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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina bracconaggio La Confederazione cacciatori condanna i fatti di Scapigliato rosignano La Confederazione dei cacciatori toscani di appreso del gesto di uno o più bracconieri che, dopo aver reciso la rete di recinzione posta a protezione dell'impianto della discarica di Scapigliato, ha esploso alcuni colpi di fucile, desidera, attraverso una nota, «rendere pubblica la propria presa di distanze da queste persone, le quali non hanno niente in comune con la maggioranza dei cacciatori e che, con il loro comportamento, creano un enorme danno alla credibilità e all'immagine di quanti, nel rispetto delle regole, coltivano questa passione». I cacciatori colgono l'occasione «per esprimere la propria vicinanza a Rea impianti con la quale è aperto un dialogo per lo sviluppo di future collaborazioni e nei confronti della quale corre l'obbligo di offrire tutta la nostra solidarietà e l'impegno a collaborare con le forze dell'ordine e gli organi di vigilanza nella ricerca dei responsabili, mentre nei confronti della comunità, l'impegno sarà quello di continuare a lavorare per la crescita di una cultura nei cacciatori che tenga sempre in primo piano il rispetto della natura, del territorio e di tutti coloro che vi operano».A questo scopo, la Confederazione dei cacciatori toscani comunale di Rosignano, «nell'affermare la propria posizione di massimo rispetto delle tradizioni e delle leggi che regolano la caccia, avvisa tutti i cacciatori che farà tutto ciò che rientra nelle sue possibilità per evitare qualsiasi atto che possa danneggiare l'ambiente, il territorio, la selvaggina, gli agricoltori e tutte le attività che insistono nelle zone interessate dall'attività venatoria». (Articolo riportato anche nella cronaca di )

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'azienda reggiana spiega quale sarà il suo ruolo insieme con Rimateria Oggi l'incontro al Multizonale con i cittadini per un dibattito aperto sui rifiuti Unirecuperi: «In azienda per la bonifica dell'area» PIOMBINO Rimateria, la discarica di Iscia di Crociano, l'ingresso dei privati, la bonifica delle altre discariche e lo smaltimento delle lavorazioni delle acciaierie, le preoccupazioni degli abitanti e gli impegni dei dirigenti. Sono solo una parte degli argomenti che si potranno affrontare oggi alle 17 al Multizonale, dove Rimateria incontrerà la popolazione. Intanto Unirecuperi, solida azienda di Reggio Emilia e socio al 30% di Rimateria, per la prima volta spiega la sua posizione rivelando - tra l'altro - che opera «da oltre 30 anni sul mercato delle bonifiche di siti inquinati e della gestione dei rifiuti speciali e industriali». L'azienda emiliana (che nel 2016 ha fatturato oltre 46 milioni e mezzo) del gruppo Unieco Ambiente «si appresta così a mettere a disposizione di Rimateria la propria esperienza, affidabilità e il proprio know how per la gestione e lo sviluppo dell'area di Ischia di Crociano storicamente dedicata al trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti non pericolosi».Unirecuperi ricorda che «in tale area è previsto un piano di riqualificazione paesaggistica e ambientale che riguarda l'attuale discarica Asiu, l'ex discarica in disuso dell'adiacente acciaieria Lucchini, nonché il sito contaminato da residui di acciaieria LI53, anch'esso adiacente, per il quale il ministero dell'Ambiente ha emesso un decreto di bonifica che vede in Rimateria il soggetto indicato per la sua bonifica». Inoltre Unirecuperi fa presente che la «ripresa dell'attività produttiva dell'acciaieria, rappresenta sicuramente una nuova opportunità anche per Rimateria, la quale può candidarsi per la gestione dei rifiuti che verranno prodotti dall'acciaieria e dovranno a loro volta essere riciclati (scorie) o inertizzati e smaltiti in condizioni di sicurezza». Sono questi argomenti che faranno da scenario anche all'incontro con la cittadinanza che Rimateria organizza per oggi alle ore 17 al Multizonale di Montegemoli. Rimateria, che intanto ha vissuto il passaggio di mano da Caramassi a Claudia Carnesecchi, ha fatto presente che si tratta del 37esimo incontro che l'azienda organizza da quando ha iniziato a operare, con lo scopo di informare mensilmente sullo stato di avanzamento dei lavori. Oggi sarà presente il direttore Luca Chiti che, dopo la relazione introduttiva, sarà a disposizione per rispondere alle domande del pubblico.E c'è da scommettere che la partecipazione non mancherà, vista la sensibilità della popolazione (non solo quella residente nella zona di , cioè adiacente alla discarica), e forse anche le polemiche e gli attacchi all'azienda, ma da tempo ormai sembra essersi prodotta una spaccatura tra chi vorrebbe referendum e carotaggi sul terreno della discarica di Ischia di Crociano, e chi invece sostiene che la soluzione per la questione rifiuti e discariche all'interno sia proprio Rimateria.Come si ricorderà il referendum proposto dal Comitato anti-

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” discarica che si è formato è stato bocciato dal consiglio comunale. Negli ultimi giorni qualche spiffero di apertura dalla maggioranza si è avvertito. Intanto oggi si vivrà un altro passaggio importante.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba riotorto Incendio, zona interdetta per il rischio amianto PIOMBINO In seguito all'incendio che si è verificato sabato in un capannone di materiale edile a Riotorto, con copertura in eternit, l'amministrazione comunale ha affidati ieri alla sua pagina Facebook una nota indirizzata ai cittadini. «Si presume la presenza di amianto sulla copertura della struttura andata a fuoco, per questo è stato chiesto immediatamente l'intervento di Arpat per verificarne la presenza. La zona è stata interdetta per un raggio di 1 km e mezzo circa. Si raccomanda vivamente la popolazione di quella zona di non raccogliere i prodotti dell'orto e di non usare i condizionatori, fino a quando Arpat non avrà verificato opportunamente la natura della copertura del capannone e non saranno resi pubblici i risultati delle analisi».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'allarme La copertura della struttura in eternit ora fa paura Nella foto di Paolo Barlettani il capannone di Riotorto (posto in una zona isolata tra il paese e la Coop di Vignale) praticamente distrutto dall'incendio di sabato. Sul posto anche i vigili del fuoco specializzati in emissioni tossiche a causa della copertura in eternit che potrebbe avere sprigionato fibre di amianto.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto l'appuntamento Tutti insieme per pulire il fondale Ci si vede il 18 Come ogni anno Il circolo sub di Follonica, in collaborazione con il Comune, organizza una giornata ecologica con la pulizia del fondale marino. La giornata rientra tra le iniziative previste dal progetto Pelagos al quale il comune ha aderito nel 2016 con la sottoscrizione della carta di partenariato del santuario Pelagos e dalla Fee che, anche quest'anno ha conferito a Follonica la bandiera blu. Quest'anno la pulizia verrà fatta il 18 ottobre. Antonio Vella è tra i promotori della pulizia del fondale: «Tutto ciò che è in terra sta anche in mare - dice - Credo quindi che sia importantissimo fare questa pulizia che dimostra civiltà e rispetto per il nostro mare. E ogni anno sono tantissimi i residui che togliamo dal Golfo». -- G.S.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Tante le iniziative organizzate sul territorio per la manifestazione di Legambiente Quintali di rifiuti raccolti (molti anche riciclati) da volontari, studenti e migranti In centinaia armati di sacchi per un mondo più pulito CAPANNORI In tanti, in campo, per... pulire il mondo. Tra le iniziative locali della rassegna nazionale "Puliamo il mondo", quelle che ieri hanno avuto come teatro le oasi naturali di Bottaccio, Tanali e Lago della Gherardesca. Qui decine di volontari, assieme ai migranti ospitati nei centri di accoglienza del Capannorese, si sono rimboccati le maniche.La pulizia "partecipata" di queste perle di bellezza, che si trovano una accanto all'altra al confine tra Capannori e Bientina però non si limita a quest'appuntamento annuale: rientra infatti in un progetto più ampio, promosso dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, assieme ai Comuni di Capannori e Bientina, e alle associazioni Legambiente e Wwf Alta Toscana. Una volta al mese, al fianco dei volontari, entrano in azione una ventina di giovani migranti provenienti dall'altra sponda del Mediterraneo, dalla Costa d'Avorio al Gambia, dalla Nigeria al Senegal). «Partecipando a "Puliamo il mondo" proseguiamo il nostro impegno per liberare le oasi e i corsi d'acqua che vi scorrono, dai rifiuti e dalle plastiche gettati da incivili, una piccola minoranza delle persone, ma non per questo sono meno dannose - spiega il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi - così facendo, diamo il nostro piccolo contributo per tutelare i fiumi e il mare, dove i corsi d'acqua sfociano. Il problema della presenza delle microplastiche nelle acque fluviali e marine, infatti, è un tema importante, su cui molti soggetti, anche a livello internazionale, si stanno mobilitando: e anche il

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Consorzio intende fare la sua parte».Ma, parallelamente a questa, molte altre iniziative hanno visto i cittadini, in particolare tra i giovanissimi, in prima linea.Sabato mattina è stata la volta di Porcari, dove i ragazzi di prima media della scuola Pea (un centinaio), con i loro insegnanti, sono stati suddivisi in gruppi e sparsi per tutto il paese e anche sulla collina della Torretta dopo aver ascoltato i consigli dei rappresentanti di Legambiente. «A fine mattinata - spiega il vicesindaco Franco Fanucchi - tutto il materiale raccolto è stato selezionato dai ragazzi in plastiche, carta, rifiuti metallici e non riciclabile. Naturalmente non poteva mancare l'azienda Ascit che ha fornito un operatore per la raccolta dei rifiuti e un esperto per la distribuzione dei volantini a tutti i ragazzi, volantini che avevano come oggetto, l'esatta modalità di selezione dei rifiuti».Materassi, plastica, bottiglie, cartoni. Perfino un motore. Sono solo alcuni dei tanti rifiuti che i volontari di "Puliamo il mondo" hanno raccolto ieri mattina a Borgo a Mozzano. I partecipanti alla tappa borghigiana di Puliamo il mondo si sono ritrovati davanti al municipio alle 8,30 del mattino. Tutti i rifiuti raccolti sono stati poi messi in grossi sacchi neri e portati, grazie all'ausilio di mezzi e degli operai comunali, nel piazzale antistante il campo sportivo "Garibaldi", punto di raccolta prima dello smaltimento. Tanti i luoghi scelti dall'amministrazione comunale per essere ripuliti dai rifiuti: dalle zone più frequentate dai cittadini e dai turisti ai luoghi di passaggio, come tratti lungo la strada provinciale Lodovica. I volontari erano suddivisi in gruppi: tra questi i ragazzi del gruppo Scout si sono presi cura del capoluogo. Oltre a "Puliamo il mondo", a Borgo sono stati attivati cinque laboratori con vari temi ambientali: acqua potabile e acqua pulita, habitat per tutte le specie, minimizzare le sostanze pericolose, pratiche sostenibili, affrontare danni ambientali e disastri naturali.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Nuova iniziativa della Libellula Per il presidente di Coldiretti l'eventuale realizzazione metterebbe a rischio il lavoro in campo agricolo e turistico Da Castelnuovo un altro no al pirogassificatore CASTELNUOVO Ancora un no al pirogassificatore proposto da Kme. Venerdì il movimento La Libellula, che sta portando avanti questa battaglia, ha organizzato un incontro a Castelnuovo. Assieme agli esponenti del movimento la vice sindaco Patricia Tolaini, il presidente di Coldiretti Lucca Andrea Elmi, la vice presidente per la Toscana di "Agriturismo Terranostra" Francesca Bonagurelli e il direttore della Cia Toscana Nord Alberto Focacci. «Proseguiremo nei nostri incontri perché è importante informare su un tema che può mettere a repentaglio la salute di un'intera zona oltre a provocare un grave danno di immagine per la Valle del bello e del buono - ha detto Lucia Giovannetti, membro del comitato che ha aperto la serata - come Libellula ci battiamo per la salvaguardia ambientale del territorio senza andare contro alle delicate questioni occupazionali di Kme. In un territorio come il nostro, con tanti prodotti tipici, la creazione di un pirogassificatore sarebbe davvero anacronistica». «Questa zona - le ha fatto eco Andrea Elmi - sta sfruttando solo un decimo del potenziale disponibile in campo agricolo. Dovremmo pensare a un modello Trentino con agricoltura e turismo collegati. Il pirogassificatore salverebbe 200 posti di lavoro? E magari ne farebbe perdere 1000 in futuro». «Il caso Kme riporta alla luce delle logiche che speravo si fossero estinte nella nostra regione, ossia evocare lo spettro di uno scontro tra il mantenimento dei posti di lavoro e il diritto alla salute dei cittadini - ha aggiunto Focacci - capiamo la crisi economica, ma non dobbiamo perdere la nostra identità».Gli esponenti del movimento hanno rinnovato l'appello ai sindaci per firmare un documento congiunto. Capofila è Marco Bonini di Barga, quelli di Gallicano e Fabbriche di Vergemoli lo hanno seguito e anche l'amministrazione di Castelnuovo si è esposta. I prossimi appuntamenti del movimento "La Libellula" saranno mercoledì alle 21 nell'aula magna dell'Isi di Barga e sabato 13 con la manifestazione in programma a Fornaci di Barga.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Sono quelli scesi in campo per "Puliamo il mondo" «Pronti a tornare qui per vedere cosa possiamo fare dopo l'incendio» Calci si rimbocca le maniche Ecco l'esercito dei volontari CALCI Oltre un centinaio persone si sono riunite ieri fuori dal Palazzo Comunale di Calci per l'iniziativa di "Puliamo il Mondo 2018", promossa localmente da La compagnia di Calci, Gruppo Volontari Antincendio, Feronia, Misericordia di Calci, Amici della Certosa, Ecolato. Una prima, concreta, prova di solidarietà e attaccamento al territorio dopo il devastante incendio sul Monte Serra.«Calci è una comunità che al momento del bisogno

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” si stringe insieme, perché tiene al proprio territorio - ha detto l'assessore Stefano Tordella - siamo molto contenti della partecipazione, abbiamo fatto una campagna all'interno della scuola e mi pare che la risposta sia molto entusiasmante». Tordella ha poi aggiunto che «dopo l'incendio, ci siamo posti il problema di capire se valesse la pena fare questa iniziativa. Adesso siamo sicuri che la risposta è stata quella giusta. I ragazzi che sono qua ameranno il loro territorio, e da grandi non faranno quello che è stato fatto in questi giorni». Ferruccio Bertolini, presidente della consulta dell'associazione di Calci ha precisato che "l'iniziativa è nata diversi anni fa, quando la Compagnia di Calci ha aderito alla campagna di Legambiente e Puliamo il Mondo. Fin da subito il Comune di Calci ha supportato questa iniziativa. La Compagnia di Calci, coordinata dalla volontaria Valentina Marras, ha poi deciso di coinvolgere le scuole e le associazioni. Oggi è un altro mattoncino che mettiamo per ripartire nel nostro territorio. Oggi (ieri, ndr) pensiamo ai rifiuti e domani (oggi, ndr) torneremo in Comune per vedere cosa possiamo fare per migliorare la situazione a seguito dell'incendio». --LUCA MANZI (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Volontari e migranti puliscono le oasi naturali BIENTINA "Puliamo il mondo", ieri, ha visto protagoniste le oasi naturali di Bottaccio, Tanali e Lago della Gherardesca: decine di volontari, assieme ai migranti ospitati nei centri di accoglienza del Capannorese, si sono rimboccati le maniche, e hanno partecipato alla manifestazione organizzata, a livello nazionale, da Legambiente. La pulizia "partecipata" di queste perle di bellezza, che si trovano - una accanto all'altra - al confine tra Capannori e Bientina, è ormai periodica: rientra infatti in un progetto più ampio, promosso dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, assieme ai Comuni di Capannori e Bientina, e alle associazioni Legambiente (circoli di Capannori, Piana lucchese e Valdera) e Wwf Alta Toscana. Una volta al mese, al fianco dei volontari, entrano in azione una ventina di giovani migranti: provenienti dall'altra sponda del Mediterraneo (Costa d'Avorio, Gambia, Nigeria, Senegal), e attualmente ospitati in case di accoglienza di Capannori. Tutti insieme, volontari e migranti si sono così adoperati anche ieri, in particolare, per togliere i rifiuti, ma anche l'erba, dai camminamenti delle oasi, e renderli così più fruibili da parte dei cittadini. «Quest'iniziativa valorizza un modello positivo di accoglienza, dove i richiedenti asilo restituiscono un servizio alla comunità - commenta l'assessore all'ambiente del Comune di Bientina, Desiré Niccoli - Siamo contenti di vedere i giovani, che effettuano la pulizia a titolo gratuito e volontario, soddisfatti della loro azione per rendere più belle e fruibili le aree naturalistiche del nostro territorio. Il ringraziamento più sincero va alle associazioni, che si adoperano per il territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli dal prossimo anno Tari gestita dal Comune per abbattere l'evasione MONTESPERTOLI A partire dal 2019 sarà direttamente il Comune di Montespertoli a occuparsi della gestione della Tari, la tassa sui rifiuti, la cui riscossione è per il momento affidata ad Alia. Il consiglio comunale ha approvato all'unanimità una delibera che dispone l'internalizzazione al Comune, e quindi la gestione diretta, del tributo e della riscossione (anche coattiva). «È stata una decisione presa per due ragioni - spiega il sindaco Giulio Mangani - Da un lato si semplifica la riscossione, i controlli e il servizio per i cittadini, dall'altro vi è una ragione politica: riteniamo fondamentale scindere la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti dalla riscossione della relativa tassa, perché si tratta di un tributo comunale ed è giusto che sia il Comune a gestirlo. Questo consentirà un maggiore controllo dell'evasione tributaria: riducendo l'evasione avremo la possibilità di abbattere la tariffa per i cittadini». La riorganizzazione del servizio di riscossione favorirà l'integrazione delle banche dati del Comune e di conseguenza renderà possibili i controlli incrociati anche in concomitanza a quelli effettuati con altri tributi, migliorando la conoscenza delle posizioni dei singoli contribuenti. Per gestire la nuova banca dati e il servizio di riscossione il Comune doterà l'Ufficio tributi di un nuovo tecnico. Complessivamente, sotto il profilo finanziario i costi previsti per la reinternalizzazione saranno inferiori rispetto ai costi annuali del contratto Ato/Alia attualmente in essere. Dal lato dell'entrata, inoltre, si prevede di poter realizzare incrementi, grazie al controllo puntuale su ciascuna posizione e al recupero dell'evasione, che sarà ottimizzato grazie all'azione integrata della banche dati. «L'esperienza già fatta con la riscossione dell'Imu, che fa recuperare al Comune circa 600mila euro all'anno, ci consente di prevedere in

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” prospettiva un grosso recupero dell'evasione anche sulla Tari - ha evidenziato Mangani -. Facendo pagare il tributo a chi non lo paga, insomma, potremo abbassare la tariffa».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno piazza dei domenicani «Sporcizia e bidoni sempre pieni» I residenti della Venezia si lamentano non solo per il caos e le risse, ma anche per «la sporcizia in ogni angolo del quartiere». Qui sopra ecco alcuni bidoni per la raccolta differenziata in piazza dei Domenicani, dove ci sono diversi locali: i contenitori sono pieni e la maggior parte dei sacchi per l'immondizia è sul marciapiede. «Servono più bidoni», evidenziano anche i gestori dei locali.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Rifiuti Bidoncini alt Una petizione è partita da via Gramsci Non sono contro la raccolta differenziata, ma sono contrari ai bidoncini nelle case che poi, una volta esposti, occupano il passaggio sui marciapiedi. Per questo è stata lanciata una petizione che approderà anche in via Mentana e piazza XX.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Per i disabili il porta a porta ha bisogno di più assistenza Fabrizio Torsi* Il problema per porta a porta impatta nella vita di chi ha una disabilità o anzianità in modo piuttosto forte e preoccupante. Spesso legate alla disabilità ed alla anzianità ci sono condizioni fisiche particolari; andiamo oltre la barriere fisica che il bidone o i sacchi creano. Esiste un serio problema di igiene e contaminazione batterica! Chi soffre di incontinenza fecale ed od urinaria, chi gestisce un intestino ed un vescica neurologica utilizza ausili monouso che vengono poi smaltiti nell'indifferenziata come i sistemi assorbenti. Materiale per la cura di piaghe e ferite da decubito idem. Il numero verde Aamps risponde che porteranno un altro bidone grigio. Avere in casa sacchi contenenti tracce di urine e feci oltre al cattivo odore delle garze intrise di secrezioni è, oltre che intralcio, una bomba batteriologica che proviamo a tenere sotto controllo con uso di disinfettanti. Urge una soluzione già proposta anche al Garante, o prelevate nelle famiglie H a giorni alterni i sacchi di indifferenziata oppure in strada deve essere lasciato un cassonetto per l'indifferenziata che possa essere utilizzato da chi ha una tessera sanitaria attivata nella quale "memorizzata" la "patologia" che segnala particolari esigenze. Rischiamo di complicare la vita a chi con fatica cerca di controllare con le poche risorse che il Sistema sanitario nazionale mette a disposizione. Abbiamo il timore che questo modo di fare porta a porta sia pericoloso. *Associazione paraplegici

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Rifiuti sulla spiaggia raccolti 60 chili bibbona Raccolti 60 chili di rifiuti sul litorale a . In azione gli alunni di 4ª e 5ª elementare in occasione dell'iniziativa Puliamo il mondo, promossa da Legambiente per sensibilizzare alla salvaguardia e tutela dell'ambiente. L'iniziativa, in collaborazione con il Comune di Bibbona, e il supporto organizzativo di Asbi e di alcuni dipendenti comunali, si è svolta la mattina del 29 settembre. In apertura i saluti dell'assessore all'Ambiente Enzo Mulè, con la consigliera Sabrina Orlandini, del comandante dei Carabinieri forestali di Cecina Massimo Celati e del rappresentante di Legambiente Angelo Ferrara. Tra i partecipanti anche alcuni rappresentanti della Pro loco.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Passa la linea 5 Stelle no alla plastica monouso in uffici comunali e sagre castagneto carducci La lotta alla plastica monouso mette tutti d'accordo. La proposta in forma di mozione messa sul tavolo del consiglio comunale di Castagneto Carducci da Luca Carli del Movimento 5 Stelle passa all'unanimità. Il consenso arriva in scia all'emendamento che prevede un'attuazione graduale degli interventi per limitare

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Scapigliato Terriccio gratuito fino al 20 ottobre È ancora in distribuzione il "terriccio buono" di Scapigliato, il compost che Rea distribuisce gratuitamente. A Cecina (dove i cittadini sono stati suddivisi tra le varie attività secondo l'ordine alfabetico dei cognomi) e presso i centri di raccolta del Comune a Collesalvetti e Stagno (presentando il coupon che le famiglie hanno ricevuto a casa), è ancora possibile ritirare il terriccio, fino a sabato 20 ottobre. Inoltre, viste le richieste di alcuni residenti, Rea Impianti ha deciso di riaprire eccezionalmente le consegne nel comune di Rosignano Marittimo. In particolare, coloro che sono ancora in possesso del coupon e vogliono ritirare le due confezioni omaggio, potranno farlo presso il punto di ritiro Garden Poggio Fiorito, fino a sabato 20 ottobre. Info: [email protected] oppure 0586 744153.CastellinaCircolo Arci, bandoper bar e pizzeria Il circolo Arci di Castellina Marittima informa che il bando per la gestione del bar e della pizzeria è stato prolungato. Il presidente Paolo Tozzi ricorda che gli interessati possono telefonare ai numeri 333 - 75.18.386 e 347 - 4674965 oppure scrivere all'indirizzo mail: [email protected] iscriversi all'albodei presidenti di seggioFino al 31 ottobre è possibile iscriversi all'Albo dei presidenti di seggio elettorale, istituto presso la cancelleria della Corte d'Appello di Firenze, presentando domanda al sindaco del comune dove si esercita diritto di voto. Il Comune di Rosignano Marittimo ha pubblicato le modalità di iscrizione per l'aggiornamento 2018 dell'albo sul sito istituzionale www.comune.rosignano.livorno.it, Canali tematici, Anagrafe stato civile e elettorale, Elettorale, Iscrizione/cancellazione albo presidenti di seggio, link: https://bit.ly/2MZFf3T. Possono presentare domanda gli elettori e le elettrici del Comune di Rosignano che possiedono almeno il diploma di scuola superiore come titolo di studio. Sono esclusi coloro che hanno superato i settant'anni d'età, sono dipendenti del Ministero dell'interno e dei trasporti o in servizio presso le Forze Armate, sono medici provinciali, ufficiali sanitari o medici condotti, segretari comunali o dipendenti dei Comuni che prestano servizio presso gli uffici elettorali, candidati alle elezioni per cui si svolgono le operazioni di voto. Info: Ufficio elettorale, tel. 0586 724522.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ancora un incontro molto partecipato con i cittadini preoccupati dall'ingresso in società dei privati di Unirecuperi Rimateria va avanti con i suoi progetti «Con noi bonifiche e trasparenza» PIOMBINO Rimateria ha di nuovo aperto le porte per spiegare in un incontro pubblico ai cittadini la programmazione dei lavori della società, anche di quelli che saranno svolti grazie alla partecipazione in azienda di UniRecuperi, l'azienda emiliana che da poco è entrata in possesso del 30% della partecipata Rimateria, specializzata nelle bonifiche industriali.L'incontro, partecipato da una cinquantina di cittadini, è stato aperto dalla neopresidente

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” della società Claudia Carnesecchi, mentre il direttore di Rimateria, Luca Chiti, ha risposto alle domande dei cittadini.Certo il cambio al vertice avvenuto nei giorni scorsi per il pensionamento di Valerio Caramassi, non porterà cambi di linea rispetto alla gestione precedente, avviata nel 2015: «Procediamo secondo i piani verso i lavori di risanamento previsti», ha detto la neopresidente di Rimateria.Chiti dal canto suo ha cercato di far chiarezza sui primi giorni seguiti al dissequestro della discarica, deciso dalla Procura di Livorno, che aveva apposto i sigilli lo scorso inverno: «Dal momento del dissequestro è normale che il Noe e gli altri enti - ha spiegato - oltre ai controlli di rito, abbiano intensificato le verifiche nei confronti di un'azienda che è chiamata a risanare una situazione critica. Rimateria sta rispondendo positivamente a questi controlli».Chiti poi è passato a presentare il piano di smaltimento di Paf (polverino di altoforno) e del trattamento delle altre scorie solide. La società ha quindi risposto ai numerosi interventi dei presenti, tutti legati ai progetti di espansione di Rimateria stessa.Gli interventi hanno toccato temi ovviamente molto sentiti sul territorio, per la preoccupazione di quelli che saranno i futuri interventi dell'azienda per ripianare i debiti Asiu.Sono stati richiesti chiarimenti sul collegamento delle bonifiche, per tutti da progettare e portare a termine, alla necessità di strutturare nuove discariche per il trattamento dei rifiuti speciali, come è nei piani della società.Con l'evidente preoccupazione da parte di alcuni cittadini che gli interessi dei Comuni e dei nuovi soggetti privati, UniRecuperi e il prossimo acquirente dell'altro 30% che verrà ceduto nei prossimi mesi, siano puntati solo al profitto, con l'intensificazione dell'importazione di rifiuti speciali, senza pensare unicamente a bonificare una vasta area molto inquinata.Chiti ha continuato a porre l'accento sull'esigenza di cercare un nuovo modo di vedere le difficoltà che questo territorio si trova già addossati: «Possiamo dire che non produrremo rifiuti neanche in quest'area, oltre a non accoglierli da fuori - ha detto - Questo però vorrebbe dire non affrontare il problema. L'impegno di Rimateria sarà invece quello di operare in un modo compatibile con i bisogni dei cittadini e col rispetto ambientale, sfruttando le tecnologie più avanzate».«Per il resto - ha concluso il direttore di Rimateria - certo c'è stata una cattiva gestione precedente, ma ora ci sono una quantità di controlli in discarica che ci stanno accompagnando regolarmente per situazioni che nel passato non hanno mai allarmato comunità e cittadini. Rimateria riparte da queste basi e da questo tipo di trasparenza sulle proprie azioni». --P.C.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba i progetti Ora via alla cessione di un altro 30 per cento a una società privata PIOMBINO Nel corso dell'incontro pubblico con i cittadini (il trentasettesimo) da parte di Rimateria la neopresidente Claudia Carnesecchi, già direttore amministrativo, e il direttore Luca Chiti si sono messi a disposizione dei molti presenti, rispondendo alle loro domande.I relatori hanno avuto modo di spiegare anche quelle che saranno le linee percorse dall'azienda per arrivare a cedere il secondo pacchetto dal valore del 30 per cento dell'azienda a un'altra realtà privata, dopo l'acquisizione da parte della società UniRecuperi del primo 30 per cento messo sul mercato.«Come ogni altra azienda abbiamo bisogno di operare e produrre nell'ottica di far lavorare i nostri dipendenti e di far funzionare la nostra organizzazione - spiega Luca Chiti - Procederemo quindi, dopo il risanamento della discarica, su altre due linee di business».Infatti Rimateria, come ampiamente spiegato durante la serie di incontri, dopo il completamento delle operazioni di bonifica e messa a norma del sito, proseguirà all'individuazione di due nuovi punti su cui poter iniziare il proprio lavoro: il riciclo dei rifiuti speciali e il trattamento dei rifiuti della fabbrica.Queste attività permetteranno a Rimateria, a detta degli esperti e del Cda dell'azienda che ha così scelto la propria linea aziendale, di poter continuare a lavorare a operare con l'obiettivo di ripianare il debito ereditato dall'Asiu, che da 20 milioni è stato ridotto della metà in circa due anni.«Sempre tenendo questo atteggiamento di apertura e confronto con i cittadini» tiene a precisare l'azienda col direttore Luca Chiti.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'incendio a vignale Cessato l'allarme amianto Revocate le misure a Vignale dopo l'incendio del capannone. Le piogge della scorsa notte fanno escludere a questo punto rischi di dispersioni di amianto. Revocati i provvedimenti che vietavano la raccolta di prodotti degli orti della zona e l'uso di condizionatori. L'area è nuovamente accessibile.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba in provincia Cabina di regia con Rossi sull'Accordo del 2014 per la riconversione PIOMBINO La cabina di regia territoriale dell'Accordo di programma firmato il 24 aprile 2014 «per la riqualificazione e riconversione del polo industriale di Piombino», è fissata per domani pomeriggio alle 16 nella sede della Provincia a a Livorno.La riunione, presieduta dal Governatore della Toscana Enrico Rossi, ha varie questioni all'ordine del giorno: tra questi gli aggiornamenti sull'avviso pubblico della legge 181/89 sul rilancio delle aree di crisi industriale, l'aggiornamento sui protocolli d'insediamento, la messa in sicurezza e bonifica delle aree, l'attivazione della bretella di collegamento della strada 398, gli incentivi per il lavoro. All'ordine del giorno della riunione anche le politiche per la formazione, gli interventi nell'area di Colmata, il progetto industriale Aferpi, gli insediamenti produttivi e il rinnovo delle concessioni demaniali portuali.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Alessandro Biagetti aveva raccolto due sacchi di rifiuti insieme a suo figlio inviando foto e video all'amministrazione «Ringrazio per l'intervento» Il Comune pulisce parcheggi e pista dopo le segnalazioni SCARLINO Il Comune di Scarlino ha pulito la ciclabile e i parcheggi di via delle Collacchie. La segnalazione al municipio era arrivata alcuni giorni fa da Alessandro Biagetti, imprenditore follonichese, che andando a correre in quel tratto di strada si era accorto della quantità dei rifiuti presenti. Biagetti ha fatto qualcosa di più che far presente al Comune la criticità: una volta tornato a casa ha coinvolto il figlio maggiore, Matteo di 9 anni, e assieme sono tornati nel percorso e hanno iniziato a pulire.La raccolta di rifiuti è durata molto: i due sono riusciti a raccogliere due sacchi neri condominiali di bottiglie di plastica, pacchetti di sigarette, confezioni per cibo d'asporto, e tante altre cose trovate sull'asfalto e tra le piante. Ma non solo: parcheggiando in uno dei due posteggi al lato della carreggiata che da Follonica arriva al Puntone di Scarlino, Alessandro Biagetti ha notato che anche lì c'era molto sporco. L'imprenditore follonichese non ha perso tempo e ha chiesto spiegazioni agli addetti al parcheggio che gli hanno fatto presente di aver segnalato al Comune il problema ma di essere ancora in attesa dell'intervento della ditta che si occupa della pulizia della città. Così Biagetti ha mandato tutte le foto scattate e i video di lui e del figlio al lavoro alla pagina Facebook del municipio scarlinese, attendendo una risposta. Venerdì finalmente la pulizia è stata fatta e l'imprenditore lo ha comunicato a tutti attraverso il suo profilo social. «Un ringraziamento al Comune di Scarlino e alla Sei Toscana per aver ascoltato la mia denuncia e per aver rimediato così velocemente - dice Biagetti - Siamo tutti molto più contenti nel pulito». Insomma alla fine tutto si è risolto per il meglio e oggi la ciclabile e i posteggi sono puliti. -- P.V. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Gli abitanti ringraziano perché il loro appello è stato raccolto: «Adesso speriamo che arrivi anche la potatura delle piante» «Finalmente pulita l'area verde dietro via Austria» GROSSETO All'inizio di settembre Il Tirreno aveva documentato con un servizio fotografico le condizioni di degrado e abbandono dell'area verde compresa tra via Austria e il parcheggio di via Mozambico su cui si affaccia tra l'altro il palazzetto dello sport. Il parco dunque non è frequentato solo dagli abitanti del quartiere ma anche da coloro che arrivano da fuori città per gli eventi sportivi del palazzetto. A fare da guida tra asfalto dei marciapiedi sconnesso, scalini rotti, cumuli di aghi di pino, tombini pericolosi e rami penzoloni tre residenti che si sono fatti portavoci del malumore dell'intero vicinato. «Non sappiamo più a chi rivolgerci, chiediamo solo manutenzione e pulizia per questo bel parco, anche per tutte le persone anziane che lo frequentano giornalmente», era stato questo in sostanza il loro sfogo. La richiesta dei cittadini ha trovato finalmente ascolto venerdì quando l'area è stata completamente interdetta alla sosta per alcune ore per consentire un'accurata pulizia dagli aghi di pino e da altri detriti che spesso finivano per tappare i tombini del parcheggio, con tutte le conseguenze del caso quando piove o tira vento. «Grazie all'amministrazione comunale per l'intervento e al Tirreno che ha rilanciato il nostro appello e ci ha permesso di essere ascoltati -

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dice Cristina Mambrini che fa parte del gruppo dei residenti che aveva lanciato l'appello al Tirreno - La pulizia era il primo passo ed è stata finalmente fatta, ora siamo più fiduciosi che si possa avere anche la potatura delle piante e che si possa trovare una soluzione anche per i tombini malmessi. Continuerò a relazionarmi con l'Urp e con gli uffici competenti come ho sempre fatto ma intanto è giusto anche dare atto dell'intervento di venerdì. Dopo anni e anni abbiamo uno spazio verde più degno di questo nome». -- S. L.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

La risposta di Giordano Ballini alla proposta avanzata dal consigliere di maggioranza Giovanni Bertilacchi: «Andiamo verso la riduzione dei rifiuti» Il sindaco dice "no" alla realizzazione di un impianto di compostaggio VILLA BASILICA Bocciata sul nascere dal primo cittadino di Villa la proposta avanzata dal consigliere di maggioranza Giovanni Bertilacchi, per la realizzazione di un impianto di compostaggio sul territorio comunale. Un'idea che, nelle intenzioni del proponente, avrebbe comportato un risparmio nei costi di smaltimento e, di conseguenza, nelle bollette della tariffa rifiuti. Ma per il sindaco quella soluzione presenterebbe anche molti problemi. «Escludo categoricamente - scrive il primo cittadino Giordano Ballini - la realizzazione di maleodoranti impianti di compostaggio per il trattamento dei rifiuti organici sul territorio di Villa Basilica. La proposta del consigliere Bertilacchi non è presente nel programma dell'amministrazione comunale, né è mai stata affrontata o discussa in maggioranza. La nostra politica ambientale, con la preziosa collaborazione dei cittadini, va verso la riduzione dei rifiuti prodotti. È importante puntare al massimo recupero degli stessi e al loro riutilizzo. Queste attività garantiranno un notevole risparmio in bolletta, evitando al tempo stesso di realizzare un impianto invasivo e dannoso per il territorio e la comunità. Ricordo infatti che ospitare un impianto di compostaggio nel Comune di Villa Basilica comporterebbe lunghi iter burocratici, la propagazione di cattivi odori ed elevati costi di realizzazione e gestione, con conseguenti aggravi economici ai danni dei cittadini».«Voglio pertanto rassicurare la cittadinanza - riprende il sindaco - e confermare che nessun impianto di compostaggio sarà aperto sul territorio. Le nostre politiche sono in favore delle attività produttive locali, e guardano alla promozione del turismo e della cultura come volano dello sviluppo del Comune. Ringrazio comunque il consigliere Bertilacchi per aver sottolineato gli importanti risultati ottenuti dalla mia amministrazione». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca caso kme La Cia boccia in blocco il progetto di costruire il pirogassificatore fornaci di barga «La Cia Toscana Nord è contraria alla realizzazione del pirogassificatore Kme»: con queste parole, il direttore della Cia, Alberto Focacci, esprime la posizione della Confederazione italiana agricoltori sul dibattito nato attorno alla conversione della Kme in un pirogassificatore.Focacci, che ha rappresentato la Confederazione all'assemblea di venerdì scorso a Castelnuovo , spiega la posizione della Cia: «Il pirogassificatore ipotizzato per Fornaci di Barga è a tutti gli effetti un inceneritore, poiché non vi verrà bruciata legna vergine bensì il pulper di cartiera, materiale altamente inquinante». Il pulper è per il 70% composto da plastiche, contenenti anche vetro e metalli, mentre la cellulosa è presente solo per un 20-30%: questo rende lo scarto di cartiera altamente inquinante.«È importante sottolineare che la nostra non è una posizione dovuta all'impianto in sé: un pirogassificatore che brucia legna vergine produce energia rinnovabile, ma il progetto pensato per Fornaci di Barga è di tutt'altra natura e lo riteniamo dannoso per tutta la Valle».Due i fattori che vengono contestati da Focacci nel progetto in questione: uno riguarda la ricaduta occupazionale dell'impianto sulla Valle: «L'esperienza insegna che impianti del genere non hanno bisogno di un alto numero di dipendenti ed è quindi molto aleatoria, a nostro avviso, la promessa di 36 posti di lavoro». L'altro punto riguarda i comparti della Cia: «Un impianto come quello ideato dalla Kme - dice Focacci - andrebbe a danneggiare la reputazione della nostra Valle con danni economici sia per il settore agricolo che per quello turistico».Per la Cia Toscana Nord «la riconversione della Kme deve essere indipendente dall'inceneritore - conclude Focacci - e i posti di lavoro si devono trovare in altro modo. Non si può in nessun caso scambiare la salute dei cittadini con un'aleatoria promessa di posti di lavoro». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio ci sono anche bollette Discarica lungo la ferrovia Una discarica a Massarosa lungo la ferrovia, con tanto di bollette: è quanto segnalato nel gruppo Facebook Massarosa Cafè. L'assessore Agnese Marchetti ha spiegato che accompagnerà sul posto un responsabile di Ferrovie: «Sarà poi a loro carico la pulizia».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Pistoia e Montecatini fermi al 37 per cento, anche dopo la fusione la maglia nera spetta ad Abetone Cutigliano con il 18 La raccolta differenziata non decolla solo 4 Comuni superano il limite minimo PISTOIA Produzione di rifiuti urbani - derivanti dalle attività domestiche e dalla gestione degli spazi pubblici come la pulizia delle strade - e raccolta differenziata: in provincia di Pistoia, secondo i dati 2016 dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, sono solo quattro i Comuni (Larciano, Lamporecchio, Monsummano e Serravalle) che superano la percentuale del 65% nella differenziata. Cifra che è il livello minimo imposto entro il 31 dicembre 2012 ai Comuni italiani attraverso il Testo unico ambientale. A quasi sei anni dalla scadenza di quel termine, 14 Comuni pistoiesi non raggiungono nemmeno il 40% di raccolta differenziata. Tra questi anche Pistoia, ferma al 37, 8%, e Montecatini che supera appena il 37%. La maglia nera sui numeri della produzione di rifiuti pro capite e raccolta differenziata, però, se la aggiudica Abetone che con i suoi 1.143 chili di rifiuti a testa (di cui ben 900 chili indifferenziati) registra una raccolta differenziata ferma al 15,8%, lontana anni luce da quel miraggio a quota 65%. I numeri fanno sprofondare il Comune addirittura all'ultimo posto dei settantuno che compongono le tre province di Firenze, Prato e Pistoia.I dati, relativi al solo territorio di Abetone al 31 dicembre 2016, non tengono conto della fusione amministrativa con il confinante comune di Cutigliano, ufficializzata il 1 gennaio 2017 (stessa cosa per i Comuni di San Marcello Piteglio che si sono fusi). Ma, anche ricalcolando i dati sul comune fuso di Abetone Cutigliano, dove la raccolta differenziata è al 22,01%, la media raggiunge quota 18, 9% e il primato negativo, a livello provinciale, resta al comune della montagna pistoiese. Tra i Comuni della provincia sotto i 5.000 abitanti, comunque, i dati della raccolta differenziata sono ancora piuttosto bassi.Il primato, come detto, è di Abetone (15,86%), seguita da Cutigliano (22,01%), Sambuca (29,44%), Piteglio (24,7%), Marliana (24,95%) e Chiesina Uzzanese (30,23%).Dal punto di vista dei rifiuti pro capite, il Comune più virtuoso, invece, è Serravalle Pistoiese, che, con i suoi poco più di 11.000 abitanti, registra una produzione di rifiuti urbani di appena 361 chili a testa (di cui solo 45 indifferenziati), con i dati della raccolta differenziata all'87,44% ,che centrano la medaglia di bronzo a livello provinciale. Dietro a Larciano (88,17%) e Lamporecchio (87,83%).Tra i Comuni più grandi, con i residenti che oscillano tra i 15.000 e i 30.000, vicine a quota 65% si registrano le performance di Agliana e Quarrata, rispettivamente al 63,12% e al 64,74%. Più in basso Pescia, al 54,97%. Benissimo Monsummano, all'86%, male invece Montecatini, ferma al 37,13% per la raccolta differenziata.Infine, il capoluogo Pistoia. La città produce una media di 648 chili di rifiuti pro capite, con la raccolta differenziata ferma di tre punti sotto il 40 per cento. --VALENTINA VETTORI

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Prima assoluta della iniziativa di Legambiente che ha toccato anche Alberghi, Collodi e Veneri grazie a un pulmino messo a disposizione dei ragazzi Puliamo il Mondo a Pescia ma anche nelle sue frazioni PESCIA Grande successo, tanti sorrisi e una "pulizia" approfondita di alcuni luoghi del territorio comunale hanno caratterizzato la prima edizione in assoluto di Puliamo il Mondo a Pescia. Oltre alle mete già fissate da tempo, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Oreste Giurlani, con in prima linea gli assessori Fabio Bellandi e Annalena Gliori, ha aggiunto altri tre luoghi, Alberghi, Collodi e Veneri, mettendo a disposizione un pllmino, gentilmente concesso dalla Turistata Bus di Marzia Bottaini, per consentire a ragazzi e alle famiglie di spostarsi in sicurezza e rapidità. Una organizzazione che ha messo nelle condizioni tanti amanti della natura di Pescia di aderire, per la prima volta, all'iniziativa storica di Legambiente, realizzata anche grazie all'impegno degli amministratori comunali. Infatti proprio con la raccolta di donazioni per un totale di circa 900 euro, alla quale hanno partecipato tutti i consiglieri comunali e membri della giunta,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” unitamente alla Misericordia di Castelvecchio, Quelli con Pescia nel Cuore, Mercanti di parole, Associazione Valorizzazione Città di Pescia e Valdinievole e Associazione Culturale Arcadia, sono stati acquistati i kit di Legambiente necessari per prendere parte all'iniziativa. La campagna ha avuto inizio con il punto di ritrovo sul lungofiume Pescia, passerella Sforzini, dove ai volontari sono stati consegnati i kit composti da pettorina, cappello, guanti gommati, oltre a sacchi di plastica. I volontari sono stati impegnati nella raccolta di materiale abbandonato quale plastica, lattine, bottiglie e altro ancora. Le zone di intervento sono state l'alveo del fiume Pescia, il rio Bareglia e la mulattiera di via dell'Erta. Poi è stata la volta di Veneri, zona stadio agli Alberghi e Collodi. Per caratterizzare ancora di più questa esperienza, i molti bambini hanno rimesso le piante, donate dalla ditta Roy Checchi, nelle fioriere che ne erano sprovviste, con grande apprezzamento di tutti. Molto soddisfatti Giurlani, Gliori e Bellandi: "Una iniziativa che non era mai stata organizzata a Pescia ma che ripeteremo sicuramente ".

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Due classi della Salvemini-La Pira e della Manzi hanno passato al setaccio il parco della Pace e i giardini lungo la ferrovia trovando però pochi scarti Gli alunni trovano pochi rifiuti sorpresa a "Puliamo il mondo" MONTEMURLO Tutti in campo per l'ambiente. Anche quest'anno il Comune di Montemurlo aderisce a "Puliamo il mondo" (la versione italiana di "Clean up the word"), l'iniziativa promossa da Legambiente per sensibilizzare sui temi dell'educazione ambientale. Protagonisti dell'iniziativa sono stati gli studenti di due classi, la 1ª D della scuola media "Salvemini La Pira", insieme alle insegnanti Laura Bartali, Dina Tomasello, Martina Ruffo e Samuela Vannucci, e la 3ª B della scuola primaria "Alberto Manzi" di Morecci con le insegnati Danila Corsini e Maria Angela Ferrara. Per il Comune di Montemurlo, invece, erano presenti il sindaco Mauro Lorenzini, l'assessore all'ambiente, Simone Calamai e Mascia Cecchi dell'ufficio ambiente, mentre per Alia c'era Sergio Mazzuoli. I ragazzi, vestiti con le pettorine gialle simbolo della manifestazione, e armati di guanti e sacchetti dell'immondizia, hanno passato al setaccio il parco della Pace, i giardini lungo via Fermi, per poi raggiungere piazza della Libertà.«Rispetto alle passate edizioni la quantità di rifiuti che hanno trovato i ragazzi è sensibilmente diminuita - dice l'assessore Calamai - e anche la tipologia degli scarti è cambiata: solo tappini di plastica, cicche di sigaretta e qualche bottiglietta. Un segnale importante che denota un maggior senso civico e una maggiore attenzione per l'ambiente dei nostri concittadini. Credo che manifestazioni come Puliamo il mondo servano per accrescere l'attenzione e la sensibilità soprattutto dei più giovani verso il rispetto ambientale. C'è ancora da lavorare tanto, ma "Puliamo il mondo" contribuisce a diffondere la cultura e il rispetto del mondo dove viviamo».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa interrogazione dei socialisti «Decoindustria, ritardi nell'opera di bonifica» CASCINA La giunta cascinese "perde tempo" per concludere la bonifica della Decoindustria. I consiglieri socialisti, Paola Viegi e Fabio Poli, hanno presentato un'interrogazione in cui chiedono di conoscere i motivi della mancata conclusione dell'iter di bonifica: «Il 14 settembre scorso Arpat, con una missiva inviata al Comune, chiedeva di conoscere quando fosse previsto l'avvio delle operazioni "considerato il contenuto del serbatoio e la presenza di abitazioni civili e di un plesso non scolastico per l'infanzia aperto d'estate, nelle prospicenze del sito ex Decoindustria srl". Con la la medesima missiva si sottolineava, inoltre, che le operazioni di campionamento, necessarie allo smantellamento del serbatoio in questione, erano state eseguite in data 28 dicembre 2017 e, dopo quella data, nessuna comunicazione era pervenuta al quel dipartimento», osservano i consiglieri socialisti che evidenziano una promessa mancata da parte della giunta. Vale a dire la «conclusione perlomeno fattiva dell'intervento di smantellamento, annunciata ormai un anno fa».«Anziché procedere con celerità alla definizione della gara, soprattutto a seguito della manifestazione di interesse resa, nell'ultimo periodo, l'amministrazione ha inteso doversi spendere nell'esclusiva propaganda di una raccolta differenziata dimostratasi abborracciata e fonte di disagi, dovuti ad una gestione dell'indifferenziato- secco cervellotica e a carico dei soli cittadini», dicono i due consiglieri. «Anche la poca conoscenza di un contesto territoriale dove il trattamento della raccolta differenziata è assolutamente carente dà ulteriore conferma dell'assoluta mancanza di visione politica da parte di una giunta che, irresponsabilmente, ha privilegiato la difesa del falso virtuosismo della raccolta differenziata abbandonando la conclusione della procedura di smantellamento del serbatoio sul sito ex Decoindustria».

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Successo dell'iniziativa "Puliamo il mondo" , coinvolte scuole, associazioni e contrade con il supporto dei Comuni e la regia di Legambiente Esercito di volontari green raccoglie una tonnellata di rifiuti abbandonati Marco Sabia / FUCECCHIO Una tonnellata di rifiuti abbandonati nel territorio fucecchiese: a tanto ammonta il "bottino" dell'iniziativa Puliamo il Mondo, voluta da Legambiente e a cui hanno aderito tante associazioni, oltre ai bambini delle scuole. Dopo le classi quinte della primaria Carducci, che venerdì scorso hanno provveduto alla pulizia del parco fluviale nella zona di via Cecconi, sabato e domenica è stato il turno delle associazioni. Ad impegnarsi nella pulizia di molte zone, sia del centro che delle frazioni, sono state le contrade Massarella, Porta Raimonda, Samo, il Cai - Club Alpino Italiano, l'ecoistituto delle Cerbaie, il comitato Via Francigena, la Banca del tempo, il gruppo Io amo Fucecchio e la Pro Loco. Battendo palmo a palmo le zone più nel mirino degli incivili, fra sabato e domenica sono stati raccolti circa 1000 chilogrammi di spazzatura, a cui si aggiungono anche gli ingombranti, che Alias sta provvedendo a rimuovere. Basti pensare che in via di Montebono, a Torre, c'erano grossi pneumatici di trattore. «Voglio ringraziare - dichiara l'assessora all'ambiente Silvia Tarabugi - le associazioni e le contrade che, come ogni anno, hanno risposto numerose al nostro appello. Fucecchio si dimostra infatti sempre una comunità molto sensibile alle tematiche ambientali ed infatti, in questo fine settimana molti hanno scelto di dedicare parte del proprio tempo a ripulire tratti del territorio. Ringrazio, poi, Legambiente che da molti anni, grazie a questa iniziativa, offre l'occasione non solo per far riflettere su determinate tematiche, come il rispetto e la tutela dell'ambiente, ma anche per ottenere risultati concreti e tangibili come un territorio effettivamente più pulito e libero da rifiuti». Molti, infatti, sono stati i sacchi neri riempiti con i rifiuti recuperati nelle aree di raccolta e numerosi, purtroppo, i veri e propri abbandoni scoperti, di piccole ma anche di grande dimensioni, soprattutto nelle aree boschive. Ma non soltanto a Fucecchio i volontari hanno "pulito il mondo": anche nella vicina Vinci, terra del Genio, scuole, guardie ambientali volontarie, associazioni Montalbano Domani, Biodistretto del Montalbano, Vab Vinci, Proloco Vinci e Proloco Sant'Amato si sono unite nel nome dell'ambiente. Un folto gruppo di volontari è sceso per le strade del paese, munito di guanti e sacchi per raccogliere i rifiuti impropriamente abbandonati sul territorio. A dare per primi l'esempio sono stati gli studenti della scuola media di Sovigliana che si sono ritrovati insieme con gli assessori Daniele Vanni e Claudia Heimes, e hanno ripulito dall'immondizia ampie aree del quartiere.L'intervento dei volontari ha interessato Vinci capoluogo: gli ambientalisti si sono suddivisi in più gruppi e hanno setacciato l'area intorno al Parco Amboise e la zona di Anchiano, fino ad arrivare nell'area di via Casanuova, nei pressi di Ponte di Bagnolo. «È stata una grande giornata dedicata al rispetto dell'ambiente - commentano Vanni e Heimes -. Al di là dell'alto numero di sacchi di immondizia che abbiamo raccolto, iniziative come questa servono a sensibilizzare la cittadinanza su temi come il rispetto del decoro urbano e dell'ambiente. Perché non è solo compito di un'amministrazione, ma siamo tutti chiamati a prenderci cura dei luoghi in cui viviamo».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Parchi, centro e frazioni: ecco cento cestini nuovi EMPOLI È in corso a Empoli la sostituzione di vecchi e il posizionamento di nuovi raccoglitori di rifiuti urbani, per un totale di 100 cestini che saranno collocati, in 16 zone diverse del territorio comunale, dagli operatori di Alia Spa. I luoghi sono stati individuati dal Comune grazie alle segnalazioni dei cittadini. La raccomandazione è quella di utilizzarli nel modo corretto: il cestino serve solo per il conferimento di rifiuti di piccolo volume, cosiddetti "da passeggio", non prodotti all'interno delle mura domestiche per i quali occorre utilizzare il "porta a porta". Nel centro storico, nelle frazioni e in alcuni parchi pubblici vengono installati cestini che andranno a potenziare alcune zone, mentre in altre ne è stata richiesta la sistemazione di nuovi. Un'operazione nata anche grazie alle segnalazioni arrivate all'Urp o sulle pagine dei social media o sul portale Wedu. Una volta terminata l'installazione sarà fatta un'altra ricognizione per capire se ne servono altri.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno delinquenza e movida Oggi la riunione del Ccn Domani l'incontro con l'amministrazione LIVORNO Due riunioni per discutere della situazione in Venezia, valutare eventuali provvedimenti e trovare soluzioni dopo il caos dell'ultimo weekend. La prima è in programma oggi, quando si confronteranno le varie anime del Centro commerciale naturale della Venezia, che racchiude diverse attività del quartiere. La seconda è stata invece fissata per domani dall'amministrazione comunale e coinvolge tutte le parti interessate, dai gestori dei locali ai rappresentanti dei residenti.la riunione del ccnPer il momento, attraverso il presidente Luca Fiordi, il Centro commerciale naturale si limita a spiegare che «ogni gestore conosce la sua realtà e bisogna trovare una soluzione condivisa». In ogni caso il provvedimento pensato dal Comune, cioè lo stop alla vendita di alcolici da asporto dopo le 21, non convince i commercianti. «Ci affosserebbe», spiegano dai locali della Venezia. «Domani (oggi, ndr) ci riuniremo e discuteremo insieme della situazione», taglia corto Fiordi.l'incontro col comuneIl Ccn si ritrova proprio oggi per proporre un piano già domani, quando è in programma la riunione con l'amministrazione comunale, i residenti, l'Aamps e la polizia municipale. «L'obiettivo - aveva detto la vicesindaca Stella Sorgente al Tirreno - è quello di dare una risposta condivisa e organica a tutto il quartiere. Sicuramente non vogliamo una misura estemporanea e inutile: dobbiamo far convivere il diritto dei giovani a divertirsi, quello dei residenti di dormire e anche quello dei locali di lavorare». --G.T.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Scapigliato Terriccio gratuito fino al 20 ottobre È ancora in distribuzione il "terriccio buono" di Scapigliato, il compost che Rea distribuisce gratuitamente. Viste le richieste di alcuni residenti, Rea Impianti ha deciso di riaprire eccezionalmente le consegne nel comune di Rosignano Marittimo. In particolare, coloro che sono ancora in possesso del coupon e vogliono ritirare le due confezioni omaggio, potranno farlo presso il punto di ritiro Garden Poggio Fiorito, fino a sabato 20 ottobre. Info: [email protected] oppure 0586 744153.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ricci, leader di Confindustria Livorno-Massa Carrara: «Manca anche l'integrazione col porto piombinese» Confindustria sveglia l'Authority «Darsena Europa si va troppo piano» Cristiano Lozito / PIOMBINO Segnali di speranza con l'arrivo di Jindal, ma tante preoccupazioni sul rilancio dell'economia della costa nel quadro denso di inquietudini tracciato ieri al Metropolitan dal livornese Alberto Ricci, presidente di Confindustria Livorno-Massa Carrara, nell'assemblea generale conclusa con l'intervento del presidente Vincenzo Boccia. Le preoccupazioni traggono sostanza dalle cifre esposte da Ricci: il tasso di disoccupazione della provincia di Livorno è del al 6,8%, sotto la media toscana (8,6%), ma il tasso della disoccupazione giovanile raggiunge il 30,9%, «risultato ben oltre la media Toscana - ha precisato Ricci - pari al 24,5%». Per Massa Carrara l'Istat indica poi una situazione definita «drammatica» dal presidente di Confindustria: «La disoccupazione - ha spiegato - raggiunge il dato record del 16%, e per gli under 25 si arriva al 48%». Dati per Ricci ancora più preoccupanti alla luce del Decreto Dignità, «che rischia di rendere più incerto e discontinuo il quadro delle regole in cui operano le imprese».Nell'analisi del presidente di Confindustria Livorno-Massa Carrara, l'auspicio per Piombino è «che la ripresa occupazionale delle acciaierie possa ridare ossigeno anche all'occupazione nell'indotto. Il successo dell'operazione Jindal è stata la più nitida conferma che il gioco di squadra fra istituzioni, industria e sindacati rappresenta l'asset principale anche per il futuro».Ricci però ha spiegato come per il rilancio dell'economia del territorio, «restano strategici l'insediamento del polo di smantellamento navi della Pim, della base logistica della Baker Hughes, società General Electric - Nuovo Pignone. Ma purtroppo, a oggi - ha proseguito - non abbiamo certezze sul completamento delle opere per assicurare la fornitura delle utilities, il che non permette la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” concretizzazione degli investimenti. Non vorremmo doverci accorgere che, a causa di queste carenze, le aziende interessate decidessero di localizzare le attività in territori più attrattivi». Preoccupazione anche per «i ritardi nel completamento della 398 e nella realizzazione della bretella di collegamento al porto di Piombino, che hanno una valenza strategica» e per «la mancata integrazione del porto piombinese con quello di Livorno, che sarebbe dovuta scaturire dal protocollo a suo tempo sottoscritto». Su Livorno le preoccupazioni di Ricci sono «sulle procedure per la realizzazione della Darsena Europa, asse portante dell'Accordo di programma, pur apprezzando l'impegno del presidente dell'AdSP, Stefano Corsini. Il Comitato tecnico, istituito per il monitoraggio del progetto, purtroppo non ha impresso quel cambio di passo che era stato auspicato. Rispetto a tali ritardi, si è potuto procedere, anche grazie all'intervento diretto dei Terminal Lorenzini e Tdt, all'allargamento del canale di accesso che ha consentito per la prima volta l'entrata di portacontainer con 9000 Teus a bordo».Il porto di Carrara invece ha chiuso il 2017 con un incremento del 21% delle movimentazioni in banchina, ma secondo Ricci «si sono moltiplicate le perplessità circa il mantenimento dell'originaria vocazione commerciale e cantieristica del porto, con preoccupanti turbolenze derivate da profondi cambiamenti nella geografia delle concessioni».Altro tema che accomuna Piombino, Livorno e Massa Carrara, è quello delle bonifiche, «con gli aspetti procedurali e i vincoli amministrativi - ha detto Ricci - che si sono rivelati più problematici di quanto auspicato. Le risorse economiche, ripetutamente ostentate, non hanno prodotto risultati incisivi per la reindustrializzazione. Anzi, i tempi infiniti per le istruttorie dei progetti sono in stridente contraddizione con i requisiti minimi di efficacia delle politiche di attrazione degli investimenti». (Articolo riportato anche nella cronaca di Livorno)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba rifiuti speciali Comitati antidiscarica pronti al confronto sui progetti di Rimateria PIOMBINO Il Comitato di salute pubblica Piombino-Val di Cornia e il Comitato Promotore del referendum esprimono «il proprio apprezzamento per l'apertura al dialogo, sul progetto della nuova discarica Rimateria, dichiarata sulla stampa da Spirito Libero». Obiettivo dei comitati è appunto anche quello «di avviare un effettivo dialogo e di dare voce non tanto alle "paure al di là della ragione", come affermato nel comunicato della lista civica, quanto alle legittime argomentazioni e perplessità di chi si troverà a dover subire nel proprio territorio le ricadute, per noi negative, del progetto presentato da Rimateria che prevede la costruzione di una nuova enorme discarica».Dunque sia il Comitato promotore del referendum che il Comitato di salute pubblica Piombino-Val di Cornia si dicono «pronti a confrontarsi documenti alla mano. Certo che il confronto possa comunque rivelarsi costruttivo per tutte le parti in causa, il Comitato promotore è, ed è sempre stato, disponibile a incontrare chiunque intenda entrare nel merito della questione. La città ha chiaramente espresso il desiderio di essere coinvolta in questo confronto anche attraverso lo strumento del referendum, e per questo motivo ci stiamo impegnando a portare avanti»

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto l'iniziativa del ministero Ambiente più pulito Via la plastica dagli uffici e dagli istituti scolastici FOLLONICA "Plastic Free Challenge" è la nuova iniziativa promossa dal ministero dell'Ambiente al quale ha aderito anche il Comune di Follonica. L'amministrazione comunale ha confermato infatti il proprio impegno a proseguire nella direzione di eliminare la presenza della plastica all'interno delle sedi comunali, riducendola poi anche all'interno degli istituti scolastici. Per seguire l'iniziativa nelle macchinette distributrici verranno utilizzati bicchieri biodegradabili. E per seguire la sfida plastic free le bottiglie d'acqua spariranno anche dalla tavola dei ragazzi dove verranno servite brocche con acqua di rubinetto. Tale misura verrà estesa anche alle medie inferiori, dove si prevede che venga distribuita una borraccia per ogni alunno, da riempire al bisogno utilizzando le fontanelle di acqua a disposizione nei corridoi. Verranno poi consegnati in ogni scuola di ordine e grado anche i bidoni per la raccolta differenziata, che permetteranno di incanalare la plastica usata nella giusta filiera di recupero e riciclo. «Come amministrazione comunale ci siamo posti l'obiettivo di liberare gli spazi pubblici dalla plastica e abbiamo adottato una politica che favorisce i criteri ambientali nelle modalità di acquisto di beni - ricorda l'assessore all'Ambiente Mirjam Giorgieri - Si pensi agli arredi in plastica riciclata, ecocompatibili, posizionati nello spazio verde di via Flavio Gioia e nella pineta di levante. Inoltre, stiamo per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” installare le case dell'acqua e per introdurre in città gli eco-compattatori di bottiglie di plastica. All'interno degli uffici comunali avvieremo, poi, ulteriori azioni virtuose al fine di eliminare l'utilizzo della plastica Crediamo fortemente che debbano essere le pubbliche amministrazioni a dare il buon esempio: per questo - conclude Giorgieri - abbiamo aderito con entusiasmo alla campagna ministeriale accogliendo la mozione votata all'unanimità durante l'ultima seduta del consiglio comunale». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Da aprile ad agosto risultati incoraggianti nei due Comuni Sotto il masso Leopoldino passa dal 34 a quasi il 68% Nella città del tufo dal 37 al 54% Sorano e Pitigliano record La raccolta differenziata fa un balzo fino al 76,7% PITIGLIANO Pitigliano e Sorano fanno un salto di qualità nella raccolta differenziata. A Pitigliano la raccolta virtuosa cresce di 17,22 punti, balzando dal 37,26% di aprile al 54,48% di agosto. Sorano fa ancora meglio, perché con l'entrata in vigore della raccolta di prossimità in tutte le frazioni, con l'eccezione di Sorano e di San Quirico dove si attua da anni il porta a porta, la differenziata è cresciuta del 23,75%.Grande soddisfazione della sindaca di Sorano Carla Benocci e del suo vice Pierandrea Vanni che spiegano: «Nei primi quattro mesi del 2018 (gennaio-aprile), cioè prima della Rdp, la differenziata raggiungeva nel comune il 34 per cento, nel secondo quadrimestre (maggio-agosto) è balzata al 67,75, con punte davvero significative a luglio (74) e ad agosto (76,7). Le proiezioni ci dicono che se continuerà il trend positivo arriveremo a fine anno oltre il 55 per cento. Su base annua gennaio-agosto 2018 la percentuale complessiva è del 52,5 per cento, Si tenga conto che nel 2017, intero anno, era stata del 35 per cento».Sindaca e vicesindaco, nel ringraziare i cittadini, commentano che "l'introduzione della Rdp si sta rivelando una scelta giusta. C'è comunque ancora molto da fare e il prossimo impiego degli ispettori ambientali e delle fototrappole aiuterà molto. Da venerdì riprenderemo il confronto con Sei - avvertono - che a livello locale ha assicurato collaborazione».Anche il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili è soddisfatto e ringrazia: «Sta funzionando la riorganizzazione del servizio introdotto a maggio. Un grazie ai cittadini che hanno contribuito a questo risultato». Gentili è soddisfatto anche perché «al di là del balzo in avanti registrato nella raccolta differenziata da aprile ad agosto, i dati pubblicati da Sei Toscana confermano un trend di crescita interessante rispetto allo scorso anno. Siamo passati da una media di 40,70 punti percentuali del 2017 a una media di 45,94 punti percentuali di raccolta differenziata nei primi mesi dell'anno, che potrebbe avvicinarsi al 50% considerando tutto il 2018». E anche Gentili, come la collega Benocci assicura «attenzione alta nei confronti dell'abbandono di ingombranti e più in generale dei comportamenti illeciti» e ricorda che «sono in funzione le fototrappole che vengono spostate a rotazione sul territorio per vigilare sul corretto conferimento nei cassonetti di prossimità. Inoltre, a breve istituiremo la figura dell'ispettore ambientale che avrà una funzione più informativa che repressiva, almeno all'inizio, andando a formare quelle famiglie che dimostrano qualche difficoltà in più nel fare la differenziata». --FIORA BONELLI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto la protesta di marrini Sacchi della spazzatura accanto ai cassonetti FOLLONICA «Ogni mattina accanto ai cestini di via Roma ci sono sacchi della spazzatura lasciati da qualche incivile che, non considerando le norme e neppure il basilare rispetto per la cosa pubblica, continua a fare ciò che vuole indisturbato», dice il consigliere comunale di Forza Italia Sandro Marrini prendendosela con chi abbandona i rifiuti. Il consigliere spiega che in via Roma sono attive alcune telecamere: «Se quegli strumenti funzionano - dice - perché l'amministrazione non è ancora intervenuta per multare chi abbandona i rifiuti? Occorrerebbero solo pochi minuti per visionare le riprese e scoprire il colpevole. Una volta individuato l'incivile di turno basterebbe multarlo, dando così un segnale forte anche agli altri cittadini che non rispettano le regole».«Serve più rispetto per la cosa pubblica - continua Marrini - ma i primi ad averlo devono necessariamente essere gli amministratori che troppo spesso chiudono gli occhi di fronte a situazioni al limite del decoro».Il consigliere si dice poi stanco di vedere «ogni giorno bivacchi attorno alla chiesa di San Leopoldo, nel cuore della città». E continua: «I follonichesi meritano un'amministrazione che sappia far

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” rispettare le regole, che garantisca controllo e decoro. Il buonismo purtroppo non porta a nulla: se serve si devono fare le multe, e non solo per i divieti di sosta ma anche nei confronti di chi lascia la spazzatura fuori dalle postazioni, di chi non si preoccupa di raccogliere le deiezioni del proprio cane, di chi sporca senza remore, di chi non ha a cuore il bene della propria città. A volte - conclude - c'è bisogno di educare e per farlo servono anche le sanzioni».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'annuncio in consiglio comunale, sorvegliate speciali saranno le oasi ecologiche con multe fino a 100 euro Telecamere e controlli contro l'abbandono selvaggio dei rifiuti Emanuela Ambrogi / BAGNI Telecamere e controlli a tappeto contro i furbetti che non rispettano le regole della raccolta differenziata o addirittura lasciano i rifiuti fuori dai cassonetti. Quando non gettano addirittura lavatrici e frigoriferi nei torrenti o nei boschi. La questione è stata affrontata anche in consiglio comunale. Nel mirino è lo stato delle isole ecologiche dei paesi, dove vengono lasciati ingombranti che andrebbero portati invece all'isola ecologica di Lugliano. I consiglieri Claudio Gemignani e Laura Lucchesi hanno chiesto al sindaco cosa intenda fare per risolvere il problema. Nella risposta l'annuncio dell'arrivo, attraverso la gara di acquisto dell'Unione dei Comuni, di telecamere per la videosorveglianza. Per i trasgressori che abbandoneranno gli scarti in modo sbagliato scatterà una multa che potrà arrivare a 100 euro. Il consigliere Antonio Bianchi ha poi aggiunto che è già attivo un maggiore controllo sullo smaltimento rifiuti: «Sono stati fatti viaggi supplementari nelle oasi ecologiche che si trovano vicino alle strade. Al comune verranno affidate presto telecamere che daranno la possibilità di fare un controllo più mirato e incisivo. La gara servirà per farci avere venti apparecchi. È in corso anche un controllo da parte dell'amministratore unico della società Base Riccardo Tocchini su tutto il territorio. È stata fatta la verifica del primo semestre e ogni singola oasi è stata schedata. L'estensione del servizio porta a porta ha accresciuto l'acquisizione di responsabilità da parte dei cittadini e ora copre il 50% delle 5mila utenze iscritte a ruolo. Nelle frazioni non coperte emergono tante criticità, soprattutto nei punti più vicini alle strade. La raccolta porta a porta sarà estesa anche a Benabbio e in una parte di San Cassiano di Controne, precisamente a Livizzano. L'obiettivo è arrivare al 60% di copertura in breve tempo».Verifiche sono state avviate anche sui pacchi che vengono ritirati: vengono aperti e sezionati per risalire all'utente, in caso di smaltimento fatto non correttamente le sanzioni vanno da 50 a 100 euro. «Importante - ha concluso Bianchi - è far sapere a tutti i cittadini che ogni giovedì c'è il ritiro del materiale ingombrante. Il territorio del Comune è stato diviso in quattro sezioni».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Dai rifiuti al decoro Una serata dedicata ai problemi di Coreglia COREGLIA Più che un "cahier des doléances" , è stato un vero e proprio processo alla giunta Amadei, assente all'incontro tanto atteso e che, da parte sua, si era dichiarata sì disponibile a incontrare i cittadini per discutere le criticità del Comune, ma nelle sedi competenti, e senza connotazioni politiche. L'assemblea pubblica indetta qualche giorno fa al teatro "Bambi", a opera di tre battagliere donne, voleva essere uno spunto di riflessione sui problemi del capoluogo. E alla fine, ben 110 persone hanno partecipato a questo incontro apolitico, il cui resoconto è stato inviato anche al primo cittadino. Daniela Bonaldi, Matilde Gambogi ed Elisa Guidotti sono le tre cittadine che hanno promosso l'evento: «Abbiamo deciso di convocare un'assemblea pubblica, per evidenziare i problemi che da tempo affliggono questa comunità, avendo trovato riduttiva la proposta del sindaco in merito a un incontro ristretto di rappresentanti che non avrebbe avuto la stessa valenza di un'assemblea aperta a tutti». Una partecipazione popolare, che ha prodotto una serie di spunti e lamentele. Tra i più attivi don Nando Ottaviani, che ha lamentato l'indegna situazione verificatasi, in particolare nel mese di agosto, durante la massima affluenza di turisti, con cassonetti dei rifiuti stracolmi, maleodoranti e, in alcuni casi, rotti. Al riguardo c'è chi ha chiesto di poter diminuire l'importo della Tasi come risarcimento del disservizio. Altra criticità emersa quella della sentieristica carente, e su questo la guida ambientale Stefano Lera ha proposto di creare una rete sentieristica per il capoluogo, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni. Inoltre, restano i problemi del decoro del cimitero nuovo e della sicurezza dell'area esterna alla Limonaia del Forte, dove c'è un parco giochi.Il sindaco Amadei, che aveva annunciato il suo rifiuto a partecipare all'evento, ha motivato così la sua decisione: «Avevo da tempo annunciato l'assenza mia e della giunta, dando massima disponibilità a incontrare una rappresentanza della

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” popolazione di Coreglia nel palazzo comunale, così come è sempre accaduto negli anni precedenti. Il sindaco e l'amministrazione sono sempre stati a disposizione dei cittadini, di una rappresentanza di una frazione o di una associazione, per poter ascoltare, confrontarsi, raccogliere elogi e lamentele». --N.B.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

In attesa delle misure speciali annunciate dalla Regione il Comune si muove da solo Le apparecchiature acquistate a spese di RetiAmbiente In arrivo i nasi elettronici per combattere i cattivi odori VIAREGGIO "Nasi elettronici" per rilevare gli odori e un vero e proprio piano straordinario, con fondi ad hoc, messo in atto perché la città di Viareggio possa finalmente sapere da dove provengono le maleodoranze che la attanagliano da anni e soprattutto se siano o meno pericolose. Questo quanto richiesto dal tavolo che si è riunito ieri mattina, convocato in municipio dal sindaco Giorgio Del Ghingaro. Presenti, oltre al primo cittadino e all'assessore Maurizio Manzo, per Arpat Maria Letizia Franchi e Marco Longo, Daniele Franceschini per Gaia, Daniele Fortini per RetiAmbiente, Walter Bresciani Gatti per Ersu, Alberto Corsetti e Caterina Susini per Sea Risorse e Daniele Razzuoli per Sea Ambiente. Assenti, anche se invitati, sia l'Asl che la Regione Toscana. Che aveva annunciato un piano straordinario. Nel frattempo il Comune si muove da solo. «Il tema degli odori è particolarmente sentito - commenta il sindaco - ancora di più in questi ultimi mesi, nonostante le rassicurazioni arrivate da più parti. Serve stabilire da dove arrivano le maleodoranze, quali siano le responsabilità e soprattutto le forme per eliminare i fastidi». Una lunga discussione durante la quale le varie aziende hanno esposto i lavori effettuati agli impianti, mentre Arpat ha spiegato l'iter burocratico necessario per l'attivazione di una segnalazione. Dal punto di vista pratico RetiAmbiente ha detto di essere pronta all'acquisto e alla gestione - a proprie spese - di attrezzature utili a valutare la qualità dell'aria. Il tutto sotto la supervisione tecnica di Arpat. Il secondo passo sarebbe la sottoscrizione di un protocollo condiviso fra gli enti coinvolti che indichi qualità e quantità dei prelievi, centri di analisi e modalità di condivisione dei risultati. «Un'ottima proposta - commenta Del Ghingaro - che però va affiancata dal potenziamento delle risorse. Di questo mi farò promotore in Regione, perché si predispongano fondi specifici su di un piano straordinario che possa verificare cosa sta succedendo a Viareggio». Il tavolo sarà riconvocato fra un mese.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Trovati 17 metri cubi di contenitori in parte contaminati da rifiuti pericolosi e 21 bidoni di dischi abrasivi esauriti. Denunciato il titolare Sotto sequestro deposito di rifiuti di azienda lapidea CARRARA Nell'ambito delle attività di controllo operate a tutela dell'ambiente, gli uomini della Capitaneria di porto - Guardia Costiera di Marina di Carrara hanno posto sotto sequestro un rilevante quantitativo di rifiuti ubicati su quattro distinte aree all'interno di un'azienda operante nel settore lapideo, per una superficie totale di circa 60 metri quadrati.A quanto emerge, come si spiega in una nota, in linea con l'azione strategica della Procura della Repubblica di Massa-Carrara, sono stati posti i sigilli ad un ingente quantitativo di rifiuti di varia natura: 17 metri cubi circa di contenitori in parte contaminati da rifiuti pericolosi e non pericolosi oltre a 21 bidoni della capacità di 180 litri ciascuno contenenti dischi abrasivi esauriti. Il materiale sequestrato era conservato in massima parte senza alcuna protezione su area scoperta e pertanto esposto all'azione degli agenti atmosferici con il concreto rischio di inquinamento ambientale.E' stato configurato a carico del titolare il reato di deposito incontrollato di rifiuti su suolo, come previsto dagli articoli 192 e 256, comma 2, del D.Lgs. 152/2006 "Norme in materia ambientale", nonché il reato di miscelazione di rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi ai sensi dell'articolo 187 dello stesso Decreto.Continua quindi l'azione di controllo incisiva svolta dalla Guardia Costiera di Marina di Carrara nell'ambito del cosiddetto protocollo cave sotto il coordinamento regionale della Direzione Marittima di Livorno. In primo piano, in sostanza, i controlli per il rispetto e la protezione dell'ambiente, oltre che ovviamente, della sicurezza.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Sostituiti da Alia i vecchi cassonetti per indumenti usati LAMPORECCHIO Quei cassonetti erano diventati delle vere e proprie discariche a cielo aperto dove, ormai, veniva accatastato di tutto: sacchi con rifiuti di ogni tipo, materassi, mobili usati e, addirittura, pezzi di sanitari da bagno.E da

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” lunedì scorso, a Lamporecchio, è cambiata la raccolta degli abiti usati. Che finalmente, dopo tanti mugugni da parte dei cittadini, possono essere conferiti tutti i giorni, dalle 8 alle 20, in sei punti presidiati.Una necessità, visti i continui episodi di degrado che, negli ultimi anni, hanno sempre più riguardato i cassonetti per il conferimento degli abiti usati.Spesso, come molti residenti delle frazioni di Lamporecchio hanno segnalato, le serrature venivano forzate e il loro contenuto "smistato" e, in parte, portato via da ignoti. Mentre intorno, ovunque, regnava il caos, anche per diversi giorni.Così Alia servizi ambientali spa, il gestore unico per la raccolta dei rifiuti, in collaborazione con il Comune di Lamporecchio e alcuni soggetti locali, ha modificato il servizio di raccolta, rimuovendo, uno dopo l'altro, i cassonetti gialli presenti su tutto il territorio comunale. Sei, come detto, i nuovi punti di raccolta presidiati per evitare nuovi episodi di degrado o atti vandalici: all'ex asilo di via Vitoni; al circolo Tamburini di Cerbaia; al circolo di Porciano; alla parrocchia di San Baronto; al distributore Agip a Mastromarco e al circolo Arci di via di Vittorio."La raccolta viene effettuata a scopi umanitari - si legge in una nota di Alia - ed è dedicata in genere ad abiti usati, scarpe e borse, ma anche coperte, lenzuola e asciugamani, purché puliti e in buone condizioni" .Insomma, un atto di generosità da parte di chi tiene in casa indumenti magari ormai poco utilizzati, ma in buono stato. --M.T.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Dai dati Arpat relativi al 2016 la città è ferma al 54,3%. Sotto anche Montemurlo Bene gli altri comuni: il più virtuoso è Cantagallo seguito da Vernio e Carmignano Raccolta differenziata al 65% Prato è lontana dall'obiettivo prato I comuni della provincia di Prato in un anno producono 175.430 tonnellate, che corrispondono ad un pro capite di 604 kg, mentre la raccolta differenziata si attesta al 56,92%. Ancora mediamente al di sotto la soglia del 65%, che è il livello minimo imposto entro il 31 dicembre 2012 ai Comuni italiani attraverso il Testo unico ambientale.A trascinare giù la media è proprio il comune più grande, Prato, ferma al 54,30% di differenziato. Il rapporto dell'Arpat - l'Agenzia regionale per la protezione ambientale - è un po' datato in quanto fermo al 2016. Da quella data sicuramente qualcosa è cambiato, a cominciare dall'azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti, prima Asm e poi confluita nella più grande Alia. Tuttavia si tratta dei dati ufficiali più aggiornati e bastano a dare qualche idea su come funziona il servizio, al di là degli annunci e dei proclami. Il comune pratese con la produzione di rifiuti, differenziati e non, più bassa risulta Vernio, con 435 kg pro capite, mentre quello con la produzione totale di rifiuti più alta è Montemurlo con 935 kg, di cui di 566 kg per abitante di rifiuti differenziati. Tra i piccoli comuni, quelli sotto i 5000 abitanti, c'è solo Cantagallo, la cui produzione di rifiuti pro-capite raggiunge i 564 e la raccolta differenziata è a livelli record per la provincia: 74,60%, il valore più alto. Cantagallo è anche uno dei tre comuni dell'area Alia a superare l'obiettivo del 65%, insieme a Gambassi e Montaione, che arrivano però oltre l'80%. Fra i comuni compresi fra i 5.000 e i 15.000 abitanti troviamo, in ordine decrescente Vernio col 72,88% di raccolta differenziata, Carmignano al 70,10%, Vaiano al 68,43% e Poggio a Caiano al 67,3%. Dati ottimi nel contesto toscano e italiano, visto che superano tutti la soglia del 65%. I livelli di differenziata più alti nell'area li troviamo a Certaldo e Fucecchio, con l'85% di differenziata. Si passa poi a un comune di media popolazione come Montemurlo, con una produzione pro-capite, come detto, pari a 935 kg per abitante, che pone la cittadina a nord-ovest di Prato al primo posto per la produzione a testa di rifiuti. È evidentemente la vocazione industriale e artigianale di Montemurlo. La raccolta differenziata, almeno nel 2016, eraè ferma al 60,54%, quindi ancora sotto la soglia- obiettivo del 65%. Una curiosità: fra i dati peggiori troviamo Montecatini, ferma al 37%.A Prato, infine, la produzione pro capite di rifiuti urbani (differenziati e non) nel 2016 era di 704 kg (a Firenze risulta pari a 629 kg). La raccolta differenziata a Prato raggiunge il 54% mentre a Firenze si attesta al 50%. A livello toscano la raccolta differenziata oscilla in un range che va dal 32,98%, dato relativo alla provincia di Grosseto, sino al 65,43% della provincia di Lucca. --FRANCESCO ALBONETTI

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera il caso Moschi: perché il manto del campo da calcetto non è stato smaltito? VOLTERRA Il vecchio manto del campo da calcetto di San Francesco non è stato ancora smaltito. Per questo il consigliere Paolo Moschi ha presentato un'interrogazione: «A febbraio del 2018 il Csi completava il posizionamento del nuovo manto presso il campo da calcetto di San Francesco. Un'operazione importante

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” per lo sport volterrano. Il sindaco Buselli si affrettava in quei giorni a ribadire il contributo del Comune, che sarebbe consistito nello smaltimento del vecchio manto. Ad oggi, dopo oltre 6 mesi, questo vecchio manto, che potremmo chiamare rifiuto speciale, è ancora depositato accanto al campo sportivo del Chiarugi. Il che assomiglia molto a una discarica a cielo aperto». «Pertanto - prosegue Moschi - chiedo se questi materiali siano stati classificati come rifiuti, e se e quando è previsto che questi siano conferiti in una vera discarica. Chiedo inoltre il perché siano stati stoccati/smaltiti al Chiarugi, e perché non ci si sia avvalsi di discariche per rifiuti speciali, come da prassi». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Torre, stop del sindaco allo spandimento reflui CENAIA Il sindaco Thomas D'Addona ha firmato un'ordinanza con cui dispone, «nei confronti dell'azienda agricola Torre a Cenaia srl, l'interruzione immediata di qualsiasi attività di spandimento reflui e materiali derivanti da allevamento accumulati nelle vasche di stoccaggio per mezzo di irrigatore ad alta pressione e altri sistemi». Nel provvedimento il sindaco fa riferimento a un verbale dell'Arpat di luglio in cui «si rilevava - si legge nell'ordinanza - nei confronti della società agricola l'insussistenza di un idoneo monitoraggio delle emissioni in atmosfera convogliate e la non conformità dei sistemi di emissione». Inoltre, ricorda il sindaco, risulta che «sono presenti 7.148 capi di animali (suini) in totale difformità da quanto prescritto nel decreto regionale di sospensione» dell'attività di allevamento «dal 30 settembre».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Idee, proposte e ipotesi del centro commerciale naturale della Venezia «Siamo vittime: non è giusto scaricare su di noi gli effetti della delinquenza» «Più controlli di notte e un'isola ecologica» LIVORNO Aumentare i controlli da parte delle forze dell'ordine, più sicurezza e una isola ecologica (almeno per il vetro). Questi alcuni dei punti che mettono d'accordo i gestori dei locali della Venezia e che saranno portati all'attenzione dell'amministrazione. «Vogliamo sapere, per esempio, perché sono stati spesi 475mila euro per le telecamere di sorveglianza, ma non vengono utilizzate e perché non è possibile creare delle isole ecologiche per la spazzatura. Quanto meno per il vetro. Inoltre chiediamo maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine e più sicurezza», sono le parole del presidente del Centro commerciale naturale La Venezia Luca Fiordi. Parole che sintetizzano il pensiero dei gestori di pub e locali della Venezia che si sono riuniti di ieri pomeriggio. PIU' SICUREZZA Oggi il faccia a faccia con l'amministrazione: sul tavolo la sentita questione della "malamovida". Di quel che è accaduto anche nei giorni scorsi, tra risse e disagi. «Confermeremo il nostro massimo impegno per vietare gli alcolici ai minorenni e cercando di sorvegliare la situazione all'interno dei nostri locali. Noi siamo i primi ad essere le vittime della confusione: oggi sentiremo ciò che ci verrà detto dall'amministrazione e poi diremo la nostra», continua. Di idee, proposte e ipotesi ce ne sono state tante, ma, tra le varie visioni discordanti, l'unica vera posizione comune è che i commercianti si sentono vittime. «È comodo e facile - ha detto Martina Senesi, del Viandante - scaricare il problema sui commercianti e sull'alcool, la questione è un'altra. Il Comune deve provvedere all'ordine pubblico». NOI SIAMO VITTIME Adriano Tramonti de La Ponceria: «Piazza dei Domenicani è troppo buia, così come via del Forte San Pietro. Ed è lì che si crea la delinquenza. Però la maggior pare dei ragazzi che si ritrovano sul ponte, non sono clienti della Svolta o degli altri locali. Chi fa confusione si porta da bere da casa. E se succede confusione fuori, io non posso farci niente. Ormai quello è diventato un luogo di ritrovo, a prescindere dai locali, come piazza Attias». «AUTOTASSIAMOCI» Qualche esercente, poi, ha proposto una sorta di autotassazione per predisporre un servizio d'ordine privato e condiviso. «Con 20 euro a weekend per ogni locale - ha detto Marco Giordano del Makutu Tiki Bar - potremmo mettere 7-8 bodyguard che vanno in giro da un locale a un altro per controllare la situazione e se vedono confusione, anche all'esterno, intervengono per riportare». La proposta svanisce perché non tutti sono d'accordo e perché il prezzo per alcuni è alto. Svanita anche l'idea di togliere le bottiglie di vetro che qualcuno aveva lanciato. SERVE L'ISOLA ECOLOGICA Unanime la richiesta di un'isola ecologica per evitare che la gente butti via i rifiuti nei bidoni dei locali che vengono lasciati fuori di notte. «Oltre a togliere birre e sporcizia da davanti al locale - hanno detto tutti - dobbiamo anche ripulire i bidoncini della differenziata: all'interno la gente che passa ci getta ogni tipo di rifiuto. Dai cestini del vetro, vengono estratte le bottiglie vuote, che poi vengono spaccate in terra o, peggio, usate come armi improprie». E chiudono: «Con l'isola ecologica finirebbero anche i banchetti di topi e gabbiani con la spazzatura». --R.L.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno palazzo civico Oggi l'incontro con Comune, vigili urbani e Aamps Oggi pomeriggio l'amministrazione comunale incontrerà i residenti e i membri del Centro commerciale naturale La Venezia per proporre un piano d'azione che contrasti la violenza nel quartiere. Alle 17.30 a Palazzo Civico, gestori dei locali e "veneziani" ascolteranno la proposta del Comune, che verrà comunicata insieme ad Aamps e polizia municipale. «Spero - ha chiuso Adriano Tramonti ieri pomeriggio - che poi ci sarà anche un incontro pubblico con i residenti, quelli veri e non solo con Vivi La Venezia, che è un'associazione che comprende anche chi non vive qui. Con i residenti, infatti, dovrà nascere la massima collaborazione per un futuro più tranquillo. E noi su questo siamo tutti d'accordo».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno la testimonianza/1 «Il vero problema non è l'alcol ma l'educazione» LIVORNO «Dopo due giorni di chiusura, sono arrivato e ho trovato i cestini fuori dal locale praticamente pieni. La gente passa e butta dentro cosa vuole, poi però il bollino di "rifiuto non conforme" viene messo sui miei bidoni, che l'Asl mi vieta di tenere nel locale». All'incontro ha partecipato anche Giacomo Iasilli, titolare del locale la Svolta. «Il problema sono le telecamere che non funzionano. Se funzionassero, Aamps potrebbe subito vedere che non sono stato io a riempire i bidoni. E la polizia potrebbe intervenire all'istante se c'è confusione. La proposta di togliere il vetro è sbagliata perché non è con il proibizionismo che si risolvono le cose».La proposta che arriva dalla Svolta è quella di una maggior collaborazione tra locali e residenti. «Un'idea potrebbe essere quella di creare collaborazione tra i locali e i banchetti ambulanti, realizzando un mercatino la mattina del weekend. Così sia gli esercenti che gli ambulanti, in orari diversi, possono controllare la zona, tenendo pulito ed evitando atteggiamenti violenti. Sarei pure disposto a spendere soldi per abbellire la Venezia, creando una zona accogliente, anche per i turisti, con panchine dove sedersi, aiuole o percorsi artistici. Con 50 euro a settimana da tutti i locali, questa zona potrebbe essere abbellita. Di conseguenza, degrado e caos verrebbero allontanati». Ad allontanare il caos, però, Iasilli ci sta già pensando da solo. «Di confusione qui non ce n'è mai stata. Io chiudo il locale alle 4.30 e prima di andare via pulisco tutto. Spesso pulisco le spallette pure dalle bottiglie di birra.E la gente che sta fuori spesso mi dà una mano, perché anche i ragazzi sono i primi a volere una zona pulita e accogliente. Il problema non è l'alcool, ma l'educazione». --N.C.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno la testimonianza/2 «Da noi funziona il "bicchiere amico"» LIVORNO Al Bad Elf, invece, il vetro è già stato eliminato. Il pub che da poco si è trasferito sul viale Caprera ha lanciato l'idea del "bicchiere amico". «Si tratta di bicchieri riciclabili e lavabili oltre 200mila volte - spiega Toto Barbato -, sono fatti di una sostanza tipo plexiglas, né di vetro né di plastica, che diamo a 80 centesimi. Ne abbiamo già venduti circa 2mila, così i clienti vengono al locale già muniti. Sappiamo che la nostra è una clientela differente rispetto ad altri locali, ma anche noi, nella nostra zona, siamo diventati un punto di controllo, sicurezza e pulizia. Tra l'altro, durante la settimana, noi chiudiamo alle 1 e nel weekend alle 2. Credo che la confusione si sia spostata in Venezia perché in queste 2 settimane le discoteche estive sono chiuse e le invernali ancora devono aprire».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

La raccolta dei rifiuti in città: sei domande per un confronto con l'ex municipalizzata L'Aamps è sorda ma se va avanti così il porta a porta rischia di finire ko L'INTERVENTO Aamps ha confermato i suoi piani rendendo evidente, nonostante si voglia dimostrare il contrario, che i cittadini livornesi continuano ad essere ignorati pur essendo i più importanti finanziatori della società attraverso la Tari. Il Comune dei cittadini chiede risposte su: 1) Perché si continua ad ignorare la richiesta di molti comitati dei quartieri centrali della città, rispetto all'inserimento di piccole isole ecologiche di quartiere sorvegliate anche mobili, complementari al porta a porta? 2) Perché nonostante il protocollo d'intesa siglato tra Aamps, Comune e Conai sulla raccolta dei rifiuti nel centro cittadino, non è stato reso noto alla città il progetto da esso sviluppato? 3) Perché si sono incontrati i cittadini a decisioni già prese, ovvero solo dopo il 29 agosto, scadenza del bando di gara Aamps di oltre 500mila euro per fornitura di cassonetti a accesso controllato? 4) Perché non si tiene conto delle esperienze di altre realtà che hanno dimostrato come i cassonetti ad accesso controllato rischiano di far diminuire quantità e qualità della differenziata facendo pagare nuovamente ai cittadini tutti i possibili sovraccosti dovuti ad una gestione della raccolta dei rifiuti non certo ottimale? Perché non si prendono in considerazione queste esperienze rischiando così di far fallire anche lo stesso porta a porta? 5) Perché nonostante alcuni studi recenti del Cnr avallate dal ministero dell'ambiente - che dimostrerebbero una stretta correlazione tra elevata mortalità e inceneritori - non esiste ad oggi un eventuale documento ufficiale di Aamps sulla possibile dismissione dell'impianto di Livorno? Le indicazioni del Cnr, evidenziano una distanza minima auspicabile pari a 7 km tra un impianto di

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Per Rea la percentuale di raccolta è positiva: «Ma rimangono ancora alcune criticità da risolvere» Porta a porta, differenziata al 66% «Ok al ritiro nelle strade private» Claudia Guarino / cecina Sacchi della carta che volano con il vento e si rompono con la pioggia. Cestini pieni e turisti che, non trovando cassonetti, lasciano i rifiuti in giro. Residenti che abitano in strade private e manifestano preoccupazioni circa l'efficienza del ritiro. Il porta a porta per le utenze domestiche, a , è iniziato il 17 settembre e sono frequenti le segnalazioni di cittadini che lamentano situazioni di sporco o manifestano dubbi sul funzionamento del servizio. Rea, d'altra parte, fa sapere che, attualmente, «nonostante le criticità ancora esistenti e a dispetto della presenza dei cassonetti, i quali non sono stati ancora tolti ovunque, il livello di raccolta differenziata a Marina è attorno al 66%, percentuale tutto sommato positiva». CESTINI PIENI Una delle criticità a cui fa riferimento Rea è la tendenza a lasciare i sacchi dei rifiuti accanto ai piccoli cestini che si trovano lungo le strade. Passeggiando per viale della Repubblica, ad esempio, non è raro imbattersi in situazioni come quella rappresentata nella foto a lato, con rifiuti indifferenziati lasciati ai piedi dei cestini. «La mattina presto è anche peggio - dice Stefano Ghelardini, residente in zona - la spazzatura straborda». Una situazione, questa, generante un senso di degrado che «dipende dall'inciviltà della gente - sottolinea Ghelardini - anche se spesso questi sacchi non vengono ritirati, come capita che non siano rispettati orari e turni di raccolta del porta a porta». LE STRADE PRIVATE Quello del mancato ritiro è un timore che assilla anche molti di coloro che vivono negli appartamenti ai quali si accede tramite strade private. Rea dice che il Comune «ha autorizzato gli operatori a entrare nelle vie private di Marina per ritirare i rifiuti, eccetto in cinque strade per le quali l'iter per poter accedere alle vie è ancora in corso». Via libera al ritiro nelle strade private, dunque, all'interno delle quali gli operatori seguiranno la tabella di marcia stabilita, che prevede giorni di raccolta uguali per tutti e orari diversi a seconda delle zone di Marina. LE ISOLE ECOLOGICHE Percorrendo le vie della frazione è possibile vedere i sacchi dei rifiuti sistemati di fronte alle abitazioni. «Io continuo a usare i cassonetti - dice Italiana Morgantini, residente - però mi adatterò». Molti cassonetti sono stati tolti, altri ancora no. «L'idea è di lasciare un'isola ecologica in zona Metropolis - dicono da Rea - Sono previste anche due batterie di cassonetti, in via Ginori e al cimitero, che probabilmente saranno tolte con il tempo». Per quanto riguarda le buste di carta che, secondo alcuni, con la pioggia potrebbero rompersi, Rea dice che « sono fatte di materiale testato, il quale non si distrugge facilmente».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Secondo la Regione senza un cambio di passo il primo lotto non sarà pronto prima del 2023 Il presidente richiama anche l'autorità Portuale: «GE e Pim hanno bisogno dei servizi» Rossi dà la sveglia all'Anas «Tempi certi per la strada 398» PIOMBINO «Dobbiamo fare in modo che i 300 milioni che la Regione ha investito sul porto di Piombino siano davvero produttivi. Per questo va realizzata la 398, che è di competenza di Anas e occorre che l'Autorità portuale dia risposte sulla viabilità alternativa che è necessario realizzare. Altrimenti né Pim né General electric avranno un accesso e collegamenti agevoli con le banchine». Così si è espresso il presidente Enrico Rossi, concludendo a Livorno i lavori della cabina di regia dell'Accordo di programma per Piombino. «Al momento - si legge in una nota della Regione - l'inizio dei lavori del solo primo lotto è previsto a fine 2019 o inizio 2020, con una durata di tre anni per completare il tratto».«GE - ha precisato il presidente - nonostante il ritardo per problemi burocratici, conferma il suo investimento su Piombino, ma adesso spetta all'Autorità portuale allestire i servizi in banchina. Perché se non c'è chiarezza sui servizi e non si predispone

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” un'alternativa alla 398 gli investimenti fatti perderanno valore» . Rossi ha quindi invitato il Comune di Piombino a organizzare uno specifico incontro su questi aspetti finalizzato a redigere un documento congiunto che metta tutti d'accordo sui rispettivi compiti e che sia firmato congiuntamente. «Nel frattempo - dice una nota della Regione - saranno firmati a breve proprio a Piombino due protocolli d'intesa per definire le ultime fasi dell'insediamento nel porto di Bhge e di Pim che contengano cronoprogrammi definiti e la cui attuazione sia sorvegliata da un comitato di coordinamento e monitoraggio tra enti pubblici». Tornando sulla realizzazione della 398 il presidente Rossi ha detto di voler chiedere al nuovo amministratore delegato di Anas «tempi e certezze circa la sua completa realizzazione».Nell'incontro di ieri a cui ha partecipato per il Comune di Piombino il vicesindaco Stefano Ferrini, è emerso «che le bonifiche sulle aree pubbliche stanno procedendo - si legge ancora nel comunicato della Regione - ma anche il quadro degli interventi sulle aree private entro fine anno sarà definito: Jindal presenterà infatti il Piano industriale che prevede anche gli interventi di bonifica sulle aree ex Lucchini entrate in suo possesso».Sul fronte dei protocolli di insediamento sono 18 le domande presentate, 8 quelle ammesse con investimenti previsti per 78,7 milioni di euro con la creazione prevista di 137 nuovi posti lavoro. Sono 9 i milioni di euro di contributi concessi finora.Male invece gli avvisi sulla legge 181/89 per le aree di crisi industriali, dotati di 20 milioni di euro. Una sola domanda sulle 9 presentate è stata ammessa, ma pare che neppure quel progetto sia in corso di realizzazione. Sugli incentivi per il lavoro e la formazione sono state approvate 41 domande di incentivi per un totale di 248.000 euro agli imprenditori che hanno in programma l'assunzione di 60 lavoratori. Sono stati rilasciati 143 assegni di ricollocazione e a oggi risultano riavviati al lavoro 46 dipendenti.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'incremento del 7,4% a livello nazionale avrebbe benefici effetti anche sulle produzioni maremmane secondo Cia e Confagricoltura Agroalimentare cresce l'export «Merito del Ceta» GROSSETO Sorpresa: aumentano le esportazioni agrolimentari del Belpaese verso il Canada e - secondo gli addetti ai lavori - ci sono benefici effetti anche sulle produzioni Dop della Maremma e sul segmento autoctono della produzione dei formaggi. È tutto merito del Ceta, l'accordo di libero scambio tra il paese nordamericano e l'Unione Europea, secondo i presidenti di Cia e Confagricoltura Grosseto, Claudio Capecchi e Attilio Tocchi. Il (buon) risultato - del +7,4% - induce Cia e Confragricoltura a considerazioni anche "politiche": «Gli allarmismi delle Cassandre di turno - dicono Capecchi e Tocchi - si sono rivelati azzardati e improvvidi, puntati esclusivamente a screditare la bontà di un accordo che sta dando ottimi risultati per il nostro settore primario». C'è Coldiretti tra le associazioni che tutelano gli interessi di agricoltori e allevatori critici nei confronti del Trattoto. Ecco un vademecum dei dati ufficiali della Commissione Ue relativi al periodo ottobre 2017-giugno 2018 che dall'Amiata alla costa maremmana può essere utile per chi chiede pane al settore primario per capire quali sono i nuovi trend e quali opportunità possono arrivare dal mercato canadese: sono aumentate del 29 per cento le esportazioni di frutta fresca e secca; dell'11% per i vini frizzanti. Veniamo ai formaggi: nel primo semestre 2018 si registra un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2017. Buone chance anche per le Dop il cui sistema è riconosciuto dal Ceta. Per Cia e Confagricoltura la speranza è che il Trattato «possa essere presto sancito - concludono Capecchi e Tocchi - in maniera definitiva, con tutti gli aggiustamenti del caso, soprattutto per particolari questioni di interesse».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Cgil e Confindustria parlano di lavoro 4.0 Follonica Nella sala del museo Magma di Follonica, oggi, a partire dalle 16, si discute di industria 4. 0 con la presentazione de "Il lavoro 4. 0 - La quarta rivoluzione industriale e le trasformazioni delle attività lavorative". Libro collettivo scritto da Alberto Cipriani, Alessio Gramolati e Giovanni Mari. Si tratta di un'iniziativa organizzata insieme dalla Cgil di Grosseto e da Confindustria Toscana Sud per aprire una discussione sulle prospettive di sviluppo del settore manifatturiero in provincia di Grosseto, rivolta anche ad agricoltori e potenziali imprenditori del comparto agroindustriale. Insieme a Gramolati e Mori, interverranno Claudio Renzetti, (segretario provinciale della Cgil) Francesco Pacini (presidente Confindustria Toscana Sud) e Andrea Benini (sindaco di Follonica); interverranno poi: Tania Scacchetti (Cgil nazionale); Andrea Bianchi (Confindustria nazionale), Andrea Di Benedetto, (Polo tecnologico di Navacchio e Cna Toscana), Stefano Fancelli (Bio Fast Prime e Luppolo made in - Rete d'imprese). Coordina il giornalista Sandro Vannucci.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La denuncia arriva dalla Duna Televisori, mobili e sedie oltre a una lavatrice sono stati lasciati a cento metri dal centro dietro la torre dell'Orologio Discarica abusiva nell'area ex Ilva «È vergognoso» FOLLONICA Televisori, mobili e sedie, oltre ad una lavatrice, uno stereo e pezzi di divano: per due giorni consecutivi il personale di Sei Toscana è andato nell'Ilva, dietro alla Torre dell'orologio per rimuovere una piccola discarica a cielo aperto che si è creata a causa di un abbandono non segnalato. La denuncia arriva da Marco Stefanini dell'associazione la Duna: «Abbiamo notato una discarica a ridosso della Torre dell'orologio, a cento metri dal centro città - spiega Stefanini - un brutto e vergognoso spettacolo causato da incivili, che speriamo vengano identificati e sanzionati. Uno spettacolo - dice - che era presente da parecchi giorni, circa dieci». La Duna ha poi chiesto l'intervento straordinario all'assessora all'Ambiente Mirjam Giorgieri e ieri mattina la piccola discarica abusiva è stata rimossa dal personale di Sei Toscana incaricato. «Ringraziando Mirjam Giorgieri per la sollecitudine nel richiedere l'intervento - dice la Duna - vorremmo ancora una volta stigmatizzare come sia troppo assente la segnalazione e l'intervento da parte del personale che dovrebbe sorvegliare e intervenire, prima che siano le associazioni o i cittadini a doverlo fare». L'azienda che si occupa dei rifiuti per ben due volta ha dovuto rimuovere il materiale abbandonato: «Sei Toscana ha tolto tutto - spiega l'assessora - poi però il giorno seguente sono stati fatti dei nuovi abbandoni e così ho richiesto un nuovo intervento». E l'assessora conclude: «Rinnovare l'invito ad usare i canali gratuiti per il ritiro degli ingombranti, abbandonare costa molti soldi al Comune e crea anche degrado. Ogni volta che possiamo interveniamo ma è bene che anche i cittadini facciano la loro parte». Il numero verde da chiamare per il ritiro degli ingombranti è 800127484. GIULIA SILI (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Cattivi odori dal depuratore Gli interventi di manutenzione non sarebbero stati fatti, secondo Follonica nel cuore c'è rischio per la salute Smaltimento fanghi La civica attende risposte dal sindaco FOLLONICA "Follonica nel cuore" - la nuova civica formata da Pasquale Prisco, Aldo Iavarone e Giuseppe Reale - interviene nuovamente sulla questione dell'impianto di depurazione di Follonica. Già nei giorni scorsi erano state rivolte alcune domande all'amministrazione. «Abbiamo rivolto al sindaco e all'amministrazione una serie di domande sollevate dai residenti dei quartieri Casarello, Salciaina e Senzuno - dicono - ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. L'atteggiamento indifferente della giunta e le mancate risposte riguardo agli interventi di manutenzione mai eseguiti negli ultimi anni, ci fanno quindi pensare che non sia stata inoltrata all'acquedotto del Fiora neppure la richiesta di intervento per l'ammodernamento e ampliamento dell'impianto». La civica chiede dove e come vengano smaltiti i fanghi prodotti dall'impianto perché, dicono, «il malfunzionamento del depuratore rappresenta un rischio per la salute dell'intera comunità, oltre ad avere una pessima ricaduta sul turismo e sulle attività ad esso collegate». «Riteniamo - prosegue "Follonica nel cuore" - che il problema non debba essere sottovalutato o, peggio ancora, accantonato. Pertanto nei prossimi giorni effettueremo una raccolta firme nei quartieri maggiormente compromessi». L'intento della civica è quello di stimolare il Fiora affinché inserisca nel proprio piano dei lavori anche l'ammodernamento e l'ampliamento dell'impianto di depurazione. «Riteniamo infatti che l'attuale depuratore non sia sufficiente a smaltire i liquami prodotti dai residenti ma soprattutto - concludono - che, durante la stagione estiva con l'incremento dei turisti, il sovraccarico dell'impianto possa generare malsani sversamenti con conseguenze inaccettabili». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Ancora non è cominciata la derattizzazione da parte dell'amministrazione, tante le proteste degli abitanti della zona I quartieri Senzuno e San Luigi assediati dai topi Paola Villani / FOLLONICA Allarme topi a Follonica: sotto assedio i quartieri San Luigi e Senzuno. A raccontarlo sono i cittadini che vivono nei rioni della città del golfo: in molti segnalano la presenza, specialmente negli ultimi giorni, di ratti e topi di campagna che entrano nei box delle auto e nelle taverne degli appartamenti. I follonichesi raccontano di aver fatto presente la situazione al Comune di Follonica e di essere in attesa che l'amministrazione comunale metta in atto la derattizzazione. «In San Luigi siamo invasi dai topi - racconta una residente - abbiamo già segnalato al municipio il problema ma non abbiamo ancora visto nessuno. Abbiamo finito le trappole, che qualcuno intervenga». Come la follonichese ci sono altre famiglie che hanno lo stesso problema. «Oltre ai topi di campagna noi abbiamo trovato anche un ratto - spiega un'altra residente - Siamo stati costretti a buttare il divano e il materasso che avevamo in taverna perché erano in condizioni pessime: il ratto aveva mangiato tutta la gommapiuma». Il coro si amplia e sui social le lamentele aumentano: la lista è molto lunga. C'è chi segnala la presenza solo di piccoli topi di campagna, c'è poi chi racconta di aver messo in tutta la casa delle trappole. «Ho trovato un ratto, che per dimensioni sembrava un gatto, in giardino - racconta un'altra mamma che vive in San Luigi - e un topino di campagna in casa. Per ora non vedo altro ma sto in guardia».E a quanto pare la criticità è diffusa anche in altre zone della città del golfo.«Stesso problema lo abbiamo a Senzuno - racconta una follonichese sempre sui social media - specialmente da quando non ci sono più i cassonetti e la spazzatura sta a nottate davanti all'uscio di casa in attesa che al mattino passino a ritirarla. Per non parlare dei rifiuti che siamo costretti a tenere in casa in attesa del giorno del ritiro». Insomma c'è chi è pronto a scommettere che il problema della presenza di ratti e topi nei quartieri del golfo sia dovuto alla raccolta differenziata, in particolare al fatto che i sacchi dei rifiuti restano per ore fuori dagli appartamenti e dalle palazzine in attesa di essere ritirati dagli operatori di Sei Toscana. Tanti follonichesi non hanno ancora digerito l'introduzione del nuovo metodo di raccolta e c'è chi è convinto che sia un passo indietro rispetto a quando per strada si trovavano i cassonetti. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Entro il 2019 saranno 30mila i grossetani che faranno la differenziata con la tessera nelle isole ecologiche intelligenti. Che scovano i furbetti Il cassonetto che non fallisce e la raccolta hi-tech che si allarga la novità Entro il 2019 circa 30mila grossetani potranno fare la raccolta differenziata con i cassonetti intelligenti. Intanto si va completando la sperimentazione delle isole ecologiche con cassonetti tecnologici che riconoscono l'utenza e misurano la quantità di rifiuti conferiti: entro fine 2018 la sperimentazione raggiungerà 10mila abitanti a Gorarella e Barbanella, ma, visti i risultati promettenti, il Comune ha già predisposto il progetto per servire entro il 2019, 30mila cittadini, oltre a predisporre compattatori informatizzati nella zona industriale Nord. L'assessora dell'ambiente Simona Petrucci spiega che i risultati della sperimentazione sono incoraggianti: dove sono installate le isole ecologiche la differenziata è cresciuta in modo esponenziale, abbondantemente oltre il 70% e in alcuni casi oltre l'80%. E pochissime utenze non conferiscono nei cassonetti destinati. In ogni caso, chi non conferisce nell'arco di un mese viene raggiunto da una raccomandata e chiamato a spiegare le ragioni. «Ogni 200 utenze circa - dice Petrucci - al momento sono una trentina le raccomandate inviate; in qualche caso il sistema ha permesso di scovare furbetti, ma in molti casi sono persone che non vivono a Grosseto. Non per questo, però, non pagheranno la tariffa base». È impossibile sfuggire al monitoraggio dei cassonetti intelligenti: le isole ecologiche sono collegate a specifiche utenze che possono conferire solo in quei cassonetti, ai quali si accede solo con la Sei Card. Il controllo è capillare, così come lo è nei confronti del gestore Sei Toscana: anche lo svuotamento è soggetto al riconoscimento con tessera.«Il sistema - dice Petrucci - mostra di poter funzionare bene sotto più aspetti e quello del monitoraggio dell'utenza e del servizio è un fattore decisivo». Il Comune ha già trasmesso all'Ato il progetto per portare i cassonetti intelligenti in altre zone della città; la copertura completa è prevista in quattro anni. Saranno usati prevalentemente i cassonetti con la bilancia perché quelli che misurano il volume sono risultati meno funzionali. Petrucci vuole avere certezze anche sulla riduzione dei costi e ha chiesto l'accesso agli atti di Sei Toscana per sapere se sia stata fatta la gara per l'acquisto dei nuovi cassonetti e quale sia il loro costo effettivo. -- E.P.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto il caso Video mette nei guai un dipendente Sei La giunta ordina verifiche La giunta del Comune di Grosseto ha visionato un filmato dal quale si delinea una condotta anomala da parte di un dipendente di Sei Toscana durante la raccolta dei rifiuti, e ha incaricato la Municipale di svolgere accertamenti per verificare eventuali responsabilità a carattere amministrativo o penale. «Si tratta di un atto particolarmente grave», commenta Simona Petrucci, assessora all'Ambiente. Il video, spiega Petrucci al Tirreno, mostra l'uomo prendere un rifiuto ma, invece di portarlo all'isola ecologica, lo buttar in un cassonetto.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

A Porcari Raccolta differenziata Incontri in autunno Partiranno in autunno a Porcari i nuovi incontri sul territorio dedicati alla raccolta differenziata. Ad annunciarlo è il vicesindaco e assessore all'ambiente Franco Fanucchi, dopo la riunione con il direttore di Ascit Roger Bizzarri.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Via all'allontanamento dei fanghi dai depuratori VIAREGGIO L'emergenza fanghi in fase di risoluzione. Lo annuncia Gaia precisando però che le operazioni in corso per raggiungere l'obiettivo possono comportare ancora qualche disagio. Sono infatti partiti i primi viaggi in discarica dei fanghi che dal 20 luglio, a seguito della sentenza del Tar Lombardia che ha bloccato lo smaltimento dei fanghi in tutta Italia, erano depositati in aree confinate, controllate e impermeabilizzate, all'interno degli impianti di depurazione di Gaia, in attesa di sviluppi normativi che ne chiarissero le modalità di smaltimento. Il conferimento in discarica è consentito dall'ordinanza del presidente della Regione emessa lo scorso 3 agosto per fronteggiare l'emergenza e permettere lo smaltimento di circa il 75% dei fanghi prodotti dai depuratori della Regione, stabilisce per un periodo di 4 mesi, il conferimento dei fanghi da parte dei gestori toscani presso quattro impianti di discarica situati nella regione. Gaia si è subito attivata per effettuare tutte le analisi obbligatorie sui fanghi prima del conferimento in discarica, e, dopo l'esito positivo di queste analisi, dalla scorsa settimana sono finalmente partiti i viaggi verso la discarica regionale, previo trattamento dei fanghi nelle apposite piattaforme, per renderli idonei a essere smaltiti attraverso questo metodo.«Prende così il via l'attesa fase di allontanamento dei fanghi dagli impianti di depurazione di Gaia - si legge in una nota della stessa società - ma al riguardo occorre tener presente che ancora in queste fasi, il caricamento dei fanghi accumulati può dar luogo a ulteriori temporanee maleodoranze, purtroppo inevitabili per consentire che gli stessi vengano portati via. Lo smaltimento in discarica consente un recupero parziale della situazione di emergenza, in quanto i cumuli, derivanti da mesi di fermo durante i quali sono state espletate le analisi, sono in quantità superiore ai quantitativi ammessi in discarica secondo l'ordinanza». Nel frattempo però si sono verificati gli attesi sviluppi normativi che consentono di guardare alla vicenda con maggiore sollievo: anche in seguito alle richieste dei gestori, all'interno del Decreto Genova è stato inserito l'articolo 41 - presentato dal senatore Massimo Mallegni che proprio su questo tema ha avuto un incontro con la Cna - che ha fornito indicazioni per sbloccare i conferimenti in agricoltura. In contemporanea, un recente chiarimento della Regione Lombardia (suffragato da un parere del Ministero dell'ambiente) ha reso di nuovo possibile il conferimento in agricoltura di fanghi trattati secondo alcune specifiche modalità. «Grazie a questi due provvedimenti - conclude Gaia - si prevede di poter incrementare i quantitativi di fanghi portati a smaltimento, avviandoci al superamento dell'emergenza.

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.”

