UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI COMUNE DI DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE SETTORE URBANISTICA Sezione di Fisica Tecnica PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA aggiornamento 2011

COMUNE DI BASTIA UMBRA

RELAZIONE TECNICA

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA COMUNE DI BASTIA UMBRA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE SETTORE URBANISTICA Sezione di Fisica Tecnica

Prof.ing. Francesco ASDRUBALI Il Sindaco: Dott. Sttefano ANSIDERI Ing. Francesco D’ALESSANDRO Ass.re all’Urbanistiica: Ing. Luca LIVIERI Il Responsabile Arch. Francesca LANZI

DICEMBRE 2011 Piano di classificazione acustica del territorio comunale di Bastia Umbra

INDICE

PREMESSA ...... 2 1. IL TERRITORIO DEL COMUNE DI BASTIA UMBRA ...... 3 1.1 Inquadramento ambientale ed urbanistico...... 3 2. MATERIALE DISPONIBILE ...... 6 3. IL P.R.G. DEL COMUNE DI BASTIA UMBRA ...... 7 3.1 Dopo il Piano Urbanistico Comprensoriale ...... 7 3.2 Il PRG vigente: obiettivi e struttura della Variante Generale 1996 ...... 8 3.3 I contesti urbani ...... 9 4. IL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE DI BASTIA UMBRA: CRITERI GENERALI...... 12 5. INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE IN CLASSE I ...... 16 5.1 Zone da ricomprendere in classe I ...... 16 5.2 Aree cimiteriali ...... 16 5.3 Scelte operative ...... 16 6. INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE IN CLASSE V E VI ...... 18 6.1 Zone di ristrutturazione urbanistica ...... 18 7. INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE DI CLASSE II, III E IV ...... 20 7.1 Metodologia prevista per l’applicazione del metodo quantitativo ...... 20 7.2 Assegnazione delle classi II, III e IV con metodo quantitativo ...... 21 7.3 Assegnazione diretta delle classi II, III e IV con metodo qualitativo ...... 24 8. CLASSIFICAZIONE DELLA VIABILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO ...... 26 8.1 Il sistema regionale della mobilità e delle infrastrutture di trasporto ...... 26 8.1.1 La viabilità nel territorio comunale ...... 26 8.2 Classificazione acustica delle infrastrutture stradali ...... 27 8.2.1 Scelte operative ...... 27 8.3 Classificazione acustica delle infrastrutture ferroviarie ...... 31 8.4 Classificazione acustica delle infrastrutture aeroportuali ...... 33 9. INDIVIDUAZIONE DEI SITI A GRANDE IMPATTO ACUSTICO O ATTIVITA’ TEMPORANEE RUMOROSE .... 35 10. CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELLE AREE SOTTOPOSTE A VINCOLO ...... 39 11. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ...... 40 12. ANALISI CRITICA DELLA ZONIZZAZIONE ACUSTICA: METODOLOGIE E SCELTE EFFETTUATE...... 43 13. PROCEDURE PER L’ADOZIONE E L’APPROVAZIONE DEL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA .... 46 CONCLUSIONI ...... 47

ALLEGATI TECNICI:

I) Osservazioni al Piano di Classificazione Acustica 2007 II) Elenco delle variazioni significative apportate al Piano di Classificazione Acustica 2007 III) Tavole (scala 1:10.000, 1:5.000e 1:2.000) - (territorio urbano ed extra-urbano comunale) IV) n.8 Schede Tecniche Informative relative alle aree destinate ad attività rumorose temporanee

1 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

PREMESSA

Nell’anno 2006 il Comune di Bastia Umbra, Ufficio Urbanistica, ha incaricato il Dipartimento di Ingegneria Industriale – Sezione di Fisica Tecnica di redigere il Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale al fine di ottemperare agli obblighi introdotti dalla Normativa vigente in materia di inquinamento acustico (D.P.C.M. 1/03/91, L.Q. 447/95 e successivi decreti di attuazione, D.P.R. n.142 del 30/3/2004, L.R. 8/02 e relativo Regolamento Regionale di attuazione n.1 del 13/8/2004). Tale Piano è stato adottato con Delibera del Consiglio Comunale n° 61 del 29/06/2007 “PIANO COMUNALE DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA – ADOZIONE”. All’adozione, però, non ha fatto seguito il successivo atto di approvazione del Piano. A tal fine si è stipulata un’apposita convenzione tra il Comune di Bastia Umbra ed il Dipartimento di Ingegneria Industriale, che prevede l’aggiornamento del Piano di classificazione acustica del territorio comunale redatto nel 2007. Il presente lavoro, quindi, si pone l’obiettivo di aggiornare il Piano di Classificazione Acustica 2007 (nel seguito spesso indicato come Piano 2007) tenendo conto delle osservazioni ad esso rivolte da diversi organismi (riportate in Allegato I), in primis da ARPA e dallo stesso Comune di Bastia Umbra, e degli sviluppi del territorio bastiolo intervenuti negli ultimi anni, per giungere all’approvazione definitiva da parte dell’Amministrazione Comunale, rendendo il Piano di Classificazione Acustica parte integrante degli Strumenti Urbanistici vigenti. Il risultato, illustrato nella presente Relazione Tecnica, tiene inoltre conto delle indicazioni urbanistiche del PRG vigente, degli altri strumenti urbanistici adottati dall’Amministrazione e dei più recenti dati ISTAT disponibili. La metodologia utilizzata è quella prevista dal Titolo II del R.R. n.1/04. Completano la Relazione gli Allegati Tecnici, costituiti dall’elenco delle principali variazioni apportate al Piano di Classificazione Acustica 2007 (Allegato II), dalla Cartografia Acustica (ALLEGATO III: n. 2 Tavole generali in scala 1:10.000 riguardanti la classificazione acustica del territorio e le fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali e ferroviarie + n.1 Tavola di dettaglio in scala 1:5.000 – Centro urbano Bastia Umbra e zone industriali + n.2 Tavole di dettaglio in scala 1:2.000 – Ospedalicchio e Costano) e da N.8 Schede Tecniche Informative (ALLEGATO IV) relative all’individuazione, sul territorio comunale, delle aree destinate ad attività rumorose temporanee corredate da n.1 tavola in scala 1:10.000 per l’inquadramento generale delle aree sul suolo comunale (in ALLEGATO III).

2 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

1. IL TERRITORIO DEL COMUNE DI BASTIA UMBRA

1.1 Inquadramento ambientale ed urbanistico

Il Comune di Bastia si colloca nella zona nord-orientale della Valle Umbra, il più grande sistema alluvionale della Regione; si tratta di una valle intermontana che si estende per oltre 330 kmq., confinata tra i rilievi occidentali dei Monti Martani e quelli orientali del Monte Subasio e dei Monti di Foligno e Spoleto. Il territorio comunale si sviluppa per una superficie di 27,62 kmq. in corrispondenza dei depositi alluvionali che costituiscono il letto della parte settentrionale della valle ed è ricompreso, per il 95% della sua estensione, nel bacino del fiume Chiascio; il restante 5%, individuabile in corrispondenza della porzione sud-orientale del comune, appartiene al bacino del Topino-Marroggia. Le quote altimetriche oscillano tra i 182 e i 213 m slm. Il suolo comunale è “tagliato” da segni decisi, rappresentati dalle principali direttrici viarie (SS75, SS147 Assisana, ferrovia Foligno-Terontola) che lo solcano trasversalmente, e da elementi naturali come il fiume Chiascio, che invece lo attraversa longitudinalmente, ed il Tescio, suo affluente, che interessa la porzione nord-orientale del territorio. Ciò determina, di fatto, la suddivisione della città in sei quadranti naturali che riflettono identità sociali definite. Sensibilmente diversificata si presenta l’utilizzazione del suolo nelle varie zone del comune: si riscontra, infatti, una maggiore urbanizzazione nel settore nord-ovest, compreso tra la SS147 Assisana e la direttrice principale SS75, interessato dalla frazione di Ospedalicchio, e nella fascia est in cui si possono individuare, da nord a sud, tre sub-sistemi: - la zona a maggiore densità edificatoria corrispondente al capoluogo nel suo complesso, anch’essa compresa tra la SS147 Assisana e la SS75, costituita dalle località di Bastiola, Campiglione, Borgo I Maggio, Zona Centro con il centro storico di Bastia, Santa Lucia, Villaggio XXV Aprile; - la zona industriale principale, posta a sud della SS75, delimitata da questa, dal fiume Chiascio e dal confine comunale con ; - più a valle, l’abitato di Costano, che per la sua stessa localizzazione nel territorio agricolo, si caratterizza per una bassa densità edificatoria. Nella porzione centrale del territorio (settore sud-ovest), delimitato a nord dalla SS75 e ad est dal Chiascio troviamo i nuclei frazionali di S. Lorenzo e di Cipresso, in cui predomina un’edificazione di tipo “estensivo”, strettamente legata all’ambiente agricolo in cui si colloca. In questa zona si concentra, peraltro, una vasta estensione di aree agricole, che interessando anche gran parte dei comuni vallivi circostanti, costituisce una delle più importanti risorse naturali dell’area. Analogamente, si riscontra un territorio agricolo pregiato di apprezzabile estensione nella fascia compresa tra l’Assisana ed il confine comunale con Assisi, e nella zona ad est del capoluogo, in prossimità di Santa Maria degli Angeli.

Bastia è probabilmente la realtà comunale che meglio rappresenta la fascia territoriale della concentrazione insediativa, in cui rientrano, secondo il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Perugia, anche i comuni di Assisi, Campello sul Clitunno, Città di Castello, Corciano, Deruta, Foligno, Magione, Perugia, San Giustino, Spello, Spoleto, Torgiano e Trevi.

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A tale proposito, il PTCP inquadra il Comune di Bastia in un’unica “unità di paesaggio”, denominata Valle Umbra, riconducibile al sistema paesaggistico di pianura e di valle; ai sensi delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano, Bastia risulta disciplinata dagli indirizzi normativi della “qualificazione” paesaggistica. Il PTCP, peraltro, inserisce Bastia in un ambito territoriale definito “di co-pianificazione”, che ingloba Assisi, Bettona, Cannara, Spello e Torgiano; tale ambito trova nei comuni di Perugia e Foligno (classificati come “unità elementari di pianificazione”) i due poli di un’entità geografica in cui possiamo “leggere” alcune significative dinamiche territoriali, con particolare riferimento alle componenti infrastrutturali. In particolare, nelle “testate” di Foligno e Perugia ritroviamo le cerniere delle principali vie di comunicazione (a Perugia l’intersezione tra SS75, E45, Raccordo Autostradale Perugia-Bettolle, nuova SS Perugia-Ancona, l’aeroporto di S. Egidio in fase di potenziamento, l'intersezione tra le linee ferroviarie FS e FCU; a Foligno l'intersezione tra SS75 e SS3 Flaminia, l’innesto della nuova SS77 sulla Flaminia stessa, la base logistica di nuova previsione, l’importante nodo ferroviario FS nonché l'intersezione tra le ferrovie Foligno-Terontola e Roma-Ancona).

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Valfabbrica Perugia

Assisi

Torgiano BASTIA

Bettona Spello Foligno Cannara

Fig.1: Bastia Umbra negli ambiti di copianificazione del PTCP (Fonte: elaborazione AUR su dati P.T.C.P. della Provincia di Perugia)

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2. MATERIALE DISPONIBILE

Per la redazione del presente aggiornamento si è ovviamente partiti dal Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale elaborato nell’anno 2007. Successivamente all’adozione del Piano, avvenuta con D.C.C. n. 61 del 29/06/07, sono state presentate osservazioni da parte di ARPA Umbria e di SNAM Rete Gas. Anche il Comune di Bastia Umbra, in vista del presente aggiornamento, ha presentato delle osservazioni al piano; in particolare, osservazioni sono giunte dal Settore Urbanistica e dal Settore Lavori Pubblici. Le osservazioni al Piano di Classificazione Acustica 2007 sono riportate nell’Allegato tecnico I. Per la redazione del Piano di classificazione acustica, lo strumento urbanistico preso in considerazione è il Piano Regolatore Generale ’96 (approvato nel 2001), tuttora vigente, e le varianti approvate prima dell’elaborazione del presente lavoro. La cartografia di PRG è stata messa a disposizione dal Comune di Bastia Umbra: essa suddivide l’intero territorio in n.4 tavole a scala 1:2.000 ed approfondisce l’analisi della gestione del suolo per le frazioni di Ospedalicchio e Costano in 2 tavole in scala 1:5.000. A completamento delle informazioni sulla disciplina del territorio comunale ricavate da P.R.G., sono stati analizzati i dati socio-demografici ISTAT 2001 concernenti la distribuzione della popolazione e delle attività commerciali ed artigianali (dati relativi alle imprese) nelle 54 sezioni di censimento in cui risulta suddiviso il territorio, unitamente alle informazioni vettoriali per la suddivisione delle 54 zone Istat. Le informazioni riguardanti la classificazione stradale sono state ricavate, per quanto attiene il livello regionale/provinciale dall’Elenco delle Strade Provinciali (aggiornamento Gennaio 2004) e dal Catasto delle Strade della Provincia di Perugia; laddove la classificazione acustica della viabilità comunale potesse risultare dubbia o ambigua, l’Amministrazione stessa ha fornito tutti gli elementi conoscitivi necessari ad una compiuta individuazione e catalogazione delle strade esistenti. Al materiale si aggiungono degli studi settoriali inerenti il Piano del Commercio ed una Ricerca AUR di approfondimento degli aspetti socio-economici del territorio bastiolo (dicembre 2003).

P.R.G. INFRASTRUTTURE DI DATI ISTAT TRASPORTO n.4 tavole 1:2.000 Classificazione viabilità n.2 tavole 1:5.000 Superficie Densità di comunale N.T.A GENERALI + sezione esercizi Elenco delle Strade NTA Centro Storico censimento commerciali Provinciali (Norme Tecniche di Attuazione) Densità di Densità attività Catasto delle Strade della

popolazione artigianali Provincia di Perugia CARTOGRAFIA CTR in varie scale di rappresentazione, Mappa catastale, carte dei vincoli, zonazione di PRG’96, definizione vettoriale delle sezioni ISTAT2001, codici ATECO ’01, Piano del Commercio, files GIS demografia STUDI SETTORIALI Ricerca AUR: “itinerari di sviluppo e criticità socio-economiche: un modello per bastia- analisi di sfondo”, dicembre 2003 OSSERVAZIONI AL PIANO 2007 Osservazioni presentate al Piano 2007 da ARPA Umbria, SNAM Rete Gas, Settori Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Bastia Umbra (vd Allegato I) Tab.1 : Materiale disponibile

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3. IL P.R.G. DEL COMUNE DI BASTIA UMBRA

