AssoSoftwareDayPress giovedì, 26 marzo 2020 AssoSoftwareDayPress giovedì, 26 marzo 2020

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 5 6 Campania, l' attacco di De Luca: «Il Mezzogiorno è abbandonato»

26/03/2020 Italia Oggi Pagina 34 PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO 8 Il lavoro agile piace alla p.a.

25/03/2020 Agenda Digitale 10 Smart working nella PA: come renderlo modo di lavorare 'normale'

Agricoltura e Dogane

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 35 GIULIA PROVINO 14 L' Ocse spinge verso misure fiscali di favore

26/03/2020 La Nazione Pagina 5 15 Medici e materiale, agli aiuti pensa la Cina

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 4 FRANCO ADRIANO 16 Multe fino a 3 mila euro a chi esce

26/03/2020 Italia Oggi Pagina 33 NICOLA TANI 19 Salutano Lotto e SuperEnalotto

Contabilità e Bilancio

26/03/2020 Italia Oggi Pagina 35 LUIGI CHIARELLO 21 Agroalimentare, stop ai mutui

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 11 Isabella Bufacchi 23 Bce, acquisti Omt in campo con i prestiti del fondo salva Stati

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 28 F.R.V. 25 Niente sguardo al passato per elementi irrilevanti

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 34 26 Un' azienda su 4 rischia di chiudere Congelati i mutui per 4mila imprese

Fatturazione Elettronica

25/03/2020 Corriere Comunicazioni 27 Banche e fintech, è tempo di alleanze in nome del Paese?

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 19 29 L' industria nautica: rischiamo il collasso

Fisco e Dichiarazioni

26/03/2020 La Nazione Pagina 11 30 «Riaprire entro metà aprile. O sarà il collasso» 26/03/2020 Italia Oggi Pagina 29 GIOVANNI MUSSO 32 Cedibili i crediti deteriorati

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 2 SERGIO SOAVE 34 Cosa c' entra la nazionalizzazione dell' Alitalia con il coronavirus?

26/03/2020 EutekneInfo 35 Dai sindacati proposte all' insegna dell' equità

26/03/2020 La Repubblica Pagina 2 DI CLAUDIO TITO 37 Il nuovo decreto

26/03/2020 EutekneInfo 40 Istruzioni a REDDITI SP e PF in corto circuito sulle svalutazioni crediti

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 34 42 Lombardia sospende Irap e bollo auto

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Lorenzo PegorinGian Paolo Ranocchi 43 Manager di Spa o Srl fuori dai 600 euro Non rientrano tra i collaboratori

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Enrico Netti 45 Metro pronta ad esordire nelle vendite al dettaglio

26/03/2020 Italia Oggi Pagina 21 CLAUDIO PLAZZOTTA 47 Mondadori, 2,2 milioni a Mauri

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 6 48 Un altro mese di rinvio per il fisco

Industria 4.0

26/03/2020 Corriere della Sera Pagina 36 49 Dai proventi del libro due borse di studio per ricerche su Covid

25/03/2020 Corriere Comunicazioni 50 Data tracing, soluzione made in Italy a base di intelligenza artificiale

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Giuseppe Coco Claudio De Vicenti 51 finita l' emergenza cambi strutturali

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 27 53 GIOCHI E NON SOLO 2021, L' ABBUFFATA

26/03/2020 La Nazione Pagina 12 55 I robot non si infettano, allora perché non usarli contro il Covid-19? L' editoriale 'Combating ...

26/03/2020 La Stampa Pagina 13 GIANNI RIOTTA 56 Il network della scienza Usa punta a raggiungere il vaccino

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Leonardo Bellodi 58 il ruolo europeo su ricerca, 5g e sicurezza

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 15 60 Iniziative del Sole24 Ore per l' emergenza Covid-19

25/03/2020 Agenda Digitale 61 Intelligenza artificiale, arma contro le epidemie: ecco come

25/03/2020 Corriere Comunicazioni 66 Internet of Sense e Brain Cloud: Zte avvia il "cantiere" 6G

25/03/2020 Digital 4 Biz 67 Migliorare la relazione con il cliente: dal CRM all' Intelligenza artificiale

25/03/2020 Agenda Digitale 69 Open banking e PSD2, scatta l' ora della "Fintegration"

26/03/2020 Corriere della Sera Pagina 7 R.Co. 73 Pazienti in quarantena seguiti con sonde intelligenti e sensori

25/03/2020 Agenda Digitale 74 Riconoscimento facciale in aeroporto: così il nostro viso sostituisce i documenti 25/03/2020 Corriere Comunicazioni 77 Rittal, ad Heiger il primo impianto industriale in 5G

26/03/2020 Corriere della Sera Pagina 6 R.Co. 79 Sbarca anche in Africa, la tanto innovativa - e contestata - piattaforma di controllo del triage ...

26/03/2020 Corriere della Sera Pagina 4 80 Si moltiplicano le iniziative di sanità digitale.

25/03/2020 Agenda Digitale 81 Sicurezza nazionale, le norme che reggono l' asse pubblico-privato

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 27 88 Soluzione hi-tech antivirus, Vetrya vola

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 12 Andrea Franceschi 89 Un algoritmo che ha evitato le perdite

Lavoro e Previdenza

26/03/2020 EutekneInfo 91 Ammortizzatore sociale unico per eliminare le disparità

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 12 Morya Longo 93 Borse, rimbalzo a singhiozzo Normalità a quattro condizioni

26/03/2020 EutekneInfo 95 Indennità al 50% per il nuovo «congedo COVID-19»

26/03/2020 EutekneInfo 97 La sospensione dei contributi non è derogata dalla trattenuta del datore

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 40 PAGINA A CURA DI MICHELE DAMIANI 99 Lo studio paga l' affitto pieno

26/03/2020 Italia Oggi Pagina 38 101 Notariato e agricoltura, versamenti sospesi

26/03/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Carlo Festa 102 Private equity, l' appello Aifi: «Intervenire subito»

Privacy e GDPR

25/03/2020 Corriere Comunicazioni 104 Angeloni (Teleconsys): "Ecco come la PA diventa un grande digital workplace"

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 15 107 App anti-contagi, tempi stretti «Ci aiuterà a ridurre il blocco»

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 1 Cristiana Mangani 109 Arriva una app per tracciare i positivi in giro

25/03/2020 Agenda Digitale 110 Covid-19 e lavoro: come tutelare salute, sicurezza senza sacrificare la privacy

26/03/2020 Il Messaggero Pagina 16 115 Covid-19, tra sorveglianza e diritti il futuro della privacy che cambia

26/03/2020 Corriere della Sera Pagina 13 Martina Pennisi 117 Dal Mit di Boston alla Spagna La corsa per l' app salva-vite

25/03/2020 Agenda Digitale 119 Data science contro il coronavirus: una proposta per l' Italia

25/03/2020 Corriere Comunicazioni 122 Data tracing, per ogni vita umana salvata ben valga l' uso di una app

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 6 ALESSANDRA RICCIARDI 124 Diritto alla vita prima di privacy 26/03/2020 Corriere della Sera Pagina 4 126 Mai come in questi giorni di emergenza da coronavirus è diventato evidente, se ancora fosse ...

26/03/2020 La Stampa Pagina 1 MATTIA FELTRI 129 Qualcosa di noi

25/03/2020 Italia Oggi Pagina 39 ANTONIO CICCIA MESSINA 130 Sì alla geolocalizzazione, ma anonima

26/03/2020 La Repubblica Pagina 8 DI ANDREA IANNUZZI 132 Soro "Sì al tracciamento dei contatti ma con un decreto temporaneo"

25/03/2020 Corriere Comunicazioni 134 Soro: "Deroghe alla privacy se c' è in gioco la salute del Paese"

Sanità Digitale

26/03/2020 Corriere della Sera Pagina 6 Ruggiero Corcella 136 Sono pochi i medici che la usano

[§24986058§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 5 Il Messaggero Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

Campania, l' attacco di De Luca: «Il Mezzogiorno è abbandonato»

L' ALLARME ROMA Non ci gira attorno e i toni della missiva sono apocalittici: «Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti», scrive ieri mattina il governatore De Luca al premier Conte e ai ministri della Sanità, degli Affari regionali e per il Sud. E, ancora una volta, lamenta come, nonostante le richieste, la Protezione civile non abbia spedito in Campania né ventilatori, né maschere o tubi endotracheali. Niente. E più a est un altro grido d' allarme lo lancia pure il governatore della Puglia Michele Emiliano. Sempre contro la struttura commissariale guidata da Arcuri. Ma qui, dalla cabina di regia nazionale, fanno notare a bassa voce come in questo momento i morti non si contano al Nord, in Lombardia e, in particolare, nelle province di Bergamo, Brescia, Savona e Piacenza dove mancano gli strumenti in questione e sono quasi esauriti anche i posti in terapia intensiva per i malati di Covid 19. Scenario molto più drammatico, dicono, rispetto al Sud che non vive un' emergenza così acuta. Nessuna risposta ufficiale ma, è ovvio, filtra un certo disappunto per l' attacco (nei modi e nei toni) di De Luca. LO SCENARIO L' irritazione non si tocca con mano solo nella struttura guidata da Arcuri ma anche nella maggioranza governativa, tanto che tocca al segretario del Pd di Napoli, l' orlandiano Marco Sarracino, difendere i ministri democrat e in generale l' esecutivo: «Le richieste del presidente De Luca rappresentano un campanello d' allarme ma non confliggono con gli sforzi del governo». Nel pomeriggio ci pensa la senatrice M5S Maria Castellone, della Commissione Sanità, a replicare a De Luca cifre alla mano: «Dai dati della Protezione Civile aggiornati al 24 marzo risulta che in Campania siano state consegnate 93mila mascherine professionali FFP2/FFP3 e 198mila mascherine chirurgiche. Riguardo ai ventilatori alla Campania ne sono stati assegnati 15, di cui 5 per terapia intensiva, 8 da trasporto e 2 domiciliari. A queste attrezzature si aggiungeranno quelle acquistate da Consip in arrivo a giorni». Evidentemente poca roba per il presidente della Regione che alza i toni e nella lettera mette in guardia da quello che potrebbe accadere nelle prossime ore. De Luca comunque da giorni si sgola per tenere massimo l' allarme in Campania che, con Napoli, è una delle aree più densamente abitate d' Europa. Non a caso ha chiesto più volte l' intervento massiccio dell' esercito. «Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord, rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica. I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia

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[§24986058§] giovedì 26 marzo 2020

Il Messaggero Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

della Lombardia quella del Sud», avverte De Luca prima di menare sciabolate. «Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che - attacca - gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord e impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni, ci avviamo verso una tragedia doppia. Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali». Del resto va segnalato che negli ultimi giorni in Campania sta fortemente aumentando il livello di occupazione dei posti letto in terapia intensiva: erano 87 il 21 marzo e sono saliti a 123 ieri con una impennata del 41%. Adolfo Pappalardo © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986059§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 34 Italia Oggi Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

La ministra Dadone ha reso noti i primi numeri del monitoraggio. Lazio in testa con il 96%

Il lavoro agile piace alla p.a.

In smart working già il 68% dei dipendenti regionali

PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO

Lo smart working è partito col piede giusto nella p.a. Nelle amministrazioni centrali la percentuale di dipendenti in telelavoro ha ormai raggiunto l' 83%. Nell' Inps lavora da casa l' 85% dei dipendenti, nell' Inail il 70%. E anche i dati che sono arrivati ieri sulle regioni lasciano ben sperare. Nel Lazio il 96% dei dipendenti (4.340 su un totale di 4.493) operano con modalità di lavoro agile. In Emilia Romagna i dipendenti che lavorano da casa sono circa l' 80%, mentre nella regione Piemonte la percentuale scende al 68% con 1.711 lavoratori su 2.954 in smart working a cui vanno aggiunti ulteriori 305 già operativi in telelavoro domiciliare. Molto bene anche l' Emilia-Romagna (78,8% con 2235 smart worker su un totale di 3420 dipendenti). Mentre le Marche (63%), l' Umbria (61,5%), il Friuli-Venezia Giulia (55,7%), la Valle d' Aosta (54%), il Veneto (52%) e la Basilicata (49%) fanno segnare percentuali di telelavoro inferiori alla media delle altre regioni che per il momento si attesta al 68,2%. Lo ha reso noto la ministra della pubblica amministrazione Fabiana Dadone, rispondendo nel corso del question time alla Camera a un' interrogazione del MoVimento 5 Stelle (a firma Vittoria Baldino e altri). Si tratta dei primi risultati del monitoraggio sul lavoro agile nella p.a. previsto da una direttiva di palazzo Chigi risalente al 2017 e finora attuato solo in minima parte. Ora che, a causa del Coronavirus, lo smart working si è trasformato da mera opzione a modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nel pubblico impiego, la ministra Dadone ha sottolineato il valore «culturale» di una tale riorganizzazione del lavoro (seppur determinata da una situazione di emergenza) spronando i dirigenti pubblici «a non ostacolare», ma anzi a «promuovere e realizzare» il telelavoro. «I numeri che arrivano dalle regioni sono incoraggianti. Mentre la p.a. risponde alla difficile sfida del presente, costruisce già il suo futuro», ha commentato su Twitter la ministra. Certo, non bastano una direttiva e un decreto legge per realizzare un cambiamento così pervasivo per il lavoro pubblico. Occorrono anche mezzi, infrastrutture tecnologiche e conoscenze. E di questo la numero uno di palazzo Vidoni è consapevole. Di qui la decisione del governo di incrementare sino al 50% del valore iniziale i quantitativi massimi delle vigenti convenzioni quadro di Consip per la fornitura di personal computer e tablet. Non solo. Dadone ha rivendicato anche la misura (inserita nel decreto fiscale 2019 e nella legge di bilancio ben prima che scoppiasse la pandemia da Covid-19) di eliminare il tetto alle spese per la formazione del personale degli enti locali e della p.a. centrale.

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[§24986059§] giovedì 26 marzo 2020

Italia Oggi Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

Ciò consentirà di ridurre progressivamente il digital divide di molti dipendenti pubblici in servizio, mentre per i nuovi assunti il ministro ha annunciato che nei nuovi bandi-tipo dei concorsi saranno inserite prove di competenza digitale di livello diverso a seconda delle funzioni o del ruolo oggetto di reclutamento. Call center Sempre nel question time di ieri, la ministra Dadone ha risposto all' interrogazione dei deputati di Leu Federico Fornaro e Erasmo Palazzotto sulle iniziative messe in campo dalla Funzione pubblica per vigilare sul rispetto dei protocolli e sull' adozione del teleworking da parte delle società a cui sono affidati servizi di call center. Si tratta per lo più di società private, che dunque non appartengono al perimetro della p.a., anche se spesso svolgono servizi per gli enti pubblici. «Non sarei onesta se affermassi che la p.a. è in grado di verificare oggi che tutte le aziende del settore adottino misure di tutela», ha ammesso Dadone. «Intendo tuttavia assumere, d' intesa con il ministro del lavoro e delle politiche sociali, ogni utile iniziativa di verifica, sul posto di lavoro, del rispetto delle misure di protezione individuale che ciascun datore di lavoro pubblico e privato è tenuto a garantire ai propri dipendenti». E la distribuzione di guanti e mascherine avviata dalla protezione civile costituisce un primo passo in tal senso. «Anche in questi settori, stiamo incentivando comunque il lavoro agile», ha proseguito la ministra che ha anche annunciato l' estensione del monitoraggio sulla effettiva realizzazione dello smart working nella p.a. anche alle società partecipate e a controllo pubblico, nonché ai concessionari di pubblici servizi. © Riproduzione riservata.

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[§24986060§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

Smart working nella PA: come renderlo modo di lavorare 'normale'

I Comuni hanno già oggi in casa praticamente tutto per permettere ai dipendenti di lavorare in modalità agile, semplicemente, oggi il 'tutto digitale' non è usato in modo corretto. Vediamo allora come pianificare correttamente le 'condizioni' per lo smart working, a prescindere dall' emergenza

Il Decreto "Cura Italia", riferendosi allo smart working , prevede che esso sia il modo ordinario di operare nelle Pubbliche Amministrazioni " fino alla fine dell' emergenza epidemiologica ". Ovviamente questa misura è concepita con lo scopo di evitare contatti tra lavoratori e tra i lavoratori e i cittadini. Smart working che viene esteso , anzi diviene obbligatorio, non perché sia un modo più produttivo di operare, non perché finalmente i cittadini interagiscono su piattaforme digitali con la P.A., bensì perché esiste una emergenza epidemiologica . Diciamolo con molta franchezza, non basta l' entusiasmo: durante questo periodo -assolutamente contingente- si dovrà dimostrare, attraverso sperimentazioni estese, che lo smart working incrementa la produttività del lavoro pubblico, lo migliora, elimina gli sprechi. Si dovranno inoltre affermare, in modo strutturale, tutte le forme di fruizione da parte dei cittadini dei servizi offerti attraverso le diverse piattaforme di interoperabilità ( SPID , PagoPA , ANPR ). Ritengo che, per tanti motivi, il mondo delle Autonomie Locali possa essere una ottima "palestra" di sperimentazione, grazie anche alle estese relazioni che ha un Comune con i cittadini, con le imprese, con i liberi professionisti. Aggiungo infine che, sono assolutamente convinto che lo smart working possa essere uno dei modi per migliorare la qualità del lavoro, aumentare la produttività, sviluppare le relazioni con i cittadini. Fatta questa "dichiarazione di fede" aggiungo che: lo smart working non sarà mai di per sé il migliore dei mondi lavorativi possibili; lo smart working è un modo di lavorare, più o meno bello, più o meno gratificante come il lavoro presso una qualsiasi sede "fisica"; lo smart working non è un diritto da invocare, ma una opportunità da praticare; non sarà lo smart working a determinare se un lavoro è gratificante, retribuito correttamente, ricco di soddisfazioni. Lo smart working nei piccoli comuni: come attivarlo Veniamo al dunque, per attuare attività di smart working in un Comune di medio piccole dimensione in genere non servirà spendere nulla per acquistare nuovi applicativi o altre inutili piattaforme. Come dirò più avanti i Comuni hanno già oggi in casa praticamente tutto. Semplicemente, oggi non usano il "tutto digitale" in modo corretto. In tutti i casi segnalo, soprattutto per le Amministrazioni che avessero la necessità di integrare software gestionali diversi (system integratation) le modalità "facili" di acquisto previste all' art. 72 del Decreto Cura Italia. Senza polemica alcuna, credetemi, l' approccio del Dipartimento della Funzione Pubblica (Guida pratica al lavoro agile nella PA) è un po' troppo basico. Per carità, va tutto bene, ma il vademecum è concepito per affrontare una emergenza e poi tornare "alla normalità". D' altronde è ciò che sta succedendo nella stragrande maggioranza

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[§24986060§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

dei Comuni " costretti " al "lavoro agile": si usano di più le mail, si scopre l' uso delle videoconferenze, magari si condividono i file, si comincia a masticare il termine cloud (che in sé non vuole dire nulla), si rilevano tutti i limiti del non aver incrementato la potenza della fibra ottica, di non aver un sito istituzionale "veramente a norma" (le linee Guida AGID non sempre sono sufficienti) ecc. D' altronde nei Comuni -come in tutta la PA - siamo reduci dal famoso "telelavoro", ovvero una attività rivolta a fasce marginali dei lavoratori, concepita per lavori non di qualità. La figura che dovrà coordinare, sviluppare e promuovere queste attività è il Responsabile per la transizione al digitale di cui all' art. 17 del CAD. La legislazione e le circolari applicative danno al RTD tutti i poteri necessari per coordinare e promuovere lo smart working. Cercherò ora di evidenziare i limiti culturali e strutturali che dobbiamo, assieme, superare per consentire di pianificare una organizzazione del lavoro nei Comuni efficiente e produttiva, "citizen oriented" anche in virtù di un uso diffuso dello smart working. Abbandonare la logica emergenziale e pianificare correttamente le "condizioni" per lo smart working Già da tempo sostengo la necessità di pianificare le attività di digitalizzazione di un Comune. Fino ad ora si è agito secondo i tempi dettati dalle diverse prescrizioni, senza un piano preciso, spesso in attesa delle proroghe (ultima nel tempo PAGOPA). Come si leggerà più avanti lo smart working, se vogliamo consolidarlo, necessita di alcune precondizioni organizzative, culturali e digitali . Esse andranno accuratamente pianificate attraverso gli strumenti che la legge mette a disposizione dei Comuni (DUP, PEG, PTCPT). WHITEPAPER I Servizi Gestiti possono essere un' attività estremamente redditizia. Quali gli strumenti utili? Questa attività di pianificazione, assolutamente trasversale, va iniziata da subito, visto che il DUP andrà redatto, o aggiornato entro luglio. L' attività di pianificazione dovrà iniziare con un censimento delle attività che possono essere svolte in modalità "decontestualizzata" e altre che inevitabilmente si svolgeranno inevitabilmente on site. Per i Comuni che non avessero ancora approvato il PEG è il momento di introdurre obiettivi più puntuali e di sperimentare criteri di pesatura e di retribuzione del processo di digitalizzazione. Le aree di intervento dovranno essere: l' estensione dell' utilizzo da parte dei cittadini (e ovviamente dei Comuni) delle piattaforme di interoperabilità (SPID, PAGOPA, ANPR). Ciò implica la dematerializzazione dei flussi interni di lavoro e una diminuzione dell' afflusso allo sportello; la messa a norma dei siti istituzionali concepiti come hub di interazioni, fruizione di servizi da parte dei cittadini; totale adesione al paradigma cloud ma, anche, se del caso, adeguamento della potenza di banda ed estensione dell' utilizzo dei device mobili; totale dematerializzazione del flusso documentale. Questa attività di programmazione potrà essere realizzata in modo decontestualizzato (smart working). Necessiterà semmai di un accesso condiviso al gestionale che consente la stesura del PEG e del DUP, condividendo così le informazioni necessarie. La completa digitalizzazione del flusso documentale Lo smart working non è applicabile a tutto il lavoro che si svolge nella Pubblica Amministrazione. Ma, larga parte delle attività di back office e di elaborazione/predisposizione di atti programmatori e di indirizzo già oggi si potrebbero tranquillamente realizzare in modalità decontestualizzata

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[§24986060§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

. Preferisco adesso utilizzare il termine decontestualizzazione. La decontestualizzazione delle attività -di ogni attività- è il presupposto per lo smart working. Posso affermare senza dubbio di smentita che i cittadini, le imprese e i liberi professionisti il "loro dovere" già lo fanno. Il flusso in entrata (istanze di qualsiasi tipo) in formato digitale oggi rappresenta una dimensione che oscilla tra il 70 e 80%. La tanto vituperata PEC , le mail ordinarie, le piattaforme SUAP e SUE hanno consentito di generare un flusso in entrata in formato digitale. Restano le istanze (tra il 20 e il 30%) che arrivano via posta ordinaria o vengono presentate al protocollo (allo sportello). Anche queste istanze, bene o male, vengono scansionate (come il CAD prevede). In prospettiva, l' estensione dell' utilizzo di SPID ridurrà ulteriormente tale mole di istanze analogiche (così si spiega la mia insistenza sulla diffusione di SPID). Il limite è che se il flusso in entrata è digitale, le modalità con le quali si lavorano le istanze avanzate dai cittadini (il lavoro di back office che si dovrebbe potenzialmente fare in smart working) segue ancora logiche organizzative e lavorative di tipo analogico. Il 90% dei Comuni italiani non fascicola digitalmente , o fascicola in modalità non consone a ciò che la legge prevede. Il lavoratore che opera in smart working oggi non può accedere ad un fascicolo (digitale), semplicemente perché non viene realizzato a monte del procedimento. Digitalmente esistono singoli "pezzi" di un procedimento, non il procedimento nella sua interezza. Non è un problema di software, ve lo posso garantire! Tutti i software di gestione del flusso documentale, di qualsiasi fornitore ( soprattutto se iscritti al marketplace di AGID ) consentono di fascicolare e di conservare digitalmente. Permane una vecchia logica analogica : ciò che si condivide (con diversi livelli di responsabilità e di rispetto della privacy) non è il fascicolo, ma il singolo documento. Ovviamente questo atteggiamento determina la stampa degli atti, la firma analogica e non quella digitale, il permanere del fascicolo cartaceo e così via. Questo modo di lavorare rende impossibile lo smart working qualificato in larga parte dei lavori di back office. Come capirete non c' è niente di nuovo da comprare. Si tratta semmai di utilizzare ciò che c' è nelle dotazioni software. Ciò che il RTD deve imporre ai fornitori (e chiarito nell' Amministrazione) è il rispetto dei principi di interoperabilità tra i diversi software gestionali . In un Comune potrò anche avere diversi fornitori, ma ciò che deve essere obbligatorio per tutti è il rilascio delle API. Il cloud è un luogo di condivisione e di fruizione "agile", non è la panacea per tutti i mali. Se io lavoratore decido di operare da casa (nel parco ecc. ecc.), di giorno (di notte ecc.) non potrò mai trovare lo spazio cloud "disabitato" o abitato da singoli documenti disorganici. La mia produttività sarà pari allo zero. Senza falsi trionfalismi, con una buona formazione e con direttive precise degli RTD si potrebbero fare importanti passi in avanti in pochi mesi. Non servono dotazioni particolari (al netto di una "decente" connettività). Semmai, per problemi di sicurezza andranno protette le connessioni tra i device personali ( BYOD ) e i data base delle Pubbliche Amministrazioni. La completa dematerializzazione del flusso documentale è la base fondare lo smart working in modo non emergenziale. Cosa valutare per garantire lo smart working, a prescindere dal coronavirus La più grande sciagura culturale e organizzativa

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[§24986060§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

nella Pubblica Amministrazione è la valutazione del dipendente -si fa per dire- in base alla presenza fisica nel posto di lavoro. Le timbrature dei cartellini, le impronte digitali ecc. ecc., se utilizzate in modo burocratico, sono negative e -come si è dimostrato- assolutamente inutili. Sono in queste ore, questi "orpelli", l' ostacolo alla diffusione dello smart working. Per poter affermare la "cultura" dello smart working, sarà necessario affermare sempre di più una forte incentivazione di obiettivi individuali e/o di team. Ciò oggi, generalmente, non si fa. I PEG non sono concepiti in questo modo. La realizzazione di strumenti di bilancio e/o di programmazione di nuova generazione sarà un bel banco di prova per lo smart working. In una diversa visione ciò che andrà premiato/valutato non sarà tanto la presenza in loco, in ufficio, quanto il "prodotto" di un lavoro individuale o di gruppo in un tempo fissato, con risorse umane, materiali e finanziarie stabilite, indipendentemente dal luogo in cui si opera (decontestualizzazione). Ciò che andrà valutato in modo privilegiato, anche da un punto degli incentivi salariali, sarà il risultato del lavoro decontestualizzato . Cosa ci manca? Ci mancano le best practice da replicare, la cultura del lavoro per obiettivi e, soprattutto, corrette metriche di valutazione. In questo campo la Corte dei Conti potrebbe aiutare i Segretari Generali e gli OIV affermando un ruolo non più coercitivo, ma collaborativo. @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986061§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 35 Italia Oggi Agricoltura e Dogane

L' Ocse spinge verso misure fiscali di favore

GIULIA PROVINO

Differimento dell' Iva e dei contributi previdenziali del datore di lavoro. Questi sono alcuni dei suggerimenti presentati, nel documento del 20/3/20202, dall' Ocse ai vari governi per aiutare a sostenere le economie che si stanno arrestando a causa dell' emergenza sanitaria in corso. Uno dei primi suggerimenti dell' Ocse riguarda i pagamenti previdenziali e il sostegno al reddito, ad esempio con l' estensione delle indennità di disoccupazione, o l' aumento delle assenze per malattia o delle ferie, anche per i lavoratori autonomi. Per sostenere le famiglie a basso reddito c' è la possibilità di aumentare le agevolazioni fiscali per compensare gli impatti a breve termine. Con riferimento ai lavoratori, la principale via è quella della rinuncia o del differimento dei contributi previdenziali del datore di lavoro e dei lavoratori autonomi, nonché delle imposte sui salari, al fine di ridurre immediatamente i costi del lavoro. Per gli operatori sanitari e di altri settori legati all' emergenza, poi, viene suggerita un esenzione parziale dei redditi da lavoro o dall' imposta sul reddito delle persone fisiche e dai contributi previdenziali. Inoltre, i governi potrebbero incentivare i pensionati a rientrare temporaneamente nella forza lavoro senza che si pregiudichi l' ammissibilità ai loro diritti pensionistici. Per quanto riguarda l' Iva, la misura principale è il differimento dei pagamenti di Iva, dazi doganali o accise per gli articoli importati (come cibo e medicine) e l' accelerazione delle procedure per i rimborsi dell' Iva in eccesso e delle procedure per la richiesta di esenzione in caso di crediti inesigibili. Dal lato delle imprese, una possibile misura potrebbe essere l' adeguamento dei pagamenti anticipati richiesti sulla base di un debito fiscale previsto riveduto, tenendo conto dell' impatto previsto sul fatturato aziendale (anziché utilizzare le vendite o i profitti dell' anno scorso). Inoltre, sarebbe opportuno modificare le disposizioni sul riporto delle perdite per renderle più favorevoli per le imprese, trasformando, ad esempio, gli accantonamenti per il riporto in perdita in un fondo arretrato per il riporto di perdite, in cui le imprese potrebbero scegliere di ricevere un pagamento in contanti una tantum che equivale alle perdite fiscali accumulate moltiplicate per l' aliquota fiscale del reddito delle società. © Riproduzione riservata.

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[§24986062§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 5 La Nazione Agricoltura e Dogane

Medici e materiale, agli aiuti pensa la Cina

Atterrato un aereo pieno di specialisti e presidi sanitari. Il governatore toscano Rossi: «La cooperazione è un' arma fondamentale»

di Ilaria Ulivelli FIRENZE Dopo l' inchino di rito, gli si è fatto vicino. Parlando italiano. «Mi sono formato nel vostro Paese», ha subito sciolto la curiosità del governatore toscano Enrico Rossi, uno dei 14 medici cinesi appena atterrati a Malpensa. «Ormai il mondo è diventato ancora più piccolo e globale di quanto si possa immaginare», dice Rossi. Fa un freddo e tira un vento che più che a Milano par d' essere sugli impianti del Tonale. Il carico di capitale umano è formato da una delegazione di 14 medici, infermieri ed esperti di sanità della Commissione provinciale per la salute della regione di Fujian. Per cinque giorni saranno impegnati nella formazione dei colleghi toscani. Sul volo anche un dono prezioso, materiale vitale per le terapie intensive e dispositivi di protezione individuale: 10 ventilatori invasivi, 20 ventilatori non invasivi, 20 monitor, 20mila mascherine Ffp2, 300mila mascherine chirurgiche, 3.000 visiere, 3.000 tute di protezione. «Ormai anche i governatori fanno corse all' accaparramento di dispositivi sanitari, come la gente al supermercato», trova un attimo per un sorriso, Rossi. È un momento difficile per l' Italia, ma in prima fila, a tendere la mano al nostro Paese, c' è quel popolo colpito per primo dal disastro Covid, nonostante la consapevolezza ormai acquisita di essere ritenuto responsabile di aver scatenato la pandemia. «Noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza fatta sul campo in questi mesi drammatici - dice un medico della delegazione - Lo facciamo con grande spirito di fratellanza e solidarietà». Proprio quello spirito di cui parla il presidente toscano Rossi con l' ambasciatore della Cina in Italia Li Junhua e il console generale della Cina a Firenze Wang Wengang: «Sono certo che grazie alla condivisione degli sforzi della ricerca e con la collaborazione tra sistemi sanitari saremo in grado di farcela, ponendo al centro la difesa della comune umanità». E Rossi stringe un patto con l' ambasciatore affinché possa sollecitare le autorità del suo Paese a sbloccare il materiale acquistato dalla Toscana, principalmente i respiratori, che sono fermi alle dogane. «Oggi stesso gli farò avere una lista delle cose che abbiamo già comprato: dai kit sierologici alle mascherine Ffp2 ai ventilatori», dice il governatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986063§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 4 Italia Oggi Agricoltura e Dogane

Decreto legge per riordinare le norme anti Covid-19. Conte riferirà alle Camere ogni due settimane

Multe fino a 3 mila euro a chi esce

Ieri 743 vittime, 6.820 in totale. Forte rimbalzo delle Borse

FRANCO ADRIANO

Multe da 400 fino a 3 mila euro per chi esce di casa senza giustificato motivo. È previsto nel nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri. Il presidente del consiglio ha negato che ci sia mai stata l' ipotesi di confiscare il veicolo degli eventuali contravventori; ha negato che ci sarà una proroga delle misure restrittive fino al 31 luglio (l' auspicio è quello di togliere appena possibile le gravi limitazioni delle libertà personali) e si è dichiarato «soddisfatto per il comportamento degli italiani». Inoltre Conte ha annunciato che ogni 15 giorni riferirà alle Camere sulle misure adottate e sull' andamento della crisi sanitaria. Il decreto legge è nato per regolamentare «in modo lineare» i rapporti tra governo e regioni: «Lasciamo che i presidenti possano adottare anche provvedimenti restrittivi e anche più restrittivi, ma rimane la funzione di coordinamento e omogeneità assicurati dal governo», ha spiegato Conte. «In assenza di un decreto legge vale la mia ordinanza più restrittiva», aveva ribadito il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Sono 743 in più i morti provocati in un giorno in Italia dall' epidemia di coronavirus (402 nella sola Lombardia). Le vittime complessive sono 6.820 e 3.396 sono i malati ricoverati in terapia intensiva. Ci saranno «risorse cospicue» in un altro decreto legge in arrivo ad aprile per dare sostegno a imprese e famiglie in difficoltà. E il governo intende collaborare con l' opposizione nello scrivere le misure. L' hanno affermato il premier Giuseppe Conte e il ministro dell' Economia Roberto Gualtieri dopo il confronto con il centrodestra. Anche nelle dichiarazioni dei leader dell' opposizione, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, è emersa la volontà di collaborare. Ieri il capo dello Stato Sergio Mattarella ha fatto un confronto dell' attuale situazione con gli anni della dittatura e della guerra, quando «l' unità del popolo italiano consentì la rinascita morale, civile ed economica». Videoconferenza tra i ministri dello Sviluppo economico e dell' Economia, Stefano Patuanelli e Roberto Gualtieri, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. I sindacati hanno chiesto di sospendere tutte le attività lavorative non essenziali e indispensabili e, per questo, di rivedere l' elenco dell' ultimo Dpcm con le restrizioni per contenere l' emergenza e tutelare salute e sicurezza delle persone. In mancanza di un intervento di questo tipo verrà proclamato uno sciopero generale. Confindustria ha parlato di economia di guerra e del rischio di perdere cento miliardi al mese. E ha fatto appello a far prevalere il buon senso.

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[§24986063§] mercoledì 25 marzo 2020

Italia Oggi Agricoltura e Dogane

Le associazioni dei gestori delle pompe di benzina temono il contagio. Lo stop comincia oggi sulle autostrade e sulle tangenziali, seguiranno gli altri impianti. Funzioneranno i self service. Bloccato e sequestrato ad Ancona un carico di strumenti e dispositivi per la ventilazione meccanica dei pazienti con patologie respiratorie, su un autoarticolato che si trovava in coda per imbarcarsi su un traghetto per la Grecia. L' operazione della Guardia di Finanza con le Dogane si è svolta nell' ambito di un piano di controlli del rispetto dell' ordinanza della protezione civile che vieta alle imprese di cedere all' estero determinati dispositivi medici nell' ambito dell' emergenza coronavirus. Sequestrati 1.840 circuiti respiratori (tubo, pallone, valvola e maschera respiratoria) da utilizzare per i pazienti in condizioni critiche. Il rappresentante legale della società italiana, con sede in provincia di Milano, che ha tentato la vendita di tali componenti ad una società ellenica, è stato denunciato per violazione dell' art. 650 c.p. per inosservanza dei provvedimenti dell' autorità, che prevede l' arresto fino a tre mesi e l' ammenda fino a 206 euro. I dispositivi sottoposti a sequestro saranno consegnati alla Protezione civile per gli aiuti ai presidi ospedalieri italiani. «Stiamo valutando ogni singolo caso». Il Commissariato di Villa San Giovanni sta compiendo verifiche sugli automobilisti bloccati da lunedì sulla sponda calabrese dello Stretto dal Dpcm sull' emergenza coronavirus. «Una settantina di famiglie con 50 minori, bloccati da 24 ore sotto la pioggia e il freddo», ha segnalato il senatore Marco Siclari chiededo l' intervento del ministro dell' Interno. Il commissario nazionale per l' emergenza Covid-19, Domenico Arcuri. Arcuri ha sottolineato che i posti di terapia intensiva sono 8.300 con una crescita del 64%, che vengono distribuiti 73 ventilatori al giorno. I letti in pneumologia e infettivologia sono quadruplicati. Nelle prossime ore, ha aggiunto, 300 medici saranno destinati negli ospedali più in difficoltà, e saranno trasferiti su base volontaria 500 infermieri. Per combattere il Covid-19 il direttore generale dell' Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Nicola Magrini ha annunciato due programmi di studio per il Remdesivir, «un antivirale diretto per il quale ci sono alcune evidenze dirette di capacità di accelerare la guarigione della malattia». Un altro studio riguarda il Tocilizumab, «un farmaco per l' artrite reumatoide che potrebbe essere in grado di ridurre la componente infiammatoria». E, ancora, due studi sperimentali «che confrontano altri farmaci della componente infiammatoria, anticorpi monoclonali, che dovrebbero partire presto ed essere anche in grado di fornire rapidamente alcuni risultati». Quanto allo studio sul farmaco Avigan, ha spiegato Magrini, «è un nome commerciale per il Favipiravir, un antivirale approvato solo in Giappone come antinfluenzale». È in corso di valutazione la disponibilità del farmaco perchè «non è disponibile né in Europa né negli Stati Uniti».

