REPERTORIO DELLA DIPLOMAZIA PARLAMENTARE MONDIALE. LINEE DI TENDENZA, PROSPETTIVE E CRITICITÀ

Servizio Affari Internazionali SENATO DELLA REPUBBLICA - 2018

Sommario

NOTA INTRODUTTIVA ...... 3 CENSIMENTO DELLE ISTITUZIONI PARLAMENTARI INTERNAZIONALI ...... 5 1. DIPLOMAZIA PARLAMENTARE MULTILATERALE ...... 5

1.1. ASSEMBLEE INTERPARLAMENTARI ALLE QUALI PARTECIPA L'ITALIA...... 5 1.2. ASSEMBLEE INTERPARLAMENTARI ALLE QUALI NON PARTECIPA L'ITALIA ...... 15 1.3. CONFERENZE INTERNAZIONALI ...... 32 2. DIPLOMAZIA PARLAMENTARE APICALE ...... 35

2.1. INCONTRI E VISITE BILATERALI ...... 35 2.2. CONFERENZE DEI PRESIDENTI ...... 35 3. DIPLOMAZIA PARLAMENTARE BILATERALE ...... 40

3.1. ACCORDI O PROTOCOLLI D'INTESA ...... 40 3.2. GRUPPI DI AMICIZIA NON UIP ...... 40 4. COOPERAZIONE IN AMBITO ONU ...... 41

4.1. PARTECIPAZIONE PARLAMENTARE ALLE SESSIONI DELL'ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE (UNGA)* .... 41 4.2. CONFERENZE IN AMBITO ONU ...... 41 5. COOPERAZIONE IN AMBITO UIP ...... 44 6. COOPERAZIONE IN AMBITO UE ...... 45 7. COOPERAZIONE IN AMBITO OCSE/OECD ...... 50 8. MISSIONI DI OSSERVAZIONE DELLE ELEZIONI (MONITORAGGI ELETTORALI) ...... 50 9. COOPERAZIONE INTERPARLAMENTARE A LIVELLO AMMINISTRATIVO ...... 51 10. GEMELLAGGI ...... 53 BIBLIOGRAFIA ...... 55 INDICE ALFABETICO DELLE ISTITUZIONI PARLAMENTARI INTERNAZIONALI ...... 59

Repertorio della diplomazia parlamentare mondiale. Linee di tendenza, prospettive e criticita .

Nota introduttiva Negli anni recenti le attività di diplomazia parlamentare hanno conosciuto uno sviluppo impetuoso a livello globale. Ciò è accaduto in connessione con tre grandi processi della storia contemporanea: la democratizzazione; l'integrazione regionale; la globalizzazione. Il progressivo spostamento di ampie porzioni di sovranità dall'ambito nazionale a quello internazionale pone in modo sempre più stringente ai Parlamenti il tema della legittimazione e del controllo democratico delle decisioni e fa emergere l'opportunità di disporre, accanto agli strumenti della tradizionale diplomazia dei governi, di sedi interparlamentari di dialogo, cooperazione e confronto. È in queste sedi che si svolgono le attività di diplomazia parlamentare, funzioni non "tipiche" delle assemblee legislative e che possono ricondursi a due tipologie di fondo: relazioni parallele e complementari a quelle governative; partecipazioni ad attività e deliberazioni di sedi interparlamentari rappresentative di istituzioni regionali o internazionali o tematiche.

Man mano che il fenomeno della cooperazione/diplomazia interparlamentare si consolida, si assiste alla tendenza ad ampliare la sfera di azione delle istituzioni interparlamentari dalla dimensione conoscitiva/consultiva a quella deliberativa/legislativa. Quasi nessun organismo parlamentare internazionale ha attualmente potestà legislativa e funzione di controllo sulla corrispondente istituzione intergovernativa, ma vi sono progetti e visioni che puntano ad allargare le prerogative degli organismi parlamentari internazionali e che guardano sempre più al Parlamento europeo come modello di rappresentanza (in questo caso diretta) regionale e come riferimento a livello mondiale. La crescita di numero e peso politico delle sedi di diplomazia parlamentare ne ha rafforzato la caratteristica storica, ovvero l'impegno per la realizzazione della pace fra i popoli. Come parte di reti internazionali, i parlamentari hanno la predisposizione a svolgere e coordinare processi di consultazione, a favorire la cooperazione tra gli stati, a mediare nei negoziati per la risoluzione dei conflitti, potendo inoltre usufruire di una maggiore libertà e agilità rispetto ai vincoli della politica estera e della diplomazia tradizionali.

C'è chi, ciclicamente, critica come eccessiva la moltiplicazione degli organismi parlamentari internazionali, specie in alcune regioni dove si sarebbe verificata una sorta di "inflazione" di tali strutture - Europa, America Latina e Africa. Questa tendenza, che può dare vita a duplicazioni e sovrapposizioni di organi e di membership, è forse ineliminabile in una fase politicamente e geograficamente espansiva di questi fenomeni. Tentativi di razionalizzazione che concilino sviluppo ed efficacia della diplomazia parlamentare potranno migliorare la percezione di queste realtà nel dibattito pubblico, a patto di essere consapevoli e tutelare il valore in sé della cooperazione e del dialogo fra i rappresentanti dei popoli.

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Censimento delle istituzioni parlamentari internazionali*

1. Diplomazia parlamentare multilaterale

1.1. Assemblee interparlamentari alle quali partecipa l'Italia

1.1.1. Asia Europe Parliamentary Partnership (ASEP)* Il dialogo con i parlamenti asiatici ha ricevuto un forte impulso a livello multilaterale attraverso un'organizzazione di cooperazione parlamentare, l'Asia-Europe Parliamentary Partnership (ASEP), che rappresenta la dimensione parlamentare del processo intergovernativo dell'ASEM (Asia-Europe Meeting).

L’ASEM è il principale foro multilaterale delle relazioni euro-asiatiche ed è formato da 52 membri: per l'Europa, i 28 Paesi UE più la Commissione Europea, nonché la Svizzera e la Norvegia; per l'Asia, Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Pakistan, Mongolia, il Segretariato ASEAN e i 10 membri dell'ASEAN (Brunei, Filippine, Indonesia, Malesia, , Thailandia, Vietnam, Laos, Cambogia e Myanmar), oltre a Russia, , Nuova Zelanda e Bangladesh. All'origine dell'ASEM sta l'esigenza di rafforzare le relazioni tra le due regioni, anche in virtù della crescente importanza dell'Asia nello scenario politico mondiale. Fondato nel 1996, si contraddistingue per il carattere informale, la multidimensionalità (nel dialogo interno all'ASEM viene ricercato un sostanziale equilibrio fra le dimensioni politica, economica e culturale), l'enfasi sulla eguaglianza e parità tra i Paesi membri (equal partnership).

L'Asia-Europe Parliamentary Partnership (ASEP) è una sede di cooperazione interparlamentare il cui obiettivo è di rafforzare i contatti tra i paesi delle due aree e di promuovere uno scambio di informazioni e di esperienze su tematiche che rivestono particolare interesse nei parlamenti e nell'attualità internazionale. Gli incontri hanno una cadenza biennale e si tengono alternativamente in Asia e in Europa, prima dei Vertici dei Capi di Stato e di Governo dell'ASEM a cui, infatti, vengono trasmessi i documenti finali delle riunioni.

Dell'ASEP fanno parte, in linea di principio, i Parlamenti nazionali dei Paesi membri dell'ASEM, più il Parlamento europeo.

Il 6 e il 7 ottobre 2014 si è svolta presso il Parlamento italiano l'ottava riunione dell'Asia-Europe Parliamentary Partnership Meeting (ASEP8), incentrata sul tema: "Il ruolo dei Parlamenti nel rafforzare il dialogo euro- asiatico, la crescita sostenibile e strutture di governance più forti". La riunione è stata anche l'occasione per presentare l'Expo Milano 2015 a cui è stata dedicata la chiusura dell'evento. Ai lavori hanno partecipato oltre 200 persone provenienti da 40 Paesi. Il successivo incontro, ASEP9, si è tenuto in Mongolia nel 2016.

1.1.2. Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE)* L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE), che ha tenuto la sua prima sessione il 10 agosto 1949, può essere considerata la più antica Assemblea parlamentare internazionale con una composizione pluralistica di membri del parlamento democraticamente eletti, istituita sulla base di un trattato intergovernativo: lo Statuto del Consiglio d'Europa, firmato a Londra il 5 maggio 1949.

* Le voci contrassegnate da asterisco indicano assemblee o conferenze alle quali partecipa o ha partecipato il Parlamento italiano (Senato e/o Camera) 5

L'Assemblea parlamentare rappresenta le forze politiche dei parlamenti degli Stati membri del Consiglio d'Europa e promuove l'estensione della cooperazione europea a tutti gli Stati democratici d'Europa. È composta da 324 parlamentari (e altrettanti supplenti) che formano le delegazioni dei 47 paesi membri†. Il numero dei rappresentanti dei diversi paesi è legato alla consistenza della popolazione e varia da un minimo di due ad un massimo di diciotto. L'Italia è rappresentata da 18 membri effettivi e 18 supplenti.

Il regolamento dell'Assemblea richiede che, compatibilmente con la disponibilità di seggi, le delegazioni nazionali siano il più possibile rappresentative delle correnti politiche all'interno dei vari parlamenti nazionali. È inoltre richiesto che le delegazioni nazionali comprendano una percentuale di membri del sesso meno rappresentato almeno uguale a quella del proprio parlamento. Infine, i componenti dell'Assemblea sono tenuti a sottoscrivere una dichiarazione solenne con la quale si impegnano ad osservare gli obiettivi e i principi fondamentali del Consiglio d'Europa, che sono menzionati nel trattato istitutivo.

Organi dell'Assemblea sono il Presidente - eletto ogni anno all'inizio della sessione (non è prevista una rotazione fissa tra i Paesi membri, la scelta avviene sulla base di accordi fra i gruppi politici). A partire dalla Sessione 2008, il Presidente può essere rieletto per un massimo di due mandati consecutivi; il Comitato dei Presidenti, composto dal Presidente dell'Assemblea e dai Presidenti dei Gruppi politici, con ruolo consultivo verso il Presidente e il Bureau, del quale prepara le riunioni; il Bureau - organo di direzione dell'Assemblea, composto dal Presidente, dai venti Vicepresidenti dell'Assemblea, dai Presidenti dei Gruppi politici, dai Presidenti delle Commissioni e dai Presidenti delle delegazioni nazionali degli stati membri che detengono la presidenza di turno in corso e quelle precedente e successiva; la Commissione Permanente - composta dai membri del Bureau e dai Presidenti delle 47 Delegazioni nazionali - si costituisce all'inizio di ogni sessione annuale e agisce a nome dell'Assemblea, con gli stessi poteri, nell'intervallo tra le sessioni plenarie; le Commissioni - costituite all'inizio di ogni sessione ordinaria, sono nove (Questioni politiche e della democrazia; Questioni giuridiche e dei diritti umani; Questioni sociali, sanità e sviluppo sostenibile; Migrazioni, rifugiati e sfollati; Cultura, scienza, educazione e media; Uguaglianza e non-discriminazione; Regolamento, immunità e affari istituzionali; Rispetto degli obblighi e degli impegni degli stati membri; Elezioni dei giudici della Corte Europea dei Diritti Umani).

L'Assemblea si riunisce a Strasburgo quattro volte l'anno; nell'intervallo fra le sessioni la continuità dei lavori è assicurata dalla Commissione Permanente, che dispone degli stessi poteri dell'Assemblea. L'Assemblea ha la competenza esclusiva nella formulazione del proprio ordine del giorno, ed esamina argomenti di attualità riguardanti, in particolare, i problemi sociali e le più importanti questioni di politica internazionale. I testi approvati dall'Assemblea hanno la funzione di indirizzare e stimolare le attività del Comitato dei Ministri e di fornire orientamenti politici e giuridici ai Governi ed ai Parlamenti degli stati membri.

Tra i suoi poteri, l'Assemblea ha quello di eleggere i giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, il Commissario per i diritti dell'uomo del Consiglio d'Europa ed il Segretario generale del Consiglio d'Europa.

Nell'Assemblea sono costituiti sei gruppi politici: socialista (SOC), Partito popolare europeo (PPE), Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa (ADLE), Gruppo dei democratici europei (GDE), Gruppo della sinistra

† Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldova, Monaco, Montenegro, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, "Ex Repubblica jugoslava di Macedonia", Turchia, Ucraina, Regno Unito 6 unitaria europea (GUE), Gruppo dei Conservatori Europei. Alcuni parlamentari non sono iscritti ad alcun gruppo politico.

Le lingue ufficiali sono il francese e l'inglese; i documenti ufficiali sono pubblicati solo in queste due lingue. L'italiano è una delle lingue di lavoro (insieme al tedesco ed al russo) che viene usata nel corso delle riunioni plenarie e nelle commissioni.

1.1.3. Assemblea parlamentare del Mediterraneo (PAM)* L'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (Parliamentary Assembly of the Mediterranean) è un’organizzazione internazionale, dotata di capacità e personalità giuridiche internazionali, istituita nel 2006 ad Amman (con una iniziativa che avuto l'appoggio di 30 paesi membri dell'Unione interparlamentare) quale trasformazione in struttura permanente della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione nel Mediterraneo (CSCM, Malaga 1992).

Gli Statuti del PAM sono stati ratificati dai parlamenti nazionali dei paesi membri, e depositati presso le Nazioni Unite che ha riconosciuto alla PAM lo status di Osservatore Permanente.

L'Assemblea riunisce i delegati dei parlamenti nazionali degli Stati della sponda Nord e della sponda Sud del Mediterraneo. Attualmente, la PAM è costituita da 29 Stati Membri: a. Sponda Nord (Albania, Andorra, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Israele, Italia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Malta, Monaco, Montenegro, Portogallo, Romania, San Marino, Serbia, Slovenia, e Turchia); b. Sponda Sud (Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Palestina, Siria e Tunisia). Ogni paese è rappresentato da cinque delegati.

A questi Stati si aggiungono la Federazione Russa, la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta (Membri Osservatori). La PAM ha firmato accordi operativi di cooperazione con Lega Araba, dipartimenti ed agenzie ONU, organizzazioni regionali parlamentari e governative, tra le quali OSCE, BSEC, Consiglio d’Europa, Commissione Europea, NATO, Conferenza Islamica, IOM, WTO, WB, IMF, EBRD, BEI ed UpM. Dal 2010 la dimensione parlamentare del Foro 5+5 è nella responsabilità della PAM.

Gli organi della PAM sono l'Assemblea, il Bureau (costituito dal Presidente e otto Vice Presidenti), le tre Commissioni permanenti, i Gruppi di lavoro speciali, i Comitati ad hoc ed il Segretariato internazionale. Il Bureau è costituito dal Presidente dell'Assemblea e dai quattro Vice Presidenti, nonché dai Presidenti delle tre Commissioni permanenti e dal Segretario Generale.

I lavori dell'Assemblea, che includono anche visite sul terreno e missioni di osservazione elettorale, vengono preparati dalle tre Commissioni permanenti che formulano pareri e raccomandazioni nei seguenti ambiti:

1^ Commissione permanente: Cooperazione politica e sicurezza; 2^ Commissione permanente: Cooperazione economica, sociale e ambientale; 3^ Commissione permanente: Dialogo tra le civiltà e diritti umani.

L'Assemblea può istituire Gruppi di lavoro speciali per coadiuvare il lavoro delle tre Commissioni. Attualmente sono operativi alcuni gruppi tematici: 1^ Commissione: Questioni regionali: a) Medio Oriente e b) Terrorismo; 2^ Commissione: Questioni a) economiche e energetiche, e b) Cambiamento Climatico; 3^ Commissione: a) Migrazioni e Diritti Umani, b) Piattaforma Accademica e c) Gruppo speciale su Protezione del Patrimonio storico e culturale.

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L'Assemblea si riunisce in sede plenaria (generalmente nel mese di febbraio) di norma una volta all'anno in uno dei Paesi membri.

L’incarico di Presidente dell'Assemblea ha una durata biennale.

A conclusione della sessione annuale di Malta (12 e 13 ottobre 2012), venne eletto presidente della PAM il Senatore italiano Francesco Amoruso. L’elezione di un candidato italiano è stata possibile anche in virtù di un meccanismo di rotazione tra paesi della sponda Nord e della sponda Sud.

Il Segretariato internazionale dell'Assemblea, operativo dal 2008, ha gli uffici amministrativi a Malta.

1.1.4. Assemblea parlamentare della NATO (NATO-PA)* L'Assemblea parlamentare della NATO non è un organo dell'Alleanza atlantica in senso stretto, non essendo esplicitamente prevista dal Trattato di Washington del 1949. La prima Conferenza interparlamentare si è svolta il 18 luglio 1955, a Parigi, su impulso dell'allora Segretario generale della NATO, Lord Ismay. Nel 1966 essa ha assunto la denominazione di Assemblea parlamentare dell'Atlantico del Nord, e, nel giugno 1999, ha nuovamente modificato la sua denominazione assumendo quella attuale di Assemblea parlamentare della NATO.

L'Assemblea parlamentare costituisce il punto di raccordo tra le istanze governative che operano in seno all'Alleanza atlantica ed i Parlamenti nazionali, favorendo, attraverso il confronto interparlamentare, lo sviluppo della solidarietà atlantica.

I principali obiettivi dell'Assemblea sono: favorire il dialogo parlamentare sulle principali tematiche della sicurezza; facilitare la consapevolezza e la comprensione, a livello parlamentare, delle questioni chiave dell'Alleanza in materia di sicurezza; rafforzare le relazioni transatlantiche. Dal 1989 si sono andati aggiungendo alcuni nuovi e decisivi obiettivi: assistere lo sviluppo della democrazia parlamentare nell'area euroatlantica, attraverso l'integrazione dei parlamentari dei paesi non membri nei lavori dell'Assemblea; assistere da vicino i Parlamenti che desiderano aderire all'Alleanza; incrementare la cooperazione con i paesi che, pur non volendo aderire all'Alleanza, sono comunque interessati a creare dei vincoli durevoli, compresi i paesi del Caucaso e della regione mediterranea; assistere lo sviluppo dei meccanismi parlamentari e delle procedure necessarie a realizzare un efficace controllo democratico sulle forze armate.

L'Assemblea si compone di delegazioni dei Parlamenti nazionali che possono comprendere da un minimo di 3 ad un massimo di 36 parlamentari, in proporzione alla popolazione dei paesi membri.

L'attuale numero dei componenti è 266, scelti tra i membri dei Parlamenti nazionali dei 29 Paesi dell'Alleanza Atlantica che sono: Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria.

Si aggiungono a questi i delegati dei 12 paesi associati (Armenia, Austria, Azerbaijan, Bosnia Erzegovina, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Finlandia, Georgia, Moldavia, Serbia, Svezia, Svizzera ed Ucraina), 4 paesi associati del Mediterraneo (Algeria, Giordania, Israele e Marocco), nonché 12 delegazioni di osservatori parlamentari partecipano alle sue attività, portando il numero totale di delegati a circa 360.

La Delegazione italiana è composta di 18 parlamentari, 9 deputati e 9 senatori, nominati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, su designazione dei Presidenti dei gruppi parlamentari. Il mandato dei membri della delegazione ha la durata della legislatura nel corso della quale sono stati nominati, 8 alla conclusione della quale essi restano in carica fino alla nomina della nuova delegazione, e, comunque, non oltre sei mesi.

Il Presidente dell'Assemblea è eletto al termine della Sessione annuale, per la durata di un anno, rinnovabile una sola volta.

Organo direttivo dell'Assemblea è la Commissione permanente, costituita dai Presidenti delle delegazioni nazionali, dal Presidente dell'Assemblea, dai cinque Vice Presidenti dell'Assemblea, dal Tesoriere e dai Presidenti delle cinque Commissioni. È compito della Commissione permanente predisporre il lavoro dell'Assemblea; esaminare ed approvare il bilancio annuale e le questioni finanziarie, prima che siano presentate all'Assemblea per l'adozione finale; coordinare l'attività delle Commissioni, suggerendo temi di studio e approfondimento; nominare il Segretario generale dell'Assemblea; istituire sottocommissioni su temi specifici; assicurare le relazioni con le delegazioni associate; adoperarsi per l'applicazione delle risoluzioni e raccomandazioni dell'Assemblea.

L'Assemblea NATO si riunisce in seduta plenaria due volte l'anno: in occasione della sessione primaverile, le Commissioni esaminano i primi progetti di rapporto e in genere non adottano documenti; alla sessione autunnale, denominata annuale, l'Assemblea esamina i rapporti già presentati nella sessione primaverile, ora illustrati nella loro versione definitiva, e adotta raccomandazioni, risoluzioni, pareri e direttive che sono trasmesse ai governi, ai Parlamenti nazionali e al Segretario Generale della NATO. Le decisioni dell'Assemblea sono adottate a maggioranza semplice dei voti espressi.

A questi impegni si aggiunge la riunione di Bruxelles che si svolge ogni anno nel mese di febbraio e che consiste della riunione congiunta di tre Commissioni (Difesa e Sicurezza, Economia e sicurezza e Politica). In tale occasione si svolge, presso il Quartier Generale della NATO, un incontro con il Consiglio Atlantico: la riunione con gli Ambasciatori, Rappresentanti permanenti dei Paesi membri dell'Alleanza, consente ai parlamentari di approfondire le principali questioni all'ordine del giorno del Consiglio Atlantico grazie ad un franco scambio di opinioni. Sono inoltre previsti incontri con esponenti dell'Unione europea su tematiche di comune interesse, quali la lotta al terrorismo e la politica di difesa e sicurezza europea.