3.1 Dopo il Piano Urbanistico Comprensoriale

La Variante Generale al PRG di Bastia, adottata con DCC n. 112 del 21/12/1996 ed approvata con DCC n. 79 del 23/11/2001, fa seguito al periodo di validità del PUC (Piano Urbanistico Comprensoriale) dell’Associazione dei Comuni della Valle Umbra Nord, adottato nel 1990 dopo sei anni di gestazione e decaduto nel 1996 per effetto della nuova legislazione regionale intervenuta in materia urbanistica. Lo strumento comprensoriale, predisposto per regolare gli assetti dei comuni di Assisi, Bastia, Bettona e Cannara, individuava le “grandi maglie” dello sviluppo urbanistico-territoriale, inquadrandone i “nodi strategici” e gli obiettivi, riconducibili alla valorizzazione delle risorse turistiche e dei centri storici minori, alla salvaguardia paesaggistica ed ambientale, al riassetto generale degli insediamenti industriali, residenziali e di servizio anche in rapporto alla viabilità generale, all’utilizzazione delle risorse agricole. In particolare, per la prima volta in questo contesto, veniva sottolineato il valore del territorio agricolo, considerato non come residuo dell’urbano bensì come valore primario insostituibile. Dal PUC emergeva peraltro una scarsa definizione dei ruoli svolti dai singoli centri, a parte alcuni fattori ben evidenti: - Assisi si confermava come “polo centrale” del territorio, per la presenza di svariati servizi di livello comprensoriale ed attività di interesse religioso e culturale, su scala nazionale ed internazionale; - Bastia si consolidava come nodo degli scambi commerciali e produttivi, con una progressiva affermazione nel campo dei servizi privati; la SS75 aveva peraltro determinato sensibili cambiamenti nelle relazioni tra i centri abitati, stabilendo di fatto una gravitazione di S. Maria degli Angeli e di Petrignano su Bastia, piuttosto che su Assisi; - Bettona divideva le gerarchie relazionali tra i poli di Bastia-Assisi e di Torgiano-Perugia; - Cannara confermava la sua “proiezione” verso Spello-Foligno. In questo scenario, il PUC assumeva quale obiettivo fondamentale la creazione di una forte connessione tra le infrastrutture presenti nell’area, tra cui principalmente l’aeroporto di S. Egidio e l’asse di grande comunicazione Valle del Tevere – Fossato di Vico (come previsto dal PUT), nei pressi di Collestrada. Inoltre, all’interno dell’obiettivo di uno “sviluppo senza crescita”, il PUC attribuiva particolare rilevanza al riequilibrio dei rapporti tra luoghi di residenza e luoghi di lavoro, da raggiungersi mediante la riconversione delle strutture produttive dismesse e la ricollocazione delle zone industriali nei contesti urbani. Bastia e S. Maria degli Angeli assumevano dunque il ruolo di “perni del sistema direzionale e produttivo-commerciale”, mentre Assisi vedeva confermato il suo ruolo di attrattore turistico, con un potenziamento delle funzioni amministrative. Per Bettona e Cannara era invece prevista una diffusa azione di recupero dei centri storici minori e degli insediamenti sparsi, in connessione con lo sviluppo delle attività agrituristiche. Oltre alla salvaguardia dei suoli agricoli e alla riqualificazione dei vasti contesti interessati dalla “diffusione residenziale”, il PUC mirava alla tutela delle zone particolarmente delicate sotto il profilo

7 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011 ambientale e dei “corridoi” finalizzati alla “percorrenza” e alla “lettura” del territorio, quali punti privilegiati di veduta o emergenze paesistiche, mediante l’individuazione dei vincoli derivanti dalle leggi 1497/39 e 431/85, le cui disposizioni sono attualmente riconfluite nel D. Lgs. 490/99. Nel quadro descritto si inserisce la piena rivalutazione delle aree agricole, interpretate dal PUC come aree caratterizzanti le peculiarità ambientali e paesaggistiche. A tal fine, la zonizzazione inerente alle aree non urbanizzate prevedeva: - le aree agricole pregiate; - le aree agricole di rispetto fluviale, l’area agricola di pre-parco, il parco agricolo del sistema centrale, le aree boscate e montane; - il parco naturale del Subasio, l’area boscata di rispetto archeologico, l’area agricola di rispetto delle acque minerali. Per Bastia, rilevante importanza assumeva il “parco agricolo centrale” compreso tra l’abitato della “Zona Centro” ed il confine comunale con Assisi, individuato come elemento di tutela e salvaguardia di aree agricole, nonché come soluzione di continuità tra gli abitati di Bastia e di S. Maria degli Angeli, necessaria ad impedire la saldatura urbana dei due centri.

3.2 Il PRG vigente: obiettivi e struttura della Variante Generale 1996

Ereditando gli indirizzi generali delineati dal PUC, la Variante Generale al PRG di Bastia ne declina gli obiettivi fondamentali alla luce delle necessità recentemente intervenute, da un lato rispetto alla mobilità, al controllo dell’ambiente e al contenimento dell’edificazione, dall’altro rispetto a nuove opportunità di crescita economica e sociale, allo sviluppo del settore dei servizi avanzati e delle attività sportive e ricreative, ad una maggiore attenzione alla qualità dell’ambiente urbano e delle condizioni di vita. Muovendo da tre condizioni particolarmente evidenti nell’area centrale dell’Umbria, riconducibili a: - la formazione di un sistema urbano di ampie dimensioni costituito da una pluralità di centri (fra cui Bastia) incentrato su Perugia, - l’estensione delle direttrici stradali di interesse nazionale ed internazionale (E45, Perugia- Ancona), cui si affianca il potenziamento dell’aeroporto regionale di S. Egidio, - il rafforzamento dei collegamenti ferroviari FS e FCU, previsto dal Piano Regionale dei Trasporti, il PRG di Bastia persegue anzitutto una maggiore qualificazione dell’abitato, intendendo porre le condizioni per l’insediamento di funzioni di livello superiore, proprie di un’area metropolitana; analogamente, il rafforzamento dell’identità locale ed il miglioramento del sistema viario appaiono, nel Piano, come fattori imprescindibili per lo svolgimento di un preciso ruolo nel sistema regionale. Gli obiettivi che il PRG si propone di raggiungere possono essere così riassunti: 1. porre una soglia alla crescita di Bastia; completare e riqualificare le aree già urbanizzate, evitando nuove espansioni; 2. sviluppare il verde e valorizzare i beni ambientali e culturali; 3. migliorare la mobilità; 4. qualificare l’architettura e l’urbanistica del centro e delle frazioni, attraverso azioni di recupero, ristrutturazione e riorganizzazione;

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5. favorire nuove possibilità di sviluppo economico e di occupazione: la Fiera, le attività produttive leggere, la distribuzione, i servizi per la salute e il tempo libero, il turismo, nuove forme di agricoltura; 6. rafforzare i servizi sportivi, come occasioni di aggregazione per i giovani e per una migliore qualità della vita. Il PRG vigente si qualifica essenzialmente, nelle sue previsioni, per alcune componenti fondamentali: 1. un consistente sistema naturalistico imperniato sui corsi d’acqua che attraversano il territorio comunale (il Chiascio, fino a Costano, ed il Tescio), caratterizzato da ambienti naturali ed attrezzati per le pratiche sportive all’aria aperta e al coperto, spazi per il gioco, integrati da percorsi pedonali e ciclabili; 2. un sistema viario e di parcheggi atto a garantire la fluidità del traffico nel territorio comunale, attraverso scelte riferite al medio-lungo periodo, basate sulla tutela delle aree in cui potranno essere realizzate quelle infrastrutture che dovessero rendersi necessarie; 3. un asse a valle della SS75 e parallelo a questa, a destinazione produttiva, a servizi privati in collegamento con il Centro Fieristico, a funzioni espositive (Umbria Fiere e relative pertinenze) e ad attrezzature sportive (i campi e le attrezzature in loc. Tribbio); 4. le aree centrali del capoluogo – comprendenti il centro storico, piazza Togliatti con la struttura dell’ex-mattatoio, via Roma, via Firenze, le aree di ristrutturazione e recupero degli ex-impianti Purina, Deltafina e delle aree industriali Franchi e Petrini – da riqualificare con variazioni delle destinazioni d’uso, interventi di riorganizzazione della viabilità e della sosta, ristrutturazioni urbanistiche regolate da Piani attuativi di iniziativa pubblica; fa parte di tali azioni, peraltro, la realizzazione di una nuova “porta” della città in corrispondenza dello svincolo “Fiera” sulla SS75, caratterizzata da servizi ed architetture per un’adeguata connessione tra la fiera ed il centro storico; 5. i recenti insediamenti distribuiti intorno al centro storico – Borgo I° Maggio, Villaggio XXV Aprile, S. Lucia, Campiglione – oggetto di riorganizzazione in termini di standard e di accessibilità; 6. il contenimento e la riorganizzazione delle zone periferiche interessate da edificazione (lungo le radiali), la riqualificazione delle frazioni di Bastiola e Costano; la ridefinizione del ruolo di Ospedalicchio, particolarmente interessato dai fenomeni di sviluppo propri del versante perugino (Collestrada, S. Egidio, ecc.), da attuarsi anche mediante limitate espansioni delle aree produttive e di servizio; 7. il contenimento dell’edificazione verso S. Maria degli Angeli, con la riconferma del “parco agricolo” prevista dal Piano Urbanistico Comprensoriale.

3.3 I contesti urbani

Come accennato in precedenza, il capoluogo di Bastia è formato dall’aggregazione di sette entità ben distinte: il centro storico, la Zona Centro, Borgo I° Maggio, Campiglione, Bastiola, Villaggio XXV Aprile e S. Lucia. Delimitato a nord dalla SS147 Assisana e a sud dalla SS75, “tagliato” dalla linea ferroviaria Foligno-Terontola, attraversato longitudinalmente dal Chiascio e trasversalmente dal Tescio, il “sistema centrale” della città riassume componenti urbane eterogenee e di epoche diverse.

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Il centro storico, immerso nella più ampia Zona Centro, è attorniato dagli stabilimenti Franchi e Petrini, due impianti produttivi che occupano aree di grande superficie, ciascuna superiore a quella dello stesso C.S.; a queste, si aggiunge Piazza del Mercato con l’ex Mattatoio, che si frappone tra l’area Petrini ed il tessuto residenziale compatto. Per quanto concerne la suddetta Area Franchi, va precisato che la stessa risulta in dismissione ed è in corso il processo di ristrutturazione urbanistica prevista dal PRG (Zona R2). L’edilizia di completamento (zone “B” del Piano Regolatore Generale) si concentra maggiormente nella Zona Centro e nelle località di S. Lucia e Bastiola, mentre quella di espansione residenziale (zone “C” del Piano) caratterizza, oltre alle fasce di margine della stessa Zona Centro, le località di Borgo I° Maggio e Villaggio XXV Aprile. Attorno al Chiascio si sviluppa un ampio sistema di aree verdi, che interessa con vaste superfici Bastiola e S. Lucia; il “percorso verde” attraversa l’intero capoluogo. Nella cerniera tra Villaggio XXV Aprile e S. Lucia, nonché a Borgo I Maggio, sono collocati alcuni poli significativi per le attrezzature ed i servizi pubblici: troviamo infatti scuole (anche per l’infanzia), spazi rione, centri giovanili, campi di calcetto). Ai fini del mix funzionale, Villaggio XXV Aprile usufruisce dei servizi, e soprattutto delle zone verdi, di S. Lucia. Passando alle frazioni, da ovest verso est, Ospedalicchio è la frazione più prossima al territorio di Perugia, con cui stabilisce rapporti di continuità funzionale per la presenza di un tessuto commerciale che la pone in stretta relazione con Collestrada e Ponte S. Giovanni. L’abitato, localizzato tra la SS75 e l’Assisana, si è sviluppato intorno ad un nucleo antico tuttora individuato come “centro storico”; all’edilizia di completamento si affianca quella di espansione, intramezzata da aree destinate a strutture e servizi pubblici e a zone di verde pubblico che servono anche le vicine frazioni del capoluogo regionale. Rilevanti, per estensione, le zone produttive a ridosso della superstrada, rispettivamente in prossimità del confine con Perugia e dello svincolo stradale in fase di realizzazione. Il territorio di Ospedalicchio è peraltro interessato dall’area di rispetto dell’Aeroporto Regionale di S. Egidio, che nel suolo di Bastia trova una sua porzione, ubicata a nord dell’Assisana ed inserita in un vasto contesto agricolo. Proseguendo dal nuovo svincolo di innesto tra SS75 e Torgianese in direzione est, la SS75 segna, fino all’intersezione con il Chiascio, una demarcazione tra due sistemi sensibilmente diversi tra loro per densità edilizia: sul lato a monte, dopo un ampio tratto di suolo agricolo, l’asse introduce al capoluogo di Bastia con l’abitato del Villaggio XXV Aprile e di S. Lucia; sul lato a valle, individua il sistema insediativo sparso di Cipresso e di S. Lorenzo. Quella di Cipresso – Madonna di Campagna è una realtà che si incentra nel nucleo principale situato a sud della superstrada, in prossimità della nuova strada Torgianese, da cui si dipartono dei sistemi lineari a bassa densità edilizia che attendono una “ricucitura” ed una riqualificazione, e che si ricollegano con l’abitato di Tribbio, nucleo immediatamente a valle della SS75. Il mix funzionale è in questo caso affidato al verde e alle attrezzature sportive di Cipresso, e da ricercarsi essenzialmente nelle ampie aree di verde attrezzato ricadenti nell’attigua frazione di S. Lorenzo (in cui è stata recentemente realizzata la piscina comunale). La frazione di S. Lorenzo si sviluppa nella parte sud-est del territorio comunale compresa tra il Chiascio ed il torrente Cagnoletta, a valle della superstrada; il nucleo principale, dalla geometria a triangolo, è delimitato da via S. Lorenzo, via Atene e via Praga, cui si affiancano, analogamente a

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Cipresso, abitati sparsi dalla configurazione lineare “appoggiati” lungo la viabilità. Di apprezzabili proporzioni è l’area che accoglie attrezzature pubbliche, fruibile anche dall’aggregato di Butine. A sud, Costano può essere considerata, insieme a Ospedalicchio, una delle frazioni principali di Bastia; diversissima dalla prima per configurazione e ruolo urbano, è anch’essa connotata come Ospedalicchio da un proprio centro storico, sebbene di dimensioni estremamente circosrcitte. In ogni caso, l’abitato di questa frazione immersa nella campagna si sviluppa con articolazioni funzionali tra il Chiascio e via F.lli De Rosa, lungo la quale è stato realizzato il nuovo Centro Musicale della città, struttura di livello urbano che si differenzia dalle altre dotazioni di servizi a livello di quartiere. Ampia si presenta, inoltre, la dotazione di verde pubblico che circonda le zone di espansione residenziale a ridosso del Chiascio. Infine, la zona industriale è uno dei sistemi produttivi di maggiore entità presenti in Umbria. Localizzata nella porzione sud-est del territorio di Bastia, compresa tra la SS75 che la delimita a nord, il Chiascio ed il confine comunale con Assisi, ingloba al suo interno la struttura del Centro Fieristico “Ludovico Maschiella”, unica struttura del suo genere nell’intera regione, situata in corrispondenza di uno degli accessi principali alla città.

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4. IL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE DI BASTIA UMBRA: CRITERI GENERALI

Al fine di garantire la salvaguardia ambientale del Comune di Bastia Umbra e di indirizzarne le azioni idonee a riportare le condizioni di inquinamento acustico al di sotto dei limiti di norma, si è proceduto all’elaborazione del Piano di classificazione acustica. In armonia con il dettato normativo di riferimento, l’obiettivo della riduzione dell’inquinamento acustico è perseguito, all’interno del presente Piano, attraverso l’armonizzazione delle esigenze di protezione dal rumore e degli aspetti inerenti alla pianificazione urbana e territoriale e al governo della mobilità. In altre parole, le scelte operate in sede di redazione del Piano di classificazione acustica fanno esplicito riferimento a documenti attinenti alla pianificazione urbanistica (vigente e in itinere) e alla pianificazione dei trasporti. Inoltre, in relazione al quadro normativo, tale Piano pone le basi per affrontare il risanamento attraverso “strategie d’area” piuttosto che secondo una logica d’intervento puntuale. Per definire la proposta di zonizzazione acustica del territorio comunale sono stati seguiti i criteri metodologici fissati dal Regolamento Regionale n.1 del 13/8/2004 (Regolamento di Attuazione della L.R. n.8 del 6/6/2002), in funzione della caratteristiche peculiari del territorio comunale, del materiale e delle relative informazioni disponibili.

I Comuni, infatti, secondo quanto stabilito dall’art.2 del R.R. indicato, provvedono alla classificazione in zone acustiche del proprio territorio sulla base: a) delle destinazioni d’uso, del carico urbanistico e delle infrastrutture previste dagli strumenti urbanistici generali vigenti o adottati; b) dell’effettiva condizione di fruizione del territorio; c) della situazione topografica esistente; d) degli indicatori di valutazione rappresentativi e) delle attività antropiche, ricavati dai dati ISTAT o da altre fonti ufficiali.