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[§24986063§] mercoledì 25 marzo 2020

Italia Oggi Agricoltura e Dogane

«Faremo qualunque cosa necessaria per riportare la crescita e la fiducia e per proteggere i posti di lavoro, le imprese e la tenuta del sistema finanziario». L' hanno affermato i ministri delle Finanze e governatori del G7. Le Borse europee continuano nel rimbalzo dopo il pronunciamento della Fed contro gli effetti negativi della pandemia. Milano e Francoforte hanno guadagnato il 6% in una giornata cominciata positiva sulla scia del balzo di Tokyo a +7,13%. Spread in flessione intorno a quota 190. Spinta Fed anche per l' oro che torna a salire. Per Moody' s nel 2020 il Pil calerà del 2,7% nell' Eurozona, con un crollo del 5,7% nel primo trimestre e del 7,4% nel secondo trimestre a causa del coronavirus. Emerge dal report Covid-19: Global Economic Tsunami. A gennaio la stima era di un +1,3%. Per gli Usa e' stimata una contrazione dello 0,5%, a livello globale dello 0,4%. Secondo Moody' s negli Usa il virus potrà fare anche più danni che in Italia. L' elevata contrazione del pil prevedibile nel primo semestre dell' anno, secondo il ministro dell' economia, Roberto Gualtieri, porterebbe a fine anno a una contrazione «di qualche punto percentuale, grave, ma gestibile e recuperabile». Guido Bertolaso, chiamato da Regione Lombardia come consulente per l' emergenza Covid-19 è positivo al coronavirus. «Sia io che i miei collaboratori più stretti siamo in isolamento e rispetteremo il periodo di quarantena. Continuerò a seguire i lavori dell' ospedale Fiera», ha affermato. Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che aveva partecipato a una riunione con Bertolaso, si è messo in quarantena. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha detto invece che non tornerà in quarantena. Anche il commissario Ue, Paolo Gentiloni, è in isolamento: una persona del suo staff è positivo. Nel mondo sono oltre 2,6 miliardi le persone costrette a casa a causa delle restrizioni dovute dall' epidemia di coronavirus. Anche l' India in totale lockdown mentre la Cina rimuove i divieti nell' Hubei. A Wuhan le restrizioni verranno tolte il prossimo 8 aprile. In Spagna si sono contati oltre 500 morti in un giorno (in totale 2700). Oltre 5400 operatori sanitari accertati come contagiati nello stato iberico. In Europa 200 mila i contagiati accertati. La portavoce dell' Oms ha rilevato una «grande accelerazione» dei casi negli Stati Uniti (600 morti) che possono diventare il prossimo epicentro dell' epidemia. Il Cio ha ufficializzato con un comunicato la notizia anticipata dal premier giapponese Shinzo Abe: «I Giochi sono rinviati al 2021, non oltre l' estate, per salvaguardare la salute degli atleti e di tutti i partecipanti. Manterranno il nome di Giochi olimpici e paralimpici Tokyo 2020». È morto a Parigi, Albert Uderzo, 92 anni, disegnatore del fumetto Asterix. © Riproduzione riservata.

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[§24986065§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 33 Italia Oggi Agricoltura e Dogane

Sabato scorso l' ultima estrazione. Poi lo stop

Salutano Lotto e SuperEnalotto

NICOLA TANI

Anche Lotto e SuperEnalotto cedono all' emergenza coronavirus. Sabato scorso c' è stata l' ultima estrazione autorizzata dai Monopoli, poi lo stop: troppo alto il rischio di contagio tra i membri delle commissioni che vigilano sulla regolarità delle operazioni, di conseguenza il Direttore Generale dell' Agenzia Dogane e Monopoli, Marcello Minenna - con la Determinazione direttoriale n. 96788/RU - ha imposto l' interruzione dei giochi, anche nella versione online, «sino a provvedimento di revoca». Nessun problema, in ogni caso, per la riscossione delle vincite non riscosse a causa della sospensione: sono per ora «congelate» ma saranno comunque pagate al termine del periodo di emergenza, tutelando i giocatori. In una nota inviata qualche giorno fa ai concessionari Lottomatica e Sisal, i Monopoli di Stato hanno comunicato «la sospensione dei termini di decadenza» (60 giorni per il Lotto, 90 per il SuperEnalotto, ndr) per l' incasso dei biglietti vincenti. Sarà la stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a comunicare il riavvio dei termini, una volta terminata l' emergenza legata al Coronavirus. Anche i mini- abbonamenti per le giocate riprenderanno piena efficacia appena le estrazioni torneranno regolari. Sono le ultime misure in ordine di tempo tra quelle adottate per il settore giochi. Il primo stop era arrivato con il Dpcm firmato da Giuseppe Conte l' 8 marzo, in cui si stabiliva la sospensione fino al 3 aprile delle attività di circa cinquemila sale giochi, oltre 6mila agenzie di scommesse e 200 bingo, «con sanzione della sospensione dell' attività in caso di violazione». La raccolta di scommesse sportive, virtual games e apparecchi da intrattenimento slot machine e Videolotteries - a maggior ragione dopo la successiva chiusura anche dei bar l' 11 marzo - è dunque ferma da quella data. E anche nel decreto legge approvato martedì sera dal Consiglio dei Ministri, c' è un comma che riguarda gli stessi punti vendita di giochi pubblici, la cui chiusura può essere prorogata «per periodi predeterminati di durata non superiore a 30 giorni» - reiterabili e modificabili anche più volte - fino al 31 luglio. Insomma, uno stop pressoché completo - che costerà in poco meno di un mese almeno 550 milioni di gettito allo Stato, secondo stime Agipro - dal quale si sono salvati Gratta e Vinci, 10eLotto e WinforLife, venduti nelle tabaccherie alle quali è consentito restare aperte. Nel caso del 10eLotto, l' estrazione (automatica) dei numeri avviene senza l' ausilio degli schermi con i numeri estratti, per evitare ogni rischio di assembramento. Infine, si può partecipare online a giochi come scommesse virtuali, casinò, poker, Bingo, 10eLotto, Gratta e vinci, Millionday, vale a dire i prodotti per i quali non c' è bisogno dell' intervento di personale delle Dogane. Anche le scommesse sportive online sono «aperte» se ci si accontenta dei campionati calcistici di Birmania, Angola, Nicaragua.

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[§24986065§] giovedì 26 marzo 2020

Italia Oggi Agricoltura e Dogane

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[§24986066§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 35 Italia Oggi Contabilità e Bilancio

Raffica di sospensioni Ismea a vantaggio delle imprese. Più tempo per la banca delle terre

Agroalimentare, stop ai mutui

Estese le garanzie ai finanziamenti oggetto di moratoria

LUIGI CHIARELLO

Stop a tutte le rate dei mutui contratti dalle imprese agricole e agroalimentari con scadenza 2020. Estensione automatica delle garanzie Ismea su tutti i finanziamenti per cui si richiede l' allungamento del piano di ammortamento. Liquidazione delle spese legate agli stati d' avanzamento. Rinvio ad agosto (quindi a dopo l' estate) dell' atteso bando, contenente agevolazioni per il primo insediamento dei giovani in agricoltura. Slittamento dei termini entro cui le imprese possono manifestare interesse per i terreni agricoli in abbandono. Ieri, con una nota, l' Istituto di servizi per il mercato agricolo (Ismea) - un ente pubblico controllato dal ministero delle politiche agricole, che eroga agevolazioni finanziarie al primario e alla trasformazione e gestisce anche la Banca nazionale delle terre agricole - ha disposto tutta una serie di dilazioni e provvedimenti straordinari per venire incontro alle esigenze delle imprese dell' agroalimentare che hanno rapporti con l' Istituto. Si tratta di incentivi che giungono a causa dell' aggravarsi della crisi economica generata dalla pandemia da coronavirus. Andiamo ad analizzare le misure assunte, una per una. Mutui. Vengono sospese tutte le rate dei mutui con scadenza nell' anno 2020. La quota capitale delle rate sospese potrà essere rimborsata nell' anno successivo a quello di conclusione di ciascun piano di ammortamento, mentre la quota interessi sarà consolidata nel debito residuo e ammortizzata per l' intera restante parte del piano. Ammortamento. Dal computo della durata del preammortamento dei piani di investimenti autorizzati da Ismea sarà escluso il periodo compreso tra il primo marzo 2020 e il 31 luglio 2020. Garanzie. Vengono automaticamente estese le garanzie Ismea su tutti i finanziamenti già garantiti per i quali viene richiesto l' allungamento della durata dei piani di ammortamento, senza oneri aggiuntivi per le imprese. Erogazioni. Ismea ha deciso la liquidazione delle spese sostenute dalle imprese per gli stati di avanzamento lavoro in modalità semplificata. Investimenti. È stata decisa la sospensione dei termini per la realizzazione dei piani aziendali, i cui termini di scadenza risultano compresi tra il primo marzo 2020 e il 31 luglio 2020. Riscossione. Vengono sospese fino al 31 luglio 2020 «tutte le attività di non-performing e di attestazione ai sensi dell' art. 13 comma 4-bis del decreto legge n. 193/2016». In sostanza, Ismea stoppa le attività di riscossione e recupero dei beni ceduti e per cui ha in pancia crediti inesigibili, Il decreto interviene, infatti, sui contratti di vendita stipulati da Ismea ai

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[§24986066§] giovedì 26 marzo 2020

Italia Oggi Contabilità e Bilancio

sensi dell' articolo 1523 del codice civile. E consente all' istituto di rilasciare dinnanzi ad un notaio, in base alle risultanze delle scritture contabili, l' attestazione dell' inadempimento del compratore per il pagamento delle rate, così da integrare gli estremi della risoluzione di diritto del contratto. Il processo notarile, a quel punto costituisce titolo esecutivo per il rilascio dell' immobile oggetto del contratto. Giovani. L' istituto interviene anche per evitare che le misure di contenimento dell' emergenza da Covid-19 possano limitare l' accesso alle agevolazioni che eroga. Così ha disposto: - la pubblicazione a dopo il 31 luglio 2020 del bando per l' insediamento dei giovani in agricoltura; - il rinvio al 31 maggio 2020 del termine per la presentazione delle manifestazioni d' interesse per la vendita dei terreni in Banca delle Terre. Ma anche quest' ultima data potrebbe cambiare. Ismea si riserva il diritto di variarla in corso d' opera, qualora fossero necessarie nuove misure in conseguenza dell' evolversi dell' emergenza sanitaria. © Riproduzione riservata.

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[§24986068§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Contabilità e Bilancio

Bce, acquisti Omt in campo con i prestiti del fondo salva Stati

Oggi al Consiglio Ue. Verso azione congiunta tra la linea di credito rafforzata del Mes e lo schema di acquisti del piano Draghi. Lagarde favorevole all' emissione di covidbonds per un periodo limitato

Isabella Bufacchi

FRANCOFORTE Non sarà un Coronabond, ma con tutta probabilità un prestito Covid-Eccl la risposta europea alla pandemia del coronavirus: uno strumento, quello della linea di credito precauzionale rafforzata del Mes, che ha enormi potenzialità perché è la chiave di accesso che un Paese in difficoltà può usare per azionare le Omt, gli acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario da parte della Bce. Nel momento in cui la Eccl viene richiesta e ottenuta da un Paese membro dell' area dell' euro, le Omt diventano pronte all' uso. E la Bce, da quando lo strumento del «whatever it takes» di è entrato nella cassetta degli attrezzi, è pronta a usarlo: sempre e solo dietro richiesta dello Stato assistito, perché la Bce non può «lanciare» le Omt di sua iniziativa. L' eurobond, che al momento non piace a tutti gli Stati europei e sul quale la Germania frena, troverebbe le porte aperte in Bce: la presidente Christine Lagarde lo avrebbe indicato come one off nelle discussioni all' Eurogruppo. Gli orientamenti prevalenti tra gli Stati dell' area dell' euro, e sottoscritti dal direttore del Mes Klaus Regling, punterebbero per ora a ritoccare la linea di credito rafforzata Eccl, per adattarla all' emergenza del coronavirus. Uno strumento pronto all' uso. Il Mes metterebbe la Corona-Eccl a disposizione di tutti gli Stati dell' area dell' euro: mirata a finanziare in maniera «immediata» l' aumento della spesa pubblica per l' assistenza sanitaria e per l' economia, in risposta alla crisi del coronavirus. E lo scopo "targeted", come quello dei prestiti Tltro della Bce mirati all' economia, potrebbe essere la nuova condizionalità di questa linea di credito. Stando a quanto emerso dall' ultima riunione dell' Eurogruppo, e in vista del vertice del Consiglio europeo di oggi, la Covid-Eccl potrebbe consentire al Meccanismo di stabilità di erogare questa linea di credito per un importo-benchmark pari al 2% del Pil del Paese richiedente: la potenza di fuoco del Mes in questo momento, ovvero l' ammontare erogabile e non usato, è pari a 410 miliardi, equivalenti al 3,4% del Pil dell' area dell' euro. Non è escluso che la Covid-Eccl possa essere erogata per un importo superiore al 2% del Pil del Paese assistito, nel caso emergessero necessità superiori al benchmark di riferimento. I dettagli delle modifiche della linea di credito precauzionale Eccl, entrata nella cassetta degli attrezzi del Mes al tempo della crisi dell' euro e mai usata, non sono stati definiti e sono oggetto di discussione accesa tra i 19, soprattutto sulla condizionalità, cioè i "lacci e lacciuoli" che ne

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[§24986068§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Contabilità e Bilancio

vincolano l' utilizzo. L' intenzione è di alleggerire la condizionalità di uno strumento che invece finora l' ha prevista "rafforzata". È possibile che i vincoli saranno confinati alle sole modalità di utilizzo del finanziamento. Per cancellare lo stigma della firma di un Memorandum of understanding, nello stile del programma di pieno aiuto, la Corona-Eccl sarebbe messa a disposizione di tutti gli Stati dell' area dell' euro: abolendo così il passaggio preliminare (e attualmente previsto) della valutazione ex-ante sui requisiti di ingresso del Paese finanziato. Resta da vedere, infine, se la nuova condizionalità della Eccl sarà leggera al punto da non prevedere alcun riferimento alla sostenibilità del debito pubblico del Paese richiedente. In conferenza stampa, ieri, il portavoce del Governo tedesco, Steffen Seibert, ha chiarito che la Germania è favorevole, in questa fase di ricerca di interventi finanziari immediati europei per rispondere alla pandemia, all' utilizzo di strumenti creati in passato proprio per gestire le crisi e già esistenti secondo le regole attuali del Mes. La Germania tra l' altro deve sottostare alla condizionalità sulla sostenibilità del debito pubblico in casa propria. Ieri, il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, ha presentato al Parlamento «il più grande pacchetto di misure di aiuto nella storia della Germania». E, tra i tanti interventi, ha chiesto l' autorizzazione a un bilancio supplementare per aumentare il debito pubblico di 156 miliardi, pari al 50% del budget attuale. La Costituzione tedesca, che impone il freno al debito pubblico e il pareggio di bilancio, prevede che si possa far ricorso all' aumento del debito per calamità naturali o emergenze o eventi esogeni, purché sia già pronto il piano di rientro. Scholz ha dunque indicato ieri un programma di ammortamento a venti anni che prevede il rimborso dei 156 miliardi debito extra a partire dal 2023. La Eccl è una linea di credito ora disponibile a un anno rinnovabile di un altro anno: la Corona-Eccl potrebbe essere allungata di molto, forse fino a venti anni. Con piano di rimborso per la sostenibilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986069§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 28 Il Sole 24 Ore Contabilità e Bilancio

Le questioni

Niente sguardo al passato per elementi irrilevanti

Nella nota integrativa focus sul patrimonio netto e la rettifica dei saldi

F.R.V.

Il saldo delle differenze patrimoniali alla data di transizione è imputato a riserva di patrimonio netto al netto degli eventuali effetti fiscali, determinati in base all' Oic 25 Imposte sul reddito. L' Oic 33 è corredato dall' appendice A che elenca le esenzioni, facoltative, al principio generale dell' applicazione retroattiva che, come illustrato nelle motivazioni alla base delle decisioni assunte, non necessitano di spiegazioni. Le esenzioni riguardano aggregazioni aziendali e conseguente ammortamento dell' avviamento che decorre a partire dalla data di transizione sulla base della stima di vita utile residua fatta a tale data applicando l' Oic 24; rimanenze; bilancio consolidato; titoli e partecipazioni; strumenti finanziari derivati. Le esenzioni si applicano a tutti gli elementi che appartengono alla stessa voce di bilancio. Quando sono applicate le esenzioni all' applicazione retroattiva, i principi contabili nazionali sono applicati a partire dalla data di transizione, oppure, solo quando questa applicazione non è possibile, a partire dalla data di apertura del primo bilancio redatto secondo i principi contabili nazionali. Inoltre, l' applicazione retroattiva può essere evitata, in base all' articolo 2423, comma 4, del Codice civile, se gli effetti sono irrilevanti, oppure non è fattibile nonostante ogni ragionevole sforzo o eccessivamente onerosa: la nota integrativa deve illustrare le motivazioni alla base della decisione di utilizzare l' esenzione. La nota integrativa deve indicare le ragioni che hanno condotto al passaggio ai principi contabili nazionali, la data di transizione e la riconciliazione del patrimonio netto dalla quale evincere le differenze - al lordo dell' effetto fiscale con separata evidenza dello stesso - che hanno comportato la rettifica dei saldi alla data di transizione e alla data di chiusura del bilancio comparativo. Inoltre, contiene l' elenco delle esenzioni all' applicazione retroattiva dei principi nazionali (appendice A) e l' elenco delle voci di bilancio e le motivazioni per cui la determinazione retroattiva è non fattibile nonostante ogni ragionevole sforzo, eccessivamente onerosa oppure gli effetti sono irrilevanti. L' appendice B, invece, contiene alcuni esempi che riguardano aggregazioni aziendali, immobilizzazioni materiali, titoli di debito e partecipazioni. Per le immobilizzazioni materiali è possibile ripristinare le rivalutazioni effettuate, ai sensi delle norme di legge, ante passaggio agli Ias/Ifrs e non riconosciute dagli stessi, procedendo al ricalcolo del fondo ammortamento come se da sempre fossero stati applicati i principi nazionali. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986070§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 34 Il Messaggero Contabilità e Bilancio

I provvedimenti

Un' azienda su 4 rischia di chiudere Congelati i mutui per 4mila imprese

«Congelata alle imprese del Lazio la restituzione delle rate dei prestiti che avevano ottenuto attraverso i bandi della Regione». È questo uno dei provvedimenti varati dalla giunta Zingaretti relativi alla «moratoria straordinaria» per i rimborsi delle rate dovute dalle imprese, poco meno di 4 mila, per prestiti e finanziamenti ottenuti attraverso i bandi regionali. Un aiuto al comparto che - stando a un' indagine della Camera di Commercio - inizia a registrare le prime difficoltà dovute all' emergenza del Covid-19. Secondo lo studio, infatti, 3 imprese su 10 saranno costrette a ridurre l' occupazione di oltre il 30%, mentre rischia di chiudere una realtà su 4. Per quanto riguarda la moratoria regionale, con questa viene sospeso «il pagamento delle rate fino ad un massimo di 12 mesi. In alternativa è previsto l' allungamento del periodo di ammortamento del finanziamento per un periodo massimo del 100% della durata residua e, comunque, fino ad un massimo di 5 anni. «Abbiamo anche prorogato - spiega Daniele Leodori, vicepresidente della Regione - di 60 giorni i termini previsti per la presentazione delle domande di 5 avvisi, così come sono sospesi per due mesi i termini fissati per chi beneficia dei bandi gestiti dalla Regione per consentire più tempo a chi deve espletare gli adempimenti previsti». Per la Regione si tratta di una sorta di «scudo» per difendere l' economia e i lavoro messo in campo insieme con il Piano Pronto-Cassa che porta 450 milioni di risorse dirette e indirette alle aziende, con l' accordo raggiunto, anche grazie al contributo delle rappresentanze sindacali, sulle linee di intervento della cassa integrazione in deroga, quindi il blocco delle rate dei finanziamenti che ora vengono congelate per un anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986071§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Fatturazione Elettronica

Banche e fintech, è tempo di alleanze in nome del Paese?

Disponibilità di capitali da una parte e di tecnologia e automazione dall' altra. mettere a fattor comune le rispettive competenze potrebbe rappresentare la chiave per sostenere Pmi e famiglie in questa fase di emergenza. L' analisi dell' avvocato Umberto Piattelli

L' equity crowdfunding ha raccolto 130 milioni di euro dall' avvio della propria attività in Italia (dato rilevato al 7 febbraio 2020) con una crescita che è andata dai 37 milioni del 2018 ai 64,5 milioni del 209. Il lending crowdfunding nelle sue molteplici fattispecie (social lending, corporate lending e invoice trading) ha s uperato il miliardo di euro di raccolta nel corso dell' ultimo anno . Molte piattaforme di lending crowdfunding (in Italia) hanno attivato in automatico meccanismi di moratoria per consentire ai soggetti finanziati di fare fronte all' emergenza legata al covid-19 , concedendo la sospensione del pagamento delle rate (in parte capitale) senza attendere provvedimenti del governo e semplicemente facendo censimenti online tra i prestatori che hanno risposto con grande senso di responsabilità a favore di tali proposte. Inoltre si tratta di operatori che hanno fatto dell' automatizzazione dei processi e della tecnologia il loro punto di forza e che quindi non hanno problemi a operare con sistemi di smart working e non richiedono alle parti di incontrarsi fisicamente, in quanto tutti i contratti sono sottoscritti per via telematica o con l' utilizzo della firma digitale. Le piattaforme che offrono sistemi di finanza alternativa, insomma, sono certamente in grado di continuare a operare senza particolari problemi in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo e continuano ad essere efficienti, rapide nelle risposte e di facile accesso per chiunque disponga di un pc, un tablet o uno smartphone. E pensare che tutta questa automatizzazione dei processi di matching tra domanda e offerta e di standardizzazione della documentazione contrattuale è stata messa in discussione dalla Banca d' Italia nel contesto della propria comunicazione sul social lending (cfr. Disposizioni per la raccolta del risparmio dei soggetti diversi dalle banche ), anche se tale autorità ritiene che "la diffusione del P2P Lending possa contribuire alla riduzione del costo dell' intermediazione finanziaria e migliorare le condizioni finanziarie delle famiglie e delle Pmi aumentando l' offerta di credito a loro diretta". Nel frattempo anche le istituzioni comunitarie hanno maturato la convinzione che la materia necessiti di essere regolata a livello comunitario per evitare l' insorgere di arbitraggi normativi e così la Commissione ha presentato una proposta di regolamento in materia di crowdfunding , collocata nel più ampio piano di azione sul FinTech , che si propone di introdurre nell' Ue un regime opzionale a cui i gestori di piattaforme che consentono l' erogazione di prestiti o la raccolta di capitali online potranno scegliere di aderire, qualora vogliano operare in tutta l' Unione europea, per raccogliere capitali fino al limite di 8 milioni di euro per singola operazione. Per quanto riguarda invece la raccolta del

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[§24986071§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Fatturazione Elettronica

capitale di rischio, i fondi di venture capital e di private equity sembra abbiano raccolto poco più di 1,1 miliardi di euro nell' ultimo anno (fonte: Report 2019: la finanza alternativa per la Pmi in Italia, del Politecnico di Milano) e se pensiamo che molti fondi, dopo il 2009 hanno chiuso i loro uffici in Italia o hanno sensibilmente ridotto la loro operatività a livello europeo/mondiale, dobbiamo necessariamente ipotizzare che non saranno particolarmente attivi nel prossimo futuro, se il ciclo economico dovesse risentire tropo della situazione causata dalla diffusione del covid-19. Anche in questo caso ci aspettiamo che il ruolo degli operatori del Fintech possa finalmente emergere , attraverso l' utilizzo di Initial Coin Offering o Security Tokens Offering , lanciate attraverso l' utilizzo di valute virtuali o tokens, siano essi security tokens, utility tokens o currency tokens, operazioni di raccolta di capitali delle quali in Italia si è fatto un gran parlare, troppo spesso con scarsa cognizione di causa, senza però farne uso nelle maniere ritenute più appropriate e consentite dalla legge. In questo contesto cosa succederà agli istituti bancari? E' difficile dirlo perché molto dipenderà sia dal supporto che riceveranno dalle banche centrali, sia dalla loro effettiva capacità/possibilità di trasferire alle imprese e alle famiglie la liquidità necessaria per sostenere il riavvio delle attività in maniera ordinata e senza che ciò provochi ulteriori problemi; certo non possiamo immaginare che quanto accaduto non abbia conseguenze per il sistema bancario che era già alle prese con una difficile crisi di identità causata dall' avvento della PSD2 (la direttiva che disciplina i servizi di pagamento) e l' open banking. Vista la situazione sembrerebbe logico attendersi che banche e operatori di finanza alternativa si uniscano per ottimizzare le rispettive competenze, disponibilità di capitali da una parte e disponibilità di tecnologia e automazione dall' altra, per fornire direttamente alle Pmi, alle micro-imprese e alle famiglie la liquidità necessaria al minor costo possibile. Ma non diamolo affatto per scontato, visto che ad oggi in Italia ed in molti paesi dell' Unione Europea, sono ancora rarissimi i casi in cui gli operatori del settore bancario hanno cominciato a collaborare con gli operatori del FinTech che gestiscono piattaforme di finanza alternativa con queste finalità.

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[§24986072§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 19 Il Messaggero Fatturazione Elettronica

L' industria nautica: rischiamo il collasso

L' APPELLO ROMA La nautica italiana da diporto lancia un grido d' allarme: «La sospensione delle attività produttive dell' intero comparto del settore, come indicato dal Dpcm del 22 marzo, comporterà danni irreparabili all' intera filiera che rappresenta il 5% del Pil nazionale e fattura circa 6 miliardi annui». È il presidente dell' Associazione della filiera nautica italiana (Afni) e del Polo nautico italiano, Gennaro Amato, a sottolineare «l' urgenza e la necessità di intervento in favore della nautica da diporto» in una lettera inviata al premier Conte e ai governatori delle Regioni che rappresentano gli oltre 7.500 km della costa italiana. «Lo stop imposto - spiega Amato - costringerà non solo oltre 100 mila lavoratori della filiera a sospendere il proprio lavoro, ma soprattutto interromperà l' anno produttivo del segmento con le consegne estive programmate da aprile a giugno, pertanto ciò comporterà un blocco certo del settore sino alla prossima campagna produttiva dell' estate 2021. I NODI SUL TAPPETO «Non capiamo come sia stato possibile non tener conto di un settore come il nostro e dell' indotto che ne consegue tanto da decretarne la morte certa. Facciamo appello alla vostra sensibilità - scrive ancora Amato - affinché si possano apportare delle deroghe urgenti che ci consentano di continuare l' attività pur nel rispetto delle misure necessarie per la tutela dei lavoratori». La richiesta d' intervento, per la modifica del Dpcm del 22 marzo, riguarda «la cantieristica da diporto che, senza una misura d' introduzione nelle attività consentite, costringerebbe molti imprenditori a dover far fronte alle conseguenze delle esposizioni bancarie accese per gli investimenti della stagione».

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[§24986074§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 11 La Nazione Fisco e Dichiarazioni

«Riaprire entro metà aprile. O sarà il collasso»

L' imprenditore Giovanni Tamburi (Tip): questa tragedia umana non si trasformi in deindustrializzazione, imprese e negozi tornino a lavorare

di Achille Perego MILANO Se le imprese non riapriranno al più tardi a metà aprile e a seguire i negozi, il sistema industriale dell' Italia - secondo Paese manifatturiero d' Europa e tra i primi dieci al mondo - rischia di subire un colpo talmente forte da non riuscire più a rialzare la testa e accelerare un declino che avrà ripercussioni sociali enormi con il pericolo che migliaia di lavoratori restino senza buste paga (e in futuro anche il posto) e debbano aspettare due mesi almeno per incassare dall' Inps gli assegni di cassa integrazione. Se in tempo di Coronavirus al primo posto viene la salute, a lanciare l' allarme sul futuro a rischio dell' Azienda Italia - proponendo anche una exit strategy per il dopo-Covid-19 - è Giovanni Tamburi che al declino dell' Italia non ha mai creduto tanto da investire da vent' anni con Tip (Tamburi Investment Partners, la prima merchant bank indipendente italiana) nelle imprese d' eccellenza del made in Italy. «Il cuore dell' Italia - spiega Tamburi - sono le imprese. È a loro che dobbiamo pensare per il bene del Paese e quindi a che cosa e come fare nel dopo-virus per evitare che questa tragedia umana si trasformi nella non così lontana deindustrializzazione completa dell' Italia». La ripresa produttiva non sembra però così vicina e i sindacati hanno addirittura minacciato scioperi. «Tutte le imprese hanno adottato le tutele: guanti, mascherine, gel, distanziamento. Oggi si è a più rischio contagio facendo la spesa al supermercato che lavorando in una fabbrica o in un ufficio!». Quindi? «Quindi non possiamo permetterci di tenere chiuse le aziende ancora a lungo. Se si arrivasse a maggio sarebbe un disastro per le aziende, che già non fatturano da settimane, e per i dipendenti, e quindi le loro famiglie, privati del reddito. Se vogliamo evitare il disastro le imprese devono ripartire al massimo entro metà aprile, mese entro il quale, dando discrezionalità alle Regioni, andrebbero riaperti i negozi. Ma per favorire la ripresa servirebbe anche sblocco dei cantieri e varo di un piano casa». La riapertura da sola non basterebbe però per sopperire ai danni economici già provocati in un Paese fermo per il Coronavirus? «Bisogna stabilire subito cosa in concreto si può fare, specialmente adesso che i vincoli dell' Europa si sono allentati facendo quella seria e organica politica industriale che è sempre mancata,

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[§24986074§] giovedì 26 marzo 2020

La Nazione Fisco e Dichiarazioni

con tutti i governi degli ultimi trent' anni». Quali aiuti finanziari vanno dati alle imprese? «In primis un intervento fiscale con lo spostamento di tutte le scadenze fiscali e contributive a novembre, un abbassamento forfettario dell' Ires per il 2020 e per il 2021 al 10% e per quest' anno al 5% per il settore del turismo e del commercio retail. Per favorire la liquidità inoltre Sace dovrebbe garantire per legge al 90-95% tutte le operazioni di import-export e la Bce dovrebbe destinare immediatamente non meno di 300 miliardi alle banche chiamate a trasferirli all' economia reale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986075§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 29 Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

GUIDA MANAGERIALE ALL' EMERGENZA VIRUS/ Lo prevede il decreto Cura Italia

Cedibili i crediti deteriorati

Aiuto fiscale a imprese appesantite anche dalla crisi

GIOVANNI MUSSO

Possibilità di cedere i crediti deteriorati che le imprese hanno accumulato negli ultimi anni anche per effetto della crisi finanziaria, con l' obiettivo di sostenerle sotto il profilo della liquidità. Tra le misure di sostegno finanziario alle imprese, il decreto Cura Italia n. 18/2020, introduce con l' art. 55 l' articolo 44'bis del decreto legge del 30/04/2019 n. 34 e la nuova formulazione prevede che qualora una società cede a titolo oneroso, entro il 31/12/2020, crediti pecuniari vantati nei confronti di debitori inadempienti, può trasformare in credito di imposta le attività per imposte anticipate riferite ai seguenti componenti: perdite fiscali non ancora computate in diminuzione del reddito imponibile ai sensi dell' art.84 del Tuir alla data della cessione; Importo del reddito nozionale eccedente il reddito complessivo netto non ancora dedotto né fruito tramite credito di imposta alla data della cessione. Ai fini della trasformazione in credito di imposta, i citati componenti potranno essere considerati per un ammontare massimo non eccedente al 20% del valore nominale dei crediti ceduti. Questi ultimi, possono essere considerati per un valore nominale massimo pari a due miliardi di euro, determinato tenendo conto di tutte le cessioni effettuate entro il 31/12/2020 dalle società tra loro legate da rapporti di controllo ai sensi dell' art. 2359 cc e dalle società controllate, anche indirettamente, dallo stesso soggetto. La trasformazione in credito d' imposta, avviene alla data di efficacia della cessione dei crediti. A partire da tale data, per il cedente non saranno computabili in diminuzione dei redditi imponibili le perdite di cui all' art. 84 del Tuir, relative alle attività per imposte anticipate complessivamente trasformabili in credito d' imposta previste dall' art. 55 e non saranno deducibili né fruibili tramite credito di imposta, le eccedenze del rendimento nozionale rispetto al reddito complessivo relative alle attività di imposte anticipate complessivamente trasformabili in credito di imposta ai sensi dell' articolo in commento. La nuova disciplina prevede che i crediti di imposta derivanti dalla trasformazione non sono produttivi di interesse e possono essere utilizzati senza limiti di importo, in compensazione ovvero ceduti o chiesti a rimborso. I crediti di imposta vanno indicati nella dichiarazione dei redditi e non concorrono alla formazione del reddito di impresa né della base imponibile dell' imposta regionale sulle attività produttive. Il beneficio, troverà applicazione solo dietro specifica opzione da parte della società cedente ai

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[§24986075§] giovedì 26 marzo 2020

Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

sensi dell' art. 11, comma 1 del dl n. 59/2016, entro la chiusura dell' esercizio in corso alla data in cui ha effetto la cessione dei crediti medesima e la scelta avrà efficacia a partire dall' esercizio successivo a quello in cui ha effetto la cessione. Da questa agevolazione sono escluse le società per le quali sia stato accertato lo stato di dissesto o il rischio di dissesto ai sensi dell' art. 17 del decreto legislativo n. 180/2015, ovvero lo stato di insolvenza previsto dall' art. 5 del regio decreto 16/03/1942 n. 267 o dall' articolo 2 comma 1 lettera b) del codice della crisi di impresa e dell' insolvenza di cui al decreto legislativo n. 14/2019. Inoltre, sono anche esclusi dall' agevolazione le cessione di credito tra società che sono tra loro legate da rapporti di controllo ai sensi dell' art. 2359 del c.c e le società controllate, anche indirettamente, dallo stesso soggetto Infine, per gli effetti della normativa in questione, si ha inadempimento quando il mancato pagamento si protrae per oltre novanta giorni dalla data in cui era dovuto. © Riproduzione riservata.

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[§24986077§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 2 Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

Il punto

Cosa c' entra la nazionalizzazione dell' Alitalia con il coronavirus?

SERGIO SOAVE

La legge sull' emergenza attribuisce al presidente del consiglio poteri di ordinanza, che egli esercita, non a nome della sua maggioranza parlamentare ma in quanto titolare di un potere straordinario. Questo implica che sono incluse in questi poteri solo scelte direttamente legate all' emergenza, ma i confini sono difficili da stabilire. Per esempio la norma del decreto che nazionalizza l' Alitalia cosa c' entra con il virus? Questa situazione eccezionale richiede una correlativa modificazione del sistema decisionale, che deve coinvolgere le opposizioni, come predica con saggezza Sergio Mattarella. Oltre alle ragioni istituzionali e persino costituzionali, a suggerire una prassi da solidarietà nazionale è la dimensione colossale del problema che si è aperto sul piano sanitario e che proietta un' ombra spaventosa sulle prospettive economiche e sulle condizioni sociali. Si può chiedere alle opposizioni di mettere la sordina alle critiche sui decreti (che certo sono carenti di chiarezza) solo se si apre un vero confronto sulle scelte strategiche. Si parla di istituire una specie di nuova Iri, nazionale o addirittura europea, per governare una nuova «ricostruzione», bisogna modulare il sistema dell' assistenza a fronte di una massa imponente di persone che perderanno il lavoro o necessiteranno di maggiore sostegno. Lo stato assume nuovamente, come nel dopoguerra, un ruolo centrale e decisivo per l' economia, il che implica cambiamenti assai rilevanti che richiedono una condivisione ampia da parte delle rappresentanze politiche e sociali. Tutto ciò deve essere impostato in una fase in cui è sostanzialmente inibito non si sa per quanto tempo il ricorso alle decisioni dell' elettorato e persino l' attività parlamentare è sostanzialmente paralizzata. Serve una capacità di decisione straordinaria in una democrazia i cui principali meccanismi ordinari sono bloccati. La responsabilità delle forze politiche è sottoposta a una prova decisiva: debbono dimostrare di saper sostenere le esigenze dell' unità nazionale di fronte all' emergenza e contribuire con idee e proposte, non con l' agitazione propagandistica, a un confronto sulle scelte economiche stringente e concreto. Verrà il giorno in cui i cittadini potranno giudicare ma lo faranno soprattutto in base all' opinione che si saranno fatti sulla capacità dei partiti e dei leader di corrispondere alle esigenze oggettive di un paese in ginocchio. La dialettica tra le ispirazioni diverse non viene annullata, ma si deve esprimere sullo scenario attuale, completamente e tragicamente nuovo. Si vedrà chi sarà all' altezza della prova, che si annuncia come la più ardua del dopoguerra. © Riproduzione riservata.

