AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

INDICE ELENCO ELABORATI 1. PREMESSA NORMATIVA ...... 2

1.1 Normativa comunitaria ...... 3 RELAZIONE PAESAGGISTICA SCALA FILE 1.2 Normativa nazionale ...... 3 PTPC 1:80.000 AUA101 2. INQUADRAMENTO DEL PROGETTO ...... 4 PTPC GROSSETO 1:80.000 AUA102 3. DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI DI VALORE PAESAGGISTICO IN RELAZIONE ALLA Caratteri del paesaggio: uso suolo, vincoli e percezione visiva. Tav. 1/7 1:5.000 AUA103 PIANIFICAZIONE ED AL SISTEMA DEI VINCOLI ...... 9 Caratteri del paesaggio: uso suolo, vincoli e percezione visiva. Tav. 2/7 1:5.000 AUA104 IL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE (P.I.T.) REGIONE TOSCANA (2005-2010) ...... 9 Caratteri del paesaggio: uso suolo, vincoli e percezione visiva. Tav. 3/7 1:5.000 AUA105

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI LIVORNO ...... 14 Caratteri del paesaggio: uso suolo, vincoli e percezione visiva. Tav. 4/7 1:5.000 AUA106

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI GROSSETO ...... 17 Caratteri del paesaggio: uso suolo, vincoli e percezione visiva. Tav. 5/7 1:5.000 AUA107

Caratteri del paesaggio: uso suolo, vincoli e percezione visiva. Tav. 6/7 1:5.000 AUA108 4. ANALISI PAESAGGISTICA ...... 21 Caratteri del paesaggio: uso suolo, vincoli e percezione visiva. Tav. 7/7 1:5.000 AUA109 4.1 Caratteri del Paesaggio ...... 21 Abaco degli interventi vegetazionali e dei paesaggi faunistici: Pianura costiera - Tav.1/4 - SUA102 4.2 Caratteri del paesaggio in relazione al tracciato di progetto ...... 22 Abaco degli interventi vegetazionali e dei paesaggi faunistici: Pianura costiera - Tav.2/4 - SUA103 5. DEFINIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI INTERVENTO VEGETAZIONALE ...... 24 Abaco degli interventi vegetazionali e dei paesaggi faunistici: Rilievi antiappenninici - Tav.3/4 - SUA104 5.4 Conclusioni ...... 41 Abaco degli interventi vegetazionali e dei paesaggi faunistici: Rilievi antiappenninici - Tav.4/4 - SUA105

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 1/8 1:5.000 SUA110

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 2/8 1:5.000 SUA111

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 3/8 1:5.000 SUA112

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 4/8 1:5.000 SUA113

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 5/8 1:5.000 SUA114

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 6/8 1:5.000 SUA115

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 7/8 1:5.000 SUA116

Carta degli interventi di mitigazione – tav. 8/8 1:5.000 SUA117

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costruttive rispettino e si integrino alle specificità dei paesaggi attraversati, evitando di compromettere 1. PREMESSA NORMATIVA l'unitarietà di sistemi paesaggistici storici esistenti, urbani e extraurbani, di sistemi naturali, tagliandoli o frammentandoli.

Dal 1° gennaio 2010 è entrata in vigore la procedura per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica Il progetto del lotto 2 ha inizio in prossimità dell’attuale svincolo di S.Pietro in Palazzi, a nord di Cecina, prevista dall’art. 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. lgs. 42/2004). e prevede l’adeguamento ad autostrada della attuale SS1 Variante Aurelia, fino allo svincolo di Scarlino

La Relazione paesaggistica, (prevista da tale articolo) e che deve accompagnare l’istanza, viene (compreso), per un tratto di circa 62 km, all’interno del territorio della Regione Toscana. redatta in base a quanto previsto dal DPCM del 12 Dicembre 2005, che individua la documentazione Il progetto attraversa diverse zone vincolate e tutelate, ed esattamente: necessaria alla verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi proposti. - Corsi delle acque pubbliche; I contenuti di tale relazione costituiscono per l'Amministrazione competente la base di riferimento - Aree di interesse archeologico; essenziale per la verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi, con riferimento ai contenuti e - Aree boscate. alle indicazioni dei piani urbanistico-territoriali, con specifica considerazione dei valori paesaggistici e nello specifico per l’accertamento della: Come evidenziato dallo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo e dalla Convenzione Europea per il Paesaggio1, la differente caratterizzazione paesaggistica dei territori europei costituisce una ricchezza - - compatibilità rispetto ai valori paesaggistici riconosciuti dal vincolo; da salvaguardare. L’identità e la riconoscibilità paesaggistica rappresentano un elemento fondamentale - - congruenza con i criteri di gestione degli immobili o delle aree; della qualità dei luoghi dell’abitare e sono direttamente correlate con la qualità di vita delle popolazioni. - - coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica. La Convenzione Europea per il Paesaggio evidenzia, inoltre, che tutto il territorio è anche paesaggio in Il citato art.146 stabilisce che le aree sottoposte a tutela dalle disposizioni del Piano Paesaggistico non continua modificazione. Sebbene le trasformazioni del paesaggio non possano essere evitate, devono possano né essere distrutte né coinvolte da modificazioni che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici essere comunque guidate in modo consapevole, ossia, chiaramente orientate e coerentemente gestite; oggetto di protezione. questo non solo per contestualizzare paesaggisticamente gli interventi, ma anche per valorizzare al La Relazione deve indicare: meglio le caratteristiche e le potenzialità paesistiche locali, quali elementi di competitività territoriale e - Lo stato attuale del bene paesaggistico interessato; possibile punto di partenza per l’individuazione di strategie di sviluppo sostenibile. - Gli elementi di valore paesaggistico in esso presenti, nonché le eventuali presenze di beni culturali Per affrontare in tali termini il tema è necessario partire da una visione integrata, capace di interpretare tutelati; l’evoluzione del paesaggio, in quanto sistema unitario, nel quale le componenti, ecologica e naturale, - Gli impatti sul paesaggio delle trasformazioni proposte; interagiscono con quella insediativa, economica e socio-culturale. - Gli elementi di mitigazione e compensazione necessari. Nel seguito si elencano gli strumenti normativi che regolano l’utilizzo della “risorsa” paesaggio con lo

scopo di salvaguardarlo e valorizzarlo. Il presente documento è finalizzato alla verifica della compatibilità paesaggistica del progetto di un lotto funzionale (Lotto 2) del corridoio autostradale tirrenico settentrionale, che consiste nell’adeguamento ad Autostrada della variante alla S.S.1 Aurelia, nel tratto compreso tra S.Pietro in Palazzi e Scarlino, all’interno del più ampio intervento di realizzazione del tronco sud per il completamento del corridoio 1 Elaborata in sede di Consiglio d’Europa dal 1994 al 2000, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 20 tirrenico - dallo svincolo di Grosseto Sud alla A12 Roma-Civitavecchia. luglio 2000 ed aperta alla firma degli stati membri a Firenze il 20 ottobre 2000, la Convenzione è il naturale sviluppo della Carta di Siviglia sul Paesaggio Mediterraneo (1994). E’ aperta alla firma dei 46 Stati membri del Consiglio d'Europa e Le opere autostradali sono classificate dalla norma nazionale come opere a carattere lineare di all'adesione della Comunità europea e degli Stati europei non membri. E’ stata firmata da 29 Stati e ratificata da 14, entrando in vigore il 1 marzo 2004. grande impegno territoriale, per le quali è fondamentale che i tracciati e le loro caratteristiche 2 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

1.1 Normativa comunitaria Il 31 luglio 2006 è entrato in vigore il D.P.C.M. 12 dicembre 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale La normativa comunitaria per la tutela del paesaggio ha il suo fondamento nella Convenzione Europea n°25 del 31 gennaio 2006, che prevede l’obbligo di allegare la "Relazione paesaggistica" alla richiesta del Paesaggio, aperta alla firma il 20 ottobre 2000 a Firenze e ratificata dal Parlamento Italiano con di autorizzazione ai sensi degli articoli 159, comma 1, e 146, comma 2, del "Codice dei beni culturali e Legge n°14 del 9 gennaio 2006. del paesaggio".

La Convenzione è stata redatta quindi per poter disporre di un nuovo strumento dedicato esclusivamente alla salvaguardia, alla gestione e alla pianificazione di tutti i paesaggi europei.

A questo scopo essa impegna lo Stato a:

• riconoscere giuridicamente il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità; • stabilire e attuare politiche paesaggistiche volte alla protezione, alla gestione, alla pianificazione dei paesaggi tramite l’adozione delle misure specifiche; • avviare procedure di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione delle politiche paesaggistiche; • integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico, nonché nelle altre politiche che possono avere un’incidenza diretta o indiretta sul paesaggio.

1.2 Normativa nazionale Il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n°42 pubblicato nella G.U. n°45 del 24 febbraio 2004 - Supplemento Ordinario n°28) e s.m.i. recepisce le direttive comunitarie abrogando e sostituendo integralmente la precedente normativa in tema di beni culturali ed ambientali; i principali capisaldi del testo normativo sono:

• il pieno recupero del paesaggio nell’ambito del “patrimonio culturale”, del quale costituisce parte integrante alla pari degli altri beni culturali italiani; • il riconoscimento del carattere unitario della tutela dell’intero patrimonio storico-artistico e paesaggistico, così come previsto dalla Costituzione; • la creazione, sia sotto il profilo formale che funzionale, di un apposito demanio culturale al quale sono ascritti tutti quei beni la cui piena salvaguardia ne richiede il mantenimento nella sfera pubblica (statale, regionale, provinciale, comunale) nell’interesse della collettività; • la pianificazione urbanistica assume un carattere subordinato rispetto alla pianificazione del paesaggio, di fronte alla quale la prima dovrà essere sempre pienamente compatibile.

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2. INQUADRAMENTO DEL PROGETTO

Il progetto del Lotto 2 si riferisce al tratto compreso tra S.Pietro in Palazzi e Scarlino, all’interno del più ampio intervento di realizzazione del tronco nord del completamento del corridoio tirrenico, che si estende dallo svincolo di Rosignano a quello di Grosseto Sud, inizio del tronco sud.

Procedendo da nord verso sud, la progressiva iniziale, pari al km 0+000, è posta in prossimità del km 283+560 circa della SS1 Aurelia esistente (il cui verso delle progressive è da sud verso nord), circa 1,5 km prima dell’attuale svincolo di S. Pietro in Palazzi; la progressiva finale, pari al km 62+398, circa 900 m dopo lo svincolo di Scarlino, in prossimità del fosso S. Felice si sovrappone al km 204 + 220 della SS1 Aurelia. Lo sviluppo totale del lotto 2 è di ca 62,3 km.

Il progetto prevede, per buona parte dell’intero lotto, l’adeguamento dell’attuale sede stradale ad una sezione di tipo autostradale, di larghezza complessiva pari a 24.00 metri, composta da due carreggiate Per comodità operative e per analogie di intervento, è stato ritenuto opportuno suddividere il lotto 2 in suddivise da un margine interno di 3.00 metri, con banchine in sinistra di 70 cm; ciascuna carreggiata cinque parti, riassunte nella tabella seguente; delle quali le Parti 2 e 4, che hanno uno sviluppo sarà composta da 2 corsie di marcia di larghezza L=3.75 metri e da corsie di emergenza di larghezza modesto rispetto a quello complessivo (pari rispettivamente a L=2km e L=2,8km), risultano L=3.00 metri. caratterizzate dalla presenza di alcuni tratti in galleria (di tipo naturale e artificiale) che hanno condizionato l’intervento di adeguamento della sezione stradale esistente a quella autostradale. Si riporta di seguito la descrizione sintetica del tracciato, ripresa dall Relazione Tecnica Generale.

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2.1 Descrizione del tracciato In corrispondenza del km 8+000 circa è ubicato lo svincolo di ; dal km 8+700 al km 11+000, il tracciato prosegue con un lungo rettifilo, affiancato sul lato destro, a poche decine di metri, alla linea FS Pisa-Roma.