In sede di classificazione ai sensi del comma 1 dello stesso Regolamento, i Comuni: a) utilizzano una base cartografica, adottando possibilmente gli stessi rapporti di scala usati negli strumenti di pianificazione urbanistica comunale, indicativa del territorio comunale e dei suoi usi reali, con riferimento alle tipologie di cui alla lettera a), comma 1; b) limitano una eccessiva frammentazione del territorio, ricercando aggregazioni con caratteristiche sufficientemente omogenee; c) utilizzano dati socio-demografici il più possibile aggiornati. Da un punto di vista strettamente operativo, la metodologia adottata prevede anzitutto la definizione delle zone particolarmente protette (Classe I) e di quelle a più alto rischio (Classi V e VI), in quanto più facilmente identificabili in base a specifiche indicazioni di Piano Regolatore Generale; per le classi II, III e IV è stato adottata una metodologia di tipo quali-quantitativo, basata sia sull’assegnazione di punteggi variabili in funzione delle densità di popolazione, di attività artigianali e commerciali e del volume di traffico che sull’assegnazione. Le unità base scelte per le analisi sono le sezioni di censimento ISTAT 2001, per le quali sono disponibili i dati statistici

12 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011 necessari per l’applicazione del metodo. Le infrastrutture stradali e ferroviarie presenti sul territorio comunale sono state infine classificate ai sensi del DPR 30/3/2004 n.142 e DPR 18/11/98 n.459.

In accordo con l’Amministrazione Comunale e sulla base dell’analisi congiunta della cartografia di PRG, si è convenuto di adottare, per la cartografia acustica finale del Piano, gli stessi rapporti di scala usati negli strumenti di pianificazione urbanistica comunale (PRG Parte Operativa in scala 1:5.000 e Parte Strutturale in scala 1:10.000 ai sensi L.R.31/97), ritenendoli adeguati, per i due rapporti di scala usati, ad una omogenea rappresentazione acustica dell’intero territorio ed alla necessità di fornire un buon grado di dettaglio nella compartizione acustica del suolo bastiolo. La cartografia di supporto alla classificazione acustica del territorio comunale si estrinseca in: 1. tavola generale in scala 1:10.000 concernente l’intero territorio comunale di Bastia Umbra; 2. tavola generale in scala 1:10.000 riportante unicamente le fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali ferroviarie come previste da DPR 30/3/2004 n.142 e DPR 18/11/98 n.459; 3. tavola di dettaglio in scala 1:5.000 concernente il centro urbano di Bastia Umbra + zona industriale; 4. tavola di dettaglio in scala 1:2.000 concernente la frazione di Ospedalicchio; 5. tavola di dettaglio in scala 1:2.000 concernente la frazione di Costano; 6. tavola generale in scala 1:10.000 concernente l’individuazione delle aree destinate ad attività rumorose temporanee.

In ottemperanza all’art. 2 comma 2 lettera b) del RR. 1/2004 si è operato per limitare una eccessiva frammentazione del territorio, ricercando aggregazioni con caratteristiche sufficientemente omogenee. Nel corso delle operazioni di zonizzazione sono stati inoltre applicati i seguenti criteri:  le delimitazioni tra le diverse classi acustiche vengono fatte coincidere, ove possibile, con limiti e confini naturali o artificiali quali confini di proprietà, limiti catastali, fossi, fiumi, argini, mura;  il confine tra zone acustiche non attraversa edifici a qualsiasi uso adibiti.

L’art. 2, comma 7 del medesimo R.R. 1/2004, prevede che, in casi particolari, il rispetto dei limiti della classe prescelta possa riferirsi al solo periodo della giornata in cui si ha l’effettiva fruizione della zona assumendo per le restanti fasce orarie i limiti corrispondenti a una diversa classe acustica: nel territorio comunale non sono state individuate situazioni che necessitano di tale distinzione. Inoltre, lo stesso art. 2, comma 8, stabilisce che per le zone con forte fluttuazione turistica stagionale sia possibile l’adozione di due classificazioni del territorio, di cui una valida nel corso della maggior parte dell’anno e l’altra nei periodi di massima affluenza turistica: anche in questo caso non è stata rilevata la necessità di effettuare una doppia classificazione per alcuna zona comunale.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° marzo 1991 assegna ai Comuni il compito di suddividere le varie zone del proprio territorio in sei classi acustiche (Tab. 2.2) in funzione del loro uso prevalente. Per ciascuna delle sei classi, il D.P.C.M. 14/11/97 definisce ai sensi dell’art.2 della L.Q. 447/95 i valori limite di emissione (Tab. 2.4), i valori limite di immissione (Tab. 2.5), i

13 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011 valori di attenzione ed i valori di qualità (Tab. 2.6), distinti per il periodo diurno, dalle 06,00 alle 22,00, e notturno, dalle 22,00 alle 06,00.

CLASSE I Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione; aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. CLASSE II Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. CLASSE III Aree di tipo misto Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione con presenza di attività commerciali ed con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. CLASSE IV Aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. CLASSE V Aree prevalentemente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. CLASSE VI Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. Tab.2: suddivisione del territorio nelle 6 classi acustiche previste dal DPCM 14/11/1997

In applicazione al D.P.C.M. 14/11/97, per ciascuna classe acustica in cui è suddiviso il territorio, sono definiti i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, i valori di attenzione ed i valori di qualità, distinti per il periodo diurno, dalle 06,00 alle 22,00, e notturno, dalle 22,00 alle 06,00. Le definizioni di tali valori sono stabilite dall'art.2 della L.Q. 447/95: Valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa (tab.3);

VALORI LIMITE DI EMISSIONE - LEQ IN dB(A) Classi di destinazione d'uso del territorio Tempi di riferimento diurno (06.00-22.00) notturno (22.00-06.00) I AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE 45 35 II AREE PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI 50 40 III AREE DI TIPO MISTO 55 45 IV AREE DI INTENSA ATTIVITÀ UMANA 60 50 V AREE PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI 65 55 VI AREE ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI 65 65 Tab.3: valori limite di emissione in dB(A)

14 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

Valore limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell'ambiente abitativo e nell'ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori (tab.4);

VALORI LIMITE ASSOLUTI DI IMMISSIONE - LEQ IN dB (A) Classi di destinazione d'uso del territorio Tempi di riferimento diurno (06.00-22.00) notturno (22.00-06.00) I AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE 50 40 II AREE PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI 55 45 III AREE DI TIPO MISTO 60 50 IV AREE DI INTENSA ATTIVITÀ UMANA 65 55 V AREE PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI 70 60 VI AREE ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI 70 70 Tab.4: valori limite di immissione in dB(A)

Valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla presente legge (tab.5);

VALORI DI QUALITÀ - LEQ IN dB (A) Classi di destinazione d'uso del territorio Tempi di riferimento diurno (06.00-22.00) notturno (22.00-06.00) I AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE 47 37 II AREE PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI 52 42 III AREE DI TIPO MISTO 57 47 IV AREE DI INTENSA ATTIVITÀ UMANA 62 52 V AREE PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI 67 57 VI AREE ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI 70 70 Tab.5: valori limite di qualità in dB(A)

15 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

5. INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE IN CLASSE I

Nella classe I rientrano le aree ospedaliere e scolastiche, le aree destinate al riposo ed allo svago, le aree residenziali rurali, le aree di particolare interesse urbanistico, i parchi pubblici. Non sono state inserite in classe I, invece, le piccole aree a verde pubblico di quartiere e le aree attrezzate ad impianti sportivi e le aree edificate ricadenti in aree naturali protette.

5.1 Zone da ricomprendere in classe I

In accordo con le indicazioni fornite all’art. 3 del R.R. 1/2004, appartengono alla classe I, oltre a quanto in precedenza indicato, i parchi e le riserve naturali istituiti con legge ad eccezione dei centri abitati e delle aree ivi presenti in cui si svolgono attività umane non compatibili con la classe I. Possono essere ricomprese, inoltre, in classe I le aree di particolare interesse storico, artistico, architettonico e paesistico ambientale nonché le aree verdi non utilizzate a fini agricoli, inclusi i parchi pubblici urbani1. Come stabilito dall’art. 3, comma 2 del R.R. 1/04, le scuole e gli ospedali che non costituiscono corpo indipendente o hanno aree di pertinenza di limitata ampiezza, tale da non poterle configurare quali veri e propri poli scolastici o ospedalieri, o che sono inseriti all’interno di edifici residenziali o direzionali, sono considerati nella classe corrispondente alla zona circostante, purché non si tratti delle classi V o VI.

5.2 Aree cimiteriali

Secondo il comma 3 dell’articolo 3 R.R., le aree cimiteriali appartengono di norma alla classe propria dell’area circostante, a meno che motivazioni particolari non ne giustifichino l’assegnazione alla classe I. Per tale aspetto, si è ritenuto opportuno recepire pienamente le indicazioni fornite dal Regolamento Regionale, scegliendo di non utilizzare una elevata tutela acustica per tali aree, mediante l’assegnazione di classe I, e di inglobare tali aree nella classi II.

5.3 Scelte operative

In riferimento alle indicazioni menzionate rientrano in classe I le seguenti zone di PRG:

1 Nota: Con la classificazione acustica di cui all’articolo 7 del R.R. 1/04, i Comuni il cui territorio presenti un rilevante interesse paesaggistico-ambientale e turistico hanno facoltà di assumere, per determinate aree, limiti di esposizione al rumore inferiori a quelli stabiliti dallo Stato per la classe corrispondente, secondo i seguenti criteri: a) l’interesse paesaggistico-ambientale e turistico deve essere riconosciuto attraverso gli strumenti urbanistici o di pianificazione comunali, ovvero attraverso specifici atti regionali o provinciali; b) la riduzione dei limiti non si applica di norma alle aree la cui destinazione d’uso è prevalentemente o esclusivamente industriale; c) la riduzione dei limiti può essere circoscritta a determinati periodi dell’anno ed a porzioni di territorio ridotte rispetto a quelle individuate con la zonizzazione; d) i limiti di esposizione assunti in queste aree non possono comunque essere inferiori ai valori di qualità stabiliti dallo Stato per la corrispondente classe di territorio».

16 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

F: attrezzature scolastiche in genere, ambulatori e poliambulatori pubblici, ospedale ad eccezione di quanto indicato in §5.1 V: verde pubblico qualora di notevole estensione (nei casi in cui le aree risultavano di scarsa rilevanza per collocazione o funzione, esse sono state inglobate nella sezione Istat di pertinenza ovvero omogeneizzate alla classe acustica circostante

In ottemperanza all’art.2, comma 4 del R.R. n.1 del 13/8/2004, qualora il territorio comunale presenti aree di particolare interesse paesaggistico - ambientale e turistico, al fine di garantire condizioni di quiete, il Comune può fissare valori di qualità inferiori rispetto a quelli assegnati alla zona nella quale ricadono, in conformità ai criteri di cui all’articolo 8 della L.R. 8/2002. Tale concetto viene ribadito all’art.3 comma 1 del medesimo Regolamento Regionale. Dalle indicazioni fornite all’art.3 del R.R. n.1 del 13/8/2004, appartengono alla classe I i parchi e le riserve naturali istituiti con legge ad eccezione dei centri abitati e delle aree ivi presenti in cui si svolgono attività umane non compatibili con la classe I. Per quanto concerne la classificazione degli ambiti indicati, secondo le indicazioni fornite dalle perimetrazioni del P.R.G. parte delle aree di verde pubblico urbano ed extra-urbano (parchi pubblici e territoriali) sono state inserite in classe I, trattandosi di zone caratterizzate da particolari valori naturalistici e dalla presenza di un sistema ambientale di particolare pregio. In particolare sono state ricomprese in Classe I le aree del Parco Fluviale dei fiumi Tescio e Chiascio.

17 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

6. INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE IN CLASSE V E VI

Nelle classi V e VI rientrano le aree interessate da insediamenti industriali e produttivi con scarsità di abitazioni (classe V) o prive di insediamenti abitativi (classe VI). Come espressamente identificato dall’art.5 del R.R. n.1 del 13/8/2004, la classe V comprende insediamenti di tipo industriale-artigianale, con limitata presenza di attività terziarie e di abitazioni. La classe VI è invece attribuita ad aree con forte specializzazione funzionale a carattere esclusivamente industriale-artigianale; in tale contesto vanno compresi anche gli edifici pertinenti all’attività produttiva.

Seguendo le prescrizioni date all’art.5 del R.R.n.1 rientrano in classe V le zone di PRG elencate di seguito:

D1: zone del territorio destinate alla nuova espansione delle attività produttive, produttive turistiche, commerciali, artigianali

D2: zone del territorio destinate al completamento di insediamenti produttivi e/o alla trasformazione di quelli esistenti, al commercio

D3: zone del territorio destinate alla nuova espansione degli insediamenti produttivi e/o al completamento e/o alla trasformazione di quelli preesistenti. C.A.I.: zone del territorio destinate alla nuova espansione degli insediamenti produttivi e/o al completamento e/o alla trasformazione di quelli preesistenti

R2: Area Franchi, è inserita in Classe V l’area nella quale è presente l’officina meccanica, la restante parte è inserita in classe IV

R5: Attività Ziarelli, destinata a rivendita e ricostruzione di pneumatici

R7: IFAG, destinata ad attività di molino

Non risultano aree inserite in classe VI, in quanto le destinazioni d’uso di carattere produttivo previste dal PRG vigente ammettono la realizzazione di minime superfici residenziali destinate all’alloggio per custodia delle aree suddette, determinando il decadimento dei presupposti per l’identificazione delle stesse come aree “esclusivamente industriali”. Particolare disciplina acustica è stata adottata per la Zona Industriale di Bastia Umbra, nell’ambito della quale alcuni comparti, in funzione delle peculiarità acustiche di tali siti e del maggiore grado di omogeneità di tale vasta area, sono stati inseriti in classe V.

6.1 Zone di ristrutturazione urbanistica Per quanto concerne le zone R di ristrutturazione urbanistica, in previsione della dismissione di tali aree e della realizzazione dei mix funzionali previsti, esse verranno declassate acusticamente in funzione della destinazione urbanistica di progetto, attraverso le necessarie varianti al Piano di Classificazione Acustica che saranno attuate al momento delle realizzazioni. Per le zone di ristrutturazione urbanistica già normate dal P.R.G. e di imminente attuazione, si riportano di seguito le future classi acustiche, che entreranno in vigore all’atto dell’approvazione dei rispettivi Piani Attuativi:

R2 Area Franchi: tale area avrà destinazione prevalente a servizi pubblici, privati, residenza e commercio e sarà inserita interamente in Classe IV;

18 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

R5 Attività Ziarelli: tale area diverrà una zona per attrezzature e servizi privati FP e sarà inserita in Classe IV;

R7 IFAG: tale area diverrà una zona di espansione residenziale C3; questa area, insieme con la fascia cuscinetto di classe IV che la circonda, sarà uniformata al territorio circostante inserendola in Classe III. Al momento tali aree rimangono in Classe V per non compromettere il normale svolgimento delle attività che ancora insistono in esse e sono state evidenziate in cartografia per mezzo di opportuni segni grafici.

19 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

7. INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE DI CLASSE II, III E IV

7.1 Metodologia prevista per l’applicazione del metodo quantitativo

Come specificato all’art. 4 del R.R. n.1 del 13/8/2004, per l’attribuzione delle classi II, III e IV, di cui alla tabella 1, è stato necessario considerare i seguenti parametri di valutazione: a) la densità di popolazione; b) la densità di esercizi commerciali, attività terziarie ed attività artigianali, riunite in un unico indicatore per mancanza di dati disgiunti in corrispondenza di ogni sezione; c) il volume di traffico stradale. I parametri sopraindicati vengono valutati, secondo criteri che risultino appropriati alle caratteristiche della realtà territoriale da analizzare, in bassa, media ed alta densità e possono assumere i seguenti pesi: a) 0 per densità nulla; b) 1 per bassa densità; c) 2 per media densità; d) 3 per alta densità. Solo per il parametro riferito alla densità di popolazione, si indicano le seguenti soglie orientative: a) bassa densità di popolazione quando è inferiore a cinquanta abitanti per ettaro; b) media densità di popolazione quando è compresa tra cinquanta e duecento abitanti per ettaro; c) alta densità di popolazione quando è superiore a duecento abitanti per ettaro. Fatto salvo quanto previsto ai successivi punti, le zone nelle quali la somma dei pesi è compresa tra 1 e 3 vengono definite di classe II, quelle nelle quali la somma dei pesi è compresa tra 4 e 6 vengono definite di classe III, mentre quelle nelle quali la somma è compresa tra 7 e 9 vengono definite di classe IV, come esemplificato nell’allegato B del R.R. n.1 del 13/8/2004 di seguito riportato.

