Dante Gabriel Rossetti: Una Pittura Del Cielo E Della Terra
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Scritti Astrologici di Alessandro Guzzi / Luglio 1997 Copyright © 1997 Alessandro Guzzi DANTE GABRIEL ROSSETTI: UNA PITTURA DEL CIELO E DELLA TERRA D. G. Rossetti: Beata Beatrix L’immagine che la Pittura deve sempre rendere visibile, ed oggi più che mai, consiste in una condensazione di varie componenti, alcune note ed altre ignote. Riassumendo al massimo le componenti nel loro insieme sono: 1) la natura intrinseca dell’esser uomini, completa di tutte quelle condizioni fisiche, biologiche e psicologiche in senso lato che caratterizzano la condizione umana in ogni tempo (natura); 2) la condizione effettiva degli uomini nel tempo che sono chiamati a vivere, completa delle strutture più o meno distorte che sono di tempo in tempo piuttosto rigide, atte cioè a condizionare, a dar forma al loro 1 Scritti Astrologici di Alessandro Guzzi / Luglio 1997 Copyright © 1997 Alessandro Guzzi vivere, ad esempio la televisione, le automobili, l’informatica ecc nel mondo contemporaneo (storia); 3) l’anelito o la chiamata che di tempo in tempo emana dallo spirito e che spinge gli uomini in modo spesso inconscio verso un’evoluzione che li porterà a procedere evolutivamente al successivo stadio di sviluppo epocale. La sintonia con questo livello dipende dalla capacità dell’individuo a “lasciar andare” ciò che “lo sostiene” come cultura, idee ecc, e ad esser pronto alla trasformazione: il motto di un artista dovrebbe essere “dove c’è vita ed energia lì voglio abitare” (spirito). Potremmo chiamare realismo le forme d’arte che si limitano a rivolgere la loro attenzione alle prime due componenti che danno luogo ad una certa descrizione anche straordinaria della condizione umana, che nel passato fu gloriosa dal momento che lo spirituale non era esiliato dalla vita. Questa descrizione non importa se metaforica o allusiva va dall’incanto della Natura intesa come oggetto di studio o come incanto della visione fino alla denuncia sociale dei tempi moderni. Ma il realismo in questa fine secolo è come una religione che ha dimenticato i suoi dei e comprende non solo una vasta parte di tutta la tarda Pittura Figurativa, ma evidentemente anche il cosiddetto Concettuale, la Pop Art, la Computer Art, la Body Art ecc, e tutte le forme che da esse sono derivate, che non sono in fin dei conti altro che il prodotto di una visione materialistica e “progettuale” e dunque “realista”, ora in senso solo limitativo ed intellettualistico. In questo senso i magazzini stracolmi di oggetti di Beuys, la Campbell Soup di Andy Warhol o i minimalismi “raffinatissimi” di molti artisti concettuali di ieri e di oggi, o ancora l’attuale pornografia che scimmiotta nei video la TV è sempre la stessa storia, è “realismo”. E’ “realismo” perché in fin dei conti, a vari livelli, al fondo di tutte queste espressioni apparentemente trasgressive e spericolate troviamo solo una mentalità materialistica il cui motto è: non c’è niente oltre ciò che sai, e che si sfoga attraverso la glorificazione di un io esibizionista! Se poi viene a mancare l’aria perché non c’è nulla di più austero ed asfissiante di una cultura “laica”, il realismo di oggi, svuotato di senso e di amore per la realtà, ricorre all’ironia che non cambiando nulla concede per lo meno di ridere di sé stessi, ma il criceto non uscirà mai dalla gabbietta ironizzando sul tipo di metallo delle sbarre, o sulla faccia da cretino del suo carceriere!. Se andiamo a ricercare testimonianze moderne di un antico afflato spirituale dell’Arte che portarono poi ad esempio alla rivolta antirealistica di Klee e di Kandinsky, a mio giudizio non possiamo non pensare alla figura di Dante Gabriel Rossetti, pittore e poeta inglese di origine italiana, nato nel 1828. In lui esiste infatti un inconsapevole, direi automatico “sistema di trascendimento” che porta l’immagine della sua pittura sempre oltre rispetto al cosiddetto “dato di realtà”, verso una dimensione più alta e universale, o meglio l’occhio di Rossetti è capace di leggere la “realtà” solo attraverso una percezione spirituale e dunque simbolica in senso profondo. 