L'attività dell'Assemblea si articola in cinque Commissioni: Dimensione civile della sicurezza, Difesa e sicurezza, Economia e sicurezza, Politica, Scienza e Tecnologia. Sono previste anche otto Sottocommissioni, create allo scopo di approfondire argomenti di particolare interesse o attualità. Commissioni, Sottocommissioni e gruppi di lavoro si riuniscono regolarmente nel corso dell'anno e rendono conto della loro attività nel corso delle sessioni plenarie dell'Assemblea.

Nell'ambito dell'Assemblea NATO opera, sin dal 1996, il Gruppo speciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente (GSM), che segue le problematiche relative alla sicurezza dell'area e si propone di creare o approfondire il dialogo parlamentare con i paesi della sponda sud del Mediterraneo.

Dal 1990 l'Assemblea organizza i Seminari Rose - Roth il cui scopo originario era rafforzare lo sviluppo delle democrazie parlamentari in Europa centrale e orientale utilizzando l'Assemblea come veicolo per l'assistenza e la cooperazione interparlamentare. Nel corso del tempo l'iniziativa si è focalizzata sulle problematiche regionali e ha facilitato il dialogo tra parlamentari e forze politiche e decisionali dei Balcani e del Caucaso.

Dal 2001 l'Assemblea della NATO ha lanciato una nuova iniziativa per rafforzare il legame transatlantico. Si tratta del Forum parlamentare transatlantico, organizzato con la collaborazione del Consiglio Atlantico degli Stati Uniti e della National Defence University, che si svolge annualmente a Washington.

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L'Assemblea dispone di un Segretariato internazionale, con sede a Bruxelles, che assicura l'infrastruttura necessaria per l'organizzazione dei lavori dell'Assemblea, delle Commissioni e Sottocommissioni. Le lingue ufficiali dell'Assemblea sono l'inglese ed il francese. Per quanto concerne il finanziamento dell'Assemblea, il bilancio annuale è di circa 3,8 milioni di euro; esso proviene prevalentemente dai paesi membri ed è erogato, a seconda dei diversi regimi giuridici vigenti, dai parlamenti o dai governi secondo quote proporzionali a quelle della partecipazione nazionale al bilancio civile della Nato.

1.1.5. Assemblea parlamentare dell'InCE* L'Assemblea parlamentare dell'InCE (Central European Initiative - CEI) è sorta per impulso dei Parlamenti di alcuni dei Paesi membri ed è stata istituzionalizzata nel 1993 con l'approvazione di un Regolamento della dimensione parlamentare. L'Assemblea è formata da delegazioni dei Parlamenti nazionali (che comprendono da un minimo di 3 ad un massimo di 7 parlamentari) per un totale di 84 componenti. Nell'Assemblea parlamentare InCE non sono costituiti gruppi politici.

La sessione plenaria dell'Assemblea parlamentare ha luogo nel Paese che detiene la Presidenza di turno dell'InCE una volta l'anno (di norma in autunno, 15 giorni prima del Vertice dei Capi di Governo). Al termine della sessione plenaria l'Assemblea approva di norma un Documento finale indirizzato alla dimensione governativa dell'InCE.

Il Paese che esercita la Presidenza di turno dell'Assemblea parlamentare è lo stesso che guida la dimensione governativa. Il Presidente dell'Assemblea parlamentare è affiancato da due Vice Presidenti (che sono gli altri componenti della Troika). Il ruolo di Presidente e di Vice Presidente è svolto dai Capi delle delegazioni nazionali.

Altri organi della dimensione parlamentare sono le tre Commissioni generali: per gli affari politici e interni, per gli affari economici e per gli affari culturali. Ognuna di esse è formata da un terzo dei parlamentari dell'Assemblea e può predisporre relazioni da presentare all'Assemblea parlamentare. Le Commissioni possono riunirsi sotto l'impulso dei rispettivi presidenti, di solito nei paesi cui essi appartengono.

La Commissione permanente (Standing Committee) è composta dal Presidente di turno, dai due Vicepresidenti dell'Assemblea, dai Presidenti delle tre Commissioni generali e dai Capi delle delegazioni nazionali; la Commissione parlamentare (Parliamentary Committee), alle cui riunioni partecipano due rappresentanti per delegazione nazionale, assicura la continuità tra le sessioni plenarie.

La lingua ufficiale dell'InCE è l'inglese. La dimensione parlamentare non dispone di un Segretariato permanente e le spese per le sue attività sono a carico del parlamento che detiene la presidenza.

1.1.6. Assemblea parlamentare dell'OSCE (OSCE-PA)* La struttura ed i principi di funzionamento dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE sono contenuti nella "Risoluzione finale sulla creazione dell'Assemblea parlamentare della CSCE", approvata dalla Conferenza parlamentare degli Stati membri della CSCE (Madrid, 2 e 3 aprile del 1991). L'Assemblea si è riunita per la prima volta a Budapest nel luglio 1992.

Obiettivi e compiti primari dell'Assemblea sono facilitare il dialogo interparlamentare, quale strumento per realizzare lo sviluppo democratico nell'area OSCE; promuovere meccanismi per la prevenzione e la soluzione dei conflitti; sostenere il rafforzamento e il consolidamento delle istituzioni democratiche negli Stati partecipanti all'OSCE; contribuire allo sviluppo delle strutture istituzionali dell'OSCE. L'Assemblea adotta dichiarazioni, risoluzioni e raccomandazioni indirizzate ai governi, ai parlamenti e alla società civile in tema

10 di promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, di cooperazione economica e ambientale, di questioni politico-militari.

L'Assemblea si compone di delegazioni dei parlamenti nazionali, che possono comprendere da un minimo di 2 ad un massimo di 17 parlamentari in proporzione alla popolazione dei paesi membri. Attualmente il numero dei componenti è 323, per un totale di 57 paesi, gli stessi del côté governativo: Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Canada, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Federazione russa, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldova, Monaco, Mongolia, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, San Marino, Santa Sede, Serbia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Tajikistan, Turchia, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria, Uzbekistan.

La Delegazione italiana è composta di 13 parlamentari, nominati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, su designazione dei Presidenti dei gruppi parlamentari. Il mandato dei membri della delegazione ha la durata della legislatura nel corso della quale sono stati nominati, alla conclusione della quale essi restano in carica fino alla nomina della nuova delegazione, e, comunque, non oltre sei mesi, purché siano stati rieletti in Parlamento.

L'Assemblea dell'OSCE si riunisce due volte l'anno: la Sessione annuale ha luogo nel mese di luglio, in uno dei paesi membri. In tale occasione si svolgono le riunioni delle Commissioni generali, della Commissione permanente e dell'Assemblea plenaria. Al termine della Sessione annuale è prevista l'adozione di una Dichiarazione finale, e di eventuali risoluzioni e raccomandazioni. Per l'adozione di tali atti, l'Assemblea decide a maggioranza dei membri. La Dichiarazione finale è trasmessa al Consiglio dei Ministri degli Affari esteri OSCE, al Presidente in esercizio e ai Parlamenti nazionali. Al termine di ogni sessione annuale si svolgono le elezioni per le cariche apicali dell'Assemblea (Presidente, Vice Presidenti) e delle tre Commissioni Generali. La riunione invernale si svolge nel mese di febbraio, a Vienna, e consiste della riunione della Commissione Permanente e delle Commissioni generali, che si riuniscono singolarmente e in sede congiunta. Nel corso della riunione invernale le Commissioni generali non possono approvare risoluzioni, tuttavia possono presentare delle proposte di risoluzione alla Commissione Permanente.

A questi impegni si aggiungono le riunioni autunnali, consistenti della riunione della Commissione Permanente, di un Seminario speciale e del Forum Mediterraneo. Sessioni straordinarie possono essere convocate dal Presidente, a richiesta della Commissione Permanente.

In seno all'Assemblea sono state create tre Commissioni: Affari politici e sicurezza; Affari economici, scienza, tecnologia e ambiente; Democrazia, diritti umani e questioni umanitarie.

Il Presidente dell'Assemblea è eletto al termine della sessione annuale dall'Assemblea, per la durata di un anno, rinnovabile una sola volta.

Organo centrale dell'Assemblea è il Bureau, composto dal Presidente dell'Assemblea, da 9 Vice Presidenti, dal Tesoriere, dai Presidenti, Vice Presidenti e Relatori generali delle tre Commissioni. Le decisioni politiche dell'Assemblea, invece, vengono prese dalla Commissione Permanente, di cui fanno parte i membri del Bureau dell'Assemblea e i Presidenti delle delegazioni nazionali (solamente i Presidenti delle delegazioni nazionali, però, hanno diritto di voto nella Commissione permanente, in modo che ogni delegazione nazionale dispone di un voto). La Commissione permanente predispone il lavoro dell'Assemblea; può adottare risoluzioni da indirizzare al Consiglio dei Ministri dell'OSCE; nomina gruppi di lavoro su temi specifici; 11 approva il bilancio annuale; nomina, su proposta dell'Ufficio di Presidenza, il Segretario generale dell'Assemblea, decide sulle modifiche al regolamento dell'Assemblea. La Commissione permanente, diversamente da quanto stabilito per l'Assemblea, ma conformemente all'istanza governativa, adotta le decisioni in base al principio del "consenso meno uno".

La Commissione Permanente può istituire dei Comitati ad hoc per fini specifici. Ad oggi ne esistono sei che si occupano delle seguenti tematiche: Bielorussia; Moldova; Trasparenza e riforma dell'OSCE; Migrazioni; Antiterrorismo; Regolamento.

Inoltre, il Presidente dell'Assemblea può nominare dei propri Rappresentanti speciali in aree di particolare interesse. Ad oggi ne sono nominati dieci: Europa orientale; Mediazione; Antisemitismo, razzismo e intolleranza; Questioni dell'Artico; Caucaso meridionale, Europa sud orientale, Pari opportunità, Mediterraneo, Traffico di esseri umani.

L'Assemblea parlamentare svolge un ruolo primario nell'osservazione delle elezioni nell'area OSCE. Tra i parlamentari che partecipano alla missione di osservazione di breve termine, il Presidente in esercizio ne designa uno quale suo Coordinatore speciale. Sarà questi a guidare la missione di osservatori sia a livello parlamentare che governativo (ODIHR) e a presentare le conclusioni dell'attività di osservazione, lavorando a stretto contatto con il Capo missione ODIHR. Ad oggi oltre 5000 parlamentari dell'Assemblea hanno partecipato a 155 missioni di osservazione.

L'Assemblea dispone di un Segretariato internazionale che ha sede a Copenaghen. La carica di Segretario generale è attualmente ricoperta da Roberto Montella (Italia). Nel febbraio 2003 il Segretariato internazionale ha aperto un Ufficio di Collegamento a Vienna allo scopo di migliorare i rapporti tra il versante governativo dell'OSCE e l'Assemblea parlamentare.

Le lingue ufficiali dell'Assemblea sono sei: inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo e russo.

1.1.7. Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo (APUpM)* L'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo, originariamente con la denominazione di Assemblea parlamentare euromediterranea (APEM), si è insediata ufficialmente ad Atene il 22 e 23 marzo 2004 come dimensione parlamentare del partenariato istituito dalla Dichiarazione di Barcellona del novembre 1995. Oggi l'Ap-UpM è la principale espressione parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo (UPM), che ha assorbito il Processo di Barcellona ed è stata inaugurata dal vertice di Parigi dei Capi di Stato e di Governo di 43 Stati (13 luglio 2008).

L'Ap-UpM si compone di 280 parlamentari, di cui 140 appartengono ai Parlamenti europei (tre per ogni Parlamento nazionale dei paesi UE e 49 per il Parlamento europeo) e ai paesi rivieraschi europei (Albania, Bosnia-Erzegovina, Principato di Monaco e Montenegro) e 140 ai paesi della sponda sud (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Mauritania, Palestina, Siria, Tunisia e Turchia). La delegazione italiana è pertanto composta di 3 membri.

L'Ap-UpM si articola in cinque Commissioni a carattere permanente (che formulano pareri e raccomandazioni): Commissione politica, per la sicurezza e i diritti umani; Commissione per i problemi economici e finanziari, gli affari sociali e l'istruzione; Commissione per la promozione della qualità della vita, gli scambi tra società civili e la cultura; Commissione per i diritti della donna nei paesi euromediterranei; Commissione sull'energia, l'ambiente e l'acqua. L'Assemblea può istituire Comitati ad hoc su questioni specifiche.

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L'Ap-UpM adotta in seduta plenaria risoluzioni e raccomandazioni inerenti agli obiettivi e ai settori di cooperazione del partenariato che non hanno carattere giuridicamente vincolante.

L'Assemblea è dotata di un Ufficio di Presidenza (Bureau), composto da quattro membri (i Presidenti del Parlamento europeo, di un parlamento nazionale europeo e di due parlamenti della sponda sud). La Presidenza dell'Assemblea è assicurata a turno, per un periodo di un anno, dai Paesi che fanno parte del Bureau. La Presidenza di turno organizza riunioni periodiche del Bureau e una Sessione plenaria. Il Bureau per il periodo 2016-2020 è composto da Italia, Egitto, Parlamento europeo e Turchia. Alla Sessione plenaria svoltasi a Roma nel maggio 2017 sono state adottate alcune modifiche regolamentari: l'istituzione di un segretariato permanente dell'Assemblea e il rispristino di un bilancio operativo. Tali decisioni sono in fase di attuazione.

1.1.8. Association of European Parliamentarians with Africa (AWEPA)* L'Associazione dei parlamentari europei per l'Africa (AWEPA), ora in liquidazione ‡ , riuniva circa 1500 parlamentari ed ex parlamentari delle Assemblee nazionali europee e del Parlamento europeo. Istituita nel 1984 con l'obiettivo di contrastare il regime sudafricano di segregazione razziale, a seguito dei cambiamenti politico-istituzionali verificatisi in Sud Africa e in , aveva ampliato i suoi obiettivi ed esteso le sue attività ad altre aree del Continente africano. L'Associazione si era in particolare specializzata in attività di sostegno ai Parlamenti africani, soprattutto nei seguenti settori d'intervento: sviluppo della democrazia, dei diritti umani e della gestione pacifica dei conflitti; attuazione delle pari opportunità a tutti i livelli istituzionali; condivisione delle esperienze parlamentari tra Africa ed Europa; costruzione di reti parlamentari a livello nazionale, regionale ed interregionale.

Tra i principali strumenti operativi dell'AWEPA figuravano: l'invio di delegazioni di parlamentari per il monitoraggio delle elezioni; l'organizzazione di conferenze, seminari e missioni per sovvenire alle esigenze provenienti dalle regioni dell'Africa; visite di delegazioni istituzionali europee nell'Africa meridionale.

1.1.9. Conference of European Regional Legislative Assemblies (CALRE)* La Conferenza delle Assemblee regionali europee (CARLE), nata ad Oviedo nel 1997, è la Conferenza dei presidenti delle Assemblee regionali europee con poteri legislativi. L'adesione alla CALRE è limitata alle Regioni appartenenti all'Unione Europea. Il grado di autonomia attribuita alle Regioni varia fortemente da paese a paese. La CALRE raggruppa dunque le Assemblee regionali dell'Unione Europea che dispongono di poteri legislativi. In tutto si tratta di 74 regioni facenti parte di 8 Paesi. Tali Regioni rappresentano insieme 200 milioni di abitanti. Più specificamente la CALRE comprende i Parlamenti delle Comunità autonome spagnole; i Consigli regionali italiani; le Assemblee delle Regioni e Comunità belghe; i Parlamenti sia dei Länder austriaci che dei Länder tedeschi; il Parlamento autonomo di Åland (Finlandia); le Assemblee regionali delle Azzorre e Madeira (Portogallo); e quello di Scozia, Galles e Irlanda del Nord (Regno Unito).

Obiettivi della Conferenza sono: 1) dare uno strumento e un ruolo europeo ai Parlamenti regionali; 2) costituire meccanismi di contatto fra il Parlamento Europeo ed i parlamenti regionali, in considerazione del fatto che si tratta d’istituzioni che rappresentano la volontà diretta dei cittadini; 3) estendere il principio di sussidiarietà non solo all’ambito della relazione fra l’Unione Europea e gli Stati membri, ma anche ai Länder e alle Regioni in considerazione del fatto che la Costituzione nazionale attribuisce loro un potere legislativo. CALRE, inoltre, nel rispetto della autonomia delle singole assemblee, rafforza le relazioni tra le assemblee regionali (in particolare attraverso lo scambio di buone pratiche); sostiene le attività di cooperazione trans-

‡ L'associazione, con sede legale ad Amsterdam, è stata posta in liquidazione il 24 ottobre 2017 dalla Corte distrettuale di Amsterdam. 13 nazionale dei suoi associati; coordina i suoi membri nella loro partecipazione ai progetti di rafforzamento delle capacità istituzionali.

Alla Conferenza si affianca una Commissione permanente e sei gruppi di lavoro: Migrazioni, politiche sociali e diritti umani; Politiche di coesione; Sussidiarietà; Democrazia interattiva; Parità di genere; Buone pratiche e politiche di valutazione.

1.1.10. Parliamentary Dimension of the Western Mediterranean Forum (5+5 Dialogue)* La cooperazione tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo occidentale nasce a livello governativo a Roma nell'ottobre 1990 e si è inizialmente definita ad Algeri nella forma del Dialogo 5+5 (ottobre 1991), con la partecipazione da un lato di Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Malta e dall'altro di Algeria, Tunisia, Marocco, Libia e Mauritania (i cinque Paesi appartenenti all'Unione del Maghreb Arabo - UMA).

Dopo il congelamento quasi decennale dovuto alle sanzioni imposte dall'ONU alla Libia, l'esercizio si è riattivato nel gennaio 2001 con la Conferenza Ministeriale di Lisbona, cui ha fatto seguito quella di Tripoli del maggio 2002. La Tunisia ha quindi ospitato il primo Vertice dei Capi di Stato e di Governo il 5 dicembre 2003. Successivamente, sono stati realizzati incontri a livello ministeriale, che - dopo un periodo di stasi - sono ripresi nel febbraio 2012 a Roma, su impulso del Ministero degli Affari Esteri italiano. Un nuovo vertice a livello di Capi di Stato e di governo si è, quindi, tenuto a Malta il 5 ottobre 2012 ed ha avuto tra i temi all'ordine del giorno la lotta al terrorismo e il rafforzamento della cooperazione politica ed economica dopo la Primavera araba.

Dal 24 al 25 febbraio 2003, è stata attivata la dimensione parlamentare, su iniziativa della Libia che ha ospitato la prima riunione dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi del Mediterraneo Occidentale (Dialogo 5 + 5). Successivamente si sono tenute altre due riunioni di Dialogo, a Parigi, il 7 dicembre 2004, e a Rabat (Marocco), il 23 e 24 novembre 2006. Dal 2010 la dimensione parlamentare è nella responsabilità dall'Assemblea parlamentare del Mediterraneo (PAM). La quarta riunione parlamentare si è tenuta a Nouakchott (Mauritania), il 15 aprile 2013, a margine della riunione ministeriale che ha avuto luogo il giorno successivo. L'ultima riunione parlamentare del dialogo 5 + 5 si è tenuta a Lisbona, il 20 maggio 2014.

1.1.11. Global Organization of Parliamentarians Against Corruption (GOPAC) * La Global Organization of Parliamentarians Against Corruption (GOPAC) è un network internazionale di parlamentari dedicato al buon governo ed alla lotta alla corruzione nel mondo. Istituita nel 2002, come risultato della Conferenza globale di Ottawa, riunisce più di 170 parlamentari in carica e non (con più di 50 paesi rappresentati) e 400 osservatori.

1.1.12. Parliamentary Network on the World Bank & International Monetary Fund (PNoWB)* Il Gruppo della Banca Mondiale rappresenta una delle maggiori fonti per l'assistenza ai Paesi in via di sviluppo ed agisce attraverso prestiti finalizzati a finanziare investimenti e promuovere la crescita economica per rendere quei Paesi più stabili, efficienti e orientati al mercato. La Banca Mondiale comprende oltre 184 Paesi membri, rappresentati nel Consiglio dei Governatori e nel Consiglio dei Direttori, con sede a Washington.

La Rete Parlamentare sulla Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (Parliamentary Network on World Bank & International Monetary Fund - Parliamentary Network) è stata fondata nel maggio 2000 con l'obiettivo di accrescere l'interesse e il coinvolgimento dei Parlamentari di tutto il mondo su tematiche riguardanti lo sviluppo internazionale.

Tale obiettivo viene articolato in cinque punti: 14

 Facilitare e incoraggiare il dialogo tra i Parlamenti e le istituzioni multilaterali legate al tema dello sviluppo per garantire maggiore trasparenza alle politiche di sostegno elaborate dalla Banca Mondiale e assicurarne una maggiore responsabilizzazione nei confronti delle istituzioni elettive;  Fornire ai membri della Rete parlamentare un forum per coordinare la loro attività e approfondire i temi dello sviluppo internazionale;  Incoraggiare azioni coordinate, scambi di opinioni e di informazioni sui temi dello sviluppo, del relativo finanziamento e delle politiche mirate alla lotta contro la povertà;  Intraprendere iniziative per una più ampia cooperazione internazionale e incoraggiare un maggiore coordinamento tra parlamentari, responsabili delle politiche di sviluppo, comunità accademica, il settore economico privato e le Organizzazioni non governative;  Promuovere lo sviluppo dei meccanismi per un effettivo controllo democratico in ciascuna delle fasi dell'assistenza allo sviluppo.

Per la realizzazione di tali finalità, la PNoWB intende promuovere missioni di studio dei Parlamentari nei Paesi in Via di Sviluppo per il monitoraggio dei progetti in corso, intensificare i contatti con le principali organizzazioni finanziarie internazionali, sviluppare una rete informativa tramite un sito elettronico e la realizzazione di una rivista per la diffusione delle tematiche, organizzare degli stage per i Parlamentari presso gli organismi della World Bank, incoraggiare progetti di ricerca sulle richieste degli aderenti alla Rete. La Rete fornisce quindi una piattaforma per i parlamentari provenienti da oltre 110 paesi per sostenere una maggiore responsabilità e trasparenza nelle istituzioni finanziarie internazionali e il finanziamento multilaterale allo sviluppo.

