Burc n. 23 del 19 Febbraio 2018

Progetto SENTIERISTICA “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6.1 - Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica.

Denominazione: Cammino di Gioacchino. (vedi cartografia allegata) Quadrante: Sila Grande – Sila Piccola

Lunghezza Cammino Km 340 complessivo

Tempo di percorrenza 10 Giorni - (media di 35 Km al giorno) complessivo: Tipologia del percorso: Itinerario e sentieri Storico e Religioso ; Tappe suggestive e Itinerario 1: Luoghi di interesse: Comuni: (CS) – (CS)- (CS) Punti Interesse: Celico Città natale di Gioacchino da Fiore; Chiesa San Martino di Giove o grangia di san martino di Giove convento e luogo dove visse e morì Gioacchino da Fiore; Jure Vetere ( Località Jure Vetere - San Giovanni in Fiore ) SIC nonché Scavi archeologici del proto cenobio Florense; Acquedotto badiale e Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore ; Itinerario 2: Comuni: Carlopoli (CZ) - Celico (CS) - Pietrafitta (CS) - San Giovanni in Fiore (CS)– (KR) (KR); Punti d'interesse: Resti archeologici dell'Abbazia Benedettina di Corazzo (Carlopoli (CZ); Chiesa San Martino di Giove o grangia di san martino di Giove convento e luogo dove visse e morì Gioacchino da Fiore; Jure Vetere ( Località Jure Vetere - San Giovanni in Fiore ) SIC nonché Scavi archeologici del proto cenobio Florense; Acquedotto badiale e Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore ; Castello Ruffo- Barracco del VI; Ruderi del borgo medievale Acerenthia (Cerenzia (KR)) Itinerario3: Comuni: Carlopoli(CZ) – (KR) - San Giovanni in Fiore (CS) – Cerenzia (KR); Punti d'interesse: Resti archeologici dell'Abbazia Benedettina di Corazzo (Carlopoli (CZ); Chiesa San Martino di Giove o grangia di san martino di Giove convento e luogo dove visse e morì Gioacchino da Fiore; Resti archeologici del Monastero Cistercense Chiesa della Diruta (Cotronei);

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Jure Vetere ( Località Jure Vetere - San Giovanni in Fiore ) SIC nonché Scavi archeologici del proto cenobio Florense; Acquedotto badiale e Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore ; Castello Ruffo- Barracco del VI; Ruderi del borgo medievale Acerenthia (Cerenzia (KR)) Itinerario 4: Comuni: Albi(CZ) - Cotronei (KR) - San Giovanni in Fiore (CS)- Cerenzia (KR); Punti d' interesse: Resti dell' Abbazia di Peseca X-XI sec; Resti archeologici del Monastero Cistercense Chiesa della Diruta (Cotronei); Jure Vetere ( Località Jure Vetere - San Giovanni in Fiore ) SIC nonché Scavi archeologici del proto cenobio Florense; Acquedotto badiale e Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore ; ; Ruderi del borgo medievale Acerenthia (Cerenzia (KR); Itinerario5: Comuni: Sersale(CZ) Cotronei (KR) - San Giovanni in Fiore (CS)- Cerenzia (KR) Punti d'interesse: Resti del borgo Chiesetta medievale Tre Fanciulli di Barbaro (Sersale (CZ); Resti archeologici del Monastero Cistercense Chiesa della Diruta (Cotronei); Jure Vetere ( Località Jure Vetere - San Giovanni in Fiore ) SIC nonché Scavi archeologici del proto cenobio Florense; Acquedotto badiale e Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore ; Ruderi del borgo medievale Acerenthia (Cerenzia (KR); Altri itinerari: Rete sentieristica del Parco Nazionale delle Sila Intermodalità: Presente Sosta e Permanenza: Presente Svago ed altre attività: Centro Studi Gioacchimita San Giovanni in Fiore - Castello Ruffo- Barracco del VI- (Caccuri -KR) - Riserva Regionale Statale Valli Cupe - Cascate del Litrello

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San Martino di Giove (Canale di Pietrafitta ) Abbazia Florense (San Giovanni in Fiore (CS)

Descrizione del cammino di Gioacchino

Cenni Storici:

«… il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato....» (Dante Alighieri,Paradiso, Canto XII, vv. 140-141) Così Dante Alighieri, definisce Gioacchino da Fiore collocandolo nel Paradiso nella seconda corona degli spiriti sapienti.

Gioacchino da Fiore. - Monaco cistercense, esegeta (Celico 1145 circa - San Giovanni in Fiore 1202) Entrò nell'ordine cistercense, all'abbazia della Sambucina, dopo esser passato per varî monasteri fu abate a Corazzo fino al 1187, quando da papa Clemente III fu esonerato dai suoi doveri di abate perché potesse liberamente attendere ai suoi studî. Ritiratosi in meditazione sulla Sila, in vita eremitica, raccolse intorno a sé dei seguaci con i quali costruì l'eremo di S. Giovanni in Fiore e costituì l'ordine, poi detto florense, approvato da Celestino III con una bolla del 1196.

