Speciali Testimonianze di guerra 1943-1945: l’epilogo della guerra in Valmalenco Silvio Gaggi

iamo nelle ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale. L’8 settembre 1943 viene annunciato Sl’armistizio dell’Italia e contestualmente fondata la Repubblica Sociale Italiana (RSI). L’RSI è una sorta di stato “fantoccio” voluto dalla Germania nazista che affida a Benito Mussolini il governo dei territori italiani ancora sotto il controllo tedesco: il nord e parte del centro Italia. Man mano gli Alleati risalgono e conquistano lo Stivale, i fascisti fuggono e si rifugiano nel nord Italia, dove vengono accolti e forzatamente ospitati generando il malumore della popolazione. L’RSI si dota presto di un esercito regolare, l’Esercito Nazionale Repubblicano (oltre 500 mila uomini impegnati a combattere contro gli Alleati), e di una forza armata, la Guardia Nazionale Repubblicana, che svolge una spietata azione di polizia interna contro i partigiani. Il 30 giugno 1944 vengono inoltre istituite la Brigate Nere, un corpo paramilitare ad arruolamento volontario, anch’esso contrapposto alle forze partigiane. È costituito da 41 brigate, una per ogni provincia. Tra i brigatisti si Chiesa e Primolo nel 1935 (cartolina archivio Silvio Gaggi). arruolano “fondamentalisti fascisti” che si rendono responsabili di abusi, crimini e violenze verso la popolazione e in particolare verso chi desta in loro anche solo il minimo sospetto di aver aiutato la Resistenza. È un periodo di terrore, anche nella nostra provincia, che durerà fino al 25 aprile 1945, giorno della liberazione. valle di Somprato, di fronte all’albergo Un brutto episodio fu quello fino alla liberazione. Questi, in segno Riporto in questo articolo alcune testimonianze inedite di chi come me ha vissuto in prima Belvedere. successo sotto la casa del Pedrolini di ringraziamento, si fermò dopo la persona l’epilogo della Seconda Guerra Mondiale in Valmalenco. È bene che questi ricordi vengano Berta dice che si possono notare (Caiser). Una mamma di Primolo guerra per restaurare la facciata esterna tramandati per far conoscere anche alle generazioni future la brutalità della guerra. ancora i segni delle fucilate sui para- stava cercando di calmare un litigio del Santuario. petti della strada vicino all’acqua della scoppiato fra i bambini del paese e La famiglia Carpi, alloggiata nella Madonna, sui muretti di terrazza- i figli degli sfollati mentre stavano casa paterna del falegname Sem, posta TESTIMONIAZA DI ALBERTINA non fu facile essere un giusto arbitro1. orti e le patate e la segale nei campi. I mento sopra la casa di Lino Lenatti, a giocando. sotto il Santuario, saputo dell’arrivo SEM “BERTA” – CLASSE 1934 I fascisti presidiavano l’intera zona, proprietari, del tutto inermi e indifesi, sinistra della valle del Rovinaio. Intervennero allora i fascisti che degli sfollati fascisti, espatriò in Sviz- in modo da controllare gli espatri clan- avevano come unica rivalsa, a patto C’erano dei giovani rimasti in paese non risolsero la questione con il buon zera attraverso il passo del Muretto, acconta Berta che dopo l’8 destini in Svizzera, allora frequenti per di non esser sentiti, quella di poterli perché esonerati dall’arruolamento, senso, bensì con la prepotenza. Come accompagnata dallo zio Fortunato Rsettembre 1943 giunsero a evitare di essere catturati e mandati apostrofare come robapatati. ma, nonostante ciò, in questo periodo esemplare punizione il figlio diciot- Sem che conosceva bene il percorso. Chiesa in Valmalenco circa 200 sfol- prigionieri in Germania. Anche la macellazione del maiale, potevano comunque essere arre- tenne della madre intervenuta, benché Sparsi nella contrada ne vivevano altri, lati fascisti che fuggivano all’avanzata Nel giro di pochi giorni gli sfollati, praticata da tutte le