# # # # Bassa Val Pellice e pianura tra Cavour e Bagnolo Piemonte # # # # Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Rocca Brera (Torino) # # # [PAYS.DOC] # PM-23 # # # # # # # # # # # # # e # # l o # # a e # r l n # u a a # t r # b # # # a u r # # # # Aree industriali Fasce fluviali Insediamenti storici Il mosaico agricolo della pianura Boschi cedui (collina Rorà) N R U # # # # # Montagna # #

Il fondovalle della valle Pellice tra e Il fondovalle di Luserna e di Rorà è definito dalla Il nucleo storico di Luserna è ancora individuabile L'ampio raggio della veduta permette di cogliere la La collina di Rorà è caratterizzata da una cospicua # Luserna è scandito lungo l'asse stradale e quello presenza di una fascia di vegetazione fluviale che per la sua posizione leggermente rilevata rispetto geometria del tessuto agricolo, che definisce le presenza di boschi cedui, che disegnano il Collina fluviale da continui insediamenti abitati e delimita le rive del Luserna. L'andamento non al territorio circostante. Le frazioni poste lungo la aree della pianura di e quelle intorno dislivello delle pendici collinari digradanti verso la industriali. Si alternano piccole industrie, rettilineo del corso d'acqua caratterizza il valle del Luserna e quelle disposte lungo le prime alla Rocca di Cavour. Si tratta per lo più di pianura. Si tratta di boschi di castagni e faggi che Pianura laboratori di lavorazioni artigianali e grandi paesaggio della vallata. Maggiore regimentazione pendici collinari mantengono ancora una struttura coltivazioni a frutteto nelle prime fasce verso la ricoprono interamente i versanti del comune, sia magazzini. Spesso non viene rispettata la delle acque presenta il Pellice, che è stato oggetto di impianto riconoscibile anche se fortemente collina, che lasciano il posto ai cereali nelle zone a verso la vallata di Rorà che quella del Pellice. Di Litorale vicinanza con il corso d'acqua, con invasioni di un piano per ripulire il fondale e gli argini, rimaneggiata. Diverse cascine a corte sono sud degli insediamenti agricoli cavouresi. fronte alle pendici boschive si contrappongono dell'area di esondazione. Il fondovalle di Luserna e ampliando la sezione del bacino a seguito dei ancora visibili lungo gli assi stradali che da aree completamente prive di vegetazione in di Rorà è meno interessato dal fenomeno del danni provocati nell'alluvione del 2000. Fuori dagli Luserna conducono a Bibiana costeggiando le quanto zone di estrazione della pietra di Luserna. Il massiccio insediamento industriale, anche se si insediamenti abitati e industriali conserva ancora pendici collinari. L'originario impianto territoriale è rimpianto e la bonifica delle aree di cave, per assiste ad un progressivo aumento delle tracce di vegetazione ripariale. completamente snaturato dall'inserimento di interi quanto prevista dalla legge, sembra essere pratica costruzioni di tipo secondario e terziario, proprio nuovi quartieri residenziali. disattesa. per saturazione delle aree limitrofe.

La Val Pellice, caratterizzata dall'importante presenza della comunità religiosa valdese, è percorsa da un asse di fondovalle, lungo il quale si dispongono i poli di rilevanza storica di Luserna, Torre Pellice, Villar e . L'insediamento più antico della valle, Luserna, è posto su di un'altura morenica, e dal 1630 al 1696 fu il capoluogo della provincia francese di . Il percorso storico di fondovalle si articola, all'altezza di Luserna, in un sistema di strade di comunicazione trasvallive; attraverso Lusernetta, verso Bibiana la valle Pellice si unisce con la confinante valle Infernotto di Bagnolo. Un'altra strada, che nasce dal medesimo fondovalle conduce all'insediamento sparso di Rorà, costituito da numerose borgate sparpagliate tra frutteti e boschi, in un'ampia vallata laterale a quella principale. La valle, a seguito della sua radicata tradizione protestante, fu soggetto di numerosi attacchi e distruzioni, che portarono alle nuove edificazioni dei centri di servizio per la popolazione valdese. L'architettura dei principali edifici valdesi risente dell'ambito culturale di metà Ottocento, quando a seguito dell'emanazione dello Statuto Albertino, anche la comunità valdese potè professare liberamente la religione protestante e realizzare gli edifici di culto, di istruzione e di cultura. La fascia di fondovalle tra Luserna e Bricherasio è interessata da fenomeni sporadici di industrializzazione storica e recente (decisamente più massiccia) legata alla lavorazione della pietra di Luserna, principale attività economica della Valle. Le cave di estrazione sono collocate di fronte al versante di Rorà, nella zona della punta Cornur in comunicazione con l'area estrattiva di Montoso. Gli insediamenti della bassa valle si connotano per numerosi inserimenti edilizi residenziali di tipo urbano multipiano, o a villetta, con forte impatto a scala locale e territoriale.

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La valle proprio a seguito della sua radicata tradizione protestante fu soggetta a numerosi attacchi e distruzioni, che portarono a nuove edificazioni per volere dei duchi di Savoia. Si rendeva necessario un luogo forte di controllo per mantenere confinate le popolazioni dei nei territori concessi. Nel 1655 si iniziò a costruire una nuova fortificazione nel sito collinare presso il ponte di , di seguito chiamato il Forte di Santa Maria di Luserna: si trattava di una fortezza a pianta pentagonale con bastioni a fianchi retti, illustrata nelle iconografie storiche. Questa si affiancava al forte di Mirabuc costruito tra il 1565 e il 1569 a difesa dei nuovi confini ducali sabaudi. L'architettura della costruzione, rappresentata in un disegno di Soldati, è caratterizzata da un sistema a blocco, articolato in una torre maestra e da due torri di cortina cilindriche, con elementi di difesa tardomedievali, ormai superati per l'epoca. Nel secolo seguente due progetti di Carlo Morello rivedono in maniera radicale l'impianto del forte, che verrà utilizzato fino alla fine del XVIII secolo, quando venne occupato dalle truppe francesi. Nella carte di fine secolo sia il forte di Mirabuc che quello di Santa Maria a Torre sono documentati in rovina.

1 2 Castello de la torre di valle luserna, Giacomo Soldati, Archivio di Stato di Torino, Camerale, Tipi art.666, n.24

1 La Rocca Brera è proprietà privata e ospita antenne per collegamenti telefonici (punto di ripresa.)

2 Il bosco di faggi che conduce alla Rocca Brera.

3 L'area industriale di .

4 L'abitato di Rorà nella frazione capoluogo.

5 Sfruttamento industriale e residenziale nella pianura di Luserna.

6 Le borgate di Rorà sparse nella vallata.

[Il territorio intorno al forte di Santa Maria di Luserna, eretto nel 1655], Archivio di Stato di 3 4 Torino, Corte, Provincia di Pinerolo, n. 16

5 6 [L'insediamento di Luserna con la cinta urbana; sul colle la "torre di San Michele"], Quadropane, 25 ottobre 1663, Biblioteca Reale di Torino, Militari 177, tav. 21