La PNoWB è diretta da un Consiglio di dodici membri eletti dai loro pari ed è un'organizzazione non governativa indipendente, con un Segretariato avente sede a Parigi. L'organizzazione è aperta a tutti i parlamentari con mandato in corso, provenienti da paesi membri della Banca Mondiale. I membri del PNoWB rappresentano sé stessi e non i loro paesi, Parlamenti o Governi. La PNoWB organizza una Conferenza annuale, organizzata dal Parlamento e dal Governo del Paese ospitante.

1.2. Assemblee interparlamentari alle quali non partecipa l'Italia

1.2.1. Africa Caribbean Pacific -EU (ACP-EU) Joint Parliamentary Assembly L' ACP-EU Joint Parliamentary Assembly è un'istituzione nata con la Convenzione di Cotonou del 2000 , che riunisce parlamentari UE e parlamentari eletti nei paesi ACP (Africa - Caraibi - Pacifico) che hanno sottoscritto la Convenzione.

L'Assemblea parlamentare congiunta è composta di 78 parlamentari (uno per ciascuno dei parlamenti dei 78 Paesi ACP firmatari) e 78 membri del Parlamento europeo. Si riunisce in sessione plenaria due volte all'anno, con alternanza, in un paese ACP ed in uno UE. È guidata da due co-presidenti (eletti dall'Assemblea) e 24 vicepresidenti (12 membri del Parlamento UE e 12 parlamentari dei paesi ACP, sempre eletti dall'Assemblea), che compongono il Bureau. È dotata di tre commissioni permanenti (affari politici; sviluppo economico, finanze e commercio; affari sociali ed ambiente).

Una parte sostanziale del lavoro dell'Assemblea parlamentare congiunta è diretta alla promozione dei diritti umani e delle donne; della democrazia e dello sviluppo sostenibile; del commercio e della cooperazione economica regionale come fattori di sviluppo; della salute e dell'ambiente; della pace e della cooperazione culturale. L'Assemblea può decidere missioni esplorative o conoscitive, adottare risoluzioni e rivolgere

15 raccomandazioni al Consiglio dei ministri ACP-UE ad alla Commissione europea. Ogni suo membro può rivolgere interrogazioni (scritte od orali) sia alla Commissione europea, sia al Consiglio dei ministri ACP-UE.

1.2.2. African Parliamentary Union (APU) L'Unione Parlamentare Africana (APU), ex Unione dei Parlamenti africani, è un'organizzazione interparlamentare continentale istituita ad Abidjan il 13 febbraio 1976. Il suo statuto è stato modificato ed adottato durante la 22a Conferenza che ha avuto luogo il 17 e 18 settembre 1999 a Luanda (Angola).

I suoi obiettivi principali sono: riunire le istituzioni parlamentari di tutti gli Stati africani; incoraggiare i contatti tra parlamentari africani da un lato e tra parlamentari africani e del resto del mondo dall'altro; contribuire a rafforzare le istituzioni parlamentari in Africa; promuovere la democrazia e la realizzazione degli obiettivi dell'Organizzazione dell'Unità africana per una pace durevole.

L'APU è una sede di dialogo parlamentare e di promozione della pace, della democrazia, del buon governo, dello sviluppo sostenibile e del progresso sociale in Africa. A tal fine, tiene conferenze annuali per discutere i problemi e organizza riunioni parlamentari in cooperazione con organizzazioni ed istituzioni internazionali. Attualmente, 40 parlamenti nazionali ne sono membri. Le lingue di lavoro sono inglese, arabo, francese e portoghese. Il Quartier generale dell'APU è ad Abidjan, in Costa d'Avorio.

1.2.3. Amazonian Parliament Il Parlamento Amazzonico è stato istituito su iniziativa del Congresso della Repubblica del Perù, a Lima, il 18 aprile 1989. Parteciparono alla sua creazione delegati parlamentari di Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Perù, Suriname e Venezuela. È un organismo regionale, permanente ed unicamerale, composto da rappresentanti dei parlamenti dei paesi firmatari del Trattato di Cooperazione Amazzonica (Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Perú, Suriname e Venezuela). In effetti, esso funge da organo consultivo dello stesso Trattato di cooperazione Amazzonica (The Amazon Cooperation Treaty Organization - ACTO).

I principi del Parlamento Amazzonico sono l'integrazione amazzonica, la difesa della democrazia, il non- intervento, la pluralità politica e ideologica come base di una comunità amazzonica democraticamente organizzata, il rispetto dell'ordinamento giuridico e la sicurezza internazionale dell'Amazzonia. In più, nel XXI secolo, i principi che ispirano l'azione di questo organismo regionale sono la lotta al riscaldamento globale, al disboscamento ed alla povertà.

Oltre all’Assemblea, si compone di un Bureau, di una Segretariato esecutivo permanente (che ha sede in Caracas, Venezuela), e di 4 commissioni permanenti (Sviluppo sostenibile, ecologia e biodiversità; Giuridica, legislazione, cooperazione ed integrazione internazionale; Politica, donne, diritti umani, questioni etniche e sociali; Cultura, scienza e tecnologia, istruzione).

1.2.4. Andean Parliament (Parlandino) Il Parlamento andino è stato creato il 25 ottobre 1979 con il Trattato di La Paz, quale organismo comunitario deliberativo della Andean Integrated System's Community (costituita tra Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù; il Cile è membro associato). I suoi membri (5 per Paese) sono scelti dai parlamenti nazionali, ma un protocollo del 1997 ne prevede a lungo termine l'elezione universale diretta, per ora in vigore solo in parte dei paesi membri (Colombia, Ecuador e Perú).

Fra le sue funzioni rientrano l'esame di strategie e politiche di integrazione, la promozione della cooperazione, la partecipazione alla produzione normativa di integrazione comunitaria, ed il controllo sul

16 funzionamento degli altri organi della Comunità. Promuove inoltre l'armonizzazione delle legislazioni dei paesi membri e lo sviluppo di relazioni di cooperazione tra i parlamenti dei paesi andini e paesi terzi.

Oltre all'assemblea, si compone di un Bureau, di 5 commissioni (Politica estera e relazioni parlamentari; Istruzione, cultura, scienza tecnologia e comunicazione; Sicurezza regionale e sviluppo sostenibile; Questioni economiche e turismo; Questioni sociali e sviluppo umano), di un Ufficio centrale permanente (a Bogotá, Colombia).

1.2.5. Arab Inter-parliamentary Union (AIPU) L'Arab Inter-parliamentary Union (AIPU) è un'organizzazione parlamentare araba composta da rappresentanti di parlamenti arabi. La conferenza istitutiva ha avuto luogo a Damasco (dove risiede la sua struttura permanente) nel 1974. Attualmente ne sono membri i parlamenti di 22 paesi: Giordania, Emirati arabi uniti, Bahrein, Tunisia, Algeria, Comore, Gibuti, Arabia Saudita, , Siria, Somalia, Oman, Palestina, Iraq, Qatar, Kuwait, Libano, Libia, Egitto, Mauritania, Marocco, Yemen.

Organi dell'AIPU sono la Conferenza, composta di delegazioni parlamentari di gruppi nazionali, che si riunisce una volta ogni due anni, è presieduta dal presidente del parlamento ospitante, ha competenza su temi pan- arabi e adotta e modifica gli statuti dell'Unione; il Consiglio, composto da due membri per ogni gruppo, che tiene normalmente una sessione all'anno e adotta misure atte a realizzare gli obiettivi dell'Unione (adotta il bilancio, nomina il Segretario generale, fissa l'agenda della Conferenza, accetta nuovi membri); il Segretariato generale, organo esecutivo dell'Unione.

Obiettivi dell'Unione sono il rafforzamento dei contatti e la promozione del dialogo tra parlamenti e parlamentari arabi, al fine di coordinarne l'azione nei vari fora internazionali, specialmente all'interno dell'Unione interparlamentare, discutere le cause comuni arabe e adottare risoluzioni e raccomandazioni in tal senso.

L'AIPU mantiene e sviluppa una relazione continua con la Lega Araba al fine di rafforzare la cooperazione tra le due organizzazioni arabe. Questa relazione ha prodotto un Accordo di cooperazione e coordinamento.

L'AIPU è parte di una serie di iniziative di dialogo inter-regionali: 1. Afro-Arab Parliamentary Dialogue (con l’African Parliamentary Union - APU, supra); 2. Euro-Arab Parliamentary Dialogue (con La Parliamentary Association For Euro-Arab Cooperation - PAEAC, infra); 3. con altri parlamenti (con il Parlamento russo, altri parlamenti dell’Europa dell’Est, parlamenti dell’America latina e con l’ASEAN Inter-Parliamentary Assembly - AIPA).

1.2.6. Arab Parliament () Il Parlamento arabo costituisce il coté parlamentare della Lega Araba ed è stato ufficialmente istituito nel corso del 70° Summit ordinario della Lega araba ad Algeri, il 22-23 marzo 2005. Suoi organi principali sono il Presidente, l'Ufficio di Presidenza, le Commissioni e il Segretariato.

Le sue competenze: rafforzare le relazioni tra stati membri (e i relativi accordi); discutere delle questioni d’interesse della Lega (anche riferite degli altri organi), esprimendo opinioni e formulando raccomandazioni, concentrando l’attenzione sulle questioni economiche, delle risorse umane e della integrazione economica; favorire la cooperazione tra rispettivi parlamenti; cooperare nelle relazioni parlamentari internazionali oltre i confini della Lega.

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1.2.7. ASEAN Inter-Parliamentary Assembly (AIPA) Nei primi anni '70, incoraggiato dai progressi dell'ASEAN, il parlamento indonesiano propose la creazione di un organismo composto dai parlamenti degli allora cinque membri ASEAN, con lo scopo di rinforzare la cooperazione nelle materie di interesse del sud-est asiatico, e di promuovere la pace, la stabilità e la prosperità. La prima riunione del nuovo organismo, l'ASEAN Inter-Parliamentary Organization (AIPO) ebbe luogo a Giacarta nel 1975. La sua composizione è aumentata di pari passo con quella dell'ASEAN.

L'AIPO è divenuta AIPA (ASEAN Inter-Parliamentary Assembly) nel 2007, quando un nuovo statuto è stato firmato dagli stati membri a Kuala Lumpur. Attualmente fanno parte dell’AIPA: Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam, Birmania, Brunei.

Suoi organi sono l'Assemblea generale che riunisce in sessione plenaria una volta all'anno le delegazioni parlamentari dei paesi membri; il Comitato esecutivo che ha tra l'altro il compito di monitorare l'attuazione delle risoluzioni dell'Assemblea generale, la Commissione permanente, la Commissione di studio e le Commissioni ad hoc. Nel 1998 è stata istituita una branca particolare di AIPA, "Women Parliamentarians of AIPA" (WAIPA) allo scopo di favorire la partecipazione e la rappresentanza femminile in AIPA e di assicurare che i temi di specifico interesse delle donne fossero inseriti nell'agenda dell'Assemblea generale AIPA. L’AIPA è dotata di un Segretariato internazionale.

1.2.8. Asia Pacific Parliamentarians' Conference on Environment and Development (APPCED) La Asia-Pacific Parliamentarian’s Conference on Environment and Development (APPCED) è stata fondata nel giugno 1993, primo anniversario del Summit di Rio, dalla Korean Parliamentary League on Children, Population and Environment (CEP), che attualmente funge da segreteria permanente dell’APPCED. La conferenza interparlamentare ha lo scopo di costituire un luogo istituzionale, tra i paesi membri (attualmente 46 dell’area asiatica-pacifica), in cui affrontare i temi propri dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, la cooperazione per l’adozione di comuni pratiche.

All’Assemblea si affiancano commissioni permanenti, Bureau, e segretariato permanente (con sede a Seul, Corea).

1.2.9. Asia Pacific Parliamentary Forum (APPF) L’APPF è un forum inter-parlamentare nato su iniziativa del premier giapponese Yasuhiro Nakasone, e che ha tenuto le sue prime riunioni informali a Singapore (26 agosto 1991), ed a Camberra (10-11 dicembre 1991). Obiettivo del Forum è di creare, per i parlamenti dei paesi dell'area, una sede di discussione su temi di interesse comune, al fine di far emergere posizioni comuni a livello globale, approfondire la comprensione dei problemi e adottare soluzioni comuni. I temi al centro dell’interesse del Forum sono la pace, la sicurezza comune, la libertà, la democrazia, la prosperità, la cooperazione nel libero commercio e negli investimenti, lo sviluppo sostenibile.

La Carta istitutiva dell’APPF è la dichiarazione di Tokyo, firmata da 59 parlamentari provenienti da 15 paesi, a conclusione della prima sessione annuale del 13-15 gennaio 1993 (la XXVI sessione annuale si è svolta ad Hanoi nel gennaio 2018).

Oltre alle sessioni annuali, al Bureau, alla Commissione Drafting (che prepara i documenti da esaminare nel corso degli incontri annuali), ai gruppi di lavoro (che assicurano la continuità dei lavori tra una sessione e l'altra), va segnalato il Comitato esecutivo, eletto nella sessione annuale con una composizione suddivisa per

18 rappresentanze suberegionali (Nordest Asia, Sudest Asia, , Americhe). Il Comitato si riunisce almeno una volta l’anno, prima della sessione, alla cui organizzazione collabora con il paese ospitante.

1.2.10. Asian Forum of Parliamentarians on Population and Development (AFPPD) L’Asian Forum of Parliamentarians on Population and Development (AFPPD) ha sede a Bangkok (Thailandia). Esso ha lo scopo di coordinare i parlamenti nazionali su temi che intersecano sviluppo demografico ed economico, quali sono quelli della salute, della programmazione delle nascite, della sicurezza alimentare, delle risorse idriche, dello sviluppo sostenibile, dell’ambiente, della urbanizzazione e dei flussi migratori, della parità di genere.

Il Forum è stato fondato nel 1981 durante una conferenza istitutiva tenutasi a Pechino. Suoi organi sono l'Assemblea, il Comitato esecutivo, 3 commissioni permanenti, un segretariato permanente a Bangkok. Attualmente consta di 29 parlamentari membri di commissioni competenti sulle materie dello sviluppo demografico ed economico nei rispettivi parlamenti nazionali (Afghanistan, Australia, Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, Isole Cook, India, Indonesia, Iran, Giappone, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Lao, Malesia, Maldives, Mongolia, Nepal, Nuova Zelanda, Pakistan, Papua , Filippine, Corea del Sud, Sri Lanka, Tajikistan, Thailandia, Timor-Leste, Tonga, e Vietnam).

L’AFPPD promuove la collaborazione regionale anche al fine di attuare gli obiettivi fissati dal Programma di Azione sulla popolazione e lo sviluppo, adottato al Cairo nel 1994. È parte di una rete con organizzazioni sorelle: Inter-American Parliamentary Group on Population and Development (IAPG), infra; European Parliamentary Forum on Population & Development (EPF), infra.

1.2.11. Asian Parliamentary Assembly (APA) La Asian Parliamentary Assembly (APA) è nata nel novembre 2006, a Teheran, dalla Association of Asian Parliaments for Peace (AAPP); quest’ultima risaliva al 1999, quando diversi parlamentari di paesi asiatici decisero di riunirsi a Dhaka (Bangladesh), per promuovere la pace ed i diritti umani. Per allargare ed approfondire le materie di cooperazione, si è pertanto attivato un processo volto ad una comune produzione legislativa sulle materie di interesse. Ora i componenti dell'Assemblea vengono designati nel seno dei parlamenti dei paesi membri (nonché paesi osservatori), in un numero variabile rapportato alla popolazione di ciascun paese.

La Carta istitutiva dell’APA, con le successive modifiche, stabilisce le basi e le finalità della sua attività. Oltre alla pace ed ai diritti umani, si perseguono la libertà, la giustizia sociale, la sicurezza, il welfare con i connessi diritti alla salute ed alla alimentazione. L’APA è dotata, oltre che della Plenaria, di 5 commissioni permanenti (Politica; Pace e sicurezza; Società e cultura; Economia e sviluppo sostenibile; Energia), di un bureau e di un segretariato permanente (con sede a Teheran).

1.2.12. Assembleia Parlamentar da Comunidade de Países de Língua Portuguesa (AP- CPLP) La Assembleia Parlamentar da Comunidade de Países de Língua Portuguesa (AP-CPLP) è organo della omonima Comunità, che riunisce le delegazioni parlamentari dei paesi membri. È stata costituita nel novembre 2007 a Lisbona.

All'Assemblea si affianca la Conferenza dei presidenti dei parlamenti nazionali.

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1.2.13. Assemblée parlementaire de la Francophonie (APF) Il processo di creazione dell’Assemblea parlamentare dei paesi francofoni ha origine con la riunione costitutiva dell’Associazione internazionale dei parlamentari di lingua francese (AIPLF), a Lussemburgo, nel maggio 1967. Tale processo si conclude nel luglio 1989, quando la AIPLF diviene l’attuale Assemblea internazionale dei parlamentari di lingua francese. La Carta istitutiva è stata adottata ad Hanoï nel novembre 1997. L'Assemblea ha assunto l’attuale denominazione nel luglio 1998.

L’Assemblea ha come obiettivi: dare rappresentanza alle varie popolazioni francofone, esprimendone istanze politiche; promuovere la democrazia, lo stato di diritto ed i diritti individuali, precipuamente nel seno della comunità francofona; esprimere le esigenze della comunità nelle dinamiche internazionali; favorire la cooperazione e la solidarietà entro la comunità; promuovere il ruolo internazionale dei parlamenti; contribuire allo sviluppo ed al riconoscimento reciproco delle culture e delle civiltà che parlano il francese.

Oltre all’Assemblea (con sede a Parigi), sono presenti un Bureau, commissioni, alcuni gruppi tematici (come il Réseau des femmes parlementaires), e 4 assemblee regionali (Asia-Pacifico, Africa, Americhe, Europa). Le deliberazioni dell’Assemblea vengono trasmesse agli altri organi della Organizzazione internazionale francofona (OIF), e ad altre organizzazioni internazionali.

1.2.14. Assembly of Caribbean Community Parliamentarians (ACCP) L'Assembly of Caribbean Community Parliamentarians (ACCP), inaugurata nel 1996, è organo interparlamentare dei paesi membri della Caribbean Community (CARICOM): Antigua e Barbuda, Bahamas, , Belize, Dominica, , Guyana, Haiti, , , , St Kitts and Nevis, St Vincent and the Grenadines, Suriname, Trinidad e Tobago.

1.2.15. Association of Senates, Shoora and Equivalent Councils in Africa and Arab World (ASSECAA) L’Association of Senates, Shoora and Equivalent Councils in Africa and the Arab World è stata ideata il 7 giugno 2002 a Rabat (Marocco), durante una riunione dei presidenti di Camere alte parlamentari di 24 paesi africani e mediorientali § . Successivamente, a Sana'a (Yemen), tra il 25 ed il 27 aprile 2004, è stata effettivamente costituita l’Associazione, con l'adozione del relativo Statuto e Regolamento.

Tra i suoi scopi, vi sono: incoraggiare e rafforzare i sistemi parlamentari bicamerali, anche oltre i confini delle regioni africane ed arabe; incoraggiare, supportare, rafforzare la cooperazione economica, politica, sociale, culturale tra paesi dell’area e oltre i suoi confini; organizzare regolarmente riunioni tra Camere alte dei paesi membri, per incoraggiare azioni comuni in favore della cooperazione e dello scambio di conoscenze; coordinare gli sforzi delle Camere alte nelle conferenze ed organizzazioni regionali ed internazionali; trattare temi di comune interesse per favorire posizioni condivise; approfondire la pratica della democrazia, la protezione dei diritti umani, ed il contributo delle organizzazioni della società civile.

Organi dell'Associazione sono le commissioni e il Bureau; l'organizzazione è assistita da un Segretariato generale con sede a Sana'a.

§ Sudafrica, Algeria, , Etiopia, Gabon, Giordania, , Marocco, Mauritania, Namibia, , Swaziland, Yemen, Sudan, Arabia Saudita, Qatar, Oman, Bahrein, Egitto, Congo Kinshasa, Burundi, Madagascar, Congo, Zimbabwe 20

1.2.16. Baltic Assembly (BA) Il primo atto istituzionale che segna l’inizio del processo di costituzione dell’Assemblea Baltica, è la firma a Tallinn, il 12 maggio 1990, della dichiarazione di intenti da parte delle tre Repubbliche baltiche Estonia, Lituania, Estonia; segue, l’8 novembre 1991, sempre a Tallinn, la sua vera e propria costituzione.

Si articola in Bureau, 6 Commissioni (Economia, energia, innovazione; Istruzione, scienza e cultura; Giustizia e sicurezza; Welfare; Bilancio; Controllo), in gruppi parlamentari, ed in un segretariato generale (con sede a Riga).

Dall’iniziale e preminente scopo di affrancarsi dalla influenza dell’allora URSS, le finalità dell’Assemblea si sono sviluppate molto. Ora tra le linee guida della cooperazione vi è prevalentemente quella di una strategia comune per l’area del Baltico con l’Unione Europea, il Benelux, e gli altri partners del Nord Europa, nell’affrontare temi quali approvvigionamento energetico, innovazione, competitività, cambiamenti climatici, migrazioni e lavoro.

1.2.17. Baltic See Parliamentary Conference (BSPC) La Baltic Sea Parliamentary Conference (BSPC) è nata nel 1991 come forum di dialogo politico tra parlamentari della regione baltica. La BSPC riunisce parlamentari di 11 parlamenti nazionali, 11 parlamenti regionali, 5 organizzazioni parlamentari dell’area del baltico. Promuove e dirige varie iniziative per lo sviluppo sostenibile, economico e sociale dell’area, enfatizzando la sua visibilità nel contesto politico generale europeo. La BSPC aspira a rappresentare un "ponte parlamentare" tra tutti i paesi membri della UE ed i paesi baltici non membri UE.

