Mensile d’informazione a distribuzione gratuita anno VI #76 gennaio 2021 CLINICA

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05 FOCUS ROSSOVERDE Tutto in 145 giorni Non c’è gloria 08 TERNI AL CINEMA se non sulla cima Carmelo Lo Cascio fuga dal Liberati! i tabellini dom.06.12.20 | ternanavsbisceglie 3-0

MARCATORI: pt 8’ Partipilo, 40’ Proietti; st 5’ Partipilo

TERNANA (4-2-3-1): Iannarilli; Defendi (12’ pt Laverone), Suagher, Boben, Mammarella (1’st Salzano); Proietti (24’ st Palumbo), Damian; Partipilo, Vantaggiato, Furlan (35’ st Torromino); Raicevic (24’ st Paghera). A disp. Vitali, Bergamelli, Russo, Diakité, Onesti, Peralta, Ferrante. All. Lucarelli BISCEGLIE (4-5-1): Russo; Pelliccia, Priola, Altobello, Vona (15’ st De Marino), Giron; Sartore (30’ st Man- sour), Cittadino (1’ st Zagaria), Maimone; Vitale (15’ st Makota), Rocco. A disp. Sapri, Padulano, Cigliano, Fer- rante, Laraspata, Lauria, Casella, Spurio. All. Bucaro (In panchina Ricchetti).

ARBITRO: Giaccaglia di Iesi. NOTE: partita giocata a porte chiuse. Osservato minuto di silenzio per la scomparsa dell’avvocato della Ternana Massimo Proietti per Covid 19. Angoli 12 a 5 per la Terna- na. Recupero tempo pt 2’ st 2’. Nessun ammonito.

dom.13.12.20 | avellinovsternana 1-2 MARCATORI: pt 9’ Vantaggiato, 38’ Aloi; st 45’ Laverone

AVELLINO (4-4-1-1): Pane; Ciancio, Dossena, Rocchi, TERNANA (4-2-3-1): Iannarilli; Laverone, Russo, ARBITRO: Vigile di Cosenza. Silvestri; Adamo (29’ st Rizzo), Aloi , D’Angelo (29’ Boben, Salzano; Damian, Proietti (34’ st Paghera); NOTE: ammoniti: Proietti, Boben, Laverone, Dosse- st Silvestri), Tito (29’ st Burgio); Fella (26’ st Bernar- Partipilo (37’ st Peralta), Palumbo (23’ st Falletti), Fur- na. Angoli 3 a 5 per la Ternana. Recupero tempo pt dotto); Santaniello (18’ st Maniero). A disp. Pizzella, lan (34’ st Bergamelli); Vantaggiato ( 23’ st Raičević). 1’, st 6’. Osservato un minuto di raccoglimento per Leoni, Miceli, Nikolic. All. Braglia. A disp.: Vitali, Ferrante, Torromino, Ndir, Onesti. All. ricordare Paolo Rossi. Lucarelli.

dom.20.12.20 | ternanavsturris 2-2 MARCATORI: pt 13’ Falletti, 20’ Pandolfi, 26’ Pandolfi; st 30’ Falletti su rigore.

TERNANA (4-2-3-1): Iannarilli; Laverone (15’st Bergamelli), Russo, Boben, Salzano; Palumbo (15’ st Damian), Proietti; Partipilo (15’ st Vantaggiato), Falletti, Furlan (44’st Defendi); Raicevic (24’ st Peralta) . All. Lucarelli. A disp. Vitali, Ferrante, Torromino, Ndir, Onesti, Paghera, Diakitè. TURRIS (3-5-1-1): Abagnale; Rainone, Lame, Lorenzini; Da Dalt (42’ st Fabiano), Signorelli (33’ st Romano), Franco, Tascone (42’ st D’Alessandro), Esempio; Giannone (38’ st Alma); Pandolfi (33’ st Persano). All. Fabiano. A disp. Barone, Loreto, Longo, Marchese, Esposito, Brandi, D’Ignazio.

ARBITRO: Perenzoni di Rovereto. NOTE: partita giocata sotto la pioggia. Osservato un minuto di silenzio per ricordare l’arbitro De Santis. Espulso 20’ pt To- unkara per doppia ammonizione per gioco falloso. Ammoniti Simonelli, Bezziccheri, Russo, Diakitè , Laverone, Kontek per gioco falloso, Suagher e Calì per reciproche scorrettezze. Ango- li 2-3. Recupero tempo pt 2’, st 3’.

sommario 4 AVVERSARI + CLASSIFICA 8 TERNI AL CINEMA ›› L’ARBITRO 15 PAMPEPATO TERNO IGP 2 TABELLINI 5 FOCUS ROSSOVERDE 11 INTERVISTE ›› B.H. CALDARELLA 16 LA CONTROCOPERTINA 3 EDITORIALE 6 AMARCORD ›› BELLINAZZI 14 INTERAMNA HISTORY

Mensile di informazione Direttore Responsabile: Riccardo Marcelli Grafica: Francesco Bellucci – Terni Hanno collaborato: M. Barcarotti, A. Laureti, A. De Angelis, a distribuzione gratuita Redazione: via Leopardi, 28 – Terni [email protected] Autorizzazione Ufficio Registro Stampa G. Manini, R. Pagnanini MAGAZINE [email protected] Tribunale di Terni n.7 del 21/12/2015 Pubblicità: Media Point Group [email protected] Info: 0744.406271 / 338.3205393 Editore: Media Point Group srl www.dajemo.it Foto: Alberto Mirimao [email protected] Daje Mó Magazine corso Vecchio, 57-59 – Terni Anno VI numero 76 / gennaio 2021 tel. 0744.406271 / 338.3205393 Numero chiuso alle ore 12:00 del 07/01/2021 Stampa: Arti Grafiche Celori – Terni daje mó magazine | anno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 2 editoriale

Ternana unica imbattuta tra i professionisti

DI RICCARDO MARCELLI

Cristiano Lucarelli il ripetere che i nume- per sostenere le iniziative di “Terni col cuore”, dall’altra ha annun- ri diventeranno importanti solamente ad ciato di aver pronto il progetto per il nuovo stadio da congegnare aprile, è diventato un mantra. Il tecnico insieme alla clinica privata, rimandando la discussione ai soggetti ha ragione. Perché nonostante l’ottimo politici che in questo momento amministrano la città, sindaco e pre- campionato fin qui disputato, il Bari non sidente della Regione. Pur con stili diversi, sembra di tornare a vivere è poi troppo lontano. Rispolverando un film che in città abbiamo già vissuto, con la nascita di partiti per il vecchio adagio, “non c’è gloria se non sul- sì subito, e di altri partiti per il no. C’è sempre una via di mezzo che la cima”, sarà necessario aspettare effettivamente la fine del cam- necessariamente è quella che deve tener presente sia gli interessi di Perpionato per brindare. Tuttavia come non essere felici del fatto che chi fa impresa, sia di quelli di un’amministrazione, ma soprattutto la Ternana sia rimasta, dopo la sconfitta del Milan contro la Ju- dei cittadini che stanno aspettando. Anche perché quando si parla ventus, l’unica squadra imbattuta nei campionati professionistici? soprattutto di salute la discussione non può essere derubricata in Come non si può non avere aspettative con una compagine che ha chiacchierate social. Soprattutto in un momento in cui la Comunità eguagliato il record di vittorie consecutive in , facendo segnare rivendica a gran forza il nuovo ospedale. Perché, come sta dimo- ben sedici calciatori? Come non essere soddisfatti di essere campioni strando la pandemia in corso, sono spesso i particolare che poi fan- d’inverno con ancora due partite da giocare, Monopoli in casa senza no la differenza nel prevenire, curare o in alcuni casa salvare vite lo squalificato Falletti,e Juve Stabia? umane. Ciò non significa ritardare la progettualità, significa pro- In un contesto così tiene banco il presidente della Ternana Stefano vare a ragionare in tempi certi e rapidi con una visione. Quella che Bandecchi che pure durante le festività se da una parte ha lavorato molto spesso manca nella Conca.