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[§24986078§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Fisco e Dichiarazioni

Dai sindacati proposte all' insegna dell' equità

Le associazioni presentano gli emendamenti al decreto «Cura Italia», chiedendo lo stesso trattamento riservato ad altre categorie produttive

Oltre al Consiglio nazionale di categoria, anche le associazioni sindacali dei commercialisti (ADC, AIDC, ANC, FIDDOC, SIC, UNAGRACO, UNGDCEC, UNICO) hanno presentato ieri, in forma congiunta, le proprie proposte di emendamento al decreto "Cura Italia". Con le modifiche contenute nel documento, inviato sia ai rappresentanti dell' Esecutivo che alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ci si propone quale obiettivo prioritario " ripristinare equità di misura tra imprese e professionisti, minata dalla presenza nel decreto di numerose norme impropriamente dedicate a una sola delle categorie produttive". Le associazioni, infatti, ricordano che i professionisti "rappresentano una significativa parte dell' economia del Paese", e mai come in questo momento, in cui alcune categorie si stanno adoperando per "garantire la continuazione del regolare funzionamento dello Stato", è necessario prestare " attenzione " a questo comparto. Nello specifico, i sindacati fanno riferimento proprio alla figura del commercialista, sottoposto a "uno sforzo interpretativo, divulgativo e applicativo di norme di particolare complessità, cogenza ed urgenza, come quelle contenute nel decreto in esame". Per questo impegno, "non si chiedono particolari encomi" ma solo di ricevere lo stesso trattamento riservato ad altre categorie produttive. Ecco perché si chiede, innanzitutto, di prevedere l' erogazione del contributo di 600 euro anche ai lavoratori autonomi iscritti ad altre forme previdenziali quali le casse di previdenza private. Tale contributo potrebbe essere erogato, eventualmente, anche sotto forma di credito d' imposta . Si propone, inoltre, la sospensione al 31 maggio 2020 anche dei termini di tutti gli adempimenti comunicativi e dichiarativi relativi alla precompilata 2020, compreso l' invio delle CU, e la disapplicazione generalizzata degli ISA per l' anno 2020. Da sospendere i termini di tutti gli adempimenti per la precompilata 2020 Sempre per ragioni di equità, i sindacati chiedono di allargare a tutti gli operatori economici (inclusi enti non commerciali, enti del terzo settore e associazioni sportive) il credito d' imposta per i canoni di locazione a uso strumentale, eventualmente anche ridotto al 50% anziché il 60 attualmente previsto, in modo da poter allargare la platea a parità di copertura. Allo stesso tempo, l' assegno di integrazione al reddito "non dovrebbe essere superiore a quanto previsto rispetto all' importo del contributo per le imprese e i lavoratori autonomi". Altra norma che secondo le associazioni va modificata è quella che contempla un differimento dei termini di decadenza di 2 anni per il periodo d' imposta 2015, a fronte di una sospensione di due mesi e mezzo (8 marzo-31 maggio 2020) dell' attività degli enti preposti ai controlli fiscali. Una previsione che secondo i sindacati è "inopportuna, considerando il periodo di emergenza, oltre che evidentemente sproporzionata". Ulteriori proposte contenute nel documento

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[§24986078§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Fisco e Dichiarazioni

riguardano la proroga dei termini previsti dal Codice della crisi d' impresa e l' istituzione di un tavolo di coordinamento con il MEF, finalizzato a consultare preventivamente CNDCEC e sindacati sulle norme di interesse per la categoria.

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[§24986080§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 2 La Repubblica Fisco e Dichiarazioni

Il nuovo decreto

Ad aprile fino a 50 miliardi tasse rinviate e Cig per 6 mesi

DI CLAUDIO TITO

ROMA - Uno shock. Da provocare prima di Pasqua. Nei primi dieci giorni di aprile. Un pacchetto di misure da varare prima o al massimo in contemporanea al Def (il Documento di Economia e Finanza). E che si avvicini ai 50 miliardi di euro. Tutti finanziati ricorrendo al debito. Dopo l' emergenza sanitaria, che resta ovviamente prioritaria, il governo sta iniziando a fare i conti con quella economica. Perché le previsioni per il 2020, anche di istituti pubblici, sono drammatiche. Il segno meno è la costante di tutti i dossier. Le banche d' affari addirittura arrivano a pronosticare una frenata del Pil a due cifre. I più ottimisti non scendono sotto il meno 4-5%. Il Covid-19, del resto, ha bloccato da febbraio quasi l' intero sistema. Le ripercussioni non possono che essere pesanti e di lungo periodo. Ieri si è svolta la prima riunione al Tesoro per mettere a punto le contromisure. Ma già nei giorni scorsi, Palazzo Chigi e Mef hanno cominciato a studiare le varie ipotesi. E alcune linee di indirizzo sono state assunte. La speranza è di arrivare ad un pacchetto da 50 miliardi. «Di certo - dicono alla presidenza del consiglio - sarà superiore a quello già stanziato nel cosiddetto decreto CuraItalia». Il ministero dell' Economia sta elaborando la relazione con cui si chiederà di approvare lo scostamento rispetto al saldo strutturale. Del resto, stavolta tutto viene fatto in deficit (difficilmente il rapporto deficit/ Pil scenderà sotto il 5%). E le Camere devono dare il loro sì con un maggioranza qualificata, quella assoluta. E appunto si approfitterà della sospensione del Patto di Stabilità in Europa. Quasi tutte le disposizioni avranno carattere transitorio, fino al prossimo 31 dicembre. Perché al momento il Patto è stato congelato per il 2020. Il provvedimento del prossimo mese sarà elaborato secondo due macrodirettrici. La prima riguarda le "garanzie". Non a caso verrà approvato prima della scadenza fiscale del 16 aprile. Confermando ed estendendo il rinvio del pagamento di tasse e contributi. Poi si amplierà la rete di protezione nei confronti di lavoratori e imprese. La Cig sarà finanziata almeno per altri sei mesi, oltre ai due già stabiliti. Oltre al rafforzamento dell' assegno di disoccupazione per i lavoratori a tempo determinato. Verranno confermate le misure per assicurare liquidità e solvibilità alle imprese. Verrà coinvolta Cassa Depositi e Prestiti, in particolare per le grandi aziende. Secondo gli uomini del governo, la Cassa integrazione è volta ad evitare che la probabile crisi del sistema produttivo abbia un impatto sociale devastante. E la tutela del credito punta a ridurre il rischio di fallimento delle imprese meno pronte ad affrontare la difficoltà. Senza

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[§24986080§] giovedì 26 marzo 2020

La Repubblica Fisco e Dichiarazioni

contare che su questo versante sia nell' esecutivo, sia nelle associazioni di categoria corre un brivido si citano gli Npl: i crediti deteriorati. Un loro aumento, causato dai fallimenti aziendali, rischia di assestare un colpo anche al sistema bancario. Poi c' è la seconda direttrice. Quella che viene definita "sviluppista". Il tentativo di frenare la decrescita iniettando denaro nel circuito produttivo. La prima misura sarà regolamentare. Riguarda il Codice Appalti. Allo studio è la sua sospensione per 6-12 mesi. Il tentativo è quello di velocizzare l' assegnazione di tutti gli appalti pubblici. Il volano della ripresa in Italia sono stati storicamente i lavori pubblici. L' idea è di provare a velocizzare l' utilizzo degli investimenti di Stato con i fondi già stanziati e con quelli nuovi. In questo ambito una parte delle risorse sarà destinata a mettere in sicurezza il Paese rispetto ad eventuali crisi dello stesso tipo. Quindi investimenti su Sanità e digitalizzazione. La prospettiva è quella di preparare le infrastrutture nel caso in cui si dovesse rendere necessario affrontare una nuova emergenza sanitaria e il conseguente ricorso ad un diffuso smart working, a cominciare dalla scuola. Nella stessa ottica è in corso di valutazione la possibilità di estendere il cosiddetto bonus assunzioni anche agli over 35. La speranza governativa è di rendere più agevole la programmazione anche alle aziende che non stanno vivendo un periodo di crisi e quelle che, agli occhi dello Stato, potrebbero cambiare il loro status. Alcuni beni, ad esempio, si sono improvvisamente trasformati in beni pubblici essenziali. A cominciare da chi produce mascherine. Mentre sicuramente verrà ampliata la detassazione per gli investimenti già prevista per le imprese. In un primo momento era stata ipotizzata l' opportunità di allargare la platea dei percettori dei cosiddetti 80 euro (già diventati 100). Ma al momento è stata bloccata, anche per evitare un ulteriore dislivello sociale tra chi ha il cosiddetto posto fisso e chi il lavoro lo ha perso. Non sono stati invece presi in considerazione tagli all' Irpef. Secondo, le analisi del Mef non avrebbero in questo momento alcun impatto. Gli effetti si manifesterebbero nel 2021. L' allarme invece è per il 2020. Secondo le proiezioni che circolano nel governo, ma anche secondo quelle dell' Osservatorio sui conti pubblici di Carlo Cottarelli, il Pil a -5% porterebbe il rapporto debito/Pil al 145%. E se si facesse un investimento di 100 miliardi con la possibilità di ridurre la recessione a -2%, quel rapporto scenderebbe al 141%. In questa situazione insomma le logiche della spesa sembrano in grado di offrire una chance di contenimento del debito stesso e non viceversa. Su tutte le riflessioni del governo, infine, resta una variabile: cosa farà l' Europa? Soprattutto accetterà l' emissione di eurobond per finanziare la ripresa in tutto il Continente? In caso contrario il Tesoro potrebbe prendere in considerazione nuovi titoli di Stato a lunga scadenza: 50 o 100 anni. Ma questa è una scelta che verrà dopo aver testato la tenuta dell' Ue. E soprattuttutto dopo aver capito

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[§24986080§] giovedì 26 marzo 2020

La Repubblica Fisco e Dichiarazioni

se davvero questa sfida si può affrontare solo in questi termini e con queste misure. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Allo studio Il governo sta approntando un nuovo decreto che contiene provvedimenti a sostegno dell' economia.

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[§24986081§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Fisco e Dichiarazioni

Istruzioni a REDDITI SP e PF in corto circuito sulle svalutazioni crediti

Per un difetto di coordinamento, l' importo indeducibile delle svalutazioni appare indicabile in due distinti righi

Per i soggetti diversi da intermediari finanziari e imprese di assicurazione, le svalutazioni dei crediti risultanti in bilancio e gli accantonamenti per rischi su crediti sono deducibili, in ciascun periodo d' imposta, nel limite dello 0,5% del valore nominale o di acquisizione (valore di prima iscrizione, in caso di applicazione del principio di derivazione rafforzata ) dei crediti stessi. La deduzione non è più ammessa quando l' ammontare complessivo delle svalutazioni e degli accantonamenti ha raggiunto il 5% del valore nominale o di acquisizione (valore di prima iscrizione, in caso di applicazione del principio di derivazione rafforzata) dei crediti risultanti in bilancio alla fine dell' esercizio ( art. 106 comma 1 del TUIR). Se in un esercizio l' ammontare complessivo delle svalutazioni e degli accantonamenti dedotti eccede il 5% del valore nominale o di acquisizione (valore di prima iscrizione, in caso di applicazione del principio di derivazione rafforzata) dei crediti, l' eccedenza concorre a formare il reddito dell' esercizio stesso ( art. 106 comma 2 del TUIR). Ciò posto, laddove la svalutazione contabilizzata a Conto economico ecceda la soglia di deducibilità fiscale, nel quadro RF del modello REDDITI occorre apportare una variazione in aumento di importo pari all' eccedenza. A tal fine, le società di capitali, gli enti commerciali e i soggetti assimilati devono utilizzare il rigo "residuale" RF31 ("Altre variazioni in aumento"), indicando il codice 41. Non è, invece, possibile utilizzare la colonna 2 ("art. 106") del rigo RF25 ("Svalutazioni e accantonamenti non deducibili in tutto o in parte"), destinata agli intermediari finanziari e alle imprese di assicurazione che deducono svalutazioni e perdite su crediti a norma dell' art. 106 comma 3 del TUIR. Per quanto riguarda le società di persone e le imprese individuali, atteso che intermediari finanziari e assicurazioni non possono, di regola, rivestire tale forma giuridica, fino allo scorso anno le svalutazioni crediti eccedenti il plafond di deducibilità erano indicate nella colonna 2 del rigo RF25 . Le istruzioni alla compilazione dei modelli REDDITI SP e PF disponevano, infatti, che in tale colonna doveva essere riportata "l' eccedenza delle svalutazioni dei crediti e degli accantonamenti per rischi su crediti rispetto all' importo deducibile ai sensi dell' art. 106 del TUIR". Quest' anno, le istruzioni ai modelli REDDITI SP e PF sono state allineate a quelle del modello REDDITI SC, tramite l' istituzione del codice 41 (assente fino ai modelli REDDITI SP e PF 2019), al fine di consentire, anche a società di persone e imprenditori individuali, l' indicazione dell' ammontare indeducibile delle svalutazioni dei crediti nel rigo "residuale" RF31. Il profilo critico concerne il mancato aggiornamento delle istruzioni al rigo RF25, colonna 2, nella quale continua a essere prevista l' indicazione dell'

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[§24986081§] giovedì 26 marzo 2020

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Fisco e Dichiarazioni

eccedenza "delle svalutazioni dei crediti e degli accantonamenti per rischi su crediti rispetto all' importo deducibile ai sensi dell' art. 106 del TUIR". Per quanto sopra, sembra che società di persone e imprenditori individuali possano indicare la variazione in aumento relativa alla suddetta eccedenza, in alternativa : - nel rigo "residuale" RF31 con codice 41; - nel rigo RF25, colonna 2. Necessario rimediare con un provvedimento correttivo delle istruzioni La probabile emanazione, nei prossimi mesi, dei consueti provvedimenti correttivi ai modelli e alle istruzioni potrebbe costituire l' occasione per risolvere tale difetto di coordinamento, in modo tale da rendere univoche,anche per società di persone e imprenditori individuali, le modalità di esposizione nei modelli REDDITI SP e PF della suddetta variazione in aumento.

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[§24986082§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 34 Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

Lombardia sospende Irap e bollo auto

Proroga al 30 giugno 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi, del bollo auto e dell' Irap, la tassa che riguarda le imprese. Lo ha stabilito la delibera approvata, ieri, dalla Giunta regionale su proposta del presidente Attilio Fontana di concerto con l' assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini. Il provvedimento riguarda gli adempimenti tributari e i termini dei versamenti che scadono nel periodo compreso tra l' 8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020 per chi ha il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa in Lombardia, limitatamente all' Irap, addizionale regionale Irpef, Bollo Auto, Ecotassa e Tassa sulle Concessioni (tributi regionali non amministrati in Convenzione con l' Agenzia delle Entrate). Gli adempimenti e i versamenti sospesi potranno essere regolarizzati, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un' unica soluzione entro il 30 giugno 2020. © Riproduzione riservata.

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[§24986083§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

EMERGENZA COVID-19GIUSTIZIA

Manager di Spa o Srl fuori dai 600 euro Non rientrano tra i collaboratori

La possibilità sembra bloccata dall' orientamento delle Sezioni unite Beneficio possibile per artigiani e commercianti anche senza partita Iva

Lorenzo PegorinGian Paolo Ranocchi

Sono molti i quesiti che arrivano al forum del Sole24ore sull' attribuzione dell' indennità di 600 euro per marzo 2020 prevista dagli articolo 27 e 28 del Dl 18/2020. In attesa di conoscere l' orientamento dell' Inps, analizziamo alcuni aspetti critici. L' articolo 27 disciplina l' accesso al bonus per i «liberi professionisti titolari di partita attiva al 23 febbraio 2020» e i «lavoratori titolari di collaborazione coordinata e continuativa attiva alla stessa data». Ulteriori condizioni (valide anche per l' articolo 28) richieste sono il non essere titolari di pensione e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Con il messaggio 88 del 20 marzo l' Inps ha precisato che possono accedere al bonus di 600 euro anche «i partecipanti agli studi associati e alle società semplici con attività di lavoro autonomo di cui all' articolo 53, comma 1 del Tuir». In relazione all' articolo 27 molti chiedono se tra i co.co.co. che possono accedere al bonus, rientrano anche gli amministratori di società di capitali, iscritti alla Gestione separata. Al riguardo va detto che la Cassazione, a Sezioni unite (sentenza 1545/2017) , ha sancito che il rapporto esistente tra amministratore e società non rientra tra i rapporti di co.co.co trattandosi di un rapporto "societario". Per questa via l' accesso sembrerebbe bloccato. L' indennità prevista dall' articolo 28 è riconosciuta ai "lavoratori autonomi" iscritti alle gestioni speciali dell' Ago nella quale rientrano anche artigiani e commercianti (oltre a coltivatori diretti, coloni e mezzadri). Il principale dubbio è se questa indennità possa competere anche ai soci che prestano la propria opera in via esclusiva o prevalente in società (di persone e capitali) iscritti all' Inps. Né la relazione di accompagnamento né la relazione tecnica contribuiscono a risolvere il problema. L' obiezione di chi sostiene che il presupposto per accedere al bonus è che si debba trattare di una partita Iva individuale, si basa sul fatto che l' incipit dell' articolo prevede: «Ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni ...è riconosciuta ...». Ma , a differenza dell' articolo 27 in cui si prevede espressamente che il richiedente sia titolare di una partita Iva, nell' articolo 28 non c' è una precisazione analoga. Anche il messaggio Inps 1288 del 20 marzo scorso, parla genericamente di lavoratori autonomi iscritti alle gestioni artigiani/commercianti, senza precisare, il necessario possesso della partita Iva, il che farebbe supporre una fruibilità più generale. Inoltre non vi è dubbio che il socio di una Snc artigiana (ad esempio) è un lavoratore autonomo

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[§24986083§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

(imprenditore), pur esercitando l' attività in forma collettiva. Infine, se il bonus è finalizzato a ristornare da parte dell' Inps parte (modesta) degli effetti negativi economici patiti nel mese di marzo da artigiani e commercianti per effetto della pandemia , sarebbe ingiusto distinguere tra chi esercita l' attività individuale e chi ha scelto la forma collettiva. Queste considerazioni farebbero supporre che il requisito potrebbe essere la mera iscrizione del richiedente agli elenchi Inps, anche se socio di società. Ed in tempi così difficili per gli operatori commerciali è auspicabile che l' interpretazione dell' istituto di previdenza vada in questa direzione. Convince meno l' attribuzione del bonus anche ai collaboratori e/o ai coadiutori familiari dell' imprenditore individuale non trattandosi, in questi casi, di "lavoratori autonomi" secondo un' interpretazione strettamente letterale della norma. Si segnala, in conclusione, che la corresponsione del bonus prescinde dal fatto che l' attività esercitata dal richiedente, rientri o meno tra quelle sospese nel mese di marzo (come, invece, per il bonus locazioni , in base all' articolo 65 del Dl). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986085§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

FEDERDISTRIBUZIONE

Metro pronta ad esordire nelle vendite al dettaglio

Al via la richiesta di deroga a tempo per la vendita diretta alle famiglie

Enrico Netti

Da cash carry a grande supermercato. È questa la temporanea trasformazione che Metro Italia, con il supporto di Federdistribuzione, vuole applicare ai suoi 49 punti vendita all' ingrosso che da sempre vendono a titolari di partita Iva e ai clienti del canale Ho.re.ca. (Hotel, ristoranti e caffè). Attività praticamente azzerate a causa dalla pandemia cinese che ha fermato le vendite dell' insegna. Da qui la decisione di chiedere al Governo una deroga al posto del necessario cambio di licenza da vendita all' ingrosso a quella al dettaglio per poi aprire le porte a tutti i clienti. Una decisione che finirà con alleggerire la pressione e le code su iper e supermercati. «L' assortimento dei nostri punti vendita può soddisfare anche i bisogni dei consumatori che oggi sono costretti a lunghe code fuori dalle insegne della Gdo - spiega Tanya Kopps, Ceo di Metro Italia -. Con Federdistribuzione stiamo cercando di ottenere la possibilità di aprire temporaneamente i nostri punti vendita ai consumatori finali». È così partita la richiesta di Federdistribuzione al Governo per chiedere la deroga temporanea della licenza di vendita, una misura urgente ed emergenziale affinché anche Metro Italia possa dare un contributo per allentare la tensione che pesa sulla Gdo. Se il Governo concederà la delega anche gli altri 330 cash & carry potrebbero temporaneamente aprire le porte alla spesa delle famiglie. Per altro questa opportunità è già stata concessa in Francia e Austria mentre in Germania è in corso di concessione la delega specifica a tempo determinato che permette la vendita al dettaglio. «Oltre all' ampiezza e la profondità del nostro assortimento con oltre 10mila prodotti alimentari, i nostri spazi, molto ampi, favoriscono la possibilità di mantenere le corrette distanze di sicurezza e i nostri colleghi dei punti vendita sono preparati a gestire eventuali nuovi flussi - sottolinea l' ad di Metro Italia -. Inoltre, nelle nostre strutture commerciali sono in vendita formati di prodotto professionali che consentirebbero di acquistare in un' unica soluzione più prodotto e ridurre quindi il numero di spostamenti dei cittadini per fare la spesa. Tanti cittadini ci hanno già chiesto a gran voce la possibilità di approvvigionarsi presso i nostri punti vendita e in questo momento di emergenza vogliamo e possiamo fare la nostra parte». Da un punto di vista prettamente normativo la licenza di vendita all' ingrosso è assimilabile ad una attività industriale. «Il nostro core business rimane la vendita all' ingrosso ai professionisti indipendenti e con un focus specifico sui consumi fuori casa ma oggi lo scenario in cui operiamo è temporaneamente, ma profondamente cambiato - rimarca Tanya Kopps-. In qualità di distributore di prodotti alimentari

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[§24986085§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

vogliamo potere fare la nostra parte con la riconversione temporanea dell' attività per aiutare la collettività». La possibilità di fare una "grande spesa" rappresenta una valida alternativa alla spesa online e al click&collect che nelle prime settimane dell' emergenza hanno fatto segnare, secondo i dati Iri, aumenti rispettivamente dell' 80% e del 180 per cento. Ma ora anche la capacità di consegna di questi canali mostra i suoi limiti. In Italia Metro conta su 49 negozi cash & carry presenti in 16 regioni e circa 4.100 dipendenti. I prodotti in assortimento sono 30mila di cui oltre 10mila alimentari. Nell' anno fiscale 2018/2019 il valore delle vendite è stato di 1,73 miliardi. La filiale italiana fa capo alla casa madre tedesca, multinazionale presente in 34 mercati tra cui la Cina, con oltre 100mila addetti che servono circa 16 milioni di aziende clienti. Nell' ultimo anno fiscale il giro d' affari ha superato di poco i 27 miliardi di euro. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986086§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 21 Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

Le remunerazioni 2019. Per il presidente Marina Berlusconi 515 mila euro. A Pozzi 679 mila euro

Mondadori, 2,2 milioni a Mauri

Gedi: Cioli incassa 2,6 mln, Marco De Benedetti 225 mila

CLAUDIO PLAZZOTTA

Ernesto Mauri, amministratore delegato del gruppo Mondadori, incassa 2,2 milioni di remunerazione per il 2019, con un incremento del 10% rispetto ai 2 milioni tondi tondi del 2018.I compensi del manager, come spiega la relazione sulla remunerazione, sono composti da una parte fissa, pari a 1.110.000 euro, da 350 mila euro per il patto di non concorrenza, e da 730 mila euro di bonus, tra i quali vi è anche un premio, versato il 30 luglio 2019, per la vendita di Mondadori France. Ma, come accaduto nel 2017, quando si portò a casa una remunerazione di 4,65 milioni di euro, per Mauri gli anni buoni saranno il 2020 e il 2021, quando matureranno i bonus da 1,5 milioni ciascuno per i piani triennali 2018-2020 e 2019-2021. Il presidente della casa editrice di Segrate, Marina Berlusconi, rimane ferma a quota 515 mila euro, mentre il direttore finanziario Oddone Pozzi, che ha appena annunciato l' addio a Mondadori dal prossimo 3 giugno, si intasca 679 mila euro totali (430 mila fissi più 249 mila di bonus) per il 2019, +12% sul 2018. Nel gruppo editoriale Gedi, nato dalla fusione di Gruppo Espresso, Stampa e Secolo XIX, la remunerazione 2019 più alta va all' amministratore delegato Laura Cioli, che ha lasciato il suo incarico alla fine dell' anno scorso e che se ne è andata con 2.649.500 euro, di cui 800 mila come compenso fisso (era stato di 618.482 nel 2018 per otto mesi di lavoro, essendo arrivata il 26 aprile di quell' anno) e 1,85 milioni di liquidazione. Il presidente Marco De Benedetti è stabile a 225 mila euro, mentre il direttore generale stampa nazionale di Gedi, Corrado Corradi, arretra a 294.448 euro (-12,8% rispetto al 2018). © Riproduzione riservata.

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[§24986087§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 6 Il Messaggero Fisco e Dichiarazioni

Un altro mese di rinvio per il fisco

LE MISURE ROMA Ulteriori fondi per sanità e protezione civile, primi indennizzi per le imprese con significative perdite di fatturato. La preparazione del decreto economico di aprile che impegnerà altri 25 miliardi è ancora in corso ma queste dovrebbero essere le voci di spesa più significative, accanto ad un possibile potenziamento degli ammortizzatori sociali reso necessario anche dal blocco per via legislativa di pezzi importanti del mondi produttivo. L' altro grosso nodo da sciogliere nel provvedimento riguarda i versamenti fiscali. Con il testo già in vigore e ora in discussione in Parlamento le scadenze slitteranno a fine maggio e questo ha fatto sì che sul piano contabile gli interventi risultino al momento neutrali: siccome si tratta solo di un rinvio e quindi si presume almeno in teoria che le imposte non versate entrino in cassa più avanti, a giugno, comunque entro l' anno. Ora però in un contesto economico che non è certo migliorato, anzi si è aggravato per il blocco forzato di una serie di settori produttivi, l' esecutivo dovrà decidere il da farsi; al momento l' opzione prevalente è quella di proseguire con un approccio graduale e dunque prevedere un ulteriore rinvio delle scadenze, di un altro mese. Così però si arriva a ridosso di date rilevanti del calendario fiscale come quella relativa alla prima rata dell' Imu e all' autoliquidazione in particolare per i soggetti Iva. L' elemento considerato molto positivamente a Via Venti Settembre è il fatto che il mancato gettito di marzo si sia rivelato molto inferiore a quanto stimato, circa un terzo delle risorse preventivate. Ma come già detto che le cose sono destinate a peggiorare, almeno nell' immediato. In ogni caso il Mef punta ad approvare il nuovo decreto prima di Pasqua, con sufficiente anticipo rispetto alle scadenze fiscali di metà mese. Per evitare altra confusione in un momento complicatissimo per famiglie e imprese. L. Ci. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986088§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 36 Corriere della Sera Industria 4.0

L' iniziativa del romanziere

Dai proventi del libro due borse di studio per ricerche su Covid

Scrivere «per restare a terra», per «tenere a bada i presagi, e per trovare un modo migliore di pensare tutto questo»: così Paolo Giordano sfida, col suo Nel contagio , il silenzio della pandemia. Ma lo scrittore torinese è anche uno scienziato: alle spalle un dottorato in fisica teorica. Per lui credere nella scienza è un fatto concreto. Così, questo libro, oltre che una riflessione è anche un segnale: i proventi dell' autore, infatti, saranno destinati alla creazione di due borse di studio presso la Sissa - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. La prima sull' intelligenza artificiale e l' analisi dei dati applicate all' epidemiologia e riservata a dottori di ricerca italiani e stranieri che abbiano da poco concluso il loro percorso di PhD; la seconda riservata a data journalist italiani per un' indagine sull' epidemia di Covid-19 nel nostro Paese.

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[§24986089§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Industria 4.0

Data tracing, soluzione made in Italy a base di intelligenza artificiale

L' app Pj19 messa a punto da Vetrya utilizza un sistema di mapping che evidenzia correlazioni tra individui e fornisce info sulla diffusione del Covid-19. In campo anche il Cnit

Smartphone e intelligenza artificiale contro il coronavirus . Una delle prime risposte a "Innova per l' Italia", la richiesta di idee e progetti del Governo italiano, arriva da Vetrya. Vetrya propone al governo italiano una soluzione per il tracciamento della diffusione del Covid-19 che si chiama Pj19 e utilizzerà gli smartphone e un sistema di mapping basato su IA , per ricavare correlazioni tra individui e fornire alle strutture competenti i dati sull' andamento del Covid-19. Il progetto sarà supportato anche dal Cnit, che consorzia oltre 37 università e 8 unità di ricerca presso il Cnr. Per Luca Tomassini , presidente e amministratore delegato di Vetrya: "È il nostro contributo al Paese, per supportarlo nella lotta al Covid-19 nel rispetto dei dati degli italiani". WHITEPAPER Secondo Gartner le aziende che non adotteranno l' AI entro il 2022 non saranno competitive Intelligenza Artificiale La soluzione viene proposta in risposta a "Innova per l' Italia", l' iniziativa congiunta promossa dai ministri Paola Pisano (Innovazione tecnologica), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Gaetano Manfredi (Università e ricerca scientifica), a sostegno della struttura del Commissario straordinario per l' emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri. "La nostra soluzione - dice Tomassini - consente di tracciare a livello nazionale la diffusione e correlazione sugli individui del Covid-19, utilizzando dispositivi smartphone e un sistema di mapping basato su intelligenza artificiale, per ricavare correlazioni tra individui e fornire alle strutture competenti l' andamento del Covid-19, consentendone un' analisi dettagliata sulla base dati in tempo reale e permettendo di tracciare i contaminati. Il progetto è indipendente dagli operatori di telecomunicazioni e prevede una applicazione da installare sul proprio smartphone e una piattaforma di analisi delle correlazioni". Il progetto viene supportato dal Cnit, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, che consorzia oltre 37 università e 8 unità di ricerca presso il Cnr. «Voglio sottolineare - ha detto Tomassini - che si tratta di una soluzione tecnologica per intero frutto delle competenze italiane che si avvale del supporto del Cnit, e che intende tutelare nel migliore dei modi il rispetto della privacy e le esigenze di protezione dei dati degli italiani. È fondamentale che tutti i dati devono essere raccolti e custoditi in mani affidabili e pubbliche e oggi queste caratteristiche possono essere rappresentate solo da Sogei, la società del ministero dell' Economia e delle Finanze che rappresenta un polo di eccellenza tecnologica e che custodisce già i dati di 60 milioni di cittadini italiani». @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986090§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Industria 4.0

SOSTENERE LE IMPRESE

finita l' emergenza cambi strutturali

Giuseppe Coco Claudio De Vicenti

Affrontata in maniera incisiva l' emergenza sanitaria, la priorità numero due è salvaguardare l' economia italiana evitando perdite di capacità produttiva e di occupazione che avrebbero effetti pesantissimi oggi e comprometterebbero domani la ripresa post-coronavirus. La crisi indotta dal Covid-19 vede all' opera l' interazione reciproca di riduzioni di offerta e riduzioni di domanda: dalla prima fermata produttiva in Cina, con il venir meno di forniture essenziali per molte nostre imprese, alla caduta della domanda di beni e servizi proveniente dal Paese asiatico; dalla contrazione produttiva di una delle aree chiave dell' economia europea, ossia l' Italia settentrionale, alla riduzione della domanda in tutto il nostro Paese legata alla inevitabile fermata di una parte delle attività economiche. In questa situazione, è necessario operare sui due lati del mercato: contenere la caduta di domanda, sostenendo il reddito delle famiglie; evitare il collasso del tessuto produttivo, assicurando alle imprese la liquidità necessaria a fronteggiare i pagamenti, prima di tutto per il personale, pur in presenza di una pesante caduta di ricavi. Su ambedue i fronti agisce il decreto legge varato dal governo lunedì. Sul primo fronte, di particolare rilievo l' estensione per i lavoratori dipendenti della copertura fornita dagli ammortizzatori sociali e l' indennità introdotta per gli autonomi. Sul secondo, quello della liquidità per le imprese, sono stati rinviati gli adempimenti fiscali e contributivi in scadenza e potenziate notevolmente le garanzie pubbliche sui crediti a breve termine necessari a sostenere la gestione di cassa attraverso l' intervento del Fondo centrale di garanzia e della Cdp. L' insieme di queste norme, che impegna circa 3,7 miliardi sul bilancio pubblico, crea un backstop a sostegno dell' economia reale. I provvedimenti del governo vanno nella direzione giusta. Con alcune avvertenze però. Riguardo a quelli in favore delle famiglie, è essenziale che i tempi di attuazione siano accelerati al massimo. Per quelli sul credito a breve termine, oltre alla questione dei tempi, è importante sia facilitato l' accesso al Fondo centrale di garanzia anche per le piccolissime imprese, per quelle individuali e per le attività di lavoro autonomo e professionali, che rischiano di essere falcidiate molto presto dalla carenza di liquidità. Infine, bisogna essere consapevoli che è probabile che la quantità di risorse messa in campo debba essere potenziata. Sarebbe opportuno allora che il governo segnali da subito la disponibilità a sostenere comunque il sistema economico per tutta la fase dell' emergenza, prevedendo ad esempio la possibilità di stanziamenti addizionali da attivare con procedure semplificate. Ribadendo al tempo stesso l' impegno,

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[§24986090§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Industria 4.0

una volta usciti dall' emergenza, a un percorso stabile di rientro del debito nel quadro della politica europea. Allungando lo sguardo, per il dopo coronavirus avremo bisogno di una politica economica che non torni al business as usual. Prima di tutto perché la rottura che l' epidemia sta determinando nei rapporti di fornitura tra le imprese richiederà una ricostruzione delle filiere produttive e commerciali all' interno e all' estero che non sarà né breve né scontata. In secondo luogo perché, come notava Gianni Toniolo su queste stesse colonne, andranno finalmente affrontati i problemi strutturali dell' economia italiana. In particolare, la carenza di investimenti. Finita l' emergenza bisognerà finalmente gettare le fondamenta per un ciclo di investimenti privati e pubblici sostenuto e stabile nel tempo. Non basteranno per questo meccanismi di garanzia al credito e misure come quelle di industria 4.0 e del credito d' imposta Sud. Serviranno soprattutto segnali chiari di stabilità normativa e finanziaria e di sblocco di nuove direttrici di sviluppo. Una politica di bilancio basata su un orizzonte almeno triennale, superando definitivamente la pratica delle clausole di salvaguardia che la schiacciano sulla dimensione annuale. Chiarezza e stabilità delle regole del gioco: sfoltimento delle procedure autorizzatorie e degli adempimenti, superamento del gold plating, riduzione drastica delle possibilità di contenzioso, rapidità della giustizia civile. Priorità in bilancio a investimenti pubblici e sostegno di quelli privati orientati a promuovere innovazione e crescita centrate su ambiente, infrastrutture, cultura e salute. Professore ordinario di Economia Politica, Università di Bari e Firenze Professore ordinario di Economia Politica, Sapienza Università Roma e Luiss G. Carli © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986091§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 27 Il Messaggero Industria 4.0

GIOCHI E NON SOLO 2021, L' ABBUFFATA

Il rinvio delle Olimpiadi si somma a quello dell' Europeo: per il prossimo anno si prevede un super affollamento dei calendari. Qualche evento dovrà saltare

LO SCENARIO ROMA Due anni in uno: non è lo slogan pubblicitario di un istituto di recupero scolastico, ma è lo sport del 2021. È un anno dispari, e dunque senza previsione di Olimpiadi né di grandi tornei di calcio continentali, come l' Europeo o la Coppa America, che è l' equivalente sudamericano. E invece dovrà ospitare, insieme con i previsti mondiali di atletica (Oregon '21, Stati Uniti) e di nuoto (Fukuoka '21, Giappone), anche questi insieme con tutto il già affollatissimo calendario annuale, che prevede un Evento al giorno, più o meno, a maggior gloria e incasso di diritti televisivi e relativi canoni a pagamento. Molti diritti e, talvolta, pochi doveri. Questo è l' anno che verrà, e che annuncerà, si spera, una ripresa del mondo, pure se il troppo stroppia, perfino lo sport, talvolta. Basti pensare alle settimane di calcio ordinario, che non lascia più libera una serata fra coppe e campionati. Libera non solo mentalmente. Bisognerà che di competenza lavori di algoritmo per riuscire ad incastrare questo e quello. Un puzzle di migliaia di pezzi, che sarò opera improba incastrare senza l' aiuto di una intelligenza artificiale (non artificiosa, s' intende). Per fare pochi esempi: i mondiali di atletica nella città di Eugene sono in calendario dal 6 agosto; quelli di nuoto li avranno preceduti poco prima, dal 21 luglio all' 1 agosto. Tokyo2020, i Giochi ora rinviati, dovevano svolgersi, in perfetta sovrapposizione, dal 24 luglio in poi. Qualcuno dovrà farsi più in là, sempre che il Covid-19 lo permetta: gli atleti, che sono il vero motore di tutto, prenderanno i mondiali come preparazione ai Giochi o come consolazione, a distanza di tempo, giugno o settembre inoltrato? I mondiali saranno spostati di un anno ed andranno così a impattare sui campionati continentali, quelli Europei già previsti nell' agosto di quell' anno, e Roma ne è una assegnataria. A giugno, con gli Europei di calcio e la Coppa America in corso? Quale sport andrà a fare loro concorrenza televisiva, che è poi la prima fonte d' ogni introito? BENEVOLI E gli sponsor internazionali, forse alle prese con altri problemi di recessione, saranno sempre benevoli? Grandi temi e problemi per l' anno che verrà, dispari. Ma è probabile che, come è sempre accaduto, pure considerando tutte le variazioni che la modernità ha comportato, lo sport ancora una volta possa costituire, pure se la Grande Politica non lo ammette, la bussola che indicherò il cammino della ripresa. Accadde nel dopoguerra, nel '45, quando il Giro d' Italia osò programmare un arrivo di tappa a Trieste, ancora preda bellica; accadde a Londra '48, quando i Giochi Olimpici fecero ben capire che si poteva ricostruire un mondo nuovo tra le macerie della città bombardata. E' l' occasione. Da studiare attentamente, calendario alla mano, Comitato internazionale olimpico, Tokyo, Federazioni mondiali e nazionali tutte insieme. E magari chissà che questo eccezionale anno dispari non possa divenire un anno in più di Federer,

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[§24986091§] giovedì 26 marzo 2020

Il Messaggero Industria 4.0

che è il tennis, non possa mantenere un anno in più di Federica Pellegrini, che è il nuoto, non riconsegni all' Italia di Roberto Mancini uno Zaniolo in più. Piero Mei © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986092§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 12 La Nazione Industria 4.0

I robot non si infettano, allora perché non usarli contro il Covid-19? L' editoriale 'Combating ...