ASSENZA BASSA MEDIA ALTA PUNTEGGI Parametri 0 1 2 3 PARZIALI A) Densità di popolazione (numero di abitanti) B) Densità di esercizi commerciali (numero di abitanti per

esercizio commerciale) C) Densità attività artigianali (Superficie occupata su

superficie totale) D) Volume di traffico

SOMMA TOTALE PUNTEGGI:

PUNTEGGIO OTTENUTO CLASSE DI INSERIMENTO Da 1 a 3 II Da 4 a 6 III Da 7 a 9 IV Allegato B del R.R.n.1 del 13/8/2004

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7.2 Assegnazione delle classi II, III e IV con metodo quantitativo

Per la corretta assegnazione delle classi II, III e IV, i dati a nostra disposizione hanno riguardato:  Popolazione totale suddivisa per aree di censimento (dati ISTAT 2001);  Numero di aziende e numero di addetti di attività commerciali, terziarie ed artigianali suddivise per codice ATECO e aree di censimento (dati ISTAT 2001);  Classificazione ai sensi del Nuovo Codice della Strada della viabilità urbana ed extra- urbana esistente;  Volumi di traffico veicolare sulla viabilità comunale (dati presunti o stimati dagli strumenti urbanistici a nostra disposizione ed in funzione della classificazione della viabilità ai sensi del D.Lgs n.285/92). Va specificato che al momento dell’elaborazione del Piano di Classificazione Acustica 2007 non era disponibile la suddivisione delle attività secondo i codi ATECO. Tale suddivisione, ora disponibile, ha permesso di suddividere le attività tra commerciali e artigianali. I valori degli intervalli della densità di popolazione sono stati ricavati in base alle specifiche disposizioni fornite dal R.R. (art.4, comma 3), quelli delle densità delle attività commerciali ed artigianali sono stati individuati attraverso il calcolo dei percentili 33° e 66°, attribuendo densità bassa per quei valori inferiori al valore del 33° percentile, media quando questa veniva compresa tra i valori del 33° e 66°, alta quando i valori delle osservazioni risultavano superiori al valore del 66° percentile. Anche in questo caso va specificato che, mentre nel 2007, a causa dell’assenza di dati a disposizione, il parametro utilizzato per classificare la densità di attività era il numero di residenti su sezione per esercizio commerciale/artigianale, è stato ora possibile utilizzare due parametri differenti per le due tipologie di attività:  per le attività artigianali si è usato il rapporto tra il numero di addetti delle attività insistenti nella sezione e la superficie della sezione (in ettari);  per le attività commerciali si è usato il rapporto tra il numero dei residenti e il numero di attività commerciali presenti nella sezione. In assenza di dati completi ed omogenei rilevati in situ per l’intera maglia infrastrutturale del Comune, non è stato possibile individuare intervalli di densità per il traffico veicolare, ma è stato assegnato direttamente il punteggio parziale (da 0 a 3), sulla base di valutazioni inerenti tipologia di strada e classificazione della viabilità che interessa ciascuna sezione di censimento (Tab .6), dati opportunamente integrati, qualora disponibili, con i flussi orari rilevati per alcuni dei principali assi viari del territorio comunale. La tabella 7 riporta il foglio excel utilizzato per l’assegnazione delle classi acustiche II, III e IV alle 54 zone ISTAT. Nell’ultima colonna è riportata anche l’assegnazione effettuata nell’ambito del Piano di Classificazione Acustica 2007: si può notare come, nonostante allora si disponeva di dati meno completi di quelli attualmente in possesso del Gruppo di Lavoro, i risultati ottenuti sono pressoché identici. La suddivisione del territorio comunale nelle 54 sezioni di censimento e la relativa assegnazione nelle classi II, III e IV attraverso il metodo quantitativo è riportata in fig. 2.

21 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

Dalla figura 2 si nota come attraverso taale metodo in Classe II ricadano soolo grandi aree a prevalente uso agricolo, che sono state più correttamente riportate in Classe III. Per tale motivo non risultano residenze localizzate in Classe II.

Densità

Punteggio

Assenza Bassa Media Alta Parametri 0 1 2 3

A) Densità di popolazione (numero di 0 0-50 50-200 >200 abitanti per ettaro)

B) Densità di attività artigianali (numero di 0 0-0,757 0,757-2,898 >2,898 addetti per ettaro) C) Densità di esercizi commerciali/artigianali (numero di residenti su sezione per 0 0-9,211 9,211-18,695 >18,695 esercizio commerciale) Criterio quali- Criterio quaali- Criterio quali- D) Volume di traffico 0 quantitativo quantitativo quantitativo Tab.6: Range di valori individuati per l’assegnazione dei punteggi parziiali

Fig.2: il sistema delle 54 sezioni di censimento ISTAT sul Comune di Bastia Umbra (Legenda: Classe II in giallo, Classe III in arancione e Classe IV in rosso).

22 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011 e . sez o.18400 Tot. 54 53 52 51 44 50 48 47 46 45 43 42 41 40 32 24 16 15 10 34 33 31 30 29 28 27 26 25 23 22 21 20 19 18 17 14 13 12 11 7 6 5 4 3 2 9 8 1 0 03,600035039,3 EI 141287AT 01,20 EI 10 8 7 2 7 1 1 MEDIA BASSA 2 12,52500 BASSA 40,11111 79,50000 40 MEDIA 9 4 17,00000 3 11 2 2 ALTA 1 MEDIA 4,1722827 MEDIA 1,0054015 2,3263562 21 BASSA 2 9 0,5318439 5 53 2 2 13 3 3 2 3 2 2 2 MEDIA 1 MEDIA 99,539 MEDIA 181,475 BASSA 82,198 5,033 1,877 1,989 3,869 0,05033 0,01989 99,653 0,03869 50332,16 19892,55 0,99653 501 38687,11 361 996532,98 318 187 5 183,041844584032BSA1276 ,400 AS 11,55 EI 6 4 6 2 1 1 MEDIA BASSA 14,45455 BASSA 26,14286 55,66667 11 7 3 1 1 1 BASSA 0,1490909 BASSA 0,0102519 BASSA 62 0,0266979 5 13 7 4 3 2 1 3 1 1 BASSA 1 BASSA 0,382 BASSA 0,375 415,854 0,343 4,15854 487,713 486,929 4158537,20 4,87713 159 4,86929 4877130,13 183 4869289,57 167 6 9703 ,97 9043,1 AS 26 ,090 LA3 2 3 3 ALTA MEDIA 3,3029201 ALTA 1,7627298 ALTA 63 4,6264845 3,627875 41 49 46 22 13 18 17 2 3 2 3 1 1 2 BASSA 2 BASSA 34,812 MEDIA 19,949 MEDIA 61,749 19,074 54,418 23,259 0,19074 10,591 0,23259 12,680 190740,31 0,10591 232593,79 664 0,12680 105911,95 464 126795,99 654 690 3 27,400286286,2 EI ,869 EI 2 MEDIA 1 1,2886693 8 BASSA 0,2879356 6 5 2 5 3 MEDIA 1,0822713 1 2 14 MEDIA 2 3 1 8 69,427 MEDIA BASSA ALTA 6,208 1,9273825 2 19,69128 7,486 3 45 0,06208 800 17,365 62079,54 ALTA 14 1 431 0,17365 52 4,4628887 173649,94 BASSA 50 130 2 24,970 3 12 12,936 1 0,12936 1 3 129357,58 BASSA 323 BASSA 30,881 5,046 2 23,348 40,627 0,23348 MEDIA 0,40627 233477,27 56,589 406271,21 721 205 11,204 0,11204 112035,06 634 2 82,600831836,2 EI 11 ,576AT 3 2 ALTA MEDIA 2,8406068 8,452746 44 16 22 11 3 3 2 2 MEDIA MEDIA 51,260 67,622 15,490 1,893 0,15490 0,01893 154896,48 18928,76 794 128 9 9232 ,92 9181,3 AS 11041908AT 3 2 3 ALTA 2 MEDIA 4,1197008 3 0,8259113 ALTA 1 2 120 34 MEDIA 13,483611 ALTA 2 2,8902064 650 BASSA 2 MEDIA 21 4,3381228 55 0,2078337 11 1,1079557 60 MEDIA 1 43 36 MEDIA 3 2,4785483 2 3 18 1,5001298 3 39 11 1 BASSA 1 52 18 0,3404151 3 3 MEDIA 3 0,9469177 3 12 1 BASSA 8 BASSA 2 10 1 0,6345957 21 0,6850006 2 2 3 ALTA BASSA 1 32 11 BASSA 3 3 2 3,3639006 1 10,231 2 3 4 1 BASSA 20,429 ALTA 1 34 12 1 29,128 BASSA 1 6 MEDIA 9,6884713 4,833 41,167 MEDIA BASSA 1 2,6381325 1 37,362 0,29128 BASSA BASSA 1,2322634 3 542 13 1 BASSA 34,488 0,41167 48,207 0,5511437 3 41 291283,29 23,483 17 19,030 BASSA 3 7,898 411666,46 298 0,48207 13 13,831 72 BASSA 1 841 24,722 0,19030 32,492 3 14 1 482066,72 13,242 0,13831 14,435 8 1 190297,83 233 0,32492 15,735 BASSA 7 1 138308,67 711 3 0,14435 34,664 BASSA 324922,73 477 14,553 0,15735 3 BASSA 2 144346,17 763 21,509 0,34664 BASSA 2 157350,17 114 13,664 23,501 2 346636,66 389 26,590 MEDIA 22,177 1 459 0,23501 50,426 2 73,115 0,22177 16,058 1 235007,17 BASSA 0,50426 1 221772,18 342 0,16058 MEDIA 10,107 2,878 504258,09 477 BASSA 160583,80 689 51,283 0,10107 BASSA 427 49,218 55,943 101073,14 770 26,582 15,541 739 0,55943 13,796 0,15541 23,587 559427,78 0,13796 155412,97 161 0,23587 137957,52 797 235873,16 679 627 4 23,600245248,6 EI 84 ,101 LA3 ALTA 7,8190616 41 18 3 2 MEDIA 84,865 5,244 0,05244 52435,96 445 Totale 719226 ,92 8,2 ,9 AS ,241 AS ,50 EI 5 3 3 2 1 0 MEDIA 9,25000 BASSA ASSENTE 0,00000 19,00000 4 0 2 1 1 0 BASSA ASSENTE 0,0264514 BASSA 0,026079 0 5 8 0 1 2 0 1 1 1 1 1 BASSA 1 BASSA 0,196 BASSA 0,163 189,026 30,811 1,89026 306,760 1890262,66 1,233 3,06760 37 3067603,12 0,01233 50 12333,20 38 1119,801101,8 ,2 AS 1342,233AT 60670AT 10 3 ALTA 0,68750 16 3 ALTA 20,026353 304 11 3 1 BASSA 0,725 15,180 0,15180 151799,98 11 15822 ,58 ,8 658BSA11220345BSA1 BASSA 0,36435 2 2 1 1 BASSA 16,578 5,489 0,05489 54892,28 91 5103,101031,3 ,5 AS 6 0128 LA3 ALTA 20,102383 262 4 2 1 BASSA 1,151 13,033 0,13033 130332,81 15 64,000654650,000 0,000 4,615 7,969 0,04615 0,07969 46149,40 79685,58 0 0 3 ALTA 4,4673417 52 2 3 1 BASSA 0,515 11,640 0,11640 116400,32 6 Estensione Estensione 215011,45 ,6+72,72 2757,229 27,57229 2,76E+07 (mq) (mq) Estensione Estensione ,10 1513,1 AS 52 ,577 EI 2 MEDIA 1,2557471 27 15 3 1 BASSA 35,812 21,501 0,21501 (Kmq) Estensione Estensione (ha) popolazione popolazione Densità di (ab/ha) A A SNE00000ASNE0 ASSENTE 1 0 BASSA 0,1254932 0 1 0 1 0 0 0 0 SSENTE SSENTE popolazione Punteggio Punteggio Tab.7: Punteggio Punteggio veicolare traffico traffico Fo g lio excel n° a. a. n. addetti addetti n. p er l’individuazione delle Classi II delle er l’individuazione a.a. Densità att att Densità artigianali Artigianali Punteggio Punteggio att. n° e. c. n° e. , III e IV 111 175 47 36 45 35 31 18 43 22 28 25 19 18 33 16 30 43 22 47 59 49 25 29 50 58 48 72 96 3 3 3 7 0 6 6 4 commerciali 8689MDA28 4 7 2 7 1 7 6 MEDIA 1 8 BASSA 1 18,68889 8 2 43,33333 7 BASSA 2 BASSA 2 22,93548 5 MEDIA 2 26,50000 7 MEDIA 2 17,74419 6 MEDIA 16,28571 6 MEDIA 2 17,68182 7 MEDIA 1 16,39286 10 1 12,92000 6 MEDIA 1 BASSA 1 18,00000 BASSA 2 26,50000 9 BASSA 1 20,87879 6 BASSA 26,68750 5 MEDIA 25,66667 10 BASSA 2 17,18605 1 32,77273 9 1 8 MEDIA 2 BASSA 16,26531 BASSA 1 27,16000 MEDIA 2 21,62069 12,68000 BASSA MEDIA 21,33333 11,44828 ( esercizi Densità Densità ,00 SET 0 10 1 10 0 3 0 10 3 ASSENTE ASSENTE 0,00000 ALTA 0,00000 ALTA 3 9,17021 8,27778 ALTA 6,65714 3 0 ASSENTE 10 0,00000 10 3 3 10 ALTA ALTA 4,36170 8 2,72881 3 10 11 10 ALTA 9 2 3 11 7,15315 3 3 MEDIA ALTA 3 9,66667 ALTA 3 9,08333 ALTA 7,18750 ALTA 1,00000 ALTA 3,75000 2,54286 metodo commerciali Punteggio Punteggio esercizi punteggi ∑

INSERIMENTO CLASSE CLASSE VIV IV VIV IV VIV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV III IV IV IV IV IV VIV IV IV IV IV IV IV IV I III III IV III III III III III I III III III III I IV III I III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III II II II II II III II II II II III II Class 2007

23 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

7.3 Assegnazione diretta delle classi II, III e IV con metodo qualitativo

Di seguito viene riportato l’elenco, utilizzato per la redazione del metodo qualitativo, di tutte quelle destinazioni d’uso che, in base al Regolamento regionale, vanno inserite in classe II, III, IV, in accordo con quanto stabilito all’art. 4, commi 5,6,7 del R.R. 1/2004:  Le zone rurali in cui si fa uso costante di macchine agricole operatrici sono inserite nella classe III.  Le zone con piccole industrie e/o attività artigianali, le zone con presenza di poli di uffici pubblici, istituti di credito, quartieri fieristici ed altre attività di terziario, di centri commerciali, ipermercati ed altre attività commerciali, comunque caratterizzate da intensa attività umana, sono inserite nella classe IV.  Gli insediamenti zootecnici di grandi dimensioni, i caseifici, le cantine, gli zuccherifici e gli altri stabilimenti di trasformazione del prodotto agricolo sono considerati attività produttive e le zone su cui insistono devono essere inserite in una classe non inferiore alla IV. Il R.R. 1/2004 prevede altresì che i Comuni eseguano, al fine di verificare la congruità della classificazione, un’analisi critica del risultato ottenuto della somma dei punteggi con il metodo quantitativo, in particolare nel caso di bassa densità della popolazione residente. Qualora l’applicazione dei criteri dovesse produrre una classificazione non adeguatamente rappresentativa della realtà del territorio, il Comune può ricorrere ad altri criteri di classificazione. I Comuni, in sede di zonizzazione, sono comunque tenuti ad evitare microsuddivisioni e a rendere coerente la delimitazione delle varie zone, secondo la tipologia prevalente del territorio, tenendo però conto che una eccessiva semplificazione potrebbe portare ad aggregazioni troppo vaste e poco rappresentative. In base all’utilizzo del metodo qualitativo sono state individuate in primo luogo quelle zone rispondenti alle definizioni appena elencate; successivamente basandosi sul metodo quantitativo, si sono ricavate le classi delle restanti zone.