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DI GIGI MANINI dom/10/gen dom/17/gen dom/24/gen dom/31/gen Col Monopoli per legittimare il titolo di Campione d’inverno

Il girone di andata si chiuderà contro la Juve Stabia

iprende il campionato di serie C dopo te anche il , il , la sosta natalizia e di fine anno. Ri- l’Avellino, il Foggia ed il Palermo prende il cammino della Ternana che sicuramente tenteranno di rinfor- ha chiuso il 2020 in testa alla classi- zarsi con innesti importanti, mirati fica con un vantaggio di6 punti sui e di sicuro valore. Rpiù vicini inseguitori del Bari, che le garanti- Intanto il campionato ricomincerà sce già matematicamente il titolo di campio- il 10 gennaio e la Ternana gioche- ne d’inverno nel girone. I rossoverdi sono stati rà al Liberati contro il Monopoli di protagonisti finora di uno splendido cammi- mister Scienza, tecnico che ha fat- no che li ha portati a terminare l’anno sola- to molto bene l’anno scorso tan- re imbattuti con 40 punti, frutto di 12 vittorie to da proporsi tra i più validi ed in- e 4 pareggi, ma non sono riusciti a distacca- teressanti di tutta la C e da essere re in modo significativo proprio i biancoros- riconfermato sulla panchina biancoverde, no- con 16 punti frutto di 4 vittorie, 4 pareggi ed si del Bari, autori anch’essi di un ottimo giro- nostante le molte richieste, anche di categoria 8 sconfitte, ma è da sottolineare che nelle pri- ne, e distaccati dalle Fere di soli 6 punti, pur superiore. La squadra pugliese non sta sicura- me battute del mercato di riparazione inver- avendo anche perso in casa lo scontro diret- mente ripetendo il campionato dell’anno scor- nale la società pugliese sta tentando di modifi- to con i rossoverdi. La Ternana è quindi chia- so, anche perché ha ceduto molti dei giocato- care e sistemare la squadra e sono arrivati già mata alla ripresa del campionato a confermare ri più importanti che avevano costituito l’asse il difensore Riggio e l’attaccanteCurrarino . lo splendido cammino compiuto finora, an- portante della formazione che l’anno scorso Il modulo sempre adottato da mister Scienza, che perché al primo passo falso potrebbe tro- era stata la vera e propria sorpresa del Girone con il quale probabilmente scenderà in campo varsi molto vicini gli immediati inseguitori del C della Serie C, giocando un calcio redditizio e anche al Liberati, è il collaudato 3-5-2, orche- Bari, in un mese di gennaio che prevedrà an- spettacolare ed arrivando fino ai playoff, dove strato in mezzo al campo dal regista e perno che la riapertura del mercato fino al 2 febbraio. fu eliminata proprio dalla Ternana. Della scorsa centrale Giorno, uno dei centrocampisti cen- La società rossoverde non sembra intenziona- stagione è rimasto il solo regista centrale Gior- trali più forti di tutta la serie C, modulo che ta a modificare il suo organico, salvo verificare no, mentre tra gli acquisti estivi sono da segna- ha così bene funzionato lo scorso campionato. le condizioni dei suoi infortunati storici Celli lare i difensori Bastrini e Giosa, i centrocampi- Nell’ultima partita del girone di andata la Ter- e Ferrante, e salvo accontentare sti Zampa, Paolucci e Guiebre, nana affronterà in trasferta laJuve Stabia, e magari mandare a giocare co- e gli attaccantiSantoro e Stari- squadra retrocessa quest’anno dalla Serie B, loro che sono scesi in campo di ta, oltre all’ex rossoverde Ma- indicata all’inizio della stagione tra le più for- meno in questo girone di anda- rilungo, giunto a Monopoli in ti e quindi candidata alla risalita, ma che fino- ta. Sarebbe peraltro importante prestito dalla Ternana, ma fino- ra ha deluso, rimanendo invischiata nella zona non andare a toccare gli equili- ra piuttosto deludente. centrale della classifica con rendimento e ri- bri di un gruppo che ha dimo- La squadra biancoverde sultati alterni. Resta comunque una trasferta strato sinora di essere molto nell’ultima partita prima del- ostica contro una squadra forte ed esperta, ben unito ed affiatato anche se le in- la sosta ha perso in casa contro guidata da mister Padalino, che sicuramente seguitrici dei rossoverdi, e non il Potenza e si trova invischiata vorrà lottare fino alla fine per un posto nei pla- Mister Giuseppe Scienza del Monopoli Mister Giuseppe Scienza solo il Bari, ma presumibilmen- nelle zone basse della classifica yoff promozione.

CLASSIFICA dopo la 17a giornata

TOTALE CASA TRASFERTA

G V N P F S DR MI PT G V N P F S DR MI PT G V N P F S DR MI PT

R TERNANA 16 12 4 0 41 11 30 6 40 9 6 3 0 19 3 16 -6 21 7 6 1 0 22 8 14 12 19 BARI 16 10 4 2 30 13 17 4 34 7 4 2 1 13 6 7 -7 14 9 6 2 1 17 7 10 11 20 CATANZARO 16 7 6 3 22 18 4 -3 27 7 5 2 0 12 6 6 -4 17 9 2 4 3 10 12 -2 1 10 R TERAMO 16 7 6 3 19 13 6 -3 27 7 5 2 0 11 3 8 -4 17 9 2 4 3 8 10 -2 1 10 CATANIA (–2) 16 8 5 3 19 15 4 -3 27 8 3 4 1 10 7 3 -11 13 8 5 1 2 9 8 1 8 16 AVELLINO 16 8 3 5 25 19 6 -7 27 9 4 2 3 17 12 5 -13 14 7 4 1 2 8 7 1 6 13 FOGGIA 16 8 3 5 23 18 5 -3 27 7 3 2 2 10 8 2 -10 11 9 5 1 3 13 10 3 7 16 TURRIS 16 6 7 3 21 20 1 -7 25 8 3 3 2 8 9 -1 -12 12 8 3 4 1 13 11 2 5 13 JUVE STABIA 15 6 4 5 16 13 3 -9 22 8 5 1 2 12 6 6 -8 16 7 1 3 3 4 7 -3 -1 6 PALERMO 16 5 6 5 17 17 0 -13 21 9 4 3 2 13 9 4 -12 15 7 1 3 3 4 8 -4 -1 6 VIBONESE 16 4 7 5 19 18 1 -13 19 8 2 4 2 11 9 2 -14 10 8 2 3 3 8 9 -1 1 9 V. FRANCAVILLA 17 4 7 6 19 21 -2 -16 19 9 3 3 3 12 13 -1 -15 12 8 1 4 3 7 8 -1 -1 7 MONOPOLI 16 4 4 8 15 23 -8 -16 16 8 1 2 5 6 11 -5 -19 5 8 3 2 3 9 12 -3 3 11 VITERBESE 16 3 6 7 19 23 -4 -15 15 7 0 2 5 4 11 -7 -19 2 9 3 4 2 15 12 3 4 13 BISCEGLIE 15 3 4 8 14 24 -10 -16 13 7 2 2 3 6 8 -2 -13 8 8 1 2 5 8 16 -8 -3 5 POTENZA 17 3 4 10 17 29 -12 -20 13 8 1 3 4 12 17 -5 -18 6 9 2 1 6 5 12 -7 -2 7 CASERTANA 14 3 3 8 14 27 -13 -18 12 8 1 2 5 7 17 -10 -19 5 6 2 1 3 7 10 -3 1 7 PAGANESE 16 2 6 8 13 25 -12 -22 12 9 0 4 5 4 15 -11 -23 4 7 2 2 3 9 10 -1 1 8 CAVESE 16 1 5 10 10 26 -16 -24 8 8 0 1 7 2 14 -12 -23 1 8 1 4 3 8 12 -4 -1 7 daje mó magazine | anno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 4 focus rossoverde DI ALESSANDRO LAURETI Tutto in 145 giorni

