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Anno III n. 22 - Novembre 2014

Cinema “trash” Associazionismo Nazionale di Cultura Cinematografica Il conformismo dell’indifferenziato Il degrado italiano ha assediati e avvelenati ogni giorno, per non di- MiBACT: Inversione tanti volti, alcuni ecla- re ogni ora, dalla melma audiovisiva rovescia- di tendenza tanti, alcuni dissimu- ta loro addosso dalla Tv e da Internet, che pa- lati, altri sfuggenti e gano fior di rette a certe università per poi nei contributi altri ancora apparen- trovarsi di fronte, come esempio di cinema ministeriali alle temente insignificanti puro, alla scena della doccia dell’ “Infermiera (in confronto alla gra- di notte”. È vero che le prove della vita, più so- Associazioni vità dei primi). La mo- no dure e più possono forgiare, quindi se si è Nazionali di Cultura da “trash” - ossia quella dotati di un minimo d’intelligenza si può an- Roberto Chiesi tendenza che consiste che affrontare un seminario universitario su Cinematografica nell’esaltazione acritica e indiscriminata di “Quel gran pezzo dell’Ubalda” e uscirne raf- film quali “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta forzati, pronti a misurarsi con le tante mistifi- Direzione Generale Cinema. nuda e tutta calda”, “Giovannona coscialunga” cazioni, abusi e inganni di cui purtroppo può Pubblicata delibera contributi 2014 o “L’infermiera di notte” o ancora “L’inse- essere costellata l’esistenza. Però rimane co- alle Associazioni Nazionali di Cultura gnante” e tanti altri, insomma i sottoprodotti munque un senso di spreco desolante, di ma- della commediaccia pruriginosa degli anni ‘70 lessere e anche d’indignazione a pensare Cinematografica – tendenza che coinvolge in prima linea critici segue a pag. successiva cinematografici e docenti universitari di cine- In data 17 ottobre c.a. è stata pubblicata la deli- ma – può sembrare insignificante e ridicola. bera che, in controtendenza con i tagli operati In effetti lo è e potremmo giurare che sarà negli scorsi anni (-40% dal 2010), ha reintegra- spazzata via presto o tardi da altre mode (ma- to di 100.000 euro rispetto al 2013 i fondi desti- gari peggiori, ammesso che sia possibile). Ma nati alla promozione del comparto delle Asso- ciò che non appare insignificante è il contri- ciazioni Nazionali di Cultura Cinematografica buto, modesto ma non trascurabile, che que- (AANNCC). E’ un risultato ottenuto grazie al sto fenomeno sta aggiungendo al degrado lavoro costante e unitario delle AANNCC e del culturale del nostro paese. Degrado le cui vit- Coordinamento dei presidenti nazionali che, time sono gli studenti, quei giovani che credo- durante il corso di tutto l’anno, hanno incon- no di essere cinefili perché li hanno convinti o trato deputati e senatori delle Commissioni si sono persuasi che i rutti di Lino Banfi siano Cultura - due le interrogazioni presentate in cinema, che Maurizio Merli sia stato un gran- Parlamento (on. Fratoianni e sen. Marcucci) - de artista, che il poliziottesco italiano sia stato fino ad arrivare all’incontro del giugno scorso un nuovo rinascimento e via delirando. È qua- con il ministro Franceschini e, per ultimo, con si straziante, infatti, pensare a quei dicianno- la recente audizione fatta con il D.G. Cinema venni o ventenni, reduci da scuole che li hanno Nicola Borrelli e la Commissione per la Cine- abbandonati in uno stato di semianalfabetismo, “Avrai il mio scalpo” di Pierfrancesco Uva matografia - Sezione per la promozione cine- matografica. Il Comitato di Coordinamento Associazionismo Nazionale di Cultura Cinematografica delle AANNCC, rappresentando le istanze e le necessità generali delle Associazioni nonché l’impegno e lo specifico ruolo culturale dei cir- Riunito a Roma Il Direttivo della FICC - coli di base, risorse insostituibili per la promo- Federazione Italiana dei Circoli del Cinema zione del cinema e della formazione del pub- blico nel nostro paese, è riuscito a determinare Tra gli argomenti principali riesaminato le condizioni di questo primo soddisfacente risultato, peraltro in un quadro molto preoc- il bilancio preventivo dopo il decreto del cupante di tagli complessivi sulla spesa pub- Mibact sul contributo 2014 alle Associazioni blica. L’auspicio è che questo dato rappresenti una vera inversione di tendenza ed un primo Nazionali di Cultura Cinematografica e decisivo passo per un convinto sostegno pub- l’organizzazione della XXVIII Assemblea blico all’associazionismo e alla rete dei circoli, spazi privilegiati e insostituibili per la promo- Nazionale che eleggerà il nuovo gruppo zione e la riaffermazione della cultura cinema- Marco Asunis dirigente tografica in Italia, a partire da quei luoghi sto- ricamente meno serviti dai circuiti convenzionali. Nell’ afosa domenica romana del 19 ottobre Piazza San Pietro per la beatificazione di Papa priva di qualsiasi parvenza autunnale, tra una Paolo VI e la comparsata sul red carpet di Coordinamento Associazioni Nazionali di Cultura fibrillante attesa dei tanti pellegrini giunti in segue a pag. 6 Cinematografica

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segue da pag. precedente trash, infatti, consiste anche nell’eliminazio- all’ingenuità di quei ragazzi, i più sprovveduti ne del concetto ingombrante e impegnativo di magari, che entrano in un ateneo pensando di autore o di autori (anche perché richiede uno ricavarne stimoli ed esperienze culturali – la studio faticoso di mesi o anni e le fatiche non stessa motivazione, evidentemente, che indu- sono il nutrimento preferito di tali esegeti). In ce i loro genitori a pa- gare fior di rette – e ne escono abbruttiti e più CINEFORUM 538 ignoranti di prima. I teorici e gli esegeti di Il nuovo numero e l’indice “Quel gran pezzo dell’U- analitico del 2013 balda tutta nuda e tutta calda”, non si pongono EDITORIALE molti dubbi di coscien- Adriano Piccardi/Presente e futuro za (forse si pongono dubbi di bilancio, ve- I FILM dendo l’emorragia de- Anton Giulio Mancino/Belluscone. Una storia gli iscritti negli atenei siciliana di Franco Maresco; Rinaldo Vignati/ dove si insegna quella The Look of Silence di ; roba). Hanno scoperto Giampiero Frasca/Mud di Jeff Nichols; Elisa l’alibi della sociologia, “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda” è un film della commedia Baldini/Senza nessuna pietà di Michele Alhai- con cui pensano di po- erotica all’italiana del 1972 diretto da Mariano Laurenti con Edwige Fenech e Pippo que; Chiara Borroni/La zuppa del demonio di ter riscattare ogni sco- Franco Davide Ferrario; Roberto Chiesi/One on ria, ogni sottoprodot- One di Kim Ki-duk; Fabrizio Liberti/Si alza il to, ogni spazzatura e di rivenderla come se questo modo, tali “studiosi” si allineano con vento di Hayao Miyazaki; Paola Brunetta/ fosse oro perché, secondo loro, costituisce un commovente sintonia, alla linea, per esempio, Frances Ha di Noah Baumbach; Chiara Santil- prezioso reperto della società dell’epoca. Vale delle televisioni di stato e non, che trasmetto- li, Giancarlo Mancini, Tina Porcelli/Under the a dire che, secondo loro, è soprattutto stu- no solo spazzatura negli orari di massimo Skin - I nostri ragazzi - Colpa delle stelle diando (quindi perdendo tempo a studiare) la ascolto, ai siti Internet di cinema dove si leg- feccia, l’immondizia, gli scarti che si com- gono testi che, in un italiano afflitto da proble- Speciale VENEZIA prende meglio il senso di un’epoca. Natural- mi di sintassi, spacciano notizie fasulle come Fabrizio Tassi/Occhi su Venezia mente non ci sarebbe nulla di illegittimo a dati storici, contribuendo così alla prolifera- Valentina Alfonsi, Chiara Borroni,Gianluigi studiare anche i sottoprodotti realizzati in un zione di un indifferenziato dove si perdono le Bozza, Giacomo Calzoni, Massimo Causo, An- determinato periodo, a patto però di privile- diversità di scale, misure, livelli e tutto è ridot- drea Chimento, Andrea Frambrosi, Leonardo giare quelle opere che hanno veramente se- to e appiattito ad un’unica melma informe. Gandini, Federico Gironi, Riccardo Lascialfa- gnato la cultura di un’epoca. Invece, guarda Dove appunto “Quel gran pezzo dell’Ubalda ri, Roberto Manassero, Matteo Marelli, Alberto caso, queste ultime sono sempre più latitanti tutta nuda e tutta calda” vale come “Il Gatto- Morsiani, Federico Pedroni, Lorenzo Rossi, pardo”, anzi magari più Fabrizio Tassi, Alessandro Uccelli, Rinaldo Vi- de “Il Gattopardo”. Uno gnati/ degli aspetti più ridicoli Il meglio delle varie sezioni e penosi del fenomeno, è Le “pagelle” di «Cineforum» l’abuso di parole quali Film in concorso “spregiudicatezza” e “an- Fuori concorso ticonformismo”. Infatti Orizzonti gli esegeti e cultori del Venezia Classici trash tentano di spac- Giornate degli autori ciarsi per “spregiudica- Settimana della critica ti” e per anticonformisti e rivelano una sinistra ten- FOCUS denza all’antidemocrazia Sergio Arecco/Dell’apparizione e dell’apparen- perché sono solleciti a de- za: Racconti d’amore di Elisabetta Sgarbi finire “retrogradi” o addi- rittura “fascisti” quelli che FESTIVAL DI LOCARNO non la pensano come loro. Tina Porcelli/Concorso e Piazza Grande In realtà non c’è nulla di Rinaldo Vignati/Lo scudo del cinema italiano. “Il Gattopardo” è un film drammatico del 1963 con Alain Delon (Tancredi di più conformista di un’o- Retrospettiva Titanus Falconeri), Claudia Cardinale (Angelica Sedara/Donna Bastiana) e Burt Lancaster perazione di mercato, or- diretto da Luchino Visconti. E’ tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di mai pluridecennale, che DVD a cura di Alberto Morsiani Lampedusa e ha vinto la Palma d’oro come miglior film al 16º Festival di Cannes. comincia nelle aule uni- Il film è stato poi selezionato tra i 100 film italiani da salvare. versitarie e dilaga negli LE LUNE DEL CINEMA a cura di Nuccio Loda- schermi (televisivi o di to o cadono sempre più spesso in oblio, nei pro- youtube) dove tutti questi sottoprodotti sono È disponibile l’Indice dell’annata 2013 in grammi d’esame di questi famigerati atenei. ampiamente e capillarmente diffusi. Questo .pdf: l’indice analitico dal numero 521 al nume- Quindi la sopravvalutazione indiscriminata è, anche, il nuovo conformismo. Il conformi- ro 530 di Cineforum, a cura di Dario Catozzo. del peggio si accompagna, in misura diretta- smo dell’indifferenziato. Uno dei conformi- Lo scarichi gratuitamente qua. mente proporzionale, all’oblio delle opere e smi del degrado italiano. info: [email protected]; facebook: Cineforum - Rivista di degli autori più significativi. Anzi, addirittura cinema; twitter: @cineforum_mag; www.cineforum.it/ alla cancellazione del concetto stesso di “autore” e Amministrazione: Cineforum, via Pignolo 123, 24121 Ber- “opere” perché la linea teorica degli esegeti del Roberto Chiesi gamo, tel 035361361, fax 035341255 2 [email protected] L’impegno trasversale da parte di tutte le forze politiche, per promuovere il ruolo della cultura nel nostro Paese e la sua rilevanza economica e sociale. Prosegue lo spazio dedicato ai politici di buona volontà che vorranno impegnarsi su “ La priorità dell’azione politica nell’ambito della cultura” La parola ai politici: Roberto Musacchio Europa creativa?

Dicono le carte ufficiali di azione considerato elemento fondamentale quelle imposte dalle organizzazioni ademo- europee che la cultura per contribuire all’effettiva creazione di un’a- cratiche come il WTO e sempre meno quelle svolge un ruolo impor- rea culturale europea nonché al rafforzamen- che nascono dalla volontà popolare e frutto tante nella economia to della diversità culturale e del dialogo inter- delle istituzioni rappresentative. Aldilà di ciò della UE. Da studi rea- culturale. La novità è rappresentata da Europa che è stato scritto nei Trattati, la parte del leo- lizzati emerge che ai creativa, il programma che ha preso l’avvio dal ne, anche in quegli stessi Trattati, la fanno le settori creativi e cultu- 2014 ed arriverà al 2020. Questo programma regole mercatorie. Se si vede la legislazione rali è attribuibile fino al riguarda la cultura e gli audiovisivi e si basa UE sempre più essa è discendente dal quadro 4,5% del PIL della Unio- sui programmi precedenti: Media (1991-2013), normativo che presidia gli interessi dominan- ne e circa il 4% dell’oc- Media Mundus (2011-2013) e i programmi cul- ti. I governanti europei si sono fatti qualche Roberto Musacchio cupazione, per 8,5 mi- tura (2000-2013). Europa creativa sosterrà il vanto di aver voluto tenere a riparo la cultura lioni di posti di lavoro cinema europeo e i settori culturali e creativi, da questo dominio del mercato. Si è sottoline- che sono poi molti di più se si tiene conto delle beneficiando artisti, professionisti della- cul ata spesso l’esistenza della eccezione cultura- ricadute su altri settori. Sempre le carte affer- tura e dell’audiovisivo, le organizzazioni dello le, una sorta di salvaguardia, che veniva posta mano che l’Europa è leader mondiale nella spettacolo, delle belle arti, dell’editoria, del ci- negli ambiti legislativi più estremamente esportazione dei prodotti delle industrie crea- nema, della tv, della musica delle arti interdi- mercatisti. Vale per direttive come la Bolke- tive e che per difendere tale posizione occorre sciplinari, del patrimonio culturale e dell’in- stein che riguarda il mercato interno dei ser- investire nella capacità dei settori di operare dustria dei videogiochi. Il bilancio previsto è vizi. Vale oggi per il famigerato TTIP, accordo aldilà delle frontiere. Ancora più “solenne- di 1,46 miliardi di euro per i prossimi 7 anni transatlantico sugli investimenti, attualmen- mente” le politiche culturali europee hanno con un incremento del 9% rispetto ai livelli at- te in discussione segretata. Ma c’è vera ecce- riferimento nel Trattato sul funzionamento tuali. L’attenzione per l’ambito audiovisivo si zione? A me pare difficile affermarlo. In realtà dell’Unione, art.167. Lo stesso vale per le poli- concretizza in un quadro normativo operati- il settore culturale è scosso anch’esso, in tutte tiche audiovisive e dei media, art.167 e 173. Il vo. In esso vi è la Direttiva sui servizi di media le sue dimensioni, dal ciclone del pensiero Trattato di Lisbona implementa i riferimenti audiovisivi. Nel 2005 è stata avviata la revisio- unico di mercato. Questo vale per un mondo valoriali e fa esplicito riferimento alla volontà ne della direttiva “Televisione senza frontiere” del lavoro sempre più precarizzato in tutti i di ispirarsi “alle eredità culturali, religiose ed allo scopo di tenere conto degli sviluppi tec- settori da quello della informazione a quelli umanistiche dell’Europa” e di assumere l’im- nologici nel settore e alle esigenze di ridurre culturali e dell’intrattenimento. Vale per pro- pegno a rispettare “la ricchezza della sua di- l’onere normativo coprendo però tutti i servi- prietà produttive e distributive sempre più versità culturale e linguistica e (a vigilare) sul- zi media, di dare disposizioni sulla pubblicità accentrate e sempre più colluse con gli econo- la salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio televisiva per promuovere il finanziamento mici dominanti e sempre più soventemente culturale europeo”. Nella Carta dei diritti fon- dei contenuti audiovisivi, di migliorare l’ac- direttamente ingaggiate con i poteri politici. damentali dell’Unione si stabilisce poi che “le cesso alle persone con disabilità visiva e uditi- Vale per i modelli culturali transitati, sempre arti e la ricerca scientifica sono libere” e che va. Su questi ambiti è stata presentata il 4 più omologati a quelli di mercato; per gli ele- “l’Unione rispetta la diversità culturale, reli- maggio 2012 la prima relazione sullo stato di menti informativi, sempre meno pluralistici e giosa e linguistica”. Dal punto di vista degli attuazione della direttiva da cui è emersa l’esi- sempre più uniformi al punto che l’informa- obiettivi, il Trattato prevede che la UE contri- genza di aggiornamento in base alla nuova zione dei tempi di guerra, ormai quasi perma- buisca al pieno sviluppo delle culture degli diffusione via internet. Da questo dato viene nente, sembra la normalità. La realtà è che quel- Stati membri nel rispetto delle loro diversità la pubblicazione nel 2013 del libro verde sul la cultura europea di cui si riempiono i nazionali e regionali, evidenziando nel con- prepararsi ad un mondo audiovisivo di piena documenti ufficiali rischia di morire nel senso tempo il retaggio culturale comune. Operati- convergenza. Per il patrimonio cinematogra- più drammatico e definitivo del termine. Ne vamente nel maggio 2007 la Commissione ha fico europeo si raccomanda la sua salvaguar- vengono uccisi ogni giorno gli elementi fon- proposto una agenda per la cultura basata su dia e valorizzazione, con catalogazione, rac- danti. Vengono uccisi i valori antichi dell’ur- tre serie di obiettivi comuni: diversità cultura- colta, ripristino con rendiconto biennale. Altri banesimo, della solidarietà verso i viaggianti, le e dialogo interculturale, cultura come cata- ambiti riguardano l’alfabetizzazione mediati- del rapporto tra cultura, natura e lavoro. E lizzatore della creatività e cultura come com- ca, il pluralismo dei media e le azioni esterne quelli che da questi hanno tratto origine per ponente essenziale delle relazioni internazionali. di difesa degli interessi culturali europei formare quello che è stato chiamato il modello Dagli obiettivi discendono i programmi di azio- nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del sociale europeo e cioè il valore del lavoro, del ne. Uno di questi è dedicato alle Capitali euro- Commercio. E’ proprio questo ultimo ambito pubblico, della democrazia. L’abbinamento pee della cultura (CEDC) e seleziona attraver- che consente di fare qualche riflessione che va tra finanziarizzazione e austerità li sta ucci- so una giuria di esperti indipendenti città che ora oltre il riportare elementi conoscitivi delle dendo. Per giunta presunte classi dirigenti vengono premiate (già più di 40) per pro- carte ufficiali. Qual? è il rapporto tra la cultura soffiano sul fuoco dei conflitti, in particolare grammi culturali a forte vocazione europea come espressione di valori e di relazioni e contro i migranti, ma tra lavoratori, tra gene- che permettano il rinnovamento e la promo- l’ambito commerciale? Naturalmente la cultu- razioni promuovendo imbarbarimento. Dopo zione della loro immagine. Ci sono poi i Premi ra vive nel suo essere prodotta nell’ambito l’orrore delle guerre conosciamo oggi il ri- per l’eccellenza nel campo del patrimonio cul- della società in cui si colloca. E quella che vi- schio di un nuovo orrore, quello del genocidio turale, dell’architettura,della letteratura e del- viamo è una società di mercato. Anzi, in que- antropologico delle nostre culture. E’ il Pen- la musica destinati a artisti, musicisti,archi- sto momento è una società del mercato globa- siero Unico che uccide. Che omologa l’infor- tetti, scrittori e operatori culturali. La Mobilità le finanziarizzato. Le regole che si impongono mazione, avvelena le coscienze. Abbiamo transazionale degli artisti è un altro programma in questa nuova dimensione sono sempre più segue a pag. successiva 3 n. 22

segue da pag. precedente te-scuola per tutti che si occupa di promuovere pensiero smo di sinistra contribuendo alla nascita della lista l’Altra bisogno di una vera lotta di liberazione da tut- critico e opera nel campo dell’aiuto allo studio e alla for- Europa con Tsipras. Dalla seconda metà degli anni ’70 è to ciò, di una rivolta popolare e democratica. mazione e per la quale cura i rapporti europei. E’ stato stato impegnato in politica come funzionario e dirigente Ciò che c’è di profondo nella nostra cultura ci Parlamentare Europeo dal 2004 al 2009 con il ruolo di del Pdup poi del Pci e infine del Prc. Dopo una breve per- può aiutare! capodelegazione del PRC e come membro delle commis- manenza in Sel è ora iscritto individuale al Partito della Roberto Musacchio sioni ambiente, clima ( di cui è stato vicepresidente ) e la- Sinistra Europea e partecipa ad ALBA, sperando in un voro oltreché componente della delegazione dei rapporti processo unitario che porti ad un soggetto politico nuovo Attualmente è impegnato con l’associazione Altramen- con i Balcani. Ha mantenuto l’impegno per un europei- di natura europea. Impegnato da sempre nei movimenti.

