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ASTRONOMIALa rivista dell’Unione Astrofili Italiani n. 2 • aprile-giugno 2021 • Anno XLVI

UAI: Ricerca

Sped. in A.P. 70% filiale di Belluno Taxe perque - Tassa riscossa - Belluno centro Taxe perque - 70% filiale di Belluno Sped. in A.P. sui pianeti titoli da mettere in copertina. extrasolari - principale: UAI: Ricerca sui pianeti extrasolari- secondari: FINESTRA SULL’UNIVERSO: Corsa alla Luna: perché tornarci? TECNICHE: Il restauro del Carte du Ciel RICERCA: asteroide 2012 TC4 tumbling

Finestra sull'universo tecniche Ricerca Corsa alla Luna: Il restauro del Asteroide 2012 perché tornarci? Carte du Ciel TC4 tumbling pag. 24 pag. 52 pag. 56

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24 ■ La Ricerca UAI

S omm a r i o 56 L’asteroide 2012 TC4 tumbling ■ esperienze Paolo Bacci e Martina Maestripieri 30 Ricerca amatoriale 60 Asteroidi UAI: Campagna ■ Editoriale fotometrica gennaio-marzo Pianeti extrasolari: Stella Polaris la ricerca amatoriale Lorenzo Franco Luca Orrù Claudio Lopresti 65 ■ bacheca sociale 39 Divulgazione ■ RUBRICHE • la famiglia delle Delegazioni Un anno di divulgazione in tempo cresce 4 Storie di Cielo e di Terra di pandemia Matteo Montemaggi • 54° Congresso Nazionale: Quando il colpo basso lo sferra un ancora online, ma ormai siamo meteorite 43 Didattica bravi! Franco Foresta Martin Un esperimento ottocentesco • Astroimmagini 8 Astro focus sulla curvatura della Terra Pier Franco Nali La ricerca del pianeta Nove Emiliano Ricci 52 Tecnica e strumenti 12 Apprendista astrofilo young! Il restauro del telescopio Carte du Ciel della Specola Vaticana Una giornata astronomica! Claudio Costa Il gruppo giovani dell’UAI

18 L'EFFEMERIDE Imprevedibile Luna In copertina Giuseppe De Donà

www.uai.it Ic443 - La Nebulosa Medusa: Accessorio: 24 FINESTRA SULL'UNIVERSO resto di Supernova nei Gemelli SBIG FW8-8300 Filter Wheel - ASTRONOMIALa rivista dell’Unione Astrofili Italiani n. 2 • aprile-giugno 2021 • Anno XLVI Corsa alla Luna: perché tornarci? PrimaLuceLab Sesto Senso Robotic Focusing Motor - PrimaLuceLab Eagle Federico Tosi Telescopi o obiettivi di acquisizione: Takahashi FSQ85EDX 2 · QHYCCD Polemaster UAI: Ricerca Camere di acquisizione: Pose:

Sped. in A.P. 45% filiale di Belluno Taxe perque - Tassa riscossa - Belluno centro Taxe perque - 45% filiale di Belluno Sped. in A.P. sui pianeti titoli da mettere in copertina. extrasolari - principale: UAI: Ricerca sui pianeti extrasolari- secondari: FINESTRA SULL’UNIVERSO: CorsaSBIG alla Luna: perché tornarci? STF-8300M Chroma Ha 3nm 36mm: 40x900” bin 1x1 TECNICHE: Il restauro del Carte du Ciel RICERCA: asteroide 2012 TC4 tumbling Chroma OIII 3nm 36mm: 75x600” bin 2x2 FINESTRA SULL'UNIVERSO TECNICHE RICERCA Montature: Skywatcher AZ EQ5-GT Corsa alla Luna: Il restauro del Asteroide 2012 perché tornarci? Carte du Ciel TC4 tubling pag. 24 pag. 52 pag. 56 Camere di guida: SBIG STi-C Chroma SII 3nm 36mm: 31x600” bin 2x2 Software: APT - Astro Photography Tool - Integrazione: 27.7 ore PHD - Pleiades Astrophoto PixInsight 1.8 Giulio Ercolani Ripely - Sky Charts Cartes du Ciel [email protected] Astronomia L’UAI è dal 1967 il ri- ❱ Tecnica e Strumenti: diffusione di nuove ferimento nazionale Anno XLVI • La rivista tecnologie, della innovazione astrofila e della comunità astro- delle buone pratiche a tutta la comunità dell’Unione Astrofili Italiani fila italiana. astrofila. [email protected] Diffondiamo la cultu- ❱ La Rivista Astronomia: dal 1998 il pe- n. 2 • aprile-giugno 2021 ra astrofila e dell’astro- riodico di tutti gli astrofili italiani insieme nomia, nello spirito della Citizen Science, all’Almanacco UAI, rinnovato nei conte- Proprietà ed editore valorizzando e aggregando le tante realtà nuti: relazioni dei Programmi Nazionali di Unione Astrofili Italiani sul territorio nazionale. L’UAI offre davvero Ricerca, notizie culturali, novità del mon- Direttore responsabile una “galassia” di opportunità per l’astrofilo, do astrofilo, informazioni sull’attività delle Franco Foresta Martin le associazioni di astrofili, gli Osservatori e i Comitato di redazione Associazioni e della UAI. Planetari pubblici. Eccone alcune: Consiglio Direttivo UAI ❱ L'UAI su Internet: il rinnovato portale Coordinatore Editoriale ❱ Ricerca e Studi: i Programmi Nazionali web http://www.uai.it dal 1995 ospita Giorgio Bianciardi di Ricerca della UAI: gli astrofili impegnati Impaginazione e stampa tutte le informazioni relative alla vita Tipografia Piave srl (BL) nella ricerca scientifica a fondamentale associativa, alle attività delle Commis- www.tipografiapiave.it complemento degli astronomi professio- sioni, alle Delegazioni UAI, ai servizi UAI nisti. quali i Telescopi Remoti e ai grandi eventi Servizio arretrati Fare riferimento alle istruzioni ❱ Divulgazione: eventi nazionali per dif- organizzati dall'UAI. riportate su www.uai.it/sito/ fondere la cultura dell’astronomia in ❱ La rete delle Delegazioni UAI: l’UAI è la-rivista-astronomia-uai/ maniera coinvolgente e inclusiva. fortemente impegnata nel sostenere e far ❱ Didattica: corsi di formazione e aggior- ISSN 1593-3814 crescere la rete delle oltre 60 Delegazio- Copyright© 1998 UAI namento professionale per gli insegnanti ni UAI sul territorio e degli Osservatori Tutti i diritti sono riservati e coordinamento delle attività didattiche Astronomici e Planetari gestiti e in ge- a norma di legge. È vietata sul territorio. L’UAI, con le sue delegazioni, nerale per fare in modo che la comunità ogni forma di riproduzione e è riconosciuta dal MIUR come ente accre- astrofila sia più unita, forte ed efficace. memorizzazione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta ditato per la formazione. ❱ I telescopi remoti: grazie alla collaborazio- dell’Unione Astrofili Italiani. ❱ Lotta all’inquinamento luminoso: di- ne con ASTRA (http://www.astratelescope. fesa del “panorama cielo” tramite il mo- org/) e con l’Osservatorio Astronomico di Pubblicazione mensile registrata al Tribunale di Roma al n. nitoraggio dell’inquinamento luminoso, Campo Catino, l’UAI dispone di telescopi re- 413/97. Sped. in abb. postale la promozione di iniziative legislative, la moti (https://www.uai.it/sito/rete-telescopi- 70%. Autorizzazione Filiale PT collaborazione con produttori e gestori di remoti/), che consentono a tutti i propri soci di Belluno. impiantistica, e la informazione e sensibi- di scoprire il cielo, in diretta e dal vero, anche

Inviare il materiale secondo le La carta d'identità UAI lizzazione del pubblico. da casa! istruzioni riportate su www.uai. it/sito/la-rivista-astronomia- uai/. Eventuale materiale cartaceo inviato verrà restituito Comunicazione e Media Referenti delle Commissioni Nazionali Unione Azzurra Giordani: [email protected] Didattica e formazione: esclusivamente su richiesta. Ugo Ghione Astrofili [email protected] Tutti gli articoli scientifici inviati Per contatti stampa, media, collaborazione con Divulgazione: saranno sottoposti al giudizio di Italiani la Rivista Astronomia e la Redazione del portale Walter Riva [email protected] referee qualificati. Gliabstract web UAI Ricerca e studi: degli articoli originali sono Promozione e Progetti Salvo Pluchino Segreteria Nazionale [email protected] pubblicati su Astronomy and Cesare Pagano: [email protected] c/o Parco astronomico “Livio Gratton”, Tecnica e strumenti: Astrophysics Abstracts. Per contatti e informazioni sui progetti nazionali Mauro Ghiri Via Lazio, 14 - località Vivaro UAI, la rete territoriale delle Delegazioni, la [email protected] 00040 Rocca di Papa - Roma Inquinamento Luminoso: Mario Di Sora Unione Astrofili Italiani - APS promozione dell’attività astrofila [email protected] Segreteria nazionale Apertura segreteria: Servizi Tecnici c/o "Parco astronomico dal Lunedì al Venerdì (ore 10-13) [email protected] Livio Gratton” Fiduciari regionali Martedì e Giovedì, anche ore 15-18 Per assistenza tecnica sui siti web e le altre Nord Ovest (Lombardia, Piemonte, V. d’Aosta) Via Lazio, 14 – località Vivaro Tel: 06.94436469 risorse UAI - [email protected] 00040 Rocca di Papa (RM) Alberto Andreis Fax: 1782717479 (sempre attivo) Nord Est (Friuli V. G., Veneto, Prov. Trento e Giunta Esecutiva Bolzano) Per info relative all'iscrizione Riferimenti mail Presidente: Luca Orrù Carlo Vinante - [email protected] all'UAI vedi: Amministrazione [email protected] Centro Nord (Emilia Romagna, Liguria, Toscana) www.uai.it/sito/associazione/ Aurora Iannuccelli: Vicepresidente: Salvo Pluchino Claudio Lopresti - [email protected] iscriviti-e-sostienici/ [email protected] [email protected] Centro (Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Per informazioni amministrative e Consigliere delegato Editoria: Giorgio Bianciardi Sardegna, Umbria) Per contattarci consultare gestione iscrizioni/rinnovi, cambi [email protected] Vincenzo Gagliarducci - [email protected] Membri: Alberto Andreis, Carlo Vinante www.uai.it/sito/contatti di indirizzo, spedizione Rivista, Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia) Segretario generale: Almanacco, libri, tessere... Cesare Pagano Pasquale Ago - [email protected] [email protected] Stella Polaris Perché non dobbiamo smettere di “guardare le stelle”!

Luca Orrù Presidente UAI [email protected] sattamente un anno fa, nel pieno della prima e diplomati in cerca di un lavoro qualificato: mai come emergenza Covid, facevo appello all’importanza di in questo momento c’è l’enorme opportunità di farlo E“ripartire dalla scienza”, per puntare al futuro, sulla veramente, e finalmente anche la nostra classe dirigente base della conoscenza, della ricerca, dell’innovazione. e politica sembra averlo capito. Oggi, ci troviamo a fronteggiare ancora una nuova Noi, dal nostro piccolo ma importante “osservatorio fase critica della pandemia, che purtroppo continua a sociale” (oltre che astronomico, s’intende), possiamo ben condizionare pesantemente la nostra vita quotidiana, ma dire che è sempre stato in crescita l’interesse verso la la Scienza, appunto, ci ha consentito – in tempi davvero divulgazione scientifica, non tanto quella intesa come incredibili e nei quali, oggettivamente, non eravamo “intrattenimento” o “spettacolo” (ahimè…), ma proprio in molti a sperare – di poter vedere con ben maggiore la voglia di conoscere, capire, approfondire, anche speranza al prossimo futuro, proprio ai prossimi mesi, attraverso percorsi articolati. grazie alla disponibilità di numerosi vaccini che sono E affrontiamo quindi i prossimi mesi, ancora in parte di già stati utilizzati con successo su decine di milioni di difficoltà, con questo spirito di missione e con ottimismo, persone in tutto il mondo. preparandoci davvero a ripartire, questa volta. Non ci stancheremo mai di ripetere quanto è importante Ci aspettano, in particolare come membri della comunità investire nella Scienza “praticata” ma anche nella astrofila, importanti sessioni congressuali “distribuite” formazione e diffusione di una ampia e robusta cultura e suddivise per aree tematiche, a partire dal 20 marzo scientifica: sapere come “funziona la Scienza” e non e fino alla sessione conclusiva e plenaria del 15 Maggio solo avere nozioni di base scientifiche e tecniche - che prossimo. pure non possono mancare - deve assolutamente Saranno momenti fondamentali di riflessione, discussione diventare una sorta di patrimonio culturale popolare, e consolidamento della nostra idea del futuro, della UAI, imprescindibile per chiunque. della comunità astrofila in generale e di un ruolo degli Dal canto nostro, come cittadini appassionati di scienza, astrofili sempre più rilevante ed interattivo, nella società abbiamo sempre cercato di spiegare che “guardare le così come nei confronti della scienza professionista. stelle” non è – solo – un passatempo utile ed intelligente Soprattutto, ci attende un periodo estivo dove dare (il che, se mi permettete, già non è poco!), ma significa il meglio di noi astrofili, riaprire, anche al pubblico, i soprattutto far comprendere quanto è importante nostri Osservatori e Planetari, tornare a fare “sidewalk “guardare avanti e oltre”, verso il futuro della nostra astronomy” e rianimare star party, tornare sulle società, dandole speranza e appunto più attenzione montagne con i nostri telescopi alla ricerca della Via e risorse per istruzione, formazione e ricerca tecnico- Lattea. scientifica. Insomma, astrofili ben diversi dal romantico stereotipo di E attraverso di esse, alimentare quell’innovazione solitari, un po’ avulsi dal mondo, che possono permettersi

tecnologica e di processo che tanto occorre all’industria il lusso di “guardare le stelle”… non è una perdita di Ed i tor iale italiana per tornare ad essere “competitiva”, aumentando tempo: è una necessità e un servizio collettivo! le opportunità per i (pochi, oltretutto) giovani laureati Cieli Stellati a tutti, astrofili e non

In questo numero...... un ricco numero che spazia tra meteoriti e asteroidi, la ricerca dell' "ex-pianeta X" e la divulgazione dell'astronomia ai tempi della COVID-19. Il ritorno sulla Luna, la ricerca dei pianeti extrasolari in mano agli astrofili. In Didattica, uno studio del XIX secolo per la determinazione della curvatura della Terra (già allora erano apparsi i "Terrapiattisti"!). In Ricerca, lo studio del particolarissimo asteroide 2012 TC4 di tipo "tumbling" da parte dell'Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoise e studi fotometrici di asteroidi da parte della Sezione di Ricerca Asteroidi UAI. Il numero si conclude con la presentazione del prossimo Congresso UAI (online, un'occasione in più per partecipare!) e con una bella ripresa della strettissima congiunzione Saturno-Giove dello scorso dicembre. Il Coordinatore Editoriale Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 3 Storie di Cielo e di Terra

Quando il colpo basso lo sferra un meteorite

La signora Ann Elizabeth Hodges, casalinga di 34 anni residente a Sylacauga, piccola cittadina nel cuore dell’Alabama, USA, stava facendo il suo abituale sonnellino del dopo pranzo, stesa sul divano della stanza di soggiorno, quel pomeriggio del 30 novembre 1954. Il marito Eugene si trovava al lavoro e lei era sola nella villetta unifamiliare presa in affitto qualche anno prima. Non erano ancora le 13, ora locale, quando Ann fu svegliata di soprassalto da un frastuono e, un attimo dopo, da un acuto dolore tra il fianco e l’inguine sinistro.

i guardò smarrita attorno: in un fianco della donna era estesa e che angolo del soffitto si era aperta avrebbe potuto causare complicazioni Suna falla; sul pavimento c’era un (Figure 2 e 3). La Hodges fu trasferita inquietante blocco di pietra grande all’ospedale, mentre l’oggetto piovuto quanto un ananas che emanava dal cielo fu sequestrato dalla polizia calore; e per di più, sotto il suo locale e affidato, prima ancora che a abito s’intravedevano i segni di una un laboratorio scientifico, a un reparto scottatura all’epidermide. locale dell’U.S. Air Force per un’analisi Colta dal panico, la Hodges chiamò preliminare. la stazione di polizia. Gli agenti che Non desti meraviglia il coinvolgimento intervennero pochi minuti dopo immediato dei militari: negli anni costatarono che quell’oggetto Cinquanta il mondo era già entrato dall’apparenza di un sasso scuro nell’era della Guerra Fredda e dagli spigoli vivi aveva sfondato l’America viveva la psicosi della prima il tetto dell’abitazione, poi temuta aggressione sovietica. Un il soffitto del soggiorno, quindi oggetto caduto, così fragorosamente, colpito e danneggiato un massiccio dallo spazio aereo avrebbe potuto Franco Foresta Martin mobile radio di marca Philco, infine essere il frammento di un velivolo Direttore Responsabile di rimbalzo aveva ferito la signora o di un missile ostile. Ma non ci Astronomia Hodges (Figura 1). Un medico, accorso volle molto a capire che invece si [email protected] subito dopo, accertò che l’ustione al trattava di un tipico meteorite, il cui

4 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 Storie di Cielo e di Terra

Figura 1. La signora Ann Elizabeth Hodges sotto il soffitto sfondato dal meteorite, assieme a due ufficiali di Polizia.

Figura 2. Il medico mostra l’estesa ustione al fianco sinistro della signora Hodges provocata dal meteorite.

Figura 3. Eugene Hodges, marito della signora Ann Elizabeth osserva il meteorite che ha ferito la moglie. ingresso nell’atmosfera aveva provocato anche degna di menzione, ha come sfondo la Milano dei spettacolari fenomeni luminosi e acustici. Il reperto primi del Seicento e ci è stata tramandata da un passò dalle mani dei militari a quelle di due geologi libro dell’erudito Manfredo Settala (2), noto col dell’U.S. Geological Survey, George W. Swindel e soprannome di “Archimede Milanese” per la sua Walter B. Jones, che si trovavano in Alabama per attitudine a costruire spettacolari specchi ustori. una campagna di ricerche. A essi si deve il primo Secondo la moda del suo tempo, Settala aveva riconoscimento scientifico del meteorite e una raccolto in una “Stanza delle Meraviglie” reperti di circostanziata relazione dell’evento pubblicata sulla ogni tipo: da strumenti ottici e automi, ad animali rivista Meteoritics nello stesso 1954. Su di essa ci impagliati e minerali di varia provenienza. Fra questi siamo in gran parte basati per ricostruire questa ultimi, pare ci fosse una “pietra fulminante” che, singolare vicenda, passata alla storia come l’unico come lui stesso scrisse nel catalogo descrittivo della caso scientificamente accertato in cui un meteorite sua collezione, era caduta dal cielo, penetrata nella abbia centrato un essere umano (1). coscia di un frate zoccolante del convento di Santa In omaggio alle cronache antiche e recenti Maria della Pace, provocandogli cancrena mortale, bisogna dire, per inciso, che i racconti su persone ed era stata infine estratta dal cadavere per studiare colpite da pietre cadute dal cielo non mancano, le cause di quel malanno. Di questo reperto, tuttavia, ma sembrano appartenere più al repertorio delle si è persa traccia, lasciando la testimonianza del suggestioni che dei fatti ben documentati; e Settala orfana della prova decisiva. anche quando sono verosimili manca “la pistola Tornando allo straordinario caso della signora fumante”, ossia il meteorite colpevole (alla lettera). Hodges, non appena la notizia diventò di Una di queste storie sospese fra realtà e leggenda, pubblico dominio, rilanciata dai media e dalla

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 5 Storie di Cielo e di Terra

Figura 4. Ufficiali e già citata. Circa una settimana dopo la caduta del tecnici dell’U:S: Air Force meteorite, essi furono informati da un funzionario ricostruiscono su una comunale di Sylacauga che il signor J.K. McKinney, carta dell’Alabama la proprietario di una fattoria poco distante, aveva traiettoria di caduta del raccolto un sasso dall’identica apparenza. Uno dei meteorite. due geologi si precipitò a casa dell’agricoltore e poté verificare l’autenticità del reperto: era del tutto simile a quello entrato a casa Hodges, anche se più piccolo. L’agricoltore raccontò che, qualche giorno prima, mentre stava tornando alla fattoria sul suo carro trainato dai muli, uno degli animali si era bloccato per annusare qualcosa sulla strada e non voleva andare più avanti. McKinney pensò che fosse un serpente, scese dal carro, ma si rese conto che era un sasso scuro, lo spostò e riprese il cammino. Poi, sentite le notizie sulla caduta del meteorite, ebbe il sospetto che si trattasse di un altro frammento e corse a recuperarlo. Una concatenazione di eventi che, come vedremo, porterà questo secondo frammento scoperto dalle narici di un mulo a finire in un laboratorio di eccellenza mondiale. La prima analisi qualitativa fatta dai due ricercatori nascente televisione, si resero disponibili diverse dell’U.S Geological Survey, classificò il meteorite testimonianze di gente che aveva assistito allo come un aereolite, termine oggi in disuso, che spettacolare tuffo del meteorite negli strati più sta a indicare una composizione litoide in cui densi dell’atmosfera. Innanzitutto ci si rese conto prevalgono silicati di ferro e di magnesio. L’oggetto che la caduta aveva provocato fenomeni talmente penetrato a casa Hodges fu così descritto. Peso intensi da essere registrati in un’area molto vasta 3,86 kg, dimensione massima 18 cm e minima di del sud-est degli Stati Uniti (Figura 4). Nonostante la 13 cm; forma irregolare con alcune facce piane e piena luce del giorno, la “sfera luminosa seguita da spigoli arrotondati; crosta di fusione color grigio- una coda di fumo” era stata vista simultaneamente, scuro, con qualche striatura, e pochi regmaglipti oltre che dall’Alabama, dagli stati confinanti Georgia (cavità scavate dai processi di ablazione termica e Mississippi. Alcuni testimoni oculari segnalarono all’ingresso in atmosfera); dove la crosta di fusione di avere osservato e udito tre distinte esplosioni è saltata, s’intravede una struttura granulare friabile durante la caduta; altri che si trovavano al chiuso di color grigio metallico. Il secondo frammento nelle abitazioni, di avere percepito dei tuoni lontani, si rivelò identico per caratteristiche fisiche e il vibrare dei vetri delle finestre e, in coincidenza, chimiche, tranne le dimensioni: peso 2 kg; forma interferenze all’apparecchio radio o al televisore approssimativamente piramidale con base di 10x10 acceso. Insomma, il meteorite di Sylacauga, come cm e altezza di 13 cm. poi è stato ufficialmente chiamato, dispiegò tutta la Analisi più sofisticate effettuate nei decenni successivi tipica fenomenologia che accompagna la caduta di e presentate da H. Povenmire alla Conferenza di un grosso bolide. Scienze Lunari e Planetarie del 1995 (3) hanno Di solito, un bolide così appariscente non arriva a portato a classificarlo come una condrite ordinaria di terra come un corpo singolo, ma nell’attraversare tipo H4, ossia un aggregato della materia di cui erano l’atmosfera si frammenta in più parti, alcune delle fatti i planetesimi nella fase di formazione del sistema quali vengono ritrovate in tempi diversi. Questa solare, circa 4,6 miliardi di anni fa, caratterizzato fu la sorte del meteorite di Sylacauga, che seminò da un elevato contenuto di Ferro-Nichel (H sta per in Alabama qualche altro pezzo, uno dei quali fu high=alto, riferito al ferro). Dopo avere ricostruito le casualmente recuperato da un agricoltore grazie caratteristiche della traiettoria d’ingresso e il radiante alla perspicacia del suo … mulo! I particolari di del meteoroide, è stata formulata l’ipotesi che il corpo questo bizzarro ritrovamento sono riferiti dagli progenitore (parent-body) del meteorite di Sylacauga stessi geologi autori della relazione su Meteoritics sia l’asteoride Toro 1685, un oggetto near-Earth del

6 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 Storie di Cielo e di Terra

Figura 5. L’esposizione del meteorite di Sylacauga al Museo di Storia Naturale nella città di Tuscaloosa, Alabama, USA.

Figura 6. Primo piano del meteorite di Sylacauga esposto al Museo di Storia Naturale di Tuscaloosa. gruppo Apollo scoperto nel 1948 dall’astronomo Carl 2017 la rinomata casa Christie’s ha messo all’asta Wirtanen dal Lick Observatory, in California. e venduto al prezzo di 7500 dollari un frammento Mentre i ricercatori analizzavano i due meteoriti di appena 10 grammi del meteorite di Sylacauga di Sylacauga e ne ricostruivano la traiettoria (Figura 7). Ne ha dato notizia il magazine online della d’ingresso in atmosfera, si aprì una controversia Smithsonian, in un articolo del suo collaboratore giudiziaria sull’appartenenza del frammento Jason Daley (4). Dunque, qualcuno aveva conservato maggiore. Il proprietario della villetta presa in affitto un altro minuscolo pezzo del meteorite, una fettina dagli Hodges ne rivendicò il possesso, poiché era grande quanto una monetina da un centesimo di penetrato a casa sua. La signora Hodges replicò al dollaro, ma valutata quanto un gioiello. A conti giudice: “Dio ha voluto che colpisse me, e quindi fatti, ha commentato l’autore della notizia, questo mi appartiene!”. Nelle lungaggini del complesso meteorite, grazie alla sua fama, ha raggiunto una giudizio, gli avvocati delle parti concordarono quotazione circa 18 volte maggiore di quella dell’oro! che gli Hodges potessero diventare gli esclusivi possessori del meteorite in cambio di un versamento Figura 7. Un frammento di 10 grammi del di 500 dollari al proprietario della villetta, più la meteorite di Sylacauga riparazione dei danni materiali provocati al tetto e venduto a 7500 dollari a al soggiorno. Subito dopo la Smithsonian Institution un’asta di Christie’s nel di Washington offrì un imprecisato compenso agli 2017. Hodges per acquisire il reperto a scopo di ricerca, ma essi rifiutarono giudicando inconsistente l’offerta. Andò a buon fine, invece, la trattativa fra la stessa Smithsonian e l’agricoltore per la cessione del secondo frammento. Anche in questo caso non si conosce l’ammontare dell’offerta, ma il signor McKinney disse che col ricavato aveva potuto acquistare una casetta e un’automobile usata. I coniugi Hodges, invece, rinunciarono a ricavare Note soldi dal meteorite e, dopo qualche anno, decisero di donarlo, assieme al mobile radio danneggiato, al (1) Swindel Jr, G. W., & Jones, W. B. (1954). The Sylacau- ga, Talladega County, Alabama, Aerolite: A Recent Museo di Storia Naturale dell’Università dell’Alabama, Meteoritic Fall that Injured a Human Being. Meteo- a Tuscaloosa, dove oggi è fra gli oggetti più ritics, 1(2), 125-132. ammirati dai visitatori (Figure 5 e 6). Stando alle (2) Terzago, P. Maria., Figliuoli di Eliseo Viola. (1664). Mu- testimonianze degli amici, la signora Hodges, che saeum Septalianum: Manfredi Septalae patritij Me- non godeva di buona salute, rimase profondamente diolanensis industrioso labore constructum. Derto- turbata da questa avventura che le provocò un forte nae [Tortona]: Typis filiorum qd. Elisei Violae. stress, anche per l’eccessiva attenzione da parte del (3) Povenmire, H. (1995). The Sylacauga, Alabama Mete- pubblico. Nel 1964 divorziò dal marito Eugene e nel orite: The Impact Locations, Atmosphere Trajectory, Strewn Field and Radiant. In Lunar and Planetary 1972, all’età di 52 anni, morì per una grave malattia Science Conference (Vol. 26). ai reni. (4) https://www.smithsonianmag.com/smart-news/ Questa storia si conclude, almeno per ora, con un piece-meteor-hit-woman-sells-more-price- più recente colpo di scena. Nel mese di maggio del gold-180963262/

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 7 Astro focus

La ricerca del pianeta Nove

Dalla scoperta di Nettuno in poi, gli astronomi hanno iniziato a speculare sull’esistenza di un pianeta la cui orbita si estendesse oltre quella dello stesso Nettuno, individuato nel 1846 proprio grazie ai calcoli sulle perturbazioni gravitazionali osservate nell’orbita di Urano.

u in quel momento che nacque l’esistenza di un pianeta di massa l’ipotesi del pianeta X, sviluppata almeno terrestre in grado di produrre Finizialmente da Percival Lowell – le anomalie gravitazionali osservate, lo stesso dei “canali” di Marte – che ha riportato in auge l’ipotesi del prese in prestito il nome già utilizzato pianeta X (che, fino al 2006, anno del in precedenza dall’astronomo “declassamento” di Plutone a pianeta francese Gabriel Dallet (per cui il nano, stava per “decimo”), diventata simbolo X non si doveva leggere come infine, più correttamente, del pianeta numero, ma come lettera, simbolo 9 (o Nove). dell’incognito). Tuttavia, la successiva scoperta di Plutone, nel 1930, non Pianeti nani eliminò del tutto l’idea che altri Dal 2006, infatti, anno in cui l’Unione pianeti potessero orbitare attorno Astronomica Internazionale (IAU) al Sole a distanze ancora maggiori. decise di introdurre la nuova classe La scoperta, in tempi più recenti, di pianeta nano, sappiamo che il di corpi trans-nettuniani (TNO, Sistema Solare conta, oltre a otto dall’inglese “Trans-Neptunian Object”) pianeti, anche un numero indefinito Emiliano Ricci di dimensioni planetarie come Sedna di questi oggetti. Per la verità, a Società Astronomica Fiorentina, o , connessa all’osservazione che oggi solo cinque rispettano i criteri socio fondatore molti TNO seguono orbite particolari, imposti dall’IAU per essere definiti [email protected] che si possono spiegare ammettendo tali: fra questi trovano posto Plutone,

8 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 Storie di CieloAstro e di FTocuserra

Figura 1. Riproduzione artistica di Cerere (Fonte: ESA/ATG medialab)

appunto, che venne declassato proprio oltre ai tre oggetti transnettuniani astronomi composto da Michael Brown e in quell’occasione (dal 1930, anno della (quattro con Plutone) riconosciuti Chadwick Trujillo, del California Institute sua scoperta, e fino a quel momento era come pianeti nani: , of Technology (Caltech) di Pasadena, in invece stato considerato il nono pianeta ed Eris (quest’ultimo acclamato dai California, e David Rabinowitz, della Yale del Sistema Solare), e l’asteroide della “mass media” come “decimo pianeta” University (New Haven, Connecticut). fascia principale Cerere, il primo asteroide al momento della scoperta, avvenuta Brown, Trujillo e Rabinowitz sono a essere scoperto, a opera dell’astronomo nel 2005), in lista di attesa ci sono già anche fra gli astronomi maggiormente italiano padre Giuseppe Piazzi (1746- diversi corpi individuati oltre l’orbita impegnati nella ricerca e nello studio 1826) nel 1801. Cerere è anche il più di Nettuno, come Sedna, appunto, e di questi oggetti transnettuniani, fra i grande degli asteroidi conosciuti, o Quaoar, solo per citare i più famosi. quali sperano appunto di trovare anche almeno il maggiore fra quelli orbitanti E’ curioso osservare che, almeno fino il vero “pianeta X” (che, come anticipato, nella fascia degli asteroidi compresa fra a questo momento, a parte Cerere e dovremmo chiamare pianeta Nove, in Marte e Giove. Plutone, già noti, gli altri tre pianeti nani attesa che venga scoperto – sempre Tuttavia la popolazione dei pianeti conosciuti – e confermati come tali – che esista realmente! – e che quindi gli nani è destinata a crescere. In effetti, sono stati tutti scoperti da un gruppo di venga attribuito un nome ufficiale).