È IL TEMPO NECESSARIO PER PROVARE A SCRIVERE UN’ALTRA PAGINA GLORIOSA

giorni. Questo il las- pinguare la colla sotto so di tempo durante il i piedi dei suoi gioca- quale la Ternana potrà tori. Fare voli pindarici scrivere un’altra glorio- oggi potrebbe rivelarsi sa pagina della propria molto, ma molto peri- storia.145 E cosa sono 145 giorni? Quasi un battito coloso, in ottica 25 aprile. Ma se l’allenatore invita tutti a restare calmi e di ciglia. Ma calendario alla mano rappresen- Così tutti belli concentrati in casa rossover - concentrati, il presidente si gioca la carta del- tano l’arco temporale che va dal primo genna- de, possibilmente con “la testa dentro il car- la scaramanzia e non solo. Ad una recente in- io al 25 aprile 2021. Non c’entra niente la festa ro armato e con un occhio aperto e uno chiuso tervista rilasciata al Corriere dello Sport ha di- della Liberazione. O meglio, potrebbe pure tor- quando si dorme perché bisogna sempre pen- chiarato di “firmare per i playoff” e che per la nare d’attualità il tema “liberazione” a patto sare che il prossimo avversario potrebbe fre- vittoria del campionato vede favorito “il Bari che come 10 anni fa sia accostato alla Ternana. garci in qualche modo”. Parole di che è la squadra più titolata. Se do- Come? Con i rossoverdi campioni del girone C Lucarelli. Di uno che non le manda vessi scommettere punterei su di e dunque con in mano il biglietto già vidima- a dire e che in tema di comunica- loro”. to per la Serie B. zione ha sicuramente fatto un pro- Parole sincere? Strategia? Un po’ I tifosi ternani hanno digioso salto in avanti. Non a caso tutto. D’altronde dalla puglia non già festeggiato in quel- in una recente intervista ha detto perdono occasione per far sapere la giornata storica per che se con il Catania la promozio- di essere pronti ad investire fior di l’Italia. Lo hanno fatto, ne è sfumata parte della colpa è sta- euro per rinforzare la squadra nel come detto,10 anni fa ta figlia di una comunicazione non mercato di gennaio. quando alla guida del- ottimale. Ma se a Bari promettono acquisti la Ternana c’era Mimmo L’allenatore livornese ha da subi- per provare a colmare il gap dal- Toscano e a trascinare to spiegato che questa per lui è la la Ternana, a Terni il calciomerca- le Fere in campo ragazzi grande chance per dimostrare a tut- to invernale potrebbe essere vissu- come Ambrosi, Pisaca- ti di essere un vincente, di poter ambire a pal- to da spettatori. Lucarelli ha chiaramente detto ne, Cejas, Nolé, Dianda, coscenici più prestigiosi di quelli della Serie di voler tenere tutti, così come hanno poi ripe- Sinigaglia e Nolè. Oggi i C. Lucarelli allenatore ambizioso forse più di tuto il direttore sportivo Luca Leone e il presi- protagonisti sono inevi- quanto non lo è stato da calciatore. Di sicuro dente Bandecchi. Ma il mercato può regalare tabilmente altri. A par- tanto quanto Stefano Bandecchi che dopo la soprese ogni secondo. Di sicuro se la Ternana tire dall’allenatore, Cri- retrocessione dalla B alla C e due stagioni tri- interverrà sarà soltanto per assecondare la vo- stiano Lucarelli che un bolate in Lega Pro vuole dimostrare a tutti di lontà di qualche elemento che magari fino ad po’ come Toscano non si essere un vincente anche nel calcio, con la Ter- ora non ha trovato molto spazio e vuole anda- sbilancia anzi, non per- nana e non solo quando veste i panni dell’im- re a giocare oppure se si presenterà l’occasione de occasione per rim- prenditore. per rinforzare la rosa anche in ottica futura.

daje mó magazine | aanno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 5 come eravamo DI MARCO BARCAROTTI A Roberto Bellinazzi bastò un anno «Per venire alla Ternana per innamorarsi della città interruppi il viaggio di nozze»

anni a cavallo tra gli anni gioventù? a Terni. Sessanta e Settanta hanno “A quattordici anni andai a giocare nelle giova- Ricorda quale fu la lasciato strascichi dal punto nili di una piccola società della zona (San Gior- sua prima impres- di vista sociale. A Terni si vi- gio di Livenza) ed a 15 anni esordii in Seconda sione che le suscitò veva la favola della Ternana Categoria, cosa tra l’altro anche vietata, dove la città? Glinelle cui fila militò, tra gli altri, Roberto Bel- l’allenatore era mio fratello. Dopo due anni lì Io che venivo da linazzi. mi prese il Venezia, dove cominciai la trafila una città come Ve- Bellinazzi nasce a Caorle (VE) il 21 giugno 1946 classica: Primavera, De Martino (squadra delle nezia ovviamente e cresce calcisticamente nel ruolo di attaccante riserve) ed infine prima squadra, anche se non la prima impressione, da un punto di vista ar- nelle fila del Venezia, dove dopo la gavetta nelle riuscii a fare l’esordio in serie B, proprio in quel- tistico, non mi fece un’impressione eccezionale. formazioni giovanili della squadra lagunare ed la stagione dove il Venezia conquistò la . Poi vivendoci ebbi modo di conoscere l’ambien- una stagione in serie C con il , arriva ad Durante il successivo servizio militare fui dato te e mi resi conto di quello che era veramente. esordire in prima squadra in serie B. Arriva alla in prestito al Rimini in serie C per poi fare ritor- La gente di Terni è favolosa. Ho un ricordo di Ternana nell’estate del 1969 quando sulla pan- no al Venezia l’anno successivo. Terni sinceramente bellissimo e mi sarei fer- china rossoverde sedeva Mister Pinardi, sosti- Da avversario ebbe modo di giocare al vecchio mato molto volentieri a vivere nella vostra città tuito a metà stagione da Montanari. Al termine stadio di Viale Brin, con la maglia del Rimini soprattutto per il carattere della gente. di quella stagione farà ritorno al Venezia per (Ternana-Rimini 1-1, il 07/05/1967). Che ricordi Anche il tifo era sì appassionato ma non oppri- proseguire nella sua carriera che lo porterà a ha? Ricordo un tifo molto appassionato, anche mente, come in tante altre realtà. vestire maglie di Società importanti di serie B e perché il pubblico era molto vicino al campo e Allenatore di quella Ternana era Pinardi, sosti- C, fino alla stagione 1979-80, quando vestirà la non smetteva mai di incitare la propria squadra. tuito poi da Montanari. maglia del Sassuolo, dove avrà modo anche di Per un avversario era veramente dura giocare Mister Pinardi era il classico uomo tutto di un provare l’esperienza della panchina. Oggi Bel- in quella bolgia. pezzo, molto serio e signorile. Era molto prepa- linazzi vive a Modena, dove i tifosi gialloblù lo Lei arrivò alla Ternana nell’estate del 1969, pro- rato professionalmente e non lasciava nulla al amano visceralmente per gli ottimi ricordi delle veniente dal Venezia. caso, preparando quasi maniacalmente la par- imprese nelle sue quattro stagioni con la maglia Nelle due stagioni precedenti, avevo giocato tita che andavamo a giocare. Con lui ho avuto dei canarini. nel Venezia, ed al termine del primo anno era- un rapporto molto positivo e costruttivo. Ad un Come si sviluppò la sua carriera negli anni della vamo retrocessi in serie C dopo un’incredibile certo punto della stagione si dimise, dopo la par- spareggio (in due anni quindi il tita persa contro il (Ternana-Piacenza Venezia purtroppo si ritrovò dalla 0-1, il 04-01-1970). Nello spogliatoio, al termine serie A alla C). Per me quell’anno dell’incontro, ci diede appuntamento all’alle- fu veramente particolare perché namento del martedì successivo, invece non lo al termine della stagione mi spo- vedemmo più, senza darci nessuna spiegazione sai e durante il viaggio di nozze della sua decisione. Con Montanari, il quale era mi arrivò una telefonata da parte un preparatore atletico, che sostituì Pinardi, non della società lagunare dove mi si ebbi un buon rapporto, anzi! Mi escluse subito comunicava che ero stato ceduto dalla formazione titolare e sinceramente non ho in prestito alla Ternana. Così par- mai capito il motivo. Solo nelle ultime partite mi timmo, io e mia moglie, con la mia fece giocar di nuovo ma ormai il rapporto si era Fiat 500, dal Lago di Garda dove deteriorato. Anche questo ha determinato l’im- 14 marzo 1976, Modena-Ternana 2-4, Bellinazzi contrastato da Cattaneo eravamo e venimmo direttamente possibilità di rimanere in maglia rossoverde an-