Pasolini e il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo Attraversamenti pasoliniani in Basilicata e Puglia È passato mezzo se- colo da quando Pier Paolo Pasolini realiz- zò «Il Vangelo secon- do Matteo» nel set Matera principale di Matera, Adriano Silvestri che divenne Gerusa- Città Italiana della Basilicata designata Capitale Europea lemme, mentre il re- gista girò nei castelli della Puglia le scene prin- della Cultura per il 2019 cipali del film. E Basilicata e Puglia si sono Mentre sono in corso le celebrazioni per il cin- che la Città è raccomandata all’Unione Euro- mobilitate per celebrare la ricorrenza e far co- quantenario della realizzazione del «Vangelo» pea per essere designata insieme ad una città noscere ai giovani questa straordinaria espe- di Pasolini, Matera - che fu la location principa- della Bulgaria: «ha fatto esplodere la festa in rienza (cinematografica, ma anche culturale, le del film - viene premiata Città Italiana desi- piazza San Giovanni, nel pieno centro storico spirituale e storica) che ha coinvolto le due Re- gnata capitale Europea della gioni. L’evento più importante è l’ originale Cultura per il 2019. La scelta, mostra «Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo che ha avuto 7 dei 13 voti della Matteo 50 anni dopo. Nuove tecniche di im- giuria di selezione Europea, magine: Arte, Cinema, Fotografia», inaugura- presieduta da Steve Green, ta nella Città dei Sassi in estate. Ricorda la ge- consente alla Città dei Sassi di nesi del capolavoro, in un periodo importante porre in essere le iniziative ed nella storia di Matera, che divenne meta di ar- organizzare il piano di eventi tisti, fotografi, registi, documentaristi, antro- predisposto ed approvato. Il pologi, intellettuali, sociologi, architetti ed ur- dossier «Open Future», realiz- banisti, che hanno contribuito a farla iscrivere zato per sostenere la candida- tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. L’al- tura, evidenzia che la «rivincita lestimento multimediale e interattivo si basa culturale passa anche per il Ci- su stazioni creative e su una narrazione visiva, nema» e progetta un Distretto con montaggio di documenti, dipinti, disegni, Cinematografico del Mediterra- foto, pellicole, interviste, materiale bibliografi- neo. Si legge nel dossier che la co ed oggetti, tra i quali i costumi del film, di- Città di Matera, forte del suo storico legame di Matera, dove in migliaia si erano ritrovati da- segnati da Danilo Donati, ed la macchina da con la settima arte, si propone di diventare una vanti a un maxischermo per assistere in diretta presa Arriflex, che utilizzò il regista per le ri- Città del Cinema, dominata da tempi lenti, sot- al verdetto. In tanti si abbracciano e sventola- prese. È divisa in sezioni, con la ricostruzione tratti alla frenesia e agli eccessi dell’industria ci- no le bandiere con il logo Matera 2019». Nella del contesto dell’ideazione ed elaborazione nematografica mainstream. L’arte, la scienza e partita, oltre a Ravenna, Perugia (con i luoghi creativa, tra Roma ed Assisi e la Palestina già la pratica diffusa della cittadinanza culturale di Francesco d’Assisi), Cagliari/ Sardegna e Sie- del 1962, e la realizzazione delle riprese, a par- possono rappresentare in tutta Europa gli ele- na, era coinvolta anche la Puglia, che aveva tire dal 24 Aprile 1964 (che furono estese nella menti catalizzatori di un nuovo, rivoluzionario candidato Lecce; Salvatore Negro, presidente regione anche a Castel Lagopesole e al borgo di modello di comunità, radicato nella «pratica del Gruppo regionale Udc, ha espresso “soddi- Barile), il montaggio e la produzione. I disegni della vita quotidiana». La narrazione, il raccon- sfazione per la scelta di Matera quale capitale di Pasolini, tra cui due ritratti di Roberto Lon- to orale e cinematografico, sono centrali in della Cultura europea 2019. Resta tuttavia il ghi, e materiali pubblicitari della Arco Film, di- questo processo di riesame dell’identità perso- rammarico per la nostra Lecce che si è dimo- segnati da Achille Perilli. Un’intervista a padre nale, nonché potenti strumenti in grado di strata all’altezza della sfida, tanto da arrivare Virgilio Fantuzzi di Assisi. Le immagini di sce- stringere legami con altre culture europee, al tra le sei finaliste, ricevendo apprezzamenti e na, alcune a colori, realizzate dal fotografo An- pari della «lentezza». Rete Cinema Basilicata, sostegno da tutto il mondo della cultura Na- gelo Novi. L’ accoglienza dell’opera da parte che ha elaborato il progetto “Matera Ponte Ci- zionale ed Europea”. del pubblico, la presentazione alla 25. Mostra nema Mediterraneo”, aveva convocato i citta- di Venezia (dove meritò il Leone d’argento) e il dini per assistere in diretta all’evento della pro- Adr. S. dibattito critico, la proiezione a Parigi e l’inter- clamazione su di un maxi schermo. Quando Per approfondire: Matera, Ponte Cinema Medi- vento di Jean Paul Sartre. La mostra, nata sotto nel pomeriggio di Venerdì 17 Ottobre - nel sa- terraneo, si candida a Capitale Europea della l’egida del comitato Matera Capitale Europea lone del Consiglio Nazionale del Mibact a Ro- Cultura 2019: Leggi: http://blog.libero.it/Apu- della Cultura 2019, è curata da Marta Ragozzino ma - il Ministro Dario Franceschini annuncia liacinema/12951257.html segue a pag. successiva 4 [email protected]

segue da pag. precedente e Giuseppe Appella, con Ermanno Taviani, e con la collaborazione di Paride Leporace. Mentre nelle sale di tutta Italia si proietta il film di Abel Ferrara per ricordare il primo no- vembre 1975, ultimo giorno per lo scrittore di Casarsa, anche la Puglia rivendica un ruolo nel “Vangelo”, per le scene girate nei castelli della Regione, a cominciare da Gioia del Colle: una serie di eventi è stata organizzata nella Città che ha dato i natali a Ricciotto Canudo, con la mostra “Il Vangelo secondo Matera” al- lestita proprio nel Castello Normanno pre- scelto dal regista e con spettacoli di danza. Ma tutta la regione appare, con le sue immagini in bianco e nero, nel film: a Castel del Monte volano gli uccelli nel cielo, passano dalla strut- tura ottagonale del Maniero costruito da Fe- derico II di Svevia e - quindi – avviene la cac- Fotogramma da “ Il Vangelo secondo Matteo”: danza di Salomè (Paola Tedesco) nel castello di Gioia del Colle ciata di Gesù dal Tempio; il castello sul mare (Bari) di Barletta, dove il regista radunò le comparse Chiesa e il mondo, da chi si poneva come sen- cultura. Per lui il dialetto, i dialetti, le diffe- per due mesi, fa da sfondo alla condanna di tinella di una (paradossale e anti-evangelica) renze fondano la poesia e quindi sente che la Gesù e alla liberazione di Barabba. E ancora “religione di Stato”, da chi poi non capiva co- poesia è minacciata». E osserva: «Quella ricer- gli uomini, gli animali e gli alberi che popola- me mai un omosessuale, un comunista, un ca inesausta di verità oggi viene finalmente no gli ambienti rupestri di Massafra, anch’es- eretico, potesse narrare i Vangeli con quel pa- compresa, perché Lui ha avuto uno sguardo thos, quel nitore dello sguardo, profetico, ha capito con molto anticipo quale quella bellezza non calligrafica». era la deriva e l’abbrutimento della umanità». Poi Vendola intrattiene studenti e Poi ricorda: «Gesù Cristo di Pier Paolo Pasolini insegnanti a Gravina in Puglia, è meraviglioso, perché è autentico, è triste, nell’Istituto Bachelet, per la inau- perché senti che suda, che soffre, che è adira- gurazione dell’evento “Il Vangelo di to, lo senti in tutta la sua umanità, potente. Ed Pasolini. Volti e luoghi della Mur- è potente, perché lo scenario di quel Cristo so- gia” (in programma anche a Ruvo no i Sassi di Matera, la nostra Murgia arcaica, di Puglia e Santeramo in Colle). Ri- cioè una Palestina ricostruita qui, nel sud d’I- sponde alla domanda: “Perché il talia, l’ultimo luogo che conservava ancora un film girato sulla Murgia, dopo cin- po’ della forza mitologica che dava a Pasolini quanta anni continua a stupire?” la voglia di resistere». E conclude: «È stato, «È un Pasolini che cerca il mito; nell’Italia nostra contemporanea, ma forse lo quello in cui l’umanità è autentica. possiamo proiettare in un tempo più lungo, Luoghi mitici come il sud d’Italia, o uno dei più grandi poeti civili, che ha messo in Pier Paolo Pasolini ed Enrique Irazoqui (Cristo) sul set de “Il Vangelo come lo Yemen, o come l’Oriente o scena non i propri trionfi, ma le proprie debo- secondo Matteo” (foto di Domenico Notarangelo) come l’India. Sono luoghi in cui Lui lezze, la propria fragilità, le proprie sconfitte e sa trasformata nella Palestina, con il le proprie ferite». Anche Lecce ha voluto centro storico ribattezzato Cafarnao, omaggiare Pasolini con il Festival del set principale insieme a Matera, e anco- Cinema Europeo che ha organizzato la ra le scene girate tra Ginosa (nella Gra- mostra di Domenico Notarangelo, il vina) ed a Manduria. Infine l’agro di quale fotografò il Maestro sul set (ha Santeramo in Colle, dove Pasolini indi- presentato il volume “Pasolini Matera”) viduò in contrada Sabatolla la casetta e ed interpretò la parte del centurione; lo “jazzo” per alcune riprese e dove vie- seguì tutte le fasi delle riprese. Indivi- ne presentato un itinerario escursioni- duò i personaggi che interpretarono gli stico, che si dipana in un tratturo della Scribi e i Farisei. Poi una mostra “L’Uni- transumanza, via ora intitolata al regi- verso di Pier Paolo Pasolini. Arte e bel- sta, alla presenza di Margherita Caruso, lezza da Giotto a Patty Smith” che resta che – nel film – era la giovane Maria. Il aperta nel Castello di Carlo V fino al 2 Presidente della Regione, Nichi Vendo- Novembre: espone disegni e autoritrat- la, che si è laureato in lettere e filosofia ti; video e audio, libri, opere teatrali, te- all’Università di Bari con una tesi pro- stimonianze della carriera pittorica, ap- prio su Pier Paolo Pasolini, ha scritto un punti e documenti e la possibilità di articolo per La Repubblica, relativo a “Il ascoltare le canzoni scritte da Pasolini e Vangelo “: «È un film logico, perché rac- interpretate da Laura Betti. Va – infine coglie e condensa l’inquietudine intel- - ricordato che anche altre regioni furo- lettuale di chi cerca riparo dalla violen- no coinvolte nelle riprese: in particolare za morale di un cambiamento, che sta Cutro e la fortezza di Le Castella in Ca- sfigurando il paesaggio e l’anima di “Pasolini secondo Matteo” di Pierfrancesco Uva labria; l’Etna in Sicilia, e Canale Monte- un’Italia che ha appena metabolizzato il rano, la Torre delle Caldane e le cascate boom economico. Ma è un film inatteso da chi prova a costruire una resistenza a questa mo- del Fosso Castello a Soriano del Cimino in La- cercava di esorcizzare il vento pulito che, con dernità cattiva, che è la modernità che di- zio. Giovanni XXIII e con il Concilio, sferzava la strugge l’ambiente e soprattutto cancella le Adriano Silvestri 5 n. 22

segue da pag. 1 strategico generale per la formazione del nuo- Richard Gere al Festival internazionale del ci- vo pubblico e per la promozione del cinema di nema, il Direttivo nazionale della Federazio- qualità. In quest’ottica è apparsa fondamen- ne Italiana dei Circoli del Cinema (FICC) ed i tale l’idea che vi debba essere da parte delle rappresentanti dei centri regionali si riuniva- AANNCC un impegno deciso verso la parte no relativamente distanti da questi avveni- pubblica teso a recuperare, oltre ai giusti fi- menti nell’Istituto Salesiano Sacro Cuore di nanziamenti, servizi culturali comuni per le via Marsala, sede in piccolissima parte anche Associazioni. Un passaggio decisivo, attraver- dei nostri amici dei CGS - Cinecircoli Giova- so il sostegno del MiBACT e la collaborazione nili Socioculturali. Un incontro reso urgente della Regione Lazio e del Comune di Roma, e necessario per preparare l’appuntamento Un momento del Direttivo. Ospiti Angelo Tantaro e non può che essere l’individuazione e la nasci- della XXVIII Assemblea Nazionale e per ri- Maria Caprasecca di Diari di Cineclub (foto di Gigi ta di una Sede comune delle AANNCC nella modulare il bilancio preventivo, dopo l’appro- Cabras) città capitolina, in cui sia possibile concen- vazione del MiBACT delle sovvenzioni 2014 trare tutte le segreterie amministrative, le li- alle Associazioni Nazionali di Cultura Cine- complessivo 50% negli anni passati. Un setto- brerie e biblioteche sul cinema da aprire ai cit- matografica (AANNCC), rese pubbliche- giu re vitale per il nostro cinema, che avrebbe in- tadini, una piccola sala di proiezione ed essere, quindi, punto di riferimento per atti- vità culturali cinematografiche pubbliche e gratuite per la città. Si è parlato, infine, della XXVIII Assemblea nazionale della FICC, che avrà il compito di approfondire questi temi e tracciare nuovi indirizzi di politica culturale per i prossimi tre anni. Essa si svolgerà nella seconda settimana di dicembre, per la prima volta in Sardegna, a Cagliari. L’Assemblea, come da Statuto, avrà il compito di eleggere il nuovo Direttivo che, a sua volta, eleggerà il nuovo Presidente. Ma diverse saranno le ma- nifestazioni cinematografiche di contorno e Panoramica del tavolo del Direttivo. (foto di Gigi Cabras) tanti gli incontri che saranno organizzati, a sto il giorno prima di questa riunione. L’esse- re costretti a riprogrammare e adattare l’attività di un anno intero a due mesi dalla sua scadenza, è apparso nell’avvio della di- scussione una pura contraddizione in termi-

La sera a cena da “Cacio e Pepe 2” in via Prenestina 208/a con la presenza di Albertone. Da sx, prima fila: Valentina Origa, Paolo Minuto, Angelo Tantaro, Maria Caprasecca, Elisabetta Randaccio, Marino Canzoneri, Biagio Interi. Seconda fila, da sx: Peppetto Pilleri, Franca Farina, Marco Asunis, Patrizia Masala, Vincenzo Esposito, Amedeo Mecchi, Lino Ariu (foto di Gianluca Testa)

vece avuto bisogno di maggiori considerazio- partire dalla possibilità di un utile scambio e ni da parte della DGC, soprattutto verso quelle confronto con le problematiche culturali, so- Associazioni che da anni svolgono l’importan- ciali e politiche dell’area del Mediterraneo, at- te compito di far circuitare il cinema italiano traverso la presenza di diversi ospiti stranieri a livello internazionale. In riferimento alle provenienti in parte dalla International Fede- novità emerse nella ripartizione delle sovven- ration of Film Societies a cui la FICC aderisce Un momento di pausa sotto l’occhio vigile del zioni alle nove Associazioni, il Direttivo FICC dal lontano 1947. Presidente Marco Asunis: da sx Giorgio Lo Feudo, e i segretari regionali hanno espresso una va- Tonino De Pace, Patrizia Masala, Elisabetta Randaccio lutazione perfettamente in linea con il comu- Marco Asunis (foto di Angelo Tantaro) nicato del Coordinamento delle AANNCC Presidente FICC presente in questo numero di Diari di Cine- ni quasi a salire su un tram giunto ormai al club. E’ da qui, peraltro, che si è ripartiti per capolinea. Giudizio altrettanto critico ha ri- evidenziare l’importanza e la positività di Federazione Italiana dei Circoli del Cinema guardato l’esame del capitolo concernente i continuare a trovare momenti progettuali co- Indirizzo: Via Romanello da Forlì 30 - 00176 Roma contributi per la promozione del cinema ita- muni tra tutte le Associazioni, valorizzando Telefono: 06.86328288 Fax: 06.45492902 liano all’estero, ulteriormente ridotto di altri l’ampia rete associazionistica dei circoli di base www.ficc.it 30.000 euro dopo essere stato falcidiato di un e ponendo la Scuola come fronte e obiettivo [email protected] 6 [email protected] Cinema e letteratura in giallo Anniversari La donna della domenica di Luigi Comencini I funerali di Togliatti Grazie a un cast note- avevano progettato di far fuori il Garrone, ad- sullo schermo del vole, a una sceneggia- dirittura scrivendolo su un foglio. Alta bor- tura sostanzialmente ghesia, alto dirigente Fiat, la presenza di Lello cinema fedele al fortunato ro- Rivera innamoratissimo del Campi e quindi Prologo manzo di Fruttero e Lu- deciso a trovare le prove della sua innocenza, Nell’agosto del 1964 – cinquant’anni fa: io, di centini, Luigi Comenci- tutti elementi che un divertito e scaltro com- anni, ne avevo sedici- mi trovavo in vacanza in ni realizzò nel 1975 una missario (avrà anche un flirt con la bella si- Versilia. In quell’adolescenziale stagione della trasposizione cinema- gnora) dovrà ben soppesare, poi un secondo mia vita stavo diventando un acerbo simpatiz- Giuseppe Previti tografica de “La donna delitto fa precipitare le cose, ma fa anche sco- zante del PCI (a cui, peraltro, non sono mai della domenica”, man- stato iscritto). Fu a Viareggio che appresi la tenendo appunto il titolo del libro. Di questo li- notizia della morte, in quel di Yalta, di Palmiro bro e particolarmente del film se ne è parlato Togliatti. Ricordo di essermi precipitato all’e- a lungo recentemente in occasione dell’an- dicola più vicina per comprare L’Unità listata a niversario della nascita di Marcello Mastro- lutto e di aver pianto, sfogliandola su una pan- ianni e anche noi vogliamo rendere un omag- china del lungomare. gio a questo grande attore che nel film interpretava il ruolo del commissario Santa- I funerali di Togliatti e la loro risonanza artistica maria. Una pellicola che può fare parte benis- Giuliano Procacci così chiude la propria “Sto- simo di quel filone della Commedia all’italiana ria degli italiani”: “Quando la salma venne ri- che non si limitava alla denuncia e alla critica portata in Italia, seguirono la bara un milione di determinati personaggi ma metteva a fuo- di persone. Da vivo era stato paragonato a Ca- co come protagonista principale una città, in vour, per la sua lucidità politica e la sua fred- questo caso Torino. La “torinesità” dei prota- dezza. Ma Cavour era morto al culmine della gonisti del romanzo balzava evidente dalle sua gloria, mentre a lui toccava di morire in prime pagine del libro, costruito anche con un una Italia gaudente e volgare. Nella tristezza solido impianto narrativo. Insomma una ma- della folla che lo accompagnava per l’ultima teria prima più che valida e funzionante a cui volta, vi era la consapevolezza di un traguardo Comencini pensò bene di adeguarsi. Ma tutta che non era stato raggiunto e il presentimento la storia era trattata con un velo d’ironia ben di un lungo e faticoso cammino”. I maestosi evidente, con questa aria un pò snob dei pro- funerali di Togliatti ebbero anche significative tagonisti, e questa ironia è fortemente conser- risonanze artistiche. Renato Guttuso dedicò vata anche nel film. La vicenda si sviluppa nel- ad essi un vasto quadro, a mezza strada tra i la Torino degli anni settanta, si avvicina l’estate, quando un personaggio equivoco, il prire una storia di ricatti legata a certe specu- geometra Garrone che gravita intorno agli lazioni edilizie che faranno scoppiare la trage- ambienti della Torino bene, viene trovato uc- dia. Una Torino sonnolenta, l’estate incombe, ciso nel suo sordido ufficio colpito alla testa le vie sono deserte, le grandi ville in collina con un fallo di pietra. L’indagine è affidata al stanno per essere lasciate per le residenze commissario Santamaria, romano nel film estive, il centro storico tradizionale, il Balon, da sempre centro motore della città e quindi luogo d’incontro ideale per le trame dei nostri protagonistì. Notevoli i ritratti dei vari prota- gonisti a cui i vari interpreti da Mastroianni alla Bisset, da Trintignant a Reggiani, da Gora alla Volonghi sanno dare una corposità e una Funerali di Togliatti (1972), Renato Guttuso, MAMbo - naturalezza raramente riscontrabili. Un ro- Museo di Arte Moderna di Bologna, acrilico su tavola manzo di grande successo a cui corrisponde 340x440 cm. Opera manifesto del pittore siciliano un film di altrettanto successo, e non è detto (1911 - 1987). Al centro è ritratto un giovane Berlinguer che avvenga sempre, Comencini sa ben cali- murales messicani e la Pop Art, che è una delle brare la vicenda gialla, centro motore della sue cose più belle. Circolò, a suo tempo, anche “La donna della domenica” un film del 1975 di Luigi storia, con quella visione di una Torino che un un cortometraggio dell’Unitelefilm, opera col- Comencini con Marcello Mastroianni (Commissario po’ distaccata ma divertita osserva questo lettiva di molti cineasti di sinistra, intitolato Santamaria), Jacqueline Bisset, Jean-Louis Trintignant, spaccato di vita. Il romanzo prende lo spunto “L’Italia con Togliatti”. Vari suoi brani furono, Aldo Reggiani da una sorta di rappresentazione teatrale che infine, utilizzati per essere sapientemente in- i due annoiati amici improvvisano per passare seriti, montati con le sequenze di fiction, nei mentre nel romanzo era un siciliano. Si sco- meglio il tempo dando ruoli e parti ai loro co- due film che assunsero pienamente quei fune- pre che Garrone era una sorta di fallito, che vi- noscenti, poi vira sulla commedia gialla senza rali quali metafora poetico-cinematografica: veva di espedienti e che tutti disprezzavano mai far venir meno una certa dose d’ironia, e “Uccellacci e uccellini”, 1966, di Pier Paolo Pa- per la sua volgarità. Ma ecco che la soffiata di tutto questo se ha fatto la fortuna di questo li- solini e “Sovversivi”, 1967, di Paolo e Vittorio due domestici impermaliti mette nei guai An- bro che resta tra i capisaldi del giallo all’italia- Taviani. na Carla Dosio, moglie annoiata di un alto di- na, che non per nulla esplode negli anni set- rigente Fiat, e un suo amico Massimo Campi, tanta, ha fatto anche la fortuna di una pellicola Uccellacci e uccellini (1966) altro esponente dell’alta borghesia locale, leg- che ancor oggi mantiene intatta la sua fre- Il film di Pasolini, a mio avviso, è uno dei suoi germente omosessuale. I due, più per gioco schezza. più originali e sperimentali, dei più segreti e che per altro, stufi dell’invadenza del Garrone Giuseppe Previti segue a pag. successiva 7 n. 22