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara la novità Cattivi odori al Lavello Gaia rimuove i fanghi e li porta in discarica MASSA Puzza al Lavello addio? Beh, una speranza che quella puzza se ne vada adesso c'è. Perché sono stati rimossi i primi fanghi depositati in aree dell'impianto di depurazione. Lo smaltimento di quei fanghi, infatti, era bloccato dal 20 luglio scorso, a seguito della sentenza del Tar Lombardia che ne ha "stoppato" lo smaltimento in tutta Italia. Nei giorni scorsi i primi viaggi in discarica di Gaia. Il conferimento in discarica - spiega Gaia - è consentito dall'ordinanza numero 2 del presidente della Toscana. L'ordinanza, emessa lo scorso 3 agosto per fronteggiare l'emergenza e permettere lo smaltimento di circa il 75% dei fanghi prodotti dai depuratori della Regione, stabilisce per un periodo di quattro mesi, il conferimento dei fanghi da parte dei gestori toscani presso quattro impianti di discarica situati in Toscana. «Gaia - spiega il gestore - si è subito attivata per effettuare tutte le analisi obbligatorie sui fanghi prima del conferimento in discarica, e, dopo l'esito positivo di queste analisi, dalla scorsa settimana sono finalmente partiti i viaggi verso la discarica, previo trattamento dei fanghi nelle apposite piattaforme, per renderli idonei a essere smaltiti attraverso questo metodo. Prende così il via l'attesa fase di allontanamento dei fanghi dagli impianti di depurazione». Gaia fa comunque sapere che «in queste fasi, il caricamento dei fanghi accumulati può dar luogo a ulteriori temporanei cattivi odori purtroppo inevitabili. Lo smaltimento in discarica consente un recupero parziale della situazione di emergenza, in quanto i cumuli, derivanti da mesi di fermo durante i quali sono state espletate le analisi, sono in quantità superiore ai quantitativi ammessi in discarica secondo l'ordinanza. Nel frattempo però si sono verificati gli attesi sviluppi normativi che consentono di guardare alla vicenda con maggiore sollievo: all'interno del Decreto Genova è stato inserito infatti l'articolo 41 che ha fornito indicazioni per sbloccare i conferimenti in agricoltura».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il consiglio comunale ha approvato l'accordo fra amministrazione e azienda che risolve un contenzioso durato anni. E ora si parla di nuovo piano industriale Asmiu, sì al rientro dei debiti Il Comune "paga" 2,2 milioni Benedetta Bianchi / MASSA L'accordo è fatto: 700 mila euro in una prima tranche e 150 mila euro ogni anno fino al 2028. Il consiglio comunale, di fronte al nuovo amministratore unico di Asmiu Lorenzo Porzano, ha approvato con 27 voti favorevoli e tre astenuti l'accordo transattivo di «riconciliazione debiti-crediti reciproci con l'azienda speciale Asmiu». Un'operazione chiusa martedì sera, ma iniziata dalla precedente amministrazione guidata da Alessandro Volpi che aveva approvato la delibera a maggio senza però ratificarla in consiglio comunale. Una vicenda che per il sindaco Francesco Persiani «rappresenta una sconfitta conclamata delle precedenti amministrazioni di centrosinistra visto il quadro drammatico che i cittadini vivono sulla propria pelle ed è inutile che i consiglieri oggi all'opposizione si vantino di aver lasciato i soldi in bilancio».Inizialmente, Asmiu aveva presentato un conto da 5,3 milioni di euro da cui sono state tolte le perdite di esercizio di anni precedente oltre alla rimodulazione di due fatture del 2005 e 2006 perché relative a «servizi erogati prima del contratto di servizio», come spiegato in consiglio dall'assessore al Bilancio Pierlio Baratta. Dalla verifica dei dati contabili da parte degli uffici, invece, si è arrivati a 2 milioni e 200 mila euro di euro di cui 1,8 milioni imputabili a rivalutazioni Istat e circa 400 mila euro delle due fatture «poi svalutate nei bilanci Asmiu e in considerazione del fatto che le perdite fossero assimilate al ripianamento di debiti fuori bilancio» ha specificato l'assessore nello spiegare la transizione ritenuta «conveniente da entrambe le parti perché si hanno risparmi sugli interessi oltre alla rinuncia di pretese economiche da parte dell'amministratore unico di Asmiu». Vale a dire che non ci sarà nessuna contestazione in futuro. Niente da discutere sull'accordo in sé: andava fatto. La discussione si è incentrata sulla gestione dell'azienda perché se da una parte la maggioranza ha chiesto più trasparenza dall'altra anche l'opposizione ha parlato di un contratto di servizio da rivedere e di un monitoraggio costante sull'ente. E su una situazione aggiornata di Asmiu è stata approvata una mozione dal gruppo di Fratelli d'Italia perché si proceda «al nuovo piano industriale, sia impostato ex novo il contratto di servizio e quadrimestralmente sia discussa la situazione contabile, l'attuazione delle strategie e del servizio». Un atto illustrato da Alessandro Amorese «perché le prime vittime di questa "finanza allegra" sono i lavoratori che lavorano in condizioni oscene». Con un emendamento di Alternativa civica ha aggiunto la possibilità di «portare in aula, entro un mese, gli esiti di una due diligence

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” circa la situazione economica-materiale di Asmiu, l'organigramma, le analisi dei mezzi, i rapporti di collaborazione esterna». «Se ci sono problemi devono essere tirati fuori - ha detto Gabriele Carioli, Pd - ed il contratto di servizio va modificato perché molti debiti, ad esempio, derivano dal ritiro del lavarone sulla spiaggia non previsto; abbiamo messo risorse vere a disposizione della maggioranza, aspetteremo di vedere quanti soldi metterà ora la giunta». E poi i bilanci dell'azienda: «Dire che conti sono in ordine è un eufemismo perché gli ultimi bilanci Asmiu non sono mai stati portati in consiglio comunale - ha replicato Baratta - ci sono solo le determine dell'ex amministratore unico e il comune non è tenuto a pagare proprio perché quei debiti non transitati dall'aula».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara i commenti Orlandi: falsità sul mio operato Rutili: i soldi c'erano «Le convocazioni del consiglio comunale non spettavano a me, sono state dette falsità» replica Federico Orlandi, ex amministratore di Asmiu, «come di mia competenza ho adottato le determine dei bilancio che ho consegnato a Comune e Camera di commercio; sarei stato lieto di intervenire così come ho fatto ogni volta che sono stato chiamato in commissione». L'ex assessore al Bilancio Giovanni Rutili parla della conclusione di «un lungo lavoro che è stato impossibile ultimare, ma è la dimostrazione che i soldi per sistemare le cose c'erano; sul vecchio è stato messo un punto ora c'è da capire quali saranno le intenzioni dell'amministrazione su correzioni a bilancio per implementare le risorse ».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Paura in via Veneto, le fiamme hanno lambito anche le finestre di un'abitazione La rabbia dei titolari che da poco hanno ampliato il locale. Caccia ai vandali Incendiano bidone dei rifiuti il fuoco danneggia Il Gelatiere AULLA Lefiamme sprigionatesi da un bidone della spazzatura pieno di carta in una viuzza laterale di via Vittorio Veneto hanno pesantemente danneggiato una saracinesca della storica attività commerciale "Il Gelatiere". Non solo, le fiamme molto alte hanno addirittura lambito la finestra di una abitazione ubicata al primo piano dello stabile in cui si trova la gelateria. E non sono mancati danni non trascurabili anche dentro "Il Gelatiere", all'interno del quale il fuoco è penetrato da sopra la saracinesca, colpendo il soffitto e alcuni macchinari del laboratorio in cui si preparano gelati, dolci, pasticcini e torte di grande qualità. Un fatto grave, quello accaduto nella serata di martedì in via Veneto, perchè il fuoco al cassonetto è stato appiccato volontariamente.Comprensibile la rabbia dei proprietari, aumentata dal fatto che l'attività era stata ampliata nei mesi scorsi con un ingente investimento economico, che aveva consentito di occupare i locali della "Casa della biancheria" su via Nazionale, negozio chiuso da pochi mesi e sostituito proprio da "Il Gelatiere", che ne aveva fatto, dalla scorsa primavera, una vetrina dei propri prodotti.Adesso ad Aulla ci si interroga su come possano essere andate le cose, se si sia trattato di un gesto sconsiderato di qualche balordo, annoiato o meno, giovane o meno, che per passare il tempo non ha trovato di meglio da fare che dare fuoco alla carta contenuta nel bidone bianco di plastica della raccolta differenziata, oppure di qualcosa di più inquietante. Rimane il fatto che ultimamente, ad Aulla, gli atti di vandalismo davvero non mancano. Naturalmente si spera che qualche indicazione alle forze dell'ordine per risalire ai responsabili la possano dare le telecamere del circuito di videosorveglianza de "Il Gelatiere", anche se, a quanto pare, queste si troverebbero soltanto all'interno della gelateria.Da ricordare che "Il Gelatiere" è una attività ormai storica per Aulla, essendo aperta dal 1986, quindi da ben 32 anni. GIANLUCA UBERTI

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

L'assessore: ritardi nei ritiri, ma non ci sono nuovi abbandoni Il portavoce dei rom: non siamo solo noi, vengono di notte Alia sul banco degli imputati per la discarica in via Ciliegiole Tiziana Gori / pistoia «Abbiamo chiesto che i cassonetti di fronte all'obitorio fossero spostati. Siamo molto rispettosi delle persone decedute». Perché intorno ai cassonetti vengono abbandonati rifiuti ingombranti, e questo Hajro Hadzovic lo sa. È il portavoce delle famiglie rom che da 50 anni (e non ancora per molto, probabilmente) vivono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nell'insediamento vicino al Brusigliano. Da quando è stato inaugurato l'ospedale San Jacopo, 5 anni fa, è cresciuta nei pistoiesi la percezione di come quella discarica continua che si forma su via Ciliegiole sia un pugno nell'occhio e foriera di situazioni potenzialmente molto pericolose. Nelle ultime settimane è cresciuta. Occupa tutta via Ciliegiole: le carcasse delle auto ingombrano la carreggiata. Divani, mobili sfasciati, estintori, e legno (tanto legno) formano un tutt'uno tra l'obitorio e il campo. Hadzovic spiega: «Ce lo ha detto il sindaco di portare qui il legno e le auto. Prima erano sopra il metanodotto. Sono qui perché Alia le porti via, ma non li vediamo. Passano ogni 5-7 giorni, se va bene». Pochi minuti prima era arrivato in via Ciliegiole Alessio Bartolomei, assessore leghista al Verde pubblico e assetto idrogeologico. Braccia allargate in segno di sconforto alla vista dei rifiuti vicino all'obitorio, ma piglio deciso: «Non è aumentata, hanno spostato degli ingombranti che si trovavano dall'altra parte del campo. Sì, solleciterò Alia alla rimozione. Ma qui è bene esser chiari: finché ci sarà il campo rom ci sarà la discarica». Eppure ci sono delle telecamere, facciamo notare: sul pilone accanto ai cassonetti più vicini alle cappelle mortuarie. «Sono state installate in primavera», conferma Bartolomei. E non hanno ripreso targhe di veicoli o persone venute a scaricare rifiuti? «Sì, ma non sono l'assessore competente e non so molto di più, se non che ci sono delle indagini in corso». Un dato è certo: non solo i rom disseminano rifiuti in zona, anche privati e aziende che vengono da fuori. L'ingresso da via Ciliegiole al campo retrostante l'ospedale è chiuso con una sbarra, e una sbarra è stata posizionata dalla Municipale anche dalla parte opposta dell'area, verso Pontelungo. Nel febbraio dello scorso anno nel campo dietro l'ospedale (dal lato della tangenziale) bruciò una discarica. Legambiente presentò un esposto per inquinamento ambientale, e il Comune decise di impedire l'accesso sistemando una sbarra. Chi vuole abbandonare rifiuti lo fa quindi da via Ciliegiole. Hadzovic è stato portato a Pistoia dai genitori, rom del Montenegro, nel 1968. Aveva 4 anni. La nuova amministrazione targata centrodestra ha fatto capire molto chiaramente alle cinquanta persone al Brusigliano che dovranno andarsene. Dove, è ancora presto per dirlo. «Ci hanno detto che nel 2019 - spiega Hadzovic - saranno spostate le prime 3-4 famiglie. Se sono d'accordo? No, loro vorrebbero restare qui, ma non sarà possibile. Vorremmo una soluzione buona per tutti i pistoiesi, e anche noi siamo lo siamo: l'opportunità di avere una casa. Non gratis - aggiunge - da pagare, anche a rate».Prosegue dicendo che negli anni passati aveva incontri periodici con il Comune e che ora non ci sono più. Essendo il referente, lo riterrebbe opportuno. «Per esempio, riguardo ai rifiuti, sono stato io - Hajiro si batte una mano sul petto - a chiedere le telecamere. Ci sono malintenzionati che vogliono farci apparire come gli unici "colpevoli". Alia poi passa ogni 5-7 giorni. Ho mandato una lettera al sindaco».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il sindaco risponde all'intervento del "Comune dei Cittadini" e poi rilancia la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento «Aamps e Comune a braccetto sulla politica della raccolta rifiuti» la replica Filippo Nogarin Tra l'amministrazione comunale e i vertici di Aamps c'è una totale sintonia: stiamo remando tutti nella stessa direzione con l'obiettivo di organizzare un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti che venga incontro alle esigenze dei cittadini, che tuteli l'ambiente e il decoro della città e che sviluppi una filiera virtuosa improntata al recupero e al riuso dei materiali. Chi dice che Aamps non rispetta la indicazioni politiche che arrivano dalla giunta, dice una falsità. È proprio grazie al coordinamento tra indicazioni politiche e applicazione pratica che stiamo risanando Aamps, pagando le decine di milioni di euro di debiti accumulati nel passato, rafforzando l'azienda con nuove assunzioni e rivoluzionando il modello di gestione della raccolta rifiuti. Un percorso per step che stiamo stando avanti con un'accortezza in più: cercare di venire incontro alle esigenze dei cittadini. Negli ultimi due anni i momenti di ascolto da parte di Aamps si sono moltiplicati e numerosissime sono state le migliorie al servizio.Penso all'incremento della raccolta gratuita degli ingombranti, all'organizzazione di un servizio di ritiro dei pannoloni, anche in questo caso gratuito, tre volte a settimana, alla realizzazione di un'isola ecologica a . E tutto questo in seguito a richieste puntuali da parte dei cittadini: l'esatto contrario di un'azienda sorda. Poi, è ovvio, non tutte le richieste possono essere soddisfatte. Così come non tutte le rivoluzioni possono essere fatte dall'oggi al domani. Quel che è certo è che la direzione intrapresa è giusta, anche per quanto riguarda l'inceneritore: non solo da due anni a questa parte accantoniamo a bilancio le risorse per lo spegnimento e lo smantellamento dell'impianto. Non solo abbiamo elaborato una perizia giurata asseverata in Tribunale che parla proprio di spegnimento dell'inceneritore una volta pagati i debiti. Ma siamo anche in fase avanzata nello studio di un progetto per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento rifiuti. Un impianto moderno e ovviamente ecosostenibile. Ignorare tutto questo significa non voler vedere il cambiamento positivo per il futuro della città.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Imminente la conoscenza del nome della nuova proprietà, più accreditati i gruppi Liberty Steel e l'ucraina Metinvest Magona, giorni decisivi Due cordate in lizza per lo stabilimento PIOMBINO Questione di giorni, forse di ore, e si conoscerà il nome della nuova proprietà di Magona.Il termine dato ad Arcelor Mittal dall'Antitrust europeo per rendere nota la scelta è fissato per il 7 ottobre. Domenica. Circostanza in cui i più ottimisti confidano per un anticipo. Che non è detto ci sia, mentre un eventuale slittamento non cambierebbe molto le cose. Salvo outsider, le opzioni più accreditate al momento restano il gruppo indo-europeo Liberty Steel (aveva mostrato interesse anche per le Acciaierie che aveva visitato in un paio di occasioni), e Metinvest, la più grande realtà mineraria e di fusione ucraina.La necessità di cedere alcuni siti è legata all'acquisizione degli impianti Ilva di Taranto con cui Arcelor Mittal ha rafforzato ulteriormente la propria presenza in Europa. Finendo, già prima che l'operazione Ilva si concludesse, sotto la lente dell'Autorità della concorrenza. La quale ha stabilito la cessione dei vari siti in "pacchetti" da immettere sul mercato.Nel primo, insieme a Magona, ci sono la fabbrica macedone di Skopje, di dimensioni simili a quelle della fabbrica piombinese, e lo stabilimento di Galati, in Romania, che conta oltre 5mila addetti.E' questa la concentrazione più grande per la quale si ipotizza l'interesse di Liberty Steel e Metinvest. Senza, però, escludere l'eventualità di una partnership di Arvedi.Le altre due sono costituite dal sito belga di Liegi sommato a quello lussemburghese di Dudelange e, infine, da soli, gli impianti di Ostrava, nella Repubblica ceca.Chiaramente c'è attesa tra i lavoratori, che adesso sono rimasti in 468, e negli ambienti sindacali.I passaggi immediatamente successivi alla conoscenza del nome degli acquirenti, per le organizzazioni sindacali sarà quello di chiedere un incontro in cui sondarne le volontà in termini di investimenti, occupazione e prospettive di rilancio.Volontà che dovranno essere sviluppate e dettagliate nel piano industriale. Che resta la vera discriminante.Se è vero che le normative europee non vincolano le operazioni di questo tipo al parere delle parti sociali, è vero pure che la serietà delle intenzioni degli assetti societari prossimi venturi potrà essere valutata anche dall'approccio con i sindacati.Resta interesse di Arcelor Mittal

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” puntare su un gruppo sufficientemente solido, pena il rischio di una bocciatura dell'Antitrust.L'Autorità per la concorrenza, infatti, ha la facoltà di imporre scelte autonome nel caso in cui non apprezzasse quelle espresse dal colosso franco-indiano.Intanto in Magona dal 24 settembre scorso è cessata la formula della solidarietà che fino al giorno prima si era attestata sul 22-23% della forza-lavoro mentre la produzione è stabilizzata sulle 580mila tonnellate annue. --VALERIA PARRINI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'uomo è stato ripreso in video e il Comune lo ha denunciato Potrebbe essere ascoltato stamattina dall'azienda Rischia il licenziamento Operatore butta a terra rifiuti Sei apre un procedimento grosseto Contro di lui è stato aperto un provvedimento disciplinare e Sei Toscana potrebbe convocarlo già stamani per rispondere del suo comportamento. È nei guai il dipendente di Sei Toscana denunciato dal Comune di Grosseto dopo che nei giorni scorsi è stato ripreso in un video, girato da un cittadino e finito nelle mani dell'amministrazione comunale, che per 6 minuti lo ritrae mentre svuota un furgoncino dell'azienda pieno di sacchi di spazzatura e cassette che avrebbe dovuto conferire all'isola ecologica di via Zaffiro a Grosseto e che invece butta i primi in un cassonetto e le seconde sul marciapiede lì accanto, in via Giada. Un collega raccoglie qualche cassetta e la butta nel cassonetto, ma altre rimangono a terra.Il video è rimbalzato sul web dopo essere apparso sul profilo Facebook di Lorenzo Mancineschi, che si definisce "iena maremmana" e passa le giornate in giro per la città a riprendere piccoli e grandi disservizi che riversa su Facebook. «Stavolta - dice Mancineschi al Tirreno - il video mi è stato dato dalla persona che lo ha girato. Mi ha detto di aver segnalato l'accaduto a Sei Toscana, ma che la cosa era stata presa all'acqua di rose. Io, oltre a metterlo on line, l'ho anche girato al sindaco, ma non so se lo avesse già».Ad ogni modo due giorni fa la giunta lo ha visionato e ha dato mandato alla Municipale di fare indagini per capire chi sia l'autore e denunciarlo.«La denuncia è partita d'ufficio», spiega l'assessore alla Municipale Fausto Turbanti, che ancora ieri non aveva smaltito la rabbia per l'accaduto. Oltre a una punizione esemplare, il Comune intende farsi risarcire i maggiori costi che servono per ripulire. «Dobbiamo capire se è un episodio singolo o se ce ne sono stati altri di questo genere, e se ci sia un "disegno"». Sei Toscana intanto fa sapere di aver avviato un provvedimento disciplinare contro l'uomo - pare di recente assunzione - contestandogli la violazione del contratto di lavoro. A seconda di quanto grave sarà reputata la sua azione, rischia dalla sospensione al licenziamento. Non risulterebbero invece segnalazioni precedenti.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il presidente dei pescasportivi ha raccolto l'appello di una ragazza che insieme a un'amica ha deciso di sistemare l'area Via rifiuti, guano e rami Ai Giardini Chiusi la fontana è tornata pulita l'iniziativa I Giardini Chiusi di Orbetello stanno molto a cuore agli orbetellani. Alcuni di loro, nei giorni scorsi, si sono dati da fare per cercare di dare una ripulita alla fontana che è istallata dentro ai Giardini Chiusi e anche al resto del parco che costituisce il polmone verde della città. «Mi ha chiamato una ragazza di Orbetello - racconta Fabio Lubrano, presidente dei Pescatori sportivi di Orbetello, sempre molto attivo nell'organizzare pulizie in varie zone del territorio comprese le sponde della laguna e le dune della Feniglia - Chiara Barducci, per andare a vedere lo stato di salute dei pesci che si trovano nella vasca. Onestamente stavano bene ma abbiamo ugualmente deciso di dare una ripulita alla fontana e anche ad alcune parti del parco. Io ho solo dato una mano. Hanno ideato tutto loro e sono stato felice di aver collaborato».Lubrano e altre due volontarie, quindi, muniti di sacchi per la spazzatura e guanti si sono dati da fare per - dice il presidente dei Pescatori sportivi - «dare dignità alla culla dell'infanzia di ogni orbetellano». I tre hanno raccolto foglie e altra spazzatura lasciata da chi, invece di gettare i rifiuti nei cestini, la getta per terra senza considerare anche che il parco è frequentato dai bambini che vengono portati lì a giocare. Hanno tolto il guano e ripulito la fontana dalle foglie che in questo periodo cascano dai rami e finiscono dentro l'acqua. I Giardini Chiusi di recente erano stati ripuliti dai Cacciatori di Orbetello che vi avevano organizzato una manifestazione. I Giardini Chiusi sono stati spesso motivo di discussione per il loro stato. Alla fine dello scorso anno vennero

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Depuratore e miasmi Acquedotto del Fiora «Interventi regolari» FOLLONICA «L'impianto di depurazione di Follonica è perfettamente funzionante e dimensionato per trattare i reflui durante i picchi estivi della stagione turistica». Risponde così alla civica "Follonica nel cuore" il gestore del depuratore di Campo Cangino: Acquedotto del Fiora non ha preso bene la petizione promossa dallo schieramento per spronare chi di dovere a risolvere le criticità che spesso i follonichesi hanno segnalato in passato, riguardanti soprattutto i miasmi provenienti da quell'impianto. «Dal momento in cui Acquedotto del Fiora ne ha acquisito la gestione nel 2002 - dicono dalla società - il depuratore, è stato oggetto di numerosi interventi comportanti ingenti investimenti. Tra questi la ristrutturazione dell'impianto nelle sue diverse sezioni: realizzazione del trattamento terziario, rinnovamento della sezione di grigliatura, miglioramento dell'aerazione, fino al rinnovamento completo della sezione di disidratazione. Il gestore si è inoltre occupato di effettuare uno studio approfondito dell'intera rete fognaria di Follonica, con la realizzazione di importanti e strategici interventi anche in questo caso. Tutte le azioni intraprese sono state effettuate grazie alla sinergica collaborazione tra Acquedotto del Fiora e l'Amministrazione comunale, che via via si sono confrontate nella pianificazione strategica di quanto attuato». Per i miasmi, ma degli ultimi mesi, si tratta, dicono sempre da Acquedotto, di una problematica su scala nazionale che ha interessato tutti i gestori del servizio idrico integrato e tutti gli impianti di depurazione, causata dalla sopraggiunta impossibilità di smaltire i fanghi di depurazione. «Infine, le situazioni verificatesi occasionalmente in passato sono da imputare a problematiche della rete fognaria che raccoglie acque miste per la risoluzione delle quali Acquedotto del Fiora e amministrazione comunale hanno predisposto un importante e impegnativo progetto che sarà avviato quanto prima».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

I dati del distretto lucchese in vista dell'apertura del Miac Culicchi (Assocarta): servono infrastrutture Cartario, un giro da 5 miliardi (e qualche spina) 355 Gli stabilimenti produttivi nel distretto cartario di Lucca e Pistoia considerando sia quelli del settore carta e cartotecnica, si aquelli della produzione di macchine per l'industria cartaria4.050I milioni di euro di fatturati che emergono dai bilanci di esercizio relativi al 2016 delle aziende di carta e cartotecnica9.520Gli addetti complessivi del distretto cartario di Lucca e Pisotia, così suddivisi: 7.260 sono impiegati in cartiere e cartotecniche, i restanti 2.260 nelle aziende meccaniche1.720I milioni di KWh di elettricità consumati in un anno: si tratta del 23% dei consumi dell'industria cartaria nazionale e del 94% di quella toscana1.950Le migliaia di tonnellate prodotte in una anno, suddivise in parte praticamente uguale fra il tissue in bobine e le carte per ondulatori

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

La mostra festeggia la 25ª edizione dal 10 al 12 di ottobre al Polo fiere di Sorbano: ci saranno 270 espositori Apertura con un convegno sull'economia circolare LUCCA È una storia lunga 25 anni quella del Miac. Una storia che in gran parte si intreccia con Lucca. A parte la prima edizione a Verona e un paio di 2tradimenti" con Firenze e Carrara, gli espositori della meccanica per cartiere si ono sempre dati appuntamento in città: prima alle Tagliate, poi dal 2006 al polo Fiere di Sorbano.

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Quest'anno, ha spiegato Gianmaria Pfeiffer, direttore di Edipap che organizza la kermesse - ci saranno 270 aziende: 175 rappresentate in maniera diretta con un proprio stand, le altre da agenti che saranno presenti all'ex Bertolli. L'anno scorso arrivarono 6.000 visitatori, quest'anno si punta a una cifra ancora superiore. Un punto di incontro ormai irrinunciabile per chi lavora nel settore cartario, che convoglia a Lucca persone da tutto il mondo: l'anno scorso arrivarono da 52 nazioni diverse.Tanti e importanti gli eventi organizzati durante la tre giorni. A partire dall'inaugurazione, che sarà diversa dal solito e si articolerà su una tavola rotonda sul tema dell'economia circolare. Sotto il coordinamento di Claudio Romiti parteciperanno Giorgio Bartoli, presidente della Camera di Commercio, Stefano Ciofani, presidente di Legambiente, Giulio Grossi, presidente di Confindustria Toscana Nord, Girolamo Marchi, presidente di Assocarta e Alfredo Pini, responsabile dell'area normativa di Ispra. Riguardo a un settore particolarmente importante per il distretto lucchese, quello del tissue, ci saranno due convegni: "Verso la cartiera tissue 4.0" il 10 ottobre e "VErso il converting tissue 4.0" il giorno successivo. Tutto basato sul tema dell'approvvigionamento energetico, invece, il convegno dell'11 "Fossili vs rinnovabili: quale mix energetico per la cartiera del futuro?". Il 12 ottobre, giorno di chiusura, si parlerà invece di "Economia circolare e misure ambientali per la qualità: il caso della carta da riciclare". Un evento importante dunque che - come ha ricordato Romiti - fa arrivare tante persone a Lucca in un momento non di alta stagione.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca ambiente Appuntamento stamani alla Terrazza Petroni per "Puliamo il mondo" lucca Ritrovo questa mattina alle 9 al parco fluviale per partecipare a Puliamo il Mondo, iniziativa organizzata da Legambiente con Anci e il patrocinio del ministero dell'Ambiente. Puliamo il Mondo è la più grande iniziativa di volontariato ambientale effettuata in Italia con il coinvolgimento di studenti, associazioni e cittadini, nell'ambito della quale, attraverso la cura e la pulizia delle aree urbane, si dimostra come sia possibile avere una maggiore attenzione per la tutela del territorio per avere città più pulite e vivibili. Anche quest'anno, l'amministrazione comunale di Lucca ha ritenuto di coinvolgere nell'iniziativa, oltre agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, anche i migranti ospitati sul territorio comunale, i quali avranno così modo di partecipare come protagonisti all'evento, unitamente a studenti ed insegnanti; tutti assieme si impegneranno nella ripulitura di alcune aree lungo il parco fluviale ma soprattutto potranno acquisire conoscenze su temi che saranno trattati sul posto da qualificati operatori riguardanti la problematica legata al degrado ambientale e alla modalità di recupero e riciclaggio dei rifiuti. Saranno presenti anche volontari della Protezione Civile Comunale e dell'Associazione "Sub Città di Lucca" per un servizio di sorveglianza e prevenzione ed inoltre Sistema Ambiente spa e il Consorzio 1 Toscana Nord che forniranno il loro valido supporto per la riuscita della manifestazione. La manifestazione partirà alle 9 in punto dalla Terrazza Petroni al ponte di Monte San Quirico.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio il caso Usava la carta di Ersu per fini personali Reato prescritto Viareggio Era stato condannato dalla Corte di appello a 16 mesi di reclusione (con pena sospesa) per peculato, per aver usato la carta di credito della società per spese personali per un valore di 2. 700 euro, ma il reato è finito in prescrizione. Valerio Bertuccelli, presidente di Ersu dal 2000 al 2007 ed ex consigliere comunale per An a Viareggio, ha vinto la sua battaglia legale: la Cassazione ha accettato il suo ricorso, annullando senza rinvio la sentenza impugnata per avvenuta prescrizione. L'epoca di commissione del reato, indicata nel capo d'accusa, abbraccia infatti il periodo compreso fra il 14 settembre del 2003 e il 31 maggio del 2007 e «va pacificamente riferita alla formulazione originaria dell'imputazione - si legge nella sentenza della Corte suprema - fortemente ridimensionata dopo l'intervento del primo giudice, laddove, avuto riguardo al solo segmento della condotta contestata per cui è intervenuta condanna, il tempus commissi delicti non si estende al di là del 27 dicembre 2005». Detto questo, la Cassazione sottolinea anche che è «senz'altro corretta l'affermazione della penale responsabilità del ricorrente» e che «il dolo richiesto dalla fattispecie incriminatrice emerge con assoluta chiarezza dalla ricostruzione della vicenda concordamente compiuta dei giudici di merito». I giudici di secondo grado, in altre parole, avevano giudicato bene, ma è arrivata la prescrizione. --M.C.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

L'azienda: «A breve il via libera dall'Ato Toscana Centro» Sulle carcasse di auto: «Non sta a noi rimuoverle. Piuttosto che dicono i filmati?» Discarica in via Ciliegiole Alia pronta ad inviare gli ispettori ambientali pistoia «I nostri ritiri sono pressoché quotidiani, piuttosto che ne è delle immagini del sistema di videosorveglianza? Vengono giornalmente visionate? ». Ieri sul Tirreno il Comune sollecitava Alia, che risponde sollecitando la Municipale (organo del Comune) e si scontra con il Consorzio sulle competenze lungo il Brusigliano. Una girandola di competenze e di burocrazia a cui ottemperare per poter portar via gli ingombranti abbandonati, mentre la discarica di via Ciliegiole raggiunge dimensioni mai viste prima. L'assessore al Verde pubblico Alessio Bartolomei ha spiegato dalle pagine del nostro giornale che parte degli ingombranti sono stati spostati dai rom residenti nel campo e accatastati su via Ciliegiole in attesa del ritiro. Si trovavano, aggiunge il portavoce della comunità rom Hajro Hadzovic, «sopra il metanodotto, e il sindaco ci ha autorizzati a portarli lungo la strada. Ma gli operatori ecologici si vedono poco». «Ritiriamo pressoché giornalmente - replica Alia tramite l'ufficio stampa - Le discarica si riformano. È per questo che chiediamo se la Municipale controlla i filmati delle videocamere. Secondo noi potrebbero emergere degli episodi molto interessanti». In effetti, lo stesso Bartolomei ha confermato che alcune "situazioni" sono state individuate (persone o targhe di veicoli) ma che al momento non è possibile dire altro perché ci sono indagini in corso. Quel che è certo è che a breve, oltre alle telecamere, da via Ciliegiole passeranno gli ispettori ambientali di Alia. «Pistoia - confermano dall'azienda - è tra le prime città toscane ad averne fatto richiesta. C'è un iter burocratico da sbrigare. Siamo in attesa dell'autorizzazione dell'Ato Toscana Centro, dovrebbe mancare poco». In via Ciliegiole si trovano 6-7 carcasse di auto. Alia è categorica: «Non sta a noi rimuoverle. Per legge. Il Comune si organizzi tramite la Polizia municipale. La nostra competenza riguarda i rifiuti solidi urbani e assimilabile. Non i rifiuti speciali o pericolosi». Carcasse di auto ed estintori, come quelli presenti dietro le cappelle mortuarie dell'ospedale San Jacopo, rientrano nella seconda categoria. «Chi li paga i costi della bonifica?», è la domanda retorica di Antonio Sessa, presidente provinciale di Legambiente. Retorica perché il costo ricade sui pistoiesi. «Circa un anno e mezzo fa - ricorda Sessa - sono riuscito a mettere insieme enti e aziende preposte a risolvere la questione: Regione Toscana, Consorzio di bonifica, Alia, Genio civile, Comune di Pistoia, Asl, Arpat. Il tavolo si è riunito un paio di volte, poi più niente. So che i costi sono alti, e che bonificare l'area non sarà possibile finché ci sarà l'insediamento nomadi. Ma dobbiamo capire come intervenire. I rifiuti vanno caratterizzati, divisi per tipologia. E da lì c'è da definire a chi spetta la competenza sulla rimozione e il ritiro. Alia e Consorzio di bonifica non si trovano d'accordo nemmeno sui cestini da posizionare lungo i camminamenti fluviali, e mi risulta che nessuno dei due ritenga di avere l'obbligo di togliere i rifiuti dal Brusigliano, ma qualcuno dovrà farlo». Intanto c'è da mitigare una situazione che, se non duole ai defunti dell'obitorio, non fa piacere ai loro parenti e ai pazienti dell'ospedale. -TIZIANA GORI

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Domani primo appuntamento con l'iniziativa di Legambiente alla Pista Rossa di Seano Lunedì prossimo toccherà agli alunni della Nazario Sauro "Puliamo il mondo" Studenti e migranti scendono in campo CARMIGNANO Domani a partire dalle 10 tutti alla Pista Rossa di Seano per dare un piccolo ma importante segnale di cura del proprio territorio. Torna infatti l'appuntamento con "Puliamo il mondo", l'edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Rendere migliore il nostro territorio condividendo il rispetto per l'ambiente e la valorizzazione dei beni comuni. È questo l'obiettivo di questa edizione italiana di Clean up the World, portata in Italia da Legambiente 25 anni fa. All'iniziativa aderiscono giovani e anziani, amministratori locali, ragazzi e personale delle scuole, comunità di migranti e numerose associazioni impegnate per l'integrazione sociale. E come negli anni passati, anche il Comune di Carmignano e l'assessorato all'ambiente sono impegnati in prima linea. E così sabato, grazie ai volontari di Legambiente Prato, al supporto dell'amministrazione comunale e al coordinamento tecnico di Alia Spa, verranno ripulite l'area verde che interessa la Pista Rossa ed i giardinetti antistanti con i giochi per bambini. Seguirà una merenda di ringraziamento. «Invitiamo tutti i cittadini a partecipare - spiega l'assessore all'ambiente Federico Migaldi - per una mattinata all'insegna della condivisione e del rispetto dell'ambiente che ci ospita».Anche le scuole daranno il loro contributo all'iniziativa: lunedì 8, infatti, le classi quinte della

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

La prima tappa domani alle 14, poi il il 13 al Villaggio Piaggio, il 15 nell'area scolastica, il 20 a Treggiaia, la conclusione prevista il 27 a Santa Lucia Torna "Puliamo il mondo" si parte da Montecastello PONTEDERA Salvaguardia dell'ambiente e conoscenza del territorio. Sono questi i due assi portanti di "Puliamo il mondo", iniziativa su base nazionale promossa da Legambiente e che il circolo cittadino dell'associazione, insieme all'amministrazione comunale, ha deciso di portare anche a Pontedera. Un progetto che si svolgerà per tutto il mese di ottobre, a partire da domani, alle 14, a Montecastello. Dopodiché toccherà al Villaggio Piaggio (sabato 13, ore 14), Villaggio scolastico (lunedì 15, ore 9), Treggiaia (sabato 20, ore 14) e Santa Lucia (sabato 27, ore 14). Ma non si fermerà qui: domenica 28, a partire dalle 9, si terrà un'escursione guidata da Treggiaia a Montecastello, gratuita per tutti i residenti di Pontedera. «È il terzo anno che organizziamo una campagna di sensibilizzazione estesa su tutto il territorio, - spiega Mattia Belli, consigliere comunale - e anche quest'anno saranno coinvolte le scuole di Pontedera, attivamente o con lezioni dedicate al tema del rispetto dell'ambiente». A fargli eco Donatella Salcioli, di Legambiente Pontedera. «Abbiamo aderito immediatamente al progetto nazionale - racconta - e come circolo cittadino partecipiamo da sempre ad iniziative di questo tipo». Una precisazione, poi, sulla natura dell'iniziativa, che nei giorni passati ha portato a qualche strumentalizzazione. «Chi fa di questa occasione un modo per farsi pubblicità - commenta Salcioli - spesso finisce per fare brutta figura: il progetto, infatti, da quest'anno si chiama "Puliamo il mondo dai pregiudizi"». Il riferimento è a qualche attivista della Lega che, nello scorso fine settimana, ha autonomamente deciso di pulire alcune zone della città. «Non serve a niente scimmiottare - interviene Matteo Franconi, assessore all'Ambiente - è utile invece partecipare all'iniziativa per dare il proprio contributo. Tutti faranno parte di questo importantissimo progetto perché mantenere pulito il quartiere e la città in cui viviamo è sintomo di rispetto per tutta la comunità». -PIETRO MATTONAI

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Decisivo il no da parte dei sindacati dopo l'incontro al ministero Adesso si aspetta la convocazione al Mise per trovare una nuova soluzione Unicoop, bloccata la cessione di otto punti vendita a Conad Cecilia Cecchi /Riotorto (LIVORNO) La cessione degli otto punti vendita del Sud Lazio a Conad ( nome più quotato ma non confermato)stoppata dal no dei sindacati. Attesa per una nuova convocazione dal ministero per lo sviluppo economico (col vicepremier Di Maio che sollecita più condivisione) per trovare soluzioni che limitino lo scontro e le conseguenze per i dipendenti. Dopo l'ultimo tavolo di confonto a Roma, incontro stampa convocato nella sede di Unicoop Tirreno a Vignale Riotorto dal direttore generale Piero Canova e dal presidente Marco Lami. «Da chiarire - esordisce Canova - che stiamo proseguendo nell'attività di ristrutturazione; l'operatività nei primi 8 mesi del 2018 ci conferma quanto pianificato con un nettissimo miglioramento rispetto al 2017. Risultati tangibili che ci danno credibilità. Come tutte le aziende alle prese con una situazione di mercato complessa abbiamo ritenuto necessaria un'operazione di dismissione di negozi nel sud del Lazio. Non è stata semplice - dice - neppure la ricerca di un interlocutore italiano con credibilità e solidità finanziaria adeguata, capace di farsi carico di 8 negozi e 270 lavoratori. Dismissioni già indicate nel piano industriale 2016, valido per avere accesso al ri-finanziamento da altre Coop. Piano industriale discusso a tutti i livelli. Amareggia che oggi c'è chi dice che non sapeva. Si è parlato di un accordo che consentisse il trasferimento dei 270 dipendenti, questo è stato rifiutato. Governance al Mise». «Voci di simili cessioni in Toscana - sottolinea il direttore generale - senza fondamento, danneggiano la Coop rendendole più difficile la ristrutturazione: chi le mette in circolazione ne risponderà. Coop sta producendo risultati positivi. In futuro aperture, chiusure, ristrutturazioni le faremo anche noi ma non c'è nessun problema strutturale. Abbiamo il diritto ad essere rispettati». L'interlocutore resta Conad? «Vincolo di riservatezza - risponde - il Mise deciderà come gestire le informazioni, ascoltate le motivazioni poi si opererà come più opportuno. Speriamo in una nuova convocazione al più presto. Non abbiamo intenzione di ritirarci, ma di concentrare risorse dove ci sono migliori prospettive. Eliminando le perdite pesanti, questo sì. Quanto accade non è favorevole al proseguo dell'operazione». Trasferimento di 270 dipendenti e preoccupazione sindacale comprensibile sia per Canova che per Lami. «Se la trattativa si fosse aperta - interviene il presidente - ma non c'è stato proposto accordo, ma un veto: l'operazione non deve essere fatta, punto. Da considerare - spiega Lami - che l'attività commerciale nel 2016 perdeva 23 milioni, nel 2017 13, nel 2018, abbiamo chiuso agosto in vantaggio. Ottimizzare è necessario: la Coop deve produrre utile, per fare a meno del finanziamento ricevuto. E bisogna esaminare ogni argomento; mi preoccupa che non si riesce a discutere neppure il rinnovo del contratto integrativo aziendale, vecchio di 12 anni».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

"Su soste, rifiuti e sanità dov'è la partecipazione?" LIVORNO Accanto agli interventi entusiasti dei relatori, ieri nella sala del Cisternino non sono mancate delle critiche. Come quelle arrivate al microfono dall'ex grillina e consigliera regionale Monica Pecori (Toscana per tutti). «Il livello di partecipazione a Livorno - ha detto - è su due piani, e solo uno viene affrontato. Ricordo che nel programma elettorale del M5S c'era una frase alla voce partecipazione: si diceva che in qualunque modifica di assetti urbanistico occorreva coinvolgere i cittadini. È stato fatto, al di là del referendum senza quorum che è stato annunciato dalla vicesindaco con quattro anni di ritardo? È stato fatto questo processo partecipativo per la mobilità e per il piano parcheggi? Non mi risulta...». E ancora: «Sulla sanità o i rifiuti c'è un percorso partecipativo?». Su Fb poi rincara: «Se ho capito bene il livello di partecipazione attuale dei cittadini si attua mediante una rete di comitati che ha dato vita a un coro, a un laboratorio di cucito, letture, danze, uso condiviso dell'automobile e cene di quartiere. Mi congratulo per l'impegno, ma credo che l'asticella dovrebbe alzarsi».

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

I reperti inviati all'Istituto di tossicologia forense di Pisa Chiesta l'analisi del liquido trasparente nei due serbatoi Siringhe a scuola trovate abbandonate sulla recinzione in via Monte Grappa Manolo Morandini / CECINA Siringhe sporche. Abbandonate sul muro di recinzione della scuola elementare Boschetti Alberti. A rimuoverle sono gli agenti della Polizia municipale, inviati sul posto a seguito della segnalazione di alcuni cittadini. Non c'è solo la corsa a rimuovere il potenziale pericolo. Nei serbatoi delle due siringhe c'è del liquido trasparente. Adesso, i due reperti sono all'Istituto di tossicologia forense di Pisa. Dalle analisi, oltre a stabilire la natura del liquido si spera di ottenere indicazioni per valutare il tenore dell'episodio. Insomma, si fa strada il timore che possa essere l'azione di qualche mano misteriosa per procurare allarme. L'intervento, tenuto sottotraccia, risale ai primi giorni del nuovo anno scolastico. Ma c'è un precedente. Risale a settembre 2016. In piazza Carducci viene trovata una siringa con ancora il liquido nel serbatoio. E anche in quel caso l'oggetto diventa per la Polizia municipale una potenziale prova. Viene inviato all'Istituto di tossicologia forense di Pisa per le analisi. Dentro a quella siringa da insulina non c'era alcuna sostanza stupefacente, ma un antibiotico per uso veterinario. Nel 2016 a innescare il sospetto che potesse essere l'opera di qualche scellerato intenzionato ad alimentare un clima di allarme sociale si arrivò dopo una serie di ritrovamenti. Il sindaco Samuele Lippi si rivolse anche al Commissariato. Non sono più gli anni dell'eroina. L'occhio dell'esperto non ha dubbi. Chi può avere la sfrontatezza di bucarsi in via Monte Grappa? Di correre il rischio di essere visto dalle auto in transito? Perché se di un tossico si è trattato in quelle siringhe doveva esserci cocaina. Il risultato di quel buco è un effetto intenso ed istantaneo. La cocaina iniettata nel sangue raggiunge immediatamente i ricettori del cervello in tutta la sua intensità. Sicuramente è il modo più pericoloso di assumere questo stupefacente. E i luoghi dei ritrovamenti delle siringhe sembrano non essere tra i più adatti per chi cerca questo tipo di sballo. I casi accertati dalla fine del 2017 ad oggi sono difficili anche da contare. Dal mucchietto di aghi ben nascosti tra l'erba lungo via Ginori a quella ritrovata in pieno centro a due passi dall'area pedonale, da dicembre sono oltre dieci le siringhe abbandonate per strada e ritrovate dai passanti nella sola Cecina. L'episodio precedente a quello della scuola elementare Boschetti Alberti è in un'area non distante dal parcheggio del bocciodromo, in un punto dove l'illuminazione la sera è scarsa e i modi per nascondersi sono molti. Un ago da insulina è stato ritrovato anche in pieno corso, vicino all'inizio dell'area pedonale. Quindi un punto trafficatissimo, bambini compresi. Così come la scuola elementare o l'area del bocciodromo.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina la curiosità Musica e striscione il caso Lucano arriva anche a Cecina Cecina Sulle note della Zastava Orkestar si apre la 10ª edizione di Clandestinamente. E la scelta è quella di portare l'attualità in piazza Guerrazzi salendo fin sulla terrazza del Comune Vecchio, che fa da cornice agli eventi della manifestazione. Il tutto per esprimere solidarietà a Domenico Lucano, il sindaco di Riace che è conosciuto in tutto il mondo per il modello di accoglienza dei richiedenti asilo realizzato nel piccolo paese della Calabria. Lucano è agli arresti domiciliari su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Locri. L'accusa è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona.Clandestinamente racconta il fenomeno delle migrazioni ed è promosso da Arci, Centro Monica C., Oxfam Italia, Libera, Mestizaje, Legambiente, Anpi, Pax Christi, Tavolo per la pace della Val di Cecina e Sprar, in collaborazione con Cesvot e il patrocinio del Comune di Cecina.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Eco-guardie, 10 volontari in servizio come Gav a S.Vincenzo e Castagneto San Vincenzo Tornano in servizio le guardie ambientali volontarie. Sono dieci quelle inquadrate tra San Vincenzo e Castagneto Carducci in virtù di specifiche convenzioni tra i due Comuni e Wwf Livorno Onlus. Hanno la possibilità di emettere sanzioni amministrative, svolgono azioni di lotta all'inquinamento, di prevenzione e di educazione alla cura dell'ambiente. Saranno riconoscibili dalla divisa colore verde e rappresentano in chiave sicurezza e decoro una novità per questo territorio.Le guardia ambientali volontarie, finite in un limbo da

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Istituto Mascagni Le mani degli studenti per Puliamo il mondo San Vincenzo Anche quest'anno l'Istituto comprensivo Mascagni di San Vincenzo ha scelto di inaugurare l'anno scolastico all'insegna del rispetto per l'ambiente e dell'educazione alla cittadinanza responsabile. È in quest'ottica che va inquadrata la partecipazione del 27 settembre delle classi di terza media A, B e C alla campagna Puliamo il mondo. L'evento, organizzato da Legambiente in collaborazione con il Comune di San Vincenzo, ha impegnato gli studenti, accompagnati dai docenti Leoci, Cappelli, Nassi, Leggiero e Giannini, nella pulizia di un tratto del parco di Rimigliano. In questo angolo di verde hanno raccolto i rifiuti accumulati a ridosso delle dune e quelli sparsi lungo i sentieri. «Hanno lavorato coscienziosamente alla raccolta di bottiglie, brick, borse di plastica, vaschette di polistirolo e di altri oggetti più o meno ingombranti - dicono i docenti -. Al termine, stanchi ma soddisfatti del lavoro svolto, hanno espresso il desiderio di ripetere l'esperienza durante l'anno e collaborare alla pulizia del parco». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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La sottosegretaria all'ambiente Gava con Potenti e Biasci in visita alla Solvay: «Siamo vicini al mondo produttivo» Progetto etilene per la Lega «occasione persa sul territorio» Maria Meini / ROSIGNANO Si torna a parlare di riduzione del costo dell'energia ad uso industriale e di "Progetto azzurro", il piano proposto da Solvay agli inizi degli anni Duemila che prevedeva una riorganizzazione della zona a mare, con la cessione dei terreni intorno agli scavi archeologici di San Gaetano in cambio del raddoppio dell'etilene. Un piano legato al progetto per il rigassificatore Edison, bocciato dalla Regione, modificato, poi rimasto nel limbo. Superato per ragioni economiche e di mercato.Se ne torna a parlare a margine della visita della delegazione leghista allo stabilimento Solvay. Una visita istituzionale, con la sottosegretaria all'Ambiente Vannia Gava, accompagnata dal deputato Manfredi Potenti, dal consigliere regionale Roberto Biasci e dal presidente della Lega Toscana Francesco Pellati. La delegazione ha avuto un incontro privato con la direzione Solvay (Pier Luigi Deli e Stefano Piccoli per il sito di Rosignano, Marco Colatarci per il gruppo Italia) nella sede di via Piave, quindi ha tenuto un incontro con la stampa.«Il nostro è un governo vicino alle aziende - ha detto Gava - non repressivo verso le attività produttive che ogni giorno rischiano di essere strangolate da burocrazia e tassazione». La sottosegretaria ha sottolineato che «territorio e industria a

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Rosignano bene si integrano» ed ha elogiato il modus operandi della multinazionale belga, «attenta alle regole della sicurezza e all'ambiente». Assicurando l'attenzione del suo ministero e del governo ai temi del costo dell'energia e degli interventi di bonifica. «Saremo al tavolo con verifiche, ma non con atteggiamenti repressivi».Il consigliere Biasci ha parlato del problema del costo dell'energia. Anche il deputato Manfredi Potenti ha sottolineato la vicinanza della Lega al mondo produttivo. E come rosignanese, Potenti si è soffermato sull'«importanza della presenza Solvay» e sulla «soddisfazione che molte aziende dell'indotto che ho incontrato - ha detto - mi hanno manifestato per poter lavorare con una grande industria attenta alle norme sul lavoro e alla professionalità». Potenti ha aggiunto che in certi momenti è mancata la comunicazione bacchettando i rappresentanti delle amministrazioni locali, «più attenti a certe vulgate popolari che sottolineano le criticità della presenza industriale piuttosto che alla progettualità e allo sviluppo del territorio, ma - ha sintetizzato - si muore prima di fame che di aria e acqua sporca, ammesso che ci siano aria e acqua sporca».L'obiettivo è «ricollegare la comunità agli apparati centrali dello stato. Se gestiremo le amministrazioni locali - ha aggiunto Potenti - daremo particolare attenzione alla formazione e al rapporto col mondo produttivo». Lo stesso Potenti ha ricordato la possibilità «non colta in passato» di liberare alcuni terreni sulla costa. «Il progetto terminal gas - spiega dopo l'incontro - ormai è superato dal mercato, ma se ci saranno altre opportunità di investitori interessati noi saremo sicuramente favorevoli, con l'obiettivo di liberare una larga parte della costa, all'interno della riserva biogenetica. Un sogno che se ci saranno le condizioni andrà valutato con il massimo delle compensazioni sul territorio: bonifica dell'ex discarica, investimenti sulle scuole, formazione».

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Dopo il test nel capoluogo, tra pochi mesi via i cassonetti dei rifiuti anche da Gabbro, e Castelnuovo Previste riunioni informative La raccolta porta a porta si estende a tutte le colline Incontri con i cittadini ROSIGNANO A fine anno, «massimo inizio anno nuovo - dice l'assessore all'ambiente Daniele Donati - inizierà la raccolta differenziata dei rifiuti anche nel frazioni collinari». I residenti di Gabbro, Nibbiaia e Castelnuovo della Misericordia saranno dunque chiamati ad effettuare una selezione dei rifiuti a monte prima di gettare gli stessi in appositi sacchetti diversi per colore: un colore per ogni tipo di rifiuto prodotto. RACCOLTA A COLORI Prosegue dunque il progetto di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani iniziato dal Comune di Rosignano Marittimo e dalla società Rea (Rosignano Energia Ambiente) nel gennaio 2018. Progetto Porta a Porta che attualmente interessa solo la frazione di Rosignano Marittimo. «Abbiamo già incontrato i tecnici Rea spiega Donati - per definire alcuni aspetti principali del Porta a Porta; il progetto seguirà quello già messo in atto a Rosignano Marittimo». NUMERI DA RADDOPPIARE Attualmente sono 1338 le utenze domestiche che attuano la raccolta differenziata nelle proprie abitazioni e 77 quelle non domestiche. Un numero destinato a raddoppiare a fine anno quando saranno coinvolti i residenti delle tre frazioni collinari. Lo scopo è quello di incrementare la raccolta differenziata ed il recupero dei materiali riciclabili. IL TEST NEL CAPOLUOGO «Abbiamo iniziato da Rosignano Marittimo e dalle frazioni collinari - spiega l'assessore all'ambiente - perché sono quelle meno soggette a flussi turistici consistenti. Dobbiamo comunque tenere conto che nelle frazioni costiere il porta a porta è già stato attivato per le utenze non domestiche come ad esempio ristoranti e pizzerie». Ristoranti e pizzerie che devono gettare gli scarti umidi in appositi contenitori e non all'interno dei cassonetti. La sperimentazione durata un anno a Rosignano Marittimo è servita a Rea e Comune anche a prendere alcuni accorgimenti; grazie alla collaborazione e alle indicazioni dei cittadini sono state fatte, in itinere, alcune modifiche rispetto al progetto iniziale. RIUNIONI IN COLLINA Anche nel caso delle frazioni collinari, prima che il progetto prenda il via, saranno indette riunioni alle quali i residenti saranno chiamati partecipare per capire come funzionerà la raccolta differenziata, in quel sacchetti gettare i rifiuti (ad esempio vetro, plastica alluminio, umido) e i giorni durante i quali i sacchetti verranno ritirati. «L'obiettivo finale - dice l'assessore Donati - è quello di coinvolgere tutte le frazioni del comune». Quindi dopo Rosignano Marittimo, Gabbro, Nibbiaia e Castelnuovo, il Porta a Porta coinvolgerà anche i residenti delle frazioni costiere. ALESSANDRA BERNARDESCHI

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il presidente Lami: «Dobbiamo ricominciare a fare utili ma non si riesce neanche a discutere il rinnovo dell'integrativo» Unicoop: «Dai sindacati soltanto un veto» Canova chiede di tornare al ministero Cecilia Cecchi / Riotorto La cessione degli otto punti vendita del Sud Lazio (a Conad, nome più quotato ma non confermato) stoppata dal no dei sindacati. Attesa per una nuova convocazione al ministero per lo sviluppo economico (col vicepremier Di Maio che sollecita più condivisione) per trovare soluzioni che limitino lo scontro e le conseguenze per i dipendenti. Dopo l'ultimo tavolo di confronto a Roma, incontro stampa convocato nella sede di Unicoop Tirreno a Vignale Riotorto dal direttore generale Piero Canova e dal presidente Marco Lami. «Stiamo proseguendo - esordisce Canova - nell'attività di ristrutturazione; l'operatività nei primi 8 mesi del 2018 ci conferma quanto pianificato con un nettissimo miglioramento rispetto al 2017. Risultati tangibili che ci danno credibilità. Come tutte le aziende alle prese con una situazione di mercato complessa abbiamo ritenuto necessaria un'operazione di dismissione di negozi nel sud del Lazio. Non è stata semplice neppure la ricerca di un interlocutore italiano con credibilità e solidità finanziaria adeguata, capace di farsi carico di 8 negozi e 270 lavoratori. Dismissioni già indicate nel piano industriale 2016, valido per avere accesso al ri- finanziamento da altre Coop. Piano industriale discusso a tutti i livelli. Amareggia che oggi ci sia chi dice che non sapeva. Si è parlato di un accordo che consentisse il trasferimento dei 270 dipendenti, questo è stato rifiutato. Governance al Mise». «Voci di simili cessioni in Toscana senza fondamento - sottolinea il direttore generale - danneggiano la Coop rendendole più difficile la ristrutturazione: chi le mette in circolazione ne risponderà. Coop sta producendo risultati positivi. In futuro aperture, chiusure, ristrutturazioni le faremo anche noi ma non c'è alcun problema strutturale. Abbiamo il diritto a essere rispettati». L'interlocutore resta Conad? «Vincolo di riservatezza - risponde - il Mise deciderà come gestire le informazioni, una volta ascoltate le motivazioni si opererà come più opportuno. Speriamo in una nuova convocazione al più presto. Non abbiamo intenzione di ritirarci, ma di concentrare risorse dove ci sono migliori prospettive. Eliminando le perdite pesanti, questo sì. Quanto accade non è favorevole al proseguo dell'operazione». Trasferimento di 270 dipendenti e preoccupazione sindacale comprensibile sia per Canova che per Lami. «Se la trattativa si fosse aperta - dice Lami - sarebbe materia e argomento... Non ci è stato proposto accordo, ma un veto: l'operazione non deve essere fatta, punto. Da considerare che l'attività commerciale nel 2016 perdeva 23 milioni, nel 2017 13, nel 2018 abbiamo chiuso agosto in vantaggio. Ottimizzare è assolutamente necessario: Coop deve produrre utile, per fare a meno del finanziamento ricevuto. E bisogna esaminare ogni argomento; mi preoccupa che non si riesca a discutere neppure il rinnovo del contratto integrativo aziendale, vecchio di 12 anni. Sui possibili miglioramenti si poggia il futuro della cooperativa».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba la manifestazione Dipendenti contro la cessione di 8 punti vendita Nella trattativa di cessione Pomezia (due supermercati), Colleferro, Fiuggi, Frosinone, Velletri, Aprilia, Genzano. Di fine settembre la manifestazione dei lavoratori alla sede Unicoop a Vignale.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Magona Ancora sconosciuti i nuovi acquirenti PIOMBINO Non è stato ancora reso noto il nome della cordata che acquisirà la Magona e gli altri due stabilimenti (Skopje in Macedonia e Galati in Romania) finiti in uno dei tre "pacchetti" con cui l'Antitrust euroepo ha messo sul mercato alcuni impianti Arcelor Mittal. La decisione dell'Autorità per la concorrenza è da ricondurre all'acquisizione dell'Ilva di Taranto da parte del colosso franco-indiano.Il termine era stato fissato per domani. L'imminente riunione del Comitato aziendale europeo fa supporre che quella sarà l'occasione per la comunicazione ufficiale, almeno ai sindacati.In ballo, salvo outsider, rimangono due cordate: il gruppo indo-europeo Liberty Steel e Metinvest, la più grande realtà mineraria e di fusione ucraina. Non è da escludere l'eventualità di una partnership di Arvedi. Gli altri due "pacchetti" sono costituiti dal sito belga di Liegi sommato al sito lussemburghese di Dudelange e, infine, quello formato solo dagli impianti di Ostrava, nella Repubblica ceca. Negli ambienti sindacali i passaggi successivi alla conoscenza del nome degli acquirenti, saranno un incontro e la conoscenza del piano industriale.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il direttore generale Canova chiede di tornare al ministero Il presidente Lami: «Dobbiamo tornare a fare utili ma non si riesce a discutere l'integrativo» Unicoop: «Dai sindacati è arrivato soltanto un veto» Riotorto La cessione degli otto punti vendita del Sud Lazio (a Conad, nome più quotato ma non confermato) stoppata dal no dei sindacati. Attesa per una nuova convocazione al ministero per lo sviluppo economico (col vicepremier Di Maio che sollecita più condivisione) per trovare soluzioni che limitino lo scontro e le conseguenze per i dipendenti. Dopo l'ultimo tavolo di confronto a Roma, incontro stampa convocato nella sede di Unicoop Tirreno a Vignale Riotorto dal direttore generale Piero Canova e dal presidente Marco Lami. «Stiamo proseguendo - esordisce Canova - nell'attività di ristrutturazione; l'operatività nei primi 8 mesi del 2018 ci conferma quanto pianificato con un nettissimo miglioramento rispetto al 2017. Risultati tangibili che ci danno credibilità. Come tutte le aziende alle prese con una situazione di mercato complessa abbiamo ritenuto necessaria un'operazione di dismissione di negozi nel sud del Lazio. Non è stata semplice neppure la ricerca di un interlocutore italiano con credibilità e solidità finanziaria adeguata, capace di farsi carico di 8 negozi e 270 lavoratori. Dismissioni già indicate nel piano industriale 2016, valido per avere accesso al ri- finanziamento da altre Coop. Piano industriale discusso a tutti i livelli. Amareggia che oggi ci sia chi dice che non sapeva. Si è parlato di un accordo che consentisse il trasferimento dei 270 dipendenti, questo è stato rifiutato. Governance al Mise». «Voci di simili cessioni in Toscana senza fondamento - sottolinea il direttore generale - danneggiano la Coop rendendole più difficile la ristrutturazione: chi le mette in circolazione ne risponderà. Coop sta producendo risultati positivi. In futuro aperture, chiusure, ristrutturazioni le faremo anche noi ma non c'è alcun problema strutturale».L'interlocutore resta Conad? «Vincolo di riservatezza - risponde - il Mise deciderà come gestire le informazioni, una volta ascoltate le motivazioni si opererà come più opportuno. Speriamo in una nuova convocazione al più presto. Non abbiamo intenzione di ritirarci, ma di concentrare risorse dove ci sono migliori prospettive». Trasferimento di 270 dipendenti e preoccupazione sindacale comprensibile sia per Canova che per Lami. «Se la trattativa si fosse aperta - dice Lami - sarebbe materia e argomento... Non ci è stato proposto accordo, ma un veto: l'operazione non deve essere fatta, punto. Da considerare che l'attività commerciale nel 2016 perdeva 23 milioni, nel 2017 13, nel 2018 abbiamo chiuso agosto in vantaggio. Ottimizzare è necessario: Coop deve produrre utile, per fare a meno del finanziamento ricevuto. E bisogna esaminare ogni argomento; mi preoccupa che non si riesca a discutere neppure il rinnovo del contratto integrativo aziendale, vecchio di 12 anni».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Dopo l'operatore Sei denunciato dal Comune, un uomo scarica vernici in via Smeraldo. Intanto giovedì notte due cassonetti vanno a fuoco a poca distanza Apre le porte al furgoncino e butta spazzatura a terra Nuovo caso rifiuti selvaggi Francesca Ferri / Grosseto Cosa sta succedendo al servizio di raccolta dei rifiuti a Grosseto? Non passa giorno in cui i cassonetti e l'uso che ne fanno i cittadini - e non solo loro - finiscono sulle cronache.Dopo l'operatore di Sei Toscana (gestore del servizio) denunciato nei giorni scorsi dal Comune di Grosseto perché pizzicato in un video a scaricare sul marciapiede cassette precedentemente raccolte con il furgoncino e destinate all'isola ecologica - operatore finito sotto procedimento disciplinare da parte di Sei Toscana -, giovedì sera ben due cassonetti poco distanti tra loro sono andati a fuoco in città a poco tempo l'uno dall'altro.Il primo incendio si è verificato intorno alle 22,07 in via Piave; il secondo intorno alle 23 in via della Pace. In entrambi i casi i vigili del fuoco sono stati chiamati a intervenire da alcuni cittadini che hanno visto le fiamme. Non si conoscono gli autori del gesto ma la vicinanza nello spazio e nel tempo farebbero pensare all'opera della medesima mano. E se la notizia di cassonetti dati alle fiamme dai vandali non ha di per sé - purtroppo - niente di eccezionale, colpisce invece che, a stretto giro i rifiuti tornino sotto i riflettori. Ma non finisce qui.Nonostante il clamore sollevato dalla vicenda dell'operatore di Sei Toscana - su cui sono aperte indagini anche dalla Municipale - nella periferia di Grosseto si continua a buttare spazzatura per strada, accanto ai cassonetti, in pieno giorno, infischiandosene delle regole e perfino della pericolosità del materiale scaricato.Prova ne è l'ennesima "fototrappola" tesa da Lorenzo Mancineschi, grossetano noto per la sua pagina Facebook "Le iene maremmane", dove è transitato nei giorni scorsi anche il video poi usato dal Comune per denunciare l'addetto di Sei Toscana.Giovedì scorso Mancineschi, smartphone alla mano, ha aggiunto un nuovo capitolo alla saga "rifiuto selvaggio", immortalando un uomo che, in pieno giorno, aperto il furgonicino parcheggiato a

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” fianco di un cassonetto in via Smeraldo, comincia a scaricare secchi di quella che apparentemente sembra vernice o pittura per pareti, taniche, tubi, reti arancioni di delimitazione cantieri e altro materiale, e li butta a fianco del cassonetto. Contravvenendo - per quanto par di capire dalle immagini - anche alle regole sul corretto smaltimento di rifiuti pericolosi (come sono classificate alcune vernici). Una delle immagini, che pubblichiamo, mostra nitidamente l'uomo che butta rifiuti a terra. Un comportamento, il suo, non solo incivile ma davvero difficile da spiegare, visto che l'isola ecologica, dove si possono conferire i rifiuti gratuitamente e, anzi, ottenendo un bonus che può comportare uno sconto sulla Tari, è a poche centinaia di metri di distanza, a due isolati da lì.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Orbetello I fontanelli piacciono E l'acqua diventa gratis ORBETELLO Sarà gratis l'acqua naturale a temperatura ambiente che sgorga dai fontanelli posizionati sul territorio comunale: la giunta guidata dal sindaco Andrea Casamenti ha deciso così. Nei giorni scorsi ha infatti modificato una delibera di maggio che stabiliva una tariffa unica di 5 centesimi al litro di acqua erogata, indipendentemente se gassata fresca, naturale a temperatura ambiente o refrigerata. I fontanelli dell'acqua di Orbetello centro, Orbetello Scalo, Neghelli e Albinia, dal 30 agosto al 30 settembre - nel periodo di prova - hanno fornito un grande quantitativo di acqua gratuita. Visto che sono stati in molti i cittadini che si sono serviti alle casette dell'acqua, l'amministrazione comunale ha deciso di modificare la delibera «per garantirne - come si legge nel documento - una maggiore fruibilità». Restano a pagamento l'acqua gassata e quella naturale refrigerata. Gli erogatori sono stati installati a febbraio di quest'anno e sono entrati in funzione ad agosto. -I. A.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La risposta di Acquedotto del Fiora non convince gli abitanti: interviene il vicesindaco. I cattivi odori causati dal conferimento Miasmi dal depuratore I cittadini alzano la voce «Non va tutto così bene» Paola Villani / FOLLONICA Polemiche sui miasmi provenienti dal depuratore di Campo Cangino. La risposta di Acquedotto del Fiora all'annuncio della petizione promossa dalla nuova lista civica "Follonica nel cuore" sull'impianto di depurazione di Cassarello, non è piaciuta ai diretti interessati, ma neppure a gran parte della popolazione. La società ha voluto sottolineare come il depuratore sia sotto controllo e a norma suscitando delle reazioni. «A voi i commenti - ha scritto Pasquale Prisco della civica sulla pagina Facebook "Il golfo di Follonica" - Secondo il Comune e il Fiora va tutto bene». E i follonichesi non hanno mancato di rispondere. «È incredibile come in questo Paese funzioni tutto perfettamente», ribatte un cittadino. E ancora. «Allora se è perfettamente funzionante vuol dire che è nel posto sbagliato - commenta una follonichese - Guardandosi intorno tutti i paesi con un certo numero di persone hanno l'obbligo di smaltire a norma i liquami cittadini, ma l'odore nauseabondo che attanaglia quella zona di Follonica è un caso più unico che raro. Sostenerne la bontà d'impianto è coraggioso visto le continue lamentele». Insomma in tanti sottolineano come quei miasmi non siano frutto della fantasia dei residenti dei quartieri Cassarello, 167 Est e Senzuno. C'è anche chi sostiene che tali odori siano dovuti al cattivo funzionamento dell'impianto. «Quando ero giovane qualcuno mi insegnò - sostiene un altro follonichese - che gli odori provenienti da un impianto di trattamento delle acque reflue erano indice di una cattiva gestione del processo di trattamento o cattivo dimensionamento dell'impianto. Se non erro, era una questione di tempi di permanenza nelle vasche di processo e quantità di reagenti, fase aerobica e anaerobica e altri miti dell'antichità. O, ultimo caso, quello del deposito di fanghi di trattamento in zone di stoccaggio dentro l'impianto: questi fanghi dovrebbero essere in quantità minima».Anche un esponente della giunta è intervenuto nel dibattito. «Cerchiamo di essere oggettivi e mettiamo da parte le varie tifoserie - scrive il vicesindaco Andrea Pecorini - Acquedotto del Fiora ha risposto a una richiesta di chiarimenti a chi denunciava mal funzionanti degli impianti di depurazione. Fiora comunica che l'impianto va bene e così è. Altra problematica sono i cattivi odori che purtroppo ci sono stati e ancora sono presenti in maniera ridotta. Su questo abbiamo fatto uscire decine di comunicati nei quali sia il Comune che Fiora spiegavano il perché imputando la causa non a difetti dell'impianto di depurazione ma al problema nazionale del conferimenti a discarica». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Cerimonia negli Usa per il patron di Sofidel, che affianca i big del mondo «È un premio anche per chi mi ha accompagnato, da mio padre a Emi Stefani» Lazzareschi nella "hall of fame" del cartario: è il primo italiano LUCCA Con una cerimonia che si è svolta nella serata di giovedì ad Appleton in Wisconsin (Stati uniti), l'amministratore delegato di Sofidel Luigi Lazzareschi è entrato a far parte della Paper International Hall of Fame (Pihf), il ristretto numero dei grandi nomi dell'industria cartaria mondiale. Si tratta del primo italiano a cui è riconosciuto questo onore. Negli anni, il Gruppo Sofidel è passato da essere un player nazionale nel settore della carta per uso igienico e domestico (noto in particolare in Italia per il marchio Regina) a essere una multinazionale presente in 13 paesi, con oltre 6.000 dipendenti, vendite nette pari 1.724 milioni di euro (2017) e una capacità produttiva superiore al milione di tonnellate (2017). Sofidel è oggi il sesto player nel mondo e il secondo in Europa nel settore. «È per me un onore entrare a far parte della Paper International Hall of Fame. Un riconoscimento che apprezzo particolarmente perché arriva da chi conosce bene le sfide che la fabbricazione di questo materiale, tanto importante per la vita quotidiana di miliardi di persone, comporta - ha commentato Lazzareschi -. Lo considero anche un premio per le tante persone che nel corso degli anni mi hanno aiutato lungo il cammino, primo fra tutti il co-fondatore, insieme a mio padre Giuseppe, nonché attuale presidente di Sofidel, Emi Stefani».Sofidel fa della sostenibilità una leva strategica di sviluppo e di crescita, ponendosi l'obiettivo di ridurre al minimo i propri impatti ambientali e massimizzare i benefici sociali.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Segromigno L'industria del riciclo di scena al Polo Fiere CAPANNORI Il Centro Ricerca Rifiuti Zero, Zero Waste Italy e l'Associazione Ambiente e Futuro organizzano oggi, dalle 9 alle 13,30 al polo tecnologico di Segromigno, un meeting che attrarrà pezzi importanti dell'industria del riciclo a Capannori. Ci saranno i rappresentanti della grande distribuzione del settore (il presidente di Aires Italia) ma anche esperienze industriali come Tred di Livorno che recupera i frigoriferi, Dismeco di Marzabotto che recupera le lavatrici) ma anche il mondo delle cooperative sociali, oltre al presidente di Astri del distretto del tessile di Prato (che rappresenta 35mila addetti). L'obiettivo è promuovere buone pratiche di recupero dei Raee.La partecipazione è aperta a tutti i cittadini. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca a Barga Caso pirogassificatore La protesta va... in vetrina BARGA Vetrine addobbate con le bellezze della Valle del Serchio: un messaggio subiliminale lanciato nei confronti di Kme. I commercianti di Fornaci scendono in campo per il "No al pirogassificatore". Tirati per la giacca a destra e manca, e nei giorni scorsi interessati sui social da "minacce" di boicottaggio da alcuni utenti della rete, gli esercenti riuniti nel Cipaf hanno organizzato un progetto chiamato "Io Voglio", attraverso il coinvolgimento degli iscritti e di chi si oppone all'impianto.«Le immagini della nostra amata Valle serviranno a far capire da dove partiamo, da ciò che abbiamo - afferma Giuseppe Santi, presidente del Cipaf Ccn - quindi i negozi, che hanno aderito all'iniziativa, esporranno in vetrina immagini per ricordare a tutti il posto meraviglioso in cui viviamo, e il nostro non deve essere interpretato come un no a prescindere, ma come un momento di riflessione, perché non vogliamo la chiusura di Kme. Vogliamo che Kme faccia valutazioni ampie non solo per se stessa, ma anche ricordando ciò che la circonda. Kme è in grado di garantirci tutto questo? Se ha una coscienza è ora di interrogarla. Sa di aver preso tutte le precauzioni? Dormirà sonni tranquilli?». Il clima, senza giri di parole, è teso, e non si conosce l'effettiva adesione all'iniziativa. Tuttavia, Santi vuol lanciare un segnale, non una provocazione. E a chi vuol mettere operai contro commercianti, l'associazione risponde lapidaria: «Non occorre fomentare odio, siamo una comunità, viviamo tutti nella stessa valle, dobbiamo essere uniti nell'interesse comune, postare messaggi che invitano a disertare le attività commerciali, perché il proprietario o chi ci lavora esprime la sua opinione, fa rabbrividire, perché crea solo un clima di tensione che incendia gli animi». (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

PIACE A CALENZANO Massarosa presa a modello per l'asfalto Massarosa Il sindaco di Calenzano Alessio Biagioli, accompagnato dallo staff tecnico del suo Comune, è venuto a Massarosa per visionare la nuova asfaltatura realizzata dalla Regione su alcuni tratti della Sarzanese utilizzando il nuovo asfalto del progetto Nereide (l'asfalto superassorbente), messo a punto dal laboratorio del dipartimento di Ingegneria civile industriale dell'Università di Pisa, in collaborazione con Arpat .«Questa nuova asfaltatura - dichiara l'assessora all'ambiente Agnese Marchetti - ha un basso impatto ambientale da un punto di vista sia di recupero di materiali (pneumatici) e anche per quanto riguarda le emissioni in atmosfera poiché viene posato a basse temperature». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

La denuncia di chi vive vicino al depuratore: «La situazione è insostenibile, da quando qui sono stati stoccati i fanghi conviviamo con malori e nausea» Una famiglia reclusa in casa perché l'aria è irrespirabile Luca Basile / PIETRASANTA Reclusi in casa, perché fuori, in giardino, l'aria è irrespirabile. «Ho quattro figli, di cui figli piccoli, dieci e dodici anni: per tutta l'estate, quando volevano andare fuori a dare due calci ad un pallone, li dovevo dissuadere. Qui, al Pollino, si sta male, si vive male. Questo odore ce lo abbiamo sulla pelle, nel naso, in gola, sui vestiti». Simona Vischi abita, con la famiglia, da sedici anni in via Pontenuovo: la sua abitazione è confinante con il depuratore, là dove per mesi sono stati stoccati i fanghi. «Facciamo un giro, le va?». L'odore è acre, pungente. Una fogna a cielo aperto o qualcosa di simile. «Convivi con il mal di testa, la nausea, il pizzicore in gola, una sensazione diffusa di malessere. È sempre stato così, ma negli ultimi tempi, se possibile, la situazione è peggiorata - racconta Vischi -: uno di questi giorni non potrò che recarmi al pronto soccorso perché in famiglia stiamo male tutti. Così come stanno poco bene altri residenti di zona, quelli di via Pontenuovo come quelli con casa in via Fornacione. Con mio marito avevamo pensato di andarcene, ma chi ci compra casa, se non a prezzo di svendita, con questo contorno? Il depuratore così come i capannoni delle imprese dove i rumori assordanti cominciano alle 4 del mattino tanto che i container in movimento ti fanno tremare le tue mura, sono arrivati dopo che lungo queste strade già c'era un insediamento abitativo: bisognava rispettare il diritto ad una vita normale a chi abitava già in questa frazione. E invece...ho chiesto in Comune di fare qualcosa ma non abbiamo mai avuto risposta, quasi come se dovessimo abituarci a tutto questo, abituarci cioè a sentirsi poco bene o a uscire di casa con un fazzoletto sulla bocca e sul naso. Oppure a vedere mio marito vomitare quando sembra che in giardino ti abbiano scaricato liquami di bottino tanto il puzzo è penetrante intorno a noi. Ci sono giorni in cui è anche impossibile stendere i panni fuori - continua Vischi - devi sperare che il vento ti conceda un po' di sollievo. Ma poi, il cattivo odore torna sempre. Noi non conosciamo l'attività del depuratore, sappiamo però che l'odore che ne proviene non è normale. Sedici anni fa il depuratore rappresentava un disagio, oggi è un tormento che ti rende impossibile la vita».Dalle istituzioni poche risposte. «Sono mesi che dicono che rimuoveranno i fanghi: ma poi siamo sicuri che questo puzzo sia causato solo da questi fanghi? L'unico politico che ci ha dato effettivamente una mano è Daniele Mazzoni: ha sempre risposto alle nostre sollecitazioni, si è presentato in zona. Ma anche lui ha potuto fare poco. Se non altro, grazie al suo intervento e a quello del direttore di Ersu Walter Bresciani Gatti, si è un po' attenuato un altro disagio - precisa Vischi - quello legato ai cattivi odori provenienti dall'impianto del verde. Già perché noi dobbiamo convivere anche con questo impianto, con la sede di Ersu, con i capannoni. Non siamo l'ultima ruota del carro, perché oramai già siamo oltre. Ci hanno accantonato, messi da parte. Come dimenticati. Ma io non ci sto, noi non ci stiamo e faremo ogni cosa per vedere rispettati i nostri diritti».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

LA protesta Gli ambientalisti: questa zona come una discarica «Siamo nauseati dai miasmi del depuratore». L'associazione per la tutela ambientale della Versilia da anni porta avanti una battaglia contro i cattivi odori provenienti dall'impianto. «È una situazione pesante, i disagi sono enormi e i residenti, giustamente, protestano. Il depuratore del Pollino va risistemato e deve servire

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

In commissione ambiente a Carrara il dirigente di Gaia Franceschini: «Giovedì è mancata la corrente». Altri lavori, altri cattivi odori Lavello, sempre emergenza Nuovo malfunzionamento al depuratore numero 1 MASSA-CARRARA Il depuratore Lavello 1 torna nell'occhio del ciclone: nuovi episodi di malfunzionamento tra il pomeriggio e la notte di giovedì e ieri hanno causato la fuoriuscita di fanghi maleodoranti. L'amministrazione di Carrara intende chiedere l'inserimento di un nuovo impianto di filtrazione e più controllo. La commissione ambiente di ieri si è aperta proprio su questo tema caldo: l'assessora all'ambiente Sarah Scaletti si è confrontata con Daniele Franceschini, dirigente del servizio fognatura e depurazione di Gaia. «Domenica sono andata io stessa presso il fosso - ha riportato l'assessora Sarah Scaletti - sono intervenuti le polizie municipali di Carrara e di Massa, nonché la Capitaneria di porto e Arpat». Franceschini ha spiegato che il fenomeno dello sversamento di fanghi del finesettimana sarebbe legato alla ripresa dei lavori di potenziamento sul depuratore. Il pacchetto di interventi programmato da Gaia su Lavello 1 è pari a circa 1 milione e 200mila euro. Completati i lavori sulla linea mare del lavello 1, adesso è interessata la linea monti. Per potervi intervenire, la sua portata è stata dirottata verso la linea lato mare già ristrutturata, che resterà l'unica attiva fino al termine dei lavori previsto prima dell'estate 2019. Nel frattempo si sarebbe verificato anche un malfunzionamento contingente del sistema di aerazione. «Nella notte di giovedì 4 è mancata l'alimentazione all'intero impianto», ha aggiunto Franceschini. Che preferisce non parlare di emergenza: «Per i circa quattro mesi della durata dei lavori resteremo in condizioni di vulnerabilità. Il famoso parametro ammoniaca sforerà sistematicamente fino a che non arriveremo in fondo. L'impianto ormai da anni non è in grado di funzionare adeguatamente per carenza strutturale. L'importante è evitare altre tracimazioni di fanghi».Al quadro dei cattivi odori va aggiunta la situazione dei fanghi. Lo scorso 3 agosto la Regione ha emesso un'ordinanza che ne consente per quattro mesi il conferimento presso quattro impianti di discarica situati in Toscana. I primi viaggi sono già cominciati; tuttavia, in queste fasi la movimentazione dei fanghi accumulati causa l'emissione dei cattivi odori. L'assessora Scaletti, di concerto con il consigliere d'opposizione Andrea Vannucci, ha proposto che in questa fase delicata l'impianto resti sempre presidiato, anche nei finesettimana e nei festivi.E sul versante massese Franco Ceccarelli di Forza Italia, è sul piede di guerra: «Il depuratore Lavello 1 non funziona. Ieri c'è stato un nuovo malfunzionamento. Presenterò denuncia alla Procura della repubblica. Il sindaco Persiani in campagna elettorale ha detto che sarebbe uscito da Gaia: quando ha intenzione di farlo?». - I.R.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

I cittadini chiedono almeno l'istituzione del senso unico sulla strada provinciale su cui il traffico è diventato ormai sempre più intenso e pericoloso per i pedoni Sos dei residenti di via di Baco «A rischio per auto e camion» CANTAGRILLO Una strada provinciale dimenticata, come tante altre, dove auto e camion sfrecciano senza regole. Stiamo parlando di via di Baco, a Cantagrillo, una strada stretta, soprattutto nel primo tratto, ma particolarmente trafficata. Gli abitanti si sono rivolti al giornale Il Tirreno già qualche anno fa, raccogliendo anche diverse firme poi consegnate alla precedente amministrazione provinciale: da allora, però, niente è cambiato. Anzi. Ora i residenti chiedono a gran voce che almeno su quella strada venga istituito il senso unico dato che è priva di dissuasori di velocità, autovelox o dossi. Tra i tanti problemi, il principale rimane quello del traffico, che è diventato insostenibile: «Dobbiamo stare attenti anche ad aprire la porta di casa, e ancor di più i pedoni, per lo sfrecciare delle automobili e dei camion, spesso incuranti del divieto di transito limitato» tuonano Cinzia Caciagli, Anna Pratesi, Sonia Gori e Nicoletta Baglioni, in rappresentanza dei residenti della strada. Poi si passa alla pulizia del marciapiede e del lato della strada adiacente il muro dell'antica villa Costa Righini (o villa Gargani), dove sono presenti - spiegano i residenti - sempre escrementi di animali e rifiuti di ogni tipo, che non vengono rimossi neanche dalla spazzatrice in quanto il passaggio è impedito dalla continua crescita di piante e arbusti e dalle pietre che cadono dal muro: interventi a carico esclusivamente

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dei residenti, che spesso dalla disperazione fanno anche la manutenzione del muro. Negli ultimi giorni si sono presentati anche i ratti ,che escono dai tombini e si intrufolano ovunque. «La Provincia non si vuol prendere la responsabilità delle problematiche esistenti, legate soprattutto alla viabilità, alla pulizia e alla potatura periodica e ricorrente delle erbacce e delle piante presenti lungo il muro di recinzione che costeggia la villa Costa Righini e degli alberi, a rischio caduta soprattutto dopo l'episodio di vento forte di qualche anno fa - continuano i residenti - I rami degli alberi invadono la stessa strada nonché i tetti delle case di fronte, intasandone le grondaie, oscurando la luce naturale, per non parlare dell'intasamento continuo dei tombini di scarico e conseguente allagamento della strada».Le stesse piante hanno messo in pericolo lo stesso muro che è stato semplicemente recintato con delle reti in plastica e lasciato al suo destino. L'antica villa, a detta degli abitanti, è stata venduta a privati e da allora nessuno ha più curato il parco.«Noi cittadini siamo stanchi di condurre una lotta continua per poter vivere sereni nelle nostre case - concludono - Vogliamo il rispetto dei nostri diritti e, oltretutto, prevenire danni assai più gravi dovuti solo alla trascuratezza». ALESSANDRA TUCI

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Stanno per entrare in funzione nove impianti puntati principalmente nelle zone centrali di Monsummano. Uno sarà allestito invece a Montevettolini Sorveglianza, raddoppia il numero delle telecamere Monsummano Sono già installate, ma entreranno in funzione nelle prossime settimane. Mancano i collaudi tecnici e le solite ultime pratiche da sbrigare.Nei programmi del Comune dovevano esserci comunque fin dal 2016, quando è stato approvato l'affidamento. Passati due anni, sono arrivate e sono pronte le nove telecamere che andranno a potenziare il sistema di videosorveglianza cittadino. Il capoluogo, ma anche oltre, sarà osservato da vicino.Dotate di infrarossi per le riprese in orario notturno, quattro telecamere sono posizionate nell'area del Comune: una sul fronte del palazzo, in piazza Quattro Novembre, una nel piazzale sul retro di via Fermi, la terza e la quarta nel corridoio del primo piano del municipio. Un occhio elettronico guarderà fisso anche la zona dell'Osteria dei Pellegrini, tra piazza Martini e piazza Giusti, sulla regionale. Poi nei giardini della città. Due sono piazzate nel parco Moro: una nel centro del parco ad ampio raggio di visione, dove c'è il monumento, e un'altra non distante ma puntata verso una direzione che altrimenti rimarrebbe scoperta, ovvero "priva di controllo". Un ulteriore apparecchio nell'area giochi del parco Orzali, sull'altro lato del supermercato Coop.L'unica telecamera ubicata fuori dal capoluogo, trova posto a Montevettolini, con l'obiettivo di inquadrare il parcheggio tra via del Portone e via dei Castagni, ai piedi del lastricato che conduce al borgo storico. «Ci resta ancora qualche formalità, ma la loro entrata in funzione dovrebbe avvenire a breve, probabilmente nel giro di una decina di giorni», sottolinea il comandante della polizia municipale di Monsummano, Vinicio Nannini.La strumentazione serve per una migliore vigilanza del territorio, per contrastare i comportamenti illeciti, l'abbandono dei rifiuti, vandalismi e spaccio, ma anche contribuire alle indagini in caso di furti, rapine e atti criminosi che dovessero avvenire in Valdinievole. Il costo dell'investimento si aggira intorno ai 30.000 euro: della fornitura, dell'installazione, dei collaudi e della gestione e manutenzione futura se ne occupa la ditta Microrex di Ponte Buggianese.Raddoppiano dunque le telecamere in città. Per l'avvio del sistema di videosorveglianza, partito in pratica due anni fa, il Comune ha ricevuto dalla Regione 20.000 euro tramite il bando sicurezza. Sono attivi e funzionanti da tempo due apparecchi fissi lungo via Empolese, in ingresso al centro storico, e in piazza Giusti: entrambi hanno uno scopo preciso, quello di fotografare le targhe delle auto in transito e memorizzare i dati su un server sempre a disposizione delle forze dell'ordine, in caso servissero. Poi ce ne sono una sulla regionale Francesca Nord nella zona di Grotta Parlanti, e due sulla Francesca Sud a Cintolese (una nell'area centrale della chiesa). Gli strumenti elettronici osservano anche piazza Gentili e il parcheggio del campo sportivo "Loik", poi piazza Pertini dove ci sono il palazzetto dello sport, la piscina comunale e l'asilo nido, e infine largo Balducci, cioè il parcheggio tra via Risorgimento e via della Costituzione di fronte alla Conad. I malintenzionati ne tengano conto. LUCA SIGNORINI

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia - Montecatini polizia municipale Due impianti mobili a bordo delle pattuglie Oltre a quelle fisse, la Polizia municipale di Monsummano Terme, guidata dal comandante Vinicio Nannini, ha anche in dotazione due telecamere mobili, queste utilizzate dalle auto di pattuglia per contrastare l'abbandono dei rifiuti e per scoprire le discariche abusive sul territorio.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia - Montecatini

Rifiuti Ingombranti non ritirati in via Vicinale dei Marchi Scatole, pallet, materiale di imballaggio e perfino un materasso. È il contenuto della piccola discarica che si è creata in via Vicinali dei Marchi a Pescia. La foto è stata pubblicata da Fernando Natali sul gruppo Facebook "Pescia... osservatorio sulla nostra città" accompagnata dalla domanda: «Chi deve raccoglerli?».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Montemurlo Scoperto giro illegale di rifiuti metallici MONTEMURLO La Polizia provinciale ha denunciato il conducente di un furgone, nonché il legale rappresentante di una ditta che trasportava e conferiva illegamente rifiuti in un impianto. Il controllo è avvenuto nei giorni scorsi a Montemurlo sull'autocarro che traportava un consistente carico di rifiuti metallici da parte di un cittadino straniero. C'erano anche rifiuti elettrici ed elettronici per i quali è necessaria una specifica autorizzazione al trasporto. Il tutto, per un quantitativo complessivo di circa 1.620 chili di rifiuti. L'autocarro, con tutti i rifiuti, è stato sequestrato. Per questi reati si rischia l'arresto da tre mesi a un anno o l'ammenda da 2.600 a 26.000 euro. Per la stessa violazione, in concorso con il trasportatore, è stato denunciato anche il legale rappresentante della ditta che ha accettato il conferimento illegale dei rifiuti nel proprio impianto.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli vicino alla piazza Spunta una discarica il sindaco si arrabbia Alla fine si è arrabbiato anche il sindaco Alessio Spinelli, che ha tuonato contro il responsabile di un maxi abbandono di rifiuti in via Ruffino,lungo il marciapiede che porta in piazza XX Settembre. Accanto al muretto di un palazzo, infatti, è accatastato un po' di tutto, come si vede dalla foto.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Cecina raccolta porta a porta «Più controlli e multe» Otp sui rifiuti in strada Cecina «Pigroni». Per gli attivisti di Operazione territorio pulito di Marina di Cecina (Otp) non c'è altro modo per chiamare quei cittadini che «continuano a lamentarsi per l'inizio della raccolta porta a porta dei rifiuti a Marina». Il nuovo regime introdotto da alcune settimane anche per le utenze domestiche viene visto con estremo favore da Otp. «Già in estate abbiamo avuto una felice anteprima, che ha coinvolto gli esercizi commerciali della frazione - affermano -, con il risultato di non avere più tante mini discariche accanto a ogni cassonetto, e senza il problema di dover passare alla larga dagli stessi, causa i maleodoranti rifiuti del materiale organico lasciato dai ristoranti». E auspicano «che si proceda a estendere questa raccolta a tutto il comune, non solo per aumentare la quantità di materiale recuperato e riciclato per rientrare nelle quote che le leggi ormai ci impongono, ma anche, trovandosi davanti al fatto compiuto, per far ritrovare a questa parte della popolazione recalcitrante quel dimenticato senso civico che il degrado del pianeta oggi impone a tutti quanti». E se questo comporta la scomodità di cambiare qualche abitudine «pazienza, ci accorgeremo presto che varrà la pena fare un piccolo sforzo oggi per superare la pigrizia, in cambio dei benefici che ne ricaveremo in futuro noi e soprattutto chi verrà dopo di noi». Ma non si tratta solo di pigri. «C'è anche una piccola schiera di maleducati che, con i loro comportamenti asociali, spesso rischiano di rovinare il paziente lavoro della maggioranza. Per questi irriducibili suggeriamo al Comune di incrementare il personale preposto al controllo con la possibilità di emettere contravvenzioni per chi viene sorpreso a non rispettare l'ambiente».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il Partito democratico attacca la Lega sul progetto Edison «Ricostruzione parziale». I Riformisti: «Niente di nuovo» «Noi abbiamo salvato 1500 posti di lavoro» ROSIGNANO La visita della Lega allo stabilimento Solvay ha sollevato le reazioni dei partiti del centrosinistra. Il Pd con una nota della segreteria dell'Unione comunale definisce «parziale e non realistica la ricostruzione di quello che è il quadro, la storia di Rosignano e il suo rapporto con la fabbrica». Il riferimento va al progetto etilene e alle accuse degli esponenti leghisti agli amministratori locali di aver perso un'occasione per il territorio. «Non si possono derubricare con tanta semplicità anni di ricerca per un sofisticato equilibrio tra l'industria, gli altri settori di sviluppo del territorio e la salvaguardia ambientale - scrive il Partito democratico -. Ricordiamo alla Lega che il progetto era per un terminale di rigassificazione GNL e l'etilene era solo una parte di questo. Nonostante l'importanza strategica che riveste l'industria per l'economia del nostro territorio, verso la quale nel corso di questi anni ci siamo adoperati per salvaguardarla con la costruzione dell'Accordo di programma e le azioni sull'energia, la Regione Toscana e l'intera comunità di Rosignano hanno ritenuto impraticabile il progetto di rigassificazione Edison, per dei semplici motivi: 1) è cambiato il contesto sociale ed economico degli anni 2000 in cui fu presentato il primo progetto. Che aveva una valenza veramente industriale e non solo commerciale come invece quello dell'ultima revisione. Per tale caratteristica è già in funzione da molti anni un altro terminal a Livorno. 2) L'Accordo di programma fortemente sostenuto dall'amministrazione comunale, ha reso possibile la salvaguardia e lo sviluppo industriale indipendentemente dalla realizzazione del terminale GNL; 3) rispetto alla situazione attuale, nel progetto apprezzato dalla Lega, non veniva ridotto il livello di rischio industriale, anzi veniva aumentato. Per queste ed altre ragioni, in questi anni abbiamo lavorato e ottenuto risultati sul rafforzamento e il consolidamento industriale insieme a Regione e Ministero, salvaguardando l'occupazione di 1500 persone a prescindere dal GNL. E la Lega dov'era? Sicuramente oggi è al governo con un movimento che ha posizioni verso l'industria e la sua l'occupazione diametralmente opposte a quelle che la Lega ha espresso in conferenza stampa».«Niente di nuovo sotto il sole», sintetizza Graziano Luppichini, consigliere comunale dei Riformisti per Rosignano e Psi. «Da una forza politica che si propone di assumere la guida di un territorio - chiosa Luppichini - ci saremmo attesi proposte molto diverse da quelle di una semplice presa d'atto di una situazione in essere, determinata da decisioni assunte dalla Regione Toscana in termini di valutazione degli approvvigionamenti di gas sulla costa, già superati dalle esigenze di mercato e a cui la Edison da tempo si è sottratta. Per il resto le proposte di sviluppo dell'industria locale in prospettiva, unitamente al costante controllo degli indici di sicurezza sul lavoro e salubrità

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ambientale, ricalcano percorsi, progetti e previsioni già portati avanti dalle forze che, con responsabilità e attenzione alle opportunità verso la filiera industriale e l'intera collettività rosignanese, attualmente governano. Che dire? Solo una presenza politica in più con cui confrontarci. A noi le idee non mancano. Vedremo!»

Il Tirreno, Cronaca di Cecina fino al 20 ottobre Terriccio, dove ritirare i due sacchi gratuiti ROSIGNANO Viste le numerose segnalazioni pervenute di coupon non ancora utilizzati per il ritiro di sacchi di terriccio buono, Rea Impianti ha deciso di riaprire la distribuzione delle due confezioni ai cittadini in tutte le attività commerciali del comune di Rosignano che hanno aderito all'iniziativa. I sacchetti si possono ritirare fino al 20 ottobre, nei seguenti esercizi: boutique Il Fiore (), Papaveri e Papere (Castelnuovo della M.dia), cooperativa agricola Terre dell'Etruria (Loc. Chiappino), emporio Malanima (Gabbro), agraria Raggio di Sole (Rosignano M.mo), Fiori e Piante Donella, Fleurs di Laura D'Ecclesia, Floricoltura Serragrande, Garden Poggio Fiorito, Orto&Giardino di Massimo Marzocchi (). Info: [email protected], tel. 0586 744153.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I dipendenti laziali della cooperativa incroceranno le braccia mercoledì mentre quelli toscani attendono il risultato dell'incontro azienda-Regione Lazio Unicoop, si torna in piazza Appello al ministro Di Maio Giovanna Mezzana / PIOMBINO I lavoratori di Unicoop incroceranno le braccia di nuovo: il 10 ottobre, giorno in cui è prevista anche una manifestazione a Roma, davanti al ministero per lo Sviluppo economico, nel corso della quale chiederanno - dalla piazza - al ministro del lavoro Luigi Di Maio di farsi carico in prima persona del loro futuro.Dalla Toscana partiranno con destinazione la capitale i rappresentanti sindacali sia dei Cobas che dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Il nuovo sciopero Sono stati i lavoratori laziali a richiedere ai sindacati di proclamare una nuova giornata di astensione. Dopo l'incontro che c'è stato al Mise la scorsa settimana, nel corso del quale Giampiero Castano, responsabile della struttura per la crisi d'impresa del ministero, ha dato un colpo di spugna all'ipotesi di cessione (a una società dell'universo Conad) di 8 punti vendita del Lazio che Unicoop aveva messo sul piatto come strategia di salvataggio, l'ex Proletaria non avrebbe fornito le risposte attese. Lo sciopero è stato indetto dai confederali e dai Cobas. «Ai lavoratori toscani - dettaglia Graziella Barazzuoli del coordinamento nazionale del commercio di Cobas Lavoro Privato - non è stato richiesto di aderire (hanno incrociato le braccia il 26 settembre), ma la Toscana e la Maremma restano coinvolte, per la partita del contratto integrativo e nonostante la smentita giunta dai vertici Coop che ci siano dieci negozi in bilico» nel Granducato. Il tavolo di domani Al momento dunque saranno solo i dipendenti della rete laziale di Unicoop a scendere in piazza il 10 ottobre, al netto di colpi di scena. Tutto cambierebbe infatti - e anche la Toscana e la Maremma potrebbe essere pronta ad un nuovo sciopero - «Se dal tavolo Unicoop-Regione Lazio in programma per domani - nota Barazzuoli - dovessero uscire novità eclatanti». L'appello al vicepremier La vertenza Unicoop è stata al centro del question time al Senato di giovedì 4 ottobre. Il ministro del lavoro Di Maio ha infatti risposto ad una interrogazione della senatrice LeU Loredana De Petris che chiedeva al vicepremier come intenda procedere nella tutela dei posti di lavoro in ballo nella vertenza aperta con il colosso toscano della grande distribuzione. Di Maio ha risposto rammentando la linea intrapresa dal Mise - ovvero altolà alle cessioni dei punti vendita decise unilateralmente e senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali - e si è detto ottimista sull'esito: «Sono sicuro - ha dichiarato durante il question time - che arriveremo a una soluzione che possa soddisfare gli interessi di tutti, come tanti altri tavoli che abbiamo chiuso negli ultimi mesi». Lo sciopero di mercoledì prevede una manifestazione a Roma davanti al Mise - alla quale parteciperanno anche i sindacati toscani e maremmani - durante la quale verrà lanciato dai lavoratori un appello proprio a Di Maio. (Articolo riportato anche nella cronaca di Livorno e Grosseto)

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

In lizza anche una fabbrica francese, una austriaca e una spagnola Presto l'assegnazione dell'appalto per 368 milioni suddivisi in 5 lotti Aferpi ammessa al bando Rfi insieme ad altri tre stabilimenti PIOMBINO Aferpi è stata ammessa al bando di Rfi per la fornitura di rotaie. Un bando europeo, a cui complessivamente hanno partecipato quattro stabilimenti. Tutti rimasti in gara dopo le verifiche della commissione di gara, come conferma il sito di Ferrovie.Oltre ai nostri, si tratta degli impianti di Arcelor Mittal nelle Asturie, di un ramo francese di British Steel e degli austriaci di Voestalpine.Ora si passerà alla fase di apertura delle offerte e, quindi, all'assegnazione della commessa per un importo complessivo di oltre 368 milioni al netto di Iva.Si parla di tempi brevi. Forse già nel prossimo fine settimana si potrebbero conoscere i nomi e la distribuzione delle quote produttive. Perchè l'appalto è suddiviso in cinque lotti. Per ciascuno è indicato il montante economico. Non le quantità. Al momento dell'apertura delle buste si capirà quante tonnellate di rotaie sarà in grado di fornire ciascun concorrente con la cifra indicata. La scelta sarà conseguente.Il lotto più corposo presenta un importo a base di gara di poco meno 150 milioni. Il secondo di circa 70. A seguire uno di 55, l'altro di 44 e l'ultimo di circa 49 milioni mentre è di due il numero massimo di quote che possono essere attribuite ad un singolo offerente. Ed è probabile che alla fine nessun stabilimento resti completamente all'asciutto e che Ferrovie punti ad una diversificazione della fornitura.La soluzione che calzerebbe a pennello con le aspettative in circolazione tra gli addetti ai lavori locali, è quella dell'acquisizione del primo e dell'ultimo lotto. Totale, all'incirca 200 milioni in rotaie. Tempi di consegna 36 mesi per produrre i quantitativi assegnati, inclusivi di una maggiorazione del 20% degli ordinativi già contemplata nel bando. Un'opzione che potrebbe crescere ancora in base alle esigenze di Rfi.Più di una semplice boccata di ossigeno, insomma - ancora tutta da verificare - a vantaggio di una ripresa produttiva meno altalenante, di un recupero di credibilità sui mercati «senza tralasciare l'aspetto degli occupati. Attualmente - afferma Paolo Cappelli, coordinatore Fim Cisl - il Tpp lavora ad una media di 14 turni per una laminazione di 20 mila tonnellate- mese, impegnando circa 240 lavoratori. Gli effetti di una grossa commessa Rfi sarebbero decisamente positivi. Anche dal punto di vista della prospettiva e del morale».La necessitò di riprendersi segmenti di mercato, naturalmente, non si ferma al Tpp.Anche i treni Medio piccolo e Vergella stanno scontando l'indebolimento significativo del pacchetto clienti. VALERIA PARRINI

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'assessora Fratoni «La Regione si è mossa per il Sir di Piombino» PIOMBINO «La Regione sta gestendo tutti i Sir (Siti di interesse regionale) di sua competenza, e per quanto riguarda i siti di interesse nazionale, ha avviato da tempo una collaborazione col ministero dell'Ambiente». Così, in una nota, l'assessore all'ambiente Federica Fratoni replica al sottosegretario all'ambiente Vannia Gava che giovedì, in un incontro coi vertici di Confindustria Livorno, ha detto che «più volte il Ministero ha sollecitato la Regione per avviare le bonifiche dei siti industriali di Livorno, Massa Carrara e Piombino, senza avere risposte». «Recentemente - ricorda l'assessore Fratoni - abbiamo incontrato Confindustria Livorno proprio per rappresentare le attività della Regione in corso sul Sir e concordare un percorso che possa vedere il coinvolgimento attivo anche del Ministero dell'ambiente. Alla luce delle dichiarazioni del sottosegretario Gava, confido che possa essere concesso rapidamente l'incontro che ho personalmente già chiesto al Ministro».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Forza Italia accende i riflettori sulla zona di proprietà privata che circonda le strutture Botta e risposta a distanza con il sindaco Stella Impianti sportivi tra erbacce, rifiuti e buche Scarlino Dopo le polemiche sul cimitero di Scarlino Scalo, Forza Italia torna all'attacco puntando il dito contro la zona intorno agli impianti sportivi del Comune. «L'erba incolta ai lati dei marciapiedi è alta quasi quanto i bambini che frequentano per la prima volta la scuola calcio - dice il partito - non mancano le buche sul manto stradale, per non parlare delle condizioni del parcheggio di accesso all'impianto. Già mesi fa abbiamo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” chiesto all'amministrazione comunale di intervenire in quel posteggio, non tanto per asfaltare lo spazio quanto per renderlo agibile quando piove. Basterebbe gettare del materiale coprente per uniformare la superficie così da evitare che si creino pozze e fango». E continuano: «Tutti gli scarlinesi sanno che da circa due anni il cantiere aperto in quella zona è fermo. La crisi immobiliare non fa vendere le nuove costruzioni e il privato ha preferito aspettare prima di completare il comparto urbano». Per Forza Italia l'amministrazione comunale dovrebbe comunque vigilare su quell'area obbligando i proprietari a pulire. «Sappiamo che si tratta di un'area privata ma se ci sono colline di rifiuti vari, mezzi abbandonati, reti divelte e sporcizia un po'ovunque forse un ente pubblico dovrebbe intervenire - continuano - Il sindaco tirerà fuori anche stavolta dal cilindro determine o delibere, tacciando Forza Italia di essere all'oscuro del "grande lavoro" della sua giunta? A noi interessa il bene della nostra comunità e del nostro territorio, le ripicche politiche non ci appartengono». Per il sindaco Marcello Stella si tratta di una polemica sterile su un argomento già noto: «Continueremmo a richiedere alla proprietà di intervenire - risponde - come abbiamo sempre fatto e la nostra intenzione è quella di agire per quanto ci compete, sempre però nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ognuno». E conclude: «È iniziata la campagna elettorale e Forza Italia - sono le parole di Stella - si sta attaccando a tutto, visto che alle ultime elezioni politiche anche loro non hanno certo ottenuto un buon risultato». GIULIA SILI

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il tribunale fallimentare di Roma ha accettato il concordato presentato da Daneco Il piano prevede la liquidazione del 36,5% delle azioni dell'azienda dei rifiuti In vendita le quote "private" di Sistema Ambiente Gianni Parrini / LUCCA Sistema Ambiente, in vendita le quote del socio privato. Novità importanti nel mondo delle partecipate lucchesi. Daneco Impianti, il socio privato dell'azienda che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, mette in liquidazione le proprie quote, pari al 36,5% del totale. È quanto previsto nel piano concordatario che i vertici dell'azienda hanno presentato al tribunale di Roma per salvarsi dal fallimento. Alla fine del luglio scorso il giudice ha dato parere positivo al "concordato pieno liquidatorio" nominando tre commissari giudiziali che dovranno vigilare sull'attività che l'azienda dovrà svolgere in questi mesi per ottemperare a quanto previsto dal piano. Si tratta di un commercialista, il dottor Orazio Lauri; e di due avvocati, i legali Carmela Migliazzo e Antonella Tassi. Il giudice delegato è il dottor Luigi Argan. Già fissata la prossima udienza (10 gennaio 2019) in cui si vedrà se l'azienda è riuscita a recuperare denaro per pagare i creditori così come previsto dal piano. Daneco Impianti gestisce e costruisce impianti di smaltimento e trattamento rifiuti in tutta Italia. Da tempo si trovava in gravi difficoltà, che l'hanno costretta a interrompere il pagamento dei contributi ai dipendenti, fatto che le ha impedito di presentare il Durc (documento unico di regolarità contributiva) e di avere quindi commesse dalle pubbliche amministrazioni. Sul suo capo pendono poi diversi pignoramenti e ben quattro istanze di fallimento. Una situazione non facile che ha pesato anche su Sistema Ambiente, che in seguito ai problemi del socio privato ha avuto difficoltà con le banche per l'accesso al credito. Per recuperare risorse da distribuire ai creditori Daneco dovrà liquidare le quote di Sistema Ambiente. Sulle modalità e tempi di vendita deciderà il giudice a seguito di eventuali interessamenti: si potrebbe operare per trattativa privata o attraverso un'asta pubblica. In prospettiva per Sistema Ambiente si aprono scenari positivi. In questi anni Daneco non è certo stato un partner ottimale: non ha investito capitale, non ha messo a disposizione i propri impianti e neppure il proprio know how. Ha semplicemente espresso l'ad (lo prevede lo statuto) e fin quando è stato possibile (ovvero fino al 2012) ha partecipato alla ripartizione degli utili fra i soci. Difficile che il nuovo socio possa fare peggio: sondaggi sarebbero già in corso da parte di una società attiva nel settore (vedi box a fianco). Il Comune di Lucca, attraverso Lucca Holding, ha diritto di prelazione ma non lo eserciterà perché superando la quota attuale vedrebbe saltare la clausola di salvaguardia che sino al 2029 gli permette di non confluire in Reti Ambiente. C'è comunque una clausola di gradimento che consentirà a palazzo Orsetti di dire la sua sul nuovo socio.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'assessore Ragghianti spiega i motivi che hanno portato alla chiusura dell'ente Opera delle Mura, verde pubblico e la "coperta" corta L'intervento LUCCA Di seguito pubblichiamo l'intervento dell'assessore al Turismo Stefano Ragghianti in merito alla chiusura dell'Opera delle Mura. Sorprende lo sconcerto con cui, da una parte anche se non da tutti gli

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” osservatori, è stata accolta la chiusura dell'Opera delle Mura, in verità annunciata da tempo, anche agli stessi dipendenti (o meglio ai dipendenti dell'amministrazione presso l'istituzione) a cui nulla è stato nascosto. Già dal 3 marzo scorso infatti, con il rientro nella struttura comunale di quasi tutti i dipendenti e quindi delle mansioni di cura del verde pubblico il futuro dell'istituzione era chiaramente stabilito. L'Opera delle Mura è nata nel 1999 con un compito preponderante: quello della manutenzione e valorizzazione del parco delle Mura e dell'Orto botanico. Ma l'istituzione che avrebbe dovuto svilupparsi e divenire in parte autonoma finanziariamente dal Comune, per una serie di avversità contingenti, dovute al progressivo impoverimento degli enti locali e delle risorse messe a disposizione dallo Stato, è rimasta a una forma larvale e non ha potuto assumere direttamente le professionalità necessarie a rendersi indipendente ma solo ottenere personale in comando dal Comune di Lucca.Così abbiamo assistito in questi ultimi 15 anni a un andare e venire di professionalità, forze umane e funzioni fra Comune e Opera: ci sono stati momenti in cui il verde pubblico è stato condiviso fra i due enti, altri in cui il comune lo ha affidato a Sistema ambiente, altri in cui è stato attribuito totalmente all'Opera delle Mura. In poche parole la "coperta" è sempre stata corta i due enti impossibilitati a fare nuove assunzioni, gli operai sempre meno. Oggi ne rimangono otto per tutto il verde comunale, Mura e Orto Botanico compreso. Indispensabile appaltare all'esterno la maggior parte dei lavori. Dividere le forze disponibili fra Comune e un'istituzione che, sebbene dipendente, aveva vertici, amministrazione e contabilità separata, rispetto a quelle dell'amministrazione stessa, rappresentava uno spreco difficilmente giustificabile.Questa condizione di limitata operatività è stata evidente un po' a tutti i cda presidenti e amministratori straordinari che si sono avvicendati nel tempo, ed è stata ancora più evidente per i lavori di restauro del monumento, realizzati fra 2013 e 2017 con i finanziamenti della Regione e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, per i quali è stata necessaria la gestione diretta del Comune e della Fondazione. In questo quadro di difficoltà quindi, il ringraziamento al presidente Biancalana e al consiglio tutto è particolarmente significativo.Nonostante la cessazione dell'Opera delle Mura, le medesime professionalità continuano a lavorare dentro il Comune. Sarà mia cura assicurare che proventi delle Torri e dell'Orto Botanico non spariscano fra le voci di entrata del bilancio comunale. La Cerchia Urbana rappresenterà sempre e sempre di più un luogo indispensabile per la città. Stefano Ragghianti, assessore al Turismo

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il movimento di sinistra ricorda gli studi sull'inquinamento dell'aria «Kme vuole entrare nel business dei rifiuti» Anche Potere al Popolo al corteo antipirogassificatore BARGA Anche Potere al Popolo aderisce alla manifestazione del 13 ottobre a Fornaci di Barga contro il pirogassificatore in progetto presso la KME. «In questi mesi - spiega Palp in un nota -, i movimenti del territorio hanno prodotto studi rispetto all'alta concentrazione di inquinamento della Valle e alle alternative energetiche rinnovabili, compatibili sia con il raggiungimento dell'autosufficienza energetica dell'azienda che con la salvaguardia del territorio. Poiché la Giunta regionale e la Kme vanno avanti prepotentemente con il progetto, è evidente che la Kme utilizza l'autosufficienza energetica come specchietto per le allodole, prospettando invece un investimento nel business dei rifiuti e sottoponendo al ricatto occupazionale un territorio ad alta incidenza di disoccupazione come la Garfagnana. I lavoratori si sono già ampiamente sacrificati per salvare l'azienda in più occasioni: nel 2013 si sono visti ridurre lo stipendio, nel 2016 ben 110 lavoratori sono stati posti al massimo degli ammortizzatori sociali. Con questo progetto si chiede un ulteriore sacrificio, in termini di salute e sovranità territoriale: è assolutamente necessario e urgente che qualsiasi soluzione sappia tenere insieme diritto al lavoro, alla salute e salvaguardia dell'ambiente».Potere al Popolo «sostiene fermamente che il territorio è di chi lo abita e che non può essere svenduto al miglior offerente. Potere al Popolo sarà in piazza in nome del diritto al lavoro, della salvaguardia ambientale e della salute pubblica, principi sanciti dalla Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza a cui la Garfagnana, che conta 16 comuni medaglia d'oro, dette un grande contributo».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Cattivi odori/1 «Consiglio congiunto Massarosa e Viareggio» MASSAROSA Nell'ultimo consiglio comunale di Massarosa il consigliere Alberto Coluccini ha rivolto all'assemblea e al sindaco la richiesta di firmare la proposta di convocare un consiglio comunale straordinario e aperto alla

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” partecipazione dei cittadini, comitati e enti coinvolti, Arpat in primo e congiunto con Viareggio sul problema dei cattivi odori. «L'intento - fa sapere Coluccini in una nota - è quello di porre fine al continuo e annodo scaricabarile a suon di comunicati stampa tra enti e intraprendere finalmente le azioni per le necessarie soluzioni. In maniera unita. Perché possa essere convocata un'assemblea unica tra le due amministrazioni è necessario che il sindaco o altri quattro consiglieri comunali oltre a me firmino la richiesta. La facoltà di renderlo aperto al confronto con cittadini, comitati e altri Enti invece spetterebbe al presidente del consiglio ospitante».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio cattivi odori/2 Lido contro l'aumento del depuratore di Gaia LIDO DI CAMAIORE Anche Lido è stretta nella morsa dei cattivi odori, in questo caso, diversamente dalle altre zone della Versilia, non ci sarebbe mistero sulla fonte dei miasmi. «È il depuratore Gaia - spiegano dal comitato del Magazzeno in una nota - con le sue emergenze continue affligge la popolazione. I fanghi stoccati durante questa stagione sono stati un'aggravante: i lavori di ampliamento fatti anni fa, presentati come la soluzione del problema, hanno portato a far arrivare a Lido i liquame di Massarosa aumentando miasmi e rumori. Probabilmente questa politica funziona per Gaia ma per i residenti è una sciagura». «Il comitato - concludono - è in opposizione al progetto di qualsiasi ampliamento di questo sito di depurazione. Il sindaco in diverse occasioni ci ha parlato di una futura delocalizzazione di questo impianto. Aspettiamo la data di questo evento liberatorio».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Massaciuccoli Gli ambientalisti: «Per salvare il lago dobbiamo fermare Pioppogatto» Massarosa La prima riunione della cabina di regia per salvare il lago di Massaciuccoli è stata presa positivamente dalle associazioni ambientaliste che però vedono problemi ad armonizzare questo progetto con l'ampliamento di Pioppogatto. «L'impianto - spiegano Wwf e Legambiente - aumenterà a 40mila tonnellate l'anno i rifiuti da trattare. Naturalmente si tace sul mastodontico aumento di volumi di traffico giornaliero, che questo genererebbe sia per l'enorme quantità di rifiuti da trasportare, da 10 a 109 tonnellate al giorno, sia per il divieto dell'Autorità di Bacino di superare i 250 mc. di stoccaggio».E continuano: «Non si fa alcun cenno sul fatto che gli effetti negativi della presenza dell'impianto si sommeranno a quelli derivanti dalla realizzazione di altre attività, come la trasformazione dell'impianto di trattamento di rifiuti solidi urbani da biologico a bio- stabilizzazione e compostaggio. Una situazione paradossale in cui si chiede alle amministrazioni d'intervenire esigendo una nuova ed aggiornata valutazione di incidenza, per stimare gli impatti prodotti, rispettando quando richiesto dal Parco e soprattutto rispettando il Lago ed il suo valore».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

IL PIANO DEL COMUNE Raccolta del verde riattivazione parziale del porta a porta PIETRASANTA Riattivazione parziale della raccolta porta a porta e nuove di isole ecologiche sul territorio. Il sindaco Alberto Giovannetti modifica, dunque, la linea seguita dall'amministrazione Mallegni che ha imposto, e impone ancora oggi, il conferimento dei residui del verde presso la sede di Ersu. «Abbiamo richiesto, proprio nelle scorse settimane ad Ersu, una valutazione economica nella prospettiva di riattivare un certo numero di passaggi del servizio porta a porta durante l'estate, ma stiamo anche valutando la possibilità di installare dei punti di raccolta su tutto il territorio così come fatto proprio Strettoia dove ha funzionato molto bene. La strada che vogliamo percorrere è quella di trovare una soluzione sostenibile per tutti e che incontri le richieste della comunità senza però penalizzare chi non usufruisce del servizio» spiega Giovannetti. Nel frattempo, per quanto riguarda l'isola mobile per la raccolta del verde di Strettoia il Comune ha deciso di prorogare il servizio fino al 26 novembre, con apertura tre giorni la settimana, nel weekend, dalle 7. 30 del venerdì alle 7. 30 del lunedì. «Servizio attivato per migliorare il conferimento dei rifiuti vegetali e contrastare il malcostume degli abbandoni. I residenti potranno continuare a depositare i rifiuti vegetali, esclusivamente

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” all'interno del cassone, nel limite massimo di cinque sacchi. Sono oltre venti le tonnellate conferite fino a questo momento all'isola mobile installata - spiegano dal palazzo - nel parcheggio del cimitero di Strettoia». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il sopralluogo Benedetti e Porzano al vecchio ospedale per ripulire l'area MASSA Sopralluogo nell'area del vecchio ospedale di Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale e di Lorenzo Porzano, nuovo amministratore unico di Asmiu. Ad accompagnare Benedetti e Porzano i volontari dell'associazione "Al Prado" presieduta da Ernesto Lunardini. L'associazione in questi giorni - scrivono in una nota Benedetti e Porzano - sta ripulendo le strade: si fa carico della manutenzione del verde e delle rimozione dei rifiuti abbandonati a terra.«La situazione di degrado che abbiamo ereditato dalla giunta Volpi - è il commento del presidente del consiglio e dell'amministratore unico Asmiu - non è certo la migliore, ma il comune, con l'aiuto delle associazioni, sta ripulendo la città e presto Asmiu raggiungerà livelli più alti di qualità dei servizi offerti. Anche stamani (leggi: ieri ndr) Porzano è sceso in strada per portare un contributo ai volontari e vedere da vicino tutte le problematiche della zona».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Nei primi sette mesi del 2018 Prato arriva a sfiorare il 72% Motivi: l'assimilazione degli scarti tessili e il "porta a porta" Raccolta differenziata Nell'ultimo anno balzo record del 16% PRATO Con un balzo record di oltre 10 punti percentuali, la raccolta differenziata a Prato supera l'obiettivo minima del 65% imposto ai comuni italiani dal Testo unico ambientale. Un utile precisazione, quella che arriva dal Comune, rispetto ai dati diffusi nei giorni scorsi dall'Arpat, sui quali avevamo messo in guardia perché, per così dire, un po' stagionati. Infatti, si riferivano al 2016. Il quadro che ne veniva fuori era quello di una provincia messa bene sul fronte della separazione dei rifiuti, tranne che per i due comuni maggiori: Prato e Montemurlo. Ebbene, nel frattempo sono stati proprio le due città della provincia a cambiare marcia: Prato è passata dal 54.46% del 2016 al 70,07% del 2017. Dato ancora più fresco: nel 2018, periodo gennaio luglio, la percentuale è ulteriormente salita al 71,97%. Montemurlo passa invece dal 59,56 del 2016 al 71,45% nel 2017. Migliorano anche gli altri comuni, che pure erano già tutti in regola, su percentuali però meno evidenti. I dati ultimi devono essere ancora certificati e sono, pertanto, suscettibili di piccole variazioni, ma si avvicinano molto alla realtà. Ma come sono possibili simili differenze in appena un anno? La spiegazione è semplice. Detto che, come tengono a precisare in Comune, proprio fra il 2016 e 2017 c'è stato il completamento della raccolta "porta a porta", il motivo principale è dovuto alla deassimilazione degli scarti di lavorazione (poco apprezzata dalle aziende), che a Prato significa principalmente scarti tessili. Con questa variazione è evidente come i comuni a maggiore vocazione tessile, Prato e Montemurlo ma in piccola anche gli altri, abbiano subito un'impennata nel valore percentuale della parte di rifiuti separati rispetto a quelli indifferenziati. Tutto ciò a fronte di un cambiamento del metodo di calcolo avvenuto con un decreto del maggio 2016, che proprio quell'anno ha comportato un lieve abbassamento delle percentuali rispetto agli anni precedenti.Frazione organica al top Dando uno sguardo alla tipologia dei rifiuti differenziati, balza all'occhio la frazione organica, i cosiddetti "forsu", la cui raccolta separata fra il 2016 e il 2017 è incrementata in modo esponenziale: da 106,31 chili per abitante all'anno del 2016 si è passati ai 129,91. Tra un pianto e un lamento, i pratesi che ogni giorno mettono da parte insalata, frutta e fondi di caffé per esporla nell'apposito bidoncino una volta la settimana, hanno fatto il loro dovere. La frazione organica rappresenta quasi il 33% dei rifiuti separati, superando di pochissimo la carta e il cartone (incrementata nel 2017 di 5 chili per abitante rispetto al 2016). Troviamo poi la plastica col 9,2%, anch'essa incrementata di 4 chili e il vetro, che rappresenta l''8,8% e la cui raccolta è aumentata di circa 4 chili. Ultima voce significativa, il legno (6%), un po' calato rispetto al 2016. FRANCESCO ALBONETTI

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

L'assessore Luciano Del Seppia «Giornate come questa servono anche a sensibilizzare i giovani sull'importante tema della raccolta differenziata» Duecento ragazzi protagonisti dell'evento "Puliamo il mondo" Cascina Circa duecento ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado hanno partecipato nei giorni scorsi all'edizione 2018 di "Puliamo il mondo" a Cascina, la manifestazione organizzata in Italia da Legambiente che vuol sensibilizzare alla pulizia di piazze, parchi, giardini, fiumi e spiagge dai rifiuti e dall'incuria. La pulizia è partita da piazza Tonelli, con gli alunni e gli studenti che indossati pettorine e cappellini giallo, guanti e sacchi neri, hanno iniziato a raccogliere cartacce, involucri di plastica e ogni altro rifiuto trovati anche nelle aree a verde di piazza Meini e piazza Gramsci. Coordinati dal personale del Comune di Cascina e dai volontari di Legambiente, i giovani hanno poi terminato il loro percorso di pulizia in piazza dei Caduti, dove giochi e attività hanno concluso la mattinata. A tutti i partecipanti è stato consegnato un piccolo quaderno con il logo del Comune di Cascina, che ha aderito all'evento, e quello di Legambiente, e il motto "Se le formiche di mettono insieme possono spostare un elefante. Se le persone si mettono insieme possono pulire il mondo". «Rispettare l'ambiente significa rispettare noi stessi e gli altri - ha detto Luciano Del Seppia, assessore all'ambiente di Cascina - e giornate come questa servono a sensibilizzare i ragazzi anche sul tema della corretta raccolta differenziata e i bambini sono la migliore leva per insegnarla anche agli adulti». «In questi mesi - ha proseguito Del Seppia - l'amministrazione comunale di Cascina sta adottando nuove misure per la raccolta differenziata dei rifiuti con il sistema della cosiddetta tariffa puntuale perché più differenziamo, più risparmiamo, più facciamo bene all'ambiente. Inoltre, anche durante l'anno scolastico che è appena iniziato, sarà realizzato il progetto "Educambiente" che propone percorsi di educazione ambientale anche per educare al valore della raccolta differenziata». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Commenti entusiastici per il rifacimento del vecchio casolare ex Gaslini Invidiabile trio di location coi due anfiteatri Fonte Mazzola e Triangolo Verde Suggestioni di luci e colori battezzano i nuovi "Spazi" Cristiano Marcacci / peccioli La Cultura, con la "c" maiuscola, si trova proprio bene a Peccioli. È a suo agio. Vi ha trovato disponibilità, impegno, passione e risorse economiche con cui essere promossa, sviluppata e valorizzata. Da pochi giorni ha maggiori e nuovi spazi a disposizione. Anzi, "Spazi", con la "s" maiuscola. Sono quelli inaugurati giovedì scorso, in occasione del primo appuntamento della rassegna "Potrebbe andare Peccioli", che ha visto, di fronte ad una marea di pubblico, la scrittrice ed editorialista de la Repubblica Concita De Gregorio confrontarsi sulle nuove frontiere del giornalismo. Con lei il sindaco Renzo Macelloni ha tenuto a battesimo gli "Spazi Anfiteatro Fonte Mazzola", struttura da poco ricostruita sui resti di un casolare diroccato che faceva parte dell'ex proprietà Gaslini e che è stato acquistato e ristrutturato ad opera della Belvedere spa, la società di gestione della maxi discarica di Legoli. L'immobile, situato a pochi passi dall'ingresso dell'anfiteatro Fonte Mazzola, tradizionale location in cui hanno luogo gli spettacoli del calendario estivo di "Undici Lune", è ora un ulteriore luogo, ospitale e funzionale in cui organizzare iniziative d'intrattenimento culturale. I residenti di Peccioli, ma non solo, hanno risposto alla grande in occasione della "prima" di giovedì sera. Commenti più che entusiastici rispetto all'opera di rifacimento che qualifica ulteriormente la zona. Il casolare è stato praticamente abbattuto e ricostruito ex-novo sulla base di un innovativo e anti-sismico assemblaggio di legno e cemento armato. La sapiente divisione degli spazi e la suggestione creata da uno stupefacente gioco di luci e colori fanno poi il resto. In queste settimane, fino al 30 novembre, "Spazi" ospiterà la rassegna "Potrebbe andare Peccioli", mentre la cerimonia d'inaugurazione sarà organizzata in un secondo momento, quando sarà completato l'allestimento di quella che sarà la principale "mission" della nuova struttura, destinata a diventare un'attrezzata e fornita mediateca. Il sindaco Macelloni ha deciso di intitolarla al sociologo pistoiese Arnaldo Nesti, molto legato a Peccioli e al suo primo cittadino. Lo studioso ha donato alla comunità dell'Alta Valdera ben 1.700 volumi sulla storia della Toscana e della toscanità.Più "Spazi", quindi, per la cultura e l'intrattenimento di qualità e "ragionato". Che si aggiungono al già esistente anfiteatro Fonte Mazzola, il cui successo cresce di anno in anno essendo sede della rassegna "Undici Lune", grazie alla quale per numerosi degli spettacoli in calendario la Fondazione Peccioliper registra il tutto esaurito, e al nuovo anfiteatro ricavato nella discarica di Legoli. Qui la Belvedere spa ha deciso di allargare il

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Triangolo Verde, che vuole essere sempre di più uno spazio scenico, un luogo di incontro, un balcone affacciato sull'impianto di smaltimento dei rifiuti. La prova generale c'è stata in estate ed è stata uno straordinario successo. Una serata magica, con l'orchestra e il coro del Maggio Musicale Fiorentino che hanno incantato con la loro musica oltre mille spettatori. Un'atmosfera unica con i musicisti e i coristi, in tutto 160 elementi, diretti dai maestri Gaetano d'Espinosa e Lorenzo Fratini. La dimostrazione che storia e cultura, in questo caso grazie ai celebri brani e alle arie d'opera di Verdi, Puccini e Rossini, possono andare a braccetto. Sì, è davvero così: "Potrebbe andare Peccioli".

