Delibera di C.P. n. 7 del 23 e 24.03.2009

PROVINCIA DI PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Adeguamento alla L.R. 12/2005

AMBITI E AREE AGRICOLE

Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

L’adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale alla L.R. 12/2005 è stato redatto a cura del Settore Territorio Trasporti – Assessorato al Territorio della Provincia di Lecco :

Assessore: Ufficio di Piano: Emanuele Panzeri Alessia Casartelli Chiara Orio Dirigente: Monica Santambrogio Ernesto Crimella Davide Spiller Sandra Zappella Gianluca Beltrame Franco Benetti Antonella Cassinelli con la consulenza di: CAIRE Urbanistica: AMBIENTEITALIA: Ugo Baldini Maria Berrini Giampiero Lupatelli Michele Merola Paolo Rigamonti Barbara Monzani Contardo Crotti Giuseppe Dodaro Norberto Invernici Anna Bombonato Omar Tondelli Corrado Battisti Silvia Alborghetti Elisabetta Volpato Stefano Botti Antonella Borghi

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Ambiti ed aree agricole

S O M M A R I O

L’ ADEGUAMENTO DEL PTCP DI LECCO ALLA L.R. 12/2005. N UOVI CONTENUTI ED

AGGIORNAMENTO DELLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA ...... 5

PREMESSA ...... 9

L’ ECONOMIA AGRICOLA LECCHESE - CENNI ...... 11

AMBITI DESTINATI ALL ’ATTIVITÀ AGRICOLA DI INTERESSE STRATEGICO - C RITERI ...... 13

PAESAGGI AGRARI DI INTERESSE STORICO COLTURALE ...... 21

SISTEMA RURALE PAESISTICO E AMBIENTALE ...... 23

AMBITI DESTINATI ALL ’ATTIVITÀ AGRICOLA DI INTERESSE STRATEGICO –

DEFINIZIONE E IDENTIFICAZIONE ...... 26

AMBITI DESTINATI ALL ’ATTIVITÀ AGRICOLA : CARATTERI SOCIO ECONOMICI ...... 28

AMBITI AGRICOLI – CORRISPONDENZA CON I COMUNI ...... 31

AMBITI A PREVALENTE VALENZA AMBIENTALE E NATURALISTICA ...... 33

AMBITI A PREVALENTE VALENZA PAESISTICA ...... 33

AREE AGRICOLE ...... 34

CRITERI E MODALITÀ PER L ’INDIVIDUAZIONE DELLE “AREE AGRICOLE ” NEI PGT . 35

AREE AGRICOLE - B ILANCIO DI CONSISTENZA ...... 39

CONSIDERAZIONI , PRECISAZIONI , NOTE ...... 40

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

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Ambiti ed aree agricole

L’ ADEGUAMENTO DEL PTCP DI LECCO ALLA L.R. 12/2005. N UOVI CONTENUTI ED AGGIORNAMENTO DELLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Sin dal marzo 2004 la Provincia di Lecco ha approvato il proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che rappresenta lo strumento attraverso il quale la Provincia garantisce una importante funzione di governo del territorio provinciale; una funzione che si esercita in modo particolare attraverso una azione di coordinamento della pianificazione urbanistica comunale, tanto più necessaria e rilevante in un territorio quale è quello lecchese che vede una forte frammentazione del quadro amministrativo comunale.

Già nella impostazione del PTCP vigente la Provincia di Lecco, ben consapevole della vastità dell’impegno da affrontare e della necessaria processualità della azione di pianificazione, da precisare e mettere a punto sulla base di una esperienza che si sarebbe via via venuta accumulando, aveva messo in conto una azione di “manutenzione programmata” del proprio Piano che, con successivi approfondimenti, integrazioni e revisioni, avrebbe dovuto allargare il tiro della propria azione e migliorare l’efficacia del proprio contributo allo sviluppo di politiche territoriali sostenibili.

Mentre questa attività (la c.d. “seconda fase”, prevista anche normativamente dal PTCP 2004) era in campo è intervenuta la importante novità della Legge Regionale sul Governo del Territorio L.R. 12/2005 che ha introdotto nuove coordinate per l’azione di pianificazione provinciale e per il suo rapporto con una strumentazione urbanistica comunale che la stessa legge regionale veniva nel frattempo rivoluzionando profondamente nella struttura e nei contenuti.

In particolare la documentazione che costituisce la variante di adeguamento del PTCP è composta (oltre che dalla nuova stesura delle cartografie del Quadro Strutturale del PTCP, ora articolate in tre serie di tavole al 25.000, in luogo delle due serie del Piano attualmente vigente, e dal nuovo testo dell’articolato normativo, presentato da una sintetica relazione che illustra il significato e la novità della manovra messa in campo) da cinque monografie che hanno il compito di integrare ed aggiornare la relazione illustrativa del PTCP avendo riguardo ai temi ed agli aspetti approfonditi nella attività di adeguamento.

Si tratta in particolare di 6 monografie che riguardano rispettivamente:

A. Gli obiettivi del PTCP e la sua dimensione strategica;

B. Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale;

C. Rassegna della pianificazione territoriale regionale, provinciale e di settore;

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D. Le politiche insediative;

E. Ambiti ed aree agricole;

F. La rete ecologica.

La Monografia A , in particolare, rappresenta un nuovo contributo che si inserisce a valle dei capitoli 1 e 2 della relazione illustrativa del PTCP vigente (che verranno accorpati nella stesura finale) e presenta il sistema degli obiettivi del Piano anche alla luce di valutazioni condotte con una analisi SWOT (acronimo dalle iniziali dell’inglese “Strength”, “Weakness”, “Opportunities” e “Treaths”) sui punti di forza e di debolezza del territorio provinciale e delle sue più significative articolazioni e sulle opportunità e minacce che per esse si delineano nello scenario di prospettiva; la monografia è corredata da un essenziale set di indicatori per i diversi ambiti territoriali presi in considerazione (in particolare i tre macro-ambiti, i circondari e l’articolazione delle Comunità Montane) posti in relazione con i benchmark rappresentati dall’aggregato regionale e provinciale.

L’esplicitazione del sistema degli obiettivi articolato ed argomentato serve una più esplicita considerazione che il PTCP adeguato vuole avere della dimensione strategica della pianificazione ed in particolare della nuova attenzione alla promozione sul territorio di percorsi di cooperazione intercomunale che, poggiando proprio su un approccio strategico, sappiano far avanzare ed evolvere l’attuazione delle politiche territoriali del PTCP. A supporto di questa strategia, la Monografia B , raccoglie, illustra e commenta le esperienze (numerose e significative) di cooperazione intercomunale già oggi presenti nel territorio provinciale, ancorché con una geografia articolata e asimmetrica; esperienze che costituiscono la premessa più significativa ad un successo delle politiche di un nuovo PTCP che, come si potrà constatare dalla lettura del testo normativo o anche solo della sua sintesi illustrativa, molto scommette sulla capacità dei comuni (tanto più in quanto sostenuta da un adeguato supporto logistico della Provincia) di costruire politiche territoriali capaci di coniugare positivamente la risposta alle domande espresse dalle comunità locali con le esigenze di cogliere e sostenere le opportunità di sviluppo che si presentano al sistema lecchese e, non di meno, a garantire quelle condizioni di sostenibilità ambientale e di vivibilità rappresentate con sempre maggiore convinzione ed energia tanto nella sensibilità della popolazione che nella articolazione del quadro legislativo regionale, nazionale e comunitario. Questa monografia si configura, dunque, come un nuovo capitolo della relazione illustrativa.

Sempre in termini di innovazione dell’apparato conoscitivo su cui poggia l’azione del PTCP adeguato deve essere considerata la Monografia C che presenta lo stato dell’arte della pianificazione di livello regionale e provinciale. Si discute in quest’ambito, in particolare, delle novità contenute nei documenti del Piano

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Ambiti ed aree agricole

Territoriale Regionale, in corso di formazione, letti dalla specifica visuale del territorio lecchese; al PTR si affianca la considerazione dei contenuti della Pianificazione Territoriale Provinciale operante nei territori limitrofi alla provincia di Lecco e, quindi, presenti nei PTCP di Sondrio, Bergamo, Milano e Como, analizzati per ciò che riguarda le specifiche “politiche di confine” ma anche per operare un confronto sulle diverse politiche e strategie normative messe in campo dai diversi piani su temi di interesse , dai temi dello sprawl e del consumo di suolo a quelli delle tutele paesistiche. Il panorama della pianificazione vigente è inoltre completato dall’esame dei Piani di Settore a vario titolo operanti nel territorio provinciale.