segue da pag. precedente scandalizzate, all’epoca: che c’entrava il lesbi- sofferti. Opera realistica e surrealistica a un smo con la morte di Togliatti? In realtà, il te- tempo, ironica e straziante, politica e lirica, ma preannunciava future ma ormai ravvici- apologo ideologico e fiaba metafisica: una nate questioni di diritti civili su cui il PCI era sorta di road movie in forma di favola picare- in ritardo). Ettore apprenderà di dover torna- sca spesso collocata sotto il segno dello Char- re in patria per guidare la lotta clandestina, lot vagabondo e (per esempio, nella sequenza così lasciando l’Italia, la ragazza, la sicurezza dei guitti girovaghi) di Fellini. Straordinaria personale (per lui, tornare in Venezuela, si- la presenza di Totò, addirittura nei panni di gnifica rischiare la morte). Ludovico vede ag- due personaggi, entrambi sublimi: quello di I Funerali di Palmiro Togliatti nel film “I sovversivi” del gravarsi la propria malattia e approssimarsi la Totò Innocenti (un poveraccio a mezza stra- 1967 diretto dai fratelli Taviani propria morte: tenta persino il suicidio, get- tandosi nel Tevere. In riuscito equilibrio tra alveo del Nuovo Cinema Italiano, uno dei mi- nostalgia e ironia, tra commozione e sberlef- gliori frutti culturali dell’Italia degli anni 60. fo, tra rispetto per una storia gloriosa e prean- Strutturalmente, si fonda invece sopra un an- nuncio di sommovimenti profondi, “Sovversi- tico schema narrativo – prevalentemente di vi” appare oggi più datato di “Uccellaci e matrice americana – che era quello di intrec- uccellini” ma rivederlo – come, per scrivere ciare, narrandole parallelamente, le vicende questo testo, ho ben volentieri fatto – risulta di vari personaggi alla fine facendole tutte sempre interessante. quante confluire in un medesimo, storica- mente memorabile, evento. In tal caso, quello Epilogo “Uccellacci e Uccellini” un film di Pier Paolo Pasolini dei funerali di Togliatti. Il film racconta quat- All’inizio di “Sovversivi”, Ermanno sta foto- del 1966 con Totò (Totò Innocenti/Frate Ciccillo) e tro storie, accomunate da una profonda crisi grafando dei micini appena nati e l’amico Ninetto Davoli (Ninetto Innocenti/Frate Ninetto) esistenziale, che coinvolgono vari personaggi Muzio gli chiede: “Che c’entrano i gattini con tutti quanti comunisti e tutti quanti presenti la morte di Togliatti?”. L’altro risponde, citan- da tra cinismo piccolo borghese e vitalità po- a Roma per i funerali del loro leader. Un foto- do Mamma Gatta: “Che faranno i miei poveri polare) e di fra Ciccillo (un francescano mite e grafo professionale, Muzio, è incaricato di fa- gattini ciechi quando io sarò morta?”. Ma dav- intelligente che predica agli uccelli nelle cam- re su di essi un reportage e porta con sé un vero il PCI, senza Togliatti, poteva essere pa- pagne di Tuscania). Narra del vagare di Totò e amico – Ermanno, un sorprendente Lucio ragonato a un abbandonato gruppo di gattini di Ninetto, un padre e un figlio, per la squalli- ciechi? In verità, in parte lo era già anche da – nella sua arretratezza e nella sua moder- quando Togliatti era vivo e vegeto. Per esem- nità: le baracche e l’autostrada, le discariche e pio nel suo non accorgersi – accecato dai dog- l’aeroporto – periferia romana. Gente sempli- mi di un rozzo marxismo - che lo sviluppo ca- ce, né buona né cattiva, che si barcamena alle pitalistico stava producendo in Italia non una prese con i problemi di una società in piena crescente arretratezza bensì il miracolo eco- trasformazione ma anche afflitta da atavici nomico e, con esso, nuove e più moderne con- malesseri sociali. Strada facendo, si unisce a traddizioni sociali. D’altra parte, il partito loro un corvo parlante, petulante come il gril- seppe dimostrarsi – morto Togliatti - ancora lo parimenti parlante di Pinocchio. Prende a vitale, non soltanto sopravvivendogli per ben dir cose per loro incomprensibili. Racconta, 27 anni – ossia fino al congresso di sciogli- Giulia (Marija Tocinowsky) e Paola (Lidija Jurakic) per esempio, la novella di due fraticelli che mento, a Rimini nel 1991 - ma persino, seppu- nella scena lesbo de “I sovversivi” San Francesco manda a predicare ai falchi e ai re ormai tardivamente, trovando il coraggio passerotti, per convincere gli uni e gli altri Dalla - appena laureato in filosofia ma che di rompere con la politica imperiale dell’URSS della bellezza e della necessità dell’amore uni- non sa cosa fare nella vita, alterna ambizioni a in occasione dell’invasione della Cecoslovac- versale. Essi, ciascuno all’interno del proprio frustrazioni ed è chiaramente in attesa di quel chia del 1969 (avvenuta anch’essa in agosto e essere falchi o passerotti (ossia, fuor di meta- ‘68 che sta per venire. Sebastiano è un funzio- anch’essa facendomi piangere). Il PCI riuscì fora, della propria appartenenza di classe) si nario emiliano del PCI, che si reca a Roma in persino a trovare in Enrico Berlinguer una mettono a praticare l’amore universale ma ap- treno, per i funerali, con la moglie Giulia, con guida amatissima, che seppe infrangere la pena un falco incrocia un passerotto lo aggre- la quale ha un rapporto sentimentale alquan- sottomissione alla prepotenza sovietica. Egli disce. Senza cambiare il mondo, spiega Fran- to difficile. Ettore è un militante rivoluziona- seppe andare ben oltre Togliatti, pur restan- cesco ai due frati delusi e rattristati per la loro rio venezuelano che da qualche anno vive in done in parte un erede. Leader dalle molte luci fallita missione, l’amore universale non pre- esilio a Roma, dove ha trovato anche una gio- e dalle molte ombre, Togliatti seppe guidare varrà. Totò, Ninetto e il corvo assistono anche vane fidanzata, ma che mostra ideologico di- per due decenni il più grande partito comuni- al funerale di Togliatti. Come illustra l’uggio- sprezzo verso la coesistenza pacifica ormai sta dell’Occidente. Il partito nuovo e di massa, so volatile, esso è simbolicamente anche il diventata strategica nel PCI togliattiano. Lu- la teoria delle vie nazionali al socialismo, l’a- proprio perché anch’egli, stereotipo dell’intel- dovico è un famoso cineasta che a Roma è pertura – di matrice gramsciana - al mondo lettuale di sinistra degli anni 50, sta ormai presente sia per i funerali che per terminare cattolico, l’egemonica alleanza con il ceto in- morendo. Affamati, oltre che annoiati, i due un proprio film su un senile Leonardo da Vin- tellettuale sono merito suo. Un errore imper- “picari” se lo mangiano. Ha detto Pasolini: ci (in realtà, sul proprio dolente invecchiare). donabile resta, e pesa come un macigno, l’ap- “Mai ho scelto per tema di un film un soggetto Come i funerali di Togliatti per il PCI, così il provazione della repressione sovietica della così difficile: la crisi del marxismo… degli anni parteciparvi rappresenta, nelle quattro espe- rivoluzione democratica d’Ungheria del 1956. Cinquanta, poeticamente situata prima della rienze di crisi personale, una rottura con il Giuseppe Di Vittorio, e la sua CGIL, seppero morte di Togliatti, subìta e vissuta da un mar- passato, un fare i conti con il destino e con la condannarla. Perché il PCI plaudì? Se avesse xista, che non è tuttavia disposto a credere morte, una revisione impietosa della propria avuto la coraggiosa intelligenza di non farlo, che il marxismo sia finito”. vita. Muzio troncherà i propri rapporti con il la storia della sinistra italiana sarebbe stata velleitario Ermanno. Sebastiano scoprirà alfi- molto diversa. Sovversivi (1967) ne, restandone sconvolto, che le difficoltà sen- Stilisticamente, anche il film dei Taviani si timentali con la moglie derivavano dal lesbi- pone, come quello di Pasolini, nel fecondo smo di lei (la cosa provocò molte reazioni Stefano Beccastrini 8 [email protected] Associazionismo Nazionale di Cultura Cinematografica. Presentiamo le segreterie. I protagonisti. Chi sono, cosa fanno, i loro volti Ecco a chi ci rivolgiamo per consigli, informazioni. Da loro riceviamo mail e telefonate. Spesso conosciamo solo i nomi e le loro voci. Da questo numero iniziamo ad approfondire la conoscenza con i nostri contatti

FIC – Federazione Italiana Cineforum FICC – Federazione Italiana dei Circoli del Cinema

Amedeo Mecchi dal 1989 lavora presso la segreteria nazionale della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, quando Presidente era Riccardo Napolitano. Coadiuva l’organizzazione delle attività nazionali e regionali della FICC. Si occupa Daniela Vincenzi, eletta per il triennio 2014-2017 nel Comitato Centrale della di tutte le mansioni amministrative della Federazione e di gestione della sede FIC - Federazione Italiana Cineforum, precedentemente membro del Collegio nazionale. E’ il riferimento per i circoli aderenti che abbiano problematiche nello Sindaci Revisori dei Conti e Probiviri, risponde per la Segreteria - Sede svolgimento della loro attività e di quant’altro necessiti loro. Si occupa, inoltre, operativa di Bergamo, curando il servizio di consulenza e rapporto con i circoli, dell’aggiornamento del sito web della Federazione. Negli anni novanta ha svolto l’organizzazione dell’annuale Consiglio Federale e i contenuti del sito web. Si per la Federazione anche il lavoro di operatore di cabina, dopo aver conseguito occupa inoltre della gestione abbonamenti di «Cineforum», periodico mensile l’abilitazione, nella sala cinematografica L’Arsenale. Nel corso degli ultimi anni ha di critica e cultura cinematografica edito dalla FIC. vissuto due prestigiosi riconoscimenti della FICC da parte della Presidenza del Senato della Repubblica come encomio per l’importante attività svolta in ambito associazionistico cinematografico e formativo del nuovo pubblico.

CGS/Cnos-Ciofs Cinecircoli Giovanili Socioculturali

(A sx) Nadia Giovannini dal 1980 lavora per la segreteria. Si occupa delle attività generali della segreteria, dei rapporti con i Cinecircoli, collabora all’organizzazione delle attività nazionali di cultura cinematografica e segue i progetti specifici attuati per determinate categorie di destinatari

(A dx) Veronica Finanzieri dal 2001 lavora per la segreteria. Si occupa delle attività generali della segreteria, collabora all’organizzazione delle attività nazionali di cultura cinematografica e collabora con il tesoriere nazionale per la gestione amministrativa dell’Associazione

9 n. 22

Associazionismo Nazionale di Cultura Cinematografica. Le sedi Presentazione segreteria FIC Dal 2012 la Segreteria della FIC – Federazione Italiana Cineforum ha sede in Bergamo, via Pignolo 123 (ex Convitto Baro- ni), all’interno dell’Ateneo bergamasco, grazie a un contratto in essere tra l’Ateneo stesso e Fondazione Alasca – Archivio Lombardo dell’Audiovisivo e Servizi Culturali Annessi. La Fondazione, nata nel 1996 dall’interessamento della Regione Lombardia, del Comune di Bergamo, del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Fondazione Cariplo e Fondazione Comunità Bergamasca, raccoglie il patrimonio documentale delle realtà che ne hanno promosso la costituzione e che tut- tora operano in questa sede: FIC – Federazione Italiana Cineforum, «Cineforum» rivista, Bergamo Film Meeting, Labora- torio 80, cooperativa Lab 80 film. La Fondazione, come centro specializzato sull’audiovisivo, ha lo scopo di gestire un si- stema integrato di beni e servizi inteso alla promozione e alla diffusione della cultura cinematografica. Fanno parte del sistema integrato: un Centro di Documentazione (biblioteca, emeroteca, videoteca, fototeca e cineteca), una sala lettura Daniela Vincenzi dotata di wi-fi per la navigazione on-line e postazioni per la visione individuale di film in video. Quello svolto dalla Fon- dazione è un lavoro collettivo di grande specificità sul territorio (analogamente a realtà quali il Centro Nazionale di Cinematografia di Roma, la

Interni dei locali della Fondazione Alasca e FIC: biblioteca, postazioni video per gli utenti e un ampio salone e soppalco (foto di Daniela Vincenzi).

Cineteca di Bologna e il Museo del Cinema di Torino) che offre la fruizione di un patrimonio culturale ricchissimo e prezioso, altrimenti di diffi- cile accesso. In questi anni Fondazione Alasca ha contribuito alla formazione di un “nuovo pubblico” (studenti, ricercatori, semplici appassiona- ti), rispondendo alla domanda di una crescente conoscenza sul mondo della Settima Arte, anche parallelamente all’incremento dell’offerta for- mativa universitaria ed extra cursus accademica. In particolare, la Fondazione offre servizi di book-reference e ricerca su commissione (per gli utenti che non hanno la possibilità di recarsi in sede personalmente), assistenza per compilazioni bibliografiche e filmografiche; organizza inol- tre seminari e corsi teorico-pratici sul linguaggio e le tecniche cinematografiche, mantiene rapporti di collaborazione con numerose università italiane, grazie anche all’attivazione di tirocini pre e post laurea. Daniela Vincenzi FIC – Federazione Italiana Cineforum Via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo | tel. +39 035.361361 fax +39 035.341255 | e-mail [email protected] | www.cineforum-fic.com Cineforum» rivista Via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo | tel. +39 035.361361 fax +39 035.341255 | e-mail [email protected] | www.cineforum.it Fondazione ALASCA – Archivi dell’audiovisivo Via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo | tel. + 39 035.344246 fax +39 035.341255 | e-mail [email protected] | www.alasca.it Bergamo Film Meeting Onlus Via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo | tel. +39 035.363087 fax +39 035.341255 | e-mail [email protected] | www.bergamofilmmeeting.it Lab 80 film Soc. Coop. | Laboratorio 80 – Associazione culturale Via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo | tel. +39 035.342239 fax +39 035.341255 | e-mail [email protected] | www.lab80.it

Sede dei CGS - Cinecircoli Giovanili Socioculturali Sede della FICC - Federazione Italiana dei Circoli del Cinema

00145 Roma, Via Marsala, 00176 Roma, Via 42 Tel. 06.44700145 Romanello da Forlì, presso Istituto Salesiano 30 (Pigneto). Tel.: Sacro Cuore, proprio 06.86328288 Fax: a fianco della Stazione 06.45492902. Risponde Termini Amedeo Mecchi info@ www.cgsweb.it ficc.it -www.ficc.it/ . Nella Rispondono Nadia e stessa sede, piano Veronica. strada, è ubicata la Mail: [email protected] redazione di “Cinema Sessanta” e sede legale e corrispondenza della Biblioteca del Cinema Ingresso sede CGS (foto di Angelo Tantaro) Umberto Barbaro. Ingresso sede FICC (foto di Vincenzo Esposito) 10 [email protected] Lo studio gramsciano in America Latina Gramsci. Nascita di una biblioteca In Brasile, sulle tracce di Gramsci L’idea – il sogno – la Oramai da diversi anni, dirige un gruppo collettivo di ricerca che ha fat- realtà: storia di una mi occupo di studi to della piccola e poco conosciuta Marìlia uno gramsciani e a questo dei centri più interessanti per l’approfondimen- biblioteca popolare a tema ho dedicato, di- to scientifico e la divulgazione di tematiche Is Mirrionis quartiere rettamente o indiretta- connesse al “materialismo storico”. Un grup- mente, la quasi totalità po, al di là del normale lavoro accademico, im- di Cagliari delle mie pubblicazio- pegnato nella realizzazione di riviste, conferen- L’idea di metter su una ni, e la mia attività pro- ze, produzioni editoriali, con all’attivo convegni biblioteca è stata sem- Gianni Fresu fessionale nella ricerca internazionali di studi che attirano a Marìlia pre un chiodo fisso scientifica. Oggi Gram- studiosi e appassionati da ogni Paese. Sono ar- nella storia del Circolo sci è un autore fondamentale in Brasile, come rivato nella metà di agosto, e adempiute le nor- Gramsci di Cagliari, i nel resto dell’America Latina, per almeno tre or- mali necessità di ambientamento, ho iniziato in primi libri catalogati dini di motivi: 1) categorie come «rivoluzione settembre la mia esperienza alla Universidade risalgono a circa passiva» e «sovversivismo reazionario delle Estadual Paulista, presso la facoltà di Scienze vent’anni fa! Per tanto classi dirigenti», trovano un’applicazione anali- sociali, nel gruppo di ricerca “Cultura e politica tempo l’idea è rimasta tica sorprendente in una realtà come quella nel mondo del lavoro”. Concretamente mi sto Irma Ibba sopita pur continuan- brasiliana, storicamente dominata da processi occupando di un progetto di ricerca sulla diffu- do a covare sotto la ce- di modernizzazione dall’alto e ricorrenti colpi sione del pensiero di Gramsci in Brasile attra- nere e frullare nelle nostre teste, fino a tre an- di Stato autoritari; 2) le categorie dell’«egemo- verso la biografia intellettuale di Nelson Cou- ni fa, quando abbiamo ripreso in mano il nia» hanno fornito degli strumenti di azione tinho, il massimo studioso del pensatore sardo progetto ed iniziato a catalogare le centinaia politica importanti ai movimenti latino-ameri- del Brasile, con la prospettiva di tradurlo poi in di libri che negli anni avevamo acquisito. An- cani di ispirazione socialista, specie dopo la una monografia. La prima differenza rispetto cora una pausa dovuta a cause di forza mag- sconfitta dei tentativi insurrezionali e delle all’Università italiana da me riscontrata è la giore, ma l’imput era stato dato: un po’ di scaf- esperienze di resistenza armata contro le san- grande informalità nei rapporti umani, la cor- fali e armadi acquistati, il numero dei libri in guinose dittature militari sudamericane. Così dialità e la disponi- dotazione aumen- non è per nulla strano se oggi molti leaders al bilità con cui si la- tava, avevamo per- potere in Venezuela, Bolivia, Uruguay, Argenti- vora assieme, ma fino i timbri che na, Brasile, Cile (passati attraverso quelle tragi- soprattutto, la ten- davano ufficialità che esperienze) considerano Gramsci il princi- denza all’attività e responsabilità al pale ispiratore dei processi politico-sociali in scentifica di grup- progetto “Bibliote- atto di cui sono protagonisti; 3) le analisi con- po, l’interesse a ca popolare “Anto- tenute nella “Questione meridionale” e nei sviluppare lavori col- nio Gramsci” e “Quaderni”, sui rapporti di sfruttamento semi- lettivi. Condizioni “Donato da….”.Da coloniale tra Nord e Sud nella storia d’Italia e essenziali per fa- gennaio 2014 giù al segnatamente quelle sui «subalterni», sono ot- vorire processi di lavoro a capofitto time chiavi di lettura per comprendere le vicen- crescita non solo perché l’idea da so- de di un continente da sempre soggetto a que- individuali, dun- gno diventasse re- sto tipo di dominio e nel quale la condizione di que per sfuggire altà! Un caldo gio- «episodica e disgregata» della subalternità tro- ai rischi di autore- vedì settembrino il va una materializzazione persino più chiara che ferenzialità e pro- progetto si è con- in Europa. Così l’interesse per Gramsci in Brasi- vincialismo sem- cretizzato: 25 set- le, iniziato negli anni Sessanta e via via diffuso- pre in agguato tembre 2014 ore si, non solo non subisce crisi ma ha continuato nel mondo degli 18,00 – via Dober- a crescere, nel dibattito politico-culturale come studi umanistici. dò 101 a Cagliari nel mondo accademico. Personalmente ho avu- Ovviamente sono inaugurazione del- to la fortuna di tenere un corso di specializzazio- solo all’inizio di la Biblioteca Popo- ne post lauream su “Continuità e discontinuità, questa esperien- lare “L’Albero del letture sul pensiero gramsciano” e di partecipa- za, ma le premes- Riccio” alla presen- re a una conferenza sullo stato degli studi in suo se paiono ottimali. za di Antonio Gram- onore in Italia, Brasile e Argentina organizzata sci junior, nipote ed dalla Universidade Federal de Santa Catarina di Gianni Fresu omonimo del gran- Florianopolis, ma convegni e iniziative di questo de Antonio Gram- tipo si trovano continuamente e ovunque nel sci, a cui sono inti- Paese. La possibilità di trasferirmi nello Stato di tolati l’Associazione San Paolo concretamente è nata nel corso del Antonio Gramsci in una caricatura di Luigi Zara Culturale, il Circolo passato inverno, quando ho avuto la proposta di del Cinema FICC arrivarci come visiting professor. Il mio contatto ed il nostro storico era Marcos Del Roio, un intellettuale di cui ho Circolo. L’inaugu- sempre avuto stima assoluta e considero punto Gianni Fresu è laureato in Storia delle dottrine politiche razione è stata un successo di pubblico attento di riferimento per tutti noi, dunque la possibilità (Facoltà di Scienze politiche all’Università di Cagliari), e interessato. La presenza e gli interventi au- di lavorare con lui rappresentava per me una oc- dottore di ricerca in Filosofia (Università degli Studi “Car- gurali ma non formali del Sindaco di Cagliari casione di crescita unica, da cogliere al volo. Del lo Bo” Urbino), ha lavorato presso l’Università di Cagliari Massimo Zedda e dell’Assessore Regionale alla Roio è infatti uno dei più interessanti e seri stu- fino al 2013. Attualmente visiting professor presso l’Uni- Cultura Claudia Firino hanno dato lustro all’ini- diosi nel panorama internazionale degli studi su versidade Estadual Paulista di Marìlia (SP), Brasil. Ha ziativa. Che ad inaugurare la biblioteca sia stato Gramsci e di storia del movimento operaio, pubblicato diversi libri. segue a pag. succesiva 11 n. 22

segue da pag. precedente e del Circolo “Gramsci” nell’organizzazione Cagliari, gli autori di saggi storici politici e fi- Antonio Gramsci jr. è stata per tutti noi un’e- dei Convegni che annualmente teniamo su te- losofici, i classici italiani e stranieri, la storia mozione ed un grande onore. La sua presenza mi di politica e attualità nazionale e interna- della Resistenza, ma anche teatro, cinema e a Cagliari era programmata per la presenta- zionale. Con la Federazione Circoli del Cine- poesia e ancora la letteratura per ragazzi e zione del libro “ La storia di una famiglia rivo- ma condividiamo l’uso dell’audiovisivo non così via. Abbiamo la presunzione di “fare cul- luzionaria” e quando da noi contattato nei come strumento finalizzato al solo piacere tura” in un periodo in cui si aprono più Sale mesi precedenti si è reso Bingo che Biblioteche. Ci riusciremo? E’ una subito disponibile con sfida e un obiettivo che ci poniamo e che ci ve- grande generosità e grati- drà vincenti se sostenuti da lettori curiosi e tudine, rimanendo peral- interessati a condividere e far vivere questo tro fortemente emoziona- luogo di democrazia! to per il seguito di studiosi Irma Ibba e cultori del pensiero e del- le opere del nonno qui nel- la sua terra natia. La Bi- blioteca popolare “L’Albero Abbasantese di nascita e di origini, vive a Cagliari del riccio” ha sede nel nel quartiere di Villanova. Ha lavorato per 37 anni quartiere di Is Mirrionis e nelle Segreterie delle scuole statali, da sei anni è fe- nasce per coniugare due licemente pensionata . Da sempre ha svolto attività esigenze: creare un presi- politica e sindacale, militando nei partiti di estre- dio culturale in periferia e Il giorno dell’inaugurazione, in una sala gremita, da ds l’Assessore Regionale ma sinistra (c.d. extra-parlamentari : MPL, Pd’UP salvare il materiale biblio- alla Cultura Claudia Firino e il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda per il Comunismo, Democrazia Proletaria Sarda) e grafico e di propaganda per oltre 20 anni in Rifondazione Comunista (Cir- stampato negli anni precedenti l’avvento estetico, ma come mezzo per la discussione. colo Gramsci di Cagliari); in CGIL Scuola ha mili- dell’era informatica. Abbiamo dedicato la bi- Un metodo democratico necessario per la for- tato e ricoperto incarichi a tutti i livelli: dalla sezio- blioteca al racconto gramsciano perché nel mazione del cittadino, per l’attuazione di ne sindacale d’Istituto al Direttivo Nazionale. pensiero educativo e politico dell’intellettuale quello che Fabio Masala definiva “diritto alla Nell’Associazione e nel Circolo Gramsci , oltrechè sardo ritroviamo il nostro orizzonte di azione risposta”. La biblioteca sarà sala di lettura, essere il Tesoriere, si occupa e preoccupa della Bi- e ispirazione. Perché come i ricci protagonisti studio e consultazione, ma anche luogo di ini- blioteca “L’albero del riccio” unitamente al compa- del racconto vorremmo insieme a tanti di voi ziative culturali e dibattiti quali presentazio- gno Alessandro Ruggeri. Collabora attivamente raccogliere le nostre mele che sono i libri delle ne di libri e di film. Il nostro intento è quello di anche con il “Comitato 16 Novembre” e con Salvato- nostre librerie che rischiano di “cadere”. Il portare in biblioteca le persone, gli studenti re Usala nelle battaglie e nei presidi per il riconosci- Circolo del Cinema FICC “A.Gramsci” è part- con i loro insegnanti per far conoscere e rivi- mento dei diritti dei malati SLA e delle malattie ner fondamentale dell’Associazione Culturale sitare la storia del quartiere e della città di fortemente invalidanti.