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il caso nel cortile di una decina di palazzi tra via Pannocchia e dintorni. «Aamps è intervenuta dopo mille segnalazioni» Oltre cento famiglie sommerse dai rifiuti «Nessun ritiro per 2 settimane, vergogna» Gianni Tacchi / LIVORNO Bidoni strapieni, sacchi dell'immondizia per terra, topi e gabbiani nel cortile a qualsiasi ora. «E mica per un paio di giorni, ma per più di due settimane», si sfogano i residenti coinvolti, un centinaio di famiglie che vivono tra via Pannocchia e dintorni, in zona stazione. «Gli addetti Aamps - spiegano - non sono passati per quasi venti giorni, eppure abbiamo fatto mille segnalazioni: li abbiamo visti soltanto una volta, quando sono venuti a ritirare l'organico, poi basta. È una vergogna, non si può andare avanti così». L'azienda dei rifiuti è intervenuta sabato mattina, quando alcuni condòmini hanno portato i cassonetti quasi sui marciapiedi, con la situazione che stava degenerando. «È stata una sorta di protesta - continuano i residenti - eravamo al limite, stanchi di telefonare ad Aamps senza avere risposte. Ieri (sabato, ndr) è venuta anche la vicesindaca Sorgente a controllare la situazione, ma la cattiva gestione della raccolta differenziata è sotto gli occhi di tutti: serve subito un'altra organizzazione». Il nodo e le proteste Il caso è scoppiato nel cortile interno di una decina di condomìni: alcuni si affacciano su via Pannocchia, altri su via Ademollo, altri ancora si dividono tra via Baroni e via Badaloni. Un quadrilatero di alloggi popolari, dove i residenti denunciano anche «il degrado in tutta la zona». Ma perché gli operatori Aamps non sarebbero andati a ritirare i rifiuti per più di due settimane? «Perché l'azienda pretende la pavimentazione al posto del verde, in modo tale da poter intervenire con i mezzi a disposizione - rispondono i residenti - il problema è che Casalp aveva parlato di lavori entro ottobre, ma per il momento non si è visto nessuno. Noi siamo disposti anche a pagare i lavori, ma è Casalp che deve comunque occuparsi dell'intervento. E deve farlo subito, altrimenti la situazione rischia di precipitare». Ma gli inquilini protestano anche perché «nel cortile c'è soltanto un cassonetto per l'organico, ovviamente insufficiente per contenere la spazzatura di oltre cento famiglie». L'inciviltà e il degrado Dalle foto scattate dai residenti negli ultimi giorni, comunque, si vedono anche buste di plastica nei contenitori per la carta, dettagli che confermano l'inciviltà di qualcuno. «Sì, purtroppo qualcuno non rispetta la raccolta differenziata», spiegano alcuni residenti. Tra i più arrabbiati ci sono Pietro Di Tanto e Anna Rosa Ganu, che parlano di «servizio vergognoso e scarso interesse da parte di Aamps e Casalp», mentre Fabiana Galbiati chiede «la pavimentazione al più presto». Segnalazioni che si allargano al degrado in tutta la zona, compreso il cortile di quei dieci condomìni. «Un cancello è stato sfondato, un altro non si chiude bene - concludono i residenti - qui servirebbe più attenzione da parte di Casalp nella manutenzione, invece nessuno si occupa dei nostri problemi. E ora ecco anche i rifiuti nel cortile...».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Cinque stelle E TEMI REALI Ad oggi, il Movimento 5 Stelle è l'unica forza politica in grado di governare bene la città. Lo ha dimostrato risollevando dalle macerie le aziende municipalizzate e disegnando un'idea di Livorno proiettata nel futuro. Desolante è il quadro delle opposizioni. A sinistra, si è alla continua ricerca di una identità unitaria, utile al momento del voto ma che poi si dissolve dal giorno seguente sulla scia delle solite lotte di potere interne. Ben più grave appare la posizione della destra, ormai identificata nell'unico partito mangia tutto, la Lega di Salvini. Il gruppo locale, infatti, è una fotocopia sbiadita di quello nazionale.Tenta di calcarne i passi ma si scontra con una totale ignoranza dei problemi reali della città oltreché, cosa ben più grave, una scarsa conoscenza dei più basilari concetti di diritto, fondamentali per chi arriva al governo della città. Si pensi alle figurette collezionate sul Palazzo del Picchetto o sul terreno privato in Collinaia. In questi anni di governo il Movimento ha iniziato un cambio di rotta importante per la città. In molti casi, però, si è trattato di tappare buchi provenienti dal passato. Oggi, dopo aver risollevato aziende come Aamps, FarmaLi e Spil che gravavano pesantemente sul bilancio comunale levando risorse importantissime per investire in altri progetti di rilancio, gridiamo forte alla città che siamo entusiasti del lavoro svolto e che saremo orgogliosi di rappresentare Livorno per altri cinque anni, coinvolgendo ancora maggiormente i cittadini che vorranno

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” impegnarsi attivamente in questo meraviglioso percorso. Il Movimento a Livorno è più forte che mai e non vede l'ora di affrontare le altre forze politiche su temi reali. Siamo sicuri che di fronte a dibattiti seri, si sgretoleranno tutte le convinzioni di questa gente abituata solo a fare polemica.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La richiesta dell'Anmil di Taranto è in Commissione Lavoro e potrebbe favorire uscite anticipate anche in Aferpi Amianto, alla Camera una risoluzione per riaprire i termini delle domande PIOMBINO Già una volta l'Ilva ha fatto da battistrada all'intervento del legislatore per l'erogazione dei benefici contributivi da rischio amianto. Quei contributi in più che hanno permesso anche a centinaia di metalmeccanici piombinesi di lasciare la fabbrica in anticipo.Potrebbe accadere di nuovo. L'Anmil di Taranto ha chiesto la riapertura dei termini per la presentazione delle domande. Procedura che, se approvata, avrebbe naturalmente validità nazionale.La richiesta dell'Associazione mutilati e invalidi del lavoro del capoluogo pugliese ha fatto un primo passo, trasformandosi in una risoluzione presentata alla Camera in Commissione Lavoro. L'atto proposto dai Democratici è stato caldeggiato anche da altre forze politiche presenti in commissione, (Cinque stelle, Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia), ed ora è al vaglio dell'organismo istituzionale che nei prossimi giorni ascolterà i rappresentanti di Inps e Inail. Nell'audizione potrebbero essere individuati i soggetti interessati e i potenziali costi conseguenti.«In sostanza, - ha dichiarato il presidente Anmil Emidio Deandri alle agenzie - si tratterebbe di riconoscere un diritto a lavoratori rimasti esclusi dalla chiusura dei termini, ovvero il 15 giugno 2005. Allargare la platea di chi rientra nella normativa a salvaguardia delle patologie asbesto-correlate, è una battaglia di civiltà».La necessità di mettere mano alla normativa nasce anche da altri elementi, sottolineati a inizio 2017 dai sindacati nel contesto più generale della vertenza Aferpi.Reparti tagliati fuori dalle linee guida ministeriali sul rischio amianto o trattati in maniera disomogenea: una nuova legge permetterebbe di sanare situazioni contraddittorie. Anche perché, di fatto, in molte zone dello stabilimento le bonifiche non sono mai partite. E questa può essere una pietra di paragone utile. La legge aveva stabilito che l'esposizione a questa materia così pericolosa sarebbe tecnicamente finita con l'avvio del risanamento. Spesso, avvenuto soltanto in modo formale. Al momento, la possibilità che si materializzino nuovi scivoli pensionistici non c'è. Salvo sorprese nel cammino imboccato da Anmil.Sotto traccia qualche ragionamento torna a farsi strada anche a Piombino. Secondo stime sindacali di qualche mese fa, l'eventualità potrebbe riguardare almeno tre-quattrocento lavoratori, assunti negli anni 78-80 più o meno, che ad oggi potrebbero avere i requisiti. Un centinaio sarebbero della cokeria. Su quel reparto la bonifica certificata ferma il tempo di esposizione al 1999 e non al 2003 come in altre parti della fabbrica. In acciaieria, per esempio. Già così sarebbero recuperabili 4 anni. Tutto più che prematuro, comunque. Perché sopra a tutto ci sono la necessità di una legge specifica e le coperture. I quadri normativi precedenti hanno fatto registrare un progressivo deterioramento delle condizioni per ottenere i benefici pensionistici. Il coefficiente iniziale dell'uno e 50 prevedeva per ogni anno di esposizione (almeno 10 e un giorno), 18 mesi di copertura contributiva. Nel 2005 il governo Berlusconi lo ridusse a 1,25. In molti casi, su questa base, i contenziosi legali hanno portato ad ottenere gli anni mancanti al raggiungimento dei 40 di anzianità. Con riflessi, comunque positivi, sull'assegno mensile. --VALERIA PARRINI

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'attesa Mittal ritarda l'annuncio sul nuovo gruppo che guiderà la Magona PIOMBINO Ancora nessuna novità da Arcelor Mittal che entro ieri, per evitare penali, avrebbe dovuto annunciare il nome del Gruppo a cui ha deciso di cedere il pacchetto di stabilimenti che comprende la Magona di Piombino e le fabbriche di Skopje in Macedonia e Galati in Romania.Le cessioni di alcuni stabilimenti di proprietà del gruppo franco-indiano erano infatti la condizione necessaria posta dall'Antitrust europeo per l'acquisizione dell'Ilva di Taranto, primo stabilimento siderurgico in Europa.A questo punto tutti i soggetti interessati - sindacati in primis - si attendono che la decisione venga comunicata oggi.Sono due le cordate rimaste i lizza per il pacchetto che comprende Magona: il gruppo indo-europeo Liberty Steel e Metinvest, la più grande realtà mineraria e di fusione ucraina che secondo varie indiscrezioni avrebbe in caso di vittoria un accordo con Arvedi per lasciare la Magona al gruppo cremonese, essendo più interessato allo stabilimento romeno di Galati (oltre cinquemila dipendenti), e a quello macedone di Skopje, che ha dimensioni simili a quello

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” piombinese.È interesse di Arcelor Mittal scegliere un gruppo sufficientemente solido per non rischiare la bocciatura dell'Antitrust, che potrebbe arrivare a imporsi con scelte autonome qualora non gradisse quelle del gruppo franco-indiano.Nello stabilimento piombinese, dove lavorano 480 persone, dal primo ottobre sono stati interrotti i contratti di solidarietà. Ovvio che in Magona ci si attenda l'arrivo in tempi rapidi di una nuova proprietà per avviare un progetto che abbia continuità.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'incontro di Ferrari col sottosegretario Gava su bonifiche e discariche PIOMBINO Bonifiche dei 931 ettari del Sito d'interesse nazionale (Sin) di Piombino e finanziamenti per la bonifica promessi e mai arrivati. Argomenti importanti per il territorio su cui le opposizioni di ogni genere mostrano grande interesse. Così una delegazione della Lega Val di Cornia, accompagnata dal consigliere comunale di Piombino Francesco Ferrari, dall'onorevole Manfredi Potenti e dal consigliere regionale Roberto Biasci, ha incontrato, a Cecina Marina, il sottosegretario all'ambiente Vannia Gava, che nei giorni scorsi è stato in visita istituzionale in provincia di Livorno. Durante l'incontro i partecipanti hanno indicato al sottosegretario Gava le criticità del territorio della Val di Cornia e dell'inceneritore di Scarlino. Il confronto è partito dalla questione bonifiche dei 931 ettari del SIN di Piombino, in particolare per le procedure relative alla falda per le quali da tempo il ministero dell'Ambiente ha annunciato 50 milioni di euro per l'avvio della messa in sicurezza, senza però aver ancora concretizzato l' azione. «Inoltre - ricordano alla sezione Lega Val di Cornia - sono state evidenziate le criticità che la nuova discarica proposta da Rimateria, in località Ischia di Crociano, può generare su un territorio che ha dato sin troppo in termini ambientali e di salute». «Il sottosegretario Gava - sottolineano alla sezione Lega Val di Cornia - si è dimostrata sensibile alle tematiche presentate dalla delegazione della quale era già a conoscenza, promettendo un immediato e concreto interesse istituzionale nei confronti di ogni punto che le era stato illustrato».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Incontro domani al campo di atletica di via Amendola del comitato che si batte contro la riapertura dell'impianto di Scarlino Smaltimento rifiuti e inceneritore Per Fare Grosseto c'è un'altra strada Paola Villani / follonica Il comitato per il No all'inceneritore si riunirà martedì per programmare le attività future. All'ordine del giorno dell'assemblea ci sono gli aggiornamenti sulla situazione attuale dell'impianto e sulle mozioni presentate in Consiglio regionale in merito alle nuove autorizzazioni, con le relative valutazioni del gruppo. Non solo: i soci in quell'occasione parleranno anche delle nuove azioni da intraprendere per contrastare l'avvio dell'inceneritore di Scarlino, battaglia che portano avanti da quasi 20 anni. La riunione è fissata per domani alle 21 nei locali del campo di atletica di via Amendola. E mentre il comitato studia una nuova manovra, la politica continua a intervenire sulle scelte relative all'impianto della piana scarlinese. Oggi a dire la sua su tutta la vicenda è Fare Grosseto. «Fu un errore credere che l'impianto - spiega Amedeo Gabbrielli - potesse essere la soluzione per lo smaltimento dei rifiuti per la provincia di Grosseto. La sicurezza degli abitanti del territorio avrebbe dovuto essere considerata una priorità fin dall'inizio. Quella politica che volle l'inceneritore a tutti i costi, approvando per due volte le prescrizioni e sottoscrivendo quel patto con la società Futura che vincolò i Comuni maremmani a rimanere legati alla società di gestione delle Strillaie per tanti anni, oggi sembra mutare opinione. In questi giorni il Consiglio regionale ha approvato la mozione del Pd, che chiede di valutare le ricadute economiche e ambientali dell'impianto sul territorio. Certamente gli aumenti, oltre le medie nazionali, di allergie, tumori, linfomi, hanno potuto forse far ravvedere chi ci governa imponendo uno stop agli ulteriori rischi di emissioni di diossina». Ma ci sono delle domande che però non possono essere taciute a giudizio di Fare Grosseto. «La politica in precedenza si è già interessata a far valutare le ricadute economiche e ambientali dell'inceneritore? - continua Gabbrielli - Gli organi di controllo deputati a garantire gli standard di sicurezza sono sempre gli stessi?». Fare Grosseto auspica che la politica creda di più alle nuove soluzioni per vincere e smaltire i rifiuti: raccolta differenziata riciclo, recupero, risparmio, riuso, secondo il partito potrebbero diventare le armi vincenti se la salvaguardia dell'ambiente e l'educazione al consumo consapevole riusciranno a prevalere.

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

L'impianto che viene fornito dalla ditta Be & Be Recycle sarà installato a gennaio e servirà per raccogliere bottiglie di plastica e lattine Sconto nei negozi per quanti usano l'ecocompattatore PONSACCO Ecologia e commercianti saranno il binomio per attivare "Ponsacco ricicla con l'ecocompattatore", che dal gennaio dell'anno prossimo sarà installato in via Rospicciano, vicino all'ufficio postale, sotto le telecamere, per raccogliere i rifiuti, come bottiglie di plastica, lattine di alluminio e piccoli contenitori di tetrapak. «L'iniziativa sarà realizzata grazie alla sinergia tra il Comune di Ponsacco, l'associazione "Eliantus" volontari per l'ambiente, che collaboreranno con Geofor per il controllo della raccolta dei rifiuti - ha detto Alessandro Simonelli, presidente di Confcommercio che collabora all'iniziativa - La ditta "Be & Be Recycle" fornirà il contenitore da 1.000 litri, attivo 24 ore su 24, acceso con luci led. Servirà la tessera sanitaria, da introdurre nell'ecocompattatore, dopo saranno conferiti i rifiuti, e l'utente potrà scegliere un disegno sul touch-screen, e cliccando sopra, riceverà un buono sconto da spendere in un negozio ponsacchino. Nella pagina facebook di "Shopping Ponsacco", si potrà scoprire dove spendere i buoni accumulati, e i negozi affiliati al progetto, avranno un adesivo verde affisso sulla vetrina. Il progetto dell'ecocompattatore sarà possibile grazie a circa sessanta sponsor locali, che potranno finanziare l'iniziativa e farsi pubblicità». «Per attivare l'ecompattatore - ha spiegato Emanuele Turini, assessore all'ambiente - serviranno numerosi sponsor, quindi facciamo appello perché si crei questo nuovo punto di raccolta di rifiuti». «I commercianti, che aderiranno all'ecocompattatore, avranno anche pubblicità - ha aggiunto Massimiliano Bagnoli, l'assessore al commercio - perché la macchina rilascerà un buono sconto da spendere nei negozi ponsacchini, ogni volta, che sarà conferito dentro il rifiuto». --ELENA IACOPONI (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Un addetto Aamps l'avrebbe sradicato col camion: aperta un'indagine interna Casalp: «Sistemeremo l'altro accesso al cortile per risolvere subito il problema» Il caso dei rifiuti non ritirati «Colpa del cancello sfondato» Gianni Tacchi / LIVORNO Due settimane con decine di sacchi dell'immondizia nel cortile condominiale, due settimane senza ritiri - escluso un passaggio per l'organico, spiegano i residenti - da parte degli addetti Aamps. Il caso di via Pannocchia e dintorni, un quadrilatero di alloggi popolari in zona stazione, è stato denunciato dal Tirreno sull'edizione di ieri, tra la rabbia dei condòmini e la necessità di rivedere il servizio. Ma qual è il nodo? Perché i rifiuti non sono stati ritirati? «Perché l'Aamps pretende la pavimentazione al posto del verde, in modo tale da poter intervenire nel migliore dei modi, ma Casalp rimanda i lavori», spiegano i residenti. Al di là di questo, comunque, fino a venti giorni fa gli operatori portavano via la spazzatura - regolarmente - passando dal cancello di via Ademollo, cancello che è stato sfondato e che ora è interdetto. «Un addetto dell'Aamps ha sbagliato manovra col camioncino e l'ha buttato giù», dicono i residenti, con l'azienda che per il momento non conferma ma che ha aperto un'indagine interna. In ogni caso è questo il nodo, «perché quell'area - fanno sapere da Casalp - era stata predisposta proprio per il ritiro dei rifiuti, dopo aver sistemato il terreno e tagliato le siepi». In realtà ci sarebbe un altro cancello per accedere al cortile, quello dalla parte di via Pannocchia, ma lì il terreno è sconnesso e i mezzi dell'azienda dei rifiuti non riuscirebbero a muoversi. «Sistemeremo anche quest'area e avvicineremo i cassonetti al cancello, in modo tale da risolvere subito il problema: aspettiamo soltanto l'ok dell'Aamps per procedere», spiega Vanessa Soriani, presidente di Casalp. E per questo, proprio oggi, ci sarà un incontro tra le due società partecipate per definire gli accordi.Il caso coinvolge più di cento famiglie che abitano in una decina di condomìni in zona stazione: la maggior parte si affaccia proprio su via Pannocchia e via Ademollo, gli altri invece si dividono tra via Baroni e via Badaloni. Gli addetti Aamps, comunque, sono intervenuti sabato mattina e hanno ripulito il cortile, ma i residenti pretendono risposte per non ritrovarsi ancora con i sacchi dell'immondizia sotto casa. E se la proposta di Casalp può risolvere la situazione nell'immediato, la strada per la pavimentazione è decisamente più lunga. «Sì, perché non tutti i palazzi sono gestiti da noi - aggiunge Soriani - lì ci sono altri tre amministratori e quindi, come primo passaggio, servirebbe un'assemblea generale per fare il punto della situazione: ognuno deve fare la sua parte, noi non possiamo muoverci in modo autonomo. Di sicuro la pavimentazione sarebbe utile, forse è la soluzione migliore, ma non bisogna dimenticare che stiamo parlando di manutenzione straordinaria, con costi a carico dei proprietari e degli inquilini». E sotto questo aspetto, confermano gli stessi residenti, potrebbero esserci delle divisioni. «Ma senza un intervento risolutore sulla pavimentazione del cortile - chiude Aamps - la raccolta dei rifiuti porta a porta non potrà essere svolta in maniera ottimale, visto che per il momento ci sono difficoltà sia per gli utenti che per gli operatori. Noi siamo comunque a disposizione per valutare gli interventi necessari per migliorare il servizio».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno aamps «Difficoltà e ritardi per l'erba alta nel cortile interno» «Prima dell'avvio del servizio di raccolta porta a porta in zona stazione, con Casalp avevamo concordato un intervento per rendere più agevole la movimentazione dei cassonetti nel cortile di quei palazzi, nella fattispecie il taglio dell'erba alta. Alla luce di questo mancato intervento, nelle ultime settimane il ritiro dei rifiuti è stato effettivamente condizionato da alcune difficoltà che hanno comportato, in alcuni casi, anche un ritardo, comunque inferiore ai 20 giorni segnalati dai condòmini». È direttamente l'Aamps ad ammettere i problemi degli ultimi giorni in via Pannocchia, ma allo stesso tempo gira le responsabilità a Casalp. Oggi, comunque, ci sarà un incontro tra le due società per risolvere la situazione.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno via delle galere Un divano, due frigoriferi e una sedia alla "discarica" Due frigoriferi, un divano, una sedia, diversi scatoloni... Il marciapiede di via delle Galere è stato invaso, per l'ennesima volta, da alcuni rifiuti ingombranti che sono stati abbandonati da qualche incivile, con i residenti

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sempre più arrabbiati per il degrado sotto casa. Tutto mentre gli ispettori ambientali, annunciati ripetutamente dal sindaco Filippo Nogarin, non si vedono ancora.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Rea terminerà oggi di rimuovere i contenitori: «Rimarranno solo tre batterie» All'Acqua Village, intanto, tutti usano i bidoni riservati ai giostrai del luna park Porta a porta, cassonetti via Restano disagi in zona mare Claudia Guarino / cecina Porta a porta sì, porta a porta no. A tre settimane dall'introduzione del servizio, a Marina di Cecina il dibattito sul nuovo metodo di raccolta rifiuti non accenna a sopirsi. Continuano, infatti, le segnalazioni dei cittadini relativamente a sacchi abbandonati, ritardi nel ritiro e cestini straripanti. È quasi terminato, inoltre, l'iter di rimozione dei cassonetti. Oltre all'isola ecologica situata vicino al Metropolis, da oggi, dicono da Rea, «rimarranno soltanto due batterie di contenitori: una in viale della Repubblica e una in via Ginori». Anche i cassonetti sistemati nel parcheggio dell'Acqua Village saranno eliminati, per essere sostituiti con bidoncini. Riservati ai giostrai che attualmente stazionano nell'area con i propri mezzi, i contenitori risultano invece utilizzati da chiunque. Rea, dunque, pensa di offrire, nel caso specifico, un servizio diverso. Sullo sfondo di tutto ciò ci sono il confronto con l'altra parte della città dove il porta a porta è a regime da diversi anni, Palazzi - con opinioni contrastanti sulla riuscita dell'iniziativa - e la convinzione dell'amministrazione, la quale ritiene il servizio un ottimo modo per raggiungere buone percentuali di differenziata e prosegue nell'intenzione di applicarlo, pian piano, a tutto il territorio comunale. Sacchi fuori posto o non ritiratiC'è, intanto, chi segnala la presenza di rifiuti abbandonati ai bordi delle strade, sia accanto ai cestini sia vicino agli alberi. E chi sottolinea problemi relativi al ritiro dell'organico che, a detta di alcuni residenti della zona C, talvolta rimarrebbe di fronte alle abitazioni oltre il dovuto. Ma c'è anche chi è soddisfatto del servizio. «È una buona iniziativa - dice Maria Bambara, residente in zona - Il ritiro è puntuale, anche se mi chiedo cosa avverrà ai sacchi della carta con la pioggia». via tutti i cassonettiSacchi che, da oggi, sarà più difficile gettare nei cassonetti. Sta volgendo infatti al termine l'iter di rimozione degli stessi. Dovrebbero rimanere tre punti di raccolta, due dei quali - in via Ginori e in viale della Repubblica - temporanei. Capita, intanto, di trovare, in centro a Cecina, alcuni cassonetti con la seguente dicitura: «Avviso, vi informiamo che la rimozione dei cassonetti inizierà dal 17 settembre». Si tratta di contenitori trasferiti da Marina. Nel centro di Cecina, infatti, per adesso non è previsto l'avvio del porta a porta. Anche se, dice l'assessore Antonio Giuseppe Costantino, «con il tempo vorremmo estendere questo tipo di raccolta a tutto il territorio comunale. Il percorso sarà lungo perché è necessario che il servizio sia a pieno regime nelle varie zone». la raccolta a PalazziUn fatto, questo, che dovrebbe essere già avvenuto a , dove il porta a porta esiste da diversi anni. «Io mi trovo bene - dice Silvano Gani, residente a Palazzi - basta ricordarsi quando mettere fuori i sacchetti con i diversi materiali». Non tutti la pensano, però, così.«Ci sono sacchi abbandonati ovunque - dice Elisabetta Pantani - Secondo me bisognerebbe incentivare i cittadini a fare la differenziata, non obbligarli». D'accordo è anche Nicla Biancani, secondo la quale «ci sono delle zone dove i rifiuti si accumulano. I sacchi dell'organico sui marciapiedi, poi, attirano i topi».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Fratelli d'Italia «La raccolta dei rifiuti a Palazzi non funziona» cecina Il segretario provinciale di Fratelli d'Italia, Luigi Lanera e il circolo di Fratelli d'Italia di Cecina, tramite una nota a firma Gianmarco Bandini e Nicola Bibbiani, sottolineano come, per quanto riguarda il porta a porta, a San Pietro in Palazzi sono «ancora presenti disagi. Numerose sono infatti le lamentele da parte dei cittadini esasperati per la cattiva amministrazione. Appare ormai evidente lo scempio che la raccolta porta a porta dei rifiuti, così effettuata, evidenzia. Si tratta di una inadeguatezza organizzativa e gestionale, secondo il nostro giudizio, da parte dell'amministrazione comunale la quale, anziché prevedere isole ecologiche o bidoni idonei per la raccolta differenziata, consegna ai cittadini i kit di raccolta per poi, in giorni prestabiliti, lasciare sui marciapiedi i vari sacchi. Inutile dire che il problema si pone principalmente quando vengono deposti i sacchi contenenti il materiale organico che, lasciati lungo i marciapiedi la sera precedente la raccolta, sono esposti anche alle razzie degli animali che si aggirano la notte per il quartiere di Palazzi. Secondo Fratelli d'Italia è necessario imporre «l'obbligo dei bidoncini, con la previsione di multe per chi non li utilizza. L'attuale modalità di raccolta, inoltre, facilita l'inciviltà di alcune persone le quali non rispettano i giorni

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” prestabiliti per il porta a porta». La nota prosegue sottolineando come «la raccolta differenziata, se correttamente eseguita, porta dei notevoli benefici, il problema è che l'amministrazione comunale ha stabilito una modalità di servizio che, al contrario, penalizza i cittadini».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Un biliardino ai cassonetti I cassonetti su via degli Olivi, a Caletta, sono divenuti meta di cittadini che abbandonano rifiuti, dagli elettrodomestici ai mobili. Ieri alcuni residenti hanno notato che a fianco dei contenitori è stato lasciato anche un biliardino.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

No del presidente del consiglio comunale ai 5 Stelle: «Si tratta di organi tecnici» Domani la prima riunione, decisione sull'ammissibilità entro la fine del mese Commissioni sui referendum, Trotta boccia lo streaming PIOMBINO Dopo la richiesta del Comitato promotore di indizione del referendum consultivo sull'ampliamento della discarica di Rimateria e sulla cessione di quote ai privati, la giunta comunale ha nominato le commissioni che dovranno valutare l'ammissibilità o meno dei due quesiti presentati.Subito è nato un caso politico, con la bocciatura da parte del presidente del consiglio comunale, Angelo Trotta, della richiesta presentata dal Movimento 5 Stelle di effettuare la diretta streaming delle riunioni delle commissioni. I 5 Stelle chiedevano la diretta perché «garantire il massimo livello di trasparenza e condivisione su tutto l'iter, assume un'importanza fondamentale in virtù del fatto che il raddoppio della discarica non era contemplato nel programma politico del 2014, per cui manca un preciso mandato elettorale da parte della cittadinanza piombinese. Questo comporta - sostengono i 5 Stelle - che essa debba trovarsi quindi nella condizione di massima informazione per esprimersi poi in modo consapevole su un tema così rilevante. Un parere contrario alla realizzazione di questa richiesta, dovrebbe essere supportato da precisi riferimenti normativi, visto che ciò che non è esplicitamente vietato da essi è da considerarsi legittimamente consentito».Il presidente Trotta ha risposto ufficialmente alla richiesta facendo presente che la Commissione «è un organo tecnico e non politico, chiamato a esprimere un parere sulla ammissibilità del referendum. Come tale, i lavori non sono pubblici e non è consentita la registrazione in diretta». Faranno parte delle due commissioni Angelo Trotta in qualità di presidente, Maria Luisa Massai, segretario generale, Maurizio Poli, dirigente affari legali, Federico Paradisi, responsabile servizio elettorale, l'avvocato Renzo Grassi in qualità di esperto indicato dal sindaco, e due esperti indicati dal Comitato promotore, gli avvocati Francesco Ferrari e Fabrizio Callaioli rispettivamente per il primo e per il secondo quesito. Le commissioni si riuniranno per la prima volta domani alle 15 per avviare il lavoro di analisi dei due quesiti presentati, e dovranno terminare i propri lavori e comunicare l'ammissibilità o meno dei due quesiti entro il 31 ottobre. Nel mese di novembre sarà nuovamente il consiglio comunale a esprimersi. La decisione della Commissione potrebbe essere ribaltata dal consiglio comunale con una maggioranza qualificata del consiglio e cioè dei due terzi dei consiglieri.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba rimateria Ecco i due quesiti proposti dal Comitato Il primo quesito proposto dal comitato promotore per il referendum su Rimateria, è relativo al progetto di realizzazione di una nuova discarica per rifiuti speciali sull'area denominata LI53 da 2,5 milioni di metri cubi. Il secondo quesito intende invece consultare la popolazione sulla vendita di una parte delle azioni di Rimateria ai privati.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ancora un rinvio sulla cessione di Magona PIOMBINO Ancora un rinvio sulla vicenda Magona: anche ieri Arcelor Mittal non ha annunciato - il termine fissato dall'Antitrust europeo era il 7 ottobre - il nome del Gruppo a cui ha deciso di cedere il pacchetto di stabilimenti che comprende la Magona e le fabbriche di Skopje in Macedonia e Galati in Romania.Secondo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” alcune indiscrezioni il problema sarebbe nella cessione di un altro pacchetto, costituito dal sito belga di Liegi e da quello lussemburghese di Dudelange.Ogni giorno dunque è buono per l'annuncio della nuova proprietà della Magona, per la quale sarebbero in lizza il gruppo indo-europeo Liberty Steel e Metinvest, la più grande realtà siderurgica ucraina.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba ammortizzatori in scadenza Aferpi, assemblea per organizzare una protesta al Mise PIOMBINO Giovedì assemblea dei lavoratori Aferpi (dalle 10, 30 alle 12 alla sala Ex Dup o sotto la portineria centrale Aferpi in base al meteo) per organizzare un'iniziativa sotto il ministero del Lavoro a Roma la prossima settimana. Motivo, la mancata convocazione da parte del ministro Luigi Di Maio per discutere di ammortizzatori sociali e prorogare il decreto che tutela il reddito dei lavoratori Aferpi e Piombino Logistics con la Cassa integrazione speciale». È questa la decisione presa da Fim, Fiom e Uilm dopo mesi di attesa di una convocazione al ministero del Lavoro. «Dicembre è ormai prossimo - dice il sindacato - l'azienda si sta attivando per la richiesta di cassa integrazione in deroga alla Regione, col rischio di periodi in cui i lavoratori rimarrebbero scoperti e di ulteriori perdite economiche che non sarebbero più sostenibili. Le ore disponibili di cassa integrazione previste dal decreto per Aferpi e Piombino Logistics sono ormai in vista di esaurimento dato che da troppo tempo a Piombino manca il lavoro e prima di essere costretti ad accettare il percorso individuato da Azienda, Regione e tecnici del ministero del Lavoro - prosegue il sindacato ricordando di non essere mai stato ascoltato nonostante più volte abbia espresso forte preoccupazioni e richiesto incontri urgenti - riteniamo non più rimandabile una forte mobilitazione sotto i palazzi romani per ottenere risposte chiare da questo esecutivo».Per Fim, Fiom e Uilm «la vertenza Piombino merita la stessa attenzione di tutte le altre vertenze fin qui discusse dal ministro Di Maio. L'arrivo di un imprenditore siderurgico come Jindal apre importanti prospettive ma non risolve i problemi attuali d'incanto. Occorreranno ancora anni di sostegno al reddito per impedire un disastro economico senza precedenti per il comprensorio della Val di Cornia, almeno fino a che non potranno ripartire in maniera costante i treni di laminazione, gli smantellamenti e gli investimenti necessari alla produzione di acciaio». Il sindacato sostiene di aver «sempre gestito in maniera seria e concreta questa difficile e lunga vertenza. Ci siamo confrontati con tutte le forze politiche per tutelare al meglio i lavoratori, ma quegli stessi lavoratori meritano dal Governo delle risposte e non possono più attendere col rischio di restare senza quel minimo di reddito necessario a mantenere le proprie famiglie».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Si tratta dell'equo ristoro previsto da un accordo che la società scarlinese versa ai Comuni che accolgono i residui della lavorazione Gessi rossi, Tioxide paga il disturbo alla città del Golfo: 176mila euro follonica La Tioxide pagherà al comune di Follonica e a quello di Scarlino "il disturbo" per i gessi rossi. Sono circa 300mila le tonnellate di gessi rossi che ogni anno vengono portate dalla piana di Scarlino a , nel comune di Follonica: il materiale viene impiegato per il ripristino della ex cava di Poggio Speranzona. Lo scarto della produzione di biossido di titanio viene infatti utilizzato per il recupero ambientale e morfologico della ex cava di quarzite: con esso viene ripristinato il fianco della collina, poi ricoperto con terra e vegetazione. Grazie ad un accordo volontario per il riutilizzo dei gessi, è previsto un "versamento di equo ristoro", cioè un corrispettivo che Tioxide, la società che produce il biossido di titanio, versa ai Comuni interessati dall'attività di recupero. La società si è impegnata a corrispondere al comune di Follonica e a quello di Scarlino 60 centesimi di euro per ogni tonnellata di rifiuto usato in attività di recupero ambientale. È un compenso che serve a coprire i costi di gestione; la somma viene poi ripartita per il 25%, 15 centesimi di euro per tonnellata, a Scarlino come Comune sede dell'impianto e per il 75%, 45 centesimi di euro, a Follonica, in quanto Comune interessato dall'intervento di ripristino morfologico mediante gessi rossi. Le quantità di materiale conferito sono dichiarate dalla stessa Venator, la nuova società che dirige i lavori: dal 1° gennaio al 30 giugno 2018 sono state conferite a Follonica circa 196mila tonnellate di gessi rossi, per un importo effettivo di 88mila euro. Per il secondo semestre sono invece state stimate 195mila tonnellate per un importo pari a 87mila euro. Si tratta di una cifra che nel tempo è leggermente cresciuta, visto che nel 2017 erano stati portate in cava circa 298mila tonnellate di materiale, per un importo di 134mila euro. I gessi rossi contribuiscono per circa il 50% alla produzione di rifiuti speciali totali della Provincia di Grosseto e rappresentano una delle principali problematiche dell'area critica della piana di Scarlino. La questione del

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” loro stoccaggio è aperta da anni e intanto la cava di quarzite di Montioni a breve sarà completata. Dove andranno a finire i gessi rossi? La domanda aspetta una risposta da molto tempo. Tutti i territorio sono potenzialmente nuovi destinatari di questi rifiuti, qualificati come speciali e non pericolosi, ma i comuni interessati sembra non siano riusciti a giungere ad un accordo. -GIULIA SILI (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Raccolta differenziata Ecco dove ritirare il kit GAVORRANO Nel comune di Gavorrano la distribuzione dei kit per la raccolta differenziata è iniziato ieri e proseguirà per tutto ottobre. I residenti di Gavorrano e Filare potranno ritirare il kit - che è composto dai vari sacchetti necessari per svolgere una corretta differenziazione dei rifiuti domestici - nei locali della biblioteca comunale in piazza XXIV Maggio, con il seguente orario: il martedì e il giovedì dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 15.30 alle 18. I residenti di Bagno di Gavorrano potranno invece ritirare il kit per la raccolta differenziata all'Auser in via Curiel, dal lunedì al venerdì, tutte le mattine dalle 9 alle 12 e tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18, fatta eccezione per il mercoledì. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Raddoppio della Ds Smith Comitati preoccupati per l'inquinamento delle falde PORCARI Nuova conferenza di servizi sul raddoppio della Ds Smith al Frizzone. A due giorni dell'incontro in programma domani a Firenze il coordinamento dei comitati ambientalisti di Paganico e Tassignano torna ad esprimere la loro posizione contraria al progetto. «Tra l'indifferenza generale nella riunione precedente dell'11 settembre il Comune di Capannori si è limitato ad inviare un documento senza nemmeno essere presente e le osservazioni partivano da presupposti parziali ed errati, ovvero che le emissioni non sarebbero aumentate. Che l'azienda lo dichiari non ci meraviglia, ma che si possa credere che raddoppiando la produzione industriale si possano mantenere le emissioni inalterate richiede una buona dose di ingenuità». I comitati entrano nel merito della questione, analizzando gli effetti e l'impatto che il progetto potrebbe avere sulla viabilità della Piana. «L'energia necessaria al raddoppio della lavorazione comporterà maggiore combustione di metano che produrrà certamente maggior quantità di ossidi di azoto e i 40.000 automezzi pesanti in più ogni anno porteranno certamente polveri sottili e non solo. Sì quel particolato e ossidi di azoto per cui già ora sforiamo tanto da prendere una pesante sanzione dalla commissione europea. Le fumane aumenteranno del 84% veicolando nell'aria per mezzo dei vapori le numerose sostanze semi sconosciute che si sprigionano durante il processo di essiccamento della carta. Porcari è riuscito a fare anche peggio. Pur avendo finalmente preso atto di quanto da anni da abbiamo richiesto in merito alla problematica degli odori, ha minimizzato sulle altre, non meno pericolose per la salute, limitandosi a richiedere qualche promessa dell'azienda sull'uso del trasporto su treno e di mezzi meno impattanti, oltre che resti un po' di acqua per l'agricoltura nel rio Fossa Nuova». Altra questione scottante è quella dell'emungimento dalle falde acquifere. «L'azienda - prosegue la nota - dichiara che diminuiranno i prelievi dalla falda sfruttando l'acqua superficiale, ma nonostante la nostra specifica richiesta in merito non si parla di una riduzione nell'autorizzazione di emungimenti dal sottosuolo. Durante tutto il periodo di siccità estiva, ogni anno sempre più prolungata, con i canali al minimo e il tubone interdetto per accordo con gli agricoltori, l'eccedenza necessaria dove verrà prelevata? Dalla falda già ai minimi aggravando così la subsidenza? O poco verosimilmente in tutti i mesi estivi rallenterà la produzione? Tanti altri - conclude la nota del coordinamento - sono i problemi, come il raddoppio della produzione del pulper, gli scarichi in superficie, l'innalzamento di una barriera alta 25 metri nel cono di atterraggio e decollo dell'aeroporto che parteciperà al suo deprezzamento» (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Nei giorni scorsi Ascit e vigili hanno individuato e sanzionato diversi utenti che non svolgevano correttamente la raccolta differenziata Rifiuti, raffica di sanzioni per evasori e "furbetti" ALTOPASCIO Controlli incrociati sui rifiuti per contrastare il fenomeno dell'evasione e dell'abbandono: sta già dando i suoi frutti l'operazione di controllo e prevenzione effettuata dalla polizia municipale insieme con Ascit, di concerto con l'amministrazione comunale. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati individuati e sanzionati diversi utenti che non svolgevano correttamente la raccolta differenziata e sono stati rilevati interi nuclei familiari non iscritti alla Tari, la tassa sui rifiuti.«Abbiamo rafforzato i controlli rispetto al porta a porta e all'evasione fiscale e già dai primi giorni - spiega l'assessore all'ambiente, Daniel Toci - abbiamo individuato diverse irregolarità. Una riguarda un condominio, a cui avevamo già inviato diversi solleciti affinché iniziassero a svolgere correttamente la raccolta differenziata, ma così non è stato: abbiamo quindi proceduto con una multa da 300 euro. L'altra, invece, riguarda l'evasione fiscale: grazie a una serie di accertamenti incrociati abbiamo scoperto diversi casi e, in uno in particolare, è emerso che in un palazzo, su 10 condòmini, 5 non sono iscritti alla Tari. Procederemo ora con la sanzione e il conteggio di quanto dobbiamo recuperare per il mancato versamento dell'imposta. Continueremo con i controlli, ci sembra un atto dovuto sia nei confronti di chi osserva correttamente la raccolta porta porta e di chi paga le tasse con regolarità».Allo stesso tempo non si arresta la battaglia dell'amministrazione D'Ambrosio nei confronti dell'abbandono rifiuti. Si ricorda che le segnalazioni sono importanti e permettono agli uffici e ai vigili di ripulire le aree degradate o sanzionare chi lascia spazzatura e materiali ingombranti lungo le strade o nei parchi pubblici. I contatti sono questi: [email protected]; Urp: 0583 216455; Ascit: 800 942951; Polizia Municipale: 0583 216338, 335 8030440. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Indagini in corso da parte della Municipale sugli abbandoni vicino all'ospedale Al Comune la competenza (e l'onere) di smaltire le carcasse delle auto Filmati dalle telecamere mentre scaricano rifiuti Tiziana Gori / pistoia Le telecamere non bastano. Le quattro telecamere (di cui una orientabile a 360°) riescono a dare una panoramica completa della discarica che si è formata intorno ai cassonetti più vicini alle cappelle del commiato. Non riescono a controllare tutto il tratto di via Ciliegiole compreso tra l'ospedale e l'insediamento rom. Motivo per cui - una volta che sarà portato via il grosso dei rifiuti nuovamente accatastati in zona - saranno installate altre telecamere. Almeno due, forse tre se si riesce a esaudire le richieste della Municipale. Le prime sono state installate in primavera. E avrebbero ripreso il conferimento accanto alle isole ecologiche di rifiuti ingombranti da parte di alcuni nomadi e di privati alla presenza dei nomadi. Al momento, dal Comune, la voce non viene confermata. Ci si limita a dire - tanto è spinosa la questione - che ci sono accertamenti in corso. Nella mega discarica che ha portato via Ciliegiole sui telegiornali regionali fanno bella mostra sei-sette carcasse di auto. Provvedere al loro smaltimento spetta al Comune. D'altra parte Alia aveva messo le cose in chiaro pochi giorni fa sul Tirreno, ricordando all'amministrazione che la competenza è, per legge, dell'ente locale. In questi giorni Alia ha portato via una parte dei rifiuti solidi urbani presenti in zona. Tutto quello che viene considerato rifiuto speciale o pericoloso no. I costi per lo smaltimento di tali rifiuti ricadono sulle spalle dei pistoiesi. Questo, e il fatto la discarica non accenni a diminuire nonostante il nuovo ospedale a poche decine di metri hanno riacceso la polemica negli ultimi giorni. Il portavoce della comunità rom, Hajro Hadzovic e l'assessore ai Lavori pubblici Alessio Bartolomei hanno spiegato che parte del materiale è stato spostato dall'area del metanodotto in via Ciliegiole in attesa della rimozione. «Non ci sono nuovi abbandoni», ha detto Bartolomei, aggiungendo però che «sino a quando ci sarà il campo rom ci sarà la discarica». Non è solo l'ospedale nelle vicinanze a rendere meno tollerabile la mega discarica. Lo è la «reale emergenza ambientale per i rifiuti scaricati lungo il fosso Brusigliano», afferma il presidente provinciale di Legambiente Antonio Sessa, che chiama in causa oltre al Comune la Regione Toscana e il Consorzio di Bonifica. L'alveo del Brusigliano ora è pulito, l'accesso al ponticino è stato interdetto, ma lungo gli argini rifiuti ce ne sono, eccome. E qui si arriva all'altra questione: il superamento dell'insediamento nomadi. Accantonato il progetto dell'amministrazione Bertinelle di realizzare casette di legno in un terreno di proprietà dell'ex vivaio Sciatti (elargendo a quest'ultimo 2 milioni di euro) il Comune è alla ricerca di soluzioni. Non avendo i rom i requisiti per essere ammessi alle graduatorie delle case popolari

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” e degli alloggi d'emergenza, l'assessore al sociale Annamaria Celesti annuncia l'intenzione del Comune di partecipare ai bandi europei per il superamento dei campi. Attingere fondi da risorse europee destinate allo scopo dunque, senza distrarre fondi dalle casse comunali.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini benefici pensionistici Esposizione all'amianto 200 lavoratori ex Breda adesso aspettano l'Inail PISTOIA «Abbiamo urgente bisogno di risposte su un tema sempre più delicato»: dopo la riunione con la direzione Inps di Pistoia che si è tenuta alla fine della scorsa settimana, è il segretario generale della Fim-Cisl Jury Citera a spiegare che i sindacati aspettano di incontrare l'Inail per capire quali sono i tempi necessari al riconscimento per i lavoratori AnsaldoBreda-Hitachi e dell'indotto del beneficio di legge per l'esposizione all'amianto.Sono circa 200 le persone che attendono l'esito delle pratiche per sapere se potranno ottenere l'uscita anticipata dal lavoro, prevista per coloro che lavoravano nello stabilimento Breda durante gli interventi per lo smantellamento della copertura in eternit. «Interventi al tetto - ricorda Citera - che risalgono al periodo tra il 1987 e il 1990. Per queste persone esposte all'amianto sono previsti dei benefici previdenziali, che, a seconda dei casi, vanno dalla pensione con un anticipo dai 5 ai 7 anni».Dopo la presentazione della documentazione a luglio, i sindacati e una delegazione di lavoratori è stata venerdì scorso all'Inps per avere riscontri sullo stato di avanzamento delle pratiche. «L'incontro - fa sapere Citera - è stato proficuo. Nelle prossime settimane si confronteranno Inps e Inail, mentre, parallelamente, abbiamo chiesto anche noi di parlare direttamente con l'Inail per capire quali sono i tempi che si prospettano. Per noi è molto importante ottenere risposte perché ci sono lavoratori che, grazie ai benefici di legge, potrebbero già andare in pensione. Per quanto riguarda l'aspetto economico non dovrebbero esserci problemi, dal momento che sul piano nazionale sono stati stanziati 30 milioni di euro per l'amianto. Purtroppo nei benefici previsti da questa legge non rientrano le persone impiegate, ad esempio, nelle aziende di pulizie, che in quei periodi sono state esposte all'amianto al pari dei lavoratori Breda. Restiamo in ogni caso a disposizione con i patronati per assistere coloro che hanno ricevuto il diniego al beneficio».«Adesso - conclude Citera - abbiamo bisogno di risposte. La politica a tutti i livelli ha fatto la propria parte. Il tema è certamente delicato e come Fim-Cisl non intendiamo mollare. Vogliamo giustizia e attendiamo, come abbiamo chiesto, di incontrare l'Inail». --TOMMASO ARTIOLI

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Un'oliveta trasformata in discarica ai Cappuccini L'oliveta adiacente alla strada che dalla salita dei Cappuccini porta verso Filettole si è trasformata in una discarica a cielo aperto. Lo segnala una nostra lettrice, Elena Sanesi, che ha scattato questa foto domenica mattina. La colpa è di un gruppo di giovani che di sera si ritrovano lungo la strada e poi gettano bottiglie, lattine e cartoni della pizza nel campo sottostante.

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Il Tirreno, Economia-Toscana

DONNE IN CARRIERA Alessia Scappini l'ingegnere capo del colosso Alia Alessia Scappini, ingegnere, 44 anni, originaria di Vinci e residente a Viareggio è il nuovo amministratore delegato di Alia, gestore del servizio rifiuti dell'Ato Toscana Centro.Laureata in ingegneria chimica a Pisa con una tesi di laurea su "Riduzione delle emissioni di solventi organici volatili da processi di rifinizione", si è iscritta all'Ordine degli ingegneri nel 2001 per poi prendere sette anni dopo la qualifica Eaci della Commissione Europea come valutatore e revisore nell'ambito della Eco Innovation. Contemporaneamente alle docenze all' Ordine e all'Università sempre in materie ambientali, l'ingegner Scappini ha portato avanti consulenze su progettazione e supporto alla gestione di impianti per il trattamento dei rifiuti. Il primo incarico arriva nel 2009 come consigliere nel cda di Pia srl, progetto di ingegneria e ambiente. Entra a Publiambiente come Energy manager responsabile di progetto dell'area impianti. Dal 2011 invece ricopre la carica di amministratore delegato di Sea Risorse, poi di Sea Ambiente. Nel 2012 è presidente della società Versilia Ambiente e dal 2013 energy manager fino ad approdare all'attuale incarico di ad di Alia, la società di igiene ambientale della Toscana centrale, nata dall'aggregazione delle aziende Quadrifoglio di Firenze, Asm, Publiambiente e Cis di Montale: un colosso di 49 Comuni. RIFIUTI Claudia Carnesecchi "capo" di RiMateria Claudia Carnesecchi, di Piombino, già responsabile dell'amministrazione di Rimateria è stata nominata presidente. Rimateria si occupa di risanamento, riciclo e smaltimento. GEOTERMIA Taccone tra i vertici di Enel Green Power Romina Taccone è la nuova responsabile del Supporto tecnico operation & maintenance della geotermia di Enel Green Power. 42 anni,di Castelnuovo Valdicecina è laureata in chimica.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina confcommercio Mercato, parcheggi e raccolta dei rifiuti le proposte sul tavolo cecina Si è parlato di mercato settimanale all'assemblea dei soci di Confcommercio Cecina. «Il mercato con i suoi circa 270 banchi richiede un lavoro attento, che tenga presente sia le esigenze di sicurezza e della viabilità che di sistemazione dei banchi - affermano dall'associazione di categoria -. Ci sono 270 aziende e centinaia - a dir poco - di posti di lavoro, che vanno salvaguardati. Per questo il futuro disegno dell'area del mercato deve tenere presente l'esigenza degli ambulanti di essere disposti in un'area che porti a una circolazione fluida degli utenti. E lavoriamo per mantenere l'interazione del mercato con il commercio a posto fisso».Perplessità sull'aumento del numero dei parcheggi a pagamento a Marina e l'istituzione della Zsc. «Riteniamo che sia una situazione che merita una analisi approfondita in vista della prossima stagione turistica - affermano da Confcommercio -. Sicuramente da migliorare sono la visibilità e le informazioni per all'utilizzo del bus navetta. È un sevizio attivo solo da due anni e può rappresentare una delle soluzioni più flessibili per i parcheggi a Marina». L'impegno è a presentare all'amministrazione comunale le proposte dell'assemblea per rendere più fruibile e accessibile Marina di Cecina.Tra i punti dell'assemblea anche il servizio raccolta rifiuti porta a porta a Marina. «Anche se avremmo fatto scelte diverse per migliorare la percentuale della raccolta differenziata in un comune turistico - dicono -, le attività hanno risposto positivamente, migliorando notevolmente la percentuale di differenziata. Ma rimane ancora qualcosa da perfezionare. Mentre per i residenti ci saranno problemi da risolvere durante la stagione turistica. Alcune criticità sono già state affrontate, anche durante l'incontro tra sindaco e cittadini, altre devono essere valutate approfonditamente questo inverno prima di arrivare al prossimo luglio con immagini indecorose per la frazione balneare».Tra i temi le soluzioni per la fiera di ottobre, tenuto conto dei cantieri in via Aldo Moro, lo stato dell'arte del Piano della costa e il Piano collettivo di salvataggio. «Sulla gestione della sicurezza in spiaggia con un sistema unitario di postazioni di bagnini nella fascia urbana di Marina - concludono - faremo il consuntivo con l'amministrazione nei prossimi giorni, studiando la possibile attuazione anche nel 2019».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il sindaco: «Altro che qualche ora, avvertiti sei giorni prima» E sullo streaming «no» secco: la trasparenza è garantita Referendum, tensione sulla Commissione tra Giuliani e Comitato PIOMBINO Scarsa trasparenza, "sabotaggio" del referendum su Rimateria, mancato coinvolgimento dei cittadini. Mentre una speciale commissione, in cui è rappresentato anche il Comitato pro-referendum, sta per decidere sull'ammissibilità, o meno, dei due quesiti referendari proposti (allargamento della discarica e società private nella società), le accuse di Comitato, M5S e Lega contro l'amministrazione comunale proseguono. Al punto da provocare la reazione decisa del sindaco Massimo Giuliani, del presidente del consiglio comunale Angelo Trotta, e della presidente di Rimateria, Claudia Carnesecchi. La responsabile dell'Azienda ribadisce che l'area interessata dal progetto di risanamento, messa in sicurezza e riqualificazione ambientale al quale sta lavorando Rimateria, è grande circa 58 ettari con quattro discariche. «Una è quella nota come discarica Asiu che viene gestita attualmente da Rimateria; la seconda è la vecchia discarica ex Lucchini, esaurita; la terza è la cosiddetta discarica ex Lucchini, ancora con volumetrie autorizzate residue; infine, una quarta, denominata LI53, abusiva, sulla cui area il ministero dell'ambiente ha ordinato la messa in sicurezza». E Carnesecchi ricorda come un provvedimento fin dal 2014 individuava in Asiu e oggi in Rimateria il soggetto incaricato della messa in sicurezza».La LI53 contiene circa 180mila metri cubi (poco meno di 300mila tonnellate) di rifiuti stoccati in modo incontrollato (scorie di acciaieria e polverino d'altoforno). Com'è evidente, il progetto Rimateria non incrementa le discariche, ma le prende in carico e le regolamenta sottoponendole a una gestione controllata. «L'area con rifiuti - sottolinea il direttore Luca Chiti - esiste già da molti anni, non viene estesa ma è messa in sicurezza, selezionando il materiale che contiene, inviandone una parte al riciclo e stoccando ciò che non può essere altrimenti trattato». Detto questo, c'è poi l'aspetto politico. Il Comitato Salute pubblica, saputo che lo streaming dei lavori della commissione non sarà ammesso, si è scagliato contro l'amministrazione. Aggiungendo anche - tramite Alessandro Dervishi - che il Comitato «è stato messo al corrente solo poche ore prima sul termine di presentazione del proprio rappresentante nelle commissioni» sui referendum, ribadendo la necessità che il pubblico assista ai lavori. La risposta di Giuliani e Trotta è precisa: «La richiesta di nomina da parte del Comitato per la costituzione della Commissione referendum è stata consegnata dal Comune alla signora Roberta Degani (Comitato) il 25 settembre con scadenza 1 ottobre, quindi sei giorni prima: incomprensibile il riferimento al preavviso di poche ore da lei citato». E sul diritto all'informazione dei cittadini Giuliani è altrettanto netto: «Riteniamo che la richiesta di registrare e visualizzare in streaming i lavori di una commissione in fase di valutazione non abbia a che fare con il diritto all'informazione e di trasparenza, che sono invece chiaramente garantiti dalla presenza dei rappresentanti del Comitato nella commissione stessa».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Le zone artigianali preferite da chi getta l'immondizia in modo indiscriminato Petrucci: «Sono i cittadini a darcene notizia, segno di una sensibilità cresciuta» Abbandono rifiuti da record In un giorno 70 segnalazioni GROSSETO Circa settanta segnalazioni: è stato un fine settimana da record per gli abbandoni indiscriminati di rifiuti accanto ai cassonetti: una settantina le segnalazioni arrivate all'assessore all'ambiente del Comune di Grosseto Simona Petrucci, e c'è anche chi non si fa intimorire dalla presenza di telecamere che, comunque, non perdonano. In meno di un mese sono già state comminate una quarantina di multe. In ogni caso, quella degli abbandoni di rifiuti è una tendenza che in città che non accenna a diminuire.«Il trend è pauroso, ormai da anni - dice Simona Petrucci - ci sono le zone artigianali, per esempio, dove registriamo addirittura 50-60 casi, ma i problemi non sono solo lì. Domenica mi sono ritrovata con 70 segnalazioni». Le segnalazioni arrivano, abbondanti, segno di una sensibilità più diffusa tra i cittadini. «C'è una maggiore sensibilità - spiega l'assessore - si è capoto che queste azioni non si debbono fare e i cittadini segnalano. Noi diciamo: continuate a segnalare a noi perché solo così riusciamo a intervenire». La sperimentazione delle isole ecologiche con i cassonetti intelligenti, al momento, non sembra aver frenato la tendenza agli abbandoni, per esempio in strade come via Sauro. «Lì metteremo a breve le telecamere - dice Petrucci - come le abbiamo messe da altre parti e stanno dando dei risultati, perché i furbetti degli abbandoni sono stati individuati e multati», e anche sugli ultimi episodi, in alcuni casi la telecamera ha colpito e sono in corso le indagini per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” identificare chi ha lasciato i rifiuti fuori dai cassonetti. Chi trasgredisce rischia una multa fino a 500 euro e le attività commerciali fino a tremila, oltre a una denuncia penale. -- ENRICO PIZZI

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

I primi cantieri: Museo Mitoraj, recupero del centro ippico della Versilia, proseguimento di via Pisanica, Rocca di Sala e lavori nelle scuole In arrivo opere pubbliche per quaranta milioni di euro PIETRASANTA Dai grandi cantieri alla viabilità, dagli interventi contro il dissesto idrogeologico all'auspicata tutela ambientale. La giunta, alla voce opere pubbliche, ha approvato, nei giorni scorsi, un piano di investimento pari a 40 milioni di euro su base triennale.Nella lista delle "cose da fare" sono confermati, appunto, tutti i grandi cantieri: la Rocca di Sala e il proseguimento della Pisanica, il museo Mitoraj e il recupero del centro ippico della Versilia. Ci sono investimenti importanti nel settore scuola con quasi 7,5 milioni di risorse da spendere tra cui 150 mila euro all'anno per gli interventi di adeguamento normativo dei plessi e 1 milione - si legge in una nota comunale - per l'efficientamento energetico della scuola Mutti e Forli (6 milioni sono derivanti dal finanziamento ottenuto per il polo unico di Marina). Per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale saranno stanziati quasi 2,5 milioni di euro per realizzare 5 nuove rotatorie (via Aurelia-via Pontenuovo, via Aurelia-via Santini, via Marconi-via Avis Donatori, Aurelia-via Astoria e Aurelia-via Tremaiola-Motrone) e per le nuove asfaltature in tutte le frazioni di cui 400mila euro già nel 2019.Numeri spiegati dal sindaco Alberto Giovannetti. «Il bilancio del 2018 è figlio della gestione commissariale e ci ha permesso poche manovre in questi primi mesi di mandato. Nel 2019 invece spenderemo sul territorio 15 milioni e daremo la prima scossa al territorio mantenendo, così facendo, gli impegni presi con i cittadini. Aggiungeremo al piano altri interventi e opere che in questa prima fase non sono state inserite. Questi investimenti dovranno correre paralleli agli investimenti dei privati che vogliamo rimettere in moto adottando un nuovo regolamento urbanistico. Fino a quel momento provvederemo a colpi di varianti per sbloccare parte di quelle oltre 500 manifestazioni di interesse arrivate lo scorso anno».Previsti stanziamenti per le frane di Capriglia, Vitoio, Castello. E ancora i cimiteri e Valdicastello «con ulteriori risorse per la rimozione dell'amianto» ribadiscono dal Comune. -- L.B. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il presidente dell'Asmiu "batte" il mercato assieme alla delegata Giorgia Garau per richiamare i commercianti al rispetto dell'ordinanza sulla raccolta dei rifiuti Il volantinaggio di Porzano: cari ambulanti, sporcate meno MASSA Lo aveva annunciato e lo ha fatto. Ieri mattina Lorenzo Porzano, neo amministratore unico di Asmiu, l'azienda pubblica che si occupa di raccogliere i rifiuti dei massesi, ha fatto volantinaggio tra i banchi del mercato. Accompagnato da Giorgia Garau, collaboratrice del sindaco per il monitoraggio della zona montana, Porzano ha battuto buona parte delle bancarelle in una "one man" campagna di sensibilizzazione per il decoro del mercato. «Dobbiamo tutti contribuire a tenere pulita la città, anche i commercianti ambulanti. Non possiamo più permetterci che a fine mercato le strade e le piazze del centro siano piene di rifiuti di ogni genere», dice.Ed eccolo, dunque, a distribuire i volantini con il logo dell'Asmiu e lo slogan (invero non fluentissimo) "cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l'avete trovato". Nei volantini anche un garbato appello rivolto agli ambulanti. «Gentili operatori del mercato - si legge in esso - vi ricordiamo che è importante raccogliere rifiuti correttamente e lasciare la superficie occupata libera da ogni rifiuto. Vi ringraziamo per l'attenzione e la collaborazione, ricordandovi che è sempre buona cosa lasciare i luoghi in modo migliore di come li abbiamo trovati».Ma la parte forte dell'appello sta nel richiamo all'ordinanza comunale in materia che mette nero su bianco le modalità di raccolta dei rifiuti prodotti dalla bancarelle (scatoloni, plastiche, sacchetti, grucce ecc.). Un'ordinanza che evidentemente pochi rispettano. Dice l'atto del Comune che "la superficie occupata e quella immediatamente limitrofa dovranno essere libere da ogni rifiuto o materiale proveniente e conseguente all'attività commerciale". Aggiunge poi che "tutti i rifiuti prodotti, tranne il cartone e i rifiuti ingombranti, dovranno essere immessi in sacchi di colore nero, ben chiusi e posizionati a margine della sede stradale". Specifica infine, sempre l'ordinanza, che "il cartone, dopo essere stato liberato da qualunque materiale estraneo, dovrà essere schiacciato, piegato e collocato a fianco dei sacchi succitati, per essere successivamente avviato al riutilizzo".Il senso della campagna è chiaro: i

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” commercianti facciano la loro parte per ridurre la quantità di rifiuti, collaborino con gli operatori di Asmiu per una raccolta più efficiente e meno dispendiosa, si adoperino per favorire la differenziata. Anche se in questo caso, la separazione dei rifiuti è parziale: soltanto il cartone (che non a caso deve essere stoccato a parte) va al riciclo mentre tutti gli altri materiali raccolti a fine mercato finiscono nell'indifferenziata. --C.F.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara le agevolazioni C'è anche lo sconto per chi va in ricicleria Tra le iniziative di Asmiu c'è anche lo sconto conto sulla tassa comunale rifiuti agli utenti che che portano i rifiuti ingombranti in Ricicleria (conferimento autonomo). Lo sconto è di 0,10 euro per Kg (fino a 25 euro per singolo utente) dei rifiuti ingombranti e Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) conferiti presso la Ricicleria. In sostanza fino a 250 kg di rifiuto all'anno.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il primo cittadino decide di esentare dalla tassa i floricoltori ma così rischia di andare a incidere sull'equilibrio di bilancio Niente Tari alle serre La scelta di Giurlani può costare 4 milioni Maria Salerno / PESCIA La cancellazione della Tari per le serre produttive delle aziende agricole potrebbe compromettere l'equilibrio di bilancio? Il sindaco Oreste Giurlani, solo qualche giorno fa, ha ribadito con forza che il comune di Pescia non emetterà nessuna cartella della Tari per le serre delle aziende, contrariamente a quanto è avvenuto durante la gestione commissariale, durante la quale sono partite tre cartelle, per le quali ci sono dei ricorsi in atto. Ma questa scelta potrebbe costare più di 4 milioni.«Ad oggi esiste la Tari sulle serre in virtù di tre provvedimenti del commissario - ha spiegato Giurlani ai floricoltori - che però non mi trovano d'accordo e ho già più volte dichiarato che questa tassa verrà tolta per quanto riguarda le serre».Ma nel palazzo già si mormora che, ormai in chiusura dell'esercizio finanziario, tale provvedimento verosimilmente potrebbe originare una minore entrata sul gettito complessivo Tari, andando ad incidere sull'equilibrio di bilancio. Tale valutazione, peraltro, troverebbe sostegno nei contenuti della nota integrativa al bilancio 2018/2020, che recita testualmente: «la Tari è stata prevista in bilancio per un importo pari a 4.034.941,39 euro con un'invarianza di gettito e di tariffe rispetto all'anno 2017».Il sindaco Giurlani ha dichiarato che il provvedimento di cancellazione della Tari per le serre non inciderà sulle casse comunali, ma c'è, al contrario, chi sostiene come non sia da escludere che proprio la cancellazione di tale tassa possa, considerato anche il contenzioso in atto, causare minori entrate pure nella gestione residui per l'anno 2017.Nei giorni passati, il primo cittadino è stato oggetto di un attacco molto duro da parte della Cia Toscana Centro (Firenze-Prato- Pistoia) che, a seguito delle lamentele e insoddisfazioni espresse dalle proprie aziende floricole durante la riunione del 2 ottobre a Pescia del suo gruppo di interesse economico (Gie) "Floricoltura", ha espresso alcune critiche nei confronti delle politiche floricole e agricole del Comune di Pescia, in particolare riguardo alla gestione del Mefit e all'introduzione della Tari.L'applicazione della tassa è stata criticata perché giunta «senza preavviso né tanto meno concertazione alcuna». In una nota alla stampa la Cia parla di «una Tari esosissima e insostenibile per le aziende del settore floricolo, che già fanno fatica a restare competitive e sopravvivere sui mercati».Eppure sono state emesse ad alcune aziende floricole di Pescia cartelle Tari che se dovessero essere confermate, secondo Cia, significherebbe semplicemente la chiusura dell'attività o, nella migliore delle ipotesi, la delocalizzazione della produzione. (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Appello alle istituzioni perché formalizzino la richiesta al Governo «Il ministero è dei 5 stelle, dimostrino che sono capaci di una svolta» «Per rimuovere i cumuli di rifiuti si usino i 50 milioni stanziati nel 2015» PIOMBINO Cinquanta milioni certo non basteranno a rimuovere tutti i cumuli di rifiuti industriali, ma intanto un po' di quei soldi, stanziati dal ministero dell'Ambiente nella precedente legislatura per le bonifiche e fermi dal 2015 in Invitalia, potrebbero essere usati nell'avvio della rimozione dei 36 ettari di rifiuti messi sotto sequestro dalla Finanza. È la tesi di Legambiente, che parla di stime intorno ai 300 milioni per le bonifiche, e fa appello alle istituzioni (e ai 5 Stelle visto che il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, è espressione del Movimento) perché venga formalizzata questa richiesta.Legambiente dunque esprime «apprezzamento per le aperture al dialogo di Spirito Libero e del Comitato di salute pubblica», ma sostiene anche «che le dichiarazioni alla stampa non bastano». E ricorda di aver sollecitato «da anni l'avvio delle bonifiche, partendo dalla rimozione dei cumuli, individuata dai vari enti come precondizione per procedere alla messa in sicurezza dell'area industriale».«L'allora sottosegretaria Silvia Velo - prosegue Legambiente - diceva che per finanziare la rimozione dei cumuli si poteva attingere dai 50 milioni stanziati dal Governo per le bonifiche di aree pubbliche, solo che dovremo aspettare la revisione dello studio di fattibilità di Invitalia, il completamento del layout produttivo, in cui si verificherà quante spese saranno coperte dal privato, allora le risorse residue potranno essere riprogrammate per la rimozione dei cumuli, con una decisione che potrà essere valutata nell'ambito del Comitato di Indirizzo dell'Accordo di Programma. Cioè campa cavallo...».Inoltre Legambiente sottolinea che «l'incarico di commissario delle bonifiche al presidente della Regione Enrico Rossi è decaduto da giugno, la funzionaria sub commissario, Roberta Macii, che poteva seguire localmente l'andamento delle bonifiche, fa un altro lavoro e non è più su questo territorio, non c'è più un assessore all'ambiente nel Comune di Piombino», dopo le dimissioni di Marco Chiarei. Tutto ciò per l'associazione è il sintomo «dell'abbandono di una direzione locale e della completa delega a Invitalia».«Ma il ministero dell'Ambiente ha in mano le funzioni decisive - dice Legambiente - se volesse potrebbe intanto urgentemente destinare qualche milione per cominciare a togliere i cumuli dalla zona dei 36 ettari sequestrati dalla Guardia di Finanza, in attesa, speriamo breve, che siano disponibili i finanziamenti per gli altri cumuli presenti nelle altre aree demaniali. Questo ministero è diretto dai 5 stelle e quindi dimostrino che veramente sono capaci di imprimere una svolta, oltre che partecipare alle proteste». «Gli enti locali si dotino di personale e possibili funzioni di direzione e indirizzo verso Invitalia - è la conclusione - e sblocchino le bonifiche, perché è uno scandalo che dopo tanti anni che ci sono i soldi stanziati non si riesca ancora a capire da dove iniziare».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba rimateria «Mettere in sicurezza la "Li53" tocca a noi, lo decise il ministero» PIOMBINO «Sono 4 le discariche nell'area di Ischia di Crociano. Da più parti si fa confusione su questo punto che, invece, è importante per poter ragionare sui fatti reali e non sulle forzature polemiche». Così dice una nota di Rimateria che cita dunque: «Discarica ex Asiu ora Rimateria 12 ettari; discarica vecchia Lucchini (chiusa) 8,2 ettari; discarica ex Lucchini (non ancora chiusa) 6,3 ettari; discarica abusiva LI53 (cumuli di scorie e polveri di alto forno per 183.000 mc ca) 15,6 ettari. A queste aree vanno aggiunte quelle occupate da impianti, per un totale di 58 ettari».«Importante ricordare - spiega il direttore Luca Chiti - che Rimateria ha già presentato istanza per la volturazione dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale) della discarica ex Lucchini e che nel 2014 il ministero dell'Aambiente ordinò la messa in sicurezza della discarica abusiva LI53 individuando in Asiu (ora Rimateria) il soggetto incaricato dell'operazione». Lo stesso ministero a ottobre 2017 ha approvato l'intervento di messa in sicurezza proposto da Rimateria. Per avere un termine di paragone il Sin (sito di interesse nazionale) che comprende l'area delle acciaierie e delle altre industrie - è la conclusione - ha un'estensione di 900 ettari nella sola parte di terra».

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La raccolta porta a porta ora funziona a regime castell'azzara Castell'Azzara completa l'attivazione del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani col sistema del porta a porta includendo in questo circuito virtuoso anche la frazione di Selvena. È stato attivato anche il servizio per chi non risiede abitualmente nel comune con cassonetti attivi dal pomeriggio del venerdì fino al lunedì mattina. Posizionate pure fototrappole per scoprire e sanzionare chi non effettua una corretta raccolta. A breve arriveranno anche gli ispettori ambientali. «A Castell'Azzara, grazie all'attivazione del porta a porta - spiega il sindaco Fosco Fortunati - la differenziata si è attestata attorno al 65%, vicino agli obbiettivi di legge del 70%. L'obbiettivo del porta a porta è aumentare la percentuale di recupero delle varie frazioni riducendo il conferimento in discarica». L'obiettivo regionale è raggiungere quanto prima il 70% di raccolta differenziata in tutta la Toscana, di non superare il 20% di smaltimento attraverso la termovalorizzazione e di limitare il ricorso alle discariche non oltre il 10% senza prevederne di nuove.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Edizione affollatissima al polo Fiere. Grossi (Assindustria) mette nel mirino anche il decreto dignità: «Frena le assunzioni» Al Miac gioie e dolori del cartario «Problemi per i dazi della Cina» Luca Cinotti / LUCCA «Non ho mai visto così tanta gente. Si fa quasi fatica a passare fra gli stand...». A sentire chi frequenta da anni il Miac, la mostra per la meccanica da cartiera aperta ieri al Polo fiere di Sorbano, la rassegna edizione 2018 è la più affollata di sempre. E certo gli stand sono tanti, e molti sono pure affollatissimi, fra una tartina , un bicchiere di prosecco e una trattativa che si intavola fra fornitore e possibile cliente. Ma se questo avviene al piano terreno dell'ex Bertolli, salite le scale il convegno di apertura del Miac mette in risalto anche le ombre del cartario lucchese e di quello italiano. Un settore che - come ha ricordato il presidente della Camera di commercio Giorgio Bartoli - è comunque eccellenza del nostro territorio e, soprattutto, fa registrare numeri positivi, come i 540 milioni di export solo nei primi sei mesi del 2018. Ma le spine sono in agguato, come ha spiegato nella sua relazione il presidente di Confindustria Toscana Nord Giulio Grossi. Alcune sono note anche per le uscite pubbliche dei cartari, come il rincaro esponenziale della cellulosa.Altre hanno come comune denominatore un Paese che è davvero croce e delizia di questo distretto: la Cina.Il gigante asiatico, nelle ultime settimane, ha infatti preso due decisioni che rischiano di mettere in grande difficoltà il settore. «La Cina - ha spiegato Grossi - ha imposto parametri qualitativi estremamente stringenti e ha di fatto bloccato l'import di carta da macero». Una grande difficoltà per il nostro paese, che di questa materia prima è esportatore. E un grande problema per la raccolta differenziata che facciamo nelle nostre case, che già in partenza soffre una presenza di impurità maggiore rispetto a quella industriale.Ma c'è un altro problema in arrivo da Pechino che impatta direttamente sul core business del Miac. Ed ha a che fare con la guerra commerciale in atto fra gli Stati Uniti e la Cina. Il Paese asiatico, infatti, ha reagito ai dazi imposti dal presidente Donald Trump con l'imposizione di "controdazi". Una situazione che tocca direttamente i nostri produttori: «Le macchine per la produzione di carta - spiega Grossi - sono caricati di dazi che vanno dall'8,4% al 12-13%. Non c'è da sorprendersi quindi se la quota di esportazioni verso la Cina non supera il 5% del totale di quanto le imprese lucchesi della meccanica per la carta commercializzano verso l'estero. Un mercato potenzialmente molto interessante come questo presenta - almeno per il momento - troppi ostacoli per diventare un vero polmone di crescita per le nostre aziende». Se su questi argomenti si vola altissimo, fino ai rapporti fra Stati, per altri temi Grossi ha puntato il dito verso dinamiche certo più nostrane - ma non per questo meno difficilmente districabili: «A complicare la vita delle imprese ci sono anche questioni dovute a una visione dell'industria non adeguata all'importanza fondamentale che questa riveste per l'economia nazionale e locale. Il caso degli scarti di lavorazione è emblematico. Fra discariche chiuse o non abilitate a ricevere lo scarto di pulper e termovalorizzatori che si continua a non realizzare, le cartiere devono sobbarcarsi di costi e di faticose ricerche di soluzioni per gestire adeguatamente i loro scarti. Siamo a una situazione paradossale: aziende note per il proprio impegno ambientale e attente a processare i rifiuti nella maniera migliore possibile sono costrette a compiere operazioni irrazionali e impattanti come trasportare scarti lontano dal territorio. Sono in corso progetti e iniziative delle aziende volte a ridurre quanto più possibile la mole degli scarti e a promuovere il riutilizzo, ma alla fine il problema rimane sempre lo stesso: mancano impianti di smaltimento a una ragionevole distanza dalle aziende. Alla Regione Toscana contestiamo da tempo questa situazione. Ora il tavolo di confronto è aperto e Confindustria Toscana Nord porta il proprio contributo di idee e di progetti, così come abbiamo fatto

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il progetto sarà presentato in Regione il 19 ottobre L'ad: «Nello stabilimento un incubatore di imprese circolari» Kme promossa per sostenibilità: ora via al piano del pirogassificatore Barbara Antoni / LUCCA Il primo bilancio di sostenibilità di Kme Italy promuove l'azienda metallurgica e le conferisce una credenziale in vista di una data prossima, il 19 ottobre con tutte le probabilità, in cui la società presenterà in Regione il progetto per la realizzazione di un pirogassificatore all'interno del complesso industriale di Fornaci di Barga. Può essere questa la sintesi di un pomeriggio importante per Kme, quello di ieri 10 ottobre, in cui l'industria che da oltre un secolo anni ha sede alle porte del capoluogo della Mediavalle, ha riaperto - dopo dieci anni di abbandono - il "Centro Ricerche Luigi Orlando" fresco di una prima fase di un restauro conservativo che, nei piani, lo trasformerà in un laboratorio di imprese mosse dai principi dell'economia circolare con il supporto della Scuola Sant'Anna di Pisa. Quasi piena la sala dell'ex cinema; in platea anche il sindaco di Barga Marco Bonini, l'assessore regionale Marco Remaschi, il consigliere provinciale della Lega Simone Simonini."Economia circolare" che poi è la molla che ha indotto Kme a mettersi allo scoperto e farsi analizzare secondo sostenibilità, non solo ambientale, commissionando a Greening Marketing Italia (con gli esperti Francesco Ferrante, Roberto Della Seta e Fabrizio Vigni) un report approfondito. «I risultati - spiega l'amministratore delegato di Kme Italia Claudio Pinassi- sono per noi un punto zero: è uno standard che seguiremo sempre, ogni anno, un percorso che ci mette in una competitività positiva. Nel gruppo, abbiamo scelto proprio lo stabilimento di Fornaci per avviare la pratica dei bilanci di sostenibilità perché è in una fase di rilancio particolare, perché per questo sito abbiamo in mente una particolare operazione di rilancio industriale e perché la squadra che abbiamo qui è quella che ha più voglia di fare, e di fare bene», sottolinea, annunciando tra due mesi un nuovo appuntamento per presentare una «analisi di scenario».ridotto il consumo energeticoLo studio ha preso in considerazione il periodo dal 2013 al 2017, in cui la produzione di lamine di rame è passata da 62.930 tonnellate del 2013 alle 52.110 del 2017. Nel corso degli anni l'azienda ha dato il via alla sostituzione di forni fusori a gas con forni funzionanti a sola energia elettrica. Dal 2013 al 2017, riporta lo studio, c'è stato un miglioramento del 22,6% nei consumi energetici: dai 2.917 kilowattora per tonnellata di rame prodotto nel 2013, il consumo è sceso ai 2.257 del 2017.sempre piû rame riciclatoNel 2015 per ogni tonnellata di lamiera di rame prodotta si usava 1,22 tonnellate di materia prima, consumo che nel 2017 è sceso a 1,08 tonnellate, grazie a un utilizzo sempre maggiore di materia prima riciclata. Nel 2017, «su un totale di 23.148 tonnellate di rame entrate nei forni, solo il 30,9% è rame vergine; il 69,1% è materiale proveniente da processi di recupero e riciclo esterni e interni allo stabilimento.emissioniLe emissioni totali di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra sono state nel 2017 pari a 31.800 tonnellate equivalenti; nel 2015 erano state 32.047. Per tonnellata prodotta, le emissioni sono passate da 0,33 tonnellata di anidride carbonica equivalente a 0,25 nel 2015 e a 0,19 nel 2017. «Questi dati dimostrano che il management ha fatto la scelta giusta», afferma Ferrante. progetto academyLe aree inutilizzate di Kme come incubatore di imprese improntate all'energia circolare. Ci sono già contatti, spiega Pinassi, «con imprese che hanno progetti fantistici ma non decollano perché non dispongono di strutture per avviare aziende industriali. A fornire strutture, manutenzioni, penseremo noi come industria e potremo così redistriuire i costi dell'area industriale. Alla parte di studio, di analisi dei progetti penserà la Scuola Sant'Anna».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Protesta silenziosa davanti allo stabilimento durante l'evento ufficiale «Perché all'Ilva e alla Solvay non si sono fatti inceneritori e qui sì?» Il presidio dei cittadini "contro" E sabato un'altra manifestazione lucca «No all'inceneritore». Fuori dallo stabilimento Kme, nel giorno in cui la fabbrica fa vanto della propria sostenibilità, un gruppo di abitanti di Fornaci di Barga manifesta contro il progetto del pirogassificatore, protesta in modo silenzioso. Qualcuno indossa la mascherina in segno di pericolo per la qualità dell'aria.Sono privati cittadini, gente che ha la casa nella valle di Fornaci. «Perché se non si sono realizzati termovalorizzatori all'Ilva di Piombino o alla Solvay di Rosignano, l'impianto si vuole fare qui? Anche quelle aziende, come Kme, hanno consumi altissimi di energie», sbotta Lando Landi, uno tra i manifestanti. Secondo Landi e altri cittadini in fila con lui a protestare, «il pirogassificatore che Kme vuole costruire e nel quale si bruceranno i rifiuti industriali delle cartiere servirà a far fare soldi all'azienda. E mi sembra anacronistico - continua - paragonare Fornaci a Copenaghen o a Oslo, città che hanno termovalorizzatori, ma queste sono capitali, non piccoli paesi».«Economia circolare? L'unica cosa di circolare che c'è in questo progetto è lo spostamento di operai da Fornaci a Campo Tizzoro e da Campo Tizzoro a Fornaci», è lo sfogo di Massimo Garzoli.I cittadini continueranno a protestare. Sabato 13 ottobre a Fornaci di Barga ci sarà una manifestazione in grande: ritrovo alle 15,30 alla zona industriale Al Chitarrino e alle 16 la partenza del corteo. A proclamare la protesta è il movimento La Libellula, con lo slogan "No all'inceneritore di Kme, sì alla Valle del bello e del buono».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

La conferenza dei servizi è stata rinviata all'8 novembre per la mancanza del parere di Arpat Confermata la copertura Slitta ancora la decisione sull'ampliamento di Ds Smith PORCARI Slitta ancora l'approvazione sull'ampliamento di 13mila metri quadrati richiesto dalla Ds Smith.La conferenza dei servizi, che era in programma ieri, è stata rinviata all'8 novembre. A quanto pare per la mancanza del parere di Arpat nella procedura di valutazione d'impatto ambientale sul progetto del raddoppio della multinazionale inglese destinato all'incremento di una linea di produzione in un capannone dello stabilimento. Dopo l'ennesimo rinvio servirà ancora una seduta per il via libera definitivo. Confermato il progetto di copertura del depuratore aziendale per eliminare finalmente i cattivi odori che si generano dall'impianto. Il Comune di Porcari ha presentato alcune osservazioni nell'ottica di salvaguardia dell'ambiente, all'interno del percorso intrapreso dall'azienda del cartario con sede al Frizzone. Confermato anche il piano del trasporto delle merci mediante l'utilizzo del binario ferroviario (già presente in prossimità della cartiera) e il contemporaneo utilizzo dei mezzi pesanti con basso impatto ambientale, ovvero alimentati con combustibili più rispettosi dell'ambiente ed elettrici per mettere un freno alla crescita del traffico su gomma e del suo impatto sull'inquinamento atmosferico. Questione cruciale anche quella dei prelievi di acqua dal rio Fossanuova e, come chiesto dall'amministrazione comunale, sarà garantita precedenza assoluta alle attività agricole. Un forte progetto di espansione della dell'azienda cartaria britannica cheinvestirà 160 milioni. e che, oltre a garantire gli attuali livelli occupazionali (con quasi 200 dipendenti), dovrebbe crearenuovi posti di lavoro nel settore dell'indotto. Un progetto osteggiato dai comitati ambientalisti che temono per l'impatto sull'ambiente, la qualità dell'aria e la viabilità della Piana. --N.N.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Palazzo civico risponde alle accuse di chi parla di azione limitata Il sindaco: loro non si prendevano responsabilità, noi tiriamo le somme Quelli che vedono la continuità con Volpi E quelli che reagiscono: «Noi decidiamo in fretta» il retroscena Certo c'è una contestazione forte alla giunta che verte su valori e prospettive, fondata sui temi dell'identità e dell'appartenenza politica. C'è, però, anche la contestazione di un'azione politica che l'opposizione vede mera riproposizione di decisioni già assunte. Dall'accordo transattivo tra Asmiu e Comune al regolamento urbanistico arrivato sulle scrivanie fiorentine. Una continuità amministrativa che Francesco Persiani proprio

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Visita alla Revet dei consiglieri della commissione regionale d'inchiesta sulle discariche Giannarelli: «È un impianto innovativo e all'avanguardia» «La Toscana punti a chiudere il ciclo dei rifiuti» SAN MINIATO «La Toscana ha fatto molti passi avanti. Ha eccellenze riconosciute dove Revet si inserisce a pieno titolo anche per la gestione corretta dei rifiuti che abbiamo potuto constatare di persona. Occorre fare un passo avanti, in termini di sostegno alle amministrazioni e, quindi, ai cittadini e di chiusura del ciclo». È quanto dichiara il presidente della commissione d'inchiesta in merito alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti, Giacomo Giannarelli (M5s), al termine della visita all'azienda. Secondo il presidente, quello di Revet è un impianto «innovativo e all'avanguardia» e da qui «potrebbe nascere uno stimolo alla politica, a tutti i livelli istituzionali, per intervenire con incentivi e normative tali da chiudere davvero il ciclo dei rifiuti, ovviamente in un'ottica di economia circolare». «Oggi - continua - ci è stato confermato quanto già sapevamo: i rifiuti indifferenziati, in particolare vetro e plastiche, o prendono la strada della discarica e dell'incenerimento o vengono recuperati per creare nuovi prodotti, che tuttavia necessitano di un mercato». Da qui la riflessione per sostenere la domanda pubblica e per realizzare la transizione verso l'economia circolare. Quella parte di raccolta che non entra nel circolo virtuoso del riuso, per Giannarelli rappresenta un «problema». «Al pari dello stabilimento Revet di Empoli dedicato al vetro, occorre creare piattaforme simili nei diversi distretti regionali, il cartario, il tessile, il lapideo, l'agroalimentare». Questo, a detta del presidente, dovrebbe essere uno degli obiettivi del nuovo piano regionale. «È certamente uno dei temi di questa Commissione d'inchiesta, che ha la grande ambizione di parlare dopo aver verificato sul campo la realtà e conosciuto i diversi aspetti che la compongono». «Questo tipo di sopralluoghi rappresenta un'occasione utile alla conoscenza e all'approfondimento del tema dei rifiuti e degli strumenti che possono avere a disposizione i consiglieri regionali. Dovremo tuttavia rispondere dell'utilizzo di questa Commissione», ha spiegato il vicepresidente Francesco Gazzetti (Pd).

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera san miniato Rifiuti abbandonati nel fosso Rifiuti in via Candiano a San Miniato. A giudicare dalla foto inviata al Tirreno da un lettore si tratta di scatoloni e sacchi pieni di spazzatura. Un abbandono selvaggio nel fosso che corre lungo la strada e che rappresenta uno dei tanti episodi di inciviltà che si verificano sul nostro territorio. Ora le autorità competenti sono chiamate a pulire e aindividuare i responsabili.

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Operazione dei Forestali: a Cerreto Guidi riscontrato rischio per la sicurezza dei lavoratori e per la stabilità della struttura. Denunciato il titolare Rifiuti, sequestrato impianto smaltiva plastica in eccesso CERRETO GUIDI Sequestrato dai carabinieri forestali un impianto di recupero e riciclaggio di rifiuti speciali non pericolosi a Cerreto Guidi. Già al loro arrivo i militari hanno capito che qualcosa non andava. Stipati sulla strada pubblica c'erano container e camion pieni di rifiuti. La maggior parte già trattati, ma mai spediti. E' apparso subito chiaro che la struttura movimentava più rifiuti, tra cui carta e soprattutto plastica, di quelli che poteva trattare in base all'autorizzazione di cui era dotata. Questo con un grave rischio per la sicurezza dei lavoratori e per la stabilità di tutta la struttura, che avrebbe potuto andare in tilt creando problemi per la salubrità dell'ambiente circostante. Al termine delle verifiche, effettuate nell'ambito di attività disposte a tappeto dai carabinieri del comando provinciale di Firenze per tutto il mese di settembre, i forestali hanno denunciato il legale rappresentante della società e proceduto al sequestro d'iniziativa dell'impianto.Per tutto il mese di settembre, come disposto a livello nazionale dal comando generale dell'arma dei carabinieri, è stata portata avanti anche in provincia di Firenze una campagna di controlli straordinari degli impianti e dei siti operanti nel settore della gestione dei rifiuti speciali, con l'impiego dei carabinieri operanti nei comandi e nelle stazioni, del quarto nucleo elicotteri di Pisa, del Noe di Firenze e del gruppo carabinieri forestali di Firenze. Complessivamente sono stati sequestrati 850 metri cubi di rifiuti, illecitamente gestiti con grande rischio per la salute pubblica e per l'ambiente. Oltre all'impianto di Cerreto Guidi sono stati sequestrati due capannoni nella zona industriale dell'Osmannoro, a Sesto Fiorentino. Appartenevano entrambi a una società in liquidazione che operava nel settore della vendita e produzione di oggetti preziosi. All'interno i militari hanno scoperto un operaio di un'azienda di Signa che opera nel settore nel campo del commercio dei rifiuti speciali ferrosi non pericolosi, che senza alcuna autorizzazione si stava dando da fare attorno ad alcuni cumuli di rifiuti, per lo più rottami di macchinari e vecchie scaffalature in metallo appartenute all'azienda fallita. L'area è stata dunque sottoposta a sequestro preventivo. L'operaio è stato denunciato. Stessa sorte per il curatore fallimentare della ditta di preziosi, accusato di non aver provveduto alla bonifica dell'area. Denuncia anche per il datore di lavoro dell'operaio, titolare dell'azienda che avrebbe dovuto bonificare l'area e rimuovere i rifiuti e che invece, in base alle indagini dei carabinieri forestali, avrebbe omesso di ripulire e anzi avrebbe accumulato in alcune aree dei capannoni altri rifiuti dall'esterno. --MATTEO LEONI

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Negozio chiuso per i rifiuti all'ingresso sindaco contro Alia fucecchio Un disguido che però ha causato problemi ad un commerciante e ha fatto arrabbiare il sindaco Alessio Spinelli, che ha "tuonato" contro Alia, l'azienda che gestisce il sistema di raccolta dei rifiuti. Ieri mattina, infatti, quando Francesco Morrone (nella foto di fronte al negozio) è andato ad alzare la saracinesca del suo storico negozio di abbigliamento in via Sauro, ha trovato una sorpresa inaspettata: davanti all'entrata c'erano pezzi di mobili accatastati e un water, che erano stati sistemati lì in attesa che Alia passasse per il ritiro degli ingombranti. Solo che l'azienda - come ha spiegato il Comune in un comunicato - non ha effettuato il ritiro nei tempi previsti a causa di un precedente carico di lavoro, superiore alle aspettative, del mezzo che avrebbe ritirato gli ingombranti e che di conseguenza non ha effettuato il servizio negli orari programmati, cioè prima dell'apertura dei negozi.Siamo in via Sauro, accanto a piazza Montanelli, nel cuore del centro. Per questo la vicenda ha fatto ben presto il giro di Fucecchio e in molti si sono lamentati con l'azienda che gestisce la raccolta della spazzatura. Tanto da far intervenire il sindaco Alessio Spinelli; l'amministrazione comunale, infatti, ha chiesto esplicitamente all'azienda di fare in modo che certi episodi non si verifichino più e che i rifiuti ingombranti nel centro storico, o in altri luoghi sensibili, vengano rimossi obbligatoriamente in orario notturno o, comunque, non oltre le prime ore del mattino. Quando, cioè, creano il minor disagio possibile. «Questo - ha commentato il sindaco- mi auguro rimanga un episodio isolato. Mi aspetto che la richiesta del Comune venga presa in considerazione da Alia fin da subito. Detto questo ritengo anche opportuno ricordare che questi episodi isolati, che oggi ci colpiscono e ci indignano, prima dell'introduzione della raccolta porta a porta erano all'ordine del giorno accanto ad ogni cassonetto, come dimostrano le innumerevoli foto che abbiamo in archivio. Dobbiamo continuare a migliorarci». Gli ingombranti sono rimasti sul marciapiede fino alle 11.30, orario in cui sono stati rimossi. Una situazione affrontata con la classica

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ironia fucecchiese dal proprietario del negozio "Francesco Morrone Due", che si è fatto una foto a sedere sul water mentre fa finta di leggere il giornale. Sul posto hanno fatto un sopralluogo anche i vigili urbani, allo scopo di capire cosa fosse accaduto. Da lì la ricostruzione dei fatti e "l'appello" molto deciso del sindaco Spinelli ad Alia. --MARCO SABIA

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Il Tirreno, Attualità

Dal sindaco di Capannori ai viareggini, sui social parte la campagna con foto e slogan contro la blogger che lancia la bottiglietta di Evian a 8 euro Il Carnevale e le fontanelle di Lucca fanno il verso a Chiara Ferragni Matteo Scardigli / livorno Cosa succede quando un personaggio come Chiara Ferragni lancia insieme alla più famosa etichetta di acque di lusso una bottiglia da mezzo litro in tiratura limitata alla modica cifra di 8 euro?C'è chi si indigna e chi commenta che «non vale la pena di commentare» tra un esposto del Codacons e un'interrogazione parlamentare, ma a farla da padrone sui social è ancora una volta l'umorismo toscano che tutto stempera e riporta coi piedi per terra. E scoppia il Watergate (lo scandalo che travolse Nixon si presta al gioco di parole: scandalo dell'acqua) di casa nostra.Se un'acqua costa così tanto avrà proprietà miracolose, e allora giù paragoni tra il sacro e il profano con la salvifica boccetta di Lourdes e la mitica Bertier di Fantozzi. E certo Ferragni non avrà paura del confronto con La Vecchina di Sammoro, nuovo volto della Gran Guizza (fonte Peretola) anch'essa in "limited ediscion" con "bottiglie numerahe" e "vetro arrendere".La influencer più famosa d'Italia nel frattempo ha fatto il suo, e il prodotto è andato esaurito in poche ore malgrado le critiche. «Burlamacco-Ferragni uno a zero!» ribatte su Facebook Alessandro Santini, capogruppo di FI a Viareggio con un passato da presidente del Carnevale: «Quando mettemmo le nostre mascotte (c'era anche Ondina) su bottiglie e lattine fu solo pubblicità positiva per la manifestazione». Lato Pd il sindaco di Capannori Luca Menesini rilancia anche lui sul social blu: «Quanto saremo trendy noi che le bottiglie le riempiamo gratis dalle fontane?». Un modo per «sensibilizzare con ironia sul tema dell'acqua e l'impatto dei rifiuti» spiega Menesini, e poi cavalca l'onda: «Ferragni venga a trovarci per parlare di sostenibilità».Meglio di Ferragni però ha fatto un'altra madrina d'eccezione. La gattina col fiocco rosso, nome inglese e passaporto giapponese, ha la sua bottiglia in vetro da 72 centilitri da collezione (il rivenditore non suggerisce il consumo del prodotto). Il prezzo? Appena 238 euro.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina ambiente Terriccio fatto in casa oltre 400 famiglie usano le compostiere Cecina Si fanno il compost a casa e risparmiano sulla tassa sui rifiuti (Tari). Sono più di 400 le famiglie a Cecina che utilizzano questa modalità. La sforbiciata alla bolletta è del 5% sulla quota variabile. Non è molto ma è comunque qualcosa.L'incentivo è a servirsi della compostiera che viene messa a disposizione in comodato d'uso gratuito dal Comune di Cecina. Tra l'altro da tempo è sul tavolo dell'amministrazione comunale la richiesta del Comitato Rifiuti Zero di portare almeno al 20% la riduzione della tassa sui rifiuti a chi fa il compostaggio domestico.Che cosa è possibile smaltire? Scarti organici di cucina e di quelli vegetali di orto e giardino da cui ottenere attraverso la biodegradazione del compost di qualità da usare come fertilizzante, contribuendo a una importate riduzione della quantità di rifiuti.La dotazione di compostori unifamiliari domestici del Comune è esaurita. Negli anni ne sono stati distribuiti oltre 400. È il dato che emerge dalla determina 1130 del 5 ottobre con cui il dirigente del settore Progettazione sostenibile Renato Gori provvede all'acquisto di 173 nuovi compostori in materiale riciclato della capienza di 400 litri. Arriveranno da Udine, forniti dalla ditta Mattiussi Ecologia, a fronte di una spesa di 7.176,04 euro, ovvero 41,48 euro l'uno.La giunta ha confermato l'intenzione di proseguire nella promozione del compostaggio domestico nella delibera 122 del 4 settembre. La compostiera viene fornita ai cittadini interessati, è sufficiente fare domanda allo sportello Comune Amico, a condizione che abbiano a disposizione, in proprietà o in uso, un giardino o un piccolo orto che utilizzano almeno per tre mesi l'anno. Inoltre, sono tenuti a fornire le informazioni sull'utilizzo e la produzione di compost. --MANOLO MORANDINI

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Raccolta porta a porta a Marina Sistemate le 3 isole ecologiche Claudia Guarino / cecina Tre isole ecologiche. Una definitiva e due, probabilmente, temporanee. Il porta a porta a Marina è a regime.Le tre batterie di cassonetti posizionate si trovano una accanto all'ex Metropolis - quella che rimarrà anche in futuro - una nel tratto di via Ginori più vicino al mare e una in viale della Repubblica, nei pressi del cimitero. Isole ecologiche, queste, sistemate per venire incontro soprattutto alle esigenze dei turisti e di quanti, rimanendo a Marina pochi giorni, potrebbero far fatica a prendere dimestichezza con il porta a porta.Rea non esclude che in futuro potranno essere trovate anche delle soluzioni alternative per i proprietari delle seconde case.Nel frattempo sono stati eliminati tutti i classici cassonetti dei rifiuti, compresi quelli sistemati nel parcheggio dell'Acqua Village. Pensati per essere riservati ai giostrai che stazionano in zona in occasione della fiera d'ottobre, i contenitori venivano invece utilizzati da chiunque. Rea ha dunque deciso di rimuoverli. Continuano, intanto, le segnalazioni di quanti sottolineano come spesso capiti di trovare sacchi dei rifiuti fuori posto. Accanto ai cassonetti delle isole ecologiche, ad esempio, ieri c'erano alcune buste adagiate sull'asfalto. Segnalazioni simili provengono anche dagli abitanti dell'altra frazione del Comune di Cecina in cui è attivo il servizio di ritiro porta a porta dei rifiuti: San Pietro in Palazzi. C'è chi è contento del servizio, ma c'è anche chi, d'altra parte, manifesta disagi e sottolinea come i rifiuti siano spesso lasciati accanto ai muri delle case impropriamente. La residente Elisabetta Pantani, ad esempio, qualche tempo fa ha affermato come «ci sarebbe bisogno anche di un'isola ecologica». Un'esigenza, quella delle batterie di cassonetti dislocate in determinate aree del territorio, che è dunque sentita non solo da turisti o da proprietari di seconde case, ma anche dagli stessi residenti, come gli abitanti di Marina avevano sottolineato durante l'assemblea pubblica dello scorso 25 settembre. «Siamo consapevoli che ci sono delle criticità - ha detto l'assessore Antonio Giuseppe Costantino - Ci sono dei tempi di assorbimento abbastanza lunghi, ma stiamo cercando, tutti insieme, di gestire il servizio al meglio. Abbiamo sistemato le isole ecologiche, ad esempio, e abbiamo intenzione di montare anche altri cestini ai bordi delle strade».Rea ha sottolineato, inoltre, che ha intenzione di intraprendere una serie di indagini tra i residenti per comprendere meglio le criticità connesse al servizio di ritiro porta a porta dei rifiuti a Marina.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina giorni di ritiro Oggi tocca al rifiuto indifferenziato domani all'organico Oggi è il giorno di ritiro del rifiuto indifferenziato. Il resto della tabella di marcia prevede: lunedì raccolta di organico e indifferenziato, martedì carta e cartone, mercoledì imballaggi in multimateriale, giovedì e sabato organico. I giorni di ritiro sono uguali per tutti gli abitanti di Marina di Cecina, mentre l'orario varia a seconda delle zone. I rifiuti devono essere sistemati sul suolo pubblico di fronte alle abitazioni.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina orari di ritiro Sacchi fuori alle 6, alle 8 o alle 12 dipende dalle zone Nell'area compresa tra la Mazzanta e il corso del fiume Cecina e su viale della Vittoria (zona A) i cittadini dovranno esporre i sacchetti entro le 6. Nella zona inclusa tra via Galliano e il corso del fiume Cecina, i cui confini superiori sono via Ferrucci e via Toscana (zona B), i sacchi dovranno essere esposti entro le 8. Nell'area compresa tra viale Galliano, via Ferrucci, via Toscana e il corso del fiume Cecina (zona C) i rifiuti dovranno essere esposti entro le 12.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba rimateria Mosci: «Un grave errore opporsi allo streaming Voterò sì al referendum» PIOMBINO «La decisione di opporsi alla diretta streaming, o quantomeno alla realizzazione a porte aperte della commissione che deciderà sull'opportunità o meno di fare un referendum sulla discarica è un errore

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” clamoroso». Marco Mosci, di Sinistra per Piombino, passato all'opposizione di recente dopo aver appoggiato l'amministrazione, critica la decisione di non far svolgere pubblicamente i lavori della commissione che si occupa dell'ammissibilità dei referendum su Rimateria. «In un momento in cui gran parte della città, compreso l'alleato Spirito Libero, chiede l'apertura di un confronto sulla materia, chiudersi dentro le mura del castello per non dover spiegare le proprie scelte ai cittadini è una scelta sbagliata e autolesionista. Se la riunione fosse stata a porte aperte, probabilmente i cittadini potendo partecipare, avrebbero capito di più di questa faccenda. Oggi chi amministra non ha nessun vantaggio a portare ombra sull'argomento e non spiegare il perché delle proprie scelte». Poi Mosci guarda alle prossime elezioni amministrative: «Io credo che nessuno dei partecipanti alla manifestazione voterà per confermare l'amministrazione alle prossime elezioni di primavera, proprio per questo sarebbe stato utile per chi amministra avere la possibilità tramite una riunione visibile di far cambiare idea a chi la contesta. Insomma, secondo Mosci un'occasione da sfruttare per riavvicinare tutte quelle persone che sono contrarie alla politica dell'amministrazione su Rimateria e la discarica. «Invece di sfruttare questa occasione per chiarire la propria linea, in questo momento c'e un tentativo di autoisolamento del partito di maggioranza da cui non solo io mi sono allontanato, ma si sono dimessi dal consiglio elementi importanti del partito stesso e rischia di abbandonare al proprio destino una nave alla deriva anche l'altro alleato». Mosci conclude sostenendo che voterà a favore del referendum quando la discussione si sposterà in aula.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Fondali più puliti con "Amare il mare" insieme agli studenti FOLLONICA Domani mattina si terrà "A...mare il mare", l'evento dedicato al Santuario Pelagos che si terrà al circolo Cala Violina. Per l'occasione le amministrazioni comunali di Follonica e Scarlino hanno organizzato la pulizia dei fondali del golfo.Saranno impegnate tutte le associazioni nautiche, sportive e sociali dei territori e le classi dell'istituto comprensivo 2 "Leopoldo di Lorena", alle quali è riservata la sessione a terra, con laboratori attivi e la divulgazione delle buone pratiche ambientali per la protezione di cetacei e tartarughe marine. «Questa sinergia con il Comune - dicono il sindaco di Follonica Andrea Benini e l'assessore alle politiche del mare Alberto Aloisi - nasce dall'esigenza di ottimizzare l'impegno delle amministrazioni al fine di ampliare la conoscenza del santuario e le problematiche connesse ai rifiuti marini». «La realizzazione di iniziative congiunte con i Comuni aderenti al partenariato Pelagos - specifica il sindaco di Scarlino Marcello Stella - testimonia la volontà di superare la logica territoriale municipale e concretizza il valore aggiunto del "fare rete" per il raggiungimento degli obiettivi previsti nella carta e nell'accordo Pelagos». L'appuntamento è fissato per le 9 al circolo nautico Cala Violina. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Studenti e cittadini puliscono la spiaggia principina a mare Stamani dalle 9 alle 12 gli studenti dell'istituto agrario Leopoldo II di Lorena di Grosseto e tutti i cittadini che decideranno di partecipare alla campagna PuliAmo le spiagge, di Legambiente, libereranno dai rifiuti la spiaggia delle capanne di Principina a mare, selezionata in occasione dell'omonimo contest. Realizzata da P&G e Carrefour con Legambiente e in collaborazione con la Regione Toscana, l'iniziativa nasce allo scopo di favorire una presa di coscienza collettiva sull'emergenza del marine litter (rifiuti marini), stimolare l'adozione di comportamenti più sostenibili e produrre un cambiamento concreto e tangibile.Stando alle recenti proiezioni scientifiche, in poco più di trent'anni il mare sarà letteralmente invaso dai rifiuti. I numeri parlano chiaro: ogni giorno, in mare arrivano ben 731 tonnellate di rifiuti che minacciano la sopravvivenza di mammiferi, invertebrati, uccelli marini, tartarughe e pesci. Da non sottovalutare è, inoltre, l'impatto sulla catena alimentare, sulle attività economiche tra cui, ad esempio, la pesca e il turismo. Buste di plastica, reti, tappi e scatole di latta, sigarette, bottiglie, cotton fioc, stoviglie: sono questi solo alcuni dei rifiuti che si trovano sulle spiagge, oltre alle microplastiche che galleggiano in mare e a tutti gli altri rifiuti che si depositano sui fondali.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Dopo l'intervento di Sei spunta un'altra discarica alla torre dell'Orologio FOLLONICA Soltanto pochi giorni fa l'amministrazione comunale aveva dovuto richiedere al gestore Sei Toscana di ripulire due discariche abusive che si erano create, una dopo l'altra, nello stesso luogo a distanza di un giorno. A segnalare il problema era stato Marco Stefanini dell'associazione la Duna che oggi torna sull'argomento, mostrando, ancora una volta, quello che a suo parere non va in quell'area della città. «Non tutto può essere addossato alle amministrazioni - dice Stefanini - ma di sicuro non si può notare come ai proclami difficilmente faccia seguito un effettivo intervento. È il caso del giardino granducale dietro la Torre dell'orologio all'ex Ilva, uno dei tanti punti deboli dove sconosciuti incivili scaricano rifiuti che sommandosi agli altri già presenti fanno un pessimo servizio alla città e chi la amministra».Lì spesso si verificano degli abbandoni: «Cumuli di detriti e calcinacci, plastiche, sfalci di verde e depositi di eternit occupano lo spazio di quel giardino antico che nei proclami amministrativi doveva essere ripulito, recuperato e valorizzato - continua Stefanini - E che non lo è». Interventi che ogni volta costano all'amministrazione comunale che li deve richiedere. E Stefanini adesso si chiede: «Ma invece di tanti progetti belli ma difficoltosi da realizzare, non sarebbe stato meglio ripulire da tutti i materiali estranei e realizzare "solo" un giardino verde? Magari chiudendolo in modo da evitare usi impropri e affidandolo gratuitamente a qualche associazione di volontari». Il tema è però molto delicato e da tempo sono in corso vari progetti che porteranno ad una riqualificazione dell'area in un prossimo futuro. Follonica, del resto, è sorta intorno al complesso industriale dell'Ilva: era lì, nell'Ottocento, il cuore pulsante della città; lì il lavoro e la vita degli operai. Proprio per questa rilevanza storica il progetto per di valorizzazione è tutt'altro che semplice. -- G.S.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Azienda costretta a fermare i prelievi dai centri di raccolta Cittadini invitati a informarsi prima di andare alle stazioni Rifiuti, filiera in crisi impianti al collasso Ascit sospende i ritiri Nicola Nucci / CAPANNORI Gli impianti di destinazione finale dei rifiuti sono al collasso. Una saturazione che ha conseguenze anche per gli utenti. Da alcuni mesi anche Ascit ha adottato misure particolari per gestire queste ripetute situazioni di criticità. Ormai spesso capita che il sistema di prelievo dai centri di raccolta dei materiali destinati agli impianti vada in crisi costringendo il gestore a sospendere il ritiro dei materiali alle stazioni ecologiche, di una tipologia di rifiuto o di un'altra, quando i cassoni dedicati risultano pieni. Una decisione indipendente dalla volontà di Ascit, ma dettata da normative di natura ambientale, di qualità e sicurezza, che inevitabilmente finisce per creare disagio al cittadino. In questi giorni è capitato che alcuni cittadini non abbiano potuto consegnare i rifiuti ingombranti su un centro di raccolta e gli operatori si siano trovati a fronteggiare malumori, toni accesi e persino atteggiamenti aggressivi da parte di alcuni cittadini. Un atteggiamento condannato da Ascit. «Comportamenti che, in alcun modo, possono essere giustificati né tollerati, nei confronti di chi sta svolgendo il proprio lavoro correttamente per offrire un servizio alla comunità nel rispetto delle regole vigenti». Per questo l'azienda consiglia di telefonare ai centri di raccolta prima di recarsi a conferire in modo da accertare preventivamente quale sia il livello raggiunto dai cassoni sui piazzali. «Ascit - si legge in una nota - si sta adoperando quotidianamente per cercare di gestire al meglio i problemi legati alla filiera dei rifiuti, ma potrà ancora capitare in futuro - purtroppo anche con scarso preavviso - di dover sospendere il ritiro agli utenti di alcuni materiali alle stazioni ecologiche. Non potendo disporre di una programmazione certa, di volta in volta, verrà data notizia dei cambiamenti attraverso tutti i canali a disposizione: dal sito internet www.ascit.it alla pagina Facebook Ascit Servizi Ambientali spa. Ribadendo il massimo impegno, l'azienda confida nella collaborazione e nell'attenzione da parte degli utenti».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Claudio Pinassi svela alcuni particolari del progetto e annuncia 135 nuovi posti di lavoro e recupero degli esuberi «Il pirogassificatore migliorerà la vita della Valle» La sfida dell'ad Barbara Antoni / FORNACI «Il pirogassificatore? Sarà un drastico miglioramento da impatto ambientale. I fatti mi daranno ragione». Scandisce le parole con voce ferma l'amministratore delegato di Kme Italia Claudio Pinassi. Classe 1962, nativo di Castiglioncello, laurea in ingegneria nucleare, ha iniziato la carriera all'interno di Kme come caporeparto prima e poi come project manager responsabile di pianificazione e controllo produzione. Dopo varie esperienze manageriali, ci è tornato quasi vent'anni dopo, nel 2016, come amministratore delegato.È lui che porta avanti il progetto più inviso della Valle: il termovalorizzatore che dovrebbe (o dovrà) nascere nello stabilimento metallurgico per alimentarlo di energia derivante dallo smaltimento dei rifiuti delle cartiere. Il progetto sarà presentato in Regione il 19 ottobre. Centottanta giorni l'iter di valutazione di impatto ambientale: se arriverà l'ok, il progetto potrà partire.«Un progetto enorme - commenta Pinassi -. Si tratta di rivedere la configurazione dell'azienda metallurgica e di inserire una piattaforma energetica. In parallelo opereremo la trasformazione dei forni fusori: spariranno quelli alimentati a gas, ci saranno solo forni a energia elettrica». Il pirogassificatore fa paura per le ripercussioni ambientali. Sull'aria in primo luogo. «La somma delle emissioni sarà sicuramente inferiore a quelle precedenti. Prevediamo un abbattimento dal 40 al 50%, partendo da cifre che già oggi ci mostrano molto virtuosi. Nell'ultimo forno installato ci è stato chiesto di ridurre le emissione di un terzo e noi siamo scesi a un decimo di quel terzo». Quanto costerà il termovalorizzatore? «Settanta milioni, per le tecnologie scelte. Avrà dimensioni inferiori all'attuale insediamento industriale, tali da minimizzare l'impatto visivo, sul modello nordeuropeo. Avrà un aspetto geometrico e sarà molto piccolo rispetto agli impianti di questo tipo, e rispetto ai quali avrà un potenziale di un decimo. Produrrà energia in modo continuativo. L'abbiamo scelto di una dimensione in grado di soddisfare un bisogno energetico di 100.000 megawatt l'anno. Le cartiere della Piana ci avevano chiesto un impianto con potenziale doppio. Ma noi non vogliamo entrare nel business dei rifiuti, solo creare energia per alimentare la nostra produzione, abbattere i costi energetici e rendere i i prodotti più competitivi». L'impianto brucerà solo il pulper delle cartiere? «Smaltiremo pulper, code, fanghi, tutto lo scarto di lavorazione della carta da macero. L'impianto chiuderà la filiera dell'economia circolare della Valle. Non faremo progetti integrativi con le cartiere». Avete la popolazione della Valle contro, per la stragrande maggioranza. «Penso che la maggioranza della popolazione locale sia favorevole al nostro progetto. C'è però una minoranza rumorosa che ricerca visibilità e ci attacca. Noi con grande chiarezza e professionalità presenteremo la nostra domanda e gli organi competenti analizzeranno il progetto, verificheranno se riusciremo a ottenere una drastica riduzione dello spettro emissivo. Voglio che chi abita qui vicino preferisca abitarci con la prossima configurazione». È contro anche l'amministrazione comunale. «È la sua posizione. L'amministrazione ha anche detto che vuole incaricare un ente per fare controlli su di noi. Ok, ci va bene. Non ci è andato bene che ci abbia chiesto di non presentare il progetto». Quali sono oggi i settori produttivi trainanti di Kme? «Il nostro mercato si basa per una parte sulla produzione di materiali per edilizia, come tetti, grondaie, in cui siamo leader. Ma l'edilizia è un settore in crisi e il mercato si è ridotto a un quinto di quello che era nel 2006. Va bene invece l'altro mercato, quello dei laminati industriali usati per connettori energetici, interruttori, per l'auto ibrida: stiamo fondando su questo binario il rilancio dello stabilimento». Avete affermato che il pirogassificatore porterà nuova occupazione. Quale, quanta e quando. «In primo luogo vogliamo riportare in attività gli attuali 65 esuberi, a prescindere dal nuovo progetto. È stato importante avere ottenuto proroga degli ammortizzatori sociali. L'incremento di personale collegato al progetto sarà di 135 unità, di cui 90 da impiegare nell'attività caratteristica per aumentare i volumi, 35 nella piattaforma energetica, 10 nell'Academy (incubatore di aziende e centro ricerche con il Sant'Anna di Pisa, ndr) con mansioni di segreteria, portierato e altro. Prevediamo un anno per le autorizzazioni, due per la costruzione dell'impianto: fra tre anni sarà tutto pronto e faremo le assunzioni». La sua ultima parola. «Sono ottimista. Mi aspetto che qui riusciremo a fare una trasformazione industriale profonda».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il primo cittadino ribadisce la sua posizione: «Volentieri a disposizione di Kme se volesse intraprendere altri percorsi per potenziare lo sviluppo» «Sì al rilancio dell'azienda ma all'inceneritore dico no» BARGA «Non siamo contrari allo sviluppo industriale dello stabilimento Kme Italia, tutt'altro», spiega il sindaco Marco Bonini, anche lui presente, nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre alla presentazione del primo bilancio di sostenibilità dello stabilimento di Fornaci: una specie di passaggio propedeutico, un accreditamento, in vista della presentazione del progetto per il termovalorizzatore in Regione, tantopiù che i risultati della verifica hanno promosso a pieni voti lo stabilimento.«Ma siamo fermamente contrari alla costruzione del pirogassificatore - continua il sindaco Bonini -. Perché pensiamo che possano esservi altri modi e altri interventi per rilanciare l'attività di questo complesso industriale. E ci metteremmo volentieri a disposizione dell'azienda se volesse intraprendere un altro percorso per il miglioramento energetico. Il pirogassificatore - ribadisce - non è l'unico e il solo intervento possibile».L'amministrazione comunale di Barga, in sostanza, non cambia una virgola di quello che è sempre stato il suo atteggiamento nei confronti del progetto per il pirogassificatore. Posizione che ha ribadito, mesi fa, anche davanti al governatore toscano Enrico Rossi.Alla Regione a questo punto spetterà l'ultima parola: i tecnici che eseguiranno la valutazione di impatto ambientale avranno sei mesi di tempo per le verifiche di legge, poi ci sarà il verdetto.Domani pomeriggio intanto a Fornaci di Barga l'aria è quella della grande mobilitazione contro il maxi progetto dell'inceneritore.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca coldiretti Protesta «no inceneritore» domani Gli agricoltori aderiscono in blocco "La tutela dell'ambiente e il diritto alla salute sono priorità per il futuro della Valle del Serchio. Coldiretti aderirà con convinzione alla manifestazione promossa dall'associazione La Libellula a Fornaci di Barga il 13 ottobre». «Sviluppo e occupazione non possono prescindere dalla garanzia di tutela del territorio e della salute dei cittadini. Il progetto del pirogassificatore di Kme oggi non garantisce queste tutele indispensabili e fondamentali per creare una prospettiva di sostenibilità, anche economica, alla Valle del Serchio - ribadisce Andrea Elmi, presidente provinciale di Coldiretti -. L'agricoltura è un esempio di sviluppo e sostenibilità ma anche di tutela del territorio, salvaguardia dell'ecosistema e specie turismo che in Garfagnana ha grandissimi margini di crescita molti dei quali ancora inespressi».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Lo stabilisce il decreto della Regione datato 3 ottobre «L'aumento non incide sulla capacità di abbattere gli odori» Nuova autorizzazione per Pioppogatto: rifiuti organici anche da Firenze e Arezzo Donatella Francesconi/VIAREGGIO Autorizzazione integrata ambientale modificata, per l'impianto di trattamento rifiuti di Pioppogatto, come da decreto dirigenziale 15443 della Regione Toscana (3 ottobre scorso). Così da consentire a Pioppogatto di ricevere fino ad un massimo di 30.000 tonnellate/anno di rifiuto definito "sottovaglio" (codice Cer 191212) derivante da impianti di trattamento di rifiuto urbano indifferenziato (Rui). Un tipo di rifiuto, il "sottovaglio", considerato ad alta componente organica. La Conferenza dei servizi che il 12 settembre scorso ha dato il via libera al rilascio della nuova Aia per Pioppogatto (impianto oggi gestito da Ersu) «ha preso atto - si legge negli allegati al decreto della Regione - dell'accordo interambito tra Ato Toscana costa, Ato Toscana centro e le province di Firenze ed Arezzo per la gestione dei flussi dei rifiuti urbani (sottoscritto il 18 dicembre 2017) dal quale si evince che sono previsti flussi - verso lo stabilimento di Pioppogatto - da Ato Toscana centro pari 13.200 tonnellate/anno di rifiuti urbani non differenziati (Cer 200301) e 8.700 tonnellate/anno di "sottovaglio" per 2018 e 2019». Nella nuova Aia c'è una prescrizione per quanto riguarda il "sottovaglio": dovrà «essere messo in testa all'impianto e non inviato direttamente alla fase di stabilizzazione, in quanto la sola analisi visiva proposta (da Ersu, ndr) non offre garanzie in merito alla compatibilità del Cer 191212 ricevuto con il processo di biostabilizzazione». La nuova Aia, inoltre, è stata aggiornata - per quanto riguarda i rifiuti in uscita da Pioppogatto - con l'aggiunta di carte e cartone, metalli non ferrosi, plastica e gomma, legno come materiali da valorizzazione della frazione secca che devono essere «gestiti in condizioni di deposito temporaneo». Un passaggio che - sottolinea Ersu - dà il via a quell'attività di "ricicleria" cui Pioppogatto si

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” candida da tempo. Infine, in sede di valutazione delle prescrizioni che compongono la nuova autorizzazione è stato definito che - per l'impianto che nel 2017 è stato al centro dell'attività di Arpat in merito all'allarme cattivi odori su Viareggio - «l'aumento del rifiuto 191212 non incide sulla capacità dell'impianto di abbattimento degli odori».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Bocciata la richiesta di produrre più compost VIAREGGIO Il procedimento amministrativo per la nuova Autorizzazione integrata ambientale all'impianto di Pioppogatto si è concluso con molti "sì" ed un no: non è stata accolta, infatti, la richiesta di Ersu per un incremento del limite di produzione di Frazione organica stabilizzata (Fos). Che è il materiale utilizzato per la copertura delle discariche derivante da un processo di maturazione-ossidazione della componente organica dei rifiuti solidi urbani. Una richiesta che ha trovato la contrarietà dell'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpat), la quale ha sottolineato in Conferenza dei servizi come la richiesta di Ersu sia stata avanzata «senza effettuare valutazioni impiantistiche».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara mannini (fit-cisl) «Progetto Carrara: firmato dai "vigilini" il passaggio a Amia» CARRARA «Ce l'abbiamo fatta. Oggi dopo quasi due anni di trattativa i Lavoratori della Progetto Carrara legati al piano della sosta, ad eccezione di una lavoratrice che non aveva ricevuto la bozza dell'accordo in tempo utile per esaminarla, hanno firmato il definitivo passaggio in Amia. Passaggio che sarà operativo a far data dall'inizio dell'affidamento del servizio ad Amia che avverrà tra pochissimi giorni».Lo scrive in una nota Luca Mannini segretario Fit-Cisl.«Oggi 13 Lavoratori su 14 interessati si sono avvalsi di un conciliatore Cisl, per la firma dell'Accordo Individuale- continua - Accordo conseguenza dell'Accordo Quadro firmato il 18 luglio scorso. In carico alla Progetto, allo stato attuale dunque rimarrannno solamente i Lavoratori legati alla Strada dei Marmi».«Una giornata quella di ieri - conclude Mannini - che conclude una lunghissima vertenza che ha per due anni reso incerto il futuro lavorativo dei dipendenti. Un passaggio questo che in un secondo tempo, porterà i Lavoratori nella futura società Nausicaa la Multiservizi del Comune di Carrara che tra qualche mese nascerà dalla fusione per incorporazione tra Amia e Apuafarma».

