Unimore martedì, 29 ottobre 2019 Unimore martedì, 29 ottobre 2019

Altri atenei

29/10/2019 Corriere di Bologna Pagina 8 4 Arriva il corso di Medicina in Romagna

29/10/2019 Corriere di Romagna Pagina 11 5 Facoltà di Medicina tra e Forlì A Rimini master e Istituto della salute

29/10/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 6 GIACOMO BEDESCHI 6 Università: Bologna sì, Ferrara no «Nasce il policlinico della Romagna»

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 53 8 Presto un corso magistrale di Ingegneria biomedica

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ferrara) Pagina 52 9 «Caso Medicina, la Regione resti fuori»

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 50 11 Arriva ingegneria biomedica

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 50 di Marco Bilancioni 12 Bologna: «Sì, Medicina partirà nel 2020»

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 51 Cristina Degliesposti 14 «No a Ferrara». Ma Zauli non ci sta

Ateneo

29/10/2019 Gazzetta di Modena Pagina 13 15 «Parmigiano e Aceto rischiano per i dazi: la Ue non è compatta»

29/10/2019 Gazzetta di Modena Pagina 19 17 «Odio in rete? L' educazione la vera arma»

29/10/2019 Gazzetta di Modena Pagina 20 19 «Test sugli animali, il direttore De Luca fa disinformazione»

29/10/2019 Gazzetta di Modena Pagina 20 20 Fondazione, Cavicchioli resta ma il cda è a rischio minoranza

29/10/2019 Il Gazzettino (ed. Treviso) Pagina 33 21 Lezione di Ogm al Berto «Attenti alle bufale»

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 57 22 Unimore 'in trasferta' conferisce una laurea a Edi Bondioli

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Pagina 64 23 Via libera dall' ateneo Ora Erika può sperare

29/10/2019 Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia) Pagina 52 24 Cna premia le start up reggiane più innovative Dalle idee verdi ai centri storici e all' helpdesk

28/10/2019 ilrestodelcarlino.it VALENTINA REGGIANI 25 Caregiver esclusa dall' università: la svolta

29/10/2019 La Voce di Mantova Pagina 9 26 Laurea honoris causa a Edi Bondioli, oggi la cerimonia accademica ala Fum

28/10/2019 ladiscussione.com/ 27 Cimice asiatica, nel 2019 danni economici per 250 mln

28/10/2019 Reggio Sera 28 Cna, "Cambiamenti": premiate le start up reggiane foto 28/10/2019 Reggio2000 29 Martedì nuovo seminario del CRISE Unimore

28/10/2019 Reggio2000 30 Reggio Emilia: tanti testimonial a favore della vaccinazione antinfluenzale per cittadini e operatori

28/10/2019 Sassuolo2000 31 Martedì nuovo seminario del CRISE Unimore

28/10/2019 Sassuolo2000 32 Reggio Emilia: tanti testimonial a favore della vaccinazione antinfluenzale per cittadini e operatori

[§14915662§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 8 Corriere di Bologna Altri atenei

Arriva il corso di Medicina in Romagna

Se ne parla da mesi, ma ora è ufficiale: Medicina sbarca in Romagna. A 150 anni dalla stipula della convenzione tra l' Alma Mater e il policlinico di Sant' Orsola e a 30 anni dall' avvio dell' Università in Romagna, vede la luce un nuovo progetto di integrazione, questa volta tra Ateneo e Ausl Romagna. Una sinergia che abbraccia didattica, ricerca e assistenza e coinvolge la Regione, gli enti del territorio e tutte le città su cui insiste il multicampus di Unibo, Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini. Il nuovo corso dell' Alma Mater in Medicina e Chirurgia avrà due sedi didattiche a Forlì e Ravenna, con una rete formativa per tirocini e scuole di specializzazione che comprende anche Rimini e Cesena, e che a regime conterà più di mille studenti. L' obiettivo è quello di realizzare una sinergia tra l' area medica dell' Alma Mater e le eccellenze della rete sanitaria romagnola: il futuro Policlinico della Romagna. A Cesena verrà inoltre potenziata la formazione nell' ambito dell' ingegneria biomedica in sinergia tra elettronici ed informatici, con un corso magistrale internazionale di Biomedical Engeneering orientato alle tecnologie digitali per la salute e l' apertura, a breve, di ulteriori laboratori innovativi, quali ad esempio il Laboratorio Salute 4.0. A Rimini, invece, dove si è insediato il primo dipartimento universitario in Italia dedicato alla Qualità della Vita, nascerà un innovativo Institute for Health, che ospiterà una innovativa Casa della salute e servizi sanitari specifici orientati alla prevenzione, oltre a progetti didattici e di ricerca sulla cultura del benessere. Sarà inoltre sede dei nuovi master per le professioni sanitarie e di una nuova laurea magistrale internazionale in One Health.

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[§14915663§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 11 Corriere di Romagna Altri atenei

Facoltà di Medicina tra Ravenna e Forlì A Rimini master e Istituto della salute

Ieri la decisione dell' Ateneo. Saranno ospitati una Casa ad hoc e servizi sanitari specifici orientati alla prevenzione, oltre a progetti didattici e di ricerca sulla cultura del benessere

RIMINI Nasce "Romagna salute", il progetto dell' Università di Bologna per portare Medicina in Romagna, con mille studenti nei quattro capoluoghi. A 150 anni dalla stipula della convenzione tra Alma Mater e il Policlinico di Sant' Orsola a Bologna e a 30 dall' avvio dell' Università in Romagna, vede la luce un nuovo progetto di integrazione, tra Unibo e Ausl Romagna. Che conterà, tra le iniziative, un nuovo corso di studio in Medicina e chirurgia, con due sedi a Forlì e Ravenna e una rete formativa per tirocini e scuole di specializzazione che abbraccerà anche Cesena e Rimini, dove, rispettivamente, si punterà sull' ingegneria biomedica e su un innovativo Institute for Health. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, l' assessore regionale alla sanità Sergio Venturi, il rettore Francesco Ubertini e i sindaci Enzo Lattuca (Cesena), (Forlì), (Rimini) e (Raven na), spiega l' Alma Mater, «hanno condiviso un progetto molto ambizioso». Tempo fa, fu proprio Gnassi a tuonare contro la "spartizione" di Medicina fra Ravenna e Forlì, senza coinvolgere tutti gli altri in un progetto complessivo. Rimini e Cesena Per Rimini, dove si è insediato il primo dipartimento universitario in Italia dedicato alla Qualità della vita, in arrivo c' è un innovativo Institute for Health, che ospiterà una Casa della salutee servizi sanitari specifici orientati alla prevenzione, oltre a progetti didattici e di ricerca sulla cultura del benessere. Inoltre sarà sede dei nuovi master per le professioni sanitarie e di una nuova laurea magistrale internazionale in One Health. «Siamo molto soddisfatti - ha detto Gnassi - perché scaturisce un progetto completo cheva dalla prevenzione alla cura. Rimini ha una parte centrale. Questo progetto fa crescere tutta la Romagna che diventa eccellenza nazionale sul tema del benessere e della salute». A Cesena verrà potenziata la formazione nell' ambito dell' ingegneria biomedica in sinergia tra elettronici e informatici, con un corso magistrale internazionale di Biomedical engeneering orientato alle tecnologie digitali per la salute. Ravenna e Forlì Il progetto prevede poi l' istituzione di un nuovo corso in Medicina e chirurgia su due sedi didattiche a Forlì e Ravenna, con una rete formativa per tirocini e scuole di specializzazione che comprende anche Rimini e Cesena, e che a regime conterà più di mille studenti. L' obiettivo è quello di realizzare una «sinergia tra l' area medica dell' Alma Mater e le eccellenze della rete sanitaria romagnola»: il futuro Policlinico della Romagna.