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daje mó magazine | anno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 6 come eravamo che per la stagione successiva. giocatori di qualità, magari alcu- Il 24/08/1969 anche lei è sceso in campo nella ni alla fine della propria carriera partita di inaugurazione del nuovo stadio Libero ed altri che rappresentavano delle Liberati nella partita amichevole contro i brasi- giovani promesse, come Meregalli, liani del Palmeiras (Ternana-Palmeiras 0-2). Nicolini, Cardillo, ecc. Una giornata veramente memorabile, anche Al termine di quel campionato lei perché giocare contro il Palmeiras, pur se in fa ritorno al Venezia. Quali furono amichevole, non è che capitasse tutti i giorni! i motivi? All’epoca era una delle squadre più blasona- Come ripeto, sono stato molto te del mondo, e poi giocare contro i brasiliani bene a Terni e mi sarei fermato è sempre piacevole perché esprimono un bel molto volentieri. Le aspettative calcio. Ricordo lo stadio pieno di tifosi e la loro iniziali sicuramente erano mag- euforia nel vedere finalmente il sogno realizzato giori di quanto poi si sono rivelate del nuovo impianto sportivo che andava a sosti- durante quella stagione, probabil- tuire quello di Viale Brin. Forse l’unica pecca che mente anche un po’ per colpa mia. aveva era la mancanza di protezione del fossa- C’è da considerare che in quell’an- 16 novembre 1969, Ternana-Perugia 2-0 to, dove ricordo che durante un allenamento ci no la mia vita era cambiata pro- cadde inavvertitamente il mio compagno Paolo fondamente, sia per il matrimonio che per il corda quella giornata? Pandrin, procurandosi seri danni fisici. nuovo cambio di squadra e questo sicuramen- Si, lo ricordo molto bene. Mi arrivò un cross In quella stagione lei realizza 5 reti, compresa la te ha influito non poco. Come ho già detto io da sinistra e colpii al volo di sinistro e la palla doppietta contro il Como (Ternana-Como 3-1, il ero di proprietà del Venezia, il cui Presidente si infilò in rete. Un goal abbastanza anomalo 26/10/1969). Quale ricorda con maggiore orgoglio? ogni anno mi dava in prestito a qualche so- per le mie caratteristiche, visto che normal- Sicuramente gli ultimi due, realizzati nelle ul- cietà per poi richiamarmi l’anno successivo, mente calciavo molto bene di esterno destro time due partite di campionato (-Ternana per poi darmi di nuovo in prestito. E’ questo il ed invece in quella occasione feci un bel goal 1-1, il 07/06/1970 e Ternana-Modena 1-0, il motivo per cui ho cambiato molte società nella di sinistro che non era certo il mio piede pre- 14/06/1970, in campo neutro a ), perché mia carriera, fino a quando, dopo essere arri- ferito. Di quel giorno ricordo anche una buona erano quelli con cui speravo di rimanere in ma- vato al Modena, mi ribellai a questa situazione rappresentanza di tifosi rossoverdi sugli spalti. glia rossoverde. Purtroppo poi non fu possibile e “costrinsi” il Venezia a cedermi definitiva- Al termine della sua carriera ha provato l’espe- anche a causa della mia società di appartenen- mente alla società emiliana, dove poi rimasi rienza da allenatore. Come mai poi ha deciso za, il Venezia, che tutti gli anni mi dava in pre- per ben quattro stagioni. di non continuare su quella strada, come tanti stito, cercando così di capitalizzare il più possi- Qualche anno dopo tornerà a calcare da suoi colleghi? bile con il mio cartellino. avversario il manto erboso del Liberati con Accadde nel Sassuolo, dove terminai la mia Chi erano i leader di quella squadra? la maglia del Modena (Ternana-Modena: carriera di calciatore e fu un’esperienza par- Quella era una squadra ben assortita, compo- 2-0 il 26/10/1975; 1-0 il 01/05/1977; 2-0 il ticolare quella dato che ebbi il doppio ruolo di sta da giocatori di più esperienza e di giovani, 05/03/1978). giocatore-allenatore. Sinceramente non avevo quindi come sempre accade i leader non pote- Non ci fu nessuna accoglienza particolare, intenzione di rimanere nel mondo del calcio vano essere che quelli più anziani e di perso- probabilmente perché non lasciai in quell’uni- facendo l’allenatore e siccome cominciai a la- nalità: Meregalli, Cardillo, Marinai, Castelletti, ca stagione un gran ricordo tra i tifosi rosso- vorare, decisi di lasciare il mondo del calcio ecc. Probabilmente fu questo il momento in cui verdi. Forse se fossi rimasto, come avrei volu- professionistico, continuai comunque a farlo si cominciò a gettare le basi per poi ottenere i to, avrei lasciato un ricordo migliore ma così per molti anni nel calcio dilettantistico. Un successi degli anni successivi. non fu purtroppo. Sicuramente però non ci fu- mondo che in quegli anni non ti faceva certo Chi era, secondo lei, il giocatore rossoverde di rono fischi o contestazioni nei miei confronti diventare ricco se la tua carriera si era svilup- quella stagione con le maggiori qualità tecniche? e questo mi fece piacere, cosa che invece mi pata tra serie C e B, quindi la scelta per me è Oltre a Liguori, il quale aveva un gran fisico e capitò in quel di Rimini quando anche lì tor- stata abbastanza semplice. tanta grinta che lo hanno portato poi a raggiun- nai da ex con la maglia dei canarini. E pensare (Intervista realizzata nell’agosto 2020) gere traguardi importanti nella sua carriera, che quando giocavo con la squadra romagnola fermato solo dalla sfortuna, io stravedevo per scesi in campo anche con un piede rotto!!! La carriera di Bellinazzi in rossoverde Benatti, un calciatore completo, dalla tecnica Da avversario realizzò una rete in una partita 1969/70 (SERIE B) eccellente, sicuramente sopra la media di gio- dal risultato rocambolesco, (Modena-Ternana CAMPIONATO: PRESENZE: 25 / GOL: 5 catori anche di categoria superiore.Ma quella 2-4, il 14/03/1976), vinta dalla Ternana dopo COPPA ITALIA: PRESENZE: 3 / GOL: 0 comunque era una squadra che aveva molti il momentaneo doppio vantaggio gialloblù. Ri-

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Carmelo Lo Cascio, fuga dal Liberati!

