Progetto di accompagnamento della Rete per il rilancio del Quadrilatero Formativo

Il profilo di comunità di Barrafranca

…è il tuo paese: vivilo, rispettalo, amalo; portalo sempre nel cuore, anche se sarai lontano, e lo ritroverai negli occhi di chi ti sta accanto. (Antonia Collesano)

Indice

Premessa p. 4 Profilo territoriale p. 8 Profilo demografico p. 22 Profilo economico p. 27 Profilo dei servizi p. 32 Profilo istituzionale p. 55 Profilo antropologico p. 62 Profilo psicologico p. 78 Profilo del futuro p. 84

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Premessa

“La comunità locale è un sistema complesso inteso come insieme di parti quali unità territoriale, sociale, politica, economica, culturale, correlate ed interagenti tra di loro e funzionanti come un tutto” (Martini, Sequi, 1988). La comunità funziona quando tutte le sue parti funzionano. La conoscenza della comunità è una condizione indispensabile per imprimere intenzionalità e direzione alle energie professionali ed economiche presenti, ben sapendo quali sono le motivazioni sottese alle azioni proposte. Tutti noi viviamo in una comunità, ma questo non significa che sappiamo cosa essa sia, quali siano le sue origini, i suoi confini, qual è l’organizzazione politica, economica, qual è il sistema dei valori comuni, quali sono i suoi problemi emergenti, come i vari servizi socio-educativi e di tutela della salute rispondono ai bisogni della popolazione. È chiaro che ogni comunità presenta delle peculiarità ed è diversa da tutte le altre, anche se per alcuni aspetti può sembrare simile ad altre. Propedeutico all’agire professionale nella comunità è la lettura del contesto: il profilo di comunità è la metodologia che permette di fare una mappatura delle comunità e dei suoi bisogni, avendo come obiettivi: - la conoscenza del contesto in tutta la sua complessità; - la trasformazione di alcune variabili del contesto mediante l’intervento mirato. L’analisi dei bisogni non si riduce alla loro individuazione, ma si lega operativamente alla possibilità di aumentare la consapevolezza nei membri della comunità. Il modello di Martini e Sequi è stato individuato come il più adeguato per leggere la comunità e, allo stesso tempo, intervenirvi, all’interno del paradigma della ricerca-intervento.

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Gli autori individuano sette profili, cui più recentemente, se n’è aggiunto un ottavo, il profilo del futuro:

1. Profilo territoriale 2. Profilo demografico 3. Profilo economico 4. Profilo dei servizi 5. Profilo istituzionale 6. Profilo antropologico 7. Profilo psicologico 8. Profilo del futuro

Il presente elaborato cerca di analizzare ogni aspetto dei profili sopra citati; esso è il risultato di un lungo lavoro portato avanti dalla Rete per il rilancio del quadrilatero formativo attraverso il coinvolgimento dei componenti stessi della comunità locale nonché utilizzando il materiale cartaceo già prodotto e disponibile, comprendente anche i dati numerici forniti dalle agenzie apposite e necessari per delineare alcuni aspetti dell’“essere presenti” in una comunità. Nello specifico, le persone che hanno curato le varie sezioni del presente lavoro sono: - Benedetta Salamone, docente scuola primaria “F. P. Neglia” di , coordinatrice provinciale della Rete Interistituzionale per il rilancio del Quadrilatero Formativo, referente UCIIM sezione di Barrafranca; - Oscar Gagliano, assistente sociale, comune di Barrafranca; - Stella Arena, assessore Politiche sociali, pubblica istruzione, cultura, turismo, spettacolo, pari opportunità, referente CIDI di Barrafranca; - Antonia Collesano, docente scuola primaria, referente 2° Circolo “S. Giovanni Bosco” Barrafranca; - Angelo Nicolosi, docente di lettere, referente UCIIM; 5

- Giuseppina Strazzanti, difensore civico Comune di Barrafranca; - Rossella Aleo, referente Associazione “Misericordia”; Al lavoro hanno dato un valido contributo i ragazzi rappresentanti della scuola e delle associazioni: - Giuseppe Rabita (rappresentante Scuola Media Verga- Don Milani) - Dario La Quatra (rappresentante AGESCI) - Beatrice Costa (rappresentante Azione Cattolica e Liceo Pedagogico) - Concetta Geraci (rappresentante Azione Cattolica e liceo Scientifico) - Roxan Ferro (rappresentante Associazione Arcobaleno) - Giuseppe Iraci (rappresentante Scuola Media Verga-Don Milani). Il presente profilo di comunità è stato realizzato nel periodo ottobre 2009 - giugno 2010 nell’ambito del Progetto di accompagnamento rivolto alle Reti Interistituzionali per il Rilancio del “Quadrilatero Formativo”, presentato dall’Age di Barrafranca, finanziato dalla Provincia Regionale di Enna, Assessorato alle Pari Opportunità, Politiche Giovanili ed alla Solidarietà Sociale.

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Profilo territoriale

Attraverso il profilo territoriale si cercherà di leggere la comunità nel suo aspetto geografico-territoriale al fine di analizzare tutti quegli elementi che la definiscono morfologicamente. Verranno pertanto considerati i dati strutturali, cioè quegli elementi che caratterizzano l’aspetto esteriore della Comunità locale e che, sempre nei limiti, sono immutabili: i confini, la superficie, i lineamenti idrografici, orografici, il clima, la presenza di risorse naturali. Secondariamente, verranno anche analizzati gli elementi definiti semistrutturali, cioè che possono ubire delle modificazioni, seppure con ritmo molto lento, come ad esempio: la rete di comunicazione, le opere di urbanizzazione primaria, il degrado ambientale, edilizio, la congestione, le zone storiche, artistiche, le sedi di lavoro, l’omogeneità e l’eterogeneità della popolazione.

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CARATTERISTICHE FISICHE E AMBIENTALI

Il territorio di Barrafranca è localizzato nella parte centro- meridionale della Sicilia e nella porzione meridionale del territorio della Provincia di Enna (Fig.1). Il territorio in esame confina a Nord e ad Ovest con il comprensorio di (EN), a Nord-Est e ad Est con quello di (EN), a Sud con Mazzarino (CL) e a Sud- Est con (CL). Ha una superficie di 53,64 Kmq., ad una quota di 448 m. s.l.m. ed è situato a 37°23 latitudine e 1°45 longitudine dal meridiano di Roma. L’estensione territoriale risulta, tuttavia, estremamente limitata in rapporto all’espansione demografica, e comunque inferiore alle attuali necessità di sviluppo e all’area che di fatto i barresi occupano e coltivano. Le cime più elevate sono: M. Torre (643 m), M. Pizzuto (539 m), Piano della Montagna (512 m), Cozzo di Manganaro (478 m), M. Sciorino (460 m). Il territorio presenta un’orografia collinare ed è percorso dai torrenti Braemi e Tardara. Lungo questi corsi d'acqua, aventi carattere spiccatamente torrentizio, si rilevano aree di natura alluvionale, di varia estensione. Dei due corsi d’acqua il principale per estensione di bacino e portata media è il torrente Braemi; la sua presenza determina l’ampia e fertile piana alluvionale situata al confine meridionale del territorio considerato. Il contesto territoriale non presenta specifiche peculiarità naturalistiche. L’aspetto predominante è la grande estensione di campi coltivati a cereali e mandorleti, che in estate contribuiscono a rendere il paesaggio in molti casi ancora più spoglio e brullo.

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Figura 1 - Ubicazione del territorio di Barrafranca

Il clima è tipicamente mediterraneo, con un periodo estivo molto lungo, anche se nel recente passato iniziano ad essere sempre più evidenti i primi effetti del più vasto fenomeno, scientificamente accertato, di tropicalizzazione dell’area mediterranea. Tale fenomeno è ancor più accentuato dalla mancanza di adeguata vegetazione boschiva e da una piovosità via via meno intensa. Dai dati termo-pluviometrici relativi alla stazione di Barrafranca si rileva che l’area in esame è caratterizzata da una piovosità media di 480.2 mm, con 60 giorni piovosi in un anno. Le temperature medie stagionali sono rispettivamente: 8-10 °C in inverno; 11-17 °C in primavera; 21-25 °C in estate; 14-22 °C in autunno. La vegetazione naturale è frammentaria ed è rappresentata da aspetti degradati; essa, per lo più, è localizzata in stazioni non utilizzate a scopo agricolo: valloni, pendii con accentuata acclività, calanchi, rupi, aree con elevata presenza di roccia

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affiorante e/o scheletro, ecc… Gli aspetti di vegetazione naturale sono costituiti, in massima parte, da formazioni a carattere erbaceo e da frammentari ed isolati lembi di formazione a gariga. Gli ambienti più antropizzati, oltre l’area urbana e periurbana di recente estensione, sono rappresentati dalle colture agrarie, costituite principalmente da seminativi; in essi la coltura del grano duro e il riposo pascolativo si alternano senza alcuna rotazione costante. Nelle aree di pianura o vallive, specialmente se favorite dal punto di vista irriguo, al seminativo si accompagnano colture ortive specializzate, a ciclo invernale (carciofo, finocchio, ecc) ed estivo (pomodoro, peperone, ecc). Negli ultimi vent’anni, a dare un grande impulso allo sviluppo agricolo del territorio barrese, ha contribuito lo sfruttamento idrico del grande invaso formato dalla diga sul torrente Olivo, da decenni fortemente voluta dagli agricoltori barresi e per la quale, in passato, sono stati organizzati scioperi e manifestazioni. Ben rappresentate sono anche le tipiche colture legnose mediterranee: mandorleti, oliveti e, in misura notevolmente minore, i vigneti. Mandorleti ed oliveti rappresentano la destinazione colturale più estesa dopo il seminativo cerealicolo e sono diffusi soprattutto in stazioni poste in pendio. I vigneti, per buona parte di recente diffusione, sono localizzati su suoli relativamente pianeggianti, a componente marnoso- calcarea (C.da Moli, Setica). In alcune stazioni sono stati individuati resti di pistacchieto in avanzato stato di abbandono e consociati ad altre specie legnose. Gli agrumeti sono rappresentati solo da impianti di limitata superficie e per uso “domestico”. In genere si tratta di piccole e medie aziende agrarie, per buona parte a conduzione familiare. Su un’area di limitata estensione, presso C.da “Serra Lunga” e M. Sciorino si rileva un modesto rimboschimento di Eucalyptus camaldulensis, Cupressus sempervirens e Pinus pinea. 11

Dall’analisi geomorfologica risulta che il territorio comunale è principalmente a carattere argilloso e sabbioso e, in minor misura arenario, calcareo e gessoso. La morfologia è di carattere collinare con forme arrotondate e ondulate; è pianeggiante nelle zone sabbiose e alluvionali; inoltre è costituito da allineamenti di scarpate rocciose e sabbioso-arenarie. Nella morfologia dolce del territorio, spiccano terrazzi alluvionali e altopiani di forma tabulare. Gli ambienti non vegetali sono costituiti dall’area urbana e dalle cave di pietra calcarea che interessano una modesta superficie; queste rocce calcaree poggiano in profondità su argille e depositi di gesso e zolfo che in passato favorivano modeste attività estrattive. Antiche e importanti miniere, oggi abbandonate, sono quelle di Rabbiato, Giambattista, Mintina e, la più grande, quella di zolfo di Galati, rimasta attiva fino al 1968. Essa agli inizi del Novecento dava un reddito annuo di £. 200.000. ? L’agricoltura rappresenta, ancora oggi, il settore produttivo prevalente per la popolazione del territorio comunale di Barrafranca; sono invece del tutto assenti le aree industriali.

IDROGRAFIA

Il territorio è interessato a sud dalla presenza del Vallone Braemi, in cui confluiscono le acque dei Valloni Canale, Sotto Serra e Salinella, mentre nella zona nord-ovest, al confine con il territorio del Comune di Pietraperzia, dai Valloni Tardara e Cerumbelli, confluenti nel Vallone della Carusa. Le zone esterne al centro abitato in cui il territorio è più vulnerabile dal punto di vista idrogeologico sono:

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Bivio Catena, dove a causa di fenomeni atmosferici di eccezionale portata, costituisce un rischio elevato in quanto, in un passato anche recente, si sono verificate perdite umane in più di una occasione. Il sito, inoltre, è interessato dalla presenza di circa una trentina di fabbricati, tra cui cinque fra attività commerciali e artigianali e il serbatoio comunale di approvvigionamento idrico. Piano Setica, le cui acque si riversano nel Vallone Sotto Serra il quale, intersecando la S. P. per Mazzarino e P. Armerina, defluisce attraverso un ponticello sottostradale del tutto insufficiente a contenere il flusso delle acque in caso di abbondanti precipitazioni.

Le zone interne a rischio sono: Zona Canalicchio-Canale, in cui confluisce l’acqua piovana del quartiere Poggio; Zona Grazia, dove confluisce l’acqua piovana del quartiere Grazia e in cui, in caso di fenomeni di piena, possono verificarsi rilevanti danni alle abitazioni.

SISMOGRAFIA

L’area di Barrafranca è localizzata al centro della Sicilia e precisamente ai margini della zona orientale, considerata zona al più alto rischio sismico d’Italia. In ogni caso il territorio di Barrafranca non ricade in zone sismiche epicentriche, sebbene possa essere interessata da una frequenza molto bassa di terremoti locali.