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[§14915666§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 6 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Altri atenei

Università: Bologna sì, Ferrara no «Nasce il policlinico della Romagna»

Il progetto sarà guidato dall' Alma mater. Ieri il via libera dalla Regione che però ha "stoppato" l' altra candidata. In città arriva il corso di laurea in medicina. La didattica verrà divisa con Ravenna

GIACOMO BEDESCHI

FORLÌ Bologna sì. Ferrara no. Sembra chiudersi così (ma non è ancora detto) la partita per la facoltà di medicina a Forlì. Ci sarà, questo è certo. E batterà sicuramente bandiera Alma mater. Il punto l' ha messo ieri il sindaco Gian Luca Zattini, rientrato in città dopo un incontro in mattinata a Bologna con l' assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, i vertici dell' Ausl Romagna, i sindaci di Ravenna, Cesena e Rimini e il rettore Francesco Ubertini. Andrà così: la didattica verrà divisa tra Forlì e Ravenna, mentre la parte clinica, dal triennio in poi, si spalmerà su tutte le strutture ospedaliere del territorio. «Avremo un policlinico della Romagna», spiega Zattini. «Sono andato al campus ad annunciare la notizia. È stata accolta con grande entusiasmo. Lavoreremo per evitare l' unica criticità rappresentata dalla presenza di 600 studenti in più nei prossimi anni, quando il corso di laurea sarà a regi me». Il nodo Ferrara E Ferrara? Nelle ultime settimane la voce dello sbarco di Unife si era fatta insistente. «La Regione ha ribadito che Ferrara non entrerà nelle strutture sanitarie del Forlivese - ha detto Zattini in consiglio comunale -. Il Comune non ha competenza nel definire chi può o non può venire e l' assessore regionale Sergio Venturi è stato chiaro: non c' è la disponibilità al momento». Di certo «qualsiasi cosa che arricchisce la città non è un problema, ma non vogliamo correre il rischio di creare confusioni». Il Campus di Forlì, dice Zattini, ha una storia di 30 anni con l' università di Bologna, «continuiamo il percorso e studieremo i dettagli». Infatti «tutto deve essere pronto per la tornata del Senato accademico di dicembre», ed entro quel mese «vanno definiti tutti i percorsi». Il grande progetto Allora, l' intreccio futuro tra sanità e istruzione si chiamerà Romagna Salute. Una sinergia tra Università e Ausl Romagna che abbraccia didattica, ricerca e assistenza. Il perno sarà appunto l' avvio a partire dall' anno accademico 2020/2021 del corso di laurea in medicina e chirurgia tra Forlì e Ravenna. Una volta a pieno regime gli studenti in Romagna saranno almeno un mi gliaio. Il modello organizzativo «virtuoso e peculiare» dell' Ausl Romagna offre «un contesto ideale per l' ampio spettro dei tirocini clinici specialistici nei reparti e nei laboratori, con disponibilità di spazi adeguati per studenti e specializzandi». Si andrà inoltre verso una «progressiva integrazione in ambito clinico», attraverso l' individuazione di unità operative complesse a vocazione universitaria che potranno diventare sedi ulteriori dell' Alma Mater, in coerenza con le vocazioni definite nel Piano di riordino ospedaliero e delle competenze professionali già presenti in Romagna. È prevista poi una rete formativa per tirocini e scuole di specializzazione che abbraccerà anche Cesena e Rimini. Dunque la sinergia, spiega l' Ateneo, «abbraccia didattica, ricerca e assistenza e coinvolge la Regione, gli enti del territorio e tutte le città su cui insiste il Multicampus ognuna con strutture e funzioni sanitarie che rappresentano le specifiche vocazioni dei territori romagnoli». Più nel dettaglio: a Cesena verrà potenziata la formazione nell' ambito dell' ingegneria biomedica in sinergia tra elettronici ed informatici, con un corso magistrale internazionale di Biomedical engeneering orientato alle tecnologie digitali per la salute. Il tutto in un ambiente all' avanguardia, con ulteriori laboratori innovativi, quali ad esempio il "Salute 4.0", dotato di tecnologie avanzate per il tracciamento e la riabilitazione del movimento, la rilevazione multiparametrica di parametri fisiologici in ambienti reali o immersivi, l' analisi di bioimmagini e l' ingegneria biologica.

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[§14915666§] martedì 29 ottobre 2019

Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Altri atenei

Per Rimini, invece, dove si è insediato il primo dipartimento universitario in Italia dedicato alla Qualità della vita, in arrivo c' è un innovativo Institute for Health, che ospiterà una Casa della salute e servizi sanitari specifici orientati alla prevenzione, oltre a progetti didattici e di ricerca sulla cultura del benessere. Inoltre sarà sede dei nuovi master per le professioni sanitarie e di una nuova laurea magistrale internazionale in One Health.

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[§14915626§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 53 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Altri atenei

Dalla prima: progetto regionale per l' integrazione tra Università e Ausl Romagna Presto un corso magistrale di Ingegneria biomedica

Potenziamento del percorso formativo con l' apertura di laboratori innovativi

Il polo biomedico universitario cesenate si sviluppa con un corso magistrale internazionale di Biomedical Engeneering orientato alle tecnologie digitali per la salute. All' inaugurazione della nuova sede del Campus seguirà infatti l' apertura di ulteriori laboratori innovativi, quali ad esempio 'Salute 4.0', dotato di tecnologie avanzate per il tracciamento e la riabilitazione del movimento, la rilevazione multiparametrica, l' analisi di bioimmagini e l' ingegneria biologica. Non solo Cesena, ma tutta la Romagna è interessata dal nuovo progetto condiviso ieri dal presidente della RegioneBonaccini, l' assessore o Venturi, il Rettore dell' Università Francesco Ubertini, e i sindaci di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini. Il progetto prevede anche l' istituzione di un nuovo corso in Medicina e Chirurgia su due sedi didattiche a Ravenna e Forlì. Quest' ultima potrebbe raddoppiare l' offerta trovandosi anche nel mirino dell' Università di Ferrara che sta ragionando se dare il via a un corso distaccato di Medicina a partire dal prossimo settembre. Con Romagna Salute si creerebbe una rete formativa per tirocini e scuole di specializzazione con Rimini e Cesena, e che a regime conterà più di mille studenti. L' obiettivo è quello di realizzare una sinergia tra l' area medica dell' Alma Mater e le eccellenze della rete sanitaria: il futuro Policlinico della Romagna.

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[§14915622§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Ferrara) Altri atenei

«Caso Medicina, la Regione resti fuori»

Altolà del rettore all' assessore alla Sanità Venturi che ha chiuso le porte all' apertura di una sede distaccata a Forlì

di Marco Bilancioni e Cristina Degliesposti FERRARA «No all' università di Ferrara a Forlì». Non pare averci girato tanto intorno l' assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi che ha accolto così il progetto targato UniFe di aprire una sede distaccata a Forlì di Medicina e Chirurgia. Ma se a Bologna questa è stata l' accoglienza allo sbarco dell' ateneo estense in terra di Romagna, c' è chi proprio a Ferrara ha rispedito i 'niet' dritti in viale Aldo Moro. «La Regione non ha alcun titolo per dire a un' università pubblica dove può aprire una sede distaccata: con la città di Forlì e chiunque sia interessato ci vediamo il 31 ottobre, alle 11.30, in via Bruni 4 dove illustrerò a tutti un progetto a cui lavoriamo da anni». Parola di Giorgio Zauli, rettore dell' Università di Ferrara, medico e in questo collega di Venturi stesso. Uno a uno palla al centro, sul campo neutro di Forlì che da Cenerentola si trova improvvisamente a essere un territorio ambito addirittura dai due maggiori atenei della regione. Allo scontro a distanza, però, ci si è arrivati in serata. Ieri la mattinata si era aperta da un lato con la stampa che dava conto del progetto ferrarese di sdoppiamento del corso di Medicina e Chirurgia e dall' altro con una riunione che, di fatto, ha ufficializzato l' arrivo di Medicina in Romagna. Presenti al summit Venturi, sindaci della Romagna tra i quali quello Forlì Gian Luca Zattini e il rettore dell' Alma Mater Studiorum Francesco Ubertini. E lì il match traFerrara e Bologna ha visto i partecipanti indossare i guantoni. Ma alla partita ci si è arrivati con dei 'precedenti'. Negli incontri passati, infatti, a esprimere la contrarietà al progetto UniFe era stato il governatore in persona, Stefano Bonaccini. Il progetto ferrarese prevederebbe in città il 'triennio clinico', dal quarto anno in poi, nel quale i ragazzi iniziano a collaborare con i medici. «Non c' è - spiega una fonte che sta seguendo lo sbarco di Unibo - la possibilità di clinicizzare il corso di laurea». Tradotto: nessuna convenzione tra Ferrara e gli ospedali dell' Ausl Romagna, non a caso citata a chiare lettere nella partnership con Unibo, e nemmeno con le cliniche private. Insomma, nessun accesso agli ospedali per gli studenti. La Regione, su questo, non sembra voler cedere. E lo ha confermato, nel consiglio comunale forlivese di ieri, il sindaco Zattini: «Posto che il Comune non ha potere di intervento, l' assessore Venturi è stato molto chiaro. La Facoltà di Ferrara non avrà modo di entrare nelle strutture sanitarie del forlivese». Partita persa? Niente affatto, perché mentre le agenzie battevano il cronoprogramma dell' Alma Mater per il prossimo accademico e le dichiarazioni di Venturi, il rettore Zauli da noi contattato non è arretrato di un millimetro. «Un' università pubblica, come lo è Ferrara, dipende solo dal Ministero - questa la premessa del magnifico ferrarese -. La Regione non ha quindi alcun titolo per dire a Ferrara dove possa o non possa aprire una sede distaccata alla quale lavoriamo da anni». Fine delle comunicazioni, rinviando ogni ulteriore dettaglio alla presentazione pubblica già in programma a Forlì il 31. Ferrara già a settembre aveva deliberato in Senato accademico e nel cda di aprire un corso in Romagna, con l' impegno di cercare aule e sedi (come fiere e centri congressi) tramite bando. L' ultima parola in materia non spetterebbe, quindi, a detta del rettore né alla Regione né al Comune, ma solo a Ministero e Anvur. Tuttavia l' accesso alla rete ospedaliera riporta i medesimi attori a doversi sedere allo stesso