Il Tirreno, Cronaca di Prato alia Raccolta abiti usati Torna il "porta a porta" PRATO Prenderà il via domani il tradizionale servizio stagionale di ritiro domiciliare degli abiti usati. Saranno effettuati due passaggi "porta a porta" del personale Alia, il primo entro il mese di ottobre ed il secondo entro la metà di novembre. Nei giorni precedenti verranno distribuiti dei sacchi a tutte le famiglie con indicato il giorno del ritiro. Il servizio ritornerà poi nella primavera del 2019 e anche in quell'occasione i passaggi domiciliari saranno due.Ecco il calendario dei ritiri zona per zona: Prato sud- Grignano e Badie: domani e sabato 3 novembre; Prato sud-Tavola, Iolo, Castelnuovo, Paperino, S. Giorgio: domani e il 3 novembre; Prato ovest/sud, Casale, Tobbiana, Vergaio, Galciana, Maliseti: mercoledi 17 e mercoledi 7 novembre; Prato est- Mezzana, Zarini, Soccorso: giovedì 18 e giovedì 8 novembre; Carmignano: venerdì 19 e il 9 novembre;Poggio a Caiano, venerdì 19 e il 9 novembre; Prato Nord-Galceti, Cilianuzzo, S. Lucia: sabato 20 e il 10 novembre; Prato est, La Pietà, La Querce: sabato 20 e il 10 novembre; Montemurlo: lunedì 22 e il 12 novembre; Vernio/Cantagallo: lunedì 22 e il 12 novembre; Prato nord/ovest-Campaccio, Ciliani, San Paolo, Galcianese, Macrolotto Zero: martedì 23 e il 13 novembre. Chi ha necessità di conferire abiti usati anche al di fuori delle date sopra previste, può farlo consegnando gli indumenti all'isola ecologica o a questi centri di raccolta: Ecocentro di Prato via Paronese 104 dalle 7 alle 19 dal lunedì al sabato compreso.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Accordo Comune, Aamps e MareVivo Le spiagge ripulite dai pescatori: rimosse 16,8 tonnellate di rifiuti LIVORNO Si è concluso il servizio straordinario di pulizia del litorale di Calafuria e delle spiagge di Calignaia e Cala del Leone, garantito nel periodo estivo dall'associazione ambientalista MareVivo in forza di un accordo con Comune di Livorno e Aamps siglato nel maggio scorso. Al termine della stagione, sono arrivate alla municipalizzata comunale 16,8 tonnellate di rifiuti differenziati, prelevati sul litorale dai volontari di MareVivo e trasportati via mare fino allo spazio interno al porto dove Aamps ha provveduto al carico finale nei propri mezzi. «Siamo soddisfatti di questa operazione che ci ha consentito di mantenere puliti i tratti di litorale impossibili da raggiungere con un servizio di raccolta via terra», spiega l'assessore comunale all'Ambiente Giuseppe Vece. «I numeri della raccolta - aggiunge Vece - ci raccontano l'efficienza del servizio e quanto ancora sia necessario migliorare nel percorso di riduzione dei rifiuti, anche quando andiamo al mare. Con il solo utilizzo delle borracce, riempite ad esempio alle fontanelle installate con Asa, si potrebbero evitare bottiglie e tappi di plastica che, senza interventi come quello da noi realizzato con MareVivo, finirebbero in mare, inquinandolo e sporcandolo per decenni». «Questo progetto si è rivelato molto efficace - sottolinea il Direttore generale di Aamps, Paola Petrone - perché grazie al contributo dell'associazione, i cui membri sono riusciti ad arrivare in zone altrimenti difficilmente raggiungibili, abbiamo evitato che plastiche altamente inquinanti finissero in mare».«Per tre mesi ogni mattina, tra le 6 e le 8, ci siamo recati con i nostri gommoni sulle spiagge del Romito per ripulirle dai rifiuti abbandonati - raccontano i pescatori - Le maggiori difficoltà le abbiamo trovate alla Cala del Leone, dove abbiamo riscontrato la presenza di bivacchi di campeggiatori abusivi, che abbiamo poi segnalato, e a Calignaia dove abbiamo dovuto fare i conti con i cinghiali che sventravano i sacchetti con residui di cibo lasciati da bagnanti irrispettosi dell'ambiente».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Differenziata/1 Più contenitori della plastica Buon giorno, a riferimento della raccolta porta a porta, oramai il periodo di prova dovrebbe essere superato, e io mi domando questo: abito in un condominio di 78 famiglie, a Colline, che valutando una media di quattro componenti ad abitazione dà circa 300 persone. Ora come è possibile che chi dovere Aamps, non abbia ancora capito che esiste una sproporzione dei contenitori, attualmente cosi suddivisi: carta 10, umido 6, indifferenziata 5, vetro 5, plastica 5. Brevemente spiego il problema, i contenitori della plastica (materiale voluminoso) arrivano ai giorni precedenti al ritiro debordando, uguale per i contenitori dell'indifferenziata, ai rimanenti contenitori il problema non sussiste. Ergo si può risolvere la sproporzione numerica aumentando le due problematiche, o si deve chiamare qualche genio, magari da Roma? Andrea Giovannelli

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Differenziata/2 Sul porta a porta l'esempio è Pisa Altro che porta a porta. Quello dei "cugini" pisani è un bell'esempio di raccolta differenziata: adottato dalla precedente giunta di centrosinistra. Qui da noi sembra che la raccolta differenziata debba passare, obbligatoriamente, attraverso il "porta a porta". Ma non è così! E mentre a Pisa con le mini "isole ecologiche" interrate sono riusciti a preservare l'igiene ambientale e a suddividere ben sei rifiuti riciclabili, qui, a Livorno, abbiamo riempito le case di "bussolotti", a cui non corrispondono neppure le dimensioni dei sacchetti ecologici forniti, e poi si trovano cataste di sacchetti lungo i marciapiedi delle strade, non solo a far belle mostra di sé, ma facile preda di gabbiani, piccioni e topi. Quando le posizioni ideologiche fanno premio sulle soluzioni razionali il cattivo risultato è assicurato. Le lamentele diffuse ne sono la riprova. Marcello Faralli

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Arcelor Mittal ha scelto la società che fa parte del gigante siderurgico GfG Alliance Ora la maxi-transazione deve superare l'esame della Commissione europea La britannica Liberty acquista la Magona Prudenti i sindacati PIOMBINO Mittal ha scelto Liberty House per consegnarle Magona ed altri siti. Se la società britannica, parte del gruppo internazionale GfG Alliance di Sanjeev Gupta, supererà il vaglio della Commissione europea al termine della procedura di valutazione, insieme allo stabilimento piombinese acquisirà la fabbrica macedone di Skopje, di dimensioni analoghe, e quella rumena di Galati, ben più grande, che conta oltre 5mila addetti. Nel solito insieme, almeno i due centri-servizio italiani di Rieti e di Arcore.E' questo il "pacchetto" più corposo tra i tre in cui l'Antitrust ha suddiviso le proprietà del gruppo franco-indiano. Necessità conseguente all'acquisizione degli impianti Ilva con cui Arcelor Mittal ha rafforzato ulteriormente la propria presenza nel vecchio continente. Finendo, in previsione che a Taranto l'operazione si concludesse, sotto la lente dell'Autorità della concorrenza.Liberty ha avuto la meglio sull'ucraina Metinvest e su altri acquirenti ritenuti da tempo meno probabili.Anche un'altra quota nata dallo scorporo, il sito di Ostrava, nella Repubblica Ceca, passerà nelle mani di Liberty mentre non risulta ancora assegnata la terza, costituita dal sito belga di Liegi e da quello di Dudelange, in Lussemburgo.Le proposte di acquisto per quest'ultimo lotto sono arrivate da un gruppo tedesco, dal russo Nlmk e da British Steel, recentemente acquisita da un fondo.E' stato l'ex direttore di Magona, Leandro Nannipieri manager incaricato di seguire le dismissioni dei siti europei di Mittal, a comunicare ai sindacati locali la firma dell'accordo condizionato con Liberty.Rsu e segreterie di Fim, Fiom e Uilm adesso aspettano che sia reso noto il piano industriale, punto cardine da cui far discendere giudizi di merito, al di là della validità attribuita al soggetto che subentrerebbe.Un piano che nelle aspettative, in termini di investimenti e di produzione, costituisca l'occasione di rilancio della fabbrica, attestata sulle 580mila tonnellate annue e con una forza lavoro scesa sotto le 470 unità.Il timore, insomma, è che il piano non corrisponda a queste necessità giudicate inderogabili. Nelle prossime ore le segreterie e le Rsu si attiveranno per ottenerlo e per capire, insieme ai loro omologhi europei, le prospettive dei singoli siti del pacchetto e in particolare Piombino. L'obiettivo è quello di esprimere un parere motivato, seppure non vincolante, prima che la Commissione europea validi l'atto definitivo di vendita.La procedura europea prescrive la riapertura del bando di assegnazione qualora Liberty fosse bocciata. «La validazione o meno del nominativo dell'acquirente avverrà dopo che si saranno espressi i sindacati. Opinione non vincolante - ricorda David Romagnani, segretario provinciale Fiom - ma che la commissione europea non potrà ignorare. Questo significa che per noi l'assenso ci sarà solo se riscontreremo un serio impegno sugli investimenti e sul mantenimento e sviluppo dello stabilimento e dell'occupazione. Appena ne saremo in possesso la parola passerà alle assemblee per valutare insieme a tutti i lavotatori le nostre risposte e-o iniziative». --VALERIA PARRINI

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

«ma vogliamo garanzie» Commento positivo del sindaco Giuliani PIOMBINO Commento positivo ma prudente del sindaco .«Dopo un periodo di trattative così lungo e incerto e dopo la questione Ilva, non possiamo che esprimere soddisfazione in presenza della definizione di questo nuovo assetto - afferma Massimo Giuliani - Liberty House Steel è un gruppo che lavora già da tempo nel campo della produzione e della lavorazione siderurgica e questo dà sicuramente delle garanzie».«La cautela e la prudenza sono comunque d'obbligo per alcuni motivi - continua Giuliani - Non vogliamo infatti che a fare le spese della situazione che si è venuta a creare con la vendita di Taranto sia Piombino e quindi auspichiamo che l'esito di questa vicenda dia delle garanzie ulteriori per il futuro dello stabilimento e dei lavoratori».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Secondo i nuovi acquirenti i nuovi asset industriali garantiranno alla holding almeno il raddoppio della capacità produttiva «Il nostro gruppo saprà creare un futuro sicuro agli stabilimenti» PIOMBINO «Le acquisizioni di acciaierie europee da parte di Liberty, gruppo GfG Alliace, raddoppieranno la capacità produttiva globale del gruppo». Lo afferma una nota aziendale annunciando l'accordo condizionato per l'acquisizione delle 4 acciaierie europee. I nuovi stabilimenti incrementerebbero la capacità produttiva di Liberty in una gamma completa di piatti e lunghi e preparerebbe la strada all'ulteriore sviluppo da parte del gruppo dei suoi modelli di produzione primaria e sostenibile Greensteel.L'annuncio fa seguito alla recente presentazione del programma di investimenti di Liberty in Francia, dove la società ha acquisito l'ultimo produttore di ruote di alluminio del Paese e ha stipulato un accordo per acquistare la più grande fonderia di alluminio di Dunkerque. Secondo la stessa nota il gruppo avrebbe collaborato strettamente con ArcelorMittal per una transazione in grado di soddisfare le esigenze della Commissione Ue «e creare un futuro sicuro per queste aziende all'interno dell'Alleanza GfG. Dopo la conclusione, continueremo a investire e raggiungere una maggiore competitività con una produzione a basse emissioni di carbonio».Il presidente esecutivo di GfG Alliance, Sanjeev Gupta, parla di transazione storica. «Queste acquisizioni - afferma - raddoppierebbero quasi il numero di dipendenti e la nostra capacità produttiva globale, dandoci una presenza eccezionale nel cuore delle principali aree produttive europee. Intendiamo lavorare con i partner locali per posizionarci in modo solido nelle catene di fornitura interne di economie in forte espansione. Si tratta di risorse di alta qualità, con personale molto competente».Jay Hambro, direttore investimenti di GfG aggiunge: «Parliamo di attività altamente performanti dotate di attrezzature moderne, ottimi collegamenti di trasporto con i mercati principali e forze lavoro molto competenti. C'è un enorme potenziale di espansione, di ulteriore modernizzazione e di applicazione della strategia Greensteel. Dopo il nostro ingresso in questi Paesi come produttori di acciaio, - prosegue - ci auguriamo di lavorare con i partner per introdurre altre attività. Siamo impazienti di esplorare le opportunità per i team responsabili delle infrastrutture e delle risorse di Simec nel settore delle energie rinnovabili e per i team dei servizi finanziari di Wyelands e gli esperti nel settore immobiliare di Jahama nell'ambito di un'offerta globale di GfG».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba ammortizzatori sociali Aferpi, mercoledì la riunione al Mise PIOMBINO La convocazione al Mise alla fine è arrivata. In discussione, la richiesta di ammortizzatori sociali, in scadenza a dicembre, per Aferpi e Piombino Logistics.L'appuntamento a Roma è fissato per mercoledì alle 12,30 nella sede della direzione generale del dicastero guidato da Luigi Di Maio. La delegazione sindacale chiederà forme di sostegno che, si legge in una nota congiunta, «accompagnino il piano industriale di rilancio dello stabilimento».Sostegno tanto più necessario dopo che Rfi ha assegnato a Piombino solo uno dei 5 lotti di rotaie equivalenti a 184 mila tonnellate da lavorare in 36 mesi. Le aspettative erano diverse. Ai 150 milioni corrispondenti, si sperava si aggiungessero i 49 di un lotto minore.Dopo la convocazione, i sindacati hanno annullato il presidio al Mise deciso nell'assemblea di giovedì e previsto un'assemblea successiva. --V.P.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Gli anti-discarica tornano ad attaccare con una lettera-esposto ai magistrati «C'è il sospetto di conferimento di rifiuti pericolosi a Ischia di Crociano» Il Comitato scrive alla procura «I carotaggi sono necessari» PIOMBINO Il Comitato Salute pubblica scrive alla procura di Livorno perché siano autorizzati i carotaggi nella discarica di Ischia di Crociano. Il Comitato scrive che nell'incontro del 4 luglio 2018 avvenuto tra un comitato di cittadini e i rappresentanti di alcuni Comuni del comprensorio «furono presi dagli amministratori vari impegni, fra i quali quello di effettuare, appena possibile, dei carotaggi sulla discarica suddetta per escludere la possibilità che vi sia stato conferito materiale particolarmente pericoloso. Secondo quanto affermato dal sindaco Massimo Giuliani ad oggi i carotaggi non sono ancora stati eseguiti perché è ancora in attesa dell'autorizzazione dell'Autorità Giudiziaria».Per il Comitato, che si batte anche per i referendum sulla discarica, «concedere questa autorizzazione è, a nostro avviso, particolarmente importante in quanto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ricordiamo che Rimateria è indagata in merito al traffico illecito di rifiuti provenienti dalle ditte Lonzi e RaRi di Livorno. Circa un terzo dei rifiuti con cui la discarica è stata innalzata da 26 a 32 metri provengono proprio da queste due ditte. Rimateria ha escluso - prosegue la lettera-esposto inviata alla procura - che rifiuti pericolosi siano potuti finire in discarica e ha sottolineato che, nel caso, si riterrebbe lei stessa vittima di questa situazione. Siamo convinti che sia assolutamente necessario stabilire con certezza, attraverso i carotaggi, se dentro la discarica di Ischia di Crociano sono finiti rifiuti pericolosi: se così fosse si dovrebbe intervenire per eliminare il pericolo».Il Comitato sottolinea anche che mentre nell'incontro del 4 luglio fu assicurato che la ditta che avrebbe eseguito i carotaggi sarebbe stata una ditta esterna a Rimateria e che i costi dell'operazione (carotaggi e analisi) sarebbero stati pagati dal Comune, in una recente dichiarazione il sindaco, oltre ad imputare la non esecuzione dei carotaggi alla mancata autorizzazione della magistratura parla anche di "carotaggi in autocontrollo". Auspichiamo che questo non significhi affidare a Rimateria, diversamente da quanto promesso, l'esecuzione degli stessi e le analisi relative e che queste siano affidate a un Ente Pubblico, come Arpat o Noe, che si configuri come Ente qualificato e super partes».«Ci preme sottolineare che le preoccupazioni dei cittadini circa questi impianti sono del tutto legittime anche in considerazione dei notevoli disagi a cui i suddetti impianti hanno dato origine. Non dimentichiamoci che la discarica di Rimateria è menzionata più volte dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati». Il Comitato conclude appellandosi quindi alla magistratura: «Ci permettiamo di rivolgervi questo invito dopo le ultime dichiarazioni fatte dal Sindaco e solo per sottolineare come i carotaggi e le analisi richieste potrebbero tranquillizzare i cittadini che, ad oggi, stanno seguendo la vicenda con crescente preoccupazione».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Comune finanzia parte di una borsa biennale finalizzata a comprendere l'impatto sul territorio del capoluogo Trentamila euro per lo studio dei gas serra Enrico Pizzi / GROSSETO La qualità dell'aria, lo studio dei gas serra e la "carbon neutrality", cioè la riduzione a zero delle emissioni nette dei gas serra, sono gli obiettivi di un progetto di ricerca che vede la collaborazione tra il Dipartimento di scienze fisiche, della terra e dell'ambiente dell'Università di Siena e il Comune di Grosseto che si è impegnato a finanziare, con 30mila euro, parte di una borsa di studio biennale da 45mila euro. «Dalle caldaie delle case alle industrie, alle attività artigianali, dalle attività agricole agli impianti di compostaggio e di biogas, dalle discariche ai bidoni con cui gestiamo il ciclo dei rifiuti - spiega l'assessore all'ambiente del Comune di Grosseto, Simona Petrucci - dobbiamo capire qual è la percentuale di gas serra prodotto nel nostro territorio e quali sono le opere di mitigazione che possiamo adottare». Ecco le ragioni di un progetto di ricerca come quello che il Comune ha deciso di finanziare: ottenere risultati veri che riguardino il territorio comunale, capire quali gas serra sono prodotti nel nostro territorio e quali sono gli ecosistemi che li abbattono. Il Comune di Grosseto, come finanziatore, ha proposto, dunque, di effettuare un monitoraggio delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra nel territorio grossetano. L'attenzione si focalizzerà, in particolare, sull'area del capoluogo e potrà offrire migliori possibilità di governo del territorio relativamente, ad esempio, all'organizzazione urbana, alla pianificazione energetica, alla mobilità e alla gestione dei rifiuti. «È uno studio importante - dice l'assessore - che prevederà due anni di monitoraggio sul territorio: i risultati ottenuti ci permetteranno di avere finalmente dei dati certi e delle azioni da inserire nei nostri strumenti urbanistici. La provincia di Siena - aggiunge - lo ha fatto e ha portato, in 10 anni, a un 108% di carbon neutrality», in pratica le azioni mitigatrici superano la produzione di gas serra. Conoscere quali gas serra sono prodotti e quali sono le principali cause, consentirà, dunque, di intervenire, nella pianificazione del territorio, prevedendo misure e interventi tesi a mitigare le emissioni nocive. Università di Siena e Comune hanno un comune interesse istituzionale nel promuovere attività scientifiche di ricerca nei settori della qualità dell'aria. I settori coinvolti sono, tra gli altri, l'energia, i trasporti, il riscaldamento, la gestione forestale, ma una particolare attenzione sarà dedicata allo studio del sistema di gestione dei rifiuti che, a quanto pare, è responsabile di valori percentuali non trascurabili di emissioni di gas serra».Si tratta, sempre secondo gli amministratori, di un lavoro che può avere risvolti importanti anche sul turismo. Migliorare la qualità dell'aria in una determinata area significa anche offrire spunti, dal punto di vista della comunicazione, per l'immagine e l'attrattività del territorio.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Gli studenti di due classi dell'Istituto agrario Lorena hanno collaborato all'iniziativa promossa da Legambiente e Regione A Principina la spiaggia ora è più pulita PRINCIPINA MARE I volontari di Legambiente, con l'aiuto dei ragazzi delle classi 3B e 3C dell'Istituto agrario Leopoldo II di Lorena indirizzo Gestione ambiente e territorio, hanno liberato ieri mattina dai rifiuti la spiaggia di Principina Mare nell'ambito di "PuliAmo le spiagge", campagna promossa da P&G e Carrefourcon Legambiente e in collaborazione con la Regione Toscana.La spiaggia è stata selezionata in occasione di un contest che si è concluso nella primavera di quest'anno. «Quella di oggi - ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente - è stata una giornata molto importante. Con gli studenti dell'Istituto agrario Leopoldo II di Lorena abbiamo ripulito la Spiaggia delle capanne, un sito particolarmente significativo per Legambiente. L'attenzione quotidiana del Parco della Maremma nei confronti di questa parte di litorale è importantissima ma è fondamentale anche l'impegno dei singoli. In occasione dell'iniziativa di questa mattina, abbiamo liberato l'area da cotton fioc, piccoli residui di plastica, polistirolo, rifiuti abbandonati e, addirittura, da una canoa portata sulla spiaggia dal mare. Dobbiamo invertire la rotta e se non lo facciamo in tempi rapidi e con decisione avremo sempre più plastica in mare che si riversa nelle spiagge. Quella di oggi è un'azione importante non solo nell'ottica dell'economia circolare e della raccolta dei rifiuti ma anche dal punto di vista culturale: sensibilizzare le giovani generazioni ad avere un atteggiamento diverso e mantenere pulito il nostro ambiente per valorizzarlo è fondamentale per guardare al futuro con speranza. Il nostro più sentito ringraziamento - ha concluso Gentili - va ai ragazzi e agli insegnanti che oggi ci hanno aiutati a liberare dai rifiuti la spiaggia di Principina a Mare, regalandoci una bellissima giornata di volontariato».Quella di Principina a mare è una spiaggia che viene costantemente monitorata e ripulita dai volontari del Parco della Maremma e che rappresenta un vero e proprio fiore all'occhiello di tutta la costa sotto il profilo della salvaguardia dell'ambiente.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Commissione ambiente in visita all'impianto di compostaggio Questione plastica: «Il controllo avviene all'ingresso» Morina, le acque vanno al depuratore autorizzate da Gaia Donatella Francesconi/VIAREGGIO Presenza di plastica nel materiale da lavorare prima e nel compost dopo e gestione delle acque che i tecnici della Morina hanno spiegato essere quelle piovane che dilavano i cumuli: sono i due aspetti sui quali si sono concentrate le domande dei consiglieri della commissione ambiente, ieri in visita all'impianto. Un terzo aspetto, quello dello spostamento dell'impianto dall'area del Parco naturale - come prescritto ormai da ben 8 anni dallo stesso Ente Parco - ha visto il consigliere della Lega, Alfredo Trinchese tornare sulla necessità del trasloco. La presidente della commissione, Gloria Puccetti (Lista Del Ghingaro) ha risposto: «La Morina non è incompatibile con il Parco. Anzi, va spostata ancora più dentro il Parco perché va tolta dalla vicinanza al centro abitato». A sollevare la questione del contenuto di plastica in arrivo con il materiale (verde e legname) e poi in uscita con l'ammendante, è stata la capogruppo Cinque stelle Annamaria Pacilio. «La qualità del prodotto viene verificata visivamente», quando i camion arrivano, ha spiegato il biologo di Sea Risorse, Iacopo Brunelli: «Il momento fondamentale è il controllo allo scarico. Per il resto, dal punto di vista normativo siamo in regola». Pacilio ed il capogruppo del Movimento cittadini Massimiliano Baldini hanno chiesto specifiche sullo smaltimento delle acque dell'impianto. Acque - ha spiegato il biologo - che derivano «dal dilavamento dei cumuli per la pioggia» e che, essendo il terreno conformato a "schiena d'asino", ristagnavano ai lati. Fino a quando la Provincia non ha prescritto il convogliamento in un'unica vasca. Ci sono «pompe nei 4 punti bassi che in automatico partono e mandano l'acqua nel bacino di raccolta. E quanto c'è troppo pieno arriva al depuratore». L'allaccio con la fognatura avviene «con la tubazione grossa che arriva da Torre del Lago». Un'operazione - è stato risposto alle domande incalzati che qualche imbarazzo hanno creato, «autorizzata da Gaia e Provincia». Resta una domanda: la vasca, ieri, si presentava piena. E sono almeno dieci giorni che non piove in modo consistente.

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

A puntare il dito sull'incuria nel tratto di litorale è il forzista Franco Ceccarelli Il delegato Amorese: le pulizia vengono eseguite, ma nel parco c'è un via vai Cestini pieni e rifiuti in spiaggia Il degrado in zona Partaccia MASSA Una distesa di spiaggia libera. E una pineta a pochi passi in gestione ad Ageparc, l'associazione dei campeggiatori che si occupa di promozione turistica. L'area di fronte a via Baracchini spesso e volentieri si riempie di cartacce e bottiglie vuote. E a puntare il dito contro il mancato decoro è Franco Ceccarelli (Forza Italia), attivista sempre in prima linea per la tutela della Partaccia.Secondo Ceccarelli la situazione va avanti da giorni. «Tutto l'anno veramente», precisa. E qualche sospetto su chi riduce in quello stato il lungomare e la pineta se l'è fatta: «Colpa di chi qua davanti dorme e fa i propri comodi. E dei turisti che non rispettano l'ambiente. Dopo aver richiesto l'intervento di Asmiu - continua Ceccareli - mi è stato riferito che questo parco è in mano ad Ageparc. Io credo che se non viene tenuto in maniera decente qualcuno dovrebbe fare qualcosa». I campeggi, riferisce l'uomo, qualche turista lo ospitano ancora. E la sua preoccupazione è quella di mostrare a chi arriva per godersi le vacanze un Comune in stato di degrado. Il delegato della costa, Marco Amorese, difende l'operato dei campeggiatori: «Le pulizie ci sono. Il problema è il via vai. Servirebbero le Forze dell'ordine». Marco Lucetti, presidente di Ageparc, spiega che nei periodi estivi la pulizia è quotidiana, in autunno invece, è prevista 2 volte la settimana: «Mi è stata segnalata la sporcizia stamani (ieri ndr) e domani (oggi) puliamo. È colpa dell'inciviltà». -- C.P.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

E "il lozzo" diventa protagonista dei social MASSA Il "lozzo" che c'è e che non c'è diventa protagonista dei social. Consiglieri, attivisti e simpatizzanti della maggioranza postano le immagini della città pulita, gli oppositori quelle della città sporca.Così il consigliere Marco Battistini posta due fotografie della fontana di Afrodite prima e dopo la pulizia effettuata da Asmiu, subito dopo la nomina del nuovo amministratore unico Lorenzo Porzano.Elena Cordoni, invece, posta le fotografie del sudicio e dell'incuria con un occhio particolare al parcheggio dell'Intendenza di finanza. Sì perché il decoro è stato uno dei temi cari alla destra in campagna elettorale e ora se l'amministrazione ci tiene a dimostrare che rispetta gli impegni presi, l'opposizione, invece, è impegnata a provare che l'incuria c'è in città e sulla marina. E Facebook diventa l'agone del confronto. Sul "lozzo".

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'ex sindaco e gli ex assessori escono allo scoperto: «Dal Palazzetto al marmo vanno avanti i nostri progetti» La giunta Volpi attacca: gli unici atti di Persiani sono quelli fatti da noi MASSA La giunta Volpi al completo, dopo il silenzio post sconfitta, esce allo scoperto per sottolineare - così scrivono in una nota ex sindaco ed ex assessori- che gli unici atti di rilievo portati in consiglio comunale dalla nuova giunta sono quelli già messi nero su bianco dalla vecchia.«Da quando la nuova amministrazione si è insediata non abbiamo voluto intervenire e giudicare il lavoro dell'attuale giunta - e la prima puntualizzazione nella nota - per evitare di dare spazio a polemiche o retropensieri che non ci appartengono. Di fronte alle considerazioni emerse nella conferenza stampa dei 100 giorni, però, è impossibile omettere alcune considerazioni e precisazioni perché attribuire i propri limiti organizzativi alle amministrazioni precedenti è tipico della vecchia politica e, sopratutto, non risponde a verità. In primo luogo, è evidente che gli unici atti di rilievo portati in consiglio sono quelli trovati pronti e adottati senza sostanziali modifiche. Dal Regolamento urbanistico, che se fosse stato così pessimo avrebbe dovuto, a tutela dei cittadini, essere profondamente cambiato e invece è rimasto tale, con il solo e non banale stralcio del Sottosistema di Ronchi Poveromo, all'intervento su Asmiu, peraltro non ancora completato nonostante le risorse finanziarie messe a disposizione dalla precedente amministrazione. Altri atti degni di questo nome, non ci sono stati. È un fatto. Così come è un fatto - continua l'ex giunta Volpi - che nel fare il bilancio le uniche novità riguarderebbero il futuro, non i 100 giorni passati, e non paiono condivise (vedi spostamento mercato). Ed è un fatto anche l'omissione dell'unico vero risultato della nuova amministrazione: aver perso i 18 milioni del fondo periferie. Soldi - si legge nella nota - che sarebbero stati necessari per decoro urbano, sicurezza e lavoro. Siamo

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Camminar pulendo: il "plogging" in Padule PONTE BUGGIANESE Ogni anno gli Angeli del Bello organizzano una "Giornata del Bello", dedicata al decoro e al ripristino di aree degradate a causa di scritte vandaliche o di rifiuti. Quest'anno saranno impegnati, oggi dalle 9,30, con gli studenti della scuola Media "Padre Filippo Cecchi" di Ponte.Le classi IA e IB con gli insegnanti, Letizia Toscano, Laura De Nisco e Marco Miletti, e in presenza del vice sindaco Maria Grazia Baldi e dell'assessore all'Ambiente Marco Biagini, affronteranno con gli Angeli del Bello il tema del "plogging". L'iniziativa "Cammin Pulendo - Plogging in Padule" prevede un incontro che illustrerà le attività dell'associazione e in particolare quella del "plogging" oggi molto in voga anche perché dilaga con foto e commenti sui social. È una nuova tendenza che unisce sport ed ecologia: è un termine derivante dal verbo svedese "plocka upp", che significa raccogliere.A lanciare la nuova disciplina è stato un gruppo di amici appassionati di running che ha deciso di dare alla corsa un'impronta green, raccogliendo mozziconi, cartacce, bottiglie, lattine e ogni tipo di rifiuto trovato per terra. Gli studenti pontigiani insieme ai volontari si recheranno in prossimità del Padule, organizzati in gruppi, allo scopo di raccogliere i rifiuti urbani (specialmente di plastica) che purtroppo si trovano in parecchi cigli delle strade che portano all'oasi faunistica. (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

In azione sulla Montagna 19 guide ambientali E oggi c'è Puliamo il bosco ABETONE Il Comune di Cutigliano Abetone pone un occhio di riguardo al patrimonio ambientale e alla sua salvaguardia e lo fa con una iniziativa in programma questa mattina, "Puliamo il Bosco", e con la formazione di 19 nuove guide ambientali.«L'iniziativa di stamani - spiega Federico Politi, presidente del municipio di Abetone - è legata alla pulizia del nostro patrimonio boschivo, serve per sensibilizzare adulti, ma soprattutto i bambini, al rispetto della natura. Ci occuperemo della pulizia di tutti boschi che ricadono nel nostro Comune e lo faremo in collaborazione con le Pro loco di Abetone, Cutigliano e Val Sestaione. Dobbiamo ringraziare anche Alia, che ci ha messo a disposizione dei mezzi, e i Carabinieri forestali, attivi in questa manifestazione»."Puliamo il bosco" parte alle 9,30 da Abetone (Piazzale Europa), Cutigliano (piazza Catilina) e Pian degli Ontani (Piazza dell'Acerone).Ma c'è anche la notizia dell'avvenuta formazione di 19 guide ambientali che opereranno a breve nella montagna pistoiese. «Sono guide professionali - spiega Politi - che si occuperanno di accompagnare i turisti nelle zone ambientali più caratteristiche e si occuperanno anche di divulgazione di nozioni legate all'ambiente. Un importante traguardo per noi, anche per la sua valenza occupazionale».Le guide sono Stefano Becagli, Monica Santi, Cristina Spinato, Federico Petrucci, Massimo Ceccarelli, Ronny Ceccarelli, Leonardo Corsini, Silvia Petrucci, Chiara Petrucci, Gregorio Ceccarelli, Sandro Bugelli, Matteo Ciacci, Mattia Sichi, Mauro Ferrari, Rossano Bicocchi, Roy Corsini e Federico Politi. --C.B.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Diminuisce la quantità di rifiuti urbani che passano dai 607 kg pro capite per abitante del 2017 ai 582 kg pro capite del 2018 Il Comune "riciclone" Sfiorata la quota 80% dei rifiuti differenziati MONTEMURLO I montemurlesi sono un'eccellenza anche quando si tratta di riciclare. A confermarlo sono i dati Alia relativi alla raccolta differenziata, che nel periodo gennaio - agosto 2018 sfiorano quota 80%, arrivando per la precisione al 78,39%. Un dato eccellente, ancor più perché calcolato con il nuovo metodo della Regione Toscana, che ha comportato un lieve abbassamento delle percentuali rispetto agli anni precedenti. La raccolta differenziata quindi a Montemurlo fa un balzo record di oltre 11 punti percentuali rispetto al 2017 (

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sul fronte ex Lucchini cresce l'attesa in vista del vertice di mercoledì al ministero per il rinnovo degli ammortizzatori sociali Magona, entro dicembre il parere dell'Ue Ma gli investimenti sono un'incognita Luca Centini / PIOMBINO Sarà un autunno caldo per la siderurgia di Piombino. Da oggi alla fine del 2018 si delineerà il futuro dei due principali siti produttivi della città. Da una parte la Magona appena finita nell'orbita della società anglo indiana Liberty House Steel, dall'altra l'ex Lucchini, passata nelle mani del colosso indiano Jsw di Sajjan Jindal. Pochi mesi per giocarsi due partite delicate, su un filo dell'equilibrio ancora precario tra la sospirata ripresa e lo stallo a lungo sperimentato in questi anni dai piombinesi. Magona, i prossimi passiIeri è stata ufficializzata l'offerta vincolante per l'acquisto dello stabilimento Magona da parte della società britannica Liberty House Steel, parte del gruppo GfG Alliance dell'uomo di affari indiano Sanjeev Gupta. La fabbrica di Piombino, che produce circa 580mila tonnellate annue di prodotti piani con una forza lavoro di circa 470 unità, è stata inserita nel pacchetto assieme ai siti di Skopje (circa 500 addetti) e Galati (circa 5mila unità lavorative). Liberty punta a chiudere l'acquisizione anche del sito di Ostrava, nel quale lavorano poco meno di 6mila addetti. Per iniziare ufficialmente la nuova avventura, il gruppo anglo indiano dovrà tuttavia passare l'esame della Commissione Europea, chiamata ad approvare la transazione (in caso contrario sarà riaperta la procedura di cessione di Arcelor Mittal). Ecco gli step. Entro 3-5 settimane dovrebbe arrivare il pronunciamento della Commissione europea. Prima di questo, tuttavia, l'azienda illustrerà i dettagli dell'offerta e del progetto industriale ai sindacati locali e al comitato aziendale europeo che, quindi, produrranno un parere motivato, anche se non vincolante. Il via libera della Commissione europea apparecchierà la tavola per il closing che tuttavia dovrebbe verificarsi solo nel 2019, tra gennaio e febbraio.Il nodo investimentiDa oggi fino all'inizio del 2019, quindi, gli operai di Magona resteranno sospesi tra speranze e incognite. «Il timore più grande è di essere marginali - racconta Claudio Bartolomei (Rsu Uilm) -, il sito piombinese è il più piccolo tra quelli inseriti nei due pacchetti. Vogliamo vedere il loro piano. Questo stabilimento ha bisogno di investimenti. Restare così non può andarci bene. Serve avere di nuovo il decapaggio per tornare a produrre coils in linea con le esigenze del mercato. Una delle linee di verniciatura è ferma, così come la zincatura due, nonostante ci sia una buona richiesta del mercato. Inoltre non è mai partito il progetto della zinco-verniciatura sulla cinque che potrebbe rendere la fabbrica più funzionale».Aferpi, il nodo ammortizzatoriSe Magona spera di avere a breve un nuovo proprietario, l'ex Lucchini già da mesi è in mano al colosso indiano Jsw. Gli ammortizzatori in scadenza sono il problema più urgente, che sarà affrontato mercoledì nel vertice con il ministero del lavoro. A fine dicembre, infatti, scadrà la cig speciale, ma in realtà l'ammortizzatore è già reso inefficace dallo sforamento del monte ore verificatosi in seguito alla scarsa attività nel periodo Cevital. Il risultato? Gli operai che non sono al lavoro, utilizzano le ferie arretrate. «Sappiamo che l'azienda si sta muovendo con la Regione per chiedere la cig in deroga - racconta Lorenzo Fusco, segretario Ulm - ma è uno strumento non adeguato economicamente (gli operai ci perderebbero più di 200 euro mensili) e per i tempi lunghi di riscossione. Vogliamo una soluzione diversa e più stabile per i lavoratori. Ma siamo al buio, non sappiamo cosa ci verrà proposto». Ripresa complicataRfi ha assegnato a Piombino solo uno dei 5 lotti di rotaie, per un totale di 184mila tonnellate di rotaie da lavorare in 36 mesi. Non è scontato che la commessa sia in grado di assicurare la continuità produttiva del treno rotaie fino a dicembre, quando è prevista la fermata dell'impianto che ripartirà a gennaio. Tra il 20 e il 30 ottobre è attesa una nave che rifornirà il treno vergella, la cui ripartenza è prevista per il 5 novembre. Il Tmp, invece, riprenderà la marcia solo nel 2019. «Dalla commessa di Rfi ci aspettavamo una fornitura più lauta, inutile giraci intorno», spiega Fusco. Altro problema è il prezzo alto dei semiprodotti in arrivo dagli stabilimenti Jsw. Costano molto e rischiano di essere un peso.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'attacco Il Pd contro il governo «Stanno vanificando il lavoro di Calenda» PIOMBINO «In questi mesi il grande lavoro portato avanti da Carlo Calenda e dal suo ministero per far uscire la nostra comunità dalla fase di stallo legata al naufragio degli ambiziosi progetti della ex proprietà di Aferpi, ha subito una battuta di arresto preoccupante». È quanto affermano in una nota la Federazione Pd Val di Cornia -

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Elba e il circolo di fabbrica Pd Piombino. «Tutto è cambiato dopo le elezioni del 4 marzo e l'insediamento di Luigi Di Maio con il doppio ruolo di Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico - incalzano dal Pd - Da quel momento Piombino è uscita completamente dai radar dell'interesse del governo e naviga a vista».Il partito fa notare come «solo ora, a distanza di mesi, c'è stata una convocazione per il 17 ottobre a Roma. È stato necessario preannunciare una grande manifestazione dei lavoratori a Roma sotto il ministero per ottenerla, mentre gli ammortizzatori sociali sono ormai agli sgoccioli, senza peraltro avere la sicurezza che Luigi Di Maio sia presente a questo incontro».I democratici chiedono se «questo governo, il ministro Luigi Di Maio, credono davvero nel rilancio dello stabilimento di Piombino come il precedente? Oppure no?».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Un abitante: «Purtroppo in questa zona molta gente viene a scaricare» Capuano: «Cerchiamo di arginare questi reati in ogni modo, ma è difficile» Eternit e pneumatici nella discarica abusiva sotto il ponte sbarrato delle Terre Rosse il degrado La vicenda della chiusura al traffico del cavalcaferrovie delle Terre Rosse della scorsa settimana ha portato molti cittadini a prestare attenzione ai luoghi che circondano l'opera ormai pericolante secondo i tecnici del Comune. I lavori di manutenzione che dovrebbero partire a breve, previsti anche nel bilancio preventivo dell'amministrazione, non sono ancora iniziati ed il tratto di strada è stato chiuso per le condizioni delle colonne che sorreggono il ponte. La vicenda ha aperto gli occhi ai molti interessati anche sulle condizioni di abbandono in cui è ridotto il tratto di strada che, proprio in prossimità dei binari della ferrovia, passa sotto al cavalcavia, dove col tempo è cresciuta una discarica abusiva di grosse dimensioni e con materiali pericolosi. Cumuli di pneumatici e di coperture di eternit vengono scaricati, probabilmente nelle ore notturne, con tutti i rischi connessi.«Qua purtroppo ci può fare poco chiunque - racconta rassegnato un passante diretto al porticciolo delle Terre Rosse -. Abito vicino ed effettivamente sono stati fatti molti interventi per ripulire la zona e cercare di non farla apparire come una discarica abusiva. Puntualmente però, qualche mattina dopo gli interventi ci svegliamo e ritroviamo rifiuti di ogni genere. Purtroppo la gente non ha cura del territorio in cui vive, basta che un posto sia lontano almeno dieci minuti da casa propria o dal centro, e che sia ben riparato, per farlo diventare una discarica. E in molte strade secondarie, da qui alla zona di Franciana e dell'ex-Ponte di Ferro, ce ne sono molti di cumuli di spazzatura, l'inciviltà è forte».Di interventi, come affermato dal signore, ne sono stati fatti molti sempre in risposta alle segnalazioni alla Sei Toscana, come confermano anche Claudio Capuano, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Piombino con delega al Decoro urbano, ed il sindaco Massimo Giuliani. «Spesso - racconta proprio Capuano - i cittadini ci segnalano luoghi come questo, dimenticati dagli occhi della vita cittadina e terreno di alcuni incuranti cittadini che, arrecando danno a tutti, li scelgono come discariche. Come amministrazione abbiamo sempre cercato di avere forte controllo su questo aspetto del degrado che grava su alcune zone del comune ma è oggettivamente difficile per noi proporre una soluzione definitiva al problema. In Piombino sono installate molto foto-trappole per cercare di individuare i colpevoli degli abbandoni dei più disparati rifiuti e materiali, purtroppo nemmeno queste, che ci aiutano ma che hanno anche un costo anche elevato nella gestione, sono soluzione definitiva. I cittadini che hanno in mente di compiere un reato, perché di quello si tratta, infatti non appena vengono a conoscenza di nuove trappole, si spostano anche di poco per continuare indisturbati, vanificando gli sforzi di tutti e continuando a portare problemi alla comunità». L'amministrazione comunale è impegnata nel sensibilizzare e nel combattere il degrado e la sporcizia grazie ad iniziative ad hoc , ma a quanto pare inutili di fronte a personaggi che continuano a compiere reati ambientali a danno di tutta la comunità. --DANIELE PERINI

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba a due passi dal centro Stazione ormai deserta e nel degrado L'abbandono di luoghi in competenza ad enti e aziende come Trenitalia e Ferrovie di Stato, spesso rappresenta un problema in contrapposizione alla tutela del decoro urbano. Nella cornice della Stazione Centrale di Piombino che appare deserta per la maggior parte della giornata infatti si presentano molte situazioni di degrado. Di notte in molti approfittano della ex stanza di attesa e delle panchine in prossimità dei binari per passare una serata. «La stazione in possesso delle Ferrovie di Stato è inclusa nel progetto di riqualificazione urbana promosso fin dal novembre 2017 - dice l'assessore Claudio Capuano - fino a che non sarà ufficializzato il passaggio di proprietà al Comune in concessione gratuita, come in programma, non possiamo fare molto. Possiamo osservare che il fenomeno dell'incuria esiste. Le zone attualmente non

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Dai prossimi giorni a Pitigliano e a Sorano si attiva il servizio di controllo. E da gennaio per chi sgarra saranno guai Rifiuti, stop agli abusi: arrivano gli ispettori PITIGLIANO Occhio a non sgarrare con i rifiuti. Dalla prossima settimana nei territori comunali di Pitigliano e di Sorano arrivano gli ispettori ambientali, una nuova figura che ha il compito di informare ed educare cittadini e attività economiche per una corretta gestione dei propri rifiuti e, al contempo, segnalare eventuali comportamenti scorretti. Le due amministrazioni comunali, in collaborazione con il gestore unico dei rifiuti Sei Toscana, hanno deciso di attivare questo nuovo servizio di presidio e controllo del territorio. A partire dai prossimi giorni, due ispettori ambientali di Sei Toscana si muoveranno sui territori comunali. Dopo questa prima fase di dialogo e informazione, che proseguirà sino alla fine dell'anno, gli ispettori ambientali inizieranno anche un'attività più capillare di segnalazione di comportamenti scorretti per permettere agli organi competenti di sanzionare eventuali trasgressori. «L'ispettore avrà un ruolo prima di tutto informativo. Molti problemi si sono risolti dall'avvio del nuovo servizio a maggio, ma rimane un ulteriore passo da fare per migliorare la percentuale di raccolta - dice il sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili -. Questo è un bel segnale di unità di intenti con il comune di Sorano. Se vogliamo infatti contrastare fenomeni scorretti e la migrazione dei rifiuti, dobbiamo farlo come territorio e non come singolo comune». Gli ispettori ambientali si concentreranno principalmente sulle situazioni di abbandono dei rifiuti sul territorio o fuori dai cassonetti, conferimento errato nei contenitori per la raccolta differenziata, specialmente quella con il sistema di porta a porta, creazione di discariche abusive, potenziando i servizi di controllo e tutela ambientale in ottemperanza anche a quanto previsto dal regime sanzionatorio vigente. «Grazie alla nuova organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti e alla collaborazione della grande maggioranza dei cittadini abbiamo registrato un incoraggiante aumento della differenziata che ci fa davvero ben sperare - dice la sindaca di Sorano, Carla Benocci -. Si tratta di andare avanti nella strada intrapresa. Con l'introduzione degli ispettori ambientali puntiamo non solo a contrastare sempre di più fenomeni già in diminuzione negli ultimi mesi come gli abbandoni dei rifiuti, in particolare quelli ingombranti, ma anche ad aumentare la quantità e la qualità della collaborazione dei cittadini che è fondamentale per raggiungere una percentuale molto elevata di differenziata».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Differenziata in aumento con il porta a porta E proprio nei giorni scorsi i Comuni di Pitigliano e Sorano hanno annunciato gli importanti risultati nella raccolta differenziata ottenuti con il porta a porta. A Pitigliano la raccolta è balzata dal 37,26% di aprile al 54,48% di agosto. A Sorano, con l'entrata in vigore del pap ovunque, eccetto Sorano e San Quirico dove si attua da anni, la differenziata è cresciuta del 23,75%.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Grande partecipazione al corteo di Fornaci, alla presenza di molti sindaci della Valle In tremila scendono in strada contro il pirogassificatore di Kme Nicola Bellanova / BARGA Altro che minoranza rumorosa. La risposta all'ad di Kme Claudio Pinassi l'hanno mandata i circa 3mila cittadini che hanno preso parte alla grande marcia contro il pirorigassificatore. Una marea umana, che ha stupito gli stessi organizzatori.Decine di associazioni, categorie produttive, sigle partitiche e semplici cittadini provenienti da tutta la Valle del Serchio hanno voluto urlare pacificamente il loro dissenso e dire "No al pirogassificatore". Già dal primo pomeriggio, nel luogo del raduno, davanti all'ingresso dell'area Pip del Chitarrino, erano già assiepati in centinaia, cresciuti col passare dei minuti. Sullo stesso perimetro, sindaci di centrodestra come Puglia e Giannini, e del centrosinistra come Bonini e Andreuccetti, con tanti rappresentanti "senza fascia" giunti anche dai comuni limitrofi. Un messaggio forte e chiaro, come annunciato dai promotori, di cui Kme e Regione Toscana dovranno tenere conto: «Questa Valle non vuole il pirogassificatore - affermano gli esponenti del comitato La Libellula -, perché si devono trovare soluzioni

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” alternative. Siamo vicini ai dipendenti di Kme, perché salute e occupazione si possono coniugare». Una banda ha ininterrottamente suonato per tutto il corteo partito dal Chitarrino e giunto in Piazza IV Novembre, passando davanti all'ingresso storico dello stabilimento, in Via Repubblica. Alla sfilata hanno partecipato l'onorevole Riccardo Zucconi di Fratelli d'Italia e l'onorevole pentastellata Gloria Vizzini, assieme al consigliere regionale Gabriele Bianchi. Molti i militanti, di ogni estrazione politica. Due chilometri di riflessione, senza urla e incidenti, come qualcuno poteva tenere. Assenti sindacati e dipendenti di Kme, ma era prevedibile.E all'appuntamento con la piazza, le dichiarazioni degli intervenuti sono state secche e dirette ai vertici dell'azienda: «La risposta a Pinassi l'abbiamo data oggi - afferma Francesco Bertoncini de La Libellula -. E con la raccolta di firme, che sta andando a gonfie vele, si sentirà ancora di più. Non abbiamo bisogno di visibilità, ne avremmo fatto volentieri a meno, ma ora combattiamo una battaglia che è di tutti». Massiccia partecipazione dei commercianti del Cipaf, che hanno quasi tutti aderito all'invito de La Libellula a tenere abbassate le saracinesche in segno di solidarietà fino al termine della manifestazione: «Sono soddisfatto dell'attenzione data dai colleghi commercianti alla vicenda - afferma il presidente del Cipaf, Giuseppe Santi -, perché ritengo che la Valle debba svilupparsi sulle bellezze naturali, sull'enogastronomia e le eccellenze a livello turistico. Siamo vicini ai lavoratori, ma non si può barattare la salute con un impianto di questo tipo». Anche se, le conclusioni sono amare: «Qualcuno vuol giocare a metterci tutti uno contro l'altro - chiude Santi -, creando una guerra tra poveri che avvantaggia solo chi vorrebbe avere il potere di decidere per tutti».Il sindaco di Vagli Sotto, Mario Puglia, è lapidario: «Il Ciocco, i tanti agriturismi sorti negli ultimi anni, il progetto del Vagli Park indicano la strada da seguire, e un pirogassificatore non farebbe altro che gettare alle ortiche questi investimenti, relegando la Valle ai margini dei circuiti». Tra i più applauditi Rossano Ercolini, presidente dei Zero Waste Italia: «Non si può non prendere in considerazione la voce di migliaia di persone. Pinassi perderà, ma finora ci sta solo facendo perdere tempo, perché è un progetto che dice tutto e il contrario di tutto».Francesca Bonaugurelli di Coldiretti ha evidenziato i riscontri negativi per oltre 500 aziende agricole della zona, che fungono da presidio del territorio. Infine, il sindaco di Barga, Marco Bonini, attesissimo, ha arringato: «Questa è una risposta all'azienda. Sediamoci attorno a un tavolo e trattiamo. Vogliamo il rilancio di Kme e sviluppo occupazionale, non vogliamo che questo passi attraverso la realizzazione di questo impianto».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Giochi rotti, dell'erba neanche l'ombra e a terra bottiglie e persino materassi E qualcuno usa i cespugli come wc. Una residente: il Comune intervenga Dove c'era una volta il parco ora ci sono sudicio e degrado MASSA Ormai non lo chiamano parco neppure i bambini perché lo sanno bene che in un parco c'è l'erba, ci sono i giochi - utilizzabili - ci sono i cestini. E non ci sono - o non dovrebbero esserci - bottiglie a terra, sudicio in ogni angolo, rifiuti abbandonati, materassi per chi vuol farsi un riposino. Cespugli utilizzati come wc a cielo aperto.Ad Ortola l'area verde tra la Foce e il cimitero non è posto per bambini e di bambini da quelle parti se ne vedono ben pochi. La precedente amministrazione ha installato qualche lampione garantendo la luce quando fa sera. Cosa utile, ma non utilissima perché quando scende il buio di bimbi al parco non ce ne vanno. Augusta Luisi ad Ortola ci vive, ha tre nipotini e non ha la patente: «Mi muovo a piedi e per far giocare i miei nipoti quel parco sarebbe l'ideale. È vicino casa. Peccato, però, che sia in condizioni vergognose, c'è persino chi lo usa come toilette. Il parco non ha cancello, dunque rimane aperto anche di notte. Ho sollecitato un intervento del Comune per ben tre volte, ma nulla di nulla. Non mi schiero politicamente, ma mi pare che, nonostante gli impegni presi, qui cambino i suonatori, ma non la musica».Risultato: cestini che traboccano, i sacchetti a terra. Dalla fontana non esce un goccio d'acqua, ma a incorniciarla ci pensano le bottiglie di vetro abbandonate a terra. Un bel rischio per i bambini: meglio farli sedere sulla panchina. Ops, è rotta pure quella, non ha più lo schienale: qualcuno la usa come letto e sulla panca ha steso un paio di vecchi cartoni sudici. Un parco che è solo immagine di degrado e che l'amministrazione(leggi articolo accanto) si impegna a recuperare. --C.S.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara l'amministrazione L'assessore Guidi: quell'area è in gestione ma sarà riassegnata MASSA L'assessore comunale ai lavori pubblici, Marco Guidi, le condizioni del parco di Ortola le conosce bene e ammette che è inaccettabile che un'area verde sia in uno stato di tale degrado. Spiega che quell'area è

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” affidata ad un'associazione a cui a breve verrà revocata la convenzione per consentire una nuova assegnazione: «Abbiamo ricevuto una segnalazione. Mi sono attivato con gli uffici per avere un quadro esatto sul parco di Ortola. Si tratta, in effetti, di un'area in degrado. È in gestione ad un'associazione sulla base di una convenzione che prevede obblighi di pulizia e manutenzione che non vengono ottemperati. Per questo provvederemo a revocare quella convenzione per inadempienza. Cosa che è già è avvenuto per il parco di Ronchi - spiega l'assessore Marco Guidi - Revocata la convenzione, il Comune si farà carico della pulizia dell' intera area verde, quindi il parco di Ortola sarà riassegnato perché sia fruibile alla collettività».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Da 8 giorni quel materasso è lì Dal 6 ottobre questo materasso singolo, appoggiato con precisione nella rientranza del marciapiede, fa bella mostra di sè nella piazzetta all'angolo tra via San Francesco e via Crispi. Otto giorni, senza che l'Aamps si sia accorta della sua presenza (nonostante si trovi dietro ai cassonetti) e l'abbia rimosso. Ieri qualche incivile ha pensato di arricchire l'arredamento della piazzetta buttandoci anche una sedia rotta. Quanto passerà prima che l'area sia ripulita?

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Camping cig su rimateria «Sì al referendum e no ad aziende private» PIOMBINO Il Coordinamento Art.1 Camping Cig si pone, interviene su discariche e bonifiche, dicendosi favorevole a un coinvolgimento dei cittadini con il referendum anche se non vincolante, che non sia strumentalizzante in vista delle prossime elezioni. Secondo Cig l'ingresso di aziende private all'interno di Rimateria «accelera la tendenza» a incamerare rifiuti non provenienti dal Sin locale, in ossequio alle leggi del profitto: «La presenza di privati eserciterà in ogni caso un preponderante peso negativo nelle scelte aziendali». «No» anche alla costruzione di una nuova discarica da 2,5 milioni di metri cubi dimensionata a recepire una gran quantità di rifiuti da tutta Italia. I rifiuti industriali futuri di Jsw, poi, dovranno essere gestiti da Rimateria, che deve restare azienda pubblica». Cig rifiuta il «ricatto occupazionale». In ogni caso, ai lavoratori deve essere garantito il diritto al lavoro nelle bonifiche del Sin, da avviare e sostenure da un corposo intervento pubblico, per il quale va incalzato il governo.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Ersu apre il bando per cercare tre operai specializzati Pietrasanta Ersu, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti nei Comuni di Pietrasanta e Massarosa, oltre a gestire l'impianto di Pioppogatto, ha aperto tre bandi di selezione per cercare altrettante figure professionali da assumere. Questo evidentemente anche nell'ottica degli ampliamenti che sono previsti nello smaltimento della discarica massarosese.L'azienda ricerca un manutentore elettricista che abbia esperienza nella realizzazione o manutenzione di impianti per almeno cinque anni oppure un titolo di studio tecnico- professionale. Altra figura necessaria all'azienda è quella di un manutentore d'impianti. È necessario , per poter accedere al posto di lavoro, aver avuto esperienza come operaio addetto alla manutenzione di impianti, officine e macchinari industriali per almeno un anno (è richiesta l'attestazione della società per cui si è prestato servizio).Il terzo bando è quello relativo alla ricerca di un meccanico manutentore di macchine operatrici. Il candidato deve avere la patente di guida di tipo C o superiore, essere in possesso del Cqc (la carta di qualifica di conducente) in corso di validità al momento della presentazione della domanda. Inoltre l'operaio deve già aver svolto la mansione di riparazione e manutenzione di macchine operatrici (pala gommata, caricatore, escavatore) per almeno due anni. In questo senso è richiesta l'attestazione rilasciata dalla società per cui è stta svolta la mansione.Le domande e i relativo bandi per l'assunzione (sia a tempo determinato che indeterminato) sono presenti sul sito della società nella sezione News. Le domande devono essere presentata obbligatoriamente secondo i termini del bando entro e non oltre le 13 del il 25 ottobre.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Trattativa in corso tra Camaiore e Sea CAMAIORE Continua la contesa tra il Comune di Camaiore sul servizio di raccolta nel territorio. Sea Ambiente ha consegnato in questi giorni all'amministrazione una prima bozza di piano di servizio per l'anno 2019. I tecnici hanno iniziato l'esame del documento e si riservano di esprimere un responso a seguito del prossimo incontro con RetiAmbiente anche in ragione di rilievi mossi alla proposta dell'azienda e di alcune distanze sostanziali ancora presenti. «L'obiettivo dell'incontro - fanno sapere dal Comune - è la definizione di un percorso condiviso per raggiungere nel minor tempo possibile gli obiettivi fissati del "Piano industriale per la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” riduzione e gestione dei rifiuti urbani delComune di Camaiore", redatto dalla società Eper sotto la supervisione del dottor Attilio Tornavacca, e approvato dalla giunta nell'agosto scorso». Il documento traccia la strada per condurre Camaiore al 70% del livello di raccolta differenziata in una fase intermedia (entro un anno dall'attuazione) e del 75% nella fase a regime. A questo aspetto si affianca un'analisi di tipo economico: «Il piano - spiegano - definisce in modo dettagliato i costi, confermando che gli obiettivi sono raggiungibili allo stesso costo del servizio attuale (che raggiunge poco meno del 50% di rifiuto differenziato), con possibilità di risparmio negli anni successivi (si parla di un 4% nella fase transitoria e di circa l'8% nella fase a regime, valutazione comunque da accogliere in via prudenziale in particolare per i tempi attuazione)».Non sembra che ci siano scenari predeterminati per la risoluzione dell'annosa questione del servizio di raccolta di rifiuti su cui l'amministrazione del sindaco Del Dotto ha più volte puntato. Già dall'anno scorso infatti il primo cittadino aveva espresso la propria volontà di far gestire la raccolta a un'altra azienda, insoddisfatto dai risultati di Sea Ambiente: «Il Comune di Camaiore i suoi abitanti - conclude la nota - si attendono risultati in linea con la politica Rifiuti Zero e i costi che devono sostenere».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Per l'azienda c'è un surplus di 50-70 addetti (ma potrebbero raddoppiare). Si punta agli ammortizzatori sociali La crisi dell'auto ora morde anche la Magna Produzione meno 20%, timori per i guai Fiat Mauro Zucchelli / C'era una volta la fabbrica che, mentre le altre multinazionali dell'indotto auto mandavano a casa gli operai, al contrario spalancava i cancelli: era l'autunno 2013 e lo stabilimento Magna Closures di Guasticce aveva fatto rientrare anzitempo i cassintegrati, assunto 70 persone e chiesto ai dipendenti di lavorare anche il sabato e la domenica. "C'era": il verbo è al passato perché quella fase in controtendenza non c'è più.Gli intoppi sul rinnovo dei lavoratori interinali aveva fatto da avvisaglia già a primavera, adesso il faccia a faccia della rappresentanza sindacale di fabbrica con la direzione aziendale ha fatto saltar fuori che si stanno addensando nubi anche all'orizzonte di stabilimenti come la Magna, finora esempio virtuoso di radicamento territoriale perché ai reparti di produzione accompagna la presenza di un team di ricerca.Niente di sconvolgente, ma nell'assemblea dei lavoratori in calendario ieri i delegati sindacali hanno riferito che l'azienda parla di un calo del 20% dei volumi produttivi. In parte atteso (per la flessione delle richieste provenienti da Audi). Ma bussa alle porte dell'industria dell'auto anche qualcos'altro che sta mandando in fibrillazione le programmazioni fatte fin qui. Tradotto in posti di lavoro? Il taglio delle produzioni potrebbe portare a eccedenze di personale dai 50 ai 70 addetti, (da poco più del 9% a quasi il 13% degli attuali 542 dipendenti). Però, nell'era in cui si preme per la riduzione delle scorte di magazzino, questa quota potrebbe raddoppiare - e coinvolgere fino a 150 lavoratori - nei periodi in cui lo stop della produzione degli stabilimenti della galassia Fca dovesse diventare molto pesante. In che modo? Ancora non si sa, è da presumere che si punti sugli ammortizzatori sociali (cassa integrazione o contratti di solidarietà) ma l'azienda non ha ancora né quantificato il problema né deciso come affrontarlo. Figurarsi che il 2018 doveva essere quello in cui la cassa integrazione sarebbe sparita dagli stabilimenti Fiat, è probabile che al contrario possa avere un boom di ore autorizzate: lo hanno ripetuto i sindacalisti davanti agli operai per indicare quant'è cambiato lo scenario. Il "paracadute" di almeno un anno di ammortizzatori sociali servirebbe a stare a galla fino al 2020, quando la Magna conta di far decollare due progetti legati l'uno a Audi e l'altro a Bmw.Soprattutto tre i fronti caldi. Il primo riguarda il flop del mercato dell'auto in Italia: in picchiata a settembre le immatricolazioni di auto nuove rispetto a dodici mesi prima (meno 25%), con il marchio Ford giù di quasi 10 punti percentuali e di 12 il gruppo Psa (Peugeot, Citroen e Opel), con la Bmw che perde il 21% e la Volkswagen quasi il 35%. Ma soprattutto la batosta è su Fca: la perdita per Fiat, Chrylser, Alfa e Lancia supera il 40% e non consola il fatto che per la Renault si arrivi a meno 45%. Il secondo è il rebus che grava sulla Fiat del dopo-Marchionne: in assemblea i sindacalisti hanno messo l'accento sui dubbi riguardo la strategia Fiat di puntare più sui mercati medio-alti lasciando il tradizionale radicamento nei mercati bassi finora presidiatissimi da auto come Panda o Punto. E' vero che si conta di vendere 100mila Maserati nel 2022 e i sindacalisti sono un po' troppo pessimisti quando ironizzano sul fatto che «ora sono solo qualche migliaio, invece le Panda si contano a milioni». La terza incognita è l'effetto che avrà la questione diesel: da un lato, c'è lo scandalo del "diesel gate"; dall'altro, la prospettiva di una fuoriuscita dal diesel troppo inquinante per arrivare a veicoli con più basse emissioni. Basti pensare al fatto che proprio la Fiat ha messo in campo, con la faccia di Rovazzi, la nuova campagna promozionale in cui il diesel viene venduto a un prezzo inferiore a quello del corrispondente modello a benzina.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Dopo 8 giorni Aamps toglie il materasso da via Crispi Era lì, gettato accanto a un cassonetto della spazzatura tra via Crispi e via San Francesco, dal 6 ottobre scorso. Sull'edizione di lunedì il Tirreno ha denunciato questa situazione di inciviltà e ieri, dopo 8 giorni, il materasso è stato finalmente rimosso, liberando la strada e ristabilendo un po' di decoro.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina rifiuti Straripanti i cassonetti dell'isola ecologica Domenica mattina i cassonetti dell'isola ecologica sistemata su viale della Repubblica, a Marina di Cecina, si presentavano straripanti, con sacchi lasciati anche fuori dai bidoni. Le batterie di cassonetti sono state sistemate soprattutto per i turisti, che potrebbero avere difficoltà con la raccolta porta a porta dei rifiuti.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il medico risponde al Comune che in commissione aveva confutato i dati del suo studio, citando l'intervento dell'Ispo Morti per amianto l'Ona appoggia gli studi fatti da Marabotti ROSIGNANO L'Osservatorio nazionale amianto chiede al Comune chiarezza per quanto riguarda i dati di mortalità collegati all'amianto e sostiene lo studio del dottor Claudio Marabotti. «Si evidenzia che i morti per patologie legate all'amianto sono aumentati nel 2017, raggiungendo 6.000 casi in totale. La città di Rosignano è tra i primi posti in Italia per il numero dei mesoteliomi. Per questo motivo non capisco le ragioni per le quali il Comune di Rosignano non affronta questo problema con più efficaci misure a tutela della salute pubblica e dell'ambiente, con particolare riferimento al rischio amianto», dichiara l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio nazionale amianto. L'Ona è operativa in zona già dal 2008, con l'assistenza tecnica, medica e legale dello sportello amianto. «Una delle colonne portanti dell'Ona in Toscana - si legge in una nota dell'Osservatorio - e in particolare a Rosignano è il dottor Marabotti». Il medico ha dichiarato come «nella recente seduta della commissione ambiente del Comune è stato sollevato il problema della mancanza di approfondimenti sugli eccessi di mortalità per malattie potenzialmente connesse all'inquinamento ambientale emersi dallo studio pubblicato da me e da altri colleghi nel 2016. Il vicesindaco Donati ha affermato che i risultati sarebbero stati confutati da Ispo mediante una lettera inviata alla rivista internazionale su cui è stato pubblicato il nostro lavoro, chiedendone una rettifica. Non è vero. Ispo ha mandato una lettera in cui chiedeva chiarimenti su alcuni aspetti metodologici e segnalava due errori di battitura in una tabella». Marabotti spiega che «gli errori di battitura, che in effetti c'erano, non riguardavano nessun risultato significativo e sono stati corretti nella nostra replica. Ma è sicuramente significativo il fatto che, nella loro lettera, i colleghi dell'Ispo hanno fornito dati basati su un indicatore nuovo (che noi non avevamo al momento della scrittura del nostro lavoro), e che ha dato risultati esattamente sovrapponibili ai nostri, rafforzando quindi le conclusioni del nostro lavoro».Tra l'altro Marabotti ha spiegato di voler «ringraziare i colleghi dell'Ispo per i loro commenti e per le loro richieste di chiarimenti. L'Ispo ha fornito sia un'accurata revisione metodologica, sia nuovi dati circa i rapporti di mortalità calcolati con un modello aggiornato di popolazione europea standard, ha indubbiamente rinforzato i nostri risultati». L'Ona termina sottolineando di sostenere l'impegno di Marabotti, e di rivolgere un appello al Comune affinché vengano affrontati e risolti i problemi legati all'uso sconsiderato della fibra killer. «Solo pochi giorni fa - insiste Marabotti - siamo stati in grado di elaborare, in collaborazione con gli epidemiologi del Cnr di Pisa, un protocollo di approfondimento, che è stato inviato al sindaco ed al vicesindaco con delega alla tutela ambientale».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

I bambini delle scuole piantano 64 cipressi CASTELNUOVO Domani, mercoledì 17 ottobre, a partire dalla mattina, saranno piantati 64 cipressi a Castelnuovo della Misericordia in via di Castelpiero, per colmare le discontinuità dello storico filare presente sulla collina. L'operazione, patrocinata dal Comune di Rosignano, rientra nel progetto di educazione ambientale "Piantiamo un cipresso" a cura del Parco culturale di Camaiano, che ha coinvolto le classi terza, quarta e quinta della scuola primaria Lega di Castelnuovo della Misericordia, con alunni di Nibbiaia, Gabbro e Castelnuovo. La piantumazione prevede il ritrovo con le scolaresche alle ore 10 presso il Podere Motorno (via di Castelpiero), il saluto di benvenuto da parte delle autorità e del Comitato. Per il Comune intervengono il sindaco Alessandro Franchi e l'assessore ai lavori pubblici Piero Nocchi. Subito dopo inizia la piantumazione con la partecipazione dei ragazzi, l'intervento dei carabinieri forestali il cui reparto biodiversità di Cecina ha donato le piante e la collaborazione della cooperativa Terre dell'Etruria, che ha fornito pali tutori

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La presidente della società spiega perché è inutile la guerra all'impianto di Ischia di Crociano che invece è «la soluzione» Carnesecchi: «Con la discarica possibile effettuare le bonifiche» PIOMBINO «Senza discariche non sono possibili le bonifiche». Lo afferma la Presidente di Rimateria, Claudia Carnesecchi, replicando a quanti oggi sostengono che una delle mission dell'azienda sarebbe stata "tradita". «Chi mette in contrapposizione le bonifiche dell'area di Ischia di Crociano con la messa in regola della discarica gestita da Rimateria, commette un falso grossolano e mostra di voler continuare in una narrazione fuorviante». La ormai famosa discarica abusiva LI53 sulla quale si è concentrata l'attenzione - dimenticando le centinaia di ettari inquinati che coprono l'area industriale - dovrà essere messa in sicurezza come stabilito dal decreto del ministero dell'ambiente. Le circa trecentomila tonnellate di rifiuti ammassati sopra di essa, dovranno essere rimosse, suddivise per tipologia dopo essere state analizzate, quindi mandate una parte al riciclo e una parte in discarica (come nel caso, per esempio, di tutte le polveri da abbattimento fumi dell'altoforno). «È materiale inquinante attualmente depositato alla rinfusa, esposto al vento e alla pioggia, del quale nessuno si è preoccupato per anni: oggi che, finalmente, è possibile renderlo inoffensivo per l'aria e la falda, sorgono le proteste» dice Carnesecchi.Un'operazione che, seppur riguardante una piccola quota del territorio, comporta grandi spese, investimenti di svariati milioni. «Avere vicino una discarica attiva e in regola - spiega il direttore di Rimateria, Luca Chiti - è una garanzia per abbattere notevolmente i costi e aumentare il livello di sicurezza anche nella fase di trasporto e stoccaggio». Gli enti locali non hanno le risorse finanziarie indispensabili per mettere in pratica il progetto di bonifica mentre Rimateria opera con mezzi propri, grazie alla sua attività industriale, come una qualsiasi azienda, «senza gravare sulle tasche dei cittadini. In tutti i Paesi avanzati, le discariche sono un anello del processo produttivo: chi ha familiarità con le industrie dovrebbe saperlo bene, conoscendo il meccanismo per cui chi produce importa materia (dall'esterno) e restituisce prodotti e scarti. Meraviglia che si speri di tornate presto a produrre acciaio dimenticando che, una volta acceso forno elettrico, si dovranno importare da tutto il mondo rifiuti ferrosi (rottame) e, al termine si dovranno trattare o smaltire centinaia di tonnellate di rifiuti non tutti riciclabili. Gestire correttamente e con razionalità questi flussi è indispensabile per garantire l'ambiente ».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Pulizia della spiaggia Recuperati reti e fucile FOLLONICA Quest'anno l'ormai tradizionale pulizia del mare ha raddoppiato gli sforzi: sono stati due i Comuni coinvolti, Follonica e Scarlino, e due i percorsi attuati. Accanto al classico evento della pulizia dei fondali a terra gli alunni delle scuole medie hanno, infatti, conosciuto il santuario Pelagos e svolto un'attività educativa di pulizia della spiaggia.Tante le nasse recuperate e poi reti da pesca, un fucile da pesca e, curiosità, anche un motore da imbarcazione. La pulizia del mare 2018 ha visto coinvolte, con la supervisione e il supporto della capitaneria di porto, tutte le organizzazioni e associazioni legate al mare. «Il mio sincero ringraziamento - ha detto l'assessore al mare Alberto Aloisi - va al Circolo Sub Lni di Follonica con il sempre verde Antonio Vella, al Consorzio Balneari, ai Comprensivi Scolastici, alla Croce Rossa, alla Vab e alla Protezione Civile alla Protemare, alla Lni e ai pescatori locali per l'assistenza in mare. Ed infine, non per importanza, ai funzionari del Comune di Follonica che si sono impegnati per la riuscita di questa esperienza».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Papergroup, la Cgil: «Avanti con la gara» LUCCA Sulla polemica Papergroup la Slc Cgil risponde alla Uilcom dopo la rottura al tavolo sindacale. Per la Cgil, «è stata fatta semplicemente presente l'inopportunità di venire a quel tavolo portandosi dietro semplici lavoratori, ancorché iscritti. È stato chiesto solamente che non partecipasse il lavoratoree, non il rappresentante Uilcom munito di delega , che è stato invitato a sedersi più volte, come atto di cortesia, nonostante quest'ultimo non abbia nessuna titolarità contrattuale in questa azienda». La vicenda Papergroup

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- ricostruisce la Slc Cgil - e la sua crisi «sono iniziate nel novembre scorso, non con la procedura di mobilità aperta ad fine aprile. Noi ci siamo da sempre in quella realtà: abbiamo la rsu a Coselli, l'avevamo anche a Carraia, ma se ne è uscita con la mobilità. La Uilcom è arrivata con l'apertura della procedura dei licenziamenti collettivi, che è la fase in cui i lavoratori, normalmente, hanno più bisogno di assistenza sindacale. Comunque, tralasciando polemiche che non ci interessano, ciò che conta davvero è la vicenda che riguarda il fallimento e le possibilità di cessione integra della Papergroup. A questo punto è meglio accelerare la procedura competitiva, istituendo regole di partecipazione chiare e vincolanti, per far emergere possibili interessi veri orientati al salvataggio».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Una discarica "compie" un anno e mezzo Capezzano Ormai i cittadini sono abituati a vedersela lì, a due passi da casa. Quella discarica ormai è oltre un anno e mezzo che stazione in via del Paduletto, proprio accanto al ponte dell'autostrada. Inutili sono stati i tentativi di farla rimuovere: lei è sempre lì, imperterrita.«Quel materiale era stato gettato nel fosso - racconta un cittadino che vivve in zona - Poi il canale è stato svuotato e tutti i resti sono rimasti lì all'angolo della strada. Era agosto del 2017. Da quel giorno abbiamo più volte chiamato Sea, il Comune ma ancora non è stato fatto niente - dice - ho parlato con l'assessora all'Ambiente Sara Pescaglini la quale mi ha assicurato di aver chiesto un preventivo alla società dei rifiuti per rimuovere la discarica: ben 8mila euro. Il problema sulla rimozione sta tutta nel fatto che hanno trovato dentro dell'eternit e ci vuole una procedura speciale- conlcude - è una vergogna che dopo tutti questi mesi ancora non sia stato fatto niente». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Evitare gli imballaggi e seguire le istruzioni per lo smaltimento BUGGIANO "In epoca moderna ci ritroviamo ad essere prima ancora che cittadini, consumatori e soprattutto produttori di rifiuti. Come tali dobbiamo fare delle scelte consapevoli, e quindi sensibili. I rifiuti che produciamo sono la gran parte della spesa che facciamo, soprattutto recandoci alla grande distribuzione. Nei cestini finiscono tutti gli imballaggi che di ecologico non hanno nulla. In attesa di leggi e di iniziative dai produttori di packaging, noi dobbiamo da subito fare la nostra parte, perché i tempi saranno lunghi».Così il Movimento 5 Stelle di Buggiano interviene su un temna sul quale, ricorda, "ci sono già in atto diverse azioni legislative, che dovranno propagarsi nella società in modo graduale. Questo cambio di rotta ci rincuora ma noi, come cittadini, dobbiamo collaborare in prima persona. Innanzitutto accogliere il nuovo sistema porta a porta, con entusiasmo, anziché disprezzare l'iniziativa oramai diventata necessaria. Ma ancor prima scegliere prodotti con imballaggi ridotti e sostenibili, ancorché senza imballaggio quando possibile, scegliendo anche prodotti sfusi e diluibili, soprattutto nei detersivi. Seguire con attenzione le misure di smaltimento dei rifiuti del proprio comune informandosi".Per gli ingombranti, "evitare di creare vere e proprie discariche a cielo aperto intorno ai cassonetti, con atti di pura inciviltà e rivolgersi all'ente competente, chiamando il numero verde 80088833 da rete fissa. Ricordiamo anche il servizio "Acchiapparifiuti", presente sistematicamente in tutto il paese, secondo il calendario reperibile in comune. Utilizzare gli appositi contenitori presenti nel paese per lo smaltimento di batterie esauste, particolarmente nocive all'ambiente, toner di stampanti, farmaci, olio esausto e seguire scrupolosamente gli opuscoli consegnati da Alia insieme ai contenitori a tutti i cittadini. Anche durante le nostre passeggiate, dobbiamo smaltire i nostri rifiuti in modo corretto, depositandoli nei cestini. È vero che in alcune zone sono mancanti; a questo proposito abbiamo provveduto a proporre con una mozione l'istallazione laddove mancano. Chiediamo inoltre di insisterecon una informazione assidua tramite social o locandine"."Ben vengano iniziative della domenica in cui ci si rimbocca le maniche per un mondo pulito - conclude - dopo le quali ci aggiustiamo la coscienza. Ma la "maglietta della coscienza" va indossata tutti i giorni, in un atto di civiltà. Nessuno si senta escluso". (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

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Il Tirreno, Cronaca di Prato

Il nuovo impianto di smaltimento fanghi e il mini-termovalorizzatore saranno pronti entro 3 anni e mezzo Gida: più energia, meno cattivi odori Investimento da 34 milioni nella filiera PRATO L'impianto di depurazione di Baciacavallo si rinnova. Ammonta infatti a 34 milioni di euro l'investimento annunciato da parte della società gestrice Gida per l'ammodernamento della struttura, sia per quanto riguarda la filiera di depurazione delle acque di scarico che quella di smaltimento dei fanghi di risulta. L'attuale impianto, progettato negli anni '70 e costruito nei primi anni '80, ha circa 37 anni ed ha bisogno perciò di essere rinnovato adeguandosi alle tecnologie di oggi, sia per evitare i costanti (e dispendiosi) interventi di manutenzione a cui è sottoposto che per migliorare le sue performance (che sono in calo). Dal un punto di vista di efficienza energetica ma anche di capacità. Baciacavallo non copre infatti al momento l'intero fabbisogno di smaltimento dei fanghi risultanti dal processo di depurazione: delle 32mila tonnellate annue prodotte circa 20mila sono bruciate sul "posto" tramite l'inceneritore e le rimanenti 12mila devono essere smaltite in altri impianti, in Italia ma più spesso all'estero, soprattutto dopo la sentenza del Tar della Lombardia del luglio scorso che ha vietato l'utilizzo dei fanghi di risulta in agricoltura, bloccando alcuni impianti strategici a livello nazionale. E dopo che quello di Gida è rimasto fuori dall'elenco di depuratori autorizzati dalla Regione Toscana a conferire i fanghi, come misura straordinaria, in quattro discariche toscane. «Il rinnovamento dell'impianto renderà Gida indipendente per lo smaltimento dei fanghi - spiega il direttore generale della società Simone Ferretti -, cosa che adesso è più importante che mai. La nuova progettazione si ispira ai principi dell'economia circolare, con l'obiettivo di diminuire al massimo le emissioni e trasformare il più possibile i rifiuti in energia». Per quanto riguarda la filiera di depurazione delle acque, sono previsti, oltre al rinnovamento di alcune componenti, l'introduzione della tecnologia a cicli alternati per il processo biologico e la copertura delle vasche di equalizzazione, cosa che, secondo le stime di Gida, ridurrebbe l'impatto olfattivo dell'impianto del 30%.«La diminuzione dell'impatto sulla zona è uno dei punti a cui il nuovo progetto riserva molta attenzione - spiega il presidente di Gida Alessandro Brogi -. Nel complesso si tratta di un impianto ambizioso, con un investimento considerevole, che porterà benefici alla città per i prossimi 30 anni». Riguardo alla linea dei fanghi (che sarà al chiuso, in condutture), saranno inserite nuove unità di trattamento - per la cosiddetta "digestione anaerobica" e per l'essiccamento termico dei fanghi (che ne riduce la componente acquosa dal 75 al 30%) - e sarà realizzato un nuovo inceneritore. Il nuovo termovalorizzatore sorgerà in un'area limitrofa a quello attuale e sarà più piccolo, pari a circa un quarto delle sue dimensioni, ma sarà comunque sufficiente a garantire a Gida l'autosufficienza nella lavorazione: i nuovi processi inseriti in filiera consentiranno infatti di ridurre la quantità dei fanghi di risulta della depurazione (che devono essere bruciati) di circa due terzi, portando il fabbisogno dell'impianto da 32mila tonnellate a circa 10mila, che sarà appunto la portata del nuovo inceneritore. Il nuovo impianto promette passi avanti anche dal punto di vista energetico: con il processo di digestione anaerobica sarà prodotto biogas, che verrà trasformato in energia elettrica e termica che alimenterà l'impianto stesso, che sarà autosufficiente al 90% per i consumi elettrici (e al 100% per le richieste termiche), con un risparmio di 2,9 milioni di euro l'anno. --FABRIZIA PROTA

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Presentata alla Regione Toscana la Valutazione impatto ambientale Il progetto del nuovo impianto di Baciacavallo è già stato sottoposto da Gida alla procedura di Valutazione di impatto ambientale da parte della Regione Toscana. Compresi i tempi per le eventuali osservazioni (che possono essere presentate da qualunque soggetto, cittadini inclusi, entro 60 giorni) e, una volta ottenuto il parere positivo dell'ente, per l'acquisizione delle diverse autorizzazioni regionali, prima che la società ottenga il permesso di realizzare l'opera ci vorrà circa un anno. I lavori avranno una durata di 3 anni e mezzo: si procederà prima all'adeguamento delle linee acqua e fanghi e poi, dalla metà del secondo anno di cantiere, alla realizzazione dell'inceneritore. Il "nuovo" impianto dunque non vedrà la luce, se tutto va bene, prima dell'estate 2023. Ci vorranno invece un po' meno di 9 anni per Gida per recuperare l'investimento effettuato. --F.P.

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Due gli interventi della polizia municipale dopo le segnalazioni dei residenti Sono arrivati dal Pistoiese per sbarazzarsi di oggetti ingombranti Abbandonano sacchi di rifiuti con le bollette dentro, multati FUCECCHIO Sono arrivati da alcuni comuni limitrofi del Pistoiese per abbandonare rifiuti ingombranti provenienti da abitazioni lungo le strade delle Cerbaie, nel comune di Fucecchio. Stavolta, però, il piano per sbarazzarsi di oggetti non più utili non è andato a buon fine. Grazie alla segnalazione di alcuni residenti nelle frazioni delle Cerbaie, la polizia municipale è arrivata sui luoghi degli abbandoni e ha analizzato il materiale rinvenendo tracce utili a risalire agli autori, tra le quali anche alcune bollette di utenze recenti. Il fatto è duplice ed è imputabile a due diversi autori: i rifiuti sono stati abbandonati in via della Bigattiera, nella frazione di Pinete, e in via Pesciatina, a Vedute. La polizia municipale dell'Unione dei Comuni Empolese Valdelsa è particolarmente impegnata in questi giorni su questo tipo di situazioni. Il nucleo territoriale di Fucecchio, che dopo la recente riorganizzazione generale può contare su un ulteriore agente, sta operando vari interventi per sanzionare i responsabili degli abbandoni. Anche in questi due ultimi casi le persone che hanno lasciato i rifiuti lungo le strade, deturpando l'ambiente, saranno multati come previsto dalla normativa. «La collaborazione dei cittadini - commenta il sindaco Alessio Spinelli - è stata decisiva. Fondamentale è stata la loro segnalazione: abbiamo inviato immediatamente la polizia municipale sul posto per i rilievi del caso che hanno portato all'individuazione dei responsabili per entrambi gli episodi. Sono ben felice di poter dare questa notizia perché è bene che queste persone sappiano che per loro non c'è e non ci sarà alcuna indulgenza».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

«Ci chiedono 4 anni di arretrati per un servizio di pulizia che non è mai esistito e se non paghiamo minacciano di non rinnovare le nostre concessioni» Il "popolo delle barchette" all'arrembaggio dell'Authority LIVORNO «Non possono chiederci ora di pagare retroattivamente per un servizio che, inutile dirlo, non c'è adesso, figuriamoci se c'era anni fa. E non possono legare al pagamento di quest'ingiusto balzello di arretrati il rinnovo della concessione per le nostre barche». E' ormai guerra aperta fra l'Authority e il "popolo delle barchette" che trova rappresentanza in una organizzazione che raggruppa 63 circoli (e due associazioni come Arci Pesca e Fipsas) che valgono un esercito di 4mila barche, in gran parte di piccole dimensioni (3mila all'interno del circuito dei Fossi e un migliaio fuori). A farsene portavoce sono gli esponenti del Consorzio nautico: il presidente Piero Mantellassi, i vice Claudio Baronetto (Arci Pesca) e Andrea Lami (Fipsas), i consiglieri Silverio Badalassi (Cicasub) e Giovanni Sighieri.«È una situazione paradossale: anche perché noi vogliamo pagare le concessioni, è Palazzo Rosciano che non vuole e non ci dice gli importi da saldare», dice Mantellassi. «Anzi, vuole sì ma a patto - aggiunge - che facciamo quel che dicono loro: vorrebbero che pagassimo la concessione (all'Authority) insieme alla regolarizzazione delle pendenze che abbiamo con Aamps (che riscuote anche per conto di Labromare e Lonzi) come corrispettivo di un servizio di raccolta dei rifiuti che o non c'è o non ha senso aver immaginato così».Mantellassi dice due cose. L'una: «L'immondizia non è prodotta dalle barche». L'altra: «Legare le due cose è un abuso». E l'avvocato Badalassi: è «un'aperta violazione al principio di relatività degli effetti contrattuali». Si tratta di un controsenso dal punto di vista giuridico, a parere del legale: si impone a terzi (i circoli) il pagamento di «una prestazione che non c'è mai stata e che è estranea al rapporto contrattuale instaurato fra Authority e il pool di imprese guidato da Aamps».A dirla tutta, però, secondo la contestazione del Consorzio il paradosso è un altro: «Ci chiedono di pagare un servizio che non viene svolto, almeno non con la continuità che giustificherebbe quello standard di tariffe, c'è una sfilza di testimonianze oculari, video e fotografiche a confermarlo». Come dire: nel febbraio scorso il Tar - viene sottolineato - aveva imposto all'Authority di riformulare, esplicitare e giustificare dettagliatamente gli importi richiesti in precedenza. Palazzo Rosciano l'ha fatto. Ma, a giudizio degli esponenti del "popolo delle barchette", c'è parecchio che non quadra fra lo scenario enunciato nell'ordinanza n. 19 e la realtà quotidiana dei fatti: sulla carta sono stati posizionati «40 contenitori per la raccolta differenziata per un totale di 3.200 litri annuali di spazzatura raccolta in un anno, con svuotamenti avvenuti 3 volte alla settimana (vale a dire, 80 litri l'anno per ciascun contenitore)». Eppure né Mantellassi né gli altri hanno visto «neanche uno di questi contenitori presso gli scalandroni lungo i Fossi» e questi numeri sono «davvero esagerati anche per la spazzatura eventualmente prodotta da ciascun singolo circolo». Il battello che circola nei Fossi raccoglie in un anno «5,2 litri di immondizia galleggiante sull'acqua, circa un quintale ogni settimana». Anche questi numeri sono «davvero poco credibili»: basti pensare al fatto che parliamo di «lattine, bottiglie di vetro, cassette di polistirolo o legno» e che quel battello è piccolo e nemmeno toglie i rifiuti eventualmente finiti tra le barche ormeggiate. Di più: lasciando perdere che gli scalandroni non sono in concessione ai circoli, «in teoria» è in campo un addetto Aamps «per due volte ogni settimana» su un autocarro capace di «raccogliere 2,6 tonnellate annue di rifiuti»: ma anche in questo caso secondo i circoli «il servizio non è effettuato». Non basta: la richiesta riguarda anche «oltre 17mila euro annuali» per la pulizia che prevede anche il taglio delle erbacce («e parliamo di una prestazione effettivamente svolta tutt'al più una volta ogni tre mesi»). Non è tutto: l'Authority sembra orientata a negare al Consorzio il ruolo di rappresentante della galassia della piccola nautica. Gliel'ha detto a più riprese negli ultimi mesi: non ci sono deleghe esplicite al Consorzio da parte di ciascun proprietario di barca. Come se per Palazzo Rosciano fosse più semplice tenere i rapporti con l'esercito dei 4mila proprietari anziché con un interlocutore che li rappresenti. Eppure - ribattono gli interessati - non solo è utile per ambo le parti avere una interlocuzione diretta, non solo la rappresentatività è tale da aver impegnato un duello di fronte al Tar, ma era stato proprio Palazzo Rosciano, sede dell'istituzione portuale, a firmare nel 2009 un atto che vede nel Consorzio proprio il rappresentante del mondo della piccola nautica. --MAURO ZUCCHELLI

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

«Ma nel 2014 la raccolta differenziata non c'era» LIVORNO Il fronte della piccola nautica va all'attacco anche su un altro fronte: riguarda il fatto che l'Authority arriva a chiedere gli arretrati anche per una raccolta differenziata che nel 2014 non c'era. È un'altra delle assurdità che la controparte imputa al comportanto di Palazzo Rosciano, sede dell'istituzione portuale, in un braccio di ferro vhe ormai va avanti da anni e anni. Il Consorzio nautico che raggruppa più di sessanta circoli di proprietari di piccole barche indica che, dopo i rilievi del Tar, l'Authority ha messo nero su bianco l'ordinanza n. 19 del 9 luglio scorso con la quale vuole far diventare il regime tariffario ora allegato - viene messo in evidenza - come «parte integrante e sostanziale del "Regolamento per la gestione in ambito portuale dei servizi di pulizia e raccolta dei rifiuti da terra e da mare, da fornire a titolo oneroso all'utenza portuale e oggetto di concessione in data 26 giugno 2014». A giudizio del "popolo delle barchette" si tratta di «nient'altro se non di un escamotage» con il quale l'Authority vuol andare a «richiedere anche i pagamenti arretrati, sino alle quattro annualità precedenti». Ma - avvertono gli esponenti del Consorzio nautico - si tratta di «una richiesta che però appare paradossale: sono state inserite voci anche per la raccolta differenziata ma che ai tempi non veniva effettuata».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

VIA DELLE CATERATTE Scende dall'auto e abbandona i rifiuti Sono circa le 17 di ieri pomeriggio. Sul marciapiede di via delle Cateratte c'è un po' di tutto: assi di legno, un tavolo rettangolare, un tavolino tondo un divano, qualche materasso e buste contenenti chissà che cosa. A un certo punto, come si vede dalla foto, arriva un'auto: la conducente scende e lascia lì alcuni sacchi di immondizia. Capita dove c'è inciviltà e dove mancano controlli.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Aferpi, sindacati al Mise sugli ammortizzatori PIOMBINO Dopo varie richieste, oggi i rappresentanti sindacali di Aferpi e Piombino Logistics saranno al Mise, nella sede della direzione generale del dicastero guidato da Luigi Di Maio.Il problema è quello della scadenza a dicembre della cassa integrazione speciale, che garantisce lo stesso reddito dei contratti di solidarietà. Per il sindacato servono forme di di sostegno in grando di coprire i tempi lunghi del piano industriale di rilancio dello stabilimento.Sulla questione interviene Camping cig sostenendo che «è urgente stringere ora sul tema degli ammortizzatori, ma subito a ruota dovremo incalzare il Governo non solo sulle uscite in sicurezza degli esuberi ma soprattutto su un piano straordinario per il lavoro e la diversificazione economica a Piombino e la Val di Cornia, area di crisi complessa e Sin, su cui tanti sono stati nel recente passato i discorsi ma quasi nulla i fatti».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Per ridurre gli sprechi "aMici in mensa" al via PIOMBINO Prende ufficialmente il via il progetto "aMici in mensa" voluto dalla commissione mensa e realizzato insieme a Enpa Piombino, Circoli didattici cittadini, Cir-food e amministrazione comunale. Il progetto, sperimentato già a maggio, intende ridurre gli scarti alimentari delle mense scolastiche destinando il cibo in avanzo alle colonie feline presenti sul territorio. Solo per ricordare le colonie più grandi - a Piombino - al Castello, 62 gatti censiti, Calamoresca con 52 e Poggio ai Venti con 70. Gli alunni sono direttamente coinvolti nello smistamento delle pietanze avanzate - rigorosamente carne e pesce - che vengono depositate in appositi contenitori poi ritirati direttamente da ENPA Piombino.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

È stato installato dietro al palazzo del Comune Le postazioni saranno tre in tutta la città e serviranno le utenze non domestiche Un press container di Sei per i commercianti del centro FOLLONICA Grande come un suv e pensato in funzione dei commercianti del centro: quello avvistato ieri mattina dietro al palazzo comunale è uno dei nuovi press container di Sei Toscana che presto saranno distribuiti nel centro di Follonica. Tre in tutto per venire incontro alle esigenze di tutte le utenze non domestiche. Ieri mattina il Comune ha fatto una prova di posizionamento per capire l'impatto delle nuove attrezzature che verranno messe in piazza XXV Aprile, in via Parri dietro al Florida e nel parcheggio dietro al palazzo comunale. Prima di partire con il servizio il Comune deve munirsi di appositi pali da mettere al posto delle presse: i grandi container per essere svuotati devono infatti essere trasportati in zona industriale lasciando però i posti auto liberi. Con i paletti i parcheggi verranno però riservati. Appena il materiale sarà arrivato i vigli urbani presenteranno un'ordinanza per dedicare i parcheggi alle particolari presse. I container serviranno per pressare carta e cartone e per la raccolta indifferenziata delle utenze non domestiche, e quindi delle attività commerciali del centro cittadino. Il servizio è duplice, dice l'assessora all'Ambiente Mirijam Giorgieri: «Con i press container togliamo il porta a porta da via Roma, un servizio molto costoso e non pratico visto che resta la spazzatura in strada anche la mattina. Inoltre il nostro obiettivo è anche quello di togliere qualche cassonetto. Se i grandi produttori di rifiuti come i bar del centro utilizzeranno il nuovo servizio non sarà più necessario tenere tutti i cassonetti che ci sono oggi - continua Giorgieri - In questo modo recupereremo anche i posti auto occupati dal press container». I commercianti per aprire i press container hanno a disposizione la Sei Card, la stessa che è stata data agli abitanti dei quartieri serviti dai cassonetti intelligenti. Le presse inoltre, almeno nel periodo invernale, non verranno svuotate ogni giorno: vista la capienza e il modo in cui vengono stipati i rifiuti, esse verranno portate in zona industriale ogni 2 o 3 giorni per poi tornare al loro posto. -- G.S.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

La situazione, spiegano i residenti, persiste da agosto anche nel parcheggio. «Per aprire le auto usiamo i guanti» Via Cittadella inondata dal guano degli uccelli Parte la protesta LUCCA C'è un isolato in rivolta all'interno della cerchia urbana. È quello che comprende i residenti in via Cittadella e nelle vicinanze del parcheggio omonimo. Da circa tre mesi a questa parte la zona è infestata da volatili - piccioni e storni soprattutto - che hanno inondato di guano tutta l'area, tutte le auto che vengono parcheggiate nella zona, determinando una situazione a rischio dal punto di vista igienico sanitario.A denunciare la situazione, facendosi portavoce di un malumore diffuso, è una residente in via Cittadella, la signora Sara De Servi.«Viviamo in queste condizioni dalla fine di agosto - spiega la signora De Servi -. Il 28 settembre scorso abbiamo inviato una email agli uffici ambiente e igiene del Comune senza mai, però, avere risposta. Altri residenti hanno fatto ulteriori segnalazioni, alcuni si sono addirittura recati di persona in Comune a spiegare quanto accade. Mancano le condizioni minime di igiene e decoro. Gli uccelli hanno colonizzato gli alberi, anche le gronde, sono davvero un'infinità. Il guano è ovunque e in tutta l'area si respira un odore nauseabondo».Nel messaggio email inviato venti giorni fa al Comune, la residente segnalava del resto che «l'enorme quantitativo di guano ed escrementi presente in via Cittadella, oltre a determinare un forte degrado della zona, causa la presenza di agenti patogeni e parassiti derivanti da detriti organici, siano essi escrementi e anche resti di volatili morti. I batteri si espandono liberamente nell'aria, determinando odori insopportabili e contaminando tutto: basti vedere le auto che, se lasciate negli stalli di sosta gialli riservati ai residenti, devono essere aperte, dopo poche ore, usando i guanti. Esiste un rischio grave di salute pubblica. Si richiede il tempestivo intervento di tutela e ripristino delle condizioni igieniche e l'adozione delle misure che impediscano il ripetersi di questi episodi».«Da quella segnalazione - conclude la signora - abbiamo visto venire alcuni mezzi di Sistema Ambiente, ma passano l'igienizzante sotto le auto, sul selciato. Occorre invece intervenire anche in altri modi».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

«Il caso è serio e va subito risolto» Ci sarà un incontro con i cittadini «La situazione è seria, e va risolta». È quanto ammette, interpellata, l'amministrazione comunale sul caso di via Cittadella. «La scorsa settimana - spiega palazzo Orsetti - i cittadini hanno inoltrato la segnalazione; l'ufficio si è subito mosso scrivendo a Sistema Ambiente per far pulire la zona e al dipartimento igiene e sanità dell'Asl per capire come intervenire e cosa fare per risolvere il problema». I residenti, continua la risposta, hanno chiesto un incontro all'assessore all'ambiente Francesco Raspini circa una settimana fa. Intanto gli uffici hanno già fatto un sopralluogo in via Cittadella e fatto le debite segnalazioni. Sia l'assessore che il dirigente del settore stanno seguendo direttamente la questione e «incontreranno i residenti - viene comunicato - soprattutto per spiegare cosa è possibile fare e come intende intervenire il Comune.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

I cinque indagati erano stati assolti in udienza preliminare dall'accusa di corruzione nella vicenda dei terreni edificabili Parco Sant'Anna, rischio prescrizione dopo il rinvio ad aprile Luca Tronchetti / FIRENZE Gli avvocati debbono ancora fare i calcoli, ma il rischio prescrizione aleggia sul processo in Corte d'Appello che riguarda una vicenda lontana 7 anni e mezzo, ma sempre viva nel ricordo dei protagonisti. Quella sulla presunta corruzione nella pubblica amministrazione che il 15 giugno 2011 provocò un terremoto politico in città con l'arresto di assessori, funzionari pubblici, imprenditori e professionisti. L'architetto Giovanni Valentini, il funzionario comunale Maurizio Tani, i professionisti Andrea Ferro e Luca Antonio Ruggi e l'ex vice presidente di Sistema Ambiente, Sauro Doroni, vennero tutti assolti alle 18,30 del 25 febbraio 2015 in abbreviato dopo due ore di camera di consiglio dal gup Silvia Mugnaini che ritenne insussistenti le prove a carico degli indagati per poterli condannare per concorso in corruzione. Al centro dell'indagine due interventi urbanistici legati ai terreni del parco di S. Anna e allo stadio Porta Elisa con la Valore spa di Prato, poi fallita, sottoposta ad indagine come persona giuridica e assolta dall'illecito amministrativo. APPELLO CONDIVISO Alla decisione del gup nel luglio 2015 fece da contraltare l'appello condiviso sia dall'ufficio del procuratore generale che, con atto separato di identico contenuto, dalla procura della Repubblica. Un'impugnazione concordata anche se presentata autonomamente alla Corte d'Appello riguardo all'assoluzione di cinque dei 7 indagati. Tre anni e tre mesi dopo il procedimento è stato discusso ieri dalla sezione presieduta dal giudice Federico Boscherini. Ma il processo è iniziato alle 17,15 e c'è stato giusto il tempo per il giudice a latere Francesca Sbrana, relatrice e componente del collegio assieme a Maria Teresa Scinicariello, di relazionare sinteticamente sui fatti oggetto del procedimento, sulla sentenza del gup di Lucca e sui motivi d'impugnazione della procura generale. A quel punto è stata decisa la data del rinvio: il 2 aprile 2019. Quasi 8 anni dopo i fatti contestati. PRESCRIZIONE ALLE PORTE La corruzione si prescrive in 7 anni e mezzo. E quel 2 aprile è fuori tempo massimo. Tuttavia il 25 maggio 2017 c'è stata la sospensione della prescrizione in seguito ad uno sciopero degli avvocati. Quindi occorre verificare la preclusione e quindi se il periodo di interruzione supera quello legato alla prescrizione. Per quanto riguarda il falso in atto pubblico, reato di cui deve rispondere Tani (già assolto dal gup) in quanto funzionario pubblico, nessun problema. Il reato si prescrive in 12 anni e mezzo.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca monitor distretti Export, bene il cartario crolla il calzaturiero LUCCA Calano le esportazioni del calzaturiero di Lucca (-11,1%) mentre crescono quelle del cartario di Capannori (spinto dalla meccanica) che fa registrare un +15,2% con un incremento del fatturato di 80 milioni. I dati arrivano dal Monitor dei distretti della Toscana realizzato dalla direzione Studi e Ricerche in Intesa San Paolo per la Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia e fanno riferimento al primo semestre del 2018. Dallo studio emerge che la Toscana rappresenta la terza regione per valore di esportazioni distrettuali, alle spalle solo di Veneto e Lombardia con un'incidenza sull'export nazionale del 13%. Per quanto riguarda il cartario dall'inizio del 2017 il prezzo della cellulosa è aumentato per la fibra lunga del 52% e per la fibra corta

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” del 63%: si tratta di un tema, quello delle materie prime, che il distretto dovrà affrontare considerando che in questi territori si concentra più del 30% del consumo nazionale. In questo caso i mercati di riferimento dell'export, soprattutto per la componente meccanica, sono soprattutto la Cina (+28,5 milioni; +12,8% e Indonesia (+29,9 milioni; + 128,6%).

