N. 1 - MAGGIO 2017 Poste Italiane - Tassa pagata Pubblicità diretta non indirizzata DCB/AL/41/04/C - SOMMARIO ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

ALL’OMBRA DEL RODES Quadrimestrale a cura della Biblioteca SOMMARIO Civica di Piateda Registrazione Tribunale di Sondrio n° 173 del 16.07.1985 Editore responsabile gruppo di lavoro 3 Editoriale Micheletti Deborah Direttore • Amonini Marino CoSTUme e SoCIeTa’ Redazione • Amonini Marino Il Moro • Carrera Marina 4 • Gaburri Edy 7 Il dovere della memoria • Micheletti Deborah • Svanoletti Nadio 8 1917-2017 Una centrale, un paese Hanno collaborato al numero 11 Oratoriamo Amonini Marino 16 Il buon tempo antico? Amici di Agneda Tutti i tempi, quando sono antichi, sono buoni. Agata e Manuel Biblioteca comunale 20 La Proloco festeggia e cerca nuove leve Carrera Marina Don Angelo 21 Notizie dalla biblioteca Giorgiatti Adriana Marchetti Antonietta Pro Loco Piateda Romenici Oscar PoeSIe e RaCCoNTI Simonini Aldo Zani Luigi 23 Curiosità di Boffetto Immagine di copertina 25 Un volo inaspettato • Scuola primaria di Piateda 26 Mio caro fratello Retro copertina • Micheletti Alessio 26 Quella vetta Stampa 27 Mamma la regina delle stelle Tipolitografia Ignizio 28 L’animàal e ‘l sò padrù via dell’Artigianato, 453 23020 Contatti e info [email protected] RUbRICHe 346 6390269 29 Valbona – Bonn… Solo andata! Degli articoli pubblicati sono respon- sabili i soli firmatari; la riproduzione è consentita citando la fonte. Il materiale per la pubblicazione deve essere firmato: non viene ac- IL MATERIALE DESTINATO ALLA PUBBLICAZIONE cettato in forma anonima. SUL PROSSIMO NUMERO DEVE PERVENIRE ALLA La tiratura di questo numero è stata REDAZIONE ENTRO IL 30/07/2017 di 1200 copie.

2 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 EDITORIALE EDITORIALE Carissimi amici! sima sfilata svoltasi a Busteggia e Faedo in In questo 2017 ricco di novità e di cambiamenti, onore dei Vigili del fuoco. Gli amici di Agneda, sperando di fare cosa gradita ai nostri lettori, come di consuetidine, ci propongono la cro- anche l’Ombra del Rodes si rinnova vestendo- naca della festa di Sant’Agata, edizione 2017, si di una grafica più moderna e accattivante. svoltasi sabato 4 febbraio. I due chierichetti Ormai con la bella stagione alle porte, che si- Agata e Manuel omaggiano il buon Nino che curamente ci riserverà innumerevoli eventi purtroppo ci ha salutati lo scorso dicembre. che condivideremo nei prossimi numeri, ab- La nostra Adriana Giorgiatti ci porta a rivive- biamo il piacere di presentarvi questo nuovo re i vecchi tempi con l’articolo “Il buon tempo numero per ripercorrere un po’ quello che è antico?”. accaduto in questa prima parte dell’anno. La Pro Loco cerca nuove leve! Fatevi avanti! Come al solito non mancano le storie e i rac- Nel suo articolo ci racconta della cena sociale conti dei nostri gloriosi concittadini. e delle sue iniziative per il nuovo anno. Nella sezione COSTUME E SOCIETà Marino La Biblioteca ci espone le novità per il 2017 Amonini ci racconta, con due bellissimi artico- proponendoci delle recensioni su alcuni libri li, le vicende del “Moro”, grande protagonista per i più piccoli. della Resistenza. Particolarmente ricca la sezione POESIE E Marino ci presenta inoltre la prima parte di RACCONTI. In questo numero vi presentiamo “Una centrale, un paese” che vuole celebrare una serie di elaborati dei nostri autori Oscar il centenario dell’avvio dei lavori per il primo Romenici, Simonini Aldo (coaudivato da amici cantiere idroelettrico di Piateda. e parenti), Marchetti Antonietta e Luigi Zani. Don Angelo ci aggiorna sulle attività dell’o- Nella sezione RUBRICHE Luigi Zani ci racconta ratorio e della parrocchia ricordando un altro la vita di Sandro Togni tra Valbona e Bonn. anniversiario importante, il cinquantesimo della costruzione della chiesa di Busteggia. Vi auguriamo buona lettura!! Il gruppo del Carnevale ci fa rivivere la bellis- La redazione

NON POSSIAMO DIMENTICARE CHE IL 2017 E’ L’ANNO IN CUI PIATEDA E TUTTA LA VALTELLINA RICORDA IL TRENTENNALE DELL’ALLUVIONE. SI FA NUOVAMENTE APPELLO A TUTTI I CITTADINI DI PIATEDA E AI LETTORI DE ALL’OMBRA DEL RODES, DI CONTRIBUIRE SEGNALANDO DOCUMENTI, FOTO- GRAFIE E TESTIMONIANZE DI QUESTO TRAGICO EVENTO, AL FINE DI PROPORRE INIZIATIVE SUL TERRITORIO. PER OGNI NECESSITA’ SI PUO’ FARE RIFERIMENTO A:

MARINO AMONINI: 349.4064595 - [email protected] DEBORAH MICHELETTI: 346.6390269 - [email protected] MARINA CARRERA: 338.8416093 - [email protected]

3 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

di Marino Amonini Andrea, nato il 14 gennaio 1918, an- cora nel pieno della prima guerra Il Moro mondiale. Dopo tre anni di scuole elementari dovette presto aiutare C’è una via di Piateda ed un cippo in Paiosa, Serio e Val Sorda; numerose la numerosa famiglia nei lavori di Sondrio che ricordano “A. Moro par- le località abitate come Castelasc, campagna; da adolescente si tra- tigiano”. Un fratello ed una ampia Betoi, Prebottoni, Fontane, Piateda sferì da una zia a Varese e grazie parentela che conservano affetto e Alta, Riboni, Bessegga, Suolo. alle conoscenze degli zii si occupò memoria del loro caro. Numerosi li- Alcuni documentati censimenti ri- presso la Società Anonima Nieu- bri sui quali è riportata l’azione che velano nel 1638 una popolazione di port-Macchi, diventata nel 1961 ne ha determinato la sua cattura 768 abitanti (Piateda 508, Boffetto Aermacchi, nota azienda di costru- e morte. Una comunità, Piateda, e 260); nel 1805 cresciuta a 901 (Pia- zione velivoli, affinando ben presto quella più allargata di appassionati teda 697, Boffetto 314); nel 1861, buone attitudini alla meccanica. e studiosi di storia che poco conosce diventato unico comune, Piateda Nel pieno del secondo conflitto questa figura. Ma chi era il Moro? raggiunge i 1315 abitanti. Non è dato mondiale fu chiamato alla leva mili- Dobbiamo fare un salto nel tempo conoscere quando sia accaduto ma tare: grazie all’esperienza matura- per inquadrarne la famiglia, il cep- è certo che uno zelante burocrate ta professionalmente in azienda fu po dal quale è nato questo popolare abbia poi “italianizzato” il cogno- assegnato alla Reale Aeronautica protagonista della Resistenza. me Graziadei nell’attuale Grazia- ed il 10 febbraio 1939 entrò al Cen- delli. Figlio di Andrea Graziadelli e tro Addestramento di Gallarate per Graziadei Maria Venturini, il venticinquenne essere assegnato subito al Centro “La più famosa epidemia di peste Umberto Graziadelli e la dicianno- R.M. di Orvieto. Dopo questo adde- nella storia moderna è probabil- venne Savina Mascarini, sposatisi il stramento fu trasferito al R. Aero- mente quella raccontata dal Man- 30 giugno 1907, generarono cinque porto di Pisa, il 4 aprile 1939. Dal 7 al zoni nei Promessi Sposi e causata figli: Adelina, Giovanni, Martino, Vit- 28 agosto 1941 Andrea poté godere dal passaggio dei Lanzichenecchi, torio ed Andrea. Qualche mese dopo finalmente di una licenza agricola; che calarono, dalla Valchiavenna, la nascita di Andrea la madre, Savi- qualche giorno in famiglia. sul milanese, nel contesto di una na, si ammalò e morì. Ida, sorella di Il 1° marzo 1942 fu promosso 1°Avie- delle tante vicende belliche della Savina, che per la malattia accudi- re, categoria governo; per malattia Guerra dei Trent’anni. La soldata- va il neonato Andrea, dopo breve o infortunio fu ricoverato in ospe- glia, temuta anche per le sue vio- tempo sposò il vedovo Umberto. Ai dale a Livorno il 21 maggio 1942 per lenze, non si limitò, però, al passag- cinque figli avuti dalla prima moglie restarvi un mese e successivamen- gio: rimase di stanza in Valtellina e Savina, Umberto aggiunse due figli te godere di altro mese di convale- Valchiavenna nell’estate del 1630, e generati con Ida: Savina ed Ernesto, scenza. Ristabilitosi fu assegnato al questo ebbe conseguenze tragiche l’ultimogenito ora gagliardo novan- 46° Stormo, 254° Squadriglia Aerei per la diffusione della “morte nera”. tottenne. Siluranti e con quel reparto invia- Fu un’epidemia che flagellò anche to all’aeroporto di Cagliari, in Sar- Valtellina e Valchiavenna, mieten- Andrea degna. Con lo sbarco degli Alleati do un enorme numero di vittime, In questo quadro familiare crebbe in Sicilia, 10 luglio 1943, ed il clima dall’estate del 1629 ai primi mesi confuso che si determinò nelle set- del 1631. La morte nera, così veniva timane successive, Andrea, con un chiamata con un senso di profondo pilota ed altro commilitone, abban- orrore, si diffuse dal fondovalle ai donarono la Sardegna per rientrare borghi di media montagna, fino a all’aeroporto di Forlì; era il 30 luglio toccare gli stessi alpeggi”. 1943. Uno scenario drammatico e Ernesto Graziadelli, fratello del caotico che la storia ci consegna Moro, fa risalire a quel periodo l’in- fino all’8 settembre 1943, armistizio sediamento del cognome Graziadei, di Cassibile. Avvio del disfacimento provenienti dal Trentino, a Pre- dell’Esercito, della rappresaglie te- bottoni, maggengo a mezza costa desche, della ineludibile scelta: o compreso tra la Valsorda e Piateda Repubblica Sociale, o con i partigia- Alta. Qui, svuotate dalla peste due ni e la Resistenza o espatrio. abitazioni, vennero a risiedere i pri- mi Graziadei. Naturalmente, sgob- Vita e morte da partigiano bando duramente, crebbero nel nu- Bel ritratto di Andrea Graziadelli in uni- Andrea senza esitazioni, si aggre- mero e nei beni, bonificando boschi, forme di Aviere; militò infatti nella Reale gò ai Partigiani ed entrò a far parte selve e prati come era in uso sull’in- Aeronautica dal 10 febbraio 1939 all’8 set- del 1° Battaglione Brigata Riccardo tembre 1943. tero versante solcato dai torrenti Rinaldi che operò in media valle e