La memoria è un ingranaggio collettivo Nino Giansiracusa, maestro medico e cineamatore Fedic, 95 anni il prossimo marzo Sono nato a Milano Milano e nella Fedic dove ho cercato di porta- lavabo una cannella aperta ai venti in mezzo (10/3/1920) e sto per- re un contributo di idee ed esperienze nuove. al campo e gli equipaggi in sosta non erano correndo la novanta- Da un certo punto di vista sono stato sempre più di una decina. Ma questo è un altro discor- cinquesima tappa del un rompiscatole. Nel 1953 (mamma mia più di so (tornato molti anni dopo nello stesso cam- mio secolo lungo. In sessanta anni fa!) conquistata una “paillardi- ping gli equipaggi erano alcune migliaia e i effetti mi chiamo An- na” a fuoco fisso, col mio amico Giordano or- servizi “comme il faut”) che forse meriterebbe tonino (naturalmente ganizzammo uno spericolato viaggio a Parigi un racconto a parte per una rivista dei cam- è il nome del nonno sperimentando una vita da campeggiatori, in peggiatori attuali. Documentammo tutto il Nino Giansiracusa paterno ed ho almeno viaggio, andata e ritorno e visite parigine; dieci cugini che si chiamano così; ma tutti si mettemmo insieme cinquanta minuti di fil- firmano Nino) e ho alle spalle una ininterrotta mato in bianco e nero, avendo come unico cri- genealogia siciliana risalente ad ere storiche, terio di montaggio (montaggio?) lo sviluppo che potrebbero aver lasciato tracce in fram- cronologico. Una puttanata detto oggi e, con menti del Dna di greci, arabi, spagnoli angioi- una bella faccia di tolla, avendo saputo dal ni e chissà che altro. Non so se qualità e difetti papà di Giordano dell’esistenza di un cineclub derivino più dalle origini o da una educazione amatoriale andammo a “presentare” il nostro ed esperienza tutta milanese. Ho sempre avu- film e ad iscriverci al Cineclub Milano aderen- to (e coltivato) la tendenza a cercare la “parte- te alla Federazione Italiana dei Cineamatori cipazione militante” negli ambienti sociali e (allora si chiamava ancora così, in seguito Fe- culturali nei quali l’interesse e la curiosità mi derazione Italiana Cineclub). La presentazio- portavano, diventando spesso un attivista cri- ne non finì col lancio di alimenti perché i soci tico e a mia volta un operatore culturale. Mi è di quel cineclub erano persone molto, molto capitato in associazioni politiche sindacali, 1957 Giansiracusa presenta alla giuria di Montecatini educate e qualcuno persino apprezzò alcuni culturali, come negli organismi della mia pro- la “pizza” di “La porta aperta sulla strada” (in piedi, con spunti che documentavano una scanzonata fessione (ho fondato e diretto per dieci anni la sigaretta, il Presidente Ubaldo Magnaghi) vita di campeggio allo stato naif e altri una una associazione medica di aggiornamento breve sequenza ripresa al cabaret Il Lido permanente dopo essere stato deluso da una un preistorico camping al Bois de Boulogne, (cancan e nudo veloce atmosfera nebbiosa). inefficiente azione sindacale) e come nel Cineclub dove il gabinetto era un gabbiotto di legno e il segue a pag. successiva 12 [email protected]

segue da pag. precedente degli anni tra i cinquanta e gli inizi sessanta, alla Fedic. Da tempo ero interessato a quel fi- Giordano non rinnovò l’iscrizione, io rimasi e constatai che la musica anche a livello nazio- lone della cultura cristiana eterodossa che ri- così scoprii che cosa era in realtà un cineclub nale era la stessa, mi resi conto come avessero teneva non attuata ma sostanzialmente tradi- di cineamatori o, comunque, cosa era e come ragione, Claudio Bertieri, Giulio Cattivelli, ta la predicazione dei vangeli. In quei giorni era “quel” cineclub (forse non il prototipo di Pio Baldelli e altri critici cinematografici che uscì sugli schermi il film di Jules Dassin “Celui tutti i cineclub fedic) e mi infilai in un perio- seguivano i concorsi e le manifestazioni Fe- qui doit mourir”. Un Cristo che ritorna nel do, durato più di cinquanta anni, non del tut- dic, ad insistere nei loro scritti e nei loro inter- mondo è destinato ad una inevitabile condan- venti perché i cineamatori utilizzassero la li- na a morte come corpo estraneo della Chiesa bertà di cui oggettivamente godevano(certo Istituzione come un visionario. Quando mi più dei professionisti. C’era Andreotti !!! ) per capitò di leggere il romanzo di Gilbert Ce- irrompere appunto nel campo della “battaglia sbron “I Santi vanno all’inferno” pensai che delle idee”. Che non era necessariamente l’im- potesse essere la base per un mio progetto. perativo del “messaggio” di cui si è addirittura Qui i visionari sono due: il prete operaio Pie- abusato nella produzione Fedic dalla seconda tro e il capo cellula comunista che scelgono di metà dei sessanta a tutti i settanta ed oltre. condurre insieme una lotta di sostegno ai po- Qualche bagliore (raro)si vedeva, come nel veri. Agli operai più modesti, insomma agli 1954 a Rovigo Renato Dall’Ara che con “Scano sconfitti di una società crudele. Finiranno Boa” ricostruiva in uno splendido bianco-ne- emarginati, condannati e rimossi dalle loro ro una vicenda di nascita e di morte in uno Chiese. Per la produzione necessitava una da sx.- Vittorio Gallo, sig.ra Giansiracusa, Carla Negri, sperduto villaggio di pescatori del delta pada- mobilitazione che si presentava ardua: il pro- Nino Giansiracusa, Italo Carrone no. O nel 1955 a Milano quando Giuseppe Fina, tagonista lo trovammo in casa, il socio del ci- anche lui allo stesso modo di Dall’Ara, mobilitò neclub G.Battista Cacioni (48 anni romano to trascurabile e per niente insignificante del- un intero paese del bresciano ricostruendo un la mia vita. Ci si incontrava una sera la rito propiziatorio quasi pagano, che là si com- settimana. Si visionavano filmati di soci, an- pie quando sparisce un bambino col sospetto che di altri cineclub o di altra provenienza. Si che sia annegato nel fiume. Nel mio piccolo discuteva, si criticava, si valutava ogni com- cercai un percorso sottilmente polemico op- ponente del film. Anche i concorsi interni (al- ponendo ai “grandi viaggi colorati” un’escur- lora se ne indicevano due tre all’anno) preve- sione fuori porta con un otto millimetri in devano che il giudizio finale fosse basato sulla bianco e nero sui Navigli Milanesi. Non mi pa- somma dei voti assegnati a inquadratura, fo- re che la nota polemica fosse avvertita (a di- tografia, montaggio, sceneggiatura, colore e stanza di tempo resta il fatto che quel documen- sonoro quando c’erano e naturalmente “sog- tarietto è tuttora richiesto come documento getto”. Si capirà che l’interesse prevalente si storico e figura nelle antologie regionali). Nel fissava sugli aspetti tecnici. L’impianto era 1958, a seguito di un inaspettato forfait del 1957 Montecatini, giardino dell’Hotel La Pace, da sx. certo giusto perché l’associazione doveva ave- presidente Leonida Gafforio, mi è toccato in alto - Luigi Serravalli, Nino Giansiracusa, Guglielmo re la funzione di scuola con scambi di cono- prendere le redini del Cineclub, in condizioni Chiolini, Giampaolo Bernagozzi, Alfredo Moreschi, scenze tra pari. Il metodo che oggi si chiama di difficoltà estrema. Le iscrizioni erano in ri- Giulio Cattivelli, Adriano Asti. Di spalle, Gianni De di peer-rewieu. E’ da questi amici soci che ho basso, eravamo senza sede perché dovemmo Tomasi e Vittorio Gallo imparato cosa fossero l’inquadratura, i movi- lasciare la sede di Via Sondrio che si trovava menti di macchina, le zoomate, come si usas- annessa agli uffici di Gafforio. Ma la necessità sanguigno), i tre comprimari vennero da un sero le luci, l’esposimetro, come andassero aguzza l’ingegno. Essendo a conoscenza gruppo filodrammatico dell’Alfa Romeo di cui fatte le giunte e insomma tutto l’alfabeto di dell’esistenza di gruppi cineamatoriali presso ero amico; le comparse la reclutai fra miei as- base del linguaggio del cinema. La maggior grandi aziende di Milano li associai al CC Mi- sistiti: tranvieri, operai, garagisti, persino un parte dei film proiettati erano per lo più cor- lano, recuperando numerosi soci da poter in- maresciallo della polizia da poco in pensione retti dal punto di vista tecnico; quello che a quadrare e indirizzare nel profilo tecnico per il ruolo di commissario, l’unica donna mi mio parere era carente era l’impostazione cul- confrontandosi con la migliore produzione fu indicata dalla filodrammatica della parroc- turale: i soggetti erano del tutto superficiali della Fedic e di altre fonti. E intanto proprio chia, un prete di un istituto convitto vicino al ed evasivi. Film ammirevoli per fattura ri- presso i Servizi sociali dell’Alfa Romeo, che mio studio (curavo gratuitamente i loro ra- guardavano soprattutto reportage di viaggi in era il gruppo col maggior numero di associati gazzi quando si ammalavano) ci fornì il gran- paradisi nostrani o foresti, in sedici millime- e per la generosa disponibilità di Severino Se- de crocifisso per l’altare, la veste e i paramenti tri a colori spesso sonorizzati con musiche e vergnini che ne era il direttore (noto operato- che Pietro indossa nelle ultime scene. Abbia- parlato. D’altronde gli autori erano per lo più re culturale in istituzioni di prestigio di Mila- mo lavorato per circa sei mesi nel 1956 in in- di robusto censo economico e piazzati ai piani no, dalla Scala al Piccolo Teatro) trovammo terno; tutti gli attori avevano capito che desi- medio alti della scala sociale, industriali, com- una confortevole sistemazione. Disponevamo deravo una recitazione profondamente sentita mercianti, dirigenti d’azienda, professionisti di una sala di oltre cento posti. E Il club era di- consapevole di partecipare ad un progetto affermati la cui attrezzatura strumentale per- ventato un team. Ho scritto un articolo sulle provocatorio, che avrebbe probabilmente in- metteva brillanti risultati formali. Io, che per vicende del Cineclub Milano dalla fondazione contrato una ricezione ostica se non proprio primo libro di cinema mi ero comprato: “Il ci- allo scioglimento pubblicato su Carte di Cine- ostile. In un primo momento il film termina- nema nella battaglia delle idee” e che avevo ma e forse molti lo ricordano e forse io mi sto va con “andate la messa è finita” (la messa era amato il cinema francese degli anni tren- ripetendo. Penso che sia preferibile in parti- stata apparecchiata in tutta fretta per ritarda- ta-quaranta e naturalmente amato appassio- colare qualche notizia sulla mia personale at- re il possibile arresto dell’anarchico spagnolo natamente il neorealismo italiano, immagi- tività di cineamatore e sui film che ho firmato. morente). Mi resi conto che quel finale rende- navo che una volta appresa la tecnica del Fino al 1957 non produssi nulla ma continuai va monco il significato del lavoro. Nella pri- “fare” cinema si dovesse applicarla per un pro- ad arricchirmi di capacità tecniche anche con mavera girai in esterni presso la stazione dotto culturale che oltrepassasse i limiti della l’aiuto di manuali. Poi mi sembrò di essere Nord di Bovisa in orario di uscita dal lavoro bella calligrafia, non mi sentivo a mio agio in pronto per far partire la mia ambizione peraltro l’incontro che Pietro va di proposito a cerca- quella compagnia. Quando poi, conoscendo con un po’ di azzardo e di incoscienza ma sen- re: lo vuol rivedere, lo vuole salutare perchè anche la produzione complessiva della Fedic sibile agli inviti di critici e intellettuali vicini segue a pag. successiva 13 n. 22

segue da pag. precedente l’ente che etichettava i film professionali co- - ahimè - i guai dell’età e delle malattie. “La deve allontanarsi trasferito forse a fare il par- me visibili a tutti, vietati ai minori o addirittu- porta aperta sulla strada” andò perigliosa- roco in qualche paese sperduto della campa- ra vietati a tutti). Qualcuno lo aveva informa- mente per il mondo acquistando consensi nei gna: camminano un po’ affiancati, anche il ca- to del passaggio in concorso di un film eretico vari festival che si ce- pocellula è stato rimosso, in cima al ponte con per la dottrina cattolica; arrivò da Genova lebravano allora in la promessa (solo la speranza?) di ritrovarsi. (forse era di passaggio) lo visionò in presenza Italia (Rapallo, Mera- Ora il finale era quello giusto. Nessuno di noi dei giurati e se ne andò dicendo: spero che no, Olbia); Cannes poté accompagnare il film al Concorso. Passai non sarà premiato questo film che è tratto da non lo prese assoluta- un libro all’ indice. Il libro di Cesbron non era mente in considera- all’indice. Del resto prima dei titoli di testa del zione. D’altra parte si film una voce fuori campo leggeva la frase che era comportato così Cesbron aveva messo come avviso ai lettori anche con “Scano “…..questo libro (film) rischia di riuscire sgra- Boa” di Renato Dall’A- devole un po’ a tutti, ma se sarà di stimolo o di ra, un film che Filippo Nino Giansiracusa conforto a “qualche” spirito libero questo ba- Sacchi, critico cerbero sterà…“. E poi la prudenza e sempre veramen- del Corriere della Se- te una virtù? Il film aveva ottenuto il ricono- ra, vide casualmente unitamente a “il Cero” di scimento di giuria e critica, ma in sala quasi Giuseppe Fina proprio a Rapallo dove viveva l’unanimità dei consensi andò a “Marco del …. Benché ormai pensionato scrisse un trafiletto Montecatini 1957, da sx. Guglielmo Chiolini, Vito mare” di Piero Livi. Un lavoro affascinante e definì entrambi “piccoli incunaboli del cine- Lacerenza, Ezio Pecora, Mario Fondelli, Nino perfetto in una realizzazione suggestiva con ma”. De “La porta aperta” scrissero favorevol- Giansiracusa, Gianni De Tomasi, George Cukor, una fotografia in bianco e nero splendida e mente Sergio Frosali, Giulio Cattivelli, Leonar- Vittorio Gallo, Nino Rizzotti, Benito Buoncristiani con soluzioni altamente emotive (l’impronta do Autera, il direttore del “Lavoro” di Genova. bagnata che rivela il suo passaggio). Confesso Sorprendentemente mi arrivò dalla Spagna, la settimana senza pensarci, spesso immagi- che ho sempre capito la difficoltà e il disagio allora in regime franchista, una rivista di ci- navo i contrasti che avrebbe suscitato, ma li della giuria a dover scegliere quando già nelle nema, ALFAL, con la pubblicazione di un vero immaginavo con indifferenza. La successiva presentazioni al pubblico si era chiaramente e proprio saggio di Jorge Feliu che meglio di domenica verso mezzanotte trovammo un te- manifestato il gradimento per “Marco del Ma- tutti aveva recepito lo spirito del film e l’aveva legramma “Primo Premio categoria soggetto. re” un racconto (che aveva un precedente fa- accolto come un segno di svolta nella Fedic. Battistella” Mia moglie disse sarà uno scher- moso nell’opera di Ferenc Molnar “La leggen- zo. Risposi sì, Battistella è uno spassoso buon- da di Lilion” portata sugli schermi nel 1930 da Nino Giansiracusa tempone ma non farebbe mai uno scherzo Frank Borzage e nel 1934 da Fritz Lang) tra fa- crudele (Battistella era il fondatore e presi- vola e appunto leggenda sul ritorno dall’aldilà dente onorario del Cineclub; morì quello stes- di un giovane pescatore annegato per ritrova- Nato nel 1920 si laurea in medicina generale nel so anno in settembre lasciando un vuoto; ve- re per qualche momento il paese e i suoi cari. 1944. Sceglie di proposito di esercitare la medicina niva a mancare la sua capacità di mediare Nei panni di giurato io stesso avrei avuto mol- generale e di esercitarla nel territorio in cui è nato e dissensi e dissapori sempre con ironia e sag- te perplessità a decidere. Al di là del compor- cresciuto (un quartiere semiperiferico di Milano po- gezza. Al riconoscimento di giuria e critica tamento nei confronti del mio film, mi pare polato da operai, impiegati d’ordine, dipendenti militante si contrapposero dissenso e conte- che tutta la vicenda, come microstoria, renda comunali, piccoli artigiani) Si impegna nel dibatti- stazioni quasi unanimi fra il pubblico in sala. il “clima” della nostra Fedic prima che molti di to sindacale e culturale per il riscatto del medico di Me l’aspettavo. Il clima era quello. Successiva- noi, me compreso con Capoferri, Asti, Scanu, famiglia dal dispregiativo “medico della mutua” mente poco a poco ebbi notizie di come erano Bernagozzi, Serravalli, Maudente, ecc. si im- come sindacalista e poi come organizzatore di corsi andate le cose a Montecatini, a cominciare pegnassero per un cambiamento. In quel lu- e di associazioni per l’aggiornamento culturale per- dalla discussione in giuria, dove fra l’altro glio del 1957 non potei incontrare Livi, poi sia- manente. Ha presieduto il Cineckub Milano dal aveva fatto intrusione, inaspettato e non invi- mo diventati amici, siamo i più vecchi soci 1958 sino allo scioglimento nel 2009. Da cineama- tato, Monsignor Galletto, allora direttore del della Fedic, ci telefoniamo per controllare se tore ha realizzato una decina di film e si dichiara C.C.C. (Centro Cinematografico Cattolico, siamo ancora vivi e lucidi e per raccontarci soddisfatto solo di quattro fra loro. Pietro Germi, il siciliano Quando Germi si ac- Così nasce “In nome della legge”. E Germi per alla vitalità di questa terra controversa, costa ai temi che ri- primo scopre la mafia e l’isola come frontiera, contribuendo ad arricchire l’immaginario guardano la nostra fatta di eroi buoni e di eroi cattivi. Difatti, la Trinacria, già da qual- Sicilia, nonostante la sua bellezza, nasconde che tempo, grazie a grandezza e miseria, che hanno segnato pro- Rossellini, Visconti, fondamente il modo di vivere e di pensare dei Zampa e Brancati, nel suoi abitanti. Mentre gira “In nome della leg- cinema italiano si re- ge”, Germi ha in mente un film sulla tematica spira già aria di Sici- dell’emigrazione, ispirata a una storia vera Sebastiano Gesù lia. Pur non avendo che gli era stata raccontata mentre recitava messo mai piede sull’i- nel film di Mario Soldati, “Fuga in Francia”. sola, Germi mette su un film, insieme a Moni- Nel film di Soldati un gruppo di immigrati ca- celli e a Fellini, sulla mafia e sulla giustizia, labresi veniva salvato dal congelamento dalle ispirandosi al romanzo di Giuseppe Guido Lo- guardie di confine. Da questa esperienza e “Il cammino della speranza” è un film del 1950, diretto schiavo. Germi si reca in Sicilia soltanto a sce- dalla conoscenza del romanzo di Nino Di Ma- da Pietro Germi e interpretato da Raf Vallone, tratto dal neggiatura ultimata e capisce che l’idea che si ria nasce la sceneggiatura di “Il cammino del- romanzo “Cuore negli abissi” di Nino Di Maria. Ha vinto era fatta dell’isola era totalmente diversa dalla re- la speranza”, che inizialmente ha un titolo più l’Orso d’argento al Festival di Berlino. altà: e il lavoro si trasforma da giallo in film d’azio- brutale, “Terroni”. I siciliani sono abituati alle ne, o meglio di genere western hollywoodiano. lacrime e al sangue, ma anche all’umorismo e segue a pag. successiva 14 [email protected] segue da pag. precedente YouTube Party #2 cinematografico. Da questo scrigno inesauri- bile e meraviglioso che è la nostra isola, Germi nei primi due film a soggetto siciliano prende Ancora liberi storie drammatiche a carattere sociale, come i tempi richiedono, (con la parentesi di “Gelo- Visualizzazioni - Indeterminabile, svariati milioni (link) sia” da “Il marchese di Roccaverdina”, una in- La trama - Una ripresa loro slogan. Marc Ecko è un designer di moda: cursione nella nostra migliore letteratura veri- amatoriale ci mostra pensò che la montante aria anti-autoritaria sta di Capuana), per poi, negli anni del boom l’interno di un’auto- potesse essere ben cavalcata per vendere qual- mobile che percorre che capo d’abbigliamento in più. Così, assoldò una highway america- la compagnia pubblicitaria Droga5, affittaro- na. Il veicolo si ferma no un aereo e realizzarono il video. La pubbli- davanti alla recinzio- cità ottenne il risultato aspettato, e finì sulle ne di un aeroporto. televisioni e sugli schermi di milioni di citta- Massimo Spiga Tre ragazzi incappuc- dini. Si ripete spesso che le generazioni nate ciati scavalcano il pe- dopo la metà degli anni ’70 siano le più cini- rimetro esterno. Eludono con cura molte ron- che, lagnose e depresse della storia umana. Il de di guardie armate fino ai denti. Giungono fatto che un messaggio universale di libertà si alla pista di decollo. Davanti a loro è parcheg- riveli essere un trucchetto per vendere un en- “Divorzio all’italiana” è un film del 1961 diretto da Pietro giato l’Air Force One, l’aereo che, al tempo, era nesimo, inutile bene di consumo potrebbe Germi con Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, impiegato da George Bush Jr. Uno dei giovani avere un ruolo, seppur minimo, in questa sini- Daniela Rocca, Leopoldo Trieste fora, con delle tenaglie, l’ultima rete metallica stra svolta antropologica. che lo separa dal velivolo. Con fare furtivo, si Il pubblico - Gli spettatori di “Still Free” si divi- economico, della modernizzazione, nutrire il avvicina al suo obiettivo. Estrae una bombola dono in due principali categorie: i primi sono suo cinema, che mano a mano diventa sempre spray e scrive a caratteri colossali «ANCORA i giovani cinici, imberbi il cui spirito è ormai più critico e fustigante nei confronti della so- LIBERI» sul motore sinistro dell’Air Force spezzato. Essi non credono in nulla e sbeffeg- cietà italiana, di apologhi dai toni grotteschi se One. giano con acidità la giostra truccata che gli non farseschi, che mettono in luce i difetti e le L’esegesi - Il video è stato realizzato nel 2006, sciocchi chiamano “vita”. Questi relitti esi- storture nazionali. D’altronde Brancati dice quando la protesta popolare contro il governo stenzialisti hanno, nei commenti al video, ri- che “ridere dei propri difetti è la virtù dei po- Bush era quasi giunta ai suoi massimi storici. levato subito la sostanziale impossibilità della poli civili”. Il suo è un cinema che si nutre di Centinaia di migliaia di statunitensi protesta- sua autenticità, e l’hanno fatto con una plura- un rapporto forte non solo con i corpi, ma an- vano attivamente con- che con il paesaggio. Il suo amore per la Sicilia tro la politica guerra- fonde natura e cultura in modo enigmatico e fondaia dei neocon e la paradigmatico, con una percezione assai vivi- loro scelta di schiaccia- da e corrusca nelle sue immagini del predomi- re i diritti civili della nio dell’istinto sulla ragione. Il suo tono fero- popolazione, allesten- cemente divertito di “Divorzio all’italiana” e do lo stato di sorve- ancor più in “Sedotta e abbandonata” ha avuto glianza che perdura la capacità di far si che i siciliani non si siano ancor oggi. Marc Ecko mai sentiti messi alla berlina da un regista ve- e due suoi associati de- nuto dal nord, perché i temi che tratta Germi cisero di contribuire al- non sono soltanto temi siciliani, ma essi ri- la lotta con un gesto guardano il carattere degli italiani in generale. eclatante. Un atto ca- Soltanto che in Sicilia si rivelano più esaspera- pace, nel contempo, di ti. Egli amava dire che: “la Sicilia è l’Italia due mostrare la ridicola volte”. Non a caso l’anno successivo, con “Si- inefficienza dell’am- gnore e Signori” toccherà al Veneto passare ministrazione e la vo- sotto la feroce frusta fustigatrice di Germi per lontà dei cittadini di denunciare l’ipocrisia provinciale degli italia- non sottomettersi alla ni, che ne fa del film, unitamente a “Divorzio dittatura della mag- Still Free all’Italiana”, uno degli esiti più alti della com- gioranza propugnata media all’italiana. dal Partito Repubblicano. Così nasce il video lità di argomentazioni razionali: «Se fosse ve- “Still Free” (“Ancora liberi”). Una volta messo ro l’autore avrebbe preso trent’anni di carce- Sebastiano Gesù in rete, fu scaricato e ripostato da migliaia e re» oppure «L’Air Force One non ha migliaia di utenti, timorosi che il governo po- quell’aspetto» ed altre deduzioni investigative Storico del Cinema, già docente a contratto di Storia e Cri- tesse censurarlo: è una classica tecnica di di variabile acutezza. La seconda fascia di tica del Cinema all’ex Facoltà di Lingue e Letterature Stra- de-centralizzazione dei contenuti, tipica della pubblico è costituita da idealisti con grandi niere dell’Università degli Studi di Catania, attualmente cultura della sovversione made-in-internet. occhi sognanti. Molti di loro si sono espressi insegna presso il Centro Sperimentale di Cinematografia Non si può mettere a tacere un documento con sperticate frasi d’ammirazione o inni po- nella sede di Palermo. Da tempo svolge attività di ricerca che si trova contemporaneamente su cento- litici. Una sparuta minoranza tra loro ha, sul rapporto tra la Sicilia e il Cinema. È consigliere Nazio- cinquantamila server sparsi per il pianeta, do- però, commentato in modo analogo a questo: nale del Centro Studi Cinematografici di Roma, direttore potutto. “Still Free” ispirò milioni di spettatori «Sarebbe meraviglioso! Ti prego, ti prego, ti artistico del Festival Un mare di Cinema di Lipari e vicedi- e ricordò ai potenti la massima secondo cui prego, fa che non sia una menzogna!». Mi rettore artistico del Festival Internazionale del Cinema di non sono i cittadini a dover temere i governi, spiace, giovane sognatore, lo è. Hai per caso Frontiera di Marzamemi. Collabora a riviste specializzate ma l’esatto contrario. Una spettacolare mani- bisogno di un nuovo paio di jeans? e alla pagina culturale di La Repubblica di Palermo. Ha al festazione democratica… eccetto per un insi- suo attivo numerose pubblicazioni. Attualmente lavora al gnificante dettaglio: il video è, in realtà, una volume su Rosso Malpelo di Pasquale Scimeca. pubblicità dei jeans Smuggler. “Still free” è il Massimo Spiga 15 n. 22 Frances Ha: AHOY, SEXY!