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il Comune della Piana si piazza al primo posto nella classifica regionale del 2018 Francesconi: «Risultato raggiunto col gioco di squadra, ringrazio Ascit e cittadini» Capannori, è scudetto dei rifiuti La differenziata arriva all'88% Nicola Nucci / CAPANNORI Un primato che vale come uno scudetto. Quello del Comune più virtuoso per la raccolta differenziata in Toscana. Con una percentuale dell'88,13% Capannori si piazza al primo posto assoluto nella classifica regionale del 2018, relativa ai dati dello scorso anno, pubblicata dalla Regione. Il territorio amministrato dal sindaco Luca Menesini riesce persino a fare meglio dello scorso anno, aumentando la percentuale della differenziata di circa un punto e mezzo, visto che nella certificazione precedente si era attestata al 86,66%. Una "vittoria" anche dei cittadini capannoresi dove è sempre più radicata la buona pratica di differenziare rifiuti e materiali, anche alla luce della nuova tariffazione puntuale basata su un semplice principio: "chi meno produce, meno paga". La quantità di rifiuto non riciclabile annuo pro capite passa da 59,9 chilogrammi del 2017 ai 55,1 chilogrammi del 2018, ben al di sotto del "muro" dei 100 chili di indifferenziato. Nella certificazione della raccolta differenziata Capannori si è piazza davanti a Londa, comune della Città metropolitana di Firenze (87,99%) e a Serravalle Pistoiese, in provincia di Pistoia (85,94%). La media regionale invece si attesta al 53,89%, mentre quella dei 10' comuni dell'Ato Toscana Costa è del 58,66%. Tra i motivi del successo del "modello Capannori" ci sono alcune caratteristiche del servizio come l'alta frequenza dei ritiri, la raccolta specifica del verde e dei pannolini, il compostaggio domestico. Fattori, questi, che hanno permesso di ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati. Soddisfazione da parte dell'amministrazione comunale nelle parole dell'assessore all'Ambiente, Matteo Francesconi. «Questo risultato testimonia il grande impegno della città di Capannori nel portare avanti la strategia Rifiuti Zero - dice - Un grazie anche ad Ascit: da sempre sono particolarmente attenti alla qualità e all'efficienza del servizio. Un servizio che viene costantemente migliorato grazie all'ascolto dei cittadini. Traguardi come questo si possono raggiungere solo con forte gioco di squadra, a cominciare dai cittadini che ogni giorno effettuano la raccolta porta a porta e dai lavoratori di Ascit, che tengo a ringraziare sentitamente. Ringrazio anche il Centro Ricerca Rifiuti Zero per il supporto e per i progetti per la riduzione dei rifiuti. Infine tengo a sottolineare come tutto questo sia stato ottenuto senza gravare sulla tariffa, che è invariata dal 2012 risultando fra le più basse in Toscana». E in tema di politiche ambientali il nuovo libro "Rifiuti Zero" di Rossano Ercolini presidente dell'associazione Zero Waste Europe, coordinatore del Centro di ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori e vincitore nel 2013 del Goldman Environmental Prize, sarà presentato domani alle 21 al polo culturale Artemisia di Tassignano. Nel volume, edito da Baldini & Castoldi, il premio Nobel per l'ambiente illustra i dieci passi per la rivoluzione ecologica. La presentazione del volume è promossa dalla libreria Ubik e dal Comune di Capannori insieme a Zero Waste Italy, Centro di ricerca Rifiuti Zero e Ambiente e Futuro e vedrà la partecipazione del sindaco Luca Menesini e di Gina Truglio di Ubik. L'ingresso è libero.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'azienda lucchese è uno dei tre gruppi italiani, con Intesa Sanpaolo e Hera, che fanno parte della rete creata dalla Ellen MacArthur Lucart entra nel network dell'economia circolare LUCCA L'impegno di Lucart per l'economia circolare si consolida sempre di più. Il Gruppo lucchese, leader in Europa nella produzione di carte monolucide, prodotti tissue e airlaid, entra a far parte del network CE100 della Ellen MacArthur Foundation, un programma di innovazione precompetitiva ideato per dare la possibilità alle organizzazioni di sviluppare nuove opportunità e raggiungere il più velocemente possibile i propri obiettivi in materia di economia circolare. Istituita nel 2010, la Fondazione Ellen MacArthur punta ad accelerare la transizione verso la circular economy. Lucart, che ha fatto della sostenibilità e dell'innovazione in campo ambientale la propria mission, è una delle uniche tre aziende italiane a far parte della fondazione, insieme a Intesa Sanpaolo e Gruppo Hera. Cresce così la rete della Fondazione - Circular Economy 100 (CE100) - che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” mette insieme le aziende che si sono distinte a livello internazionale per l'impegno nello sviluppo dell'economia circolare con l'obiettivo di creare ulteriori opportunità di collaborazione e innovazione. «Qualità, innovazione e sostenibilità: sono queste le parole chiave su cui stiamo costruendo il futuro della carta tissue e quello del nostro Gruppo. È per questo che entrare a far parte del Network ideato dalla Ellen MacArthur Foundation ci rende orgogliosi del lavoro svolto fino a oggi: è la dimostrazione di tutto il nostro impegno per un'economia "circolare" della carta, come ci piace chiamarla - ha commentato Massimo Pasquini, amministratore delegato di Lucart - Siamo sicuri che questa collaborazione aprirà scenari nuovi e sfidanti per lo sviluppo dell'economia circolare a livello internazionale, abbracciando settori e progetti differenti tra loro. Uno sviluppo di cui vogliamo essere protagonisti».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Inutili le iniziative dei privati: la situazione rimane invariata dall'inizio dell'estate. L'erba cresce alta e ovunque ci sono rifiuti abbandonati Immondizia e rifiuti sul molo: tra gli scogli c'è anche una ruota Gabriele Noli / VIAREGGIO La targa de "L'attesa" e tutt'intorno erbacce e sporcizia. Non sembra vero. Allegoria. Prima mattina di un giorno d'ottobre, col godurioso tepore dei raggi del sole e il mare che è un'infinita distesa blu (peccato per il lavarone sulla riva). Neanche questo sembra vero. Il molo è luogo ispiratore di una poetica che si esaurisce in un amen, quando si volge lo sguardo in basso, scorgendo cosa c'è tra gli scogli: una discarica a cielo aperto. Si trova, de facto, di tutto. Persino uno pneumatico, comprensivo di cerchione arrugginito, iconogramma di un problema irrisolto, nonostante di tempo ne sia passato. Eccome. Oltre tre mesi fa, alle porte dell'estate, la situazione era analoga. Imbarazzante degrado, per quello che viene sì considerato uno degli angoli simbolo della città, ma solo a parole. Gli spazi vuoti tra uno scoglio e l'altro sono colmati da erbacce che crescono in anarchia e rifiuti di ogni genere. Le bottiglie di plastica la fanno da padrona. Poi ci sono quelle di vetro, alcune persino rotte. E ancora lattine, scatolette, vaschette, carte con tracce di unto talmente ampie che non notarle è impossibile, (pacchetti di) sigarette, polistirolo. L'elenco sarebbe lungo, pure troppo. Il 4 giugno alcuni ragazzi passarono dal molo e lo vollero far sapere a chiunque, scrivendo su un muretto i loro nomi con un pennarello blu. Quella bruttura è stata cancellata (menomale), in compenso però ne è comparsa un'altra, un segno incomprensibile, in celeste. Mangiare godendosi la meraviglia del panorama (specie al tramonto) è allettante, a chi non piace? Molti hanno la creanza di gettare cartacce, bicchieri e bottiglie nei cestini disseminati lungo tutto il molo, altri invece li abbandonano al loro (mesto) destino tra gli scogli, contribuendo ad alimentare un degrado che a vederlo fa male. E rabbia. Ogni mattina è incessante il viavai di pescatori, amanti della corsa (costretti a fare attenzione alla pavimentazione in più punti dissestata) o persone che, semplicemente, vogliono godersi il tempo, passeggiando. In quest'area gli interventi di pulizia sono considerati straordinari, non vengono dunque effettuati secondo una precisa calendarizzazione. Funziona così, insegna il passato: gli operatori di Sea Ambiente rimuovono quei cumuli di sporcizia, restituendo al molo un illusorio decoro, soggiogato dalla legge dell'inciviltà. Utilizzano pinze prensili per il recupero dei rifiuti in mezzo agli scogli e una minispazzatrice con tubo per l'aspirazione. Una manciata di giorni appena, però, e tutto torna tristemente come prima, se non peggio. Neppure le iniziative spontanee hanno avuto utilità a lunga scadenza. Rimane comunque apprezzabile lo spirito di quel gruppo di surfisti viareggini che, ormai da un decennio, si ritrovano (quasi) ogni anno - armati di guanti, sacchi neri e tantissima buona volontà - per togliere da scogli e spiaggia ciò che trovano. Lo fanno per amore della loro città e per sensibilizzare residenti e turisti al rispetto dell'ambiente marino. La targa de "L'attesa" senza tutt'intorno erbacce e sporcizia. Quello, oggi, non sembra più vero.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio fanghi e cattivi odori Bocciata in consiglio la mozione di Mazzoni sulle tariffe di Gaia pietrasanta Fanghi, cattivi odori al Pollino e cava Fornace: la maggioranza boccia la mozione, sui temi ambientali, a firma di Daniele Mazzoni - Siamo Pietrasanta - ed è bagarre in consiglio comunale. Toni veementi e strali inveleniti andati in scena davanti a decine di cittadini lunedì scorso in municipio. «La mia mozione aveva come obiettivi quello di non fare aumentare le tariffe di Gaia, di non fare smaltire i fanghi di depurazione alla discarica di Cava Fornace, di eliminare i fanghi stoccati al Pollino e controllare gli scarichi nei corsi d'acqua a

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” coprire le vasche del depuratore del Pollino. Inspiegabile la bocciatura voluta dal sindaco nel silenzio dei suoi consiglieri», fa sapere Mazzoni che ha visto la mozione invece approvata da Pd, Insieme per Pietrasanta e Movimento 5 Stelle. «Le disgrazie ambientali del Pollino sono un'eredità del centro-sinistra: sta a noi rimediare. Siamo tutti consapevoli dei disagi con cui convivono i residenti della frazione e stiamo lavorando per risolverli. Le mozioni presentate in al senso dalle minoranze sono superate dai fatti e sono soprattutto tardive perché ci siamo mossi da settimane», è stata la replica del sindaco che ha aggiunto. «Sullo smaltimento dei fanghi del Pollino a causa della sentenza del Tar della Lombardia, siamo quindi di fronte ad un problema nazionale e non solo pietrasantino, e sulla problematica dei cattivi odori l'amministrazione ha ottenuto da Gaia ed Ersu la garanzia di esecuzione degli interventi indispensabili per limitare i disagi. Su Cava Fornace aspettiamo al varco la Regione: l'attenzione resta massima così come la volontà di un percorso di chiusura in sicurezza». --L. B. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il fosso sotto accusa: domani doppio evento «La puzza c'è ancora» Gli abitanti del Lavello protestano in consiglio MASSA Due manifestazioni, domani, nello stesso giorno per portare all'attenzione della Regione e dell'amministrazione comunale i problemi della zona del Lavello. È quanto hanno messo a calendario gli organizzatori della giornata di protesta prevista per domani, Franco Ceccarelli e Franco Bigini.Dopo le proteste degli abitanti nei pressi del fosso, infatti, i disagi, testimoniano i due organizzatori, sembrano rimasti sostanzialmente gli stessi: miasmi più o meno forti a tutte le ore del giorno e della notte e malesseri nella popolazione. «Le problematiche sono esattamente le stesse delle passate settimane», spiega Franco Bigini. «Gli sversamenti dei liquami continuano e le persone vivono ormai con i nervi tesi».La giornata di domani sarà divisa in due parti. La prima protesta è stata fissata al Lavello, alle 15, in occasione del sopralluogo del consigliere regionale Giacomo Bugliani; a distanza di tre ore, alle 18, una seconda manifestazione si terrà in consiglio comunale. «Solleciteremo il consigliere Bugliani affinché si faccia carico della questione che sta ancora creando problemi ai residenti, insieme alle firme raccolte - spiega Franco Bigini - che sono circa un migliaio, abbiamo intenzione di fare un esposto in procura e a tutte le autorità competenti. Nostra intenzione è quella di dare vita ad un'assemblea permanente per tutelare la salute pubblica, che questo fosso mette in discussione».Sull'impostazione dell'iniziativa, Bigini, ex candidato consigliere per Fi, tiene a sottolineare che sarà una manifestazione che non avrà alcuna impronta politica e che ha come unico scopo quello di creare un fronte comune di cittadini che chiedono a gran voce attenzione e soluzioni per quello che ormai sembra un disagio quotidiano. «Saremo presenti anche in consiglio comunale perché chiediamo un impegno al sindaco e all'amministrazione. Per tenere viva la luce su questa situazione». --CAMILLA PALAGI

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il dato negativo legato al settore della lavorazione perché il grezzo, cioè i blocchi ha fatto registrare un ulteriore dato positivo del più 0,6% Marmo, flessione del 18% nell'export del 1° semestre CARRARA Il distretto del Marmo di Carrara ha subito una flessione nel primo semestre di circa 18 milioni in particolare legata al comparto del materiale lavorato. Per la prima volta negli ultimi 10 anni, l'export distrettuale toscano del primo semestre supera il valore di 8 miliardi e raggiunge un nuovo punto di massimo; rispetto al corrispondente periodo del 2017 i distretti toscani sono cresciuti del 2,4% sostanzialmente in linea con il dato nazionale del 2,8%; dall'analisi del Monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze, si evince che la Toscana rappresenta la terza regione per valore di esportazioni distrettuali, alle spalle solo di Veneto e Lombardia, con un'incidenza sull'export nazionale del 13%. In questo quadro, come detto, il distretto del Marmo di Carrara segna una flessione nel primo semestre di circa 18 milioni: il secondo trimestre ha visto una sostanziale stabilità nell'export del grezzo (più 0,6%) a fronte di un primo trimestre in crescita (+5,4%), mentre il marmo lavorato ha visto un'ulteriore riduzione dal -4,5% dei primi tre mesi al -12,1% nel periodo aprile-giugno. Da quanto emerge dal Monitor dei Distretti, l'andamento nei diversi paesi è frutto della diversa tipologia di materiale: si riducono infatti le esportazioni verso gli Stati Uniti (-10 milioni; -10,2%) e gli Emirati Arabi (-11 milioni; -41,8%)

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” particolarmente concentrati verso il materiale lavorato, mentre sono in crescita le vendite di materiale grezzo verso la Cina (+10 milioni; +14,3%). In crescita l'interesse per il marmo trattato da parte dell'India e del Canada. Il valore complessivo dell'export del Distretto del Marmo di Carrara nel primo semestre 2018 è stato di 342,3 milioni di euro (erano stati 360 l'anno scorso); il marmo lavorato incide per 219 milioni, in discesa, il grezzo per 123 milioni. «Il valore delle nostre esportazioni distrettuali supera per la prima volta negli ultimi 10 anni gli 8 miliardi di euro e rappresenta un segnale importante per il futuro delle imprese toscane», ribadisce Luca Severini, direttore generale di Banca CR Firenze e Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Legambiente scopre cinque discariche Cinque grosse discariche abusive sono state scoperte da Legambiente a Quarrata: Nella prima, lungo il torrente Stella, sono presenti rifiuti di tutti i generi: materiali plastici, materassi, mobili , oggetti in ferro. Una seconda discarica in via del Goraio è costituita di tanti sacchi neri, pieni di rifiuti tessili. Ci sono poi altre tre discariche con rifiuti di vario genere in via San Pietro in Castello, via Rubattorno e via del Pollaiolo.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Marciapiede liberato dai rifiuti (Articolo non disponibile)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Duecento euro in ballo, l'azienda ha finito le ore integrabili a disposizione Il Governo annuncia un decreto sugli ammortizzatori sociali per il 2019 Aferpi, si rischiano tre mesi con lo stipendio ridotto PIOMBINO È stato un incontro interlocutorio quello tra i sindacati dei metalmeccanici e i rappresentanti del Mise e del ministero del Lavoro, utile comunque a iniziare a mettere sul tavolo le questioni più urgenti relative alla scadenza degli ammortizzatori sociali in Aferpi e Piombino Logistics, su cui è già in programma per i prossimi giorni una nuova riunione dopo l'approfondimento dei temi che sono stati discussi per la prima volta ieri mattina. Al tavolo al ministero del Lavoro con le segreterie di Fim, Fiom, Uilm e Ugl c'erano il responsabile delle relazioni industriali Romolo de Camillis, il vicecapo di gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, e Ugo Menziani, della direzione generale degli ammortizzatori sociali, presenti anche la Regione e la direzione aziendale col capo del personale, Riccardo Grilli. Fim, Fiom e Uilm non nascondono che nell'incontro «sono emerse tutta una serie di criticità che devono essere affrontate immediatamente. Sorial ha confermato la volontà del Governo - si legge in una nota sindacale - di trovare strumenti utili e necessari alla gestione delle tutele sociali dei lavoratori delle aree di crisi industriale ma in un'ottica di sviluppo, anticipando che è in approvazione presso il Consiglio dei ministri un apposito decreto della durata di 12 mesi a partire dal gennaio 2019».Nel decreto si prevede in particolare la proroga degli ammortizzatori sociali per 2018 e 2019 per le imprese che impiegano più di 100 dipendenti con problemi occupazionali: la cassa integrazione potrà essere concessa per un periodo di 12 mesi per le riorganizzazioni aziendali e sei mesi per le crisi.Le organizzazioni sindacali hanno fatto presente, che comunque «in attesa delle verifiche della effettiva copertura economica del futuro decreto, resta tutt'ora in piedi la problematica della copertura dei prossimi tre mesi per i quali l'azienda ha già utilizzato tutte le ore integrabili e fruibili secondo le previsioni contenute nell'attuale decreto». Questo potrebbe comportare per i lavoratori un taglio in busta paga intorno ai 200 euro.A questo proposito i sindacati hanno ribadito «che per i lavoratori non dovranno esserci decurtazioni economiche e per questo, già nei prossimi giorni, ci confronteremo con l'azienda e con la Regione Toscana per trovare le possibili soluzioni».Fim, Fiom e Uilm hanno poi «nuovamente evidenziato la necessità di individuare strumenti di ammortizzatore sociale per l'indotto». Secondo quanto riferiscono i sindacati «i rappresentanti del Governo ci hanno anticipato la futura proroga dell'attuale strumento di Cigs in deroga per le aree di crisi industriale complessa anche per l'anno 2019. La riunione è stata aggiornata a una convocazione attesa nei prossimi giorni, sempre al ministero del Lavoro, per le verifiche su tutte le questioni aperte. –CLOZ

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Privati in Rimateria Carnesecchi avverte: «Le scelte strategiche spettano ai Comuni» PIOMBINO Da settimane la governance di Rimateria è argomento di dibattito pubblico. «Tutte le risposte ai molti interrogativi e alle numerose inesattezze che circolano, si possono trovare nello statuto della società - dicono dall'azienda - che stabilisce con nettezza ruoli e gerarchie aziendali. Leggendo le varie norme apparirà chiaro che la componente pubblica resterà sempre determinante nelle scelte strategiche e nel controllo della corretta applicazione». Lo statuto di RiMateria prevede infatti che "le deliberazioni aventi ad oggetto le modifiche al piano industriale sono adottate dall'assemblea a maggioranza semplice... con il voto determinante del socio pubblico". Quindi secondo Rimateria se i Comuni non votano il piano industriale, questo non passa. Lo ribadisce la presidente di Rimateria Claudia Carnesecchi: «Da quella disposizione statutaria deriva l'obbligo che qualunque delibera assembleare che abbia come tema il piano industriale, sia approvata dalla maggioranza semplice degli azionisti purché di questa faccia parte la componente pubblica della proprietà». In qualsiasi azienda il piano industriale detta le linee strategiche sulla base delle quali dovrà operare il Cda. Quindi il management non potrà discostarsi da quanto stabilito nel piano. «Ne discende -

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” aggiunge Carnesecchi - che qualsiasi percentuale di quote detengano i soci di parte pubblica, spetta a questi ultimi la parola definitiva in materia di indirizzi strategici». La gestione, quindi, spetta al Cda della società nel quale è previsto che i privati abbiano la maggioranza (2 membri su 3), ma le scelte operative non potranno discostarsi dalle linee guida del piano industriale. «La nomina del presidente del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale da parte dei soci pubblici - conclude Carnesecchi - risponde proprio all'esigenza che al pubblico spetti, oltre alle indicazioni delle strategie industriali, anche la funzione di controllo della loro corretta applicazione».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Ventidue comuni con il segno più (e alcuni da record), ma c'è anche chi arretra. Solo Magliano sfiora l'obiettivo del 70% La differenziata sale, ma la meta è lontana Francesca Ferri / grosseto Male, anche se con qualche sorprendente eccezione. Nel 2017 la provincia di Grosseto arranca nella raccolta differenziata. Che, pur aumentando un po', si ferma comunque intorno a un misero 33%, decimale in più, decimale in meno, da poco meno del 30% che era nel 2016. In altre parole, oltre otto punti inferiore rispetto al già modesto risultato di Ambito (l'Ato sud, cioè le province di Grosseto, Siena e Arezzo e la Val di Cornia, è fermo al 39,39%), lontano dagli Ato centro e costa (oltre il 58,6%) e dal dato regionale (53,9).I dati sono quelli ufficiali della Regione Toscana divulgati ieri. E fotografano una situazione ancora molto lontana dagli obiettivi di legge, che nel testo unico per l'ambiente del 2007 prevedeva di raggiungere il 65% di differenziata entro il 2012, e che oggi stabilisce di arrivare al 70% nel 2020.in fondo alla classificaDei 28 comuni del Grossetano, ben cinque arretrano rispetto all'anno precedente: Castiglione della Pescaia (dal 30,44 al 29,14), Civitella Paganico (dal 28,12 al 22,08), Gavorrano (dal 36,19 al 35,97), Massa Marittima (dal 44,04 al 41,52) e Grosseto.il capoluogo? così cosìIl comune capoluogo, il più popoloso (al 31 dicembre 2017, dati Istat, contava 82mila abitanti), perde oltre un punto percentuale, scivolando dal 35,76% del 2016 al 34,82% del 2017, maglia nera rispetto agli altri due comuni capoluogo dello stesso Ato: Siena (40,25) e Arezzo (39,85), e a fronte di previsioni, per il 2017, che la stessa amministrazione lo scorso aprile, stimava al 37% (vedi articolo a destra).nuovi calcoliPesano, in parte, i nuovi criteri di calcolo della differenziata. In passato si contavano anche gli sfalci, lo spazzamento e altre voci. Dal 2017, invece, si conta solo ciò che finisce nei mastelli del porta a porta e nei cassonetti della differenziata.i buoni risultatiA volgere lo sguardo dalla regione a "casa nostra", tuttavia, si registrano risultati comunque positivi. A parte due comuni che non migliorano, ma neanche peggiorano (Monte Argentario e Orbetello), gli altri ventuno comuni hanno aumentato la differenziata. Chi di qualche punto, chi con performance da guinness, come Monterotondo Marittimo, che passa dal 23,1 al 33,32% (+10,22 punti), Montieri che schizza dal 26,78 al 44,88% (+18,1 punti) e Roccastrada, col risultato record dal 40,27 al 62,6% (+22,33 punti). primo e ultimoIl comune più virtuoso si conferma Magliano in Toscana, che sfiora l'obiettivo del 70% fermandosi a un pur lusinghiero 69,33 ed entrando di diritto - unico della provincia - nella classifica degli 87 comuni che in tutta la Toscana hanno superato i 65% di differenziata. Peggio di tutti, a livello provinciale, fa il comune di Orbetello, con una raccolta ferma al 15,09%.la produzione di rifiutiAl di là della differenziata c'è un altro dato su cui riflettere: la produzione dei rifiuti. E anche qui non tira una buona aria. A livello regionale si producono meno rifiuti, 2,24 milioni di tonnellate, in diminuzione del 2,9% rispetto al 2016, con il dato pro capite passato da 617 a 600 kg/abitante. Nel Grossetano, invece, in ben 13 comuni su 28 la quantità di rifiuti prodotti pro capite è aumentata e in sei casi supera la media regionale.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'assessora all'Ambiente Petrucci commenta il deludente 34,82% su Grosseto e annuncia i risultati incoraggianti di quest'anno Il capoluogo scivola di un punto «Colpa del nuovo calcolo» l'analisi Una provincia che migliora ma non fa certo il botto, e un capoluogo - dove da due anni l'assessorato all'Ambiente sta rivoluzionando il modo di conferire i rifiuti per spingere verso la raccolta virtuosa - che non brilla e, anzi, retrocede di un punto percentuale, passando da dal 35,76% del 2016 al 34,82% del 2017. Ancora peggio di quanto stimato dall'amministrazione lo scorso aprile, quando la raccolta del 2017 - che i comuni conoscono sin da subito, ma per la cui ufficialità bisogna aspettare il vaglio regionale - veniva ventilata a livelli del 37%, oltre 2 punti percentuali in più rispetto a quelli certificati dalla Regione. Perché questa discrepanza?«A leggere bene la norma che stabilisce come calcolare la raccolta differenziata si

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” osserva che in passato nel calcolo vi confluivano anche voci come lo spazzamento, la raccolta del verde, i metalli e altro», spiega l'assessora all'Ambiente del Comune di Grosseto Simona Petrucci. «Nella nostra stima c'erano queste voci, che oggi non vengono più calcolate. Questo ci fa diminuire di circa 3 punti percentuali il dato sulla raccolta», prosegue. Il dato netto - ovvero solo quello che i cittadini buttano nei cassonetti della differenziata e nei mastelli del porta a porta - viene preso come riferimento dal 2017.«Inoltre bisogna capire se la Regione, nel suo calcolo, ha tenuto conto dei rifiuti differenziati prodotti da quelle attività che non li conferiscono attraverso Sei Toscana, ma attraverso altri operatori - dice ancora -. Finora non tutti venivano calcolati, anche se fanno parte dei rifiuti prodotti nel nostro comune. E non contarli significa avere un quadro non perfettamente fedele della differenziata a Grosseto». Petrucci ha introdotto a marzo cassonetti informatizzati («il termine "intelligenti" è improprio e non va usato», puntualizza) per 10mila cittadini e conta di arrivare a 30mila entro il 2019. Con questi la differenziata arriva all'80%. Anche grazie a questi dati «ad oggi - dice - cioè al 31 agosto 2018 in tutto il comune siamo a una differenziata a oltre il 37%.Il passo sarà davvero grande, però, quando almeno metà città sarà coperta da bidoni informatizzati». -- F.F.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Roccastrada, Montieri e Monterotondo Marittimo hanno fatto registrare aumenti fino a 22 punti percentuali. Gli amministratori spiegano come Il primato delle Colline Metallifere «Il segreto è il porta a porta» la sorpresaSono tre i Comuni delle Colline Metallifere che sono cresciuti di più in termini di raccolta differenziata: Roccastrada, Montieri e Monterotondo Marittimo hanno fatto un balzo di molti punti in percentuali tra il 2016 e il 2017. Il Comune di Roccastrada è passato dal 40,27% di rifiuti differenziati nel 2016 al 62,60% nel 2017, un salto di 22,33 punti percentuali. «Il motivo di questo aumento così sostanzioso - dice il sindaco Francesco Limatola - è sicuramente l'introduzione della raccolta porta a porta a Roccastrada, Ribolla e Sticciano. C'è poi da tenere presente anche la riorganizzazione complessiva del servizio nella campagna e negli altri paesi perché a tutti è stata data l'opportunità di differenziare tutto. Il servizio è risultato veramente molto buono e l'obiettivo adesso è non fermarsi al 62,60 ma crescere ancora».Anche il Comune di Montieri ha registrato un bel passo in avanti passando dal 26,68% al 44,88% con un aumento di 18,2 punti percentuali. «Questo risultato - dice il sindaco Nicola Verruzzi - è figlio del fatto che 5 mesi del 2017 hanno visto l'introduzione del porta a porta. Oggi la nostra percentuale è ancora più alta arrivando ad una media del 71%. Il porta a porta è un lavoro enorme che se svolto bene porta a degli ottimi risultati. Noi abbiamo ridotto al minimo i cassonetti presenti sul territorio, azzerando quasi totalmente le postazioni di prossimità».E aggiunge: «Se il Comune di Montieri non avesse le campane e potesse andare al porta a porta anche per il multimateriale, la nostra percentuale sarebbe ancora più alta. Sei Toscana dalla sua dovrebbe inoltre fare più controlli per verificare che i rifiuti vengano conferiti nel modo giusto».Con un aumento di 10,22 punti percentuali anche Monterotondo Marittimo ha fatto un bel passo in avanti per la raccolta differenzia passando dal 23,10% al 33,32%. «Nel 2017 non avevamo ancora il porta a porta - dice l'assessore Orano Pippucci - Abbiamo iniziato nel 2018 con il servizio e con le prossimità nelle campagne. Forse l'aumento è dovuto al conferimento del verde ovvero gli sfalci e le potature che sono stati ritirati dal gestore dei rifiuti». -- GIULIA SILI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto verso il voto/CASTEL DEL PIANO Nuovo Millennio tifa centrodestra che schiera il candidato Bartalini castel del piano A Castel del Piano è pronta, pare, la lista con il programma di centrodestra o comunque di opposizione all'attuale maggioranza. Tempo di elezioni, che si terranno la prossima primavera. E tempo di incontri e di accordi. Alcuni già fatti, altri da definire. Mentre pare ancora abbastanza incerto il quadro del centrosinistra, con l'attuale sindaco di Castel del Piano, Claudio Franci, che chiude il suo secondo mandato e dunque non si ripresenta alle elezioni, pare già molto avanti la lista civica che si opporrà agli attuali detentori del governo castelpianese. E in questo senso pare cosa fatta l'appoggio che l'associazione politico culturale Nuovo Millennio darà alla lista civica che correrà contro quella dell'attuale maggioranza di centrosinistra. È stato lo stesso Nuovo Millennio, infatti, a promuovere lo scorso venerdì 12 ottobre a Castel del Piano un incontro per discutere in merito alla situazione dell'Amiata in previsione delle prossime elezioni amministrative della primavera 2019. All'incontro erano presenti numerosi cittadini del territorio, una sessantina circa, venuti ad

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ascoltare, fra gli altri, il presidente di Nuovo Millennio Riccardo Paolini e Riccardo Ginanneschi, assessore alle attività produttive del comune di Grosseto, oltre ad Enzo Fatarella, rappresentante di Nuovo Millennio per il vicino comune di Arcidosso. Lo storico movimento, che fonda le proprie radici nei valori della politica moderata, è impegnato in modo attivo da oltre venticinque anni a Grosseto e provincia sia in campo amministrativo che nel contesto socioculturale. Durante l'incontro di venerdì scorso ha preso la parola Luciano Giglioni, ex consigliere comunale di Castel del Piano che ha fatto una analisi dettagliata sulla situazione politica, sociale, economica del comune del Comune e del territorio amiatino.Giglioni si è soffermato su temi specifici quali sicurezza, Ato Toscana 6, Acquedotto del Fiora, geotermia, Unione dei comuni, e ha ricevuto l'approvazione dell'associazione che si è impegnata ad appoggiare la lista elettorale che verrà presentata alle prossime elezioni.Chi ne sarà il candidato sindaco? Pare ormai certo che il nome è quello di Michele Bartalini, adesso consigliere di minoranza del comune di Castel del Piano.Bartalini, oltre che da Nuovo Millennio, sarà sostenuto da Lega e, pare, anche dai simpatizzanti del Movimento cinque stelle. «Il programma è già pronto - spiega Luciano Giglioni - e buona parte della lista pure, compresi i nomi dei quattro assessori che presenteremo ufficialmente a breve col programma. I motori sono avviati e da ora in poi faremo incontri, presentazioni, momenti di ascolto della gente per proporre un programma che sia frutto della concertazione e dell'approvazione di tanti». I consiglieri comunali dovranno essere compresi fra nove e tredici e pare che già nove più quattro assessori, due uomini e due donne, siano già stabiliti per questa lista di opposizione al centro sinistra. --F.B.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Attività coordinate tra l'ente di bonifica, Ascit e Comuni della Piana nell'ambito della campagna «Salviamo il Mediterraneo» Stop alla plastica nei corsi d'acqua piano del Consorzio CAPANNORI Una tartaruga che inghiotte un sacchetto di plastica è l'immagine scelta per la giornata mondiale per l'ambiente. E parte dai corsi d'acqua, così importanti e vitali nella Piana, l'azione congiunta di Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ascit e dei Comuni di Capannori, Porcari e Altopascio che hanno firmato un protocollo d'intesa innovativo per la tutela del mare e delle tartarughe marine. Certo, le tartarughe nella Piana non ci sono ma gli incivili sì e purtroppo utilizzano i corsi d'acqua come discarica. E quei rifiuti inquinati alla fine arrivano in mare. La plastica entra a fare parte della catena alimentare dei pesci che poi arrivano sulle nostre tavole. Come si concretizzerà questa azione di contrasto all'inquinamento dei corsi d'acqua? Il Consorzio raccoglierà, durante la sua attività di manutenzione i rifiuti solidi urbani abbandonati nel reticolo idraulico, e smaltirà in cassonetti forniti da Ascit il materiale che si accumula all'altezza delle griglie presenti nella rete dei canali demaniali. Ascit penserà anche allo smaltimento di tutti questi rifiuti. Una parte, in questo ciclo virtuoso, la faranno le amministrazioni comunali incrementando le attività di controllo con i vigili per prevenire i fenomeni di abbandono e risalire ai responsabili. In queste operazioni saranno coinvolte anche le associazioni del territorio. «Con il protocollo gli enti andranno a definire le attività di rimozione dei rifiuti lungo i corsi d'acqua della Piana per impedire che finiscano in mare - ha spiegato il presidente Ismaele Ridolfi - I rifiuti saranno raccolti durante le bonifiche almeno una volta al mese coinvolgendo cittadini e associazioni che otterranno un piccolo contributo. Un'attività costante che spero riesca finalmente a tener puliti i nostri corsi d'acqua». -- N.N. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Venti telecamere contro i furbetti che abbandonano i rifiuti BAGNI DI LUCCA Tempi duri per i furbetti dei rifiuti a Bagni di Lucca che saranno presto immortalati dalle immagini delle telecamere e sanzionati con multe salate. Comune e Base, la società dei rifiuti, hanno preso di petto il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. È stato varato il piano per installare nel territorio 20 telecamere e, come spiega il consigliere delegato all'ambiente, Antonio Bianchi, chi inquina ora rischia. «Vengono lasciati rifiuti di qualsiasi genere, sia domestici che speciali - afferma Bianchi -. Oltre alle aree lontane dalla viabilità principale, luogo preferito per l'abbandono, anche accanto ai bidoni per la raccolta spesso si trovano ngombranti di vario genere come materassi, divani elettrodomestici ed anche rifiuti speciali ad esempio materiali edili da demolizioni o ristrutturazioni». Iniziative nelle scuole e incontri nelle frazioni per sensibilizzare l'utenza non sono bastati e Comune e Base hanno deciso di procedere all'acquisto ed alla installazione, in prossimità delle oasi di raccolta, 20 telecamere controllabili da remoto. Per chi sgarra, la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sanzione amministrativa per abbandono dei rifiuti è stata aumentata da 50 a 100 euro. «"Siamo convinti peraltro - aggiunge Bianchi - che l'eliminazione nelle frazioni delle oasi ecologiche, dove sia praticabile la raccolta porta a porta, potrà portare ad una ulteriore diminuzione degli abbandoni incontrollati dei rifiuti. Per questo motivo a breve procederemo ad estendere il servizio porta a porta anche alla frazione di Benabbio. Questo permetterà fra l'altro di aumentare la percentuale di raccolta differenziata (del 71% circa nel primo semestre 2018) perché il servizio di raccolta presso l'abitazione stimola maggiormente il cittadino alla differenziazione dei rifiuti. Per migliorare inoltre la qualità dei rifiuti da smaltire, in particolare la frazione organica (umido), si è deciso di procedere a breve alla distribuzione gratuita ai cittadini dei sacchetti in materiale biodegradabile. Nell'isola ecologica ubicata sulla via per Lugliano sono state create ulteriori raccolte specifiche quali quelle del legno non verniciato, dei materassi e dell'olio. E' stato potenziato il servizio di ritiro ingombranti presso le abitazioni dei cittadini».Per attivare il servizio si può telefonare al numero 340 7726629 dalle 8 alle 14 dal lunedì al sabato per fissare un appuntamento per il ritiro gratuito di massimo tre pezzi. --EMANUELA AMBROGI

Il Tirreno, Cronaca di Lucca la denuncia «Foto segnaletiche per i negozi contrari al pirogassificatore» BARGA Il clima di tensione tra favorevoli e contrari al pirogassificatore non si stempera neanche dopo la grande manifestazione di sabato.A denunciarlo è il comitato La Libellula: «Le forze dell'ordine hanno riconosciuto la natura assolutamente pacifica e per certi versi sorprendente di quanto accaduto sabato. Purtroppo però, mentre accadeva tutto questo, non molto distante si sono verificati dei fatti che riteniamo talmente gravi da non poter essere ignorati. Ci riferiamo alle fotografie scattate ai negozi che hanno aderito alla protesta abbassando la saracinesca e fatte poi circolare sui social con chiari avvertimenti al boicottaggio di questi esercizi commerciali».Una situazione che non aiuta a sbrogliare questa intricata matassa: «Come abbiamo detto nell'intervento a fine manifestazione, non è con la divisione o con le minacce che la questione del pirogassificatore può essere risolta; ci deve essere rispetto per l'opinione di tutti e sappiamo che questa questione accende spesso accesi dibattiti nelle piazze e sui social, e non potrebbe essere altrimenti; tuttavia riteniamo che ci debba essere un chiaro limite che deve essere posto ovvero quello di non poter accettare minacce o ricatti da parte di nessuno». Ci sarebbero dei precedenti: «Purtroppo quanto accaduto sabato non è il primo episodio che registriamo, ci sono stati in precedenza episodi simili sia contro i negozianti sia contro i gazebi della raccolta firme: non lo tollereremo oltre e di qui in avanti adiremo a vie legali se non cesseranno; invitiamo per questa volta anche i negozianti o chiunque altro si ritenga danneggiato a chiudere un occhio, anche se ovviamente non possiamo costringere nessuno a farlo». Serve un gesto ufficiale, secondo La Libellula: «Invitiamo l'azienda a prendere ufficialmente e per iscritto le distanze da questi comportamenti e da coloro che li attuano, esattamente come il nostro movimento ha preso in passato le distanze quando sono accaduti episodi simili sui social da parte di alcuni sostenitori del No, oggettivamente comunque molto meno gravi e spesso frutto di una errata interpretazione del loro reale tono; da parte nostra ci sembra che l'invito al dialogo sia massimo, prova ne è l'invito all'incontro coi lavoratori nonché quello al tavolo con la dirigenza». --NICOLA BELLANOVA

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Impugnata la delibera che ha nominato il Cda di Retiambiente Toscana «Un atto che ha aggirato l'esito delle ultime elezioni» Il Comune contro la nuova società che gestirà i rifiuti «È illegittima» PIETRASANTA «Un consiglio di amministrazione illegittimo che non rappresenta il territorio e i cittadini». Motivazione in calce alla recente decisione dell'amministrazione comunale pietrasantina di impugnare la delibera assembleare dello scorso 19 giugno di Retiambiente, la nuova società, voluta dalla Regione Toscana partecipata da 103 soci, di cui 100 Comuni della province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara. Società che dovrà occuparsi della gestione integrata dei rifiuti urbani ed assimilati nell'ambito dell'Ato Toscana Costa. Rappresentando, quindi, il nuovo soggetto per la gestione.«La nostra posizione politica e critica nei confronti di Retiambiente non cambia di una virgola - spiega Elisa Bartoli, vicesindaco ed assessore all'ambiente - Noi siamo contrari all'ingresso del socio privato e a qualsiasi altra forma che non tuteli i

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” cittadini. La gestione dei rifiuti deve restare nelle mani del pubblico, così come quella dei beni primari. È però evidente che la scelta di nominare i 5 componenti del Cda prima del turno di ballottaggio delle comunali ha avuto il solo obiettivo di escludere le nuove maggioranze politiche dalle decisioni frutto delle ultime elezioni. Faremo questo percorso insieme a Livorno, Carrara e Forte dei Marmi. È evidente che la politica non c'entra nulla: Livorno e Carrara sono governate dai Cinque Stelle, Forte dei Marmi da una lista civica, Pietrasanta dal centrodestra. Ci dispiace che altre realtà a noi vicine come Seravezza, Camaiore e Massarosa, nonostante nutrano le nostre stesse paure, abbiano deciso di seguire gli ordini di scuderia accettando, di fatto, questo modo di operare a discapito delle comunità che rappresentano».Un Cda - spiega la Bartoli - che si costituisce a cavallo tra il primo turno ed il ballottaggio senza tenere in considerazione l'imminente assetto politico del territorio in cui dovrà agire è assai poco serio. Ma è altrettanto comprensibile il timore di confrontarsi con neo amministrazioni dichiaratamente ostili al nuovo soggetto che produrrà solo le solite inefficienze ed il solito aumento dei costi per i cittadini. Chi oggi è seduto nel Cda - conclude il vicesindaco di Pietrasanta - dovrebbe dimettersi».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Giannelli su cava fornace «Buone intenzioni poi però non si fa nulla» MONTIGNOSO Gianluca Giannelli, viceresponsabile delle guardie giurate Wwf, chiede lumi sul progetto di monitoraggio dell'aria in zona Cava Fornace:«Che fine hanno fatto tutte le buone intenzioni dei comuni di Montignoso, Pietrasanta e della Regione? Si parte in quinta e poi ci si arena subito dopo, si passa dalle prese di posizione eclatanti ad un silenzio assordante, come accaduto con la presa di posizione di tutti i Comuni del circondario che in pompa maglia deliberano la chiusura della discarica. La Regione Toscana è stata la capofila, con tutti i partiti politici - attacca Giannelli - che con una lingua dicono di no e con l'altra dicono di sì. Attualmente la discarica è autorizzata a norma di legge, pertanto l'unico modo di vigilare è quello di attuare una serie di provvedimenti ispettivi, oltre quelli di legge, in materia di gestione di rifiuti. Il Wwf, dai primi anni '90, è sempre stato forte oppositore alla realizzazione di una discarica in un territorio già martoriato come quello di Porta e Montiscendi, tra storia millenaria e ambienti naturalistici di importanza comunitaria, eppure tra lo scampato "bricchettaggio", le discariche di rifiuti pericolosi, le attività speculative di ogni genere che segnaliamo e denunciamo, non troviamo una sponda che possa dare uno slancio più concreto al miglioramento ambientale di questi luoghi». Poi una stoccata anche ai cittadini, «impassibili si rendono complici della distruzione del territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

La decisione presa per i disagi previsti con l'avvio del cantiere che dovrà riqualificare l'area, estesa la sosta gratuita Tari e Imu con agevolazioni per i commercianti di piazza Montanelli FUCECCHIO E' stato approvato dal consiglio comunale di Fucecchio con 12 voti favorevoli (Partito Democratico e Forza Italia) e 2 contrari (LeU) una risoluzione che prevede una serie di agevolazioni a sostegno delle attività di piazza Montanelli dove attualmente sono in corso i lavori per la riqualificazione dell'intera area. Le agevolazioni fiscali riguardano l'esenzione della tassa di occupazione di suolo pubblico, l'esenzione dell'imposta sulla pubblicità, la riduzione del 100% della Tari (raccolta di rifiuti) e la riduzione del 25% dell'Imu nel caso i commercianti siano anche proprietari degli immobili nei quali viene svolta l'attività. Per coloro che invece svolgono l'attività in un immobile in locazione è previsto un contributo economico pari esattamente al 25% dell'Imu pagata dal proprietario. La copertura finanziaria di queste esenzioni e riduzioni sarà inserita nel bilancio di previsione 2019. Il sostegno del Comune alle attività commerciali che subiscono i disagi del cantiere in piazza Montanelli non è soltanto di carattere economico. L'amministrazione, infatti, ha previsto altre misure che favoriscano l'afflusso di cittadini in questa zona come l'ampliamento dell'orario di apertura del varco della Ztl di via Lamarmora, l'estensione della sosta gratuita per 20 minuti negli stalli prossimi alla piazza, l'eliminazione del divieto di transito del sabato pomeriggio in corso Matteotti e l'inserimento di una segnaletica alternativa che garantisca visibilità ai negozi stessi. Il sindaco Alessio Spinelli poi spiega : «La decisione di agevolare i commercianti di piazza Montanelli durante i lavori di riqualificazione l'amministrazione l'aveva già presa in sede di programmazione tanto che avevamo inserito questa nostra volontà nei documenti di pianificazione: insieme all'avvio dei lavori avevamo previsto proprio di sostenere i commercianti per il disagio con il quale dovranno convivere in questo periodo. Mi ha fatto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” particolarmente piacere vedere che quasi tutti i consiglieri abbiano condiviso questa scelta approvando ieri sera la risoluzione della maggioranza. Per il bene della nostra comunità dobbiamo superare le divisioni politiche. E l'amministrazione comunale continuerà sul cammino intrapreso confrontandosi ancora con i commercianti, come abbiamo già fatto tante volte prima e durante l'avvio dei lavori, per informarli sui vari passaggi».

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Legambiente sollecita l'intervento di Carabinieri forestali e Polizia municipale «La stessa area già in passato è stata oggetto di una nostra segnalazione» Cresce la discarica abusiva lungo la Vecchia Aurelia castagneto carducci Il colpo d'occhio dà la misura. A lato della Vecchia Aurelia c'è una discarica a cielo aperto che continua a crescere nonostante le ripetute segnalazioni al Comune di Castagneto Carducci. A segnalarlo alle autorità è il circolo Legambiente Costa etrusca. Lettera con allegata documentazione fotografica ai Carabinieri forestali del comando di Cecina, alla Polizia municipale di Castagneto Carducci e al responsabile dell'ufficio Ambiente. In quello slargo a lato della Vecchia Aurelia, stretto tra la carreggiata e la Variante Aurelia, all'altezza del chilometro 266 ci si trova di tutto. Rifiuti di ogni genere, abbandonati nonostante il divieto per non fare la fatica di raggiungere il centro di raccolta comunale. Potature e sfalci. Ma anche materiali che sono il risultato di demolizioni edili. Vecchi televisori. Plastica di vario genere. Cavi elettrici. Vetri e arredi dismessi. Un bubbone che è il frutto dell'inciviltà e a cui sembra difficile riuscire a porre rimedio.«Una discarica abusiva su una grande piazzola, un tempo area di servizio - segnala il presidente del circolo Legambiente Angelo Ferrara -. La stessa area è già stata in passato oggetto di una nostra segnalazione, ed era stata bonificata e chiusa con reti metalliche. Reti che sono state divelte e negli ultimi tempi nell'area sono stati ammassati rifiuti di vario genere». Che aggiunge: Oltre a condannare questi atti di inciviltà chiediamo che le autorità competenti si attivino per l'individuazione dei responsabili e impongano al proprietario dell'area la bonifica della stessa». Del caso si è occupato più volte anche il consigliere comunale d'opposizione Luca Carli del Movimento Cinque Stelle. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

In direzione il faccia a faccia tra sindacalisti e Mittal dopo l'acquisto di Liberty Ma di investimenti e dello stabilimento piombinese non s'è parlato Rsu deluse dal primo incontro «Magona, troppe incertezze» PIOMBINO Incontro tra le Rsu e la direzione Arcelor Mittal. Il primo dopo l'accordo condizionato che, salvo imprevisti, condurrà Liberty House (gruppo Gfg Alliance) ad acquisire lo stabilimento di Piombino insieme a quelli di Galati, Ostrava e Skopje. Importo della transazione, secondo alcuni addetti ai lavori, un miliardo e duecento milioni.I quattro stabilimenti erano finiti, insieme ad un paio di centri servizi italiani e ad un altro francese, in due dei pacchetti con cui l'Antitrust europeo ha imposto a Mittal la cessione di buona parte dei suoi siti nel vecchio continente in seguito all'acquisizione degli impianti dell' Ilva di Taranto.Che quello esaminato ieri in direzione non dovesse essere un documento esaustivo di tutte le problematiche dello stabilimento rispetto ai nuovi assetti societari, era inevitabile.Negli ambienti sindacali, però, serpeggia una certa delusione. Intanto perché di Magona non si è parlato minimamente. Neanche di investimenti mentre nelle direttrici generali del ragionamento sulle strategie di Liberty ha trovato spazio un orientamento favorevole alle produzioni low cost. Da destinare, si è detto, ai mercati dell'Europa del sud e orientale. L'esatto opposto di quanto i sindacati si sarebbero aspettati, nella speranza di un futuro legato più alla qualità. I giudizi comunque sono prematuri.La procedura imposta dalla Commissione europea prevede il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei singoli siti e successivamente di livello Ue. Il loro parere è richiesto espressamente anche se non è vincolante. Gli elementi di valutazione sono ancora insufficienti e la lacuna potrà essere colmata solo con la conoscenza del piano industriale.Ed è su questo passaggio, successivo al preliminare di ieri mattina, che contano le Rsu e le segreterie di Fim, Fiom e Uilm. Nelle prossime settimane dovrebbero essere chiariti molti elementi.La prassi risulta scandita da due fasi. In un primo incontro con i sindacati di ogni fabbrica, l'amministratore delegato di Liberty raccoglierebbe le richieste individuate dalle parti sociali. Quindi, il ritorno con le risposte.Claudio Valacchi, coordinatore rsu Fiom, parla di giudizio sospeso. Un termine che non cela la preoccupazione anche per il fatto che per gli impianti di Galati, la realtà più grossa con 7.500 dipendenti, Liberty pensa di operare in continuità col vecchio piano industriale dichiarato da Mittal che prevedeva la ripartenza del secondo altoforno. In questa fase per Magona potrebbe essere ipotizzato ancora l'approvvigionamento dagli impianti di Fos e di Gent.«E' indispensabile conoscere il piano prima che la Commissione europea validi il nome, e il passaggio della proprietà sia ratificato. Resta il fatto - afferma il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sindacalista Fiom - che gli elementi emersi ieri fanno scattare delle domande. A partire dai costi di produzione, visti i mercati di riferimento e di approvvigionamento delle materie prime».Il timore è che la ricerca di un abbattimento dei costi si traduca in tagli alle spese di personale, anche in termini di diritti, e nelle manutenzioni «mentre l'utilizzo pieno degli impianti determinerebbe ottimizzazioni in grado di ridurre i costi stessi», chiude Valacchi. --VALERIA PARRINI

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'ugl su aferpi «Servono strumenti per coprire la "cassa" nei prossimi mesi» «Seppur confermata la volontà e l'impegno del Governo per trovare gli strumenti atti a garantire la tutela dei lavoratori è emerso uno scenario con varie criticità». Così si esprime l'Ugl sull'incontro di mercoledì al ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali in Aferpi. La prima preoccupazione è sul fatto che l'azienda «ha utilizzato le ore previste con il decreto di cassa integrazione in scadenza a dicembre e quindi si rende necessario e urgente partire, da subito, con uno strumento a tutela e copertura dei prossimi mesi. Resta chiaro che c'è bisogno di iniziare a toccare con mano l'avanzamento delle linea guida presentate dall'azienda ma soprattutto a produrre quanto prima e in continuità».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La polizia provinciale ha filmato i trasgressori e promette altri controlli contro i "furbetti" che scaricano in città Abbandonavano rifiuti, individuati in quattro GROSSETO Rifiuti speciali abbandonati ai piedi dei cassonetti, in città. E scattano le sanzioni. La polizia provinciale ha individuato, filmandoli, quattro trasgressori autori di due episodi differenti di abbandono di materiali che avrebbero dovuto essere smaltiti con un procedimento ad hoc, e che invece sono stati scaricati al lato della strada. Un'operazione che spesso avviene di notte, quando i "furbetti" dei rifiuti credono di passare inosservati. In molti casi sono due le persone che scaricano dall'auto, o dal furgone, i materiali da gettare illegalmente. Pochi secondi, e poi via. Un fenomeno, quello degli scarti abbandonati, che negli ultimi anni ha preso piede, convincendo le forze dell'ordine a rafforzare e ampliare il monitoraggio sul territorio. Un lavoro capillare, che sta portando i suoi frutti. «Vogliamo dare un segnale forte - dice Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente della Provincia - ciò che prima era tollerato, da oggi non lo sarà più. Le regole esistono e noi vogliamo essere ligi e i controlli non finiranno certo qui». La polizia provinciale, che in questo periodo sta operando congiuntamente alla municipale di Grosseto, valuterà la natura di questi illeciti: nel caso siano stati commessi da titolari di impresa o responsabili di enti, infatti, potrebbero configurarsi responsabilità penali. La polizia provinciale, ricorda, inoltre, che, nel caso di abbandono di rifiuti da parte di privati cittadini, la sanzione amministrativa sarà di 600 euro, aumentata fino a tre volte in caso di rifiuti pericolosi. C'è da attendersi, dunque, altri controlli nelle varie zone della città al fine di scongiurare l'abbandono di rifiuti speciali. Gli agenti della provinciale continueranno a vigilare sui vari punti in cui sono presenti i cassonetti, con lo scopo di individuare i trasgressori e di scoraggiare le persone intenzionate a scaricare materiali speciali in modo non autorizzato e quindi passibile di sanzione.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Boom della differenziata Il sindaco festeggia: «Miglioreremo ancora» Roccastrada «Un grande risultato di comunità, raggiunto grazie alla collaborazione di tutti i cittadini e che conferma la loro sensibilità per la tutela dell'ambiente attraverso una corretta gestione dei rifiuti. Dopo la riduzione della Tari del 5% per utenze domestiche e non domestiche introdotta quest'anno, vogliamo crescere ancora». A parlare è Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada, che commenta i dati ufficiali della raccolta differenziata riferiti al 2017, diffusi dalla Regione e certificati dall'Agenzia regionale recupero risorse, che vedono il Comune roccastradino a quota 62, 60 per cento con un aumento di oltre 22 punti percentuali rispetto al 2016, dove il dato era al 40, 27 per cento. «Il dato certificato dall'Arrr - continua Limatola - registra nel nostro Comune l'aumento più alto in provincia di Grosseto nel 2017 rispetto al 2016 e assume ancora più valore se consideriamo che nel 2014, quando si è insediata questa amministrazione comunale, la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” percentuale di raccolta differenziata a Roccastrada era pari al 37, 56 per cento». Il risultato di squadra viene sottolineato anche da Emiliano Rabazzi, assessore all'ambiente di Roccastrada. «La crescita della raccolta differenziata e dell'attenzione verso una risorsa importante come l'ambiente - afferma Rabazzi - è stata raggiunta grazie a un impegno collettivo che ha unito cittadini, imprese e associazioni con iniziative diverse: dal porta a porta all'utilizzo delle compostiere fino alle ecofeste che sono cresciute di anno in anno e oggi ogni sagra o festa organizzata sul nostro territorio differenzia i rifiuti e utilizza stoviglie in materiale biodegradabile. A questo si unisce il contatto costante dell'amministrazione comunale con Sei Toscana per monitorare il corretto conferimento, che presto sarà rafforzato con la figura dell'ispettore ambientale e l'installazione di telecamere».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto dopo i dati della regione Opposizione all'attacco «La raccolta dei rifiuti deve essere rivista» GROSSETO I consiglieri dei gruppi Lista Mascagni Sindaco, Pd e Passione per Grosseto commentano, in una nota, gli ultimi dati sulla raccolta differenziata. «A Grosseto esiste ormai un problema rifiuti. È inutile girarci intorno. Non è solo la qualità delle strade a non essere più accettabile, come testimoniato dall'aumento esponenziale di segnalazioni da parte dei cittadini, ma è la stessa qualità della raccolta a essere ferma al palo. I dati della Regione certificano che nel 2016 il Comune di Grosseto vantava una percentuale di raccolta differenziata di quasi il 36%, mentre nel 2017 siamo scesi sotto la soglia del 35%, esattamente al 34, 82%. È vero, come afferma l'assessora Petrucci, che i criteri di calcolo adottati per il 2017 sono più "severi" rispetto all'anno precedente, quando nel dato della raccolta differenziata confluivano alcune voci che ora non sono più conteggiate, ma è altrettanto vero che i criteri sono validi per tutti». «Nella provincia di Grosseto - si legge ancora nel comunicato - su ventotto comuni sono solo cinque a peggiorare, e tra questi figura il capoluogo. A livello regionale il quadro è ancora più sconfortante. La percentuale di raccolta differenziata è salita di quasi tre punti attestandosi al 53,9%, e tutti i capoluoghi sono riusciti a compiere un balzo in avanti raggiungendo anche risultati ragguardevoli. Un solo capoluogo in tutta la Toscana vanta il segno meno, ed è Grosseto. Ma i problemi non si esauriscono qui, e si rivelano se possibile ancor più gravi su un altro versante, quello della produzione complessiva dei rifiuti urbani». «A livello regionale - scrive la minoranza in conclusione - ancora una volta le cose migliorano, con una diminuzione di quasi tre punti che significa 67mila tonnellate di rifiuti in meno, e un dato pro-capite passato da 617 a 600 kg/abitante. A Grosseto il trend è invece ancora una volta negativo, con un aumento della produzione pro-capite da 596 a ben 601,76 kg/abitante. È un peggioramento importante, perché la qualità dell'ambiente passa da politiche capaci di migliorare la raccolta e ridurre la produzione di rifiuti».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Gli scarti dell'albero diventano un cosmetico MONTE AMIATA Castagne a servizio della cosmesi. Si chiama "Open riccio" ed è un progetto che fa parte di quello più ampio di Vacasto plus, un piano integrato di filiera da tre milioni di euro, a cui la Regione contribuisce con un finanziamento di un milione e settecentomila euro. Dal progetto è emersa la possibilità di riutilizzare gli scarti dei ricci e le bucce delle castagne per realizzare creme e prodotti cosmetici. «Da quasi venti anni si lavora all'utilizzo di tutto il castagno, dagli scarti delle potature alle bucce e ai ricci grazie all'estrazione dei polifenoli e dei tannini al loro interno - spiega Lorenzo Fazzi, presidente associazione castagna Igp del Monte Amiata - e siamo arrivati a mettere a punto una ricetta cosmetica, una crema per il viso, con principi attivi provenienti dai ricci delle castagne dell'Amiata». La crema è stata dunque realizzata con lo sviluppo di un prototipo che sfrutta l'estrazione di polifenoli e altre sostanze nutritive da materiale considerato di scarto, evitandone lo spreco, e utilizza sostanze naturali a discapito di quelle chimiche. Il sottoprogetto condotto dalla Qualiterbe Srl consente un ampliamento del mercato del settore cosmetico, con la messa a punto di una ricetta cosmetica, in particolar modo una crema nutriente, contenente una percentuale attiva di estratto fluido acquoso con estratti polifenolici provenienti dai ricci di castagne amiatine.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto – Giorno&Notte

LABORATORI E VISITE GUIDATE Tra Oasi Wwf e Parco Un weekend a tu per tu con la meraviglia GROSSETO Anche in questo weekend la Maremma offre due belle occasioni da vivere all'aria aperta. Proprio come l'originale proposta delle Oasi Wwf in cui la giornata open air diventa creativa grazie a un laboratorio di bricolage. Domani e domenica dalle 9 alle 17 è possibile imparare a costruire mangiatoie per gli uccelli all'Oasi del Lago di Burano. Appuntamento al centro visite dell'oasi in via Litoranea 35 a Capalbio Scalo. In vista dell'inverno disporre di una piccola mangiatoia è fondamentale per la sopravvivenza di molti piccoli uccelli che frequentano giardini e terrazzi. Ma come si realizza una mangiatoia? E cosa è giusto dare da mangiare agli uccelli? L'aiuto arriva dal personale dell'oasi pronto a dare tutte le istruzioni e a insegnare a riconoscere le varie specie. Chi vuole partecipare al laboratorio di bricolage deve portare guanti da lavoro e materiali di riciclo come i cartoni in tetrapak del latte e dei succhi di frutta, bottiglie in plastica, cassette di legno, vecchie assi e in generale ogni materiale possa servire a costruire originali mangiatoie. Info 0564 898829 e 320 8223972. L'iniziativa è gratuita per i soci Wwf; contributo di 10 EUR per i materiali dai non soci.Parco a porte aperte.Domenica inoltre è tempo di festa per il Parco regionale della Maremma: la Festa del Parco alla sua quarta edizione è un invito a chi abita nei Comuni nel cui territorio si trova il Parco (Grosseto, Orbetello e Magliano in Toscana) a conoscere l'area protetta e a visitarla gratuitamente. Per i residenti dei tre Comuni infatti domenica ingresso gratuito a tutti gli itinerari a piedi. --S. L.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Le modifiche riguardano le utenze non domestiche Il servizio sarà effettuato tutti i giorni dalle 6 alle 12.20 Cambiano gli orari per il ritiro dei rifiuti LUCCA Cambiano gli orari per il ritiro dei rifiuti delle utenze non domestiche. Il servizio verrà effettuato tutti i giorni (esclusa la domenica), dalle 6.00 alle 12.20 per tutte le tipologie di rifiuto, fatta eccezione per la carta che sarà a giorni alterni e con orario serale dalle ore 20 alle ore 24; l'orario di esposizione sarà indicativamente dalle ore 19 alle ore 20.Per le vie principali, Comune e Sistema ambiente conta di prevedere anche un ritiro quotidiano della carta/cartone, in modo da agevolare gli esercizi nello stoccaggio dei rifiuti di imballo dei prodotti. Per la raccolta delle frazioni di umido e multi materiale prodotte da alcune categorie di utenze verrà valutato se effettuare la raccolta in orario serale, dalle ore 20 alle ore 24. La finalità, infatti, è quella di prevedere, con le utenze non domestiche, un sistema di raccolta per quanto possibile puntuale e personalizzato, al fine di assicurare maggior decoro e pulizia del centro. Per questo motivo il Comune e Sistema Ambiente hanno avviato un confronto con le associazioni che rappresentano i commercianti e gli artigiani. Dopo l'atto di indirizzo già approvato dal consiglio comunale nello scorso luglio, ieri mattina l'assessore all'ambiente Francesco Raspini, assieme ai vertici di Sistema ambiente (il presidente Matteo Romani e il direttore Roberto Paolini) ha svolto un'apposita comunicazione alla commissione lavori pubblici e ambiente del Consiglio comunale, presieduta da Daniele Bianucci, per presentare modalità e tempistiche del nuovo sistema di raccolta di rifiuti in Centro. Entro la prima parte del 2019 infatti, l'area dentro le Mura dirà addio alla raccolta dei sacchetti filo strada: al suo posto, arriveranno 50 nuove isole ecologiche fuori terra di piccole dimensioni, che andranno ad affiancarsi alle isole ecologiche a scomparsa già realizzate nel cuore di Lucca. A oggi in centro ci sono 5.600 utenze domestiche (4.350 prime abitazioni) e 2.150 utenze commerciali. Le nuove 50 isole ecologiche fuori terra di piccole dimensioni renderanno più capillare il sistema della raccolta differenziata. Una volta che il sistema sarà a regime, calcolando le complessive 62 isole ecologiche, 12 interrate (10 realizzate, due in via di realizzazione) e 50 fuori terra, ogni isola ecologica servirà una media di circa 90 utenze domestiche (70 prime abitazioni); ogni abitazione del centro storico avrà un'isola a disposizione entro il raggio massimo di 100 metri.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

La manifestazione premiata con il riconoscimento "Zero Waste" di Paul Connett Sui contenitori per le bevande sarà riprodotto il poster di quest'anno di LRNZ Comics a misura di ambiente 30.000 bicchieri riciclabili LUCCA Lucca Comics & Games anticipa i tempi e si guadagna il riconoscimento "Zero Waste - Rifiuti Zero", secondo la strategia ideata da Paul Connett, professore emerito dell'Università "Saint Lawrence", accolta per la prima volta in Italia dalla Commissione Rifiuti Zero di Capannori, rappresentata da Rossano Ercolini.Ad annunciare l'importante novità Francesco Raspini, assessore all'ambiente ed Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea, insieme ad Aldo Gottardo, membro del consiglio di amministrazione di Lucca Crea srl, con Lorenzo Gatti, direttore generale Ristogest. Nell'edizione di quest'anno, per la prima volta, negli spazi ristoro interni al festival, grazie alla collaborazione di Ristogest saranno messi a disposizione dei visitatori ben 30 mila bicchieri riutilizzabili, che oltre ad essere un desiderato ricordo della manifestazione potranno essere utilizzati per bere dalle numerose fontane sparse per la città. I bicchieri sono dotati anche di un pratico laccetto che permette di trasformarli in una sorta di borraccia. Se si considera che per ogni bicchiere potranno essere non utilizzate almeno due bottigliette da mezzo litro, l'impatto positivo della manifestazione potrà contarsi in almeno 100 mila in meno tra bottigliette di plastica e lattine. Inoltre, tutte le stoviglie e il packaging utilizzati nei punti ristoro interni al festival saranno interamente biodegradabili. «L'amministrazione comunale - ha sottolineato Francesco Raspini - ha inteso promuovere le buone pratiche della sostenibilità ambientale e verso la riduzione dei rifiuti, considerano Lucca Comics & Games come un importante esempio per tantissimi».«Una bella sfida per il festival - ha commentato Emanuele Vietina - che da sempre si impegna a combinare intrattenimento e cultura. In questo caso oltre a fare da esempio azzerando la plastica nei punti ristoro, ospiteremo anche un incontro con lo stesso Paul Connet e faremo una intensa attività di educazione e sensibilizzazione attraverso i laboratori di Lucca Junior».I bicchieri targati Lucca Comics & Games di fatto saranno l'unico oggetto ufficialmente collezionabile dell'edizione di quest'anno. Per la prima volta, infatti, il poster del festival, concepita dall'artista LRNZ, non ha una sola immagine riprodotta centinaia di migliaia di volte, ma bensì, un'immagine sempre mutevole e sempre unica (a oggi, sono circa 15.000 i manifesti scaricati dalla nostra community) il cui numero continua a crescere. Lorenz, ha quindi fatto uno strappo alla regola in nome dell'ambiente, permettendo di riprodurre sopra bicchieri riutilizzabili l'immagine del poster.Paul Connett sarà ospite di Lucca Comics & Games (il 1 novembre alle 12) nella nuova sala incontri del "Bit District" (piano terra Zecca di Lucca piazzale Verdi) per parlare de "I dieci passi verso Rifiuti Zero". Dagli Stati Uniti passando per Lucca Comics & Games, una strategia per la difesa dell'ambiente. Il professore emerito di chimica ambientale all'Università Saint Lawrence di Canton e ideatore della strategia Rifiuti Zero parlerà approfonditamente del programma che promuove da quasi trent'anni in tutto il mondo ha trovato terreno particolarmente fertile nel nostro paese, dove ad oggi più di duecento comunità hanno già deciso di adottare quelli che lui ha definito i «dieci passi verso Rifiuti Zero».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Ercolini: «Darò vita a un movimento politico sui temi dell'ambiente» CAPANNORI Rossano Ercolini, presidente del Centro di Ricerca Rifiuti Zero e di Zero Waste Europe, associazione che si batte per l'eliminazione dei rifiuti darà vita ad un movimento politico e culturale. «Partiremo ad ottobre 2019, dopo le elezioni europee - ha anticipato il maestro elementare e ambientalista capannorese ieri mattina a "Buongiorno" su Noi Tv. Una notizia confermata al Tirreno. «Non siamo mossi da pruriti elettorali ma dall'idea di dare vita ad una start-up che diffonda una politica ambientale nelle amministrazioni comunali. Non sarà un partito ma un movimento e per chiarire bene che le nostre intenzioni non sono elettorali nello statuto ci sarà l'obbligo di non presentarsi alle politiche prima di cinque anni». Un "paletto" che consentirà di fare esperienza e radicare questo movimento ispirato ai principi dell'obiettivo rifiuti zero e dell'ambientalismo di cui Ercolini è un pionere ed uno dei massimi esponenti. «Il successo dei Verdi in Baviera dimostra che c'è bisogno di una cultura politica sulle grandi tematiche dell'ambiente e della green economy». Ercolini ieri sera ha presentato il suo ultimo libro in cui spiega i dieci passi per una rivoluzione ecologica a portata di tutti. Un manuale semplice e diretto: dalla corretta raccolta differenziata porta a porta, al compostaggio che trasforma in fertilizzante il nostro umido, dal riciclo dei materiali al dare una seconda vita a molti nostri oggetti ed elettrodomestici, da una bolletta che premi con incentivi i cittadini virtuosi a una accorta politica degli imballaggi che li riduca all'origine o li renda compostabili. «Tutti noi abbiamo un'idea sbagliata dei rifiuti in

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Italia. Ci sono le immagini dei cassonetti incendiati, degli scioperi dei netturbini che lasciano le strade sommerse di sacchi e la tragedia della Terra dei fuochi. La realtà di Rifiuti Zero però dimostra che c'è speranza». --N.N.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I dimostranti in consiglio comunale. Ceccarelli attacca Benedetti: «Eri il paladino di questa lotta, ora che sei lì va tutto bene» «Basta puzze, fateci respirare aria pulita» Torna la protesta degli abitanti del Lavello MASSA Sono una ventina. E scendono in piazza da una ventina di anni. Sempre per la stessa ragione: per chiedere lo stop ai cattivi odori che provengono dal Lavello e dal depuratore, che ogni mattina rendono nauseante l'aria della zona. Chiedono solo quello. Un respiro di aria pulita, una cosa scontata per i più ma non per loro.Ieri in occasione del sopralluogo del consigliere regionale Giacomo Bugliani hanno minacciato picchetti di fronte al depuratore incriminato di produrre quei cattivi odori e una sorta di disobbedienza civile. «Se un privato viene multato cinque o sei volte l'anno da Arpat finisce per chiudere. Perché se lo fa Gaia nulla cambia?» chiede Maria Miranda, residente della zona. «Se si vuole il rispetto delle normative da parte dei cittadini, il pubblico deve essere il primo a rispettarle». La rabbia e la frustrazione sono presenti in tutte le loro parole. Qualche settimana fa c'è stato il sopralluogo di alcuni rappresentanti politici, raccontano, ma da allora nulla è cambiato. E di questo i manifestanti non sono nemmeno tanto sorpresi. «Le promesse sono sempre molte. Ma ogni mattina qua siamo al punto di partenza: apriamo le finestre presto, addirittura alle sei e mezza, e l'odore invade già casa» spiega Giuliana Del Freo. «Quando chiamiamo ci danno sempre una risposta diversa (i tecnici di Gaia, ndc): quando è colpa di una guarnizione, quando è colpa di un tubo. Ogni giorno si rompe qualcosa».Ad essersi formato in questi giorni anche un Comitato per la salute che coinvolge entrambi i comuni interessati dal fosso Lavello, sia quello di Massa che quello di Carrara. A parlarne è Flavio Franciosi: «Sono di Marina di Carrara ma sono qua perché il Lavello è un problema di tutti. Ed è noto. Alcuni di noi segnalano gli stessi disagi da vent'anni, altri da trenta. Eppure qua continuano a sversare dei liquami. Se prendono multe da Arpat significa che non è a norma questo impianto». E infatti di quell'impianto chiedono la chiusura, la messa in sicurezza e poi la riapertura. «Non siamo contro il depuratore ma è chiaro che non funziona in maniera adeguata», continua Franciosi. «Beati voi che venite da fuori» commenta amaramente al termine della manifestazione Argia Montagna.Ad organizzare la protesta che ha lo scopo di portare all'attenzione della Regione Toscana e del Comune di Massa i disagi quotidiani dei residenti sono stati due esponenti di Forza Italia, Franco Bigini e Franco Ceccarelli. I cattivi odori, spiegano, hanno due possibili sorgenti: i fanghi depositati nel piazzale del depuratore, in fase di stoccaggio a seguito della sentenza di luglio del Tar Lombardia che ne ha bloccato lo smaltimento in tutta Italia, o l'impianto di depurazione stesso, che i presenti accusano essere obsoleto e ormai in ossidazione. Le istituzioni coinvolte sono quindi la Regione Toscana che gestisce le discariche del territorio e Gaia, il gestore idrico formato dai comuni. E la protesta infatti si è spostata in consiglio comunale.Acceso lo scambio di battute fra i due forzisti e il presidente del consiglio comunale, Stefano Benedetti. «Sei stato il paladino di questa battaglia, Stefano - ha detto aspramente Franco Ceccarelli - ma ora che se lì va tutto bene». «Il sindaco si sta attivando - ha risposto il presidente Benedetti - ci ha messo la faccia, ti posso garantire che il problema verrà risolto». Ma gli animi non si sono placati con la spiegazione del forzista. «Quando usciremo da Gaia, sindaco?» Ma questa domanda non ha ottenuto risposta. --CAMILLA PALAGI

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il sopralluogo Giacomo Bugliani e i consiglieri Pd: il cattivo odore proviene dai depositi Presenti al sopralluogo al Lavello del consigliere della Regione Toscana Giacomo Bugliani anche altri esponenti del Partito Democratico. Ad accompagnarlo c'erano Gabriele Carioli, Stefano Alberti e Luca Perinelli. E un folto numero di cittadini, non solo residenti ma anche cittadini solidali. «Siamo entrati nel piazzale del depuratore - dice Giacomo Bugliani - abbiamo visitato fino all'ultima vasca della struttura, che è quella collegata direttamente con l'esterno. Gli odori non provengono da lì. L'acqua in quella vasca è pulita, gli odori vengono dai depositi. Impegno che mi sono preso è quello di fare intermediario fra le due amministrazioni di Massa e di Carrara, e poi farò un'interrogazione regionale per capire se ci sono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” problematiche legate alla depurazione. Fermo restando comunque che quella è un'area degradata che necessita di riqualificazione».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il quadro Verso la rimozione dei fanghi di depurazione Colle: Gaia sta lavorando MASSA I fanghi verranno presto rimossi. I costi previsti per l'operazione di rimozione, però, non sono stati resi noti. E in consiglio comunale di fronte a questa notizia qualcuno ha storto un po' il naso. È diventato infatti un acceso botta e risposta fra istituzioni e cittadini l'incontro di ieri pomeriggio nella sala consigliare 10 aprile. Invitato dall'amministrazione comunale a rispondere dell'operato di Gaia Spa il presidente dell'azienda che gestisce acquedotti e depuratori Vincenzo Colle. Il quale ha detto: «Ringrazio l'amministrazione perché questa è una tematica importante. L'emergenza dei fanghi, scatenata durante l'estate, è stata causata dalla sentenza del Tar della Lombardia in seguito a cui tutti i gestori di un depuratore hanno dovuto creare un deposito dei fanghi all'interno delle proprie strutture. Così è successo a Camaiore, a Viareggio, a Pietrasanta e infine a Massa. E' una problematica comune».Colle spiega così lo sviluppo del disagio: «Con il Decreto Genova sostanzialmente sono state date delle nuove interpretazioni alle normative, e dal Lavello mi confermano che i disagi dei fanghi (il materiale che risulta dalla depurazione delle acque fognarie) in fase di risoluzione. Circa 30 tonnellate sono state stoccate. E' previsto un intervento di un 1,9 milioni di euro per migliorare la capacità depurativa dell'impianto. È stata sostituita una linea poi i lavori sono stati sospesi nel periodo estivo. In questi giorni è iniziata la seconda parte dei lavori, un'operazione che si concluderà nei prossimi mesi. Anche sulla base degli incontri con la popolazione, Gaia ha in programma potenziamento dell'impianto: ci saranno nuovi interventi per ridurre i cattivi odori. Questo consentirà, mi auguro, di risolvere tutti i problemi che ci sono».In consiglio c'è chi prevede eventuali aumenti in bolletta. «Se ci saranno verranno stabilite dall'autorità idrica toscana. Obiettivo della società è ridurre i costi, ma è difficile: gli investimenti pubblici sono ridotti all'osso». --C.P.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il sindaco Oreste Giurlani risponde alle critiche dei cittadini sui social «Il gestore ha modificato il servizio e sta facendo gli stessi giri di Cosea» Ancora rifiuti abbandonati «Ma ora la colpa non è di Alia» PESCIA Domenica, ore 14, in Ruga degli Orlandi i cassonetti appaiono straripanti di rifiuti. Tutt'intorno sacchi, vestiti e qualche "ingombrante". A testimoniarlo la foto che una cittadina ha postato su Facebook in risposta a un'altra che denunciava la situazione dei cassonetti davanti ai giardini di Nerja, all'imbocco di g piazza Matteotti. Anche quelli circondati da sacchetti, vestiti e altro materiale vario.Eppure, dovrebbe ormai essere chiaro a tutti che depositare rifiuti fuori dai cassonetti è vietato. Una norma che costantemente sembra essere disattesa, col risultato che la città appare sporca e trasandata, nonostante il servizio di Alia sembra essere migliorato. Lo assicura il sindaco Oreste Giurlani. «La situazione relativa ai cassonetti in Ruga, domenica, è stata segnalata anche a me - spiega - ma non è una responsabilità riconducibile ad Alia, che è passata sabato, subito dopo il mercato e sarebbe ripassata poi il lunedì. Qui sono i cittadini che dovrebbero rivedere il loro comportamento, perché non si possono abbandonare indiscriminatamente i rifiuti fuori dai cassonetti in questa maniera».Tante sono le iniziative e le opere di sensibilizzazione al rispetto ambientale che vengono organizzate da associazioni, come la recente "Puliamo il mondo", ma la nascita di una coscienza ambientale collettiva sembra ancora un traguardo lontano da raggiungere.Il primo cittadino spiega come fino ad un mese e mezzo fa il servizio di Alia lasciasse alquanto a desiderare, ma che dopo le rimostranze da parte dell'amministrazione, il gestore ha provveduto a modificare il servizio, sino a renderlo soddisfacente.«Attualmente Alia fa gli stessi giri che faceva in precedenza il Cosea - ha aggiunto Giurlani - ovviamente possiamo chiedere un ulteriore potenziamento del servizio, magari di passare anche la domenica, ma questo si tradurrà inevitabilmente in un aumento dei costi. Peraltro le situazioni denunciate sono relative al centro storico, dove viene fatto il porta a porta, vuol dire che anche la raccolta differenziata viene disattesa da parte dei cittadini».E allora, forse, dovrebbero aumentare i controlli. Probabilmente se venisse realmente approntato un sistema di videosorveglianza per verificare che il conferimento avvenga

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” secondo modalità corrette - come più volte annunciato dall'amministrazione - si potrebbe ottenere un facile deterrente nei confronti degli abbandoni selvaggi, che vanno a minare il decoro e l'igiene della città. -MARIA SALERNO

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera economia Piaggio, conti positivi nei primi 9 mesi del 2018 PONTEDERA «Stiamo andando molto bene, il cda della prossima settimana approverà conti positivi». Così Roberto Colaninno, presidente del gruppo Piaggio, ha risposto alle domande sul prossimo consiglio d'amministrazione che approverà i conti dei primi nove mesi del 2018 di alcuni giornalisti durante la visita a Pontedera del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Gruppo Piaggio, infatti, martedì presenterà i conti al 30 settembre e, secondo le previsioni degli analisti, i risultati saranno migliori rispetto a quelli dei nove mesi del 2017, e dovrebbero registrare un fatturato e un risultato netto in aumento, investimenti in crescita e la riduzione dell'indebitamento. Al momento Piaggio sta registrando in Borsa un incremento dello 0,62%, a 1,8 euro per azione. Una buona notizia per una delle aziende più importanti del settore metalmeccanico.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Lettere

Rifiuti e servizi Io differenzio e la tariffa raddoppia Sono 20 anni che in famiglia facciamo la raccolta differenziata, in media facciamo in sacchetto da 10 lt di indifferenziata ogni 15 giorni, la carichiamo in macchina e la portiamo in città per metterla negli appositi secchioni e il comune di Grosseto ( con apposita delibera) per premio ci ha raddoppiato la tariffa perché il secchione ( indifferenziato) è a meno di 500 mt dall'abitazione MARCO LOLLI

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Derattizzazione alle Campana, domenica nuovo sopralluogo «Ho agito nell'interesse degli studenti». Il Comune si scusa Topi a scuola 150 bambini delle elementari restano fuori Francesca Suggi / LIVORNO Intorno alle 7.30 il personale della scuola arriva alle elementari di via Stenone e scatta l'allarme: nel corridoio e in segreteria vedono darsela a gambe alcuni topi. Parte immediata la telefonata alla dirigente scolastica Anna Rita Baldi, che non ci pensa due volte a dare l'ordine che nessuno degli studenti deve entrare. Così ieri alle Campana, nel quartiere di Shangai: i 150 bambini tornano a casa. Nell'istituto restano gli insegnanti, obbligati a rispettare l'orario di lavoro previsto. «Per una questione di igiene e sicurezza mai avrei fatto entrare a scuola i miei studenti», sottolinea con forza la preside che guida l'istituto Micheli-Bolognesi e anche le medie Mazzini. Subito dalla scuola partono le chiamate e le segnalazioni all'Ufficio scolastico del Comune, all' Aamps che si occupa della derattizzazione e alla Asl. «Il personale mi ha detto di aver visto più di un topo: così ho deciso in via precauzionale di chiudere la scuola per la sicurezza dei bambini, in concomitanza abbiamo avvisato il Comune e tutti gli altri enti che in questi casi devono essere avvisati». Le telefonate della dirigente fanno effetto: intorno alle 10 davanti alle elementari ci sono le auto del Comune, la Asl e il furgone di Aamps. Si comincia a controllare ovunque. Si piazzano esche nei punti più critici. «In tutto il piano terra e anche all'esterno della scuola sono state disseminate esche dagli operatori specializzati nella derattizzazione per disinfestare gli ambienti», continua Anna Rita Baldi.Oggi la scuola è chiusa. Ma domenica è già stato fissato un ulteriore sopralluogo da parte, ancora una volta, del personale di Aamps, della Asl e del Comune per verificare la situazione. E soprattutto per capire se lunedì la scuola potrà riaprire. «Fino a domenica - continua la dirigente - non abbiamo la certezza che la scuola lunedì possa riaprire: pretendo che ci sia l'ok degli organi preposti perché gli studenti devono rientrare in una situazione di assoluta sicurezza da un punto di vista igienico sanitario».È la stessa Baldi a fare un passo indietro e a raccontare un episodio capitato qualche giorno fa, oggetto anche di una circolare destinata ai genitori degli alunni. «Martedì scorso erano stati notati alcuni escrementi sospetti nella zona della mensa - racconta - io ho avvertito subito il Comune comunicando che avrei fatto mangiare gli studenti in classe per ovvie ragioni ed è stato subito fornito agli studenti un apposito pranzo al sacco. In concomitanza ho avvertito Aamps che è venuto a controllare e ha detto che era tutto ok: quindi dal giorno dopo il servizio mensa è ripreso regolarmente».La stessa vicesindaca Stella Sorgente viene subito allertata. «Salvo imprevisti, la scuola Campana di via Stenone riaprirà già lunedì mattina. Gli operatori dell' Aamps hanno provveduto alla derattizzazione, sistemando le trappole, le esche avvelenate e le tavolette con la colla. Domenica insieme all'Asl effettueranno una serie di controlli per verificare l'avvenuta bonifica. Se questi monitoraggi dovessero dare esito positivo, la scuola riaprirà già lunedì». Sorgente si scusa e precisa: «Questa scuola era stata controllata dall' Aamps tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre e non erano state riscontrate tracce di topi all'interno. Ciò significa che si tratta di un'infestazione molto recente. Mi scuso personalmente con i bambini che frequentano la scuola, i loro genitori e le insegnanti per i disagi causati da questo episodio. Abbiamo dato mandato all'Ufficio del Verde pubblico di implementare la manutenzione delle aree limitrofe alla struttura e, in generale, terremo la guardia ancora più alta in un quartiere dove non è la prima volta che si verificano casi simili».

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Nell'intero Comune, secondo la Regione, si è arrivati al 40% C'è intanto chi chiede i bidoni anche per i piccoli condomini San Pietro in Palazzi Rea: «Lo scorso anno differenziata al 69%» Claudia Guarino / Cecina A San Pietro in Palazzi la differenziata supera il 69%. Per la precisione, nel 2017, secondo quanto comunicato da Rea, la percentuale di rifiuti suddivisi per genere e, dunque, non indifferenziati, si attestava al 69, 2%. Considerando l'intero territorio comunale, invece, secondo i dati recentemente pubblicati dalla Regione Toscana, la percentuale di differenziata, a Cecina, si ferma al 39, 74%. Il dato di Palazzi, dunque, risulta leggermente superiore a quello fino a ora registrato a Marina di Cecina (66%), dove il porta a porta, per le utenze domestiche, è stato introdotto lo scorso 17 settembre, non senza polemiche. Varie lamentele, queste, che, a distanza di circa un mese, continuano a essere riportate da molti cittadini. La scorsa settimana, ad esempio, sono stati tolti i cassonetti a Marina di Cecina, frazione in cui sono rimaste, alla fine, tre isole ecologiche: una su via Ginori, una su viale della Repubblica - probabilmente temporanee - e una nei pressi del Metropolis - definitiva. Pochi giorni fa, in aggiunta, sono stati rimossi i bidoni situati sulla via Vecchia Livornese, anch'essa inserita all'interno delle aree interessate dalla raccolta porta a porta dei rifiuti e facente parte della zona rossa, all'interno della quale i sacchetti devono essere esposti sul suolo pubblico, di fronte alle abitazioni, entro le 6 del mattino. Alcuni di coloro che vivono lungo la via Vecchia Livornese hanno segnalato le difficoltà che sono immediatamente derivate dalla rimozione dei cassonetti. Coloro che vivono all'interno dei palazzi, inoltre, vorrebbero avere la possibilità di usufruire dei bidoncini anche non raggiungendo i 25 appartamenti, numero sopra il quale è possibile chiedere in dotazione, appunto, i contenitori condominiali. Vivendo in campagna infatti, dicono diversi residenti, lasciare i sacchi all'aperto fa sì che essi possano attirare animali e insetti. All'incrocio tra via Vecchia Livornese, via di Vallescaia e via del Tripesce, invece, i cassonetti ci sono e davanti a essi, come è possibile vedere dalla foto, sono stati abbandonati scatoloni e materassi, nonostante l'indicazione «area sottoposta a videosorveglianza».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

«È stato uno stop programmato del funzionamento della torcia di abbattimento del biogas per installare un impianto di purificazione che porterà miglioramenti» Cattivi odori dalla discarica ma Rimateria si difende PIOMBINO Si è svolta ieri mattina in Comune la riunione per avere informazioni e riscontro sullo stato dei lavori svolti e sul programma di interventi previsti presso l'impianto Rimateria a Ischia di Crociano. All'incontro, convocato dall'amministrazione comunale, hanno partecipato il sindaco Massimo Giuliani insieme ai tecnici Maurizio Poli e Stefano Vivarelli del settore ambiente, la presidente di Rimateria Claudia Carnesecchi, il responsabile tecnico dell'azienda Maurizio Pinna e il direttore Luca Chiti, il direttore di Arpat Giancarlo Sbrilli. L'incontro oltre che costituire un momento di monitoraggio di questi interventi, «si è reso necessario - dice una nota del Comune - anche a seguito di alcune segnalazioni da parte di cittadini residenti nella zona della discarica per alcune maleodoranze percepite in questi giorni». Numerose infatti erano state le proteste sul web, dopo che era finita l'installazione degli strumenti di captazione del biogas con cui, in teoria, avrebbe dovuto cessare il fenomeno.Nel corso dell'incontro i tecnici di Rimateria hanno riferito che in questi giorni c'è stata «un'interruzione programmata del funzionamento della torcia di abbattimento del biogas. Tale fermata era inevitabile e serviva per permettere l'installazione dell'impianto di purificazione del biogas quale ulteriore presidio, che dovrà servire, tra le altre cose, anche a contenere le maleodoranze».Nell'occasione il Comune e l'Apat hanno richiesto all'azienda di essere preventivamente informati nel caso in cui si verifichino situazioni che prevedono momentanee interruzioni dei presidi ambientali che possano dare luogo a questo tipo di disagio, in modo da informare la cittadinanza. Sono stati inoltre evidenziati dal gestore molti interventi, in parte realizzati e in parte in corso di realizzazione, «che dovrebbero consentire - prosegue il comunicato del Comune - entro i primi mesi dell'anno prossimo una ulteriore riduzione delle percezioni odorigene, in larga parte già diminuite per effetto della messa a regime dell'attuale sistema di captazione del biogas, costituito attualmente da 58 pozzi di aspirazione, tutti in esercizio». Intanto è in corso, presso il competente settore della Regione Toscana, il procedimento amministrativo rivolto ad approvare la variante sostanziale relativa alla coltivazione dell'ultimo modulo autorizzato, peraltro posto in basso e non in quota come per le attuali lavorazioni, a ridosso

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dell'attuale discarica e dotato del sistema di captazione del biogas.«Con la messa in esercizio di quest'ultimo modulo - conclude la nota dell'amministrazione comunale - cesseranno le lavorazioni sulla sommità del modulo attuale, con relativa copertura dei sei ettari della porzione più esposta, con ulteriore abbattimento delle emissioni di cattivi odori per effetto della copertura e della maggiore efficacia del sistema aspirante».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Legambiente «Cumuli da rimuovere» mentre Invitalia pensa a nuovi carotaggi PIOMBINO Mentre si discute del futuro di Rimateria, Legambiente torna alla carica, rimarcando come «la rimozione dei cumuli sia la precondizione per procedere alla messa in sicurezza di tutta l'area», con un riferimento all'accordo di programma dove si evidenziava «che la rimozione dei cumuli di materiali/rifiuti presenti sia sulle aree private che su quelle in concessione condiziona l'attuazione e l'efficacia delle attività di messa in sicurezza».Oltre alla rimozione Legambiente si preoccupa di possibili altri conferimenti abusivi in queste aree, «perché in questi anni anche di scarsa produzione da parte delle acciaierie, i rifiuti prodotti che fine hanno fatto?».Tornando alla questione della rimozione dei cumuli nel sito Li53, nell'ultima cabina di regia sull'Accordo di programma è stato precisato che «non si può più parlare di messa in sicurezza operativa ma di indagini propedeutiche sui cumuli di rifiuti di cui non è dato sapere al momento se saranno oggetto di rimozione o di messa in sicurezza permanente».Per la LI53 dunque Invitalia intende attivare parte dei 16 milioni a disposizione per una nuova campagna di caratterizzazione, nonostante ci siano già studi risalenti al 2014, e un progetto cantierabile di Rimateria. Un paio d'anni è il tempo stimato per il lavoro di caratterizzazione con centinaia di carotaggi. Tutto ciò rimettendo in discussione il trattamento, la rimozione e il parziale riciclo di quei rifiuti, composti da scorie, loppe e paf, cioè polverino d'altoforno.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Filcams cgil «Unicoop, impossibile discutere l'integrativo» PIOMBINO Sulla nuova piega presa dalla vertenza Unicoop, con l'azienda che si è impegnata riprendere il confronto con il sindacato congelando la vendita di otto negozi nel Basso Lazio (il 29 primo confronto al Mise), Filcams Cgil accoglie «positivamente l'apertura al dialogo e la sospensione delle cessioni fino al 30 novembre». Il sindacato riferisce peraltro che l'azienda nell'incontro di giovedì al Mise «ha confermato che al momento non c'è più un interlocutore per la cessione degli otto punti vendita nel sud del Lazio».«Ma il confronto è tutto da svolgere - dice in una nota Filcams Cgil - considerando che gli obiettivi di recupero dei costi da parte della cooperativa restano immutati».Per la Filcams Cgil infine «non è possibile avviare contemporaneamente la discussione sul contratto integrativo di tutto il gruppo», sostenendo che «non è ancora chiaro se Unicoop voglia disdettare o meno il contratto».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Non bastano i cestini per i rifiuti in spiaggia Sole e caldo come d'estate ma il servizio di raccolta ha già cambiato stagione la denuncia Secondo Marco Stefanini dello stabilimento balneare "Duna" le postazioni dei bidoni della spazzatura sulla spiaggia sarebbero troppo poche, ma l'assessore al mare Alberto Aloisi spiega: «Si tratta di un servizio ponderato, che in estate prevede 270 bidoni e fuori dalla stagione ne prevede trenta». Per Stefanini la stagione è sempre buona per fare un bagno in mare e sulla spiaggia non mancano i bagnanti: «Avrebbero dovuto mantenere più postazioni per permettere un migliore soggiorno in spiaggia», dice. Con la fine della stagione estiva le postazioni in spiaggia passano da novanta a dieci, ognuna con tre bidoni per la raccolta differenziata.«I bidoni non sono spariti - dice Aloisi - sono semplicemente diminuiti perché è diminuita la presenza di persone. Il servizio in tutto l'anno, tra pulizia della spiaggia e bidoni, costa al Comune 100mila euro. Per fare un servizio identico sia in estate che in inverno servirebbe quasi il doppio». Il problema sono, poi, i conferimenti, che non sempre vengono fatti nel modo corretto, comportando un affaticamento del servizio: «In spiaggia si verificano anche dei comportamenti non corretti perché certe volte vengono buttati lì anche i rifiuti - dice Aloisi - se questo non venisse fatto le postazioni presenti sarebbero più che sufficienti per soddisfare gli utenti sul mare». I bidoni presenti nelle dieci postazioni disseminate lungo la spiaggia sono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” svuotati settimanalmente ma in caso di particolari manifestazioni il servizio viene incrementato: «Per piazze d'Europa rivediamo le postazioni e adeguiamo il servizio. Inoltre in spiaggia abbiamo portato la raccolta differenziata ed è un servizio importante che abbiamo voluto dare anche se opzionale, ovvero non obbligatorio. La programmazione che viene fatta ogni anno non può però per essere metereopatica e ritengo che mantenere il servizio identico sia in estate che in inverno significhi buttare i soldi dei cittadini», conclude Aloisi.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca il caso kme Via alla presentazione del progetto per il pirogassificatore Fornaci di Barga Tutto secondo copione. È iniziata ieri (19 marzo) la procedura per la presentazione del progetto completo del pirogassificatore che Kme Italia vuole realizzare all'interno dello stabilimento metallurgico di Fornaci di Barga.Un "affare" da settanta milioni di euro: il termovalorizzatore brucerà gli scarti delle cartiere della Piana e con l'energia prodotta alimenterà lo stabilimento. Lo scopo dichiarato dall'azienda per questo maxi investimento è quello di risparmiare sui costi energetici.Il 19 ottobre era la data annunciata per il via alle operazioni di deposito del progetto negli uffici preposti della Regione Toscana. Centinaia di incartamenti, di file, di dvd esplicativi dell'intervento, il pagamento delle tasse di deposito da parte della multinazionale.La procedura, conferma Kme Italia, si concluderà lunedì 22 ottobre, dopodiché gli uffici preposti della Regione avranno centottanta giorni di tempo - i tempi di legge - per svolgere tutte le verifiche previste, compresa la valutazione di impatto ambientale. Terminato questo periodo - quindi nella seconda metà di aprile del 2019 - la Regione emetterà il suo "verdetto".Intanto non si placano le iniziative di protesta da parte degli abitanti della Valle del Serchio, dove il progetto di Kme è avversato in blocco, per la preoccupazione che desta la presenza di un termovalorizzatore (l'azienda dice che sarà sul modello nordeuropeo) a poca distanza dalle abitazioni, nel mezzo della Valle. L'ultima protesta è andata in scena sabato 13 ottobre, con un corteo organizzato. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Lo scenario più probabile è quello di una RetiAmbiente pubblica come holding che governa le aziende dei singoli Comuni, ridotte per numero e costi Società dei rifiuti, ipotesi fusione per Sea Ambiente ed Ersu Donatella Francesconi VIAREGGIO Fino a poco dopo l'estate la fusione per incorporazione delle società dei rifiuti della costa toscana confluite in RetiAmbiente sembrava dover essere cosa fatta entro fine 2018. Tanto che, nei primi giorni del settembre scorso, Fabrizio Miracolo, che nel cda di RetiAmbiente rappresenta l'amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro al "Tirreno dichiarava: «Proprio con la riunione del cda del 2 settembre abbiamo dato al presidente Daniele Fortini il mandato per avviare a pieno titolo la fusione per incorporazione». Nel giro di poco, però, lo scenario sembra mutato. «La fusione per incorporazione esiste solo se si va all'ingresso di un socio privato», spiega Alberto Ramacciotti, presidente di Ersu. Ma il destino di RetiAmbiente, società attualmente inattiva nonostante il cda e la capitalizzazione di venti milioni di euro, sembra virare verso la natura di holding totalmente pubblica. «La quale darà gli indirizzi strategici», è lo scenario ipotizzabile secondo le parole di Ramacciotti. Le scelte gestionali,a quel punto, resterebbero in capo alle singole società di ciascun Comune, con qualche scelta "risparmiosa" quale potrebbe essere, per esempio, la fusione delle società pubbliche della Versilia, Ersu e Sea Ambiente (amministratore unico Sandro Bonaceto). Così da avere un unico presidente ed un unico cda. Perché se c'è una certezza in tutte queste ipotesi è che la politica alle proprie nomine non rinuncerà mai. Specie su un terreno minato come quello del servizio rifiuti che crea odii e amori tra cittadini ed amministratori. E che è un servizio in monopolio, dal quale il cittadino non ha scampo se non è soddisfatto, dovendo pagare comunque. È dunque chiaro che i sindaci vogliano poter dire la loro in materia di servizio raccolta e smaltimento rifiuti. Ma rimane una domanda centrale: la holding, non immune dalle influenze della politica, avrà figli e figliastri - per esempio per quanto riguarda gli investimenti - a seconda del colore politico di chi amministrerà i singoli Comuni? Perché il rischio che ciò accada è reale, ancor più considerando il poter che i Comuni sui cui territori insistono gli impianti possono esercitare rispetto agli altri. «Lo scenario - prova a rispondere Ramacciotti - di sicuro sarà che con l'avallo del cda di RetiAmbiente le singole società potranno effettuare tutte le operazioni necessarie». Fatto sta,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” però, che il dibattito su una RetiAmbiente davvero operativa sembra essere passato in cavalleria, mentre una parte della Toscana - Ato Centro - appare sempre più nel caos con ripercussioni anche sulla costa.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio accordo a Camaiore Incontro positivo per la gestione della differenziata CAMAIORE Incontro, ieri, tra Comune di Camaiore e le società RetiAmbiente e Sea Ambiente, con la presenza di un tecnico di Sea Risorse, società pubblico-privata che a Sea Ambiente fornisce il servizio di raccolta del rifiuto differenziato (plastica, carta, vetro, organico e verde). Si trattava dalla riunione tecnica richiesta dall'amminstrazione comunale di Camaiore a RetiAmbiente, in seguito all'invio da parte di Sea Ambiente di una prima bozza di piano di servizio per l'anno 2019. L'incontro - si legge nella note diffusa - «si è chiuso con un esito positivo per entrambe le parti». Nel senso che «RetiAmbiente si è impegnata affinché Sea Ambiente produca, entro la fine del mese di ottobre, un piano industriale in linea con gli obiettivi fissati del "Piano industriale per la riduzione e gestione dei rifiuti urbani del Comune di Camaiore", redatto dalla società Esper sotto la supervisione di Attilio Tornavacca e approvato dalla Giunta comunale nell'agosto scorso. Il sindaco Alessandro Del Dotto da tempo chiedeva un'implementazione del servizio di raccolta dei rifiuti sul territorio che presenta numerose frazioni a parità di costo, ed un miglioramento del servizio stesso. Dall'esito dell'incontro di ieri trapela l'accordo portato a casa dall'amministrazione comunale per una estensione della raccolta differenziata su tutto il territorio comunale entro la prossima estate. Ed una riduzione dei costi del servizio pari a due milioni entro un anno. Operazione alla quale RetiAmbiente, società presieduta da Daniele Fortini, ha dato il proprio assenso, impegnandosi - nel caso sia necessario - a supportare lo sforzo economico di Sea Ambiente. Va ricordato - per dovere di cronaca - che il sindaco Del Dotto negli scorsi mesi aveva richiesto la tracciabilità dei servizi di Sea Risorse sul territorio del comune di Camaiore ed anche i costi dettagliati per il proprio comune, nello specifico. Sulla tracciabilità, al momento, non sembrano essere arrivate riposte e pare di capire che vi sia una quota di resistenza da parte dell'azienda dell'amministratore delegato Alberto Corsetti ad introdurre sistemi di monitoraggio puntuale del servizio effettuato. - D.F.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio l'appuntamento Al Cinema Centrale torna Paul Connett Si torna a parlare di "Rifiuti zero" e l'appuntamento è la Cinema Centrale giovedì 25 ottobre per il convegno "Rifiuti zero e Ato Costa un futuro possibile". Partecipano il sindaco Giorgio Del Ghingaro, il presidente di RetiAmbiente Daniele Fortini, Rossano Ercolini, presidente di Zero Wastle Italy, e Paul Connett, fondatore della teoria "Rifiuti Zero".

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Massa Cozzile Bonus verde, convegno al Centro commerciale Ieri al Centro Commerciale Montecatini si è tenuta una tavola rotonda "Educare al bello e al rispetto di Madre Terra. Trasformare i rifiuti in opportunità", all'interno della Green Move del Centro Commerciale Coop. Fi con il Comune di Massa e Cozzile. Il progetto sarà un modo per parlare di temi ambientali anche nei centri commerciali. Oggi alle 11 conferenza a cura di Francesco Mati (Piante Mati 1909) su "Come si applica il bonus Verde per i giardini".

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Diramati i dati ufficiali del 2017: Capannoli è il comune "riciclone" per eccellenza Pisa rimane sotto la media. Bedini: «Apriremo nuovi centri di raccolta» In provincia si differenzia tanto, in città un po' meno Pisa I paesi dell'area pisana si confermano comuni "ricicloni", Pisa resta invece sotto la media di raccolta differenziata raggiunta nel territorio servito dalla Geofor, ma si attesta come uno dei più virtuosi capoluoghi di provincia in Italia. La direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana ha diramato i dati sul livello di differenziazione ottenuto da ciascuna amministrazione comunale nel 2017. Per la provincia di Pisa

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” emergono numeri soddisfacenti, soprattutto per i Comuni coperti dal servizio della Geofor (24 Comuni per oltre 385.000 abitanti) che hanno raggiunto una media del 65,18% dei rifiuti finiti nei vari sistemi di raccolta differenziata, con punte di oltre l'80%. Il primato di comune "riciclone" spetta per il 2017 a Capannoli che, con l'84,43% dei rifiuti riciclati, presenta valori di eccellenza nazionale. Seguono Calcinaia (81,66%) e San Miniato (77,44%). «Partivamo da un 36% di qualche tempo fa e ci eravamo dati l'obiettivo del 65% - commenta la sindaca di Capannoli Arianna Cecchini -. Poi abbiamo introdotto il sistema di raccolta porta a porta e ci abbiamo creduto tanto, sia come parte politica, che come settore tecnico, ma il risultato ottenuto è merito anche e soprattutto della cittadinanza, perché senza la loro collaborazione non sarebbe stato possibile ottenere tali valori. Ora mi aspetto una domanda: "Diminuirà la bolletta?". Credo proprio di sì, perché se i nostri costi diminuiscono, lo fanno anche quelli dei cittadini. Ci auguriamo di confermare questi valori anche per il prossimo anno, dove ad incidere positivamente ci sarà anche il conteggio degli oltre 600 biocomposter utilizzati nel nostro comune». Positivi anche i risultati raggiunti da Cascina (73,36%) e Pontedera (65,90%). Nell'area pisana lo "scettro" di Comune virtuoso va a Calci, che lo scorso anno ha raggiunto una quota di raccolta differenziata pari al 77,26% dei rifiuti prodotti. A seguire San Giuliano Terme (75,88%) e Vecchiano (73,50%). Pisa sfiora invece il 60% (59,68%), dato inferiore rispetto agli altri Comuni della provincia, ma considerato comunque positivo vista la complessità del capoluogo, che rimane uno dei più virtuosi in Italia. Coniugando vari sistemi di raccolta, da quello stradale (cassonetti elettronici), a quello domiciliare, a metà 2018 la raccolta differenziata pisana è salita al 62,62%, con un trend progressivo verso l'abbattimento dell'ecotassa. «Siamo soddisfatti per i dati confortanti - sottolinea l'assessore all'ambiente del Comune di Pisa Filippo Bedini -. Nonostante questi valori, dobbiamo ancora lavorare molto per migliorarci, ad esempio tramite l'apertura di nuovi centri di raccolta, incentivando l'educazione ambientale nelle scuole e incrementando la comunicazione verso le utenze commerciali. Comprendendo i piccoli disagi che certe innovazioni possono aver portato in città, va detto che tali azioni sono volte a contenere i costi della Tari. Al di là, quindi, di ragionamenti ambientali e culturali, l'attenzione per la raccolta differenziata può davvero significare ricadute positive per le tasche dei cittadini». DANILO RENZULLO

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

La Geofor Fortini: «Le cifre del 2018 saranno ancora migliori» «I dati diramati dalla Regione Toscana, riferiti allo scorso anno, confortano di un impegno delle amministrazioni comunali e della nostra azienda ripagato dall'impegno civico dei cittadini - commenta il presidente dell'azienda Geofor Daniele Fortini -. Questi dati incoraggiano a proseguire, migliorando, il ciclo dei rifiuti imperniato sulla raccolta differenziata e sul riciclo. Confidiamo che i dati del 2018 possano essere ancora migliori e che, con l'entrata in esercizio dell'impianto di compostaggio di Pontedera, i riverberi positivi, anche in termini di risparmio economico, potranno essere ancora più apprezzabili».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Fornacette Multata una cascinese per abbandono di rifiuti FORNACETTE Rifiuti in piazza Kolbe a Fornacette al confine tra il comune di Calcinaia e quello di Cascina. Dopo l'ennesimo abbandono e un controllo da parte degli addetti comunali e della polizia municipale, è stato individuato un nuovo trasgressore. Si tratta di una cascinese. Non è la prima volta che questo tipo di episodi è causato da abitanti di comuni vicini a quello calcinaiolo. «Invitiamo chiunque assista a questi atti di pura inciviltà - dicono in municipio - a segnalarli direttamente alla polizia municipale, annotando se possibile la targa del veicolo». Grazie al lavoro congiunto di polizia municipale, ufficio ambiente e dipendenti a stretto contatto con la sindaca Lucia Ciampi e l'assessorato all'ambiente, «la battaglia contro gli abbandoni continua a ottenere risultati incoraggianti». Anche in questo caso il trasgressore sarà chiamato a pagare una sanzione di 600 euro.