4 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà nel Sondriese. Con lui anche il con- gravi, fra i quali Ennio e che Venne la Liberazione, il 25 aprile cittadino Andrea Pasini, partigiano tuttavia sono riusciti, dando prova 1945. Il tripudio per la fine del con- che morirà in conflitto a fuoco in di non comune resistenza e di gran- flitto che pervase vie e piazze, le Ambria. de serenità d'animo, a mantenersi sfilate dei partigiani e di quanti po- Un episodio che alcuni concittadini nelle file della formazione”. terono tornare a respirare. I fratelli ancora commentano furono i lanci A ricordo di quella sfortunata sep- di lotta non dimenticarono quanti paracadutati da un aereo america- pur coraggiosa azione, Ennio in- caddero. Ai primi di maggio venne no avvenuto nell’inverno 1945; una vierà dopo la guerra una proposta celebrato un solenne funerale. errata interpretazione topografi- ufficiale al comando per una ricom- La bara del Moro fu traslata, con un ca che portò ad effettuare il lancio pensa militare per Moro Graziadelli automezzo scortato da un plotone sopra il Montirolo – cucuzzolo so- Andrea fu Umberto, classe 1918 da di partigiani, dal cimitero di Sondrio pra Ambria, in luogo del Mortirolo, Piateda, Vice comandante del 14° a quello di Piateda dove tuttora ri- sopra l’, ove operavano le distaccamento della Brigata Ric- posa nella tomba di famiglia. Fiamme Verdi. L’aereo dopo aver cardo Rinaldi: In vari libri viene raccontato il ruo- sorvolato più volte la zona senza La notte dal 15 al 16 marzo 1945, du- lo della formazione partigiana che individuare i fuochi convenzional- rante una complessa, ardita e auda- operò in media valle, tanto sul ver- mente concordati con i comandi ce azione contro il Distretto Militare sante orobico che retico. partigiani, esaurendo il carburante, di Sondrio, veniva ferito gravemen- effettuò i lanci. I valdambrini si vi- te da piombo nemico, catturato sul- dero calare dal cielo casse con armi la passerella del Mallero (Sondrio) e viveri scatenando così una frene- e condotto alla caserma del Di- tica corsa ad accaparrarsele. stretto, fu insistentemente interro- Il Moro, appena informato, salì tem- gato sul movimento partigiano e sul pestivamente con alcuni compagni suo stato civile. Egli, dando prova di a recuperare le armi che furono tra- elevato senso del dovere e di forte sportate a valle con slitte con non carattere, rispose; "Mi chiamo Moro poche difficoltà a superare i cumuli e sono partigiano" indi, dopo qual- di neve. Si racconta con gusto che che ora di atroci sofferenze, in se- per vari anni in Ambria si sfoggiaro- guito alle ferite riportate, morì. No- no grembiuli, camicie ed indumenti bile figura di partigiano che onora la Dal libro di Luigi De Bernardi, “Una guerra, tanti destini” ricavati dal prezioso tessuto dei pa- patria. Per riconoscimento, il Primo racaduti americani. Battaglione della Brigata Riccardo La formazione Battaglione Moro L’epilogo della vita di Andrea Gra- Rinaldi, è stato dato il nome di Bat- era composta da Graziadelli Andrea ziadelli, il Moro, avvenne il 16 mar- taglione Moro Moro, Dell’Agostino Pierino Achille, zo 1945. Se ne ha un lucido racconto Ciò che non è scritto lo racconta il Libera Enrico Asiago, Ciaponi Giu- nel libro di Paolo Pillitteri (già sin- fratello Ernesto. seppe Mascolo, Pavlovic Ignatie daco di Milano) Una valle lunga un Una volta gravemente ferito fu cat- Ignazio, Zucchi Callisto Sondrio, To- anno. turato, portato in caserma, e sotto- gnalli Angelo Polaggia, i piatet Luci- “…Per ritornare all'assalto not- posto a stringente interrogatorio ni Luigi Spugna e Gemelli Luigi Matt, turno alla caserma degli Alpini del senza che questi rivelasse quanto i Pizzini Primo Primula, Gossi Giaco- Castello Masegra, nell'operazione fascisti volessero conoscere. mo Romero, Coiatelli Fabio Boccac- qualcosa non funzionò, a comin- Una strenua resistenza, nonostan- cio, Nella Sergio Toni. ciare dal sergente che dall'interno te le ferite e le botte. Sconfitti dal Negli anni la comunità, in particola- avrebbe dovuto consegnare le fa- suo silenzio i fascisti lo finirono con re il gruppo di commilitoni della lot- volose armi. Ci fu anche un morto, un colpo di pistola alla testa; lo av- ta partigiana, ne celebrò il ricordo al Moro, fra i partigiani. volsero frettolosamente in un telo 25 aprile. Lo ricorda anche Germano che, tra e così lo seppellirono al cimitero di Poi quei protagonisti vennero a l'altro, fu quello che corse i mag- Sondrio. I familiari saputa l’orrenda mancare, l’oblio silenziosamente giori pericoli perché si era attardato fine del proprio congiunto, in gran si depose sulla figura del Moro fino rispetto ai suoi uomini, tant'è vero segreto si mobilitarono. al censimento del 1971 quando per che la relazione scrive: “Manca il I fratelli Giovanni e Martino, lavo- interessamento dei familiari, nella valoroso Moro, caduto da eroe sul- ratori presso le officine di Central nuova toponomastica imposta dal- la passerella, manca il commissario Venina delle A.F.L. Falck, appronta- lo sviluppo urbanistico di Piateda, Bodo Germano, riuscito però a rien- rono una cassa di zinco ed una bara il segmento stradale che collega la trare alla base dopo qualche giorno di legno ed una notte andarono al centrale via Roma con Cà d’Agneda, e dopo aver superato molti pericoli, cimitero di Sondrio per dare una de- l’Amministrazione Comunale lo ti- inoltre vi sono tre feriti più o meno corosa sepoltura al loro congiunto. tolò a “A. Moro Partigiano”.

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...La bara del Moro fu traslata, con un automezzo scortato da un plotone di partigiani, dal cimitero di Sondrio a quello di Piateda dove tuttora riposa nella tomba di famiglia.

6 Marino Amonini

ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà Il dovere della Memoria di Marino Amonini

A settandaue anni esatti dalla mor- mo partigiano c’era, vide, fu uno dei te, 16 marzo 1945 – 16 marzo 2017, protagonista. Oggi testimonia. ha assunto rilievo la cerimonia L’infaticabile Nella Credaro ha rin- svoltasi a Sondrio promossa dal- novato ricerche documentali, le ha l’ANPI, in collaborazione con le Am- confrontate, approfondite e la sin- ministrazioni di Piateda e Sondrio tesi di questo prezioso lavoro l’ha per far memoria e rendere omaggio espresso prima in Gombero, allo al sacrificio di Andrea Graziadelli, il scoprimento della targa, poi in Sala avvertire toccando l’argomento. Comandante Partigiano Moro. Me- delle Acque al Palazzo Bim con un Piace pensare che la targa scoper- rito di Ernesto Graziadelli, gagliardo appassionato racconto. ta da Ernesto ed Andrea Graziadelli, fratello novantottenne di Andrea, Le premesse erano affidate al Pre- oltre a far memoria della generosi- delle famiglie Graziadelli e di Adria- sidente ANPI Egidio Melè, l’espres- tà del Moro, sacrificato per ideali di no Liscidini che tanto si è prodiga- sivo ed appassionato racconto a cui noi tutti beneficiamo, sia monito to a tenere i contatti con ANPI; una Pierluigi Zenoni, la testimonianza a riconsiderare le fondamenta che tessitura durata anni. del padre Alfredo Spolini affidate al hanno portato a libertà e democra- C’era il cruccio, condivisibile, che il figlio Sergio. Appropriate immagini zia. Emblematico quanto è riporta- cippo dedicato al Moro, collocato hanno accompagnato la narrazione to sulla targa. Sarebbe auspicabile in Gombero, adiacente alla testa contribuendo a dare volto al Moro che anche la comunità di Piateda si del ponte che collega quel grumo ed agli accadimenti di quei tormen- facesse promotrice di iniziative atte di case oltreMallero al cuore del tati mesi che precedettero la Libe- a promuovere conoscenza e consa- capoluogo fosse sì una solida testi- razione, il 28 aprile 1945 a Sondrio pevolezza degli accadimenti di quei monianza resa artistica dal bron- e valle. Quasi una spy story quan- terribili anni di guerra, dei protago- zo dello scultore Livio Benetti ma to accadde la fatidica notte del 15 anonima ai più, soprattutto alle marzo 1945 attorno a Castel Mase- nisti che oltre al Moro ed i partigiani nuove generazioni. L’ANPI ha fatto gra tra accordi segreti, tentata fuga più noti contribuirono a rigenerare suo l’appello ed il 16 marzo 2017 è di Alpini di presidio, calate di armi, la pace con silenziosa abnegazione stato momento scelto per attuare latrati di cani, crepitii di mitraglia- di alto valore morale. la memoria dei Moro ed i concitati trici, scontri a fuoco che gettarono momenti del 1945 e fissarli nelle co- angoscia e paura in tutto quel quar- scienze. Memoria condivisa e sotto- tiere di Sondrio già alle prese con il lineata dal Sindaco di Sondrio Alcide violento crepuscolo del regime. Un Molteni poi ribadita dal Sindaco di approfondimento ben riuscito del Piateda Aldo Parora, presenti uni- quale l’ANPI può oggi fornire spunti tamente a molti sondriesi e piatet didattici ai giovani. Anche momen- attenti e partecipi alla cerimonia. to di moderata soddisfazione per Quasi prodigiosamente sono emer- quanti si sono prodigati a far luce se testimonianze convergenti alla su queste pagine di storia, sempre narrazione; Alfredo Spolini, oggi sofferta, con ancora qualche cica- novantaseienne, allora giovanissi- trice aperta come si può sempre