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Fig. 2 - Piazza Regina Margherita

IL CENTRO STORICO E I NUOVI QUARTIERI

Negli ultimi decenni, Barrafranca ha registrato un notevole sviluppo urbanistico, non accompagnato, però, da un proporzionale aumento demografico. Gli ingressi principali al paese sono quattro: uno sul lato sud-ovest verso Mazzarino; uno sul lato sud nella zona Sotto-Serra; due sul lato nord, nella zona Zotta e Gurretta-Bivio Catena, che sono le entrate più accessibili e utilizzate. Il centro abitato presenta una zona storica centrale e una zona residenziale più moderna e funzionale, che negli ultimi decenni si sta sviluppando lungo le direttrici stradali periferiche, soprattutto nella zona Gurretta e Bivio Catena. Il centro storico conserva ormai poco del suo aspetto originario. Il nucleo originario del paese va collocato nei vecchi quartieri della “Batia”, del Canale, del Canalicchio, del Canalicchio Vecchio, del quartiere Costa-Serra e una parte 14

del quartiere dietro la chiesa Itria, fino ad arrivare alla via Ferreri Grazia. Rimangono quasi intatti i vicoli e le tortuose e caratteristiche stradine che testimoniano la loro origine feudale, ma buona parte degli edifici, spesso fatiscenti, sono oramai abbandonati. Di essi nessuno è degno di rilievo, essendo in genere piccole case contadine povere e modeste. In piazza Fratelli Messina (“Batia”), cuore storico del paese, non c’è più traccia della torre bizantina di Convicino a cinque piani e del castello baronale dei Barresi. Sui suoi ruderi nel XIX sec. era stato costruito il carcere Mandamentale, demolito negli anni ’80 per far posto al moderno e “avveneristico” edificio postale, che ben poco si armonizza con il contesto storico della piazza. Restano, invece, ben visibili l’antico palazzo del Governatore e casa Triolo della seconda metà del XVII sec. e, soprattutto, l’imponente mole del Monastero delle Benedettine che chiude due lati della piazza. L’edificio è, senza dubbio, il più antico e rappresentativo di Barrafranca, per lo meno nella sua parte inferiore. È in questa parte, infatti, che si aprono caratteristiche porte con arco a piede zoppo (i Putieddi), che probabilmente servivano da magazzini e che sono di chiara epoca tardo-medievale. Il resto della costruzione, dopo vari rifacimenti, risale al XVIII – XIX sec. Interessante è sicuramente il portale in pietra del lato nord che, secondo lo storico L. Centonze, sarebbe l’antico portale d’ingresso del castello dei Barresi. Annessa al convento c’è la piccola ma bellissima chiesa di S. Benedetto, ormai da anni cadente e chiusa al culto, ma che rimane l’unico esempio di stile tardobarocco a Barrafranca con le eleganti colonne a torciglione nella parte absidale. Il patrimonio storico-artistico è rappresentato dalle chiese, tutte risalenti al XVII sec. La maggiore è la Chiesa Madre, dedicata a Maria SS della Purificazione. Costruita sulla preesistente chiesa di S. Sebastiano fu ultimata nel 1775, mentre il prospetto principale risale al 1830. L’alto campanile, 15

sul lato sinistro, è decorato, sulla sommità, da tasselli policromi. A tre navate, con ricchi e pregevoli stucchi eseguiti dai fratelli Signorelli, nella chiesa si trova la preziosa statuetta del SS. Crocifisso, venerata nella processione del Venerdì Santo e custodita da un reliquario ligneo del 1795. Pregevole è anche il dipinto della Madonna della Purificazione attribuita a Filippo Paladino (1544-1614). La chiesa Maria SS. Della Stella, anteriore al 1598, è la più antica fra quelle esistenti. Originariamente a una sola navata fu ingrandita a metà ‘800. Degne di nota sono le tele S. Isidoro Agricola di Pietro d’Asaro e S. Alessandro (1859) di Francesco Vaccaro. Al suo interno si venerava l’antichissimo quadro di Maria SS della Stella, rubato nel 1977 e mai più ritrovato. La chiesa Maria SS. dell’Itria, è sicuramente anteriore al 1599. Le decorazioni all’interno sono di Giuseppe Fantauzzo, artista barrese allievo dei Signorelli. L’opera principale presente nella chiesa è L’Annunziata di Mattia Preti (1613-1699). La chiesa Madre della Divina Grazia fu fondata tra il 1650 e il 1670. Pregevoli sono il portale in pietra intagliata e gli stucchi interni del Fantauzzo. La chiesa di S. Francesco fu costruita nel 1694, accanto al Convento eretto tra il 1624 e il 1697. La facciata attuale è opera di Santo Scarpulla e risale al 1923. Di pregevole fattura sono i quadri della Via Crucis dei fratelli Vaccaro e l’altare maggiore in legno scolpito e intarsiato. Tra le chiese non più esistenti ricordiamo la chiesa di S. Giuseppe del 1671 che fungeva da cappella all’annesso educandato femminile delle Benedettine. Collocato di fronte la chiesa Madre fu demolita nel 1979 e per anni la zona fu adibita a “squallido” parcheggio. Recentemente, attraverso una importante opera di riqualificazione urbana, è diventata una graziosa piazzetta, con ancora visibili alcuni degli stucchi e dei fregi che un tempo decoravano l’interno della chiesa. Nel corso del XVII e XVIII sec. i poli si attrazione nell’espansione urbanistica di Barrafranca sono stati la nuova Chiesa Madre, il Convento dei Frati Minori, la chiesa dell’Itria e la Chiesa Grazia. 16

Nel XIX sec. gli assi portanti dello sviluppo del paese furono gli attuali Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, insieme alle strade adiacenti, quali via Ciulla e via Vasapolli. Non esistono a Barrafranca vere e proprie dimore gentilizie, ma è lungo queste vie che si aprono le residenze dei nuovi ricchi e dei proprietari terrieri della fine dell’Ottocento e che presentano un qualche interesse architettonico; degne di nota sono Palazzo Satariano e Palazzo Mattina (fine XIX sec) in Corso Vitt. Emanuele; Palazzo Pirrelli adiacente la farmacia Mattina nel quale, nel 1967, fu ospitato il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat in visita a Barrafranca; Palazzo Ingria in via Geraci Virone e Palazzo Ippolito-Ciappino in via Vasapolli. Sulle strade d’ingresso al paese sorgevano diverse croci, a testimonianza del profondo senso religioso della popolazione. Una croce esisteva all’inizio di via Belvedere e una sulla Timpa della Punta Terra (oggi ricostruite); un’altra all’uscita del quartiere Canale e una quarta, ancora oggi esistente, si trova nel quartiere Serra. Un’edicola votiva del 1903 si trova lungo il viale Signore Ritrovato, a ricordo del ritrovamento sul luogo dell’Ostia rubata da ignoti qualche tempo prima. Dell’architettura e dei simboli del periodo fascista rimane ben poco. Gli unici esempi esistenti sono la struttura imponente della vasca per la raccolta idrica, lungo il Viale Signore Ritrovato, che reca la data fascista del 1939 e un piccolo fascio littorio scolpito su una chiave di volta di un portale in via Dante. L’attuale centro del paese, piazza Regina Margherita, si presenta fortemente decentrata rispetto allo sviluppo planimetrico del centro abitato, così come il vicino Belvedere, recentemente risistemato e oggi luogo di ritrovo di giovani e adolescenti. L’ultima notevole espansione urbanistica è iniziata negli anni ’70, grazie soprattutto alle rimesse degli emigrati, e ha visto la nascita e lo sviluppo di nuovi quartieri come il Poggio, Punta 17

Terra e Gurretta, un tempo luogo di crescita di fichidindia e macchia mediterranea; essi hanno una planimetria più ampia e regolare che ha conferito al paese l’aspetto di una moderna cittadina. Negli ultimi anni l’estensione dell’abitato si sta sviluppando lungo le direttrici stradali periferiche, soprattutto nella zona Gurretta e Bivio Catena; è in questa zona, infatti, caratterizzata da un ampio e lungo rettilineo d’ingresso al paese, che si sono concentrate le più recenti attività manifatturiere e commerciali (Conad, EuroSpin, Acqua&Sapone…); dalla fine degli anni ‘80 gli ortaggi, gli agrumeti e gli alberi da frutto che coprivano questa parte del territorio hanno lasciato il posto a negozi, eleganti villette e al grande Parco Comunale che “custodisce”, al centro, tre spettacolari e monumentali esemplari di pini domestici, Pinus Pinea. Molto ridotto è il numero di palazzine condominiali, che, peraltro, sono di modeste dimensioni e al massimo di tre, quattro piani. Alcuni di questi gruppi di piccoli isolati multifamiliari sono stati costruiti nel corso degli anni ’50 e ’60 in diversi quartieri, come il villaggio UNRRA, mentre alcuni abitati condominiali più recenti sono stati realizzati a ridosso del viale Generale Cannada, in prossimità dell’attuale liceo scientifico e psico-pedagogico. L’aspetto urbanistico del paese è, in realtà, prevalentemente caratterizzato da nuclei abitativi monofamiliari che non raggiungono mai altezze e dimensioni elevate. Le vecchie e secolari tecniche costruttive, basate sull’impiego di pietre locali e impasto di gesso, sono state sostituite dalle nuove che utilizzano cemento armato, forati di terracotta e blocchi di sabucina. Negli ultimi tempi il paesaggio urbano è, a volte, deturpato dalla presenza di cumuli di rifiuti solidi che spesso non vengono rimossi e che invadono anche parte delle strade. Nel comune di Barrafranca, purtroppo, risulta poco diffusa la cultura della raccolta differenziata. Sono distribuite diverse campane per la 18

raccolta del vetro, della plastica, della carta e degli indumenti usati ma, a causa dell’insufficiente informazione e della scarsa sensibilità della popolazione, i rifiuti vanno a finire nei contenitori degli umidi, provocando il non riciclaggio di materiali quali plastica, vetro, lattine, carta. Il verde pubblico, purtroppo, è limitato e poco curato. La mancanza di spazi verdi adeguatamente grandi e attrezzati non favorisce attività ricreative e di svago, che sarebbero utili soprattutto per bambini e anziani. Per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche si riscontra che i marciapiedi sono stati dotati di scivoli, così come il poliambulatorio e i plessi scolastici che sono stati messi a norma. Nonostante gli sforzi fatti dalle diverse Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel corso degli ultimi decenni, le barriere architettoniche, ad oggi, non sono state completamente abbattute. Il tasso di inquinamento atmosferico si mantiene su livelli piuttosto bassi, sia per l’assenza di importanti attività industriali, sia perché il traffico cittadino è abbastanza contenuto e non si presenta quasi mai intenso e caotico, nonostante la mancanza di semafori e di ampi e attrezzati parcheggi pubblici.

IL DEGRADO AMBIENTALE

Il territorio barrese non presenta gravi caratteristiche di degrado ambientale ed edilizio. Anche il rischio di incendi non è molto elevato, essendo il territorio di Barrafranca privo di aree forestali, eccetto la zona poco rilevante in C/da Galati. L’unico rischio è rappresentato dagli incendi che si verificano, in periodo estivo, lungo i bordi delle strade e dei torrenti in secca, nelle scarpate, nei terreni incolti e dai fuochi accesi nei campi di grano prima e dopo la mietitura. Il fenomeno è sempre stato attenzionato da parte del comune, che ha 19

stipulato contratti con istituti di vigilanza per il controllo del territorio nei periodi estivi e, comunque, fino al termine della mietitura.

Alcune considerazioni

Un’analisi attenta del profilo territoriale di Barrafranca mette in evidenza una situazione generale del territorio non molto dissimile da quella di molti altri centri urbani dell’entroterra siciliano. Naturalmente sono ancora molti gli interventi da fare per adeguare la struttura urbanistica del paese alle nuove esigenze della società moderna, sempre più tecnologica, globalizzata e multietnica. Occorrono sicuramente importanti opere di intervento per il miglioramento e la manutenzione del manto stradale, spesso sconnesso e in alcune zone periferiche ancora inesistente; bisogna al più presto intervenire per restaurare e tutelare quello che rimane del patrimonio storico e artistico; è necessario garantire maggiore pulizia delle strade, una più efficiente illuminazione pubblica e maggiore cura del verde pubblico. La cura e il buono stato delle piazze, delle fontane e dei luoghi pubblici in genere sono sicuramente, oltre che il risultato di una manutenzione costante da parte dell’Ente Locale, anche il frutto del rispetto di ciascun cittadino: non sempre i barresi mostrano di voler mantenere pulite e in buono stato le strade, le piazze e le fontane. Perciò sarebbe opportuno anche una maggiore sensibilizzazione e una maggiore partecipazione alla vita della comunità, che faccia aumentare il senso di appartenenza e l’amore verso il proprio paese, che sono alla base di atteggiamenti e comportamenti rispettosi del contesto in cui si vive. Anche i rifiuti rappresentano una problematica da affrontare: ad esempio, si potrebbe incrementare la raccolta 20

differenziata e si potrebbero prevedere delle fasce orarie specifiche (tardo-pomeridiane o serali) per poter gettare l’immondizia negli appositi cassonetti. Tuttavia, nonostante i molti problemi e le insufficienti risorse finanziarie, si avverte un nuovo e più marcato ottimismo per un profondo cambiamento, specialmente nelle coscienze e nella sensibilità delle nuove generazioni, e ciò fa ben sperare per la crescita e lo sviluppo futuro.

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Profilo demografico

In questo profilo verranno trattati gli aspetti demografici del comune di Barrafranca, nonché le caratteristiche strutturali e dinamiche della popolazione. Barrafranca, a partire dall’inizio del Novecento, ha visto una lenta ma continua crescita della popolazione, che non ha subito grandi e vistose battute d’arresto, nonostante la notevole migrazione negli anni sessanta e settanta. Oggi il comune di Barrafranca conta 13098 abitanti, di cui 6202 maschi e 6896 femmine. Tra gli anni ’80 e gli anni ’90 la popolazione barrese contava tra i 15.000 e i 16.000 abitanti, mentre negli anni 2000 la popolazione si è stabilizzata intorno ai 13.000 abitanti residenti oltre gli emigrati all’estero.

Tabella 1 - Andamento della popolazione anni 2002-2009

Anno Maschi Femmine Totale 2002 6223 6849 13072 2003 6201 6828 13029 2004 6168 6835 13003 2005 6178 6861 13039 2006 6164 6867 13031 2007 6183 6887 13070 2008 6202 6896 13098 2009 6202 6896 13098

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Tabella 2 – Popolazione residente distinta per fasce di età

Anno 0-3 4-17 18-25 26-40 41-60 61-80 81 in su 2002 555 2204 1492 2903 2750 2776 402 2003 556 2157 1429 2938 2784 2777 431 2004 552 2119 1405 2919 2847 2749 438 2005 563 2110 1366 2870 2907 2682 505 2006 550 2085 1361 2940 2969 2586 548 2007 536 2072 1305 2939 3012 2584 583 2008 529 2059 1293 2983 3041 2556 609 2009 523 2047 1313 2939 3070 2939 645

Se guardiamo alle fasce d’età, ci accorgiamo che la popolazione ha modificato notevolmente la sua composizione; infatti, dal 2002 al 2009 assistiamo ad una diminuzione netta e graduale delle fasce infantili e giovanili (da 0 a 25 anni), alla quale corrisponde un aumento della popolazione adulta, ma soprattutto un vertiginoso incremento degli ultraottantenni (ai 402 del 2002 corrispondono i 645 ultraottantenni del 2009). L’aumento della speranza di vita e della vita media porta con sé l’esigenza di servizi specifici pensati e realizzati per la popolazione anziana, non sempre autosufficiente e con una rete familiare disponibile alla cura e all’assistenza. Per quanto riguarda la popolazione straniera, come nel resto d’Italia, si osserva un rapido aumento della stessa, specie nell’anno 2008, in cui assistiamo al raddoppiamento della popolazione straniera. Gli stranieri residenti a Barrafranca nel 2009 risultano essere 37 maschi e 45 femmine. Alla data del 14 Aprile 2010, tra gli stranieri presenti risultano: n. 8 tedeschi 2 maschi e 6 femmine n. 1 britannico n. 2 greche n. 3 ucraine 23

n. 1 macedone n. 15 cinesi 7 maschi e 8 femmine n. 4 pakistani n. 1 egiziano n. 1 marocchino n. 1 nigeriana n. 1 statunitense n. 51 romeni

Tabella 3 - Popolazione straniera residente

Anno Maschi Femmine Totale 2002 1 3 4 2003 5 15 20 2004 10 23 33 2005 14 34 48 2006 11 39 50 2007 12 36 48 2008 34 47 81 2009 37 45 82

In merito all’inserimento scolastico si rileva che i bambini inseriti a scuola sono 8: 2 cinesi 1 marocchino 5 romeni

Questi dati non fotografano esattamente la realtà, perché gli stranieri effettivamente presenti a Barrafranca sono presumibilmente molto più numerosi e non facilmente censibili. Vi è una presenza maggiore di romeni: donne che svolgono il lavoro di badanti per anziani ed aiuto per i servizi domestici, uomini che sono impiegati nell’agricoltura e nell’edilizia. Vi è 24

anche una presenza di albanesi che, per lo più, sono impiegati presso aziende di allevamento di animali come pastori e guardiani di animali (mucche e pecore). Anche i cinesi sono presenti, come è evidente sulla base della presenza di parecchi negozi gestiti da cinesi. Naturalmente, tutto questo fa pensare anche ad una presenza di stranieri clandestini.