famiglie, doveva stati e inviati in Germania. Questi, non c’entrasse nulla con l’accaduto, fu ma col sopraggiungere dei fascisti, degli Alleati. Provenivano da Prato e appoggiati dal regime e armati fino ai avvenire di nascosto, nei sotterranei per sottrarsi alla cattura, dormivano mandato in Germania come prigio- svanirono nel nulla. Firenze, perciò eran detti i Fiurentìn. denti, imposero la loro legge a Primolo delle cantine al centro della contrada. in un sotterraneo chiuso da grosse niero [n.d.a. fu uno dei fortunati a Due slavi istriani, infine, erano Furono distribuiti in valle secondo i e dintorni. Gli abitanti terrorizzati Questo per non far udire le strida della pietre posto sotto il forno della Lüzia sopravvivere e rientrare in Valmalenco nascosti nella casa di Assalonne Canovo criteri decisi dal regime. subivano ogni sopruso, in un clima di bestia sgozzata, altrimenti gli sfollati nel centro della contrada, mentre di al termine della guerra]. (Tona), sotto il Santuario. Continua- Una cinquantina di questi sfol- omertà assoluta. I nuovi arrivati razzia- sarebbero accorsi rivendicando metà giorno lavoravano in miniera o erano Gli sfollati rubavano persino metalli, rono ad abitare la casa anche nel dopo- lati furono destinati a Primolo, dove vano tutto quello che gli capitava sotto del prodotto. uccel di bosco. oro, cinte da giardino, inferriate, guerra, fino al 1950 ca. [Conobbi arrivarono a piedi con un semplice mano: pecore, capre e galline. Con Gente senza scrupoli dunque, indot- Noi tutti eravamo ossessionati dalla pentolami di rame e sottraevano le anch’io queste persone perché disegna- fagotto/valigia contenente gli indu- freddezza uccidevano le bestie altrui trinata dal regime, che acquisiva tutti presenza dei fiorentini. Ci avevano vere d’oro alle donne sposate. Come si vano per la mia famiglia gli oggetti in menti personali. sotto gli occhi dei proprietari. i privilegi senza alcun dovere. Nei annientati: era nostro dovere tacere, può notare, dunque, gli abitanti tran- pietra ollare, in collaborazione con le Grazie ai privilegi derivanti dalla Mentre i contadini mungevano, i negozi alimentari prelevava i migliori obbedire, soffrire e patire la fame. quilli e onesti di questo piccolo centro sorelle Franzoni]. loro posizione all’interno del regime , fascisti entravano nelle stalle a pren- alimenti, tra cui il pane bianco che era Basti pensare che anche presso l’am- abitato, isolato e privo di comodità, Berta racconta anche di Valentino presero possesso di abitazioni private e dere il latte fresco, privandone così le solito essere sfornato per le partorienti bulatorio medico, aperto due giorni a che sopravvivevano esclusivamente Canovo (Tin). Era un tipo smilzo, alberghi, fra le quali la casa del Seve- famiglie. Se riuscivano a individuare o i malati gravi e pesantemente razio- settimana, non rispettavano il proprio di agricoltura e pastorizia, a causa piccolo, ben conosciuto perché amava renu, due appartamenti nella casa di le cantine, ben nascoste in mezzo alla nato tramite l’uso di apposite tessere turno e con prepotenza s’appropria- dell’invasione di questi sfollati vissero bere. Quando veniva trovato in strada Carlo Sem (falegname) e un apparta- contrada, le sorvegliavano a turno personali. vano del diritto di precedenza anche il periodo peggiore della loro esistenza, alticcio, i fascisti lo rimproveravano e mento nella casa di Riccardo Pedro- finché non giungeva il proprietario. I fascisti erano persone spietate e dal rispetto ai malati più gravi. perseguitati dalla fame e dalla paura. gli raccomandavano di non bere altri- lini (Caiser). I rimanenti alloggiarono Quindi entravano in azione facendo grilletto facile. Addirittura sparavano Nonostante tutto, i paesani si erano Berta ricorda che a Primolo risiede- menti l’avrebbero condotto in