La Conferenza si compone di una Assemblea generale annuale, di una Commissione permanente che ha la responsabilità di preparare l'assemblea annuale, e di guidare la struttura burocratica. Durante l’Assemblea annuale, la Commissione funziona da comitato di redazione. La Conferenza è dotata anche di gruppi di lavoro e di un Segretariato che si avvale del contributo delle amministrazioni dei parlamenti membri.

1.2.18. BENELUX Parliament Il Parlamento del Benelux si compone di 49 membri, provenienti dai parlamenti di Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Svolge una funzione consultiva, finalizzata al riavvicinamento economico, politico e culturale, ed alla unificazione legislativa dei tre paesi. Il trattato istitutivo del Benelux, risalente al 1958, è stato sostituito da un nuovo trattato il 17 giugno 2008.

All'assemblea plenaria si affiancano 7 commissioni permanenti (Cooperazione transfrontaliera; Affari economici, agricoltura e pesca; Finanze e mobilità; Gestione del territorio, ambiente e clima; Affari sociali, sanità, insegnamento e sport; Giustizia e sicurezza; Affari esteri), e gruppi di lavoro. Oltre al Bureau, è presente una Commissione permanente, composta dagli stessi membri del Bureau, dai presidenti di commissione, da quelli dei gruppi parlamentari, e dai presidenti delle delegazioni nazionali.

Coopera con altre organizzazioni interparlamentari, come il Consiglio nordico (Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia e Islanda) e l'Assemblea baltica (Lettonia, Lituania e Estonia).

1.2.19. Central American Parliament (PARLACEN) Il Parlamento dell'America Centrale (PARLACEN) è l'organo politico regionale permanente del Sistema di Integrazione dell'America Centrale (SICA), il cui obiettivo fondamentale è la realizzazione dell'integrazione dei Paesi dell'America Centrale.

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Previsto nel 1987 dal Trattato Costitutivo del PARLACEN e altre istituzioni politiche, venne creato ufficialmente nel 1991 a Città del Guatemala dove mantiene la sede principale. I dipartimenti locali si trovano nelle capitali di ogni Stato membro. Il PARLACEN è composto da 22 rappresentanti eletti a suffragio universale e diretto per ciascuno stato membro e dai precedenti presidente e vice-presidente del Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Panama e Repubblica Dominicana. Altri suoi compiti sono: l'esercizio di leadership politica al fine di rafforzare la democrazia rappresentativa, il coordinamento tra le istituzioni nel processo di integrazione, e la continua ricerca di uno stabile sviluppo in una società moderna, giusta e solidale nella quale sono garantiti la pace e il rispetto dei diritti umani (politici, economici e sociali).

1.2.20. Commonwealth Parliamentary Association (CPA) L’Associazione parlamentare del Commonwealth (CPA) è stata fondata nel 1911 come associazione “imperiale” (I membri originari erano Australia, Canada, Terranova, Nuova Zelanda, Sud Africa e Regno Unito). Nel 1948 la CPA ha assunto l’attuale nome, cambiato il proprio statuto e le proprie regole di funzionamento. Attualmente ne fanno parte circa 50 parlamenti nazionali o regionali del Commonwealth. Dal 1989, alla figura del “Protettore”, la Regina Elisabetta II, si affianca un “Viceprotettore”, normalmente il capo di Stato o di governo del paese membro che ospita l'assemblea generale successiva. Ad essa si affiancano: Bureau, Commissione esecutiva (investita del controllo e dell’organizzazione delle attività dell’Associazione), Commissione di coordinamento, ed un Segretariato generale (con sede a Londra).

La CPA collabora con i parlamenti e le altre organizzazioni internazionali per il perseguimento dei suoi scopi: promuovere la giustizia e il buon governo, combattere la povertà, difendere i diritti umani e la pace, promuovere lo sviluppo economico globale, il principio di legalità, la separazione tra i poteri dello Stato, il diritto ad una partecipazione libera e democratica alla attività politica, l'eguaglianza di genere.

1.2.21. Communitarian Parliament of the Economic and Monetary Community of Central Africa (CEMAC) La Comunità economica e monetaria Centro Africana (CEMAC), creata nel 1994 ed operativa dal 1999, è composta da sei stati: Gabon, Cameroon, Repubblica centro Africana (CAR), Chad, Repubblica del Congo, e Guinea equatoriale. Insieme alla più estesa Comunità economica degli Stati centro Africani - ECCAS (infra), ed alla quasi inattiva Comunità economica dei paesi dei Grandi Laghi (CEPGL), CEMAC rappresenta una delle comunità della regione nate per promuovere la cooperazione e lo scambio commerciale tra i suoi membri.

Il Parlamento, previsto dal trattato istitutivo della Comunità, è attualmente ancora composto di delegazioni di membri dei parlamenti nazionali, sebbene il trattato istitutivo preveda, a regime, un'elezione diretta. Una Convenzione del giugno 2008 fissa gli aspetti organizzativi e specifica le funzioni del Parlamento: 1. funzione rappresentativa (elezione a suffragio diretto); 2. funzione di sindacato e controllo (nei confronti delle istituzioni specializzate e dei tre livelli di governo della Comunità, cioè Conferenza dei capi di stato e di governo, Consiglio dei ministri, Commissione); 3. funzione consultiva (bilancio comunitario; adesione di nuovi stati alla Comunità; materie regionali; libertà di circolazione e stabilimento di beni, persone e servizi; legge elettorale dello stesso Parlamento; tasse ed imposizioni comunitarie); 4. funzione legislativa (quest’ultima limitata).

1.2.22. Conference of Arctic Parliamentarians (CPAR) La Conferenza dei parlamentari della Regione Artica (CPAR) è composta da delegazioni parlamentari provenienti dai parlamenti nazionali degli Stati artici (Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia, USA) e dal Parlamento europeo. La conferenza include membri permanenti rappresentanti le

22 popolazioni indigene, come anche membri osservatori (siano governi, organizzazioni interparlamentari, od altre organizzazioni internazionali).

Alla Conferenza biennale (la prima tenutasi nel 1993 a Reykjavik), si affianca una Commissione permanente, responsabile della prosecuzione del lavoro tra le conferenze. Essa si riunisce 3-4 volte l’anno, per discutere I temi di interesse, implementare le decisioni prese nella precedente conferenza, e seguirne lo sviluppo.

Una delle prime priorità della Commissione fu supportare l’istituzione del Consiglio Artico (organizzazione nata nel 1996, rappresentante gli stessi otto paesi più il Parlamento europeo). Successivamente, la Commissione ha sostenuto il lavoro del Consiglio, partecipando alle sue riunioni come osservatore. Attualmente, la Commissione è impegnata sui temi: pesca, istruzione e ricerca, sviluppo umano e cambiamenti climatici.

1.2.23. Dutch Union Interparliamentary Commission La Commissione interparlamentare è una delle quattro istituzioni che compongono la . Tale Unione sostiene la lingua olandese nel mondo.

Composta da 22 membri dei parlamenti olandese e fiammingo, la Commissione ha il compito di monitorare l'attività del Comitato dei Ministri della DLU (composto dai ministri della cultura e dell’istruzione olandese e fiammingo). La Commissione si riunisce di norma tre volte l’anno.

1.2.24. East African Legislative Assembly (EALA) La East African Legislative Assembly è organo della East African Community (EAC), istituita nel 1999. È composta da membri eletti dai parlamenti dei sei paesi componenti l'EAC (, Tanzania, Uganda, Rwanda, Burundi e Sud Sudan). A questi si aggiungono, quali membri di diritto, i ministri responsabili, per ciascun paese, della cooperazione regionale. È da notare che i membri elettivi non sono membri dei rispettivi parlamenti nazionali.

L’Assemblea, che ha una funzione cardine nella Comunità, si divide in sei commissioni permanenti: Bilancio; Giustizia ed affari legali; Agricoltura, turismo, risorse naturali; Affari regionali; Comunicazione, commercio ed investimenti; Cooperazione ed altri scopi della Comunità.

1.2.25. Economic Community of West African States (ECOWAS) Parliament Il Parlamento (ECOWAS), entrato in funzione nel 2006, è composto di 115 membri, distribuiti sulla base della popolazione tra i 15 paesi membri della Comunità (Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, , Mali, Niger, Nigeria, , Senegal e Togo).

Esso svolge un ruolo essenzialmente consultivo su materie quali: integrazione regionale, rispetto dei diritti umani, comunicazioni, salute, istruzione, questioni istituzionali della Comunità (istituita nel 1975). Una specifica procedura stabilisce le modalità con le quali gli esecutivi degli stati membri possono relazionarsi con tale Parlamento. Dal 2014 hanno assunto rilievo anche alcune funzioni legislative che consentono con più efficacia al Parlamento nel perseguire i suoi obiettivi: armonizzazione normativa, creazione di una regione coesa, senza barriere e prospera.

Organi del Parlamento sono il Bureau, le commissioni permanenti (Alimentazione ed agricoltura; Industria, scienza, tecnologia, ed energia; Ambiente e risorse naturali; Trasporti, comunicazioni e turismo; Commercio; Questioni finanziarie; Affari politici, giudiziari, legali, sicurezza regionale ed immigrazione; Risorse umane, informazione, ed affari sociali e culturali; Amministrazione e finanze), ed un Segretariato generale.

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1.2.26. EFTA Parliamentary Committee L'EFTA Parliamentary Committee è un forum che riunisce delegazioni parlamentari dei quattro stati dell'Accordo di Libero Scambio Europeo (EFTA): Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera e che ha lo scopo di favorire il dialogo politico tra gli stati membri e tra questi e i paesi terzi.

L'EFTA Parliamentary Committee si riunisce in due formati: il Commitee of Members of Parliaments of the EFTA Countries (CMP) e l' EEA Joint Parliamentary Committee (EEA JPC). Mentre il primo si occupa dei rapporti tra i paesi EFTA e tra questi e i paesi non membri della UE (ad esempio Canada ed India), l'EEA Joint Parliamentary Committee (EEA JPC) è un'assemblea consultiva composta da membri dei parlamenti nazionali degli stati EEA-EFTA e da membri del Parlamento europeo. La componente EEA-EFTA di questo corpo misto, anche se dal 1994 è formalmente separata dall'EFTA Parliamentary Committee (CMP), nella pratica coincide con quest’ultimo, e le due vesti formali convivono nello stesso organo. L'EEA JPC esprime il proprio avviso attraverso relazioni e risoluzioni. Non è direttamente partecipe del processo decisionale EEA, ma ha lo scopo di monitorare e valutare le politiche UE che hanno un impatto sul funzionamento dell’Accordo EEA.

L'EEA JPC si riunisce due volte l’anno, alternativamente in uno degli Stati EEA EFTA e in una delle due sedi del Parlamento europeo (Bruxelles e Strasburgo).

1.2.27. EurAsian Economic Community (EurAsEc) Interparliamentary Assembly L'Assemblea interparlamentare della Comunità economica euroasiatica costituiva il coté parlamentare dell'Eurasian Economic Community - EAEC or EurAsEC (Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan). Il suo scopo era contribuire all’armonizzazione delle legislazioni dei paesi membri nelle materie economiche. Il 10 ottobre 2014 l'Eurasian Economic Community ha ceduto il passo all'Eurasian Economic Union, che per il momento non prevede un'istanza parlamentare.

1.2.28. European Parliamentary Forum on Population & Development (EPF) L'European Parliamentary Forum on Population & Development (EPF), istituito nel 2004, è una rete di parlamentari di tutta Europa impegnati per la tutela dei diritti alla salute sessuale e riproduttiva (SRHR - sexual and reproductive health and rights) delle fasce più vulnerabili della popolazione mondiale. Ha organizzato 15 grandi conferenze parlamentari internazionali sui diritti delle donne e delle bambine.

L’EPF è guidato e rappresentato da un Presidente e da un Comitato esecutivo composto da 11 parlamentari. È assistito da un segretariato basato a Bruxelles. È parte di una rete con organizzazioni sorelle: Inter-American Parliamentary Group on Population and Development (IAPG), infra; Asian Forum of Parliamentarians on Population and Development (AFPPD), supra.

1.2.29. Parliamentary Assembly La GUAM Parliamentary Assembly, istituita a Kiev nel 2004, rappresenta il coté parlamentare dell'Organizzazione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico GUAM (sigla tratta dalle iniziali dei paesi membri: Georgia, Ucraina, Azerbaijan Moldova), organizzazione regionale i cui obiettivi principali sono il rafforzamento dei valori democratici, garantendo la supremazia della legge e il rispetto dei diritti umani; il sostegno ad uno sviluppo sostenibile; il rafforzamento della sicurezza e stabilità internazionali e regionali; l'approfondimento dell'integrazione europea per la creazione di uno spazio comune di sicurezza e l'ampliamento della cooperazione economica.

L'Assemblea è dotata di un Bureau, di commissioni permanenti (Politica; Commercio ed economia; Scienza, cultura ed educazione), e di un Segretariato generale. Si riunisce in sessione plenaria una volta all'anno nel paese che detiene la Presidenza. La decima Sessione annuale si è svolta a Tbilisi il 17-18 dicembre 2017.

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1.2.30. Iberian-American Parliamentary Forum (IAPF) Il Foro Parlamentario Ibero-Americano (FPIA) è nato nel 2005 a Bilbao, nel quadro della Comunità ibero- americana delle Nazioni (fondata nel 1991), che mira a consolidare e sviluppare tutti i paesi della Comunità, insieme con il rafforzamento delle istituzioni democratiche e dello sviluppo economico e sociale dei popoli che la costituiscono. È composto di parlamentari dei paesi della Comunità (Andorra, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Spagna, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Perù, Paraguay, Portogallo, Repubblica Dominicana, Uruguay , Venezuela).

Il Forum (annuale) ha tra i suoi obiettivi quello di analizzare e valutare le attività della Conferenza iberoamericana dei capi di Stato e di governo, così garantendo una maggiore partecipazione dei parlamentari nazionali nel processo di consolidamento della Comunità ibero-americana delle nazioni.

1.2.31. Inter-American Parliamentary Group on Population and Development (IAPG) L'Inter-American Parliamentary Group on Population and Development (IAPG), istituito nel 1982, riunisce parlamentari in carica delle Americhe e dei Caraibi e costituisce un luogo di dialogo tra parlamentari su temi quali salute, diritti umani, politiche dello sviluppo demografico, prevenzione malattie sessualmente trasmissibili, parità di genere, diritti delle donne. Nella regione caraibica, la IAPG ospita il Caribbean Network of Parliamentarians on Population and Development (CNPPD), con parlamentari provenienti da 11 paesi dei Caraibi, riuniti sulle priorità di tale area. Nel 2014, l’IAPG ha lanciato il Global Network of Parliamentarians on Universal Health Coverage (UHC), a Bellagio, Itala, per promuovere nel mondo le azioni parlamentari volte alla copertura sanitaria universale.

Con un Segretariato generale a Panama, l’IAPG è dotata di un Bureau e di un Consiglio composto da rappresentanti di ogni gruppo politico dei parlamenti nazionali. È parte di una rete con organizzazioni sorelle: European Parliamentary Forum on Population and Development (EPF), supra; Asian Forum of Parliamentarians on Population and Development (AFPPD), supra.

1.2.32. Inter-Parliamentarians for Social Services (IPSS) La Inter-Parliamentarians for Social Service Association (IPSS) è stata istituita nel 2003 su iniziativa dell'Assemblea nazionale della Corea, per promuovere il dibattito parlamentare internazionale sulle tematiche relative ai servizi sociali. Non si hanno notizie di riunioni successive alla Terza Assemblea, svoltasi a Seul nel 2007.

1.2.33. Inter-parliamentary Assembly of Member Nations of the Commonwealth of Independent States (IPA CIS) L'Interparliamentary Assembly of Member Nations of the Commonwealth of Independent States (IPA CIS) è stata istituita nel 1992 ad Alma-Aty (Kazakistan). È composta di delegazioni parlamentari di nove paesi membri della Comunità degli Stati Indipendenti (CIS), sorta dopo il discioglimento dell'Unione sovietica (Azerbaigian, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan, Ucraina; osservatore Afghanistan).

L'Assemblea ha il compito principale di perseguire l'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri in materie quali l'economia, la sicurezza, la lotta al terrorismo, le politiche sociali. Si occupa anche di monitoraggi elettorali nell'area. Le leggi-modello elaborate dall'IPA-CIS sono strumenti giuridici basati su standard internazionali, principalmente europei, adattati al contesto della CSI, ed hanno valore di raccomandazione per i parlamenti nazionali.

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1.2.34. Inter-Parliamentary Assembly on Orthodoxy (IAO) La Interparliamentary Assembly on Orthodoxy (IAO) è stata istituita su iniziativa del Parlamento greco nel 1993. Ne fanno parte delegazioni parlamentari di: Albania, Armenia, Bielorussia, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Georgia, Grecia, Kazakistan, Lettonia, Lituania, Moldova, Polonia, Romania, Federazione russa, Serbia, Montenegro, Slovacchia e Ucraina, nonché gruppi di parlamentari provenienti da Australia, Asia, Africa e Stati Uniti. Nel suo atto costitutivo si legge: "L'Ortodossia, come forza unificatrice per eccellenza nell'Europa orientale, è in grado di fungere da ponte tra l'Europa e le altre culture, in particolare quelle dell'Asia, contribuendo così al consolidamento della pace".

Suoi organi sono l'Assemblea generale, che si riunisce in forma plenaria annualmente, e il Segretariato internazionale composto da un Segretario Generale, un Vice Segretario Generale, il Tesoriere e cinque membri - fra i quali sono sempre presenti un deputato greco e uno russo. A questi membri parlamentari si aggiungono due consiglieri amministrativi nominati dai parlamentari.

Il Segretariato internazionale è responsabile della costituzione delle otto commissioni di merito: la commissione finanziaria, la commissione per i diritti umani, la commissione per l'istruzione, la commissione per il regolamento, la commissione per gli affari sociali, la commissione per la cultura, la commissione per la bioetica e la commissione per la politica internazionale. Il Presidente dell'Assemblea Generale, i membri del Segretariato e delle Commissioni sono eletti per un mandato biennale.

1.2.35. Inter-Parliamentary Coalition for Combating Anti-Semitism (ICCA) La Inter-parliamentary Coalition for Combating Antisemitism (ICCA)** riunisce parlamentari provenienti da numerosi paesi, con lo scopo di combattere a livello mondiale l’antisemitismo. La prima conferenza annuale dell'ICCA si è tenuta nel 2009 a Londra, in collaborazione con il governo britannico e si è conclusa con l'adozione della Dichiarazione di Londra sulla lotta all'antisemitismo.

1.2.36. International Medical Parlamentarians Organization (IMPO) Istituita nel 1994, l'International Medical Parliamentarians Organization è formata da parlamentari ed ex parlamentari provenienti dalle professioni mediche. Ha lo scopo di promuovere la cooperazione nella legislazione e nelle politiche pubbliche sui temi relativi alla salute e cura mondiali.

Fa capo, per le questioni amministrative, all'Asian Forum of Parliamentarians on Population and Development (AFPPD); è stata riconosciuta nel 1995 dalla WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità). Ha anche delegazioni regionali (Africa, Mediterraneo Orientale, Europa, Americhe, Pacifico Occidentale, Asia Sud Orientale).

1.2.37. MERCOSUR Parliament (PARLASUR) Nel marzo 1991, Argentina, Brasile, Paraguay ed Uruguay diedero inizio al processo di integrazione del Cono Sur, firmando il trattato che istituiva il Mercado Común del Sur (MERCOSUR). Il Parlamento del MERCOSUR fu costituito nel dicembre 2006, a Brasilia, come proseguimento della Comisión Parlamentaria Conjunta (di parlamentari in carica nei paesi membri, che costituivano il collegamento tra i legislativi del Mercato Comune), portando all’interno del sistema MERCOSUR maggiore equilibrio istituzionale ed uno spazio rappresentativo comune, luogo di pluralismo politico. L’esito ultimo di un processo graduale, disseminato di successive adesioni al Mercato Comune, sarà l’elezione diretta dei membri del Parlamento nei vari paesi membri (hanno già adottato una legge elettorale in tal senso Paraguay e Argentina).

** Il sito non sembra più attivo al 23 marzo 2018. L'ultima Conferenza organizzata dall'ICCA di cui si ha conoscenza risale al marzo 2016. 26

All’Assemblea, che ha sede a Montevideo, si affiancano: 10 commissioni permanenti, temporanee e speciali, un Bureau ed un Segretariato.

1.2.38. National Conference of State Legislatures (NCSL) La National Conference of State Legislatures (NCSL) è nata nel gennaio 1975, e riunisce migliaia di parlamentari (ed un consistente numero di funzionari parlamentari) degli stati federati USA. Alla Conferenza annuale, si affiancano una Commissione esecutiva (che dirige i lavori della NCSL), e 9 commissioni permanenti (che preparano e seguono i lavori della Conferenza annuale). La Conferenza annuale decide con il voto favorevole dei ¾ delle rappresentanze nazionali, e le posizioni prese vengono riportate a livello federale, anche per influire sul processo legislativo federale là dove esso abbia ricadute sull'autorità ed autonomia degli stati (oltre che sulle politiche dell’Esecutivo e delle varie agenzie federali).

È un luogo istituzionale in cui i diversi parlamentari e tecnici degli stati federati nord-americani possono approfondire temi e scambiare conoscenze, con lo scopo, oltre che di migliorare la legislazione dei singoli stati, anche di consentire ai legislativi federati - con una voce coesa - maggiore capacità di incisione a livello federale.