In questo tratto sono presenti alcune opere d’arte, e precisamente un sottovia di strada poderale, il Ponte della Madonna (L=30m) e il Viadotto Bibbona (L=90m),Dal km 11+400 al km 13+400 c’è una successione di tre curve (sx-dx-sx), la prima delle quali in corrispondenza del cavalcavia di Via dei Melagrani; lungo il breve rettifilo interposto tra la prima curva (sinistrorsa) e la seconda (destrorsa) è ubicata la galleria artificiale scatolare necessaria a risolvere l’interferenza con la SP39 Via Aurelia; su tale tratto sono presenti le opere d’arte Ponte Sorbizzi, Sottovia Via Campigliese, Ponte Livrone e Inizio Lotto 2 Sottovia Via delle Sondraie. Dal km 0+000 al km 3+000 il tracciato è abbastanza lineare con lunghi rettifili e curve di ampio raggio; su tale tratto sono presenti alcune opere d’arte:

• il viadotto sull’Acquerta

• il viadotto sul fiume Cecina,

• gli svincoli di S.Pietro in Palazzi e Cecina centro;

Successivamente l’asse devia verso sud-ovest con una curva destrorsa di raggio R=800m circa in corrispondenza della quale sono presenti dei cavalcavia su una sezione trasversale della SS1 in Cavalcavia Via dei Melagrani trincea (SP n.14bis Cecina-Casale Marittimo e SP n.14 Via del Paratino). Dal km 13+300 al km 18+500 la SS1 Aurelia mantiene un andamento lineare si inserisce in una fascia compresa tra la linea FS a destra e la vecchia SP39 Via Aurelia; il profilo non presenta significative variazioni di quota e la strada è su un rilevato di modesta altezza; al km 17+742 è ubicato il viadotto di Marmo (L=103m).

Al km 19+000, è ubicata la prima opera d’arte del Cavalcaferrovia (L=520m) sulla linea FS Roma-Pisa; da qui in poi, fino al km 22+600, il tracciato stradale segue l’andamento della linea ferroviaria presente ora sul lato sinistro, con una successione di rettifili e curve di ampio raggio, fino al successivo Cavalcaferrovia Pianetti (L=468m); in corrispondenza del km 19+830 è posizionato lo svincolo di Cavalcavia Cecina-Casale Marittimo Castagneto – .

Dopo il secondo scavalco sulla ferrovia, dal km 22+800 al km 26+000, il tracciato esistente prosegue Dal km 6+000 al km 8+000 il tracciato plano-altimetrico ha un andamento abbastanza lineare; su tale nella posizione mediana compresa tra ferrovia e vecchia Aurelia, con un andamento plano-altimetrico tratto sono presenti alcune interferenze con viabilità locali (n.2 cavalcavia e n.1 sottovia) e le aree di abbastanza lineare e privo di significative opere d’arte. rifornimento carburante Cecina Est e Ovest (km 6+600 circa). Al km 28+700, in corrispondenza dello svincolo di S.Vincenzo Nord, la livelletta riprende quota (con una pendenza iniziale in salita pari a circa i=1,8%) per attraversare il territorio collinare situato ad est di

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S.Vincenzo; ha termine qui la prima parte del lotto 2. Immediatamente dopo lo svincolo di S.Vincenzo Al km 50+300 circa, è ubicato lo svincolo di Follonica Nord e il viadotto Aurelia vecchia (L=206m). Nord, il progetto presenta un tratto a carreggiate separate di circa 2000m, necessario per la presenza Dal km 51+000 la livelletta riprende a salire di quota poiché il tracciato attraversa territori collinari e del viadotto S. Carlo, a impalcati separati, di lunghezza pari a L=360m, e della successiva Galleria pedemontani caratterizzanti le tratte successive; al km 52+500 circa è ubicata la Galleria Artificiale Naturale S. Carlo (L=750m) a doppio fornice. Dopo circa 350 m dall’uscita della galleria, le carreggiate “Caccia Grande” (L=144m), dopo la quale è posizionato il viadotto Val dell’Olmo (L=229m); al km tornano ad unirsi; dopo circa 100m, è presente il cavalcavia di Via del Castelluccio, a servizio della 53+372 termina la terza parte del lotto2. viabilità urbana di S.Vincenzo. Al km 53+622 è situata la Galleria Artificiale “Val Querceta” (L=69m) nonché il viadotto omonimo (L=152m), con il quale inizia la separazione di carreggiata per la presenza della Galleria Naturale ”Poggio Fornello” (dal km 54+152 al km 54+675, L=537m).

Viadotto e galleria S.Carlo in prossimità di S.Vincenzo Nord

Dal km 29+124 (inizio del terzo tratto) fino al km 34+800 il tracciato continua ad attraversare le zone Galleria Poggio Fornello collinari prossime a S.Vincenzo, per poi “riscendere” a quote più basse; dal punto di vista planimetrico l’asse risulta composto da lunghi rettifili e curve di raggio rispettivamente pari a R=3000m, R=1500m e Il successivo viadotto Val della Petraia (L=197m) precede all’altra Galleria Naturale “Poggio Bastione” R=1000m; al km 30+756 è ubicato lo svincolo di S.Vincenzo Sud; lungo il tratto sono presenti vari (L=583m), che si sviluppa lungo una curva destrorsa di raggio R=1600m circa; a breve distanza dopo cavalcavia necessari alla ricucitura della viabilità locale e poderale e allo scavalco della SP39 via la galleria è presente il viadotto “Val d’Ala” (L=131m), superato il quale le carreggiate tornano ad unirsi; Aurelia vecchia al km 32+620; al km 36+000 il tracciato devia verso sud-est con un’ampia curva al km 56+147 è ubicato il viadotto “Martellino” (L=131m); al km 56+222 è posizionata la fine della sinistrorsa di raggio R=1500m e si riallinea parallelo al tracciato della linea FS Roma – Pisa. Al km quarta parte del lotto2 (Lotto2 Parte4), in corrispondenza di un’area prettamente boschiva. 39+500 circa è localizzato lo svincolo di Venturina – Piombino, di collegamento anche con il Raccordo SS 398 Venturina-Piombino; circa 120m più a sud del sottovia di svincolo è posizionata la spalla nord del viadotto Cornia, con una luce di L=312m.

Dal km 40+400 al km 45+000 circa la sede stradale è distante poche decine di metri dal rilevato della linea ferroviaria; al km 43+879 è presente un cavalcavia di ricucitura della viabilità locale.

Tra il km 46+000 e il km 48+000 il tracciato stradale si discosta da quello ferroviario per la presenza dello svincolo di Riotorto (km 46+772); a circa 130m di distanza verso sud dall’asse del sottovia di svincolo è posizionata la spalla nord del viadotto Torre del Sale (L=62m); dal km 48+000 e fino al km Viadotto Val della Petraia e galleria Poggio Bastione 50+300 circa, l’asse stradale della SS1 risulta nuovamente parallelo alla Linea FS Roma-Pisa, ad una distanza di circa 30-40m.

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La quinta parte del lotto2 inizia con la Galleria Artificiale “Martellino” L=100m, superata la quale, la metallica monofilare bifacciale, con margine interno di larghezza pari a circa 1.00m; sui margini laterali livelletta della strada esistente inizia a ridiscendere di quota e al contempo l’asse planimetrico risulta sono disposte barriere metalliche a nastro. caratterizzato da rettifili e curve di raggio grande; in corrispondenza del km 58+902 è posizionato lo 2.3 Sezione tipo dell’infrastruttura di progetto svincolo di Follonica Est; in tale tratto la sezione stradale si presenta prevalentemente in trincea, con muri di controripa posti sui margini laterali. L’intervento prevede l’allargamento dell’attuale sede stradale ad una sezione di tipo autostradale di larghezza complessiva pari a 24.00 metri, composta da due carreggiate distinte suddivise da un margine interno di 3.00 metri con banchine in sinistra di 70 cm, ad eccezione dei tratti nei quali non è previsto l’ ampliamento della piattaforma attuale per la presenza delle gallerie e di alcune opere d’arte.

Ciascuna carreggiata sarà composta da 2 corsie di marcia di larghezza L=3.75 metri e da corsie di emergenza di larghezza L=3.00 metri,

Svincolo di Follonica Est

Superato lo svincolo, il tracciato devia con un’ampia curva destrorsa (R=1400m circa) sulla quale si trova il viadotto Pecora (L=241m); dopo circa 1km è situato lo svincolo di Scarlino; al km 62+398 è posizionata la fine del Lotto 2.

Sezione tipo di progetto (adeguamento SS1 Aurelia)

Per la quasi totalità dello sviluppo, l’ ampliamento è in sede (simmetrico o asimmetrico), a meno di un Svincolo di Scarlino breve tratto (L=600m) in variante (fuori sede) in prossimità della stazione ferroviaria di , nel 2.2 Sezione Tipo dell’infrastruttura attuale comune di Bibbona.

Nel tratto in esame da S.Pietro in Palazzi a Scarlino, l’infrastruttura attuale risulta avere una sezione In alcuni ulteriori tratti singolari è stata prevista una soluzione “ottimizzata”, con un minor ingombro tipo composta da due carreggiate, ciascuna a due corsie per senso di marcia di larghezza L=3.50m e della sezione di progetto, riducendo la larghezza del margine interno a L=2.20 m; in corrispondenza del una piattaforma pavimentata di larghezza complessiva pari a L=15.30m – 18.60m; tale sezione può Viadotto del Marmo, del Cavalcaferrovia Linea FS Roma-Pisa e del Cavalcaferrovia I Pianetti, non essere ricondotta al Tipo III delle “Norme sulle caratteristiche geometriche delle strade extraurbane” sono previsti ampliamenti della attuale piattaforma stradale, pertanto ci saranno un margine interno di CNR 78/1980; la strada può essere classificata come una strada extraurbana principale. Lungo lo larghezza L=2.20m e banchine in destra di larghezza minima L=0.70m, in sostituzione della corsia di spartitraffico è posizionata, a seconda dei tratti, una barriera di sicurezza NJ in cls oppure una barriera emergenza. 7 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

L’intervento prevede inoltre l’adeguamento di n°11 svincoli esistenti, presenti lungo il tracciato:

- Svincolo di S. Pietro in Palazzi, - Svincolo di Cecina, - Svincolo di Bibbona - La California, - Svincolo di Castagneto - Donoratico, - Svincolo di S.Vincenzo Nord, - Svincolo di S.Vincenzo Sud, - Svincolo di Venturina - Piombino, - Svincolo di Riotorto, - Svincolo di Follonica Nord, - Svincolo di Follonica Est, - Svincolo di Scarlino.

L’adeguamento consiste in un aumento delle lunghezze dei tratti paralleli relativi alle corsie di ingresso e uscita, e nella realizzazione di rotatorie di connessione tra le rampe di ingresso e uscita e la viabilità locale, in sostituzione delle attuali intersezioni a raso.

Le corsie di immissione e diversione sono state sviluppate prettamente con la soluzione in affiancamento all’asse autostradale.

L’intervento prevede inoltre la realizzazione di n°2 barriere di esazione:

- S. Vincenzo; - Follonica.

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3. DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI DI VALORE PAESAGGISTICO IN RELAZIONE ALLA All’interno del P.I.T. sono contenuti una serie di allegati che riguardano: PIANIFICAZIONE ED AL SISTEMA DEI VINCOLI • "I territori della Toscana"; • "L'evoluzione recente delle spiagge toscane"; • "Elenco dei beni culturali e paesaggistici" e schede; Lo studio del contesto in cui l’opera si va ad inserire prende le mosse da una analisi dei tipi di tutela • “Corsi d'acqua principali ai fini del corretto assetto idraulico"; paesaggistica operanti nei ambiti e nelle aree di intervento considerate, rilevabili dagli strumenti di • "Criteri applicativi della disciplina del patrimonio costiero"; • L’atlante dei paesaggi toscani; pianificazione paesaggistica, urbanistica e territoriale e da ogni fonte normativa, regolamentare e • Schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità; provvedimentale, comprensiva dell’indicazione della presenza di beni culturali tutelati ai sensi della • La qualità dei paesaggi nei P.T.C.; Parte seconda del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. • La Toscana nel quadro strategico nazionale 2007 - 2013; • Master plan "La rete dei porti toscani"; • Master plan "Il sistema aeroportuale toscano". 3.1 La Pianificazione di riferimento I Piani analizzati per la componente Paesaggio sono i seguenti: L’atlante dei paesaggi toscani Il PIT 2000 ha definito, all’interno del quadro conoscitivo dei caratteri strutturali del paesaggio, le • Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.) Regione Toscana (2005-2010) • Piano Paesaggistico contenuto nel Piano di Indirizzo Territoriale (2009) principali dinamiche evolutive del territorio dell’intera regione, delineando i Sistemi Territoriali “delle • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale P.T.C. Provincia di Livorno Quattro Toscane”. • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale P.T.C. Provincia di Grosseto. Il progetto del lotto 2 ricade: Inoltre, è stata analizzata la pianificazione di livello comunale, che per il lotto 2 comprende: in provincia di Livorno, • per la maggior parte, all’interno del Sistema Territoriale della Toscana della Costa e • Piano Strutturale del Comune di Cecina (2004), dell’Arcipelago, che comprende gli ambiti di caratterizzazione strutturale del paesaggio denominati • Piano Strutturale del Comune di Bibbona (2001), • Piano Strutturale del Comune di Castagneto Carducci (2006), Massa Carrara, Versilia, Area Pisana, Area Livornese, Maremma Settentrionale, Val di Cornia, • Piano Regolatore Generale del Comune di San Vincenzo (2000), Costa Grossetana, Colline dell’Albegna, Argentario, Isola d’Elba, Arcipelago delle Isole Minori. Qui • Piano Regolatore Generale del Comune di Campiglia Marittima (1996 + Variante Gen°2008) • Piano Regolatore Generale del Comune di Piombino (1998 – aggiorn.2009 + Reg. Edil.2007); il paesaggio, fortemente strutturato dalle trasformazioni agrarie storiche e dalle grandi piantagioni e in provincia di Grosseto, costiere per la difesa delle colture, fa registrare i più elevati tassi di urbanizzazione, saldandosi in • Piano Strutturale del Comune di Follonica (2002), • Piano Strutturale del Comune di Massa Marittima (2004), Versilia e nell’Area Pisana al Sistema della Toscana dell’Arno, con la presenza insediativa più • Piano Regolatore Generale del Comune di Scarlino (2002). elevata idella regione.