prigione negli alberghi Primolo e Belvedere. razzia delle provviste. Inoltre ruba- in aria minacciando la gente della adeguati con pazienza e sopportazione vano alcuni ebrei che vivevano nascosti a pane e acqua. Allora lui rispondeva Nella casa di Pedrolini abitava un certo vano sistematicamente la verdura negli contrada mentre raccoglieva la legna o per non incorrere in ritorsioni. per non essere prelevati e mandati nei “U che béél purtém sübét in présun, Mariani, che fungeva da responsabile lo strame per il letto delle mucche. Nel 1944, con il sopraggiun- campi di concentramento. Un esperto èrce madòsche, a ca mia gh’è gné pègn e mediatore tra sfollati e popolazione 1 - Consapevole di aver troppo tollerato i crimini Sparavano anche per intimorire i gere delle Brigate Nere in valle le restauratore, che alloggiava all’albergo e gné acqua” (Oh! Che bello portatemi perpetrati dagli sfollati fascisti, dopo 40 anni per tenere l’ordine fra i paesani, ma Mariani è tornato a Primolo e ha chiesto pubblica- bambini perché non tolleravano che cose peggiorarono e iniziarono le Primolo, fu nascosto dal parroco sul subito in prigione, è una fortuna, a visto il momento caldo anche per lui mente scusa a tutto il paese. giocassero sulla strada al di là della rappresaglie. ripiano del campanile, dove rimase casa mia non ho né pane né acqua).

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La dogana tedesca ai Carot (tutte le illustrazioni sono di Silvio Gaggi). Le Brigate Nere radunano le famiglie di . L’intimidazione subita dalla famiglia di Silvio Gaggi a opera dei soldati tedeschi.

TESTIMONIAZA DI ADOLFO Adolfo e Roberto accompagnarono tenza e cattiveria. un alpino reduce dalla campagna di che piangevano dal freddo. Ciò mosse minacciandone l’arresto e la deporta- BAGIOLO (NOFI) – CLASSE 1930 gli inglesi fino all’alpe dell’Oro, dove Presto il rancore per le vessazioni Russia, un uomo di grande tempra che i loro cuori a usar pietà, così ordina- zione. Intervenne anche il nonno, ai si fermarono una notte dai Bracei. Al subite dalla popolazione sfociò in dall’alto controllava con altri la zona, rono alla gente di tornare nelle proprie tempi settantenne, mostrando ai tede- Nel periodo della Seconda Guerra mattino presto, sempre guidati dagli rappresaglie dei partigiani contro i spostandosi in continuazione fra una abitazioni. schi le condizioni precarie di vita dei Mondiale, come ricorda Adolfo alpigiani, gli inglesi raggiunsero il fascisti. baita e l’altra per far perdere le tracce. minatori e insistendo sull’utilità del Bagiolo, l’Hotel Malenco era sede del passo del Muretto, per poi proseguire Accadde che in piena notte i parti- Non sentendosi più al sicuro, a causa TESTIMONIAZA DI SILVIO GAGGI loro lavoro per fornire materie prime comando della milizia fascista, mentre da soli in terra elvetica, liberi e tran- giani snidarono un plotone composto dei continui incessanti rastrellamenti utili al regime, ma questi non vollero le ville Pesenti erano occupate dai tede- quilli d’esser fuori pericolo. da una ventina di fascisti, colto nel da parte della milizia, comunicò la Avevo poco più di 5 anni e mi sapere ragioni. schi della Gestapo. Adolfo sottolinea che al tempo i sonno, scortandolo in val di Togno. volontà di scappare in Svizzera. Proprio trovavo con la mia famiglia al Pirlo, Lo zio Guerino disse che non accet- Dopo l’8 settembre 1943 anche nei giovani come lui erano del tutto ignari Chi non camminava era immediata- la notte prima della sua fuga, fu vittima probabilmente il lunedì, giorno che tava l’arresto e che preferiva essere nuclei più sperduti della Valmalenco, dei guai a cui sarebbero andati incontro mente fucilato, quelli che arrancavano di un agguato, il che conferma che tra mia madre dopo il bucato andava a fucilato, mentre mio padre, che aveva che