Quando Lando Buzzanca portò sul terreno di gioco l’epopea di Concetto Lo Bello, numero uno degli arbitri

il 1974 quando il regista Luigi Filippo D’Amico sceglie Terni, ed in particolare lo Stadio Libero Liberati, per girare una sequenza cen- trale del suo film L’Arbitro“ ”, interpretato da Lando Buzzanca nel ruolo del protagonista principale. “L’Arbitro” è la storia di un arbi- tro di serie A, Carmelo Lo Cascio, che vive ad Acireale con la moglie ÈLaura e il figlio. Lo Cascio ha il culto della propria professione, in cui si ritie- ne infallibile ed incorruttibile, e alla quale subordina persino la sua vita matri- moniale. Chiamato a dirigere il “derby” milanese, conosce durante una festa in casa del suo ricco compaesano la seducente giornalista Elena Sperani, interpre- tata dalla favolosa Joan Collins, che negli Anni Ottanta diventerà una star mon- diale interpretando la perfida Alexis in “Dinasty”, con la quale si abbandona a sfrenatezze alle quali rimedia, per tenersi in forma, con abbondanti dosi di ec- citanti. E proprio a causa della overdose di queste anfetamine, Lo Cascio perde- rà il controllo di sé, fino ad arbitrare all’infinito una gara internazionale in not- turna nella scena conclusiva della pellicola. “L’arbitro è un film che ho voluto io” ha raccontato Buzzanca al Professor Fabio Melelli nel suo saggio “Storie del cinema italiano” del 2009 – Incontrai il regista

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iomediaoito.om : il gatto e la volpe strada di san Carlo ,141 05100 Terni daje mó magazine | anno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 8 terni al cinema Luigi Filippo D’Amico a teatro e mi disse di vo- Terni è uno dei set del film scelti da lere fare un film con me, al che risposi:” Scrivi D’Amico insieme ad Acireale ed allo una storia su un arbitro, su quello che fa nel- stadio di ed entra nella pel- la vita di tutti i giorni. Il modello era Concetto licola in occasione della prima inva- Lo Bello, il più celebre fischietto italiano, con sione di campo che Buzzanca/Lo Ca- cui parlai a lungo con un giorno che eravamo scio deve subire, durante una gara che sullo stesso aereo. Io gli chiesi perché si fosse si gioca al Libero Liberati. Dopo i pri- messo, lui ragioniere, a fare l’arbitro. Mi ri- mi petardi che vengono sparati in cam- spose:” Il senso di giustizia”. po dai tifosi, il pubblico Questo era molto siciliano! invade il terreno di gio- Lo Bello era incorruttibile. Mi NEL FILM co, e Buzzanca protet- sono fatto raccontare un sac- to dalla polizia si rifugia co di cose. Mi raccontò di una SI RICONOSCONO nel tunnel che porta agli scazzottata a Madrid in un MARCELLO VIALI spogliatoi. Qui un poli- incontro internazionale che il ziotto gli dice che deve Real Madrid perse in casa. Lo E “MELONE” uscire dallo stadio trave- aspettarono negli spogliatoi. stito da tifoso e Buzzan- Lui disse ai guardalinee:” Ragazzi, rimboc- ca/Lo Cascio in un primo momento si chiamoci le maniche”. Mi raccontò di averne ribella. Poi la scena si sposta all’ester- date tante quel giorno! “Gli abbiamo fatto un no dello stadio, fuori dalla Curva Nord culo così!”, disse. Ho preso molto da Lo Bello dove i tifosi tentano di forzare i can- per il mio personaggio, ma anche da due fra- celli per acciuffare l’arbitro, contenuti telli di cui non ricordo il nome. Poi mi ha aiu- a stento dalla polizia. Ma ecco apparire tato molto un giornalista che è morto, Mau- dalla pancia della curva Nord, da un’u- rizio Barendson ! Straordinario! Mi preparò scita laterale, Lando Buzzanca sotto le due ore di moviola sugli arbitri. Io d’altra par- mentite spoglie di un tifoso, vestito con te inventai un mio modo di arbitrare, che era giubbotto verde, pantaloni a zampa di personalissimo” conclude Buzzanca nella in- elefante, barba e capelloni lunghi finti. tervista rilasciata al Professor Fabio Melelli. Mischiatosi ai tifosi, inveisce anche lui contro parsa era di circa venti mila lire al giorno più il direttore di gara (“Arbitro cornuto! A mor- il sacchetto con il pranzo. Io girai per due gior- te l’arbitro!! Abbasso quel fetentone di Lo Ca- nate facendo due parti distinte” spiega Viali scio!” urla Buzzanca), quindi si avvicina ad un “Il primo giorno recitai il ruolo dell’invaso- poliziotto al quale chiede di portarlo in sal- re di campo a fianco di Lando Buzzanca, che vo. Ma il poliziotto lo riconosce: “Ma tu sei Lo cercavo di acciuffare mentre correva verso gli Cascio!” “Si” risponde Buzzanca mostrando la spogliatoi protetto dalle forze dell’ordine e poi, sua barba finta. Ed il poliziotto, evidentemen- il secondo giorno ho interpretato invece il ruo- te anche lui tifoso e critico verso l’arbitraggio lo di un poliziotto della celere che era impe- di Lo Cascio, lo colpisce alla testa con una so- gnato a contenere la furia dei tifosi all’esterno lenne manganellata! dello stadio, fuori dalla Curva Nord!”. Dopo Tra le numerose comparse ternane che ven- gono ingaggiate compaiono due figure sim- boliche del tifo organizzato rossoverde. La prima è quella di Marcello Viali, storico orga- nizzatore delle prime frange degli Ultras della Ternana, e poi leader dei Freak Brothers negli Anni Ottanta, e la seconda è quella diRoma - no Tozzi detto “Melone”, il trombettiere uffi- ciale della squadra rossoverde. “Fummo in- gaggiati per le scene di massa da un addetto al casting della produzione del film – ricorda Viali – che ci contattò fuori dallo stadio dove stavamo aspettando che iniziassero gli allena- menti delle Fere, che seguivamo come sempre quotidianamente. Il compenso per ogni com-

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daje mó magazine | anno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 10 interviste DI ROBERTO PAGNANINI

BENEDICTO HOGO CALDARELLA «Liberati? Il mio idolo» Caldarella alla sinistra di Liberati in occasione del viaggio che Libero fece nel 1960 per partecipare nel 1960 per partecipare fece che Libero viaggio di Liberati in occasione del sinistra alla Caldarella clavicola la Saturno. Fu quando si fratturò Gilera con la ad alcune gare

L’OTTANTENNE ARGENTINO RICORDA L’ENTUSIASMO PER IL CENTAURO TERNANO

enedicto Hugo Caldarella può, te perché giusto un paio di settimane fa, sul FB Mondial, dalla Guzzi ed in un primo mo- per qualcuno, non evocare par- tracciato alla periferia della capitale argenti- mento anche dalla MV Agusta, la casa di Ar- ticolari ricordi ma per chi invece na, Benedicto casco, tuta, stivali e guanti, si core decise di far partecipare ad una tournée considera le moto e le corse un è fatto un bel po’ di giri con una BMW e non in sud America Libero Liberati ed Alberto Mi- qualcosa che va oltre la sempli- era la prima volta. Adesso vi chiederete: ma lani, il tutto per promuovere il marchio che, Bce passione, è un nome che non passa cer- cosa c’entra questo vecchietto con Daje mò? proprio in Argentina, vedeva esistere l’unica tamente inosservato. Caldarella ottant’anni Tanto, anzi tantissimo. Nel 1957 Benedicto fabbrica al di fuori dell’Italia, uno stabilimen- anni compiuti da poco, è nato infatti il pri- era un diciassettenne pieno di sogni, nulla di to dove si producevano le 150 Sport ed è pro- mo settembre del 1940 a Buenos Aires, papà differente da quello che accade ai giovani an- prio da li inizia la nostra storia… Noi Calda- italiano e mamma argentina può vantare che oggi, suo padre Salvador aveva già vinto rella lo abbiamo cercato e lui non soltanto si ben quattro podi nel mondiale che sommano un paio di titoli nazionali guidando la famosa è reso disponibile a rilasciarci questa intervi- una vittoria conquistata nel 1962 in sella alla Gilera Saturno Piuma pensata nello specifico sta ma ci ha anche detto che ancora oggi poter Matchless 500 proprio sul circuito della ca- per i piloti privati e Libbero Liberati, la doppia parlare di Libbero, il suo mito, è non soltanto pitale, due terze posizioni l’anno successivo, B non è un errore ma la consuetudine tutta un piacere ma un vero orgoglio. sempre in Argentina, una ancora nella clas- ternana per rendere quel nome più importan- Señor Benedicto, da dove iniziamo? “Iniziamo se regina ed ancora con la moto britannica ed te, si era appena laureato Campione del Mon- dal fatto che per me Liberati è stato e con- un’altra nella ottavo di litro con una Bultaco, do a con la splendida Gilera 500cc 4 tinua ad essere un vero idolo e che il voler- ed in fine un secondo posto a Monza nel 1964 cilindri precedendo nell’ordine Duke, Milani, lo emulare ha segnato i miei sogni di ragazzo. alle spalle di un certo Mike Hailwood che, alla Surtees e Masetti e fu proprio il fascino del Mio papà Salvador oltre ad essere un fotogra- guida della MV Agusta lo precedette appunto Cavaliere d’Acciaio a rubargli i sogni conse- fo impegnato nel mondo della medicina era in sella alla Gilera 500 4 cilindri. gnandoli alla pista ed alla velocità. Al termi- un corridore ed aveva aperto una conces- Un vecchietto che vive di ricordi pensere- ne di quella che fu l’ultima stagione prima del sionaria Gilera con annessa l’officina. A quei te voi; beh, toglietevi quest’idea dalla men- Patto di astensione firmato dalla Gilera dalla tempi, in sella alla Saturno Piuma, aveva già