Itinerario del Cammino:

Un percorso nello scoprire la testimonianza Jure Vetere (San Giovanni in Fiore (CS) gioachimita, dalla prima esperienza monastica cistercense di Corazzo, alla fondazione Florense salendo sugli alti monti della Sila. Celico, paese nativo del beato Gioacchino, Santa Maria di Corazzo in Calopoli, Jure Vetere, proto cenobio di Fiore, Primordiale Casa Madre dell’Ordine Florense, Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta rappresentano i luoghi simbolo del passaggio di Gioacchino da Fiore in Calabria e nel Parco nazionale della Sila, Riserva Area MaB Sila UNESCO.

Jure Vetere (San Giovanni in Fiore (CS) Abbazia di Corazzo (Corlopoli CZ)

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Progetto SENTIERISTICA Calabria “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6.1 - Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica

Denominazione: Cammino di san Francesco di Paola (vedi cartografia allegata) Quadrante: Sila Greca- Sila Grande Quota di Partenza: Quota di Arrivo Coordinate geografiche Partenza: 16,1231 39,5568 Coordinate geografiche: Arrivo: 16,5198 39,5937 Lunghezza itinerario 229.00 Km KM:

Tempo di percorrenza: 8 Giorni - (media di 30 Km al giorno) Tipologia del percorso: Cammino Religioso- Culturale Tappe suggestive e Tappa 1: - (11,7 Luoghi di interesse: km) Comuni: San Marco Argentano, , , Cerzeto. Punti di interesse: La Chiesa della Riforma a San Marco Argentano che ospitò San Francesco di Paola ancora dodicenne;

Tappa2: Cerzeto - Rifugio Forestale di (17,5 km) Comuni: Cerzeto, Fuscaldo. Punti di interesse: l Faggio di San Francesco; Riserva Statale Serra Nicolino - Pian d'Albero; Faggio delle Cinque Vie; I faggi secolari del Bosco Cinquemiglia.

Tappa3: Rifugio Forestale di Fuscaldo - Santuario San Francesco di Paola (19,8 km) Comuni: Fuscaldo, , , Paola. Punti di interesse. Laghicello, un suggestivo specchio d’acqua naturale, nel quale sopravvive il raro Tritone Alpino; Cozzo Cervello, la terza cima più alta della Catena Costiera, punto panoramico sulla Valle del Crati; Croce di Paola e Montalto, crocevia percorso da San Francesco di Paola per raggiungere Montalto Uffugo. Qui come segno di devozione verso il Santo Paolano è stata eretta una statua in bronzo, a grandezza naturale. Arrivo al Santuario di San Francesco di Paola.

Altri itinerari

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Tappa 4: Il Santuario San Francesco di Paola al Santuario San Francesco di Paola di interessando i comuni, , , , ; Tappa 5: Il Santuario San Francesco di Paola di Paterno Calabro al Convento di San Francesco di Paola di Pedace al Santuario Foraniale di San Francesco di Paola di , interessando i comuni della presila cosentina; Tappa 6: Il Santuario Foraniale di San Francesco da Paola di Spezzano della Sila al Santuario di San Francesco di Paola a Corigliano Calabro. Intermodalità: Presente Sosta e Permanenza: Presente Svago ed altre attività: Presente – Santuario di San Francesco a Paola Riserva Statale Serra Nicolino.

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Santuario di Paola San Marco Argentano

Descrizione del cammino di San Francesco di Paola Cenni Storici:

Francesco da Paola(Paola 27 marzo1416- Tours,2 aprile 1507) è stato un religioso italiano, proclamato santo da papa Leone X il 1 maggio 1519. Eremita, ha fondato l'Ordine dei Minimi.

Itinerario del Cammino: Il “Cammino di San Francesco di Paola” è un itinerario culturale, naturalistico e spirituale. Itinerario che ricalca i passi del Santo di Paola e collega tra loro alcuni dei luoghi che ancora conservano l’essenza della vita e della predicazione di Francesco. Proprio nell’aderenza alla storia di Francesco il Cammino trova la sua plausibilità e il suo fascino: i paesaggi sui quali l’occhio del pellegrino si posa sono i medesimi che hanno rallegrato il cuore semplice di Francesco; le località di tappa conservano la memoria delle sue parole e delle sue gesta. La Calabria è rimasta, nonostante tutto, la terra di Francesco, nutrita di una spiritualità che parla di amore per le piccole cose, di accoglienza generosa dell’altro, chiunque egli sia. Non uno ma più Cammini che un “pellegrino-escursionista” può percorrere nell’arco di più giorni e in tutti i periodi dell’anno. L’idea è quella di realizzare nel tempo un lungo ed affascinante itinerario escursionistico, storico, religioso, culturale, naturalistico ed enogastronomico tra i luoghi che testimoniano della vita e della predicazione di San Francesco di Paola: S. Marco Argentano, Paola, Paterno Calabro, Spezzano della Sila, Corigliano e tutte le località attraversate per raggiungere tali luoghi. Il cammino collega la Chiesa della Riforma di San Marco Argentano (dove il giovane Francesco, dodicenne, si ritirò per un anno), sul versante orientale delle montagne della Catena Costiera o Paolana, al Santuario di San Francesco a Paola, su quello occidentale, passando per Cerzeto (conclusione della prima tappa) e poi per il rifugio del Bosco di Cinquemiglia di Fuscaldo (arrivo della seconda tappa). I luoghi che si attraversano sono quelli delle montagne dove San Francesco camminava ed erborizzava (era un gran camminatore ed un erborista).