sino ad allora - nonostante la se fossero stati intercettati dai tedeschi venivano macabramente scherniti: «Sü le persone a cui aveva confidato le sue sciacquare i panni al torrente. Mio la responsabilità di tutta la famiglia, guerra in corso - avevano vissuto nella delle S.S., per cui aiutavano la gente a ciùn tänt gh-i poch de vif 2». Raggiunto intenzioni vi erano delle spie. I proiet- papà lavorava al tornio che si trovava dovette arrendersi e andò a cambiarsi. normale quotidianità, si diffuse confu- espatriare senza troppe preoccupazioni. il luogo prescelto, furono tutti giusti- tili che lo uccisero, inoltre, erano di sul sentiero che da Primolo conduce Nel frattempo i soldati continuarono sione, paura e terrore. Nell’ottobre del I più grandi, invece, erano consa- ziati. Solo due, fingendosi morti, si diverso calibro, il che indica un’esecu- al rifugio Bosio, mentre mio nonno la discussione con lo zio, ma questi 1943 i tedeschi iniziarono a presidiare pevoli dei rischi e talvolta, messi alle salvarono. zione compiuta da più persone. Silvio e mio zio Guerino in quello era fermo sulle sue posizioni, così lo la via per il passo del Muretto, instal- strette, avevano preferito gettare la Era la guerra civile e non vi erano Livia ricorda inoltre che un giorno sottostante. bendarono, lo addossarono a un grosso lando anche una dogana ai Carot. Affi- spugna anziché esser scoperti. più né regole né rispetto della vita e giunsero a Spriana alcuni della milizia Arrivarono 4-5 soldati tedeschi. masso fra il tornio e il torrente. Posizio- darono inoltre a due pastori il compito Ad esempio Piero Bagiolo (‘l Munéch) della dignità altrui. Gli uomini agivano e ordinarono a tutta la popolazione Io avevo molta paura dei soldati narono il fucile a una ventina di metri di controllare chi transitava a Entova una volta condusse un gruppetto di guidati solo dal profondo odio tra le di radunarsi la mattina successiva alle perché mia madre, di origini venete, e costrinsero mia sorella, la mamma e il (mansione che non venne certo svolta greci verso il passo del Muretto, ma fazioni e da sentimenti di vendetta. ore 9 al Prato, all’incrocio della carroz- mi raccontava ciò che le scrivevano nonno ad assistere alla macabra scena, con zelo). resosi conto che il rischio di esser visto zabile - Chiesa. Senza cono- i parenti dal nord-est che vivevano la mentre noi bambini piangevamo I perseguitati dai nazi-fascisti cerca- dalle S.S. si era fatto concreto, giunto TESTIMONIANZA DI LIVIA scere il motivo di questa decisione guerra in prima linea. I militari chie- disperati. vano in tutti i modi di fuggire in Sviz- all’alpe Entova indicò ai greci la via PAROLO – CLASSE 1929 e tanto meno avere la possibilità di sero a mio padre e allo zio perché si Appena tornò, mio padre provò zera e la gente del posto si impegnava per il passo e diede loro tutte le racco- opporsi, avendo il sospetto di essere trovassero lì. Mio padre disse di essere a convincere lo zio a cambiare idea e per aiutarli. mandazioni del caso, scusandosi per Spriana, con le sue contrade sparse, inviati come prigionieri in Germania, in congedo illimitato per una malattia arrendersi, ma non ci fu verso, poi Adolfo racconta che suo padre non poterli accompagnare di persona. era un paese di partigiani. Fra gli portarono con sé il bagaglio di prima infettiva, mentre mio zio disse di aver tentò un’ultima volta di far ragio- condusse a Chiareggio sei inglesi che Quindi rientrò, compiendo un giro abitanti però si celavano le spie fasciste. necessità avvolto in fagotti, federe e ottenuto l’esonero perché impie- nare i soldati, chiarendo di non essere volevano attraversare il confine. Questi oltremodo ampio per non essere inter- Si viveva perciò nel terrore e nella più sacchi, ma anche cassette, armadietti e gato nell’estrazione della