Alcune considerazioni

Dal profilo demografico emerge chiaramente un notevole invecchiamento della popolazione. La maggiore presenza di anziani che caratterizza la popolazione di Barrafranca negli ultimi anni rappresenta, da un lato, una nuova emergenza sociale che richiede valide risposte (dall’assistenza alla valorizzazione di una fetta della popolazione non più attiva lavorativamente e, talvolta, non autosufficiente), dall’altro lato, però, gli anziani rappresentano una risorsa per il bagaglio culturale di cui sono portatori. L’assistenza domiciliare agli anziani andrebbe potenziata; attualmente sono solo 80 gli anziani che ne usufruiscono e, tra l’altro, questo servizio è svolto da persone inserite nei cantieri di servizio e che, dunque, non hanno una formazione e competenze sociali, relazionali e assistenziali specifiche. Si potrebbero realizzare dei percorsi formativi ad hoc per le persone inserite nei cantieri di servizio; ciò con un duplice scopo: 1. poter offrire un servizio qualificato agli anziani; 2. formare delle persone che - si auspica - possano fuoriuscire dal “circuito dell’assistenza” ed entrare nel mercato del lavoro con un titolo professionale, delle competenza specifiche e un bagaglio di esperienze nel settore dell’assistenza domiciliare.

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Per quanto riguarda, invece, la presenza di stranieri, bisogna notare che nel territorio non sono stati attivati sportelli informativi, servizi specifici o particolari iniziative in questo settore, sebbene nel prossimo piano di zona, è stata prevista una progettualità specifica all’interno dell’area “immigrati”. Sebbene gli stranieri rispondano a differenti bisogni della popolazione autoctona (l’assistenza agli anziani, lavori agricoli ed edili faticosi e sottopagati), essi costituiscono una realtà che sarebbe urgente e di fondamentale importanza attenzionare e sulla quale intervenire, al fine di garantire una dignità a queste persone ed ai figli minorenni eventualmente presenti, garantendo servizi scolastici, sanitari ed assistenziali e dando maggiore sicurezza sociale alla comunità tutta. Ciò al fine di evitare il rischio della creazione di quartieri in cui si possano concentrare maggiormente persone di determinate etnie e, in generale, il rischio di marginalità sociale di alcune persone che, anche se non ufficialmente, abitano la nostra comunità. Anche gli insegnanti dovrebbero essere formati ad una didattica e ad una pedagogia tese all’interculturalità, che valorizzi e riconosca la diversità culturale e non favorisca fenomeni di emarginazione e di incomunicabilità tra alunni appartenenti a differenti culture.

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Profilo economico

Il profilo economico intende dare una lettura, seppur limitata, dell’attività economica della comunità di Barrafranca, purtroppo molto contenuta per la mancanza di dati non pervenuti dalle sedi interessate. L’economia barrese è basata sull’agricoltura (coltivazione di grano, di ortaggi, di mandorlo, di ulivo con un’abbondante produzione di ottimo olio), su un fiorente artigianato (falegnami, fabbri, marmisti, salottifici, allestimenti di tende ed arredi per la casa, sartoria per la sposa), sull’edilizia, sul terziario (dipendenti statali), e su attività commerciali. Per fare una distinzione degli esercizi commerciali, è bene dare delle definizioni secondo legge: ƒ “Posto Fisso” o “Esercizi di Vicinato” (L. R. n° 28 del 22- 12-1999) esercizi commerciali con superficie di vendita fino a 100 mq nei Comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti; fino a 150 mq nei Comuni con popolazione residente non oltre i 100.000 abitanti, fino a 200 mq nei Comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. ƒ “Pubblici Esercizi” (L. n° 287 del 25-8-1991) esercizi commerciali per attività di somministrazione di alimenti e bevande, ovvero vendita per il consumo sul posto. Si distinguono nelle seguenti tipologie: ¾ A: esercizi di ristorazione per pasti e bevande (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari) ¾ B: esercizi di bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, dolciumi, pasticceria, gelateria (bar, caffé, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari)

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¾ C: esercizi di cui alla lettera A e B ed in cui la somministrazione di alimenti e bevande viene effettuata congiuntamente ad attività di trattenimento e svago come sale da ballo, sale da gioco, locali notturni ed esercizi similari. ¾ D: esercizi di cui alla lettera B nei quali è esclusa la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione. ƒ “Aree Pubbliche” (L.R. n. 18/95; L.R. n. 2/96) commercio su aree pubbliche e cioè vendita di merci al dettaglio e somministrazione al pubblico di alimenti e bevande effettuate su aree pubbliche. Le autorizzazioni di commercio su aree pubbliche si distinguono ai sensi dell’art. 1 della L.R. 1/3/95 n° 18 in: ¾ Autorizzazioni di tipo A: concessioni per un periodo di tempo pluriennale da utilizzare quotidianamente durante tutta la settimana. ¾ Autorizzazioni di tipo B: concessioni di tempo pluriennali da utilizzare in uno o più giorni della settimana (esempio operatori mercato settimanale) ¾ Autorizzazioni di tipo C: attività svolte in forma itinerante. ELENCO NUMERICO DELLE TIPOLOGIE • POSTO FISSO : Anno 2007= 248 Anno 2008= 260 Anno 2009= 273 • PUBBLICI ESERCIZI: Anno 2007= 45 Anno 2008= 46 Anno 2009= 44 • AREE PUBBLICHE: 9 Mercato Settimanale n° 155 Posti 9 Ambulanti n° 63 • PRODUTTORI AGRICOLI n° 98 28

A Barrafranca si svolge un interessante mercato settimanale che vede arrivare molti venditori ambulanti da ogni parte della Sicilia ed acquirenti dei paesi viciniori come Pietraperzia, Mazzarino, Enna, Piazza Armerina, Valguarnera. I punti di distribuzione dei carburanti sono tre: • la piccola stazione IP, la più antica, collocata di fronte al poliambulatorio; • il distributore ERG, verso l’uscita del paese, proprio all’inizio del Viale Generale Cannada; • la nuova e attrezzata stazione Esso, in prossimità del Bivio Catena, che dispone anche di locali per la ristorazione e la sosta dei clienti. Un’altra grande e moderna stazione di distribuzione è attualmente in costruzione nei pressi del bivio Zotta. È completamente assente l’Industria. Esistono, tuttavia, importanti attività legate alla trasformazione e al commercio dei prodotti agricoli. Nel territorio barrese si trovano diversi oleifici e mostifici che soddisfano non solo il fabbisogno dei produttori agricoli locali ma anche quello dei paesi limitrofi (oleificio Milano, Aleo, Giadone, Bonfirraro) e due grandi consorzi per il deposito e il commercio del grano e delle mandorle. Negli anni settanta era stato creato, in C.da “S. Gisippuzzo”, un grande impianto, moderno e attrezzato, per la lavorazione e la trasformazione delle mandorle. Nonostante i buoni propositi e le molte speranze poste in questa struttura per rilanciare l’economia e l’occupazione locale, l’attività è stata ben presto chiusa, sprecando denaro e risorse. Oggi è in totale abbandono. Un’importante fonte di reddito per molte famiglie barresi era costituito dal polo minerario ed estrattivo di Pasquasia (nei pressi di Capodarso, a pochi chilometri dal paese), che per anni ha garantito stabilità occupazionale ed economica. Da alcuni anni, però, anche questo imponente complesso industriale ha smesso di funzionare, a causa,

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soprattutto, della scarsa capacità concorrenziale della struttura all’interno di un mercato sempre più globalizzato. A Barrafranca vivono numerose famiglie con redditi bassi o medio-bassi; ciò è anche testimoniato dalle numerose dichiarazioni di disponibilità al lavoro presentate:

I Soggetti che hanno presentato al “Centro per l’Impiego” (ex Ufficio di Collocamento) dichiarazione di disponibilità al Lavoro sono: Anno 2007 Tot. 492 301 maschi 191 femmine Anno 2008 Tot. 587 370 maschi 217 femmine Anno 2009 Tot. 662 445 maschi 217 femmine Ci sembra significativo anche il dato relativo ai soggetti che lavorano nella Forestale, che negli anni si sono mantenuti costanti, in base alla disponibilità dell’ente preposto: Anno 2007 e Anno 2008: • 51 giorni lavorativi attivati n. 24 • 101 giorni lavorativi attivati n. 20 • 151 giorni lavorativi attivati n. 8 Anno 2009: • 78 giorni ( ex 51 giorni) lavorativi attivati n. 24 • 101 giorni lavorativi attivati n. 20 • 151 giorni lavorativi attivati n. 8

Alcune considerazioni ll dato della disponibilità al lavoro mostra un incremento notevole nell’arco dei 3 anni (dal 2007 al 2009) e ciò deve risvegliare l’attenzione verso uno sviluppo di comunità che passi necessariamente attraverso uno sviluppo economico, attraverso incentivazioni ad attività imprenditoriali e produttive. Il disagio sociale di molte famiglie, infatti, spesso

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coincide ed è accentuato da un notevole disagio economico. Il trend in salita della disoccupazione e dell’inoccupazione fa preoccupare per i giovani in cerca di prima occupazione e per le nuove famiglie createsi o che vorrebbero crearsi, ma che trovano un forte ostacolo derivante dalla mancanza del lavoro. Ai nostri giorni il reddito pro-capite di Barrafranca è medio-basso e rispecchia il crescente stato di indigenza e l’emergere di “nuovi poveri”; in alcune famiglie (molto meno rispetto al passato) i consumi locali sono sorretti dalle risorse dei pensionati che mantengono i figli e le relative famiglie. La carente situazione economica ed occupazionale spinge ancora oggi giovani e meno giovani ad emigrare in cerca di lavoro e a lasciare la propria rete familiare e sociale. Il fenomeno migratorio, tra l’altro, non riguarda verosimilmente solo l’ambito delle attività manuali, ma anche e soprattutto l’ambito delle attività intellettuali. Molti giovani, infatti, anche dopo il conseguimento di elevati titoli di studio, sono costretti a svolgere la propria attività intellettuale in posti lontani come il Centro e soprattutto il Nord Italia. Il fenomeno della cosiddetta “fuga dei cervelli” caratterizza in modo considerevole anche la nostra realtà. Un impulso considerevole all’economia barrese potrebbe essere dato dall’incremento di attività industriali, per esempio riguardanti il processo di trasformazione degli alimenti. Anche il turismo potrebbe essere incentivato: un turismo che preveda la realizzazione di eventi, associata a determinati percorsi; un turismo rurale che metta in evidenza il paesaggio, ma anche le tradizioni e la gastronomia barresi e, infine, la creazione di un museo etno-antropologico potrebbero dare una significativa spinta all’economia di Barrafranca, oltre che aumentare il senso di appartenenza e valorizzare le bellezze e le risorse del territorio.

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Profilo dei servizi

Il profilo dei servizi cercherà di rilevare ed evidenziare la tipologia e l’organizzazione dei servizi presenti nel territorio di Barrafranca e la loro fruibilità, distinti in: servizi socio-educativi, socio-sanitari e ricreativo-culturali.

PROFILO DEI SERVIZI SOCIO–EDUCATIVI

Nel comune di Barrafranca il servizio di Istruzione e Formazione viene fornito dalle seguenti Istituzioni Scolastiche:

• 1° Circolo Didattico “Europa”, rappresentato legalmente dal Dirigente scolastico Filippo Aleo. • 2° Circolo Didattico “S. Giovanni Bosco”, rappresentato legalmente dal Dirigente scolastico Giuseppe Ferro. • Scuola Secondaria di Primo Grado “Verga–Don Milani”, rappresentata legalmente dal Dirigente scolastico Brigida Lombardi. • I.S.I.S.S. “G. Falcone”, rappresentato legalmente dal Dirigente scolastico Serafino Gueli. L’istituto accoglie, oltre a numerosi giovani barresi, anche studenti dei Comuni vicini come Pietraperzia e Mazzarino. • Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente (sede coordinata da Valguarnera), rappresentato legalmente dal Dirigente scolastico Alessandro Geraci, Responsabile sede I.P.A.A. Barrafranca Francesco Cannada. Anche questo Istituto oltre ad accogliere studenti barresi accoglie ragazzi di Pietraperzia e Mazzarino.

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I dati sulla dispersione scolastica segnalati nell’anno scolastico 2008/2009 sono 19 dalla scuola media “Verga-Don Milani”, di cui 11 segnalati ai Carabinieri.

Inoltre, sono presenti istituti di formazione professionale: • ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), è un Ente di Formazione Professionale che organizza corsi per disoccupati iscritti negli elenchi dei disoccupati della Regione Sicilia, pertanto, i corsi vengono frequentati, anche, da ragazzi di Gela, Riesi, Mazzarino, Pietraperzia. I corsi si svolgono di mattina da lunedì a venerdì (6 ore al giorno) con una diaria di Euro 4,13 per presenza. Nella sede ANFE di Barrafranca sono attivati i seguenti corsi: ™ Operatore Socio Assistenziale Anziani, durata 900 ore, è un operatore socio assistenziale per la persona anziana. L’operatore lavora nel settore dell’assistenza sociale e collabora con altri gruppi professionali al fine di mantenere e migliorare la qualità della vita della persona. ™ Operatore grafico creativo, durata 900 ore , è una figura professionale che ha conoscenze di base nel settore della comunicazione visiva e pubblicitaria. ™ Operatore Office, durata 900 ore, è una figura che possiede competenze sull’utilizzo degli strumenti informatici e sui software di sistema e applicativi più diffusi. ™ Decoratore Artistico, durata 600 ore , questo è un corso riservato ai Disabili, infatti viene richiesto alla Regione Sicilia dalla sede ASP di Piazza Armerina. È una figura professionale che è in grado d’esprimere l’ideazione e la progettazione di manufatti artistici con la tecnica del decoupage base e stencil.

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™ Addetto alla grafica digitale, durata 450 ore, questo corso si tiene il pomeriggio ed è un corso di perfezionamento per chi possiede una qualifica d’Informatica, è una figura professionale con conoscenze teoriche e pratiche sui pacchetti applicativi più utilizzati nell’ambito della grafica digitale. L’ANFE di Barrafranca opera anche nel sociale organizzando corsi di Formazione presso i Carceri di Nicosia, Enna, Piazza Armerina. Anche questi corsi sono retribuiti con una diaria di euro 4,13 a presenza. I corsi organizzati per i detenuti sono: 9 Elettricisti 9 Idraulici 9 Informatica 9 Parrucchiere per Uomo 9 Parrucchiere per Donna 9 Operatore aiutante Serigrafo L’ANFE di Barrafranca tiene corsi fissi presso gli Istituti Scolastici Statali come l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente di Barrafranca e il Liceo Scientifico e Classico di Piazza Armerina. I corsi si svolgono presso le sedi degli stessi Istituti e sono corsi d’Informatica per gli studenti.

• IAL-Cisl presso la sede scuola primaria “S. Giovanni Bosco” via Mazzini; è un Ente di formazione Professionale, promosso dalla Cisl per la valorizzazione della persona e lo sviluppo delle sue potenzialità, oggi sono presenti i seguenti corsi di formazione: 9 Aggiornamento CCNL, N. 15 ore; 9 Aggiornamento Sicurezza D.lgs. n. 81/2008, N. 60 ore; 9 Corso inglese intermedio per occupati e disoccupati N.150 ore; 34

9 Corso inglese avanzato per occupati N 150 ore, 9 N. 4 CORSI DI FRONT- OFFICE di N. 20 ore ciascuno 9 Corso di formazione Politico-Amministrativo 9 Assistente scolastico alla comunicazione (LIS), N. 200 ore 9 Commis di cucina, N.900 ore.