La Commissione esecutiva è composta di 63 membri. I funzionari parlamentari membri della Commissione, compongono a loro volta una sottocommissione (la Legislative Staff Coordinating Committee -LSCC), che ha lo scopo di supervisionare il lavoro dei membri tecnici parlamentari della NCSL, e di promuovere il loro sviluppo professionale. Tale sottocommissione funge da corpo consultivo tecnico della Commissione esecutiva, e quindi della NCSL.

1.2.39. Network of Central African Parliamentarians (REPAC) Durante un summit del giugno 2002 a Malabo (Guinea Equatoriale) dei capi di stato e di governo nell’ambito della Comunità economica degli Stati centro Africani (ECCAS-CEEAC), era stato adottato un protocollo per l’istituzione del Réseau des Parlementaires de la Communauté Economique des Etats de l'Afrique Centrale - REPAC.

Il REPAC, il cui processo istitutivo è ancora in itinere anche per motivi di budget, sarà composto da 5 deputati per ognuno dei 10 stati membri, eletti per un periodo di cinque anni da ciascuno dei parlamenti nazionali nel proprio seno, nella prospettiva di giungere ad una elezione diretta. Le sue competenze dovrebbero essere consultive sulle seguenti materie: trattati ECCAS, diritti umani e di libertà, integrazione sociale, diritti di cittadinanza, ambiente, scienze e tecnolgia, diritti delle minoranze e eguaglianza di genere, sanità pubblica, comunicazione e fonti di energia.

Fintanto che il Network non sarà operativo, l'ECCAS provvede ad organizzare seminari preparatori per i parlamentari dei paesi membri.

1.2.40. Network of Women Parliamentarians of Central Africa (RFPAC) Nell’ambito dell'AWEPA (supra) è nato, nel marzo 2002, il Network of Women Parliamentarians of Central Africa (RFPAC). Le parlamentari provenienti da Angola, Burundi, Cameron, Gabon, Guinea equatoriale, Repubblica Centro africana, Repubblica democratica del Congo, Congo, Ruanda e Ciad hanno da ultimo, nel marzo 2015, organizzato - assieme all'AWEPA - una conferenza sul ruolo delle parlamentari nella lotta alla violenza sulle donne, a Libreville (Gabon).

1.2.41. Network of Women Parliamentarians of the Americas La Rete delle donne parlamentari delle Americhe riunisce le donne parlamentari degli Stati unitari, federali e federati, i parlamenti regionali e le organizzazioni interparlamentari nelle Americhe. Nata come costola della 27

Confederazione parlamentare delle Americhe (COPA) nel 1999, la Rete ha attivamente sviluppato competenze in merito a varie questioni femminili sulle quali i parlamentari hanno il potere di agire.

La Rete svolge una riunione annuale, preferibilmente in collaborazione con l'Assemblea Generale della Confederazione Parlamentare delle Americhe (COPA). Sebbene lavori in stretta connessione con la COPA, la Rete rimane autonoma per l'organizzazione di eventi, separati da quelli del COPA.

1.2.42. Nordic Council Il Nordic Council è l'organismo interparlamentare della Regione Nordica. Nato nel 1952, il Consiglio si compone di 87 membri provenienti dai parlamenti di Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Isole Faroe, Groenlandia ed Isole Åland.

Il Consiglio si rapporta sia con il Nordic Council of Ministers, sia con i singoli governi dei paesi membri. Alla plenaria si affiancano: un Bureau, commissioni permanenti, un segretariato.

1.2.43. Organization of Women Parliamentarians from Muslim Countries (OWPMC) Nata sotto la guida del Primo ministro pachistano Benazir Bhutto, l’Organizzazione delle donne parlamentari dei paesi mussulmani (OWPMC), si è riunita la prima volta nell’agosto 1995.

1.2.44. Pacific Parliamentary Partnership La Pacific Parliamentary Partnerships è nata, nel 2001, come twinning program tra parlamenti australiani (Australian Capital Territory, New South , Queensland, South Australia, Tasmania, Victoria and Western Australia) e del Pacifico (Bougainville, Isole Cook, , , Isole Solomon, Tonga, e ) che sono membri del Commonwealth Parliamentary Association - CPA (supra). I progetti prevedono workshops e seminari sia per parlamentari sia per funzionari parlamentari, allo scopo di sostenere lo sviluppo di questi parlamenti.

In connessione al Pacific Parliamentary Partnerships program, il Parlamento australiano coordina annualmente (dal 2010) il Pacific Parliamentary Partnerships Forum, in associazione con l'IPU e l'United Nations Development Programme (UNDP). Gli argomenti del forum annuale sono scelti in consultazione con gli altri parlamenti.

1.2.45. Pacific Women's Parliamentary Partnerships Lanciata da un forum a Sydney nel febbraio 2013, la Pacific Women's Parliamentary Partnership si sviluppa nei due formati del programma e del forum, sulla falsariga del modello generale della Pacific Parliamentary Partnership, supra.

1.2.46. Pan-African Parliament Il Pan African Parliament, istituito come organo interparlamentare dell'Unione Africana (UA), è stato inaugurato nel marzo 2004 ad Addis Abeba, ed ha la sua sede a Midrand (Sud Africa).

L’obiettivo ultimo del Pan African Parliament è quello di assumere pieni poteri legislativi e di essere composto da membri eletti a suffragio universale e diretto. Attualmente, peraltro, è dotato di soli poteri consultivi. Il Parlamento ha fino a 250 membri che rappresentano i 50 Stati membri dell'Unione africana che hanno ratificato il protocollo istitutivo (cinque membri per Stato).

1.2.47. Parlamento Indígena de América (PIA) Il Parlamento Indígena de América (PIA) è divenuto operativo il 31 agosto 1988, nel corso del Congresso dei Legislatori Indigeni, a Managua. Il 1-2 ottobre 2007 si è dato un proprio statuto. Si compone di parlamentari

28 indigeni provenienti dai paesi membri (Argentina, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama Colombia, Paraguay, Perù, Stati Uniti, Uruguay, Venezuela). Il PIA, costituendo un luogo istituzionale di approfondimento, promuove libertà, pace, giustizia, parità di genere, tutela dei diritti umani, benessere dei popoli indigeni americani ed una legislazione a loro favore.

Organi principali sono l'Assemblea, la Giunta direttiva, le Commissioni permanenti e speciali e il Segretariato tecnico.

1.2.48. Parlamento Latinoamericano e Caribeño (PARLATINO) Il Latin American Parliament (ora Latin American and Caribbean Parliament) è stato istituito il 7 dicembre 1964 a Lima (un nuovo trattato istitutivo è stato approvato il 16 novembre 1987, sempre a Lima); è composto da parlamentari in carica dei paesi che hanno sottoscritto il trattato istitutivo (Antille olandesi, Argentina, Aruba, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Suriname, Uruguay e Venezuela); solo l'assemblea ha titolo per accettare nuovi paesi membri.

Nato per sostenere lo sviluppo economico e sociale della comunità latino americana, favorendone l’integrazione, affianca all’Assemblea un Bureau, una seria di commissioni permanenti e un Segretariato generale.

1.2.49. Parliamentarians For The Americas (ParlAmericas) ParlAmericas costituisce un network di parlamentari dei paesi membri dell'Organization of American States (OAS). Istituito nel 2001 come Inter-Parliamentary Forum of the Americas - FIPA, ha modificato il nome nel 2011 con risoluzione dell'assemblea generale dell'OAS. Suo obiettivo è promuovere la partecipazione parlamentare entro il sistema inter-Americano e di contribuire al dialogo interparlamentare ed alla cooperazione nelle materie di comune interesse.

Alla Plenaria, che lavora per gruppi tematici, si affianca il Board of Directors, guidato a sua volta da un Bureau (Executive Committee). Il Segretariato internazionale ha sede ad Ottawa (Canada).

1.2.50. Parliamentarians for Nuclear Non-Proliferation and Disarmament (PNND) Parliamentarians for Nuclear Non-proliferation and Disarmament (PNND) è una rete globale senza scopo di lucro e apartitica, aperta alla partecipazione di tutti i parlamentari provenienti da parlamenti statali, federali e regionali.

Il PNND è governato da un Consiglio che comprende rappresentanti dei paesi in cui PNND ha membri attivi; istituisce anche sezioni nazionali nei paesi in cui vi è una significativa partecipazione interpartitica e azioni nazionali.

Il PNND tiene riunioni annuali, risorse permettendo, che includono un forum parlamentare e una riunione del Consiglio, che adotta il programma per il periodo successivo, e nomina i copresidenti e gli altri membri del Consiglio.

1.2.51. Parliamentary Assembly of South-East European Cooperation Process (SEECPPA) L'Assemblea parlamentare del South-East European Cooperation Process ha tenuto la sua riunione inaugurale nel maggio 2014 a Bucarest. Essa è il risultato dell'istituzionalizzazione della dimensione parlamentare del SEECP, che fino ad allora aveva trovato espressione nelle Conferenze dei Presidenti dei Parlamenti SEECP. 29

All'Assemblea si affiancano: Bureau, commissioni, gruppi di lavoro ed un Segretariato.

1.2.52. Parliamentary Assembly of the Black Sea Economic Cooperation (PABSEC) La Parliamentary Assembly of the Black Sea Economic Cooperation (PABSEC) è stata istituita nel febbraio 1993 ad Istanbul, come organo interparlamentare consultivo della Black Sea Economic Cooperation (BSEC).

All'Assemblea generale si affiancano il Bureau, le commissioni permanenti ed un Segretariato generale. L'Assemblea svolge due sessioni plenarie all'anno nel paese che detiene la presidenza di turno. Nell'ambito delle sessioni plenarie vengono adottate raccomandazioni, risoluzioni, pareri e dichiarazioni. Si svolgono inoltre regolarmente riunioni delle commissioni di merito, seminari, conferenze e monitoraggi elettorali.

1.2.53. Parliamentary Assembly of the Economic Cooperation Organization (PAECO) Istituita nel febbraio 2013 ad Islamabad da sei dei dieci paesi membri †† dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica (ECO), questa assemblea non è un organo dell'organizzazione intergovernativa di riferimento. Organi dell'Assemblea sono il Consiglio esecutivo e il Segretariato generale.

1.2.54. Parliamentary Assembly of the Organization of the Collective Security Treaty (PAODBK) Istituita nel novembre 2006, l'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione del Trattato di sicurezza collettivo (PAODBK) è organo interparlamentare dei paesi membri della Organization of the Collective Security Treaty (OCST). I Paesi membri sono Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Russia e Tagikistan. L'organizzazione e il funzionamento ricalcano quelli dell'IPA CIS (supra), in cui la PAODKB ha lo status di osservatore.

1.2.55. Parliamentary Assembly of the Turkish - speaking Countries (TURKPA) La Parliamentary Assembly of Turkish-speaking countries (TURKPA) è stata istituita nel novembre 2008. Ne fanno parte la Turchia, l'Azerbaijan, il Kazakistan ed il Kirghizistan. L'Assemblea plenaria si svolge di solito con cadenza annuale; ad essa si aggiungono le riunioni delle commissioni permanenti, conferenze e seminari e le attività di monitoraggio elettorale. L'Assemblea è dotata di un Segretariato generale con sede a Baku.

1.2.56. Parliamentary Assembly of the Union Belarus-Russia (PAUBR) Riunitasi per la prima volta il 25 giugno 1996, quest'Assemblea interparlamentare è organo dell'Unione di Stati fra la Federazione russa e la Bielorussia.

1.2.57. Parliamentary confederation of the Americas (COPA) La Parliamentary Confederation of the Americas è sede di incontro di assemblee parlamentari nazionali, regionali, federali o confederali e di organizzazioni interparlamentari delle Americhe.

La COPA comprende un'assemblea generale, un comitato esecutivo, la rete delle donne parlamentari delle Americhe, sei commissioni di merito e tre segretariati situati in Messico, Brasile e Québec.

†† Sono membri dell'ECO la Turchia, l'Azerbaijan, l'Iran, l'Afghanistan, il Pakistan, oltre a Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan e Kirghizistan; di questi, solo Turchia, Azerbaijan, Iran, Afghanistan Pakistan e Tagikistan fanno parte della PAECO. 30

1.2.58. Parliamentary Union of the Organization of Islamic Cooperation Member States (PUIC) Istituita nel giugno 1999, la Parliamentary Union of the OIC Member States (PUIC) ha sede a Tehran. È composta da parlamentari provenienti dagli oltre 50 paesi membri dell'Unione; alla plenaria si affiancano una Commissione esecutiva, commissioni permanenti, gruppi di lavoro, un Segretariato generale.

1.2.59. Southern African Development Community Parliamentary Forum (SADCPF) Il Forum parlamentare della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC PF) è stato istituito nel 1997 come istituzione autonoma della SADC. Si tratta di un organismo interparlamentare regionale composto da componenti dei parlamenti dei quindici stati membri della Comunità: Angola, Botswana, Lesotho, Madagascar, , Mauritius, Mozambico, Namibia, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Seychelles, Sudafrica, Swaziland, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.

1.2.60. West Africa Economic and Monetary Union (UEMOA) Inter-parliamentary Committee Tale Comitato interparlamentare, che prefigura un futuro organo parlamentare dell'Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale (UEMOA), che sarà responsabile del controllo democratico dei suoi organi, è costituito da 40 parlamentari degli otto stati membri dell'Unione: Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo. Il Comitato svolge un ruolo consultivo e facilita i dibattiti sull'integrazione. Riceve la relazione annuale della Commissione e si esprime sotto forma di relazioni o risoluzioni. Si riunisce in sessione plenaria almeno una volta all'anno.

1.2.61. World Hellenic Inter-Parliamentary Association (WHIA) La World Hellenic Inter-parliamentary Association (W.H.I.A), istituita nell’agosto 1996 ad Atene, riunisce i parlamentari di origine greca eletti nei parlamenti di altri stati. L'associazione interparlamentare mondiale ellenica è un'associazione politica non partitica fondata nell'agosto 1996 da un'iniziativa del governo greco.

La WHIA mira ad sostenere i parlamentari di origine greca, membri di parlamenti in paesi in cui la lingua greca non è una lingua ufficiale, attraverso uno scambio di opinioni su questioni di reciproco interesse al fine di costruire relazioni forti e amichevoli tra il Parlamento ellenico e i parlamenti nei loro rispettivi paesi. La WHIA lavora con il Consiglio Mondiale dei Greci all'estero (SAE) e il suo consiglio direttivo può partecipare su invito alle sedute dell'Assemblea generale del SAE.

Attualmente la WHIA consta di 226 membri (132 attivi e 94 onorari) eletti in 26 paesi. I membri includono primi ministri, presidenti, ministri, parlamentari e senatori di origine greca in varie assemblee e governi in tutto il mondo.

1.2.62. World Scout Parliamentary Union (WSPU) La World Scout Parliamentary Union (WSPU) riunisce i parlamentari del mondo che condividono i valori dello scoutismo. Il suo obiettivo è quello di rafforzare sia le organizzazioni Scout Nazionali che lo Scoutismo Mondiale attraverso l'influenza dei parlamentari che credono nello Scoutismo come un efficace metodo educativo e Movimento non formale.

La WSPU è nata a Seul, in Corea, nel 1991, quando circa 60 parlamentari in rappresentanza di 22 paesi hanno tenuto un'Assemblea costituente. Da allora la WSPU è cresciuta rapidamente anche grazie alla formazione delle Associazioni nazionali parlamentari degli scout (NSPA).

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1.3. Conferenze internazionali

1.3.1. International Parliamentarians Association for Information Technology (IPAIT)* L'IPAIT (International Parliamentarians Association for Information Technology) è una rete interparlamentare che si propone di intensificare lo scambio di conoscenze e di idee nel campo della tecnologia. Con la sua attività, si pone l'obiettivo di aumentare gli standard di informazione e di comunicazione tra i Paesi membri, di elevarne il grado di efficienza, nonché di diminuire il gap tecnologico tra i Paesi tecnologicamente avanzati e quelli in via di sviluppo.

L'IPAIT svolge un'Assemblea generale annuale.

1.3.2. Conferenza dei parlamentari di origine italiana * Si è svolta a Roma, presso la Camera dei deputati, il 20 e 21 novembre 2000, la prima Conferenza dei parlamentari di origine italiana. L’”Associazione Parlamentari di origine italiana nel mondo” ha attualmente un suo sito web.

1.3.3. European Interparliamentary Space Conference (EISC)* Il 28 e il 29 aprile 1999, rappresentanti dei Parlamenti di Francia, Germania, Regno Unito e Italia si sono riuniti a Parigi ed hanno concordato la nascita della Conferenza Interparlamentare Europea per lo Spazio (European Interparliamentary Space Conference - EISC). L'Italia ha detenuto la Presidenza della Conferenza nel 2000 e nel 2007. Al momento attuale i membri di tale Conferenza sono rappresentanti parlamentari, oltre che dei paesi fondatori sopra indicati, di Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Lussemburgo, Polonia, Romania, Spagna.

Nel documento costitutivo di detta Conferenza, si indica che essa ha lo scopo "di consentire lo scambio d'informazioni a livello parlamentare sulle attività spaziali e di favorire la mutua comprensione delle politiche nazionali. Essa costituisce un luogo di analisi degli interessi spaziali europei. In questo quadro, la Conferenza può emettere dei pareri e adottare delle risoluzioni nei confronti di tutti gli attori del settore".

1.3.4. EUREKA Interparliamentary Conference E' una iniziativa intergovernativa di cooperazione scientifica e tecnologica nata nel 1985 per accrescere la competitività dell'industria europea sul mercato mondiale, attraverso lo sviluppo di progetti di collaborazione tra imprese ed istituti di ricerca nel settore delle tecnologie avanzate. Aderiscono ad EUREKA 40 Paesi. Il segretariato ha sede a Bruxelles.

La Conferenza interparlamentare EUREKA si tenne per la prima volta a Roma nel 1990, in coincidenza con la Presidenza italiana. Questa iniziativa, allora assunta da Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica, insieme al Ministro della Ricerca scientifica e dell'Università, è ormai divenuta una tradizione. La Conferenza ha sempre portato all'approvazione di una Risoluzione finale, puntualmente trasmessa al Ministero, per la preparazione della Conferenza governativa che segue quella parlamentare.

1.3.5. Forum parlamentare Italia-America Latina e Caraibi (Forum PIALC)* Le Conferenze Italia-America Latina e Caraibi, organizzate con cadenza biennale dal Ministero degli Affari Esteri (MAE) in collaborazione con l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA), e gli altri enti ed istituzioni che compongono il Comitato Consultivo costituito presso il MAE rappresentano, dalla prima edizione del 2003 a Milano, il principale foro di incontro e confronto tra l’Italia ed i paesi dell’America Latina. Con la III edizione del 2007 questo strumento assume nettamente caratteristiche istituzionali e intergovernative. Le tantissime

32 iniziative del "percorso preparatorio", tra una edizione e l'altra delle Conferenze, valorizzano l'apporto delle istituzioni locali e della società civile italiana impegnate sulle tematiche latinoamericane.

Accanto alla dimensione intergovernativa, il Parlamento italiano ha dato impulso alla riunione del Forum parlamentare Italia-America latina e Caraibi, che rappresenta il versante parlamentare della Conferenza e si è riunito presso la Camera dei deputati nell'ottobre 2015 e nel dicembre 2017.

1.3.6. Parliamentary Conference on the WTO* L'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) o World Trade Organization (WTO) è stata istituita il 15 aprile 1994 con la dichiarazione di Marrakech, dichiarazione sottoscritta dai rappresentanti di 124 governi e dell'Unione europea che partecipavano alla riunione finale del ciclo negoziale denominato "Uruguay Round".

Dal 1° gennaio 1995 l'OMC ha preso il posto dell'Accordo generale sulle tariffe e sul commercio (General Agreement on Tariffs and Trade - GATT, entrato in vigore il 1° gennaio 1948), quale maggiore entità multilaterale che sovrintende al commercio mondiale e ne stabilisce le regole e le tariffe doganali.

Al vertice della struttura dell'OMC vi è una Conferenza Ministeriale, formata dai rappresentanti di tutti i paesi membri, che ha una responsabilità generale per l'OMC e ha la facoltà di adottare decisioni in tutte le materie, ai sensi di ciascuno degli accordi multilaterali sugli scambi. La Conferenza ministeriale si riunisce con cadenza quasi sempre biennale e a tutte le Conferenze, nell'ambito della delegazione governativa, hanno partecipato delegazioni parlamentari.

Convocata per la prima volta, a livello informale, a Doha, l'11 novembre 2001, in concomitanza con la Conferenza ministeriale, su iniziativa del Presidente del Parlamento europeo e del Presidente dell'Unione Interparlamentare, la Conferenza parlamentare è divenuta un appuntamento ricorrente e si è dotata di un regolamento interno. Le riunioni hanno luogo solitamente a Ginevra a cadenza annuale.

1.3.7. Crans Montana Forum* Il Crans Montana Forum è un'organizzazione non governativa svizzera che dal 1990 organizza annualmente un Forum che riunisce decisori politici e rappresentanti del mondo dell'industria e degli affari, al fine di promuovere le migliori pratiche e assicurare un dialogo permanente tra tutti coloro che gestiscono responsabilità di alto livello.

1.3.8. Global Legislators Organization for a Balanced Environment (GLOBE)* Istituito nel 1989, GLOBE raccoglie parlamentari e burocrazie parlamentari, al fine di sostenere il ruolo dei legislatori e dei parlamenti nell’affrontare i cambiamenti climatici. Organizza summit, fora e conferenze.

1.3.9. Parliamentarians for Global Action* L’organizzazione Parliamentarians for Global Action (PGA) è stata istituita nel 1978 a Washington, da un gruppo di parlamentari di vari paesi del mondo. Raccoglie personalità ed élites politiche di tutto il mondo, inclusi rappresentanti parlamentari.