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 9 Astro Focus

Figura 2. Plutone (fonte: NASA/JHUAPL/SwRI)

La lontananza di “Biden” VP113, il team della scoperta lo chiama VP planetoide scoperto nel 2003. Il perielio, Fra gli oggetti scoperti in questa zona in breve, o semplicemente “Biden” – come punto di massimo avvicinamento al oscura e lontana del Sistema Solare, l’allora vicepresidente (indicato con la Sole, dell’orbita di 2012 VP113 si trova quello che attualmente sembra avere sigla VP) degli Stati Uniti Joe Biden, ora infatti a 80 unità astronomiche (UA), l’orbita collocata alla maggiore distanza presidente. Tra diversi anni, dopo che le mentre quello di Sedna si ferma a 76, dal Sole è il planetoide 2012 VP113, osservazioni avranno fissato la sua orbita, anche se quest’ultimo resta imbattuto scoperto grazie a osservazioni condotte gli scienziati presenteranno un nome per quanto riguarda l’afelio, localizzato con più telescopi e annunciato a fine da sottoporre all’Unione Astronomica alla ragguardevole distanza di 937 marzo 2014 su “Nature” con un articolo Internazionale (IAU), l’organizzazione unità astronomiche, pari a 5,4 giorni dei suoi scopritori, Scott Sheppard, responsabile della nomenclatura celeste. luce, mentre quello di “Biden” si ferma della Carnegie Institution for Science di E chissà che non decidano davvero di ad “appena” 446 unità astronomiche Washington, e ancora Chadwick Trujillo, chiamarlo Biden! (ricordiamo che l’unità astronomica è la ora professore alla Northern Arizona Come accennato poco sopra, oltre distanza media Terra-Sole, pari a circa 150 University di Flagstaff e in servizio al a essere un possibile pianeta nano, milioni di chilometri). Gemini Observatory, Hawaii. infatti, 2012 VP113, detiene il nuovo Questi due oggetti, assieme ad altri Per inciso, nonostante il nome ufficiale record di orbita più distante dal Sole, scoperti in questi ultimi anni, in dell’oggetto ritrovato sia appunto 2012 avendo superato quello di Sedna, il particolare dai già citati Sheppard

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e Trujillo, assieme a David Tholen, corpi celesti (come gli altri pianeti) che dell’Università delle Hawaii, ideatore della esercitano un’attrazione gravitazionale classificazione spettrale degli asteroidi sull’oggetto orbitante. Come ricordato che porta il suo nome, si trovano dunque all’inizio, fu proprio studiando le a orbitare ben oltre la fascia di Kuiper perturbazioni orbitali su Urano che venne (composta da migliaia di corpi ghiacciati), scoperto Nettuno, e la stessa esistenza di che si estende da 30 a 50 UA, in una Plutone venne prevista grazie all’analisi zona all’estrema periferia del Sistema delle anomalie osservate nelle orbite di Solare che fino a non molto tempo fa si Urano e Nettuno. riteneva vuota. Secondo stime recenti, Fra il 2015 e il 2016, ancora Michael Brown, invece, questa zona potrebbe contenere assieme a Konstantin Batygin, sempre del migliaia di oggetti, anche di dimensioni Caltech, hanno sviluppato un modello confrontabili con quelle della Terra, teorico e delle simulazioni al calcolatore ma troppo distanti per essere scoperti che sembrano dimostrare l’esistenza di con le tecnologie attuali. Si tratterebbe questo nuovo pianeta. Secondo i loro Figura 3. Illustrazione artistica di Haumea appunto della nube di Oort interna, da calcoli, infatti, alcune orbite di corpi (fonte: IAA-CSIC/UHU) cui provengono alcune comete, ma la cui transnettuniani presentano caratteristiche origine è ancora oggetto di studio. (per esempio, il fatto di essere mediamente Fra gli oggetti di spicco, in questa regione orientate nello spazio alla stessa maniera gravitazionali osservate nelle orbite degli estrema del nostro sistema planetario, e inclinate di 30° “verso il basso” rispetto oggetti trans-nettuniani non siano causate troviamo FarOut (dall’inglese “far out”, all’eclittica) tali da essere giustificabili da un corpo planetario, ma addirittura lontano; nome ufficiale 2018 VG18), solo dalla presenza perturbatrice del da un mini buco nero, che si troverebbe a un possibile pianeta nano individuato a pianeta Nove. Le orbite di questi oggetti vagare nello spazio proprio in prossimità 120 unità astronomiche (il precedente tendono infatti a raggrupparsi piuttosto del nostro Sole. Una soluzione, questa, record era detenuto da Eris, individuato la che distribuirsi e orientarsi liberamente che trova giustificazione nel fatto che, prima volta quando si trovava a 96 unità attorno al Sole. Secondo il loro modello, nonostante il grande impegno profuso astronomiche), o FarFarOut (molto molto il pianeta che sfugge ancora abilmente in questa ricerca, non è ancora emerso lontano; nome ufficiale 2018 AG37), che alla cattura “visuale” dovrebbe avere niente… e questo potrebbe semplicemente al momento è l’oggetto più lontano mai dimensioni simili a quelle di Nettuno, ma significare che si sta cercando in maniera osservato nel Sistema Solare, a oltre 130 orbitare attorno al Sole a una distanza sbagliata! Un mini buco nero di massa unità astronomiche di distanza. media dalla nostra stella circa 20 volte planetaria, infatti, non emette sicuramente maggiore di quella Nettuno, impiegando radiazione visibile, ma potrebbe essere Strane configurazioni per completare un’orbita attorno a esso un rivelato attraverso altre tecniche, ancora orbitali tempo compreso fra 10.000 e 20.000 anni tutte da verificare, considerato che la Ora, la somiglianza fra le configurazioni terrestri. potenza irradiata da un tipico buco nero orbitali di Sedna, 2012 VP113 e altri corpi primordiale dovrebbe essere bassissima, trans-nettuniani fa sospettare che questi Un mini buco nero… o rendendone difficilissima la rilevazione, siano perturbati da un corpo distante, anche niente, chissà! anche se si trovasse molto vicino a noi. grande oltre 10 volte la Terra, ancora da Insomma, questo oggetto deve ancora Ma proprio a febbraio 2021, in un scoprire. E, secondo alcuni astronomi, essere scoperto e gli astronomi già sanno articolo non ancora sottoposto a “peer- potrebbe proprio essere questo oggetto il praticamente tutto di lui, tranne dove review”, un’importante collaborazione di fantomatico pianeta Nove, la cui esistenza trovarlo. Intanto, grazie alle sempre astronomi suggerisce, sulla base di analisi fu in origine ipotizzata proprio sulla più grandi fotocamere digitali montate statistiche, che i TNO estremi (ETNO) non base di apparenti discrepanze nell’orbita sui telescopi terrestri più potenti, si sono particolarmente raggruppati e che di Nettuno, che appunto subirebbe le continuano a scoprire pianeti nani, sembrano così solo perché i telescopi perturbazioni gravitazionali di questo planetoidi, plutini, oggetti della fascia terrestri hanno, in media, concentrato la oggetto massiccio, ma ancora invisibile. di Kuiper e altro ancora, per rendere loro attenzione su quella parte dello spazio. In astronomia, infatti, una perturbazione la famiglia del Sistema Solare sempre In pratica si tratterebbe di un semplice sull’orbita di un pianeta o di un satellite si più ricca e varia. E chissà che prima effetto di selezione. In ogni caso, tutti si osserva come una deviazione dall’aspetto o poi non spunti fuori davvero un dichiarano certi che l’estrema periferia regolare di orbita ellittica. Le perturbazioni nuovo pianeta. Anche se qualcuno ha del Sistema Solare continuerà a riservare orbitali sono pertanto causate da altri addirittura ipotizzato che le perturbazioni sorprese. Allora non resta che attendere.

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 11 Apprendista astrofilo young!

Una giornata astronomica!

Ciao a tutti dal Lo strumento più Gruppo Giovani UAI! adatto, in base alle Vi vogliamo parlare oggi in breve di diverse esperienze quelle che ci piace chiamare ‘Giornate fatte in campo dai astronomiche’. Utilizziamo questo nostri astrofili, si è termine in riferimento alle giornate dimostrato essere il dedicate interamente alla nostra gioco passione, che è divulgare l'Astronomia! Questa modalità di insegnamento Queste sono organizzate dall’UAI, arreca benefici ai bambini: fa piuttosto che dalle Associazioni sviluppare interessi e inclinazioni nei locali, con una cadenza più o meno più piccoli, che iniziano a formare specifica (per maggiori info non così la propria personalità; permette dimenticate di controllare i diversi siti al bambino di esprimersi; stimola web relativi!) proprio con l’obiettivo fantasia e creatività; insegna il di condividere le nostre conoscenze rispetto delle regole e il gioco di in merito a questa scienza, ma squadra, e stimola l’apprendimento. sempre accompagnandole con molto Ritornando al nostro esempio, Clara entusiasmo. Odetti (associata junior del nostro Un esempio più o meno recente è gruppo Astrofili Bisalta) racconta: l'evento realizzato e organizzato "La giornata è stata suddivisa in dall'Associazione Astrofili Bisalta di diverse attività, anche in base alla Cuneo nella primavera del 2020: un fascia d'età dei ragazzi. Le attività momento di divulgazione dedicato, erano principalmente quattro, di però, in particolare ai più piccini cui le preferite sono state il gioco ovvero piccoli e curiosissimi astrofili della corda con i pianeti e il gioco del dall'età compresa tra i 4 e 10 anni . fazzoletto dei pianeti. Questi giochi Riteniamo, infatti, fondamentale ci hanno permesso di andare alla iniziare a coinvolgere scoperta del Sole e del Sistema Solare, nell'apprendimento della materia i sfruttando la nostra immaginazione. più giovani, tuttavia, ciò deve essere Le attività hanno avuto costi molto fatto in modo appropriato alle loro contenuti: materiali semplici come la esigenze! lana, i cartoncini colorati, della farina

12 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 Apprendista Astrofilo Young!

di polenta e tutto ciò che si può trovare durante una passeggiata in un bosco sono un potenziale incredibile che si può adattare perfettamente ai nostri scopi divulgativi. Ma non solo. A questi momenti sono seguite visioni di video e prime osservazioni in totale sicurezza al telescopio e al solar scope, che hanno generato entusiasmo ed emozioni inaspettate”. Concludiamo dicendo che speriamo che queste esperienze lascino ai nostri ragazzi maggiori conoscenze e curiosità: giovani astrofili, non è forse sempre un'emozione osservare il mondo che si conosce bene da una nuova prospettiva? Per qualsiasi domanda, chiarimento e suggerimento contattateci all’indirizzo: [email protected] A presto! Ilaria Calzia - Clara Odetti Figura 1. Apprendisti astrofili al lavoro!

Astronomia in tempi di Covid

furia, ha un potere magico: ci permette di stanze meticolosamente arredate e messe soprassedere al fatto di aver dimenticato a disposizione del gruppo giovani UAI che qualche pezzo della strumentazione a si sta formando. casa, ma non solo. Se infatti nel frattempo Mentre scrivo, un grande lavoro di il meteo avesse cambiato idea rientreremo squadra fa sì che un concentrato di alla base senza un risultato “astronomico”, tecnologia arrivi su Marte utilizzando una ma con il piacevole ricordo del thè caldo tecnica tutta nuova e spettacolare allo consumato in compagnia. stesso tempo! Coloro che sono attratti, Durante una buona parte del 2020 e In attesa che tutto torni presto alla come me, dall’astronautica converranno non sappiamo ancora quanto dell’anno normalità (mentre scrivo il mio augurio che il lavoro svolto dagli uomini della in corso, le nostre associazioni stanno è che quando vedrò l’articolo stampato NASA ha dell’incredibile se pensiamo alle affrontando duri test riguardo alla “tenuta sarà arrivato finalmente quel momento), difficoltà della missione e alle non poche del gruppo”. Non mi riferisco soltanto la maggior parte di noi si sta impegnando probabilità che tutto possa svanire per un all’aspetto economico, ma a quello che a sfruttare tutto il potenziale inesplorato qualcosa di assolutamente imprevisto. personalmente ritengo l’elemento base: la prima. Un esempio su tutti è quello I nostri ragazzi adottano lo stesso schema socializzazione interpersonale. di investire poche decine di euro in di lavoro, superando brillantemente le Credo che siamo tutti d’accordo nel dire tecnologia online, per permetterci di difficoltà legate a questo periodo, come? che organizzare al volo un’uscita, caricare allargare i confini e trovare nuove Semplicemente condividendo il thè caldo in fretta e furia la strumentazione, competenze in altre regioni. Questa è la in rete e utilizzano le pagine della nostra stazionare prima del buio e confrontarsi direzione che ha preso il gruppo giovani rivista a loro dedicate, per testimoniare i con un thè caldo (si spera sempre che UAI! loro progressi, trimestre dopo trimestre…. qualcuno si sia ricordato di portarlo), Durante questi primi sei mesi di vita Proprio come in una pagella. mentre si condividono tecniche e abbiamo raccolto e condiviso esperienze Buon lavoro ragazzi! modalità, siano gli elementi fondanti di incredibili scoprendo quanto è grande Alberto Andreis qualsiasi gruppo astrofilo. Questo mix il desiderio di emergere e far crescere UAI - Fiduciario regionale Nord-Ovest di operazioni, svolte spesso in fretta e le proprie competenze all’interno delle Responsabile del Gruppo Giovani UAI

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 13 Apprendista Astrofilo Young!

dell’Associazione Tuscolana cominciai a lavorare e cosa Astronomia (ATA) da giugno feci subito? Acquistai un 2019. La mia passione per telescopio semi-professionale l’astronomia nasce all’età di 8 (un Dobson da 254 mm di anni, quando mio nonno per apertura), attrezzatura e oculari il mio compleanno mi regalò professionali, più ovviamente il mio primo telescopio! Da l’iscrizione all’associazione, che allora è stato un continuo avvenne esattamente un mese comprare libri, stare fuori ore dopo l’acquisto del telescopio! e ore a osservare anche con Accolto a braccia aperte in temperature di -2 gradi e questa associazione, sono guardare programmi a tema entrato a pieno nella vita della dalla mattina alla sera. A ogni stessa. Incontri col pubblico, con compleanno, Natale, Pasqua, per le scuole, star party, passeggiate molti anni, il tema dei regali era sotto le stelle e spettacoli sempre uno: l’astronomia! al planetario, il tutto con la Durante il periodo compagnia di persone sempre adolescenziale ho un po’ gentili e disponibili a insegnare! interrotto questa passione, Attualmente faccio parte Figura 2. Matteo Petrassi MATTEO quasi del tutto abbandonata poi del neonato gruppo giovani PETRASSI durante il periodo universitario dell’associazione insieme a causa dei tantissimi impegni ad altri 3 amici, il quale ha Mi chiamo Matteo, vengo da e della scarsità di tempo l’obiettivo di avvicinare i giovani Roma, ho 28 anni e attualmente libero. Sentivo il bisogno di (e perché no, i giovanissimi) a sono ricercatore presso l’Istituto tornare a osservare, ma avevo questo splendido mondo, fatto Nazionale di Fisica Nucleare bisogno di uno strumento di conoscenza, amicizia, cultura (INFN) di Frascati. Faccio parte più performante! Finalmente e tante tante stelle!

ANDREA COLUCCI

Ciao a tutti! Mi chiamo Andrea Colucci, classe ’87, nato e cresciuto in Puglia ma residente a Roma da 10 anni. Da più di un anno sono membro dell’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA) e divenuto socio operativo pochi mesi dopo l’iscrizione. Non sono in possesso di un titolo in astrofisica o geologia, mi occupo di ingegneria meccanica in realtà, ma da quando ho memoria amo l’astronomia e la scienza in generale, ed ho avuto la fortuna di conoscere l’ATA grazie alla quale posso approfondire le mie conoscenze sull’Universo a cui apparteniamo. La mia passione per l’astronomia comincia sin da quando ero un bambino: ricordo che tra i tanti libri che avevamo in casa presi “possesso” di un atlante del cielo, libro che ai miei occhi essendo ancora molto piccolo appariva gigantesco, grazie al quale mi avvicinai alle meraviglie del cielo. Ho un nitido ricordo di me a 6 anni super concentrato nel

14 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 Apprendista Astrofilo Young!

disegnare il Sistema solare, soprattutto Entrato a far parte dell’ATA, oltre Penso che osservare il cielo, soprattutto Saturno che era il mio pianeta preferito ad accrescere le mie conoscenze a occhio nudo, sia un ottimo modo proprio per via di quegli anelli che tanto in campo astronomico grazie alla per mettere da parte, anche solo per mi piaceva rappresentare, cercando grande preparazione e cultura dei suoi un momento, i problemi e le cose futili l’approvazione del mio vecchio mentre membri, ho avuto modo di socializzare, della vita che oggi accecano il nostro mi dava un buffetto sulla testa dicendo: conoscere bellissime persone divenute giudizio e la nostra coscienza, ed è “Bravo! Anche le distanze tra i pianeti poi amicizie, e infine ricordare - ogni proprio nel momento in cui ti soffermi sembrano corrette”. volta che il pubblico, durante gli eventi di a guardare qualche istante in più il cielo Crescendo, l’amore per l’astronomia divulgazione, scrutava il cielo attraverso il che vieni travolto, assalito e riempito è andato avanti un po’ in sordina, telescopio - quella sensazione di stupore da una molteplicità di sensazioni percorrendo strade della vita in base alle e ammirazione che provai io per la prima nell’ammirare quel panorama sublime, scelte fatte, tuttavia non ho mai smesso volta. quali serenità, curiosità, gratificazione e di alzare gli occhi al cielo…anche solo per Attualmente il gruppo giovani ATA è addirittura terrore se si pensa a quanto una sbirciatina! composto da pochi ragazzi ed è per siamo insignificanti in questo immenso Poi il grande passo! L’acquisto del mio questo che abbiamo deciso di attivarci, Universo (anche se molto spesso si primo telescopio! Dopo tante ricerche, cercando di avvicinare all’astronomia sente soprattutto il freddo nelle serate studi e valutazioni analizzando i pro e i più giovani, con l’obiettivo di crescere osservative!) …e tutto ciò concentrato contro sono arrivato a lui: Dobby, il mio e garantire il ricambio generazionale, in pochi istanti, in pochi attimi in cui fedele compagno di osservazioni e anche partendo dallo scambio di idee e possiamo dire a noi stessi: “Che bello di viaggio ormai, visto che me lo porto partecipazione a progetti con i giovani esistere…anche solo per ammirare questo sempre dietro! UAI. splendore!”.

Concorso fotografico invernale 2021, ecco le foto vincitrici

Ciao! classifica basata sul punteggio totalizzato Il 28 febbraio 2021 si è concluso il Concorso da ogni foto. Per esprimere tale giudizio si è fotografico invernale 2021 organizzato dal tenuto conto di: Gruppo Giovani dell’Unione Astrofili Italiani tecnica e strumentazione; composizione; età. (UAI). Le fotografie rientranti nei primi tre posti, Abbiamo ricevuto 28 fotografie da diversi cioè quelle dal punteggio più alto complessivo ragazzi e ragazze provenienti da tutta l’Italia: (calcolato come media), compaiono su questo da Palermo a Cuneo! numero di “Astronomia”, come premio per il Ne approfittiamo volentieri per ringraziare buon risultato ottenuto! tutti per la partecipazione: la passione per Inoltre, gli autori saranno ospiti al Congresso l’Astronomia traspare in modo evidente dai Nazionale UAI del mese di maggio 2021 per vostri lavori. presentare il proprio lavoro e se stessi nella Tra le 28 fotografie, quattro si sono classificate sezione dedicata alle premiazioni! ai primi posti; tuttavia, intendiamo valorizzare Ricordiamo infine che presto le fotografie ognuna delle fotografie ricevute. saranno tutte disponibili sui nostri canali di In particolare, la giuria è composta dai ragazzi comunicazione. a oggi membri del Gruppo Giovani UAI: Ancora un sincero grazie a tutti voi ognuno ha espresso un voto nella scala da 1 partecipanti e agli organizzatori! a 10 per ogni fotografia, così da ottenere una Il Gruppo Giovani UAI ➥

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 15 Apprendista Astrofilo Young!

fotografia numero: 26 prima classificata punteggio: 7,867

Autore: Paola Bianchi Luogo di residenza e Luogo di scatto: Fregene Fiumicino Strumenti: Telescopio riflettore 200 X 1000 Sky-watcher 200PDSCamera ZWO ASI224MC Data di nascita: 03-04-1978 Data, luogo e ora di scatto: 13/01/2021 - ore circa 20 - Fregene Descrizione: M42 - M43

seconde classificate: a pari merito fotografia numero: 4 punteggio: 7,600

Nome: Alessandro Magarò Data di nascita: 01.01.1984 Residenza: Civitavecchia (Roma) Luogo di scatto: Foto scattata a Civitavecchia Strumenti: con Nikon D5300 e obiettivo Nikkor 18-105 mm

16 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 Storie di Cielo e di Terra

fotografia numero: 14 seconde classificate: a pari merito punteggio: 7,600 Descrizione: Autore: nella foto è ben visibile Salvatore Santoni la costellazione di Orione Data di nascita: con la nebulosa omonima 10 - 12 - 1987 e la luminosissima Residenza: stella Sirio che insieme comune di Viddalba, a Betelgeuse e provincia di Sassari, Procione danno origine regione Sardegna. all’asterismo del triangolo Luogo dello scatto: invernale. Sono inoltre comune di Castelsardo, visibili le due stelle provincia di Sassari, Castore e Polluce, le due Sardegna. stelle più luminose della costellazione dei Gemelli. Data dello scatto: In primo piano una 15 - 01 - 2021 collina che nella sua Strumenti: sommità ospita una delle Reflex Canon 1300D con strutture architettoniche la modifica al sensore più misteriose ed super UV-IR Cut per una enigmatiche di sempre, il maggiore sensibilità. nuraghe sardo. Obiettivo Samyang 10mm 2.8. Il tutto sistemato sul cavalletto Manfrotto. Dati di scatto: esposizione di 5 secondi, 1.600 ISO. terza classificata fotografia numero: 5.1 punteggio: 7,333

Autore: Lavinia Renaudo Luogo di scatto: Castelmagno Residenza: Corso Vittorio Emanuele 33 Strumenti: corpo macchina NIKON D90, ottica nikon DX 18-55 Data di nascita: 21 ottobre 2006

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Imprevedibile Luna

Il mese e la Luna La parola mese deriva dal latino “mënsis”, continuazione di una voce indoeuropea che significava «mese» e «luna» [1]. Pare quindi assodato che la durata del mese ha origine dalla lunazione, cioè dal tempo impiegato dalla Luna a compiere un giro sinodico intorno alla Terra, in media di 29.53 giorni. L’osservazione delle fasi lunari ha origini antichissime.

n Figura 1 sono visibili le sequenze Un secolo dopo, Aristarco da Samo di incisioni su ossa del paleolitico (310 a.C. circa - 230 a.C. circa) si ser- Isuperiore trovate in Dordogna (Fran- vì delle eclissi di Luna per calcolare cia) che, secondo gli studi di Alexander il rapporto tra il diametro della Terra Marshack (1918-2004), indicano la re- e la distanza Terra-Luna, poi, con la gistrazione di lunazioni [2]. dicotomia lunare (Luna al quarto), ri- Nel 432 a.C. Metone da Atene rese salì alla distanza del Sole. La Luna fu noto il ciclo che porta il suo nome in certamente il primo astro su cui Galileo cui 235 lunazioni corrispondono a 19 puntò il proprio telescopio [4], mentre anni quasi esatti (-0.06d), metodo alla Keplero nel Somnium, seppure in modo base del calcolo dei calendari islamico fantasioso, espose quasi un trattato di ed ebraico in cui il mese ha inizio con astronomia lunare [5]. l’osservazione del primo falcetto di Alla Luna e alle sue fasi si attribu- Luna (vedi Figura 2) [3]. Nel calendario iscono infiniti poteri, compresi quel- Giuliano il ciclo metonico fu essenzia- li che non ha, come per esempio su Giuseppe De Donà le per la determinazione dei pleniluni l’imbottigliamento del vino, la semina Commissione Tecnica pasquali (la prima Luna Piena che cade dei finocchi, la crescita dei capelli ecc. UAI - Quadranti Solari dopo l’equinozio di Primavera) neces- ecc., e, secondo molti, si avrebbe per- [email protected] sari per il calcolo della Pasqua. sino l’aumento delle nascite dei bim-

18Foto: ClaudioASTRONOMIA Costa, 23.03.2021 n. 2 • aprile-giugno 2021 L'effemeride

Figura 1. Incisioni su ossa del paleolitico trovate in Dordogna (Francia) presso Les Eyzies.

bi nelle notti di Luna Piena. Credenze senza alcun L’eccentricità dell’orbita della fondamento scientifico, anche se va detto che la Terra gestazione media di 266 giorni corrisponde proprio Attualmente l’eccentricità e dell’orbita della Terra, a 9 lunazioni. Insomma, della Luna dovremmo sapere cioè il rapporto tra la distanza dei due fuochi dell’orbi- tutto o quasi, ma i suoi moti sono complicati e il ta ellittica e la lunghezza dell’asse maggiore, è 0.0167. calcolo della sua posizione in cielo fu (ed è ancora) Il valore di e è in calo e, partendo dall’epoca J2000.0, un vero e proprio rompicapo. Isaac Newton scrisse varia in funzione di questo algoritmo [6]: a Edmond Halley che la teoria dei moti della Luna e = 0.016708617 – 0.00004237T – 0.0000001236T2 (1) gli procurava il mal di testa. Oggi, al contrario, ci dove T rappresenta un secolo giuliano. Con l’asse sono fior di appassionati che trattano l’argomento maggiore dell’orbita (2 UA) di 299 195 740 km, la in modo superficiale pensando, per esempio, che la differenza tra perielioe afelio è di circa 5 000 000 di frazione illuminata muti in modo uniforme, che le km, e dalla (1), la diminuzione media è di 345 m al quattro fasi siano tutte di uguale durata (29.53d : giorno. L’argomento è dibattuto tra gli astronomi; a Figura 2. Sedico (BL), d 14/01/2021. Primo 4 = 7.38 ), oppure che la distanza tra due transiti causa di diversi fattori tra cui le interazioni gravita- falcetto di Luna visibile della Luna su uno stesso meridiano sia costante [24h zionali con gli altri pianeti, in un periodo non ben dopo la Luna Nuova del h h m + 24 /(29.53 - 1) = 24 50.4 ]. Prima di analizzare definito di alcuni milioni di anni l’eccentricità della giorno 13. Nella foto di l’orbita della Luna ripercorriamo brevemente quella Terra potrebbe essere passata da un valore massimo sinistra, a destra della della Terra intorno al Sole. vicino a 0.05 (0.06 per alcuni studiosi) a uno minimo Luna è visibile Mercurio.