La Monografia D aggiorna invece quello che può essere individuato come il cuore tematico del PTCP vigente rappresentato dalle politiche insediative e dalla considerazione delle componenti endogena ed esogena della domanda generata da famiglie e imprese presenti nel territorio provinciale o, invece, attratte dalle sue peculiari condizioni d’ambiente. Questa monografia aggiorna (e quindi sostituisce) i capitoli 3 e 4 della Relazione Illustrativa del PTCP 2004 sul versante delle dinamiche demografiche e insediative, in particolare residenziali, e – inoltre - propone una nuova visione dei temi relativi all’assetto degli insediamenti produttivi ed alle loro esigenze di consolidamento, innovazione e riqualificazione, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità, rappresentando così una radicale integrazione dei contenuti del capitolo 7 della stessa Relazione Illustrativa che anch’esso è integralmente aggiornato e sostituito dai nuovi contenuti.

La Monografia E propone una rinnovata attenzione ai temi del sistema agroforestale, già trattati dal capitolo 9 della Relazione Illustrativa del PTCP 2004, ora riconsiderati alla luce delle nuove valenze attribuite dalla L.R. 12/2005 alla pianificazione provinciale proprio in relazione alla individuazione ed alla disciplina di ambiti e aree agricole. Così la considerazione della articolazione territoriale e paesistica del territorio provinciale, già sviluppata nella precedente stesura di Piano, si arricchisce oggi di una puntuale disamina dei fattori caratterizzanti l’utilizzazione agricola del territorio, tanto sotto il profilo fisico ambientale che in relazione alle caratteristiche economiche delle aziende operanti, per proporre un bilancio territoriale della presenza agricola che costituisce lo sfondo per impostare una politica fortemente orientata alla conservazione del suolo agricolo, contrastando le dinamiche erosive (e di abbandono) a cui esso è stato esposto con particolare intensità nel corso degli ultimi decenni.

La Monografia F , infine, propone un approfondimento del tema della rete ecologica trattato nel PTCP vigente al paragrafo 8.2.

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Ambiti ed aree agricole

Premessa

La L.R. 12/2005, attribuendo alla Provincia il compito di individuare gli “ambiti destinali all'attività agricola di interesse strategico” e al Comune quello di individuare le “aree destinate all'agricoltura”, sostiene un approccio integrato e complessivo della pianificazione del territorio libero che, spesso, viene considerato per ambiti frammentati e secondo modalità settoriali riferite a singole categorie (il paesaggio; gli ambiti vincolati; le zone agricole o di interesse ecologico-ambientale; ecc.). Il territorio libero non è valutato come sistema complesso in cui sono compresenti funzioni diverse e neppure sono considerate adeguatamente le relazioni tra ambiti urbanizzati e liberi, trascurando di valutare il rapporto di concorrenza che si determina tra funzioni produttive primarie e usi edificatori. Per questo motivo, nella definizione dell’organizzazione territoriale, risulta fondamentale considerare le relazioni tra gli “ambiti agricoli”, che la legge regionale chiede di identificare nei piani provinciali, e le restanti parti del territorio libero considerando le diverse funzioni presenti, in quanto, tali ambiti possono essere identificati come elementi fondamentali di un sistema più ampio che può essere chiamato "sistema rurale paesistico". In questo senso, il sistema rurale paesistico è inteso e definito come il territorio prevalentemente libero da insediamenti, naturale, naturalistico, residuale, o soggetto a usi produttivi primari e concorre, con le aree urbanizzate ed edificate, a formare la totalità del territorio provinciale. Secondo questa accezione, pertanto, il sistema rurale-paesistico svolge funzioni produttive primarie, di tipo fruitivo, e ricopre un ruolo essenziale per il bilancio ambientale complessivo del territorio. Tale sistema, gestito in modo sostenibile, svolge funzioni decisive anche per l’equilibrio ambientale, la compensazione ecologica e la difesa idrogeologica, per il tamponamento degli agenti inquinanti e la fitodepurazione, per il mantenimento della biodiversità, della ricchezza paesistica e per contrastare il cambiamento climatico.

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La multifunzionalità di tale sistema richiede il riconoscimento di una struttura articolata e complessa, costituita da sottosistemi diversi, caratterizzati da contesti e aspetti specifici, per tipologie funzionali e caratteristiche, che possono anche sovrapporsi ed essere compresenti su medesimi ambiti areali. Tale interpretazione, per altro, risulta in linea con i recenti documenti di indirizzo e di pianificazione della DG Agricoltura (“Linee di pianificazione per un uso sostenibile del territorio rurale”, Piano di Sviluppo Rurale) e in sintonia con la Politica Agricola Comune 2007-2013 che attribuiscono all’agricoltura un ruolo extra-produttivo fondamentale per il miglioramento della qualità ambientale e dello spazio rurale. All’interno del “ sistema rurale-paesistico ” sono compresi e riconoscibili: • gli “ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico” , dove prevale l’attività produttiva primaria, ma che hanno contenuti e presentano relazioni funzionali, culturali, paesaggistiche ed ecologico- ambientali, con l’intero sistema rurale-paesistico. • gli “ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica” , articolati su un’ampia serie di categoria di beni, di aree e di istituti di governo (Parchi Regionali, Riserve naturali) e boschi • gli “ambiti a prevalente valenza paesistica” articolati in ambiti di interesse sovra-provinciale individuati dal PTR, boschi, ambiti paesaggistici di interesse provinciale, e Parchi locali di interesse sovracomunale; • le altre “aree del sistema rurale paesistico” diversamente presidiate e utilizzate e portatrici di ruoli e funzioni diversificate (residenziali, produttivi, turistici, paesaggistici, ambientali, ecc.).

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Ambiti ed aree agricole

L’economia agricola lecchese - cenni

Il quadro fornito dagli indicatori macro economici disponibili per analizzare il sistema agricolo Lecchese mostra la rilevante marginalità del settore rispetto all’economia locale. Se si analizza infatti il contributo fornito dal settore primario alla ricchezza prodotta nell’area, emerge che questo pesa per lo 0,4% del valore aggiunto, rispetto ad un dato regionale dell’ordine dell’1,6%. L’analisi dell’incidenza storica del settore primario sul valore aggiunto provinciale mostra tuttavia per Lecco una situazione stazionaria, rispetto al calo tendenziale registrato in regione. In Provincia di Lecco dunque anche se il contributo del settore primario risulta residuale, l’apporto di questo settore alla economia locale si è mantenuto costante nell’ultimo decennio, mentre in regione si è registrato un tendenziale ridimensionamento della ricchezza prodotta dal settore primario.

Reddito Reddito Lordo Lordo Standard su Standard su Unità di SAU al 2000 Lavoro (valori in Agricolo al milioni di 2000 (valori lire per ha.) in milioni di lire per unità lavoro)

Tabella 1 Incidenza del Valore Aggiunto dell’agricoltura sul Valore Aggiunto a prezzi base e al netto SIFIM. 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Lecco 0.42% 0.43% 0.48% 0.46% 0.48% 0.47% 0.46% 0.44% 0.41% Lombardia 1.83% 1.88% 1.89% 1.74% 1.68% 1.68% 1.71% 1.64% 1.58%

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Anche se si utilizza come indicatore la quota di addetti alle unità locali agricole sulla popolazione attiva, è possibile osservare la marginalità del settore primario nell’economia provinciale. Tale evidenza risulta ancor più marcata se si confronta il dato provinciale con quello regionale che, in una regione fortemente industrializzata e terziarizzata come la Lombardia, risulta di sei decimi di punto inferiore.

Tabella 2 Addetti alle U.L. in agricoltura sulla popolazione 15-64 anni. 2001 Lecco 0.08% Lombardia 0.14%

Se, infine, si analizza il peso del sistema agricolo lecchese su quello regionale è possibile denotare di nuovo lo scarso contributo apportato da Lecco al valore aggiunto agricolo regionale. Anche in questo caso tuttavia l’analisi della serie storica sottolinea la sua tenuta rispetto al sistema regionale.