L’applicazione del metodo qualitativo ha determinato l’assegnazione delle classi esposte di seguito.

Classe II: F: aree / attrezzature cimiteriali: assegnazione discussa al §5.2

Classe III

E1: zone agricole di pregio, zone di particolare interesse agricolo di cui all’art.9 delle NTA allegate alla L.R.52/83

E1-Cv : zone agricole di pregio, con possibilità di attività estrattive

E2: zone agricole di rispetto urbano, zone che per la loro contiguità o immediata vicinanza ai centri abitati non partecipano né alla categoria formale e di funzionamento dell’edificato urbano, né a quella dell’agricoltura intensiva

Ec: zone agricole compromesse

E3: parco agricolo, zona intermedia tra i bordi delle due realtà di S.M.degli Angeli e Bastia Umbra

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E4: zone agricole di rispetto fluviale, zone di rispetto per le quali la salvaguardia è necessaria al mantenimento di un corretto rapporto tra i corsi d’acqua ed i terreni agricoli adiacenti

Classe IV P: zone a parcheggio pubblico se di dimensioni rilevanti F: attrezzature comunali e similari, piccoli impianti sportivi di quartiere, struttura per la difesa civile, impianti tecnologici in genere (es.depuratore, impianti smaltim.rifiuti, distrib.carburanti etc.)

Fp: centri commerciali e direzionali (Fpb), alberghi pensioni e ristoranti (Fpb-Fpc), sale per spettacoli (Fpb), centri culturali, luoghi di divertimento in genere (Fpb), attività sportive, parcheggi, autorimesse ed autosilos, campeggi ed attrezzature similari,stazioni di servizio e relativi servizi accessori (Fpd) VA: verde pubblico attrezzato, zone destinate a verde pubblico attrezzato per attività sportive e ricreative sia al coperto che all’aperto

VpA: verde attrezzato privato, zone destinate a verde privato, attrezzate per attività sportive e ricreative all’aperto

R1: area ex Deltafina, mix funzionale connotato da prevalente destinazione a servizi pubblici e privati (area commerciale)

R4: attività Coletti

R6: P.zza del Mercato In accordo con l’Amministrazione, tali aree sono state assegnate alla classe IV per l’intensa attività umana presente in queste zone.

L’adozione del metodo quali-quantitativo porta inevitabilmente ad una suddivisione del territorio non sempre omogenea e rispondente ai requisiti di uniformità prescritti dal R.R. n.1; pertanto, laddove è stata rilevata una frammentazione acustica del territorio derivante da una compartimentazione non congruente tra metodo qualitativo e metodo quantitativo in zone a destinazione d’uso omogenea, si è proceduto all’accorpamento di aree limitrofe nella medesima classe acustica, privilegiando in ogni caso le forme di tutela del territorio dall’inquinamento acustico.

25 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

8. CLASSIFICAZIONE DELLA VIABILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO

8.1 Il sistema regionale della mobilità e delle infrastrutture di trasporto

Per quanto attiene alla rete viaria, il territorio è attraversato da un asse principale (SS75), classificato dal PUT (Carta n. 33) “di interesse regionale”, che collega Foligno a Perugia, cui si affiancano la 147 Assisana ed il tracciato della linea ferroviaria Foligno-Terontola. Tra i “nodi della rete viaria regionale” compare Ospedalicchio, unico all’interno del territorio comunale (quelli contermini risultano essere: Collestrada ad ovest, in Comune di Perugia, e Santa Maria degli Angeli ad est, in Comune di Assisi). Il comune di Bastia risulta inoltre inserito in uno degli 11 ambiti di razionalizzazione della mobilità individuati dal PUT nell’intera regione: tale ambito coinvolge i comuni di Bastia e di Assisi, comprendendo al suo interno la previsione di un centro merci, di un centro di interscambio regionale e di impianti fissi per la mobilità, concentrati tra Assisi e Santa Maria degli Angeli. Lo “sviluppo dell’intermodalità e della logistica per favorire la mobilitazione ottimale delle merci” costituisce peraltro un obiettivo specifico del Patto per lo sviluppo dell’Umbria, che nell’ambito dell’azione strategica “Potenziamento dei fattori di sviluppo economico e di competitività” inserisce la previsione di piastre logistiche nei centri di Città di Castello, Foligno e Terni. Nella stessa azione strategica del Patto si inquadra l’intervento “Legge Obiettivo – Nodo di Perugia”, finalizzato alla soluzione dei problemi del traffico connessi all’intersezione E45 – SS75 in corrispondenza di Collestrada.

Il quadro regionale (o, meglio, interregionale) delle infrastrutture stradali è altresì interessato dalla definizione, tuttora in corso, del “Quadrilatero Umbria-Marche” ai sensi della Legge Obiettivo n. 443/2001. La prevista realizzazione dei due assi trasversali a scorrimento veloce SS76 Val d’Esino e SS77 Foligno – Val di Chienti trova, nel versante umbro, la sua “chiusura” nella SS75 Foligno – Perugia. Tra i criteri innovativi dell’intervento, vi è l’inquadramento metodologico, che prevede l’abbandono della logica dei microlotti in favore di un sistema di rete impostato su un Piano di Area Vasta (PAV); tale strumento, mediante il quale si definiscono le aree di maggiore ricaduta dei benefici dell’opera, si configura come modello di attuazione di interventi infrastrutturali in collaborazione tra settore pubblico (centrale e locale) e settore privato, utilizzando le potenzialità dei mercati finanziari. Il progetto “Quadrilatero” prevede, tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004, la definizione della progettazione tecnica e del business-plan definitivo con co-finanziamento del territorio, nonché il finanziamento pubblico ex Legge Obiettivo.

8.1.1 La viabilità nel territorio comunale Come accennato in precedenza, Bastia si innerva sulle infrastrutture viarie, che sono la spina portante del suo territorio.

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Questa componente è peraltro destinata ad opere di potenziamento, razionalizzazione e riqualificazione, che si rendono necessarie in vista delle nuove arterie principali di prossima realizzazione nella fascia dei comuni compresi tra Foligno e Perugia, uniti dalla SS75 e dalla ferrovia Foligno-Terontola. Il potenziamento dell’Aeroporto Regionale di S. Egidio, unitamente alle esigenze proprie di un migliore collegamento con il comune di Torgiano, ha determinato l’esigenza di migliorare la viabilità longitudinale che attraversa il territorio di Bastia all’altezza dell’abitato di Ospedalicchio, con la realizzazione di un nuovo svincolo sulla superstrada: tale previsione sottolineerà ulteriormente la distinzione tra i contesti urbani di Ospedalicchio e di Cipresso, assicurando, a nord della SS75, un adeguato raccordo con l’aeroporto. L’innesto della Perugia-Ancona (realizzata per il tratto Pianello-Collestrada, in corso di realizzazione nel territorio marchigiano e nel tratto umbro compreso tra Fossato di Vico e Pianello) nel cosiddetto “nodo di Perugia” a Collestrada, e della nuova SS77 Val di Chienti a Foligno, fanno ipotizzare un ulteriore carico di traffico in quest’area, con una probabile ricaduta sul comune di Bastia: la saturazione delle previsioni insediative nella porzione compresa tra la SS75 e la ferrovia Foligno-Terontola. In questa ottica, va senz’altro valutata positivamente la previsione dei tre sottopassi ferroviari di prossima realizzazione, di cui uno all’intersezione con la nuova Torgianese all’altezza della zona produttiva di Ospedalicchio, che consentirebbe l’eliminazione dell‘attuale passaggio a livello sull’Assisana, e gli altri due nel capoluogo, nelle intersezioni della linea FS con via Firenze, Via S, Rocco e via Irlanda, atti a migliorare il collegamento tra le due parti della citta. A questi va aggiunto il sottopasso già realizzato tra tra Borgo l° Maggio e Zona Centro E’ inoltre da segnalare il completamento della "Rivierasca", ovvero della viabilità urbana parallela al Chiascio per il tratto a ridosso della stazione ferroviaria, al line di catalizzare i flussi automobilistici all’esterno del centro previsto nel piano di ristrutturazione urbanistica dell’area ex officine Franchi.

8.2 Classificazione acustica delle infrastrutture stradali

8.2.1 Scelte operative La classificazione della rete stradale è stata effettuata, nel rispetto dell’articolo 2, comma 2 del Nuovo Codice della Strada (D.Lgs 30/4/1992 n.285) [8], delle norme del Consiglio Nazionale delle Ricerche e delle Direttive del Ministero dei Lavori Pubblici, per la redazione dei Piani Urbani del Traffico, ed è la seguente. TIPO a) autostrade, la cui funzione è quella di rendere avulso il centro abitato dai problemi del traffico di attraversamento, che non ha interessi specifici con il centro medesimo in quanto ad origine e destinazione degli spostamenti. Per definizione si tratta di strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all'utente lungo l'intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione.

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TIPO b) strade extraurbane principali: strade a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati, contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione. TIPO c) strade extraurbane secondarie: strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine. TIPO d) strade urbane di scorrimento, le cui funzioni, oltre a quelle precedentemente indicate per le autostrade nei riguardi del traffico di attraversamento e del traffico di scambio, da assolvere completamente o parzialmente nei casi rispettivamente di assenza o di contemporanea presenza delle autostrade medesime, sono quelle di garantire un elevato livello di servizio per gli spostamenti a più lunga distanza propri dell’ambito urbano (traffico interno al centro abitato). Per definizione si tratta di strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate. TIPO e) strade urbane di quartiere, con funzioni di collegamento tra settori e quartieri limitrofi o, per i centri abitati di più vaste dimensioni, tra zone estreme di un medesimo quartiere (spostamenti di minore lunghezza rispetto a quelli eseguiti sulle strade di scorrimento, sempre interni al centro abitato). In questa categoria rientrano, in particolare, le strade destinate a servire gli insediamenti principali urbani e di quartiere (servizi, attrezzature, ecc.), attraverso gli opportuni elementi viari complementari. Sono ammesse tutte le componenti di traffico, compresa anche la sosta delle autovetture purché esterna alla carreggiata e provvista di apposite corsie di manovra. Per definizione si tratta di strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata. TIPO f) strade locali, a servizio diretto degli edifici per gli spostamenti pedonali e per la parte iniziale o finale degli spostamenti veicolari privati. In questa categoria rientrano, in particolare, le strade pedonali e le strade parcheggio; su di esse non è comunque ammessa la circolazione dei mezzi di trasporto pubblico collettivo. Per definizione, a tale categoria appartengono le strade urbane od extraurbane opportunamente sistemate ai fini di cui al comma 1 del D.Lgs n.285 del 30/4/1992, non facenti parte degli altri tipi di strade sopraelencate.

Il Decreto sulle Strade 30/3/2004 n.142 introduce il concetto di Fascia di pertinenza acustica, da intendersi come striscia di terreno misurata in proiezione orizzontale, per ciascun lato dell’infrastruttura, a partire dal confine stradale, per la quale il presente decreto stabilisce dei limiti

28 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011 di immissione del rumore; le infrastrutture stradali vengono distinte in strade di nuova realizzazione e strade esistenti ed assimilabili, rispettivamente normate dai criteri riportati nelle tabelle 8 e 9 seguenti.

Tab.8: fasce di pertinenza acustica e limiti di immissione per strade di nuova reaalizzazione

Tab.9: fasce di pertinenza acustica e limiti di immissione per strade esistenti ed assimilabili

29 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

Su richiesta dell’Amministrazione comunale, nell’ambito della zonizzazione è stata omessa a livello grafico l’assegnazione della fascia di pertinenza acustica per tutte le strade urbane di quartiere, interquartiere e per le strade locali (rispettivamente tipo e) ed f) della classificazione), prevista con 30 m. di estensione ed all’interno della quale l’Amministrazione stessa è chiamata a definire i limiti acustici diurni e notturni, in accordo con quanto stabilito dal DPCM 14/11/1997 e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree urbane, come rimarcato dall’art.6 comma 1, lettera a) della Legge Quadro n.447/95. L’inserimento a livello grafico di suddette fasce avrebbe senz’altro compromesso la corretta lettura della zonizzazione del territorio comunale, data la notevole presenza di strade di tale classificazione, in particolar modo sull’area urbana della città di Bastia Umbra. Per tali infrastrutture resta in ogni caso valido quanto stabilito dal DPR 30/4/2004 n.142. Laddove non specificato diversamente, i limiti previsti all’interno delle fasce di pertinenza delle strade e) ed f) devono considerarsi conformi a quelli previsti dalla zonizzazione acustica.

Durante il lavoro di zonizzazione si possono verificare le seguenti condizioni:  strada con valore limite di zona ad essa corrispondente più basso rispetto a quello della zona attraversata: la strada viene classificata nella stessa classe della zona circostante;  strada posta tra due zone a classificazione acustica differente: la strada viene inserita nella classe con il valore limite di zona più elevato;  strada con valore limite di zona più elevato rispetto a quello della zona attraversata: devono essere adottati provvedimenti atti a ridurre l’inquinamento acustico in modo da poter attribuire alla strada la stessa classe della zona attraversata.

Ai fini della zonizzazione acustica, le strade meritevoli di fascia di pertinenza acustica ai sensi del DPR n.142/04 sono state trattate graficamente con un retino solido grigio interno alla carreggiata mentre le restanti strade sono state ricondotte alla classe acustica della sezione censuaria di appartenenza.

La viabilità stradale rappresenta la principale rete di infrastrutture del territorio di Bastia Umbra. La principale tra esse è costituita dalla strada statale 75 Centrale Umbra (SS 75) che attraversa l’intero territorio comunale per oltre 6,6 km; l’infrastruttura è classificata come extraurbana principale ed è stata dotata di fascia di pertinenza acustica doppia 100m fascia A + 150m fascia B. Il Comune di Bastia Umbra è attraversato da una Strada Regionale che l’Amm.ne comunale ha classificato come strada extraurbana secondaria (fascia di pertinenza doppia 100m fascia A + 50m fascia B, sottotipo Cb): - la S.R. 147 che collega Ospedalicchio ad Assisi.

Mediante l’Elenco delle Strade Provinciali (aggiornamento Gennaio 2004), sono state classificate acusticamente (seguendo la classificazione fornita dall’Amm.ne Comunale) come strade extraurbane secondarie esistenti e di nuova realizzazione le seguenti strade (fascia di pertinenza doppia 100m fascia A + 50m fascia B, sottotipo Cb oppure singola fascia A 150 m per le nuove realizzazioni):  la nuova strada di collegamento tra l’uscita di Ospedalicchio e l’aeroporto di Sant’Egidio;

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 la Strada provinciale 247_5;  la Strada Provinciale torgianese 400_1 ed il successivo tratto urbano fino all’uscita di Bastia nord;  la strada parallela alla SS 75 nel tratto che va dall’uscita della SS 75 alla zona industriale di Ospedalicchio insieme al sistema di strade della suddetta zona industriale;  I tratti urbani della Strada Provinciale 248 che collegano il capoluogo a Petrignano di Assisi e Tordibetto;  la Strada Provinciale 404 _1 e 404_2.

Sono state classificate acusticamente (seguendo la classificazione fornita dall’Amm.ne Comunale) come strade di scorrimento esistenti e di nuova realizzazione le seguenti strade (fascia di pertinenza singola di ampiezza pari a 100 m in entrambi i casi):  tutte le strade di scorrimento veloce previste dal PRG.  le strade di scorrimento esistenti Rivierasca e Via Gramsci messe a sistema con il prolungamento previsto dal piano relativo alla ristrutturazione urbanistica dell’Area Franchi (R2) fino al quartiere di 25 Aprile per poi ricollegarsi alla SR 147 attraverso via S. Bartolo.