• per il restante tratto, nel Sistema Territoriale della Toscana delle Aree interne e meridionali, che IL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE (P.I.T.) REGIONE TOSCANA (2005-2010) comprende gli ambiti denominati Area livornese, Maremma Settentrionale, Area Volterrana, Val Il PIT è stato approvato dal Consiglio Regionale con Deliberazione n°72 del 24 luglio 2007, pubblicato d’Era, Val d’Elsa, Chianti, Area Senese, Massa Marittima, Entroterra Grossetano, Costa sul BURT n.42 del 17 ottobre 2007. (Per la struttura e formazione del P.I.T. si rimanda alla relazione Grossetana, Colline dell’Albegna, Toscana dei Tufi, Monte Amiata, Val d’Orcia, Val di Cornia, Val di del Quadro di riferimento programmatico). Chiana. Si tratta del territorio della Toscana dove più forte e diffusa è l’impronta paesaggistica culturale dell’agricoltura del latifondo e della bonifica e la morfologia prevalente diviene quella Il PIT è integrato dal Piano Paesaggistico, approvato con Deliberazione n°32 del 16.VI.2009, che collinare, pur con significative presenze della pianura, come ad esempio nella Val di Chiana. Il costituisce l'atto di programmazione con il quale la Regione Toscana in attuazione della LR 1/2005, dell’articolo 17, comma 1, adotta le modifiche al PIT che costituiscono implementazione del piano mosaico paesistico è caratterizzato da una ripartizione pressochè equa delle formazioni forestali e stesso per la disciplina paesaggistica. delle colture agrarie specializzate, mentre la presenza insediativa risulta la più bassa della regione.

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In particolare il tracciato attraversa i territori relativi agli ambiti: 22 - Maremma Settentrionale, 23 - Val di Rivestono valore paesaggistico i centri capoluogo di comune e le frazioni, gli aggregati e i centri storici Cornia, 24 - Costa Grossetana e 34 - Massa Marittima. minori, le ville ed i giardini, le case coloniche, in quanto documenti storici e culturali ed elementi di identificazione per le comunità locali. Le parti del territorio rurale che svolgono un ruolo di integrazione Per ognuno di questi l’Atlante propone una scheda così articolata: funzionale e sociale con le strutture urbane rivestono valore paesaggistico per la configurazione del SEZIONE 1 – DESCRIZIONE DEI CARATTERI STRUTTURALI DEL PAESAGGIO sito, per il paesaggio agrario, per il rapporto morfologico fra città e territorio rurale. Analogamente • Caratteri strutturali identificativi e Caratteri strutturali ordinari riveste valore paesaggistico l’ambito rurale adiacente ai centri storici e agli aggregati nel quale si SEZIONE 2 – RICONOSCIMENTO DEI VALORI stabiliscono relazioni di carattere percettivo, morfologico e strutturale. Il territorio è caratterizzato dalla • Valori naturalistici , storico-culturali e estetico-percettivi presenza di necropoli che ne attestano la frequentazione dall’età del ferro al periodo tardo romano... SEZIONE 3 – INTERPRETAZIONE, DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI QUALITÀ (Sia per gli L’età romana è caratterizzata dalla presenza di ville marittime (Cecina, loc. S. Vincenzino) e collinari ELEMENTI COSTITUTIVI ANTROPICI che per quelli COSTITUTIVI NATURALI) (Villa della Pieve a Casale), dalla presenza di mansiones lungo le principali direttrici viarie (Mansio di S. • Funzionamento e dinamiche evolutive Gaetano di Vada), da impianti artigianali (es. La Mazzata a Cecina, le fornaci romane di Donoratico) e • Obiettivi di qualità diffusa presenza d’insediamenti agricoli. Particolarmente significativo è il caso del Castello di • Priorità Donoratico dove è attestata continuità di vita dall’età del ferro al medioevo. SEZIONE 4 – RICONOSCIMENTO DEI PAESAGGI DI ECCELLENZA I valori di cui sopra risultano come specificati dai PTC e dai PS.” Aree ed immobili dichiarati di notevole interesse pubblico – di questi si riportano solo i decreti che ricadono in aree prossime al progetto in esame. Valori estetico-percettivi Si riportano qui di seguito le analisi svolte all’interno delle “Schede dei paesaggi e individuazione degli I valori estetico-percettivi sono espressi in particolare dai beni paesaggistici soggetti a tutela, tra i quali obiettivi di qualità” relative agli ambiti interessati dal progetto. La zona costiera dei comuni di Bibbona, e Castagneto Carducci, incomparabile

quadro naturale.

AMBITO 22: MAREMMA SETTENTRIONALE Rivestono valore paesaggistico le strade nazionali e provinciali, i centri capoluogo di comune e le frazioni, gli aggregati e i centri storici minori, le ville ed i giardini, le case coloniche, in quanto Territori appartenenti ai comuni di: Bibbona, Casale Marittimo, Castagneto Carducci, Castellina Marittima, consentono la percezione di visuali panoramiche o ne sono oggetto. Le parti del territorio rurale che Cecina, Guardistallo, Montescudaio, Montecatini val di Cecina, Riparbella, Rosignano Marittimo, Santa Luce. svolgono un ruolo d’integrazione funzionale e sociale con le strutture urbane rivestono valore RICONOSCIMENTO DEI VALORI paesaggistico per la configurazione del sito, per il paesaggio agrario, per il rapporto morfologico fra Valori naturalistici città e territorio rurale. Analogamente riveste valore paesaggistico l’ambito rurale adiacente ai centri “La linea di costa conserva significativi caratteri di naturalità con un ampio arenile, dune, macchia storici e agli aggregati nel quale si stabiliscono relazioni di carattere percettivo, morfologico e mediterranea e pinete. Sono presenti i siti di importanza regionale: Tomboli di Cecina (SIR 49) con la strutturale. pineta dunale, la costa sabbiosa e le aree umide retrodunali; Padule di Bolgheri (SIR 50), zona umida INTERPRETAZIONE, DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI QUALITÀ di importanza internazionale; boschi di Bolgheri, Bibbona e (SIR 51), boschi di latifoglie Funzionamento e dinamiche evolutive e conifere e macchia di sclerofille. Si segnala inoltre l’eccezionale pregio della macchia del Palone” La pressione antropica fa registrare significativi picchi stagionali relativi al turismo balneare al quale Valori storico-culturali sono dovuti i processi di espansione insediativa.… Il fenomeno assume rilevanza di criticità La zona costiera dei comuni di Bibbona, Marina di Cecina e Castagneto Carducci, ricca di pinete e paesaggistica soprattutto in relazione al consistente flusso temporaneo dei carichi insediativi sulla boschi costituisce un insieme di componenti paesaggistiche di notevole interesse pubblico, soggetto al costa e sulle aree adiacenti… Il paesaggio costiero ha inoltre un’elevata sensibilità archeologica. Le vincolo di cui all’art. 136 del DLgs n°42/ 2004. 10 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

aree intercluse fra le frange o i margini urbani e le infrastrutture presentano generalmente condizioni di • tutela, anche da un punto di vista dei rapporti visuali, mantenendone in particolare la visibilità marginalità a seguito delle quali gli spazi aperti assumono connotazioni critiche (quali gli orti urbani reciproca, del sistema delle torri e dei forti di avvistamento e individuazione di un’area di rispetto lungo la ferrovia). La tendenza indiscriminata alla trasformazione da oliveto a vigneto costituisce un e/o di servizio per la fruizione culturale del bene; elemento di criticità rispetto al paesaggio tradizionale dei luoghi. • tutela del sistema delle pievi; • riconoscimento e tutela delle alberature aventi valore di Obiettivi di qualità testimonianza storica, quali i filari a corredo della viabilità, le palme, le alberature segnaletiche;

• Tutela della costa sabbiosa e della pineta costiera e incremento del suo grado di naturalità; in • Tutela, conservazione e valorizzazione delle aree archeologiche di… Bibbona - tombe a camera e particolare nei tratti di costa in condizioni di totale naturalità è da evitare la localizzazione di tholoi, Montecatini Val di Cecina - necropoli di Canaglia, Riparbella - Insediamento e necropoli di attrezzature portuali; Belora; Castagneto Carducci - Donoratico, necropoli rupestre e area archeologica del Castello,

• conservazione delle aree umide e dei boschi planiziari; Santa Luce - necropoli rupestre (erosa ed ancora minacciata da una cava); Cecina - area archeologica Mazzanta e potenziamento Museo alla Villa della Cinquantina. • tutela integrale dei sistemi dunali e delle pinete storiche. RICONOSCIMENTO DEI PAESAGGI D’ECCELLENZA • tutela e miglioramento dei tratti di ruralità delle aree di collina; Le Aree e gli immobili dichiarati di notevole interesse pubblico sono: • per gli interventi di stabilizzazione dei versanti delle aree collinari o di regimazione delle acque, si • (D.M. 30/04/1965 – G.U. 261 del 1965) Zona costiera del comune di Bibbona (Livorno). La zona devono adottare tecniche di ingegneria naturalistica.per tale obiettivo le azioni prioritarie individuate predetta ha notevole interesse pubblico perché, ricca di pinete e boschi, offre aspetti di suggestiva consistono nella limitazione alla possibilità di prevedere nuovi carichi insediativi sul fronte litoraneo bellezza, sì da formare un incomparabile quadro naturale, costituendo inoltre un complesso di cose immobili avente valore estetico e tradizionale, dove l’opera della natura si fonda mirabilmente con all’esterno dei margini consolidati degli insediamenti; quella del lavoro umano.

• Tutela del connotato agricolo dei terrazzi pedecollinari, con mantenimento degli elementi • (D.M. 30/10/1958 – G.U. 278 del 1958) Fascia costiera di Marina di Cecina, sita nell’ambito del strutturanti il paesaggio rurale, quali sistemazioni idrauliche e manufatti del sistema della bonifica, comune di Cecina (Livorno). La zona predetta ha notevole interesse pubblico perché costituisce un insieme avente valore estetico e tradizionale per la spontanea concordanza tra l’espressione della elementi di equipaggiamento vegetale e strade poderali e conservazione dell’estensione e della natura e quella del lavoro umano. continuità della matrice boscata e dei suoi collegamenti con altri complessi forestali; • (D.M. 02/02/1959 – G.U. 37 del 1959) Zona della Pineta di Donoratico sita nell’ambito del comune • tutela e valorizzazione delle opere d’arte attinenti al sistema idraulico storico. di Castagneto Carducci. La zona predetta ha notevole interesse pubblico perché con la sua folta vegetazione di carattere locale costituisce un quadro naturale di non comune bellezza panoramica. • conservazione dell’assetto delle aree boscate e dei coltivi delle colline e tutela delle colture arboree connotanti il paesaggio, quali gli oliveti, nonché delle sistemazioni a terrazzamenti e ciglionamenti; • (D.M. 15/12/1965 – G.U. 56 del 1966) Zona della fascia costiera settentrionale sita nel comune di Castagneto Carducci (Livorno). La zona predetta ha notevole interesse pubblico perché , per la sua Tra le Azioni prioritarie individuate: varia e mutevole bellezza e per la sua vegetazione, costituisce un incomparabile quadro naturale di grande suggestività nonché un complesso di cose immobili avente valore estetico e tradizionale, • Le politiche forestali dovranno tendere a limitare gli interventi di rimboschimento e di ove l’opera dell’uomo si fonde mirabilmente con quella della natura: e considerato inoltre che il presente vincolo si ricongiunge a quello già esistente nella fascia meridionale costiera dell’anzidetto rinaturalizzazione degli attuali impianti di conifere; comune (decreto ministeriale 2 febbraio 1959) formando un unico inscindibile insieme panoramico.