Tabella 3 Incidenza del Valore Aggiunto dell’agricoltura della Provincia di Lecco sul Valore Aggiunto dell’agricoltura della Lombardia. INCIDENZA V.A. LECCO 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 SU V.A. LOMBARDIA Agricoltura, silvicoltura e 0.70% 0.69% 0.77% 0.80% 0.83% 0.83% 0.79% 0.80% 0.81% pesca

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Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico - Criteri

La L.R. 12/2005, come già sottolineato, attribuisce alla Provincia il compito di individuare gli "ambiti destinati all'attività agricola" e di definire i criteri e le modalità a cui dovranno attenersi i comuni, in fase di redazione del Piano delle Regole, per individuare le “aree agricole” e, secondo l’art. 59 della L.R. 12/2005, “destinate all’agricoltura” Al riguardo va sottolineato come, così interpretata, l’individuazione delle “aree agricole” concorra in modo determinante al progetto urbanistico di riqualificazione e di riorganizzazione del territorio comunale, attraverso la valorizzazione delle funzioni produttive, di presidio ambientale, di riqualificazione e diversificazione del paesaggio, di mantenimento del presidio economico, sociale e culturale, concorrendo altresì alla mitigazione e alla compensazione degli effetti ambientali negativi, indotti dalla presenza e dalle attività svolte negli spazi urbanizzati esistenti.

Criteri per l’individuazione 1. determinazione del valore intrinseco dei suoli sulla base della “capacità d’uso” (fonte Carta dei suoli ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura ed alle Foreste; Capacità d’uso dei suoli dal progetto Cartografia Geoambientale); 2. definizione del grado di riduzione del valore intrinseco dei suoli in funzione degli usi in atto (fonte Regione Lombardia DUSAF – Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali); 3. determinazione del valore agricolo del sistema rurale (alto, moderato, basso); 4. interpretazione critica del Quadro Strategico e del Quadro Strutturale del PTCP (Assetto insediativo, Valori paesistici e ambientali); 5. interpretazione critica dello schema di Rete Ecologica del PTCP (scenario 6) e delle applicazioni relative alla Biopermeabilità e al sistema delle Aree protette; 6. analisi e interpretazione degli strati cartografici relativi all’uso del suolo tra cui la Carta dell’uso del suolo: progetto di Cartografia Geoambientale della C.M. della , , Esino e Riviera e la Carta dell’Uso del suolo della Pianura Brianzola –1994; 7. interpretazione delle Ortofoto - TerraItaly CGR. 2003; 8. Recenti applicazioni per la Rete Ecologica; 9. i paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dal PTR (Strumento Operativo 9);

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10. interpretazione critica del lavoro “L’agricoltura, i segni, le forme. Progetto di valorizzazione del Paesaggio Agrario Lecchese” (Provincia di Lecco 2003); 11. le unità di paesaggio (Scenario n. 9 del PTCP).

Le analisi condotte per l’individuazione degli “ambiti agricoli” si sono mosse a partire dalla metodologia definita e dalle disposizioni regionali1, finalizzata alla determinazione del “Valore agricolo del sistema rurale” sulla base della combinazione di indici che rendono conto della capacità d’uso dei suoli -ponderata secondo le 8 classi della Land Capability - e degli usi del suolo in atto. In ordine alla capacità d’uso dei suoli le fonti prese in considerazione sono state le “Carte della Capacità d’uso dei suoli” prodotte dalle Comunità Montane negli anni 80, nell’ambito del progetto di “Cartografia Geoambientale” (ad eccezione della C.M. della Valle San Martino) e, per la pianura e la collina, l’analoga cartografia redatta da ERSAF nell’ambito del Programma regionale di Cartografia dei Suoli. Ad integrazione e ulteriore conferma delle analisi ci si è avvalsi anche del lavoro "I suoli della Brianza Lecchese", prodotto dalla Provincia di Lecco nel 2001 che a partire dal 1997 ha dato inizio ad un'indagine conoscitiva finalizzata alla promozione della conoscenza delle risorse locali per la corretta gestione del territorio agricolo. Con tale spirito è stata avviata, per 17 Comuni del Circondario di , 12 Comuni del Circondario di e 9 Comuni del Circondario di , la realizzazione di un sistema informativo sui suoli che ha permesso di raccogliere e sistematizzare i dati riguardanti la fertilità, la tessitura, il pH e la sostanza organica. L'indice di fertilità derivato da una valutazione ragionata di tali parametri è stato articolato sulle seguenti 3 classi:

1 “*Determinazione degli ambiti agricoli ex legge 12/05 art. 15.4”, redatto dalle DDGG Agricoltura e Territorio della R.L. nell’ambito dell’Obiettivo di Governo Regionale per l’anno 2006 – Z1 Sviluppo e attuazione della riforma di governo del territorio; * Contributo alla definizione di “Indirizzi per l’individuazione, ai sensi della Legge sul Governo del Territorio (L.R. 12/2005) degli ambiti agricoli nei PTCP Provinciali (ERSAF); * PTR - Strumento Operativo 9.

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Ambiti ed aree agricole

Fertilità Buona Il suolo non ha particolari limitazioni nella scelta delle colture. Gli elementi chimici della fertilità sono sufficienti ed equilibrati fra loro. Con le concimazioni è necessario integrare solo le asportazioni della coltura praticata. Fertilità Sufficiente Il suolo ha solo alcune particolari limitazioni derivate da carenza di elementi chimici della fertilità. Con le concimazioni è necessario integrare solo le asportazioni della coltura praticata. Fertilità Scarsa Il suolo ha molte limitazioni derivate dai carenza di elementi chimici della fertilità o da eccessi di acidità. Per effettuare le concimazioni è necessario conoscere gli elementi che devono essere incrementati per assicurare la produttività delle colture. La scelta delle colture è condizionata dalla loro adattabilità alle condizioni limitanti riscontrate. Di seguito si riportano le valutazioni effettuate nei Comuni della Brianza Lecchese relativamente ai parametri sopra descritti. E’ possibile dedurre che il 62% circa della superficie agroforestale monitorata risulta di buona fertilità; il 37% è stato classificato come "sufficiente" e solo l'1% è risultato di livello "scarso". Per gli usi del suolo sono state considerate sia le carte degli Usi del Suolo redatte dalle Comunità Montane nell’ambito del progetto di Cartografia Geoambientale - che nell’ambito della redazione del PTCP sono state assemblate e integrate per la parte della Valle San Martino -, sia la carta della “Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali (DUSAF) – ERSAF 2002” che offre una lettura congruente per l’intero territorio provinciale. Altri riferimenti, utili anche in ordine alle capacità agronomico-produttive dei suoli ed alle destinazioni colturali in atto, sono stati forniti dal lavoro “L’agricoltura, i segni, le forme. Progetto di valorizzazione del Paesaggio Agrario Lecchese” (Provincia di Lecco 2003) a cui s’è fatto riferimento anche per riferire gli “ambiti agricoli” al più ampio contesto ambientale e paesaggistico. L’applicazione, stante la pressoché esclusiva presenza di suoli di III e IV classe (con punteggi rispettivamente pari a 75 e 65) e la scarsissima presenza di legnose agrarie, porta ad attribuire ai suoli punteggi compresi fra 80 e 85 e pertanto ad assegnare un “Valore Agricolo Moderato” a pressoché tutte le aree interesse agronomico della provincia. Le aree con colture permanenti a cui può essere assegnato un punteggio superiore ed essere riconosciute con “Valore Agricolo Alto” sono di dimensione talmente modesta da non poter essere di per sé individuate come autonomi ambiti agricoli.

Qualità Agronomica dei Suoli: Fertilità in alcuni Comuni della Brianza Lecchese

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Superficie (ha) Fertilità (% Sup. Agroforestale) Comune Territoriale Agroforestale Buona Sufficiente Scarsa 43 1 353 87,2 12,8 0,0 Annone Brianza 583 34 76,3 23,7 0,0 359 299 81,0 19,0 0,0 Barzanò 358 224 86,4 13,6 0,0 660 360 87,4 12,6 0,0 792 656 70,5 29,5 0,0 310 235 68,1 31,9 0,0 461 340 52,5 47,5 0,0 Casatenovo 1266 938 47,2 49,9 2,9 355 214 36,2 63,8 0,0 Castello Brianza 363 286 75,8 24,2 0,0 378 277 8,2 91,8 0,0 562 361 73,0 27,0 0,0 185 142 91,0 9,0 0,0 223 145 100 0,0 0,0 345 237 70,6 29,4 0,0 314 209 44,4 55,6 0,0 392 272 54,3 45,7 0,0 Merate 1107 717 29,9 68,5 1,6 1146 971 66,9 31,9 1,2 319 192 100 0,0 0,0 592 526 48,0 52,0 0,0 465 350 25 45 30 358 277 73,9 22,0 4,1 Oggiono 790 469 99,9 0,1 0,0 725 570 84,3 15,7 0,0 442 328 8,4 91,6 0.0 Paderno d’Adda 358 269 59,1 40,9 0,0 Perego 431 372 41,5 58,5 0,0 467 321 18,2 81,8 0,0 484 312 90,9 9,1 0,0 Rovagnate 460 396 71,2 28,8 0,0 Santa Maria Hoè 283 235 79,0 21,0 0,0 324 226 89,4 10,6 0,0 431 314 83,9 16,1 0,0 Inferiore 390 323 24,6 75,4 0,0 Verderio Superiore 264 194 50,5 49,5 0,0 Viganò 161 102 85,3 14,7 0,0 TOTALE 18.334 13.353 62 37 1

