Comune di . Inventario dell'archivio storico (1244 - 1958) e degli archivi aggregati (1885 - 1974)

a cura di Francesca Gobbi

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i Beni librari e archivistici 2008

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati dal 2004 al 2008 per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni librari e archivistici a cura di Francesca Gobbi. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000". L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Chiara Bruni, Ines Parisi ed Emanuela Pandini (Cooperativa ARCoop) nel corso del 2010, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Abbreviazioni e sigle adottate: art., artt. = articolo, articoli b.,bb. = busta,buste c., cc. = carta, carte ca. = circa cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta cop. = coperta es. = esercizio fasc. = fascicolo int. = interno ml = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume

ACM = Archivio comunale di Massimeno ASUC = Amministrazione separata degli usi civici ECA = Ente comunale di assistenza ISAD (G) = General international standard archival description ISAAR (CFP) = International standard archival authority record for corporate bodies, persons and families

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Albero delle strutture

Comune di Massimeno, 1244 - 1974 Comune di Massimeno, 1244 - 1958 Comunità di Massimeno, 1244 - 1810 Atti della comunità: pergamene, 1244 - 1670 Atti della comunità: documenti cartacei, 1495 - 1810 Atti della comunità: atti antichi, 1405 - 1891 Registro dei conti, 1777 - 1855 Legati pii, 1773 - 1937 Registri di amministrazione, 1773 - 1937 Comune di Massimeno (ordinamento austriaco), 1821 - 1849 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1821 - 1849 Conti preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1824 - 1850 Giornali di cassa, 1824 - 1852 Giornali per la spedizione dei mandati, 1844 - 1847 Indice per il libro dei trasporti, 1824 - 1824 Commissione di ammortizzazione del debito comunale, 1821 - 1831 Documenti giustificativi, 1821 - 1831 Comune di Giustino e Massimeno (ordinamento austriaco), 1849 - 1863 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1851 - 1863 Conti preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1860 - 1861 Giornali per la spedizione dei mandati, 1850 - 1863 Documenti relativi a diritti, proprietà e confini del comune di Massimeno, 1860 - 1861 Documenti relativi a diritti, proprietà e confini del comune, 1860 - 1861 Mappe antiche, 1861 - 1861 Comune di Massimeno (ordinamento austriaco), 1864 - 1923 Protocolli delle sedute della rappresentanza comunale, 1884 - 1923 Protocolli degli esibiti, 1864 - 1920 Indici dei protocolli degli esibiti, 1884 - 1922 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1864 - 1923 Carteggio ed atti. Pratiche speciali, 1865 - 1922 Conti preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1864 - 1923 Giornali per la spedizione dei mandati, 1871 - 1890 Protocolli delle particelle, 1875 - 1899 Fogli di possesso fondiario, 1875 - 1923 Quinternetti delle rendite e pascoli comunali, 1869 - 1891 Quinternetti delle steore prediali, 1869 - 1891 Libro delle insinuazioni dei permessanti con congedo permanente e dei riservisti, 1872 - 1885

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Elenchi dei sussidi di sostentamento, 1918 - 1918 Registri diversi, 1888 - 1930 Comune di Massimeno (ordinamento italiano), 1923 - 1928 Deliberazioni del consiglio comunale e del podestà, 1924 - 1926 Deliberazioni del consiglio comunale (copie), 1923 - 1926 Deliberazioni della giunta comunale, 1924 - 1926 Deliberazioni della giunta comunale e del podestà (copie), 1926 - 1928 Protocolli degli esibiti, 1927 - 1928 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1924 - 1928 Carteggio ed atti. Pratiche speciali, 1924 - 1927 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924 - 1928 Giornali di cassa, 1923 - 1928 Mastri della contabilità, 1923 - 1928 Giornali per la spedizione dei mandati, 1926 - 1928 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi, 1924 - 1928 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e delle tasse comunali, 1927 - 1927 Liste di leva, 1922 - 1928 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1928 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1928 Registri degli atti di morte, 1924 - 1928 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1928 Registri diversi, 1924 - 1931 Comune di . Frazione di Massimeno (ordinamento italiano), 1928 - 1943 Deliberazioni del commissario prefettizio (copie), 1943 - 1943 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1930 - 1942 Inventari, 1933 - 1933 Liste di leva dei giovani nati negli anni 1908-1910, 1929 - 1931 Fogli di famiglia, 1930 - 1933 Censimenti, 1931 - 1936 Comune di Massimeno (ordinamento italiano), 1953 - 1958 Deliberazioni del consiglio e della giunta comunale, 1955 - 1957 Deliberazioni del consiglio comunale (copie), 1952 - 1953 Deliberazioni della giunta comunale (copie), 1953 - 1954 Protocolli degli esibiti, 1952 - 1959 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1952 - 1958 Carteggio ed atti. Pratiche speciali, 1954 - 1954 Repertorio dei contratti, 1952 - 1958 Contratti, 1952 - 1958 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1953 - 1958 Giornali e mastri della contabilità, 1953 - 1958

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Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi, 1953 - 1958 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e delle tasse comunali, 1955 - 1958 Schede individuali, 1957 - 1958 Cartelle di casa e fogli di famiglia, 1930 - 1958 Registri di movimento della popolazione, 1952 - 1963 Registri degli atti di nascita, 1953 - 1958 Registri degli atti di matrimonio, 1953 - 1958 Registri degli atti di morte, 1953 - 1958 Registri degli atti di cittadinanza, 1953 - 1958 Registri dei depositi, 1951 - 1969 Registri dei quadrupedi, 1952 - 1957 Congregazione di carità di Massimeno, 1885 - 1937 Carteggio ed atti, 1885 - 1937 Libro cassa, 1897 - 1914 Ente comunale di assistenza (ECA) di Massimeno, 1953 - 1974 Deliberazioni del comitato di amministrazione, 1953 - 1974 Carteggio ed atti, contabilità, 1953 - 1974 Prospetto delle erogazioni dei sussidi, 1957 - 1963 Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Massimeno , 1935 - 1955 Carteggio ed atti degli affari frazionali, 1935 - 1955 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1947 - 1952 Giornali e mastri della contabilità, 1947 - 1952 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi del conto consuntivo, 1947 - 1952 Contratti, 1948 - 1951 Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno, 1955 - 1970 Deliberazioni del consiglio direttivo (copie), 1956 - 1957 Carteggio ed atti, 1955 - 1965 Documentazione elettorale, 1955 - 1970 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi, 1955 - 1965 Ufficio del Giudice conciliatore di Massimeno, 1952 - 1966 Repertorio degli atti, 1952 - 1966 Repertorio delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione, 1952 - 1966 Ruolo generale degli affari civili, 1952 - 1966 Ruolo di udienza, 1952 - 1966 Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1952 - 1966 Registro delle spese occorse nelle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, 1952 - 1966 Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi verbali, 1952 - 1966 Registro di scarico dei depositi per le spese di cancelleria nei processi civili, 1952 - 1966

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Patronato scolastico di Massimeno, 1952 - 1967 Carteggio ed atti, 1952 - 1957 Documenti giustificativi, 1952 - 1964 Scuola popolare di Massimeno, 1879 - 1969 Protocolli degli esibiti, 1895 - 1958 Carteggio ed atti della scuola, 1879 - 1969 Inventari dei beni, 1895 - 1946 Registro dei libri della biblioteca scolastica, 1933 - 1939 Cataloghi della biblioteca, 1959 - 1959 Registri di prestiti di libri, 1924 - 1964 Matricola scolastica, 1895 - 1959 Cataloghi della classe, 1890 - 1924 Libri della classe, 1895 - 1924 Diari della classe, 1920 - 1928 Giornale della scuola, 1928 - 1943 Registri di classe, giornali della classe, 1943 - 1968 Cronache scolastiche, 1898 - 1928 Programma didattico, 1932 - 1932 Verbali d'esame, 1924 - 1927 Registro degli scrutini e degli esami, 1950 - 1957 Protocolli delle conferenze degli insegnanti, 1904 - 1906 Corso festivo, 1929 - 1929

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Albero dei soggetti produttori

Comunità di Massimeno, Massimeno, 1244 maggio 8 - 1810 settembre 30 E' assorbito da : Comune di Pinzolo, Pinzolo, 1810 settembre 1 - 1820 dicembre 31

Comune di Massimeno, Massimeno, 1821 agosto 20 -1849 marzo 16 Si separa da : Comune di Pinzolo, Pinzolo, 1810 settembre 1 - 1820 dicembre 31 Si fonde in : Comune di Giustino e Massimeno, Giustino, 1849 marzo 17 - [1864] Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Massimeno, Massimeno, [1822 aprile 19] - 1937 giugno 30

Comune di Giustino e Massimeno, Giustino, 1849 marzo 17 - [1864] Si separa in : Comune di Massimeno, Massimeno, 1864-1923 gennaio 12 Si separa in : Comune di Giustino, Giustino, 1864 - 1923 gennaio 12 Deriva dall'unione di : Comune di Massimeno, Massimeno, 1821 agosto 20 -1849 marzo 16 Deriva dall'unione di : Comune di Giustino, Giustino, 1821 gennaio 1 - 1849

Comune di Massimeno, Massimeno, 1864-1923 gennaio 12 Successori: Comune di Massimeno, Massimeno, 1923 gennaio 13-1928 febbraio 19 Si separa da : Comune di Giustino e Massimeno, Giustino, 1849 marzo 17 - [1864] Concorre alla gestione di : Scuola popolare di Massimeno, Massimeno, [1827]-[1969] Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Massimeno, Massimeno, [1822 aprile 19] - 1937 giugno 30

Comune di Massimeno, Massimeno, 1923 gennaio 13-1928 febbraio 19 Predecessori: Comune di Massimeno, Massimeno, 1864-1923 gennaio 12 E' assorbito da : Comune di Pinzolo, Pinzolo, 1923 gennaio 13 - Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Massimeno, Massimeno, [1822 aprile 19] - 1937 giugno 30

Frazione di Massimeno, Massimeno (Pinzolo), 1928 febbraio 20-1952 aprile 16 E' organo/ufficio di : Comune di Pinzolo, Pinzolo, 1923 gennaio 13 -

Comune di Massimeno, Massimeno, 1952 aprile 17 - Si separa da : Comune di Pinzolo, Pinzolo, 1923 gennaio 13 - Concorre alla gestione di : Ufficio del Giudice Conciliatore di Massimeno, Massimeno [1952 settembre 3] - [1966 gennaio 19] Concorre alla gestione di : Ente comunale di assistenza di Massimeno, Massimeno, 1952 ottobre 19 - 1993 luglio 1

Congregazione di carità di Massimeno, Massimeno, [1822 aprile 19] - 1937 giugno 30 Alla cui gestione concorre : Comune di Massimeno, Massimeno, 1821 agosto 20 -1849 marzo 16 Alla cui gestione concorre : Comune di Massimeno, Massimeno, 1864-1923 gennaio 12 7

Alla cui gestione concorre : Comune di Massimeno, Massimeno, 1923 gennaio 13-1928 febbraio 19

Ente comunale di assistenza di Massimeno, Massimeno, 1952 ottobre 19 - 1993 luglio 1 Alla cui gestione concorre : Comune di Massimeno, Massimeno, 1952 aprile 17 -

Amministrazione separata degli usi civici di Massimeno, Massimeno, 1947-1952 Alla cui gestione concorre : Comune di Pinzolo, Pinzolo, 1923 gennaio 13 -

Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno, Massimeno, 1955 marzo 13 - [1970 aprile 12]

Ufficio del Giudice Conciliatore di Massimeno, Massimeno [1952 settembre 3] - [1966 gennaio 19] Alla cui gestione concorre : Comune di Massimeno, Massimeno, 1952 aprile 17 -

Patronato scolastico di Massimeno, Massimeno, [1952] - [1967]

Scuola popolare di Massimeno, Massimeno, [1827]-[1969] Alla cui gestione concorre : Comune di Massimeno, Massimeno, 1864-1923 gennaio 12

8 superfondo ACM Comune di Massimeno, 1244 - 1974

registri 360, buste 152, raccoglitori 2; metri lineari 21.45

Storia archivistica L'archivio era stato depositato presso il comune di Massimeno. A parte un numero irrisorio di documenti, conservati in un armadio dell'ufficio comunale, fortunatamente gli atti più antichi, tutta la documentazione è stata rinvenuta nella soffitta, di difficile accesso, dello stesso edificio. Molti dei documenti erano sciolti dal loro vincolo, soprattutto quelli della scuola, e sparsi sul pavimento isolato dalla lana di roccia. Altri invece, sono stati trovati raccolti in sacchi neri. Questa operazione, probabilmente, è stata effettuata, per motivi di trasporto, quando il comune è entrato nella nuova sede o, altra ipotesi, quando il materiale è stato trasferito dal comune di Pinzolo a quello di Massimeno, sede originaria, dopo la ricostituzione in comune autonomo.

Modalità di acquisizione e versamento L'art. 3 della Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, conformemente all'art. 18 del D. P. R. 30 settembre 1963, n. 1409 stabilisce che "gli archivi che appartengono alla Provincia o ai comuni della provincia di Trento sono soggettial regime del demanio pubblico" (comma 1). Stabilisce inoltre che sono "inalienabili i singoli documenti che appartengono alla Provincia o ai comuni, nonché gli archivi e i singoli documenti che appartengono ad altri enti pubblici locali" (comma 2).

Contenuto La sezione separata dell'archivio del comune di Massimeno, come si configura dopo il presente lavoro di ordinamento e inventariazione, comprende l'archivio storico del comune, che copre l'arco cronologico degli anni 1244-1958 (1) e gli archivi della congregazione di carità poi ente comunale di assistenza, dell'amministrazione separata degli usi civici, dell'ufficio del giudice conciliatore, della cassa mutua coltivatori diretti, del patronato scolastico e della scuola popolare, considerati come archivi aggregati, cioé come archivi che, per ragioni giuridico-istituzionali diverse, si sono ritrovati uniti all'archivio prodotto dagli uffici e dagli organi del comune. Si tratta di enti ormai inattivi, la cui documentazione arriva fino all'anno 1974. La documentazione di questi 'soggetti produttori' è stata individuata facilmente, nel grande disordine in cui l'archivio è rinvenuto, perché raccolta in buste ben distinguibili.

Criteri di ordinamento e inventariazione Il lavoro di riordino si è svolto secondo le seguenti fasi: - pulizia dei documenti con appositi pennelli a setole morbide, per togliere i residui di lana di roccia, della polvere asciugante l'inchiostro e di sporco accumulatosi nel corso degli anni, causa la cattiva conservazione delle carte; - schedatura delle singole unità archivistiche delle quali sono stati rilevati il titolo, gli estremi cronologici, la tipologia fisica (registro, busta, fascicolo). La descrizione fisica è stata più accurata per i registri del periodo preunitario, per i quali è stata specificata anche la consistenza e il tipo di legatura. Inoltre, per i registri di protocollo, al fine di comprendere la quantità di affari dell'amministrazione comunale, si è ritenuto indicare gli estremi degli esibiti registrati

9 ogni anno. Queste operazioni si sono svolte sulla base dei criteri per la descrizione archivistica forniti dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento; - ordinamento del materiale: è stato applicato il metodo storico, cioé è stato rispettato e ripristinato, laddove possibile, l'ordine originario secondo cui l'ente produttore dell'archivio aveva organizzato la documentazione (il carteggio è stato riordinato all'interno di ogni annata in base all'ordine di protocollo dato dall'amministrazione comunale, oppure in base alla classificazione, e in mancanza di questi elementi in ordine cronologico); - separazione delle schede in base all'ente produttore della documentazione (se diverso dal comune) e in base al periodo della sua produzione, secondo la periodizzazione sopradescritta. Le unità sono state ricondotte alla serie. Queste sono disposte, all'interno di ogni periodizzazione, secondo la successione enunciata dal Casanova (2), per il quale si collocano prima le serie dei documenti collocabili nelle categorie direttive, poi le serie ascrivibili alle categorie esecutive e infine quelle consuntive. Ciò significa che per prime si trovano le deliberazioni degli organi di governo, poi gli atti amministrativi e infine i documenti relativi alla contabilità; - condizionamento del materiale in scatole chiuse, ad eccezione di alcuni registri di grande formato che sono stati posti in 'piatti' di cartone di misura apposita, costruiti per una migliore conservazione dei registri; - numerazione delle unità archivistiche. Sono state impostate delle serie chiuse per la documentazione dell'archivio del comune del periodo preunitario e fino al 1952, così la numerazione risulta progressiva, in quanto non è più suscettibile ad accrescimento. Mentre l'archivio posteriore alla ricostituzione dell'ente nel 1952 è caratterizzato da serie aperte per l'aggiunta di materiale proveniente dall'archivio di deposito, trascorsi quarant'anni dall'esaurimento dell'affare cui la pratica si riferisce. La numerazione della documentazione della Congregazione di carità, poi Ente comunale di assistenza, dell'Amministrazione separata degli usi civici, della Cassa mutua coltivatori diretti, dell'Ufficio del giudice conciliatore, del Patronato scolastico e della Scuola popolare parte con il numero uno per ogni archivio aggregato.

La redazione dell'inventario: criteri

Nella redazione dell'inventario ci si è attenuti alle direttive impartite dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966, Direzione Generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e alle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" impartite dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Inoltre, per la descrizione delle vicende storico-istituzionali dei soggetti produttori, sono state adottate le norme ISAAR (CFP) (3) e ISAD (G) (4). E' stato utilizzato il programma informatico Sesamo, fornito dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. In base a questo programma l'archivio è strutturato su più livelli: , sottofondo, serie, sottoserie, unità, ciascuno dei quali rappresenta un grado di analiticità nella descrizione della documentazione. Ad ogni livello corrisponde un numero e l'intera stringa così composta costituisce il codice di classificazione.

Per ogni unità archivistica, ed eventualmente sottounità, compaiono in inventario: - la segnatura, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno dell'archivio, è scritta nel margine destro in basso ed è costituita da quattro elementi: la sigla dell'archivio di appartenenza, la classificazione, il numero di corda e l'unità di conservazione. La numerazione è chiusa e progressiva solo quando non siano previsti incrementi; - il titolo, originale o attribuito, è scritto in grassetto. I titoli originali sono riportati fra virgolette; i segni di interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole sono riportati all'uso moserno. Qualora il titolo originario

10 non fosse stato completo o non rispecchiasse la natura della documentazione, si è ritenuto opportuno dare una descrizione più approfondita nel campo contenuto; - gli estremi cronologici, nella sequenza: anno, mese, giorno. Negli estremi cronologici delle pergamene viene messa indicata anche la data topica del documento. Le eventuali ricostruzioni sono state riportate fra parentesi quadre. Se sul documento, o dal documento, non si riesce a risalire alla data, allora si è indicato il secolo cui il documento può essere verosimilmente attribuito, specificando se exeunte o ineunte. Per le serie sono riportati gli estremi riferiti alla documentazione presente, mentre per i fondi gli estremi riportati sono quelli corrispondenti al periodo storico- istituzionale, indipendentemente dalla documentazione effettivamente presente; - eventuali descrizioni del contenuto dove si riportano le notizie ritenute significative; - la descrizione estrinseca: è stata indicata la tipologia dell'unità descritta (registro, busta, fascicolo); per motivi pratici è stato definito 'fascicolo' anche l'accorpamento, in una copertina, degli atti o dei conti di un'annata; la consistenza e il tipo di legatura solo per i registri del periodo preunitario; non si sono date specificazioni invece per i registri del periodo postunitario, fatta eccezione per il numero di carte dei registri delle deliberazioni della giunta e del consiglio. Le carte bianche interne ad un registro sono state riportate tra parentesi, mentre quelle alla fine del registro non sono comprese nella numerazione. Se all'interno di uno stesso registro ci si è trovati in presenza di una numerazione imprecisa o non omogenea, allora si è indicato il computo totale delle carte; - il numero arabo, che compare in alto nel margine destro, è un marcatore associato a ciascuna unità e alle schede introduttive, al fine di consentire i rimandi delle voci dell'indice.

Criteri di selezione L'operazione dello scarto è avvenuta contestualmente al lavoro di schedatura e di ordinamento e in base alle indicazioni della deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 (5). Lo scarto non è previsto per il materiale del periodo preunitario. Le principali tipologie degli atti scartati sono: matrici delle reversali di cassa e dei mandati di pagamento, copie dei mandati di pagamento, bollettari di ricevute dell'esattoria, registri delle riscossioni dei diritti di segreteria, copie dei giornali di tesoreria, copie di opuscoli vari, copie del carteggio ed atti, alcuni registri. Complessivamente il materiale scartato è raccolto in circa nove buste.

Incrementi previsti Ai sensi dell'art. 2 "Tenuta degli archivi e dei documeti degli enti pubblici locali", comma 21 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 "la sezione separata d'archivio e il relativo inventario devono essere periodicamente aggiornati con l'inserimento, previa selezione, dei documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni. Tale operazione sarà effettuata preferibilmente ogni anno". Infatti il numero di corda all'interno della serie del perido postunitario è aperta, cioé riparte da uno per ogni serie, proprio per poter effettuare gli incrementi previsti dalla normativa. Per quello che riguarda gli archivi aggregati, e l'archivio della scuola popolare, non sono previsti accrescimenti.

Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti degli archivi comunali è disciplinata dal combinatodisposto dall'art. 7 della Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11 "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'Archivio provinciale" e dell'art. 21 del D. P. R. 30 settembre 1963, n. 1409 "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato",

11 modificato ed integrato con D. P. R. 30 luglio 1999, n. 281 "Disposizioni in materia di trattamento dei dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica". In base a tale normativa i documenti sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data. I documenti relativi a sistuazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché quelli relativi a rivelare i provvedimenti di cui all'art. 686 del Codice di Procedura Penale (relativo alle "iscrizioni nel casellario giudiziale") sono liberamente consultabili quaranta anni dopo la loro data. Il termine è di settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi. I documenti dell'archivio storico comunale sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla se l'archivio non si trova in fase di ordinamento, salvo eccezioni che dovranno essere valutate caso per caso. La consultazione della sezione separata dell'archivio viene negata a persone incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato, oppure se si rileva la mancanza di un preciso progetto di ricerca. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto sedici anni devono compiersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici devono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante, e comunque devono esssere concordati con l'ente. In ogni caso è esclusa la responsabilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti della sezione separata non devono essere asportati dalla stessa, neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve poi provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala studio.

Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dalla Legge 4 gennaio 1968, n. 15 (art. 25), dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal Decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione, è eseguita in conformità alla normativa tecnica disposta dalla Circolare del Ministero per i beni ambientali e culturali - Ufficio centrale per i beni archivistici con data 1 febbraio 1988, n. 12. L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, come, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. L'ente pubblico può richiedere che la fotografia avvenga con luce naturale. Devono comunque essere evitate quelle manovre che comprometterebbero l'integrità dei singoli docuemnti o delleunità archivistiche in cui essi sono contenuti. E' ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice, adottando le stesse cautele.

Nota dell’archivista La scheda è stata compilata utilizzando le fonti archivistiche dell' archivio storico del comune di Massimeno e archivi aggregati

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda ANTONIELLA A., L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni,

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Firenze 1979 BALDO F., DEVIGILI S., FRANZOI S., TAVELLI P. (a cura di), Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari, Provincia autonoma di Trento, Trento, 2003 CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983 CASANOVA E., Archivistica, Torino, 1979 REGIONE LOMBARDIA, Guida operativa per l'ordinamento e l'inventariazione degli archivi storici di enti locali, Settore cultura e informazione, Servizio biblioteche e beni librari e documentari, Milano, 1992 LODOLINI E., Archivistica. Principi e problemi, Milano, 2000 (9° edizione)

Fonti normative Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali' Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'. Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)

Note (1) L'archivio storico comprende la documentazione relativa agli affari esauriti da quarant'anni. La data 1958 è in relazione all'anno di programmazione dell'intervento da parte della Provincia autonoma di Trento, vale a dire il 1998; (2) E.CASANOVA, "Archivistica", Siena, 1928, pp. 215-219; (3) International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families; (4) General International Standard Archivial Description; (5) art. 5 all. n. 2 "Massimario per lo scarto negli archivi comunali".

13 fondo Comune di Massimeno, 1244-1958

registri 165, buste 104, raccoglitori 2; metri lineari 14.55

Soggetti produttori Comunità di Massimeno, 1244-1810 Comune di Massimeno, 1821-1849 Comune di Giustino e Massimeno, 1849-1864 Comune di Massimeno, 1864-1923 Comune di Massimeno, 1923-1928 Frazione di Massimeno (Pinzolo), 1928-1952 Comune di Massimeno, 1952 -

Contenuto La documentazione storica del comune è stata suddivisa in due periodi, che corrispondono alle fasi storico-istituzionali del comune stesso: il periodo preunitario e il periodo postunitario. Il periodo preunitario comprende la documentazione prodotta dal comune nell'arco temporale compreso fra il 1244 (periodo comunitario fino al 1244) e il 1923 (periodo austriaco dal 1821), anno in cui avviene l'annessione amministrativa del Trentino all'Italia. Fra il 1810 e il 1821 i comuni del Trentino sono sotto la dominazione napoleonica, ma quello di Massimeno era stato soppresso. Il periodo postunitario comprende invece la documentazione prodotta fra gli anni 1923 e il 1958. Entrambe le periodizzazioni sono caratterizzate da due cesure istituzionali, in occasione del passaggio del comune di Massimeno a frazione di Giustino (1849-1863) e a frazione di Pinzolo (1928-1952). Lo stato di conservazione in cui è pervenuta la documentazione non è omogeneo. Gli atti della 'parte antica' sono in gran parte rovinati, talvolta illeggibili (pergamene), talvolta parzialmente leggibili (non mancano comunque documenti conservati in maniera pressoché perfetta). Il materiale del periodo post-unitario e quello degli archivi aggregati è generalmente in un buono stato di conservazione.

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Ente Comunità di Massimeno 1244-1810

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Comune di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1958 Subfondo Comunità di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1810

Storia Nell'area trentina lo sfruttamento collettivo delle risorse naturali, che in quanto zona di montagna costituì il fondamento dell'organizzazione delle locali comunità di villaggio, è probabile risalisse a tempi antichi, non essendo cessato interamente neppure in età romana e avendo ricevuto un nuovo impulso in età longobarda. Incerta appare invece nell'ambito italiano più generale l'origine delle comunità di villaggio, sulla quale è stato a lungo dibattuto nelle diverse stagioni storiografiche. La fase di transizione da più antiche forme comunitarie alla comunità rurale vera e propria, dotata delle forme istituzionali che poi ne accompagnarono l'esistenza attraverso il medioevo e l'età moderna, fu assai diversificata da luogo a luogo e si estese all'incirca dall'XI al XIII secolo. Le comunità rurali trentine (una realtà non sempre uniforme) assunsero il nome di regole, mentre carte di regola erano detti gli statuti che, originati da antiche consuetudini fissate per iscritto a partire dal XIII secolo, normavano lo sfruttamento dei beni collettivi, prescrivendo inoltre modi e termini del governo delle comunità. L'organizzazione in regole caratterizzò, con mutamenti poco percettibili e di lungo periodo, la vita delle vallate della regione durante tutta l'età medievale e l'antico regime. Solo verso la fine del Settecento il governo asburgico, e in parte anche quelli vescovili di Trento e Bressanone per le comunità trentine che erano a essi sottoposte, operarono per ricondurre tali forme di autogoverno entro l'alveo dell'amministrazione statale in via di consolidamento. L'istituzione in Tirolo degli Uffici circolari ("Kreisämter") nel 1754, regnante l'imperatrice Maria Teresa, determinò nel Circolo ai Confini d'Italia - con capoluogo e comprendente gran parte dei territori dell'attuale provincia di Trento facenti capo alla contea del Tirolo - un maggior controllo da parte del Capitano di Circolo anche nei confronti delle comunità. Mediante ordinanza del 10 maggio 1787, sotto l'imperatore Giuseppe II, le adunanze regoliere collettive nei feudi trentino-tirolesi (Circolo ai Confini d'Italia) furono sottoposte ad autorizzazione dell'autorità superiore; il 5 gennaio 1805, dopo la secolarizzazione del principato vescovile, detta norma venne estesa anche al resto del territorio. Altre limitazioni (soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807. Con l'editto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno di Baviera sulla base dell'esperienza istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte di regola, quelle che erano ormai definite 'le comuni' furono interamente sottomesse alle autorità statali. Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio 1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto Adige sulla base di quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1 15 settembre 1810) le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto di comuni amministrativi, posti sotto un diretto e rigido controllo da parte delle autorità statali. Mediante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico.

La prima attestazione conservata nell'archivio storico del comune di Massimeno relativa alla comunità è una pergamena dell'8 maggio 1244 e riguarda l'elezione di arbitri e la definizione dei confini, delle proprietà ancora indivise, degli accessi, dei diritti e dei doveri nei possedimenti delle comunità di Sopracqua, quali , Pinzolo, Vadaione, Giustino e Massimeno in val Genova (1) . La comunità di Massimeno continua la sua attività fino al 30 settembre 1810, data in cui viene trovato l'ultimo atto relativo alla vendita di un pezzo di terra due censiti (2). Fra le pergamene è conservata anche la Carta di regola della comunità di Massimeno del 1362, e le sue successive integrazioni. Essa è purtroppo illeggibile, ma il suo contenuto risulta chiaro dal regesto curato da Giuseppe Rabensteiner nel 1861 (3) . Inoltre lo stesso Casetti pone alla stessa data tale documento (4) . La carta di regola è composta da diciotto capitoli, relativi al funzionamento della regola, alla gestione dei pascoli, dei boschi comuni, alle terre lavorative e ai danni procurati alle proprietà involontariamente.

Condizione giuridica L'antica organizzazione regoliera si fondava su un patrimonio consuetudinario che solo in tempi successivi venne codificato in forma scritta nelle cosiddette carte di regola. Esse costituirono il fondamentale strumento legislativo dell'organizzazione comunitaria e garantirono alla stessa l'esercizio autonomo di una sorta di bassa giurisdizione riguardo ai contenziosi di natura economica e nell'uso dei beni comuni che si sviluppavano con frequenza all'interno delle comunità. Dal punto di vista normativo la materia regoliera si situava al livello più basso di un contesto statutario assai composito, sia dal punto di vista della gerarchia delle fonti, che da quello della varietà degli esempi locali, ai cui vertici stavano gli statuti per la materia civile e 'criminale' (penale). Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio: il principe vescovo, il conte del Tirolo, il dinasta feudale, gli organismi preposti all'amministrazione delle due preture cittadine di Trento e Rovereto. Oltre alle carte di regola, negli archivi comunali si rinvengono spesso normative accessorie per gli ambiti economici più diversi (acque, incendi, vettovaglie e così via), insieme ad altri atti di carattere amministrativo. Per ricostruire la vita delle antiche comunità si deve dunque fare riferimento a una documentazione complessiva assai composita.

La comunità di Massimeno, come la maggior parte dei villaggi del territorio trentino, si regolamentava con regole interne proprie, raccolte nelle "carte di regola", qui chiamate anche "statuti comunali", composta da capitoli relativi al funzionamento e all'amministrazione della comunità, alla gestione dei pascoli e dei boschi. Solitamente questi documenti sono strutturati nel seguente modo: viene riportata la data cronologica e topica in cui l'atto viene steso, vengono elencati i presenti, quali sindici, consoli e altri rappresentanti dei vicini, seguono i capitoli in cui si articola la regola, le approvazioni del documento ed eventuali pubblicazioni. Talvolta, sotto il nome di 'statuto comunale',

16 nell'archivio storico del comune di Massimeno, si trovano delle modifiche fatte alla carta di regola, per adeguarla ai mutamenti del tempo (5).

Funzioni, occupazioni e attività L'organizzazione in regole delle comunità rurali era diffusa su tutto il territorio trentino, indipendentemente dal contesto politico di appartenenza (vescovile o tirolese) dei diversi villaggi e dal tipo di vincolo degli stessi nei confronti delle due superiorità: diretto - talvolta mitigato da privilegi - o mediato dall'investitura concessa a favore di qualche casato nobiliare. Scopo dell'amministrazione regoliera era provvedere all'organizzazione interna di ogni comunità, secondo moduli improntati all'autogoverno, e inoltre disciplinare lo sfruttamento dei beni comuni e tutelare gli ambiti di possesso familiari, nonché dirimere i relativi frequenti contenziosi che ne derivavano, punendo le altrettanto numerose infrazioni che venivano commesse. Il territorio delle antiche comunità trentine, in origine indivisibile e inalienabile, era costituito: - in misura minore da beni cosiddetti 'divisi', poderi situati nei pressi dell'abitato assegnati ai diversi nuclei famigliari (fuochi) e nel corso del tempo divenuti simili a proprietà private, benché in parte ancora sottoposti a vincoli collettivi; in questo caso la normativa tutelava diritti individuali: rispetto dei confini, protezione da furti e da danni di vario genere, prescrizioni per la vendemmia, lo sfalcio dei prati e così via, secondo una normativa nutrita e legata alla realtà economica specifica delle diverse comunità; - in gran parte da ampie superfici boschive e pascolive sfruttate in comunione tra coloro che godevano dei diritti di incolato, i vicini, dove lo scopo della minuziosa regolamentazione era uno sfruttamento ragionato dei beni comuni, che dovevano innanzi tutto integrare il reddito delle singole famiglie. La diffusione dell'istituzione regoliera avveniva a diversi livelli. Nei casi più frequenti si trattava di singole regole autonome costituite da un villaggio (a volte formato da più nuclei abitati), fino a forme organizzative composte da più di una comunità (comunità di valle, vicinie e altre forme aggregative). Le comunità di villaggio trentine seguirono linee evolutive e processi di mutamento misurabili solo nel lungo periodo, mantenendo sempre una propria marcata autonomia riguardo all'uso del proprio territorio (fatte salve le prerogative di natura feudale), nonostante qualche intervento correttivo apportato nel corso dell'età moderna dagli apparati politici superiori. La crisi delle regole sopraggiunse solo nel tardo Settecento, con le riforme introdotte dai sovrani illuminati di casa d'Austria e dagli ultimi vescovi tridentini, volte al consolidamento dell'apparato amministrativo e alla riconduzione entro l'alveo statale delle fino ad allora numerose forme di autogoverno periferiche.

Nonostante la comunità di Massimeno venga spesso menzionata negli atti antichi, fra i quali le pergamene, appartenente alla comunità di Sopracqua, costituita anche dai limitrofi abitati di Carisolo, Giustino, Pinzolo e Vadaione, essa costituiva una regola autonoma. Questo è dimostrato dalle carte di regola e dagli statuti presenti fra le pergamene dell'archivio storico del comune di Massimeno, dove viene menzionata la convocazione in pubblica regola dei vicini di Massimeno; oppure in atti che coinvolgono come attore la sola villa di Massimeno (termine che sostituiva 'villaggio') in transazioni, compromessi, definizioni di confine ecc. in seguito a liti sorte fra questa comunità e quelle limitrofe. Coloro che stendono la carta di regola iniziano i capitoli con la frase "hanno stabilito ed ordinato", e in base a quanto è riportato di seguito nel testo. Solitamente i primi capitoli di una regola erano relativi al far rispettare e difendere i diritti del vescovo di Trento, dei suoi capitani, vicari ed ufficiali; lo stesso atteggiamento i vicini lo dovevano assumere nei confronti della chiesa di san Giovanni Battista, sita a Massimeno. Inoltre vengono forniti i termini entro i quali doveva

17 rinnovarsi la regola stessa, con l'elezione dei nuovi membri. La regola doveva provvedere, stendendo appunto la carta quale testimonianza del ritrovo, al rispetto di tali norme soprattutto per una civile convivenza entro il territorio della comunità, in base ai diritti e ai doveri dei vicini, soprattutto se queste riguardavano le proprietà comuni, i boschi e i pascoli, i diritti di confine e la divisione tra le varie proprietà, stabilendo pene nei confronti di coloro che non le rispettavano. Veniva data particolare importanza all'utilizzazione dei prati per il pascolo, e di conseguenza alla tenuta della malga e all'allevamento del bestiame (mucche ma anche pecore), e alla tutela dei boschi (6).

Struttura amministrativa Difficile, a causa della molteplicità della casistica rappresentata, è riassumere in maniera schematica i moduli amministrativi secondo i quali si reggevano le antiche comunità di villaggio trentine. Prescindendo dalle infinite varianti determinate dalla necessità di adattare le norme e l'organizzazione alle esigenze particolari di ogni comunità (dipendenti dal livello altimetrico e dall'economia praticata, nonché dal grado di autogoverno goduto), l'amministrazione regoliera presenta comunque un'intelaiatura che fu comune a tutti i villaggi trentini. Supremo organo deliberativo era l'assemblea plenaria dei vicini ( denominata in vario modo: regola generale, regola grande, regola piena ...), che si riuniva almeno una volta all'anno per rinnovare l'apparato amministrativo e per prendere altre risoluzioni determinanti per la vita della comunità (rinnovo degli statuti, rendiconto annuale degli amministratori, vendita di beni comuni e così via). Essa era formata da tutti i capifamiglia del villaggio e costituiva il momento partecipativo sul quale si fondava l'essenza della vita della regola. L'ordinaria amministrazione era solitamente affidata a una sorta di consiglio (esso pure variamente denominato) costituito dagli ufficiali posti ai vertici del governo regoliero. L'apparato amministrativo, scelto su votazione o col sistema della rotazione, era spesso complesso e appesantito dall'obiettivo di rendere compartecipe un grande numero di soggetti. Se ne possono riassumere le figure principali, che nel caso di comunità ridotte non erano tutte presenti, mentre negli esempi più complessi si moltiplicavano fino a costituire un ingranaggio farraginoso. Cariche preminenti: - il sindaco (o sindico), con compiti (più o meno estesi) di supervisione nell'amministrazione e di tutore degli interessi della regola in occasione di vertenze della stessa con l'autorità superiore, con altre comunità, con privati; - il regolano, dotato spesso di vari compiti, ma soprattutto di una bassa potestà giudiziaria relativamente alle infrazioni statutarie (sostituito nelle vallate meridionali da un console o un massaro); - i giurati, consiglieri investiti di rilevanti incarichi amministrativi e in qualche più raro caso dotati delle competenze giudiziarie proprie del regolano. Mansioni esecutive: - i saltari, con funzioni paragonabili a quelle degli odierni ufficiali giudiziari, messi comunali, vigili urbani, erano però innanzi tutto guardie forestali e campestri; - altre cariche istituite con una certa frequenza erano quelle di segretario o attuario, degli stimadori dei danni, dei controllori di pesi e misure, degli scossori delle "steure" (da Steuer, tassa) e delle "colte" (o "collette"), dei soprastanti (alle acque, al fuoco, alle vettovaglie), dei pastori (che conducevano il bestiame dei vicini al pascolo e all'alpeggio), del malgaro (che sovrintendeva alla lavorazione e alla distribuzione all'interno della comunità dei prodotti lattiero-caseari). Nel corso del tempo presso le diverse comunità l'organizzazione amministrativa fu sottoposta a correttivi, apportati sia dall'interno (per avvenuti mutamenti economici e demografici), che da parte della autorità superiori. Ma la sostanza di una gestione svincolata da un effettivo controllo centrale permase fino agli sconvolgimenti introdotti nel tardo

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Settecento, i quali segnarono il declino dell'antico regime e dell'autogoverno comunitativo, preparando il passaggio verso il comune ottocentesco.

Le carte di regola riportano fra i vari capitoli che le compongono, anche quelli relativi alla nomina annuale dei membri rappresentanti la comunità, e le loro funzioni. La carta di regola del 1362 menziona il 'saltaro', che nominato dai consoli e dai sindici, ha il compito di citare i vicini della comunità per comparire in pubblica regola, ogni volta che consoli e sindici la convochino (capitolo 2). Nell'atto del 1504 si parla di consoli, anziani, regolani e saltari laddove viene definito "che ogni anno nelle vigilia della festa di santa Maria in marzo o nella detta festa si cambino gli ufficiali della villa di Massimeno, cioé i messeri consoli, anziani, regolani, e saltari. Che chi è nominato a un uffizio sia del vescovo di Trento sia della comune debba tosto assumerlo a scanso della pena...". Qualora il membro nominato non volesse accettare il proprio incarico, compito della comunità era quello di trovare un sostituito (cap. 3). I consoli, come loro incarico, sceglievano ogni anno i pastori (cap. 33). Nel 1574 appare che annualmente ogni vicino della comunità dovesse comparire "in persona e pel proprio fuoco" in pubblica regola per nominare i nuovi consoli (cap. 1), e non poteva comparire per il minore il tutore o il parroco (cap. 2). Tali cariche amministrano sui fuochi, o famiglie, di detta comunità. Altre figure caratteristiche della comunità rurale di Massimeno, che compaiono esaminando le pergamene, sono il 'vaccaro', con il compito di custodire le bestie quando tornano dal pascolo montano e il 'pecoraio', che custodisce le pecore durante l'alpeggio, e alloggia nella malga (1362, cap. 4, 11); il 'capraio', nominato assieme al 'pecoraio' per vendita delle bestie (1504, cap. 13); il tutore o curatore d'anime, che aveva la custodia dei minori (1574, cap. 2) (7).

Contesto generale Il territorio entro il quale si erano sviluppati gli ambiti comunitativi era politicamente e amministrativamente complesso e disomogeneo: - spiritualmente non tutto l'odierno Trentino apparteneva alla diocesi tridentina (ne erano escluse la Val di Fassa, la Valsugana e altre località minori situate nella parte sudorientale della regione), che si estendeva invece su una parte dell'odierno Sudtirolo- Alto Adige; - politicamente alcune zone del territorio trentino a partire dal XIII secolo passarono al conte del Tirolo e poi di casa d'Austria (in Val d'Adige a nord di Trento, in Val di Non, in Val di Cembra, in Val di Fiemme, in alta Valsugana, in Vallagarina, verso il lago di Garda), altre non appartennero mai al vescovo di Trento (il Primiero, la bassa Valsugana e la Val di Fassa). - amministrativamente il territorio trentino era governato: in parte direttamente dal principe vescovo (in particolare le Valli Giudicarie e la gran parte delle Valli di Non e Sole); per un'altra parte da famiglie nobili vassalle dello stesso; la pretura di Trento (vescovile) dal magistrato consolare; una parte da famiglie nobili vassalle del conte del Tirolo; la pretura di Rovereto (tirolese) da provveditori; la Val di Fassa dal principe vescovo di Bressanone. L'organizzazione dei territori vescovili (suddivisi in gastaldie, scarie e deganie, sotto la supervisione di un vicedomino) quale si presentava nei primi secoli di vita del potere temporale tridentino, con gli inizi dell'età moderna si assestò su forme amministrative rimaste in vita sostanzialmente fino alla fine dell'antico regime. Le figure più diffuse sul territorio (oltre ad assessori, commissari, massari), dotate di competenze amministrative e giudiziarie erano: i vicari (giudici in prima istanza); i capitani (a volte detti luogotenenti - giudici in seconda istanza). Le unità amministrative distribuite sul territorio erano le giudicature (o giurisdizioni), rette appunto da capitani, vicari o altri ufficiali.

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Le giudicature che il principe territoriale (il vescovo o il conte del Tirolo) concedeva in amministrazione a terzi erano dette giurisdizioni patrimoniali: la pretura di Rovereto (di dipendenza tirolese); le giurisdizioni infeudate alla nobiltà, dette più precisamente giurisdizioni dinastiali, poiché un dinasta deteneva una serie ampia di prerogative, tra cui la potestà giudiziaria nei suoi primi livelli. Il diritto di regolanato maggiore, in origine detenuto dal vescovo e poi spesso ceduto alla nobiltà, permetteva a coloro che ne erano investiti un controllo diretto anche nella sfera economica delle comunità (presiedendo le riunioni di regola ed esercitando in appello la potestà giudiziaria rispetto alle sentenze pronunciate dai regolani delle ville). Gerarchia politica nel principato: principe vescovo: la massima autorità (anche nella materia spirituale nell'ambito però della diocesi); capitolo della cattedrale: diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; consiglio aulico: come organo politico costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento; come massimo tribunale del principato costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali / di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell'impero di Spira e Wetzlar. Nei luoghi del principato dipendenti direttamente dal vescovo vi erano organi propri, preposti all'amministrazione economica, politica e giudiziaria del proprio ambito territoriale. Altrettanto in quelli dipendenti dalla contea del Tirolo. Le cause provenienti dalle zone del territorio trentino di pertinenza tirolese, dopo i pronunciamenti da parte dei fori locali, passavano al Tribunale d'Appello di Innsbruck. Fonti statutarie: "Landesordnung": fonte preminente per il Tirolo (in uso solo per pochi territori trentini annessi alla contea, in altri rimane lo Statuto di Trento, in altri ancora statuti propri ); Statuto di Trento: fonte preminente nel principato vescovile; Statuti locali (di valle, dinastiali, di città e borgate ecc.): vigenza limitata e purché non in contrasto con lo Statuto di Trento; carte di regola: normativa per l'organizzazione economica e civile delle comunità di villaggio. L'amministrazione ecclesiastica si intersecava con quella politica, cellule fondamentali dell'organizzazione diocesana erano le pievi, nate ancor prima dell'anno 1000, le quali influirono poi sull'articolazione politica del territorio. Lungo tutto l'antico regime nei territori asburgici fu assai forte il potere dei ceti o stati, gli Stände, cioè le componenti sociali del paese dotate di rilevanza politica, con le quali il principe territoriale condivideva la gestione del territorio. La dieta tirolese, il Landtag, una sorta di antico parlamento, era l'organo entro il quale periodicamente si riuniva la rappresentanza dei quattro ceti della contea (nobiltà, clero, città, contadini) per prendere decisioni soprattutto in merito alla materia fiscale. La dieta era dotata della facoltà di accogliere o meno le richieste fiscali inoltrate dal principe e dal diritto di organizzare all'interno della contea il prelievo. Le giurisdizioni del territorio (e quindi indirettamente le comunità rurali che vi facevano parte) partecipavano alla dieta all'interno della componente contadina. Con questo sistema furono rappresentate alle diete tirolesi anche alcune giurisdizioni appartenenti alla contea del Tirolo situate in territorio trentino. Il principato vescovile di Trento e quello di Bressanone presenziavano alle diete tirolesi in qualità di membri aggiunti, al solo scopo di versare i contributi loro spettanti per la difesa comune del territorio, onere cui furono tenuti stabilmente a partire dal 1511. Le giurisdizioni trentine vescovili e le comunità che vi facevano parte non avevano alcuna relazione con la dieta tirolese, essendo il territorio del principato rappresentato solo dal vescovo e dal capitolo. Verso la fine del Settecento, con le riforme attuate nella stagione dell'assolutismo illuminato, i ceti della contea furono gradualmente esautorati di molte prerogative. Nell'età riformista anche gli ambiti di autogoverno delle comunità furono maggiormente sottoposti agli uffici dello stato e regole iniziarono a essere subordinate agli organismi politici insediati sul territorio.

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Negli anni dal 1796 al 1801 sul territorio trentino si succedettero governi francesi e amministrazione austriaca, la quale aveva posto il principato vescovile sotto sequestro. Dopo la secolarizzazione dello stesso nel 1803 e la sua annessione alla contea del Tirolo, l'intera regione nel 1805 passò al regno di Baviera. La parte italiana del Tirolo, all'inizio diviso ancora nei due Circoli di Trento e Rovereto, nel 1808 venne riunita nel Circolo all'Adige, con capoluogo Trento. Il territorio fu diviso in giudizi distrettuali, con compiti di controllo anche sui giudizi patrimoniali e dinastiali loro annessi (cui rimase solo la giurisdizione in materia civile). La rivolta di Andreas Hofer del 1809 pose fine alla permanenza bavarese nel territorio trentino, il quale, con l'aggiunta della zona di Bolzano e privo del Primiero, nel 1810, dopo la sconfitta degli insorti, fu aggregato al Regno italico.

La comunità di Massimeno apparteneva alla pieve di Rendena, diocesi tridentina. Nelle carte di regola viene ordinato il rispetto per il principe-vescovo in carica. Tale figura, nella persona di Pietro Vigilio Thun, compare nell'atto del 1777, di conferma della carta di regola (8). Massimeno, villaggio posto in val Rendena, era sotto la giurisdizione civile del vicario di Tione, che aveva anche competenza sulle quattro pievi oltre il Durone (, Bono, Tione e Rendena) (9).

Fonti normative Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità Ordine del re di Baviera 4 gennaio 1807 che abolisce le regolanie minori e maggiori Ordine sovrano del re di Baviera 30 dicembre 1807, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno Ordine generale del re di Baviera, 24 febbraio 1808, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno di Baviera, Foglio del Governo n. 5 Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno Bibliografia A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di Giustino, Trento, 1986 A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di e degli archivi aggregati (1625 - 1986), Trento, 2004 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio cessato di Gardolo (1695-1810; 1817-1926) e degli archivi aggregati (1877 - 1982), Trento, 2002 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Vezzano (1208 - 1959) e degli archivi aggregati (1840 - 1995), Trento, 2004 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995

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Note (1) Archivio comunale di Massimeno (di seguito ACM), "Atti della comunità: pergamene", 1.1.1. (2) ACM, "Atti della comunità: documenti cartacei", 1.2.151. (3) G. RABENSTEINER, "Documenti dell'anno 1244 al 1800 del comune di Massimeno esistenti nel vecchio archivio del detto comune regolarizzato nel 1861 per cura dello stesso comune da Giuseppe Rabensteiner concernenti diritti,

23 statuti e relazioni di detto comune: a. elenco cronologico ragionato di tutti i documenti; b. estratto e copia dei principali statuti dello stesso comune", 1861, ms. 2008, conservato presso la Biblioteca comunale di Trento. (4) A. CASETTI, "Guida storico - archivistica del Trentino", Trento 1961, p. 441. (5) ACM, "Atti antichi: pergamene", 1.1.4; 1.1.10; 1.1.23; 1.1.26; 1.1.29; 1.1.32. (7) Ibid; RABENSTEINER, "Documenti dell'anno 1244 al 1800" [ ] cit. (8) Ibid. (9) ACM, "Atti antichi: pergamene", 1.1; A. CASETTI, "Guida storico-archivistica", p. 788 [ ] cit.

24 subfondo 1 Comunità di Massimeno, 1244-1810

registri 1, buste 8; metri lineari 0.45

Soggetti produttori Comunità di Massimeno, 1244-1810

Contenuto Questa sezione comprende la documentazione prodotta dalla comunità di Massimeno nel periodo temporale compreso fra il 1244 e il 1810. Il materiale qui raccolto è relativo agli atti della comunità, divisi in 'pergamene', 'documenti cartacei' e 'atti antichi'. Vi è inoltre la parte contabile con i registri dei conti. Questa sezione contiene anche il sottofondo con la documentazione dei legati pii.

25 serie 1.1 Atti della comunità: pergamene, 1244-1670

buste 2 (pergamene 45)

Contenuto La serie delle pergamene conservate nell'archivio comunale di Massimeno comprende documenti degli anni 1244-1670, provenienti per lo più dalla comunità di Massimeno e relativi prevalentemente a diritti di tipo patrimoniale o inerenti l'uso di terreni e beni collettivi. La documentazione relativa a questa serie, originariamente frammista ai documenti cartacei compresi nelle due serie successive, ha subìto nel tempo aggregazioni e smembramenti connessi ad attività di riordino (1), nonché dispersioni di atti conseguenti ai ripetuti trasferimenti cui l'archivio è stato sottoposto in connessione alla complessa evoluzione istituzionale conosciuta dalla comunità di Massimeno (2). Ad esempio, sebbene si siano conservate carte di regola sin dall'anno 1362, è certamente andata perduta la pergamena recante la carta di regola del 1777 (3). Al momento dello spostamento effettuato in occasione dell'attuale riordino, le pergamene erano conservate in un armadio di legno posto nella stanza adiacente all'ufficio dell'anagrafe, adibita ad archivio di deposito, ed erano collocate in due buste, una delle quali presentava un elenco in coperta (4). La serie è composta dal materiale contenuto nelle suddette unità di conservazione in ordine cronologico e comprende prevalentemente statuti e carte di regola della comunità di Massimeno, come pure atti relativi a vertenze di confine o alla gestione di beni comunitativi. Inoltre, tra le 45 pergamene costituenti la serie, si segnalano un inventario dei beni della chiesa di san Giovanni Battista di Massimeno e due atti rogati a Folgaria, relativi alla famiglia Valle: una vendita risalente al 1575 e un testamento del 1652 (5). Informazioni utili per la descrizione del contenuto delle pergamene - alcune delle quali risultano illeggibili a causa dei danni provati dai reagenti chimici impiegati in un improvvido tentativo ottocentesco di lettura - sono state desunte dalle note tergali, nonché dagli spogli redatti nel 1861 da Giuseppe Rabensteiner, attualmente conservati presso l'archivio di Massimeno e presso la biblioteca comunale di Trento (6). Per ciascuna pergamena si è avuto cura di riportare la datazione cronica e topica, un breve regesto e il nome del notaio; si è inoltre indicato se i documenti risultano trasmessi in originale [A] o in copia [B, C], le misure del documento in millimetri, l'esistenza di eventuali note tergali e lo stato di conservazione.

Note (1) Infatti tutte le pergamene riportano sul 'verso' diverse segnature. Questo è dovuto ai numerosi riordini effettuati negli anni, sia dai dipendenti comunali sia da storici, come il Rabensteiner, che hanno studiato queste carte antiche. (2) In base alla Legge provvisoria comunale 17 marzo 1849, n. 1790, il comune di Massimeno fu aggregato al comune di Giustino, per gli anni 1849-1864. In base al R.D. 19 febbraio 1928, n. 429 il comune di Massimeno fu aggregato al comune di Pinzolo, divenendo nuovamente autonomo con Legge regionale 16 aprile 1952, n. 8. (3) G. RABENSTEINER, "Documenti dell'anno 1244 al 1800 del comune di Massimeno esistenti nel vecchio archivio del detto comune regolarizzato nel 1861 per cura dello stesso comune da Giuseppe Rabensteiner concernenti diritti, statuti e relazioni di detto comune: a. elenco cronologico ragionato di tutti i documenti; b. estratto e copia dei principali statuti dello stesso comune", 1861 (ms. 2008, conservato presso la biblioteca comunale di Trento)

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(4) Si riporta il testo dell'elenco, dal titolo originale "pergamene": "1. 1244 Sentenza pretura Tione per diritti in val Genova, fra Massimeno, Sopracqua e Caderzone; 2. 1362 Statuto del C[...] [...]role; 3. 1364 Locazione per [...] monte Lares avuta dal comune di ; 4. 1402 Confini [...] col Bleggio; 5. 1446 Confini [...] Giustino in val Baorche; 6. 1493 Compromesso [...] Massimeno e Carisolo per Fontanabona; 7. 1504. Statuto del C[...] [...]che; 8. 1521 Confini con Giustino; 9. 1533 Transazione co[...] Mortaso, e Caderzone; 10. 1534 Compromesso compera [...] comune di Strembo; 11. 1534 Vendita monte Lares [...] [...]hi ai Massimeni; 12. 1536 Transazione con Caresolo [...] confini Valgenova; 13. 1547 Documento confini con ; 14. 1559 Statuto per le cascine di [...]; 15. 1559 Statuto per la malga Lares; 16. 1569 Statuto contro la introduzione dei lavoratori forestieri in Lares; 17. 1574 Statuto e regole del comune; 18. 1584 Statuto pel monte Fontana; 19. 1590 Statuto e regole del comune; 20. 1612 Confini con Giustino; 21. 1628 Compera monte Lares dai Lomaso; 22. 1630 Liberazione Massimeno da Lomaso pel monte Lares; 23. 1638 Vendita acqua Cavagnone ai Giustini; 24. 1638 Cessione suolo ad Alberti Bortolo di Bocenago". (5) Del suddetto testamento si trova menzione nel registro "Cappellani presbiteri Thomae Michaelis Iosephi a Valle, cappellani manductio topographica ad iura et consuetudines ecclesiae parochialis Sancti Laurentii Fulgaridae ab anno iubilaei MDCCLXXV" presente nell'archivio parrocchiale di Folgaria (cfr. "Archivio storico della parrocchia di Folgaria (1566-1950) e archivi aggregati (1842-1963)" Trento 2001, a cura di C. SEGA). (6) Cfr. BCT, ms 2008 "Documenti dell'anno 1244 al 1800 del comune di Massimeno esistenti nel vecchio archivio del detto comune, regolarizzato nel 1861 per cura dello stesso comune fìda Giuseppe Rabensteiner concernenti diritti, statuti e relazioni di detto comune: a. elenco cronologico ragionato di tutti i documenti; b. estratto e copia dei principali statuti dello stesso comune" e ACM, 6.1 "Documenti del comune di Massimeno concernenti diritti, proprietà, confini [...]". I regesti di alcune pergamene della serie sono contenuti in S. VALENTI, "Regesto cronologico di documenti sulla Valle di Genova in Rendena", in "Gli archivi del Trentino", Trento (1906).

1.1. 1. busta 1 Terminazione 1244 maggio 8-1244 maggio 21 , Pinzolo, Vadaione, Giustino, Sorano - I rettori e i regolani della comunità di Pinzolo, Vadaione e Giustino con il consenso dei "boni homines" della comunità di Sopracqua ovvero Carisolo, Pinzolo, Vadaione, Giustino e Massimeno eleggono arbitri Giovanni del fu Belone e Ognibene del fu Sozo da Carisolo, Gandolfo Fida e Zucco del fu Grimaldo da Baldino, Penzio "muzafadiga" e Zilio da Pinzolo, Martino Zaccalardo e Giovanni di Zola da Vadaione, Ambrogio e Giovanni del fu Bocasso da Giustino, Lorenzo e Bonmartino da Massimeno per distinguere in val Genova i beni divisi da quelli indivisi e la terra di giurisdizione della chiesa di santa Maria di Brescia (1) dalla terra Pusconata ('Pisonati'), nonché per stabilitre l'accesso ai possedimenti posti nella valle, 1244 maggio 8, prato 'Viola' sopra Pinzolo. - Gran parte degli uomini delle ville di Sopracqua confermano quanto deciso il giorno precedente, 1244 maggio 9, nel cimitero della chiesa di santa Maria a Vadaione. - Gli arbitri giurano di svolgere il compito loro assegnato, 1244 maggio 9, Vadaione, prato 'Bundali'; maggio 14, Giustino; maggio 17, Pinzolo; maggio 20, Sorano.

- Gli arbitri di cui all'atto precedente stabiliscono che il territorio posto da 'Pebordù' "in foris" fino "ad pissum Ardis" e dalle pareti dirupate su entrambi i lati della val Genova verso il basso spetta alla giurisdizione della chiesa santa Maria di Brescia, mentre il territorio posto entro quei confini è comune delle ville di Sopracqua; che da 'Pebordù' "in foris" per tutta la val Genova non deve esservi nessuna costruzione per il bestiame, se non in inverno; che saltari delle ville di Sopracqua possono pignorare a chiunque contravvenga all'ordine; riconoscono inoltre i diritti vantati dalle comunità di Sopracqua e dalla chiesa di santo Stefano su certi prati

27 posti nell'ischia della valle, tra cui quello dove sorge la detta Chiesa, e definiscono i diritti vantati dalle comunità di Sopracqua su terreni posti in val Genova, 1244 maggio 21, corte della chiesa di san Vigilio, Sorano. Notaio: Floriano [da Pinzolo]

Copia autentica [B] del notaio Pietro del fu "ser" Andrea Alberti da Bocenago (ST) (2), atto notarile; latino pergamena, mm 533 (468) X 303 (124), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Il diploma imperiale di Corrado II il Salico, datato 31 maggio 1027, stabilisce i limiti territoriali del principato vescovile di Trento: i suoi confini si estesero al di là di quelli della diocesi e venne così ad acquistare territori appartenenti anche ad altre diocesi (S. BENVENUTI, "Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico istituzionale", Trento, 1995). E' così giustificabile la presenza della giurisdizione della chiesa di santa Maria di Brescia in val Rendena ancora nel XIII secolo. (2) in presenza del figlio Alberto, su licenza del notaio Domenico Zanetti da , vicario per il principe-vescovo di Trento delle Giudicarie "intra Durorum" a richiesta degli uomini di Massimeno.

1.1. 2. busta 1 Terminazione 1244 maggio 8-1244 maggio 21 , Pinzolo-Sorano Vedi il regesto dell'unità n. 1 Notaio: Giacomo del fu Tommaso Bertelli da Vigo (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) (1) Copia autentica [C] , atto notarile pergamena, mm 685 (560) X 268 (106), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 3. busta 1 Sentenza 1295 ottobre 25 , Tenno (davanti alla porta della Villa) Odorico Bedeca, capitano di Tenno e di tutte le Giudicarie, arbitro eletto da Raimondo, sindaco delle ville e degli uomini di Pinzolo, Carisolo, Vadaione, Giustino e Massimeno da una parte e da Degelvardo detto "caput de Agaza" da Caderzone, sindaco della villa e degli uomini di Caderzone dall'altra, in quanto da un lato il detto Raimondo intendeva provare che gli uomini delle ville di cui era sindaco avevano posseduto da tempo immemorabile il monte in Val di Genova, ovvero "a pillis a borris intus et a strincta vallis usque ad saltum malleum qui dicitur Petra Bordù" dai monti Pisonati in giù e dall'altro lato il detto Degelvardo intendeva provare che gli uomini della villa di cui era sindaco avevano goduto gli stessi diritti degli uomini delle altre ville, visti i capitoli ed esaminate le testimonianze prodotte dai due sindaci, udite le repliche delle parti ed avendo deliberato con il consilium sapientis, ovvero dei giudici Giovanni da Cavedine e Francesco da Bologna, decide che in futuro gli uomini di Caderzone debbano possedere il monte e la valle di Genova assieme agli uomini delle altre ville solo nel lato in cui si trova la villa di Caderzone ed ove gli uomini di Caderzone possiedono i monti Pisonati, ovvero fino al fiume Sarca. Notaio: Paolo da Tione Copia semplice [B] del notaio Giacomo fu "ser" Tommaso Bertelli da Vigo Preore (1) abitante a Caderzone, atto notarile pergamena, mm 632 (522) X 189 (47), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Su licenza del giurisperito Giovanni Boroni da Bocenago, vicario di Tione. La copia è del 1577 luglio 1.

1.1. 4. busta 1 Statuto comunale [1362] , Massimeno

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Statuto della comunità dei vicini di Massimeno in 18 capitoli elaborato da Goffredo del fu Ugolino, "ser" Silvestro detto "Gaza", "ser" Tomeo del fu Giacomo Raviza, Rualdino del fu Degelvardo, Pietro del fu Paolo, Martino del fu Margoto, Giacomo detto "Banale" e altri in merito all'esercizio degli uffici della comunità, alla gestione dei pascoli (4-11), al funzionamento della regola (1-3; 16), dei boschi comuni (12-14), delle terre lavorative (15), ai danni dati (danneggiamento volontario) (17-18). Notaio: Giovanni del fu "ser" Ambrogio da Giustino (1) Originale [A], atto notarile pergamena, mm. 720 X 115 (142), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) La pergamena è illeggibile, soprattutto nella parte superiore. Il regesto è estato tratto da G. RABENSTEINER, "Documenti dell'anno 1244 al 1800 del comune di Massimeno esistenti nel vecchio archivio del detto comune regolarizzato nel 1861 per cura dello stesso comune da Giuseppe Rabensteiner concernenti diritti, statuti e relazioni di detto comune: a. elenco cronologico ragionato di tutti i documenti; b. estratto e copia dei principali statuti dello stesso comune", 1861 (ms. 2008, conservato presso la Biblioteca comunale di Trento)

1.1. 5. busta 1 Locazione 1364 dicembre 1 , Arco, cimitero della chiesa santa Maria Vivaldo del fu Giovanni detto 'Zoanetto' da Godenzo, sindaco della comunità del pieviere del Lomaso, concede in locazione perpetua a Boninsegna detto 'Bazella' del fu Semprebene da Massimeno, sindaco della comunità di Massimeno, i due monti Lares e Couna posti in Val Rendena, fatte salve le ragioni della villa di Strembo sul monte Lares, per il canone annuo di due pesi di formaggio di montagna al peso di Rendena e sei denari di moneta piccola, con l'obbligo di dar da mangiare e da bere a cinque uomini e cinque cavalli durante la riscossione del canone, come già stabilito in un atto del 19 aprile 1364 (1). Notaio: Giovanni del fu Uguccione da Comano (ST) e Odorico del fu Enrico da Nago (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 692 (598) X 303 (210), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Questo documento datato 19 aprile 1364, steso ad Arco, non è presente nell'Archivio storico del comune di Massimeno. Sappiamo che esso contiene la locazione da parte di Vivaldo, sindico del Lomaso, a "mastro Pallaveoni dicto Moscato Pillipario quondam ser Tini" da , sindico comunale di Pelugo e d'Arena, un monte denominato "mons Iscli" verso un censo annuo di due pesi di bel formaggio di montagna, fieno e ricovero per cinque cavalli durante il tempo necessario nell'incetta dell'annualità ( S. VALENTI, "Regesto cronologico di documenti sulla valle di Genova in Rendena", in "Gli archivi del Trentino", 1906)

1.1. 6. busta 1 Definizione di confini 1402 luglio 24 , Stenico, "in casina montis Brugnolo e delle Moye", Prade, Mondrone Vertendo una causa tra la comunità del pieviere del e la comunità di Massimeno per il monte 'Brugnolo' o 'Novi', come veniva chiamato rispettivamente dagli uomini del Bleggio e da quelli di Massimeno, Giovanni Chall da Bolzano, vicario delle Giudicarie, e gli arbitri Guglielmo del fu Giovanni Franchini da Bagoy e Chelino del fu Alberto da villa 'Cillay' del pieviere del Bleggio, Nicolò del fu Zoanetto e Giovanni del fu Rosso della villa di Massimeno, dichiarano che il monte di cui è questione, dal termine inferiore detto "termen da la Tibina in su", debba spettare per la metà inferiore agli uomini di Massimeno e per la metà superiore sino alla vetta agli uomini del Bleggio. Notaio: Antonio del fu Guglielmo da Godenzo (ST) e Giovanni di Antonio da Bondo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 1531 (1517) X 480 (132), a tergo note archivistiche e di contenuto pergamene legate insieme 29

1.1. 7. busta 1 Sentenza 1446 agosto 23 , Giustino Pietro del fu Paride Lodron, capitano delle quattro pievi situate oltre il 'Durone', ed altri arbitri, in nome del principe Sigismondo d'Austria, e i sindici della Rendena, emettono sentenza nella causa che oppone la comunità di Massimeno, Giustino e Vadaione, in merito ai confini e ai beni comuni nelle località montane di 'Ampomé', 'Ronco dal Maser', 'Bevorche'. Notaio: Giovanni Battista de Pelegrino da Preore (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 571 (441) X 382 (75), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 8. busta 1 Compromesso 1493 dicembre 14 , Borzago Le comunità di Massimeno, rappresentata da Nicolò del fu Paolo de Pretis, Giacomo del fu Rivabene e Giacomo detto 'Bronzino' del fu Cristoforo, e Carisolo, rappresentata da Paderminio del fu Salomone e Matteo del fu Barbarelli, si accordano in merito ai diritti vantati sul monte in loc. 'Fontanabona' in val Genova. Notaio: Giacomo del fu "ser" Giovanni Festi da Bolbeno Copia autentica [B] di Giovanni del fu "ser" Martino Festi da Bolbeno su licenza del vicario di Tione, atto notarile pergamena, mm 587 (555) X 210 (165), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 9. busta 1 Transazione 1498 maggio 29 , Pinzolo A seguito della sentenza pronunciata da Giovanni Bainek, capitano di Stenico e vicario delle Giudicarie, le comunità di Massimeno, rappresentata da Giovanni del fu Cristoforo de Pretis e Giacomo del fu Rivabene entrambi da Massimeno, e quelle di Pinzolo, Baldino, Giustino e Vadaione, rappresentate da Giacomo di Antonio Maffei, Antonio del fu Cristoforo Binelli da Baldino, Bartolomeo del fu Giovanni Colini, Cristoforo di Salvatore Colini da Pinzolo, Pietro del fu Giovanni Tisi, Salvatore del fu Nicolò Bertoni, Pietro del fu Bartolomeo Antonioli da Giustino e Antonio di Tommaso da Vadaione si accordano in merito ai diritti da esse vantati sul monte in loc. 'Fontanabona'. Notaio: Pietro del fu Andrea Alberti da Bocenago (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 530 (469) X 311 (224), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 10. busta 1 Statuto comunale 1504 ottobre 28-1504 novembre 26 , Massimeno - Statuto dei vicini della comunità di Massimeno in trentacinque capitoli elaborato da Giacomo detto 'Bronzino' del fu Cristoforo, dai fratelli Pasotto e Bartolomeo del fu Giovanni de Pretis, Iacopo del fu Pietro, [...] del fu Bartolomeo Cozzini, Bartolomeo del fu Antonio Zulfredi, Tommaso del fu Rivabene de Pretis, i fratelli Giovanni e Antonio del fu Nicolò Paoli, Martino del fu Giovannino Ravizza, Bartolomeo del fu Giacomo Rivabene, tutti da Massimeno, convocati dal saltaro. Riguarda il rispetto dei diritti del principe- vescovo di Trento e della chiesa di san Giovanni di Massimeno (1-2), l'esercizio degli uffici della comunità (3-6), gli obblighi degli abitanti (7-8), la gestione delle acque (9), del bestiame (10-22), dei pascoli (23-30, 33-35) e dei boschi comuni (31-32), 1504 ottobre 28 30

- Avendo accertato in quattro sedute successive (14 e 29 ottobre, 12 e 26 novembre) l'assenza di pareri contrari, "messer" Domenico degli Zanetti notaio e vicario di Breune per il principe-vescovo di Trento ad istanza di "ser" Mattia Festi da Bolbeno procuratore della villa di Massimeno, il suddetto vicario conferma lo statuto, 1510 ottobre 14-novembre 26 Notaio: Pietro del fu "ser" Andrea Alberti da Bocenago Originale [A], atto notarile pergamena, mm 626 (667) X 382 (174), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Questo statuto è rimasto in vigore fino al 1777, anno nel quale è stato steso quello nuovo, che riprende letteralmente quasi tutti i capitoli del sopradescritto regolamento (G. RABENSTEINER, "Documenti antichi dei comuni di Giustino e Massimeno, Valli di Rendena", 1861, BCT- ms 2008). Lo statuto del 1777 non compare fra la documentazione dell'archivio storico del comune di Massimeno.

1.1. 11. busta 1 Transazione 1515 luglio 14 , Bocenago La comunità di Massimeno, rappresentata da Tommaso Bagozzi, Cristoforo del fu Giacomo Bronzini, Giovanni del fu Tommaso Rivabene, Miorino di Bartolomeo Coloi e altri, e la comunità di Bocenago, rappresentata da Giovanni Boroni, Vigilio del fu Pietro Alberti, Tonone del fu Giovannino "Verzeio", Pietro "Feraza" del fu Giovanni Alberti, Alberto suo fratello e altri, si accordano in merito ai diritti da esse vantati sui monti 'Roncadiz' e 'Vallazza'. Notaio: Mattia fu Giacomo Festi da Bolbeno Copia autentica [B] di Giovanni Giacomo fu Martino Festi da Bolbeno (ST), atto notarile pergamena, mm 592 X 239 (145), a tergo note archivistica e di contenuto

1.1. 12. busta 1 Transazione 1521 settembre 30 , Giustino Le comunità di Massimeno, Giustino e Vadaione si accordano in merito ai diritti da esse vantate sul monte Lares, in loc. 'val da le Bavorche', fissando quindici termini di confine. Notaio: Giovanni del fu "ser" Bartolomeo Boroni da Bocenago Copia autentica [B] di Pietro di "ser" Giovanni Boroni da Bocenago su licenza di Bernardo Clesio del 24 febbraio 1522, atto notarile pergamena, mm 526 (497) X 342 (300) , a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 13. busta 1 Transazione 1533 agosto 22 , Borzago Le comunità di Massimeno, Strembo e Mortaso si accordano in merito ai diritti da esse vantate sul monte Siniciaga, in località 'liscla de la pontera', in val Genova Notaio: Pietro fu Giovanni Boroni da Bocenago (ST) Copia utentica [B] di Giovanni del fu Pietro Boroni da Bocenago (sottoscrive ma non estende l'atto) su licenza del vicario di Tione, atto notarile pergamena, mm 659 (645) X 441 X 409, a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 14. busta 1

31

Compromesso 1534 luglio 3 , Baldino Le comunità di Massimeno e di Strembo raggiungono un compromesso in merito alla vertenza inerente la vendita della metà indivisa del monte Lares, dalla loc. 'alla Scala' in su. Notaio: Giovanni del fu Tommaso Ognibene da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 763 (7409 X 298 (269) composizione con due pergamene cucite insieme

1.1. 15. busta 1 Vendita 1534 luglio 3 , Pinzolo Gli arbitri incaricati di pronunciare un lodo stabiliscono che la comunità di Strembo debba vendere alla comunità di Massimeno la metà indivisa del monte Lares, dalla loc. 'alla Scala' in su per la somma di ragnesi 336 in ragione di grossi 60 per ogni ragnese. Notaio: Giovanni del fu Tomeo Ognibene da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 421 (365) X 243 (66), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 16. busta 1 Transazione [1536] , [...] "Instromento con Caderzone e la Valle di Genova" (1) Notaio: Giovanni Ognibene da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 290 (172) X 172 (122), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) La parte destra della pergamena è illeggibile e quindi non è consentita la lettura integrale del documento. Il regesto è la nota di contenuto a tergo della pergamena, poiché anche dagli strumenti a nostra disposizione per la ricerca non risulta il contenuto dell'atto, già di difficile decifrazione nel 1861. Era stato allora possibile riconoscere il notaio che ha rogato l'atto. Il Rabensteiner rimanda al documento del 1295.

1.1. 17. busta 1 Transazione 1536 gennaio 3 , Fisto La comunità di Caderzone, rappresentata da Odorico del fu Biagio Polla e Pietro del fu Giovanni quali sindaci, e la comunità di Carisolo dall'altra, rappresentata da Delaido del fu Bortolo Posinelli, Cristoforo di Bernardino Zulberti e Michele del fu Pietro Ambrosi, quali sindaci e procuratori, e le altre ville di Sopracqua, raggiungono un accordo a seguito della controversia sorta per il confine sul monte Pisonati, riprendendo una sentenza del 1295 e stabilendo i confini in val Genova. Notaio: Pietro del fu Giovanni Boroni da Bocenago (1) Copia [B] (2), atto notarile mm 472 (428) X 240 (194), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) La pergamena è illeggibile. Il regesto è stato tratto da: - G. RABEINSTEINER, "Documenti del comune di Massimeno concernenti diritti, proprietà, confini", ACM, n. 6.1.257.

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- G. RABEINSTEINER., "Documenti antichi dei comuni di Giustino e Massimeno, Valli di Rendena", ms 2008, 1861 - S. VALENTI, "Regesto cronologico di documenti sulla valle di Genova in Rendena", in "Gli archivi del Trentino", 1906 (2) Una nota a tergo indica che questo documento è una copia

1.1. 18. busta 1 Transazione 1536 gennaio 3 , Fisto Vedi il regesto dell'unità n. 17. Notaio: Pietro fu Giovanni Boroni da Bocenago Copia semplice [B] di Giacomo del fu Tommaso Bertelli da Vigo Preore, atto notarile pergamena, mm 631 (514) X 194 (66), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 19. busta 1 Quietanza 1538 maggio 12 , Pinzolo La comunità di Massimeno paga ragnesi 336 alla comunità di Strembo a saldo dell'acquisto della consorzialità del monte Lares 'superiore' (1). Notaio: Giovanni Ognibene da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 341 (288) X 205 (190), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) La pergamena è illeggibile. L'unica parte leggibile sono le note a tergo. Il regesto è stato tratto da: - G. RABEINSTEINER, "Documenti del comune di Massimeno concernenti diritti, proprietà, confini", ACM, n. 6.1.257. - G. RABEINSTEINER, "Documenti antichi dei comuni di Giustino e Massimeno, Valli di Rendena", ms 2008, 1861 - S. VALENTI, "Regesto cronologico di documenti sulla valle di Genova in Rendena", in "Gli archivi del Trentino", 1906 I due autori sopracitati sono discordi nella data da attribuire a questo documento. In fase di inventariazione, grazie alla lampada di wood, è stato possibile definire tale data al 12 di maggio. E' probabile che il Valenti si sia confuso con l'indizione, che è l'undicesima.

1.1. 20. busta 1 Locazione 1540 aprile 22 , Massimeno I vicini della regola di Massimeno convocati in pubblica regola concedono agli abitanti di utilizzare il monte in valle 'Penot' per il taglio della legna e per il pascolo. Notaio: Giovanni del fu Stefano Ognibene da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 302 (272) X 142 (81), a tergo note di contenuto

1.1. 21. busta 1 Transazione 1547 [ottobre 30]- 1547 ottobre 31 , Baldino La comunità di Massimeno e la comunità di Bocenago trovano un accordo circa i confini in località 'Vedez' ossia Valazza Notaio: Giovanni Pietro Festi da Bolbeno Copia autentica [B] dall'imbr. not.rogat. redatta da Giovanni Antonio de Pretis (ST) e da Gabriele di Giovanni Lucchi da Tione, atto notarile 33 pergamena, mm 682 (640) X 462 (438), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 22. busta 1 Transazione 1547 ottobre 30-1547 ottobre 31 , Baldino Vedi il regesto dell'unità n. 21 Notaio: Gabriele Lucchi da Tione copia autentica [C] di Bartolomeo del fu Donato da Fisto (ST), atto notarile pergamena, mm 569 (535) X 250 (222), a tergo note archivistiche e di contenuto Segnature precedenti: 13

1.1. 23. busta 2 Statuto 1559 maggio 3 , Massimeno Statuto relativo al diritto di occupare le malghe comunali esistenti sul monte 'della Casina' sopra Massimeno, in val Genova. Notaio: Ognibene del fu Giovanni Ognibene da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 435 (392) X 255 (150), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 24. busta 2 Statuto 1559 maggio 20 , Massimeno Abrogazione di un articolo dello statuto descritto nell'unità n. 23, relativo al pascolo delle pecore in loc. 'alla Casina', prima destinata a quello delle mucche. Notaio: Ognibene del fu Giovanni Ognibene da Pinzolo Originale [A], atto notarile pergamena, mm 372 X 180 (175), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 25. busta 2 Statuto 1569 luglio 4-1569 luglio 20 , Massimeno Statuto dei vicini della comunità di Massimeno per mettere 'in riserva' il monte Lares e per proibire ai forestieri di far doghe o altri lavori su detto monte, deplorando la devastazione operata da Nicolò del fu Meorino da Massimeno e da altri lavoratori forestieri. In caso contrario la multa è di 15 libre di denari trentini e il ritiro delle doghe. L'atto viene promulgato nei villaggi limitrofi di Pinzolo e Giustino (luglio 5) e Preore (luglio 6) ed approvato da Giovanni Boroni, vicario di Tione (luglio 20). Notaio: Ognibene del fu Giovanni Ognibene da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 477 (373) X 324 (58), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 26. busta 2 Statuto 1574 febbraio 19 , Massimeno

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Statuto dei vicini della comunità di Massimeno in sette capitoli elaborato da Pedrino del fu Matteo Paoli, Nicolò Cozzini e Giovanni Cozzini, Valentino Beltrami, Lorenzo Beltrami, Giacomo e Giovanni del fu Paolo Pretti, Nicolino del fu Beltrame, Antonio Frizzi, Giovanni Cozzini detto 'Zomela', Bartolomeo del fu Biagio 'Generale', Bartolomeo del fu Silvestro Raviza, i fratelli Bartolomeo e Giovanni del fu Tommaso del Raines, circa il dovere di ogni vicino di comparire in pubblica regola una volta all'anno per eleggere i nuovi consoli (1), anche se minore, per il quale in questa situazione non può intervenire il tutore (2); circa il divieto per un forestiero di tagliare piante, pena una multa di 5 lire per albero (3), anche se accompagnato da un vicino, soprattutto nel bosco 'Pradaz' e nel terreno che difende la villa dalle valanghe invernali (4), dove è vietato anche per i censiti (5); circa il taglio delle piante da parte dei vicini per la sistemazione delle abitazioni (6) e il divieto del taglio di piante nel prato 'alla Casina' dove le bestie trovano ricovero, pena una multa di 100 lire, moneta piccola trentina (7). Notaio: Ognibene del fu Giovanni Ognibene da Pinzolo (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 353 (225) X 253 (219), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 27. busta 2 Vendita 1575 giugno 8 , Folgaria Cristiano del fu Giovanni Feller da Carpeneda presentandosi dinanzi a Giovanni Cuel, notaio e vicario di Folgaria, assieme a Paolo del fu Pietro Catellani, suo zio Lorenzo Feller, Ulderico Feller, Vito Feller, Pietro del fu Giovanni Catellani, Nicolò del fu Andrea Feller, "proximioribus suis", essendo debitore nei confronti di varie persone indicate nell'atto, anche a nome dei fratelli Valentino, Cristoforo, Giovanni e Francesco, salvo il diritto livellario dei signori del Castello di Beseno, vende ad Antonio del fu Simone Valle da Folgaria un pezzo di terra prativa di quattro opere in località 'auf dem Gastig' per il valore di trentasei ragnesi, in ragione di cinque lire di monete meranesi per ogni ragnese. Notaio: Bartolomeo di Giovanni Cuel da Folgaria (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 378 (354) X 230 (190)

1.1. 28. busta 2 Inventario [1579] Inventario dei beni mobili e immobili della chiesa di san Giovanni Battista di Massimeno. pergamena, mm 323 (321) X 212, a tergo note di contenuto Note (1) L'atto è stato steso nella prima metà del XVI secolo. Vi sono delle aggiunte dalla seconda metà dello stesso secolo. La nota tergale riporta la data "1529".