I robot non si infettano, allora perché non usarli contro il Covid-19? L' editoriale 'Combating Covid-19The role of robotics in managing public health and infectious diseases', firmato dai massimi esperti internazionali di robotica e pubblicato su Science Robotics, offre idee e soluzioni per combattere l' epidemia con la cooperazione tra esseri umani e robot. La robotica può rivelarsi utilissima nell' assistenza clinica, logistica e sicurezza.

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[§24986093§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 13 La Stampa Industria 4.0

Atenei, centri di ricerca e laboratori: è uno sforzo senza precedenti

Il network della scienza Usa punta a raggiungere il vaccino

GIANNI RIOTTA

gianni riotta New York «Contagion», spettacolare film di Steven Soderbergh, 2011, con Matt Damon, Gwyneth Paltrow e Kate Winslet, immagina un' epidemia che, trasmessa dai pipistrelli di Hong Kong allo chef di un ristorante, minaccia il mondo con i suoi virus. Se vi pare anticipi la pandemia, con mostruosa precisione, è grazie al professore di epidemiologia della Columbia University W. Ian Lipkin, consulente del regista. A metà gennaio, il dottor Lipkin, mentre l' area di Wuhan cade nella morsa Covid-19, lascia il campus dell' università e va a studiare i primi casi, aiutando i colleghi cinesi. Alla fine della quarantena, tornato a casa, positivo ai test, commenta: «S' è capitato a me, può capitare a chiunque, il virus è dappertutto, anche in America». Per combatterlo, milioni di colleghi di Lipkin, ovunque nel mondo, si stanno mobilitando in una campagna scientifica che non ha precedenti nella storia umana. Uniti 24 ore al giorno dai social media, a dispetto dei fusi, medici, microbiologi, biologi, data scientists, esperti di reti, comunicano con strumenti sconosciuti ai loro colleghi negli anni 2000, al tempo della Sars. La piattaforma Slack è impugnata, per esempio al Wisconsin National Primate Research Center, per un dialogo di sms costante e già il 22 gennaio si cominciava a lavorare a un modello comune per affrontare poi la malattia. La differenza con il passato è nella gigantesca galassia di dati disponibile oggi, prodotta in gran parte negli ultimi 24 mesi. L' informazione è disponibile, ma servono strumenti, tempo computer e operatori per analizzarla. Kai Kupferschmidt, corrispondente del magazine «Science», cita la storica testata «The New England Journal of Medicine», che pubblica il primo articolo scientifico su Covid-19 solo 48 ore dopo averlo ricevuto, tagliando i tempi di verifica al minimo. Anziché operare rinchiusi nel loro laboratorio, come in passato, gli scienziati mettono online, in tempo reale per esempio su twitter, i passi avanti fatti, permettendo dunque a ospedali e istituti lontani di assimilarli e corroborarli. Un istituto italiano di prima linea è in contatto quotidiano con un' università americana (i docenti ci han chiesto di non esser citati) e test, campionature, curve di progresso del male vengono confrontati negli Usa, non appena raccolti in corsia a Milano. «Abbiamo creato una biblioteca di sapere in un mese e mezzo» riconosce Jeremy Farrar, del Wellcome Trust. Su richiesta dell' Office of Science and Technology Policy (Ostp) della Casa Bianca, è stato assemblato al volo un database con ogni informazione sul virus: la National Library of Medicine ha elencato le pubblicazioni scientifiche, Microsoft ha impegnato gli algoritmi collazionando le voci più rilevanti, l' Allen Institute for Artificial Intelligence le ha mutate da pagine web e pdf in testi leggibili via via da nuovi algoritmi (disponibile AI2's Semantic Scholar website ). L' Ostp vuole ingaggiare l'

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[§24986093§] giovedì 26 marzo 2020

La Stampa Industria 4.0

Intelligenza artificiale contro il virus, spezzando i problemi complessi a compiti ridotti, e lasciandoli risolvere alla massa dei collaboratori. Premi da 1000 dollari sono assegnati agli sviluppatori che, per primi, trovano la soluzione a un task particol. «Anziché attendere il lavoro di un genio - sorride stanco un informatico di Princeton University - lanciamo contro l' epidemia 50.000 lillipuziani online, più forti di ogni Gulliver». La scorsa settimana, calcola Kupferschmidt, 261 articoli sono stati pubblicati dalle riviste scientifiche, ma ben 283 sono apparsi sui «preprint», le anticipazioni online e i loro server, bioRxiv e medRxiv, sono schiacciati dalle nuove proposte, "almeno 10 al giorno" dice John Inglis del Cold Spring Harbor Laboratory, diretto a lungo dal leggendario premio Nobel Jim Watson. Neppure il leggendario Watson, padre del Dna, avrebbe potuto però da solo reggere a questa armata di cervelli, collegati online. La prossima volta che leggerete il solito ignobile post contro la scienza, «camici bianchi servi dell' industria farmaceutica», mentre girano i falsi video sul virus nato in laboratorio e i post attribuiti al consulente del nostro governo Gunter Pauli, che addossa i morti del virus alla rete 5 G, pensate grati ai milioni di uomini e donne che spendono il meglio di sé per salvarci la vita. - Instagram @gianniriotta © RIPRODUZIONE RISERVATA Un centro di prima accoglienza nel New Jersey il caso reuters.

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[§24986094§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Industria 4.0

LA COMPETIZIONE CON LA CINA

il ruolo europeo su ricerca, 5g e sicurezza

Leonardo Bellodi

Provenienza geografica a parte, coronavirus e Huawei hanno un fattore che li accomuna: impongono entrambi una riflessione sul concetto di sicurezza nazionale, su quali settori siano meritevoli di protezione, sacrificando sull' altare dell' interesse nazionale l' economia aperta. Covid- 19 e 5G impongono di estendere la portata degli strumenti a protezione dell' interesse generale. Il Covid-19 sta avendo pesanti effetti sulle Borse e molte società strategiche sono diventate più contendibili. Vanno dunque rafforzate le attenzioni e gli strumenti di protezione. Inoltre, questa esperienza ci insegna che vi sono nuovi ambiti che devono essere ricompresi nell' alveo di quelli tutelati dalla golden power: quelli medicali in primis. Discorso analogo vale per il nuovo Santo Graal tecnologico, il 5G, che continua ad alimentare il dibattito tra chi è a favore di una posizione di estremo rigore nei confronti della Cina, facendo prevalere il concetto di sicurezza nazionale rispetto a considerazioni di carattere economico e chi invece vuole salvaguardare il modello di "economia aperta", limitandogli interventi. Il 5G sta diventando la nuova Guerra fredda del nostro secolo e a ragione: è 200 volte più veloce del 4G e sarà essenziale per l' intelligenza artificiale, la costruzione di smart city, i pagamenti digitalizzati per non fare qualche esempio. È anche una tecnologia estremamente complessa con migliaia di fornitori diversi e che presenta una particolarità: la rete da fisica diventerà virtuale e flessibile, definita da software molto sofisticati. Queste caratteristiche presentano una duplice criticità: è estremamente difficile controllare migliaia di fornitori e soprattutto un software è molto più vulnerabile e penetrabile da agenti esterni rispetto a un sistema i cui principali componenti sono fisici. Non vi è più un centro, un cuore del sistema da monitorare, vi sono invece infiniti angoli e altrettante potenziali backdoor. È chiaro a tutti che la Cina è molto più avanti di qualsiasi altro Stato del mondo nella ricerca e sviluppo in questo settore a differenza di quanto è avvenuto per il Gsm o il 4G. Ciò preoccupa non poco gli Stati Uniti in primis che ritengono che non sia possibile distinguere in questo ambito cosa è strategico e cosa si deve controllare o limitare. I timori non sono senza fondamento: dal 2017, una nuova legge cinese permette al governo di ordinare a società con sede nello Paese di spegnere gli apparati o, forse peggio, di utilizzare le loro infrastrutture per fini di intelligence. Certo c' è chi fa notare che qualsiasi altro Stato avrebbe le stesse possibilità nel momento in cui sviluppasse e usasse la stessa tecnologia. E non è detto che i fornitori americani o europei siano più

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[§24986094§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Industria 4.0

affidabili di quelli cinesi in termini di relazioni "particolari" con lo Stato di appartenenza. Vero, ma tutto dipende dal regime giuridico, dalla rule of law, dal sistema di checks and balances del Paese. Vi è poi un altro aspetto da considerare: la Cina non ha una vera e propria economia di mercato, presentando caratteristiche tipiche di un' economia di stato (dirigismo industriale, controllo sulle produzioni, sussidi e così via). D' altro lato è vero che le perdite economiche per le industrie europee e americane ammonterebbero a centinaia di miliardi di euro nel caso in cui non potessero collaborare con le industrie cinesi nell' ambito del 5G. Il 5G è solo un esempio, anche se il più eclatante ed attuale, del dilemma che impatta sempre di più sulla sovranità dello Stato: sicurezza nazionale da una parte, benessere economico e sviluppo di nuove tecnologie dall' altra. Vi sono dei casi in cui non è possibile un compromesso: determinate scelte economiche devono cedere il passo alla sicurezza dello Stato in nome di un interesse generale: e questo vale tanto per le telecomunicazioni che, come in questi giorni abbiamo imparato, per il settore medicale. Ma sia il virus che il 5G ci consentono di cogliere un' opportunità. Durante la Guerra fredda, gli Stati Uniti hanno investito pesantemente nella ricerca scientifica e tecnologica per vincere la sfida con l' Unione Sovietica. E a prescindere dalla situazioni belliche, la cooperazione tra pubblico e privato è fondamentale. Nel 2019 un terzo dei brevetti statunitensi è stato finanziato con fondi federali. Il touch screen e il Gps sono il prodotto di ricerche finanziate dal ministero della Difesa. Le batterie della Tesla, le tecnologie per lo sviluppo dello shale gas che ha consentito agli Stati Uniti di diventare esportatori di energia, i Led sono brevetti realizzati grazie a fondi del ministero dell' Energia. Lo stesso modello può essere applicato alla ricerca scientifica in ambito medicale, creando forti legami tra il pubblico e il privato per affrontare le pandemie del futuro. Un solo Paese non basta per vincere queste enormi sfide: l' Europa può giocare un ruolo, pensando a un modello di "sicurezza nazionale comunitario", finanziando ricerca scientifica, tecnologie e processi per preservarlo. D' altronde, non è quello che fa la Cina? Adjunct professor alla Luiss © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986095§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Industria 4.0

GLI APPUNTAMENTI

Iniziative del Sole24 Ore per l' emergenza Covid-19

MUDEC, ROBOTICA E COVID-19 Oggi alle 18 sull' account Instagram del Sole24 Ore, video intervista in diretta con Alberto Mazzoni, bioingegnere della Scuola Sant' Anna di Pisa curatore della mostra "Robot al Mudec". Argomento: «Come la Robotica può aiutare nella lotta al Coronavirus». RADIO24 E DIDATTICA A DISTANZA Da ieri online (https://www. radio24.ilsole24ore.com/programmi/solo-in-podcast) i podcast di Radio24 dedicati alla didattica a distanza. LE DIRETTE Ogni giorno due appuntamenti in diretta: dalle 12 alle 13.30 "Il Sole risponde": giornalisti ed esperti rispondono su temi della crisi ; dalle 16 alle 17: "Sotto osservazione", un punto su come cambia la nostra vita in isolamento. LA MAPPA L' andamento dell' epidemia in Italia e nel mondo nella Mappa di Lab24 (https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/) con grafici in aggiornamento e nuove analisi. UN AIUTO PER CREMONA Il Sole 24Ore, con Radio 24 e Radiocor sostengono l' Azienda sociosanitaria di Cremona. I fondi raccolti verranno utilizzati per rafforzare la terapia intensiva. Eventuali bonifici a Asst Cremona, Banco Popolare, via Giuseppina 12, agenzia 4; Iban: IT25 K 05034 11440 000000001862.

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[§24986096§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

Intelligenza artificiale, arma contro le epidemie: ecco come

L' affermazione che oggi l' IA è una potente arma contro il covid-19 è solo in parte vera e rischia di diventare controproducente, di portare a decisioni poco informate. La mission, piuttosto, è far sì che ora politica, imprese e sanità arrivino a fidarsi di questi strumenti in modo da accelerare la reazione alle epidemie

Ma quanto l' Intelligenza Artificiale ci può aiutare nell' affrontare l' attuale epidemia da Covid-19 ? La risposta può soprendere: poco, molto poco. A giudicare dallo stato dell' arte della scienza. Ma l' AI potrà essere un' arma a disposizione per le prossime epidemie che certo l' umanità dovrà (si teme sempre più spesso) affrontare. Indice degli argomenti Quando e da chi è stato intercettato il Covid-19 Un primo segnale di utilità dell' AI in questo campo arriva in realtà già nella lotta al Coronavirus. La prima a rendere noto il problema legato all' epidemia, fu proprio un' azienda canadese proprietaria di una piattaforma di Intelligenza Artificiale di monitoraggio della salute: era il 30 dicembre 2019 . Poco dopo mezzanotte, la piattaforma della società BlueDot ha compreso la problematica dall' analisi di un gruppo di casi di "polmonite insolita ", verificatesi in un mercato della città cinese, e l' ha segnalata. L' azienda canadese, fondata da Kamran Khan, professore di medicina e salute pubblica presso l' Università di Toronto, è nata dopo l' esperienza del suo fondatore come epidemiologo e medico nel trattamento di pazienti a Toronto durante l' epidemia di sindrome respiratoria acuta grave (SARS) del 2003. La società utilizza un algoritmo che analizza le notizie in diverse lingue , cerca e analizza in rete quelle sulle malattie degli animali e delle piante e i comunicati ufficiali per avvisare, in anticipo, i propri clienti in modo tale che possano evitare zone pericolose come stava, potenzialmente in quei giorni, diventando Wuhan. In realtà, anche un servizio chiamato HealthMap , dell' ospedale pediatrico di Boston, aveva raccolto questi primi segnali, così come fece Metabiota , un' azienda (con sede a San Francisco) che dispone di una piattaforma che offre informazioni dettagliate per oltre 120 agenti patogeni distinti insieme a profilo, storia e statistiche aggiornate sulle malattie. L' IA ci salverà dal coronavirus? Tornando alla domanda iniziale, è certamente difficile rispondere, come è facile - invece - vedere che altri progetti in cui l' IA viene esplorata come strumento diagnostico o utilizzato per aiutare a trovare un vaccino sono ancora nelle loro fasi iniziali. Anche se avranno successo, ci vorrà del tempo - ragionevolmente diversi mesi - per mettere queste innovazioni nelle mani degli operatori sanitari che ne hanno e ne avranno bisogno. L' affermazione che oggi l' IA è una nuova e potente arma contro le malattie è solo in parte vera e rischia di diventare controproducente: troppa fiducia nelle capacità dell' IA, a volte associata a qualcosa di magico e fantastico, potrebbe portare a decisioni poco informate

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[§24986096§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

. Per essere chiari: non credo che l' IA ci salverà dal coronavirus o, almeno, non questa volta. Ma, altrettanto chiaramente, è vero che ci sono tutte le possibilità che le ultime tecnologie informatiche giocheranno un ruolo più importante (e più utile) nelle future epidemie a patto di apportare grandi cambiamenti, anche non facili, su tre aree principali in cui l' IA può portare vantaggi: previsione, diagnosi trattamento. Previsioni (e cosa farne) Aziende, come le già citate BlueDot e Metabiota, utilizzano algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per monitorare i notiziari e i rapporti sanitari ufficiali in diverse lingue in tutto il mondo, alla ricerca di citazioni relative a malattie ad alto impatto (per fare un esempio: coronavirus, HIV, tubercolosi). I loro strumenti predittivi sono anche in grado di utilizzare, nei loro modelli di analisi, i dati relativi agli spostamenti e ai viaggi aerei per valutare il rischio che gli hub di transito possano ricevere, in arrivo o in partenza, persone infette o potenzialmente infette. I risultati sono abbastanza precisi e, certamente, incoraggianti. Per fare un esempio, uno degli ultimi rapporti pubblici di Metabiota, reso noto il 25 febbraio, prevedeva che il 3 marzo ci sarebbero stati 127.000 casi di Coronavirus in tutto il mondo. Pur avendo superato di diverse migliaia di unità, Mark Gallivan il direttore scientifico dell' azienda, afferma che questo è un margine di errore ben giustificabile per questo tipo di elaborazioni. Allo stesso modo aveva previsto in un elenco i paesi che avrebbero avuto maggiori probabilità di nuovi contagi, tra cui Cina, Italia, Iran e Stati Uniti. Sappiamo tutti com' è andata effettivamente: questi sono tra i paesi più contagiati al momento . Altre aziende, come Stratifyd - una società con sede a Charlotte, nella Carolina del Nord - si preoccupano di monitorare i social media : analizzando post di Facebook e Twitter effettua una relazione e un confronto con dati prelavati da fonti come il National Institutes of Health, l' Organizzazione mondiale per la salute degli animali e il database globale di identificatori microbici (che memorizza le informazioni sul sequenziamento del genoma). WHITEPAPER Secondo Gartner le aziende che non adotteranno l' AI entro il 2022 non saranno competitive Intelligenza Artificiale Il lavoro di queste aziende è certamente impressionante e, anche grazie alla capacità di "ascoltare" su una gamma molto ampia di fonti, dimostra il grado di bontà che ha raggiunto l' apprendimento automatico negli ultimi anni. Forse il vero problema resta cosa fare di queste analisi previsionali. BlueDot ha individuato correttamente alcune città nel percorso del virus e ciò avrebbe potuto consentire alle autorità di prepararsi, allertare gli ospedali e mettere in atto misure di contenimento. Ma, con l' aumentare della scala dell' epidemia, le previsioni diventano meno dettagliate, meno specifiche. È altrettanto vero che le analisi rilasciate Metabiota, sui paesi che sarebbero stati colpiti, erano corrette, ma che cosa fare con tali informazioni è certamente difficile per chi deve prendere decisioni che impattano sulla collettività. Un ulteriore ragionamento va fatto sul grado di precisione che andrà diminuendo al progredire dell' epidemia: dati affidabili, necessari agli algoritmi di IA per poter effettuare con precisione le analisi, sono ancora difficili da trovare sull' epidemia Covid-19 in corso; c' è stata confusione, nel tempo, sui sintomi e su come avviene il contagio tra le persone; nazioni differenti

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[§24986096§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

utilizzano modi differenti per registrare i dati (si pensi a chi classifica come deceduti per questo virus pazienti che sono mancati a causa del contagio e anche per altre patologie pregresse ma positivi al virus). Da non dimenticare che, per poter ottenere il miglior risultato possibile di analisi e predizione, oltre ai dati, sarebbe necessario avere un quadro preciso di quanto sta accendo in questi giorni : chi lavora da casa, chi si era messo in quarantena autonomamente, chi si lava o non si lava le mani, e così via. Ma se l' IA ha bisogno di molti più dati da fonti certe, qualificate e affidabili per essere utili in questi temi che ci toccano così da vicino in queste settimane, le strategie per riuscirci possono essere poco comprensibili alla maggior parte delle persone: per ottenere previsioni migliori dall' apprendimento automatico, dobbiamo avere e condividere più dati . Il vantaggio, da non tralasciare, è che questa messa in comune può essere fatta in maniera anonima, facendo in modo che, partendo da specifici attributi (età, sesso, patologie pregresse), possa essere impossibile risalire all' identificazione di una persona fisica. Apixio, un' altra azienda americana di analisi sanitarie tramite IA, ha annunciato di aver creato algoritmi in grado di estrarre informazioni dai registri medici dei pazienti e suggerisce che, per poter studiare fenomeni importanti come il Codiv- 19, dovrebbero essere resi accessibili i registri medici provenienti da tutti gli Stati Uniti : questo potrebbe permettere di identificare automaticamente le persone più a rischio di infezione a causa di una condizione pregressa. Le risorse disponibili, in questo modo, potrebbero così essere concentrate su quelle persone che ne hanno maggiormente bisogno. I dati sanitari, inoltre, potrebbero e dovrebbero essere condivisi tra le nazioni, anche perché i contagi non seguono confini geopolitici . Si potrebbe arrivare a un accordo internazionale che permetta e consenta di rilasciare dati in tempo reale su diagnosi e ricoveri ospedalieri, che potrebbero poi essere inseriti in modelli di apprendimento automatico su scala globale per analisi di contagi e pandemie. A oggi, possiamo solo sfruttare al massimo i dati che abbiamo. Diagnosi precoce Oltre a prevedere il decorso e l' evoluzione di un' epidemia, molti sperano che l' IA aiuti a identificare anche le persone che sono state contagiate. Su questo aspetto, queste tecnologie, hanno una comprovata esperienza: i modelli di apprendimento automatico per l' esame delle immagini mediche possono rilevare i primi segni di malattia che i medici "umani" potrebbero far fatica a evidenziare rapidamente (ci sono diversi esempi su malattie degli occhi, condizioni cardiache, cancro). Il punto sostanziale è che i modelli sui cui si basano i complessi algoritmi di apprendimento automatico richiedono in genere molti dati da cui poter imparare. Alcuni documenti sono stati pubblicati online nelle ultime settimane suggerendo che l' apprendimento automatico possa essere in grado di diagnosticare Covid-19 da scansioni del tessuto polmonare se addestrato per individuare segni rivelatori della malattia nelle immagini. Oggi, a quanto pare, non è ancora chiaro se l' imaging sia la strada da percorrere , perché sembra che i segni fisici della malattia non appaiano immediatamente nelle scansioni ma solo dopo qualche tempo dall' insorgere dell' infezione, rendendolo non molto utile questa strada come diagnosi precoce. Questo non vuol dire che non potranno essere costruiti strumenti di IA per rilevare le prime fasi della malattia nei futuri focolai: anche in questo caso, la condivisione

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[§24986096§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

di più dati sui pazienti aiuterà certamente , così come le tecniche di apprendimento automatico che consentono di realizzare modelli di analisi anche quando sono disponibili pochi dati. Trattamento I dati sono anche essenziali per permettere all' intelligenza artificiale di sviluppare trattamenti per la malattia. Una tecnica per identificare possibili candidati, a nuovi o differenti farmaci, è quella di utilizzare algoritmi di progettazione generativa, che producono un gran numero di potenziali risultati e così da poter essere vagliati per evidenziare quelli che vale la pena esaminare più da vicino. Questa tecnica, ad esempio, può essere utilizzata per cercare rapidamente tra milioni di strutture biologiche o molecolari, un' attività che richiederebbe uno sforzo, in termini di tempo e di risorse, molto grande se gestita solo da "umani". SRI International , azienda basata nella Silicon Valley in California, sta collaborando allo sviluppo di uno strumento di intelligenza artificiale in grado di utilizzare tecniche di apprendimento automatico (machine learning) e apprendimento profondo (deep learning) per individuare nuovi candidati per farmaci in modo che gli scienziati possano valutarne al meglio per l' efficacia. Restando nella teoria, perché pur trattandosi di una possibilità resta - oggi - molto lontana, le elaborazioni di IA potrebbero essere utilizzate anche per prevedere il decorso del coronavirus, ad esempio eseguendo algoritmi di apprendimento senza supervisione per simulare tutti i possibili percorsi di evoluzione. Resta, in ogni caso da sottolineare, che l' intelligenza artificiale non sarà in grado di prevedere i focolai di malattie da sola, indipendentemente dalla quantità di dati che si è in grado di ottenere ed elaborare . La missione principale è fare in modo che i leader politici, le imprese e la sanità arrivi a fidarsi di questi strumenti in modo da cambiare in maniera radicale la velocità con cui possiamo reagire alle epidemie. Per sfruttare al meglio l' intelligenza artificiale occorreranno molti dati, tempo e un coordinamento più proficuo tra i molti soggetti diversi. Tutte cose, queste, che adesso sono (purtroppo) molto scarse. Per tutti questi ragionamenti è fondamentale ragionare e discutere insieme, come aziende, organizzazioni non profit, governi, scienziati e medici, per portare le informazioni più ricche e le migliori tecnologie per far fronte alle sfide, come l' attuale Covid-19. Proprio per accelerare sul tema di stretta attualità, in questi giorni, è stata annunciata una collaborazione tra diversi soggetti per creare il COVID-19 Open Research Dataset (CORD-19): oltre 29.000 articoli accademici per COVID-19 e la famiglia dei coronavirus. La motivazione alla base dello sforzo del CORD-19 è quella di rendere la ricerca e le scoperte più efficienti e di accelerare i progressi verso soluzioni alla pandemia. Il set di dati leggibile automaticamente è stato costruito con una collaborazione tra Microsoft, la National Library of Medicine (NLM), l' Allen Institute for AI, la Georgetown University, la Chan Zuckerberg Initiative, Kaggle e la White House Office of Science and Technology Policy (OSTP). Al momento un grandioso lavoro tra diverse organizzazioni in cui competenza, passione, entusiasmo e creatività sono le fondamenta principali. WHITEPAPER Cos' è cos' è l' imaging multiview e in quali ambiti può trovare applicazione? Intelligenza

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[§24986096§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

Artificiale Intelligenza Artificiale @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986097§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Industria 4.0

Internet of Sense e Brain Cloud: Zte avvia il "cantiere" 6G

Il team di ricerca già impegnato sul prossimo standard mobile nonostante non arriverà prima del 2030. Intelligenza artificiale, realtà aumentata e quantum computing i tre ingredienti della ricetta futura

Mentre le telco lavorano sul roll-out di reti e servizi 5G l e aziende cinesi già si proiettano nel futuro delle telecomunicazioni di sesta generazione, il 6G . È il caso di Zte , il cui direttore della ricerca 6G, Fang Min , già è al lavoro col suo team per rendere la prossima generazione delle Tlc mobili realtà nel 2030 . Min è intervenuto al 6G Wireless Summit , l' evento annuale che quest' anno si è tenuto in video conferenza. "La rete 6G dovrebbe essere capace di sostenere un picco di data rate di 1 Tbps , un data rate per utente di 20 Gbps e una capacità di traffico di 100 Gbps ", ha spiegato il top manager di Zte. Min ha anche citato nuove tecnologie come la "connettività 3D" e le comunicazioni "new horizon", di cui fanno parte il "brain cloud" o il "qubit" , il cuore del quantum computing . Il team di Zte sta attualmente sviluppando quello che il direttore della ricerca sul 6G Min ha definito una "archietttura intelligente" per la nuova tecnologia, che include "radio, copertura e evoluzione intelligenti". Non è solo Zte a impegnarsi con convinzione sul 6G: s ulle reti di comunicazione mobile tutta la Cina si è messa a correre. Mentre è ancora impegnata nelle implementazioni del 5G, l a Tigre asiatica ha fatto partire la ricerca e sviluppo sullo standard successivo: il ministero della Scienza e della tecnologia cinese ha reso noto a novembre scorso che istituirà due gruppi di lavoro specificamente rivolti alle attività di R&D sulle reti mobili di sesta generazione. Il primo gruppo unirà gli enti governativi con competenze nelle Tlc e nella ricerca e si occuperà di promuovere e indirizzare la ricerca e sviluppo sul 6G. Il secondo sarà invece composto da 37 università, centri di ricerca e aziende che si dedicheranno alle specifiche tecniche del 6G e forniranno consulenza al governo. Il vice- ministro della Scienza e tecnologia Wang Xi ha ammesso che il 6G è agli albori e ancora mancano standardizzazione e chiari scenari di applicazione. Ma i vendor cinesi guardano avanti: lo scorso settembre sul 6G è intervenuto anche il ceo di Huawei , Ren Zhengfei, affermando che la sua azienda sta lavorando sul nuovo standard ; la tecnologia muove ora i primi passi e la commercializzazione avverrà tra alcuni anni.

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[§24986098§] mercoledì 25 marzo 2020

Digital 4 Biz

Industria 4.0

Migliorare la relazione con il cliente: dal CRM all' Intelligenza artificiale

Un' esperienza omnichannel e un' assistenza efficace e personalizzata sono la chiave di volta per una strategia vincente di Customer relationship management. Occorre spezzare i silos di dati, potenziare il CRM e integrare sempre più tecnologie di AI e Machine learning. Il risultato? Cliente fidelizzato e brand più competitivo

Un' esperienza personalizzata e un' assistenza clienti efficace sono i fattori principali per la scelta di un brand per il 77% dei consumatori. Il dato, che emerge da uno studio globale di Forrester Research, ben rappresenta il cambiamento in atto tra chi fa acquisti: l' utente vuole guidare attivamente il brand a offrire ciò che considera utile o di valore. Inoltre, i consumatori - anche in Italia - sempre più spesso adottano un utilizzo ibrido dei canali di vendita (online/offline) e i punti di contatto digitali assumono un ruolo più rilevante. Per questo fornire un customer journey veramente omnicanale, che integra l' assistenza a ogni passo, è determinante per le aziende per migliorare la relazione con il cliente, costruire relazioni personalizzate e durature e ottenere un vantaggio competitivo. La sfida per i brand è fare un salto sia culturale che tecnologico , sfruttando i Big data e avanzati strumenti di analytics e spingendo sui sistemi di CRM e sulle tecnologie di automazione e intelligenza artificiale per unificare tutti i dati sul cliente e i canali di contatto e instaurare un dialogo costante col consumatore. Indice degli argomenti Omnichannel e CRM per migliorare la relazione con il cliente L' omnicanalità si riferisce alla gestione sinergica dei vari punti di contatto e canali di interazione tra azienda e consumatore (negozi, call center, social media, app mobili). Come evidenziato dall' Osservatorio Customer Experience del Politecnico di Milano, il 63% delle aziende grandi e medio-grandi in Italia la considera una direzione fondamentale di sviluppo strategico. Nel sistema interconnesso tra tutti i punti di contatto col cliente è cruciale spezzare i silos e permettere ai dati di passare tra i diversi canali per garantire un' esperienza uguale e senza interruzioni su tutti i touchpoint: solo così si costruisce una strategia vincente per la customer experience . Il CRM resta uno strumento essenziale per curare la relazione con i clienti. Come si legge nel White Paper di Noovle 'Il CRM per il Customer Service', una corretta gestione delle relazioni con i propri clienti e la chiave per intercettarne in anticipo i bisogni e prevedere i mutamenti delle preferenze, personalizzare il più possibile l' offerta (dalle fasi di pre- vendita fino all' assistenza) e arrivare alla fidelizzazione. Dall' innovazione moltiplicata all' automazione La società di ricerche Idc ha definito questa fase di trasformazione digitale ' Multiplied Innovation ': grazie a tecnologie come Internet delle cose, intelligenza artificiale, realtà aumentata, sicurezza di nuova generazione si è iniziato a generare valore dalla condivisione di dati e informazioni. La prossima fase sarà quella della ' Autonomy ', contraddistinta da servizi

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[§24986098§] mercoledì 25 marzo 2020

Digital 4 Biz

Industria 4.0

e tecnologie come advanced optic, riconoscimento vocale, robotica, blockchain. I sistemi automatizzati sono sempre più in grado di imparare da soli (machine learning) e la tecnologia è sempre meno visibile e più integrata nell' intera esperienza del consumatore. L' AI protagonista delle strategie di Customer Relationship L' AI è dunque destinata a diventare parte preponderante delle strategie mirate a migliorare la relazione con il cliente. Sistemi automatizzati permettono alle aziende di gestire in modo strutturato le richieste in arrivo dai diversi canali, raccoglierle in un unico luogo, ottimizzare il flusso delle comunicazioni e procedere rapidamente alla risoluzione dei problemi. App e integrazioni consentono di personalizzare e ampliare le funzionalità per soddisfare le esigenze specifiche di ogni azienda grazie a tecnologie innovative come intelligenza artificiale e machine learning. Oltre ai canali tradizionali - email, telefono, chat - è possibile erogare i propri servizi di assistenza attraverso sms, commenti sui canali social o i forum delle proprie community: ogni interazione può essere valorizzata e automaticamente trasformata in un ticket di assistenza in modo da esaudire ogni richiesta del cliente e tracciare lo stato di avanzamento di tutte le attività. Alcuni sistemi consentono di inserire all' interno delle singole pagine del proprio sito dei widget di supporto per evitare che gli utenti le abbandonino nel corso della visita o di accedere alla chat usando un Software Development Kit per dispositivi mobili. Team più produttivi, aumenta la competitività In questa nuova ottica, l' esperienza cliente non è più responsabilità esclusiva delle divisioni marketing e sales: rientra a pieno titolo nelle competenze di tutte le funzioni aziendali. Le piattaforme digitali supportano efficacemente l' integrazione dei processi e il dialogo interdipartimentale e rendono i team più produttivi nel gestire la relazione col cliente , perché riducono i tempi necessari alla ricerca e all' acquisizione delle informazioni e ottimizzano le prestazioni. Poter disporre di un' interfaccia unica ( dashboard ), in cui e riportata l' intera cronologia del customer journey e l' insorgere di ogni nuova richiesta, velocizza i processi, riduce i tempi di soluzione e aumenta la soddisfazione dei clienti. Queste piattaforme digitali sfruttano le tecniche di intelligenza artificiale per migliorare da un lato l' esperienza del consumatore e dall' altro consentire agli agenti di concentrarsi su azioni più strategiche. Grazie alle funzioni analitiche e possibile misurare l' impatto del lavoro svolto, comprendere le opinioni dei clienti e sfruttare i dati per le decisioni aziendali. Questa capacità di gestire efficacemente le conversazioni con i clienti permette anche di salvaguardare il Customer relationship management man mano che le dimensioni dell' azienda aumentano e le interazioni diventano sempre più complesse, garantendo scalabilità e, ancora una volta, offrendo al brand un punto di forza decisivo rispetto alla concorrenza. @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986099§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

Open banking e PSD2, scatta l' ora della "Fintegration"

Il fintech rappresenta un' opportunità per l' intera filiera economica. Ma anche un rischio obsolescenza per gli istituti bancari tradizionali che non innoveranno. Vediamo come la direttiva europea abilita nuovi mercati indicando alle banche strategie efficaci per far fronte alla disruption

Le big tech, da Amazon a Apple, da Facebook a Google si stanno affacciando sul mercato dei servizi finanziari. E' la punta dell' iceberg di una grande trasformazione del comparto che chiama le banche a raccogliere la sfida. Lo stato dell' arte e le dinamiche che prospettano la nascita di un sistema di distributed bank . Connessione, il mantra mondiale "Collaboration rather than competition. Finally Fintegration ", così potrebbe essere definito il percorso di evoluzione delle banche e sturtup fintech , così come enunciate dalle previsioni dell' Economist Intelligence Unit del 2015 . In questi mesi stiamo assistendo, grazie alla tecnologia, al cambiamento radicale delle abitudini di connessione tra le persone. Sempre più ci stiamo abituando ad essere connessi sia sotto il profilo sociale sia sotto il profilo economico. L' evoluzione degli smartphone, e l' irruzione dei social , nelle nostre vite, sta modificando le nostre consuetudini. Continuamente siamo coinvolti nell' utilizzo dei device al fine di rendere la nostra esistenza più inclusive, e non tardano a nascere nuovi tipi di operatori e servizi che velocizzano le nostre operazioni, dagli acquisti alle operazioni bancarie. Grazie all' utilizzo dei device nascono per il mondo bancario, e per i nuovi attori del mercato, nuove opportunità di rinnovo per i servizi di pagamento , nuove modalità di mobile payments. Diventa quindi una necessità, per le banche, assolvere al raggiungimento ed utilizzo delle nuove tecnologie: se da un lato il settore fintech sta prendendo il sopravvento, dall' altro le Big tech come Amazon, Google, Facebook, che costituiscono potenze mondiali, con il fenomeno di techfin stanno diventando vere e proprie banche . Sarà possibilie trattare Google come una banca. Del resto è difficile pensare che un Millenials prenda consigli più da una banca che dalle Big tech, e questo tema aprirà una nuova frontiera nello sviluppo di prodotti. L' impatto della direttiva PSD2 Con il d.lgs. 15 dicembre 2017, n. 18 è stata data in Italia attuazione alla seconda direttiva sui servizi di pagamento, la Payments service Directive 2 . La direttiva europea PSD2 è entrata in vigore a partire dal 14 settembre 2019 ed è stata annunciata come una vera e propria rivoluzione per il settore finanziario. La Direttiva si propone di rafforzare ed armonizzare tra i paesi EU i presidi derivanti dalla PSD1, con l' obiettivo di realizzare un mercato unico ed integrato dei servizi di pagamento. Interviene sulla definizione stessa dei servizi di pagamento per renderla quanto più neutra possibile sotto il profilo tecnologico, sia modificando le definizione ex PSD1, in particolare nell' acquiring, sia introducendo nuovi servizi di pagamento, e relativi prestatori, in particolare: Sulle disposizioni di ordini di pagamento Sulle informazioni sui conti. In tema di novità, bisogna esaminare quattro aspetti: Principalmente la