• tutela della viabilità storica, in particolare della vecchia Aurelia e della cosiddetta “Via dei • (D.M. 23/03/1968) Parco delle Mandriacce sito nel comune di Castagneto Carducci, loc. Cavalleggeri” e della percezione visuale goduta dai tratti della vecchia Aurelia e dalle altre strade Donoratico. L’immobile predetto ha notevole interesse pubblico perché per i bellissimi esemplari di alcune essenze forestali, per le colossali palme, per l’attraente zona verde che costituisce, è di non riconosciute panoramiche dagli strumenti di pianificazione e/o da ulteriori studi, attraverso la comune bellezza. riqualificazione delle sistemazioni delle aree contigue;

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AMBITO 23: VAL DI CORNIA di Scarlino e Follonica il mosaico agrario presenta caratteri di notevole varietà colturale con filari di Territori appartenenti ai Comuni di: Campiglia Marittima, Follonica, Piombino, San Vincenzo, Sassetta, Suvereto. alberi e masse arborate in prossimità dell’abitato. DESCRIZIONE DEI CARATTERI STRUTTURALI DEL PAESAGGIO OBIETTIVI DI QUALITÀ

Il fiume Cornia conserva significativi caratteri di naturalità nel corso più alto, mentre nella piana da • Tutela delle visuali panoramiche percepite dalle strade riconosciute panoramiche, in particolare dei Venturina verso Piombino il tracciato è deviato e rettificato, con una fitta rete di canali di bonifica. Ai tracciati lungo la costa, attraverso la riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree rilievi corrisponde la prevalenza dei boschi, in formazioni sostanzialmente continue, ai margini inferiori contigue; analoga qualità estetico percettiva, funzionale ed ambientale deve essere assicurata nella dei quali dominano le colture agrarie miste. Le formazioni forestali più rappresentate sono le leccete, i realizzazione delle nuove infrastrutture per la mobilità; boschi di sclerofille sempreverdi, anche misti con latifoglie decidue e i boschi a dominanza di latifoglie • tutela, anche da un punto di vista dei rapporti visuali, mantenendone in particolare la visibilità decidue termofile. La pianura coltivata è diffusamente interessata dalle colture a seminativo reciproca, del sistema delle torri e dei forti di avvistamento e individuazione di un’area di rispetto specializzato, ma risulta decisamente connotata dagli insediamenti urbani costieri di Piombino e e/o di servizio per la fruizione culturale del bene; • riconoscimento e tutela delle alberature aventi Follonica e dalle relative configurazioni produttive industriali. valore di testimonianza storica, quali i filari a corredo della viabilità e le alberature segnaletiche; Infrastruttura di notevole rilievo è la S.G.C. Aurelia nel suo nuovo tracciato.

RICONOSCIMENTO DEI VALORI RICONOSCIMENTO DEI PAESAGGI D’ECCELLENZA Il promontorio costiero di Piombino e Monte Massoncello (SIR 55) e del Golfo di costituiscono Le Aree e gli immobili dichiarati di notevole interesse pubblico sono: un complesso mosaico di spiagge, coste alte, aree boscate, coltivi di elevato valore, con funzione di • (D.M. 25/01/1967 – G.U. 156 del 1967) Zona della fascia costiera sita nel comune di San Vincenzo. cuscinetto ecologico rispetto agli aggregati urbani. La zona predetta offre dei caratteristici e singolari aspetti di non comune bellezza naturale godibili dai numerosi punti di vista accessibili al pubblico La Padule di Orti Bottegone, area umida salmastra, è sito di importanza regionale (SIR 56). Sono • (D.M. 24/06/1959 – G.U. n°170 del 1959) Zona della pineta litoranea detta di “Scarlino”, sita nell’ambito dei comuni di Follonica e Zavorrano. La zona predetta ha notevole interesse pubblico inoltre siti di importanza regionale Le Bandite di Follonica (SIR B21) e Montecalvi di Campiglia (SIR perché con la sua folta vegetazione arborea costituisce un quadro naturale di non comune bellezza 54), per la presenza di macchia alta e bassa, gariga e boschi di latifoglie. panoramica godibile da vari punti di vista accessibili al pubblico. • (D.M. 20/09/1962 – G.U. n°250 del 5/10/1962) Zona del Comune di Piombino (ora Follonica) I valori di cui sopra risultano come specificati dai PTC e dai PS. compresa fra la località Torre del Sale e il confine con il Comune di Follonica. La zona predetta ha notevole interesse pubblico perchè con le sue pendici dai rilievi collinari di varia altezza e le sue I valori storico-culturali sono espressi in particolare dai seguenti beni paesaggistici soggetti a tutela: piccole rade e le spiagge, dovute alle linee di impluvio dei rilievi stessi, presenta una vegetazione in declivio completamente ricoperta da vegetazione cedua e di alto fusto senza soluzioni di continuità - La fascia costiera nel comune di San Vincenzo e tra il golfo di Baratti e il golfo di Salivoli, nel comune e di particolare bellezza per la varietà dei toni di verde che passano dalla tonalità grigio argentea di Piombino (Li) è soggetta al vincolo di cui all’art. 136 del DLgs n°42/ 2004. La zona costituisce, con la dei cipressi macrocarpa al verde cupo delle querce e dei lecci, costituendo pertanto un quadro naturale ed un panoramico punto di vista accessibile al pubblico. pineta a nord e a levante del golfo di Baratti, con il promontorio di , ricco di foltissima • (D.M. 22/02/1958 – G.U. n°56 del 1958) Pineta lungo il litorale tirrenico, sita nell’ambito del comune vegetazione, dominante il golfo, con la zona archeologica e con il centro urbano di Populonia con il suo di Follonica. La zona predetta ha notevole interesse pubblico perché con la sua folta vegetazione castello medioevale, un quadro naturale di notevole valore estetico e tradizionale. Sono elementi di arborea, unica zona verde superstite in quella stazione climatica, costituisce un quadro naturale di non comune bellezza panoramica. spicco il Promontorio di Baratti; le pinete a nord e a est del golfo di Baratti; la vegetazione della fascia costiera ad est del promontorio di Piombino; la strada panoramica tra Piombino e il golfo di Salivoli.

La fascia costiera nel comune di San Vincenzo e tra il golfo di Baratti e il golfo di Salivoli, nel comune di Piombino (Li) costituisce bene paesaggistico soggetto a tutela. Il promontorio del golfo di Baratti rappresenta la visuale meridionale del litorale sabbioso di San Vincenzo, la cui bellezza è tutelata dal Parco Naturale di Rimigliano. Ha particolare valore la visuale verso il promontorio di Baratti. Nella piana 12 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

AMBITO 24 – COSTA GROSSETANA RICONOSCIMENTO DEI PAESAGGI D’ECCELLENZA Aree ed immobili dichiarati di notevole interesse pubblico comuni di: Castiglione della Pescaia, Grosseto, Magliano in Toscana, Orbetello, Scarlino • (D.M 24/06/1959 – G.U. n°170 del 1959) Zona della pineta litoranea detta di “Scarlino”, sita nell’ambito dei comuni di Follonica e Gavorrano (ora Scarlino). La zona predetta ha notevole interesse pubblico perché con la sua folta vegetazione arborea costituisce un quadro naturale di DESCRIZIONE DEI CARATTERI STRUTTURALI DEL PAESAGGIO non comune bellezza panoramica godibile da vari punti di vista accessibili al pubblico [L’area a La fascia pianeggiante costiera è dominata da una pineta monumentale interrotta a sud dalle nord è stata edificata. Si rileva la presenza di numerosi campeggi] propaggini della catena dei Monti dell’Uccellina coperte dalla macchia mediterranea. La pineta del • (D.M. 26/02/1970 – G.U. n°77 del 1970) Zona compresa tra la strada provinciale e il litorale marino (Torre Civette e Dogana) sita nel comune di Scarlino. La zona predetta ha notevole interesse Tombolo costituisce non solo un ecosistema di grande valore ma anche la testimonianza pubblico perché comprende un lembo di litorale marino toscano di aspetto inconfondibile e di non dell’imponente opera di bonifica della piana grossetana della quale costituisce un’opera correlata. La comune bellezza panoramica, costituente una serie di quadri naturali e paesistici di grande suggestività godibili sia dalla strada Follonica-Castiglione della Pescaia, sia dal mare sul quale si pianura bonificata è strutturata secondo una maglia poderale geometrica scandita dai canali della affaccia con una serie di bellissime insenature. bonifica, con una dotazione vegetazionale priva di elementi verticali (siepi) e generalmente ridotta a specie di carattere ornamentale concentrate in prossimità degli edifici rurali (Gr). Fanno parte del AMBITO 34: MASSA MARITTIMA paesaggio agrario i manufatti delle vecchie fattorie, delle unità poderali di bonifica dell’Opera Nazionale comuni di: Gavorrano, Follonica, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Scarlino Combattenti, dei latifondi e dell’Ente Maremma, quasi sempre regolarmente disposti rispetto alla maglia DESCRIZIONE DEI CARATTERI STRUTTURALI DEL PAESAGGIO viaria e disimpegnati dalle maglie viarie interpoderali. Le grandi aziende agricole, che oggi esercitano anche attività agrituristiche, sono contraddistinte da viali di accesso con cipressi alternati a pini Campi regolari coltivati a seminativo e vigneto ordiscono i fondovalle principali: fondovalle del fiume domestici che creano un forte segno identificativo nel paesaggio agrario, ereditato dalla bonifica agraria Cornia. Le pendici collinari verso Massa Marittima presentano una significativa attività agricola: ampie aree coltivate (seminativo, vigneto e oliveto) si alternano ad aree boscate, ma mostrano una scarsa RICONOSCIMENTO DEI VALORI presenza di formazioni agroforestali. La pianura è attraversata nella sua lunghezza dal fascio di L’ambito è connotato da numerosi sistemi naturali di grande valore ambientale. infrastrutture della ferrovia e della superstrada a quattro corsie dell’Aurelia.

I valori relativi alla qualità ambientale sono espressi in particolare dai seguenti beni paesaggistici RICONOSCIMENTO DEI VALORI soggetti a tutela: il Parco Naturale della Maremma, costituito dal sistema dunale costiero e dai rilievi L’ambito è caratterizzato dalla rilevantissima presenza delle superfici boscate. Nell’ambito della riserva collinari dei Monti dell’Uccellina, entrambe di rilevante valore naturalistico ed ambientale anche per la statale dei Tomboli di Follonica si sono presenti aree palustri costiere che costituiscono relitti di un’area presenza di grotte la sughereta di Rispescia che rappresenta un elemento di rarità naturale in quanto le umida un tempo molto più estesa; tali aree, oltre ad ospitare specie vegetali rare, costituiscono habitat sugherete sono oggi quasi completamente scomparse nella Maremma165. L e stazioni di sosta per lo svernamento di molte specie di avifauna (SIR 106 Padule di Scarlino). Il All’interno della dotazione di valori storico culturali relativi alla qualità ambientale è esplicitamente sistema del Padule e del Tombolo di Scarlino è considerato un’area di rilevante pregio ambientale per il menzionata la presenza della strada statale Aurelia con il suo profilo a dossi e le alberate di pino. particolare valore naturalistico. I valori di cui sopra risultano come specificati dai PTC e dai PS Il OBIETTIVI DI QUALITÀ Castello Aldobrandesco del secolo XIII rappresenta il punto emergente del nucleo di Scarlino in posizione dominante sulla Piana di Follonica, ma anche il centro storico sottostante il castello presenta Tra le tante strategie di tutela e salvaguardia dei notevoli e numerosi valori paesaggistici di questo un buon livello di conservazione dei caratteri storici e morfologici propri dell’insediamento di crinale. ambito, prioritaria è la Tutela della percezione visuale goduta dai tratti dell’Aurelia, della strada delle A Follonica riveste particolare valore storico culturale il complesso produttivo dell’ex ILVA sia per Collacchie (dal Casone a Castiglione della Pescaia), dal lungo mare e dalla strada panoramica di quanto riguarda gli edifici che gli elementi di arredo urbano in ghisa. Castiglione della Pescaia e dalle altre strade riconosciute panoramiche nonché dal mare anche attraverso la riqualificazione delle aree contigue laddove necessario, assicurando altresì il RICONOSCIMENTO DEI PAESAGGI D’ECCELLENZA conseguimento di analoga qualità estetico percettiva, funzionale ed ambientale nella realizzazione Aree ed immobili dichiarati di notevole interesse pubblico. Si sovrappongono a quelli già citati per gli ambiti precedenti. delle nuove infrastrutture per la mobilità. 13 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI LIVORNO Ambito 11- Paesaggio di pianura della Valle del Cecina a dominante insediativa. (comuni di Cecina, Marina di Cecina, ) Il PTCP di Livorno, approvato definitivamente con Del. C.P. del 25.III.2009, riprende le analisi paesaggistiche operate nel PIT per tutta la regione, e suddivide il territorio di propria competenza in 4 I Caratteri strutturali di questo ambito sono stati così identificati: “Sistemi Provinciali di paesaggio”: - Mosaico forestale Corridoio vegetazionale lungo il fiume Cecina, per lo più costituito da esemplari arborei di salice 1 – Sistema urbano di Livorno e della pianura settentrionale dell’Arno e delle Colline livornesi (PIT Area bianco e pioppi, in connessione con le frange boscate dell’entroterra; zona semi-palustre alla foce Livornese e Maremma settentrionale); del fiume. Vegetazione palustre (canneti) ha colonizzato le aree dei laghetti artificiali della ex 2 – Sistema della pianura centrale del Cecina (PIT Area Maremma settentrionale); Fornace Magona. Pineta costiera (pino domestico, con pino d’aleppo e pino marittimo) a nord e sud 3 – Sistema delle Colline Metallifere e della pianura del Cornia (PIT Area Maremma settentrionale e Val dell’insediamento di Marina di Cecina (Tombolo settentrionale e Tombolo meridionale). I di Cornia); soprassuoli insediativi sono per lo più aggregati nel sistema urbano di Cecina e di Marina di Cecina 4 – Sistema insulare (PIT Elba ed Arcipelago isole minori). e nelle diramazioni lineari lungo la via Aurelia.