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Ambiti ed aree agricole

Classe capacità superficie

d'uso Ha % II 2.039,0 2,5% III 18.021,1 22,2% IV 6.778,8 8,4% V 2,0 0,0% VI 17.249,7 21,3% VII 24.578,4 30,3% VIII 9.468,0 11,7% non presente 2.975,9 3,7% Totale 81.113,0 100,0% T A’ D ‘ U S OT A’ L A C A P A L C A I

I CARATTERI TERRITORIALI DELLA PRODUZIONE AGRICOLA: LA CAPACITA’ D’USO DEI SUOLI

Fonte ERSAF “Carta dei Suoli”

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L’U S O D E L S U O L O

I CARATTERI TERRITORIALI DELLA PRODUZIONE AGRICOLA: L’USO DEL SUOLO

superficie Uso del suolo Ha % Aree urbanizzate 10.982,6 13,5% Seminativi 7.484,4 9,2% Legnose agrarie 116,1 0,1% Prati 8.840,0 10,9% Boschi 39.335,3 48,5% Vegetazione naturale 5.604,3 6,9% Aree sterili 1.546,4 1,9% Aree idriche 7.203,9 8,9% Totale 81.113,0 100,0%

Fonte Regione Lombardia DUSAF

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Ambiti ed aree agricole

O R E A G R I C O L O V A L D E L S I S T E M A R U R A L E

I CARATTERI TERRITORIALI DELLA PRODUZIONE AGRICOLA: IL VALORE AGRICOLO DEL SISTEMA RURALE

moderato

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n. Paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dal PTR

n. Paesaggi agrari di interesse storico colturale individuati dalla Provincia P A E SG A R G A G R II A

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Ambiti ed aree agricole

Paesaggi agrari di interesse storico colturale

Individuati dal PTR (fonte: Strumento Operativo 9) 34 Prati e pascoli di e del Pallio 35 Ronchi del Monte di Brianza 36 Terrazzi della Muggiasca 37 Vigneti di Montevecchia 38 Vigneti e colture della punta di Piona

Individuati dalla Provincia (fonte: “L’agricoltura, i segni , le forme - progetto di valorizzazione del paesaggio agrario lecchese”)

1 Casatenovo, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 2 Missaglia, Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 3 Cernusco Lombardone, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 4 Osnago, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 5 Verderio/Robbiate, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 6 Barzanò, Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 7 Sirtori/Viganò, Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 8 Montevecchia/Rovagnate/Perego, Paesaggi dei terrazzamenti collinari vocati alla coltivazione della vite e delle piante aromatiche o a prato permanente 9 Castello Brianza, Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 10 Olgiate/Molgora, Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 11 Brivio/Airuno, Paesaggio delle sistemazioni agrarie delle bonifiche 12 Oggiono/Annone, Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 13 /, Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 14 , Paesaggi dei terrazzamenti del Lario a prato permanente o in stato di abbandono 15 , Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 16 Onno, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 17 Vassena, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 18 Limonta, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 19 Mandello Lario//Crebbio, Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 20 , Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 21 , Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 22 , Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 23 Valsassina, Paesaggio dei prati/pascoli di fondovalle 24 , Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di conoide

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Piani dei Parchi e Piani di indirizzo fo restale (PIF) Ambiti a dominante forestale e naturale (politiche di manutenzione territorial e)

I PAESAGGI AGRARI E FORESTALI

Norme per l e aree agricole del PTCP e dei PGT Ambiti a dominante agricola (politiche di conservazione della biodiversità)

Aree urbane

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Ambiti ed aree agricole

Sistema rurale paesistico e ambientale

Facendo riferimento alle indicazioni formulate dalla Regione Lombardia, dapprima con la Determinazione degli ambiti agricoli ex lege 12/2005 art. 15.4, redatta dalle DDGG Agricoltura e Territorio della Regione Lombardia nell’ambito dell’Obiettivo di Governo Regionale per l’anno 2006, poi con il contributo per la definizione di “Indirizzi per l’individuazione, ai sensi della Legge sul Governo del Territorio (L.R. 12/2005) degli ambiti agricoli nei PTCP Provinciali” prodotto dall’ERSAF, con lo “Strumento Operativo 9” del Piano Territoriale Regionale e da ultimo con i “Criteri per la definizione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico nei PTCP” approvati con DGR n. 8059 del 19 settembre 2008, tutto il territorio Provinciale non classificato dal Quadro Strutturale del PTCP vigente (tavole n. 1A, 1B, 1C) con le voci: “Territorio urbanizzato (da mosaicatura PRG); Principali centri storici; Previsioni residenziali; Verde e servizi, esistenti e di progetto; Aree produttive, esistenti e di progetto; Aree commerciali e direzionali, esistenti e di progetto; Aree turistiche–ricreative, esistenti e di progetto” è qualificato come Sistema Rurale Paesistico e Ambientale.

Al suo interno il PTCP individua: • ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico (A) ; • ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica (B) ; • ambiti a prevalente valenza paesistica (C) .

Gli ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico (A) sono individuati in maniera unitaria, evidenziando le porzioni a prevalente valenza ambientale e le porzioni di particolare interesse strategico per la continuità della rete ecologica, determinate a seguito dell’analisi e del confronto con l’approfondimento sulle rete ecologica provinciale. All’interno degli ambiti agricoli di interesse strategico si individuano inoltre, tra le aree che non presentano caratteristiche di prevalente valenza ambientale, le porzioni ricomprese in ambito di accessibilità sostenibile. Per le indicazioni relative agli ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico si rinvia ai successivi paragrafi di questa monografia. Gli ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica (B) sono costituiti da Parchi, Riserve Naturali e SIC con Piani operanti. Per questi ambiti il PTCP rinvia alla disciplina dei Piani dei Parchi e dei Piani di Gestione dei SIC. Nelle more della loro formazione, fatte salve le relative norme di salvaguardia, valgono per le porzioni agricole e per quelle “paesistiche” ricomprese al loro interno, le specifiche discipline del PTCP.

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Gli ambiti a prevalente valenza paesistica (C) sono composti dagli ambiti paesaggistici di interesse sovra-provinciale individuati dal PTR e i boschi (C1), dagli ambiti paesaggistici di interesse provinciale (C2), che comprendono le altre aree già soggette a tutele paesistiche e dagli ambiti paesaggistici di interesse per la continuità della rete verde. Gli ambiti individuati in cartografia con la sigla C2 comprendono anche gli affioramenti rocciosi o i seminativi fuori dagli ambiti agricoli strategici. Per tali ambiti, oltre al richiamo della disciplina delle tutele paesistiche del PTR e del PTCP, il Piano individua i Piani di Indirizzo Forestale (PIF) come strumento di disciplina paesistica, ma anche insediativa (considerando anche il tema delle trasformazioni consentite a fronte delle compensazioni richieste). Al di fuori dei PIF, specie per pascoli e praterie in quota, il PTCP prevede che il mantenimento delle valenze paesistiche (ed ambientali) non solo consenta, ma anzi richieda usi produttivi “sostenibili” (pascolo, ecc…) che andranno opportunamente incentivati anche in sede di attuazione del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia. A questa ripartizione dello spazio rurale, che segue le indicazioni dello Strumento Operativo 9 del PTR, si sovrappone l’individuazione delle reti ecologiche con i loro contenuti di indirizzo relativi alle buone pratiche per la loro funzionalità e qualità (comprese quelle per una progettazione del verde urbano “in continuità” con le reti ecologiche del sistema rurale), unitamente ai contenuti “prescrittivi” sulle connessioni essenziali da non interrompere, individuate quali “ aree di particolare interesse strategico per la continuità della rete ecologica ”.

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Ambiti ed aree agricole

S UI SR TA E L M I I R SISTEMI RURALI - IDENTIFICAZIONE

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico – definizione e identificazione

All’interno del “sistema rurale paesistico” provinciale, cioè del territorio prevalentemente non edificato e urbanizzato in cui dominano assetti ambientali naturali o naturaliformi, attività ed usi connessi al settore primario, sono stati riconosciuti, ai sensi dell’art. 15 c.4 della L.R. 12/2005, n. 16 “sistemi rurali”, entro i quali si sono definiti gli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico .

