IN SCENA 21 venerdì 2 marzo 2007

PRIMEFILM Il perso- naggio del reporter kazako creato da Sa- : in tv un genio, al cinema una noia cha Baron Cohen per l’«. Show» era Ora Borat si trasferisce in America BIANCO&NERO Di Soderbergh, con Clooney sione italiana, poi, con un doppiag- e il sottotitolo del film recita «Stu- gio farsesco non la aiuta. perfetto. Ma dilatati dio culturale sull'America a benefi- La trama è puramente pretestuosa: cio della gloriosa nazione del Ka- «Intrigo a Berlino» un cronista inviato di guerra (Cloo- in un film i suoi servizi zakistan». Posto che del vero Kaza- ney) viene mandato a Berlino per chstan - come si dovrebbe scriver- seguire gli accordi di pace di Pot- non fanno più ridere lo - Cohen & soci non sanno nulla sdam dove si disegna il futuro del e nulla loro importa, altrimenti in salsa insapore mondo dopo il crollo di Hitler. Lì ■ di Alberto Crespi non l'avrebbero immaginato co- incontra un suo vecchio amore me un pezzo fetente di ex Jugosla- (Blanchett), braccato da inglesi, rus- via alla Kusturica, prendiamo sul teven Soderbergh è, a suo americana, d'ambientazione euro- si e americani perché moglie di un serio il sottotitolo e vediamo quale modo, un regista sperimen- pea, di sfondo storico, con gli allea- matematico creduto morto. Tutto America esce dal film. Arrivato a Stale. S'ingegna, cambia le car- ti e vincitori, perdenti e dannati, si intreccia e qualcosa alla fine si di- New York, Borat gira i suoi reporta- te in tavola. Irrequieto traveste i ge- spionaggi da «guerra fredda» in- pana, ma non il malumore di chi ge importunando gente sul metrò neri e riformula i codici. A volte gli combente, femmine fatali ed eroi s'è sorbito due ore di finto bianco e e intervistando improbabili mae- va bene. Questo giro, con Intrigo a casuali che prendono botte ma re- nero in salsa berlinese e avrebbe E stri di umorismo e bon ton, finché Berlino, gli è andata male. S'è messo stano sempre in piedi. Il calco per preferito metter su un vero «Rko» ccolo qua, il caso comico del vede una puntata di Baywatch e in testa di fare un film «alla manie- questo Intrigo a Berlino sono Il terzo con i veri attori che diedero fama e 2006: Borat, regia di Larry Charles, parte per la California a chiedere ra di…». Non un remake, ma il cal- uomo,Casablanca,Intrigo internazio- lustro a quella produzione. Questi idea e interpretazione di Sacha Ba- la mano di Pamela Anderson. Lun- co stilistico di un mondo ormai nale… ma Clooney non è Joseph film, che non inventano nulla e ron Cohen nei panni del reporter go il viaggio, incontra rapper neri scomparso, reale e cinematografi- Cotten, non è Bogart e Cate Blan- non sono neanche nostalgici, ci di- kazako Borat Sagdiyev in viaggio che gli cambiano il «look» abbas- co. Sin dal titolo (ma non nell'origi- chett non è Marlene Dietrich (che cono vieppiù della crisi in cui versa negli States, qui da noi con la voce sandogli il cavallo dei pantaloni, nale) si richiamano quelle pellicole imita spudoratamente, ma Marle- anche il cinema americano. di Pino Insegno. Un finto reporta- predicatori pentecostali esaltati, in bianco e nero, di produzione ne era tedesca veramente). La ver- d.z. ge in cui Cohen vorrebbe sfottere contemporaneamente la decaden- za morale del Kazachstan post-so- «Borat» gode ITALIANI Di Cappuccio, con Volo, ha uno strepitoso Ninetto Davoli vietico e la stupidità diffusa degli di un successo Usa di Bush. Risultato? Il vostro guardone cinematografico di fidu- mondiale ma cia ha riso sì e no due volte in un' «Uno su due» se la cava ora e mezza ed è uscito distrutto l’America che dalla sala. Borat ci è sembrato roz- zo e infinitamente noioso, e atten- mostra si è già zione: amavamo assai il televisivo vista tante volte ■ di Dario Zonta gno di reparto nel girone dell' Ali G Show dove il personaggio di oncologia è un padre dimenti- Borat è nato. Ma le macchiette tele- l cinema italiano vive in puccio. cato dalla figlia e desideroso di visive non reggono la dimensio- spettatori di un rodeo che lo fi- questi giorni una certa espo- A cadere al suolo, nella secon- abbracciarla ancora, per poter ne-film esattamente come i con- schiano quando storpia l'inno Isizione e un buon successo da pellicola