Il cinema americano, in “mumblecore”, frequentano cinema d’autore insegnando i rudimenti ai bambini. Circondata larga parte prodotto nella con Wes Anderson (Noah e Wes lavorano in- dalla presenza di Sophie, l’amica del cuore che sponda ovest del Conti- sieme) e intercettano in questo lavoro comu- ricambia con qualche distacco una passione nente, propone un’ imma- ne un genere nuovo (che nuovissimo non è) incrollabile, Frances attraversa le esperienze, gine di mondo che deve fa- ottenendo un discreto successo di critica, cat- i traslochi e le avversità con un sorriso stam- re i conti con il progressivo turando un pubblico di “aspiranti giovani ar- pato sulle labbra e un’ironia molto sottile e aggressivo successo delle tisti” privi dell’aggressività dei loro coetanei quanto spesso involontaria, tipica del mondo serie televisive, talvolta mi- di qualche decennio fa, quanto piuttosto sor- a cui si riferisce, la borghesia benestante di gliori e più inventive del ridenti e speranzosi in un futuro professiona- Manhattan o Tribeca, imbevuta di saggezza Giulia Zoppi cinema stesso e osservarne le di successo e di guadagno. “Frances Ha” è ebraica e talento, ma che non le appartiene, il crescente successo, suo uscito in Italia lo scorso mese di settembre come si diceva. Una novella Woody in calza- malgrado. Le serie tv incalzano soppiantan- con l’entusiastica accoglienza di un cinefilo maglia, californiana di nascita e newyorkese do cliché e ribaltando certezze, il cinema in- segue, consapevole che la durata di un film deve concentrare e supportare in poco meno di due ore un racconto che si presume interes- sante, up to date, fresco e magari anche intel- ligente e leggero. Mai come in questi ultimi anni, la produzione cinematografica Usa - ri sente di una certa stanchezza creativa, sop- piantata e questo è molto positivo, da cinema- tografie “altre” sempre più incalzanti, sincere e urgenti di quanto essa riesca a produrre. Da una parte la televisione via cavo o le serie visi- bili in streaming sfornano successi seriali, dall’altra il mondo industriale risente e incas- sa il colpo, mentre le piccole produzioni (in- dies) continuano il loro percorso laterale e non è detto lo facciano senza successi o rico- noscimenti. Il punto è che non tutti i cineasti fuori dall’industria mainstream sono Miran- da July (americana del Vermont), geniale e originale, spesso mirano ad emulare Woody “Frances Ha” un film di Noah Baumbach con Greta Gerwig, USA Allen o aspirano a vette inarrivabili come il ci- nema di John Cassavetes, restando a livelli della prima ora come Quentin Tarantino che di adozione. Ed è forse in questo slittamento buoni, in quel confine medio che appartiene a lo annovera tra i 10 miglior film del 2014 e ha identitario che sta la chiave di lettura di que- molto cinema occidentale. Buon cinema, ci- raccolto una buona accoglienza anche nelle sta storia semplice ma delicata, descritta in nema “carino”, per dirla con un aggettivo ba- nostre sale. La ragione di questo successo è un intenso ma non romantico B/N , a tratti nale quanto esplicativo. E’ quanto accade con rintracciabile, suppongo, nel fatto che da commovente e molto spiritosa. La sua prota- tempo il cinema non proponeva gonista è un’aliena sbarcata nella grande mela un’eroina molto comune e non che guarda il mondo come il Candide di Vol- appariscente, dai modi gentili taire, senza immergersi fino in fondo e senza ma dall’aspetto imponente compromessi, aperta e sentimentale, priva di (Gerwig è molto alta e non esi- reali paure e incosciente quel tanto, da farla le), che si muove nella caotica vivere e agire come un’eroina dei cartoni ani- New York contemporanea co- mati, leggiadra nelle sue sconfitte, coriacea me Alice nel paese delle meravi- nelle sue certezze. Frances incarna alla perfe- glie, senza malizia e frustrazio- zione quello che dovrebbero essere i ragazzi ni, benché alla ricerca di un di oggi: inaffondabili, tenaci, sorridenti e in- centro di gravità che stenta a consapevoli soggetti di un pianeta cinico, in- trovare. Frances non ha una ca- debitato e privo di tenerezze, ma in fondo di sa, ma vive in subaffitto insie- “successo” (THINK POSITIVE è il mantra dei me ad inquilini variabili quanto nostri tempi, nella politica quanto nei labora- Greta Gerwig e’ già stata chiamata “la Meryl Streep del Mumblecore” peculiari (Adam Driver è uno di tori della Silicon Valley). La colonna sonora la recente uscita di “Frances Ha”, girato da questi, icona radical del “new american cine- rende giustizia al messaggio del film ed è un Noah Baumbach, sceneggiato e ideato insie- ma”), non ha un fidanzato perché si è appena piacere in più da godere (si passa da Georges me alla sua protagonista Greta Gerwig, ulti- lasciata dal ragazzo che frequentava ma senza Delerue a Mozart, Bach e David Bowie), per- ma musa del cinema newyorkese, che ha sop- troppo rimpianto, non ha un lavoro, se non ché Frances riesce a far dimenticare che la piantato attrici dal fascino più intrigante di part time e ha un sogno: danzare. Purtroppo metropoli è una giungla e la conquista di un lei, compagna dello stesso Baumbach che in- la sua statura non le ha donato la grazia suffi- centro, una lotta cruenta. In fondo il successo namoratosi, ha chiuso la decennale conviven- ciente per farlo e di questo siamo consapevoli è dietro l’angolo e questa volta è nella mani di za con la bravissima e dotata Jennifer Jason noi spettatori ma non lei, ingenua e volitiva una ragazza qualunque, anzi no, goffa e timi- Leigh, attrice dal talento multiforme. En- ragazza della West Coast, intenzionata ad en- damente fuori quadro: confortante per essere trambi, Noah e Greta, appartengono al movi- trare a far parte della compagnia di danza “The Heroine of the Film”! mento artistico molto alla moda chiamato moderna in cui presta qualche ora del suo tempo, Giulia Zoppi 16 [email protected] Festival Internazionale del Film di Roma “Il figlio di Dracula” al cinema gotico del festival di Roma Un 8mm del 1960 di Corrado Farina, che dopo più di mezzo secolo è stato proiettato sul grande schermo dell’Auditorium di Roma, insieme al film che due anni prima lo aveva ispirato Il 17 ottobre scorso, nel corto in 8mm è stato un evento molto apprez- Teatro Studio dell’Audi- zato, l’unico film a passo ridotto nella retro- torium di Roma, e all’in- spettiva dedicata a questo “gotico italiano”. terno della rassegna Corrado Farina, nato a Torino nel 1939, vive a “Danze Macabre. Il ci- Roma da moltissimi anni, è pubblicitario, re- nema gotico italiano” gista e scrittore. Proviene dal mondo dell’as- organizzata dalla Cine- sociazionismo. E’ stato autore della Fedic – teca Nazionale, prima Federazione Italiana Cineclub, dal 1958 al di “I vampiri” di Riccar- 1963, ai tempi di Nando Scanu, Piero Livi, Pep- do Freda e Mario Bava po Sacchi, Leone Frollo, Adriano Asti, Paolo Angelo Tantaro è stato proiettato “Il fi- Capoferri e tanti e tanti altri ancora. Farina glio di Dracula” di Cor- per l’occasione una rado Farina. Una breve Paillard 8mm. Parteci- stagione quella del go- pa alla nascita del tico che va dal 1957 al “Centrofilm” di Gianni 1966. La rassegna, tra Rondolino, dirige do- alcuni dei film più - si po di lui il Centro Uni- gnificativi dei maestri versitario Cinemato- del gotico, Mario Bava, grafico e realizza una Riccardo Freda e Anto- ventina di film a passo nio Margheriti, ha in- ridotto insieme a un serito anche un film di gruppo di amici. Sono Corrado Farina, defi- gli anni dell’Università nito dal programma, ma Farina sembra pre- “un lavoro giovanile”. diligere agli studi di In effetti, giovanile lo Legge la realizzazione è: realizzato all’età di dl cortometraggi che ot- 21 anni, si tratta di un tengono riconoscimenti 8mm amatoriale di 20’, presso molti festival di appena digitalizzato categoria. Dopo la Lau- “comme il faut” dal La- rea in Giurisprudenza, boratorio “La Camera lavora presso l’agenzia Ottica” dell’Università pubblicitaria Studio Te- degli Studi di Udine. sta dove scrive e dirigere Con una bellissima cu- moltissimi “caroselli” (al- ra della fotografia, e 1960. Corrado Farina con i protagonisti del suo “Il figlio di Dracula” cuni su tutti, “Treno con l’intento di mesco- Saiwa”, Digestivo Anto- lare lo spavento allo sberleffo, il regista, che faceva parte prima del Cineclub di Biella e poi netto con Nicola Arigliano, senza scordare Olio all’epoca aveva la stessa età del protagonista, del Cine Clan Regina Margherita. Appassio- Sasso, “la pancia non c’è più”). Molto interessato ai racconta di Dracula e sua moglie, preoccupati fumetti, per qualche tempo è autore di sceneggia- perché il figlio, a 21 anni compiuti, non ha an- ture e di alcune strip satiriche sulla pubblicità, cora i “dentini da vampiro”; a questo punto finché si trasferisce a Roma e fa esperienza decidono di mandarlo tra i viventi per fargli come aiuto regista; nel 1971 dirige – in Pie- compiere il tirocinio da vampiro, ma il ragaz- monte - il primo lungometraggio,“Hanno zo, troppo timido e bonaccione, li delude e ne cambiato faccia” (1971), una rilettura moderna viene disconosciuto. Una parodia dei film di del mito del vampiro, come lo è di quello delle vampiri, un omaggio più affettuoso che dissa- streghe, il film successivo, “Baba Yaga” (1973), crante al genere horror, girato interamente a attraverso le linee sensuali del personaggio, Rivarolo Canavese, un piccolo comune in pro- della Valentina di Guido Crepax. In seguito si vincia di Torino: interni in casa Farina che si dedica quasi esclusivamente a servizi televisi- trasformano in un fantastico set (cantina e vi, documentari e film di montaggio. Ha saloni, gli stessi che serviranno per qualche un’intensa attività di scrittore, sia di romanzi scena di “Hanno cambiato faccia” Pardo d’oro che di articoli. Collaboratore di Diari di Cine- al festival di Locarno 1971) ed esterni sulle rive club (vedi su questo numero l’articolo su Re- dell’Orco e al Castello di Malgrà. “Era fatto per nato Germonio). essere visto su uno schermino avvolgibile in Corrado Farina oggi casa. Sarà ben curioso rivederlo sul grande schermo dell’Auditorium…” ha dichiarato Cor- nato di cinema fino dall’infanzia, a vent’anni rado Farina entrando in sala. La proiezione del decide di passare dietro la macchina da presa, Angelo Tantaro 17 n. 22

In anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma L’Amore bugiardo - Gone Girl Un matrimonio in crisi. Una moglie scomparsa e un marito accusato di omicidio. Un’analisi dell’ultimo film dell’acclamato regista americano David Fincher. Un thriller dai risvolti mediatici che travolgono le indagini e i comportamenti dei personaggi coinvolti In uscita nelle sale ita- crisia dell’apparenza e nell’insincerità. liane il 18 Dicembre, Gone Girl, che qua avrà “Come ci siamo ridotti così?” il titolo “L’Amore Bu- giardo”, è stato presen- Questa domanda, tra i pensieri di Nick, è il tato in anteprima euro- fulcro centrale dell’indagine relazionale, nar- pea all’ultimo Festival rativa e sociale che il film porta avanti, senza di Roma che si è con- dare una risposta definitiva finale, ma -asse Giulia Marras cluso questo 25 Otto- gnando allo spettatore un ruolo attivo e criti- bre. Al di là delle considerazioni generali di una co attraverso i vari spostamenti di focalizza- manifestazione sicuramente più interessata zione e percezione nel corso del racconto. alla domanda del pubblico piuttosto che all’of- “Gone girl” compie infatti una serie di svolte ferta di una programmazione sgangherata, il hitchcockiane che portano a cambiamenti di decimo lungometraggio di David Fincher si è prospettiva inaspettati, colpi di scena che posizionato immediatamente come evento di mortificano i punti di vista dei personaggi di “Devi farti amare dal pubblico.” punta e, dopo la visione, come uno dei tre/ ogni personaggio. Senza avere un vero e pro- quattro titoli che hanno valso qualitativamen- prio colpevole, né un vero e proprio omicidio. Quando Nick capisce che è più l’opinione pub- te il festival. Ancora una volta il regista statu- E senza un’unica verità da assumere. blica a influenzare la sua posizione all’interno nitense parte da un’opera letteraria di succes- delle indagini, ne prende atto e comincia a so, dopo “Fight Club”, “Il curioso caso di “Sta scrivendo la storia perfetta.” giocare a suo favore, intervenendo in trasmis- Benjamin Button” o “Millennium – Uomini sioni televisive, recitando la parte del buon che odiano le donne”, ma anche da un approc- Amy scompare il giorno del quinto anniversa- marito davanti alla telecamere; il suo avvocato cio ben ancorato alla realtà e alle sue sfumatu- rio di matrimonio con Nick; verrà ritrovato il è più un manager dello spettacolo, o il regista delle espressioni da eseguire in scena. Sia Ni- ck che Amy, pur di non confrontarsi diretta- mente, competono tramite i media in una ga- ra all’apparenza, a chi riesce ad essere più convincente nel suo ruolo di finzione. Ruolo esibito anche da prima, nel matrimonio, da sempre, imposto da una società contempora- nea divisa in categorie di personalità indossa- bili a seconda delle occasioni.

“Ci sono telecamere ovunque. Tutto sarà registra- to.”

Fincher in questo modo, e ancora di più verso il finale, gioca con il meta-cinematografico: gli -in dizi sono esplicitati nel loro essere indizi, e for- mulati come indovinelli da risolvere per passa- re al livello successivo; così il lavoro della polizia diventa un gioco inerte di fronte all’ela- borazione immediata dei media, che spettaco- “L’amore bugiardo - Gone Girl” è un film del 2014 diretto da David Fincher, con protagonisti Ben Afflecke larizzano il privato e la morte, non svelando fi- Rosamund Pike La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo L’amore bugiardo, scritto nel 2012 da nalmente la vera natura umana, ma invece Gillian Flynn, che cura anche la sceneggiatura del film. rivestendola di ulteriori strati di finzione che re dell’essere umano più pericolose e contro- suo diario con le confidenze personali sul rap- accumulandosi, non riuscirà a ritornare realtà. verse, approccio utilizzato per esempio in porto col marito, sempre più precario, il quale I due piani si confondono continuamente fino “Seven”, “Zodiac”, “Panic Room” o ancora “The naturalmente attirerà su di sé tutti i sospetti. a non distinguersi più. Nulla di più attuale: la Social Network”. In questo ultimo caso, la sce- Amy è in tutto e per tutto un personaggio let- crisi ha spazzato via i lavori stabili dei due pro- neggiatura è un adattamento del best seller terario (la madre ha scritto una serie di libri di tagonisti, le rispettive velleità artistiche si rive- “L’amore bugiardo”, scritta dalla stessa autri- successo per bambini, ispirandosi alla figlia, lano fallimentari e allora non resterà che porta- ce del romanzo, Gillian Flynn. Ma la mano del “Incredibile Amy” ed è lei stessa una scrittri- re lo spettacolo in casa, nella vita reale. Pure se Grand Imagier è tutt’altro che invisibile, e la- ce) che solo attraverso il suo diario e i fla- di autentico è rimasto ben poco, anche nelle scia la propria impronta fin dalla prima im- shback, almeno inizialmente, regge le redini relazioni. Contiguamente con The Social magine, una soggettiva distorta e impossibile del racconto e delle ricerche della detective, Network, David Fincher continua a solidificare dello sguardo di Nick (Ben Affleck) sulla testa personaggio simulacro dello spettatore fin- una poetica cinematografica grottesca e cinica di Amy (Rosamund Pike), rispettivamente i cheriano, sempre in bilico tra depistaggi e sull’essere umano e la sua smaterializzazione, due protagonisti della pellicola, coniugi in un inaffidabilità dei narratori stessi, qui entram- fisica ed emotiva. matrimonio sgretolatosi lentamente nell’ipo- bi con qualcosa da nascondere. Giulia Marras 18 [email protected]

(foto di Angelo Tantaro) Il nostro tappeto rosso. Chi abbiamo incontrato...

Marco Asunis, presidente della FICC, scortato Massimiliano Eleonori, presidente ANCCI con la moglie Da sx Maria Caprasecca, Diari di Cineclub; Patrizia dall’Arma Cinzia Bocci Masala presidente circolo FICC “La macchina cinema”; Elisabetta Randaccio, critico cinematografico e responsabile FICC per le relazioni internazionali

Simone Emiliani di “Sentieri Candido Coppetelli, presidente Alessandro Cuk, Vice Francesco Calogero, regista Selvaggi” CGS Presidente Cinit

Maria Grazia Perria, sceneggiatrice e Daniele Maggioni, produttore, Angelo Tantaro, Diari di Cineclub Giulia Marras, Diari di Cineclub Ugo Baistrocchi, Cinedipendente e sceneggiatore e regista. Tutti e due di (foto di Maria Caprasecca) divulgatore. Diari di Cineclub Moviementu – rete cinema sardegna segue a pag. successiva 19 n. 22

Segue da pag. precedente

Da sx: Monica Bernardo, segreteria presidenza Centro Sperimentale Paolo Minuto, Cineclub Nino Genovese, presidente Mario Patanè, operatore culturale Cinematografia e Franca Farina Internazionale Distribuzione Cineforum Orione, Messina della Cineteca Nazionale, amiche dell’associazionismo nazionale di cultura cinematografica Presentazione del volume curato da Nino Geneovese e Mario Patanè Buone Notizie: Angela Molina Nei locali della Libreria Notebook all’Auditorium, durante la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, è stata inaugurata la nuova collana di cinema diretta da N.Genovese e M.Patanè CINEMA- ESTRO con il primo volume della collana dedicata all’attrice Angela Molina e dal titolo Buone notizie: An- gela Molina a cura di Nino Genovese e Mario Patanè (268 pag. anno 2014) rappresenta la prima monografia “italiana” interamente dedicata all’attrice spagnola Angela Molina e si avvale del supporto e della collabo- razione di diversi studiosi, italiani e stranieri.

All’evento hanno partecipato, tra gli altri, Giulia Fossà, Paola Petri, Picci Pontecorvo, Giuliano Montaldo, Angelo Tantaro, Giorgio Colangeli, Gloria Vancini, Francesco Calogero, Simona Cavallari, Ennio Bispuri, Maria Lombardo, Mario Sesti. Un brindisi con dell’eccellente vino siciliano ha chiuso l’incontro.

Mario Patanè, Nino Genovese Buone notizie: Angela Molina anno 2014, 268 pagine, ISBN 978-88-7351-812-9 Città del Sole Edizioni SaS Reggio Calabria - collana: CINEMAESTRO Nella monografia su Angela Molina, i curatori, Mario Patanè e Nino Genovese analizzano la -fi gura e la personalita’ artistica dell’attrice spagnola, prima straniera a vincere un “David di Do- natello” come migliore attrice protagonista per il film “Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti” di Lina Wertmuller. Molina ha lavorato moltissimo in Italia, con registi come Luigi Co- mencini, Elio Petri, Marco Bellocchio, Gillo Pontecorvo, Paolo e Vittorio Taviani, Giuseppe Tor- natore ed altri. Volto di “Conchita” in “Quell’oscuro oggetto del desiderio”, ultimo film del mae- stro Luis Bunuel.