I “sistemi rurali” si configurano come contesti territoriali dove dominano gli usi del suolo connessi all’attività agricola che si relazionano al più ampio sistema rurale paesistico dell’intorno e ai sistemi urbani presenti sul territorio.

Sistemi rurali ID Descrizione 1 La conoide di Colico con seminativi, prati stabili, da vicenda e fruttiferi Sistemi rurali dei 2 I versanti a lago di , Bellano e con olivo, vite e coltivi paesaggi insubrici I versanti a lago di Lierna, Mandello e Abbadia Lariana con olivo, vite 3 e colture orticole

Sistemi rurali 4 La Valle di e Casargo. Prati stabili e coltivi delle valli e dei I prati e i seminativi della Valsassina, con i versanti e i terrazzi di 5 versanti interni e

Sistemi rurali dei 6 La vigna e i coltivi di Valmadrera e Civate versanti aperti I versanti, i dossi e le conche a foraggere e fruttiferi di Monte 7 sulla pianura Marenzo e A La piana e le conche dei laghi morenici Il corridoio tra il lago di Annone e il monte Crocione (da Dolzago- B Oggiono a )

Sistemi rurali C Monti di Brianza da Olgiate Molgora a delle colline D La Brianza da Monticello a Bulciago moreniche E Il corridoio delle Bevere e del Molgora F La Brianza Meratese, con Calco e Brivio La collina vitata di Montevecchia, con fruttiferi, aromatiche e colture G orticole La pianura del Casatese con le valli del Molgora e della Molgoretta con H Sistemi rurali colture cerealicole e foraggere della pianura I La pianura del basso Meratese a seminativi da granella e da foraggio

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Ambiti ed aree agricole

Rispetto ai sistemi rurali, gli ambiti destinati all’attività agricola : - nelle aree interne e perilacuali (sistemi 1-7), si pongono prevalentemente a cornice, fungendo da luoghi di connessione e passaggio ai sistemi a prevalente valenza ambientale e paesaggistica; - nel più articolato sistema rurale della Brianza e della pianura (sistemi A-I), risultano prevalentemente inglobati all’interno di una cortina edificata e urbanizzata.

La Regione Lombardia con DGR n. 8059 del 19 settembre 2008 ha dettato i Criteri per la determinazione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico nei PTCP, definendo che si considerano ambiti agricoli strategici quelle parti di territorio provinciale connotate da uno specifico e peculiare rilievo, sotto il profilo congiunto dell’esercizio dell’attività agricola, dell’estensione e delle caratteristiche agronomiche del territorio. Il PTCP assume quindi l’obiettivo di conservare gli spazi aperti e il paesaggio agrario, qualificando e valorizzando il ruolo dell’impresa agricola multifunzionale anche come soggetto della manutenzione territoriale e della offerta di servizi di qualità ambientale (biodiversità, paesaggio agrario, educazione ambientale) e minimizzando il consumo di suolo nella sua dimensione quantitativa ma anche per i fattori di forma. A tal fine il Piano individua gli ambiti destinati alla attività agricola di interesse strategico di cui all’art. 15, 4° comma, della L.R. 12/2005 riconoscendo, distintamente per gli ambiti dell’orizzonte montano e per quelli della collina e pianura, i territori caratterizzati dalla presenza di suoli di elevata e media fertilità e dalla presenza di colture agrarie che rappresentano il carattere dominante degli ambiti stessi. L’individuazione degli ambiti agricoli strategici di interesse provinciale è dunque avvenuta sulla base dei seguenti elementi: - il riconoscimento della particolare rilevanza dell’attività agricola - l’estensione e continuità territoriale di scala sovracomunale, anche in rapporto alla continuità e all’economia di scala produttiva e alla qualificazione di peculiari filiere e di produzioni tipiche - le condizioni di specifica produttività dei suoli.

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Ambiti destinati all’attività agricola: caratteri socio economici

Gli ambiti agricoli individuati possono essere caratterizzati nei loro attributi socio- economici assegnando ad essi, con qualche approssimazione, i valori riferiti alle circoscrizioni comunali che insistono sugli stessi ambiti. La corrispondenza è quella stabilita dalla Tabella 4. I dati strutturali analizzati mostrano una situazione in cui l’articolazione territoriale non nasconde gli elementi di fragilità del sistema agricolo lecchese. Dal punto di vista strutturale si registra, infatti, un modesto range di variazione della dimensione media delle aziende tra i diversi ambiti con valori che, per gli ambiti di pianura e collina vanno dai 5-7 ettari dei contesti collinari di Valgreghentino e Montevecchia ai 12 ettari della piana dei laghi morenici e degli ambiti aperti verso la pianura del Basso Casatese e del Basso Meratese, mentre registrano una più accentuata escursione in ambito montano dai 3 ettari del più piccolo ambito considerato (quello dei versanti di Dervio, Bellano e Varenna) ai 19 del maggiore che ricomprende il fondovalle della Valsassina con i versanti e i terrazzi di Barzio e Moggio. Le 1.140 aziende presenti all’ultimo censimento negli ambiti considerati (il numero totale di aziende agricole censite nel 2000 in Provincia di Lecco era 1.151), risultano distribuite abbastanza uniformemente nei diversi ambiti considerati.

Tabella 4 - Aziende agricole per classi dimensionali di SAU (numero) - Censimento agricoltura 2000. aziende aziende aziende aziende aziende aziende aziende aziende aziende aziende Sistema con SAU con SAU con SAU con SAU senza con SAU con SAU con SAU con SAU con SAU rurale 10 – 20 20-50 50-100 oltre100 SAU <1 ha 1-2 ha 2-5 ha 5 -10 ha tot ha ha ha ha 1 2 22 30 31 3 3 2 3 1 97 2 0 4 2 3 1 1 0 0 0 11 3 0 11 7 6 7 0 2 1 0 34 4 1 1 13 11 11 3 0 0 0 40 5 3 20 19 36 29 20 15 4 7 153 6 0 4 3 3 2 3 0 0 0 15 7 0 20 21 16 4 7 1 0 0 69 A 1 7 21 39 12 10 17 5 1 113 B 0 8 5 19 13 6 4 1 0 56 C 0 5 4 6 2 0 1 0 0 18 D 0 19 23 23 12 9 10 1 0 97 E 1 18 18 24 15 7 7 1 0 91 F 1 22 14 14 14 10 13 4 0 92 G 0 2 6 10 4 2 1 0 0 25 H 0 15 27 38 22 15 12 6 2 137 I 1 19 20 17 16 7 15 8 0 103 Totale 10 197 233 296 167 103 100 34 11 1151

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Ambiti ed aree agricole

Questo è tanto più vero se si esclude per un verso il più modesto ambito territoriale dei versanti lariani di Dervio, Bellano e Varenna, che ospita meno dell’1% delle aziende totali e, viceversa l’ambito della Valsassina dove opera oltre il 10% del totale delle aziende agricole lecchesi e dove si produce una quota significativa (1/8 circa) del modesto valore aggiunto provinciale. In quest’ambito della Valsassina sono poi presenti anche in misura maggiore della media provinciale e assai più che in qualsiasi altro contesto agricolo montano imprese di maggiore estensione (26 oltre i 20 ha, più del 15% del totale delle aziende). Negli ambiti della collina e pianura briantea concentrazioni più importanti di aziende, anche di estensione più significativa, si ritrovano nell’area della piana dei laghi morenici e, in misura ancora maggiore, nelle pianure del Casatese e del Meratese, anche in questo caso con una incidenza delle aziende di maggiori dimensioni più marcata della media provinciale. Dal punto di vista della dimensione aziendale, oltre a quanto sopra evidenziato, appare interessante soffermarsi sui dati dimensionali delle aziende più grandi. Nell’ambito di Colico, pure caratterizzato da una dimensione media delle aziende agricole perfettamente in linea con il dato provinciale, si ritrova l’azienda di più grandi dimensioni con 607 ha di superficie agricola; rilevante anche il dato relativo all’ambito della piana dei laghi morenici e a quello della pianura meratese.

