@primopianomolise.it Sabato 30 marzo 2019 Primo Piano Agnone Alto Molise 0874 483400 15 Sviluppo rurale e patrimonio culturale, study visit in alto Molise con l’Erasmus Plus Earth Una delegazione di ricercatori Unimol e di altri 5 Paesi ha fatto tappa a Collemeluccio, Agnone, Borgo Tufi e

versità e Ong dei diversi Paesi di Frosolone dove il centro Biocult ha consorziati, con UniMol capofila portato a termine recentemente varie attività di scientifico (Italia, Spagna, Francia, ricerca, monitoraggio, sensibilizzazione e kno- Argentina, Paraguay e Bolivia), wledge transfer per azioni di sviluppo locale. hanno visitato, nella giornata di giovedì 28 marzo, le particolari real- tà di tutela e valorizza- zione ambientale come la Riserva Mab di Colleme- luccio, il caseificio e il museo della tradizione AGNONE. Si è concluso con la study visit di scusso insieme nei tre giorni precedenti, in mo- casearia e transumante della famiglia giovedì scorso il kick-off meeting del progetto do serrato e proficuo, sulle varie tematiche teo- Di Nucci ad Agnone, l’esperienza di Erasmus Plus EARTH sui temi dello sviluppo rico-metodologiche e sulle numerose azioni di rigenerazione territoriale di Castel rurale e del patrimonio culturale. Dopo aver di- progetto, i ricercatori e gli studiosi delle Uni- del Giudice (Borgo Tufi e Melise) e il

ventaglio semiaperto, una nave a ve- Viaggio nel museo archeologico nazionale dell’Umbria dove sono conservati pezzi unici delle la, un cane, un gobbo deforme con un cappello in mano, uno stivaletto fem- tradizioni pagane. Il contributo della nostra regione illustrato dalla direttrice Luana Cenciaioli minile ed un corno da caccia. Da tale repertorio un valente story-teller tro- verebbe ispirazione per un romanzo d’amore o di avventura, o per una Agnone tra amuleti, streghe e malocchio storia picaresca. A dimostrare la con- taminazione tra magico e religioso non mancano amuleti con le immagi- Alla scoperta del “Manu” di Perugia ni in argento di Santa Lucia, rappre- sentata secondo la simbologia cano- AGNONE. Quando giungono anche una chiavetta d’ar- nica con un piatto con due occhi in non esistevano farmaci gento ad asta cilindrica che si innesta una mano e la palma del martirio nel- né ospedali il popolo, in un anello trilobato, detta dello Spi- l’altra e di san Donato, in abiti vesco- indifeso da epidemie, rito Santo, ritenuta utile nel tratta- vili. Troviamo poi mani che fanno il carestie, pestilenze ri- mento e nella prevenzione delle con- gesto delle corna e cornetti in oro, co- correva inevitabilmente vulsioni, dette infantignole. Altri rallo e corno e quei singolari oggetti alla magia. Ogni diffi- amuleti di origine agnonese presenta- detti “brevi”. I brevi sono dei piccoli coltà della vita quotidia- no una struttura complessa. Uno è sacchetti di tessuto di forme diverse na trovava in essa una costituito da una lastrina di selenite nel cui interno erano racchiuse im- risposta, compresi i ful- sagomata ad ala stilizzata (ala di San magini sacre o reliquie per la prote- mini e le saette. Tradi- Michele Arcangelo), utilizzata contro zione contro le avversità. Normal- zioni arcaiche, spesso di il malocchio, unita da un occhiello di mente erano confezionati dalle suore Cenciaioli e Marinelli origine precristiana, si filo arrotolato e cucito ad una striscia di clausura, che in Agnone erano tramandavano nelle so- rettangolare di pelle di tasso (Meles ospitate presso il convento di Santa cietà rurali di genera- bile detective che ha contri- meles) legata da una fettuccia di raso Chiara. Una loro variante “speciali- zione in generazione, buito alle indagini sul trafuga- bianco, contro le streghe. Un secon- stica”, i brevi di guerra, venivano cu- resistendo allo scienti- mento di preziosi og- citi sugli indumenti dei smo illuminista ed a un rapporto am- deva causata dalla penetrazione di getti etruschi entrati nel mer- soldati inviati al fronte bivalente con la Chiesa Cattolica. Se peli nei seno puerperale, si usava una cato clandestino ed alla loro per proteggerli dai pe- le pratiche magiche erano frequente- pettinella, o le pietre del