Il Parlamento italiano ha dato il patrocinio al 39° Foro parlamentare annuale, che si è svolto a Milano il 27 e 28 novembre 2017, ed è stato dedicato al ruolo dei parlamentari nella prevenzione dell'estremismo violento e delle atrocità di massa. Nel dicembre 2012 il Parlamento italiano aveva ospitato l’Assemblea Parlamentare Consultiva sulla Corte penale internazionale e lo Stato di diritto ed il Defender of Democracy Award.

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1.3.10. Parliamentary Front against Hunger in Latin America and the Caribbean (PFH)* Il PFH (Frente Parlamentario contra el Hambre de América Latina y Caribe -FPH-ALC) è stato istituito nel 2005. Costituisce una piattaforma che riunisce parlamentari regionali, sub regionali, nonché organizzazioni interparlamentari (Parlacen, Parlandino, Parlatino, FOPREL) e nazionali dell’area con l’obiettivo di promuovere il diritto alla alimentazione e combattere la fame.

Assieme alla FAO (nel contesto della Hunger-Free Latin America and the Caribbean Initiative) organizza un forum annuale nel paese che detiene la presidenza di turno.

1.3.11. Women Political Leaders (WPL) Il Women Political Leaders Global Forum è una rete globale di donne che ricoprono una carica politica (ministri, parlamentari, sindaci). La missione di WPL è aumentare sia il numero che l'influenza delle donne nelle posizioni di leadership politica. Diverse associazioni operano sotto l'egida di WPL: Women in Parlament (WIP), Women European Leaders (WEL), Women Government Leaders (WGL) e Women Mayors International (WMI).

WPL è una fondazione indipendente, internazionale, post-partitica e senza scopo di lucro con sede a Reykjavik, in Islanda. Organizza un Summit annuale e partecipa regolarmente, organizzando eventi collaterali, alla Commissione sullo Status della Donna (CSW) dell'ONU.

1.3.12. World e-Parliament Conferences La World e-Parliament Conference è il forum biennale della comunità parlamentare sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT). Affronta, sia dal punto di vista politico sia da quello delle prospettive tecniche, in che modo le ICT possano contribuire a migliorare la rappresentanza, il processo legislativo e la supervisione e ad aumentare l'apertura, l'accessibilità, la responsabilità e l'efficacia del Parlamento.

La World e-Parliament Conference 2016, co-organizzata dall'Unione Interparlamentare e dalla Camera dei Deputati del Cile, si è tenuta a Valparaiso dal 28 al 30 giugno 2016. La prossima conferenza avrà luogo in Messico nel 2018.

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2. Diplomazia parlamentare apicale

2.1. Incontri e visite bilaterali Nell'esperienza italiana - ma anche in quella dei parlamenti di molti altri paesi - i Presidenti delle camere svolgono a più livelli una attività di relazioni internazionali e di diplomazia parlamentare.

Al di là della partecipazione alle conferenze multilaterali, di cui si dirà al successivo punto 2.2, si registra una intensificazione degli incontri bilaterali con leader politici e parlamentari stranieri, dei quali le sezioni dei siti web del Senato e della Camera danno puntualmente conto.

Qui preme individuare le linee di tendenza del fenomeno: crescono il numero e la frequenza degli incontri in sede, che talvolta sono ricambiati con visite istituzionali dei Presidenti in paesi di particolare interesse politico e culturale per l'Italia; cresce, soprattutto, la geografia di tali incontri, che ora include in modo sistematico paesi una volta lontani dal raggio d'azione della diplomazia parlamentare italiana: Africa, America latina, Asia, oltre che naturalmente Europa e Nordamerica.

2.2. Conferenze dei Presidenti

2.2.1. World Conference of Speakers of Parliament* La Conferenza mondiale dei Presidenti dei Parlamenti nazionali nasce da un'iniziativa promossa dall'Unione interparlamentare, nel 1998, con l'obiettivo di rafforzare la propria collaborazione con le Nazioni Unite, come peraltro auspicato nell'accordo concluso tra le due organizzazioni nel 1996.

La Conferenza intende infatti rappresentare il versante parlamentare delle Nazioni Unite; essa ha cadenza quinquennale e i lavori si concludono con l'adozione di una dichiarazione finale.

La Quarta Conferenza mondiale dei Presidenti di Parlamento si è tenuta a New York, dal 31 agosto al 2 settembre 2015.Le precedenti si erano svolte a New York dal 30 agosto al 1° settembre 2000, in concomitanza con il "Vertice del Millennio" organizzato dalle Nazioni Unite; sempre a New York, dal 7 al 9 settembre 2005, immediatamente prima della 60° Assemblea generale delle Nazioni Unite e a Ginevra, presso il Palazzo delle Nazioni Unite, dal 19 al 21 luglio 2010.

2.2.2. Conference of Speakers of the European Union Parliaments* (si veda il paragrafo 6.1, infra)

2.2.3. European Conference of Presidents of Parliament* La Conferenza riunisce i Presidenti di Parlamento dei 47 Paesi membri del Consiglio d'Europa e trae origine da una riunione promossa nel 1963 per iniziativa del Presidente del Parlamento europeo, on. Gaetano Martino. Dal 1975 la Conferenza ha assunto cadenza biennale.

Le riunioni si svolgono alternativamente a Strasburgo, nella sede dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, e in uno dei Paesi membri. Ad essa sono invitati anche i Presidenti del Parlamento europeo e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Sono inoltre presenti come osservatori altri Presidenti di Assemblee parlamentari internazionali.

Nella Conferenza svoltasi a Strasburgo il 18 e 19 maggio 2004 è stato approvato il Regolamento della Conferenza dei Presidenti. L’ultima Conferenza si è svolta a Strasburgo, dal 15 al 16 Settembre 2016. La prossima avrà luogo in Turchia nel settembre 2018.

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2.2.4. Summit of Speakers of the Parliamentary Assembly of the Union for the Mediterranean* Il 6 e 7 aprile 2013 si è tenuta a Marsiglia, su invito del Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, la I Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti membri dell'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo (AP-UpM). Si è trattato della prima riunione dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione per il Mediterraneo dalla sua creazione, avvenuta a Parigi nel 2008. Alla riunione hanno partecipato in qualità di osservatori alcuni componenti degli uffici di Presidenza delle Commissioni e dei Gruppi di lavoro dell'AP-UpM. Al termine della Conferenza è stata approvata all'unanimità una dichiarazione finale. Da allora la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti integra l'agenda della sessione annuale dell'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo

La II Conferenza si è svolta a Lisbona l’11 maggio 2015; la III Conferenza a Tangeri il 28 maggio 2016; la IV a Roma nel maggio 2017 e la V si terrà al Cairo nel 2018.

2.2.5. Conference of Presidents/Speakers of Parliaments of the Adriatic and Ionian Initiative* La Dimensione parlamentare dell'Iniziativa Adriatico-Ionica - che affianca quella governativa lanciata ad Ancona nel maggio 2000 - è nata con la riunione dei Presidenti delle Assemblee parlamentari dei Paesi membri che si è svolta a Zara nell'aprile 2001, su invito del Presidente del Parlamento croato. L'Iniziativa, che prevede una riunione annuale dei Presidenti dei Parlamenti coinvolti presso il paese che detiene la presidenza di turno (che è esercitata per il periodo compreso dal 1 giugno al 31 maggio dell'anno successivo), ha il fine di:

• rafforzare la cooperazione parlamentare tra gli Stati membri in materia di economia, affari marittimi, trasporti, comunicazioni, scienza, cultura e protezione dell'ambiente e di sviluppare un approccio condiviso in materie di comune interesse; • contrastare a livello parlamentare qualsiasi forma di crimine internazionale che minacci la sicurezza e la stabilità della regione; • condannare i traffici illeciti transfrontalieri e sostenere i rispettivi governi nell'attuazione di una cooperazione interstatale diretta a combattere qualsiasi forma di crimine organizzato, riciclaggio di denaro sporco, traffico di droga, armi, e qualsiasi forma di terrorismo; • promuovere presso le rispettive società civili la diffusione di una maggiore coscienza ambientale diretta alla preservazione delle ricchezze naturali della regione; • sollecitare i rispettivi governi ad impegnarsi in una più rapida risoluzione dei conflitti e delle questioni più rilevanti che riguardano l'area adriatico ionica.

Tra gli obiettivi dell'Iniziativa Adriatico - Ionica vi è inoltre quello di promuovere l'adeguamento delle legislazioni nazionali all'acquis comunitario e di favorire il Processo di Stabilizzazione e Associazione, già avviato per numerosi Paesi, in vista della futura adesione alla UE. E' auspicato altresì il raccordo di tale iniziativa parlamentare con le altre iniziative regionali come in particolare la Conferenza Parlamentare del Mar Baltico.

La XV Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti si è svolta tra il 6 ed 7 aprile 2017 a Ioannina.

2.2.6. G8 Speakers Conference* L'iniziativa di promuovere la dimensione parlamentare del G8 risponde all'esigenza emersa nei vertici di Okinawa (2000) e di Genova (2001) di costituire un circuito democratico della rappresentanza politica a fronte della globalizzazione. In tale ambito, i Paesi G8 sono chiamati a perseguire l'obiettivo della "global 36 governance", ad aprirsi verso i Paesi terzi, ad intensificare il dialogo con la società civile ponendo attenzione alla qualità della vita dei cittadini, a favorire la diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Il G8 parlamentare segue la tradizionale turnazione del G8 governativo ed è ospitato, con cadenza annuale, dalla Camera bassa del Paese presidente di turno del G8.

La riunione dei Presidenti mira a promuovere uno scambio di esperienze, opinioni ed informazioni, soprattutto su temi parlamentari, come il ruolo dei Parlamenti e l'organizzazione delle funzioni parlamentari in un mondo che cambia rapidamente.

Le prime conferenze del G8 sono state caratterizzate da una spiccata attenzione verso il tema della sicurezza e della lotta al terrorismo, anche in conseguenza degli attentati terroristici di New York (2001) e Londra (2005).

In occasione del G8 parlamentare che si è tenuto a Roma dal 12 al 13 settembre 2009, una sessione di lavoro è stata organizzata invitando i Presidenti delle Camere basse di Brasile, Cina, India, Egitto, Sudafrica e Messico. A partire dalla sessione di Berlino (2008), è stato invitato a partecipare ai lavori anche il Presidente del Parlamento europeo.

L'ultima riunione, la XV, si è svolta a Roma e Napoli dal 7 al 10 settembre 2017. La prossima riunione si terrà in Canada nel 2018.

2.2.7. G20 Speakers Consultation* La prima edizione della Conferenza G20 Speakers' Consultation ha avuto luogo ad Ottawa il 3 e 4 settembre 2010, su iniziativa del Presidente del Senato canadese, on. Kinsella, ed ha visto la partecipazione dei Presidenti delle Camere Alte e dei Parlamenti monocamerali dei paesi del G20. Tema della riunione era la promozione del dialogo sulle questioni relative alla stabilità economica globale.

Diversamente che nell'edizione del 2010, alla seconda riunione, svoltasi a Seul nel maggio 2011, sono stati invitati non solo i Presidenti delle Camere Alte ma anche i loro omologhi che siedono nelle Camere basse; la riunione è stata inoltre allargata ai rappresentanti dei Paesi che non fanno parte del G20 (Spagna, Etiopia e Singapore), ma che hanno partecipato al Summit dei Capi di Stato e di Governo svoltosi a Seul l'11 e 12 novembre 2010; infine ai delegati dell'Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN), dell'Unione africana e dell'Unione interparlamentare. Temi della riunione sono stati le strategie per i paesi in via di sviluppo basate sulle esperienze dei paesi più avanzati; il coordinamento delle politiche internazionali dopo la crisi finanziaria per una crescita condivisa: il ruolo dei parlamenti e le strategie per una collaborazione interparlamentare per la pace nel mondo e la lotta al terrorismo.

Le riunioni successive hanno avuto luogo in Arabia Saudita nel 2012 e in Messico nel 2013.

La dimensione parlamentare del G20 soffre una certa debolezza per la mancanza di uno stabile coordinamento con la presidenza di turno del summit a livello governativo. Le più recenti presidenze, infatti, non hanno convocato alcuna riunione dei presidenti dei parlamenti. È possibile che la Presidenza di turno argentina del G20 organizzi nel novembre 2018 un evento parlamentare ad integrazione dell'agenda intergovernativa.

Questa debolezza della dimensione democratica e dei checks and balances a livello di summit governativi internazionali motiva sia l’aspettativa che la Speakers' Consultation sia integrata stabilmente delle attività del G20, sia proposte più ampie ed ambiziose come quella di una Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite (infra). 37

2.2.8. Association of European Senates (ASE)* L'Associazione dei Senati d'Europa, istituita a Parigi l'8 novembre 2000 su iniziativa di Christian Poncelet, Presidente del Senato francese, riunisce i Presidenti di quindici camere alte europee, di paesi appartenenti all'Unione europea ma anche di paesi extracomunitari, come la Russia, la Svizzera e la Bosnia-Erzegovina.

L'Associazione, che si prefigge l'obiettivo di sviluppare le relazioni fra i suoi membri, di promuovere il bicameralismo nell'ambito della democrazia parlamentare e di rafforzare l'identità e la coscienza europee, organizza almeno una riunione l'anno.

Il Regolamento dell'Associazione prescrive che le deliberazioni siano adottate per consenso.

La riunione annuale dei Presidenti ha luogo su invito e sotto la presidenza del paese ospite. La presidenza dell'Associazione è assunta, a partire dalla chiusura della riunione precedente, dal Presidente che ospiterà la riunione ordinaria successiva, il quale sarà assistito dal Presidente della riunione precedente e da quello che ospiterà la riunione seguente. Insieme formano l'ufficio di Presidenza dell'Associazione. Può convocarsi una riunione straordinaria su proposta di un Presidente, cofirmata dai due terzi dei Presidenti. Al termine di ciascuna riunione, viene concordato l'ordine del giorno della riunione successiva sulla base del progetto predisposto dal Presidente che ospiterà la riunione. La data e il progetto di ordine del giorno di una riunione straordinaria sono comunicati ai Presidenti almeno un mese prima della riunione.

Al termine di ogni riunione, il Presidente del paese ospite redige di regola un resoconto che viene trasmesso a tutti i membri dell'Associazione. I documenti di riunione sono redatti in inglese e in francese e, eventualmente, nella lingua del paese ospite.

2.2.9. Foro de Presidentes de Poderes Legislativos de Centroamérica y la Cuenca del Caribe (FOPREL) Il FOPREL è stato costituito a Managua nell’agosto del 1994, e riunisce i Presidenti dei Parlamenti di Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico Nicaragua, Panamá, Porto Rico, Repubblica Dominicana. È dotato di un Consiglio consultivo, di un Segretariato permanente con sede in Nicaragua, di una serie di commissioni interparlamentari e di un Istituto di studi legislativi (ICEL). Ha svolto finora più di cinquanta riunioni, ordinarie e straordinarie. La missione del Forum, come indicata nel suo atto costitutivo, è quella di contribuire allo sviluppo dello stato di diritto costituzionale, democratico, interculturale e sociale, attraverso il dialogo politico e l'armonizzazione legislativa, per favorire l'emanazione di regolamenti volti a costruire scenari economici, sociali, legali, ambientali, culturali, tecnologici e democratico, che promuovano l'integrazione regionale.

2.2.10. IGAD Inter-Parliamentary Union (IPU-IGAD) L'IGAD Inter-Parliamentary Union, conferenza parlamentare dell'Intergovernmental Authority on Development (IGAD), si è riunita la prima volta nel 2007 ad Addis Abeba. Si compone dei presidenti dei parlamenti degli stati membri dell'Unione (Gibuti, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan, Eritrea, Sud Sudan ed Uganda). Lo scopo dell'IGAD (istituita nel 1996) è di assistere e coadiuvare gli sforzi degli stati membri miranti a conseguire sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente, pace e sicurezza, cooperazione ed integrazione. La Conferenza è coadiuvata dal Segretariato generale dell'IGAD.

2.2.11. Summit of Women Speakers of Parliament Sin dal 2005, l'Unione interparlamentare organizza annualmente un vertice delle donne Presidenti di Parlamento. Il XII Vertice, organizzato dall'Unione interparlamentare in collaborazione con la Camera dei deputati dello Stato Plurinazionale di Bolivia si è svolto a Cochabamba, in Bolivia, dal 25 al 26 aprile 2018.

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Il tema della riunione era "Lavorare affinché ogni voce conti". All'esito della riunione è stata adottata una Dichiarazione che identifica una serie di obiettivi e di aree in cui è necessario realizzare dei progressi in tema di uguale partecipazione delle donne alla vita politica.

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3. Diplomazia parlamentare bilaterale

3.1. Accordi o Protocolli d'Intesa Il Parlamento stabilisce rapporti con i Parlamenti di altri paesi, talvolta redigendo documenti specifici che regolano aree comuni di collaborazione.

Si tratta di Memorandum o Protocolli di intesa che prevedono contatti periodici a livello parlamentare o collaborazioni a livello amministrativo che riguardano settori diversi che vanno dalla documentazione ai sistemi informatici a tanti altri.

Il Senato ha firmato protocolli di intesa con i Parlamenti di Bulgaria, Canada, Cina, Egitto, Polonia, Romania, Russia, Spagna, Ucraina.

I Paesi con i quali la Camera dei deputati ha siglato un Protocollo di cooperazione sono i seguenti: Algeria, Angola, Brasile, Cile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Grecia, Iran, Israele, Lituania, Marocco, Messico, Portogallo, Romania, Russia (Federazione russa), Spagna, Stati Uniti d'America, Tunisia, Turchia, Uruguay, Venezuela, Yemen.

3.2. Gruppi di amicizia non UIP Le attività internazionali svolte dai parlamentari includono anche iniziative di aggregazione parlamentare volte ad accrescere il livello di conoscenza reciproca e la collaborazione con membri di parlamenti di altri Paesi. Tali aggregazioni sono normalmente denominati 'Gruppi di amicizia' o 'di solidarietà', e possono nascere spontaneamente fra i parlamentari italiani e di un altro paese, con un formato mono o bicamerale.

Esistono inoltre Gruppi di amicizia o di solidarietà che riguardano Istituzioni rappresentative di realtà politico- territoriali internazionalmente non del tutto o affatto riconosciute (Palestina, Kosovo, Kurdistan Popolo Saharawi, etc.) che i promotori intendono mantenere in un ambito di stretta informalità, utile in ogni caso a mantenere aperti canali di dialogo.

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4. Cooperazione in ambito ONU

4.1. Partecipazione parlamentare alle sessioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA)* L'Assemblea generale delle Nazioni Unite (United Nations General Assembly) è l'organo più rappresentativo del sistema ONU, composto da rappresentanti di tutti gli Stati membri, che dispongono di un voto ciascuno. La sessione annuale ordinaria dell'Assemblea inizia il terzo martedì di settembre e prosegue di regola fino alla terza settimana di dicembre e vi partecipano, invitate in qualità di osservatori, delegazioni parlamentari degli Stati membri. Una delegazione parlamentare partecipa regolarmente, nell'ambito della delegazione italiana, alla annuale Sessione dell'Assemblea Generale, in concomitanza con la settimana ministeriale, e promuove iniziative e side events tematici che valorizzano le attività svolte in materia di genere.

Nel 2007 è stata lanciata una campagna internazionale per la creazione di una Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite (UN Parliamentary Assembly - UNPA). Partecipi di questo network globale sono anche parlamentari di vari paesi (1464 parlamentari, di 120 paesi, al 29 settembre 2016). Cinque meetings internazionali si sono svolti sul tema finora, l’ultimo il 15-16 ottobre 2013 presso il Parlamento europeo, sede di Bruxelles.

4.2. Conferenze in ambito ONU

4.2.1. Commission on the Status of Women (CSW)* La Commissione sullo status delle donne (CSW) è stata istituita dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) con la risoluzione 11 del 21 giugno 1946, come organismo parallelo alla Commissione sui Diritti Umani. Il compito principale della Commissione, il cui mandato è stato esteso nel 1987 (risoluzione ECOSOC 1987/22), è quello di elaborare rapporti e fornire raccomandazioni all'ECOSOC sulla promozione dei diritti delle donne in campo politico, economico, sociale e dell'istruzione. La Commissione presenta, inoltre, raccomandazioni e proposte d'azione al Consiglio su problemi urgenti che richiedono l'immediata attenzione nel settore dei diritti umani.

La Commissione sullo status delle donne ha ricevuto il compito dall'Assemblea Generale ONU di integrare nel suo programma il follow-up della Quarta conferenza Mondiale sulle Donne. A partire dal 1995, quindi, effettua la verifica della attuazione degli obiettivi fissati nella Conferenza di Pechino; ha quindi esaminato numerose delle aree critiche contenute nella Piattaforma stessa, allo scopo di verificare i progressi compiuti e di avanzare le raccomandazioni necessarie per accelerarne l'attuazione.

Ogni anno, i rappresentanti degli Stati membri si riuniscono per fare il punto sui progressi riguardanti la parità di genere, per individuare le sfide future, per stabilire gli standard globali e per formulare politiche concrete di promozione della parità di genere e dell'avanzamento delle donne in generale. La Commissione si riunisce annualmente per un periodo di dieci giorni di lavoro, di solito nel mese di marzo.

La 62° riunione della Commissione sullo status delle donne si è svolta a New York, nel marzo 2018.

4.2.2. World Summit on the Information Society (WSIS)* Il Vertice Mondiale sulla società dell'informazione, organizzato dalle Nazioni Unite fra il 2003 e il 2005 ha avuto un grande effetto di traino su tutte le iniziative in corso a livello mondiale mirate a favorire uno sviluppo più equo ed inclusivo delle tecnologie informatiche.