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 19 L'effemeride

Figura 3. Variazione dell’eccentricità dell’orbita terrestre negli ultimi 750 000 Figura 4. Variazione dell’eccentricità dell’orbita dei pianeti rocciosi nei anni. La linea gialla indica il valore attuale di e. prossimi 50 000 anni. A causa della notevole differenza tra le eccentricità della Terra e di Venere rispetto a quelle di Mercurio e di Marte, sono state utilizzate due diverse scale (vedi frecce). inferiore a 0.01 [7], vedi Figura 3. L’anno anomalistico è più lungo dell’anno tropico e la coinci- Nel grafico di Figura 4 [8], è considerato un periodo più breve in denza tra perielio e solstizio invernale, accaduta nel 1246 d.C., si cui sono riportate le variazioni di e dei pianeti di tipo roccioso in un ripeterà dopo 21 000 anni circa. La durata delle stagioni dipende ciclo di 70 000 anni con l’anno 0 coincidente col 2007. Molti autori dalla posizione del perielio: attualmente la Terra impiega 178.8d a sembrano concordi nella previsione secondo cui la variazione di e percorrere il tragitto tra l’equinozio d’Autunno e quello di Primavera dell’orbita terrestre rimarrà relativamente stabile per lunghi periodi. e 186.4d a fare quello opposto, quindi con una differenza di quasi Jacques Laskar mette però tutti in guardia in quanto, secondo il di otto giorni (in Figura 5 sono indicati i tempi di ogni stagione). A suo parere, un errore di poche decine di metri sulla posizione di causa della recessione della linea degli apsidi, tra circa 10 000 anni partenza della Terra (che viaggia a circa 30 km/s) rende impossibile la situazione sarà completamente invertita. la previsione di ciò che succederà nei prossimi centomila anni [9]. L’eccentricità dell’orbita della Luna La lunghezza delle stagioni Su [10] il valore medio dell’eccentricità dell’orbita della Luna è Al perielio la Terra viaggia a 30.29 km/s e, per la seconda legge di 0.0549 e la distanza tra i centri della Terra e della Luna è di 384 399 Keplero, percorre un tratto angolare in un tempo più breve dell’analogo km. All’apogeo e al perigeo è quindi: all’afelio (29.29 km/s). A inizio del 2021 la linea degli apsidi è spostata perigeo: a · (1–e)= 363 295 km apogeo: a · (1+e) = 405 503 km in avanti rispetto a quella dei solstizi di un angolo di 13.2984° in au- con una differenza tra i fuochi di 42 207 km. L’orbita della Luna è mento di 0.00004708° al giorno. Si consideri la durata media degli anni: decisamente più instabile di quella della Terra intorno al Sole. Il suo d Anno tropico (da equinozio a equinozio) 365.242189 moto è perturbato principalmente dal Sole e in modo minore dagli d Anno siderale (da stella fissa a stella fissa) 365.256363 altri pianeti e dallo schiacciamento terrestre. L’eccentricità dell’orbita d Anno anomalistico (da perielio a perielio) 365.259636 lunare varia a intervalli di 205.9d, vediamo come. Si osservi la Figura 6. Quando la linea degli apsidi dell’orbita luna- re è allineata con Terra e Sole (A), e assume il valore massimo. La lon- gitudine media del perigeo lunare si sposta in avanti di 0.11140341° al giorno, per cui dopo 180° (metà anno pari a 182.63d) quando la Terra è in C, la linea degli apsidi è ruotata di 0.11140341°/d·182.63d = 20.35°. Affinché l’asse maggiore dell’orbita sia nuovamente rialline- ato alla congiungente Terra-Sole bisogna spostarsi di un angolo α di 22.94° (equivalente a 23.27d), arrivando in D dopo 205.9d. A metà strada tra A e D, quindi con la Terra in posizione B (a 103d da A e D), la linea degli apsidi forma un angolo retto con quella Terra-Sole e l’eccentricità raggiunge il suo valore minimo. Nel periodo tra 1500- 2500 d.C. la distanza minima del perigeo di 356 371 km accadrà l’1 gennaio 2257, mentre la massima di 406 720 km avverrà il 7 gennaio 2266. I valori estremi sono raggiunti sempre in inverno quando la Terra è prossima al perielio, quindi più vicina al Sole. L’eccentricità Figura 5. Stagioni, solstizi, equinozi e linea degli apsidi. e può arrivare a valori istantanei estremi compresi tra 0.026 e 0.077

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Figura 6. Il ciclo dei 103 giorni.

[11]. Il ciclo dei 103d è quindi responsabile dell’andamento sinusoidale destra, quattro lunazioni dopo, quello che inizia con la Luna Nuova delle distanze di perigeo e apogeo. dell’8 agosto. Il primo ha l’orbita più schiacciata del secondo per cui la differenza tra il tratto L.N.- P.Q di 8.19d dura ben 1.51d più del Le fasi lunari tratto L.P. - U.Q. di 6.68d. Ad agosto le differenze sono attenuate. Partendo dal primo d’Ariete, equinozi e solstizi si verificano Tutto ciò si ripercuote anche sulle lunghezze dei mesi e anni lunari. quando la longitudine apparente del Sole è un multiplo di 90°. Nel periodo 2010-2030 si va da un mese lunare minimo di 29.18d Analogamente le longitudini apparenti di Luna e Sole differiscono di a uno massino di 29.93d e da un anno lunare minimo di 353.78d a 0° alla Luna Nuova, 90° al Primo Quarto, 180° alla Luna Piena e 270° uno massimo di 354.91d. all’Ultimo Quarto. Pertanto, la diversa durata delle stagioni durante l’anno solare è analoga alla durata delle fasi del mese lunare, ma, La Superluna per quanto esposto nel paragrafo precedente le differenze tra una A pag. 28 dell’almanacco UAI [12] sono elencate le date con fase e l’altra sono molto più variegate con e in continua variazione. l’ora dei perigei e apogei del 2021. Oltre alla distanza, è indicato In Figura 7 sono rappresentati schematicamente (non in scala e il diametro angolare della Luna che è più alto quando essa è più geometricamente non perfettamente orientati) due mesi lunari del vicina al perigeo. Se la fase di Luna Piena è prossima al perigeo la 2021. A sinistra quello che inizia con la Luna Nuova del 12 aprile, a superficie illuminata è, ovviamente, maggiore del solito. Il termine

Figura 7. Due lunazioni del 2021

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si osservi come 14 mesi sinodici coincidano con 15 mesi anomalistici con una differenza di 0.11d: 4x29.530589d = 413.43d 15x27.55455d = 413.32d Inoltre (Figura 6), si nota che partendo dalla coincidenza tra una Luna Piena vicina al perigeo con l’allineamento degli apsidi su Terra-Sole (punto D), dovranno passare due cicli di 205.9d per averne un’altra analoga, quindi 411.8d con soli 1.5d di distanza dalla coincidenza precedente. In Figura 8 sono indicate tutte le Lune Piene di un periodo di 30 anni aventi diametro maggiore di 33.3’. La distanza tra un gruppo e l’altro è mediamente di 412.2d, quindi con evidente attinenza al ciclo dei 103d. Figura 8. Nel grafico sono indicate le Lune Piene con diametro superiore Tra questi gruppi si considera ora quello compreso tra le Lune a 33.3’ in un periodo di 30 anni. Il valore del diametro della Luna è Piene del 14/11/2016 e del 02/01/2018 (Figura 9). topocentrico ed è calcolato per una località posta a latitudine 46° N. La Questi i tempi degli eventi: Luna al transito ha sempre un diametro superiore rispetto al sorgere o al Luna Piena alle 13h 52m TU del 14/11/16 tramonto anche se l’opinione comune giudica il contrario. Perigeo alle 11h 24m TU del 14/11/16 Luna Piena alle 02h 24m TU del 02/01/18 Superluna è stato coniato dall’astrologo (sigh!) Richard Nolle per Perigeo alle 21h 56m TU del 01/01/18 descrivere un plenilunio che accade quando la Luna Piena si trova Distanza tra Lune Piene 413.52d a meno di 359 000 km dalla Terra [13] e, forse per questo, su [14] Distanza tra perigei 413.44d “il termine è di origine astrologica e non ha una definizione astro I tempi tra i due periodi sono vicini a quelli medi. Nel 2016 la nomica precisa”. La IAU (Unione Astronomica Internazionale) per distanza tra la linea degli apsidi e l’allineamento Terra-Sole nell’i- ora è stata zitta [15]. È invece interessante osservare come anche la stante della Luna Nuova era di soli 2.78°, mentre nel 2018 era di periodicità di questo evento, che accade di media tre volte all’anno, 5.72°, per cui nel 2016 la distanza del perigeo fu di 55 km inferiore sia legata al ciclo dei 103 giorni. che nel 2018. Considerando le lunghezze medie dei mesi lunari: Nel grafico di Figura 10 sono riportati gli andamenti e le distanze Mese sinodico (da Luna Nuova a Luna Nuova) 29.530589d agli apogei, perigei e pleniluni del periodo. A metà strada, il 9 giu- Mese siderale (da stella fissa a stella fissa) 27.321662d gno 2017, dopo 206.9d, l’asse maggiore dell’orbita lunare è ancora Mese anomalistico (da perigeo a perigeo) 7.554550d allineato a Terra e Sole, ma qui la Luna Piena è all’apogeo quindi alla

Figura 9. Immagini dell’autore delle Lune Piene del 14/11/2016 e 02/01/2018.

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Figura 10. Lune piene tra il 14/11/2016 e il 02/01/2018 Figura 11. Differenza in minuti oltre le 24h tra i transiti della Luna nel 2021.

massima distanza dalla Terra. La differenza dei diametri geocentrici Bibliografia della Luna del 14/11/2016 (0.5586°) e 09/06/2017 (0.4902°) è del 13.9%. Nel grafico di Figura 8 è visibile un ulteriore ciclo (dic. 08, gen. [1]. AA.VV., Il vocabolario Treccani, III Ed., Milano, 2008. 18, gen. 27) che dipende dagli 8.85 anni in cui si completa il giro di [2]. Romano, G., Archeoastronomia, Astronomia alla scoperta del Cielo, 360° della linea degli apsidi in coincidenza con l’inverno (vedi sopra). Curcio Ed., Roma, 1983. [3]. De Donà, G., L’Hilal e la Luna a barchetta, Astronomia n.4/2012, Ed. Conclusioni Tipografia Piave (BL), 2012. Oltre a quanto qui esposto, l’instabilità dei moti lunari riguarda [4]. Galilei, G., Sidereus Nuncius, Baglioni, Venezia, 1610. [5]. Lombardi, A.M., , Ed. Codice, Art pure l’oscillazione dell’inclinazione dell’asse che varia da 5.00° a 5.3° Keplero, una biografia scientifica Graf, Venaria (TO), 2008. circa (in un periodo semestrale) e la precessione dei nodi che com- [6]. Meeus, J., Astronomical Algorithms, William Bell, Richmond, 1991. pleta il suo giro in 18.62 anni [16]. La Figura 11 mostra le differenze [7]. Berger, A. Loutre, M.F., Insolation values for the climate of the last 10 in minuti oltre le 24h tra i transiti della Luna nel 2021: la variazione million years, 1991. è compresa tra 40m e 66m con una media di 50.4m. Qualsiasi “lavoro” [8]. Dunn, T., Gravity Simulator, Ed. Wikipedia, 2021 fatto con l’uso dei valori medi, come per esempio la creazione di [9]. Laskar, J., Fienga, A, Gastineau, M., Maunche, H., Astronomy Astro- sequenze fotografiche o la lettura dell’ora di una meridiana con la phisics, LA2010: a new orbital solution for the long term of the luce della Luna [17], è confuso con risultati non attendibili, a meno motion of the Earth, Paris, Besancon, 2011 che non si crei ogni mese (mai uguale a un altro) una tabella con [10]. De La Cotardière, P., De Donà, G., Favero, G., Dizionario di Astrono- mia, Ed. Gremese, Roma, 2006. l’equazione del tempo lunare [18]. [11]. Meeus, J., Mathematical astronomy morsels, William Bell, Richmond, 1997. [12]. De Donà, G., Almanacco UAI 2021, Ed. Tipografia Piave (BL), 2020. [13]. Balouchi, S., Cos’è una “Supermoon?”, Sky & Telescope, nov. 2016. [14]. https://en.wikipedia.org/wiki/Supermoon [15]. https://earthsky.org/?p=351821 [16]. De Donà, G., Ipotesi di variazioni del clima correlate alla precessione dei nodi lunari, Astronomia n. 2, DBS, Seren del Grappa (BL), 2005. [17]. Fantoni, G., Orologi lunari, IX Seminario Nazionale di Gnomonica, S. Felice Benaco (BS), 1999. [18]. Poy, P., Un metodo di lettura dell’orologio lunare, Orologi Solari n. 6, 2014.

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Corsa alla Luna: perché tornarci?

La Luna oggi La Luna è il corpo planetario più importante per la comprensione non solo della Terra ma anche di tutti i pianeti terrestri del nostro Sistema Solare in termini di processi planetari. Essa preserva molti dei processi geologici che si sono verificati nelle prime fasi dell’evoluzione del Sistema Solare e durante il periodo in cui si è formata la vita.

er esempio, conserva centimetri di profondità. traccia degli impatti che si La nostra conoscenza della Luna è Psono susseguiti nelle ere drasticamente cambiata grazie alla geologiche, un’informazione ricchezza di informazioni restituite sia largamente cancellata su quei corpi dalle missioni statunitensi Apollo che planetari, come la Terra, che sono da quelle sovietiche Luna / Lunokhod geologicamente attivi e hanno tra la fine degli anni ’60 e la metà atmosfere sostanziali. Oggi poi degli anni ’70 del XX secolo. Dopo un sappiamo che la Luna non è un corpo periodo di stagnazione durato una privo d’acqua come ritenuto per molti ventina d’anni, l’esplorazione robotica decenni: nelle sue regioni polari, i della Luna ha vissuto una rinascita crateri in ombra permanente sono a partire dal 1994 in poi. Diverse vere e proprie “trappole fredde” che missioni spaziali, guidate inizialmente hanno permesso a composti volatili dagli Stati Uniti e poi da altre nazioni come l’acqua di accumularsi e formare come Giappone, India e Cina, hanno cospicue riserve di ghiaccio nel corso proseguito l’esplorazione: Clementine, Federico Tosi * degli ultimi miliardi di anni. Ad elevate Lunar Prospector, Smart-1, SELENE/ Ricercatore dell’Istituto latitudini, fuori dai crateri in ombra Kaguya, Chandrayaan 1 e 2, Lunar Nazionale di Astrofisica permanente, la stessa regolite lunare Reconnaissance Orbiter (LRO), Lunar (INAF) presso la sede di Tor potrebbe nascondere un suolo ricco Crater Observation and Sensing Vergata, Roma. di volatili e minerali idrati già a pochi Satellite (LCROSS), Gravity Recovery

Foto: Federico Tosi Finestra sull'Universo

Figura 1. Mappa mineralogica della Luna ottenuta dalla missione indiana Chandrayaan-1. Si tratta di un composito a falsi colori creato in base alla radiazione solare riflessa nel vicino infrarosso, e illustra la distribuzione di diversi materiali sul lato della Luna rivolto verso la Terra. Nelle regioni polari, i colori blu e viola sono indicativi rispettivamente della presenza di idrossile e acqua adsorbiti nel minerale superficiale. Crediti immagine: ISRO / NASA / JPL-Caltech / Brown Univ./USGS.

and Interior Laboratory (GRAIL), per sviluppare e testare varie tridimensionale della tenue Lunar Atmosphere and Dust ipotesi e modelli che sono stati esosfera che avvolge il satellite. Environment Explorer (LADEE), successivamente applicati ad Misurazioni radar condotte per arrivare alla serie cinese altri corpi terrestri. Dall’orbita sia da orbita che sul campo Chang’e 1-5. lunare e mediante missioni hanno rivelato per la prima Le osservazioni telescopiche, spaziali dedicate, negli ultimi 26 volta la presenza di strutture le osservazioni condotte da anni è stato possibile acquisire sottosuperficiali, presenti ad sonde spaziali in orbita lunare, una serie di mappature globali alcune decine o centinaia di le misurazioni compiute sulla impensabili ai tempi della prima metri sotto la finissima regolite superficie lunare da missioni corsa alla Luna: anzitutto la che riveste la superficie. Tutti con e senza equipaggio umano, mappatura ottica, che restituisce questi dati uniti assieme le analisi di campioni lunari, sia soprattutto informazione consentono di studiare l’intera quelli restituiti dalle missioni geomorfologica, ma anche storia lunare in termini di Apollo e Luna che le circa 400 la mappatura geochimica, impatti, vulcanica, tettonica meteoriti lunari trovate sulla mineralogica, topografica, e invecchiamento dovuto ad Terra, sono tutte importanti gravimetrica e magnetometrica, agenti esogeni spaziali (vento fonti di informazione utilizzate senza dimenticare la mappatura solare, raggi cosmici, raggi

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Figura 2. La camera ottica a bordo della sonda spaziale LRO ha fornito le immagini più nitide finora mai ottenute della superficie lunare, con risoluzioni massime fino a 1 m. Tra le tante sorprese, notevole è stata la scoperta di oltre 200 grotte (pit), veri e propri sprofondamenti larghi da 5 a 900 m, dove il terreno è collassato a causa di cavità sotterranee provocate dai tubi lavici, cioè resti di antiche intrusioni di lava basaltica che hanno lasciato dietro sé dei tunnel cavi. Crediti immagine: NASA/GSFC/Arizona State University.

ultravioletti, micrometeoriti, del nostro satellite naturale. fondamentale per suolo che permettono un ecc.). In particolare, le Oggi, l’insieme di dati relativi l’esplorazione a lungo accesso diretto ai tubi lavici misurazioni condotte per a geologia, geochimica, termine, e questo è uno (lava tubes), veri e propri mezzo di raggi gamma mineralogia, petrologia, dei motivi principali per cui tunnel sotterranei residuo e neutroni forniscono la cronologia e struttura interna la NASA mira a inviare un di fiumi di lava che, simili conoscenza della geochimica, della Luna non ha eguali per equipaggio umano nella a vermi, miliardi di anni cioè dell’abbondanza di alcun altro corpo planetario regione polare lunare. fa scavarono il sottosuolo alcuni elementi della tavola oltre alla Terra. Questi dati L’acqua è una necessità per lunare lasciando il vuoto periodica presenti nel primo sono fondamentali non solo promuovere l’esplorazione dopo il loro passaggio. metro di spessore; mentre per comprendere l’evoluzione umana perché potrebbe Non è superfluo notare le osservazioni condotte geologica del nostro satellite, essere potenzialmente che in prospettiva futura, nell’infrarosso rendono conto ma in un contesto più utilizzata per bere, raffreddare queste cavità sotterranee della mineralogia presente nel ampio sono preziosi per la attrezzature, respirare offrirebbero a un equipaggio primo millimetro di spessore. comprensione del nostro e produrre carburante umano un naturale riparo Le stesse analisi geochimiche Sistema Solare. per missili necessari per dalle radiazioni, e sarebbero e mineralogiche condotte inviare missioni spaziali dunque luoghi privilegiati in sui campioni di rocce e Quali sono più lontano. Altri luoghi cui costruire un avamposto meteoriti lunari, combinate i luoghi più interessanti per l’esplorazione lunare permanente. con i dati geofisici relativi alla interessanti da scientifica lunare includono Tra le varie unità geologiche struttura interna, forniscono esplorare nel depositi vulcanici, crateri lunari, il bacino polare precisi vincoli sull’origine, futuro? da impatto e le grotte o meridionale Aitken situato differenziazione ed evoluzione L’acqua è una risorsa pit, sprofondamenti del sulla farside, il lato della Luna

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opposto alla Terra, merita pure La nuova corsa alla a inviare astronauti su Marte. grande attenzione. Con circa Luna Sul fronte statunitense, la 2500 km di diametro (quasi un Mentre il 2019 ha segnato il Lunar Exploration Roadmap è quarto della circonferenza della 50° anniversario del primo un documento chiave che ha Luna) e 13 km di profondità sbarco umano sulla Luna, lo scopo di tracciare un piano massima, è il più grande bacino l’esplorazione robotica integrato e sostenibile per da impatto lunare e uno dei sistematica e capillare del nostro l’attività umana internazionale più grandi nell’intero Sistema satellite naturale è considerata sulla Luna, offrendo alla NASA Solare. E non è un caso che il un passo indispensabile per la opportunità senza precedenti rover lunare cinese Chang’e 4 futura espansione umana nel per la scienza e gettando le basi sia sceso proprio là: all’interno Sistema Solare. Diverse agenzie per un trasferimento dalla Luna di alcuni crateri interni ad spaziali e compagnie private verso altri corpi nel Sistema Aitken, lo spessore della crosta stanno sviluppando strategie Solare, come gli asteroidi vicini lunare è prossimo a zero, il per riportare l’uomo sulla o lo stesso pianeta Marte. Da che significa che materiali Luna entro la fine di questo parte sua, l’Agenzia Spaziale della crosta inferiore o del decennio. Questa nuova corsa Europea (ESA) si è dotata di mantello potrebbero trovarsi internazionale è guidata da un’analoga tabella di marcia, esposti in superficie. I dati interessi scientifici, tecnologici che prevede potenziali missioni geochimici indicano che il ed economici e richiede una di esplorazione lunare articolate fondo del bacino presenta una comprensione approfondita del attorno a tre obiettivi principali: maggiore abbondanza di ferro contesto lunare per selezionare (1) sostenere gli obiettivi della e, in misura minore, di titanio i migliori siti di allunaggio: per comunità scientifica lunare e torio; ma è anche sede di esempio, è necessario avere europea, (2) garantire la un’insolita anomalia magnetica. un’ottima conoscenza della creazione di una quota europea La mappa gravimetrica rivela geochimica e della mineralogia nello sviluppo di capacità inoltre l’esistenza di una superficiale non solo a scala industriali, prodotti e servizi e (3) concentrazione di massa situata regionale ma anche a scala sviluppare tecnologie abilitanti alcune centinaia di km sotto la molto locale, un requisito per la sostenibilità a lungo superficie: una delle spiegazioni indispensabile per garantire la termine dell’esplorazione. plausibili è che il metallo possibilità di estrarre ossigeno e L’anno 2019 ha visto il primo dell’asteroide che ha generato acqua dalle rocce. allunaggio della Cina sulla questo cratere sia ancora L’accesso e lo sfruttamento farside lunare, due tentativi incorporato nel mantello lunare. delle risorse lunari sono una falliti di fare allunare un La capacità di rover automatici componente chiave di qualsiasi lander da parte di Israele e di spostarsi per lunghe distanze futuro sforzo di esplorazione India, mentre la fine del 2020 sulla superficie, sopravvivendo spaziale nello spazio cislunare ha segnato il pieno successo agli sbalzi termici tipici del e oltre. Requisiti desiderabili della prima missione di sample giorno lunare e supportando per l’esplorazione lunare return lunare cinese (Chang’e eventualmente un equipaggio umana ai giorni nostri sono la 5), un genere di esplorazione umano, permetterebbe riutilizzabilità delle attrezzature robotica complessa che, nel caso un’esplorazione scientifica e una presenza permanente del nostro satellite naturale, senza precedenti di tutti questi e diffusa sulla superficie, che non veniva eseguita dai tempi luoghi. La presenza umana a sua volta richiede l’abilità della missione sovietica Luna sulla Luna consentirebbe di raccogliere, trasformare e 24 nel 1976. Nell’ambito del una mappatura geologica utilizzare le risorse naturali programma esecutivo della NASA dettagliata, la raccolta presenti sul posto: in una sigla, per le Small Innovative Missions mirata di campioni critici la cosiddetta tecnologia In-Situ for PLanetary Exploration per l’analisi nei laboratori Resource Utilization (ISRU). (SIMPLEx), nel 2019 è stato terrestri e il posizionamento L’esperienza acquisita dalla NASA selezionato il concetto Lunar di strumentazione geofisica sulla Luna, compreso l’utilizzo Trailblazer: si tratta di un piccolo delicata, inclusi sismometri di delle risorse naturali lunari, verrà satellite che mira a migliorare ultima generazione. utilizzata per preparare l’agenzia la mappatura dell’acqua lunare

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Figura 3. Questa visione adsorbita nei minerali superficiali Uno degli elementi principali per gli equipaggi umani che artistica mostra il possibile o presente in forma di depositi del programma Artemis è la dovranno scendere verso la aspetto dello European locali di ghiaccio d’acqua. navetta spaziale Orion, un superficie lunare nonché area di Large Logistic Lander Ma il pezzo forte dell’agenzia veicolo concepito per portare contenimento per lander, rover (EL3), una piattaforma spaziale americana è un equipaggio umano verso la e altri robot. Lunar Gateway è permanente che consentirebbe diverse indubbiamente il programma Luna ed altri corpi del Sistema la stazione a cui attraccherà operazioni come la Artemis, condotto in Solare. Capace di supportare la navetta Orion, ed è pure consegna di un carico, collaborazione con le compagnie un equipaggio di sei persone sviluppato, assistito e utilizzato la raccolta e spedizione di voli spaziali commerciali oltre l’orbita terrestre bassa, da NASA in collaborazione con verso la Terra di campioni statunitensi e da partner Orion è alimentato a pannelli tutti i partner della Stazione lunari o la prospezione internazionali come l’Agenzia solari e può durare fino a 21 Spaziale Internazionale: ESA, delle risorse trovate in Spaziale Europea (ESA), quella giorni sganciato e fino a sei mesi Roscosmos, JAXA e CSA.La situ. Crediti immagine: giapponese (JAXA) e quella attraccato. costruzione, già iniziata, sarà ESA/ATG Medialab. canadese (CSA) con l’obiettivo di Un altro elemento chiave di completata entro questa decade.. fare scendere “la prima donna e Artemis è il Lunar Gateway: Benché il programma il prossimo uomo” sulla Luna, in la prima stazione spaziale Artemis potrebbe subire un particolare nella regione del Polo concepita per orbitare intorno rallentamento dovuto sia Sud, entro il 2024 con Artemis 3, alla Luna e fungere da centro a motivi politici (il recente utilizzando nuove tecnologie per di comunicazioni a energia cambio di presidenza degli esplorare quanta più superficie solare, laboratorio scientifico, USA) che tecnici (lo sviluppo lunare possibile. modulo abitativo a breve termine dell’imponente razzo vettore

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Space Launch System, nella cui una parte importante della e la porzione sommitale del tubo * Federico Tosi è ricercatore ogiva sarà alloggiata la navetta strategia. lavico. Un secondo concetto dell’Istituto Nazionale di Orion), rimane fermo il fatto che Sempre da parte europea, la prevede di usare un rover munito Astrofisica (INAF) presso la la NASA veda Artemis come il suite integrata PROSPECT ha di gru per calare uno sciame sede di Tor Vergata, Roma, e docente del corso di Fisica prossimo passo verso l’obiettivo lo scopo di accedere e valutare di piccoli robot all’interno del dei Pianeti del Sistema a lungo termine di stabilire una le potenziali risorse lunari e tubo lavico. Questi avrebbero la Solare ed Esopianeti presso presenza sostenibile sulla Luna, di preparare le tecnologie che possibilità di muoversi in assenza l’Università Roma Tre. Si gettando le basi per le società possono essere utilizzate per di luce solare e trasmettere dati occupa prevalentemente private per costruire una vera e estrarre queste risorse nel verso il rover creando una vera di analisi dati acquisiti da propria economia lunare. futuro. PROSPECT opererà sulla e propria catena di ripetitori strumenti di telerilevamento Oltre a contribuire ai programmi superficie della Luna come wireless, alimentati da una installati a bordo di sonde Artemis e Lunar Gateway, parte della missione russa “testina di ricarica” attaccata alla spaziali interplanetarie a guida sia NASA che ESA, l’Europa si propone di giocare un Luna 27, il cui lancio è previsto parte inferiore della gru. come Cassini-Huygens, ruolo più importante nella futura nel 2025. Tra gli strumenti di E la Cina? Il programma cinese Rosetta, Dawn, Juno, esplorazione lunare. Il progetto PROSPECT vi è un trapano di di esplorazione lunare robotica BepiColombo e JUICE, in cui European Large Logistics Lander costruzione italiana, ProSEED, denominato Chang’e, coronato l’Italia ha vantato o vanta (EL3) è recentemente entrato che perforerà la superficie nella da una serie di successi, si una significativa parte- in una fase di studio intensivo. regione del Polo Sud lunare con appresta ad entrare nella sua cipazione. Il suo tema di Due opzioni di carico utile sono l’obiettivo di estrarre campioni quarta ed ultima fase che ricerca principale riguarda state ipotizzate per EL3: una potenzialmente ricchi di ghiaccio prevede un’esplorazione robotica la determinazione delle missione logistica a sostegno d’acqua ed altre sostanze volatili. più completa e ambiziosa delle proprietà fisico-chimiche di vari corpi del Sistema delle spedizioni umane Artemis In prospettiva futura, ESA sta precedenti. Benché la Cina Solare per mezzo di analisi sulla Luna, oppure una missione portando avanti anche studi non sia coinvolta nei grandi dati multi-sensore. Ha al scientifica europea autonoma, più ambiziosi, che riguardano programmi spaziali a guida suo attivo 170 pubblica- con potenzialità di sample return l’esplorazione di tubi lavici per statunitense come Artemis e zioni su riviste scientifiche per riportare fino a 15 kg di mezzo di sonde automatiche. Lunar Gateway, l’impressione è internazionali sottoposte a campioni lunari sulla Terra. In Tra i concetti selezionati per che per il futuro la superpotenza peer-review. futuro potrebbero essere previste una fase di studio approfondito asiatica non staràcerto a anche missioni in grado di vi è per esempio la sonda guardare, anzi ha già firmato combinare uno o più esperimenti Daedalus, che dovrebbe essere un accordo con la Federazione scientifici, dimostrazioni calata in una grotta lunare Russa per la costruzione di tecnologiche e trasporto merci. usando un cavo per esplorare e una stazione di ricerca lunare La versatilità del lander è quindi caratterizzare l’ingresso, le pareti internazionale.