pietra ollare né disertori, né spie, né traditori, ma indossavano scarsi indumenti, ripa- cettato, alla sua abitazione a Montini assoluta diffidenza. chi addirittura un cassettone del comò. (questa, trasformata in dischetti, era semplici addetti a un lavoro tradi- rati dal freddo solo con stracci e senza (contrada di Chiesa in Valmalenco). Verso metà febbraio 1944 Livia Questi poveracci spaventati rimasero usata come isolante elettrico negli aerei zionale. Pertanto mostrò e donò loro scarpe. Fortunatamente il presidio dei tede- racconta di aver saputo dell’uccisione per ore sul luogo ad aspettare, quando da combattimento, e i minatori dove- alcuni “acquasantini” in pietra ollare A Chiareggio ad attenderli c’era schi durò solo un mese, dopodiché di un partigiano presso la contrada finalmente giunsero alcuni supe- vavo consegnare ai fascisti la metà del che aveva realizzato per la ditta Perelli. Adolfo con Roberto Schenatti (Chin- tutti gli alpigiani ripresero la loro Portola. Questi era un certo Otorino, riori della milizia. I fascisti si trova- prodotto estratto). Questo gesto, credo unito all’aiuto cherli), il quale curava le mucche dei quotidianità, anche se in paese vige- rono dinnanzi a un gruppo di derelitti I soldati non vollero credere loro, della Madonna delle Grazie di Primolo, fratelli Lenatti (Bracei). vano le dure regole del regime, prepo- 2 - Avanti maiali, tanto vi resta poco da vivere. malvestiti e terrorizzati coi bambini considerandoli disertori e pertanto stemprò la situazione e i soldati se ne

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andarono senza lasciare morti né far i partigiani armati di cannoncino e , minarono la prigionieri, ma solo la sensazione di un americano e di armi automatiche, appo- galleria sopra Arquino per sbarrare la terribile atto intimidatorio. stati alle finestre delle case più prossime strada nell’eventualità che gli avversari al presidio, cominciarono a sparare a salissero da Sondrio. INSURREZIONE PARTIGIANA cannonate contro di loro per 10 minuti DAL 22 AL 1 MAGGIO 1945 ininterrottamente. Giorno 29 aprile 1945 Alle prime raffiche, furono insul- - mezzogiorno dal quaderno del mio maestro tati dai tedeschi con il termine “tradi- Erminio Dioli (architetto e artista, tori italiani”, i quali ormai minacciati Dopo una lunga sparatoria marciarono 1885-1964) che in quei giorni registrò sporsero dalle loro finestre la bandiera su Sondrio, diretti al Castello Masegra. su un taccuino ciò che stava accadendo bianca. Disarmati, di loro spontanea Nel frattempo sopraggiunsero anche nella sua Valmalenco volontà, uscirono dal presidio 11 soldati partigiani della bassa , facendo compreso l’Ing. Brutingam, tenendo le guerra verso Ponte e San Giacomo. Giorno 27 aprile 1945 mani in alto. Uno fra questi, gravemente La milizia si consegnò al nemico, ferito morì. Aveva una ferita di pistola mentre il comando tedesco si era già Insurrezione a Lanzada - Minaccia alla gamba e una alla schiena e ciò fece arreso il giorno prima. di fucilazione all’Ing. Brutingam, capo supporre che tali lesioni fossero state Dopo la liberazione, i partigiani e assistente d’escavazione cristalli a procurate dall’ingegnere nel tentativo di furono orgogliosi del modo in cui condus- Tornadri. evitare la resa o la fuga. sero la resistenza e di aver lottato come La notte tra il 26 e il 27 aprile 1945, Fino all’una rimasero davanti al gli uccel di bosco, in continuo sposta- tre partigiani scesero da Campo Moro presidio con le mani in alto, dopo di che mento per far perdere le tracce al nemico, verso Lanzada a prelevare il commis- i partigiani si impossessarono delle loro il quale era sempre in agguato, anche fra sario comunicale Guido Liocopazzi, armi, che sarebbero servite ad armare fratelli insospettati che seguivano diversi politico sfollato della