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gna scenderà in piena il ponticello, se resisterà, sarà d’intoppo al de- 1917 – 2017 flusso della alluvione.” I capifamiglia furono inascoltati, la Una centrale, un paese ferrovia seguì il progetto; il 26 giu- gno 1902 il treno inaugurale calcò (1° parte) di Marino Amonini sbuffante la Fiorenza per raggiun- gere . Premessa nel 1885 il treno, salutato dal giubilo Nel 1917 prendevano avvio i lavo- di gente che su maggenghi e alpeggi ri del primo cantiere idroelettrico incendiava falò, stupori, entusiasmo di Piateda. Nel pieno delle Grande e speranze, ripartiva dal capoluogo Guerra, con uno scenario mondia- con ben altri sentimenti. Il memo- le incendiato dal conflitto. Far me- riale dei 547 capifamiglia confuta il moria di questo centenario assume progetto con articolate osservazio- rilievo perché se ne raccontano due ni; logistiche per le stazioni, tecniche ma è opportuno prima approfondire per le pendenze ma soprattutto per la conoscenza di come viveva la no- il tracciato ferroviario. stra comunità l’inizio del XX secolo; “…Nel breve spazio di non tuttavia un secolo che l’avrebbe poi mutata cinque chilometri la sede stradale e trasformata in ogni suo aspetto: della ferrovia verrebbe attraversa- sociale, economico, ambientale e ta da tre torrenti, il Davaglione, la un po’ meno culturale. Una narra- Rogna ed il Ron. Basterebbe quest’ zione che sarà spalmata sulle pagi- ultimo a dissuadere chiunque che ne de All’ombra del Rodes a punta- come noi conoscesse appieno le di- te, un po’ alla volta, per favorire in sastrose gesta delle sue impetuose ciascun lettore l’interesse al vissuto alluvioni, dal costruire su quegli in- della propria comunità, in definitiva certi ghiarili una opera ferroviaria. delle proprie radici. Non solo, quan- Nel progetto tecnico si assegna un ti vorranno fornire materiale docu- ponticello di sei metri di luce per il mentale e testimonianze contribu- passaggio della ferrovia su questo (da Archivio Comunale) iranno ad arricchire il racconto; in torrente. Noi saremo ben felici di fondo è la nostra storia. constatare che le previsioni tec- Dal 28 gennaio al 29 febbraio 1905 niche hanno avuto ragione dalla veniva esposto un affisso del Pre- Sboccia il Novecento esperienza contraria formatasi da fetto Venturi nel quale si richiama- “Le popolazioni di Arigna, di Sazzo parecchie generazioni; costituirà va “che essendo ultimati i lavori di e di Carolo, comprese nel comune certo un fatto meraviglioso, mira- costruzione della linea ferroviaria di Ponte, e gli abitanti dei comuni di coloso, siamo per dire, nell’ordine Sondrio - Tirano e predisposto il Piateda, e Castello dell’Acqua idraulico quello d’un torrente frano- relativo collaudo, tutti coloro che sono d’opinione che il tracciato della so ed impetuoso, abituato a span- vantassero crediti verso la Società ferrovia Sondrio-Tirano, come risul- dere indifferentemente sull’ampio anonima per le Ferrovie dell’Alta ta determinato dalla deliberazione ventaglio della Fiorenza i detriti Valtellina e l’ impresa costruttrice del Consiglio provinciale in data 10 montani che convoglia, coi quali Marco Visconti per l’occupazione maggio 1898, non solamente non due anni appena or sono invase le permanente o temporanea di sta- corrisponda alle legittime aspirazio- adiacenze all’abitato di Boffetto, bili e danni relativi, potranno pre- ni delle popolazioni stesse, ma sia che s’appaghi d’un ponticello di sei sentare le loro documentate istan- anzi tale da riuscire dannosissimo metri di luce per far scorrere le sue ze a questa Prefettura nel termine agli interessi sociali di tutta la re- melmose alluvioni. Anche sul tor- perentorio di 30 giorni dalla data gione che s’irradia per qualche chi- rente Rogna è proposto a valle del- del presente avviso, con avverten- lometro dalle Casacce, non escluso la strada nazionale un ponticello di za che, trascorso inutilmente detto l’abitato stesso di Ponte….” sei metri di luce. Ora le acque del termine, non saranno presi in con- E’ l’incipit di un memoriale del 1899 Rogna scorrono attraverso la stra- siderazione i reclami a ciò relativi. inviato S.E. il Ministro dei Lavori da nazionale in tre alvei occupando E’comprensibile che nonostante la Pubblici, firmato da 163 capifami- complessivamente una distesa di ferrovia rappresentasse novità e glia di Chiuro, 99 di Castello dell’Ac- un centinaio di metri. progresso, nei Piatet vedersi taglia- qua, 163 di Piateda e 122 di Arigna, Queste acque d’ordinario limpide ti campi e vigne buone e rivoluzio- Sazzo e Carolo che si opponevano possono senza dubbio essere ri- nata la modesta viabilità, suscitò al tracciato progettato per la linea condotte mediante manufatti di più malanimo che entusiasmo. ferroviaria Sondrio - Tirano. Dopo poca importanza a defluire dal pro- Ma anagraficamente come erava- esser arrivato sbuffante a Sondrio posto ponticello; ma quando il Ro- mo messi? Schematicamente così.

8 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà

sta Taloni, Luigi Tavelli, Segretario nicipalizzazione a base di consor- Anno N M Saldo Cens. Martino Galli. Amministrazione che zio, demanda alla Giunta Municipa- 1894 26 33 - 7 approvò l’attraversamento del pa- le di fare le pratiche presso i Comuni ese di una linea elettrica della So- del nostro Mandamento e presso il 1895 23 16 + 7 cietà Lombarda per la distribuzione Comune di per addivenire di Energia Elettrica di Milano; una alla costituzione di un Consorzio 1896 54 20 + 34 tratta che collegava una centrale di allo scopo di chiedere la concessio- 1897 68 19 + 49 Campocologno a Milano. ne delle acque del bacino imbrifero Parallelamente alla linea elettrica dei rispettivi territori; frattanto, ri- 1898 44 20 + 24 si domandò anche far correre la li- conosciuta l’urgenza di provvedere 1899 75 20 + 55 nea telefonica, quindi debuttò an- all’istituzione dei servizi nell’inte- che il telefono. Che ferrovia, energia resse pubblico del nostro paese e 1900 60 27 + 33 elettrica e telefono aprissero una del Mandamento, fra cui la crea- nuova frontiera è indubitabile; sem- zione di mulini, di seghe da legna- 1901 31 23 + 8 1853 mai è curioso leggere, sempre da un me, di fucine a maglio, nonché per 1902 29 16 + 13 accorato appello della Società Elet- avere il mezzo di distribuzione di trica al Sindaco perché si informi la energia elettrica alle piccole indu- 1903 82 31 + 51 popolazione di tre avvisi:… “il pri- strie locali, e all’impianto di telefori mo per richiamare l’attenzione del per trasporto di materiali da e per le 1904 86 29 + 57 pubblico sui pericoli che possono nostre montagne, nonchè possibil- 1905 76 24 + 52 presentare le condutture elettriche; mente per l’impianto di un tramway il secondo per richiamare special- a trazione elettrica da e per la sta- 1906 79 25 + 54 mente l’attenzione delle persone zione ferroviaria, e finalmente an- incaricate del taglio delle piante che per l’illuminazione elettrica a 1907 63 31 + 32 lungo le linee elettriche, il terzo per più larga base a servizio del nostro 1908 83 24 + 59 richiamare in modo speciale l’at- paese e dei viciniori, e così pure per tenzione dei ragazzi sul pericolo di altre eventualità; 1909 85 27 + 58 morte a cui si espongono salendo Delibera 1910 64 29 + 35 sui pali delle condutture elettriche di far mandato alla Giunta Comuna- per dare la caccia ai nidi….. siccome le di studiare a norma di legge una 1911 70 22 + 48 1999 abbiamo dovuto constatare che la domanda di derivazione d’acqua dal temerarietà dei ragazzi provocata fiume Adda e dal torrente Armisa 1912 73 17 + 56 dall’ostinata e biasimevole passio- per creare la forza di circa mille ca- 1913 57 18 + 39 ne per la caccia ai nidi, li spinge, ol- valli dinamici per gli scopi suindicati treché a non badare ai cartelli avvi- e di presentare nel più breve termi- 1914 75 26 + 49 satori del pericolo, a manomettere ne possibile al Consiglio Com.le una persino gli appositi ripari a punte relativa concreta proposta. 1915 66 26 + 40 Guerra applicati ai pali per impedire il facile La corsa a derivare la forza idraulica 1916 49 21 + 28 Guerra accesso ai fili.” di Adda e torrenti diventa frenetica Allora i grepet sapevano arram- agitando sentimenti contrapposti. 1917 42 38 + 4 Guerra picare. L’energia elettrica scuote I tanti che temono di vedersi sot- quindi la prevalente società rura- tratta l’acqua per usi rurali e motrici 1918 30 55 - 25 Guerra le; il Sindaco di Ponte Pedrini invi- - mulini, segherie, fucine….- con- 1919 62 26 + 40 ta i Sindaci del mandamento ad un solidati da secoli ed altrettanti che adunanza venerdì 15 giugno (1906). fiutano nuove opportunità econo- 1920 74 24 + 50 Ho fiducia di codesta On. Giunta miche con la realizzazione delle 1921 76 28 + 48 1945 compresa dell’importanza ed utilità opere idroelettriche e, soprattutto, della cosa non mancherà di inter- la diffusione dell’energia elettrica. 1922 50 29 + 21 venire al completo all’indicata adu- Un confronto serrato tra Istituzio- nanza, tenendo presente che solo ni, Comitati, Società, perlopiù me- E l’Amministrazione Comunale? da un’azione concorde e decisa dei neghine, e cittadinanze locali che Da una delibera del 1904 si appren- Comuni interessati potranno deri- sfocia in propaganda politica, ten- de fosse composta da Antonio Bon- vare ad essi indiscutibili vantaggi zoni giornalistiche che alimentano fadini Sindaco, Arrigo rag. Bonfadini economici…. Il Consiglio Comunale colorite dispute tra notabili, inge- dimesso, Romano Bonomi, Cesare d applaude all’i- gneri ed avvocati. In mezzo le Am- Caprinali, Angelo Corradini, Anto- niziativa ed all’opera del Comitato ministrazioni. Intanto le centraline nio Mascarini, Martino Micheletti, Valtellinese per la tutela delle forze crescono: Campovico 1901, Campo- Bernardo Muscialini, Giovanni No- idrauliche, ed aderendo all’idea di cologno 1906, Masino 1909, Grosot- bili defunto, Emilo Pizzatti, Miche- ottenere una proficua utilizzazione to 1910, Mallero 1912… poi irrompe le Rampa, Andrea Simonini, Batti- delle nostre acque mediante la mu- il conflitto.