1.1. 29. busta 2 Statuto 1584 marzo 26 , Massimeno Statuto della comunità di Massimeno in sei capitoli elaborato dai consoli Pietro del fu Biagio detto 'Generale' e Giovanni del fu Silvestro Raviza, dal sindaco Valentino del fu Bartolomeo Beltrami, Giovanni del fu Vigilio Pretti, Giacomo del fu Martino Raviza, Bartolomeo del fu Antonio detto 'il papa', Giacomo del fu Alberto Raviza, Giacomo del fu Paolo Pretti, Pietro del fu Domenico Raviza, Domenico del fu Giovanni Cozzini, Tommaso del fu Martino Raviza, Colino del fu Bartolomeo Beltrami, Giovanni e Bartolomeo del fu Tommaso Raines, Pietro del fu Nicolò Cozzini tutti della villa di Massimeno, relativo al bosco in località 'Fontanaz'.

35

Notaio: Giacomo B[oroni di Marcantonio] da Bocenago (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 710 X 154 (137)

1.1. 30. busta 2 Procura 1584 dicembre 10 , Massimeno I vicini della comunità di Massimeno convocati in publica regola eleggono Valentino del fu Beltrame Beltrami, Pietro del fu Deladio generale e Giovanni del fu Silvestro Raviza quali procuratori in merito al rinnovo della locazione del monte Lares e Couna, in val Genova. Notaio: Giacomo fu Tommaso Bertelli da Vigo Preore (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 620 (248) X 215 (104), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 31. busta 2 Locazione 1588 [maggio] 20 , [Campiglio] Giacomo del fu Nascimbene da Pedergnone, vicario della pieve di Rendena e procuratore di Aliprando Madruzzo, decano della cattedrale di Trento e rettore della chiesa parrocchiale di san Vigilio [di ], investe a titolo di locazione perpetua Giacomo Raviza da Massimeno di un campo con una casa nella regola di Massimeno, per il censo annuo di due staia di miglio. Notaio: Giacomo del fu "ser" Marco da Bocenago (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 432 X 150 (127)

1.1. 32. busta 2 Statuto 1590 maggio 25 , Massimeno Statuto della comunità di Massimeno in cinque capitoli elaborato dai due consoli Tommaso del fu Martino Raviza e Giacomo del fu Colino Beltrami, Giacomo del fu Paolo Pretti, Pietro del fu Blasio detto 'Generale', Bartolomeo del fu Tommaso Raines, Giovanni del fu Silvestro Raviza e Valentino Beltrami in merito alla gestione dei pascoli sul monte Lares e nelle proprietà del comune di Massimeno in Val Genova (1); alla gestione dei boschi comuni siti sul monte Lares e in località Fontanaz (2); alla prestazione nelle opere (3); all'uso delle acque (4); alla conferma di vecchi statuti (5). L'atto viene promulgato a Caresolo (14 giugno), Giustino (7 settembre), Preore (12 settembre) e viene approvato da Bartolomeo Festo da Bolbeno, vicario nel foro di Tione. Notaio: Giovanni Domenico di Ognibene Ognibeni da Pinzolo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 648 (599) X 237 (72)

1.1. 33. busta 2 Costituzione di censo 1604 settembre 30 , Massimeno Blasino del fu Pietro da Massimeno per sé e in nome di Giacomo del fu Bartolomeo detto 'Generale' costituisce un censo perpetuo e affrancabile in favore di Silvestro del fu Giovanni Raviza e Giovanni Antonio del fu Colino Boroni, consoli di Massimeno, per la somma di 26 lire e carantani 2 per il capitale di 50 ragnesi in ragione di carantani 60 ciascuno, su un pezzo di terra arativa posta sopra le regole di Massimeno in località "el campo dalla porta". 36

Notaio: Giacomo del fu Marco Antonio Boroni da Bocenago (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 373 X 157, a tergo note di contenuto

1.1. 34. busta 2 Transazione 1606 marzo 13 , Caderzone La comunità di Massimeno e la comunità di Strembo trovano un accordo circa i rispettivi diritti sul monte Lares in val Genova, dalla località 'la scala' al fiume Sarca. Notaio: Geronimo del fu Matteo Bertelli da Caderzone (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 748 (649) X 268 (120), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 35. busta 2 Termini di confine 1612 luglio 16 , Giustino I rappresentanti della comunità di Massimeno e della comunità di Giustino e Vadaione rinnovano le terminazioni di confine del 30 settembre 1521 (1). Notaio: Girolamo del fu Matteo del fu Giacomo Bertelli (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 919 (857) X 185 (48), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Vedi regesto dell'unità n. 12

1.1. 36. busta 2 Vendita 1628 marzo 23 , Vigo Lomaso La comunità di Vigo Lomaso, annullando le precedenti locazioni ed investiture, vende alla comunità di Pelugo i diritti e le azioni sul monte 'Iscla', alla comunità di Borzago quelli sul monte 'Pagherole', alla comunità di Strembo quelli sui monti 'Couna' e 'Folgorida', alla comunità di Caderzone quelli sui monti 'Zumela' e 'Vacarsa', alla comunità di Massimeno quelli sui monti 'Lares' e 'Couna' per la somma di ragnesi 1150 in ragione di carantani 60 o di troni 4 e mezzo di monete trentine. Notaio: Girolamo del fu Matteo Bertelli da Preore (ST) e Filippo Prati da Dasindo (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 652 (630) X 203 (237), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 37. busta 2 Liberazione da un debito 1630 gennaio 11 , Stenico La comunità di Lomaso rilascia quietanza a varie comunità, fra le quali quella di Massimeno, per la somma di 1050 fiorini renani per il dominio diretto dei monti (1). Notaio: Girolamo del fu Matteo Bertelli da Preore (ST) e Filippo Prati da Dasindo Originale [A], atto notarile pergamena, mm 598 (320) X 292 (128), a tergo note archivistiche e di contenuto Note 37

(1) Vedi regesto dell'unità n. 36

1.1. 38. busta 2 Affrancazione di censo e fideiussione 1636 novembre 24 , Giustino Pietro del fu Giovanni Tisi, detto "il Stenegar", si riconosce debitore nei confronti della comunità di Massimeno, rappresentata da Paolo del fu Matteo Poli e Giovanni del fu Pietro Ravilla, per la somma di ragnesi 66 e troni 3, ricevuti da Giovanni di Silvestro Ravilla, a nome della comunità, in ragione dell'affitto relativo ad un pezzo di terra arativa posta in località 'al pomerio rosso', da versare l'anno successivo, alla fiera di santa Giustina. Notaio: Pietro di Giovanni Antonio Ferrari da Baldino (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm. 247 X 138, a tergo note di contenuto

1.1. 39. busta 2 Cessione di un credito 1638 gennaio 7 , Massimeno Bartolomeo del fu Alberto Alberti da Bocenago cede un credito vantato nei confronti di Giacomo detto 'Botter' del fu Antonio Collini da Massimeno, per la somma di 300 ragnesi in ragione dei sessanta grossi "in singulo ragnese" derivante dalla vendita di un maso e di una piccola proprietà in loc. 'alla Valletta', alla comunità di Massimeno rappresentata da Pietro Ravilla e Bartolomeo del fu Iacopo detto 'Generale', quali consoli, Rinaldo Paoli, quale sindico, Paolo del fu Matteo Paoli e Bartolomeo del fu Nicolò Beltrami. Notaio: Giovanni Pietro di Pietro Tisi da Giustino (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 287 (276) X 178 (169), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 40. busta 2 Vendita 1638 ottobre 28 , Giustino La comunità di Massimeno vende alla comunità di Giustino e Vadaione tutti i diritti su una fonte ad uso e servizio di tutta la comunità, posta in loc. 'su la val de Cavagion', sopra i monti di Massimeno, per ragnesi 100. Inoltre versa altri 10 ragnesi come indennizzo in favore di Paolo fu maestro Matteo de Paoli da Massimeno. Notaio: Giovanni Pietro di Pietro Tisi da Giustino (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 438 X 217 (210), a tergo note archivistiche e di contenuto

1.1. 41. busta 2 Arbitrato 1642 settembre 23 , Originale [A] Domenico Baldracchi, arciprete della pieve di Bono e Francesco Castagnaro della pieve di Banale vengono eletti giudici e arbitri per appianare le divergenze sorte fra la comunità di Giustino e Vadaione e quella di Massimeno circa l'obbligo di provvedere alle necessità della chiesa di san Rocco e di santa Lucia e della confraternita del santissimo Rosario. Notaio: Giovanni Pietro di Pietro Tisi da Giustino (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) atto notarile pergamena, mm 407 (425) X 192, a tergo note di contenuto

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1.1. 42. busta 2 Sentenza [1644 ottobre 20] Sentenza relativa ad un legato fondato da Paolo Poleti a favore della comunità di Massimeno consistente in una casa, orto e "curia". Notaio: Nicolò Scaradino da Rendena Copia autentica [B] di Pietro del fu Giovanni Antonio Ferrari da Baldino (ST), atto notarile pergamena, mm 361 (335) X 154 (0)

1.1. 43. busta 2 Costituzione di censo 1646 aprile 5 , Giustino Pietro Antonio Viviani da Giustino costituisce un censo annuo con la comunità di Massimeno, rappresentata dai consoli Bartolomeo di Antonio detto 'Generale' e Giacomo del fu Antonio Cozzini, da Giovanni del fu Silvestro, Giovanni del fu Pietro Ravizza e da Paolo di Matteo Paoli per un pezzo di terra sito nelle vicinanze di Giustino per la somma di ragnesi 75 in ragione di 4 troni per ogni ragnese. Notaio: Pietro del fu Giovanni Antonio Ferrari da Baldino (ST) Originale [A], atto notarile pergamena, mm 465 (325) X 152 (90), a tergo note di contenuto

1.1. 44. busta 2 Testamento (1) 1652 luglio 22 , Folgaria Antonio del fu Cristiano Valle da Folgaria dispone le sue ultime volontà. Dichiara di voler essere seppellito nella chiesa di san Lorenzo di Folgaria; che dovranno esser celebrate messe in sua memoria e trenta messe gregoriane; lascia cento ragnesi alla chiesa di san Lorenzo di Folgaria e troni alla cattedrale di san Vigilio e agli altari di chiese e cappelle di san Sebastiano, san Valentino e santa Cristina; lascia un capitale in ragnesi alle figlie e altro. Notaio: [Carlo di Domenico Antonio "de Gasparibus" da Cembra] (1) [Originale [A], atto notarile pergamena, mm 302 X 265, a tergo note di contenuto, manca la parte dell'escatocollo e la firma del notaio Note (1) La parte inferiore del documento è stata tagliata. Non è possibile quindi stabilire con certezza il nome del notaio e se si tratta di un originale, e nemmeno descrivere completamente le volontà del testatore. Informazioni importanti si traggono dall'Archivio parrocchiale di Folgaria, APF 16.1.1., pag. 587, XIX sec. in.

1.1. 45. busta 2 Proibizione 1670 aprile 14 , Massimeno I vicini della comunità di Massimeno convocati in pubblica regola proibiscono l'uso da parte dei censiti di una parte pezzata di bosco, che inizia dalla 'Fontana de Roncazol', perché recentemente boscata. Notaio: Antonio del fu Agostino Antoniolli da Giustino Copia autentica [B] dall'imbreviatura del notaio rogatario redatta da Bartolomeo Berti del fu Donato da Fisto (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto), atto notarile pergamena, mm 403 (351) X162 (125), a tergo note archivistiche e di contenuto

39 serie 1.2 Atti della comunità: documenti cartacei, 1495-1810

buste 3

Contenuto La serie dei documenti cartacei d'antico regime conservati nell'archivio comunale di Massimeno comprende documenti degli anni 1495-1810 provenienti dalla comunità di Massimeno e presenta caratteristiche analoghe alla serie costituita dao documenti pergamenacei, dalla quale - sul piano concettuale - si distingue quasi esclusivamente per la diversa materia scrittoria. Il materiale ha subìto le stesse vicende delle pergamene ed è attualmente conservato in una busta, contenente 77 documenti. La serie è ordinata cronologicamente e comprende prevalentemente atti relativi alla salvaguardia dei diritti della comunità di Massimeno e la gestione dei beni comunitativi. Per ciascun atto si è avuto cura di riportare la datazione cronica e un breve regesto.

1.2. 46. busta 3 Documenti cartacei 1495 novembre 15 Sentenza nella causa fra la comunità di Massimeno e quella di Carisolo per il monte in località 'Fontanabona'.

Copia autentica redatta nel sec. XVIII dal notaio Giacomo Cavioli da Pinzolo Fascicolo, cc. 10

1.2. 47. busta 3 Atti della comunità: documenti cartacei 1536 gennaio 3 Testimonianza contro gli uomini di Carisolo che non ammettono la definizione dei confini tra le sei ville di Sopracqua e altri luoghi particolari in forza di un documento rogato nel 1295 (1). Fascicolo, cc. 2 Note (1) ACM, 'Atti della comunità: pergamene', 1.1.3

1.2. 48. busta 3 Atti della comunità: documenti cartacei 1539 gennaio 4 "Consilium" del giurisperito Alessandro M [...] nella causa fra la comunità di Massimeno e la famiglia Tisi, 1539 gennaio 4. Fascicolo, cc. 12

1.2. 49. busta 3 Documenti cartacei 1[5]39 ottobre 40

Ricorso da parte dei fratelli Tisi nella causa contro la comunità di Massimeno per i loro diritti di raccogliere foglie per il loro bestiame; estratto di una sentenza a favore della famiglia Tisi contro la comunità di Massimeno, per la quale lite il giudice impone il silenzio perpetuo. Fascicolo

1.2. 50. busta 3 Documenti cartacei 1539 ottobre 22 Esposizione delle ragioni e dei diritti della comunità di Massimeno nei confronti della famiglia Tisi Fascicolo

1.2. 51. busta 3 Documenti cartacei 1540 gennaio 23 Sentenza nella causa fra la comunità di Massimeno e il canonico Giovanni Tisi da Giustino circa i diritti di quest'ultimo nell'esigere la decima del legname, privilegio esercitato dalla sua famiglia da tempo immemorabile. Fascicolo, cc. 2

1.2. 52. busta 3 Documenti cartacei 1569 luglio 4 Capitoli per la gestione del monte Lares. Fascicolo, cc. 4

1.2. 53. busta 3 Documenti cartacei 1574 marzo 1-1574 maggio 15 Atti relativi alla causa promossa dalla comunità di Massimeno nei confronti di due uomini di Bocenago per il taglio illecito di piante in località 'Tressi de la Casina' di Massimeno. In allegato: tre quietanze. Fascicolo, cc. 11

1.2. 54. busta 3 Atti della comunità: documenti cartacei 1577 luglio 1 Richiesta della comunità di Massimeno al vicario di Stenico affinché il notaio Giacomo Bertelli da Caderzone trascriva alcune carte degli anni 1244, 1245 e 1498 riguardanti la comunità di Massimeno, "vetusta, corrosa et caduca". Fascicolo, cc. 2

1.2. 55. busta 3 Documenti cartacei 1603 luglio 27 Richiesta del maestro Rigo del fu Martino "da la Piana" (1) per ottenere, con il compenso di ragnesi 180, la "comunionem et fraternitatem" sul monte Lares.

41

Fascicolo, cc. 4 Note (1) Pieve di Omegna, valle Strona, distretto di Milano

1.2. 56. busta 3 Documenti cartacei 1603 ottobre 26 Supplica della comunità di Massimeno al principe-vescovo di Trento (1) perché il vicario di Tione intervenga nella causa con la famiglia Tisi, definita "forestiera". Allegato: Bartolomeo di Giacomo detto 'Rivalin' da Massimeno, a nome della comunità di Massimeno, definisce che la famiglia Tisi di Giustino è "forestiera" e quindi deve sottostare a tutti gli obblighi dettati dalla regola di Massimeno. Fascicolo, cc. 2 Note (1) Carlo Gaudenzio Madruzzo (1600-1629) (A. COSTA, "I vescovi di Trento", Trento 1977)

1.2. 57. busta 3 Documenti cartacei [1606] "Transazione, e convenzioni tra le comunità di Massimeno da una parte e di Strembo dall'altra". Fascicolo, cc. 2

1.2. 58. busta 3 Documenti cartacei 1606 aprile 2 Vendita fra Giacomo di Tommaso da Strembo alla comunità di Massimeno di una casa con due 'caseti' in località Fontanabona, in val Genova, presso i confini della comunità stessa per ragnesi 14. Fascicolo, c. 1

1.2. 59. busta 3 Documenti cartacei 1607 giugno 19 Atti relativi alla causa di pignoramento fra la comunità di Massimeno e Bonmartino Tisi da Giustino Fascicolo, cc. 2

1.2. 60. busta 3 Documenti cartacei 1626 dicembre 17-1626 dicembre 25 Risposta definitiva dell'ufficio spirituale di Trento a un'istanza del sindaco della chiesa di santa Lucia di Giustino contro il curato di Giustino. Fascicolo, cc. 2

1.2. 61. busta 3 Documenti cartacei

42

1626 dicembre 23 "Declarazione" circa gli obblighi della comunità di Massimeno nei confronti della chiesa santa Lucia di Giustino, alla quale la comunità deve dare la tradizionale elemosina o un'offerta di formaggio negli anni in cui avesse gestito la malga Lares. Fascicolo, c. 1

1.2. 62. busta 3 Documenti cartacei [1630] Nota dei "legati delle elemosine della comunità di Massimeno" dal 1589 al 1630. Fascicolo, cc. 2

1.2. 63. busta 3 Documenti cartacei 1643 settembre 23 Convenzione fra la comunità di Massimeno e don Giacomo Viviani, curato della chiesa di santa Lucia, per la celebrazione delle messe. In allegato: convenzione fra la comunità di Giustino e Vadaione e don Giacomo Viviani per la celebrazione delle messe con un compenso annuo di ragnesi 20, 1642 settembre 20. Fascicolo, cc. 2

1.2. 64. busta 3 Documenti cartacei [1644] Nota del denaro che la comunità di Massimeno deve al curato don Giacomo Viviani per il periodo compreso fra il giorno di san Michele del 1643 e lo stesso giorno del 1644. Fascicolo, c. 1

1.2. 65. busta 3 Documenti cartacei [1646] Nota del denaro che la comunità di Massimeno deve al curato don Giacomo Viviani per il periodo compreso fra il giorno di san Michele dell'anno 1645 e lo stesso giorno del 1646. Fascicolo, c. 1

1.2. 66. busta 3 Documenti cartacei 1647 settembre 30 Nota del denaro che la comunità di Massimeno deve al curato Giacomo Viviani. Sotto questa annotazione è registrato il saldo, avvenuto in data 14 giugno 1648. Fascicolo, c. 1

1.2. 67. busta 3 Documenti cartacei [1649] 43

Nota del denaro che la comunità di Massimeno deve al curato Giacomo Viviani Fascicolo, c. 1

1.2. 68. busta 3 Documenti cartacei 1654 settembre 29 Nota del denaro che la comunità di Massimeno deve al curato della chiesa di santa Lucia per il periodo compreso fra il giorno di san Michele dell'anno 1653 e lo stesso giorno del 1654. Fascicolo, c. 1

1.2. 69. busta 3 Documenti cartacei 1670 giugno 29-1682 ottobre 10 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di: - Pietro del fu Paolo Polli da Massimeno, per il capitale di 20 ragnesi, 1676 marzo 25; - Giovanni Battista del fu Rinaldo Polli da Massimeno, per il capitale di 20 ragnesi, 1676 marzo 25; - Bartolomeo del fu Iacopo Tisi da Giustino, per il capitale di 63 ragnesi, 1670 giugno 29; - Blasio del fu Vigilio da Strembo, per il capitale di 60 ragnesi, 1678 ottobre 28; - Domenico del fu Paolo Polli da Massimeno, per il capitale di 43 ragnesi, 1679 novembre 14; - Cristoforo del fu Giovanni Moradelli detto 'il Lodola' da Caderzone, per il capitale di 75 ragnesi, 1682 ottobre 10. Fascicolo, cc. 10

1.2. 70. busta 3 Documenti cartacei 1678 ottobre 24 Costituzioni di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Pietro del fu Paolo Polli da Massimeno per i capitali rispettivamente di 43 e 100 ragnesi. Fascicolo, cc. 6

1.2. 71. busta 3 Documenti cartacei 16[80] agosto 9 Testamento di Paolo del fu Domenico Poletti da Massimeno. Fascicolo, cc. 2

1.2. 72. busta 3 Documenti cartacei 1682 agosto 26 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Antonio del fu Giovanni Battista Tisi detto 'Tunin' da Giustino per il capitale di 60 ragnesi Fascicolo, cc. 4

1.2. 73. busta 3

44

Documenti cartacei 1682 dicembre 8 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni Frizzi detto 'Papa' da Massimeno per il capitale di 20 ragnesi. Fascicolo, cc. 4

1.2. 74. busta 3 Documenti cartacei 1685 gennaio 21 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Domenico del fu Paolo Polli da Massimeno per il capitale di ragnesi 60. Fascicolo, cc. 2

1.2. 75. busta 3 Documenti cartacei 1685 ottobre 28-1685 novembre 28. 1685 ottobre 28-1685 novembre 28. ( Estremi cronologici di organizzazione dei documenti ) Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di: - Domenico del fu Giovanni Pietro Tisi e fratelli da Giustino per il capitale di ragnesi 46, 1685 ottobre 28; - Domenico del fu Giovanni Frizzi detto 'il Papa' da Massimeno per il capitale di ragnesi 40, 1685 novembre 28. Fascicolo, cc. 3

1.2. 76. busta 3 Documenti cartacei 1687 aprile 23 Capitoli per l'amministrazione delle elemosine nella comunità di Massimeno. Fascicolo, cc. 2

1.2. 77. busta 3 Documenti cartacei 1688 ottobre 28 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Domenico del fu Giovanni Tisi detto 'il Papa' da Massimeno per il capitale di ragnesi 60. Fascicolo, cc. 4

1.2. 78. busta 3 Documenti cartacei 1689 febbraio 27 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Graziadio del fu Antonio Cozzini da Massimeno per il capitale di ragnesi 60. Fascicolo, cc. 4

1.2. 79. busta 3

45

Documenti cartacei [1691] Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni del fu Pietro Maestranzi detto 'il Gob' da Giustino per il capitale di ragnesi 30. Fascicolo, cc. 4

1.2. 80. busta 3 Documenti cartacei 1694 maggio 25 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Domenico Polli da Massimeno per il capitale di ragnesi 40. Fascicolo, cc. 8

1.2. 81. busta 3 Documenti cartacei 1694 ottobre 29 Costituzione di censo da parte di Simone del fu Geronimo Botteri da Strembo per il capitale di ragnesi 30. Fascicolo, cc. 4

1.2. 82. busta 3 Documenti cartacei 1695 maggio 8 Costituzione di censo da parte di Antonio Boroni da Bocenago in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 83. busta 3 Documenti cartacei 1695 giugno 17 Decreto di Giorgio Sigismondo de Sinnersberg (1) circa l'altare e la sagrestia della chiesa di san Giovanni di Massimeno e il sostentamento della chiesa di Giustino. Fascicolo, cc. 3 Note (1) Giorgio Sigismondo de Sinnersberg, vescovo titolare di Nicopoli in Palestina, suffraganeo del vescovo di Trento Giuseppe Vittorio Alberti d'Enno (A. COSTA, "I vescovi di Trento", Trento 1977)

1.2. 84. busta 3 Documenti cartacei 1695 giugno 29 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni di Giovanni Battista Riccadonna da Bocenago per il capitale di ragnesi 46. Fascicolo, cc. 3

1.2. 85. busta 3 Documenti cartacei 46

1697 marzo 3 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno a favore di Giovanni del fu Giovanni Maturi da Baldino per il capitale di ragnesi 67. Fascicolo, cc. 4

1.2. 86. busta 3 Documenti cartacei 1698 settembre 16 Costituzione di un censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giacomo del fu Giovanni Maffei da Pinzolo per il capitale di ragnesi 30. Fascicolo, cc. 4

1.2. 87. busta 3 Documenti cartacei 1700 giugno 13 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni del fu Giovanni Maturi da Baldino per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 88. busta 3 Documenti cartacei 1710 ottobre 19 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore dei fratelli Giovanni e Bartolomeo Frizzi da Massimeno per il capitale di ragnesi 25. Fascicolo, cc. 4

1.2. 89. busta 3 Documenti cartacei 1710 ottobre 19 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Antonio del fu Graziadei Cozzini da Massimeno per il capitale di ragnesi 28. Fascicolo, cc. 4

1.2. 90. busta 3 Documenti cartacei 1713 ottobre 28-1714 febbraio 8 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di: - Giovanni Battista del fu Antonio Maganzini detto 'Monat' da Massimeno per il capitale di ragnesi 37; - Antonio del fu Iacopo Bonapace da Pinzolo per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 91. busta 4 Documenti cartacei

47

1716 novembre 22 Costituzione di censo da parte di Giacomo del fu Graziadio Cozzini da Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 20. Fascicolo, cc. 4

1.2. 92. busta 4 Documenti cartacei 1717 maggio 16 Affrancazione di un censo da parte dei legati pii di Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 100. Allegato: costituzione di censo da parte dei legati pii di Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 100. Fascicolo, cc. 4

1.2. 93. busta 4 Documenti cartacei 1717 giugno 13 Costituzione di censo da parte di diversi membri della comunità di Massimeno in favore della stessa per il capitale complessivo di ragnesi 350. Fascicolo, cc. 4

1.2. 94. busta 4 Atti della comunità: documenti cartacei 1721 settembre 21 Costituzione di censo da parte dei fratelli Pietro e Nicolò del fu Paolo Polli da Massimeno in favore dei Legati pii di Massimeno per il capitale di troni 90. Fascicolo, cc. 4

1.2. 95. busta 4 Documenti cartacei 1722 marzo 29 Affrancazione di censo da parte di Giovanni del fu Martino Cesi da Fisto in favore di Giovanni Antonio Viviani da Giustino, parroco della chiesa di Giustino, per il capitale di 225 ragnesi. Allegato: atto di costituzione del censo (1719 novembre 27). Fascicolo, cc. 4

1.2. 96. busta 4 Documenti cartacei 1722 aprile 26 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni Pietro del fu Paolo Polli da Massimeno per il capitale di ragnesi 30. Fascicolo, cc. 2

1.2. 97. busta 4 Documenti cartacei

48

1723 luglio 25 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore dei fratelli Giovanni e Antonio del fu Bartolomeo da Pinzolo per il capitale di 20 ragnesi. Fascicolo, cc. 4

1.2. 98. busta 4 Documenti cartacei 1725 maggio 27-1726 marzo 31 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di: - Antonio del fu Giovanni Maestranzi per il capitale di ragnesi 25; - Bartolomeo Maestranzi detto 'il Gob' da Giustino per il capitale di ragnesi 20. Fascicolo, cc. 4

1.2. 99. busta 4 Documenti cartacei 1727 aprile 27-1727 novembre 21 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di: - Bartolomeo del fu Antonio Maestranzi detto 'il Gob' da Rendena per il capitale di ragnesi 40, 1727 aprile 27; - Giovanni del fu Gio Batta Riccadonna detto 'Bresago' da Bocenago per il capitale di ragnesi 25, 1727 luglio 27; - Leonardo del fu Nicolò Maestranzi da Giustino per il capitale di ragnesi 25, 1727 agosto 10; - Giacomo del fu Carlo Collini detto 'Panetto' da Pinzolo per il capitale di ragnesi 50, 1727 novembre 21. Fascicolo, cc. 8

1.2. 100. busta 4 Documenti cartacei 1729 settembre 24 Conferimento vescovile del beneficio parrocchiale a Giovanni Antonio Cozzini da Massimeno. Fascicolo, cc. 2

1.2. 101. busta 4 Documenti cartacei 1732 aprile 13 Testamento di Giacomo Cozzini da Massimeno. Fascicolo, cc. 4

1.2. 102. busta 4 Documenti cartacei 1732 giugno 26 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni del fu Antonio Binelli da Pinzolo per i capitali di ragnesi 53 e ragnesi 25. Fascicolo, cc. 4

1.2. 103. busta 4

49

Documenti cartacei 1732 ottobre 26 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Antonio del fu Giovanni Bonomi da Baldino per i capitali di ragnesi 25 e di ragnesi 20. Fascicolo, cc. 4

1.2. 104. busta 4 Documenti cartacei 1734 gennaio 11 Costituzione di censo da parte di Giacomo del fu Pietro Lorenzetti da Pinzolo in favore dei Legati pii di Massimenoper il capitale di ragnesi 25. Fascicolo, cc. 4

1.2. 105. busta 4 Documenti cartacei 1736 giugno 4 Costituzione di censo da parte di Giuseppe Vaiccorda da Pinzolo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 106. busta 4 Documenti cartacei 1737 marzo 3 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni Cozzini Massimeno, a nome di suo padre, per il capitale di ragnesi 90. Fascicolo, cc. 4

1.2. 107. busta 4 Documenti cartacei 1737 novembre 2 Vendita da parte di Pietro del fu Antonio Antonioli da Giustino alla comunità di Massimeno di un pezzo di terra arativa in località "Poz", nel territorio di Massimeno, per la somma di ragnesi 22 e mezzo. Fascicolo, cc. 4

1.2. 108. busta 4 Documenti cartacei 1738 ottobre 19 Costituzione di censo da parte di Pietro del fu Pietro Tisi da Giustino in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 26. Fascicolo, cc. 4

1.2. 109. busta 4 Documenti cartacei 1738 ottobre 26 50

Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Pietro del fu Pietro Tisi da Giustino per il capitale di ragnesi 90. Fascicolo, cc. 4

1.2. 110. busta 4 Documenti cartacei 1739 marzo 14 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giacomo Chiereghini da Pinzolo per il capitale di ragnesi 20. Fascicolo

1.2. 111. busta 4 Documenti cartacei 1739 ottobre 28 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giuseppe del fu Cristino Collini da Pinzolo per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 112. busta 4 Documenti cartacei 1739 novembre 8-1739 novembre 20 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di : - Giacomo del fu Giacomo Cozzini da Massimeno per il capitale di ragnesi 70; - Antonio del fu Graziadio Cozzini da Massimeno per il capitale di ragnesi 25. Fascicolo, cc. 4

1.2. 113. busta 4 Documenti cartacei 1740 [gennaio 1-1740 agosto 31] (1) Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Nicolò del fu Paolo Polli da Massimeno per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4 Note (1) Indizione terza.

1.2. 114. busta 4 Documenti cartacei 1740 maggio 8 Costituzione di censo da parte di Cristoforo del fu Giovanni Bolognini detto 'Stoffa' da Pinzolo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 43. Fascicolo, cc. 4

1.2. 115. busta 4

51

Documenti cartacei 1743 giugno 9 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimenoin favore di Antonio del fu Pietro Nicolini da Strembo per il capitale di ragnesi 20. Fascicolo, cc. 4

1.2. 116. busta 4 Documenti cartacei 1748 giugno 9 Costituzione di censo da parte di Domenico del fu Nicolò Polli da Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 45. Fascicolo, cc. 2

1.2. 117. busta 4 Documenti cartacei 1748 giugno 9 Costituzione di censo da parte di Graziadei del fu Giacomo Cozzini da Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 25. Fascicolo

1.2. 118. busta 4 Documenti cartacei 1748 giugno 9 Costituzione di censo da parte di Graziadei di Antonio Cozzini in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 25. Fascicolo, cc. 2

1.2. 119. busta 4 Documenti cartacei 1748 giugno 10 Costituzione di censo da parte di Francesco Antonio Maturi da Pinzolo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 140. Fascicolo, cc. 2

1.2. 120. busta 4 Documenti cartacei 1749 ottobre 17 Costituzione di censo da parte di Pietro del fu Nicolò Marchetti da Giustino in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 40. Fascicolo, cc. 2

1.2. 121. busta 4 Documenti cartacei 1750 maggio 23 52

Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore della comunità stessa per il capitale di ragnesi 20. Fascicolo, cc. 2

1.2. 122. busta 4 Documenti cartacei 1750 maggio 23 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore della chiesa di san Giovanni di Massimeno per il capitale di ragnesi 40. Fascicolo, cc. 2

1.2. 123. busta 4 Documenti cartacei 1752 ottobre 20 Costituzione di un censo da parte di Matteo del fu Paolo Polli da Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 124. busta 4 Documenti cartacei 1751 marzo 3 Transazione fra le comunità di Strembo, Giustino, Mortaso, Massimeno e Carisolo da una parte e le comunità di Pinzolo e Baldino dall'altra per la sistemazione del ponte di 'san Rocco' sul fiume Sarca. Fascicolo, cc. 10

1.2. 125. busta 4 Documenti cartacei 1753 settembre 29 Costituzione di censo da parte di Antonio del fu Giovanni Maestranzi da Massimeno a favore della chiesa di san Giovanni di Massimeno per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo

1.2. 126. busta 5 Documenti cartacei 1753 novembre 5 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Bortolo del fu Paolo Polli e del fratello, don Giovanni Polli, per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo

1.2. 127. busta 5 Documenti cartacei 1754 maggio 19 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Nicolò del fu Paolo Polli da Massimeno e Giacomo del fu Giovanni Polli da Massimeno per il capitale di ragnesi 25.

53

Fascicolo, cc. 4

1.2. 128. busta 5 Documenti cartacei 1755 ottobre 6 Affrancazione di un debito da parte della comunità di Massimeno in favore del Commissariato del ponte di San Rocco di Pinzolo per la somma di ragnesi 200. In allegato: costituzione di censo da parte dei Legati pii di Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 100. Fascicolo, cc. 4

1.2. 129. busta 5 Documenti cartacei 1756 settembre 30 Costituzione di censo da parte di Bortolo Moratelli da Caderzone e Antonio Nicolini da Strembo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 40. Fascicolo, cc. 4

1.2. 130. busta 5 Documenti cartacei 1757 marzo 26 Vendita da parte della comunità di Massimeno ad Antonio del fu Antonio Cozzini da Massimeno di un terreno posto nel territorio di Massimeno, in località 'rio del Molino', per troni 56, sul quale costruire un mulino. Fascicolo, cc. 4

1.2. 131. busta 5 Documenti cartacei 1758 febbraio 20 Costituzione di censo da parte di Apollonia Cima sposata Viviani da Giustino in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 40. Fascicolo, cc. 6

1.2. 132. busta 5 Documenti cartacei 1760 ottobre 20 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giovanni del fu Cristoforo Caola da Pinzolo per il capitale di ragnesi 25. Fascicolo, cc. 4

1.2. 133. busta 5 Documenti cartacei 1761 marzo 26 Costituzione di censo da parte di Tomaso del fu Paolo Bonapace detto 'Paoletta' da Pinzolo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 25.

54

Fascicolo, cc. 4

1.2. 134. busta 5 Documenti cartacei 1761 giugno 7 Costituzione di censo da parte di Giovanni del fu Giacomo Collini da Pinzolo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 25. Fascicolo, cc. 4

1.2. 135. busta 5 Documenti cartacei 1761 luglio 16 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Giuseppe del fu Antonio Maganzini detto 'Mossera' da Vadaione per il capitale di ragnesi 100. Fascicolo, cc. 4

1.2. 136. busta 5 Documenti cartacei 1762 ottobre 12 Costituzione di censo da parte di Giovanni del fu Giovanni Lorenzetti detto 'Bertoldo' da Pinzolo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 137. busta 5 Documenti cartacei 1762 novembre 9 Costituzioni di censo da parte di Giovanni Pietro del fu Giovanni Frizzi da Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di ragnesi 75 e di ragnesi 50. Fascicolo, cc. 4

1.2. 138. busta 5 Documenti cartacei 1765 ottobre 20 Costituzione di censo da parte di Pietro del fu Giovanni Frizzi da Massimeno in favore della comunità di Massimeno per il capitale di troni 100. Fascicolo, cc. 4

1.2. 139. busta 5 Documenti cartacei 1770 novembre 25 Costituzione di censo da parte di Stefano del fu Pietro Pavinelli da Carisolo in favore della comunità di Massimeno per il capitale di troni 268. Fascicolo, cc. 4

55

1.2. 140. busta 5 Documenti cartacei 1773 gennaio 13 Costituzione di censo da parte della comunità di Massimeno in favore di Gianpietro del fu Antonio Maganzini da Vadaione per il capitale di ragnesi 25, "con denari dei legati pii". Fascicolo, cc. 4

1.2. 141. busta 5 Documenti cartacei 1777 agosto 25 Affrancazione di un censo da parte del conte Davide Formenti di Baviera in favore della comunità di Massimeno per la somma di ragnesi 3000 (600 fiorini tedeschi). Fascicolo, cc. 4

1.2. 142. busta 5 Documenti cartacei 1778 maggio 26 Promessa di assolvimento di un debito di troni 600 da parte di Giacomo del fu Antonio Cozzini nei confronti della comunità di Massimeno. Fascicolo, cc. 4

1.2. 143. busta 5 Documenti cartacei 1787 maggio 23 Atti relativi alla causa fra la comunità di Massimeno e quella di Giustino per il salario del sacrestano. Fascicolo, cc. 2

1.2. 144. busta 5 Documenti cartacei 1789 maggio 27 Sentenza nella causa fra la comunità di Massimeno e quella di Pinzolo per i diritti venduti da quest'ultima alla comunità di Strembo in località 'Fontanabona', in val Genova. Fascicolo, cc. 2

1.2. 145. busta 5 Documenti cartacei 1790 marzo 9 Definizione di confini fra la comunità di Massimeno e quella del Bleggio. Fascicolo, cc. 2

1.2. 146. busta 5

56

Documenti cartacei 1799 giugno 30 Testimonianza di un censito. Fascicolo, c. 1

1.2. 147. busta 5 Documenti cartacei 1799 luglio 25 Costituzione di censo da parte di Bortolo del fu Bortolo Maffei da Pinzolo in favore dei legati pii di Massimeno per il capitale di troni 500. Fascicolo, c. 1

1.2. 148. busta 5 Documenti cartacei 1802 marzo 3-1802 settembre 16 Atti relativi alla causa fra la comunità di Massimeno e quella di Pinzolo per il saldo di troni 206 che quest'ultima doveva a quella di Massimeno. Fascicolo, cc. 7

1.2. 149. busta 5 Documenti cartacei 1803 gennaio 23 Capitoli fra la comunità di Massimeno e quella di Giustino in merito alla gestione del beneficio parrocchiale. Fascicolo, cc. 2

1.2. 150. busta 5 Documenti cartacei 1809 ottobre 10 "Piano proposto dalli deputati alla comunità di Giustino per la vendita dei beni delle elemosine ..." Fascicolo, cc. 2

1.2. 151. busta 5 Documenti cartacei 1810 settembre 30 Vendita di un pezzo di terra arativa e un pezzo di terra prativa in località 'Pom ros' da parte di Nicolò del fu Bortolo Polli da Riva a Domenico di Nicolò Polli da Massimeno. Fascicolo, cc. 2

57 serie 1.3 Atti della comunità: atti antichi, 1405-1891

busta 1

Contenuto La serie 'atti antichi' contiene documentazione, prevalentemente cartacea, estrapolata e condizionata in un'apposita busta nel 1955. Il titolo originale - "documenti vecchi" - rende ragione di un'operazione attuata con criteri assolutamente non scientifici, bensì derivante da criteri d'ordine amministrativo. La documentazione presenta ovviamente caratteristiche analoghe a quella contenuta nelle due serie precedenti e fino agli anni Cinquanta del XX secolo ne ha condiviso le vicende. Attualmente è conservata in una busta, contenente 30 documenti, di cui si riporta l'elenco originale"1. 1533 Documento illustrativo confini diversi con Lares; 2. 1575 Processo fra Carisolo e Massimeno per Fontanabona; 3. 1606 Transazione e convenzione tra Strembo e Massimeno per confini in val Genova; 4. 1630 Sentenza con la famiglia Righi per malga Lares; 5. 1742 Convenzione Carisolo-Massimeno per Fontanabona; 6. 1768 Sentenza contro Carisolo, Pinzolo e Giustino per confini in val Genova; 7. 1768 Copia querela Massimeno contro Antonio Catturana per pascoli; 8. 1787 Compera monte in Fontanabona dai Giustini; 9. 1846 Sentenza manutenzione strade e ponti val Genova fra Strembo e Massimeno. Metà per ciascuno; 10. 1856 Compera suolo e casa da Giuseppe Beltrami; 11. 1859 Proibizione assoluta per dissodamento terreno in val Genova; 12. 1861 Compera campo 'alle longhe segale' da Beltrami Pietro fu Pietro; 13. 1861 Compera suolo dai fratelli Cozzini Giovanni, Antonio e Romedio; 14. 1861 Compera suolo 'al binet' dai fratelli Giacomo, Bortolo Beltrami; 15. 1861 Compera suolo da Polli Paolo; 16. 1861 Compera orto sotto il capitello di Massimeno da Frizzi Giovanni; 17. 1861 Compera suolo da Polli Pietro fu Domenico; 18. 1862 Compera suolo 'alle larghe' da Polli Nicolò; 19. 1862 Compera suolo 'al gett' dai fratelli Frizzi Giovanni e Bortolo; 20. 1862 Compera fondo 'alle longhe' da Polli Paolo; 21. 1862 Compera fondo 'alle ginette' da Frizzi Giovanni; 22. 1862. Compera campo 'alle longhe' da Frizzi Bortolo". Di questi documenti antichi vi è poi un ulteriore elenco, chiamato "inventario", consegnato al sindaco e al segretario comunale il 18 agosto 1955, ora conservato fra le carte dell'archivio storico del comune di Massimeno (1), alla cui numerazione si fa riferimento fra parentesi tonde ( ) nelle descrizioni delle singole unità documentarie. Per ciascun atto si è avuto cura di riportare la datazione cronica e un breve regesto.

Note (1) "Elenco dei documenti antichi appartenenti al comune di Massimeno consegnati allo stesso a mezzo del suo sindaco ... e segretario comunale ... in data 18 agosto 1955"

1.3. 152. busta 6 Atti antichi (n. 1) 1533 agosto 22 Definizione dei confini sul monte Lares tra la comunità di Massimeno e quella di Mortaso. Fascicolo

58

1.3. 153. busta 6 Atti antichi (n. 2) 1405 dicembre 28-1575 - Si stabilisce che la località detta 'saltomallo' verso la valle Camonica, sul monte Fontanabona, spetti alla comunità di Massimeno, 1405 dicembre 28. - Atti relativi alla causa fra la comunità di Massimeno e quella di Carisolo per il monte in loc. Fontanabona, in val di Genova, 1575. Fascicolo

1.3. 154. busta 6 Atti antichi (n. 3) 1606 marzo 13 Transazione fra la comunità di Massimeno e quella di Strembo per i confini in val di Genova. Fascicolo

1.3. 155. busta 6 Atti antichi (n. 4) 1630 febbraio 26 Sentenza relativa ai diritti sulla malga sul monte Lares fra la comunità di Massimeno e la famiglia Righi. Fascicolo

1.3. 156. busta 6 Atti antichi (n. 5) 1599 ottobre 20-1742 ottobre 12 - Gli uomini della comunità di Strembo accusano quelli della comunità di Massimeno perché transitano con il loro bestiame sul monte in loc. Fontanabona. Si definiscono delle norme per il buon utilizzo di tale territorio da parte delle due comunità, 1599 ottobre 20. - Convenzione fra la comunità di Massimeno e quella di Carisolo per il monte in loc. Fontanabona, 1742 ottobre 20. Fascicolo

1.3. 157. busta 6 Atti antichi (n. 6) 1768 maggio 18 Sentenza nella causa fra la comunità di Massimeno e quella di Strembo, Carisolo, Pinzolo e Giustino per i confini in val Genova. Fascicolo

1.3. 158. busta 6 Atti antichi (n. 7) 1768 giugno 30 Querela della comunità di Massimeno contro Giovanni Antonio Caturana detto 'Minello' da Strembo per l'uso illecito del ponte sul Sarca nel condurre il bestiame della malga, e per una fratta. Fascicolo

1.3. 159. busta 6 59

Atti antichi (n. 8) 1878 agosto 27 Acquisto di una parte di monte in loc. Fontanabona da parte della comunità di Massimeno dalla comunità di Giustino. Fascicolo

1.3. 160. busta 6 Atti antichi (n. 9) 1848 novembre 27 Sentenza circa la manutenzione delle strade e dei ponti in val Genova fra i comuni di Massimeno e quello di [...]. Fascicolo

1.3. 161. busta 6 Atti antichi (n.10) 1856 ottobre 2 Vendita di una casa ad uso scolastico con un pezzo di orto e di un'arativa in loc. 'sotto le case' da parte di Giuseppe Beltrami del fu Bortolo, a mezzo di un mandatario, al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 162. busta 6 Atti antichi (n.11) 1859 aprile 19 Divieto di dissodamento del terreno senza permesso in loc. Fontanabona, in val Genova Fascicolo

1.3. 163. busta 6 Atti antichi (n.12) 1861 ottobre 27 Acquisto da parte del comune di Massimeno di una porzione di suolo arativo in loc. 'alle Longhe', nel territorio di Massimeno Fascicolo

1.3. 164. busta 6 Atti antichi (n.13) 1861 ottobre 27 Vendita dell''orto della Trapola' da parte dei fratelli Giovanni, Antonio, Santo e Romedio del fu Antonio Cozzini detto 'Tonella' da Massimeno al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 165. busta 6 Atti antichi (n.14) 1861 ottobre 27 Vendita di un suolo in loc. 'Bibiot' da parte fratelli Giacomo e Bortolo del fu Giacomo Beltrami 'Cileno' da Massimeno al comune di Massimeno. Fascicolo 60

1.3. 166. busta 6 Atti antichi (n.15) 1861 ottobre 27 Vendita di un fondo da parte di Paolo del fu Giovanni Antonio Polli al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 167. busta 6 Atti antichi (n.16) s.d. Acquisto da parte del comune di Massimeno di un orto 'sotto il capitello' di Massimeno da Giovanni e Bortolo del fu Bortolo Frizzi 'Gianella' da Massimeno. Fascicolo

1.3. 168. busta 6 Atti antichi (n.17) 1861 ottobre 27 Vendita di un fondo in loc. 'alle Longhe' da parte di Pietro del fu Domenico Polli detto 'Barbapero' al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 169. busta 6 Atti antichi (n.18) 1862 febbraio 20 Vendita di un terreno in loc. 'alle Longhe' da parte di Nicolò del fu Nicolò Polli 'Golana' al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 170. busta 6 Atti antichi (n.19) 1862 febbraio 20 Vendita di un orto in loc. 'al Ghet' da parte dei fratelli Giovanni e Bortolo del fu Bortolo Frizzi 'Gianella' da Massimeno al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 171. busta 6 Atti antichi (n.20) 1862 febbraio 20 Vendita di un fondo in loc. 'alle Longhe' da parte di Paolo del fu Matteo Polli da Massimeno al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 172. busta 6 Atti antichi (n.21) 1862 febbraio 20 Vendita di un orto in loc. 'al Gianetto' da parte di Giovanni del fu Giuseppe Frizzi 'Cristin' da Massimeno al comune di Massimeno. 61

Fascicolo

1.3. 173. busta 6 Atti antichi (n.22) 1862 febbraio 20 Vendita di un fondo in loc. 'alle Longhe' da parte di Bortolo del fu Bortolo Frizzi detto 'sior Bortolo' da Massimeno al comune di Massimeno. Fascicolo

1.3. 174. busta 6 Atti antichi (n.24) 1862-1871 Definizione di confini in loc. 'Moulina' fra il comune di Massimeno e quello di Bleggio. Fascicolo

1.3. 175. busta 6 Atti antichi (n.25) 1779-1868 Atti relativi alla causa contro il comune di Massimeno da parte dei censiti del comune di Strembo per le casine sul monte Lares, in loc. Fontanabona. Fascicolo

1.3. 176. busta 6 Atti antichi (n.26) 1880-1891 Definizione di confini fra il comune di Massimeno e quello di Strembo "fra la vecchia Alpe o malga di Lares di proprietà del comune di Massimeno e la sottostante fra Massimeno e Strembo". Fascicolo

1.3. 177. busta 6 Atti antichi sec. XIX "Compendio o estratto di documenti, sentenze, convenzioni, e transazioni risguardanti i diritti, proprietà ed usi relativamente al monte Fontanabona": estratti dei documenti dal 1495 al 1789. Fascicolo

1.3. 178. busta 6 Atti antichi 1834 "Quintarnato per lano 1834 dei rediti comunali di Massimeno. Li 14 settembre 1834". Fascicolo

1.3. 179. busta 6 62

Atti antichi 1841 "Quinternetto de' redditi del comune di Massimeno Giudizio distrettuale di Tione per l'anno 1840/1841". Fascicolo

1.3. 180. busta 6 Atti antichi 1857-1859 "Contratto e capitolato della ricevitoria del comune catastale di Massimeno pegli anni 1856-57 [e] 1858-1859". Fascicolo

1.3. 181. busta 6 Atti antichi s.d. "Protocollo dei documenti comunali consegnati al novello capo comune Pietro del fu Ignazio Beltrami". Fascicolo

63 serie 1.4 Registro dei conti, 1777-1855

registro 1

Contenuto Questa serie è composta da un solo registro, relativo alla contabilità della comunità di Massimeno e successivamente del comune. L'arco temporale coperto dalle registrazioni di entrata e uscita effettuate dall'amministrazione regoliera e comunale si estende infatti dal 1777 al 1855. Fra le entrate si segnalano legati e lasciti effettuati dagli abitanti di Massimeno, mentre fra le uscite troviamo, fra l'altro, elemosine, il salsario per il parrocco, i pagamenti dei dipendenti comunali. Le registrazioni risultano per lo più effettuate in ordine cronologico. La presenza di barrature e croci in corrispondenza delle registrazioni lascia intendere come il resgistro sia stato impiegato per la tenuta corrente dei conti comunali.

1.4. 182. busta 7 Registro dei conti 1777-1855 Si segnala: - c. 97v: obblighi del cassiere del beneficio Cozzini - c. 132r: "Capitollo dal toro..." - c. 305v: promemoria della contabilità - c. 309r: elenco degli "ultimi della deputazione di Massimeno quando che non dipendeva niente da Giustino", 1850 agosto 31 - c. 309v: "Prima ellezione del podestà unitamente al comune di Giustino"; elenco dei rappresentanti del comune di Massimeno, e dei loro sostituti - c. 317r: "Capitoli dei fondi delli carita" - c. 317v: costruzione delle due cappelle adiacenti alla chiesa Lauretana di Massimeno Registro, legatura in pelle, cc. 349 (cc. bianche 181)

64 subfondo 2 Legati pii, 1773-1937

registri 2

Contenuto Il 'sottofondo' comprende documentazione relativa all'amministrazione di lasciti e legati pii da parte della comunità di Massimeno, i cui proventi erano prevalentemente destinati a sovvenire i meno abbienti con distribuzioni di generi alimentari.

65 serie 2.1 Registri di amministrazione, 1773-1937

registri 2

Contenuto Questa serie è composta da due registri relativi alle rese di conto dell'amministrazione dei legati pii della comunità, poi comune, di Massimeno, relativi al periodo 1773-1937. Le registrazioni contengono, tra l'altro, memoria delle elargizioni di grano e denaro in favore di bisognosi.

2.1. 183. busta 8 Rese di conto 1773 novembre 6-1839 Contiene: - cc. 1v-36r: elenco del denaro dato o ricevuto a singoli censiti, o a famiglie, del comune di Massimeno, per ognuno dei quali è riservata una carta con la registrazione cronologica delle operazioni; - cc. 36v-68v: elenco dei censiti ai quali spetta la distribuzione del sale, dell'olio, del pane e raramente del vino, con annotazioni relative ai saldi fatti ai commissari, al termine di alcune registrazioni; - c. 69r: "Adì 30 settembre 1809 incanti deli campi deli carità"; - c. 69v: "Adì 30 settembre 1809 inchanti deli limosini dei campi"; - cc. 70v-91r: si alternano le rese di conto della "carità" con l'elenco dei censiti che usufruiscono della distribuzione del sale, dell'olio e del pane; - cc. 89r-90v: "Estratto del conto de' legati del comune di Massimeno apparente da apposito libbro per gli anni 1827 e 828, e riguardanti ... le distribuzioni sul entrata 1829 sulla quale sarà in seguito rassegnata regolare voce di conto"; - cc. 91v-93r: rese di conto sull'amministrazione dei Legati pii 1829-1830; - cc. 93v-104r: elenco dei censiti ai quali spetta la distribuzione di olio e sale; - cc. 104v-108r: rese di conto sull'amministrazione dei Legati pii 1834-1838; - c. 108v: "Adì 1 ottobre 1801 registro delli capitali delli carità"; - c. 109r: "Cassetto ottavo: Carte riguardanti i confini coi Bleggi: n. 1 Istromento 1403 di confini del monte di Cadrione in pergamena; n. 2 Copia del medesimo Torresanelli"; - cc. 109v-110r: resa di conto sull'amministrazione dei Legati pii 1839; - c. 110v: interno piatto posteriore: annotazioni varie. Registro, cc. 110 (num. orig. parz.)

2.1. 184. busta 8 Rese di conto 1839-1937 Contiene: - "Libro pei conti de' Legati del comune di Massimeno a cominciare dall'anno 1839/1840" fino all'anno 1868; - "Libro cassa dei legati pii di Massimeno dal 1 gennaio 1900 in poi": 1900-1937. Al termine di questa parte del registro c'è il verbale di deliberazione circa la nomina del nuovo amministratore dei Legati pii di Massimeno, 1937 dicembre 14;

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- "Mappe degli stabili di spettanza ai pii legati di Massimeno". Circa a metà registro si trovano 19 cc. con delle mappe ben dettagliate dei possedimenti pervenuti al Comune di Massimeno dai legati pii. Registro, cc. 132 n.n. (cc. bianche 57; num. orig. parz.)

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Ente Comune di Massimeno 1821-1849

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Comune di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Massimeno (ordinamento austriaco), 01/01/1821 - 31/12/1849

Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre esso venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1 marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui § 5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1 gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1 gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiedevano di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal § 33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni.

La riforma dell'ordinamento comunale entrò in vigore nel comune di Massimeno il 1° gennaio 1821, analogamente a quanto avvenne agli altri comuni del Circolo di Rovereto. La prima attestazione del periodo austriaco, conservata nell'Archivio storico del comune di Massimeno, è un documento inviato al capo comune datato 20 agosto 1821, relativo al pascolo sulla montagna in località Fontanabona. Con la legge 17 marzo 1849, n. 170 il comune di Massimeno venne soppresso e il territorio fu aggregato al comune di Giustino.

Condizione giuridica Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni: 68

Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (1) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817, n. 11135, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1 gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1° gennaio 1821.

In seguito al regolamento comunale per il Tirolo del 26 ottobre 1819, n. 168, che sancì la ricostituzione dei comuni sulla base dell'organizzazione del 1805, e che nel Circolo di Rovereto entrò in vigore con il 1° gennaio 1821, il comune di Massimeno rientrò nel gruppo dei cosiddetti comuni rurali.

Funzioni, occupazioni e attività Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il "Vormärz") i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale. Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni le comunità erano suddivise in Comuni rurali e Comuni di Città (§6); i primi in Comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei Comuni di Città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco. La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135 (cit.), riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1 gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816, n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato.

Le attività svolte da parte del comune di Massimeno dalla sua costituzione fino al momento in cui fu aggregato in qualità di frazione al comune di Giustino, consistevano nel gestire i rapporti con i comuni limitrofi, sia per affari inerenti ai boschi sia per sistemazione di strade, ponti ecc. di proprietà comune; occuparsi delle spese necessarie per il buon funzionamento della scuola; visionare l'operato della mamana, del guardia boschi, del maestro, del sacrestano e del curato che l'amministrazione comunale aveva il compito di retribuire adeguatamente; tenere buoni rapporti con i curati, anche delle parrocchie vicine; provvedere a quanto necessario negli uffici comunali per una buona amministrazione; compilare i prospetti delle varie tasse a cui era soggetto e pagare la quota richiesta; occuparsi delle elezioni comunali e della sostituzione di membri qualora uno di essi consegnasse le dimissioni; organizzare il taglio e la raccolta di prodotti boschivi; presentare i conti preventivi e consuntivi; concedere appalti, per il pane, per la raccolta della genziana, per lavori pubblici, per il pascolo e la tenuta della malga ecc. (2).

Struttura amministrativa

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Nel periodo del "Vormärz" l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale (un attuario, degli assistenti, un cassiere, delle guardie boschive e campestri). Compiti delle nuove Rappresentanze comunali e dei capicomune erano: la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale; la corretta tenuta degli atti; la presentazione dei conti consuntivi; la consegna degli atti degli archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle Città maggiori considerate come Comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un Magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Le Città minori considerate come Comuni (per la parte italiana, Riva, Ala e Arco) erano rette da un Magistrato politico- economico, composto di 16/20 elettori, i quali eleggevano: un borgomastro (sindaco), quattro consiglieri, un amministratore dei beni comunali, un esattore steurale (fiscale) e, solo in caso di beni consistenti e di una rilevante attività edilizia, rispettivamente un cancelliere civico e un architetto civico. Il Comune di campagna doveva eleggere: un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia; due deputati, quali suoi assistenti; un cassiere; un esattore steurale (o esattore comunale); un certo numero di guardie campestri. I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, venivano nominati delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni.

L'organizzazione amministrativa del comune di Massimeno segue le disposizioni emanate in seguito alla costituzione dei comuni del Circolo di Rovereto. L'atto del 20 agosto 1821 è indirizzato al capo comune di Massimeno. Il 2 dicembre 1822 (n. di prot. 23) è stato registrato un atto relativo all'elezione della rappresentanza comunale, dove figurano i candidati a capo comune, a primo deputato e a secondo deputato. Il 13 febbraio 1824 (n. di prot. 3) è menzionato lo stipendio da definire per il cassiere comunale. Il documento recante numero di protocollo 4, datato sempre 13 febbraio, riporta l'assunzione della guardia campestre e boschiva (3). Le elezioni e le assunzioni di queste cariche si trovano menzionate costantemente nella documentazione del comune fino al 1849.

Contesto generale Il 21 aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803. Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera.

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Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815. L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli. Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna. La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari. Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817 prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana , , Tione); inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali.

Fonti normative Patente sovrana 31 dicembre 1812, per l'introduzione dell'imposta d'industria nelle province del Tirolo e Vorarlberg. Patente 24 giugno 1814, "relativa alla presa di possesso del Tirolo e Vorarlberg" Convenzione 28 giugno 1814 "relativa alla cessione da parte del Tirolo e del Vorarlberg, che altre volte apparteneva alla Baviera, a sua maestà l'imperatore d'Austria". Ordinanza 24 aprile 1815 "relativa al tempo in cui hanno da entrare in attività le autorità politiche organizzate definitivamente sotto la direzione di sua eccellenza il conte Fernando di Bissingen governatore" Circolare governatoriale 23 marzo 1816, "Spese e debiti della concorrenza militare" Circolare del Governo dei 3 aprile 1816, n. 7624 "Conti arretrati, non che debiti delle Giurisdizioni, e delle Comuni"

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Circolare governatoriale 16 luglio 1816, n. 16232, Ripristinazione dei giudizi patrimoniali Patente sovrana 14 marzo 1817 , n. 51, "Organizzazione dei giudizi distrettuali" Ordinanza 16 aprile 1817, n. 80 "Organizzazione dei giudizi criminali". Legge 13 aprile 1817, n. 79 Separazione del giudizio di Vigo in Fassa dal circolo di Bolzano, ed incorporamento del medesimo al circolo di Trento Istruzione 31 agosto 1817, n. 20934/1760 "concernente i conti comunali, compilata per i comuni minori, secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785 in appendice alla circolare governiale" Legge 31 agosto 1817, n. 65, "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle giurisdizioni, e dei comuni" Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento" Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato circolare di Trento 21 dicembre 1817, n. 12283/4109, con istruzioni in merito alla tenuta del "giornale d'entrata ed uscita" e del "libro maestro" Regolamento 14 agosto 1819, n. 168 "Regolamento delle Comuni, e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno Bibliografia A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Cavedine e degli archivi aggregati (1625 - 1986), Trento, 2004 A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di Giustino, Trento, 1986 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio cessato di Gardolo (1695-1810; 1817-1926) e degli archivi aggregati (1877 - 1982), Trento, 2002 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Vezzano (1208 - 1959) e degli archivi aggregati (1840 - 1995), Trento, 2004 Storia del Trentino. Volume IV: l'età moderna, a cura di M. BELLABARBA e G. OLMI, Bologna, 2002 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BOLOGNINI N., Usi e costumi della Rendena, Tione, 2000 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CHIRONI G., GIORGI A. (a cura di), L'archivio comunale di Castiglione d'Orcia, Siena, 2000 CORSINI U., Il Trentino nel secolo XIX, Rovereto, 1963 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GAMBILLO C., La Valle di Rendena, Rovereto, 1882 GARBARI M., Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il secolo XIX, IN: La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo, a cura di P. Schiera, Bologna, 1981

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GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana, IN: Storia del Trentino, a cura di Lia De Finis, Trento, 1996 GIORGI A. MOSCADELLI S. (a cura di), L'archivio comunale di Sinalunga, Siena, 1997 GNESOTTI C., Memorie delle Giudicarie, Trento, 1973, ristampa anastatica dell'edizione del 1786 GOBBI FRANCESCA (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune (1539-1957) e dell'Ente Comunale di Assistenza (ECA) (1953-1993) di Ruffré, Trento, 2000 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 GRAIFENBERG P., TOVAZZI S. (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune di Sardagna(1818-1926) e della delegazione di Sardagna(1927-1977), Trento, 2003 KLABOUCH J., Die Gemeindeselbstverwaltung in Österreich, 1848-1918, Vienna 1968 MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986 RABENSTEINER G., "Documenti dell'anno 1244 al 1800 del comune di Massimeno esistenti nel vecchio archivio di detto comune regolarizzato nel 1861 per cura dello stesso comune da Giuseppe Rabensteiner concernenti diritti, statuti e relazioni di detto comune: a. elenco cronologico ragionato di tutti i documenti; b. estratto e copia dei principali statuti dello stesso comune", 1861 (ms. 2008, conservato presso la Biblioteca comunale di Trento) ROSSI C., La Valle di Rendena, Tione, 1932 SCALFI E., Duemila parole del mio paese. Tentativi etimologici sul dialetto di Tione, Trento, 1983 TOMASINI R., Il dialetto della Val Rendena, Trento 1990 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

Note (1) Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934 - 1760. (2) ACM, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 3.1; "Conti preventivi ed allegati...", 3.2. (3) ACM, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 3.1.

73 subfondo 3 Comune di Massimeno (ordinamento austriaco), 1821-1849

registri 4, buste 5 ; metri lineari 0.6

Soggetti produttori Comune di Massimeno, 1821-1849

Contenuto La sezione di ordinamento austriaco dell'archivio del comune di Massimeno è stata suddivisa in tre partizioni, sulla base delle cesure storico-istituzionali. La prima copre l'arco temporale compreso fra il 1821 (1) e il 1849 (2) . Il materiale qui descritto, sebbene raccolto in poche unità, è quello tipico degli enti comunali ed è stato classificato in cinque serie. L'ordine dato alle serie prevede la documentazione a carattere amministrativo, che comprende gli esibiti; la parte contabile è caratterizzata da conti comunali, giornali di cassa e giornali per la spedizione dei mandati. Questa sezione contiene anche il sottofondo con la documentazione della commissione di ammortizzazione del debito comunale, contenente solamente i documenti giustificativi e trovata frammista agli atti del comune al momento del riordino.

Note (1) Il 1° gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1° gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e di loro Capi nel Tirolo e nel Voralberg" del 26 ottobre 1819. (2) Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, con la quale il comune di Massimeno si unisce al comune di Giustino

74 serie 3.1 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1821-1849

buste 5

Contenuto La serie si compone essenzialmente della corrispondenza inviata al comune di Massimeno da enti e persone diverse, uffici statali e periferici, anche se accanto ad essa è possibile trovare anche altre carte prodotte dal comune nello svolgimento delle proprie funzioni amministrative (avvisi di convocazione, atti d'asta, ecc.). Negli anni immediatamente successivi alla caduta del Regno italico molti comuni trentini mantennero la suddivisione in fascicoli degli atti amministrativi, secondo le categorie vigenti nel periodo precedente. Successivamente ogni criterio venne abbandonato e l'ordinamento della documentazione risultò quindi molto approssimativo: gli atti amministrativi venivano disposti semplicemente in ordine cronologico, secondo il numero di protocollo, riportando eventualmente nella parte superiore del foglio un accenno alla materia trattata. La corrispondenza ricevuta dal comune di Massimeno - le minute delle lettere spedite sono quasi sempre annotate sul verso di quelle ricevute - è stata ordinata secondo la numerazione progressiva di protocollo, segnalando la documentazione particolarmente significativa sul piano storico-istituzionale.

3.1. 185. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1821 Fascicolo

3.1. 186. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1822 Contiene i nn. di prot. 1-23; manca il n. di prot. 16

Si segnala: - n. 5: appunto dei membri della congregazione di carità "dell'ex comune di Pinzolo" - n. 23: "Nomina che fa la rappresentanza comunale per li nuovi reggenti che devono andare in attività col 1823..." Fascicolo

3.1. 187. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1824 Contiene i nn. di prot. 1-51; mancano i nn . di prot. 35-36, 46

Si segnala: - nn. 5, 10: assunzione di don Simone Bernardinelli da Iavré, in qualità di primissario - n. 9: ruolo della popolazione e del bestiame 75

- n. 28: ricostruzione del ponte a Rendena, detto ponte 'della valle sotto Daré' - n. 47: elezione della rappresentanza comunale Fascicolo

3.1. 188. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1825 Contiene i nn. di prot. 1-69; mancano i nn. di prot. 25, 35, 46, 55

Si segnala: - n. 6: conti della Congregazione di Carità per gli anni 1821-1823 - n. 30: ruolo della popolazione - nn. 38, 41: beneficio Cozzini - n. 53: costruzione della canonica di Rendena - nn. 44, 64: scuola Fascicolo

3.1. 189. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1826 Contiene i nn. di prot. 3-32 ; mancano i nn. di prot. 1-2, 18, 22, 21; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 5: compenso per il curato don Bernardo Dorna - n. 8: sistemazione della canonica di Rendena - n. 12: ridefinizione dei confini del monte Lares e Siniciaga fra il comune di Massimeno e quello di Mortaso - n. 16: scuola - n. 19: inventario comunale - nn. 20, 26 (fasc. I) (1): sistemazione dell'archivio comunale con l'assistenza del signor Venturi, scrittore - conti delle Chiese, 1826 giugno 4 Fascicolo Note (1) Sul retro del foglio è stata fatta la seguente annotazione: "La spesa incontrata da questo comune nella disamina delle casse ossia vecchio archivio di questo comune per relivare le ragioni e diritti della montagna di Ceran e montagna sopra il paese..."

3.1. 190. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1827 Contiene i nn. di prot. 1-39; mancano nn. di prot. 16, 32, 35, 37-38; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 10, 29 (fasc. VII): scuola - n. 12: approvazione della spesa "per riordinare le carte comunali" - n. 13 (fasc. II): definizione dei confini in loc. Fontanabona fra il comune di Massimeno e quello di Strembo

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- n. 14: conto della chiesa parrocchiale di Rendena - n. 21: preventivo 1827 - nn. 24, 28 (10 settembre 1827): conto consuntivo 1826 - n. 34: beneficio Cozzini - n. 39: elenco dei funzionari del comune di Massimeno e di quelli che li sostituirono nel 1828 Fascicolo

3.1. 191. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali 1828 Contiene i nn. di prot. 1-38; mancano i nn. di prot. 4-5, 32; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 11: ruolo della steora personale - n. 14: sistemazione della campana della chiesa Laurenziana di Massimeno - n. 23: beneficio Cozzini - n. 31: conto consuntivo legne 1828 e preventivo legne 1830, allegato al conto preventivo - n. 33: nomina del capo comune - n. 35: "Costruzione d'una strada accessibile, che doni a queste Valli la comunicazione coi luoghi d'onde si trasporti i mezzi di sussistenza..." - n. 38: nomina del cassiere e del ricevitore comunale Fascicolo

3.1. 192. busta 10 Carteggio ed atti degli affari comunali 1829 Contiene i nn. di prot. 1-48; mancano i nn. di prot. 6, 19, 26-27, 40; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 4, 42: nomina esattore e cassiere comunale - nn. 7, 38: beneficio Cozzini - n. 17: sistemazione del condotto d'acqua in loc. 'al Gal' - nomina dei presidenti dei consigli comunali dei comuni della valle Rendena, 1829 gennaio 12 Fascicolo

3.1. 193. busta 10 Carteggio ed atti degli affari comunali 1830 Contiene i nn. di prot. 1-48; mancano i nn. di prot. 17, 19, 29, 31, 42, 47; Contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 3, 24, 30: scuola - n. 25: resa di conto delle pie fondazioni - n. 35: inventario dei beni comunali

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- n. 37: "Inventario della facoltà attiva del comune di Massimeno", due copie - n. 43: elenco dei membri della nuova rappresentanza comunale Fascicolo

3.1. 194. busta 10 Carteggio ed atti degli affari comunali 1831 Contiene i nn. di prot. 1-66; mancano i nn. di prot. 9-10, 13, 16, 51, 60, 64; contiene i atti non protocollati

Si segnala: - n. 3: nuova rappresentanza comunale - nn. 14, 59: ruolo del bestiame - n. 25: "Elenco delle anime, che esistono nel comune di Massimeno..." - n. 27, 37: ricostruzione di un ponte in loc. Montellaz - n. 39: resa di conto sull'amministrazione dei legati pii Fascicolo

3.1. 195. busta 10 Carteggio ed atti degli affari comunali 1832 Contiene i nn. di prot. 1-68; mancano i nn. di prot. 5, 13, 28, 43, 46-47, 51, 60; contiene anche atti non prtocollati

Si segnala: - nn. 26, 32: resa dei conti dei legati pii - n. 27: fondo poveri - nn. 48, 57: scuola - n. 52: "Prospetto di tutta la popolazione del comune di Massimeno..." - "Memoria deli fondi di legati di Massimeno", 1832 marzo 12 - "Memoria delle realità di spettanza dei legati del comune di Massimeno a tenore dell'attuale stato, dei presenti confini, e valore", 1832 marzo 12 Fascicolo

3.1. 196. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1833 Contiene i nn. di prot.16-17, 63; contiene anche atti non protocollati Fascicolo

3.1. 197. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1834 Contiene il n. di prot. 97: multa per il ritardo nella consegna dell'elenco dei difensori della patria. Il n. di prot. 81 del 31 settembre 1834, relativo alla riattazione di una fontana (rimessa in uso) si trova in allegato al n. 45 del 1838. Fascicolo, c. 1 78

3.1. 198. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1835 Contiene: "Elenco del bestiame del comune di Massimeno rilevato lì 1 novembre 1835". Il n. di prot. 46, relativo all'ampliamento della chiesa, si trova come allegato al n. 6 del 1837; il n. di prot. 55, relativo al taglio di piante sul monte Lares, si trova allegato al n. 13 del 1837 Fascicolo

3.1. 199. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1836 Contiene i nn. di prot. 1-83; mancano i nn. di prot. 7-8, 13, 17-18, 20, 54, 60, 63, 71; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 5: restauro della chiesa - n. 21: costruzione della nuova strada fra Tione ed il confine di Condino - n. 28: scuola - nn. 37, 42, 77: costruzione di un nuovo cimitero - nn. 73, 78: elezioni dei nuovi rappresentanti comunali Fascicolo

3.1. 200. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1837 Contiene i nn. di prot. 2-56; mancano i nn. di prot. 1, 10, 12, 15, 18, 22, 30, 34, 40, 43, 49-50, 62

Si segnala: - n. 26: Congregazione di Carità - n. 35: fondazioni esistenti nel comune di Massimeno - n. 39/2: scuola Fascicolo

3.1. 201. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1838 Contiene nn. di prot. 1-63; mancano i nn. di prot. 5, 8, 11-12, 15, 21, 23, 31-32, 39, 49, 55, 57-62; contiene anche atti non protocollati Fascicolo

3.1. 202. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1839 Contiene atti non protocollati Fascicolo 79

3.1. 203. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali 1840 Contiene i nn. di prot. 1-53; mancano i nn. di prot. 7-8, 10, 14-15, 17, 24, 24, 43, 45

Si segnala: - nn. 6, 16. 23, 31: scuola Fascicolo

3.1. 204. busta 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1841 Contiene i nn. di prot. 1-66; mancano i nn. di prot. 8, 10, 16, 22, 24, 36, 48, 59; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 13, 37, 44, 54: scuola - n. 23: definizione dei confini in località "Tovo dell'acqua" in val di Genova fra i comuni di Massimeno, Mortaso e Strembo - n. 25: "Ruolo della popolazione del comune di Massimeno per l'anno 1841" - n. 33: ostensorio e pisside per la Chiesa - n. 50: definizione dei confini in loc. 'alle Pozze', con il comune di Bocenago - n. 62: "Ruolo del bestiame di Massimeno pel sale 1842" Fascicolo

3.1. 205. busta 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1842 Contiene i nn. di prot. 1-64; mancano i nn. di prot. 8-9, 33, 36, 40-41, 47, 51; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 3: montagna in valle di Genova con il comune con Strembo e con quello di Carisolo e Strembo - nn. 20-21, 37: chiesa e legati pii - n. 35: scuola - nn. 39, 43: modifiche dei confini delle montagne e rinnovamento delle croci - n. 60: ruolo del bestiame Fascicolo

3.1. 206. busta 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1843 Contiene i nn. di prot. 1-50; mancano i nn. di prot. 6-7; 10-11; 15-16; 20; 23-24; 26; 44; 47

Si segnala: - n. 27: ruolo della popolazione 80

- n. 28: scuola - n. 29: conto chiesa - nn. 41, 43: elezioni della rappresentanza comunale Fascicolo

3.1. 207. busta 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1844 Contiene i nn. di prot. 1-67; manca il n. di prot. 6

Si segnala: - nn. 12, 47, 67: costruzione della nuova fontana pubblica - n. 29: scuola - n. 33: ruolo della popolazione Fascicolo

3.1. 208. busta 12 Carteggio ed atti degli affari comunali 1845 Contiene i nn. di prot. 1-63; mancano i nn. di prot. 41-42, 44, 50, 53, 55, 57, 60, 62

Si segnala: - n. 26: conti delle chiese di Giustino e Massimeno - nn. 51, 60: confini in loc. 'Moulinà' Fascicolo

3.1. 209. busta 13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1846 Contiene i nn. di prot. 1-44; mancano i nn. di prot. 12, 14, 16, 22-23, 27, 37-38, 40-41; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 5: quinternetto delle rendite fisse per l'anno 1845-46 - n. 13: conto della chiesa - n. 26: ruolo della popolazione Fascicolo

3.1. 210. busta 13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1847 Contiene i nn. di prot. 1-45; mancano i nn. 5-6, 25, 29, 36, 38, 43; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 34: scuola 81

Fascicolo

3.1. 211. busta 13 Carteggio ed atti degli affari comunali 1848-1849 Contiene i nn. di prot. 2-28; mancano i nn. 3-5, 19, 12, 14, 20, 23-24; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 7: conto della chiesa - nn. 9, 11: stato del bestiame - n. 18: permesso concesso a un censito da Pinzolo per costruire una rassica (casina) al 'Piz del Nardis' - n. 25: elezioni dei nuovi edili annonari Fascicolo

82 serie 3.2 Conti preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1824-1850

busta 1

Contenuto La Circolare governiale n. 20934/1760 del 31 agosto 1817 concernente "... il metodo di formare in avvenire i conti sulle facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni", ribadendo le precedenti ordinanze relative alla necessità ed urgenza di ultimare i resoconti sui debiti di guerra e di difesa distinguendoli dai debiti ordinari (1), prescrive alle ripristinate giurisdizioni e comunità, distinte queste ultime in comuni di città e comuni rurali, di compilare i propri conti a partire dal primo gennaio 1816. I conti dei comuni rurali devono essere registrati annualmente, seguendo i formulari forniti già nel 1789 dalla Computisteria Camerale di Innsbruck, per quanto riguarda i comuni maggiori, oppure la "Istruzione concernente i conti comunali, compilata per i Comuni minori secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785" (2). In ogni comune minore il conto, definito "Sommario di tutta l'entrata e l'uscita", deve essere tenuto da un cassiere che si occupi anche del libro giornale. Nel sommario del conto sono indicate le rubriche generali dell'entrata e dell'uscita, all'interno delle quali vengono inserite le rubriche particolari di ciascun comune. Ciascuna voce deve essere giustificata "colle contro-quietanze, coi conti particolari, coi registri ed altri simili documenti" (3). Eventuali conti subalterni ed accessori al conto principale possono essere annessi al conto solo come allegati e numerati progressivamente. Le circolari capitanali di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1817, contenente le "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione delle comuni del circolo di Trento", e la n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817 forniscono ai capi-comuni le ultime indicazioni relative alla riforma economico-amministrativa austriaca. La rappresentanza comunale ha il compito di redigere all'inizio dell'anno, sulla scorta degli anni precedenti, un preventivo delle rendite e delle spese comunali: tale preventivo viene detto anche "prospetto delle rendite, prospetto preliminare o sistema preliminare" e deve contenere in allegato i documenti giustificativi di ciascuna rubrica. Il sistema preliminare e il conto devono essere inviati al giudizio distrettuale per poi essere approvati e liquidati dal capitanato circolare di competenza. Il Regolamento dei comuni 26 ottobre 1819, confermando le disposizioni precedenti in materia economica, stabilisce che l'operato del cassiere sia sottoposto al controllo dal capo-comune e dei deputati, mentre la legge provvisoria comunale 17 marzo 1849 precisa che il cassiere può essere eletto dalla rappresentanza comunale oppure nominato tra uno dei due consiglieri della deputazione comunale. E' compito inoltre della rappresentanza comunale stabilire annualmente i preventivi delle entrate e delle spese, nominare i revisori dei conti e dei preventivi e i revisori per lo "scontro di cassa". Il podestà o il capo-comune, responsabile dell'amministrazione dell'intero patrimonio comunale, presenta alla rappresentanza, perché siano esaminati ed approvati, nei mesi invernali il conto consuntivo dell'anno precedente e nei mesi estivi il conto preventivo per l'anno successivo, compilato sulla base del conto consuntivo definitivamente liquidato.

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Il riordino delle carte presenti in questa serie non è avvenuto seguendo il numero di rubrica e di paragrafo indicato sui registri, perchè talvolta manca il conto consuntivo. E' stato seguito l'ordine che le carte stesse indicano, che è quello storico. Talvolta nelle annate di questa serie possono mancare parte dei documenti, siano essi i registri del conto preventivo e del conto consuntivo, o allegati e documenti giustificativi. Qualora la documentazione mancante fosse presente in altre serie, nel corso del lavoro la loro presenza è stata segnalata nel contenuto delle unità dove è confluita.

Note (1) cfr. le ordinanze governiali n. 6403 del 23 marzo e n. 7624 del 3 aprile 1918 (2) Il modello dei formulari e l'istruzione sono in appendice al testo della circolare (3) cfr. par. 6 dell'"Istruzione concernente i conti comunali..."