Molti studenti frequentano le scuole Superiori presso altre città come: Piazza Armerina, Enna, Caltanissetta, San Cataldo. Ciò si evince dall’elenco di abbonamenti rilasciati dal Comune di Barrafranca. ƒ Anno Scolastico 2006/2007 N. 267 ƒ Anno Scolastico 2007/2008 N. 284 ƒ Anno Scolastico 2008/2009 N. 301 ƒ Anno Scolastico 2009/2010 N. 304

Altro servizio di tipo educativo-religioso viene svolto dalle 5 Parrocchie presenti nel territorio: • Parrocchia “Maria S.S. della Purificazione” (Chiesa Madre) affidata al Parroco Alessandro Geraci. • Parrocchia “Maria S.S. della Stella” affidata al Parroco Alessandro Geraci. • Parrocchia “Madonna dell’Itria” affidata al Parroco Liborio Tambè. • Parrocchia “Madonna delle Grazie” affidata al Parroco Salvatore Nicolosi. • Parrocchia “Sacra Famiglia” affidata al Parroco Giovanni Pinnisi. In tutte le parrocchie sono presenti gli oratori, ove si svolgono attività religiose, educative e ricreative per ragazzi, giovani ed adulti. In particolare, durante il periodo estivo in tutte le

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parrocchie si svolgono le attività di Gr.Est. per bambini e ragazzi. Nei pressi del Cimitero, nella periferia del paese, è presente un ulteriore oratorio: quello di “S. Giovanni Bosco” ove si svolgono numerose attività di tipo ricreativo e religioso per bambini e giovani. La Parrocchia “Maria S.S. della Stella” ospita, inoltre, le suore Clarisse Apostoliche che da alcuni anni sono presenti a Barrafranca. Nelle 5 Parroccchie operano i 5 Parroci ed altri due Sacerdoti: Don Antonino Tambè e Don Benedetto Mellia.

PROFILO DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI

“U Spitalettu”

Tra i servizi socio-sanitari del comune di Barrafranca emerge il Poliambulatorio, denominato “U Spitalettu” (Ospedaletto), ove si svolgono vari servizi di tipo sanitari: ¾ Ortopedia ¾ Urologia ¾ Oculistica ¾ Diabetologia ¾ Ginecologia/Ostetricia ¾ Cardiologia ¾ Geriatria ¾ ORL ¾ Reumatologia ¾ Laboratorio Analisi (è solo un punto Prelievo; le analisi vengono effettuate poi a Piazza Armerina). Nel territorio è comunque presente un altro Laboratorio Analisi Privato e convenzionato ASP gestito dalla Dr.ssa Rosa Faraci. 36

¾ Nello stesso centro di poliambulatorio, è presente il servizio di 118 ¾ Nelle ore notturne è presente il servizio di Guardia Medica. Inoltre, all’interno del Poliambulatorio sono presenti: ¾ Neuropsichiatria Infantile ¾ Servizio di Salute Mentale ¾ Consultorio familiare

Il Consultorio familiare

Tra tutti i servizi, particolare attenzione è da riservare al Consultorio che è un luogo dedicato alla Prevenzione ed alla Consulenza dei Problemi più delicati, è un servizio socio- sanitario pubblico, gratuito, per la tutela fisica e psichica della Donna, del Bambino, dell’Uomo, della Coppia e della Famiglia. Il Consultorio di Barrafranca offre: ™ Informazioni e consigli per una gravidanza serena. ™ Assistenza medica e psicologica in gravidanza e dopo parto. ™ Corsi di preparazione al parto. ™ Informazioni e sostegno per l’allattamento al seno ed alla difesa della salute del bambino anche con visite domiciliari. ™ Consulenza psico-sociale alla donna e alla famiglia. ™ Corsi di massaggio infantile per mamma e bambino. ™ Informazione e sostegno alla famiglia nel periodo del dopo parto. ™ Informazioni e spiegazioni su tutti i metodi contraccettivi. ™ Assistenza medica alla scelta del contraccettivo più adatto.

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™ Vigilanza e sostegno per tutti i problemi fisici e psicologici legati alla contraccezione. ™ Visita ginecologica periodica. ™ Pap-test utile per la prevenzione al tumore del collo dell’utero. ™ Visita senologica e autopalpazione del seno. Gli Operatori del Consultorio sono: - L’assistente Sociale - Il medico ginecologico - L’infermiera professionale - Lo psicologo - La vigilatrice d’infanzia. I dati dell’Utenza psico-sociale in carico al Consultorio contabilizzati una sola volta nell’anno 2009 (ma visti durante l’anno, sicuramente, tantissime volte) sono: 1) Coppie N. 36 2) Famiglie N. 27 3) Donne N. 204 4) Uomini N. 76 5) Minori (0-12 anni) N. 136 6) Minori (13-17 anni) N. 63 7) Richieste Tribunale dei Minori N. 46 8) Casi di Separazione N. 37 Il Consultorio fornisce, anche, assistenza agli stranieri presenti nel Comune di Barrafranca. Il Servizio della Neuropsichiatria infantile ha fornito i seguenti dati riguardanti i soggetti da 0 a 18 anni in carico presso l'uffico di Barrafranca: minori seguiti primo semestre 2010 N.120 nuovi accessi primo semestre 2010 N. 22 minori seguiti con sostegno scolastico N. 54 (certificati con diagnosi funzionale) minori seguiti dal Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta N. 9 38

minori inseriti presso Centro Riabilitativo convenzionato per il terzo trimestre anno 2010 N.20 Elenco patologie di maggiore riscontro nei soggetti in età evolutiva seguiti dal Servizio di NPI: - Disturbo apprendimento scolastico (disturbi specifici delle abilità scolastiche e disturbi aspecifici) - Ritardo mentale - Paralisi cerebrale infantile - Disturbo del linguaggio - Disturbo dell'attenzione con iperattività - Disturbo del controllo sfinterico - Disturbi della sfera emotiva (disturbi d'ansia e dell'umore) - Tic - Disturbi pervasivi dello sviluppo - Disturbi di personalità - Psicosi - Epilessia - Svantaggi psico-sociali - Disturbi sensorialivisivi-uditivi.

I servizi Sociali del Comune di Barrafrancahanno fornito i dati dei Buono Socio-Sanitari a nuclei familiari con anziani non autosufficienti o ai Disabili gravi secondo l'art. 10, legge regionale n:10 del 31 luglio 2003. con questa legge la Regione riconosce e valorizza il ruolo della famiglia fondata sul matrimonioo, comunque,su vincoli di parentela, filiazione, adozione, affinità o di affido quale soggetto sociale di primario riferimento per le politiche di promozione della famiglia ed, in particolare, per la programmazione e l'attuazione degli interventi socio-assistenziali, socio-sanitari, socio culturali ed educativi operanti in ambito regionale. A favore delle famiglie che mantengono nel proprio contesto anziani non autosufficienti (69 anni e 1 giorno più il 100% di invalidità più 39

accompagnamento) o soggetti con grave disabilità (legge 104/92 cioè al di sotto dei 69 anni e 1 giorno), la concessione, tramite i distretti socio-sanitari, di un buono-sanitario a sostegno della spesa sostenuta per l'attività di assistenza e cura garantita dalle medesime famiglie al proprio domicilio. Pertanto chi usufruisce dei buoni socio-sanitari sono: ‹ Anno 2005 N. 107 ‹ Anno 2006 N. 124 ‹ Anno 2007 N. 87 ‹ Anno 2008 N. 115 ‹ Anno 2009 N. 89

Per quanto riguarda il Trattamento sanitario obbligatorio T.S.O., istituito dalla legge 180/1978 e attualmente regolamentata dalla legge 83371978 artt.33-35, è un atto composito di tipo medico e giuridico, che consente l'impostazione di determinati accertamenti e terapie a un soggetto affetto da malattia mentale. Il concetto di T.S.O. Basato su valutazione di gravità clinica e di urgenza, è una procedura finalizzata alla tutela della salute, ha sostituito la precedente normativa riguardante il “ricovero coatto” legge36/1904. Il T.S.O. Viene emanato dal Sindaco del Comune dove si trova il paziente su proposta motivata di un medico. La procedura impone l'informazione dell'avvenuto provvedimento al Giudice tutelare di Competenza. I dati di T.S.O. Nel comune di Barrafranca sono: ‹ Anno 2000 N. 5 ‹ Anno 2001 N. 3 ‹ Anno 2002 N. 6 ‹ Anno 2003 N. 4 ‹ Anno 2004 N. 5 ‹ Anno 2005 N. 2 ‹ Anno 2006 N. 2 ‹ Anno 2007 N. 9 ‹ Anno 2008 N. 3 40

‹ Anno 2009 N. 9

Servizi per i disabili

Nel territorio di Barrafranca dal 24 giugno 1985 è presente la Sezione del C.S.R. (Consorzio Siciliano di Riabilitazione) - A.I.A.S. (Associazione Italiana Assistenza Spastici), che svolge attività di tutela dei diritti delle persone disabili. Il Centro è stato realizzato grazie all’interessamento di un gruppo di genitori di disabili, che per quasi 15 anni è riuscito ad assicurare i servizi riabilitativi senza copertura finanziaria da parte dell’A.U.S.L. ma con sporadici contributi da parte del Comune. Nel 1995 è stato inaugurato il nuovo Centro Riabilitativo grazie alla L.104/92 ed adesso il C.S.R. dispone di mille metri quadri coperti e più di sei mila metri quadri di terreno di proprietà del C.S.R. Attualmente il Centro effettua servizi Riabilitativi in ambulatorio e a domicilio per un’utenza annua di circa 100 disabili, offre i servizi a domicilio con mezzi propri; è un punto di riferimento importante anche per i Comuni vicini come Pietraperzia, Mazzarino, Riesi e Piazza Armerina. È stato attivato anche il Centro diurno che riesce a soddisfare un’utenza giornaliera di 18 disabili gravi, fornendo un importante supporto alle famiglie. Inoltre, grazie ad una convenzione con l’associazione “Pegaso” gli assistiti possono effettuare Ippoterapia a costo zero.

Servizi per gli anziani

A Barrafranca sono presenti una Casa di Riposo per anziani e un Centro Diurno per anziani; Centri di ritrovo per anziani si trovano presso le Parrocchie (Itria, Grazia) e in Piazza Regina Margherita, dove c’è il Centro Anziani “Reduci”. Tutti i centri per anziani sono frequentati da uomini, mentre il Centro il “Sorriso” è un centro diurno che accoglie donne anziane e 41

non, dove si svolgono attività di tipo culturale-ricreativo: ginnastica e ballo (vedi Associazioni). Durante questo anno il centro verrà trasformato in casa-albergo e funzionerà anche nelle ore notturne.

Farmacie, medici, ospedali vicini

Nel territorio sono presenti 3 Farmacie: ƒ Farmacia Agozzino Rosa; ƒ Farmacia Renato Cannada; ƒ Farmacia Giuseppe Mattina.

I Medici di base sono: 9 Giuseppa Aiello 9 Giuseppe Balsamo 9 Francesco Barbagallo 9 Salvatore Bevilacqua 9 Veronica Dell’Ospedale Venti 9 Onofrio Ligotti 9 Salvatore Nicolosi 9 Salvatore Perri 9 Liborio Strazzanti 9 Graziella Virga 9 Calogero Collura (Pediatra) 9 Maria Dora Carà (Pediatra)

I Medici Odontoiatri sono: ¾ Christian Collura ¾ Danilo Corso ¾ Salvatore La Rosa ¾ Calogero Lanza ¾ Luigi Paternò ¾ Studio dentistico Puzzo ¾ Giuseppe Salvaggio 42

In caso di ospedalizzazione gli Ospedali più frequentati dai barresi sono: 9 Mazzarino 9 Piazza Armerina 9 Enna 9 Caltanissetta

Segnali di disagio

I dati forniti dal servizio Ser.T. del distretto di Piazza Armerina di cui fanno parte Barrafranca e Pietraperzia riguardano i soggetti che fanno uso di stupefacenti e i soggetti alcolisti. I dati dei soggetti che fanno uso di stupefacenti, per Barrafranca e Pietraperzia sono: • 44 soggetti che fanno uso di cannabis • 61 soggetti che fanno uso di cocaina • 14 soggetti che fanno uso di eroina Per un totale di 119 soggetti. Per quanto riguarda i dati per i soggetti alcolisti solo a Barrafranca sono: 9 13 maschi maggior percentuale tra 20/25 anni 9 15 donne maggior percentuale tra 35/39 anni Per un totale di 28 soggetti. Com’è facilmente intuibile, tali numeri, pur riconoscendo che sono elevati, non rappresentano l’intero fenomeno; presumibilmente, infatti, vi sono molte altre persone che fanno uso e abuso di sostanze stupefacenti ma che non si rivolgono al Ser.T.

Dagli atti del Comune di Barrafranca i divorzi risultano aumentati negli ultimi anni: ¾ Anno 2007 N. 17 ¾ Anno 2008 N. 20 43

¾ Anno 2009 N. 22

Dai dati relativi ai divorzi e da quelli forniti dal Consultorio di Barrafranca e dal Ser.T. di Piazza Armerina emerge una situazione poco rassicurante per quanto riguarda il disagio giovanile e delle famiglie barresi, che necessita di interventi e servizi sinergici e che coinvolgano i vari attori sociali.

PROFILO DEI SERVIZI RICREATIVO-CULTURALI

Molti sono i luoghi di ritrovo a Barrafranca per giovani ed adulti. I più frequentati sono i Bar, le Piazze, le Pizzerie, le Associazioni Sportive e Culturali, i Circoli (Circolo di Cultura e Circolo Operai) e i Pub. Ma in questi ultimi anni il luogo di ritrovo per eccellenza degli adolescenti è il Belvedere, un luogo d’incontro e di passeggio situato nelle vicinanze della piazza principale del paese, Piazza “Regina Margherita”, ove precedentemente si svolgevano la vita e le attività di tutta la comunità barrese. I lavori di sistemazione di questa villetta sono stati eseguiti dall’amministrazione precedente a quella attuale e in poco tempo è avvenuto un cambiamento di abitudini che ha determinato una netta divisione, per quanto riguarda i luoghi di ritrovo, tra giovani ed adulti: i giovani, infatti, preferiscono incontrarsi lungo il Belvedere, piuttosto che nella Piazza (come da tradizione si era sempre fatto), mentre la Piazza è rimasta luogo d’incontro per gli adulti e le famiglie; questo evento ha visto un proliferare di Pub proprio nella zona del Belvedere. Infatti, nel giro di pochi anni (o mesi), nei pressi del Belvedere sono stati aperti 5 Pub, tutti frequentati da giovani fino a tarda ora. Anche in Piazza Vittorio Emanuele c’è un Pub ed una Enoteca entrambi frequentati da giovani, sia in inverno che in estate. Un altro Pub si trova nell’angolo Via Mattina D’Angelo e Via Vittorio Emanuele. 44

Nelle periferie del paese vi sono due discoteche: - Discoteca “POINT” (frequentata occasionalmente in momenti particolari delle attività ricreative del paese: feste matricole scolastiche, capodanno…); - Discoteca-Pub “Privilege” (frequentata da molti giovani al sabato, mentre al venerdì è frequentata da giovani coppie e non, in quanto si svolgono serate danzanti con balli di gruppo e di liscio).