9 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in essere stimolo alla comunità che a no sull’importanza sempre mag- guerra. Migliaia di giovani sono ri- differenza di tante altre nelle quali giore che va assumendo l’impiego chiamati, vanno al fronte. Amministrazioni, Comitati e singoli delle acque trasformate in forze per E cominciano a morire. cittadini si erano mobilitati per in- la produzione del carbone bianco; dai giornali Corriere della Valtellina viare ai propri soldati indumenti, tratta delle acque pubbliche nella e La Provincia, ottobre 1915. calze, viveri, aiuti per sopravvivere legislazione italiana. da Piateda Onoranze a un prode al fronte, a Piateda non s’era mosso Esamina quindi l’ultimo decreto Con l’intervento d’una rappresen- nulla. O almeno non figurava mobi- luogotenenziale che riguarda ap- tanza di compagni d’armi, di nu- punto dell’utilizzazione delle acque litazione. Anno in cui si contarono meroso popolo si tenne, lunedì 8 stesse per segnalare in uno spe- ancora 66 neonati; cifra destinata corr. Mese una solenne ufficiatura ciale capitolo la minaccia all’agri- a regredire con il prolungarsi della funebre del prode soldato Brus- coltura che ne verrebbe dal nuovo si Alessandro caduto da valoroso guerra. A fine conflitto si conteran- indirizzo a tutto profitto delle indu- per la grandezza della Patria. È il no 42 Caduti. strie dato dalla nuova legislazione, quarto soldato della parrocchia di proponendo anche quelle precise S. Antonio Abate che venne iscrit- modifiche che secondo l’autore ver- to nell’Album dei prodi, benemeriti rebbero a stornare quei perniciosi della Patria! Alla vittima del dovere effetti. preghiamo l’eterno riposo. Ed in effetti sulla sua scrivania Mentre ogni Paese gareggia col piombarono due decreti luogote- proprio Comitato, da noi chi di do- nenziali del Prefetto, 7 e 14 febbraio vere dorme profondamente sugli 1916, che mossero le acque: dell’Ad- allori. Non è questo il momento; da e del Venina. onde provvedere indumenti ai com- Nel formale assenso di conces- battenti e soccorsi alle famiglie dei sione alla derivazione delle acque richiamati! dell’Adda da parte del Genio Civile O beata ingenuità comunale! di Sondrio il 14 agosto 1917 si legge: *** Ritenuto che tra le domande di de- Purtroppo le voci che correvano in rivazione dall’Adda presentate an- paese giorni sono sulla sorte di un teriormente all’istanza 7 febbraio nostro soldato hanno avuto confer- 1916 dell’ing. Carlo Mina, per conto ma. Il giorno 8 è giunta nel nostro della Società Acciaierie e Ferriere ufficio comunale la triste notizia Lombarde, e con essa tecnicamen- della morte del valoroso soldato te incompatibili, - a prescindere Prebottoni Dante di Giovanni cadu- to il 21 Ottobre 1915 in seguito a feri- dalla istanza 21 maggio 1907 della te riportate sul campo di battaglia. Società Idroelettrica Italiana per Alla mesta cerimonia religiosa ce- Anno 1916: nel cuore del conflitto costruzione di canale navigabile lebrata il 13, intervenne una rappre- ad amministrare Piateda furono: in destra dell’Adda dalla foce del sentanza del consiglio Comunale, e Bonfadini Cav. Dottor Giulio Sin- Poschiavino alla foce del Navetto una folla di popolo, e alcuni compa- daco, Amonini Omobono militare, presso Busteggia, istanza cui detta gni d’armi che prestarono servizio Corradini Angelo, Fornera Luigi, Società ebbe a rinunziare come da d’onore al feretro. Disse brevi pa- Remigio, Lucini Giovanni, Marchetti dichiarazione in data del 12 luglio role di circostanza l’ottimo Signor Paolo, Mascarini Antonio militare, 1916, e dalle domande 10 luglio 1906 Prevosto. Lascia a desiderarlo sulla Micheletti Luigi, Moretti Francesco, – 5 settembre 1907 del Comune di terra l’addolorato Padre e una so- Pusterla Antonio, Scamozzi Rocco, Ponte per se, per gli altri Comuni ri- rella, oltre 2 fratelli che si trovano Strepponi Giuseppe, Taloni Bortolo. vieraschi; domande tutte implicita- sotto le armi. (2 consiglieri al fronte) mente ritirate in forza degli accordi Sia gioia e onore ai cari caduti nostri Un profilo del Sindaco lo possiamo intervenuti tra la Società Acciaierie e preghiamo l’eterno riposo. dedurre da quanto riportato su La e Ferriere Lombarde e gli Enti locali, Il giorno 17 e 18 corr. mese vennero Provincia del marzo 1917 dal titolo: di cui in seguito sarà fatto cenno,... celebrate le feste Patronali di S. An- Le acque pubbliche e l’agricoltura L’Adda dunque fece gola a tanti. tonio Abate e della Dedicazione del- Con questo titolo il Cav. Dott. Giulio Tra i protagonisti di spicco che fi- la Chiesa. Numeroso il concorso dei Bonfadini, già Consigliere in Pre- gurano in questa complessa partita fedeli ai SSmi Sacramenti. In questi fettura, tratta di un argomento che dell’emergente idroelettrico, tanto giorni ebbimo a vedere e ritornare interessa vivamente l’Italia, ma più nella progettazione degli impian- alle loro famiglie molti nostri bravi da vicino ancora la nostra provincia. ti quanto nei rapporti istituzionali, soldati per brevi giorni di licenza. Ai Il Cav. Bonfadini, con quella sotti- amministrativi e con comitati o sin- valorosi soldati l’augurio che tor- gliezza di argomentazioni che gli è goli cittadini brilla l’Ing. Carlo Mina. nino ancora presto alle loro case propria e con quella cultura delle Segnatevelo; lo ritroveremo ovun- vittoriosi. Il riferimento del cronista discipline amministrative che gli è que, ed a lungo. alla beata ingenuità comunale vuol ben riconosciuta, premesso un cen- (continua)

10 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà Oratoriamo

Papa a Monza con i cresimandi Papa Francesco: A voi piace andare all’oratorio? Ragazzi: Sì! Papa Francesco: Ah, questo sì, vi piace. E queste tre cose faran- no – davvero, questo è un consiglio che vi do – queste tre cose Incontro con il Nuovo Vescovo Oscar Cantoni vi faranno crescere nell’amicizia con Gesù: Giovedì 23 Febbraio a Berbenno 1. parlare con i nonni / 2. giocare con gli amici / 3. andare in Il Vescovo ha apprezzato la numerosa presenza di laici inter- parrocchia e in oratorio. venuti e ha spiegato di voler vivere un tempo di ascolto e di Perché, con queste tre cose, tu pregherai di più. E la preghiera è quel filo che unisce le tre cose. Grazie! confronto. «Sono qui per dirvi – ha affermato – che la Chiesa si costruisce con una partecipazione attiva e responsabile. Con una presenza umile di cristiani nel nostro territorio, capaci di incoraggiare i nostri fratelli, anche quelli che non hanno il dono della fede». L’invito che ha fatto alla grande assemblea è stato Ricordo per la benedizione delle famiglie per un impegno responsabile e positivo dei laici nella vita della (aprile e maggio) comunità. Come consuetudine dopo la festa di Pasqua facciamo la benedizione delle famiglie entrando in ogni casa a portare A Monza con il l’acqua benedetta nella notte di Pasqua in segno del no- Papa c’eravamo stro battesimo che ci unisce e ci rende grande famiglia. In anche noi! quest’occasione vi lasceremo un augurio che il nostro ve- scovo ha scritto per essere vicino ad ogni famiglia, e una Erano circa 5mila i preghiera con un immagine. Sara presto in distribuzione il fedeli della Chiesa calendario per vie! Un grazie sincero e sentito a tutte le fa- di Como che hanno miglie. partecipato alla San- ta Messa presieduta da Papa Francesco al Parco di Monza. Tut- to il vasto e variegato territorio diocesano era ben rappresentato. Solo del nostro vicariato di 116, della nostra comunità parrocchiale 46! Impossibile riportare le emozioni e le parole di tutti i presenti. Solo commenti estremamente positivi: no- nostante la complessità di una giornata faticosa e lunga tutti hanno espresso la gioia di questo incontro, fatto dei volti delle persone con le quali si è condivisa questa esperienza, arricchi- to dalle parole del Papa, vissuto nel segno della preghiera più intensa (il silenzio e la rispettosa compostezza durante la ce- lebrazione eucaristica hanno commosso tutti). Il Papa ci ha la- sciato questo messaggio: Da- vanti ai nostri smarri- menti tre sono le chiavi che l’Angelo ci offre per aiutarci ad accettare la missione che ci viene affidata: 1. Evocare la Memoria. / 2. L’appar- tenenza al popolo di Dio. / 3. La possibilità dell’impossibile. Come Maria, figlia dell’Alleanza, anche noi siamo chiamati a fare me- moria per non dimenticare da dove veniamo, dei nostri avi, dei nostri nonni e di tutto quello che hanno passato, comprese due guerre mondiali, per arrivare fin qui.

11 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

Il calendario delle feste estive Le date del Grest: da Lunedi 19 giugno a Domenica 9 luglio Le date delle vacanzine per ragazzi e giovani primo turno da lunedì 10 a sabato luglio15 secondo turno da lunedì 17 a sabato 22 luglio

Poi inizieranno le passeggiate del Giovedì aperte a tutti piccoli e grandi! Saranno distribuiti i volantini per ogni attività con tutti i dettagli o potete chiedere in parroc- chia per ulteriori precisazioni!

arissimi amici, 50° anniversario vi scrivo da Brescia dove sono Carrivato dal Congo il 22 mar- della Chiesa di San Francesco zo. Mentre pensavo di scrivervi per Pasqua ho ricevuto il messaggio del Consiglio Generale e ve lo in- vio. Fate parte della famiglia combonia-na e grazie a voi possiamo nel mondo seminare speranza. Anche in questi giorni in Congo il popolo esperimenta massacri. Noi insi- stiamo nel credere che il poco che possiamo fare per con- tinuare l’opera di Comboni nel cuore dell’Africa da senso alla vita e continuerà anche dopo di noi. Sto facendo i soliti controlli e rifare alcuni “ponti mandi- bolari”. Andrà oltre aprile. Miei cari, abbiamo tutti bisogno di pace e gioia. Se crediamo poco e preghiamo poco non avremo la pace. Dio ha posto la sua fiducia nell’umano ac- cettando di farsi uomo e morendo per noi e darci la vita. Riducendo la vita nel limite dei giorni terreni, ci priviamo della speranza e intristiamo nelle paure: ai bambini e ai giovani comunichiamo vuoto; essi lo riempiono di imma- gini, suoni, sensazioni: un mondo insicuro. Celebro 80 anni di vita. 55 di sacerdozio; 45 di missione in Congo. La mia riconoscenza verso la mia Famiglia, la Parrocchia di Pia- teda, la Chiesa di Como, i Comboniani, Amici e Benefattori, le 4 Chiese particolari del Congo (Isiro, Kisangani, Kinsha- sa, Butembo dove ho prestato servizio) dilata il mio cuo- Quest’anno ricorre il 50° anniversario della Chiesa re nell’affidare al Signore il mio debito. Affido ogni giorno di San Francesco a Busteggia (1967 – 2017). La Par- tutti nella mia eucarestia . Anche le limitazioni, tra le quali rocchia intende ricordare questo evento in una gior- il non potervi visitare, le accetto come accetto che dentro nata le cui modalità e data sono ancora da definire. le vicende umane che passano, é strettamente intrecciato Coloro che avessero materiale, ricordi personali di l’abbraccio sconfinato del Signore che ci farà incontrare tale evento o volessero collaborare all’iniziativa, pos- in Cielo. Ho il biglietto di ritorno in Congo, per il 23 giugno. Conto passare qualche giorno a Rebbio. Farò un giro di te- sono prendere contatto con Claudio Trabucchi 349 lefonate. Il mio numero 3429809549 1488282 o Marina Carrera 338 8416093. Buona Pasqua. Don Angelo p. Benito

12 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà Carnevale Busteggia di Marina Carrera

La tiepida giornata ci ha consentito e sentita da tutta la popolazione sia di trascorrere un pomeriggio in al- dai grandi che dai piccoli, quest’ulti- legria veramente bello. Al carro dei mi sempre instancabili non voleva- pompieri, tema quest’anno del car- no che il giro in paese finisse. nevale, preparato da un gruppo di Siamo soddisfatti per il lavoro che Busteggia e Faedo si è unito anche anche quest’anno i volontari hanno quello di Piateda avente come tema svolto nella preparazione dei carri, le faccine che troviamo sui nostri che ha richiesto diverse settimane cellulari. Dopo aver raggiunto Fae- di preparazione. do Piano abbiamo attraversa anche Dopo avere fatto un piccolo dono ai le vie di Busteggia accompagnati bambini che hanno partecipato, il dal vigile di Piateda e dai volontari pomeriggio si è concluso con la me- della protezione civile di Faedo. renda in oratorio offerta dalla Pro La partecipazione è stata numerosa Loco di Piateda e dalle famiglie .