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[§14915622§] martedì 29 ottobre 2019

Il Resto del Carlino (ed. Ferrara) Altri atenei

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[§14915624§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Altri atenei

A CESENA Arriva ingegneria biomedica

Aprirà presto anche il Laboratorio Salute 4.0 con strumenti innovativi

Arriva la Bioingegneria a Cesena. Nell' ambito dello stesso progetto 'Romagna Salute', verrà infatti potenziata la formazione con l' ingegneria biomedica. Si tratta di un corso magistrale internazionale di Biomedical Engeneering orientato alle tecnologie digitali per la salute. Alla recente inaugurazione della nuova sede del Campus cesenate seguirà infatti a breve l' apertura di ulteriori laboratori innovativi, quali ad esempio il Laboratorio Salute 4.0, dotato di tecnologie avanzate per il tracciamento e la riabilitazione del movimento, la rilevazione multiparametrica di parametri fisiologici in ambienti reali o immersivi, l' analisi di bioimmagini e l' ingegneria biologica. Tutta la Romagna (compresa Rimini, dove nascerà l' Institute for Health) è interessata dal nuovo progetto condiviso ieri dal presidente della Regione Bonaccini, l' assessore o Venturi, il Rettore dell' Università Francesco Ubertini, e i sindaci di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.

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[§14915625§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Altri atenei

Bologna: «Sì, Medicina partirà nel 2020»

Ieri l' annuncio tanto atteso: entro dicembre le ultime firme. Cento studenti all' anno, specializzazioni anche in ospedale

di Marco Bilancioni

Poche righe, alle 17 di ieri, hanno ufficializzato ciò che Forlì aspetta da mesi: a settembre 2020, tra meno di un anno, partirà il primo corso di laurea in Medicina. Lo storico decentramento arriva dall' università di Bologna: è la prima volta che l' Alma Mater fa partire anche fuori dalla sua città uno dei corsi più rappresentativi. La svolta è arrivata dopo mesi di incontri, trattative, ostacoli, veti incrociati e, alla fine, una quadratura del cerchio. L' ok definitivo è arrivato ieri mattina a Bologna, in un vertice con i quattro sindaci dei comuni capoluogo (Gian Luca Zattini, Forlì; Enzo Lattuca, Cesena; Michele de Pascale, Ravenna; Andrea Gnassi, Rimini), l' assessore regionale alla sanità Sergio Venturi, il direttore regionale Licia Petropulacos (ex, tra gli altri incarichi, dell' Ausl forlivese), il manager dell' Ausl Romagna Marcello Tonini e il rettore Francesco Ubertini. Dunque, si parte: a Forlì il corso di laurea con cento studenti all' anno, da moltiplicare per i sei previsti per arrivare alla pergamena. Come Forlì, ci sarà Ravenna. Tutti e quattro gli ospedali ospiteranno gli specializzandi neolaureati in base alle loro attuali eccellenze: per Forlì, ovviamente, non si potrà fare a meno di Chirurgia e Oncologia. Chirurgia ha già diversi medici, a partire dal primario Giorgio Ercolani, abilitati all' insegnamento. In particolare, ieri la comunicazione ufficiale dell' università di Bologna ha sottolineato che Rimini e Cesena ospiteranno vari master. Il titolo era «Nasce Romagna Salute: un grande progetto di integrazione tra Università di Bologna e Ausl Romagna». Dopo le tensioni estive, sfociate anche nel faccia a faccia tra i sindaci alla festa dell' Unità di Borgo Sisa, la parola d' ordine delle ultime settimane era evitare gli strappi, sottolineando la portata romagnola del progetto. Ma bastano poche righe per solennizzare ciò a cui Forlì e il suo campus miravano: «Si prevede poi l' istituzione di un nuovo corso in Medicina e Chirurgia su due sedi didattiche a Forlì e Ravenna». Nero su bianco. È fatta. «Si tratta di una svolta paragonabile a quando, trent' anni fa, arrivò l' università di Bologna per la prima volta», commenta a caldo il sindaco Zattini. È davvero una missione compiuta? Indietro non si torna più. Mancano ancora le firme sulle convenzioni, che ogni città dovrà stipulare con l' ateneo: sono attese entro Natale. E non è, ovviamente, un salto nel buio: alle coperture economiche (si parla di 30 milioni di euro in 15 anni) e alle garanzie si lavora da mesi. Nel primo pomeriggio di ieri, Zattini ha compiuto un altro passo ufficiale: incontrare il consiglio del campus forlivese per deliberare l' atto di indirizzo che sancisce l' avvio di una nuova era. Analogamente si è mosso Michele De Pascale per l' altro capoluogo che farà studiare i futuri medici. Forlì è già pronta? Non del tutto, ma l' impatto di Medicina sarà 'a rate': fino a settembre 2021 gli studenti saranno 'solo' cento. Per arrivare a seicento sarà necessario attendere il 2025. L' ospedale sarà coinvolto nel cosiddetto 'triennio clinico', ovvero dal quarto anno in poi, dunque da settembre 2023: c' è tempo per mettere a punto gli spazi. In ogni caso, Forlì parte dal campus, destinato a ospitare anche le lezioni teoriche: servirà il rinforzo del padiglione Sauli Saffi, i cui lavori (dal costo di 9,5 milioni di euro) sono già finanziati. Meglio di Ravenna, che dovrà costruire una palazzina vicino all' ospedale. Forlì, per un curioso ricorso storico, farà invece studiare i medici di domani laddove sorgeva il vecchio ospedale Morgagni nel cuore del centro.

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[§14915625§] martedì 29 ottobre 2019

Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Altri atenei

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[§14915623§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 51 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Altri atenei

«No a Ferrara». Ma Zauli non ci sta

Il rettore estense insiste: «La Regione non può metterci divieti». Il progetto si svela giovedì in via Bruni

Cristina Degliesposti

«No all' università di Ferrara a Forlì». Non pare averci girato tanto intorno l' assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi che ha accolto così il progetto targato UniFe di aprire una sede distaccata a Forlì di Medicina e Chirurgia. Ma se a Bologna questa è stata l' accoglienza allo sbarco dell' ateneo estense in terra di Romagna, c' è chi proprio a Ferrara ha rispedito i 'niet' dritti in viale Aldo Moro. «La Regione non ha alcun titolo per dire a un' università pubblica dove può aprire una sede distaccata: con la città di Forlì e chiunque sia interessato ci vediamo giovedì, alle 11.30, in via Bruni 4 dove illustrerò a tutti un progetto a cui lavoriamo da anni». Parola di Giorgio Zauli, rettore dell' Università di Ferrara, medico e in questo collega di Venturi stesso. Forlì si trova improvvisamente ambìta dai due maggiori atenei della regione. Nell' incontro di ieri mattina, con l' assessore Venturi e il rettore di Bologna Francesco Ubertini, è stata ribadita una posizione che aveva già fatto propria anche il governatore emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini. Il progetto ferrarese prevederebbe in città il 'triennio clinico', dal quarto anno in poi, nel quale i ragazzi iniziano a collaborare con i medici. «Non c' è - spiega una fonte che sta seguendo lo sbarco di Unibo a Forlì - la possibilità di clinicizzare il corso di laurea». Tradotto: nessuna convenzione tra Ferrara e gli ospedali dell' Ausl Romagna, non a caso citata a chiare lettere nella partnership con Unibo, e nemmeno con le cliniche private. Insomma, nessun accesso agli ospedali per gli studenti. Eppure il rettore Zauli, forlivese, non arretra di un millimetro. «Un' università pubblica, come lo è Ferrara, dipende solo dal Ministero - questa la premessa del magnifico ferrarese -. La Regione non ha quindi alcun titolo per dire a Ferrara dove possa o non possa aprire una sede distaccata alla quale lavoriamo da anni». Fine delle comunicazioni, rinviando ogni ulteriore dettaglio alla presentazione pubblica già in programma a Forlì il 31 ottobre. Ferrara già a settembre aveva deliberato in Senato accademico e nel cda di aprire un corso in Romagna, con l' impegno di cercare aule e sedi (come fiere e centri congressi) tramite bando. Ma la sfida si deciderà sull' accesso alla rete ospedaliera. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§14915653§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 13 Gazzetta di Modena Ateneo

L' ANALISI DI Thierry Vissol «Parmigiano e Aceto rischiano per i dazi: la Ue non è compatta»

Oggi una conferenza dell' economista al Crise di Modena «L' incertezza per la Brexit è un problema a più livelli»