Tabella 5 - Aziende agricole per classi dimensionali di SAU (superficie media) - Censimento agricoltura 2000. ha per ha per ha per ha per ha per ha per ha per ha per ha per aziende aziende aziende Sistema aziende aziende aziende aziende aziende aziende con SAU con SAU con SAU rurale con SAU con SAU con SAU con SAU con SAU con SAU 10 – 20 50-100 oltre100 <1 ha 1-2 ha 2-5 ha 5 -10 ha 20-50 ha tot ha ha ha 1 0,73 1,40 3,10 7,33 14,67 24,50 79,00 607,00 11,46 2 0,50 1,50 2,67 6,00 15,00 0,00 0,00 0,00 3,09 3 0,64 1,57 3,00 6,29 0,00 27,00 67,00 0,00 5,94 4 1,00 1,38 3,27 5,73 14,67 0,00 0,00 0,00 4,03 5 0,60 1,84 3,57 7,45 13,90 29,07 44,50 237,29 19,24 6 0,75 1,67 3,00 7,50 13,67 0,00 0,00 0,00 4,87 7 0,60 1,33 3,38 7,00 13,14 27,00 0,00 0,00 3,46 A 0,29 1,48 3,26 7,25 14,90 29,41 68,60 160,00 12,39 B 0,38 1,20 3,16 7,00 14,00 28,75 95,00 0,00 8,11 C 0,60 1,50 4,17 8,50 0,00 30,00 0,00 0,00 4,50 D 0,47 1,43 2,91 7,17 14,00 31,80 56,00 0,00 7,15 E 0,44 1,39 3,25 7,00 15,00 29,71 70,00 0,00 6,62 F 0,50 1,21 3,43 6,71 14,60 31,23 58,25 0,00 10,38 G 1,00 1,50 2,90 6,50 13,00 28,00 0,00 0,00 4,80 H 0,47 1,48 3,16 7,14 14,67 29,00 74,00 152,50 12,00 I 0,53 1,40 3,24 6,81 14,57 30,73 64,13 0,00 12,42 Totale 0,55 1,45 3,23 6,98 14,29 29,80 65,76 248,45 10,42

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Quanto all’evoluzione del sistema agricolo lecchese nel periodo intercensuario, si può in prima analisi osservare che gli ambiti in cui si sono registrati degli aumenti nel valore nominale della produzione (le stime di Reddito Lordo Standard, un’accettabile stima del Valore Aggiunto calcolabile anche per ambiti comunali e per le loro aggregazioni, sono infatti espresse a prezzi correnti) sono prevalentemente quelli dell’orizzonte montano ed in particolare quello della Valsassina e quello di Colico. In tutti gli altri ambiti, compresi quelli di pianura, invece il valore economico della produzione complessiva ha invece fatto registrare decrementi tra il 1990 ed il 2000. Anche la SAU, è complessivamente diminuita in tutta la Provincia tra i due ultimi censimenti; ha fatto registrare una dinamica positiva in alcuni ambiti della pianura (Casatese, Meratese). Va ricordato al riguardo che la SAU di cui si parla non è quella “fisicamente contenuta” nell’ambito comunale ma quella che fa riferimento alle aziende agricole che nel comune hanno il proprio centro aziendale. E’ quindi possibile che i comuni della pianura, pur registrando consumo di suolo per effetto della urbanizzazione, abbiano incrementato la propria dotazione “statistica” di SAU perché le aziende ivi insediate (evidentemente più dinamiche) hanno acquisito nuovi terreni da condurre anche al di fuori dei confini comunali.

Tabella 6 - Indicatori di consistenza e di dinamica - Censimento agricoltura 2000. Variazione Variazione Ha x Sistema RLS 1990 RLS 2000 SAU 1990 SAU 2000 SAU 1990- giornate azienda rurale 2000 agricole agricola 1 470 914 1112 1112 0,00% -17,10% 11,5 2 30 26 69 34 -50,72% -19,07% 3,1 3 317 273 330 202 -38,79% -45,74% 5,9 4 136 296 452 161 -64,38% -49,14% 4,0 5 1124 2459 3449 2916 -15,45% -30,79% 19,2 6 119 101 163 72 -55,83% -64,63% 4,9 7 209 180 445 239 -46,29% -39,51% 3,5 A 1857,53 1596,85 1403 1400 -0,21% -26,96% 12,4 B 657,31 565,07 578 454 -21,45% -20,44% 8,1 C 237,73 204,37 166 81 -51,20% -31,73% 4,5 D 1756,54 1510,05 748 694 -7,22% -25,76% 7,2 E 2495,41 2145,21 748 602 -19,52% -24,67% 6,6 F 1513,37 1300,98 953 955 0,21% -19,61% 10,4 G 248,45 213,58 137 120 -12,41% 9,47% 4,8 H 2811,1 2416,6 1598 1644 2,88% -25,74% 12,0 I 1953,88 1679,66 1270 1279 0,71% -17,39% 12,4 Totale Provincia 17216,77 17203,86 15556 13496 -13,24% -27,36% 10,4 Lecco La distinzione tra variazione della SAU e consumo di suolo merita di essere rimarcata anche perché, come è appunto agevole dedurre dalla distribuzione territoriale della variazione negativa della SAU, prevalentemente concentrata in ambito montano,

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Ambiti ed aree agricole

questa è da imputare piuttosto all’abbandono di coltivi marginali che transitano verso le formazioni forestali passando per l’incolto ed il cespuglietto, piuttosto che per la sottrazione determinata dalle urbanizzazioni. Infine, anche le giornate di lavoro agricolo sono nel complesso diminuite e in alcuni ambiti – specie montani - tale diminuzione appare particolarmente significativa; da questa tendenza si distacca solo l’ambito (a vocazione viticola) di Montevecchia che è l’unico in cui sono aumentate nel decennio le giornate di lavoro. Viceversa la significativa riduzione dell’apporto di lavoro nelle aziende di pianura, che incrementano allo stesso tempo le superfici coltivate, segnala il procedere di rilevanti processi di estensivizzazione.

Sistemi rurali – corrispondenza con i comuni

SISTEMA RURALE COMUNE DUSAF 1 97023 (Colico) B L N P R S U 97030 (Dervio) B L N P R U 2 97008 (Bellano) B N P S U 97067 (Perledo) B L N P S U 97043 (Lierna) B L N P R S U 3 97046 () B L N P S U 97001 (Abbadia Lariana) B L N P S U 97015 (Casargo) B N P U 4 97047 (Margno) B P U 97027 () B N P U 97079 () A B L P R U 97025 () A B N P R U 97070 () A B N P R S U 97040 () B N P R S U 97065 () B N P R U 5 97007 (Barzio) B N P U 97029 () B L N P R S U 97018 () B N P U 97050 (Moggio) B P R U 97004 () B N P U 97083 (Valmadrera) B L N P R S U 6 97022 (Civate) B L N P R S U 97086 () B N P S U 97013 (Calolziocorte) B N P R S U 7 97080 (Torre de' Busi) B N P S U 97052 () B N P S U SISTEMA RURALE DELLE AREE INTERNE E PERILACUALI E INTERNE AREE DELLE RURALE SISTEMA

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

SISTEMA RURALE COMUNE DUSAF A 97078 () B N P R S U 97021 () B N P R S U 97009 (Bosisio Parini) B N P R S U 97003 () B N P S U 97072 (Rogeno) B N P R S U 97051 (Molteno) B L N P R S U 97057 (Oggiono) B N P S U 97075 (Sirone) B N P R S U 97026 (Costa Masnaga) B L N P R S U 97097 (Garbagnate M.) B L N P R S U 97056 (Nibionno) B N P R S U 97036 (Galbiate) B L N P R S U 97057 (Oggiono) B N P R S U B 97033 () B N P R S U 97031 (Dolzago) A B L N P R S U 97038 (Garlate) B N P R S U 97059 (Olginate) B N P R S U C 97082 (Valgreghentino) B N P R S U 97002 (Airuno) B N P R S U 97056 (Nibionno) B L N P S U 97011 (Bulciago) B L N P R S U 97005 (Barzago) B N P R S U 97017 (Cassago Brianza) A B N P R S U D 97028 (Cremella) B N P S U 97006 (Barzanò) B N P R S U 97054 (Monticello Brianza) B N P R S U 97090 (Viganò) B N P R S U 97019 () B N P R S U 97075 (Santa Maria Hoè) B N P R S U E 97073 (Rovagnate) B L N P S U 97066 (Perego) B L N P S U 97058 (Olgiate Molgora) B L N P R S U 97010 (Brivio) A B L N P R S U 97012 (Calco) A B L N P R S U F 97048 (Merate) A B L N P R S U 97039 (Imbersago) B N P R S U 97071 (Robbiate) B L P S U

SISTEMA RURALE DELLA BRIANZA E DELLA PIANURA DELLA E BRIANZA DELLA RURALE SISTEMA G 97053 (Montevecchia) B L N P R S U 97016 (Casatenovo) B L N P R S U 97049 (Missaglia) B L N P R S U H 97044 (Lomagna) B P R S U 97061 (Osnago) B P S U 97020 (Cernusco Lombardone) B L P R S U 97020 (Cernusco Lombardone) B L N P R S U 97061 (Osnago) B N P R S U 97048 (Merate) B L N P R S U I 97071 (Robbiate) B L N R S U 97062 (Paderno d'Adda) B N P R S U 97088 (Verderio Superiore) B N S U 97087 (Verderio Inferiore) A B N P R S U

Legenda classi DUSAF (Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali ):

A Laghi, bacini, specchi d'acqua B Boschi di latifoglie L Colture consociate particellari e incolti N Vegetazione arbustiva e cespuglieti P Prati e pascoli R Ambiti degradati soggetti ad usi diversi S Seminativo semplice U Aree urbanizzate ed infrastrutture

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Ambiti ed aree agricole

Ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica

Parchi regionali • Grigna Settentrionale; • Monte Barro; • Montevecchia e Valle del Curone; • Adda Nord; • Valle del Lambro. Riserve naturali • Lago di Sartirana; • Sasso Malascarpa. Monumenti naturali • Sass Negher; • Sasso di Preguda.