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Claudio Lopresti extrasolari: Presidente del Gruppo Astronomia Digitale - (GAD) Responsabile della la ricerca amatoriale Sezione Pianeti Extrasolari e della Sezione Stelle Variabili UAI In pochissimi anni è diventato possibile, prima per i ricercatori professionisti, Fiduciario Regionale del ed ora anche per gli astrofili evoluti, la ricerca sui pianeti al di fuori del Centro-Nord dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) sistema solare. Fino alla metà degli anni ’90 nessuno poteva dire, con prove certe, neppure che tali corpi esistessero veramente. Ora se ne contano a migliaia.

ncora pochissimi, rispetto a ciò che si ipotiz- riservata a strutture e tecniche professionali. Le Aza, ma tanti, se pensiamo che dopo il 1600, misurazioni portarono ad avere notizie circa alcune periodo in cui venivano puntati i primi telescopi caratteristiche e peculiarità di questo pianeta, che verso il cielo, per 400 anni erano conosciuti solo in qualche modo si sapeva, a grandi linee, essere i pianeti vicini al Sole. Nel 1995 veniva scoper- simile a Giove. L’idea che portò alla scoperta dei to e confermato il primo pianeta al di fuori del primi pianeti extrasolari deriva dal piccolo prisma sistema solare. La tecnica usata per trovarlo era di vetro che Newton mise davanti al Sole: la luce

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che ne usciva fuori era una serie di co- lori. Ma la cosa più importante erano le righe scure che solcavano questi colori. Quelle righe portarono notizie sulla com- posizione delle stelle e sui movimenti dei corpi celesti. E ora anche sulla presenza dei pianeti di altre stelle. Si capì però subito che oltre all’ana- lisi della luce “qualitativa” c’era anche la possibilità di fare analisi “quantitative”, cioè misurare il flusso di luce prove- niente dalle stelle per capire se, come nei casi già studiati di alcune stelle va- riabili a eclisse, ve ne fosse qualcuna che avesse vicino qualche corpo di taglia Figura 1. I pianeti extrasolari erano stati teorizzati e ipotizzati già dai filosofi greci. Ma non tutti piccola che, passando davanti al disco erano d’accordo: il discorso si interruppe con Aristotele, che non ci credeva. Si riprese a parlarne stellare, ne oscurasse in piccola parte il dopo 2000 anni, con l’avvento della scienza moderna. flusso luminoso, rivelando così la pro- pria presenza. Questo tipo di variazione l’alto. La teoria ha la conseguenza che sarebbe quindi sostenuta luminosa comportava due parametri fondamentali: il primo era “l’unicità del mondo”: se le stelle sono in cielo, significa che l’inclinazione dell’orbita di questo eventuale corpo secondario, sono elementi e corpi leggeri e, se esistessero pianeti, sarebbero che doveva essere vicina a 90°; il secondo era che la variazione troppo pesanti per non cadere sulla terra. Quindi, per Aristotele, doveva essere molto piccola, compatibile con quella prodotta da “non può esserci più di un mondo”. Là “in alto” non ci sono un corpo di dimensioni planetarie. Quindi le possibilità erano elementi pesanti che possano formare altri mondi. ristrette da questi due paradigmi, statisticamente non favorevoli. Nessuno se la sentiva di mettere in dubbio le parole del E occorreva unirli anche con una buona tecnica di rilevazione e, grande Aristotele, che erano comunque frutto di un ragiona- almeno inizialmente, con strumentazioni ancora professionali. mento, al contrario di chi, successivamente, prese quelle ipotesi Ma ora si stava aprendo la strada a qualcosa di impensabile, come oro colato, consegnandosi a una posizione puramente prima. E cioè: in sostanza c’erano possibilità concrete anche fideistica della realtà. E quindi arrivò, alla fine, il medio evo, per gli astrofili, armati delle loro piccole strumentazioni: queste periodo di sostanziale oscurità della ragione. Fatto sta che ci possibilità di rilevare i transiti dei pianeti extrasolari non chie- vollero 2000 anni prima che qualcuno ricominciasse a parlare devano altro che di essere sperimentate e dimostrate. di altri mondi, oltre la Terra… (Figura 1). Soltanto dieci anni dopo la prima scoperta di un pianeta ex- Giordano Bruno fu quello che dedicò all’esistenza di pianeti trasolare, la Sezione Nazionale di Ricerca “Pianeti Extrasolari”, oltre il sistema solare parole che potremmo tranquillamente fu fondata in Italia, alla Spezia, sotto l’egida del GAD, il Gruppo pronunciare oggi: “L’universo è infinito, vi sono infiniti mondi Astronomia Digitale, che su questo progetto aveva organizzato e non esiste un centro in un universo infinito”. La rivolta della molti incontri a attività preparatorie. Ciò avvenne nel settembre ragione disse che era tempo di rimettere sole, terra e stelle al del 2005, in occasione del 38° Congresso Nazionale UAI. loro posto, e anche di parlare di «altri mondi». Pensiamoci allora: perché è stato così difficile arrivarci? Le Come siamo arrivati a trovare i sonde del nostro sistema solare, come la Cassini, ci hanno fatto pianeti extrasolari vedere come il nostro pianeta sia un insignificante puntino L’idea dell’esistenza di altri mondi è molto antica: se ne appena distinguibile (figura 2). parlava già nell’antica Grecia. Ora siamo in grado di parlare di La sonda Cassini ci ha fatto riflettere quando ha mostrato questo argomento in maniera molto diversa rispetto a chi ne il nostro pianeta visto da Saturno: la Terra è già così debol- parlava facendo ipotesi, ma senza mai averne visto uno. Fra gli mente visibile da Saturno, alla distanza di un miliardo e mezzo altri, già Leucippo, Democrito, Epicuro, Aristotele, ne avevano di chilometri, corrispondenti soltanto a 83 minuti luce: se la parlato: i primi tre per sostenere l’idea della loro esistenza, potessimo spostare fino alla stella più vicina a noi, Proxima Aristotele per negarla. Per Epicuro “ci sono infiniti mondi, sia Centauri, 16 000 volte più lontana, e cioè a 4,3 anni luce, come simili che diversi dal nostro”. Aristotele invece riteneva che potremmo sperare di vederla?… E’ praticamente impossibile ve- ogni cosa si trova nel proprio luogo naturale: il movimento dere direttamente i pianeti al di fuori del sistema solare (e anche naturale della terra e dell’acqua è tendere verso il basso, poiché qui, per quelli più deboli occorrono telescopi a attrezzature). Se sono elementi pesanti, mentre quello di aria e fuoco è verso provassimo a cercare di osservare ad un oculare, direttamente,

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Oggi sappiamo che di pianeti extrasolari ne abbiamo scoperti tanti, li abbiamo trovati, misurati e osservati, in modo indiretto, anche con modesti strumenti come quelli che abbiamo noi: strumenti amatoriali… A questo punto la domanda è: come si fa a trovarli? Prima di parlare dei sistemi più redditizi per questa ricerca, citerò solo alcuni sistemi che non approfondiamo perché anche con essi si possono trovare pianeti, ma in quantità estremamente limitata e in alcuni casi non in grado di fornire elementi certi sulla natura dei pianeti trovati. L’osservazione fotografica astrometrica, che è uno di questi sistemi, consiste nello schermare il bagliore delle stelle e cer- Figura 2. L’immagine della sonda Cassini, fatta da Saturno, mostra il carli là attorno: può essere fatta solo per i pianeti più grandi pianeta con gli anelli (in controluce, perché il Sole è dietro al pianeta), e e distanti dalle loro stelle. Questo metodo è estremamente nell’ingrandimento del riquadro si vede la zona dove c’è anche la Terra, complesso e necessita di attrezzature ultraprofessionali e ac- che è il puntino indicato dalla freccetta bianca. E’ la Terra ripresa da una corgimenti particolari: ad esempio, per la recente scoperta del distanza di un miliardo e mezzo di chilometri. sistema di TYC 8998-760-1 è stato necessario un anno intero un pianeta al di fuori del sistema solare, non potremmo farcela, per confermare la natura planetaria alcuni oggetti puntiformi neppure con il più grande telescopio che abbiamo sulla Terra vicini alla stella madre. o in orbita nello spazio. Un altro sistema è quello di individuare sistemi in forma- Ebbene, c’è davvero da quelle parti un pianeta come la Ter- zione attraverso l’individuazione di dischi protoplanetari con il ra… ed è stato trovato! Il pianeta extrasolare Proxima b (figura telescopio spaziale Hubble o con la radioastronomia di ALMA, 3), grande come la Terra, si trova soltanto a circa 7,5 milioni l’Atacama Large Millimeter - submillimeter Array, che ha ri- di chilometri dalla sua stella (contro i nostri 150 milioni di km velato dettagli straordinariamente fini che non erano mai stati dal Sole); ma nonostante la vicinanza alla stella, è all’interno visti prima: ad esempio, un disco di formazione protoplanetaria della zona abitabile di Proxima Centauri, poiché il calore di attorno alla giovane stella HL Tau, una stella simile al Sole questa nana rossa è molto inferiore a quello di una stella come situata a circa 450 anni luce dalla Terra, nella costellazione del il Sole. L’orbita viene coperta in 11,186 giorni (e precisamente Toro: un enorme passo sullo sviluppo dei dischi protoplanetari e in 11 giorni, 4 ore, 27 minuti e 50,4 secondi). sulla formazione dei pianeti. Purtroppo non sono molti i dischi La ricerca di pianeti extrasolari, che solo una ventina di protoplanetari rilevabili o rilevati fino ad oggi. anni fa faceva parte della fantascienza, ora ci ha portato una Un altro sistema è quello delle microlensing, che sfrutta il probabile “Terra” sulla porta di casa. Per sapere qualcosa di più passaggio di una stella con un pianeta davanti ad un’altra stella su Proxima b (le lettere b, c, d, e, ecc… vengono usate, accanto di sfondo, aumentandone la luminosità. Questi fenomeni non al nome o sigla della stella madre, per la nomenclatura dei sono ripetibili, e possono essere più osservati, quando accadono, pianeti di un sistema extrasolare) per ora dobbiamo ancora una volta sola: non possono essere riosservati. accontentarci dei più potenti telescopi che adottano tecniche e attrezzature professionali. Ma è significativo notare che dallo I metodi principali: le velocità radiali e scetticismo iniziale persino sulla loro esistenza, ora si comincia i transiti a parlare di viaggi interstellari fatti da sonde, per andarli a Ci sono alcuni fattori importanti da considerare. Il primo vedere da vicino. fattore è la grandezza delle stelle. Il secondo fattore è la gran- dezza dei pianeti. Ci sono dei limiti astrofisici alla grandezza di entrambi. Come vedremo, questi due fattori giocano in modo tale che il loro rapporto deve essere “comparabile”. La stella non deve essere molto grande, mentre il pianeta deve essere più grande possibile rispetto alla sua stella: sono escluse dalla ricerca quindi le stelle giganti e supergiganti. Il motivo è che i pianeti extrasolari si possono rilevare solo quando producono influenze gravitazionali sulla stella o di variazione del suo flusso luminoso. In entrambi i casi, i pianeti non riescono a Figura 3. La Terra (a sinistra) e l’immagine costruita di Proxima b (a destra), in dimensioni comparate. Le dimensioni di Proxima b sono produrre fenomeni rilevabili su stelle troppo grandi. Infatti, un sostanzialmente uguali a quelle della Terra pianeta non può essere molto più grande di Giove, altrimenti

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si entrerebbe nel campo delle nane brune (che non sono né pianeti, né stelle). Nel contempo deve avere comunque una massa sufficiente a produrre una variazione nella stella: se è di tipo gravitazionale, facendola avvicinare e allontanare periodicamente dalla Terra; se è di tipo luminoso, producendo periodicamente un abbassamento della luce della stella, ad ogni passaggio del disco planetario sul disco stellare. 51 Pegasi b (51 Peg b), noto anche come Bellerophon, e successivamente rinominato Dimidium, è il primo pianeta extrasolare ad essere stato scoperto e confermato. Infatti con l’analisi spettrale pos- siamo vedere gli elementi che compongono una stella, ma non solo: possiamo individuare la presenza di un pianeta dall’oscil- Figura 4. Schema di un transito: la linea verde rappresenta l’andamento lazione delle righe spettrali della stella: il pianeta, con la sua fotometrico della stella durante il transito, i dischetti neri i vari momenti in influenza gravitazionale riesce a muovere, anche se di poco, cui si trova il pianeta rispetto al disco della stella (il verso in cui avviene il la stella avanti e indietro, in sintonia con il proprio periodo fenomeno non ha importanza). E’ fondamentale determinare gli istanti dei orbitale. L’ampiezza di questa oscillazione ci dà un’indicazione quattro contatti per poter calcolare l’istante della centralità. sulla massa del pianeta, tanto più esatta quanto più il piano orbitale del pianeta è prossimo alla nostra direzione di vista (inclinazione dell’orbita). Questo è il metodo delle cosiddette del fenomeno, e quindi vediamo in dettaglio in cosa consiste ”velocità radiali”. la ripresa di un transito di un pianeta extrasolare. Nei casi migliori il piano orbitale coincide con la nostra Quello che va fatto per questo tipo di ricerca è determinare direzione di vista, e in questo caso abbiamo il transito del nel modo più preciso possibile, gli istanti fondamentali dei pianeta sulla stella: i dati rilevati in questo caso sono estre- transiti. Come vediamo in figura 4, i dischetti neri rappresen- mamente esatti. tano le varie posizioni del pianeta rispetto alla stella durante Per quanto riguarda le nostre attività tipiche amatoriali, il il transito (in questo caso da poco prima a poco dopo la sua metodo che possiamo usare è anche quello che oggi va per la sovrapposizione con il disco stellare, mentre il verso del movi- maggiore anche in campo professionale: il metodo dei transiti. mento, nel caso rappresentato, va da sinistra a destra). Prima Transiti e velocità radiali: cosa contraddistingue gli uni ancora dell’inizio previsto del transito, le osservazioni devono dagli altri? essere già iniziate, poiché va determinata la luminosità della Per quanto riguarda le velocità radiali, dato che stella e stella nel periodo precedente il transito: questo tratto di curva pianeta ruotano entrambi attorno al loro baricentro, ne conse- si chiama “OOT”, che sono le iniziali delle parole inglesi “out gue che la stella si allontana e si avvicina alla Terra in modo of transit”. Gli istanti da determinare sono i quattro contatti. Il proporzionale al rapporto delle masse in gioco e all’inclinazione primo istante (o primo contatto) è quando il disco del pianeta dell’orbita. “tocca” il disco della stella, il secondo quando il pianeta, dopo Ai fini della conoscenza, i pianeti che hanno un transito essere “entrato” all’interno del disco della stella, si stacca dal sono maggiormente ricercati ed ambiti dagli astronomi, poiché, bordo dalla parte opposta dell’entrata. Fra questi due contatti se con le velocità radiali si può sapere molto su un pianeta la luce della stella scende leggermente e gradatamente, poiché extrasolare, se il pianeta transita sulla stella si può sapere tutto l’area che occulta la luce della stella aumenta costantemente. e risalire alla completa conoscenza delle caratteristiche fisiche Dopo c’è un periodo in cui la luce della stella rimane costante del pianeta come massa, raggio, densità, presenza di atmosfera, (ma più bassa rispetto al periodo OOT, poiché tutto il disco temperatura e questo aumenta la possibilità di comprendere del pianeta occulta in parte il disco stellare). Il terzo e quarto anche molti parametri e caratteristiche della stella. I due sistemi contatto sono gli esatti simmetrici del primo e del secondo. si integrano e completano vicendevolmente. Ad esempio, osser- Dopo il quarto contatto la stella è tornata alla sua luminosità vare un transito con metodo spettroscopico fornisce indicazioni normale, e, per dimostrarlo, le osservazioni devono proseguire sul verso retrogrado, se esiste, del pianeta rispetto alla stella, ancora per un certo periodo di OOT. e molto altro… Va ricordato che, per quanto riguarda la possibilità che dalla Terra sia visibile un transito di un pianeta extrasolare, Schema di un transito deve esservi una visibilità “geometrica” (intesa come “favore- Dato che il tipo di ricerca sui transiti è oggi alla portata vole” inclinazione dell’orbita) ed una visibilità “fotometrica” di un astronomo non professionista e si può fare anche con (la caduta di luce deve essere rilevabile e misurabile). La prima mezzi relativamente modesti, l’esperienza dell’astronomia condizione è soddisfatta dalla condizione che l’orbita del pianeta amatoriale viene fatta solo per quanto riguarda la fotometria extrasolare sia giustamente inclinata rispetto al piano di vista da

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maggior parte di noi aveva telescopi con le montature a con- trappeso tedesche. E quindi affette dal famigerato problema del passaggio al meridiano (C. Lopresti, Astronomia, n.4 , luglio- agosto 2015 e 6, novembre-dicembre 2015). Quando si cercano le minime variazioni di luce provocate da un pianeta extrasolare sulla stella, particolari come questi diventano cruciali. Esistono oggi molti siti che propongono campagne di os- servazione di transiti di pianeti extrasolari e collaborazioni con astrofili. Inizialmente ai primordi di questa attività c’era Figura 5. la profondità dei transiti dipende dal rapporto fra le aree dei dischi stella stella e del pianeta, secondo la formula (1) (in fondo a destra il sito americano “Transitsearch”. Poi il sito cecoslovacco ETD nell’immagine) (Exoplanet Transit Database) che fornisce le effemeridi dei tempi dei transiti extrasolari, come fa anche la NASA, con il sito “Nasa Exoplanet Archive”. Un altro è il sito Exoclock della cui si osserva, e ciò vuol dire che l’inclinazione dell’orbita deve Ariel Space Mission dell’ESA. essere prossima a 90°. La seconda è che il pianeta deve essere grande abbastanza affinché la diminuzione di luminosità della Strumentazione occorrente per le stella sia superiore al rumore di fondo delle misure. osservazioni dei transiti extrasolari Nel caso di strumentazioni amatoriali, occorrerebbe tener Occorre un telescopio equatoriale ben stazionato, con siste- presente che il tipo spettrale delle stelle candidate alla ricerca ma di guida preciso, una camera CCD monocromatica, almeno di pianeti extrasolari, si aggira proprio attorno alle stelle di un computer e programmi per ripresa ed elaborazione dei dati. tipo F,G,K,M purché di dimensioni abbastanza simili al Sole. Ogni tipo di ricerca va organizzata. Ecco come funziona (figura E infatti la maggior parte dei pianeti transitanti scoperti fino 6) una postazione semi remota per il controllo del telescopio: ad oggi appartengono a questo tipo di stelle, con prevalenza Un pc, da casa, collegato in rete, impartisce i comandi a netta nel tipo G e K. un secondo pc, che governa il telescopio, la camera ccd e tutte (1) La profondità di un transito rispetta la formula le attrezzature. In questo modo il pc del telescopio punta il (1) 2 ∆L / L = (Rp / Ro) campo dell’oggetto da misurare, acquisisce le immagini e ge-

Dove ∆L / L è la profondità del transito, Rp è il raggio del stisce tutta la serie di comandi, fino al termine della sessione pianeta e Ro è il raggio della stella. La profondità di un transito di osservazione. Ora, o anche durante la sessione, è possibile dipende quindi dal rapporto fra i due raggi al quadrato. Come trasferire tutte le immagini al pc di casa, dove viene fatta tutta si vede in figura 5 la profondità dei un transito può variare in l’elaborazione successiva. L’operatore accanto al telescopio non funzione del rapporto fra le aree dei dischi planetari e stellari. c’è più: è una gestione remota, che funziona sia che il telesco- Nei casi A,B,C il raggio del pianeta è identico nei tre casi ma pio si trovi sul terrazzo di casa, sia che si trovi a migliaia di varia il raggio della stella. I transiti avranno la profondità dei chilometri di distanza. grafici A,B,C che vediamo a destra nell’immagine. Nei casi Nei primi Convegni del GAD già si parlava di queste cose D,E,F il raggio della stella è costante, ma varia il raggio del come possibilità concrete della ricerca amatoriale e ricordo che pianeta: la profondità dei transiti sarà simile ai grafici D,E,F pochi ci credevano. Qualcuno sentenziava: “non ci riescono (come visibili a destra) neanche i professionisti”… Ma oggi è dimostrato che queste cose si fanno normalmente. Il GAD ha avuto anche la funzione di L’attività della ricerca amatoriale sui essere l’avanguardia consapevole dei cambiamenti dell’astro- pianeti extrasolari nomia amatoriale. Nel corso degli anni in cui abbiamo fatto questa esperien- za abbiamo imparato molto nel campo della fotometria. Le debolissime variazioni che siamo costretti a cercare ci hanno obbligato ad affinare le tecniche di acquisizione ed elaborazione dei dati. Per esempio, una delle cose che abbiamo capito è che abbiamo dei nemici della precisione che prima erano stati in parte sottovalutati, come ad esempio la scintillazione atmosfe- rica che provoca la turbolenza. Questa l’abbiamo combattuta con la sfuocatura e l’aumento dei tempi di posa (C. Lopresti, Astronomia UAI, n. 3, maggio-giugno 2011). Lì entrano in gioco motivazioni statistiche che giocano una parte importante sui risultati finali delle osservazioni. Abbiamo anche visto come la Figura 6. Schema dei collegamenti per la gestione remota del telescopio

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tarsi cose che nessuno aveva mai provato a fare prima e che andavano apprese strada facendo. Oggi infatti non rifarei mai le stesse cose fatte allora, ma per imparare bisogna sbagliare e ritentare. Nonostante questo, il primo risultato sbalorditivo era stato raggiunto: la scoperta del transito di un pianeta ex- trasolare con attrezzature amatoriali: un telescopio di soli 18 centimetri di diametro (figura 7). Anche i professionisti, nel 2007, stentavano a crederci!