Convento di San Francesco di Paola (Pedace(CS) Convento di San Francesco di Paola (Corigliano C.(CS)

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Progetto SENTIERISTICA Calabria “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6.1 - Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica

Denominazione: Cammino Santa Spina (vedi cartografia allegata) Quadrante: Sila Piccola Lunghezza itinerario Km 31

Tempo di percorrenza: 1 Giorno - (media di 30 Km al giorno) Tipologia del percorso: Cammino Religioso - ambientale paesaggistico ; Tappe suggestive e Itinerario 1: Luoghi di interesse: Comuni: Mesoraca(KR)- (KR) Punti d'interesse: Santuario dell'Ecce Homo risalante al IV sec e ricostruito nel 1400 dai Francescani ; Capella di San Umile da ; Grotte di Stazzo Giordano; Convento Santa Spina del IX sec. dove è custodita la reliquia della Santa Spina della Passione di Cristo.

Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila Intermodalità: Presente Sosta e Permanenza: Presente Svago ed altre attività: Presente - Feste religiose in costume durante la settimana Santa - e nel mese di marzo Processione in costume denominata “ il Calvario”; Riserva biogenetica Statale Pisarello- Monte Gariglione e l’alveo superiore del fiume Tacina.

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Santuario Hecce Homo ( Mesoraca ) Convento San Spina ( Petilia Policastro)

Descrizione del cammino Santa Spina Cenni Storici: Il Santuario della Sacra Spina : Il convento fu edificato a 607 metri sul mare, a circa 3 km dalla cittadina di Petilia Poli- castro. \Verso il 1320 fu in mano ai frati minori francescani. All'inizio era una piccola chiesa detta di Santa Maria l'Eremitana, verso la fine del XIV° secolo fu ricostruito ad opera dell'arcidiocesi di S. Severina ed in territorio donato da Niccolò Ruf- fo, marchese di . I francescani, cambiarono il nome al complesso chiamandolo S. Maria delle Grazie. L'ordine francescano più tardi fu chiamato della Regolare Osservanza. I padri osservanti portarono il convento al massimo splen- dore. Nel 1523 il convento fu arricchito della Sacra Spina e da allora il santuario fu oggetto di continui restauri e rifaci- menti dei suoi vari elementi. Il tutto fu completato nel 1787 allorché fu affrescata dal famoso pittore Cristoforo Santanna, di cui ancora si ammirano i dipinti su tavola. Rappresentano episodi biblici intarsiati con decorazioni e fregi di stile baroc- co. L'altare maggiore della chiesa si trovava dove oggi è il portale; fu costruito nel 1764 in pietra bianca e marmo di Scuo - la Napoletana. Altro elemento che arricchisce il santuario è una statua marmorea della Madonna col Bambino, opera at - tribuita alla scuola di Antonello Gaggini. Il campanile è monumentale ed è rimasto come era in origine, cioè come era nel 1320. Si racconta da parte dei più anziani che molto materiale di costruzione venne trasportato fin lassù dai pellegrini che passando dal fiume si caricavano sulle spalla un masso ciascuno. Reliquia della Santa Spina: nel 1498 Dionisio Sacco ebbe in dono dalla regina Giovanna di Valois, moglie del re Luigi XII°, una spina tolta dalla corona di nostro signore Gesù Cristo e racchiusa in un cannello d'oro fatto ad hoc cesellare da orafi francesi del XV° secolo. La spina fu recapitata. Il 22 agosto del 1523 da padre Albo Niopote del Sacco Ecce Homo: Il è Mesoraca, centro famoso nel Marchesato per la presenza nella storia del monachesimo basilia- no, cistercense e francescano.Nel 1419 il beato Tommaso da Firenze venne a fondarvi un monastero della Regolare Os- servanza Francescana. Nel 1429 Martino Quinto assegnò a quell’ordine il convento che fu intitolato dapprima a S. Maria delle Grazie.La grande tradizione francescana vi raggiunse l’apice con frate Umile da Bisignano. Nel 500 frate Umile Pin- torno vi scolpì nel legno la statuetta dell’ ECCE HOMO che divenne famosa e venerata dal popolo mesorachese e dai centri vicini. Il monastero ne prese il nome e divenne Santuario. Numerosi i beni culturali presenti nel santuario: le pareti sono adornate da numerose pitture tra le quali più preziose sono da attribuire a Cristoforo Santanna, pittore in molto apprezzato dalla corte borbonica ed a Francesco Giordano da Policastro.