Da un lato, questo cambiamento ha favorito la socializzazione e il divertimento; dall’altro, però, questi luoghi possono stimolare l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Nel territorio di Barrafranca non ci sono molti spazi verdi ma solo piccole villette dove s’incontrano giovani ed anziani. Le villette più conosciute sono: ƒ Villetta P. Pio (ritrovo per giovani) ƒ Villetta Scuola Media (ritrovo per giovani, soprattutto nelle ore serali; sembra che qui si faccia uso di alcol e sostanze stupefacenti. Nelle vicinanze della villetta, in un bar, alcuni anni fa, sono accaduti dei fatti di cronaca come arresti per spaccio di sostanze stupefacenti, riportati dai giornali e dai media). ƒ Villetta Villaggio UNRRA (sono presenti giochi per bambini, ma necessita di una migliore cura e organizzazione come vero e proprio parco giochi). ƒ Parco Comunale (al mattino frequentato da ragazzi che marinano la scuola, al pomeriggio frequentata da famiglie con bambini, soprattutto nei periodi estivi. L’ampio spiazzale d’ingresso è spesso utilizzato per manifestazioni musicali, culturali ecc. Anche questo parco necessita di maggiore manutenzione, infatti, l’Amministrazione Comunale sta lavorando in tal senso).

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ƒ Villetta angolo “Chiosco-Corso Garibaldi” (durante il giorno è un ritrovo per anziani, mentre nelle ore notturne è un ritrovo per giovani; durante la notte, nei periodi estivi, spesso, i ragazzi organizzano corse e gare con le moto. Anche in questo luogo sembra che durante la notte i ragazzi facciano uso di alcol e droga). ƒ Villetta “Francesco Ferreri” (è un piccolo spazio verde che nel buio della sera, sembra essere utilizzata dai giovani per uso di alcol e sostanze stupefacenti). In vari angoli, negli spazi più decentrati e nascosti del paese, i ragazzi s’incontrano per motivi d’intimità, infastidendo, a volte, le persone che abitano nei paraggi.

Nel territorio di Barrafranca sono presenti molte sale gioco; è un continuo fiorire di nuove aperture di sale attrezzate tecnologicamente per giochi on-line che contribuiscono a far aumentare le nuove forme di dipendenza nelle giovani generazioni.

Le associazioni sportive presenti nel territorio si propongono di coinvolgere i giovani per promuovere una sana socializzazione nel rispetto delle regole e valorizzare le attività sportive. Le attività più praticate sono quelle per l’apprendimento calcistico. Le associazione che si interessano di calcio sono 5: ™ Sport Club Real Barrafranca. Resp. Ferrigno Giuseppe ™ Ass.ne Sportiva Dilettantistica Polisportiva “Europa giovani”. Resp. Di Fazio Giuseppe ™ ADS Polisportiva Barrafranca. Resp. Ciulla Enza ™ ADS Barrese Resp. Ciulla Enza ™ Ass.ne Studentesca Barrese- Scuola Calcio. Resp. Sergio Bevilacqua.

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Le associazione che si interessano di Moto sono 2: • Ard Bickers Moto. Resp. Lanza Alessandro • Ass.ne sportiva “Mini Moto Alex”. Resp. Lanza Alessandro L’associazione C.P.T.A. (Caccia, Pesca, Tutela Ambiente) è un’associazione che si interessa di caccia e pesca. Il Resp. è Bellanti Davide.

Ci sono 5 Palestre: “Shotokan Club”, “Tempio”, “Viola”, “Energy Club” , “New-Armony”. Le palestre sono frequentate da bambini, ragazzi, uomini e donne di tutte le età per attività di danza classica, moderna, ginnastica, arti marziali, balli di coppie e di gruppo. In alcune palestre i bambini e i ragazzi frequentano corsi di danza classica ed alla fine di ogni anno si presenta alla cittadinanza un saggio finale che è un momento di festa per tutto il paese, che coinvolge anche i cittadini dei paesi vicini.

Uno sguardo alle Associazioni

Le Associazioni di Volontariato Sociale e Culturale sono: • AGESCI, responsabile La Quatra Gaetano, tel. 0934- 467845, associazione di formazione educativa per ragazzi e giovani. • Amici della Musica, responsabile Carlo Flammà, tel. 0934-465626, si occupa di organizzare concerti soprattutto di musica classica nei vari momenti di festività del paese. • Arcobaleno, responsabile Giacomo Pillitteri, cell. 3208527024, associazione laica che si occupa di attività culturali-teatrali e di spettacolo, ma soprattutto si occupa di formazione delle giovani generazioni. L’associazione ha dato un contributo notevole al 47

cambiamento della società barrese di tipo antropologico – culturale e sociale (vedi riquadro 1). • Amico Soccorso, Responsabile Gaetano Bernunzo, associazione di volontariato per soccorso programmato e non e per servizio in manifestazioni. • Italia Giovani, Referente Pinnisi, cell. 3290984333, associazione laica, si occupa di attività culturali- ricreative. • Teatrale ONLUS “la Farsa”, Responsabile Tambè Corrado, cell. 3384332990, associazione laica che si occupa di teatro. • Pegaso, Responsabile Alessandro Tambè, tel. 0934- 467074, cell. 3200107044, associazione che si occupa di ippica, oggi organizza la manifestazione de “I Pignatuni” che si svolgono l’ultima domenica di Carnevale e il “ Palio delle quattro croci” che viene rappresentato la seconda domenica di Settembre. • C.EUR Cittadini europei, responsabile Riccardo Saitta, cell. 3392721293, associazione culturale. • Europa Club Barrafranca, responsabile Saldigloria, associazione centro incontri famiglie per socializzare attività di tipo ricreativo. • Ass.ne “Donne M.SS. Della Stella”, responsabile Marotta Filippa, associazione di donne presso la parrocchia M.SS. Della Stella che si occupa di volontariato ed attività di tipo ricreativo e religioso. • A.V.I.S., responsabile Bernunzo Gaetano, cell. 3394564762, Associazione per la donazione e raccolta di sangue. • Pro-Loco, responsabile Giovanni Paternò, è un ente per la promozione del Patrimonio Artistico, Culturale e Religioso, fondato nel 1985. La Pro-Loco organizza: 9 Incontri culturali su tematiche riguardanti le tradizioni del paese; 48

9 Mostre di pittura, fotografiche (è importante segnalare la mostra fotografica sulla seconda guerra mondiale), mostre di Presepi, mostre di materiale etnico-antropologico 9 Escursioni Archeologiche. Negli anni ’90 la Pro Loco aveva sede presso i locali de “I Putieddi” complesso storico-monumentale situato nella piazza più antica del paese (piazza Fratelli Messina); attualmente è sede del “Museo Bellico” che custodisce importanti reperti, oggetti e attrezzature belliche del XIX e XX sec.

• Associazione “Il Sorriso”, responsabile Malacasa Maria Stella, tel. 0934-464521; il Centro il “Sorriso” è situato presso gli edifici delle Orsoline (suore laiche), vicino alla chiesa del “Sacro Cuore”, è un centro diurno che accoglie donne anziane e non, dove si svolgono attività di tipo culturale-ricreativo come incontri di lettura di narrativa, catechesi, ginnastica e ballo. Questo centro in pochissimi anni (è stato fondato solo nell’agosto del 2004), ha determinato un cambiamento per quanto riguarda la cultura e le consuetudini femminili del paese, infatti, fino a prima della sua nascita i centri anziani erano solo maschili e le donne anziane e sole non avevano un punto di ritrovo, stavano sempre a casa riunendosi tra il vicinato. Questa associazione ha cambiato le abitudini di molte donne, perché adesso si ritrovano volentieri insieme per tutte le attività che propone l’associazione. Il centro si propone di accogliere le donne in difficoltà anche nelle ore notturne. Inoltre, domenica 28-03-2010 è stata inaugurata, alla presenza del Vescovo Mons. Michele Pennini, la casa-albergo che potrà ospitare 20 persone.

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• Ass.ne Nazionale Carabinieri, ANC, responsabile Collura Giovanni, cell. 3387037278, associazione di carabinieri in pensione, si occupa di attività culturali come mostre, esposizione di materiale bellico… • Ass.ne Fraternità di Misericordia, responsabile Farchica Salvatore, tel. 0934-465148, associazione di volontariato per soccorso programmato e non e per servizio in manifestazioni. • Centro di Promozione Sociale “Madre Teresa di Calcutta”, responsabile Claudio Paternò, cell. 3392987429, associazione ricreativo-religiosa con sede presso la parrocchia Itria. • Rangers d’Italia, responsabile Giuseppe , cell. 3394112321. • Ass.ne Scuola Per Genitori, responsabile P. Centone, tel.0934-464474, associazione di formazione per genitori con sede presso parrocchia “Sacra Famiglia”. • AGE, responsabile Calogero Pistone, tel. 0934-464367, associazione di formazione genitori accreditata a livello nazionale. • Ass.ne Studio Eventi, responsabile Dario Ingala, cell. 3334557244, associazione che si occupa di spettacolo. • Ass.ne Raggio di Sole, responsabile Paternò Alessandro, cell. 3336622298, associazione di famiglie per attività ricreative-teatrali. • UCIIM (Unione Insegnanti Cattolici Italiani Medi), responsabile Diego Aleo, tel. 0934- 464319, Associazione Formativa d’insegnanti cattolici, accreditata a livello Nazionale con sede presso la Chiesa Madre. Si occupa di attività ricreativo-culturali come organizzazione di convegni su tematiche della scuola e su problematiche sociali, Caffè-Letterari, Visite guidate in varie parti d’Italia.

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• Ass.ne Oratoria “S.G.Bosco”, Responsabile Selvaggio Elena, tel. 0934-467984, associazione cattolica che opera presso l’oratorio “S.G. Bosco”. • Ass.ne “Favilla della Lampada”, Responsabile Costa Rosetta, Tel. 0934-465584, associazione di famiglie per attività ricreative. • Ass.ne Amici, Responsabile Aleo Salvatore sede via Palermo, 15, associazione di famiglie con attività ricreative. • Ass.ne AICS, Responsabile Alessandro Lanza, Cell. 3393008010. • Ass.ne Culturale “Il Club”, Responsabile Ing. Salvatore Patti, Cell. 3206657139, centro ritrovo di famiglie e non per socializzare momenti ricreativi-culturali. • Ass.ne Italiana per la lotta alle Sindrome Atossiche, Responsabile Colombo Sebastiano Giuseppe Via IV Novembre, 133. • Ass.ne Accademia Karate, Responsabile Carnazzo Michele, Via D.Birago,10.

A Barrafranca è presente una Banda Musicale diretta dal Maestro Rizzo e formata da numerosi elementi; cospicuo è il numero dei giovani che vi fanno parte. È presente anche, un interessante Coro Interparrocchiale “Maria S.S. Della Stella” (diretto dal maestro della Banda Musicale) per allietare le Liturgie più importanti ma, anche, per proporre concerti di musica sacra e classica in particolari momenti della vita della città.

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RIQUADRO 1 – L’Associazione Arcobaleno

L’Associazione Arcobaleno è stata fondata da un gruppo di ragazzi il 30 agosto del 1983. Gli anni ’80 erano gli anni in cui il fenomeno mafioso era molto visibile nel territorio, la mafia colpiva facendo agguati e sparando in varie parti del paese con morti per le strade tra la gente comune e con persone scomparse di “lupara bianca”; la mentalità era molto chiusa ed omertosa, non esistevano associazioni e luoghi di divertimento per i ragazzi, la città aveva bisogno di mostrare un volto nuovo e cioè non soltanto quello criminale, ma anche quello di una cultura della vita e della gioia; questo gruppo di ragazzi – Giuseppe Di Dio ideatore, promotore dell’associazione Arcobaleno e primo Presidente (oggi avvocato, per alcuni anni è stato amministratore come assessore ai Lavori Pubblici) e molti soci fondatori come: Giuseppe Salvatore Marchì, che ha steso lo statuto fondativo dell’associazione (oggi avvocato e già Sindaco del Comune di Barrafranca per due legislature), Giovanni Milano (oggi giudice), Benedetta Salamone (oggi insegnante), Enzo Bonaffini (oggi maresciallo dei carabinieri), Giovanni Di Dio (oggi medico), Concetta Musolino (oggi insegnante), Pasquale La Medica (oggi impiegato forestale), Epifanio Privitelli (oggi insegnante di musica), Concetta Patti (oggi dipendente comunale), Alberto Strazzanti (oggi medico), Benedetto Salvaggio (oggi dipendente comunale), Don Sandro Bernunzo (venuto a mancare alla comunità barrese nel Natale di tre anni fa), Aldo Ingala (scomparso nel 18 luglio del 1995), fondarono il Gruppo Spettacolo Arcobaleno. Già dal 1982, il gruppo lavorava per la nascita degli sbandieratori e per la prima rappresentazione del “Presepe Vivente” in Piazza Regina Margherita. Oggi l’associazione si occupa di attività culturali, di spettacolo, teatro, concerti Rock nella terrazza della sede Arcobaleno situata in un punto strategico di incontro per i giovani (il Belvedere), mostre fotografiche e tornei sportivi come il Beach Wolley in memoria di uno dei presidenti dell’associazione “Aldo Ingala” scomparso in giovane età a causa di un incidente sul lavoro. L’associazione coinvolge centinaia di giovani del paese, soprattutto, nelle rappresentazioni della “Natività” (il giorno di Natale) - rappresentazione vivente della nascita di Gesù con testi in vernacolo barrese scritti da Don Sandro Bernunzo e Prof. Carmelo Orofino - e nella “Vasacra” - passione di Cristo vivente, itinerante nei vari quartieri del paese (anche questa con testi in vernacolo barrese scritti da Don Sandro Bernunzo e Prof. Carmelo Orofino ) – rappresentata il mercoledì Santo. Le due rappresentazioni, ormai, fanno parte delle tradizioni e della memoria storica del paese attirando la curiosità e l’interesse degli abitanti dei paesi limitrofi. Per queste rappresentazioni vengono coinvolte centinaia di persone di tutte le età. L’associazione Arcobaleno fin dagli anni ’80 ha contribuito a cambiare gli stili di vita della società barrese determinando un’apertura mentale, una nuova cultura sociale e un proliferare di associazioni che vivacizzano il territorio.

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Molte associazioni, formate da coppie mature, sono nate in questi ultimi anni e svolgono attività di socializzazione di tipo ricreativo, viaggi, serate da ballo organizzate un giorno alla settimana. Sono dei veri e propri centri d’incontro per coppie giovani e meno giovani che si riuniscono per divertirsi e stare insieme. Anche questo rappresenta un cambiamento che si è verificato in poco tempo e che ha determinato un tipo di socializzazione nuova. Il gran numero di associazioni testimonia il fervore socio- culturale della comunità barrese, che dimostra così il suo essere aperta alle relazioni sociali ed all’aggregazione e costituendo un notevole capitale sociale su cui contare e da valorizzare per qualsiasi intervento sociale.