Daniele Dei Riprendono gli incontri interfacoltà di Unimore organizzati dal Centro di Ricerche e Indagini Socio-Economiche e curati dal professor Graziano Pini. Dopo la lezione sui "big data" a cura di Antonio Nicita, arriva nell' aula convegni di San Geminiano a Modena un incontro dal titolo "Verso quale Unione Europea nei nuovi equilibri politici?", condotto dall' economista e storico Thierry Vissol, già docente universitario e funzionario della Commissione Europea, nonché direttore del Centro euro-mediterraneo Librexpression. L' iniziativa, in programma oggi alle 17.30, precede di due giorni la conferenza del professor Carlo Cottarelli, prevista dopodomani, giovedì 31, alle 17,30, sullo stato dell' economia italiana e delle sue prospettive. Un tema questo che si intreccia molto con la conferenza di Thierry Vissol, con il quale abbiamo anticipato alcuni argomenti. Dopo che Boris Johnson è stato costretto a chiedere un rinvio all' Unione Europea, quali sono i prossimi scenari della Brexit? «Le modifiche ottenute da Johnson - dice Vissol - costituiscono un pericolo potenziale, sia per l' Unione nel suo insieme perché permettono in teoria di trasformare il Regno Unito in una nuova Singapore alle porte dell' Europa, sia per il Regno Unito di impedire quello che era previsto dall' accordo negoziato da Teresa May, cioè la sua permanenza in una unione doganale con l' UE. Intanto per tutti l' incertezza intorno all' esito della Brexit rappresenta un problema a più livelli: assorbe energia impedendo di occuparsi di questioni più sensibili, rendendo inoltre problematica la questione irlandese. Inoltre c' è l' aspetto economico per le spese intraprese per fare fronte alle diverse ipotesi possibili, che sicuramente rallenteranno i commercio da UE a UK. Penso alla gestione fisica delle dogane, dei flussi di merce, e al futuro ruolo della piazza finanziaria di Londra». Gli Stati Uniti e i dazi: Modena è in ansia per l' esportazione dei propri prodotti agroalimentari d' eccellenza come il Parmigiano Reggiano e l' aceto balsamico. Quali sono secondo lei le conseguenze attese e le prospettive verso le presidenziali del 2020? «Nonostante tutto, non solo il presidente Trump raccoglie ancora molti consensi, ma gli Stati Uniti ci hanno abituato a un atteggiamento di "benign neglect", cioè di non preoccuparsi troppo del resto del mondo se non per dare priorità ai suoi interessi. Ora, il deficit commerciale statunitense e il suo enorme debito internazionale, che è dieci volte più alto di quello italiano, costituiscono un problema destabilizzante di lungo termine non solo per gli Stati Uniiti ma anche per il resto del mondo. Ricucire un ordine internazionale cosi messo a male non sarà una cosa semplice, soprattutto se l' Unione Europea non sarà in grado di essere compatta e di gestire collegialmente questi problemi, costituendo insieme una difesa in grado di appoggiare la nostra forza economica. Una sfida che pochi politici europei vogliono affrontare chiaramente davanti ai loro elettori. Il formaggio Parmigiano e l' aceto balsamico rischiano di pagarne il prezzo». Come affronta le lezioni accademiche di oggi, rispetto ad anni fa? «Nello stesso modo: cercando di "accendere un fuoco" di conoscenza tra gli studenti. Non c' è bisogno

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[§14915653§] martedì 29 ottobre 2019

Gazzetta di Modena Ateneo

di grandi apparati tecnici per cogliere l' attenzione e l' interesse di coloro che lo vogliono. Forse sembrerò elitista, ma come recita un proverbio francese: "non si può obbligare a bere un asino che non ha sete"». --

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[§14915652§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 19 Gazzetta di Modena Ateneo

Seminario unimore sulle ferite di internet «Odio in rete? L' educazione la vera arma»

L' esperto: «Manca una legge ad hoc per tutelare tutti. I provider intervengano per salvaguardare la dignità delle persone»

Stefano Totaro«Le rete ferisce, continua a fare male e chi agisce spesso non ne è consapevole. Per questo dobbiamo imparare a difenderci e armi potenti sono l' educazione, creare una politica educativa, redigere una legge ad hoc sul cyberbullismo che ancora non c' è e responsabilizzare i provider, introdurre cioè strumenti che li facciano intervenire». Così Francesco Di Tano, avvocato, assegnista di ricerca presso il Cirsfid dell' Università di Bologna e dottore di ricerca in Diritto e Nuove Tecnologie. E stato chiamato ieri pomeriggio come relatore al seminario promosso dall' Officina Informatica Det (Diritto etica tecnologie del Crid - Centro di ricerca interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità) di Unimore. Di Tano ha parlato agli studenti analizzando il fenomeno partendo dalla sua diffusione, dal fatto che ormai la rete è ineluttabile. «Giovani e giovanissimi tutti utilizzano dispositivi per connettesi alla rete, per navigare e svolgere le attività che ormai diventano quotidiane, quindi non possiamo più distinguere tra realtà virtuale e realtà quotidiana perché si compenetrano tra di loro. Il problema dell' hate speech (incitamento all' odio) riguarda i social media, quei luoghi virtuali dove si ha l' opportunità di esprimersi. Il problema fondamentale è educativo, capire perché una determinata espressione non sia giuridicamente corretta, perché porta a determinate conseguenze psicologiche sulla vittima. Si tende a credere che la rete sia una realtà parallela e che non sia caratterizzata da una sua giuridicità per cui adottano comportamenti e condotte disinibite e non ci si rende conto che si arriva a ferire davvero». E l' odio spesso è virale. «La rete ferisce anche in virtù di dinamiche di gruppo - spiega Di Tano - ci si fa coinvolgere da discorsi e dibattiti on line, si fa sul superficiale, non si affronta la questione con competenza e si crede che lasciare un commento non comporti conseguenze ne per se ne per l' altro. Il problema delle espressioni d' odio collegato alle molestie porta a conseguenze molto gravi, che non sono conosciute all' offensore ma che portano a conseguenze anche più gravi rispetto alle condotte di molestie tradizionali, come ad esempio lo stalker, il bullismo tradizionale. Il cyberstalking e il cyberbullismo portano problemi maggiori perché dalla rete non si può sfuggire. Un tempo ci si poteva tutelare tra le mura di casa adesso il problema ti insegua al di là delle mura. U ragazzo o una ragazza perseguitati in rete hanno comunque il loro cellulare in mano, sono quotidianamente attaccati e non riescono trovare una loro sicurezza». Come ci si difende? «È stato introdotto il reato di revenge porn, un settore di molestie on line che era sguarnito. Invece per il cyberbullismo esiste una definizione legislativa ma manca un reato. Si potrebbe prevedere una norma ad hoc. Ma la principale misura che potrà portate a dei risultati è l' educazione. La politica educativa, quello che stiamo cercando di fare anche in questi seminari, è insegnare che l' utilizzo di determinati strumenti non è al di là della legge ma rappresenta un contesto sociale come tutti gli altri». I provider? «L' ulteriore necessità sarebbe quella di coinvolgere i provider da un punto di vista più attivo. Ci sono posizioni avverse, perché si pensa che una responsabilizzazione dei provider possa comportare una maggiore influenza sui contenuti, quindi a una censura a monte. Quello che io ritengo è che noi abbiamo

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[§14915652§] martedì 29 ottobre 2019

Gazzetta di Modena Ateneo

da una parte una realtà fondamentale come può essere la libertà di espressione, ma dall' altra abbiamo la dignità dell' essere umano. Dobbiamo capire cosa preferiamo tutelare: ritengo che in certe situazioni la dignità debba prevalere sula libertà di espressione quindi di conseguenza se un provider ha gli strumenti non dico per agire in prevenzione, però nel momento in cui è consapevole dell' esistenza di determinati contenuti che violano la dignità delle persone deve agire e deve essere responsabilizzato di conseguenza». --

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[§14915654§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 20 Gazzetta di Modena Ateneo

La lega anti vivisezione «Test sugli animali, il direttore De Luca fa disinformazione»