Itinerario del Cammino:

Il sentiero abbraccia in un itinerario religioso, storico e della biodiversità, un sentiero abbastanza robusto e lungo. Parte dall’Ecce Homo, santuario in Mesoraca relativo al Monachesimo Francescano quindi in breve raggiunge un altro Santuario Francescano quello detto della Sacra Spina, ambedue rappresentano punti fermi della devozione religiosa delle popolazioni che con essi interagiscono almeno da sette secoli. Ognuno ha una propria storia con personaggi ben determinati. Dalla Santa Spina, su verso il monte Femminamorta dove s’incontrano i ruderi di una grande abbazia medioevale, la cistercense S. Angelo del Frigillo. Più in alto si raggiunge il monte Gariglione, quindi si raggiunge Torre Rinosi. Si intravedono chiari i resti di un ponte levatoio per i piani superiori dell’antica Torre, particolarmente famosa per l’epopea brigantesca pre e post unitaria. Da lì è facile poi raggiungere Trepidò. Un sentiero questo ricco di riferimenti religiosi, storici, che investe il testo del Parco n° 14 titolato “Il bosco del Gariglione”. Ma svolgendosi per la gran parte nel Parco Nazionale della Sila si arricchisce sempre più di elementi inerenti la biodiversità. L’itinerario attraversa l’area di Riserva biogenetica Statale Pisarello- Gariglione e l’alveo superiore del fiume Tacina.

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Progetto SENTIERISTICA Calabria “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6.1 - Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica

Denominazione: Cammino Unesco- Sila (vedi cartografia allegata) Quadrante: Sila Greca Quota di Partenza: Quota di Arrivo Coordinate geografiche Partenza: 16,2616 39,2903 Coordinate geografiche Arrivo: 16,6347 39,5754 Lunghezza itinerario Km 134

Tempo di percorrenza 5 Giorno - (media di 30 Km al giorno) complessivo: Tipologia del percorso: Cammino ambientale paesaggistico- Culturale; Tappe suggestive e Itinerario 1: Luoghi di interesse: Comuni: Rossano(CS)-(CS)- (CS) (CS) Punti d'interesse: Cattedrale di Rossano e precisamente dal Museo Diocesano Rossano; Abbazia di Santa Maria del Patire o Pathirion.-- Rossano; Oasi Naturalistica di “Cozzo del Pesco”- Lomgobucco(CS) Convento e Reliquie del Beato Angelo – Acri Duomo di Cosenza.

Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila Intermodalità: Presente Sosta e Permanenza: Presente Svago ed altre attività: Presente - Centro storico di Rossano; Borgo di Longobucco (CS)- Museo del Arigianato silano e della difesa del suolo del EPN- feste il Palio dell' Assunta; Centro storico di Acri; Centro Storico di Cosenza;

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Santa Maria del Patire o Pathirion (Rossano) Duomo (Cosenza)