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Inoltre, sempre nell'ambito del processo del World Summit sulla Società dell'Informazione (World Summit on the Information Society - WSIS), l'UNDESA (Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite) e l'Unione Interparlamentare hanno dato vita ad una partnership per la formazione di un Centro mondiale di raccordo fra i Parlamenti. Dopo una fase preparatoria, sostenuta da alcuni Parlamenti, fra cui la Camera dei deputati italiana, nel novembre 2005, in occasione della Conferenza del WSIS di Tunisi, è stato ufficialmente lanciato il Global Centre for ICT in Parliament (infra).

4.2.3. UN Climate Change Conference of the Parties (COP)* La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), adottata nel 1992 al Vertice di Rio de Janeiro, stabilisce impegni di stabilizzazione a livelli non pericolosi per gli equilibri climatici della concentrazione in atmosfera dell'anidride carbonica. Il Protocollo di Kyoto, firmato nel dicembre 1997, rappresenta lo strumento attuativo della Convenzione. Il Protocollo di Kyoto, sulla base del principio delle responsabilità "comuni, ma differenziate", impegna i paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione ad una riduzione delle emissioni dei principali gas ad effetto serra rispetto ai valori del 1990. Il primo periodo di impegni del protocollo di Kyoto è scaduto nel 2012 e vi è stata una sua estensione, con un numero più ristretto di paesi che hanno obiettivi vincolanti, fino al 2020. L'Italia ha ratificato il Protocollo con legge 1° giugno 2002, n. 120. Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio 2005.

Nel dicembre 2015 è stato adottato l'Accordo di Parigi, che impegna la comunità internazionale a mantenere l’innalzamento della temperatura al di sotto dei 2 gradi centigradi e, se possibile, al di sotto degli 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. L’Accordo sarà operativo a partire dal 2020. L'Italia ha ratificato l'Accordo di Parigi il 27 ottobre 2016.

Annualmente si svolgono Conferenze dell'ONU sui cambiamenti climatici - dette Conferenze delle Parti (COP) - alle quali sono invitate a partecipare delegazioni parlamentari, ed in cui i Paesi firmatari del Protocollo si riuniscono per monitorare i progressi e valutare il percorso da seguire per l'attuazione della Convenzione. Il Segretariato dell'UNFCCC supporta tutte le istituzioni coinvolte nel processo di cambiamento climatico, in particolare la COP, gli organi sussidiari e i loro Uffici di presidenza.

L'ultima sessione, la XXIII Conferenza delle Parti (COP23), si è svolta a Bonn, Germania, dal 6 al 17 novembre 2017 e l'high level segment si è tenuto dal 13 al 17 novembre. Il 12 novembre ha avuto luogo un incontro parlamentare organizzato congiuntamente dall'Unione Interparlamentare dal Parlamento delle e dal Parlamento tedesco.

4.2.4. UNECE Meeting of Parties* La Convenzione della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite sulla protezione e l'utilizzazione dei corsi d'acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali (UNECE - Convention on the Protection and Use of Transboundary Watercourses and International Lakes) è uno strumento che ha l'obiettivo principale di garantire la protezione e l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi strettamente legati al ciclo dell'acqua, come i suoli, le foreste e le zone umide. Stipulata originariamente nel 1996 per i soli paesi dell'area europea, è stata successivamente trasformata in un quadro giuridico per la cooperazione transfrontaliera delle risorse idriche a livello mondiale. A partire dal 1 ° marzo 2016, tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite possono aderirvi.

Il meccanismo istituzionale della Convenzione prevede una riunione delle Parti (Meeting of Parties) che si svolge ogni tre anni e adotta il programma di lavoro per i successivi tre anni. A queste riunioni sono state invitate, accanto alle delegazioni governative, anche delle delegazioni parlamentari.

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4.2.5. UN Human Rights Council* Il Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite (CDU), che ha sostituito la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani è un organismo intergovernativo all'interno del sistema delle Nazioni Unite responsabile del rafforzamento, della promozione e della protezione dei diritti umani in tutto il mondo, che può discutere e formulare raccomandazioni su tutte le tematiche che riguardano i diritti umani. Si riunisce presso l'ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra in tre sessioni ordinarie all'anno. Il Consiglio è composto da 47 Stati membri delle Nazioni Unite eletti dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

A latere delle sessioni del Consiglio sono spesso organizzati seminari, forum e side events ai quali sono invitate a partecipare, tra l'altro, delegazioni parlamentari nazionali.

4.2.6. Parliamentary Network on the United Nations Convention to Combat Desertification (PNoUNCCD) La United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD) è entrata in vigore nel 1996. Le Conference of the Parties (COP) sono biennali. In tali occasioni il Segretariato UNCCD - in collaborazione con la Inter- Parliamentary Union (IPU) ed il paese ospitante la sessione - organizza una tavola rotonda con parlamentari. La prima si tenne nel 1998 a Dakar (Senegal). Sin da allora sono divenute una piattaforma per lo scambio di visioni e per la collaborazione tra parlamentari sui temi della desertificazione ed in generale dello sviluppo sostenibile. Nella tavola rotonda a L'Avana, 3-4 settembre 2003, è stata decisa la creazione di un Parliamentary Network for UNCCD (PNoUNCCD), per scambiare informazioni, facilitare interazioni tra parlamentari, ed aumentare il loro coinvolgimento nel combattere la desertificazione, l’erosione del suolo ed il degrado della terra.

L’ultima sessione, COP (13), si è svolta ad Ordos, in Cina nel settembre 2017.

4.2.7. High level political forum on sustainable development (HLPF)* L'High Level Political Forum on Sustainable Development (HLPF) è la principale piattaforma delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile ed ha un ruolo centrale nel follow-up e nella revisione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) a livello globale. Il Forum, al quale prendono parte anche delegazioni parlamentari, adotta dichiarazioni politiche negoziate a livello intergovernativo.

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5. Cooperazione in ambito UIP Le origini dell'Unione interparlamentare (Inter-Parliamentary Union - IPU) risalgono al 1889 quando, su iniziativa di due parlamentari, William Randal Cremer (Regno Unito) e Frédéric Passy (Francia) si tenne a Parigi la prima Conferenza Interparlamentare cui parteciparono i delegati di nove Paesi: Francia, Regno Unito, Italia, Belgio, Spagna, Danimarca, Ungheria, Stati Uniti, Liberia.

Nel corso del tempo, l'Unione interparlamentare si è trasformata da semplice associazione di parlamentari, in un'organizzazione mondiale dei Parlamenti. Attualmente l'Unione interparlamentare è un'organizzazione internazionale che riunisce i rappresentanti dei Parlamenti democraticamente eletti dei Paesi del mondo. Essa costituisce un foro privilegiato di concertazione parlamentare, con l'obiettivo di sostenere la pace e la cooperazione tra i popoli e rafforzare le istituzioni parlamentari.

L'Unione interparlamentare è composta di Gruppi Nazionali, rappresentanti i rispettivi Parlamenti. Il Gruppo Nazionale è creato per decisione del Parlamento membro, "costituito in conformità delle leggi di uno Stato sovrano". In ogni Parlamento può essere creato un solo Gruppo Nazionale.

L'Unione Interparlamentare ha avuto la Presidenza Italiana dell'Onorevole Pier Ferdinando CASINI al quale al termine del triennio di Presidenza - 2005/2008 - è stata attribuita all'unanimità la Presidenza Onoraria a vita dell'Unione Interparlamentare, quale riconoscimento all'impegno profuso nell'affermazione dell'Unione Interparlamentare come sede naturale della Diplomazia Parlamentare, nonché nel consolidamento dei rapporti tra l'UIP e l'ONU.

Gli organi dell'Unione Interparlamentare sono: l'Assemblea dell'Unione, il Consiglio Direttivo, il Comitato Esecutivo, la Riunione delle Parlamentari donne e il Segretariato.

Il principale organo dell'Unione è costituito dall'Assemblea Interparlamentare (artt. 10 - 17 dello Statuto). Sono previste due Assemblee l'anno, una in primavera ed una in autunno. Ad essa partecipano circa 700 parlamentari, per studiare i problemi internazionali e formulare raccomandazioni.

All'Assemblea partecipano i parlamentari designati dal rispettivo Gruppo Nazionale. Lo Statuto richiede la presenza di almeno una donna, se il Gruppo ne annovera. Il numero dei parlamentari delegati all'Assemblea varia in relazione alla popolazione dei rispettivi Stati. Per l'Italia il numero dei componenti della delegazione è fissato in un numero massimo di 8 parlamentari: i parlamentari designati a partecipare ai lavori dell'Assemblea sono scelti tra deputati e senatori, in rappresentanza dei gruppi parlamentari.

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6. Cooperazione in ambito UE La cooperazione interparlamentare fra i rappresentanti dei parlamenti nazionali e fra questi e il Parlamento europeo ha ricevuto un grande impulso nel corso degli ultimi anni: riunioni interparlamentari su temi di interesse dell'Unione europea si sono svolte con regolarità sia presso il Parlamento europeo, sia presso il Parlamento del paese che detiene la presidenza dell'Unione.

Il trattato di Lisbona prevede, nel titolo sulle disposizioni relative ai principi democratici del nuovo trattato sull'Unione europea (TUE), un articolo espressamente dedicato al ruolo dei parlamenti nazionali e alla cooperazione interparlamentare (articolo 12), con la previsione che i parlamenti nazionali contribuiscano attivamente al buon funzionamento dell'Unione anche "partecipando alla cooperazione interparlamentare fra parlamenti nazionali e con il Parlamento europeo in conformità del protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea".

Nel protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea (n. 1) si ribadisce che "il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali definiscono insieme l'organizzazione e la promozione di una cooperazione interparlamentare efficace e regolare in seno all'Unione", riconoscendo quindi i principi di autonomia e parità dei parlamenti che sono alla base della cooperazione interparlamentare.

La cooperazione interparlamentare è regolata in gran parte dalla prassi, nonché dalle "linee guida in materia di cooperazione interparlamentare fra i parlamenti dell'Unione europea", approvate in occasione della Conferenza dei Presidenti dei parlamenti dell'Unione europea che si è svolta all'Aja il 2 e 3 luglio 2004, così come modificate dalla Conferenza di Lisbona del 19-21 giugno 2008. Le linee guida fissano i principi e gli obiettivi fondamentali della cooperazione interparlamentare nell'Unione, indicando come prioritari lo scambio di informazioni e il rafforzamento dell'attività di controllo dei parlamenti in tutte le aree di competenza dell'Unione, in particolare riguardo ai principi di sussidiarietà e proporzionalità.

Le forme di cooperazione esistenti comprendono la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea (EUSC), la Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei parlamenti dell'Unione europea (COSAC), la Conferenza PESC/PDSC, la Conferenza ex articolo 13 del Fiscal Compact, il Gruppo di controllo parlamentare congiunto su Europol, gli incontri interparlamentari organizzati dal Parlamento del paese che esercita la Presidenza dell'Unione europea e dal Parlamento europeo (Joint Commettee Meetings e Joint Parliamentary Meetings), le riunioni di commissioni settoriali organizzate dai parlamenti nazionali o dal Parlamento europeo. Al fine di promuovere la cooperazione interparlamentare nell'Unione europea, l'IPEX (Scambio interparlamentare di informazioni sull'UE) mette a disposizione una piattaforma per lo scambio elettronico di informazioni in materia europea fra i parlamenti.

6.1. European Union Speakers Conference (EUSC)* La Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea (EUSC) riunisce i Presidenti delle Assemblee parlamentari degli Stati membri dell'Unione e il Presidente del Parlamento europeo. Rappresenta la principale sede per lo scambio di opinioni, informazioni ed esperienze, nonché per la promozione di studi e azioni comuni su temi attinenti al ruolo dei parlamenti e all'organizzazione delle funzioni parlamentari, anche in relazione alle forme e agli strumenti della cooperazione interparlamentare.

I compiti e le finalità della Conferenza e gli aspetti principali dell'organizzazione dei lavori sono regolati dai "princìpi direttivi" approvati nella riunione di Roma del settembre 2000, che circoscrivono le materie di dibattito fra i Presidenti a quelle riguardanti il ruolo dei parlamenti e l'organizzazione delle funzioni parlamentari, riconducibili ai compiti tipici dei Presidenti di Assemblea parlamentare. Sono quindi esclusi di

45 massima temi di natura politica. In compenso, non sono previsti vincoli specifici per le sue modalità d'azione che possono comprendere anche eventuali deliberazioni.

La Conferenza si riunisce annualmente. A partire dal 2008, sulla base di una decisione adottata a Bratislava, è presieduta dal paese che ha detenuto la presidenza dell'Unione europea nel secondo semestre dell'anno precedente.

La Conferenza delibera per consenso. Può costituire gruppi di lavoro per preparare l'esame di questioni complesse. La Presidenza cura, di norma, la predisposizione di un resoconto delle riunioni e redige un documento conclusivo dei lavori.

6.2. Conférence des organes spécialisés dans les affaires communautaires (COSAC)* La Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione dei parlamenti dell'Unione europea (COSAC) è stata istituita a Parigi il 16-17 novembre 1989.

Il trattato di Lisbona ha adottato l’attuale denominazione della COSAC; l’acronimo COSAC deriva dall’originario nome in francese (Conférence des organes spécialisés dans les affaires communautaires). I suoi compiti vengono riaffermati nel protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea, in cui si sottolinea che il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali devono definire insieme l'organizzazione e la promozione di una cooperazione interparlamentare efficace e regolare in seno all'Unione.

L'articolo 10 specifica, inoltre, che la COSAC può sottoporre all'attenzione del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione i contributi che ritiene utili; è intesa a promuovere lo scambio di informazioni e buone prassi fra i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo, e fra le loro commissioni specializzate; può altresì organizzare conferenze interparlamentari su temi specifici, in particolare per discutere su argomenti che rientrano nella politica estera e di sicurezza comune, compresa la politica di sicurezza e di difesa comune. I contributi della conferenza non sono, tuttavia, vincolanti per i parlamenti nazionali e non pregiudicano la loro posizione.

Attualmente, la COSAC si riunisce con cadenza semestrale nel corso di ciascuna Presidenza del Consiglio dell'Unione europea ed è disciplinata da un proprio regolamento, adottato dalla XLV COSAC di Budapest del 29-31 maggio 2011.

Alle riunioni partecipano sei rappresentanti per ogni parlamento nazionale e sei membri del Parlamento europeo. Ciascuno dei parlamenti dei paesi candidati all'adesione invia tre osservatori. L'ordine del giorno delle riunioni viene predisposto dalla presidenza di turno, previa consultazione della Troika presidenziale che include rappresentanti della presidenza precedente e di quella successiva, nonché del Parlamento europeo.

La riunione della COSAC si svolge presso il Parlamento del Paese che esercita la Presidenza di turno. In occasione della riunione della COSAC che ha avuto luogo a Roma, presso il Senato della Repubblica, il 6 e 7 ottobre 2003, sono state concordate le "linee guida per l'istituzione di un Segretariato della Presidenza e della Troika presidenziale COSAC", composto da funzionari designati dai parlamenti membri della Troika e da un funzionario nominato dai Presidenti delle commissioni parlamentari rappresentate nella COSAC. Questo assiste il parlamento della presidenza in tutti i suoi compiti.

La COSAC non è un organo decisionale, ma consultivo e di coordinamento parlamentare che, in generale, adotta posizioni per consenso. Nel caso ciò non fosse possibile i contributi sono adottati con la maggioranza qualificata di almeno ¾ dei voti espressi che rappresenti almeno la metà di tutti i voti. Ogni delegazione dispone di due voti. 46

6.3. Inter-parliamentary conference for the Common Foreign and Security Policy (CFSP) and the Common Security and Defence Policy (CSDP) * La Conferenza, istituita su impulso della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea e dotata di un proprio Regolamento, è composta da rappresentanti dei Parlamenti degli Stati membri dell'UE e del Parlamento europeo e prevede la regolare partecipazione dell'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Dal 2012 il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali degli Stati membri organizzano ogni anno due conferenze interparlamentari per discutere di questioni relative alla politica estera e di sicurezza comune - PESC (in cui rientra la politica di sicurezza e di difesa comune - PSDC). La cooperazione interparlamentare in tali ambiti è prevista dal protocollo 1 al trattato di Lisbona, che descrive il ruolo che svolgono i parlamenti nazionali nell'UE.

6.4. Interparliamentary Conference on Stability, Economic Coordination and Governance in the European Union (under Article 13)* La Conferenza (Interparliamentary Conference on Stability, Economic Coordination and Governance in the EU) è prevista dall'art.13 del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria (cd. Fiscal compact, stipulato nel marzo 2012 dai paesi dell'Unione, con l'eccezione del Regno Unito e della Repubblica ceca). Vi partecipano rappresentanti delle Commissioni competenti del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali ai fini della discussione delle politiche economiche e di bilancio e di altre questioni relative a stabilità, coordinamento e governance nell'Unione economica e monetaria.

6.5. Joint Parliamentary Scrutiny Group on EUROPOL Europol, l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'applicazione della legge, è un'organizzazione fondata per sostenere la cooperazione delle forze dell'ordine nell'Unione europea. Al fine di monitorare le attività di Europol, i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo hanno istituito un gruppo di controllo parlamentare misto specializzato (JPSG).Ogni parlamento nazionale nomina fino a quattro membri e il Parlamento europeo fino a 16 membri del JPSG, che si riunisce due volte all'anno: una volta presso il Paese che esercita la presidenza di turno dell'UE, e la successiva presso il Parlamento europeo. Le riunioni sono copresiedute dal rappresentante del parlamento del Paese che esercita la Presidenza e dal rappresentante del Parlamento europeo.

Il gruppo di controllo parlamentare congiunto sulle attività di Europol si è riunito per la prima volta nella seconda metà del 2017 a Bruxelles.

6.6. Le riunioni c.d. settoriali dei rappresentanti delle omologhe commissioni dei Parlamenti dell'UE* Le riunioni fra i rappresentanti delle omologhe commissioni dei parlamenti nazionali e del Parlamento europeo sono promosse dal Parlamento dello Stato membro che esercita la Presidenza di turno dell'UE, o dal Parlamento europeo, o, eventualmente, da altri parlamenti. Alcune riunioni hanno, di fatto, assunto cadenza periodica, come quella dei Presidenti delle commissioni affari esteri. Negli ultimi anni è stata inoltre introdotta la prassi di riunioni parlamentari presiedute congiuntamente dal Parlamento del paese che esercita la Presidenza dell'UE e dal Parlamento europeo.

6.7. Conference of the Parliamentary Committees on European Integration/Affairs of the States Participating in the Stabilization and Association Process in South East Europe (COSAP)* La Conference of the European Integration Parliamentary Committees of States participating in the Stabilization and Association Process (Western Balkans COSAP) è stata istituita nel giugno 2005. La 47

Conferenza discute i temi connessi alla stabilizzazione, al processo di associazione ed all’allargamento della UE. L’ultima riunione si è svolta a Skopje il 26 febbraio 2018.

6.8. Annual meeting of the SEECP Speakers of Parliament È il più alto forum parlamentare nell’ambito del South-East European Cooperation Process (SEECP). Oltre a coordinare gli sforzi dei parlamenti nazionali a supporto del Regional Cooperation Council (RCC), ed a rafforzare gli stessi parlamenti, il forum ha per obiettivo finale quello di sostenere l’armonizzazione delle legislazioni nazionali in linea con l’acquis communautaire ed altri standard europei ed internazionali.

6.9. Cetinje Parliamentary Forum (CPF) - Cetinje Il Cetinje Parliamentary Forum è una iniziativa presa dal Parlamento del Montenegro nel 2004. Il Forum offre la possibilità di condividere esperienze e best practices nella razionalizzazione del lavoro parlamentare in relazione al raggiungimento degli standard UE.

Mentre il COSAP (supra) si tiene solo a livello di commissioni parlamentari competenti in materia europea, il Forum ha un più ampio raggio, coinvolgendo anche altre commissioni parlamentari. Il Forum ospita inoltre riunioni della dimensione parlamentare dell’Iniziativa Adriatico-Ionica (supra).

6.10. Danube Parliamentarians Conference (DPC) La prima Conferenza si è tenuta in Germania nel 2013, l’ultima in Bosnia Herzegovina tra il 1° e il 2 settembre 2016. La Conferenza è parte della dimensione parlamentare della EU Danube Strategy, che coinvolge 14 paesi, 5 dei quali non membri (è la prima Strategia UE che include anche paesi non membri).

6.11. Network of Parliamentary Committees on Economy, Finance and European Integration of the Western Balkans (NPC) Il Network of Parliamentary Committees for Economy Finance and European integration of Western Balkans (NPC) è stato istituito nel 2009, con lo scopo di sostenere la cooperazione tra i parlamenti dei Balcani occidentali, e con l’obiettivo dell’integrazione europea.

Attualmente il Network include 25 commissioni parlamentari dai vari paesi dell’area. Il suo lavoro è supportato dalla Westminster Foundation for Democracy.

6.12. Network of Parliamentary Committees for Equal Opportunities for Women and Men in the European Union (NCEO) La Conference of the Parliamentary Committees responsible for the policy of Equal Opportunities between Women and Men in the Member States of the European Union and in the European Parliament (NCEO) si è riunita la prima volta dal 22 al 23 maggio 1997. Questo Network è stato creato nel corso della Conferenza intergovernativa che ha portato al Trattato di Maastricht, con l’obiettivo di rafforzare la parità di genere nell’Unione Europea.

6.13. Euro-Latin American Parliamentary Assembly (EuroLat) La Euro-Latin American Parliamentary Assembly - EuroLat è stata creata nel 2006. È composta da 150 membri, 75 dal Parlamento europeo, 75 dalla componente latino americana, inclusi: Parlatino (Latin American Parliament), Parlandino (Andean Parliament), Parlacen (Central American Parliament) e Parlasur (Mercosur Parliament). Alla sessione plenaria si affiancano: Bureau, commissioni permanenti, gruppi di lavoro, Segretariato.

