Il Masolino

Numero 5 - aprile 2016

Notiziario gratuito a cadenza saltuaria, riservato ai soci e simpatizzanti del Circolo Culturale Masolino da Panicale Redazione: Michele Piacenza, Carla Vittori, Mario VIttori

VIII^ Edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Cardinal Branda Castiglioni” - I premi

Già dalla prima edizione del nostro Battistero e a Palazzo Branda. Per menti della manifestazione poetica, concorso nazionale di poesia, il l’occasione, si decise di porre una particolare attenzione alla real- Consiglio di Circolo decise che i l’attenzione sui volti femminili che, tà territoriale lombarda negli anni premi per i vincitori non sarebbero riprodotti su tela, mostrarono nuo- in cui visse il Cardinale Branda Ca- stati in denaro, né tantomeno rap- vamente tutto il loro inarrivabile stiglioni (1350 – 1443) e che, dal presentati da targhe o coppe, ma fascino. punto di vista numismatico, ab- che sarebbero stati legati al nostro Per la sesta edizione della manife- braccia alcune fasi del ducato mila- Territorio, alla sua storia, alla sua stazione affidammo la realizzazione nese, dal 1355, periodo della salita arte e alla sua cultura. dei premi al Laboratorio Falco Dolù al potere di Galeazzo II Visconti, Ad inaugurare questa tradizione che, con la tecnica degli smalti a sino al 1450, momento storico che, associativa furono i bellissimi piatti fuoco su metallo, realizzò nove dopo la Seconda Repubblica Am- in porcellana, opera dell’artista medaglioni con i colori dei rioni brosiana, vide il concludersi della tradatese e socia della nostra asso- primi classificati nel nostro Palio dinastia dei Visconti, la sconfitta ciazione, Antonella Gessi, che sui annuale, con caratteristiche uniche della neonata Repubblica ed il so- suoi manufatti riportò, nel 2009, e specifiche per la nostra manife- praggiungere del nuovo potere alcuni dei luoghi più cari del borgo stazione. degli Sforza. castiglionese, dall’antica Collegiata Nel 2015 decidemmo di riproporre al più recente Castello di Monteruz- l’omaggio già effettuato in passato zo. L’anno successivo l’artista si a Masolino da Panicale, presentan- ripropose con dei bellissimi meda- do su tela alcuni particolari glioni in porcellana, mentre nel dell’affresco “Banchetto di Erode”, 2011 fu ancora una nostra socia, la situato nel Battistero della Collegia- pittrice italo-belga Marie-France ta di Castiglione Olona. Mormaque, a rappresentare alcuni Ed eccoci così arrivati a questa ot- luoghi castiglionesi con degli intensi tava edizione del nostro Concorso ed affascinanti acquarelli. Nazionale di poesia “Cardinal Bran- Per la quarta edizione del nostro da Castiglioni”, certi, a qualche concorso, il Consiglio di Circolo anno da quella prima edizione, di affidò all’artista bustocco Mario avere raggiunto quegli obbiettivi Luise il compito di rappresentare le culturali legati ai riconoscimenti bellezze del borgo, incarico portato che ci eravamo prefissi e che anche a termine con grande maestria, con quest’anno desideriamo riproporre la produzione di nove quadrelli in con rinnovato entusiasmo, coinvol- Per questi motivi abbiamo pensato ceramica con effigiati alcuni dei gendo non solamente il nostro bor- di destinare ai vincitori delle tre monumenti più interessanti della go, ma un territorio ancora più va- sezioni del concorso alcune monete località che ospita la manifestazio- sto del quale storicamente e geo- della zecca milanese medievale del ne poetica. graficamente da sempre facciamo periodo sopra indicato, un premio Nel 2013 la nostra associazione parte e che un tempo era rappre- decisamente poco usuale ed appa- decise di rendere un particolare e sentato dal Ducato di Milano. riscente, ma di indubbio valore, sia doveroso omaggio alla straordina- Quest’anno, infatti, il Consiglio di dal punto di vista numismatico che ria arte di Masolino da Panicale, Circolo ha deciso, con l’aiuto e la da quello storico e che speriamo artista che nel nostro borgo ha la- collaborazione del nostro consiglie- possa offrire ai vincitori altri spunti sciato straordinarie opere che pos- re ed esperto numismatico, Fabio di conoscenza ed approfondimen- siamo ritrovare nella Collegiata, nel Perrone, di porre, con i riconosci- to.