Descrizione del cammino Unesco- Sila Cenni Storici: Rossano: Il cammino inizia dalla Cattedrale di Rossano e precisamente dal Museo Diocesano dove è custodito il preziosissimo evangeliario greco miniato del VI sec. d.C. “CODEX PURPUREUS ROSSANENSIS” riconosciuto e iscritto nel registro “Memory of the World” dell’UNESCO il 09 ottobre del 2015. Esso contiene l’intero Vangelo di Matteo e quasi tutto il Vangelo di Marco. Degli originali 400 fogli ne rimangono 188 fatti di pergamena lavorata, tinta in colore purpureo, distribuito su due colonne di venti righe, di cui le prime tre si presentano i caratteri in oro e il resto in argento. Abbazia Bizantina di Santa Maria del Patire o Pathirion, fondata intorno al 1095 da San Bartolomeo da Simeri, di gran- de interesse storico-architettonico. Numerosi sono i resti dei pavimenti a mosaici raffiguranti creature mitologiche come il grifo alato, il liocorno, la pantera, il cervo a testa bassa, il centauro che suona il corno, il centauro che scocca l’arco, tutti di straordinaria policromia ottenuta facendo ricorso all’impiego di tessere marmoree attinte a rocce locali o a ciottoli di fiume dai colori e dalle tonalità particolari. La chiesa a tre navate con pilastri cilindrici, costituiti da conci di pietra che reggono ar - chi leggermente acuti sovrastati da numerose finestre anch’esse ad arco acuto, con tre absidi proiettate ad oriente, decorate esternamente e finemente ad archi. Tre cupolette molto ribassate, tali da non sporgere oltre il piano di copertura del tetto, sormontano i tre vani in cui è suddiviso il presbiterio. Sulla facciata esterna spicca un ingresso archiacuto, un oculo centrale e due monofore laterali in corrispondenza delle tre navate. Longobucco: La storia documentata inizia nell'XI sec. con l'arrivo dei Normanni e prosegue nei secoli successivi con le dominazioni degli Angioini e Svevi prima degli Aragonesi. Fra il 1806 ed il 1808 la cittadina silana fu invasa per ben tre volte dalle truppe francesi. Dopo il 1861 il paese fu tra i principali centri interessati dal fenomeno del Brigantaggio. Appartenne allo Stato di Rossano e fu feudo dei Marzano (dal 1445 al 1464), degli Sforza (dal 1487 al 1499), dei d'Aragona (dal 1449 al 1524), ancora degli Sforza (dal 1524 al 1559), degli Aldobrandini e infine dei Borghese dal 1681 al 1806. Nel medioevo era molto conosciuta per lo sfruttamento delle miniere argentiferee lo sviluppo dell'arte orafa. Verso la fine del XVII secolo iniziò il declino economico dovuto ai costi elevati per l'estrazione e culminato nel XVIII secolo con un terribile terremoto che fece crollare le miniere. Numerosi sono i magnifici palazzi che impreziosiscono in centro storico come: Palazzo Citino e la sua affascinante facciata con le caratteristiche "Maschere", l'ampio arco di Palazzo De Capua-Forciniti, ed ancora: La torre Normanna e la Chiesa Matrice del XII secolo, dedicata a Santa Maria Assunta, dal 1960 Santuario Mariano con la facciata in pietra nera con decorazioni in parte baroccate, in parte l’impronta romanica, come un piccolo leone accovacciato. Acri: Basilica del Beato Angelo di Acri di fine ‘800, appartenente all’ordine Francescano, dove si può ammirare il portone realiz- zato interamente in bronzo, con un’altezza della cupola pari a 32 m. Altro sito di interesse è la “Chiesa della Madonna del Rin- fresco” la quale venne edificata, si racconta, a seguito dell’apparizione leggendaria nel 1521 ad una anziana. La vecchietta men- tre si dissetava e stanca del troppo lavoro invocò la Vergine, che le apparve e le chiese di scavare un pozzo proprio in quel luogo per benedire quella terra che era stata bagnata da troppo sangue umano, teatro infatti di un assedio il secolo antece - dente. La leggenda racconta ancora che da quello scavo sgorgò acqua fresca e limpida con proprietà miracolose. Da qui la tradizione di portare una bottiglia d’acqua ai propri cari e di berne un bicchiere chiedendo aiuto e protezione alla Madonna. Cosenza: Le origini della città risalgono al IV secolo a.C., momento in cui il luogo era divenuto di importanza strategica per i Bruzi. Sotto la dominazione romana, Cosenza divenne una stazione della Via Capua-Rhegium, meglio nota come via Popilia (o via Annia). Il barbaro più famoso che mise piede a Cosenza è Alarico, re dei Visigoti, il quale, carico di un bottino di venticinque tonnellate d’oro, morì, e fu sepolto assieme al suo cavallo da qualche parte nella zona del Busento, in prossimità del Crati e di Cosenza. Fu conquistata dai Normanni e Ruggiero il Guiscardo allargò e fortificò il castello al quale per primi avevano messo le mani tanto i Saraceni che i Bizantini. Federico II di Svevia amò molto Cosenza; assistette alla consacrazione della Cattedrale nel 1222 e amplificò il castello che ancora oggi sovrasta la città. Nei secoli passò sotto diverse dominazioni; soffrì gli orrori dell’inquisizione; diede i natali a grandi uomini come Bernardino Telesio e Tommaso Campanella Durante l'occupazione napoleonica Fu sede di numerose sommosse e di fatti di sangue, quale la fucilazione dei fratelli Bandiera nel Vallone di . Nel 1848 Cosenza dichiarò decaduti i Borboni e proclamò un governo provvisorio.

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Nell’Agosto del 1860 accolse con entusiasmo Giuseppe Garibaldi e molti lo seguirono nelle sue battaglie. Tra i monumenti storici più importanti c nei pressi del centro storico troviamo: Il Teatro Rendano costruito in onore del musicista Alfonso Rendano nel 1887, dove ha sede luna delle Biblioteca più importanti del meridione. Il castello Svevo di Cosenza edificato intorno al 937 d.C. dai Bizantini per difendersi dalle continue incursioni saracene. Rifatto poi nel 1132 da Ruggero il Normanno, subì un rimaneggiamento consistente ad opera di Federico II di Svevia intorno al 1240. L’architettura ne rimase molto condizionata tanto da definirlo da quel momento in poi castello Svevo, presenta infatti pianta rettangolare con cortile centrale ed una torre angolare residua a forma ottagonale tipica delle costrizioni sveve. DUOMO: Edificio romanico- gotico- cistercense, preesisteva al terremoto del 1184, ma venne completamente ricostruito dal vescovo di Cosenza, Luca Campano. Fu inaugurato nel 1222 alla presenza dell’imperatore Federico II, che nell’occasione fece dono della stauroteca, pregevole opera di oreficeria palermitana, oggi conservata alla Soprintendenza ai Beni Culturali. La facciata è in stile gotico; l’interno è a croce latina e le tre navate sono divise da grandi pilastri rettangolari di stile romani- co in pietra rosata di Mendicino, sormontati da fregi geometrici o naturalistici di stile bizantino. La chiesa di San Francesco d’Assisi fu edificata insieme al convento e rappresenta uno degli edifici religiosi più antichi della città. Il convento è sito nella parte alta del centro storico, sopra il colle Pancrazio. Fu edificato sui ruderi di un monastero di Benedettini. Distrutto dal terremoto del 1184, venne ricostruito da Federico II e successivamente ceduto a Pietro Cathin, compagno e discepolo di San Francesco, come dimora dei frati minori. Alcuni anni dopo vi ritornarono i Benedettini, poi i Conventuali e quindi i Minori Osservanti, che eressero la Cappella dell’Immacolata. La facciata della chiesa, ricostruita dopo il terremoto del 1854 in stile neoclassico, si affaccia sulla piazzetta Marco Berardi. In alto sono collocate due statue di marmo: l’Immacolata a destra e San Francesco a sinistra. Accanto alla chiesa si trova il chiostro, probabile opera degli Osservanti, insediatisi nella struttura nel 1436.