3.2. 212. busta 14 Documenti giustificativi 1824 Fascicolo

3.2. 213. busta 14 Documenti giustificativi 1825 Una quietanza Fascicolo, c. 1

3.2. 214. busta 14 Documenti giustificativi 1827 Fascicolo, cc. 2

3.2. 215. busta 14 Allegati 1829 Fascicolo, cc. 2

3.2. 216. busta 14 Documenti giustificativi 1830 Fascicolo

3.2. 217. busta 14 Allegati 1831 84

Fascicolo, cc. 2

3.2. 218. busta 14 Allegati e "Specifiche liquidate 1832 e 1833" (1) 1832-1833 Allegato: - "Specifica dei capitali spettanti alla fondazione de' legati pii del comune di Massimeno", 1832 aprile 11 Fascicolo Note (1) Questo titolo è scritto sul retro della specifica n. 26. Si tratta dei documenti giustificativi all'uscita per gli anni 1832-1833:

3.2. 219. busta 14 Documenti giustificativi: entrata 1836 Atto relativi ad un sollecito per il pagamento di una multa Fascicolo, c. 1

3.2. 220. busta 14 Documenti giustificativi: entrata 1837 Fascicolo, cc. 2

3.2. 221. busta 14 Documenti giustificativi: uscita 1839 Fascicolo

3.2. 222. busta 14 "Quittanze che accompagnano il conto consuntivo di Massimeno per 1841/42 e rellativi decreti..." 1841-1842 Fascicolo

3.2. 223. busta 14 Documenti giustificativi al conto consuntivo: uscita 1843 Fascicolo

3.2. 224. busta 14 - "Resa di conto assunta dal capocomune di Massimeno... per l'anno 1845/1846" ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1845-1846 Fascicolo

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3.2. 225. busta 14 Documenti giustificativi al conto consuntivo: uscita 1846-1847 Fascicolo

3.2. 226. busta 14 Allegati al conto preliminare 1847-1848 Fascicolo

3.2. 227. busta 14 Sistema preliminare 1848-1849 Fascicolo

3.2. 228. busta 14 - "Sommario di tutta l'entrata e l'uscita" ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1848-1849 Due esemplari Fascicolo

3.2. 229. busta 14 "Resa di conto assunta tra il comune di Massimeno, ed il proprio ricevitore Antonio Polli per l'anno 1849/50" 1849-1850 Fascicolo, cc. 2

86 serie 3.3 Giornali di cassa, 1824-1852

registro 1

Contenuto Il giornale di cassa era lo strumento indispensabile per la stesura del conto consuntivo. In esso infatti venivano registrate tutte le entrate e le uscite del comune, in ordine cronologico. La tenuta del "giornale d'entrata e d'uscita" è prescritta nella Circolare del Capitanato distrettuale di Trento n. 12283/4109 del 21 settembre 1817, scritta sulla base dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785, e inviata a tutti i capo comuni. Esso doveva essere 'aperto' dal cassiere comunale (1), ed il sindaco se ne servirà per la stesura del conto consuntivo. Nel formulario prestampato, a ciascuna voce registrata in progressione cronologica, devono corrispondere con lo stesso numero le relative 'pezze giustificative', quali le quietanze, gli assegni, ecc., che vengono custodite vicino al giornale, come riscontro del rendiconto. La serie è composta da un solo registro, relativo alle annate 1824-1852.

Note (1) Con la legge 8 giugno 1892, par. 25 si conferma il diritto della rappresentanza comunale di nominare il cassiere, ma viene proibito che tale carica fosse assunta dal capo comune, a meno che questa specifica approvazione non fosse concessa dalla Giunta provinciale. Questo perché l'operato del cassiere doveva essere sottoposto proprio al controllo del capo comune.

3.3. 230 "Giornale del comune di Massimeno dal 1° gennaio 1824 a tutto il mese" 1824-1852 Registro, legatura in cart., cc. 38 n.n. (num. orig. parz.)

87 serie 3.4 Giornali per la spedizione dei mandati, 1844-1847

registri 2

Contenuto Si tratta dei registri che raccolgono le matrici dei mandati di pagamento. Viene indicato il numero del mandato e la rubrica cui fa riferimento, la data e il destinatario, la cifra pagatagli e la causa per la quale viene effettuato il versamento. Talvolta viene indicato il numero d'ordine da parte dell'ufficio competente e la data, e il riferimento al conto preliminare nel quale era stata prevista questa spesa.

3.4. 231 Giornale per la spedizione dei mandati 1844 Mandati emessi: nn. 3-23 Registro, senza cop., cc. 12 n.n.

3.4. 232 Giornale per la spedizione dei mandati 1847 Mandati emessi: nn. 1-8, 10-21 Registro, senza cop., cc. 10 n.n.

88 serie 3.5 Indice per il libro dei trasporti, 1824

registro 1

Contenuto La finalità dei catasti, e delle mappe, era essenzialmente quella di fornire tutti i dati e i riferimenti necessari per le imposizioni fiscali di natura fondiaria. Infatti la patente imperiale emanata a Vienna il 23 dicembre 1817, riguardante la steora fondiaria, cioè l'imposta che colpiva le rendite nette dei fondi agricoli e degli edifici, stabiliva che per ogni comune dovevano essere redatte delle mappe catastali, le cui misurazioni necessarie per la loro compilazione dovevano essere eseguite da agrimensori specializzati. Inoltre dovevano essere redatti i catasti, cioè registri che riportavano, accanto al nome di ogni proprietario, l'elenco di tutti i suoi beni immobili rientranti nel territorio del comune.

La serie è composta da un registro sul quale, accanto al nome dei censiti che sono stati elencati in ordine alfabetico, veniva registrato il numero della particella di loro proprietà, compresa nel territorio del comune di Massimeno.

3.5. 233. busta 15 "Indice del comune di Massimeno pel Libro trasporti dell'anno 1824" 1824 Registro

89 subfondo 4 Commissione di ammortizzazione del debito comunale, 1821-1831

Contenuto Questo sottofondo comprende la documentazione prodotta dalla Commissione di ammortizzazione del debito comunale. Essa aveva il compito di provvedere al saldo dei debiti contratti dal comune durante gli avvenimenti bellici dei primi anni del XIX secolo, per il mantenimento delle truppe di passaggio e per l'acquartieramento militare. Fra le carte dell'archivio non risulta la data di elezione dei suoi membri.

90 serie 4.1 Documenti giustificativi, 1821-1831

4.1. 234. busta 16 Documenti giustificativi 1821 Fascicolo, c. 1

4.1. 235. busta 16 Documenti giustificativi 1824 Fascicolo, cc. 2

4.1. 236. busta 16 Documenti giustificativi 1825 Fascicolo, c. 1

4.1. 237. busta 16 Documenti giustificativi 1829 Fascicolo, c. 1

4.1. 238. busta 16 Documenti giustificativi 1830 Contiene: "Quittanze del piano d'ammortizzazione del comune di Massimeno accompagnanti il conto. 26 giugno 1830" Fascicolo

4.1. 239. busta 16 Documenti giustificativi 1831 Fascicolo, c. 1

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Ente Comune di Giustino e Massimeno 1849-1864

Luoghi Giustino

Altre forme del nome Comune locale di Giustino e Massimeno

Altre date 1862 marzo 5 (data della legge n. 14, art. 7, in base alla quale il comune locale di Giustino e Massimeno venne sciolto)

Archivi prodotti Subfondo Comune di Giustino e Massimeno (ordinamento austriaco), 01/01/1849 - 31/12/1863 Fondo Comune di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1958

Storia La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal § 33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni. Nel periodo del cosiddetto 'neoassolutismo' (1851-1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta. La legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849.

In seguito alla legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170 il comune di Massimeno divenne frazione del comune di Giustino dal quale si rese autonomo nel 1863.

Condizione giuridica La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neoassolutismo (1851 - 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852, n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58, cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo.

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Funzioni, occupazioni e attività La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione. La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio. Legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo.

Dalle carte conservate nell'archivio comunale di Massimeno, e analizzando anche i documenti relativi allo stesso depositate presso quello di Giustino, risulta chiaro che essi continuavano le loro attività separatamente.

Struttura amministrativa Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Organi previsti erano: una Rappresentanza comunale (con membri di numero variabile a seconda della grandezza dei comuni) dotata di un vasto ambito di azione; una Deputazione comunale composta da: un podestà (capocomune per i centri minori), con il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della Rappresentanza, e due consiglieri, sottoposti al podestà. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie, ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni.

Gli atti qui conservati, e relativi al periodo di aggregazione di Massimeno al comune di Giustino, sono indirizzati al capocomune di Giustino, o al Podestà, e raramente al capocomune di Massimeno. Nell'archivio del comune di Giustino i documenti inviati fra gennaio e settembre 1850 sono indirizzati ancora al capocomune di Massimeno (1). Un atto dell'8 maggio 1861 è indirizzato "al comune di Giustino e Massimeno", e l'oggetto è la costituzione della "nuova rappresentanza comunale" e il nuovo capo comune di Giustino e Massimeno.

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Contesto generale Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità amministrative politiche in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento; - per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento ; - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto. La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni 'consultive' a fianco dei governatori. L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio. La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti. Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali. Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni; - gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica.

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I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861. Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza.

Fonti normative Kaiserliches Patent vom 17 Maerz 1849, n. 170 "womit ein provisorisches Gemeinde-Gesetz erlassen wird" Notificazione 29 novembre 1849, emanata dall'i. r. commissione d'attivazione del poter giudiziario pel Tirolo e Vorarlberg relativa all'organizzazione delle nuove autorità giudiziarie in questa provincia Ordinanza imperiale 20 aprile 1854, n. 96, "wodurch eine Vorschrift für die Vollstreckung der Verfügungen und Erkenntnisse der landesfürstlichen politischen und polizeilichen Behörden erlassen wird". Kaiserliches Patent vom 24 April 1859, n. 58, "womit ein neues Gemeinde-Gesetz erlassen wird" Decreto del Ministero degli interni e della giustizia 30 gennaio 1860, n. 28 "betreffend die Bestellung eines beeideten Felschutzpersonales und das Verfahren über Feldfrevel" Legge 5 marzo 1862, n. 14, "con cui vengono stabilite le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" Legge 3 dicembre 1863, n. 105, "betreffend die Regelung der Heimatverhältnisse"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno Bibliografia A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di Giustino, Trento, 1986 A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Cavedine e degli archivi aggregati (1625 - 1986), Trento, 2004 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio cessato di Gardolo (1695-1810; 1817-1926) e degli archivi aggregati (1877 - 1982), Trento, 2002 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Vezzano (1208 - 1959) e degli archivi aggregati (1840 - 1995), Trento, 2004 BOLOGNINI N., Usi e costumi della Rendena, Tione, 2000 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CHIRONI G., GIORGI A. (a cura di), L'archivio comunale di Castiglione d'Orcia, Siena, 2000 CORSINI U., Il Trentino nel secolo XIX, Rovereto, 1963 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione

95 organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GAMBILLO C., La Valle di Rendena, Rovereto, 1882 GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana, IN: Storia del Trentino, a cura di Lia De Finis, Trento, 1996 GARBARI M., Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il secolo XIX, IN: La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo, a cura di P. Schiera, Bologna, 1981 GIORGI A. MOSCADELLI S. (a cura di), L'archivio comunale di Sinalunga, Siena, 1997 GNESOTTI C., Memorie delle Giudicarie, Trento, 1973, ristampa anastatica dell'edizione del 1786 GOBBI FRANCESCA (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune (1539-1957) e dell'Ente Comunale di Assistenza (ECA) (1953-1993) di Ruffré, Trento, 2000 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 GRAIFENBERG P., TOVAZZI S. (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune di Sardagna(1818-1926) e della delegazione di Sardagna(1927-1977), Trento, 2003 KLABOUCH J., Die Gemeindeselbstverwaltung in Österreich, 1848-1918, Vienna 1968 MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986 TOMASINI R., Il dialetto della Val Rendena, Trento 1990

Note (1) Archivio del comune di Giustino, "Carteggio ed atti degli affari comunali", n. 54 (anni 1849-1850).

96 subfondo 5 Comune di Giustino e Massimeno (ordinamento austriaco), 1849-1863

registri 5, buste 2

; metri lineari 0.5

Soggetti produttori Comune di Giustino e Massimeno, 1849-1864

Contenuto La sezione di ordinamento austriaco dell'Archivio del comune di Massimeno è stata suddivisa in tre partizioni, sulla base delle cesure storico - istituzionali. La seconda copre l'arco temporale compreso fra il 1849 (1) e il 1863 (2). Il comune di Massimeno, in seguito alla Legge provvisoria comunale 17 marzo 1849, n. 170, venne unito al comune di Giustino. Le carte raccolte in questa sezione dell'archivio sono solo una parte della documentazione prodotta in questi anni, poiché, parte di esse, indirizzate al capocomune di Giustino, sebbene recanti come oggetto affari relativi alla frazione di Massimeno, sono lì depositate. Il materiale qui descritto è comunque tipico degli enti comunali e l'ordine delle serie prevede la documentazione a carattere amministrativo, relativa alla serie degli esibiti e quella relativa alla parte contabile, che comprede la serie dei conti comunali e dei giornali per la spedizione dei mandati. Questa sezione contiene anche il sottofondo con la documentazione delle memorie storiche relative a diritti, proprietà e confini del comune di Massimeno, contenente due registri.

Note (1) Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, con la quale il comune di Massimeno si unisce al comune di Giustino. (2) Il comune di Massimeno si stacca dal comune di Giustino in seguito alla Legge 5 marzo 1862, n. 14, art. 7, con cui i comuni riuniti vennero sciolti.

97 serie 5.1 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1851-1863

buste 2

Contenuto La serie è composta essenzialmente della corrispondenza inviata al comune di Massimeno da enti e persone diverse, uffici statali e periferici, anche se accanto ad essa è possibile trovare altre carte prodotte dal comune per lo svolgimento delle proprie funzioni amministrative (avvisi di convocazione, atti d'asta, ecc.). Negli anni immediatamente successivi alla caduta del Regno italico molti comuni trentini mantennero la suddivisione in fascicoli degli atti amministrativi, secondo le categorie vigenti nel periodo precedente. Successivamente ogni criterio venne abbandonato e l'ordinamento della documentazione risultò quindi molto approssimativo: gli atti amministrativi venivano disposti semplicemente in ordine cronologico, secondo il numero di protocollo, riportando eventualmente nella parte superiore del foglio un accenno alla materia trattata. La corrispondenza ricevuta dal comune di Massimeno - le minute delle lettere spedite sono quasi sempre annotate sul verso di quelle ricevute - è stata ordinata secondo la numerazione progressiva di protocollo, segnalando la documentazione particolarmente significativa sul piano storico-istituzionale. Le unità che compongono questa serie provengono dall'archivio del comune unificato di Giustino e Massimeno e sono relative ad affari riguardanti Massimeno. Ciascuna unità contiene pochi atti, probabilmente selezionati in base al contenuto, i quali completano la serie "Carteggio ed atti dell'archivio storico del comune di Giustino" (1) .

Note (1) "Inventario della sezione separata del comune di Giustino (1244-1951)", a cura della A.R.COOP di Rovereto, Trento 1992, serie "Carteggio ed atti", nn. 54-64, anni 1849-1859

5.1. 240. busta 17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1851 Fascicolo

5.1. 241. busta 17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1854 Contiene atti non protocollati

Si segnala: - scuola, 1854 dicembre 23 Fascicolo, cc. 2

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5.1. 242. busta 17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1855 Contiene atti non protocollati

Si segnala: - scuola, 1855 luglio 10 - conti della chiesa di Massimeno, 1855 agosto 14 - revisione dei conti consuntivi anni 1850/1851-1853/1854, pezze d'appoggio, giornali di cassa e quinternetti del comune di Giustino e di Massimeno, 1855 ottobre 12-25 Fascicolo

5.1. 243. busta 17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1856 Contiene i nn. di prot. 118-603; mancano i nn. di prot. 1-117, 119-120, 122-179, 181-211, 213-214, 216, 222, 227, 229, 232-236, 239-244, 249-271, 274-372, 374-419, 421, 426-427, 429, 431-432, 434-435, 439, 441-449, 451, 454-456, 458-459, 464-466, 468, 470-471, 473-476, 479-480, 482-483, 485-488, 493, 495, 498-507, 510-511, 514-519, 522-523, 525, 528-529, 531, 533, 535, 537- 541, 544-547, 551-553, 560, 562-563, 566, 569-570, 578, 580, 582, 584, 587-589, 592-594, 597-599, 601-602; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 212: protocollo delle sedute della rappresentanza comunale - n. 422: superficie dei boschi di Giustino e Massimeno - n. 424: conti dei legati di Giustino e Massimeno - n. 452, 561, 582: scuola di Massimeno - n. 460, 492: conti della chiesa e dei legati pii di Massimeno - n. 524: conto consuntivo di Giustino e Massimeno - ampliamento della chiesa e dei locali scolastici, 1856 marzo 2, 1856 settembre 11, 1856 settembre 29 - montagna in comune fra Massimeno e Strembo, 1856 maggio 18 Fascicolo

5.1. 244. busta 17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1857 Contiene atti non protollati

Si segnala: - sistemazione di una casa comunale da adibire ai locali scolastici, 1957 febbraio-1860 ottobre 16 Fascicolo

5.1. 245. busta 17 Carteggio ed atti degli affari comunali 1858

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Contiene i nn. di prot. 69, 236, 339; mancano i nn. 1-68, 70-235, 237-338; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 69: compilazione 'libro di trasporto' - n. 339: amministrazione della chiesa san Giovanni di Massimeno Fascicolo

5.1. 246. busta 18 Carteggio ed atti degli affari comunali 1859 Contiene atti non protocollati

Si segnala: - "Confini fra i comuni di Bocenago e Massimeno" Fascicolo

5.1. 247. busta 18 Carteggio ed atti degli affari comunali 1860 Contiene i nn. di prot. 1-279; mancano i nn. di prot. 1-6, 9-13, 15-69, 71-278; contiene anche atti non protollati

Si segnala: - n. 8: conto del comune, della chiesa e delle fondazioni - n. 279: scuola Fascicolo

5.1. 248. busta 18 Carteggio ed atti degli affari comunali 1861 Contiene i nn. di prot. 1-357; mancano i nn. di prot. 1-25, 27-33, 35-54, 56-70, 72-108, 110-119, 122-141, 143, 145-150, 151-153, 157, 159-161, 163-168, 170-173, 176-178, 182, 185, 186-188, 190-194, 196, 198-199, 201-222, 224-228, 231-243, 245-258, 260- 266, 269-302, 304-305, 308-317, 319-334, 336-337, 339-341, 343, 355; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 109, 121: nomina del capocomune di Giustino e Massimeno - nn. 120, 162, 169, 183-184, 189: costruzione della chiesa di Massimeno - nn. 154, 179-180, 195, 356: conto della chiesa - nn. 230, 303, 318: scuola - n. 259: carte di regola del Trentino - scuola, febbraio 26 - costruzione della chiesa di Massimeno, febbraio 28, 1861 giugno 10 - conto della chiesa, 1861 marzo 6 - "Prima. Amministrazione comunale 1861" - "Seconda. Forestale, montagne, malghe, genziana. 1861" (nessun documento)

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- "Settima. Militare, e spese belliche" Fascicolo

5.1. 249. busta 18 Carteggio ed atti degli affari comunali 1862 Contiene i nn. di prot. 1-71; mancano i nn di prot. 2, 11-12, 24, 44-70; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 17: separazione del comune di Massimeno da quello di Giustino - nn. 20, 23, 29, 40: costruzione chiesa e altare a Massimeno - costruzione campanile e campane a Massimeno, 1862 dicembre 24 - conto della chiesa di Massimeno Fascicolo

5.1. 250. busta 18 Carteggio ed atti degli affari comunali 1863 Contiene atti non protocollati

Si segnala: - confine sul monte in loc. 'Moulina' fra Massimeno e Bleggio Inferiore, 1863 giugno 10 - conto chiesa, 1863 dicembre 30-1864 marzo 3 Fascicolo

101 serie 5.2 Conti preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1860-1861

fascicolo 1

Contenuto Questa serie è composta da un solo fascicolo, che raccoglie il conto consuntivo, gli allegati e i documenti giustificativi. Inoltre in questa unità si trovano anche i documenti giustificativi della chiesa di san giovanni di Massimeno. La Circolare governiale n. 20934/1760 del 31 agosto 1817 concernente "... il metodo di formare in avvenire i conti sulle facoltà delle giurisdizioni e dei comuni" prescrisse alle ricostituite comunità urbane e rurali di compilare i propri conti a partire dal primo gennaio 1816. I conti dei comuni rurali devono essere registrati annualmente, seguendo i formulari forniti già nel 1789 dalla Computisteria camerale di Innsbruck, per quanto riguarda i comuni maggiori, oppure la "Istruzione concernente i conti comunali, compilata per i Comuni minori secondo la prescrizione del 31 ottobre 1785" (1). In ogni comune minore il conto, definito "Sommario di tutta l'entrata e l'uscita" doveva essere tenuto da un cassiere, che si occupava anche della tenuta del libro giornale. Nel sommario del conto erano indicate le rubriche generali dell'entrata e dell'uscita, all'interno delle quali venivano inserite le rubriche particolari relative a ciascun comune. Ciascuna voce doveva essere giustificata "colle contro-quietanze, coi conti particolari, coi registri ed altri simili documenti" (2) . Eventuali conti subalterni e accessori al conto principale potevano essere annessi al conto solo come allegati e numerati progressivamente. Le circolari capitanali di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1817, contenente le "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione delle comuni del circolo di Trento", e la n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817 fornirono ai capo- comuni ulteriori indicazioni sulla riforma economico-amministrativa austriaca. La rappresentanza comunale aveva il compito di redigere all'inizio dell'anno, sulla scorta degli anni precedenti, un preventivo delle rendite e delle spese comunali: tale preventivo veniva detto anche "prospetto delle rendite, prospetto preliminare o sistema preliminare" e doveva contenere in allegato i documenti giustificativi di ciascuna rubrica. Il sistema preliminare e il conto dovevano essere inviati al giudizio distrettuale per poi essere approvati e liquidati dal capitanato circolare di competenza. Il "Regolamento dei comuni" 26 ottobre 1819, confermando le disposizioni precedenti in materia economica, stabilì che l'operato del cassiere fosse sottoposto al controllo dal capo-comune e dei deputati, mentre la legge provvisoria comunale 17 marzo 1849 precisò che il cassiere poteva essere eletto dalla rappresentanza comunale oppure nominato tra uno dei due consiglieri della deputazione comunale. Inoltre, era compito della rappresentanza comunale stabilire annualmente i preventivi delle entrate e delle spese, nominare i revisori dei conti e dei preventivi e i revisori per lo "scontro di cassa". Il podestà o il capo-comune, responsabile dell'amministrazione dell'intero patrimonio comunale, presentava alla rappresentanza - perché fossero esaminati ed approvati - il conto consuntivo dell'anno precedente (nei mesi invernali) e il conto preventivo per l'anno successivo (nei mesi estivi), compilato sulla base del conto consuntivo definitivamente liquidato.

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Note (1) Il modello dei formulari e l'istruzione sono in appendice al testo della Circolare governiale n. 20934/1760 del 31 agosto 1817 (2) "Istruzione concernente i conti comunali...", par. 6

5.2. 251. busta 19 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita..." ed allegati - Documenti giustificativi al conto consuntivo: uscita 1860-1861 Si segnala: - Documenti giustificativi dei conti della chiesa di san Giovanni di Massimeno, anni 1859-1861 Fascicolo

103 serie 5.3 Giornali per la spedizione dei mandati, 1850-1863

registri 5

Contenuto Si tratta dei registri che raccolgono le matrici dei mandati di pagamento. Viene indicato il numero del mandato e la rubrica cui fa riferimento, la data e il destinatario, la cifra pagatagli e la causa per la quale viene effettuato il versamento. Talvolta viene indicato il numero d'ordine da parte dell'ufficio competente e la data, e il riferimento al conto preliminare nel quale era stata prevista questa spesa.

5.3. 252 Giornale per la spedizione dei mandati 1850-1851 Mandati emessi: - Anno 1850: nn.15-19 - Anno 1851: nn. 1-20 Registro

5.3. 253 Giornale per la spedizione dei mandati 1853-1855 Mandati emessi: - Anno 1853: nn. 1-7 - Anno 1854: nn. 8-29 - Anno 1855: nn. 30-53 Registro, registro, composto da tre fascicoli, che si è ritenuto opportuno avvicinare vista la contiunuità della numerazione

5.3. 254 "Giornale per la spedizione dei mandati" 1856-1857 Mandati emessi: - Anno 1856: nn. 1-24, 27-34, 37-38 - Anno 1857: nn. 1-14 Registro

5.3. 255 Giornale per la spedizione dei mandati 1857-1858 Mandati emessi:

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- Anno 1857: nn. 1-9 - Anno 1858: nn. 10-48, 52-53, 56-67, 70-71 Registro

5.3. 256 Giornale per la spedizione dei mandati 1859-1863 Mandati emessi: - Anno 1859: nn. 3-23, 27-121 - Anno 1860: nn. 1-91 - Anno 1861: nn. 1-17 (1), 1-71 - Anno 1862: nn. 1-54 - Anno 1863: nn. 55-60 Registro Note (1) Questi mandati del 1861 sono stati inseriti nel conto dell'anno precedente, come dimostra la nota sottostante il n. 17. La numerazione dei mandati successivi, emessi per l'anno 1861 riparte ora dal n. 1

105 subfondo 6 Documenti relativi a diritti, proprietà e confini del comune di Massimeno, 1860-1861

registri 2

Contenuto Questo sottofondo è composto da due registri, che per il loro particolare contenuto, e la loro datazione, non è stato possibile collocare in altre serie dell'inventario. Essi sono stati infatti redatti da Giuseppe Rabensteiner negli anni 1860- 1861 e riportano regesti e parziali trascrizioni delle pergamene e altri atti cartacei (anche antichi) prodotti durante il periodo comunitario e la prima metà del sec. XIX e relativi a diritti, proprietà e confini.

106 serie 6.1 Documenti relativi a diritti, proprietà e confini del comune, 1860-1861

6.1. 257. busta 20 "Documenti del comune di Massimeno concernenti diritti, proprietà, confini [...]" 1860-1861 Si tratta di un registro compilato da Giuseppe Rabensteiner che raccoglie atti relativi ai diritti, alle proprietà e ai confini del comune di Massimeno. Contiene: - "Raccolta ed indice dei documenti antichi del comune di Massimeno" (1): in ordine alfabetico sono elencati per toponimi e per oggetti dell'atto i documenti qui contenuti. Inoltre è riportato il fascicolo e il numero, al quale ogni singolo documento appartiene, e la pagina. - Documenti relativi a diritti, proprietà e confini del comune di Massimeno: in queste pagine sono raccolte per lo più le trascrizioni delle pergamene di proprietà e concernenti l'attuale comune di Massimeno. Talvolta vengono omesse delle parti ritenute superflue (testimoni, clausole...) e si può parlare di "estratti". E' possibile trovare anche riassunti di atti presenti, o non, fra il materiale documentario cartaceo (cc. 1-119) - "Antichi statuti e regolamenti del comune di Massimeno i quali vennero qui trascritti in estratto per memoria del passato" (cc. 155- 180) - "Elenco cronologico dei documenti del comune di Massimeno": documenti dal 1244 al 163[...] (2) Registro Note (1) E' probabile che l'indice si trovasse separato dal corpo principale del registro, poiché presenta una propria fisionomia di registro, benché solo in seconda pagina si trova il titolo "Raccolta ed indice...", mentre in prima "Documenti del comune..." (2) L'ultima carta manca. Si è probabilmente staccata causa un danno provocato dai roditori. Sul fronte è stato possibile comunque risalire alla data, mutila, di un atto registrato.

107 serie 6.2 Mappe antiche, [1861]

6.2. 258. busta 20 "Mappe antiche e relative attestazioni della valle Genova copiate dagli originali dell'anno 1762" [1861] (1) Contiene: - "Mappe della val Genova prodotte nel 1792 dai comuni di Carisolo, e Mortaso, nella lite per il mantenimento della 'Strada di Genova' e relative attestazioni" (due mappe). - Notizie relative alla lite fra il comune di Carisolo e quello di Mortaso. - "Elenco delle varie scritture raccolte in questo libro": indice. Registro, 14 n.n. Note (1) Il registro non presenta nessuna data di compilazione. Gli è stato assegnato l'anno 1861 in quanto Giuseppe Rabensteiner, l'autore, ha redatto altri registri per il comune di Massimeno, ed altri comuni della valle Rendena.

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Ente Comune di Massimeno 1864-1923

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Comune di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Massimeno (ordinamento austriaco), 01/01/1864 - 31/12/1923

Storia Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessava con l'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano.

La documentazione presente nella serie "Carteggio ed atti", relativa all'anno 1864, nonostante la ricostituzione di Massimeno in comune, dopo il periodo di neoassolutismo in cui era frazione dipendente dal comune di Giustino, riporta ancora, quale destinatario, il capocomune di Giustino. Gli atti presenti non sono molti, probabilmente fra quelli mancanti, come risulta dal registro dei protocolli degli esibiti per quest'anno il loro numero era maggiore, ve ne erano alcuni indirizzati al capocomune di Massimeno, come accade per quelli dal 1865. Nessun atto riporta comunque l'entrata in vigore della nuova legge.

Condizione giuridica La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona. La legge del 3 dicembre 1863, n.115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato ("Reichsgesetz über das Heimatrecht"). Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882, n.2, e dell'8 giugno 1892, n.261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.

Funzioni, occupazioni e attività Al termine dell'esperienza del neoassolutismo si impose subito la necessità di rinnovare alla luce dei nuovi indirizzi liberali l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di 109 autoamministrazione. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio. Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17.3.1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta. La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.

Le attività del comune di Massimeno, dopo il distacco dal comune di Giustino del quale è stato frazione dal 1849 al 1863, sono facilmente individuabili dalla suddivisione che l'impiegato comunale ha dato alle carte pervenute nell'ufficio dal 1887: amministrazione comunale; affari forestali; contabilità comunale: conto preventivo, consuntivo, allegati; bersaglieri e leva di massa; affari militari; atti di decesso e atti ereditari, informazioni su minori; strade ed acque; impiegati comunali; pulizia delle strade e piazze comunali, sanitaria, personale, boschiva e campestre; appalti, avvisi di convocazioni per assemblee, aste, appalti; carte relative alla scuola; imposte e fassioni; malghe, pascoli, pulizia del bestiame; sovvenzioni; incendi; domicili e residenze; elezioni; costruzioni; affari relativi alla caccia; passaporti; agricoltura; commercio; culto; fondazioni pie.

Struttura amministrativa Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi di governo dell'impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio.

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Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali paradossalmente rimase spesso più bassa. Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche.

Il capocomune e la rappresentanza comunale ritornano quali figure amministrative del comune di Massimeno nel 1865. Al numero di protocollo 10 si trova come annotazione ad un atto scritto in aprile, il pagamento per la trasferta dell'imperial regio Pretore di Tione a Massimeno a seguito dell'elezione della rappresentanza comunale il 18 marzo 1865. E l'atto portante la data del 27 marzo 1865, registrato al numero di protocollo n. 9, menziona la nomina del nuovo capo comune, prima ispettore scolastico locale (1).

Contesto generale La sconfitta subita ad opera dei prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del Veneto all'Italia in seguito alla terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico - amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico - amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti. Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico - amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale. Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.

Fonti normative Legge 9 gennaio 1866, n. 1, "obbligatoria per la contea principesca del Tirolo, colla quale viene emanato un regolamento comunale ed un regolamento elettorale pei comuni" Legge 25 luglio 1871, n. 95, "sull'introduzione di una legge generale sui libri fondiari" Legge 22 gennaio 1879, n. 13, "con cui viene emanato un regolamento per le persone di servizio" Legge del 18 gennaio 1882, n. 2, "valevole per la contea principesca del Tirolo, concernente l'amministrazione del patrimonio e delle entrate comunali ed i provvedimenti di rispettiva vigilanza sui

111 comuni" Legge 7 giugno 1883, n. 94, "concernente la divisione di terreni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione" Regolamento 18 giugno 1888, n. 3992 per i comuni italiani del Tirolo Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali Legge 10 marzo 1895, n. 16, concernente l'istituto della difesa del paese per la contea del Tirolo e pel Vorarlberg Legge 9 giugno 1909, n. 62, "valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla commassazione dei terreni agricoli" Legge 9 giugno 1909, n. 61, valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla divisione dei terreni comuni e la regolazione dei diritti di godimento e di amministrazione che vi si riferiscono

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno Bibliografia A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di Giustino, Trento, 1986 A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Cavedine e degli archivi aggregati (1625 - 1986), Trento, 2004 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio cessato di Gardolo (1695-1810; 1817-1926) e degli archivi aggregati (1877 - 1982), Trento, 2002 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Vezzano (1208 - 1959) e degli archivi aggregati (1840 - 1995), Trento, 2004 Storia del Trentino. Volume IV: l'età moderna, a cura di M. BELLABARBA e G. OLMI, Bologna, 2002 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BOLOGNINI N., Usi e costumi della Rendena, Tione, 2000 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CHIRONI G., GIORGI A. (a cura di), L'archivio comunale di Castiglione d'Orcia, Siena, 2000 CORSINI U., Il Trentino nel secolo XIX, Rovereto, 1963 GAMBILLO C., La Valle di Rendena, Rovereto, 1882 GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana, IN: Storia del Trentino, a cura di Lia De Finis, Trento, 1996 GARBARI M., Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il secolo XIX, IN: La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo, a cura di P. Schiera, Bologna, 1981 GIORGI A. MOSCADELLI S. (a cura di), L'archivio comunale di Sinalunga, Siena, 1997 GNESOTTI C., Memorie delle Giudicarie, Trento, 1973, ristampa anastatica dell'edizione del 1786 GOBBI DOMENICO, Un convento, una città, una regione. Le pergamene della Biblioteca Cappuccini di Trento (sec. XIII-XVIII), Trento, 1992 GOBBI FRANCESCA (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune (1539-1957) e dell'Ente

112

Comunale di Assistenza (ECA) (1953-1993) di Ruffré, Trento, 2000 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 GRAIFENBERG P., TOVAZZI S. (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune di Sardagna(1818-1926) e della delegazione di Sardagna(1927-1977), Trento, 2003 MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986 ROSSI C., La Valle di Rendena, Tione, 1932 SCALFI E., Duemila parole del mio paese. Tentativi etimologici sul dialetto di Tione, Trento, 1983 TOMASINI R., Il dialetto della Val Rendena, Trento 1990 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

Note (1) ACM, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 7.4.271.

113 subfondo 7 Comune di Massimeno (ordinamento austriaco), 1864-1923

metri lineari 6.0

Soggetti produttori Comune di Massimeno, 1864-1923

Contenuto La sezione di ordinamento austriaco dell'Archivio del comune di Massimeno è stata suddivisa in tre partizioni, sulla base delle cesure storico-istituzionali. La terza copre l'arco temporale compreso fra il 1864 (1) e il 1923 (2). La documentazione qui raccolta è nuovamente prodotta, e indirizzata, al ricostituito comune di Massimeno. Il materiale che si trova in questa sezione è quello tipico degli enti comunali ed è stato classificato in quattordici serie. L'ordine dato alle serie prevede la documentazione prodotta dalla rappresentanza comunale; quella a carattere amministrativo che comprende i registri di protocollo degli esibiti e loro indici, gli esibiti e le pratiche speciali; la parte contabile è caratterizzata da conti comunali e giornali per la spedizione dei mandati. Seguono poi i fogli di possesso fondiario, i quinternetti delle rendite e pascoli, e le steore prediali. La documentazione a carattere militare costituisce la serie del libro delle insinuazioni dei permissanti con congedo permanente e dei riservisti e la serie degli elenchi dei sussidi di sostentamento. Altra documentazione è stata ordinata nella serie dei registri diversi.

Note (1) Il comune di Massimeno si stacca dal comune di Giustino in seguito alla Legge 5 marzo 1862, n. 14, art 7, con cui i comuni riuniti vennero sciolti. (2) L'ordinamento comunale italiano entra in vigore con il Regio Decreto dell'11 gennaio 1923, n. 9.

114 serie 7.1 Protocolli delle sedute della rappresentanza comunale, 1884-1923

buste 2, registri 2

Contenuto In base alla legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 la rappresentanza comunale ha l'obbligo di riunirsi almeno due volte all'anno per l'approvazione dei conti consuntivi e preventivi, ma può essere convocata straordinariamente anche in altre occasioni. Le sue funzioni sono dettagliatamente descritte ai paragrafi 71 e seguenti della stessa legge e consistono nell'esercizio delle "attribuzioni naturali" del comune comprendenti "tutto ciò che è d'immediato interesse del comune e può essere pienamente realizzato entro i suoi confini". Hanno la facoltà di eleggere la rappresentanza comunale gli abitanti del comune ed alcuni fra i suoi pertinenti (curati, impiegati dello stato, ufficiali, persone con grado accademico, maestri). Gli elettori si dividono in base al censo annuo in tre corpi elettorali che si riuniscono separatamente per scegliere i propri rappresentanti. Il numero dei rappresentanti è proporzionale al numero degli elettori. La stessa legge prevedeva che le deliberazioni prese nel corso delle sedute della rappresentanza venissero registrate su un apposito protocollo (1), che ogni volta doveva essere sottoscritto dal presidente e da un membro, appositamente delegato, della rappresentanza e dal protocollista. Il verbale si articola in una serie di deliberazioni prese in base ai diversi punti presentati all'ordine del giorno, elencati nel verbale stesso oppure nell'avviso di convocazione, che precede la seduta. Questi registri venivano conservati nell'archivio comunale e la loro consultazione era consentita a tutti i membri che ne facessero richiesta. Il regolamento comunale per la contea del Tirolo del 9 gennaio 1866 lascia sostanzialmente invariate le competenze e le modalità per lo svolgimento dell'attività della rappresentanza comunale e solo lievemente apporta mutamenti, fra i quali emerge, importante per l'argomento che questa descrizione introduce, che le deliberazioni dovevano essere sì verbalizzate in un protocollo, ma le firme le dovevano apporre ora il presidente della seduta (capo-comune o chi lo sostituiva), due (e non più uno) membri della seduta stessa e il protocollista (2). L'art. 40 definisce la rappresentanza comunale come "organo deliberativo di sorveglianza", ma senza alcun potere esecutivo (che rimane invece affidato alla deputazione comunale). Le funzioni e l'attività della rappresentanza comunale rimangono pressoché invariate fino all'entrata in vigore della legislazione italiana nel 1923 (3). Questa serie raccoglie i protocolli delle sedute della rappresentanza comunale: due unità sono composte di fascicoli con carte sciolte, che non presentano una numerazione originale o cronologica, ma di mano posteriore, mentre le altre due unità sono composte di due regitri, sui quali questi verbali venivano scritti in sequenza. La differenza fra queste due tipologie non è il contenuto, bensì la forma estrinseca. Al termine di ciascuna busta è stato inserito un fascicolo contenente allegati ai protocolli delle sessioni della rappresentanza comunale, che sono stati trovati frammisti a quelli numerati. Si tratta di carte sciolte, che nell'impossibilità di avvicinarle alle carte cui facevano riferimento si è ritenuto necessario, in fase di ordinamento, raggrupparle in un fascicolo a sé stante, per non alterare la successione degli altri atti. I verbali delle sedute della rappresentanza comunale dal 1850 al 1883 sono conservati nelle annate della serie 'Carteggio ed atti' secondo l'ordinamento originario.

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Note (1) Legge comunale provvisoria 17 marzo 1849, par. 106. (2) Inoltre la rappresentanza comunale ora ha l'obbligo di riunirsi almeno una volta al trimestre, e comunque ogni volta che sia necessario o che lo richieda almeno un terzo dei suoi membri o la Giunta distrettuale; la sua composizione fu modificata (numero di membri in rapporto al numero degli elettori...). (3) Con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 viene esteso anche in Trentino il Regolamento comunale del 4 febbraio 1915, n. 148.

7.1. 259. busta 21 Protocolli delle sedute della rappresentanza comunale: nn. 2-190 1884 novembre 13-1901 dicembre 31 Contiene i protocolli 2-190; mancano i nn. di prot. 1, 56, 65, 128, 133, 167

Si segnala: - n. 2: "Inventario della intera sostanza del comune di Massimeno del distretto politico di Tione alla fine dell'anno 1883", 1884 ottobre 15, approvato dalla rappresentanza comunale nella sessione del 13 novembre 1884, prot. n. 256 (allegato alla deliberazione mancante); - n. 57: necessità di una ridefinizione esatta del confine "nonchè di una più frequente determinazione o segnatura di una linea di confini in natura..." a seguito della rettifica di confine conseguita con lodo del 28 ottobre 1863 sul territorio comune a Bleggio Inferiore e Massimeno, 1890 giugno 9; - n. 80: elezione del nuovo capo-comune a seguito delle dimissioni di Cozzini Patrizio, 1892 aprile 6; - n. 118: necessità di costruire, anche con l'aiuto finanziario del comune di Giustino, l'edificio scolastico che possa contenere tutta la scolaresca di Giustino e Massimeno, in seguito al permesso accordato di poter insegnare per l'anno scolastico 1894-95 a Massimeno (5), 1894 novembre 24; - n. 134: fra i punti all'ordine del giorno, che appaiono nell'avviso allegato a questo protocollo, al n. 3 compare "Esame e sottoscrizione dell'abbozzo del documento di fondazione della Congregazione di Carità", 1896 febbraio 10; - n. 154: "II. Proposta di approvazione del preventivo scolastico pro anno 1898", 1897 dicembre 9; - n. 161: "II. Viene proposto a liquidazione il preventivo scolastico qui dimesso dal consiglio scolastico locale", 1898 dicembre 1; - n. 178: "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Massimeno del distretto politico i Tione alla fine dell'anno 1899", approvato dalla rappresentanza comunale il 23 luglio 1900; - n. 183: "II. Si propone alla rappresentanza comunale l'approvazione del preventivo scolastico pro 1901", 1900 dicembre 17 - fascicolo con gli allegati, con numero della sessione ma non di successione, a protocolli mancanti, 1899 novembre 18-1901 dicembre 8. Busta

7.1. 260. busta 22 Protocolli delle sedute della rappresentanza comunale: nn. 191-327 1902 gennaio 17-1923 gennaio 2 Contiene i protocolli nn. 191-237; mancano i nn. di prot. 195, 209, 243, 246-247, 322

Si segnala: - n. 198: "Liquidazione del conto di questa Congregazione di Carità pro 1901, e preventivo delle sovvenzioni da pagarsi dalla Congregazione pro 1902-1903", 1902 settembre 26; 116

- n. 217: approvazione della Giunta provinciale tirolese del compromesso divisionale del 5 agosto 1902 del "suolo promisquo detto Lares" sito nella val Genova fra i comuni di Massimeno e Strembo, 1903 gennaio 16; - n. 245: deliberazione relativa all'ingrandimento del locale scolastico, 1906 luglio 15; - n. 252: "Erezione e fondazione del Beneficio Cozzini di Massimeno", 1767 marzo 10 (allegato ad una deliberazione mancante); - n. 272: deliberazione, "dopo animata discussione", relativa all'introduzione dell'energia elettrica in paese, 1908 novembre 25; - n. 274: ricostruzione dell'acquedotto del comune di Massimeno, approvazione e liquidazione del conto consuntivo della Congregazione di Carità, 1909 marzo 10; - n. 277: inaugurazione della nuova parrocchia dei comuni di Giustino e Massimeno, e per la nomina del primo parrocco, 1909 giugno 27; - n. 288: approvazione e liquidazione del conto della Congregazione di Carità e nomina di Orazio Bruti come maestro della scuola, 1910 marzo 18; - n. 294: deliberazione circa le opere da eseguire per il restauro della chiesa Lauretana di Massimeno, 1910 maggio 13; - n. 299: approvazione del preventivo scolastico, 1910 ottobre 15 - fascicolo contenente protocolli delle sedute della rappresentanza comunale, o loro allegati, che non hanno un loro numero progressivo. Sono qui stati riordinati in ordine cronologico. Busta

7.1. 261 "1911. Protocollo delle sessioni della rappresentanza comunale di Massimeno" 1911 febbraio 11-1914 maggio 28 Registro, legatura in cart., cc. 46 n.n.

7.1. 262 "Protocolli sessioni" 1914 giugno 28-1923 dicembre 18 - Verbali delle sedute della rappresentanza comunale: 1914 giugno 28-1922 gennaio 7 (1) - Verbali delle sedute del consiglio e della giunta comunale: 1922 febbraio 24-1923 dicembre 18 (2) Registro, legatura in mezza tela, cc. 135 n.n. (bianche: c. 1) Note (1) Il protocollo della seduta della rappresentanza comunale del 25 giugno 1916 è stato compilato su due carte sciolte (una delle quali bianca) e inserito fra quello del 3 gennaio 1916 e del 28 marzo 1916, benché fra gli argomenti discussi nelle tre sessioni non vi sia nessun collegamento. (2) I due termini sono stati usati impropriamente per indicare la deputazione e la rappresentanza comunale

117 serie 7.2 Protocolli degli esibiti, 1864-1920

registri 6

Contenuto Era competenza dei comuni la tenuta degli esibiti, ovvero dei protocolli relativi agli atti facenti parte della corrispondenza in arrivo e in partenza. Tale adempimento fu imposto al comune durante il periodo del Regno d'Italia, come conseguenza dell'istituzione della cancelleria comunale con la Circolare del Prefetto del Dipartimento dell'Alto Adige Agucchi (1). Durante l'occupazione austriaca le istituzioni del segretario e della cancelleria furono soppresse (2), ma il protocollo continuò ad essere usato, soprattutto per motivi di ordine pratico (la tenuta in ordine della corrispondenza comunale, continuamente in aumento). La legge comunale provvisoria del 1849 stabilì definitivamente che era compito della rappresentanza comunale nominare una persona che si occupasse esclusivamente degli affari di cancelleria (3). Solo nel 1861 viene introdotto il modello del protocollo che sarebbe rimasto in vigore fino all'introduzione della legislazione italiana, con lo schema completamente identico a quello in vigore durante il periodo del Regno italico. La serie comprende i registri dall'anno 1864 all'anno 1920 ma non è completa: mancano quelli che registrano gli esibiti dall'anno 1869 al 1888 e dall'anno 1892 al 1907. Tali registri sono probabilmente andati perduti, oppure si trovano presso il comune di Giustino, al quale il comune di Massimeno è stato aggregato con la Legge 17 marzo 1849, n. 170. La loro esistenza è testimoniata dal fatto che la documentazione appartenente a queste annate risulta contrassegnata dal numero di protocollo. Alcuni registri contengono delle registrazioni pluriennali, probabilmente per motivi contingenti. Laddove ciò è avvenuto sono stati segnalati, per ogni annata, gli estremi dei numeri di registrazione degli atti di protocollo, al fine di far comprendere la quantità degli affari trattata dall'amministrazione comunale. Su questi registri veniva annotata la corrispondenza in arrivo e in partenza. Di ogni documento viene riportato il numero progressivo, la data della presentazione, il numero di protocollo della parte esibente, il nome e il cognome dell'esibente, l'oggetto dell'esibito, la data, "il tenore" della risposta e talvolta il numero del fascicolo cui esso veniva ascritto.

Note (1) Circolare 16 dicembre 1811, n. 22140/3442 (2) Regolamento comunale austriaco per il Tirolo e il Vorarlberg 26 ottobre 1819, par. 18 (3) Legge comunale provvisoria 17 marzo 1849, par. 83

7.2. 263 "Protocollo degli esibiti" 1864-1867 maggio 20 - Anno 1864: nn. di prot. 1-41 - Anno 1865: nn. di prot. 1-131 - Anno 1866: nn. di prot. 1-161

118

- Anno 1867: nn. di prot. 1-60 Registro

7.2. 264 "Protocollo degli esibiti" 1867 maggio 20-1868 gennaio 27 - Anno 1867: nn. di prot. 61-168 (1) - Anno 1868: n. di prot. 169 Le pagine successive a quelle della registrazione degli atti in uscita sono state compilate negli anni 1883-1884 ed attestano dei promemoria relativi a spese sostenute dal comune, in seguito cancellati con delle righe verticali. Registro Note (1) L'unità 5 completa la 6. Da una prima analisi dei due fascicoli si potrebbe pensare che essi appartengano ad uno unico. Ma esaminando le caratteristiche estrinseche risulta evidente che si tratta di due pezzi distinti, nonostante la continuità della numerazione.

7.2. 265 Protocollo degli esibiti 1889 gennaio 3-1891 dicembre 30 - Anno 1889: nn. di prot. 1-309 - Anno 1890: nn. di prot. 1-273 - Anno 1891: nn. di prot. 1-310 Registro, legatura in mezza tela, cc. 73 n.n.

7.2. 266 "Protocollo esibiti. 14/10 1908-15/7 1913" 1908 ottobre 14-1913 luglio 15 - Anno 1908: nn. di prot. 360-461 - Anno 1909: nn. di prot. 1-485 - Anno 1910: nn. di prot. 1-517 - Anno 1911: nn. di prot. 1-429 - Anno 1912: nn. di prot. 1-383 - Anno 1913: nn. di prot. 1-216 Registro, legatura in mezza tela, cc. 116 n.n.

7.2. 267 "Protocollo degli esebiti dal 18 luglio 1913 al 9/9/1917" 1913 luglio 18-1917 settembre 9 - Anno 1913: nn. di prot. 217-487 - Anno 1914: nn. di prot. 1-538 - Anno 1915: nn. di prot. 1-569 - Anno 1916: nn. di prot. 1-665 - Anno 1917: nn. di prot. 1-431 Registro, legatura in mezza tela, cc. 119 n.n. 119

7.2. 268 "Protocollo esibiti del comune di Massimeno dal 15/9/1917 al 30/10-1920" (1) 1917 settembre 15-1920 ottobre 30 - Anno 1917: nn. di prot. 432-677 - Anno 1918: nn. di prot. 1-613 - Anno 1919: nn. di prot. 1-797 - Anno 1920: nn. di prot. 1-521 Registro, legatura in mezza tela, cc. 120 n.n. Note (1) L'unità n. 268 completa la l'unità n. 267. Da una prima analisi dei due fascicoli si potrebbe pensare che essi appartengono ad uno unico. Ma esaminando le caratteristiche estrinseche risulta evidente che si tratta di due pezzi distinti, nonostante la continuità della numerazione.

120 serie 7.3 Indici dei protocolli degli esibiti, 1884-1922

registro 1

Contenuto Su questo registro, unico per la sua tipologia presente nell'archivio, venivano indicati il numero corrente dell'atto, la data del documento, l'oggetto (inventari, documenti d'appalto, contratti, atti di sessione, di affitto, di incanto...), il numero di protocollo e le eventuali annotazioni.

7.3. 269 "Indice dei protocolli e dei documenti del comune di Massimeno dal 1 gennaio 1887 in poi" (tit. int.) 1884 ottobre 15-1922 dicembre 31 Contiene le registrazioni dei nn. di protocollo 1-324 Registro, legatura in cart., cc. 20 n.n.

121 serie 7.4 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1864-1923

buste 34

Contenuto La serie si compone essenzialmente della corrispondenza inviata al comune di Massimeno da enti e persone diverse, uffici statali e periferici, anche se accanto ad essa è possibile trovare anche altre carte prodotte dal comune nello svolgimento delle proprie funzioni amministrative (avvisi di convocazione, atti d'asta, ecc.). Negli anni immediatamente successivi alla caduta del Regno italico molti comuni trentini mantennero la suddivisione in fascicoli degli atti amministrativi, secondo le categorie vigenti nel periodo precedente. Successivamente ogni criterio venne abbandonato e l'ordinamento della documentazione risultò quindi molto approssimativo: gli atti amministrativi venivano disposti semplicemente in ordine cronologico, secondo il numero di protocollo, riportando eventualmente nella parte superiore del foglio un accenno alla materia trattata. La corrispondenza ricevuta dal comune di Massimeno - le minute delle lettere spedite sono quasi sempre annotate sul verso di quelle ricevute - è stata ordinata secondo la numerazione progressiva di protocollo, segnalando la documentazione particolarmente significativa sul piano storico-istituzionale. L'organizzazione degli atti pervenuti al comune di Massimeno dopo la sua separazione dal comune di Giustino, avvenuta nel 1864, si mantenne per un ventennio identica a quella delle serie testé descritte.

7.4. 270. busta 23 Carteggio ed atti degli affari comunali 1864 Contiene i nn. di prot. 1-236; mancano i nn.di prot. 1-4, 7-34, 36-133, 135-135: contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 6: trasferimento del patrimonio, obblighi e diretti alla chiesa san Giovanni di Massimeno da Giustino - n. 236: liquidazione conto chiesa anno 1863 - due esemplari del "Reso conto dell'amministrazione della chiesa di san Giovanni Battista in Massimeno ...per l'anno 1864", allegati e documenti giustificativi Fascicolo

7.4. 271. busta 23 Carteggio ed atti degli affari comunali 1865 Contiene i nn. di prot. 1-131; mancano i nn. di prot. 12, 16-17, 19-20, 25, 44, 56, 101, 121, 123, 129-130; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 9, 40: scuola - n. 10: elezione della rappresentanza comunale

122

- nn. 24, 60, 88, 96, 108: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 49, 54, 64, 98: costruzione del cimitero - n. 78: affitto degli stabili della chiesa di san Giovanni e della beata Vergine Lauretana di Massimeno - n. 94: ruolo del bestiame - costruzione del cimitero, 1865 dicembre 6 Fascicolo

7.4. 272. busta 23 Carteggio ed atti degli affari comunali 1866 Contiene i nn. di prot. 1-160; mancano i nn. di prot. 38, 41-42, 53

Si segnala: - nn. 8, 44, 53, 98, 104, 116, 137, 150, 159: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 12, 19, 20, 35, 46, 55, 57, 140: costruzione nuovo cimitero a Massimeno - n. 13: diritti di proprietà in loc. Fontanabona di Massimeno e Strembo - n. 26: scuola - n. 40: Congregazione di carità di Trento - n. 64: inventario del patrimonio immobile della chiesa di san Giovanni e del beneficio Cozzini - n. 141: costruzione della nuova chiesa - confini in loc. Fontanabona e sul monte Lares con il comune di Strembo, 1866 giugno 19 - confine in loc. 'la Scala' sul monte Lares, luglio-agosto 1866 Fascicolo

7.4. 273. busta 24 Carteggio ed atti degli affari comunali 1867 Contiene i nn. di prot. 1-168; mancano i nn. di prot. 51, 70, 78, 83, 136; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 10, 14, 16, 22, 27, 73, 96, 147: scuola - nn. 19, 30, 50, [68], 77, 93, 96, 113, 117, 127, 129-131, 141, 153, 162: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 47: sistemazione del campanile - nn. 59, 80: restauro della chiesa di Giustino - nn. 69, 107: consacrazione chiesa di Massimeno - n. 142: costruzione cimitero di Massimeno - n. 143: legati pii di Massimeno Fascicolo

7.4. 274. busta 24 Carteggio ed atti degli affari comunali 1868 Contiene i nn. di prot. 1-176; mancano i nn. di prot. 33, 49, 92, 111, 140, 143, 166; contiene anche atti non protocollati

123

- n. 13: sistemazione del campanile - nn. 20, 46, 51, 116, 121, 132, 136: scuola - nn. 31, 44, 84, 123: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 43, 76, 90: confini in val Genova fra il comune di Massimeno e Strembo - nn. 73, 115: nuove campane nella chiesa di santa Lucia - n. 162: costruzione chiesa, cimitero e fontana - liquidazione del conto chiesa, marzo 23 - affitto beni chiesa, marzo 30 Fascicolo

7.4. 275. busta 25 Carteggio ed atti degli affari comunali 1869 Contiene i nn. di prot. 2-182; mancano i nn. di prot. 1, 19, 28, 41, 51, 63, 67, 166, 177; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 7: "Copia della sentenza contro Strembo per servitù di pascoli in val Genova" - nn. 16, 26: confini in loc. Fontanabona fra il comune di Massimeno e Strembo - nn. 33, 54-55, 106, 117, 168-169: scuola - n. 38: elezioni comunali (2 giugno 1869) - nn. 96, 128, 145, 175: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 146: divisione bosco resinoso fra il comune di Massimeno e quello di Giustino - "Scritturazioni risguardanti il progetto della nuova chiesa di Massimeno 1860", 1859 dicembre 16-1869 ottobre 17 Fascicolo

7.4. 276. busta 26 Carteggio ed atti degli affari comunali 1870 Contiene i nn. di prot. 1-172; mancano i nn. di prot. 46, 57, 62, 81, 92, 98, 100, 125, 152, 158; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 7, 27, 81, 88, 110, 118, 133, 137, 148, 171: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 8 (15 gennaio), 37, 63: istituzione dell'anagrafe della popolazione - nn. 16, 139, 165: scuola - n. 58: confini nel bosco Pisonati - lavori nella chiesa di Giustino, 1870 agosto 9 Fascicolo

7.4. 277. busta 26 Carteggio ed atti degli affari comunali 1871 Contiene i nn. di prot. 1-214; mancano i nn. di prot. 38, 71, 111, 168-169, 184, 188; contiene anche atti non protollati

Si segnala:

124

- nn. 22, 28-29, 34, 78, 98-99, 114, 158, 190, 197: scuola - nn. 40, 64, 74, 93, 122, 140, 174, 189: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 94: altar maggiore nella Chiesa parrocchiale - n. 106: conto della chiesa curaziale di santa Lucia - n. 136: confine in località Algone fra i comuni - n. 155: confine fra il comune di Massimeno e quello di Giustino dalla loc. 'Guardia' fino alla loc. 'Maulina' Fascicolo

7.4. 278. busta 26 Carteggio ed atti degli affari comunali 1872 Contiene i nn. di prot. 1-231; mancano i nn. di prot. 86, 108, 122, 146, 162, 198, 224; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 2, 3, 6, 30, 63, 138, 160, 180, 187, 190, 197, 210, 226: scuola - nn. 15, 28, 54, 75, 97, 135, 174, 183, 227: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 39, 78, 85, 103, 130, 140: elezione della rappresentanza comunale - nn. 112, 117: mappa del monte Lares, loc. Fontanabona - n. 179: mappa del suolo conteso in val Genova - n. 225: Consorzio agrario trentino - "Regolamento per le biblioteche delle scuole popolari nel Tirolo" Fascicolo

7.4. 279. busta 27 Carteggio ed atti degli affari comunali 1873 Contiene i nn. di prot. 1-182; mancano i nn. di prot. 119, 143, 180; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 3, 31, 64, 100, 157, 181: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 13, 32, 47: campane nuove - nn. 16 (1), 20, 41, 144, 159, 160, 170: scuola - n. 22: elezione della rappresentanza comunale - nn. 148, 174: proprietà del comune di Massimeno, della chiesa, dei legati pii e altre fondazioni - n. 169: mappa catastale Fascicolo Note (1) Si tratta di un "Registro degli obbligati alla scuola ordinaria e di ripetizione per l'anno scolastico 1872-73"

7.4. 280. busta 27 Carteggio ed atti degli affari comunali 1874 Contiene i nn. di prot. 1-130; contiene anche atti non protocollati

125

Si segnala: - nn. 1, 15, 16, 71, 77, 85, 117, 122: scuola - nn. 31, 110: inventario delle sostanze comunali - nn. 32, 49, 61, 98, 103, 123 (dicembre 2): protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 65: confini fra il comune di Massimeno e Giustino dalla loc. 'Castel' fino alla loc. 'Moulina' Fascicolo

7.4. 281. busta 28 Carteggio ed atti degli affari comunali 1875 Contiene i nn. di prot. 1-160; mancano i nn. di prot. 68, 93, 109, 115, 144; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 19, 98, 116, 151-152: elezione della rappresentanza comunale - nn. 27, 34, 46, 148: scuola - nn. 33, 73, 133: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 87: conto della chiesa curaziale di santa Lucia - nn. 103, 132: confini fra il comune di Massimeno e Bocenago - n. 147: rapporto sulla nuova rappresentanza comunale Fascicolo

7.4. 282. busta 28 Carteggio ed atti degli affari comunali 1876 Contiene i nn. di prot. 1-169; mancano i nn. di prot. 17, 61, 66, 72, 76, 85, 89, 95, 106, 110, 119, 122, 136, 149; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 5, 25, 42, 49, 63, 75, 111, 138, 144, 163: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 18, 74, 119, 124, 132, 154: scuola - n. 23: Consorzio agrario trentino - n. 148: mappe e atti catastali Fascicolo

7.4. 283. busta 23 Carteggio ed atti degli affari comunali 1877 Contiene i nn. di prot. 1-112; mancano i nn. di prot. 37-38, 41; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 4, 88, 94, 102: scuola - n. 27: nuovo coro per la chiesa Lauretana - nn. 34, 64, 84, 97: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 43, 46, 51: estimo e catasto

126

- n. 53, 59, 72, 100: comproprietà boschive in val Genova - n. 96: confine fra il comune di Massimeno e di Giustino Fascicolo

7.4. 284. busta 29 Carteggio ed atti degli affari comunali 1878 Contiene i nn. di prot. 1-135; mancano i nn. di prot. 34, 75, 95-96, 106; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 23, 57, 73, 104: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 33, 39: Consorzio agrario trentino - n. 36: divisione del bosco in loc. Fontanabona fra i comuni di Massimeno, Carisolo e Strembo - n. 53: catasto - n. 85: divisione boschi sul monte Lares - n. 86: quinternetti di steora - nn. 110, 118, 124: scuola Fascicolo

7.4. 285. busta 30 Carteggio ed atti degli affari comunali 1879 Contiene i nn. di prot. 2-150; mancano i nn. di prot. 1, 4, 98; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 11, 27, 84: scuola - nn. 23, 81, 90, 93, 108, 131: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 28: catasto - nn. 57, 99: elezione della rappresentanza e della deputazione comunale - nn. 91, 102, 110, 139: divisione del bosco in loc. Fontanabona fra i comuni di Massimeno, Carisolo, Giustino e Pinzolo - n. 107: regolamento del Consorzio agrario trentino Fascicolo

7.4. 286. busta 30 Carteggio ed atti degli affari comunali 1880 Contiene i nn. di prot. 1-157

Si segnala: - nn. 11, 13: divisione del bosco in loc. Fontanabona - nn. 19, 48, 54, 67, 75, 101, 114, 141: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - nn. 51, 62, 88, 123-124, 155: anagrafe della popolazione - n. 117: orologio per il campanile - n. 119: "Regolamento provinciale per la contea principesca del Tirolo..."

127

- n. 156: catasto Fascicolo

7.4. 287. busta 31 Carteggio ed atti degli affari comunali 1881 Contiene i nn. di prot. 1-216; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 27, 42, 104, 140, 163, 177, 191: protocolli delle sedute della rapprentanza comunale ed allegati - nn. 37, 57: fogli individuali di possesso fondiario - nn. 80, 127: scuola - nn. 167, 173-174: estimo dei boschi - n. 182: divisione del bosco in loc. Fontanabona - n. 190: rifugio da parte della Società degli Alpinisti tridentini ai piedi della 'Vedretta del Lares' - n. 197: causa per i pascoli fra il comune di Massimeno e quello di Strembo Fascicolo

7.4. 288. busta 31 Carteggio ed atti degli affari comunali 1882 Contiene i nn. di prot. 1-259; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - nn. 35, 151: costruzione del rifugio alpino 'al Lares' in val Genova - nn. 38, 120, 130, 185: Scuola - nn. 65, 69: consorzio agrario distrettuale di Tione - nn. 119, 145, 207, 225, 257: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 138: elezione della rappresentanza comunale e del capocomune - nn. 177, 215: apertura del manicomio di Pergine - n. 190: divisione delle proprietà in val Genova fra i comuni di Massimeno, Carisolo, Giustino e Pinzolo - n. 235: atti catastali - n. 259: "Preventivo del comune di Massimeno...per l'anno 1883" Fascicolo

7.4. 289. busta 32 Carteggio ed atti degli affari comunali 1883 Contiene il n. di prot. 29; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - "Conto della venerabile chiesa pell'anno 1863", 1884 luglio 19 Fascicolo

128

7.4. 290. busta 32 Carteggio ed atti degli affari comunali 1884 Contiene atti non protocollati Fascicolo

7.4. 291. busta 32 Carteggio ed atti degli affari comunali 1885 Contiene i nn. di prot.1-282; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 34: scuola - nn. 43, 54, 104, 110, 167, 182, 244, 257, 280: protocolli delle sedute della rappresentanza comunale - n. 53: divisione dei boschi in val Genova - nn. 60, 114: divisione dei pascoli fra i comuni di comuni di Massimeno e quelli di Caderzone, Carisolo, Pinzolo e Giustino - nn. 126, 148, 150: quinternetto della steora prediale - n. 132: confini in val Genova - n. 144: causa fra il comune di Massimeno e quello di Strembo - nn. 170, 224: elezione della rappresentanza e della deputazione comunale - nn. 201, 266: corpo dei vigili del fuoco - n. 253: quinternetto di assicurazione sopra i fabbricati - elezione della nuova rappresentanza comunale, 1885 ottobre 2 - scuola, 1885 novembre 13 Fascicolo

7.4. 292. busta 32 Carteggio ed atti degli affari comunali 1886 Contiene i nn. di prot. 1-264; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 48: elezione della rappresentanza e della deputazione comunale - n. 55: divisione del bosco in val Genova fra i comuni di Massimeno, Carisolo, Giustino e Pinzolo - nn. 65, 78, 88, 109, 145, 158, 179, 214, 203, 221, 225, 242, 258: protocolli delle sedute della rapprentanza comunale - nn. 154, 227: scuola - divisione suolo in val Genova, 1886 febbraio 22 Fascicolo

7.4. 293. busta 33 Carteggio ed atti degli affari comunali (1) 1887 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale"

129

- "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 5: Atti di decesso, informazioni pupillari etcettera" - "n. 6: Strade ed acque" - "n. 7: Inservienti comunali" - "n. 8: Pulizia interna e sanitaria e campestre" - "n. 9: Militare" - "n. 10: Atti d'incanto, intimazioni, avvisi ed appalti" - "n. 11: Scuole" - "n. 12: Pulizia personale" - "n. 13: Imposte e fassioni" - "n. 14: Malghe e pascoli e pulizia sul bestiame ed atti del bosco Pisonati" - "n. 15: Sovvenzioni" - "n. 16: Incendi" - "n. 17: Domicilio" - "n. 18: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'uscita - Conto preventivo per l'anno 1888 Fascicolo Note (1) Le coperte originali dei fascicoli dal n. 4 al n. 12 sono costituite da carte di un registro della leve militare. Infatti all'interno di esse sono registrati i nati nei seguenti anni (oltre che condizione carattere, mestiere; residenza e n. civico dell'abitazione; l'esercito nel quale ha militato e la carica; idoneità o non idoneità e motivo): - fasc. n. 4: nati nell'anno 1850-1853. Sulla carta è riportata la data di compilazione: 25 ottobre 1871 - fasc. n. 5: nati negli anni 1843-1849 - fasc. n. 6: nati negli anni 1835-1842 - fasc. n. 7: nati negli anni 1826-1834 - fasc. n. 8: nati negli anni 1835-1838 - fasc. n. 9: nati negli anni 1839-1842 - fasc. n. 10: nati negli anni 1943-1845 - fasc. n. 11: nati negli anni 1846-1848 - fasc. n. 12: nati negli anni 1849-1851

7.4. 294. busta 33 Carteggio ed atti degli affari comunali (1) 1888 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Pulizia interna e personale" - "n. 5: Pulizia sanitaria" - "n. 6: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 7: Malghe e pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 8: Sovvenzioni"

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- "n. 9: Atti di decesso ed atti pupillari etcetera" - "n. 10: Strade ed acque" - "n. 11: Fabbriche" - "n. 12: Imposte e fassioni" - "n. 13: Militare" - "n. 14: Scuole" - "n. 15: Matrimoni" - "n. 16: Elezione della rappresentanza" - "n. 17: Incendi" - "n. 18: Avvisi intimazioniati" - "n. 19: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'uscita - "Quinternetto rediti e pascoli. 1888 Massimeno" - "Quinternetto d'esazione dei redditi comunali, pascoli, affitti, tasse eccetera del comune di Massimeno per l'anno solare 1889" Fascicolo Note (1) Le coperte originali dei fascicoli dal n. 15 al n. 18 sono costituite da carte di un registro della leve militare. Infatti all'interno di esse sono registrati i nati nei seguenti anni (oltre che condizione carattere, mestiere; residenza e n. civico dell'abitazione; l'esercito nel quale ha militato e la carica; idoneità o non idoneità e motivo): - fasc. n. 15: nati negli anni 1864-1868 (dal 1866 al 1888 nn. 91-93) - fasc. n. 16: nati negli anni 1857-1859 (nn. 71-88) - fasc. n. 17: nati negli anni 1854-1856 (nn. 59-70) - fasc. n. 18: nati negli anni 1852-1853 (nn. 52-58) (su questa carta è riportata la data di compilazione: 1871 dicembre)

7.4. 295. busta 34 Carteggio ed atti degli affari comunali (1) 1889 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: "Sistema preliminare e conto preventivo del comune di Massimeno nel Distretto capitanale di Tione per l'anno solare 1889" (n. di prot. 279), 2 esemplari - "n. 4: Pulizia personale" (nessun documento) - "n. 5: Militare" - "n. 6: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 7: Appalti, atti d'incanto, avvisi etcetera" - "n. 8: Pilizia interna e sanitaria" - "n. 9: Imposte e fassioni". Si segnala: n. di prot. 76: "Quinternetto supplettivo d'esazione sull'imposta industria fino 1889 nel comune di Massimeno" - "n. 11: Malghe e pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 12: Strade ed acque" - "n. 13: Affari di caccia" - "n. 14: Fabbriche" - "n. 15: Scuole" - "n. 16: Sovvenzioni" - "n. 17: Passaporti"

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- "n. 18: Atti di decesso, fedi mortuarie ed atti ereditari" - "n. 19: Pulizia campestre" - "n. 20: Consuntivo comunale": documenti giustificativi all'uscita Fascicolo Note (1) Manca il fascicolo n. 10. Le coperte originali dei fascicoli dal n. al n. 18 sono costituite da carte di un registro delle tasse. Infatti l'interno è compilato con i seguenti dati: nome del proprietario, "titoli e cangiamenti del possesso", qualità dei beni soggetti a tassa steorale e la misura (in pertiche viennesi), posizione catastale, valore della proprietà (in valuta tirolese) e la steora "ordinario di sei termini in valuta austriaca". - fasc. n. 1: n. di registrazione interno 139; n. di registrazione esterno 136 - fasc. n. 2: n. di registrazione interno 135; n. di registrazione esterno 141 - fasc. n. 3: scheda relativa alle proprietà dei legati pii di Pinzolo - fasc. n. 4: scheda relativa alle proprietà dei legati pii di Giustino - fasc. n. 5: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 6: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 7: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 8: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 9: scheda relativa alle proprietà di privati (solo il nominativo) - fasc. n. 11: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 12: scheda relativa alle proprietà di privati (solo il nominativo) - fasc. n. 13: scheda relativa alle proprietà di privati (solo proprietà e loro valore) - fasc. n. 14: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 15: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 16: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 17: scheda relativa alle proprietà di privati - fasc. n. 18: scheda relativa alle proprietà di privati (solo il nominativo) - fasc. n. 19: scheda relativa alle proprietà di privati (solo il nominativo)

7.4. 296. busta 35 Carteggio ed atti degli affari comunali 1890 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Militare" (nessun documento) - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" - "n. 12: Atti pupillari, ereditari ed informazioni relative"

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- "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" (nessun documento) - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" (nessun documento) - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": allegati e documenti giustificativi all'entrata ed uscita Fascicolo

7.4. 297. busta 35 Carteggio ed atti degli affari comunali 1891 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque". Si segnala: n. di prot. 122: Costruzione della ferrovia economica Riva-Ballino-Tione-Pinzolo; n. di prot. 185: costruzione della ferrovia Riva-valli Giudicarie fino a Pinzolo - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" - "n. 12: Atti pupillari, ereditari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" (nessun documento) - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" (nessun documento) - "n. 18: Matrimoni" - "n. 19: Domicilio" (nessun documento) - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" (nessun documento) - "n. 24: Atti pella nomina della rappresentanza comunale" - "n. 25: Consuntivo comunale": allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: "Quinternetto redditi comunali 1891"; documenti giustificativi all'entrata: XI, 1 "Quinternetto di dazione dell'imposta d'industria e delle relative addizionali"; XI, 2

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"Quinternetto d'esazione sull'imposta casatico classi"; XVII, 4 "Quinternetto per l'esazione delle tasse offerte per formare l'onorario o congrua al molto reverendo don Tommaso Maestranzi pro 1891". Fascicolo

7.4. 298. busta 36 Carteggio ed atti degli affari comunali 1892 Contiene: lista elettorale n. III, 1892 settembre 1 Fascicolo, cc. 2

7.4. 299. busta 36 Carteggio ed atti degli affari comunali 1894 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque". Si segnala: n. di prot. 28: costruzione della ferrovia alpina Riva-Tione-Pinzolo; n. 180: costruzione della strada -Campiglio - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" (nessun documento) - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" (nessun documento) - "n. 24: Atti dell'elezione della rappresentanza comunale", con documenti fino al 1899 (contiene anche atti dell'elezione del 1897) - "n. 25: Consuntivo comunale": allegati e documenti giustificativi. Si segnala: "Quinternetto dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1894"; n. di prot. 142: allegati al preventivo per l'anno 1894 Fascicolo

7.4. 300. busta 37

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Carteggio ed atti degli affari comunali 1895 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento ) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: "Quinternetto dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1895" Fascicolo

7.4. 301. busta 37 Carteggio ed atti degli affari comunali 1896 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali"(nessun documento)

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- "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" (nessun documento) - "n. 16: Agricoltura" (nessun documento) - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" (nessun documento) - "n. 23: Pie fondazioni". Si segnala: n. di prot. 210: "Resa di conto sull'amministrazione della sostanza relita dalla fu Domenica Beltrami Giovanastro di Massimeno legata alla Congregazione di Carità di Massimeno..." - "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo ed allegati Fascicolo

7.4. 302. busta 38 Carteggio ed atti degli affari comunali 1899 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. di prot. 63 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1899" ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni". Si segnala: n. di prot. 118: "Quinternetto imposta pigioni 1899"; n. di prot. 119: "Quinternetto imposte industria generale pel comune di Massimeno 1899" - "n. 15: Passaporti", nessun documento - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi". Fra l'altro: n. di prot. 57: Incendio di (frazione di Dro) - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni"

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- "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata ed all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi: entrata: IV, 6 "Quinternetto dei redditi del comune di Massimeno per l'anno 1899" Fascicolo

7.4. 303. busta 38 Carteggio ed atti degli affari comunali 1900 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 101 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1900..." ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" (nessun documento) - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi all'entrata: IV, 5 "Quinternetto dei redditi del comune di Massimeno per l'anno 1890" Fascicolo

7.4. 304. busta 39 Carteggio ed atti degli affari comunali 1901 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 115 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1901..." ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" 137

- "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" (nessun documento) - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" (nessun documento) - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Elezione della rappresentanza", con documenti dal 1900 al 1902 - "n. 25: Anagrafe" Si segnala: - n. 35: "Prospetto locale. Popolazione secondo il sesso, la dimora, religione, lingua usuale, pertinenza e sudditanza, come pure prospetto degli animali domestici utili" - "n. 26: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi: entrata: IV, 5 "Quinternetto redditi comunali pro 1901 del comune di Massimeno" Busta

7.4. 305. busta 40 Carteggio ed atti degli affari comunali" 1902 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 442 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1902..." ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" (nessun documento)

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- "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi all'entrata: n. IV, 6 "Quinternetto redditi comunali 1902 del comune di Massimeno" Busta

7.4. 306. busta 41 Carteggio ed atti degli affari comunali" 1903 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 378 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1903..." ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi all'entrata: n. IV, 6 "Quinternetto redditi comunali pro 1903 del comune di Massimeno" - n. 25: Atto notarile con il quale si stabilisce la divisione (e i confini) del monte Lares, località detta "Promiscuo del Lares di Genova" fra il comune di Massimeno e quello di Strembo, 1903 aprile 26. Allegati: - "Massimeno. Divisione promiscuo del Lares di Genova fra il comune di Massimeno e quello di Strembo", 1858 marzo 12, con allegati dal 1402 (1)

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- "Causa Strembo-Massimeno per i confini monte Lares", 1869-1886 (con appunti fino al 1887) Busta Note (1) Si tratta delle trascrizioni delle pergamene relative a tale causa non solo fra Massimeno e Strembo, ma anche con i comuni che possedevano proprietà sullo stesso monte

7.4. 307. busta 42 Carteggio ed atti degli affari comunali" 1904 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale". Si segnala: n. 312: Protocollo dell'elezione della rappresentanza comunale - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 368 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1904..." ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi all'entrata: n. IV, 6 "Quinternetto redditi comunali pro 1903 del comune di Massimeno" Fascicolo

7.4. 308. busta 42 Carteggio ed atti degli affari comunali 1905 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 393 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1905..." ed allegati - "n. 4: Militare" 140

- "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" (nessun documento) - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni" (nessun documento) - "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" - "n. 22: Culto" - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata ed all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi all'entrata: n. IV, 6 "Quinternetto redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1905" Fascicolo

7.4. 309. busta 43 Carteggio ed atti degli affari comunali 1906 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 320 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1906..." ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri e leva in massa" - "n. 6: Pulizia personale" - "n. 7: Pulizia interna e sanitaria" - "n. 8: Malghe, pascoli e pulizia sul bestiame" - "n. 9: Strade ed acque" - "n. 10: Scuole" - "n. 11: Inservienti comunali" (nessun documento) - "n. 12: Atti ereditari, pupillari ed informazioni relative" - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Imposte e fassioni" - "n. 15: Passaporti" - "n. 16: Agricoltura" - "n. 17: Commercio" - "n. 18: Matrimoni"

141

- "n. 19: Domicilio" - "n. 20: Avvisi, atti d'incanto ed intimazioni" - "n. 21: Incendi" (nessun documento) - "n. 22: Culto" (nessun documento) - "n. 23: Pie fondazioni" - "n. 24: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi all'entrata: n. IV, 10-11 "Quinternetto redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1906" Busta

7.4. 310. busta 44 Carteggio ed atti degli affari comunali 1907 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale". Si segnala: "Atti elettorali" relativi all'elezione della rappresentanza e della deputazione comunale e di un deputato al Consiglio dell'Impero - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 430 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1907..." ed allegati - "n. 4: Polizie sul bestiame" - "n. 5: Fassione e imposte" - "n. 6: Pie fondazione" - "n. 7: Militare" - "n. 8: Pulizia interna e schede penali" - "n. 9: Atti ereditari e pupillari" - "n. 10: Agricoltura" - "n. 11: Sovvenzioni" - "n. 12: Scuola" - "n. 13: Culto" - "n. 14: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi: entrata: "Quinternetto dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1907" Busta

7.4. 311. busta 45 Carteggio ed atti degli affari comunali 1908 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 363: Preventivo ... per l'anno 1908" ed allegati - "n. 4: Militare" - "n. 5: Bersaglieri" - "n. 6: Pulizia sanitaria e personale" - "n. 7: Malghe, pascoli" - "n. 8: Atti ereditari e informazioni relative" - "n. 9: Imposte e fassioni"

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- "n. 10: Consuntivo": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi: entrata: "Quinternetto dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1908" Fascicolo

7.4. 312. busta 45 Carteggio ed atti degli affari comunali 1909 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale": Si segnala: documento relativo all'appalto caccia per il decennio 1899-1909, 1899 novembre 25 - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 457/1908: "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1909" ed allegati - "n. 4: Pulizia interna" - "n. 5: Pulizie sul bestiame" - "n. 6: Fascioni e imposte" - "n. 7: Pie fondazioni" - "n. 8: Militare" - "n. 9: Atti ereditari e pupillari" - "n. 10: Agricoltura" - "n. 11: Scuole" - "n. 12: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti giustificativi all'entrata: "Quinternetto dei redditi comunali del comune di Massimeno pro 1909" - "n. 13: Culto" - "n. 14: Sovenzioni" (1) Fascicolo Note (1) Il numero '14' è stato sostitutito al numero '12' in un secondo momento. Il '4' infatti è corretto con matita rossa, a differenza delle altre scritte in copertina in colore blu.