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[§24986099§] mercoledì 25 marzo 2020

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Industria 4.0

PSD2 estende le operazioni bancarie anche alle operazioni che non siano nella valuta di uno Stato membro, ricomprendendo tutte le transazioni in tutte le valute, le cosiddette one leg transaction, purchè siano operazioni effettuate con carta, ove anche solo uno dei due prestatori si trovi nel territorio dell' Unione Europea; In secondo luogo sono state regolate nuove soluzioni di pagamento, come il credito telefonico, quella concernente una fee per i pagamenti con carta in linea con la Mif, ovvero quelle commissioni extra legate all' utilizzazione di carta negli acquisti on line o con Pos,. E' stata introdotta la strong customer authehntication, l' autenticazione basata su più fattori, uno conosciuto dall' utente il c.d. knowledge, ed uno posseduto solo dall' utente, possession. Ed infine l' assoggettabilità dei nuovi soggetti, i TPP (thirdy Party Providers) La normativa propone alle banche uno scenario "open" , accessibile anche da realtà esterne, ovvero dalle API Application Programming Interface , applicazioni che, attraverso modalità standard espongono le funzionalità di altre applicazioni. WHITEPAPER Secondo Gartner le aziende che non adotteranno l' AI entro il 2022 non saranno competitive Intelligenza Artificiale Tecnicamente un' API , "interfaccia di programmazione di un' applicazione, è un insieme di comandi formalizzati che consentono alle applicazioni software di comunicare tra loro in modo uniforme e di sfruttare i servizi di base per creare servizi incentrati sul cliente". Esistono diversi tipi di API classificabili attraverso le loro funzioni: API Payment : le API obbligatorie rivolte a tutte le tipologie di utenti; : le API obbligatorie rivolte a tutte le tipologie di utenti; Le API bank : le API che offrono servizi i quali permettono di ottenere informazioni sulla banca : le API che offrono servizi i quali permettono di ottenere informazioni sulla banca Le API Finance : che permettono di offrire servizi finanziari come crowfunding : che permettono di offrire servizi finanziari come crowfunding API Business e Payment Questo cambiamento permetterà alle nuove realtà esterne, le cosiddette terze parti che vedremo avanti, l' accesso ai dati di pagamento : ci sarà maggiore competizione nel mercato lock in delle banche. Di conseguenza la PSD2 sta modificando le relazioni tra consumatori e istituti finanziari. Che cos' è l' open banking L' open banking è la disponibilità dei dati tra i diversi player del mondo bancario, autorizzata dal consenso dei customer . E' un nuovo tipo di experience alla quale gli istituti bancari stanno facendo fronte, al fine di rendere l' esperienza del cliente finale più efficace, rispondendo a quelli che sono i canoni della PSD2. Difatti la PSD2, dal 14 settembre, obbliga gli isituti bancari ad "open" (aprire) le proprie API ai nuovi attori del fintech e questo cambiamento consentirà alle società esterne di accedere ai dati di pagamento, dietro consenso dei clienti. Le open API permettono oggi alle banche di mettersi in contatto con le realtà tecnologiche innovative, ed avere un time to market necessario per sviluppare le linee di business in maniera più veloce , arricchito anche con competenze esterne che dovranno arrivare a sostegno delle tecnologie. Gli istituti bancari hanno perciò la possibilità di cogliere le opportunità competitive offerte da tale sviluppo, e l' opportunità di valorizzare il ruolo di intermediazione tra clientela ed i nuovi operatori fintech . L' open banking sta permettendo l' ascesa di nuovi mercati, ma non tutti gli istituti bancari sono pronti. Possiamo classificare le banche italiane in 5 gruppi,

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ognuno dei quali si sta preparando a rendere disponibili le API differenti: Gli istituti bancari che stanno sviluppando internamente il settore IT: UniCredit, Che banca, Fineco . Gli istituti che si sono affidati a Thirdy Party Provider: Poste Italiane, Banco BPM, MPS, UBI, BPER, Intesa San Paolo, Credit Agricole, Banca Nazionale del Lavoro BNP Paribas, Credem . Gli istituti bancari che appartengono a grandi gruppi internazionali le quali sviluppano in bound: Conto corrente arancio ING, deutsche bank. Gli istituti bancari di grandi gruppi internazionali che si sono affidati a thirdy Party Provider Gli istituti bancari che hanno il proprio IT outsourced e l' outsourcer: Unipol banca, BP Bari e altre Banca Sella , pioniera dell' open banking: è stata infatti il primo istituto di credito a lanciare un' open banking platform anticipando la PSD2 Questi attori vengono poi classificati a seconda della varietà di servizi offerti in altre quattro categorie: Starters : sono quegli istituti che si sono adeguati al regolamento con le API richieste dallo stesso; : sono quegli istituti che si sono adeguati al regolamento con le API richieste dallo stesso; Open Minded : gli istituti che oltre ad attenrsi al regolamento propongono funzioni aggiuntive ai servizi; : gli istituti che oltre ad attenrsi al regolamento propongono funzioni aggiuntive ai servizi; Specialized : gli istituti che hanno sviluppato API lontane dal loro core business; : gli istituti che hanno sviluppato API lontane dal loro core business; HUB : gli istituti che offrono una vasta gamma di API nei vari market place; I temi interessati in Fintech nelle banche sono di svariato tipo, dall' attività di consulenza , all' attività di investimento , attraverso robo-advisory, meccanismi di intelligenza artificiale , fino alle attività core della banca , come l' erogazione del finanziamento, sia in forma classica che come bond. Non spariranno delle funzioni ma andranno ridisegnate , ci saranno competenze nuove, all' interno delle banche, delle assicurazioni, delle società, potremmo pensare che delle società potrebbe scomparire anche la traccia fisica, e quindi avere magari sede legale su ip . Fintech: nascita di soggetti TTP Le banche non sono più gli unici operatori nel campo delle attività finanziarie , né rappresentano le realtà più tecnologicamente avanzate. Grazie alle nuove regolamentazioni stiamo assistendo alla nascita di nuovi operatori che si interpongono nella relazione che intercorre tra la banca ed il consumatore , i Thirdy Party Providers , TTP, istituti di pagamento che si affiancano alle banche, che vengono regolamentati, e riconosciuti per la prima volta dalla stessa PDS2. La direttiva dispone stringenti standard per questi soggetti, oltre alla condizione che i servizi di pagamento siano preventivamente autorizzati. Nel disciplinare i prestatori di servizio, la direttiva li distingue in due categorie: Payment Initial Service Providers (PISP) : i prestatori di servizio di ordine di pagamento: "Dispongono l' ordine di pagamento su richiesta dell' utente di servizi di pagamento relativamente ad un conto di pagamento detenuto presso un altro prestatore di servizi di pagamento". : i prestatori di servizio di ordine di pagamento: "Dispongono l' ordine di pagamento su richiesta dell' utente di servizi di pagamento relativamente ad un conto di pagamento detenuto presso un altro prestatore di servizi di pagamento". Account Information Services Providers (AISP) : i prestatori di servizio di informazione sui conti: "Sono i prestatori di un servizio online che fornisce informazioni

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[§24986099§] mercoledì 25 marzo 2020

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Industria 4.0

relativamente a uno o più conti di pagamento detenuti dall' utente di servizi di pagamento presso un altro servizio prestatore di servizi di pagamento o verso più prestatori di servizi di pagamanto". Con il fintech, l' espressione inglese di financial technology, l' offerta di finanziamenti classicamente intesi resi più veloci, efficaci, efficienti e meno dispensdiosi grazie ll' utilizzo di di tenologie, nascono le "fintech indipendenti" e quelle dipendenti dai gruppi bancari. Far fronte alla domanda dei millenial Partendo dal concetto di sconfinamento nel campo bancario (es Bigtech and techfin), è intuitivo comprendere come il miglior consiglio da dare è direzionato agli imprenditori, ed è di iniziare ad affacciarsi ai nuovi tipi di mercato , basati su tecnologia differente, al fine di poter reperire in tempo quelli che sono i nuovi strumenti finanziari attraverso i quali far fronte soprattutto alla richiesta, e alla domanda, dei nuovi Millenials. Dalla "relegated bank" alla "the distributed bank". WHITEPAPER Cos' è cos' è l' imaging multiview e in quali ambiti può trovare applicazione? Intelligenza Artificiale IoT @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986100§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 7 Corriere della Sera Industria 4.0

Il modello Israele

Pazienti in quarantena seguiti con sonde intelligenti e sensori

R.Co.

Che Israele sia il Paese più avanzato al mondo dal punto di vista della sanità digitale - ogni anno sforna 80 startup - è un dato di fatto. E lo sta dimostrando anche durante la pandemia da Covid-19. I primi 11 cittadini prelevati dalla nave di crociera Diamond Princess in Giappone, dove centinaia di passeggeri hanno contratto il coronavirus, sono stati portati al Chaim Sheba Medical Center di Tel Aviv, uno dei 10 migliori ospedali del 2020 a livello internazionale nella classifica di Newsweek. All' arrivo i medici, equipaggiati con indumenti protettivi, hanno visitato i pazienti, nessuno dei quali presentava i sintomi del virus. Ma i «contatti» sono finiti lì. Da quel momento, infatti, le persone sono state tenute in quarantena nell' ospedale sotto costante controllo grazie a una serie di dispositivi intelligenti portatili. Il primo, messo a punto da una startup, è una specie di sonda multiuso che consente di eseguire esami medici guidati in collegamento con un medico attraverso una app. L' apparecchio consente di effettuare una vera e propria televisita a orecchie, naso e gola, registra temperatura corporea e frequenza cardiaca, consente l' auscultazione di cuore e polmoni. Il sistema di monitoraggio continuo senza contatto tiene traccia della frequenza respiratoria, della frequenza cardiaca e dei movimenti senza mai toccare il paziente. Il sensore, posizionato sotto il materasso, trasmette i dati in tempo reale per la rilevazione precoce delle modificazioni cliniche a un display esterno alla stanza del paziente, limitando la necessità per il personale di vestirsi ed entrare nelle aree di isolamento. Il sistema raccoglie e analizza più dati rispetto ai metodi tradizionali e non è invasivo, il che è fondamentale per far sì che le persone che potrebbero non essere nemmeno malate accettino di sottoporsi a un monitoraggio medico di prevenzione, affermano medici e funzionari dell' azienda. Tra l' altro, questi e molti altri strumenti di telemedicina non soltanto raccolgono grandi quantità di dati dai pazienti ma utilizzano anche l' apprendimento automatico e l' Intelligenza artificiale per analizzarli. Coloro che sono stati posti in quarantena hanno anche potuto frequentare lezioni di yoga dal vivo e altre attività sociali utilizzando una piattaforma di video- comunicazione interattiva commercializzata per gli anziani costretti a casa. E non è tutto. Sempre in Israele è stata allestita una «hotline» per i cittadini preoccupati per i possibili sintomi del coronavirus o l' esposizione. La gestiscono il servizio di primo soccorso «Magen David Adom» e il ministero della salute e consente a chi chiama di effettuare conversazioni video con medici, infermieri e paramedici.

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[§24986101§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

Riconoscimento facciale in aeroporto: così il nostro viso sostituisce i documenti

Si diffonde sempre più, negli aeroporti, la tecnologia di face boarding, usata per ridurre le lunghe code e i tempi di attesa. Tuttavia, sulla linea di quelle che sono state le esperienze americane in materia di riconoscimento biometrico, è necessario fare i conti con i possibili rischi per la privacy e non solo

Il riconoscimento facciale può essere considerato il futuro degli aeroporti: renderà biglietti, carte d' identità e passaporti obsoleti e ridurrà code e tempi di attesa. A Linate è già utilizzato per i voli diretti a Fiumicino e anche Gatwick (Londra) e diversi altri scali continentali si stanno attrezzando. A fronte degli innegabili vantaggi, si riscontrano però anche diversi inconvenienti sul fronte della privacy. Facciamo allora una breve rassegna degli uni e degli altri. I vantaggi del riconoscimento facciale in aeroporto Grazie al cosiddetto face boarding, potremo presto dire addio a procedure cervellotiche e attese snervanti. Il nostro volto potrà infatti essere sufficiente a farci guadagnare l' imbarco senza particolari affanni o procedure. Al tempo stesso, garantisce gli standard di sicurezza richiesti per il traffico aereo. Linate è il primo scalo italiano a "rifarsi il trucco". I vertici dell' aeroporto meneghino hanno stanziato ben 27 milioni di euro per rendere hi-tech la struttura e garantire così un più agevole flusso dei viaggiatori. Dalle parole ai fatti. Tutto questo è diventato realtà dallo scorso 12 febbraio, ma solo per i collegamenti Alitalia Linate-Fiumicino. La videocamera del face boarding esegue la scansione del volto e conferma l' identità della persona a seguito di scansione del passaporto elettronico (o carta di identità in formato digitale). Anche Gatwick (Londra) si sta attrezzando in tal senso, così come diversi scali del vecchio continente. Tra questi si segnalano, a titolo esemplificativo, Madrid, Lione e Amsterdam . In questi casi però, si tratta di sistemi di riconoscimento che sono attivati da e per una sola compagnia aerea. Nel caso di Milano, se la sperimentazione dovesse riscuotere successo, il face boarding potrebbe essere esteso anche ad altre compagnie. Gloria Guevara, presidente dell' International Air Transport Association ha recentemente dichiarato che il riconoscimento facciale si può considerare il futuro del traffico aereo . Il tempo richiesto per avere il via libera ai controlli non supera i trenta secondi ed è dunque ovvio che una tale prospettiva faccia gola ai viaggiatori, generalmente costretti a recarsi in aeroporto con siderale anticipo. I rischi per la privacy Occhio però a tutte le controindicazioni in termini di privacy. Come sempre, esiste un contemperamento tra il vantaggio generato da questa procedura easy e la tutela della riservatezza. WHITEPAPER Come è cambiato in Italia il quadro normativo dei pagamenti digitali verso la PA? Il sistema attivato a Linate però ha un basso impatto privacy . I dati vengono usati solo per creare un modello biometrico che consenta il riconoscimento della persona ai controlli successivi al primo, ma non c' è condivisione degli stessi con le forze di

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[§24986101§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

polizia . Inoltre, il passeggero deve esprimere consenso per la conservazione dei dati biometrici che saranno comunque cancellati entro gennaio 2021. Senza consenso, i dati vengono rimossi nelle 24 ore successive all' imbarco . A Roma e a Napoli, invece, dove pure sono applicati sistemi "rudimentali" di riconoscimento facciale, l' impatto privacy è quasi inesistente. Il volto inquadrato dalla telecamera è confrontato con il chip del passaporto biometrico scansionato . Anche qui, com' è di tutta evidenza, non c' è condivisione di dati con database esterni né conservazione. In altre parole, il riconoscimento facciale può generare un rischio privacy solo se si passano preventivamente in rassegna le tecnologie implementate . Bisogna valutare se le compagnie aeree custodiscono le informazioni raccolte, e, se è così, in base a quale condizione di liceità del trattamento (e per quanto tempo). Bisogna altresì studiare se i dati acquisiti saranno confrontati con i database delle forze dell' ordine . Riconoscimento facciale e controllo sociale Se esiste un collegamento tra riconoscimento facciale e database della pubblica autorità il rischio principale è quello di ingenerare una sorta di controllo sociale . La tecnologia non è infallibile. Uno studio britannico che prescinde dal discorso "traffico aereo" dimostra che i sistemi di riconoscimento facciale testati dalla polizia a scopo preventivo discriminano le minoranze etniche e più in generale, i cittadini dalla pelle nera. Insomma, uno dei rischi è che le minoranze non siano equamente rappresentate nei database scelti per calibrare gli algoritmi dell' intelligenza artificiale. Il rischio di una "discriminazione di sistema" è molto elevato così come è astrattamente possibile che un normale cittadino sia associato per errore a un terrorista durante un controllo aeroportuale. A titolo esemplificativo, negli USA, a seguito di un ordine esecutivo firmato dal presidente Trump volto a potenziare la sicurezza del traffico aereo, molti scali aeroportuali sfruttano la tecnologia per confermare l' identità dei viaggiatori. Vi è di fatto un confronto tra i tratti somatici del viaggiatore e le informazioni del dipartimento di sicurezza nazionale. Per quanto i cittadini possano decidere di non partecipare al programma, nel concreto, le operazioni di monitoraggio non sono affatto trasparenti . Basti pensare che l' associazione Flight For Future ha messo a disposizione dei viaggiatori un sito in cui vengono elencate le compagnie che si servono di tali strumentazioni. Quello aereoportuale non è il solo settore in cui vi è un collegamento diretto tra riconoscimento facciale e database delle forze dell' ordine. I tifosi dello Swansea City, club calcistico con sede a Swansea, Galles, hanno deciso di protestare contro la decisione delle forze dell' ordine di sfruttare l' hi-tech per individuare tutti quei soggetti cui è stato vietato l' ingresso nello stadio. Ebbene, gran parte dei tifosi hanno scelto di entrare allo stadio indossando una maschera. Questo il messaggio del loro portavoce, Vince Alms: "Non trovo corretto che migliaia di tifosi innocenti che non hanno mai commesso un crimine siano, in qualche misura, schedati dalle forze dell' ordine. È un provvedimento sproporzionato". I paletti del Gdpr In Europa il Gdpr pone dei limiti chiari che vanno subito individuati. Se il riconoscimento facciale negli aeroporti è utilizzato per velocizzare le procedure di imbarco serve un consenso espresso dei viaggiatori al trattamento. In questo caso però, le informazioni acquisite non sarebbero processate

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[§24986101§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

dalla Sicurezza interna. Diversamente, se i dati fossero trattati dalla pubblica autorità servirebbe una normativa specifica da sottoporre preventivamente al vaglio dell' autorità Garante (o dell' European Data Protection Board). Passaggio, questo, che a prescindere dai buoni propositi è per ora lettera morta. . @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986102§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Industria 4.0

Rittal, ad Heiger il primo impianto industriale in 5G

L' azienda punta sulla rete mobile di nuova generazione per il sito tedesco. I test al via entro l' anno. Obiettivo: ottimizzare i processi produttivi grazie all' accelerazione della trasmissione dati

Pronta ad approdare nella produzione industriale di Rittal la tecnologia 5G . Lo annuncia l' azienda specificando che la rete mobile di nuova generazione sarà installata e messa in funzione nel sito di Haiger con l' obiettivo di 'accelerare e semplificare la trasmissione dati'. "Con l' introduzione della tecnologia mobile 5G - dice Carsten Röttchen, Managing Director International Production di Rittal - possiamo sfruttare ancora di più il potenziale e i vantaggi della digitalizzazione dei nostri processi produttivi. Facendo leva sul 5G, vogliamo spingere la digitalizzazione al livello successivo per aumentare la flessibilità e l' efficienza nelle nostre linee di produzione'. Il nuovo standard di telefonia mobile 5G consente di elaborare i dati alla velocità di 10 gigabit al secondo, una velocità 100 volte superiore rispetto all' attuale standard Lte . Permettendo di sfruttare appieno il potenziale di Industria 4. 0. "Prevediamo - dice ancora Röttchen - che l' aumento della banda, la bassa latenza, la capacità di connessione real-time, gli elevati livelli di disponibilità e affidabilità consentiranno una ulteriore ottimizzazione dei processi di produzione nel nostro stabilimento. Dopo l' esecuzione dei primi test saremo in grado di integrare la tecnologia 5G nelle attività critiche di produzione e controllo". In funzione il Data Center Edge In futuro, sarà possibile raccogliere più velocemente i dati generati da sensori, componenti, macchine o robot in un Data Center Edge o cloud per poi analizzarli e valutarli mediante l' intelligenza artificiale. I requisiti IT necessari sono già stati implementati nel nuovo stabilimento di Haiger, dove è operativo Oncite, un data center Edge cloud ad alta disponibilità, basato sull' AI, per l' elaborazione e l' analisi rapida e real-time dei dati industriali. La soluzione, recentemente insignita dell'"Innovation Champions Award", è già commercialmente disponibile. "Offriremo la tecnologia 5G come componente della soluzione Oncite ad altri clienti quando i test di Haiger saranno stati completati con successo", dice Sebastian Ritz, Ad German Edge Cloud, società del gruppo Friedhelm Loh . "Siamo ai blocchi di partenza. Quando i produttori della tecnologia 5G forniranno i device idonei, potremo procedere con i passi successivi. Prevediamo che l' installazione della tecnologia per effettuare i primi test, sarà completata entro la fine del 2020", spiega Andreas Huck, Managing Director Controlling, Accounting, HR e IT di Rittal. Produzione automatizzata a Haiger Nel nuovo stabilimento Rittal di Haiger, su una superficie di 24.000 metri quadrati, oltre 100 macchine e componenti di sistema ad alta tecnologia vengono utilizzati per produrre giornalmente circa 9.000 armadietti compatti AX e contenitori di piccole dimensioni KX. L' impianto ad alta automazione lavora annualmente circa 35.000

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[§24986102§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Industria 4.0

tonnellate di acciaio. Già oggi, sistemi di controllo di alto livello collegano macchine e sistemi di movimentazione per formare una rete di comunicazione che rispetta gli standard di Industria 4.0. Nell' impianto sono operativi 20 sistemi di trasporto senza conducente. Anche le linee di imballaggio, etichettatura e il trasporto verso la distribuzione sono già automatizzati. Con il supporto di sistemi esperti KBS che apprendono in modo continuo , sarà possibile in futuro ridurre i tempi di fermo macchina, pianificare le manutenzioni con il dovuto anticipo e ridurre le interruzioni nel sofisticato processo di produzione. La gestione digitalizzata degli ordini garantisce la disponibilità continua di prodotti e accessori standard nel Global Distribution Center. Lungo tutta la filiera, 'da cliente a cliente', Rittal fornisce dati end-to-end, configurazione e progettazione on-site, servizi di consegna e assistenza post-vendita inclusi. @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986103§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 6 Corriere della Sera Industria 4.0

Sbarca anche in Africa, la tanto innovativa - e contestata - piattaforma di controllo del triage ...

R.Co.

Sbarca anche in Africa, la tanto innovativa - e contestata - piattaforma di controllo del triage e dei sintomi basata sull' Intelligenza artificiale della compagnia privata Babylon Health. Dopo l' arruolamento da parte del Servizio sanitario nazionale inglese (Nhs) e l' apertura di filiali in Canada, Cina e Stati Uniti, la società dell' imprenditore Ali Parsa ha piantato la sua bandiera anche in Ruanda. Che cosa fa Babylon? Una visita virtuale. Usando un' applicazione il paziente si collega, comincia a dichiarare i suoi sintomi e attraverso algoritmi predefiniti in un contesto scientifico nazionale, inglese, si vanno a selezionare progressivamente delle possibili diagnosi. E se nel Regno Unito sono ormai 40mila i pazienti iscritti al servizio «Gp at Hand»(cioè «Medico di Famiglia - General Practitioner - a portata di mano»), nella nazione africana in forte crescita economica , Babylon - o meglio Babyl, come è stato ribattezzato il servizio in Ruanda- ha siglato un accordo decennale per costruire «il primo servizio di assistenza primaria universale in Africa, usando un approccio digital first». Se tutto andrà bene, sarà una vera e propria rivoluzione e il Ruanda diventerà il primo Paese a offrire un servizio di assistenza primaria universale in Africa. « Il Ruanda sarà un leader mondiale nella salute digitale poiché una nuova partnership tra Babyl e il governo consentirà a persone di età superiore ai 12 anni di avere una consultazione con il proprio medico o l' infermiere tramite il telefono in pochi minuti. Saranno in grado di ricevere prescrizioni, richieste di laboratorio e segnalazioni», dico dal quartiere generale di Babylo Health a Londra . Ma chi pagherà? «Il sistema di assicurazione sanitaria basato sulla comunità del governo noto come Mutuelle de Santé, che è gestito dal Consiglio di previdenza sociale ruandese (RSSB)».

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[§24986104§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 4 Corriere della Sera Industria 4.0

Si moltiplicano le iniziative di sanità digitale.

Si moltiplicano le iniziative di sanità digitale. L' associazione Luca Coscioni mette a disposizione CITbot (www.citbot.it). Si tratta di una piattaforma di Intelligenza artificiale attrezzata a rispondere 24 ore su 24, 7 giorni su 7 alle domande dei cittadini sull' emergenza epidemiologica da COVID-19. Le risposte di CITbot sono basate sulle informazioni ufficiali, e il sistema «impara» a riconoscere le domande con sempre maggiore precisione a mano a mano che viene utilizzato.

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[§24986105§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

Sicurezza nazionale, le norme che reggono l' asse pubblico-privato

La necessità di fare sistema al centro dell' architettura di norme a tutela degli asset critici. Dal golden power alla direttiva Nis, una panoramica ragionata degli ingranaggi che puntano a integrare obiettivi e strategie di società, organizzazioni, governi. Garantendo una security flessibile

Lo scenario internazionale è sempre più caratterizzato da profondi mutamenti nei rapporti di forza fra Stati e centri di potere. La competizione è sempre meno militare - o meglio, l' ambito militare è meno evidente e più chirurgico - ma sempre più frequentemente si svolge in settori quali la cybersecurity , la finanza, la tutela degli interessi industriali. Indice degli argomenti Sicurezza degli operatori economici In un contesto simile l' azione di un qualsiasi operatore economico e di un governo deve prendere atto della crescente complessità in cui viene posta in essere e, per essere efficace, non può che essere svolta in un contesto partecipato dai vari attori coinvolti e nell' alveo di un perimetro di protezione il più ampio e allo stesso tempo flessibile e adattivo possibile. In questo senso vanno lette le iniziative legislative nazionali e delle varie organizzazioni transnazionali che individuano una serie di settori critici e disegnano attorno ad essi una serie di strumenti, organismi, flussi informativi, aventi per obiettivo la protezione dei settori critici stessi in linea con gli interessi di sicurezza nazionale . Diventa quindi obbligo normativo, architrave della moderna organizzazione di sicurezza nazionale , la necessità di "creare sistema" tra quelle professionalità e organizzazioni, pubbliche e private , che possiedono sensibilità e capacità adeguate a sviluppare e accrescere quell' insieme di processi finalizzati alla protezione degli asset strategici nazionali . In questo contesto rientrano la normativa Golden Power , la Direttiva NIS , la Direttiva sulla protezione delle infrastrutture critiche , il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica ed altri aventi lo scopo di sviluppare una fattiva cooperazione pubblico-privato in materia di security , che compongono gli ingranaggi di una macchina che va perfezionandosi e che cerca di inseguire i passi, ahimè ben più veloci, degli sviluppi tecnologici. Nella creazione di tale infrastruttura giocano un ruolo chiave non solo le agenzie di sicurezza e i governi , ma anche e soprattutto le organizzazioni di security delle aziende strategiche in quanto sono quelle in cui sono presenti le sensibilità e professionalità capaci di far propria questa mission. Va da sé che un professionista che respira quotidianamente la gestione dei rischi, il dovere di protezione, l' attività di intelligence, non può che essere il protagonista nell' affrontare tali necessità diventando, pur essendo organico di un operatore economico, parte integrante, antenna qualificata, organo operativo della sicurezza del sistema Paese. Il corpus normativo oggi vigente cerca di inglobare nella propria essenza gli standard internazionali , dando il giusto riconoscimento ai processi oramai consolidati di gestione dei rischi e business continuity , rivolgendosi a diversi gruppi omogenei di imprese ed enti che, se da un lato

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devono quindi ottemperare a svariati obblighi normativi, dall' altro hanno a disposizione crescenti strumenti di tutela del proprio business e dei propri asset. Dispositivi normativi: non solo freni Tengo a sottolineare l' aspetto positivo legato all' opportunità che tali strumenti normativi forniscono agli operatori economici poiché, per quanto alcuni dettami normativi possano determinare complicazioni dei processi aziendali , apparenti freni al naturale sviluppo delle attività di business, nel momento in cui se ne coglie la proattività, consentono alle aziende di proteggere il proprio know-how, i propri asset, le proprie attività anche a livello internazionale. Strumenti come la limitazione alla diffusione di informazioni per ambito nazionale (ESCLUSIVO ITALIA, SPECIAL FRANCE, UK EYES ONLY etc), se da un lato possono limitare l' azienda nelle proprie attività di business e di impiego del personale, dall' altro, come ben sanno i nostri alleati d' oltralpe, possono essere leve utili alla tutela delle imprese nazionali a discapito della concorrenza, anche alleata . L' obbligo di costituire al proprio interno delle strutture di sicurezza, formate da personale qualificato, processi certificati, adesione a standard internazionali e codici di condotta, può comportare dei costi iniziali anche consistenti ma decisamente sostenibili alla luce del ritorno in termini di protezione dai rischi a medio e lungo termine. Andremo ora a scorrere, in maniera breve e volutamente non esaustiva, i principali dispositivi normativi che sono di interesse: Normativa "Golden Power " la quale consente: l' imposizione di specifiche condizioni relative alla sicurezza degli approvvigionamenti, alla sicurezza delle informazioni, ai trasferimenti tecnologici, al controllo delle esportazioni nel caso di acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in imprese che svolgono attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale; il veto all' adozione di delibere dell' assemblea o degli organi di amministrazione di un' impresa aventi ad oggetto la fusione o la scissione della società , il trasferimento dell' azienda o di rami di essa o di società controllate, il trasferimento all' estero della sede sociale, la modifica dell' oggetto sociale, lo scioglimento della società, la modifica di clausole statutarie, le cessioni di diritti reali o di utilizzo relative a beni materiali o immateriali o l' assunzione di vincoli che ne condizionino l' impiego; opposizione all' acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in un' impresa di cui alla lettera a) da parte di un soggetto diverso dallo Stato italiano , enti pubblici italiani o soggetti da questi controllati, qualora l' acquirente venga a detenere, direttamente o indirettamente, anche attraverso acquisizioni successive, per interposta persona o tramite soggetti altrimenti collegati, un livello della partecipazione al capitale con diritto di voto in grado di compromettere nel caso specifico gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale. " la quale consente: a tutela di: imprese ritenute strategiche per la difesa e la sicurezza nazionale; operatori di telecomunicazioni a banda larga con tecnologia 5g (per cui vigono una serie di controlli relativi alla qualifica delle apparecchiature); operatori strategici in ambito energia, trasporti e comunicazioni, settori ad alta intensità tecnologica tra cui le infrastrutture critiche o sensibili, tra le quali cui quelle operanti in settori quali l' immagazzinamento e gestione dati, le infrastrutture finanziarie, tecnologie critiche, compresa l' intelligenza

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[§24986105§] mercoledì 25 marzo 2020

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artificiale , la robotica, i semiconduttori, le tecnologie con potenziali applicazioni dual use, la sicurezza in rete, la tecnologia spaziale o nucleare. Direttiva NIS che definisce le misure necessarie a conseguire un elevato livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Il decreto si applica agli Operatori di Servizi Essenziali (OSE) e ai Fornitori di Servizi Digitali (FSD). Gli OSE sono i soggetti, pubblici o privati, che forniscono servizi essenziali per la società e l' economia nei settori sanitario, dell' energia, dei trasporti, bancario, delle infrastrutture dei mercati finanziari, della fornitura e distribuzione di acqua potabile e delle infrastrutture digitali. I FSD sono le persone giuridiche che forniscono servizi di e-commerce , cloud computing o motori di ricerca , con stabilimento principale, sede sociale o rappresentante designato sul territorio nazionale esclusi gli operatori con meno di 50 dipendenti e un fatturato o bilancio annuo non superiore ai 10 milioni di Euro annui. Security di reti e sistemi informativi OSE e FSD devono adottare misure tecniche e organizzative adeguate e proporzionate alla gestione dei rischi e a prevenire e minimizzare l' impatto degli incidenti a carico della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi , al fine di assicurare la continuità del servizio. Hanno inoltre l' obbligo di notificare gli incidenti che hanno un impatto rilevante, rispettivamente sulla continuità e sulla fornitura del servizio, al Computer Security Incident Response Team ( CSIRT ) italiano , informandone anche l' Autorità competente NIS di riferimento. Per gli operatori non OSE o FSD le notifiche sono su base volontaria. WHITEPAPER I Servizi Gestiti possono essere un' attività estremamente redditizia. Quali gli strumenti utili? Il Computer Security Incident Response Team (CSIRT) italiano definisce le procedure per la prevenzione e la gestione degli incidenti informatici; riceve le notifiche di incidente, informandone il DIS , quale punto di contatto unico e per le attività di prevenzione e preparazione a eventuali situazioni di crisi e di attivazione delle procedure di allertamento affidate al Nucleo per la Sicurezza Cibernetica . Questo fornisce, al soggetto che ha effettuato la notifica, le informazioni che possono facilitare la gestione efficace dell' evento , informa gli altri Stati membri dell' UE eventualmente coinvolti dall' incidente, tutelando la sicurezza e gli interessi commerciali dell' OSE o del FSD nonché la riservatezza delle informazioni fornite e garantisce la collaborazione nella rete di CSIRT, attraverso l' individuazione di forme di cooperazione operativa, lo scambio di informazioni e la condivisione di best practices. Le Autorità competenti NIS, a loro volta, quali responsabili dell' attuazione del decreto, vigilano sulla sua applicazione ed esercitano le relative potestà ispettive e sanzionatorie. Il punto di contatto unico NIS assicura, a livello nazionale, il coordinamento delle questioni relative alla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi e, a livello europeo, il raccordo necessario a garantire la cooperazione transfrontaliera delle Autorità competenti NIS italiane con quelle degli altri Stati Autorità competenti NIS Di seguito un' esaustiva tabella che individua le Autorità competenti NIS in relazione ai settori interessati (dal sito del Governo sulla Sicurezza nazionale) Normativa relativa alle Infrastrutture Critiche Europee posta a tutela e protezione di quelle infrastrutture essenziali, con particolare riferimento a energia e trasporti, a quelle necessarie per il mantenimento delle funzioni vitali della società,

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della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione ed il cui danneggiamento o la cui distruzione avrebbe un impatto significativo in quello Stato. Le infrastrutture sono individuate da un NISP (Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione) in cooperazione con la Struttura Responsabile, che incarica i ministeri competenti e, localmente, le prefetture a intraprendere tutte le iniziative necessarie per la protezione delle ICE. L' operatore riconosciuto come infrastruttura critica deve quindi dotarsi di una struttura di security e, nello specifico, comunicare il nominativo di un funzionario di collegamento in materia di sicurezza (Security Liason Officer) incaricato di redigere un PSO (piano di sicurezza dell' operatore PSO). Tale documento, ispirandosi ai consolidati processi di risk management deve necessariamente comprendere: l' individuazione degli elementi più importanti dell' infrastruttura , ovvero beni, risorse e attività la cui disponibilità dovrà essere sempre garantita e ai quali applicare le azioni preventive e difensive che permettano un' efficace protezione dell' infrastruttura; l' analisi dei rischi , realizzata sulla prefigurazione degli scenari di rischio più rilevanti e allo scopo di individuare le vulnerabilità degli elementi dell' infrastruttura e le conseguenze che deriverebbero dal mancato funzionamento di ciascun elemento sulla funzionalità dell' intera infrastruttura; l' identificazione delle misure e procedure più idonee alla prevenzione e protezione distinguendole tra misure permanenti e misure ad applicazione graduata. Le misure permanenti, cioè quelle destinate ad essere utilizzate in modo continuativo, sono i sistemi di protezione fisica (ad esempio gli strumenti di rilevazione, il controllo accessi, altre misure di prevenzione ed elementi di protezione), le predisposizioni organizzative per l' allertamento comprese le procedure di gestione delle crisi (ad esempio il Crisis Management Plan, il Crisis Management Team), i sistemi di controllo e verifica esterni e interni allo scopo di testare le misure e procedure di sicurezza adottate, i sistemi di comunicazione, le attività di addestramento e accrescimento della consapevolezza del personale, i sistemi per la continuità del funzionamento dei supporti informatici ( Disaster Recovery ) Le misure ad applicazione graduata, sono quelle attivabili in relazione ai rischi e alle minacce contestualizzate nell' arco del tempo e quindi variabili al variare delle condizioni e livelli di rischio dell' infrastruttura. Viene inoltre normata la predisposizione di un Piano di Emergenza Interno a cura dell' operatore e di un Piano di Emergenza Esterno a cura della Prefettura. Perimetro nazionale di sicurezza cibernetica : composto da diversi attori, pubblici e privati. Essi vengono individuati sulla base di due specifici criteri: Il soggetto, avente una sede nel territorio nazionale, esercita una funzione essenziale dello Stato, ovvero assicura un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato; L' esercizio di tale funzione o la prestazione di tale servizio dipende da reti, sistemi informativi e servizi informatici e al cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale. : composto da diversi attori, pubblici e privati. Essi vengono individuati sulla base di due specifici criteri: Tali soggetti devono essere identificati entro quattro mesi dall' entrata in vigore della legge di conversione del decreto, tramite un criterio