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Ponsacco In piazza della Repubblica torna "Puliamo il mondo" Oggi torna "Puliamo il mondo", tradizionale appuntamento con la festa di Legambiente, sostenuta dal Comune di Ponsacco per la tutela del territorio. Sarà l'occasione per un pomeriggio educativo e divertente, dedicato alla pulizia dei quartieri della nostra città. Il ritrovo è alle 15,30 in piazza della Repubblica con la consegna dei kit e la formazione delle squadre. Alle 17,30 di nuovo in piazza della Repubblica per la consegna degli attestati alle classi partecipanti.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Il rapporto dell'Arpat sulla raccolta differenziata che va dall'86 al 79% Per Empoli l'indifferenziata ha un volume pari a dieci Air Force One Rifiuti, prodotti 500 chili a testa la zona più virtuosa è in Valdelsa Marco Sabia / EMPOLI In testa c'è la piccola e termale Gambassi, in fondo l'industriosa Castelfiorentino: nella classifica della raccolta differenziata degli undici Comuni dell'Empolese Valdelsa a primeggiare è appunto Gambassi, con oltre l'86%. Castelfiorentino, che è ultima, ha comunque percentuali molto più alte delle province dei territori vicini, attestandosi poco sopra il 79% di differenziata. L'agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) ha diffuso i dati sulla produzione di rifiuti urbani nel 2016, per quanto riguarda i Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia, aggregandoli per numero di abitanti: da quelli con meno di 5000 persone a quelli con popolazione uguale o superiore ai 150.000. Estrapolando i dati emerge che Gambassi, ad esempio, è il Comune sotto le 5mila unità con la produzione di rifiuti urbani (differenziati e no) più bassa (409 chili per abitante all'anno, di cui solo 57 indifferenziati). Questo permette al comune valdelsano di attestarsi alll'86,11%, primo nella provincia fiorentina e dietro complessivamente solo a Larciano, Lamporecchio, Monsummano e Serravalle Pistoiese, tutti ricadenti appunto nel pistoiese. Ma andiamo nel merito dell'Empolese Valdelsa. A livello di percentuale di differenziata la classifica dei virtuosi è questa: Gambassi (86,11%), Limite sull'Arno (85,74%), Certaldo (85,35%), Montaione (85,12%), Fucecchio (84,86%), Cerreto Guidi (84,33%), Vinci (84,08%), Montelupo (83,31%), Empoli (83,29%), Montespertoli (83,26%) e appunto Castelfiorentino, unico territorio sotto l'ottanta per cento (79,72%). Limite sull'Arno vince fra i Comuni che hanno una popolazione fra i 5000 e i 14.999 abitanti, mentre Certaldo primeggia fra quelli con più di 15mila abitanti, che nell'Empolese sono solo Empoli, Castelfiorentino, Fucecchio e la città di Boccaccio. Empoli, invece, che è al nono posto nel circondario, batte di gran lunga i comuni con una popolazione simile alla sua, visto che Campi Bisenzio differenzia i 49,79% e Sesto Fiorentino il 60,24%. Empoli produce di indifferenziato qualcosa come 3.975.158 kg di rifiuti, pari a 10 Air Force One, l'aereo del presidente degli Stati Uniti. La differenziata, però, è ben superiore e si attesta sui 19.818.224 kg: per fare un paragone per raggiungere un peso del genere vanno riempiti circa 200.000 cassonetti di media capienza, di quelli che possono "accogliere" circa 450 chili di spazzatura indifferenziata. Un abitante di Empoli produce 409 chili di rifiuti differenziati e 82 di spazzatura non differenziata; uno di Fucecchio, invece, produce 373 chili di differenziata e 67 di indifferenziata; Castelfiorentino, che è all'ultimo posto nel circondario, produce 365 chili di differenziata e 93 di indifferenziata. A far abbassare la media della differenziata nel comune valdelsano è il volume totale di spazzatura.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Questa mattina nuovo sopralluogo di Aamps, Asl e Comune alle Campana La dirigente: «Spero di poter far tornare tutti i miei 150 studenti in aula domani» Topi a scuola, nuovi controlli ma dubbi sulla riapertura Francesca Suggi / LIVORNO I cancelli della scuola elementare Campana di via Stenone, a Shangai, sono chiusi, ma all'interno ci sono la dirigente scolastica Anna Rita Baldi a vigilare, gli operatori di Aamps che continuano l'operazione di derattizzazione interna ed esterna e il Comune in continuo contatto con gli addetti per monitorare la situazione. «Ieri sono state rinvenute alcune esche mangiucchiate ma nessun topo è rimasto nelle trappole piazzate all'interno e all'esterno della scuola: la situazione all'interno dell'edificio è buona, soprattutto dopo essere intervenuti per tappare alcune fessure sulla muratura. Oggi un nuovo controllo», fanno sapere dall'amministrazione comunale. Soddisfatta delle operazioni in corso anche la stessa preside dell'istituto Micheli Bolognesi che venerdì mattina, alle 7.30, avvisata dal personale della presenza di alcuni topi nei corridoi e in segreteria, ha subito deciso di non far entrare i 150 studenti, per ragioni di igiene e sicurezza. Come ha raccontato al Tirreno. «Io voglio essere sempre presente e partecipe delle cose che accadono nella mie scuole: gli operatori Aamps si sono detti positivi, comunque oggi alle 9 ci sarà un nuovo sopralluogo anche con Asl e Comune per capire se potremo riaprire l'istituto ai bambini domani. Io sono fiduciosa», ci tiene a sottolineare. Anche Baldi ci sarà, questa mattina alle 9, per verificare con i propri occhi anche questo secondo giorno di derattizzazione. Per capire se tutto è tornato alla normalità. Una condizione di sicurezza che verrà, ulteriormente, controllata anche domani mattina alle 6, sempre dal personale specializzato, prima dell'apertura dei cancelli. «Ovviamente anche domani alle 6 io ci sarò: comunque sul sito della scuola come mia consuetudine darò comunicazione in tempo reale ai genitori per permettere loro di organizzarsi al meglio», ribadisce Baldi. E anche venerdì scorso, giorno in cui la dirigente ha preso la decisione di far tornare tutti i bambini a casa per la presenza di topi, sul sito della scuola è apparsa una sua circolare. Qui racconta ai genitori quello che è successo. «E poi per sdrammatizzare - conclude - ho chiuso la circolare dicendo "Questa mattina mi è venuta in mente una bellissima ed istruttiva favola di Esopo "Il topo di città e il topo di campagna" che, a questo punto, varrebbe la pena leggere ai bambini"».Sulla questione è intervenuta subito anche la vicesindaca Stella Sorgente che ha dato mandato all'Ufficio del Verde pubblico di implementare la manutenzione delle aree limitrofe alla struttura e, in generale, di tenere la guardia ancora più alta in un quartiere dove non è la prima volta che si verificano casi simili.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina spazzatura Quel divieto ignorato rifiuti abbandonati sul ciglio della strada Cecina Spazzatura abbandonata su via Ginori, a Marina di Cecina. Proprio alle spalle del cartello recante la scritta «divieto di abbandono rifiuti». Come è possibile vedere nella foto, che risale a ieri pomeriggio, a bordo strada sono stati lasciati dei sacchi dell'immondizia e i resti di alcune potature. Ricordiamo che a Marina il 17 settembre è stata introdotta la raccolta porta a porta dei rifiuti, la quale prevede giorni di ritiro uguali per tutti e orari variabili - le 6 di mattina, le 8 o le 12 - a seconda della zona di residenza.Ricordiamo anche che via Ginori è sede di una delle tre isole ecologiche posizionate all'interno della frazione.Le altre due si trovano sul viale della Repubblica all'altezza del cimitero - temporanea, come quella sistemata su via Ginori - e nei pressi del Metropolis - definitiva. La percentuale di differenziata a Marina, al momento, si attesta sul 66%.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Distrutti in centro gli arredi in plastica riciclata, danni a lampioni e alcuni alberi Sull'episodio indagano i Carabinieri, al vaglio le immagini della videosorveglianza Ancora vandali in azione appiccano il fuoco nel parco San Vincenzo Nero e denso. La colonna di fumo nell'azzurro del primo mattino si vede da tutta San Vincenzo. Sono le 8, 10 quando sul posto, in piazza Umberto I arrivano i vigili del fuoco del distaccamento di Piombino. Ci sono già i volontari della Misericordia, i Carabinieri e la Polizia municipale. A fuoco nel parco alle spalle della Cassa di risparmio di Lucca Pisa e Livorno una panchina e dei tavoli in plastica riciclata. Danneggiati dalle

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

L'assessore Donati: «Per risolvere il problema è necessario introdurre un diverso tipo di raccolta» Cassonetti dei rifiuti semidistrutti «La soluzione è il porta a porta» Alessandra Bernardeschi Castiglioncello Cassonetti dell'immondizia rotti e vecchi. Contenitori ammaccati. Bidoni che hanno difficoltà ad aprirsi e a chiudersi. La protesta prende avvio da Castiglioncello, in particolare dalla zona Spianate, ma si estende anche alle altre frazioni del Comune di Rosignano. I cittadini chiedono, in particolare, una maggiore cura nella sostituzione e nella pulizia dei recipienti, mentre per il Comune la soluzione per risolvere tali problemi è una: il servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti applicato a tutte le frazioni. Stazione ferroviaria Nel frattempo, Il Tirreno ha verificato lo status dei bidoni sistemati sul territorio. Lungo la via Aurelia, in particolare davanti alla stazione di Castiglioncello, la plastica di un cassonetto bianco è rotta da un lato, mentre a quello accanto, di colore blu, manca la gomma sistemata a protezione dei fori all'interno dei quali vengono gettati i rifiuti differenziati. Portovecchio Pochi metri più avanti, a Portovecchio, la situazione è simile. In questo caso a mancare è la gomma posta normalmente a protezione del cassonetto per la raccolta della carta. Spianate Contenitori rotti si trovano anche sulle strade di Rosignano Solvay, Gabbro e Vada. E alle Spianate la situazione è ancora più evidente. Qui i cassonetti blu non sono integri e la chiusura di uno dei bidoni di metallo, rotta, ha i chiodi arrugginiti in vista. Proprio accanto a uno dei piccoli centri di raccolta, inoltre, qualcuno ha gettato del materiale edile, compresi alcuni pezzi di canna fumaria che, a prima vista, sembrerebbero contenere amianto. Il comune: «serve il porta a porta» Di fronte alle proteste dei cittadini, l'assessore all'ambiente Daniele Donati afferma: «Rea ha un budget per l'acquisto e per la sostituzione dei cassonetti. Con l'avvio del porta a porta a Rosignano Marittimo e con la sua partenza, a breve, anche sulle frazioni collinari, alcuni cassonetti nuovi possono essere dislocati altrove». Ma l'unica soluzione, secondo Donati, è proprio il porta a porta. «Solo così possiamo eliminare definitivamente il problema. L'obiettivo è quello di ampliare tale servizio in tutte le frazioni. Una meta, questa, per raggiungere la quale occorre del tempo. Devono infatti essere attuate tutte le modifiche organizzative del caso, in modo da poter gestire raccolta e smaltimento dei rifiuti».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina proposta del sindaco In arrivo la giornata del giusto equilibrio tra lavoro e ambiente VOLTERRA Una giornata di sensibilizzazione per un corretto rapporto tra sviluppo economico e ambientale. È l'idea che porterà il sindaco di Volterra, Marco Buselli, al prossimo consiglio comunale sotto forma di ordine del giorno, pensando al 13 ottobre 1995, giorno in cui venne firmato l'accordo Monopoli-Solvay, «i cui effetti si vedono ancora oggi», dice Buselli. La proposta però, non avrebbe connotazioni "di lutto", vista la considerazione che la giunta volterrana attuale ha della Solvay. «Servirebbe per avviare un processo di sensibilizzazione nei

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” confronti della cittadinanza rispetto a un problema fondamentale per il nostro territorio - dice ancora Buselli - Per avere un giusto sviluppo economico, occorre salvaguardare l'ambiente. Cosa che non è avvenuta con l'accordo firmato nel 1995 in commissione finanza, presieduta dal volterrano Giovanni Brunale. Invece servirebbe più coscienza da parte di tutti in un territorio che offre tantissimo dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Ma che ha anche bisogno di lavoro per la sua popolazione. Ecco, il giusto equilibrio di questo connubio sarebbe alla base della giornata del 13 ottobre di ogni anno di cui parleremo nel prossimo consiglio comunale». Ma Solvay e Valdicecina sono lo spunto per Buselli per puntualizzare un suo cavallo di battaglia: «Di royalty per la nostra zona, pagate da Solvay che ne sfrutta le risorse senza dare praticamente niente in cambio, si è parlato molto. Ho ancora la lettera del presidente della Regione, Enrico Rossi, in cui si diceva che Volterra aveva ragione in questa rivendicazione e che la questione sarebbe stata portata all'attenzione del Governo. Poi il tempo è passato, ma a oggi non abbiamo ancora visto atti concreti. L'unico segno tangibile è stato quello di raddoppiare da 200 metri a 400 metri la soglia di sicurezza per l'abitato di Saline rispetto a trivellazioni ed esplorazioni del terreno, inserito nel protocollo d'intesa per il rilancio della Valdicecina. Ma anche in questo caso, la firma risale a un anno fa». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Nel mirino dei Cinque stelle la riqualificazione dei 15 lavoratori ex Edison avvenuta poco più di un anno fa con 63mila euro assegnati dalla Regione «Formati con soldi pubblici e ora li si vuole licenziare» PIOMBINO Oltre 60mila euro in risorse pubbliche spesi nel 2017 per riqualificare 15 lavoratori Bertocci. Lo stesso numero - spesso le stesse persone, assorbite a suo tempo dalla Edison, - dei dipendenti appena trasformati in esuberi con l'apertura della procedura di licenziamento. E questo, per il Movimento cinque stelle, offre più di un punto di riflessione sull'impiego del denaro della collettività. Il gruppo d'opposizione ha approfondito la vicenda andando a scartabellare tra i finanziamenti erogati l'anno scorso dal Mise attraverso la Regione. Importi destinati alle aree di crisi industriale complessa di Livorno e Piombino. Che a suo tempo fecero dire al governatore Enrico Rossi sarebbero serviti complessivamente a creare 64 nuovi posti di lavoro a Livorno e 91 a Piombino, per un totale di 155 nuovi assunti. Dei 14 milioni e mezzo stanziati attraverso il bando pubblico, 63mila furono assegnati ad Horus, società piombinese a responsabilità limitata impegnata nel settore della formazione, della medicina del lavoro e della sicurezza. Inequivocabile il titolo del progetto che, nell'aprile dello scorso anno, aveva convinto Firenze ad erogare la somma: "Riqualificazione degli operai di Bertocci Montaggi".«Se non ci fosse da piangere, ci scapperebbe una risata», commenta il gruppo. Sullo sfondo, resta la preoccupazione per quello che viene definito «il disastro che ha colpito l'indotto siderurgico, mietendo moltissime vittime, tanto da assuefare la città a questo tipo di notizie. Di sicuro - prosegue il Movimento - rifiutiamo ogni forma di rassegnazione nei confronti della perdita di posti. Ed é il motivo che ci ha indotto ad analizzare più nel dettaglio alcuni aspetti che riguardano la vita dell'azienda. Un'azienda che a distanza di poco più di un anno vuol licenziare personale formato con il denaro di tutti»L'obiettivo che la formazione politica di opposizione si dà, è più ampio e interroga sulle modalità con cui le risorse pubbliche destinate al territorio piombinese vengono assegnate ed utilizzate. Tra i casi evidenziati ci sono anche i fondi per la bonifica di Città Futura (inizialmente assegnata ad Asiu), la tombatura della discarica di Poggio ai Venti, il progetto contro l'erosione della spiaggia di , i fondi del Prri utilizzati per l'urbanizzazione dell'Apea, «per concludere con i tristemente famosi 50 milioni dell'Accordo di Programma del 2014 per le bonifiche di parte pubblica. L'elenco sarebbe infinitamente più lungo, ma per ovvi problemi di spazio ci fermiamo qui. È troppo comodo - chiudono i Cinque stelle - dare la colpa alle farraginosità dei procedimenti amministrativi ed alla burocrazia. C'è un evidente problema di natura interamente politica su come vengono assegnate queste risorse e sulla validità dei progetti collegati».La Bertocci conta 36 dipendenti. Sulla vertenza di questi giorni sindacati e lavoratori si sono mobilitati e hanno incontrato il sindaco. Massimo Giuliani ha chiesto alla Regione il coinvolgimento dell'Autorità di sistema portuale nell'incontro del prossimo martedì dall'Unità di crisi perchè dal porto potrebbero venire risposte utili. - V.P.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Elencata una serie di insediamenti che si aggiungono ai progetti che riguardano direttamente Rimateria «Piombino centro nazionale di gestione di rifiuti pericolosi e non» PIOMBINO Piombino, centro nazionale di gestione dei rifiuti speciali, pericolosi e non.Il Comitato salute pubblica torna ad esternare le sua forte preoccupazione sul futuro ambientale della città. Non solo per la vicenda Rimateria. Lo fa elencando una serie di insediamenti. E annuncia battaglia.«Senza consultare i cittadini né informare in consiglio comunale, ma soprattutto senza approfondimenti in materia di impatto ambientale, sono state accettate diverse nuove industrie che opereranno nel settore dei rifiuti», esordisce il comitato in una nota.«Tutto è iniziato - prosegue - quando hanno detto "sì" a un impianto per lo smantellamento delle navi militari al porto. Ad oggi i nostri amministratori hanno detto sì anche ad un impianto, il primo in Europa, per trasformare i rifiuti ad alto contenuto organico in carbone con il progetto Creo assegnandogli un terreno vergine all'ingresso di Piombino». Tra i sì elencati anche l'aumento fino a 2 milioni e 850 mila metri cubi di nuovi rifiuti da conferire in discarica di Rimateria. «Nessuna contrarietà - aggiunge il comitato - è stata espressa all'installazione, all'ingresso della città, di un impianto per il riciclo a freddo di pneumatici con la ditta Ecoline. Nessuna preoccupazione per la sperimentazione di un nuovo tipo d'impianto che a Montegemoli intende riciclare pneumatici mediante un forno a microonde. Progetto della ditta Tyrebirth».Si passa quindi alla Wecologistic, ad Ischia di Crociano . «Apprendiamo dai media che sta per terminare in Regione la prima parte del procedimento per l'Autorizzazione Integrata Ambientale, senza che il progetto sia passato da una Valutazione di Impatto Ambientale, di cui è competente sempre la Regione. Nessuno - si sottolinea - ha sentito il bisogno di confrontarsi con i cittadini su questo progetto che interessa un'area di circa 4 ettari e che tratterà lo smaltimento ed il recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, trasformando un'area destinata all'espansione della siderurgia in un'area destinata ai rifiuti affiancandosi a RiMateria».«Ci sono dei limiti che un territorio non può oltrepassare, perché - chiude la nota - questo è il tempo in cui la difesa dell'acqua, dell'aria e della terra vanno messi al primo posto, accanto alla difesa dei lavoratori, dei cittadini e dell'ambiente».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba il futuro della magona L'Ad di Liberty House sarà a Piombino la prossima settimana PIOMBINO La visita dell'Ad di Liberty House in Magona è in agenda per la prossima settimana. Sarà l'occasione, così sperano i sindacati, per approfondire la strategia che il gruppo intende adottare dopo l'acquisizione da Arcelor Mittal degli stabilimenti di Piombino, Ostrava, Galati e Skopje. Alcune informazioni sono state fornite alle Rsu dalla direzione e anticipate dal Tirreno.Ora interviene il segretario Fiom David Romagnani che conferma una sospensione di giudizio per la eccessiva genericità dei contenuti resi noti. Contemporaneamente stigmatizza alcuni passaggi, come la della ricerca di mercati low cost, sud europei e orientali, che non convincono. Non è piaciuta neanche l'assenza di parole sulla Magona né la mancanza di novità rispetto alla continuità del piano industriale per Galati che in futuro potrebbe essere capofila nell'approvvigionare Piombino. Romagnani ribadisce la necessità che il piano sia reso noto prima che la Commissione europea ratifichi l'accordo in modo che i sindacati possano esprimere un parere motivato. -- V.P.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

L'associazione: venga deliberata subito la cassa in deroga E poi attacca anche i sindacati, troppo "morbidi" con Jindal «Regione e Azienda rimedino al pasticcio degli ammortizzatori» PIOMBINO «Il "nuovo corso" del grande manager dell'acciaio Jindal mostra sempre piu' il vero volto. Non bastava la contaminazione delle docce, l' ora di straordinario obbligatoria, il lavoro dato col contagocce, gli investimenti sui treni che non arrivano. Ora rischiamo seriamente di restare senza salario per due o tre mesi, grazie alla sconcertante "disattenzione" (o cinico calcolo?) di una Azienda che non ha monitorato il monte ore disponibile di Cig, tralasciando cosi' di prendere per tempo le contromisure necessarie».Spietata la disamina dell'associazione Camping Cig sulla vicenda degli ammortizzatori sociali. «Hanno ridotto al minimo le ore

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Segnalazioni dei cittadini per la situazione dell'area Il consigliere Bianucci: «Subito sopralluogo di vigili e Sistema Ambiente» Rifiuti al cimitero di Picciorana Caccia agli incivili LUCCA Continua la battaglia del Comune di Lucca, contro gli incivili (la piccola minoranza dei cittadini, ma non per questo meno dannosi) che abbandonano i rifiuti sul territorio. Nuove segnalazioni arrivano dagli abitanti del quartiere per l'area del cimitero di Picciorana: le indicazioni sono state raccolte dal presidente della commissione lavori pubblici ed ambiente Daniele Bianucci, e subito sono entrati in azione gli operatori della polizia municipale e di Sistema ambiente.«A seguito di nuove segnalazioni, da parte di cittadini, di rifiuti abbandonati nell'area, il nucleo specifico del comando dei vigili urbani ha realizzato, congiuntamente con Sistema Ambiente, un sopralluogo presso il cimitero di Picciorana - spiega il consigliere comunale -. Al momento non erano presenti sul terreno rifiuti, mentre vi erano sacchi neri tipo condominio all'interno dei bidoni carrellabili in dotazione al cimitero. Sono stati ispezionati per vedere se all'interno si rinvenivano reperti utili al rintraccio del trasgressore, ma con esito negativo. Gli stessi sacchi sono stati smaltiti da Sistema Ambiente. La polizia municipale e Sistema ambiente mi hanno garantito che i controlli saranno ripetuti e intensificati: i cittadini, infatti, mi hanno evidenziato come accada purtroppo spesso di rinvenire sacchi della spazzatura all'interno dei bidoni, che servono a smaltire i resti organici dei fiori delle tombe. Tutto ciò è inammissibile, e l'impegno è massimo per individuare i responsabili. Questi incivili naturalmente non sono che la piccolissima minoranza dei cittadini: il ringraziamento va invece ai tantissimi abitanti responsabili, che ogni volta segnalano comportamenti così irresponsabili».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara dopo le modifiche alla raccolta Il Pd attacca su Asmiu «Caos conferimento» MASSA Critiche del Pd alla nuova gestione del conferimento degli orari dei rifiuti. «La nuova dirigenza Asmiu ha cambiato profondamente orari e limitato a giorni stabiliti il conferimento dei rifiuti urbani a seconda della tipologia nel centro storico 2 giorni la settimana per l'organico, 1 per la carta, 2 per il multi leggero, 1 per il secco non riciclabile. Tenuto conto che molti utenti residenti nel centro storico non dispongono degli spazi necessari per tenere in casa i propri rifiuti questa scelta crea molte difficoltà a tantissimi utenti».«Di sicuro per migliorare il servizio alcuni aspetti era necessario rivedere», concede il Pd. «Ma come in tutte le cose serve la collaborazione e la concertazione tra tutti i soggetti coinvolti, soprattutto quando si introducono

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Consorzio Bonifiche sul Lavello, ma ci sono tanti rifiuti MASSA Il Consorzio Bonifica ha appena concluso la manutenzione - per la seconda volta nell'anno - sul corso d'acqua Lavello. Durante i lavori, i tecnici e gli operai consortili hanno posizionato una spanna prima della foce che viene sempre rimossa al termine della manutenzione: un accorgimento in più, per scongiurare che alcun residuo dello sfalcio finisca sulla spiaggia, e quindi in mare.All'altezza della spanna, nei giorni scorsi si è però accumulato, soprattutto, un significativo quantitativo di materiale di scarto, in particolare plastico: frutto diretto degli incivili (una stretta minoranza, ma non per questo meno dannosi) che conferiscono i rifiuti in maniera non corretta. Il Consorzio, in stretta collaborazione con l'azienda Asmiu, ha provveduto a rimuovere i rifiuti."L'attenzione alla sicurezza idraulica e all'ambiente del Fosso Lavello, come di tutti i corsi d'acqua che defluiscono in mare, è da parte nostra massima - sottolinea il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi - Infatti, abbiamo ripetuto la manutenzione in due momenti distinti dell'anno: subito prima e subito dopo l'avvio della stagione balneare. Nonostante l'erba venga rimossa puntualmente dall'alveo al momento dello sfalcio, vogliamo infatti evitare che qualsiasi residuo possa in qualche maniera danneggiare il periodo vacanziero».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Nel centro commerciale si parla di risparmio energetico e sostenibilità ambientale con il direttore Mario Bucca Presenti agronomi e ingegneri I rifiuti, un'opportunità Tavola rotonda all'Ipercoop MONTECATINI Estetica, risparmio energetico, sostenibilità ambientale. Sono le tre parole d'ordine della tavola rotonda "Educare al bello ed al rispetto di madre terra - trasformare i rifiuti in opportunità" tenutosi alla galleria del Centro commerciale di Massa e Cozzile, nell'ambito della rassegna d'eventi "Green Move" promossa dal sodalizio ed UniCoop Firenze sezione Soci Valdinievole con il patrocinio del Comune. Nell'incontro moderato dal giornalista ed autore tv Lorenzo Lombardi, Mario Bucca direttore del Centro commerciale ha dichiarato che il Centro vuole avere una presenza anche sociale sul territorio, in simbiosi artistica e ambientale con gli istituti scolastici. Esposte due opere d'arte ricavate da rifiuti per il concorso Circol-Arte, la "Venere rifiutata" degli studenti del Liceo artistico "Berlinghieri" di Pescia - Istituto Sismondi Pacinotti, d'ispirazione artistica ellenica, ed un sistema integrato di riciclo rifiuti a cura di ragazzi della sezione di Quarrata del Liceo artistico "Petrocchi" Pistoia con il docente Daniele Rossi. Undici le opere in gara, scelti dai ragazzi temi del presente come la sostenibilità ambientale ha evidenziato il prof. Gilberto Tagliaferri del Liceo Berlinghieri. Maurizio Baldi, agronomo responsabile gestione Centri Unicoop, ha informato che i loro prati, progettati da Roberto Fabiani, sono realizzati con erba richiedente poco consumo d'acqua ed un minor numero di sfalci, con la collaborazione da 4 anni di Mati 1909 di Pistoia, presente alla tavola rotonda Paolo Mati esperto di cucina, che nel proprio vivaio ha realizzato un ristorante anche con prodotti a km zero grazie alla coltivazione d'orti. L'ingegnere Gianni Petrelli, responsabile energia ed ambiente UniCoop Firenze, rende noto che attraverso la ristrutturazione dei Centri nel segno del risparmio energetico, negli ultimi 3 anni sono stati risparmiati 25 milioni di kw, 150 invece le colonnine per la ricarica delle automobili elettriche che la società installerà in prossimità dei negozi da qui a giugno 2019, con la finalità di ridurre le emissioni nell'atmosfera. LEONARDO SOLDATI

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

È la zona dove si paga di più in Toscana. I dati di Confcommercio: grandi differenze e disparità tra Comune e Comune Quasi mille euro in più all'anno di Tari per i ristoratori di Pisa e provincia Danilo Renzullo /Pisa La raccolta differenziata segna numeri record in provincia di Pisa, ma la Tari non allenta la sua pressione. Anzi, secondo Confcommercio l'imposta per lo smaltimento dei rifiuti continua a «tartassare» le imprese pisane e, più in generale, quelle toscane. Secondo un report dell'Ufficio studi di Confcommercio della provincia di Pisa, elaborato sui dati dell'Osservatorio nazionale di Confcommercio, la Toscana è la seconda regione in Italia per impatto della Tari su ristoranti, pizzerie, pescherie, ortofrutta, bar e caffetterie con una media in alcuni casi doppia rispetto a quella nazionale. In questo quadro la provincia di Pisa non rappresenta un'isola felice. Bar, pasticcerie, ristoranti, trattorie, pizzerie, pescherie e negozi di fiori sono costretti ad un esborso molto maggiore rispetto ai "colleghi" toscani al punto da spingere Confcommercio ad appellarsi ai sindaci per garantire «un'omogeneità» delle tariffe e far «rispettare il principio chi più inquina più paga"». «La Tari continua a rappresentare per le imprese del territorio pisano un peso insostenibile e spesso ingiustificato, tanto più se si considerano le iniquità che lo caratterizzano», sottolinea l'associazione di categoria che individua in Calci, Calcinaia, Ponsacco, San Giuliano Terme e Santa Croce sull'Arno i Comuni più virtuosi della provincia. Secondo lo studio di Confcommercio un ristorante pisano paga 4,73 euro in più al metro quadro rispetto ad un omologo toscano e 13,7 euro in più rispetto al resto del territorio nazionale: per un ristorante di 150 metri quadrati attivo in provincia di Pisa, la proprietà pagherà 4.113 euro, mentre per lo stesso ristorante in un'altra provincia della Toscana l'importo dovuto non supererà i 3.403 euro, con una differenza superiore ai 700 euro. Stesso quadro anche per ortofrutta e pescherie: la Toscana risulta essere la seconda regione più cara in Italia, con una media di 25,91 euro al metro quadro, ma in provincia di Pisa l'importo è ulteriormente maggiore con una spesa che sale fino ad una media di 31,39 euro al metro quadro, il doppio della media nazionale. Tariffe che continuano a crescere nonostante il boom della raccolta differenziata che in alcuni territori della provincia supera l'80% dei rifiuti prodotti. Per ipermercati, banchi di mercato e discoteche la media delle tariffe in vigore nei vari Comuni della provincia prevedono invece un esborso al di sotto della media nazionale. Disomogeneità che replicano grandi differenze anche all'interno della provincia. Con le attuali tariffe, un bar o una pasticceria di 100 metri quadrati pagherà 612 euro annui di tassa sui rifiuti a Calcinaia contro i 2.567 euro di Cascina. Per la stessa attività occorreranno poco più di 2.000 euro a Pisa e 1.250 euro a Volterra. Cascina segna un altro record (negativo) con l'applicazione della Tari per i ristoranti con una richiesta di ben 5.295 euro per un locale di 150 metri quadrati, rispetto ai 4.148 euro richiesti a Pisa o ai 1.207 a Calcinaia, e per pescherie, ortofrutta e negozi di fiori (2.417 euro per un locale di 60 metri quadri contro i 625 chiesti a Calcinaia). A Pisa, per un albergo senza ristorante di 250 metri quadrati occorrerà sborsare poco più di 1.000 euro all'anno, mentre per una stessa struttura attiva a San Miniato la quota raddoppia. Un albergo con ristorante di 1.000 metri quadrati a San Miniato pagherà oltre 10.600 euro, a Calcinaia poco più di 4.000 euro mentre a Pisa circa 5.600 euro. Una categoria quella degli alberghi che, secondo Confcommercio, rappresenta «un caso eclatante di non corretta individuazione delle categorie economiche», per l'applicazione delle tariffe. «Non si comprende perché un albergo che non eroga servizi di ristorazione e che, quindi, manifesta una capacità di produrre rifiuti pari o addirittura inferiore a quella delle abitazioni private debba essere assoggettato ad un regime di tassazione più elevato rispetto a quello previsto per le abitazioni private - sottolinea Confcommercio -. Un altro esempio di palese violazione del principio comunitario "chi inquina paga" riguarda i casi di stagionalità delle attività. Numerosi sono i regolamenti comunali che, illegittimamente, non riconoscono alcuna agevolazione nelle ipotesi di locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente. Così, per ipotesi, un campeggio della superficie di 5.000 metri quadrati si troverebbe a pagare 16.000 euro, quando in realtà ne dovrebbe pagare per sei mesi, con una spesa di 8.100 euro».

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Il direttore Pieragnoli punta il dito contro l'attuale gestione del sistema: «Disomogeneità inaccettabili sul territorio» L'associazione scrive ai sindaci «Chi inquina di più paghi di più» l'analisi «Siamo in presenza di disomogeneità inaccettabili, che si registrano all'interno non solo di comuni appartenenti alla stessa regione, ma addirittura tra i comuni della stessa provincia, che hanno parametri riferibili a popolazione, tessuto imprenditoriale, densità abitativa e condizioni territoriali quantomeno similari». Lo afferma il direttore di Confcommercio Pisa, Federico Pieragnoli alla luce dei numeri elaborati dall'associazione sull'incidenza della Tariu sulle diverse tipologie di attività economiche sul territorio.A fronte delle differenze, spesso ingiustificabili, secondo l'associazione, «abbiamo inviato una lettera a tutti i sindaci dei comuni della provincia di Pisa" - annuncia il direttore Pieragnoli - chiedendo loro l'applicazione rigorosa del criterio dei fabbisogni e dei costi standard e soprattutto la revisione del sistema che rispetti il principio del "Chi più inquina più paga", tenendo conto delle specificità delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, al fine di prevedere esenzioni, agevolazioni, ricalcolo delle superfici». Lo spirito dell'applicazione della tassa deve essere chiaro: «In una parola: meno costi e meno burocrazia, per liberare le imprese dal peso delle inefficienze locali di gestioni, anche perché con il pagamento della Tari non si sono andati a coprire solo i costi per migliorare la differenziata, ma anche le inefficienze e gli sprechi del sistema».

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Quella di Pisa è la più cara in Toscana, lo provano i numeri Confcommercio: grandi differenze anche tra i vari Comuni Quasi mille euro in più di Tari per i ristoranti della provincia Danilo Renzullo / PONTEDERA La raccolta differenziata segna numeri record in provincia di Pisa, ma la Tari non allenta la sua pressione. Anzi, secondo Confcommercio l'imposta per lo smaltimento dei rifiuti continua a «tartassare» le imprese pisane e, più in generale, quelle toscane.Secondo un report dell'Ufficio studi di Confcommercio della provincia di Pisa, elaborato sui dati dell'Osservatorio nazionale di Confcommercio, la Toscana è la seconda regione in Italia per impatto della Tari su ristoranti, pizzerie, pescherie, ortofrutta, bar e caffetterie con una media in alcuni casi doppia rispetto a quella nazionale. In questo quadro la provincia di Pisa non è un'isola felice. Bar, pasticcerie, ristoranti, trattorie, pizzerie, pescherie e negozi di fiori sono costretti ad un esborso molto maggiore rispetto ai "colleghi" toscani al punto da spingere Confcommercio ad appellarsi ai sindaci per garantire «un'omogeneità» delle tariffe e far «rispettare il principio chi più inquina più paga"». «La Tari rappresenta per le imprese del territorio pisano un peso insostenibile e spesso ingiustificato», sottolinea l'associazione di categoria che individua in Calci, Calcinaia, Ponsacco, San Giuliano Terme e Santa Croce sull'Arno i Comuni più virtuosi della provincia. Secondo Confcommercio un ristorante pisano paga 4,73 euro in più al metro quadro rispetto ad un omologo toscano e 13,7 euro in più rispetto al resto del territorio nazionale: per un ristorante di 150 metri quadrati attivo in provincia di Pisa, la proprietà pagherà 4.113 euro, mentre per lo stesso ristorante in un'altra provincia della Toscana l'importo dovuto non supererà i 3.403 euro, con una differenza superiore ai 700 euro. Stesso quadro per ortofrutta e pescherie: la Toscana è la seconda regione più cara in Italia, con una media di 25,91 euro al metro quadro, ma in provincia di Pisa l'importo è maggiore con una spesa che sale fino ad una media di 31,39 euro al metro quadro, il doppio della media nazionale. Tariffe che continuano a crescere nonostante il boom della raccolta differenziata che in alcuni territori della provincia supera l'80% dei rifiuti prodotti. Per ipermercati, banchi di mercato e discoteche la media delle tariffe in vigore nei vari Comuni della provincia prevedono invece un esborso al di sotto della media nazionale. Disomogeneità che replicano grandi differenze anche all'interno della provincia. Con le attuali tariffe, un bar o una pasticceria di 100 metri quadrati pagherà 612 euro annui di tassa sui rifiuti a Calcinaia contro i 2.567 euro di Cascina. Per la stessa attività occorreranno poco più di 2.000 euro a Pisa e 1.250 euro a Volterra. Cascina segna un altro record (negativo) con l'applicazione della Tari per i ristoranti con una richiesta di ben 5.295 euro per un locale di 150 metri quadrati, rispetto ai 4.148 euro richiesti a Pisa o ai 1.207 a Calcinaia, e per pescherie, ortofrutta e negozi di fiori (2.417 euro per un locale di 60 metri quadri contro i 625 chiesti a Calcinaia).A Pisa, per un albergo senza ristorante di 250 metri quadrati occorrerà sborsare poco più di 1.000 euro all'anno, mentre per una stessa struttura attiva a San Miniato la quota raddoppia. Un albergo con ristorante di 1.000 metri quadrati a San Miniato pagherà oltre 10.600 euro, a Calcinaia poco più di 4.000 euro mentre a Pisa circa 5.600 euro. La categoria degli alberghi, secondo Confcommercio, rappresenta «un caso eclatante di non corretta individuazione delle categorie economiche»,

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Intervento dei vigili urbani dopo gli accertamenti su un terreno passato di proprietà pubblica per realizzare il collegamento tra superstrada e Carraia Da un esproprio spuntano fuori discarica e immobile abusivi Marco Pagli / EMPOLI Una vera e propria discarica a cielo aperto e un immobile abusivo da demolire. A scoprirlo gli agenti della polizia municipale, entrati per effettuare gli accertamenti del caso dopo che il terreno era stato espropriato per la realizzazione della nuova strada di collegamento tra lo svincolo "Empoli" della Fi-Pi-Li e la rotonda di via dei Cappuccini. Per questo adesso l'amministrazione comunale ha emesso un'ordinanza per il recupero dei soldi necessari allo smaltimento dei rifiuti, alcuni dei quali anche catalogati come pericolosi, e l'abbattimento delle strutture abusive. Si tratta di oltre 33mila euro, dai quali però dovranno essere decurtati quelli che l'ente deve versare per l'acquisizione del bene.Il terreno in questione si trova in via Cesalpino e negli ultimi anni era avvenuto un passaggio di proprietà attraverso una vendita giudiziaria. Fino al 2010, infatti, il proprietario era il titolare di un'azienda edile. Quindi sei anni fa il terreno era passato ad un nuovo proprietario a seguito dell'asta giudiziaria dei beni sottoposti a pignoramento immobiliare del primo. Tuttavia, i rifiuti presenti nell'area - tutti riconducibili ad attività di tipo edile - in questi anni non sono mai stati smaltiti. Come non è mai stata rispettata l'ordinanza di demolizione delle strutture abusive risalente all'aprile del 2001. Fino a quando la proprietà del terreno, che peraltro da catasto rientra tra le aree con esclusiva o prevalente funzione agricola, è di nuovo passata, questa volta nelle mani dell'amministrazione comunale. Il progetto di realizzazione della strada parallela alla Fi-Pi-Li, infatti, è stato approvato definitivamente con una delibera del dicembre 2015 e l'opera dichiarata di pubblica utilità. Sulla base di questo è stato possibile avviare le pratiche dell'esproprio che hanno richiesto quasi un anno e mezzo. A questo punto è stato effettuato il sopralluogo da parte degli agenti della polizia municipale, che hanno accertato la presenza nell'area della costruzione abusiva oltre a rifiuti abbandonati. In particolare, sono state trovate macerie provenienti da demolizioni edili, tubi corrugati e non in materiale plastico, materiale ligneo, pezzi di prefabbricato per impianti fognari, taniche e fusti di plastica e metallo. Inoltre, è stata riscontrata la presenza di coperture in amianto da smaltire.Le pratiche per la demolizione delle strutture non dichiarate e per lo smaltimento dei rifiuti sono state seguite dall'associazione prestatori di servizi, che hanno la responsabilità della realizzazione dell'infrastruttura: nella fattispecie gli ingegneri Giuseppe Lorenzo, Massimo Losa, Raffaello Bartelletti e Francesco Barsotti. Nei mesi scorsi, quindi, è stato comunicato l'avvio del procedimento amministrativo a carico dei vecchi proprietari (entrambi considerati responsabili dello stato di abbandono del luogo e degli illeciti ravvisati). Nel frattempo è stata effettuata la bonifica del sito per un importo di 33.700 euro. In particolare sono stati necessari quasi 32mila euro per la demolizione delle strutture abusive e lo smaltimento delle macerie, 10mila euro per lo smaltimento delle coperture in amianto. Adesso i proprietari avranno 120 giorni per ricorrere contro il decreto.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno porta a porta Aamps potenzia i servizi per i malati LIVORNOI cittadini di Livorno che soffrono di disabilità motorie o sensoriali o sono affetti da particolari malattie, spesso legate all'età avanzata, possono richiedere all'Aamps uno o due ritiri supplementari dell'indifferenziata, in modo da non dover tenere in casa per troppo tempo supporti medicali quali pannolini, cateteri, sonde o sacche vescicali.Una misura richiesta da alcuni cittadini bisognosi che nei giorni scorsi hanno segnalato questa esigenza al Garante comunale delle persone con disabilità, Maurizio Melis, che ha affrontato la questione con il direttore generale di Aamps, Paola Petrone. Per attivare la raccolta supplementare è sufficiente telefonare al numero verde 800-031.266 e chiedere di essere inseriti nella apposita lista.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Basta rifiuti sul marciapiede Ormai i residenti di via delle Galere ci hanno fatto l'abitudine ma non vogliono arrendersi all'idea che il marciapiede venga trasformato tutti i giorni in una discarica: ieri mattina, c'erano materassi, un televisore, assi di legno. La solita storia, purtroppo.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Pisa ha chiuso l'inceneritore e spedisce i rifiuti qui Mentre a Livorno non sappiamo neanche quali obiettivi il Comune abbia assegnato ai nuovi vertici Aamps, la vicina Pisa ha chiuso in 5 mesi il proprio inceneritore, non appena è stato diffuso lo studio del CNR sui danni alla salute provocati da questi impianti. Nel documento si legge tra l'altro che "tra le tre fonti di emissione considerate (inceneritore, insieme delle industrie, traffico veicolare), i segnali più numerosi sono emersi a carico dell'inceneritore" e che "dall'analisi della mortalità per esposizione ad inceneritore si osservano, tra gli uomini della classe a più alta esposizione, un eccesso del 9% della mortalità generale, in particolare per le cause naturali +10%, un eccesso di mortalità del 79% per tumore del sistema linfoemopoietico ed un eccesso del 21% della mortalità per le malattie del sistema circolatorio. Tra le donne si osserva un aumento del 152% della mortalità per le malattie respiratorie acute".Citando questi dati allarmanti, il Consiglio comunale di Pisa ha approvato nel gennaio scorso una mozione per chiudere l'inceneritore e dopo pochi mesi l'azienda dei rifiuti aveva già eseguito gli ordini, considerando anche che l'impianto aveva causato nell'ultimo triennio una perdita di quasi 9 milioni di euro per manutenzioni e spese di funzionamento.A Livorno nessuno ha mai fatto il conto delle spese sostenute per l'inceneritore, impianto risalente agli anni '70 come quello di Pisa e sottoposto frequentemente a costosissime manutenzioni, finanziate anche tramite indebitamento. Le associazioni di oncologi italiani che si sono interessati alla problematica, al fine di ridurre gli effetti nefasti sulla salute (aumento mortalità, ospedalizzazione, esiti avversi alla nascita e malformazioni, problemi cardiovascolari e respiratori e sul lungo termine tumori), consigliano sempre di avere i centri abitati ad una distanza dagli impianti almeno superiore ai 7 km e di valutare le caratteristiche dei venti in zona che spostano i fumi.L'impianto di Livorno si trova a poche centinaia di metri dai quartieri abitati e, secondo Arpat, i venti dominanti soffiano da nord-est, spingendo i fumi direttamente verso l'intera città.Non è giusto che i cittadini livornesi si impegnino nella raccolta differenziata se poi viene aumentata, come sta succedendo, l'importazione di rifiuti da incenerire dalle città come Pisa, che spengono i loro impianti per risparmiare denaro e tutelare la salute dei loro abitanti. Livorno non ha bisogno di un inceneritore per pagare i debiti Aamps, causati proprio dall'inceneritore, e non ha bisogno di accantonare soldi per una bonifica totalmente inutile in caso di riconversione dell'impianto in un centro di riciclo, ha solo bisogno che l'azienda segua le indicazioni del Comune, come è successo a Pisa.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Comitato salute pubblica in assemblea aperta su discarica e Wecologistic PIOMBINO Il Comitato salute pubblica consolida la propria ossatura organizzativa e si apre ulteriormente al comprensorio in vista delle iniziative che sta mettendo in campo.Per domani alle 21, al Centro Giovani , ha indetto un'assemblea pubblica in cui, fra i vari argomenti in scaletta, ci sono il tesseramento e la spiegazione del funzionamento del Csp.Gli argomenti sono anche altri e decisamente importanti, allo scopo - si legge in una nota - «di rimodulare e articolare gli obiettivi». In particolare si parlerà di referendum per l'ampliamento di Rimateria, della richiesta dei carotaggi, delle osservazioni relative ai nuovi ampliamenti di discarica, di bonifiche e della richiesta di autorizzazione per la Wecologistic. Ha preannunciato la presenza una delegazione di Campiglia e una di San Vincenzo. In un documento separato il Csp riprende l'argomento Rimateria e stigmatizza il fatto che, mentre è in corso di valutazione il nuovo progetto (rialzamento e costruzione di una nuova discarica, osservazioni, richiesta di referendum) è in corso di approvazione anche la modifica, proposta da Rimateria, del vecchio progetto. Progetto approvato nel 2016 che ha portato la discarica a 32 metri e che tra poco dovrebbe riempire altro spazio con altri rifiuti.In sostanza, per il Csp, mentre si propone un nuovo progetto ed il vecchio non è ancora ultimato si modifica questo in modo sostanziale «perché - afferma - nel cono rovescio, nella sutura, insomma nella valle che separa la discarica Asiu-Rimateria dalla discarica ex-Lucchini è stato chiesto di non mettere più amianto compatto e rifiuti pericolosi stabili e non reattivi, ma rifiuti speciali come quelli che sono andati fino ad oggi in discarica».Si tratterebbe di un modo di operare affannoso (due progetti in contemporanea) e non lineare (la modifica del primo progetto) determinato da un solo motivo: «fare i soldi per ripianare prima possibile il debito Asiu e poi fare profitti».E se è ben visto (era una sua richiesta) il fatto che l'amianto non finisca più nella discarica, il Csp si dice sicuro che anche i conferimenti previsti creeranno problemi . A partire dai cattivi odori. «Per tutelare la nostra salute e gli interessi generali della zona - chiude la nota - un gruppo di aderenti al Csp e al Comitato referendum hanno presentato delle Osservazioni in Regione, proponendo soluzioni». --V.P.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Roberto Barocci presenta i dati dell'Istat: tempi lunghi per le indagini sull'inquinamento La difficoltà delle Procure ad arrivare al processo Reati ambientali e indagini «Troppo spesso si archivia» grosseto Reati ambientali e super lavoro delle Procure che spesso però finiscono con l'archiviazione per prescrizione dei termini perché spesso le indagini sono lunghe e difficilmente si arriva al processo. È questo il centro dell'intervento di Roberto Barocci del Forum ambientalista ad Ambita, il convegno che si è tenuto al Museo di Scienze naturali. Un intervento che è partito con l'illustrazione dei dati pubblicati dall'Istat sull'efficacia del lavoro delle Procure italiane nella repressione dei reati contro l'ambiente. «Dal 2006, quando è stato introdotto il Testo unico ambientale, al 2016 - ha detto - i procedimenti penali avviati per reati contro l'Ambiente sono decuplicati. E sono aumentate anche le leggi emanate in materia ambientale, passate da 5 norme negli anni '60 a ben 189 del 2016, un numero 38 volte maggiore. Dovremmo quindi sentirci ben tutelati». I risultati dell'Istat però non sono confortanti: il 46% dei procedimenti penali avviati vengono archiviati dalle stesse Procure, per lo più per prescrizione dei termini, la cui durata è collegata alla entità delle pene, che per i reati ambientali sono molto modeste. In genere la prescrizione si ha dopo 4 anni dal momento in cui è stato compiuto il reato. «È noto che i processi di inquinamento sia delle acque che dei terreni sono lenti a manifestarsi e che necessitano mesi e anni dal momento dello smaltimento illegale di rifiuti o scarichi liquidi, prima che qualcuno possa segnalarne l'effetto - dice - Una volta segnalato il fenomeno alle Procure, le indagini richiedono analisi chimico/biologiche lunghe e costose (la durata media delle indagini preliminari nelle Procure nel 2015 è di 608 giorni) e quando si arriva ad avere gli elementi per il rinvio a giudizio, spesso sono già superati i 4 anni dal momento in cui l'inquinamento è stato prodotto». Il 56% dei procedimenti penali che danno inizio ad un rinvio a giudizio non fanno una fine migliore. Infatti, per il loro 97% sono previste contravvenzioni, come per esempio per il traffico dei rifiuti pericolosi: solo il 2,85 % dei procedimenti avviati nel 2016 prevedono un reato più grave, punibile come delitto (per esempio l'incenerimento abusivo dei rifiuti). «Il Parlamento ha costretto la magistratura in una condizione di inefficacia - dice - il 97% dei procedimenti penali avviati vengono o archiviati, come nel caso dell'inquinamento del fiume Merse o delle falde idriche di Scarlino-Follonica o conclusi con il "ravvedimento operoso" di chi, pagando in fase di rinvio a giudizio un' ammenda irrisoria, com'è successo per le ceneri di pirite della Nuova Solmine e gessi rossi della Tioxide».

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

I dati sulla differenziata "deludono" il M5s Che propone la sua ricetta per incrementarli Meno imballaggi e cauzione sul vetro per ridurre i rifiuti la polemica Trentasei per cento contro trentaquattro per cento. Sono i valori di raccolta differenziata raggiunti dal centrosinistra e dal centrodestra nel nostro Comune. Dati che non piacciono ai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle che intervengono nel dibattito. «La partita, giocata dai due schieramenti sulle pagine dei quotidiani di questi giorni, si consuma attorno a un misero terzo di quello che invece dovrebbe essere il livello di civiltà di una comunità governata da menti pensanti e con una visionelungimirante: valori prossimi al 100% di raccolta differenziata - spiegano - Siamo ad uno scontro, questo è vero, ad uno scontro di civiltà, ad una contesa tra culture diverse: la loro - destra o sinistra poco importa - e la nostra. Trentaquattro contro trentasei: due miserie in un corpo solo».I Cinque stelle citano Guido Viale, che nel suo libro "Azzerare i rifiuti" dimostra come gli stessi non sono e non possono essere - se non per caso e in via estemporanea - una risorsa. «Illudersi di risolvere il problema dei rifiuti solo considerando questi una risorsa è come non voler riconoscere il vero problema e girarsi dall'altra parte - spiegano - quello di contenerne e ridurne la produzione. E di questo vogliamo parlare per distogliere l'attenzione mediatica dai numeri, dalle percentuali e puntare dritto, invece, verso le azioni da mettere in campo, nella speranza che qualcuno con in mano la cloche di comando, ci ascolti. Del resto, ascoltare il M5S era o non era una promessa elettorale che il sindaco ha fatto alla cittadinanza?».Il riciclaggio dei rifiuti è senz'altro la forma più razionale e conveniente per il loro smaltimento ma la partita vera per i consiglieri pentastellati si gioca sul piano della riduzione alla fonte.«I rifiuti sono gli escrementi del corpo sociale prodotti attraverso il consumismo. E la loro analisi, biologica e sociale, ci dice tutto quello che occorre sapere per capire se stiamo consumando bene. Insomma, se ci vogliamo bene o ci vogliamo male - aggiungono - Soffermiamoci sulle analisi dei rifiuti del corpo sociale partendo in primis dalla loro quantità. Ridurne drasticamente la produzione non può che avvenire attraverso la scelta di quello che si consuma ed il modo in cui lo si fa, ossia, cosa scegliamo di acquistare». Meno imballaggi superflui la cui dimensione raggiunge oggi il 40% dei rifiuti urbani in termini di peso e tocca quota 80% in termini di volume. «L'utilizzo della cauzione su bottiglie e contenitori a rendere sarebbe un buon punto di partenza - dicono - Limitare fortemente il ricorso ai prodotti usa e getta incentivando quell'universo di buone pratiche ancora troppo ignorate: i pannolini lavabili, lavastoviglie extra rapide per mense e sagre e via dicendo. Incoraggiare e sostenere la vendita di prodotti sfusi, cosiddetti alla spina, come i detersivi, ma soprattutto i generi alimentari. Meno spreco di cibo grazie a un acquisto di derrate alimentari libero da programmazione. Avanti con il compostaggio domestico dei rifiuti organici. Strumenti che i cittadini hanno a disposizione e che aiuterebbero a migliorare la situazione».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

È la "Giuseppe Cucco" della ditta La Dragaggi di Marghera che ha vinto l'appalto La Capitaneria: l'azienda tenga un registro di tutte le attività effettuate Torna la draga per l'escavo di 45mila metri cubi di sabbia Donatella Francesconi/VIAREGGIO Torna la draga per le attività di escavo dell'imboccatura del porto di Viareggio, quelle annuali e obbligatorie se si vuole garantire ingresso/uscita delle imbarcazioni. La "Giuseppe Cucco" era partita da Termoli lunedì della scorsa settimana e ieri era a Viareggio. Già da oggi - stando a quando definito nell'ordinanza della Capitaneria di porto - dunque, la draga sarà in attività per l'intervento commissionato dalla Autorità portuale regionale. Si tratta - lo spiega ancora l'atto della Capitaneria che disciplina la navigazione nel periodo di azione della draga - della seconda tranche del biennio 2017-2018 dei lavori di escavo dell'imboccatura e ripascimento del litorale Nord.Ad effettuare l'opera è la ditta aggiudicataria dell'appalto,la " Dragaggi Srl" con sede a Marghera (Venezia). Il quantitativo di sabbia che è rimasto da rimuovere ammonta a 45.000 metri cubi, come «risultante dal provvedimento autorizzativo regionale», ricorda la Capitaneria. La stessa quantità della prima tranche di lavori, quella che ha portato alla rimozione della sabbia tra lo scorso autunno e l'inizio della bella stagione. 2018. Il materiale rimosso sarà utilizzato per il ripascimento. Tra le informazioni che la draga dovrà fornire quotidianamente alla Capitaneria ci sono: orario mollati ormeggi; orario di inizio e fine dei lavori di prelievo sedimenti; quantitativo di materiale movimentato per singolo viaggio, espresso in tonnellate, nonché i valori d'immersione (a prua e a poppa) rilevati a scafo prima della fase di discarica; orario di inizio spostamento verso la zona di ripascimento; orario di inizio e fine deposito sedimenti presso l'area di ripascimento; orario ripresa operazioni presso area di escavo; orario termine lavori ed orario dell'unità agli

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ormeggi; eventuale sospensione dei lavori (tempestivamente). L'azienda veneta, inoltre, dovrà «istituire un apposito "Registro delle operazioni" da sottoporre al preventivo visto e numerazione delle pagine da parte della Capitaneria di porto, nel quale saranno riportati tutti gli elementi sopra richiesti. Con cadenza settimanale provvedere affinché detto registro, venga esibito al personale della Sezione tecnica della Capitaneria». Dal canto suo l'Autorità portuale del segretario Fabrizio Morelli è tenuta a «segnalare alla Capitaneria ogni problematica, anche potenzialmente idonea a costituire situazione di pericolo per la sicurezza delle persone a bordo della draga, per la sicurezza della navigazione, portuale e per l'ambiente, che dovesse essere riscontrata direttamente o per il tramite della ditta appaltatrice/comando di bordo della draga; pianificare e far eseguire, periodicamente, un rilievo dei fondali interessati dalle operazioni, a cura di ditta autorizzata, fornendone l'esito alla Capitaneria per la successiva valorizzazione ed inoltro all'Istituto Idrografico della Marina Militare di Genova per l'aggiornamento delle vigenti pubblicazioni nautiche».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara dopo le serate I fedeli puliscono il Duomo Anche ieri mattina sono stati i fedeli a ripulire il sagrato e la gradinata del Duomo. Nelle sere del weekend - come ha più volte spiegato il parroco - i giovani trascorrono ore su quei gradini e la mattina chi va a messa ritrova di tutto. È stato così anche ieri mattina: hanno pulito i fedeli e una persona incaricata e pagata dallo stesso parroco.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

In un anno le officine del distretto hanno venduto all'estero il 12 per cento in più Hanno inciso gli incentivi sul 4.0, ma il ventilato taglio preoccupa gli industriali Cresce il meccanotessile Volano export e produzione PRATO Il meccanotessile dell'area pratese sta crescendo: è uno dei settori che possono vantare le prestazioni migliori sia come produzione che come export.Il settore ricalca, per evidenti motivi storici, i confini del distretto tessile, estendendosi quindi anche verso l'area Campi-Calenzano e il pistoiese. Gli stabilimenti di produzione sono 26, per un totale di 410 addetti; a questi si aggiungono, secondo i dati Istat disponibili, altre 70 unità locali con ulteriori 300 addetti, per lo più officine artigiane produttrici di componentistica. Il settore conta quindi complessivamente 96 unità locali e 710 addetti. «Il nostro è un comparto con forti specializzazioni al proprio interno, conseguenti la grande complessità delle esigenze produttive del tessile e delle relative tecnologie - spiega Marco Becheri, coordinatore del Gruppo meccanotessili della sezione metalmeccanica di Confindustria Toscana Nord -. Il rapporto con i nostri clienti, l'ascolto delle loro esigenze, la collaborazione nella messa a punto personalizzata di una macchina sono aspetti fondamentali della nostra attività. Lavorare, ovviamente non a caso, a Prato è molto importante e ci dà una marcia in più».Le buone prestazioni del meccanotessile pratese risultano evidenti dai dati delle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord. La produzione industriale è aumentata nel 2017 del +4,8%, mentre tra gennaio e giugno 2018 è cresciuta del +2,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, con una accelerazione nel secondo trimestre (+3,8%). Le esportazioni (dati Istat) hanno messo a segno nel 2017 +6% in valori rispetto all'anno precedente, mentre la variazione del primo semestre 2018 rispetto al 2017 è stata di +11,7%. Nella prima metà del 2018 si sono registrati aumenti delle vendite in Turchia, Russia, Stati Uniti, Messico, Brasile e Cina, mentre c'è stata una diminuzione diffusa dell'export verso i paesi europei (-5% nel complesso rispetto al primo semestre 2017). Nel quadro europeo costituisce una eccezione positiva il mercato interno italiano, che nel secondo trimestre 2018 ha registrato un aumento degli ordinativi (+4,1% rispetto allo stesso periodo del 2017). La metà dell'export è rappresentata dalle macchine per il finissaggio, mentre le macchine per filatura e torcitura contribuiscono per circa il 20%.«Sui buoni risultati del mercato italiano hanno inciso certamente le agevolazioni di Impresa 4.0 - continua Becheri - L'auspicio è che la rimodulazione del provvedimento, che si sta profilando negli indirizzi della politica nazionale, non comprometta questo trend positivo; preoccupa inoltre l'annunciato taglio delle risorse. Impresa 4.0 si è rivelato vantaggioso sia per chi produce macchinari innovativi sia per chi li utilizza guadagnando in efficienza, qualità, prestazioni energetiche, sicurezza sul lavoro. Ma per realizzare buone macchine occorrono in primo luogo cervelli; non mi riferisco solo ai progettisti ma anche a chi si occupa di produzione, perché le competenze sono fondamentali in tutte le fasi del nostro lavoro».

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Il Tirreno, Cronaca di Prato

La filiera del riciclato domani a Uno Mattina PRATO Un viaggio nel distretto per conoscere la filiera del riciclato: domani a "Uno Mattina" la filiera del cardato sarà protagonista di un lungo servizio, che è stato girato tra Prato e Montemurlo nei giorni scorsi. La troupe di Rai Uno ha visitato diverse aziende della filiera per ripercorrere gli step che trasformano un abito usato in un tessuto nuovo, pronto ad essere immesso sul mercato. Un viaggio che si è sviluppato tra le aziende socie di Astri, l'associazione italiana per il tessile riciclato, che ad oggi raccoglie 160 aziende del distretto. «Far conoscere quello che facciamo è fondamentale ed è sempre una bella soddisfazione il riscontro che abbiamo nelle persone che vengono a visitare le nostre aziende» commenta Fabrizio Tesi, presidente di Astri.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Firme per il fontanello Petizione a Maliseti PRATO È in corso la raccolta di firme per la richiesta di un fontanello di acqua potabile nella frazione di Maliseti. L'iniziativa è dell'ex consigliere del pd Maurizio Mosca, che ha lanciato una petizione da consegnare insieme alle firme al sindaco Matteo Biffoni. «Un Fontanello nella frazione di Maliseti - si legge nella petizione - può diventare un luogo di incontro, condivisione e di socializzazione oltre che di servizio. Inoltre, l'approvvigionamento di acqua potabile ad un fontanello, riduce la quantità di rifiuti prodotti per diminuire quelli da smaltire e differenziare; per produrre venticinque bottiglie di plastica da un litro e mezzo, occorrono 2 kg di petrolio e 17 litri di acqua, se questi dati si moltiplicano per le migliaia di bottiglie consumate ogni anno ci rendiamo conto del risparmio ambientale, insomma meno consumo di risorse e meno di rifiuti, meno costi per la collettività e sopratutto per le famiglie.«Noi cittadini - chiude la petizione - chiediamo all'amministrazione comunale di voler programmare l'installazione di un fontanello di acqua potabile anche la popolosa frazione di Maliseti. Ribadiamo l'importanza di tale richiesta perché i fontanelli oltre a contribuire alla difesa dell'ambiente, sicuramente potrebbero diventare luoghi di aggregazione per tante persone, aspetti sempre più importanti nella nostra società».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Iniziativa organizzata dalla Cna alla Camera di Commercio La tappa pisana a "Enki Stove", l'energia dalle biomasse CambiaMente, un salto nell'economia del futuro Vince il fuoco "pulito" PISA Ha prevalso il fascino del fuoco, la prima vera invenzione dell'uomo. A vincere la tappa pisana del Premio CambiaMenti è stata Enki Stove, che ha creato uno strumento domestico per avere il fuoco, a fiamma viva, sempre a disposizione sia in ambienti chiusi che all'aperto sfruttando una tecnologia semplice, ma rivoluzionaria. Enki Stove progetta, produce e vende bruciatori pirolitici, basati su un'innovativa tecnologia brevettata che consente di ottenere energia e calore dalle comuni biomasse, riducendo al minimo la produzione di gas nocivi, inquinanti o responsabili dell'effetto serra. È stato Andrea Moretti a ricevere il premio di 1.000 euro in aggiunta ad un pacchetto di servizi offerti gratuitamente da Cna Pisa. Al secondo posto Sleepacta, spin-off dell'Università di Pisa che ha creato tecnologie per il monitoraggio del sonno e mettere a fuoco le migliori terapie. Terzo posto ex aequo per Mediate e Dolce Pendente a simboleggiare che innovazione non è solo nuova tecnologia (Mediate si occupa di robotica umanizzata), ma anche idee nuove applicate alla old economy (la pasticceria). A tutti i partecipanti un pacchetto di servizi gratuiti erogati da Cna Pisa in materia di ambiente, sicurezza e formazionePiù che di un semplice premio per le startup innovative, la terza edizione di CambiaMenti, organizzata da Cna alla Camera di Commercio di Pisa, ha rappresentato un vero e proprio salto nel futuro, un affresco di quella che sarà l'economia di domani. Anche quest'anno la giura ha dovuto impegnarsi molto per selezionare le idee imprenditoriali da inviare alle fasi successive. Della giuria hanno fatto parte Matteo Giusti, presidente Cna Pisa; Luca Tavani, portavoce nazionale Ict Cna; Luca Barsotti, consulente aziendale; Stephano Tesi, direttore Cna Lucca; Maria Celeste Pierozzi, presidenza Giovani Imprenditori Cna Pisa; Monica Forconi, Polo Navacchio Spa. Quattro le imprese che passano alla fase regionale e che a sua volta ne selezionerà almeno tre (tra le circa 170 in Toscana, prima tra le regioni

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno l'assessore vece «Spiagge ripulite grazie ai volontari» LIVORNO «A tutte le associazioni, ai tanti cittadini volontari e naturalmente agli operatori di Aamps va il mio ringraziamento per la riuscita dell'operazione "Oggi puliamo noi!" di sabato». Sono le parole dell'assessore all'ambiente Giuseppe Vece all'indomani dell'intervento dei volontari che sabato scorso sono stati tra il Miramare e via del Littorale e hanno raccolti sacchi e sacchi di rifiuti. Gomme, bombole di gas, reti, perfino un tavolo da biliardo....«Sono stati ammassati e smaltiti rifiuti e detriti di ogni tipo - commenta l'assessore - anche la carcassa di una roulotte bruciata. Non ci fermeremo qui. Già per il prossimo mese è in cantiere una nuova giornata di pulizia partecipata e la Settimana europea dei rifiuti, in calendario per la fine di novembre, ci consentirà di mettere in campo ulteriori azioni concrete per promuovere la riduzione e rimuovere i rifiuti».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Passo avanti di Aamps sul centro del riuso Slitta la manutenzione dell'inceneritore Venezia, polemica sul porta a porta «Tagli e orari caos» LIVORNO Rivedere le decisioni appena prese da Aamps in Venezia sul porta a porta. Tornare indietro, soprattutto sul cambio di orari che sta creando non pochi disagi ai residenti. È stata Monica Ria, consigliera del Pd e residente nel rione rossobianco, ad accendere ieri i riflettori sulla Venezia. Ria ha spiegato che dal 15 ottobre i ritiri dell'organico sono passati da tre a due, mentre quelli del multimateriale a uno. Ma sono soprattutto i nuovi orari a far discutere: «Esposizione dei mastelli entro le 6.30 e ritiro in casa entro le 8.30». «Negli anni passati - sottolinea - era stato studiato un calendario su misura considerando che la Venezia è il quartiere della movida. Se mettiamo i mastelli fuori la sera prima non li troviamo più o ci troviamo dentro di tutto». Anche Valter Sarais (M5S), residente in Venezia, ha chiesto di «rivalutare il calendario». Della Venezia si è parlato nel corso del dibattito sui rifiuti che ieri è andato avanti a lungo in consiglio grazie a due atti di Marco Cannito (Cd) e di Giuseppe Grillotti (Ll), che provocatoriamente ha chiesto di stoppare il porta a porta in città e di tornare ai cassonetti, ma quelli ad accesso controllato previsti solo in centro. A Proposito del centro, Giseppe Vece ha fatto sapere che nel Pentagono tra poco sarà sperimentato il ritiro serale. Mentre Pietro Caruso (Pd) gli ha chiesto se è vero che la manutenzione straordinaria dell'inceneritore prevista a ottobre non sarà fatta per assicurare gli incassi ora che l'impianto brucia al massimo. L'assessore ha confermato che Aamps ha chiesto alla Regione di rinviarla di due o tre mesi. Per poi far sapere che l'azienda «ha appena depositato il permesso a costruire il centro del riuso in via Cattaneo».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

La proprietà dell'immobile deve ripristinare le condizioni igienico sanitarie C'è il termine di un mese, altrimenti scatteranno provvedimenti penali Amianto e topi nell'ex pastificio Il sindaco ordina di intervenire Claudia Guarino Guardistallo Quel che resta del vecchio pastificio si trova lungo la strada regionale 68. Nel Comune di Guardistallo, a Casino di terra, un tempo si produceva pasta. Adesso dell'edificio che una volta ospitava macchinari funzionanti è rimasto lo scheletro malandato di un passato industriale che fu. La struttura è chiusa da anni e mostra chiaramente i segni dello scorrere del tempo, tanto che «è diventata un problema per chi vive o lavora nelle vicinanze», dice il sindaco di Guardistallo, Sandro Ceccarelli, il quale ha recentemente firmato un'ordinanza volta a imporre alla società proprietaria dell'immobile - la Tomo-bi srl - l'esecuzione «delle opere necessarie al ripristino di adeguate condizioni igieniche».Piccioni e topi all'intero. Amianto all'estero. Ecco le criticità che ha riscontrato l'Azienda Usl Toscana nord ovest durante un sopralluogo effettuato all'interno dell'ex pastificio, a seguito del quale ha trasmesso al Comune di Guardistallo due verbali. L'amianto, nello specifico, si trova nella copertura di uno dei tetti, che risulta «in cattivo stato di

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Cumulo di rifiuti abbandonati ai cassonetti Cumulo di rifiuti abbandonati lungo la strada, a lato di una batteria di cassonetti dell'immondizia. Questa volta la segnalazione arriva da via Garibaldi, nella zona sud di Rosignano Solvay. A lato dei cassonetti sono state lasciate potature, ma anche un tavolo, svariati cartoni e un gioco per bambini.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Dopo Unirecuperi arriva il gruppo Navarra. Lunedì l'assemblea dei soci La vendita mette ulteriormente in dubbio l'ammissibilità del referendum Rimateria, ceduto un altro 30% La maggioranza è dei privati Cristiano Lozito / PIOMBINO Rimateria cede un altro 30% ai privati che così ora - anche se tecnicamente occorre attendere l'assemblea dei soci Asiu di lunedì - hanno la maggioranza della società che gestisce la discarica di Ischia di Crociano. A darne notizia è Rimateria con un comunicato di poche righe in cui si spiega che «la commissione esaminatrice ha preso visione dell'offerta per l'acquisto del secondo lotto di 30% di azioni. E' stato constatato - prosegue la nota - che era presente un'offerta irrevocabile, congrua e che risponde ai parametri richiesti. Sarà quindi sottoposta nei prossimi giorni all'assemblea dei soci Asiu per l'approvazione».Nessun commento da parte dei sindaci, azionisti di Asiu, che lunedì daranno il via libera all'operazione, ma secondo fonti qualificate il secondo 30% delle quote di Rimateria andrà al gruppo laziale Navarra per una somma vicina a quella pagata da Unirecuperi (due milioni e 661mila euro).Così nel consiglio di amministrazione i privati avranno la maggioranza (2 membri su 3), mentre la parte pubblica - che per statuto ha potere di indirizzo sulle linee guida del piano industriale e di controllo sulla sua realizzazione - indicherà il presidente, attualmente Claudia Carnesecchi, col cda completato da Paolo Giovannini, presidente di Unirecuperi e Maria Grazia Catani, in rappresentanza della quota Lucchini in amministrazione straordinaria. La stessa Carnesecchi, direttore amministrativo, aveva precisato al momento della sua nomina, lo scorso 24 settembre, di accettare il mandato «per spirito di servizio, con l'obiettivo di portare a termine il mandato ricevuto dai soci», cioè quello di completare il percorso di privatizzazione. Passaggio avvenuto, così da rendere probabile da parte dei soci l'indicazione di un nuovo presidente.La cessione del secondo 30% al Gruppo Navarra apre inoltre un importante interrogativo rispetto alle possibilità di indire il referendum proposto dal Comitato di salute pubblica, quanto meno riferendosi al quesito che recita: «Sei d'accordo che una parte delle azioni di Rimateria possedute da Asiu, vengano vendute, potendo così dei privati diventare proprietari della maggioranza delle azioni di Rimateria che gestisce lo smaltimento dei rifiuti speciali a Ischia di Crociano?». Quesito appunto superato dal fatto che a questo punto la maggioranza delle azioni è già stata ceduta ai privati, ma che sarà comunque al centro delle valutazioni della commissione chiamata a esprimersi sull'ammissibilità del referendum entro il 31 ottobre.Anche di questo probabilmente discuterà stasera il Comitato salute pubblica, che alle 21 al Centro Giovani ha convocato un'assemblea «per rimodulare e articolare gli obiettivi del Comitato riguardo: il referendum, la richiesta dei carotaggi, le osservazioni ai nuovi ampliamenti di discarica, le bonifiche, la richiesta di autorizzazione per la Wecologistic».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Negli ex capannoni Dalpex verrebbe stoccato materiale esterno, pericoloso e non, da trasferire su nave o ferrovia verso lo smaltimento Legambiente boccia il progetto Wecologistic a Ischia di Crociano PIOMBINO Non convince neanche Legambiente il progetto di Wecologistic, l'impianto per il trattamento e il recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi da trasferire via mare o via ferrovia verso siti di smaltimento, previo raggruppamento e ricondizionamento. Zona Ischia di Crociano. Capannoni ex Dalpex. Progetto contestato anche dal Comitato salute pubblica.La previsione è quella di una stazione di passaggio del materiale che per il portavoce di Legambiente proverrebbe, almeno inizialmente, in gran parte dal Lazio. E sarebbe destinato ad inceneritori europei.«In massima parte si tratterebbe di materiale urbano pretrattato. Diciamolo chiaramente: l'obiettivo rifiuti zero - afferma Adriano Bruschi - è demagogico, in assenza di discariche e impianti di smaltimento. Mancanze che determinano la necessità dei "dirottamenti" fuori dai propri confini. L'autosufficienza dei territori renderebbe del tutto inutili opere come quelle proposte da Wecologistic. Ed è per questo che servono posizioni chiare da parte delle Regioni ospitanti nei confronti delle inadempienti col rifiuto ad accogliere».Opere inutili e dannose: «Si spendono quattrini e si creano comunque impatti negativi durante le fasi di trasporto, stoccaggio, spedizione. Non nascondiamocelo», prosegue il rappresentante di Legambiente. Che boccia chiaramente il progetto presentato da Wecologistic, società a responsabilità limitata formata tra le altre, dalla piombinese Permare. A non convincere Bruschi è anche quello che definisce il rimpallo tra Regione e Comune sulle autorizzazioni. A Firenze - dove hanno deciso di non sottoporre il progetto alla Via (Valutazione d'impatto ambientale) - si sta definendo l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale). In alcuni ambienti si sostiene che la Regione, prima di concederla, voglia un parere nitido, messo nero su bianco, del consiglio comunale. Parere su cui in via Ferruccio si tergiverserebbe.C'è poi una difformità di tipo urbanistico. Il progetto trasformerebbe, con l'approvazione del piano strutturale, un'area destinata all'espansione siderurgica in un'area destinata a rifiuti, affiancata a Rimateria. Una difformità che la concessione dell'Aia, prima ancora del piano strutturale, annullerebbe. --V.P.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'associazione la Duna fa il punto sulla pineta di Ponente nel giorno della presentazione del progetto di riqualificazione Bidoni stracolmi di immondizia e giochi per bambini divelti FOLLONICA Nel giorno in cui in Comune viene presentato il progetto sulla pineta di Ponente arriva la denuncia dell'associazione la Duna: «La pineta e il parco giochi sono sempre più sporchi, abbandonati e indecorosi - dice l'associazione - Non sappiamo se il motivo possa essere il prossimo (speriamo) intervento di recupero che sarà presentato domani in Comune ma di sicuro far svuotare i bidoni meno centrali o far rimuovere i rifiuti abbandonati ovunque da incivili dovrebbe essere consuetudine giornaliera e invece diceva una eccezione poco frequente». La Duna denuncia poi la sparizione di alcuni giochi e la rottura di altri. «C'è la costante assenza di controlli» dicono. Un altro neo della pineta di Ponente è il locale che si trova al centro, da anni ormai abbandonato e lasciato a se stesso: «la ciliegina sulla torta - dice la Dune - è la presenza di quell'ammasso di rovine che è diventato l'ex sestante. Una situazione sulla quale non è più possibile soprassedere». Nei giorni scorsi sulla pagina Facebook dedicata a Follonica sono state pubblicati foto e ricordi della pineta di un tempo con il trenino rosso che la attraversava, la grande altalena e i giochi a forma di fungo. Ricordi degli anni '60.Oggi in Comune verrà presentato il piano per il recupero del verde: ogni anno la pinete di Ponente perde circa trenta esemplari. Alberi vecchi e malati che ormai hanno compiuto il proprio ciclo di vita. Nel punto in cui si trovano i giochi dei bambini è stato abbattuto il maggior numero di pini e proprio in quel punto il Comune dovrebbe aver previsto delle nuove piantumazioni. Il diradamento degli alberi è talmente forte che nei mesi scorsi il consigliere Ettore Chirici di Gente di Follonica aveva proposto di spostare i giochi dei bambini in un altro luogo.Il Comune ha puntato al contrario sulla sostituzione degli esemplari malati, un progetto che costerà circa 50 mila euro. Non è ancora chiaro se i pini saranno sostituiti da esemplari dello stesso genere o se verranno scelte piante di altro tipo. Un'idea che sembra aver trovato d'accordo tutti i consiglieri e oggi pomeriggio ne verranno illustrati nel dettaglio tutti i particolari. --GIULIA SILI

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Alla Confindustria si parla di Impresa 4.0 PISTOIA Oggi alle 17, 30, nella sede di piazza Garibaldi, Ordine degli Ingegneri e Confindustria illustreranno come ingegneri e imprenditori pistoiesi hanno collaborato per portare avanti progetti innovativi nell'ambito del Piano nazionale Impresa 4.0. Durante l'incontro verranno presentati casi concreti di progetti "Impresa 4.0" applicati al manifatturiero e ai servizi, con l'obiettivo di raccontare qual è il percorso che porta un imprenditore a coinvolgere un ingegnere e, insieme, a individuare e applicare le soluzioni che meglio rispondono alle esigenze dell'impresa, mostrando anche i risultati tangibili di questo percorso. L'incontro è un'occasione per comprendere meglio i potenziali risultati e i vantaggi di soluzioni innovative per la propria azienda.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Il 31 ottobre scade l'ultima rata della Tari Come pagare CARMIGNANO C'è tempo fino a mercoledì 31 ottobre per pagare la seconda ed ultima rata della TARI (tassa comunale sui rifiuti). Sono, infatti, in arrivo in questi giorni nelle case degli utenti gli avvisi di pagamento con allegato il modello F24 precompilato. Il pagamento può avvenire solo con modello F24 tramite istituti bancari, poste o eventuali canali di pagamento on line compatibili. Sono 6.330 gli avvisi emessi, a questi si aggiunge la bollettazione residuale per gli anni pregressi (2013, 2014, 2015, 2016, 2017), per un totale di altri 101 avvisi. Gli avvisi di pagamento del saldo Tari, per le utenze non domestiche, contengono le riduzione ambientali relative al 2017 e per le utenze domestiche contengono le riduzioni sociali (ISEE) anno di competenza 2018. Per fornire chiarimenti agli utenti o per eventuali pratiche di variazione, è stato attivato lo sportello Alia spa presso il Comune di Carmignano. Lo sportello (Piazza Matteotti 31/32, lato esterno ingresso palazzo comunale) resterà aperto fino al 29 ottobre il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 13,30 alle 15.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Studenti come spazzini per "Puliamo il mondo" in piazza Guido Rossa Ponte a Egola Hanno riempito e svuotato più volte il sacco che gli era stato assegnato per la pulizia delle aree adiacenti a piazza Guido Rossa a Ponte a Egola gli studenti dell'istituto comprensivo Buonarroti impegnati ieri mattina nell'iniziativa "Puliamo il mondo". Promossa da Legambiente e sposata dall'assessorato all'ambiente e da quello alla scuola del Comune di San Miniato, ha visto impegnati i ragazzi che, armati di sacchi, guanti ed entusiasmo, hanno raccolto i vari rifiuti abbandonati in diverse aree. Insieme a loro si sono improvvisate spazzine per un giorno anche il sindaco Vittorio Gabbanini, l'assessore all'istruzione Chiara Rossi e l'assessore all'ambiente Marzia Fattori. «Vivere in un ambiente pulito e curato è anche più bello - dichiara il primo cittadino - Con questa iniziativa vogliamo rinsaldare il rapporto tra l'ambiente ed i giovani futuri cittadini del nostro territorio, aumentando il senso civico e restituendo un servizio che va a beneficio dell'intera comunità e che, speriamo, possa essere d'esempio anche per gli adulti».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Paola Petrone è certa di centrare l'obiettivo ed elogia la qualità della raccolta fatta dai livornesi: «In prima fascia per organico, vetro e carta. Va migliorata la plastica» Il porta a porta in centro scatterà l'11 dicembre «Differenziata al 65%» Alessandro Guarducci / LIVORNO La copertura di tutta la città col servizio di raccolta porta a porta è stata una delle mosse che hanno caratterizzato il mandato dell'amministrazione M5s. Una mossa importante dal punto di vista ambientale ma anche da quello economico, visto che comunque il servizio rientra nel piano industriale presentato da Aamps per ottenere l'ammissione al concordato preventivo in continuità. Come tutte le novità, anche il Porta a porta ha evidenziato alcuni disagi e criticità e non sono mancate - anzi continuano ad esserci - polemiche e lamentele. Con Paola Petrone, direttrice generale di Aamps, proviamo a fare un po' il punto della situazione in vista delle ulteriori e imminenti novità che interesseranno i cittadini. Con il servizio Porta a porta, la raccolta differenziata ha superato il 50%: in che modo pensate di raggiungere l'obiettivo del 65% che si era prefissato il Comune? Possibile che l'estensione del servizio in centro sia sufficiente per centrare questo risultato? «Sì, raggiungeremo questo obiettivo. Attualmente il dato della raccolta differenziata è del 52% contro il 43% di un anno fa. Contiamo di chiudere l'anno al 55% e di centrare il risultato del 65% nel 2019 quando il porta a porta sarà esteso a tutta la città. Dall'11 dicembre il servizio partirà in centro e interesserà oltre 25.000 abitanti, dei quali 5.000 residente nel Pentagono del Buontalenti. Per completare l'operazione , dobbiamo trovare ancora una soluzione tecnica per borgo di Magrignano, dove abitano cinquemila persone, e per il mercato di piazza Cavallotti dove l'idea su cui stiamo studiando è la piattaforma interrata». Oltre la quantità è però importante anche la qualità: che risultati sono stati finora ottenuti per le varie tipologie di rifiuti? «La qualità è buona e dimostra che i livornesi sono dei bravi "differenziatori". Per quanto riguarda la carta e il vetro siamo in fascia A; l'organico raccolto ha impurità inferiori al 5% e questo ci garantisce di stare in prima fascia; qualche problema si registra nella raccolta della fascia, dove siamo invece in fascia B: è segno che i cittadini sbagliano qualcosa nel conferimento che dovrebbe invece andare nell'indifferenziata. Per questo abbiamo deciso che sul multimateriale faremo una maggiore informazione» . Dunque non è vero che almeno una parte della raccolta differenziata viene messa tutta insieme e avviata all'inceneritore. «Assolutamente no, è una leggenda metropolitana. Una fake news come si dice oggi. Ci sono dei controlli specifici e rigorose procedure di raccolta. Mi sorprende che Il Tirreno mi chieda un a cosa del genere». Beh, noi facciamo domande e speriamo di ricevere delle risposte... «Guardi, ho già detto che la differenziata fatta dai livornesi è di buona qualità. Poi il vetro raccolto diventa vetro, l'organico diventa compost per l'agricoltura e la carta diventa carta. La plastica, con le tecnologie attuali, è invece recuperabile solo al 55/60% mentre il resto diventa rifiuto. Dovremmo imparare tutti ad usarne meno». In base a questi risultati, si può ipotizzare quando il porta a porta non sarà più solo un costo per l'azienda e dunque per i contribuenti? «Quando sono arrivata il Porta a porta era un costo ma oggi è già un ricavo che è stato certificato dall'azienda: lo scorso anno al Comune abbiamo dato un servizio più efficiente con un risparmio di un milione e mezzo di euro». Dunque ci saranno benefici anche sulla tariffa a carico dei contribuenti... «Questo non posso saperlo. L'importo della Tari la decide il Comune. Posso però dire che i risparmi ottenuti col Porta a porta servono per pagare i debiti: non dimentichiamo che l'Aamps è in regime di concordato preventivo in continuità e che pertanto deve onorare gli impegni presi in Tribunale». Dalla Venezia stanno però arrivando numerose proteste da parte di commercianti e residenti: lamentano il cambiamento dei giorni di raccolta e la riduzione dei passaggi. Le cose stanno davvero così? E qual è il motivo? «Io penso che il problema possa rientrare rapidamente. Per quanto riguarda le utenze non domestiche il calendario sostanzialmente non cambia e dunque tutto è risolto. Ci sono invece delle modifiche nel servizio per le utenze domestiche ma perché in Venezia il Pap era già in vigore quando è stato deciso l'estensione a tutta la città. Erano previste tre raccolte settimanali dell'organico e due per gli altri materiali: ora non è più possibile e ho adeguato le raccolte a quelle vigenti in tutti gli altri quartieri. L'organico viene perciò ritirato due

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” volte alla settimana, esattamente come nel resto della città. Quindi nessuna penalizzazione, semmai una questione di equità». Quale sarà il passo ulteriore dopo aver esteso il porta a porta a tutta la città? «Avremo sei mesi di tempo, concessi dalla Regione Toscana, per chiudere l'impianto di preselezione. Al suo posto nascerà nel corso del 2019 un nuovo impianto di selezione della carta così come è stato indicato nel piano industriale che è inserito nelle procedure di concordato. Siamo in ritardo di un anno, è vero, ma riusciremo a compiere questo passaggio».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

In alcune zone sarà in vigore un sistema misto: organico e vetro finiranno nei cassonetti con tessera magnetica, il resto sarà ritirato durante la cena In centro si sperimenterà la raccolta serale (dalle 19,30) LIVORNO Gli ultimi livornesi che dovranno misurarsi con il Porta a porta - esclusi gli abitanti di borgo di Magrignano - saranno quelli che vivono nel cuore del centro: nel Pentagono del Buontalenti e nelle aree limitrofe. Residenti e commercianti però non avranno a che fare con lo stesso sistema scelto fino a oggi negli altri quartieri, ma con un sistema misto: in centro arriveranno infatti i cassonetti con tessera magnetica, che in alcune aree si mescoleranno alla raccolta classica dei sacchetti. C'è già chi sostiene che in questa maniera Aamps stia per compiere un passo indietro nella politica del porta a porta. «Ma non c'è nessun passo indietro - spiega Paola Petrone - In alcune aree particolari è prevista una raccolta differenziata con gli opportuni accorgimenti, per il resto va avanti il Porta a porta "spinto». Il sistema misto potrebbe comportare una disparità di trattamento con i cittadini che vivono in altri quartieri e che sono invece alle prese con bidoncini e sacchetti per differenziare i rifiuti: c'è il rischio di alimentare ulteriori lamentele... «E perché mai? In centro dove ci sono oggettivi problemi di spazio e anche per motivi di decoro è stato deciso di mettere particolari cassonetti: ci sono i portici, tanti negozi, marciapiedi stretti... Nel Pentagono saranno 12 per l'organico e 12 per il vetro. Il resto dei rifiuti verrà conferito nei sacchetti da esporre la sera alle 19.30/20: la grande novità sarà infatti la raccolta serale». Ma il costo dell'acquisto dei cassonetti con tessera rientrerà nel contratto di servizio? In tal caso la cifra sarebbe ripartita tra tutti i contribuenti... «Sì, li pagheranno tutti i contribuenti. Così come gli abitanti del centro hanno pagato i kit distribuiti in tutta la città».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

IL FUTURO: nel 2021... «Accontoniamo i soldi necessari per dismettere l'inceneritore» Parlando del futuro a medio termine di Aamps, l'azienda di proprietà del Comune e che è in regime di concordato preventivo in continuità, una domanda è d'obbligo: ma l'inceneritore del Picchianti sarà spento come ha promesso il sindaco Filippo Nogarin oppure no?«Per il momento - risponde Paola Petrone - l'inceneritore continua a funzionare a pieno regime perché Aamps, come ho già detto, ha la necessità di incassare per pagare i debiti del concordato. Nel 2021 la procedura si concluderà e l'azienda sta accantonando per quella data le risorse necessarie per dismettere il termovalorizzatore e realizzare un impianto alternativo all'inceneritore. Dunque dico di sì ma sarà poi il sindaco a spegnerlo nel 2021». -

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

La dg di Aamps: «Mi è stato garantito che inizieranno a operare sul territorio già nei prossimi giorni. Sono pubblici ufficiali e potranno fare le multe» Ecco gli ispettori ambientali: finalmente entrano in servizio LIVORNO La mancanza di senso civico e la scarsità di controlli continuano a far sì che nella nostra città si registri in maniera preoccupante il fenomento dell'abbandono dei rifiuti. Con una differenza da mettere in evidenza: dove c'è il porta a porta e sono stati tolti i cassonetti dell'immondizia, strade e marciapiedi sono più puliti; dove invece ci sono ancora i cassonetti, gli incivili continuano a lasciare sacchetti e soprattutto rifiuti ingombranti. Un problema ben noto alla dg di Aamps, Paola Petrone.La presenza dei nuovi cassonetti potrebbe favorire la piaga del turismo dei rifiuti: cittadini che abitano in altri quartieri potrebbero portare in centro i rifiuti, abbandonandoli vicino ai cassonetti e rischiando al massimo una multa di 50 euro...«È vero che dove ancora ci sono i cassonetti, si registra in misura maggiore il fenomeno dell'abbandono di rifiuti. Ma in questo caso si tratta di contenitori particolari e comunque presidieremo con particolare attenzione le zone

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dove verranno posizionati. Se dovessero emergere delle problematiche, studieremo gli eventuali correttivi».Quante multe sono state fino a oggi per il conferimento errato di rifiuti ?«Dai dati in nostro possesso risulta che sono state elevate dalla polizia municipale 163 sanzioni per abbandono rifiuti a cui si aggiungono 67 sanzioni per conferimenti non corretti nel porta a porta». A proposito di multe e di controlli: il consiglio comunale ha approvato ormai da mesi l'istituzione degli ispettori ambientali, sindaco e assessore hanno annunciato che tutto era a posto anche per il regolamento. Allora, come mai non sono ancora entrati in servizio? «Il motivo non lo so, ma mi è stato assicurato che saranno in servizio tra pochissimi giorni. Saranno 5 ispettori , riconoscibili perché indosseranno il giacchetto di Aamps e soprattutto perché saranno muniti di tesserino . Potranno sanzionare i comportamenti irregolari perché sono dei pubblici ufficiali». Per il conferimento del vetro in varie zone stanno tornando le campane: le rimetterete in tutti i quartieri? Ma anche in questo caso c'è il rischio che vengano utilizzate impropriamente».«Per venire incontro alle esigenze dei cittadini di alcune zone, dove risultava pericoloso usare il sacchetto per conferire il vetro, abbiamo deciso di posizionare le campane che comunque permettono di eseguire la raccolta differenziata. Le campane saranno in tutto 30». Ci sono accorgimenti che state prendendo per migliorare il ritiro dei rifiuti davanti alle abitazioni?«Il mio sogno è quello di riuscire a concentrare la raccolta al mattino, per evitare che sacchetti e bidoncini restino per strada per troppe ore».Ha mai pensato ai cassonetti interrati, come si vedono a Pisa e a Firenze?«No, per due motivi. Primo costano tanto: 250mila/300mila euro a postazione e ci sarebbero gravi ripercussioni sulla tassa che dovrebbero pagare i cittadini. Seconda cosa non funzionano: andate a Pisa o a Firenze e guardate quanti sacchetti vengono lasciati fuori dai contenitori interrati». --A.G.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ventiquattro contenitori troveranno posto nell'area del Pentagono del Buontalenti mentre altri 49 saranno collocati in altre zone centrali Nuovi cassonetti, tutte le strade dove saranno messi LIVORNO Nel Pentagono del Buontalenti saranno installate 12 postazioni a conferimento controllato per l'organico e il vetro, a disposizione delle utenze domestiche e commerciali che riceveranno da Aamps la eco-card. Anche qui andranno rispettati i 40 centimetri e saranno previste regole di frequenza. La differenza è che per la carta, la plastica e l'indifferenziato la raccolta sarà prevalentemente a sacchi. «La raccolta con mastelli o contenitori - dice la dg di Aamps - avverrà solo nei casi di condomini di grandi dimensioni con spazio comune adatto. L'esposizione dei sacchi dovrà invece avvenire in orario serale. Il ritiro sarà effettuato a partire dalle 20 circa». Ecco le strade del Pentagono dove troveranno posto le 12 postazioni ad accesso controllato per l'organico e le 12 per il vetro: via delle Galere; via Santa Barbara; via Fiume (2 postazioni); via Buontalenti ; via dei Cavalieri; via San Francesco; via di Franco; via Cassuto; via Cossa; via Crispi; piazza Barontini. Passiamo al così detto centro allargato. Per le utenze domestiche saranno messe a disposizioni 49 postazioni ad accesso controllato: 1 per singolo materiale (vetro, organico, multimateriale leggero, indifferenziato, carta) con alcuni rinforzi in alcune strade. L'Aamps ha diviso il territorio in quattro macro-aree: zona A Mazzini; zona B Amedeo; zona C Larderel; zona D Piombino). Ecco le strade interessate: piazza Mazzini (2 postazioni); via Carlo Bini; corso Giuseppe Mazzini; via delle Navi; piazza Giovine Italia; corso Mazzini (2 postazioni); via degli Asili; via San Carlo; via della Maddalena; borgo dei Cappuccini; via Adua; via Verdi; via Enrico Mayer; via Ernesto Rossi (2 postazioni); piazza caproni; via Fagiuoli; scali degli Olandesi ; via dei Mulini; piazza Venti Settembre (2 postazioni); via maggi (3 postazioni); corso Amedeo (3 postazioni) ; via Mentana; via Pio Alberto del Corona (3 postazioni) ; via del Seminario; via Terrazzini; via Giuseppe Garibaldi; via Pellettier (2 postazioni) ; via Santo Stefano; via Solferino; via Torretta; via Lamarmora; via della Cappellina (2 postazioni); via Palestro; via Pompilia ; scali Manzoni; via Edda Fagni.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Vada, segnalazioni per le pessime condizioni della piazza «Un problema igienico e anche di immagine» Panchine e giochi coperti di guano cresce la protesta per il degrado VADA Oltre cinquanta panchine, tra l'altro rinnovate non molti anni fa, coperte di guano. Stessa sorte per i giochi dei bambini: scivoli e altalene costellate di escrementi dei volatili che popolano gli alberi della zona.Siamo in piazza Garibaldi, a Vada. A segnalare una situazione divenuta inaccettabile, prima di tutto dal punto di vista igienico e poi per il decoro, sono alcuni cittadini della frazione, insieme al presidente della Pro Loco Roberto Creatini.«Tutte le panchine ubicate in piazza a Vada sotto i platani - sottolinea - sono in questa condizione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” data la presenza sempre più massiccia dei piccioni che stazionano sulle piante». Le mamme, prima di permettere ai loro bambini di andare sulle altalene, sono spesso costrette a pulire la seduta, ripetendo ai piccoli di evitare di toccare i giochi. E i residenti che sono soliti trascorrere i pomeriggi a chiacchiera in piazza da settimane si sono dileguati: impossibile mettersi seduti su buona parte delle panchine, letteralmente ricoperte di guano.«Non è certo una situazione più sostenibile - spiegano alcuni residenti - per il decoro dell'ambiente e per la impossibilità di sedersi su di esse specie da parte di pensionati che non sanno più dove passare le loro giornate a riposarsi».Una situazione, quella degli escrementi accumulati sugli arredi urbani e sui giochi dei bambini presenti nella piazza di Vada, che si ripete ciclicamente. Tanto che anni fa lo stesso Creatini aveva scritto al sindaco e all'azienda sanitaria per far presente la necessità di una pulizia straordinaria che consentisse ai residenti di utilizzare l'area pubblica senza dover temere problemi igienici. Nel dicembre del 2017 l'amministrazione ha provveduto a una manutenzione straordinaria dei platani, potandoli e chiudendo i fori dove nidificano i piccioni. Un intervento che, evidentemente, deve essere ripetuto periodicamente. «Se non ci sono possibilità di ridurre il numero dei piccioni in piazza - precisa Creatini - si faccia allora un accordo con la Rea che provvede alla pulitura di strade e giardini in modo che ogni mattina vi sia un addetto che con acqua e scopa provvede alla pulizia delle panchine». Secondo i residenti, infatti, questo sarebbe un modo per mantenere nel decoro un patrimonio pubblico. «Vedere la nostra piazza in queste condizioni - concordano i residenti - è veramente deleterio e da cittadini ci vergogniamo a far vedere ad altri, soprattutto i turisti, come "curiamo" le nostre aree pubbliche».I residenti sottolineano la gravità del fatto che gli stessi escrementi hanno invaso anche i giochi pubblici, dove decine di mamme portano i loro bimbi a divertirsi con i coetanei. «È inaccettabile - spiegano i cittadini -, in queste condizioni o i bambini non utilizzano altalene, scivoli e altri giochi oppure le mamme devono prima pulirli almeno un po'. Oltretutto gli escrementi dei volatili non solo sporcano, ma sono dannosi per la salute».Insomma la popolazione di Vada insiste perché, vista l'impossibilità di garantire l'allontanamento dei piccioni, l'amministrazione garantisca almeno una pulizia frequente degli arredi urbani e dei giochi di piazza Garibaldi. «Basterebbe che gli addetti Rea - termina Creatini - quando puliscono la piazza, si soffermassero su giochi e panchine».--A.C. (Articolo riportato anche nella cronaca di Livorno)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Magona, i sindacati per la prima volta incontrano Liberty PIOMBINO Primo incontro oggi in Magoina tra i nuovi proprietari dello stabilimento, il gruppo Liberty House e i sindacati. La procedura imposta dalla Commissione europea prevede il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dei singoli siti interessati alle cessioni da parte di Mittal di alcuni suoi stabilimenti europei, necessari per l'Antitrust all'acquisizione dell'Ilva di Taranto. Il parere dei sindacati è richiesto espressamente anche se non è vincolante.Il protocollo della Commissione europea, visto appunto che la cessione dei vari stabilimenti è ancora al vaglio, prevede in questi incontri (Liberty ha già visitato alcuni siti inseriti nel pacchetto, costato secondo alcune fonti circa un miliardo e 200 milioni) la presenza non solo dell'acquirente ma anche di Mittal.Oggi dunque l'incontro tra Fim, Fiom e Uilm sarà sia con Jon Bolton, ceo di Liberty Steel, che con Patrick Vandenberg, responsabile del personale di Arcelor Mittal.Oggi si capirà dunque se si tratterà di un semplice primo incontro di cortesia, a cui si aggiungerà una visita dello stabilimento, o se si inizierà anche a capire qualcosa in più sugli obiettivi del nuovo gruppo proprietario di Magona. Lo stabilimento piombinese è finito nelle mani del gruppo anglo-indiano insieme ai siti di Skopje (500 addetti), Galati (5mila lavoratori) e Ostrava (6mila addetti).

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba rimateria Prc: Giuliani blocchi la vendita ai privati PIOMBINO Dopo l'annuncio di Rimateria della cessione del secondo pacchetto del 30% di quote al Gruppo Navarra, saranno i soci di Asiu, cioè i sindaci, a dover ratificare la vendita nella riunione di lunedì, giornata in cui poi è prevista la riunione della commissione sull'ammissibilità dei referendum.Sulla questione il capogruppo del Prc, Fabrizio Callaioli, ha presentato un ordine del giorno per impegnare «il sindaco e la giunta a informare il consiglio comunale sui dettagli dell'imminente cessione del secondo gruppo di quote a una società privata, ad attivarsi per fermare la procedura di vendita del suddetto pacchetto azionario, almeno fino a quando la commissione referendaria non si sia espressa sull'ammissibilità del quesito proposto dai cittadini di Piombino, e, nel caso, fino a quando non si sarà svolto il referendum».

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Nei boschi si riaccendono i forni, come da tradizione secolare ma moderni e "inventati" qui Nel 2019 i primi sacchi sul mercato, fatti a Seggiano L'Amiata torna a produrre carbone Ma solo da legno certificato MONTE AMIATA L'Amiata torna a fare il carbone, come è stato per secoli, ma questa volta sarà carbone di legno certificato Amiata e fatto con le attrezzature inventate dallo stesso Consorzio forestale che attualmente gestisce circa 3. 200 ettari di bosco e realizzate dalla ditta Roggi di Santa Rita (Cinigiano). Dal 2019, dopo un periodo di sperimentazione, il carbone sarà commercializzato e sul mercato arriveranno i primi sacchetti di "Carbone dell'Amiata'' di faggio, di castagno o di cerro, certificato Pefc. Quindi, carbone tracciabile, proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile, a km zero. E anche l'insacchettamento viene fatto in loco, a Seggiano per la precisione. «A breve - spiega Fiorenzo Caselli presidente del consorzio forestale - metteremo in atto l'ultima sperimentazione e poi si passa alla fase di produzione e commercio». Un progetto che arriva da lontano, da quando il 16 novembre 2007 la commissione europea approvò un progetto transfrontaliero in cui la Regione Toscana era autorità unica di gestione del programma, ammettendo a finanziamento il progetto Biomass 2, di cui era partner la Provincia di Grosseto a cui si assegnano 152mila euro. Grazie a questo progetto il consorzio forestale dell'Amiata supportato dall'Università di Genova segue tutta la produzione di carbone vegetale ridando vita alla tradizione tipica dell'Amiata in cui fino a cinquant'anni fa si faceva carbone ogni venti metri di bosco. Il progetto è andato avanti grazie a finanziamenti arrivati da vari Pif regionali: dal Pif Riccio prima e dal Pif Foglie dopo. L'obiettivo è, appunto, portare sul mercato nel 2019 i primi sacchetti di Carbone dell'Amiata di legna certificata Pefc.L'idea del Consorzio Forestale dell'Amiata innova la tradizione introducendo moderni forni mobili orizzontali. «Ad ora ce ne sono due in fase di test: il primo acquistato con il progetto europeo Biomass Plus, il secondo con l'adesione al Pif (Progetto integrato di filiera forestale) Foglie della Regione Toscana nell'ambito del Psr 2014 - 2020», spiega Paolo Franchi, del Consorzio Forestale dell'Amiata. E il presidente Caselli aggiunge: «Il primo forno è arrivato dall'Ucraina, ma noi del consorzio ne abbiamo ideato un altro, unico in Italia che si carica in una sola mezz'ora a fronte delle sette ore occorrenti a quello dell'Ucraina».E ancora: «Oggi il nostro legno è supercertificato e faremo un carbone tracciabile per immetterlo sul mercato. Invece delle antiche carboniere abbiamo forni mobili, da posizionare dentro o ai margini del bosco, la sorveglianza è minore rispetto alle carbonaie. Abbiamo richiesto anche di insacchettare con sacchetti speciali. E lo faremo a Seggiano. Insomma siamo contenti». Il Consorzio Forestale dell'Amiata non è soltanto il primo bosco certificato Pefc in Italia, ma è anche una realtà importante che dimostra come l'economia del bosco non sia legata solo al legname, ma anche a altri prodotti forestali come lo storico carbone. --FIORA BONELLI

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Rifiuti domestici nei bidoni del cimitero: trasgressore beccato LUCCA Individuato uno dei responsabili che, da tempo, utilizzava i bidoni del cimitero di Picciorana per gettare i sacchetti della spazzatura. «Il personale del nucleo di vigilanza ambientale della Polizia municipale, insieme a un operatore di Sistema Ambiente, ha realizzato un ennesimo sopralluogo presso il cimitero di Picciorana, riscontrando nuovamente sacchi di rifiuti domestici all'interno dei bidoni scarrellabili, in dotazione alla struttura - racconta il consigliere comunale Daniele Bianucci - questi sono stati aperti, ed è stato rinvenuto un reperto che ha consentito l'individuazione di un trasgressore, residente nel comune di Lucca. Il nominativo del trasgressore sarà inviato anche a Sistema Ambiente per gli accertamenti: per lui in arrivo, a conclusione dell'iter istruttorio, c'è una significativa sanzione. Il mio ringraziamento va agli operatori della municipale e al loro comandante Maurizio Prina, e a quelli dell'azienda dei rifiuti (e al presidente Romani e al direttore Paolini), per la dedizione, l'impegno e l'attenzione con cui svolgono la loro attività. Ma un ringraziamento va anche ai cittadini responsabili, che segnalano comportamenti così dannosi».

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Raggiunto dopo ore di trattativa l'accordo fra l'azienda e i sindacati I lavoratori che sono al massimo degli ammortizzatori rientraranno entro marzo Kme, ok a investimenti e sì al pirogassificatore BARGA Rilancio dei siti produttivi in Italia, la metallurgia rimane il "core business" dell'azienda, definiti investimenti in tutto il gruppo. Questo, in sintesi, il contenuto dell'ipotesi di accordo di gruppo siglata ieri, dopo un lungo negoziato, tra la direzione aziendale Kme, le organizzazioni sindacali e le rsu degli stabilimenti di Fornaci di Barga, Firenze e Serravalle Scrivia. E per quanto riguarda l'impianto della Valle, i sindacati avvallano di fatto l'impianto di pirogassificazione, citandolo espressamente in una nota.L'ipotesi di accordo prevede per Fornaci, spiegano Fiom-Cgil e Uilm-Uil, «aumenti dei volumi produttivi e di fatturato, potenziamento delle linee di fusione e colata di rame, un progetto per la produzione di energia, la creazione di un polo accademico e la ripresa dell'attività di ricerca e sviluppo». È stato poi concordato un «impegno sulla gestione degli esuberi per ridurre l'impatto sociale al minimo e volto al reintegro di tutti i lavoratori, con una conduzione degli ammortizzatori sociali in una rapporto tra azienda e rsu. È stato altresì definito un premio di risultato triennale con l'obiettivo di riconoscere miglioramenti economici per i lavoratori e confermato un premio di 500 euro annuo». L'accordo prevede inoltre «clausole di garanzia», con l'azienda che si impegna «a non spostare attività che implichino la perdita di volumi produttivi e viene confermata la commissione economica congiunta al fine di monitorare l'andamento aziendale».Importante anche la specificazione sugli ammortizzatori sociali, previsti anche dall'accordo ponte dell'estate con il passaggio alla Cassa integrazione: «Si andrà in continuità - spiega la Uil - con l'attuale modalità con importanti rassicurazioni per il futuro: tutti i lavoratori che oggi sono al massimo degli ammortizzatori sociali rientreranno nel perimetro aziendale entro i primi tre mesi del 2019, in mansioni non inerenti all'attività produttiva, i giorni di lavoro saranno minimo otto con l'impegno di incontrarsi ogni due mesi per valutare eventuali aumenti del numero minimo. Prosecuzione con l'attività con i Comuni e questi lavoratori matureranno il 60% dei ratei di tredicesima». «Riteniamo questa ipotesi di accordo molto importante e fondamentale per gli stabilimenti italiani ed i lavoratori del gruppo», commentano i coordinatori nazionali Fiom e Uilm gruppo Kme, Massimo Braccini e Giacomo Saisi.Quest'ultimo sindacalista spiega poi che per Fornaci di Barga è stato confermato il completamento del forno fusorio Loma1 per il raggiungimento di 40mila tonnellate di produzione annua, con la presentazione agli organi competenti del progetto di piattaforma energetica "Waste to Energy". Sarà inoltre creato un polo accademico in collaborazione con l'università Sant'Anna di Pisa dedicato all'economia circolare. Altri investimenti sono poi previsti nelle sede Em Moulds (lingottiere) di Fornaci di Barga.L'ipotesi di accordo sarà illustrate ai lavoratori nelle assemblee convocate per l'8 novembre. Poi si svolgerà il referendum sull'intesa tra i lavoratori del gruppo.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Una palma abbandonata davanti al pontile Da un mese a questa parte il biglietto da visita del pontile di Tonfano è una palma infestata in stato di completo abbandono. Perché il Comune, ad oggi, non sia ancora intervenuto, non è dato sapere. Un degrado a cielo aperto fotografato, purtroppo, anche da molti turisti.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'assessore Pierlio Baratta: i costi di alcuni servizi sono devono essere coperti interamente dalla tariffa Se tutti pagano, si paga meno Tasse comunali, incrocio di dati per scovare chi non le ha versate MASSA L'assessore alle finanze Pierlio Baratta spiega che le verifiche in corso sull'imposta di soggiorno sono un tassello di una più ampia azione di accertamento per verificare se qualcuno abbia pensato bene di non mettersi le mani in tasca e di non pagare quanto dovrebbe. «Stiamo lavorando ad un incrocio di dati con il catasto per identificare - spiega Baratta - immobili per cui non siano state versate la tasse. Seguirà un ulteriore accertamento, anche grazie alla documentazione nella disponibilità della camera di commercio, per capire se quegli edifici siano utilizzati, se vi sia stata impiantata una qualsiasi attività». Scopo: beccare gli evasori totali. Quelli che per il fisco neppure esistono e non hanno mai tirato fuori un centesimo.È lo stesso assessore Baratta a spiegare che la lotta all'evasione è la condizione per l'equità della tassazione. Poi

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” esemplifica il concetto: «La legge prevede che i costi per le attività di raccolta e smaltimento rifiuti - per citare un caso - siano interamente coperti con la tariffa. Questo significa che se tutti pagano, i costi risultano "spalmati" su più persone, dunque l'importo della tariffa si fa per tutti più leggero. Altrimenti c'è chi gode di un servizio, in questo caso quello inerente i rifiuti, a costo zero gravando su altri». E costringendoli pure a pagare di più.Insomma, lotta all'evasione, accertamenti, incrocio di data base a tutela dei massesi che le mani al portafoglio le hanno messe eccome e le tasse le hanno pagate tutte.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Smaltimento rifiuti l'aiuto alle imprese MASSA Confartigianato ricorda di essere a disposizione per chiarimenti sullo smaltimento dei Raee (Rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche). Per quei rifiuti, infatti, è cambiata la normativa. «Ne deriva che adesso - spiega Confartigianato - sono qualificati, a fine vita, Raee, tutta una serie di prodotti prima non considerati tali e che quindi passeranno alla gestione distinta e semplificata rispetto agli altri rifiuti». Una delle questioni interpretative più urgenti - spiega la stessa Confartigianato - riguarda lo smaltimento delle caldaie. L'associazione si mette quindi a disposizione degli imprenditori ricordando che è contattabile in via Massa Avenza 38/B, al numero 0585/1980393. Mail: [email protected].

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I commercianti della zona lanciano l'allarme: con l'arrivo delle piogge c'è il rischio che si allaghi tutto come è già successo «Tombini ricoperti di foglie, ma qui non pulisce nessuno» CARRARA «Fossola è un quartiere trascurato e dimenticato dalle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 25 anni e forse più». La denuncia arriva da Alessandra Giovannelli, titolare della Tabaccheria su viale XX settembre all'angolo con via Giuseppe Silicani. «Anche quest'anno, arrivato l'autunno, i marciapiedi e soprattutto i tombini si sono ricoperti di uno spesso strato di foglie che nessuno, se non i residenti, si occupa di togliere». L'ostruzione dei tombini di via Silicani è l'aspetto più preoccupante in vista delle forti piogge previste per il prossimo finesettimana. Eppure lo stato di incuria permane: «L'ex sindaco Angelo Zubbani promise che sarebbero stati fatti dei lavori, senza nessun riscontro. Martedì 16 ottobre, ripulendo il tratto del viale XX Settembre prospiciente la mia tabaccheria. ho riempito tre sacchi neri di foglie. Sono rimasti lì per tre giorni, senza che nessuno li portasse via. Sabato 20 si è fatta viva una coppia di operatori ecologici, che però si è limitata a portar via qualche foglia davanti al locale e a tagliare l'erba. Questo tratto lo abbiamo sempre curato io, la signora Rosa Nicodemi di Babboni Calzature, gli altri esercizi». Non è semplice pulire con le auto parcheggiate sul marciapiede, ma una soluzione ci sarebbe: «Basterebbe esporre un cartello che avvisa i residenti che la strada verrà pulita in un certo orario e farlo regolarmente, tutti i sabati ad esempio». Ci sono poi le buche nell'asfalto che le foglie coprono e in cui i passanti inciampano. «I cittadini che si sono fatti male cadendo sono tantissimi». Giovannelli lancia un appello: «Invito il sindaco a venire qui personalmente e a vedere in che condizioni siamo». --I.R.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'ad Giromini: buon inizio, soddisfatto del nuovo terminal Roncallo (Authority): a breve un servizio per l'Algeria Nuovi traffici in porto la prima nave Perioli fa rotta verso la Tunisia CARRARA Una nuova rotta nello scalo di Marina di Carrara. Il Porto da ieri è collegato con gli scali tunisini di Sousse e Sfax. È arrivata la motonave New Cap della Sahel Line. Nel MDC Terminal di Marina di Carrara, che da poco tempo insiste su parte delle banchine Chiesa e Taliercio dopo la vincita di una gara da parte della "Dario Perioli SpA", è arrivata la motonave New CAP della Sahel Line che, a partire da oggi, collegherá con un servizio di linea regolare, ogni 10 giorni, il porto di Carrara con i porti tunisini di Sousse e Sfax. Le operazioni di sbarco e imbarco di granulato, marmo, tubi e contenitori sono cominciate lunedì alle 8 e sono terminate ieri alle 18. «C'è voluto un po'di tempo per riordinare gli spazi presi in concessione, ma ora inizia davvero la fase operativa per il nuovo terminal - ha dichiarato la Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Carla Roncallo - A questo nuovo servizio per la Tunisia, si aggiungerà a breve

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” anche quello per l'Algeria, che renderà il nostro scalo sempre più presente sul mercato internazionale. Credo inoltre che si possano aprire ulteriori interessanti scenari per il nostro porto e per il territorio che lo ospita». Michele Giromini, amministratore delegato della Dario Perioli Spa commenta così l'avvio dei traffici con gli scali tunisini. «Esprimo soddisfazione per l'inizio delle attività del nuovo terminal che sta procedendo secondo i piani e gli obiettivi prefissati nel business plan. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito negli ultimi mesi al raggiungimento di questo risultato in tempi molto brevi. A Carrara c'è voglia di crescere, di migliorare, di innovare e di sviluppare i traffici e il nostro gruppo si adopererà al massimo per divenire un attore importante per l'economia del territorio». L'accordo a fine luglioÈ stato chiuso a fine luglio l'accordo e nel contempo era arrivata in porto la nave che ha trasportato le attrezzature del nuovo terminal MDC, che insiste su parte delle banchine Chiesa e Taliercio, a seguito della gara bandita dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e vinta dalla Dario Perioli spa.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Gli alunni della Pascoli ripuliscono il parco Montecatini L'amministrazione comunale in un'ottica di impegno sociale volto alla tutela dell'ambiente supporta la manifestazione "Puliamo il Mondo 2018". Martedì 16 ottobre in questo senso sono stati coinvolti gli alunni della Scuola Primaria "Pascoli" di Montecatini. Di concerto con la direzione didattica 40 alunni della scuola sono stati accompagnati dai docenti per la pulizia ed attività didattica presso il parco di via Carristi-viale Bustichini."Puliamo il Mondo" è un'iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente con la collaborazione di Anci e con i patrocini del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e U.p.i.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Scarti tessili, il sindaco Biffoni sollecita una soluzione alla Regione A settembre niente di fatto, saltato l'incontro se ne riparlerà il 21 novembre Artigiani e industriali irritati dal nuovo rinvio di Rossi PRATO Un rinvio dopo l'altro da parte della Regione all'incontro con le associazioni economiche per affrontare la problematica dello smaltimento degli scarti tessili di lavorazione che continua a mettere quotidianamente in grande difficoltà le imprese del distretto. Dai primi giorni di settembre, in cui era previsto l'incontro, siamo ormai giunti, a colpi di rinvii, al 21 novembre prossimo, come recita l'ultimo rimando della Regione all'incontro previsto per questo giovedì 25 ottobre. Un'ennesima posticipazione mal digerita dalle tre associazioni economiche dell'area, Cna Toscana Centro, Confartigianato Imprese Prato e Confindustria Toscana Nord. «Lo scorso luglio era stato definito col governatore Rossi che ai primi giorni di settembre avremmo discusso con la Regione un progetto per trovare finalmente delle soluzioni alla problematica dello smaltimento degli scarti tessili - dicono le tre associazioni - Un documento sul quale ci siamo impegnati nel mese di agosto per essere pronti al confronto alla data fissata a inizio settembre. I continui rinvii stanno invece spostando sempre più questo incontro e, dopo l'ultima posticipazione, riteniamo grave questo atteggiamento dilatorio della Regione mentre le nostre aziende continuano a vivere ogni giorno l'emergenza rifiuti e reclamano risposte concrete». Risposte che, secondo le associazioni, devono guardare non solo all'emergenza ma anche nel medio e lungo termine per dare soluzioni definitive al problema. «Da tempo stiamo proponendo le nostre idee su come trattare i rifiuti, e su queste idee occorre accelerare i tempi per il confronto - continuano le tre associazioni imprenditoriali - Occorre fare scelte coraggiose e lungimiranti di politica industriale. Non si può pensare di continuare a sotterrare rifiuti: bisogna dotarsi di infrastrutture come i termovalorizzatori che, nel pieno rispetto della salute e dell'ambiente, permettano di chiudere il circolo virtuoso dei rifiuti».Desta inoltre preoccupazione la scomparsa della tematica della classificazione degli scarti tessili da rifiuto a sottoprodotto, che consentirebbe di valorizzare quello che da sempre è un patrimonio del distretto pratese: il riciclo delle materie prime. «Ad oggi questo tema sembra non essere più sui tavoli delle istituzioni, mentre sarebbe una prima e importante risposta alle esigenze e alle istante delle imprese tessili».Il sindaco Matteo Biffoni, a fianco delle categorie economiche, chiede alla Regione una risposta "rapida e concreta" per il problema dello smaltimento degli scarti tessili: «Siamo stati oltremodo pazienti, ora al Presidente Rossi ribadisco che non è possibile più rimandare un incontro che già è fuori tempo massimo. Da oltre un anno ribadisco che il tema più urgente da affrontare sul territorio è quello dello smaltimento dei rifiuti e in particolare per Prato quello degli scarti tessili». Il sindaco sostiene le richieste di Confartigianato, Cna e Confindustria: «Esiste il diritto di chi lavora ad avere un servizio adeguato ed esiste un problema ambientale

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” urgente. Lasciare i sacchi fermi e accumulati nei magazzini, non trovare una soluzione idonea, non approvare un piano rifiuti adeguato con le esigenze della regione significa mettere a repentaglio la salute dei cittadini e i diritti di imprenditori e lavoratori. Ci vuole un atto di responsabilità da parte della Regione».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

«Biffoni non sa la differenza tra rifiuti e rifiuti» «Il sindaco Biffoni non ha ancora chiara la differenza tra rifiuti urbani e rifiuti speciali. I primi sono oggetto di un servizio pubblico pianificato dalla Regione; i secondi, tra i quali rientrano anche gli scarti tessili, sono appunto scarti di un processo industriale ed il loro smaltimento è compito prioritario di chi li produce». Questa la replica dell'assessora regionale all'ambiente Federica Fratoni al sindaco Matteo Biffoni. «Da tempo - continua Fratoni - abbiamo avviato un tavolo di confronto con gli imprenditori del distretto tessile pratese sui temi dell'economia circolare». A quel tavolo, dice l'assessora, potranno essere fatte proposte che la Regione poi valutera.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Rifiuti: Calci figura al terzo posto nella classifica della raccolta differenziata L'obiettivo per il 2017 era raggiungere il 65%: venti località pisane ci sono riuscite Capannoli e Calcinaia sono i comuni più "ricicloni" pontedera Tempo di bilanci con l'annuale graduatoria dei comuni più ricicloni in Toscana. Secondo i dati certificati per il 2017, i comuni toscani che hanno superato l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata fissato dalle normative sono 87. Di questi 20 sono in provincia di Pisa e vedono i piccoli comuni spesso messi meglio delle città e del capoluogo, che invece, pur migliorando, manca l'obiettivo fermandosi al 58%. A fare scuola sono i comuni della Valdera, che a livello provinciale detengono il primo, il secondo ed il sesto posto della classifica, rispettivamente con Capannoli (84,43%), Calcinaia (81,66%) e Ponsacco (74,84%). Qualche livello più in basso, ma pur sempre fra coloro che sono riusciti a stare negli obiettivi, anche Pontedera, che nel 2017 ha raggiunto il 65,90%, di poco avanti a Palaia (65,81%) e Bientina (65,47%). Il commento della sindacaSoddisfatta la prima cittadina di Capannoli Arianna Cecchini. «Erano anni che mettevamo impegno su temi ambientali, partendo dal promuovere l'uso del Centro di Raccolta, fino a dare dei buoni spesa a chi portava materiali ben separati - dice - Un risultato del genere è merito anche e soprattutto della cittadinanza, perché senza la loro collaborazione non sarebbe stato possibile ottenere tali valori». Secondo i dati raccolti e pubblicati dalla Regione Toscana, la percentuale della raccolta differenziata su scala regionale di attesta al 53,9% con un incremento di 2,9 punti rispetto all'anno precedente. La produzione di rifiuti urbani è stata di 2,24 milioni di tonnellate in diminuzione del 2,9% rispetto all'anno precedente (-67mila tonnellate) con il dato pro capite che è passato da 617 a 600 chili per abitante. Molto positiva la sostanziale diminuzione, pari a circa 98mila tonnellate, della parte non differenziata dei rifiuti. Comprensorio del Cuoio Tutti i comuni del distretto capitanato da Santa Croce sono nella lista degli 87 che ce l'hanno fatta. Se prendiamo in considerazione il distretto in senso largo, a sei comuni, in cima al podio resta saldo Fucecchio, in provincia di Firenze, con una percentuale di raccolta differenziata dell'85%. Tra i comuni della Zona Cuoio propriamente detta seguono poi Santa Maria a Monte al 75,91% (quarta in provincia), San Miniato al 77,44%, Castelfranco di Sotto al 74,74%, Montopoli in Val d'Arno al 73,79% e Santa Croce sull'Arno al 73,10%.LungomonteBen si difendono poi i comuni del lungomonte pisano a cominciare da Calci, seconda in provincia con il 77,26%, seguita qualche posizione più in giù San Giuliano Terme col 75,88%, Cascina (73,36) e Vicopisano (67,48). Mediamente più bassi, anche se in certi casi comunque virtuosi, i numeri di tutta l'area a sud della Valdera: la migliore è Volterra con il 71,83%; poco meno fanno Fauglia con il 69,58% e Casciana Terme Lari con il 67,50%. Guardando agli ambiti territoriali, i risultati migliori sono quelli di Ato Toscana Centro (Città Metropolitana di Firenze, Pistoia e Prato) e di Ato Toscana Costa (province di Livorno senza Val di Cornia, Lucca, Massa e Pisa) entrambi al 58,7%. --NILO DI MODICA

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il consigliere Michele Colaninno ha ricevuto le deleghe per la strategia del prodotto Venduti nel mondo 312.200 veicoli a due ruote Piaggio, balzo dell'utile netto nei primi 9 mesi: 36,3 milioni PONTEDERA Volano i conti della Piaggio nei primi nove mesi dell'anno. Il gruppo di Pontedera, guidato da Roberto Colaninno, fa registrare un utile netto di 36,3 milioni di euro contro i 25,1 milioni dello stesso periodo del 2017, in crescita del 44,6%. I ricavi netti consolidati del Gruppo sono stati pari a 1.093,7 milioni di euro, in crescita del 4,1% rispetto ai 1.050,4 milioni di euro registrati al 30 settembre 2017. A cambi costanti la crescita dei ricavi sarebbe stata dell'8,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.Il margine lordo industriale è stato pari a 334,4 milioni di euro, con un incremento del 3,5% rispetto ai 322,9 milioni di euro registrati al 30 settembre 2017. L'incidenza del margine lordo industriale sul fatturato netto è pari al 30,6% (30,7% al 30 settembre 2017). Le spese operative sostenute dal gruppo al 30 settembre 2018 sono risultate pari a 249,5 milioni di euro, in flessione dell'1,7% rispetto al dato registrato nello stesso periodo dello scorso anno (253,8 milioni di euro).L'evoluzione del conto economico porta a un Ebitda consolidato di 166 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto ai 159 milioni di euro registrati al 30 settembre 2017. L'Ebitda margin è pari al 15,2% (15,1% al 30 settembre 2017), il miglior risultato mai registrato nel periodo di riferimento. Il risultato operativo (Ebit) nei primi nove mesi del 2018 è stato pari a 84,9 milioni di euro, in decisa crescita del 22,9% rispetto ai 69,1 milioni di euro al 30 settembre 2017. L'Ebit margin è risultato pari al 7,8% (6,6% al 30 settembre 2017).Al 30 settembre scorso la Piaggio ha venduto nel mondo 312.200 veicoli a due ruote (+4,3%).Per l'esercizio in corso il gruppo di Pontedera, che ha assegnato al consigliere Michele Colaninno le deleghe in materia di strategia di prodotto e marketing, si impegna a «generare una crescita della produttività con una forte attenzione all'efficienza dei costi e degli investimenti, nel rispetto dei principi etici fatti propri dal gruppo».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Cinque saranno installate a Stagno. L'assessore Demi: «Passano da qui, fermano l'auto e scaricano tonnellate di rifiuti» Invasione di spazzatura portata da Livorno Colle mette le telecamere ai cassonetti Giulio Corsi / LIVORNO I cassonetti spariscono giorno dopo giorno con l'estensione del porta a porta. I pochi rimasti sono stracarichi di spazzatura. E tanti livornesi vanno a buttare l'immondizia fuori dal confine comunale, a Stagno, e Guasticce. Nel 2017 i rifiuti raccolti sul territorio comunale di Collesalvetti sono lievitati del 10 per cento: circa 1200 tonnellate in più rispetto agli standard degli anni precedenti. E nei primi nove mesi di quest'anno la crescita continua. «È un dato che in buona parte nasce dal conferimento di spazzatura da parte di residenti nel comune di Livorno», sottolinea l'assessore all'ambiente Riccardo Demi. CASSONETTI RISERVATI AI RESIDENTI Non è un caso che il Comune di Collesalvetti abbia deciso di installare 14 telecamere per presidiare i cassonetti. E che 5 di queste verranno accese proprio nella frazione di confine. «Stagno rappresenta un asse viario importante, tanta gente passa da lì per andare a lavoro e ne approfitta per utilizzare i nostri cassonetti», evidenzia Demi. «È un fenomeno che abbiamo notato e le telecamere rappresentano una delle prime contromisure che vogliamo adottare. D'altra parte la normativa parla chiaro: si può conferire nel cassonetto solo se si paga la Tari a Collesalvetti. Dunque un cittadino di un altro Comune non può venire qui a buttare la spazzatura. Le telecamere leggono le targhe e noi faremo controlli a campione per verificare le residenze. A quel punto scatteranno le sanzioni. Prevediamo anche l'uso di pattuglie di vigili in borghese nelle zone più colpite dal fenomeno». LA MAPPA DELLE TELECAMERE L'installazione - assicura Demi - è prevista a giorni. Le cinque telecamere di Stagno saranno montate in via Umbria, in via Fratelli Cervi all'angolo con via Gobetti, due in via Romita e una a Stagno Vecchia, nell'area dell'Avis. Due invece saranno accese a Vicarello, nella zona di via Falaschi e nei pressi del cimitero, tre a Guasticce in via Sturzo e in via Lopez (due). Le ultime quattro nel capoluogo: in via Fagni, in via Garibaldi e due in via dei Poggi, strada che attraverso la campagna collega Colle e Guasticce dove è stato registrato un forte abbandono. «Oltre a fermare il conferimento dei non residenti l'obiettivo è quello di ridurre anche gli abbandoni di ingombranti, facilitati sul nostro territorio dalla presenza di tante zone non presidiate», spiega Demi. «Chi abbandonerà materassi, televisori, materiale edile o sacchi della spazzatura sarà individuato attraverso i filmati e denunciato». OCCHI ANCHE SU NUGOLA E BISCOTTINO L'assessore ricorda come esempio emblematico il ritrovamento di 15 bare abbandonate in un piazzale privato al Biscottino. «È una delle zone preferite per abbandonare rifiuti di ogni tipo, sia in aree pubbliche che private. Penso alle bare di due anni fa o ai tanti carichi di pneumatici o agli inerti. Non si creda che sul Biscottino non ci stiamo muovendo, così come a Nugola, dove arriva tanta spazzatura da fuori Comune: le prossime telecamere le mettermo lì».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno l'assessore «I rifiuti sono lievitati dobbiamo fermarli» «L'aumento della produzione dei rifiuti è un costo per la collettività così come gli abbandoni - spiega l'assessore all'ambiente del Comune di Collesalvetti Riccardo Demi -. Le telecamere per noi rappresentano un investimento: se funzionano dovrebbero diminuire abbandoni e conferimenti dei non residenti».Demi poi si lascia andare a un confronto con Livorno: «Nel 2017 abbiamo raggiunto il 41% di differenziata, mentre Livorno ha il 45% col porta a porta e tutti gli investimenti che ha fatto. Da noi si paga quasi la metà di Tari rispetto a Livorno, e a livello di tassa non temo confronti sul domestico con nessuno dei comuni limitrofi. Stiamo aumentando gli accessi ai centri raccolta e le fontanelle per ridurre l'uso della plastica. Non possiamo accettare che qualcuno scarichi sul nostro territorio i propri rifiuti».