In seguito alla riclassificazione delle infrastrutture stradali eseguita dal Gruppo di Lavoro, si è resa necessaria la modifica di alcune fasce di pertinenza acustica rispetto al Piano 2007. In particolare sono state declassate acusticamente diverse strade prima classificate come extraurbane secondarie (ad es. Via Costa, Via Trecase, Via Sant’Elisabetta, etc..), eliminando per esse le fasce di pertinenza acustica; altre invece hanno subito una modifica di classe (ad esempio da extraurbana secondaria a strada di scorrimento o viceversa).

Secondo quanto prescritto all’art.2 del R.R.n.1, comma 6, le aree confinanti con infrastrutture ferroviarie o aeroporti devono essere congruenti con le caratteristiche acustiche, rispettivamente, delle fasce di rispetto delle ferrovie e dell’intorno aeroportuale.

8.3 Classificazione acustica delle infrastrutture ferroviarie

Il rumore prodotto dal traffico ferroviario è regolato dal D.P.R. 18/11/98 [10]. Il decreto stabilisce le norme per la prevenzione ed il contenimento dell’inquinamento da rumore avente origine dall’esercizio delle infrastrutture delle ferrovie e delle linee metropolitane di superficie, con esclusione delle tramvie e delle funicolari. Le disposizioni elencate si applicano alle infrastrutture esistenti ed a quelle di nuova realizzazione. L’art.3 definisce le fasce di pertinenza a partire dalla mezzeria dei binari esterni, per ciascuno dei due lati nel modo seguente:  per le infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione, con velocità di progetto inferiori a 200 Km/h, è stabilita una fascia di 250 m. La stessa fascia viene poi distinta in due ulteriori fasce: - fascia A: larghezza 100 m, la più vicina all’infrastruttura; - fascia B: larghezza 150 m, più distante dall’infrastruttura;  per le infrastrutture di nuova costruzione, con velocità di progetto superiore ai 200 Km/h, si fissa un fascia di 250 m.

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L’art.4 disciplina le infrastrutture di nuova realizzazione (vmax>200 km/h): i progettisti individuano i corridoi progettuali che meglio tutelino anche i singoli recettori e tutti i recettori presenti all’interno della fascia di pertinenza fissata, ampliando tale fascia a 500 m in presenza di scuole, ospedali, case di cura e case di riposo. Per tali recettori devono essere individuate ed adottate opportune opere di mitigazione sulla sorgente, lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sul ricettore, per ridurre, con l’ausilio delle migliori tecnologie disponibili, l’inquinamento acustico derivante dall’esercizio di tali infrastrutture. L’articolo fissa inoltre i valori limite di immissione all’interno della fascia di pertinenza:  50 dB(A) Leq diurno, 40 dB(A) Leq notturno per scuole, ospedali, case di cura e case di riposo; per le scuole vale solo il limite diurno;  65 dB(A) Leq diurno, 55 dB(A) Leq notturno per gli altri recettori. Il rispetto di tali valori limite e di quelli stabiliti dal DPCM 14/11/97 per le zone esterne alla fascia di pertinenza è verificato con misure sugli interi periodi di riferimento diurno e notturno in facciata degli edifici, ad 1 m dalla stessa, e in corrispondenza dei punti di maggiore esposizione. Qualora non siano tecnicamente conseguibili tali valori, si agirà direttamente sui recettori, assicurando il rispetto dei limiti:  35 dB(A) Leq notturno per ospedali, case di cura e case di riposo;  40 dB(A) Leq notturno per tutti gli altri recettori;  45 dB(A) Leq diurno per le scuole. Tali valori si intendono misurati al centro della stanza, a finestre chiuse, con microfono posto ad 1,5 m dal pavimento.

L’art.5 disciplina, al contrario, le infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione (con vmax<200 Km/h): all’interno della fascia di pertinenza descritta devono essere rispettati i seguenti limiti di immissione del rumore:  50 dB(A) Leq diurno, 40 dB(A) Leq notturno per scuole, ospedali, case di cura e case di riposo; per le scuole vale solo il limite diurno;  70 dB(A) Leq diurno, 60 dB(A) Leq notturno per i recettori interni alla fascia A;  65 dB(A) Leq diurno, 5 dB(A) Leq notturno per i recettori interni alla fascia B. Le modalità di verifica ed i valori limite da assicurare direttamente sui recettori interni o esterni alla fascia di pertinenza sono i medesimi riferiti per l’art.4. L’art.5 stabilisce inoltre che i valori limite espressi devono essere conseguiti mediante l’attività pluriennale di risanamento, attività che dovrà essere attuata all’interno dell’intera fascia di pertinenza per ospedali, scuole, case di cura e di riposo, e all’interno della fascia A, per tutti gli altri recettori. All’esterno della fascia A le attività rimanenti di risanamento sono armonizzate alle norme stabilite dalla Legge Quadro n.447/95. Il P.R.G. vigente, non contempla specifiche aree riferibili alla sede ferroviaria; pertanto, oltre alla definizione delle relative fasce di pertinenza acustica, si è proceduto alla classificazione della sede infrastrutturale vera e propria, ricadente comunque all’interno della prima fascia di pertinenza, mediante l’assegnazione della stessa in classe IV.

Per tale rete infrastrutturale, la zonizzazione di primo tentativo recepisce completamente gli indirizzi forniti dal D.P.R. 459/98, ed assegna all’unica infrastruttura ferroviaria presente nel versante nord del Comune per circa 6,6 km (Ferrovia Foligno-Terontola), le seguenti fasce: - fascia A: larghezza 100 m, la più vicina all’infrastruttura;

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- fascia B: larghezza 150 m, più distante dall’infrastruttura.

8.4 Classificazione acustica delle infrastrutture aeroportuali

Il territorio di Bastia è marginalmente interessato dall’Aeroporto Internazionale dell'Umbria - Perugia - "San Francesco d'Assisi", nuova denominazione data all’aeroporto regionale di Sant’Egidio in seguito al suo potenziamento. Ad oggi l’aeroporto è in fase di ampliamento ed ammodernamento: il progetto per la realizzazione di una nuova aerostazione è stato realizzato dall'architetto Gae Aulenti. L’infrastruttura, classificata dal PUT (Carta n. 35) come punto di collegamento regionale e di accessibilità regionale, interessa direttamente una limitata porzione del suolo comunale alla sua estremità nord-ovest, nei pressi di Ospedalicchio, ed è ubicata in prossimità del nodo viario di Collestrada, in cui trovano confluenza alcune fra le più importanti direttrici stradali dell’Umbria e dell’Italia centrale: la E45 (Terni-Cesena) in direzione sud-nord, il raccordo autostradale Perugia- Bettolle in direzione ovest, la Perugia-Ancona (in fase di realizzazione) in direzione nord-est, oltre alla SS75 Perugia-Foligno, che si innesta con la SS3 Flaminia collegando Spoleto e Terni verso sud. Tali direttrici sono tutte classificate dal PUT come elementi della “rete stradale di integrazione nazionale-europea” e ciò costituisce un rilevante sistema di supporto all’infrastruttura aeroportuale. Riguardo al trasporto aereo, gli scali regionali più prossimi segnalati dal PUT sono: Ancona, Rimini, Forlì, Firenze e Pescara, cui si aggiungono quelli di Bologna e Pisa, classificati come “punti di collegamento comunitari”, e i due aeroporti di Fiumicino e Ciampino, di rilevanza internazionale. L’aeroporto è inserito, come punto di collegamento regionale, anche nello schema di rete transeuropea di Trasporto (TEN), sezione aeroporti, contenuto nella Decisione n. 1692/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 luglio 1996. Raggiungibile da Bastia mediante una breve deviazione della SS75, la superficie totale da esso occupata al momento è di circa 170 ha, con una pista pavimentata lunga 2299 m e larga 45 m, recentemente riqualificata. Le iniziative volte al potenziamento infrastrutturale (tra cui, principalmente, l’allungamento della pista) sancite nella Conferenza di Servizi svoltasi in data 9 settembre 2003, interessano peraltro direttamente il territorio comunale di Bastia riguardo alla realizzazione di una recinzione in corrispondenza del sito vincolato di Ospedalicchio. Lo sviluppo del sistema aeroportuale regionale trova riferimento, nel Patto per lo sviluppo dell’Umbria, negli interventi relativi all’Accordo di Programma Quadro per gli aeroporti, all’individuazione del partner privato specializzato per la società SASE e nelle indicazioni del Piano Regionale dei Trasporti.

Per quanto riguarda le infrastrutture aeroportuali il Decreto Ministeriale 31/10/97 prevede la definizione di 3 zone di rispetto:

- zona A con LVA che deve essere minore di 65 dbA;

- zona B con LVA compreso tra 65 e 75 dbA;

- zona C con LVA che può essere maggiore di 75 dbA.

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Oltre queste zone LVA non può superare i 60 db(A) dove LVA rappresenta l’indice di disturbo da rumore aeroportuale, che a sua volta permette di realizzare la zonizzazione acustica nell’intorno dell’aeroporto stesso. E’ noto che questo descrittore, a seguito della sua formulazione riportata nell’allegato A del DM del 31 ottobre 1997, è un indice cumulativo su base annua in quanto calcolato dalla seguente relazione:  1 N Lvaj   10 log 10 10 dB(A) LVA     N j1  In cui N=21 è il numero dei giorni del tempo di osservazione del fenomeno, corrispondente a tre settimane, ciascuna formata da 7 giorni consecutivi e scelta in modo tale da contenere il numero massimo di movimenti degli aeromobili registrati nei seguenti quadrimestri: 1 ottobre - 31 gennaio,

1 febbraio - 31 maggio, 1 giugno - 30 settembre. Nella relazione LVAj è il valore del livello LVA determinato nell’arco delle 24 ore e conseguentemente, il descrittore LVA cumulativo su base annua è caratterizzato da una risoluzione temporale di 24 ore, a sua volta distinta nei periodi diurno (ore 06÷23) e notturno (ore 00÷06 e 23÷24). Vanno seguite le seguenti indicazioni: - quando le zone confinanti con la zona A sono sedi di insediamenti industriali, commerciali ed artigianali, si attribuisce la classe IV; - si attribuisce la classe III quando non ci sono insediamenti industriali, commerciali o artigianali; - solo in casi in presenza di ospedali,case di cura e scuole si attribuisce una classe minore della III ed in presenza di aree esclusivamente industriali si attribuisce una classe superiore alla IV.

Oltre queste zone LVA non può superare i 60 dbA dove LVA rappresenta l’indice di disturbo da rumore aeroportuale, che a sua volta permette di realizzare la zonizzazione acustica nell’intorno dell’aeroporto stesso. La classificazione acustica delle infrastrutture aeroportuali presenti sul territorio del Comune di Bastia Umbra viene demandata ai Soggetti competenti. La Commissione Acustica aeroportuale risulta insediata dal 2009 ma ad oggi non è stata predisposta alcuna classificazione acustica delle aree di pertinenza aeroportuale, come stabilito dall’art.5 del suddetto Decreto. A seguito di ciò, le aree in questione risultano escluse dalle operazioni di classificazione acustica comunale ed in cartografia la scelta si è tradotta in una vasta area in bianco dello spazio pertinente, coinvolgente il comparto area aeroportuale sopraindicato.

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9. INDIVIDUAZIONE DEI SITI A GRANDE IMPATTO ACUSTICO O ATTIVITA’ TEMPORANEE RUMOROSE

La procedura automatica che porta all’assegnazione delle classi fin qui eseguita deve essere integrata con l’individuazione puntuale di attività identificabili come a grande impatto acustico esistenti o previste. Queste attività, spesso non risultano collocate in zona industriale ed inoltre la procedura automatica di assegnazione delle classi potrebbe portare a classificarle anche in classe II, III o IV. Per tali situazioni, l’Amministrazione Comunale ha fornito esplicita indicazione dei siti ad elevato impatto acustico, al fine di adottare per essi una adeguata classe acustica in previsione di potenziali opere di mitigazione in sede di Piano di Risanamento acustico, così come previsto dal R.R. 13/8/2004 n.1, al Titolo III. Secondo quanto affermato dal R.R. 13/8/2004 n.1, art.11 Titolo IV ed anticipato dai criteri generali del medesimo R.R.(art.2 comma 3), nell’ambito delle operazioni di classificazione acustica i Comuni indicano le aree dove possono essere localizzate attività temporanee quali manifestazioni, concerti, teatri tenda, circhi, luna park e simili. Le aree devono avere caratteristiche tali da consentire il normale svolgimento delle attività senza penalizzare acusticamente le aree dove sono localizzati i recettori vicini, consentendo un agevole rispetto dei limiti di immissione. Per l’individuazione di tali aree si tiene conto anche della rumorosità indotta dagli aspetti collaterali o indotti dalle attività quali il traffico veicolare ed il transito di persone. Le aree non devono comprendere al loro interno insediamenti abitativi, non possono essere identificate all’interno delle classi I e II né in prossimità di ospedali e case di cura. La vicinanza con scuole è consentita nel caso in cui il regolamento comunale di cui al comma 4 vieti la possibilità di svolgere qualsiasi manifestazione in concomitanza con l’orario scolastico. E’ compito dell’Amministrazione comunale verificare caso per caso l’adeguatezza degli interventi, effettuando, in caso di difformità con il reale clima acustico prodotto in tali aree, operazioni di innalzamento o abbassamento della classe indicata. Tali interventi potranno essere giustificati da adeguate misure fonometriche in situ. A tale proposito, l’Amministrazione comunale, sulla base delle situazioni pregresse, riferibili alle richieste per l’autorizzazione allo svolgimento di attività rumorose temporanee, e delle indicazioni fornite dalle Circoscrizioni, ha identificato una serie di aree da destinarsi preventivamente a tale scopo, nel rispetto dei requisiti sopra citati. L’elenco di tali aree è riportato in tabella 10.

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CLASSE DI ATTIVITA’ / UBICAZIONE - ZONIZZAZIONE MANIFESTAZIONE LOCALITA’ (DESTIN.USO ACUSTICA TEMPORANEA PRG’96) PREVISTA

Centro storico Bastia Estate A Classe IV Bastia Umbra

Centro urbano Cinema all’aperto Fpa Classe IV Bastia Umbra

Taverne Centro urbano A/V/P Classe III / IV Festa Patronale Bastia Umbra

Sfilate Centro storico A Classe IV Festa Patronale Bastia Umbra

Sagra della Porchetta Costano Vpa Classe IV

Festa della Primavera Loc.Cipresso Va Classe IV

Festa dello Sport Ospedalicchio F Classe IV

Festa di S.Lorenzo S.Lorenzo F Classe III

Tab.10: Elenco delle attività rumorose temporanee controllate (in rosso sottoposte a disciplina acustica mediante richiesta in deroga, in verde sottoposte a disciplina mediante individuazione preliminare del sito)

Tutte le aree indicate soddisfano i criteri sopra menzionati; per ciascuna di esse sono state predisposte delle Schede Tecniche Informative (Vd. Allegato Tecnico IV) ed una tavola apposita in scala 1:10.000 indicanti la perimetrazione delle stesse mediante opportuna rappresentazione grafica. Il processo di individuazione delle aree suddette è una forma in fieri, in continuo aggiornamento, ogniqualvolta l’Amministrazione ritenga opportuno, a seguito di regolare richiesta da parte della Circoscrizione interessata, destinare nuove ed ulteriori aree del territorio allo svolgimento di eventi rumorosi temporanei, sempre nel rispetto delle norme sopracitate.

36 Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

Rientrano, inoltre, nella classificazione di aree a grande impatto acustico:  le aree esclusivamente industriali, assegnate alla classe V;  le infrastrutture stradali, ferroviarie ed aeroportuali per le quali sono state identificate le opportune fasce di pertinenza acustica ai sensi del DPR 30/3/2004 n.142 (Vd.§8)

Secondo quanto prescritto dall’art.11, comma 4 del R.R., l’Amministrazione è inoltre chiamata a regolamentare i limiti da rispettare entro tali aree, gli orari e le modalità di contenimento delle emissioni rumorose, fermo restando il rispetto dei limiti di zona all’esterno delle aree medesime.