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di gradualità che tenga conto dell' entità del pregiudizio per la sicurezza nazionale, in relazione alle specificità dei diversi settori di attività che "può derivare dal malfunzionamento, dall' interruzione, anche parziali, ovvero dall' utilizzo improprio delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici predetti". Il provvedimento conferma il ruolo di primo ordine del Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN) nell' assicurazione delle garanzie di sicurezza e dell' assenza di vulnerabilità di prodotti, hardware e software, destinati a essere impiegati sulle reti, sui sistemi informativi e servizi informatici degli attori del perimento di sicurezza cibernetica, rafforzando quindi i controlli relativi alle fasi di procurement ICT. Operatori inclusi nel Perimetro Gli operatori inclusi nel Perimetro che intendano procedere a una fornitura di beni, sistemi e servizi ICT devono dare comunicazione al CVCN specificando quale è la valutazione del rischio associata all' oggetto del fornitura e all' ambito di impiego . Il CVCN quindi può effettuare "verifiche preliminari ed eventualmente imporre condizioni e test di hardware e software secondo un approccio gradualmente crescente nelle verifiche di sicurezza". Il decreto va anche a corroborare il corpus normativo Golden Power in materia del 5G e ai rischi ad esso associati rafforzando le verifiche sulle eventuali vulnerabilità presenti sulle reti e i sistemi basati sulla tecnologia in parola che possono anche comportare "la sostituzione di apparati o prodotti ove indispensabile al fine di risolvere le vulnerabilità accertate". Infine, è interessante sottolineare come venga riconosciuta al Presidente del Consiglio dei Ministri la facoltà di disattivare, "totalmente o parzialmente, uno o più apparati o prodotti impiegati nelle reti e nei sistemi o per l' espletamento dei servizi interessati" qualora vi sia un "rischio grave e imminente per la sicurezza nazionale". L' individuazione dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica è demandata ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri , adottato su proposta del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR). Infine il provvedimento definisce poi un articolato sistema sanzionatorio per i casi di violazione degli obblighi ed individua le autorità competenti all' accertamento delle violazioni e all' irrogazione delle sanzioni. Il ruolo centrale del NOSIS Esiste una particolare normativa che, per certi versi, va a riunire e armonizzare, grazie alla sua intrinseca flessibilità, tutti questi strumenti normativi. Lo strumento, noto pressoché agli esperti di settore, è il NOSIS , Nulla Osta Sicurezza Industriale Strategico, di cui all' art. 40 del DPCM 5/2015. Trattasi di una possibilità per la Presidenza del Consiglio dei ministri di porre, in favore di quegli operatori economici la cui attività, per oggetto, tipologia o caratteristiche, assume rilevanza strategica per la protezione degli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali nazionali, una serie di contromisure sia ricomprese in quelle di cui abbiamo brevemente parlato nel presente articolo, sia ulteriori e particolarmente penetranti. La strategicità cui fa riferimento il NOSIS è un concetto che ricalca tutte le normative singolarmente suesposte e in particolare si riferisce a: le attività volte ad assicurare la difesa e la sicurezza dello Stato; dello Stato; le attività volte alla produzione o allo sviluppo di tecnologie suscettibili di impiego civile/militare ; le attività connesse alla gestione delle infrastrutture critiche

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[§24986105§] mercoledì 25 marzo 2020

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anche informatiche e di interesse europeo; ; le attività connesse alla gestione delle infrastrutture critiche anche informatiche e di interesse europeo; la gestione di reti, di infrastrutture e di sistemi di ricetrasmissione ed elaborazione di segnali e/o comunicazioni ; ; la gestione di reti e infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeree ; ; la gestione di reti e sistemi di produzione, distribuzione e stoccaggio di energia ed altre infrastrutture critiche ; ; la gestione di attività finanziarie , creditizie ed assicurative di rilevanza nazionale. Concretamente il NOSIS, oltre a dare accesso alla trattazione di informazioni classificate a prescindere dall' aggiudicazione di contratti classificati, determina che l' operatore economico: si doti di una idonea organizzazione di sicurezza; si adegui alla normativa per la tutela delle informazioni classificate; si adegui alle direttive della Presidenza del Consiglio relativamente alle misure di Cybersecurity; ottemperi a ulteriori prescrizioni specificatamente adottate in relazione alla peculiarità dell' impresa in questione. In una visione olistica del panorama normativo qui accennato, il NOSIS si pone: come collante di tutti gli strumenti analizzati; di tutti gli strumenti analizzati; come strumento capace di compensare eventuali lacune normative potendo includere in un alveo di protezione anche operatori economici non perfettamente rientranti nelle infrastrutture soggette a specifica normativa; potendo includere in un alveo di protezione anche operatori economici non perfettamente rientranti nelle infrastrutture soggette a specifica normativa; come strumento a completamento delle iniziative di protezione descritte dalle varie normative citate poiché, potendo imporre agli operatori economici vincoli ulteriori e "customizzati", perfeziona gli strumenti di sicurezza dell' operatore stesso e dei suoi asset. Le sintesi delle normative sopra citate, lungi dal voler essere esaustive, mettono in luce come su un operatore economico possano essere applicabili uno, più di uno, se non tutti i quadri normativi descritti . Centralità del Security Manager Una tale sovrapposizione di normative e strumenti, non sempre di facile coordinamento e armonizzazione, richiede l' opera di sintesi e di dimensionamento all' operatore stesso che coinvolge più funzioni aziendali che nel caso specifico devono operare sotto la "direzione d' orchestra" di un Security Manager preparato, dinamico e soprattutto in continuo aggiornamento professionale e capace di addentrarsi in tematiche tanto legate le une con le altre quanto richiedenti una formazione specifica non banale. È comunque importante sottolineare come il leitmotiv di tutte queste normative è l' approccio "gestione del rischio di security" declinato nelle diverse sfaccettature in una visione integrata della sicurezza. La trasversalità e pervasività delle attività di security è un requisito imprescindibile oramai per un operatore economico strutturato. I Security Manager pertanto, siano essi di provenienza militare/di polizia o civile, hanno l' onere di dover coniugare le innumerevoli sfaccettature della sicurezza aziendale con le esigenze operative e di business, muovendosi in un quadro normativo variegato e complesso, ma ricco di opportunità. In questi termini, l e strutture di security degli operatori economici sono un po' la "longa manu" dell' organizzazione di sicurezza nazionale , le "antenne", le strutture avanzate che partecipano proattivamente alla sicurezza nazionale e delle imprese stesse, confluenti necessariamente in un unico progetto con stessi obiettivi

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e professionalità condivise. @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986106§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 27 Italia Oggi Industria 4.0

Soluzione hi-tech antivirus, Vetrya vola

Balzo su Aim Italia per Vetrya, gruppo attivo nello sviluppo di servizi, piattaforme e soluzioni digitali, dopo la notizia della proposta al governo italiano di una soluzione per il tracciamento della diffusione del Covid-19. Le azioni, sospese durante la giornata per eccesso di rialzo con un teorico +51%, hanno poi chiuso in progresso del 9,97% a 3,86 euro. Il progetto, chiamato Pj19, utilizzerà gli smartphone e un sistema di mapping basato sull' intelligenza artificiale per ricavare correlazioni tra individui e fornire alle strutture competenti i dati sull' andamento della pandemia. L' iniziativa, capitanata da Vetrya, sarà supportata dal Cnit, il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni che raggruppa 37 università e otto unità di ricerca presso il Cnr. «La nostra soluzione», ha spiegato il presidente e a.d. Luca Tomassini, «consente di tracciare a livello nazionale la diffusione e correlazione sugli individui del Covid-19, utilizzando dispositivi smartphone e un sistema di mapping basato su intelligenza artificiale, per ricavare correlazioni tra individui e fornire alle strutture competenti l' andamento del Covid-19, consentendo un' analisi dettagliata sulla base dati in tempo reale e permettendo di tracciare i contaminati. Il progetto è indipendente dagli operatori di telecomunicazioni e prevede un' applicazione da installare sul proprio smartphone e una piattaforma di analisi delle correlazioni». Tomassimi ha precisato che si tratta «di una soluzione tecnologica per intero frutto delle competenze italiane, che intende tutelare nel migliore dei modi il rispetto della privacy e le esigenze di protezione dei dati degli italiani. È fondamentale che tutti i dati devono essere raccolti e custoditi in mani affidabili e pubbliche e oggi queste caratteristiche possono essere rappresentate solo da Sogei, la società del ministero dell' economia e delle finanze che rappresenta un polo di eccellenza tecnologica e custodisce già i dati di 60 milioni di cittadini italiani». © Riproduzione riservata.

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[§24986107§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 12 Il Sole 24 Ore Industria 4.0

il caso

Un algoritmo che ha evitato le perdite

Ecco come il fondo Euklid è riuscito a uscire indenne dal tonfo dei mercati

Andrea Franceschi

Vedere allo scoperto il mercato azionario poco prima di un tracollo "monstre" è come vincere alla lotteria. Ma nel caso del fondo Euklid più che il "fattore C" ha contato il "fattore M" dove M sta per matematica. «Non è il flusso di notizie a determinare la nostra strategia di investimento ma algoritmi di intelligenza artificiale» spiega il ceo Antonio Simeone. Sono stati gli algoritmi ad aumentare in maniera consistente la quota di posizioni corte all' interno del portafoglio a partire dallo scorso 11 febbraio: «Rispetto alla media abbiamo notato un incremento tra il 30 e il 50% in più delle posizioni ribassiste». Questo avveniva nelle settimane in cui gli indici azionari mettevano a segno rialzi importanti aggiornando i massimi storici sia a Wall Street sia in Europa. «In un primo momento ci siamo chiesti se stessimo sbagliando qualcosa» spiega Simeone. Il tracollo delle Borse innescato dal Coronavirus ha finito per dar ragione a quella che il 36enne manager ha ribattezzato come «l' equazione del panico». Il sistema che regola il posizionemento del fondo si basa su un' elaborazione di serie storiche che, nel caso dell' azionario Usa, vanno indietro anche di diversi decenni e che sono in grado di individuare micro e macro pattern nell' andamento degli indici e delle quotazioni. Variazioni di prezzo ricorrenti nel tempo che fotografano in qualche misura la psicologia degli investitori arrivando così a prevedere in che direzione si muoverà il mercato. Chiunque abbia visto "The big short", il film che narra le vicende dei fondi hedge che puntarono contro il mercato immobiliare Usa prima dello scoppio della bolla, sa che vendere allo scoperto può essere un' attività estremamente snervante. Specie se le posizioni corte devono essere mantenute per settimane (se non mesi) prima che il crollo degli indici si concretizzi. Nel caso del fondo Euklid il periodo di stress è stato relativamente breve grazie agli algoritmi. Ma a fronte del mercato orso più spaventoso mai registrato finora qual' è stata la performance? «Per questioni regolamentari non possiamo fornire numeri precisi» spiega Simeone che tuttavia fa sapere che il saldo da inizio anno è positivo. Partito due anni fa come una startup con una dotazione di 2 milioni di euro Euklid oggi può contare su asset in gestione per 40 milioni. Il team è tutto composto di giovani e giovanissimi con una formazione scientifica che operano tra Londra, dove ha sede la società, e Roma: «Con noi lavorano fisici, ingegneri, matematici, ricercatori che operano in base a un metodo completamente scientifico» spiega Simeone, 36 anni e due lauree (una in psicologia alla Sapienza e una in economia e finanza alla Luiss). Ad oggi la società può contare su 110 algoritmi diversi per classe di investimento con 70 varianti ciascuno. Il nome del fondo è balzato agli onori della cronaca perché fino ad aprile 2018 presieduto dall' attuale

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[§24986107§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Industria 4.0

numero uno della Consob Paolo Savona. Prima della nomina a ministro degli affari esteri del governo Lega-5stelle Savona ha lasciato l' incarico di presidente (oggi rivestito da Elio Stocchi). Savona ha comunque mantenuto una quota intorno al 5% del fondo in cui lavora anche il figlio Pierfrancesco con l' incarico di brand director. Il fondo non ha partecipazioni in azioni italiane. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986109§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

Ammortizzatore sociale unico per eliminare le disparità

Tra le proposte dei consulenti del lavoro anche quella di una sospensione generalizzata dei contributi previdenziali e assistenziali

Ammortizzatore sociale unico (ASU), pagamento diretto delle prestazioni da parte dell' INPS, eliminazione del vincolo d' iscrizione a enti o fondi, semplificazione amministrativa per fruire della CIG, sospensione generalizzata dei versamenti dei contributi. Sono queste alcune delle principali proposte di modifica al DL 18/2020 presentate dai consulenti del lavoro in Commissione Bilancio del Senato. Proposte che mirano da un lato a garantire alle aziende e ai lavoratori un sostegno certo e immediato e dall' altro a semplificare gli adempimenti anche degli stessi professionisti, eliminando così quelle macchinose procedure amministrative che subordinano l' utilizzo degli ammortizzatori sociali. Tra le proposte di maggior rilievo emerge l' istituzione di un ammortizzatore sociale unico , che garantirebbe un sostegno al reddito dei lavoratori, indipendentemente dall' inquadramento contributivo e dall' organico aziendale. Il trattamento, della durata massima di nove settimane, potrebbe essere richiesto dai datori di lavoro che nell' anno 2020 sospendono o riducono l' attività lavorativa per eventi riconducibili all' emergenza epidemiologica da COVID-19, per i periodi decorrenti dal 12 marzo 2020 ed entro il 31 agosto 2020, in favore dei propri dipendenti già occupati alla data del 23 febbraio. Al trattamento in questione potrebbero accedere i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato , compresi gli apprendisti di secondo livello, ma con l' esclusione dei dirigenti e dei lavoratori a domicilio. Si applicherebbero inoltre le disposizioni in materia di misura della prestazione ( art. 3 del DLgs. 148/2015) e contribuzione figurativa ( art. 6 del DLgs. 148/2015). Il trattamento riguarderebbe anche i datori di lavoro che, alla data del 12 marzo 2020, hanno in corso un trattamento di integrazione salariale straordinario o di assegno di solidarietà, purché per un periodo consecutivo di nove settimane. L' accesso determinerebbe per i datori di lavoro l' obbligo di comunicazione in modalità telematica, al competente ufficio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della sospensione del trattamento di integrazione salariale straordinario o di assegno di solidarietà. Il pagamento del trattamento di integrazione salariale previsto con l' ammortizzatore sociale unico potrebbe essere effettuato direttamente dall' INPS, dietro però richiesta del datore di lavoro. L' ammortizzatore sociale unico, proposto dai consulenti del lavoro, consentirebbe di eliminare le criticità procedurali e le gravi disparità che sono emerse in sede di prima applicazione del DL 18/2020 ; tuttavia, tale strumento innovativo appare comunque di difficile realizzazione. Pertanto, con il documento in commento, vengono presentate anche ulteriori proposte di modifica al decreto "Cura Italia", tra cui quella attinente alla sospensione generalizzata degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e

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[§24986109§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

dei premi per l' assicurazione obbligatoria. Attualmente, il DL 18/2020 prevede la sospensione per i lavoratori domestici dei contributi in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio 2020 ( art. 37 ). Mentre l' art. 61 del decreto "Cura Italia" stabilisce una sospensione, fino al 30 aprile, solamente per specifiche categorie di soggetti (elencati tassativamente nel comma 2 ), considerati maggiormente colpiti dalle misure restrittive imposte dal governo per fronteggiare la crisi epidemiologica in corso. Tale sospensione opera fino al 31 maggio per le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva, le associazioni e le società sportive, professionistiche e dilettantistiche. Infine, l' art. 62 del DL 18/2020 stabilisce una sospensione dei versamenti da autoliquidazione che scadono nel periodo compreso tra l' 8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020 per i soggetti esercenti attività d' impresa, arte o professione con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto. Sul punto, secondo i consulenti del lavoro, è necessario prevedere una sospensione generalizzata del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, dei premi per l' assicurazione obbligatoria e dei correlati adempimenti e procedimenti amministrativi in corso alla data del 23 febbraio e che scadono fino al mese di giugno 2020 , dovuti sia in autoliquidazione che oggetto di dilazione, diffida, note di rettifica. Inoltre, la sospensione deve riguardare anche i versamenti a conguaglio dei contributi previdenziali ed assistenziali dovuti dai lavoratori autonomi oggetto di rateazione a seguito del controllo della dichiarazione fiscale ( ex art. 36- bis del DPR 600/1973). I versamenti oggetto di sospensione dovranno poi essere effettuati entro il mese di settembre 2020 , in un' unica soluzione o in sei rate mensili con il pagamento degli interessi legali.

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[§24986110§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 12 Il Sole 24 Ore Lavoro e Previdenza

Borse, rimbalzo a singhiozzo Normalità a quattro condizioni

Mercati e pandemia. Listini in recupero dopo una seduta in altalena: Milano +1,74%. Per la ripresa servono meno contagi, stabilità sul Pil, una forte risposta politica e lo stop alle vendite forzate

Morya Longo

Non ce l' avevano fatta i «bazooka» di tutte le banche centrali del mondo. Ma ora che scende pesantemente in campo il Governo statunitense e che anche in Europa aumentano le speranze di maggiori stimoli, le Borse tentano il rimbalzo. Al termine di una giornata di alti e bassi, con volatilità ancora alle stelle, i listini europei hanno infatti chiuso il segno più per il secondo giorno di fila: Milano +1,74%, Parigi +3,57%, Francoforte +0,98%. E Wall Street ha fatto anche meglio. Ma non bisogna illudersi: per il recupero vero dei listini bisognerà probabilmente attendere. Il motivo? Per vedere un vero rimbalzo duraturo servono almeno quattro condizioni. Uno: la dinamica del contagio da coronavirus deve stabilizzarsi nel mondo. Due: l' economia globale deve dare la sensazione di avere toccato il fondo. Tre: la risposta della politica fiscale e monetaria deve essere ampia e coordinata ovunque. Quattro: gli investitori devono aver finito l' alleggerimento automatico e forzato dei portafogli. Il problema è che ad oggi poche di queste condizioni sono soddisfatte. Forse solo una. La dinamica dei contagi La prima condizione è la più importante: le Borse potranno vedere davvero la luce in fondo al tunnel solo quando nel mondo la dinamica dei contagi dimostrerà un calo. «Allo stato attuale preoccupa soprattutto l' andamento del virus negli Stati Uniti e Gran Bretagna, dove le misure di contenimento sono partite tardi - osserva Francesco Martorana, AD di Generali Insurance Am -. I contagi sono probabilmente destinati a crescere ancora, ma il mercato non credo lo sconti in pieno». Morale: questa condizione non è ancora soddisfatta. Quanto frenerà l' economia Dai contagi alla caduta dell' economia il passo è breve. Le previsioni sul Pil di tutte le aree del mondo sono drasticamente peggiorate e con esse le aspettative sugli utili delle aziende. Credit Suisse prevede ad esempio utili per azione quest' anno in calo del 20% in Usa e del 32% in Europa, con un forte rimbalzo nel 2021. Ma ogni stima è fallace oggi: tutto dipende da quanto durerà il blocco delle attività. Così anche questa condizione non è soddisfatta. La risposta della politica Qui di passi avanti ne sono stati fatti tanti. Sia da parte delle banche centrali, sia da parte dei Governi. «Per i mercati è importante capire se questa risposta sia sufficiente per prevenire un violento secondo e terzo giro di shock economici», scrive Goldman Sachs. Ebbene: è sufficiente? Probabilmente - pensano in tanti - non ancora. È stato fatto tanto, ma forse non basta. Morale: anche questa condizione non pare dunque essere soddisfatta in pieno. Le vendite forzate C' è infine un tema tecnico, che è stato il grande motivo del tracollo dei mercati: le vendite forzate. L' improvviso aumento della volatilità a fine febbraio ha obbligato tutti i fondi

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[§24986110§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Lavoro e Previdenza

"non discrezionali" (come i risk parity) a vendere forzatamente azioni per ripristinare i parametri di volatilità dei portafogli. Questo ha creato un effetto domino incontrollabile. La domanda ora è: ormai gli investitori hanno "scaricato" abbastanza? «La sensazione è che gran parte della riduzione del rischio sia terminata - osserva Martorana -. Ma questi fondi non torneranno a comprare fintanto che la volatilità non si stabilizzerà». Insomma: da venditori forzati, questi soggetti (e altri investitori) potrebbero presto o tardi diventare compratori in Borsa. JP Morgan ha provato a calcolare l' impatto: i fondi risk parity potenzialmente possono tornare a comprare azioni per 45 miliardi di dollari, i fondi bilanciati per 328 miliardi, gli hedge fund per 180 miliardi. E lo stesso vale per i fondi pensione. Insomma: lo spazio per un rimbalzo, anche "tecnico", c' è. Ma questo ancora non basta. @MoryaLongo © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986111§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

Indennità al 50% per il nuovo «congedo COVID-19»

Con la circolare n. 45, l' INPS fornisce le prime indicazioni operative per la fruizione di congedi e permessi

L' INPS, con la circolare n. 45 , pubblicata ieri, ha fornito le istruzioni operative in merito alla fruizione del congedo speciale di cui all' art. 23 del DL 18/2020 e dei permessi di cui alla L. 104/92 , aumentati per effetto dell' art. 24 del medesimo decreto (per il bonus baby sitting si veda " Bonus baby sitting nel limite massimo anche con più figli con i requisiti " del 25 marzo 2020). Con tale circolare sono state inoltre impartite ai datori di lavoro le istruzioni per la compilazione delle denunce contributive. Nella circolare viene precisato che i dipendenti del settore privato, quelli iscritti alla Gestione separata INPS e i lavoratori autonomi iscritti all' INPS sono tenuti, al momento della presentazione della domanda, ad autocertificare la sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge ai fini della relativa fruizione. L' Istituto chiarisce inoltre che in attesa dell' adeguamento delle procedure informatiche ai fini della presentazione delle istanze - di cui l' INPS darà comunicazione con successivo messaggio - i datori di lavoro dovranno consentire ai propri dipendenti di fruire del congedo e dovranno inoltre provvedere al pagamento della relativa indennità (ad adeguamento avvenuto i lavoratori dovranno comunque presentare l' istanza all' INPS), così come, in tale periodo di attesa, anche gli iscritti alla Gestione separata INPS e i lavoratori autonomi iscritti all' Istituto ne potranno fruire. Per tali lavoratori viene precisato che eventuali periodi di congedo parentale richiesti prima del 17 marzo, anche se ricadenti durante il periodo di sospensione dei servizi educativi per l' infanzia e delle attività didattiche nelle scuole, come disposto dal decreto "Cura Italia", non potranno essere convertiti nel congedo speciale. Per i dipendenti privati, i datori di lavoro dovranno comunicare all' INPS attraverso il flusso UniEmens le giornate di congedo fruite. Per il settore agricolo, relativamente al primo trimestre 2020, la comunicazione dovrà avvenire con il flusso DMAG utilizzando i codici evento forniti dalla circolare in commento. Come già rilevato su Eutekne.info , (si vedano " Congedo speciale o voucher per i lavoratori genitori di minori di 12 anni " del 17 marzo 2020 e " Congedo speciale con procedura INPS già in uso " del 21 marzo 2020), per la fruizione del congedo speciale, sia a conguaglio che a pagamento diretto , i dipendenti devono presentare la domanda al datore di lavoro e all' INPS utilizzando la procedura di domanda di congedo parentale già in uso, mentre i genitori con figli di età compresa tra i 12 e i 16 anni devono presentare la domanda unicamente al proprio datore di lavoro. Oltre agli interventi sopra esposti, l' art. 24 del DL 18/2020 ha previsto, in aggiunta ai tre giorni di permesso mensile già riconosciuti dall' art. 33 , comma 3 della L. 104/1992, il diritto a ulteriori dodici giorni di permesso, da fruire complessivamente nell' arco dei mesi di marzo e aprile 2020. Diritto a ulteriori 12 giorni di permesso 104 I beneficiari

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[§24986111§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

sono i lavoratori che prestano assistenza a un familiare di cui sia accertata una grave disabilità , che sia coniuge, parte dell' unione civile, convivente di fatto; parente o affine entro il secondo grado; parente o affine entro il terzo grado solo qualora i genitori, il coniuge, la parte di unione civile, il convivente di fatto, della persona da assistere abbiano compiuto i 65 anni di età o siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. Ai sensi dell' art. 33, comma 6, tale diritto spetta anche al lavoratore dipendente per far fronte alle necessità connesse al proprio status di portatore di handicap grave. Richiamato l' ambito di applicazione, con la circolare in esame l' INPS chiarisce che, ferma restando la fruizione mensile dei 3 giorni previsti dall' art. 33, è possibile spendere tali 12 giornate anche consecutivamente nel corso di un solo mese, anche frazionandoli in ore. In proposito, l' INPS fa presente che, ai fini del frazionamento e del riproporzionamento in caso di rapporto di lavoro part time, potranno essere utilizzati gli algoritmi previsti per la divisione oraria dei tre giorni ordinariamente previsti dalla legge. Restano ferme anche le indicazioni per la cumulabilità di tali permessi in capo allo stesso lavoratore. Ad esempio, spiega l' INPS "il lavoratore disabile che assiste altro soggetto disabile, potrà cumulare, per i mesi di marzo e aprile 2020, i permessi a lui complessivamente spettanti (3+3+12) con lo stesso numero di giorni di permesso fruibili per l' assistenza all' altro familiare disabile (3+3+12)".

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[§24986112§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

La sospensione dei contributi non è derogata dalla trattenuta del datore

Col messaggio n. 1373 di ieri l' INPS adegua le indicazioni contenute nella circolare n. 37 del 12 marzo 2020

Con il messaggio n. 1373 pubblicato ieri l' INPS è nuovamente tornato sulla propria circolare n. 37/2020 sulla sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e, in particolare, sulla quota a carico dei lavoratori dipendenti, dopo il comunicato stampa del 21 marzo 2020 (si veda " Sospeso anche il versamento dei contributi trattenuti al lavoratore " del 23 marzo 2020). In particolare, si specifica che, dato che l' art. 61 , commi 2 e 5 del DL 18/2020 ha esteso quanto previsto dall' art. 8 , comma 1, lett. b) del DL 9/2020 ad una serie di attività che, per quanto tassativamente individuata, amplia in maniera importante l' originaria delimitazione della disciplina e che lo stesso articolo è espressione del carattere emergenziale e straordinario del nuovo decreto, su indicazione del Ministero del Lavoro la disposizione dell' art. 8, comma 1, lett. b) del DL 9/2020 deve essere interpretata in modo restrittivo per due ordini di considerazioni: - per la sua formulazione letterale pare potersi riferire a tutti i versamenti e, pertanto, non sembrerebbe poter essere derogata in relazione alla circostanza che le trattenute siano già state effettuate dal datore di lavoro; - i presupposti della sospensione, estesa ad una platea di destinatari più ampia, nonché le conseguenze e gli impatti sulle condotte di coloro che sono chiamati ad effettuare i versamenti sono stati valutati dal legislatore d' urgenza in modo differente rispetto al momento della stesura dell' art. 8 del DL n. 9/2020, essendo in presenza di una situazione epidemiologica molto più grave con inevitabile diminuzione della capacità economica dei singoli. Il favor nei confronti dei creditori di imposta , che informa tutto il DL 18/2020 , ha indotto quindi a ritenere che la sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali comprenda anche quelli relativi alla quota a carico dei lavoratori dipendenti, fermo restando l' obbligo di riversamento all' Istituto entro la data di ripresa dei versamenti in un' unica soluzione, senza applicazione di sanzioni e interessi, o mediante rateizzazione, fino ad un massimo di cinque rate mensili di pari importo, senza applicazione di sanzioni e interessi. Obbligo di riversamento all' INPS entro la data di ripresa dei versamenti Inoltre, lo stesso favor nei confronti dei creditori d' imposta induce a ritenere sospeso anche il termine di tre mesi, decorrente dalla data di notifica, assegnato con gli atti di accertamento di violazione ex art. 2 , comma 1- bis , del DL n. 463/83, notificati prima dell' inizio dell' emergenza, ove il predetto termine sia interessato dalla sospensione disposta da una delle norme emergenziali ( artt. 5 e 8, comma 1, lett. b), del DL n. 9/2020 e artt. 61 , commi 2 e 5, e 62 , comma 2, del DL 18/2020). In questo caso, alla cessazione del periodo di sospensione, riprenderà a decorrere il termine

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[§24986112§] giovedì 26 marzo 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

di tre mesi assegnato con l' atto di accertamento già notificato.

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[§24986113§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 40 Italia Oggi Lavoro e Previdenza

L' incentivo solo per le imprese. Commercialisti e consulenti del lavoro: serve un piano shock

Lo studio paga l' affitto pieno

Professioni escluse dal credito di imposta per le locazioni

PAGINA A CURA DI MICHELE DAMIANI

I professionisti pagheranno l' affitto pieno per il mese di marzo. Alle partita Iva, infatti, non sarà concesso l' accesso al credito di imposta sui canoni di locazione destinato dal decreto «cura Italia» alle imprese. Le associazioni professionali, in particolare commercialisti e consulenti del lavoro, chiedono un ampliamento della misura, da definire durante il passaggio in parlamento del dl (è fissato per venerdì il termine per la presentazione degli emendamenti), oltre a proporre una serie di altre modifiche, ponendo in particolare l' attenzione sui professionisti ordinistici. Per i non ordinistici, intanto, l' Inps ha comunicato che entro la fine di marzo renderà disponibili le domande per richiedere l' indennità di 600 euro. L' articolo 65 del decreto 18/2020 (dl cura Italia) stabilisce che «al fine di contenere gli effetti negativi connessi all' emergenza, ai soggetti esercenti attività di impresa è riconosciuto, per il 2020, un credito di imposta del 60% dell' ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo 2020». La norma, quindi, comprendendo solo gli esercenti attività di impresa, esclude gli studi professionali dalla possibilità di ricevere un contributo per pagare l' affitto dei locali utilizzati. L' articolo 65 è stato uno degli argomenti citati dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro (Cno) e dal Consiglio nazionale dei commercialisti (Cndcec) che ieri, in una nota congiunta, hanno illustrato le misure necessarie da adottare, un «piano shock per l' economia» in modo da rilanciare il paese. «Il protrarsi e l' ampliamento della emergenza sanitaria», sono le parole della presidente del Cno Marina Calderone e del presidente del Cndcec Massimo Miani, «hanno messo in ginocchio il tessuto economico del paese e con esso lavoratori dipendenti e professionisti. Per questo motivo», chiedono Miani e Calderone, «sono necessari interventi di integrazione al reddito facili, diffusi e di rapidissima assegnazione diversi, per criteri e tempistiche, da quelli utilizzati nei periodi di ordinaria amministrazione». La nota elenca le principali misure che dovrebbero essere attuate dal governo secondo le due categorie; la prima parte riguarda la sospensione dei termini di versamento tributari al 30 giugno 2020, con rateazione a partire da settembre. Di seguito, si richiede: il ripristino della possibilità di compensazione dei crediti per imposte dirette; eliminazione della proroga di due anni dei termini di accertamento; sospensione fino al 30 giugno dei termini procedimentali e processuali tributari nonché delle procedure concorsuali, cautelari ed esecutive in corso. Una proposta esplicita, come detto, riguarda l' estensione ai professionisti iscritti agli albi di tutte le misure di sostegno fiscale, dalle indennità di 600 euro mensili al credito di imposta per gli studi professionali condotti in locazione. In materia di lavoro, invece, si richiede di eliminare qualsiasi

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[§24986113§] mercoledì 25 marzo 2020

Italia Oggi Lavoro e Previdenza

ipotesi di graduatoria per gli ammortizzatori sociali, per evitare «situazioni ingestibili», l' eliminazione di ogni vincolo legato all' iscrizione a enti o fondi preclusivo dell' accesso al sistema di integrazione salariale e il rinvio al 30 settembre del termine per la presentazione delle certificazioni Uniche e Uniemens. Tra le proposte, come detto, c' è anche l' estensione ai professionisti ordinistici dell' indennità di 600 euro definita dal dl cura Italia. Per le 5 milioni di partite Iva interessate alla misura, intanto, l' Inps ha comunicato che entro la fine di marzo renderà disponibili le domande per richiedere il contributo, scongiurando ancora una volta l' ipotesi di un click day. © Riproduzione riservata.

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[§24986114§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 38 Italia Oggi Lavoro e Previdenza

Notariato e agricoltura, versamenti sospesi

Contributi previdenziali sospesi per i notai e per i lavoratori agricoli. La scelta, comunicata ieri dalle due casse, è finalizzata a sostenere gli iscritti colpiti dall' emergenza Coronavirus. Per i notai la sospensione sarà fino al 26 maggio. Come si può leggere nella nota diffusa dalla Cassa di categoria, lo stop riguarderà «soltanto ed esclusivamente i contributi previdenziali dovuti alla Cassa, e non altre tasse e/o contributi dovuti ad altri Enti che vengono versati unitamente, o anche separatamente dal contributo previdenziale» dagli iscritti. Si tratta del primo provvedimento che la Cassa adotta per far fronte allo stato di crisi economica e finanziaria che ha colpito i suoi iscritti, «in conseguenza dell' emergenza epidemiologica causata dal diffondersi del virus Covid-19, crisi che, a detta degli analisti, è più grave anche di quella vissuta dal paese nell' ultima guerra mondiale», come affermato dal presidente dell' Ente Francesco Giambattista Nardone. Per gli addetti e gli impiegati nel settore agricolo, invece, l' Enpaia ha stabilito i versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni o interessi, in un' unica soluzione entro il 25 ottobre 2020 o «mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dalla stessa data». La domanda per fruire della rateizzazione dovrà essere presentata all' Enpaia entro il del 31 luglio 2020. Posticipati al 25 ottobre anche i termini di pagamento dei piani di rateizzazione fino al 30 settembre 2020. © Riproduzione riservata.