- Mosaico agrario Tali Sistemi sono suddivisi a loro volta in 27 Ambiti, 3 dei quali sono attraversati dal progetto in esame: Tessitura agraria di fondovalle con residui di arborato a vite ed olivo. La fertilità dei terreni favorisce 2 (11 e 12) appartengono al Sistema 2, mentre il terzo (n°18) al Sistema 3. le colture a seminativo semplice, sporadici frutteti. Nella zona di Cecina importanti modificazioni del

sistema agrario, già a partire dalla seconda metà del ‘700, sono legate alle bonifiche e al Sistema della pianura centrale del Cecina conseguente prosciugamento dei “paduli” e all’introduzione dell’economia poderale della Il Sistema corrisponde alla porzione centrale della Provincia di Livorno e si estende nella vasta pianura mezzadria.… che si affaccia sul mare con spiagge di sabbia e pinete pressoché continue fino a S. Vincenzo, - Parchi, aree protette ed emergenze paesaggistiche, delimitata ad occidente dalle colline coltivate di Rosignano Marittimo, Bolgheri e Castagneto Carducci e Lungo il corso del fiume Cecina, l’ANPIL “Fiume Cecina”, istituita nel 1997, comprende l’area dei dalle colline boscate della Magona e dei Boschi della Gherardesca. laghetti artificiali, con tipico habitat palustre, e la vecchia ferriera di Magona del Ferro. A questa

area protetta si collega, nella limitrofa Provincia di Pisa, l’ ANPIL “Giardino-Belora-Fiume Cecina” che si sviluppa nei comuni di Riparbella e Montescudaio. Tratto di costa con spiagge di valore paesaggistico.

12. Paesaggio di pianura con presenza insediativa storica. (comuni di , Bolgheri, Donoratico, Castagneto Carducci)

- Idrografia naturale I corsi d’acqua sono ricchi di vegetazione di ripa con notevole valore ecologico per la connessione tra zone collinari e marine, mentre nella pianura costiera essi assumono per lo più la tipica morfologia geometrica degli alvei canalizzati della bonifica. Presenza diffusa di sorgenti.

PROFILO DELLA PIANURA CENTRALE DI CECINA - Mosaico forestale Pineta adulta di pino domestico e bosco di latifoglie con specie tipiche della macchia mediterranea (ginepri, tamerici, pino d’Aleppo) d’interesse naturalistico e turistico-ricreativo in prossimità dell’arenile. Presenza di nucleo boscato (Loc. Bruciato) con alternanza di macchie di bosco ceduo 14 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

e pinete. Ricchezza di corridoi vegetazionali, anche ripariali, che dal litorale risalgono le pendici foreste dunari di Pinus pinea e di Pinus pinaster, dei frassineti, zone di perticaia costiera di ginepri pedecollinari in connessione con i boschi di latifoglie; importante nucleo boscato della Macchia del e di praterie mediterranee con piante erbacee alte e giunchi. Palone. Esistenza di siepi frangivento con buon equipaggiamento vegetazionale. Di grande Nella zona umida sono numerosi gli uccelli migratori che trovano qui una zona di svernamento e di interesse la vegetazione arborea, frassini ed olmi, dell’area umida del Padule di Bolgheri. nidificazione. Svernano qui il fischione e gruppi di oche selvatiche. Vi nidificano l'airone rosso, la - Mosaico agrario calandrella, il succiacapre, la pavoncella, l'averla piccola e l'averla capirossa, specie vulnerabili, il La tessitura agraria è a scala medio-grande, di forme irregolari, con colture cerealicole e foraggiere cavaliere d'Italia e il fratino eurasiatico, specie minacciata. La zona boschiva è popolata dal picchio in alternanza a vite ed olivo. Nell’immediato entroterra, campi lunghi con scarsa frammentazione rosso minore, vulnerabile, dal il martin pescatore, vulnerabile, dal cuculo dal ciuffo e dalla delle unità fondiarie che si estendono fino ai versanti della fascia pedecollinare di Castagneto colombella, specie rare. Carducci, nei dintorni del quale si trovano anche oliveti in coltura specializzata. Seminativi semplici Tra i mammiferi si incontrano la martora, che popola le zone a bassa presenza umana, la puzzola, irrigui alternati ad arborati con prevalenza di olivo. Olivi secolari risalgono il colle di Bolgheri. il moscardino e l'istrice. Tra gli anfibi sono presenti specie endemiche, come il Tritone crestato - Reti ed impianti viari e tecnologici ed aree estrattive italiano e la raganella europea, ma anche il rospo smeraldino, specie minacciata per la scomparsa La Vecchia Aurelia, la S.S. n.1 Aurelia, la ferrovia Pisa-Roma dividono la fascia costiera da quella del suo habitat, come accade anche al Brithys crini, una specie di lepidottero. Tra i rettili ricordiamo interna alterando l’effetto paesaggistico delle connessioni ambientali dei corridoi vegetali tra la testuggine di Hermann, specie vulnerabile, e la testuggine d'acqua, specie minacciata l’entroterra e la costa. Importante rete viaria (via Bolgherese, La California, Viale dei Cipressi). - Emergenze paesaggistiche 3. Sistema delle Colline Metallifere e della pianura del Cornia Sistemi viari di interesse storico e panoramico, con importanti filari alberati di cipressi, platani, Il Sistema corrisponde alla porzione meridionale della Provincia di Livorno. La costa occidentale sughere e lecci.(il filare di cipressi di Bolgheri, immortalato nella poesia di Carducci; La California, dall’insediamento di San Vincenzo al Parco Naturale di Rimigliano, apre alla panoramica sul golfo di importante strada alberata con platani tra Bibbona e la S.S. n.1 Aurelia). Il mantenimento di una Baratti, il promontorio di Populonia ed il Parco Naturale ed Archeologico del Promontorio di Piombino; caratterizzazione del paesaggio coltivato garantisce una buona qualità paesaggistica. Elevato verso sud il golfo di Follonica con il porto di Piombino, l’area naturalistica Padule Orti Bottagone e le valore ecologico per gli elementi di connessione tra la zona litoranea umida del Padule di Bolgheri spiagge turistiche da Torre del Sale a Torre Mozza, con recenti interventi di sistemazione ad uso e delle pinete costiere con la zona collinare. Emergenze visive dei borghi e dei manufatti di turistico (piccolo porto nautico e stabilimenti, parcheggi e posti camper). interesse storico-architettonico, sia in posizione dominante sui versanti che lungo la costa (centro storico medioevale di Bibbona). Il Rifugio Faunistico di Bolgheri, riconosciuto di interesse internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, è compreso all’interno dell’area SIC Padule di Bolgheri (IT5160004) e coincide con una zona a protezione speciale ZPS di notevole interesse ornitologico gestita dal WWF, prima oasi in Italia. Il padule è situato tra la fitta pineta e l’ampia spiaggia, ricco di dune e tomboli, ospita capanni di osservazione e camminamenti sull’acqua e rappresenta una delle zone umide di maggiore importanza regionale per l’avifauna migratoria e stanziale.

L’area, classificata SIR, SIC, ZPS e Zona umida di importanza internazionale (Ramsar), pur non

essendo attualmente compresa nel sistema delle aree protette regionali. PROFILO DEL SISTEMA DELLE COLLINE METALLIFERE E DELLA PIANURA DEL CORNIA Si tratta di una zona umida costiera, con un paesaggio planiziare relittuale caratterizzato da

canneti, specchi d’acqua, prati umidi e boschi igrofili. Sono presenti inoltre pinete costiere, aree

agricole ed importanti ecosistemi dunali costieri. Questo ultimo ambiente ospita vari habitat, quali

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18. Paesaggio di pianura della Val di Cornia a dominante agricola orticola. (comuni di San Vincenzo, Torre Mozza, Riotorto, Venturina) STRATEGIA 1 - Relazioni tra paesaggi protetti.

- Mosaico forestale Lo scenario strategico del sistema di relazione dei paesaggi protetti è finalizzato a sviluppare una La pineta di pino domestico si sviluppa senza soluzione di continuità sull’arenile occidentale dalle effettiva articolazione sistemica delle aree protette ,… intese come sistema integrato di diversificazione ultime propaggini urbane di San Vincenzo fino a La Torraccia e lungo la costa meridionale, tra dell’offerta di fruizione dei valori naturali e culturali emergenti del paesaggio, in stretta integrazione con Torre del Sale e Torre Mozza; più interne, la Pineta di Rimigliano e la Pineta di Torrenova; notevole gli altri assi tematici strategici. il Bosco della Sterpaia, a dominanza di querce (farnia, roverella, cerro) e frassini, porzione Sono prioritarie per la composizione di questa strategia l’individuazione delle relazioni e le possibili residuale dei più vasti appezzamenti che ricoprivano la pianura maremmana. In tale contesto, di integrazioni tra i paesaggi protetti, attraverso la formazione di una rete turistico-ricreativa a livello interesse anche i caratteristici e diffusi mosaici di tamariceti e salicornieti. Vegetazione ripariale di provinciale fondata sul sistema delle greenway, strumento di forte integrazione tra i sistemi di connession tra il sistema collinare e la costa; ridotta la presenza di corridoi vegetazionali tra le paesaggio che permette la connessione ecosistemica e la possibilità di collegamento privilegiato per

colture fittamente arborate. Rare le macchie boscate nella pianura più interna. una attenta percezione del territorio provinciale nel suo complesso di analogie e diversità. - Mosaico agrario Lo schema della Strategia 1 mette in evidenza le connessioni tra le aree protette di diversa natura La pianura della Val di Cornia è occupata da colture orticole estensive anche con varietà IGP. La presenti sul territorio provinciale e ai margini del territorio stesso, con l’obiettivo di dare vita ad un regolarità di impianto dei canali artificiali scandisce la pianura bonificata ed i Filari di pini segnano i sistema unico ed interconnesso, dove le singole aree protette non siano isole all’interno del sistema confini delle tenute agricole e le strade interpoderali. Articolata tessitura, con partizioni fortemente paesaggio, ma parte integrante e relazionate allo stesso. …Attraverso l’evidenziazione dei punti di frammentate, di seminativi semplici a cereali e foraggiere, nelle aree orientali colture orticole criticità, che si verificano frequentemente dove le connessioni trovano barriere fisiche quali grandi alternate ad arborati ad olivo e frutteti. Serre a Bocca di Cornia, in prossimità degli impianti Enel. infrastrutture di trasporto o insediamenti, vengono individuati i punti di massima opportunità progettuale Nell’entroterra seminativo arborato residuo, seminativi semplici e colture ortive in prossimità utile alla ricucitura delle cesure presenti sul territorio livornese. dell’edificato. - Insediamento storico STRATEGIA 2 - Relazioni tra paesaggi costieri e entroterra. Lungo la costa, presidi del capillare sistema difensivo costituito dalle cinquecentesche torri di Lo scenario strategico per la valorizzazione delle relazioni trasversali costa-entroterra e guardia (sull’arenile di San Vincenzo, la Torraccia e la seicentesca Torre Nuova, nel golfo di contemporaneamente per la valorizzazione delle diversità paesaggistiche della costa è volto a Follonica Torre Mozza e Torre del Sale – nell’Ambito 20). Presenza di ritrovamenti d’interesse …prevenire in modo attivo le conseguenze di omologazione paesaggistica altrimenti sottoposte al solo .archeologico (Sant’Antonio, Casa Franciana, Casa Boldrini, Masseria Paduletto). Diffuso condizionamento strutturale dovuto ai caratteri intrinseci di conformazione del paesaggio. patrimonio dell’architettura rurale costituito prevalentemente dalle case coloniche degli Lo schema della Strategia 2 mette in evidenza il tessuto di relazioni trasversali est-ovest che collega le appoderamenti da recuperare, spesso in trasformazione per usi turistici. A Venturina le Terme di strutture paesaggistiche della linea costiera con quelle dell’entroterra, tessuto di relazioni consolidate, Caldana, probabilmente localizzate nel sito delle antiche Terme di Populonia, con strutture dotate di una propria identità morfologica e spesso basate sulle strutture culturali storiche del alberghiere e stabilimento con acque ipertermali. paesaggio. Tale identità diventa sempre più fragile in quanto ad essa si sovrappongono i caratteri di trasformazione territoriale, indotta da uno sviluppo organizzato secondo la diversa direttrice prevalente Il PTCP, a seguito dell’analisi del territorio effettuata, elabora un Sistema di Strategie paesaggistiche di nord-sud. Le connessioni individuate hanno prettamente il carattere della continuità paesaggistica e governo del territorio, che in particolare interessa le: della conservazione dell’integrità delle strutture paesaggistiche. 1. Relazioni tra paesaggi protetti; Attraverso l’evidenziazione dei punti di criticità, che si verificano dove lo sviluppo lungo l’asse 2. Relazioni tra paesaggi costieri e entroterra; longitudinale ha creato cesure nelle strutture paesaggistiche, vengono individuati i punti di massima 3. Relazioni tra sistemi insediativi e paesaggi rurali. opportunità progettuale utile alla ricomposizione della continuità paesaggistica tra costa ed entroterra.