7.4. 313. busta 46 Carteggio ed atti degli affari comunali 1910 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale". Si segnala: concentrazione degli archivi comunali del circondario tribunalizio di Rovereto presso l'Accademia degli Agiati di Rovereto, 1910 luglio 7 - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale": Si segnala: n. 479/1909: "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1910" ed allegati - "n. 4: Pulizia interna" - "n. 5: Pulizia sul bestiame" - "n. 6: Fascioni e imposte" - "n. 7: Pie fondazioni" - "n. 8: Militare" - n. "9: Atti ereditari" - n. "10: Agricoltura" - n. "11: Scuole" - [Anagrafe] 143

- "Consuntivo 1910": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita. Si segnala: documenti relativi alla Società per la elettrovia Trento-Sarche-Arco-Sarche-Tione Busta

7.4. 314. busta 47 Carteggio ed atti degli affari comunali 1911 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale". Si segnala: n. 48 "Elezione della deputazione pel triennio 1911-1913" del 18 febbraio 1911 - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 26 "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1911" - "n. 4: Polizia interna" - "n. 5: Pulizia sul bestiame" - "n. 6: Fascioni e imposte" - "n. 7: Pie fondazioni" - "n. 8: Militare" - "n. 9: Atti ereditari e pupillari" - "n. 10: Agricoltura" - "n. 11: Scuole" - "n. 12: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita - "n. 13: Sovenzioni" - "n. 14: Culto" Busta

7.4. 315. busta 48 Carteggio ed atti degli affari comunali 1912 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale". Si segnala: n. 382/1911: "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1912" ed allegati - "n. 4: Pulizia interna" - "n. 5: Pulizia sul bestiame" - "n. 6: Fascioni e imposte" - "n. 7: Pie fondazioni" - "n. 8: Militare" - "n. 9: Atti ereditari e pupillari" - "n. 10: Agricoltura" - "n. 11: Scuole" - "n. 12: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita - "n. 13: Sovenzioni" - "n. 14: Culto" Busta

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7.4. 316. busta 49 Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 Contiene: - "n. 1: Amministrazione comunale". Si segnala: "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1913" ed allegati. Originale e copia; "Bilancio dell'Officina industriale dell'Alta Rendena e Pinzolo per l'anno 1912" - "n. 2: Forestale" - "n. 3: Contabilità comunale" - "n. 4: Pulizia interna" - "n. 5: Pulizia sul bestiame" - "n. 6: Fascioni imposte" - "n. 7: Pie fondazioni" - "n. 8: Militare" - "n. 9: Atti ereditari e pupillari" - "n. 10: Agricoltura" - "n. 11: Scuole" - "n. 12: Consuntivo comunale": conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi all'entrata e all'uscita - "n. 13: Sovvenzioni" - "n. 14: Culto", nessun documento - "n. 15: Atti libro fondiario" Fascicolo

7.4. 317. busta 49 Carteggio ed atti degli affari comunali 1914 Si segnala: - Elezione della rappresentanza comunale, in cui "Compilazione dei quinternetti steorali di Massimeno dell'anno 1913 per la compilazione delle liste elettorali della rappresentanza" Fascicolo

7.4. 318. busta 50 Carteggio ed atti degli affari comunali 1915 Fascicolo

7.4. 319. busta 50 Carteggio ed atti degli affari comunali 1916 Contiene i nn. di protocollo 2-662; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 38: "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1916" ed allegati - n. 278: "Conto consuntivo del comune di Massimeno per l'anno amministrativo 1916", allegati e documenti giustificativi . Fra i documenti giustificativi: rubrica IV "Quinternetto tassa medica, strame, vincelli, spazzacamini e prodotti diversi..."

145

Fascicolo

7.4. 320. busta 51 Carteggio ed atti degli affari comunali 1917 contiene i nn. di prot. 1-670; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 31: "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1917"

7.4. 321. busta 52 Carteggio ed atti degli affari comunali 1918 Contiene i nn. di protocollo 3-607; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - "Approvvigionamento, sussidi, requisizioni: 1. requisizione del bestiame; 2. requisizione del fieno; 3. approvvigionamento; 4. sussidi profighi; 5. requisizione metalli; 6. caseificio; 7. sussidi ai poveri; 8. agricoltura; 9. requisizione lana". Busta

7.4. 322. busta 53 Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 Contiene i nn. di protocollo 1-788; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 107: "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1919" ed allegati - "1. Atti riferibili all'approvvigionamento 2. Atti riferibili ai contributi di sostentamento 3. Atti riferibili ai quartieri militari" - Conto consuntivo (minuta) e documenti giustificativi: entrata ed uscita Fascicolo

7.4. 323. busta 54 Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 Contiene i nn. di protocollo 1-660; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - "Preventivo del comune di Massimeno... per l'anno 1920" ed allegati - documenti giustificativi del conto consuntivo 1920: entrata (si segnala: "Quinternetto di esazione dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1920", IV, 9) ed uscita - sessione forestale 1920 Busta

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7.4. 324. busta 55 Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 Contiene i nn. di protocollo 6-616; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 33: sessione forestale per l'anno 1921 - n. 616: "Regolamento per la concessione di spine d'acqua potabile a privati dall'acquedotto ad alta pressione del comune di Giustino" - censimento generale della popolazione del 1° dicembre 1921 - carteggio ed atti relativi alle elezioni politiche del 15 maggio 1921 - documenti giustificativi del conto consuntivo: entrata (si segnala:"Quinternetto d'esazione dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1921", IV, 7) ed uscita Busta

7.4. 325. busta 56 Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 Contiene: - "1. Amministrazioni" - "3. Decreti elettorali politici" - "4. Denuncia danni guerra e cambio" - "5. Trasporto salme caduti" - "6. Atti forestali" - "8. Affari militari" - "9. Pulizia interna" - "10. Pulizia bistiame sanitaria" - "11. Restauro strade ponti malghe" - "12. Scuole" - "13. Atti giudiziali" - "14. Sussidi" - "15. Imposte" - "16. Emigrazioni passaporti" - "17. Commercio agricoltura" - "18. Domicilio e cittadinanza" - "19. Lista intimazione ..." - "20. Ospital(ità), opere pie" - "21. Censiment(i)": atti relativi al VI censimento della popolazione e al censimento dei materiali metallici residuati in guerra - "23. Campane" - "Atti nomina consiglio ..." - "Atti elettorali: elezione politiche - "Affari permuta casa Beneficio e casa comunale", docc. del 1901 e del 1922 Fascicolo

147

7.4. 326. busta 57 Carteggio ed atti degli affari comunali 1923 Contiene i nn. di prot. 9-690; mancano i nn. di prot. 1-8; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 49: "Preventivo della comunità scolastica di Massimeno distretto scolastico di Tione per l'anno 1923. I parte (emolumenti personale insegnante)" - "Atti revisione elettorali 1923" Fascicolo

7.4. 327. busta 57 Carteggio ed atti degli affari comunali [1821-1923] Si tratta di atti che non è stato possibile avvicinare all'anno in cui sono stati emessi, o all'atto al quale essi si riferiscono. Sono stati trovati in soffitta come carte sparse, e raccolti con gli altri in ceste, e al momento del riordino raccolti in un'unità separata, a se stante. Fascicolo

148 serie 7.5 Carteggio ed atti. Pratiche speciali, 1865-1922

fascicoli 5

Contenuto Questa serie raccoglie documentazione relativa a lavori pubblici di particolare rilevanza eseguiti da parte del comune di Massimeno e relativi alla costruzione del nuovo cimitero, alla costruzione di fontane nel paese, alla sistemazione delle strade interne e alla costruzione dell'edificio scolastico. Si tratta di fascicoli composti da verbali di deliberazione per l'esecuzione di tali lavori, preventivo e stima, analisi dei prezzi dei materiali e della mano d'opera, elenco delle spese sostenute e delle ore di lavoro degli operai.

7.5. 328. busta 58 "Progetto di un nuovo cimitero di Massimeno. 10/8/1865" 1865 luglio 24-1874 marzo (con doc. fino al 1953) Costruzione del cimitero di Massimeno: carteggio con il geometra Nicolò Dorna, deliberazione per la costruzione del nuovo cimitero (all.: "premisura dei lavori progettati da farsi...", "analisi determinanti i singoli prezzi pei lavori progettati e da farsi...", "fabbisogno sulla spesa occorribile pei lavori progettati e da farsi...", "descrizione riferibile ai lavori progettati e da farsi...", "condizioni d'asta..."...), carteggio con l'i. r. pretura di Tione, contratto con l'imprenditore Paolo Testi per la costruzione del cimitero Fascicolo

7.5. 329. busta 58 "Costruzione fontane di Massimeno" 1867 maggio 3-1869 novembre 20 Atti relativi alla costruzione di due fontane per l'acqua potabile, di un lavatoio con un muro di sostegno ('parapetto') e il raddrizzamento di una parte di un canale, nel paese di Massimeno: descrizione dei lavori e delle spese sostenute, elenco delle giornate di lavoro in cui sono stati impegnati gli operai, elenco dei lavori eseguiti. Fascicolo

7.5. 330. busta 58 "Progetto della nuova strada e dell'interno di Massimeno" 1870 agosto 31-1874 aprile Il fascicolo raccoglie il programma delle opere proposte per la costruzione di un nuovo tronco di strada da parte del comune di Massimeno in congiunzione con l'abitato di Giustino e quindi con la strada distrettuale, la sistemazione delle strade interne al paese e di una nuova fontana con lavandino; l'analisi, e proposta, dei prezzi per l'esecuzione di tali lavori; le condizioni dell'appalto e per il contratto; altri allegati inerenti alla realizzazione di tali opere. Fascicolo

7.5. 331. busta 58 "Prospetto dei rilievi sui lavori eseguiti dietro la regolarizzazione delle strade nell'interno di Massimeno"

149

1874 Questo fascicolo è diviso in facciate, sulle quali vengono riportati disegni e misure delle zone del paese di Massimeno per le quali erano previsti i lavori. Al termine di questa prima parte del fascicolo si trovano delle tabelle con le misure e relativi costi per la realizzazione dell'opera, con relativo riferimento alla facciata: selciato, scavo, muretti a secco di sostegno, profili, parapetti e gradini di pietra ecc. Segue poi una tabella riassuntiva di tutte le opere da eseguire, con relativi costi da sostenere. Fascicolo

7.5. 332. busta 58 "Edificio scolastico. Progetto. 3/9/1/1922" 1922 settembre 9 Costruzione della scuola elementare di Massimeno: copia del verbale con l'approvazione del terreno sul quale verrà costruito l'edificio, computo metrico e preventivo della spesa, tre disegni Fascicolo

150 serie 7.6 Conti preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1864-1923

buste 5

Contenuto La Circolare governiale n. 20934/1760 del 31 agosto 1817 concernente "... il metodo di formare in avvenire i conti sulle facoltà delle giurisdizioni e dei comuni" prescrisse alle ricostituite comunità urbane e rurali di compilare i propri conti a partire dal primo gennaio 1816. I conti dei comuni rurali devono essere registrati annualmente, seguendo i formulari forniti già nel 1789 dalla Computisteria camerale di Innsbruck, per quanto riguarda i comuni maggiori, oppure la "Istruzione concernente i conti comunali, compilata per i Comuni minori secondo la prescrizione del 31 ottobre 1785" (1). In ogni comune minore il conto, definito "Sommario di tutta l'entrata e l'uscita" doveva essere tenuto da un cassiere, che si occupava anche della tenuta del libro giornale. Nel sommario del conto erano indicate le rubriche generali dell'entrata e dell'uscita, all'interno delle quali venivano inserite le rubriche particolari relative a ciascun comune. Ciascuna voce doveva essere giustificata "colle contro-quietanze, coi conti particolari, coi registri ed altri simili documenti" (2). Eventuali conti subalterni e accessori al conto principale potevano essere annessi al conto solo come allegati e numerati progressivamente. Le circolari capitanali di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1817, contenente le "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione delle comuni del circolo di Trento", e la n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817 fornirono ai capo- comuni ulteriori indicazioni sulla riforma economico-amministrativa austriaca. La rappresentanza comunale aveva il compito di redigere all'inizio dell'anno, sulla scorta degli anni precedenti, un preventivo delle rendite e delle spese comunali: tale preventivo veniva detto anche "prospetto delle rendite, prospetto preliminare o sistema preliminare" e doveva contenere in allegato i documenti giustificativi di ciascuna rubrica. Il sistema preliminare e il conto dovevano essere inviati al giudizio distrettuale per poi essere approvati e liquidati dal capitanato circolare di competenza. Il "Regolamento dei comuni" 26 ottobre 1819, confermando le disposizioni precedenti in materia economica, stabilì che l'operato del cassiere fosse sottoposto al controllo dal capo-comune e dei deputati, mentre la legge provvisoria comunale 17 marzo 1849 precisò che il cassiere poteva essere eletto dalla rappresentanza comunale oppure nominato tra uno dei due consiglieri della deputazione comunale. Inoltre, era compito della rappresentanza comunale stabilire annualmente i preventivi delle entrate e delle spese, nominare i revisori dei conti e dei preventivi e i revisori per lo "scontro di cassa". Il podestà o il capo-comune, responsabile dell'amministrazione dell'intero patrimonio comunale, presentava alla rappresentanza - perché fossero esaminati ed approvati - il conto consuntivo dell'anno precedente (nei mesi invernali) e il conto preventivo per l'anno successivo (nei mesi estivi), compilato sulla base del conto consuntivo definitivamente liquidato. Detti termini per l'approvazione sono definitivamente precisati nella legge del 9 gennaio 1866, n. 1, emanante il regolamento comunale: non più tardi di un mese prima dell'inizio dell'anno, per quanto riguarda il conto preventivo e non più tardi di tre mesi dopo l'inizio dell'anno, per quanto riguarda il conto consuntivo.

151

La legge del 18 gennaio 1882 n. 2, nel paragrafo dedicato all'amministrazione della sostanza comunale, definisce il conto preventivo come "riassunto delle esigenze in denaro, onde adempiere gli obblighi e le prestazioni che spettano al Comune ..." e il conto consuntivo come "prospetto delle effettive entrate ed uscite durante l'anno decorso". Queste denominazioni si affermano definitivamente con l'adozione dei nuovi formulari forniti ai comuni dalla Giunta provinciale negli stessi anni. La legge dell'8 giugno 1892 concernente l'amministrazione della sostanza comunale del Tirolo modernizzò la gestione economica comunale, introducendo per la redazione del preventivo e del conto consuntivo l'uso di veri e propri registri al posto dei due fascicoli, che erano formati rispettivamente dai tre formulari per il riepilogo e gli allegati alla parte attiva e passiva e dalle tre parti per il sommario e gli allegati all'entrata e all'uscita. Dal conto si dovevano poter desumere: la competenza, cioè quanto doveva venire incassato e sborsato, il pagamento, cioè quanto era stato realmente incassato e sborsato e infine il resto attivo e passivo per ogni singola rubrica, risultante dal confronto fra la competenza e il pagamento. Ogni comune doveva quindi completare l'iter burocratico inviando alla Giunta provinciale del Tirolo, al massimo entro la fine di gennaio, la comunicazione dell'avvenuta formazione ed approvazione del preventivo per l'anno in corso e delle addizionali applicate per far fronte alle spese preventivate, cui doveva seguire, entro la fine di maggio, la comunicazione dell'avvenuto esame ed eva-sione del conto consuntivo per l'anno appena trascorso. Sia il preventivo che il consuntivo dovevano poi essere spediti, in originale e in copia, adeguatamente documentati, cioè corredati da alcuni allegati obbligatori, alla Giunta provinciale. Gli allegati richiesti erano: per il conto preventivo, la copia del consuntivo del penultimo anno amministrativo, l'avviso riguardante l'esposizione del preventivo stesso alla pubblica visione, la copia autentica della delibera con cui la rappresentanza aveva approvato il preventivo e le eventuali addizionali d'imposta, l'avviso di pubblicazione di tale delibera e il prospetto delle imposte allibrate nel territorio del comune nell'ultimo anno; per il conto consuntivo, oltre alle pezze d'appoggio che documentavano le singole voci in entrata e in uscita, la relazione dei revisori del conto stesso, l'avviso di pubblicazione e la copia autentica del protocollo di liquidazione da parte della rappresentanza. In questa serie sono stati raccolti i conti preventivi (sistema preliminare), i conti consuntivi (sommario dell'entrata e dell'uscita), gli allegati e i documenti giustificativi del comune. Talvolta fra i documenti giustificativi si trovano anche dei quinternetti, che nonostante costituiscano una serie indipendente, per mantenere l'ordine originario sono stati lasciati qui. Si trova inoltre documentazione relativa ai conti della chiesa di San Giovanni di Massimeno, ai conti del fondo "Azione di soccorso per i poveri" e relativa al preventivo della scuola di Massimeno.

Note (1) Il modello dei formulari e l'istruzione sono in appendice al testo della Circolare governiale n. 20934/1760 del 31 agosto 1817. (2) "Istruzione concernente i conti comunali...", par. 6

7.6. 333. busta 59 Documenti giustificativi: uscita 1864 Contiene due quietanze Fascicolo, cc. 2

7.6. 334. busta 59

152

Documenti giustificativi 1865 Contiene documenti giustificativi della chiesa san Giovanni di Massimeno Fascicolo

7.6. 335. busta 59 Sistema preliminare ed allegati 1866 Fascicolo

7.6. 336. busta 59 Documenti giustificativi: uscita 1866 Contiene una nota e una quietanza Fascicolo, cc. 2

7.6. 337. busta 59 - Sommario ed allegati - Documenti giustificativi 1867 Fascicolo

7.6. 338. busta 59 - Sommario ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1868 Si segnala, fra i documenti giustificativi: - Rubrica VII, 9: "Quinternetto della steora d'industria pro 1868 del comune di Massimeno" Fascicolo

7.6. 339. busta 59 Sommario ed allegati 1869 Fascicolo

7.6. 340. busta 59 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita..." ed allegati - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1870 Fascicolo

7.6. 341. busta 59

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- Sommario ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1871 In allegato: - "Foglio di pagamento per la chiesa di san Giovanni e del Loreto. Massimeno" alla cassa del censo di Tione, 1871-1880 Fascicolo

7.6. 342. busta 59 - Sommario ed allegati (1) - Documenti giustificativi: uscita 1873 Fascicolo Note (1) Manca l'allegato alla parte passiva

7.6. 343. busta 59 Documenti giustificativi: uscita 1874 Fascicolo

7.6. 344. busta 59 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita..." e allegati - Documenti giustificativi: uscita 1875 Fascicolo

7.6. 345. busta 59 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita..." ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1876 Fascicolo

7.6. 346. busta 60 - "Sommario di tutta l'entrata ed uscita..." e allegati - Documenti giustificativi: uscita 1877 Fascicolo

7.6. 347. busta 60 Documenti giustificativi: uscita 1878 Fascicolo

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7.6. 348. busta 60 - Sommario ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1879 Si segnala, fra i documenti giustificativi all'uscita: - Titolo VII, n. 14: quinternetto dell'imposta sull'industria - Titolo VII, n. 15: "Quinternetto d'esazione sulle collette per l'assicurazione dai danni causati dagli incendi a fabbricati emesse per il termine steorale di san Giorgio 1879 nel comune di Massimeno per l'anno 1878" Fascicolo

7.6. 349. busta 60 - Sommario ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1880 Fascicolo

7.6. 350. busta 60 - Allegati al sommario - Documenti giustificativi: uscita 1881 Si segnala: - "Entrata e uscita anno 1881 chiesa" Fascicolo

7.6. 351. busta 60 - Conto consuntivo - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1882 Fascicolo

7.6. 352. busta 60 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1883 Si segnala: - "Prospetto d'evasione degl'imposti interessi di capitali, ed affitto stabili di ragione della venerabile chiesa di Massimeno 1883". Sul retro: "Quinternetto 1883 venerabille chiesa" Fascicolo

7.6. 353. busta 60 - Conto consuntivo ed allegati

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- Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1884 Fascicolo

7.6. 354. busta 60 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1885 Si segnala: - "Quinternetto d'esazione della steora d'industria" per il I ed il II semestre del 1885 - "Prospetto d'esazione degli interessi di capitali, ed affitti fondi di ragione dei pii legati di Massimeno 1885" Fascicolo

7.6. 355. busta 60 - "Massimeno. Conto consuntivo 1886" - Documenti giustificativi: uscita 1886 Fascicolo

7.6. 356. busta 61 "Sommario di tutta l'entrata ed uscita..." ed allegati 1889 Fascicolo

7.6. 357. busta 61 - "Sommario di tutta l'entrata e l'uscita del conto consuntivo..." ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1890 Fascicolo

7.6. 358. busta 61 Allegati 1891 Contiene: - "Quinternetto d'esazione sulle collette per l'assicurazione dai danni causati dagli incendi a fabbricati..." - "Prospetto di tutti gli aventi diritto all'elezione della rappresentanza comunale di Massimeno...": oltre ai dati personali degli elettori è riportata anche la steora che un elettore paga Fascicolo

7.6. 359. busta 61 Allegati al conto preventivo 1893 Fascicolo 156

7.6. 360. busta 61 Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1896 Si segnala, fra i documenti giustificativi all'entrata: - Rubrica [IV]: "Quinternetto dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1896" Fascicolo

7.6. 361. busta 61 Documenti giustificativi: entrata 1904 Si segnala: - Rubrica IV, 7: "Quinternetto dei redditi comunali pro 1904 del comune di Massimeno" Fascicolo

7.6. 362. busta 61 Documenti giustificativi: uscita 1907 Fascicolo

7.6. 363. busta 61 Documenti giustificativi: uscita 1912 Contiene mandati di pagamento relativi all'imposta sull'aumento di valore Fascicolo

7.6. 364. busta 61 Preventivo ed allegati 1914 Fascicolo

7.6. 365. busta 61 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1914 Contiene due esemplari. Si segnala, fra i documenti giustificativi all'entrata: - Rubrica V, allegato 1-2: "Quinternetto oggetti scolastici e tassa scolastica pro 1913-1914" Fascicolo

7.6. 366. busta 62 Preventivo ed allegati 1917 157

Fascicolo

7.6. 367. busta 62 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1917 Si segnala, fra gli allegati: - "Resa di conto dell'amministrazione del fondo 'Azione di soccorso per i poveri' dell'anno 1917" Si segnala, fra i documenti giustificativi all'entrata: - rubrica 4-5, nn 7-12: "Quinternetto d'esazione dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1917..." Fascicolo

7.6. 368. busta 62 Preventivo ed allegati 1918 Si segnala, fra gli allegati: - "Elenco speciale delle entrate e delle uscite al conto preventivo del comune di Massimeno per l'anno 1918" - "Preventivo della comunità scolastica di Massimeno distretto scolastico di Tione per l'anno 1918" Fascicolo

7.6. 369. busta 62 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: entrata ed uscita (1) 1918 Contiene due esemplari. Si segnala, fra gli allegati: - "Elenco speciale delle entrate e delle uscite al conto consuntivo del comune di Massimeno per l'anno 1918" Fascicolo Note (1) I documenti giustificativi dell'entrata e dell'uscita al conto consuntivo sono stati trovati legati assieme. La loro numerazione è progressiva, ma riparte da uno nelle due voci

7.6. 370. busta 62 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1919 Si segnala, fra gli allegati: - Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Massimeno "per il periodo della gestione 1919 per il quale ebbe vigore la valuta in corone al 40%" - Elenco speciale delle entrate e delle uscite del comune di Massimeno "per il periodo della gestione 1919 per il quale ebbe vigore la valuta in lire" (1) Fascicolo Note (1) La valuta dei documenti giustificativi all'uscita è in lire 158

7.6. 371. busta 62 Conto consuntivo ed allegati (1) 1920 Fascicolo Note (1) Questo fascicolo è contenuto in una cartella portante il titolo "Comune di Massimeno. Conti consuntivi 1920-1921-1922.-1923". E' l'unica annata però presente.

7.6. 372. busta 62 Conto preventivo ed allegati 1921 Fascicolo

7.6. 373. busta 62 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: uscita 1921 Fascicolo, c. 1

7.6. 374. busta 62 Preventivo ed allegati 1922 Si segnala, fra gli allegati: - Conto consuntivo 1920 - "Preventivo della comunità scolastica di Massimeno distretto di Tione per l'anno 1922" Fascicolo Note (1) In questo quinternetto sono riportate anche le registrazioni che si riferiscono agli allegati 15-16 della rubrica 5, relativa alle entrate scolastiche, e all'allegato 22 della rubrica 12, relativa a diverse entrate

7.6. 375. busta 61 - Conto consuntivo ed allegati - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1922 Si segnala, fra i documenti giustificativi dell'entrata: - Rubrica 4, allegato 12-14 (1): "Quinternetto d'esazione dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1922" Fascicolo Note (1) In questo quinternetto sono riportate anche le registrazioni che si riferiscono agli allegati 15-16 della rubrica 5, relativa alle entrate scolastiche, e all'allegato 22 della rubrica 12, relativa a diverse entrate

7.6. 376. busta 62

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Conto preventivo ed allegati 1923 Fascicolo

7.6. 377. busta 63 Conto consuntivo 1923 Registro

7.6. 378. busta 63 Documenti giustificativi: Entrata: entrata di competenza: rubrica 1-[11] Uscita: spese di competenza: rubrica 1-19 1923 Fascicolo

7.6. 379. busta 63 Documenti giustificativi s.d. Contiene documenti giustificativi senza data o altri elementi che permettano di collocarli accanto al conto consuntivo dell'annata a cui appartengono. Questa documentazione è stata trovata frammista ad altra. Fascicolo

160 serie 7.7 Giornali per la spedizione dei mandati, 1871-1890

registro 1

Contenuto Si tratta dei registri che raccolgono le matrici dei mandati di pagamento. Viene indicato il numero del mandato e la rubrica cui fa riferimento, la data e il destinatario, la cifra da pagare e la causa per la quale doveva essere effettuato il versamento. Talvolta veniva indicato il numero d'ordine da parte dell'ufficio competente, la data e il riferimento al conto preliminare nel quale era stata prevista la spesa.

7.7. 380 Giornale per la spedizione dei mandati 1871-1890 (1) Mandati emessi: - Anno 1871: nn. 22-31 - Anno 1872: nn. 32-33, 1-34 - Anno 1873: nn. 1-30 - Anno 1874: nn. 1-20 - Anno 1875: nn. 1-12, 20-28 - Anno 1876: nn. 1-22 - Anno 1877: nn. 1-22 - Anno 1878: nn. 1-15 - Anno 1879: nn. 16, 1-13 - Anno 1880: nn. 14-29 - Anno 1881: nn. 30 - Anno 1889: nn. 1-50 - Anno 1890: nn. 1-41 Registro Note (1) Mancano le emissioni dei mandati di pagamento degli anni 1882-1888

161 serie 7.8 Protocolli delle particelle, [sec. XIX ex.]

registro 1

Contenuto Questa serie si compone di un registro delle particelle catastali dei terreni in possesso dei censiti del comune di Massimeno. Questo registro è uno strumento atto a fornire un quadro dei possessi immobili situati sul territorio del Comune. La sua finalità era di natura fiscale ed era finalizzato all'impianto del libro fondiario.

7.8. 381 Protocollo delle particelle [sec. XIX ex.] Si tratta di un registro sul quale, per ogni censito del comune di Massimeno, vengono annotati: il numero del foglio (di possesso fondiario), delle particelle, la località nella quale si trova la proprietà descritta, il tipo di coltura (prato, arativo, bosco), la classe di appartenenza, la rendita netta e la dimensione. Registro, legatura in mezza pelle, cc. 169 n.n. (cc. bianche 74)

162 serie 7.9 Fogli di possesso fondiario, sec.XIX ex.- sec. XX in.

fascicoli 2

Contenuto A completamento del quadro delle proprietà del comune, accanto agli 'inventari del patrimonio comunale' sono presenti anche i fogli di possesso fondiario, nei quali vengono elencate le particelle fondiarie secondo il numero progressivo. Per ciascuna si specificano vari dati: il nome della località in cui si trovano, la destinazione d'uso (le tipologie possibili sono: arativi, prati, orti, vigne, pascoli, alpi, boschi laghi, paludi, stagni; ulteriori possibilità sono poi quella dell'area di costruzione, del terreno improduttivo o di altri fondi esenti da imposta), l'estensione e la rendita nette. Accanto ai fogli di possesso fondiario del comune ne troviamo alcuni dei privati, strutturati nel medesimo modo dei precedenti.

7.9. 382 Fogli di possesso fondiario del comune di Massimeno sec. XIX ex.-sec. XX in. Questa unità è ulteriormente divisa in due sottofascicoli. La prima parte contiene i fogli di possesso fondiario delle proprietà del comune all'interno del suo circondario (si tratta di pascoli, boschi, terreni improduttivi...). La seconda parte è composta invece dai fogli di possesso fondiario di quelle proprietà comunali esterne al territorio di diretta competenza, al di là dei suoi confini, e che il comune aveva in comproprietà con quelli limitrofi. E' elencata, in queste carte, quella sul monte Lares. Fra i fogli di possesso fondiario del comune si trovano qui allegati anche quello dell'i. r. erario montano e del comune di Strembo. Fascicolo

7.9. 383 Fogli di possesso fondiario di censiti del comune di Massimeno sec. XIX ex-sec. XX in Si tratta del foglio di possesso fondiario di Polli Giovanni fu Antonio da Massimeno e fratelli Fascicolo, cc. 2

163 serie 7.10 Quinternetti delle rendite e pascoli comunali, 1869-1891

registri 11

Contenuto In questa serie sono presenti i quinternetti (1) delle rendite comunali e dei pascoli comunali. Il sistema fiscale austriaco, infatti, prevedeva una serie di imposte dirette, destinate a finanziare l'erario, e di imposte indirette, i cui introiti andavano soprattutto nelle casse comunali (2) . Alcuni quinternetti sono stati trovati nella serie "Carteggio ed atti", altri nella serie dei conti comunali. In questo caso, per mantenere l'ordine originario, la loro posizione non è stata alterata, ma è stata segnalata la loro presenza all'interno del campo contenuto. Nei quinternetti dei redditi comunali venivano invece indicate riscossioni relative alle tasse mediche, a favore del sacerdote, al legname fornitogli, all'affitto di stabili e fondi, allo spazzacamino ecc. che ogni contribuente, del quale è riportato il nome, doveva pagare al comune. Nei quinternetti in cui si registravano le riscossioni relative ai pascoli venivano indicati: nu-mero di registrazione, cognome e nome del debitore nei confronti del comune (anche proprietario del bestiame o di altri beni), tipo di bestiame (mucche, manze, vitelli, capre, pecore, maiali, asini), valore del bestiame ed eventuali annotazioni. Se i beni di cui godeva erano stati dati in affitto (boschi) veniva indicato il valore del legname, degli strami ecc. che da quella proprietà ne ricavava.

Note 1) Il termine è un diminutivo di 'quinterno', che nella sua accezione originaria designa "un gruppo di cinque fogli inseriti uno nell'altro". Qui sta ad indicare quaderno o registro, manoscritto o prestampato, nel quale dovevano essere riportati i nomi dei contribuenti e l'ammontare dell'imposta da essi dovuta. Cfr. "Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli", XII edizione, a cura di M. DOGLIOTTI e L. ROSIELLO, Bologna 1996, pag. 1417. (2) Le imposte dirette erano la fondiaria, o prediale, quella sull'industria, sulla rendita, la casatico per classi e la casatico pigioni. Le imposte indirette si dividevano, invece, in tasse di consumo (tassa sul pane, sulla birra, sul dazio consumo vino e consumo carni) e tasse diverse (tassa sulla caccia e sull'uccellagione, sui cani, tassa di macellazione). Cfr MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pag. 109. Nelle altre province dell'Impero questa imposta era stata introdotta con la patente sovrana del 31 dicembre 1812.

7.10. 384. busta 64 "Quinternetto pascoli" 1869 "Prospetto e riparto delle tasse sui pascoli, ed accessori per l'anno solare 1869" Registro, s. cop., cc. 2 n.n.

7.10. 385. busta 64 164

"Comune di Massimeno. Quinternetto dei redditi comunali pro 1869" 1869 Registro, legatura in cart., cc. 5 n.n.

7.10. 386. busta 64 "Prospetto pro anno 1869 degli individui che tengono in locazione i beni immobili di spettanza del Beneficio Cozzini, e che si rassegna all'amministratore pell'esazione" 1869 Registro, s. cop., cc. 2 n.n.

7.10. 387. busta 64 "Massimeno 1880. Quinternetto rendite pascoli ed affitti" 1880 Registro, legatura in cart., cc. 6 n.n.

7.10. 388. busta 64 "Quinternetto redditi per l'anno 1881. Massimeno" 1881 Registro, legatura in cart., cc. 7 n.n.

7.10. 389. busta 64 "Quinternetto rediditi e pascoli. Massimeno 1882" 1882 Registro, legatura in cart., cc. 6 n.n.

7.10. 390. busta 64 "Massimeno. Quinternetto redditi e pascoli 1884" 1884 Registro, legatura in cart., cc. 7 n.n.

7.10. 391. busta 64 Quinternetto delle rendite e dei pascoli del comune di Massimeno 1885 Registro, s. cop., cc. 8 n.n.

7.10. 392. busta 64 "Quinternetto redditi e pascoli 1886. Massimeno" 1886 Registro, legatura in cart., cc. 7 n.n.

7.10. 393. busta 64 "Quinternetto di classificazione dei pascoli comunali di Massimeno e relativi ordini di pagamento pell'anno 1890" 165

1890 Registro, legatura in cart., cc. 10 n.n.

7.10. 394. busta 64 "Quinternetto dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno solare 1890" 1890 Registro, legatura in cart., cc. 10 n.n.

166 serie 7.11 Quinternetti delle steore prediali, 1869-1891

registri 2

Contenuto In questa serie sono presenti i quinternetti (1) delle steore prediali. Il sistema fiscale austriaco, infatti, prevedeva una serie di imposte dirette, destinate a finanziare l'erario, e di imposte indirette, i cui introiti andavano soprattutto nelle casse comunali (2). Alcuni quinternetti sono stati trovati nella serie "Carteggio ed atti", altri nella serie dei conti comunali. In questo caso, per mantenere l'ordine originario, la loro posizione non è stata alterata, ma è stata segnalata la loro presenza all'interno del campo contenuto. Questi registri presentano l'elenco dei debitori del comune di Massimeno, e loro generalità, circa le imposte fondiarie. Le rate che dovevano pagare erano a scadenza trimestrale. Solitamente la prima rata portava scadenza al giorno di Sant' Andrea, la seconda era detta "della Candelaia", la terza avveniva il giorno di San Giorgio e la quarta a San Giacomo.

Note 1) Il termine è un diminutivo di 'quinterno', che nella sua accezione originaria designa "un gruppo di cinque fogli inseriti uno nell'altro". Qui sta ad indicare quaderno o registro, manoscritto o prestampato, nel quale dovevano essere riportati i nomi dei contribuenti e l'ammontare dell'imposta da essi dovuta. Cfr. "Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli", XII edizione, a cura di M. DOGLIOTTI e L. ROSIELLO, Bologna 1996, pag. 1417. (2) Le imposte dirette erano la fondiaria, o prediale, quella sull'industria, sulla rendita, la casatico per classi e la casatico pigioni. Le imposte indirette si dividevano, invece, in tasse di consumo (tassa sul pane, sulla birra, sul dazio consumo vino e consumo carni) e tasse diverse (tassa sulla caccia e sull'uccellagione, sui cani, tassa di macellazione). Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pag. 109. Nelle altre province dell'Impero questa imposta era stata introdotta con la patente sovrana del 31 dicembre 1812.

7.11. 395. busta 64 "Quinternetto del comune di Massimeno per steore prediali 1869" 1869 Registro, legatura in cart., cc. 8 n.n. (bianche: cc. 2)

7.11. 396. busta 64 Quinternetto dell'imposta fondiaria 1891 Registro, s. cop., cc. 5 n.n.(acefalo)

167 serie 7.12 Libro delle insinuazioni dei permessanti con congedo permanente e dei riservisti, 1872-1885

registro 1

Contenuto Il registro consta delle annotazioni relative ai permessi permanenti dei volontari di un anno, in permesso fino all'inizio del servizio di presenza, di coloro che sono obbligati al servizio nel momento in cui avviene la chiamata d'ufficio e delle reclute non incorporate che non devono "presentarsi al servizio attivo" al momento della convocazione del 1° ottobre. Inoltre si trovano le registrazioni relative ai soldati di riserva, coloro che trascorsi tre anni (per legge) di servizio attivo vengono trasferiti "nella riserva", dal servizio di presenza o essendo in permesso permanente (1).

Note (1) E. HAMMERLE, "Manuale ad uso dei comuni", Rovereto 1881, pgg. 465-466

7.12. 397 "Libro delle insinuazioni dei permessanti con congedo permanente e dei riservisti dimoranti del comune di Massimeno" 1872 gennaio 22-1885 settembre 24 Si tratta di un registro bilingue (tedesco-italiano) sul quale sono annotati: il numero progressivo, la data di insinuazione, la truppa o istituto nilitare, la carica, il nome e il cognome dell'"insinuante", il comune di provenienza, il distretto e il numero del distretto di completamento, l'insinuazione (per la dimora, per il viaggio, luogo, distretto, per la durata) ed eventuali annotazioni Registro

168 serie 7.13 Elenchi dei sussidi di sostentamento, 1918

fascicoli 1

Contenuto La legge 31 dicembre 1917, n. 15 'sui profughi', prevede l'erogazione di un contributo alle spese di mantenimento.

7.13. 398. busta 65 "Elenco dei sussidi di sostentamento, che furono pagati dall'i. r. Ufficio delle imposte in Tione agli attinenti di internati in stati nemici" 1918 ottobre Si tratta di fogli sul quale viene annotato: numero di posta, dati del percipiente, sussidio di sostentamento pagato (numero del foglio di pagamento, periodo, importo), firma del percipiente quale ricevuta, annotazioni. Contiene due esemplari. Fascicolo, cc. 2

7.13. 399. busta 65 "Elenco dei sussidi di sostentamento, che furono pagati dall'i. r. Ufficio delle imposte in Tione agli attinenti dei richiamati a prestare servizio militare attivo in seguito alla mobilizzazione rispettivamente alla chiamata della leva in massa" 1918 ottobre Si tratta di fogli sul quale viene annotato: numero di posta, dati del percipiente, sussidio di sostentamento pagato (numero del foglio di pagamento, periodo, importo), firma del percipiente quale ricevuta, annotazioni. Contiene due esemplari. Fascicolo, cc. 2

169 serie 7.14 Registri diversi, 1888-1930

registri 4

Contenuto In questa serie si conservano registri riguardanti diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali, considerata la differente natura e l'eseguità del numero, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie distinte.

7.14. 400 "Estratto delle deliberazioni della sessione forestale, relativamente alle capre e pecore dichiarate ammissibili al pascolo nell'anno 1888 nel distretto comunale di Massimeno" 1888 Registro, legatura in cart., cc. 4 n.n.

7.14. 401 "Protocollo delle notificazioni delle persone di servizio, garzoni, lavoranti, apprendisti ecc. nel comune di Massimeno 1908 luglio 15-1910 luglio 29 Si tratta di un registro sul quale venivano annotati: giorno ed ora dell'arrivo, nome e cognome, mestiere, domicilio, età e religione, luogo di provenienza, documento ("recapito") di viaggio, le persone presso le quali hanno lavorato, e il giorno della partenza delle persone qui iscritte Registro

7.14. 402 "Scorte di cereali e macinati addì 28 febbraio 1915" 1915 febbraio 28 Si tratta del "prospetto riassuntivo pel comune di Massimeno" delle scorte dei censiti. Veniva qui annotato: il numero corrente, le generalità di coloro che erano obbligati alla notifica (cognome e nome, professione), la via, il numero civico, elenco delle scorte in chilogrammi di cereali (frumento, segala, orzo, avena, granoturco) e macinati (farina di frumento, di segala, d'orzo, d'avena, gialla, "gries" di frumento, orzo mondo) esistenti il 28 febbraio 1915, il numero delle persone nelle "economie"domestiche in base alla parte I e II del foglio di notifica, il numero dei cavalli e le eventuali osservazioni Registro

7.14. 403 "Registro delle vaccinazioni e delle rivaccinazioni" 1921 luglio 7-1930 ottobre 9 Registro sul quale venivano annotati: cognome e nome dei vaccinati, paternità, data della nascita, data della vaccinazione, esito dell'innesto, la necessità di ripetere o meno la vaccinazione e le osservazioni Registro, legatura in cart., cc. 8 nn.

170

Ente Comune di Massimeno 1923-1928

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Comune di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Massimeno (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1928

Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain di data 10 settembre 1919, approvato con R.D. di data 6 ottobre 1919, n. 1804 e convertito in legge il 26 settembre 1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco tuttavia rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. di data 11 gennaio 1923, n. 9 che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana pubblicata con R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, la legge del 4 febbraio 1926, n. 237, riguardante l'istituzione del Podestà e della Consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti ed, infine, il Regio Decreto del 3 settembre 1926, n. 1910, in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno, operavano la cancellazione completa del passato tessuto amministrativo non solo nel Trentino, ma in tutta Italia.

I nuovi organi amministrativi, quali consiglio, giunta e sindaco, iniziarono ad operare anche nel comune di Massimeno dopo che la legge e il regolamento comunale e provinciale, già vigenti nei comuni e nelle province e del Regno d'Italia, vennero estesi alle nuove Province. Tali termini venivano comunque usati in modo improprio anche prima dell'entrata in vigore della legislazione italiana (1). Il comune di Massimeno fu aggregato con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429 al comune di Pinzolo, assieme ai comuni di Carisolo e Giustino.

Condizione giuridica Con Regio decreto di data 11 gennaio 1923, n. 9 vennero estesi al Trentino le leggi e i regolamenti presenti nel resto d'Italia. L'art. 25 di tale decreto stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrativi per i Consigli provinciali, nonché per i Consigli comunali che abbiano perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. di data 24 settembre 1923, n. 2013 furono estese alle nuove Province le disposizioni relative allo stato civile. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923 intitolato "Riforma della legge comunale e provinciale", introduce delle modifiche al testo unico del 1915, e con la legge del 4 febbraio 1926, n. 237 e con il R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910, fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno.

Funzioni, occupazioni e attività 171

Si deve sottolineare una differenza sostanziale introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente regolamento austriaco: infatti, mentre prima i comuni venivano divisi in tre classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora invece tutti i comuni di qualsiasi entità hanno i medesimi compiti. Genericamente le competenze del comune emergono dall'esame del titolario di cui alla Circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1 marzo 1897, tuttora in vigore, di cui si elencano le 15 categorie: - categoria I: amministrazione; - categoria II: opere pie e beneficenza; - categoria III: polizia urbana e rurale; - categoria IV: sanità e igiene; - categoria V: finanze; - categoria VI: governo; - categoria VII: grazia, giustizia e culto; - categoria VIII: leva e truppe; - categoria IX: istruzione pubblica; - categoria X: lavori pubblici, poste-telegrafi, telefoni; - categoria XI: agricoltura, industria e commercio; - categoria XII: stato civile, censimento, statistica; - categoria XIII: esteri; - categoria XIV: varie; - categoria XV: sicurezza pubblica. In ogni comune c'é l'obbligo di tenere un inventario dei beni mobili e immobili. I comuni possono contrarre mutui, pur con una certa garanzia, e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse. I comuni sono obbligati a fare spese per gli uffici e l'archivio comunale; per gli stipendi, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per il servizio sanitario (medici, levatrici ecc), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e la manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali, per l'istruzione elementare, per l'illuminazione, per i registri dello stato civile, per la festa nazionale, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale ecc. Il depotenziamento della vita amministrativa dei comuni della Provincia caratterizza l'epoca fascista: spariscono le iniziative per le quali mancano risorse finanziarie a causa di un intenzionale abbandono da parte del regime e si moltiplicano gli ordini dal centro, Infatti l'amministrazione avviene solo in base a circolari prefettizie. "Trattasi esclusivamente di provvedimenti presi in applicazione alle disposizioni di legge o di regolamenti e in seguito a ordine della Prefettura, essendo il comune in regime podestarile esclusivamente un organo consultivo". Le numerose istanze di separzione delle frazione dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse. Riguardo alle competenze comunali in materia di usi civici va fatta una breve premessa. A inizio '800 sia il Governo bavarese, sia quello napoleonico tengono separata l'amministrazione degli usi civici delle frazioni da quelli dei comuni di appartenenza, mentre la legge austriaca considera tali diritti "servitù prediali". Se la legge n. 9 di data 11 gennaio 1923 mantiene il rispetto di questi diritti d'uso comune dei beni la legge n. 1766 di data 16 giugno 1927 e il regolamento di applicazione n. 332 di data 26 febbraio 1928 vogliono abolire ogni forma di promiscuo gocimento delle terre, disciplinandone la proprietà.

172

La legge del 1934 comunque affida al Prefetto il compito di nominare un commissario per l'amministrazione dei beni della singola frazione. Con la circolare del Ministero dell'Interno n. 15100/15.1 del 21 maggio 1947 si dispose la ricostituzione, previa consultazione elettorale, dei comitati di amministrazione separata di usi civici (ASUC) nelle singole frazioni: nel 1949 in Trentino esistono ben 200 di queste amministrazioni separate. Passata la materia di competenza primaria della Provincia, con le norme di attuazione dello statuto speciale (DPR n. 1064 di data 17 luglio 1952) essa viene regolamentata con la circolare del Presidente della Giunta provinciale n. 18365/1.III di data 23 novembre 1951 e poi dalla legge provinciale n. 1del 16 settembre 1952, modificata poi dalla legge n. 6 del 9 maggio 1956, che affidò definitivamente al Consiglio comunale l'amministrazione dei beni di uso civico del comune, mentre quelli appartenenti alle frazioni erano amministrati separatamente da un comitato di tre o cinque membri. Con la ricostituzione di molti comuni soppressi si sciolsero molte A.S.U.C., ma in alcune frazione sussistono tutt'ora.

La circolare ministeriale n. 17100/2 del 1 marzo 1897 disciplina anche l'organizzazione amministrativa del comune di Massimeno. Infatti gli atti pervenuti, e le minute di quelli evasi, sono organizzati, fin dal 1925, secondo le 15 categorie sopradescritte. Le attività delle quali si occupava il comune di Massimeno erano le seguenti: formare delle commissioni comunali ed corsorzi, e convocarne le assemblee per la nomina dei membri (comitato di amministrazione della Congregazione di carità, poi Ente comunale di assistenza ecc); occuparsi del servizio medico e di quello veterinario; fare la revisione delle liste elettorali; occuparsi dei fanciulli che avevano l'obbligo di frequentare la scuola; progettare o affidare lavori pubblici;convocare e deliberare nelle assemblee forestali; fare statistiche e censimenti (2). Altre indicazioni circa le attività svolte dell'amministrazione di Massimeno è possibile trovarle fra i verbali di deliberazione firmati dal Sindaco, sebbene compaia come Presidente, Presidente della Giunta comunale, dal Commissario prefettizio, dal Podestà: sistemare sentieri di montagna e organizzare il disboscamento di terreni appartenenti al comune catastale di Massimeno; liquidare note di spese sostenute da parte dei dipendenti comunali; deliberare e richiedere finanziamenti o contributi; approva regolamenti (corpo pompieri ecc); assumere impiegati o delegati a figure particolari, necessari per un migliore svolgimento delle attività (3).

Struttura amministrativa In base al R. D. di data 4 afebbraio 1915, n. 148 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R. D. di data 11 gennaio 1923, n. 9, il comune ha come organismi il consiglio, con funzioni deliberative, la giunta, con funzioni esecutive, il sindaco, un segretario e un ufficio comunale. Gli organi del consiglio e della giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n. 2248. Il consiglio ha il compito di esaminare il consuntivo dell'anno precedente e di deliberarne l'approvazione, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che devono comporre la giunta municipale. La giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti in varie materie, se è presente la metà dei componenti (art. 139: spese impreviste, storni, preparazione dei ruoli delle tasse, proposta dei regolamenti al consiglio, conclusione dei contratti deliberati dal consiglio). Essa rende conto al consiglio della sua gestione. Il sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca il consiglio e la giunta, esegue le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati di famiglia, certificati di povertà,

173 rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali ecc. Quale ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza pubblica, igiene pubblica. Il segretario comunale dev'essere dotato di apposita patente di abilitazione e, conseguentemente, di un titolo di studio superiore, e può rogare contratti. Infine sono previsti gli impiegati comunali, le cui dipendenze sono stabilite da un apposito regolamento. Un regolamento interno determina numero, stipendio e attribuzioni degli impiegati comunali (fra cui anche l'esattore e il tesoriere). Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno e che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926, n. 1910) , i consigli e le giunte furono sciolti. Ad essi subentrava la figura del Podestà, di nomina regia, che svolgeva le funzioni già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco. Il Podestà è dunque un ufficiale di governo, rappresenta e amministra il comune, convoca e presiede la Consulta municipale (presente nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o nei comuni capoluoghi di provincia), delibera ed è icaricato di adempiere alle funzioni relative allo stato civile, vigilare sull'ordine pubblico, provvedere alla regolare tenuta del registro di popolazione, esaminare i bilanci ed i conti delle istituzioni fatte a favore della generalità degli abitanti, nonché delle amministrazioni delle chiese parrochiali. Un segretario comunale inoltre lo assiste per l'esame delle deliberazioni.

Contesto generale Con ordine di servizio di data 29 maggio 1915 da parte del Comando supremo del Regio esercito italiano, viene costituito un Segretariato generale per gli affari civili come organo tecnico, politico e amministrativo per i territori occupati. A ciascun distretto politico è destinato un commissario civile. Finita la guerra, con ordinanza di data 19 novembre 1918 del Capo di Stato maggiore del Regio esercito, l'amministrazione della Venezia Tridentina viene affidata ad un governatore degli affari civili, il quale con R.D. del 24 luglio 1919, n. 1251 viene sostituito da un commissario generale civile, coadiuvato da vice commissari. Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austrica continuano le loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia, sancita ufficialmente con la legge di data 26 settembre 1920 che converte in legge il R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804 riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia e Austria in base alle norme di diritto internazionale. Ma fin dal novembre 1918 i capicomune mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di sindaci. Fin dall'instaurarsi del governo provvisorio militare emerge la non facile conciliazione fra due realtà istituzionali diverse: quella centralista e verticista dello Stato italiano e quella austriaca caratterizzata dal decentramento delle funzioni e delle competenze legislative. Il passaggio dal governatorato militare a quello civile, avvenuto nell'agosto del 1919, sembra acuire i problemi sorti nel dopoguerra riguardo all'incertezza nell'attribuzione delle competenze e delle funzioni alle istituzioni periferiche: i Trentini continuano a chiedere il mantenimento delle ampie autonomie amministrative provinciali e comunali e tali istanze sono recepite nel testo della legge di annessione. Ma l'ordinamento auspicato non viene realizzato per il precipitare della situazione politica italiana dove il sistema liberale sta sgretolandosi sotto i colpi delle forme nazionaliste e fasciste. La marcia su Bolzano e Trento nei primi giorni dell'ottobre 1922 e successivamente quella su Roma e l'instaurarsi del governo Mussolini, troncano ogni speranza di

174 mantenere in vita l'assetto autonomistico, incompatibile con un regime teso a trasformarsi da autoritario in totalitario e quindi a d eliminare ogni spazio di libertà decisionale. In base al R.D. di data 4 febbraio 1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. dell'11 gennaio 1923, n. 9, il Regno si divide in Province, Circondari (in ognuno c'é un Sottoprefetto, che esegue gli ordini del Prefetto), Mandamenti e Comuni. In ogni Provincia vi sono un Prefetto, un Vice Prefetto, un Consiglio di Prefettura e una Giunta amministrativa. Le deliberazioni dei Consigli e delle Giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti, e ai Sottoprefetti, e diventano esecutive se rimandate con il visto del Prefetto, o del Sottoprefetto, o se il decreto di sospensione non è pronunciato entro 15 giorni (1 mese per i bilanci e i consuntivi). Il Prefetto inoltre può ordinare, a spese del Comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale amministrativa, invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Gli organi che amministrano la Provincia sono il Consiglio provinciale e la Deputazione, cui si aggiunge un Presidente (con R.D. del 30 dicembre 1923). Per i Comuni c'é la possibilità di unirsi in Consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse.. Con R.D. 21 gennaio 1923, n. 93, viene istituita la Provincia di Trento, comprendente anche Bolzano, con i Corcondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con R.D.L di data 2 gennaio 1927, n. 1 viene istituita la Provincia di Bolzano e contemporaneamente vengono soppresse tutte le Sottoprefetture. Il R.D.L. datato 23 ottobre 1925, n. 2113, istituisce un servizio ispettivo sui Comuni e sulle Province: gli ispettori con visite periodiche e saltuarie, accertano l'ordinato funzionamento delle amministrazioni e il regolare andamento dei pubblici servizi di loro competenza. Il Prefetto ha la facoltà di adottare sanzioni disciplinari, con provvedimento definitivo a carico dei segretari, impiegati, agenti e salariati che svolgano azione in compatibile con le generali direttive del Governo. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche, che vede l'istituzione di Podestà di nomina regia nei comuni del regno (R.D.L. 3 settembre 1910), mentre il Prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di Mussolini del 13 giugno 1923).

La partecipazione del comune di Massimeno alla costituzione di consorzi e associazioni è testimoniata dai verbali delle deliberazioni: adesione al Consorzio provinciale antitubercolosi della Venezia tridentina (20 giugno 1924); adesione alla Federazione provinciale degli enti autarchici (23 maggio 1925); adesione e accettazione dello statuto del Consorzio provinciale trentino dei boschi e delle malghe (14 agosto 1926); adesione al Patronato nazionale medico legale per gli infortuni agricoli e industriali e per le assicurazioni sociali (26 agosto 1926); adesione alla costituzione di un Consorzio fra i comuni interessati alla Val di Genova perché lì aventi proprietà, con lo scopo della manutenzione della strada e della custodia dei boschi e della caccia (27 aprile 1927); rapporti con la Società cacciatori trentini, sezione di Tione e con la Società cacciatori dell'Alta e Media Rendena (30 aprile 1927); partecipazione al Consorzio elettrico Alta Rendena (26 novembre 1927) (4).

Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866

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Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro". Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno". Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale". Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale" Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno" Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali"

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Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico dell'archivio comunale di Massimeno Bibliografia A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Cavedine e degli archivi aggregati (1625 - 1986), Trento, 2004 A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di Giustino, Trento, 1986 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio cessato di Gardolo (1695-1810; 1817-1926) e degli archivi aggregati (1877 - 1982), Trento, 2002 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Vezzano (1208 - 1959) e degli archivi aggregati (1840 - 1995), Trento, 2004 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BOLOGNINI N., Usi e costumi della Rendena, Tione, 2000 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GAMBILLO C., La Valle di Rendena, Rovereto, 1882 GOBBI FRANCESCA (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune (1539-1957) e dell'Ente Comunale di Assistenza (ECA) (1953-1993) di Ruffré, Trento, 2000 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 GRAIFENBERG P., TOVAZZI S. (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune di Sardagna(1818-1926) e della delegazione di Sardagna(1927-1977), Trento, 2003 MARSINI S., [a cura di], "Inventario dell'archivio post-unitario del comune di Calenzano : (1865-1938) : con tre appendici", Calenzano (FI) : Comune di Calenzano, 1986. ROSSI C., La Valle di Rendena, Tione, 1932 SCALFI E., Duemila parole del mio paese. Tentativi etimologici sul dialetto di Tione, Trento, 1983 TOMASINI R., Il dialetto della Val Rendena, Trento 1990

Note (1) ACM, "Protocolli delle sedute della rappresentanza comunale", 7.1. (2) ACM, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 8.6. (3) ACM, "Deliberazioni del consiglio comunale e del podestà", 8.1; "Deliberazioni della giunta comunale e del podestà", 8.3. (4) ACM, "Deliberazioni del consiglio comunale e del podestà", 8.1; "Deliberazioni della giunta comunale e del podestà", 8.3.

177 subfondo 8 Comune di Massimeno (ordinamento italiano), 1923-1928

registri 60, buste 10 (1); metri lineari 2.0

Soggetti produttori Comune di Massimeno, 1923-1928

Contenuto La sezione di ordinamento italiano dell'Archivio del comune di Massimeno è stata suddivisa in tre partizioni, sulla base delle cesure storico-istituzionali. La prima copre l'arco temporale compreso fra il 1923 (2) e il 1928 (3). Il materiale qui raccolto è quello tipico degli enti comunali ed è stato classificato in diciannove serie. L'ordine dato alle serie prevede la documentazione prodotta dal consiglio comunale, dalla giunta comunale e dal podestà; quella a carattere amministrativo che comprende i registri di protocollo, gli esibiti, le pratiche speciali; la parte contabile è caratterizzata da bilanci di previsione, conti consuntivi, giornali di cassa, libri mastro, giornali per la spedizione dei mandati, allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi e ruoli. Seguono poi le liste di leva, quali atti a carattere militare. Infine si trova la documentazione relativa allo stato civile con i registri degli atti di nascita, di matrimonio, di morte e di cittadinanza. Altra documentazione è stata ordinata nella serie dei registri diversi.

Note (1) Sono esclusi da questa numerazione i registri dello Stato civile, depositati presso il comune di Massimeno e non presso l'Archivio Provinciale, dove è avvenuto il riordino. (2) R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove province la legge ed il regolamento comunale e provinciale". (3) Il comune di Massimeno fu aggregato al comune di Pinzolo con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429.

178 serie 8.1 Deliberazioni del consiglio comunale e del podestà, 1924-1926

registro 1

Contenuto Questa serie è composta di un unico registro, che riporta, in ordine progressivo e cronologico, le deliberazioni prese dal consiglio comunale, nel periodo compreso tra il gennaio del 1925 e il novembre del 1926. L'ultima deliberazione del Consiglio comunale prima della sua soppressione è del 12 maggio 1926 mentre la prima attestazione del Podestà è del 19 giugno 1926. La legge 4 febbraio 1926, n. 237 dispone infatti che nei comuni con meno di 5.000 abitanti i Consigli comunali e le Giunte comunali vengano sostituiti dal governo fascista con la figura del Podestà, di nomina regia, assistito da una consulta municipale. Questa direttiva venne successivamente estesa a tutti i comuni del Regno con la legge 3 settembre 1926, n. 1910. Un esemplare dei processi verbali delle deliberazioni del Consiglio comunale, escluse le deliberazioni relative alla sola esecuzione dei provvedimenti già deliberati, doveva essere trasmesso al Prefetto entro otto giorni dalla data di approvazione. Il Prefetto, verificato che la delibera non violasse nessuna disposizione di legge, e che fosse presa secondo le modalità prescritte, apponeva il suo visto, e la rimandava al Comune entro 15 giorni. Qualora si trattasse di bilanci di previsione e di conti consuntivi tali atti venivano rimandati al comune entro un mese. La deliberazione del comune diventava esecutiva solamente dopo questa approvazione, o scaduti i quindici giorni possibili per la sua impugnazione.

8.1. 404. busta 66 Deliberazioni del consiglio comunale e del podestà 1924 gennaio 5-1926 novembre 26 Contiene: - deliberazioni del consiglio comunale: 1924 gennaio 5-1926 maggio 12 - deliberazioni del podestà: 1926 giugno 19-novembre 26 Registro, cc. 28 n. n. (carte bianche: 1)

179 serie 8.2 Deliberazioni del consiglio comunale (copie), 1923-1926

fascicolo 1

Contenuto Questa serie si compone di un solo fascicolo contenente gli estratti dei verbali delle deliberazioni del consiglio comunale, riordinati secondo l'ordine progressivo delle deliberazioni in originale. Sul retro di queste carte compare l'approvazione e la sottoscrizione del sindaco, del consigliere anziano e del segretario. Egli ne attesta anche la natura di copia conforme all'originale e l'avvenuta pubblicazione. Gli estratti delle deliberazioni del Consiglio comunale qui raccolti sono vistati dal Sottoprefetto di Tione o dal Prefetto della Venezia tridentina, e coprono l'arco temporale dall'anno 1923 all'anno 1926.

8.2. 405. busta 66 Deliberazioni del consiglio comunale (copie) 1923-1926 Contiene: - "1923. Estratti di verbali vistati dalla regia autorità": la cartella non contiene nessun documento - 1924-1926: estratti dai verbali delle deliberazioni del consiglio comunale, vistate dal prefetto Fascicolo

180 serie 8.3 Deliberazioni della giunta comunale, 1924-1926

registro 1

Contenuto Questa serie si compone di un unico registro. Esso riporta le deliberazioni (originali) prese dalla giunta comunale nel periodo compreso tra l'aprile del 1924 e l'aprile del 1926. Sono sottofirmate dal presidente, l'assessore anziano e il segretario. Oltre al testo della delibera, in una colonna posta sul lato sinistro del foglio, si trovano scritti il numero progressivo, la data di pubblicazione e talvolta anche l'ordine del giorno, alla stessa altezza dove viene descritta la decisione presa in merito a quello stesso affare. Il sindaco aveva il compito di trasmettere al Prefetto, entro otto giorni dalla data di approvazione, un esemplare dei processi verbali delle deliberazioni della Giunta municipale, escluse le deliberazioni relative alla sola esecuzione dei provvedimenti prima deliberati. Il prefetto, verificato che la delibera non violasse nessuna disposizione di legge, e che fosse presa secondo le modalità prescritte, apponeva il suo visto, e la rimandava al Comune, che la poteva rendere esecutiva.

8.3. 406. busta 66 Deliberazioni della giunta comunale 1924 aprile 12-1926 aprile 3 Registro, cc. 4 n. n.

181 serie 8.4 Deliberazioni della giunta comunale e del podestà (copie), 1926-1928

fascicolo 1

Contenuto Questa serie si compone di un solo fascicolo che raccoglie soprattutto le copie conformi all'originale (pochi sono gli estratti) delle deliberazioni della Giunta comunale, del Commissario prefettizio, e del Podestà. La legge 4 febbraio 1926, n. 237 dispone infatti che nei comuni con meno di 5.000 abitanti, i Consigli comunali e le Giunte comunali, vengano sostituiti dal governo fascista con la figura del Podestà, di nomina regia, assistito da una consulta municipale. Questa direttiva venne successivamente estesa a tutti i comuni del Regno con la legge 3 settembre 1926, n. 1910. Le carte qui raccolte si riferiscono al periodo compreso fra il marzo 1926 e il dicembre 1928. Il visto della Prefettura di Trento è riportato su alcune di esse. I documenti relativi all'anno 1928 riportano, anziché il timbro del comune di Massimeno, quello del comune di Pinzolo, al quale Massimeno con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429 fu aggregato. Alcune copie ed estratti delle deliberazioni della Giunta municipale e del Podestà si trovano anche nella serie "Carteggio ed atti" (serie 8.6), in qualità di allegati ad una pratica.

8.4. 407. busta 66 Deliberazioni della giunta e del podestà (copie) 1926-1928 Contiene: - Verbale di deliberazione della giunta, 1926 marzo 27 - Verbali di deliberazione del commissario prefettizio, 1926 novembre 25-26 - Verbali del podestà: 1926 giugno 26-1928 dicembre 29 Fascicolo

182 serie 8.5 Protocolli degli esibiti, 1927-1928

registro 1

Contenuto La serie è composta da un unico registro, che riporta la registrazione degli esibiti, in arrivo e in partenza (e in genere di "tutte le carte, le memorie, i provvedimenti di iniziativa dell'ufficio") relativi al periodo compreso fra il gennaio 1927 e l'aprile 1928. Per motivi contingenti, l'amministrazione del comune di Massimeno ha ritenuto opportuno raccogliere più annate di protocollo in uno unico registro. Al fine di far comprendere il volume di affari trattato, e per facilitarne la ricerca da parte dello studioso, nell'inventario sono stati segnalati per ogni annata gli estremi dei numeri di registrazione degli atti prodotti. In seguito all'annessione del Trentino all'Italia e all'estensione nel 1923 alle nuove province della legge e del regolamento provinciale e comunale, doveva essere anche applicata la Circolare del Ministero dell'interno, direzione generale dell'amministrazione civile, 1 marzo 1897, n. 17100/2 riportante il titolo Ordinamento degli archivi dei comuni. Essa, nell'art. 6, conteneva le disposizioni in merito alla tenuta del protocollo degli esibiti. Secondo questa disposizione questi registri dovevano riportare, per ogni documento, la data di spedizione o di ricevimento, il numero d'ordine, il mittente, la posizione archivistica (in base alla suddivisione in categorie e classi), l'oggetto e il numero del fascicolo cui esso veniva ascritto.

8.5. 408 "Protocollo degli esibiti dal 1 gennaio 1927 al 3/4/1928" 1927 gennaio 1-1928 aprile 3 Contiene: - Anno 1927: nn. di prot. 1-791 - Anno 1928: nn. di prot. 1-133 Registro

183 serie 8.6 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1924-1928

buste 6

Contenuto Questa serie è composta da sei buste, che raccolgono la corrispondenza e gli atti prodotti dal Comune nello svolgimento della propria attività amministrativa. Una delle competenze degli uffici comunali era infatti quella di raccogliere, classificare e conservare in maniera sistematica tutti gli atti in partenza e in arrivo, oltre che quelli interni all'ufficio stesso, affinché la trattazione e la consultazione degli affari fosse immediata. Con la Circolare del Ministero dell'interno - direzione generale dell'amministrazione civile del 1 marzo 1897, n. 17100/2, che venne estesa alle nuove province solo nel 1923, dopo la loro annessione, si introdusse il titolario già in vigore nei comuni dello Stato italiano e articolato in quindici categorie: I. amministrazione; II. opere pie e beneficenza; III. polizia urbana e rurale; IV. sanità e igiene pubblica; V. finanze; VI. governo; VII. grazia, giustizia, culto; VIII. leva, truppa, servizi militari; IX. agricoltura, industrie, commercio; X. lavori pubblici, poste, telegrafo, telefono, radio, televisione; XI. agricoltura, industrie, commercio; XII. stato civile, censimento, statistica, demografia; XIII. esteri; XIV. oggetti diversi; XV. pubblica sicurezza. Le disposizioni di questa Circolare non sono state applicate immediatamente dall'amministrazione del comune di Massimeno. Infatti l'annata 1924, quella cioè immediatamente successiva all'entrata in vigore della legislazione italiana, è stata riordinata secondo il numero di protocollo presente sulle carte, seguendo l'uso fino ad allora adottato. A parte è stato posto un fascicolo per gli atti non numerati. L'anno 1926 invece presenta due tipi di riordino: una parte della documentazione è stata raccolta, e riordinata, seguendo le classificazione degli atti in categorie, una parte invece seguendo l'ordine di protocollo. La documentazione del 1928 è conservata nell'archivio storico del comune di Massimeno solamente fino al 6 aprile. Le carte mancanti si trovano presso l'archivio del comune di Pinzolo, al quale Massimeno è stato aggregato con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429.

8.6. 409. busta 67 Carteggio ed atti degli affari comunali 1924 Contiene i nn. di prot. 8-644; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - n. 236: elenco delle fondazioni del comune di Massimeno Busta

8.6. 410. buste 68-69 Carteggio ed atti degli affari comunali 1925

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Contiene gli atti delle categorie I-XV Busta

8.6. 411. busta 70 Carteggio ed atti degli affari comunali 1926 Contiene gli atti delle categorie I-IV e VI-XV. Contiene i nn. di prot. 7-927; contiene anche atti non protocollati

Si segnala: - cat. I: n. 393: "Formazione commissioni comunali ed assemblee consorziali in seguito alla istituzione dei podestà": nomina dei membri della congregazione di carità Busta

8.6. 412. busta 71 Carteggio ed atti degli affari comunali 1927 Contiene gli atti delle categorie X-XII

Si segnala: - cat. X: costruzione dell'acquedotto comunale di Massimeno, 1927-1937; concessione di "spine d'acqua potabile" ai privati; progetto della ferrovia delle Giudicarie (Brescia-Tione-Trento, con diramazione Tione-Pinzolo, Sarche-Riva); progetto per il ponte in val Genova; - cat. XI: "Censimento degli esercizi industriali e commerciali" del 15 ottobre 1927 Busta

8.6. 413. busta 72 Carteggio ed atti degli affari comunali 1928 Contiene i nn. di protocollo 37-136; contiene anche atti non protocollati Busta

185 serie 8.7 Carteggio ed atti. Pratiche speciali, 1924-1927

fascicoli 2

Contenuto Questa serie raccoglie due fascicoli di particolare rilevanza, sia per il contenuto, che per la consistenza. Essi sono relativi a lavori pubblici affidati da parte dell'amministrazione comunale a delle ditte esterne, affinché eseguissero la costruzione di due strade di montagna. Per motivi di praticità questi atti non sono stati inseriti nella categoria X della serie "Carteggio ed atti".

8.7. 414. busta 73 Costruzione della strada di montagna in località 'Fragadic'-'Pradistei' 1924-1925 Atti relativi alla costruzione della strada di montagna in località 'Fragadic' e 'Pradistei', quale continuazione della "via Gaggio" e di quella principale, per facilitare il trasporto del legna. L'unità è composta da due fascicoli: 1. "Progetto strada da monte per comune di Massimeno" (relazione, preventivo, planimetria, profili trasversali, profili longitudinali, cunette e curve) 2. "Progetto di un tronco di strada da montagna del comune di Massimeno" (relazione tecnica, analisi dei prezzi, computo metrico dei lavori, stima dei lavori, capitolato generale d'appalto, capitolato speciale, planimetria, profili trasversali, allargamenti curve) Fascicolo

8.7. 415. busta 73 Costruzione della strada di montagna in località 'Pradac' 1926 aprile 29-1927 luglio 27 Atti relativi alla costruzione della strada di montagna in località 'Pradac'. Il fascicolo raccoglie estratti da verbali delle deliberazioni, avvisi d'asta e verbali di disertazione, capitolati d'appalto e analisi dei prezzi, verbali di aggiudicazione. Fascicolo

186 serie 8.8 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924-1928

registri 10

Contenuto I bilanci di previsione sono il principale documento contabile del programma economico-amministrativo annuale dei comuni, e qui dovevano essere preventivate le entrate e le uscite previste. I conti consuntivi forniscono la misura della realizzazione dei programmi di attività e degli interventi svolti effettivamente dall'amministrazione comunale nel corso dell'anno, come era stato precedentemente stanziato dal bilancio di previsione. In base alla Legge comunale e provinciale 4 febbraio 1915, n. 148 ed al relativo Regolamento 12 febbraio 1911, n. 297 gli uni venivano redatti all'inizio dell'anno, gli altri alla fine. Talvolta un registro presenta degli allegati: si tratta di copie o di minute.

8.8. 416 Bilancio di previsione 1924 In allegato: una copia Registro

8.8. 417 Conto consuntivo 1924 In allegato: due copie Registro

8.8. 418 Bilancio di previsione 1925 Registro

8.8. 419 Conto consuntivo 1925 In allegato: due copie Registro

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8.8. 420 Bilancio di previsione 1926 In allegato: una minuta, una copia Registro

8.8. 421 Conto consuntivo 1926 In allegato: due copie Registro

8.8. 422 Bilancio di previsione 1927 In allegato: una minuta Registro

8.8. 423 Conto consuntivo 1927 In allegato: una copia Registro

8.8. 424 Bilancio di previsione 1928 In allegato: una copia Registro

8.8. 425 Conto consuntivo 1928 In allegato: due copie Registro

188 serie 8.9 Giornali di cassa, [1923]-1928

registri 5

Contenuto Questa serie comprende i registri che riportano le registrazioni dei mandati di pagamento e di riscossione effettuate distintamente secondo i vari capitoli di entrata ed uscita, che compongono il bilancio di previsione annuale.

8.9. 426 Giornale delle entrate [1923] Registro

8.9. 427 Giornale delle spese [1924] Registro

8.9. 428 "Giornale spese 1925" 1925 Registro

8.9. 429 "Giornale spese 1926" 1926 Registro

8.9. 430 Giornale delle entrate s.d. Registro

189 serie 8.10 Mastri della contabilità, [1923]-1928

registri 9

Contenuto Questa serie comprende le registrazioni dei mandati di pagamento e di riscossione, effettuate per ordine cronologico di emissione dei mandati.

8.10. 431 "Mastro entrate" [1923] Registro

8.10. 432 "Mastro spese" [1924] Registro

8.10. 433 "Mastro entrate 1925" 1925 Registro

8.10. 434 "Mastro spese 1925" 1925 Registro

8.10. 435 "Mastro entrate 1926" 1926 Registro

8.10. 436 "Mastro spese 1926" 1926 Registro

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8.10. 437 "Libro mastro delle entrate e delle spese comunali. Anno 1927" 1927 Registro

8.10. 438 "Libro mastro. Parte I. Entrate comunali" 1928 Registro

8.10. 439 "Libro mastro. Parte II. Spese comunali" 1928 Registro

191 serie 8.11 Giornali per la spedizione dei mandati, 1926-1928

registri 2

Contenuto Si tratta di registri che raccolgono le matrici dei mandati di pagamento. Viene indicato il numero del mandato e la rubrica cui fa riferimento, la data e il destinatario, la cifra da pagare e la causa per la quale doveva essere effettuato il versamento. Talvolta viene indicato il numero d'ordine da parte dell'ufficio competente, la data e il riferimento al bilancio di previsione nel quale era stata prevista la spesa.

8.11. 440. busta 74 "Giornale per la spedizione dei mandati" 1926 Mandati emessi: nn. 24-29, 33-42, 45-46, 48-49, 51, 54-60, 65-72, 74-77, 81, 83-85 Registro

8.11. 441. busta 74 Giornale per la spedizione dei mandati 1926-1928 Mandati emessi: - Anno 1926: nn. 156-159 (1) - Anno 1927: nn. 1-4, 8-17, 19-26, 28-35, 39-44, 47-56, 58-62, 64-74, 77-80, 83-85, 88-89, 91-107, 114-115 - Anno 1928: nn. 2-5, 7-9, 11-12, 14-22, 24, 34-40, 50, 52-54, 56-64, 66 Registro Note (1) Questi mandati sono stati inseriti fra il n. 10 e il n. 11 del 1927

192 serie 8.12 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi, 1924-1928

buste 3

Contenuto Questa serie comprende gli allegati al bilancio di previsione, gli allegati al conto consuntivo e i documenti giustificativi al conto consuntivo. Gli allegati al bilancio di previsione sono gli atti preparatori alla formazione del bilancio, le delibere di approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale e dalla Giunta provinciale, i verbali di verifica di cassa da parte dell'esattoria, elenchi dei residui attivi e passivi, riepilogo dell'inventario dei beni, prospetto dei dipendenti comunali, spese di segreteria, prospetto delle tasse. Gli allegati al conto consuntivo sono le delibere di approvazione del conto da parte del Consiglio comunale e dalla Giunta provinciale, le delibere di nomina e relazioni dei revisori dei conti, i verbali di verifica di cassa dell'esattoria, elenchi dei residui attivi e passivi, sollecitazioni a vari enti pubblici per l'erogazione di qualche contributo. I documenti giustificativi del conto consuntivo sono le reversali di cassa (ordini d'incasso dati al cassiere comunale dell'amministrazione che giustificano le entrate), i mandati di pagamento (ordini di pagamento dati al cassiere dell'amministrazione che giustificano le uscite), le pezze d'appoggio (ricevute, note di spesa, fatture, quietanze) allegate alle riversali di cassa e ai mandati di pagamento. L'estremo cronologico indicato nella descrizione di ogni unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. In questa serie sono inoltre raccolti i "quinternetti" e i "ruoli per la riscossione delle tasse".

8.12. 442. busta 74 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza: artt. 4-10 Uscita: spese di competenza: catt. I-IV 1924 Si segnala: - "Quinternetto di esazione dei redditi comunali del comune di Massimeno per l'anno 1923" - "Ruolo unico delle tasse comunali per l'anno 1924": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sui cani, sugli esercizi, sui vincelli, sul legname ad uso interno, sulla rifusione di materiali scolastici, sugli affitti Fascicolo

8.12. 443. busta 74 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza: artt. 2-4c Uscita: spese di competenza: artt. 1-83 1925 193

Si segnala: - "Ruolo unico delle tasse comunali per l'anno 1925": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sul bestiame, sui cani, sullo strame, sul legname ad uso interno, sulla legna, sulla rifusione dei materiali scolastici, sugli affitti Busta

8.12. 444. busta 75 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza: residui attivi; artt. 2-10 Uscita: spese di competenza: artt. 1-71 1926 Busta

8.12. 445. busta 76 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza: residui attivi; artt. 4-15 Uscita: spese di competenza: residui passivi: artt. 1-67 1927 Si segnala: - "Ruolo delle rendite comunali per l'anno 1926": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sul bestiame, sui cani, di esercizio, sullo strame e sui vincelli, sul legname ad uso interno, sugli affitti, sugli interessi - "Matricola unica delle tasse comunali" - "Quinternetto: abeti, sfollamento, utenti, spine d'acqua, prodotti forestali, legname ad uso interno, cani" (1) - elenco dei residui attivi e passivi Busta Note (1) Si tratta di un fascicolo composto di fogli sciolti

8.12. 446. busta 76 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza: residui attivi: artt. 4-20 Uscita: spese di competenza: artt. 1-81 1928 Si segnala: - "Riepilogo inventario dei beni patrimoniali" - Fogli di possesso fondiario del comune di Massimeno Fascicolo

194 serie 8.13 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e delle tasse comunali, 1927

registri 2

Contenuto I ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali vengono compilati e redatti conformemente alle seguenti norme legislative: regolamento approvato con R.D. 23 giugno 1897, n. 237; testo unico delle leggi per la riscossione delle imposte dirette approvato con R.D. 17 ottobre 1923, n. 1401. Per ogni tipo di imposta il comune teneva un registro prestampato in cui di volta in volta venivano riportati i nominativi dei contribuenti e l'entità dell'importo in denaro da essi pagato con annotazione delle rate. I ruoli unici portano più inposte e tasse su un unico registro. Le fonti principali di riscossione erano l'imposta di famiglia, sul valore locativo, sul bestiame, sui cani, sui domestici, sulle insegne, sui pianoforti, sugli esercizi e rivendite e la tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche. Alcuni ruoli si trovano nella serie "Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi" (serie 8.12). In questo caso sono stati evidenziati nel contenuto dell'unità nella quale sono stati trovati.

8.13. 447. busta 77 "Ruolo delle tasse o delle rendite comunali per l'anno 1927. Arretrati 1926" 1927 Ruolo per la riscossione delle rendite sui cani, sullo strame e vincelli, sul legname ad uso interno, sugli affitti e sugli interessi. Residui 1926. Registro

8.13. 448. busta 77 "Ruolo delle tasse e delle rendite comunali per l'anno 1927" 1927 Ruolo per la riscossione delle rendite sui cani, sullo strame e vincelli, sulla legna e legname ad uso interno, sugli affitti di stabili, sugli interessi da privati e sulle spine dell'acqua. Registro

195 serie 8.14 Liste di leva, 1922-1928

registri 7

Contenuto Questa serie comprende le liste dei cittadini di sesso maschile che dovevano sottoporsi alla visita di leva, poiché tenuti ad assolvere il servizio militare obbligatorio. Tali liste dovevano essere compilate annualmente dall'impiegato comunale, e venivano redatte al compimento del 18° anno di età dei chiamati alla visita. La legislazione italiana relativa al servizio di leva (T. U. approvato con R. D. 24 dicembre 1911, n. 1947 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n. 6952) fu estesa nei territori annessi al Regno con R. D. 19 settembre 1921, n. 1331. La serie è ordinata secondo l'anno della classe di leva, cioè l'anno di nascita degli inscritti nelle liste di leva. Talvolta si trovano allegati degli atti relativi.

8.14. 449. busta 77 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1902" 1922 Registro

8.14. 450. busta 77 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1901" 1922 Registro

8.14. 451. busta 77 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1903" 1924 Contiene anche: - Allegati 1922-1923 - Documenti dell'anno 1927 relativi ai giovani nati 1896-1898 Registro

8.14. 452. busta 77 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1904" 1925 Contiene anche: - Allegati del 1922 Registro

196

8.14. 453. busta 77 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1905" 1926 Contiene anche: - Allegati (1922-1923, 1926) Registro

8.14. 454. busta 77 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1906" 1927 Registro

8.1. 455. busta 77 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1907" 1928 Registro

197 serie 8.15 Registri degli atti di nascita, 1924-1928

registri 5

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di nascita da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri dei nati sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice originale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773

8.15. 456 Registro degli atti di nascita 1924 Registro

8.15. 457 Registro degli atti di nascita 1925 Registro

8.15. 458 Registro degli atti di nascita 1926 Registro

8.15. 459 Registro degli atti di nascita 1927 Registro

8.15. 460 Registro degli atti di nascita

198

1928 Registro

199 serie 8.16 Registri degli atti di matrimonio, 1924-1928

registri 5

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di matrimonio da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri dei matrimoni sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice originale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773

8.16. 461 Registri degli atti di matrimonio 1924 Registro

8.16. 462 Registri degli atti di matrimonio 1925 Registro

8.16. 463 Registri degli atti di matrimonio 1926 Registro

8.16. 464 Registri degli atti di matrimonio 1927 Registro

8.16. 465 Registri degli atti di matrimonio

200

1928 Registro

201 serie 8.17 Registri degli atti di morte, 1924-1928

registri 5

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di morte da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri dei morti sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice originale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773

8.17. 466 Registro degli atti di morte 1924 Registro

8.17. 467 Registro degli atti di morte 1925 Registro

8.17. 468 Registro degli atti di morte 1926 Registro

8.17. 469 Registro degli atti di morte 1927 Registro

8.17. 470 Registro degli atti di morte

202

1928 Registro

203 serie 8.18 Registri degli atti di cittadinanza, 1924-1928

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di cittadinanza da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri di cittadinanza sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice originale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773

8.18. 471 Registri degli atti di cittadinanza 1924 Registro

8.18. 472 Registri degli atti di cittadinanza 1925 Registro

8.18. 473 Registri degli atti di cittadinanza 1926 Registro

8.18. 474 Registri degli atti di cittadinanza 1927 Registro

8.18. 475 Registri degli atti di cittadinanza 1928 Registro

204 serie 8.19 Registri diversi, 1924-1931

Contenuto In questa serie si conservano registri riguardanti diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali, considerata la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie distinte.