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[§24986115§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Lavoro e Previdenza

FINANZA ALTERNATIVA

Private equity, l' appello Aifi: «Intervenire subito»

Nel documento inviato al Mise focus sulle misure per garantire liquidità

Carlo Festa

L' Aifi si rivolge al Governo e auspica una serie di interventi a favore del mercato del private capital nel sostegno alle imprese italiane. Il momento è delicato e si muove l' Associazione italiana del private equity e venture capital. L' emergenza sanitaria sta infatti colpendo anche l' universo degli investitori. Nell' ultimo mese sono state ritardate gran parte delle trattative portate avanti dai private equity: il mondo dei grandi leverage buyout è bloccato perché si è fermata l' ingente liquidità presente sul mercato fino a qualche settimana fa. Nel settore degli investimenti in Pmi c' è maggiore resistenza alla crisi e i fondi stanno continuando ad essere attivi, anche se con grande prudenza. In questo contesto è importante sostenere gli investitori per favorire il supporto e la ripartenza dell' economia in modo da fornire capitali alle piccole e medie imprese. Un documento di proposte è stato inviato nei giorni scorsi da Aifi al sottosegretario del Mise, Gian Paolo Manzella, e al capo della segreteria del Mef, Ignazio Vacca. A livello europeo l' associazione guidata da Anna Gervasoni sta condividendo alcune proposte portate avanti dall' associazione di riferimento, Invest Europe, che prevedono misure di aiuto al settore. A livello nazionale Aifi auspica un intervento governativo forte e immediato a sostegno della liquidità delle imprese. Secondo Aifi alcune misure dovrebbero essere presenti nel decreto sviluppo in preparazione, come la promozione dell' investimento di fondi pensione e casse di previdenza in tutte le asset class di private capital con l' introduzione di un credito di imposta, ma anche tramite interventi come l' abbassamento della soglia di investimento per gli investitori privati in fondi riservati. Sarà inoltre fondamentale attivare velocemente le risorse erogate da Cassa Depositi e Prestiti, tramite di Fondo Italiano d' Investimento e Cdp Venture Capital. Aifi ritiene inoltre opportuno estendere all' investimento in fondi di private debt l' incentivo fiscale previsto, nella forma di detassazione dei capital gain, per fondi pensione e casse di previdenza. Inoltre, per l' Associazione, diventa necessario dare impulso ad operatori cosiddetti di "turnaround" anche per affiancare il sistema bancario nella gestione di situazioni di crisi aziendali. Ciò potrebbe anche accelerare l' aumento dimensionale delle aziende italiane attraverso operazioni di aggregazione di filiera. Diventa così necessario promuovere un fondo di fondi (con liquidità ipotizzata in 500 milioni), che favorisca la nascita di nuovi operatori specializzati in turnaround e rafforzi gli esistenti. Infine per sostenere il mercato del venture capital è necessario potenziare l' operatività del Fondo Nazionale Innovazione, destinando, oltre a quanto già previsto dal decreto

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[§24986115§] giovedì 26 marzo 2020

Il Sole 24 Ore Lavoro e Previdenza

legge precedente, cioè circa un miliardo di euro tra risorse Mise e Cdp, ulteriori risorse da parte del Mise: con un rafforzamento del fondo di fondi venture (con ulteriore auspicabile destinazione di 200 milioni), con ulteriori 200 milioni per il rafforzamento delle imprese già in portafoglio dei fondi, ma anche con l' avvio di un nuovo fondo technology sulla base della positiva esperienza di Itatech, oltre a fornire supporto diretto ai fondi di venture capital. «In questa drammatica fase dell' economia italiana e mondiale, il private capital può costituire un fattore rilevante per finanziare le imprese che si trovano a confrontarsi con perdite ingenti di fatturato. Per far questo, è necessario che i fondi siano messi nelle condizioni per operare positivamente, e a questo puntano le misure urgenti che Aifi ha indicato al Governo» spiega il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986117§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

Angeloni (Teleconsys): "Ecco come la PA diventa un grande digital workplace"

Il presidente della Pmi innovativa: 'Lo smart working è soprattutto un cambio di processo e di approccio, abilitato dalla tecnologia. Consulenza chiave di volta. Ministero del Lavoro e dell' Interno esempi da seguire'

' La norma contenuta nel decreto Cura Italia può essere un importante driver di innovazione nella PA perché consentirà di accelerare i processi di digital transformation e contribuire a cambiare la cultura delle persone'. Agostino Angeloni, presidente di Teleconsys, plaude alla novità inserita nel provvedimento, che prevede la procedura negoziata per le forniture hi-tech, con una corsia preferenziale per le soluzioni in cloud: il provider dovrà essere selezionato tra almeno quattro operatori economici di cui una startup o Pmi innovativa. Angeloni, Teleconsys è una Pmi innovativa attiva tra l' altro nel settore dello smart working. Quale può essere il valore aggiunto di ingaggiare piccole e medie imprese nel processo di trasformazione della PA? Nelle grandi gare che vengono bandite per le amministrazioni vincono usualmente i 'soliti noti', grandi player dell' Ict che certamente possono garantire affidabilità e capillarità sul territorio ma, al contempo, presentano una inerzia maggiore nell' introdurre le innovazioni necessarie a gestire processi complessi come quelli pubblici. In questo senso la decisione del governo di 'contaminare' la PA con l' ingresso di Pmi e startup innovative è certamente stata saggia. Un altro elemento importante riguarda la velocità dei processi di procurement pubblico: senza obbligo di iscrizione al Mepa, ad esempio, e senza quello per le PA di bandire gare europee sopra una certa soglia di fatturato, si darà uno sprint importante alla digital transformation e alla attuazione del Piano Triennale per l' Informatica nella PA in tutti gli ecosistemi. L' emergenza Coronavirus sta portando gli italiani, per forza di cose, a prendere confidenza con lo smart working. Dal vostro osservatorio privilegiato, credete che di questa esperienza si potrà fare tesoro nel post-crisi oppure rischiamo che venga buttato tutto nel dimenticatoio? La normativa sul lavoro probabilmente prevederà che il 70% del lavoro verrà speso in modalità smart, per cui diventerà più un obbligo che una scelta. Noi siamo esseri abitudinari, stiamo prendendo coscienza dei benefici dello smart working in termini di benessere individuale ma anche sociale ed ambientale: basti pensare a come l' aria delle città sia diventata più respirabile con il calo repentino dell' utilizzo delle automobili. Anche se quello che stiamo testando adesso non è smart working propriamente detto - non sono sempre disponibili tool digitali efficienti, non ci sono postazioni ergonomiche e la casa non è uno spazio 'neutro' per la presenza di famiglie, figli - è comunque un buon punto di partenza per mettere, successivamente, a valore i benefici di cui sopra. Dico questo perché lo smart working è soprattutto trasformazione dei processi: l' innovazione parte dal mindset delle persone, la tecnologia segue a servizio. Partendo da questo assunto, qual è la 'ricetta' di Teleconsys? La convinzione diffusa

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[§24986117§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

è che sia sufficiente potersi contattare in videoconferenza e inserire le applicazioni aziendali sui device degli utenti: il rischio più grande è quello di esporre i dati, che in questo modo viaggiano su reti ordinarie e non in network proprietari, a minacce informatiche. Senza contare le possibili incompatibilità tra software non configurati per operare al di fuori dei contesti per i quali sono stati progettati. In questo quadro agire con imprudenza può rivelarsi una cura peggiore del male. E allora? Diventa indispensabile la consulenza. Teleconsys, in quanto system integrator e partner dei principali vendor di soluzioni di Digital Workspace, accompagna le PA in tutto il processo di migrazione verso lo smart working: dall' assessment dello status quo all' identificazione delle reali esigenze delle diverse categorie di utenti, fino alla graduale implementazione delle piattaforme e delle necessarie soluzioni di sicurezza, il tutto nel rispetto delle normative in tema di privacy. Sul fronte squisitamente tecnologico, le PA possono contare su una scelta ampia di soluzioni consolidate, duttili e sempre più performanti, per far si che lo spazio di lavoro sia totalmente digitale, sicuro, uniformato e cognitivo rispetto al luogo, al momento e al device utilizzato. Lo smart working è anche un cambio culturale e di approccio al lavoro. Le novità tecnologiche possono spaventare i dipendenti pubblici che spesso operano basandosi su abitudini consolidate? L' approccio as-a-service attiva ed eroga in modo relativamente semplice le funzionalità, senza necessariamente dover prevedere infrastrutture ad hoc o stravolgere l' assetto dei sistemi informativi. L' importante, quindi, è saper scegliere bene e integrare meglio, aiutando, attraverso programmi di change management, la forza lavoro a comprendere le opportunità della digital transformation e ad appoggiarla, adottando in modo massivo le nuove soluzioni. Il luogo di lavoro perde così i suoi confini e si trasforma nel lavoro nei luoghi, senza soluzione di continuità e con un' esperienza appagante ed unica in ogni momento di contatto e interazione con l' organizzazione. L' implementazione delle nostre soluzioni presso alcune PA di alto livello è dovuta soprattutto alla vision ed alla lungimiranza di alcuni manager, che hanno fortemente creduto nell' innovazione ed investito nell' abilitazione del lavoro agile. Teleconsys ha messo il suo know how a servizio di due PA del calibro di ministero dell' Interno e ministero del Lavoro. Cosa ci può raccontare di queste esperienze? Sia ministero dell' interno che ministero del Lavoro avevano necessità di sviluppare piani di smart working per il proprio personale. Entrando nel dettaglio, il Dirigente del ministero del Lavoro Daniele Lunetta ha fortemente voluto, in netto anticipo rispetto alle esigente dovute alla contingente emergenza, implementare tutte le soluzioni necessarie per garantire uno smart working agile, sicuro e rispettoso delle norme sulla privacy. Abbiamo così realizzato una piattaforma di virtualizzazione desktop applicativa basata su tecnologia Citrix insieme a un progetto di IaaS e backup/replica in Disaster Recovery. Per fare ciò abbiamo utilizzato tecnologie iper-convergenti di ultima generazione che garantiscono altissime performance a fronte di un Tco ridottissimo. La soluzione ha permesso di garantire a migliaia di utenti dislocati sull' intero territorio italiano la migliore user experience possibile in termini di fruibilità e velocità, in totale sicurezza. Per il ministero dell' Interno, invece? Il progetto va inquadrato nell' ambito di un processo

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[§24986117§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

di un profondo rinnovamento tecnologico, già in atto, attorno al concetto di erogazione dei servizi presso le numerose addettanze (le prefetture nello specifico) che il ministero è riuscito a realizzare ottimizzando i principali processi operativi, valorizzando il lavoro dei singoli utenti e al tempo stesso favorendo la digitalizzazione di tutte le fasi dei processi necessari per l' erogazione dei servizi offerti, per altro strategici e critici dal punto di vista della continuità operativa. Il potenziamento dell' infrastruttura, ancora una volta, basata sulla tecnologia Citrix, che Teleconsys ha realizzato ha incrementato la possibilità di lavorare in mobilità, virtualizzando le applicazioni istituzionali e rendendole disponibili, anche tramite Internet, in maniera sicura, a qualsiasi utente le richieda, indifferentemente dal dispositivo o dal luogo in cui esso si trovi. In questi giorni di emergenza sono così riusciti nello sfidante obiettivo di mettere in smart working oltre 80 prefetture in 6 giorni. @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986118§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 15 Il Messaggero Privacy e GDPR

App anti-contagi, tempi stretti «Ci aiuterà a ridurre il blocco»

Tracciabilità dei positivi con i telefonini, in una settimana la scelta fra 60 progetti Pisano: «L' applicazione sarà facoltativa» Per renderla obbligatoria serve una legge

L' INIZIATIVA ROMA Scade oggi la call, o meglio la chiamata, per tutte quelle aziende che possano offrire soluzioni tecnologiche adeguate per il monitoraggio e la tracciabilità dei movimenti dei cittadini in tempi di coronavirus. Il ministero dell' Innovazione ha cercato di fare il più in fretta possibile, anche perché potrebbe voler dire per il cittadino qualche apertura riguardo alla possibilità di movimento e di ritorno alla vita normale, visto che probabilmente si riuscirebbe, con questo tipo di soluzione, a tenere lontano chi è potenzialmente contagiato o chi è in quarantena. Al momento sono arrivate circa 60 offerte sul sito, e da qui alla fine della settimana, al massimo all' inizio della prossima, verrà scelta la proposta più adeguata alle esigenze di privacy, tutela della salute, contenimento del contagio. «Abbiamo chiesto al settore del digitale di proporre idee e progetti che abbiano già avuto un impiego. E stiamo parlando con le aziende di telecomunicazione - ha spiegato la ministra Paola Pisano - Si tratta di app, ma anche di strumenti di analisi dei dati e di telemedicina. C' è una difficoltà nella raccolta e nell' utilizzo delle informazioni. Eppure prendere decisioni partendo dai dati è fondamentale, anche perché sono poi gli unici che possono dire se la scelta è stata quella giusta». TASK FORCE Le offerte ricevute verranno analizzate anche dalla task force di esperti nominata con l' articolo 76 del decreto Cura Italia. I nomi che comporranno il team stanno per arrivare e verranno indicati a breve. Nel momento in cui verrà fatta la scelta si aprirà il fronte più difficile, ovvero quello della possibile violazione di diritti costituzionali e di privacy. La ministra ha fatto già sapere che è per la linea della non obbligatorietà: i cittadini saranno liberi di scaricare o meno l' app o il sistema di monitoraggio indicato. Però, non si può escludere che, per esigenze prioritarie e di salute pubblica, governo e parlamento decidano che sia obbligatorio farne uso. E a quel punto sarà necessaria una legge. Il garante per la privacy Antonello Soro si è già espresso in proposito: l' interesse collettivo e l' emergenza sono prioritari. Tanti di noi hanno già consegnato le proprie vite a Facebook, a Google e a ogni altro social: conoscono i nostri gusti, le abitudini, la composizione familiare, dove andiamo in vacanza e persino dove sogniamo di andare. «C' è una grande ricchezza di idee fra le proposte che stanno arrivando per l' iniziativa Innova Italia, che si rivolge a tutte le realtà in grado di fornire tecnologie utili per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio del coronavirus - ha sottolineato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante italiano all' Oms - Il ministro dell' Innovazione ha già firmato il decreto per i gruppi di lavoro che da domani si riuniranno per il kick off, che dovrà portare a una sintesi

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[§24986118§] giovedì 26 marzo 2020

Il Messaggero Privacy e GDPR

che sarà consegnata al presidente del Consiglio. Un lavoro che si dovrà concretizzare in una soluzione operativa che tenga in considerazione efficacia e rispetto della privacy, che è possibile e necessaria». RISERVATEZZA E il docente di diritto dell' Informazione all' università Cattolica di Milano, Ruben Razzante, ha confermato: «Si possono usare le app per monitorare e combattere più efficacemente la diffusione del coronavirus, anche preservando uno zoccolo duro di riservatezza rispetto alle nostre abitudini, alle nostre frequentazioni, al nostro sentire, alle nostre opinioni». Ok, quindi, allipotesi di tipo coreano per gli italiani, in particolare un' app per individuare le aree di maggior contagio. «Bene ha fatto il ministero per l' Innovazione - ha aggiunto l' esperto - a promuovere una call per aziende, enti di ricerca e altri soggetti pubblici e privati in grado di elaborare soluzioni tecnologiche efficaci e compatibili con un sufficiente livello di protezione della privacy. Occorre però chiarire che per introdurre misure così invasive non può bastare una delibera della Protezione civile, ma è necessaria l' emanazione di una legge ordinaria o, vista l' urgenza, di un decreto legge, sul cui contenuto coinvolgere comunque fin da subito il Parlamento». Cristiana Mangani © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986119§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 1 Il Messaggero Privacy e GDPR

Fra una settimana

Arriva una app per tracciare i positivi in giro

Cristiana Mangani

Stretta finale per la app in grado di garantire la tracciabilità delle persone in chiave coronavirus, il problema ora è la privacy. Scade oggi la chiamata per le aziende che possano offrire soluzioni tecnologiche adeguate per il monitoraggio e la tracciabilità dei movimenti dei cittadini. A pag. 15.

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[§24986120§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

Covid-19 e lavoro: come tutelare salute, sicurezza senza sacrificare la privacy

Contro il Coronavirus occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione. Ecco dunque, l' adozione di un protocollo che contiene misure di precauzione che seguono e attuano le prescrizioni di legislatore e Autorità sanitaria con attenzione anche alle tematiche della tutela e protezione dei dati

Nella gestione dell' emergenza covid-19 è di primaria importanza adottare, sul luogo di lavoro, protocolli di sicurezza che consentano di evitare il contagio dei lavoratori. A questo scopo è stato sottoscritto lo scorso 14 marzo, il " Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro". Data la rilevanza del tema e del documento si riportano alcuni spunti di riflessione in materia privacy e come conformarsi nella gestione dell' emergenza. Sicurezza, salute e privacy sul lavoro: una prima visione d' insieme Come si legge dallo stesso, il Protocollo è stato sottoscritto su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell' economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute, che hanno promosso l' incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura, contenuta all' articolo 1, comma primo, numero 9), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020, che - in relazione alle attività professionali e alle attività produttive - raccomanda intese tra organizzazioni datoriali e sindacali, al fine di favorire l' adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio a fronte dell' emergenza in atto. L' obiettivo del protocollo condiviso di regolamentazione è certamente quello di fornire indicazioni operative finalizzate a incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l' efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l' epidemia di COVID-19. Il COVID-19 rappresenta un rischio biologico generico, per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione. Ecco dunque, l' adozione di un protocollo che contiene misure che seguono la logica della precauzione e seguono e attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell' Autorità sanitaria con una piccola ma allo stesso tempo grande attenzione anche alle tematiche in materia di tutela e protezione dei dati . Sul punto si ricorda anche come: l' Autorità Garante per la protezione dei dati personali sia intervenuta in data 02 marzo 2020 con un comunicato con il quale, oltre al monito no a iniziative "fai da te" nella raccolta dei dati, ricordava ai datori di lavoro dall' astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra lavorativa; con il quale, oltre al monito no a iniziative "fai da te" nella raccolta dei dati, ricordava ai datori di

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lavoro dall' astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra lavorativa; la stessa EDPB il 16 marzo 2020 ha rilasciato relativo statement ricordando come l' adozione di misure per mitigare e contenere il rischio relativo al COVID-19 possa comportare il trattamento di diverse categorie di dati personali e che il Data Controller (i.e. Titolare del trattamento) deve garantire la protezione dei dati personali del soggetto interessato. L' ingresso in azienda: la misurazione in tempo reale della temperatura corporea Focalizzandoci sulla sezione del Protocollo dove la privacy trova maggiore spazio (i.e. punto 2 "modalità d' ingresso in azienda) si segnala come in relazione al primo punto elenco "Il personale, prima dell' accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea". Tale tipo di attività e cioè la rilevazione in tempo reale della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, dovrà avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente (i.e. Regolamento Ue 2016/679 ( GDPR ) e D.Lgs 101/2018 che integra e modifica il D.Lgs 196/2003 (Codice Privacy). WHITEPAPER Gestione dei contratti e GDPR: guida all' esternalizzazione di attività dei dati personali Legal A tal fine lo stesso Protocollo suggerisce di: rilevare a temperatura e non registrare il dato acquisto . È possibile identificare l' interessato e registrare il superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l' accesso ai locali aziendali; . È possibile identificare l' interessato e registrare il superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l' accesso ai locali aziendali; fornire l' informativa sul trattamento dei dati personali. Si ricorda che l' informativa può omettere le informazioni di cui l' interessato è già in possesso e può essere fornita anche oralmente. Quanto ai contenuti dell' informativa, con riferimento alla finalità del trattamento potrà essere indicata la prevenzione dal contagio da COVID-19 e con riferimento alla base giuridica può essere indicata l' implementazione dei protocolli di sicurezza anti-contagio ai sensi dell' art. art. 1, n. 7, lett. d) del DPCM 11 marzo 2020 e con riferimento alla durata dell' eventuale conservazione dei dati si può far riferimento al termine dello stato d' emergenza; dei dati personali. Si ricorda che l' informativa può omettere le informazioni di cui l' interessato è già in possesso e può essere fornita anche oralmente. Quanto ai contenuti dell' informativa, con riferimento alla finalità del trattamento potrà essere indicata la prevenzione dal contagio da COVID-19 e con riferimento alla base giuridica può essere indicata l' implementazione dei protocolli di sicurezza anti-contagio ai sensi dell' art. art. 1, n. 7, lett. d) del DPCM 11 marzo 2020 e con riferimento alla durata dell' eventuale conservazione dei dati si può far riferimento al termine dello stato d' emergenza; definire le misure di sicurezza e organizzative adeguate a proteggere i dati. In particolare, sotto il profilo organizzativo, occorre individuare i soggetti preposti al trattamento e fornire loro le istruzioni necessarie

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. A tal fine, si ricorda che i dati possono essere trattati esclusivamente per finalità di prevenzione dal contagio da COVID-19 e non devono essere diffusi o comunicati a terzi al di fuori delle specifiche previsioni normative (es. in caso di richiesta da parte dell' Autorità sanitaria per la ricostruzione della filiera degli eventuali "contatti stretti di un lavoratore risultato positivo al COVID-19); adeguate a proteggere i dati. In particolare, sotto il profilo organizzativo, occorre . A tal fine, si ricorda che i dati possono essere trattati esclusivamente per finalità di prevenzione dal contagio da COVID-19 e non devono essere diffusi o comunicati a terzi al di fuori delle specifiche previsioni normative (es. in caso di richiesta da parte dell' Autorità sanitaria per la ricostruzione della filiera degli eventuali "contatti stretti di un lavoratore risultato positivo al COVID-19); in caso di isolamento momentaneo dovuto al superamento della soglia di temperatura, assicurare modalità tali da garantire la riservatezza e la dignità del lavoratore . Tali garanzie devono essere assicurate anche nel caso in cui il lavoratore comunichi all' ufficio responsabile del personale di aver avuto, al di fuori del contesto aziendale, contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 e nel caso di allontanamento del lavoratore che durante l' attività lavorativa sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria e dei suoi colleghi (v. infra). Dunque, a titolo esemplificativo elaboriamo: un' informativa corretta secondo i canoni dell' art. 13 del GDPR ma con un occhio di attenzione agli aspetti legati: alle finalità di trattamento, alla conservazione del dato, alle basi di liceità di trattamento, alle modalità di sottoposizione etc. previsti dal Protocollo; secondo i canoni dell' art. 13 del GDPR ma con un occhio di attenzione agli aspetti legati: alle finalità di trattamento, alla conservazione del dato, alle basi di liceità di trattamento, alle modalità di sottoposizione etc. previsti dal Protocollo; delle lettere di nomina a norma degli art. 29 del GDPR e 2 quaterdecies del D.Lgs 101/2018 per i soggetti individuati ed autorizzati al trattamento di questa tipologia di dati (lettere che ricordiamo devono "istruire" e non solo riportare pedissequamente quanto contenuto nelle disposizioni di legge); a norma degli art. 29 del GDPR e 2 quaterdecies del D.Lgs 101/2018 per i soggetti individuati ed autorizzati al trattamento di questa tipologia di dati (lettere che ricordiamo devono "istruire" e non solo riportare pedissequamente quanto contenuto nelle disposizioni di legge); dei flussi informativi solo ed esclusivamente con soggetti preposti/autorizzati ed i vertici aziendali e dunque non erga omnes nel caso di comunicazione relative al superamento della soglia di temperatura o a comunicazione di dipendenti che hanno avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 etc.; soprattutto al fine di garantire riservatezza e dignità del lavoratore L' ingresso in azienda: l' accesso da parte del personale e/o di soggetti terzi Per quanto riguarda il secondo punto elenco della sezione ut supra segnalata e cioè che "Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso in azienda, della preclusione dell' accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell' OMS" lo stesso Protocollo ricorda che qualora il Titolare del trattamento/Azienda

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richieda il rilascio di una dichiarazione attestante la non provenienza dalle zone a rischio epidemiologico e l' assenza di contatti, negli ultimi 14 giorni, con soggetti risultati positivi al COVID-19, anche in questo caso si dovrà prestare particolare attenzione alla disciplina sul trattamento dei dati personali, Questo perché anche la semplice acquisizione della dichiarazione di cui sopra contiene dati personali e di fatto costituisce un trattamento dati. A tal fine, le indicazioni per una corretta gestione privacy rimangono le medesime segnalate per la misurazione della temperatura in tempo reale e, nello specifico, si suggerisce di raccogliere solo i dati necessari, adeguati e pertinenti rispetto alla prevenzione del contagio da COVID-19. Ad esempio, se si richiede una dichiarazione sui contatti con persone risultate positive al COVID-19, occorre astenersi dal richiedere informazioni aggiuntive in merito alla persona risultata positiva. Oppure, se si richiede una dichiarazione sulla provenienza da zone a rischio epidemiologico, è necessario astenersi dal richiedere informazioni aggiuntive in merito alle specificità dei luoghi. Dunque, attenzione anche in questo caso a rispettare le indicazioni del punto precedente (cfr. punto 2. "L' ingresso in azienda: la misurazione in tempo reale della temperatura corporea") ed attenzione a rispettare i principi di adeguatezza non eccedenza e pertinenza di cui è imperniato il Regolamento. Il ruolo del Responsabile della Protezione dei dati In tutta questa situazione di grande emergenza e di ricerca di soluzioni che siano da un lato tutelanti per il singolo soggetto e per l' azienda e dall' altro conformi alle disposizioni che settimanalmente vengono rilasciate dalle Autorità competente, non dobbiamo dimenticarci che anche nella privacy vi è una figura (laddove nominata) preposta alla sorveglianza della corretta applicazione non solo del GDPR ma della normativa tutta in materia di Privacy. Quindi, a titolo esemplificativo, esattamente come: l' Organismo di vigilanza (cd. OdV) sarà coinvolto nelle valutazioni sugli impatti dell' attuale situazione sull' imputabilità del reato di cui all' art. 25-septies D.Lgs. 231/2001, con riferimento agli aspetti di colpa organizzativa connessi alla violazione di norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; la Società in collaborazione con il RSPP ed il Medico Competente sono/saranno chiamati a considerare l' eventuale aggiornamento del Documento valutazione rischi (cd. DVR) collegati ad agenti biologici; la Società e tutte le altre figure coinvolte nella gestione e nell' attivazione del lavoro agile (ad. es. HR, ICT etc.) sono/saranno chiamati a gestire le tematiche connesse; anche il Titolare del trattamento potrà trovare nel DPO un valido supporto nella gestione delle tematiche di sua competenza. Si ricorda sul punto che è vero che a norma dell' art. 39 comma 1 lett. b) del GDPR il DPO è incaricato di "sorvegliare l' osservanza del presente regolamento, di altre disposizioni dell' Unione o degli Stati membri relative alla protezione dei dati nonché delle politiche del titolare del trattamento o del responsabile del trattamento in materia di protezione dei dati personali, compresi l' attribuzione delle responsabilità, la sensibilizzazione e la formazione del personale che partecipa ai trattamenti e alle connesse attività di controllo" ma è vero anche che a norma dell' art. 38 comma 1 del GDPR "Il titolare del trattamento e il responsabile del trattamento si

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assicurano che il responsabile della protezione dei dati sia tempestivamente e adeguatamente coinvolto in tutte le questioni riguardanti la protezione dei dati personali." Conclusioni Per concludere: attenzione a non adottare nella fretta soluzioni posticce e mal confezionate con la presunzione che in tale situazione tutto sia ammesso e permesso. Rivolgiamoci ed attiviamo un costante flusso e confronto con le funzioni (se previste) per la gestione di quelle tematiche di maggior impatto non solo per la tutela del lavoratore (sia che si parli di sicurezza negli ambienti di lavoro che di privacy) ma anche per il datore di lavoro stesso. WHITEPAPER Come è cambiato in Italia il quadro normativo dei pagamenti digitali verso la PA? @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986121§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 16 Il Messaggero Privacy e GDPR

L' intervento

Covid-19, tra sorveglianza e diritti il futuro della privacy che cambia

Antonio Martusciello*

In tempo di pandemia da Covid-19, con un' economia messa al palo, le nuove tecnologie sembrano vivere un ulteriore periodo d' oro e la Rete ritrovare quello scopo originario che ne aveva ispirato l' istituzione. La cultura dell' apertura che aveva indotto, nel '93, il Cern di Ginevra a mettere a disposizione di chiunque il World Wide Web oggi pare ripresentarsi con forza, riportando in auge l' idea originaria di web come bene pubblico a servizio della collettività. In Rete, le informazioni corrono veloci lo sappiamo ma oggi ancor di più: in tutto il mondo, complice la necessità di avere notizie aggiornate in tempo reale sulla diffusione del virus, questa esigenza diviene sempre più vitale. Ciò ha sensibilizzato anche piattaforme come Facebook e YouTube che stanno lavorando forse più concretamente per eliminare la disinformazione, in favore di un' Internet che riacquisti quel ruolo di autostrada dell' informazione tanto enfatizzato nei primi anni 90. Nel contempo anche le reti Tlc sembrano rivivere una nuova stagione: ne sono prova i titoli telefonici, che - in un sistema di contrattazioni messo a dura prova dall' emergenza Coronavirus e dallo stallo economico che ne è conseguito - conoscono nuove oscillazioni, ritrovando talvolta anche il segno positivo. L' attenzione del mercato però non sempre trova corrispondenza in quella delle Istituzioni. L' attività degli operatori in un periodo in cui il traffico internet, almeno in Italia, secondo stime fornite da Tim, è cresciuto in maniera esponenziale del 70% su rete fissa e del 10% su mobile pare suscitare un interesse altalenante a livello europeo. A eccezione dei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi, i regolatori non hanno ritenuto necessario adottare misure specifiche per i servizi di comunicazione elettronica. In Italia, Spagna e Romania, con l' obiettivo di mantenere connessa tutta la popolazione, le singole autorità nazionali hanno richiesto flessibilità sui pagamenti di servizi.Non solo. Nel nostro Paese, il Regolatore ha approvato l' offerta di Telecom Italia per una riduzione temporanea dei costi all' ingrosso della banda Ethernet per rame e fibra e ha richiesto a tutti gli operatori di telecomunicazioni, ove tecnicamente fattibile, un aumento del 30% della banda media per cliente, su rete fissa. A ciò si aggiungono le disposizioni comunitarie previste dal Regolamento europeo sulla neutralità della rete che consentono agli operatori di applicare specifiche misure di gestione del traffico in circostanze eccezionali. Nel contesto pandemico, il Berec è intervenuto consentendo agli operatori di adottare misure per prevenire la congestione della rete e mitigarne gli effetti, sempre rispettando il principio di neutralità secondo

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[§24986121§] giovedì 26 marzo 2020

Il Messaggero Privacy e GDPR

cui categorie di traffico equivalenti devono essere trattate allo stesso modo e quello di temporaneità per cui le misure sono applicabili solo per il periodo necessario. Se la regolamentazione del settore si avvia verso una temporanea frammentazione delle misure di gestione del traffico, la tutela della privacy si trova ad affrontare una sfida ancor più ardua. Azione di prevenzione e contrasto del contagio si rilevano spesso difficili da bilanciare con le garanzie essenziali di tutela dei diritti fondamentali soprattutto quando si scontrano con sistemi di sorveglianza di massa. Anche in Italia si ipotizza l' adozione di un modello coreano per combattere la pandemia. La Corea del Sud ha scelto di combattere la diffusione del virus, non con il lockdown, ma con una strategia tecnologica. Nel Paese asiatico è stata utilizzata un app per sorvegliare gli spostamenti dei cittadini e individuare i positivi al virus mediante sistemi che incrociano i dati di localizzazione dei cellulari, quelli delle celle telefoniche, delle telecamere di sorveglianza, dei pagamenti. Una soluzione usata, con talune varianti, anche da Israele ma che, nel Bel Paese, suscita perplessità sia per la sua applicabilità (secondo il Pew Research Center, ben il 20% degli italiani non dispone ancora di uno smartphone), sia per gli ostacoli normativi (come negli altri Stati europei, si dovrebbe ricorrere a deroghe eccezionali previste per la tutela della salute pubblica nel Regolamento europeo sulla protezione dei dati, ma sempre purchè vengano rispettati i principi della proporzionalità e della reversibilità). Come procedere allora? Una soluzione potrebbe essere impiegare un sistema che, pur sfruttando la connessione di prossimità per controllare gli utilizzatori in contatto con l' utente, consenta una conservazione dei dati in forma criptata, anonima e limitata ai dati essenziali. Certo che, pur evitando la sorveglianza centralizzata del sistema coreano, la strada intrapresa sembra portare sempre più verso una scelta tra la tutela della salute e il grande fratello orwelliano. Il rischio però come ben sottolinea, dalle pagine del Financial Times, lo storico israeliano Yuval Noah Harari è che le misure intraprese, in questo periodo di emergenza, divengano poi permanenti. Certo, consci del netto ritardo con cui la politica ha gestito l' emergenza, anche l' iniziativa del Governo italiano di individuare le soluzioni digitali e strumenti di analisi dati pare non solo essere tardiva (l' app non esiste ancora, né è stata usata o sperimentata, né installata sugli smartphone), ma anche volta a cercare un rimedio peggiore della malattia (Publilio Siro). * Docente di Diritto delle Comunicazioni, Iulm Milano © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986122§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 13 Corriere della Sera Privacy e GDPR

I CONTROLLI

Dal Mit di Boston alla Spagna La corsa per l' app salva-vite

Bva Doxa: il 93% degli italiani pronto a sacrificare alcuni diritti fondamentali per prevenire la diffusione Collaborazione Telefonica-Google per l' autodiagnosi

Martina Pennisi

Ricerca italiana dell' applicazione anti-coronavirus: giorno due. Ieri il ministero dell' Innovazione ha ricevuto più di cento idee, che si vanno ad aggiungere alla cinquantina di martedì, per un totale di 170 candidature di aziende e startup che vogliono contribuire al contenimento dell' epidemia di Sars-Cov-2 con le loro app di teleassistenza a domicilio e di tracciamento. Hanno invece superato il migliaio le risposte alla richiesta di dispositivi per la protezione dei pazienti (le mascherine), respiratori artificiali e strumenti per la diagnosi veloce. Dal 31 marzo al 20 aprile, il ministero di Paola Pisano e l' Agenzia Spaziale Italiana mettono inoltre sul tavolo due milioni e mezzo di euro per idee basate su asset spaziali (come le comunicazioni satellitari). Da oggi si comincia a tirare le fila: alle 13 parte la scrematura delle app, a cui lavorerà un gruppo di economisti, tecnici ed esperti di privacy. Sullo sfondo la domanda ormai familiare anche a chi non è avvezzo alla tecnologia, ma dal semi- isolamento non può fare a meno di chiedersi quando migliorerà la situazione e in che modo può contribuire al ritorno a una vita più normale possibile: i dati dei nostri smartphone, la posizione in primis, per mappare gli eventuali incontri fra positivi e sani e avvisare i secondi del pericolo; possono essere utili? Come verranno tutelati? Una ricerca Bva Doxa (su un campione di 5 mila individui) mostra innanzitutto come il 93 per cento degli italiani sia pronto a «sacrificare alcuni diritti fondamentali se ciò aiuta a prevenire la diffusione del virus». Non è necessario che accada se, come spiega l' avvocato Ernesto Belisario, «si utilizzano solo i dati strettamente necessari per il contrasto alla situazione emergenziale, limitandosi - per quanto possibile - a trattare dati aggregati. Inoltre, i dati devono essere trattati soltanto dai soggetti istituzionalmente deputati ad affrontare l' emergenza e soltanto per un periodo limitato». Il Massachusetts Institute of Technology di Boston ha lavorato in questa direzione per sviluppare la sua app Private Kit: Safe Paths, che prevede la condivisione di dati crittografati tra gli smartphone, cosicché si possa venire avvisati di aver incrociato un positivo senza sapere e poter ricostruire chi è. Sono i positivi poi a decidere se condividere o meno la diagnosi sull' app. Anche Singapore punta sulla comunicazione fra gli smartphone, attraverso il Bluetooth, e sul fatto che i dati non lascino il dispositivo. In Spagna, per ora nella sola area di Madrid, un' applicazione supportata da Telefonica e Google aiuta le persone nella fase di autodiagnosi, in modo da non sovraccaricare le linee telefoniche di emergenza.

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[§24986122§] giovedì 26 marzo 2020

Corriere della Sera Privacy e GDPR

Esperimenti avviati e funzionanti ce ne sono anche da noi: per esempio, quello raccontato sul «Corriere» da Simona Ravizza, del portale informatico dell' epidemiologo dell' Ats Milano, Antonio Russo. Funziona così: l' algoritmo calcola il rischio che i singoli pazienti con patologie e ricoveri pregressi hanno di ammalarsi di Covid-19. I medici di famiglia e i sindaci possono agire di conseguenza dopo aver consultato il portale. A proposito del tracciamento dei contagi, Russo spiega che «queste tecnologie saranno utili nel momento in cui la popolazione ricomincia ad avere una vita attiva: rintracciare velocemente un malato e i suoi contatti per inibire un focolaio è estremamente interessante. Dobbiamo capire come prepararci a una fase in cui probabilmente andremo avanti a fisarmonica: reimmissione nella vita attiva e poi di nuovo contenimento».