Nino Genovese, Critico e storico del cinema, giornalista pubblicista, saggista, conferenziere, già docente di “Storia e cri- tica del cinema” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Messina ed attualmente presso l’U- niversità della Terza Età di Messina. È Presidente del “Cineforum Orione” di Messina aderente alla FICC, socio dell’ “Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema”, del “Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani” e del “Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani” di Roma, Socio “onorario” del Museo del Cinema di Torino. Collabora al quotidiano “Gazzetta del Sud”, alla rivista on-line “Diari di Cineclub” e alle riviste “Moleski- ne”, “CinemaSud” e “Quaderni di CinemaSud”, “CinemaSessanta”,“Immagine” e altre. È autore di un’infinità di artico- Ángela Molina (Madrid, 5 ottobre 1955), è un’attrice li, di numerosissimi saggi e di diversi libri e pubblicazioni di carattere cinematografico. spagnola naturalizzata italiana. Tra le attrici spagnole più premiate ed acclamate, studiò danza classica e spagnola a Madrid, per poi dedicarsi alla recitazione. Mario Patanè, Ideatore e direttore artistico degli “Incontri con il Cinema” di Aci Catena (Catania) dal 1985 al 1995, col- Si è fatta conoscere a livello internazionale per laboratore della rivista del Comune di Aci Catena, appassionato cultore della storia locale, socio corrispondente dell’Ac- l’interprerazione di “Quell’oscuro oggetto del desiderio” cademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale, ha promosso e organizzato i gemellaggi con le città di Ceuta (Spagna) e 1977, ultimo film di Luis Buñuel Campofiorito (Palermo). Ha collaborato alla “32.ma Mostra de Valencia, Festival Internacional de Cine de Acción y Aventura”. Ha ideato e diretto, dal 2005 al 2011, la manifestazione “CineNostrum”. Per “Città del Sole Edizioni” ha di- retto la Collana “CineNostrum”, nell’ambito della quale ha curato i volumi dedicati a Ennio Morricone, Carlo Verdone, Nicola Piovani, Ettore Scola, Christian De Sica. M.C. 20 [email protected] I dimenticati Elio Marcuzzo «Ossessione» è un film alla bravura già messa in mostra. Dopo l’8 set- di Visconti che ha por- tembre, parte delle maestranze del cinema si Moviementu – Rete Cinema Sardegna tato fortuna al regista trasferirono a Venezia, sotto l’egida della neo- e a tutti i suoi inter- nata Repubblica Sociale Italiana; altri restaro- Audizione II preti: imponendo Gi- no a Roma, lavorando più o meno clandesti- rotti e la Calamai per il namente; altri ancora interruppero l’attività Commissione loro talento dramma- in attesa della fine del conflitto, e Marcuzzo fu Consiglio Regionale tico, facendo conosce- tra questi: antifascista, egli raggiunse la fami- re in Italia la bravura della Sardegna - Virgilio Zanolla professionale di Juan Lavoro e Cultura de Landa e promuoven- do tanti attori relegati in ruoli minori, come la Cagliari 8 ottobre 2014. bella e brava Dhia Cristiani, poi affermata doppiatrice; di quest’ultimi, il solo a cui il film Rappresentanti di non giovò, nonostante l’ottima interpretazio- Moviementu incontrano ne da lui fornita, fu Elio Marcuzzo. Trevigia- no, nato il 27 luglio del 1917, a diciannove anni le istituzioni. Disponibili Marcuzzo si trasferì a Roma, dove seguì irre- al confronto istituzionale golarmente i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia. Esordì nel cinema nel ’37, per le modifiche alla comparsa ne «L’ultima nemica» di Umberto Elio Marcuzzo in “Ossessione” dove interpreta legge, l’Associazione si Barbaro, quindi apparve ne «Il feroce Saladi- il poeta vagabondo dal cuore candido e poetico no» di Mario Bonnard e in «Troppo tardi t’ho candida a far parte della conosciuta» di Emanuele Caracciolo. Dopo il glia a Cavriè, frazione di S. Biagio di Callalta Consulta. Ecco il resoconto piccolo ruolo di Angelo in «Nozze di sangue» presso Treviso. Il 28 luglio del ’45 lui e suo fra- di Goffredo Alessandrini, ebbe la prima parte tello Armando vennero prelevati nella loro dell’audizione di rilievo in «Sissignora» di Ferdinando Maria abitazione da alcuni ex partigiani delle Briga- Poggioli, girato a Genova nel ’41 e tratto dall’o- te Garibaldi in uniforme repubblichina, co- Erano presenti per la monimo romanzo di Flavia Steno: qui, dop- mandati da un noto criminale, Gino Simiona- Commissione: On. Gavi- piato da Emilio Cigoli egli seppe disegnare to detto Falco (1920-2004): e portati in camion no Manca - Centro De- con finezza il personaggio del vetturino, rivale a Breda di Piave, furono impiccati e sepolti - mocratico Sardegna ex in amore del marinaio Vittorio (Leonardo accertò poi una perizia medica - ancora vivi. PD: Presidente Com- Cortese) per le attenzioni della bella e sfortu- missione; Giampiero nata domestica Cristina (Maria Denis). Segui- Comandini Gruppo PD; rono piccole parti in «Fedora» di Camillo Ma- Rossella Pinna Gruppo strocinque e ne «La signorina» di Ladislao PD; Paolo Truzzu Grup- Kish, quindi in «Rita da Cascia» di Antonio Le- po Sardegna (Mario Flo- onviola e ne «Il treno crociato» di Carlo Cam- Antonia Iaccarino ris) ex FI. Osservatore: pogalliani. Il suo talento d’attore non era sfug- Gavino Sale Gruppo Mi- gito a Luchino Visconti, che nel ’42 decise di sto. Per Moviementu Antonia Iaccarino, presi- utilizzarlo per il suo film d’esordio, «Ossessio- dente; Marco Antonio Pani, vice presidente e ne», liberamente ispirato dal romanzo «Il po- Antioco Floris, Simone Lecca, Carlo Dessì, stino suona sempre due volte» di James Cain, Da sx Elio Marcuzzo, Luchino Visconti e Osvaldo Marco Benoni. Sala grande, tavolo enorme, offrendogli il ruolo più impegnativo della sua Civirani sul set di “Ossessione” parecchio spoglio di consiglieri: un po’ stram- breve carriera d’attore: quella dello Spagnolo, bo il fatto che ci abbiano fatto sedere al capo un venditore ambulante ‘fuori dalle righe’, so- Pretesto dell’assassinio fu l’accusa di collabo- opposto rispetto a quello da loro occupato, la- litario e girovago; probabilmente, il regista razionismo: solo perché, durante il periodo sciando il vuoto in mezzo – è la prassi istitu- pensò a Marcuzzo anche conoscendone l’o- della Repubblica Sociale, per conto d’un im- zionale in realtà, ma veniva un po’ il sospetto mosessualità: il personaggio infatti, con cui a piegato comunale di Treviso l’attore si era pre- che volessero metterci in soggezione, come fa- un certo punto si accompagna il protagonista stato a tradurre due documenti, uno dei quali ceva il megapresidente col ragionier Fantozzi. Gino (Massimo Girotti), in fuga dalla donna dalla lingua tedesca! Sul Simionato era già A parte questa mia personale impressione (di- del cui marito ha commesso l’omicidio, si mo- stato spiccato un mandato di cattura per la vertita, vi assicuro), per altro confermata dal stra segretamente affascinato dalla sua pre- strage nella cartiera Borgo di Mignagnola, modo abbastanza spiccio con cui il presidente stanza fisica, nella famosa scena notturna in presso Carbonera: almeno 92 uomini uccisi Manca ci ha subito comunicato che avremmo cui, acceso un fiammifero, sbircia l’amico dor- nei modi più efferati, alcuni torturati e croci- avuto giusto 10 minuti per esporre le nostre miente accanto a lui. Ciò era assolutamente fissi, e non tutti ex repubblichini. Processato, questioni, devo dire che l’incontro dopo un po’ inedito nella cinematografia d’allora, e in par- riconosciuto colpevole, nel ’54 il Simionato fu ha preso una ben altra via. Per stare ai fatti, e ticolare in quella italiana, dove il fascismo vo- assolto grazie all’Amnistia Togliatti, giacché le solo citando il tempo che ci hanno dedicato, a leva tutti gli uomini virili e bellicosi. Tra il ’42 e uccisioni erano avvenute «nell’àmbito della riprova di ciò siamo rimasti in quella stanza 90 il ’43 l’attore prese parte ad altri quattro film: guerra di liberazione»; ma l’omicidio dei Mar- minuti – di cui un quarto d’ora in maniera in- «Silenzio, si gira!» di Carlo Campogalliani, «Il cuzzo fu perpetrato tre mesi dopo la fine del formale col pres. Manca. A mo’ di presentazio- cappello da prete» di Poggioli, «Lettere al sot- conflitto: non si trattò dunque d’un «terribile ne della nostra delegazione, ci è venuto spon- totenente» di Goffredo Alessandrini e «Car- equivoco», come affermò più tardi Pietro In- taneo dichiarare che a quel tavolo volevamo men» di Christian-Jacque, quest’ultimo girato grao, bensì d’un deliberato atto criminale. rappresentare un interlocutore disponibile a a Parigi. Ruoli modesti, che nulla aggiunsero Virgilio Zanolla segue a pag. successiva 21 n. 22

segue da pag. precedente costringendo gli operatori a ripartire ogni di Manca, ha preso l’impegno di distribuire le collaborare con le istituzioni, nella certezza volta da zero. Se la produzione continua no- risorse rimanenti secondo le previsioni della che – se è vero che il loro obiettivo è il bene nostante ciò, è solo grazie alla passione e al sa- legge, in particolare per i festival già effettuati pubblico e del territorio – non potranno che crificio individuali: ma il risultato è che que- nel 2014; constatare l’assoluta coincidenza dei nostri sta stessa produzione non potrà uscire dal suo - nel passaggio in aula proveranno a rispettivi interessi. La linea condivisa prece- carattere di episodicità per trasformarsi in un recuperare parte del taglio; dentemente tra noi delegati è stata quella di vero sistema industriale, produttivo e radica- - in particolare Manca ha ben chiaro esporre problemi e quesiti accompagnandoli to, se la Regione non investirà le risorse in che la Film Commission, come strumento tec- – laddove possibile – con documentazione re- maniera continuativa e secondo un preciso nico, è mal strutturata e auspica che sia resa lativa: una scelta improntata alla chiarezza e progetto di sviluppo. I fondi regionali non funzionante non come entità autonoma ri- oggettività, che ci ha portato prima di tutto a rappresentano certo il finanziamento totale, spetto alla legge cinema, ma funzionale all’ap- consegnare alla Commissione un documento ma sono lo start up che consente un contatto plicazione operativa della legge. di sintesi relativo al DDL 111 Manovra Assesta- con le strutture che poi integreranno abbon- Sento di poter dire che questo incontro ci ha mento Finanziaria 2014/2016, sottolineando- dantemente l’iniziale stanziamento regionale, lasciato fiduciosi di poter raggiungere alcune ne alcuni punti: che si rivela spesso, il passo iniziale e necessa- di quelle che sono mete fondamentali per Mo- - il taglio previsto ammonta a più del 50%; rio. Abbiamo riscontrato finalmente una evi- viementu e per il nostro settore in generale. - se i soldi non sono stati spesi o impegnati è dente consapevolezza, da parte di alcuni Per noi che operiamo in funzione del raggiun- membri della Commissione, rispetto al fatto gimento di solide mete sulle quali basare il che quello cineaudiovisivo sia un settore su nostro operare professionale, non deve essere cui puntare con decisione per un concreto svi- priorità assoluta quella di sondare quanto luppo, data l’evidenza della sua potenzialità istituzioni e politica siano disposte a conce- industriale. Ma proprio a proposito di ciò che derci in termini di attenzioni e risultati, e tan- serve per mettere a regime questa risorsa, ab- tomeno guardare a loro con diffidenza e so- biamo dovuto precisare che i fondi gestiti at- spetto, strategicamente pronti, per lo più in traverso la FC non hanno garantito finora una assetto di guerra, a rispondere alle loro azioni distribuzione adeguata, in quanto l’attribu- o stasi: prioritario, per quanto attiene a noi, è zione delle cifre è stata fatta secondo discre- perseverare nell’opera di confronto, nella ri- zionalità e criteri arbitrari: per questo motivo cerca di convergenze e di occasioni nelle quali – abbiamo precisato – un nuovo episodio di possiamo – laddove sia necessario – contribu- 8 ottobre 2014: da sx Antonia Iaccarino, Marco Antonio attribuzione di fondi alla FC per assicurarne ire a che i nostri interlocutori possano acqui- Pani e Carlo Dessì prima di entrare in Commissione la spendibilità, potrà essere inaugurato solo sire consapevolezza e conoscenza di aspetti a Cultura (foto di Simone Lecca) se prima siano stati stabiliti criteri congrui, e loro ancora e comprensibilmente oscuri o a patto che sia controllata la loro l’applicazio- ignoti riguardo ai meccanismi del nostro set- perché la Regione non ha fatto i bandi; ne. Abbiamo quindi riportato alcuni passaggi tore: è ciò che ci proponiamo di fare e di insi- - il DDL non rispetta la legge cinema nella dell’incontro dello scorso suddivisione degli stanziamenti; agosto con l’assessore alla - sono stati azzerati tutti gli interventi ad ec- cultura, quando era stato cezione della coproduzione di lungometraggi garantito a Moviementu e questo è contrario a quanto affermato dalla che sarebbero stati stanzia- legge; ti i fondi per i festival; nella - se vengono destinate risorse alla FC, questa stessa sede l’assessore aveva le deve spendere secondo la legge con bandi e affermato che la mancata totale trasparenza di tutto il procedimento; messa a bando delle risorse - può essere utile modificare la legge per ren- previste in finanziaria era derla più operativa; dovuta a una precisa scelta - bisogna insediare per questo la Consulta per del Presidente della Regio- il Cinema – laddove invece questo capitolo di ne, che riteneva non coper- spesa è stato azzerato; to l’intero budget regionale. - MOVIEMENTU è disponibile al confronto Ancora alla spicciolata alcu- istituzionale per le modifiche alla legge e si ni punti toccati in ordine candida a far parte della Consulta. sparso durante l’incontro: All’affermazione, da parte della Commissio- - il pres. Manca si è Simone Lecca, Antonia Iaccarino, Marco Antonio Pani (foto di Simone Lecca ne, secondo la quale i fondi stanziati per il ci- riproposto di lavorare assie- in un modaiolo selfie) nema sarebbero stati decurtati per via di me a noi di Moviementu e un’incapacità del settore di spenderli, abbia- altre entità e personalità del mo voluto precisare che la realtà è ben diver- nostro settore per costruire la finanziaria stere a proporre, perché nessuno più abbia né sa: i fondi infatti non sono stati resi disponi- 2015, puntando a stanziare le risorse necessa- alibi né oggettive difficoltà a comprendere bili dalla stessa amministrazione regionale. E rie sulla base di un progetto organico; l’importanza economica e culturale del cine- nonostante ciò – abbiamo voluto sottolineare - non solo a fine incontro inter nos, audiovisivo, in modo che con un reciproco – la produzione e più in generale l’attività ci- ma anche a dibattito in corso, ha ripetuto che ascolto si possa arrivare a operare tutti nell’in- nematografica in Sardegna procede! I ricono- la sua intenzione è di arrivare a stanziare, teresse di tutti, e soprattutto nel rispetto delle scimenti in ambito internazionale dicono complice la sospensione del patto di stabilità, regole. chiaramente che la mancanza di intervento una cifra di 4.000.000 di euro. Noi da parte dalla parte della RAS rasenta il paradosso, in nostra abbiamo dichiarato tutta la nostra vo- quanto il cinema proveniente dalla nostra re- lontà di collaborazione: dalle prossime setti- gione è oggetto di interesse nazionale e inter- mane Manca ha affermato che ci incontrere- Antonia Iaccarino nazionale, ma non da parte di chi amministra mo per poter pianificare tutto quanto serve Presidente di Moviementu – Rete Cinema Sarde- i fondi all’interno della nostra regione stessa: alla messa a regime del nostro settore. gna il che impedisce di tesaurizzare le esperienze - la Commissione, sempre per bocca 22 [email protected] Esperienza cinematografica (magari vi Sinisgalli e Lattuada viene voglia di rivedere un film) Montemurro (Potenza). lucano era andato a Bra, in Piemonte, in un so- – il centenario della na- laio di una vecchia casa ed aveva trovato una Capitolo IV scita del cineasta Alber- grande quantità di ricordi ottocenteschi … Sini- to Lattuada che ricorre a sgalli ha usato un metodo diremmo “gozzania- Il cuoco il ladro sua novembre di ques’an- no”, girando le immagini come una elegia. Al- no, (girò a Matera nei ternava, nelle riprese, sei metri e tre metri di moglie e l’amante primi anni ’50 uno dei pellicola per volta… Era un tentativo di creare suoi capolavori “La lu- un “verso” cinematografico, di trovare cioè Titolo originale: The pa”, tratto da Giovanni una corrispondenza con la metrica poetica. Il Cook the Thief His Wife Verga), ci riporta alla film di Sinisgalli si intitolava “Vita silenziosa” Armando Lostaglio memoria la sua amici- & Her Lover, Regia: Peter zia con il poeta inge- Greenaway, Anno: 1989, gnere lucano di Montemurro, Leonardo Sini- sgalli. Del Poeta si celebra annualmente un durata: 124 minuti seminario in Basilicata volto alla riscoperta dei diversi aspetti della sua immensa poetica, po- Marco: È questo il risto- liedrica fra scienza e cinema. Fu breve ma in- rante che tu chiami fa- tenso il rapporto di Sinisgalli con il mondo del voloso? “Le Hollan- cinema: va ricordata anche la sua collaborazio- dais”? ne alla sceneggiatura di un altro film ritenuto Dvd: Mi ringrazierai fondamentale nel cinema di Lattuada. Parliamo un giorno per avertelo de “Il cappotto”, datato 1951, che rappresenta fatto conoscere. il riuscitissimo tentativo di coniugare la nostra Marco: Sembra un tea- tradizione di commedia italiana con un classi- tro. Bello quel murale. co della letteratura umoristica russa, in questo Dvd: È “Il banchetto caso Gogol. La pellicola, premiata al V Festival Salvatore Lobina degli Ufficiali della Mi- di Cannes, fu l’occasione per il “piccolo” Rena- lizia di San Giorgio” di Haarlem. to Rascel per dimostrare la sua “grande” capa- Marco: i tizi di quella tavolata là in fondo sem- cità di interprete, fra il drammatico e l’ironico. brano vestiti come i personaggi del disegno, Il mondo del cinema aveva affascinato molti in- ma dove mi hai portato? tellettuali in quei decenni, a partire dall’imme- Leonardo Sinisgalli è stato un poeta, saggista e critico Dvd: Lei ha tradito il marito col libraio. diato dopoguerra. E così ritroviamo il “nostro” d’arte italiano. È noto come Il poeta ingegnere o Il Marco: Cose che accadono tra persone vive... è ingegnere e poeta di Montemurro cimentarsi poeta delle due muse, per il fatto che in tutte le sue una bella donna? anche come regista. E’ stato un percorso cultu- opere ha sempre fatto convivere cultura umanistica e Dvd: Questo è un dettaglio ininfluente con la rale di peculiare sensibilità quello di Leonardo cultura scientifica storia. Non sono solo belle donne o uomini at- Sinisgalli, riscoperto cineasta grazie a puntuali traenti a tradire la propria metà, sempre am- citazioni sulla rivista cinematografica “Cabi- per la durata di due minuti”. Questi dati li forni- mettendo che esista la bellezza o la bruttezza o ria”, edita dal Cinit (Cineforum Italiano) che ha sce con entusiasmo e rammarico il critico Va- una via di mezzo. sede a Venezia. Il poeta di Montemurro aveva nelli, il quale ci conferma della vivacità intellet- Marco: Te l’ho chiesto solo per cercare di imma- infatti partecipato al progetto “Documento tuale di Sinisgalli anche per quel che riguarda il ginarmi il viso del personaggio, lo faccio sem- mensile”, ideato dall’allora futuro regista Mar- cinema e i contatti di alto spessore intellettua- pre quando ascolto una storia o quando leggo co Ferreri e da Riccardo Ghione. Si trattava di un libro. un tentativo di far realizzare dei cinegiornali Dvd: Quello che ha fatto scatenare gli eventi è non a degli anonimi registi, bensì ai maggiori proprio la relazione extraconiugale tra la mo- cineasti, intellettuali e poeti italiani. L’ambizio- glie ed il libraio, consumata tra il bagno e la cu- so progetto, purtroppo, (siamo nei primi anni cina del ristorante. ‘50), non prese mai corpo del tutto a causa del- Marco: Appunto, prima che entrassimo nel lo- la censura, che non decretò il visto ai cortome- cale mi stavi raccontando del cuoco. traggi e quindi non ne consentì la diffusione. Dvd: Albert il ladro con i suoi modi rozzi si reca Pertanto, i due numeri realizzati, il primo da Al- ogni sera con la moglie Georgina e la sua ban- berto Moravia e Vittorio De Sica, il secondo da da di scagnozzi a cenare nel ristorante di cui è Luchino Visconti e Carlo Levi, oltre ai singoli socio con il cuoco francese Richard. Il ladro, contributi di Guttuso, Rossellini e Sinisgalli, ri- umilia la povera moglie, i propri commensali, masero nel chiuso dei magazzini e non hanno gli altri clienti e naturalmente il personale. Ge- mai potuto circolare. L’idea di fondo di “Docu- orgina subisce in silenzio i maltrattamenti del mento mensile” - ci conferma il direttore di Del 1952 è “Il cappotto”, tratto da Gogol, regia di marito sino a quando... “Ciemme” Marco Vanelli - era quella di parago- Lattuada; Sinisgalli collabora alla stesura della Marco: Sino a quando non rimane affascinata nare il cinema alla “terza pagina” di un quoti- sceneggiatura. Protagonista Renato Rascel. dal bel libraio diano, usando la cinepresa così come uno scrit- Dvd: Senza scambiarsi una parola, ma solo con tore o un intellettuale avrebbe utilizzato la le con scrittori e registi del suo tempo. Ci ricor- giochi di sguardi, fanno conoscenza e consu- macchina da scrivere. Inoltre, essi avrebbero da infatti che con “Lezioni di geometria”, Sini- mano un intenso ed appassionato rapporto dato un maggiore contributo nel migliorare la sgalli è stato premiato nel 1948 alla Mostra sessuale all’interno del bagno delle signore. qualità dei Cinegiornali che allora erano addirit- cinematografica di Venezia, opera realizzata in Marco: Un ladro ripugnante, un cuoco fine e di- tura obbligatori prima delle proiezioni cinema- collaborazione con Virgilio Sabel, con il quale screto una moglie trascurata e maltrattata ed tografiche. Scrisse Ghione di Sinisgalli: “Il suo nel 1950 filmerà pure “Millesimo di millimetro” un amante raffinato ed intellettuale che con- pezzo era piuttosto curioso, anche se nessuno suma i suoi pasti sempre solo in compagnia di ne parla in quanto nessuno lo ha visto. Il poeta Armando Lostaglio segue a pag. successiva 23 n. 22

segue da pag. precedente medie sexy all’italiana con Alvaro Vitali. Poetiche un libro. Dvd: Tranquillizzati siamo lontani anni luce Dvd: Esatto. da quello stile, giusto per farti capire: è come Marco: Mi sembra di capire che il genere della se paragoni un bicchiere di aceto con un buon La Terra Santa storia è sul grottesco. bicchiere di vino di un ottima annata. Sono Dvd: Drammatica, tragica e grottesca, non entrambi liquidi ma... certo una storia per tutti, stomachevole per al- Marco: È un paragone fuori tema, che c’entra cuni e sublime per altri. col cinema? Marco: Come il formaggio coi vermi che gu- Dvd: Perché le commedie sexy all’italiana c’en- stano in Sardegna? trano qualcosa col cinema? Dvd: La storia va avanti diversi giorni, dal ba- Marco: Ora sei tu quello cattivo gno passano alla dispensa messa a disposizio- Dvd: Greenaway per rappresentare gli am- ne dal cuoco, rivalendosi in questo modo bienti del set usò 4 colori specifici. Gli esterni dell’odiato socio. del ristorante mostrano una predominanza di Marco: Fanno l’amore sulla lavastoviglie? blu, la cucina toni verdi, il bagno toni bianchi Dvd: Assolutamente no. Il regista è anche un mentre la sala... pittore. Vero Peter? Marco: La sala toni rossi! Peter: Esatto e penso che nessun giovane ci- Dvd: Inoltre gli abiti e le sigarette di Georgina neasta agli inizi dovrebbe avere il permesso di cambiano colore, anche nella stessa scena, usare una macchina da presa o una videoca- adattandosi alla cromatura della stanza in cui mera senza avere prima frequentato tre anni si trova. di una scuola d’arte! Marco: Come? Marco: Si rilassi, non si arrabbi così. Dvd: Per esempio, quando la donna è seduta a Dvd: Alcune scene del film si trasformano ma- tavola il suo abito è rosso, si alza per andare al gicamente in quadri. Le luci, i colori, i corpi bagno e varcata la porta magicamente il suo nudi tra il cibo hanno una forte carica erotica vestito diventa bianco. La stessa cosa accade ed allo stesso tempo un’incredibile bellezza agli abiti di Albert il ladro e dei suoi tirapiedi. artistica. Marco: Quindi niente lavastoviglie? Dvd: E no, ma se può consolarti l’e- Ho conosciuto Gerico, norme e sproporzionata cucina è ho avuto anch’io la mia Palestina, ricca di scorte di cibo esagerate, le mura del manicomio ampi spazi, scale, soppalchi, pento- erano le mura di Gerico le di ogni forma, personale bizzar- e una pozza di acqua infettata ro, piume che volano... ci ha battezzati tutti. Marco: Insomma in questo film si Lì dentro eravamo ebrei cucina, si mangia e si fa l’amore? e i Farisei erano in alto Dvd: Il film va avanti tra i monolo- e c’era anche il Messia ghi folli del ladro e pietanze raffi- confuso dentro la folla: nate di ogni genere, sino a quando un pazzo che urlava al Cielo una delle donne degli scagnozzi tutto il suo amore in Dio. non rivela al ladro quello che la mo- La Moglie: Quando prepari un menu, come decidi il prezzo delle glie sta facendo sotto i suoi occhi. portate? Noi tutti, branco di asceti Marco: Quindi spezzatino per tutti? Il Cuoco: Per tutto quello che è nero io chiedo di più: uva nera, olive eravamo come gli uccelli Dvd: I due amanti grazie all’aiuto nere, ribes nero. Le persone in genere amano ricordarsi della morte. e ogni tanto una rete del cuoco e dello staff della cucina, Mangiare pietanze nere è come consumare la morte, è come dirle: oscura ci imprigionava scappano nudi, all’interno di un “morte, ti sto mangiando”. Il tartufo nero è la cosa più cara, insieme ma andavamo verso le messe, furgone pieno di carne in putrefa- al caviale nero: morte e nascita, la fine e il principio. Tu non credi le messe di nostro Signore zione, quest’ultima è una citazione che sia giusto che siano nere tutte le pietanze più dispendiose? E e Cristo il Salvatore. de “La Cacciata dei progenitori poi facciamo pagare la vanità, i cibi dietetici hanno un sovra prezzo dall’Eden“ dipinta dal Masaccio. addizionale del 30%, afrodisiaci più 50%. Fummo lavati e sepolti, Marco: Riescono a scappare? odoravamo di incenso. Dvd: Per poco. Il ladro fa ammazzare il pro- Marco: Chi è il direttore della fotografia? E, dopo, quando amavamo, prio rivale in amore costringendolo a ingoiare Dvd: Sacha Vierny. Che insieme a Peter Gree- ci facevano gli elettrochoc le pagine del suo libro preferito. naway ha collaborato dal 1985 al 1999. perchè, dicevano, un pazzo Marco: Finisce così? Mi hai svelato il finale? Marco: Scusa, mi è sembrato di capire che hai non può amare nessuno. Dvd: Assolutamente no, siamo ancora “ai pri- pronunciato il titolo del film senza le virgole. mi”, la moglie si vendica in un modo terribile Dvd: Come hai fatto ad accorgertene? Ma un giorno da dentro l’avello ed inimmaginabile Marco: Ho letto i sottotitoli anch’io mi sono ridestata Marco: Lo uccide? Dvd: A suo tempo il regista specificò che il tito- e anch’io come Gesù Dvd: Secondo te questo è un modo terribile di lo del film andava scritto tassativamente sen- ho avuto la mia resurrezione, vendicarsi? za virgole ma non sono salita ai cieli Marco: Per me un modo terribile di vendicarsi Marco: Si ma perché? sono discesa all’inferno è la visione forzata di: “La liceale, il diavolo e Dvd: Cosa ne so. Puoi comunque domandar- da dove riguardo stupita l’acquasanta” con Alvaro Vitali. glielo, è ancora vivo. le mura di Gerico antica. Dvd: Come sei cattivo. Marco: Come hai detto che si chiama il film? Dvd: “Il cuoco il ladro sua moglie e l’amante”. Marco: Sembra appunto il titolo di quelle com- Salvatore Lobina Ada Merini 24 [email protected] L’ostenteria Valutare i valutatori: Commissione Mibact vs Gruppo BLS. Conclusioni