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STRATEGIA 3 - Relazioni tra sistemi insediativi e paesaggi rurali. • sistemi di paesaggio (corrispondenti alle caratteristiche di ordine oroidrografiche e geologiche) Lo scenario strategico per la valorizzazione delle relazioni tra sistemi insediativi e paesaggi rurali e per • unità di paesaggio (corrispondenti agli aspetti del soprassuolo comprese quelle antropiche). il riconoscimento delle peculiari diversità paesaggistiche è volto a contrastare l’omologazione dei caratteri del paesaggio, determinata soprattutto dalle trasformazioni per opere di urbanizzazione del Sistemi e unità di paesaggio, unitamente alle aree di rilevante pregio ambientale, compongono lo territorio aperto e che spesso comporta fenomeni di frammentazione del paesaggio rurale e perdita dei scenario delle identità e dei valori, ossia il quadro condiviso delle qualità fisiche, ambientali, insediative, caratteri identificativi consolidati.. culturali, paesaggistiche, (in altri termini le invarianti), a cui si applica la disciplina strutturale finalizzata Lo schema della Strategia 3 evidenzia le relazioni tra …microsistemi costituiti dagli insediamenti e dai alla valorizzazione, alla salvaguardia, al ripristino, che sarà la cornice per la definizione della loro contesti che rappresentano valori statutari che, considerati in una ottica più ampia, danno vita a pianificazione comunale. sistemi maggiori, di respiro strategico, come i sistemi costituiti dai borghi pedecollinari e dai relativi paesaggi agrari di pertinenza, che in entrano in relazione anche con i sistemi dei paesaggi di pianura in Gli Ambiti di Paesaggio A.d.P. interessati dal progetto sono: relazione alle infrastrutture ed ai paesaggi costieri. Pi - Pianure; Si vengono così a caratterizzare tre grandi sistemi nella sequenza “paesaggio planiziale” (della bonifica R - Rilievi dell’Antiappennino; o delle argille) / “sistema dei borghi pedecollinari e dei relativi contesti agroforestali” / “paesaggi forestali dei versanti”. In particolare vengono attraversate due aree, di cui si riportano le carattestiche strutturali.

All’interno della sequenza paesaggistica si esplicitano relazioni differenti nei singoli sistemi, di U.M.T. R2 “” potenzialità funzionale o percettiva, ma con forte valore identitario di caratterizzazione paesaggistica da Sistema collinare delimitato, a nord-ovest, dai confini provinciali, ad est, dal Fiume Pecora e, a sud, dal cui attivare politiche strategiche utili ad indirizzare le trasformazioni del territorio. litorale di Follonica. Morfologia composta prevalentemente da rilievi strutturali a diversa composizione litologica sui poggi e da conglomerati poligenici e sabbie nel pedecolle. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI GROSSETO Aree planiziali di deposito alluvionale lungo il fiume Pecora. Il Piano è stato approvato con Del. C.P. n°20 in data 11.VI.2010 - "Decisione finale di Valutazione Settore pedecollinare e pianeggiante chiuso tra i confini provinciali, le sovrastanti aree boscate, il Ambientale Strategica integrata e approvazione". tracciato della vecchia Aurelia (SP N°152 “Aurelia Vecchia”) e l’area urbana di Follonica. Il P.T.C. P. sulla base di quanto previsto dalla a LR Toscana 5/95, opera due diverse articolazioni Presenza significativa di colture arborate sulle alture e seminativi nel piano. Insediamento organizzato territoriali: attorno al castello/fattoria di Valli, alla villa/fattoria N°1 (ormai inglobata nell’abitato di Follonica), alla • l’una parte dal riconoscimento delle identità e dei valori e si relaziona al sistema degli obiettivi Fattoria Mariani e alla Fattoria del Tesorino con nuclei padronali ubicati direttamente lungo la viabilità prestazionali di mantenimento delle qualità; principale, o lungo vie ad essa direttamente associate, e fabbricati colonici distribuiti sulle ultime • l’altra parte dai meccanismi funzionali e di distribuzione di ruoli e funzioni e si relaziona al propaggini dei rilievi, collegati alla pianura da esigui percorsi a cul-de-sac. La distribuzione spaziale perseguimento di strategie territoriali mirate. delle colture arboree e dei fabbricati rurali unisce nelle unità poderali la risorsa bosco alla cerealicoltura dei piani bonificati. La prima articolazione è incentrata sull’identificazione di sistemi di paesaggio (corrispondenti agli Dinamiche in atto aspetti oro-idrografici, geologici e morfogenetici) e di unità di paesaggio (corrispondenti agli aspetti del soprassuolo); la seconda sul riconoscimento di Città (corrispondenti agli assetti insediativi e funzionali). Unità segnata dalla successione tra estese superfici boscate dei rilievi, colture arboree del pedecolle e piani di bonifica. Il Sistema Ambientale Il complesso forestale dei rilievi collinari per ricchezza vegetativa e diversità di ecotipi, spesso derivanti Il territorio proviniciale è articolato in parti omogenee di volta in volta diversamente definite: da varianti antropogene, emergenze di interesse archeologico (Torre Pievaccia, sito di Poggio • ambiti di paesaggio (corrispondenti alle categorie orografiche e geologiche) Fornello), punti panoramici e sentieristica ben sviluppata, lega la sua valorizzazione al turismo 17 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

naturalistico e all’educazione ambientale. (Istituzione Riserva Naturale di Poggio Tre Cancelli, del Semplificazione degli assetti agrari di piano mediante accorpamenti dei campi, eliminazione delle S.I.R. N°39 “Bandite di Follonica” e del Parco Interprovinciale di “Montioni”). piantate arboree e semplificazione della rete di scolo. Forti fenomeni di deruralizzazione del patrimonio edilizio e delle aree agricole nelle zone pedecollinari e Impatto negativo del tracciato superstradale S.S. N°1 “Aurelia” quale elemento di cesura della di piano innescati dallo sviluppo urbano, industriale e turistico ricettivo di Follonica. continuità degli spazi agricoli. Formazione ai margini del contesto urbano di un “continuum” che non è né urbano, né rurale ma una Ruolo attrattivo della viabilità principale e scivolamento a valle dell’insediamento sottolineato proiezione della città, definibile come “campagna urbanizzata”. dalla crescita lineare di Bagno di Gavorrano, dall’intenso sviluppo edilizio di Scarlino Scalo, Nelle residue aree agricole, intensificazione colturale con specializzazione degli impianti arborei e dei nato dove la linea ferroviaria Pisa-Grosseto-Roma scorre pressoché parallela all’Aurelia, e dalla seminativi. Rischi di semplificazione degli assetti agrari soprattutto nei piani. Permanenza di oliveti di localizzazione lungo S.P. N°152 “Aurelia Vecchia”, oltre al polo del Casone, dell’insediamenti vecchio impianto in prossimità delle aree boscate; da segnalare la rilevanza del basamento collinare, produttivi di San Giuseppe e Forni. forgiato dalla presenza di colture promiscue (oliveto a giropoggio). Vocazioni da sviluppare Impatto negativo del tracciato superstradale S.S. N°1 “Aurelia” quale elemento di cesura della continuità degli spazi agricoli di piano. Valorizzazione del sistema insediativo ed ambientale, rispetto ai valori formali dell’U.M.T., attraverso l’attenuazione dell’impatto delle aree a destinazione produttiva, la disincentivazione dei fenomeni di Vocazioni da sviluppare dispersione insediativa, sia urbana che rurale, per evitare effetti di saldatura tra nuclei e la Valorizzazione economica, nel rispetto dei valori formali dell’U.M.T., delle risorse storico-naturali marginalizzazione dei residui spazi rurali. Promozione di misure volte ad incentivare, nell’ambito delle presenti, delle produzioni tipiche locali e delle forme di turismo sostenibile ad esse collegato attraverso opere di miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, forme di agricoltura specializzata che la disincentivazione sul territorio aperto dei fenomeni di dispersione insediativa e la promozione di consentano il mantenimento degli assetti agrari tradizionali presenti nei S.m. dell’unità. Eventuali misure volte ad incentivare, nell’ambito delle opere di miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, interventi di nuovo appoderamento perseguiranno le regole insediative della preesistenza. il mantenimento degli assetti agrari tradizionali presenti nei S.m. Eventuali interventi di nuovo appoderamento perseguiranno le regole insediative della preesistenza. Il Sistema Insediativo Il P.T.C. articola le proprie politiche insediative in relazione alle tendenze squilibranti attualmente U.M.T. Pi1 “Piana di Scarlino” rilevabili in un’ottica di medio periodo: l’abbandono delle aree marginali e la congestione di quelle Pianura costiera caratterizzata da sedimenti di transizione tra l’ambiente marino e l’ambiente immediatamente più appetibili. continentale costiero, che vanno ad arricchire la matrice predominante composta da materiale di A tali opposte tendenze corrispondono le locuzioni fondamentali: deposito alluvionale del Fiume Pecora. – Territori a Elevato Rischio di Abbandono (in seguito: T.E.R.A.); – Territori a Elevata Tensione Insediativa (in seguito: T.E.T.I.). Dinamiche in atto

Permanenza di oliveti di vecchio impianto in prossimità delle aree boscate. Forti fenomeni di Ai fini del coordinamento delle politiche territorialiil PTCP ha individuato 7 aree omonomiche, denotate deruralizzazione del patrimonio edilizio e delle aree agricole nelle zone pedecollinari e di piano dal termine metaforico “città” e connotate dal carattere territoriale che maggiormente le innescati dallo sviluppo urbano, industriale e turistico ricettivo di Scarlino Scalo, Bagno di Gavorrano, contraddistingue nell’immaginario collettivo: del Casone, di Follonica e del Porto del Puntone. In alcune zone declassamento dell’agricoltura ad – La “Città” della Città attività secondaria o part-time con polverizzazione fondiaria e costituzione di vere e proprie aziende del – La “Città” sul Golfo del Ferro tempo libero (orti periurbani). Densificazione edilizia e propensione alla formazione di cortine edilizie – La “Città” d’Acqua e Pietra lungo le varie strade provinciali. Nelle residue aree agricole intensificazione colturale con – La “Città” del Tufo specializzazione degli impianti arborei ed introduzione di coltivazioni erbacee industriali. – La “Città” intorno alla Vetta

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– La “Città” delle Miniere Vision di “Città sul Golfo del Ferro” – La “Città” dei Poderi 1. Paesaggio privo di interferenze, dove anche le presenze di maggior impatto sono ben inserite entro efficaci "quinte paesaggistiche" ed interventi per mitigare le funzioni diversificate e sovrapposte),. 2. Sistema costiero stabile, tutelato da rischi di erosione marina mediante episodi di "plastica territoriale" di interesse nel contempo ambientale, funzionale e turistico. 3. Equilibrio ambientale del Padule di Scarlino e assenza di problemi connessi alle discariche industriali e all'inquinamento delle acque e dei siti minerari dismessi. 4. Piena funzionalità di un sistema di parchi di interesse ambientale e storico-culturale integrati in un entroterra caratterizzato da attività agricolo-forestali fiorenti e da emergenze ambientali integre e fruibili. 5. Mobilità agevole e agevolmente interconnessa fra rete globale, strade locali, porto e collegamenti marittimi. 6. Sistema insediativo integrato a rete con Follonica come centro globale a complemento delle connotazioni specifiche dei centri storici collinari di Scarlino (produttivo-turistico) e Gavorrano (storico- testimoniale e residenziale). 7. Cittadella del Lavoro del Casone organizzata secondo un modello "technopole", con forte specializzazione in attività R&S di rango internazionale, e qualificata dall'eccellenza paesistico - ambientale. 8. Attrattività turistica di livello internazionale, grazie ad attrezzature e funzioni innovative inserite in ambienti urbani a forte connotazione storica. 9. Stagionalità turistica estesa grazie all'offerta integrata di un ampio ventaglio di opportunità.