Toscana, in occu- altri volontari, e condussero i tedeschi ideali. Fra i rivali vi erano inoltre squa- pazione dal 1° agosto 1944 e l’impiegato a Chiesa per essere imprigionati nella dristi del regime, non solo per un ideale Zanetti, ritenuti spie, perché concede- caserma della ex Guardia di Finanza in ma per salire sul carro vincente e ottenere vano ai fascisti di commettere qualsiasi contrada Faldrini. benefici. Apparentemente si mostravano illecito svaligiamento. Liocopazzi aveva Nel frattempo altri partigiani comple- bonari, ma non erano altro che persone sostituito con autorità il commissario S. tarono un rastrellamento. Gente meri- cattive e invidiose che non perdevano Rinaldi lanzadasco. tevole di punizione fu imprigionata e l’occasione di competere per sfogare la loro L’Ing. Brutingam tramò la vendetta, a ben sorvegliata nel palazzo comunale di indole. mezzodì alcuni fascisti venuti da Sondrio Chiesa e in seguito inviata al carcere di Stanchi dei soprusi, i partigiani si afferrarono 10 paesani della contrada Sondrio. vendicarono agguantando i più noti San Giovanni, al centro del paese, squadristi, che vennero condotti, malme- mettendone 5 al muro con minaccia di Giorno 28 aprile 1945 nati e trascinati dietro un carro, alle fucilazione. carceri di Sondrio. Qui rimasero a dispo- Ore 2.00 - Pioveva, un partigiano e sizione del pubblico, al quale era concessa Giorno 27 aprile 1945 - sera 11 popolani armati di armi tedesche si la possibilità di vendicarsi del male rice- appostarono al “Castello” per chiudere e vuto. Da testimonianze, pare che pochi (Dal diario del Partigiano Parolini sorvegliare il passo. abbiano gradito di punirli, preferi- Carlo di Pietro di Lanzada; Parolini ha Ore 7.00 - Un altro gruppo armato, vano non sporcarsi con gente squallida e preso parte all’insurrezione partigiana formato da 33 partigiani e 27 popo- indegna. L’unico sfogo che si sono permessi per la liberazione della Valle Malenco, lani, si diresse verso Torre per espugnare di compiere fu quello di condurre le belle iniziata a Lanzada il 24 aprile 1945 e il presidio composto da un gruppo di 30 donne del regime, comprese le fiorentine, terminata a Sondrio il 6 maggio 1945) camicie nere e rafforzato da altri 30 presso la fucina di Armando Soldati, un Fu annunciato alla radio di Como e fuggiti dal presidio di Chiesa il giorno artigiano fabbro detto “’l Giupin” , tipo Varese l’ordine di insurrezione. I patrioti 27, armati con mitraglie pesanti e diversi baldanzoso e scherzoso che suonava la entrarono alla sera verso le ore otto e i fucili mitragliatori. fisarmonica. Alla fucina Armando con partigiani intimarono la resa al presidio Due rinforzi fascisti giunsero da altri sicari accorsi in aiuto tagliarono loro di Vetto, istallato nelle scuole comunali. Sondrio per aiutare il presidio di Torre, a raso i capelli, con la forbice di lattoniere Alcuni tedeschi, compreso l’Ing. ma fu facile ai partigiani istradarli per “Magnan”. Questo fu il peggior dispetto Brutingam delle cave di cristallo, ben Sondrio, mentre un altro gruppo di 35 che potevano subire. armati e equipaggiati alla prima intima- partigiani si diresse a perlustrare il paese zione fuggirono. I partigiani avvisarono di Spriana, per poi discendere verso 1 maggio gli otto patrioti che stavano a Campo- Sondrio passando da Ponchiera e trascor- moro, i quali verso mezzanotte scesero per rendo una notte piovosa nascosti fra le Di notte l’Ing. Brutingam venne trasci- unirsi ai compagni. vigne circostanti. nato dalle scuole di Chiesa al cimitero. Anche alla seconda intimidazione i Nel pomeriggio, un numeroso gruppo Dopo un breve conforto religioso fu fuci- tedeschi risposero negativamente, quindi di partigiani e popolani di Chiesa, lato e seppellito la mattina successiva.

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