8.19. 476. busta 78 Elenco semestrale dei nati nel comune di Massimeno per le vaccinazioni 1924-1930 Registro sul quale sono annotati i dati del neonato: cognome e nome, nome del padre, cognome e nome della madre, data di nascita del bambino, luogo di abitazione e annotazioni. Registro

8.19. 477. busta 78 Certificati di vaccinazione 1928 giugno 3-1931 ottobre 16 Si tratta delle matrici dei certificati di vaccinazione, nn. 51-65 Registro

8.19. 478. busta 78 "Lista delle persone appartenenti a questo comune che acquistano la cittadinanza italiana di pieno diritto..." (1) post 1923 Registro Note (1) In base alle norme presidenziali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 14 febbraio 1922

205

Ente Frazione di Massimeno (Pinzolo) 1928-1952

Luoghi Massimeno (Pinzolo)

Archivi prodotti Fondo Comune di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Pinzolo. Frazione di Massimeno (ordinamento italiano), 01/01/1928 - 31/12/1943

Storia Con R.D. 29 novembre 1928, n. 2970 si ebbe, con interventi di autorità, l'aggregazione dei comuni, fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-1929).

Il Comune di Massimeno fu aggregato al Comune di Pinzolo con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429. Divenne nuovamente comune autonomo con L.R. 16 aprile 1952, n. 8.

Condizione giuridica Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe con il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383 "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale".

Funzioni, occupazioni e attività Nel R.D. del 3 marzo 1934, n. 383, art. 91 sono elencate le spese obbligatorie del comune fascista: per oneri patrimoniali, per spese generali, per polizia locale, sanità e igiene, per sicurezza pubblica e giustizia, per opere pubbliche, per educazione nazionale (scuole), per agricoltura, per assistenza e beneficenza, per culto ecc. Per quanto riguarda finanza e contabilità la normativa rimane molto simile a quella dettata nel R.D. del 1915. Il depotenziamento della vita amministrativa dei comuni della Provincia caratterizza l'epoca fascista: spariscono le iniziative per le quali mancano le risorse finanziarie a causa di un intenzionale abbandono da parte del regime e si moltiplicano gli ordini dal centro, tanto che l'amministrazione avviene solo in base a circolari prefettizie. Le numerose istanze di separazione delle frazioni dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse: è chiaro il fatto che tempi sono cambiati e i compiti dei comuni si sono ampliati, per cui deve essere messa in piedi una vera e propria nuova macchina amministrativa. Per quanto riguarda le competenze comunali in materia di usi civici va fatta a tal punto una breve premessa. A inizio '800 sia il Governo bavarese sia quello napoleonico tengono separata l'amministrazione degli usi civici delle frazioni da quelli dei comuni di appartenenza, mentre la legge austriaca considera tali diritti delle "servitù prediali". Se la legge n. 9 di data 11 gennaio 1923 mantiene il rispetto di questi diritti d'uso comune dei beni, la legge n. 1766 di data 16 giugno 1927 e il regolamento di applicazione n. 332 di data 26 febbraio 1928 vogliono abolire ogni forma di promiscuo godimento delle terre, disciplinandone la proprietà. 206

La legge del 1934 affida al Prefetto il compito di nominare un commissario per l'amministrazione dei beni della singola frazione. Con la circolare del Ministero dell'Interno n. 15100/15.1 del 21 maggio 1947 si dispone la ricostituzione, previa consultazione elettorale, dei comitati di amministazione separata usi civici (ASUC) nelle singole frazioni (nel 1949 in Trentino ne esistono ben 200). Dopo vari passaggi di competenza della materia, la Legge del 9 maggio 1956, n. 6 affidò definitivamente al Consiglio comunale l'amministrazione dei beni di uso civico del comune, mentre quelli appartenenti alle frazioni erano amministrati separatamente da un comitato di 3 o 5 membri. Con la ricostituzione di molti comuni soppressi si sciolsero molte ASUC (ma in alcune frazioni esistono ancora).

Struttura amministrativa Il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383 stabilisce che il Podestà possa essere affiancato dal Vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal Podestà e ne esegue gli ordini. L'apposito regolamento comunale provvede a disciplinare infine lo stato giuridico degli impiegati e dei salariati dipendenti comunali, oltre che l'ordinamento d'ufficio.

Gli atti appartenenti all'archivio del comune di Massimeno per il periodo in cui questo fu frazione del comune di Pinzolo portano la firma del Commissario prefettizio o del Podestà.

Contesto generale Il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383 conferma l'organizzazione stabilita con i decreti, emanati anteriormente. In base a quanto descritto al titolo VIII del decreto sopracitato, a Roma viene istituito un Governatorato che svolge le competenze del comune.

Fonti normative Regio decreto 28 marzo 1929, n. 499, "Disposizioni relative ai libri fondiari nei territori delle nuove province" Regio decreto 23 aprile 1929, n. 551, "Fissazione della data di cessazione delle amministrazioni straordinarie e dell'attuazione del nuovo ordinamento dell'amministrazione provinciale in 17 provincie" Regio decreto 26 luglio 1929, n. 1361, "Modifica alla tenuta dei registri dello stato civile" Circolare del Ministero dell'interno, Direzione generale dell'amministrazione civile, 28 agosto 1929 n. 16900/3 rimettente in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale Regio Decreto del 3 marzo 1934, n. 383, Testo Unico della legge comunale e provinciale Legge 24 febbraio 1938, n. 329 "T.U. delle disposizioni legislative sul reclutamento del r. esercito" Legge 16 giugno 1938, n. 1075, "Conversione in legge del r. decreto-legge 28 aprile 1938, n. 482, concernente la prescrizione, come requisito essenziale ad amministratore dei comuni e delle provincie, dello stato di coniugato o di vedovo con prole" Regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443, "Codice di procedura civile" Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Regio decreto legge 28 dicembre 1943, n. 29-B, "Defascitizzazione delle amministrazioni dello stato, degli

207 enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale" Regio decreto legge 4 aprile 1944, n. 111, "Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie" Regio decreto legge 12 aprile 1944, n. 101, "Norme integrative dei r. decreti-legge 28 dicembre 1943, n. 29- B e 6 gennaio 1944, n. 9, sulla defascistizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale e sulla riammissione in servizio degli appartenenti a dette amministrazioni, enti ed aziende già licenziati per motivi politici" Decreto legge luogotenenziale 27 luglio 1944, n.159, "Sanzioni contro il fascismo" Decreto legge luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23, "Estensione alle donne del diritto di voto" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1946, n. 1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 4 marzo 1946, n. 68, "Modificazioni alle norme per la ripartizione dei comuni in sezioni elettorali" Decreto legge luogotenenziale 10 marzo 1946, n.76, "Modificazioni ed aggiunte al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1, sulla ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 272, "Disposizioni per la ricostruzione degli atti e documenti degli archivi dei municipi distrutti a seguito di eventi bellici o di tumulti popolari o di incendi, inondazioni, terremoti ed altre pubbliche calamità" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 83, "Modificazioni al D.L.L. 7 gennaio 1946, n. 1, sulla ricostruzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale" Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1948, n.1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno Bibliografia A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Cavedine e degli archivi aggregati (1625 - 1986), Trento, 2004 A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di Giustino, Trento, 1986

208

ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio cessato di Gardolo (1695-1810; 1817-1926) e degli archivi aggregati (1877 - 1982), Trento, 2002 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Vezzano (1208 - 1959) e degli archivi aggregati (1840 - 1995), Trento, 2004 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BOLOGNINI N., Usi e costumi della Rendena, Tione, 2000 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GAMBILLO C., La Valle di Rendena, Rovereto, 1882 GOBBI FRANCESCA (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune (1539-1957) e dell'Ente Comunale di Assistenza (ECA) (1953-1993) di Ruffré, Trento, 2000 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 LOOSE R., Agrarwirtschaftlice Vervaenderungen in den Valli Giudicarie, insbesondere im Becken von Stenico nach 1945, IN: Civis studi e testi, X (1986), Trento MARSINI S., [a cura di], "Inventario dell'archivio post-unitario del comune di Calenzano : (1865-1938) : con tre appendici", Calenzano (FI) : Comune di Calenzano, 1986. ROSSI C., La Valle di Rendena, Tione, 1932 SCALFI E., Duemila parole del mio paese. Tentativi etimologici sul dialetto di Tione, Trento, 1983 TOMASINI R., Il dialetto della Val Rendena, Trento 1990

209 subfondo 9 Comune di Pinzolo. Frazione di Massimeno (ordinamento italiano), 1928-1943

registri 3, buste 2; metri lineari 0.4

Soggetti produttori Frazione di Massimeno (Pinzolo), 1928-1952

Contenuto La sezione di ordinamento italiano dell'Archivio del comune di Massimeno è stata suddivisa in tre partizioni, sulla base delle cesure storico-istituzionali. La seconda copre l'arco temporale compreso fra il 1928 (1) e il 1952 (2). Il materiale qui raccolto è solo una parte della documentazione relativa al comune, prodotta in questi anni, durante i quali Massimeno era frazione del comune di Pinzolo. Si trovano gli atti prodotti dal commissario prefettizio, quale organo di governo; quelli a carattere amministrativo che comprendono gli esibiti e l'inventario dei beni; quella militare dalle liste di leva. Infine è stata posta la serie dei fogli di famiglia e quella dei censimenti, relative allo stato civile.

Note (1) Il Comune di Massimeno fu aggregato al Comune di Pinzolo con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429. (2) Il Comune di Massimeno diventa nuovamente comune autonomo con L.R. 16 aprile 1952, n. 8.

210 serie 9.1 Deliberazioni del commissario prefettizio (copie), 1943

fascicolo 1

Contenuto La serie comprende un solo verbale di deliberazione del commissario prefettizio, in copia semplice. Questa figura amministra la frazione di Massimeno finché la domanda di separazione dal comune di Pinzolo non viene accettata e Massimeno diventa nuovamente comune autonomo, ricostituendo le figure amministrative precedenti il fascismo (1).

Note (1) L.R. 16 aprile 1952, n. 8

9.1. 479. busta 79 Deliberazioni del commissario prefettizio 1943 dicembre 24 Si tratta di una copia semplice conforme all'originale Fascicolo, c. 1

211 serie 9.2 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1930-1942

fascicoli 4

Contenuto A seguito delle disposizioni emanate con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429 il comune di Massimeno divenne frazione del comune di Pinzolo. Le unità che formano questa serie sono composte di poche carte, tutte relative ad affari riguardanti la frazione di Massimeno e provengono dall'archivio del comune di Pinzolo.

9.2. 480. busta 79 Carteggio ed atti degli affari comunali 1930 Fascicolo, c. 1

9.2. 481. busta 79 Carteggio ed atti degli affari comunali 1936 Fascicolo

9.2. 482. busta 79 Carteggio ed atti degli affari comunali 1939 Fascicolo, c. 1

9.2. 483. busta 79 Carteggio ed atti degli affari comunali 1942 Fascicolo, c. 1

212 serie 9.3 Inventari, 1933

fascicolo 1

Contenuto La Legge comunale 4 febbraio 1915, n. 148, estesa alle nuove province del Regno dal R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 stabiliva che "in ogni Comune si deve conservare un esatto inventario di tutti i beni di uso pubblico e patrimoniali, mobili e immobili". Questo perchè, ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano ogni anno, doveva ricorrere oltre che agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale, che doveva essere quindi amministrato in modo da garantire la maggior rendita possibile. L'intera sostanza comunale sia mobile che immobile, doveva essere tenuta in evidenza mediante un esatto inventario delle proprie sostanze che ogni comune periodicamente doveva controllare. Solitamente gli inventari venivano comuque rivisti all'elezione del nuovo sindaco o in caso di variazione del patrimonio comunale. Essi, esaminati da un'apposita commissione e talvolta da essa rettificati, dovevano essere firmati dal sindaco (qui troviamo però le firme del podestà o del commissario prefettizio) e dal segretario comunale. Copia di questi inventari, o delle eventuali modifiche apportate, doveva essere trasmessa al prefetto.

9.3. 484. busta 79 Inventario 1933 La documentazione è costituita dagli allegati all'inventario dei beni comunali: - lettera A: Beni immobili di uso pubblico: manca - lettera B (1): Beni immobili di uso pubblico per destinazione - lettera C (2): Beni immobili patrimoniali - lettera D (3): Beni mobili di uso pubblico - lettera E (4): Beni mobili patrimoniali, compresi quelli per determinazione di legge - lettera F (5): Crediti del comune - lettera G (6): Debiti, oneri ed altre passività del comune - lettera H (7): Inventario di tutti i titoli ed atti che si riferiscono al patrimonio comunale - lettera I (8): Riassunto generale degli inventari al principio d'ogni anno - lettera L (9): Delle cose dei terzi avute in deposito - lettera M (10): Buoni, autirizzazioni, prelevanti, ecc. Fascicolo Note (1) L'inventario dei beni immobili di uso pubblico per destinazione riguarda palazzo comunale, edifici scolastici, musei, pinacoteche, biblioteche, raccolte artistiche e scientifiche, ospedali, manicomi, macelli pubblici, mercati, terme (modulo B)... Il formulario doveva essere compilato considerando le categorie nelle quali gli stabili erano suddivisi (beni dei quali si ha piena proprietà, il dominio utile, solo l'usufrutto, solamente l'uso), dovevano essere indicate le ipoteche, ma senza detrarle dal valore dell'immobile e il suo prezzo originario.

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(2) L'inventario dei beni immobili patrimoniali riguarda fabbricati, fondi rustici, boschi, cave, miniere, fornaci.. posseduti da privati (modulo C). Le categorie nelle quali dovevano essere ascritti i fabbricati sono le precedenti con l'aggiunta di quelli dai quali si ha proprietà diretta. Con i beni ipotecati il comportamento era il medesimo di quelli ad uso pubblico. Importanti per la compilazione di questo questionario erano i beni inscritti nei ruoli dei terreni, dei fabbricati e di ricchezza mobile, a carico del comune o della provincia e degli edifici 'speciali' che essi amministravano (Legge 29 giugno 1902, n. 281, art. 25). Importante anche comunicare il cambio di proprietà di quei beni che cessano di essere beni di enti (Legge 11 agosto 1870, n. 5784, art. 1). Necessario chiedere l'esenzione dell'imposta per i beni che dalla categoria degli imponibili passano ad essere esenti, poiché diventati strade, cimiteri... (R.D. 24 dicembre 1870, n. 6151, art. 79). Qualora il prezzo originario risultasse dai documenti doveva essere annotato. Al termine della cartella che raccoglie queste registrazioni vi sono poi delle note su come doveva essere effettuata una corretta compilazione (es. qualità, posizione, superficie, coltura, dati catastali ecc. dei terreni; numero civico, confini, piani ecc. degli edifici; prezzo originario e valore attuale ecc.). (3) L'inventario dei beni mobili di uso pubblico riguarda tavoli, sedie ed altro destinati ai pubblici uffici o per loro arredamento, come quadri, statue ecc. armi e simili occorrenti alle guardie e agli agenti comunali per la sorveglianza, ecc. (modulo D). Vi sono delle categorie entro le quali classificare questi beni: a) mobilio, b) armi c) libri d) statue, busti, quadri ecc. e) strumenti d'osservazione ecc. f) beni mobili per disposizione di legge g) materiale proveniente da edifici demoliti. Non dovevano essere inclusi nell'inventario oggetti fragili di poco valore o durata, ad eccezione di stemmi, bandiere, sigilli e simili. Tale inventario dovrà essere ripetuto con decadenza decennale, e doveva essere riportata sul registro la nuova stima dell'oggetto. Ogni oggetto classificato doveva essere identificato con un numero corrispondente a quello riportato sul registro. Inoltre i libri dovevano riportare anche il bollo che l'ufficio competente doveva applicare. Nelle note si richiama l'attenzione al prezzo originario dei diversi oggetti, e all'attuale stima effettuata. (4) L'inventario dei beni mobili patrimoniali, compresi quelli per determinazione di legge, riguarda i titoli di rendita ecc. (modello E). Unica avvertenza riguarda crediti, censi e prestazioni simili attive non fondiarie che dovevano essere descritte nel successivo modello. (5) Il modello F è relativo all'inventario dei crediti del comune. Oltre a questi, ai mutui attivi e ai prestiti era importante indicare anche l'ammontare capitale dei censi e delle altre prestazioni attive non fondiarie. (6) Segue poi l'inventario di tutti i debiti, oneri e altri movimenti negativi che gravano sull'amministrazione comunale (modello G). Dovevano essere indicati anche l'ammontare del capitale dei censi, dei canoni, dei livelli e le altre prestazioni passive. Modalità di registrazione diverse dovevano effettuarsi per le registrazioni dei mutui e dei prestiti. Per gli assegni e gli interessi di debiti sui quali i comuni pagavano la tassa di ricchezza mobile con diritto di rivalsa sugli assegnatari e creditori (Legge 24 agosto1897, n. 4021, art. 15) è necessario controllare se al momento del pagamento veniva fatta la ritenuta (Legge 22 luglio 1924, n. 339, art. 2 e Legge 8 agosto 1895, n. 486, art. 12). (7) Il modello H riporta le registrazioni relative all'inventario di tutti i titoli ed atti che si riferiscono al patrimonio comunale attivo e passivo e dell'amministrazione di esso. (8) Il modello I riporta il riassunto generale degli inventari al principio di ogni anno, e le notizie qui riportate dovranno essere desunte dai singoli inventari speciali. (9) L'inventario delle cose di terzi avute in deposito riguarda cauzioni, depositi contrattuali e altri titoli o somme che il comune può avere in consegna (modello L). (10) Il modello M è relativo a buoni, autorizzazioni, prelevamenti ecc, con l'indicazione delle generalità del beneficiario, la concessione o l'annullamento, l'aumento o la diminuzione della somma.

214 serie 9.4 Liste di leva dei giovani nati negli anni 1908-1910, 1929-1931

registri 3

Contenuto Questa serie comprende le liste dei cittadini di sesso maschile che dovevano sottoporsi alla visita di leva, poiché tenuti ad assolvere il servizio militare obbligatorio. Tali liste dovevano essere compilate annualmente dall'impiegato comunale, e venivano redatte al compimento del 18° anno di età dei chiamati alla visita. La legislazione italiana relativa al servizio di leva (T. U. approvato con R. D. 24 dicembre 1911, n. 1947 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n. 6952) fu estesa nei territori annessi al Regno con R. D. 19 settembre 1921, n. 1331. La serie è ordinata secondo l'anno della classe di leva, cioè l'anno di nascita degli inscritti nelle liste di leva. Talvolta si trovano allegati degli atti relativi.

9.4. 485. busta 79 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1908" 1929 Contiene anche: -allegati (1926-1929) Si segnala - schede personali dei giovani chiamati alle armi Registro

9.4. 486. busta 79 Lista di leva dei nati nell'anno 1909 1930 Fascicolo

9.4. 487. busta 79 "Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1910" 1931 Contiene anche: - elenco dei nati nell'anno 1910, in bianco Registro

215 serie 9.5 Fogli di famiglia, 1930-1933

fascicolo 1

Contenuto In questa serie sono stati raccolti i fascicoli relativi ai fogli di famiglia ordinati secondo una numerazione progressiva e non in base all'ordine alfabetico delle denominazioni di strade e località del comune, come prevederebbe il "Regolamento per la formazione e tenuta del registro di popolazione in ogni comune del Regno", pubblicato con R. D. 2 dicembre 1929, n. 2132. I fogli di famiglia (mod. A) e le schede individuali (mod. B) sono le due tipologie documentarie che compongono il 'registro della popolazione'.

9.5. 488. busta 79 "Fogli di famiglia eliminati fino all'anno 1939" 1930-1933 Fascicolo

216 serie 9.6 Censimenti, 1931-1936

fascicoli 2

Contenuto La serie è composta da due fascicoli, relativi ai censimenti effettuati dalla frazione di Massimeno nel 1931 e nel 1936, relativi alle "famiglie stabilite permanentemente all'estero". Nell'aprile 1931 avvenne il settimo censimento, ordinato con Regio decreto-legge 6 novembre 1930, n. 1503 convertito nella legge 27 dicembre 1930, n. 1839. Gli scopi di tale censimento furono di determinare non solo la popolazione residente e quella effettivamente presente in ogni comune, ma anche quello di consentire la regolare tenuta del registro comunale della popolazione stabile. I dati furono raccolti per mezzo dei fogli di famiglia e dei fogli di convivenza, destinati ad alberghi, collegi, conventi, caserme, ospedali, carceri, navi, ecc. I fogli di famiglia e quelli di convivenza dovevano essere compilati in duplice copia, uno da inviare all'ufficio centrale di statistica ed uno a disposizione dei comuni. Essi dovevano essere disposti per ogni sezione secondo l'ordine rigorosamente alfabetico delle vie e, per ogni via, secondo l'ordine progressivo numerico delle case. Dopo cinque anni, nell'aprile del 1936 si tenne l'ottavo censimento, in base al regio decreto-legge 9 agosto 1935, n. 1639 convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 156. Gli scopi e il mezzo di raccolta furono gli stessi del censimento precedente, ma si ebbero delle modifiche nelle disposizioni relative alla divisione del territorio.

9.6. 489. busta "Censimento 1931 famiglie stabilite permanentemente all'estero" 1931 aprile 21 Fascicolo

9.6. 490. busta "Censimento 1936 famiglie stabilite permanentemente all'estero" 1936 aprile 21 Fascicolo

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Ente Comune di Massimeno 1952 -

Luoghi Massimeno, via della Chiesa, 3

Archivi prodotti Fondo Comune di Massimeno, 01/01/1244 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Massimeno (ordinamento italiano), 01/01/1953 - 31/12/1958

Storia Caduto il regime e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al Comitato di liberazione nazionale (CLN) provinciale, e furono pio dirottate alla Prefettura accanto ai CLN frazionali: i motivi allegati alle domande di disaggregazione erano sempre gli stessi (tradizione storica, ingiustizie arrecate dal Fascismo, danno economico, subordinazione agli interessi del centro). Finalmente con D.L. luogotenenziale di data 7 gennaio 1946, n. 1 le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva in campo nazionale. Questo diede una spinta ulteriore alle domande di separazione tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni liberi, per ricostituire le strutture amministrative precedenti il Fascismo e di antica datazione storica. A gennaio da Roma giunse l'ispettore generale Tranchida per prendere in esame le richieste giunte alla Prefettura e valutare la possibilità finanziaria di vita autonoma per la frazione che intendesse ridiventare comune, congiunta alla valutazione delle conseguenze della disaggregazione sul centro. Nello stesso anno si cominciò l'opera di ricostituzione degli ex comuni: gli abitanti dei sobborghi del capoluogo cittadino andarono alle urne in data 24 novembre 1946, mentre gli abitanti degli altri 59 comuni trentini andarono al voto fra il 17 marzo e il 7 aprile dell'anno seguente. Un altro turno elettorale per 13 comuni ci fu tra il 10 ottobre e il 19 dicembre. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi, tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223. La Provincia di Trento fu ristretta entro i confini attuali in seguito al passaggio ad altre Province di vari comuni. Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. del 21 ottobre 1963, n. 29, con D.P.R.G. del 12 luglio 1984, n. 12/L, con L.R. del 4 gennaio 1993, n. 1, e infine con il recente D.P.R.G. del 27 febbraio 1995, n. 4/L.

Il comune di Massimeno fu ricostituito comune autonomo con Legge regionale del 16 aprile 1952, n. 8.

Condizione giuridica

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Con decreto legislativo luotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1 furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Con la legge del 9 giugno 1947, n. 530 viene abrogato l'art. 383 del Testo unico del R.D. del 3 marzo 1934 e si stabilisce che le deliberazioni dei comuni, dei consorzi e delle province siano provvedimenti definitivi e debbano essere pubblicati all'albo pretorio. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. di data 1 giugno 1954, n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. di data 21 ottobre 1963, n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. di data 12 luglio 1984, n. 1/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. di data 19 gennaio 1984, n. 6/L"; - L.R. di data 4 gennaio 1993, n. 1 "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino-Alto Adige"; - L.R. di data 31 luglio 1993, n. 13 "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. di data 8 novembre 1993, n. 32 "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della Giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. di data 27 febbraio 1995, 4/L "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Funzioni, occupazioni e attività Attraverso vari provvedimenti legislativi provinciali o regionali, si giunge al testo unico emesso dal Presidente della Giunta regionale in data 27 febbraio 1995, n. 4/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta. Lo statuto del singolo comune viene emesso con deliberazione del Consiglio comunale e approvato dopo l'espletamento del controllo di legittimità da parte della Giunta provinciale. Nel comune è prevista l'istituzione di un servizio di economato per le piccole spese e i servizi di economia, nonché la figura di un economo e di un servizio di tesoreria. I consiglieri eleggono un collegio di revisori, rieleggibili una sola volta, composto da tre membri, che dura in carica tre anni. I comuni possono inoltre gestire dei servizi pubblici in economia, in concessione a terzi, a mezzo di azienda speciale, di istituzione e di società di capitale a partecipazione pubblica locale.

Struttura amministrativa Dopo la caduta del Fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vengono ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze. La giunta e il consiglio comunale sono ripristinati con Decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1 e ne è ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sanno leggere e scrivere possono diventare consiglieri comunali, ma non coloro che hanno rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista. La Giunta municipale è eletta dal Consiglio nel suo seno, come il sindaco. Al sindaco e agli assessori può essere data un'indennità di carica. I consigli comunali rimangono in carica 4 anni e si rinnovano completamente alla scadenza del quadriennio. Con D.P.G.R. del 27 febbraio 1995, n. 4/L, emesso come testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, viene stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino-Alto Adige.

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Organi del Comune sono il consiglio, la giunta e il sindaco. Il numero di assessori è stabilito dallo statuto. Il sindaco è eletto dai cittadini, a suffragio universale diretto. Lo statuto comunale può prevedere la figura del difensore civico, che svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione comunale. Sono inoltre previste le figure dei dirigenti, cui sono attribuite responsabilità gestionali per l'attuazione degli obiettivi fissati dagli organi dell'ente. Il segretario comunale è un dipendente comunale, iscritto ad apposito albo regionale, articolato e gestito a livello provinciale: è laureato in materie specifiche, è il funzionario di più alto livello del comune e ha responsabilità in merito al controllo della legittimità delle deliberazioni comunali. Con L.R. 11 dicembre 1975 i segretari comunali diventano dipendenti comunali. In base al Testo unico 4/L del 27 febbraio 1995 il consiglio è definito organo di indirizzo e controllo politico- amministrativo. Delibera: lo statuto, i programmi, le assunzioni del personale, le convenzioni fra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni (art. 28). La Giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al Consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo statuto del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti. Riferisce annualmente al Consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare le spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno (i comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti devono predisporre anche un bilancio pluriennale). Il Sindaco rappresenta il comune, convoca e presiede la Giunta e il Consiglio e sovrintende al funzionamento degli uffici, dei servizi e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della giunta e i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Svolge funzioni di ufficiale di Governo, sovrintende la stesura dei registri di stato civile e di popolazione, allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, adotta provvedimenti contingibili e urgenti in materia di sanità e igiene, edilizia e polizia locale. Il segretario comunale redige i verbali delle sedute di Giunta e Consiglio, sovrintende e coordina l'attività dei dirigenti, è il capo del personale, coordina e, dove non vi siano i dirigenti, dirige i servizi e gli uffici dell'ente, e può rogare contratti.

Con la ricostituzione di Massimeno in comune autonomo ritornano ad amministrare la figura del sindaco, del consiglio e della giunta comunale.

Contesto generale La fine della guerra e la liberazione da Fascismo e Nazismo significa innanzittutto, per il Trentino, dare corso alla democrazia con la distruzione dell'apparato centralistico cominciando dalla periferia anziché dal vertice: si chiede pertanto il ritorno immediato alla situazione dei comuni antecedente all'aggregazione operata dal regime e il ripristino dell'autonomia. Queste richieste diffuse a tutto il territorio sono addirittura antecedenti a quelle concernenti l'autonomia regionale che pure era ai vertici delle generali aspettative. Avvenuto il cambiamento della forma istituzionale dello Stato, in seguito al referendum del 2 giugno 1946, la Costituzione della Repubblica, in vigore con il primo gennaio 1948, sancisce la creazione di un nuovo ente territoriale,

220 la Regione, con propri poteri legislativo ed esecutivo. In particolare il Trentino-Alto Adige viene ad avere un proprio Statuto speciale di autonomia con legge costituzionale del 26 febbraio 1948, n. 5; i suoi organi sono un Consiglio regionale elettivo della durata di 4 anni con a capo un Presidente, con potere legislativo e una Giunta regionale, composta dal Presidente e dagli assessori effettivi e supplenti, con potere esecutivo. A Trento risiede come organo coordinatore un Commissario del Governo (invece del Prefetto), al quale devono essere sottoposte per il visto le leggi regionali e provinciali (a Bolzano, la cui Provincia è parte costitutiva della Regione, è presente un Vice commissario del Governo). Con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui comuni passano alla Giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei Comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo (il "Pacchetto"), a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La legge regionale del 27 febbraio 1995 prevede la possibilità che i comuni di notevole entità costituiscano Consigli circoscrizionali, per la gestione dei servizi di base. Sono previste inoltre varie forme di collaborazione intercomunale. La Giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi dei comuni. I comprensori, creati per diventare sia enti di governo che di gestione, intermedi tra Comune e Provincia, sono ormai ridotti a una funzione secondaria di gestione. Gli 11 Comprensori della Provincia sono fondati con la L.P. di data 2 marzo 1964, n. 2 "Ordinamento urbanistico della Provincia di Trento", allo scopo principale di meglio coordinare lo sviluppo urbanistico del territorio. Le competenze di questi organismi aumentano notevolmente con la L.P. del 7 dicembre 1973, n. 62, e con il Testo unico approvato con D.P.G.P. del 9 novembre 1981, n. 20-60/leg., che riassume i compiti istituzionali del Comprensorio in materia di programmazione urbanistica e socio-economica. Oltre a questi compiti primari il Comprensorio gestisce funzioni delegate dalla Provincia dai Comuni. L'attuale limitazione della funzione dei Comprensori dipende dalla profonda e radicale presenza del Comune come strumento primo e diretto dell'autonomia.

Fonti normative Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali" Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto del Presidente della Giunta Regionale 19 gennaio 1984, n. 6/L " Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale"

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Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno Bibliografia A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Cavedine e degli archivi aggregati (1625 - 1986), Trento, 2004 A.R.COOP. SOCIETA' COOPERATIVA DI ROVERETO (a cura di), Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di Giustino, Trento, 1986 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio cessato di Gardolo (1695-1810; 1817-1926) e degli archivi aggregati (1877 - 1982), Trento, 2002 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del Comune di Vezzano (1208 - 1959) e degli archivi aggregati (1840 - 1995), Trento, 2004 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BOLOGNINI N., Usi e costumi della Rendena, Tione, 2000 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GAMBILLO C., La Valle di Rendena, Rovereto, 1882 GOBBI FRANCESCA (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune (1539-1957) e dell'Ente Comunale di Assistenza (ECA) (1953-1993) di Ruffré, Trento, 2000 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 GRAIFENBERG P., TOVAZZI S. (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune di Sardagna(1818-1926) e della delegazione di Sardagna(1927-1977), Trento, 2003 MARSINI S., [a cura di], "Inventario dell'archivio post-unitario del comune di Calenzano : (1865-1938) : con tre appendici", Calenzano (FI) : Comune di Calenzano, 1986. ROSSI C., La Valle di Rendena, Tione, 1932 SCALFI E., Duemila parole del mio paese. Tentativi etimologici sul dialetto di Tione, Trento, 1983 TOMASINI R., Il dialetto della Val Rendena, Trento 1990

222 subfondo 10 Comune di Massimeno (ordinamento italiano), 1953-1958

registri 63, buste 37, raccoglitori 2 (1); metri lineari 4.6

Soggetti produttori Comune di Massimeno, 1952 -

Contenuto La sezione di ordinamento italiano dell'Archivio del comune di Massimeno è stata suddivisa in tre partizioni, sulla base delle cesure storico-istituzionali. La terza copre l'arco temporale compreso fra il 1953 (2) e il 1958. Il materiale qui raccolto è quello tipico degli enti comunali ed è stato classificato in ventuno serie. L'ordine dato alle serie prevede la documentazione prodotta dal consiglio comunale e dalla giunta comunale; quella a carattere amministrativo che comprende i registri di protocollo, gli esibiti, le pratiche speciali, repertorio dei contratti e contratti; la parte contabile è caratterizzata da bilanci di previsione, conti consuntivi, giornali e mastri della contabilità, allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi e ruoli. Di seguito si trova la documentazione relativa allo stato civile con le schede individuali, le cartelle di casa e i fogli di famiglia, i registri dei movimenti della popolazione, e i registri degli atti di nascita, di matrimonio, di morte e di cittadinanza. Si trova inoltre la serie dei registri dei depositi cauzionali e quella dei registri dei quadrupedi. La numerazione delle serie che compongono questa sezione d'archivio sono aperte, poiché è previsto l'incremento di documentazione.

Note (1) Sono esclusi da questa numerazione i registri dello Stato civile, depositati presso il comune di Massimeno e non presso l'Archivio Provinciale, dove è avvenuto il riordino. (2) Il comune di Massimeno diventa nuovamente comune autonomo con L.R. 16 aprile 1952, n. 8

223 serie 10.1 Deliberazioni del consiglio e della giunta comunale, 1955-1957

registro 1

Contenuto La serie è composta da un unico registro, sul quale venivano annotati in ordine cronologico i verbali delle sedute del consiglio comunale e della giunta comunale, ripristinati con Decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1. Probabilmente le deliberazioni, che si alternano fra loro, sono state scritte su un unico registro per problemi contingenti, ed era compito del segretario specificare quale dei due enti deliberasse.

10.1. 1 Deliberazioni del consiglio e della giunta comunale 1955 ottobre 4-1957 dicembre 22 Registro sul quale sono redatti i verbali di deliberazione del consiglio e della giunta comunale. Registro

224 serie 10.2 Deliberazioni del consiglio comunale (copie), 1952-1953

fascicolo 1

Contenuto Questa serie si compone di un fascicolo che raccoglie le copie dei verbali delle deliberazioni del consiglio comunale, riordinati secondo l'ordine progressivo delle deliberazioni in originale. Solamente una delibera del 1952 è munita del visto della Giunta provinciale di Trento, le altre sono copie semplici.

10.2. 1 Deliberazioni del consiglio comunale (copie) 1952-1953 Fascicolo

225 serie 10.3 Deliberazioni della giunta comunale (copie), 1953-1954

fascicolo 1

Contenuto Questa serie si compone di un solo fascicolo contenente le copie semplici, cioè non vistate, dei verbali delle deliberazioni della giunta comunale emanate negli anni 1953 e 1954, e riordinati secondo l'ordine progressivo delle deliberazioni in originale.

10.3. 1 Deliberazioni della giunta comunale (copie) 1953-1954 Fascicolo

226 serie 10.4 Protocolli degli esibiti, 1952-1959

registri 5

Contenuto La serie è composta da registri che riportano la registrazione degli esibiti, in arrivo e in partenza (e in genere di "tutte le carte, le memorie, i provvedimenti di iniziativa dell'ufficio") relativi al periodo compreso fra il luglio 1952 e il gennaio 1959. Per motivi contingenti, l'amministrazione del comune di Massimeno ha ritenuto opportuno raccogliere più annate di protocollo in uno unico registro. Al fine di far comprendere il volume di affari trattato, e per facilitarne la ricerca da parte dello studioso, nell'inventario sono stati segnalati per ogni annata gli estremi dei numeri di registrazione degli atti prodotti. In seguito all'annessione del Trentino all'Italia e all'estensione nel 1923 alle nuove province della legge e del regolamento provinciale e comunale, doveva essere anche applicata la circolare del Ministero dell'interno, direzione generale dell'amministrazione civile, 1 marzo 1897, n. 17100/2 riportante il titolo "Ordinamento degli archivi dei comuni". Essa, nell'art. 6, conteneva le disposizioni in merito alla tenuta del protocollo degli esibiti. Secondo questa disposizione questi registri dovevano riportare, per ogni documento, la data di spedizione o di ricevimento, il numero d'ordine, il mittente, la posizione archivistica (in base alla suddivisione in categorie e classi), l'oggetto e il numero del fascicolo cui esso veniva ascritto.

10.4. 1 "Protocollo degli esibiti anno 1952 dal 28 luglio" 1952 luglio 28-1953 luglio 25 - Anno 1952: nn. di prot. 1-387 - Anno 1953: nn. di prot. 1-590 Registro

10.4. 2 Protocollo degli esibiti 1953 luglio 27-1954 dicembre 9 - Anno 1953: nn. di prot. 591-1054 - Anno 1954: nn. di prot. 1-1529 Registro

10.4. 3 "Registro protocollo. Anno 1954-1955 dal n. 1531/54 al n. 1470/55" 1954 dicembre 11-1955 ottobre 18 - Anno 1954: nn. di prot. 1531-1620 - Anno 1955: nn. di prot. 1-1470 227

Registro

10.4. 4 "Protocollo della corrispondenza" (tit. int.) 1955 ottobre 28-1958 gennaio 21 - Anno 1955: nn. di prot. 1471-1750 - Anno 1956: nn. di prot. 1-1210 - Anno 1957: nn. di prot. 1-1311 Registro

10.4. 5 "Protocollo degli esibiti anno 1958 dal n. 1 al n. 1430" 1958 gennaio 2-1959 gennaio 29 - Anno 1958-1959: nn. di prot. 1-1429 Registro

228 serie 10.5 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1952-1958

buste 19

Contenuto Questa serie è composta da diciannove buste, che raccolgono la corrispondenza e gli atti prodotti dal Comune nello svolgimento della propria attività amministrativa. Una delle competenze degli uffici comunali era infatti quella di raccogliere, classificare e conservare in maniera sistematica tutti gli atti in partenza e in arrivo, oltre che quelli interni all'ufficio stesso, affinché la trattazione e la consultazione degli affari fosse immediata. Con la Circolare del Ministero dell'interno - direzione generale dell'amministrazione civile del 1 marzo 1897, n. 17100/2, che venne estesa alle nuove province solo nel 1923, dopo la loro annessione, si introdusse il titolario già in vigore nei comuni dello Stato italiano e articolato in quindici categorie: I. amministrazione; II. opere pie e beneficenza; III. polizia urbana e rurale; IV. sanità e igiene pubblica; V. finanze; VI. governo; VII. grazia, giustizia, culto; VIII. leva, truppa, servizi militari; IX. agricoltura, industrie, commercio; X. lavori pubblici, poste, telegrafo, telefono, radio, televisione; XI. agricoltura, industrie, commercio; XII. stato civile, censimento, statistica, demografia; XIII. esteri; XIV. oggetti diversi; XV. pubblica sicurezza. Le disposizioni di questa Circolare sono state applicate dall'amministrazione del comune di Massimeno dal 1952, anno in cui lo stesso comune è stato reso nuovamente autonomo. All'interno delle categorie gli atti sono stati ordinati per numero di protocollo. Nel 1964 è stato compilato un elenco, che compone il fascicolo intitolato Inventariazione archivio comunale, all'interno del quale l'impiegato comunale ha descritto le pergamene e il contenuto delle buste presenti in questa serie per il periodo 1952-1964. Di questa data è quindi da considerarsi un precedente ordinamento, secondo il quale le quindici categorie sono state suddivise in fascicoli, dove la documentazione è stata divisa, in base all'argomento trattato.

10.5. 1. busta 1 Carteggio ed atti degli affari comunali: amministrazione (cat. I) 1952-1958 Contiene:

1952: - Corrispondenza - Elezioni amministrative del 21 settembre 1952

1953: Corrispondenza

1954: - "Corrispondenza": fra l'altro: "Circolari commissariato del Governo"; "Circolari giunta provinciale"; pratica relativa al segretario comunale, 1954-1989 - "fasc. 5: Indennità di carica al sindaco" 229

- "fasc. 6: Medaglie di presenza sedute consuglio" - "fasc. 9: Istituto nazionale della previdenza sociale" - "fasc. 12: Adesione del comune consorzio giudicariese" - "fasc. 13: Liquidazione diritti di segreteria"

1955: - "Corrispondenza e varie"

1956: - "Corrispondenza"

1957: - "Corrispondenza" - "fasc. 1: Elezioni amministrative; nomina commissione elettorale comunale" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 3: Servizio economato" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 5: Spese forzose al sindaco: delibere" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 6: Atti deversi consiglio comunale; ratifiche: riunioni straordinarie" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 7: Taglio allestimento legna per uffici, scuole, canonica" - "fasc. 8: Consorzio segretariale: nomina rappresentanti; impiegati di segreteria: delibere relative" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 11: Dichiarazione di notevole interesse pubblico, legge 29.6.1939 n° 1497, decreto ministeriale 23.4.1957" (copia della delibera vistata) - "fasc. 12: Modifica statuto consorzio comuni compresi nel B. I. M." (copie delle delibere vistate) - "fasc. 13: Diritti di segreteria: delibere e indennità di missione" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 14: Lavoro straordinario, indennità segretario e impiegati" (copie delle delibere vistate e non)

1958: - "Corrispondenza" - "fasc. 3: Liquidazione economato" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 8: Dipendenti comunali: impiegati, salariati, delibere assunzione, approvazione regolamenti, estensione quote carovita" (copie delle delibere vistate e non) - "fasc. 13: Indennità di missione e trasferte al segretario" (copie delle delibere vistate e non) Busta

10.5. 2. busta 2 Carteggio ed atti degli affari comunali: opere pie e beneficenza (cat. II) 1952-1958 Contiene:

1952: "Corrispondenza"

1953: "Corrispondenza"

1954: - "Corrispondenza" - fasc. 1: "Pratica accoglienza in istituto educativo..."

230

- fasc. 9: "Opera nazionale maternità e infanzia" - fasc. 15: "Disoccupati 1953-1954 soccorso invernale; contributo [per la costruzione] casa ricovero Spiazzo"

1955: - "Corrispondenza" - fasc. 15: "Concessione contributi vari"

1956: "Corrispondenza"

1957: - "Corrispondenza" - fasc. 3: "Nomina revisori conti E. C. A.; nomina comitato amministrativo E. C. A." - fasc. 15: " Contributo E. N. A. sordomuti; contributo all'unione italiana ciechi; contributo E. C. A." - fasc. 17: "Spedalità..."

1957: - "Soccorso invernale disocuppati", 1957-1963

1958: - "Corrispondenza" - fasc. 12: "... spedalità" - fasc. 17: "Contributo patronato provinciale A. C. L. I.; contributo comitato incendiati ; contributo straordinario mutua [coltivatori diretti]" Busta

10.5. 3. busta 3 Carteggio ed atti degli affari comunali: polizia urbana e rurale (cat. III) 1953-1958 Contiene:

1953: "Corrispondenza"

1954: "Corrispondenza"

1955: - "Corrispondenza" - fasc. 3: "Servizio sgombero neve"; "Pulizia bosco 'Fratte della selva' ditta Monfredini"

1957: "Corrispondenza"

1958: nessun documento Busta

10.5. 4. busta 4 Carteggio ed atti degli affari comunali: sanità e igiene (cat. IV) 231

1952-1958 Contiene:

1952: Corrispondenza

1953: Corrispondenza

1954: Corrispondenza

1955: Corrispondenza

1956: Corrispondenza

1957: - Corrispondenza - fasc. 1: "Nomina rappresentanti consorzio ostetrico; spesa preventivo consorzio ostetrico"

1958: Corrispondenza Busta

10.5. 5. busta 5 Carteggio ed atti degli affari comunali: finanze (cat. V) 1952-1956 Contiene:

1952: - "Corrispondenza"

1953: - Corrispondenza - Ruolo delle entrate o dei diritti comunali: "fasc. 7: Ruolo acqua potabile", due esemplari

1954: - Corrispondenza - "fasc. 6: Conto consuntivo": si tratta di una rilevazione statistica sulle risultanze dei conti consuntivi per l'anno amministrativo 1953 - Ruolo delle entrate o diritti comunali: "fasc. 7: Ruolo acqua potabile", due esemplari

1955: - Corrispondenza - "Delibere registrate per contratti diversi anno 1955": concessione legna da ardere; acquisto di una sega circolare; raccolta di "robusti" in loc. 'Fratte della Selva'; cessione tegole; pulizia del bosco in loc. 'via Splagia' - "fasc. 5: Delibera: svincolo cauzione contratti 4 e 7" - "fasc. 6: Verbale di verifica cassa comunale; liquidazione imposta acconto valori; storno di fondi; spese a calcolo e mercedi operaie; conto consuntivo 1954; liquidazione note e fatture" (copie delle deliberazioni vistate)

232

1956: - Corrispondenza - "fasc. 6: Pratica manomorta; conto consuntivo 1955; cessione lotto ditta Carlo Balestra" Busta

10.5. 6. busta 6 Carteggio ed atti degli affari comunali: finanze (cat. V) 1957-1958 Contiene:

1957: - "Corrispondenza" - "fasc. 3: Liquidazione spese a calcolo e note varie; liquidazione note operaie; liquidazione nota geometra Polli; liquidazione note consorzio elettrico" (copie delle deliberazioni vistate e non) - "fasc. 5: Accettazione di fidejussione bancaria in sostituzione di deposito cauzionale in contanti" (copie vistate delle deliberazioni) - "fasc. 6: Chiusura esercizio finanziario 1956 (verbale e delibera); nomina revisore conto consuntivo 1956; nomina resori conti esercizio 1956; fondo di riserva: prelevamento; bilancio 1957: storni; variazione stanziamenti passivi; storno di fondi integrazione articoli" (copie delle deliberazioni vistate e non) - "fasc. 7: Delibera approvazione ruolo acqua potabile 1955; delibera approvazione ruolo acqua potabile 1956; ruolo canone concessione legname uso interno; delibera approvazione ruolo 1958; delibera approvazione ruolo I. R. M" (copie delle deliberazioni vistate e non) - "Revisione statistica entrate e spese 1956 disposte dal ministero dell'interni-divisione finanza locale" - "Rilevazione statistica sul bilancio 1957 e conto consuntivo 1956" - "Vendita. Materiali legnosi ricuperati dalla demolizione edificio scolastico": copia della delibera vistata

1958: - "Corrispondenza" - Atti del 1959 relativi alla categoria V del 1958 - "fasc. 3: Incasso residuo credito contratto n° 30, n° 50. Liquidazione spese a calcolo e varie" (copie delle deliberazioni vistate e non) - "fasc. 5: Prestazione di avallo sulla cambiale cauzionale riguardante l'affidamento di lire 31.000.000- accordate dalla Cassa di Risparmio all'infermeria di Spiazzo" (copie delle deliberazioni vistate) - "fasc. 6: Formazione progetto di bilancio 1958" (copia della deliberazione non vistata) - "Affitto magazzino legname" - "Riepilogo dei ruoli non erariali" Busta

10.5. 7. busta 7 Carteggio ed atti degli affari comunali: finanze (cat. V, fasc. 5) 1952-1953 Contiene gli allegati ai contratti definiti nn. 1-16 Busta

10.5. 8. busta 8

233

Carteggio ed atti degli affari comunali: finanze (cat. V, fasc. 5) 1952 ottobre 28-1954 maggio 21 Contiene il materiale preparatorio dei contratti nn. 1-13 (la cartella del contratto n. 12 non contiene nessun documento) Busta

10.5. 9. busta 9 Carteggio ed atti degli affari comunali: finanze (cat. V, fasc. 5) 1954 novembre 18-1956 febbraio 3 Contiene il materiale preparatorio dei contratti nn. 14-38 (la cartella del contratto n. 22 non contiene nessun documento)

Si segnala: - contratto n. 17: "Affittanza malga Plan. Novennio 1949-1957 alla società allevamento bovini Massimeno", dell'Amministrazione usi civici Busta

10.5. 10. busta 10 Carteggio ed atti degli affari comunali: governo (cat. VI) 1953-1958 Contiene:

1953: - "Corrispondenza" - Elezioni politiche del 7 giugno 1953

1954: - "Corrispondenza" - "Onoranze medaglia d'oro Venanzio Gabriotti, cittadino onorario di Massimeno"

1955: - "Corrispondenza"

1956: - Corrispondenza - "Delibera propaganda elettorale, elezione Senato, elezione consiglio regionale: istruzioni"

1957: - "Corrispondenza" - "Delibere verifica regolare tenuta schedario elettorale"

1958: - "Corrispondenza" - "Elezioni politiche e regionali: 1. delibere inerenti le elezioni politiche 1958 2. delibere relative alla manifestazione di protesta del 23/3/1958" Fascicolo

234

10.5. 11. busta 11 Carteggio ed atti degli affari comunali: grazia, giustizia, culto (cat. VII) 1953-1958 Contiene:

1953: - "Corrispondenza"

1954: - "Corrispondenza" -"fasc. 5: Nomina giudice conciliatore"

1955: - "Corrispondenza" - "fasc. 12:Pratica conferimento titolo 'monsignore' don Sebastiano Beltrami; contributo per il mantenimento del sacrestano"

1956: - "Corrispondenza" - "fasc. 1:... pratica riabilitazione": corrispondenza fra il comune di Massimeno ed il Tribunale civile e penale di Rovereto, relativo alla "riabilitazione" di due individui di Massimeno, dopo aver scontato la pena

1957: - "Corrispondenza" - "fasc. 12: Contributo alla chiesa mantenimento sagrestano; delibera congrua al curatore d'anime; delibera erogazione contributo quaresimalista; ratifica delibere; delibera liquidazione spese funerarie don Maestranzi; concessione rimborso spesa al parroco" (copie delle deliberazioni vistate)

1958: - "Corrispondenza" - "Pratiche... fallimento": ditta Lorandi Luigi; ditta Marcarini Giovanni di Zogno (Bergamo) - "fasc. 12: Delibera contributo quaresimalista; delibera compenso al parroco; delibera acquisto legname sistemazione tetto chiesa; delibera contributo al coro femminile; delibera contributo al coro parrocchiale" (copie delle deliberazioni vistate) - "fasc. 13: Delibera concessione contributo alla chiesa per restauro" (copia della deliberazione vistata) Fascicolo

10.5. 12. busta 12 Carteggio ed atti degli affari comunali: leva, truppa, servizi militari (cat. VIII) 1952-1958 Contiene:

1952: - "Corrispondenza" - "Chiamata di controllo" alle armi

1953: 235

- "Corrispondenza"

1954: - "Corrispondenza"

1955: - "Corrispondenza"

1956: - "Corrispondenza": fra l'altro: "Ruolo nominativo dei congiunti dei militari alle armi ai quali è concesso il soccorso giornaliero...", per gli anni 1953-1956

1957: - "Corrispondenza"

1958: - "Corrispondenza" Busta

10.5. 13. busta 13 Carteggio ed atti degli affari comunali: istruzione pubblica (cat. IX) 1953-1958 Contiene:

1953: - "Corrispondenza"

1954: - "Corrispondenza" - "Pratica sistemazione scuola elementare in base alla legge 9.8.1954 numero 645. Richiesta contributo"

1955: - "Corrispondenza"

1956: - "Corrispondenza"

1957: - "Corrispondenza" - "fasc. 4: Delibera contributo biblioteca scolastica; delibera contributo patronato; delibera contributo acquisto enciclopedia scolastica" (copie delle deliberazioni vistate dalla giunta provinciale)

1958: - "Corrispondenza"

236

- "Corrispondenza scuola Massimeno anno scolastico 1958-1959". Fra l'altro: copie vistate delle deliberazioni riguardanti il "Contributo comunale all'insegnante della scuola elementare sussidiata di Massimeno" - "fasc. 3: Delibera liquidazione spesa sistemazione edificio scolastico; delibera liquidazione spesa costruzione edificio scolastico in seguito a collaudo; nomina collaudatore lavoro sistemazione edificio scolastico" e sistemazione edificio scolastico Busta

10.5. 14. busta 14 Carteggio ed atti degli affari comunali: lavori pubblici, poste, telegrafo, telefono, radio, televisione (cat. X) 1952-1958 Contiene:

1952: - "Corrispondenza"

1953: - "Corrispondenza" - "fasc. 1: Delibera incarico progetti relativi a lavori pubblici" (copia della delibera vistata) - "fasc. 15: Domande fornitura acqua potabile" - "Impianto telefono pubblico"

1954: - "Corrispondenza" - "Sistemazione ponte 'santa Maria' val di Genova" Fascicolo

10.5. 15. busta 15 Carteggio ed atti degli affari comunali: lavori pubblici (cat. X, fasc. 4) 1954 Contiene atti relativi ai lavori relativi alla sistemazione della strada fra Massimeno e Giustino: corrispondenza, progetto, perizia suplettiva, conto finale dei lavori Busta

10.5. 16. busta 16 Carteggio ed atti degli affari comunali: lavori pubblici (cat. X, fasc. 17) 1954 Contiene atti sistemazione della casa comunale, pavimentazione dei viali del cimitero e sistemazione delle strade interne di Massimeno Busta

10.5. 17. busta 17 Carteggio ed atti degli affari comunali: lavori pubblici (cat. X) 1955-1958 Contiene:

237

1955: - "Corrispondenza" - "fasc. 4: Strade comunali" - "fasc. 15: Acquedotto: letture acqua" - "fasc. 17: Liquidazione promerenze tecniche progettazione e direzione lavori sistemazione municipio" (copia della deliberazione vistata) - "Vertenza con la S. I. S. M."

1956: - "Corrispondenza"

1957: - "Corrispondenza" - "fasc. 4: Delibera affidamento incarico elaborazione progetto allacciamento strada Giustino-Massimeno; delibera liquidazione spesa strada 'Campagna', 'Pradistei' e 'Fontanae'" - "fasc. 15: Delibera: ditta Sartori approvazione 1° stato avanzamento sistemazione e copertura lavatoi" (copia della delibera vistata) - "fasc. 16: Delibera autorizzazione esproprio per pubblica utilità" (copia della delibera vistata)

1958: - "Corrispondenza" - "fasc. 1: Delibera stanziamento fondi contributo marsigliesi" (copia vistata della delibera) - "fasc. 4: Delibera pagamento spesa sistemazione strada di montagna" (copia della delibera vistata) - "fasc. 15: Delibera liquidazione finale spesa di sistemazione e ricostruzione lavatoi-contratto 36 di repertorio" (copia della delibera vistata) Busta

10.5. 18. busta 18 Carteggio ed atti degli affari comunali: agricoltura, industrie, commercio (cat. XI) 1953-1958 Contiene:

1953: Corrispondenza

1957: - "fasc. 18: Legname uso interno; magazzino comunale; sessione forestale 1957": copie delle delibere vistate e non

1958: - "fasc. 18: Delibere per: legname uso interno; liquidazione allestimento trasporto legname uso interno. Appalto lavoro raccolta allestimento e trasporto in paese di mc 50 di piante sradicate. Sessione forestale 1958" Busta

10.5. 19. busta 19 Carteggio ed atti degli affari comunali: stato civile, censimento, statistica, demografia (cat. XII) 1951-1953 Contiene: 238

- fasc. 3: IX censimento generale della popolazione, 1951 novembre 4. Si tratta di atti relativi al censimento e dei fogli di famiglia Busta

239 serie 10.6 Carteggio ed atti. Pratiche speciali, 1954

fascicolo 1

Contenuto Questa serie raccoglie un fascicolo di particolare rilevanza sia per il contenuto, che per la consistenza ed è relativo al progetto per la ricostruzione dei fabbricati della malga Lares, sul monte di Massimeno. Per motivi di praticità questi atti non sono stati inseriti nella categoria X della serie "Carteggio ed atti".

10.6. 1. busta 1 "Progetto per la ricostruzione dei fabbricati di malga Lares" 1954 febbraio 3 - "Documenti": nessun documento - "Relazione tecnica" - "Analisi dei prezzi" - "Computo metrico-estimativo" - "Disegni" Fascicolo

240 serie 10.7 Repertorio dei contratti, 1952-1958

registro 1

Contenuto In base alle prescrizioni dell'art. 14 della legge di registro (testo unico) del 20 maggio 1897, n. 217 e in osservanza dell'art. 127 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269, il segretario comunale, in qualità di capo del municipio, era tenuto alla redazione del repertorio degli atti o scritture private. La presentazione dei registri doveva essere eseguita entro i mesi di gennaio e luglio di ciascun anno in base all'art. 30 del R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3269.

10.7. 1 "Repertorio Contratti" 1952-1958 (con annotazioni posteriori fino al 1966) Su questo registro sono annotati: numero progressivo e data dell'atto, nome e cognome delle parti contraenti e loro domicilio, l'oggetto e la registrazione dell'atto, con annotazione della data e dell'importo della tassa Registro

241 serie 10.8 Contratti, 1952-1958

busta 1

Contenuto Questa serie raccoglie singoli contratti stipulati dal comune negli anni 1952-1958, mentre la documentazione preparatoria è collocata nella serie "Carteggio ed atti" (1). I contratti stipulati con data anteriore all'ottobre del 1952, periodo in cui il comune di Massimeno era aggregato a quello di Pinzolo, si trovano presso l'archivio di quest'ultimo comune.

Note (1) ACM, "Carteggio ed atti", 10.5.7-10.5.9

10.8. 1. busta 1 Contratti: nn. 1-56 1952-1958 Contiene i contratti definiti nn. 1-56. Mancano i contratti nn. 31, 38, 41, 43.

Ogni fascicolo, unito al contratto originale dallo stesso numero di repertorio, e raccolto in una cartelletta riportante la data in cui è stato stipulato il contratto, il numero di repertorio e l'oggetto, si trovano, per la maggior parte dei casi, i seguenti atti: contratto, avvisi d'asta, verbali di convocazioni, offerte d'appalto qualora si tratti di affari comunali (sistemazione edifici, costruzioni strade, contratti di affitto della malga, permute, alienazioni ecc.). Talvolta si trova anche l'approvazione della pratica da parte della Giunta provinciale. Busta

242 serie 10.9 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1953-1958

registri 12

Contenuto I bilanci di previsione sono il principale documento contabile del programma economico-amministrativo annuale dei comuni, e qui dovevano essere preventivate le entrate e le uscite previste. I conti consuntivi forniscono la misura della realizzazione dei programmi di attività e degli interventi svolti effettivamente dall'amministrazione comunale nel corso dell'anno, come era stato precedentemente stanziato dal bilancio di previsione. In base alla Legge comunale e provinciale 4 febbraio 1915, n. 148 ed al relativo Regolamento 12 febbraio 1911, n. 297 gli uni venivano redatti all'inizio dell'anno, gli altri alla fine. Talvolta un registro presenta degli allegati: si tratta di copie o di minute.

10.9. 1 Bilancio di previsione 1953 Registro

10.9. 2 Conto consuntivo 1953 In allegato: una copia Registro

10.9. 3 Bilancio di previsione 1954 Registro

10.9. 4 Conto consuntivo 1954 Registro

10.9. 5 Bilancio di previsione 1955 Registro

243

10.9. 6 Conto consuntivo 1955 Registro

10.9. 7 Bilancio di previsione 1956 In allegato: una minuta Registro

10.9. 8 Conto consuntivo 1956 Registro

10.9. 9 Bilancio di previsione 1957 In allegato: una copia Registro

10.9. 10 Conto consuntivo 1957 Registro

10.9. 11 Bilancio di previsione 1958 In allegato: una copia Registro

10.9. 12 Conto consuntivo 1958 Registro

244 serie 10.10 Giornali e mastri della contabilità, 1953-1958

registri 6

Contenuto Questi registri sono gli strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale. Nel libro mastro vengono invece registrate secondo l'argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

10.10. 1 Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

10.10. 2 Giornale e mastro della contabilità 1954 Registro

10.10. 3 Giornale e mastro della contabilità 1955 Registro

10.10. 4 Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

10.10. 5 Giornale e mastro della contabilità 1957 Registro

10.10. 6 Giornale e mastro della contabilità 1958 Registro

245 serie 10.11 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi, 1953-1958

buste 10

Contenuto Questa serie comprende gli allegati al bilancio di previsione, gli allegati al conto consuntivo e i documenti giustificativi al conto consuntivo. Gli allegati al bilancio di previsione sono gli atti preparatori alla formazione del bilancio, le delibere di approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale e dalla Giunta provinciale, i verbali di verifica di cassa da parte dell'esattoria, elenchi dei residui attivi e passivi, riepilogo dell'inventario dei beni, prospetto dei dipendenti comunali, spese di segreteria, prospetto delle tasse. Gli allegati al conto consuntivo sono le delibere di approvazione del conto da parte del Consiglio comunale e dalla Giunta provinciale, le delibere di nomina e relazioni dei revisori dei conti, i verbali di verifica di cassa dell'esattoria, elenchi dei residui attivi e passivi, sollecitazioni a vari enti pubblici per l'erogazione di qualche contributo. I documenti giustificativi del conto consuntivo sono le reversali di cassa (ordini d'incasso dati al cassiere comunale dell'amministrazione che giustificano le entrate), i mandati di pagamento (ordini di pagamento dati al cassiere dell'amministrazione che giustificano le uscite), le pezze d'appoggio (ricevute, note di spesa, fatture, quietanze) allegate alle riversali di cassa e ai mandati di pagamento. L'estremo cronologico indicato nella descrizione di ogni unità è quello dell'esercizio finanziario di riferimento. In questa serie sono inoltre raccolti i ruoli per la riscossione delle tasse.

10.11. 1. busta 1 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza: residui attivi Uscita: spese di competenza: artt. 1-85 1953 Si segnala: - verbali di deliberazione del consiglio relativi e non alla contabilità: copie vistate e non - verbali di deliberazione della giunta Busta

10.11. 2. busta 2 - Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza: artt. 1-19 1954 Si segnala: - verbali delle deliberazioni della giunta provinciale: copie vistate e non 246

Busta

10.11. 3. busta 3 Documenti giustificativi: - Uscita: residui passivi; spese di competenza: artt. 2-96 1954 Registro

10.11. 4. busta 4 - Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza: artt. 1-22 1955 Si segnala: - verbali di deliberazione del consiglio e della giunta comunale (anni 1955-1956): copie vistate e non - "Ruolo rendite patrimoniali": si tratta di un ruolo per la riscossione della tassa sul legname ad uso interno per gli anni 1951-1952 Busta

10.11. 5. busta 5 Documenti giustificativi: - Uscita : residui passivi: spese di competenza: artt. 1-99 1955 Busta

10.11. 6. busta 6 - Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza: artt. 1-19 1956 Si segnala: - allegati: chiusura dell'esercizio finanziario (verbale di chiusura; processo verbale della verifica di cassa); deliberazioni della giunta e del consiglio comunale vistate e non (1) - residui passivi 1955, art. 64: "Statuto del consorzio per il servizio custodia forestale fra i comuni di Giustino e Massimeno" - spese di competenza, art. 1: "Ministero del tesoro: Direzione generale degli istituti di previdenza. Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali. Elenco... per la sistemazione contributiva relativa agli anni 1954-1955" - verbali di deliberazione del consiglio e della giunta provinciale: copie vistate e non Busta Note (1) Non tutte le deliberazioni sono attinenti alla contabilità

10.11. 7. busta 7 Documenti giustificativi: - Uscita : residui passivi: spese di competenza: artt. 1-83 247

1956 Busta

10.11. 8. busta 8 - Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza 1957 Si segnala: - allegati: verbale di chiusura dell'esercizio finanziario; elenco dei residui attivi e passivi; processo verbale della verifica di cassa; distinte dei manadti di pagamento Busta

10.11. 9. busta 9 Documenti giustificativi: -Uscita : residui passivi: spese di competenza 1957 Busta

10.11. 10. busta 10 - Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza: artt. 1-19 Uscita: residui passivi; spese di competenza: artt. 1-79 1958 Si segnala: - allegati: chiusura dell'esercizio finanziario (verbale di chiusura ; elenco dei resudui attivi e passivi; processo verbale della verifica di cassa; "Registro variazioni di bilancio anno 1958") - verbali delle deliberazioni del consiglio e della giunta comunale: copie vistate e non Busta

248 serie 10.12 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e delle tasse comunali, 1955-1958

registri 6

Contenuto I ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali vengono compilati e redatti conformemente alle seguenti norme legislative: regolamento approvato con R.D. 23 giugno 1897, n. 237; testo unico delle leggi per la riscossione delle imposte dirette approvato con R.D. 17 ottobre 1923, n. 1401; testo unico per la finanza locale approvato con R.D. 14 settembre 1931, n. 1175; circolare n. 3134 del 22 gennaio 1932 sui criteri da seguirsi per l'accertamento del reddito imponibile; legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383; legge 16 giugno 1939, n. 942; decreto legislativo del capo provvisorio dello Stato del 29 marzo 1947, n. 177 re-lativo a provvedimenti finanziari a favore delle province e dei comuni; circolari n. 23310/57 del 14 giugno 1957 e n. 34627 dell'1 ottobre 1957 dell'intendenza di finanza di Trento relative alla compilazione dei ruoli. Per ogni tipo di imposta il comune teneva un registro prestampato in cui di volta in volta venivano riportati i nominativi dei contribuenti e l'entità dell'importo in denaro da essi pagato con annotazione delle rate. I ruoli unici portano più imposte e tasse su un unico registro. L'intendenza di finanza di Trento provvedeva a rendere esecutivo il ruolo e ne ordinava la riscossione. Le fonti principali di riscossione erano l'imposta di famiglia, sul valore locativo, sul bestiame, sui cani, sui domestici, sulle insegne, sui pianoforti, sugli esercizi e rivendite e la tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche. Alcuni ruoli si trovano nella serie "Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi" (serie 10.11). In questo caso sono stati evidenziati nel contenuto dell'unità nella quale sono stati trovati.

10.12. 1. busta 1 "Ruolo unico delle imposte e tasse comunali per l'anno 195[5]" 1955 Ruolo per la riscossione dell'addizionale all'imposta di ricchezza mobile sulle industrie, commerci, arti e professioni Registro

10.12. 2. busta 1 "Riepilogo dei ruoli non erariali" 1956 Ruolo per la riscossione dell'addizionale all'imposta di ricchezza mobile. Registro

10.12. 3. busta 1 "Ruolo dei contribuenti l'imposta o la tassa ricchezza mobile sulle industrie commerci arti e professioni per l'anno

249

1956" 1956 Registro

10.12. 4. busta 1 "Ruolo unico delle imposte e tasse comunali" 1957 Ruolo per la riscossione dell'addizione E.C.A. e della percentuale Registro

10.12. 5. busta 1 "Riepilogo dei ruoli non erariali. Anno 1957" 1957 Ruolo per la riscossione dell'addizionale all'imposta di ricchezza mobile. Registro

10.12. 6. busta 1. 1. busta 1 "Ruolo dei contribuenti l'imposta industrie commercia arti e professioni. Principale per l'anno 1958" 1958 Registro

250 serie 10.13 Schede individuali, 1957-1958

raccoglitori 2, busta 1

Contenuto La legge 24 dicembre 1954, n. 1228 e il relativo regolamento, pubblicato sul D.P.R. 31 gennaio 1958, n. 136 eliminano le cartelle di casa, mantenendo solo le schede individuali e i fogli di famiglia. Le schede individuali (mod. B) devono contenere il cognome, la paternità, la maternità della persona, la data e il luogo di nascita, lo stato civile e i suoi cambiamenti, la professione e la condizione. Esse devono essere disposte in ordine rigorosamente alfabetico per cognomi. In questa serie troviamo solamente le schede individuali "eliminate", cioé quelle relative a persone morte o emigrate in altro comune o all'estreo, talvolta distinte in maschili e femminili.

10.13. 1. busta 1 Schede individuali "eliminate" maschili 1957 (1) Si tratta di schede individuali eliminate maschili, riordinate per cognome: Beltrami, Fasoli, Ferrazza, Frizzi, Maestranzi, Polli, Porciani, Vidi, Salvetta. Il motivo per il quale queste schede sono state eliminate non compare su tutte. Fascicolo Note (1) Come estremo cronologico del documento è stata considerata la data riportata su alcune schede individuali eliminate

10.13. 2. busta 1 Schede individuali "eliminate" femminili 1957 (1) Schede individuali eliminate e riordinate per cognome: Ambrosi, Bazzoli, Beltrami, Bonenti, Boz, Castellani, Chesini, Corengia, Cozzini, Ducoli, Fasoli, Ferrazza, Frizzi, Gabrielli, Olivieri, Pitol, Polli, Porciani, Salvetti, Scarazzini, Vidi, Viviani Fascicolo Note (1) Come estremo cronologico del documento è stata considerata la data riportata su alcune schede individuali eliminate

10.13 . 3. busta 1 "Schede personali maschili eliminate nel 1958 per rifacimento" 1958 Fascicolo

10.13. 4. busta 1 "Schede personali femminili eliminate nel 1958 perché rifatte" 1958 251

Fascicolo

10.13. 5 Schede individuali e di famiglia eliminate s.d. Si tratta di schede individuali eliminate, maschili e femminili, e di famiglia eliminate, e raccolte in ordine alfabetico. La prima parte è dedicata alle schede individuali, la seconda a quelle di famiglia. Raccoglitore

10.13. 6 Schede individuali s.d. Si tratta di schede individuali maschili e femminili eliminate e raccolte in ordine alfabetico. Il primo fascicolo è relativo agli emigrati, seguono quelli dei residenti. Raccoglitore

252 serie 10.14 Cartelle di casa e fogli di famiglia, 1930-1958

buste 2

Contenuto Il R. D. 2 dicembre 1929, n. 2132, riportante il "Regolamento per la formazione e tenuta del registro di popolazione in ogni comune del Regno", all'art. 4 emana che per ciascuna famiglia deve essere formato un foglio intestato al capo di essa. Qui vi si iscrivono tutti coloro che appartengono al nucleo famigliare. Si devono inoltre indicare tutte le variazioni come le nascite, i matrimoni, le morti, le emigrazioni ed immigrazioni. L'art. 5 descrive come i fogli di famiglia devono essere ordinati: secondo una numerazione progressiva o secondo l'ordine alfabetico delle denominazioni delle strade e delle località del comune. In questo caso si formano le cartelle di casa. Quindi la cartella di casa si forma per ciascun fabbricato destinato ad uso abitazio-ne contraddistinto da un proprio numero civico. Ogni cartella di casa sarà intestata al nome della via e terrà conto di tutte le variazioni che possono essere apportate al nome stesso e alla numerazione. La legge 24 dicembre 1954, n. 1228 e il relativo regolamento, pubblicato sul D.P.R. 31 gennaio 1958, n. 136 eliminano le cartelle di casa, mantenendo solo le schede individuali e i fogli di famiglia.

10.14. 1. busta 1 Cartelle di casa 1930 marzo 11-1952 giugno 18 Si tratta di "fogli di famiglia eliminati nel 1951. Rifatti nel 1953" Busta

10.14. 2 . busta 1 Fogli di famiglia 1930 marzo 11-1955 gennaio 1 Si tratta di cartelle di casa e di fogli di famiglia trovati separati rispetto alle altre unità di questa serie che costituivano dei fascicoli autonomi. In testa a questo fascicolo non c'é nessun titolo, ma sono fra loro vincolati da una numerazione progressiva dal numero 1 al numero 25. Presumibilmente si tratta di fogli di famiglia eliminati, ma non è presente la data di questa operazione. Fascicolo

10.14. 3. busta 2 Cartelle di casa 1940 febbraio 22-1958 giugno 20 Si tratta di "fogli di famiglia rifatti nel 1956, eliminati nel 1958" Busta

10.14. 4. busta 2 "Schede di famiglia eliminate nel 1956 per rifacimento" 1956 253

Fascicolo

254 serie 10.15 Registri di movimento della popolazione, 1952-1963

registri 3

Contenuto All'art. 39 del R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132 relativo al regolamento per la formazione e la tenuta del registro della popolazione, si prevedeva la compilazione mensile di un registro (mod. D) nel quale venisse riepilogato periodicamente il movimento della popolazione residente nel comune per fatto delle nascite, delle immigrazioni da altri comuni e dall'estero e delle morti ed immigrazioni per altri comuni e per l'estero.

10.15. 1 "Movimento popolazione" 1952-1958 L'art. 39 del R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132 riporta il seguente testo "Il comune tiene un registro conforme al modello D, nel quale sarà riassunto periodicamente il movimento avvenuto nella popolazione residente nel comune per fatto delle nascite, delle immigrazioni da altri comuni e dall'estero e delle morti ed emigrazioni per altri comuni e per l'estero. Oltre ai dati riguardanti la popolazione residente s'indicherà distintamente in questo registro anche il numero delle persone inscritte soltanto provvisoriamente... . Il detto riassunto è fatto al termine di ogni mese, dopo che siano state eseguite tutte le registrazioni... ." Questo registro è suddiviso in colonne riportanti: periodo di tempo considerato per le registrazioni, popolazione residente civile (non forze militari) calcolata dal primo giorno del mese, i nati vivi e i morti appartenenti alla popolazione residente (distinti in nati e morti nel territorio del comune e fuori del comune), iscritti nel registro della popolazione residente come immigrati e cancellati dallo stesso come emigrati (doveva essere specificato l'altro comune o il paese estero), popolazione residente alla fine del mese (civile e militare), numero delle schede provvisorie ed eventuali annotazioni. Registro

10.15. 2 "Registro movimento della popolazione residente annuale" 1958-1963 Su questo registro sono annotati i movimenti della popolazione descritti mese per mese. Diviso in colonne verticali, riporta sulla riga del mese considerato le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche avvenute nel comune (distinte in movimento naturale - nati e morti- e trasferimento di residenza - immigrati e emigrati), l'incremento totale (positivo o negativo) e le schede di famiglia (istituite e eliminate). Il calcolo annuale della popolazione residente è riassunto in una mascherina a fondo pagina, dove vengono inseriti dati relativi alla popolazione all'inizio dell'anno, alla differenza fra nati e morti, e fra iscritti e cancellati, all'incremento della popolazione totale, al numero della popolazione alla fine dell'anno, e a quello delle famiglie all'inizio e alla fine dell'anno. Registro

10.15. 3 "Registro movimento della popolazione residente mensile" 1958 luglio-1963 luglio

255

Questo registro presenta la stessa impostazione di quello precentemente, ma i dati anziché essere registrati per mesi sono annotati per giorno. Registro

256 serie 10.16 Registri degli atti di nascita, 1953-1958

registri 6

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di nascita da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri dei nati sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice originale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773.

10.16. 1 Registro degli atti di nascita 1953 Registro

10.16. 2 Registro degli atti di nascita 1954 Registro

10.16. 3 Registro degli atti di nascita 1955 Registro

10.16. 4 Registro degli atti di nascita 1956 Registro

10.16. 5 Registro degli atti di nascita

257

1957 Registro

10.16. 6 Registro degli atti di nascita 1958 Registro

258 serie 10.17 Registri degli atti di matrimonio, 1953-1958

registri 6

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di matrimonio da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri dei matrimoni sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice originale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773.

10.17. 1 Registri degli atti di matrimonio 1953 Registro

10.17. 2 Registri degli atti di matrimonio 1954 Registro

10.17. 3 Registri degli atti di matrimonio 1955 Registro

10.17. 4 Registri degli atti di matrimonio 1956 Registro

10.17. 5 Registri degli atti di matrimonio

259

1957 Registro

10.17. 6 Registri degli atti di matrimonio 1958 Registro

260 serie 10.18 Registri degli atti di morte, 1953-1958

registri 6

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di morte da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri dei morti sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice ori-ginale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere re-datti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773.

10.18. 1 Registro degli atti di morte 1953 Registro

10.18. 2 Registro degli atti di morte 1954 Registro

10.18. 3 Registro degli atti di morte 1955 Registro

10.18. 4 Registro degli atti di morte 1956 Registro

10.18. 5 Registro degli atti di morte

261

1957 Registro

10.18. 6 Registro degli atti di morte 1958 Registro

262 serie 10.19 Registri degli atti di cittadinanza, 1953-1958

registri 6

Contenuto La tenuta dei registri degli atti di cittadinanza da parte dei comuni divenne obbligatoria con il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1), che estende alle nuove province del Regno le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile. I registri di cittadinanza sono parte dell'archivio di stato civile: questi dovevano essere preventivamente vidimati dal pretore della circoscrizione ed era prevista la compilazione in duplice originale. Uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del Tribunale. Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli Indici decennali.

Note (1) Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 6, pp. 5770-5773.

10.19. 1 Registri degli atti di cittadinanza 1953 Registro

10.19. 2 Registri degli atti di cittadinanza 1954 Registro

10.19. 3 Registri degli atti di cittadinanza 1955 Registro

10.19. 4 Registri degli atti di cittadinanza 1956 Registro

10.19. 5 Registri degli atti di cittadinanza

263

1957 Registro

10.19. 6 Registri degli atti di cittadinanza 1958 Registro

264 serie 10.20 Registri dei depositi, 1951-1969

registri 3

Contenuto La serie consta di tre registri, la cui tenuta è prevista nel Regolamento 12 febbraio 1911, n. 297, in esecuzione della legge comunale e provinciale. Tale disposizione è nuovamente ripresa dal regolamento del 16 settembre 1952, n. 1, approvato con D.P.G.D. dell'11 novembre 1952, n. 1

10.20. 1 "Cauzioni e depositi privati" 1951 maggio 26-1955 agosto 12 Registro sul quale sono annotati: data del deposito, dati del depositante, motivi del deposito, valori depositati, totale dell'ammontare del deposito, annotazioni. Il registro è diviso in due parti: la pagina di destra ("carico") è stata compilata in tutte le sue parti, mentre quella di sinistra ("scarico") è stata utilizzata per le annotazioni relative all'approvazione da parte della giunta provinciale. Registro

10.20. 2 "Depositi spese contrattuali" 1951 novembre 23-1959 novembre 17 Registro sul quale sono annotati: dati del contraente, talvolta il numero del contratto, il motivo dell'atto o il luogo conteso, il motivo del pagamento o del rimborso Registro

10.20. 3 "Registro depositi spese contrattuali dal 24/6-1957 al 10.11-1969" 1957 giugno 24-1969 dicembre 11 (1) Registro sul quale sono annotati: dati del contratto; data, numero della bolletta e deposito per le spese; data, numero del buono ed impiego del deposito; oggetto della spesa; somme del denaro parziali, totali e la disponibilità; annotazioni. Registro Note (1) E' stata considerata la data del contratto

265 serie 10.21 Registri dei quadrupedi, 1952-1957

registri 2

Contenuto Il "Testo Unico delle leggi sulla requisizione dei quadrupedi e dei veicoli per il Regio esercito e per la Regia marina" (1) emanato nel 1926 e regolamentato alla fine dell'anno successivo (2), conferma, seppur con qualche modifica, le leggi antecedenti (3), che prevedono la requisizione dei quadrupedi per necessità militari. Presso tutti gli uffici comunali del Regno doveva essere tenuto un registro dei cavalli e delle cavalle, dei muli e delle mule esistenti nel territorio del Comune, indicando i proprietari e il loro domicilio. E i proprietari dovevano comunicare al Comune i quadrupedi posseduti e i cambiamenti possibili, quale la vendita, l'acquisto, la permuta e la morte, fino alla comunicazione di requisizione degli animali.

Note (1) R.D. 31 gennaio 1926, n. 452, in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia". (2) R.D. 11 dicembre 1927, n. 2598, in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia". (3) Legge 30 giugno 1889, n. 6168 sulla "requisizione dei quadrupedi e dei veicoli pel servizio del Regio esercito"; legge 22 giugno 1913, n. 693, in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia"; R.D. 15 aprile 1915, n. 489, in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia".