Tra le azioni prioritarie per lo sviluppo di tale territorio, rientrano:

- Tutela e valorizzazione dei tomboli, delle pinete e delle zone umide Sviluppando la concertazione fra i diversi attori (Provincia, "Città", Comuni, proprietari etc.), si promuoverà la redazione di un piano integrato per la gestione delle pinete costiere e si avvieranno progetti di fattibilità e si ricercheranno finanziamenti per avviare interventi di recupero ambientale connessi a nuove opportunità di fruizione turistica. - Bonifica della piana di Scarlino …Per quanto concerne i contenuti specifici di quest'azione si richiede l'assunzione e l'espletamento coordinato di una serie di impegni distinti, in relazione alle competenze dei diversi attori, come di

seguito richiamati.

– Provincia: coordinare gli interventi con le azioni relative alla riqualificazione insediativa e allo sviluppo Il lotto in esame rientra all’interno della “Città sul Golfo del Ferro” - Follonica, Scarlino, Gavorrano, produttivo ed alla bonifica e messa in sicurezza secondo le previsioni dei P.S. di Follonica e Scarlino; Massa Marittima. sviluppare il progetto A.S.L. per il latte materno;

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– grandi società industriali: bonificare i siti inquinati di loro proprietà; collaborare alle iniziative di - localizzazione (distanza da crinali, costa, acque superficiali, dominanti paesaggistiche, riqualificazione di iniziativa pubblica; naturalistiche, storico-monumentali etc., riferimento a situazioni di discontinuità paesaggistico- – Comuni e A.A.T.O.: effettuare gli interventi per la tutela delle acque (depuratore etc.); ambientale, compatibilità con l’uso del suolo, pendenze, stabilità dei versanti, alluvionabilità, panoramicità, disponibilità di fasce di rispetto e schermature); Identità e valori - parametri edilizi (tipologia, altezza massima, profilo della sagoma, rapporto di copertura, distanza Emergenze morfo-ambientali da confini o altre costruzioni, unità minima d’intervento etc.); Nell’ambito della qualità diffusa dell’intero territorio provinciale si riconoscono in conformità del P.I.T., - impiego di materiali, tecnologie, caratteristiche costruttive, finiture (piani del colore per le specifiche emergenze morfologiche e/o ambientali, costituenti autonome concentrazioni di valori tinteggiature esterne, materiali e manufatti-tipo per coperture, paramenti esterni, opere ricorrenti di identitari. A tali emergenze si attribuisce un valore di risorsa strategica da tutelare in via prioritaria.; sistemazione esterna); pertanto sono oggetto di specifica tutela, - sistemazioni esterne, arredo vegetazionale, segnaletica (elenchi di essenze prescritte e/o proibite, Risulta essenziale mantenere integri anche i principali rapporti visuali e le prerogative di visione manufatti-tipo per segnaletica, insegne, pubbliche affissioni, illuminazione pubblica, arredi ricorrenti, panoramica, sia attive (dai siti di osservazione), che passive (verso i siti di pregio). tipologie per recinzioni, pavimentazioni, impianti); Le politiche provinciali per la tutela dei caratteri del territorio, in relazione ai diversi valori, saranno - eventuali modalità di esercizio delle attività agricole e delle altre attività compatibili. articolate in relazione a 3 distinti livelli, come di seguito descritti: Gli interventi saranno ritenuti sostenibili alle seguenti condizioni: - Ambiti a Tutela Generica (in seguito: A.T.G.): tutto il territorio ove non siano stati riconosciuti e − essere collegati alla fruizione dei beni e dei valori caratteristici e per lo svolgimento dell'attività disciplinati specifici valori e/o vulnerabilità; agricola, secondo criteri di inserimento nel paesaggio e di uso di materiali e tecniche costruttive - Ambiti a Tutela Specifica (A.T.S.): zone sensibili comprendenti: tradizionali (con esclusione di elementi strutturali prefabbricati in vista); - S.I.C., S.I.R., biotopi, Z.P.S. e Z.P.M., soggette alla specifica disciplina; aree contigue a parchi e − non comportare eccessivi movimenti di terra; riserve naturali: soggette alle rispettive direttive; Ambiti a Ridotto Potenziale Antropico (A.R.P.A.), − contenere la realizzazione di tratti viari di collegamento con le infrastrutture principali, Ambiti a Gestione Speciale (A.G.S.): zone di particolare pregio, individuate da atti istitutivi (Parchi, - mantenendovi comunque le caratteristiche dei tracciati poderali tipici ed evitando soluzioni Riserve Naturali e Aree Naturali Protette Locali) e disciplinate dai rispettivi piani e regolamenti. impermeabilizzanti; − essere progettati congiuntamente alle sistemazioni ambientali, specificando le specie arboree a fini Il Ptc ha individuato tali aree secondo “le caratteristiche che ne determinano il pregio”: segnaletici (sempreverdi quali pini, cipressi, etc.), utilitari (riparo da fattori climatici quali vento e - G - Geomorfologica per sensibilità prevalentemente legate alla configurazione del substrato sole, divisione di spazi, consolidamento di terreni) e ornamentali.

territoriale; - I - Idrologica per sensibilità prevalentemente legate alla presenza di corpi d’acqua; - V - Vegetazionale per sensibilità prevalentemente legate al patrimonio floristico.

In caso di copresenza di più aspetti si individua una combinazione di categorie evidenziandone l’ordine di importanza (NP diverso da PN). È direttamente intercettato dall’infrastruttura, anche se solo marginalmente l’A.R.P.A. “V12 Colline di Follonica”, di valore vegetazionale. Per tale A.R.P.A. si fa riferimento agli indirizzi della Scheda 7C – Ambiti a ridotto potenziale antropico, che fissano i requisiti per la valutazione di sostenibilità delle trasformazioni territoriali:

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4. ANALISI PAESAGGISTICA Nell’analisi del progetto sono stati considerati vari tematismi, successivamente riuniti in gruppi omogenei e riportati sulla “Carta dell’assetto del paesaggio e della percezione visiva”, in scala

L’analisi paesaggistica, mirata alla conoscenza delle componenti naturali e culturali del territorio 1:10.000, che raccoglie gli indicatori paesistici rilevati in diversi gruppi: presenti all’interno dell’area di studio o “corridoio di riferimento”, si è basata su: - elementi areali del paesaggio; - Analisi dei Piani paesaggistici - elementi lineari del paesaggio; - Interpretazione cartografica - elementi puntuali del paesaggio; - Interpretazione delle foto aeree - aree tutelate dal paesaggio naturale e agricolo; - Ricerca bibliografica - aree tutelate dal paesaggio costruito. - Sopralluoghi di campagna per verificare la veridicità dei dati bibliografici a disposizione e incrementare le informazioni per l’elaborazione dell’analisi. La mappatura di questi elementi ha permesso una lettura del territorio a scala vasta e l’individuazione dei caratteri distintivi del paesaggio attraversato. L’analisi è stata completata poi con l’indicazione di La caratterizzazione del paesaggio si configura quale primo momento interpretativo e di riflessione sui tutte le situazioni di criticità visuale potenzialmente derivanti dalla realizzazione dell’autostrada. E’ stato dati reperiti attraverso le analisi specialistiche e di letteratura, nonché attraverso le campagne di così possibile individuare i punti critici che tengono conto della morfologia del territorio, delle dimensioni rilevamento condotte parallelamente. dell’intervento e delle singole opere di progetto. Ai fini dell’analisi si è assunto come area di studio una fascia di territorio con larghezza pari a 1 Km per lato a partire dai cigli della carreggiata di progetto,. L’analisi assume quale “corridoi di riferimento”, ovvero quale territorio potenzialmente influenzabile Elementi areali dalla presenza della nuova strada, una fascia di territorio di larghezza pari a 1.00 Km per lato dall’asse di progetto, rispetto alla quale si è proceduto con le seguenti attività: Si intendono per “elementi areali” le seguenti componenti del paesaggio: − sopralluoghi sull'area di studio - Tessuto insediativo (urbano e sub-urbano) − analisi critica e verifica degli studi di settore - Tessuto produttivo industriale − classificazione del territorio di studio in base alle unità paesistiche di riferimento - Tessuto produttivo agricolo − individuazione delle componenti naturali del paesaggio - Verde attrezzato − individuazione delle componenti culturali del paesaggio - Aree boscate, macchia mediterranea, boschi residuali − classificazione delle componenti di cui sopra in elementi lineari, areali e puntuali del paesaggio. - Specchi d’acqua

Elementi lineari 4.1 Caratteri del Paesaggio Si intendono per “elementi lineari” le seguenti componenti del paesaggio: L’approfondimento conoscitivo ha condotto ad individuare le componenti naturali ed antropiche del - Viabilità (strade statali,provinciali, viabilità secondaria) territorio a scala vasta. La consistenza del territorio è stata valutata attraverso diversi requisiti - Linea ferroviaria/stazioni ferroviarie paesaggistici, in particolare sono stati presi in considerazione i valori del paesaggio in riferimento ai - Elettrodotti seguenti elementi: - Reticolo idrografico(fiumi,torrenti,fossi) - particolarità ecologiche; - Filari d’alberi - caratteristiche storico-evolutive; - Siepi arboree/arbustive - qualità scenografiche-visuali. 21 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

Elementi puntuali Il progetto del lotto 2 ha inizio in prossimità del km 283+560 circa della SS1 Aurelia esistente (verso delle progressive da sud verso nord), circa 1,5 km prima dell’attuale svincolo di S.Pietro in Palazzi; la Si intendono per “elementi puntuali” le seguenti componenti del paesaggio: progressiva finale, pari al km 62+398 è posta circa 900m dopo lo svincolo di Scarlino, in prossimità del - Nuclei isolati e Edifici sparsi (casali, case coloniche, fabbricati ad uso agricolo, residenze…) fosso S.Felice. - Cave/discariche

Aree tutelate dal paesaggio naturale e agricolo Dal km 0+000 fino al km 2+500 ca il progetto attraversa un’area a destinazione agricola, al km 2+577 Si intendono per “Aree tutelate” le seguenti componenti del paesaggio: intercetta il Fiume Cecina, con la relativa fascia di vincolo, ai sensi del D.Lgs. 42/2004, art. 142 comma - Aree caratterizzate dalla Rete natura 2000 1 lett.g, che scorre tangente al tracciato fino al km 3+300, in presenza anche di fasce boscate; questo - Vincoli di legge (boschi a tutela orientata, aree archeologiche a tutela orientata, preesistenze territorio rientra all’interno dell’ANPIL Giardino Belora, - Fiume Cecina, l’Area Naturale Protetta di archeologiche e monumenti, percorsi antichi). Interesse Locale che è inclusa nel 6° elenco ufficiale Minambiente Aree Naturali Protette (codice EUAP1016 – Gazzetta U. 115 del 31 maggio 2010), attraversata dal tracciato, senza però scostamenti

Aree tutelate dal paesaggio costruito dal sedime stradale attuale.