Risultati “indotti” Ma, cosa da non sottovalutare, facendo questa attività di ricerca, inoltre, si possono scoprire stelle variabili, per effetto Figura 7. Il transito di HD-17156 (Mulchatna) avvenne nel 2007. Avevo usato un telescopio di soli 18 cm di diametro. Sia la stella (a 255 anni indotto: In tema di astrofisica stellare, analizzando i campi luce di distanza, nella costellazione di Cassiopea, sia il pianeta, sono stellari che seguivo per le ricerca dei pianeti extrasolari, mi rispettivamente poco più grandi del Sole e di Giove. La posizione è è capitato di scoprire e catalogare molte stelle variabili e indicata dalla freccia. sistemi stellari multipli, oltre a tante ancora da ufficializzare, determinandone i parametri fisici e periodo di variazione, at- traverso la misura fotometrica della luminosità stellare. Risultati raggiunti, e raggiungibili con attrezzature amatoriali Il programma di ricerca “DETEX”, In queste esperienze di ricerca amatoriale sui pianeti extra- ovvero …trovare anomalie nei tempi di solari sono stati raggiunti numerosi e importantissimi risultati transito dei pianeti extrasolari e riconoscimenti. Io stesso, a partire dal 2012, lanciai nel GAD ai meeting delle Nel settembre del 2007, in collaborazione con un team di sezioni “Pianeti Extrasolari” e “Stelle Variabili” il programma di ricercatori e dell’Osservatorio di Marsiglia, usando un piccolo ricerca “DETEX”, basato sulla ricerca dei tempi esatti di transito telescopio di soli 18 cm di diametro, situato nel terrazzo di casa dei pianeti extrasolari, poiché attraverso lo studio dei tempi (la mia, c’è stata la scoperta del transito del pianeta extrasolare citata determinazione degli istanti delle fasi di transito) è pos- HD 17156 b (oggi denominato “Mulchatna” dalla IAU), in sibile in linea di minima correggere le effemeridi planetarie, e Cassiopea: fu permessa così l’esatta determinazione dei para- migliorare la conoscenza anche delle caratteristiche fisiche dei metri fisici del pianeta extrasolare. Si trattò della prima volta pianeti extrasolari, e, nei casi più fortunati, arrivare a scoprire al mondo (e ancora oggi l’unica volta) in cui il transito di un altri pianeti extrasolari (C. Lopresti, Astronomia, n. 2, Astro- pianeta al di fuori del sistema solare sia mai stato scoperto da nomia, marzo-aprile 2014; Astronomia, n. 3, maggio-giugno non professionisti e con attrezzature amatoriali (Astronomy & 2014; Astronomia, n. 4, luglio-agosto 2014). Nel 2020 il pro- Astrophysics, A&A 476, L13-L16 (2007)). La conferma della gramma DETEX è stato rinnovato con la scelta di alcuni nuovi scoperta mi arrivò mentre ero a Faenza, al Congresso dell’UAI, pianeti da seguire e con il calendario online delle effemeridi mentre mi accingevo a parlare genericamente della possibilità dei transiti dei pianeti selezionati, con tutte le informazioni delle ricerche in atto da parte della Sezione Pianeti Extrasolari necessarie per le pianificazione delle osservazioni. Nell’ambito sui transiti di esopianeti. Ma l’annuncio che nei miei dati e nelle di questo è stato anche prodotto il software “CurveGAD” da mie immagini del 9-10 settembre c’era la conferma della scoper- Gaetano Brando e Lorenzo Barbieri, di Bologna, per consentire ta, mi obbligò a lavorare in albergo, la notte precedente il mio lo stoccaggio dei dati raccolti e poter vedere i risultati O-C delle intervento, per stravolgere la mia presentazione, e presentare osservazioni ottenute. al congresso, di fronte a una platea di amici quasi increduli, che quello per cui era nata la nostra sezione di ricerca si era Wasp-57 b avverato, e nel migliore dei modi possibili! Un’altra bellissima esperienza nella ricerca extrasolare e una Oggi, 2021, con i sistemi di survey internazionali e i tele- conquista della Sezione di Ricerca UAI “Pianeti Exttrasolari” scopi spaziali si sono scoperti oltre 4000 pianeti transitanti, ma fu il risultato (ottimo perché mi dava proprio la conferma della all’epoca (2007) erano conosciuti solo una ventina di pianeti validità del progetto DETEX) arrivò con un pianeta che aveva transitanti, e tutti scoperti da strutture e telescopi professionali. poche osservazioni (nel 2014 solo una precedente la mia): si Il primo transito “amatoriale” scoperto è stata un’esperienza trattava del pianeta Wasp-57 b. fantastica, che ebbe risonanza mondiale. ma ero consapevole Il 24 maggio 2014 avevo ripreso il transito di questo pianeta, che si stava andando verso un territorio inesplorato dove le che le effemeridi davano ad un certo orario, con il solto setup: cose che si sapevano fare erano pochissime. Bisognava inven- telescopio 180 mm. Mak-Newton F/4, ccd Sbig St10xme, pose

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Figura 8. Grafico del transito di Wasp-57 b del 24/5/2014 (C. Lopresti) Figura 9. Grafico finale combinato delle osservazioni della Sezione di Ricerca Pianeti Extrasolari del transito di Wasp-57 b del 27/6/2014 da 240 s, e filtro rosso. La stella è di magnitudine oltre la 13a. condizioni di cielo migliori, ci diede la conferma definitiva. Come sempre inizio a riprendere un po’ di tempo prima, Ho quindi combinato i dati di 5 osservatori (figura 9): C. poiché come detto più sopra sulla determinazione dei tempi di Lopresti, G. Corfini, G. Marino, C. Arena, L. Barbieri, A. Marchini transito, c’è sempre bisogno di iniziare prima per avere un tratto ed venne fuori il grafico finale: ormai non c’erano più dubbi!... di OOT sufficiente. Alla fine mi venne fuori il grafico figura 8: Restava solo da decidere la maniera di pubblicare e rendere Come si vede in figura 8, manca il primo tratto di OOT. noti i risultati… e ne stavamo discutendo, quando mi scrisse Lui- Pensai che fosse impossibile… sapevo di aver calcolato bene i gi Mancini, astronomo del Dipartimento di Fisica dell’Università tempi dati dalle effemeridi di letteratura. L’inizio, cosa che già degli Studi di Roma Tor Vergata, affiliato al Max Planck Institute sapevo, era immerso nel crepuscolo, ma mi aspettavo comun- for Astronomy di Heidelberg e all’Osservatorio Astrofisico INAF que che la luce cominciasse a scendere dopo; invece sembrava di Torino: è un ricercatore dedito alla ricerca di nuovi pianeti che il transito fosse iniziato prima del previsto, ma su questa extrasolari e alla loro caratterizzazione. osservazione non era possibile determinare questo dato (né Dato che anche era iscritto alla nostra sezione dei pianeti quello della centralità). extrasolari, mi informò che Wasp-57 b era stato osservato an- Poi però, la fine transito si vedeva bene. Cosa c’era di strano? che da lui stesso e John Southworth (Keele University, Regno I tempi previsti non corrispondevano a quelli “apparentemente” Unito) con il Danish telescope a La Silla (figura 10), e mi osservati. C’erano almeno 26 minuti di differenza fra la fine confermò che effettivamente c’era l’errore nelle effemeridi. La transito prevista per questo pianeta e quella che è venuta fuori proposta fu di unire i dati nostri con quelli del Danish per una da quella osservazione. E 26 minuti sono un’enormità per un pubblicazione congiunta: una collaborazione fra astronomi e pianeta extrasolare. astrofili. E così fu. Le ipotesi potevano essere: un periodo, oppure una du- Anche questo è stato un nostro grandissimo successo e rata del transito, sbagliati nei dati della letteratura? Oppure risultato! è successo veramente qualcosa di “reale” in prossimità della Abbiamo rideterminato il periodo orbitale che differiva da fine del transito? Ma un’ipotesi poteva anche essere che la quello fino ad allora esistente in letteratura, e questa correzione mia osservazione fosse sbagliata: può capitare. In tutti i casi, potrà essere utilizzata per prevedere transiti di Wasp-57 b con occorreva riprendere altri successivi transiti di questo pianeta. Non c’erano altre osservazioni precedenti disponibili di questo pianeta, a parte una di un tedesco, simile alla mia: però anche in quella osservazione non si vedeva bene l’entrata del transito. Era chiaro che occorreva riprendere altri transiti di questo pianeta. Quindi misi in all’erta le sezioni di ricerca “Pianeti Extra- solari” e Stelle Variabili” raccontando le cose e invitando tutti a fare osservazioni su questo pianeta. Il transito successivo di Wasp 57-b dove sarebbe stato possibile vedere per intero tutte le fasi, era il 10 giugno 2014. A quella data riuscimmo a fare in tre le osservazioni del transito di Wasp-57 b. Nonostante la Luna e le condizioni del cielo non ottimali, si riuscì a vedere l’uscita (in qualche modo) …e si confermò l’anticipo di molti minuti. Non era ancora però quello che si desiderava. Finalmente un altro transito, il 27 giugno, questa volta in Figura 10. Il Danish Telescope a la Silla, in Cile

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una precisione di meno di 1 minuto fino all’anno 2170. Ma non esponenziale di interesse, impegno, programmi di ricerca profes- solo! il fatto di aver corretto il periodo orbitale ha fatto rivedere sionali e amatoriali, che pochi altri campi di ricerca hanno avuto in anche i parametri fisici della stella e del pianeta, che sono en- modo così rapido e importante. Come sempre il mondo amatoriale trambi risultati essere più grandi e con minore massa di quanto si è fatto trovare pronto alla nuova sfida e ciò che sembrava una si pensasse in precedenza! Questo è un esempio di come anche chimera lo si è fatto diventare realtà, tanto da eccitare la curiosità noi possiamo contribuire a fare scienza, estendere le conoscenze, e la fantasia anche di chi non è ricercatore e che oggi ci si può e dimostrare come il lavoro di un gruppo determinato come il permettere di organizzare dirette streaming su youtube con la nostro, se è assiduo e motivato, può lavorare fianco a fianco con ripresa di transiti di pianeti extrasolari, come quella che il GAD i professionisti della ricerca astronomica. Qui, ancora una volta, ha realizzato sulla piattaforma gotomeeting dell’UAI, durante i professionisti lavorano insieme agli astrofili con pubblicazioni la quale ho ripreso e raccontato in diretta il transito del pianeta e risultati condivisi (Royal Astronomical Society, Montly Notices, extrasolare Wasp-43 b, il 19 marzo 2020, facendo vedere il calo MNRAS 454, 3094–3107 (2015)) di luce che via via aveva la stella durante il transito (figura 13).

Altre collaborazioni con strutture di ricerca professionali Da anni la Sezione Pianeti Extrasolari, affiancata dalla Sezione Stelle Variabili ha rapporti di collaborazione con le strutture internazionali della ricerca, come ETD (figura 11), Ariel dell’ESA (figura 12) attraverso il programma Exoclock e altri programmi analoghi.

Conclusioni La ricerca sui pianeti extrasolari dunque, ha avuto, dal mo- mento del suo effettivo inizio, solo pochi anni fa, un aumento

Figura 13. Grafico del transito del pianeta extrasolare Wasp-43 b, ripreso il 19 marzo 2020, ripreso durante la webconference del GAD in diretta dal titolo “Alla scoperta di altri mondi”.

Potrei fare anche tanti altri esempi riguardo alle esperienze che in questi anni abbiamo avuto nel campo della ricerca amatoriale: ognuno di essi ci ha regalato e insegnato qualcosa. Non si può mai finire di imparare, e quello che è più importante è credere in quello che si fa e mettere un po’ di determinazione e caparbietà Figura 11. Transiti di HD189733 b e Qatar-1 b nel sito di ETD. nelle cose che si fanno. La speranza è quella di avvicinare alla ricerca, in particolare a quella dedicata ai pianeti extrasolari, tutti coloro a cui, dopo aver percorso le varie tappe necessarie possibili, non basta più la parte solo visuale dell’astronomia, ma vorrebbero riuscire ad andare oltre, magari vicino a stelle lontane, e vedere se là c’è qualcosa di più che un piccolo e anonimo puntino luminoso. Qualcosa mai visto prima da nessun altro. Solo pensare che si possono osservare fenomeni invisibili, difficili, lontani come svelare la presenza di in corpo celeste lontanissimo, piccolissimo, scuro, paragonabile a un granello di polvere, dovrebbe spingerci a provare a farlo.., anche se a prima vista potrebbe sembrare una cosa impossibile. Ma… come qualcuno ha già detto… Figura 12. Transiti di Hat-P-20 b e Hat-P-3 b nel sito di Exoclock della “…Ogni cosa può apparire impossibile, fino a quando poi missione Ariel dell’ESA. qualcuno non riesce a farla!...”

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 37 Un anno di divulgazione

Matteo Montemaggi in tempo di pandemia Presidente dell’Associazione Astronomica del È stato forse l’anno più difficile, più complicato, più sofferto… La pandemia Rubicone mondiale, dovuta al Covid-19, ha stravolto i nostri programmi e attività, ma l’AAR (Associazione Astronomica del Rubicone APS) non si è fermata!

avanti alla improvvisa e sconcertante situazio- sono accessibili al nostro canale YouTube AAR Dne abbiamo capito che non potevamo restare https://www.youtube.com/channel/UCyrzYohfU- con le mani in mano e dovevamo trovare il modo bRqRFsXKtcZtRQ). di proseguire con la nostra opera di divulgazione... Ci sono mancate sicuramente le nostre attività anche “a distanza”! Non sono passati 15 giorni con le scuole del territorio, ma non sono venuti a dal primo lockdown che, il 13 marzo, eravamo già mancare alcuni progetti già in cantiere. Abbiamo on-line a proseguire con la programmazione dei infatti riproposto il Concorso AAR per le classi Corsi AAR 2020. Non solo, abbiamo addirittura quinte delle Scuole Primarie del circondario. Il raddoppiato il numero di serate previste, superan- tema di quest’anno ha come titolo “Ops! Siamo do in questo modo le 30 conferenze tra gennaio rimasti a secco…” - Una storia a… fumetti! Il e giugno. La possibilità di renderle pubbliche, in progetto fa riferimento alla sezione dedicata ad rete, ha permesso a tanti di collegarsi un po’ da Ambiente ed Energia e i bambini dovranno, se- tutta Italia e di compensare, almeno parzialmente, guendo la traccia proposta nel bando, inventare quella condizione di “vuoto” e isolamento che la una storia e rappresentarla a mo’ di fumetto, un clausura forzata aveva causato (le registrazioni modo divertente e interdisciplinare per risaltare

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Figura 1. “Ops! Siamo rimasti a secco…” - Una storia a… fumetti! - Figura 2. Inaugurazione della nuova Sala Multimediale del “G. Cesare” di Disegno di Rosalba Beiletti Savignano sul Rubicone

le singole competenze di ciascuno in un lavoro di gruppo (Fig. 1 - Vedere il bando al seguente link: https://drive.google.com/ file/d/1tjYqTf4oTM1oUSr1z-0yXHAXimFhOUQd/view). Abbiamo condiviso con la Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Cesare” di Savignano sul Rubicone la partecipazione ad un PON europeo, in seguito al quale il vittorioso Istituto ha visto l’installazione di una Sala Multimediale Polivalente tra le proprie mura; sala che abbiamo già provveduto a inaugurare assieme ad alcune classi terze con approfondimenti dedicati al cielo stellato, attraverso l’utilizzo del software planetario open-source Stellarium. Lo scorso dicembre si è tenuta l’inaugurazione ufficiale, da Figura 3. Oriano Spazzoli e Massimiliano Matteuzzi, relatori del Corso di parte della Dirigente Scolastica, Catia Valzania, alla presenza Astrofisica AAR delle istituzioni, il Sindaco di Savignano sul Rubicone, Filippo Giovannini e l’assessore all’ Educazione, Servizi scolastici ed educativi, Nicola Dellapasqua (di seguito un breve video della le proprie conoscenze. Negli anni sono stati affrontati temi inaugurazione: https://drive.google.com/file/d/1A1qHolWi3Aq quali le fasi evolutive della vita delle stelle, elettromagnetismo, cdNbilD8hl0XLBziY5XPn/view). gravitazione e Relatività. Ad oggi, grazie alla rinnovata collaborazione con il Di- Nel 2020 le manifestazioni estive sono state piuttosto ridot- rigente Scolastico e alcuni docenti, oltre una sessantina di te, ma non in termini di partecipanti. Nel rispetto dei protocolli studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “M. anti-covid previsti e condivisi a livello nazionale assieme alla Curie” di Savignano stanno seguendo i Corsi AAR 2021, per UAI (Unione Astrofili Italiani) e a PLANit (Associazione dei poter usufruire di ore da inserire nel Percorso PCTO (Ex Alter- Planetari Italiani), le attività sono state svolte nella sicurezza più nanza Scuola-Lavoro); in particolare i ragazzi hanno potuto totale, anche grazie a osservazioni effettuate tramite l’utilizzo partecipare al Corso di Astrofisica“Quantistica e applicazioni di webcam applicate al telescopio e schermo con le immagini astrofisiche” curato dall’astrofisico forlivese Oriano Spazzoli proiettate in diretta; Luna, pianeti, ma anche qualche piccolo e dal consigliere AAR Massimiliano Matteuzzi, recentemente ammasso e stella doppia sono stati l’occasione per raccontare laureato con tesi specialistica in Astrofisica all’Alma Mater il cielo… il nostro cielo! Studiorum, Università degli studi di Bologna. Questo corso, L’estate è stata l’occasione anche per organizzare l’unico lanciato per la prima volta nel 2014, è diventato in questi anni grande evento pubblico dedicato alla cucina solare. Presso il una proposta d’eccellenza nel nostro territorio ed è apprezzato Falcon Hotel di Sant’Agata Feltria (RN) i soci AAR assieme da un certo numero di partecipanti desiderosi di approfondire all’ing. Matteo Muccioli (MUMA-Lab) si sono esibiti nella cot-

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A B

Figura 4a. Macchie solari fotografate da Roberto Bellitto Figura 4b. Le meridiane di Nereo Castellani

C

Figura 4c. Foto e collage di una eclissi di Roberta Pizzinelli Figura 5. il gruppo SolAAR-Lab

tura di diversi alimenti attraverso l’utilizzo di forni solari auto- nate, alle salsicce a soffici torte. I nostri cuochi solari hanno costruiti nei mesi precedenti. All’interno di AAR, grazie a questa infatti precedentemente preparato gli impasti e ora si accingono collaborazione con Matteo è nato il gruppo di approfondimento a operarne la cottura (Figura 5). SolAAR-Lab, sezione AAR dedicata alla nostra stella a 360°, Qualche nuvola qua e là rallenta un po’ le operazioni ma nel dall’elio-fotografia di protuberanze, macchie solari, transiti, mentre Matteo e gli altri soci AAR non si annoiano e descrivono eclissi, alla costruzione e studio di meridiane e alle tecnologie ai curiosi il funzionamento di queste tecnologie esponendo l’im- che fanno uso dell’energia “pulita” del Sole, in particolare, portanza di cucinare senza emissioni di CO2 e dunque di come appunto, alla cucina solare (Figure 4a, 4b e 4c). si possa contribuire a generare un minor “impatto ambientale”. Tra le diverse tipologie di forno in funzione a S. Agata il Ma ora il profumo inizia a farsi intenso e sale un certo Newton Solar Oven, il forno ibrido Box-Panel e il Kimono Solar languorino; sono infatti le 13:00. Si pranza! Giusto in tempo, Cooker dello stesso ing. Muccioli, ad oggi oggetto di studio in prima del solito acquazzone pomeridiano… alcune tesi di Ingegneria Meccanica all’Università Politecnica Ma la nostra gita a S. Agata non è finita qui! In serata, delle Marche. dopo cena, i soci AAR sono ancora all’opera per gli ospiti del Domenica 2 agosto 2020, ore 10:30. Al Falcon Hotel di S. Falcon e, spente le luci del terrazzo, sotto un cielo buio e sicu- Agata Feltria c’è un inusuale via vai di strani oggetti argentati. ramente più pulito di quello della riviera, effettuano una breve L’ampio terrazzo, che si affaccia in direzione sud-ovest è già osservazione al telescopio. ben illuminato dal Sole. Sette di questi oggetti stanno riflettendo Il fatto che queste tecnologie finalmente siano state prese la luce del Sole su altrettanti “ricevitori” nei quali stanno per in considerazione anche per approfondite ricerche universitarie essere inserite le diverse pietanze, dalle classiche pizze e spia- ci sta spingendo a continuare anche sul ramo Ambiente ed

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A B

Figura 6a. Immagini Corso Astrofotografia Figura 6b. Neowise di Tamara Abbondanza

Energia che, da alcuni anni, abbiamo deciso di percorrere, Italia è coordinata dall’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) infatti, proprio per sensibilizzare e portare l’attenzione anche e dalla UAI. sulla questione ambientale, troppo spesso dimenticata. Come sempre, l’esito è stato assolutamente affascinante. Il gruppo SolAAR-Lab è stato decisamente laborioso nell’ar- Nel giorno della inaugurazione, il 26 settembre scorso, la sug- co di tutto l’anno, tanto che il Direttivo ha deciso di omaggiare gestiva corte del Castello Malatestiano è stata sede di un paio i tesserati AAR 2021 con un ricettario dal titolo “Cucinare con di postazioni osservative, mentre all’interno della ex-chiesa i forni solAARi”, in cui i co-autori Matteo Muccioli, Rosalba sconsacrata della Madonna di Loreto si sviluppava il percorso Beiletti, Fabio Babini, Matteo Magnani e Davide Milani hanno della mostra fotografica e di alcuni strumenti, allestita dall’AAR condiviso alcune delle loro ricette migliori, ottenute proprio assieme alle altre associazioni presenti. grazie a questa tecnologia. Longiano, Fondazione Tito Balestra, Castello Malatestiano, L’autunno, nonostante l’attuazione di un nuovo lockdown, ci ore 20:30. La porta all’ingresso della Chiesa della Madonna del ha visti intraprendere per la prima volta in AAR anche la strada Soccorso è aperta. Fuori un banchetto con due giovani volon- dell’astrofotografia. Il primo lockdown infatti aveva visto diversi tarie accoglie i visitatori con tanto di igienizzante, ne prende soci cimentarsi, a tempo perso e da casa, nonostante l’importante le credenziali e verifica il corretto utilizzo della mascherina... inquinamento luminoso che caratterizza la riviera romagnola, Ecco, ora si può entrare! Eh sì, in tempi di pandemia ci si deve in primi esperimenti di foto astronomiche. Qualcuno abbozza un attimo adattare, ma gli spazi sono tanti e ampi; il distan- qualche scatto con il cellulare, qualcun altro con la Reflex e c’è ziamento è garantito. chi fa esperimenti con la webcam al telescopio. Inoltre l’estate I giorni prima dell’inaugurazione sono stati piuttosto labo- scorsa abbiamo avuto la fortuna di avere un elegante soggetto riosi ed è solo grazie a un nutrito gruppo di soci e alla mano- da immortalare, la Cometa C/2020 F3 Neowise (qui visibile in valanza di Marino Biondi e del responsabile della Fondazione, Figura 6b una foto della socia Tamara Abbondanza). Flaminio Balestra, che è stato possibile rendere unico l’esito L’aver conosciuto il giovane astrofotografo forlivese Loris dell’esposizione. (Percorri un viaggio virtuale all’interno della Ferrini, oggi consigliere AAR, è stata una bella fortuna per il Mostra InOMN AAR guardando il video al seguente link https:// gruppo. E così, nei quattro incontri tenuti nel mese di novembre, www.youtube.com/watch?v=zFxcQp30Bcs). i soci AAR hanno potuto imparare i rudimenti sugli strumenti Appena entrati due teche contenenti due modelli Lego del e i software di elaborazione e post-produzione. Saturn V e del Lander di Apollo 11, una riproduzione della Fine settembre è stata l’occasione per proporre l’unica Mo- targa di Armstrong, Aldrin e Collins e un mappamondo lunare stra AAR nel 2020. Dal 2013 aderiamo infatti, assieme alla ci proiettano indietro nel tempo. Alle spalle delle teche alcune Fondazione Tito Balestra di Longiano e diversi gruppi astrofili immagini NASA/APOD (Astronomy Picture Of the ) della locali, tra i quali gli Astrofili Soglianesi “Vega”, gli Astrofili Luna e dei suoi allineamenti/occultamenti con i pianeti Venere, Cesenati e Turisti nel Cosmo di Emanuele Cambiotti, alla InOMN Marte, Giove e Saturno. (International Observe the Night) – La Notte della Luna, Alcuni soci AAR sono sempre presenti in sala per aiutare manifestazione internazionale promossa dalla NASA, dal LRO i presenti nel percorso e rispondere a domande e curiosità, (Lunar Reconnaissance Orbiter) e da altri enti di ricerca e che in mostrando i principali elementi esposti.

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Figura 7. Mostra InOMN al Castello Malatestiano di Longiano

Sulla destra della sala alcune grandi immagini delle missioni Entrando all’interno del Castello vero e proprio, sede della Apollo, per gentile concessione degli Astrofili Soglianesi “Vega”, Fondazione Tito Balestra, si accede alle altre sale, tra le quali la evocano suggestioni di un luogo arido, freddo ma sul quale, Sala dell’Arengo, presso la quale si terrà una breve conferenza, chiunque di noi ha immaginato, almeno una volta nella vita, dedicata al nostro satellite, in duplice momento, per rispettare di mettere piede. Sulla sinistra dell’ingresso iniziano le espo- e far rispettare i protocolli anti-Covid. sizioni dei soci AAR. Naturalmente in primis le foto dell’unico Non è finita! Per chi vuole proseguire la visita del Castello e vero astrofotografo del gruppo, Loris Ferrini. Cinque immagini uscire sul terrazzo dall’altro lato della corte, un’altra postazione del nostro satellite sono accompagnate da altrettante foto di attende i visitatori. La vicepresidentessa AAR Ester Battistini e Andrea De Rose. Più avanti la mostra fotografica della Luna Roberto Bellitto manovrano un rifrattore Konus per mostrare, di Roberto Bellitto. Prima di salire su quello che un tempo era sempre allo schermo, altri dettagli della Luna Gibbosa. l’altare della Chiesa, un paio di proiettori mostrano i filmati A fine serata i partecipanti saranno diverse decine. Forse NASA/LRO (Lunar Reconaissance Orbiter) sull’origine della non quante potevamo aspettarcene, ma in situazione di pan- Luna e sulle fasi selenologiche che raccontano della formazione demia neanche poche. La mostra resterà comunque aperta dei suoi crateri. Sull’ex altare tre telescopi (un rifrattore, un nella settimana a seguire, accessibile al pubblico negli orari riflettore ed un catadriottico, su diverse montature) mostrano della Fondazione. agli ospiti con quali strumenti lavorano gli astrofili. Infine, prima di concludere questo articolo, non posso non E’ la volta della “Luna di confinamento”, una esposizione citare una costruttiva e proficua collaborazione che nell’ulti- di immagini delle diverse fasi lunari, scattate dal sottoscritto, mo anno si è intensificata anche con l’ARAR (Associazione durante il primo lungo Lockdown, nel mese di aprile. Lì vicino Ravennate Astrofili Rheyta) - Planetario di Ravenna, con cui sono appesi i disegni a matita di Fabio Balestra, oggi coordi- sono nate iniziative congiunte e conferenze di livello. Non natore del gruppo AAR “Luna e satelliti del Sistema Solare”. ultima quella dedicata al disegno lunare, nella quale il medico La mostra prosegue in una seconda sala, interamente allesti- ematologo Alfonso Zaccaria (AIL Ravenna) ci ha presentato ta da Roberta Pizzinelli con diverse foto della Luna, ma anche di la sua esperienza, raccolta nel libro “Il giro della Luna in 80 Sole e costellazioni. Al centro della sala altre due teche ospitano mappe” (vedi qui la registrazione: https://www.youtube.com/ un Galileoscopio smontato e una piccola collezione di meteoriti. watch?v=wOC9OHev1Og). Dall’intervento giunge potente il A questo punto, attraverso una porta, si entra in quella che è messaggio dell’osservazione del nostro satellite e del disegno la corte interna del Castello, un ampio spazio tra le mura, sotto astronomico come “antidepressivo naturale”. In un momento al vecchio campanile. Qui Loris attende i pervenuti alla prima difficile come quello che stiamo vivendo abbiamo bisogno di postazione, con tanto di telescopio, un C 9.25, e proiettore; messaggi come questo, che possano aiutarci a ritrovare la strada le immagini della Luna scorrono repentine tra mari e crateri, giusta... Dopotutto anche Thomas More diceva “Non c’è dolore monti e profonde valli. in Terra che il Cielo non possa guarire”.

42 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 Un esperimento ottocentesco sulla Pier Franco Nali Via Tempio, 29 09127 Cagliari curvatura della Terra [email protected] A nineteenth-century experiment on the curvature of the Earth’s surface

Abstract The Bedford Level Experiment on the curvature of the Earth’s surface is revisited from a historical and pedagogical standpoint. Claimed as the last word on the matter, the experiment sparked a long and unsolved controversy in Britain between Victorian globularists and flat-Earth circles, which later spread to the US. Taught in the schools of those countries since the early 1900s as a landmark experiment, it remained almost unknown in Italy. However, its pedagogical interest has recently suggested inclusion in school projects in our country as well.

Introduzione Bedford Level è una piana costiera dell’Inghilterra Scopo di questo articolo è una rivisitazione centrorientale, che attraverso le paludi della contea in chiave storica e didattica di uno storico esperi- di Cambridge giunge fino a Norfolk. La piana è per- mento per la determinazione della curvatura della corsa da un sistema di canali di bonifica, i cui due superficie terrestre, consistente in una serie di os- principali – i fiumi New e Old Bedford – scorrono servazioni condotte nel Bedford Level nell’arco di paralleli per un tratto di 20 miglia, assolutamente vari decenni, tra il XIX e l’inizio del XX secolo. Il piatto (figura 1).