«Affermare che la vivisezione non esiste vuol dire fare disinformazione: in Italia sono poco meno di 600mila gli animali utilizzati a fini di ricerca (fonte ministero della Salute, dati del 2017) e - assodato che gli animali soffrono e provano dolore - manipolazioni, vita in gabbia, assenza di relazioni sociali e di vita libera, lesioni chirurgiche irreversibili e sperimentazioni anche senza anestesia esercitano un condizionamento fortissimo sugli animali, con sofferenze e l' esito finale per questi animali è spesso la morte». Così, la Lega anti vivisezione replica alle parole di Michele De Luca, presidente del Centro di medicina rigenerativa Unimore, e di Giuliano Grignaschi, segretario di Research4life, che sabato scorso avevano attaccato duramente la campagna della Lav portata avanti a Modena e in altre 300 piazze. «Dissentiamo dai ricercatori che tentano di minimizzare quanto possano essere invasivi gli esperimenti per gli animali - sostiene Michela Kuan, biologa e responsabile ricerca senza animali per la Lav - fino a paragonare a un piercing un perno di titanio conficcato nel cranio di un macaco, o cercare di descrivere la vita nello stabulario gradevole per i macachi imprigionati nelle gabbie, ai quali verrebbe somministrata la visione di cartoni animati. Irreale l' affermazione di Grignaschi, secondo il quale "se non ci fosse la sperimentazione animale, sarebbero gli uomini a subirla": per legge, dopo la sperimentazione pre-clinica (su animali) segue quella clinica (su umani) - aggiunge la rappresentante della Lav - dunque eccome se si sperimenta sugli umani. E se i test su animali fossero davvero scientificamente affidabili, perché prevedere l' obbligo della sperimentazione su umani? Inoltre non è raro che la sperimentazione umana abbia contraddetto i risultati sperimentali ottenuti sugli animali, tanto che il 95% dei farmaci non supera le prove cliniche (su 100 sostanze sicure per gli animali, 92 non passano le prove cliniche e 4 vengono ritirate per gravi reazioni avverse; e su 3.000 trattamenti medici solo l' 11% si è dimostrata efficace e il 98% è una copia di quelli vecchi), a conferma del fatto che nessun animale può essere modello sperimentale di altre specie a causa delle enormi differenze genetiche, biologiche, fisiologiche, morfologiche, tossicologiche tra umani e animali: un topo, un cane o una scimmia non sono miniature umane». --L.G. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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[§14915656§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 20 Gazzetta di Modena Ateneo

il caso Fondazione, Cavicchioli resta ma il cda è a rischio minoranza

Alla vigilia del voto, le due candidature "a sorpresa" rompono i piani Ora sarebbe in bilico il patto che ha portato alla conferma del presidente

Luca Gardinale Volendo usare una metafora che circola nei corridoi di palazzo Montecuccoli, è un po' come se qualcuno avesse offerto delle sedie senza contare quelle che sono effettivamente attorno al tavolo. Tutto questo mentre un presidente che sta per essere eletto all' unanimità rischia di trovarsi in minoranza nel proprio cda e con una vice che potrebbe diventare il suo commissario. Una situazione paradossale, anche perché riguarda la "cassaforte" della città, ovvero la Fondazione Cassa di Risparmio (che ha cambiato il nome in Fondazione di Modena). Perché se già con le nomine dei tre cooptati per il consiglio di indirizzo c' è stata battaglia, la situazione è diventata esplosiva alla vigilia della scelta del consiglio di amministrazione (prevista il 4 novembre). Partendo dal presidente, ora è ufficiale il rinnovo di Paolo Cavicchioli, unico candidato alla guida della Fondazione per il mandato 2019-2023. In questo caso nulla di nuovo, a parte il nome di chi ha proposto la sua candidatura: l' ex magistrato Elena De Marco, molto vicina al sindaco , componente del cdi e candidata al cda, e probabile vicepresidente della Fondazione. Sarà lei - al di là del fatto che sia eletta vice o semplice membro del cda - l' anello di congiunzione tra Muzzarelli e Cavicchioli, che con una figura così importante alle spalle e con il rischio di essere in minoranza nel cda potrebbe partire da subito come presidente "sub iudice". La partita più calda si gioca infatti per i sei posti (oltre a Cavicchioli) nel cda: sei posti già definiti dall' accordo territoriale che aveva anche dato l' ok al Cavicchioli bis, con un consiglio di amministrazione formato da Eleonora De Marco, Grazia Ghermandi, Donatella Pieri, Anselmo Sovieni, Matteo Tiezzi e Valerio Zanni. Il problema è che oltre a questi sei candidati, ne sono stati presentati altri due (entrambi componenti del cdi), ovvero Renza Barani e Matteo Al Kalak. Due candidature inattese, presentate dall' Appennino: a proporre i loro nomi sono stati Grazia Ansaloni (designata dal Comune di Pavullo, e quindi vicina al centrodestra) e Andrea Candeli, musicista residente a Pavullo entrato nel cdi in quota Provincia. Due candidature che hanno notevolmente agitato le acque, perché da una parte con Barani e Al Kalak (entrambi vicini al presidente) nel cda la posizione di Cavicchioli si rafforzerebbe, ma dall' altra se anche solo uno di loro fosse eletto, si finirebbe per rompere il patto territoriale che ha portato al rinnovo del presidente stesso. E la conseguenza di una "violazione" del genere potrebbe essere molto problematica, perché gli altri membri del cda, più vicini al sindaco Muzzarelli ma decisi a sostenere Cavicchioli proprio in virtù di quel patto, a quel punto avrebbero mani libere. Di fatto, il presidente che si appresta ad essere acclamato con 19 voti del cdi (il ventesimo sarebbe il suo), rischia seriamente di trovarsi in minoranza nel cda, e con una vice pronta a "marcarlo stretto". Un bel caos, insomma, in cui si inserisce anche quello che sta vivendo l' Università, uno dei grandi elettori in Fondazione, che dovrà scegliere tra Ghermandi e Al Kalak, cercando di giocare bene le sue carte (ogni membro del cdi può esprimere fino a quattro voti) per non rischiare di restare fuori dal cda. -- BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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[§14915668§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 33 Il Gazzettino (ed. Treviso) Ateneo

Lezione di Ogm al Berto «Attenti alle bufale»

In città il tour didattico organizzato dalla Zanichelli

MOGLIANO La fragola pesce non esiste, lo ha spiegato nell' incontro con gli studenti del liceo Berto di Mogliano lunedì 28 ottobre il professor Mandrioli, genetista dell' Università di Modena e Reggio Emilia. Ha parlato di Ogm come un insieme molto eterogeneo di prodotti, alcuni dei quali sono sicuri, altri meno, ha svelato miti e leggende sugli organismi geneticamente modificati durante l' appuntamento al liceo scientifico sul tema: Ogm tra bufale e realtà. LEGGENDE METROPOLITANE Tornando alla fragola pesce, si tratta proprio di leggenda metropolitana, anche se paradossalmente è l' esempio di Ogm più citato. Per quanto riguarda invece il pompelmo rosa, non è un Ogm: è il suo colore che ha subito una mutazione provocata da scariche radioattive, fino a cambiare il suo colore e a diventare rosa. Fa male alla salute? No, a quanto se ne sa fino ad ora. Il mandarancio è il frutto di incroci naturali e selettivi. Nessun problema dunque per la salute. La mela artic è un prodotto geneticamente modificato per togliere quel colore brunito che la polpa prende poco dopo la sbucciatura. Questo tipo di mela non la troviamo sui nostri banchi frutta; è un prodotto americano ma la possiamo trovare, a fettine, negli snacks alla mela o in altri dolci confezionati che si possono acquistare online. IL CICLO DI INCONTRI Quello di lunedì a Mogliano è stato il primo appuntamento in Veneto del ciclo nazionale La Scienza a Scuola 2019 quinta edizione dell' iniziativa organizzata da Zanichelli, un tour didattico che porta oltre 50 ricercatori negli istituti scolastici di diverse regioni italiane per raccontare, a studenti e insegnanti, il lavoro alle frontiere della ricerca. Sono storie di passione per la scienza, la matematica, la fisica, la chimica, la biologia e la medicina, con particolare attenzione a quelli che sono gli obiettivi dell' Agenda 2030 dell' Onu, un programma d' azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto dai governi nel settembre 2015 dai governi. Gli studenti liceali si sono entusiasmati e hanno voluto conoscere le possibilità di lavoro proprio in questo settore della ricerca. Ad oggi più di 190 milioni di ettari sono coltivati con varietà geneticamente modificate e pertanto si prevede che sempre di più ce ne saranno. Le possibilità di lavoro sono molto interessanti. Silvia Moscati.

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[§14915638§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 57 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Ateneo

Unimore 'in trasferta' conferisce una laurea a Edi Bondioli

Unimore conferirà la laurea magistrale honoris causa in Ingegneria meccanica all' imprenditore mantovano Edi Bondioli, fondatore di una realtà industriale, leader nel settore delle macchine agricole, che oggi occupa oltre 1.700 persone ed è presente in tutto il mondo con 14 unità produttive e 13 filiali commerciali. E' la prima volta che la città di Mantova fa da cornice alla consegna di una laurea honoris causa. Sarà il rettore Andrisano a consegnare il tocco, il sigillo dell' ateneo ed il diploma di laurea.