Itinerario del Cammino: Il cammino inizia dalla Cattedrale di Rossano, a seguire dopo un breve tragitto di trekking urbano nella parte nord del centro storico di Rossano si proseguirà per ripercorrere verosimilmente quel che resta dei vecchi sentieri che portano nelle “foreste rossanesi” per incontrare un’altra deliziosa perla storica, una dei gioielli della Calabria Bizantina, ovvero l’Abbazia di Santa Maria del Patire o Pathirion.Lasciata l’abbazia ci si incammina verso un altro sito questa volta di grande bellezza ed interesse naturalistico: l’antico bosco dei Castagni Giganti, ovverosia l’Oasi Naturalistica di “Cozzo del Pe- sco”. Questo presenta un paesaggio molto suggestivo e fiabesco dove sono presenti già censiti 102 castagni plurisecolari di proporzioni monumentali, raggiungendo l’altezza di 20 m e 13 m di diametro alla base e che datano dal 1200 al 1650. Con la loro maestosità e con il loro portamento antropomorfo sfidano le leggi tradizionali della botanica che vogliono i castagni più grandi e vetusti crescere isolati rispetto al resto del castagneto. Oltre a questo splendido e antico castagneto, il bosco è ricco di altri 76 altissimi aceri secolari, pini, faggi e vetusti agrifogli di 15-16 metri di altezza. Risalendo il sentiero si ha la vista pa- noramica e molto suggestiva della Valle del Cino, dell’intera piana di Sibari con il golfo e le montagne del massiccio del Polli- no.

Risalendo lungo il sentiero si passa sotto Cozzo del Pesco dove era situata l’antica ghiacciaia utilizzata come preziosa fonte per gli usi domestici della popolazione. Si arriva poi al confine del territorio rossanese con quello del comune di Longobucco (Località “Finaita”) e da qui si passa attraversando altri boschi e spettacolari panorami sul versante del torrente Colognati. Incontriamo a valle la chiesetta di S. Onofrio, “il Santo dei Pastori e del popolo” dove si festeggia il Santo con tipici riti popolari. Questa è probabilmente una delle chiese più antiche d’Italia. Gli abitanti, ad un mese circa dall’inizio dell’equinozio di primavera (21 marzo), invocano la protezione del Santo eremita persiano-egiziano per propiziare una proficua stagione della transumanza. Essa è molto partecipata soprattutto dai cittadini dei paesi montani della Sila Greca, segnatamente da quelli di Rossano, Longobucco e . Si risale la valle del Colognati dove si può incontrare ed ammirare la bellezza delle acque dello stesso torrente o dei vari affluenti che portano alla creazione di cascate naturali fino a 30 m di altezza e da lì si risale sul versante che ci porterà attraverso boschi di straordinaria bellezza e storia verso Monte Paleparto, la vetta più alta della Sila Greca (1481 m). Storicamente questa zona era frequentata dai famosi briganti della Sila dove racconti, leggende e storie si intrecciano segnando la storia di un popolo che ha vissuto in questi luoghi. Attraverso il paesaggio silano ricco di bellezze naturali, di odori, colori, flora e fauna, attraversando la riserva naturale “Trenta Coste”, si giunge nel territorio del Comune di Acri dove incontriamo ancora boschi di castagno, querce, conifere, ginestre, erica ed acacia, proseguendo verso il centro storico della Città di Cosenza.

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Progetto SENTIERISTICA Calabria “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6.1 - Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica

Denominazione: Sentiero “Le Grangie”

Quadrante: Sila Piccola Coordinate geografiche: 16,6357 39,1683 Lunghezza itinerario Km 10 Tempo di percorrenza: 1 Giorno - (media di 30 Km al giorno) Tipologia del percorso: Sentiero ambientale paesaggistico; Tappe suggestive e Itinerario 1: Luoghi di interesse: Comuni: Cotronei (KR) Punti d'interesse: Chiesiola di Diruta -“Grangia” del Timpone della Guardiola- Grangia del Cummientu

Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila Intermodalità: Presente Sosta e Permanenza: Presente Svago ed altre attività: Presente – Centro Visita Trepido'- Museo dell'acqua e dell' energia -EPNS