daje mó magazine | aanno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 11 interviste

vinto due campionati argentini. Lo aiutavo e vano come un eroe. In quel momento pensai ma Dario Desideri, un nostro amico originario lo seguivo sempre, le moto erano la mia pas- che anche io, un giorno, avrei voluto vivere di Ancora che si era trasferito a Buenos Ai- sione. Quando alla fine del 1957 venne orga- un momento come quello, avrei vinto con una res, riuscì a convincere i miei genitori e cosi la nizzata la tournè che portò in Argentina Libe- Gilera e sarei stato portato in trionfo!” provai. La prima volta che andammo in pista rati e Milani, io ero lì perché a quella gara di Un sogno … “Si, il sogno di un ragazzo che poi dopo pochi giri mi fermarono ed io pensai che Buenos Aires partecipò anche mio padre. Ri- si è avverato. Liberati vinse anche a Monte- stavo facendo qualcosa di sbagliato, pensavo cordo che in fabbrica arrivarono quattro Gi- video, a Mendoza ed il Gran Premio Mar del di andare piano o magari che si vedesse che lera 4 cilindri, due con la famosa carenatu- Plata. Papà partecipò alle gare e salì anche sul non ero capace di pilotarla invece era tutto il ra a campana e due con una semi-carenatura podio; in quest’ultima corsa per esempio ter- contrario. Loro stessi si stupirono per la faci- e furono proprio queste ad essere utilizzate.” minò terzo.” lità con la quale riuscivo a guidarla. Fu cosi E fu in quella occasione che lei conobbe Libe- Ma da li ad arrivare a vincere un gran premio che iniziai a correre nella mezzolitro rischian- ro Liberati: “Si, era novembre e fu in occasio- di cose ne devono essere accadute tante: “Non do addirittura di vincere la prima gara alla ne del Primer Gran Premio Internacional Re- perdevo occasione per osservare tutto quello quali partecipai; ero riuscito a ripartire dopo publica Argentina. Lui e Milani si dividevano che accadeva in pista. Ogni volta che anda- aver rimesso a posto la catena che era saltata il box accanto a quello dove eravamo siste- vo ad una gara cercavo di rubare con gli occhi ma nel finale si ruppe una valvola ed io rima- mati noi. Ricordo che Liberati indossava la segreti e furbizie. Con una moto di serie che si fermo lungo la pista. Per chi mi stava vici- sua tuta nera, aderente, perfetta tanto da far- mi prestò un amico partecipai alla mia prima no però fu come se fossi arrivato primo. Non lo apparire ai miei occhi quasi come un torero gara all’età di 15 anni e vinsi. Era una Gilera dovetti aspettare molto però perché la prima pronto ad entrare nell’arena. I suoi meccani- Supersport 150 portata a 175cc e si correva su vittoria arrivò dopo pochi giorni; eravamo ri- ci spingevano la moto e gliela consegnavano circuiti stradali. Non era come adesso. Pensi usciti a riparare la moto recuperando i ricam- pronta per essere utilizzata. Era tutto perfetto. che la nostra concessionaria distava una de- bi in fabbrica e lo feci con un bel sorpasso Lui affrontò il primo giro delle prove e quan- cina di chilometri dal circuito e non avevamo para fuera all’ultima staccata. A fine stagio- do si presentò sul rettilineo, venticinquemila un furgone o un altro mezzo per trasportare la ne fui vice-campione argentino e l’anno dopo persone, tante ne contenevano le tribune, si moto da corsa. Ricordo che mio papà legava vinsi il titolo con nove primi posti su dodici alzarono in piedi acclamandolo. Il rumore di una corda sulla piastra della forcella e l’altro gare. Nell’ottobre dello stesso anno in occa- quella Gilera era incredibile, un rombo assor- capo al paraurti dell’auto poi, con me in sella, sione del Gran Premio Internacional Ferruc- dante, nulla a che vedere con quello a cui noi molto lentamente e con molta attenzione, la cio Gilera, un evento che il Comm. Giuseppe eravamo abituati.” trainavamo sino a destinazione.” aveva istituito per ricordare suo figlio morto Deve essere stato un qualcosa di davvero Davvero altri tempi, quasi da non crederci. qualche anno prima a causa di una malattia emozionante: “Certamente, ma fu quello che “Nel 1959 tornò nella nostra concessionaria in virale contratta proprio in Argentina, vinsi la accadde la domenica che cambiò la mia vita. Vicente Lopez la Saturno che era stata di mio gara che come premio in palio aveva una 150 Liberati vinse la gara e dopo il giro d’onore, al padre. In ogni caso pensare di far correre un Sport ma, con mia enorme sorpresa, forse an- ritorno ai box, i suoi meccanici lo portarono ragazzo non ancora ventenne con una moto che perché qualcuno vedeva in me delle doti, in trionfo tra due ali di folla che lo acclama- come quella non era una cosa scontata anzi, al suo posto ricevetti una Gilera Saturno 500 Piuma a zero chilometri.” Quando fu che vide Liberati per l’ul- tima volta? “Nel ’60. Liberati tornò in Argentina per disputare alcune gare con la Gilera Saturno. Era l’occasio- ne per correre insieme al mio idolo. Eravamo a Buenos Aires e accadde che nonostante avessimo effettuato le prove e tutto fosse pronto, a causa della pioggia e del maltempo la mani- festazione fu posticipata alla domeni- ca successiva. Le racconto una curio- sità: il miglior tempo lo fece segnare proprio Liberati ma grazie alla stampa compiacente, e per rendere tutto più interessante per gli affezionati loca- li, sui giornali venne scritto che il più veloce era stato di Miguel Angel Gal- luzzi su Norton (NdR padre di Miguel Galluzzi, famoso designer argentino specializzato nella progettazione di motocicli). Io, in ogni caso, ero terzo. Il mercoledì, in attesa del fine settimana fissato per la corsa, ricevetti una chia- mata proprio dal Comm. Gilera che mi invita a provare lo stesso giorno insie- me a Liberati. Non mi parve vero, io e lui insieme in pista. Per rispetto e per