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che avrebbe avuto più tardi una replica negli Stati Uniti. Pur suscitando un modesto interesse in una comunità scientifica che lo reputava quasi superfluo, l’esperimento del Bedford Level presentava - e tuttora mantiene - interessanti risvolti didatti- ci. Era già molto famoso nei paesi anglosassoni ancor prima che fosse introdotto, agli inizi del Novecento, nei programmi scolastici di quelle nazioni e presentato, sia mediante lezioni teoriche che dimostrazioni pratiche, come una pietra miliare nella storia dell’astronomia e una delle prove più convincenti della forma sferica della Terra [4]. Esso è rimasto invece quasi del Figura 1. Veduta aerea dei fiumi New (linea diagonale grigia al centro) e tutto sconosciuto in Italia, e solo di recente ne è stata proposta Old (diagonale a destra) Bedford. La riga trasversale scura in basso è una l’introduzione nell’ambito di progetti scolastici [5]. Con questo linea ferroviaria. Wikimedia Commons, the free media repository. articolo vogliamo contribuire a divulgare la conoscenza di questo storico esperimento anche in Italia. Per una ricostruzione La parte realmente utilizzata per le osservazioni è costituita fedele abbiamo attinto direttamente, dove possibile, alle fonti da due tratti rettilinei di 6 miglia (ca. 9,7 km) del fiume Old originali. Sempre per ragioni di aderenza alle fonti storiche, nella Bedford, rispettivamente a nord-est e a sud-ovest del villaggio di descrizione che segue abbiamo utilizzato le unità di lunghezza Welney, circa 80 miglia a nord di Londra, nella contea di Norfolk. del sistema inglese (miglio, piede, pollice), trasformandole nel L’Old Bedford, a differenza del New Bedford, non risente della sistema metrico decimale solo dove strettamente necessario. Il marea, ha delle chiuse a ciascuna estremità e presenta lunghi lettore interessato potrà agevolmente effettuare le conversioni tratti rettilinei di acqua quasi ferma, senza correnti o maree. Il del caso utilizzando, ad esempio, la funzione Excel CONVERTI. sito è ancor oggi meta di spedizioni di terrapiattisti in ricordo di un controverso esperimento eseguito nel tratto di sud-ovest Rassegna storica da Samuel Birley Rowbotham (1816-1884) nell’estate del 1838. La serie di osservazioni che costituiscono l’esperimento del Rowbotham è considerato il padre del terrapiattismo moderno Bedford Level ebbe inizio con due distinte esperienze compiute e il suo esperimento fa parte del folklore di questo fenomeno. I nell’estate del 1838 da Rowbotham, nel tratto di sei miglia del suoi odierni seguaci tentano ripetutamente di riprodurlo nello fiume Old Bedford che guarda da Welches Dam al Welney Bridge. stesso e in altri siti. Numerosi video di questi tentativi si trovano Entrambe le esperienze, e altre simili ripetutamente eseguite 1 in rete [1]. Con le sue osservazioni, Rowbotham, che scriveva col fino all’aprile del 1870 , non sono generalmente riconosciute nom de plume di “Parallax”, credette di aver dimostrato che non valide dalla comunità scientifica in quanto non riproducibili. esisteva alcuna convessità della superficie dell’acqua ferma, o, Cionondimeno, Rowbotham partiva da un assunto assolutamen- detto in altri termini, che la superficie terrestre era assolutamente te ragionevole, che, pur con esiti del tutto diversi, fu il punto orizzontale. Era un risultato talmente eccentrico e paradossale di partenza anche per l’indagine di Wallace. Prima di tutto, per il riluttante establishment accademico vittoriano [2], che Rowbotham assumeva come metodo di ricerca la c.d. “filosofia per molto tempo nessuno nel mondo scientifico pensò valesse zetetica”, che fondamentalmente è un “procedere per indagine”. la pena di confutarlo [3]. Solo nel 1870 il celebre naturalista Questo per lui significava che la prova della rotondità della Terra Alfred Russel Wallace (1823-1913) allestì nel limitrofo tratto a deve essere il risultato di un esperimento, non di un semplice nord-est di Welney un nuovo esperimento, anche questo entrato calcolo. Se il mondo sembra piatto si deve presumere piatto a nel folklore, che evidenziò un’apparente “gobba” d’acqua con meno che non si possa dimostrare altrimenti. I suoi esperimenti una curvatura consistente con la teoria comunemente accettata. per scoprire la forma della Terra erano incentrati su una sem- Ma soltanto al volgere del nuovo secolo, grazie alle prove foto- plice domanda: qual è la forma della superficie dell’acqua? Se grafiche presentate nel 1901 da Henry Yule Oldham (1862-1951), – ragionava Rowbotham – la terra fosse veramente un globo l’esperimento del Bedford Level fu finalmente accettato dalla l’acqua dovrebbe avere un certo grado di convessità; e fu su comunità scientifica come una nuova e definitiva prova della questo problema che egli investigò con una serie di esperienze curvatura della superficie terrestre. Per un singolare caso di nell’Old Bedford [6]. Ogni parte della circonferenza terrestre, che eterogenesi dei fini, i risultati di Wallace prima, e poi di Oldham, Rowbotham assumeva della lunghezza di 25 000 miglia, deve che supportavano la già saldamente stabilita teoria di una Terra essere un arco di cerchio. La sommità di un arco di questo tipo globulare, furono ottenuti con metodi che concettualmente si ispiravano a quell’originario esperimento “terrapiattista” del 1838. E com’era prevedibile quei risultati furono veementemente 1 Queste altre esperienze furono eseguite nel 1844, 1849, 1856 e respinti nei circoli della “Terra piatta”. Ne seguì in Gran Bretagna 1862. La quinta e ultima del 1870 fu eseguita nel tratto nord-est una lunga e irrisolta controversia con i “globularisti” vittoriani, guardando dal ponte di Salter’s Lode verso Welney [42].

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s’incurva verso il basso di 8 pollici nel primo miglio, di 32 pollici nel secondo, di 72 pollici (o 6 piedi) nel terzo, come mostrato nella figura 2. In generale, il dislivello dovuto all’incurvamento si può approssimare con una “rule of thumb” (regola del pollice) che semplicemente moltiplica per 8 il quadrato della distanza (in miglia) e tratta il prodotto come pollici2. La regola non è matematicamente esatta, ma è approssima- tivamente valida per distanze moderate. È un metodo rozzo, ma Figura 2. Diagramma illustrativo della curvatura terrestre, tratto utile e maneggevole, per calcoli veloci. In trattazioni didattiche, dall’edizione del 1881 di Zetetic Astronomy [7]. la regola viene ricavata facilmente dal teorema delle corde con alcune approssimazioni semplificatrici [8].

I primi esperimenti (1838) Nel primo esperimento (figura 3) Mr. Rowbotham si posi- zionò nel canale con un telescopio posto a 8 pollici sopra la superficie dell’acqua (A), poi un assistente su una barca con una bandiera alta 5 piedi si allontanò fino a 6 miglia di distanza (B). Se la Terra fosse una sfera di 25 000 miglia di circonferenza, allora, in base alla regola degli 8 pollici per miglio al quadrato, le 6 miglia del tratto d’acqua da A a B dovrebbero coprire un arco di 6 piedi esatti di dislivello tra il centro dell’arco e le due estremità; ma poiché il telescopio era a soli 8 pollici dall’ac- qua, il punto più alto visibile (T) dovrebbe trovarsi a un miglio dall’osservatore, e alla fine delle rimanenti 5 miglia il dislivello tra i due punti sarebbe di 16 piedi e 8 pollici. Di conseguenza, Figura 3. Diagramma del primo esperimento di Rowbotham sul Bedford la sommità della bandiera sulla barca dovrebbe trovarsi 11 Level, tratto dall’edizione del 1881 di Zetetic Astronomy [7]. In alto: piedi e 8 pollici sotto l’orizzonte T, e pertanto sia la barca che risultato dell’esperimento nell’ipotesi di superficie convessa. In basso: la bandiera dovrebbero scomparire alla vista (figura 3 in alto). risultato nell’ipotesi di superficie orizzontale. Rowbotham riferì che, di fatto, barca e bandiera furono visibili alla stessa altezza per l’intero tragitto (figura 3 in basso). In un secondo esperimento, Rowbotham fissò delle bandiere alte 5 piedi lungo la sponda, una ad ogni miglio. Quindi, usando il suo telescopio montato a 5 piedi di distanza dietro la prima bandiera vide che la linea di vista cadeva sulla parte inferiore della bandiera più grande in B (figura 4 in basso). Se la Terra fosse una palla di 25 000 miglia di circonferenza le bandiere dovrebbero abbassarsi oltre la prima linea d’osservazione, la seconda dovrebbe apparire più in basso di 8 pollici, la terza di 32 pollici, la quarta di 6 piedi, la quinta di 10 piedi e otto pollici e l’ultima di 16 piedi e 8 pollici (figura 4 in alto). Un’ovvia obiezione al primo esperimento di Rowbotham - che si può estendere alla maggior parte degli altri descritti nel libro poi pubblicato sotto lo pseudonimo di Parallax [7] - è che, tenendo il telescopio così vicino alla superficie dell’acqua, gli Figura 4. Diagramma dell’esperimento delle bandiere, tratto dall’edizione del 1881 di Zetetic Astronomy [7]. In alto: risultato dell’esperimento 2 La regola deriva dalla legge [(Distanza)2 = Diametro × Disli- nell’ipotesi di superficie convessa. In basso: risultato nell’ipotesi di vello] enunciata da Newton in un corollario del Lemma XI dei superficie orizzontale. Principia. Poiché, se si assume Diametro = 8000 miglia, 8 volte questa particolare distanza (64 000) è un valore molto vicino al numero di pollici in un miglio (63 360); allora si può usare come “rule of thumb” l’approssimazione [8 × (Distanza)2 = Dislivello] trattando il risultato come pollici.

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Figura 5. Diagramma dell’esperimento delle bandiere modificato come ipotizzato in [10].

Figura 6. Diagramma dell’esperimento Wallace-Hampden, disegnato dal cartografo e scultore Thomas Wilkinson Wallis (1821-1903), amico di Wallace. Il disegno è tratto dalle memorie di Wallis [18].

effetti della rifrazione atmosferica non possono essere trascu- rifrazione, forniscono una chiara indicazione di convessità e rati. Sono inoltre difficili da misurare e quantificare a causa ottengono misure concordanti con il corretto valore del raggio degli scambi termici e di umidità tra l›atmosfera e l›acqua terreste (6 371 km) [11]. Di recente sono state anche proposte che interferiscono con le misurazioni. Si tratta, perciò, di un da un team di debunking versioni dell’esperimento riprogettate esperimento mal progettato che produce risultati non validi. per il sito originale [12]. I critici più severi sospettano persino che Rowbotham abbia deliberatamente costruito un esperimento fasullo [9]. A un L’esperimento Wallace-Hampden certo punto del suo libro Rowbotham fa una lunga digressione, (1870) piuttosto confusionaria, sulla rifrazione, giungendo alla para- Nel 1870 Wallace accettò una scommessa resa pubblica da dossale conclusione che non ha nessuna influenza sul risultato un eccentrico supporter della teoria della “Terra piatta”, tale generale. Anche nel secondo esperimento, quello con le ban- John Hampden (1819-1891), attraverso un’inserzione pubbli- diere, la distanza dell’osservatore dalla superficie dell’acqua (5 citaria su un giornale. La scommessa prevedeva un premio di piedi) potrebbe non essere abbastanza grande per sfuggire agli 500 sterline (ca. 48 000 al valore attuale)3 a chiunque potesse effetti della rifrazione in misura sufficiente a non invalidare i dimostrare una curvatura convessa in un corpo d’acqua come dati. Tuttavia, questo secondo esperimento ha una certa soli- un fiume, un canale o un lago [13]. I due protagonisti della dità metodologica. Decenni dopo, gli esperimenti di Wallace e scommessa avevano opinioni opposte, pur partendo da premesse Oldham ne seguivano la medesima logica, con la sola differenza simili. Come Rowbotham - e lo stesso Hampden che ne era un che le bandiere erano sostituite da segnali installati su pali ben convinto discepolo - anche Wallace ammetteva che, se la Terra al di sopra del pelo dell’acqua in modo da ridurre gli effetti di è un globo di 25 000 miglia di circonferenza, ogni parte della rifrazione. Questi esperimenti furono in grado di evidenziare la superficie deve formare un arco di cerchio. Quindi, tutta la “gobba” formata dai segnali intermedi, che provava visivamente terra e l’acqua dev’essere convessa, incurvandosi verso il basso la convessità della superficie dell’acqua. Si noti, inoltre, che sempre di più con la distanza da un osservatore posizionato in Rowbotham dice solo che “la linea di vista cadeva sulla parte qualsivoglia punto dato. A causa di questa curvatura, oggetti inferiore della bandiera più grande”, ma non afferma esplicita- lontani sarebbero leggermente sollevati risalendo la “gobba” mente che le bandiere intermedie erano tutte sulla stessa linea terrestre prima di divenire invisibili per uno spettatore, come retta. Questo fa pensare che l’esperimento non avesse fornito sistematicamente dimostrato dalle navi che oltrepassano l’oriz- un’indicazione chiara; oppure, che il risultato fosse simile alla zonte. Anche Wallace calcolava il tasso di incurvamento verso figura 5 ma Rowbotham abbia scartato le bandiere intermedie il basso della terra da un punto dato con la già citata regola attribuendone il disallineamento a un problema di prospettiva o degli “8 pollici per miglio al quadrato”, ovvero in 8 pollici per qualcosa di simile [10]. Ci sono anche testimonianze che Wallace il primo miglio e 8 pollici moltiplicato per il quadrato della avesse in prima battuta tentato un esperimento analogo, con distanza in ogni successivo miglio. Pertanto, secondo i suoi esito ugualmente inconcludente. Sta di fatto che versioni moderne dell’esperimento, eseguite in siti differenti tenendo conto con precisione degli effetti della 3 Equivalenti a oltre 57 000 euro attuali.

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calcoli, a un miglio di distanza oggetti più piccoli di 8 pollici sarebbero nascosti per un osservatore dietro il rigonfiamento della terra, anche se un osservatore stesse guardando attraverso un telescopio. A 6 miglia di distanza, oggetti di meno di 24 piedi diverrebbero similmente invisibili per un osservatore [6]. Ovviamente, tutto questo ragionamento verrebbe meno se la Terra fosse piatta. Per dirimere la questione, Wallace e Ham- pden si accordarono su un esperimento concettualmente molto semplice (figura 6) ma che ebbe uno svolgimento complicato, raccontato, insieme alla lunga controversia che ne seguì, in vari libri [14][15], articoli [16] e nell’autobiografia di Wallace [17]. Nella figura 6 sono illustrati, in alto, il risultato dell’espe- Figura 7. Diagramma esplicativo dei segnali, tratto dall’originale rimento secondo il modello della Terra piatta e, in basso, il pubblicato sul Field (la numerazione sopra le figure è fedele all’originale). metodo per la verifica della rotondità della Terra. In alto:a , a, a sono aste di segnalazione, a distanza di 3 miglia, e a 13 piedi dal livello dell’acqua; b è il telescopio. Al centro: il segnale distante c come apparirebbe al telescopio a una distanza di 6 miglia. In basso: il disco inferiore nel segnale intermedio è 4 piedi sotto il disco posto alla sommità per consentire all’osser- vatore di stimare l’entità del dislivello del segnale distante, che appare lungo la linea visuale AA dal telescopio bb, con i segnali intervallati di 3 miglia. BB rappresenta la superficie dell’acqua sopra la terra. Il resoconto dettagliato delle osservazioni, ef- fettuate da Wallace utilizzando la sua vecchia attrezzatura da agrimensore, fu pubblicato nel settimanale Field del 26 marzo 1870 [19] insieme a una serie di diagrammi esplicativi, fra cui quelli riportati nelle figure seguenti4. La figura 7 mostra le inquadrature dei tre segnali utilizzati nell’esperimento. A sinistra: segnale dell’Old Bedford Bridge, nel villaggio di Salter’s Lode; il segnale ha dimensioni di 6 x Figura 8. Diagramma, tratto dall’originale pubblicato sul Field, che 3 piedi, e il centro della riga nera si trova a 13 piedi e 4 pollici illustra ciò che fu osservato nel telescopio. Gli schizzi erano realizzati sul sulla linea dell’acqua. Al centro: segnale centrale; i dischi, i cui posto e firmati da due referee scelti dai contendenti. centri distano fra loro 4 piedi, hanno un diametro di 1 piede; il centro del disco superiore è a 13 piedi e 4 pollici sulla linea dell’acqua. A destra: segnale del Welney Bridge; il centro del segnale è 3 pollici sopra il parapetto e 13 piedi e 4 pollici sulla visuale è consistente con il valore calcolato per la curvatura linea dell’acqua. terrestre e corretto per la rifrazione. Il referee scelto da Ham- La figura 8 illustra ciò che fu osservato con un telescopio ad pden, nel suo rapporto, sollevò una lunga serie di obiezioni e alto ingrandimento (altre osservazioni furono effettuate con un asserì che la curvatura non era stata dimostrata. Il direttore del cannocchiale geodetico). Fu utilizzato un telescopio acromatico Field, chiamato ad arbitro, decise alla fine in favore di Wallace, con obiettivo a lente da 4½ pollici (circa 50 ingrandimenti) cioè che aveva dimostrato la “curvatura avanti e indietro” del collocato sul Welney Bridge a 13 piedi e 4 pollici dalla linea tratto di sei miglia prescelto per l’esperimento, nella misura di dell’acqua e diretto verso il segnale sull’Old Bedford Bridge. “cinque piedi, più o meno” [19]. Il seguito è una lunga diatriba L’elevazione del segnale centrale di circa 5 piedi sopra la linea che avrebbe segnato il resto dell’esistenza dei due protagonisti. Purtroppo, Hampden, probabilmente pensando di essere stato raggirato, rifiutò di accettare il risultato e trascorse il resto della 4 Alcuni particolari di questo resoconto non coincidono perfet- propria vita diffamando e perseguitando Wallace. A Wallace tamente con le memorie di Wallace e con altre fonti. Abbiamo la vicenda costò quindici anni di continua preoccupazione, comunque preferito utilizzare l’articolo pubblicato nel Field contenziosi legali e persecuzioni, con la perdita finale di diverse poiché è strutturato come un “verbale” firmato dalle parti, e centinaia di sterline. A Hampden non andò meglio, fu persino su questo documento si basò la decisione finale dell’arbitro. In ogni caso, le differenze tra le varie fonti non discordano in imprigionato per un certo periodo. Da una lettera di Wallace nessun dettaglio essenziale. all’amico Thomas Wilkinson Wallis (1821-1903), datata 20

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aprile 1874, apprendiamo che Wallace ebbe anche uno scambio impiego del teodolite aveva lo scopo di consentire misurazioni epistolare con Rowbotham, in cui questi asseriva che è una accurate [21]. Venne scelto lo stesso tratto di sei miglia dell’Old “proprietà del telescopio” mostrare gli oggetti distanti più in Bedford dell’esperimento del 1870: perfettamente diritto, con basso rispetto ai meno distanti, che sono in realtà allineati tra un ponte a ogni estremità, ma nessuno nel mezzo. Nella prima loro. Secondo Wallace, in questo modo Rowbotham riteneva esperienza, che consisteva in una replica dell’esperimento Wal- di spiegare, attribuendolo a un effetto di prospettiva, il fatto lace-Hampden, fu misurata l’altezza del parapetto del Welney ammesso che il segnale centrale appariva circa 5 piedi5 sopra il Bridge sopra il livello dell’acqua e posto un segno sul ponte segnale distante, sebbene fossero alla stessa altezza sulla linea Old Bedford all’altra estremità, alla stessa altezza sopra il livello dell’acqua. Dimostrando di possedere una qualche doppiezza, dell’acqua, mentre a metà strada - a tre miglia da ciascuna pubblicamente Rowbotham sosteneva il contrario di ciò che am- estremità - fu posto un segno su un palo alla stessa altezza metteva in privato, cioè che il segnale intermedio non appariva sopra il livello dell’acqua. Un telescopio fu quindi diretto dal più in alto dei due estremi [18]. Rispetto allo schema seguito parapetto del ponte di Welney al segno sull’altro ponte. Con da Rowbotham nell’esperimento con le bandiere, il metodo di una macchina fotografica di speciale costruzione, a forte potere Wallace collocava l’osservatore e i segnali più in alto rispetto d’ingrandimento, vennero prese fotografie che mostravano il al livello dell’acqua. In questo modo gli effetti di rifrazione palo centrale più alto di circa 6 piedi sopra la linea di vista, in venivano attenuati, pur non del tutto rimossi. Se vi era un accordo con l’effetto calcolato per la curvatura della superficie qualche limite nel progetto di Wallace, andava individuato terrestre6. In una seconda esperienza, usando più pali dove erano nell’uso di un solo marcatore intermedio. A questo riguardo, vi affissi come segnali dei grandi quadrati di cartone, fu ottenuto sono testimonianze secondo cui Wallace, in prima battuta, aveva un arco, che dimostrava molto chiaramente l’entità della cur- concepito l’esperimento come un test semplice e conclusivo (un vatura. Per questo esperimento fu organizzata un’escursione “esperimento cruciale”), che era essenzialmente una riprodu- alla quale si unirono molti studenti, che provarono particolare zione dell’esperimento delle bandiere di Rowbotham secondo interesse a seguirne le fasi e vedere le fedeli registrazioni della il diagramma della figura 5. Furono fissati 6 pali di 6 piedi, macchina fotografica [4]. Con la seconda esperienza veniva sormontati da pennelli colorati, a intervalli di un miglio lungo superato il limite dell’utilizzo di un solo segnale intermedio il bordo dell’acqua. All’altezza del Welney Bridge fu trascinato nell’esperimento del 1870. Il resoconto di Oldham, pubblicato in una chiatta un grande telescopio, poi stabilizzato con sacchi e negli atti della British Association, descrive soltanto la prima assi in modo che si trovasse a 6 piedi sopra il livello dell’acqua esperienza, ossia la replica dell’esperimento del 1870, senza in linea con gli indicatori sulla riva. Una volta posizionato il peraltro fornire dettagli [22]. Della seconda esperienza, quella telescopio, si scoprì con sconcerto che i sei marcatori lungo la con più segnali intermedi, si trovano descrizioni sommarie (non riva del canale erano in disordine; non si poteva neppure giu- sempre concordanti) in fonti secondarie [4]. Secondo una di dicare quale dei sei fosse ciascun segnale, figurarsi decidere se queste, ad esempio, furono piazzati tre pali verticali nel fiume la linea di vista lungo di essi era dritta o curva! Questo iniziale e guardando attraverso il teodolite risultò che il palo interme- test, che Wallace avrebbe voluto rivendicare come risolutivo, dio era quasi 3 piedi sopra gli altri due [23]. È lecito, tuttavia, alla prova dei fatti si rivelò letteralmente un buco nell’acqua [6]. nutrire qualche dubbio sull’esattezza dei dettagli riportati da questi resoconti indiretti7. Prove fotografiche furono certa- Le esperienze di Oldham (1900 /1901) mente esibite da Oldham alla Royal Society Conversazione del Le conclusioni di Wallace furono confermate da esperienze 15 maggio 1903 [24], insieme alla fotografia di una nave in analoghe effettuate da Oldham nelle estati del 1900 e del 1901, mare con lo scafo nascosto dall’orizzonte. Resta il fatto che le con lo scopo speciale di ottenere registrazioni fotografiche dei fonti primarie sono molto scarne, forse anche per il carattere risultati. Il principale elemento di novità delle sperimentazioni pionieristico del lavoro di Oldham, un geografo ed esplorato- di Oldham fu l’uso del teleobiettivo [20]. Inoltre, il concomitante re che solo occasionalmente pubblicava i propri risultati su

5 Wallace aveva stimato, assumendo un raggio terrestre di 4000 6 In realtà questo accordo vale in assenza di rifrazione. Ciò legit- miglia, l’elevazione del segnale intermedio in 5 piedi e 8 pollici, tima qualche dubbio sulla correttezza del risultato di Oldham. valutando anche che la rifrazione l’avrebbe ridotta a “forse 7 Ad esempio, se si impiegano uno o più pali intermedi, dette D1 circa 5 piedi” (17). In realtà il valore corretto è di quasi 6 piedi e D2 le distanze (in miglia) degli estremi da un generico palo (5.94), che diventano poco più di 5 per effetto della rifrazione. intermedio, questo apparirà sollevato rispetto alla linea degli L’origine di questa differenza di quasi 4 pollici non è chiara estremi di una distanza che si può stimare, applicando una [12]. L’inclinazione dei due ponti o l’aumento del raggio dovuto “rule of thumb”, approssimativamente di 8 × D1 × D2 pollici. all’elevazione potrebbero fare una differenza, ma l’effetto è Si vede facilmente che, se i pali agli estremi sono separati da 6 minuscolo. miglia, non vi sono combinazioni intere di D1 e D2 che diano un’elevazione ≤ 3 piedi.

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Figura 9. Diagramma, tratto da The Concise Knowledge Astronomy del 1898 (27), che illustra l’esperimento dei tre pali.

Figura 10. La fotografia ripresa l’11 maggio 1904 sul Bedford Level. I due puntini bianchi al centro (:) sono lo schermo e la sua riflessione nell’acqua sottostante [29].

reputate riviste accademiche [25]. Ma l’inclusione di questo Altri esperimenti contributo nel programma di uno dei più prestigiosi consessi L’esperimento dei tre pali, appena descritto, era conside- scientifici pubblici della Gran Bretagna è indice di interesse, rato una sorta di trucco (“Tre Three Poles Trick”) nei circoli considerato che il modello globulare era così ben stabilito che terrapiattisti attivi all’epoca in Gran Bretagna. Lady Elizabeth generalmente si reputava superflua ogni necessità di ulteriori Anne Mould Blount (1850–1935), fondatrice e portavoce di prove sperimentali [6]. La descrizione di un esperimento in cui uno di questi, si fece promotrice di nuovi esperimenti con- tre pali uguali sono fissati a un miglio l’uno dall’altro si trova cepiti, ancora una volta, con la pretesa di confutare la teoria in alcuni libri di testo pubblicati qualche anno prima degli globulare. L’ultimo di questi (1904), progettato tornando ai esperimenti di Oldham. In un manuale scolastico del 1893 [26] metodi originali di Rowbotham, fra le altre cose prevedeva viene presentato quello che sembra più un esempio concettuale delle riprese effettuate da un fotografo che desse garanzia di che una sperimentazione realmente eseguita; comunque, l’autore competenza e imparzialità. Fu trovato un professionista che deduce correttamente che il palo intermedio appare 8 pollici risultò possedere effettivamente queste qualità. Come segnale sopra gli altri due, e che ciò richiede che il diametro terrestre fu collocato, in corrispondenza del Bedford Bridge, un grande misuri, approssimativamente, 7920 miglia. In un altro libro lenzuolo bianco (lo schermo) di 15 piedi il cui fondo lambiva [27] viene illustrato lo stesso esperimento (figura 9), insieme a l’acqua. Il fotografo, equipaggiato con la sua macchina e un una regola per ricavare le dimensioni della terra dal teorema telescopio, era posizionato presso il ponte di Welney a due delle corde: quando l’altezza dell’occhio è una piccola frazione piedi dal livello dell’acqua. Quando puntò l’obiettivo verso lo del diametro della terra, la distanza dell’orizzonte è il medio schermo, il fotografo notò con sorpresa che si poteva vedere proporzionale delle altre due. tutto il lenzuolo fino al fondo, nonostante questo dovesse Nella figura 9 l’elevazione, di 8 pollici, del palo intermedio trovarsi a 23 piedi e 9 pollici sotto la linea di vista8. In più, è rappresentata dalla distanza bd, e, se si immagina l’arco di la fotografia (figura 10) mostrava non solo il segnale intero cerchio de concentrico con la superficie dell’acqua, anche la ma il suo riflesso nell’acqua sottostante [28]. parte che tale arco interseca sul terzo palo, cioè ea, sarà di 8 Poco dopo la pubblicazione della foto, in una lettera pollici. Perciò, per un occhio in a, 8 pollici sopra la superficie all’editore della rivista [29], un certo Mr. Phillip P. Brown rappresentata da de, l’orizzonte visibile in d sarà a un miglio (= fece notare che un noto manuale [30] forniva, per la cor- 63 360 pollici). Applicando la regola del medio proporzionale rezione dovuta alla rifrazione (“Height of apparent above si ottiene per il diametro della terra il risultato di 7920 miglia. true level”), il valore di 23 piedi e 11 pollici per la distanza Le trattazioni moderne presentano l’esperimento dei tre pali in di 6 miglia. Pertanto, la correzione per la rifrazione rendeva modo sostanzialmente identico, sottolineando l’uso di alcune approssimazioni semplificatrici, cioè che i pali siano paralleli e che la distanza lungo il fiume curvo e lungo la corrispondente 8 Se il calcolo è effettuato con la regola “newtoniana”; 24 piedi corda sia la stessa [8]. applicando la “rule of thumb”.