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Per i vincitori delle tre sezioni del to, Lira, Soldo e Denaro, solo “coniatore”, che “batteva” e realiz- nostro concorso abbiamo riservato quest’ultimo fu realmente coniato zava la moneta ponendo il tondino il Pegione, moneta d’argento, co- in quel periodo. già preparato tra due coni, sui quali nosciuta anche come Grosso da 1 Accanto a queste, a partire dalla erano incise in negativo le due fac- soldo e mezzo o Picchione, coniata seconda metà del Duecento, vedia- ce della moneta. Sistemato con a da Galeazzo II Visconti e in mo la nascita di monete d’oro non precisione il tondino, il “coniatore” uso dal 1354 al 1378. contemplate dall’ordinamento ca- dava un colpo secco ricavando così Anche per i secondi classificati il rolingio. Col passare del tempo la moneta della quale controllava premio consiste in un Pegione , nacquero anche altre monete poi l’esatto peso. Essere il gestore altra moneta d’argento circolante “intermedie” atte al commercio, di una zecca presupponeva una nei territori milanesi ma sotto il come gli Ottini, i Sesini (del valore grande responsabilità, tanto che duca , tra il di sei Denari, detti anche mezzi tali addetti, al fine di assicurare un 1395 ed il 1402. Ai terzi classificati soldi), Quattrini ed altre ancora, “prodotto a regola d’arte”, ed in invece sarà consegnato un Sesino, denominazioni a volte usate solo totale onestà, dovevano addirittura moneta in “mistura”, cioè in lega di nel gergo popolare e che facevano prestare giuramento presso il si- rame ed argento coniata durante la riferimento alla figura impressa o gnore o il podestà del luogo con un Seconda repubblica Ambrosiana, alla grandezza della moneta stessa. documento del quale riportiamo tra il 1447 ed il 1450. Per presenta- Il conio delle monete era prerogati- qualche stralcio e che si riferisce al re nel migliore dei modi questi in- va esclusiva dell’Imperatore ma, giuramento imposto al responsabi- soliti ma affascinanti premi del no- con l’espandersi delle autonomie le della zecca ambrosiana dai due stro concorso abbiamo pensato di comunali, molti piccoli e grandi Podestà di Milano, Oldebrando proporre brevemente le caratteri- stati si arrogarono il diritto di Canevesi e Guglielmo Pusterla, il 13 stiche della zecca milanese del peri- “battere moneta”, sia pur ricono- luglio del 1204. odo e delle monete coniate, prece- scendo l’autorità dell’Imperatore. dute da un riassuntivo contesto Anche all’interno dello stesso Co- storico. mune o non c’era una sola zecca autorizzata, ma diverse fonti di emissioni e, nel caso specifico dei nostri Territori, ve ne erano in Mi- La monetazione lano, ma anche a Como, , medievale milanese Pavia, Brescia e in altre città. Nel medioevo il sistema di coniazio- La monetazione medievale viene ne delle monete veniva effettuato generalmente fatta risalire al 774 manualmente con le monete che con l’avvento di Carlo Magno (742 venivano ricavate da tondelli prece- – 814) che, dopo la caduta dentemente pesati e ottenute dalla dell’Impero Romano e le scorrerie battitura e non dalla fusione come “Io giuro sui Santi Vangeli di Dio barbare, riuscì ad istituire quella avveniva in precedenza e come che non accetterò consapevolmen- che è conosciuta come monetazio- sarebbe avvenuto posteriormente. te denari falsi, ne ammetterò la ne carolingia, la prima riunificazio- Ecco perché ancora oggi per tosatura, né prenderò argento otte- ne monetaria a livello europeo ba- l’immissione in commercio di nuo- nuto con la tosatura o con lega di sata sul monometallismo, ma non ve monete si usa il primitivo termi- bronzo, per me o per un altro, dell’oro, metallo assai raro, bensì ne di “battere moneta”. quando lo avrò saputo quei denari dell’argento. L’attività della zecca (dall’arabo li romperò o li farò rompere; e se La riforma monetaria stabiliva che “sikka”, cioè “conio”) era uno degli saprò che qualcuno inconsapevol- chi avesse portato una libbra impieghi “governativi” più control- mente riceve denari falsi o tosati o d’argento presso la zecca avrebbe lati e difficoltosi, un lavoro che ri- argento ottenuto dalla tosatura o ricevuto 240 danari, iniziando così a chiedeva forza e precisione allo con lega di bronzo, lo accuserò al considerare un denaro come 1/240 stesso momento e prevedeva una Podestà, o ad uno di essi entro otto di libbra, pari a 434,16 grammi. serie di mansioni diverse, ma asso- giorni ……….. parimenti non detrar- Numerose furono le modifiche che lutamente coordinate tra loro. Per rò peso né lo farò detrarre in alcun col tempo si susseguirono, senza poter “battere moneta”, occorreva modo, né distruggerò o farò di- però che il progetto carolingio ve- un lavorante che fondesse il metal- struggere la buona e giusta moneta nisse sostituito o modificato radi- lo, un secondo che lo martellava milanese …….. parimenti mi adope- calmente. Anche se il sistema pre- portandolo al giusto spessore, un rerò in fede affinché la moneta mi- vedeva tre tipi di monete in argen- terzo che lo ritagliava per farne lanese si conservi inviolabilmente tondelli ed infine il vero e proprio giusta ed illesa …….. parimenti non