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Al ter- do, ad essere più veloce invece, soltanto mol- mine della corsa mi venne a cercare nel ti anni più tardi, suo figlio Manrico mi disse box e mi invitò a salire sull’auto scoper- che la causa di quella strana posizione era do- ta per fare insieme a lui il giro d’ono- vuta ad una ferita che su padre aveva ripor- re. Non mi dimenticai mai di quel gesto. tato quando era molto giovane e per la quale Seppi poi che di me diceva: E’ piccolo era stato operato maldestramente con la con- ma sulla moto è un gigante. Che onore.” seguenza che alcuni movimenti erano per lui La carriera di Benedicto Carladella pro- limitati. Detto questo, tornando a quel pome- seguì negli anni successivi e furono tan- riggio, ad un certo punto Liberati mi fece cen- te le gare disputate anche in Europa no di passarlo e cosi feci. Dopo un po’ però come la Coppa d’Oro Shell di Imola dove mi resi conto di non sentire più il rumore del- cancellò letteralmente il record della pi- la sua moto dietro di me; mi fermai e vidi che sta e diede vita ad un duello epico con era caduto qualche curva prima. Lo raggiun- Remo Venturi che gareggiava sulla Bian- si, credo avesse la clavicola fratturata e cosi chi bicilindrica. Cosi come quando giun- lo riaccompagnai ai box con la mia moto. Una se secondo a Monza nel ’64, sempre alle volta sceso andò via immediatamente e da spalle di Hailwood e sempre demolen- qual momento non lo vidi più. Alla fine vinsi do il record ad una media superiore ai quella gara. Quando due anni dopo giunse la 196 km/h. Quello fu anche l’ultimo po- notizia della tragedia nella quale perse la vita, dio mondiale della mitica Gilera 4 cilin- sentii un dolore grandissimo, un vuoto enor- dri. Lui che usava correre con un casco me. Lui era il mio mito e lo è ancora adesso.” che era la copia di quello di Liberati con Lei però aveva un sogno… “Si, e si avverò più la unica differenza del numero 3 dipinto avanti. Nel ’61 si corse per la prima volta il GP sul davanti, ebbe anche qualcos’altro in d’Argentina; quell’anno vinse Jorge Kissling su comune con l’asso ternano: l’amore per la Gi- anche senza vincere… “Già, può capitare che Matchless ed io partecipai invece nella 250cc lera e la stima immensa per il Comm. Giusep- la tua moto, per un motivo qualsiasi, venga con una Honda RC162 che purtroppo si rup- pe. La sua fedeltà infatti non è stata da meno data a qualcun altro ma che quel pilota poi pe mentre ero al comando. L’anno successivo rispetto a quella dimostrata Liberati che dopo non riesca a guidarla cosi tanto velocemente fui io ad aggiudicarmi la gara delle 500 sem- il 1957, rifiutò offerte dalle più importanti Case come invece avresti fatto tu. A me è successo, pre con una Matchless G50 mentre nel 1963 dell’epoca arrivando anche a restituire al mit- la mia Gilera fu data ad un corridore per ga- arrivai terzo. Correvo sia con la moto inglese tente una busta con dentro un assegno in bian- reggiarci a Monza ma il Comm. Giuseppe ve- che con la Gilera Saturno ma per competere ad co firmato in persona dal Conte Agusta. Il papà dendo il risultato la ritirò. Quel giorno la Gi- armi pari con le MV o le Norton ci voleva al- di Caldarella, che come abbiamo visto era un lera non corse…” tro e cosi, era verso la fine dell’anno, il Comm. fotografo professionista che lavorava nell’am- Ad ascoltare Benedicto Chiche Caldarella con Gilera mandò in Argentina in nave Giovanni bito della medicina, era infatti intimo amico il suo castellano rioplatense ci si potrebbe ri- Fumagalli insieme a due 4 cilindri, in pratica di un chirurgo argentino che a sua volta lo era manere delle ore; quella cantilena che culla le le moto dismesse dalla Scuderia Duke. Quan- del fondatore della MV. Durante un suo viag- sue parole è il miglior accompagnamento per do la provai per la prima volta ricordo che Fu- gio in Italia, Benedicto che conservava in tasca aneddoti e storie che sanno di corse e di al- magalli si raccomandò di andare piano e cosi una lettera di raccomandazione scritta appun- tri tempi. Terminato con le due ruote proseguì feci ma, nonostante questo, ad un certo pun- to per essere consegnata al Conte, non la reca- poi la sua carriera come pilota di auto arri- to mi fermò e mi ribadì il concetto; io cercai di pitò mai preferendo essere fedele a chi lo ave- vando a correre anche in Europa in Formula2 giustificarmi dicendo che non ero mai arriva- va sempre aiutato. con la Brabham con la quale nel 1969 fu com- to ai 10500 giri ai quali la moto poteva allun- Ma di quel sogno che si avverò non ci raccon- pagno di squadra nel Team ACA (Automobil gare ma che mi ero sempre fermato non oltre ta nulla? “Era il 1964 ed eravamo ad Imola. Si Club de Argentina) di Carlos Reutemann. Lo i 9500. Nonostante questo però riuscivo a gui- trattava della Coppa d’Oro Shell valevole per si potrebbe paragonare un po’ ad una mina darla forte ed era come se quella moto fosse il campionato Italiano. Fu una gara incredi- vagante perché nonostante non abbia mai stata costruita su misura per me. Corsi a Cor- bile contro Remo Venturi e la sua Bianchi. avuto la possibilità di disputare per intero un doba ed in altre gare in sud America.” Alla fine vinsi io e riuscii anche a far segnare Motomondiale, ogni qualvolta che ebbe l’oc- E poi? “La grande occasione arrivò a Dayto- il nuovo record della pista migliorando quel- casione per presentarsi al via tra i Campioni na. Era la gara di apertura del mondiale e lo che Dale aveva registrato con al Guzzi 8 ci- del suo tempo non sfigurò mai anzi tutt’altro, dall’Italia spedirono un motore preparato lindri. Ricordo che tra chi mi portò in trionfo si batté sempre alla pari con loro. appositamente da Luigi Colombo utilizzan- c’era anche Claudio Costa. Quel sogno si era Grazie ancora Chiche e grazie anche perché do i ricambi nuovi rimasti nel reparto corse. avverato, avevo vinto con la Gilera 4 cilin- pensare a Liberati come Il ternano volante o Tanta era la paura che potessero rubarci la dri ed una mare di persone gridavano il mio Il Cavaliere d’Acciaio é per noi una consuetu- moto che la portammo nella camera dell’ho- nome. Lo stesso anno vinsi anche a Vallelun- dine ma immaginarlo al pari di un Torero li- tel dove dormivamo … La pole la fece segna- ga ed Ospedaletti.” sto para entrar a la arena non ci era davvero re Mike Hailwood con la MV ed io partivo alle A volte però le soddisfazioni possono arrivare mai accaduto.

Strada di Maratta Alta, 29 – Terni Tel. 0744 301903 La TERNANA CARAVAN Fax 0744 300144 • ROULOTTES – CAMPERS • GANCIO DI TRAINO [email protected] [email protected] • ACCESSORI DA CAMPEGGIO • CARRELLI APPENDICE www.laternanacaravan.it • NOLEGGIO AUTOCARAVAN • OFFICINA ASSISTENZA La Ternana Caravan daje mó magazine | aanno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 13 interamna history DI ROBERTO PAGNANINI Le conseguenze della battaglia di Terni