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[§14915639§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 64 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Ateneo

Via libera dall' ateneo Ora Erika può sperare

Dopo le parole del ministro, interviene anche il rettore: «Punti bonus per i caregiver universitari, partito l' iter»

NOVI «Sono stati giorni di grandi confronti e iniziative. Il Consiglio di Amministrazione di Unimore sta portando avanti il progetto volto ad equiparare il caregiver universitario allo studente lavoratore, con l' attribuzione di due punti bonus. Ovviamente questo progetto va perfezionato, ciò che avverrà nelle prossime settimane». Angelo Andrisano, Magnifico Rettore dell' Università di Modena e Reggio Emilia, interviene sul caso di Erika Borellini, la 25enne di Rovereto, studentessa caregiver, esclusa dall' ammissione alla Magistrale in Ingegneria Elettronica per un solo punto. Erika a febbraio si è laureata con 84/110, e l' iscrizione alla laurea magistrale richiede un punteggio di almeno 85. «Ho contattato il ministro all' Istruzione - spiega il Rettore - e abbiamo scritto una bozza di progetto sottoposta nei giorni scorsi al Cda che ha accolto all' unanimità tale iniziativa. Abbiamo quindi insediato un tavolo di tecnici affinché redigano un testo che dovrà poi essere portato all' approvazione degli organi accademici». «Proprio ieri mattina, ho informato l' assessore regionale all' Istruzione nonché gli altri rettori poiché vorrei che questo provvedimento di parificazione degli studenti caregiver con quelli lavoratori fosse condiviso da tutti gli atenei presenti in regione. Infine, ai primi di novembre, con il mio successore Carlo Adolfo Porro, ci recheremo a Roma dal Ministro, per valutare insieme l' iter più veloce. Non è il Rettore che dice 'no' a priori, ma ci sono leggi e regole da rispettare. Quello che occorre è un adeguato strumento legislativo che dovrà avere efficacia retroattiva, per consentire alla giovane di poterne usufruire, senza creare 'vuoti' che porterebbero a moltissimi ricorsi amministrativi da parte di studenti non ammessi ad un corso magistrale». Il Rettore si definisce ottimista: «L' iter è complesso e siamo consapevoli che la scadenza per l' iscrizione è dicembre, ma io reputo che in due mesi dovremmo riuscire a risolvere tutto». A fronte delle parole del Rettore, Erika si definisce «felice ma prudente. Sono contenta - dice - che il ministro Fioramonti si sia interessato e che sia stato contattato dal Rettore, accordandosi con lui per equiparare la figura del caregiver a quella del lavoratore. Ma attendo di vederlo scritto nero su bianco, considerando che a dicembre scade la possibilità di iscriversi alla Magistrale». Maria Silvia Cabri.

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[§14915630§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia) Ateneo

Premio Nazionale Cambiamenti, tre vincitori in provincia, a Roma la finale nazionale Cna premia le start up reggiane più innovative Dalle idee verdi ai centri storici e all' helpdesk

Primo banco di prova importante per le startup reggiane - 17 in tutto - che concorrono alla quarta edizione del premio nazionale Cambiamenti, con la premiazione territoriale indetta dalla Cna reggiana. Startupper, più o meno giovani, riuniti presso la sede di Ecipar Reggio hanno presentato le loro imprese davanti a una giuria composta da Giorgio Lugli (presidente Cna), Gianluca Montanari (referente Cna Crea Impresa), Andrea Cattabriga (strategic design, collaborative and open innovation, teacher and consultant) e Silvia Ciampa (Pr Manager Kpi6.com). Unico requisito richiesto per questa edizione, la costituzione dopo il 1 gennaio 2016. Non conta il fatturato ma il pensiero innovativo, la volontà di riscoprire le tradizioni, promuovere il proprio territorio e la comunità, innovare prodotti e processi e costruire il futuro. Sulla base di questa filosofia, Cna Reggio ha premiato, ex aequo, tre imprese. Boscode di Simone Furattini e Andrea Chiericati è una piattaforma che attraverso una serie di funzionalità innovative rivitalizza i centri storici sostenendo le vendite di negozianti locali. Packtin, già finalista a Roma nella precedente edizione, nata come spin-off dell' Università di Modena e Reggio, è composta da un gruppo di giovani esperti in green chemistry, microbiologia alimentare, biotecnologie industriali e studio di biopolimeri, rappresentato da Riccardo De Leo. I prodotti proposti sono pellicole e rivestimenti biodegradabili e commestibili che migliorano la conservazione degli alimenti freschi, riducendo gli sprechi e l' utilizzo di imballaggi plastici e aumentando la sicurezza alimentare. Pigro di Nicolò Magnanini offre assistenti virtuali chiavi in mano per l' helpdesk, in grado di rispondere alle domande degli utenti e di affiancare gli operatori per quelle più complesse. La finale nazionale si terrà il 28 novembre a Roma.

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[§14915628§] lunedì 28 ottobre 2019

ilrestodelcarlino.it Ateneo

Caregiver esclusa dall' università: la svolta

VALENTINA REGGIANI

Le serate con gli amici, le feste improvvisate, i gruppi di studio dove le risate, quelle spensierate, alla fine prendono il sopravvento. E poi si torna a casa, senza pensare a nulla perché al resto, di solito, ci pensano mamma e papà. Poi, all' improvviso, la doccia fredda: a diciassette anni la realtà ti travolge e i ruoli cambiano, così come le responsabilità perché è tua madre ad avere bisogno di te. E' la storia di Erika Borellini che da anni assiste la mamma Lorenza Tarasconi, colpita da aneurisma celebrale nel 2013. L' unico desiderio di Erika è quello di potersi iscriversi alla Magistrale di Ingegneria elettronica all' Università di Modena e... Le serate con gli amici, le feste improvvisate, i gruppi di studio dove le risate, quelle spensierate, alla fine prendono il sopravvento. E poi si torna a casa, senza pensare a nulla perché al resto, di solito, ci pensano mamma e papà. Poi, all' improvviso, la doccia fredda: a diciassette anni la realtà ti travolge e i ruoli cambiano, così come le responsabilità perché è tua madre ad avere bisogno di te. E' la storia di Erika Borellini che da anni assiste la mamma Lorenza Tarasconi, colpita da aneurisma celebrale nel 2013. L' unico desiderio di Erika è quello di potersi iscriversi alla Magistrale di Ingegneria elettronica all' Università di Modena e Reggio Emilia, dalla quale è stata esclusa non avendo raggiunto il punteggio necessario per proseguire gli studi: 84 e non 85. In Italia, infatti, il ruolo di caregiver non è riconosciuto all' interno degli atenei: un vuoto normativo che ora, grazie ad Erika, potrebbe essere colmato. Dopo una raccolta firme da parte degli altri studenti il Ministro dell' Istruzione Lorenzo Fioramonti, infatti, in diretta Rai ha confermato come gli studenti caregiver saranno parificati a quelli lavoratori, ai quali viene riconosciuto di diritto il 'bonus' di due punti. Erika, è riuscita a vincere la sua battaglia «Preferisco aspettare prima di cantare vittoria. Il Ministro me lo ha confermato e dovranno ora rilasciarmi un documento grazie al quale mi sarà permesso di iscrivermi. La notizia è arrivata mentre ero in televisione, sabato a Roma: mi hanno mostrato un video del ministro Fioramonti che affermava di essersi accordato con il rettore dell' università di Modena e Reggio per equiparare la figura del caregiver a quella del lavoratore». In che modo? «Hanno garantito che a Modena saranno più flessibili: nonostante la soglia d' accesso sia di 85 saranno riconosciuti agli studenti caregiver, così come ai lavoratori, due punti». Quando si è accorta di aver raggiunto 84110 cosa ha fatto? «In realtà avevo già fatto i conti, rendendomi conto che non avrei comunque raggiunto la soglia richiesta. Così mi sono rivolta anticipatamente al professore del corso di studio ma mi ha risposto che la decisione, ovvero la deroga, spettava al rettore. Si è mosso subito, ha inviato una mail ma la risposta è stata negativa. Mi hanno spiegato che che non potevano ledere l' uguaglianza tra gli studenti. Lo comprendo, ma la mia condizione è diversa». Può descrivere una sua giornata tipo? «La mia sveglia suona alle 6.30: colazione veloce con mamma e dalle 7 alle 8 mi occupo della sua igiene quotidiana. Dopo di che vado a lavarmi io, poi studio in ufficio da papà a Carpi e prima all' università. Quando frequentavo i corsi uscivo un quarto d' ora prima per andare a Rovereto, da mamma, dove arrivavo alle 13.30 per darle da mangiare. Lei impiega quasi un' ora per consumare il pranzo e io solitamente finivo il mio in tre minuti per ripartire in tempo per le lezioni del pomeriggio. Finivo verso le 15 o 19 a seconda delle giornate e alle 20 tornavo a casa per prepararle la cena e, alle 22, metterla a letto». Crede che il suo caso aiuterà a cambiare le cose? «Ci spero tanto: dopo la petizione mi hanno scritto tanti ragazzi che si trovano nella mia stessa condizione, chiedendo di portare avanti questa battaglia per tutti. Ed è quello che intendo fare».