Nel n. 20 di “Diari di sono di facile comprensione e applicazione i punti critici del progetto stesso. La Commis- Cineclub” ho cercato di secondo metodologie standardizzate che si sione esprime dei giudizi sotto forma di un fare un raffronto tra i applicano a tutti i progetti e ne documentano punteggio sintetico e non analitico e di moti- criteri, l’organizzazio- la valutazione per ogni criterio. I tempi del vazioni che si riducono a formule burocratiche ne ed il funzionamento procedimento sono certi e garantiscono ai be- - per completare in modo “formalmente” cor- della Commissione per neficiari di pianificare la propria attività. L’in- retto il procedimento - predisposto dagli uffi- la Cinematografia del sieme delle norme e dei criteri ai quali do- ci e approvato dalla Commissione. Purtroppo Mibact e il Gruppo di vrebbe attenersi la Commissione e il Direttore tali motivazioni non sono di nessuna utilità esperti della BLS - Busi- generale per il cinema formano, invece,un per capire dove si è sbagliato o dove si può ness Location Südtirol. corpus di testi non indifferente di forse ecces- migliorare. La BLS e i suoi funzionari non na- Ugo Baistrocchi A tale scopo ho utilizza- siva e apparentemente inutile complessità. Il scondono il fatto di partecipare attivamente e to i seguenti criteri: processo decisionale ha delle fasi non visibili influenzare le decisioni del Gruppo e quelle fi- 1. Chiarezza e innovatività degli obiettivi per- alla quale partecipano soggetti di supporto nali. Il direttore generale per il Cinema e i seguiti, delle risorse e dei contributi disponi- non previsti dalle norme la cui competenza è funzionari del Mibact tendono, invece, a na- bili; 2. Qualità dei componenti; 3. Qualità dei ignota e la cui influenza non è certamente ir- scondere o sottovalutare la propria partecipa- criteri e del processo decisionale; 4. Qualità rilevante. Non esiste una procedura standar- zione al processo decisionale, attribuendo alla dei giudizi; 5. Influenza dell’amministrazione dizzata, come quella della BLS, mediante la Commissione tutte le decisioni, anche quelle sulle decisioni; 6. Trasparenza complessiva. quale si possa garantire che tutti i componen- che i componenti non possono oggettivamen- Ho documentato per ogni criterio le differen- ti hanno valutato tutti i progetti secondo i pa- te aver preso per mancanza di tempo e di in- ze tra BLS e Mibact. formazioni. Per quanto riguarda Prima di trarre delle conclusioni la trasparenza la BLS pratica una è indispensabile premettere che trasparenza operativa che per- mentre la Commissione esprime mette facilmente di seguire l’atti- un parere consultivo come orga- vità e le decisioni del Gruppo. Le no di un’amministrazione dello attività della Commissione e le Stato, che persegue le finalità del sue decisioni si svolgono in un buon andamento (efficienza, ef- contesto di trasparenza formale ficacia, produttività), legalità, (relativamente al settore esami- imparzialità, trasparenza e ac- nato) con le carenze già indicate cessibilità, il Gruppo è di suppor- alle quali si possono aggiungere: to alla BLS spa, una società di il ritardo nella pubblicazione delle servizi (di proprietà pubblica), graduatorie; la mancata pubblica- che, a sua volta, fornisce consu- zione o accessibilità dei verbali di lenza alla Giunta provinciale di seduta; la mancanza di dati sulle Bolzano. Rammento, poi, che le risorse finanziarie disponibili; la mie considerazioni riguardano totale mancanza di informazioni solo le riunione indicate nel pre- sull’attività di gestione dei contri- cedente articolo. Per quanto ri- buti da parte dell’Artigiancassa, la guarda gli obiettivi della BLS questi sono mol- rametri previsti dai criteri per l’anno in corso. banca che per conto del Mibact amministra i to chiari, comprensibili e accessibili. Lo stesso Negli ultimi due anni tutto il lavoro della fondi per il Cinema. La conclusione di questo dicasi per le risorse. Gli obiettivi generali cui Commissione che dovrebbe svolgersi in dodi- breve excursus è che probabilmente la Com- dovrebbe fare riferimento la Commissione ci mesi si è concentrato in tre mesi e in tre ore missione in seno alla Direzione generale per il sono, invece, piuttosto generici e quelli an- , il 9 dicembre 2013, si sono valutati oltre 190 cinema, come strumento per decidere di con- nuali difficilmente accessibili (non sono pub- progetti. In così poco tempo difficilmente la tributi a progetti filmici, è ormai superata blicati nel sito della DIrezione Cinema e nel Commissione può oggettivamente discutere perché utilizzata soprattutto come alibi e co- sito del Mibact bisognerebbe sapere dove cer- tutti i progetti, predisporre delle graduatorie stretta ad agire all’interno di un contesto bu- carli). Le risorse finanziarie da assegnare so- e motivare. Le audizioni degli autori non sono rocratico, formalmente sempre corretto, a no spesso rese note dopo le riunioni delle registrate e, quindi, sono del tutto inutili per scapito della sua operatività e delle sue finali- commissioni o alla fine dell’esercizio finan- tutti i componenti che non assistono. La in- tà. Un Gruppo di veri esperti, come quello del ziario. La qualità dei componenti della Com- certezza sui tempi rende anche difficile, se BLS, regolarmente pagati (non incarichi ono- missione non è semplicemente valutabile per- non impossibile una pianificazione delle atti- rifici) di supporto a funzionari esperti, a di- ché i curriculum dei componenti non sono vità per le imprese. I criteri in base ai quali la sposizioni delle imprese sia prima che dopo la pubblicati. La rotazione dei componenti utile Commissione o il Gruppo quantificano il con- concessione di un sostegno finanziario e sen- ai fini di un rinnovo culturale della Commis- tributo concesso (perchè ad X 50 e ad Y 120?) za bisogno di ulteriori inutili intermediari, sione ma anche, in una pubblica amministra- è, per entrambi gli organi, un vero mistero. La dovrebbe sostituire la Commissione agendo zione, per prevenire la corruzione, non sem- BLS fornisce una consulenza alle imprese pri- all’interno della fantomatica e sempre annun- pre è stata applicata. Chi sono e cosa fanno i ma e dopo le decisioni non pubblica delle mo- ciata “Agenzia per il cinema e l’audiovisivo”, componenti del Gruppo è pubblicato sul sito tivazioni ma soltanto un dossier ben docu- che potrebbe prendere il posto di una delle so- della BLS e tutti, almeno sulla carta, sembra- mentato su tutti i progetti approvati, cietà partecipate del Mibact già esistenti. no funzionali all’incarico da svolgere. I criteri restando però a disposizione delle imprese il e il processo decisionale della BLS e del Gruppo cui progetto non è stato finanziato per individuare Ugo Baistrocchi 25 n. 22 Renato Germonio, cineamatore

Dieci anni fa ci ha la- sciato Renato Germo- nio. E poiché a sgattare on line si trovano molte notizie sul jazzista e sull’operatore sportivo ma quasi nessuna sul cineamatore, mi sem- bra doveroso parlarne Corrado Farina brevemente in questa sede. “Brevemente” si fa per dire, perché Renato è stato un personag- gio estroso e vulcanico, che ha fatto molte co- se mettendo in ognuna di esse tanto entusia- Foto di scena di “Passepartout” un film a passo ridotto smo da lasciare il segno un po’ dappertutto. di Renato Germonio Ma non posso parlare del Germonio cineama- al cineamatorismo, ne facevano parte fra gli al- tore senza avere prima accennato a tutti quelli tri Italo Carrone e Ghigo Alinari, del quale orga- che c’erano stati prima. Nato nel 1921, Renato nizzò, fotografò e interpretò un paio di film fu uno dei pionieri del jazz torinese durante e che coinvolsero anche il sottoscritto (“La far- dopo la guerra, passando dalle jam sessions Renato Germonio, 1921 – 2004, appassionato jazzman falla” e “L’apporto”, rintracciabili entrambi su all’Hot Club Torino (lui alla fisarmonica e un torinese, Pioniere del softball a Torino, contribuì a You Tube). Nel 1965 si fece carico del film del certo Ferdinando - non ancora Fred - Buscaglio- dare il via al secondo sport in gonnella dopo il basket. mio matrimonio (che intitolò Il “Dado è trat- ne al contrabbasso) alla creazione di una Cineamatore, partecipò alla nascita del “Cineclub Fedic to”) e realizzammo insieme, per un concorso Swing Band di 19 elementi per un Festival al Piemonte” per poi fondarne uno tutto suo, il “Cine Clan dell’Alfa Romeo, un breve film surreale sul fu- Teatro Alfieri. Con il nome di Renatus Primus Fedic Regina Margherita” nerale di una vecchia “Topolino A”. Il filmino, l’apertura di questo sport alle donne, e nella squadra delle Tigers di Torino incontrò Bianca, che sarebbe diventata sua moglie. Fu collezio- nista di birre, organiz- zatore di mostre di cani e chissà quante altre cose, fra le quali, last but certainly not least, il cinema a passo ridot- to. Affrontò la nuova avventura con la sua “Povera Italia” Italia, 1965, 8mm, 20’, B/N Regia e Torino. Primi anni ‘50. Il Gruppo “Jazz at the Kansas City”. Renato Germonio consueta irruenza, par- sceneggiatura di Corrado Farina, Renato Germonio; fisarmonicista e trombettista, in basso con la tromba tecipando alla nascita fotografia di Bianca Germonio con Domenico Musicus fu eletto “pontifex maximus” della go- del Cineclub Fedic Piemonte per poi entrarci in Bagnasco, Italo Carrone, Beppe Monzeglio. riprese fra liardia subalpina nel 1946, rendendola parte conflitto e fondarne uno tutto suo, il Cine Clan Torino e Rivarolo Canavese attiva del fervore del primo dopoguerra, e pre- Fedic Regina Margherita. Possedeva una Pail- intitolato “Irma la sobria”, vinse uno dei premi sentando fra l’altro a Buscaglione uno dei suoi lard H8, praticamente uguale all’H16, che a noi del concorso e divenne proprietà dell’Alfa, che “cardinali”, un certo Leo Chiosso, destinato a possessori di Paillardine a torretta sembrava ci autorizzò però a inglobarlo in un film più lun- una cinepresa professionale. Realizzò parecchi go intitolato “Povera Italia”: la storia di un’uti- film, per lo più documentari ibridati con inven- litaria che attraversa gli anni del fascismo, della zioni narrative, come “A sera un menestrello” guerra e del dopoguerra, rispecchiando nel no- (una bambina si addormenta facendo un tema me e nelle vicende quelle del nostro sciagurato sul Borgo Medioevale di Torino, e sogna di es- Paese. C’era dentro un po’ di tutto, federali, sere una principessa in visita al Borgo) o “Gale- partigiani, tedeschi, prevaricatori, prevaricati e otto fu il vaso” (storia delle vicissitudini del va- opportunisti, con almeno due scene di massa so da notte di Napoleone). Ma il più noto è (l’arrivo degli americani e il funerale conclusi- probabilmente “Passepartout”, in cui ricostruì vo) realizzate con un impegno organizzativo a colori, con pista magnetica e un senso dello mai prima sognato nella mia breve carriera di spettacolo raro nel mondo cineamatoriale, la cineamatore. Il film non suscitò eccessivi entu- storia di Pietro Micca. L’attore e doppiatore siasmi a Montecatini (festival della Fedic ndr), Gin Coccimiglio diede volto e voce al personag- ma al di là dei suoi meriti e demeriti non sareb- gio dello sfortunato artigliere piemontese, e il be stato possibile senza l’apporto di Germo- Fotogramma di “Passepartout” di Renato Germonio film fu proiettato per anni all’interno del Mu- nio. A mezzo secolo di distanza, grazie ancora, diventare il paroliere di fiducia di Fred - non più seo torinese a lui dedicato. Ci conoscemmo Renato. Arrivederci, chissà. Ferdinando. Pioniere del softball, membro del- poco dopo, ma una reciproca simpatia e comu- Corrado Farina la Hall of Fame e più tardi presidente della nità d’intenti fece sì che mi accogliesse a brac- Commissione Nazionale Softball, si battè per cia aperte in un suo cenacolo di amici. Per fermarci www.corradofarina.tk 26 [email protected]

Ciclopoetica BiciNuragica: pedalando con la poesia Sardegna come viaggio lento, scrittura, voce, musica, arte, cultura, territorio, tradizioni e oltre … Una rassegna itinerante che attraversa l’isola su due ruote nel segno dell’arte Mar Tirreno, 18/8/14, afflusso di pubblico. ci stiamo lasciando Oltre al sottoscritto alle spalle la splendi- Ugo Magnanti, idea- da Isola dei Nuraghi, tore e curatore dell’e- mentre il traghetto vento, hanno parte- ci riporta sul Conti- cipato come artisti Ugo Magnanti nente e già una vena itineranti: Daniele Con- di nostalgia ci si agi- tardo, musicista e ta dentro. Anche quest’anno la BiciNuragica polistrumentista, le si è conclusa, per la terza volta, e anche poetesse Dona Amati quest’anno ci ha segnati dentro con le sue in- 2 agosto. Pubblico di Olbia e Claudia Tifi, la poliartista Numa Echos, la delebili suggestioni. Quasi venti giorni in bi- violinista Anna Nascimben, il performer mo- cicletta attraverso la Sardegna, per la terza Corte, Nughedu San Nicolò, Padria, Ollastra, edizione di una manifestazione ormai nota, Ales, Seulo, Gergei, Selegas, Ortacesus, Mon- serrato, Quartu Sant’Elena, Cagliari. Dunque al meraviglioso paesaggio sardo, vissuto du- rante il giorno con la fascinazione che coglie tutti i viaggiatori che mirano al cuore dell’Iso- la, si sono succeduti gli incontri serali, anche con il contributo di artisti locali, che hanno partecipato con un fervore a volte persino commovente. Ma soprattutto le location sar- de prescelte sono state un fiore all’occhiello per questo evento ciclopoetico, che si è snoda- 11 agosto Numa Echos, Ugo Magnanti e il poeta e 10 agosto a Padria (Sassari) to attraverso piccoli ‘spettacoli’ destinati ad scrittore Efisio Cadoni (foto di Dona Amati) essere magici, non fosse altro per l’incanto e che proponendosi come rassegna poetica iti- nociclista Andrea Olla. Con noi anche i video nerante, cioè realizzata da poeti che si sposta- suggestivi di Maria Felix Korporal, videoarti- no sui pedali, ha celebrato ancora una volta il sta olandese protagonista della scorsa edizio- connubio poesia-bicicletta. Poesia da inten- ne, che ha voluto essere presente anche dersi in senso stretto, ma anche in senso lato, quest’anno almeno attraverso le sue opere. È in quanto l’evento “BiciNuragica – Poesia stata insomma una rassegna in cui il lato arti- 2014”, patrocinato dalla Regione, e che incar- stico si è ben miscelato al lato umano, vista la na una nostra visione della Sardegna come calorosa accoglienza ricevuta. Ringraziamo viaggio lento, non ha riguardato soltanto la quindi, oltre a tutti gli artisti, quanti hanno poesia, ma anche la musica, l’arte, la cultura, il curato la logistica e l’organizzazione degli

15 agosto. La poetessa Dona Amati

la profonda energia emanata dai luoghi in cui si sono svolti. Parliamo di luoghi dal fascino assoluto, come il Nuraghe Albucciu ad Arza- chena, il Parco Lu Cantaru di Palmadula, o co- me il Museo del Grano di Ortacesus, dove lo ‘spettacolo’ si è svolto in un’atmosfera forte- mente evocativa della tradizione contadina e pastorale sarda. Ma altri siti preziosi hanno fatto da sfondo ad alcune delle più belle tappe 16 agosto Monserrato. Claudia Tifi e i suoi acrostici di BiciNuragica, come il bellissimo Convento (foto di Dona Amati) Andrea Puddu Anna Nascimben Francescano di Padria, la Chiesa di Santa Bar- territorio, le tradizioni. Nonostante le diffi- bara a Gergei, la Piazzetta del Centro Storico eventi. Senza la loro sensibilità BiciNuragica coltà incontrate durante il percorso, che han- di Aggius, il Piazzale del Comune di Ales, o la non sarebbe stata possibile. L’augurio è quello no fatto registrare qualche defezione dovuta a Casa della Cultura di Monserrato. Importanti di rivederci sull’Isola per l’edizione 2015! motivi di salute, il gruppo itinerante di Bici- sono stati anche i contesti in cui BiciNuragica Ugo Magnanti Nuragica non è riuscito soltanto ad affrontare si è inserita, proponendo il suo personale con- Poeta e promotore culturale, ha ideato e diretto numerose brillantemente strade a volte scoscese, polve- tributo nell’ambito di manifestazioni come la manifestazioni letterarie in diverse città italiane, curando re, sole, e fatica, ma si è reso protagonista di festa del mirto di Ollastra, o come la rassegna azioni ed eventi. Ha pubblicato, fra l’altro, la raccolta di 18 intensi incontri artistici, organizzati e pro- letteraria “Sul filo del discorso”, organizzata poesie “Rapido blé”, e le plaquette “20 risacche”, “Poesie mossi dalle amministrazioni e da altri enti dalla Biblioteca Simpliciana di Olbia, che insie- del santo che non sei”, “Il battito argentino”. Nato a Net- delle località toccate dal tour: Olbia, Arzache- me all’incontro dell’Hotel Regina Margherita tuno, vive, e lavora come insegnante in un istituto supe- na, Sant’Antonio di Gallura, Budoni, Aggius, La di Cagliari ha fatto registrare il maggior riore, nella città di Anzio e Nettuno 27 n. 22

Location Cinit - CineClub “V. De Sica” Toscana nel “mirino” Gerusalemme tra Dolce paese, onde portai conforme Scott, ritroviamo i campi di grano dorato nel sogno e realtà l’abito fiero e lo sdegnoso canto sud della Toscana, non lontano dal borgo di e il petto ov’odio e amor mai non s’addorme, San Quirico d’Orcia. E ancora Pienza e Mon- Il C.I.F. (Centro Italia- pur ti riveggo, e il cuor mi balza in tanto... tepulciano per lo scanzonato “L’arcidiavolo” no Femminile) di Rio- Carducci (“Traversan- (1966) di Ettore Scola, o Castiglioncello per “Il nero in Vulture e il Ci- do la Maremma tosca- neClub “Vittorio De na”), oltre un secolo fa, Sica”, con il patrocinio ci ha regalato parole del Comune di Rionero soavi per condividere Chiara Lostaglio in Vulture (Assessorato con il lettore la sedu- alla Cultura) ha pro- zione di questi luoghi mosso due giorni di riflessione sulla Pace, me- e a quanto pare è au- diante la visione del film “Gerusalemme, tra tentica, visto che mol- sogno e realtà - un grido di pace per Israele e Lucia Bruni tissimi registi scelgo- Palestina”, diretto da Lia G. Beltrami, presente no la Toscana come in Basilicata. Quattro le proiezioni: al Campus set dei loro film. Forse è la presenza di capola- oltre 450 studenti dei licei di Rionero hanno “Il gladiatore” interpretato da Russell Crow, ha avuto vori dell’arte e dell’architettura, o il paesaggio, applaudito commossi dal film, in un inter- numerose location in diversi continenti, fra questi nelle sue infinite facce sempre diverse, o la scambio di esperienze con la regista con la l’Africa, dove si svolge la scena della prigionia girata condiscendenza del clima, e ancora, perché quale si è immediatamente instaurata una in Marocco a Aït Ben Haddou. In Europa, nella regione no, gli odori, i quali, sebbene non transitino simbiosi e una forte compartecipazione verso del Surrey, in Inghilterra. In Italia, anche la Toscana, dalla macchina da presa, si colgono, si respira- la tematica ed il coraggio della regista di rea- tra San Quirico d’Orcia e Pienza, precisamente a no, si fanno veicolo di emozioni. Le colline del lizzare il progetto, nel segno di una pace possi- Terrapille, dove la troupe ha trascorso 15 giorni per Montalbano con la villa medicea di Poggio a bile. Infatti, la regista sta organizzando un lavorare alla scena dei campi elisi. Caiano, sono palcoscenico naturale per il film nuovo viaggio per l’Afganistan, dove realiz- del 1996 “Le affinità elettive” (dall’omonimo sorpasso” (1962) di Dino Risi; e ancora il dram- zerà un nuovo film nei campi profughi. Identi- romanzo di Goethe) di Paolo e Vittorio Tavia- matico “La visione del sabba” (1988) di Marco ca accoglienza anche a Melfi, prima presso il ni; nel territorio che si estende fra Prato, Pi- Bellocchio che ci porta nei borghi di Pitigliano Liceo Scientifico ai quattrocento studenti e nel stoia, Montecatini, fino alle borgate appenni- e nella suggestiva piazza di Massa Marittima pomeriggio nel Centro Studi “F.S. Nitti”. In- niche troviamo Giuseppe Bertolucci con con la quasi millenaria Cattedrale; il tuttoLi- trodotta dalla presidente di Centro Italiano “Berlinguer ti voglio bene” (1977), Pupi Avati vorno dell’ ”” (1997) di Paolo Virzì, poi Femminile di Rionero, prof. Antonietta Losta- con “Una gita scolastica”(1983), per citarne al- Arezzo, Montevarchi, Cortona per “La vita è glio, la regista ha evidenziato le difficoltà, tra cuni. Uno dei film in cui la suggestiva sensua- desideri e realtà, del rivoluzionario progetto lità dei colli accompagna la storia è “Io ballo da Women of Faith for Peace: Jerusalem attivo da sola” (1996) di Bernardo Bertolucci, girato nei quattro anni. In questa direzione si pone l’ini- dintorni di Siena; la storia si svolge nella tenu- ziativa del Centro Italiano Femminile, lan- ta del Castello di Brolio a Gaiole in Chianti e in ciando anche dal Vulture, un seme di pace e di alcuni borghi dei comuni di Casole d’Elsa, cooperazione fra i popoli. Il dibattito nel Cen- Monteriggioni e Castelnuovo Berardenga. E tro Sociale di Rionero, presenti oltre 400 per- ancora, San Gimignano scelta da Franco Zef- sone, ha avuto il merito di suscitare una nuova firelli per “Un tè con Mussolini” (1999), dove il dimensione di utopia nel segno della possibile fascino dell’ambiente riesce a ricreare un’at- pace, mettendo insieme le esperienze fra le di- mosfera che si respirava nell’antico borgo me- Nel 1983 il regista russo Andrej Tarkovskij girò tra verse etnie e religiose. Toccante anche la testi- dievale; è la stessa atmosfera magica che si ri- queste rovine la scena finale del suo film”Nostalghia” monianza di Maryam, biologa iraniana di fede trova nella scena del ballo di “Fiorile” (1993) islamica, oggi attiva a Potenza. Serate ricche diretto sempre dai fratelli Taviani, girata nelle bella” (1997) di un malinconico lacrimevole di spunti e riflessione dopo la visione di “Geru- sale della villa Petraia di Castello. E anche di- Roberto Benigni, che preferiamo, assieme allo salemme tra sogno e realtà”, un documentario versi registi stranieri sembra che prediligano straordinario Massimo Troisi, nel “Non ci re- che con grande delicatezza ha creato un’occa- la nostra terra. Kenneth Branagh con “Molto sta che piangere” (1984) girato in parte nella sione di dialogo tra otto donne, ognuna leader rumore per nulla” (1993), tratto dalla omoni- Maremma di Cala di Forno e Marina di Albe- della propria comunità etnica e religiosa, che ma commedia di Shakespeare, girato intera- rese. Infine sui “nostrani”, e in chiusura di s’interscambiano esperienze di fede e di cultu- mente nella villa di Vignamaggio a Greve in questa brevissima carrellata, come non ricor- ra convinte che le donne possano essere pro- Chianti; Audrey Wells con “Sotto il sole della dare Ugo Chiti e uno dei suoi film, “La secon- motrici di dialogo e di pace. La regista Lia Bel- Toscana” (2003) girato principalmente a Cor- da moglie” (1998), con scene girate in alcune trami, attraverso lo straordinario veicolo del tona; “Miracolo a Sant’Anna” (2008) di Spike località tra San Vincenzo e Campiglia Maritti- Cinema, le ha messe insieme in questo proget- Lee, ambientato nel paese di Colognora di Pe- ma? Scrittore, sceneggiatore e regista di tea- to rivoluzionario che non è utopia e nemmeno scaglia, oltre che a Sant’Anna di Stazzema. tro e di cinema, Chiti dedica particolare atten- follia, ma un grande atto di fede. Il vescovo Nel 1983, il famoso regista russo Andreij Tar- zione alle tradizioni popolari toscane scegliendo della Diocesi di Melfi, mons. Gianfranco Todi- kovskij, scelse la mistica Abbazia di San Gal- di utilizzare per i suoi lavori non solo il terri- sco, ha sottolineato l’importanza di credere in gano e la Val d’Orcia per il suo capolavoro, torio ma la gente di Toscana che secondo lui progetti di pace e di interscambio fra le diverse “Nostalghia” e nel 2010 il regista iraniano Ab- “oltre a essere portatrice di una lingua corri- fedi, nel solco tracciato già da Giovanni Paolo bas Kiarostami, decise di ambientare il suo spondente a quella dei personaggi, possiede uno II e oggi da papa Francesco, che ha di recente film “Copia Conforme” tra Arezzo e Lucigna- sguardo armonico col paesaggio”. Che sia an- ospitato in Vaticano i leader politici di Israele no. Anthony Minghella per “Il paziente ingle- che questo recondito fascino a incantare regi- e di Palestina. Il prof. Luigi Serra, docente di se” (1996) sceglie Pienza e Forte dei Marmi, sti di tutto il mondo? Culture Nord-Africa Arabo-Berbero all’Università mentre ne “Il gladiatore” del 2000, di Ridley Lucia Bruni segue a pag. successiva 28 [email protected]