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[§24986123§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

Data science contro il coronavirus: una proposta per l' Italia

Molti italiani ignorano il divieto di uscire da casa, a riprova del fatto che misure sociali di contenimento degli spostamenti sono efficaci solo se abbinate a idonee tecniche di controllo. Proviamo a capire se c' è un modo di affrontare la situazione di criticità con tutti gli strumenti necessari senza sacrificare i diritti

Qualcuno potrebbe dire: siamo italiani. Noi quando vediamo che al semaforo scatta il giallo pensiamo: "Devo accelerare altrimenti mi blocco al rosso". Quando ci hanno detto: "Fermi tutti, c' è la pandemia" abbiamo capito: "Scappate tutti: ognuno a casa sua". Però attenzione che in Spagna e in Francia non è andata diversamente. Forse potremmo dire che in generale, fatte salve culture particolarmente portate all' obbedienza, le misure sociali di contenimento degli spostamenti sono efficaci solo se abbinate a opportune tecniche di controllo. In assenza sono grida manzoniane. Purtroppo in questo momento il contenimento sociale è l' unico vero mezzo efficace per combattere la pandemia. Per questo la maggior parte degli stati vi ricorre, con livelli di successo molto diversi. Approccio "Hard, strong and fast" : è il modello Cinese e Taiwanese e in parte quello israeliano . In sostanza si utilizzano tutti i dati e i mezzi disponibili per il controllo delle persone in tempo reale: dai dati telefonici (celle di trasmissione) ai dati dei social e degli altri strumenti on-line utilizzati. Funziona molto bene se puoi farlo. Dei risvolti etici e della limitazione delle libertà, è vietato anche parlarne. Approccio "Caring, curing and controlling" : è il modello della Corea del Sud . In sostanza ci si focalizza su chi è infetto. Pre-requisito: effettuare tamponi in modo massivo. A questo punto chi è positivo riceve tutto il supporto necessario: dall' assistenza alla cura, dalla spesa a casa al medico che ti chiama due volte al giorno per sapere come stai. Se la situazione peggiora vieni subito assistito e ricoverato. Rovescio della medaglia (oppure giusto contributo al contenimento del contagio): accetti di essere tracciato attraverso un' app , rendendo trasparenti i tuoi sposamenti. Più democratico, ma comunque efficace. Approccio "See no evil, hear no evil, speak no evil" . È l' approccio delle tre scimmie sagge o qualcuno direbbe dello struzzo stolto: non circolano informazioni, non si fanno tamponi, il problema non esiste. Fondamentalmente Corea del nord e Russia sono i candidati principali. Questa mia è in realtà un' affermazione un po' gratuita. Può anche essere che in realtà queste due nazioni non abbiamo casi di coronavirus. Controllate su tutte le mappe di diffusione del mondo. Un solo bollino rosso in tutta la grande madre Russia, pur circondata da Cina ed Europa. È un caso che questi paesi abbiamo regimi in grado di controllare la stampa. Approccio molto buono per l' economia (anche Trump è stato tentato all' inizio), un po' meno per le persone. Approccio "Boh!" . Non saprei come definire l' approccio usato da molti paesi Europei se non con questa fantastica interiezione italica. In ordine sparso, con l' Italia un po' più avanti e forse

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[§24986123§] mercoledì 25 marzo 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

un po' più strutturata, i francesi che hanno fatto le elezioni municipali in piena pandemia, gli spagnoli che stanno entrando nel tunnel ora e copiano gli italiani (anche nelle fughe dalle città alla provincia). In Italia ci siamo dovuti muovere prima con delle misure restrittive e con i primi tentativi di monitoraggio a distanza. Interessante ad esempio l' app della regione Lazio. Ma come abbiamo visto ad esempio in Lombardia la risposta è stata eccellente per l' 80% delle persone (ossia il 60% che sono rimaste a casa più il 20% che deve verosimilmente circolare per emergenze e servizi essenziali). Purtroppo c' è un altro 20% che sballa tutto, continua ad andarsene in giro senza necessità stringenti e che può avere effetti disastrosi sul restante 80%. Come affrontare la situazione di criticità con tutti gli strumenti necessari, anche tecnologici, senza perdere di vista i diritti fondamentali che valgono anche nella situazione di crisi? Nel mio articolo "C' è un' AI "maligna" che (forse) ci salverà dal coronavirus" ho già affrontato il tema delle applicazioni di controllo sociale dell' AI e dei big data. Le ho definite "maligne", con un antropomorfismo volutamente forzato, perché sono applicazioni che hanno un' altra efficacia ed utilità, ma un altrettanto alto livello di pericolosità dal punto di vista etico e dei diritti delle persone. Ed è onestamente difficile pensare di fare del contact tracing efficace senza utilizzare i big data e l' AI. Se questo inquieta (e a me inquieta), possiamo però ricordare che il GDPR ammette una revisione delle procedure per la gestione dei dati in casi di gravi emergenze sanitarie, com' è certamente la pandemia da coronavirus. È però importante, come ha ricordato anche il presidente dell' Istituto italiano per la privacy Luca Bolognini in un recente articolo , che vi siano "sistemi di controllo a tagliola, che scattino al termine dell' emergenza per ripristinare le consuete protezioni e distruggere le informazioni adoperate." Mettendo insieme i prezzi, provo a suggerire una riflessione che coniughi AI, Big data e Small data e che prenda il meglio dai diversi approcci visti finora. In particolare credo che si possa trarre ispirazione (sia positiva che negativa) dagli approcci cinesi e coreani. La proposta prevede l' utilizzo dei big data, con dati pseudo-anonimizzati e destrutturati, per agire a livello globale sui flussi della popolazione in generale. Invece si devono utilizzare dati puntuali, ben strutturati e nominativi (small data) per gestire i contagiati o i sospetti contagiati. Qualche esempio può aiutare a capire. Per analizzare a livello macro la mobilità della popolazione, e capire quindi dove mettere eventuali posti di blocco o controlli, posso lavorare sui big data , attingendo a molteplici fonti (telefoni, social, videocamere di sorveglianza, sistemi di navigazione). Invece per fare il contact tracing di chi è infetto o sospetto tale, uso "small data" nominativi come succede in Corea del sud . Sempre con i big data e l' AI posso analizzare le reti sociali e i contatti per identificare le potenziali catene di contagio, una volta che ho identificato soggetti con rischio elevato questi vengono de-anonimizzati e gestiti come small data puntuali. Vengono sottoposti a test (tamponi) in modo massivo (cosa che la Corea e Taiwan hanno fatto) e poi tracciati. Se abbiniamo, come ha intelligentemente fatto la Corea, il tracing e il controllo ad una serie di servizi di cura e di accudimento, le persone recepiranno più questi aspetti che le limitazioni alla loro libertà. Del resto, con l' uso dei big data

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[§24986123§] mercoledì 25 marzo 2020

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in modo pseudo-anonimo, limitato nel tempo e sottoposto ad audit possiamo cogliere i benefici dell' approccio cinese limitandone i rischi per le libertà individuali. Forse non è un modello perfetto, ma potrebbe essere un punto di partenza per un ragionamento costruttivo e non ideologico sull' uso di strumenti potenti, come big data e AI, in una situazione di crisi che rischia di travolgerci tutti. Purtroppo, il nostro problema è proprio questo: stiamo ora ragionando su come gestire l' emergenza. L' esperienza di Taiwan insegna che in una situazione di crisi come questa risponde in modo efficace chi si era preparato prima. Dopo l' epidemia di SARS, Taiwan ha costituito un "National Health Command Center" con una sezione specializzata in pandemie, una catena di commando centralizzata e diretta e una focalizzazione sulle misure di contenimento sociali e sulla comunicazione trasparente. Se però è vero che noi italiani diamo il meglio di noi stessi nelle emergenze, forse non tutto è perduto. Di certo non possiamo perdere altro tempo!

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[§24986124§] mercoledì 25 marzo 2020

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Data tracing, per ogni vita umana salvata ben valga l' uso di una app

L' emergenza Covid-19 sta già irrimediabilmente comprimendo diritti fondamentali come quelli alla salute e al lavoro. Una soluzione di tracciamento gestita dallo Stato, con un orizzonte temporale limitato e definito, può essere fondamentale per salvaguardare gli individui. L' analisi di Anna Cataleta e Gabriele Faggioli

La discussione etica intorno all' uso del data tracing infiamma i banchi della politica e le round table degli esperti. Da un lato l' esempio del modello coreano , efficace al punto da far diminuire in sole due settimane significativamente il numero di contagi dall' altro il più volte paventato spettro di una deriva antidemocratica , di una distopica sorveglianza di massa causata dall' inevitabile compressione dei diritti democratici legati alla privacy . La verità, però, è che non c' è più tempo . L' emergenza Covid-19 sta già irrimediabilmente comprimendo una serie di diritti fondamentali primi tra tutti diritto al lavoro ed il diritto alla salute . Quello alla privacy è, fortunatamente, un diritto resiliente oggetto di una legislazione che incorpora previsioni in grado di limitarne l' ampiezza senza tuttavia ridurne l' efficacia. Ciò grazie ad un meccanismo risk based secondo cui quanto più alto è il rischio di totale compromissione di diritti e delle libertà degli individui legati alla privacy, tanto più si costruisce intorno a quegli stessi diritti e libertà una rete di protezione fatta di garanzie. L' obiettivo è salvaguardare l' individuo ma occorre considerare che il diritto del singolo alla protezione dei propri dati personali non può voler dire l' irragionevole restrizione dei diritti altrui ed è quindi corretto valutare se una momentanea limitazione di questo diritto sia accettabile di fronte dell' innegabile beneficio che ne deriverebbe per migliaia di vite . Il Governo ha aperto una fast call è quello al fine di trovare soluzioni che gli consentano di operare su due fronti: monitoraggio e prevenzione dell' epidemia, tramite "tecnologie e soluzioni per il tracciamento continuo, l' alerting e il controllo tempestivo del livello di esposizione al rischio delle persone e dell' evoluzione dell' epidemia sul territorio". Rientrano in questo ambito sistemi di analisi dati, tecnologie hardware e software utili per la gestione dell' emergenza sanitaria; telemedicina e teleassistenza, tramite "app e soluzioni tecniche di teleassistenza per pazienti domestici, sia per patologie legate a Covid-19, sia per altre patologie, anche di carattere cronico". Rientrano in questo ambito: app e chatbot per l' automonitoraggio delle condizioni di salute, rivolte a tutti i cittadini o solo ad alcune fasce (come i soggetti sottoposti a isolamento fiduciario). In relazione al primo tema, il data tracing, lo scopo è facilmente intuibile: monitorare gli spostamenti delle persone al fine di controllarne il livello di esposizione al rischio ed avere un allerting costante sull' evoluzione dell' epidemia sul territorio. Questo a iuterebbe nella limitazione dei contagi con beneficio per il sistema sanitario

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[§24986124§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

e avrebbe quindi, come effetto, la possibilità di salvare vite umane evitando contagi e permettendo cure migliori. WHITEPAPER Gestione dei contratti e GDPR: guida all' esternalizzazione di attività dei dati personali Legal Le tecnologie sono già disponibili : la maggior parte delle app presenti sui nostri dispositivi mobili monitorano i nostri spostamenti, si va dai servizi di food delivery a quelli per la geolocalizzazione del cellulare . Sarà necessario intervenire con gli strumenti normativi messi a disposizione dalla nostra Costituzione nei casi d' urgenza e molti autorevoli commentatori hanno già provato ad immaginare quali possano essere. Al di là di quale sentiero formale normativo venga scelto quello che è certo è che per far fronte alla suddetta esigenza la strada dovrà essere tracciata adesso dal Governo, senza ulteriori indugi. La soluzione a questo punto, superato il nodo normativo su cui si spera prevalga un orientamento giuridico sostanziale più che formale, potrebbe essere quella di una App totalmente pubblica, distribuita granularmente dallo Stato, sviluppata in ossequio ai principi generali enunciati dal Regolamento Europeo di minimizzazione dei dati e limitazione delle finalità e soprattutto con un orizzonte temporale limitato e definito: la fine stato di emergenza . Ma una cosa per noi è certa: ogni vita umana salvata ben vale l' uso di una app e una compressione temporanea del nostro diritto alla riservatezza e alla libertà di movimento. Soprattutto se avremo, come siamo certi, un governo e un parlamento capaci di non fare di una emergenza, di una eccezione, la regola negli anni futuri che ci aspettano. @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986125§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 6 Italia Oggi Privacy e GDPR

Lo dimostra lo studio di giuristi di diverse università italiane pubblicato su Federalismi

Diritto alla vita prima di privacy

Pronte app per ricostruire i contatti di persone infette

ALESSANDRA RICCIARDI

Nessun ostacolo giuridico al tracciamento dei contagiati da Coronavirus: il diritto alla tutela della vita e della salute pubblica prevalgono su quello alla privacy. Emulare il modello cinese o coreano di contenimento della pandemia, modelli che devono il loro successo non solo alla restrizione a casa e ai tamponi di massa ma anche alla geolocalizzazione delle persone, è dunque possibile. È di questi giorni l' annuncio di alcune aziende italiane di aver sviluppato una app che permetterebbe alla Protezione civile di ricostruire i movimenti delle persone positive al coronavirus e di avvertire chi è entrato in contatto con loro; ed ancora la notizia della sperimentazione di un' altra applicazione in Umbria che consente di tracciare, tramite tecnologia Gps, gli spostamenti di coloro che decideranno di scaricarla, e di avvertirli in caso di contatto con utente positivo al virus. Strumentazioni pronte all' uso, dunque, richieste a gran voce dagli esperti epidemiologici per frenare la curva di crescita e controllare l' andamento del virus anche quando si tratterà di ridurre le misure restrittive. In tal senso Andrea Crisanti, direttore di microbiologia dell' università di Padova e alla guida della task force messa in piedi in Veneto dal governatore Luca Zaia. Lo stesso Zaia dice: «Il tracciamento sarebbe un' ottima soluzione, il problema è che siamo in un paese in cui la limitazione della privacy e della libertà personale sono evocate a ogni piè sospinto. Ma siamo in emergenza e ci vuole un provvedimento che ci autorizza a farlo». L' adozione dei dispositivi in questione sta infatti scontando vari freni dovuti al timore che possano violare diritti individuali come la privacy o essere in futuro utilizzati anche per altri casi, non necessariamente emergenziali. Insomma, che si creino i presupposti per un grande fratello di massa che spia la vita dei singoli, conservando dati sensibili finora sacri. Uno studio di un gruppo di giuristi di diverse università italiane (pubblicato su Federalismi) smonta punto per punto le obiezioni, offrendo un' ampia casistica sia normativa che giurisprudenziale, di livello italiano ed europeo, che consente di passare al tracciamento anche nel nostro ordinamento. Il faro del bilanciamento tra la tutela della vita e della salute pubblica e individuale e la tutela di alcuni diritti di libertà è rinvenuto innanzitutto nella giurisprudenza della nostra Corte costituzionale che a più riprese ha individuato il bene della vita come bene supremo. «Il diritto alla vita è il primo dei diritti inviolabili dell' uomo, in quanto presupposto per l' esercizio di tutti gli altri», si legge nell' ordinanza n. 207 del 2018 della Consulta. E poi nella sentenza n. 242 del 2019, la Corte parla del «diritto alla vita, riconosciuto implicitamente

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[§24986125§] mercoledì 25 marzo 2020

Italia Oggi Privacy e GDPR

come primo dei diritti inviolabili dell' uomo (sentenza n. 223 del 1996) - in quanto presupposto per l' esercizio di tutti gli altri - dall' art. 2 Cost. (sentenza n. 35 del 1997), nonché, in modo esplicito, dall' art. 2 Cedu», la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell' uomo. La limitazione del diritto alla privacy, ai sensi del diritto dell' Unione, viene considerata misura «necessaria e proporzionata» che una società democratica può applicare «per la salvaguardia della sicurezza pubblica, ivi comprese la tutela della vita umana, in particolare in risposta a catastrofi di origine naturale o umana». Il fine dunque non può che essere quello dell' uscita dall' emergenza, evidenziano i giurisiti (Guido Biscontini, Mario Comba, Enrico Del Prato, Ludovico Mazzarolli, Anna Poggi, Giuseppe Valditara, Filippo Vari), una volta cessata la quale è necessario che «i dati vengano distrutti e non siano più utilizzabili se non, eventualmente, in forma aggregata ed anonima, al solo fine di ricerca». Così come è evidente, ragiona Valditara, ordinario presso l' università di Torino, che «il ricorso a questi strumenti debba essere autorizzato da una legge, o meglio da un decreto legge vista l' emergenza, con l' assunzione di responsabilità di governo e parlamento». © Riproduzione riservata.

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[§24986126§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 4 Corriere della Sera Privacy e GDPR

Mai come in questi giorni di emergenza da coronavirus è diventato evidente, se ancora fosse ...

Mai come in questi giorni di emergenza da coronavirus è diventato evidente, se ancora fosse necessario, il ruolo ineludibile delle soluzioni tecnologiche che possono aiutare nella cura a distanza. Medici di famiglia e specialisti lo stanno sperimentando ogni giorno. «Le novità stanno per forza di cose imponendosi - dice Paolo Misericordia, Responsabile Area ICT e Centro Studi Nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale - per cui c' è un cambio di approccio nei confronti del paziente che ormai si sta strutturando su tutti i diversi canali alternativi al contatto personale. Vengono utilizzate tutte le altre infrastrutture, dalle email a WhatsApp, a Skype che anche per questioni connesse alla privacy siamo stati sempre molto attenti a far diffondere, per limitare i rischi». A lui e a Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società italiana di medicina generale, abbiamo chiesto di spiegarci come è possibile utilizzare le alternative offerte dalla sanità digitale e che cosa sta accadendo sul campo. In quali casi è possibile effettuare visite a distanza? «Lo studio medico rimane aperto per tutti coloro che hanno problemi, soprattutto i malati cronici, o problemi acuti ma non correlati con il Covid -19. Tutte le persone che hanno sintomi correlabili al Covid (febbre anche non elevata, debolezza, tosse, malessere, naso che cola, mal di gola,dolori muscolari e ossei, riduzione dell' olfatto e/o del gusto, dolori addominali o diarrea e letargia) non devono recarsi dal medico, nè chiamare i numeri di emergenza ma devono mettersi in contatto con il proprio medico di famiglia con qualsiasi mezzo di comunicazione a distanza. E i medici devono mettersi in testa che chiunque abbia sintomi compatibili con infezione da Covid 19 va considerato come affetto da coronavirus e quindi trattato come tale», risponde Brignoli. Il medico può rifiutarsi di fare visite domiciliari? «Per andare a domicilio di un paziente Covid o sospetto tale, il medico deve avere la possibilità di disporre delle adeguate protezioni individuali (maschera, occhiali, guanti e camice): deve potersi muovere in sicurezza, per non diventare un super diffusore del contagio», dice Misericordia. Il dottore è tenuto a organizzarsi per consulti via Skype oppure WhatsApp, ad esempio? «Il contatto con il paziente deve poter avvenire con tutti i sistemi che la tecnologia consente - dice Misericordia - il limite, è costituito, quasi sempre dalla sponda che i pazienti sono in grado

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[§24986126§] giovedì 26 marzo 2020

Corriere della Sera Privacy e GDPR

di offrire a tali possibilità. Laddove invece sia fattibile, tutte le nostre associazioni professionali, e Fimmg in primis, invitano ad utilizzare correntemente soluzioni a distanza». «Per le persone sintomatiche il medico può aprire una scheda di monitoraggio dei sintomi che può essere fatta usando qualsiasi mezzo di comunicazione (l' ideale sarebbe una comunicazione via video, perché il fatto di vedersi e fondamentale per il clinico ma anche per il paziente). Questo contatto audio o video dovrebbe essere quotidiano e finalizzato a valutare l' andamento clinico del paziente», aggiunge Brignoli. Il paziente ha diritto di ricevere la visita a casa? «Il diritto del paziente a ricevere la visita deve essere, in questa eccezionale situazione, contemperato con il diritto del medico (e degli altri suoi pazienti) a non essere a sua volta contagiato (almeno limitando fortemente questo rischio). Quindi, bisogna avere la disponibilità di mezzi di protezione personali», ribadisce Misericordia. Se il medico risulta positivo cosa deve fare? E i pazienti? «Il medico va in isolamento domiciliare; gli assistiti sono affidati ad un sostituto che, di solito è individuato dal medico stesso. In caso di impossibilità a farlo (e non si è in uno studio associato), il medico deve avvisare la Asl di appartenenza che si attiverà per trovare una modalità di sostituzione. Se il sostituto deve andare in studio, occorre sanificare l' ambiente. Gli assistiti del medico sono avvertiti con le cartellonistiche nello studio: se il sostituto resta nello stesso studio (sanificato) i disa gi per gli utenti si limitano molt o», aggiunge Misericordia. E per quanto riguarda le ricette? «Ogni mezzo che eviti ai pazienti occasioni di contatto è utile. Alcune regioni sono meglio organizzate di altre e hanno già attivato la ricetta dematerializzata vera. Dove non esiste questo servizio è possibile inviare via telefono o con qualsiasi altro mezzo di comunicazione al paziente un numero (NRE) da dare poi al farmacista per il ritiro delle prescrizioni. E anche possibile nei piccoli centri con poche farmacie che il medico di famiglia scriva le ricette come al solito e (se ha il personale) le recapiti alla farmacia o ancora chieda alla farmacia di venire a ritirarle nello studio», dice Brignoli. «Le ricette vanno richieste normalmente per telefono, alla segretaria, o al medico - aggiunge Misericordia -. Abbiamo consigliato e stiamo attivando account email dedicati, dove raccogliere le richieste degli assistiti (o via WhatsApp). Ci sono sistemi gestionali di studio che permettono di attivare "cassetti prescrittivi in cloud", dove il paziente può accedere, con credenziali generate in automatico da questi sistemi, per potere ritirare quanto prescritto dal medico». Quali difficoltà incontrate? «Trattandosi di sistemi prima non consentiti, al medico quasi sempre manca l' indirizzo email del paziente, o non sa se ha installato ad esempio

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[§24986126§] giovedì 26 marzo 2020

Corriere della Sera Privacy e GDPR

WhatsApp. Il numero di cellulare permetterebbe di inviare l' NRE direttamente, anche prescindendo dal promemoria cartaceo: basterebbe per avere l' erogazione del farmaco prescritto in farmacia. Il numero di cellulare è registrato negli archivi del gestionale di studio, quasi mai sul telefono del medico. Ci sono però software che permettono di scaricare sulle memorie dei cellular i (o su cloud) interi set di numeri», conclude Misericordia.

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[§24986128§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 1 La Stampa Privacy e GDPR

Qualcosa di noi

MATTIA FELTRI

Se si deciderà di mappare i nostri spostamenti, di tutti o di alcuni, attraverso una app sui telefonini, ubbidiremo da bravi soldati, quali siamo stati finora. Sì rinuncerà al diritto alla privacy come si è rinunciato alla libertà di spostarsi, e qui si è già proposta l' opinione secondo cui l' essenza della democrazia occidentale è nella libertà di andare da qui a lì senza renderne conto. Oggi per uscire di casa servono motivi comprovati e necessari e, a richiesta, tocca illustrarli. Con la app qualcuno saprà dove siamo, quante volte siamo scesi in strada, quanto ci siamo intrattenuti. Non è una cosetta. Per accettare un simile controllo bisogna che adesso il governo faccia le cose come si deve, con la condivisione del Parlamento e ponendo limiti precisi: di tempo e di utilizzo. Nel feticismo della sicurezza, la nostra democrazia ha già accettato l' oscenità del trojan, un virus (informatico) con cui su disposizione del magistrato si può essere spiati sempre, ovunque, anche a telefono spento. Per tutti noi è fuori discussione che la libertà di uscire di casa ci sarà restituita, ma la sorveglianza telematica è più sfuggente, generalmente sottovalutata, e subito sono girati discorsi sui suoi prodigiosi effetti, un domani, sulla sicurezza, la solita maledetta sicurezza. Noi ora non dobbiamo semplicemente salvare delle vite, dobbiamo pensare alla sopravvivenza della comunità: è molto diverso ed è una sfida molto più grande e richiede grandi sacrifici. Ma ricordiamoci che settantacinque anni fa si rischiava la vita per la libertà, ora si rischia la libertà per la vita. Speriamo che questo non dica qualcosa di noi. MATTIA FELTRI.

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[§24986129§] mercoledì 25 marzo 2020 Pagina 39 Italia Oggi Privacy e GDPR

Il parere dei garanti privacy europei

Sì alla geolocalizzazione, ma anonima

ANTONIO CICCIA MESSINA

Ok alla geolocalizzazione anonima anti pandemia. Le norme in materia di protezione dei dati personali non si applicano ai dati che sono stati adeguatamente anonimizzati. È quanto affermato dal Comitato europeo per la protezione dei dati, Edpb (che riunisce i garanti europei), che ha diffuso una dichiarazione sul trattamento dei dati personali nel contesto dell' epidemia di Covid-19. Nella dichiarazione si accenna anche ai trattamenti di dati dei lavoratori sui luoghi di lavoro, ma questa materia è devoluta ai singoli stati europei. In particolare l' Edpb afferma che le norme in materia di protezione dei dati (come il regolamento generale sulla protezione dei dati n. 2016/679, Gdpr) non ostacolano l' adozione di misure per il contrasto della pandemia di coronavirus. Anche in questi momenti eccezionali, si devono, però, garantire la protezione dei dati personali degli interessati. L' emergenza può legittimare limitazioni delle libertà, a condizione che tali limitazioni siano proporzionate e provvisorie e cioè limitate al periodo di emergenza. Passiamo ora alle precisazioni più importanti. GEOLOCALIZZAZIONE Le autorità pubbliche dovrebbero, innanzitutto, cercare di trattare i dati relativi all' ubicazione in modo anonimo (ossia, trattare dati in forma aggregata e tale da non consentire la successiva re- identificazione delle persone), il che potrebbe permettere di generare analisi sulla concentrazione di dispositivi mobili in un determinato luogo («cartografia»). Le norme in materia di protezione dei dati personali non si applicano ai dati che sono stati adeguatamente anonimizzati. Quando non è possibile elaborare solo dati anonimi, la direttiva e-privacy consente agli Stati membri di introdurre misure legislative per salvaguardare la sicurezza pubblica (articolo 15). Qualora siano introdotte misure che consentono il trattamento dei dati di localizzazione in forma non anonimizzata, lo Stato membro ha l' obbligo di predisporre garanzie adeguate, ad esempio fornendo agli utenti di servizi di comunicazione elettronica il diritto a un ricorso giurisdizionale. Si applica anche il principio di proporzionalità. Si dovrebbero sempre privilegiare le soluzioni meno intrusive, tenuto conto dell' obiettivo specifico da raggiungere. Misure invasive come il «tracciamento» (ossia il trattamento di dati storici di localizzazione in forma non anonimizzata) possono essere considerate proporzionate in circostanze eccezionali e in funzione delle modalità concrete del trattamento. Tuttavia, tali misure dovrebbero essere soggette a un controllo rafforzato e a garanzie più stringenti per assicurare il rispetto dei principi in materia di protezione dei dati (proporzionalità della misura in termini di durata e portata, ridotta conservazione dei dati, rispetto del principio di limitazione della finalità). SUL LAVORO La dichiarazione dell' Edpb si limita a rinviare alle normative dei singoli stati, in quanto

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[§24986129§] mercoledì 25 marzo 2020

Italia Oggi Privacy e GDPR

ad essi è delegata la disciplina della privacy sul luogo di lavoro. Il rinvio alle singole legislazioni è formulato con riferimento ai problemi più spinosi: se si possa o meno chiedere ai visitatori o ai dipendenti di fornire informazioni sanitarie specifiche; se possa o meno il datore di lavoro informare colleghi o soggetti esterni del fatto che un dipendente è affetto dal Covid-19; su quali informazioni trattate nel contesto del Covid-19 possono essere ottenute dai datori di lavoro. In materia si aggiunge che per l' Italia bisogna fare riferimento, anche se ci sono ancora problemi interpretativi, all' articolo 14 del decreto legge 14/2020 e al Protocollo Condiviso Confindustria-Sindacati del 14 marzo 2020. © Riproduzione riservata.

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[§24986130§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 8 La Repubblica Privacy e GDPR

Il Garante della Privacy

Soro "Sì al tracciamento dei contatti ma con un decreto temporaneo"

DI ANDREA IANNUZZI

Tra le strategie messe in campo dal governo per contenere il contagio da coronavirus c' è il cosiddetto contact tracing digitale, cioè l' uso dei dispositivi mobili dei cittadini per la mappatura e il tracciamento dei soggetti entrati in contatto con persone infette: il modello coreano. Ma come si assicura la tutela della privacy e dei dati personali? Il Garante della privacy Antonello Soro, con il suo team di esperti, è al lavoro per conciliare tutte le esigenze: «Non si tratta - dice a Repubblica - di sospendere la privacy, ma di adottare strumenti efficaci di contenimento del contagio, pur sempre nel rispetto dei diritti dei cittadini». C' è bisogno di uno strumento legislativo ad hoc per attuare questo protocollo? Quale? «La disciplina di protezione dei dati coniuga esigenze di sanità pubblica e libertà individuale, con garanzie di correttezza e proporzionalità del trattamento. Ma una misura quale il contact tracing , che incide su un numero elevatissimo di persone, ha bisogno di una previsione normativa conforme a questi principi. Un decreto-legge potrebbe coniugare tempestività della misura e partecipazione parlamentare. Va da sé che la durata deve essere strettamente collegata al perdurare dell' emergenza». Come si evitano gli abusi nel trattamento dei dati? Come ci si difende da intrusioni malevole? «La nostra disciplina offre gli strumenti per minimizzare il pericolo di abusi, secondo i principi di precauzione e prevenzione, che impongono misure di sicurezza e garanzie di protezione dati già nella fase di progettazione e impostazione della struttura tecnologica. Rispettando questi criteri. si può valorizzare al massimo grado l' innovazione». Si può immaginare uno scambio di dati criptato o anonimizzato? «Lo scambio e, prima ancora, la raccolta dei dati devono avvenire nel modo meno invasivo possibile per gli interessati, privilegiando l' uso di dati pseudonimizzati (ove non addirittura anonimi), ricorrendo alla reidentificazione laddove vi sia tale necessità, ad esempio per contattare i soggetti potenzialmente contagiati. Nella complessa filiera in cui si articolerebbe il contact tracing , soggetti privati - a partire dalle grandi piattaforme - dovrebbero porre il patrimonio informativo di cui dispongono a disposizione dell' autorità pubblica, alla quale dovrebbe invece essere riservata la fase dell' analisi dei dati, che necessita delle garanzie e della responsabilità degli organi dello Stato. In ogni caso,

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[§24986130§] giovedì 26 marzo 2020

La Repubblica Privacy e GDPR

le società coinvolte in questo progetto dovrebbero possedere requisiti di affidabilità e trasparenza di azione. Nella valutazione è fondamentale il vaglio di conformità ai requisiti di protezione dati, per la garanzia dei diritti degli interessati, per l' attendibilità dell' analisi dei dati e anche per la sicurezza nazionale. Non sottovaluterei l' odierno richiamo in proposito da parte del Copasir». Come si potrà poi tornare alla "normalità" una volta finita emergenza? «La chiave è nella proporzionalità, lungimiranza e ragionevolezza degli interventi, oltre che nella loro temporaneità. Il rischio che dobbiamo esorcizzare è quello dello scivolamento inconsapevole dal modello coreano a quello cinese, scambiando per efficienza la rinuncia a ogni libertà e la delega cieca all' algoritmo per la soluzione salvifica». I dati anonimi potrebbero essere re-identificati solo dallo Stato f g ANTONELLO SORO È il garante PER LA PRIVACY.

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[§24986131§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

Soro: "Deroghe alla privacy se c' è in gioco la salute del Paese"

Il Garante: "Ma la raccolta dati non deve eccedere rispetto alle necessità e deve avvenire all' interno di processo controllato e soprattutto a termine". E avverte: "Serve una governance unitaria. La Protezione Civile può essere il soggetto giusto"

Sì alle deroghe alla privacy se c' è in gioco la salute dei cittadini, a patto che non diventino un punto di non ritorno . Intervistato da La Stampa, Il Garante Privacy Antonello Soro entra nel dibattito sull' uso del data tracing per fermare i contagi da Coronavirus. Secondo Soro è possibile far convivere il diritto come alla salute con quello alla privacy, "se rispettiamo un principio fondamentale della democrazia, la proporzionalità . Che è garantito quando un sistema anche invasivo è comunque finalizzato all' interesse generale di tutela della salute. Purché la raccolta di informazioni non ecceda rispetto alle necessità e avvenga dentro un processo ben normato, controllato e soprattutto a termine". "Ho letto interviste sprezzanti in merito al diritto alla privacy. Abbiamo detto mille volte che quel diritto, anche nella sua declinazione digitale di protezione dei dati, soggiace a delle limitazioni a fronte di un interesse collettivo , a maggior ragione in questa fase drammatica -spiega Soro -L' equilibrio tra diritti individuali e della collettività è sancito dalla Costituzione. Però le deroghe non devono diventare un punto di non ritorno". "Sento parlare molto di modello coreano. Se significa definizione di un protocollo di tracciamento precoce dei positivi e delle persone che sono venute a contatto con loro, oltre che un controllo sul rispetto della quarantena, non avrei obiezioni- sottolinea il Garante - Purché a questo seguano poi test mirati, ma diffusi su tutti coloro che sono stati esposti a rischio di contagio e si garantiscano al contempo le adeguate protezioni al personale sanitario. Ma serve un governo unitario delle operazioni. Non è il momento delle improvvisazioni". Come è cambiato in Italia il quadro normativo dei pagamenti digitali verso la PA? Soro fa riferimento "alle iniziative estemporanee di alcuni Comuni e Regioni dove si ipotizzano esperimenti scoordinati e incontrollati, che possono generare confusione". Ecco perché la gestione dei dati potrebbe essere affidata alla "Protezione civile affiancata da un team di esperti. Ma spetterà al governo decidere . L' importante è che la regia sia unica e che competa a una autorità pubblica, dotata delle giuste competenze necessarie ad analizzare e utilizzare al meglio i dati. Anche per gestire la successiva fase dei test mirati". A proposito dell' ipotesi di coinvolgimento di Google e Facebook, Soro ha dichiarato che "dipende dal ruolo che avranno. Un conto è consentire al regista pubblico di utilizzare le loro piattaforme per raccogliere informazioni secondo procedure e norme di garanzia ben definite. Un altro è offrire loro un' altra occasione per raccogliere dati sensibili. In tal caso andremmo proprio nella direzione sbagliata". "La scadenza deve essere definita in partenza e dovrà coincidere con la fine dello stato di emergenza

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[§24986131§] mercoledì 25 marzo 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

proclamato dal governo a febbraio - evidenzia- Spetterà all' Autorità garante il compito di vigilare e quando necessario irrogare sanzioni. Che possono arrivare al 4% del fatturato. So che molti dicono "ma tanto già oggi le grandi piattaforme utilizzano come vogliono i nostri dati". Credo che la spinta dell' emergenza aiuterà a individuare, anche a livello internazionale, forme più efficaci di regolazione contro lo strapotere dei big player del web". @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§24986132§] giovedì 26 marzo 2020 Pagina 6 Corriere della Sera Sanità Digitale

Ma la televisita non decolla

Sono pochi i medici che la usano

Ruggiero Corcella

L' Italia è stato uno dei primi Paesi al mondo a percorrere la strada della telemedicina(negli anni '60, in ambito militare). Esistono Linee guida nazionali e le cure a distanza attraverso l' utilizzo della tecnologia rappresentano uno di pilastri del Patto per la sanità digitale e del Piano nazionale cronicità. Ancora oggi, tuttavia, la telemedicina ( e più in generale la sanità digitale) fatica ad affermarsi come «normale» strumento di lavoro in campo sanitario. «A oggi il modello di "cura a distanza" non riesce a decollare nella sanità pubblica principalmente per due motivi: il primo riguarda la mancanza di tariffe, definite a livello nazionale, per prestazioni effettuate da remoto (invece il privato si sta già muovendo in questa direzione facendo pagare il servizio direttamente al ); il secondo ha a che fare, invece, con la cultura ancora "poco digitale" di medici e cittadini», spiega Chiara Sgarbossa, direttore dell' Osservatorio Innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano. Dall' ultima ricerca dell' Osservatorio infatti emerge che solo il 4% dei medici specialisti e il 3% dei medici di medicina generale hanno utilizzato soluzioni di televisita , nonostante l' interesse per questo tipo di servizio sia elevato (rispettivamente il 38% e il 50% vorrebbero utilizzarle). Per quanto riguarda altri strumenti di comunicazione medico-paziente, solo il 10% dei medici specialisti e il 18% dei medici di medicina generale utilizza piattaforme di comunicazione certificate, nonostante ci sia un forte interesse verso questi strumenti. Molto più diffusi gli strumenti «per il consumatore» che, tuttavia, non nascono per questo scopo e non dovrebbero essere utilizzati per condividere informazioni «sensibili»: il 57% dei medici specialisti e il 64% dei medici di famiglia utilizza WhatsApp e lo fa per condividere documenti (67% in entrambi i casi) e informazioni di natura clinica (60% e 57%) con i propri pazienti. Il Future of Health Index 2019, un' indagine su medici e altri operatori sanitari in 19 Paesi, identifica cinque ostacoli all' adozione diffusa della «telehealth» a livello globale: modelli obsoleti di rimborso e pagamento; atteggiamenti culturali; mancanza di incentivi finanziari; politiche restrittive e infrastrutture tecnologiche inadeguate, come l' accesso alla banda larga. Insomma, sembra di poter dire che almeno dal punto di vista degli ostacoli all diffusione della sanità digitale l' Italia sia in buona compagnia. «Speriamo che dall' emergenza coronavirus possa uscire almeno la televisita diffusa sul territorio nazionale - si augura il professor Sergio Pillon, membro del gruppo di lavoro "Digital Health"

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[§24986132§] giovedì 26 marzo 2020

Corriere della Sera Sanità Digitale

della European Public Health Alliance, esperto del tavolo tecnico sulle tecnologie innovative presso Istituto Superiore di Sanità -. A parte le battute, certamente l' ambulatorio ospedaliero o quello del proprio medico curante non sono luoghi ideali nel caso di epidemia. Ed allora ecco che si riparla di televisita. Di fatto in questa pandemia applicazioni come Whatsapp costituiscono la spina dorsale della comunicazione fra i medici e fra medici e pazienti. Se ci fosse una raccomandazione da parte istituzionale o addirittura una app nazionale dedicata alle comunicazioni tra operat ore sanitario e paziente sarebbe ancora meglio». E aggiunge: «Molti pazienti, anche anziani, usano la videochiamata Whatsapp per tenersi in contatto con i nipoti e la sanno gestire, quasi tutti dispongono di smartphone con videocamera. La televisita e il teleconsulto sono ben documentati nelle linee di indirizzo nazionali sulla telemedicina, recepite da tutte le normative regionali da anni. Certamente il medico oggi dispone di un sistema più articolato, la videochiamata la fa dal Pc, si possono realizzare app da dare ai pazienti che si prenotano per una televisita, ma con piccoli investimenti e poco tempo si potrebbe migliorare molto il sistema di interazione con i nostri medici e persino con gli specialisti. La televisita ovviamente non sostituisce una visita ma la integra, potendo essere un ottimo primo livello o un secondo livello di controllo. È indispensabile che il medico in televisita disponga dei dati clinici di base del paziente, che il paziente si prenoti in anticipo, che prepari i dati di base (motivo della richiesta, eventuali parametri clinici, ad esempio temperatura e pressione arteriosa, e, se non noti, i fa rmaci assunti e le malattie attive e pregresse). «Ovviamente un sistema strutturato è più di un' app commerciale, ci sono piattaforme molto migliori, ma il concetto è semplice: oggi nell' era del digitale pensare di dover riempire lo studio del medico ogni volta che abbiamo l' influenza stagionale, coronavirus a parte, è anacronistico e persino stupido» , conclude Pillon.

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