10.21. 1 Registro dei quadrupedi 1952 luglio 16 "Registro quadrupedi, bardature, veicoli a trazione animale e natanti a vela ed a remi...". Registro sul quale sono annotati: generalità del proprietario, caratteristiche dei cavalli e dei muli (residenza abituale del quadrupede, data della dichiarazione di possesso...) e dei veicoli (trainati da cavalli e muli o da buoi), dei finimenti, delle bardature e dei natanti. Registro

10.21. 2 Registro dei quadrupedi 1957 maggio 31 "Registro dei cavalli e muli nuovi entrati nel territorio del comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del comune stesso dopo l'ultima rivista dei commissari militari, compresi i puledri denunciati per aver compiuto i due anni". Registro sul quale sono annotati: data di dichiarazione di possesso, dati del proprietario, domicilio del proprietario e residenza dei cavalli e muli nuovi acquistati, caratteristiche dei quadrupedi, variazioni avvenute dopo l'iscrizione e prima della nuova ispezione dei commissari militari. Registro

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Ente Congregazione di carità di Massimeno 1822-1937

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Massimeno, 01/01/1885 - 31/12/1937

Storia Le Congregazioni di carità furono istituite in Trentino dalle autorità napoleoniche in base al Decreto Vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49. Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica, e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità è l'editto del commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814. In base all'art. 118 del suddetto editto si stabiliva che "la Reggenza riconosce i segnalati servizi, che nel corso dei tre ultimi anni hanno essi (si tratta degli "Istituti di beneficenza esistenti sotto il nome di Congregazione di carità") prestato a favore dell'umanità languente, e pel sostegno, e promozione delle rispettive fondazioni, e si ripromette dai medesimi uguale zelo, ed impegno disinteressato per l'avvenire, ed in questa fiducia essa non tarda a provvisoriamente confermarli ne' luoghi, ove esistono, e di invitarli ad esporle tutte quelle circostanze, che riguardano il compimento del numero dei membri, che vi appartengono, l'amministrazione della sostanza ed il miglioramento di tali istituti." In aggiunta, l'art. 119 estendeva la possibilità di istituzione della Congregazione di carità per quegli istituti di beneficenza situati nelle frazioni o nei paesi non capoluogo di comune, dimostrando che la rendita lorda dei loro Istituti ammontasse a 500 fiorini o più: alla politica centralistica del Regno d'Italia, che vedeva nelle Congregazioni di carità un valido strumento per controllare meglio il sistema assistenziale pubblico, si opponeva ora una evidente spinta al decentramento amministrativo messa in atto dall'Impero, che intendeva attribuire maggiore facoltà di autodeterminazione alle singole istituzioni piuttosto che all'ente che le amministrava. E ciò pur mantenendo sempre separate l'amministrazione e le competenze della Congregazione - o delle istituzioni che le facevano capo - da quelle dei comuni relativi. La legislazione italiana che fu estesa al Trentino in seguito al nuovo ordinamento non apportava significativi cambiamenti né alla struttura né agli scopi dell'istituzione. Essa prevedeva comunque un riordino amministrativo delle Congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza ed il ritorno ad un maggior controllo da parte dello Stato, in base a diversi provvedimenti di carattere generale (1). In particolare, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 entrato in vigore col 16 maggio 1923 estendeva al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, precisando: l'obbligo di provvedere entro sei mesi alla nomina dei componenti della Congregazione di carità e alla compilazione curata dai Prefetti di "elenchi, inventari e stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594; l'affidamento entro un anno di tutti gli istituti attualmente amministrati dai comuni, province e da altri enti pubblici a speciali amministrazioni autonome (previa l'erezione in ente morale se ve ne fosse stata necessità), quando non ricorressero gli estremi della legge del 17 luglio 1890, n. 6972 per il concentramento nella Congregazione di carità o sotto un'unica amministrazione. I fondi di beneficenza, in precedenza amministrati dai comuni e dagli altri enti pubblici, venivano dunque concentrati nella 267

Congregazione di carità. Inoltre nella Circolare della Regia Prefettura della Venezia Tridentina datata giugno 1923 si ricordava l'obbligo di istituire la Congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi. In base alla legge del 3 giugno 1937, n. 847 veniva infine istituito l'Ente comunale di assistenza che avrebbe assunto le competenze assegnate alla Congregazione di carità, "intendendosi sostituto in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione". Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1 luglio 1937 precisava che l'Ente comunale di assistenza sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio femminile". Tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria".

La prima carta che riporta l'esistenza della Congregazione di carità del comune di Massimeno, qui menzionato come "ex comune di Pinzolo" è del 19 aprile 1822, ed è relativa all'approvazione del prospetto delle spese relative all'anno 1821 da effettuarsi con il reddito ottenuto nel corso dell'anno. Una ulteriore testimonianza si desume dal sollecito, inviato al capo comune di Massimeno il 28 gennaio 1825, per richiedere la presentazione dei conti della Congregazione per gli anni 1821-1823 presso il Giudizio distrettuale di Tione (2). Nel prospetto che ogni comune doveva compilare in base alla disposizione del 21 marzo 1924 relativa agli "istituti e fondazioni di beneficenza del Circondario" doveva essere indicato anche l'atto di fondazione o lo statuto dell'ente. L'indicazione fornita in tale prospetto, riporta come data di fondazione della Congregazione di carità di Massimeno il 10 aprile 1897, atto approvato il 24 gennaio 1898 dall'imperial regia luogotenenza di Innsbruck e registrato al n. 2170 (3). Non è presente nell'archivio tale atto di fondazione, ma in una disposizione testamentaria del 27 giugno 1885, Domenica vedova Giovanni Beltrami da Massimeno, seguendo la volontà verbale del marito e del figlio, defunti, nomina ed istituisce erede universale "la Congregazione di carità o pio istituto dei poveri da erigersi in Massimeno, con che tutta l'entrata di questa facoltà venga ogni anno distribuita ai poveri veramente bisognosi, con ispeciale riguardo agli ammalati ed ai vecchi, in distribuzioni mensili, che in sussidi straordinari, sempre a giudizio del curato locale in accordo col padre dei poveri e consegnando ai sovvenzionati il denaro in contanti, che se non si manifestassero veri bisogni in cui impiegare tutta l'entrata, l'eventuale avanzo sia annualmente capitalizzato in aumento del patrimonio della Congregazione di carità". Le disposizioni vennero eseguite, come testimoniato dal "libro cassa della Congregazione di carità di Massimeno o pia fondazione della vedova Beltrami", dove sono contenute le registrazioni delle entrate e delle spese dal 1897 (anno della fondazione) al 1914 (4). La circolare del 21 marzo 1924, emessa dal sottoprefetto di Tione e rivolta ai sindaci e ai "curatori d'anime" dei comuni di Tione, ha come oggetto "istituti e fondazioni di beneficenza del circondario". Veniva infatti qui richiesta la compilazione di un modulo nel quale risultasse, in base ad uno schema ben definito, la presenza di "pie fondazioni", come riporta il titolo del fascicolo, all'interno di ciascun comune, anche se tali amministrazioni non avessero l'atto di fondazione o lo statuto. A Massimeno, accanto ai legati pii, è possibile trovare anche la "Congregazione di carità o pio istituto dei poveri, allo scopo di aiutare i poveri bisognosi specie ammalati e vecchi". Allegato a questo atto si trova un foglio con un'annotazione relativa all'importo degli immobili trasformato in lire in seguito all'annessione del Trentino all'Italia e dei beni venduti dall'amministrazione prima della guerra (5). Le ultime attestazioni relative alla Congregazione di Carità risalgono all'ottobre del 1935, e riguardano l'affitto di beni per il periodo 1935-1941 e l'estratto tavolare dei beni posseduti dall'amministrazione (6).

Condizione giuridica

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Ente pubblico morale. La normativa austriaca in fatto di pubblica assistenza e beneficenza trattò della Congregazione di carità soltanto negli artt. 118-125 dell'editto del De Roschmann datato 1° marzo 1814. Successivamente le normative generali riguardarono l'amministrazione e l'organizzazione dei singoli enti o fondazioni pie amministrate dalle Congregazioni e la tutela dei poveri direttamente da parte dei comuni; l'organizzazione e la gestione delle Congregazioni venne invece regolamentata con le diverse circolari inviate dalle autorità ai comuni e con gli statuti delle Congregazioni stesse, sottoposti all'approvazione superiore. Per quanto concerne la legislazione italiana in materia di pubblica assistenza e beneficenza, il R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, regolamentava l'amministrazione delle Congregazioni e degli enti che vi facevano capo, mentre il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982, determinava l'estensione al Trentino della legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le principali leggi dello Stato italiano che regolavano tale materia erano state, fino ad allora, la legge del 3 agosto 1862, n. 753 sull'amministrazione delle opere pie e la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972 (7). Nel 1981 era stato inoltre emanato il regolamento di attuazione (8) che precisava ulteriori norme per l'amministrazione delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La legge 4 marzo 1928 riformava per l'ultima volta le Congregazioni, finché, in base all'art. 5 della legge del 3 giugno 1937, n. 847, esse vennero dichiarate soppresse e sostituite con gli Enti comunali di assistenza.

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico - psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Dal "libro cassa della Congregazione di carità di Massimeno o pia fondazione della vedova Beltrami" risulta che le spese dell'amministrazione dell'ente consistevano in sovvenzioni a censiti bisognosi, paghe a coloro impegnati socialmente all'interno della struttura, sia per assistenza sia per lavori di vario genere (taglio legna per sistemazione tetto casa della Congregazione o fornitura per i poveri, tenuta dei conti), in denaro dato all'ospedale di Spiazzo Rendena per la convenzione con il comune di Massimeno, saldi per forniture di vestiario e scarpe.

Struttura amministrativa In seguito al passaggio del Trentino all'ordinamento austriaco, l'editto De Roschmann del 1° marzo 1814 confermava sostanzialmente la normativa vigente in materia di pubblica assistenza e beneficenza regolamentata. Tutte le Congregazioni di carità dovevano, entro un mese dalla data di pubblicazione del suddetto editto, fornire all'Autorità da cui dipendevano i conti arretrati esaminati dal consiglio comunale che ne redigeva un verbale ed in particolare un elenco sommario di tutte le spese sostenute per "somministrazioni fatte al Militare durante il soggiorno delle Imperial Regie Truppe, indicando ingenuinamente le anticipazioni avute, ed i pagamenti ricevuti a conto". Le Congregazioni dovevano inoltre presentare, sempre entro un mese a decorrere dalla data di pubblicazione del presente editto, un

269 prospetto dettagliato delle attività e passività degli enti da essi amministrati, accompagnato dalle proprie proposte per una migliore amministrazione patrimoniale. L'attivo di bilancio e le sostanze disponibili dovevano essere reinvestiti in capitali fruttiferi dalle Congregazioni per un termine variabile secondo le circostanze e in modo che queste liquidità non venissero usate per risanare debiti urgenti e pesanti. Durante questa amministrazione le disposizioni fondamentali erano previste nello statuto che ogni Congregazione di carità doveva darsi. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano che la rappresentanza della Congregazione - che doveva riunirsi almeno una volta al mese - fosse composta da un preside (o presidente), possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere; anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime ed il capocomune locale dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore. Le Congregazioni aventi una rendita lorda di fiorini 2000 o più, se la loro proposta era fondata, avevano facoltà di assumere un proprio cursore, ovvero un messo per l'esecuzione: per fare ciò esse dovevano rendere noto l'importo dei loro crediti e il numero di debitori da perseguire; anche questo cursore non avrebbe potuto comunque ricevere ed eseguire che mandati convalidati dal comune e dal giudice locale. La rappresentanza della Congregazione si doveva occupare della conservazione del patrimonio e di decidere riguardo all'elargizione dei sussidi: le sue deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi da loro dovuti e le somme mano a mano versate: in tale registro dovevano poi comparire gli incassi dedotti dal giornale e le spese (sussidi o altro) dedotte anch'esse dal giornale ma divise per mese. Il cassiere era altresì autorizzato a incassare gli interessi sui capitali e le rendite dei beni immobili e a rilasciare le relative quietanze. Egli doveva inoltre, sulla base di mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione. Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le singole istituzioni erano regolamentate agli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso il 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie

270 dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, con il quale il Ministro dell'interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazione non superiore a 10.000 abitanti e di otto membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designate per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e rimaneva in carica per quattro anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno, e per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati e render conto di una eventuale precedente amministrazione e non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99 venivano stabilite, tra l'altro, le norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni. La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da quattro membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; sei per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti e otto nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza", così i "patroni", eletti però "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge del 3 aprile 1926, n. 563". Nei comuni dove mancassero queste 'associazioni sindacali', le terne venivano designate dalle "associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le

271 persone designate dovevano però appartenere "per residenza o per esercizio di attività produttiva" al comune stesso. Il presidente e i 'patroni' duravano in carica per quattro anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei 'patroni', poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patrimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva la facoltà di sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei 'patroni' o sospenderne la nomina; delegare uno dei 'patroni' per la funzione di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i 'patroni' che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei 'patroni'; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre al presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei 'patroni' aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei 'patroni' era obbligatorio per le deliberazioni soggette all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.

Dal prospetto allegato ad una circolare contenuta negli atti del comune di Massimeno, risulta che l'amministrazione della Congregazione di carità era "autonoma, dipendente dal comune e composta di tre membri" (9). Un verbale di deliberazione del 23 settembre 1926 menziona anche la nomina avvenuta il 20 giugno 1924, ma fra le carte dell'archivio, e della Congregazione di carità, tale atto non è rinvenuto. L'oggetto della seduta del consiglio comunale di Massimeno sopra menzionata, consisteva proprio nella "Rinnovazione membri Congregazione di carità", sempre nel numero di tre, poiché, come viene detto nell'atto, "il comune di Massimeno ha una popolazione inferiore ai 5000 abitanti". La successiva nomina avviene il 14 ottobre 1927, in seguito alla morte delle tre persone elette l'anno precedente. Nel dicembre dello stesso anno viene nominato per l'amministrazione della Congregazione di carità il delegato podestarile, visti i problemi sorti nella gestione.

Contesto generale Con il passaggio del Trentino all'Austria, le Congregazioni di carità furono sottoposte direttamente all'Imperial Regio Giudizio Distrettuale, mentre i rapporti tra le Congregazioni e i comuni divennero più stretti. A partire dalla metà del secolo XIX, alcune leggi stabilivano che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale, potendo decidere in quale modo impiegarli (9). Gli istituti dei poveri, oltre agli eventuali lasciti o donazioni di cui beneficiavano, venivano inoltre finanziati con alcune entrate straordinarie del comune stesso come multe campestri, indennizzi forestali, incassi sui pubblici spettacoli, percentuali sulle vendite di legname e sulle vendite all'incanto di oggetti sequestrati (10) . Con il R.D. del 26 aprile 1923 lo stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la legge del 17

272 luglio 1890, n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo Consiglio, operava una funzione di controllo sul Consiglio di amministrazione della Congregazione.

Fonti normative Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti" Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno Archivio della Congregazione di carità di Massimeno Bibliografia FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

Note (1) Legge 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore col 1° gennaio 1863; relativo regolamento di esecuzione del 27 novembre 1862, n. 1007; Legge 17 luglio 1890, n. 697, modificata con la Legge 4 marzo 1928, n. 413, entrata in vigore col 19 maggio 1928; R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99; R.D. 26 aprile 1923, n. 976. (2) ACM, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 3.1.188. (3) Ibid, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 8.6.409. (4) ACM, Archivio della Congregazione di carità "Carteggio ed atti", A1.1.1 - A1.1.3. (5) ACM, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 8.6.409. (6) Modificata in seguito con il D.L. n. 2841 del 30. (7) ACM, Archivio della Congregazione di carità, "Carteggio ed atti", A1.1.2. (8) Ibid, "Carteggio ed atti degli affari comunali", 8.6.409. (9) Legge 17 marzo 1849, n. 170 ; Legge 3 marzo 1863, n. 105. (10) Legge 17 marzo 1849, n. 170; Legge 30 gennaio 1860, n. 28; Legge 22 gennaio 1879, n. 13.

273 fondo A1 Congregazione di carità di Massimeno, 1885-1937

registro 1, busta 1; metri lineari 0.15

Soggetti produttori Congregazione di carità di Massimeno, 1822-1937

Contenuto La documentazione presente in questo archivio aggregato del comune di Massimeno è stata prodotta dalla Congregazione di carità, poi Ente comunale di assistenza (E.C.A.). Le carte sono state trovate in buono stato di conservazione, e non frammiste a quelle dell'E.C.A.

274 serie 1 Carteggio ed atti, 1885-1937

fascicoli 3

Contenuto La serie contiene gli atti della Congregazione di carità di Massimeno. Comprende la documentazione prodotta dall'ente dal 1885 al 1937. Vi sono anche atti successivi a questa data, relativi ai fondi della ex Congregazione di carità. Nei contenuti delle unità è stata segnalata anche la documentazione relativa ai Legati pii.

A1.1. 1. busta 1 Carteggio ed atti 1885 giugno 27 (con doc. dal 1855) "1) Copia testamento Domenica vedova Beltrami; 2) Abbozzo fondazione congragazione di carità di Massimeno" Testamento di Domenica di Giovanni Frizzi detto "Pintal", vedova di Giovanni Beltrami, in favore dell'erigenda Congregazione di Carità di Massimeno (1885 giugno 27): "Per eseguire la volontà del defunto mio marito e del defunto mio figlio da essi verbalmente manifestatomi, nomino ed istituisco erede universale di tutta la mia sostanza di ogni sorta la Congregazione di Carità o pio Istituto dei poveri da erigersi in Massimeno" (due esemplari)

In allegato: Carta dotale di Domenica fu Giovanni Frizzi (1855 luglio 30) Fascicolo

A1.1. 2. busta 1 Carteggio ed atti 1929 ottobre 24-1943 marzo 16 "Congregazione di carità di Massimeno. Affittanza 1935-1941"

Contiene: - Atto per il rinnovo dell'affitto dei beni dei legati pii di Masimeno e "di uno del comune" (1929 ottobre 24) - "Beni Congregazione di carità di Massimeno. Affittanza 1935-1941" (1935 ottobre 14) - "Beni Pii legati di Massimeno. Affittanza 1935-1941" (1935 ottobre 14) Fascicolo

A1.1. 3. busta 1 Carteggio ed atti 1946-1965 Fascicolo

275 serie 2 Libro cassa, 1897-1914

registro 1

A1.2. 4. busta 1 "Libro cassa della Congregazione di carità di Massimeno e pia fondazione della vedova Beltrami" 1897-1914 Registro

276

Ente Ente comunale di assistenza di Massimeno 1952-1993

Luoghi Massimeno

Altre forme del nome ECA di Massimeno

Archivi prodotti Fondo Ente comunale di assistenza (ECA) di Massimeno, 01/01/1953 - 31/12/1974

Storia Gli Enti comunali di assistenza (di seguito verrà usata per indicarli la sigla per i quali sono comunemente conosciuti, E.C.A.) sono stati istituiti con la legge datata 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore in ogni comune del regno il successivo 1 luglio, in sostituzione delle precedenti Congregazioni di carità, che contemporaneamente venivano soppresse. Il R.D.L. del 14 aprile 1944, n. 125, entrato in vigore dal 7 giugno, modificava la precedente legge del 1937, anche in seguito al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704 che sanciva la soppressione del partito nazionale fascista. La legge regionale del 25 febbraio 1982 dettava le norme per lo scioglimento degli E.C.A., con effetto dal 3 marzo 1983. Spettava dunque alle Province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia (D.P.R.. 31 agosto 1972, n.670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. Con la legge provinciale di data 12 luglio 1991, n. 14 che disponeva l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali nella provincia di Trento, veniva stabilito nell'art. 10 che "le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza" fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti, l'esercizio delle funzioni ad essi delegate avvenisse in forma associata da parte del comprensorio di rispettiva appartenenza. Alla Giunta provinciale venivano delegate tutte le funzioni riguardanti l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza. Nonostante queste disposizioni legislative i comitati E.C.A. del Trentino Alto Adige hanno continuato ad operare in qualità di commissari straordinari. L'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) o ai comprensori con meno di 20.000 abitanti è avvenuto a partire dal 1 luglio 1993. Qualora vi fosse stata la fusione di più comuni in uno solo, i rispettivi enti di assistenza cessavano di esistere, e ne doveva essere costituito uno "ex novo" nel comune ampliato territorialmente. Se invece un comune diventa autonomo dopo esser stata frazione aggregata ad altro comune doveva essere costituita l'E.C.A. nel nuovo comune, e rinnovarlo nel vecchio comune smembrato.

Dopo la ricostituzione di Massimeno da frazione a comune autonomo, a norma della Legge regionale 16 aprile 1952, n. 8, il Consiglio comunale, in data 19 ottobre 1952, deliberazione n. 4, delibera la nomina del comitato di 277 amministrazione dell'Ente comunale di assistenza (E.C.A), nomina approvata dalla Giunta provinciale il 27 ottobre 1952, n. 17623/1/III. Il primo verbale di deliberazione dell'E.C.A, nel quale venne eletto il presidente del comitato di amministrazione, riporta la data 12 gennaio 1953 (1). Ultima attestazione di quest'ente è la documentazione relativa alla contabilità dell'anno 1974 (2).

Condizione giuridica Ente pubblico morale. L'ente comunale di assistenza viene classificato come ente pubblico morale. La legge del 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore dal 1 luglio 1937 sopprimeva le congregazioni di carità e istituiva in ogni comune del regno gli enti comunali di assistenza, trasferendo ad esse tutte le attribuzioni già assegnate dalle leggi allora vigenti. Restava comunque in vigore la "legge Crispi" del 17 luglio 1890, n. 6972 con le modificazioni precedenti (3) e quelle successive (4). Con il R.D.L.datato 14 aprile 1944, n. 125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, che modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704, si davano nuove normative per l'elezione del comitato di amministrazione dell'E.C.A. L'art. 3 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841 riguardante il decentramento dei servizi del ministero dell'interno viene sostituito dal D.P.R. del 19 agosto 1954, n. 968. Le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono divise in due classi: alla prima classe appartengono quelle che esercitano assistenza e beneficenza a favore dei poveri esistenti nel territorio di tutta la Repubblica e quelle che hanno un'entrata annua ordinaria effettiva superiore ai 30 milioni di lire. Tutte le altre appartengono alla seconda classe (art. 11). Con la legge regionale di data 25 febbraio 1982, n. 2, con effetto dal 3 marzo, sono dettate le norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza. Tuttavia la circolare della Provincia autonoma di Trento, portante la data del 23 giugno 1993, comunica nuove disposizioni per lo scioglimento degli stessi ente. Viene anche specifiato che i comuni di Trento e Rovereto, o i comprensori, diventano nuovi enti gestori dei servizi socio assistenziali.

Funzioni, occupazioni e attività La legge del 3 giugno 1937, n. 847, disponeva l'istituzione in ogni comune dell'Ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art.1) e con l'intento di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica. La legge ne regolava la costituzione e il funzionamento, ne adegua la denominazione alla coeva funzione di soccorso agli indigenti e imprimeva una forma di attività assistenziale unitaria e organica. Come si deduce dagli articoli 7 e 8 della stessa legge, l'assistenza cui sono destinati gli E.C.A. era quella "generica", la quale si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno ecc.). L'art. 5 recita che in ogni comune veniva soppressa la Congregazione di carità e venivano affidate all'E.C.A. "tutte le attribuzioni... assegnate dalle leggi... alla congregazione di carità, intendendosi sostituto in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione con l'ente comunale di assistenza alla congregazione di carità". Pertanto (art. 6) "con l'entrata in vigore della... legge sono di diritto trasferiti ad ogni ente comunale di assistenza il patrimonio della congregazione di carità del rispettivo comune; le attività a quella spettanti per qualsiasi titolo; e l'amministrazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza ad essa affidate". L'art. 7 disponeva la fusione "con l'ente comunale di assistenza delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e delle altre opere esistenti nel comune che abbiano lo stesso fine", affinché provvedessero "all'assistenza generica immediata e

278 temporanea, con soccorsi in denaro, o in natura o con prestazioni". Dalla fusione erano escluse perciò le istituzioni aventi scopi differenti: infatti l'art. 8 della legge prevedeva la separazione dagli enti comunali di assistenza delle istituzioni già amministrate dalla congregazione di carità aventi fini diversi dall'assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, orfanotrofi, ricoveri per persone anziane, inabili ecc. Con la legge del 1937 la personalità delle istituzioni fuse nell'ente comunale di assistenza si estingueva e il patrimonio dei vari enti fusi diveniva un tutto unico. Fra le attribuzioni e le facoltà trasferite al nuovo ente "ope legis" prevalevano quelle già esercitate dalla Congregazione di carità in forza degli art. 3, 4, 7 e 8 della legge del 1937. Infatti, secondo l'art.3 sempre della stesse legge, l'E.C.A. aveva capacità di acquistare e possedere beni, di ricevere lasciti e donazioni, e ad esso erano devolute le disposizioni a favore dei poveri espresse genericamente. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era suffuciente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'E.C.A.. Se invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. Ed in base all'art. 4 l'E.C.A. poteva amministrare per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, i suoi fini, il suo patrimonio, finché l'istituzione non avesse un'amministrazione propria. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere distinte le rendite del proprio patrimonio da quelle istituzioni amministrate, con bilancio separato. L'ente doveva inoltre curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale davanti all'autorità amministrativa e giudiziaria. Secondo l'art. 8 era anche incaricato di promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e di assumere provvisoriamente la loro cura nei casi di urgenza con la prestazione di soccorsi immediati. Dunque doveva essere costituito in ogni comune, poiché era il centro attorno al quale si svolgeva l'organizzazione pubblica di assistenza nel comune, anche quando non avesse patrimonio da amministrare, perché doveva in ogni caso provvedere all'erogazione dei fondi che il ministero dell'interno, tramite le prefetture, asseganava per il raggiungimento delle finalità assistenziali demanategli per legge. Come scopi assistenziali aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o prestazioni personali o altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale; doveva comunque terminare lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza. L'E.C.A. non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui, che per ragioni di età o di salute, erano inabili al lavoro, o non lo trovavano e non potevano usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. Non veniva richiesto nella legge del 1937 lo stato di povertà per l'intervento assistenziale. Successivamente, con l'art. 15 del D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 che istituiva i comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, viene istituito in ogni comune, a cura dell'ente stesso, un elenco delle persone lì dimoranti assistite o bisognose di assistenza perché si trovavano in stato di povertà o di bisogno. Agli interessati iscritti in questa lista, veniva rilasciato un libretto di assistenza nel quale erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo dell'E.C.A. esigere, da coloro che ne richiedevano l'assistenza, il possesso del libretto e di annotare i procedimenti adottati.

Il programma di attività da svolgersi da parte dell'Ente comunale di assistenza di Massimeno veniva annualmente presentato nelle sedute del comitato di amministrazione. Fino alla metà degli anni Sessanta questi programmi coprivano

279 l'arco temporale 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, in seguito dal 1° gennaio al 31 dicembre dello stesso anno. La loro approvazione da parte della Giunta provinciale di Trento ha permesso la conservazione queste deliberazioni. Dal confronto fra questi atti risulta chiara la continuità dell'attività assistenziale: vi erano delle entrate e delle spese. Fra le prime erano indicati: i fondi propri dell'E.C.A. destinati alla beneficenza generica, la quota del contributo obbligatorio e di quello facoltativo del comune, elargizioni da parte di altri enti e di privati, in denaro o in genere. Le spese consistevano in assegni al personale impiegato nell'attività di assistenza, in sussidi ai bisognosi, che erano aiutati con denaro (raramente e per minimi importi), generi alimentari, vestiti e nel pagamento degli affitti. Una voce era riservata anche all'assistenza ai disoccupati che non percepivano l'indennità di disoccupazione o un sussidio straordinario da parte del comune o di un altro ente. L'assistenza si calcolava in base alle condizioni di indigenza e tenendo presente del carico di famiglia e dell'età (5). Indicazioni sull'attività svolta dall'E.C.A. vengono fornite anche dai fascicoli contenuti all'interno delle singole annate del carteggio, dove sono stati posti in evidenza, pervenuti in una cartelletta a parte anche al momento del riordino, i prospetti dei sussidi o le costanti maggiorazioni dei trattamenti assistenziali, e talvolta la distribuzione degli assegni ai vecchi lavoratori (6).

Struttura amministrativa L'art. 2 della legge 3 giungo 1937, n. 847 prevedeva che l'E.C.A. fosse amministrato da un Comitato presieduto dal podestà e cui facevano parte un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; rappresentanti delle associazioni sindacali (quattro nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; sei nei comuni con popolazione fra i 20.000 e i 100.000 abitanti; otto nei comuni con più di 100.000 abitanti). Questi rappresentanti erano nomintai dal Prefetto, su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per esercizio di attività ptoduttiva, al comune stesso; duravano in carica circa 4 anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n. 125 entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'E.C.A. aveva un comitato per l'Amministrazione composto di cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, di nove nei comuni con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del Comitato erano nominai a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (in seguito spetterà al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e avevano mansioni gratuite. Il comitato nominava il presidente tra i suoi membri nella prima riunione. Non potevano essere nominati membri coloro che, a norma dell'art. 7 del R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111, non potevano essere nominati assessori municipali ad eccezione degli ecclesiastici e dei ministri di culto. L'elezione del Comitato era libera: ogni consigliere poteva votare tantin nomi quanti erano i membri da eleggere; oppure si poteva procedere a successive elezioni singole, votando ogni volta un solo nome; in entrambi i casi erano eletti coloro che conseguivano la maggioranza assoluta dei voti; a parità di vori era eletto il più anziano d'età. Dopo due votazioni libere si procedeva al ballottaggio (art. 6 del regolamento 5 febbraio 1891, n. 99): si poteva cioé votare solo per uno dei nomi che nella precedente elezione avevano riportato il maggior numero dei vori. Le adunanze del Comitato di amministrazione potevano essere ordinarie, aventi luogo in maggio e in settembre, o nei periodi stabiliti dalla legge del 3 giugno 1937, n. 837 per l'esame del conto consuntivo, per l'approvazione del bilancio preventivo e delle eventuali variazioni del medesimo, e straordinarie, convocate ogniqualvolta ci fosse un'urgente necessità. Il Comitato di amministrazione dell'E.C.A. esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente e alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari

280 che interessavano l'istituzione stessa. In particolare: deliberava entro settembre il bilancio di previsione, entro maggio il proprio conto e quello delle istituzioni che amministrava; predisponeva il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio-30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendeva deliberazioni per stare in giudizio; deliberava sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri e altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuoveva l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, lasciti e doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proponeva gli statuti e formulava i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominava, sospendeva e licenziava gli impiegati e i salariati; provvedeva al servizio di esazione e di tesoreria; nominava persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuoveva le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza; deliberava su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuoveva, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente rappresentava l'ente, predisponeva gli atti deliberativi, organizzava l'attività assistenziale, spediva avvisi per la convocazione del Comitato e ne presiedeva e dirigeva le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, impiegati e salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente.

Il Comitato di amministrazione dell'Ente comunale di assistenza di Massimeno era composto da cinque membri (in quanto nel comune risiedevano meno di 5.000 abitanti) e l'incarico aveva durata quadriennale. Il comitato eleggeva poi fra i suoi membri il presidente.

Contesto generale L'E.C.A., a norma dell'art. 9 della legge istitutiva del 3 giugno 1937, n. 847 era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente, e che si esercitava mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Il prefetto, dunque, tramite l'esercizio di un potere di direzione e coordinamento dell'indirizzo, formale e sostanziale, dell'attività assistenziale, interveniva per regolare, disciplinare e attuare il finanziamento dei programmi dei singoli enti comunali. Già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti, ed affidava al Ministro dell'interno un potere di alta vigilanza sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma effettuata con R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841 allo stesso ministro veniva riconosciuto il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza. Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art. 14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'interno.

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L'E.C.A. doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo Comitato dal Prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data. In seguito alla legge 9 giugno 1947, n. 530, art. 3 il Prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare. Per quanto concerneva la gestione del patrimonio proprio e di quello delle istituzioni amministrate, l'E.C.A. era soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, ed erano pertanto sottoposte alla vigilanza dell'autorità provinciale. Con D.D.L. del 22 marzo 1945, n. 173 erano istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: fra l'altro, essi "vigilano la gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972" (art. 3); inoltre "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con l'obblidìgo di riferirne subito al comitato stesso" (art. 14).

Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza" Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99". Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza" Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali" Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica" Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi" Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali" Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 7 aprile 1954, n. 142, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per il pagamento di titoli di

282 spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno" Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica" Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale" Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica". Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno ACM, Archivio dell'Ente comunale di assistenza di Massimeno (E.C.A.) Bibliografia CALDONAZZI G., Legislazione sanitaria e assistenziale nella Provincia autonoma di Trento, Trento, 1975 CARUSO A., Gli archivi degli Enti comunali di assistenza, IN: Notizie degli Archivi di Stato, 1954 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) NASALLI ROCCA E., Per la tutela degli archivi minori, IN: Notizie degli Archivi di Stato, 1951 Novissimo Digesto Italiano

Note (1) ACM, Archivio dell'E.C.A., "Deliberazioni del comitato di amministrazione ", A2.1.1.

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(2) Ibid, "Carteggio ed atti, contabilità", A2.2.75. (3) Legge speciale 20 novembre 1859; Legge organica 3 agosto 1862, n. 753. (4) R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841; Legge 17 giugno 1926, n. 1187. (5) ACM, Archivio dell'E.C.A., "Deliberazioni del comitato di amministrazione", A2.1.1. (6) Ibid, "Deliberazioni del comitato di amministrazione", A2.1.1; "Carteggio ed atti, contabilità", A2.2.

284 fondo A2 Ente comunale di assistenza (ECA) di Massimeno, 1953-1974

registri 21, buste 22

Soggetti produttori Ente comunale di assistenza di Massimeno, 1952-1993

Contenuto La documentazione presente in questo in questo archivio aggregato del comune di Massimeno è stata prodotta dell'Ente comunale di assistenza (E.C.A.). Questa documentazione copre un l'arco temporale compreso fra il 1953 e il 1974. Mancano le annate anteriori al 1953 e posteriori al 1974. Probabilmente tali carte sono andate perdute durante gli spostamenti subiti, oppure sono depositate presso il comune di Pinzolo, al quale Massimeno è stato aggregato fino al 1952. La documentazione è pervenuta in buono stato di conservazione.

285 serie 1 Deliberazioni del comitato di amministrazione, 1953-1974

busta 1

Contenuto Gli originali delle delibere erano conservati in un raccoglitore, ma al momento del riordino sono stati trovati assieme alle copie, vistate e non, che ne completano la raccolta. Alcune delibere si trovano nella serie carteggio, atti e contabilità. In questi casi si è provveduto ad evidenziare la loro presenza nel campo contenuto. Sempre nel carteggio o negli allegati ai conti si trovavano più copie della stessa delibera. In questo caso una copia è stata lasciata laddove è stata trovata, un'altra copia è stata estrapolata, qualora la serie delibere ne fosse stata sprovvista, ed aggiunta accanto alle altre.

A2.1. 1. busta 1 Deliberazioni del comitato di amministrazione 1953-1974 Si tratta di originali delle delibere, copie vistate e non. Fascicolo

286 serie 2 Carteggio ed atti, contabilità, 1953-1974

buste 20

Contenuto La serie è composta dal carteggio ed atti dell'Ente comunale di assistenza di Massimeno, i bilanci di previsione, i conti consuntivi, gli allegati e i documenti giustificativi, i giornali e mastri della contabilità. E' stato mantenuto l'ordine in cui la documentazione è pervenuta. Fra la documentazione raccolta annualmente dall'ente è pervenuta anche quella relativa alla gestione annuale dell'attività assistenziale e quella relativa all'erogazione di sussidi. Fra le unità del "carteggio ed atti" mancano gli anni, 1962, 1965-1970. Fra la contabilità l'anno 1966.

A2.2. 2. busta 1 Carteggio ed atti 1953 Carteggio ed atti relativi a: - "Maggiorazione trattamento assistenziale 1953"; Fascicolo

A2.2. 3. busta 1 Bilancio di previsione 1953 Fascicolo

A2.2. 4. busta 1 - Documenti giustificativi: entrata ed uscita - Chiusura dell'esercizio finanziario 1953 Fascicolo

A2.2. 5. busta 1 Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

A2.2. 6. busta 2 Carteggio ed atti 1954

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Fra l'altro: - Carteggio ed atti relativi alla "Maggiorazione trattamento assistenziale 1954" Fascicolo

A2.2. 7. busta 2 Bilancio di previsione ed allegati 1954 Fascicolo

A2.2. 8. busta 2 - Documenti giustificativi del conto consuntivo: Entrata: entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1954 Fascicolo

A2.2. 9. busta 2 Giornale e mastro della contabilità 1954 Registro

A2.2. 10. busta 3 Carteggio ed atti 1955 Carteggio ed atti relativi a: - "Maggiorazione trattamento assistenziale 1955" Fascicolo

A2.2. 11. busta 3 Bilancio di previsione ed allegati 1955 Fra l'altro: - Copie delle deliberazioni Fascicolo

A2.2. 12. busta 3 - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi del conto consuntivo: Entrata: entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1955 Fascicolo

288

A2.2. 13. busta 3 Giornale e mastro della contabilità 1955 Registro

A2.2. 14. busta 4 Carteggio ed atti 1956 Carteggio ed atti relativi a: - "Maggiorazione trattamento assistenziale 1956" - "Ente comunale di assistenza. Programma assistenziale", 1956-1967 Fascicolo

A2.2. 15. busta 4 Bilancio di previsione ed allegati 1956 Fra l'altro: - Deliberazioni del comitato di amministrazione: copie Fascicolo

A2.2. 16. busta 4 - Documenti giustificativi del conto consuntivo: entrata ed uscita - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1956 Fascicolo

A2.2. 17. busta 4 Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

A2.2. 18. busta 5 Carteggio ed atti 1957 Fra l'altro: - "Maggiorazione trattamento assistenziale 1957" - Nomina del comitato di amministrazione dell'E. C. A. er il quadriennio 1957-1961 Fascicolo

A2.2. 19. busta 5 Bilancio di previsione ed allegati 1957 289

Fra l'altro: - Copie delle deliberazioni Fascicolo

A2.2. 20. busta 5 - Documenti giustificativi del conto consuntivo: entrata ed uscita - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1957 Fascicolo

A2.2. 21. busta 5 Giornale e mastro della contabilità 1957 Registro

A2.2. 22. busta 6 Carteggio ed atti 1958 Fra l'altro: - Nomina del presidente del comitato di amministrazione - "Maggiorazione trattamento assistenziale" Fascicolo

A2.2. 23. busta 6 Bilancio di previsione ed allegati 1958 Fascicolo

A2.2. 24. busta 6 - Chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: entrata ed uscita 1958 Fascicolo

A2.2. 25. busta 6 Giornale e mastro della contabilità 1958 Registro

A2.2. 26. busta 7 Carteggio ed atti 1959

290

Fra l'altro: - "Maggiorazione trattamento assistenziale 1959" Fascicolo

A2.2. 27. busta 7 Bilancio di previsione ed allegati 1959 Fra l'altro: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1958 Fascicolo

A2.2. 28. busta 7 - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi Uscita 1959 Fascicolo

A2.2. 29. busta 7 Giornale e mastro della contabilità 1959 Fascicolo

A2.2. 30. busta 8 Carteggio ed atti 1960 Fra l'altro: - "Maggiorazione trattamento assistenziale 1960" Fascicolo

A2.2. 31. busta 8 Bilancio di previsione ed allegati 1960 Fascicolo

A2.2. 32. busta 8 - Allegati al conto consuntivo - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza

291

1960 Fascicolo

A2.2. 33. busta 8 Giornale e mastro della contabilità 1960 Registro

A2.2. 34. busta 9 Carteggio ed atti 1961 Carteggio ed atti relativi a: - Nomina del presidente per il quadriennio 1961-1965 - "Elenchi maggiorazione trattamento assistenziale", 1961-1962 Fascicolo

A2.2. 35. busta 9 Bilancio di previsione ed allegati 1961 Fascicolo

A2.2. 36. busta 9 - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1961 Fascicolo

A2.2. 37. busta 9 Giornale e mastro della contabilità 1961 Registro

A2.2. 38. busta 10 Bilancio di previsione ed allegati 1962 Fra l'altro: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1959 - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1961 Fascicolo

292

A2.2. 39. busta 10 - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1962 Fascicolo

A2.2. 40. busta 10 Giornale e mastro della contabilità 1962 Registro

A2.2. 41. busta 11 Carteggio ed atti 1963 Fra l'altro: - "Maggiorazione trattamento assitenziale ai poveri. Elenchi mensili" - Pezze d'appoggio ai documenti giustificati" Fascicolo

A2.2. 42. busta 11 Bilancio di previsione ed allegati 1963 Fascicolo

A2.2. 43. busta 11 - Allegati al conto consuntivo - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giusticativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1963 Fascicolo

A2.2. 44. busta 11 Giornale e mastro della contabilità 1963 Registro

A2.2. 45. busta 12 Carteggio ed atti

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1964 - "Prospetto dei sussidi o maggiorzione del trattamento assistenziale", 1964-1965 - Pagamento assegni ai vecchi lavoratori, 1964-1965 Fascicolo

A2.2. 46. busta 12 Bilancio di previsione ed allegati 1964 Allegato: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario, 1963 Fascicolo

A2.2. 47. busta 12 Documenti giustificativi: - Entrata: residui attivi, entrate di competenza - Uscita: spese di competenza 1964 Fascicolo

A2.2. 48. busta 12 Giornale e mastro della contabilità 1964 Registro

A2.2. 49. busta 13 Bilancio di previsione ed allegati 1965 Fra l'altro: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1964 - Allegati al conto consuntivo 1964 Fascicolo

A2.2. 50. busta 13 - Conto consuntivo ed allegati - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1965 Fascicolo

A2.2. 51. busta 13

294

Giornale e mastro della contabilità 1965 Registro

A2.2. 52. busta 14 Bilancio di previsione ed allegati 1967 Fascicolo

A2.2. 53. busta 14 - Conto consuntivo ed allegati - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Documenti giustficativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competetnza 1967 Fascicolo

A2.2. 54. busta 14 Giornale e mastro della contabilità 1967 Registro

A2.2. 55. busta 15 Bilancio di previsione ed allegati 1968 Fascicolo

A2.2. 56. busta 15 - Conto consuntivo ed allegati - Tabelle di svolgimento dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competetnza 1968 Fascicolo

A2.2. 57. busta 15 Giornale e mastro della contabilità 1968 Registro

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A2.2. 58. busta 16 Bilancio di previsione ed allegati 1969 Fra l'altro: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1968 Fascicolo

A2.2. 59. busta 16 - Conto consuntivo ed allegati - Tabelle di svolgimento dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1969 Fascicolo

A2.2. 60. busta 16 Giornale e mastro della contabilità 1969 Registro

A2.2. 61. busta 17 Bilancio di previsione ed allegati [1970] Fra gli allegati: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1969 Fascicolo

A2.2. 62. busta 17 - Conto consuntivo ed allegati - Tabelle di svolgimento dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: residui passivi, spese di competenza 1970 Fascicolo

A2.2. 63. busta 17 Giornale e mastro della contabilità 1970 Registro

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A2.2. 64. busta 18 Bilancio di previsione ed allegati 1971 Allegato: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1970 Fascicolo

A2.2. 65. busta 18 - Conto consuntivo ed allegati - Tabelle di svolgimento dell'esercizio finanziario - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1971 Fascicolo

A2.2. 66. busta 18 Giornale e mastro della contabilità 1971 Registro

A2.2. 67. busta 19 Bilancio di previsione 1972 Inoltre: - "Programma dell'attività assistenziale da svolgersi dal 1 gennaio al 31 dicembre 1972" - Contratti n. 149, relativo alla vendita della p.f. 302, di mq 277; n. 150, relativo alla vendita della p.f. 294 di mq 352; n. 151, relativo alla vendita della p.f. 235 di mq 216, 1972 dicembre 14-20. All'interno dei contratti si trovano anche le copie dei verbali di deliberazione del comitato di amministrazione dell'E. C. A. Fascicolo

A2.2. 68. busta 19 - Conto consuntivo ed allegati - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Tabelle di svolgimento - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi, entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1972 Fascicolo

A2.2. 69. busta 19

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Giornale e mastro della contabilità 1972 Registro

A2.2. 70. busta 20 Bilancio di previsione ed allegati 1973 Fascicolo

A2.2. 71. busta 20 - Conto consuntivo ed allegati - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Tabelle di svolgimento - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1973 Fascicolo

A2.2. 72. busta 20 Giornale e mastro della contabilità 1973 Registro

A2.2. 73. busta 21 Bilancio di previsione 1974 Fra l'altro: - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1973 Fascicolo

A2.2. 74. busta 21 - Conto consuntivo ed allegati - Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario - Tabelle di svolgimento - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza Uscita: spese di competenza 1974 Fascicolo

A2.2. 75. busta 21 298

Giornale e mastro della contabilità 1974 Registro

299 serie 3 Prospetto delle erogazioni dei sussidi, 1957-1963

registro 1

Contenuto Gli art. 7 e 8 della legge con cui veniva istituito l'Ente comunale di assistenza (1) recitano che l'assistenza da offrire ai bisognosi era quella "generica", che si concretizzava con soccorsi o prestazioni immediate e temporanee, come i piccoli sussidi. L'Ente doveva infatti provvedere "all'assistenza generica immediata e temporanea, con soccorsi in denaro, o in natura o con prestazioni".

Note (1) Legge 3 giugno 1937, n.847

A2.3. 76 "Prospetto erogazioni sussidi" 1957-1963 Si tratta di un registro sul quale venivano annotati: il numero d'ordine, il cognome e il nome dell'assistito, il luogo e la data di nascita, la data d'inizio del sussidio, il sussidio mensile percepito, i sussidi straordinari percepiti durante l'anno, la data di cessazione del sussidio e le eventuali annotazioni. Registro

300

Ente Amministrazione separata degli usi civici di Massimeno 1947-1952

Luoghi Massimeno

Altre forme del nome ASUC di Massimeno

Altre date 1935 marzo 6 (Data del decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici)

Archivi prodotti Fondo Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Massimeno , 01/01/1935 - 31/12/1955

Storia Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone esercitano "uti cives" su terreni e beni, quali pascoli, boschi, malghe, ecc., appartenenti al loro comune o frazione. Il diritto consiste nell'uso e nel godimento di tali beni soltanto da parte degli abitanti di un determinato luogo, in dipendenza della loro qualità di cittadini. Si tratta di "beni demaniali", quindi inalienabili e indisponibili (1). E' stabilito, secondo una sentenza della Suprema Corte di Cassazione emanata il 5 gennaio 1951, che "le terre del demanio universale o comunale sono proprietà delle popolazioni, non dell'ente pubblico. Il pascolo e il legnatico integrano l'antichissimo uso delle popolazioni di ritrarre dalle terre le utilità essenziali per la vita, e debbono annoverarsi fra le forme sopravviventi del primo collettivismo agrario, che hanno permesso per secoli alle popolazioni di partecipare al godimento in natura di terre, pascoli e boschi. Gli usi civici trovano il loro fondamento nell'antico dominio delle popolazioni che, per soddisfare i bisogni essenziali della vita, usavano le terre in certi modi determinati. Tali usi hanno continuato a sussistere anche dopo l'emanzione delle leggi sull'abolizione della feudalità". All'inizio dell'Ottocento sia il governo bavarese che il Regno napoleonico mantennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolano il funzionamento. Alla legislazione austriaca era sconosciuto il concetto di uso civico, come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o di una frazione. Piuttosto era considerato come "servitù prediali", a differenza dei precedenti governo bavarese e napoleonico che mantennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituivano i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. La patente imperiale del 5 luglio 1853, n. 130 dettava le norme per regolare e reluire vari diritti sulla legna, sui pascoli, sui prodotti forestali; la legge provinciale del 9 gennaio 1866, n. 1 per la Contea principesca del Tirolo, emanò il regolamento comunale ed elettorale per i comuni ed era riconosciuta l'esistenza degli usi civici (par. 27, 30, 39, 49, 60- 70); la legge del 7 giugno 1883, n. 94 conteneva norme per la divisione di beni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione; la legge provinciale per il Tirolo del 19 giugno 1909, n. 61 provvedeva alla divisione delle porzioni di terreno, anteriormente di proprietà comune. 301

Gli usi civici sono stati regolamentati con la legge del 16 giugno 1927, n. 1766 ancora in vigore, e il Regolamento di attuazione approvato con il R.D. 26 febbraio 1928, n. 332, che convertivano in legge decreti emanati anteriormente e tutti concernenti il riordinamento degli usi civici nel regno, e intitolata appunto "legge di riordinamento degli usi civici nel regno". Ci si basava inoltre sul precendente R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3267, la cosiddetta "legge forestale" che regolava le norme e le amministrazioni per i terreni utilizzati a bosco e a pascoli. E la successiva legge comunale e provinciale datata 3 marzo 1934, n. 383 trattava dell'amministrazione separata dei terreni assegnati alle frazioni. La legge costituzionale del 26 febbraio 1948, n. 5, che sanciva l'autonomia regionale del Trentino Alto-Adige, investiva la stessa regione della potestà legislativa in materia di usi civici. Le amministrazioni separate in provincia di Trento furono in seguito regolate con D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 portante il titolo "Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico", cioé il regolamento per la costituzione delle amministrazioni separate di uso civico, per il funzionamento delle attività delle amministrazioni separate e per i rapporti fra le amministrazioni separate e i comuni. La gestione ordinaria dei beni collettivi è di norma affidata al comune visto ente dove non preesistono forme autonome organizzative (associazioni agrarie, università agrarie...). Il comune gestisce i beni della collettività, comprese le appartenenze subcomunali (frazionali), fino a quando non viene costituita l'amministrazione separata frazionale (2). Secondo il T.U. del 3 marzo 1934, n. 383, art. 84, comma 2, la gestione dell'A.S.U.C. è derogata alla disciplina della legge comunale e provinciale. L'amministrazione separata frazionale gestisce i beni con bilanci ed inventari separati, a profitto dei frazionisti, ed è soggetta alla sorveglianza del potestà del comune che ne può rivedere i conti (3).

La prima attestazione relativa all'Amministrazione separata degli usi civici di Massimeno risale al 6 marzo 1935, e si tratta del "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici", recante la firma del Regio Commissario degli Usi civici di Trento (4). L'A.S.U.C. è presente nella frazione di Massimeno dal 1947 fino al 1952, anno in cui Massimeno viene ricostituito comune autonomo. Gli ultimi documenti presenti nel'archivio, prodotti da quest'ente, sono relativi alla contabilità. Nella serie del "Carteggio ed atti degli affari frazionali" si trova un fascicolo portante il titolo "depositi cauzionali estinti", e raccoglie documentazione fino all'anno 1955. Gli atti dal 1952 al 1955 sono però relativi a contratti stipulati dal ricostituito comune di Massimeno (5).

Condizione giuridica La legge del 16 giugno 1927, n. 1766 di conversione del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751, intitolata "Legge di riordinamento degli usi civici nel Regno" e il Regolamento di attuazione approvato con R.D. 26 febbraio 1928, era diretta ad unificare in un testo nazionale le diverse normative preunitarie. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3267 (6) regolava le norme e le amministrazioni per i terreni utilizzati a bosco e pascolo. La legge comunale e provinciale datata 3 marzo 1934, n. 383 trattava dell'amministrazione separata dei terreni assegnati alle frazioni.

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La legge provinciale del 16 settembre 1952, n. 1 "Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico" (7) regolamenta, nella provincia di Trento, l'art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928, riguardante l'amministrazione dei beni comunali di uso civico. Il D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 (8) detta infine il Regolamento per la costituzione delle amministrazioni separate di uso civico, per il funzionamento ed attività delle amministrazioni separate e per i rapporti fra le amministrazioni separate e i comuni.

Funzioni, occupazioni e attività La legge vigente (9) è diretta essenzialmente ad inserire beni e diritti delle popolazioni, cioé proprietà e diritti collettivi, identificati in un regime di gestione programmata a destinazione vincolata e diversificata secondo la vocazione dei beni: gestione a fini produttivi e di conservazione ambientale in base a piani economici e di sviluppo per i patrimoni silvo- pastorali, beni di categoria A, e ripartizione in quote da assegnarsi in enfiteusi agli aventi diritto per le terre destinate a coltura, beni di categoria B. L'art. 11 della medesima legge comprende sia i beni collettivi originari, intendendo i beni delle comunità di abitanti organizzate stabilmente in un territorio e le terre acquisite attraverso ogni forma di possesso collettivo, sia i beni assegnati ai comuni, frazioni o associazioni agrarie per effetto delle operazioni di sistemazione delle terre e di liquidazione dei diritti, di cui porta menzione l'art. 1 della stesse legge e normative ad essa anteriore. Tutti i beni posseduti dal comune, e frazioni, su cui si esercitavano gli usi, comprese le terre collettive gravate da usi che erano comunque nel possesso del comune, sono state sottoposte ad un unico regime, vista la discordanza della fine del secolo XIX sulla natura dei beni della collettività intestati al comune e destinati all'esercizio degli usi. Vi erano anche beni non di origine civica ma assimilati ad essi con leggi speciali, oltre alle terre acquistate ai sensi dell'art. 22 della legge n. 1766/1927 per aumentare la massa delle terre da quotizzare (10). Le terre collettive prima del 1927, erano indicate con termini diversi nelle varie località e regioni: "demani universali" nel sud, "proprietà o domini collettivi" negli ex Stati pontifici, "terre comuni, comunanze, comunaglie, regole, vicinie" in altre zone d'Italia e nell'arco alpino. Questi beni furono in passato utilizzati dagli utenti per fini esistenziali e a scopo di commercio. L'associazione degli utenti di norma costituì il nucleo su cui si sono formati i comuni moderni, quali enti rappresentativi della comunità e dei suoi diritti. In base a ciò, in giurisprudenza è stato sempre tenuto presente il rapporto "universitas civium" (11) ed "ente-comune", quale successore della prima. Anche quando la gestione dei beni pubblici è passata al comune si è mantenuta distinta la gestione degli usi civici. Il R.D. n. 332/1928 affermava che, dopo l'approvazione del piano di massima per la destinazione delle terre di uso civico, il commissario regionale doveva emanare un decreto nel quale erano indicati gli usi civici accertati sulle terre assegnate alla categoria A; il decreto veniva comunicato al comune o all'associazione agraria a cui appartenevano le terre. I comuni e le associazioni agrarie erano tenuti quindi a provvedere alla compilazione dei regolamenti di uso civico e dei regolamenti per il godimento dei pascoli montani previsti dalla legge forestale del 30 dicembre 1923, n. 3267 e dal relativo Regolamento (12): i regolamenti venivano sottoposti poi all'approvazione dei consigli provinciali dell'economia. Ancora il Regolamento n. 332/1928, sulle rendite delle terre gravavano delle imposizioni fiscali. Era quindi facoltà del comune o dell'associazione agraria imporre agli utenti un corrispettivo per l'esercizio degli usi consentiti. Erbe e legna esuberanti potevano essere vendute a profitto dell'amministrazione del comune o dell'associazione agraria, ed era espressamente vietata la divisione del ricavato della vendita fra gli utenti.

303

La provincia di Trento segue il Regolamento approvato con D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, in cui si afferma che l'amministrazione separata della frazione, appena viene costituita, deve provvedere alla compilazione di un inventario completo dei beni ad uso civico, risultanti dal decreto di assegnazione delle terre, e dei diritti conseguenti all'accertamento eseguito dal commissario regionale per gli usi civici; alla compilazione di un bilancio, riferito all'anno solare, dal quale risultino le entrate ordinarie e straordinarie derivanti dall'amministrazione separata dei beni, le spese e la destinazione del complesso dei proventi della frazione; alla compilazione di un regolamento prescritto; alla definitiva redazione dell'elenco dei cittadini aventi diritto d'uso civico e dei capifamiglia che li rappresentano (questo elenco deve essere costantemente aggiornato mediante un coordinamento mensile con l'ufficio dell'anagrafe del comune); all'impianto della contabilità, con l'allestimento del giornale di cassa e del libro mastro, del sistema dei mandati di pagamento e delle reversali di cassa, dello scadenziario delle entrate e delle spese e del ruolo di esazione delle entrate; infine all'assegnazione del servizio di tesoreria al tesoriere comunale. Solitamente le serie conservate nell'archivio delle amministrazioni separate sono le seguenti: - verbali delle deliberazioni del commissario frazionale e del comitato di amministrazione, originali e copie; - protocolli degli esibiti; - carteggio ed atti; - contratti; - ruoli delle entrate patrimoniali; - bilanci di previsione e conti consuntivi; - giornali e mastri della contabilità; - allegati ai bilanci di previsione e documenti giustificativi del conto; - lavori pubblici; - registri diversi.

Nell'archivio dell'Amministrazione separata degli usi civici di Massimeno non sono presenti tutte le tipologie documentarie sopra elencate. Questo è probabilmente dovuto al limitato arco temporale in cui tale ente ha operato. Le serie ricostruite sono relative al carteggio ed atti, alla contabilità (bilanci di previsione e conti consuntivi, giornali e mastri della contabilità, allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi del conto consuntivo) e ai contratti. Nel "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici" datato 6 marzo 1935 sono elencati, oltre ai terreni utilizzabili come boschi e pascoli permanenti, anche una serie di diritti di uso civico a favore dei cittadini abitanti nella frazione di Massimeno: diritto di pascolo (casalingo con bovini, capre, pecore, suini ed equini); diritto di legnatico (mediante la raccolta di legna secca e taglio di fascine, l'assegnazione di legna da ardere in lotti e il legname utilizzabile per le costruzioni); taglio dell'erba sia in alta montagna quanto in boschi e pascoli ad esclusione delle zone dove il pascolo è diretto; raccolta di foglie e ramaglie; diritto di dissodamento; diritto di escavazione di sassi e sabbia.

Struttura amministrativa Nel sistema della legge n. 1766/1927 alle operazioni di sistemazione dei beni e diritti collettivi provvedevano organi speciali di giurisdizione ordinaria succeduti agli organi preunitari (art. 34): i Commissari regionali per gli usi civici. Essi svolgevano in prevalenza funzioni amministrative, ma quando nel corso delle operazioni sorgevano contestazioni su diritti dovevano risolverle in via incidentale come giudici sospendendo nel frattempo il procedimento. La loro nomina avveniva con decreto reale su proposta del Ministero per l'Economia Nazionale con consenso del Ministro per giustizia

304 e affari di culto, ed erano scelti fra i magistrati di grado non inferiore a quello di consigliere di corte d'appello; prendevano poi il nome di Commissari per la liquidazione degli usi civici. In seguito ad una sentenza della Corte costituzionale del 1989 la nomina dei commissari viene rimessa al Consiglio Superiore della Magistratura. Dai Commissari dipendevano uno o più assessori da scegliersi fra i magistrati di grado non superiore a quello di consigliere di appello, ovvero tra i funzionari di Stato. Essi venivano nominati con decreto del Ministro per l'Economia nazionale, previo consenso del ministro dal quale dipendevano. Compito degli assessori era coadiuvare il commissario in tutte le sue operazioni: il commissario cioé poteva affidare loro tutti gli atti di istruzione e delegarli a trattare e ricevere le conciliazioni. Per l'istruttoria e per le operazioni di loro competenza, i Commissari potevano servirsi di speciali incaricati. Ma gli atti di assessori e incaricati non erano validi senza l'approvazione del commissario. I Commissari, sempre assistiti da un segretario con funzioni di cancelliere, procedevano su istanza degli interessati oppure d'ufficio, all'accertamento, alla valutazione ed alla liquidazione dei diritti degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità ed alla rivendicazione e ripartizione delle terre. Si formavano così dei piani di massima per la destinazione dei fondi pervenuti al comune o all'associazione agraria di quelli già in precedenza posseduti. Seguiva dunque una ripartizione in quote: un delegato tecnico o un perito nominato dal commissario doveva formulare un piano di ripartizione in unità fondiarie delle terre destinate alla cultura agraria, che conteneva anche l'indicazione delle migliorie che i concessionari erano tenuti ad eseguire e dei canoni da pagare. In seguito il commissario formulava un bando con il quale tutti i capi di famiglia (che avevano diritto a concorrere) erano invitati a fare domanda per l'assegnazione delle quote. Le domande erano esaminate da una commissione presieduta dal podestà del comune o della frazione interessata e composta da sei membri scelti fra i cittadini del comune o della frazione e dal pretore del mandamento. Se il numero degli ammessi al bando superava la quota delle terre disponibili, la commissione sceglieva un numero di concorrenti pari a quello delle quote, preferendo i meno abbienti. I concorrenti che si ritenevano lesi dalle deliberazioni della commissione potevano fare ricorso al commissario regionale. I Commissari decidevano tutte le controversie circa l'esistenza, la natura e l'estensione dei diritti sopra citati; curavano la completa esecuzione delle proprie decisioni e di quelle anteriori non ancora eseguite. In Trentino i Commissari assumevano le funzioni delle commissioni e dei commissari già istituiti nelle nuove province per effetto della legge dell'ex Impero austro-ungarico del 7 giugno 1883, n. 94, e delle leggi ed ordinanze provinciali per le operazioni agrarie sulla divisione , sul regolamento e sull'affrancazione dei relativi diritti di godimento. Le decisioni dei commissari erano impugnabili solo con reclamo presso la Corte d'Appello avente giurisdizione nei territori dove erano situati i terreni della controversia.

L'istituzione dell'Amministrazione separata dei beni di uso civico della frazione di Massimeno prevede anche la presenza di un Commissario per l'amministrazione di tali beni. Non è presente nell'archivio un atto che ne attesti la prima nomina, ma la sua menzione è presente nel "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici" del 6 marzo 1935 e la sua firma è appare sugli atti prodotti dall'ente (13).

Contesto generale In forza della Legge n. 1766/1927 il ministro per l'economia nazionale determina la circoscrizione e la sede di ciascun commissariato ed ha la suprema direzione per l'esecuzione della legge. Inoltre il R.D. n. 332/1928, art. 67, recita che quando si dovrà procedere all'affrancazione di usi civici su terre private, allo scioglimento delle promiscuità o alla reintegrazione di terre comuni o demani comunali, il ministero per l'economia nazionale stabilirà con suo decreto a

305 quale dei commissari debba essere affidata l'esecuzione delle operazioni e la decisione di tutte le controversie dipendenti da esse.

Le partite tavolari dei terreni ad uso civico di appartenenza alla frazione di Massimeno, comune di Pinzolo erano registrate presso l'Ufficio del libro fondiario di Riva. Dall'elenco allegato al "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici" compare che l'Amministrazione separata degli usi civici di Massimeno gestiva i diritti di uso civico su terreni appartenenti al proprio comune catastale e a quelli limitrofi di Giustino e Strembo.

Fonti normative Regio decreto legge 22 maggio 1924, n. 751, "Riordinamento degli usi civici nel regno" Legge 16 giugno 1927, n. 1766, "Conversione in legge con modificazioni del R.D. 22 maggio 1924, n. 751, riguardante il riordinamento degli usi civici del regno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484, e del R.D. 16 maggio 1926, n. 895 sulla stessa materia" Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332, "Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici del regno". Legge 10 luglio 1930, n. 1078, "Definizione delle controversie in materia di usi civici" Legge 16 marzo 1931, n. 377, "Norme per la coordinazione della legge sugli usi civici con quelle sulla bonifica integrale" Decreto legislativo luogotenenziale 19 ottobre 1944, n. 284, "Accelerazione della procedura di ripartizione delle terre di uso collettivo fra i contadini" Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1951, n. 574, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1, Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento 11 novembre 1952, n. 4 Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Legge 17 aprile 1957, n. 278, "Costituzione dei comitati per l'amministrazione separata dei beni civici frazionali" Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382" Legge Provinciale 13 marzo 2002, n. 5. "Disciplina dell'amministrazione dei beni di uso civico"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno ACM, Archivio dell'amministrazione separata degli usi civici (A.S.U.C.) di Massimeno Bibliografia FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni

306 librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

Note (1) Codice civile, artt. 822 e segg. (2) Legge n. 1766/1927, art. 26, co. 2. (3) R.D. n. 332/1928, art. 64, co. 3. (4) ACM, Archivio dell'Amministrazione separata degli usi civici, "Carteggio ed atti degli affari frazionali", A3.1.1. (5) Ibid, A3.1. (6) La cosiddetta Legge forestale. (7) B.U. 27 settembre 1952, n. 20. (8) B.U. 19 dicembre 1952, n. 27. (9) Legge n. 1766/1927 e Regolamento esecutivo approvato con R.D. n. 332/1928. (10) Si tratta dell'agevolazione per l'acquisto di nuove terre disposte dal D.L.L. del 14 luglio 1918, n. 1142. (11) Comunità di abitanti organizzata in un territorio. (12) R.D. n. 1126/1926. (13) ACM, Archivio dell'Amministrazione separata degli usi civici, "Carteggio ed atti degli affari frazionali", A3.1.

307 fondo A3 Amministrazione separata degli usi civici (ASUC) di Massimeno , 1935- 1955

17 registri, 12 buste

Soggetti produttori Amministrazione separata degli usi civici di Massimeno , 1947-1952

Contenuto La documentazione presente in questo archivio aggregato del comune di Massimeno è stata prodotta dall'amministrazione separata degli usi civici del comune stesso nell'arco di tempo compreso fra il 1947 e il 1952. Le serie qui create sono complete, non ci sono state perdite di materiale documentario nel corso degli anni, dopo la cessazione di attività da parte di quest'ente. Le carte sono state trovate in buono stato di conservazione e non frammiste a quelle del comune, delle quali talvolta ne seguono l'organizzazione.

308 serie 1 Carteggio ed atti degli affari frazionali, 1935-1955

buste 5

Contenuto Negli anni 1947-1952 parte della corrispondenza è tenuta dall'amministrazione dei beni e degli usi civici, che si sostituisce al comune, aggregato al comune di Pinzolo, dal 1928 al 1952. Il titolario è lo stesso che il comune adotterà quando sarà ricostituito comune autonomo, cioé l'organizzazione del carteggio e degli atti nelle 15 categorie: I Amministrazione; II Opere pie e beneficenza; III Polizia urbana e rurale; IV Sanità ed igiene; V Finanze; VI Governo; VII Grazia, giustizia, culto; VIII Leva, truppa, servizi militari; IX Istruzione pubblica; X Lavori pubblici, poste, telegrafo, telefono, radio, televisione; XI Agricoltura, industrie, commercio; XII Stato civile, censimento, statistica, demografia; XIII Esteri; XIV Oggetti diversi; XV Pubblica sicurezza. Non tutte le categorie sono state utilizzate. E' probabile che parte della documentazione sia stata prodotta, o depositata, dal comune di Pinzolo, soprattutto quella relativa alle opere pie e beneficenza, alla polizia urbana, alla sanità e igiene: carte relative a quelle attività che non rientravano nelle competenze dell'A.S.U.C. Per gli anni anteriori 1947, è stata trovata della documentazione non indirizzata, o intestata, all'A.S.U.C. Volendo mantenere l'ordine nel quale le carte sono a noi pervenute, non sono state rimosse.

A3.1. 1. busta 1 Carteggio ed atti degli affari frazionali 1935 marzo 6 "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici. Massimeno", 1935 marzo 6 Fascicolo

A3.1. 2. busta 1 Carteggio ed atti degli affari frazionali: cat. I 1947-1952 1947: - "Atti da trattare dal commissario frazionale di Massimeno": si tratta di una miscellanea di documenti, 1947-1951. Si segnala: nomina del nuovo commissario, 1951 febbario 26

1948: - "Affitto locale ad uso ufficio frazionale..." - "Spese illuminazione pubblica 1948" - "Spese forzose agli amministratori 1949" - "Spese forzose agli amministratori pro 1950" - "Abbonamento a giornali 1950"

1950:

309

- "Nomina nuovo comitato usi civici di Massimeno"

1951: - "Corrispondenza" - Atti vari

1952: - "Cessione alla regione diritto sulla casa forestale Tione" Busta

A3.1. 3. busta 1 Carteggio ed atti degli affari frazionali: cat. IV 1947 Fascicolo, c. 1

A3.1. 4. busta 2 Carteggio ed atti degli affari frazionali: categoria V 1947-1948 1947: - "Deposito spese operazioni forestali" - "Domande uso interno" - "Appalto lavori taglio e fatturazione legname del bosco 'Fratta della selva'" - "Vendita legname da opera e da cartiera bosco 'Lares basso'" - "Vendita 950 mc di legname bosco Lares di Massimeno" - "Vendita legname fatturato 'Lares basso'" - "Elenchi versamenti ricchezza mobile all'ufficio registro di Tione"

1948: - "1. Acquisto cordina metallica dalla ditta Giovanni Marcarini in cambio di 20 mc di legname di val Genova Fontanabona" - "2. Vendita legna da ardere 10.000 quintali alla ditta Giovanni Marcarini Zogno (Bergamo) località Fontanabona" - "3. Assegno legname alla S.A.B.A.T. (1) per tracciato teleferica Ponte santa Maria (val Genova) e concessione uso terreno Fostini Silvio" - "4. Vendita legname fatturato mc 300 dal bosco 'Fratta della Selva" ditta Marchi e fratelli Balconi" - "5. Taglio ed utilizzazione legname 'Fratte del Grass' tracciato filo a sbalzo. Vendita a Gregis Costantino" - "6. Vendita legname bosco san Luigi 380 mc. Malacarne fratelli Saone" - "7. Assegnazione legname ad uso interno" - "8. Vendita legname tracciato teleferica ponte santa Maria a Maffei Renato" - "9. Vendita circa 30 mc di legname d'opera Lares Alto - Fontana Bona residuate dal tracciato teleferica a Cunaccia Genuino fu Valentino" - "10. Vendita 43 mc di larice, bosco Greggio di Massimeno alla ditta fratelli Malacarne" Busta Note (1) Società abbattimento boschi alto Trentino, con sede a Milano

310

A3.1. 5. busta 3 Carteggio ed atti degli affari frazionali: categoria V 1949-1951 1949: - "1. Registro variazioni bilancio" - "2. Spese minute ed aggi su entrate patrimoniali all'esattore-tesoriere" - "3. Vendita legname alla Sism per esecuzione lavori idroelettrici val Genova" - "4. Vendita legname fatturato mc 100 piani di Fontanabona alla ditta fratelli Alberto, Strembo" - "5. Vendita legname a Fostini Silvio fu Silvio Pinzolo bosco Lares di val Genova mc 8" - "6. Vendita legna da ardere località Fontanabona e Lares a Fostini Silvio Pinzolo" - "7. Concessione legname ad uso interno ai censiti di Massimeno" - "8. Vendita legname a trattativa privata ai fratelli Frizzi Rosario e Luigi fu Giacomo località Fontanabona"

1950: - "1. Variazione di bilancio. Storni e prelevamenti dal fondo di riserva" - "2. Legname uso interno" - "3. Vendita legname mc 52 Piani di Fonabona ditta Fratelli Alberti Strembo" - "4. Vendita legname (stangame) Selva Badana-Pradazza ditta Fratelli Moruzzi, Bolzano", allegati: fascicoli relativi alla stessa pratica, 1949 - "5. Spese minute ed aggi all'esattore"

1951: - "Deposito preventivo per indennità forestali" Busta

A3.1. 6. busta 4 Carteggio ed atti degli affari frazionali: cat. V 1951-1955 "Depositi cauzionali estinti" e allegati ai contratti nn. 489-490, 502, 507-509, 514, 518, 523, 533, 537, 543, 553-554, 556 Busta

A3.1. 7. busta 5 Carteggio ed atti degli affari frazionali: categoria VII 1947-1951 1947: - "Assegno di congrua parroco di Massimeno" - "Riattazione chiesetta san Giovanni in Massimeno"

1948: - "Contributo alla chiesa di Massimeno per acquisto di arredi sacri"

1949: - "1. Spese, 'peregrinatio Marie'" - "2. Lavori di riparazione chiesa parrocchiale aggiudicati all'impresa Collini"

311

1951: - "Contributo spese copertura canonica di Massimeno" Fascicolo

A3.1. 8. busta 5 Carteggio ed atti degli affari frazionali: categoria IX 1947-1951 Cat. IX:

1947: - "Vertenza abitazione insegnante di Massimeno"

1949-1950: - "Combustibile per riscaldamento scuole di Massimeno", 1949 - "Spese scolastiche 1950-1951", 1950 - "Contributo all'unione sportiva 'la camoscio", 1950 - "Festa degli alberi 1950", 1950

1951: - "Fabbisogno legna da ardere uso scuole di Massimeno" Fascicolo

A3.1. 9. busta 5 Carteggio ed atti degli affari frazionali: categoria X 1947-1951 1947: - "Spese illuminazione pubblica frazione di Massimeno"

1949: - Domande per la fornitura di acqua potabile da parte dei censiti di Massimeno

1949-1950: - "Quote di concorrenza spese ponte santa Maria in val Genova", 1949 - "Contributo alla provincia lavori sistemazione strada Rendena", 1950

1950: - "Sistemazione di un'abitazione presso il beneficio ecclesiastico "don Giovanni Cozzini" con preventivo e disegni"

1951: - "Lavori di esecuzione piazza centrale e fognatura di Massimeno 1950-1951" - "Sgombro nevi inverno 1950/1951" Fascicolo

A3.1. 10. busta 5

312

Carteggio ed atti degli affari frazionali: categoria XI 1948-1950 1948-1950: - "Contributo mostra zootecnica", 1948 - "Affittanza malga Lares", 1948 - " Deposito spese per operazioni forestali pro 1949" - "Spese inaugurazione malga Plan 1948", 1949 - "Costruzione abbeveratoi di montagna masi Casella, Palù e Colombera", 1949 - "Concorso spese vaccinazione preventiva contro afta epizotica", 1949 - "Migliorie boschiva", 1949 - "Affittanza malga Lares pro 1949/1950" - "Indennizzo per danni filoni a sbalzi Tiralonga-val Genova", 1950 - "Deposito spese per operazioni forestali", 1950 - "Permesso impianti filo a sbalzo ... in loc. Fontanabona" Fascicolo

313 serie 2 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1947-1952

registri 12

Contenuto La serie comprende i bilanci di previsione, riferiti all'anno solare di amministrazione, dove risultano le entrate ordinarie e straordinarie derivanti dall'amministrazione separata dei beni, e i conti consuntivi, cioé le spese e la destinazione del complesso delle entrate. Accanto all'originale del bilancio di previsione e del conto consuntivo in allegato è, o sono state poste, anche la copia, o le copie, della medesima documentazione. La copia del bilancio di previsione è solitamente ad uso dell'esattoria, come è scritto sugli stessi registri per differenziarli dall'originale. Le copie dei conti consuntivi sono invece intestate al 'comune di Massimeno', che li controlla e può rivederne i conti (1). All'interno si trova la lettera della giunta provinciale che ne attesta l'approvazione come conto consuntivo dell'amministrazione separata degli usi civici. Sul dorso di tali registri è riportata comunque la scritta "amministrazione separata Massimeno", che indica l'appartenenza assegnatagli dall'amministrazione stessa.

Note (1) R.D. 26 febbraio 1928, n. 332, art. 64, comma 3

A3.2. 11 Bilancio di previsione 1947 In allegato: una copia Registro

A3.2. 12 Conto consuntivo 1947 In allegato: due copie Registro

A3.2. 13 Bilancio di previsione 1948 In allegato: una copia Registro

A3.2. 14

314

Conto consuntivo 1948 In allegato: una copia Registro

A3.2. 15 Bilancio di previsione 1949 In allegato: una copia Registro

A3.2. 16 Conto consuntivo 1949 In allegato: una copia Registro

A3.2. 17 Bilancio di previsione 1950 Registro

A3.2. 18 Conto consuntivo 1950 In allegato: una copia Registro

A3.2. 19 Bilancio di previsione 1951 In allegato: una copia Registro

A3.2. 20 Conto consuntivo 1951 In allegato: una copia Registro

A3.2. 21 Bilancio di previsione

315

1952 In allegato: una copia Registro

A3.2. 22 Conto consuntivo 1952 In allegato: una copia Registro

316 serie 3 Giornali e mastri della contabilità, 1947-1952

registri 6

Contenuto Questi registri sono gli strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale. Nel libro mastro vengono invece registrate secondo l'argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

A3.3. 23 Giornale e mastro della contabilità 1947 Registro

A3.3. 24 Giornale e mastro della contabilità 1948 Registro

A3.3. 25 Giornale e mastro della contabilità 1949 Registro

A3.3. 26 Giornale e mastro della contabilità 1950 Registro

A3.3. 27 Giornale e mastro della contabilità 1951 Registro

A3.3. 28 Giornale e mastro della contabilità 1952 Registro

317 serie 4 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo, documenti giustificativi del conto consuntivo, 1947-1952

buste 6

Contenuto La documentazione che compone questa serie archivistica è stata riordinata tenendo presente l'ordine originario e l'impostazione data precedemente, e anche negli anni seguenti, dall'impiegato comunale addetto alla contabilità. All'interno del fascicolo degli allegati è possibile trovare delibere, corrispondenza, verbali di verifica e chiusura di cassa, così come trovati; fra i documenti giusticativi, oltre alla separazione di contabilità in entrata e in uscita, sono stati messi in evidenza, sia fisicamente sia indicandone la presenza nel contenuto dell'unità, anche i ruoli di riscossione.

A3.4. 29. busta 6 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi (1); entrate di competenza: artt. 1-11 Uscita: residui passivi; spese di competenza: artt. 1-61 1947 Si segnala: "Ruolo delle entrate o diritti comunali": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sull'acqua potabile, sul legname a tondelli ecc, sull'affitto dei fondi ecc... Busta Note (1) I residui, attivi e passivi, sono frammisti alle reversali del conto

A3.4. 30. busta 7 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza: artt. 1-10 Uscita: residui passivi; spese di competenza: artt. 1-66 1948 Allegati: - Verbale della verifica di cassa - Deliberazione della liquidazione delle spese del comitato di amministrazione e del commissario per gli anni 1947-1948 - Pezze d'appoggio

Si segnala: "Ruolo delle entrate o diritti comunali": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sull'acqua potabile, sull'affitto dei fondi Busta 318

A3.4. 31. busta 8 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza: artt. 1-10 Uscita: residui passivi; spese di competenza: artt. 1-67 1949 Si segnala: - Verbali delle deliberazioni del comitato di amministrazione e del commissario - "Ruolo delle entrate o diritti comunali": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sull'acqua potabile, sull'affitto dei fondi Busta

A3.4. 32. busta 9 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza: artt. 1-11 Uscita: residui passivi; spese di competenza: artt. 1-59 1950 Le pezze d'appoggio sono negli allegati.

Si segnala: - verbali di deliberazione - "Ruolo delle entrate o diritti comunali": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sull'affitto dei fondi, sulla tassa delle spine dell'acqua potabile Busta

A3.4. 33. busta 10 Allegati 1951 Si segnala: - "Ruolo delle entrate o diritti comunali": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sul legname ad uso interno - "Ruolo delle entrate o diritti comunali": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sull'affitto dei fondi, dell'acqua potabile Busta

A3.4. 34. busta 11 - Allegati - Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza: residui attivi; artt. 1-13 Uscita: spese di competenza: residui passivi; artt. 1-74 1952 Si segnala: - "Ruolo delle entrate o diritti comunali": si tratta di un ruolo per la riscossione dell'imposta sul legname ad uso interno, sulla calce Busta 319 serie 5 Contratti, 1948-1951

busta 1

Contenuto Questa serie raccoglie i singoli contratti stipulati dall'A.S.U.C. negli anni 1948-1951, mentre la documentazione preparatoria è collocata nella serie 'Carteggio ed atti' (1). I contratti stipulati con data anteriore all'ottobre del 1952, periodo in cui il comune di Massimeno era aggregato a quello di Pinzolo, si trovano probabilmente nell'archivio di quest'ultimo comune.

Note (1) ACM, 'Carteggio ed atti', 10.5.7-10.5.9

A3.5. 35 Contratti 1948-1951 - Contratti di compra-vendita. Si segnala: "Acquisto terreni per la malga Plan di Massimeno" - Allegati Busta

320

Ente Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno 1955 - [1970]

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno, 01/01/1955 - 31/12/1970

Storia La cassa mutua comuale diretti doveva provvedere a quanto era necessario affinché i coltivatori diretti avessero l'assistenza medico-geriatrica a domicilio ed in ambulatorio e l'assistenza ostetrico generica. Con la legge n. 1136/1954 venne resa obbligatoria l'assicurazione malattia per i proprietari, affittuari, enfiteuti, usufruttuari che direttamente e abitualmente si dedicavano alla manuale coltivazione dei fondo o all'allevamento e al governo del bestiame, nonché per gli appartenenti ai rispettivi nuclei famigliari. La medesima legge disponeva anche l'organizzazione della cassa mutua comunale (cfr. art. 5 e segg.). L'art. 12 bis della legge n. 386/1974 prevedeva che tramite un D.P.R. da emanarsi entro il 1° luglio 1975 fossero sciolti i consigli di amministrazione di vari enti e delle federazioni nazionali delle casse mutue coltivatori diretti. Inoltre la legge imponeva che con un D.P.G.P. di Trento venissero sciolti anche i consigli di amministrazione della cassa mutua provinciale di Trento.

Il 2 febbraio 1955 la Cassa mutua provinciale coltivatori diretti di Trento deliberò che fossero indette le elezioni dei consigli delle Casse mutue comunali. Tali elezioni, in cui vennero nominati i due sindaci effettivi, i due supplenti e i consiglieri del "consiglio comunale mutua coltivatori", per la Cassa mutua comunale di Massimeno avvennero il 13 marzo 1955 (Archivio d ((1). Le casse mutue furono estinte con la L.R. 30 aprile 1980, n. 6, e furono sostituite dalle unità sanitarie locali. L'ultima attestazione presente nell'archivio della Cassa mutua comunale di Massimeno risale però al 12 aprile 1970, anno in cui avvennero altre elezioni del consiglio (2).