Si riportano di seguito le indicazioni fornite dal R.R. n.1, disciplinanti le autorizzazioni e lo svolgimento per le attività temporanee rumorose:

(Autorizzazioni) 1. Per lo svolgimento nel territorio comunale delle attività di cantiere, nel rispetto dei limiti di orario e di rumore di cui al presente articolo, è necessaria l’autorizzazione da richiedere al Comune competente venti giorni prima dell’inizio dell’attività. 2. La domanda deve essere corredata da una relazione che contenga almeno i seguenti dati: a) durata dei lavori e fascia oraria interessata; b) elenco dei macchinari rumorosi utilizzati per i quali la normativa vigente prevede l’obbligo di certificazione acustica con i rispettivi livelli di emissione sonora; c) accorgimenti tecnici che sono adottati per la limitazione del disturbo; d) pianta dettagliata e aggiornata dell’area interessata con l’identificazione degli edifici di civile abitazione circostanti. 3. Per cantieri la cui attività abbia durata protratta nel tempo il Comune può richiedere che l’impresa proceda, tramite il tecnico competente in acustica ambientale riconosciuto ai sensi dell’articolo 18 della Legge Regionale 8/2002, all’esecuzione di rilevamenti fonometrici atti a verificare il rispetto delle prescrizioni fissate nel provvedimento autorizzatorio. L’esito dei rilievi e le eventuali osservazioni ed indicazioni per una migliore gestione acustica del cantiere, formulate da parte del tecnico stesso, sono tenute a disposizione presso il cantiere per eventuali verifiche da parte degli organi competenti al controllo. I rilievi sono ripetuti con cadenza da stabilirsi, da parte del Comune, nel provvedimento autorizzatorio, in relazione alle varie fasi di avanzamento del cantiere. 4. L’autorizzazione si intende tacitamente rilasciata nei limiti imposti dal presente regolamento se, decorsi venti giorni dalla presentazione, non sono richieste integrazioni o espresso motivato diniego. In caso di cantieri edili di particolare rilevanza il Comune può richiedere la presentazione di una valutazione d’impatto acustico redatta da un tecnico competente nonché un piano di monitoraggio acustico dell’attività di cantiere. 5. Gli interventi aventi carattere di assoluta urgenza sono esonerati dall’autorizzazione. In tali casi il responsabile dei lavori comunica immediatamente al Comune competente tali interventi mediante una relazione tecnica.

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(Manifestazioni) 1. Sono soggette alla presente disciplina le manifestazioni a carattere temporaneo quali i concerti, gli spettacoli, le feste popolari, le sagre, le manifestazioni di partito, sindacali, di beneficenza, le celebrazioni, i luna park, le manifestazioni sportive con l’impiego di sorgenti sonore, amplificate e non, che producono inquinamento acustico, purché si esauriscano in un arco di tempo limitato e/o si svolgano in modo non permanente nello stesso sito. 2. Le manifestazioni ubicate nelle aree individuate dai Comuni ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera a) della l. 447/1995 devono rispettare il limite di settanta (70) dB(A) di LAeq in facciata all’edificio più esposto. Nelle altre aree sono consentite le manifestazioni secondo i criteri ed i limiti di seguito indicati: a) limite in facciata all’edificio più esposto pari a ottantacinque (85) dB(A) di LAeq per le attività all’aperto quali i concerti, con una durata massima di giornate pari a tre e di quattro ore nell’arco della stessa giornata; b) limite in facciata all’edificio più esposto pari a settanta (70) dB(A) di LAeq per i concerti al chiuso e le attività all’aperto quali discoteche o altre attività musicali, con una durata massima di giornate pari a quindici e di quattro ore nell’arco della stessa giornata. 3. Il limite orario è fissato nelle ore 23.00. Al di fuori degli orari indicati per le manifestazioni, devono comunque essere rispettati i limiti di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997. 4. Per lo svolgimento nel territorio comunale delle manifestazioni di cui al presente articolo è necessaria l’autorizzazione da richiedere quarantacinque giorni prima dell’inizio. L’autorizzazione si intende tacitamente rilasciata, nel rispetto dei limiti del presente regolamento, se entro trenta giorni dalla presentazione non sono richieste integrazioni o viene espresso motivato diniego. 5. I richiedenti l’autorizzazione di cui al comma 4 devono presentare la seguente documentazione: a) indicazione dell’ubicazione, del periodo e degli orari previsti per la manifestazione; b) relazione, redatta da un tecnico competente ai sensi dell’articolo 18 della l.r. 8/2002, che affermi il rispetto dei criteri generali stabiliti dal Comune per l’area interessata; c) elenco di tutti gli accorgimenti tecnici e procedurali che sono comunque adottati per l’ulteriore limitazione del disturbo. 6. Gli organizzatori delle manifestazioni che per motivi eccezionali e documentabili non possono rispettare le prescrizioni di cui al presente articolo, possono richiedere autorizzazione in deroga almeno sessanta giorni prima dell’inizio della manifestazione.

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10. CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELLE AREE SOTTOPOSTE A VINCOLO

Da un punto di vista prettamente acustico nessuno dei vincoli indicati dal vigente PRG può essere considerato correlabile ad esigenze di tutela; in particolare per tali vincoli, trattandosi di aree di elevata estensione territoriale, all’interno delle quali sono contenute differenti forme di disciplina dell’uso del suolo, non è prevista una specifica azione di tutela, anche perché esse risultano oggetto di classificazione acustica mediante le metodologie qualitative e quantitative descritte nei precedenti paragrafi.

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11. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

La rappresentazione grafica riprende la cartografia di PRG del Comune di Bastia Umbra: essa suddivide l’intero territorio in n.4 tavole a scala 1:2.000 ed approfondisce l’analisi della gestione del suolo per le frazioni di Ospedalicchio e Costano in 2 tavole in scala 1:5.000. La veste grafica della cartografia acustica segue le indicazioni fornite all’art. 8, comma 2 del R.R. 1/2004, sebbene modificata per quanto concerne le modalità di campitura interna alle 6 classi acustiche; la retinatura proposta dal Regolamento Regionale sarebbe risultata poco chiara e, seguendo un metodo già collaudato per altre realtà comunali, risultato nell’analisi finale più ad una migliore lettura su carta, è stata mantenuta inalterata la scelta cromatica, mentre la campitura è stata eseguita con retini pieni, sovrapposti alle indicazioni di CTR. Per quanto concerne l’indicazione grafica relativa alle fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture presenti, il Regolamento Regionale n.1 non prescrive alcuna metodologia a riguardo. A seguito di ciò, per la campitura interna alle fasce di pertinenza acustica sono state utilizzate delle linee, assegnando ad ogni tipo di fascia e ad ogni sua suddivisione interna, un colore ed un’inclinazione di linea specifica (Tab.11).

Fascia Angolo Colore

Infrastrutture Fascia A B Fascia A Fascia B A e B

Strada Extraurbana 100m 150m 0° 90° Principale

Strada Extraurbana 100m 50m 45° 135° Secondaria

Ferrovia 100m 150m 30° 60°

Strada di scorrimento 100m 75°

Strada di scorrimento di 100m 105° nuova realizzazione

Strada Extraurbana di 150 105° nuova realizzazione

Tab.11: Indicazione grafica relativa alle fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali e ferroviarie

Per facilitare la visualizzazione e la consultazione degli elaborati grafici si è deciso di produrre due tavole distinte in scala 1:10.000 dell’intero territorio comunale:  Tavola generale riguardante la classificazione acustica dell’intero territorio comunale riportante solo limiti delle fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali e ferroviarie (la legenda è riportata in fig. 3);

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 Tavola generale riportante sia i limiti che le retinature delle fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali e ferroviarie omettendo la classificazione acustica del territorio (la legenda è riportata in fig. 4). Tale approccio è stato dettato dalla necessità di rendere comprensibile la grande mole di informazioni reperibile nelle tavole.

Legenda

CLASSI ACUSTICHE (ai sensi D.P.C.M. 14/11/97) Classe I

Classe II

Classe III

Classe IV

Classe V

Classe VI

Discontinuità classe acustica Zona di ristrutturazione urbanistica già normata da PRG (v. art. 6 N.T.A.)

FASCE DI PERTINENZA ACUSTICA INFRASTRUTTURE STRADALI (ai sensi D.P.R. 30/4/2004 n.142)

Fascia A (100 m) strada extraurbana principale

Fascia B (150 m) strada extraurbana principale

Fascia A (100 m) strada extraurbana secondaria

Fascia B (50 m) strada extraurbana secondaria

Fascia (100 m) strada urbana di scorrimento

Fascia (150 m) strada extraurbana secondaria nuova realizz.

Fascia (100 m) strada urbana di scorrimento nuova realizz.

FASCE DI PERTINENZA ACUSTICA INFRASTRUTTURE FERROVIARIE (ai sensi D.P.R. 18/11/98)

Fascia A (100 m) ferrovia

Fascia B (150 m) ferrovia

Fig.3: Legenda della tavola riportante classificazione acustica e limiti delle fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali e ferroviarie

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FASCE DI PERTINENZA ACUSTICA INFRASTRUTTURE STRADALI (ai sensi D.P.R. 30/4/2004 n.142)

Fascia A (100 m) strada extraurbana principale

Fascia B (150 m) strada extraurbana principale

Fascia A (100 m) strada extraurbana secondaria

Fascia B (50 m) strada extraurbana secondaria

Fascia (100 m) strada urbana di scorrimento

Fascia 150 m strada extraurbana secondaria nuova realizz.

Fascia (100 m) strada urbana di scorrimento nuova realizz.

FASCE DI PERTINENZA ACUSTICA INFRASTRUTTURE FERROVIARIE (ai sensi D.P.R. 18/11/98)

Fascia A (100 m) ferrovia

Fascia B (150 m) ferrovia

Fig.4: Legenda della tavola riportante limiti e retinature delle fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali e ferroviarie

Per ciò che riguarda le tavole di dettaglio in scala 1:5.000 e 1:2.000 relative al Centro di Bastia Umbra e zona industriale, Costano ed Ospedalicchio, queste riportano unicamente la suddivisione in classi acustiche del territorio e i limiti delle fasce di pertinenza acustica.

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12. ANALISI CRITICA DELLA ZONIZZAZIONE ACUSTICA: METODOLOGIE E SCELTE EFFETTUATE

La zonizzazione acustica del territorio comunale rappresenta un importante atto di governo del territorio, volto alla tutela del territorio dall’inquinamento acustico. Per tale motivo, è opportuno che la zonizzazione acustica sia redatta partendo da un’accurata analisi delle effettive destinazioni d’uso del territorio e basandosi su strumenti urbanistici aggiornati. L’applicazione diretta delle metodologie descritte consente l’ottenimento di una prima bozza di zonizzazione a “macchia di leopardo”, ossia caratterizzata da una suddivisione del territorio in un numero elevato di zone; al fine di superare tale inconveniente, come accennato in precedenza, si deve provvedere all’aggregazione di aree limitrofe, cercando di ottenere zone più vaste possibile senza però che questo comporti l’innalzamento artificioso della classe; le eventuali misure di rumore già effettuate sul territorio potranno essere utili per verificare se vi siano aree nelle quali i valori misurati consentano l’assegnazione di una zona acustica di livello inferiore rispetto a quella ipotizzata. L’analisi dei risultati della fase di zonizzazione ha portato all’aggregazione con la classe assegnata alla zona limitrofa (di notevole estensione) delle aree di piccola estensione:  Aree di classe II o III di piccola estensione (ad es. brevi lingue di territorio) derivanti dall’applicazione dei criteri ISTAT all’interno di zone fortemente connotate da zonizzazione con metodo qualitativo. Le operazioni di aggregazione di cui sopra portano in taluni casi all’innalzamento artificioso della classe acustica da II a III ed in altri casi al declassamento dalla classe III alla classe II (con conseguente rafforzamento della tutela acustica); tale operazione è comunque ritenuta possibile dal Regolamento Regionale, al fine di limitare la frammentazione delle zone. L’applicazione del metodo dei parametri insediativi, porta, in taluni casi, a contatto aree con classi differenti per più di 5 dBA, pertanto, ai sensi dell’art. 6 del Titolo II del R.R. 1/2004, laddove non è risultato possibile utilizzare fasce “cuscinetto” a scalare di ampiezza variabile in funzione dei comparti catastali o di zonazione di PRG (50-100 m) per evidenti difformità con i criteri contemplati dal Regolamento Regionale (fasce attraversanti l’edificato, innalzamenti artificiosi di classe in area residenziale, disomogeneità nella ripartizione areale della classificazione risultante a valle dell’intervento), è stata proposta l’evidenziazione in cartografia con apposita rappresentazione grafica delle aree di contiguità fra zone con differenze di limite assoluto di rumore superiori a 5 dB(A). Tali aree non incidono sui valori limite propri delle zone in cui sono inserite, ma delimitano una porzione di territorio nella quale prevedere interventi specifici, da valutarsi nell’ambito di piani di risanamento, per contenere gli effetti del rumore. Rispetto al Piano 2007, tali salti di classe sono stati notevolmente ridotti privilegiando l’inserimento delle fasce “cuscinetto”. A seguito delle operazioni di classificazione acustica del territorio, la stima della percentuale di territorio e di popolazione in ciascuna classe acustica risulta essere:

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Superficie Popolazione

(%) (%) Classe I 3.4 0.0 Classe II 0.4 0.0 Classe III 74.8 50.2 Classe IV 12.3 48.1 Classe V 9.1 1.7 Classe VI 0.0 0.0

Le aree più sensibili, classificate come particolarmente protette (classe I) e prevalentemente residenziali (classe II), alle quali sono assocciati valori di immissione più bassi e cautelativi, coprono il 4% circa della superficie. Come già detto in §7.2 non risultano residenti neelle Classi I e II (in Classe II sono stati inseriti unicamente i cimiteri). Da rilevare che circa il 75% del territorio comunale si trova in classe III (aree di tipo misto), circa il 12% in classe IV e circa il 9% in classe V, mentrre le destinazioni d’uso di PRG non consentano per nessuna area di territorio l’assegnazione in classe VI (vedi fig. 5). Circaa il 98% della popolazione è residente iin aree di classe III e IV, con una distribuzione tra queste due classi molto simile (50% in classe III contro 48% in classe IV, vedi fig. 6).

Fig.5: Ripartizione delle 6 classi acustiche entro la superficie comunale

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Fig.6: Ripartizione della popolazione residente nel Comune di Bastia Umbra nelle 6 classi acustiche

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13. PROCEDURE PER L’ADOZIONE E L’APPROVAZIONE DEL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

In accordo con quanto stabilito all’art.7 del R.R. n.1 del 13/8/2004, il Comune adotta la proposta preliminare di classificazione in zone acustiche del proprio territorio, predisposta sulla base dei criteri generali e delle indicazioni contenute nel regolamento stesso. La proposta preliminare è trasmessa alla Provincia competente ed ai Comuni confinanti ed è depositata, per trenta giorni, presso la segreteria del Comune. Del deposito è data notizia nell’Albo pretorio del Comune stesso, nel Bollettino Ufficiale della Regione e attraverso altre forme di pubblicità ritenute opportune. Entro i trenta giorni successivi al deposito di cui al comma 3, i soggetti interessati possono presentare osservazioni al Comune. Qualora uno o più Comuni confinanti rilevino situazioni di conflitto o criticità prodotte dal progetto di zonizzazione nelle aree di confine, possono trasmettere le proprie osservazioni al Comune interessato ed alla Provincia competente. In caso di mancato accordo tra i Comuni, la Provincia, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera a) della L.R. 8/2002, convoca entro trenta giorni una conferenza di servizi finalizzata alla composizione del conflitto. Entro novanta giorni dalla conclusione della conferenza di servizi di cui al comma 5 o, qualora detta conferenza non sia stata convocata, entro novanta giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni di cui al comma 4, il Comune approva la classificazione in zone acustiche del proprio territorio. La classificazione in zone acustiche del territorio comunale costituisce allegato tecnico al piano urbanistico comunale generale e sue varianti ed ai piani urbanistici operativi comunali. Per le modificazioni della classificazione in zone acustiche del territorio comunale si applicano le procedure prima menzionate.