NUMERO 5 IL MASOLINO PAGINA 3 terrò nessuno al tavolo di vendita o moneta piccola. La moneta grossa le terre occidentali, cioè Pavia, Co- di cassa se entro tre giorni non avrà si utilizzava per transazioni mone- mo, , , Asti, Alba, Tor- fatto eguale giuramento”. tarie di un certo rilievo o vendite di tona, Alessandria e Vigevano, men- Nel giuramento si parla di “tosatura” grosse partite di merce e di questa tre Milano venne gestita congiunta- come di un “artificio” non consentito categoria facevano parte le monete mente dai tre fratelli, Matteo, Ber- ma, in realtà, cos’era la “tosatura”? d’oro che potevano essere nabò e Galeazzo. Nel medioevo il valore della moneta l’Ambrosino (o Ambrogino), il Fiori- Il 26 settembre 1355 Matteo II morì, era “intrinseco”, cioè era dato dal no, il Genovino o altre monete peso del metallo o della lega usata d’argento come il Grosso da due per coniarlo. Poiché la“falsificazione” soldi. delle moneta presupponeva una Per le transazioni di ogni giorno, attrezzatura simile a quelle delle invece, era consuetudine utilizzare vere zecche, era estremamente più la moneta piccola, come i Denari o i semplice gestire una frode e questa sottomultipli del Grosso, tutti in era data dalla “tosatura” delle mo- argento oppure in mistura, cioè di nete, ovvero nel limare il bordo delle una lega d’argento e di rame. monete (non esisteva ancora la zigri- Due curiosità: A volte sentiamo dire natura del bordo) e recuperare il “d’oro zecchino”, modo di dire che metallo prezioso. Ecco perché si tro- in epoca medievale significava in vano spesso monete antiche che gergo “valida”, “buona” perché hanno il bordo consunto ed ecco appunto proveniente dalla zecca. perché la maggior parte dei mercanti Oggi ci capita di sentire che qualche pesavano le monete che incassava- banca o impresa ha fatto no. “bancarotta”, un modo di dire Un altro trucco in uso nel medioevo, anch’esso derivante dal medioevo presumibilmente avvelenato dai due anche se più complicato del prece- quando, ad un mercante che non fratelli che si spartirono poi il domi- dente, era quello della ottemperava ai propri impegni, nio. ”sbiancatura”: la moneta che conte- prima di essere incarcerato, subiva Di questo periodo è l’inizio di una neva diversi metalli (in genere argen- da parte dei soldati il rovesciamen- serie di lunghi e sanguinosi conflitti to e rame) veniva portata ad ebolli- to e la distruzione del proprio ban- che videro i Visconti combattere sia zione in modo che l’argento compa- co. contro l’Imperatore sia contro il risse in superficie, così da poter esse- pontefice, lotte che costarono ai due re spacciata come interamente in fratelli anche una scomunica papale, argento quando invece così non era. Galeazzo II Visconti e il Pegione ma che consentì loro di estendere La maggior parte degli esemplari di (1355 – 1378) lentamente ma inesorabilmente i epoca medioevale erano perlopiù propri domini sul nord Italia. "scodellati", ovvero avevano i bordi Galeazzo II Visconti nacque a Mila- Benché fosse Milano il centro ammi- incavati in un lato e convessi nell'al- no nel 1320, figlio di Stefano Vi- nistrativo del territorio visconteo, tro, segno di una coniazione ancora sconti e di Valentina Doria. Fin dalla Galeazzo II Visconti fece del suo ca- manuale. giovane età partecipò attivamente stello di Pavia il vero centro politico La zecca di Milano esisteva probabil- al contesto socio-politico del terri- del dominio visconteo senza tuttavia mente già attorno al II° secolo a.C. torio organizzando o facendo parte tralasciare il ruolo di patrono delle (lo testimoniano alcuni ritrovamenti di diverse congiure contro lo zio arti e delle lettere, tanto da fondare, di dracme padane), anche se la pri- Luchino Visconti, allora signore di nel 1361, l’Università di Pavia, la ma notizia certa risale all’epoca tar- Milano. Dopo essere stato scaccia- stessa università dove il nostro Car- do romana (III° secolo d.C.) con to da Milano a seguito di diverse e dinale Branda compì poi i primi stu- l’imperatore Licinio Gallieno. fallimentari congiure, Galeazzo di, conseguendo le lauree in Diritto L’ubicazione della Zecca milanese si rientrò a Milano alla morte di Lu- Civile e Canonico e dove, nel 1388 trovava nei pressi dell’attuale zona chino Visconti, avvenuta nel 1349 e divenne poi docente di Diritto Civile di Piazza Pio XI e Via venne incaricato dallo zio arcive- e Canonico. dell’Ambrosiana, accanto alla chiesa scovo Giovanni di governare Bolo- Galeazzo II Visconti divenne inoltre il oramai perduta di S. Matteo (o Mat- gna per conto della famiglia. mecenate di Petrarca, che invitò a tia), chiamata per l’appunto S. Matti- Nel 1350 sposò Bianca di Savoia e raggiungerlo nella città lombarda a alla Moneta, demolita nel 1748. quattro anni dopo, alla morte come diplomatico e precettore del Nel Trecento, nei territori milanesi, si dell'arcivescovo Giovanni, il potere figlio Gian Galeazzo. usavano due distinti tipi di monete, su Milano passò ai tre figli di Stefa- la cosiddetta moneta grossa e la no Visconti. A Galeazzo spettarono