Ambiti a prevalente valenza paesistica

Gli ambiti a prevalente valenza paesistica sono composti da: • C1 - ambiti paesaggistici di interesse sovra-provinciale individuati dal PTR e i boschi (C1); • C2 - ambiti paesaggistici di interesse provinciale, che comprendono le altre aree soggette a tutele paesistiche, gli affioramenti rocciosi o i seminativi fuori dagli ambiti agricoli strategici. • ambiti paesaggistici di interesse per la continuità della rete verde; • Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) esistenti e proposti: - Parco Agricolo della Valletta; - Parco del Valentino; - Parco San Pietro al Monte - San Tomaso; - Parco Valle San Martino; - Parco Rio Vallone; - Parco San Genesio - Monte di Brianza (proposto); - Parco del Monte Legnone, dell’alta Valvarrone e dell’alta Valsassina (proposto); - Parco Conca di Morterone – Resegone (proposto).

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Aree Agricole

Ruoli e funzioni delle “aree agricole” (L.R. 12/2005, art. 15 c. 4; art. 59).

I Comuni provvedono alla identificazione delle “aree agricole” presenti nel proprio territorio, al fine di:

• preservare ai fini della destinazione agricola i suoli a più elevato valore agroforestale; • creare le condizioni di assetto territoriale e normative che favoriscano lo sviluppo delle imprese agricole organizzate su colture e processi produttivi compatibili con le qualità ambientali e paesaggistiche dei luoghi; • favorire la contiguità e la continuità intercomunale dei sistemi agroforestali, anche in relazione alla costituzione ed al mantenimento della rete dei corridoi ecologici provinciali ed all’esigenza di contrastare i fenomeni di conurbazione e saldatura tra ambiti urbanizzati esistenti; • evitare processi di ulteriore frammentazione dello spazio rurale e, in particolare, del sistema poderale delle aziende agricole, prestando attenzione al disegno delle infrastrutture stradali di competenza comunale e sovracomunale; • concorrere ad incrementare la compattezza complessiva del tessuto urbano, soprattutto nei comuni caratterizzati da una significativa dispersione delle superfici urbanizzate; • privilegiare interventi urbanistici di riqualificazione e di integrazione tra costruito e campagna; • individuare specifiche strategie per la destinazione d'uso e la valorizzazione delle aree intercluse nell’urbanizzato e per le aree di frangia; • salvaguardare le fasce di rispetto delle aste fluviali, dei corsi d’acqua minori, nonché le aree già soggette e destinazione d'uso agroforestale in forza di altre norme o provvedimenti.

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Ambiti ed aree agricole

Criteri e modalità per l’individuazione delle “aree agricole” nei PGT

Il Piano delle Regole recepisce l’individuazione degli “ambiti agricoli di interesse strategico provinciali” e individua le “aree agricole” e “destinate all’agricoltura” (art. 59 della L.R. 12/2005), applicando i criteri di seguito riportati. L’elaborazione comunale per l’individuazione delle aree agricole dovrà tenere conto dei parametri e degli elementi indicati nell’Allegato 5 della DGR n. 8059 del 19.9.2008 “Modalità e criteri per l’individuazione delle aree destinate all’agricoltura nei PGT” e dovrà essere finalizzata alla loro tutela, alla loro valorizzazione e al loro reale utilizzo a fini produttivi agricoli, nell’ottica della multifunzionalità del settore agroforestale e nella prospettiva di un’agricoltura che punti sempre più alle produzioni biologiche e al rilancio dei prodotti agroalimentari tipici della tradizione locale. In ogni caso dovrà essere assicurata la salvaguardia dell’attività agricola. Il Comune, nel riprendere all’interno del proprio Piano delle Regole l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico operata dal PTCP, ha la facoltà di apportarvi rettifiche, precisazioni e miglioramenti derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala comunale. Dovranno essere individuate come aree agricole e non potranno essere destinate ad utilizzazioni urbanistiche per la residenza, la produzione e i servizi, quelle che: • siano caratterizzate dalla presenza di aziende agricole vitali di particolare significatività per estensione o per intensità dell’ordinamento colturale; • siano interessate da programmi di investimento sostenuti dal contributo pubblico intervenuti nel corso dei 10 anni precedenti o in programma in relazione alle politiche del Piano di Sviluppo Rurale (PSR); • rappresentino ambiti agricoli a prevalente valenza ambientale così come indicati nella Tavola 3 - Quadro Strutturale - Sistema rurale paesistico ambientale ai sensi dell’art. 56 comma 4 delle NdA. L’individuazione delle aree destinate all’agricoltura nei PGT viene disciplinata con dettaglio nell’ambito della L.R. n. 12/2005, parte II titolo III. Il PGT in particolare deve concorrere, in positivo, al progetto urbanistico di riqualificazione e riorganizzazione del territorio comunale, attraverso la messa in valore delle funzioni produttiva, di presidio ambientale, di riqualificazione e diversificazione del paesaggio, di mantenimento del presidio economico, sociale e culturale che esse svolgono, concorrendo altresì alla mitigazione/compensazione degli effetti ambientali negativi indotti dalla presenza e funzionamento dell’urbanizzato esistente.

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Analisi per l’individuazione delle aree destinate all’agricoltura nei PGT

La definizione delle “aree agricole” deve essere sostenuta da un approfondimento analitico dei caratteri del tessuto rurale comunale, sia in ordine agli aspetti socio economici e culturali, che in riferimento a quelli territoriali e paesaggistici, anche attraverso una dettagliata classificazione delle funzioni svolte ed assegnate al sistema agroforestale. I Comuni pertanto, nell’ambito della propria azione pianificatoria considerano con prioritaria attenzione gli obiettivi di valorizzare il territorio agricolo, anche in rapporto alle diverse situazioni e condizioni territoriali presenti nella regione Risulta quindi utile tenere conto della situazione di urbanizzazione, del grado di dispersione delle superfici urbanizzate nel territorio comunale, del rapporto con altri elementi di strutturazione del territorio, dell’ambiente e del paesaggio. Nell’elaborazione comunale per l’individuazione delle aree agricole, i Comuni verificano e apportano al limite degli ambiti individuati dal PTCP le rettifiche, i miglioramenti e le precisazioni ritenuti necessari, sulla scorta di indagini che potranno modificare e precisare le valutazioni condotte, se del caso estendendo le aree destinate all’agricoltura e comprendendo, al loro interno, anche altre porzioni dello spazio rurale sulla base dell'analisi dei seguenti parametri: a) Numero, tipologia e consistenza delle aziende agricole operanti sul territorio comunale (comprese quelle con sede legale esterna al comune); b) Entità dei contributi comunitari assegnati alle aziende dislocate sul territorio comunale; c) Eventuali studi di approfondimento relativi alla fertilità dei suoli e all’uso del suolo eseguiti alla scala di piano; d) Presenza di attività di tipo agrituristico e didattico, o di vendita diretta di materie prime prodotte in azienda ed in generale di attività legate alla multifunzionalità del settore agroforestale; e) Produzione di prodotti agroalimentari tradizionali o tipici (marchi Doc, Docg, Igp, Dop) o di materie prime la cui lavorazione concorrerà alla produzione degli stessi; f) Tipo di prestazioni ambientali (certificati, riconoscimenti, etc.); g) Presenza di zone umide, fontanili, siepi e filari e di zone con vegetazione naturale e seminaturale; h) Presenza di aree agricole che costituiscono continuità del sistema del verde, o funzionali alle compensazioni;

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Ambiti ed aree agricole

i) Presenza di superfici ricadenti in Parchi, riserve naturali, aree protette, SIC, ZPS, ecc..; j) Presenza di usi civici ed altri diritti particolari; k) Presenza di elementi distintivi del paesaggio agricolo tradizionale, edifici e manufatti di valore storico (cascine, mulini, opere idrauliche, …); l) Presenza di aree agroforestali che svolgono azioni di protezione ambientale e di presidio idrogeologico; m) Stato e dinamica dell’attività agricola nelle aree di frangia periurbana con individuazione di quelle aree che possono svolgere funzioni di presidio a fenomeni di conurbazione o di offerta di servizi ambientali e ricreativi; n) Ogni altro elemento ritenuto significativo nelle analisi effettuate alla scala di piano comunale.