Alcune considerazioni

Dal profilo dei servizi si nota che tante sono le risorse presenti nel territorio ma emergono, anche, svariate problematiche sociali, come ad esempio l’uso eccessivo di stupefacenti, l’alcolismo e un disagio che riguarda sia i giovani che gli adulti. A Barrafranca il problema della droga e dell’alcol è molto evidente; numerosi sono i giovani e i meno giovani che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcol. I dati del Ser.T. evidenziano che il problema esiste, ma la realtà assume probabilmente un’entità molto più ampia e grave, tanto che in questi ultimi anni due giovani sono deceduti per overdose. Un evento molto significativo, che ha avuto tanto risalto nella nostra comunità, ma anche da parte dei mass-media e dei giornali nazionali, è stato la morte cruenta di un adolescente: il 16 dicembre del 2005 scompariva il giovane tredicenne Francesco Ferreri, che veniva ritrovato dopo qualche giorno in un burrone nelle campagne del territorio di Piazza Armerina vicine a Barrafranca; l’omicidio è maturato negli ambienti 53

della pedofilia e della pedopornografia. Le indagini hanno condotto, il 16 maggio del 2006, all’arresto di numerose persone, condannate - in primo grado – a pene molto severe, tra cui l’ergastolo. In questi giorni (maggio 2010) quegli stessi soggetti, in secondo grado, sono stati tutti assolti. L’omicidio, dunque, ancora non ha dei colpevoli. Dai dati relativi ai divorzi e da quelli forniti dal Consultorio di Barrafranca e dal Ser.T. di Piazza Armerina emerge una situazione poco rassicurante per quanto riguarda il disagio giovanile e delle famiglie barresi, pertanto si ritiene che debbano intervenire sinergicamente tutti gli Enti preposti (Ente Locale, Servizi sociali, Forze dell’Ordine, Scuola, Famiglie, Parrocchie, Associazioni…); sarebbe opportuno un coinvolgimento sistemico per affrontare i disagi emergenti e per prevenire nuove forme di disagio sociale. Si potrebbe potenziare il Servizio Sociale del Comune e quello del Consultorio con l’attivazione di sportelli di ascolto e di aiuto; si rende necessaria una politica in favore del sociale per il sostegno alle famiglie e al ruolo genitoriale. Per quanto riguarda le risorse, talvolta, risultano disorganiche e disorganizzate; si rende necessaria un’azione di coordinamento che organizzi e valorizzi il capitale umano presente; bisognerebbe migliorare e potenziare i servizi sociali e di assistenza, nonché le forze dell’ordine; sarebbe opportuna la presenza, anche, di un Commissariato di Polizia. Per un cambiamento e miglioramento sociale, sarebbe utile progettare azioni di prevenzione per il disagio sociale e azioni di promozione di crescita e sviluppo culturale, sociale, ed economico.

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Profilo istituzionale

L’Organizzazione Amministrativa

L’ente locale Comune ha sede in Piazza Regina Margherita, all’interno di un palazzo che è un’ala di un Convento Francescano, risalente al periodo storico tra la fine del 600 e i primi del 700. Con le elezioni amministrative del maggio 2007 a Barrafranca si è insediata un’amministrazione di centro-destra. Il Sindaco è Angelo Ferrigno, esponente politico del Movimento per l’Autonomia. Il Consiglio Comunale, massimo organo istituzionale elettivo del Comune, è l’organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo dell’ente; è composto da venti consiglieri. La maggioranza è composta dal gruppo dell’MPA (6), dal gruppo del PDL (4) e due indipendenti. Il gruppo di minoranza è composto dal PD (3), dai Comunisti Italiani (1) dall’UDC (1), da un indipendente e da una frangia del PDL passata all’opposizione (2). All’interno del Consiglio vengono eletti un Presidente e un vice Presidente. Il Consiglio Comunale costituisce nel proprio seno commissioni permanenti e, quando occorre, speciali. Attualmente le Commissioni sono 5, ed hanno competenza per materia tendenzialmente corrispondente con la competenza per materia delle maggiori articolazioni dell’organizzazione comunale. Esse hanno per compiti principali l’istruttoria degli atti deliberativi del consiglio, il controllo politico-amministrativo e lo svolgimento di attività conoscitiva su temi di interesse comunale. La Giunta Comunale è composta dal Sindaco e da 6 assessori. La giunta, organo di governo del comune, impronta la propria attività ai principi della collegialità, della trasparenza e dell’efficienza; svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del Consiglio Comunale. Si occupa, principalmente 55

di: acquisti, alienazioni, appalti e tutti i contratti in generale; contributi; assunzioni, stato giuridico ed economico del personale. La struttura dell’Ente attualmente è costituita da sei Settori funzionali, più l’Ufficio di Staff o di Gabinetto del Sindaco. - I SETTORE Affari Generali ed Istituzionali: è composto da 44 dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato) compreso il capo settore; si occupa dell’organizzazione e della gestione delle risorse umane, del trattamento economico del personale, servizi demografici; ufficio elettorale, ufficio leva, messi e notifiche; ufficio tributi. - II SETTORE Economico Finanziario: è composto da 16 dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato) compreso il capo settore; si occupa di tutte le scritture contabili del comune; della gestione del sito del comune, tramite l’ufficio CED (centro elaborazione dati); di contratti e di contenzioso; economato e provveditorato. - III SETTORE Servizi Sociali: è composto da 19 dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato) compreso il capo settore; - IV SETTORE Gestione del Territorio: è composto da 33 dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato) compreso il capo settore; - V SETTORE Opere Pubbliche: è composto da 7 dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato) compreso il capo settore; si occupa della progettazione di opere pubbliche; - VI SETTORE Polizia Municipale: è composto da 28 dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato) compreso il capo settore; si occupa di viabilità e piano del traffico, controllo del territorio; annona e mercato settimanale; servizio amministrativo: piano esecutivo di gestione. - UFFICIO di Staff o di Gabinetto è composto da 3 dipendenti (a tempo indeterminato e a tempo determinato). 56

Segretario Comunale Il Segretario Comunale coordina l’attività dell'ente e sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei Responsabili dei Servizi e degli uffici, dirimendo eventuali conflitti di attribuzioni e di competenza; esamina i problemi organizzativi e formula agli organi elettivi soluzioni e proposte; vigila sull’istruttoria delle deliberazioni e sui relativi atti esecutivi; partecipa alle riunioni del Consiglio Comunale esprimendo su ogni proposta di deliberazione il proprio parere sotto il profilo della legittimità; cura la redazione dei verbali che sottoscrive insieme al Sindaco.

Difensore Civico È una figura istituzionale caratterizzata da assoluta autonomia ed imparzialità, oltrechè indipendenza di azione nello spirito della legge istitutiva (legge n.142 del 08/06/1990) che lo definisce “garante nell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione”, segnalando anche di propria iniziativa gli abusi, le disfunzioni, le carenze ed i ritardi della amministrazione nei confronti dei cittadini. Esercita la propria funzione in piena autonomia ed indipendenza nel solo rispetto delle norme previste dallo statuto e dal regolamento della amministrazione presso la quale opera. È un servizio gratuito per i cittadini. Il suo Ufficio si trova presso il Palazzo Municipale in piazza Regina Margherita.

Ufficio del Giudice di Pace L’ufficio è composto dal Giudice di Pace, da un cancelliere, da un operatore amministrativo, un applicato di segreteria e un ausiliario. È un “piccolo tribunale” che si occupa delle controversie di carattere civile, sinistri stradali e cause penali dove si prevedono sanzioni pecuniarie.

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L’ufficio si trova nel viale Signore Ritrovato nei locali dell’ex pretura.

Caserma dei Carabinieri Il comando della Stazione dei Carabinieri ha sede nel viale Generale Cannada. La Stazione è composta dal comandante, Luogotenente Epifanio Giordano, e da circa 15 unità tra sottoufficiali e carabinieri.

Le principali forze politiche presenti nel territorio sono: PDL; MPA; PD; LA DESTRA; COMUNISTI ITALIANI; UDC; RIFONDAZIONE COMUNISTA; ITALIA DEI VALORI.

Nel territorio, oltre alle parrocchie indicate nel profilo dei servizi socio-educativi, sono presenti altre tre chiese: • “Chiesa del Sacro Cuore” (si celebra messa almeno ogni domenica e si svolgono attività solo di tipo religioso) • “Chiesa di S. Francesco” al momento chiusa al pubblico per lavori in corso. • “Chiesa di S. Benedetto” (gioiello di architettura barocca del XVIII sec. La chiesa è stata costruita intorno al 1750) chiusa alla fine degli anni ‘70 per restauro e mai più riaperta al pubblico.

Nel territorio sono presenti molti Patronati e punti Caf (Cisl e Cgil) e agenzie per disbrigo pratiche per aiutare gli anziani e i cittadini in genere nella compilazione di moduli e modelli per cose personali. I dati sulla Criminalità forniti dalla Polizia di Stato Di Enna ci permettono di esaminare il territorio dal punto di vista repressivo. Risultano: - Arresti per spaccio di stupefacenti: 58

Art.73 comma 1 bis DPR309/90 2008 n.0; 2009 n.0; 2010 n.1 Art.73 comma 1 DPR 309/90 2008 n.4; 2009 n.4 - Associazione per Delinquere: Maggiorenni anno 2008 n.5 - Danneggiamento: Maggiorenni, anno 2008 n.6; anno 2009 n.13; anno 2010 n.0 - Deturpamento cose altrui: Maggiorenni anno 2008 n.2; anno 2009 n.1 - Furto: Maggiorenni anno 2008 n.14; anno 2009 n. 2; anno 2010 n.1 - Furto con scasso: Maggiorenni anno 2009 n. 2 - Furto in abitazione: Maggiorenni anno 2008 n. 1; anno 2009 n.5

- Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli: Maggiorenni anno 2008 n.3; anno 2009 n.2 - Minaccia: Maggiorenni anno 2008 n.17; anno 2009 n. 41; anno 2010 n.1; Minori anno 2009 n.2 - Rapina: Maggiorenni anno 2008 n. 0; anno 2009 n.1 Minori anno 2009 n.1 Fattispecie Base art. 628 CO. 1, CP: Maggiorenni anno 2009 n. 5 - Sanzioni per guida sotto l’influenza dell’alcool: Maggiorenni anno 2008 n. 4; anno 2009 n. 4; anno 2010 n.3

I Dati forniti dalla Polizia Municipale di Barrafranca sono: Anno 2008 2009 al 31-05-2010

o art. 7 n. 477 367 159 o art. 157 n. 84 41 22 o art. 158 n. 59 67 19 o art. 180 n. 5 - 6 o art. 188 n. 1 - 1 o art. 189 n. - 2 2 o art. 141 n. 1 6 4 o art. 145 n. - - 3 o art. 154 n. 1 - - 59

o art. 193 n. - 2 1 o art. 170 n. - 2 - o art. 20 n. 3 - - o art. 12 n. - - 5

Notizie di reato per Occupazione Case Popolari art.20 L.37/85: anno 2008 n. 8 anno 2009 n. 9 anno 2010 (al 31maggio) n. 2

Inosservanza Ordinanze Sindacali : anno 2008 n.1 anno 2009 n. – anno 2010 n. -

Notizie di reato contro Ignoti: anno 2008 n. – anno 2009 n. 2 anno 2010 n. 2

Lasciando la parola al Commissario Capo dott. Gabriele Presti, Dirigente del Commissariato di Piazza Armerina: “i dati sulla criminalità, aldilà della mera indicazione analitica, forniscono un quadro generale che in linea di massima può dirsi confortante. I reati in materia di spaccio di stupefacenti sono in linea con i dati provinciali, e non presentano quei profili di allarme sociale che – ad esempio nelle grandi metropoli – generano fenomeni criminogeni connessi. In tali realtà si registrano infatti reati minori, soprattutto contro il patrimonio, che vedono di norma coinvolti tossicodipendenti che delinquono per trarne il profitto necessario all’acquisto di stupefacenti. Nella realtà locale, viceversa, i reati contro il patrimonio sono diminuiti in maniera visibile. […] L’incremento dei dati relativi al reato di 60

danneggiamento va pure letto in un’ottica positiva, giacché fenomeni prima non denunciati trovano un più puntuale riscontro presso gli uffici di polizia, cui il cittadino si avvicina con sempre maggiore fiducia. I dati maggiormente confortanti derivano dalla lettura statistica del reato di minaccia, passato da ben 41 fattispecie del 2009 a una sola fattispecie del 2010. Poiché la consumazione del reato di minaccia si accompagna, spesso, ad un’ottica di arbitrarietà delle ragioni, la significativa diminuzione del reato non può che accompagnarsi ad un sempre più frequente ricorso alle istituzioni e ai suoi rappresentanti. Infine, le sanzioni per guida sotto l’effetto dell’alcool, limitate a sporadiche fattispecie, appaiono in linea con il più ampio fenomeno legato al maggiore consumo di alcolici, soprattutto da parte dei giovani”.

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Profilo antropologico

LA STORIA DI BARRAFRANCA

Il territorio di Barrafranca è stato abitato sin dall’epoca preistorica, come dimostrano i ritrovamenti di pietra levigata e canne fossili nel sottosuolo in prossimità dell’odierno centro abitato. Ad attirare gli antichi abitatori nell’area circostante alla piana del bivio Catena e sulla collina di Barrafranca sembra sia stata la presenza di un vasto pantano, oggi scomparso, che poteva garantire la caccia e la pesca per il loro sostentamento. Il rinvenimento di alcune tombe e oggetti di epoca greca nei pressi della attuale circonvallazione inducono gli studiosi a pensare che a Barrafranca esistesse un insediamento arcaico, sia pur piccolo, che si sviluppò in epoca greco-classica e che rimase attivo fino al IV sec. a.C. Si tratterebbe, secondo Ligotti, dell’antica Hibla Heraia o Galatina la quale, in epoca romana, prese il nome di Calloniana e che sorgeva proprio lungo il famoso Itinerario di Antonino che collegava Catania con Agrigento. Durante l’età romana molte città come Morgantina, Montagna di Marzo e Bubbonia furono distrutte o abbandonate ma altre, come Calloniana e Sophiana, continuarono a vivere e con esse, probabilmente, anche il borgo che sorgeva a ridosso della lavina del Canale e che, in epoca normanna, diverrà Convicino. Il primo documento in cui si parla di Convicino è del 1091 ed è a questo periodo che probabilmente si deve far risalire il primo vero e proprio centro urbano. Il primo signore di Convicino fu Enrico, della famiglia Aleramica (1091-1136). Nel 1330 Convicino passò sotto il potere di Abbo IV Barresi, signore di Pietraperzia. Con i Barresi Convicino, dopo un lungo periodo di buio e di silenzio, cominciò a rifiorire. 62

Matteo III Barresi, marchese di Pietraperzia, incoraggiando un massiccio afflusso di immigrati dalle varie terre possedute dai Barresi (Mazzarino, Butera e soprattutto Militello), ripopola Convicino e nel 1529 ne cambia il nome in Barra-franca, per indicare le franchigie e le esenzioni di servizi e balzelli o barre, concesse ai nuovi venuti. Il ganglio vitale dell’agglomerato urbano era rappresentato dall’ampia piazza “Batia” (oggi Piazza Fratelli Messina), dove sorgeva il castello baronale dei Barresi, costruito agli inizi del XVI sec., accanto alla celeberrima Turris Convicini attorno alla quale si ingrandì il paese. A partire dal XVI sec. Barrafranca assume una planimetria più regolare, i cui assi principali sono rappresentati dal Corso Garibaldi e dal Corso Vittorio Emanuele (ex via Ferdinandea). Il paese cominciò ad espandersi estendendosi prima ad ovest, verso il quartiere “Sopra Canale” e poi, salendo la collina, a est verso le terre del Convento dei PP. RR. Vito Amico afferma che nella metà del XVI sec. Barrarfranca si componeva di 232 case che divennero 522 nel secolo successivo. La chiesa di Barrafranca, appartenente alla diocesi di Catania, dipendeva da quella di Pietraperzia e solo nel 1584 troviamo il primo curato di Barrafranca in don Paolo Florentino. Nel 1614 Barrafranca risulta assoggettata alla Comarca di Piazza Armerina e alla Prefettura della milizia provinciale di Caltagirone. Gravemente danneggiata dal terribile terremoto dell’11 gennaio 1693, Barrafranca seppe nuovamente rifiorire e ripopolarsi. Di questo periodo sono, infatti, gli edifici religiosi più importanti e che ancora oggi testimoniano il loro passato. Nel XIX sec. Barrafranca contava già 7000 abitanti. Amministrativamente dipendeva dalla Intendenza di Caltanissetta e dalla Sottointendenza di Piazza Armerina. Nel 1845 Barrafranca, che fino a quel momento dipendeva dal Circondariato di Pietraperzia, fu elevata a Capocircondario di