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CONCLUSIONI

Partendo dall’analisi del lavoro svolto per l’elaborazione del Piano di classificazione acustica del Comune di Bastia Umbra dell’anno 2007, adottato con D.C.C. n° 61 del 29/06/2007, si è giunti al presente aggiornamento, al fine di approvare tale Piano e renderlo parte integrante degli Strumenti Urbanistici vigenti. Il nuovo Piano di Classificazione Acustica apporta numerose modifiche al suo predecessore, che possono essere così sintetizzate:  sono state esaminate e, se ritenuto opportuno, accolte le osservazioni rivolte al Piano 2007, in particolare quelle provenienti da ARPA Umbria;  sono state prese in considerazione le osservazioni al Piano 2007 poste dallo stesso Comune di Bastia Umbra, in particolare dai Settori Urbanistica e Lavori Pubblici;  sono state implementate le varianti al P.R.G. approvate successivamente al 2007;  sono stati aggiornati i calcoli necessari all’assegnazione delle classi II, III, e IV con il metodo quantitativo, essendo venuti in possesso di dati più dettagliati relativi alle attività artigianali e commerciali;  è stata rielaborata con l’Amministrazione Comunale una classificazione più realistica delle infrastrutture stradali presenti sul territorio e sono state conseguentemente individuate nuove fasce di pertinenza acustica; Un elenco più approfondito delle modifiche è riportato nell’Allegato II. La metodologia applicata per la redazione del Piano rimane ovviamente quella stabilita dalla Regione Umbria, nello specifico la Legge Regionale n.8 del 6/6/2002 e il relativo regolamento di attuazione n.1 del 13/8/2004.

Per quel che riguarda l’aspetto grafico, il lavoro è iniziato con l’individuazione delle fasce di rispetto delle infrastrutture viarie presenti sul territorio comunale. In seguito alla riclassificazione delle infrastrutture stradali eseguita dal Gruppo di Lavoro, si è resa necessaria la modifica di alcune fasce di pertinenza acustica. In particolare sono state declassate acusticamente diverse strade prima classificate come extraurbane secondarie (ad es. Via Costa, Via Trecase, Via Sant’Elisabetta, etc..), eliminando per esse le fasce di pertinenza acustica; altre invece hanno subito una modifica di classe (ad esempio da extraurbana secondaria a strada di scorrimento o viceversa). Il lavoro è quindi proseguito, secondo quanto stabilito dal R.R. 1/2004, con l’individuazione delle classi I, V e VI; così come per il Piano 2007, la loro determinazione è stata effettuata basandosi sulle informazioni forniteci dal P.R.G. e dallo stesso R.R. 1/2004. Particolare tutela acustica è stata data, oltre che alle destinazioni fissate dal DPCM 14/11/97, ad aree di elevato pregio naturalistico (i principali Parchi urbani, extra-urbani e territoriali). Il Piano 2007 inseriva indistintamente tutti i complessi scolastici in Classe I. In questa sede, invece, si è preferito applicare maggiormente quanto previsto dall’art. 3, comma 2 del R.R. 1/04, assegnando una classe acustica uguale o inferiore a quella del territorio circostante alle scuole non dotate di un’area di pertinenza sufficientemente estesa.

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Anche le piccole zone di verde di quartiere (per le quali non è configurabile un’effettiva funzione di riposo e quiete) sono state declassate, inserendole non più in Classe I ma nella classe del territorio circostante. In classe V, oltre alle aree produttive-artigianali previste, sono state classificate le attività connesse allo smaltimento dei rifiuti o similari; non sono emerse invece aree compatibili con la classe VI. Infine è stata la volta delle classi II, III, IV, individuate in prima istanza con un metodo qualitativo basato sulle definizioni date dal P.R.G., quindi l’individuazione è proseguita grazie l’utilizzo del metodo quantitativo sopra indicato e grazie alle informazioni ricavate dal R.R. 1/2004; sono state oltretutto inserite nelle tre classi menzionate aree espressamente indicate da Regolamento (aree agricole di pregio, zone agricole compromesse, zone agricole di rispetto urbano, parchi agricoli, zone agricole di rispetto fluviale, attrezzature comunali, aree impianti tecnologici, piccoli impianti sportivi di quartiere, camping, caserme, aree ferroviarie, aree a sevizio della mobilità, centri commerciali e direzionali, attività alberghiere, stazioni di servizio, verde pubblico attrezzato, parcheggi pubblici di grandi dimensioni). L’applicazione del metodo dei parametri insediativi, porta, in taluni casi, a contatto aree con classi differenti per più di 5 dBA; pertanto, ai sensi dell’art.6 del Titolo II del R.R. 1/2004 è stata adottata la scelta di evidenziare in cartografia, con apposita rappresentazione grafica, laddove non è risultato possibile utilizzare fasce “cuscinetto” a scalare di ampiezza variabile per evidenti difformità con i criteri contemplati dal Regolamento Regionale (fasce attraversanti l’edificato, innalzamenti artificiosi di classe in area residenziale, disomogeneità nella ripartizione areale della classificazione risultante a valle dell’intervento), le aree di contiguità fra zone con differenze di limite assoluto di rumore superiori a 5 dB(A). Tali aree non incidono sui valori limite propri delle zone in cui sono inserite, ma delimitano una porzione di territorio nella quale prevedere interventi specifici, da valutarsi nell’ambito di piani di risanamento, per contenere gli effetti del rumore. Va fatto notare che, rispetto al Piano 2007, tali salti di classe sono stati notevolmente ridotti, privilegiando l’inserimento di fasce cuscinetto di ampiezza variabile (50 – 100 m) a seconda delle situazioni considerate. Per quanto concerne la disciplina acustica delle aree sottoposte a vincolo, non si sono rilevate aree meritevoli di forme di tutela dall’inquinamento acustico più restrittive di quelle derivanti dai metodi sopra menzionati. La definizione della zonizzazione acustica consiste nella presente Relazione Tecnica ed in una Cartografia composta da 4 tavole grafiche (n. 2 Tavole generali in scala 1:10.000 riguardanti la classificazione acustica dell’intero territorio comunale le fasce di pertinenza acustica delle infrastrutture stradali e ferroviarie + n.1 in scala 1:5.000 – centro urbano di Bastia Umbra e zone industriali + n.2 in scala 1:2.000 – frazioni di Costano ed Ospedalicchio) riportanti la suddivisione del territorio comunale nelle 6 classi previste dal DPCM 1/3/1991 e dalla Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447/95 e 8 Schede Tecniche Informative riportanti l’individuazione delle aree da destinarsi, nell’ambito dell’intero territorio comunale, a manifestazioni rumorose a carattere temporaneo, individuazione correlata da una cartografia dedicata in scala 1:10.000 dell’intero territorio comunale. La cartografia prodotta risulta pertanto compatibile con i principali strumenti di pianificazione urbanistica comunale, così come prescritto all’art. 8 del Titolo II del R.R. 1/04.

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Ai sensi del Titolo IX del Regolamento Regionale 13.08.2004, n. 1, entro 6 mesi dall’approvazione del Piano di Zonizzazione, i titolari di imprese esercenti attività produttive, commerciali e servizi che producono livelli di rumorosità eccedenti i limiti stabiliti per la zona di competenza sono tenuti a presentare al Comune apposito Piano di risanamento acustico. Tale termine è prolungato a 12 mesi per le imprese che hanno in corso le procedure di registrazione ai sensi del Regolamento n. 761/01/CE (EMAS). Le imprese che non presentano il Piano di risanamento acustico devono comunque adeguarsi ai limiti previsti per la classe di competenza entro il termine di 6 mesi dall’approvazione del Piano di classificazione acustica. L’Amministrazione Comunale, con l’approvazione del Piano di classificazione acustica, disporrà di uno strumento di fondamentale importanza per la tutela e la disciplina del territorio dall’inquinamento acustico.

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ALLEGATO I: Osservazioni al Piano di Classificazione Acustica 2007

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ALLEGATO II: Elenco delle variazioni significative apportate al Piano di Classificazione Acustica 2007

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Per ciascuna voce si riportano degli estratti del Piano di Classificazione Acustica 2007 (a sinistra) e 2011 (a destra) al fine di rendere immediatamente comprensibili le variazioni apportate.

Importate le varianti al PRG Eseguiti nuovamente i calcoli per l’assegnazione delle Classi II, III e IV con il meetodo quantitativo (vedi § 7.2) Le zone a Verde (V) di dimensioni modeste precedentemente inserite in Classse I sono state riportate nelle classi circostanti a meno di quelle poste in prossimità del Parco Fluviale e di quella in prossimità della Scuola Materna in Via Giovanni Pascoli I parcheggi di piccole dimensioni sono stati portati dalla Classe IV (assegnazionne precedente) alla Classe delle aree circostanti (escluse le zone in Classe I). Modificato il tracciato dei fiumi Chiascio e Tescio (fornita perimetrazione erraata nel 2007); le aree prima ricomprese nel fiume sono state inserite in Classe I (parco Fluvialee) ESEMPIO

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Zona centrale di Bastia: come da osservazioni ARPA, il centro e le prime file dii case che si affaccciano su Via Roma e Via Firenze sono state inserite in Classe IV, insieme con una fascia di territorio prossima alla ferrovia. Il resto è stato riportato in Classe III

Alle scuole non dotate di un’area di pertinenza sufficientemente estesa è statta assegnata una classe uguale o inferiore a quella del territorio circostante al fine di mantenerre una certa tutela, in osservanza delle indicazioni di ARPA Umbria.

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Eliminnate le zone in classe IV in corrisponddenza delle infrastrutture stradali (arree SF); lasciate solo quelle della SS75 e ferrovia

Il quartiere XXV Aprile, precedentementee suddiviso in due zone di Classe III e Classe IV in base alla classificazione quantitativa, è stato ricondotto in Classe III, attenendosi a qquanto osservato da ARPA Umbria. Il solo centro commerciale è stato mantenuto in Classe IV.

La zona residenziale del quartiere Madonna di Campagna è stata inserita interramente in Classe III, accogliendo l’osservazione di ARPA Umbria

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Zona CAI tra Bastia e Palazzo inserita in Cllasse V con fascia cuscinetto di Classe IV da 70 m

A Costano zona C2 inserita in Classe II; ora inserita in Classe III per uniformarla al territorio circostante

Ricompresa in Classe IV la parte dell’area R2 Franchi prima inserita nella Classe I del Parco Fluviale

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PAIM San Marco: ricompreso tutto in Classe III come da indicazioni del Comune

In località Costano centro sociale (zona F) nel 2007 erroneamente inserito in Classe I, riportato in Classe III.

PAIM ex Purina, riperimetrata lazona in Classe IV

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PIP Ospedalicchio (zona D*1), riperimetrata Classe V, inserita fascia cuscinetto di ampiezza 100 m

SUAP Hotel Campiglione, riperimetrata Classe IV

SUAP Uccellani, carrozzeria portata in Classe V e inserita fascia cuscinetto da 70 m

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SUAP Procacci (Fpv), unificata Classe IV e sistemate alcune zone in cui il confine tra Classi differenti tagliava gli edifici

SUAP Relais Madonna di Campagna, inserita in Classe IV

Osservazione SNAM Rete Gas, impianto inserito in Classe V

Caserma dei Carabinieri inserita in Classe IV, nel 2007 erroneamente in Classe I

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Inserita in Classe IV area di competenza del nucleo cinofilo dei Carabinieri (priima Classe III).

. In località San Lorenzo la zona F precedentemente inserita in Classe I è stata riportata in Classe III (circolo, chiesa, campo sportivo), lasciando in Classe I solo l’area di pertinenza dell’asilo

SUAP Nuovo Molino di Assisi, ampliamentto inserito in Classe V e SUAP ATMO inserito in Classe V. Inseritefasce cuscinetto di ampiezza media pari a 70 metri

SUAP Opere Pie, inserita in Classe V con fasce cuscinetto di ampiezza pari a 50 m

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SUAP Torninova, cambiata perimetrazione Classe V

SUAP ISA, inserita zona D1 in Classe V con relativa fascia cuscinetto di ampiezzza media pari a 50 m

Inserita in Classe IV un’area a verde precedentemente in Classe I a margine della superstrada

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Inserita fascia cuscinetto di ampiezza media pari a 50 m per la zona R5 attività Ziarelli e modificata perimetrazione per evitare la suddivisione di edifici tra Classi acustiche differenti

Inserita fascia cuscinetto di ampiezza media pari a 50 m per la zona D1 in località Costano

Inserita fascia cuscinetto di ampiezza media pari a 50 m per la zona CAI in loc.. Campiglione

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Modificate le assegnazioni delle Classi nelle zone D1 e D2 a sud del centro di Bastia; eliminato un capannone (demolito) e riperimetrata l’area Petrini

Zone P.I.P. capoluogo, riperimetrazioni zone in Classe V

Zona C0 in loc. Costano portata da Classe II a III

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Inserimento fascia da 60 m in classe IV per eliminare discontinuità al confine con Comune di Bettona. Nella fascia non sono state fatte rientrare abitazioni

Inserimento fascia da 60 m in classe IV per eliminare discontinuità al confine con Comune di Bettona.

Zona C0 a nord di Via Costa da Classe II a Classe III

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VARIAZIONI FASCE DI PERTINENZA ACUSTICA In seguito alla riclassificazione delle infrastrutture stradali eseguita dal Gruppo di Lavoro, si è resa necessaria la modifica di alcune fasce di pertinenza acustica. In particolare sono state declassate acustticamente diverse strade prima classiificate come extraurbane secondarie (ad es. Via Costa, Via Trecase, Via Sant’Elisabetta, etcc..), eliminando per esse le fasce di pertinenza acustica; altre invece hanno subito una modifica di classe (ad esempio da extraurbana secondaria a strada di scorrimento o viceversa).

PIANO 2007

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AGGIORNAMENTO 2011

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MANIFESTAZIONI TEMPORANEE Aggiunta la Festa di San Lorenzo in loc. San Lorenzo; nel 2007 tale attività era ammessa in deroga poiché l’area era ricompresa in Classe I.

Modificate sedi di alcune taverne della feesta patronale

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ALLEGATO IV: Schede relative alle attività rumorose temporanee nel territorio comunale di Bastia Umbra

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Schheda Dest.uso COMUNE DI BASTIA UMBRA PRG’96: 1/8 CENTRO STORICO BASTIA U. A Attività rumorosa temporanea prevista: Bastia Estate Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe IV Attività prevista nel periodo: n.d

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Scheda Dest.uso COMUNE DI BASTIA UMBRA PRG’96: 2/8 CENTRO URBANO BASTIA U. Fpa Attività rumorosa temporanea prevista: Cinema all’aperto Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe IV Attività prevista nel periodo: n.d.

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Scheda Dest.uso COMUNE DI BASTIA UMBRA PRG’96: 3/8 CENTRO URBANO BASTIA U. A/V/P Attività rumorosa temporanea prevista: Taverne della festa patronale Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe III/IV Attività prevista nel periodo:n.d.

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Scheda Dest.uso COMUNE DDI BASTIA UMBRA PRG’99: 4/8 CENTRO STORICO BASTIA UMBRA A Attività rumorosa temporanea prevista: Sfilate festa patronale Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe IV Attività prevista nel periodo: n.d.

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Scheda Dest.uso COMUNE DDI BASTIA UMBRA PRG’96: 5/8 Loc. COSTANO Vpa Attività rumorosa temporanea prevista: Sagra della Porchetta Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe IV Attività prevista nel periodo: settembre

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Scheda Dest.uso COMUNE DDI BASTIA UMBRA PRG’96: 6/8 Loc. CIPRESSO Va Attività rumorosa temporanea prevista: Festa della primavera Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe IV Attività prevista nel periodo: n.d.

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Scheda Dest.uso COMUNE DDI BASTIA UMBRA PRG’96: 7/8 Loc. OSPEDALICCHIO F Attività rumorosa temporanea prevista: Festa dello Sport Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe IV Attività prevista nel periodo: n.d.

Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale di Bastia Umbra – Aggiornamento 2011

Scheda Dest.uso COMUNE DDI BASTIA UMBRA PRG’96: 8/8 Loc.SAN LORENZO F Attività rumorosa temporanea prevista: Festa di San Lorenzo Classe acustica attribuita dalla Classificazione (DPCM 14/11/97): classe III Attività prevista nel periodo: agosto