da solista del regi- morir meglio. Ninetto con la duttori tv non diventano, salvo ec- americano, prostitute dal cuor di pubblico. Sale piene per ve- sta di Volevo solo dormirle addos- sua faccia e storia porta quel cezioni (Takeshi Kitano, altra cate- d'oro, razzisti fottuti che disprezza- dere Notte prima degli esami di so, è un giovane avvocato della po' di verità, umanità e umiltà goria), attori cinematografici. I no quanto lui i gay. E questo sareb- Fausto Brizzi, Saturno contro di Genova rampante (Fabio Vo- che manca a tante facce e sto- «servizi» di Borat, dentro Ali G be il risultato di uno «studio cultu- Ferzan Ozpeteck e vedermo la lo). Dopo aver chiuso un affare rie del cinema nostrano che di Show, duravano pochi minuti: di- rale» politicamente scorretto sull' prossima settimana come va a internazionale con dei mosco- solito si tiene bene alla lontana latati a film, vengono minati da America? Nulla che non si sia vi- Ho voglia di te di Luis Prieto (dal viti e aver cinicamente redar- dal tema della malattia. Passi la quella stessa caratteristica che da- sto in documentari (veri) e in film best sellerman Moccia). guito il suo assistente (Giusep- morte (degli altri), tanto veloce va loro forza in tv, la ripetitività. È di finzione, da Louis Malle a Roger Sono tutti film, compreso pe Battiston), guardando la ve- è il metabolizzare e la catarsi. come se Aldo Giovanni & Giaco- Moore, da True Stories di David Byr- Ozpeteck, «main stream» all' trina di un negozio tutto gli si Ma il racconto sul lento pren- mo avessero costruito un film sul- ne a Una storia americana di An- italiana: raccontano amori ado- annebbia, virando al nero. Il ri- der coscienza della morte, sul- le scenette della Tv Svizzera conte- drew Jarecki. Il tutto inficiato da lescenziali e amori omosessua- sveglio ha il suono metallico di la trafila burocratica verso la fi- nute in Mai dire gol: essendo italia- una candid camera visibilmente li, corna e riappacificazioni… un elettrocardiogramma e il co- ne, sul convivere quotidiano ni li avremmo massacrati, perché finta (e paradossalmente «sma- insomma il solito balletto del- lore biancastro di una stanza con l'alieno che si sta per diven- ora dovremmo genufletterci da- scherata» dalla candidatura all' la nostra comune commedia d'ospedale in un reparto d'on- tare… quello mai viene fatto. vanti all'inglese Cohen? Oscar per la sceneggiatura) che con famiglie ordinarie e, ora, cologia. Nella via crucis ospeda- A Cappuccio il merito di un Ma il problema è anche altrove. rende il film fasullo, oltre che pro- famiglie non ortodosse. Ogni liera e nel lento riemergere il ci- film che passeggia in equili- Borat nasce come miccia per far lisso. Per Cohen, al secondo film tanto fa capolino il destino che nismo del nostro avvocato brio sul filo ben teso di una sce- esplodere, con la sua innata rozzez- (il primo, , era mol- nel cinema italiano prende for- pian piano si stempera a forma- neggiatura mai banale: al di za, il perbenismo britannico, del to migliore e non lo vide nessu- ma o dell'incidente automobi- re un altro carattere, tarato a qua la paura, l'angoscia, l'osses- quale Cohen - ebreo inglese che no), è una consacrazione mediati- listico e del «coccolone» occor- nuova compassione. sione, al di là il cambiamento, nei suoi personaggi si finge a volte ca che confina pericolosamente so al protagonista. Accade in Ad aiutarlo in questa metamor- il ritrovarsi, per qualcuno an- nero a volte kazako, e sempre anti- con l'azzeramento del potenziale Saturno contro e accade anche fosi verso l'«umano» è uno stre- che il rinascere. Tra sommersi semita - è un geniale fustigatore. di «eversore» televisivo. nel ruolo del reporter kazako «Borat» in Uno su due di Eugenio Cap- pitoso Ninetto Davoli. Compa- e salvati.

presenta:

TOUR 2007 SABATO SABATO SABATO 26 MAGGIO 9 GIUGNO 16 GIUGNO PADOVA MILANO BARI STADIO EUGANEO STADIO SANSIRO ARENA DELLA VITTORIA SABATO E DOMENICA MERCOLEDI MERCOLEDI 2 E 3 GIUGNO 13 GIUGNO 20 GIUGNO ROMA FIRENZE PALERMO STADIO OLIMPICO STADIO FRANCHI VELODROMO

Biglietti disponibili nei circuiti , Pbs, Amit, Box Offi ce Toscana e nelle altre prevendite abituali

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