Repubblica Romana, sorella zione austriaca, si riunì in Conclave a Vene- della Prima Repubblica Fran- zia e nel contempo milizie russe, inglesi, le cese, si colloca storicamente stesse austriache fin anche turche, discen- tra il ‘97 ed il ’99 del XVIII devano la penisola. Il 19 settembre del 1799, secolo e vide strappare Roma le truppe francesi abbandonarono Roma alLa dominio temporale di Pio VI nel febbraio che subito venne occupata dai napoletani. del 1798. Di stampo giacobino, come abbia- Colorita anche la descrizione che il Silvestri mo già visto ebbe effetti anche sulla nostra dedica all’ingresso di queste nuove truppe a città. Come scrive Elia Rossi Passavanti nel Terni che per ciò che concerne quelle otto- suo Terni nell’età moderna a seguito della mane, si potevano immaginare essere com- battaglia che si svolse a Campomicciolo “… poste da soldati come quello rappresenta- Soldato ottomano con battaglie più fortunate che quella dei to nella foto: “… Veduti entrare dalla porta Napoletani venivano cacciati in altre parti dei tre monumenti di questa città la specio- nelli. della nostra Penisola i repubblicani france- sa accozzaglia di milizie straniere, e in mez- Ulteriore conseguenza fu quella di far tor- si. Specialmente quando si sparse la notizia zo alla sventolare di bandiere Austriache e nare in funzione il Consiglio Comunale che della morte del Pontefice Pio VI, prigioniero Piemontesi, mescersi la mezza luna, e la sci- fu formato da 65 cittadini così come la Ma- della potenza gallica in Valenza …”, il Col- mitarra del Profeta Arabo; si risovverran- gistratura. Fu sotto questa reggenza che si legio dei Cardinali, che godeva della prote- no dell’abbattuto albero di libertà repubbli- manifestarono tutti i disagi di una carestia cano in mezzo alla alimentata anche dalla mancanza di mo- Pio VII piazza dalle scu- neta oltre che dal dissesto finanziario pro- ri Tedesche, dei po- dotto dal governo francese. La crisi era tal- poli versatili tripudj mente grande che anche il forno pubblico e quando venne al- risultava non soltanto sprovvisto di gra- zato, e quando poi no ma anche dei fondi per acquistarlo tan- abbattuto”. Con due to che, la reggenza si vide costretta a chie- editti datati rispet- dere un prestito forzoso ai possidenti ed ai tivamente 1° dicem- negozianti che versarono i denari al Monte bre ’99 e 31 gennaio di Pietà con l’accordo che gli sarebbero sta- 1800, il Commissario ti restituiti in un paio di mesi. L’ordine di Civile per l’imperia- versare i soldi era talmente perentorio e mi- le regio governo au- naccioso che prevedeva per chi non aves- striaco, Antonio De’ se provveduto l’arresto e dopo ventiquattro Cavallar, dichiarò ore da questo, nel perdurare nel non paga- annullate ed abroga- re, tre scudi di multa per ogni ora. Alla fine te tutte le leggi e le si riuscì a racimolare il necessario e ad ac- disposizioni emes- quistare il grano dalle Marche. In concomi- se durante l’occu- tanza con l’ascesa al Soglio Pontificio di Pio pazione francese ad VII, al secolo Barnaba Niccolò Maria Lui- eccezione di quel- gi, l’Amministrazione Comunale fu riordi- le relative alla mo- nata per opera di Mons. Caracciolo di Santo- neta. Per ciò che ri- bono, Delegato Apostolico della Provincia guardava Terni, che dell’Umbria. Lo stesso Pontefice di ritorno a in luogo di un Go- Roma proveniente da Venezia, con un viag- vernatorato contava gio che lo vide prima fare rotta su Pesaro su una deputazione a bordo della fregata austriaca Bellona per dei Triumviri, furo- poi proseguire lungo la Flaminia, fece sosta no eletti il 21 marzo a Terni accolto in maniera festosa ed impar- il Marchese Marcel- tì la benedizione dalla Cattedrale; implora- lo Sciamanna, il Con- to dal Cavalier Paolo Gazzoli poi, tornando te Giovanni Manassei questa volta dalla Francia, si fermò nuova- ed il Cavalier Anto- mente in città. Agli inizi del 1801, era il 23

daje mó magazine | anno vi numero 76 | gennaio 2021 www.dajemo.it 14 interamna history febbraio, venne elevato alla Sacra Porpora te di Pietà previo il beneplacito della Santa il ternano e Mons. Valentino Mastrozzi. Non Congregazione del Buon Governo ma si do- tutte le sciagure erano però finite per Terni, vette ricorrere alla vendita di alcuni edifici cosi come per le tante altre città che ancora tra i quali un mulino a grano sito nei pres- non si erano riprese dai passati sconvolgi- si di Galleto di Papigno. E’ dell’anno pre- menti politici, ed il 19 marzo del 1801, il 28 cedente invece, un editto pontificio che “… ventoso, giunse ordine da parte del cittadi- per il mantenimento dello sfamo della no- no Odier, Commissario di Guerra del Corpo stra popolazione fosse data facoltà a chic- di Avanguardia delle Truppe Repubblicane chessia della libera panizzazione, a forma Francesi, di predisporre un approvvigiona- dell’elogiato editto, non che di vendere non mento straordinario di 8000 moggio di bia- solo il pane basso, ma anco il pane fram- da, da considerare che a Terni un moggio misto a granturco”; chiaramente, chi avesse corrispondeva ad oltre 280 metri quadri di voluto panizzare e vendere, avrebbe dovu- coltivato, 1200 quintali di fieno, una riserva to presentare una obbligazione garantita da di 100 buoi da trasporto e tutto quanto ne- una idonea fidejussione e garantire lo spac-

cessario per la sussistenza di 8000 uomini; cio aperto per un periodo determinato ol- Cardinale ValentinoMastrozzi l’incaricato a far eseguire l’ordine fu indi- tre che fornirlo di pane di buona qualità e cato dallo stesso Odier nella persona di tal di giusto prezzo. Senza dubbio la liberaliz- Gatti a Foligno da cui si recarono il Marche- zazione del settore agrario, oltre che veni- se Sciamanna ed il Conte Fabrizi per tenta- re incontro alle esigenze della popolazione, re una mediazione vista la situazione non rappresentò anche l’accoglienza di quel- florida delle casse comunali. le richieste progressiste che già si stavano L’aiuto, ancora una volta, giunse dal S. Mon- proponendo in tutta Europa. tipicità ternane Pampepato ternano il primo Natale Igp

Il primo pampepato a poter disporre del marchio Igp è stato prodotto dalla pasticceria Evy di Borgorivo

uelle appena archiviate sono state ha inviato a tutti i centri Europe Direct d’I- come prodotto Igp. delle vacanze che rimarranno dop- talia e alla Rappresentanza della Commissio- L’Unione Europea, in questo caso ha dun- piamente nella storia. Primo per- ne Europea una confezione con il pampepa- que dato valore e riconosciuto una tipicità ché sono state all’insegna del Co- to ternano Igp. Come noto lo scorso 23 ottobre locale. Europe Direct Terni, con quest’ini- vid-19, secondo perché almeno a 2020 nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Eu- ziativa, sostenuta e finanziata dalla Com- QTerni un’eccellenza ternana è stata valorizza- ropea è stata pubblicata la registrazione del missione Europea vuole contribuire a far ta. Anche il Centro Europe Direct del Comune “Pampepato di Terni/Panpepato di Terni” conoscere un prodotto tipico ternano in tut- ta Italia e in Europa e fornire, al tempo stes- so, un piccolo sostegno ai produttori locali. Il pacchetto inviato a tutti i centri contiene un piccolo dépliant illustrativo del pampe- pato e la descrizione dell’iter per il ricono- scimento Igp. Un iter cominciato grazie ad una serie di volontari coordinati dalla Ca- mera di Commercio. Come ricorda il sindaco Leonardo Latini “Il riconoscimento dell’Igp a livello europeo è molto importante perché valorizza il legame di questa nostra bella tradizione con il terri- torio. Occorre lavorare per comunicare, far conoscere e apprezzare questa nostra speci- ficità”.

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Terni Col Cuore e solidarietà

L’associazione Terni Col Cuore, nel quadro delle iniziative di “Natale col Cuore” ha fat- to visita a sei case famiglia della città e della provincia: “La Ghibellina”, “Il Filo di Arian- na”, “Il Piccolo Principe”, la “Casa del Bambino”, “Bethel” di Amelia e “Beata Lucia – Il por- to riparato” della cooperativa Polis di Narni. I bambini, le ragazze ed i ragazzi ospiti delle strutture, assistiti da ottimi professionisti, hanno ricevuto i doni richiesti nei giorni scorsi, oltre alla tradizionale calza della Befa- na, ricca di dolci. A sostegno dell’iniziativa “Natale col Cuore” è arrivato il contributo di “Itas Assicurazio- ni” e dell’agenzia di Terni di Fabrizio Fredduzzi che assieme hanno donato 2 mila euro. Itas, Compagnia trentina che quest’anno festeggia 200 anni di attività, proprio per la sua peculiarità nell’essere “mutua”, è storicamente sensibile ai bisogni della comunità reinve- stendo parte dei profitti in iniziative locali a sostegno del “Bene Comune”. Un ringraziamento sentito va anche all’associazione “Luce per Terni”, che ha donato lat- tine di olio d’oliva, parmigiano, miele e materiale di cancelleria scolastica oltre che libri per bambini e calze tradizionali. Grazie anche a “Fausto Moda” che ha donato degli uti- lissimi scaldacollo. Terni Col Cuore, attraverso le iniziative di “Natale Col Cuore”, ha quindi offerto 185 pac- chi natalizi in collaborazione con “Interpan” e “Avicola Ternana”, buoni giocattolo per 152 bambini, doni per i piccoli ricoverati in pediatria all’ospedale Santa Maria e per gli ospiti dei centri diurni e delle case famiglia.

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