Itinerario del sentiero: La partenza di questo percorso è sulla strada asfaltata che porta all’opera di presa della Società A2A sul fiume Tacina e alla Riserva del Gariglione, precisamente al punto di convergenza della strada che porta al Timpone della Guardiola e Rinosi (zona Ischito).Risalendo per circa 2 km sul sentiero è situata la baita di Zurlo con relativo “laghetto” (Cipia); qui è possibile rifornirsi d’acqua. Proseguendo per circa 1 km dalla baita, si erge la “Grangia” del Timpone della Guardiola, punto più alto del percorso con una altezza di 1650 mt, con annesso spiazzo adibito ad orto dai Monaci. Riscendendo per 4,5 km, a c/a 1450 mt di altitudine, è situata la seconda “Grangia” da tutti chiamata “U Cummieantu”. Qui vicino: altro punto di approvvigionamento d’acqua. Un percorso bellissimo che ripercorre posti incantati ricchi di biodiversità: piante di faggio secolari, pioppi tremuli dalle grandi dimensioni, piante di agrifoglio, sono solo alcune delle specie che si incontrano lungo il percorso; La possibilità, inoltre, di incontrare cinghiali e daini.Rivive poi in questo sentiero, la storia del Monachesimo: le due “Grangie”, che si incontrano durante il percorso, insieme a quella della Chiesiola Diruta (vicina qualche chilometro) e a quella più importante e grande di Casa Pasquale, situata nella zona di Trepidò, rappresentano gli avamposti dell’Abbazia Calabro Maria di .

Centro Visita Trepido'- Museo dell'acqua e dell' energia -EPNS Grangia

fonte: http://burc.regione.calabria.it Burc n. 23 del 19 Febbraio 2018

Progetto SENTIERISTICA Calabria “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6.1 - Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica

Sentiero delle Timpe Rosse Denominazione:

Quadrante: Sila piccola Quota di Partenza: Quota di Arrivo Coordinate geografiche Partenza: 16,6953 38,9631 Coordinate geografiche Arrivo: 16,6972 38,9599 Lunghezza itinerario Km 1,6

Tipologia del percorso: Sentiero ambientale paesaggistico ; Tappe suggestive e Itinerario 1: Luoghi di interesse: Comuni: (CZ) Punti d'interesse: Cayon delle Timpe Rosse Opificio “ le Casaglie” Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila Intermodalità: Presente Sosta e Permanenza: Presente Svago ed altre attività: Presente – Riserva Regionale Statale Valli Cupe

Itinerario del sentiero: Il canyon delle Timpe rosse, ad oggi praticamente sconosciuto ai più, merita di essere conosciuto e valorizzato al pari delle più note ma vicine valli Cupe, anche se è molto diverso rispetto a queste. Qui, infatti, si resta incredibilmente colpiti dal contrasto cromatico tra il verde scuro della abbondante vegetazione circostante e il rosso vivo dell’arenaria ricca di ferro (da cui il caratteristico e intenso colore rosso), che sfuma in alcuni tratti in rosa, verde e giallo e la cui vista cambia in base al mutare della luce e delle ombre. “Il sole sembra un pittore che a momenti si diverte a colorare le ripide e alte pareti; uno scultore, invece, sembra aver realizzato lo stretto passaggio, visto che la particolare e strana conformazione delle rocce ha creato in milioni di anni delle creste e delle pareti di estrema bellezza; una bellezza, tutta calabrese, che merita di essere conosciuta da tutti”.

fonte: http://burc.regione.calabria.it Burc n. 23 del 19 Febbraio 2018

Progetto SENTIERISTICA Calabria “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6.1 - Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica

Sentiero delle Timpe Rosse Denominazione:

Quadrante: Sila piccola Quota di Partenza: Quota di Arrivo Coordinate geografiche Partenza: 16,7494 39,3267 Coordinate geografiche Arrivo: 16,7624 39,3513 Lunghezza itinerario Km 9 Tipologia del percorso: Sentiero ambientale paesaggistico ; Tappe suggestive e Itinerario 1: Luoghi di interesse: Comuni: Savelli(KR) Punti d'interesse: Archeologia industriale: La segheria di Mezzocampo – Savelli (KR)

Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila Intermodalità: Presente Sosta e Permanenza: Presente Svago ed altre attività: Presente – Riserva Regionale Statale Valli Cupe