13 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 Festa di Sant’Agata loc. Agneda edizione 2017 di Amici di Agneda

Sabato 04 Febbraio si è svolta la siciliana si perde nel tempo, i no- tradizionale Festa di Sant’Agata nel stri avi ci hanno tramandato que- piccolo borgo di Agneda. sta fede e noi continuiamo sui loro Il programma della giornata preve- passi. deva il ritrovo alle ore 09:00 davan- Alle ore 12:30 il pranzo comunitario ti alla Casa Parrocchiale e con auto all’interno della Casa Parrocchiale a proprie abbiamo raggiunto la loca- base di pasta con sugo piccante alle lità Vedello da dove ci siamo incam- melanzane, nata da un’idea del no- minati a piedi fino ad Agneda a 1228 stro “vulcanico” don Angelo, e così mt con arrivo alle ore 10:00. abbiamo portato in Agneda un pò Dopo aver bevuto un bel tè caldo di “sicilianità”. Il buonissimo sugo è preparato dal gruppo volontari di stato preparato per l’occasione da Agneda all’interno della Casa Par- Carla che ringraziamo per la colla- rocchiale, alle ore 11:30 la Santa borazione e disponibilità. Messa nella Chiesa di Sant’Agostino Verso le ore 15:00 siamo scesi a val- annunciata dal suono festoso della le contenti per la giornata trascorsa campana e officiata da don Angelo e con un caloroso arrivederci all’an- Mazzucchi il quale ha ricordato la no prossimo. devozione degli abitanti di Agneda Un ringraziamento ai volontari di a Sant’Agata, santa siciliana e pa- Agneda per l’organizzazione della trona di Catania. Festa e a tutti per la partecipazione. Il motivo della devozione alla Santa Alla prossima!!!

14 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà

Caro Nino…

e campane suonavano malinconiche lunedì 26 dicembre mentre la gente, quasi ancora incredula, si rac- coglieva in chiesa per darti l’ultimo saluto. LAnche noi non potevamo mancare. Le emozioni che abbiamo provato sono tante, ma su tutte prevale il ricordo della nostra esperienza di chierichetti accanto a te. E pensare che quando ci siamo presentati in chiesa la prima volta eravamo proprio piccoli… ma tu ci hai accolti con gioia e ci hai accompagnati subito in sacrestia per provare delle vesti. In quel momento ci siamo sentiti orgogliosi e importanti e così è cominciato un lungo cammino durante il quale tu sei stato la nostra figura di riferimento, per guidarci e per insegnarci tutte le diverse mansioni del nostro ruolo. Una cosa che ci faceva spesso sorridere era vederti “affacciato” sulla porticina della sacrestia, durante le celebrazioni, per controllare che tutto fosse in ordine: nel caso in cui qualcuno di noi non si trovasse al posto giusto tu, con gesti e cenni del capo, indicavi prontamente il da farsi. Grazie alla tua presenza ci sentivamo sempre sicuri e abbiamo potuto capire la bellezza e la complessità del servizio che svolgevamo. Pur essendo piccoli, siamo stati colpiti dalla puntualità, dalla precisione e dalla passione con cui ti dedicavi alla cura della chiesa: se c’era un fiore fuori posto, un banco storto o una tovaglia non ben stesa, al tuo occhio attento di certo non sfuggiva. Ma tu eri veramente GRANDE quando ogni tanto, alla fine della messa, dopo aver riposto con cura le vesti, mettevi la mano in tasca per estrarre il portafoglio e darci la “paghetta” con un grazie e un sorriso. Ora ci sembra incredibile pensare di entrare in chiesa e non trovarti più là, ma per noi sarà come se tu ci fossi ancora perché ti porteremo sempre nel nostro cuore.

Grazie dai tuoi chierichetti Agata e Manuel

Il viaggio di Fanny Il 26 gennaio scorso la Parrocchia e la Biblioteca hanno organizzato una serata per ricordare la giornata della me- moria. Ci siamo ritrovati al Cinema Excelsior di Sondrio per vedere il film “Il viaggio di Fanny”. Ambientato durante la seconda guerra mondiale dove molte famiglie di origine ebraica perseguitate dal regime nazista, si trovano costrette ad affidare i propri bambini a piccole organizzazioni clandestine che li accudiscano e li proteggano mentre, al contempo, cercano di nascondere la loro identità. Grazie a queste persone di buona volontà molti bambini sono sopravvissuti al genocidio, seppur la maggior parte di loro non abbia più riabbracciato i propri cari. Fanny, un’ebrea dodicenne, separata insieme alle sue due sorelle dai genitori, è costretta dalle circostanze a scappa- re dal proprio rifugio assieme a un folto gruppo di bambini, per cercare riparo in Svizzera. Bravissimi gli attori bambini, e brava Cécile De France nei panni di Madame Forman, personaggio che racchiude in se le figure di diverse donne che si sono spese a favore per questi sfortunati bambini. “Il viaggio di Fanny” è il rac- conto sentito dell’infanzia negata, di come i drammi della vita costringano a crescere velocemente. Marina Carrera

15 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 Il buon tempo antico? Tutti i tempi, quando sono antichi, sono buoni. (George Gordon Byron) di Adriana Giorgiatti

La memoria di usanze espressive, e dimenticate che, a noi piace aprire, ca fotografica, sono tratti dal testo della fede e dell’appartenenza sono scoprirne il prezioso contenuto e go- “QUANDO ERAVAMO POVERA GENTE” i frammenti dell’inizio di una fiaba, dere della sua bellezza e affascinan- di CESARE MARCHI. quella della tradizione e del ricordo te semplicità. Un libro giocato sul filo del ricordo e che s’intitola: “C’ERA UNA VOLTA”. Il della nostalgia quando, agli inizi del piccolo mondo antico di Piateda Alta Gli spunti che ci hanno suggerito la secolo scorso, nella maggiore parte è ricco di cultura che testimonia il stesura di quest’articolo dedicato d’Italia (e quindi anche nel nostro pa- tempo andato; è uno scrigno pieno di alla riscoperta del “tempo antico” e ese di Piateda) la povertà non era una tante piccole cose ormai scomparse accompagnato nell’adeguata ricer- colpa e tanto meno una vergogna. C’era una Volta: Quando… si andava a prendere l’acqua alla fontana, sperando, se era inverno, che non fosse gelata.

Quando… i contadini erano tanti e gli operai pochissimi.

16 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà

Quando… ogni comportamento umano e ogni evento naturale erano incasellati nell’immaginoso archivio della “sapienza contadina”.

Quando… i ragazzi dicevano “Ti Amo” arrossendo.

17 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

Quando… un viaggio di pochi chilometri era un’avventura da raccontare.

Quando… per sembrare eleganti si rivoltavano le giacche e si ram- mendavano i calzini e gli uomini portavano “i pantaloni alla zuava”.

Quando… si doveva partire per la guerra, “volontari per forza”.

18 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà

Quando… si andava a scuola con il grembiule nero e per scrivere si usava la matita copiativa, il calamaio e la penna col pennino che, incrociando le punte, spruzzavano d’inchiostro il quaderno.

Quando… alla domenica si andava alla Messa

Quando… i bambini potevano esserlo.

Quando… ci si commuoveva ascoltando le serenate.

19 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 La Pro Loco festeggia e cerca nuove leve

Vieni con noi, c’è bisogno di te! di iniziative che promuovano la cre- Si potrebbe riassumere con queste scita sociale e culturale del paese. parole il senso della serata che si Ha al suo attivo la riqualificazione è svolta sabato 25 presso la Luna dell’area Punto Verde dove, nella Nello Scrigno, in occasione della se- bella stagione, si svolgono le prin- sta edizione della cena sociale della cipali iniziative realizzate dalla as- Pro Loco di Piateda. sociazione come la sagra di agosto, La cena annuale è aperta a tutti, la giornata benefica di settembre e associati e simpatizzanti e diventa molto altro ancora anche in colla- quindi un momento di incontro e borazione con altre realtà presenti convivialità. sul territorio. E’ l’occasione per fare il punto del- Tutto ciò è reso possibile anche gra- la situazione e per abbozzare nuovi zie agli sponsor: nel solo territorio comunità a farsi avanti e a entrare progetti, per ricordare quanto già comunale sono ben cinquanta le at- a far parte attiva della associazione fatto ma soprattutto per spiegare tività che sostengono a vario titolo che ha un gran bisogno di nuova lin- ciò che si intende realizzare. Il pre- il sodalizio. La cena sociale ha dato fa, nuove idee e nuove braccia. sidente in carica, Giorgio Gorla, ha modo al Presidente e ai consiglieri Nessuno deve sentirsi inadeguato: esordito ricordando brevemente di rendere noto ai presenti il loro ognuno fa ciò che può e sa, a secon- la storia della associazione che ha prezioso supporto e di ringraziarli. da delle proprie competenze, del preso avvio nel marzo del 2011. La Gorla ha poi ricordato che a luglio si tempo a disposizione e delle incli- Pro Loco conta su 12 consiglieri, che rieleggerà il Consiglio e si ridistribu- nazioni personali. in parte sono cambiati nel corso de- iranno le cariche all’interno di esso. Il presidente infine, prima di lascia- gli anni, e su un numero variabile di Anche a nome dei consiglieri e dei re spazio alla musica di Jo Marchi, volontari tutti comunque uniti per volontari ha invitato chiunque ab- ha auspicato la presenza di nuove la progettazione e la realizzazione bia voglia di fare qualcosa per la candidature alle prossime elezioni.