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conto dell’osservazione della fonte luminosa a quella distan- precedente esperienza di agrimensore. Con la sua sola (par- za. Questa fu la sconcertante risposta dell’editore: «Essi [gli ziale) eccezione, le storiche osservazioni compiute nel Bedford autori del manuale] dovrebbero prima provare che c’è una Level e nel sito del lago Quinsigamond ci appaiono oggi qualche rifrazione su un canale a livello prima di parlare sostanzialmente futili. Le riproduzioni moderne, come quella dell’entità della “correzione” richiesta per essa. La natura in programma per il 150° anniversario delle osservazioni di non ha bisogno di alcuna correzione da parte dell’uomo». Wallace, sono progettate includendo la rifrazione. Sono stati Ripetizioni dell’esperimento dei tre pali di Oldham furono inoltre realizzati e resi disponibili sui siti dedicati ai nuovi effettuate, con apparati sperimentali differenti e risultati esperimenti degli appositi “calcolatori di curvatura”, ovvero qualitativamente coincidenti, da Robert Marshall Brown delle App dedicate che consentono di predire la curvatura (1870 - 1964) nel 1907 [31] e nel 1909 [32] negli Stati Uniti, apparente [41]. La tabella 1 mostra come cambia, per alcuni in un tratto di circa 1.75 miglia del lago Quinsigamond nei valori della rifrazione, la curvatura apparente della Terra nei pressi di Worcester, Massachussetts. Gli esperimenti di Brown modelli planare e globulare. ebbero una certa risonanza sulla stampa e innescarono anche tra terrapiattisti e globularisti d’Oltreoceano una polemica abbastanza aspra che andò avanti per qualche tempo [33]. Tabella 1. Aspetto della Terra nei modelli planare e globulare per alcuni Non valsero a porre fine alle controversie, che perduravano valori del coefficiente di rifrazione k. su ambo le sponde dell’Atlantico, neppure le prove della rotondità della Terra per riflessione nel mare e nei laghi, ri- Rifrazione Aspetto nel modello Aspetto nel modello portate da astronomi britannici nel 1905 [34] ma risalenti alle planare globulare ricerche pionieristiche condotte vari lustri prima da Annibale k = -1 Globo R = 6371 km Globo R = 3185 km Riccò (1844 – 1919), dell’Osservatorio di Palermo, e da altri k = 0 Piatto Globo R = 6371 km astronomi dell’Europa continentale [35]. Fino allora quelle k = 0.17 (standard) Concavo Globo R = 7682 km ricerche erano rimaste praticamente sconosciute Oltremanica k = 1 Concavo Piatto [36]. Aggiungiamo un’ultima annotazione a proposito di uno strano esperimento conosciuto come “Naples Geodetic k > 2 Concavo Concavo Survey”, una ricognizione geodetica effettuata in Florida nel 1897 da Ulysses Grant Morrow (1864 – 1950). La ricordiamo È evidente come per valori inusuali della rifrazione la per la particolarità di aver fornito una misura negativa della curvatura apparente è molto diversa da quella naturale (inoltre curvatura terreste; in altre parole, la superficie dell’acqua le immagini delle sorgenti appaiono deformate). Nonostante appariva concava (modello della “Terra cava”). Anche se queste evidenti lacune l’esperimento del Bedford Level pre- un’idea del genere potrebbe avere una sua plausibilità da senta, per la sua semplicità concettuale, notevole interesse un punto di vista astrattamente matematico [37], il risultato didattico. Nella versione con tre pali (Oldham, Brown) si sperimentale appare stravagante e probabilmente affetto da presta bene non solo a una spiegazione teorica, ma anche a un errore sistematico [38]. una dimostrazione pratica in classe utilizzando, ad esempio, dei semplicissimi modellini di sfere realizzate in polistirolo Conclusioni espanso su cui sono piantati tre stuzzicadenti o spilli da sarta Il limite principale degli storici esperimenti descritti in [5]. Ma si possono immaginare altri infiniti e fantasiosi modi questo articolo è senza dubbio la scarsa o nulla attenzione di simulare l’esperimento (il tettuccio ricurvo di un’auto e tre all’effetto della rifrazione atmosferica. A basse altezze delle pedoni degli scacchi, mettere in fila tre alunni della stessa sorgenti, come in questi esperimenti, la sua determinazione si altezza e far salire il secondo su una pedana, ecc.). Volendo, si presenta ardua sia dal punto di vista teorico che sperimentale, possono anche utilizzare modelli al computer come quelli resi a causa del comportamento irregolare della rifrazione all’o- disponibili e liberamente scaricabili dai siti degli esperimenti di rizzonte [39]. Si possono nondimeno fare stime approssimate debunking [11]. Esperimenti o progetti scolastici di questo tipo ricorrendo a semplificazioni, ad esempio esprimendo l’effetto sono utili a illustrare il principio scientifico della costruzione di della rifrazione come il rapporto tra la curvatura naturale modelli della realtà, confermandoli o falsificandoli attraverso della Terra e quella che risulta dalla “deformazione” indotta un›osservazione diretta, controllata e replicabile. Un ultimo dall’atmosfera [40]. Queste ultime erano certamente alla por- insegnamento si può trarre dalla vicenda storica legata alla tata anche di sperimentatori che - come Wallace, Oldham o controversia tra globularisti e sostenitori della “Terra piatta”. Brown - non erano astronomi di professione. Sembra quasi Al di là delle discutibili derive complottiste che quest’ultimo incredibile che un problema così importante sia stato prati- fenomeno ha assunto in tempi più recenti, l’antica polemica camente ignorato. Solo Wallace ne aveva tenuto conto, anche dimostra che anche le idee più bislacche possono fungere da se presumibilmente su basi puramente empiriche della sua stimolo al dibattito scientifico.

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Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 51 Il restauro del

Claudio Costa telescopio Carte Specola Vaticana [email protected] du Ciel della Specola Vaticana La Specola Vaticana, è un istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede che fa capo al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

a Specola può essere considerata uno degli del Collegio Romano a preparare la riforma del LOsservatori astronomici più antichi del mondo calendario promulgata poi nel 1582. occidentale: la sua origine infatti risale alla secon- Sulla base di questa lunga e ricca tradizione da metà del secolo XVI, quando Papa Gregorio papa Leone XIII con il Motu proprio “Ut mysticam” XIII fece erigere in Vaticano nel 1578 la Torre dei del 14 marzo 1891 rifondò l’Osservatorio sul colle Venti e vi invitò i Gesuiti astronomi e matematici Vaticano, dietro la Basilica di San Pietro.

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Una curiosità: le lastre dell’epoca non erano poi tanto poco sensibili: raggiungevano la magnitudine 14, obiettivo della Carte, con pose di 13 minuti. L’equatoriale fotografico fu installato, assieme alla nuova cupola di 8 metri di diametro, sulla sommità della torre Leoni- na, «perfettamente isolata e lontana dall’abitato» nelle parole di Padre Denza: “la torre era stata personalmente ceduta dal papa agli astronomi”. Nelle foto dell’epoca il tubo appare dello stesso colore grigio della montatura, mentre in seguito venne riverniciato di bianco. Nel primo fascicolo delle pubblicazioni della Specola Vatica- Come Direttore venne scelto il Padre Francesco Denza, nato na (1891) leggiamo: “L’istrumento consiste in due cannocchiali a Napoli nel 1834, «Ingegnere dei ponti e delle strade». paralleli: il cannocchiale fotografico, di 33 cm di apertura e Tutti gli strumenti della Specola vennero collocati sulle torri 3,43 metri di lunghezza focale, ed il cannocchiale cercatore o lungo le mura del Vaticano. Sotto la spinta di padre Denza la collimatore, di 20 cm di apertura e di 3,60 metri di distanza Specola Vaticana iniziò i propri lavori partecipando, insieme focale. Ambedue sono contenuti in un tubo metallico a sezione ad altri 17 Osservatori, al grande programma internazionale rettangolare, i cui lati sono 37 e 68 cm. …. Il meccanismo di della prima Carta Fotografica del Cielo (Carte du Ciel) fino alla orologeria trovasi sul pilastro sud”. 14a magnitudine. Purtroppo il movimento di inseguimento a orologeria origi- Per questo venne acquistato uno dei 18 telescopi identici nale, a pesi, era già andato perduto al tempo del trasferimento proposti dai Fratelli Henry dell’Osservatorio di Parigi assieme a Castel Gandolfo nel 1942: permetteva di inseguire per due alla montatura “all’inglese” realizzata dalla ditta Gautier ore senza dover ricaricare i pesi. A ognuno degli Osservatori venne assegnata una zona di All’Osservatorio di Bordeaux il meccanismo regolatore esiste cielo da fotografare: alla Specola toccò quella compresa tra i ancora, anche se è stato smontato dal telescopio: si potrebbe paralleli celesti +55° e +64°. Per coprirla in modo completo si pensare a riprodurlo e installarlo nuovamente sul telescopio richiedeva di eseguire 1040 lastre fotografiche, ciascuna co- della Specola… prente circa 2°x2° su un quadrato di 13x13 cm. Ecco l’elenco Nella foto si può vedere Padre Giuseppe Lais, il vicedirettore, dei diciotto osservatori partecipanti: non tutti completarono durante un’osservazione: purtroppo, anche il sedile regolabile il lavoro… Greenwich, Roma, Catania, Helsingfors, Postdam, originale è andato perduto. Oxford, Parigi, Bordeaux, Tolosa, Algeri, S. Fernando, Tacuba- Le lastre, di 16x16 cm, sono in stato vario di conserva- ya, Santiago, La Plata, Rio, Capo d Buona Speranza, Sydney zione: attualmente sono mantenute in ambiente controllato e Merlburne. in temperatura e umidità, ma purtroppo in alcune, la gelatina

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 53 Tecnica e strumenti

dell’emulsione è fortemente compromessa: sono comunque state modo da riprodurre il più fedelmente possibile quella del 1942 tutte digitalizzate in formato FITS alcuni anni fa. e il motore originale di rotazione, risalente agli anni ’40 viene Dalle lastre venne prodotta, a cura di ciascuno dei 18 Os- recuperato e reso nuovamente funzionante. servatori partecipanti, anche una copia stampata, con tutte le Si decide e pianifica l’intervento di restauro e rimessa in stelle fotografate fino alla mag. 14 e un catalogo contenente esercizio di tutti i telescopi presenti a Castelgandolfo: il telesco- la posizione e la magnitudine delle stelle fino alla mag. 11. pio rifrattore Zeiss da 40 cm e 6 metri di focale e l’astrografo Dal 1921 al 1928 in sette anni, quattro suore, Emilia Ponzo- doppio Zeiss da 60 cm e 8,2 metri di focale. Solo il telescopio ni, Regina Colombo, Concetta Finardi e Luigia Panceri, partico- Schmidt installato nel 1958 non viene riportato in condizione larmente addestrate alle misure, (e del prof. Turner di Oxford per di utilizzo. i calcoli) furono misurate e catalogate, in posizione e luminosità, Nel 2015 cominciano anche i lavori di ristrutturazione dei le 481.215 stelle registrate sulle 1040 lastre. locali del Carte du Ciel: viene realizzata la messa in sicurezza, la Cento anni dopo, nel 2000, quelle misure di precisione sono ristrutturazione e la derattizzazione dei locali. Nell’ ottobre 2016 state ripetute su foto recenti con l’ausilio di un computer e si viene sbloccato il movimento in declinazione del telescopio. sono potuti determinare i movimenti propri delle stelle in 100 Viene inserito il nuovo sistema di inseguimento, adattando un anni dovuti alla rotazione della nostra Galassia: questo lavoro dispositivo commerciale al treno di trasmissione del telescopio ha prodotto il catalogo AC 2000 oggi disponibile presso lo US che richiede un numero di step/giro elevatissimo. Il dispositi- Naval Observatory. vo di controllo finale è basato su software eseguito su tablet A causa dell’inquinamento luminoso di Roma, Papa Pio XI, Windows e al posto dell’asta di legno utilizzata dagli astronomi su richiesta degli astronomi, dispose che la Specola si trasferisse ai tempi della Carte, viene inserito un nuovo meccanismo di nella sua residenza estiva a Castel Gandolfo, sui Colli Albani a comando grosso e fine della velocità di inseguimento realizza- circa 35 km a sud della città: la nuova sede venne inaugurata to con un joystick wireless di comando. Viene realizzata una nel settembre del 1935 con una nuova dotazione di telescopi piastra nuova per adattare oculari e/o camere CCD al fuoco del e di strumentazione ausiliaria per fotografia e spettroscopia in cannocchiale fotografico, mentre il vecchio porta-lastre viene gran parte fornita dalla famosa ditta Carl Zeiss di Jena. ripulito e conservato. Viene eseguita una modellizzazione 3D Nel 1942 a Castel Gandolfo venne anche trasferito il Carte completa del telescopio per essere certi di realizzare le parti da du Ciel che venne installato in una nuova cupola eretta nei giar- sostituire con precisione assoluta. dini pontifici di Villa Barberini: dal 1942 al 1986 il telescopio La piastra di ottone all’estremità oculare viene smontata, venne usato regolarmente e fu oggetto di numerosi lavori di ripulita e ri-lubrificata: si decide di continuare con il restauro manutenzione e aggiornamento. Per esempio, un nuovo motore conservativo, evidenziando le parti che si sono dovute forza- a step venne installato nel 1982. Le ultime lastre fotografiche tamente sostituire. furono fatte da me nel 1986 durante un programma di osser- Finalmente, il 23 novembre 2016, il nuovo direttore della vazione di asteroidi. Specola, Guy Consolmagno, può osservare compiaciuto l’inse- Poi, più nulla: il telescopio rimase inutilizzato per anni. Le guimento perfetto del Carte du Ciel. condizioni ambientali e il disuso portarono alla rottura della Il 19 maggio 2017 viene completato il rimontaggio della cupola con conseguente penetrazione di acqua piovana nello piastra posteriore porta-lastre e porta-oculari. Nei commenti strumento. Gli ambienti abbandonati presto si riempirono di della squadra di restauro: “È un continuo stupore e piacere fogliame e deiezioni degli animali; essenzialmente ratti e ghiri, lavorare su questa meccanica”. presenti nei giardini. Insomma, urgeva un restauro, ma mancava la motivazione… Finalmente nel 2013, viene approvato un progetto di restau- ro degli strumenti: con il coinvolgimento dei Servizi Tecnici del Vaticano e di un paio di ditte esterne, cominciano i lavori di sostituzione della cupola del Carte du Ciel e di messa in sicurezza degli impianti elettrici in vista di una apertura al pubblico dei locali della Specola. A me il gradito compito di coordinare i lavori: merito del fatto che, essendo stato l’ultimo ad utilizzare regolarmente i telescopi, rappresentavo una sorta di “memoria storica vivente” della Specola… Vengono date direttive alle Ditte esterne in modo che il restauro sia effettuato con modalità conservativa: verranno sostituite solo le parti smarrite o deteriorate i maniera irre- cuperabile: per esempio, la nuova cupola viene realizzata in

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Nel maggio 2017, con varie prove, si calibra accuratamen- te l’inseguimento centrando Giove con una webcam: l’errore periodico residuo in AR del treno di trasmissione risulta di circa +/-15” in 5 minuti, mentre non si evidenzia una deriva apprezzabile in Declinazione. Nel febbraio 2018 viene realizzato e installato un nuovo estrattore di fuoco, parfocale e apocroma- tico, in sostituzione del vecchio andato perduto. Questo con lo scopo di rendere nuovamente fruibile agevolmente ai visitatori l’osservazione in visuale con il collimatore. Tra gli ultimi lavori eseguiti ricordiamo l’installazione di un puntatore laser in parallelo al cercatore, lui pure ripulito e ri-collimato. Si sta anche pensando a realizzate un correttore di cromatismo ed estrattore di fuoco da inserire prima del fuoco sul cannocchiale fotografico per rendere possibile di moderne camere CMOS a colori. Il correttore di cromatismo è reso neces- sario perché l’obiettivo ha una correzione cromatica centrata sul blu, ovvero sulla frequenza di maggiore sensibilità delle lastre fotografiche disponibili all’epoca della realizzazione della Carte. Nei locali sottostanti le cupole del Carte du Ciel e del Telescopio Schmidt è stata inoltre allestita, a cura dei Musei Vaticani, una mostra illustrativa delle attività della Specola dalla rifondazione nel 1891 ad oggi. Attualmente (maggio 2019) il telescopio è già utilizzabile per visite diurne e/o notturne che è possibile richiedere via email alla Direzione della Specola: ([email protected]). I gruppi possono essere formati a un massimo di 20 persone. In collaborazione con i Musei Vaticani e la Direzione delle Ville Pontificie, si sta pensando di rendere fruibile il Carte du Ciel restaurato per visite pubbliche: purtroppo la pandemia ha complicato tutto… Nelle parole del direttore Guy Consolmagno: ”We hope to be able to host groups, information will be available at the Vatican Museum web site when it becomes available”

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 55 L’asteroide

Bacci Paolo1 1 2012 TC4 Maestripieri Martina 1 GAMP Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese tumbling

Abstract

The small 2012 TC4 is a Near-Eart Object. It performed two flybys close to the Earth in 2012 and 2017. On both occasions, were carried out photometric campaigns from which it was possible to determine the rotation period, respectively P1 = 12.2183 min and P2 = 12.2492 min. The data obtained showed that the rotation and precession periods are significantly different in the two events. To explain these differences it’s sufficient to use a model in which the asteroid is subject to both gravitational torsion and the YORP effect. Here below the observations obtained from Pistoia Mountains Astronomical Observatory located in San Marcello (obs. code 104).

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Introduzione non sono perfettamente allineate su uno dei principali assi di L’asteroide 2012 TC4, scoperto dall’osservatorio Pan-STARRS rotazione del corpo, creando un effetto “trottola”. L’asteroide 1, Haleakala la notte del 4 ottobre 2012 [1], è un NEA di tipo TC4 è probabilmente un frammento derivato a seguito di una Apollo, le cui dimensioni sono di ~16 m (desunte dal valore di collisione fra due asteroidi più grandi avvenuta alcuni milioni magnitudine assoluta H). di anni fa nella Fascia Principale degli asteroidi. Al momento della scoperta TC4 aveva una luminosità di Nel 2017, 17 osservatori hanno osservato l’asteroide, con- 20.1 mag. e si trovava ad una distanza di 0.0278 UA. Nei fermando quanto misurato nel 2012. giorni successivi si sarebbe avvicinato fino ad una distanza di Mettendo a confronto i dati del 2012 e del 2107 sono state 0.0006348 AU ( ~95 000 km dalla Terra) passando fra la Terra trovate significative differenze sia nel periodo di rotazione sia e la Luna. In occasione del flyby l’asteroide è stato seguito nel periodo di precessione. L’analisi svolta da Lee et all. [6] ha indipendentemente da 6 osservatori al fine di determinarne il permesso di determinare il periodo di rotazione e di precessione periodo di rotazione. Inoltre, sono state ottenute 522 misure di TC4 nel 2012 in P1=12.2183±0.0002 min, P2=8.4944±0.0002 astrometriche tra il 4 e 11 ottobre 2012, ma non sufficienti per min, e nel 2017 in P1=12.2492±0.0001 min, P2=8.4752±0.0001 determinare con precisione la sua orbita. Però fu evidente che min, evidenziando così significative differenze. Inoltre, sono TC4 aveva una risonanza con la Terra 3:5 per i due flyby del stati ottenuti modelli 3D dell’asteroide nelle due apparizioni, 2012 e del 2017. Per quest’ultimo ritorno fu stimato che l’aste- che risultano essere similari. Le condizioni favorevoli di os- roide avrebbe potuto avvicinarsi a soli 6.800 km [2], motivo servazione dei due passaggi ravvicinati hanno mostrato un per il quale era necessario ottenere nuove misure astrometriche veloce cambiamento nel periodo di rotazione modificando per meglio determinare l’orbita. Nelle notti tra il 27 luglio e l’8 significativamente lo stato di tumbling, le cui cause, secondo il agosto 2017 gli astronomi Hainaut, D. Koschny, M. Micheli [3] modello sviluppato da Lee et al. [6], possono essere ricondotte utilizzando il telescopio VLT da 8.2 m Cerro Paranal, riuscirono a: 1) torsione gravitazionale dovuta al Sole e alla Terra; 2) una ad individuarlo con una luminosità di 26.6 mag. quando si torsione dovuta alla radiazione conosciuta come effetto YORP trovava ad una distanza di ~0.3530 UA. Queste nuove misure (in questo caso sarebbe la prima volta che l’effetto YORP (https:// di posizione permisero di stabilire che 2012 TC4 si sarebbe it.wikipedia.org/wiki/Effetto_YORP) viene individuato su un avvicinato alla Terra ad una distanza di soli 0.0003 UA il 12 asteroide di tipo tumbling. ottobre del 2017. I due flyby con la Terra hanno modificato gli elementi Osservazioni orbitali dell’asteroide incrementando il semiasse maggiore, Dall’osservatorio di San Marcello (codice MPC 104) della l’eccentricità e l’inclinazione, come si evince in Figura 1, dove Montagna Pistoiese, l’asteroide 2012 TC4 è stato osservato in si riportano i dati estrapolati dal NeoDys [4]. Il flyby del 2017 entrambi i flyby, utilizzando il telescopio principale Marcon è stato quello più prossimo alla Terra, un’occasione unica per da 0.60-m in configurazione Newton, al quale è applicata una effettuare una campagna osservativa, con l’utilizzo di telescopi camera CCD Apogee U7, 1024x1024 pixel. La risoluzione è di ottici e radiotelescopi, che hanno permesso di meglio caratte- 2”/pixel con un FOV di 35’x35’, mentre il puntamento è gestito rizzare TC4. dal software Magellano1 ST2. Dai dati fotometrici ottenuti nel 2012 si era compreso che l’asteroide aveva una forma allungata, probabilmente costituito da un blocco monolitico, in uno stato rotazionale di tipo tum- 1 Atec-Robotics http://www.atec-robotics.com/magellan-telesco- bling [5], ovvero il momento angolare e la velocità angolare pe-universal-control-system.html

Figura 1. Gli elementi orbitali dell’asteroide 2012 TC4, a sinistra relativi al 13/04/2016, a destra al 31/05/2020. Semiasse maggiore, eccentricità ed inclinazione aumentano di valore. Fonte NeoDys.

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 57 La Ricerca UaI

Figura 2. Grafico della curva di luce P1 dell’asteroide 2012 TC4 ottenuta Figura 3. Grafico della curva di luce P2 dell’asteroide 2012 TC4 ottenuta dall’osservatorio di San Marcello il 9-10 ottobre 2012 utilizzando la dall’osservatorio di San Marcello nel 2012 utilizzando la funzione Dual funzione Dual Period Search del software Canopus. Period Search del software Canopus.

La sera del 9 ottobre 2012, furono effettuate due sessione una distanza di 0.0047 UA ed una luminosità di ~16.8 mag. fotometriche quando l’asteroide aveva una magnitudine di Con la medesima strumentazione sopra indicata, furono 17.6. Furono ottenute in totale 283 immagini, calibrate con effettuate due sessioni, acquisendo in totale 371 immagini Dark e Flat, ognuna da 30 secondi, tempo di esposizione con tempo di esposizione di 40 secondi ciascuna, calibrate calcolato sul moto orario dell’asteroide. con Dark e Flat. I dati elaborati anche con il contributo di Lorenzo Franco Con i dati ottenuti, il periodo di rotazione è risultato essere (A81 Balzaretto Observatory) evidenziano un periodo di rota- di 12.2460±0,006 min con un’ampiezza di 0.82 mag. Elabo- zione di 12,2460±0,024 min. con un’ampiezza di 0.69 mag. Del rando i dati con la funzione “Dual Period Search” di Canopus lavoro svolto fu data personale comunicazione ai responsabili si ottengono due curve di luce (Figg. 4-5) trovando un P1= 2 del radiotelescopio di Goldstone (USA) NASA-JPL . Successive 12.2460±0,006 min e P2=8,4840±0,006 min. analisi effettuate con il software Canopus [7] utilizzando la I dati raccolti dall’osservatorio di San Marcello successiva- funzione “Dual Period Search”, hanno permesso di individuare mente furono richiesti dall’astronomo Petr Pravec dell’Astro- due periodi di rotazione del tumbling P1=012,2340±0,018 min nomical Institute, Academy of Sciences of the Czech Republic e P2=8.5260±0,018 min (La funzione dual period di Canopus per una successiva rielaborazione, ed inseriti nell’articolo di viene utilizzata per la ricerca di asteroidi binari. Nel caso di Lee [6] nel quale si è citati in qualità di co-autori. un tumbling i risultati ottenuti sono più incerti in quanto non utilizza una serie di Fourier in 2D – ricerca di due pe- Conclusioni riodi contemporaneamente - ma utilizza una Fourier con un In occasione dei passaggi ravvicinati alla Terra del NEA 2012 singolo periodo.) Le curve di luce (Figg. 2-3) risultano essere TC4 avvenuti nell’ ottobre del 2012 e 2017, dall’Osservatorio particolarmente rumorose a causa della bassa luminosità Astronomico della Montagna Pistoiese sono state effettuate dell’asteroide al momento delle osservazioni, ma con valori sessioni fotometriche che hanno permesso di determinare il pe- coerenti con quelli trovati da Albino Carbognani dell’osser- riodo di rotazione dell’asteroide di tipo tumbling, individuando i vatorio astronomico B04 Saint-Barthelemy Observatory [8] periodi P1 e P2 in entrambi i flyby. I dati ottenuti sono coerenti che aveva osservato l’asteroide nella stessa notte. con quelli pubblicati da Lee et all. [6], dove si è registrato un In occasione del secondo flyby TC4 fu nuovamente os- sensibile cambiamento in entrambi periodi di rotazione (P1 e servato la notte del 10 ottobre 2017, quando si trovava ad P2,) come indicato in tabella 1:

2 2012 TC4 Goldstone Radar Observations Planning https://echo. jpl.nasa.gov/asteroids/2012TC4/2012TC4_planning.html

58 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 La Ricerca UAI

Figura 4. Grafico della curva di luce P1 dell’asteroide 2012 TC4 ottenuta Figura 5. Grafico della curva di luce P2 dell’asteroide 2012 TC4 ottenuta dall’osservatorio di San Marcello il 10 ottobre 2017 utilizzando la dall’osservatorio di San Marcello nel 2017 utilizzando la funzione Dual funzione Dual Period Search del software Canopus. Period Search del software Canopus.

2012 2017 Delta Bibliografia P1 104 12.2340 12.2460 -0.0120 P2 104 8.5260 8.4840 0.0420 [1] M.P.E.C. 2012-T18 https://www.minorplanetcenter.org/mpec/ P1 Lee 12.2183 12.2492 -0.0309 K12/K12T18.html P2 Lee 8.4944 8.4752 0.0192 [2] Center for NEO Studies (CNEOS), Asteroid 2012 TC4 to Safely P1 = Lee – 104 -0.0157 Pass Earth This October P2 = Lee – 104 -0.0316 [3] M.P.E.C. 2017-P26 https://minorplanetcenter.net//mpec/K17/ K17P26.html Tabella 1. Periodo di rotazione P1 e P2, in minuti, ottenuti da 104 San [4] NeoDys https://newton.spacedys.com/neodys/index. Marcello nel 2012 e 2017, e quelli indicati nella pubblicazione di Lee php?pc=1.1.1.1&n=2012TC4 [6]; nell’ultima colonna è riportata la differenza del relativo periodo di [5] Paolicchi P., Burns J. A., and Weidenschilling S. J. (2002) rotazione. Nelle ultime due righe viene indicata la differenza dei periodi Sideeffects of collisions: Spin rate changes, tumbling rota- P1 e P2 ottenute rispettivamente da Lee e da San Marcello. tionstates, and binary . In Asteroids III (W. F. Bottke Jr. et al., eds.), this volume. Univ. of Arizona, Tucson. L’asteroide TC4, per una fortuita coincidenza, si è venuto a [6] Lee, H.-J., Durech, J., Vokrouhlicky D., et al. (2021), “Spin change of asteroid 2012 TC4 probably by radiation torques”, trovare a distanza di 5 anni, nelle stesse condizioni osservative Astron. J., in press (arxiv). con un phase angle bisector direction PAB-LON 4.3444° e PAB- [7] Warner, B.D. (2016). MPO Software, MPO Canopus v10.8.1.1. LAT 2.9515° il 10/10/2012 e PAB-LON 0.1078° PAB-LAT 1.6738° Bdw Publishing. http://minorplanetobserver.com il 10/10/2017, valori similari che attenuano notevolmente gli [8] Albino Carbognani, Asteroids Light curves at Oavda: 2012 effetti sistematici dovuti alla diversa geometria osservativa. June - 2013 March, The Bulletin, Vol. 41, No. I dati ottenuti dall’osservatorio della Montagna Pistoiese 1, pp. 4-8 (2014) sono stati importanti per lo studio svolto dai professionisti, permettendo loro di ipotizzare sulle cause concomitanti che hanno influenzato e determinato il significativo cambiamento del periodo di rotazione dell’asteroide: 1) L’asteroide è stato soggetto a una torsione gravitazionale dovuta all’influenza del Sole e della Terra; 2) Influenzato dall'effetto della radiazione conosciuto come effetto YORP (prima volta che l’effetto YORP viene individuato su un asteroide di tipo tumbling) [6]

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 59 Asteroidi UAI:

Lorenzo Franco Campagna A81 Balzaretto Observatory, Rome [email protected] fotometrica gennaio-marzo 2020

Abstract We present the first quarter 2020 results for the asteroid photometric campaign promoted by the Italian Amateur Astronomers Union (UAI).