latte o latta- restituzione alla collettività. ricoli bellici. Il breve di mente oggetto di condanna e repres- juoli; per la cura della sterilità gingil- Il Manu ospita una intera se- guerra di Agnone è un sione da parte del clero in lotta con- li a forma di pesce e così via.... zione dedicata agli amuleti di sacchetto rettangolare tro maghi, fattucchiere ed amuleti, il Una vasta collezione di amuleti è cui la dottoressa Cenciaioli è di stoffa damascata di cattolicesimo spesso inglobava sin- presente nella collezione di Giuseppe attenta custode, avvalendosi color avorio, contenen- cretisticamente tradizioni pagane in Bellucci, ospitata nel Manu (Museo della preziosa collaborazione te un chiodo di acciaio nuove forme di culto. Pensiamo al Archeologico Nazionale dell’Um- del professor Giancarlo Ba- arrugginito, un fram- ruolo svolto dai vari Santi protettori, bria), posto nel magnifico complesso ronti, antropologo docente di mento di stoffa color con le rispettive specializzazioni, og- di San Domenico. Storia delle tradizioni popola- avorio, una nappetta di getto di una venerazione quasi super- In questa collezione sono presenti di- ri presso il Dipartimento Uomo e fili bianchi, sei fram- stiziosa o al traffico di reliquie più o versi pezzi provenienti dall’ Territorio presso l’Università di Pe- menti di foglie di uli- meno originali. L’antropologogo Er- e dal Molise, alcuni dei quali raccolti rugia, che ha provveduto alla catalo- vo, un frammento di nesto De Martino nei suoi studi, a nel territorio di Agnone. gazione, all’allestimento e alla pre- pelle di tasso e due ritagli ret- partire dal celebre testo “Sud e ma- Ce li mostra la dottoressa Luana Cen- sentazione dei materiali. L’area di tangolari di stoffa, uno azzur- gia” ha approfonditamente descritto ciaioli, direttrice del museo. È una origine dei materiali non si limita al- ro, l’altro giallo. ed analizzato tali fenomeni. conoscitrice del Molise, regione che l’Umbria, ma si estende ad ampie zo- Oggetti che ci riportano ad un In ogni caso fino alla metà del secolo conosce e apprezza per aver parteci- ne dell’Appennino centro-meridio- mondo ed ad una cultura appa- scorso poteva accadere che la “pietra pato a campagne di scavi nel sito ar- nale, compreso il Molise. In partico- rentemente superati dalla sto- gravida”, un ciottolo cavo contenente cheologico di Sepino. Ha recente- lare, da Agnone provengono diversi ria e dal progresso, ma che all’interno diversi sassolini a mò di mente visitato la fonderia di campane pezzi, tutti di grande interesse. molto probabilmente conti- sonaglio, venisse utilizzata dalle Marinelli, a cui è interessata anche Nella prima sala troviamo un piccolo do amuleto com- nuano a sopravvivere, più o mammane per influenzare il decorso per motivi familiari in quanto alcuni pesciolino, propiziatore di fecondità plesso proveniente meno esplicitamente, nelle della gravidanza, funzionando come suoi congiunti hanno praticato la no- e due manofiche in corallo. La ma- da Agnone è una vera e propria anto- abitudini, nei costumi e, soprattutto, una calamita. Fasciata all’altezza del bile arte del campanaro in quel di Vi- nofica è una mano che fa un gesto ir- logia di oggetti propiziatori: si tratta nell’inconscio di molti di noi. Anche torace della gravida evitava il parto terbo. riverente, tra l’altro uno dei simboli di un pendaglio in metallo brunito perché, come diceva il grande Eduar- prematuro mentre, se la nascita ritar- Nessuno potrebbe immaginare che della passione di Cristo: veniva posta costituito da un cerchietto che sorreg- do de Filippo “essere superstiziosi è dava, veniva posta a livello dell’in- sotto l’aspetto di inoffensiva studio- al collo dei neonati con funzioni pro- ge un numero tredici, un mandolino, da ignoranti, ma non esserlo porta guine per avviare il travaglio. Per sa, profonda conoscitrice delle cultu- piziatorie e più specificatamente per un cornetto ad una voluta, un bricco, male”. evitare la perdita del latte, che si cre- re antiche, si nasconda una implaca- combattere l’itterizia. Da Agnone due sacchi di monete, un canguro, un a cura di Italo Marinelli