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Galeazzo II Visconti abbellì Milano e ornato da drago crespato con un potersi dedurre (e non é mancato chi tutto il territorio con molti ed impor- fanciullo nelle fauci; ai lati erano l’opinò) che portasse improntato un tanti edifici, dando il via alla costru- posti dei tizzoni ardenti con le sec- piccione od una fenice tra le fiamme, zione della rocca di Porta Giovia, chie. Agli angoli esterni della corni- sapendosi che quel nostro primo quella che in seguito diverrà il castel- ce erano inseriti 8 cerchietti. Attor- duca usò di una tale impresa. Ma lo sforzesco. no vi era la scritta “GALEAZ- questo tipo non si rinviene in nessu- Mentre il fratello Bernabò allargava VICECOES-D-MEDIOLANI-PP-3C”. na sua moneta, o de’ suoi due figli militarmente i confini viscontei, Ga- Sul rovescio era posto che gli succedettero, e solo compari- leazzo, dal suo castello, dimora fissa sant’Ambrogio seduto di prospetto, sce colle sforzesche, senza però una dal 1365, tesseva complesse trame con aureola, staffile nella mano simile denominazione, in due grossi diplomatiche per poter garantire la destra ed il pastorale nella sinistra, di Galeazzo Maria e di Massimiliano stabilità del proprio Stato, mentre, a con la scritta “S-ABRVS— Maria ….”. causa delle sue condizioni di salute, MEDIOLAN”. la guida dell’esercito venne affidata a suo figlio Gian Galeazzo. Gian Galeazzo Visconti e Il Pegione Ormai gravemente malato, Galeazzo (1385 – 1402) II, nel 1375, associò il figlio al gover- no dello Stato morendo tre anni do- Nato a Pavia il 16 ottobre 1351, fi- po, il 4 agosto 1378, nel suo castello glio di Galeazzo II Visconti e di Bian- di Pavia. ca di Savoia, Gian Galeazzo Visconti Era stato proprio a Pavia che la Zecca fin da giovane diede prova di posse- viscontea aveva coniato la propria dere grandi attitudini militari. Nel monetazione comprendente il Fiori- 1360 sposò Isabella di Valois, figlia no d’oro (o Ambrosino), il Grosso da di Giovanni, re di Francia e per que- 1 soldo e mezzo in argento ed il Sesi- sto fu detto Conte di Virtù dal nome no (o mezzo soldo), coniato in una particolarità di questa moneta è di Vertus, in Champagne, titolo por- lega di argento e rame. riscontrabile nel suo stesso nome tato in dote dalla moglie. Rimasto Il Grosso, moneta che riserviamo ai attribuitogli nel milanese, cioè Pe- vedovo nel 1373 ed associato al go- vincitori delle tre sezioni del nostro gione oppure Picchione, appellativi verno dal padre nel 1375, Gian Gale- concorso, era la moneta medievale dall’origine ancora incerta e sulla azzo, nominato vicario imperiale, nel d’argento più diffusa in Europa. Al quale si fecero tante ipotesi senza 1380, sposò in seconde nozze la tempo degli Ottoni (962 – 1024), in giungere ad una conclusione certa. cugina Caterina, figlia dello zio Ber- seguito alla forte riduzione del valo- L’Enciclopedia italiana del 1935, nabò Visconti, al quale finse re del Denaro, le città italiche che si alla voce Picchione (o Pegione) l’amicizia ed il sostegno, ma che poi, erano arricchite col commercio deci- riferisce; “Nome dato, non si sa nel 1387, fece imprigionare con l'in- sero di coniare il Soldo, con un valo- bene perché, al Grosso da 18 denari ganno impadronendosi con un col- re di 12 Denari, il quale, per la sua (1 soldo e ½) coniato da Galeazzo II po di mano dello stato. Perseguendo maggiore dimensione, fu detto per e Barnabò Visconti a Milano (1374- il progetto di unificare l’Italia, Gian l’appunto il Grosso. Questo nome fu 78)” mentre anche altre fonti non Galeazzo fece guerra agli Scaligeri e poi attribuito ai doppi, tripli, quintu- hanno difficoltà ad ammettere che conquistò Verona e Vicenza. pli del Grosso, fino a raggiungere il la denominazione “è di etimo incer- valore di una Lira (20 soldi). to”. Come altre monete, anche il Grosso Anche il “Dizionario delle monete portava un nome non canonico, ma milanesi” di Giovanni Mulazzani attribuito dal popolo in base alla (1888) non dà certezze sulla sua conformità della moneta stessa. Il origine, anche se avanza alcune Grosso, infatti era in realtà il Soldo ipotesi che, solo per la bellezza che, per le sue dimensioni ed il peso, della descrizione e il fascino delle che superava di gran lunga il denaro cadenze usate, meritano di essere fino allora in circolazione, assunse riportate. tale denominazione popolare. “Non avvi moneta alcuna del medio Il Pegione (o Grosso) milanese era evo più di questa oscura ed intrica- una moneta in argento 680 del valo- ta a parlarne. Dal suo nome e dal re di 1 soldo e ½ del peso di circa 2,4 momento in cui si comincia ad aver- gr. e del diametro di circa 24,00 - ne notizia coll’editto del conte di 28,5 millimetri. Sul dritto era inciso Virtù del 1400 nominato di sopra uno stemma sormontato da cimiero alla voce dodesino sembrerebbe