2 Scritti Astrologici di Alessandro Guzzi / Luglio 1997 Copyright © 1997 Alessandro Guzzi Nonostante il coinvolgimento sensuale al quale inevitabilmente si sottoponeva nel ritrarre le sue bellissime modelle (Alexa Wilding, Jane Morris, Maria Spartali...) Rossetti ebbe la fortuna di aver lasciato indenne l’opera pittorica proprio da quel coinvolgimento e di essere stato solo sulla sua persona e non nella sua opera vittima di un “incantesimo” dei sensi aggravato dall’abuso di alcool e di idrato di cloralio! L’immagine della sua pittura abita in una dimensione più elevata e rimane come incontaminata da ciò che l’Artista attraversa per produrla (vedi: La Ghirlandata, Beata Beatrix, The Bower Meadow ecc). In questo senso la sua pittura è una quintessenza della sua vita. D. G. Rossetti: La Ghirlandata Le sue immagini, sebbene “figurative” e dettagliatissime non hanno alcun diretto riferimento storico, esistenziale, psicologico o autobiografico e dunque realistico; vivono in una dimensione senza tempo e senza storia, ma proprio per questo parlano in modo ancor più realistico di tutta la vita dell’uomo, da quella biologica a quella che si identifica con la devozione e dunque con lo spirito. 3 Scritti Astrologici di Alessandro Guzzi / Luglio 1997 Copyright © 1997 Alessandro Guzzi D. G. Rossetti: A Sea Spell Osserviamo una sua tela: “A Sea Spell”, “un incantesimo del mare” del 1877. Eseguita l’opera Rossetti descrisse il quadro con questi versi** che sono a mio giudizio come una sorta di manifesto della sua visione spirituale : La sua arpa pende all’ombra del melo mentre le dita luminose tra le corde tessono la dolce melodia, e non appena si diffondono le note misteriose l’uccello marino abbandona il mare per quei rami. Ma a quale suono lei china l’orecchio in ascolto? Quali bisbigli ode dall’abisso del mondo sotterraneo, da quale sfera del cielo echi rispondono, nel vento lungo l’estuario? ** La traduzione in italiano è mia. Vedi di Russell Ash: Dante Gabriel Rossetti, Pavillion Books, London. 4 Scritti Astrologici di Alessandro Guzzi / Luglio 1997 Copyright © 1997 Alessandro Guzzi Lei si abbandona all’incantesimo, e non appena muove le labbra e in aria s’innalza nel suo canto, quali creature dalle profondità del mare s’affolleranno sulla scia schiumeggiante da quei versi arcani richiamate: finché il fatale marinaio non udrà il suo pianto, ed a quella roccia a petto nudo andrà a morire? Il mistero che avvolge tutto il quadro è ben al di là di ciò che lo stesso Rossetti conosce, e dunque l’opera ritrae soprattutto il mistero stesso mentre l’Artista si lascia trasportare oltre ciò che sa: questo è evidentemente contrario al realismo il cui oggetto è sempre noto e tende a fare una sorta di circonvoluzione intorno all’ossevatore.... La bellissima donna ritratta nella devozione dell’ascolto e nella creazione del suono, nell’angusto spazio manierista che la contiene ha una veste esattamente dello stesso colore e materia dell’uccello di mare che sovrasta il suo capo, e sembra rappresentare l’aria stessa attraverso cui il suono si diffonde. Le parti visibili del suo corpo sono luminosissime, e l’atteggiamento del suo ascolto devoto ci dimostra che lei stessa è assoggettata al vero protagonista del quadro che è il suono del dulcimer. Questo suono proviene tramite lei da sfere subordinate e sovraordinate, che si rispecchiano le une nelle altre, e crea quell’incantesimo in cui lei stessa cade.... Il marinaio che non appare nel quadro e che è evidentemente un naufrago morente (bare-breasted ovvero a torso nudo, scoprendo il cuore che ha ricevuto il richiamo), viene dunque guidato dalla sua stessa anima (la donna) a morire nell’ascolto di questo canto, che è un canto dell’Aria e dunque di liberazione. Perché questa si realizzi le parti emotive e sensuali dell’uomo (le creature del mare) debbono essere risucchiate, dominate dalla bellezza di questo suono superiore cui la sua stessa anima cede nell’invocazione. Il fatto che nell’immaginazione di Rossetti il suono ispiratore corra nel vento lungo l’estuario e che dunque la scena sia pensata in prossimità di esso sottolinea ancor di più il fatto che si tratta di un evento di superamento della separatezza, di un grande ricollegamento, di una riunificazione con il mare... Il quadro è un’opera sulla morte, sulla musica e sulla liberazione: l’anima richiama a sé le varie parti dell’essere e lo convince, “lo incanta” a raggiungere il cielo. 5 Scritti Astrologici di Alessandro Guzzi / Luglio 1997 Copyright © 1997 Alessandro Guzzi Tomba di D. G. Rossetti 6.