Cenni storici del Sentiero: Una delle antiche Segherie Silane fu fondata intorno all'anno 1914 dalla Società Straziota al cosiddetto girone dei Ferrari. Poi probabilmente per scelta sbagliata del sito, gli impianti furono trasferiti a Mezzocampo (oggi demanio della Regione Calabria e gestito da Calabria Verde), “perché lì i pini erano sul posto e tutto sembrava più comodo”. Rimaneva però il problema del trasporto della produzione, cioè del legname segato e, pertanto si rese necessario costruire la stradella dal nuovo insediamento a Ponte Pesci, per allacciarsi con la strada nazionale 108 (strada per Campana). Il terreno impervio presentava molte difficoltà, ma tuttavia l'impresa esecutrice dei lavori riuscì nell’intento anche grazie all’utilizzo di alcuni prigionieri austriaci della Prima Guerra Mondiale. La detta stradina però, non si presentava agevole al trasporto del legname segato: non esistevano ancora i camion adatti ad affrontare quel tipologia impervia per cui venne costruita una teleferica, da Mezzocampo a sul mare (CS).Un progetto molto ardito, che tra enormi difficoltà, fu realizzato e la teleferica, che funzionava con poca forza motrice dato il tragitto tutto in pendenza (un dislivello di circa 1500 m) fra punto di partenza e punto di arrivo), funzionò per qualche anno. In seguito, certamente per difetti tecnici e, probabilmente, perché il tragitto della teleferica stessa era troppo lungo, e vennero eseguire delle modifiche che accorciarono la lunghezza ed il terminale fu impiantato a Campana. In questo modo, la teleferica funzionò ancora, pressappoco, fino al 1938-39, anni in cui fu soppressa definitivamente e poi smontata. Il motivo fu, perché il trasporto del legname si rese più economico con i nuovi autotreni. La nuova proprietà con la ragione sociale di segherie silane di Ettore Nasturzio – Genova continuò il suo lavoro anche durante la Seconda Guerra Mondiale e dopo, verso gli anni 43-44 furono modificati ancora gli impianti, e il lavoro riprese più vigore. In quel tempo il numero dei lavoratori superò i 200 circa, i quali si organizzarono nei giusti modi voluti dalle nuove leggi, ed appoggiati dai rinati sindacati, formarono le commissioni di fabbrica. Verso i primi mesi del 1947, non si conoscono i motivi e le ragioni, le segherie furono cedute o requisite; poco dopo sia gli impianti che il bosco e tutte le attività lavorative passarono alle dipendenze delle truppe Angloamericane. Le segherie furono chiuse definitivamente nel 1952 e successivamente smantellate per volontà del proprietario, quasi certamente perché divenute improduttive. Sul sito molto bello, un pezzo di collina pianeggiante ricco di acqua, rimasero i ruderi compreso quello della chiesetta. La proprietà del bosco del cavaliere Caligiuri fu venduta allo Stato e successivamente passò alla Regione Calabria.

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Progetto SENTIERISTICA Calabria “PNS e Area MAB-Sila dell’UNESCO” “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - REGIONE CALABRIA Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 5 – Parchi ed Aree Naturali Protette - Azione 6.6. Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica

Denominazione:

Bivacco Santa Barbara (Vedi Schede elaborati grafici di progetto Catasto/ Foglio 131 p.lla 128- Comune di Longobucco ; Proprietà Demanio dello Stato Quadrante: Sila Greca Coordinate geografiche: 16,6137 39,3903

Tappe suggestive e Luoghi di interesse: Luoghi d'interesse- Arboreto del Parco

Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila- Destinazione attuale Bivacco- Ristoro e area picnic Destinazione progetto Bivacco e area picnic- attrezzato per persone diversamente abili.

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Bivacco Macchialonga. (Vedi Schede elaborati grafici di progetto

Denominazione: Catasto/ Foglio 26 p.lla 28- Comune del ; Proprietà Demanio dello Stato Quadrante: Sila Grande Coordinate geografiche: 16,5947 39,3684 Tappe suggestive e Luoghi di interesse: Luoghi d'interesse- Via della Transumanza- Bosco di Zarella- Pianori- di Macchialonga-

Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila- Destinazione attuale Bivacco Destinazione progetto Bivacco

fonte: http://burc.regione.calabria.it Burc n. 23 del 19 Febbraio 2018

Bivacco Scangiamoneta (Vedi Schede elaborati grafici di progetto Denominazione: Catasto/ Foglio 6 p.lla 2- Comune di Longobucco; Proprietà Demanio dello Stato Quadrante: Sila Greca Coordinate geografiche: 16,5629 39,5145 Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila- Destinazione attuale Rudere – Ex Caserma Forestale Destinazione di progetto Bivacco

fonte: http://burc.regione.calabria.it Burc n. 23 del 19 Febbraio 2018

Info point Sila Grande (Vedi Schede elaborati grafici di progetto Denominazione: Catasto/ Foglio 21 p.lla 234- Comune di Longobucco; Proprietà Comune di San Giovanni in Fiore Quadrante: Sila Grande Coordinate geografiche: 16,5095 39,2508 Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila- Lorica Destinazione attuale Ex Caserma Forestale Destinazione di progetto Prefabbricato in Legno per Infopoint- Turistica

Info point Sila Piccola Denominazione: (Vedi Schede elaborati grafici di progetto Catasto/ Da destinare Proprietà Quadrante: Sila Piccola Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila- Centro Visita Monaco- Destinazione di progetto Prefabbricato in Legno per Infopoint- Turistica

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Casa dell' escursionista (Vedi Schede elaborati grafici di progetto Denominazione: Catasto/ Foglio 21 p.lla 98- Comune Casali del Manco Proprietà Demanio dello Stato Quadrante: Sila Grande Coordinate geografiche: 16,5099 39,253 Altri itinerari: Rete Sentieristica del Parco Nazionale della Sila- Lorica Destinazione attuale Ex Caserma Carabinieri con Foresteria Destinazione di progetto Ricettivo Turistica

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