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[§14915667§] martedì 29 ottobre 2019 Pagina 9 La Voce di Mantova Ateneo

Laurea honoris causa a Edi Bondioli, oggi la cerimonia accademica ala Fum

MANTOVA Per la prima volta la città di Mantova farà da cornice alla cerimonia di consegna di una laurea honoris causa. La riceverà dall' Uni versità degli Studi di Modena e Reggio Emilia l' imprendi tore Edi Bondioli fondatore di una realtà industriale, leader nel settore delle macchine agricole, che oggi occupa oltre 1.700 persone ed è presente in tutto il mondo con 14 unità produttive e 13 filiali commerciali. La cerimonia ufficiale di consegna del titolo accademico magistrale in Ingegneria meccanica, approvato dal Miur, si terrà questa mattina, alle ore 10.30, nella sede del Fum - Fondazione Università Mantova, in via Scarsellini. L' evento verrà aperto dal Magnifico Rettore di Unimore Angelo O. Andrisano. Le motivazioni che hanno portato ad assegnare il riconoscimento a Bondioli da parte del Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari", verranno riassunte dal suo direttore Massimo Borghi.

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[§14915629§] lunedì 28 ottobre 2019

ladiscussione.com/ Ateneo

Cimice asiatica, nel 2019 danni economici per 250 mln

L' Ispra è intervenuto sulle iniziative per il contrasto alla diffusione della cimice marmorata asiatica, insetto di specie esotica per il nostro Paese, osservata per la prima volta nel 2012 in Emilia Romagna, poi segnalata in tutte le regioni italiane; l' insetto proviene da Cina, Giappone, Corea e Taiwan, si alimenta su molte piante, incluse quelle di interesse agricolo e arboreo. Anche in Italia la specie, in breve tempo dall' arrivo, ha causato forti impatti nei frutteti inizialmente in Emilia Romagna, progressivamente in tutto il nord Italia, e più recentemente nel centro del Paese. La cimice asiatica ha un elevato potenziale demografico e in Italia mostra due cicli riproduttivi completi per singola annualità; produce oltre 200 uova per femmina (numero molto superiore ad altri contesti di presenza) e ha un tempo di sviluppo degli adulti più rapido che in altri Paesi (dati Università di Modena e Reggio Emilia). Tempo di sviluppo, fertilità e mortalità sono strettamente correlati con le condizioni climatiche e negli anni caratterizzati da condizioni particolarmente favorevoli, le popolazioni della specie possono quindi mostrare esplosioni demografiche. I danni causati dalla cimice asiatica sono rilevanti ed estesi a produzioni agricole molto diversificate. Il principale impatto è sulla produzione frutticola, ma non lo sono meno quelli sui noccioleti; ad esempio in Piemonte nel 2017 sono state registrate perdite del 90% della coltivazione di nocciole. Secondo i dati del Centro Servizi Ortofrutticoli, per il 2019 sono state stimate perdite complessive in nord Italia superiori ai 250 milioni di euro, che potrebbero aver raggiunto i 350 milioni di euro. I danni si stanno estendendo anche al centro Italia ed è prevedibile una progressiva crescita degli impatti economici conseguente all' espansione della cimice asiatica anche alle regioni del meridione. In generale questo gravissimo caso si collega al fenomeno delle invasioni biologiche, ovvero al trasporto operato dall' uomo - accidentalmente o intenzionalmente - di specie al di fuori del loro areale naturale. Tale fenomeno è in forte crescita in tutto il mondo, con tassi di incremento stimati in oltre il 75% in 30 anni e ancora superiori per il nostro Paese (96% in 30 anni). I dati scientifici disponibili indicano che le specie esotiche invasive causano oltre 12 miliardi di euro di danni all' anno in Europa e potranno determinare in futuro perdite all' agricoltura globale per oltre 540 miliardi di dollari/anno. L' Ispra segue con estrema attenzione il fenomeno, gestendo la banca dati nazionale specie esotiche ed ospitando le principali banche dati mondiali in materia. I dati raccolti possono permettere di individuare i vettori di arrivo delle specie a maggior impatto, fornendo indicazioni sulle più efficaci misure di prevenzione da attivare. Il contrasto agli impatti causati dalla cimice asiatica non appare efficace con le tecniche attualmente disponibili a causa dell' elevata tolleranza a molti insetticidi. Non sono attualmente disponibili prodotti selettivi per questo insetti, per la cui lotta vengono utilizzati insetticidi ad ampio spettro, in contrasto con le regole di lotta integrata imposte per le produzioni biologiche. Anche le tecniche di prevenzione meccanica, pur presentando una buona efficacia se correttamente applicati, sono molto costose e non appaiono applicabili a larga scala, quindi non risolutive. La tecnica che appare più promettente è basata sul controllo biologico, ovvero sull' utilizzo di antagonisti naturali della specie. Vari test hanno evidenziato un limitato impatto degli antagonisti autoctoni per l' Italia ed è necessario fare riferimento a specie antagoniste di origine esotica. In tal senso i dati disponibili sembrano indicare che l' utilizzo di Trissolcus japonicus (vespa samurai) potrebbe determinare un significativo effetto sulle popolazioni della cimice asiatica. (Italpress) agricoltura cimice Cimice asiatica insetticidi insetto Ispra noccioleti piante Condividi 0.

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[§14915631§] lunedì 28 ottobre 2019

Reggio Sera Ateneo

Cna, "Cambiamenti": premiate le start up reggiane foto

REGGIO EMILIA - Primo banco di prova importante per le startup reggiane che concorrono alla quarta edizione del premio nazionale Cambiamenti, 17 in tutto, con la premiazione territoriale indetta dalla Cna reggiana. Startupper, più o meno giovani, riuniti presso la sede di Ecipar Reggio Emilia hanno presentato le loro imprese, più o meno consolidate, davanti ad una giuria composta da: Giorgio Lugli, Presidente Cna, Gianluca Montanari, Referente Cna Crea Impresa, Andrea Cattabriga , strategic design, collaborative and open innovation, teacher and consultant, e Silvia Ciampa, PR Manager Kpi6.com. Foto 2 di 2 Unico requisito richiesto per questa edizione, la costituzione dopo il 1 gennaio 2016. Non conta il fatturato ma il pensiero innovativo, la volontà di riscoprire le tradizioni, promuovere il proprio territorio e la comunità, innovare prodotti e processi e costruire il futuro. Sulla base di questa filosofia, Cna Reggio Emilia ha premiato, ex aequo, tre imprese: Boscode di Simone Furattini e Andrea Chiericati è una piattaforma, che attraverso una serie di funzionalità innovative rivitalizza i centri storici sostenendo le vendite di negozianti locali. Packtin, già finalista a Roma nella precedente edizione, nata come spin-off dell' Università di Modena e Reggio Emilia, è composta da un gruppo di giovani esperti in green chemistry, microbiologia alimentare, biotecnologie industriali e studio di biopolimeri, rappresentato da Riccardo De Leo. I prodotti proposti sono pellicole e rivestimenti biodegradabili e commestibili che migliorano la conservazione degli alimenti freschi, riducendo gli sprechi e l' utilizzo di imballaggi plastici e aumentando la sicurezza alimentare. Pigro di Nicolò Magnanini offre assistenti virtuali chiavi in mano per l' helpdesk, in grado di rispondere alle domande degli utenti e di affiancare gli operatori per quelle più complesse. "La scelta non è stata facile - ha spiegato il presidente Cna Lugli - i campi di applicazione delle startup reggiane in gara sono davvero vasti e spaziano dall' arredo e design, alla ristorazione, alla moda, oltre alle attività che più di altre associamo all' innovazione nel campo web, software e delle tecnologie. E' davvero un orgoglio per la nostra città avere questi talenti e non ci resta che augurare a tutti buona fortuna per la finale del 28 novembre a Roma". Più informazioni su cna premiate reggiane start up Reggio Emilia Foto 2 di 2.