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Desiderando ottenere dalla Santa L’ultima battaglia al quale Gian pale, sistino, tirolino, volterrano e Sede alcun privilegi per l’Università Galeazzo poté assistere, ormai am- numerosi altri. di Pavia, fondata da suo padre, nel malato fu quella di Casalecchio di La moneta milanese, come abbiamo 1389 Gian Galeazzo inviò il nostro Reno, nei pressi di Bologna, il 26 Branda Castiglioni alla corte di Boni- giugno 1402, dove i Milanesi assie- facio IX, sapendolo, come scrive Gio- me ai suoi alleati, i Malatesta, si- vanni da Olmütz nel suo Curriculum gnori di Rimini ed i Gonzaga, signori “dotato di somma prudenza, di au- di Mantova, affrontarono gli eserci- dace eloquenza e tutto ornato di ti di Bologna e di Firenze, ottenen- buoni costumi”. Branda Castiglioni do una straordinaria vittoria. non tradì le aspettative del signore Gian Galeazzo Visconti conquistò di Milano ed ottenne dal pontefice dunque Bologna ma, pur program- quanto prefissato. mando l’assalto a Firenze, non riu- A seguito delle sue mire espansioni- scì nel suo progetto poiché, aggra- già visto, ebbe anch’essa diverse stiche, negli anni seguenti unificò i vatosi ulteriormente il 10 agosto denominazioni, ma anche alcune vastissimi domini familiari in Lom- 1402, morì di peste il 3 settembre interessanti varianti di conio, come bardia, parte del Piemonte, del Ve- successivo nel castello di Melegna- quella con il “”, quella con la neto, Emilia ed altre città dell’Italia no, dove si era rifugiato in seguito “croce” e quella con il “drago alato”, centrale. al dilagare del contagio. Il condot- tutte e tre recanti sul rovescio Nel 1394, dovendo inviare tiero milanese giace nella Certosa l’immagine di Sant’Ambrosio. Di un’ambasciata presso l’Imperatore di Pavia da lui fatta erigere nel queste abbiamo scelto le prime due. Venceslao di Boemia, scelse come 1396. La prima, chiamata “tipo con biscio- suo rappresentante Fra Pietro Filar- Nel periodo di Gian Galeazzo Vi- ne”, è una moneta in argento del go da Candia dell'Ordine di San Fran- sconti, il Ducato di Milano coniò valore di 1 soldo e ½ del peso di cir- cesco, suo parente, che più tardi diverse monete, il Fiorino (o Am- ca 1,97 – 2,57 gr. e del diametro di diventerà arcivescovo di Milano, brosino), il Grosso, il Soldo, il Dena- 25 millimetri. Nel dritto, nel campo cardinale ed infine papa nel 1409 col ro ed il Sesino, quasi tutte con di- incorniciato, troviamo il biscione nome di Alessandro V. verse varianti. Di queste, sotto Gian visconteo tra le iniziali G e 3. Ad ogni Il 5 settembre 1395, sul sagrato della Galeazzo il Soldo di Milano, venne angolo esterno della cornice è posto chiesa di Sant’Ambrogio, a Milano, a chiamato anche “Dodesino”, quan- un giglio ed attorno la scritta mezzo del delegato imperiale Bene- do il suo valore fu portato da 18 a “GALEAZ-VICECOES-D-MEDIOLANI- sio, ricevette l’investitura a titolo di 12 e, successivamente“Ottino” 3C”. Sul rovescio è raffigurato Duca di Milano. quando la svalutazione lo portò il Sant’Ambrogio seduto di fronte, Gian Galeazzo aggiunse il titolo di suo valore da 12 a 8 denari impe- mitrato e nimbato, che tiene il pa- primo duca di Milano a quelli di Si- riali. storale nella sinistra e lo staffile nel- gnore di Milano, Verona, Crema, Di questa monetazione, abbiamo la destra. Lo scranno è ornato da Cremona, Bergamo, Bologna, Bre- riservato ai secondi classificati del due colonnine terminanti in gigli. La scia, Belluno, Pieve di Cadore, Feltre, nostro concorso il Grosso che, co- scritta indica “S-ABROSIV— Pavia, Novara, Como, Lodi, Vercelli, me abbiamo visto, è conosciuto MEDIOLAN”. Alba, Asti, Pontremoli, Tortona, Ales- anche come Grosso da un Soldo e La seconda versione, detta “tipo con sandria, Valenza, Piacenza, Bobbio, mezzo, come Pegione oppure come croce”, è un moneta in argento del Parma, Reggio Emilia, Vicenza, Peru- Picchione, con ipotesi e valutazioni valore di 1 soldo e ½ del peso di cir- gia, Vigevano, Borgo San Donnino e che abbiamo già descritto ed ana- ca 1,97 – 2,57 gr. e del diametro di delle Valli del Boite. lizzato. circa 25 millimetri. Sul diritto vi è Dal punto di vista urbanistico, a Gian Il nome, in realtà, fu dato a diverse una croce gigliata e contornata da Galeazzo si devono, tra i numerosi monete d’argento, la prima delle cornice quadrilobata, mentre ogni progetti, la (1396), quali fu coniata per la prima volta angolo interno della cornice termina l'avvio dei lavori di edificazione del in Italia nel 1172. Il suo valore, co- in un giglio. La scritta riporta Duomo di Milano e numerose opere me abbiamo visto modificato nel “GALEAZ-VICECOES-D-MEDIOLANI- d'ingegneria idraulica come quelle tempo, poteva andare da 2 Denari 3C”. per poter deviare il fiume Mincio da fino ad un Soldo da 12 Denari.In Sul rovescio troviamo Mantova ed il Brenta da Padova. realtà, il Grosso in età medievale Sant’Ambrogio seduto di fronte, Gian Galeazzo fu famoso anche per ebbe svariate denominazioni deri- mitrato e nimbato che tiene il pasto- aver ideato la Calà del Sasso, la scali- vanti dal nome del paese d’origine rale nella sinistra e lo staffile nella nata più lunga d’Europa, che collega o dell’autorità emittente. Il Grosso destra. Lo scranno è ornato da due il comune di Valstagna al comune di di Cipro, di Rodi, di Piemonte, di colonnine terminanti in gigli. La sigla Asiago, in provincia di Vicenza. Venezia, il grosso clementino, pa- riporta “S-ABROSIV—MMEDIOLAN”.