Condizione giuridica Il R.D.L. 28 novembre 1938, n. 2138, convertito nella legge 2 giugno 1939, n. 739, unificava e semplificava l'accertamento e la riscossione dei contributi dovuti dagli agricoltori e dai lavoratori dell'agricoltura per le associazioni professionali, per l'assistenza malattia, per l'invalidità e vecchiaia, per la tubercolosi, per la nuzialità e natalità, per l'assicurazione obbligatoria sugli infortuni sul lavoro e per la corresponsione degli assegni famigliari. Il R.D. 24 settembre 1940, n. 1949 e il R.D. 24 settembre 1940, n. 1954 dettavano le modalità di accertamento dei contributi dovuti dagli agricoltori e dai lavoratori dell'agricoltura per le associazioni professionali, per l'assistenza malattia, per l'invalidità e la vecchiaia, per la tubercolosi, per la nuzialità e la maternità, per l'assicurazione obbligatoria degli infortuni sul lavoro in agricoltura e per la corresponsione degli assegni famigliari e modalità per l'accertamento dei lavori dell'agricoltura. La legge 11 gennaio 1943, n. 138 dettava le norme per la costituzione dell'ente "Mutualità fascista" (3). 321

Il D.L.L. 8 febbraio 1945, n. 75 istituiva una commissione centrale e delle commissioni comunali per il servizio di compilazione degli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli e per l'accertamento e la riscossione dei contributi agricoli unificati. Il D.L.L.9 aprile 1946, n. 212 modificava le disposizioni vigenti sull'assicurazione di malattia per i lavoratori in agricoltura. La legge 22 novembre 1954, n. 1136 (in vigore dal 14 dicembre) per l'estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti, dettava dall'art. 5 le norme per l'organizzazione della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti. La legge 4 agosto 1955, n. 692 estendeva l'assistenza di malattia ai pensionati di invalidità e vecchiaia. La legge 26 ottobre 1957, n. 1047 estendeva l'assicurazione per invalidità e vecchiaia ai coltivatoti diretti, mezzadri e coloni. La legge 19 giugno 1961, n. 576 stabiliva un aumento del contributo a carico dello Stato per l'assistenza di malattia ai coltivatori diretti. La legge 9 gennaio 1963, n. 9 regolava l'elevazione dei trattamenti minimi di pensione e il riordinamento delle norme in materia di previdenza dei coltivatori diretti, dei coloni e dei mezzadri. La legge 26 luglio 1965, n. 975 regolava l'ammissione all'esercizio di opzione per l'assistenza di cui alla legge 4 agosto 4 agosto 1955, n. 692, e successive modificazioni ed integrazioni, dei pensionati aventi titolo ad altre forme di assistenza di malattia. La legge 6 agosto 1966, n. 635 imponeva un'integrazione del contributo dello stato al finanziamento dell'assistenza di malattia ai coltivatori diretti. La legge 29 maggio 1967, n. 369 dettava nuove norme per l'assistenza di malattia ai titolari di pensione delle categorie dei coloni, mezzadri e coltivatori diretti nonché ai lavoratori disoccupati e agli operai sospesi dal lavoro. Il D.L. 30 ottobre 1967, n. 968 stanziava un contributo straordinario dello Stato per il ripianamento di alcune gestioni dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie. La legge 12 marzo 1968, n. 334 regolava le norme per l'accertamento dei lavoratori agricoli aventi diritto alle prestazioni previdenziali e per l'accertamento dei contributi unificati in agricoltura. Il Trentino - Alto Adige con la legge regionale 3 settembre 1958, n. 21 concorreva con un contributo annuo al rimborso ai coltivatori mutuati delle province di Trento e Bolzano delle spese per le visite mediche urgenti notturne e per il trasporto dei malati; al pagamento delle prestazioni extra; all'assistenza agli immaturi; all'assistenza dei mutuati affetti da malattie contratte precedentemente al rapporto assicurativo; a particolari iniziative intese a perfezionare l'attività assistenziale. Inoltre con la legge regionale 12 novembre 1966, n. 20 il Trentino - Alto Adige aveva esteso l'assistenza malattia ai pensionati coltivatori delle province di Trento e Bolzano, assumendo a proprio incarico il relativo onere entro il limite massimo di 40 milioni annui. La legge 29 giugno 1977, n. 349 dettava le norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici e per la stipulazione delle convenzioni uniche per il personale sanitario in relazione alla riforma sanitaria. La legge 17 agosto 1977, n. 386, che tra l'altro avviava la riforma sanitaria, dettava all'art. 12 bis le norme per lo scioglimento dei consigli di amministrazione delle casse mutue. La legge 23 dicembre 1978, n. 833 concernente l'istituzione del servizio sanitario nazionale, dettava le norme per l'esercizio finanziario 1979 in base alle spese sostenute da vari enti, fra i quali anche le casse mutue (art. 52); unificava i livelli delle prestazioni sanitarie erogate dalle disciolte casse mutue (art. 57) e attribuiva, per i servizi delle unità sanitarie locali, i beni già di pertinenza degli enti mutualistici e delle gestioni sanitarie soppresse (art. 65).

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Funzioni, occupazioni e attività L'accertamento delle persone soggette all'assicurazione dei coltivatori diretti era effettuata mediante l'iscrizione in appositi elenchi nominativi comunali (4) e l'organizzazione mutualistica era stratificata: secondo l'ordinamento dettato dalla legge n. 1136/1954 essa era suddivisa fra le casse mutue comunali, le casse mutue provinciali e la federazione nazionale. Ognuno di questi enti aveva una personalità giuridica. Questo sistema stratificato, organizzato con il conseguente decentramento funzionale, attuava l'assistenza malattia in maniera tale da consentire che gli enti preposti all'erogazione delle prestazioni fossero quanto più possibile vicino agli assistibili. Gli stessi beneficiari dell'assistenza, inoltre, con formula eminentemente democratica, erano chiamati ad assumere la diretta responsabilità dell'amministrazione delle loro Casse. Il compito della Cassa mutua comunale era dunque quello di provvedere a quanto necessario affinché i coltivatori diretti avessero l'assistenza medico-generica. L'attribuzione fatta dall'art. 5 della legge n. 1136/1954, trovava la sua ragion d'essere nel fatto che si trattava di un'assistenza espletabile in loco, con elementi ed organi a diretta disposizione nella sfera del comune e che non richiedeva attrezzature speciali o complesse organizzazioni. L'assistenza inoltre, era erogabile e resa funzionante mediante l'istituzione di rapporti che secondo il legislatore dovevano sorgere e svilupparsi nell'ambito della giurisdizione della Cassa comunale, sotto il governo e il controllo di quanti erano direttamente interessarìti al suo funzionamento e alla gestione della Cassa. Affinché le Casse potessero organizzare l'assistenza rientrante nelle proprie competenze, art. 23 della legge n. 1136/1954 aveva demandato al Consiglio direttivo della Mutua il compito di fissare modalità e limiti di erogazione dell'assistenza e al comitato di gestione (art. 25) quello di regolare il funzionamento locale dei servizi sanitari. Da ciò derivava il "potere-dovere" della Mutua comunale di servirsi di mezzi necessari per il raggiungimento dei propri fini istituzionali e quindi, avendone piena capacità giuridica come ente di diritto pubblico, di stipulare convenzioni con coloro che avevano i titoli per erogare le prestazioni, medici generici, cioé, disposti a prestare la propria opera professionale a favore dei coltivatori assistibili. Gli accordi raggiunti in sede nazionale avevano offerto alle Casse mutue comunali direttive di carattere generale, in base alle quali le stesse mutue, senza alcun pregiudizio per la loro autonomia e per quella dei consigli direttivi, avrebbero potuto fissare le modalità e i limiti dell'assistenza medico-generica. I soggetti del rapporto che gli accordi nazionali ponevano in essere rimanevano le Casse mutue comunali e i medici. Ai fini dell'assistenza medico-generica e, in particolare, dei compensi da corrispondere ai medici convenzionati, le Mutue comunali erano divise in tre raggruppamenti: al primo gruppo, nel quale le tariffe erano più alte, appartenevano tutti i capoluoghi di provincia ed i comuni delle 15 province che denunciavano il più elevato reddito pro-capite; al secondo gruppo appartenevano tutti i comuni non capoluoghi con popolazione superiore ai 25.000 abitanti ed i comuni non compresi nei territori di cui alla legislazione della Cassa del Mezzogiorno e sulle aree depresse; al terzo appartenevano tutti gli altri comuni. Le forme del compenso per il medico erano tre: a "quota capitaria" (quota annua forfettaria), a "notula" (pagamento per ogni singola prestazione effettuata) e in "forma mista" (pagamento a "notula" per le visite a domicilio e a "forfait" pro-capite annuo per le prestazioni ambulatoriali). Le prestazioni rientranti nell'assistenza generica erano: la visita a scopo diagnostico e terapeutico; il pronto soccorso; le prestazioni di natura extra, cioé tutti quei piccoli interventi che rientravano nel consuetudinario esercizio del medico generico. La legge n. 1136/1954 prevedeva anche l'eventuale concessione di prestazioni integrative della Mutua comunale. L'art. 12, in particolare, recita che l'assemblea comunale poteva decidere a maggioranza sull'eventuale estensione dei compiti della Cassa in ordine alle forme di assistenza farmaceutica e di assistenza integrativa determinandone i limiti e le modalità di attuazione. Spettava poi al Consiglio direttivo (art. 23) determinare la misura della quota integrativa che si

323 rendeva necessaria per assicurare agli assistibili le prestazioni nelle forme integrative deliberate dall'Assemblea. Il Comitato di gestione aveva il compito di regolare l'eventuale funzionamento dei servizi farmaceutici. Dopo tale legge si venne a creare un'impossibilità di adeguare ai costi i bilanci delle mutue: secondo l'art. 22 infatti il contributo statale doveva essere pari al doppio del gettito del contributo aziendale; di qui la necessità di stanziare contributi straordinari dello Stato nel 1963, nel 1966 e nel 1967. Il Trentino-Alto Adige, con la legge 3 settembre 1958, n. 21 concorreva con un contributo annuo al rimborso ai coltivatori mutuati delle Province di Trento e Bolzano delle spese per le visite mediche urgenti notturne e per il trasporto dei malati; al pagamento delle prestazioni extra ecc. Inoltre con L.R. 12 novembre 1966, n. 20 veniva estesa in Regione l'assistenza malattia ai pensionati coltivatori delle province di Trento e Bolzano assumendo a proprio carico il relativo onere entro il limite massimo di 40 milioni annui. Le Casse mutue comunali a richiesta della maggioranza delle proprie assemblee potevano essere autorizzate a scindersi in Casse mutue frazionali o a fondersi con altre per formare Casse mutue intercomunali. Per quanto riguardava le riunioni della Cassa mutua, sia il Consiglio direttivo che il Comitato di gestione, dovevano tenere il verbale, in cui doveva risultare: 1) data e luogo della riunione, 2) ordine del giorno, 3) nomi dei membri e dei sindaci partecipanti, 4) nomi degli assenti, 5) riassunto delle discussioni, 6) testo preciso delle deliberzioni prese ,7) firme del presidente e del segretario. Ogni verbale doveva tenere distinte le singole delibere prese: così ne derivava una doppia numerazione progressiva, una dei verbali ed una delle delibere.

Dai conti consuntivi della Cassa mutua comunale di Massimeno risulta che le entrate effettive ordinarie erano composte dai contributi che pagavano i coltivatori diretti. Le spese effettive ordinarie erano composte da due voci: accanto alle spese di amministrazione (spese di rappresentanza, di cancelleria ecc.) troviamo le spese di assistenza, quella sanitaria generica a domicilio ed in ambulatorio, e quella sanitaria generica ostetrica.

Struttura amministrativa Per l'attuazione dei compiti istituzionali della Cassa mutua comunale la legge n. 1136/1954 prevedeva l'Assemblea comunale, il Consiglio direttivo, il Comitato di gestione, il Collegio sindacale, il presidente ed un segretario. L'art. 18 prescriveva che i coltivatori diretti titolari d'azienda iscritti negli elenchi ai fini della corresponsione del contributo dovuto ai sensi dell'art. 22, lett. b) riuniti in assemblea provvedessero ogni tre anni all'elezione del Consiglio direttivo della Cassa mutua. L'Assemblea comunale era alla base di tutto l'ordinamento assistenziale: era costituita dai titolari d'azienda iscritti negli elenchi compilati dal servizio per i contributi unificati (CAU) ed aveva il compito di eleggere ogni tre anni il Consiglio direttivo della Cassa mutua comunale, nonché due sindaci effettivi e due supplenti e di deliberare, a maggioranza, sull'eventuale estensione dei compiti della Cassa in ordine alle forme facoltative di assistenza, determinandone i limiti e le modalità di attuazione (5). L'assemblea doveva essere convocata dal presidente almeno otto giorni prima di quello fissato per l'adunanza. Essa si riuniva in via ordinaria una volta l'anno per ascoltare la relazione del Consiglio direttivo sull'attività svolta, e in via straordinaria, quando fosse stato richiesto da un terzo dei suoi componenti o dalla maggioranza del Consiglio. Per quanto concerneva le elezioni (con voto diretto a scrutinio segreto per tutte le cariche direttive), nelle due settimane prima delle elezioni doveva essere affisso all'albo della Cassa mutua comunale l'elenco dei titolari d'impresa aventi diritto di voto: si affiggeva il manifesto con il quale si dava notizia della data delle elezioni e si spediva agli elettori un avviso personale di convocazione all'assemblea; il presidente uscente presentava le liste dei candidati e si verificava la regolarità delle candidature e delle liste; si nominavano i componenti dei seggi elettorali. Immediatamente dopo le

324 elezioni i verbali elettorali dovevano essere recapitati alla Mutua provinciale e otto giorni dopo erano convocati gli eletti. Era cura del sindaco del comune affiggere le liste elettorali all'albo comunale per quindici giorni, mentre la presentazione dei nominativi dei candidati o liste doveva essere fatta dal segretario comunale. Quest'ultimo doveva inoltre rilasciare una ricevuta dell'avvenuta presentazione e convocare un rappresentante per ogni lista per formare i seggi elettorali (6). L'elettorato era diviso in attivo e passivo. Quello attivo era formato dai coltivatori diretti che avessero i due requisiti di essere soggetti all'assicurazione e titolari d'azienda. I titolari d'azienda non soggetti personalmente all'assicurazione obbligatoria erano sostituiti nell'esercizio del diritto di voto dal primo iscritto, anche se donna, nell'elenco dei familiari aventi diritto all'assistenza. Le liste di coloro che avevano diritto di voto erano compilate a cura del servizio CAU e detti servizi provinciali provvedevano a trasmettere tre esemplari di elenchi quali risultavano dagli elenchi principali e supplettivi compilati e definiti ai fini della contribuzione, contrassegnando i nominativi di coloro che non avevano il duplice requisito richiesto per votare, cioé i titolari d'impresa e contribuenti non assistibili in quanto, essendo il fondo coltivato da familiari, non avevano la qualifica di coltivatori diretti. Per quanto riguardava l'elettorato passivo, erano eleggibilialla carica di consigliere gli assicurati titolari di azienda elettori della Mutua comunale, ovvero gli appartenenti ai loro nuclei familiari che si trovassero nelle condizioni dettate dall'art. 1 della legge n. 1136/1954 e dall'art. 2 della legge n. 9/1963. Erano eleggibili a sindaco della Mutua i cittadini residenti nel comune. Per l'eleggibilità alle suddette cariche era necessario il requisito dell'iscrizione nelle liste elettorali per la Camera dei Deputati (7). Le liste dei candidati erano presentate dai "presentatori di lista": essi dovevano essere un numero non inferiore al 5% degli elettori della Cassa e non superiore a trenta; dovevano essere titolari d'azienda elettori; la loro firma doveva essere autenticata da un notaio o dal Pretore, dal Giudice conciliatore o dal segretario comunale. Le liste non potevano contenere più di quindici nominativi per i consiglieri, più di due per i sindaci effettivi e per quelli supplenti. Alla dichiarazione di presentazione della lista dei candidati o delle candidature singole, dovevano essere allegati le dichiarazioni di accettazione della candidatura e il certificato, anche collettivo, che attestasse l'iscrizione nelle liste elettorali della Camera dei deputati. I candidati non potevano presentarsi in più di una lista. Il Consiglio direttivo, eletto dall'Assemblea, era composto da quindici membri. Esso eleggeva nel suo seno il presidente, il vice presidente e tre membri. I cinque eletti formavano il Comitato di gestione. Il Consiglio direttivo approvava il conto preventivo e consuntivo della Mutua secondo le direttive indicate dalla Cassa mutua provinciale; determinava la misura della quota integrativa necessaria per coprire l'eventuale maggior costo dell'assistenza sanitaria generica e per l'estensione delle prestazioni nelle forme facoltative decise dall'Assemblea; fissava, in base alle direttive generali emanate dalla Federazione Nazionale, le modalità ed i limiti di erogazione dell'assistenza sanitaria medico-generica ed ostetrica; deliberava su ogni altro argomento sottoposto al Consiglio del presidente o del Comitato di gestione. Nel caso di vacanza del Consiglio direttivo, o quando il numero dei componenti dello stesso, causa dimissioni o altro, fosse ridotto a meno della metà, o infine in caso di necessità funzionali, spettava alla Giunta della Cassa mutua provinciale nominare un commissario per la normale amministrazione della Cassa. La gestione commissariale non poteva durare più di cinque mesi, ed entro tale termine il commissario doveva convocare l'Assemblea per eleggere il nuovo Consiglio direttivo. Il commissario sostituiva a tutti gli effetti il presidente ed aveva in più i poteri del Consiglio direttivo e del Comitato di gestione. Il provvedimento con il quale la Giunta esecutiva provinciale scioglieva il Consiglio direttivo di una Mutua comunale non si estendeva al Collegio sindacale che, come organo di controllo, era autonomo ed indipendente dagli organi di ammonistrazione.

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Il Comitato di gestione era composto dal presidente, dal vice presidente e da tre consiglieri, eletti dal Consiglio direttivo. Suo compito era predisporre il conto preventivo e quello consuntivo; regolare il funzionamento locale dei servizi sanitari ed eventualmente farmaceutici della Cassa mutua comunale; adottare i provvedimenti amministrativi necessari, anche nei confronti degli iscritti, per il buon funzionamento locale della Mutua; decidere in prima istanza sui ricorsi presentati dagli assicurati in materia di assistenza generica e ostetrica; deliberare su ogni altro argomento sottoposto dal presidente all'esame del Comitato stesso. Il Collegio sindacale, composto da un membro effettivo nominato dalla Giunta esecutiva della Mutua provinciale, da due effettivi e da due supplenti nominati dall'assemblea comunale, controllava la gestione della Cassa mutua; esso partecipava a tutte le riunioni dell'Assemblea, del Consiglio direttivo e del comitato di gestione. Il Collegio sindacale era convocato dal proprio presidente. L'avviso di convocazione doveva indicare gli argomenti posti all'ordine del giorno e doveva essere spedito almento otto giorni prima di quello fissato per la riunione. In caso di urgenza l'avviso di convocazione doveva essere diramato per telegramma almeno tre giorni prima della riunione e, anche in questo caso, doveva contenere, sia pure in forma sommaria, l'indicazione degli argomenti da trattare. A tutte le riunioni dovevano essere sempre invitati i sindaci effettivi che potevano intervenire nelle discussioni e fare i loro rilievi di carattere amministrativo per il merito e la legittimità, relativamente alla gestione della Cassa. Non prendevano però parte alle votazioni, costituendo un organo a se stante e partecipando alla riunione non come membri ma come invitati. Il Presidente era il rappresentante legale della Cassa mutua, di cui sovrintendeva al funzionamento. Il segretario, eletto dal Consiglio direttivo nel proprio seno e, se opportuno anche al di fuori degli iscritti, coadiuvava il presidente nell'attività necessaria per assicurare alla Mutua un regolare funzionamento. Il segretario non era un funzionario né un impiegato della Mutua con la quale egli non era legato da alcun rapporto di impiego, era solo un collaboratore del presidente: se era eletto fuori dal Consiglio partecipava alle riunioni degli organi della Mutua comunale solo con voto consultivo; cessava le sue funzioni all'atto stesso in cui decadeva il presidente per compiuto triennio o altra causa. Per la validità delle deliberazioni degli organi di amministrazione e del Collegio sindacale occorreva la presenza di almeno la metà più uno dei loro componenti. Constatato il numero legale il presidente dichiarava aperta la riunione e portava in discussione i vari punti previsti dall'ordine del giorno. Le deliberazioni erano adottate a maggioranza di voti e in caso di parità prevaleva il voto del presidente. Con la legge 17 agosto 1974, n. 386, art. 12-bis, oltre a decretare lo scioglimento dei consigli di amministrazione delle Federazioni nazionali e delle Casse mutue provinciali di Trento e Bolzano, si imponeva che entro il 1° luglio 1977 fossero estinti tutti gli enti e le gestioni autonome preposti all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico, le cui funzioni e relative strutture venivano ripartite, secondo le rispettive competenze, tra lo Stato, le regioni e gli altri enti territoriali per l'attuazione del servizio sanitario nazionale. Inoltre la legge 29 giugno 1977, n. 349, che dettava le norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici, stabiliva che dal 1° luglio 1977, le funzioni amministrative concernenti l'assistenza sanitaria già proprie degli enti, casse, servizi e gestioni autonome, estinti e posti in liquidazione individuati ai sensi dell'art. 12-bis della legge 17 agosto 1974, n. 386, erano trasferite, per i territori di loro competenza, alle regioni di e alle province autonome di Trento e Bolzano. Erano sciolti, a decorrere dalla stessa data, sentite le province autonome di Trento e di Bolzano per quanto di loro competenza, gli organi di amministrazione delle casse mutue anche aziendali, comunque denominate e strutturate, preposte all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico. A decorrere dal 1° luglio 1977, i commissari straordinari di cui all'art. 12-bis della legge 17 agosto 1974, n. 386, assumevano la funzione di commissari liquidatori.

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Sino alla data di entrata in vigore della riforma sanitaria, i commissari liquidatori dovevano adottare i provvedimenti compatibili con la legge n. 349/1977 già riservati alla competenza dei disciolti organi ordinari di amministrazione e compiere qualsiasi atto di gestione, al fine di garantire l'assolvimento degli obblighi istituzionali già propri delle rispettive casse preposte all'assistenza sanitaria, attraverso la riscossione dei contributi assicurativi o delle altre entrate, l'erogazione delle spese, comprese quelle riferite alle funzioni trasferite, l'amministrazione del personale secondo quanto stabilito dalle vigenti disposizioni, il pagamento delle competenze, comprese quelle relative al personale comandato ai sensi di detta legge e ai titolari dei trattamenti di quiescenza e di previdenza in applicazione delle rispettive norme regolamentari, la rappresentanza anche in giudizio e quant'altro necessario. Per tutta la durata della gestione commissariale di liquidazione continuavano ad esercitare le loro funzioni i collegi dei sindaci degli enti estinti. Era istituito il comitato centrale per la liquidazione degli enti e gestioni autonome preposti all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico, in carica fino all'entrata in vigore della riforma sanitaria. Il comitato, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, era presieduto dal Ministro per la sanità o un suo delegato ed era composto da un rappresentante per ciascuna regione e, per quanto concerne la regione Trentino-Alto Adige, da un rappresentante per ciascuna delle province autonome di Trento e Bolzano, da due rappresentanti del Ministero della sanità, da un rappresentante per ognuno dei Ministeri del lavoro e della prevvidenza sociale, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, delle finanze, dell'interno, della pubblica istruzione e della marina mercantile, designati dai rispettivi Ministri, da cinque commissari liquidatori designati dal Ministro per il lavoro e la previdenza sociale, da cinque membri proposti dal CNEL e da tre proposti dall'ANCI. Il comitato provvedeva fra l'altro ad emanare direttive vincolanti per programmare, coordinare e unificare le attività volte alla liquidazione degli enti, istituti e gestioni autonome preposti all'assistenza sanitaria in regime mutualistico, in attesa della riforma sanitaria. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, tenendo conto delle indicazioni del comitato, dovevano programmare e coordinare l'organizzazione dei servizi, presidii e attività degli enti, istituti e gestioni autonome posti in liquidazione, con le altre strutture sanitarie operanti nel territorio. Le direttive delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano sulla gestione dei servizi sanitari erano assunte nei limiti della spesa prevista dai bilanci dei singoli enti e gestioni rese autonome, riferiti al territorio della regione. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano per l'attuazione delle funzioni in materie di assistenza sanitaria e ospedaliera trasferite si dovevano avvalere di personale degli enti e gestioni posti in liquidazione. Il personale veniva comandato dai commissari liquidatori sulla base di oggettivi criteri di valutazione fissati, sentite le organizzazioni sindacali di categoria a livello nazionale, dal comitato centrale.

Le elezioni del consiglio direttivo della Cassa mutua comunale di Massimeno si svolsero regolarmente ogni tre anni, come stabilito dalla legge (8).

Contesto generale La Cassa mutua provinciale coltivatori diretti aveva il compito di erogare agli assicurati prestazioni relative all'assistenza ospedaliera specialistica. Essa era retta da un Consiglio direttivo composto da undici rappresentanti dei coltivatori diretti eletti dai presidenti delle Casse mutue comunali riuniti in assemblea. Fra le varie competenze, in relazione alla Cassa mutua comunale, doveva approvarne, nei termini previsti, le deliberazioni adottate; decideva in seconda istanza sui ricorsi degli assicurati per le prestazioni di competenza delle Casse mutue comunali; provvedeva alla nomina del Commissario in caso di vacanza del Consiglio direttivo della Mutua comunale.

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Il Consiglio centrale della Federazione nazionale delle Casse mutue dei coltivatori diretti aveva il compito di stabilire le direttive in ordine alle forme di assistenza facoltativa gestite dalle Casse mutue comunali ed all'adozione di forme di assistenza integrativa. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale esercitava la vigilanza su tutte le disposizioni dettate dalla legge n. 1136/1954 e poteva ordinare ispezioni ed indagini sul funzionamento della Federazione nazionale, delle Casse mutue provinciali e comunali e sui loro singoli servizi.

Fonti normative Decreto legislativo luogotenenziale 8 febbraio 1945, n.75, "Istituzione di una commissione centrale e di commissioni comunali per il servizio di compilazione degli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli e per l'accertamento e riscossione dei contributi agricoli unificati" Legge 22 novembre 1954, n.1136, "Estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti" Legge 9 gennaio 1963, n.9, "Elevazione dei trattamenti minimi di pensione e riordinamento delle norme in materia di previdenza dei coltivatori diretti e dei coloni e mezzadri" Legge 12 marzo 1968, n.334, "Norme per l'accertamento dei lavoratori agricoli aventi diritto alle prestazioni previdenziali e per l'accertamento dei contributi unificati in agricoltura" Legge regionale 4 luglio 1969, n.3, "Assistenza farmaceutica ai coltivatori diretti, artigiani e commercianti pensionati e loro familiari a carico, iscritti alle rispettive Casse mutue Decreto legge 30 dicembre 1971, n. 1204, "Tutela delle lavoratrici madri" Decreto del Presidente della Giunta provinciale 19 aprile 1974, n.14, "Regolamento di esecuzione della Legge provinciale n.36, di data 25 agosto 1973, concernente l'estensione dell'assistenza farmaceutica ai pensionati coltivatori diretti, e artigiani e commercianti, iscritti alle rispettive Casse mutue provinciali di malattia" Legge 17 agosto 1974, n. 386, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 8 luglio 1974, n.264, recante norme per l'estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri, il finanziamento della spesa ospedaliera e l'avvio della riforma sanitaria" Legge provinciale 17 gennaio 1977, n.3, "Riordino della normativa relativa all'estensione dell'assistenza farmaceutica agli iscritti alle casse mutue provinciali di malattia per i lavoratori autonomi" Legge 29 giugno 1977, n.349 "Norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici e per la stipulazione delle convenzioni uniche per il personale sanitario in relazione alla riforma sanitaria" Decreto del Presidente della Giunta provinciale 25 gennaio 1978, n.5-116/Legisl., "Regolamento di attuazione della legge provinciale n.3 del 17 gennaio 1977- Riordino della normativa relativa all'estensione dell'assistenza farmaceutica agli iscritti alle casse mutue provinciali di malattia per i lavoratori autonomi" Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale" Legge regionale 30 aprile 1980, n.6 "Ordinamento delle Unità Sanitarie locali"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno ACM, Archivio della Cassa mutua coltivatori diretti di Massimeno

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Bibliografia FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

Note (1) ACM, Archivio della Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno, "Documentazione elettorale", A4.3.12. (2) Ibid, "Documentazione elettorale", ACM, A4.3.17. (3) Si tratta dell'Istituto per l'assistenza di malattia ai lavoratori. (4) cfr. R.D. n. 1949/1940. (5) Legge n. 1136/1954, art. 18, comma 1 e 4. (6) Legge n. 1136/1954, artt. 31 e 33. (7) Legge n. 1136/1954, art. 29, comma 7. (8) ACM, Archivio della Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno, "Documentazione elettorale", A4.3.

329 fondo A4 Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno, 1955-1970

buste 4

Soggetti produttori Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno, 1955 - [1970]

Contenuto L'archivio della Cassa mutua comunale di Massimeno è composto dalla documentazione compresa fra il 1955, anno in cui avvengono le prime elezioni, e il 1970, anno in cui sono attestate le ultime. E' composto dalla serie del carteggio ed atti, delle elezioni e della contabilità. Questi documenti sono stati trovati raccolti in faldoni indipendenti da quelli che contenevano atti del comune, ed il loro stato di conservazione è buono.

330 serie 1 Deliberazioni del consiglio direttivo (copie), 1956-1957

fascicoli 2

Contenuto Questa serie è composta da poche carte. Esse sono le copie conformi all'originale, non copie vistate, relative a deliberazioni del consiglio direttivo della cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno.

A4.1. 1. busta 1 Deliberazioni del consiglio direttivo 1956 febbraio 24-1956 aprile 13 Contiene copie conformi all'originale Fascicolo

A4.1. 2. busta 1 Deliberazioni del consiglio direttivo 1957 aprile 4 Contiene una copia conforme all'originale Fascicolo

331 serie 2 Carteggio ed atti, 1955-1965

fascicoli 9

Contenuto Questa serie raccoglie la corrispondenza che la cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno riceveva da vari enti, quali la cassa mutua provinciale di malattia per i coltivatori diretti (fra l'altro: circolari, emesse anche dalla federazione nazionale delle casse mutue di malattia per i coltivatori diretti, invio moduli in bianco e spiegazione per loro compilazione, atti relativi al medico condotto, alla contabilità, accordi per l'assistenza ospedaliera e ostetrica, e loro costi, compenso presidente, segretario, convocazioni di assemblee sia provinciali che nazionali), il servizio per gli elenchi nominativi dei lavoratori e per i contributi unificati (censimenti), il comune di Massimeno (contabilità), commisariato del governo e talvolta le minute delle risposte o delle richieste della cassa mutua locale. E' stato mantenuto l'ordine originario. Fra gli anni 1955-1956 e 1957-1958 non è stato quindi sciolto il vincolo con cui queste carte sono pervenute. All'interno della cartelletta che raccoglie queste annate le carte non sono frammiste fra loro, ma sono divise, sempre per ordinamento originario, in due anni distinte.

A4.2. 3. busta 1 Carteggio ed atti 1955-1956 "Mutua coldiretti. Corrispondenza anni 1955-1956"

Anno 1955, si segnala: - "Visite mediche pagate dagli assistiti nel periodo in cui non vigeva l'accordo fra medici e coldiretti", 1955-1956 - "Pratiche sgravi", 1955-1956 - "Richieste di prestazione specialistiche-Vari", 1955;1957

Anno 1956, si segnala: - Approvazione del bilancio consuntivo 1955, 1956 settembre 8 - "Accordo per l'assistenza generica ostetrica alle mutuate coltivatori diretti della provincia di Trento", 1956 dicembre 3 Fascicolo

A4.2. 4. busta 1 Carteggio ed atti 1957-1958 "Cassa mutua comunale di malattia per i coltivatori diretti - Massimeno (Trento). Corrispondenza 1957-1958" Fascicolo

A4.2. 5. busta 1 Carteggio ed atti

332

1959 Si segnala: - "Dimissioni presidente Beltrami Massimino. Nomina presidente Beltrami Giovanni", maggio-luglio 1959 Fascicolo

A4.2. 6. busta 1 Carteggio ed atti 1960 Fascicolo

A4.2. 7. busta 1 Carteggio ed atti 1961 Fascicolo

A4.2. 8. busta 1 Carteggio ed atti 1962 Si segnala: - Elenco supplettivo e di variazione dei coltivatori diretti residenti nel comune di Massimeno, 1961 novembre 13 Fascicolo

A4.2. 9. busta 1 Carteggio ed atti 1963 Fascicolo

A4.2. 10. busta 1 Carteggio ed atti 1964 Fascicolo

A4.2. 11. busta 1 Carteggio ed atti 1965 Fascicolo

333 serie 3 Documentazione elettorale, 1955-1970

busta 1

Contenuto Questa serie raccoglie la documentazione relativa alle elezioni, con cadenza triennale, del consiglio direttivo della cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno. Alcune unità sono state organizzate già all'origine in maniera molto ordinata: sono stati creati dei sottofascicoli, sui quali accuratamente veniva descritto l'oggetto della documentazione lì contenuta. In questo caso nella descrizione del contenuto dell'unità è stata riportata questa suddivisione. Per le elezioni dove l'impiegato addetto non ha eseguito tale operazione, sono stati indicati gli oggetti delle carte ritenute più significative al fine della ricerca storica. In ognuna è comunque presente documentazione classificabile come "corrispondenza", frammista alle altre carte.

A3.3. 12. busta 2 Elezioni del consiglio direttivo della cassa mutua coltivatori diretti 1955 marzo 13 Si tratta delle prime elezioni.

Si segnala: - "Pratica elezione consigli comunali cassa mutua (comitato promotore)" - "Atti ed allegati inerenti la presentazione della lista n. 1" - "Lista elettorale della sezione", 1955 marzo 3 Fascicolo

A3.3. 13. busta 2 Elezioni del consiglio direttivo della cassa mutua coltivatori diretti 1958 marzo 9 Si segnala: - lista elettorale - verbale del seggio elettorale - dichiarazione di presentazione della lista dei candidati Fascicolo

A3.3. 14. busta 2 Elezioni del consiglio direttivo della cassa mutua coltivatori diretti 1961 marzo 12 - "Lista elettorale" - "Corrispondenza" - "Nomina consiglio direttivo"

334

- "Verbali" - "Dichiarazioni: 1. Accettazione candidatura; 2. Presentazione lista candidati" - "Moduli bianchi" Fascicolo

A3.3. 15. busta 2 Elezioni del consiglio direttivo della cassa mutua coltivatori diretti 1964 aprile 12 - Nomina del presidente, vice presidente e comitato di gestione - Circolari e disposizioni - Elenco elettori - Atti seggio elettorale Fascicolo

A3.3. 16. busta 2 Elezioni del consiglio direttivo della cassa mutua coltivatori diretti 1967 aprile 9 Si segnala: - dichiarazione di presentazione della lista dei candidati - verbale del seggio elettorale (nel fascicolo "stampati per elezione...") Fascicolo

A3.3. 17. busta 2 Elezioni del consiglio direttivo della cassa mutua coltivatori diretti 1970 aprile 12 Contiene circolari per le elezioni del nuovo comitato direttivo della cassa mutua comunale di Massimeno. Fascicolo

335 serie 4 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi, 1955-1965

buste 2

Contenuto Solitamente le annate sono composte da documenti giustificativi. Il primo anno di attività della cassa mutua comunale coltivatori diretti di Massimeno è composta solamente da un documento. Le annate raccolgono anche la documentazione relativa al conto consuntivo dell'anno amministrativo precedente. Si tratta delle approvazioni, che vengono fatte l'anno successivo, ed è stato mantenuto il vincolo originale, poiché la documentazione è stata trovata raccolta assieme, ed il contenuto dell'unità appunto originaria è stato scritto dall'impiegato su apposita teca.

A4.4. 18. busta 3 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi 1955-1957 "Contabilità anni 1956-1957"

Contiene: 1955-1957 - "Atti contabili": copia del bilancio consuntivo 1955, copie dei bilanci di previsione e consuntivi 1956-1957 - "Libro giornale", 1956-1957

1956: - prima nota delle entrate - prima nota delle uscite - documenti giustificativi: uscita

1957: - documenti giustificativi: entrata ed uscita Fascicolo

A4.4. 19. busta 3 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi 1958 Contiene: - allegati al bilancio di previsione - conto consuntivo ed allegati - documenti giustificativi: uscita

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- prima nota delle uscite Fascicolo

A4.4. 20. busta 3 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi 1959 Contiene: - allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - prima nota delle uscite - registrazioni degli assistiti, medico curante, prestazioni, denominazione malattie e costo Fascicolo

A4.4. 21. busta 3 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi 1960 Contiene: - "Bilancio 1960 e consuntivo 1959" - "Contabilità: entrate e uscite": entrata: una circolare; uscita: documenti giustificativi Fascicolo

A4.4. 22. busta 4 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi 1961 Contiene: - "Bilancio di previsione 1961 e conto consuntivo 1960" - allegati al conto consuntivo Fascicolo

A4.4. 23. busta 4 Bilanci preventivi ed allegati. Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi 1962 Contiene: - "Conto consuntivo 1961" - "Bilancio preventivo 1962" - "Atti contabili 1962": - prima nota delle uscite degli anni 1960-1962 Fascicolo

A4.4. 24. busta 4 Contabilità 1963 Contiene: - conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi (entrata ed uscita), 1962 - conto preventivo ed allegati, 1963 337

- allegati e documenti giustificativi (entrata ed uscita), 1963 Fascicolo

A4.4. 25. busta 4 Contabilità 1964 Contiene: - conto consuntivo ed allegati, 1963 - bilancio di previsione ed allegati, 1964 - allegati e documenti giustificativi (entrata ed uscita), 1964 Fascicolo

A4.4. 26. busta 4 Contabilità 1965 Contiene: - conto consuntivo ed allegati, 1964 - bilancio di previsione, 1965 - allegati e documenti giustificativi (entrata ed uscita), 1965 Fascicolo

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Ente Ufficio del Giudice conciliatore di Massimeno [1952 - 1966]

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Massimeno, 01/01/1952 - 31/12/1966

Storia Con il R. D. 4 novembre 1928, n. 2325, "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", entrato in vigore dal 1° luglio 1929, venne estesa anche in Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario già operante nel resto del Regno d'Italia, con cui era prevista la presenza in ogni comune di un giudice conciliatote nominato dal re, su proposta del consiglio comunale, con le funzioni di comporre e giudicare le controversie. Tale decreto seguiva i dettami del R. D. 6 dicembre 1865, n. 2626, relativo all'ordinamento giudiziario. Ulteriori disposizioni sono contenute nel codice di procedura civile del 1940 (1) e nel R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368 "Disposizioni di attuazione del codice di procedura civile". Le principali norme in materia di costituzione degli uffici di conciliazione vigenti in Trentino-Alto Adige sono contenute nell'ordinamento giudiziario approvato con D.P.R. 30 gennaio 1941, n. 12 e successive modificazioni (O.G.); nello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5 (2); nelle successive norme di attuazione dello statuto approvate con D.P.R. 1 febbraio 1973, n. 49. Questo organo viene sostituito dal giudice di pace con la legge 21 novembre 1991, n. 347, entrata in vigore dal 1° maggio 1995.

L'inizio dell'attività dell'Ufficio del giudice conciliatore di Massimeno è stabilita dalle annotazioni sui registri da parte del pretore di Tione, il 3 settembre 1952. L'ultima data che ne attesta l'attività è la vidimazione da parte dello stesso del 19 gennaio 1966.

Condizione giuridica Unificata nella sua maggior parte l'Italia, il nuovo Regno aveva il procedimento civile regolato da quattro codici diversi: quello delle Due Sicilie del 1819, il Regolamento toscano del 1814, quello lombardo del 1796, il Codice sardo del 1859. Con la legge sull'ordinamento giudiziario del 6 dicembre 1865, n. 2626 si scelse di istituire in tutto il territorio nazionale la figura del conciliatore, sulla cui esistenza si armonizzò poi il codice di procedura civile. Successivamente alla sua estensione in tutto il territorio nazionale, l'istituto conciliativo fu oggetto di proposte di riforma al fine di renderlo sempre più agile ed efficiente. Dopo la legge del 26 giugno 1868, relativa alle sentenze dei conciliatori, fu operata una prima riforma con la legge del 23 dicembre 1875, n. 2839, la quale, tra l'altro, istituì i vice conciliatori.

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Con la legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione e furono aumentati i requisiti necessari per la nomina a giudice conciliatore. A questa fece seguito quella del 28 luglio 1895, n. 455 che dettava norme semplificate di procedura innanzi ai conciliatori. Il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 era il regolamento di applicazione alla legge sopracitata. Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislatva nei territori annessi al Regno", venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia. La legge del 18 dicembre 1941, n. 1368 organizzava nuovamente gli uffici di conciliazione. Il D.L.L.T. del 1° febbraio 1946, n. 122 dettava norme sugli uscieri di conciliazione, chiamati "messi" di conciliazione in seguito alla legge del 3 febbraio 1957 (art. 1). Le attribuzioni degli ufficiali giudiziari e dei loro aiutanti erano regolate dalla legge del 18 ottobre 1951, n. 1128. Le leggi del 18 luglio 1956, n. 761 e del 25 luglio 1966, n. 571 stabilivano l'ammontare del limite di valore nella competenza dei conciliatori e del pretore e sul limite di inappellabilità delle sentenze del conciliatore. La legge del 3 febbraio 1957, n. 16 dettava le norme sul servizio e la denominazione degli uscieri di conciliazione.

Funzioni, occupazioni e attività Ogni comune era dotato di un giudice conciliatore e del suo vice conciliatore, che amministravano la giustizia all'interno del territorio di competenza, che coincide con il territorio del comune cui sono addetti. Sono infatti cittadini incaricati dell'esercizio delle funzioni giudiziarie, temporaneamente e a titolo gratuito, che non appartengono alla magistratura professionale, e giudici singoli, che non appartengono alla magistratura professionale. Solitamente presso l'ufficio di conciliazione dovevano essere tenuti i seguenti registri, in base alla legge 18 dicembre 1941, n. 1368, art. 28: il "ruolo generale degli affari civili", nel quale erano segnati in ordine cronologico tutti gli affari dell'ufficio di conciliazione; la "rubrica alfabetica" generale degli affari civili; il "ruolo di udienza" nel quale erano segnate le cause portate davanti al giudice conciliatore e dove venivano riportate le dichiarazioni delle parti e i provvedimenti a seguito dell'udienza; il "registro cronologico" dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dal cancelliere; il "registro di repertorio" degli atti soggetti a registrazione; il "registro delle spese di giustizia" anticipate dall'erario in materia civile; il "registro delle spese" inerenti alle cause riflettenti persone o enti ammessi alle prenotazioni a debito; il "registro di carico dei depositi" per spese di cancelleria, contenente per ogni affare una riproduzione del foglio apposito incluso nel fascicolo d'ufficio; il "registro di scarico dei depositi" per le spese di cancelleria. Tutti questi registri, prima di essere utilizzati, dovevano essere numerati e vidimati dal pretore, ed egli in qualunque momento poteva richiederli per controllarne la tenuta. Il cancelliere del giudice conciliatore, oltre ai sopradescritti registri, doveva tenerne altri, numerati e vidimati dal conciliatore stesso. Essi sono: il registro dei depositi giudiziari; il registro dei mandati su depositi giudiziari; il registro di scarico dei depositi di carta bollata; il registro dei proventi di cancelleria. Qualora il numero degli affari fosse stato rilevante, il giudice conciliatore, su proposta del dirigente di cancelleria, poteva autorizzare la divisione per materia del ruolo generale e della rubrica alfabetica generale corrispondente. Poteva inoltre autorizzare la divisione del registro cronologico in due volumi, contenenti uno i numeri pari e l'altro i numeri dispari o anche in volumi distinti per materia.

Le attività svolte dall'Ufficio del giudice conciliatore di Massimeno sono testimoniate nell'archivio dall'unica tipologia documentaria relativa a questo ente pervenuta, i registri: repertorio degli atti, repertorio delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione, ruolo generale degli affari civili, ruolo di udienza, registro delle spese di giustizia anticipate

340 dall'erario in materia civile, registro delle spese occorse nelle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, registro di scarico dei depositi per le spese di cancelleria nei processi civili, registro di carico dei depositi di cancelleria nei processi verbali.

Struttura amministrativa Il R. D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626 sull'ordinamento giudiziario del Regno prevedeva l'istituzione presso ogni comune di un conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. Con disposizioni successive alla legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valiro, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Con il R. D. 26 dicembre 1892, n. 728 si stabiliva che il giudice veniva scelto sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalle giunte comunali, e nominato dal presidente del tribunale su proposta del procuratore regio. Nei comuni divisi in borgate, frazioni, quartieri o anche ripartiti in circoscrizioni, potevano essere istituiti, con decreto del Presidente della Repubblica, uffici distinti di giudice conciliatore. Ogni ufficio era retto da un conciliatore e vi era addetto, normalmente, un vice conciliatore, o, se necessario, più vice conciliatori. I giudici conciliatori ed i loro vice erano magistrati onorari che ricoprivano un ufficio gratuito per la durata di tre anni, la quale poteva essere riconfermata, a seguito della nomina deliberata dal Consiglio superiore della magistratura ed adottata - secondo la regola prevista per le deliberazioni del Consiglio superiore - con decreto del Presidente della Repubblica. Era anche previsto che il Consiglio superiore, sempre con decreto presidenziale, delegasse la nomina dei conciliatori ai presidenti delle corti di appello. Nei fatti, il Consiglio si avvaleva largamente di tale facoltà e la scelta del conciliatore avveniva sostanzialmente in sede locale: la stessa proposta di nomina era attribuita al pretore, che chiedeva, preventivamente, il parere degli organi di polizia, dei consigli dell'ordine degli avvocati e procuratori, nonché, quando i candidati erano pubblici dipendenti, dei rispettivi capi d'ufficio. I requisiti per la nomina a giudice conciliatore erano i seguenti: cittadinanza italiana, residenza nel comune, età non inferiore ai 25 anni. Era peraltro invalsa la prassi, contrariamente anche a disposizioni ministeriali, che le proposte per la nomina dell'ufficio venissero avanzate al pretore da sindaci. Ciò comportava la possibilità di conservare quel particolare nesso tra conciliatore e municipalità, nesso che, prima del vigente sistema di scelta, era sancito attraverso l'invio di terne periodicamente avanzate dalla municipalità, sottoposte all'autorità regia ed entro le quali si doveva scegliere il giudice. La scelta doveva naturalmente ricadere su elementi capaci di assolvere degnamente, per requisiti di indipendenza carattere e prestigio, le funzioni di magistrato onorario. Le cause di incompatibilità con le funzioni di conciliatore erano soltanto di due qualità: magistrato professionista e, in genere, di funzionario in attività di servizio appartenente o addetto all'ordine giudiziario, e funzionario o agente di pubblica sicurezza in attività di servizio. Dopo la nomina, il conciliatore e il suo vice, ricevevano dal pretore il relativo decreto e prima di assumere le loro funzioni dovevano prestare giuramento secondo la formula di cui alla legge del 23 dicembre 1946, n. 473, davanti al pretore. In caso di riconferma di carica non si ripeteva. Fino al 1984 il codice civile abilitava il giudice conciliatore a decidere determinate categorie di controversie entro un limite di valore, cioé cause relative a beni mobili e contratti di locazione di beni immobili. Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglianza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione

341 esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Tra il conciliatore ed il vice conciliatore non vi era alcun rapporto di subordinazione, stante il dettato costituzionale per cui il giudice è soggetto "solo alla legge". Le funzioni di cancelliere di conciliazione erano esercitate dal segretario comunale o da altro impiegato della segreteria, da altre persone residenti nel comune, che presentassero le necessarie garanzie di idoneità. In caso di mancanza o impedimento temporaneo del cancelliere spettava al sindaco provvedere a delegare un altro inpiegato del comune. Il cancelliere, anche se assunto in via provvisoria, doveva prestare giuramento davanti al conciliatore. Nell'esercizio delle sue funzioni egli diventava funzionario dell'ordine giudiziario ed era soggetto alla vigilanza del Procuratore della Repubblica. Compito del cancelliere era documentare le attività del conciliatore, quelle proprie e quelle delle parti in causa; assisteva il giudice in tutti gli atti dei quali doveva essere formato processo verbale; redigeva il processo verbale di udienza sotto la direzione del conciliatore. I cancellieri avevano l'obbligo di tener separati i registri per l'annotazione degli "avvisi alle parti", delle "tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocinio" e delle "convocazioni e deliberazioni dei consigli di famiglia e di tutela" delegati dal pretore. Dovevano anche conservare "in distinti volumi di inserzione" le serie cronologiche dei "processi verbali di conciliazione", "processi verbali vari", "ordinanze e altri atti in cause" e "originali di sentenze". Raccolte distinte dovevano inoltre essere costituite per le "dichiarazioni di ricorso in appelli al pretore" e per gli "atti di notorietà" delegati dal pretore stesso. Le funzioni di ufficiale giudiziario detto anche messo o usciere (3), ausiliario dell'ordine giudiziario, presso ogni ufficio di conciliazione, erano esercitate dall'inserviente comunale o da altre persone residenti nel comune, con le necessarie garanzie di idoneità, previa autorizzazione concessa con decreto del presidente del tribunale. Prima dell'esercizio delle sue funzioni l'ufficiale giudiziario doveva prestare giuramento con la stessa formula del cancelliere. Gli ufficiali giudiziari notificavano in forma esecutiva le sentenze dei conciliatori e i provvedimenti da loro emanati, secondo le norme dettate dal D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che rinnovava il sistema anteriore per il quale la notifica delle sentenze spettava agli ufficiali giudiziari delle preture. Essi dovevano inoltre notificare le ingiunzioni ed eseguire pignoramenti riguardanti la procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello stato e dei comuni e per il recupero delle spese di spedalità (4). Era consentito alle parti di stare in giudizio personalmente, senza ministero di difensore. Inoltre davanti ai conciliatori che si trovano in comuni diversi dalle sedi di preture, le parti potevano farsi rappresentare da una persona che, pur priva della qualità di difensore professionale, fosse munita di mandato scritto. Secondo l'art. 20 dell'Ordinamento giudiziario, in ogni comune doveva essere costituito un ufficio di conciliazione; nei comuni divisi in borgate o frazioni potevano essere istituiti, con legge provinciale, uffici distinti di giudice conciliatore ma era permessa la nomina di un solo giudice e vice-giudice conciliatore (Statuto, art. 96; norme di attuazione, art. 28). Salvo casi eccezionali, il giudice di conciliazione svolgeva la propria attività nella casa comunale, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere e da un inserviente comunale in veste di messo.

Contesto generale Il controllo sugli uffici di conciliazione spettava di norma al presidente della Corte d'appello, al presidente del Tribunale ed al Pretore secondo le rispettive competenze territoriali, eccezion fatta per il Trentino-Alto Adige e la Val d'Aosta per le quali la vigilanza spettava alle Giunte provinciali (5).

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Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglianza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Secondo l'art. 94 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, alla nomina, decadenza o revoca dei giudici e vice- giudici conciliatori provvedeva il Presidente della Giunta regionale in virtù di delegazione del Presidente della Repubblica e sentito il parere della Giunta provinciale competente, mentre l'art. 95 prevedeva che la vigilanza sugli uffici di conciliazione fosse esercitata dalla Giunta provinciale. Per quanto riguarda la tenuta dei registri obbligatori, il pretore poteva, in ogni momento, eseguire un accertamento ispettivo negli uffici di conciliazione per controllare la regolarità dei registri.

Il comune di Massimeno era soggetto al controllo della pretura di Tione.

Fonti normative Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 26 dicembre 1892, n. 728, "Approvazione regolamento per l'esecuzione della legge 16 giugno 1892, n. 261, sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, "che approva il testo unico delle leggi relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello stato" Regio decreto 28 dicembre 1924, n. 2271, "Testo organico dell'ordinamento del personale degli ufficiali giudiziari, del personale degli uscieri giudiziari, e del personale addetto agli uffici di conciliazione" Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al regno Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione" Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario Legge 18 dicembre 1941, n. 1368, Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie Legge 30 luglio 1984, n. 399, "Aumento dei limiti di competenza del conciliatore e del pretore" Decreto del Presidente della Giunta regionale 29 gennaio 1987, n. 2/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali per l'elezione del Consiglio regionale" Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno ACM, Archivio dell'Ufficio del giudice conciliatore di Massimeno Bibliografia FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni

343 librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto)

Note (1) c.p.c. approvato con R.D. 28 ottobre 1940, n. 1443. (2) D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670. (3) Tale denominazione viene abbandonata con l'"ordinamento giudiziario" del 1941, riapparsa nel D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122. (4) Legge 14 aprile 1930, n.639. (5) R.d. 30 gennaio 1941, n. 12, art.229.

344 fondo A5 Ufficio del Giudice conciliatore di Massimeno, 1952-1966

registri 8

Soggetti produttori Ufficio del Giudice conciliatore di Massimeno, [1952 - 1966]

Contenuto L'archivio del giudice conciliatore di Massimeno è aggregato all'archivio storico del comune. Questi registri sono stati trovati in un faldone a se stante, non frammisti ad altra documentazione. Non presentano nessuna registrazione da parte dell'Ufficio del giudice conciliatore: sono infatti presenti solamente le vidimazioni del Pretore di Tione.

345 serie 1 Repertorio degli atti, 1952-1966

registro 1

Contenuto Il 'repertorio degli atti' doveva essere tenuto dall'usciere del conciliatore, che inscriveva in questo registro ogni atto, contrassegnato da un numero progressivo, riportato anche sulle copie. Doveva essere indicato se l'atto veniva notificato a più persone, e se l'atto era stato richiesto. Doveva essere specificata la data in cui l'usciere ha avuto in consegna degli atti con richiesta di esecuzione, e la data della notificata o dell'esecuzione. Uno spazio era riservato per specificare l'indennità di trasferta per le esecuzioni a distanza di 2.5 km dalla sede dell'usciere. Dopo l'esecuzione, ogni originale dell'atto doveva essere restituito alla parte richiedente, che doveva apporre sul registro una firma di ricevuta. Ogni foglio del 'repertorio degli atti', al momento dell'acquisto, doveva essere numerato progressivamente, e quindi vistato dal pretore. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.1. 1 "Repertorio degli atti da tenersi dall'Usciere del Conciliatore" (tit. int.) 1952 settembre 3-1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

346 serie 2 Repertorio delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione, [1952]-1966

registro 1

Contenuto Il 'repertorio delle sentenze ed altri provvedimenti soggetti alla tassa di registrazione' doveva essere tenuto dal cancelliere dell'ufficio di conciliazione. Il registro era strutturato nel seguente modo: numero progressivo annuale delle sentenze o degli altri provvedimenti; data dell'atto o della sua iscrizione; natura dell'atto (se era necessario indicare anche il numero della raccolta); numero e specie del ruolo cui l'atto si riferisce; cognome, nome e domicilio delle parti (attore e convenuto) e nome del loro procuratore; indicazione sommaria dei beni (loro situazione, prezzo o valore per gli atti che hanno per oggetto la proprietà, l'usufrutto, l'uso o il godimento dei beni immobili, e per quelli relativi a cose valutabili, indicazione del rispettivo prezzo o valore); nota della registrazione (data, numero del registro, tassa o marca applicata); annotazioni. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.2. 2 "Repertorio delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione" [1952] settembre 3- 1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

347 serie 3 Ruolo generale degli affari civili, 1952-1966

registro 1

Contenuto Il 'ruolo generale degli affari civili' è un registro strutturato nel seguente modo: numero progressivo annuale; data dell'iscrizione a ruolo; cognome e nome delle parti e dell'autorità richiedente; oggetto e valore dell'affare; cognome e nome del conciliatore; affari in sede contenziosa (atto introduttivo del giudizio-data della notifica, costituzione delle parti, depositi, data della prima udienza, sospensione, interruzione ed estinzione del processo-data e contenuto del provvedimento, definizione del processo numero del campione civile, trasmissione del fascicolo d'ufficio ad altra autorità, data e motivo della trasmissione e data della restituzione); affari in sede non contenziosa (data della richiesta e del compimento dell'atto; conciliazione in sede non contenzioa: giorno fissato per il tentativo di conciliazione, valore della controversia, esito del tentativo di conciliazione); restituzione degli atti e dei fascicoli di parte, data e firma di ricevuta degli atti ritirati; annotazioni. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.3. 3 Ruolo generale degli affari civili 1952 settembre 3-1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

348 serie 4 Ruolo di udienza, 1952-1966

registro 1

Contenuto Il 'ruolo di udienza' è un registro strutturato nel seguente modo: notizie riguardanti la data, l'ora d'inizio e quella della fine dell'udienza, i dati di chi ha aperto l'udienza e quelli del cancelliere che ha assistito; numero d'ordine per ogni udienza e numero del ruolo generale degli affari contenziosi; cognome, nome, residenza o domicilio degli attori; cognome, nome, residenza o domicilio dei convenuti e delle altre parti; costituzione di parti all'udienza, cognome, nome residenza o domicilio della parte; dichiarazioni delle parti; provvedimenti pronunciati; annotazioni. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.4. 4 "Ruolo di udienza" (tit. int.) 1952 settembre 3-1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

349 serie 5 Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1952-1966

registro 1

Contenuto Le iscrizioni sul 'registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile' dovevano essere fatte appena spedito il mandato. E' compito del giudice conciliatore esaminare e verificare l'esattezza e la regolarità delle iscrizioni compiute, e vistarle in base alle indicazioni fornite. Dopo aver effettuato la chiusura , le somme che erano state iscritte nel registro, dovevano essere addizionate in ogni colonna, riassumendo il totale del giorno precedente e riportandone l'ammontare nelle pagine successive, dall'inizio alla fine di ogni trimestre. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.5. 5 "Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile" (tit. int.) 1952 settembre 3-1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

350 serie 6 Registro delle spese occorse nelle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, 1952-1966

registro 1

Contenuto Il 'registro delle spese occorse nella cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito' doveva essere tenuto dall'uscere del conciliatore. E' strutturato nel seguente modo: numero d'ordine per ogni causa e degli atti occorsi in ciascuna causa; cognome, nome, paternità e residenza (delle parti ammesse alla prenotazione a debito e delle parti avversarie. dei rispettivi procuratori); atti che danno luogo alla spesa (data e natura dell'atto); numero dei fogli impiegati; somme dovute all'erario (spese anticipate, tasse di bollo, di registro, imposte ipotecarie, tasse di concessioni governative); inserzioni sul "Foglio degli Annunzi Legali"; somme dovute ai funzionari (ufficiali giudiziari, consulenti tecnici ed altri); cognome, nome, qualità e residenza delle persone, e indicazioni degli uffici, aventi diritto; annotazioni. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.6. 6 "Registro delle spese occorse nelle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito" (tit. int.) 1952 settembre 3-1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

351 serie 7 Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi verbali, 1952-1966

registro 1

Contenuto Nel 'registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili' dovevano essere registrate tutte le spese avvenute per il processo civile di "cognizione" e dei "esecuzione", e doveva essere registrato il denaro prelevato dal deposito effettuato dalla parte. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.7. 7 "Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei precessi verbali" (tit. int.) 1952 settembre 3-1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

352 serie 8 Registro di scarico dei depositi per le spese di cancelleria nei processi civili, 1952-1966

registro 1

Contenuto Nel 'registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi verbali' doveva essere registrata la "somma per spese di cancelleria, che il capo di ciascun ufficio giudiziario fissa con disposizione generale o con procedimento speciale", versata dalla parte che prima si costituisce in giudizio, che deposita in cancelleria il ricorso o il controricorso, o che fa domanda per l'assegnazione o la vendita dei beni pignorati. Gli eventuali rimborsi dei residui delle somme depositate venivano fatti direttamente a chi aveva eseguito il deposito nei cinque giorni successivi al provvedimento che chiudeva il procedimento anche mediante assegno postale, firmato dal capo della cancelleria e dal capo ufficio giudiziario. La serie è composta da una sola unità documentaria, che non contiene nessuna registrazione. Probabilmente il giudice conciliatore di Massimeno non ha dovuto risolvere alcuna causa, ma i registri dovevano comunque essere presenti negli uffici.

A5.8. 8 "Registro di scarico dei depositi per le spese di cancelleria nei precessi civili" (tit.int.) 1952 settembre 3-1966 gennaio 19 (1) Contiene solo le vidimazioni della pretura di Tione Registro Note (1) Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della pretura di Tione

353

Ente Patronato scolastico di Massimeno [1952-1967]

Luoghi Massimeno

Archivi prodotti Fondo Patronato scolastico di Massimeno, 01/01/1952 - 31/12/1967

Storia Un atto inviato all'insegnante della scuola popolare di Massimeno in data 3 luglio 1924 da parte dell'Ispettore scolastico invitava alla costituzione, nel minor tempo possibile, di un consiglio di amministrazione che avesse l'incarico di fondare il Patronato scolastico nel comune, il quale avrebbe dovuto sostituire in parte il Consiglio scolastico locale (1). Veniva indicato anche il numero delle persone che ne avrebbe dovuto far parte, pari a tre, che non rivestissero il ruolo di maestri, consiglieri comunali o delegati di istituzioni e associazioni locali. Nessun documento riporta però queste nomine, e quindi la fondazione del Patronato scolastico nel comune di Massimeno è da considerarsi prima della sua aggregazione al comune di Pinzolo, avvenuta con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429 (2). La Circolare ministeriale del 10 aprile 1945, n. 988 aveva come oggetto la ricostituzione dei Patronati scolastici in ogni comune del Regno. Copia di tale circolare è stata inviata da parte del Provveditore agli studi di Trento ai direttori didattici e ai sindaci della Provincia di Trento in data 28 giugno 1945 (3). Ma il comune di Massimeno era ancora aggregato a quello di Pinzolo, e questa disposizione entrerà in vigore solo nel 1953 . Il Consiglio di amministrazione del Patronato scolastico di Massimeno venne approvato il 20 febbraio 1953 dal Provveditore agli studi di Trento, con la disposizione n. 2280/B.27 (4). Ultima attestazione del Patronato scolastico di Massimeno risale al 1967, e si tratta di una circolare avente per oggetto l'assistenza scolastica per l'anno 1967-1968 (5).

Condizione giuridica Ente morale retto da uno statuto

Funzioni, occupazioni e attività La funzione del Patronato scolastico, come risulta dalla Circolare ministeriale del 10 aprile 1945, n. 988, inviata ai direttori didattici e ai sindaci della Provincia di Trento il 28 giugno 1945, era quella di assistere gli alunni bisognosi, di curare l'assistenza igienico-sanitaria degli iscritti alla scuola mediante visite mediche da effettuarsi costantemente, almeno una volta al mese all'interno degli stessi locali della scuola, di promuovere delle colonie al mare e in montagna, di attuare tutti i provvedimenti utili e necessari, comprese le attività sportive, che permettessero di trarre il maggior benessere fisico, intellettuale e morale dei fanciulli (6). I bilanci di previsione, alla voce dell'uscita, riportano le spese ordinarie e quelle straordinarie per l'aiuto e l'assistenza scolastica. Fra le ordinarie si trovano l'acquisto di libri di testo per le varie classi, l'acquisto di materiale scolastico (quaderni, pennini, matite ecc.), l'assistenza medica (acquisto di medicinali e occhiali, visite mediche specialistiche 354 ecc.), acquisto di vestiti e calzature da distribuire gratuitamente, la previsione della spesa da sostenere per mandare i bambini bisognosi in colonia, al mare o in montagna, e spese di cancelleria e postali per l'ente. Le spese straordinarie invece riguardano l'acquisto di libri per le bibliotechine scolastiche, spese da sostenere per il personale e per la mensa (7). L'attività amministrativa e contabile dei Patronati scolastici era uniformata in base a criteri previsti dalla Legge 4 marzo 1958, n. 261 e dal Regolamento di esecuzione della suddetta legge, approvato con D.P.R. 15 maggio 1961, n. 636, come attesta una Circolare inviata dal Provveditorato agli studi in data 19 ottobre 1962 e rivolta ai presidenti dei Patronati scolastici comunali (8). Oltre alla presenza di uno statuto (questo archivio non ne conserva copia) nella Legge era previsto anche un registro per i verbali delle deliberazioni del Consiglio di amministrazione, e di un secondo registro contenente i verbali della giunta esecutiva; la tenuta di registri obbligatori: libro cassa, partitario, inventario dei beni mobili, schedario dei viveri e del materiale di assistenza, elenco dei soci e degli alunni assistiti; apertura di un conto corrente postale o istituto di credito al quale affidare le entrate di cassa.

Struttura amministrativa L'atto inviato all'insegnante della scuola di Massimeno in data 3 luglio 1924 da parte dell'Ispettore scolastico prevedeva la repentina formazione di un consiglio di amministrazione per fondare il Patronato scolastico. Il numero di membri che avrebbero dovuto comporre tale ente era pari a tre, probabilmente in base agli alunni iscritti alla scuola, o alla popolazione presente nel comune (9). La Circolare ministeriale del 10 aprile 1945, della quale il Provveditore agli studi di Trento ne invia una copia il 28 giugno 1945 ai direttori didattici e ai sindaci, riporta che il Patronato scolastico avrebbe dovuto comprendere un numero illimitato di soci (vengono menzionate le varie categorie di adesione: fondatori, soci benemeriti e soci annuali) che avrebbero costituito il comitato consultivo, amministrato da un consiglio composto dal sindaco del comune o da un suo rappresentante, nella figura del presidente, dall'ispettore scolastico e dal direttore didattico, nominati dal Provveditore agli studi, da uno o più rappresentanti degli insegnanti della scuola elementare, da un rappresentante di ciascuna delle tre categorie dei soci, da un rappresentante di ciascun ente o associazione che versasse fondi a favore dell'ente, dall'ufficiale sanitario, da un rappresentante dell'Ente comunale di assistenza e da un rappresentante dell'ordine diocesano. Spettava poi al consiglio d'amministrazione scegliere fra i suoi membri una giunta esecutiva composta dalle tre alle sei persone (10). Il primo consiglio di amministrazione del Patronato scolastico di Massimeno si insediò con data 20 febbraio 1953, come attesta la disposizione del Provveditore agli studi di Trento, ed era composto da sei membri: il presidente, ruolo assunto dal rappresentante dell'ordine diocesano, un rappresentante del comune e uno della scuola, il medico condotto e due rappresentanti dei genitori (11). Non vi sono altri atti che attestano il rinnovo del Consiglio di amministrazione, probabilmente quelli relativi al Patronato scolastico di Massimeno sono andati perduti, perché varie sono le circolari generali conservate nella serie "Carteggio ed atti" che ne documentano le nuove nomine a livello provinciale. Ogni Patronato scolastico era tenuto a compilare, per legge, uno statuto, che poteva essere di tipo A, e si riferiva a quegli enti di comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti, o di tipo B, dove la popolazione era inferiore ai diecimila abitanti, come ricorda una disposizione del 7 marzo 1960, da parte del Provveditorato agli studi (12). Il Patronato scolastico di Massimeno non conserva lo statuto fra i suoi atti, ma sarebbe stato di tipo B.

Contesto generale

355

L'esistenza di un patronato scolastico a Massimeno era legata alla presenza di una scuola popolare nel comune. Questo rapporto lo si deduce dalle carte presenti tanto nell'archivio del primo ente, quanto in quello del secondo. Nel 1955 venne istituito un Consorzio dei patronati scolastici, come dichiarato nella circolare del 17 dicembre 1955 della direzione didattica di Tione, nella quale si sottolinea che "Il Consorzio è auspicabile, data l'utilità che ne deriva agli aderenti, specie se di centri minori, i quali potranno così compiere in comune alcune operazioni (acquisti, gestione colonie ecc.) a migliori condizioni, data la riduzione dalle spese generali. Resta inteso che la costituzione del Consorzio lascia integra la personalità giuridica dei singoli patronati" (13).

Fonti normative Circolare n.50 dell'1 agosto 1913 pubblicata dal Ministero dell'Istruzione, in occasione della prima costituzione dei Patronati scolastici del Regno Regio decreto 2 gennaio 1913, n.604 che stabiliva il regolamento generale per i Patronati scolastici Ordinanza del Ministero dell'istruzione del 28 marzo 1924, n. 1971 relativa all'amministrazione dei Patronati scolastici Disposizione n. 4120/B-27 del 30 aprile 1924 del regio Provveditorato agli studi per la Venezia Tridentina relativa a "Istruzioni sulla costituzione e sul funzionamento dei patronati scolastici per uso dei rispettivi consigli d'amministrazione" Circolare ministeriale del 10 aprile 1945, n. 988 relativa alla ricostituzione dei patronati scolastici in ogni comune Decreto legislativo del capo provvisorio dello Stato del 24 gennaio 1947, n. 457, Riordinamento dei Patronati scolastici Legge 4 marzo 1958, n. 261, Norme per il riordinamento dei patronati scolastici D.P.R. 16 maggio 1961, n. 636, Approvazione del regolamento di esecuzione della legge 4 marzo 1958, n. 261, concernente il riordinamento dei Patronati scolastici

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno ACM, Archivio del Patronato scolastico di Massimeno ACM, Archivio della scuola popolare di Massimeno Bibliografia ANTONELLI Q. (a cura di), Per una storia della scuola elementare trentina. Alfabetizzazione ed istruzione dal Concilio di Trento ai giorni nostri, Trento, 1998. ANTONELLI Q., Storia della scuola elementare e formazione degli archivi scolastici nel Trentino, IN: Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di Roberta G. Arcaini, Trento, 2003 ARCADIA SOCIETA' COOPERATIVA DI TRENTO (a cura di), Inventario dell'archivio storico del comune di (1394 - 1957) e degli archivi aggregati (1812 - 1993), Trento, 1999 BERTASSI C., L'istruzione elementare nel Distretto di Arco dal 1774 al 1915, il Sommolago, Arco 1989

Note (1) ACM, Archivio della scuola popolare di Massimeno, "Carteggio ed atti della scuola", A7.2.54.

356

(2) Avvenuta con R.D. 19 febbraio 1928, n. 429. (3) ACM, Archivio della scuola popolare di Massimeno, "Carteggio ed atti", A7.2.76. (4) Archivio del patronato scolastico, "Carteggio ed atti", A6.1.2. (5) Ibid, A6.1.11. (6) ACM, Archivio della scuola popolare di Massimeno, "Carteggio ed atti", A7.2.76. (7) ACM, Archivio del patronato scolastico, "Documenti giustificativi", A6.2. (8) Ibid, "Carteggio ed atti", A6.1.8 (9) ACM, Archivio della scuola popolare di Massimeno, "Carteggio ed atti della scuola", A7.2.54. (10) Ibid, "Carteggio ed atti della scuola", A7.2.76. (11) ACM, Archivio del patronato scolastico, "Carteggio ed atti", A6.1.2. (12) Ibid, "Carteggio ed atti", A6.1.9. (13) Ibid, "Carteggio ed atti", A6.1.4.

357 fondo A6 Patronato scolastico di Massimeno, 1952-1967

busta 1; metri lineari 0.1

Soggetti produttori Patronato scolastico di Massimeno, [1952-1967]

Contenuto La documentazione è stata trovata in buono stato di conservazione. Era raccolta in una in una cesta, assieme alla documentazione della Scuola popolare di Massimeno, ma ben distinta. Le carte di alcune annate sono state trovate nelle buste postali.

358 serie 1 Carteggio ed atti, 1952-1957

fascicoli 11

Contenuto Fra gli atti pervenuti al patronato scolastico si trovano anche i bilanci di previsione e i conti consuntivi, e, per non alterare l'ordine originario, sono stati lasciati nelle unità cui appartenevano. In questa serie si trovano carte relative al contributo e sussidio concesso al Patronato scolastico da parte del comune di Massimeno, minute di risposte a lettere, e circolari, inviate dal Provveditorato agli studi di Trento e dalla Direzione scolastica di Tione, circolari e copie di questionari compilati e inviati alla Cassa di risparmio di Trento e Rovereto corrispondenza con il Consorzio provinciale dei patronati scolastici, verbali di seduta del consiglio di amministrazione del Patronato scolastico, atti riguardanti alla contabilità (approvazione di conti, bilanci di previsione e conti consuntivi), richieste di rimborso spese (laddove un altro ente doveva intervenire). La tenuta dei bilanci di previsione e dei conti consuntivi è prevista nelle "Istruzioni sulla costituzione e sul funzionamento dei Patronati scolastici per uso dei rispettivi consigli d'amministrazione" (1) , strumenti indispensabili per una corretta amministrazione delle facoltà dell'ente.

Note (1) "Istruzioni..." emanate dal Provveditorato agli studi per la Venezia tridentina, datate 30 aprile 1924

A6.1. 1. busta 1 Carteggio ed atti 1952 Fascicolo, cc. 2

A6.1. 2. busta 1 Carteggio ed atti 1953 Fra l'altro: - Verbale di seduta del consiglio di amministrazione del patronato scolastico di Massimeno ed allegati, 1953 ottobre 16. Allegati: conto consuntivo dell'anno 1952-1953 e bilancio preventivo dell'anno 1953-1954 del patronato scolastico - Verbale di deliberazione del consiglio di amministrazione del patronato scolastici di Massimeno, 1953 ottobre 30 Fascicolo

A6.1. 3. busta 1 Carteggio ed atti 1954 Fra l'altro: - Bilancio preventivo dell'anno 1953-1954 del patronato scolastico di Massimeno 359

Fascicolo

A6.1. 4. busta 1 Carteggio ed atti 1955 Fra l'altro: - Bilancio consuntivo 1953-1954 - Bilancio preventivo 1954-1955 - Bilancio consuntivo 1954-1955 - Bilancio preventivo 1955-1956 Fascicolo

A6.1. 5. busta 1 Carteggio ed atti 1956 Fascicolo, c. 1

A6.1. 6. busta 1 Carteggio ed atti 1959-1960 Si tratta della corrispondenza con la direzione didattica di Tione. Si trovano frammisti gli atti inviati al patronato scolastico, ai fiduciari scolastici ed agli insegnanti. Poiché la documentazione è così pervenuta viene lasciata unita. Fascicolo

A6.1. 7. busta 1 Carteggio ed atti 1960-1961 Si tratta della corrispondenza con la direzione didattica di Tione. Si trovano frammisti gli atti inviati al patronato scolastico, ai fiduciari scolastici ed agli insegnanti. Poiché la documentazione è così pervenuta viene lasciata unita. Fra l'altro: - "Statuto tipo per i consorzi provinciali dei patronati scolastici" Fascicolo

A6.1. 8. busta 1 Carteggio ed atti 1961-1962 Fra l'altro: - Corrispondenza con la direzione didattica di Tione. Si trova frammista la corrispondenza del patronato scolastico e della scuola Fascicolo

A6.1. 9. busta 1 Carteggio ed atti 1963

360

Fascicolo

A6.1. 10. busta 1 Carteggio ed atti 1965-1966 Fra l'altro: - Statuto dei patronati scolastici, approvato dal congresso nazionale del 23-25 novembre 1962 Fascicolo

A6.1. 11. busta 1 Carteggio ed atti 1967 Fascicolo

361 serie 2 Documenti giustificativi, 1952-1964

fascicoli 12

Contenuto Il Patronato scolastico si occupava di varie spese, come l'acquisto di libri di testo per le varie classi e per la bibliotechina scolastica, l'acquisto di materiale scolastico (quaderni, pennini per l'inchiostro, matite ecc.), assistenza medica (medicine, visite mediche specialistiche, occhiali ecc.), viaggi di alunni poveri per visite mediche, indumenti, calzature, invio a colonie marittime e montane degli scolari meno abbienti, spese postali e di cancelleria, per la mensa, il personale ed attrezzature necessarie. Sono state qui raccolte le pezze d'appoggio a queste spese e le carte da presentarsi per ricevere contributi. Questi ultimi documenti sono stati precedentemente reccolti in delle buste arancioni e fra l'altro contengono anche le carte su cui veniva indicata la somma versata in favore dell'ente. Frammista a questa documentazione si trova anche quella della scuola popolare di Massimeno, sempre attinente alle spese. Poiché la scuola non gestiva direttamente denaro, ma era il Patronato scolastico ad occuparsene delle uscite, queste carte, benché intestate alla scuola, sono qui confluite. Questi atti sono dunque stati raccolti in questa serie poiché il vincolo era evidente, o è stato facilmente ricostruibile. La documentazione è stata riordinata per anno scolastico, come essa stessa indicava.

A6.2. 12. busta 1 Documenti giustificativi 1952-1953 Fascicolo

A6.2. 13. busta 1 Documenti giustificativi 1953-1954 Fascicolo

A6.2. 14. busta 1 Documenti giustificativi 1954-1955 Si segnala: - Bilancio di previsione per l'anno scolastico 1954-1955, minuta Fascicolo

A6.2. 15. busta 1 Documenti giustificativi 1955-1956

362

Si tratta dei contributi Fascicolo

A6.2. 16. busta 1 Documenti giustificativi 1956-1957 Si tratta delle pezze d'appoggio Fascicolo

A6.2. 17. busta 1 Documenti giustificativi 1957-1958 Fascicolo, c. 1

A6.2. 18. busta 1 Documenti giustificativi 1958-1959 Si tratta delle pezze d'appoggio e dei contributi Fascicolo

A6.2. 19. busta 1 Documenti giustificativi 1959-1960 Si tratta delle pezze d'appoggio Fascicolo

A6.2. 20. busta 1 Documenti giustificativi 1960-1961 Si tratta delle pezze d'appoggio e dei contributi Fascicolo

A6.2. 21. busta 1 Documenti giustificativi 1961-1962 Si tratta delle pezze d'appoggio Fascicolo

A6.2. 22. busta 1 Documenti giustificativi 1962-1963 Si tratta delle pezze d'appoggio e dei contributi Fascicolo 363

A6.2. 23. busta 1 Pezze d'appoggio e contributi 1963-1964 Fascicolo

364

Ente Scuola popolare di Massimeno [1827 - 1969]

Luoghi Massimeno

Altre forme del nome Scuola elementare di Massimeno

Archivi prodotti Fondo Scuola popolare di Massimeno, 01/01/1879 - 31/12/1969

Storia Inizialmente la scuola presente a Massimeno esisteva solamente per i ragazzi ("scuola triviale") e non per le ragazze, e le lezioni si svolgevano in un locale situato nella casa del 'beneficio Cozzini'. In occasione di una visita distrettuale alla scuola di Massimeno avvenuta il 4 aprile 1827 viene redatta una relazione dove si menziona la possibilità di aprire la scuola anche a dieci ragazze (1). Nel 1840 si fa riferimento alla scuola delle ragazze, che non è ancora stata istituita, causa la mancanza dei mezzi, della maestra e del locale. Il nome della maestra non compare prima dell' 8 marzo 1867 (2) . Durante il periodo di soppressione del comune tra il 1849 e il 1863 non risulta che la scuola comunale sia stata aggregata a quella di Giustino, al quale Massimeno faceva capo, benché l'amministrazione comunale di Giustino intervenne anche in affari relativi alla struttura scolastica di Massimeno, come nell'acquisto di una casa da adibire ad uso scolastico (3). Accanto alla scuola ordinaria, in cui l'insegnamento viene svolto tutto l'anno, si trova menzionata una scuola estiva. Nel 1877 (4) tutti gli scolari furono riuniti in un'unica classe (5); nel corso dei decenni successivi tuttavia il numero degli studenti aumentò considerevolmente (più di quaranta nel 1895 (6)) determinando una insufficienza delle strutture scolastiche. Infatti, nel 1904, venne elaborato il progetto di sistemazione del locale scolastico di Massimeno. L'ultima testimonianza dell'esistenza della scuola popolare di Massimeno risale all'anno scolastico 1968-1969 (7).