20 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 COSTUME E SOCIETà Notizie dalla

Biblioteca Tu mi chiedi di trovare dentro ai libri una strada per capire una strada per imparare. i Bibliotecari Ma dentro ai libri io posso stare Eccoci qua, sono appena trascorsi i la legge regionale n.81/85 riassunte libera primi mesi dell'anno e in biblioteca dai seguenti standard: patrimonio e sola sono già arrivate alcune importan- librario non inferiore ai 3000 vo- posso sognare, viaggiare ti novità, prima fra tutte il nuovo lumi, apertura non inferiore alle 12 questa è la mia scuola. orario di apertura che, dal mese di ore settimanali e personale opera- Lasciami libera aprile, si allunga! Abbiamo aggiun- tivo specializzato retribuito. Ciò è non senti il vento? to un'apertura mattutina, il martedì, importante anche per non rimane- Gira le pagine per offrire tutte le settimane l'op- re esclusi da eventuali contributi o e vola via portunità alle classi della scuole vantaggi ai quali tali requisiti danno a cavallo di un sentimento. elementari e dell'infanzia di utiliz- accesso e, inoltre, aiuterà i bibliote- zare i nostri begli spazi e alle perso- cari a espletare molto di quel lavo- ne che forse preferiscono i momenti ro nascosto di back-office che ogni Alessia Napolitano più tranquilli della mattina di poter biblioteca deve seguire ma che non trascorrere qualche momento nella sempre è così evidente come invece scelta dei loro libri preferiti. appare il rapporto diretto con l'u- In queste foto alcuni momenti del Sempre il martedì, inoltre, all'a- tenza. nostro primo Giocalibro all’aperto di pertura pomeridiana aggiungiamo Un'altra novità riguarda i due bei primavera!!! Il bel sole ci ha aiutato un'ora, quindi l'orario completo ag- terrazzi dell'ultimo piano del palaz- e siamo stati ben contenti di passa- giornato diventa: zo comunale, e in particolare quello re un bel pomeriggio all’aria aperta sul quale si affaccia la nostra biblio- con le volontarie della Biblioteca :) martedì: 10.00-12.00 teca: l'impermeabilizzazione è stata 14.30-18.30 rimessa a nuovo e il vecchio assito giovedì: 15.30-18-30 che negli anni si era deteriorato è sabato: 9.00-12.00 stato sostituito con un elegante pa- vimento in piastrelle di pietra. Ora il Il nuovo orario, oltre ad ampliare le terrazzo è nuovamente agibile e a possibilità degli utenti, permette disposizione di chi frequenta la bi- alla biblioteca di Piateda di alline- blioteca, siamo sicuri che presto ar- arsi alle direttive di Regione Lom- riveranno molte idee su come arre- bardia in tema di requisiti minimi darlo e utilizzarlo, specialmente ora per le biblioteche di base secondo che arriva la bella stagione!!!

21 COSTUME E SOCIETà ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL SABATO MATTINA (ore 10.00):

6 maggio Giocalibro con letture e lavoretti per la festa della mamma 20 maggio Giocalibro! 3 giugno Un’intera giornata con il ritorno di Ratto-Baratto e festa di chiusura. Alle 11 e alle 15 ci sarà il narratore Dario Apicella con “La nuvola piccolina e altre da leggere e cantare” PER I LETTORI PICCOLISSIMI (0-6 anni): merenda letteraria di Nati per leggere alle 16.30 del 28 aprile e del 12 maggio ci troviamo al Punto Verde o in Biblioteca in casa di cattivo tempo IL GRUPPO DI LETTURA: si riunisce il prossimo venerdì 26 maggio alle 20.30 (qualcuno vuole aggiungersi?) CORSO DI INTRODUZIONE ALL’ACQUERELLO: tutti i martedì di maggio alle 20.30, corso gratuito e aperto a tutti quanti vo- gliano cimentarsi con colori e pennelli! (per iscrizioni telefonate in biblioteca negli orari di apertura: 0342.371019)

Le recensioni dei libri L’amico del piccolo tirannosauro Grazie amico orso immagini, testo e lettura ad alta voce Florence Seyvos Greg Foley, Ed. Il castoro, 2008 danno vita a una grande avventura, Anais Vaugelade, Babalibri, 2004 A volte una scatola è solo una scatola. per imparare ad affrontare insieme C'era una volta un piccolo tirannosauro A volte è molto di più, ed è bello trova- ogni paura. che non aveva amici perché li mangia- re un amico che sa vedere le cose pro- va tutti. Un giorno incontra Mollo, che prio come te. Una storia tenera e dolce con l'aiuto di formule magiche e torte che racconta della profonda amicizia succulente gli cambierà la vita. che solo i più piccoli sanno vivere.

Gli uccelli Germano Zullo, Albertine, Topipittori, 2010 Un giorno, un uomo parte con il suo Quando avevo paura del buio A caccia dell’orso camion rosso. È un signore come tanti, Mireille d'Allancé Babalibri, 2012 M. Rosen, Ed. Mondadori, 2015 su un camion come tanti, in un posto Prima della nanna il piccolo Roberto Una famiglia come tanti, in un giorno che potrebbe incomincia a vedere mostri spaventosi parte alla ri- sembrare come tanti, se non fosse che affiorare dalla penombra della stanza, cerca dell'or- in fondo al suo camion trova qualco- ma poi scopre che abbracciando forte so ma, dopo sa di inaspettato. È una cosa piccola, Orsetto ogni pericolo scompare. aver attra- come lo sono tante altre cose. Una versato un cosa da nulla. Un dettaglio. Lo si po- campo di erba trebbe anche non vedere, volendo. Ma frusciante l’uomo lo vede e la sua attenzione si (svish svush!), un fiume freddo e fon- trasforma in qualcosa di eccezionale, do (splash splosh!), una pozza di fan- capace, all’improvviso, di cambiare la go limaccioso (squelch squalch!), un realtà, il mondo. Una storia meravi- bosco buio e fitto (scric scroc!) e una gliosa sulla forza dell’empatia che ci tempesta di neve che fischia (fìuuuu unisce agli altri, sulla profonda intel- huuuuuu!), alla fine... l'orso a trovare ligenza del bene, sull’importanza della loro. Considerato un classico, "A cac- responsabilità personale, sul signifi- cia dell'Orso" è un piccolo capolavoro cato più autentico dell’amore e della della letteratura per l'infanzia, dove felicità

22 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 POESIA E RACCONTI Curiosità di Boffetto di Oscar Romenici

osì come in qualche documento dell’Archivio Parrocchiale si può Ctrovare che il primo “residente” nel cimitero di Boffetto è stato una ragazza diciottenne - nel 1902, dall’Avviso d’Asta pubblicato sul giornale LA VALTELLINA del 26 Marzo 1904 e di seguito riporta- to, si può forse riconoscere la fontana al “Puntesèl” di via Bonazza?.

Comune di Piateda Avviso d’Asta

“Si rende noto che nel giorno 7 di Aprile p. v. alle ore 10, inanzi al Sindaco, o suo delegato, avrà luogo in questa residenza municipale il primo esperimento d’asta per l’appalto dei lavori di sistemazione di condotte di acque e fontane in Boffetto e Piateda, secondo i progetti Orsatti ing. Giacomo in data 1 Novembre 1900. Le opere suddette vengono appaltate in due distinti lotti: LOTTO I Condottura e costruzione di due fontane in Boffetto pel prezzo presunto di L. 7500. LOTTO II Condottura ed erezione di tre fontane in Piateda, Via dosso, Cà d’Agneda e Pam, per la complessiva somma di L. 3858,20. ecc. ecc.”

ALLA FONTANA - E NON SOLO - SI SVOLGEVANO SCENE CARATTERISTICHE DI VITA QUOTIDIANA.

“Al mattino presto, ma presto, dopo la mungitura, le bestie, immancabilmente coi loro campanacci che sot- tolineavano in modo sonoro la felicità della momentanea libertà riacquistata, andavano dalla loro stalla alla fontana vicina incrociandosi a volte con le compagne di altri proprietari. Le mandrie erano a fatica districate dalle grida dei rispettivi padroni armati di bastone e dai cani vocianti. Anche la raccolta degli immancabili escrementi lasciati attorno all’abbeveratoio aveva il suo seguito di schia- mazzi. Le massaie che avevano l’uscio di casa proprio su quello spiazzo, mentre provvedevano alla raccolta armate di scopa e badile, discutevano spesso animatamente su chi avesse il diritto di proprietà di quella ”manna” per l’orto.”

“Il caldo opprimente di quei giorni l’aveva distrutta. Pur essendo tornata da tempo nel suo piccolo paese natio, tra i monti, per difendersi dalla calura cittadina, non riusciva a trovare refrigerio sufficiente. La decisione di andare alla vicina fontana e immergere almeno le gambe fino alle ginocchia nell’abbeveratoio, alla fine, con ritrosia, è presa. Tolte le ciabatte e tirate su le vesti a mostrare con pudicizia la parte più bassa del suo colorato costume da bagno, con l’agilità della quale nessuno la riteneva capace, stando seduta sul largo bordo, sta ora gustando la piacevole frescura e riflettendo tra sè sul beneficio dato da quelle acque ghiacciate anche alla circolazione sanguigna nelle sue candide gambe. Ad un tratto, però, alle sue spalle un grido la scuote provocandole un brivido gelido lungo la schiena di cui avrebbe di certo fatto a meno. Impugnando un lungo bastone da pastore e roteandolo minaccioso sulla sua testa, l’usuale e fino ad allora tranquillo indigeno l’apostrofa: “#@!*?##! Muiàa gió ‘l cül ‘nduche ià da bef sü i bešciöi!”.”

23 POESIA E RACCONTI ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

IL CAPELLAIO

Prima della II guerra mondiale capitava ancora che in paese arrivasse il “capellaio”: alcune donne e ragazze vendevano infatti i loro capelli quando erano lunghi. Ecco come Giovanni Bianchini nel suo Vocabolario dei Dialetti della Valtartano 1995 descrive il taglio dei capelli.

“L’acquirente osservava i capelli, facendo sciogliere le trecce e valutandone il peso alzandoli con una mano; erano preferiti quelli biondi. Di solito, per compenso offriva stoffa per confezionare un grembiule o un vestito, o soldi. Alle volte, le ragazze riluttanti erano sollecitate dalla madre o da qualche zia. Il capellaio tagliava i capelli lasciandone qualche ciuffetto specialmente sulla fronte, in modo che la testa non restasse rasata completamente. Dopo il taglio le donne si coprivano la testa con un fazzoletto legato stretto sulla nuca, fino a quando i capelli erano ricresciuti almeno in parte. Da qualche ragazza o da qualche donna era attribuito talora un certo disturbo o un insolito pallore al taglio dei capelli.”