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Terza Classe e fu sede di una pretura. L’anno precedente era stata aggregata alla nuova diocesi di Piazza Armerina. A seguito dei moti antiborbonici scoppiati a Palermo nel gennaio del 1848, il 14 febbraio a Barrafranca viene creato un comitato di difesa e di pubblica sicurezza composto da dieci cittadini. Quando nel 1862 Garibaldi torna in Sicilia per reclutare volontari contro lo Stato Pontificio, alcuni “picciotti” barresi si aggregano a lui, dopo che il 15 agosto 1862, secondo il Giunta, l’eroe dei due mondi era entrato a Barrafranca. Nel periodo che va dal 1861 al 1901 a Barrafranca si registra un consistente incremento demografico, dovuto allo sviluppo dell’industria estrattiva dello zolfo, passando da 8.928 a 11.068 abitanti. Con la legge del 1866, che dispone la soppressione dei conventi in Sicilia, il Convento dei FF.MM. viene ceduto al comune che ne trasforma un’ala in municipio. Le chiese di S. Francesco e S. Giuseppe vengono chiuse al culto e temporaneamente trasformate in magazzini per il grano. Le condizioni di vita però rimanevano molto dure sia per i contadini che per i minatori. Il tasso di analfabetismo era molto alto e nel 1875 solo il 2,97% della popolazione risultava alfabetizzata. Il primo settembre 1893 viene fondato a Barrafranca il Fascio dei lavoratori diretta da Filippo Bonaffini e presieduta dall’avv. Luigi Bonfirraro, sciolto però l’anno successivo. Nel 1899 nasce a Barrafranca la società di mutuo soccorso con il nome di “Società Fratellanza Operaia”. L’inizio del nuovo secolo registra, a Barrafranca, un’aspra contesa politica tra due diversi gruppi di potere che facevano capo al sindaco comm. Benedetto Giordano e ai Vasapolli- Bonfirraro. Il 14 giugno 1905 Giordano, sindaco per un ventennio, venne ucciso da un colpo d’arma da fuoco. L’esecutore materiale dell’omicidio fu subito individuato in Giuseppe Salamone che, da quel momento, inizia la sua vicenda di famigerato brigante. Come mandanti vennero 64

accusati i Bonfirraro e i Vasapolli, una famiglia che spiccava in paese per essersi arricchita con il commercio del vino e delle granaglie e perchè due dei fratelli, Benedetto e Raffaele, erano sacerdoti. Costoro, tuttavia, dopo un lungo processo, verranno assolti dalla corte di Assise di Perugia nel 1908. Le precarie condizioni economiche e sociali favoriscono una forte impennata dell’emigrazione, soprattutto a partire dal 1901; se in quell’anno erano emigrati solo 3 abitanti, nel 1905 risultano partiti per lavoro circa 270 persone. Nel 1908 il sindaco avv. Luigi Bonfirraro (assassinato nel 1914) istituisce il servizio obbligatorio delle carrozze per il trasporto dei morti al cimitero. Nel 1913 viene nominato il primo parroco di Barrafranca nella persona di don Ferdinando Cinque e, sempre nello stesso anno, venne costruito il primo acquedotto comunale che alimentava alcune fontanelle pubbliche. Nessuna casa era ancora servita da condutture idriche. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, anche Barrafranca diede il suo tributo di sangue, come dimostrano i nomi dei caduti ricordati nel monumento a loro dedicato, sito in piazza Regina Margherita e inaugurato il 3 novembre 1935. Nello stesso anno inizia il restauro del palazzo municipale che sarà dotato di un nuovo prospetto ad opera del capomastro Calogero Scarpulla. Alla fine del 1918 un terribile morbo, la spagnola, falcidiò la popolazione, causando il contagio di oltre 3000 persone e circa 500 morti. Per paura del contagio i medici, ad eccezione del dott. Angelo Ippolito, si ritirarono dal servizio e anche l’unica farmacia chiuse; il sindaco cav. Onofrio Virone fu costretto a chiedere l’intervento dell’esercito che inviò 3 ufficiali e 10 soldati della territoriale. La questione contadina si acuisce negli anni successivi al primo dopoguerra, dove si distinse il socialista e sindacalista Alfonso Canzio, ucciso nel 1919. Nel 1921 giunse a Barrafranca come pretore l’avv. Giuseppe Guido Lo Schiavo che dalla lotta alla mafia, allora imperante 65

in paese, trarrà il materiale per il libro “Piccola pretura”, da cui, nel 1949, fu tratto il fortunato film di Pietro Germi “In nome della legge”. La piccola pretura, infatti, è proprio quella di Barrafranca. Con l’avvento del fascismo il cav. Dott. Giuseppe Mattina viene nominato primo podestà del comune. Il 10 luglio 1943, all’indomani dello sbarco delle truppe anglo-americane in Sicilia, Barrafranca subisce il primo bombardamento aereo che causò la morte di 12 civili, tra cui il sac. Calogero Marotta, e numerosi feriti. Dopo quattro giorni di combattimenti gli americani entrano in paese accolti festosamente, ma domenica 18 luglio, un altro bombardamento da parte dell’aviazione tedesca provocò 49 morti, diversi feriti e molti danni materiali, soprattutto alla chiesa Madre. La popolazione, impaurita, si riversa nelle campagne per diversi mesi. Finito l’incubo della guerra, inizia lentamente la ricostruzione e anche la vita politica si riaccende. Con i fondi esteri americani viene fabbricato il villaggio UNRRA per dare alloggio ai sinistrati. Tra i vari sindaci che si succedettero nell’amministrazione comunale nel secondo dopoguerra un posto di rilievo merita il democristiano Salvatore Ciulla (1957- 61) a cui si devono molte importanti opere pubbliche, come la pavimentazione del Corso Garibaldi, la costruzione di due edifici scolastici destinati a scuole elementari e la sistemazione della Circonvallazione. Agli inizi degli anni ’60 si verifica un nuovo flusso migratorio, soprattutto in Svizzera, Francia e Germania. Negli anni ’70 il lento rientro degli immigrati ha dato un forte impulso all’edilizia privata e i nuovi quartieri hanno contribuito a trasformare il volto della città, dandole un aspetto più moderno e funzionale.

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I PERSONAGGI ILLUSTRI

Tra i personaggi illustri barresi ricordiamo: Don Diego Catalano (Barrafranca 1687-1749) dottore in teologia; Giuseppe Nicolò Baldassarre Russo (Barrafranca 1733-1791?) Poeta; Gaetano Ciulla (Barrafranca 1786-1868) amminstratore; Pasquale La Mattina (Barrafranca 1820-1888) Docente di filosofia e teologia; Giuseppe Bevilacqua (Barrafranca 1841-1922) prefetto apostolico e missionario; Giuseppe Fantauzzo (Barrafranca 1851-1899) pittore, scultore e decoratore, il suo capolavoro è la decorazione della Cappella del seminario di Piazza Armerina; Alfonso Canzio (Barrafranca 1878-1919) sindacalista; Luigi Giunta (Barrafranca 1881-1966) storico; Carmelo Gambino (Barrafranca 1896 – Roma 1971) generale di Corpo d’Armata; Gino Novelli, pseudonimo letterario di Gaetano Ciulla (Barrafranca 1899 – Catania 1975) poeta; Giovanni Candura (Barrafranca 1903 – Napoli 1967) ingegnere, medaglia d’oro al merito della scuola e della cultura, professore all’università di Perugia e Napoli, presidente dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria; Emanuele Pinnisi (Barrafranca 1909 – Mar de la Plata 1957) scultore; Angelo Ligotti (Barrafranca 1910-1984) studioso di storia patria.

LE TRADIZIONI

A Barrafranca molte sono le tradizioni che continuano ad essere veramente sentite da tutti i cittadini barresi. Essendo un paese a carattere prevalentemente rurale, tutte le tradizioni risentono in maniera palese di questa specificità e la stessa religiosità popolare è cadenzata dal ciclo delle stagioni e dal susseguirsi delle attività agricole ad esso connesse.

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I matrimoni si svolgono in modo molto appariscente e partecipato, rappresentando, ancora, un evento dove amici e parenti si ritrovano numerosi. Anche i funerali rappresentano un momento per riempire le chiese e le piazze, per stare vicino alla famiglia nel momento del dolore e per fare il “dovere” (dare le condoglianze) con le famiglie del defunto.

Molte sono le festività a Barrafranca, tra le più significative per il popolo barrese vi sono:

Le Festività Pasquali, a cominciare dalla “Vasacra” (via Sacra), cioè la Passione di Cristo, che dal 1983 si rappresenta annualmente il Mercoledì Santo. In più punti del paese vengono allestite scenografie che fanno da sfondo ai momenti principali della passione di Gesù, che raggiunge il suo culmine con la crocifissione. Il venerdì Santo è il giorno più importante della settimana santa. La mattina esce la statua dell’Addolorata, vestita a lutto e accompagnata dall’apostolo Giovanni, un caratteristico “Santone”, simile a quelli della domenica di Pasqua. Caratteristiche e piene di fascino sono le lamentazioni popolari che creano un’atmosfera di dolore e riflessione. La sera inizia la processione più importante dell’anno, quella del Cristo Crocifisso, “U Trunu”, alla quale partecipano tutti i cittadini (uomini e donne) con passione e coinvolgimento tumultuoso. Per l’occasione viene impiegata una macchina processionale, “u Trunu”, sulla quale è fissata la statua del Cristo, sorretta da un’asta e da due poderose travi di legno dette “bajarde”. Il pesantissimo fercolo è portato a spalla da più di 100 portatori che avanzano al grido di “a mmisiricordia”. La ressa attorno al fercolo è impressionante, e il procedere tumultuante della processione, che ha un fascino selvaggio e trascinante, è al tempo stesso permeato di pregnante religiosità. La devozione 68

popolare è testimoniata dalla grande quantità di monili d’oro offerti come ex-voto, e dal rientro di molti emigrati barresi in occasione della festa. I portatori fanno a gara per portarlo, impiegando una notevole forza fisica e un esagerato stress psicologico, coinvolti in un enorme trasporto emotivo. È un fenomeno antropologico che trascina le persone di tutte le età, ma soprattutto i giovani e mette in evidenza l’indole e il carattere del barrese.

Fig. 3 – ‘A Vasara

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Fig. 4 – ‘U trunu

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Fig. 5 - Particolare del Crocifisso venerato il Venerdì Santo

La domenica di Pasqua viene rappresentata “A Giunta” in Piazza Fratelli Messina con Gesù Risorto che incontra la Madonna e tutti gli apostoli (dodici “santoni” alti oltre due metri). L’azione principale è svolta da S. Pietro che gira tra la gente in cerca di Gesù e quando crede di averlo trovato si mette a correre creandosi un passaggio tra la folla. Alla vista di Cristo per tre volte S. Pietro torna dalla Madonna per riferirle l’accaduto, e così fanno pure S. Giovanni, S.

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Tommaso e poi tutti gli apostoli insieme. A questo punto può avvenire la “Giunta”, cioè l’incontro tra la Madonna e Cristo Risorto, al suono delle campane e tra gli spari dei mortaretti. ™ La festa del Patrono S. Alessandro si festeggia il 3 maggio. Tanto tempo fa si svolgeva una fiera nella Piazza Fratelli Messina e si vendevano oggetti di ogni genere; famosi erano gli animali di creta: “I Gadduzzi”. Durante la mattinata, nella chiesa Maria Santissima della Stella, dove si trova la statua di S. Alessandro, i fedeli si recano portando il pane con la forma di parti del corpo, “ gambe, braccio…”, come ex-voto, specialmente se queste hanno subito fratture o malattie. La processione della sera porta S. Alessandro fuori dal paese dove le vengono fatte compiere tre corse per benedire le messi da raccogliere a giugno; in effetti, le spighe poste sulla spalliera del santo denotano la matrice prettamente agricola della festa. Poiché il paese sta perdendo il proprio carattere rurale, oggi la festività ha perso il suo fascino ed è molto meno seguita di una volta. ™ Negli anni ‘70-‘80, era molto sentito il Corpus Domini. Era una festa che si svolgeva in tutti i quartieri del paese e durava molte settimane; si portava in giro per le strade del quartiere l’Eucarestia e nei vari angoli delle strade si facevano “Artari” (gli altari) dove si pregava con l’Eucarestia; nei balconi delle case si esponevano i corredi ricamati (coperte, tovaglie…) e quando il sacerdote passava con i paramenti e l’Eucarestia, si gettavano petali di rose profumatissime. Oggi, anche questa festività ha perso il suo fascino e si festeggia con una sola processione il giorno di calendario del Corpus Domini con scarsa partecipazione della popolazione. 72

™ La festa della Patrona, Maria Santissima della Stella, si festeggia l’8 settembre. Fin dal mattino le persone si recano in chiesa per la Santa Messa, ma la cosa più folkloristica si svolge durante il primo pomeriggio con la tradizione dei “Ritini” cioè il trasporto di grano nella chiesa della Madonna con muli e cavalli bardati a festa con paramenti tipici dei carretti siciliani; si raccoglie a casa delle persone il grano promesso dalle famiglie in ringraziamento di una “Grazia” ricevuta dalla Madonna e dopo il giro del paese, davanti la piazza della chiesa, stracolma di gente, i cavalli percorrono l’ultima parte del tragitto al trotto, per poi lasciare il grano raccolto. La sera viene portato in processione, per le strade della città, il quadro della Madonna che è stato rifatto dal pittore barrese Gaetano Vicari perché quello originale, antichissimo, venerato da tutta la cittadinanza, fu trafugato il 20 giugno del 1977. La festa è molto seguita dai barresi, tanto da richiamare il ritorno degli emigrati, in varie parti del mondo. Di solito si organizzano festeggiamenti che durano 15 giorni. ™ Feste un tempo molto sentite ma che oggi stanno perdendo la loro importanza sono la ricorrenza dell’Immacolata Concezione, durante la quale c’è l’usanza di consumare i “muffuletti”, cioè pagnotte tipiche contenenti abbondante cimino; e la festa di Santa Lucia, quando venivano bruciati degli enormi falò “i burgia”, realizzati con paglia e rami d’ulivo e allestiti nei vari quartieri. Oggi, però, questi falò all’interno del paese sono proibiti per evidenti motivi precauzionali. Nel giorno di S. Lucia è tradizione mangiare la “cuccia”, un piatto preparato con semplice grano raschiato e bollito.

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™ Un periodo di forte aggregazione per le famiglie barresi è il Natale. Per le vie della città si usa allestire i “nuveri” (le Novene) che sono delle capanne addobbate con alloro e frutta di stagione come arance e mandarini; su un altare viene esposto il quadro della Madonna dell’Annunciazione; le novene “vengono suonate” dalla banda musicale del paese e “cantate” dai bambini del quartiere con canti tipici natalizi per nove sere e la notte del 24 dicembre si fa nascere il Bambino Gesù che può essere di gesso o un Bambino vero. Oggi questa tradizione ha subito il fenomeno della secolarizzazione e non è per niente sentita dai ragazzi e poco seguita da tutti i cittadini, tanto che ha subito un notevole declino. La sera del 25 dicembre, su una piccola collina a ridosso del Largo Canale, si svolge la manifestazione della Natività, cioè la rappresentazione scenica del presepe vivente.