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EuroLat adotta e sottopone risoluzioni e raccomandazioni a varie organizzazioni, istituzioni e gruppi ministeriali responsabili dello sviluppo della Bi-regional Strategic Association, stabilita nel 1999, nel corso di un Vertice fra l'Unione europea e la Comunità degli Stati latino americani e caraibici (CELAC).

6.14. European Union and the Eastern European Partners Parliamentary Assembly (EuroNestPA) L'Assemblea è stata istituita il 3 maggio 2011 come dimensione parlamentare del partenariato orientale, politica lanciata dall'Unione europea per avvicinare i paesi confinanti ad Est ed evitare nuove linee di divisione, nonché per concludere accordi di associazione ad ampio raggio, incluse zone di libero scambio globale e approfondito. L'Assemblea parlamentare EURONEST è attualmente composta di 110 membri, 60 dei quali deputati al Parlamento europeo e 10 originari di ciascuno dei seguenti paesi (i partner orientali): Armenia, Azerbaigian, Georgia, Moldova e Ucraina. Per ragioni politiche, non è stato finora possibile ammettere all'Assemblea parlamentare una delegazione bielorussa.

L'Assemblea parlamentare Euronest mira ad essere l'istituzione per il dialogo parlamentare multilaterale e lo scambio tra i partner orientali nonché tra i deputati europei e i loro omologhi dei paesi orientali in diversi ambiti di interesse comune, quali la stabilità, la democrazia, il ravvicinamento giuridico e normativo, il commercio, l'energia, i contatti tra i popoli e molti altri.

6.15. La cooperazione interparlamentare a livello amministrativo* La cooperazione tra le amministrazioni parlamentari in ambito UE assicura un costante scambio di informazioni tra i parlamenti su tutti i temi di comune interesse, sia in preparazione di singole iniziative o eventi interparlamentari, sia al fine di realizzare strumenti e servizi di carattere generale o anche permanenti a supporto delle esigenze degli organi parlamentari. Tale cooperazione si esplica regolarmente soprattutto attraverso la rete dei funzionari di collegamento, che operano presso le strutture competenti per gli affari europei dei parlamenti nazionali, e dei rappresentanti permanenti, attivi presso le sedi delle istituzioni europee; forme di cooperazione coinvolgono anche gran parte dei settori delle amministrazioni parlamentari. Nell'ambito della cooperazione amministrativa sono stati avviati, inoltre, specifici progetti comuni, tra i quali assume particolare rilievo l'IPEX (Interparliamentary EU information Exchange, infra), volto a realizzare lo scambio elettronico di informazioni in materia europea tra tutti i parlamenti dell'UE. Il coordinamento e la direzione della cooperazione amministrativa sono assicurati dai Segretari generali, sulla base delle indicazioni dei Presidenti.

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7. Cooperazione in ambito OCSE/OECD

7.1. OECD Parliamentary Network* L'OECD-OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) è stata istituita nel 1960 con la Convenzione di Parigi. Si tratta di un'Organizzazione intergovernativa che ha sede a Parigi e persegue la sua missione attraverso i seguenti obiettivi: supportare la crescita economica, promuovere l'occupazione, innalzare gli standard della qualità della vita, mantenere la stabilità finanziaria, coadiuvare lo sviluppo economico di altri paesi, contribuire alla crescita del commercio globale. Attualmente aderiscono all'OCSE 35 Paesi industrializzati.

Fin dall'ottobre 2003, l'OCSE ha lanciato un programma di Seminari tematici di Alto livello, rivolti ai parlamentari dei Paesi membri, con lo scopo di far conoscere la propria attività e di conoscere altresì il loro punto di vista sulle analisi politiche effettuate dall'Organizzazione.

Nel 2011, su impulso del Segretario generale dell'OCSE, Angel Gurria, è stata creata la rete parlamentare dell'OCSE allo scopo di facilitare il dialogo e il flusso di informazioni tra i Parlamenti e l'Organizzazione e di fornire un contributo di alto livello culturale e scientifico alla definizione dell'agenda dell'OCSE medesima. A tal fine i Parlamenti dei Paesi membri sono stati invitati a designare un "focal point" nazionale.

7.2. OECD High Level Forum on Aid Effectiveness* Il Forum è nato in seno all'OCSE, e si è riunito finora quattro volte a Roma (2003), Parigi (2005), Accra (2008) e Busan (2011). Vi hanno preso parte ministri delle nazioni sviluppate e in via di sviluppo, economie emergenti, fornitori di cooperazione sud-sud e triangolare e società civile, nonché delegazioni parlamentari. Hanno contribuito ad un ripensamento dei principi e dei criteri degli aiuti allo sviluppo, mirando al raggiungimento dei Millennium Development Goals (MDGs).

8. Missioni di osservazione delle elezioni (Monitoraggi elettorali) L'attività di monitoraggio elettorale a breve termine è volta a verificare, al momento del voto, il rispetto delle procedure elettorali e degli standards internazionali in materia. Tale attività è svolta, su invito dei governi dei paesi interessati, precipuamente dall'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e del Consiglio d'Europa (CdE) e occasionalmente anche dall'Assemblea NATO.

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9. Cooperazione interparlamentare a livello amministrativo

9.1. Cooperazione bilaterale Rientrano in questa categoria i numerosi casi di visite e scambi tra personale amministrativo dei diversi Parlamenti nazionali, concordati su base bilaterale dalle amministrazioni al fine del reciproco arricchimento di competenze e dello scambio di buone prassi.

9.2. Cooperazione multilaterale

9.2.1. Ad hoc Committee on E-Democracy of the Council of Europe (CAHDE)* Attiva dal settembre 2006 al novembre 2008, ed istituita nell’ambito del Consiglio d’Europa, tale commissione tecnica, frutto della designazione degli esecutivi degli stati membri al Consiglio d’Europa, ha elaborato il primo strumento di regolazione degli standard nel campo della e-democracy a livello internazionale: Recommendation CM/Rec (2009) 1.

In aggiunta a tale raccomandazione, CAHDE ha sviluppato altre raccomandazioni per il Comitato dei ministri su possibili azioni nel campo della e-democracy, per rafforzare la democrazia e le buone pratiche. Seminari e lezioni nei vari paesi sono volti a far conoscere queste acquisizioni.

9.2.2. Association of Secretaries General of Parliaments (ASGP)* L'Associazione dei Segretari generali dei Parlamenti, nata nel 1939, è un organo consultivo dell'IPU che ha lo scopo di facilitare i contatti personali tra i suoi membri, di cooperare con i Parlamenti che richiedono assistenza e supporto tecnico, studiare il diritto e la prassi parlamentare, proporre misure per migliorare i metodi di lavoro dei diversi parlamenti e assicurare la cooperazione tra i servizi di parlamenti diversi.

9.2.3. European Centre for Parliamentary Research and Documentation (ECPRD- CERDP)* L'European Centre for Parliamentary Research & Documentation (ECPRD-CERDP) costituisce una comunità per la condivisione delle conoscenze parlamentari.

Istituito per iniziativa dei Presidenti dei Parlamenti dell'UE nel giugno 1977, il Centro è ben presto diventato uno strumento utile di cooperazione interparlamentare e di scambio di informazioni.

La principale attività del CERDP consiste nel gestire le richieste di informazioni di un parlamento agli altri per confrontare le attività legislative e le pratiche parlamentari nei diversi paesi e in diverse istituzioni. Il CERDP promuove anche seminari ospitati da uno dei Paesi membri, che consentono ai partecipanti lo scambio di esperienze e pratiche diverse.

9.2.4. European Parliamentary Technology Assessment Network (EPTA) L' European Parliamentary Technology Assessment Network (EPTA) è un network che riunisce tutti gli organismi che forniscono consulenza ai parlamenti nazionali sul possibile impatto sociale, economico e ambientale delle nuove scienze e tecnologie, con lo scopo di integrare la valutazione delle tecnologie nei processi decisionali dei Paesi europei sul modello di quanto sperimentato fin dagli anni Settanta dall' Office of Technology Assessment (OTA) del Congresso degli Stati Uniti. ‡‡

Oltre che alle Conferenze annuali, delegazioni di tali organismi nazionali sono invitate a partecipare ad eventi quali l'Euroscience Open Forum (ESOF), un forum a carattere tecnico-scientifico organizzato dallo Science

‡‡ Cfr Parlamenti e scienza. La valutazione dell'impatto scientifico e tecnologico, Nota breve del Servizio per la qualità degli atti normativi, Senato della Repubblica, 2016. 51 and Technology Options Assessment (STOA), l'organismo di valutazione del Parlamento Europeo, e rivolto a tutti i Comitati di valutazione dell'EPTA.

9.2.5. Global Centre for ICT in Parliament* Attivo dal novembre 2006 a Roma, il Global Centre for Information and Communication Technologies in Parliament è oggi la principale sede internazionale di iniziativa e confronto nel campo delle applicazioni delle tecnologie informatiche per il miglioramento dell'attività dei parlamenti e per la comunicazione fra istituzioni parlamentari e cittadini. L'organismo che dirige le attività del Centro è un Board del quale fanno parte i presidenti di 9 Assemblee parlamentari, tra cui la Camera dei deputati.

Oltre ad una attività, articolata anche a livello continentale, di seminari e convegni, il Global Centre organizza conferenze mondiali dedicate ai temi delle tecnologie informatiche applicate alla attività parlamentare: le World e-Parliament Conference (l'ultima si è svolta dal 28 al 30 giugno 2016 presso la Camera dei deputati del Cile).

9.2.6. International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA)* La IFLA è un ente internazionale che rappresenta gli interessi delle biblioteche e dei servizi di informazione, e dei loro utenti, una cui sezione è dedicata appositamente alle biblioteche e servizi di ricerca per i parlamenti.

9.2.7. Interparliamentary EU Information Exchange (IPEX)* IPEX (InterParliamentary EU information eXchange, www.ipex.eu) è una piattaforma per lo scambio reciproco di informazioni tra i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo su questioni relative all'Unione europea, in particolare alla luce delle disposizioni del trattato di Lisbona, ed è aperta a tutti gli utenti interessati a conoscere le attività dei Parlamenti nazionali in ambito UE. L'istituzione di IPEX deriva da una raccomandazione emessa dalla Conferenza dei presidenti dei parlamenti dell'Unione europea svoltasi a Roma nel 2000.

Fra le informazioni contenute nella banca dati IPEX figurano:

 l’aggiornamento dello stato di esame da parte di ciascun Parlamento nazionale di progetti legislativi e di altri documenti delle Istituzioni dell’UE, in particolare della Commissione europea. Il sito dà inoltre informazioni sullo scrutinio dei Parlamenti sia sotto i profili attinenti alla sussidiarietà e alla proporzionalità, sia sotto i profili di merito, nell’ambito del cosiddetto "dialogo politico” con la Commissione europea;  un calendario delle attività di cooperazione interparlamentare;  collegamenti ai siti del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali nonché ad altri siti di cooperazione interparlamentare in ambito UE.

IPEX ospita inoltre il sito della Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell’UE, della Conferenza interparlamentare per la politica estera e di difesa comune, e della Conferenza interparlamentare sulla stabilità, il coordinamento economico e la governance nell’Unione europea.

Il sito web IPEX è ospitato presso il Parlamento europeo e viene alimentato dalle amministrazioni dei Parlamenti nazionali.

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9.2.8. Intersteno Parliamentary and other professional Reporters’ Section (IPRS) L'obiettivo dell'IPRS (Sezione parlamentare interstena e altri reporter professionisti) è consentire ai reporter parlamentari e agli altri reporter professionisti di cooperare e partecipare tramite un'organizzazione professionale e garantire che tale risorsa sia utilizzata per promuovere la causa del governo democratico, la fornitura di servizi e pratiche commerciali professionali in tutto il mondo.

9.2.9. Subsidiarity Monitoring Network * Il Comitato delle Regioni (CoR), nell’ambito delle sue funzioni in tema di sussidiarietà, ha sviluppato un Subsidiarity Monitoring Network (SMN), per lo scambio informativo tra autorità locali e regionali ed il livello della UE, con riguardo alle proposte legislative (in preparazione presso la Commissione), che abbiano un impatto diretto su tali autorità.

Il Network, lanciato nel 2007, coinvolge - nell’ambito della UE - parlamenti e governi delle regioni con poteri legislativi, autorità locali o regionali senza poteri legislativi, ed associazioni di governo locale.

9.2.10. UNDP Parliamentary Development Programme* Basandosi sulla sua durevole presenza in più di 70 paesi, il programma di sviluppo delle Nazioni Unite UNDP (supra) si è dedicato fra l'altro al rafforzamento dei sistemi parlamentari attraverso l'UNDP’s parliamentary development. Esempi di programmi e piattaforme supportati dall'UNDP, spesso in collaborazione con altri partners, sono AGORA, the Global Portal for Parliamentary Development, portale per lo sviluppo parlamentare e l'International Knowledge Network for Women in Politics, che è un network dedicato al tema delle donne in politica.

10. Gemellaggi Talvolta le Assemblee parlamentari di diversi Paesi danno vita tra loro a gemellaggi con l'impegno di tenere contatti periodici attraverso visite reciproche o in altre forme e/o collaborazioni in particolari settori di attività (informatica, resocontazione, organizzazione amministrativa ecc.).

Il gemellaggio è uno strumento dell'Unione europea per la cooperazione istituzionale tra le amministrazioni e i Parlamenti degli Stati membri dell'UE e di altri paesi. Attraverso i progetti di gemellaggio le competenze in settori diversi degli Stati membri (o dei Parlamenti) vengono messe a disposizione dei paesi beneficiari con attività peer to peer.

In questo contesto viene fornita assistenza ai seguenti gruppi di Paesi:

- Strumento di assistenza preadesione (IPA): Albania, Bosnia-Erzegovina, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Kosovo, Montenegro, Serbia e Turchia.

- Politica europea di vicinato (PEV): Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Tunisia, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina.

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Indice alfabetico delle Istituzioni parlamentari internazionali

Ad hoc Committee on E-Democracy of the Commission on the Status of Women (CSW); 43 Council of Europe (CAHDE); 54 Commonwealth Parliamentary Association (CPA); Africa Caribbean Pacific -EU (ACP-EU) Joint 22 Parliamentary Assembly; 16 Communitarian Parliament of the Economic and African Parliamentary Union (APU); 16 Monetary Community of Central Africa Amazonian Parliament; 16 (CEMAC); 23 Andean Parliament (Parlandino); 17 Conférence des organes spécialisés dans les Annual meeting of the SEECP Speakers of affaires communautaires (COSAC); 48 Parliament; 50 Conference of Arctic Parliamentarians (CPAR); 23 Arab Inter-parliamentary Union (AIPU); 17 Conference of European Regional Legislative Arab Parliament (Arab League); 18 Assemblies (CALRE); 13 ASEAN Inter-Parliamentary Assembly (AIPA); 18 Conference of Presidents/Speakers of Asia Europe Parliamentary Partnership (ASEP); 5 Parliaments of the Adriatic and Ionian Asia Pacific Parliamentarians' Conference on Initiative; 38 Environment and Development (APPCED); 18 Conference of Speakers of the European Union Asia Pacific Parliamentary Forum (APPF); 19 Parliaments; 37 Asian Forum of Parliamentarians on Population Conference of the Parliamentary Committees on and Development (AFPPD); 19 European Integration/Affairs of the States Asian Parliamentary Assembly (APA); 19 Participating in the Stabilization and Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa Association Process in South East Europe (APCE)*; 5 (COSAP); 50 Assemblea parlamentare del Mediterraneo Conferenza dei parlamentari di origine italiana; (PAM); 7 34 Assemblea parlamentare della NATO (NATO-PA); Crans Montana Forum; 35 8 Danube Parliamentarians Conference (DPC); 50 Assemblea parlamentare dell'InCE; 10 Dutch Language Union Interparliamentary Assemblea parlamentare dell'OSCE (OSCE-PA); 10 Commission; 23 Assemblea parlamentare dell'Unione per il East African Legislative Assembly (EALA); 24 Mediterraneo (APUpM); 12 Economic Community of West African States Assemblée parlementaire de la Francophonie (ECOWAS) Parliament; 24 (APF); 20 EFTA Parliamentary Committee; 24 Assembleia Parlamentar da Comunidade de EurAsian Economic Community (EurAsEc) Países de Língua Portuguesa (AP-CPLP); 20 Interparliamentary Assembly; 25 Assembly of Caribbean Community EUREKA Interparliamentary Conference; 34 Parliamentarians (ACCP); 20 Euro-Latin American Parliamentary Assembly Association of European Parliamentarians with (EuroLat); 51 Africa (AWEPA); 13 European Centre for Parliamentary Research and Association of European Senates (ASE); 40 Documentation (ECPRD-CERDP); 54 Association of Secretaries General of Parliaments European Conference of Presidents of (ASGP); 54 Parliament; 37 Association of Senates, Shoora and Equivalent European Interparliamentary Space Conference Councils in Africa and Arab World (ASSECAA); (EISC); 34 21 European Parliamentary Forum on Population & Baltic Assembly (BA); 21 Development (EPF); 25 Baltic See Parliamentary Conference (BSPC); 21 European Parliamentary Technology Assessment BENELUX Parliament; 22 Network (EPTA); 54 Central American Parliament (PARLACEN); 22 Cetinje Parliamentary Forum (CPF); 50 59

European Union and the Eastern European Network of Parliamentary Committees for Equal Partners Parliamentary Assembly Opportunities for Women and Men in the (EuroNestPA); 51 European Union (NCEO); 51 European Union Speakers Conference (EUSC); 47 Network of Parliamentary Committees on Foro de Presidentes de Poderes Legislativos de Economy, Finance and European Integration of Centroamérica y la Cuenca del Caribe the Western Balkans (NPC); 50 (FOPREL); 40 Network of Women Parliamentarians of Central Forum parlamentare Italia-America Latina e Africa (RFPAC); 28 Caraibi (Forum PIALC); 35 Network of Women Parliamentarians of the G20 Speakers Consultation; 39 Americas; 28 G8 Speakers Conference; 39 Nordic Council; 29 Global Centre for ICT in Parliament; 55 OECD High Level Forum on Aid Effectiveness; 53 Global Legislators Organization for a Balanced OECD Parliamentary Network; 53 Environment (GLOBE); 35 Organization of Women Parliamentarians from Global Organization of Parliamentarians Against Muslim Countries (OWPMC); 29 Corruption (GOPAC); 14 Pacific Parliamentary Partnership; 29 GUAM Parliamentary Assembly; 25 Pacific Women's Parliamentary Partnerships; 29 High level political forum on sustainable Pan-African Parliament; 29 development (HLPF); 45 Parlamento Indígena de América (PIA); 29 Iberian-American Parliamentary Forum (IAPF); 25 Parlamento Latinoamericano e Caribeño IGAD Inter-Parliamentary Union (IPU-IGAD); 41 (PARLATINO); 30 Inter-American Parliamentary Group on Parliamentarians for Global Action; 36 Population and Development (IAPG); 26 Parliamentarians for Nuclear Non-Proliferation International Federation of Library Associations and Disarmament (PNND); 30 and Institutions (IFLA); 55 Parliamentarians For The Americas International Parliamentarians Association for (ParlAmericas); 30 Information Technology (IPAIT); 34 Parliamentary Assembly of South-East European Inter-Parliamentarians for Social Services (IPSS); Cooperation Process (SEECPPA); 30 26 Parliamentary Assembly of the Black Sea Inter-parliamentary Assembly of Member Nations Economic Cooperation (PABSEC); 31 of the Commonwealth of Independent States Parliamentary Assembly of the Organization of (IPA CIS); 26 the Collective Security Treaty (PAODBK); 31 Inter-parliamentary conference for the Common Parliamentary Assembly of the Turkish - speaking Foreign and Security Policy (CFSP) and the Countries (TURKPA); 31 Common Security and Defence Policy (CSDP); Parliamentary Assembly of the Union Belarus- 49 Russia (PAUBR); 31 Interparliamentary Conference on Stability, Parliamentary confederation of the Americas Economic Coordination and Governance in the (COPA); 32 European Union (under Article 13); 49 Parliamentary Conference on the WTO; 35 Interparliamentary EU Information Exchange Parliamentary Dimension of the Western (IPEX); 55 Mediterranean Forum (5+5 Dialogue); 14 Intersteno Parliamentary and other professional Parliamentary Front against Hunger in Latin Reporters’ Section (IPRS); 56 America and the Caribbean (PFH); 36 Joint Parliamentary Scrutiny Group on EUROPOL; Parliamentary Network on the United Nations 49 Convention to Combat Desertification MERCOSUR Parliament (PARLASUR); 27 (PNoUNCCD); 45 National Conference of State Legislatures (NCSL); Parliamentary Network on the World Bank & 27 International Monetary Fund (PNoWB); 15 Network of Central African Parliamentarians Parliamentary Union of the Organization of (REPAC); 28 Islamic Cooperation Member States (PUIC); 32 Southern African Development Community Parliamentary Forum (SADCPF); 32

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Subsidiarity Monitoring Network; 56 United Nations General Assembly; 43 Summit of Speakers of the Parliamentary West Africa Economic and Monetary Union Assembly of the Union for the Mediterranean; (UEMOA) Inter-parliamentary Committee; 32 38 Women Political Leaders (WPL); 36 Summit of Women Speakers of Parliament; 41 World Conference of Speakers of Parliament; 37 UN Climate Change Conference of the Parties World e-Parliament Conferences; 36 (COP); 44 World Hellenic Inter-Parliamentary Association UN Human Rights Council; 45 (WHIA); 32 UN Parliamentary Assembly; 43 World Scout Parliamentary Union (WSPU); 33 UNDP Parliamentary Development Programme; World Summit on the Information Society (WSIS); 56 44 UNECE Meeting of Parties; 44

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