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[§14915634§] lunedì 28 ottobre 2019

Reggio2000 Ateneo

Martedì nuovo seminario del CRISE Unimore

Si punterà l' attenzione sull' Unione Europea in particolare verso quale tipo di unione andranno i 27 Stati membri, alla luce dei nuovi equilibri politici che si avranno all' alba della Brexit. Nel nuovo appuntamento del ciclo di seminari 2019 del Centro di Ricerche e Indagini Socio Economiche - CRISE di Unimore a confrontarsi con gli interessati sarà il prof. Thierry Vissol già docente di economia e funzionario della Commissione Europea, Direttore del Centro Euro-mediterraneo Librexpression.Il terzo appuntamento dal titolo 'Verso quale Unione Europea nei nuovi equilibri politici?' si terrà martedì 29 ottobre 2019 alle ore 17.30 presso l' Aula Convegni del Complesso universitario San Geminiano (via San Geminiano, 3) a Modena e vedrà nella presentazione del prof. Thierry Vissol, il prof. Francesco Pighi del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore. L' incontro è organizzato in collaborazione con il centro Europe Direct del Comune di Modena.'Per merito dei collaboratori del Crise e dello sportello Europe Direct del Comune, - afferma il prof. Graziano Pini, Direttore del CRISE di Unimore, - avremo con noi uno dei personaggi di spicco del mondo che gira intorno alle istituzioni europee, qualificato ed esperto del processo di integrazione, economista francese e autore di numerose pubblicazioni, come 'Europa Matrigna' del 2019 in vendita anche martedì alla 'lezione'. Dopo le elezioni del maggio scorso e in seguito agli accordi definiti per l' uscita della Gran Bretagna dall' Unione, il quadro politico europeo è profondamente cambiato e non è chiaro se prevarrà scetticismo o ripresa del progetto originario'.Otto gli incontri proposti fino a fine novembre che vedranno anche la presenza di docenti e di studenti dei Dipartimenti di Giurisprudenza, Economia Marco Biagi, Studi Linguistici e Culturali, Ingegneria, Educazione e Scienze Umane, Comunicazione ed Economia. Nel corso degli appuntamenti saranno trattati ed approfonditi temi di interesse attuale quali la nuova Europa, lo stato dell' economia italiana, la cassa depositi e prestiti e le prospettive per le giovani generazioni.L' incontro, aperto a tutti gli interessati, riconosce agli studenti ed ai professionisti Crediti Formativi grazie alle intese con l' Ordine degli Avvocati, dei Commercialisti e degli Ingegneri.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 29

[§14915636§] lunedì 28 ottobre 2019

Reggio2000 Ateneo

Reggio Emilia: tanti testimonial a favore della vaccinazione antinfluenzale per cittadini e operatori

È iniziata oggi, in concomitanza con quella regionale, la campagna 'Chi ha cuore si vaccina' promossa dall' Ausl di Reggio Emilia per invitare operatori sanitari e cittadinanza a sottoporsi a questa elementare ma fondamentale misura di prevenzione. Tanti i testimonial del mondo delle istituzioni, della cultura, del volontariato e dello sport che questa mattina si sono dati appuntamento nella sede del CORE. È stata l' occasione per fare il vaccino e affermare pubblicamente, con un flash mob, la propria attenzione a una scelta che, nel caso degli operatori sanitari, tocca anche gli aspetti dell' etica e della deontologia professionale. Per gli operatori sanitari, infatti, sottoporsi alla vaccinazione rappresenta un atto di rispetto nei confronti di tutti coloro che si affidano agli ospedali e ai servizi per la tutela della propria salute oltre che nei confronti dei colleghi. L' influenza rappresenta un serio problema sanitario per la sua contagiosità e per la possibilità di dar luogo a gravi complicanze. Perciò la vaccinazione è consigliata vivamente a tutti coloro che appartengono alle categorie considerate a rischio (anziani, malati cronici, donne in gravidanza, bambini), soprattutto per prevenire le complicanze di particolare gravità e il ricovero in ospedale. Insieme a tanti operatori, ad accogliere i testimonial erano presenti il Direttore sanitario Cristina Marchesi e il Direttore del Presidio ospedaliero provinciale Giorgio Mazzi. Al flash mob sono intervenuti il Sindaco di Reggio Emilia , il Vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca, il Presidente della Provincia Giorgio Zanni, i giocatori della Pallacanestro Reggiana Infante e Voivoda, i giocatori della Volley Tricolore Zingel e Dolfo, la cantante Orietta Berti e il campione olimpico Stefano Baldini (entrambi già testimonial delle campagne di raccolta fondi di Apro Onlus), la Presidente dell' Ordine dei Medici di Reggio Emilia Anna Maria Ferrari, il Direttore del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche di Unimore Annalisa Bargellini, l' imprenditore Stefano Landi, il Direttore generale di Grade Roberto Abati, il Presidente di Apro Onlus Giovanni Fornaciari, la Presidente di Curare Onlus Deanna Ferretti.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 30

[§14915635§] lunedì 28 ottobre 2019

Sassuolo2000 Ateneo

Martedì nuovo seminario del CRISE Unimore

Si punterà l' attenzione sull' Unione Europea in particolare verso quale tipo di unione andranno i 27 Stati membri, alla luce dei nuovi equilibri politici che si avranno all' alba della Brexit. Nel nuovo appuntamento del ciclo di seminari 2019 del Centro di Ricerche e Indagini Socio Economiche - CRISE di Unimore a confrontarsi con gli interessati sarà il prof. Thierry Vissol già docente di economia e funzionario della Commissione Europea, Direttore del Centro Euro-mediterraneo Librexpression. Il terzo appuntamento dal titolo "Verso quale Unione Europea nei nuovi equilibri politici?" si terrà martedì 29 ottobre 2019 alle ore 17.30 presso l' Aula Convegni del Complesso universitario San Geminiano (via San Geminiano, 3) a Modena e vedrà nella presentazione del prof. Thierry Vissol, il prof. Francesco Pighi del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore. L' incontro è organizzato in collaborazione con il centro Europe Direct del Comune di Modena. "Per merito dei collaboratori del Crise e dello sportello Europe Direct del Comune, - afferma il prof. Graziano Pini, Direttore del CRISE di Unimore, - avremo con noi uno dei personaggi di spicco del mondo che gira intorno alle istituzioni europee, qualificato ed esperto del processo di integrazione, economista francese e autore di numerose pubblicazioni, come "Europa Matrigna" del 2019 in vendita anche martedì alla "lezione". Dopo le elezioni del maggio scorso e in seguito agli accordi definiti per l' uscita della Gran Bretagna dall' Unione, il quadro politico europeo è profondamente cambiato e non è chiaro se prevarrà scetticismo o ripresa del progetto originario". Otto gli incontri proposti fino a fine novembre che vedranno anche la presenza di docenti e di studenti dei Dipartimenti di Giurisprudenza, Economia Marco Biagi, Studi Linguistici e Culturali, Ingegneria, Educazione e Scienze Umane, Comunicazione ed Economia. Nel corso degli appuntamenti saranno trattati ed approfonditi temi di interesse attuale quali la nuova Europa, lo stato dell' economia italiana, la cassa depositi e prestiti e le prospettive per le giovani generazioni. L' incontro, aperto a tutti gli interessati, riconosce agli studenti ed ai professionisti Crediti Formativi grazie alle intese con l' Ordine degli Avvocati, dei Commercialisti e degli Ingegneri.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 31

[§14915637§] lunedì 28 ottobre 2019

Sassuolo2000 Ateneo

Reggio Emilia: tanti testimonial a favore della vaccinazione antinfluenzale per cittadini e operatori

È iniziata oggi, in concomitanza con quella regionale, la campagna "Chi ha cuore si vaccina" promossa dall' Ausl di Reggio Emilia per invitare operatori sanitari e cittadinanza a sottoporsi a questa elementare ma fondamentale misura di prevenzione. Tanti i testimonial del mondo delle istituzioni, della cultura, del volontariato e dello sport che questa mattina si sono dati appuntamento nella sede del CORE. È stata l' occasione per fare il vaccino e affermare pubblicamente, con un flash mob, la propria attenzione a una scelta che, nel caso degli operatori sanitari, tocca anche gli aspetti dell' etica e della deontologia professionale. Per gli operatori sanitari, infatti, sottoporsi alla vaccinazione rappresenta un atto di rispetto nei confronti di tutti coloro che si affidano agli ospedali e ai servizi per la tutela della propria salute oltre che nei confronti dei colleghi. L' influenza rappresenta un serio problema sanitario per la sua contagiosità e per la possibilità di dar luogo a gravi complicanze. Perciò la vaccinazione è consigliata vivamente a tutti coloro che appartengono alle categorie considerate a rischio (anziani, malati cronici, donne in gravidanza, bambini), soprattutto per prevenire le complicanze di particolare gravità e il ricovero in ospedale. Insieme a tanti operatori, ad accogliere i testimonial erano presenti il Direttore sanitario Cristina Marchesi e il Direttore del Presidio ospedaliero provinciale Giorgio Mazzi. Al flash mob sono intervenuti il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il Vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca, il Presidente della Provincia Giorgio Zanni, i giocatori della Pallacanestro Reggiana Infante e Voivoda, i giocatori della Volley Tricolore Zingel e Dolfo, la cantante Orietta Berti e il campione olimpico Stefano Baldini (entrambi già testimonial delle campagne di raccolta fondi di Apro Onlus), la Presidente dell' Ordine dei Medici di Reggio Emilia Anna Maria Ferrari, il Direttore del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche di Unimore Annalisa Bargellini, l' imprenditore Stefano Landi, il Direttore generale di Grade Roberto Abati, il Presidente di Apro Onlus Giovanni Fornaciari, la Presidente di Curare Onlus Deanna Ferretti.

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