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dottorale con spalliera e braccioli senza lasciare alcun erede maschio. molto alti, mentre il Si aprì così una lotta intestina tra i “pastorale” (detto anche numerosi pretendenti al ducato, “vincastro”) è una sorta di bastone, primo dei quali Francesco Sforza, dall'estremità ricurva e spesso ric- conte di Cotignola, marito, dal 1441 camente decorata, usato dal vesco- di una sua figlia naturale, Bianca vo nei pontificali e nelle cerimonie Maria. più solenni. Oltre a questo, rivendicavano il du- Lo “staffile” è invece una sferza cato Alfonso d’Aragona, re di Napoli, costituita per lo più da una sola il duca d’Orleans, nato da Valentina Sul Pegione milanese e altri simili lunga striscia di cuoio attaccata a Visconti figlia di Gian Galeazzo, Lu- coni, il già citato numismatici Gio- un manico di legno o ad altra impu- dovico di Savoia, fratello della vedo- vanni Mulazzani, scrive: “Se il pegio- gnatura e che fa riferimento a di- va Maria ed altri minori. ne era del valore antico di un soldo e versi episodi leggendari che riguar- Prima ancora che la lotta alla succes- 1/2, siccome rilevasi dal precitato dano Sant’Ambrogio. sione entrasse nel vivo, la mattina documento del 1400, tanto di Berna- Tra questi vogliamo presentarvi del 14 agosto, il giorno dopo la mor- bò che di Galeazzo II Visconti, vi sono quello tratto da “Milano Misterio- te di Filippo Maria, accadde quello monete, e non poche, di tal forza sa” di Cesare Comoletti (Meravigli che oggi potremo definire un “colpo coniate a Milano ed a Pavia. Pegioni Ed. – 1991), che scrive: “…. Ambro- di stato”. inoltre genovesi e tedeschi si leggono gio, appena giunto a Milano come Alcuni cittadini milanesi, nobili e nelle nostre carte dei secoli XV e XVII, magistrato, volle conoscere il boia giuristi dell’Università di Pavia laonde moneta propriamente viscon- Ursone che, armato di una speciale (Giorgio Lampugnani, Antonio Tri- tea o sforzesca si può mettere in frusta con molte strisce di pelle, vulzio, Innocenzo Cotta, Teodoro dubbio che sia stata. Ad ogni modo estorceva le confessioni agli impu- Bossi, ecc.), in seguito al vuoto di essendo il pegione registrato tati. Ambrogio licenziò subito Urso- potere venutosi a creare, istigarono nell’editto che sappiamo, e in alcuni ne e si fece consegnare lo staffile; il popolo alla sollevazione, che si capitoli della zecca di Pavia, mio de- quando poi fu nominato vescovo riversò nelle strade al grido di bito è di dirne il valore di un soldo e per volontà popolare, per dimostra- “Libertà, libertà”. mezzo avanti il 1400 e di un soldo re la sua indegnità volle ripristinare Venne occupato il Palazzo Comunale dopo. Restano i pegioni dei due prin- l’uso delle inique frustate, ma al ed instaurato un governo provviso- cipi che precedettero il conte di Virtù, primo condannato che sottopose rio, che, quattro giorni dopo, venne e che per tali io stimo; il loro peso è successe che lo staffile si rifiutasse convertito in un governo repubblica- come dei grossi da 2 soldi, se non che di funzionare …..”. no, con 24 esponenti della nobiltà il loro titolo è di 1/4 di meno, cioè di Concludiamo questa lunga e spero cittadina, chiamati "capitani e difen- 0,680 invece di 0,900 per raggiunge- non troppo noiosa digressione tra i sori della libertà della illustre ed ec- re la giusta e legittima composizione termini numismatici delle nostre celsa città di Milano". Nacque così ad essi spettante”. monete con “cornice quadriloba- l’Aurea Repubblica Ambrosiana, Prima di proseguire, ho ritenuto im- ta”, che identifica un tipo di cornice chiamata più semplicemente Repub- portante, per meglio comprendere la usata nell’arte gotica e rinascimen- blica Ambrosiana o Seconda Repub- visione delle monete, di spiegare tale. Il “quadrilobo” è infatti com- blica di Milano, poiché come Prima alcuni riferimenti fatti in relazione a posto da quattro semicerchi dispo- Repubblica venne definita un centi- ciò che è stato raffigurato sul rove- sti a croce, che formano una specie naio d’anni prima (1250 – 1310) una scio dei nostri Pegioni, ove è presen- di quadrifoglio. È usato in pittura, fase politica della città quando Paga- te la figura di Sant’Ambrogio. in architettura, in scultura no della Torre era Capitano del Po- Quando, infatti, si parla di un (bassorilievo) e, come abbiamo polo. Sant’Ambrogio “mitrato”, significa visto, anche in numismatica. Del nuovo governo fece parte anche che il santo ha la “mitra”, cioè il co- il “nostro” Guarnerio Castiglioni, pricapo riservato ai vescovi nella giureconsulto e uomo politico, letto- Chiesa cattolica, ma anche in alcune La Seconda Repubblica ed il Sesino re di diritto civile a Pavia (1418-27), altre confessioni cristiane durante le (1447 – 1450) già consigliere del duca di Milano celebrazioni liturgiche. nel 1427 e “Nimbato”, invece fa riferimento al Filippo Maria Visconti, figlio di Gian grande diplomatico visconteo, tanto “nimbo”, cioè a quella luce sfavillan- Galeazzo e di Caterina Visconti, che per la felice conclusione di mol- te che accompagna i santi e che è duca di Milano e grande amico del te sue missioni, aveva ottenuto nel generalmente espressa con la pre- Cardinal Branda, dopo anni di pote- 1436 il feudo di Garlasco in Lomelli- senza dell’aureola. re intriso di guerre e complotti, na. Lo “scranno” (o “scranna”) è la sedia morì la sera del 13 agosto 1447