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Nuovo acquedotto tolti i tubi con l'amianto Il progetto prevede una nuova linea per l'acquedotto in sostituzione di quella esistente. Il vecchio collettore in fibrocemento non resisterebbe alle sollecitazioni in fase di esecuzione lavori.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sabato la manifestazione contro la cessione del secondo 30% Rimateria: operiamo su indicazioni dei sindaci espresse all'unanimità Il Comitato salute pubblica torna in piazza per il referendum Cristiano Lozito / PIOMBINO Il Comitato salute pubblica sceglie di tornare in piazza per manifestare contro la cessione del secondo 30% di azioni di Rimateria, che metterebbe su un binario morto la richiesta di referendum: l'iniziativa è in programma sabato alle 10 in piazza Cappelletti, e la decisione di organizzarla è maturata dopo l'affollatissima assemblea di martedì sera al Centro Giovani. Il Comitato infatti è cresciuto e cerca di darsi un'organizzazione: martedì sera è iniziato il tesseramento (subito hanno aderito in 46) sempre col mantra «che mai ci trasformeremo in partito o lista civica», come peraltro recita lo Statuto. «Fermatevi, se amate questa città e la democrazia», è l'appello del Comitato ai sindaci, invitati a non firmare lunedì prossimo la cessione del secondo pacchetto di quote di Rimateria.Al Centro giovani, tra gli altri, c'erano il capogruppo del Prc, Fabrizio Callaioli, il portavoce di Ascolta Piombino, Riccardo Gelichi, il coordinatore di Spirito Libero, Andrea Fanetti, il sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi, il quale ha promesso che - stavolta - voterà contro la cessione del secondo 30 per cento ai privati. Proprio sulla Navarra, Società laziale che ha presentato una proposta irrevocabile d'acquisto per una cifra superiore ai due milioni e mezzo di euro, Parodi ha espresso giudizi pesanti, citando episodi di indagini su persone legate alla società del Frusinate che si occupa di rifiuti. Sul punto una nota di Rimateria spiega (indicando anche un link rintracciabile sul sito della società) che «in non meglio precisati dossier si riporta che la Navarra spa è coinvolta in un'inchiesta su presunti inquinamenti ambientali. Ci si dimentica però di dire che i magistrati hanno annullato tutti i provvedimenti presi dell'autorità giudiziaria smontandone le accuse in sede di Tribunale del riesame». Rimateria poi precisa anche che l'assemblea dei soci convocata per lunedì «deve decidere sull'aggiudicazione provvisoria a Navarra spa del secondo lotto del 30% di azioni Rimateria. Dopo l'assenso dei soci, Rimateria inizierà l'iter di legge per la verifica dei requisiti giuridico-amministrativi di Navarra spa». L'aggiudicazione definitiva quindi «avverrà solo dopo l'esito positivo di tale verifica». Ma Rimateria vuole anche ribadire «che gli organi di Asiu e Rimateria hanno operato secondo le indicazioni dei sindaci ribadite all'unanimità anche nell'assemblea Asiu del 13 luglio 2018 con il voto favorevole dei sindaci di Piombino, Campiglia, Suvereto e San Vincenzo», e inoltre che «la volontà di vendita del secondo lotto di azioni era stata espressa nel consigli comunali interessati oltre un anno fa, tra il giugno e il luglio 2017, a Piombino il 29 giugno 2017». A infiammare gli animi dei contrari all'ampliamento della discarica di Ischia e alla cessione della maggioranza ai privati, è stata la rapidità delle operazioni che in meno di un mese hanno portato alla cessione di entrambi i pacchetti del 30% ai privati, ma anche la tempistica: lunedì infatti alla stessa ora sono convocate l'assemblea dei soci Asiu e la riunione della commissione che deve giudicare l'ammissibilità del referendum. Così per il direttivo del Prc «non è possibile non notare l'assoluta mancanza di rispetto di questa maggioranza nei confronti dei cittadini di Piombino, la cui richiesta non è neanche stata presa in considerazione. Questo atteggiamento debole avrà conseguenze giuridiche, e se la vicenda Asiu Rimateria sia stata gestita bene o meno, lo spiegheranno alla magistratura contabile».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Fim, Fiom e Uilm chiedono di agganciare il vecchio provvedimento con quello entrato in vigore, per altri 12 mesi di copertura Ecco il decreto sugli ammortizzatori sociali PIOMBINO E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore da ieri il decreto legge atteso da tempo e necessario per la copertura degli ammortizzatori sociali, come dichiarato nell'ultimo incontro al ministero del Lavoro.Fim, Fiom e Uilm «apprezzano la tempestività dell'entrata in vigore del decreto che avevano richiesto da mesi, anche se rilevano molti aspetti ancora da verificare e chiarire». In questi giorni i sindacati si stanno attivando con Ministero, Regione e azienda «per ottenere una soluzione che salvaguardi tutti i lavoratori Aferpi e Piombino Logistics, per i quali è terminato il monte ore di cassa integrazione disponibile, e

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” mantenere l'attuale reddito».La richiesta del sindacato è quella di agganciare il precedente decreto con quello entrato in vigore ora, così da ottenere ulteriori 12 mesi di copertura sociale ed economica.«Non siamo disponibili a ulteriori sacrifici economici per i lavoratori piombinesi a causa dell'inadempienza dell'imprenditore Rebrab. Apprezzabile - scrivono in una nota diffusa nel pomeriggio di ieri - che nel decreto si sia anche prorogata per ulteriori 12 mesi la cassa integrazione in deroga che potrebbe dare risposte per quei lavoratori dell'indotto che stanno terminando tutti gli ammortizzatori sociali, come i 15 lavoratori della Bertocci Montaggi che rischiano il licenziamento».Interrompere le procedure per il licenziamento dei 15 lavoratori Bertocci e aprire un confronto con le organizzazioni sindacali per l'attivazione della cassa integrazione straordinaria o il rinnovo di quella per le aree di crisi, era proprio la richiesta dei sindacati, espressa in Regione nei giorni scorsi. Tornano alle questioni di Aferpi, per le tre organizzazioni occorre ottenere le garanzie di copertura ma allo stesso tempo non si possono più compiere gli errori del passato.«Va monitorato mensilmente il monte ore - dicono - e chiediamo un regolare utilizzo degli istituti dei lavoratori come ferie e Par e il massimo delle rotazioni possibili, anche a fronte della necessaria formazione. «Appena avremo un quadro completo - si aggiunge - informeremo come sempre in assemblea tutti i lavoratori».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Primo incontro tra sindacati e il gruppo che ha acquisito lo stabilimento ed è in attesa della convalida del Consiglio europeo Liberty punta a far ripartire il decapaggio PIOMBINO Primo incontro tra sindacati e dirigenti di Liberty Steel, il gruppo che ha raggiunto un accordo non ancora definitivo per l'acquisizione di quattro stabilimenti Mittal. Oltre a Piombino, Skopje, Ostrava e Galati.Al tavolo, oltre alle Rsu e alle segreterie di Fim, Fiom e Uilm, la direzione dello stabilimento e il team Liberty Steel guidato dal Ceo Jon Bolton, alla presenza del responsabile delle Risorse Umane Europa Am, Patrick Vandenberg.Bolton ha presentato le attività del gruppo GFC che interessano i settori delle materie prime, acciaio, alluminio, igenieering, trasporti e riciclaggio materie prime nel mondo. Un gruppo che adesso al netto della acquisizione conta oltre 150 siti e 19.000 dipendenti in 35 Stati.A fronte della richiesta dei sindacati di conoscere da subito il piano industriale per Magona, Bolton si è appellato al vincolo di riservatezza ancora presente. Si è impegnato però a farlo al più presto.Tra le anticipazioni, la necessità, per rendere lo stabilimento più efficiente e redditizio, di far ripartire la linea di Decapaggio, di allargare la tavola del Laminatoio e di valutare altre opportunità realizzabili in un processo di investimenti nell'ambito dei 5 anni.E' stata confermata una strategia di mercato che punti alla qualità e al servizio avendo come riferimento sbocchi commerciali nel Sud e Nord Europa.Confutato il passaggio riferito dai media su informazioni di ambiente sindacale all'indomani dell'incontro tra Mittal e Rsu circa una strategia Low Cost mentre si è comunicato che nel nuovo assetto non ci sono stabilimenti in concorrenza con Piombino.I sindacati hanno replicato che senza il piano, non sono in condizione di esprimere un parere motivato come richiesto dalla procedura della Commissione Europea, indispensabile in sede locale come in sede europea, per la legittima validazione del nome di Liberty House come acquirente effettivo dei pacchetti in vendita.Si attende adesso l'assegnazione del terzo pacchetto di vendita, quello di Liegi- Dudelange, affinchè il gruppo presenti il progetto per la fabbrica di Piombino.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'amministrazione di Andrea Benini contro la decisione della Regione Toscana «Danni alla salute e all'ambiente, dobbiamo ricollocare i lavoratori dell'impianto» Riaccensione dell'inceneritore Il Comune fa ricorso al Tar Alfredo Faetti / FOLLONICA È stato annunciato da subito, non appena terminata la Conferenza dei servizi. La promessa ora è stata mantenuta e ripercorre la stessa trama già vista cinque volte: il Comune di Follonica presenterà ricorso al Tar contro la delibera della Regione Toscana che autorizza la riaccensione dei forni dell'inceneritore di Scarlino. «Il ricorso al Tribunale amministrativo è un passo necessario ed essenziale per ribadire la nostra posizione che non concede sconti sul futuro e sulla salute di questo territorio e di chi ci vive - dice il sindaco Andrea Benini - Ne siamo convinti, quell'impianto in funzione causerebbe danni non soltanto alle persone e all'ambiente, ma anche a tutti i settori economici». Ci sono dei messaggi intrinsechi in questo ricorso, che esulano le questioni giuridiche. Uno di questi è quello legato ai dipendenti della Scarlino Energia, perché se

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'impianto dovesse chiudere una volta per tutte, come appunto si augura l'amministrazione, resterebbe la questione su dove ricollocare questi lavoratori, tutt'oggi comunque fermi. «Certamente dovranno essere individuate strategie occupazionali alternative per i dipendenti di Scarlino Energia che hanno perso il lavoro», dice Benini. Ma forse il messaggio neanche tanto subliminale che accompagna il nuovo ricorso al Tar è quello politico, inviato direttamente alla Regione Toscana, colpevole a dire del sindaco di «persegue nel rilascio degli atti autorizzatori senza prendere in considerazione gli esiti di consulenze tecniche (vedi lo studio del Cnr di Napoli secondo cui i forni non sono a norma, ndr) ed eventuali pareri contrari degli organi giudicanti, come avvenuto in passato - dice Benini - Quest'estate abbiamo chiesto alla Giunta toscana di ritirare la delibera di autorizzazione, che non prendeva in considerazione alcuni elementi che avevamo segnalato in sede di conferenza dei servizi, ovvero quella riferita alla parte sanitaria che si lega indissolubilmente con quella impiantistica».Per il sindaco quella giudiziaria «non può essere l'unica ed esclusiva strada: la politica deve assumersi le proprie responsabilità».Ma la Regione ha fatto chiaramente intendere che andrà avanti sulla strada intrapresa, al di là di quello che emergerà dopo la discussione di una mozione a riguardo nelle scorse settimane. Così, il Comune ha affidato all'avvocato Massimo Luciani di Roma l'incarico di presentare un nuovo ricorso al Tar, riprendendo quel percorso visto negli ultimi dieci anni. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto al consiglio di stato Due sindaci in tribunale Attesa per la sentenza Sempre sull'inceneritore c'è attesa anche per un altro ricorso, legato alle autorizzazioni del 2015: quello presentato dai Comuni di Follonica e Scarlino al Consiglio di Stato. Ricorso che chiede di esprimersi sul piano impiantistico, visto che l'ultima sentenza del Tar si era limitata all'impatto ambientale. La sentenza attesa a giorni: se l'esito sarà positivo, in discussione le nuove autorizzazioni. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

L'assessora Petrucci analizza il deludente risultato sulla differenziata, contesta i dati validati la scorsa settimana e annuncia la contromossa Rifiuti "clandestini" e classificazioni beffa «Chiedo alla Regione di annullare il bonus» Francesca Ferri / grosseto Brucia vedere quel dato così deludente sulla raccolta differenziata nel comune di Grosseto, calata dal 35,76% del 2016 al 34,82% del 2017. Dopo una campagna informativa capillare, l'acquisto di cassonetti informatizzati, i controlli stringenti, le dichiarazioni di sindaco e assessora, quel dato certificato dalla Regione attraverso l'Arrr (Agenzia regionale recupero risorse) la scorsa settimana relega Grosseto a fanalino di coda tra i capoluoghi toscani. Eppure non è delusione quella che trapela dalle parole dell'assessora all'ambiente Simona Petrucci. È rabbia. E volontà di fare chiarezza. Perché secondo Petrucci i dati che hanno condotto a questo risultato sono "viziati" da fattori che non sarebbero stati presi in considerazione, penalizzando così lo sforzo dell'amministrazione. Aveva promesso di fare chiarezza Petrucci, una settimana fa. Ieri Il Tirreno l'ha incontrata per riprendere il filo di quel discorso. La migrazione di rifiuti Il primo fattore denunciato da Petrucci è l'arrivo di rifiuti "clandestini" nei cassonetti di frontiera tra comune di Grosseto e comuni limitrofi dove vige la differenziata spinta. E dove non tutti i cittadini sono ligi alle regole di conferimento. «Se si guarda la produzione di rifiuti pro capite di tutti i comuni che hanno il porta a porta rispetto a quelli con raccolta a cassonetto, si osserva che nei comuni con il pap i cittadini producono circa 300-400 chili a testa di rifiuti, contro gli oltre 600 dei secondi - esordisce Petrucci -. Significa che il porta a porta fa magicamente abbassare la produzione dei rifiuti? Certo che no».Per Petrucci la risposta è che nelle aree con il porta a porta molti preferiscono caricarsi la spazzatura in macchina e scaricarla nel primo cassonetto che incontrano, anche a costo di arrivare in un altro comune. Da Magliano, ad esempio. È cronaca degli ultimi anni la discarica abusiva al bivio per Montiano, dove la Municipale ha beccato e multato fino a 500 euro persone che scaricavano in modo illegittimo. Tanto che il Comune di Grosseto ha fatto spostare i cassonetti. Ma anche Orbetello conosce il fenomeno di "importazione" del rifiuto altrui. E così al Madonnino, dove però l'amministrazione grossetana ha trovato un accordo con quella di Roccastrada «che -

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” spiega Petrucci - si è accollata la spesa di svuotare alcuni bidoni nel nostro territorio usati da cittadini di quel comune». Ma non è tutto. Terre di scavo del cimitero Nel risultato finale relativo alla differenziata di Grosseto secondo Petrucci pesa anche lo smaltimento «corretto» delle terre di scavo del cimitero. «Nel 2017 - spiega - ci siamo ritrovati con circa 1.200 tonnellate di questi rifiuti mai smaltiti. Sono da classificare come rifiuti urbani e a cui dare il codice Cer 200202, recuperabili e quindi da calcolare nel totale della differenziata».Numeri alla mano (il calcolo è del Tirreno) delle 49.366 tonnellate di rifiuti totali prodotti a Grosseto nel 2017, 17.191 sono di differenziata. Da qui il già citato 34,8% di differenziata certificato. Se a quelle 17.191 tonnellate si fossero sommate le 1.200 circa delle terre di scavo, la differenziata totale sarebbe stata 18.391 tonnellate, ovvero il 39,2%. «E invece - dice Petrucci - l'anno scorso la Regione ha posto al Ministero un quesito su come andavano classificate queste terre. E la risposta è stata che vanno considerate rifiuto indifferenziato». Quindi da non calcolare come differenziata.Messa così, viene da obiettare, la regola è uguale per tutti. Dunque perché Grosseto sarebbe penalizzata nel calcolo della differenziata? «Perché in tutta la provincia solo il nostro comune ha correttamente classificato le terre di scavo cimiteriali con il codice 200202 - dice Petrucci - salvo poi ricevere la doccia fredda dal ministero. Non risulta invece che gli altri comuni abbiamo conferito con questo codice». Sei Toscana, interpellata dal Tirreno per una verifica, conferma. Lettera alla regione Per questo Petrucci vuole andare fino in fondo. «Voglio vederci chiaro e scriverò una lettera alla Regione per chiedere di far saltare all'interno dell'Ato il bonus-malus destinato ai comuni virtuosi-non virtuosi. L'Arrr tiene conto di una percentuale finale e basta, non analizza questi dati».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

«Scarti di cartiera, basta scaricabarile» LUCCA «Sugli scarti di filiera del cartario lucchese basta scaricabarile La responsabilità di fornire risposte alle aziende in termini di chiusura del ciclo rifiuti spetta alla Regione, ed è inutile che l'assessore Fratoni si nasconda dietro al dito delle procedure. Sta alle imprese formulare proposte progettuali? Ma loro lo fanno da tempo: hanno bisogno di termovalorizzatori per smaltire rifiuti che li stanno soffocando per mancanza di siti di conferimento e impianti di smaltimento». Così il capogruppo di Fornza Italia in consiglio regionale Maurizio Marchetti. «Senza impianti - dice - è come vuotare il mare con un cucchiaino. Dare risposte tocca alla Regione, ma per contro il Piano rifiuti promesso per il luglio scorso non è ancora mai arrivato. Intanto ci sono intere filiere, come quella del cartario a Lucca, che affogano letteralmente nei loro scarti di produzione, nel caso specifico il pulper. Non sanno più dove metterlo. Non ci sono sbocchi né di conferimento né di smaltimento. Così le imprese non possono andare avanti».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Rifiuti zero, se ne parla al cinema Centrale VIAREGGIO "Rifiuti Zero e Ato Costa-Un futuro possibile», questo il titolo del convegno che si terrà oggi al cinema Centrale di Viareggio, alle 20,30. Un incontro organizzato da Reti Ambiente, con il patrocinio del Comune, che vedrà sul palco il sindaco Giorgio Del Ghingaro,il presidente di RetiAmbiente Daniele Fortini, Paul Connett, ideatore della strategia Rifiuti Zero, Rossano Ercolini, presidente di "Zero Waste Italy".«In questo ultimo anno c'è stato un notevole aumento della differenziata, ma soprattutto un importante calo del rifiuto totale, tanto che Viareggio entrerà a breve nell'associazione "Comuni virtuosi", sottolinea il sindaco Giorgio Del Ghingaro. Che aggiunge: «Marco Boschini, coordinatore dell'associazione, ha confermato l'avvio di un percorso per l'iscrizione. Nei prossimi mesi verranno analizzati carte e parametri ed entro fine anno si potrà avere una valutazione complessiva». Adesso che il percorso è tracciato -prosegue il sindaco - «è importante continuare a parlarne, mostrare i dati, spiegare come si fa la differenziata, quali vantaggi comporta sia in bolletta sia, soprattutto, per la salvaguardia dell'ambiente».Ma dai cittadini continuano ad arrivare le proteste per la riduzione dei passaggi determinata da contratto di servizio 2018 tra Sea Ambiente e Comune: «L'indifferenziata puzza più dell'organico», è la voce della signora Giovanna dal Campo d'Aviazione: «Un ritiro solo alla settimana è troppo poco per il secco. Non è possibile tenerlo in casa una settimana». E proseguono i disservizi della raccolta differenziata effettuata da Sea Risorse, società che vede da settimane il personale in stato di agitazione. --D.F.

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

L'incendio intorno alle 22,30 di martedì sera. Fumo acre fino alle finestre della case e cittadini furibondi Intervento dei vigili del fuoco Fiamme in via Vespucci: a fuoco sacchi di rifiuti in strada VIAREGGIO Fuoco nella notte in via Vespucci, con contorno di fumo nauseabondo che si è levato dalla strada fino alle finestre delle abitazioni. In pieno centro città. A bruciare è stato un mucchio di rifiuti che erano stati abbandonati in sacchetti intorno ad un lampione. Un episodio che ha lasciato sconcertati i residenti di una delle strade del centro cittadino più rinomate. «Intorno alle 22,30», racconta la capogruppo della Lega in consiglio comunale, Maria Domenica Pacchini, «si sono uditi dei piccoli scoppi, come fossero petardi, e da due sacchetti dell'immondizia grandi - quelli neri, per capirsi - presenti, pieni, da alcuni giorni e lasciati aperti, si sono sprigionati fiamme e fumo. L'intervento dei vigili del fuoco è stato immediato, come tempestivo è stato quello della squadra anti degrado dopo che è arrivata la segnalazione alla polizia municipale». A ieri pomeriggio, invece, «Sea non si era ancora presentata per rimuovere i resti carbonizzati di quello che era bruciato», continua Pacchini. A segnalazione ricevuta - perché nessuno aveva avvisato - Sea Ambiente si è impegnata ad intervenire in tempi rapidissimi. Tra i resti anche carta, lattine, bottiglie. «Il palo del lampioncino al quale erano appoggiati i sacchetti», è ancora la testimonianza di Pacchini, «appare danneggiato alla base».Furibondi i residenti nella zona che tra via Vespucci, pineta di Ponente, piazzetta Santa Caterina e piazza Piave ingaggiano un corpo a corpo quotidiano con il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti domestici. Lasciati nei cestini che dovrebbero accogliere altro e che avrebbero dovuto essere cambiati, come annunciato dal sindaco Del Ghingaro ormai quasi un anno fa. «La soluzione al problema abbandoni, però», sottolineano i residenti, «non può certo essere la rimozione dei cestini in strade del centro molto frequentate». --DONATELLA FRANCESCONI

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Sacchetto di rifiuti abbandonato su un albero Un canestro da Nba se non si trattasse dell'ennesimo abbandono di rifiuti. Su uno degli alberi che circondando il mercato di piazza Cavour, in piena via Battisti. Come si arrivato fin lì il sacchetto non è dato saperlo. Certo è che il fenomeno dei rifiuti lasciati in giro ovunque sembra non conoscere tregua.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Disagi per i cattivi odori alla scuola del Pollino PIETRASANTA Cattivi odori nella zona del Pollino: protesta la mamma di un bambino che frequenta la scuola della frazione. «È una situazione assurda e inaccettabile. Da settimane mio figlio alla pari degli altri bambini e di tutta la comunità didattica è costretto a convivere con un puzzo nauseante: una volta la causa sono i fanghi, una volta le fognature, un'altra volta lo smaltimento di qualche residuo di rifiuto e via dicendo. Da tempo, così come leggo sui giornali - fa sapere il genitore - i residenti del Pollino chiedono giustamente soluzioni a chi amministra , ma la problematica permane. E parliamo di una problematica che non nasce in questi mesi visto che certi disagi, sia pure più sopportabili, c'erano anche in passato. Vorrei invitare il sindaco, o chi per lui, a farsi un giro dalle parti del Pollino, nella nostra scuola, ad entrare nelle aule in certe ore della giornata e a provare di persona cosa sono costretti a sopportare i bambini e chi lavora nel plesso didattico. Un cattivo odore che permane anche con le finestre dell'aula chiuse. Ripeto: tutto questo è inaccettabile e va risolto al più presto». -- L.B.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il cartello del comune «Lasciate tutte le preoccupazioni ma non i rifiuti» Adesso la palla, in tema di pulizia del parco del Frigido, passa ai cittadini che quel parco lo amano e lo frequentano. Come ricorda il cartello apposto dal Comune all'ingresso del parco: "Abbandonate ogni preoccupazione, non i rifiuti". «Tengano pulito questo luogo - commenta Lorenzo Porzano amministratore unico di Asmiu - perché l'inciviltà parte da chi getta in terra sigarette, cartacce, o da chi non raccoglie le

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” deiezioni dei propri cani. Insieme sarà più facile».Non soltanto il coinvolgimento del Consorzio, di Asmiu e del comune, quindi, ma anche l'impegno dei massesi a mantenere pulito.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Si allarga il porta a porta Ora rifiuti differenziati a Remola e Poggiolo MASSA La raccolta "porta a porta" si allarga verso altre strade della città e, a sentire il nuovo amministratore unico di Asmiu Lorenzo Porzano, «non costerà nulla in più all'azienda e quindi al Comune».La notizia, per una buona fetta di residenti, arriva dopo poche settimane dall'insediamento del nuovo amministratore unico della municipalizzata dei rifiuti. Il "porta a porta" dal mese di novembre interesserà via Poggiolo, via Remola, via S. Bernardo, via della Gora, via dei Ciliegi e parte di via Marina Vecchia (tratto da via Carducci a via Poggiolo). Da quanto spiegato da Porzano, il personale che si occuperà di questo nuovo servizio, per altre centinaia di utenze, è stato "semplicemente" spostato dal servizio sul lungomare: «Al di fuori dai mesi estivi - dice - non serve che il lungomare sia battuto più volte a settimana come adesso. È sufficiente un giro di meno di mezzi e personale per coprire il porta a porta in un'altra fascia di città, con nessun costo aggiuntivo e lo stesso carico di lavoro. Insomma, abbiamo razionalizzato le nostre risorse. Mi stupisco - continua Porzano - di come non ci abbiano pensato prima. La soluzione era a portata di mano».Nei prossimi giorni, dunque, prenderà avvio la campagna di informazione per il porta a porta nella zona di Remola e Poggiolo: i residenti dovranno imparare come si ricicla il rifiuto differenziato, dove conferirlo e quando. «I nostri incaricati- specifica Porzano- e non più cooperative esterne, come avveniva prima, andranno casa per casa a informare le famiglie sulle nuove modalità di raccolta differenziata domiciliare, poi distribuiremo i mastelli e i sacchetti di colori diversi per ogni tipo di rifiuto. Il prossimo passo - conclude Porzano - sarà l'eliminazione delle astronavi di raccolta posizionate sotto il Comune di Massa, in pieno centro storico. Stiamo trovando soluzioni diverse per rendere il servizio migliore». --M.D.A.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il ritiro dei rifiuti e i cumuli di immondizia erano stati segnalati dai commercianti della zona come uno dei maggiori problemi E intanto nel cuore de La Prada la sporcizia ancora al suo posto avenza Sono ancora pieni zeppi e circondati da vari scatoloni e cassette i bidoni del centro commerciale "La Prada" di Avenza. E questo nonostante le segnalazioni dei commercianti e il nostro servizio sul quartiere. Il ritiro dei rifiuti resta un problema, a volte è più celere altre volte (come in questo caso) è più lento. Forse perché alloggiati in proprietà privata, come facevano notare i titolari della "Silu'S Planet", Simone Bertucci Simone e Luca Vinchesi. Anche se l'accesso al corridoi dove sono alloggiati è facilmente raggiungibile, e quindi probabilmente il mancato ritiro può' essere imputato al calendario del ritiro stesso. Resta comunque il problema, soprattutto estetico, che di certo non è un bel biglietto da visita per il centro commerciale già degradato di suo. Senza contare che oltre ai rifiuti ordinari lasciati dai negozianti, qualcuno ne approfitta per gettare altro materiale, aumentando il cumulo dei sporcizia. Ma come avevamo già raccontato il problema dei rifiuti è solo uno dei tanti, diciamo pure il male minore. I commercianti lamentano la presenza di spacciatori, di accattoni fuori dalle varie attività, bivacchi sulla terrazza, atti di vandalismo, writer sempre in azione e sporcizia in generale Con la spiacevole conseguenza della chiusura con eventuale trasferimento di sempre più attività, non da ultimo il negozio di abbigliamento per bambini.. Alcune situazioni sono state segnalate più e più volte agli organi competenti, altre invece sono legate alla proprietà, che in tutti questi anni non ha mai messo mano al portafogli per ristrutturare il complesso. --A.P.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Tubone in amianto, via ai lavori di sostituzione quarrata Iniziati i lavori per la sostituzione del tubone d'amianto in via IV Novembre.Ieri mattina alcuni esponenti di Legambiente hanno fatto un sopralluogo nella strada che collega Olmi e Vignole a Ferruccia. «Con un mese di ritardo ma - commenta Daniele Manetti, presidente locale di Legambiente - i lavori sono finalmente partiti. Secondo quanto annunciato da Publiambiente l'intervento sul tubone di via IV Novembre dovrebbe essere ultimato in 140 giorni (naturali e consecutivi e ad esclusione dei tappeti di usura che saranno eseguiti dopo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'inverno e che richiederanno 30 giorno). L'inizio effettivo dei lavori è slittato per concludere il necessario iter autorizzativo ma da questa settimana sono in corso i saggi per l'individuazione dei sottoservizi e quindi saranno avviate le operazioni di scavo e di posa tubazioni».Legambiente Quarrata, afferma Manetti, si è impegnata a monitorare, assieme a Publiacqua e al Comune di Quarrata gli stati d'avanzamento del lavori e a promuovere riunioni sul territorio con i cittadini.«Sempre in un clima di partecipazione e collaborazione - conclude - faremo richiesta di poter avere da Publiacqua un cronoprogramma con la data certa della conclusione dell'intervento su via IV Novembre».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Il sindaco risponde al duro attacco arrivato dall'assessore regionale all'Ambiente Fratoni «Devono dirci in tempi brevi dove smaltire i rifiuti» Biffoni: «Sugli scarti la Regione non può dire "arrangiatevi"» prato «Conosco benissimo la differenza tra rifiuti urbani e rifiiuti speciali, e l'assessore Fratoni lo sa. Il problema è un altro: ci dica la regione dove possiamo smaltire gli scarti tessili». Così il sindaco Matteo Biffoni risponde al durissimo attacco che martedì sera gli è arrivato dall'assessore regionale all'Ambiente e compagna di partito Federica Fratoni, un "fuoco amico" al quale il sindaco replica sul piano del ragionamento.«Dal 5 settembre aspettiamo di essere convocati in Regione per parlare dello smaltimento degli scarti tessili - riassume - e ci hanno rimandato al 25 novembre. Mi sembra un po' troppo, visto che noi non chiediamo la luna».E poi l'affondo: «Sappiamo benissimo che lo smaltimento dei rifiuti speciali spetta a chi li produce. Il problema è che una volta fatto il contratto con le aziende specializzate, da qualche parte quei rifiuti devono essere portati. Ecco, ci dicano dove, perché la capienza della discarica del Cassero è limitata e non ci sono molte soluzioni all'orizzonte. Quando l'assessore dice che lo smaltimento è compito prioritario di chi produce i rifiuti e come se ci dicesse "arrangiatevi". E non è una questione che riguarda solo Prato, penso alle cartiere di Lucca o al settore delle concerie di Santa Croce. "Arrangiatevi" non può essere una risposta».«Loro pensano che si possa risolvere tutto con la cosiddetta "economia circolare" - insiste Biffoni - e nel lungo periodo lo spero anch'io. Il problema però è adesso e ora l'economia circolare non ci risolve il problema, servono risposte in tempi brevi, per non lasciare che gli scarti tessili si accumulino nei piazzali delle aziende. In altre parole, serve un impianto. L'alternativa è fare accordi con altre regioni o portare i rifiuti all'estero, pagando molto di più».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Nel 2018 la Polizia municipale ha sanzionato dieci persone grazie alle immagini Un nuovo vigile urbano lavorerà a tempo pieno sulla tutela dell'ambiente In calo i rifiuti abbandonati, funzionano le fototrappole CARMIGNANO I rifiuti abbandonati per strada o nei campi sono in calo, almeno quelli poi raccolti. Nel 2017 erano stati 67 tonnellate; nel 2018, dopo i primi nove mesi, si fermano ad un terzo e superano di poco le 19 tonnellate. Un risultato positivo e incoraggiante, che rende ottimisti sindaco, assessore all'ambiente e polizia municipale che ieri hanno fatto il punto. Ma non va abbassata la guardia, avvertono. Il problema infatti è lontano dall'essere risolto.«Il lavoro da fare è ancora molto» spiega il sindaco Prestanti. Il solco è lungo un doppio binario: l'educazione ad una corretta differenziazione dei rifiuti da una parte - "serve informazione" dice il primo cittadino, che racconta della campagna di comunicazione in corso - ma sono necessari anche controlli e severità nelle multe dall'altro. «Li abbiamo fatti e li intensificheremo» aggiunge, annunciando contemporaneamente l'assunzione di un nuovo vigile urbano prevista nel 2019 e che lavorerà praticamente a tempo pieno sulla tutela dell'ambiente.Se i rifiuti abbandonati sono in calo infatti, continua a destare preoccupazione la concentrazione di scarti tessili abbandonati nelle aree industriali: undici tonnellate e mezzo raccolti da gennaio a settembre.E quando gli operatori di Alia intervengono per rimuovere i rifiuti è il Comune che è costretto a pagare. Molteplici poi gli abbandoni effettuati in aree private, sia nelle zone industriali che residenziali, e fatti sanare poi dai proprietari. «Stiamo studiando un'ordinanza per imporre intanto il divieto di esporre all'esterno delle aziende i rifiuti, materiale che poi dovrà essere ritirato dalla ditta incaricata direttamente all'interno del laboratorio» racconta ancora il primo cittadino.«Un corretto conferimento dei rifiuti porta a risparmi sia ambientali che economici, anche se non esiste una sola ricetta per riuscire a risolvere il problema» aggiunge l'assessore all'ambiente Federico Migaldi. Ben vengano dunque le occasioni per spiegare ai cittadini cosa deve essere buttato dove, i controlli e le fototrappole, con una stretta collaborazione tra amministrazione comunale, polizia municipale e gestori.Aprile è stato il mese

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” peggiore nel 2018 quanto ad abbandoni e scarichi abusivi: cinque le tonnellate di rifiuti raccolti. Marzo non era stato molto da meno: tre tonnellate e mezzo. Grazie alle fototrappole i vigili urbani hanno già rintracciato e multato dieci persone. Su altri casi le indagini stanno proseguendo. Otto verbali sono stati stilati per l'errato conferimento dei rifiuti. In tutto con le sanzioni sono stati riscossi circa quattromila euro.C'è stato anche un chiosco a Seano gestito da un cittadino cinese che è stato chiuso, in quanto non solo non aveva più l'autorizzazione ad occupare il suolo pubblico (scaduta) ma scaricava abusivamente liquami nel torrente Collecchio. I risultati sono merito dei maggiori e più frequenti controlli, probabilmente. Ma importanti, fanno sapere dagli uffici della polizia municipale, sono state anche le segnalazioni dei cittadini. Una collaborazione che si augurano possa proseguire. --WALTER FORTINI

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Monti nel mirino di Giari: l'amministratore unico avrebbe inviato una lettera di richiamo al direttore sui mancati pagamenti Rifiuti, alla Rea poltrone a rischio dopo le polemiche per il caso Lonzi ROSIGNANO Ancora acque agitate dentro Rea Impianti. Dove il posto del direttore Massimiliano Monti sembra essere sempre più in bilico. L'amministratore unico Alessandro Giari gli avrebbe inviato una o più lettere di richiamo. Argomento della contestazione la gestione dei conferimenti della Lonzi, da cui la società rosignanese vanta crediti inevasi per una decina di milioni.L'obiettivo sarebbe quello di sostituire Monti, che secondo i bene informati non è nelle corde di Giari.L'assunzione del direttore, scelto a suo tempo da Alessandro Nenci quando era a capo di Rea, la sua "creatura", prima di lasciare l'azienda per l'incarico di sindaco, fu formalizzata dal successore di Nenci, Fabio Ghelardini.Ma al nuovo amministratore unico, tornato a Rosignano dopo la lunga esperienza alla guida del Polo tecnologico di Navacchio, la figura di Monti non sarebbe mai piaciuta. Questione di carattere, o di schieramenti.Il problema si sarebbe acuito dopo l'inchiesta sui rifiuti pericolosi aperta dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze nel dicembre 2017, che coinvolse anche Scapigliato. Monti fu sottoposto a misura cautelare, consistente in un'interdizione dall'attività di 12 mesi, insieme alla responsabile dell'accettazione della discarica Dunia Del Seppia. Misure revocate nel febbraio scorso dal Tribunale distrettuale del riesame di Firenze, in sede di appello, che ritenne «insussistenti nei confronti dei dipendenti di Rea Impianti, non solo le esigenze cautelari, ma in particolar modo i gravi indizi di colpevolezza».Massimiliano Monti viene dalla direzione tecnica della prima società di gestione dei rifiuti: già direttore di Rea Spa e amministratore unico di Rea Impianti, il commercialista versiliese (con studio a Camaiore), vanta una importante esperienza nel settore delle aziende multiservizio ed ex municipalizzate. Ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell'Asp, la pluriservizi versiliese che gestisce le farmacie, i servizi cimiteriali e gli impianti sportivi di Camaiore. Nel 2004 approdò a Rosignano dove venne nominato direttore della holding dei rifiuti locali. MARIA MEINI

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ex commissario giudiziale di Aamps al vertici dell'Istituto di previdenza a Roma I carabinieri hanno effettuato perquisizioni nello studio e della sua abitazione «Corruzione e consulenze» Indagati Serini e Lanzalone Federico Lazzotti / LIVORNO Tra il marzo 2016 e lo stesso mese dell'anno successivo sono stati ai lati opposti della stessa scrivania di provincia: Fabio Serini, 49 anni da Suvereto, commissario giudiziale nominato dal tribunale di Livorno per la procedura Aamps, Luca Lanzalone, avvocato genovese, consulente e mente del concordato preventivo in continuità che il Comune a Cinque Stelle ha chiesto (e ottenuto) per risanare i conti in rosso della società dei rifiuti. A distanza di un anno e mezzo dall'ok alla procedura e dopo essersi ritrovati a Roma nella migrazione pentastellata che ha portato anche i due professionisti alla corte di Virginia Raggi, il primo al vertice dell'istituto di previdenza e assistenza per i dipendenti della capitale, il secondo presidente di Acea, adesso i loro nomi sono uno accanto all'altro in un nuovo filone dell'inchiesta sulla costruzione dello stadio di Roma a Tor di Valle. Ieri mattina i carabinieri si sono presentati in via Villa Emiliana, nello studio del professionista, per effettuare delle perquisizioni. Stessa attività anche a casa di Serini. E al centro degli accertamenti è finito proprio il rapporto tra i due nato a Livorno - e secondo la procura - tutt'altro che limpido. Tanto da far ipotizzare - come scrivono alcune agenzie di stampa - i reati di corruzione e traffico di influenze illecite. Secondo gli investigatori, Serini nella veste di commissario nominato dal giudice nella procedura di concordato preventivo di Aamps «riceveva per la sua funzione da parte dell'avvocato Lanzalone utilità consistite nell'intervento con la sindaca di Roma per la nomina quale commissario straordinario dell'Ipa e per la proroga della stessa nomina alla scadenza annuale».Un sistema emerso anche in alcune intercettazioni finite agli atti. In una di queste Lanzalone, si lamenta delle continue richieste e sollecitazioni in Campidoglio con il suo socio di studio, Luciano Costantini, e del fatto che Serini si sia rivolto a lui per avere una proroga dell'incarico: «Dall'altra parte, Serini mi fa tutto un panegirico, invece, sul discorso dell'Ipa, che adesso lui, insomma, gli sembra di essere poco remunerato. Gli ho detto "guarda, parlane con la Raggi"».Serini non si sarebbe fermato qui. Anzi avrebbe preteso anche la proroga di un anno dell'incarico. E lo chiede a Lanzalone, l'uomo che lo ha fatto nominare. «Già ogni tre per due mi chiedi delle cose e vabbè, per quanto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” posso, cerco di farle».La procura, in questo filone, contesta anche il concorso nel reato di traffico di influenze illecite: Lanzalone e il socio Luciano Costantini - è l'ipotesi - sfruttando le relazioni esistenti tra il primo, come presidente Acea all'epoca dei fatti (si è dimesso dopo l'arresto ndr) e di fatto consulente del Comune di Roma, e la sindaca Raggi, si sarebbero fatti dare indebitamente da Serini, a titolo di prezzo della mediazione illecita finalizzata a ottenere la nomina dello stesso a commissario straordinario Ipa, un vantaggio consistente nell'attribuzione allo stadio Lanzalone & Partners di almeno due incarichi professionali». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno l'identikit Il prof di Suvereto entrato nel Cda della Fondazione Da Suvereto al Campidoglio. Fabio Serini, 49 anni, una laurea con 110 e lode in economia e commercio all'università di Pisa, è uno dei professionisti che hanno fatto più strada nell'ultimo anno e mezzo. La sua popolarità è iniziata quando il tribunale di Livorno, è il 3 marzo 2016, lo ha nominato commissario giudiziale di Aamps, incarico che tutt'ora ricopre. Alla fine del 2017 il salto a roma al vertici di Ipa. Ma non solo. Perché Serini, tra i molti incarichi che ricopre, ha anche quello nel consiglio di amministrazione di Fondazione Livorno. A livello professionale, invece ha tre diversi studi tra la Toscana e il Lazio: Campiglia Marittima, Livorno e Roma. Proprio in quello della capitale ieri mattin si sono presentati i carabinieri. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Porta a porta Aamps, info-point in piazza Magenta L'Aamps mette a disposizione dei cittadini un infopoint oggi nella zona di piazza Magenta. nel quale sarà distribuito materiale informativo, verranno date informazioni e notizie sulle modalità di raccolta e sul calendario dei ritiri. Appuntamento oggi dalle 9 alle 13 in piazza della Vittoria (angolo piazza Attias). Info sul porta a porta: numero verde 800 031266 da rete fissa 0586 416350 da rete mobile (dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 17),info@ aamps.livorno.it, facebook twitter mobile App "Aamps Livorno".

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L'allarme-appello della Confcommercio: «Ci sono ristoratori che pagano anche 11mila euro all'anno, così non ce la fanno. Ecco cosa serve» «Per i nostri imprenditori la Tari al metro quadro più alta della Toscana» LIVORNO Per gli imprenditori livornesi la tassa sulla spazzatura «continua a mantenere il triste primato di tariffa al metro quadro più alta della Toscana e d'Italia». L'allarme arriva dai vertici della Confcommercio, che si rivolgono al mondo della politica perché inizi «a pensare seriamente a una futura parametrazione sul fatturato o sul rifiuto effettivamente prodotto» e anche alla «necessità di rivedere alcune tariffe in base alla stagionalità».«Mentre iniziano le grandi manovre dei partiti per le elezioni comunali del 2019 - intervengono dall'associazione di categoria - gli imprenditori Confcommercio fanno i conti con le spese che devono sostenere per tirare avanti la baracca. E i conti non tornano». La grande accusata è sempre la Tari, «che nonostante le lievi riduzioni degli ultimi anni, continua a mantenere il triste primato di tariffa al metro quadro più alta della Toscana e d'Italia».«A costo di risultare ripetitivi - interviene il presidente provinciale della Confcommercio, Alessio Carraresi - dobbiamo ribadire che per le piccole aziende di Livorno questi prezzi sono proibitivi e che troppo spesso i commercianti si trovano a dover scegliere se pagare dipendenti e fornitori o saldare le imposte». Quindi snocciola qualche numero: «Siamo di fronte a cifre assurde. Prendiamo l'esempio dei ristoranti. La media toscana è di 22,69 euro (che comprende la provincia di Arezzo che spende 14,72 euro al metro quadro e quella di Pistoia con 32,66) mentre nella provincia di Livorno si esigono più di 35 euro al metro quadro. Una cifra che confrontata alla media nazionale di 13,72 euro al metro quadro non può che risultare esosa. Città turistiche come Lucca e Pisa sono sui 25 euro». «Con queste cifre - sottolinea anche il direttore provinciale della Confcommercio, Federico Pieragnoli - abbiamo più di una caso in cui i ristoratori pagano 11mila euro all'anno di Tari. Sia che si producano molti rifiuti in periodi di alta stagione, sia che nemmeno un cliente entri nel locale la tariffa non cambia. Non sono costi sostenibili per una piccola impresa». Ma non sono solo i ristoratori ad avere difficoltà con la Tari: secondo quanto riporta l'associazione, «tutte le categorie economiche raggiungono vette altissime per un servizio che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” da molti viene giudicato insufficiente». Tra i dati diffusi dalla Confcommercio spicca quello di bar, caffè e pasticcerie, con una media di 29,36 euro al metro quadro contro una media toscana di 17,81 euro e una media nazionale di 10,68. «Soprattutto per le utenze non domestiche - riprende Pieragnoli - è assolutamente iniquo calcolare la Tari sui metri quadri e sulla presunta produzione di rifiuto in base alla categoria merceologica di appartenenza. Sappiamo bene che fino al 2021 non sarà possibile avere una riduzione consistente in quanto è in atto il concordato di Aamps, con il riparto dei debiti pregressi e insoluti su tutti gli utenti paganti. Ma la politica deve iniziare fin da ora a pensare seriamente a una futura parametrazione sul fatturato o sul rifiuto effettivamente prodotto». E «ancora più evidente è la necessità di rivedere alcune tariffe in base alla stagionalità».

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"L'anima del metallo" a Palazzo Orlando inaugurata ieri prosegue fino al 16 novembre Roberto Berrugi espone a Livorno le sue creazioni di arte riciclo LIVORNO Nelle ampie sale di Palazzo Orlando a Livorno, si è inaugurata ieri, alla presenza di tanti appassionati e visitatori, la mostra d'arte contemporanea "L'anima del metallo" dell'artista cecinese Roberto Berrugi, che sarà visitabile gratuitamente fino al 16 novembre. L'esposizione, promossa e sviluppata da ACS Art Center, presenta al pubblico oltre sessanta opere dell'artista. Le opere, realizzate dal 2012 ad oggi, descrivono in un percorso creativo disseminato di forme futuristiche e innovative, il mondo che Berrugi disegna, grazie alla sua capacità di dialogare col metallo, scaldandolo e modellandolo con armonia e saldando fra loro il pesante e desueto materiale di vecchi e inutilizzabili componenti automobilistici. La mostra si articola in un percorso suggestivo che trasforma, pezzo dopo pezzo, l'ideale di staticità e il concetto di obsoleto in un verace e mai banale sistema di nuove fusioni e forme, leggiadro e a tratti ironico. Realizzata grazie al sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci, la mostra è curata da Alessandro Schiavetti, presidente di ACS Art Center e curatore anche della mostra di Cecina, che nell'aprile scorso ha fatto conoscere al grande pubblico l'arte di Berrugi. "In fieri", l'arte del ferro nel cuore di Cecina, ovvero scarti d'officina trasformati in opere d'arte dalle mani di Roberto Berrugi, è stata la vetrina d'esordio, ospitata dal Centro Formazione Arti Visive al Comune Vecchio. La mostra di Palazzo Orlando, in via D'Alesio a Porta a mare, con ingresso gratuito, si sviluppa in quattro differenti sale che contemplano numerose opere celebrative, ed è corredata da pannelli didascalici e catalogo, e sarà aperta tutti i giorni dalle ore 17 alle 20.Sono possibili visite guidate per le scuole con prenotazione. Per informazioni visitare il sito www.acsartcenter.com, o chiamare il numero 331 - 8475720.

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Rifiuti Con la festa dei Santi cambia il porta a porta In vista della festività del primo novembre cambia il calendario della raccolta porta a porta dei rifiuti. Lunedì29 saranno ritirati l'organico e il multimateriale, martedì 30 l'indifferenziato, mercoledì 31 l'organico e la carta, giovedì 1 nessuna raccolta, venerdì 2 il multimateriale e sabato 3 l'organico. Anche per le attività commerciali il ritiro della carta, previsto normalmente per il giovedì, verrà effettuato mercoledì 31 ottobre.

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Rimossi gli escrementi di volatili: «Ma servono interventi quotidiani per garantire igiene e decoro» Pulite le panchine coperte di guano Lavati anche i giochi per bambini Vada Due giorni dopo la prima segnalazione del Tirreno, gli operai di Rea hanno provveduto a ripulire le panchine e i giochi per bambini di piazza Garibaldi dal guano dei piccioni. Le operazioni di lavaggio, compiute utilizzando il camion normalmente impiegato per pulire i cassonetti dei rifiuti, sono iniziate giovedì sera e sono continuate durante tutta la giornata di ieri. «Adesso il problema sembra risolto - dice Roberto Creatini, presidente della Pro Loco, il quale nei giorni scorsi ha segnalato l'eccessiva presenza di escrementi sulle panchine della piazza di Vada - Ma certamente quella del guano sedimentato un po' ovunque è una situazione che si ripresenterà, più o meno, tutti i giorni, visto che in paese ci sono molti piccioni. L'intervento non è dunque risolutivo e credo che la pulizia dei luoghi dovrà essere molto frequente, visto anche che sulla panchina lavata ieri (giovedì 25 ottobre ndr) stamani c'erano già alcuni escrementi».Guano sparito dalle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” panchine e dai giochi di piazza Garibaldi, dunque. Almeno temporaneamente. «Resta comunque il fatto che il lavaggio, secondo me, dovrà essere quasi quotidiano», aggiunge Roberto Creatini. È stato proprio il presidente della Pro Loco che, insieme ad alcuni cittadini, ha sollevato qualche giorno fa il problema della sovrabbondanza di guano all'intero degli spazi pubblici cittadini. «Non si tratta solo della piazza - spiega - ma anche di alcune strade. Capisco che a pulire ci voglia tanto tempo, ma qualche provvedimento è pur necessario che sia preso». Una situazione, quella della presenza massiccia di escrementi di volatili, che determina problemi di decoro, oltre che igienici.I molti piccioni annidati nei platani delle aree verdi situate al centro di Vada, infatti, generano una quantità di guano che va a sedimentarsi su strade e giochi per bambini, su marciapiedi e panchine, rendendo le aree sporche e soggette a cattivi odori.E si tratta di un problema che ciclicamente si ripresenta. Lo stesso Creatini tempo fa si era rivolto al sindaco di Rosignano e alla Asl chiedendo una maggiore pulizia. Lo scorso anno, inoltre, l'amministrazione comunale ha anche portato avanti una manutenzione straordinaria degli alberi, potandoli e chiudendo i fori dove nidificano i piccioni.Evidentemente l'intervento non è bastato a risolvere una volta per tutte il problema. CLAUDIA GUARINO

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L'amministratore unico avrebbe inviato una lettera di richiamo al direttore sui mancati pagamenti di Lonzi Monti nel mirino di Giari, dovrà lasciare Rea Impianti? ROSIGNANO Ancora acque agitate dentro Rea Impianti. Dove il posto del direttore Massimiliano Monti sembra essere sempre più in bilico. L'amministratore unico Alessandro Giari gli avrebbe inviato una o più lettere di richiamo. Argomento della contestazione la gestione dei conferimenti della Lonzi, da cui la società rosignanese vanta crediti inevasi per una decina di milioni.L'obiettivo sarebbe quello di sostituire Monti, che secondo i bene informati non è nelle corde di Giari.L'assunzione del direttore, scelto a suo tempo da Alessandro Nenci quando era a capo di Rea, la sua "creatura", prima di lasciare l'azienda per l'incarico di sindaco, fu formalizzata dal successore di Nenci, Fabio Ghelardini. Ma al nuovo amministratore unico, tornato a Rosignano dopo la lunga esperienza alla guida del Polo tecnologico di Navacchio, la figura di Monti non sarebbe mai piaciuta. Questione di carattere, o di schieramenti.Il problema si sarebbe acuito dopo l'inchiesta sui rifiuti pericolosi aperta dalla Dda di Firenze nel dicembre 2017, che coinvolse anche Scapigliato. Monti fu sottoposto a misura cautelare, consistente in un'interdizone dall'attività di 12 mesi, insieme alla responsabile dell'accettazione della discarica Dunia Del Seppia. Misure revocate nel febbraio scorso dal Tribunale distrettuale del riesame di Firenze, in sede di appello, che ritenne «insussistenti nei confronti dei dipendenti di Rea Impianti, non solo le esigenze cautelari, ma in particolar modo i gravi indizi di colpevolezza».Massimiliano Monti viene dalla direzione tecnica della prima società di gestione dei rifiuti: già direttore di Rea Spa e amministratore unico di Rea Impianti, il commercialista versiliese (con studio a Camaiore), vanta una importante esperienza nel settore delle aziende multiservizio ed ex municipalizzate. Ha fatto parte del Cda dell'Asp, la pluriservizi versiliese che gestisce le farmacie, i servizi cimiteriali e gli impianti sportivi di Camaiore. Nel 2004 approdò a Rosignano dove fu nominato direttore della holding dei rifiuti locali. MARIA MEINI

Il Tirreno, Cronaca di Cecina entro il 12 novembre Impiegato tecnico le domande per la selezione Rea Impianti assume. C'è tempo fino al 12 novembre alle ore 12 per presentare la domanda per partecipare all'avviso di selezione esterna per titoli, prove scritte e prova orale per l'assunzione a tempo indeterminato di un impiegato tecnico, coordinatore area impianti (8° livello CCNL Utilitalia Servizi Ambientali).Le informazioni relative ai requisiti di ammissione, presentazione della domanda, modalità di svolgimento della selezione sono riportate nell'avviso di selezione reperibile sul sito aziendale www.reaimpianti.it nella sezione "Società trasparente" alla voce "Selezioni in corso". Per informazioni: ufficio personale tel. 0586 032136.

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.”

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il sindaco Giuliani ha chiesto di posticipare l'assemblea come segnale di distensione in un clima sempre più avvelenato Rimateria ai privati, slitta il voto dei soci Comitato in piazza per il referendum Cristiano Lozito / PIOMBINO Oggi è il giorno della manifestazione del Comitato Salute pubblica che in piazza Cappelletti alle 10 protesterà contro l'ampliamento della discarica di Rimateria e in favore del referendum. Una decisione presa dopo l'arrivo della proposta di acquisto del secondo 30% di azioni da parte della società Navarra, da porre all'esame dell'assemblea dei soci di Asiu, fissata per lunedì, in contemporanea con la riunione della commissione che deve valutare l'ammissibilità del referendum. Ma ieri, alla vigilia dell'iniziativa del Comitato, il sindaco Massimo Giuliani ha chiesto alla liquidatrice di Asiu, Barbara del Seppia, di posticipare di un paio di settimane l'assemblea dei soci. Una richiesta, sostenuta dagli altri sindaci del Pd soci di Asiu, che rappresenta un tentativo di svelenire il clima politico e sociale. Giuliani inoltre non vuol dare armi a chi lo accusava di scarsa democrazia per il fatto che la decisione dei soci sarebbe arrivata nello stesso giorno della commissione sul referendum - rendendola praticamente inutile almeno per il quesito riferito alla cessione della maggioranza di Rimateria ai privati - e prima del consiglio comunale di martedì in cui il tema sarà discusso con un ordine del giorno del capogruppo del Prc, Fabrizio Callaioli. Anche la conclusione del lavoro della commissione sul referendum, prevista per il 31, slitterà di qualche giorno. «Certo, nessuno di noi vuole un braccio di ferro con i cittadini - spiega Rossana Soffritti, sindaca di Campiglia - e quindi abbiamo accolto la proposta di Giuliani. Credo però che in questi anni non sia mancata l'informazione e il dibattito, e anche che tutti devono aver chiaro che ci sono obblighi da rispettare e percorsi pubblici da completare, che hanno visto protagonisti anche chi li contrasta per convenienza politica. Giuliani vuol dare un'ulteriore possibilità di confronto, ma è ovvio che il percorso su Rimateria è ormai delineato e in maniera democratica». Per Ascolta Piombino, M5Stelle, Un'Altra Piombino e "Ferrari Sindaco" invece, «se siamo qui oggi a discutere se sia il caso di diventare un polo nazionale di raccolta dei rifiuti, oppure di dedicarci a economie più pulite, non è colpa dei piombinesi ma di chi ci ha governato in questi anni, e i protagonisti sono ancora quelli di oggi». Intanto la richiesta di commissariamento del Comune da parte dei 5 Stelle provoca la reazione della Federazione e dell'Unione comunale Pd, che parlano di «liste di proscrizione - È responsabile per una forza di governo nazionale invocare il "commissariamento" di una città? È responsabile cambiare palesemente opinione sedendo sui banchi della opposizioni invocando per due anni la necessità di trasformare Rimateria in soggetto completamente privato per poi ritrattare e chiedere un controllo totalmente pubblico?». Per il Pd «non si possono trasformare temi e argomenti così importanti in slogan da campagna elettorale. Come sempre siamo pronti a dare tutte le informazioni necessarie ai cittadini che hanno il diritto di sapere e di capire e se l'informazione data fino ad oggi non è stata sufficiente, ma non saremo disposti a intimorimenti elettoralistici. Rimateria è la soluzione per il controllo regolare e il trattamento dei rifiuti speciali se vogliamo che Piombino torni a produrre acciaio in modo pulito e prosegua il faticoso cammino di diversificazione economica e salvaguardare insieme alla salute dei cittadini anche nuovi spazi per il turismo e la promozione di altre attività economiche. Dicano ad alta voce che non vogliono che si produca più acciaio - è la conclusione - e che non interessa sapere dove e se eventualmente, un impianto industriale collocherebbe e tratterebbe rifiuti».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'azienda «La gara per la vendita su mandato dei consigli è datata agosto 2016» PIOMBINO Spirito Libero critica la governance di Rimateria per la cessione del secondo 30% ai privati, e l'azienda replica con un comunicato in cui sostiene che «le gare per ricercare soci privati che acquistassero le due tranche del 30% sono state espletate da Rimateria sulla base di un preciso e formale mandato dall'assemblea di Asiu e dopo che i consigli comunali si erano espressi pubblicamente in questo senso nell'estate del 2016. Il bando di gara è del 29 agosto 2016. Rimateria e il suo management erano quindi tenuti a svolgere tale mandato secondo decisioni ribadite più volte in assemblea Asiu dai sindaci di Piombino, Campiglia, Suvereto, San Vincenzo nei mesi scorsi». La nota prosegue spiegando che «il management di Rimateria non ha titolarità né volontà di entrare nel dibattito politico e nelle conseguenti scelte amministrative che sono di pertinenza delle forze politiche ma è obbligato ad attuare scrupolosamente e secondo le norme, le indicazioni gestionali decise dai soci Asiu. In tal senso le quote in questione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” avrebbero potuto essere allocate sul mercato fin dal marzo del 2017. Invece, per seguire scrupolosamente le norme di legge, siamo arrivati ai giorni scorsi per concludere le pratiche necessarie a esaminare le proposte di acquisto della seconda quota del 30% di azioni».Così sempre secondo la nota diffusa dall'azienda «dall'esame formale quell'offerta è stata giudicata ricevibile. Immediatamente l'esito della valutazione tecnica è stato comunicato al liquidatore dell'Asiu che, a sua volta, ha convocato l'assemblea dei soci Asiu perché prendesse le proprie decisioni. Ribadiamo: nessuna vendita è stata effettuata. La scelta spetta all'assemblea dei soci».I tempi dunque, circa due anni, «sono stati determinati dalle procedure, indipendentemente dal dibattito che si sviluppa in queste settimane. Attribuire al management di Rimateria la volontà di interferire con dinamiche politiche è palesemente infondato. Così come appare improprio utilizzare l'azienda Rimateria come parafulmine per tensioni e contrasti che hanno origine in altri campi».

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Interpretazione incerta del nuovo decreto. I sindacati: no a diminuzioni di salario, non firmiamo la procedura. Il 31 protesta a Roma Aferpi, ora è a rischio la cassa integrazione PIOMBINO Sugli ammortizzatori sociali la situazione alle acciaierie Aferpi si è ulteriormente complicata. Le incertezze sulle interpretazioni del decreto appena pubblica in Gazzetta ufficiale e il consumo da parte dell'azienda del monte ore di cassa integrazione disponibile, mettono in discussione non solo il carattere "speciale" della cassa integrazione in Aferpi, di fatto un contratto di solidarietà, ma la stessa sussistenza dell'ammortizzatore sociale negli ultimi tre mesi dell'anno, già quindi per il mese in corso. Fim, Fiom e Uilm spiegano infatti che «fronte delle mancate conferme che ci arrivano dalla via politica, a oggi non abbiamo la garanzia di poter agganciare i lavoratori Aferpi e Piombino Logistics con gli ammortizzatori sociali al nuovo Decreto entrato in vigore il 24 ttobre, come invece ci avevano rassicurato nella scorsa riunione al Ministero del lavoro». Al sindacato «la stessa azienda ha comunicato che non avendo tale certezza si attiva fin da subito, avendo terminato il monte ore di cigs dell'attuale decreto, per richiedere l'apertura della cassa integrazione in deroga».«Come Fim, Fiom, Uilm - dice una nota del sindacato - non siamo disponibili a far perdere ulteriore salario ai lavoratori. Per questa ragione non firmeremo questa procedura».Il sindacato ha deciso di mettere in campo iniziative di protesta: «Essendo ancora in attesa dell'annunciata convocazione al Ministero del lavoro dal vicecapo di gabinetto Sorial - si legge nella nota - annunciamo fin da subito una manifestazione a Roma per mercoledì 31 ottobre».Lunedì pomeriggio si terrà una assemblea nel piazzale davanti alla portineria centrale Aferpi dalle 14,30 alle 16 con tutti i lavoratori. «Invitiamo tutti a partecipare - concludono Fim, Fiom e Uilm - e da lunedì in assemblea si inizierà a raccoglie le adesioni di tutti coloro che vorranno essere presenti il 31 a Roma».

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Assemblea a Follonica I dirigenti e Corsini convinti che lo sviluppo passi dalla sinergia tra il nostro scalo e il manifatturiero maremmano Gli imprenditori di Grosseto guardano al porto di Piombino FOLLONICA Dal palco della Fonderia di Follonica davanti a istituzioni e associazioni arrivano diverse proposte per dar corpo a strumenti necessari per la ripresa del manifatturiero maremmano che non si limiti ai confini della provincia grossetana ma che allarghi lo sguardo anche alla Val di Cornia e a tutta l'area livornese. In particolar modo al porto di Piombino, potenzialmente la porta sul mare di tutto il sud toscano. Sono gli assi della rotta tracciata ieri durante gli stati generali di Confindustria Toscana Sud, convocati per discutere della necessità di attrarre investimenti (anche da fuori) e sulla carenza cronica di infrastrutture sul territorio. E per riuscirci, occorre scavalcare anche storici ostacoli concettuali, dicono dal palco, come la convinzione che turismo e agricoltura non possano convivere con l'industria. «Dobbiamo smetterla di ragionare in termini di "o", inteso come turismo o industria, ma in termini di "e", dice il vicepresidente nazionale dell'associazione Antonella Mansi. In questo senso, il porto piombinese rappresenta un'occasione importante per le aziende grossetane, in termini di inport-export e di apertura ai mercati. Ne sono convinti tutti i soggetti coinvolti agli stati generali, compresa l'Autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale Stefano Corsini. «Piombino deve guardare alla Maremma», dice Corsini, convinto che se a Livorno spetta il compito di servire tutta l'area nord della regione, a Piombino spetti la parte meridionale. «Contando che Piombino è prossima a nuovi scambi con l'Africa settentrionale, in modo da creare una corsia con i Balcani - continua -. A cui si aggiungerà la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ferrovia per collegarsi con Livorno». All'area livornese guarda anche il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda. «Vogliamo proporre un patto per lo sviluppo che includa finanziamenti, defiscalizzazioni, azioni straordinarie per le aree depresse, in grado da incidere fin da subito sul declino economico senza dover attendere i tempi delle dotazioni infrastrutturali».

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Le "ricette" per superare le difficoltà dell'economia locale sono emerse nel corso degli stati generali di Confindustria La Maremma guarda al porto di Piombino Alfredo Faetti/Follonica Dal palco della Fonderia di Follonica, davanti a istituzioni e associazioni, arrivano proposte per dar corpo a strumenti necessari per la ripresa del manifatturiero maremmano che non si limiti ai confini della provincia grossetana ma che allarghi lo sguardo anche alla Val di Cornia e a tutta l'area livornese. In particolar modo al porto di Piombino, potenzialmente la porta sul mare di tutto il sud toscano.Sono gli assi della rotta tracciata ieri durante gli stati generali di Confindustria Toscana Sud, convocati per discutere della necessità di attrarre investimenti (anche da fuori) e sulla carenza cronica di infrastrutture sul territorio. E per riuscirci, occorre scavalcare anche storici ostacoli concettuali, dicono dal palco, come la convinzione che turismo e agricoltura non possano convivere con l'industria. «Dobbiamo smetterla di ragionare in termini di "o", inteso come turismo o industria, ma in termini di "e"», dice il vicepresidente nazionale dell'associazione Antonella Mansi. L'obiettivo comunque resta quello di far squadra tra tutti i soggetti coinvolti. In questo senso, il porto piombinese rappresenta così un'occasione importante per le aziende grossetane, in termini di inport-export e di apertura ai mercati. Ne sono convinti tutti i soggetti coinvolti agli stati generali, compresa l'Autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale Stefano Corsini, ospite all'appuntamento. «Piombino deve guardare alla Maremma», dice Corsini, convinto che se a Livorno spetta il compito di servire tutta l'area nord della regione, a Piombino spetti la parte meridionale. «Contando che Piombino è prossima a nuovi scambi con l'Africa settentrionale, in modo da creare una corsia con i Balcani - continua il presidente dell'Autorità portuale - A cui si aggiungerà la ferrovia per collegarsi con Livorno».All'area livornese guarda anche il presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda, convinto che per rilanciare il manifatturiero sia necessario fare un sistema allargato. «Turismo e agricoltura sono settori fondamentali che hanno aiutato la Maremma durante la crisi - dice Breda - Ma il manifatturiero è determinante per una ripresa del territorio che permetta anche ai giovani di restare e investire». Ecco dunque una proposta su come muoversi: «Vogliamo proporre un patto per lo sviluppo - è l'idea della Camera di commercio - che includa finanziamenti, defiscalizzazioni, azioni straordinarie per le aree depresse, in grado da incidere fin da subito sul declino economico in corso senza dover attendere i tempi lunghi della realizzazione delle dotazioni infrastrutturali». In quest'ottica Breda ha già convocato un tavolo per il 7 settembre con sindacati e associazioni per tracciare le linee guida da seguire. Di un altro tavolo ha parlato dal palco Francesco Pacini, presidente Confindustria Toscana Sud - delegazione Grosseto. «Chiediamo alle istituzioni, alla Camera di Commercio, alle associazioni e ai sindacati - legge nella sua relazione d'apertura - di costruire insieme un tavolo di lavoro per lo sviluppo del manifatturiero e degli altri settori produttivi, che sia un luogo di elaborazione di un piano di interventi per colmare i gap e creare le condizioni per la crescita». I progetti insomma non mancano, ora non resta che allestire il cantiere.

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Il presidente della società attacca Andrea Benini e il consigliere regionale Marras «L'inceneritore ha lavorato 808 giorni dal 2010, siamo bloccati dalle sentenze» Scarlino Energia, Periccioli «Sono tutti contro di noi» SCARLINO «Si è superato il limite». Scarlino Energia rompe il silenzio e il presidente del cda Moreno Periccioli si toglie più di qualche sassolino dalle scarpe e attacca sia il sindaco di Follonica, che ha presentato un nuovo ricorso al Tar, sia il capogruppo del Pd Leonardo Marras, che ha sostenuto una mozione contro la nuova autorizzazione, ma anche i giudici del Tar che per tre volte hanno annullato altrettante autorizzazioni rilasciate all'impianto. «Oggi - dice Periccioli - si assiste a un'aggressione sistematica all'azienda e al suo management, si mette in dubbio la legalità dell'impianto e l'onestà delle persone e questo non è più tollerabile». Dopo l'autorizzazione rilasciata un paio di mesi fa dalla Regione, Scarlino Energia lavora per far ripartire l'impianto nei primi mesi del 2019. «Un preciso dovere aziendale - dice Periccioli - ma anche morale.

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L'inceneritore serve a questo paese e al territorio regionale, perché non possiamo ignorare che ci stiamo pericolosamente avvicinando verso l'emergenza rifiuti; inoltre, tra occupazione diretta e indotto, Scarlino Energia è in grado di garantire un centinaio di posti di lavoro». Periccioli, poi, ha sottolinaro:«L'inceneritore di Scarlino è in regola e più funzionare, lo dice l'autorizzazione rilasciata dalla Regione e, da ultimo, lo ha affermato anche il sottosegretario all'ambiente, Micillo (Movimento 5 Stelle, ndr) che, rispondendo alla Camera dei deputati all'interrogazione dell'onorevole Elisabetta Ripani (Forza Italia, ndr), ha ribadito che l'inceneritore è a norma e che non ci sono evidenze, sull'impatto di natura ambientale e sanitaria, che ne possono impedire il riavvio».Periccioli prosegue:«In questa azienda, fatta da cooperative e enti pubblici - ricorda il presidente - i soci hanno investito circa 62 milioni di euro, ma dal 2010 l'inceneritore ha lavorato solo 808 giorni, siamo stati fermi per 2.414 giorni di cui solo 40 per le manutenzioni straordinarie e per modifiche impiantistiche. Il resto è dovuto alle sentenze della giustizia amministrativa e ai tempi di richiesta delle autorizzazioni. In 8 anni abbiamo avuto quattro autorizzazioni». Il presidente di Scarlino Energia evidenzia che l'inceneritore rispetta i limiti di legge sulle emissioni di diossine «che per gli inceneritori - dice - sono 100 volte più restrittivi che per i cementifici e tre volte più restrittivi di quelli per le acciaierie».Ma quattro autorizzazioni sono state necessarie perché per tre volte la giustizia amministrativa le ha annullate. «Rispettiamo le decisioni - dice - ma ci permettiamo anche di osservare che tutte le sentenze si basano sul principio di precauzione, che prevede che si utilizzino tutti i mezzi a disposizione per evitare che determinate attività provochino problemi. La sensibilità di un giudice amministrativo - afferma - non dovrebbe sopperire al parere rilasciato da Asl o Arpat», istituzioni che sulla base della scienza e della legge stabiliscono che determinati limiti sono rispettati. Il capitolo più corposo del suo intervento Periccioli lo dedica ai detrattori del cogeneratore, e nel suo mirino ci sono il sindaco di Follonica Andrea Benini e il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Leonardo Marras. «La questione dell'inceneritore - dice - è sempre stata cavalcata ai fini politici ed elettorali, mentre ora assistiamo alla triste gara tra chi è più contrario. In questa maniera si semina, tra i cittadini, sfiducia nelle istituzioni». Periccioli, dunque, critica la decisione del sindaco di Follonica di fare ricorso al Tar contro l'ultima autorizzazione rilasciata dalla Regione.«Non ha atteso - spiega - la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso contro l'autorizzazione precedente. Non critico il politico, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma mi chiedo se sia corretto che un rappresentante delle istituzioni semini dubbi sull'operato di Asl, Arpat e dirigenti della Regione e se sia corretto definire Scarlino Energia "un sistema di potere" lasciando immaginare chissà quali scenari». La mozione approvata in consiglio regionale, spinta dal capogruppo del Pd Leonatrdo Marras, in cui si chiede di rivedere l'autorizzazione rilasciata a Scarlino Energia non è piaciuta a Periccioli. «Non va bene - dice - che il capogruppo del partito di maggioranza metta in dubbio il lavoro dei tecnici dell'istituzione che rappresenta. Ricordo che lui, da presidente della Provincia, ha rilasciato due autorizzazioni e che su quello che ora definisce "ferro vecchio" abbiamo investito 40 milioni di euro per gli ammodernamenti richiesti». ENRICO PIZZI

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto il nodo Periccioli «Gli errori di altri pagati dalla società» SCARLINO L'inceneritore di Scarlino è un ferrovecchio? Non la pensa così Scarlino Energia. «Per investire 40 milioni di euro in un ferrovecchio - dice il presidente Moreno Periccioli - bisogna essere matti». Scarlino Energia spiega che sono state adottate, sull'inceneritore, oltre il 95% delle migliori tecnologie disponibili. «Quando l'amministrazione provinciale di Grosseto ha concesso per tre volte l'autorizzazione all'esercizio aveva chiaro questo dato» dice la società che ricorda che la giustizia amministrativa non ha bocciato Scarlino Energia dal punto di vista tecnico e tecnologico, «ma i vizi legati all'istruttoria amministrativa: cioè gli errori fatti dalla Provincia li ha pagati Scarlino Energia. Che adesso ha deciso di chiedere i danni». La società corregge quelli che ritiene «bufale. Non è vero - sostiene - che l'impianto non fosse dotato di combustori secondari come previsto dalla legge, né che si sia superata la soglia di ricaduta delle diossine, come sembrerebbe da una relazione in cui sarebbe contenuto un errore da tre zeri nell'unità di misura». C'è, poi, la questione dei tempi di permanenza dei fumi: la società, rispondendo allo studio Cnr richiamato dai comitati e dalla mozione in Regione, spiega che, secondo la valutazione dell'Arpat e dei consulenti tecnici, «il tempo di permanenza medio dei fumi in postcombustione è sempre significativamente superiore ai 2 secondi necessari a distruggere le diossine». - E. P.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La Provincia presenta il presidente Davide Lera che guiderà il nuovo strumento per mettere in rete aziende e pubblica amministrazione Un Polo della conoscenza a servizio delle imprese GROSSETO Gli uffici, ricavati nel fondo di proprietà della Provincia in piazza San Francesco a Grosseto, sono ancora da sistemare; c'è un cambio di destinazione d'uso da fare e i lavori da iniziare. Intanto, però, la macchina si è messa in moto e, con una conferenza stampa convocata ieri a Palazzo Aldobrandeschi, il presidente della Provincia di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l'avvocato Davide Lera hanno annunciato la creazione del Polo della conoscenza, una nuova realtà associativa fra enti pubblici e soggetti privati.Questo possono essere imprese, ricercatori, università, organizzazioni per l'educazione degli adulti, amministrazioni regionali, scuole di formazione professionale, Ong, cooperative e scuole imprese private e associazioni di categoria, nata in seno alla Provincia.Il progetto di un Polo della conoscenza è già stato presentato la scorsa primavera alla cittadinanza. Ieri è stata la giornata della presentazione del presidente Lera, 54 anni, nominato proprio da Vivarelli Colonna. E l'occasione per fare il punto su come procedono i lavori - organizzativi e materiali - per la creazione del Polo, il terzo dopo il Polo tecnologico di Santa Rita e il Polo dell'Agroalimentare di Rispescia, creati dalla Provincia per lo sviluppo delle imprese del territorio, e di cui il nuovo Polo costituirà il terzo anello.«È facile capire di cosa si occupano un Polo tecnologico e un Polo dell'agroalimentare - spiega Lera -. Meno facile è capire di cosa si occupa un Polo della conoscenza». Ma non meno importante, secondo i due presidenti, le attività che questa struttura può offrire agli imprenditori.Vivarelli Colonna parla di un «trasferimento del know how interaziendale», ovvero lo scambio di conoscenze e competenze da azienda ad azienda, o da altri soggetti. «In Italia - prosegue - c'è una mentalità di nanismo imprenditoriale. Bisogna invece trovare gli strumenti per aggregarsi». E la Provincia, nonostante il semismantellamento seguito alla riforma Delrio, «vuole avere l'ambizione di provare a ridiventare punto di riferimento per lo sviluppo delle imprese».Come ha fatto quell'imprenditore a sfondare nel mercato cinese? Come funzionano i fondi europei per le imprese? Qual è la migliore tecnologia per il proprio business? Il Polo promette non solo di venire incontro alle necessità delle imprese, come può fare una associazione di categoria «ma, a differenza di quest'ultima, che ha carattere assistenziale, l'attività del Polo della conoscenza mira a fare sistema, non risponde solo all'esigenza di un singolo», spiegano Vivarelli Colonna e Lera. «Non c'è economia senza conoscenza e qui parliamo di una economia della conoscenza», dice quest'ultimo. I primi contatti e i primi soggetti interessati si sono fatti avanti («c'è l'interessamento del Sant'Anna», dice Vivarelli Colonna); iniziata anche la concertazione con le associazioni di categoria. Il prossimo passo sarà un bando per trovare il soggetto gestore del locale che ospiterà il centro operativo del Polo, in piazza San Francesco. Il costo della gestione del Polo, spiegano i due presidenti, sarà a carico del soggetto gestore, ma è prevedibile che almeno in una prima fase possano convergere sul progetto fondi pubblici, come è già accaduto per il Polo agroalimentare su cui, ricorda Vivarelli Colonna, Stato e Regione hanno messo 3 milioni di euro. - F.F.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Di proprietà del Comune, ospita i mezzi di Sei Toscana Paura per la presenza di amianto. Pecorini: «È tutto ok» Camion urta pilastro crolla il tetto di un capannone Paola Villani/ follonica Una manovra sbagliata ed è crollato il tetto del capannone di ricovero dei mezzi di Sei Toscana. È accaduto ieri, intorno alle 14 nel centro di raccolta di via Amendola. Un camion della società che gestisce il ciclo dei rifiuti a Follonica, mentre faceva manovra in retromarcia, ha colpito in pieno un pilone portante della struttura coperta che funzionava da magazzino per il parco macchine dell'azienda. Un colpo che ha fatto cadere il tetto: fortunatamente dentro al ricovero in quel momento non c'era nessuno e solo una spazzatrice è rimasta distrutta dall'incidente.Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza le macerie visto che nel tetto erano presenti dei residui di amianto. Proprio per la presenza di eternit il Comune di Follonica, proprietario di tutta la struttura che ospita non solo Sei Toscana, ma anche i mezzi e il magazzino del municipio e i camion della Vab (Vigilanza antincendi boschivi), sottoponeva la struttura a controlli periodici, come imposto dalle norme. L'ultimo risale alla fine del 2017 e il risultato ha accertato che non c'era nessun pericolo rispetto alla diffusione di polveri inquinanti. Oggi la struttura verrà completamente demolita, l'amianto smaltito e successivamente si procederà alla bonifica dell'area. «Fortunatamente all'interno del

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

L'Osservatorio viareggino "Rifiuti zero" ha in progetto un Istituto nazionale per la lotta all'inquinamento marino Rifiuti, il sindaco annuncia: due nuove isole ecologiche e plastica al bando Donatella Francesconi VIAREGGIO Quasi vicini a raggiungere «il 70% di raccolta differenziata» e con una «riduzione dei rifiuti pari al 40% sul 2015», così i dati snocciolati dal sindaco Giorgio Del Ghingaro alla nuova iniziativa "Rifiuti zero" organizzata al cinema Centrale da RetiAmbiente, società che si candida a gestire i rifiuti di tutta la costa toscana, presente sul palco col presidente Daniele Fortini. Una vita nel Pci, Ds e Pd, nominato nel mezzo ai ballottaggi delle scorse amministrative e, al momento, non in procinto di lasciare l'incarico nonostante l'insediamento dell'amministrazione comunale pisana a guida centrodestra con la Lega primo partito. «Entro gennaio 2019», ha annunciato Del Ghingaro dal palco del Centrale, «rimuoveremo tutte le campane residue ed i cassonetti di ogni tipo. L'obiettivo è quello di implementare le isole ecologiche» come quella aperta durante l'estate scorsa negli spazi del mercato dell'ortofrutta. Il sindaco ne immagina altre due, ma al momento non spiega né dove saranno collocate e neppure in che tempi è prevista l'implementazione. Rifiuti e turismo «I problemi non mancano», sono le parole che ha utilizzato Rossano Ercolini, presidente di "Zero Waste Italia", e membro dell'Osservatorio "Rifiuti zero di Viareggio", oltre che prossimo candidato sindaco alle elezioni amministrative a Capannori. «Nei 4 mesi estivi ci si trova a fronteggiare il 70% dei rifiuti che la città produce. Per questo è necessario fare in modo che settore accoglienza sappia favorire la differenziazione dei materiali. Abbiamo incontrati dagli albergatori ai titolari dei bagni. E c'è un invito che faccio al Comune: prima di tutto deve disporre punti di raccolta dove gettare le sigarette». Così da invogliare anche i privati ad agire nello stesso senso: «Uno stabilimento balneare», ha detto ancora Ercolini, «per offrire la migliore immagine deve farlo. È un elemento che dà punteggio e migliore capacità attrattiva all'intero comparto». Insomma, «è una sfida che riguarda il Comune. L'Osservatorio ha fatto la proposta, ed ha trovato l'assessore ben disponibile». Un Istituto nazionale anti plastica Ercolini ha anche annunciato che «Viareggio sta preparando la messa a bando per la plastica usa e getta» che diventerà proibita nel 2012. A proposito di plastica, l'Osservatorio - che Ercolini ha assicurato essere al lavoro con numerosi incontri - ha pronto il progetto di «Un Istituto nazionale per la lotta alla plastica in mare» con sede a Viareggio. «Sicuramente coinvolgimento la Capitaneria perché ha un ruolo cruciale», così ha assicurato Ercolini, «e Navigo. Perché ci sono prodotti utilizzati per le barche che creano problemi e che oggi saremmo in grado di sostituire con materiali interamente riciclabili». Il cattivo odore Inevitabile discuterne, visto che anche la sera stessa del convegno "Rifiuti zero" l'odore si è fatto sentire all'ex Campo d'aviazione. E se Fortini ha ricordato come nell'incontro dei primi di ottobre convocato dal Comune «RetiAmbiente si è resa disponibile dal punto di vista tecnico ed economico per la soluzione del problema», il sindaco Del Ghingaro ha annunciato che «stanno emergendo altre ipotesi mai comparse neppure ai tavoli Arpat». Su quali siano il primo cittadino ha taciuto, ma è facile immaginare che sia arrivato al confronto sui cattivi odori il tema delle tante serre sul territorio di Viareggio.

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio l'annuncio Ercolini: un Carnevale ecosostenibile per l'edizione 2019 VIAREGGIO «Se lo fanno i Comics lo può fare anche Viareggio», così Rossano Ercolini ha illustrato - dal palco del cinema Centrale - il progetto di un Carnevale 2019 a plastica zero. «Ai Comics Lucca che vanno ad iniziare», ha spiegato Ercolini in qualità di presidente di "Zero Waste Italia", e di membro dell'Osservatorio Rifiuti zero di Viareggio, «quest'anno verrà dato un kit alternativo alla plastica» per quanto riguarda l'utilizzo di stoviglie. Un'operazione possibile grazie all'accordo preso con la società "Ristogest", «la stessa che ha gestito la ristorazione all'Expo di Milano». E che ha promosso «un kit biodegradabile in cellulosa ed un bicchiere». Per i visitatori di Lucca Comics saranno messi a disposizione ben 30 mila bicchieri riutilizzabili, che potranno essere utilizzati per bere dalle numerose fontane sparse per la città. I bicchieri sono dotati anche di un pratico laccetto che permette di trasformarli in una sorta di borraccia. Se si considera che per ogni bicchiere potranno essere non utilizzate almeno due bottigliette da mezzo litro, l'impatto positivo della manifestazione potrà contarsi in almeno 100mila in meno tra bottigliette di plastica e lattine. «Un invito anche ad utilizzare le fontane per bere», ha sottolineato Ercolini. Al quale, però, nessuno ha detto che a Viareggio le fontane sono ormai tutte chiuse. Tutte le stoviglie e il packaging utilizzati nei punti ristoro interni alla manifestazione saranno interamente biodegradabili. «I bicchieri - ha detto ancora Ercolini - saranno dati anche ai negozi. Costeranno 1 euro ciascuno, ma potranno essere tenuti o restituiti, ed in questo caso il costo sarà restituito. Inoltre, è un gadget di valore anche artistico». Ercolini, dal palco del cinema Centrale, ha annunciato che «insieme alla presidente commissione ambiente del consiglio comunale (Gloria Puccetti, ndr) stiamo cercando di preparare un Carnevale di Viareggio a "Rifiuti zero". Per un messaggio che arrivi molto più potente davvero fino all'ultima fila». --D.F.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il Comune ha imposto la pulizia delle aree con due ordinanze E molti hanno già eseguito i lavori di ripulitura per evitare rischi d'incendi ed esondazioni Alberi e sterpaglie sotto i ponti,i proprietari puliscono i terreni MASSA La vegetazione sotto i ponti, durante l'estate e nei periodi di estrema siccità potrebbe facilitare l'innesco di un incendio, nella stagione delle piogge invece potrebbe impedire il regolare deflusso delle acque. Ipotesi di scongiurare, ancor di più con l'avvicinarsi della stagione in cui le piogge si fanno più frequenti e copiose. Per questo l'amministrazione comunale lo scorso settembre aveva ordinato il taglio delle piante e della vegetazione che si trova sotto i ponti di Trieste, Castagnola e Brugiano. Ad oggi continuano le operazioni di pulizia richieste da Palazzo civico ai cittadini proprietari dei terreni sottostanti i ponti in questione. Richieste che sono state ufficializzate con due ordinanze datate 6 settembre 2018.A fare il quadro della situazione attuale è l'assessore comunale ai lavori pubblici Marco Guidi: «L'ordinanza sta avendo l'effetto sperato - dice l'assessore Guidi - cioè quello di rendere sicura e dignitosa la fruibilità del ponte. Le piante intorno ai pilastri che avevamo avuto l'occasione di notare durante i sopralluoghi realizzati a inizio settembre potevano creare serie problematiche. Per questo si era resa necessarie quell'ordinanza».L'assessore ai lavori pubblici mostra la comunicazione di avvenuta esecuzione delle operazioni di pulizia da parte di alcuni enti proprietari dei terreni sottostanti il ponte di Castagnola, lungo l'Aurelia. E la loro disponibilità a realizzare ulteriori sopralluoghi per verificarne la correttezza: «Sono intervenuti nel taglio di piante ad alto fusto e dei rami presenti nell'area di loro proprietà. Alcuni proprietari non sapevano nemmeno di avere quei terreni, forse perché co-proprietari, per questo adesso stanno provvedendo alla pulizia. In questo senso faremo delle ulteriori verifiche. La finalità dell'ordinanza comunque - precisa Marco Guidi - si sta compiendo».Il ponte di Trieste e quello di Castagnola, fa sapere l'assessore, sono stati inseriti nell'elenco dei ponti segnalati al Ministero delle infrastrutture con priorità 1 nel quadro di garantire un miglior monitoraggio delle strutture e della sicurezza. E restano ad oggi i viadotti più attenzionati dall'amministrazione comunale: «Sono le strutture che puntano ad avere finanziamenti, ma attualmente comunque - sottolinea Guidi - non mostrano particolari problematiche. Riceviamo segnalazioni da cittadini riguardo il corrimano deteriorato e la parte superiore dei ponti, ma vorremmo tranquillizzarli sul regolare monitoraggio dei ponti». CAMILLA PALAGI

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Così il sindaco Francesco Persiani nel reportage del settimanale di Repubblica, Il Venerdì, che in un ampio servizio ripercorre li casi Farmoplant e le bonifiche L'eredità inquinata del polo chimico apuano «Siamo all'anno zero...» MASSA-CARRARA "Per noi è l'anno zero. La verità è che dal 1988 a oggi è stato fatto poco o nulla in materia di bonifiche. Certo le bonifiche sono complesse, ci sono stati problemi di finanziamenti, ma fa tristezza pensare che chi aveva la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini non lo abbia fatto". Così il sindaco di Massa Francesco Persiani è tornato sul problema della mancata bonifica della zona industriale apuana (Zia). Le dichiarazioni del primo cittadino compaiono nell'articolo "Vecchia Z.i.a. È arrivata la bonifica", firmato da Laura Montanari e pubblicato sul "Venerdì" di "Repubblica" in edicola da ieri. Quattro pagine ricche di foto in cui, in occasione dei 30 anni dall'esplosione della Farmoplant, si fa il punto sul disastro ambientale e sanitario lasciato in eredità al nostro territorio dall'industria chimica.«Nel polo chimico di allora fra Massa e Carrara - scrive la Montanari - oltre alla Farmoplant che aveva al suo interno anche un inceneritore, c'erano la Rumianca, che produceva trielina e soda caustica; la Fibronit, che lavorava amianto; la Cokapuania, la Solvay, che faceva bario e derivati. Quasi tutti questi stabilimenti, chiusero a fine anni '80, ma l'eredità che hanno lasciato al territorio ha ancora troppi angoli bui». Il reportage raccoglie dichiarazioni di storici militanti ambientalisti come Carlo Casotti e Marcello Palagi e i pareri dei ricercatori del Cnr di Pisa Fabrizio Bianchi e Liliana Cori, ripercorre anche le lacerazioni sorte all'interno della sinistra in occasione del referendum consultivo che vide il 71,70% dei votanti pronunciarsi a favore della chiusura e dello smantellamento della Farmoplant.La giornalista si sofferma poi sull'accordo di programma concluso nel 2016 tra Regione Toscana e ministero dell'Ambiente, con lo stanziamento di 25 milioni che hanno finalmente permesso di iniziare le bonifiche, ricordando le analisi delle acque di falda che la Sogesid, società in house del ministero, sta effettuando in 260 pozzi sparsi su un'area che va dal Carrione al Frigido, per un totale di quasi 16 chilometri quadrati. «Sono i primi passi delle indagini sulle acque della falda idrica -spiega la Montanari- che porterà poi alla bonifica di una superficie più ristretta, ma pur sempre di centinaia di ettari». DAVID CHIAPPUELLA

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

«Devono fare la propria parte e non conferire a casaccio, impensabile che le attività considerino quello dei rifiuti e della loro gestione un problema che non li riguarda» Amia pulisce alla Prada e bacchetta i commercianti CARRARA Dopo le varie segnalazioni di cittadini e associazioni in questi giorni sul Tirreno, relative al degrado e alla sporcizia e degrado, primi provvedimenti di Amia, anche su input del Comune. Con la società Amia che, a sua volta, "bacchetta" i commercianti della Prada di Avenza sul caso rifiuti.Andiamo per ordine.In merito alla fontana di piazza Menconi a Marina di Carrara, di cui Il Tirreno ha scritto ieri, Amia spiega che «la pulizia delle fontane di piazza Menconi, piazza d'Armi e piazza Matteotti, viene effettuata, di norma, con cadenza settimanale. Proprio ieri mattina, il settore Arredo Urbano di Amia ha realizzato i lavori di pulizia ordinaria sulle fontane in questione».Per quanto riguarda La Prada, di cui nei giorni scorsi il Tirreno ha pubblicato più volte le foto dei cassonetti stracolmi e con i rifiuti all'esterno, Amia riferisce che ieri «è stata eseguita la pulizia dei contenitori al centro commerciale "La Prada"; il centro commerciale è inserito nel servizio di raccolta porta a porta, dunque i contenitori che servono le Prada sono all'interno di proprietà privata. Per le caratteristiche del centro commerciale e l'effettiva quantità di rifiuti prodotti, Amia ha prospettato all'amministratore del centro commerciale (che risulta a ogni effetto un condominio), più d'una soluzione possibile al problema di contenitori che restano alla mercé di tutti».E ancora: «Per quanto è in potere di Amia, il servizio porta a porta ha già provveduto ad aumentare al massimo le frequenze di ritiro delle singole frazioni, nonché ad effettuare passaggi straordinari quando ve ne sia urgenza o quando (specie sul lato Sarzana del centro), le auto in sosta nel vialetto d'accesso (anche questo privato) non consentono il passaggio dei mezzi impegnati nelle raccolte. In conclusione, Amia resta a disposizione per garantire i servizi resi al centro commerciale "La Prada" fino ad oggi; resta a disposizione anche per trovare soluzioni che individuino una diversa collocazione dei contenitori. Però - si aggiunge - i commercianti de "La Prada" devono fare la propria parte conferendo i rifiuti in modo corretto e non a casaccio come, per esempio: il cartone, le cassette, gli appendiabiti, le sedie, i bancali e gli altri oggetti che abbiamo rimosso questa mattina (ieri per chi legge). È impensabile che le attività del centro "La Prada" considerino quello dei rifiuti e della loro

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara sul litorale Pulizia straordinaria in tutte le pinete della zona Marina Est CARRARA «Su input dell'amministrazione», spiega palazzo civico, nei giorni scorsi è stato avviato un intervento di pulizia delle pinete di Marina Est. Delle condizioni delle pinete si erano lamentati i cittadini sentiti ieri dal Tirreno. «L'operazione è stata eseguita dal personale di Amia: si tratta di un primo, piccolo passo verso l'avvio di un piano più strutturato e mirato a migliorare il decoro urbano su tutto il territorio comunale, dal litorale al centro. «Sono piccole cose che servono a dare un segnale. Siamo consapevoli del fatto che il lavoro da fare è tanto. Noi ci stiamo impegnando in questa direzione ma siamo convinti che senza il supporto attivo di tutti i cittadini sia impossibile raggiungere l'obiettivo. La nostra intenzione è quella di alzare il livello di attenzione sul decoro urbano, perché il rilancio della città passa anche attraverso iniziative che rendano Carrara più bella e accoglientei», commenta il sindaco Francesco De Pasquale. Da parte sua, Amia rileva che «da diversi giorni, in aggiunta ai servizi ordinari, l'azienda sta realizzando un intervento straordinario di pulizia di tutte le pinete di Marina. La pulizia quotidiana delle pinete, assicurata dai servizi ordinari, certamente garantisce un decoro sufficiente, però, anche su richiesta di tanti marinelli, abbiamo sentito la necessità di un intervento di pulizia straordinario e più profondo. Ci preme anche rimarcare che questo intervento straordinario è stato realizzato nel quadro del progetto "La Mia Carrara". Grazie al contributo della Regione Toscana, anche se solo per un anno, il progetto "La Mia Carrara" sta consentendo ad Amia di impiegare personale qualificato, proprio in interventi di questo tipo, che sarebbe stato impossibile pensare di realizzare con servizi ordinari».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Tana Termini, prosegue lo svuotamento dell'impianto di compostaggio E c'è tempo sino al 30 ottobre per partecipare alla seconda asta dell'immobile Pronte per essere smaltite altre 400 tonnellate di compost Piteglio Il 30 ottobre sarà una data importante per l'impianto di compostaggio di Tana Termini, perché l'immobile è tornato nuovamente all'asta e martedì prossimo sapremo se ci sono nuove offerte, ma anche perché è il giorno di scadenza della gara d'appalto che individuerà la ditta incaricata di proseguire lo svuotamento del complesso dal materiale che ancora vi si trova dentro. Uno svuotamento già iniziato da alcuni mesi con l'asportazione di compost all'interno da una ditta specializzata. Compost poi rimesso sul mercato. «La quantità di materiale è stata ridotta di circa 1.100 chili-spiega Cristiano Vannucchi, responsabile dei Lavori pubblici del Comune di San Marcello-Piteglio-e adesso saranno portate via 400 tonnellate che si trovano all'esterno più il legno del biofiltro». Ricordiamo che l'impianto di compostaggio di Tana Termini non è attivo da circa due anni e che vi sono ancora presenti diverse tonnellate di materiale da portare via. Tema che è stato affrontato in sede di consiglio comunale, grazie ad una interpellanza promossa da Carlo Vivarelli, capogruppo di minoranza del Partito Indipendentista Toscano. «La gara d'appalto-ha spiegato il sindaco Luca Marmo-ha subìto dei rallentamenti anche se adesso siamo quasi in fondo. Era stata pubblicata 3-4 mesi fa ma c'è stata una contestazione da parte di una ditta per un codice rifiuto. Ci sono state nuove e verifiche e la gara è stata ripubblicata. A causa di un "problema nel problema", la data ha subìto un ulteriore slittamento fino al 9 novembre». Problematica sollevata da alcune ditte che, interessate a presentare l'offerta hanno richiesto ulteriori esami sulla tipologia del compost. Qualche settimana di tempo per le procedure di assegnazione dopodiché si proseguirà con la rimozione del biofiltro (la quota parte del rifiuto ancora stoccata all'esterno). Interventi che l'amministrazione porta avanti grazie alla riscossione della polizza fideiussoria di 144mila euro, ma non sufficienti a svuotare completamente l'impianto di Tana Termini. «Chiaro-ha aggiunto Marmo- che una parte del rifiuto, per un po' di tempo, finché non abbiamo trovato altri finanziamenti per ripulirlo del tutto rimarrà lì nella struttura».Sotto l'aspetto della messa in vendita, si tratta di un'asta competitiva partita con un prezzo base di 700mila euro e che adesso ha subìto il ribassamento relativo. Tra i beni immobili rientrano il fabbricato, l'area relativa all'impianto di compostaggio e due appezzamenti di terreno agricolo, mentre tra quelli mobili figurano il sistema di pesatura posto all'ingresso dell'impianto, l'impianto di areazione delle biocelle, trituratore, vagli

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini problema rifiuti Informazioni mirate e nuovi cassonetti MONTECATINI Nuove iniziative volte all'adeguamento del servizio di raccolta rifiuti e attività di comunicazione: questo quanto stabilito nell'incontro tra Alia Servizi Ambientali Spa e l'amministrazione comunale, che ha rappresentato al gestore tutte le criticità evidenziate dagli utenti. Nonostante la stazione appaltante del servizio sia Ato, il Comune continua infatti a ricevere sollecitazioni dei cittadini sui problemi quotidiani per poi sottoporle al gestore.Nel dettaglio, le attività di comunicazione comprenderanno iniziative mirate alle strutture ricettive e pubblici servizi, oltre ad informative agli utenti relative alle raccolte differenziate di carta e cartone e campagne di sensibilizzazione contro l'abbandono dei rifiuti. In merito ai servizi di igiene urbana, l'azienda sta lavorando per completare la sostituzione dei contenitori su tutto il territorio con altri più idonei e funzionali, in modo da facilitare la partecipazione dei cittadini alla raccolta differenziata.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Intracom Telecom scioglie gli indugi: ok allo stanziamento delle risorse se il Comune rimetterà in sesto le strade Stazione Marconi tre milioni subito e lavori pronti a inizio 2019 Danilo Renzullo /pisa Un timbro e una firma per formalizzare entro dicembre l'accordo; lavori di riqualificazione da inaugurare nei primi mesi del 2019. La Intracom Telecom conferma il suo interesse per la riqualificazione della Stazione Marconi di Coltano e rilancia, accelerando i tempi per cercare di sbloccare lo stallo che da anni ha trasformato l'edificio in un rudere. La multinazionale delle telecomunicazioni, che controlla anche la Telecom brasiliana, argentina e greca, avrebbe dato l'ok alla proposta avanzata nei mesi scorsi dal sindaco Michele Conti per il restauro dell'edificio. Un piano che prevede il raddoppio della cifra che la società si era resa disponibile a stanziare (circa 1,5 milioni di euro) per cofinanziare i lavori di riqualificazione dell'edificio dove Guglielmo Marconi sperimentò per la prima volta le trasmissioni a onde lunghe verso Nuova Scozia, terre d'Africa e Canada. In una recente interlocuzione con il Comune, la multinazionale non solo ha confermato la disponibilità a finanziare con quasi 3 milioni di euro l'intero progetto di ristrutturazione, ma ha anche invitato l'amministrazione ad accelerare i tempi. La società di telecomunicazioni ha chiesto di concludere l'iter burocratico entro poche settimane per arrivare alla firma dell'accordo prima della fine dell'anno. La Intracom Telecom vorrebbe inaugurare il cantiere entro i primi mesi del 2019, per trasformare quello che è poco più di un rudere in un museo e in un polo di ricerca. In "cambio", la società di telecomunicazioni ha chiesto a Palazzo Gambacorti di riqualificare le aree esterne della Stazione e soprattutto di farsi carico degli interventi infrastrutturali con il rifacimento, in particolare, di via Centro Rai e via del Viadotto. Una proposta, quella avanzata dall'amministratore delegato della società, Mohamed Ahmed, che il Comune avrebbe già "accettato" dando l'ok al futuro stanziamento delle risorse necessarie a riqualificare le dissestate strade circostanti. L'accordo tra il Comune e la Intracom Telecom potrebbe segnare una svolta nell'annosa vicenda dello storico edificio che anni di abbandono e degrado hanno trasformato in quella che Elettra Marconi, figlia del premio Nobel per la fisica nel 1909, ha definito una «discarica». L'intervento economico della multinazionale si configurerebbe come una sorta di sponsorizzazione nell'ambito del progetto di recupero avviato dalla vecchia amministrazione che punta a trasformare la Stazione Marconi in un museo e, attraverso una collaborazione con l'Università, in un centro di ricerca ed innovazione sulle telecomunicazioni. Una soluzione che permetterebbe di accorciare notevolmente i tempi di recupero rispetto ad un eventuale piano di ristrutturazione a carico degli enti pubblici. Per concretizzarlo il Comune dovrebbe infatti raggiungere un'intesa con il Demanio per il definitivo passaggio di proprietà del bene, dopo aver ottenuto lo scorso dicembre una concessione temporanea di due anni (scadrà a dicembre 2019), dopo oltre un decennio di pressioni. Accordo, quest'ultimo, che ha permesso con uno stanziamento di circa 200.000 euro di risorse comunali di far fronte al degrado che da anni attanaglia l'edificio con la bonifica dell'area esterna e la messa in sicurezza della struttura che, con l'intervento finanziato da Intracom Telecom, potrebbe ritornare il luogo simbolo in cui innovazione e tecnologia hanno aperto le porte alle moderne telecomunicazioni.

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Montecalvoli: il fenomeno è peggiorato negli ultimi mesi e i cittadini hanno deciso di lanciare una petizione dopo essere stati anche in Comune a protestare Decine di firme per bloccare l'abbandono di rifiuti in Valle Montecalvoli «La situazione è fuori controllo, è necessario che qualcuno intervengo o metta noi cittadini in condizione di fare qualcosa».Hanno perso la pazienza i cittadini di Montecalvoli di fronte alla situazione che da circa due anni (ma aggravatasi in particolar modo negli ultimi mesi) riguarda quello che un tempo era il polmone verde della frazione: la Valle, area di radure e bosco in fondo alla zona residenziale, nei pressi del nuovo impianto idrico. Un luogo dove da sempre i montecalvolesi vanno a passare qualche ora con il cane, passeggiando, non fosse che ormai il bosco è completamente infestato dai rifiuti. Tanto che adesso è scattata una raccolta firme per chiedere il ripristino dell'area. «Abbiamo notato negli ultimi tempi un cospicuo aumento di sacchi di spazzatura, che vengono gettati nei fossi, nei rovi e lungo l'argine del fiume - si legge nella petizione, che in pochi giorni ha raccolto già una cinquantina di aderenti - Dopo le ultime case e lungo tutta la camminata sulla sinistra che arriva fino all'argine del fiume sono sparsi un po'ovunque rifiuti. Bottiglie di plastica, carta, vestiti, contenitori, sacchi di spazzatura ancora interi ed altri rotti con fuoriuscita di materiale indifferenziato. Abbiamo raccolto le seguenti firme dei cittadini che abitano a Montecalvoli Alto indignati da quello che sta accadendo per colpa di scellerati che inquinano la terra e l'acqua, in una zona dove peraltro in tanti coltivano orti. Molti resti di spazzatura sono ben visibili dopo il taglio dell'erba dell'argine del fiume. Con le prossime prossime piogge, poi, andranno ad inquinare ulteriormente il fiume». Facendo un giro in luogo, è facile identificare numerosi rifiuti, anche di vecchia data: vecchi vestiti attraversati dall'erba e dai rovi, che riconquistano spazio a vecchi abbandoni. E ancora sacchetti di plastica, valigie, ritagli di pellame e persino una bicicletta arrugginita. «Serve l'intervento di qualcuno, ma sarebbe già una buona cosa che noi cittadini si sia messi in condizioni di ripulire. Una cosa come "Puliamo il mondo", che viene organizzata di tanto in tanto in altri luoghi - dice Simona, una delle promotrici dell'appello - Alcuni di noi sono andati in Comune a denunciare quello che vediamo abitualmente: persone che si incamminano con sacchi verso via Valle. Qualcuno ogni tanto lo incroci passeggiando, e magari si dirige verso il ponte di ferro sul canale di deviazione dell'Usciana, che non si potrebbe nemmeno attraversare. Ci passano sopra, arrivano a metà ponte e gettano i rifiuti. In comune alcuni di noi si sono sentiti rispondere che se li vediamo, li dovremmo fermare o gli dovremmo dire qualcosa. Siamo matti? Che reazione mi dovrei aspettare da uno che scopro a fare una cosa del genere mentre siamo soli, io e lui, in fondo alla valle? ». NILO DI MODICA

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera dopo l'incendio Giannarelli (M5s) annuncia sopralluogo alla Waste Recycling CASTELFRANCO DI SOTTO Si è riunita la commissione d'inchiesta in merito alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti, presieduta da Giacomo Giannarelli (M5s) con il Noe, il reparto dei carabinieri con funzioni di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni ambientali, ma anche con Ispra, fondazione Caponnetto e Legambiente Toscana. Ed è stato affrontato il caso della Waste dopo l'incendio di poche settimane fa. Il presidente ha anticipato sopralluoghi nelle tre discariche che hanno subìto sequestri (Cannicci, Cassero e Rimateria), ma anche verso impianti che «sembrano avere molti problemi», dichiara citando l'incendio alla Waste Recycling Spa di Castelfranco di Sotto lo scorso 27 settembre, o su cui si stanno «consumando operazioni di cessione di quote che comprometterebbero la maggioranza pubblica». Il riferimento al rischio imminente di vendita del secondo pacchetto azionario della società ex Tap di Piombino.

Il Tirreno, Cronaca di Prato la mappa Intanto il Comune potenzia il sistema di videosorveglianza Il territorio di Montelupo è controllato attraverso un sistema di videosorveglianza che in alcuni casi è stato fondamentale per l'individuazione di responsabili di reati o atti di vandalismo e inciviltà; basti pensare che numerosi responsabili di abbandoni di rifiuti scoperti con l'ausilio delle telecamere. L'installazione del primo sistema risale al 2010, negli anni è avvenuta una progressiva implementazione. Fra il 2018 e il 2019 è previsto un potenziamento nel parco dell'Ambrogiana e un'ulteriore implementazione per le seguenti aree:

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Pulica, rotatorie di Fibbiana e di via Maremmana, giardini Beaucaire, piazza Vittorio Veneto, piazza 8 marzo 1944, piazza don Morara e pozzo dei lavatoi.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Per la procura di Roma l'avvocato Lanzalone avrebbe suggerito alla sindaca Raggi il professionista ricevendo poi due incarichi Dal concordato Aamps ai favori romani Ecco le accuse che inguaiano Fabio Serini la ricostruzione Federico Lazzotti / Livorno Il concordato preventivo di Aamps come puntata zero, o prova generale, del format "Ti dò una carica mi dai in cambio qualche consulenza": questa è l'accusa. La trama descritta sovrapponendo le ricostruzioni della procura distrettuale Antimafia di Roma e di quella livornese raccontano di un sistema, legato al M5s, capace di replicarsi, reinventarsi e acquistare potere partendo dalla provincia per arrivare alle più alte cariche pubbliche della capitale. Protagonisti di un film girato a partire dal 2016, sempre gli stessi attori. Nel ruolo di Mr. Wolf, l'avvocato genovese Luca Lanzalone e il suo socio di studio Luciano Costantini, capaci di risolvere problemi giuridici, legati a società pubbliche sull'orlo del crac. È a loro che si rivolgono - non è chiaro se per cooptazione, merito o assenza di alternative - i vertici del movimento pentastellato che si trovano a dover mettere a posto beghe giudiziarie e finanziarie spesso frutto di eredità politiche delle quali non hanno responsabilità dirette: Aamps, Spil, Atac, tanto per fare i nomi delle principali. Quello che emerge dall'ultimo stralcio dell'indagine sulla costruzione del nuovo stadio di Roma è che talvolta, però, secondo l'accusa la cura può essere più grave della malattia, soprattutto perché risolvere problemi ha un costo. E quel costo - dicono gli investigatori - si manifesta attraverso uno scambio di favori che nel codice penale viene tradotto in corruzione per un atto d'ufficio e traffico di influenze illecite.Ed è qui - secondo gli investigatori - che entra in scena Fabio Serini da Suvereto, dottore commercialista, scelto dal Tribunale di Livorno quale commissario giudiziale di Aamps - siamo nel marzo 2016 - e nominato il 25 maggio dell'anno successivo dalla sindaca Virginia Raggi commissario straordinario dell'istituto di previdenza dei dipendenti romani, carica poi rinnovata nel maggio scorso. Quello che ipotizza la pubblico ministero Barbar Zuin per Serini è di aver ricevuto per l'esercizio della sua funzione di commissario di Aamps, dunque di pubblico ufficiale, una raccomandazione da parte di Lanzalone (a sua volta nominato al vertice di Acea) come il professionista adatto per la carica di commissario Ipa.Nessuna ombra - a leggere il capo d'imputazione allegato al decreto di perquisizione e sequestro - sull'onestà di Serini nel suo ruolo di commissario Aamps. Molto meno limpido, invece, sarebbe stato il suo comportamento dentro Ipa secondo le informative dei carabinieri depositate il 17 maggio e il 16 ottobre di quest'anno nelle quali compaiono intercettazioni e documenti. Lanzalone e Costantini - secondo l'accusa - sfruttando le relazioni esistenti tra lo stesso Lanzalone e la sindaca Raggi, in cambio della nomina di Serini a commissario di Ipa, un vantaggio patrimoniale consistente nell'attribuzione allo studio Lanzalone & Partners di almeno due incarichi professionali.Una triangolazione che ricorda quanto avvenuto a Livorno nel febbraio 2016 quando proprio allo studio genovese vennero dati due incarichi legali - senza gara pubblica - da parte di Aamps per complessivi 131.500 euro. Per questo la procura di Livorno aveva ipotizzato l'abuso d'ufficio per il sindaco Filippo Nogarin, l'allora assessore al bilancio Gianni Lemmetti, ora a Roma, e il presidente di Aamps Federico Castlenuovo. Ipotesi di reato archiviata insieme a tutte le altre che riguardavano l'inchiesta "Città pulita".