Introduzione di luminosità rispetto al tempo prende il nome di La fotometria degli asteroidi permette di de- “curva di luce” ed il periodo di rotazione dell’a- rivare importanti informazioni fisiche sui corpi steroide può essere determinato attraverso l’uso minori del sistema solare. La loro luminosità non di appositi algoritmi basati sull’analisi di Fourier. è costante ma varia in base alla distanza ed alle Le curve di luce degli asteroidi forniscono inoltre condizioni geometriche con cui si osservano, anche delle utili informazioni sulla loro morfolo- raggiungendo il massimo della luminosità nella gia; utilizzando infatti le curve di luce acquisite fase di opposizione. Oltre a queste variazioni di in diverse opposizioni, è possibile derivare la luminosità, determinate dagli effetti della distan- forma convessa degli asteroidi attraverso appositi za, si osservano anche delle variazioni periodiche algoritmi di ricostruzione dell’aspetto 3D. Trime- di luminosità causare dalla rotazione del corpo stralmente, nell’ambito della sezione asteroidi intorno al proprio asse. I periodi di rotazione degli UAI, vengono proposti dei target fotometrici su asteroidi si collocano prevalentemente tra 6 e 24 cui focalizzare le osservazioni degli astrofili. Per ore. Il grafico che mette in relazione le variazioni ulteriori informazioni sulle campagne osservative

60 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 La Ricerca UAI

Figura 1. Curva di luce dell’asteroide 78 Diana fasata sul periodo di Figura 2. Curva di luce dell'asteroide 81 Terpsichore. rotazione.

e sulle tecniche fotometriche si rimanda alle pagine web della utilizzato il software MPO Canopus [3]. Le magnitudini delle sezione asteroidi UAI [1] ed in particolare alle pagine “Proce- sessioni osservative sono state ridotte al sistema fotometrico dure per le campagne osservative” e “Manuali di Fotometria”. standard in banda R attraverso l’uso di stelle di confronto di Questo articolo riprende, con un taglio più divulgativo, i tipo solare e facendo uso del catalogo fotometrico CMC15 e risultati della campagna fotometrica di gennaio-marzo 2020 della relazione R = r’-0.22 di Dymock e Miles [4]. pubblicati sul Minor Planet Bulletin 47-3 del 2020 [2] ed al quale si rimanda per maggiori dettagli. Curve di luce Di seguito sono commentate le curve di luce degli aste- Le Osservazioni roidi osservati nel corso della campagna. Tutti i periodi di Durante la campagna fotometrica di gennaio-marzo 2020 rotazione riportati nel testo e nei grafici si intendono sinodici sono stati osservati rispettivamente nove asteroidi tra cui (rispetto alla Terra). un NEA (near-Earth asteroid): 78 Diana, 81 Terpsichore, 118 Peitho, 755 Quintilla, 782 Montefiore, 1052 Belgica, 3998 78 Diana Tezuka, 7132 Casulli, 52768 1998 OR2 con il contributo alle Si tratta di un asteroide di tipo carbonaceo che orbita nella osservazioni di: Alessandro Marchini e Leonella-Filippa Saya fascia centrale della cintura degli asteroidi. La curva di luce (osservatorio università di Siena), Gianni Galli (osservatorio mostra un aspetto bimodale (due massimi e due minimi per GiaGa, Pogliano Milanese), Giorgio Baj (osservatorio M57, ciclo) con un periodo di rotazione di 7.2940 h +/-0.0006 ed Saltrio), Nello Ruocco (osservatorio Nastro Verde, Sorrento), un’ ampiezza (variazioni tra massimo e minimo della curva Massimiliano Mannucci e Nico Montigiani (osservatorio di luce) di 0.06 magnitudini. Margherita Hack, Firenze) Luciano Tinelli (Gruppo Astrofili Villasanta), Giulio Scarfi (osservatorio Iota Scorpii, La Spezia), 81 Terpsichore Pietro Aceti e Massimo Banfi (osservatori Seveso & Felizzano, è un asteroide di tipo carbonaceo che orbita nella fascia Seveso), Paolo Bacci e Martina Maestripieri (osservatorio San esterna della cintura degli asteroidi. La sua curva di luce Marcello Pistoiese), Riccardo Papini e Fabio Salvaggio (osser- mostra un aspetto bimodale con un periodo di rotazione vatorio Wild Boar, San Casciano in Val di Pesa), Fabio Mortari di 10.946 h +/- 0.002 ed un’ampiezza di 0.14 magnitudini. (osservatorio Hypatia, Rimini), Mauro Bachini (osservatorio BSCR, Santa Maria a Monte), Giovanni Battista Casalnuovo 118 Peitho e Benedetto Chinaglia (osservatorio Filzi School, Laives) con è un asteroide di tipo roccioso che orbita nella fascia il coordinamento e l’analisi dei dati a cura di Lorenzo Franco interna della cintura degli asteroidi. La sua curva di luce (osservatorio Balzaretto, Roma). Le osservazioni sono state è molto ben caratterizzata con un aspetto bimodale ed un acquisite (dove possibile) con il filtro fotometrico R, altrimenti periodo di rotazione di 7.8066 h +/-0.0006 ed un’ampiezza senza alcun filtro. Per la fotometria e l’analisi dei dati è stato di 0.23 magnitudini. La curva di luce acquisita il 22 gennaio

Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 61 La Ricerca UaI

2020 presso l’osservatorio dell’Università di Siena è stata utilizzata, in combinazione con altre curve di luce di altre opposizioni, per ottenere il modello dell’asteroide [5]. Lavoro a cui ha partecipato la studentessa Leonella-Filippa Saya per la sua tesi di laurea triennale.

755 Quintilla è un asteroide di tipo metallico che orbita nella fascia esterna della cintura degli asteroidi. La sua curva di luce mostra un aspetto monomodale (un massimo ed un minimo per ciclo) con un periodo di rotazione di 4.550 h +/- 0.001 ed un’ampiezza di 0.04 magnitudini. La piccola ampiezza e l’aspetto monomodale della curva di luce ci suggeriscono che l’asteroide in questa opposizione si sta presentando con un aspetto polare, stiamo cioè osservando la regione polare Figura 3. Curva di luce dell’asteroide 118 Peitho. dell’asteroide dalla nostra linea di vista. Queste informazioni sono utilissime, se combinate con altre curve di luce acquisite in diverse opposizioni, per ricostruire l’orientamento del polo di rotazione e l’aspetto morfologico. Il modello preliminare dell’asteroide è stato sottomesso per la pubblicazione.

782 Montefiore è un asteroide di tipo roccioso che orbita nella fascia in- terna della cintura degli asteroidi ed è membro della famiglia dinamica Flora. Le famiglie dinamiche sono caratterizzate da asteroidi che mostrano parametri orbitali simili (semiasse maggiore, eccentricità ed inclinazione) e che potrebbero aver avuto in passato una comune origine collisionale. La sua curva di luce mostra un aspetto bimodale con un periodo di rotazione di 4.0726 h +/- 0.0002 ed un’ampiezza di 0.51 magnitudini. La significativa ampiezza della curva di luce fa ipotizzare un aspetto oblungo dell’asteroide. Figura 4. Curva di luce dell’asteroide 755 Quintilla. Notare la bassa ampiezza della curva di luce e l’aspetto monomodale. 1052 Belgica è un asteroide di tipo roccioso che orbita nella fascia interna della cintura degli asteroidi, membro della famiglia dinamica Flora la cui natura binaria venne scoperta da Fran- co et al. nel 2013 [6]. Le osservazioni di questa campagna osservativa confermano la sua natura binaria con un periodo di rotazione del corpo principale di 2.7094 h +/- 0.0002 ed un periodo di rivoluzione del satellite di 47.26 h +/- 0.04. La caratteristica saliente delle curve di luce degli asteroidi binari sono rappresentate dalle attenuazioni anomale, cau- sate dagli eventi di eclisse/occultazione da parte del satellite che passa davanti/dietro il corpo principale. Per analizzare separatamente gli eventi di eclisse/occultazione è necessario rimuovere dapprima gli effetti della rotazione del primario e successivamente rimuovere gli effetti del periodo secondario (Figura 6) utilizzando gli strumenti dell’analisi sottrattiva delle serie di Fourier. Queste funzionalità sono implementate Figura 5. Curva di luce dell’asteroide 782 Montefiore in MPO Canopus nella funzione “Dual Period Search”.

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Figura 7. Curva di luce dell’asteroide 3998 Tezuka

3998 Tezuka è un asteroide che orbita nella fascia interna della cintura degli asteroidi. La sua curva di luce ha un marcato aspetto bimodale con un periodo di rotazione sinodico di 3.08 h +/- 0.01 ed un’ampiezza di 0.49 magnitudini.

7132 Casulli è un asteroide che orbita nella fascia interna della cin- tura degli asteroidi, prende il nome dall’ astrofilo Silvano Casulli, il primo ad aver utilizzato una camera CCD per l’astrometria dei corpi minori. Le prime curve di luce acqui- site hanno subito evidenziato delle anomale attenuazioni compatibili con l’ ipotesi binaria. Le successive osservazioni hanno confermato tale ipotesi permettendo di determinare il periodo principale di rotazione ed il periodo di rivoluzione del satellite. L’annuncio della scoperta, tutta in ambito UAI, è stato diramato con l’ATel 13590 [7]. Il periodo di rotazione del corpo principale è risultato di 3.5238 h +/- 0.0002 con un periodo di rivoluzione del satellite di 36.54 h +/- 0.02.

(52768) 1998 OR2 è un NEA di tipo Amor, classificato come potenzialmente pericoloso. Il periodo di rotazione è risultato di 4.111 h +/- 0.001 con un’ ampiezza di 0.30 magnitudini.

Figura 6. Curva di luce dell’asteroide 1052 Belgica. Il pannello superiore Conclusioni mostra le attenuazioni causate dagli eventi di eclisse/occultazione. Il Questo lavoro mostra quanto sia importante la collabora- pannello centrale mostra la curva di luce fasata sul periodo principale zione tra gli astrofili, se finalizzata al raggiungimento di un senza le attenuazioni anomale. Il pannello in basso mostra il periodo obiettivo comune. Le curve di luce acquisite saranno utilizzate secondario (orbitale) una volta rimosse le variazioni causate dalla per dei successivi lavori di modellazione. rotazione del corpo principale. Si apprezzano chiaramente gli eventi di eclisse/occultazione causati dal satellite.

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Figura 9. Curva di luce dell’asteroide (52768) 1998 OR2

Bibliografia

[1] UAI sezione di ricerca asteroidi, (http://asteroidi.uai.it/en) [2] Franco, L., Marchini, A., Saya, L.-F., Galli, G., Baj, G., Ruocco, N., Tinelli, L., Scarfi, G., Aceti, P., Banfi, M., Bacci, P., Mae- stripieri, M., Papini, R., Salvaggio, F., Mortari, F., Bachini, M., Casalnuovo, G. B., Chinaglia, B. The Minor Planet Bulletin, 47, 242-246 (2020). [3] MPO Software, MPO Canopus, (http://minorplanetobserver. com/ ) [4] Dymock, R.; Miles, R., J. Br. Astron. Assoc. 119, 3, 149-156 (2009). [5] Franco, L., Pilcher, F., Warner, B. D., Marchini, A., Saya, L. F., Maurice, A. The Minor Planet Bulletin, 47, 169-171 (2020). [6] Franco, L., Pravec, P., Ferrero, A., Martinez, L. CBET 3372 (2013). [7] Franco, L., Marchini, A., Bonnoli, G., Papini, R., Bacci, P., Maestripieri, M., Ruocco, N., Montigiani, N., Mannucci, M., Scarfi, G. Astronomer’s Telegram 13590 (2020).

Figura 8. Curva di luce dell’asteroide 7132 Casulli. Il pannello superiore mostra le attenuazioni causate dagli eventi di eclisse/occultazione. Il pannello centrale mostra la curva di luce fasata sul periodo principale senza le attenuazioni anomale. Il pannello in basso mostra il periodo secondario (orbitale) una volta rimosse le variazioni causate dalla rotazione del corpo principale. Si apprezzano chiaramente gli eventi di eclisse/occultazione causati dal satellite.

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la famiglia delle Delegazioni cresce

A cura di Cesare Pagano e Azzurra Giordani

ndici! È questo il numero di nuove Delegazioni UUAI che si sono aggiunte da gennaio 2020. Una crescita percentualmente rilevante che porta il totale delle delegazioni attive a sessantuno. L’elenco vede un mix di associazioni giovani o consolidate, di antiche frequentazioni UAI e di associazioni che si accostano alla UAI per la prima volta, di grandi e di piccole; un panorama eterogeneo che riflette la realtà associativa astrofila italiana. Essere delegazione UAI vuol dire rappresentare la UAI sul territorio, contribuendo alla piena realizzazione dei programmi sociali di attività, promuovendo l’attività astrofila e ricevendo supporto, servizi Nuove Delegazioni UAI e contributi economici funzionali alla piena realizzazione degli scopi e dei programmi sociali. Gruppo Astronomia Digitale Tutto ciò mantenendo intatta la propria completa Il Gruppo Astronomia Digitale (GAD) è nato nel 1992 come gruppo autonomia giuridica e patrimoniale. di lavoro nazionale per la ricerca astronomica e come polo di interesse Questa crescita porta il totale delle delegazioni a 61, verso i sensori digitali e CCD e le tecniche di elaborazione digitale. Il ed è quindi anche percentualmente rilevante; un GAD ha sempre svolto le proprie attività organizzando in ambito segnale importante di conferma dalle associazioni nazionale convegni annuali, seminari, incontri, attività di ricerca e italiane del valore concreto che la UAI rappresenta ospitando i meeting delle sezioni di ricerca UAI “Pianeti Extrasolari” e per la comunità astrofila italiana come elemento “Stelle Variabili”. aggregante tramite il quale conoscersi, collaborare, Anche localmente, il GAD ha svolto sin dalla fondazione, attraverso i condividere. propri rappresentanti e strutture, attività tipiche di Delegazione UAI, Questa crescita numerica si accompagna anche a una come incontri di divulgazione, didattica, studio, ricerca sul territorio della crescita della partecipazione attiva alle iniziative UAI, Spezia, avendo sede nel complesso scolastico dell’Istituto Nautico, che quali gli eventi nazionali anche in versione online, comprende un Planetario, ove il GAD svolge attività didattiche a beneficio le collaborazioni e iniziative a livello regionale e di tutte le scuole di ogni ordine e grado del comprensorio. Il GAD è macroregionale, la partecipazione attiva e propositiva convenzionato con l’Istituto di Istruzione Superiore “Capellini-Sauro” per le alle periodiche call di aggiornamento e condivisione. attività didattiche e di formazione sul territorio, e collabora con il Comune Questa partecipazione attiva è un fattore importante di Riomaggiore e con l’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre nella per la forza e l’efficacia della comunità astrofila. progettazione e costruzione dell’Osservatorio astronomico “Parco delle Chiudiamo questo breve aggiornamento con l’elenco Stelle”, con finalità di ricerca, divulgazione e didattica sul territorio della delle nuove delegazioni, in rigoroso ordine temporale, Spezia e regioni limitrofe. ➥ ripromettendoci di presentarle brevemente nei prossimi numeri. Benvenuti! Gruppo Astronomia Digitale ERRATA Associazione MarSEC Gruppo Astrofili Persicetani Astronomia 1_2021. Gruppo Astrofili Giovan Battista Amico Articolo: Moto armonico del Sole nei pericicli-apocicli Associazione Cascinese Astrofili Pagina 49 - prima colonna - riga 19 Associazione Alpha Gemini Sovrapposizione degli ApC (fig. 11). Di seguito, nelle traiettorie --- riga errata Associazione Astrofili Vittorio Veneto sovrapposizione dei PeC (fig. 11). Di seguito, nelle traiettorie --- riga corretta Gruppo Astrofili Cielo del Monferrato Pagina 49 - prima colonna riga - 22 Associazione Astrofili Spezzini Sovrapposizione dei PeC. La periodicità di 2323 anni che --- riga errata Associazione Scientifica Astronomica Nuova Pegasus sovrapposizione degli ApC. La periodicità di 2323 anni che --- corretta Gruppo Astrofili Dauni

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Associazione MarSEC Il MarSEC, acronimo di Marana Space Explorer Center, è un moderno complesso didattico -divulgativo - scientifico sito in contrada Pasquali a Marana di Crespadoro, in provincia di Vicenza. Questo complesso, inaugurato nel settembre del 2019, è il risultato dei lavori di ampliamento della preesistente struttura allora in gestione al gruppo astrofili Cieli Perduti Astronomia Alto Vicentino (oggi MarSEC). La struttura consta di una cupola didattica di 5 metri di diametro, di un terrazzo astronomico adibito all’osservazione del cielo, di una cupola di ricerca che ospita un telescopio Ritchey-Chretien da 360 mm di diametro, del Museo dell’Astronautica “Rocco Petrone”, di una planetario con 41 posti a sedere, di una sala conferenze, di una recreation room allestita a tema astronomico e di una galleria del tempo per lo studio della geologia e speleologia del luogo. La struttura e Associazione pubblica MarSEC divulga le scienze astronomiche organizzando serate osservative, laboratori didattici, spettacoli al planetario, conferenze e corsi per il pubblico di giovani e adulti e per i propri soci. Dal 2020 il MarSEC è Delegazione territoriale dell’UAI, sinergia indispensabile per programmare l’attività didattico - divulgativa - scientifica nel territorio e ampliare così l’offerta tematica.

Gruppo Astrofili Persicetani Gruppo Astrofili L’associazione “GAPers” Gruppo Astrofili Persicetani nasce Giovan Battista Amico ufficialmente il 13 gennaio 1984, pur essendo il gruppo Il Gruppo Astrofili Giovan Battista Amico nasce dalla già operativo dai primi mesi del 1980. Il gruppo gestisce passione per l’astronomia e per l’osservazione del cielo l’Osservatorio astronomico di S. Giovanni in Persiceto da parte di alcuni astrofili che, ritrovatisi insieme per (Bologna) collocato all’interno del parco comunale dell’orto l’eclisse totale di Luna del 27 luglio 2018, hanno pensato botanico, la stazione meteorologica e la strumentazione di portare avanti questa comune passione e di metterla scientifica collocata nell’area dell’orto botanico. Accanto al servizio della collettività. Il gruppo, con sede operativa all’osservatorio di forma cilindrica e con cupola bianca che a Mendicino (Cosenza), ha deciso poi di intitolarsi a ospita la strumentazione astronomica, si dispiega una serie Giovan Battista Amico, un astronomo, matematico e di bassi edifici bianchi in parte interrati, che proteggono due filosofo cosentino, vissuto tra il 1512 e il 1538. strumenti per l’osservazione dell’attività solare, l’eliostato, il L’Associazione, votata alla divulgazione inclusiva, ha radiometro e un sensore sismico. modificato i propri strumenti e corredato il materiale Il “GAPers” è l’associazione di riferimento della sezione didattico di testi in braille per rendere tutte le proprie astronomico-naturalistica che compone - assieme alle altre attività accessibili ai portatori di disabilità motorie e sezioni dedicate alla fisica, all’ecologia e all’etologia - il visive. Diventando delegazione UAI, il Gruppo Astrofili “Museo del Cielo e della Terra” di S. Giovanni in Persiceto. Oltre Giovan Battista Amico ha potuto aderire a molte all'attività divulgativa, che si esplica attraverso due serate a iniziative a livello nazionale, estendere la propria rete settimana di apertura gratuita al pubblico, il “GAPers” svolge di contatti e scambiare best-practices e idee con altri attività di ricerca sulle supernove con il proprio telescopio gruppi e associazioni astrofile. remotizzato.

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54° Congresso Nazionale: ancora online, ma ormai siamo bravi!

uanto ci manca il Qcongresso, e il poterci vedere dal vivo! Lo abbiamo detto tante volte, e purtroppo ci toccherà dirlo anche nel 2021, a causa di questa pandemia persistente da ormai 15 mesi. Dopo la difficile, ma preziosa e apprezzata, esperienza di congresso online del 2020, i commenti dei soci avevano evidenziato sia l’apprezzamento di alcuni lati positivi di questa modalità, sottolineato dalla partecipazione di quasi 90 soci, sia alcuni interessanti suggerimenti. tenendo in considerazione vederci nel monitor del PC. da portare avanti nell’anno Sulla base dei suggerimenti la Pasqua e le altre festività Dopo questa doverosa seguente. Il coordinamento dei soci abbiamo lavorato nazionali del periodo. Al premessa su quanto si voleva è affidato ai responsabili di per introdurre due migliorie momento in cui leggerete fare e quanto si è potuto fare, Commissione. rispetto all’anno scorso: queste parole queste sessioni veniamo al programma. Il Congresso Nazionale si • Pianificare le sessioni di saranno in svolgimento. Le sessioni di lavoro svolgerà interamente nella lavoro delle commissioni in Il secondo punto sarebbe precongressuali sono giornata di sabato 15 maggio, serie anziché in parallelo, in stato impegnativo dal concepite e organizzate con agenda simile a quella modo da consentire, a chi punto di vista logistico ed come momenti progettuali dell’anno scorso. volesse, la partecipazione economico: infatti avere per la comunità di astrofili Di seguito sono illustrati a più di una sessione di sia pubblico in sala che interessati alle tematiche gli aspetti logistici; per lavoro partecipazione remota delle specifiche commissioni, tutti i dettagli ed eventuali • Pur organizzando il richiede una gestione così come fatto negli ultimi aggiornamenti si rimanda congresso in presenza, dell’audio, del video e anni con apprezzamento da alla pagina www.uai.it/sito/ mantenere la possibilità degli interventi in sito e in parte dei partecipanti. Tutti il-congresso-uai/. di partecipazione remota remoto molto più complessa. sono invitati a partecipare in Anche se ci mancherà per chi non potesse per L’avremmo comunque fatto maniera attiva, contribuendo ancora una volta il contatto qualsiasi motivo affrontare volentieri considerando con commenti e idee. Obiettivo fisico, siamo certi che con la trasferta. questa nuova modalità molto delle sessioni è di condividere l’esperienza ormai accumulata Sul primo punto, ci siamo valida e attuale. Purtroppo, il quanto la Commissione ha in questo difficile periodo organizzati con sessioni di persistere della pandemia e fatto nell’anno precedente, riusciremo a partecipare lavoro in remoto pianificate l’impossibilità di pianificare ragionare su problemi ed numerosi e in maniera per due o tre ore di sabato un evento in presenza col opportunità, condividere fruttuosa e soddisfacente. mattina nelle settimane dovuto anticipo ci costringe buone pratiche, identificare le Cieli bui e sereni! precedenti il congresso, anche per quest’anno a aree di interesse e le attività Luca Orrù

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Sessioni precongressuali Convocazione Assemblea dei Le sessioni precongressuali si svolgeranno gratuita previa registrazione obbligatoria al link Soci di sabato con orario 9:30-12:30 secondo il indicato in tabella entro il giovedì precedente l’Assemblea Ordinaria 2021 seguente calendario: la sessione. Istruzioni di dettaglio e il link per dei Soci UAI, si svolgerà il Le sessioni si svolgeranno online tramite la il collegamento vengono inviati ai partecipanti giorno venerdì 14 maggio piattaforma GoToMeeting. La partecipazione è registrati entro il venerdì precedente la sessione. 2021 alle ore 09.00 in prima convocazione, e sabato 15 maggio alle ore 15:00 DATA COMMISSIONE LINK PER REGISTRAZIONE in seconda convocazione, sabato 20/03 Didattica forms.gle/GYaZnUCUZyTJw6tR7 contestualmente al Congresso Nazionale 2021. L’assemblea sabato 27/03 Divulgazione forms.gle/j5AbJ6csYStKgGf96 si svolgerà online previa sabato 10/04 Ricerca e Studi forms.gle/QTmLtKvTR9QijJGG9 registrazione obbligatoria sabato 17/04 Inquinamento Luminoso forms.gle/8cP9htCM8fknYMnV8 entro il 13 maggio con il sabato 24/04 Tecnica e Strumenti forms.gle/xQGHF5AVtS6RYxyXA modulo elettronico reperibile Modulo unico per registrazione multipla al seguente indirizzo: https:// forms.gle/F5stqwR3MTtEWZXc6 disponibile fino al 18/3) forms.gle/dZngeqSkvRr1DYeH9 Le informazioni per la partecipazione verranno fornite via e-mail contestualmente alla Congresso Nazionale e Assemblea dei Soci conferma della registrazione, e pubblicate sulle pagine del Il congresso nazionale si svolgerà sabato Ricordiamo che la partecipazione al congresso congresso del sito www.uai.it. 15 maggio. Riportiamo di seguito l’agenda è aperta, previa registrazione, in primo luogo L’ordine del giorno fissato per , invitandovi a consultare le a tutti i membri degli organi sociali e delle provvisoria l’assemblea è il seguente: pagine del congresso sul nostro sito (https:// strutture UAI ed ai rappresentanti delegati dalle 1. Apertura dei lavori a cura www.uai.it/sito/congresso-uai-2021/) per Delegazioni UAI. Sono invitati a partecipare tutti del Presidente UAI aggiornamenti e per informazioni sulle modalità i soci UAI ed ospiti invitati. 2. Nomina del Presidente e del di partecipazione. Segretario della AdS 3. Approvazione dell’ordine del Congresso UAI 2021 giorno e accertamento della 9:20 9:30 Apertura lavori, introduzione e agenda validità dell’Assemblea 9:30 10:15 Un anno di UAI: relazione del Presidente 4. Relazione morale del Presidente UAI 10:15 10:45 Associazionismo astrofilo: sfide e opportunità (a cura dei Fiduciari) 5. Illustrazione del Bilancio 10:45 11:00 Pausa consuntivo 2020 11:00 11:20 Relazione programmatica: Commissione Didattica 6. Illustrazione del Preventivo 11:20 11:40 Relazione programmatica: Commissione Divulgazione 2021 7. Relazione del Collegio 11:40 12:00 Relazione programmatica: Commissione Inquinamento Luminoso Sindacale 12:00 14:00 Pausa pranzo 8. Proposte di modifica dello 14:00 14:20 Relazione programmatica: Commissione Ricerca e Studi Statuto 14:20 14:40 Relazione programmatica: Commissione Tecnica e Strumenti 9. Proposte per ratifica di 14:40 15:00 Pausa modifica del Regolamento generale 15:00 17:00 AdS: Relazioni gestionali, mozioni, discussione e votazione 10. Eventuali mozioni e relativa 17:00 17:30 Pausa discussione 17:30 17:40 Bando Astroiniziative: assegnazione 11. Votazioni sulle relazioni, 17:40 18:00 Premiazioni: Premi Ruggeri, Stella al Merito e Lacchini le proposte e le eventuali mozioni sociali 18:00 19:30 Lectio Magistralis del premio Lacchini 12. Varie ed eventuali

68 ASTRONOMIA n. 2 • aprile-giugno 2021 La grande congiunzione Giove - Saturno. Nella seconda metà di dicembre abbiamo potuto ammirare l’avvicinarsi reciproco dei 2 massimi pianeti del Sistema Solare, spettacolo raro se non rarissimo. Newton 10” f/5 & proiezione oculare: focale risultante 8000 mm, correttore dispersione atmosferica ADC, Reflex Full Frame HD. 21/12/2020, filmato di 47s, somma dei miglior frame, 16:05 TU. Cristian Fattinnanzi. Astroimm a gini

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