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Oltre a Guarnerio Castiglioni, del ria in vittoria, occupò un vastissimo coniate in una lega d’argento e di Consiglio Generale della Repubblica territorio e, dopo avere devastato rame nella quale la quantità di fino o milanese vi fecero parte altri membri la campagna milanese, entrò nei di metallo prezioso era inferiore alla della famiglia Castiglioni, quali Fran- territori del Seprio, prendendo Bu- metà. chino, Paolo ed Alessandro. sto Arsizio ed occupando Castiglio- Di queste, la scelta per i terzi classifi- La nuova Repubblica ebbe fin da ne Olona, Varese e Cantù. Il 3 di- cati del nostro concorso è andata al subito vita molto difficile e, ai pro- cembre 1448 Battista de Borgo, Sesino, moneta del valore di sei De- blemi di ordine pubblico, fiscali, am- segretario dello Sforza, si portò a nari o mezzo Soldo, che fu battuta ministrativi, sociali, finanziari e poli- Castiglione Olona ricevendone largamente nelle zecche dell’Italia tici, affrontati con noncuranza o su- l’immediata resa. Altre rivolte si settentrionale dal XV secolo al XVI perficialità, si aggiunsero le proble- succedettero ed anche Castiglione secolo. Più tardi il valore salì a otto matiche interne alla città, che in bre- Olona fu occupata più volte dai Denari, ma le eccessive emissioni e il ve tempo portarono ad una situazio- Milanesi che, dopo la conquista di graduale peggioramento della lega ne che rasentò l’assoluta anarchia. Vigevano, riconquistarono rapida- che la componeva ne causarono Oltre a questi si affacciarono con mente tutto il territorio sepriese l’abolizione. prepotenza anche le problematiche per poi porre assedio (luglio 1449) Scrive il Mulazzani: “All’editto famo- politiche e militari esterne, tanto alle città di Lodi e di Crema. Casti- so nella storia monetaria nostra del che, ad eccezione di Como, Novara glione Olona venne occupata nuo- conte di Virtù, che ci conviene ripete- ed Alessandria, tutte le altre città vamente per conto dello Sforza, da re tante volte, dobbiamo di essere dello stato visconteo rifiutarono di Filippo Maria Visconti di Albizzate. informati in modo autentico di que- aderire alla repubblica e si resero I tumulti che seguirono portarono a sta moneta, che però sotto nome di indipendenti, mentre i tentativi della Milano alla formazione di un nuovo grossello esisteva ai tempi dell’arciv. nuova repubblica di concludere la governo guidato dal Vimercati che, Giovanni. Continuata come il soldo pace con il vicino nemico Venezia placati gli animi con un accorato fini egualmente senz’onore in rame. fallirono miseramente. discorso, convinse i milanesi ad Il peso del primo Sesino che si cono- Per difendersi dai tentativi di conqui- accogliere Francesco Sforza come sce indubitato del re di Francia Luigi sta degli Stati confinanti, soprattutto loro Duca e Signore. XII (non potendosi accertare i prece- di Venezia, la Repubblica ricorse ai Anche il Giureconsulto Guarnerio denti viscontei e sforzeschi, che si servigi del condottiero Francesco Castiglioni fu uno dei nobili che leggono nella loro tariffa) è di gr. 19 Sforza, signore di Cremona, che a- favorirono il rientro dello Sforza in al titolo di 0,218 contenente perciò dottò una politica ambigua, prima Milano. Il 27 febbraio 1450, prece- argento gr. 4,276; l’ultimo è spa- sostenendo i Milanesi contro i Vene- duto da carri colmi di pane, France- gnuolo del 1659 regnando Filippo IV. ziani, poi aprendo le ostilità contro la sco Sforza entrò trionfalmente in il quale a rigore del peso di gr. stessa Milano, avanzando inoltre la Milano fra un delirio di acclamazio- 26,636, è dell’infima bontà di 0, pretesa al titolo ducale. ni, decretando la fine della Repub- 083333, non rinserra che gr. Rivolte e contro rivolte infuriarono blica Ambrosiana e l’inizio del do- 2,219…..”. con opposte fazioni, che fecero di minio sforzesco. Il Sesino, come già detto, era una Milano un terreno di omicidi, sac- Il castello di Castiglione rimase a moneta in mistura (lega d’argento e cheggi ed imboscate, favorendo così, Filippo Maria Visconti di Albizzate rame) del peso di circa 0,68-0,95 gr. col tempo, le mire di Francesco Sfor- sino al 1451 quando, dopo un one- e del diametro di circa 14 millimetri. za. roso esborso di denaro, la famiglia Sul dritto è presente uno scudo con Castiglioni ne entrò nuovamente in lo stemma di Milano entro una cor- possesso. Lasciato Castiglione, Filip- nice quadrilobata ornata da quattro po Maria Visconti di Albizzate andò stelline. La scritta recita ad occupare il castello di Fagnano “COMVNITAS-MEDIOLANI”. Sul ver- Olona. so è posto il busto di Sant’Ambrogio Guarnerio Castiglioni sarà invece con staffile e pastorale e sul petto uno degli uomini più vicini allo Sfor- un fiore. La scritta recita “S- za, assumendo il ruolo di oratore a AMBROSIV-MEDIOLANI”. Venezia, nel 1454, per la conferma della pace di Lodi. Nella sua breve e tumultuosa esi- stenza, la zecca della repubblica milanese coniò quattro monete: l’Ambrosino d’oro (o Fiorino), il Grosso, in argento, il Sesino (o mez- Francesco Sforza, passando di vitto- zo soldo) e il Denaro, quest’ultime