™ Altro momento forte per la società barrese era ed è il Carnevale, che dura 24 giorni (la manifestazionè stata ripresa, dopo un lungo periodo di silenzio per motivi delittuosi avvenuti nel secondo dopoguerra, in collaborazione con il direttore della biblioteca prof. Benedetto Salvaggio e l’associazione Arcobaleno) oggi la manifestazione viene organizzata dal Comune, Assessorato allo spettacolo. Qualche decennio fa, ogni settimana c’erano dei festeggiamenti con serate danzanti in molte case, si preparavano dolci tipici e si vivacizzavano le serate con scherzi e divertimenti. La gente andava per le strade vestita in maschera ed entrava a ballare nelle “Serate” organizzate in varie parti del paese. Anche oggi si continua a festeggiare il Carnevale solo che le 74

serate danzanti si tengono in posti dove ci sono le associazioni ricreative che animano il divertimento. Una delle giornate che ricorda la vera tradizione del carnevale barrese è l’ultima domenica di carnevale, quando si rappresentano “I Pignatuni” ( oggi organizzata dall’ass. Pegaso): 14 giovani a cavallo, vestiti elegantemente con abiti preziosi rappresentano il re, la regina e i dodici mesi dell’anno. I cavalieri, a cerchio sotto il “pignatuni” di turno, ripetono delle “parti in rima “ in vernacolo barrese, raccontando ciò che accade durante i mesi secondo le usanze della cultura contadina; questi giovani girano il paese fermandosi nei vari quartieri dove sono allestiti “I Pignatuna” (pentole di terracotta dipinte in modo scherzoso), addobbate con particolari festoni colorati ed appesi al centro della strada. Dentro le pentole si mettono dolci, cioccolatini e monetine, così quando uno dei personaggi, alla fine della recita delle “parti” rompe con una mazza di legno il “Pignatuni”, i bambini corrono a prendersi i cioccolatini o le monetine. Nelle giornate finali la cittadinanza partecipa con tanto entusiasmo alle sfilate dei Carri allegorici e dei Gruppi Mascherati con costumi costosi e ricercati, attirando l’attenzione dei paesi vicini. ™ Altra festività abbastanza sentita è la “Tavolata di S. Giuseppe”. Il 19 marzo, in onore di S. Giuseppe, viene rappresentata “La fuga in Egitto”: S. Giuseppe, la Madonna, Gesù Bambino e un Angelo sono simboleggiati da piccoli bambini con costumi elaborati, con stoffe preziose e ricamate; alla rappresentazione partecipano tre giovani “Pirsunaggi” a cavallo, che rappresentano gli ufficiali di Erode e anch’essi sono vestiti in modo molto sontuoso con 75

abiti e mantelli di raso e velluto e con ricami in ogni dove. La manifestazione si svolge al mattino in piazza Regina Margherita dove viene allestita la “Tavolata di S. Giuseppe”. Quando la S. Famiglia si è sistemata sul palco inizia il dialogo tra gli ufficiali e l’Angelo che alla fine riesce a incutere loro il timore di Dio e il rispetto del suo figliolo Gesù. Alla fine il Bambinello benedice la tavola e tutti i presenti. La processione della sera si svolge con la statua di S. Giuseppe e i bambini che simboleggiano S. Giuseppe, la Madonna, il Bambino Gesù e l’Angelo. La festività in questi ultimi anni viene seguita molto meno di un tempo. In effetti, ancora pochi anni fa era questa la prima festa della Primavera e tutti i ragazzi adolescenti, non aspettavano altro che questa giornata per mostrare le loro bellezze, ma soprattutto i loro nuovi vestiti. Al mattino la Piazza era colma di giovani ed adulti che socializzavano tra loro. Oggi, la tradizione continua, ma ha perso l’espressione di un tempo. Molte sono le famiglie che, in questo periodo, imbandiscono tavolate in casa propria, con la partecipazione di parenti, amici e vicini. Il piatto tipico della festa di S. Giuseppe è il minestrone di lasagne, insaporito con tutte le verdure di stagione e i finocchietti selvatici. Poiché la festa è in periodo di Quaresima non ci sono piatti a base di carne. Le pietanze più ricercate sono i dolci, preparati con pasta lievitata, fritta con olio e rivestiti con miele e zucchero e, soprattutto, il pane di S. Giuseppe che ha anche la funzione di ex-voto, e dunque riproduce spesso le parti del corpo affette da malattie e per le quali si chiede la grazia. ™ Altre feste religiose barresi sono quelle dedicate alla Madonna delle Grazie, l’ultima domenica di agosto, e

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quella in onore di Nostra Signore dell’Itria alla fine di settembre.

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Profilo psicologico1

I profili psicologico e del futuro permettono di comprendere meglio il significato che i barresi attribuiscono alle loro interazioni con l’ambiente, al fine di indagare come ognuno possa operare un cambiamento nella comunità. Il focus group e gli incontri che hanno visto la partecipazione di leader locali di fasce d’età differenti hanno avuto pertanto l’obiettivo di guardare le situazioni sociali della propria comunità andando oltre l’interpretazione convenzionale, rendendo pensabili nuovi copioni, nuovi ruoli per ognuno e per i gruppi sociali di appartenenza, creando in tal modo nuove basi per il cambiamento. Si è a tal fine fatto uso di strategie che hanno incoraggiato interpretazioni pluralistiche di un problema sociale, in grado di riunire ed integrare diversi tipi di conoscenza (oggettiva e soggettiva), aumentando i punti di vista da cui una situazione può essere esaminata. L’importanza del linguaggio e delle narrative quali veicoli di cambiamento è divenuto strumento necessario e significativo per lavorare sul recupero delle componenti affettive della comunità (i valori condivisi, il senso di sicurezza, le paure e le speranze per il futuro). Le tecniche utilizzate hanno consentito, infatti, di esplorare le emozioni, i valori, le speranze, le paure e le difficoltà percepite, ma soprattutto come la comunità barrese vive il rapporto tra presente e futuro e quali eventi teme e/o si auspica.

Alla domanda “Che cosa vi viene in mente pensando al vostro paese?”, se da una parte il gruppo la definisce con parole forti e crude, quali regressione, chiusura campanilistica, esibizione, apparenza, invidia, regole non condivise, solitudine e disorganizzata, dall’altra parte indicandola contraddittoria

1 I profili psicologico e del futuro sono stati elaborati dalla dott.ssa Daniela Baccarella e dalla dott.ssa Floriana Romano, formatrici al progetto di accompagnamento della Rete per il rilancio del Quadrilatero formativo, successivamente ad attività mirate e all’utilizzo di tecniche narrative che hanno coinvolto anche i giovani della comunità. 78

riesce a rintracciare gli elementi positivi e poietici che la caratterizzano, quali quelli di allegria, creatività, serenità, meraviglia, laboriosità, vivacità. Una comunità piena di risorse, che è pronta a crescere, con la passionalità dei barresi che si riconoscono nella partecipazione della festa di “u trunu”. I ragazzi, parte attiva del gruppo succitato, hanno avuto l’esigenza e la possibilità di avere inoltre uno spazio di ascolto e di confronto tra pari, ed insieme sono riusciti, attraverso il disegno della comunità, a rintracciare un elemento che la caratterizza. Successivamente hanno avuto modo di condividere emozioni e libere associazioni sul disegno con gli adulti, che si sono rispecchiati nella scelta del soggetto rappresentato graficamente: il Belvedere.

Il disegno della comunità

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I ragazzi hanno sentito il bisogno di dare ampio spazio al mondo delle associazioni di cui fanno parte, inserendo nel disegno la sede dell’Associazione Arcolabeno ed il Centro di Promozione Giovanile. Elementi che dagli stessi sono stati motivati come fondamentali rispetto al percorso di crescita sia individuale che di comunità. Ed ancora sempre molto attenti nel rintracciare i contenitori di potenziamento e cambiamento possibile per ciascuno, inseriscono la spazzatura e la sporcizia come condizione che stona e di contrasto in un luogo in cui non solo i giovani barresi, ma tutta la comunità locale ha la possibilità di condividere, di socializzare, di incontrarsi. Il lavoro sul profilo psicologico ha previsto, inoltre, un’attività di brainstorming con successiva discussione di gruppo sui punti di forza e di debolezza della propria comunità rintracciati prima in sottogruppi (adulti e ragazzi separatamente) e condivisi in plenaria in un momento successivo, durante il quale si è attivato un ricco e profondo dibattito.

Tra i contenuti emersi dall’attività di brainstorming sui punti di forza e di debolezza proposta al gruppo intergenerazionale (adulti e ragazzi), è possibile rintracciare sia aspetti in comune, ma anche notevoli e, in qualche caso, sorprendenti differenze. Entrambi i sottogruppi rintracciano tra i punti di forza la presenza di numerose associazioni, scout e volontariato; in particolare, gli adulti percepiscono come un punto di forza la presenza dei servizi socio-sanitari, mentre i ragazzi sentono come molto importante la partecipazione della Chiesa nella vita e nella crescita dei giovani. Aspetto notevole e caratteristico della comunità barrese sembra essere la creatività, dato che questa viene individuata come punto di forza dagli adulti e dato che i ragazzi parlano di “libertà di parola e di pensiero”; tali tratti vengono associati al risveglio economico e culturale che ha riguardato Barrafranca negli ultimi anni e alla attuale e costante voglia di cambiare ancora “la realtà che ci circonda”.

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Entrambi i sottogruppi sentono che a Barrafranca siano forti le tradizioni, soprattutto nel senso di feste tradizionali e che questo favorisca il senso di comunità. Ciò non esclude, anzi, probabilmente incoraggia un atteggiamento di accoglienza verso gli estranei.

Punti di forza individuati

Adulti • Volontariato, associazioni sportive, ecc. • Presenza di servizi socio-sanitari • Creatività e risveglio economico • Accoglienza verso gli estranei • Tradizioni e senso di comunità

Ragazzi • Libertà di parola e pensiero • Associazioni • Spettacoli, animazione • Banda musicale • Volontariato • Scout • Voglia di cambiare la realtà che ci circonda • Concorsi e tornei di tutti i generi • Cinema • Cibi genuini • Feste tradizionali • Pizzerie e pub • Posti d’incontro per coetanei • Paesaggi bellissimi • Partecipazione della Chiesa nella vita dei ragazzi • Il Belvedere

Molti aspetti rintracciati dai ragazzi riguardano il profilo territoriale, ad esempio i bellissimi paesaggi, il Belvedere. Quest’ultimo viene percepito e valorizzato per il significato che 81

ha acquisito negli ultimi anni; esso rappresenta il luogo d’incontro per eccellenza per i giovani, per i quali non sembrano mancare i luoghi d’incontro e altri servizi socio- ricreativi: cinema, concorsi e tornei di tutti i generi, spettacoli e animazione, banda musicale, pizzerie e pub. Non viene, infine, dimenticato, tra i punti di forza, l’aspetto gastronomico: i cibi genuini rappresentano sicuramente una notevole risorsa del territorio barrese.

Punti di debolezza individuati

Adulti • Poco o scarso senso civico • Eccessivo clientelismo • Classe politica inadeguata • Senso di frustrazione • Omertà, diffidenza, apparenza, presunzione • Delegare ad altri la soluzione dei problemi • Dipendenza eccessiva da alcol e droghe

Ragazzi • Le strade • Il disinteresse per le infrastrutture • Strutture sportive • Mancano i parco-giochi e, se ci sono, sono sporchi, impraticabili o frequentati da persone poco affidabili • A causa di uno scarso controllo, abuso di sostanze stupefacenti e bevande alcoliche • Servizi ospedalieri poco validi • Mancano occasioni per essere o diventare qualcuno

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Entrambi i sottogruppi rintracciano come punti di debolezza alcuni aspetti comportamentali e culturali tipici o, comunque, diffusi tra la popolazione e soprattutto tra i politici e gli amministratori. Gli adulti parlano di poco o scarso senso civico, di una classe politica inadeguata, di eccessivo clientelismo, di omertà, diffidenza, eccessiva importanza data all’apparenza e di presunzione, oltre che di tendenza a delegare ad altri la soluzione dei problemi. I ragazzi, dal canto loro, percepiscono un disinteresse per le infrastrutture e, ciò che colpisce di più, uno scarso controllo da parte di adulti e forze dell’ordine, a causa del quale si diffonde l’abuso di sostanze stupefacenti e bevande alcoliche, individuato come problema forte a Barrafranca (“dipendenza eccessiva da alcol e droghe). Anche la mancanza di servizi e di strutture viene avvertita da entrambi i sottogruppi, sebbene i ragazzi, come ci si poteva aspettare, avvertono soprattutto la carenza di strutture sportive e di parco-giochi, che si presentano come sporchi, impraticabili o frequentati da persone poso affidabili, ma anche i servizi ospedalieri poco validi. Il senso di frustrazione (più che di apatia), individuato dagli adulti come punto di debolezza, potrebbe rappresentare una spinta al cambiamento, se si considera la voglia di cambiamento emersa tra i punti di forza. La prospettiva dei ragazzi ci offre, infine, una lucida visione delle limitate possibilità di realizzazione personale e professionale offerte da Barrafranca: forse rimanere nel proprio paese non darà ai giovani l’occasione per essere e diventare qualcuno, come dimostrato dai numerosi giovani che sono costretti ad emigrare per studiare o lavorare anche dopo avere conseguito elevati titoli di studio, ma è anche vero che le numerose risorse, il risveglio economico, la voglia di cambiare fanno sperare in un processo di rinnovamento sociale e culturale, sostenuto dalla creatività e dal calore dei membri della comunità barrese.

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Profilo del futuro

L’elaborazione e la stesura del profilo del futuro, si colloca come momento successivo a quello psicologico. Il gruppo di leader locali prescelti ha avuto, infatti, la possibilità di esercitare l’immaginazione, maturando un ideale comune rispetto alla comunità che vivono. Alla domanda “come sarà il mio paese tra 10 anni” è emerso un ideale realistico, non un sogno impossibile, sia da parte dei giovani che degli adulti, che hanno avuto modo di rivedersi in una società di cui essi stessi si sentono fortemente responsabili e protagonisti.

Barrafranca, pertanto, tra 10 anni sarà un paese: - amministrato da persone colte, preparate, responsabili, capaci, attente ai problemi e ai bisogni dei cittadini; - dove i cittadini cresciuti culturalmente, saranno consapevoli dell’importanza del bene comune, del senso civico e dell’idea che il cambiamento è frutto delle risorse e delle capacità di ognuno; - dove le strade saranno pulite, il verde pubblico curato e i monumenti storici restaurati come sacre memorie del passato; - dove gli impianti sportivi saranno funzionanti, ci saranno centri di aggregazione socio-culturali, scuole pulite con personale educato, cordiale, qualificato e attento; - ecologicamente evoluto.

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Ringraziamenti

Per la stesura del presente lavoro si ringraziano quanti hanno contribuito e collaborato a fornire dati utili all’elaborazione dei vari profili; in particolare si ringraziano: • Il Questore di Enna, dr. Salvatore Patanè, per avere consentito la partecipazione del Commissario Capo Gabriele Presti, l’ispettore Giuseppe Verde e i poliziotti di quartiere: assistente capo Vito Giunta e l'assistente Gianpaolo Mantegna; • Il Comandante del Gruppo Provinciale di Enna, colonnello Michele Di Martino, per avere consentito la partecipazione del capitano Michele Cannizzaro e del luogotenente Pasquale Tumminaro; • Gli uffici del Comune di Barrafranca: anagrafe, stato civile, commercio, ufficio tecnico, servizi sociali e il comando di Polizia Municipale; • Il Distretto di Piazza Armerina per il Servizio del Poliambulatorio di Barrafranca ed in particolare il Consultorio familiare, la Neuropsichiatria Infantile, il Centro di Salute Mentale. • Il Centro per l’Impiego di Piazza Armerina; • Il Ser.T. di Piazza Armerina.

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