Condizione giuridica L'organizzazione della scuola, nel periodo austriaco e italiano, e ancor prima nel periodo comunitario durante il quale non ci sono notizie dell'esistenza di quella di Massimeno, è stata regolamentata da normative e leggi, delle quali vengono qui sotto riportate le più significative: - "Regolamento politico per le scuole elementari" di Francesco I dell'11 agosto 1805, che nei Circoli di Bolzano, Trento e Rovereto entrerà in vigore solamente dopo la pace di Vienna, nel 1818, dopo il passaggio del Tirolo al Regno d'Italia. Esso consiste in una raccolta sistematica di istruzioni capaci di regolamentare l'organizzazione scolastica elementare, e viene dato particolare rilievo alla religione nella formazione degli alunni, e alla Chiesa, nei compiti di sorveglianza e di direzione. Tratti fondamentali del Regolamento sono: organizzazione della scuola da parte della Chiesa e da parte dell'amministrazione dello Stato; suddivisione delle scuole in minori (ordinarie o triviali) e maggiori (principali); 365 curriculum necessario del maestro; figura dell'assistente nella scuola; obbligo scolastico dai sei ai dodici anni, diminuito a nove per chi lavora in fabbrica; norme per l'inizio dell'anno scolastico, i giorni e le ore di lezione, le vacanze, gli esami semestrali, attestati scolastici; insegnamenti differenziati per le scuole minori di campagna e per le scuole maggiori; figura del maestro sia nella scuola che nella società; - Decreto governativo 11 settembre 1848, n. 19521 "Miglioramenti nelle scuole popolari rispetto all'istruzione ed alla lingua", volto, fra l'altro, alla lingua d'insegnamento, che con l'anno scolastico 1848/1849 deve identificarsi con la lingua materna degli studenti; - Concordato del 1855 fra Austria e Santa Sede; - Legge 25 maggio 1868, n. 48: introduzione del controllo statale della scuola, cioé la direzione e la sorveglianza di tutto quello che riguarda l'istruzione e l'educazione non spetta più alla Chiesa ma allo Stato; - Ordinanza dell'i.r. Consiglio scolastico provinciale per il Tirolo 25 settembre 1895, n. 1128; - Ordinanza del 10 febbraio 1869, con la quale si tolgono i poteri di sorveglianza sulla scuola alle autorità ecclesiastiche, e si demandano alle singole Diete provinciali; - Legge, fondamentale, 14 maggio 1869: ogni fanciullo può frequentare la scuola popolare in quanto istituto pubblico, indipendentemente dalla sua religione; le scuole vengono divise in "scuole popolari generali" e "scuole civiche", e viene aggiunto l'insegnamento della geografia e della storia, del canto e della ginnastica; la frequenza scolastica è obbligatoria fino ai quattordici anni; l'insegnante deve frequentare l'istituto magistrale di quattro anni; diventa obbligatoria l'istituzione della biblioteca scolastica, la convocazione delle conferenze periodiche e la frequenza a corsi di miglioramento; - Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648 relativa al "Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali"; - Legge 2 maggio 1883: i maestri dirigenti devono avere l'abilitazione all'istruzione religiosa e gli insegnanti devono sorvegliare le classi anche durante l'insegnamento degli esercizi religiosi; - Ordinanza del ministero del culto e della istruzione 12 febbraio 1884, n. 23122; - Legge provinciale del 1892, che integra quella del 1869 in riferimento al tipo di scuole, "sistematiche" o "supplettorie", alla frequenza scolastica; alla copertura dei posti di insegnanti, diritto alla pensione; - Legge 1 maggio 1904: vengono abolite le classi di salario per luoghi (classificazione reintrodotta con la Legge scolastica 7 giungno 1910), facendo ora riferimento al servizio, e viene aumentata la pensione, calcolando in modo differente gli anni di servizio; - Ordinanza ministeriale del 29 settembre 1905, "Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche": arricchisce l'ordinanza del 1869 riguardo alle "scritture d'ufficio" che devono essere conservate (viene introdotto il 'registro di protocollo'), e questi due regolamenti diventano importanti nella descrizione degli strumenti dell'organizzazione didattica e dell'amministrazione scolastica; - "Norme per la tenuta del protocollo", 3 dicembre 1906, n. 6482; - Legge Gentile nel 1923: la scuola elementare trentina viene adeguata al modello nazionale. Il maestro è subordinato al direttore, e questi al provveditore, che vigila sull'insegnamento tramite ispettori che controllano una circoscrizione. Le scuole elementari sono ora divise in classificate, provvisorie, sussidiate. Novità anche per la durata dell'anno scolastico e l'ordinamento didattico. - Ordinanza Ministeriale 10 gennaio 1924, "Norme regolamentari per l'applicazione del R.D. 1 ottobre 1923, n. 2185; - Circolare del sottosegretario del stato Lupi, 13 gennaio 1924, n. 100 "Festa annuale 'per la dote della scuola', arredamento scolastico e formazione del museo didattico";

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- Circolare ministeriale allegata all'ordinanza ministeriale 5 giugno 1924, "Calendario delle carte periodiche e riordinamento dei servizi di statistica".

La scuola di Massimeno è stata classificata come 'scuola popolare rurale', caratteristica delle valli e dei paesi dislocati del Trentino. Essa è una scuola 'minore', triviale, istituita cioé in una località dove esisteva una parrocchia (distinzione che compare nell''Allgemeine Schulordnung' di Maria Teresa d'Austria, poi ripresa nel Regolamento del 1805 emanato da Francesco I). La scuola di Massimeno era sede della dirigenza scolastica, dipendente dall'imperial regio consiglio scolastico distrettuale di Tione e dall'imperial regio consiglio scolastico provinciale di Innsbruck.

Funzioni, occupazioni e attività Inizialmente la scuola popolare di Massimeno aveva come maestro il primissario, che faceva della scuola non solo un centro di alfabetizzazione dove veniva insegnata la lettura, la scrittura e il 'far di conto', ma anche un luogo di formazione religiosa. Egli era nominato dall'amministrazione comunale e riceveva per questo suo incarico un regolare salario, che il comune ricavava dalle tasse mensili pagate dagli scolari "non poveri, in base al livello delle loro conoscenza, oppure, qualora il denaro non fosse sufficiente, dalla cassa comunale o dal fondo dei legati (8). Un insegnante laico, locale, compare sulle carte della scuola di Massimeno nel 1844 e nel 1867 si trova una richiesta da parte della maestra, insegnante nella scuola femminile, di un permesso (9). Importante era la formazione del maestro, al quale, se nel Regolamento del 1805 si richiedeva la frequenza di un corso di pedagogia e metodica della durata di sei mesi, con la legge 14 maggio 1869 si richiede la frequenza dell'istituto magistrale della durata di quattro anni, con l'obbligo della pratica presso scuole elementari modello, e non più con il ruolo di Assistente per almeno un anno. Al termine dei quattro anni lo studente doveva sostenere l'esame finale, per avere il "certificato di maturità", e la possibilità di un posto. L'insegnante aveva come compito fondamentale quello di istruire i fanciulli ma non era secondario nemmeno quello della formazione e della corretta tenuta dell'archivio scolastico, composto nel caso della scuola popolare di Massimeno da: protocolli degli esibiti, carteggio inviato alla scuola, documenti giustificativi delle spese, inventarii dei beni, cataloghi della biblioteca, registri dei prestiti e dei libri della biblioteca scolastica, protocolli delle conferenze degli insegnanti, matricole scolastiche, registri degli scrutini, verbali d'esame, cataloghi della classe, libri della classe, diari della classe, registri della classe, giornali della classe, giornali della scuola. Nel carteggio dell'anno 1872 si trovano le prime notizie circa la formazione della biblioteca scolastica, secondo il regolamento scolastico inviato al capo comune (10). Ma tale disposizione non venne osservata, poiché in un atto del 1922, conservato nel fascicolo relativo agli affari scolastici, il commissario civile, a seguito di un'ispezione scolastica, dichiarò che "è necessario che venga istituita una bibliotechina scolastica per gli scolari e per i docenti" poiché "la scuola popolare ... deve instillare nei fanciulli praticamente l'amore alla libera e sana lettura ... e deve altresì creare nei fanciulli una coscenza sana e diritta abituata a pascolare l'anima e il sentimento ...". A partire dal 1877 si hanno notizie di un ispettore scolastico locale (che sostituisce la figura dell'ispettore scolastico distrettuale), la cui funzione viene ben delineata in un atto dello stesso anno firmato dall'imperial regio Capitano distrettuale. Egli aveva il compito di verificare il corretto svolgimento dell'attività scolastica, sia nella compilazione dei registri, sia nel verificare la presenza dei mezzi scolastici necessari, il buono stato del locale scolastico e dell'abitazione dell'insegnante; la frequenza degli scolari, nonché la corretta durata delle lezioni; il mantenimento della biblioteca scolastica; doveva inoltre garantire la sostituzione degli insegnanti; compilare una relazioni in occasione delle visite dell'ispettore scolastico distrettuale, scritte in collaborazione con l'insegnante, contenenti le osservazioni, le proposte ed

367 eventuali desideri per migliorare l'attività scolastica; era infine tenuto a presiedere gli esami finali e confermare le festività scelte dal maestro e a fornire dati utile per le statistiche sulle scuole (11).

Struttura amministrativa L'amministrazione comunale doveva occuparsi del mantenimento della scuola (fornire mezzi adeguati all'istruzione e soddisfare le richieste dell'insegnante per il miglioramento delle lezioni), dei maestri (pagare puntualmente un corretto salario, procurare l'alloggio qualora egli venisse da fuori) e della condizione del locale scolastico (compiere lavori di manutenzione, o ricercare nuovi spazi se necessari con l'aumento degli scolari, provvedere all'arredo in particolare di banchi o lavagne, procurare la legna per la stufa, e sostuirla in caso di cattivo funzionamento...).

Contesto generale La scuola popolare di Massimeno aveva rapporti gerarchici e burocratici con l'imperial regio Capitanato distrettuale di Tione e l'imperial regio consiglio scolastico provinciale di Innsbruck (il Capitanato si occupava, secondo il Regolamento del 1805, del "mantenimento delle scuole e dei maestri, e lo stato dei fabbricati", e in seguito a questa funzione il Capitanato aveva rapporti con gli ispettori distrettuali - ruolo svolto dal decano, inizialmente -, i direttori delle scuole e le autorità comunali). Successivamente con il Provveditorato agli studi della Venezia Tridentina e in seguito di Trento. Fra le carte dell'archivio della scuola popolare di Massimeno si trova il carteggio fra questo ente ed altri di tipo assistenziale, quali il Patronato scolastico, il cui scopo era l'assistenza agli alunni bisognosi, e l'Opera Nazionale Assistenza Infanzia Regioni Confine (O.N.A.I.R.C.). Questa istituzione aveva lo scopo di "assistere materialmente e moralmente le popolazioni - specialmente quelle allogene - della Venezia Tridentina, della Giulia e di Zara, con provvedimenti a favore della prima infanzia e della gioventù, mediante la creazione e l'esercizio di asili infantili, ricreatori, doposcuola, dispensari, consultori, laboratori femminili, scuole di cucito ed altre istituzioni (biblioteche circolanti, cori...)"(12). Inoltre vi sono rapporti con il Comune e i vari 'consigli'.

Fonti normative Regolamento politico per le scuole elementari di Francesco I dell'11 agosto 1805, che nei Circoli di Bolzano, Trento e Rovereto entrerà in vigore solamente dopo la pace di Vienna, nel 1818, dopo il passaggio del Tirolo al Regno d'Italia Concordato del 18 agosto 1855 tra Papa Pio IX e Francesco Giuseppe I Imperatore Legge del 25 maggio 1868, n. 48, Introduzione del controllo statale della scuola, cioè la direzione e la sorveglianza di tutto quello che riguarda l'istruzione e l'educazione non spetta più alla chiesa, ma allo Stato Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 10 febbraio 1869, colla quale vengono emanate disposizioni provvisorie sulla sorveglianza delle scuole Legge del 14 maggio 1869, n. 62, colla quale si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari Legge del 2 maggio 1883, La legge dell'Impero per le scuole popolari. Legge del 14 maggio 1869 colle disposizioni modificate colla legge 2 maggio 1883 Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 12 febbraio 1884, n.23122 Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole

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Ordinanza dell'I. R. Consiglio scolastico provinciale per il Tirolo del 25 settembre 1895, n. 1128 Legge del 1 maggio 1904, n. 40, concernente le scuole popolari pubbliche Legge del 1 maggio 1904, n. 41, concernente alcune disposizioni intorno alla sorveglianza nelle scuole. Ordinanza del Ministero del culto e dell'istruzione del 29 settembre 1905, n. 159 colla quale si emana un Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche Norme per la tenuta del protocollo, 3 dicembre 1906, n.6482 Ordinanza del Ministero dell'Istruzione 10 gennaio 1924, Norme regolamentari per l'applicazione del R.D. 1 ottobre 1923, n. 2185 Circolare ministeriale allegata all'ordinanza ministeriale 5 giugno 1924, Calendario delle carte periodiche e riordinamento dei servizi di statistica.

Circolare del Sottosegretario di stato Lupi, 13 gennaio 1924, n. 100: festa annuale "per la dote della scuola", arredamento scolastico e formazione del museo didattico.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Massimeno ACM, Archivio della scuola popolare di Massimeno Bibliografia ANTONELLI Q. (a cura di), Per una storia della scuola elementare trentina. Alfabetizzazione ed istruzione dal Concilio di Trento ai giorni nostri, Trento, 1998. ANTONELLI Q., Storia della scuola elementare e formazione degli archivi scolastici nel Trentino, IN: Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di Roberta G. Arcaini, Trento, 2003 BERTASSI C., L'istruzione elementare nel Distretto di Arco dal 1774 al 1915, il Sommolago, Arco 1989 MARGONI F. (a cura di), Inventario dell'archivio dell'Opera Nazionale Assistenza Infanzia Regioni di Confine (ONAIRC), Trento, 1997

Note (1) ACM, "Carteggio ed atti", ACM, 3.1.190, nn. di prot. 10, 29, anno 1827. (2) Ibid, "Carteggio ed atti", ACM, 3.1.203, nn. di prot. 23, 31, anno 1840; ACM, 7.4.273, nn. di prot. 10, 14, 16, 22, 27, 73, 96, 147, anno 1867. (3) Ibid, "Carteggio ed atti", ACM, 5.1.243, nn. di prot. 452, 561, 582, anno 1856; 5.1.247, n. di prot. 279, anno 1860. (4) In base al decreto n. 5858 del 18 novembre, emesso dall'Imperial regio capitanato distrettuale di Tione, a seguito del decreto n. 5938 del 17 novembre, emesso dall'Imperial regio consiglio scolastico provinciale di Innsbruck. (5) ACM, "Carteggio ed atti", ACM, 7.4.282, n. di prot. 124, anno 1876. (6) Ibid, "Carteggio ed atti", ACM, 7.4-300, anno 1895. (7) ACM, Archivio della scuola popolare di Massimeno, "Carteggio ed atti", ACM, A7.2-99, anno sc. 1968-1969, 4 ottobre 1968, relativi a disposizioni date all'insegnante, e a documentazione sull'insegnante in carica in quell'anno scolastico. (8) ACM, "Carteggio ed atti", ACM, 3.1.190, nn. di prot. 10, 29 anno 1827; ACM, 3.1.193, nn. di prot. 3, 24, 30, anno 1830; ACM, 3.1.195, nn. di prot. 48, 57, anno 1832; ACM, 3.1.199, n. di prot. 28, anno 1836; ACM, 3.1.200, nn. di

369 prot. 39/2, anno 1837; ACM, 3.1.203, nn. di prot. 6,16,23,31, anno 1840; ACM, 3.1.204, nn. di prot. 13,37,44,54, anno 1841; ACM, 3.1.205, n. di prot. 35, anno 1842; ACM, 3.1.206, n. di prot. 28, anno 1843; ACM, 3.1.207, n. di prot. 33, anno 1844; ACM, 3.1.210, n. di prot. 34, anno 1847. (9) Ibid, "Carteggio ed atti", ACM, 3.1.207, n. di prot. 33, anno 1844; ACM, 7.4.273, nn. di prot. 10, 14, 16, 22, 27, 73, 96, 147 anno 1867. (10) Ibid, "Carteggio ed atti", ACM, 7.4.278, nn. di prot. 2-3, 6, 30, 63, 138, 160, 180, 187, 190, 197, 210, 226 anno 1872. (11) Ibid, "Carteggio ed atti", ACM, 7.4.283, nn. di prot. 4, 88, 94, 102, anno 1877. (12) "Inventario dell'Archivio dell'Opera Nazionale Assistenza Infanzia Regioni Confine O.N.A.I.R.C.", Trento 1997, a cura di F. MARGONI.

370 fondo A7 Scuola popolare di Massimeno, 1879-1969

registri 151, buste 8; metri lineari 1.8

Soggetti produttori Scuola popolare di Massimeno, [1827 - 1969]

Contenuto Le carte e i registri appartenenti a questo ente sono stati trovati nello stesso locale dove era conservata la documentazione dell'archivio storico del comune di Massimeno. Le carte sciolte, che compongono ora le unità della serie 'carteggio ed atti', sono state raccolte in ceste, al momento dello spostamento del materiale dalla sede di provenienza all'Archivio Provinciale, dove è stato svolto il lavoro di riordino. Grazie agli elementi presenti su di esse (indicazione dell'anno scolastico ecc.) e all'aiuto dei 'protocolli degli esibiti' è stato possibile ricostruire l'ordine originale. I registri sono stati facilmente accorpabili poiché su ognuno di essi era indicato il titolo, e sono prestampati. Il materiale della scuola popolare di Massimeno è stato raccolto secondo le tipologie documentarie così raggruppate: documentazione relativa alla corrispondenza (protocolli degli esibiti, carteggio ed atti), alla contabilità (documenti giustificativi), agli inventari dei beni (inventari dei beni, cataloghi della biblioteca, registri dei prestiti dei libri...), agli organi collegiali (protocolli delle conferenze...), agli alunni (scrutini ed esami...), all'attività didattica (cataloghi libri e diari, registro e giornale della classe, registri diversi...).

371 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1895-1958

registri 10

Contenuto Il "Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche", emanato con ordinanza ministeriale del 29 settembre 1905 arricchisce (1) il numero delle "scritture d'ufficio" da conservare negli archivi delle scuole. Compare, fra gli altri, anche la menzione del 'registro di protocollo', con una serie di minuziose indicazioni per la registrazione delle lettere in arrivo e in partenza. I registri sono pluriennali, probabilmente per motivi contingenti, e coprono il periodo compreso fra il 1895 e il 1958.

Note (1) Tale Regolamento riprende ed arricchisce il Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali, emanato con l'ordinanza del Ministro del culto e della istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648

A7.1. 1 "Protocollo-esibiti 1895-1901" 1895 ottobre 21-1901 luglio 15 - Anno scol. 1895-1896: nn. di prot. 1-16 - Anno scol. 1896-1897: nn. di prot. 1-13 - Anno scol. 1897-1898: nn. di prot. 1- 8 - Anno scol. 1898-1899: nn. di prot. 1-9 - Anno scol. 1899-1900: nn. di prot. 1-14 - Anno scol. 1900-1901: nn. di prot. 1-25 Registro, legatura in cart., cc. 10 n.n.

A7.1. 2 "Protocollo esibiti" (1) 1901 ottobre 15-1907 dicembre 16 - Anno scol. 1901-1902: nn. di prot. 1-40 - Anno scol. 1903: nn. di prot. 1-43 - Anno scol. 1904: nn. di prot.1-78 - Anno scol. 1906: nn. di prot. 1-42 - Anno scol. 1907: nn. di prot. 1-40 Registro, legatura in cart., cc. 16 n.n. Note (1) Registro composto da due registri, entrambi cuciti alla coperta

A7.1. 3

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"Protocollo della scuola in Massimeno" (tit. int.) 1908 gennaio 2-1921 gennaio 18 - Anno scol. 1908: nn. di prot. 1-55 - Anno scol. 1909: nn. di prot. 1-49 - Anno scol. 1910: nn. di prot. 1-43 - Anno scol. 1911: nn. di prot. 1-38 - Anno scol. 1912: nn. di prot. 1-49 - Anno scol. 1913: nn. di prot. 1-42 - Anno scol. 1914: nn. di prot. 1-52 - Anno scol. 1915: nn. di prot. 1-34 - Anno scol. 1916: nn. di prot. 1-92 - Anno scol. 1917: nn. di prot. 1-76 - Anno scol. 1918: nn. di prot. 1-58 - Anno scol. 1920: nn. di prot. 1-77 - Anno scol. 1921: nn. di prot. 1-3 Registro, legatura in cart., cc. 50 n.n. (1) Note (1) Le ultime 2 cc.sono state strappate. Su di esse si leggono i nn. di prot. 4-10 e 19-28

A7.1. 4 "Protocollo esibiti" 1920 dicembre 30-1925 dicembre 31 - Anno scol. 1921: nn. di prot. 4 (1)-94 - Anno scol. 1922: nn. di prot. 1-103 - Anno scol. 1923: nn. di prot. 1-84 - Anno scol. 1924: nn. di prot. 1-106 - Anno scol. 1925: nn. di prot. 1-97 Registro, legatura in cart., cc. 28 n.n. Note (1) Sul registro compare come data del numero di protocollo 4 il 30 dicembre. Presumibilmente c'é stato un errore di trascrizione, poiché il precedente registro termina con il numero di protocollo 3, nonostante alcune carte siano state tagliate, e la data dell'atto al n. 5 è il 30 gennaio.

A7.1. 5 Protocollo degli esibiti 1926 gennaio 15-1932 giugno 17 - Anno scol. 1926: nn. di prot. 1-52 - Anno scol. 1927-1928: nn. di prot. 1-74 - Anno scol. 1928-1929: nn. di prot. 1-17 - Anno scol. 1929-1930: nn. di prot. 1-39 - Anno scol. 1930-1931: nn. di prot. 1-35 Registro

A7.1. 6

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"Protocollo della scuola di Massimeno in Pinzolo" 1932 ottobre 5-1936 febbraio 20 - Anno scol. 1932-1933: nn. di prot. 1-90 - Anno scol. 1934: nn. di prot. 1-166 - Anno scol. 1935: nn. di prot. 1-136 - Anno scol. 1936: nn. di prot. 1-22 Registro

A7.1. 7 "Protocollo della scuola rurale di Massimeno" 1936 febbraio 29-1939 maggio 3 - Anno scol. 1936: nn. di prot. 23-123 - Anno scol. 1937: nn. di prot. 1-70 - Anno scol. 1937-1938: nn. di prot. 1-121 - Anno scol. 1938-1939: nn. di prot. 1-97 Registro

A7.1. 8 "Protocollo della scuola rurale di Massimeno" 1939 maggio 4-1942 ottobre 24 - Anno scol. 1938-1939: nn. di prot. 98 -119 - Anno scol. 1939-1940: nn. di prot. 1-124 - Anno scol. 1940-1941: nn. di prot. 1-147 - Anno scol. 1941-1942: nn. di prot. 1-99 - Anno scol. 1942-1943: nn. di prot. 1-24 Registro

A7.1. 9 "Protocollo della scuola rurale di Massimeno" 1942 ottobre 24-1954 maggio 31 - Anno scol. 1942-1943: nn. di prot. 25-132 - Anno scol. 1943-1944: nn. di prot. 1-115 - Anno scol. 1944-1945: nn. di prot. 1-88 - Anno scol. 1945-1946: nn. di prot. 1-107 - Anno scol. 1946-1947: nn. di prot. 1-62 - Anno scol. 1947-1948: nn. di prot. 1-76 - Anno scol. 1948-1949: nn. di prot. 1-79 - Anno scol. 1949-1950: nn. di prot. 1-128 - Anno scol. 1950-1951: nn. di prot. 1-77 - Anno scol. 1951-1952: nn. di prot. 1-93 - Anno scol. 1952-1953: nn. di prot. 1-59 - Anno scol. 1953-1954: nn. di prot. 1-44 Registro

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A7.1. 10 Protocollo degli esibiti [1953] ottobre 16-1958 giugno15 Lettere ricevute (1): - Anno scol. 1954-1955: nn. di prot. 1-121 - Anno scol. 1955-1956: nn. di prot. 1-79 - Anno scol. 1956-1957: nn. di prot. 1-157 - Anno scol. 1957-1958: nn. di prot. 1-75

Lettere spedite: - Anno scol. 1953-1954: nn. di prot. 2-11 [32] - Anno scol. 1955-1956: nn. di prot. 1- [27] - Anno scol. 1956-1957: nn. di prot. [1]-[8] - Anno scol. 1957-1958: nn. di prot. 1-[2] Registro Note (1) Registro sul quale veniva registrata sul lato sinistro la corrispondenza in arrivo, mentre su quello di destra la corrispondenza in uscita, con una numerazione indipendente. La registrazione delle lettere spedite è stata fatta solo un paio di anni scolastici.

375 serie 2 Carteggio ed atti della scuola, 1879-1969

buste 8 (fascicoli 90)

Contenuto La serie consta della corrispondenza d'ufficio pervenuta alla scuola popolare di Massimeno nel periodo compreso fra il 1879 e il 1969. Al termine è stato posto un fascicolo datato sec. XIX-1969, composto da carte che hanno perso il loro vincolo originale e che non è stato possibile ricostruire. Il riordino delle carte, trovate per altro molto disordinate, è avvenuto grazie alla consultazione dei 'protocolli degli esibiti', sebbene per alcune annate questi strumenti non siano presenti. L'ordine dato ai documenti è dunque quello di protocollo, altrimenti cronologico. Gli oggetti delle Circolari pervenute sono vari e i più ricorrenti sono relativi al metodo d'insegnamento, ai corsi di formazione e alle riunioni per gli insegnanti, alla tenuta della biblioteca e ai mezzi per una corretta educazione. Non mancano informazioni circa i permessi, la malattia e altre assenze dal lavoro. Viene descritta talvolta la modalità di compilazione di questionari e dell'inventario di fine anno.

A7.2. 11. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1879 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 12. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1880 Contiene atti non protocollati Fascicolo, cc. 2

A7.2. 13. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1881 Contiene atti non protocollati Fascicolo, c. 1

A7.2. 14. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1882 Contiene atti non protocollati Fascicolo 376

A7.2. 15. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1883 Contiene atti non protocollati Fascicolo, cc. 2

A7.2. 16. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1884 Contiene atti non protocollati Fascicolo, c. 1

A7.2. 17. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1885 Contiene atti non protocollati Si segnala: - "Ordinanze scolastiche: atti elencati nell'inventario dal 1885 in poi", 1885 gennaio 12-1920 giugno 27, nn. 1-39 (1) Fascicolo Note (1) Questi documenti presentano due numeri: uno in neretto, che corrisponde al numero di protocollo dell'atto, ed uno in rosso, che è associato all'inventario.

A7.2. 18. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1886 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 19. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1887 Contiene atti non protocollati Fascicolo, cc. 2

A7.2. 20. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1888 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 21. busta 1 377

Carteggio ed atti della scuola 1889 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 22. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1890 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 23. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1891 Contiene atti non protocollati Fascicolo, cc. 2

A7.2. 24. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1892 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 25. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1894 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 26. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1895 Contiene atti non protocollati (1) Si segnala: - "Regolamento per le scuole popolari pubbliche del Distretto di Tione valevole dal 27 gennaio 1895 in poi" Fascicolo, cc. 2 Note (1) Da gennaio a febbraio 1895.

A7.2. 27. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1895-1896 Contiene i nn. di prot. 1-15 (1) 378

Fascicolo Note (1) Da ottobre 1895 a luglio 1896.

A7.2. 28. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1896-1897 Contiene i nn. di prot. 1-6 Fascicolo

A7.2. 29. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1897-1898 Contiene i nn. di prot. 1, 6 Fascicolo, cc. 2

A7.2. 30. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1898-1899 Contiene i nn. di prot. 1-8 Fascicolo

A7.2. 31. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1899-1900 Contiene i nn. di prot. 1-14 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 32. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1900-1901 Contiene i nn. di prot. 1-25 Fascicolo

A7.2. 33. b. 1 Carteggio ed atti della scuola 1901-1902 Contiene i nn. di prot. 1-40 Si segnala: - n. 40: "Copia dei protocolli delle conferenze tenute dai maestri di Giustino e Massimeno per l'anno scolastico 1901-1902" Fascicolo

A7.2. 34. busta 1 379

Carteggio ed atti della scuola 1903 Contiene i nn. di prot. 1-40 Fascicolo

A7.2. 35. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1904 Contiene i nn. di prot. 1-29 Fascicolo

A7.2. 36. b. 1 Carteggio ed atti della scuola 1905 Contiene i nn. di prot. 29-78 Fascicolo

A7.2. 37. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1906 Contiene i nn. di prot. 1-42 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 38. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1907 Contiene i nn. di prot. 1-[40] e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 39. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1908 Contiene i nn. di prot. 2-53 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 40. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1909 Contiene i nn. di prot. 3-49 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 41. busta 1

380

Carteggio ed atti della scuola 1910 Contiene i nn.di prot. 3-42 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 42. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1911 Contiene i nn. di prot. 7-38 e atti non protocollati (1) Fascicolo Note (1) Il numero di protocollo 38 ha la data 1 gennaio 1912.

A7.2. 43. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1912 Contiene i nn. di prot. 3-48 Fascicolo

A7.2. 44. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1913 Contiene i nn. di prot. 2-42 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 45. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1914 Contiene i nn. di prot. 2-51 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 46. busta 1 Carteggio ed atti della scuola 1915 Contiene i nn. di protocollo 3-34 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 47. busta 2 Carteggio ed atti della scuola 1916 Contiene i nn. di prot. 2-92 e atti non protocollati Fascicolo

381

A7.2. 48. busta 2 Carteggio ed atti della scuola 1917 Contiene i nn. di prot. 2-73 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 49. busta 2 Carteggio ed atti della scuola 1918-1919 (1) Contiene: - Anno 1918: nn. di prot. 1-24 - Anno 1919: nn. di prot. 26-58 (2) Fascicolo Note (1) Non si tratta di documentazione relativa all'anno scolastico 1918-1919, ma agli atti di due anni solari, la cui numerazione compare continua. (2) Il numero di prot. 26 compare due volte, e l'anno al quale entrambi gli atti fanno riferimento è il 1919, ma la data dei due documenti è diversa. E' probabile che il protocollista della scuola abbia registrato erroneamente con il numero 26 anche l'atto che avrebbe dovuto portare il n. 25.

A7.2. 50. busta 2 Carteggio ed atti della scuola 1920 Contiene i nn. di prot. 1-65 e atti non protocollati Si segnala: - "Normali". si tratta di un fascicolo di circolari relative agli anni 1920-1921 che, oltre ad avere un loro numero di protocollo relativo all'annata alle quali appartengono, presentano anche il numero della "norma" a cui corrispondono. Queste carte sono così classificate: - Anno 1920: n. 8 (norma n. 1), oggetto: "Sospensione delle lezioni; permessi agli insegnanti-norme"; n. 9 (norma n. 2), oggetto: "Frequentazione scolastica-norme"; n. 62 (norma n. 3), oggetto: "Prospetto frequentati" - Anno 1921: n. 28 (norma n. 4), oggetto: "Permessi ai docenti; sospensioni delle lezioni"; n. 65 (norma 5), oggetto: "Pulizia e riscaldamento delle aule scolastiche-norme"; n. 71 (norma 6), oggetto: "Principali doveri dei Consigli scolastici locali, dei Dirigenti scolastici e degli Insegnanti" - Testi dei temi, 1920 febbraio 21-1920 luglio 6 Fascicolo, cc. 5

A7.2. 51. busta 2 Carteggio ed atti della scuola 1921 Contiene i nn. di prot. 2-94 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 52. busta 2

382

Carteggio ed atti della scuola 1922 Contiene i nn. di prot. 3-102 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 53. busta 2 Carteggio ed atti della scuola 1923 Contiene i nn. di prot. 2-77 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 54. busta 2 Carteggio ed atti della scuola 1924 Contiene i nn. di prot. 4-105 e atti non protocollati Si segnala: - n. [64]: "In ogni comune devesi costituire subito un consiglio d'amministrazione coll'incarico di fondare il patronato scolastico voluto dalla legge, che negli scopi sostituisce in parte il consiglio scolastico locale", 1924 luglio 3 Fascicolo

A7.2. 55. busta 3 Carteggio ed atti della scuola 1925 Contiene i nn. di prot. 1-99 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 56. busta 3 Carteggio ed atti della scuola 1926 Contiene i nn. di prot. 1-63 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 57. busta 3 Carteggio ed atti della scuola (7) 1927 Contiene i nn. di prot. 1-26 e atti non protocollati Si segnala: - "Inventario mobilio arredamento e mezzi didattici. Scuola provvisoria di Massimeno", 1927 gennaio 10-1937 febbraio 26 Fascicolo Note (12) Sulla coperta del fascicolo c'è un'annotazione: "Manca l'annata 28"

A7.2. 58. busta 3

383

Carteggio ed atti della scuola 1928 Contiene atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1928-1929", 1928 ottobre 16 Fascicolo, cc. 27

A7.2. 59. busta 3 Carteggio ed atti della scuola 1929-1930 Contiene atti non protocollati. Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1929-1930", senza data Fascicolo

A7.2. 60. busta 3 Carteggio ed atti della scuola 1930-1931 Contiene atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1930-1931" - "Inno d'Italia", dell'Italia fascista Fascicolo

A7.2. 61. busta 3 Carteggio ed atti della scuola 1931-1932 Contiene: - Anno 1931: nn. di prot. 1-18 e atti non protocollati - Anno 1932: nn. di pro. 1-34 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1931-1932", 1931 giugno 23 Fascicolo

A7.2. 62. busta 3 Carteggio ed atti della scuola 1932-1933 (1) Contiene: - Anno 1932: nn. di prot. 1-36 (2) e atti non protocollati - Anno 1933: nn. di prot. 1-35 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1932-1933", 1932 giugno 23 - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola diurna di Massimeno, [1933] marzo 29 Fascicolo 384

Note (1) Sul procollo degli esibiti per gli anni 1932-1936 compare la seguente annotazione: "Ricordi che la registrazione si fa per anno solare e che il 1° gennaio la registrazione comincia dal n. 1". La documentazione è stata trovata raccolta comunque per anno scolastico. (2) I numeri di protocollo 28-36 portano le date dell'anno 1933

A7.2. 63. busta 4 Carteggio ed atti della scuola 1933 Contiene i nn. di prot. 39-85 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1933-1934", 1933 giugno 26 - "Piccole italiane. Rapporti per l'anno XII era fascista. Novembre 1933-ottobre 1934" - "Balilla. Rapporti per l'anno XII era fascista. Novembre 1933-ottobre 1934" (1) Fascicolo Note (1) Si tratta di moduli prestampati sui quali veniva compilato il rapporto sull'attività svolta durante i mesi scolastici.

A7.2. 64. busta 4 Carteggio ed atti della scuola 1934 Contiene i nn. di prot. 10-155 (1) e atti non protocollati Si segnala: - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola diurna di Massimeno ...", aprile 6 - "Questionario bibliotechina scolastica", aprile 6 - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1933-1934", giugno 25 Fascicolo Note (1) Fra i nn. di protocollo 33-64 e 88-155 non ci sono atti, presumibilmente questi si trovano fra gli atti non protocollati.

A7.2. 65. busta 4 Carteggio ed atti della scuola 1935 Contiene atti non protocollati (1) Si segnala: - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola diurna di Massimeno ...", 1935 aprile 9 - "Questionario bibliotechina scolastica. Scuola di Massimeno. Anno scolastico 1934-1935", 1935 aprile 27 - "Elenco degli scolari obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1935-1936", 1935 giungo 28 Fascicolo Note (1) Gli atti non presentano il numero di protocollo, ma sul registro dei protocolli degli esibiti compare la registrazione di 136 atti per l'anno 1935.

A7.2. 66. busta 4

385

Carteggio ed atti della scuola 1935-1936 (1) Contiene: - 1935: nn. di prot. 93-134 e atti non protocollati - 1936: nn. di prot. 1-73 e atti non protocollati Si segnala: - "Inventario del mobilio e mezzi esistenti nella scuola diurna di Massimeno", 1936 aprile 9 Fascicolo Note (1) Gli atti degli anni 1935 e 1936 sono numerati partendo dal n. 1. Gli atti sono stati trovati qui in parte riuniti per anno scolastico, raccolti in una cartelletta.

A7.2. 67. busta 4 Carteggio ed atti della scuola 1936-1937 Contiene: - anno 1936: nn. di prot. 81-113 e atti non protocollati - anno 1937: nn. di prot. 1-70 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1936-1937", 1936 giugno 6 - "Inventario mobilio arredamento e mezzi didattici. Scuola diurna provvisoria di Massimeno", 1936 ottobre 1-1940 giugno 3 Fascicolo

A7.2. 68. busta 4 Carteggio ed atti della scuola 1937-1938 Contiene i nn. di prot. 1-118 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1937-1938", 1937 giugno 26 Fascicolo

A7.2. 69. busta 4 Carteggio ed atti della scuola 1938-1939 Contiene i nn. di prot. 2-116 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1938-1939", 1938 giugno 17 - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola rurale di Massimeno", 1939 aprile 12 Fascicolo

A7.2. 70 . busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1939-1940 Contiene i nn. di prot. 1-112 e atti non protocollati 386

Si segnala: - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola rurale di Massimeno ...", 1940 aprile 7 - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1939-1940", 1939 giugno 20 Fascicolo

A7.2. 71. busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1940-1941 Contiene i nn. di prot. 1-139 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1940-1941", 1940 maggio 31 - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola rurale di Massimeno ...", 1941 marzo 6 Fascicolo

A7.2. 72. busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1941-1942 Contiene i nn. di prot. 1-93 e atti non protocollati (1) Si segnala: - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola rurale di Massimeno ...", 1942 marzo 31 - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1941-1942", 1941 maggio 19 Fascicolo Note (1) Fra il numero di prot. 6 e il n. 75 non ci sono atti

A7.2. 73. busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1942-1943 Contiene i nn. di prot 13-131 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1942-1943", 1942 giugno 5 Fascicolo

A7.2. 74. busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1943-1944 Contiene i nn. di prot. 1-101 e atti non protocollati Si segnala: - "Elenco dei fanciulli obbligati alla scuola nell'anno scolastico 1943-1944", 1943 maggio 22 Fascicolo

A7.2. 75. busta 5 Carteggio ed atti 1944-1945 387

Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 76. busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1945-1946 Contiene i nn. di prot. 1-105 e atti non protocollati Si segnala: - n. 1: "Ricostituzione dei Patronati scolastici" - Prova d'esame, 1946 giugno 18 Fascicolo

A7.2. 77. busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1946-1947 Contiene i nn. di prot. 1-55 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 78. busta 5 Carteggio ed atti della scuola 1947-1948 Contiene i nn. di prot. 1-68 e atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 79. busta 5 Carteggio ed atti 1948-1949 Atti relativi alla relazione finale per l'anno scolastico 1948-1949 Fascicolo, cc. 2

A7.2. 80. busta 6 Carteggio ed atti della scuola 1949-1950 Contiene i nn. di prot. 1-127 (1) e atti non protocollati Si segnala: - Pagelle scolastiche, anni scolastici 1949-1950, 1950-1951, 1952-1953, 1959-1960 - Prove d'esame "di lingua e conti" Fascicolo Note (1) Fra il numero di protocollo 2 e il numero 73 non ci sono atti.

A7.2. 81. busta 6 Carteggio ed atti della scuola

388

1950-1951 Contiene atti non protocollati Si segnala: - "Scheda degli alunni per l'anagrafe scolastica", 1950 settembre 30-1953 settembre 30 Fascicolo

A7.2. 82. busta 6 Carteggio ed atti della scuola 1951-1952 Contiene atti non protocollati Si segnala: - Prova d'esame di matematica Fascicolo

A7.2. 83. busta 6 Carteggio ed atti della scuola 1952-1953 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 84. busta 6 Carteggio ed atti della scuola 1953-1954 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 85. busta 6 Carteggio ed atti della scuola 1954-1955 Contiene atti non protocollati Si segnala: - Programma d'insegnamento per gli anni scolastici 1953-1954, 1954-1955 Fascicolo

A7.2. 86. busta 6 Carteggio ed atti della scuola 1955-1956 Contiene atti non protocollati. Fascicolo

A7.2. 87. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1956-1957 389

Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 88. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1957-1958 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 89. busta 7 Carteggio ed atti 1958-1959 Contiene atti non protocollati (1) Fascicolo Note (1) Il carteggio è relativo solamente all'anno 1958

A7.2. 90. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1959-1960 Contiene atti non protocollati relativi a: - "Corrispondenza O.N.A.I.R" Fascicolo

A7.2. 91. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1960-1961 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 92. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1961-1962 Si segnala: - Corrispondenza con l'O. N. A. I. R. C. Fascicolo

A7.2. 93. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1962-1963 Contiene atti non protocollati Fascicolo

390

A7.2. 94. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1963-1964 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 95. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1964-1965 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 96. busta 7 Carteggio ed atti della scuola 1965-1966 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 97. busta 8 Carteggio ed atti della scuola 1966-1967 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 98. busta 8 Carteggio ed atti della scuola 1967-1968 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 99. busta 8 Carteggio ed atti della scuola 1968-1969 Contiene atti non protocollati Fascicolo

A7.2. 100. busta 8 Carteggio ed atti della scuola sec. XIX-1969 Fascicolo contenente atti che hanno perso qualsiasi vincolo per poterli ricollocare in un annata o vicino ad una carta cui facevano riferimento. Fascicolo

391 serie 3 Inventari dei beni, 1895-1946

registro 1, fascicoli 5

Contenuto L'inventario scolastico è composto da cinque parti distinte: I. ordinanze scolastiche (normali), II. Arredi scolastici (suppellettile scolastica), III. mezzi d'istruzione e collezioni, IV. biblioteche scolastiche: A. biblioteca locale dei maestri, B. biblioteca degli scolari, C. libro d'amministrazione (dei prestiti) della biblioteca degli scolari (rispettivamente dei maestri), V. ammanchi. Ogni parte dell'inventario doveva "essere tenuta dal dirigente scolastico (o dal maestro più anziano) colla massima cura ed esattezza, sotto propria responsabilità, nel modo indicato dalle istruzioni contenute in ogni formulario", da consegnare al suo successore qualora avesse dovuto lasciare il suo posto. Nessuna indicazione poteva essere cancellata o eliminata. Qualora non fosse stata corretta era possibile tracciarvi sopra una riga, che permettesse comunque la sua lettura. "I singoli fascicoli dell'inventario, verranno tenuti e conservati con cura, riuniti in apposita copertina". Venivano compilati con una descrizione accurata alla fine dell'anno scolastico. La voce "ammanco" all'inizio del successivo.

A7.3. 101. busta 9 Inventario della scuola popolare di Massimeno 1895 - I. (1) Ordinanze scolastiche - II. (2) Arredi scolastici - III. (3) Mezzi d'istruzione e collezioni - IV. (4) Biblioteca scolastica (A. Biblioteca locale dei maestri; B. Biblioteca degli scolari) - V. (5) Ammanco Registro Note (1) Ordinanze scolastiche: dovevano essere elencate tutte le ordinanze e le circolari (normali) che riceveva il dirigente scolastico da parte delle autorità e che contenevano un ordine o una normativa scolastica duratura, che non si riferivano dunque alla sua persona, ma proprio al corretto funzionamento della scuola, e delle attività in essa esercitate. Il fatto che queste circolari fossero registrate su questo fascicolo appartenente all'inventario dei beni della scuola non esclude che le stesse potessero essere registrate anche nel registro dei protocolli dell'anno scolastico in cui venivano ricevute. Riporta nelle rispettive colonne: il numero corrente, quello di protocollo che l'ufficio ricevente associa all'atto; l'autorità emittente (solitamente l'imperial regio consiglio scolastico provinciale e distrettuale, l'imperial re-gio capitanato di Tione; l'imperial regio luogotenente, il consiglio scolastico provinciale); l'anno, la data e il numero che viene dato all'atto nel momento della sua stesura o evasione; l'oggetto in esso contenuto. (2) Arredi scolastici: dovevano essere elencati tutti gli oggetti che arredavano la scuola, ma che non erano utili come mezzi d'istruzione (fra le altre cose appartenevano alla cosiddetta suppellettile scolastica: banchi, armadi, cattedre, quadri raffiguranti ritratti di personaggi dell'impero e con tema religioso, sedie, calamai, contenitori per l'inchiostro, timbri, porta gesso, tavoli, crocefisso, catinella e asciugamani, bandiera, tende, panchina. Laddove era necessario venivano definiti, ad esempio, i materiali di alcuni oggetti, o l'ente che ne ha fatto l'omaggio), contraddistinti da un numero d'inventario, anche fisicamente, cioè sui pezzi stessi; accanto 392 alla numerazione compare la descrizione di tali oggetti, il loro numero presente nella scuola e il loro valore stimato o nominale in fiorini e scellini. (3) Mezzi d'istruzione e collezioni: dovevano essere elencati per ordine di materie, ed erano definiti "mezzi d'istruzione per l'insegnamento": 1. religione (cartelloni), 2. lettura (alfabetiere, carta sillabica, quadri), 3. lingua (oggetti per l'insegnamento intuitivo), 4. conti (distinzione fra aritmetica: pallottoliere, cassetta Tillich , pesi, misure e geometria: misure e corpi geometrici), 5. geografia (carte geografiche, quadri, collezioni di cartoline, prodotti geografici, proiezioni), 6. storia (quadri storici, cimeli storici, collezioni di cartoline, proiezioni), 7. storia naturale e agronomia (quadri, prodotti animali, vegetali e minerali, museo scolastico e raccolte varie, proiezioni), 8. fisica (quadri, strumenti, prodotti fisici e chimici), 9. disegno, 10. scrittura, 11. canto, 12. ginnastica. I mezzi d'istruzione dovevano essere elencati singolarmente, per le collezioni non se ne vedeva la necessità. Ogni oggetto elencato doveva portare un cartellino con il numero corrispondente a quello che era stato registrato sulle carte dell'inventario. I mezzi d'istruzione che la scuola acquisiva dopo la stesura dell'inventario dovevano essere elencati cronologicamente, con un numero progressivo, e non era necessario seguire le categorie cui precedentemente gli oggetti venivano ascritti. Alcuni oggetti elencati nelle carte dell'inventario: lavagne, quadri raffiguranti eroi, libri di canto "per le scuole popolari austriache", inni sacri "ad uso delle scuole elementari", carte geografiche murali varie,globo per l'insegnamento della geografia, "tavole per scuola e casa", "tavole per l'insegnamento oggettivo", metro, decimetro e centimetro, bilancia con pesi, corpi geometrici di legno, calamita, prisma, bussola, tavole raffiguranti il corpo umano, contenitore per oggetti utili per il conteggio di Tillich, quadri raffiguranti animali, lente, tubi, termometro, oggetti per lavorazione pelle, numero di ciascun pezzo, valore di stima o nominale (lire e centesimi), data della consegna alla scuola e autorità benefattrice. (4) Biblioteca scolastica: A. biblioteca locale dei maestri: a questa biblioteca appartenevano tutti quei libri che servono esclusivamente agli insegnanti al fine dell'istruzione e del perfezionamento personale. Sui dorsi di questi libri dovrà essere riportato il numero progressivo della biblioteca, mentre all'interno, nella prima pagina, dovrà essere riportato il timbro dell'ufficio della dirigenza scolastica, con l'indicazione biblioteca locale dei maestri in Massimeno. Se si trattava invece di pubblicazioni periodiche (come le riviste) dovevano essere elencate una sola volta , al termine del periodo di pubblicazione, indicando però il numero dei fascicoli, dei volumi B. biblioteca degli scolari: si tratta di testi che per il loro contenuto (testi con pagine di storia, soprattutto gloriosa, e raramente di narrativa) e per la forma linguistica erano adatti alla scolaresca. Anch'essi avranno riportato sul dorso il numero progressivo di registrazione fra i beni della biblioteca, e internamente nella prima pagina, il timbro d'ufficio della biblioteca scolastica e l'indicazione biblioteca degli scolari in Massimeno. Sui fogli d'inventario venivano riportati il numero corrente assegnato al libro, che ne indica la cronologia dell'inserimento nella biblioteca, e il numero che ha assunto come pezzo della biblioteca (solitamente i due numeri coincidono); numero degli esemplari e dei volumi; autore, titolo principale ed edizione del testo; valore di stima o nominale del medesimo; data di ricezione e provenienza. (5) Ammanco: si tratta degli oggetti inventariati e diventati inservibili, oppure andati persi, che non dovevano essere cancellati dall'elenco nel quale erano stati inseriti, ma elencati in questa particolare parte dell'inventario, indicandone la causa, in entrambi i casi. Veniva descritto: numero corrente dell'oggetto mancante e sua descrizione numero assegnatoli nell'inventario e motivo della mancanza fra i beni della scuola, dopo esser stato elencato con le altre proprietà.

A7.3. 102. busta 9 Inventario della scuola popolare di Massimeno 1912 "- I. Ordinanze scolastiche - II. Arredi scolastici - III. Mezzi d'istruzione e collezioni - IV. Biblioteca scolastica (A. Biblioteca locale dei maestri; B. Biblioteca degli scolari; [C. Libro d'amministrazione della biblioteca locale dei maestri]) - V. Ammanco" Fascicolo

393

A7.3. 103. busta 9 Inventario della scuola popolare di Massimeno 1920 marzo 8-1924 ottobre 29 (1) "- I. Ordinanze scolastiche - II. Arredi scolastici (suppellettile scolastica) - III. Mezzi d'istruzione e collezioni - IV. A. Biblioteca locale dei maestri; B. Biblioteca degli scolari; C. Libro d'amministrazione (dei prestiti) e della biblioteca degli scolari (rispettivamented ei docenti) - V. Ammanco" Fascicolo Note (1) Sono stati considerati gli estremi cronologici delle circolari scolastiche mandate alla scuola

A7.3. 104. busta 9 Inventario della scuola popolare di Massimeno 1928 ottobre 13-1929 aprile 6 - "Inventario requisiti scolastici e cancelleria", 1928 ottobre 13 - "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola diurna di Massimeno...", 1929 aprile 6 Fascicolo, cc. 2

A7.3. 105. busta 9 Inventario della scuola popolare di Massimeno 1930 aprile 28 "Inventario del mobilio e mezzi didattici esistenti nella scuola diurna di Massimeno..." Fascicolo, c. 1

A7.3. 106. busta 9 Inventario della scuola popolare di Massimeno 1946 giugno-1955 giugno 6 - II. Arredi scolastici (suppellettile scolastica) - III. Mezzi d'istruzione e collazioni - IV. Biblioteca scolastica. B) Biblioteca degli scolari - V. Ammanco Fascicolo

394 serie 4 Registro dei libri della biblioteca scolastica, 1933-1939

registro 1

Contenuto La serie consta di un unico registro, che fornisce informazioni circa la tenuta delle biblioteche scolastiche e la provenienza dei libri in esse conservate. Responsabile della biblioteca e della sua buona conservazione è l'insegnante, che deve tenere un regolare catalogo in un registro a questo preposto. Ogni biblioteca scolastica comprende due distinti tipi di libri: A. quelli di cultura per il maestro e di consultazione per la scuola (l'insegnante, è sollecitato alla lettura dei libri per esser meglio preparato alle lezioni, per migliorare la propria cultura e "come modo utile e dilettevole di riempire le ore inattive"); B. quelli di lettura per gli scolari. Solamente questi ultimi possono essere dati in prestito "per la lettura in famiglia" (non rientrano qui i libri che potrebbero offendere il pudore degli alunni).

A7.4. 107. busta 10 "Registro libri biblioteca scolastica" 1933 ottobre-1939 gennaio 28 Registro sul quale è annotato il numero progressivo (il primo numero scritto su questo registro per l'anno 1933 è il n. 148 (1), l'autore, il titolo del libro, il numero dei volumi inviati, l'ente speditore, la data di spedizione, il numero della bolletta e le eventuali osservazioni. Registro Note (1) Alcune pagine precedenti alla prima sono state strappate

395 serie 5 Cataloghi della biblioteca, 1959

registro 1

Contenuto La serie consta di un registro che è un registro d'inventario. Esso riporta le firme dei maestri che hanno il compito di esaminare i libri, per poterne verificare l'idoneità morale ed educativa (1).

Note (1) Il "Regolamento scolastico e didattico definitivo per le scuole popolari generali e per le scuole civiche", emanato con ordinanza ministeriale del 29 settembre 1905 inserisce la biblioteca scolastica tra i "mezzi per insegnare e per imparare".

A7.5. 108. busta 10 "Catalogo generale delle bibliotechine scolastiche di classe" 1959 giugno (1) Registro sul quale sono stati elencati, in ordine di numero corrente, i libri presenti nella biblioteca della scuola di Massimeno Registro Note (1) Data dell' ultima registrazione e revisione

396 serie 6 Registri di prestiti di libri, 1924-1964

registri 5

Contenuto La serie raccoglie i registri sui quali venivano annotati i libri appartenenti alla biblioteca scolastica dati in prestito agli scolari, riportando, oltre ai dati anagrafici dello scolaro, le date di uscita e di entrata e le valutazioni sul piano educativo del testo.

A7.6. 109. busta 10 "Registro prestiti della biblioteca scolastica degli scolari" 1924 dicembre 30-1930 maggio 20 La prima parte del registro riporta le registrazioni dei prestiti agli scolari negli anni scolastici dal 1924-1925 al 1929-1930; nelle ultime due pagine, alla voce "annotazioni generali verie sull'uso della biblioteca scolastica" sono stati elencati i libri presenti nella biblioteca per l'insegnante e per gli scolari Registro

A7.6. 110. busta 10 "Distribuzione libri biblioteca" 1930 ottobre 25-1934 giugno 1 Registrazioni per gli anno scolastici dal 1930-1931 al 1933-1934 Registro

A7.6. 111. busta 10 "Distribuzione libri biblioteca" 1934 novembre 12-1939 aprile 29 Registrazioni per gli anni scolastici dal 1934-1935 al 1938-1939 Registro

A7.6. 112. busta 10 "Distribuzione libri biblioteca" 1939 novembre 10-1947 marzo 30 Registrazioni per gli anni scolastici dal 1939-1940 al 1946-1947 Registro

A7.6. 113. busta 10 "Catalogo per la bibliotechina scolastica... registro prestiti e quote" [1955] ottobre 26-1964 maggio 30

397

Registro sul quale venivano annotati i prestiti dei libri della "bibliotechina"scolastica (numero del volume, data del prestito e della restituzione), oltre ai dati del richiedente e al numero d'ordine del prestito Registro

398 serie 7 Matricola scolastica, 1895-1959

registri 5

Contenuto In seguito al Regolamento del 1870 (1) il registro della matricola scolastica riporta tutti i dati biografici relativi allo scolaro e alla sua famiglia. Esso permette di analizzare lo stato di tutta la popolazione infantile (devono essere infatti indicati tutti i fanciulli obbligati alla scuola, per i quali non esistono motivi di esonero) di un determinato territorio, registrando separatamente anche "quei fanciulli che frequentano un'altra scuola (2) che per il suo ordinamento è atta a sostituire l'istruzione della scuola popolare, così quei fanciulli che sono affetti da imperfezioni mentali o da grave difetto fisico, parimenti i fanciulli che vengono istruiti a casa o in un istituto privato, e finalmente quelli che sono occupati in imprese industriali e ricevono un'istruzione speciale".

Note (1) Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali, emanato con l'ordinanza del Ministro del culto e della istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648. (2) Scuola superiore, scuola industriale, scuola agraria...

A7.7. 114 Matricola scolastica 1895-1902 Registro sul quale veniva compilato l'"elenco degli obbligati alla scuola ordinaria" per gli anni scolastici dal 1895-1896 al 1901- 1902. Sulla pagina di sinistra venivano registrati i dati ("indicazione cronologica") relativi ai maschi, sulla pagina di destra quelli relativi alle femmine Registro

A7.7. 115 Matricola scolastica 1902-1911 Registro sul quale veniva compilato l'elenco dei ragazzi e delle ragazze obbligati, per i quali non esistono motivi di esonero, per gli anni scolastici dal 1902-1903 al 1910-1911. Sulla pagina di sinistra venivano registrati i dati relativi ai maschi, sulla pagina di destra quelli relativi alle femmine Registro

A7.7. 116 Matricola scolastica 1911-[1917]

399

Registro sul quale veniva compilato l'elenco dei ragazzi e delle ragazze obbligati alla scuola, per i quali non esistono motivi di esonero, per gli anni scolastici dal 1911-1912 al [1916-1917]. Sulla pagina di sinistra venivano registrati i dati relativi ai maschi, sulla pagina di destra quelli relativi alle femmine Registro

A7.7. 117 Matricola scolastica 1918-1930 Registro sul quale veniva compilato l'elenco dei ragazzi e delle ragazze obbligati alla scuola per gli anni scolastici dal 1918-1919 al 1929-1930, per i quali non esistono motivi di esonero. Sulla pagina di sinistra venivano registrati i dati relativi ai maschi, sulla pagina di destra quelli relativi alle femmine Registro

A7.7. 118 Matricola scolastica 1925-1959 Registro sul quale veniva elencata, oltre ai dati anagrafici dei fanciulli, la "classe frequentata negli anni d'obbligo scolastico" per gli anni scolastici dal 1925-1926 al 1933-1934, dal 1951-1952 al 1958-1959 Registro

400 serie 8 Cataloghi della classe, 1890-1924

registri 33

Contenuto La serie consta di registri adottati nella scuola nel periodo austriaco, compreso fra il 1890 e il 1924. Esso contiene i dati anagrafici degli alunni e le classificazioni trimestrali, con una graduatoria di merito che va da 1 a 5, e che deve coprire per ogni materia quattro "campi educativi" ("quartale"), quali la condotta, la diligenza, il profitto e la forma esterna dei lavori scritti. Talvolta si trovano le registrazioni anche della scuola estiva.

A7.8. 119 Catalogo della classe 1890-1891 Registro

A7.8. 120 Catalogo della classe 1892-1893 Le prime tre carte del registro sono fra di loro incollate, volontariamente, probabilmente a seguito di errori di registrazione degli alunni. Registro

A7.8. 121 Catalogo della classe 1893-1894 Registro

A7.8. 122 Catalogo della classe 1894-1895 Registro

A7.8. 123 Catalogo della classe 1895-1896 Contiene anche le registrazioni per la scuola estiva Registro

401

A7.8. 124 Catalogo della classe 1896-1897 Contiene anche le registrazioni per la scuola estiva Registro

A7.8. 125 Catalogo della classe 1897-1898 Contiene anche le registrazioni per la scuola estiva Registro

A7.8. 126 Catalogo della classe 1898-1899 Contiene anche le registrazioni per la scuola estiva Registro

A7.8. 127 Catalogo della classe 1899-1900 Contiene anche le registrazioni per la scuola estiva Registro

A7.8. 128 Catalogo della classe 1900-1901 Contiene anche le registrazioni per la scuola estiva Registro

A7.8. 129 Catalogo della classe 1901-1902 Contiene anche le registrazioni per la scuola estiva Registro

A7.8. 130 Catalogo della classe 1902-1903 Registro

A7.8. 131

402

Catalogo della classe 1903-1904 Registro

A7.8. 132 Catalogo della classe 1904-1905 Registro

A7.8. 133 Catalogo della classe 1905-1906 Registro

A7.8. 134 Catalogo della classe 1906-1907 Registro

A7.8. 135 Catalogo della classe 1907-1908 Registro

A7.8. 136 Catalogo della classe 1908-1909 Registro

A7.8. 137 Catalogo della classe 1909-1910 Registro

A7.8. 138 Catalogo della classe 1910-1911 Registro

A7.8. 139 Catalogo della classe 1911-1912 403

Registro

A7.8. 140 Catalogo della classe 1912-1913 Registro

A7.8. 141 Catalogo della classe 1913-1914 Registro

A7.8. 142 Catalogo della classe 1914-1915 Registro

A7.8. 143 Catalogo della classe 1915-1916 Registro

A7.8. 144 Catalogo della classe [1916-1917] Registro

A7.8. 145 Catalogo della classe 1917-1918 Su questo registro, al termine della compilazione dei dati relativi agli alunni frequentanti la scuola di Massimeno nell'anno scolastico 1917-1918, si trova anche la registrazione di quattro studenti iscritti l'anno successivo. Il quinto alunno non è nominato, benché vi sia il numero progressivo. Gli stessi ragazzi sono poi registrati sul "libro classe" dell'anno scolastico 1918-1919, in un elenco che prosegue con la formazione delle sezioni. Registro

A7.8. 146 Catalogo della classe 1918-1919 Registro

A7.8. 147

404

Catalogo della classe 1919-1920 Registro

A7.8. 148 Catalogo della classe 1920-1921 Registro

A7.8. 149 Catalogo della classe 1921-1922 Registro

A7.8. 150 Catalogo della classe 1922-1923 Registro

A7.8. 151 Catalogo della classe 1923-1924 Registro

405 serie 9 Libri della classe, 1895-1924

registri 31

Contenuto La serie consta di registri adottati nella scuola nel periodo austriaco, compreso fra il 1895 e il 1924. Esso contiene l'orario settimanale delle settimane scolastiche numerate progressivamente, la registrazione giornaliera delle assenze, "le parti di ogni singola materia d'insegnamento svolte in ciascuna settimana e i temi dei compiti di casa e di scuola". Frammisti ai 'libri della classe' relativi agli anni scolastici si trovano anche quelli relativi alla scuola estiva, che si svolgeva da giugno a settembre.

A7.9. 152 Libro della classe 1895-1896 Registro

A7.9. 153 Libro della classe 1895-1896 Libro classe della scuola estiva dell'anno 1896, ma relativa all'anno scolastico 1895-1896 Registro

A7.9. 154 Libro della classe 1896-1897 Registro

A7.9. 155 Libro della classe 1897-1898 Registro della scuola estiva tenutasi nell'estate 1898 Registro

A7.9. 156 Libro della classe 1898-1899 Registro della scuola estiva tenutasi nell'anno 1899 Registro 406

A7.9. 157 Libro della classe 1898-1899 Registro

A7.9. 158 Libro della classe 1899-1900 Registro

A7.9. 159 Libro della classe 1900-1901 Registro

A7.9. 160 Libro della classe 1901-1902 Registro

A7.9. 161 Libro della classe 1903-1904 Registro

A7.9. 162 Libro della classe 1904-1905 Registro

A7.9. 163 Libro della classe 1905-1906 Registro

A7.9. 164 Libro della classe 1906-1907 Registro

A7.9. 165 407

Libro della classe 1907-1908 Registro

A7.9. 166 Libro della classe 1908-1909 Registro

A7.9. 167 Libro della classe 1909-1910 Registro

A7.9. 168 Libro della classe 1910-1911 Registro

A7.9. 169 Libro della classe 1911-1912 Registro

A7.9. 170 Libro della classe 1912-1913 Registro

A7.9. 171 Libro della classe 1913-1914 Registro

A7.9. 172 Libro della classe 1914-1915 Registro

A7.9. 173 Libro della classe 1915-1916 408

Registro

A7.9. 174 Libro della classe 1916-1917 Registro

A7.9. 175 Libro della classe 1917-1918 Registro

A7.9. 176 Libro della classe 1918-1919 Registro

A7.9. 177 Libro della classe 1919-1920 Le annotazioni relative alle assenze degli alunni e i programmi delle materie d'insegnamento delle settimane di scuola dal 28 giugno al 15 luglio si trovano su tre carte sciolte Registro

A7.9. 178 Libro della classe 1920-1921 Registro

A7.9. 179 Libro della classe 1921-1922 Registro

A7.9. 180 Libro della classe 1922-1923 Registro

A7.9. 181 Libro della classe 1923-1924

409

Registro

A7.9. 182 Libro della classe 1927-1928 Registro

410 serie 10 Diari della classe, 1920-1928

registri 8

Contenuto Nell'Ordinanza applicativa del 10 gennaio 1924 (1) è specificato che il maestro è tenuto alla compilazione del 'diario della classe' che "contiene le generalità complete degli alunni, le annotazioni mensili di profitto per le singole materie di studio e le altre annotazioni previste". Infatti egli prevede la registrazione dei dati anagrafici degli alunni, delle assenze, il programma didattico, la valutazione del profitto, la copia del registro degli scrutini e degli esami, la cronaca e le osservazioni dell'insegnante sulla vita della scuola. Vi sono inoltre delle registrazioni relative ai corsi serali (2), caratteristica delle scuole periferiche: corsi di agraria, di cultura generale, di avviamento commerciale, di economia domestica e lavori d'ago e igiene, di taglio e confezione indumenti.

Note (1) "Norme regolamentari per l'applicazione del R. D. 1 ottobre 1923", n. 2185, art. 27. (2) Corsi attivati negli anni Venti e Trenta dall'Opera nazionale di assistenza all'Italia redenta (O.N.A.I.R).

A7.10. 183 Diario della classe 1920 gennaio 2-1920 luglio 12 Registro per l'anno scolastico 1919-1920, sul quale veniva scritto il programma giornaliero svolto durante le ore di scuola, anche durante quelle serali Registro

A7.10. 184 Diario della classe 1920 ottobre 18-1921 luglio 15 Registro per l'anno scolastico 1920-1921, sul quale veniva scritto il programma giornaliero svolto durante le ore di scuola, anche durante quelle serali Registro

A7.10. 185 Diario della classe 1921 ottobre 17-1922 luglio 15 Registro per l'anno scolastico 1921-1922, sul quale veniva scritto il programma giornaliero svolto durante le ore di scuola, anche durante quelle serali Registro

411

A7.10. 186 Diario della classe 1922 ottobre 2-1923 giugno 25 Registro per l'anno scolastico 1922-1923, sul quale veniva scritto il programma giornaliero svolto durante le ore di scuola, anche durante quelle serali Registro

A7.10. 187 Diario della classe 1923 ottobre 4-1924 marzo10 Registro per l'anno scolastico 1923-1924, sul quale veniva scritto il programma giornaliero svolto durante le ore di scuola, anche durante quelle serali Registro

A7.10. 188 Diario della classe 1924 ottobre 6-1925 luglio 7 Registro per l'anno scolastico 1924-1925 sul quale per ogni alunno venivano registrati i dati anagrafici, il suo ritratto (intelligenza, aspetto estero, condizioni dei sensi), il prospetto delle assenze, osservazioni sull'alunno, annotazioni mensili nelle singole materie scolastiche Registro

A7.10. 189 Diario della classe 1925-1926 Registro per l'anno scolastico 1925-1926 sul quale per ogni alunno venivano registrati i dati anagrafici, il suo ritratto psico-fisico, il prospetto delle assenze, osservazioni sull'alunno, annotazioni (bimestrali o trimestrali) nelle singole materie scolastiche (errori, lacune, deficienze, difetti, progressi fatti, giudizio sintetico) Registro

A7.10. 190 Diario della classe 1926 ottobre 1-1927 giugno 30 Registro per l'anno scolastico 1926-1927 sul quale per ogni alunno venivano registrati i dati anagrafici, il suo ritratto psico-fisico, il prospetto delle assenze, osservazioni sull'alunno, annotazioni (bimestrali o trimestrali) nelle singole materie scolastiche (errori, lacune, deficienze, difetti, progressi fatti, giudizio sintetico) Registro

412 serie 11 Giornale della scuola, 1928-1943

registri 15

Contenuto Nell'Ordinanza applicativa del 10 gennaio 1924 (1) viene specificato che il 'giornale della scuola' (o 'libro della scuola') è prodotto dal direttore. La Circolare ministeriale "Calendario delle carte periodiche e riordinamento dei servizi di statistica" (2) viene emanata per riorganizzare i servizi di statistica e affida appunto al direttore, in qualità di "propulsore" e di "vigilatore assiduo della scuola" "il compito di raccogliere tutti i dati statistici, che alle scuole e alle opere si riferiscono".

Note (1) "Norme regolamentari per l'applicazione del R. D. 1 ottobre 1923", n. 2185, art. 28. (2) Allegata all'Ordinanza Ministeriale 5 giugno 1924, "Applicazione del R. D. 3 novembre 1923, n. 2453 sull'ordinamento scolastico".

A7.11. 191 Giornale della scuola (1) 1928-1929 Registro Note (1) Nelle unità fino all'anno scolastico 1937-1938 sono riportati i seguenti dati: I. notizie statistiche (per ogni classe veniva indicato il numero degli alunni iscritti suddivisi per fasce di età, e il totale dei frequentanti; giorni di scuola, previsti dal calendario e il numero delle giornate di lezione); II. elenco degli alunni distinti per classi (numero d'ordine degli iscritti; cognome e nome degli alunni, distinti per classi e in ordine alfabetico; paternità; maternità; comune di nascita; data di nascita; età; condizione della famiglia; vaccinazioni effettuate; data di presentazione della pagella); III. programma didattico per gruppi di lezioni da svolgersi durante l'anno; IV. svolgimento del programma didattico, suddiviso nei vari mesi di lezione; V. registro delle qualifiche degli alunni (generalità dell'alunno; nei vari trimestri dovevano essere indicati: assenze, caratteristiche degli alunni, quali la condotta, religione; giudizi sulle man-canze e sui meriti degli alunni nelle diverse materie; eventuali osservazioni); VI. cronaca e osservazioni dell'insegnante sull'ambiente scolastico nei vari mesi (scuola, famiglia, paese e comune); VII. registro degli scrutini e degli esami: prospetto statistico, suddiviso per classi (vengono riportati: gli alunni della scuola pubblica; gli alunni scrutinati; gli alunni presenti agli esami; risultati degli esami); tabella con valutazioni (cognome e nome dell'alunno; scuola di provenienza, pubblica o privata; paternità; maternità; comune e data di nascita; assenze; caratteristiche degli alunni; materie d'esame; risultato finale degli scrutini e degli esami; eventuali osservazioni); VIII. processo verbale d'esame, steso dalla commissione esaminatrice (per la prima e la seconda sessione); IX. relazione finale dell'insegnante.

A7.11. 192 Giornale della scuola 1929-1930

413

Registro

A7.11. 193 Giornale della scuola 1930-1931 Registro

A7.11. 194 Giornale della scuola 1931-1932 Registro

A7.11. 195 Giornale della scuola 1932-1933 Registro

A7.11. 196 Giornale della scuola 1933-1934 Registro

A7.11. 197 Giornale della scuola 1934-1935 Registro

A7.11. 198 Giornale della scuola 1935-1936 Registro

A7.11. 199 Giornale della scuola 1936-1937 Registro

A7.11. 200 Giornale della scuola 1937-1938 Registro

414

A7.11. 201 Giornale della scuola (1) 1938-1939 Registro Note (1) I registri dal 1938-1939 riportano: I. notizie statistiche, II. elenco degli alunni distinti per classe; elenco della gioventù italiana del littorio (maschi e femmine); III. programma di studio annuale da svolgersi secondo le prescrizioni ministeriali; IV. svolgimento mensile del programma di studio per la scuola rurale, suddivisa per mesi; V. registro delle qualifiche degli alunni; VI. cronaca e osservazioni dell'insegnante e firma dei visitatori; VII. registro degli scrutini e degli esami; VIII. relazione finale; IX. registro delle assenze degli alunni.

A7.11. 202 Giornale della scuola 1939-1940 Registro

A7.11. 203 Giornale della scuola 1940-1941 Registro

A7.11. 204 Giornale della scuola 1941-1942 Registro

A7.11. 205 Giornale della scuola 1942-1943 Registro

415 serie 12 Registri di classe, giornali della classe, 1943-1968

registri 25

Contenuto Il 'registro di classe', poi 'giornale della classe' costituisce la documentazione principale dell'attività didattica, la cui compilazione è compito del maestro (1). Esso sostituisce il 'diario di classe' e riporta notizie relative ai dati anagrafici degli alunni, alle assenze, al programma didattico, alla valutazione del profitto, contiene una copia del registro degli scrutini e degli esami, la cronaca e le osservazioni dell'insegnante sulla vita della scuola.

Note (1) Ordinanza 10 gennaio 1924. "Norme regolamentari per l'applicazione del R. D. 1 ottobre 1923", n. 2185.

A7.12. 206 Registro di classe 1943-1944 Registro

A7.12. 207 Registro di classe 1944-1945 Registro

A7.12. 208 "Registro di classe. Classe I-II-III-IV-V" 1945-1946 Registro

A7.12. 209 "Registro di classe. Classe II-III-IV" 1946-1947 Registro

A7.12. 210 "Registro di classe. Classe I-II-III-IV-V" 1947-1948 Registro

416

A7.12. 211 Registro di classe 1948-1949 Il piano mensile per le lezioni di maggio e giugno è compilato su due carte sciolte Registro

A7.12. 212 Registro di classe 1949-1950 Il piano mensile per le lezioni di febbraio-giugno 1950 è compilato su otto carte sciolte Registro

A7.12. 213 Registro di classe 1950-1951 Il piano mensile per le lezioni di aprile-giugno 1951 è compilato su sei carte sciolte. Il piano annuale su due carte sciolte Registro

A7.12. 214 Registro di classe 1951-1952 Il piano mensile per le lezioni di maggio-giugno 1952 è compilato su tre carte sciolte Registro

A7.12. 215 Registro di classe 1952-1953 Registro

A7.12. 216 Registro di classe 1953-1954 Il piano mensile per le lezioni di aprile e maggio è compilato su cinque carte sciolte Registro

A7.12. 217 Giornale della classe 1954-1955 Il piano mensile delle lezioni per i mesi di aprile, maggio e giugno continua su due carte sciolte, inserite all'interno del registro. Registro

A7.12. 218

417

Giornale della classe 1955-1956 Registro

A7.12. 219 Giornale della classe 1956-1957 Il piano mensile delle lezioni per i mesi di marzo, aprile e maggio continua su due carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 220 Giornale della classe 1957-1958 Il piano mensile delle lezioni per il mese di aprile e maggio continua su due carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 221 Giornale della classe 1958-1959 Il piano mensile delle attività per il mese di aprile e maggio continua su due carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 222 Giornale della classe 1959-1960 Il piano mensile delle attività per il mese di marzo, aprile e maggio continua su quattro carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 223 Giornale della classe 1960-1961 Il piano delle attività mensile per i mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio continua su nove carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 224 Giornale della classe 1961-1962 Il piano mensile delle attività per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno continua su sei carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 225

418

Giornale della classe 1962-1963 Il piano mensile delle attività per il mese di marzo, aprile, maggio e giugno continua su cinque carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 226 Giornale della classe 1963-1964 Registro per le classi I, III, V

Il piano mensile delle attività per i mesi di aprile, maggio e giugno continua su tre carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 227 Giornale della classe 1963-1964 Registro per le classi II, IV, V

Il piano mensile delle attività per il mese di giugno continua su una carta sciolta, inserita all'interno del registro Registro

A7.12. 228 Giornale della classe 1965-1966 Il piano mensile delle attività per il mese di maggio e giugno continua su due carte sciolte, inserite all'interno del registro Registro

A7.12. 229 Registro di classe 1966-1967 Il piano mensile per le lezioni di maggio continua su due carte sciolte Registro

A7.12. 230 Registro di classe 1967-1968 Il piano mensile per le lezioni di maggio e giugno è compilato su due carte sciolte Registro

419 serie 13 Cronache scolastiche, 1898-1928

registri 3

Contenuto L'ordinanza applicativa del 10 gennaio 1924 (1) prevede che fra i compiti dell'insegnante era prevista anche la tenuta dei registri dove venivano annotati gli avvenimenti rilevanti avvenuti nella scuola di Massimeno negli anni scolastici dal 1898 al 1928.

Note (1) "Norme regolamentari per l'applicazione del R. D. 1 ottobre 1923", n. 2185, art. 27

A7.13. 231 "Cronaca della scuola di Massimeno" 1898-1923 Registrazione degli avvenimenti rilevanti avvenuti nella scuola di Massimeno durante gli anni scolastici dal 1898-1899 al 1912-1913. Il registro riporta anche la data dell'anno scolastico che comprende il 1919 (non è specificato se il 1918-1919 o il 1919-1920). La data al quale è associato un avvenimento importante è però il 1923. Registro

A7.13. 232 "Cronaca della classe unica" 1924-1928 Cronaca degli avvenimenti importanti accaduti nella scuola di Massimeno durante gli anni scolastici dal 1924-1925 e 1927-1928 Registro

A7.13. 233 Cronaca scolastica 1927-1928 Il registro contiene i rapporti settimanali con le notizie relative alla scuola di Massimeno scritti dal maestro per l'anno scolastico 1927-1928 Registro

420 serie 14 Programma didattico, 1932

registro 1

Contenuto L'ordinanza applicativa del 10 gennaio 1924 (1) prevede che fra i compiti dell'insegnante era prevista anche la tenuta dei registri sui quali mensilmente egli riportava il programma scolastico svolto.

Note (1) "Norme regolamentari per l'applicazione del R. D. 1 ottobre 1923", n. 2185, art. 27

A7.14. 234 "Programma didattico" 1932 giugno 25 (40) Registro sul quale è descritto mensilmente il programma svolto in due anni scolastici non precisati. Il programma per il mese di giugno del primo anno scolastico è scritto su un foglio staccato dal registro. Registro Note (40) Si tratta della data di approvazione, avvenuta lo stesso giorno per i due anni scolastici, ma alla fine della stesura del programma annuale.

421 serie 15 Verbali d'esame, 1924-1927

registri 4

Contenuto Accanto alle carte tradizionali che si riferiscono al "controllo" della frequenza scolastica degli alunni si trovano anche quelle che riguardano l'esito degli esami, come i verbali d'esami. Le sessioni d'esame annotate su questi registri possono essere due, una in aprile, l'altra in giugno-luglio. Gli esami venivano fatti agli alunni di tutte le età per ottenere la promozione nella classe superiore o la licenza, o un'agevolazione senza passare alla classe superiore. Le commissioni, come si rileva dalle annotazioni, sono nominate secondo i criteri stabiliti con l'Ordinanza del 10 gennaio 1924.

A7.15. 235 Verbale d'esami 1924 aprile 9 "Verbale della sessione d'esame tenuta agli scolari della classe unica di Massimeno li 9 aprile 1924" Fascicolo

A7.15. 236 "Verbale di esami" 1925-1926 - 1926 aprile 26: Verbale sul quale appaiono gli alunni della classe terza e quarta elementare esaminati per ottenere la promozione

Si segnala: - "Elenco degli scolari e delle scolare che domandano l'esonero dalla frequenza scolastica per il tempo dal I maggio 1926 al 31 ottobre 1926...", 11-26 aprile 1926; - "Relazione finale per l'anno scolastico 1925-1926", 1926 luglio 11; - "Estratto del diario della classe della scuola elementare di Massimeno" (Si tratta dei risultati degli scrutini della classe prima e seconda elementare), 1926 luglio 15. Fascicolo

A7.15. 237 "Verbale di esami" 1925-1926 - 1925 aprile 30: Verbale sul quale appaiono gli alunni della classe quarta esaminati per ottenere la promozione e l'esenzione dalla scuola estiva ("esame speciale").

Si segnala: "Elenco degli scolari di Massimeno per i quali fu chiesto l'esonero estivo" - 1925 luglio 6: Verbale sul quale appaiono gli alunni della classe prima, seconda e quinta esaminati per ottenere la promozione Fascicolo

422

A7.15. 238 "Verbale di esami" 1926-1927 - 1927 aprile 27: Verbale sul quale appaiono gli alunni della classe terza elementare esaminati per ottenere la promozione - 1927 giugno 27: Verbale sul quale appaiono gli alunni della classe quarta elementare esaminati per ottenere la promozione

Si segnala: - "Elenco degli scolari e delle scolare che domandano l'esonero dalla frequenza scolastica per il tempo dal 1 maggio 1927 al 31 ottobre 1927...", 1927 aprile 14-28; - "Relazione finale per l'anno scolastico 1926-1927", 1927 luglio 1 Fascicolo

423 serie 16 Registro degli scrutini e degli esami, 1950-1957

registri 4

Contenuto Accanto alle carte tradizionali che si riferiscono al "controllo" della frequenza scolastica degli alunni si trovano anche quelle che riguardano l'esito degli esami, come i registri degli esami, che, in questa serie, sono uniti ai registri degli scrutini. Le commissioni, come si rileva dalle annotazioni, sono nominate secondo i criteri stabiliti con l'Ordinanza del 10 gennaio 1924.

A7.16. 239 "Registro degli scrutini o degli esami" 1950-1951 Registro

A7.16. 240 "Registro degli scrutini e degli esami della I e II sessione" 1954-1955 Registro

A7.16. 241 "Registro degli scrutini e degli esami. Sessione estiva" 1954-1955 Registro

A7.16. 242 "Registro degli scrutini e degli esami della I e II sessione" 1955-1957 Registro

424 serie 17 Protocolli delle conferenze degli insegnanti, 1904-1906

registri 2

Contenuto Le conferenze periodiche dei maestri, cioè le riunioni, vengono istituite con le legge fondamentale del 1869 (41), nell'ambito di un programma di perfezionamento professionale dei maestri. Il Regolamento del 1870 (42) stabiliva che "presso tutte le scuole con più docenti, il dirigente convoca regolarmente ogni mese i maestri a conferenza in un tempo fuori di quello destinato all'istruzione. Indice poi delle conferenze straordinarie ogni volta che ne vegga un vero bisogno o che due membri del corpo docente ne facciano la proposta. Membri della conferenza sono tutti i maestri, sottomaestri e maestri straordinari (ausiliari)". Le conferenze convocate hanno scopi diversi: approfondiscono questioni pedagogiche e didattiche, avviene lo scambio di esperienze fra gi insegnanti, si discute circa l'attivazione di iniziative didattiche locali, si discute di eventuali gravi mancanze disciplina-ri. Il Regolamento del 1870 (43) recita poi che da un membro della conferenza dei maestri "viene steso un protocollo, contenente le proposte fatte ed i conchiusi presi, che firmato poi da tutti i presenti, si conserverà nell'archivio". Per 'protocollo' si intende il verbale o resoconto delle riunioni dei maestri.

Note (41) Legge 14 maggio 1869, dove si stabiliscono le massime fondamentali dell'azienda d'istruzione rispetto alle scuole popolari, in Bollettino delle leggi dell'Impero, puntata XXIX, n. 62, 1869. (42) "Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali", emanato con l'ordinanza del Ministro del culto e della istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648. (43) "Regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali", emanato con l'ordinanza del Ministro del culto e della istruzione del 20 agosto 1870, n. 7648.

A7.17. 243 "Protocolli delle conferenze tenute dai docenti di Giustino e Massimeno nell'ano scolastico 1904-1905" 1904 ottobre 19-1905 giugno 30 Registro

A7.17. 244 "Protocolli delle conferenze tenute dai docenti di Giustino e Massimeno nell'ano scolastico 1905-1906 (copia)" 1905 ottobre 22-1906 giugno 17 Registro

425 serie 18 Corso festivo, 1929

registri 1

Contenuto La gestione dei corsi popolari (serali e festivi) per adulti, come quella delle scuole rurali, veniva delegata nella Venezia tridentina all'O.N.A.I.R. con R.D.L. 20 agosto 1926, n. 1667. Questi corsi venivano istituiti nei piccoli centri rurali, in collaborazione con le autorità scolastiche locali, tenendo conto delle diverse esigenze culturali e pratiche della popolazione.

A7.18. 245 "Registro del corso festivo" 1929 novembre 7-1929 novembre 9 Anno scolastico 1929-1930 Registro

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