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Per la stesura delle note storico-numistatiche relative alle monete-premio dell’ottava edizione del Concorso di Poesia “Cardinal Branda Castiglioni”, ringraziamo in particolare il consigliere e Perito Numismatico Fabio Perrone. Per le ricerche ci siamo affidati inoltre alla bibliografia sotto indicata. Carlo Crippa - Le monete di Milano dai Visconti agli Sforza dal 1329 al 1535 Vol. II - Milano 1989 Edoardo Martinori - La moneta, Vocabolario Generale - Roma, Istituto Italiano di Numismatica, 1915 Mario Ravegnani Morosini - Signorie e Principati - Rimini 1984 Elio Biaggi - Monete e zecche Medievali Italiane - Torino 1992 Alberto Varesi - Monete Italiane Regionali - Pavia, 1995 Giovanni Mulazzani - Dizionario delle monete milanesi - Milano, 1888 Bernardino Biondelli - Le monete di Milano - Milano 1869

Catalogo Masolino Edizioni

La cüsina e la mémòria Il mercato degli schiavi 16 Luglio Vucabulàri dé dialèt Gramàtica dé dialèt Michele Piacenza Michele Piacenza Giovanni Femia Michele Piacenza Michele Piacenza 978-88-908369-0-9 978-88-908369-1-6 978-88-908369-5-4 978-88-908369-2-3 978-88-908369-3-0

La Luna;sogno e realtà Promenade Tè ché tè tàchet i tàch Il poeta e la tempesta I riflessi del vento Antologia A.A.V.V. Giovanni Femia Michele Piacenza Michele Piacenza Gerardo Genovese 978-88-908369-6-1 978-88-908369-7-8 978-88-908369-9-6 978-88-908369-4-7 978-88-908369-8-5

Nuovo Consiglio di Circolo e collaboratori Quote tesseramento Michele Piacenza (Presidente) Giorgio Gessi (Consigliere) Mario Vittori (Vice Presidente) Fabio Perrone (Consigliere) Socio Sostenitore € 50,00 Carla Vittori (Segretaria) Socio Fondatore € 30,00 Roberta Lucato (Consigliere) Chiara Barison (Revisore dei Conti) Socio Consigliere € 20,00 Elena Ristic’ (Consigliere) Giordano Groppi (Web Master) Socio Ordinario € 10,00

Il presente notiziario, redatto ai soli fini culturali, è stato stampato in proprio ed inviato gratuitamente ai soci dell’associazione ed ai simpatizzanti.

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