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Cecina Rifiuti, porta a porta cambia il calendario A Marina domani ritiro dell'organico e dell'indiferenziato, martedì della carta, mercoledì multimateriale e organico. L'1 novembre nessuna raccolta, il 2 ritiro dell'indifferenziato e il 3 dell'organico. Per le attività commerciali il ritiro della carta sarà il 2 novembre. A Palazzi domani ritiro dell'organico, martedì dell'indifferenziato, mercoledì organico e multimateriale, l'1 novembre nessuna raccolta, il 2 indifferenziato e carta, il 3 organico. Lo stesso calendario vale per le attività commerciali della zona urbana e industriale.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il Comitato incassa lo slittamento dell'assemblea dei soci Duro attacco del sindaco di Suvereto, Parodi, agli ex vertici Asiu Piazza stracolma per il referendum «Sulla discarica vogliamo votare» Cristiano Lozito / PIOMBINO Piazza Cappelletti stracolma ieri per la manifestazione del Comitato salute pubblica in favore del referendum sull'ampliamento della discarica Rimateria e sulla cessione ai privati della maggioranza delle azioni. Ieri dunque ancora molta più gente rispetto alla prima manifestazione di settembre (le stime della questura sono di 700 persone, ma erano probabilmente ancora di più), pur essendo stata organizzata nel giro di un paio di giorni sull'onda della notizia della vendita ai privati, la chiacchierata Navarra, del secondo pacchetto di azioni di Rimateria, col voto dei soci fissato per lunedì prossimo. In realtà poi ieri invece i pro referendum hanno potuto incassare lo slittamento della riunione dei soci Asiu: infatti come anticipato dal Tirreno il sindaco Massimo Giuliani ha chiesto lo spostamento del voto di un paio di settimane: per tentare di svelenire un clima sempre più pesante, consentire lunedì la riunione della commissione referendaria e il confronto sul tema Rimateria nel consiglio comunale di martedì. In piazza cittadini di ogni età ed estrazione, studenti, una folla che a gran voce ha chiesto di potersi esprimere sul futuro della discarica con un referendum. Presenti anche tanti politici, delle opposizioni (tra gli altri Daniele Pasquinelli del Movimento 5 Stelle, Francesco Ferrari della lista che porta il suo nome, Fabrizio Callaioli, capogruppo del Prc, Riccardo Gelichi, di Ascolta Piombino, Marco Mosci, di Sinistra per Piombino, che ha appena lasciato i banchi della maggioranza, Carla Bezzini di Un'altra Piombino) ma pure della maggioranza, come il capogruppo del Pd, Rinaldo Barsotti, e il coordinatore di Spirito Libero, Andrea Fanetti.Dopo l'introduzione di Roberta Degani, del Comitato, che ha riassunto i temi referendari e l'intervento di Luca Ciurli, del Wwf («Ci devono ascoltare, l'ambiente è un bene prezioso e va preservato») è toccato a Ugo Preziosi infiammare la platea. Fra ringraziamenti e citazioni sul significato della democrazia, Preziosi ha fatto appello a Gianni Anselmi, ex sindaco e attuale consigliere regionale del Pd, «perché spieghi le ragioni del buco nel bilancio dell'Asiu e si esprima anche su progetti di insediamenti per il trattamento dei rifiuti come Creo e Wecologistic». Poi Paolo Francini, di Camping cig, ha espresso la sua soddisfazione, «perché con questa manifestazione finalmente Piombino dimostra di voler essere padrona del proprio destino».Caldissimi applausi infine per il sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi, indignato per «non essere stato messo al corrente della richiesta di Giuliani di slittare l'assemblea dei soci, che comunque è un successo del Comitato». Poi ha spiegato di voler far lui i nomi dei responsabili del disastro Asiu: dribblando sul ruolo dei sindaci-soci di cui anche lui fa parte («faccio mea culpa, non sono riuscito in questi anni a trovare il bandolo della matassa») ha indicato l'ex presidente Fulvio Murzi, come colui «che ha rovinato l'Asiu», e poi «l'ex direttore Enrico Barbarese, che è scappato una notte lasciando una letterina», e ancora «l'ex direttore della discarica, Giuseppe Tabani». "Referendum" e "dimissioni" (del sindaco Massimo Giuliani) sono le parole scandite dai manifestanti per alcuni minuti nel corteo che ha concluso la manifestazione davanti al municipio.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Marcheschi e Biasci critici: «Alla Finworld nei mesi scorsi è stata negata l'autorizzazione all'iscrizione nell'albo degli intermediari finanziati Interrogazione sulla fideiussione di Rimateria a favore della Regione PIOMBINO Anche in Regione le forze di opposizione seguono con attezione il caso Rimateria, a pochi mesi dalle amministrative. I consiglieri regionali Paolo Marcheschi (Fdi) e Roberto Biasci (Lega) hanno presentato un'interrogazione per sapere «se la Regione ha accettato la fideiussione con tale società Finworld, a cui nei mesi scorsi è stata negata l'autorizzazione per l'iscrizione nell'albo degli intermediari finanziari», ponendo anche l'attenzione sulla richiesta di raddoppio della discarica di Ischia di Crociano, gestita da Rimateria. «Vogliamo fare luce sul caso Rimateria-Finworld, già denunciato dall'avvocato e consigliere comunale Francesco Ferrari - dicono Marcheschi e Biasci in una nota - Abbiamo presentato un'interrogazione per sapere se, ed eventualmente perché, la Regione Toscana abbia accettato la fideiussione con la società Finworld, a cui nei mesi scorsi è stata negata l'autorizzazione per l'iscrizione nell'albo degli intermediari finanziari, tradotto, divieto a rilasciare fideiussioni. E se ci sono altre fideiussioni in corso con tale società».«Il 16 luglio 2018 - è la loro ricostruzione - il consiglio comunale di Piombino aveva approvato una variazione di bilancio di 350.000 euro per "anticipazione di liquidità" a Rimateria Spa, al fine di consentire alla stessa

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” società per azioni di "contrarre la polizza fideiussoria a favore della Regione" relativamente ai costi futuri di gestione e post gestione operativa del sito di smaltimento di Ischia di Crociano". Al consiglio comunale di Piombino, il consigliere Ferrari chiede di accertare se al momento della delibera consiliare di luglio Rimateria Spa avesse già versato le somme relative alla fideiussione e se la Regione ha accettato la fideiussione, nonostante le problematiche di carattere autorizzatorio e giudiziario della società Finworld».I consiglieri, nell'interrogazione, evidenziano anche la questione del raddoppio della discarica di Ischia di Crociano gestita proprio da Rimateria Spa. «Se la Regione Toscana darà parere positivo alla nuova richiesta di ampliamento della discarica di Ischia di Crociano, avanzata da Rimateria spa - dicono - autorizzerà di fatto un ampliamento pari a 100 campi di calcio regolamentari per un altezza di 35 metri, una montagna di rifiuti industriali. Questa discarica doveva già essere chiusa dal 2009, e negli anni si sono concessi ampliamenti e nuove autorizzazioni a stoccare rifiuti industriali. La Regione non può autorizzare anche questo ampliamento». Infine Marcheschi spiega di «aver fatto un sollecito formale al presidente Baccelli, della Commissione regionale Ambiente, per calendarizzare l'audizione del Comitato Salute pubblica di Piombino in relazione alla discarica di Ischia di Crociano».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La raccolta differenziata quasi al 45 per cento Pasquini: "Insistiamo" SUVERETO «L'ambiente al primo posto, dobbiamo produrre meno rifiuti, differenziarli e riciclarli meglio», così l'assessore Jessika Pasquini di Suvereto.È stato pubblicato pochi giorni fa il decreto numero 16128 della regione Toscana che rende noti i dati di ambito e comunali della raccolta differenziata, con le percentuali certificate relative all'anno 2017. Il dato del comune di Suvereto è particolarmente positivo, infatti la raccolta raggiunge il 44,57% nel 2017, segnando un +2,90% rispetto al 2016 e un +13,22% rispetto al 2015, anno in cui è stato esteso un nuovo sistema a tutto il territorio, e si posiziona sopra le media Atosud (39,39%). Le politiche dei rifiuti perseguite dal Comune negli ultimi anni sono andate in una direzione precisa, come illustra il vicesindaco e assessore all'Ambiente Jessica Pasquini: «Nel 2014 abbiamo trovato già avviato un percorso di sperimentazione sul sistema di raccolta porta a porta che nel corso del 2015 sulla base degli studi, delle esperienze virtuose e delle statistiche che lo indicavano come il miglior sistema per raggiungere obiettivi di differenziazione dei rifiuti, abbiamo implementato progettando col gestore un sistema domiciliare di porta a porta più postazioni di prossimità, adattandolo ad un territorio complesso come il nostro fatto di borgo, frazioni, zone residenziali e tanta campagna con abitazioni sparse».Il lavoro non è stato semplice perché il passaggio di ambito e di gestore hanno provocato un'impennata dei costi che non ha permesso una completa realizzazione del modello, ma sono stati e sono necessari passaggi per step dove gli investimenti vanno di pari passo con razionalizzazioni.Nel 2018 il percorso è proseguito con nuovi servizi anche per le attività tipologia bar e ristoranti e con la spinta massima sulla riduzione della frazione indifferenziata che hanno caratterizzato i cambiamenti in vigore da giugno e che in poco più di tre mesi hanno già prodotto risultati parziali soddisfacenti che vedremo ufficialmente solo nel 2019. Nel frattempo, l'area Val di Cornia sta procedendo ad una progettazione complessiva che tenendo conto delle peculiarità di ogni territorio, sarà articolata in modelli diversi e complementari in modo che tutta l'area possa raggiungere i risultati sperati.«Siamo certi - commenta l'assessore - che il modello già a regime sia il più adatto per Suvereto e con qualche aggiustamento necessario, con l'impegno dei cittadini, l'informazione sui corretti conferimenti e sui servizi e il controllo dei comportamenti scorretti, il comune sarà in grado di rispondere in modo positivo alle sfide. Dobbiamo assolutamente produrre meno rifiuti, differenziarli e riciclarli: la raccolta differenziata è il modo migliore per preservare la nostra natura».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

La Corte di Appello di Roma: i minuti per il cambio divisa devono essere retribuiti Cobas: «Faremo estendere questo riconoscimento ai tutti i dipendenti toscani» Il "tempo tuta" va in busta paga Nuovo scossone per Unicoop Giovanna Mezzana / GROSSETO Pende una nuova Spada di Damocle sui conti economici di Unicoop Tirreno. La Corte di Appello di Roma ha riconosciuto ad alcuni dipendenti dell'Ipercoop Euroma 2 - che erano ricorsi alle carte bollate - il diritto ad avere, monetizzato, in busta paga il tempo impiegato per indossare la divisa. E alla luce di questo pronunciamento, i Cobas Lavoro Privato hanno intenzione di richiedere il riconoscimento di questo diritto per tutti i dipendenti Unicoop dei punti vendita toscani e quindi anche grossetani e maremmani. il "tempo tuta" è

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Scarlino Inceneritore Barocci replica a Periccioli Scarlino Alle dichiarazioni del presidente di Scarlino Energia Moreno Periccioli, arriva la riposta di chi, da anni, lotta contro l'apertura di quell'impianto. Roberto Barocci, per conto del Forum Ambientalista Grosseto, continua a ribadire che «la permanenza dei fumi di uscita dell'inceneritore non è a norma con quanto previsto dalla legge, e che di fatto il rischio è che vengano immessi nell'aria agenti inquinanti, prima tra tutti la diossina». Dopo lo sfogo di Periccioli, rivolto non solo ai comitati ambientalisti quanto piuttosto alle istituzioni - dal capogruppo Pd in Regione Leonardo Marras al sindaco di Follonica Andrea Benini - ha detto la sua. Se da Scarlino Energia ribadiscono che l'inceneritore è in regola e può ripartire, Barocci sottolinea ancora una volta quanto dichiarato dal Cnr di Napoli. «Parlando del rispetto dei vincoli di legge circa i tempi di permanenza dei fumi nelle camere di combustione del suo inceneritore, Periccioli continua a parlare di tempi "medi", come se la legge facesse riferimento ai tempi medi - spiega Barocci - Poiché invece l'articolo 237-octies, comma 3 e 4 della legge 152/2006 parla della permanenza dei fumi nelle camere di combustione "nelle condizioni più sfavorevoli" e in modo "omogeneo", quindi fa chiaro riferimento ai tempi minimi, ne cito di nuovo e per l'ennesima volta il testo, affinché anche Periccioli lo possa leggere e comprendere». È Una lotta senza esclusione di colpi. Ed ecco cosa dice la norma. «Gli impianti di incenerimento devono essere progettati, costruiti, equipaggiati e gestiti in modo tale che, dopo l'ultima immissione di aria di combustione, i gas prodotti dal processo di incenerimento siano portati, in modo controllato e omogeneo, anche nelle condizioni più sfavorevoli, a una temperatura di almeno 850 °C per almeno due secondi». Barocci dice poi che l'uscita dei fumi è collocata «sulla parete laterale, poco sopra i due metri e non sulla sommità dei forni a 5, 3 metri sopra l'ingresso dell'aria di combustione, come ha dichiarato Scarlino Energia e come ha certificato erroneamente Arpat - e conclude - Per il resto, se il Cnr ha sbagliato a definire l'inceneritore di Periccioli non a norma, a decidere nel nostro Paese non è il soggetto privato proponente l'impianto, ma le magistrature e sono state attivate sia quella civile, che quella penale, oltre a quella amministrativa». PAOLA VILLANI

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Grosseto Completate le operazioni di pulizia dei tombini GROSSETO Conclusi i lavori di monitoraggio e pulizia dei tombini, a Grosseto, per prevenire - dove possibile - eventuali allagamenti o disagi legati alla pioggia intensa. Nella prima parte dell'anno, nell'ambito di una verifica programmata e avviata in tutta la città, erano già stati fatti una serie di interventi, altri sono stati fatti in queste ore, con particolare attenzione a via Merloni, via Liri e via Adda. Anche a Marina di Grosseto il Comune ha agito in questi giorni su alcuni punti delicati di via Marradi, via XXIV maggio, via Gen. Diaz, via Puccini, via della Lavanda, via del Lentisco, via Bellini, via dell'Oleandro. Ecco le operazioni messe in atto: aspirazione di residui di foglie, aghi di pino e di altri detriti che spesso chiudono in parte o del tutto i tombini e le caditoie che costeggiano i marciapiedi. È stata anche usata una sonda per verificare eventuali ostruzioni o guasti interni.Oltre ai lavori conclusi dalla ditta, l'amministrazione comunale ha agito in autonomia in alcune vie del centro cittadino: da porta Corsica fino a piazza Duomo, via Mazzini fino a piazza del Sale, via Saffi, ma anche piazza della Palma, via delle Carceri, via dell'Unione e piazza San Martino, via Ginori e piazza Baccarini. «Oltre all'intervento con il supporto della ditta incaricata, inizialmente annunciato - spiegano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l'assessore Riccardo Megale - abbiamo previsto anche un'attività di manutenzione e prevenzione degli allagamenti, questa volta eseguita con i mezzi del Comune. Questo proprio per dare una risposta alle esigenze segnalate dai cittadini in vista delle precipitazioni previste. Ovviamente le operazioni ci tutelano dalle piogge ma non dai fenomeni di grossa portata».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Follonica Piogge e temporali Sei Toscana al lavoro per pulire le caditoie FOLLONICA Pulizia straordinaria delle caditoie. Il comune di Follonica ha richiesto a Sei Toscana di intervenire nelle griglie in prossimità dei sottopassi della città del golfo, per mettersi al riparo dagli effetti collaterali di eventuali piogge forti. «Si tratta, quindi, di una misura messa in campo dall'Amministrazione comunale per minimizzare eventuali disagi che potrebbero verificarsi nei sottopassaggi nel caso in cui, nelle prossime ore, si manifestassero eventi meteorologici particolarmente consistenti (annunciati dalle previsioni meteo, ndr) - spiega il sindaco Andrea Benini - La pulizia delle caditoie si somma agli interventi di manutenzione agli impianti di sollevamento delle acque meteoriche dei sottopassi ferroviari di via Massetana e di via Bassi, portati a termine nei giorni scorsi a scopo preventivo. Si è lavorato, quindi, per migliorare il drenaggio delle acque meteoriche in quei punti in cui, in passato, erano emerse alcune criticità». La rimozione di foglie e materiale vario consente al sistema fognario di funzionare a regime e in caso di piogge forti evitare allagamenti o ristagni d'acqua nei sottopassi. I tunnel follonichesi in passato sono stati chiusi per ore in occasione delle famigerate bombe d'acqua che ultimamente colpiscono la Maremma. «Ci siamo attivati già da qualche settimana con interventi di manutenzione ordinaria - conclude Benini - ma in queste ore ci è sembrato opportuno procedere con azioni ulteriori per non farsi trovare impreparati in caso di maltempo e contenere, possibilmente evitare, problematiche legate a piogge abbondanti».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

FOLLONICA Il Veliero e il Comune ai ferri corti per la Tari La proposta di Pizzichi FOLLONICA Il consigliere comunale del gruppo misto Daniele Pizzichi interviene sul contenzioso tra il comune di Follonica e il villaggio turistico il Veliero per l'importo della Tari relativo agli anni 2014 e 2015. «È inutile far pagare la Tari - dice Pizzichi - anche per gli spazi verdi, in questo modo si penalizza l'operatore turistico che mette a disposizione un miglior prodotto». «L'imposta sui rifiuti del villaggio ammonta a circa 100 mila euro all'anno - dice Pizzichi - Secondo il Comune la superficie tassabile è di 36mila metri quadrati, mentre il campeggio chiede di calcolare il pagamento del tributo non sul totale della superficie, come viene fatto attualmente, ma sulla superficie massima autorizzata dalla Regione Toscana in funzione del numero massimo dei fruitori, ovvero circa 14mila metri quadri». Secondo Pizzichi sarebbe auspicabile questo tipo di

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

In centro la spazzatura dovrà essere esposta tra le 20 e le 24 La raccolta avverrà durante la notte: al lavoro 50 operatori Comics, piano rifiuti: cambia il porta a porta 2.600 "cestoni" in più Gianni Parrini / LUCCA Lucca Comics, scatta il maxi piano per la raccolta dei rifiuti: 170 operatori ecologici, 2.600 cestoni in più, nuovi orari per l'esposizione della spazzatura in centro storico. La città dell'arborato cerchio si prepara ad accogliere una moltitudine colorata di cosplayer e visitatori che oltre a riempirla di fantasia, allegria e immaginazione faranno aumentare la produzione di immondizia. E non di poco: lo scorso anno, al termine dei cinque giorni della manifestazione i mezzi di Sistema Ambiente hanno raccolto per le vie del centro storico circa 140.000 chilogrammi di rifiuti, oltre dieci volte in più di quelli che vengono prodotti in un paio di giorni normali. Per far fronte a questo surplus di spazzatura l'azienda che gestisce il servizio ha predisposto una serie di misure straordinarie ma ormai rodate dall'efficacia dimostrata nelle edizioni passate. «Ieri è iniziata la dislocazione nel centro storico e nella prima periferia dei cestoni verdi dell'immondizia, che saranno equipaggiati con dei sacchi neri - spiega Roberto Paolini, direttore di Sistema Ambiente - In totale sono 2.600, di cui circa 300 piazzati nelle are di sosta gestite da Metro. Durante i giorni della manifestazione gli operatori passeranno una volta al mattino (se possibile con i mezzi) e una al pomeriggio, a piedi, per controllare il contenitore ed eventualmente sostituire il sacco. Quello pieno verrà chiuso e sistemato a fianco per poi essere ritirato durante la notte. Inoltre, ci saranno dei cassonetti carrellati per la raccolta differenziata (multimateriale, carta, organico, non riciclabile) disposti accanto a molti stand». Ovviamente la manifestazione creerà modifiche anche nel servizio porta a porta in centro storico. «Per i cinque giorni della manifestazione - prosegue Paolini - i sacchetti dell'immondizia dovranno essere esposti fuori dalle abitazioni (utenze domestiche) tra le 20 e le 24 e non più dalle 6 alle 9,30 del mattino. Questo perché la raccolta inizierà durante la notte. Abbiamo predisposto un turno che va dalle 22 alle 4 del mattino: ci saranno 49 operai divisi in tre squadre, ciascuna delle quali dotata di una spazzatrice grande, di una piccola e di un gruppo di operatori dediti alla carta. Proprio con la carta - dice Paolini - nei giorni della manifestazione riusciamo a fare una buonissima raccolta».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca qualità dell'aria «I cittadini si tassano Le aziende si favoriscono» Capannori «Il sindaco di Lucca ha emesso un'ordinanza per impedire di bruciare le biomasse legnose derivanti da attività agricole e forestali per impedire l'aggravarsi delle polveri sottili nell'aria. Ma impedire di bruciare gli i scarti delle potature in autunno significa creare problemi all'agricoltura e aumentare la bolletta dei rifiuti per le masse che verranno conferite per lo smaltimento». A puntare l'indice contro l'ordinanza è Eliano Picchi, del coordinamento dei comitati ambientali della Piana. «Se siamo disposti a far pagare un conto salato a tutte le famiglie per impedire un peggioramento dell'aria nella Piana, come si può accettare la richiesta di una multinazionale del cartario di raddoppiare la produzione aumentando le emissioni di polveri sottili del 68%? È lecito chiedere sacrifici a cittadini e agricoltori in cambio di dividendi più grassi ai soci di una multinazionale straniera, e nemmeno in cambio di un solo posto di lavoro in più?», aggiunge.

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Sanzioni di 1.032 euro fatte dalla polizia municipale su segnalazioni di cittadini Il sindaco: abbiamo risposto alle richieste del territorio Accendono fuochi vicino alle case: tre maxi-multe PIETRASANTA Multate tre persone per avere acceso fuochi nei pressi di alcune abitazioni. Fuochi, con annessi fumi, che da tempo sono oggetto di segnalazione da parte dei cittadini sempre più preoccupati e infastiditi per i disagi procurati dalla superficialità di taluni. Da qui l'intervento della polizia municipale, coordinata dal responsabile del Comando Giovanni Fiori, che ha portato all'identificazione dei tre responsabili che avevano dato fuoco a scarti di verde in altrettante zone del territorio: Montiscendi, Traversagna e Macelli. «In questi casi viene applicata una sanzione amministrativa - pari a 1.032 euro con gli importi delle multe che finiscono nelle casse dello Stato e non del Comune: in sostanza è fatto divieto di accendere fuochi ad una distanza inferiore ai 100 metri dalle abitazioni», precisano dal Comando. Con una postilla: ogni situazione del genere va ovviamente valutata a prescindere dalle distanze. «Le segnalazioni, soprattutto nelle ultime settimane, erano state diverse ed in più frazioni. La collaborazione dei cittadini è stata decisiva. C'è un'amministrazione che ascolta il territorio e cerca di intervenire con i mezzi che ha a disposizione e con tempi più rapidi possibili per dare risposte. - spiega il sindaco Alberto Giovannetti - Ho chiesto di concentrare l'attenzione su questo fenomeno che stava creando anche molto allarmismo tra i cittadini. Per fortuna si tratta di rifiuti vegetali e non di plastica o altri materiali. È sempre stato vietato da regolamento ed invito quindi i cittadini a prenderne visione nel caso in cui non lo avessero fatto. Non si possono accendere fuochi nei pressi delle case». Con la stessa amministrazione che invita i cittadini alla collaborazione cercando di fornire dettagli più precisi per rendere più rapido il controllo. «È importante - spiega l'assessore Andrea Cosci - indicare in maniera più precisa possibile il luogo di accensione dei fuochi per non rendere vana la segnalazione che può essere fatta alla nostra polizia municipale, ma anche delle altre forze dell'ordine». --L. B. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara martedì al palazzo ex enel Il Pd incontra i cittadini sul problema dei rifiuti Massa Il problema dei rifiuti solidi urbani è stato e continua ad essere al centro del dibattito politico«Oggi, per fortuna, grazie all'Amministrazione precedente si raccolgono i frutti delle scelte che mancavano da vent'anni. La scelta di Asmiu di continuare ad allargare il servizio di raccolta domiciliare è condivisibile e per questo auspicabile in tempi brevi a tutto il territorio comunale», commenta Marco Gemma, il segretario del circolo Massa centro. Ma critica le recenti scelte dell'amministratore Lorenzo Porzano. «Questa scelta però non può mettere in discussione gli equilibri del servizio la dove è già operativo con risultati soddisfacenti. Le modifiche apportate al servizio nel centro storico, motivate dall'amministratore di Asmiu per "risparmiare" risorse economiche, di fatto costringono i cittadini ad alimentare la migrazioni dei rifiuti nei cassonetti stradali dell'indifferenziato delle zone adiacenti, col risultato di inficiare la differenziata stessa».Diversa l'idea di Gemma. «Noi pensiamo, invece, che assumere il problema dei rifiuti urbani nella sua reale portata vuol dire investire risorse nella misura necessaria e sufficiente a garantire la raccolta porta a porta. Siamo certamente consapevoli che servono maggiori spese per il personale qualificato necessario alla raccolta, al controllo e all'informazione. Ma le risorse che alimentano questo circuito vanno recuperate dalla conseguente riduzione delle spese di smaltimento e al parallelo aumento delle entrate per la vendita dei materiali recuperati e riciclabili. Per queste ragioni Martedì 30 ottobre, nel palazzo ex Enel in Via Cavour incontriamo i cittadini del centro storico per fare il punto e discutere con loro dei problemi che hanno determinato le modifiche introdotte al servizio».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Porta a porta addio, dal 2019 inizia la rivoluzione nelle modalità di conferimento 24 postazioni con un totale di 154 contenitori che si apriranno con un codice Via i rifiuti dal centro storico ecco i cassonetti interrati PISTOIA Ventiquattro postazioni interrate nel centro storico di Pistoia, per un totale di 154 contenitori per la raccolta differenziata di multimateriale leggero, organico, vetro e residuo, con sistemi di apertura elettronica che permettano di tracciare i conferimenti. È il nuovo sistema che sarà attivato nel corso del 2019, entro la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” terza cerchia muraria cittadina, e che andrà a sostituire il porta a porta introdotto negli anni passati. «L'attuale sistema di raccolta nel centro storico, dove sono concentrati molti ristoranti e locali, mostra grandi criticità igienico-sanitarie e di decoro - dichiara l'assessore all'Ambiente Gianna Risaliti - che devono essere risolte con un nuovo modello di raccolta. Da tempo stiamo lavorando per risolvere il problema con l'introduzione di cassonetti interrati disposti in ventiquattro postazioni entro la terza cerchia muraria. La situazione attuale, infatti, non è più tollerabile per i residenti che vivono in centro, per i visitatori, per le attività presenti e per il Comune. I bidoncini colmi di rifiuti per le strade centrali devono scomparire». «Allo stesso tempo - continua l'assessore - occorre estendere il sistema di raccolta differenziata su tutto il territorio pistoiese, rimasto all'anno zero su questo fronte. Il primo stralcio del nostro piano, che ha già ricevuto il nulla osta dell'Ato Toscana Centro, riguarda il centro storico. A seguito di questa prima fase dovremo partire con l'estensione della raccolta anche nel resto della città, secondo un modello sostenibile che consenta di raggiungere obiettivi adeguati nella differenziazione dei materiali e che premi chi differenzia di più». Il nuovo piano di raccolta, elaborato dal gestore del servizio su specifica richiesta dell'amministrazione comunale, che negli ultimi mesi ha avuto continui incontri sul tema con Alia spa, sarà portato al vaglio del consiglio comunale nelle prossime settimane per l'approvazione della riorganizzazione del sistema, dopo che venerdì la proposta è stata licenziata dall'apposita commissione consiliare. Le postazioni vanno da un minimo di sei ad un massimo di otto cassonetti interrati (come detto, multimateriale, organico, vetro e residuo), tutti dotati di un'apposita apertura elettronica con microchip legato al codice di utente Tari. «Questo - sottolinea l'assessore Risaliti - è fondamentale per l'introduzione di una tariffa futura che possa premiare chi differenzia». Con questa nuova tecnologie sarà possibile anche individuare chi getta i rifiuti nei contenitori sbagliati, attraverso il codice riportato su un filamento metallico adesivo che l'utente stesso dovrà applicare ai sacchetti usati per i rifiuti (e che consentirà l'apertura del cassonetto. La raccolta della carta continuerà ad essere effettuata secondo la modalità in vigore del porta a porta. «Stiamo inoltre lavorando - annuncia Gianna Risaliti - sull'estensione della raccolta differenziata per l'intero territorio pistoiese. Abbiamo inviato un'ipotesi progettuale ad Alia affinché, dopo l'entrata in funzione degli interrati, si possa procedere al completamento del sistema. Ci sembra doveroso che Pistoia recuperi i ritardi accumulati in passato sul fronte della differenziata».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini la mappa I lavori partiranno da piazza San Leone e via della Madonna PISTOIA Il primo lotto di postazioni di cassonetti interrati, quello da cui partiranno i lavori di scavo e di installazione previsti nell'arco del prossimo anno, riguarda piazza San Leone, Corso Silvano Fedi, via dell'Anguillara, via della Madonna, Corso Gramsci, via Abbi Pazienza, piazza del Carmine, piazza San Bartolomeo, via Porta San Marco, e poi, a seguire tutte le altre postazioni fino, appunto, a servire totalmente il centro storico arrivando alla terza cerchia di mura.La previsione di posizionamento rappresenta un'indicazione che comunque potrà essere modificata in base ad eventuali nuove esigenze. Si tratta dunque di una programmazione di massima che, per il secondo lotto, comprende le installazioni in viale Arcadia - una all'angolo con via degli Argonauti, l'altra all'angolo con vicolo Arcadia - piazza della Resistenza, Corso Amendola, piazza Leonardo Da Vinci, via della Pace, Corso Gramsci, e una doppia postazione in via Puccini.Il terzo lotto, infine, riguarda piazza San Francesco, il parcheggio di Porta al Borgo, due postazioni in viale Matteotti, via del Maglio e via 27 Aprile.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini abbandoni abusivi Gli ingombranti restano un problema PISTOIA Oltre alla criticità della raccolta differenziata, a Pistoia un rilevante problema di decoro continua ad essere quello dell'abbandono e della raccolta dei rifiuti ingombranti. Per i quali esiste da tempo un servizio gratuito per il ritiro, adesso gestito da Alia.I rifiuti ingombranti, come mobili, elettrodomestici ed apparecchiature elettriche ed elettroniche, possono essere infatti sia conferiti ai centri di raccolta che ritirati a domicilio. Telefonando al numero verde 800 980 800 da telefono fisso o 199160160 da cellulare (lunedì- venerdì 9-18 e il sabato 9-13), l'operatore chiederà l'elenco dei materiali da ritirare e comunicherà il giorno del ritiro. I rifiuti dovranno essere lasciati davanti a casa la sera precedente o il mattino stesso con il cartello "per Alia".

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Presentato il bilancio di sostenibilità della Spa che gestisce l'impianto di Legoli Il rapporto riassume tutte le ricadute positive sul comune di Peccioli e la Valdera La discarica non fa guadagnare solo gli azionisti di Belvedere PECCIOLI C'è tutto e di più dentro la definizione di "Sistema Peccioli". Rifiuti, sì. Ma anche arte, innovazione, cultura, sociale, progetti urbanistici, impianti sportivi, attività agricole, incubatore di imprese. E ogni forma di intervento sul territorio, ormai da vent'anni, a Peccioli passa dalla consapevolezza che la corretta gestione di una discarica (certificata Emas), sia in termini ambientali che di rispetto delle normative sullo smaltimento vero e proprio dei rifiuti, può portare sviluppo. Ora tutto questo "mondo" o sistema, costruito intorno alla discarica di Legoli e alla società Belvedere spa, che si fonda sull'azionariato popolare ed è nata per la gestione dell'impianto, è stato studiato in maniera scientifica. L'altro giorno a Peccioli è stato presentato il primo rapporto di sostenibilità della società Belvedere. La fotografia di quello che è stato realizzato, un resoconto del bilancio sociale, ambientale ed economico. Il sindaco Renzo Macelloni e il presidente di Belvedere, Silvano Crecchi, hanno invitato a relazionare sul lavoro di Belvedere, Roberto Della Seta della società Greening Marketing Italia che ha realizzato il primo rapporto di sostenibilità della società Belvedere. Relatori anche Stefano Zamagni dell'Università di Bologna, Leopoldina Fortunati dell'Università di Udine, Giuseppe Torluccio della Fondazione Grameen Italia, Marco Marcatili di Nomisma. Nel report presentato l'altro giorno sono state messe nero su bianco le ricadute sociali, economiche e ambientali collegate all'attività della Belvedere e che interessano non solo gli azionisti e il territorio di Peccioli ma anche larga parte della Valdera. A guadagnarci dunque non sono solo i piccoli azionisti, quasi tutti di Peccioli, che hanno visto aumentare i loro investimenti, ha ricordato il sindaco nel suo intervento, ma anche il Comune che può realizzare progetti di ampia portata sia a livello urbanistico e di opere pubbliche, sia nel sociale. Attenzione è stata posta ai lavori socialmente utili, finanziati con i contributi di Belvedere, alla promozione di progetti di ricerca come Mobot, il robot a supporto alla mobilità nel centro storico. Durante la giornata è stato presentato anche un opuscolo dedicato a tutto ciò che c'è da sapere sulla discarica di Legoli, innovazione, progetti e sviluppo, utilizzando Pecciolo e Talquale, così come Florinda, che sono figli della fantasia di Sergio Staino, che li ha creati nel 2003 e che sono diventati le mascotte della società Belvedere. Un vademecum su tutto quello che c'è da sapere sullo smaltimento, sugli impianti di depurazione e cogenerazione, uffici, sul triangolo verde (realizzato all'interno della discarica) e sull'anfiteatro. Un insieme di interventi e strategie che probabilmente sono unici nel loro genere nel panorama nazionale. -S. C.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Castelfiorentino Incendio nell'azienda di scarti tessili Un incendio ha interessato nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 17.30 i locali di un'azienda di via Niccoli a Castelfiorentino che si occupa di smaltimento di scarti tessili. Le fiamme hanno raggiunto dei locali dove erano presenti alcuni macchinari. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con squadre che sono arrivate, oltre dai distaccamenti di Empoli, Petrazzi e Firenze Ovest, anche dal comando di Firenze. Il rogo stato è posto sotto controllo, poi sono partite sia le operazioni di bonifica che le valutazioni sull'agibilità dei locali. Non risultano persone né ferite né intossicate. In corso anche gli accertamenti sull'origine delle fiamme: l'ipotesi più probabile al momento è quella che a scatenare il rogo sia stato un corto circuito.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Rifiuti I "bussoli" in città fanno felici i gatti Di "bussoli" ne avevano pochi, a Livorno! I marciapiedi della città sono stati riempiti di bussolotti di vari colori a distinguere i differenti tipi di rifiuti, accompagnati da sacchetti gialli di plastica sottile, facile preda di qualsiasi animale. E anche di questi (cani, gatti, piccioni, gabbiani, topi) ne circolano tanti. Ci mancava qualcosa che desse un ulteriore tocco di degrado alla città. Bello spettacolo davvero! Marcello Faralli

Il Tirreno, Cronaca di Cecina rifiuti Con la Festa dei santi cambia il porta a porta ROSIGNANO Rea, in occasione della festività del primo novembre, cambia il calendario della raccolta porta a porta a Rosignano Marittimo. La raccolta della carta non sarà effettuata l'1, ma sarà anticipata a mercoledì 31 ottobre. Il calendario della settimana da oggi, 29 ottobre, al 3 novembre viene dunque modificato: oggi lunedì 29 organico e multimateriale, domani martedì 30 indifferenziato, mercoledì 31 organico e carta, giovedì 1 novembre (festivo) nessuna raccolta, venerdì 2 multimateriale e sabato 3 organico. Rea invita i cittadini ad utilizzare sempre i sacchi forniti dalla società, dividendo i rifiuti per tipologia e mettendoli negli appositi sacchetti distinti per colore: l'indifferenziato va nei sacchetti grigio trasparente, il multimateriale in quelli azzurro trasparente, carta e cartone in sacchetti di carta e l'organico in quelli compostabili. Per prenotare ritiro a domicilio, segnalare abbandoni, richiedere informazioni, consultare il calendario della raccolta, è possibile scaricare gratuitamente l'app "Portapporta Rea", www.reaspa.it, [email protected], telefono 800 517692.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

La segnalazione dei cittadini che ieri mattina hanno trovato gli arredi urbani di piazza Garibaldi pieni di escrementi: «Serve una igienizzazione quotidiana» Panchine ricoperte di guano due giorni dopo la pulizia VADA Tutto da rifare. A due giorni dalla pulizia di panchine e giochi per i bambini, in piazza Garibaldi il problema della presenza di guano sugli arredi urbani si ripresenta. Sono bastati due giorni perché le decine di panchine presenti lungo il perimetro dell'area tornassero ad essere ricoperte di escrementi. A rendersene conto, ieri mattina, sono stati i cittadini che passeggiando in piazza avevano l'intenzione di mettersi seduti. Impossibile, dato che le panchine in legno erano nuovamente inutilizzabili. Da qui una nuova richiesta al Comune, ossia la pulizia «A distanza di appena due giorni dalla pulizia fatta da Rea a panchine e giochini di piazza Garibaldi - ripetono i residenti della zona - il giorno domenica 28 ottobre la situazione è tornata come prima. Oltre ai piccioni si sono aggiunti anche gli storni e il risultato è che le sedute sono un'altra volta sporche e inutilizzabili, anche perché non è igienico sedersi su strutture in queste condizioni».A segnalare la particolare situazione di piazza Garibaldi è stato Il Tirreno, che dopo aver verificato le pessime condizioni delle panchine e dell'area giochi, dalla giornata di mercoledì ha avviato una campagna. Giovedì sera i primi interventi di Rea, che poi ha terminato il giorno successivo i lavori di pulizia.La gente del posto, che da anni segnala come la presenza di volatili comporti problemi dal punto di vista del decoro e della pulizia dei giochi per bambini e delle panchine, sottolinea come l'intervento con l'idropulitrice effettuato dalla Rea non abbia però risolto il problema. È vero che le panchine sono state ripulite, ma è altrettanto vero che gli effetti della manutenzione sono stati vanificati nell'arco di 48 ore. «È chiaro - ripetono i cittadini - che l'intervento, sebbene positivo per igienizzare la zona, non è stato risolutivo». Già ieri mattina, infatti, le famiglie che sono andate a passeggio nella piazza di Vada, si sono rese conto che gli arredi urbani erano nuovamente sporchi. I residenti e la Pro Loco auspicano quindi un progetto che possa incidere maggiormente sulla presenza dei volatili. I commercianti del posto, intervistati dal Tirreno, hanno infatti fatto presente la necessità di individuare modi più incisivi per evitare che gli arredi urbani vengano riempiti di escrementi dei volatili. Tra l'altro non è bastato neppure l'intervento fatto l'anno scorso dal Comune, che ha chiuso con apposite reticelle le imboccature di buona parte delle concavità dei platani della piazza, così da evitare che i piccioni

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” potessero farci il nido.«In attesa di trovare una soluzione più incisiva - sottolinea anche la Pro Loco - non resta altro che chiedere che il lavaggio di panchine, giochini e fontana sia fatto giornalmente». Richiesta che i residenti e la stessa associazione di promozione del territorio avevano già avanzato nei giorni scorsi.«Non può un paese - termina la Pro Loco - non frequentare più la piazza centrale ed i giardini a causa di una presenza di animali cosi devastante».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il consigliere regionale del Pd ricorda «che i piani industriali che avrebbero consentito di traguardare le difficoltà erano discussi in Consiglio» «Asiu, i problemi erano noti a tutti Con i rifiuti speciali tariffe contenute» Piombino L'ex sindaco e attuale consigliere regionale del Pd, Gianni Anselmi, è stato tirato in ballo nella manifestazione pro referendum, riguardo al buco Asiu e a vari progetti in campo sui rifiuti. Anselmi, pur premettendo che «sul passato non ho nulla da spiegare perché lo spiegavo mentre governavo», poi in realtà ieri ha chiarito il suo punto di vista su Fb: «Ho fatto il sindaco fino al maggio del 2014 - scrive - l'ultimo bilancio Asiu, certificato da una società di revisione, che ho approvato con gli altri Comuni soci credo risalga al 2012. I problemi finanziari dell'azienda erano noti, come le ragioni (riduzione conferimenti degli speciali per la riduzione spazi in discarica, riduzione conferimenti Lucchini, impatto oneri finanziari) che li avevano generati, e il consiglio comunale ne era informato. Farei notare - prosegue - che è stato nel tempo esattamente il flusso dei rifiuti speciali a consentire un regime tariffario socialmente sostenibile per famiglie e imprese e che quando nel 2010 ritoccammo verso l'alto le tariffe dei rifiuti urbani ci fu una mezza rivoluzione. Ricordo bene che i sindaci avevano già approvato il finanziamento dell'impianto biogas, i piani industriali che avrebbero consentito di traguardare le difficoltà erano costantemente discussi in Consiglio».Riguardo al problema delle proposte di insediamenti industriali che si occupano di rifiuti, Anselmi racconta «di avere incontrato una volta qualcuno della Creo in consiglio regionale, su richiesta dell'azienda. Spiegai che come consigliere regionale non ho competenza politica né procedurale sul vaglio degli insediamenti produttivi sul territorio e che la Regione parla attraverso gli atti degli uffici Ambiente e Via, che da quel che risulta mi pare siano stati piuttosto severi col progetto proposto. Per la desiderabilità locale dell'investimento, che mi pareva contenesse qualche impatto ambientale, suggerii di rivolgersi al Comune. Quanto sopra è accaduto credo all'inizio 2016 e non ho mai più avuto rapporti con Creo, come non ne avevo mai avuti prima».«Non ho invece mai avuto rapporti con Wecologistic - conclude l'ex sindaco - perché è un'azienda partecipata anche dalla società nella quale lavora mio fratello e non mi occupo di questioni che riguardano persone a me vicine. Nessuno, in Regione e in Comune, può affermare che io abbia interceduto o interferito in qualunque modo con le procedure tecnico-amministrative relative ai progetti di quell'azienda».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Oggi alle 14,30 davanti alla portineria assemblea sul tema degli ammortizzatori sociali: a rischio ci sono circa 200 euro in busta paga Ugl: «Ora chiarezza sulle retribuzioni anche del futuro» Oggi alle 14,30 davanti alla portineria Aferpi assemblea sulla questione degli ammortizzatori sociali, con i lavoratori che rischiano di perdere circa 200 euro in busta paga.Ugl spiega di aver «sempre invitato alla prudenza, fin dall'arrivo di Jindal, e non ci sbagliavamo, visto che si tratta di una vertenza ancora aperta. L'obiettivo da raggiungere deve essere quello di tornare a lavorare. Ma per farlo, sembra ormai consolidato che occorreranno ancora molti anni di ammortizzatori». La visione dell'Ugl su questo aspetto e sugli strumenti più idonei «li vorremmo approfondire con la Regione, alla quale da tempo abbiamo chiesto un incontro, ma anche col direttore generale degli ammortizzatori sociali Ugo Menziani. Tra l'altro lo stesso Menziani ha seguito, in continuità, la vicenda Aferpi anche nelle difficoltà del passato e ben conosce la situazione attuale».Per Ugl «non solo andrà chiarito cosa effettivamente non renda possibile applicare questo strumento ma anche in maniera precisa l'aspetto degli importi retributivi anche futuri. Con l'introduzione, nel 2015, del decreto 148, il contributo economico per la cigs si calcola tramite il minimale e il massimale che porta a cifre più basse rispetto al passato. Quindi dobbiamo chiarire questo importante aspetto anche per i prossimi anni». Sulla vicenda Rimateria Ugl spiega di aver «condiviso l'iniziativa molto partecipata dalla cittadinanza che, afflitta dai miasmi è fortemente preoccupata e contraria al progetto del suo ampliamento tanto da volere referendum e carotaggi. Innegabile che non dobbiamo perseverare diventando un "polo di rifiuti nazionale". Ed ecco la correlazione tra Aferpi e Rimateria. Detto in parole

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” semplici - è la conclusione - basterebbe stoppare i conferimenti esterni e iniziare con reali bonifiche territoriali. Ci sono già dei soldi stanziati e dobbiamo pretendere che siano destinati a breve termine».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Polemica sull'iniziativa che chiede il divieto con una petizione on line Le associazioni venatorie piombinesi: «Accuse gratuite, se ne occupano i legali» «Con la caccia sul Promontorio controllo antincendio e pulizia» PIOMBINO «In merito alla petizione on line lanciata per la chiusura dell'attività venatoria sul Promontorio di Piombino, ci pare quanto mai opportuno fare chiarezza una volta per tutte sulla situazione». A intervenire le Associazioni venatorie piombinesi ANLC, ARCI Caccia, Enalcaccia, Federcaccia. «Da parte degli anticaccia più accaniti che scrivono additando i cacciatori piombinesi delle più triviali ed efferate attività - si spiega - sarebbe il caso, per evitare conseguenze legali, di comprovare con fatti documentati ciò che si afferma, perché da parte nostra non è più sopportabile trovarsi sul groppone certe accuse gratuite: l'articolo sulla petizione sarà oggetto di un esame approfondito da parte dei nostri legali». «Ma quello che sembra che parecchi leoni da tastiera non abbiano ancora ben capito - si prosegue - è che il tanto vituperato articolo 842 del Codice civile che consente ai detentori di porto d'armi di entrare sui territori altrui, a meno che siano presenti colture in atto e siano opportunamente tabellate, per uso e consuetudine, da sempre, consente che tutti gli altri fruitori dei boschi e delle campagne possano liberamente esercitare lo stesso diritto. E questo accade dovunque - si sottolinea -, in Italia, non solo sul nostro promontorio. L'art. 842 è una conquista di democrazia e di libertà, altroché fregnacce dette a caso, o peggio per interesse di pochi talebani anticaccia. Da sempre sul Promontorio - si spiega - che è tutta una serie di proprietà private, delle quali solo un proprietario possiede circa 614 ettari su un totale circa di 1000, i piombinesi, si che ci vanno a caccia, ma vanno anche a funghi, asparagi, chiocciole, castagne, mountain bike, pesca dilettantistica, ultimamente anche un nutrito gruppo del soft air (la guerra simulata) fino ai semplici escursionisti da pic-nic e turisti in generale. Il Promontorio è aperto a chiunque voglia usufruirne: nell'ottobre e novembre vi si svolge la caccia alla selvaggina migratoria. Quella agli ungulati, che è indispensabile altrimenti i branchi di cinghiali distruggerebbero tutte le colture intorno a Piombino spingendosi a grufolare fino in piazza Bovio, si svolge per battute in territori ben delimitati fino alla fine di gennaio. Nel caso in cui la petizione riuscisse ad avere il risultato sperato da chi la promuove - si dice ancora -, potrebbe verificarsi il caso, e si può essere ben certi che andrà così, che i proprietari privati chiudano tutto con reti e cancelli e che facciano pagare chiunque voglia passare, per esercitare tutte quelle attività che da sempre, grazie ai cacciatori, hanno praticato e continuano a praticare. Mano al portafoglio, per qualunque cosa, funghi, biciclette, camminate. Se si vuole che vada a finire così, è bene che gli abitanti della città firmino immediatamente la petizione on line. Se si vuole invece che i cacciatori continuino la loro attività venatoria, ma anche di controllo di strade e incendi, di manutenzione della sentieristica, di pulizia del bosco da ogni genere di nefandezze lasciate da tutti, specialmente da chi critica il rimbombare di una schioppettata data da persone irreprensibili sotto tutti gli aspetti - si conclude - in special modo quello penale altrimenti la questura non concede la licenza di caccia, allora sarà utile lasciar perdere inutili petizioni fatte da sparuti animalisti che non si fanno mai vedere quando davvero c'è da attivarsi nella reale difesa della natura».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il problema è all'altezza dell'impianto di depurazione, a due passi dalle case Segnalato un mese mezzo fa, non è ancora stato affrontato dall'Asa Perdita di liquami in paese, tutti sanno ma nessuno interviene SUVERETO E' passato un mese e mezzo dalla prima segnalazione della perdita di liquami, ma ancora nessuno vi ha posto rimedio proprio all'ingresso di Suvereto, a due passi dalle abitazioni, attività commerciali e di ristorazione.La perdita è all'altezza dell'impianto di depurazione, dove la fognatura pubblica di acque nere si immette nello stesso impianto attraversando un fossato che corre parallelo a pochi metri dalla strada di accesso al paese. Proprio nell'attraversare il fossato si è verificata una perdita che ha formato inizialmente un piccolo laghetto per poi scendere in rigagnolo a valle nel fossato per una ventina di metri. «Un giorno passando sopra il ponticello per andare verso il mio orto - racconta Roberto Ferrini che abita nella prima palazzina attraversata la strada, all'imbocco di via Luigi Giannecchini - ho sentito un gran puzzo provenire dal fossato dove invece si rovescia l'acqua depurata nel vicino impianto. Ho guardato meglio fra le erbacce e il canneto che lo circonda ed ho visto una pozza di liquami che uscivano dalla conduttura che li confluisce nel depuratore, comprendendone quindi la provenienza. Questo accadeva un mese e mezzo fa e subito

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” segnalai all'Asa l'inconveniente, ma passarono 15 giorni, il cattivo odore aumentava e il guasto non era stato risolto. Chiamai nuovamente Asa e mi dissero che il tecnico incaricato non aveva trovato nulla, al che risposi che o aveva le... bracioline sugli occhi o non c'era stato per nulla. Allora mi rivolsi anche all'ufficio tecnico del Comune dal quale ottenni assicurazione di un loro intervento presso Asa, ma passavano i giorni e il puzzo era ancora più forte, specialmente in favore di vento, contribuendo alla presenza di zanzare sempre più fastidiose, con una situazione igienica non certo ideale».Ferrini a questo punto non sapeva più a che santo rivolgersi e un giorno, incontrando un operaio Asa addetto al depuratore, gli sottopose il caso e gli fece constatare il fatto. «Fece alcune fotografie che provavano la perdita - prosegue - assicurando che avrebbe perorato la causa con la direzione. Ma non ci siamo ancora: ho telefonato di nuovo ad Asa e allo stesso ufficio tecnico del Comune che hanno assicurato il loro interessamento, ma ad oggi siamo al nulla di fatto e liquami sono ancora a cielo aperto».Questo problema si inserisce, tra l'altro, in una realtà degradata più ampia nella zona di ingresso a Suvereto che si presenta così ai suoi tanti visitatori, con canneti invadenti ed erbacce incolte e i magazzini comunali che non fanno da cornice ben curata. Nelle legislature passate il problema venne al pettine e fu presentato un progetto di risanamento generale con forme e destinazioni urbanistiche apprezzabili «perché - fu detto - la prima impressione sul paese è molto importante». Ma tutto è rimasto sulla carta e non è certo pensabile vi si ponga mano a fine legislatura. --MICHELANGELO PASQUINELLI

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Inquinamento Isola di plastica nell'Ozzeri Un'isola fatta di tante piccole bottiglie di plastica galleggia nell'Ozzeri. Lo testimonia la foto inviataci da una lettrice che racconta di aver allertato l'Autorità di bacino il 17 ottobre. «Ma dieci giorni dopo non è cambiato niente», dice.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I residenti parlano delle criticità della zona: dall'assenza di una farmacia fino alle zone di spaccio fra i campi Battilana: Sos per la segnaletica e il "furetto" pericolante Alessandra Poggi / CARRARA Urge una nuova segnaletica orizzontale e il sottopasso o furetto è pericolante. Sono solo alcune delle problematiche che riguardano la frazione di Battilana. Ce lo raccontano alcuni residenti, che oltre a questo segnalano anche un'altra serie di criticità. Eccoci di nuovo in strada a chiedere a cittadini e commercianti quali sono le urgenze da risolvere. Battilana: parlano i residenti In questi giorni le segnalazioni hanno riguardato Bonascola, Avenza vecchia e nuova, Marina vecchia. Oggi siamo a Battilana per parlare con i residenti. Il primo che abbiamo incontrato con il cagnolino a passeggio è il signor Roberto Santucci: «ci sono molti edifici abbandonati in questa zona - racconta - quello messo peggio è la ex caserma. E' pericolante e spesso ci vanno i ragazzi a giocare. Con il fatto che Battilana è isolata spesso ci fanno visita i ladri, ci sono stati molti furti. E poi manca la segnaletica orizzontale, le strisce pedonali sull'Aurelia per esempio e le strade non sono in sicurezza. Sono un problema anche i bidoni, oggi sono abbastanza puliti - conclude - ma a volte sembra di essere in una discarica». Manca una farmacia In via Macchione incontriamo Stefania Pasquini: «il grande problema è che non c'è il servizio pubblico. Oltre all'orario di scuola ci si muove anche di giorno. Qua abitano tanti anziani e non c'è una farmacia o una guardia medica. Spesso ho fatto e faccio da taxi alle persone per andare alla Asl o in farmacia». Emergenza segnaletica Ma Stefania ci segnala anche altri problemi, come per esempio i bidoni delle ex scuole: «ci sono giorni - dice -che sembrano una discarica a cielo aperto, la gente ci butta di tutto. Manca la segnaletica nella zona del furetto e le strisce pedonali sull'Aurelia. E a proposito di furetto - sottolinea Stefania - nonostante le numerose segnalazioni nessuno è mai intervenuto per metterlo in sicurezza. C'è anche da dire che siamo isolati, non c'è una via d'uscita e dal sottopasso i mezzi dei Vigili del fuoco non possono passare. L'altra uscita è troppo stretta e non ci passa neppure l'ambulanza, una volta è rimasta incastrata». Problemi anche con i terreni dei privati che non tengono puliti i terreni. «Ci sono molti campi in zona - prosegue ancora Stefania - e i proprietari non li tengono puliti nonostante le ordinanze. Fuori ci sono le erbacce e sono pericolose per chi cammina o per chi passa in motorino».

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Sos degrado «Non è raro trovare siringhe abbandonate per terra, specialmente nelle strade più buie. Per non parlare dei ladri, noi vicini ci facciamo la guardia l'un con l'altro»: continua Stefania. E di Battilana è anche l'ex consigliere comunale Leonardo Buselli. Ecco cosa ci ha detto: « bisognerebbe risolvere il problema della strada che dalla Fossa Maestra costeggia la ferrovia. Si tratta di una strada abbastanza devastata. Ogni tanto la puliscono ma un po' più di manutenzione non farebbe male. Altro grosso problema sono i bidoni. Il porta a porta andrebbe esteso a tutto il paese. Già che ci sono - aggiunge - mi piacerebbe sapere che fine ha fatto il progetto del Parmignola. A che punto siamo? Sotto il ponte c'è il bypass che si dovrebbe attivare in caso di pioggia, ma non funziona. Ad oggi c'è solo un vascone chiuso. Senza dimenticare - conclude - le ferite ancora aperte dopo che con l'alluvione è caduta una parte di muro che costeggia la strada».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Luca Vinchesi, commerciante della zona parla di allarmi completamente ignorati: quanto meno l'ex presidente Spediacci si confrontava «Emergenza rifiuti, Amia ha ignorato le segnalazioni» CARRARA «Apprendo senza parole e con profondo sconcerto quanto dichiarato da Amia, probabilmente dopo l'addio di Gianenrico Spediacci hanno perso completo contatto con la realtà, a La Prada abbiamo segnalato più volte che la spazzatura rappresenta un problema da risolvere, con diverse criticità che a distanza di anni sono ancora presenti».Lo sfogo è di Luca Vinchesi uno dei commercianti della zona de La Prada.«Qui c'è una collocazione errata dei cassonetti dell'immondizia, una differenziata, che così concepita non può funzionare, perché il vicinato utilizza i cassonetti del centro commerciale, con tutto ciò che comporta, inoltre avevamo richiesto un isola ecologica ma siamo stati completamente ignorati».«Avevamo segnalato - continua - che per il cartone sarebbero dovuti passare tutti i giorni, considerati i volumi prodotti dai negozi ma siamo stati completamente ignorati, avevamo richiesto di studiare, in sinergia con l'amministrazione, l'installazione di telecamere di sorveglianza, quanto meno al parco "La Malfa", da cui si potessero monitorare anche i cassonetti ma siamo stati completamente ignorati, considerato tutto questo fa sorridere leggere ciò che dichiarano, invito i dirigenti a fare il loro lavoro con serietà e magari ogni tanto a passare da queste parti per osservare con i loro occhi la situazione, evitando di andare sul giornale con affermazioni prive di ogni logica e lontane dal vero».«Quanto meno l'ex presidente Spediacci - conclude Vinchesi - scendeva in strada in prima persona e c'era un confronto continuo. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta e la faremo sempre, Amia faccia altrettanto, evitando dichiarazioni risibili».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Via Macchiavelli I topi infestano i cassonetti I topi hanno infestato i cassonetti dei rifiuti vicino ai condomini "Autostrada" in via Nicolò Macchiavelli. I residenti hanno documentato l'invasione e segnalato il fatto al sindaco Tomasi «senza ricevere alcuna risposta». Secondo i cittadini i topi nei cassonetti sono comparsi dopo i lavori per la nuova strada che collega all'Esselunga.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Frigoriferi, divani, pneumatici: davanti allo scheletro della Trw in via Enriques a quattro anni dalla drammatica trasferta degli operai a Roma crescono i rifiuti Era la strada degli operai ora è la via delle discariche Juna Goti / LIVORNO Accanto all'ingresso della grande fabbrica ridotta ormai a uno scheletro c'è una montagna di gomme abbandonate. Lungo la strada, poi, c'è chi ha pensato bene di scaricare di tutto: divani, cucine, salotti interi, macerie di cantiere. Quintali di rifiuti abbandonati mese dopo mese, tra il verde e la carreggiata. Era il 30 ottobre del 2014. Esattamente quattro anni fa il Tirreno titolava: "Il diktat dei vertici Trw, due mesi e chiudiamo". Tra l'inchiostro che attraversava due pagine di giornale, scorrevano le fotografie degli operai e dei sindacalisti della fabbrica di via Enriques, arrivati fino a Roma per seguire tra cori e striscioni l'incontro tra il governo, i rappresentanti del territorio e lo stato maggiore americano della multinazionale decisa a salutare su due piedi Livorno.In quella fine di ottobre di quattro anni fa non ci fu niente da fare. La grande manifestazione organizzata dalle tute blu sotto alle finestre del ministero dello sviluppo economico non bastò. Non servì a convincere la Trw a ripensarci. A scongiurare la chiusura di uno stabilimento che solo guardando ai contratti diretti assicurava lo stipendio a più di 400 lavoratori. Spediti tutti a casa tra la fine del 2014 e l'estate del 2015. Oggi in via Enriques, quella che per anni è stata la strada simbolo dei metalmeccanici (ex Spica, ex Delphi, ex Trw chiuse e mai riaperte) ci sono cumuli e cumuli di spazzatura. Rifiuti anche ingombranti abbandonati abusivamente per decine di metri lungo la strada.Non siamo in pieno centro, nel cuore del Pentagono o del lungomare. Ma neppure in una stradina sperduta di periferia, se si considera che a pochi metri da via Enriques corre via Firenze, con i suoi grandi magazzini e le sue concessionarie auto. La lunga fila di rifiuti sembra non finire mai: venendo dall'Aurelia, e una volta superato il ponte che attraversa il rio, si trova lungo il lato destro sinistro della strada, dove si affacciano in gran parte i capannoni deserti dell'ex Trw.Nel primo tratto, lungo il marciapiede, ci sono divani di tutti i tipi: se ne trovano neri di pelle o a fiori di stoffa, accanto a cuscini, poltrone da ufficio, sedie con o senza braccioli, cassettiere di legno, sacchi pieni di tutto un po', perfino un giubbotto di salvataggio, uno di quelli che si indossano in mare. Spostandosi di qualche metro verso l'interno, nell'area a verde e nel parcheggio abbandonato, ecco anche alcuni cumuli di macerie e materiale edile.Più avanti, tornando sul ciglio della carreggiata, di nuovo divani, questa volta due uguali, di pelle bianca. Seguiti da una distesa di assi di legno, bottiglie di plastica, giornali e anche una valigia.Ma è spostandosi verso l'ingresso dell'ex Trw e dell'ex Delphi che sul terreno dell'inciviltà la realtà supera la fantasia: non ci sono solo decine di pneumatici abbandonati in mezzo all'erba alta, ma frigoriferi, box per bambini, televisori, un materasso, poi un altro.C'è chi ha pensato bene di fare il trasloco direttamente tra l'albero di fichi che si affaccia su via Enriques e l'ingresso della vecchia fabbrica, scaricando sul marciapiede sedie, armadi, cassettiere. Senza rispetto neppure per chi, in via Enriques, vive o ancora lavora, in una delle tante realtà che si affacciano soprattutto sull'altro lato della strada

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

E nelle cassettiere Abbandonate spunta una bolletta Chi ha abbandonato quintali di rifiuti, anche ingombranti, lungo via Enriques? E quanto ci vorrà prima che qualcuno intervenga e ripulisca la strada? Non si può dire che chi ha scaricato mobili e spazzatura sul marciapiede o in mezzo all'erba alta sia un campione di civiltà. Certo è che almeno in un caso, anche solo osservando i rifiuti abbandonati, potrebbe essere possibile risalire se non all'autore del gesto almeno al proprietario di una parte del mobilio scaricato sull'asfalto. Aprendo il cassetto di uno dei mobili malconci si trova infatti ancora una bolletta dell'Enel, con tanto di codice identificativo del cliente...E chissà quante carte come questa si nascondono tra un sacco dell'immondizia e l'altro.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina il caso Capannoni coperti di eternit Emanata un'ordinanza di bonifica La tromba d'aria che ieri si è abbattuta nella zona, come detto, ha causato danni anche a fienili e capannoni adibiti all'agricoltura, alcuni dei quali avevano parziali coperture di eternit. Da qui la necessità di verifiche specifiche. L'ufficio ambiente del Comune e i tecnici di Arpat ieri hanno compiuto i dovuti accertamenti e il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sindaco ha emesso una ordinanza per disporre la bonifica dei siti contaminati. Già oggi prenderà corpo l'attività per eliminare i tasselli di eternit delle coperture dei capannoni che a causa del vento sono andate disperse per i campi.Inoltre, visto che il vento ha scoperchiato anche alcuni capannoni dove era ricoverato bestiame, è intervenuto il servizio veterinario dell'Asl Toscana nord ovest, che ha verificato lo stato degli animali da allevamento e stabilito il trasferimento di alcuni capi di bestiame maggiormente esposti alle intemperie.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Rischio di tagli in busta, dai sindacati no alla "cassa" in deroga Fim, Fiom e Uilm organizzano i pullman per andare a Roma Aferpi, domani al Mise la protesta dei lavoratori per gli ammortizzatori PIOMBINO Non si sblocca la situazione delle acciaierie piombinesi, o meglio degli ammortizzatori sociali per i suoi 2000 dipendenti, finiti in bilico.I sindacati, che ieri hanno tenuto un'assemblea in fabbrica con i lavoratori, la scorsa settimana avevano avuto rassicurazioni dal Governo sul fatto che il nuovo decreto poi pubblicato in Gazzetta ufficiale si sarebbe agganciato allo strumento già attivo in Aferpi.Una cassa integrazione speciale che fin qui ha assicurato un trattamento economico in linea con i precedenti contratti di solidarietà. Successive interpretazioni del decreto governativo hanno invece delineato uno scenario diverso, un problema a cui si è aggiunto quello dell'esaurimento del monte ore di cassa integrazione.I sindacati ieri nel confronto con i lavoratori hanno ribadito che non firmeranno la richiesta di cassa integrazione in deroga avviata dall'azienda, per il fatto che così facendo i salari negli ultimi tre mesi dell'anno sarebbero decurtati di una cifra fra i 200 e i 300 euro, senza certezza sui tempi di riscossione e inoltre provocando una divisione tra chi è fuori e chi è al lavoro, mentre i sindacati ribadiscono la necessità di rotazioni e formazione.I sindacati dunque vogliono un confronto chiarificatore col Governo e per farlo hanno programmato un'iniziativa di protesta da tenere proprio davanti al ministero.Resta poco tempo per evitare il peggio, così al termine dell'assemblea di ieri pomeriggio Fim, Fiom e Uilm con i lavoratori hanno deciso di organizzare una manifestazione per domani, 31 ottobre, sotto la sede del ministero dello Sviluppo economico, con una dichiarazione di sciopero su tutti i tre turni.«Per ottimizzare l'organizzazione dei pullman - dice una nota delle segreterie di Fim, Fiom e Uilm e delle rsu di Aferpi e Piombino Logistics - si comunica che si stanno raccogliendo le adesioni presso la sede del consiglio di fabbrica e delle segreterie di Fim, Fiom e Uilm entro le 12 di oggi. Riteniamo indispensabile - proseguono Fim, Fiom e Uilm - non solo essere ricevuti dall'esecutivo di governo, ma ottenere le risposte che ormai da troppo tempo sono necessarie per la salvaguardia del secondo polo siderurgico, e unico produttore italiano di rotaie e delle sue maestranze». –CLOZ (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

«Se venivano presi rifiuti speciali da fuori in aggiunta a quelli locali per tenere basse le tariffe, significa che la gestione era pessima» «Nei Consigli mai si è discusso del deficit Asiu» PIOMBINO Le dichiarazioni di Gianni Anselmi sulle questioni del debito Asiu non sono piaciute alle liste civiche della Val di Cornia, Comune dei Cittadini, Assembla sanvincenzina, Assemblea popolare Suvereto e Un'altra Piombino.Secondo le Liste civiche sostenere «che la situazione finanziaria di Asiu era conosciuta da tutti è a dir poco allucinante. La realtà è opposta. Nei consigli comunali della zona non si è mai discusso del baratro finanziario di Asiu, come non è mai stato autorizzato il conferimento nella discarica di Ischia di Crociano di rifiuti speciali provenienti da zone esterne alla Val di Cornia per tenere "basse" le tariffe per cittadini e imprese».Per loro invece «è vero che questa prassi, che ha portato all'esaurimento anticipato della discarica, è stata oggetto di denunce e interpellanze fatte dalle liste civiche e da altre forze di opposizione, alle quali non sono mai state date risposte esaustive. Se Asiu prendeva rifiuti speciali da fuori in aggiunta a quelli locali per tenere basse le tariffe, vuol dire che la sua gestione era già allora pessima. E se i Comuni soci hanno preferito coprire i buchi di bilancio con i rifiuti speciali vuol dire che erano complici delle inefficienze di Asiu perché funzionali a mantenere il consenso elettorale». Secondo le liste civiche inoltre «non è mai stata data una spiegazione credibile del passaggio ad Ato Sud, degli impianti per la produzione di cdr costruiti e mai utilizzati, delle opere di messa in sicurezza della discarica mai iniziate (nonostante i mutui richiesti alla Banca popolare di Vicenza in cambio di azioni spazzatura), dell'impianto Tap inaugurato nel 2009 e mai entrato in funzione, delle bonifiche di Città Futura e della vecchia discarica di Poggio ai Venti affidate ad Asiu

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” e mai realizzate. Non è stato spiegato perché, in presenza di un impianto che doveva produrre conglomix in sostituzione degli inerti di cava, quell'impianto non ha mai lavorato mentre per le cave è stato deciso il prolungamento fino al totale esaurimento dei giacimenti».L'accusa delle liste civiche è che si sia trattato «di scelte compiute senza dare spiegazioni ai consigli comunali e ai cittadini, mentre crescevano a dismisura i debiti di Asiu. E come non ricordare - proseguono - che i Sindaci del Pd, al momento della costituzione di Rimateria, ebbero a dire nel 2015 che Asiu era stata una società modello e costituiva un valore per i Comuni azionisti. Se sapevano hanno mentito; se non sapevano vuol dire che chi li aveva preceduti, tra questi Anselmi, non li aveva informati che gli stava lasciando in eredità decine di milioni di debiti. Chi è venuto dopo ha pensato di coprire il disastro con un altro disastro: quello di ampliare e rialzare le discariche di Ischia di Crociano e prendere ancora più rifiuti speciali da fuori zona, mentre quelli industriali presenti nel Sin di Piombino restano dove sono».Ragione per cui - è la conclusione delle liste civiche della Val di Cornia - i cittadini hanno chiesto giustamente un referendum per impedire che Piombino, senza bonifiche, diventi una grande discarica di vecchi e di nuovi rifiuti». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Forum ambientalista si è opposto alla richiesta del pm Ieri l'udienza in Tribunale, il gip si è riservato la decisione «Ipotesi di bancarotta No all'archiviazione per Scarlino Energia» Alfredo Faetti / SCARLINO Il procedimento non deve essere archiviato non solo perché nel merito la questione è tutt'altro che chiarita, ma soprattutto perché ci sono delle parti offese interessate da quella che la Procura ipotizza essere una bancarotta fraudolenta.Con queste motivazione il Forum Ambientalista di Grosseto, attraverso il suo avvocato Roberto Fazzi, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione nei confronti della Scarlino Energia, la società a capo dell'inceneritore, richiesta dalla stessa Procura di Grosseto per la scadenza dei termini per le indagini preliminari, in quanto la consulenza tecnica è stata depositata troppo tardi. Sono due le consulenze in mano al pm Maria Navarro: quella di un commercialista che ha concluso di non poter effettuare la stima degli immobili chiedendo l'aiuto di un ingegnere e quella di quest'ultimo che però non ha completato ancora l'incarico. La decisione sull'archiviazione spetta al giudice delle indagini preliminare Sergio Compagnucci, che ieri ha tenuto udienza e intanto ha riconosciuto il Forum come soggetto danneggiato, ma non parte offesa: «Ciò significa - spiega Fazzi - che l'associazione potrà eventualmente agire con separata azione risarcitoria civile, ma non potrà costituirsi parte civile nel procedimento penale».Lo stesso in cui sono indagate 14 persone (tra cui il presidente Moreno Periccioli, l'amministratore delegato Luca Galimberti insieme ad altri dirigenti della società che si aggiungono a Fabrizio Vigni ed Eros Organni, all'epoca dei fatti contestati vertici di Sei Toscana), partito nel 2016 con un'informativa della guardia di finanza sulla ipotetica sottrazione di immobili a garanzia dei creditori, dopo che l'originaria società si era divisa tra Scarlino Energia srl (che si è accollata tutti i debiti) e Scarlino Immobiliare srl (che si è intestata terreni e fabbricati): l'attenzione si è concentrata sulla perizia che in quel momento ha fissato il valore dell'impianto a 22 milioni di euro, che costituiscono il valore patrimoniale incrementato all'epoca della divisione rispetto al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 e sulla svalutazione del patrimonio di pari entità al bilancio 2014. Un escamotage, secondo il Forum, che ha impedito ai creditori di attaccare il patrimonio societario. Per questo ha presentato opposizione all'archiviazione al giudice, nonostante la scadenza dei tempi, così da chiedere un supplemento di indagine su questa ennesima vicenda legata all'inceneritore. La decisione del gip arriverà fra pochi giorni.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Wepa licenzia in tronco una dipendente, immediata la protesta CAPANNORI Acque agitate nel mondo del lavoro: incrociano le braccia i dipendenti dello stabilimento Wepa a Salanetti. Lo stato di mobilitazione, che si è concretizzato in quattro ore di sciopero lo scorso 25 e 26 ottobre, è stato proclamato dalle Rsu dopo il licenziamento in tronco di una lavoratrice trentenne. «Vogliamo ringraziare i lavoratori operai e impiegati che hanno aderito massicciamente allo sciopero che ha bloccato la produzione e le attività indirette alla produzione - scrive la Rsu dell'azienda in una nota - la mobilitazione scaturisce dal licenziamento di una lavoratrice dello stabilimento avvenuto senza preavviso e illegittimo nelle motivazioni. La decisione aziendale rompe un sistema di relazioni sindacali consolidato che ha consentito attraverso il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” confronto la gestione delle situazioni di crisi che hanno colpito l'azienda negli ultimi dieci anni. Crisi aziendali che hanno visto gestire comunemente, con accordi sindacali, l'uscita di circa 250 tra lavoratori e lavoratrici e la cessione di due cartiere e dei 60 lavoratori. Mai un lavoratore è stato licenziato con scelta unilaterale dell'azienda e senza un legittimo motivo». La Rsu Wepa di Salanetti «respinge con forza la decisione dell'azienda e chiede la revoca immediata del licenziamento della lavoratrice, un inequivocabile atto di volere rompere le relazioni sindacali e di questo sarà chiamata ad assumersene tutta la responsabilità. Nel frattempo la Rsu proseguirà con tutte le azioni sindacali che si renderanno necessarie a ripristinare il diritto di ogni lavoratore e lavoratrice al mantenimento del proprio lavoro e alla propria dignità personale». «Non possiamo tollerare questa decisione - afferma Fabio Graziani della Slc-Cgil - visto che il licenziamento non è causato da motivi disciplinari. Non si sopprime il lavoro ma il lavoratore visto che sarà assunta un'altra persona con competenze diverse e non per ragioni economiche. La soluzione non è giuridica che eventualmente seguiremo ma ha una rilevanza contrattuale». Oggi, intanto, è prevista un'assemblea delle Rsu dell'altro stabilimento Wepa a Porcari: si valuterà l'eventuale adesione alla stato di mobilitazione stabilito dai colleghi a Salanetti. Non sono escluse sorprese. --N.N. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Massa al terzultimo posto in Italia nella classifica di Legambiente-Sole 24 Ore Male il trasporto pubblico e il tasso di incidenti, allarmanti i dati sul biossido d'azoto Troppi rifiuti, acqua sprecata: ecosistema della città bocciato MASSA Maglia nera, nerissima: Massa è al 102esimo posto su 104 province nella classifica del rapporto sull'ecosistema urbano 2018 realizzato da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicato ieri dal Sole 24 Ore. Peggio di noi soltanto Agrigento e Catania. L'indagine, basata su dati 2017, valuta 17 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, trasporti, ambiente, energia). A fronte di un ipotetico punteggio di 100 che spetterebbe a un capoluogo in grado di rispettare tutti i limiti di legge e di garantire una buona qualità ambientale per ognuno degli indicatori considerati, vine stilata la classifica sui singoli parametri e poi la classifica generale. Ebbene, Massa è il capoluogo peggiore d'Italia dopo Agrigento e Catania. Perde 6 posizioni rispetto al report dell'anno scorso con un punteggio di 33,85 su cento. Un disastro dal punto di vista ambientale. Massa torna ad essere la città produce più rifiuti pro capite: 801 chili per abitante. A Nuoro e Isernia, le città più virtuose, tanto per fare un paragone, se ne producono rispettivamente 358 e 366 chili pro capite. In compenso, la raccolta differenziata è ferma al 31%, che vale l'82esimo posto in classifica.Ma non è soltanto una questione di rifiuti: prendiamo la rete idrica. Il rapporto di Legambiente dice che il 55,6% dell'acqua erogata dal sistema idrico pubblico viene dispersa, cioè un litro su due non arriva ai rubinetti. Uno spreco enorme (Massa è per questo all'89esimo posto in Italia) di una risorsa sempre pèiù preziosas come l'acqua. La capacità di depurazione delle acque, poi, ha un'efficienza dell'89% (67esima posizione). Ciò vuol dire che l'11% delle acque fognarie finisce in mare senza essere depurata.Per quanto riguarda l'aria che respiriamo, lo studio ci dice che il dato preoccupante riguarda la presenza di biossido di azoto: 40,8 unità per metro cubo, la novantesima peggior rilevazione tra le province in Italia. Meglio va per quanto riguarda le polveri sottili Pm10: la concentrazione è di 16,9 unità per metro cubo, il che vale un buon quinto posto a livello nazionale. Anche se, qualcuno dice, le postazioni di rilevamento delle Pm10 in città sono in zone poco "significative".Dati negativi arrivano poi anche per quanto riguarda la mobilità: il servizio di trasporto pubblico raccoglie 11 passeggeri per il totale degli abitanti. Città di dimensioni simili a Massa come Siena, ne caricano 156 per totale abitanti. Siamo in zona medio bassa anche per le piste ciclabili: 7,74 metri per abitante (a Reggio Emilia sono 40,91, a Mantova 31,85), e per le isole pedonali: 0,16 metri quadrati per abitante (73esimo posto). In compenso, ci sono 61,4 auto ogni 100 abitanti (39esimo posto). Tanto traffico a quattro ruote, poco sui bus e in bici, il risultato è, anche, una tasso di incidenti mortali preoccupante: 0,41 ogni mille abitanti. Un brutto quadro.

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

La città ancora tra le peggiori per il trattamento delle acque, male anche sui rifiuti e sul trasporto pubblico. Scende il piazzamento in classifica dall'82º all'85º posto Emergenza depurazione Legambiente boccia Pistoia PISTOIA Cambia il colore della amministrazione comunale, ma non cambia la pagella (pessima) che il dossier annuale di Legambiente sulle città ecosostenibili regala a Pistoia. I risultati della ricerca, anticipati dal Sole 24 Ore di ieri, piazzano Pistoia addirittura all'85º posto tra i capoluoghi di provincia italiani e solidamente all'ultimo posto in Toscana. Al primo posto, come già nel 2017, c'è Mantova, seguita da Parma e Bolzano. Ultima Catania.La ricerca di Legambiente è basata su 17 parametri, dal grado di inquinamento atmosferico alla capacità di depurazione delle acque, dall'offerta di trasporto pubblico alla gestione dei rifiuti. Per Pistoia è il peggior risultato degli ultimi cinque anni: dal 2014 il piazzamento della città, del resto, è andato sempre peggiorando: dal 68º posto al 71º (2015), al 76º (2016), all'82º (2017). Insomma, il ribaltone a Palazzo di Giano, con il centrodestra al governo della città, sembra non aver prodotto risultati tangibili sugli indicatori ambientali, anche se è bene tenere a mente che questi ultimi - nella ricerca presentata ieri - sono in generale riferiti al 2017, che solo per metà ricade sotto la responsabilità dei nuovi amministratori. Questi ultimi, comunque, si trovano di fronte un problema particolarmente urgente su cui intervenire, se il dossier di Legambiente dice il vero. Vediamo settore per settore. Atmosfera. È la categoria in cui Pistoia andrebbe meglio, visti i bassi livelli di concentrazione di biossido di azoto e Pm10. Peccato che la mancanza di dati sull'inquinamenti da ozono (e il conseguente ultimo posto in classifica) si mangi i buoni risultati di cui sopra. Acqua. Senza infamia e senza lode i livelli di consumi idrici domestici e della dispersione della rete. Dove invece la città ottiene il peggior risultato in assoluto della ricerca (102º posto in Italia, ovviamente ultimo in Toscana) è nella capacità di depurazione delle acque sporche, appena il 55,2%.Trasporti. Abbiamo quasi 64 auto ogni 100 abitanti (55º posto su 104): dato nella media, ma non brilliamo per piste ciclabili e soprattutto per livello di servizio del trasporto pubblico. Spazi verdi. Mediocri risultati (57º posto) per ampiezza delle isole pedonali (6.6 metri quadri ogni 1.000 abitanti) e dotazione di alberi (10,7 ogni 1.000 abitanti), un dato tanto più negativo in quanto Pistoia vanta un'industria vivaistica di primo piano a livello nazionale. Energia e rifiuti. Risultati mediocri (75º posto) per la diffusione delle energie rinnovabili. Decisamente negativi, invece, gli indicatori sui rifiuti: per quelli prodotti (588 chili ad abitante) i pistoiesi sono 84esimi in Italia e quarti in Toscana; per la raccolta differenziata (37%) la graduatoria nazionale migliora (73º posto) ma peggiora quella toscana (ottavi): segno che Pistoia riesce solo in piccola parte a condividere lo sforzo della regione verso un ciclo dei rifiuti più sostenibile.In sintesi: bocciati su depurazione e rifiuti, andiamo complessivamente maluccio su tutti gli altri indicatori, senza averne mai uno che, ad esempio, ci veda tra le prime 20 città d'Italia. --FABIO CALAMATI

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

La città scala la classifica del rapporto Ecosistema urbano di Legambiente ma restano serie criticità su acqua, trasporto pubblico e mobilità privata Pisa è la capitale "verde" della Toscana, ma non basta Danilo Renzullo /pisa Aumentano le piste ciclabili, il verde e la percentuale di raccolta differenziata. Il trasporto pubblico, la mobilità privata e la dispersione di acqua restano invece le maggiori criticità. Pisa è la città più "verde" della Toscana. O meglio, è il capoluogo che registra le migliori performance in una regione, la Toscana, che peggiora notevolmente le sue "prestazioni" di eccellenza che deteneva in passato. La città della Torre si piazza al 26esimo posto nel rapporto Ecosistema urbano di Legambiente, l'annuale dossier che con 17 indicatori (dati relativi al 2017) valuta la sostenibilità ambientale dei capoluoghi italiani. Pisa scala 11 posizioni rispetto allo scorso anno (quando risultò 37esima) e mantiene lo scettro di "regina" toscana dal punto di vista della sostenibilità ambientale con un punteggio di 59,75 su 100 (Mantova è la città più verde d'Italia con 78,14

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” punti). Un primato che si scontra però con "l'immobilismo" degli ultimi anni con dati e valori che restano quasi immutati (eccetto quelli della differenziata). Qualità dell'aria Nel 2017 a Pisa non si sono registrati sforamenti dei limiti di legge, ma i valori d'inquinamento dell'aria risultano superiori a quelli prescritti dall'Organizzazione mondiale della sanità. Dati che potrebbero però risultare solo parziali in quanto negli ultimi anni le centraline di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico sono scese da sette a due (piazza Del Rosso e largo Ippolito Nievo). Ciclo dell'acquaUno dei punti più dolenti registrati dal rapporto di Legambiente riguarda il ciclo dell'acqua. Se i consumi dei pisani si collocano nella media nazionale (160 litri al giorno per abitante), la dispersione nelle condutture rappresenta uno dei fattori più negativi. Il 39,7% dell'acqua potabile immessa nell'acquedotto si disperde a causa di tubature vecchie e malmesse: su 100 litri, solo 60 arrivano nei rubinetti delle case. A questo si aggiunge un livello di depurazione delle acque di scarico che raggiunge la percentuale dell'80% (in calo rispetto agli scorsi anni), ancora lontano dall'obiettivo 100% raggiunto da molte città italiane. Rifiuti Il balzo in avanti più significativo registrato a Pisa riguarda il tasso di raccolta differenziata, che lo scorso anno ha raggiunto il 59% dei rifiuti prodotti (era 31,9% nel 2007), soprattutto grazie all'introduzione del sistema di raccolta porta a porta. Resta però alta la produzione di rifiuti, che supera i 710 chili annui per abitante. Trasporto pubblico e privato Negli ultimi anni è calato drasticamente l'uso dei mezzi pubblici, mentre il Pisamover non è riuscito a modificare il sistema di mobilità cittadino. Di contro è aumentato il numero di auto (60,2 auto ogni 100 abitanti) e quello dei motocicli (18,2 ogni 100 abitanti), che registra una delle medie nazionali più alte. A livello italiano, Pisa si colloca ai primi posti per il numero di incidenti stradali con morti e feriti (9,68 ogni 1.000 abitanti). Migliora leggermente il numero di piste ciclabili (14,4 metri ogni 100 abitanti) e quello delle isole pedonali (0,61 metri quadrati per abitante). Spazi e verde urbano Secondo i dati raccolti, Pisa risulta povera di verde pubblico: per ogni 100 abitanti sono presenti 20 alberi; ogni residente ha a disposizione 19 metri quadrati di verde fruibile. Un dato, quest'ultimo, molto più basso rispetto ad altre città, ma in costante crescita dal 2007, quando ogni abitante aveva a disposizione 5,8 metri quadrati.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il sindaco di Castelfranco di Sotto pensa a nuovi interventi con le telecamere. Calcinaia: cresce capannone-cassonetto Dopo le recinzioni e la bonifica ancora discariche lungo la Bientinese PONTEDERA Arriveranno le fototrappole dove la rete di recinzione e una ricca pulizia avevano fatto sparire le discariche abusive lungo la Bientina Altopascio al confine di Castelfranco di Sotto con la Lucchesia. Solo pochi mesi fa il Comune era intervenuto lungo la strada provinciale e aveva fatto piazza pulita dei rifiuti che erano stati abbandonati nel corso degli anni. Per scoraggiare gli incivili poi erano state collocate alcune reti protettive. Dovevano servire, ma si è rivelata una pia illusione, a scoraggiare l'abbandono indiscriminato di immondizia. Invece i vandali e il desiderio di lasciare i rifiuti dove capita hanno avuto la meglio. Rifiuti ingombranti, divani, frigoriferi, materiali inerti sono tornati a devastare questo tratto di padule. E il Comune di Castelfranco già sta pensando di correre ai ripari. La piazzola sarà nuovamente chiusa probabilmente con qualcosa di più robusto della rete di recinzione che è stata già divelta e saranno installate telecamere. Non resta che punire al suono di sanzioni i comportamenti maleducati. Nel 2017 i Comuni che hanno competenze in questa zona erano intervenuti con la recinzione delle aree più critiche e la bonifica successiva. A distanza di un anno la situazione è tornata come prima. Si sono formate nuovamente discariche incontrollate, così come in altre strade secondarie che tagliano il padule. Sembra quasi impossibile che non si riesca a mettere un freno agli incivili. Non manca chi pensa che l'abbandono incontrollato sia una conseguenza della raccolta porta a porta e del fatto che i cassonetti siano quasi del tutto spariti. Ma basta farsi un giro nelle campagne della provincia per capire che l'incivilità è più diffusa di quello che immaginiamo: in tanti buttano per strada quello che gli pare e dove gli pare senza rispettare le regole del vivere civile. E così succede anche a Calcinaia, nella zona industriale, dove un vecchio capannone dismesso è diventato una discarica vera e propria anche se non autorizzata. Un grande cassonetto. Siamo tornati a distanza di un mese nell'area che si trova in località Sardina. La situazione è peggiorata. La discarica è aumentata di volume. Il Comune sostiene di avere le mani legate in quanto non può intervenire in un'area privata. Il capannone, dopo che i proprietari hanno

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” chiuso l'azienda, è finito al centro di una vicenda fallimentare. Il risultato? I rifiuti crescono e così aumenta anche il degrado. Nessuno che vuole occuparsi di questa discarica. A nulla sono servite finora le richieste di chi lavora nella zona industriale e si è stancato di vedere montagne di rifiuti. E da quanto sembra di capire la sgradevole immagine di questa parte del comune di Calcinaia resterà così ancora a lungo così. -S.C

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Aumentata l'apertura del centro di raccolta PONTEDERA L'amministrazione Comunale in accordo con il soggetto gestore, Geofor Spa, ha ridefinito ed esteso gli orari di apertura del centro di raccolta rifiuti di via Don Mei per consentire una migliore fruibilità del Centro da parte dei cittadini. Le ore di apertura settimanali , ormai dall'inizio di settembre, sono passate da 28 a 34 e l'unico giorno di chiusura sarà il giovedì.Tutto questo per andare incontro alle esigenze dei cittadini che invece, nonostante gli appelli della pubblica amministrazione, continuano a lasciare i rifiuti dove capita, costringendo poi i Comuni a intervenire sostenendo così che ricadono sulle spalle di tutti i cittadini.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

«Chiediamo ai cittadini di segnalare i casi» SANTA MARIA A MONTE Stretta sui controlli, sensibilizzazione verso i cittadini a segnalare irregolarità, ma anche promozione di un comportamento corretto. Questa la ricetta che l'amministrazione vuole attuare sul fronte della raccolta porta a porta, ma soprattutto nella lotta all'abbandono, tornata tristemente d'attualità alcuni giorni fa a seguito di una raccolta firme promossa da alcuni cittadini di Montecalvoli circa la situazione di via Valle e dintorni, area verde della frazione da anni sito di piccole e grandi discariche di rifiuti, prevalentemente urbani. « Non chiediamo ai cittadini di intervenire di fronte ad abusi, ma semplicemente di segnalare», dice il sindaco, Ilaria Parrella.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Rubano rifiuti di rame e metallo Presi e liberati POMARANCE Sorpresi con le mani nel sacco. Erano entrati in una proprietà privata e stavano rubando. Ma il fermo operato dai carabinieri non è tradotto in niente di più anche se i militari avevano sorpreso in flagranza di reato due marocchini entrati di notte nell'isola ecologica a Pomarance. I due sono stati bloccati mentre caricavano sui propri mezzi materiale ferroso, rame, batterie esauste ed elettrodomestici per un peso complessivo di circa quattro quintali, lasciati dai dipendenti del comune di Pomarance all'interno di un'area ecologica chiusa e regolarmente recintata e protetta. I due uomini, residenti nel Cecinese, stando a quanto è stato spiegato dai carabinieri della compagnia di Volterra, avevano praticato un foro alla recinzione con delle pinze. Sui loro mezzi, sono stati rinvenuti numerosi arnesi atti allo scasso, così come numerosi sono i precedenti penali a carico di entrambi. Gli uomini dell'Arma hanno restituito il materiale direttamente al responsabile dell'area ecologica comunale e proseguono nelle indagini per capire se gli arrestati siano i responsabili di ulteriori simili episodi registrati in passato nella medesima località. Di sicuro i due sapevano già a chi avrebbero rivenduto il rame e l'altro materiale ferroso che stavano portando via. Non avrebbero certamente ricavato una cifra enorme ma il fatto in sè è di quelli che non possano inosservati. E poi una volta rubati quei materiali non sarebbero stati avviato ad uno smaltimento corretto con rischi anche per l'ambiente. La Procura della Repubblica di Pisa, immediatamente informata dei fatti accaduti, ha disposto la liberazione dei due arrestati, sulla base delle disposizioni di attuazione del codice. Saranno processati nel tempo e nel frattempo restano indagati in stato di libertà. I pm ha ritenuto di modesto valore il materiale portato via. -S. C.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Le attività di via Enriques nella zona degli stabilimenti chiusi: siamo sommersi dalla spazzatura, piazzeremo le telecamere «Noi nel tempio delle fabbriche-fantasma lavoriamo fra i rifiuti scaricati nella notte» Flavio Lombardi / LIVORNO C'era una volta l'andirivieni delle tute blu: prima migliaia (ai tempi della Spica), poi centinaia (sotto le insegne di Trw e Delphi), ora zero. E non c'è da sperare nemmeno che il venti autunnale spazzi via il degrado: anzi, lo accumula e l'ex regno della fabbrica viene trasformato in una discarica a cielo aperto, entrata in nomination fra le più degradate di Livorno.L'ingresso che invita al viale di accesso della ex Spica, è ostruito una transenna alta un paio di metri in rete saldata, che è tenuta in piedi da piccoli blocchi in cemento. In mezzo, il vento l'ha fatta cedere e anche spostare un po' di lato. Si può entrare senza problemi. A piedi ed anche in auto. Come la Fiat Punto guidata da un curioso, giunta fino ai cancelli della portineria e, pochi minuti dopo, uscire come nulla fosse.Di fronte, c'è un capannone dove trovano posto alcune attività. Un mercatino dell'usato (Ajò) e la EdilCompany, rivendita di pavimenti, rivstimenti, porte e portoni blindati. Lateralmente un ferri vecchi, la ditta Salvadori demolizioni. Lucica Bertesteanu, titolare della EdilCompany, è disperata. Scaricano anche nel piazzale antistante. «I cancelli, mezzi divelti, rendono la vita degli incivili più facile».Anche ieri ha trovato un frigorifero proprio qui davanti. «Siamo arrivati da poco qui e in breve siamo stati sommersi dalla spazzatura. Non so se hanno previsto di montare foto trappole, ma adesso sono stanca. Piazzerò a breve delle telecamere e almeno vediamo in faccia queste persone e le denunceremo. Per fortuna, quelli del ferri vecchi, vengono e puliscono loro...».Samantha Gaspardo è la segretaria della ditta: smaltiscono il materiale gettato nel piazzale a loro spese e un anno fa, ebbero i primi segnali che Via Enriques era stata presa di mira da chi, di notte, scarica di tutto. «A pochi metri dal questo capannone, scorre un vialetto che sembra essere anche una via di fuga della raffineria e che sbocca proprio sulla strada principale. C'erano almeno tre metri di rifiuti ingombranti che, dopo nostra segnalazione all'Arpat, furono rimossi».Ora è transennato, non è più possibile arrivarci: ma, aggiunge Gaspardo, «in compenso, buttano tutto verso le vecchie fabbriche». Racconta che nel piazzale vengono trovati anche profilattici, potrebbe essere anche «l'indicatore di un probabile giro di prostituzione». Per non dire che, forse, le ex aree industriali malconce e in abbandono si prestano a diventare il nascondiglio per attività illecite. «No, non è una bella zona», dice un'altra addetta. Eppure fino a qualche tempo fa era sì un'area dove evidenti erano i segni di una economia cittadina che non c'è più, ma non c'erano grossi ad andarci a fare un po' di jogging o a portare il cane a sgambare nei parcheggi auto un tempo dedicati agli operai, come viene raccontato. Durante il giorno, si fermano pattuglie di polizia e carabinieri così come anche quelle dei vigili urbani. Osservano, certamente segnalano, ma è sicuramente di notte che si consuma lo scarico abusivo. Gli pneumatici accatastati lungo un tratto di marciapiede, sono quasi tutti da moto: qualcuno deve aver avuto la bella pensata di poterli scaricare qui senza problemi. Su un pezzo di nastro c'è scritto "nostra deformata": un po' come questa terra di nessuno. Proprio di nessuno. E dove non c'è nessuno c'è qualcuno che ci sguazza.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il commercialista indagato nell'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio di Roma si difende Intanto la Procura ha inviato l'avviso di chiusura indagini: in venti rischiano il processo Serini e gli incarichi a Lanzalone «È bravo, ne parlai con Raggi» l'intervista Federico Lazzotti / LIVORNO Si difende Fabio Serini, dottore commercialista da Suvereto, commissario giudiziale di Aamps, l'azienda livornese dei rifiuti in concordato preventivo in continuità, e dal maggio 2017 al vertice di Ipa, l'Istituto di previdenza e assistenza dei dipendenti capitolini. Due cariche che secondo la Procura di Roma sono legate l'una all'altra, come si legge nella chiusura indagini inviata ieri a una ventina di persone coinvolte nella maxi inchiesta sulle presunte irregolarità nella costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.Tra queste ci sono l'imprenditore Luca Parnasi, figura apicale dell'associazione a delinquere, che - secondo l'accusa - ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan del progetto approvato nel febbraio dello scorso anno. E poi l'ex vicepresidente del consiglio della Regione Lazio di Forza Italia, Adriano Palozzi, l'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita, il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti. E soprattutto l'avvocato Luca Lanzalone, il Mr Wolf del sistema a Cinque Stelle, l'avvocato capace di risolvere i problemi finanziari di società pubbliche in crisi, e fino allo scorso giugno (quando venne

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” arrestato) al vertice della multiservizi romana Acea. E proprio Lanzalone avrebbe suggerito alla sindaca Virginia Raggi il nome del commercialista livornese. L'accusa nei confronti di Serini è quella di corruzione per un atto d'ufficio e traffico di influenze illecite, legato proprio al suo rapporto con l'avvocato genovese che da una parte lo avrebbe sponsorizzato e dall'altra ricevuto due consulenze per il suo studio. Dottore, come sta vivendo questa situazione? «Come un professionista che ha una famiglia e crede che queste voci sulla sua persona non siano meritate. In ogni caso mi sono messo a completa disposizione delle autorità. Anche se sono e mi rappresento estraneo ai capi d'imputazione». La procura ipotizza per lei la corruzione. Si è chiesto perché Lanzalone lo abbia indicato come commissario di Ipa? «Penso che abbia letto il mio curriculum. Ho fatto il commissario dell'Ipab Doria di Genova dodici anni fa, l'ho fatto all'ospedale Maggiore di Milano nel 2005, ho scritto libri sui risanamenti aziendali. Ho cercato con grande cura e attenzione di portare avanti le mie attività. Poi mi creda, non mi è stata generata alcuna utilità: lavoro 18 ore al giorno e resto a disposizione di chi dovrà giustamente terminare le indagini». Proprio di utilità parlano gli investigatori quando ipotizzano che nel suo ruolo di commissario Ipa abbia ricambiato il favore a Lanzalone affidando due incarichi al suo studio. «Guardi, ho trovato l'Ipa senza alcun dirigente e senza avvocatura interna. Ho scritto enne comunicazioni all'avvocatura di Roma senza ricevere alcuna risposta e ho dato incarichi a tanti professionisti, sempre avendo cura di scegliere soggetti che a livello professionale fossero credibili e bravi. Queste attività sono state svolte limpidamente attraverso pareri che sono nelle mani di chi li ha chiesti». Ok, ma per opportunità, visto che Lanzalone lo aveva sponsorizzato, non era meglio evitare? «Guardi che con la Raggi ho fatto due colloqui su questo». E dunque? «Tra me e Lanzalone non c'era nessun rapporto. Quando sono arrivato a Roma il concordato di Aamps era già stato votato. Non ho mai né cenato né pranzato con lui». Però tra voi c'era una conoscenza: lei commissario di Aamps e Lanzalone advisor legale del Comune. Secondo la procura ci sarebbe una triangolazione di favori. Detto in altri termini: Lanzalone l'ha sponsorizzata alla Raggi e lei in cambio ha affidato al suo studio due consulenze. «Non so se quello che lei dice è vero, ma conosco il mio curriculum». Come commissario straordinario di Ipa che cosa intende fare adesso. Si dimetterà? «Ad oggi no, sento sulle spalle la responsabilità di un istituto che deve andare avanti e il grande lavoro che si è fatto deve essere condotto nell'interesse di un'istituzione importante che ha 80 anni di vita e che ho trovato in uno stato abbastanza deplorevole. Poi vedremo, sono in attesa di parlare con chi mi ha nominato». Parla della sindaca Virginia Raggi? «Sì certo, ho chiesto un incontro e aspetto di essere convocato in settimana. Non mi dimetto a meno che lei non abbia idee diverse. Il mio mandato è a diciotto mesi ma ho fatto richieste a Roma Capitale perché non voglio essere qua a reggere il tetto da solo».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il sindaco Massimo Giuliani in consiglio «Opere pubbliche, sviluppo e ammodernamento, ecco cosa abbiamo fatto» gli interventi PIOMBINO Con l'aiuto di slide il sindaco Massimo Giuliani ha elencato una buona parte degli interventi eseguiti da inizio mandato, selezionati dai suoi uffici. Voto finale favorevole solo del Pd. Progetti di area vasta, progetti circoscritti alla città. E ancora, innovazione, decentramento e punti di aggregazione. Rispetto all'ordine pubblico ha ricordato l'intensificazione dei controlli con guardie ambientali e l'installazione di nuove telecamere. Ha menzionato le opere per la sicurezza della costa, con il consolidamento della falesia in piazza Bovio e sul lungomare Marconi. In elenco la ristrutturazione di edifici pubblici come il tribunale, il rifacimento del tetto del palatenda, della palestra del Perticale, il miglioramento della viabilità in via Forlanini, la riqualificaizone di via Pisacane. «Potenziata - ha aggiunto - anche la gestione dei servizi culturali». In elenco anche il riconoscimento di Aces con la candidatura di Piombino a Città europea dello sport. «Per lo sviluppo - ha aggiunto - importanti i risultati conseguiti con l'incremento del turismo, con la destagionalizzazione e con lo sviluppo del turismo crocieristico».Sulla 398, il sindaco ha confermato che, dopo l'approvazione da parte del Cipe di alcuni giorni fa, se tutto procede per il meglio l'appalto lavori potrà essere avviato a fine estate e l'inizio lavori potrebbe essere previsto per fine 2019.Un passaggio anche sulla Variante Aferpi mentre sul fronte ambientale, Giuliani ha ricordato l'installazione di centraline per il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” rilevamento della qualità dell'aria e la realizzazione del nuovo canile minimo.Daniele Pasquinelli (5S) ha parlato delle criticità legate alla bonifica di Città Futura, evidenziando competenze e responsabilità anche da parte del Comune. Per Riccardo Gelichi di "Ascolta Piombino", manca una visione e una strategia politica. Rifondazione con Fabrizio Callaioli, ha criticato il nuovo accordo di programma che regola anche i rapporti con i nuovi acquirenti di Aferpi. Francesco Ferrari ha evidenziando negatività legate a progetti come quello di Apea. Una parte della discussione si è poi concentrata sul futuro di Rimateria e su come non possa rappresentare una chiave di volta per le bonifiche del Sin. Bruna Geri del Pd ha evidenziato le azioni positive tra le quali il recupero di alloggi comunali con un'azione stringente di controlli mai realizzata prima.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba ascolta piombino sull'ambiente «Serve una commissione per il monitoraggio» PIOMBINO «Impatti ambientali, serve una commissione sovracomunale per il monitoraggio». La richiesta è di RiccardoGelichi (Ascolta Piombino) che ricorda le attività industriali storiche a cui - aggiunge - oggi si aggiunge tutta una serie di nuovi impianti di trattamento rifiuti. Anche la fabbrica, se pur spenta e in attesa di essere bonificata, nel frattempo, presenta una situazione da monitorare, soprattutto dove manca il presidio umano. I cittadini - aggiunge - hanno il diritto di conoscere in qualsiasi momento i livelli di contaminazione ambientali e le amministrazioni hanno il dovere di accertarne valori e soglie». Per una sorveglianza congiunta sulle attività di Rimateria, sulle procedure di bonifica ambientale del Sin e di tutte le attività che presentino o possano presentare, situazioni di criticità ambientale, Ascolta Piombino chiede di istituire una Commissione Intercomunale, con finalità di sorveglianza e di comunicazione alla cittadinanza.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Dall'associazione l'invito alle amministrazioni comunali in scadenza a non procedere con scelte irreversibili su progetti che impattano sull'ambiente «Raddoppio e privatizzazione, un danno per la Val di Cornia» PIOMBINO II Comitato per Campiglia appoggia la lotta del Comitato salute pubblica di Piombino contro il raddoppio della discarica e la sua privatizzazione, definendoli «un danno per la città e per l'intera Val di Cornia».CpC ritiene che la rilevanza comprensoriale del progetto di Rimateria dovrebbe spingere ogni sindaco ad informare correttamente i propri cittadini, «anziché trincerarsi dietro a un silenzio di circostanza o di partito». «Purtroppo - si legge in una nota - quello di Rimateria non è un progetto isolato e si inserisce in una nuova strategia di attacco al territorio che richiede un netto cambio di rotta nelle politiche locali. Il raddoppio della discarica con la sua destinazione a rifiuti speciali è una faccia della stessa medaglia - quella appunto dell'attacco al territorio della Val d Cornia - che comprende anche il progetto di una stazione ferroviaria RFI per merci pericolose a Fiorentina di Piombino, il potenziamento della centrale elettrica Terna a Suvereto, la proposta regionale di un distretto delle cave, la continua costruzione di nuovi capannoni a Venturina quando la maggior parte di quelli esistenti sono rimasti vuoti come cattedrali nel deserto, specialmente in zona stazione».Per il comitato, se questi progetti si realizzassero, il consumo di suolo aumenterebbe «come le preoccupazioni per la salute dei cittadini, l'immagine promozionale dell'intera area ne risentirebbe negativamente, vanificando anche le politiche di diversificazione produttiva finora attivate (campi, turismo, agricoltura di qualità...)».Nella nota si sottolinea l'urgenza di una puntuale informazione della cittadinanza da parte delle istituzioni in tutti i Comuni e di accoglienza della richiesta di referendum su Rimateria. Tra le richieste, quella di «contrastare da subito i progetti di Terna e di RFI relativi al territorio della Val di Cornia, rivedere le previsioni urbanistiche bloccando ulteriori consumi di suolo. Tutte le amministrazioni, esclusa Sassetta, sono ormai in scadenza, per cui sarebbe saggio un principio di cautela evitando di prendere scelte irreversibili prima delle elezioni di primavera».Il Comitato per Campiglia giudica saggia una sorta di moratoria di questi progetti, «ispirata dalla tutela del territorio che costituisce la risorsa più preziosa. Occorre poi tenere conto - aggiunge - che è in corso la formazione della Variante al Piano Strutturale dei Comuni di Piombino e Campiglia Marittima, alla quale dovranno adeguarsi anche i Piani strutturali degli altri Comuni della Val di Cornia. Questa variante può rappresentare uno strumento utile a sancire il definitivo attacco al territorio, o, se affrontato con attenzione, con una informazione diffusa e con un ampia pubblicizzazione degli atti, uno strumento per mettere fine al processo in atto di aggressione al paesaggio, al patrimonio culturale e naturale e all'ambiente inteso non solo come sommatoria di indici di salubrità».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sulla discarica approvato il documento di Callaioli PIOMBINO Rimateria: il consiglio comunale di Piombino ha approvato un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Rifondazione, Fabrizio Callaioli nella seduta di ieri. Lo hanno votato tutte le opposizioni e Sinistra per Piombino. IlPd si è astenuto e questo ha permesso l'approvazione del documento in cui si impegnano «il sindaco e la giunta a informare il consiglio sui dettagli dell'imminente cessione del secondo gruppo di quote a una società privata, ad attivarsi per fermare la procedura di vendita del suddetto pacchetto azionario, almeno fino a quando la commissione referendaria non si sia espressa sull'ammissibilità del quesito proposto dai cittadini di Piombino, e, nel caso, fino a quando non si sarà svolto il referendum».Callaioli aveva presentato il testo prima che la giunta si orientasse in questa direzione. Il no dei Democratici ha invece indotto la bocciatura del documento dei Cinque stelle, appoggiato dagli altri.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Le modifiche comunicate da Esa saranno in vigore dal 5 Novembre Le variazioni riguardano il prelievo del multimateriale leggero e della carta Raccolta porta a porta, ecco il calendario invernale PORTOFERRAIO Archiviata la stagione turistica dell'isola d'Elba che ha visto le varie aziende alberghiere impegnate in prima persona a raggiungere gli obiettivi proposti di effettuare circa il 70% di raccolta differenziata, Esa (Elba servizi ambientali) pensa già ad affrontare il periodo invernale. Ed ecco già pronte le variazioni ai sistemi di raccolta dei rifiuti 'porta a porta' in tutto il territorio comunale. Il nuovo calendario invernale del servizio porta a porta è stato presentato in occasione di un incontro svoltosi al palazzo provinciale, alla presenza del sindaco Mario Ferrari, nel corso del quale sono state illustrate le modifiche ai sistemi di raccolta che diventeranno operative dal 5 novembre e resteranno valide per tutto il periodo invernale a Portoferraio. Si inizia con le raccolte settimanali. Le variazioni riguardano la raccolta del multimateriale leggero che sarà effettuata nelle giornate di lunedì e venerdì, e la raccolta della carta che sarà effettuata ogni martedì. Ecco, comunque il calendario per i mesi invernali. Lunedì, per organico e multimateriale leggero. Martedì per carta e cartone e a settimane alterne il vetro. Mercoledì per indifferenziato. Giovedì per organico. Venerdì per multimateriale leggero, infine sabato: organico e pannolini (servizio da prenotare su richiesta). «Si ricorda - si legge nella nota diffusa da Esa - che eventuali problematiche individuali, devono essere segnalate direttamente dall'utente per consentire a Esa di valutare l'eventuale possibilità di organizzare un servizio personalizzato».Restano valide le consuete modalità di utilizzo per i conferimenti delle varie tipologie di rifiuti (bidoncino giallo per umido casalingo, marrone per esposizione, verde per vetro e sacchi azzurri e grigi per plastica e rur). I referenti dell'azienda elbana inoltre fanno presente agli utenti che ne abbiano necessità, che è disponibile un bidone aggiuntivo di grandi dimensioni (con caratteristiche simili a quello del vetro), che può essere usato per l'esposizione alternativa di plastica o rur; il bidone è consigliabile nelle zone frequentate da animali o da gabbiani. Resta inoltre la possibilità di richiedere il bidoncino verde per il conferimento dell'olio usato di cucina e il bidoncino trasparente per la raccolta delle pile. Presso gli uffici sono disponibili i rifiutari e i depliant informativi della raccolta, da utilizzare da parte degli affittacamere e dai proprietari di immobili dati in affitto anche temporaneo. Il centro di raccolta della Casaccia è aperto da lunedì al sabato dalle 7 alle 12 e dalle 13 alle 18. Gli accessi, per motivi di sicurezza sono differenziati tra utenze domestiche e commerciali. Le utenze domestiche della città potranno accedere di norma nei seguenti giorni, dal lunedì al sabato dalle 7 alle 12 e il martedì, giovedì e sabato dalle 13 alle 18. Le utenze commerciali di Portoferraio potranno accedere di norma nei seguenti giorni, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 13 alle 18.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Raccolta del cartone, la Maremma sotto la media GROSSETO Le province di Grosseto e Massa Carrara sono le uniche al di sotto della media nazionale pro capite per quanto riguarda la raccolta differenziata di carta e cartone, nonostante che la Toscana si confermi per il 2017 come la migliore regione del Centro Italia e conquisti il terzo posto nell'intera Penisola (con una crescita del 3% rispetto al 2016 e un pro capite che supera i 78 chilogrammi). La media nazionale è di 54,2 kg per abitante, Grosseto è a poco più di 50, Massa-Carrara a 46,2.I dati sono forniti da Comieco (www.comieco.org), il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, nato nel

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1985 dalla volontà di un gruppo di aziende del settore cartario interessate a promuovere il concetto di "imballaggio ecologico", che ha diffuso il 23° Rapporto annuale.A livello nazionale solo Emilia Romagna e Trentino Alto Adige fanno meglio. Su tutte le province svetta quella di Pistoia che raccoglie ben 110,5 chilogrammi per abitante, ottenendo il titolo di provincia più performante d'Italia. Ottimi risultati anche per le province di Lucca (al quarto posto nella classifica nazionale per pro capite con 98,3 chili raccolti per abitante) e di Firenze, che con un pro capite di 96,8 kg/ab si afferma come l'area metropolitana più virtuosa a livello nazionale in termini di raccolta di carta e cartone.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Per l'Ecosistema urbano 2018 il capoluogo maremmano resta ancorato al 79° posto su 104 Gentili: «Serve un modo nuovo di concepire la città» Verde, ciclabili, aria buona: Grosseto così così Francesca Ferri / grosseto Né meglio, né peggio. Fermi, immobili. In dodici mesi nessun miglioramento sul piano ambientale. O, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, nessun peggioramento. L'Ecosistema urbano 2018 - il rapporto annuale di Legambiente e realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore e con il contributo di Ispra sui corpi idrici - vede la città di Grosseto allo stesso poco lodevole 79° posto su 104 capoluoghi di provincia italiani per meriti (e demeriti) relativi a presenza di verde in città, piste ciclabili e mezzi di trasporto alternativi alla macchina, inquinamento dell'aria, raccolta dei rifiuti e capacità di depurare le acque. Insomma, tutte quelle pratiche della vita quotidiana di una città che hanno un impatto sull'ambiente. In cima alla classifica delle città più virtuose ci sono Mantova, con 78,14 punti (assegnato sulla base dei risultati qualitativi ottenuti in 17 indicatori per le aree tematiche aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia), Parma, Bolzano, Trento e Cosenza. E Grosseto?Il risultato finale - i dati riguardano l'anno 2017) - è di 45,13 punti. E altrettanto deludenti i dati per le singole voci.La qualità dell'aria, ad esempio. Il rapporto la definisce insufficiente. Per fare qualche esempio: il biossido di azoto passa da 16 microgrammi per metro cubo del 2017 ai 27,5 del 2018. Aumentano anche le polveri sottili, da 17 a 20,5. Migliora l'ozono che scende da 42 a 33 ?g/m3, ma resta comunque lontano dal limite dell'Organizzazione mondiale della sanità, che fissa la media giornaliera a 20 ?g/m3.Aumenta il consumo di acqua da 130,8 a 134 litri a testa al giorno, aumenta l'acqua dispersa nella rete (da 53,4 a 54,2%). Stabile al 92% la capacità di depurazione. Al capitolo rifiuti va registrato l'aumento della differenziata che dal 2016 al 2017 è passata dal 32 al 36% ed è aumentato il porta a porta. Una scelta, va detto, che l'amministrazione grossetana sta abbandonando per passare ai cassonetti informatizzati. Sul trasporto pubblico non ci sono spostamenti rispetto ai 12 mesi precedenti. Leggermente in calo il numero di feriti negli incidenti stradali.Aumentano, seppur di poco, le piste ciclabili. Il rapporto di Legambiente ha misurato 7,66 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti nel 2017; nel 2016 erano 6,39. Non disponibile, per il 2017, invece, il dato sul totale dei chilometri di piste ciclabili.Nessuna variazione, infine, per aree pedonali (0,12 metri quadrati per abitante)e numero di alberi (28 ogni cento abitanti).Preoccupante, infine, il calo del verde pubblico: Legambiente calcola che sia passato da 38,4 a 33,2 mq per abitante (in questo caso gli anni di riferimento sono 2014 e 2016.«C'è ancora della strada da fare per promuovere un nuovo modo di concepire la città in chiave sempre più sostenibile - dice Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente -. Occorre intervenire con decisione sul piano del traffico, potenziando la rete delle piste ciclabili ed estendendo la ztl e le zone 30. Al tempo stesso, occorre incentivare la mobilità pubblica, allo scopo di diminuire le auto circolanti e rendere migliore la qualità dell'aria. In tutto questo il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile che l'amministrazione si appresta ad adottare, avrà certamente un impatto positivo sia sulla qualità dell'aria che sulla vivibilità della città nel suo complesso».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Dopo quelli di Salanetti anche i dipendenti dello stabilimento di via Fosso Ralletta verso lo sciopero Cresce la protesta alla Wepa per la lavoratrice licenziata PORCARI Alta la tensione alla Wepa. Anche i lavoratori dello stabilimento di via Fosso Ralletta dell'azienda cartaria aderiscono alla protesta idei colleghi dello stabilimento di Salanetti, che avevano indetto uno sciopero per il 24 e 25 ottobre. I lavoratori sono in agitazione dopo che una dipendente, una trentenne, è stata licenziata in tronco «senza preavviso e con motivazioni illegittime», denunciano le Rsu dello stabilimento.«È grave - sottolineano le rappresentanze sindacali - la decisione aziendale, che va oltre l'ingiusto provvedimento di licenziamento che ha colpito la nostra collega e compagna di lavoro». Questa decisione, secondo le Rsu,

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«fa saltare un consolidato sistema di relazioni sindacali e la responsabilità è tutta in capo all'azienda, che per questo ne pagherà le conseguenze. La Rsu Wepa della Cartiera di Fosso Ralletta si unisce alla Rsu di Salanetti nel respingere con forza la decisione dell'azienda e nel chiedere, l'immediata revoca del licenziamento della lavoratrice». Adesso le due rappresentanze dei lavoratori si dicono pronte a mettere in campo le «iniziative e azioni sindacali che si renderanno necessarie per fare tornare indietro l'azienda e difendere il diritto al lavoro e il rispetto che ogni lavoratore e lavoratrice ha il diritto di avere e mantenere». Sulla vicenda Fabio Graziani, esponente della Slc-Cgil sottolinea come il licenziamento non sia causato da motivi disciplinari e mette in evidenza la rilevanza contrattuale della vicenda.Sempre sul fronte del mondo del lavoro è stato rinviato il confronto tra i sindacati e la proprietà della Lenci Calzature di Montecarlo dove sono state avvite le procedure per il licenziamento dei 70 dipendenti. La cassa integrazione scade a gennaio, ma pochi giorni fa la proprietà ha annunciato di volere chiudere l'attività. Dal confronto con l'azienda i sindacati puntano a ottenere almeno l'attivazione di altri ammortizzatori e la riduzione del numero degli esuberi. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Si modifica la raccolta dei rifiuti verdi BARGA Cambia la modalità di raccolta dei rifiuti verdi a Barga. Ne dà notizia l'assessore all'ambiente Giorgio Salvateci: «La modifica partirà dal primo novembre, come ogni anno nel periodo invernale, e informiamo i cittadini che nella stessa giornata la raccolta dei rifiuti verrà effettuata come da calendario, in modo da offrire un servizio adeguato a tutti, anche se in un giorno festivo». Da domani e fino a tutto febbraio i rifiuti verdi verranno ritirati il secondo e quarto martedì d'ogni mese.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Cambia la raccolta dei rifiuti a Ognissanti CAMAIORE In occasione della fiera di Ognissanti, per un servizio migliore viste le problematiche relative al traffico e agli accessi limitati al centro storico, Sea Risorse ha definito delle variazioni nel calendario della raccolta differenziata: i cambiamenti non riguardano le utenze domestiche, ma solo le "grandi utenze" del centro di Camaiore e di Capezzano in zona Sarzanese.Giovedì 1 novembre: a Camaiore Centro e Capezzano zona Sarzanese, la raccolta del multimateriale Leggero avverrà al mattino anziché nel pomeriggio. Quindi dovrà essere esposto dalla sera del 31 ottobre, dopo le 21. Venerdì 2 novembre invece, sarà la volta della carta e del cartone, che verrà raccolto la mattina: quindi dovrà essere esposto la sera del 1 novembre dopo le 21. Per quanto riguarda il vetro e l'organico delle utenze commerciali, il calendario rimane il medesimo, con l'accortezza di posizionare i bidoni carrellati nelle "Contrade".

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Produttore del macchinario, delegato sicurezza e presidente della Dife accusati per l'omicidio colposo di Vincenzo Scarlata Morì nel compattatore rifiuti: 3 a processo Giuseppe Boi / Pistoia Al via il processo per la morte di Vincenzo Scarlata, l'operaio vittima a 46 anni di un incidente mentre lavorava con un container compattatore per i rifiuti. Il gup ha accolto le richieste del pm Luigi Boccia e ha rinviato a giudizio il delegato per la sicurezza e il presidente della Dife spa di Masotti insieme al titolare della CM snc, la ditta costruttrice del macchinario. Franco Romani (59 anni, di Montecatini), Orazio Latina (47 anni, nativo di Siracusa e residente a Pescia) e Arnaldo Bonaveno (66 anni, di Motta di Livenza in provincia di Treviso) devono rispondere in aula di omicidio colposo.Secondo l'accusa Latina, che all'epoca dei fatti era delegato per la sicurezza della Dife, azienda che si occupa del recupero e del trattamento di rifiuti speciali, non avrebbe adottato tutte le possibili misure per prevenire quella tragedia.In base a quanto emerso dalle indagini, avrebbe infatti affidato a Vincenzo Scarlata un'attrezzatura di lavoro che, in base alla terribile dinamica dell'infortunio, si sarebbe dimostrata non conforme alle disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie. Da qui, sempre secondo le tesi dell'accusa, anche la responsabilità di Romani (presidente del cda della Dife) e di Bonaveno, titolare della ditta che ha costruito il macchinario. Secondo il pm Boccia, infatti, il container compattatore avrebbe un difetto di progettazione.In sede di indagini

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è finito sotto accusa il comando per l'azionamento del portellone di scarico considerato troppo vicino al bordo di battuta dello stesso. La leva dista appena cinquanta centimetri e, sempre secondo l'accusa, sarebbe azionabile semplicemente allungando un braccio anche da un operatore che in quel momento avesse la testa all'interno del compattatore per controllare se vi siano rimasti dei rifiuti e che volesse mettere in movimento la pala meccanica che serve per spingerli fuori.Un'eventualità che, secondo quanto emerso durante le indagini, si sarebbe di fatto verificata nella mattina del 18 febbraio 2017, quando il compattatore per rifiuti si trasformò per Scarlata in una trappola mortale. L'operaio 47enne rimase con la testa schiacciata dal portellone del container compattatore da cui aveva appena finito di scaricare i rifiuti da riciclare. Romani, Latina e Bonaveno dovranno rispondere quindi di omicidio colposo nel processo che comincerà il prossimo mese di gennaio. Nella precedente udienza, risalente allo scorso marzo, si sono costituite parti civili la compagna della vittima, che viveva con lui a Quarrata, e l'Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi sul lavoro.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Continua il confronto tra gli imprenditori di Prato e le autorità regionali sul delicato tema dello smaltimento C'è da fare posto a 50.000 tonnellate di scarti tessili prato Ieri li ha visti l'assessora all'ambiente Federica Fratoni. Oggi il presidente Enrico Rossi. La Regione Toscana tiene aperto il tavolo di confronto con gli imprenditori pratesi del tessile. Obiettivo: trovare prima possibile una soluzione allo smaltimento degli scarti tessili. Prima però vanno scoperte le carte. Gli imprenditori del tessile devono spiegare quanti scarti di produzione hanno nei magazzini. La Regione Toscana deve elaborare un piano dei rifiuti. E' atteso dallo scorso luglio. Ma tutti gli intercolutori sanno che, se vogliono trovare un'intesa duratura, devono lasciarsi alle spalle le polemiche dei giorni scorsi. E puntare all'economia circolare. E' la stessa assessora Federica Fratoni a tracciare la road map: «Puntare all'economia circolare significa puntare al massimo recupero di materiale. In questo ambito gli stessi soggetti coinvolti possono avanzare proposte progettuali finalizzate alla chiusura del proprio ciclo produttivo con lo smaltimento degli scarti e la Regione procederà alla valutazione dei progetti stessi e al rilascio delle autorizzazioni conseguenti nel rispetto delle norme e dei tempi indicati dalla legge». Un passo alla volta però. Non è detto che gli imprenditori siano subito disposti a imboccare la strada dell'economia circolare. Potrebbero chiedere prima una soluzione all'emergenza. In ballo ci sono 50mila tonnellate di scarti tessili da smaltire. Ma sono rifiuti speciali e vanno trattati secondo procedure che nulla hanno a che fare con il semplice conferimento in discarica. Ed è questo il pomo della discordia. Gli imprenditori hanno l'urgenza di smaltire prima possibile gli scarti tessili. E la discarica sarebbe la soluzione più facile. La Regione vuole evitare lo smaltimento in discarica, indica una strategia di lungo periodo e mette in chiaro che gli scarti tessili vanno smaltiti prima di tutto da chi li produce. -- S.B.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Rifiuti indifferenziati novità sui contenitori CASCINA Le famiglie con oltre sei componenti e quelle in cui siano presenti animali domestici possono fare domanda per avere un secondo contenitore di colore grigio per la raccolta del rifiuto secco indifferenziato. Per fare domanda occorre compilare l'apposito modulo, disponibile presso l'Ecosportello di via Palestro a Cascina e sul sito internet www.comune.cascina.pi.it (nella categoria "Ambiente" cliccare sul relativo link nello spazio "Notizie ambiente").Il secondo contenitore potrà essere ritirato presso la sede di Geofor di viale America 105 a Pontedera nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 14:30 alle ore 16:30, o in alternativa sarà consegnato dal soggetto gestore del servizio di igiene urbana presso l'indirizzo dell'unità immobiliare indicata.Una volta in possesso del secondo contenitore grigio, l'utente dovrà recarsi all'Ecosportello (in via palestro 2 a Cascina) per ritirare il "tag" adesivo contenente il codice RFID, da applicare sul nuovo contenitore. Il nuovo contenitore non sarà svuotato se privo del tag e ogni suo svuotamento sarà conteggiato ai fini del calcolo della tariffa puntuale sui rifiuti indifferenziati. Per informazioni è possibile rivolgersi all'Ecosportello di Cascina, che si trova in via Palestro 2, telefono 050 719348, email [email protected]. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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