Per i sistemi rurali di pianura , rilevata la marginalità del sistema agro-forestale e, nel contempo, la sua rarità ed importanza in termini ecologico-ambientali, andranno condotte specifiche valutazioni e applicazioni finalizzate a: • rilevare le diverse attitudini produttive dei suoli, al fine di assicurare il mantenimento delle aree agronomicamente più produttive e la presenza di attività agricole, anche intensive, ma compatibili con le qualità ambientali dei luoghi; • il ruolo che gli spazi aperti hanno in ordine al mantenimento di soluzioni di continuità nei tessuti urbanizzati, al fine di tutelarne la funzione di spazio libero e per migliorare la qualità dei sistemi insediativi; • le relazioni paesaggistiche ed ecologico-ambientali che le aree agricole aperte sviluppano con le aree boscate e con le diverse coperture arboree non boscate che strutturano il sistema verde (siepi, filari, frange boscate, ecc.), al fine di garantirne il mantenimento.

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Per i sistemi rurali collinari e perilacuali che si caratterizzano: • per la specificità di alcune produzioni agricole di nicchia (vino, olio, vivai); • per la particolare rilevanza paesaggistica dei luoghi che formano le prime quinte che vengono percepite dalla pianura e dal lago; • per manifestare, più che altrove, segni di fragilità del sistema agricolo tradizionale, stante la morfologia dei terreni ed i limiti indotti all’accessibilità e alla meccanizzazione; • per l’elevata potenzialità a sostenere quelle attività connesse alla fruizione ed all’accoglienza in ambiente rurale che le politiche comunitarie promuovono nell’ambito della multifunzionalità delle aziende agricole; le analisi dovranno essere prevalentemente rivolte ad indagare questi aspetti, anche attraverso una valutazione della volontà delle imprese agricole a innovare la loro attività verso i settori del turismo rurale, dell’accoglienza aziendale, della produzione di servizi ambientali ed in ordine alla possibilità di avviare nuove filiere produttive.

Per i sistemi rurali delle valli interne e dei versanti , dove prevalgono le attività zootecniche e silvo-pastorali fondate sulla diffusa presenza di prati stabili polifiti e di praterie pascolate, le applicazioni e le considerazioni utili all’individuazione delle aree agricole dovranno porre particolare attenzione: • alla valenza ambientale dei luoghi, che spesso si connettono intimamente ad aree con elevati livelli di naturalità, sia lungo i corsi d’acqua dei fondovalle, sia con le praterie naturaliformi e le pareti rocciose in quota; • alle relazioni che le aree agricole attivano con il più diffuso sistema rurale dell’intorno e, in particolare, con gli ambiti boscati a valenza paesistica e con il sistema degli alpeggi; • alle potenzialità del comparto zootecnico orientato alla produzione lattiera- casearia che, in zona, vanta notevoli tradizioni che possono essere opportunamente valorizzate sul mercato; • alle occasioni offerte dal Piano di Sviluppo Rurale 2006-2013 alle imprese agricole che operano in questi ambienti, specie per quanto attiene alle possibilità in ordine all’attivazione di microfiliere bosco-legno-energia che possono offrire nuove opportunità di sviluppo.

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Ambiti ed aree agricole

AMBITI AGRICOLI - Bilancio di consistenza

Sistemi rurali delle aree interne e perilacuali Ambiti agricoli Sistemi Sup. di cui a valenza di cui di interess e per di cui in accessibilità rurali totale totale ambiti agricoli ambientale rete ecologica sostenibile

Ha Ha % Ha % Ha % Ha % 1 1120,9 297,5 26,54 270,31 90,86 82,31 27,67 15,5 5,21 2 667,38 64,24 9,63 60,68 94,46 23,32 36,30 1,02 1,59 3 980,58 136,46 13,92 128,4 94,09 39,73 29,11 4,89 3,58 4 306,9 78,26 25,50 68,46 87,48 11,62 14,85 6,9 8,82 5 2363,12 587,18 24,85 524,03 89,25 246,1 41,91 33,54 5,71 6 647,76 98,25 15,17 91 92,62 7 7,12 0,004 0,00 7 722,47 137,3 19,00 126,4 92,06 26,92 19,61 5,02 3,66 totale 6809,11 1399,19 1269,28 437,00 66,874

Sistemi rurali della Brianza e della pianura Ambiti agricoli Sistemi Sup. di cui a valenza di cui di interesse per di cui in accessibilità rurali totale totale ambiti agricoli ambientale rete ecologica sostenibile

Ha Ha % Ha % Ha % Ha % A 3646,1 1002,78 27,50 837,36 83,50 20,49 2,04 51,82 5,17 B 1330,08 132,53 9,96 121,17 91,43 42,54 32,10 4,57 3,45 C 1056,4 235,19 22,26 201,66 85,74 114,15 48,54 10,24 4,35 D 2434,4 728,61 29,93 630,05 86,47 11,21 1,54 28,77 3,95 E 1593,46 356,94 22,40 404,42 113,30 147,95 41,45 16,06 4,50 F 2371,9 537,58 22,66 405,57 75,44 112,62 20,95 62,38 11,60 G 403,11 91,66 22,74 80,76 88,11 62,16 67,82 0 0,00 H 2956,44 1239,27 41,92 790,87 63,82 25,85 2,09 78,78 6,36 I 1815,65 757,41 41,72 589,75 77,86 106,58 14,07 38,92 5,14 totale 17607,54 5081,97 4061,61 643,55 291,54

TOTALE 24416,65 6481,16 5330,89 1080,55 358,414

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

Considerazioni, precisazioni, note

1. Le “Norme in materia di edificazione nelle aree destinate all’agricoltura”, di cui al Titolo III della L.R. 12/2005 (art. 59, 60, 61 e 62), si applicano nelle “aree agricole” individuate a livello comunale dal Piano delle Regole, nel rispetto dei criteri dettati dal PTCP. 2. Al fine di assicurare il mantenimento e lo sviluppo dell’attività agricola, quale strumento di manutenzione e di governo del sistema rurale-paesistico, il Piano delle Regole dovrà dettare norme per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova edificazione anche per le aree esterne agli “ambiti agricoli” definiti dal PTCP, purché strettamente finalizzati al soddisfacimento delle esigenze dell’impresa agricola e al mantenimento della dotazione edilizia esistente. 3. In tale sede, tenendo conto dei contenuti del Titolo VII delle Norme di Attuazione del PTCP e della “normativa tipo” qualora disponibile, andranno definiti gli indici di densità fondiaria e i rapporti di copertura da utilizzare nei diversi contesti, nel rispetto dei limiti definiti dall’art. 59 della L.R. 12/2005 e le modalità con cui valutare la capacità edificatoria dei fondi aziendali collocati all’esterno delle “aree agricole o destinate all’agricoltura”. 4. Stante l’importanza strategica dell’individuazione delle “aree agricole”, per l’assetto territoriale-ambientale della Provincia, il Documento di Piano dovrà contenere specifiche ed inequivoche documentazioni atte a illustrare le localizzazioni delle aree agricole che competono al Piano delle Regole. 5. Il PTCP, in coerenza con il Piano Territoriale Regionale, definisce (Quadro Strutturale - tavole n. 3A, 3B, 3C) il Sistema Rurale Paesistico Ambientale , all’interno del quale individua: • ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico (A); • ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica (B); • ambiti a prevalente valenza paesistica (C). A questa ripartizione dello spazio rurale che segue le indicazioni dello Strumento Operativo 9 del PTR, si sovrappone l’individuazione della rete ecologica e della rete verde provinciale. Il PGT recepisce tali determinazioni e: • individua le aree destinate all’agricoltura (dove si applica il Titolo III della L.R. 12/2005) dentro gli ambiti definiti dal PTCP e, per ragioni documentate e finalizzate a garantire vitalità e tenuta del settore anche all’esterno di tali

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Ambiti ed aree agricole

ambiti, dove siano presenti imprese agricole o dove sussistono le condizioni per il loro insediamento; • individua e norma gli ambiti a valenza ambientale e paesistica di rilievo locale ; • individua e norma gli elementi della Rete ecologica di rilievo locale.

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