ALL’OSTERIA SI CANTAVA

Attorno agli anni ‘60, era abitudine ritrovarsi, dopo non poche ansie alle proprietarie di pollaio del paese, cena, nell’osteria del Vittorio Galli a Boffetto. Agli nel “Me compare” è stata la prima.” avventori più maturi di solito si univa anche qualche Questo è solo uno dei tanti, sia uomini che donne, che ragazzino per assistere alla trasmissione televisiva hanno fatto o fanno tuttora parte, come validi coristi, “Carosello”, essendo il televisore in bianco e nero di del locale Coro Parrocchiale o dei cori di montagna e quel locale pubblico uno dei pochi disponibili in pa- non del circondario. ese. Al termine della “agognata” pubblicità, invece di andare come gli altri a (da Bufèt & Bufetèe di Oscar Romenici letto, alcuni di loro erano soliti fermarsi a curiosare coadiuvato da amici e parenti) tra i tavoli dove si ingannava la serata magari giocan- do a carte. Spesse volte potevano assistere anche a delle esibizioni canore estemporanee di alcuni “an- ziani”. Le canzoni, non essendo molte nè varie, veni- vano apprese con facilità dagli allievi tanto che dopo poche esperienze essi potevano, con le loro giovani voci, dare un contributo alla miglior riuscita del canto. “Da parte di uno il contributo non doveva essere dei migliori, visto che, qualche anno prima, alle scuole elementari , il maestro Giuseppe Tavelli non l’ave- va voluto come corista perché stonava, alla “Messa cantata” “sull’organo” del Santuario di Sazzo, seppur avesse provato regolarmente con gli altri compagni nell’aula della scuola. Certo però questi non demorde e, sotto “l’occhio musicale” di un amico continua nel suo cimento finchè, nell’autunno del 1973, entra nella sede del Coro Vetta, nel seminterrato della “casa co- munale” di Ponte, durante una serata di prove. Il di- rettore, che era da poco Augusto Bertoletti, sopporta il suo cattivo contributo canoro prima silenziosamen- te ed in seguito riprendendolo anche in modo ener- gico. La testardaggine dell’allievo lo porta a perdere ben poche prove del coro negli anni a seguire, così che gli vengono assegnate piccole parti da solista o con uno o due compagni. L’imitazione del verso della gallina, che aveva avuto modo di eseguire come ra- gazzata anche quella notte a Carolo mentre un amico gridava “Dagli a prenderla!” e che aveva procurato I cantori

24 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 POESIA E RACCONTI

(1987) Un volo inaspettato Sicume ù sèmpri parlat nume de camiu e d’otri trasport vari, ‘l mè vegnüt an mènt al mè prim, e pensi ánca ültim volo, perché esendu miga tánt fürbu, ù sèmpri aüt tropa pura. Miga tánt fürbu perché sü ‘nde ‘na strada, a dusènt al’ura, gù miga pura. Va bé, laga li puri. L’èra po ‘n pó de tèmp che se parlava cun dei soci: “Te ghè da vignìi ‘n bot àa ti fifuluń ‘nsèma a pruàa a gulàa, che l’è vergót de bèl”. E dai ‘ncö e dai dumá, ‘n soci ‘l me dis: “Al ghè ‘na bèla vacánza de quindes dì ‘n dén vilac’ an Calabria, ‘ndóm!” Al me dis però: “M’à de ‘ndàa cun l’aereo”. E a mì ‘l m’è s’é ‘ndrizzat sü quij poch cauèi che gheui sü. Per miga rinunciàa a sta bèla vacánza ghe fo la pruposta de ‘ndàa gió ‘n máchina. ‘L me dis sübet: “Ma te sée mát, tuc’ quij chilometri ilò!” E mi sübet: ”Ti preocüpet miga, guidi sèmpri mì, tánt mì gu miga “…al mè prim prublemi avendu guidat ‘na vita”. e pensi ánca Comunque, tira ‘n dì, tira l’otru, ‘l riua ‘l mumènt che m’à da dach ültim volo...” risposta al’agenzia che ‘l se ne ucüpaua de sta vacánza. Alura, ‘n bèl dì ‘n partis vèrs l’areuport de Linate. Sèmpri cul büsnál piütost strec’ an riua là a ‘nvias sü per sta scala de sto areuplánu. Però, ve disi la verità, apèna fac’ sü i prim scalin al m’è fina pasat an pit la pura (‘l me sares pasat al sánch rót istès) e ù cuminciat a fàa li mei soliti manovri de tipu spetacul e cun li máa cume per dach la benediziuń ánca ai me soci. E sü, int an dela curiera cun li ali. E a mì, ánca se ‘l mè soci al ghe daua fastidi ‘l decol, ‘nveci, l’è ‘l mumènt che ‘l m’è piasüt püsè de tüt. Al taca a scimáa sü ‘n pè ‘n penèntu, sintiui ‘l sedil de sto ruplanu che ‘l me sbütaua la schena. Gudeui fina ánca perché ‘l m’è sèmpri piasüt la velucità. Comunque, per furtüna, ‘l m’è pasat ánca la pura e s’èri fo ‘nde ‘n’ala de sto urscelasc, a pröf a ‘n fineströl e ù spiat gió finchè vedeui gió i ort de Miláa a vignìi sèmpri püsè piscen. E sü, e sü….. I me dis dópu ‘n mumènt: “’N gula a desmila metri”. Numa che sü sura li niguli, e sicume l’è la prima volta che spìi gió dal de sura, mi credeui che li niguli, sü sura, ièra piáni. ‘Nveci vedi gió ‘n mugèl de lána. (n’ù ‘mparat n’otra de nöua) E quánt che l’è po stac’ sü ala quota che ‘l ghe pareua po a stu autista, l’à tacat a ‘ndàa fo piáń pianèntu a püsè de cènt a l’ura. Ilò ù gudüt perché ‘n bot ogni tánt al me surpasaua po quai üń de sti garot che gulaua. Dópu ‘n mumènt l’è scià üna de sti šciati che i ‘nturnis sü per sto pulman e la dis: “Lacciattevi le cinture”. Oh poru mi! L’à tacat amù a strenges sü ‘n pit al de dré. Mi pensaui che ‘l vuleva po travacàa sto garot e sta bèla creatüra la m’ à dic’ de stàa tranquil che ‘l sucet negót e ‘gliura ‘n so fac’ curagiu e ghe disi: “Quij autisti che guida sto ruplanu i à fac’ la patente ‘nsèma a mi, pödi ‘ndàa int a salüdai?” E la m’à acumpagnát int an cabina. A vardàa gió denánz al ghèra gió ‘n salt de la Madóna e ‘n sòo strimit amù ‘n bot. ‘Gliura i ù saludat, sti autisti, e gù dic’ de ‘ndàa a piá perché gu pura. Vi saluta il vostro pilota e cumbina guai Aldo. Oscar Romenici e Aldo Simonini

25 POESIA E RACCONTI ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

Mio caro fratello

Ci hai lasciato mio caro fratello, da lassù sei più vicino alla tua amata Ambria. Là dove resterà sempre viva la tua me- moria, ciò che hai fatto con tanto amore nel piccolo cimitero hai posto una targa significativa. I rattoppi ben visibili fuori dalla chiesa, quel locale che nella ricor- renza della Madonna della Neve S. Croce adibito alla festa che con tanto amore è stato restaurato. Le tue amate montagne la tua valle sa- ranno sempre con te ringrazieranno. Ciao mio fratello Marchetti Antonietta

Quella Vetta

Oh quella vetta! Vorrei arrivare lassù in quella vetta, là dove in un angolo ancora si può ammirare piccoli sprazzi di candida neve, dove, poco lontano, la contrada in cui sono nata e ho vissuto parte della mia infanzia per contemplare lo spettacolo che la natura ti offre!! Sempre ci sorprende, c’incanta. Oh quela vedrèta! Vularès rivàa lasù in quela vedrèta, n’guù amò svèda n’din cantù en pit de neef, n’guù, miga tàt luntàa, la cuntrada n’duù cà so nada, vissùt na part de quant’sevi na sciàta par cuntemplàa quel spetacul che la natura la ufrìs!! Sempri la surprent e l’incanta. Un caloroso saluto unito siete sempre nel mio cuo- re, con le mie valle, le mie montagne, la mia gente!! La mia amata Valtellina!!! Buona Pasqua Marchetti Antonietta

26 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 POESIA E RACCONTI

Auguri a tutte le mamme!

Marina Schiantarelli

27 POESIA E RACCONTI ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017

28 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 RUBRICHE

in Baviera così abbiamo organizzato il volo da Monaco a Düsseldorf e mi Valbona-Bonn … sono chiesto: essendo in zona, per- ché non abbinare la visita a nostro cugino con un paio di adrenalinici solo andata! di Luigi Zani giri sul mitico circuito del Nürbur- gring pilotando una sportiva V8 da 430 CV? È proprio vero che quando niente! Certo, ma il mondo non fi- Introduzione si è giovani si fanno tante stupidag- nisce qui nel raggio di trenta chilo- Bonn è principalmente conosciuta gini …detto, fatto! per essere stata la sede del governo metri e forse, piuttosto di rimanere della Repubblica Federale Tedesca disoccupato o, peggio ancora, man- La vita di Sandro Togni tenuto dai genitori, sarebbe meglio fino al 1998. La città è anche nota per Sandro Togni nasce nel 1955, pe- andare a cercare lavoro altrove! Il aver dato i natali a Ludwig van Bee- nultimo di quattro fratelli, cresce lavoro non è come una valanga che thoven e, in seguito, ai famosi orset- a Valbona e già durante le vacanze ti travolge, a volte si deve cercarlo ti gommosi che fanno impazzire non scolastiche estive del 1968, mamma anche molto lontano da casa. È an- solo i bambini ma anche gli adulti Nilla e papà Vittore (che tutti chia- più golosi. Che cosa collega però che vero che non è tutto oro quello mavano Vittorio) pensano bene di Bonn a Valbona e Ambria? Apparen- che luccica e che non tutti riescono non lasciarlo in balia dell’ozio, ma temente la cittadina tedesca non ha ad ottenere l’ambito successo ma, di impartirgli una salutare lezione niente in comune con i nostri borghi piuttosto di niente è meglio piutto- di vita. Entrare a far parte dei boy- ma, in questo caso, c’è un collega- sto, come recita un tipico proverbio scout sarebbe stata un’opportunità mento preciso. Avevo programmato lombardo! Mi sono lasciato pren- ma, non era questo che i suoi geni- di scrivere un articolo su Sandro To- dere dall’impeto e mi si è tappata la tori avevano in serbo! Il ragazzo tre- gni nel 2015, ma sono poi subentrati vena, ma dopo questa infervorata dicenne, un po’ vivace, avrebbe cer- eventi che ne hanno posticipata la esortazione mi ricompongo e torno tamente preferito rimanere al piano pubblicazione. Ma chi è Sandro To- al tema principale di questo articolo. a divertirsi con i compagni di scuola, gni e perché si trova all’interno del- Lo spunto per la stesura l’ho avuto invece dovette passare i mesi estivi la rubrica dedicata ad Ambria? Sua quando sono andato nel Nordrhein- in alpeggio in veste di mandriano. nonna materna (Adelaide Taloni) e Westfalen (Renania Settentrionale- Questa esperienza tra vacche e pa- mia nonna paterna (Maria) erano Vestfalia), nell’estate del 2015, in scoli si ripeté, suo malgrado, anche sorelle quindi, essendo originarie di compagnia di mio figlio Daniel. Era l’estate successiva. Quando i geni- Ambria, ottengono il pieno diritto di da qualche tempo che Sandro ci in- tori gli comunicarono questa bella entrare all’interno della rubrica del vitava a fargli visita a Bonn, dove notizia, il neo quattordicenne la ac- Rodes “ul valdambrìi”. Sandro è cre- ora vive, e durante quell’estate si è colse sicuramente con estremo en- sciuto a Valbona e ora vive a Bonn … presentata l’occasione perfetta. Io e tusiasmo! Dopo quasi cinquant’anni ed ecco che il cerchio si chiude. Noi mio figlio ci trovavamo in campeggio Sandro ricorda però ancora con un due siamo quindi cugini di secondo pizzico di nostalgia quell’indimen- grado e al lettore potrebbe sembra- ticabile, anche se rude, esperienza. re che sia stato esercitato, da par- Dopo la scuola dell’obbligo frequen- te del redattore, un palese atto di ta l’istituto alberghiero e in occasio- abuso d’ufficio. Solo apparenze. Ho ne delle vacanze, approfondisce la voluto scrivere questo articolo per- sua esperienza professionale nella ché ritengo possa essere utile alle vicina Svizzera. Terminata la scuo- nuove generazioni che si trovano ad la alberghiera, nel 1973, parte per affrontare il mondo del lavoro sem- la Germania in compagnia di un suo pre più intricato. La maggior parte di amico originario di e tro- noi ambisce al posto di lavoro vicino va impiego presso l’hotel Atlantic a casa e, troppo spesso, si è molto di Amburgo. Nel 1974 i due amici si restìi a cercare occupazione altro- trasferiscono a Bonn e qui lavorano, ve. Un colpo di freno alla flessibilità per una decina di anni, come dipen- è spesso dato dai “genitori chioccia” denti presso il ristorante La Capan- i quali, stranamente, spendono pri- nina. Bonn era, a quel tempo, la sede ma una fortuna per mandare i propri del governo tedesco di conseguenza figli all’università e poi li trasforma- Sandro ebbe l’opportunità di cono- no in bamboccioni. Molti laureati, scere tanti esponenti della politi- piuttosto di lasciare la casa-albergo ca interna e internazionale, famosi della mamma, si adattano a dei la- calciatori e diversi imprenditori che vori di basso livello e dormono nella passarono poi alla storia dell’eco- propria “cameretta” fino a quando nomia mondiale. Dopo dieci anni di decidono di formarsi una famiglia. residenza in Germania, anche il pri- Ecco una frase irritante che sen- mordiale tedesco maccheronico di to spesso: …e ma qui non si trova Sandro giovane pastore (foto archivio Togni) Sandro lascia lo spazio a un tedesco