segue da pag. precedente FICC- club 35mm – Almese (Torino) Orientale di Napoli, ha tracciato un breve pro- filo storico sulle identità etniche e religiose mediorientali, sulle difficoltà storiche di una La nuova era digitale garantirà un futuro civile convivenza ma della speranza che le alle sale cinematografiche? nuove generazioni, specie le donne, potranno Considerazioni sull’era digitale e il futuro del cinema La qualità di visione è popcorn, deve mettere in preventivo almeno arrivata a 5K con Ap- 50 € in un periodo in cui sono ben altre le pri- ple e già si parla di film orità dal punto di vista economico. Scorrendo girati in digitale a 6K. infine ogni giorno la programmazione delle Così anche nei cinema varie multisale della provincia di Torino, alla presto i primi proiet- ricerca di titoli da visionare per le nostre ras- tori digitali da 2K , ma segne future, ci accorgiamo come la maggior anche la successiva ge- parte dei film oggi in programmazione siano nerazione 4K, dovran- basati sugli effetti roboanti (dagli zombie, ai da sx la regista Lia G. Beltrami, Antonietta Lostaglio no in futuro essere so- mostri, ai supereroi ecc.) per non parlare poi (presidente C.I.F. Rionero) e Chiara Lostaglio del stituiti con nuovi dell’invasione sotto Natale di titoli della cate- Cineclub De Sica (foto di Alberto Beltrami) Alberto E. Calosso modelli per illudersi di cambiare il verso della storia. Le donne prota- poter vincere la gara goniste, dunque, come ha sottolineato Anna della concorrenza. E’ certamente un buon af- Maria Fanelli, Consigliera di Parità Regione fare per i produttori di attrezzature di proie- Basilicata, come veicoli di umiltà e di apertura zione ma lo sarà anche per il futuro delle sale? verso la convivenza e la cooperazione. All’as- In questa stagione abbiamo visionato 5 dei sessore Paola D’Antonio il benvenuto della Cit- nuovi film usciti e ne abbiano concluso che 4 tà di Rionero. Lia Beltrami ha voluto, nei suoi di questi non li proporremo ai soci del nostro apprezzati interventi, ricordare il lontano rap- cineclub. Si tratta di pellicole realizzate senza una buona sceneggiatura, con poche idee rac- contate male, ma confezionati come un pac- chetto pieno di nastrini e dalla carta coloratis- sima. Insomma dall’esterno tutto luccica in modo da far pensare che anche il contenuto sia sorprendente. Abbiamo visto questi film in varie sale torinesi, di solito agli spettacoli pre- serali, in compagnia di pochissimi altri spet- tatori (spesso in presenza di telefonini accesi e di rumorosi mangiatori di popcorn), in un caso addirittura in una sala deserta. Per amo- re del cinema non diremo i titoli dei 4 film da scartare e citiamo l’unico che ci è piaciuto: La regista Lia Beltrami con gli alunni del liceo “Una promessa” di Patrice Leconte. Eppure pedagogico di Rionero in Vulture (foto di Chiara erano tutti proiettati in 4K in sale ben insono- Lostaglio) rizzate con un sistema audio all’avanguardia “Una promessa”, film di Patrice Leconte che racconta tenuto di solito troppo alto in presenza di ef- porto con il CineClub “Vittorio De Sica” – Ci- la storia di un amore (im)possibile tra un giovane di fetti speciali e troppo basso quando c’erano nit, e con Armando Lostaglio, presente nel umili origini (Richard Madden) e l’affascinante moglie 2003 al festival Religion Today Film Festival di (Rebecca Hall) del suo datore di lavoro (Alan Rickman) Assisi, festival fondato proprio dalla regista nella Germania di inizio secolo scorso. anni prima a Trento, sostenendo che “nulla nasce per caso, grazie all’impegno nella divul- goria “Vacanze a…” che subito dopo l’Epifania gazione del buon cinema, verso la solidarietà”, scompaiono dalle scene con la stessa rapidità prerogative peraltro proprie del “De Sica”. con cui sono arrivati e nessuno se li ricorda L’attività di Lia Beltrami è dunque un miracolo più. Sarà dunque questo il futuro del cinema di dialogo e condivisione, imperativo di spe- in sala? ranza per una terra martoriata da conflitti Alberto E. Calosso economici e di potere; e la Jerusalem Cinema- teque è un luogo simbolo della cultura del pae- Il club 35mm – Almese (Torino) (Circolo del Cinema se, sostenuta da grandi registi come Woody F.I.C.C.) ha iniziato nel 1985 a organizzare una rassegna Allen e Steven Spielberg, che ha visto passare di cineclub a Rivoli con il nome di CineMania. In quel pri- Sera per la proiezione di “Il passato” di Asghar Farhadi, mo anno il circolo raccolse 233 abbonamenti, negli anni tutti i grandi nomi del cinema internazionale. film molto apprezzato dai nostri abbonati. Un paio di Dalle donne del Vulture, dal C.I.F. e dal Cine- ’90 arrivò a superare i 1000 abbonati (con un record di anni fa avevamo proposto dello stesso regista “Una 1777!) coinvolgendo molti altri comuni della Valle di Susa, Club “De Sica” parte questo grande messaggio separazione”. di condivisione, che gli oltre 1500 presenti alle per poi oscillare negli anni successivi intorno ad una me- varie proiezioni hanno sentito proprio ed ine- solo dialoghi. Le sale deserte dei cinema tori- dia di 700 abbonati. Oggi il cineclub prosegue nel piccolo luttabile. nesi stanno spingendo alcuni gestori a porta- comune di Almese con il nome “ilClub35mm” e propone re il prezzo del biglietto d’ingresso intero a nel proprio calendario alcuni grandi film del passato degli 10,00 € e quello ridotto a 5,00 €. Così una fa- anni ’40 e ‘50. Sul sito troverete i programmi sempre ag- miglia che voglia vedere un film in un fine set- giornati degli appuntamenti settimanali. www.il- Chiara Lostaglio timana, magari con i propri figli divoratori di club35mm.com 29 n. 22

Teatro FICC – Circolo del Cinema “Cesare Zavattini Velodimaya Crescendo e Natalino Balasso in tournée con il suo nuovo monologo dal innovando, il titolo misterioso catalogo del Circolo Natalino Balasso, auto- presidente dell’Uruguyay Pepe Mujica ha pro- re e attore che dagli an- nunciato anni dopo, in occasione di un sim- “Zavattini” ni Novanta spazia dal posio sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibi- Un cambiamento che palcoscenico al piccolo le. “Mi son sembrati due spezzoni di teatro parte da una “tradizio- schermo con qualche che raccontano di noi, del nostro presente. ne”: dopo 22 anni, il puntata sul grande Credo che attualmente ci sia un pericolo peg- Circolo del Cinema schermo e la clamoro- giore delle menzogne: le false verità che ri- “Cesare Zavattini” di sa attenzione sui video schiamo di costruirci ogni giorno – prosegue Reggio Calabria dà vi- graffianti da lui posta- l’attore e autore veneto – Proprio per questo ta alla sua annuale ras- ti su Youtube (dieci mi- mi piace parlare di “energia resistente” per ri- segna, ma all’insegna Giuseppe Barbanti lioni di spettatori negli marcare lo sforzo quotidiano di chi, invece di di tante novità. Non ultimi quattro anni !) , cercare di cambiare i comportamenti altrui , solo logistiche, non so- torna con un monologo nuovo di zecca in tea- comincia dai propri. Cambiare se stessi può lo organizzative, ma tro. Lo fa con “Velodimaya” che Balasso ci pre- essere utile non solo al singolo ma anche alla Paola Abenavoli inserite in un processo senta come una misteriosa perifrasi, ma nella società”. Balasso sottolinea come i problemi di crescita, in una vo- storia della filosofia il “velo di maya” è il fulcro siano acuiti dalla mancanza di un codice con- lontà di aprirsi sempre di più ad esperienze del pensiero di Schopenhauer che prende a esterne, agli apporti di giovani studiosi del ci- prestito questa immagine dalla filosofia india- nema, di collaborazioni con realtà anche lon- na per dare l’idea di come tra noi e la realtà si tane, con cui confrontarsi per attuare, appun- frapponga quasi uno schermo che ce la fa ve- to, una crescita culturale, dei singoli e del dere distorta e non come è. Autore televisivo territorio insieme. Nell’ottica di un rito tradi- dagli anni Novanta “Mi son trovato a dover re- zionale ma sempre nuovo, quello di una visio- citare perché non riuscivo a far comprendere ne collettiva di un’opera d’arte, che possa esse- a chi doveva portare sul piccolo schermo i re fonte di riflessione, di approfondimento, di miei testi quale ne fosse lo spirito”, Natalino scambio. Da qui una rassegna più ampia, av- Balasso è stato costretto ad abbandonare la te- viata all’inizio di ottobre e che si concluderà a levisione che non lo accettava più ed ha trova- febbraio, con un’ultima parte riservata al cine- to rifugio negli apprezzati video comici a “Velodimaya è una specie di mappa del pensiero ma italiano, cui si è deciso di dedicare un fo- sfondo sociale pubblicati sul canale “Teleba- contemporaneo, attraverso un tempo indefinito, nel cus, vista la crescita degli ultimi anni e vista lasso” di Youtube con esiti esaltanti. Da qui, vortice degli uomini e delle nazioni. Le nazioni moderne l’esigenza di dare più spazio a pellicole che accanto alle cliccatissime presenze sulla rete, non sono nazioni, sono affari” Natalino Balasso (nella spazio spesso non hanno, in “un’Italia senza l’impegno in diversi spettacoli da lui scritti tra foto) schermi” (come recita proprio il titolo di que- cui la commedia “Dammi il tuo cuore, mi ser- diviso “Spesso accettiamo che ci venga proiet- sto ciclo di film).E da qui l’idea di ampliare an- ve” (2003) e i monologhi”Ercole in Polesine” tata la realtà che vogliamo vedere – prosegue che la parte “cartacea” che da sempre accom- (2004), “La tosa e lo storione” (2007), “L’Idiota l’attore e autore – Prima in televisione, poi nei pagna lo svolgimento della rassegna: un di Galilea” (2011), “Stand UpBalasso “(2011) e miei video ho sperimentato un linguaggio , da catalogo che è quasi un vero e proprio saggio insieme a una giovane compagnia “Fog Thea- molti ritenuto innovativo, che cerca di com- riservato all’approfondimento non solo dei tre” (2009) un colossal teatrale di dieci allesti- prendere la realtà, il presente e si propone di film proposti, ma soprattutto delle tematiche menti. “Chi mi conosce sa che non amo scrive- diventare anche strumento”. Natalino Balasso attorno alle quali ruotano gli stessi titoli che re in teatro pièce sulla contemporaneità. In ha recitato in questi anni in numerose compa- questo nuovo spettacolo mi concentro sul gnie, è stato diretto da registi come Gabriele “nuovo grande teatro” che dilaga nella nostra Vacis, Iuri Ferrini e Paolo Valerio. Si è affac- società: non quello che cerchiamo di fare noi ciato al cinema solo nel 2007 “Ho incomincia- attori sui palcoscenici , con quella vanità da to tardi , perché ho rispetto e senso di respon- sempre connaturata al mestiere dell’interpre- sabilità. Faccio teatro da trent’anni e ho te – spiega Balasso – Credo sia difficilmente giustamente una così grande considerazione contestabile che quando assistiamo ad un di- del mio pubblico che, anche quando facevo te- scorso pubblico o semplicemente seguiamo levisione, non ho mai sacrificato il mio pubbli- un telegiornale in questi nostri tormentati an- co – conclude Balasso – Ho lavorato con Gian- ni ci troviamo di fronte ad una nuova forma di ni Zanasi( “Non pensarci”), con Carlo spettacolo. Quella vanità, patrimonio millena- Mazzacurati (“La giusta distanza”, “La Passio- Uno dei film in catalogo. “Come pietra paziente”,di rio della gente di teatro, si è impadronita di ne” e “La sedia della felicità”), con Massimo Atiq Rahimi (scrittore e regista afghano naturalizzato tutti coloro che debbono comunicare e favori- Venier (“Generazione mille euro”), con Fede- francese)Il film è tratto dal romanzo omonimo dello sce, assieme ad altri elementi, il distacco fra la rico Rizzo (“Fuga dal call center”). Ma il pro- stesso regista.Tra gli interpreti l’attrice iraniana realtà e chi crede di viverla. In “Velodimaya” blema fondamentale è che …il cinema si fa a Golshifteh Farahani, Produzione Afghanistan, Francia. Balasso prende le mosse da due discorsi pub- Roma”. E Natalino Balasso è espressione at- blici, il primo è quello che Colin Powell fece tuale e vivacissima di quella “provincia” che fanno parte del programma. Non dimentican- all’Onu nel 2003 con toni aggressivi dichia- tanto ha dato allo spettacolo italiano. do anche aspetti particolari che accomunano rando che c’erano le prove della disponibilità di le pellicole: come quello relativo alla traduzio- armi chimiche da parte dell’Iraq, il secondo è il ne, all’adattamento, tema legato alla volontà discorso dai toni insolitamente gentili che il Giuseppe Barbanti segue a pag. successiva

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segue da pag. precedente volontà di dare vita a qualcosa che rimanga di inserire nella rassegna ben 5 film in lingua come testimonianza di un percorso, oltre lo In ricordo di Vittorio originale. E ancora, l’aspetto della fisicità, del svolgimento della rassegna, come un suo se- De Sica rapporto-scontro tra uomo e natura, tra uomo guito, come esperienza formativa che conti- e tecnologia, “l’ultimo umano possibile”, che nua. E, naturalmente, i testi, come ulteriore costituisce un filone della cinematografia -de attestazione di un momento di riflessione: te- gli ultimi anni (e che nella rassegna è rappre- sti che accompagnano, spiegano, criticano

13 novembre 2014. 40 anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica

Una delle figure preminenti del cinema italia- no e mondiale. Uno dei padri del Neorealismo, uno dei grandi registi e interpreti della Com- media all’italiana.

Film da sfogliare: Dal catalogo allo schermo. Il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini” e la nuova rassegna 2014 – 2015 Il catalogo è da consultare/scaricare gratuitamente cliccando qui: www.circolozavattini.it/images/VOLANTINO/ 4 volte premio Oscar al miglior film straniero: index.html 1946. Sciuscià 1948. Ladri di biciclette sentato da “All is lost”, “Locke” e “Come pietra film e temi proposti e che sono frutto dell’ana- 1965. Ieri, oggi, domani paziente”); il cinema italiano e la sua riscossa, lisi dei soci, appassionati di cinema, che offro- 1972. Il giardino dei Finzi-Contini anche in relazione all’aspetto distributivo, tra no riflessioni approfondite, frutto di una co- difficoltà e nuove realtà che crescono, come noscenza e di una ricerca, non da Cineclub Internazionale Distribuzione; il ci- professionisti ma vicina alla professionalità, nema “ritrovato”, i restauri, il melodramma per fornire una condivisione di letture, di (con “Les enfants du paradis”); i grandi autori emozioni e di storie, che è propria di un circo- americani; senza dimenticare Diari di Cine- lo e di chi intende fare e offrire cultura. Cre- club, la rivista che ospita questo scritto, la sua scendo, innovando. Perchè forse, come recita storia così legata a quella dei cineclub e del lo- il titolo della presentazione dello stesso cata- ro sviluppo. Come quella del Circolo del Cine- logo, dopo 22 anni si hanno i numeri per ri/ ma Zavattini, che ha dunque deciso di portare cominciare. avanti questa storia, anche attraverso un cata- Paola Abenavoli logo che diviene, appunto, un saggio, un pic- colo volume in cui la cura della grafica, la ri- cerca fotografica (in particolare, con la Reggina, giornalista, è critico cinematografico e te- riproduzione di immagini di “Les enfants du atrale. Da oltre 10 anni è impegnata in una ricerca paradis”, confrontate con bellissimi disegni sul rapporto tra cinema, tv e sud, da cui sono nati che illustrano il Théàtre des funambules, e due saggi, “Un set a sud” e “Sud, si gira”. Quest’ul- della sceneggiatura illustrata del film), l’impa- timo è anche il titolo di un sito, www.sudsigira.it, ginazione che mette in luce anche filmografie con il quale si propone di dare vita anche ad un ar- e percorsi di attori e registi, sono frutto di una chivio dei prodotti audiovisivi girati al sud. 31 n.3 22

Abbiamo ricevuto Diari di Cineclub Periodico indipendente di cultura e informazione cinematografica Quando il cinema era un circolo Responsabile Angelo Tantaro Via dei Fulvi 47 – 00174 Roma [email protected] La stagione d’oro dei Cineclub (1945-1956) Comitato di Consulenza e Rappresentanza di Virgilio Tosi Cecilia Mangini, Giulia Zoppi, Luciana Castellina, Enzo Natta, Citto Anno III Maselli, Marco Asunisn. 22 - Novembre 2014 Ho visto con i miei occhi cambiare la faccia a questo numero ha collaborato in redazione Maria Caprasecca di un paese con la nascita di un circolo del la pagina di facebook è curata da Patrizia Masala Edicola virtuale dove trovare tutti i numeri: www.cineclubromafedic.it cinema, giovani e anziani si animavano La testata è stata realizzata da Alessandro Scillitani improvvisamente e cominciavano a discutere Grafica e impaginazione Angelo Tantaro La responsabilità dei testi è imputabile esclusivamente agli autori. Cesare Zavattini I nostri fondi neri: Il periodico è on line e tutti i collaboratori sono volontari. Il costo è zero e viene distribuito gratuitamente. I programmi e le attività cultu- Manda una mail a [email protected] rali, i dibattiti sulla stampa spe- per richiedere l’abbonamento gratuito on line. cializzata, l’unione in una Fede- razione nazionale e la scissione, Edicole virtuali le lotte politiche e la complessa (elenco aggiornato a questo numero) dove poter leggere e/o scaricare il file in formato PDF definizione del rapporto con le Cineteche: attraverso undici an- www.cineclubromafedic.it ni di storia dei circoli cinemato- www.ficc.it grafici si ricostruisce anche lo scenario inedito dei rapporti tra www.cinit.it cinema e pubblico che vedono www.fedic.it coinvolte personalità di rilievo, www.cineclubsassari.com critici, registi e operatori cultu- www.umanitaria.ci.it rali del settore. blog.libero.it/Apuliacinema www.ilquadraro.it Copertina flessibile: 232 pagine; Editore: www.cgsweb.it Marsilio (30 settembre 1999); Collana: www.sardiniafilmfestival.it Biblioteca di Bianco & Nero.Doc. e stru- www.arciiglesias.it menti diretta da Lino Miccichè; ISBN- www.associazioneculturalejanas.com 13: 978-8831773140 € 18,08 www.youtube.com/user/JanasTV1 www.babelfilmfestival.com Quando il cinema era un circolo, realizzato in collaborazione con la Federa- www.lacinetecasarda.it zione Italiana dei Circoli del Cinema, racconta le vicende dei cineclub in www.retecinemabasilicata.it/blog italia dall’immediato dopoguerra agli anni ’50. La vita associativa come www.tysm.org scuola di democrazia, i programmi e le attività culturali, i dibattiti sulla www.cinemafedic.it stampa specializzata, l’unione nella Federazione Nazionale, la scissione, le www.moviementu.it lotte politiche e i rapporti con le cineteche: attraverso undici anni di storia www.giornaledellisola.it dei circoli del cinema, si ricostruisce uno scenario inedito e particolarmen- www.lifeafteroil.org te interessante anche dei rapporti tra il cinema e il pubblico italiano, rap- www.storiadeifilm.it porti che vedono coinvolte personalità di rilievo, critici, registi e operatori www.passaggidautore.it culturali del settore. www.cineclubalphaville.it www.consequenze.org Virgilio Tosi è un documentari- www.educinema.it sta cinematografico specializzato www.cinematerritorio.wordpress.com nel campo del film scientifico. www.retecinemaindipendente.wordpress.com Autore di programmi TV, con ri- www.alambicco.org conoscimenti in festival interna- www.centofiori.de zionali. E’ stato docente alla www.sentieriselvaggi.it Scuola Nazionale di Cinemato- www-pane-rose.it grafia - Roma. e professore a con- www.circolozavattini.it tratto dell’Università La Sapienza, www.aamod.it/links Roma, per il corso di Cinematogra- www.ilpareredellingegnere.it fia Documentaria. Seminari in f Diari di Cineclub università e scuole di cinema in www.sardegnaeventi24.it Italia e all’estero. Consulente Unesco e presidente International Scientific Film Association. www.bencast.it Direttore di ricerche in campo audiovisivo per C.N.R., RAI-TV e C.S.C. Ha pubblicato nume- rosi saggi e libri di cinema. Tra i suoi videofilm, “Elogio dell’imperfezione - Incontro con Rita www.gravinacittaaperta.it Levi Montalcini”; e libri “Joris Ivens. Cinema e utopia”, In occasione delle 31e Giornate del ci- www.ilclub35mm.com nema muto di Pordenone ha ricevuto nel 2012 il premio internazionale Jean Mitry, destinato www.suurbanacollegno.it “a coloro che si distinguono per il loro sforzo nella ricerca storiografica” (presentazione video di www.anac-autori.it Paolo Cherchi Usai. www.officinavialibera.it

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