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prietario. Fu una mossa abbastan- sultano il menù ma seguono esclusi- za dispendiosa ma, al lungimirante vamente i preziosi consigli culinari di Sandro non manca sicuramente il Sandro. La gente che viene da lui ap- fiuto per gli affari. Questo ristoran- prezza particolarmente: i suoi modi te, molto raffinato, si trova in pieno molto garbati, quel sorriso sempre centro e quindi, in una zona molto pronto, quell’accoglienza che non frequentata specialmente dall’al- puoi imparare ma che è semplice- ta borghesia della città e dintorni. mente innata. È proprio l’accoglien- È noto che l’asso di briscola è unico za, con quel mix di tedesco e dialetto nel mazzo ma, come nel gioco delle valbonese/valdambrino che i clienti tre carte dei napoletani, Sandro ri- adorano in particolare: Guten Abend, esce a trovarne un altro e nel 2004 ein Tisch für vier Personen, kein pro- decide di aprire il ristorante Bacco. blem …vénn séetensa ğió chiló c’àl La sua abilità sta nel fatto che que- gh’è lööch! = Buona sera, un tavo- sta volta il socio in affari non è nien- lo per quattro persone, non ci sono temeno che Stephan Engels, un ex problemi …vieni, accomodati qui calciatore che indossò per dieci anni che c’è posto! Pensavo che Sandro la maglia del Colonia nella Bunde- si sentisse ora professionalmente sliga tedesca. Con la nazionale te- realizzato invece, durante l’ultima desca Stephan partecipa inoltre ai telefonata intercorsa alcuni giorni campionati mondiali del 1982, dove fa, mi ha comunicato una novità. Da si classifica, insieme ai suoi compa- indiscrezioni ricevute, sembra che gni, al secondo posto perdendo per Sandro abbia momentaneamente 3-1 la finale, guarda caso, contro l’I- sospeso la bigamia (professionale) talia. Non è soltanto l’amicizia che dedicando ora tutte le attenzioni al Sandro con papà Vittore - agosto 1979 lega i due, Stephan e Sandro for- suo primo amore che si chiama ri- (foto archivio Togni) mano semplicemente un connubio storante Valtellina. imprenditoriale perfetto. Il primo è Rileggendo l’articolo mi sono ac- l’uomo immagine, molto conosciuto corto che ho perso per strada il ri- fluente che mantiene solo un lievis- ma non per questo altezzoso anzi, storante Baffo ma, a questo punto, simo accento straniero che però alla molto gentile e alla mano, il secondo un ristorante in più o in meno poco gente piace. Alla fine del 1983 San- è il ristoratore che sa come “prende- importa! Chi avrebbe mai immagina- dro decide che è arrivato il momento re i clienti per la gola”! Nel ristorante to che quel ragazzo alto e magro di di iniziare una propria attività e apre Bacco si percepisce un vero ambien- Valbona, con una buona prospettiva il ristorante Baffo. Nel 1987 decide di te familiare, dove i clienti si sentono di carriera in ambito pastorizio, si gestire, in società, il bar/pub Belli- sicuramente a loro agio. Durante la sarebbe trasformato in un impren- ni. L’anno successivo fonda un’altra nostra permanenza abbiamo potuto ditore di successo? Sono certo che società per gestire il ristorante Val- notare che tutti i clienti sono accolti Sandro mi dimostrerà il suo disap- tellina, nella zona pedonale di Bonn. non solo con una calorosa stretta di punto per averlo definito “impren- Nel frattempo incontra Sabine, una mano ma anche con un “affettuoso” ditore” poiché, in effetti, il dizionario donna molto affascinante, affabile abbraccio da parte dei gestori. Qui i della lingua italiana suggerisce il e affettuosa, che nel 1991 divente- clienti si sentono “a casa”, non con- vocabolo “ristoratore” ma, per cal- rà poi sua moglie. I due non perdo- no tempo e l’anno successivo alle nozze nasce Jana anche lei, guarda caso, molto affascinante, affabile e affettuosa. Che strane coincidenze! Nella primavera del 1996 la fami- glia Togni si amplia con la nascita di Maximilian. Nell’estate dello stesso anno Jana e Maximilian ricevono en- trambe il battesimo, celebrato nella chiesa di Piateda Alta. Sandro è mol- to orgoglioso dei figli; Jana risiede e lavora adesso a Berlino, mentre Maximilian si è da poco trasferi- to, per motivo di studio, a Toronto in Canada. Nel 2002 Sandro cala il primo asso di briscola a livello im- prenditoriale; cede il bar/pub Bellini e ritira tutte le quote del ristorante Valtellina divenendo così unico pro- Daniel tra Sandro e Sabine (foto Luigi Zani)

30 ALL’OMBRA DEL RODES - MAGGIO 2017 RUBRICHE

dopo più di quarant’anni di perma- nenza in terra germanica, questa possibilità sia però molto remota. Qualunque sarà la sua scelta, desi- dero spendere due parole per au- gurargli solo il meglio: sc’tà là da iló ch’àl gh’é là püsé màbel, ingh’ött indàa macabèu tresü ‘n Valbùuna c’àl laùura nùma a scimàtt i tululùu e pó, sa tu végnet defö llà başèrga e ‘l t’à sc’càpa ‘l peröll al ta va drìcc’ dricènt ğió i la vàll! …t’é d’ vignìi iscià nùma sa t’ö scìma tresü ‘n Canciù cun pèer de sc’gambèerli (…quìli ca t’ùg lìighet scià ‘l sampógn née)! Sandro nella sua tàmba grànda (foto Luigi Zani) Vorrei ringraziare, in modo partico- lare, sua sorella Adriana e sua figlia care un po’ la mano, chiamarlo im- che decennio, quando mi trovavo in Jana per aver collaborato con molta prenditore va benissimo! Un grazie Germania, abitavo a un centinaio di discrezione con le foto estratte dal di cuore a Sandro e Sabine per averci chilometri di distanza da Bonn ma, loro archivio personale e per le utili ospitato. stranamente, ci siamo incontrati una informazioni ricevute che mi hanno sola volta in tre anni e mezzo. Abbia- permesso di completare l’articolo. Alcune curiosità mo più contatti ora che siamo mol- Era mia intenzione fare una gradita Sandro ha costruito una bellissima to più lontani. Le nostre telefonate sorpresa a Sandro e penso che, in- casa su una collina poco distante da sono sempre poco formali ma molto sieme ai suoi cari, ci siamo proprio Bonn e uno dei suoi vicini è proprio ricche di coloriti vocaboli. Quando riusciti; éeh fànn ca tàati magòoren quello dei famosi orsetti gommosi! Sandro mi telefona, è sempre mol- …e adéss vànn pó in gìrr a blagàss Oltre a diversi elementi della casa di to gentile e solitamente esordisce ca ‘n t’à vantàt sü n pìtt! origine valtellinese, molto partico- con: “dée magòoren” = heilà tonto. lari sono i due locali a pian terreno, La mia reazione è comunque sem- La poesia adiacenti all’autorimessa, nei quali pre propensa a dimostrare una cer- La poesia inserita in questo numero è stato fedelmente riprodotto l’am- ta gratitudine verso quel suo gentil del “Rodes”, intitolata “L'animàal e 'l biente rurale di un tempo. Nel primo pensiero: “éeh ca tu crudàset ğió sò padrù”, è uno scambio di opinioni c’è un ambiente, che ad Ambria po- sècch …rumedàari” = che tu possa tra animali che parlano tra di loro dei trebbe essere nnà tàmba grànda, e crepare all’istante …essere puzzo- rispettivi padroni. Alla prossima! che oggi potremmo definire taver- lente. I nostri scambi verbali riman- na, molto rustico, nel quale non c’è gono molto sobri per tutto il periodo posto per arredamenti o apparecchi della comunicazione. L’ultimo Nata- moderni. Non è certo un locale con il le scorso gli ho telefonato per fargli pavimento in terra battuta e il foco- gli auguri, ma non gli ho lasciato il lare al centro, senza canna fumaria, tempo di parlare poiché l’ho antici- ma la sensazione che si prova en- pato: “Dée …ligafrécc’, séet tré per trando è molto particolare! Qui, oltre ul casc’pàal a sciurgnàa? …vulée- a un camino, una panca e un tavolo vi nùma fàtt i augùuri da li fésc’ti” di legno grezzo, ci sono tanti attrezzi = heilà …fannullone, sei nel letto a ormai in pratica sconosciuti alle mo- russare? …volevo solo farti gli au- derne generazioni: cudèer, rànz, fi- guri per le feste. Alla mia chiamata cióor, penàcc’, martéei da martelàa, ha, purtroppo, risposto il suo socio palécc’, vànghi dal fée, sc’plàani, Stephan che non parla una parola ciapéei dal vìi, gòff, sc’tàmp dal di italiano. Presumo che Stephan butéer e pó e pó! Balzano subito sia stato preventivamente istrui- all’occhio anche vecchie fotogra- to così mi ha risposto: “Hallo, da ist fie, non solo di parenti ma, anche Stephan Engels am Apparat, der ru- di personaggi molto pittoreschi che medàari arbeitet gerade, er ruft dich animavano le varie contrade di Pia- später zurück” = ciao sono Stephan teda. Nel locale adiacente Sandro ha Engels, il rumedàari sta momenta- riprodotto il vecchio cambrétt cioè, neamente lavorando, ti richiama più la stanza da letto interamente rive- tardi. Non penso che Sandro abbia stita di tavole grezze, con la strut- però spiegato a Stephan l’esatto si- Jana tura del letto in ferro piuttosto alta, gnificato del vocabolo rumedàari! e Maximilian i comodini e il comò. Bravo Sandro, A volte penso: chissà se un giorno estate 2014 nonna Adelaide sarebbe molto fie- Sandro acquisterà il biglietto di ri- (foto archivio Togni) ra di te! Andando a ritroso di qual- torno Bonn-Valbona? Presumo che,

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