Si intendono per “Aree tutelate dal paesaggio costruito” le seguenti componenti del paesaggio: Non vi sono interazioni dirette con ambiti a maggiore pregio che non siano già interessati dal tracciato. - Beni archeologici (già individuati, lineari con fascia di rispetto, areali) L’autostrada prosegue, costeggiando verso mare il centro urbano di Cecina, fino ad intercettare tra il - Vincoli di piano (Zone agricole ad alto valore paesistico, tutela delle visuali,parco archeologico, km 6+300ed il km 7+00 una zona boscata. sistemi territoriali di interesse paesistico). Le successive aree sensibili incontrate sono quelle relative ai 3 corsi d’acqua - Fosso dei Sorbizi (km

12+175.05), Fosso del Livrone (12+682.93) e Fosso Camilla (13+488.72), ai sensi del D.Lgs. 42/2004 art. 142 comma 1 lett.g. Nella carta dei Caratteri del paesaggio e della percezione visiva sono state individuate anche le visuali L’ultimo corso d’acqua costituisce il perimetro dell’area SIC – ZPS Padule di Bolgheri, che si sviluppa critiche statiche e dinamiche, potenzialmente derivanti dalla realizzazione dell’autostrada. Dal punto di parallela all’infrastruttura fino al km 15+600, separata però da essa dalla Linea Ferroviaria Roma – vista metodologico, successivamente all’analisi dei caratteri del paesaggio, vengono individuati i punti o Pisa. le aree “importanti” per il territorio in termini di frequentazione e fruizione, oppure di importanza Slulla stessa area insistono anche un’area Ramar ed un IBA denominato “Palude e Tombolo di culturale o sociale (monumenti, casali, centri di aggregazione, aree panoramiche, parchi, etc). Stabiliti Bolgheri. Nell’area è inoltre presente la Riserva provinciale “Viale di Bolgheri”, in località S. Giudo. Il tali punti privilegiati per la percezione del paesaggio, è stato possibile individuare i punti critici che tracciato di progetto non interessa direttamente tali sistemi di interesse naturalistico; tra il tracciato e tengono conto della morfologia del territorio, delle dimensioni dell’intervento e delle singole opere di l’area della “Padule” è , infatti, frapposta la linea ferroviaria Roma – Pisa mentre il viale Bolgheri ha progetto. inizio lungo il tracciato della vecchia Aurelia. Quelli riportati sulla carta sono punti di visuali aperte, cioè punti dai quali la percezione dell’autostrada Il sito naturalistico pertanto non è direttamente interessato dall’autostrada, in quanto la ferrovia funge è sempre possibile perché non ci sono ostacoli di tipo morfologico, vegetazionale o antropici. da filtro e non vi è alcuna sottrazione di suolo, tra l’altro le aree di maggior pregio sono localizzate verso costa. Tra la progr. 15+600 e la progr.17+738.58, in corrispondenza della quale l’autostrada intercetta il fosso 4.2 Caratteri del paesaggio in relazione al tracciato di progetto di Bolgheri, e la relativa fascia di vincolo, lungo il confine della ferrovia, verso la costa, si sviluppa Al fine di ricostruire la percezione del paesaggio dalla nuova infrastruttura, di seguito verranno anche un’area boschiva, soggetta a vincolo paesaggistico. brevemente descritti per punti, i vari ambienti intercettati lungo tutto il tracciato.

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Il tracciato attraversa poi aree a prevalente destinazione agricola, con alcune edificazioni sparse, e dall’altro lato dell’infrastruttura, evitando l’effetto barriera.All’interno di questa zona sono inoltre passa tangente al cento di Doronatico, che si sviluppa verso monte, lungo la linea ferroviaria – che intercettate ulteriori 2 aste fluviali, vincolate. tramite il cavalcaferrovia esistente al km 247+538 dell’Aurelia attuale si è portata dall’altro lato Superato lo svincolo di Follonica est, che insiste su un’area a vincolo archeologico, l’autostrada dell’autostrada – Al centro di Doronatico, proprio lungo la linea ferroviaria, e quindi molto vicino attraversa al km 3+666.10 L.2 parte 5, il fiume Pecora, tutelato ai sensi del D.Lgs42/2004, e verso la all’infrastruttura di progetto , è localizzato il Parco delle Mandriacce, immobile di notevole interesse fine del lotto passa tangente ad un’area agricola di tutela, posta a est del tracciato, su cui insiste un pubblico, vincolato. vincolo idrogeologico. Dopo aver intercettato ulteriori corsi d’acqua vincolati (al km 19+411.82, il Fosso Ai Molini, al km 22+199.00 il Fosso della Carestia ed al km 22+809.50 Fosso dell'Acqua Calda), dal km 22+600, l’autostrada si sviluppa tangente alla Pineta di Donoratico (D.M. 02/02/1959 – G.U. 37 del 1959), sita lungo al costa, nell’ambito del comune di Castagneto Carducci. Si tratta di una zona di notevole interesse pubblico grazie alla sua folta vegetazione, che costituisce un quadro naturale di non comune bellezza panoramica, all’interno della quale sono localizzate ampie fasce boscate, fino allo svincolo di S.Vincenzo Nord. Altre zone a bosco, segnalate anche da vincolo idrogeologico, sono localizzate anche a monte del tracciato, fino all’intersezione con il Fosso Val Di Gori, dopo l’abitato di San Vincenzo. In prossimità dello svincolo di S.Vincenzo sud, a est ci sono due aree boscate a poca distanza dalla sede stradale, non direttamente interferite. All’interno del territorio comunale di Campiglia marittima, vengono inoltre attraversati 4 corsi d’acqua, vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 art. 142 comma 1 lett.g: - al km 9+008.37 Lotto 2 – parte 3, Fosso Verrocchio; - al km 9+884.84 Lotto 2 – parte 3, Fosso Corniaccia Nord; - al km 10+649.20 Lotto 2 – parte 3, Fiume Cornia; - al km 11+303.92 Lotto 2 – parte 3, Fosso degli Affitti. È poi da segnalere la presenza di alcune aree con Vincolo archeologico tra il km 42,00 ed il km 43,00, verso mare. Dopo l’intersezione al km 19+281.91 - lotto 2 parte 3 -, con un ulteriore corso d’acqua vincolato, il Fosso della Valnera, il tracciato costeggia fino allo svincolo di Follonica nord a breve distanza la zona del Comune di Piombino (ora Follonica) compresa fra la località Torre del Sale e il confine con il Comune di Follonica, a vincolo paesaggistico (G.U. n°250 del 5/10/1962), da cui si allontana dopo l’intersezione con il fosso dell’Olmo, anch’esso vincolato. Tra il km 53+00 ed il km 57+00, l’autostrada si sovrappone ad alcuni lembi dei boschi- su cui c’è vincolo paesistico - che rientrano parzialmente nel S.I.R. “Bandite di Follonica”. Il tracciato utilizza opere d’arte esistenti, pertanto i nuovi impatti sono contenuti. Trattandosi inoltre di una zona ricca di specie ungulate di media e grande dimensione, i tratti in galleria artificiale accessibili alla fauna, svolgono molto bene funzione di collegamento dall’area boscata centrale ai lembi localizzati 23 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

• Com.8 - La distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare

5. DEFINIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI INTERVENTO VEGETAZIONALE lateralmente alle strade, siepi vive o piantagioni di altezza superiore ad 1 m sul terreno, non può essere inferiore a 3 m. Tale distanza si applica anche per le recinzioni di altezza superiore ad 1 m

Le tipologie degli interventi vegetazionali previste in progetto sono state individuate in funzione sul terreno costituite come previsto al comma 7, e per quelle di altezza inferiore ad 1 m sul terreno dell’ambiente in cui si sviluppa il tracciato, basandosi, nello specifico, sulle tipologie definite nella se impiantate su cordoli emergenti oltre 30 cm dal suolo. documentazione e normativa di riferimento riportate nel paragrafo seguente, utilizzando quindi specie autoctone appartenenti alle serie di vegetazione potenziale naturale dell’area di intervento. Inoltre, il regolamento di attuazione all’art. 27 definisce le fasce di rispetto in corrispondenza delle curve, che fuori dei centri abitati sono da determinarsi in relazione all’ampiezza della curvatura. Esse 5.1 Documentazione e normativa di riferimento sono da calcolare come per i rettilinei se la curva ha raggio superiore a 250 m; altrimenti occorre I riferimenti normativi considerati nella redazione del progetto sono rappresentati dalle norme vigenti considerare la corda congiungente il margine interno delle fasce di rispetto dei tratti rettilinei adiacenti. della Regione Toscana, per gli aspetti inerenti la conservazione del patrimonio forestale, quali la L.R. All’esterno delle curve le fasce sono pari a quelle dei tratti rettilinei. Infine, nelle intersezioni si 21 marzo 2000 n°39 “Legge forestale della Toscana” e successive modificazioni ed il Regolamento applicano gli stessi criteri dei centri abitati.

Regionale di attuazione n°8/2003 “Regolamento forestale della Toscana” - attualmente è in vigore la Tali distanze sono state considerate nella redazione del progetto sia per quel che riguarda le distanze L.R. 2 agosto 2004 n°40 “Modifiche della LR 21 marzo 2000, n°39 (Legge Forestale della Toscana) - rispetto al corpo autostradale. dai manuali e dalle linee guida APAT, dalle “Linee guida per capitolati speciali per interventi di Le norme del Codice Civile di interesse pertinente agli interventi a verde in progetto sono quelle che ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del definiscono la distanza degli alberi e delle siepi dai confini della proprietà (art. 892 e art. 896). Esse Territorio e del Mare. risultano valide qualora non esistano distanze stabilite da regolamenti comunali o dettati dagli usi locali. Oltre a tali riferimenti sono state considerate le norme relative alla distanza delle alberature dalla strada Secondo il codice civile la distanza viene misurata dalla linea del confine alla base esterna del tronco e dalle proprietà private indicate nel Nuovo Codice della Strada e nel relativo Regolamento di dell’albero messo a dimora, oppure dal punto di semina. Nei casi in cui il terreno è in pendio, tale attuazione (DLgs 30/04/1992 e s.m.i.), e nel Codice Civile. distanza si misura prolungando verticalmente la linea di confine e tracciando la perpendicolare fino al Per quanto riguarda le norme di sicurezza il Regolamento di attuazione del Nuovo Codice della Strada tronco.

(Decreto Legislativo 30/04/1992 e s.m.i.) definisce nell’art. 26 (attuazione art. 16 Cod.str.) le fasce di Le distanze non vanno osservate nei casi in cui sul confine esiste un muro divisorio purché le piante rispetto fuori dei centri abitati: siano tenute ad altezza che non ecceda la sommità del muro. Le distanze dal confine si riferiscono alle • com.6 – La distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi seguenti tipologie di piante: lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun • alberi ad alto fusto, intesi come individui il cui fusto, semplice o diviso in rami sorge ad altezza tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 m. notevole: distanza minima di m. 3; • Com.7 - La distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare • alberi di non alto fusto, intesi come individui il cui fusto, sorto ad altezza superiore ai 3 m, si lateralmente alle strade siepi vive, anche a carattere stagionale, tenute ad altezza non superiore ad diffonde in rami: distanza minima di m 1.5; 1 m sul terreno non può essere inferiore a 1 m. Tale distanza si applica anche per le recinzioni non • siepi trattate a ceduo: distanza minima m. 1; superiori a 1 m costituite da siepi morte in legno, reti metalliche, fili spinati e materiali similari, sostenute da paletti infissi direttamente nel terreno o in cordoli emergenti non oltre 30 cm dal suolo. • siepi di Robinia: distanza minima m. 2; • viti, arbusti e siepi, diverse dalle precedenti e fruttiferi alti meno di 2.5 m: distanza minima di 0.5 m.

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Per gli alberi che nascono o si piantano nei boschi, sul confine con terreni non boschivi, o lungo le Gli alberi per i quali è previsto il raggiungimento di un'altezza massima superiore a metri quattro non strade o le sponde dei canali, si osservano, trattandosi di boschi, canali e strade di proprietà privata, i potranno essere piantati ad una distanza dalla più vicina rotaia minore della misura dell'altezza regolamenti e, in mancanza, gli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, si osservano le distanze massima raggiungibile aumentata di metri due. prescritte dall'articolo 892 (art. 893 C.C.). Nel caso che il tracciato della ferrovia si trovi in trincea o in rilevato, tale distanza dovrà essere Laddove lo spazio è limitato, tuttavia, occorre considerare non solo le distanze stabilite dalla legge, ma calcolata, rispettivamente, dal ciglio dello sterro o dal piede del rilevato. anche l’effetto complessivo della composizione vegetale nei riguardi delle aree a confine. Nella progettazione degli interventi pertanto è buona norma tenere distanze superiori in relazione allo sviluppo delle piante a maturità. 5.2 Tipologie di intervento previste in progetto Gli interventi a verde previsti si articolano nelle seguenti tipologie: Per quanto riguarda in canali di bonifica, in particolare, si è considerato il Regolamento per la esecuzione del Testo Unico della Legge 22 marzo 1900, n°195 e della Legge 7 luglio 1902, n°333, • P1 - Prato mesofilo sulle bonificazioni delle paludi e delle terre paludose. Titolo VI – Disposizioni di polizia, che stabilisce • P2 – Prato igrofilo quanto segue: • FO – Esemplare isolato di prima grandezza a chioma espansa

Art. 132. Nessuno può, senza regolare permesso ai sensi del seguente art. 136, fare opera nello • F1 – Filari di alberi di prima grandezza a chioma espansa spazio compreso fra le sponde fisse dei corsi d’acqua naturali od artificiali pertinenti alla • F2A – Filari di alberi di seconda grandezza a chioma espansa bonifica…(omissis) • F2B – Filare di alberi di seconda grandezza a sesto rado • F3 – Filari di alberi di seconda grandezza a portamento colonnare Art. 133. Sono lavori, atti o fatti vietati in modo assoluto rispetto ai sopraindicati corsi d’acqua, strade, • F4 – Filari di alberi misti argini ed altre opere di una bonificazione: • MA1 – Macchia arbustiva a) le piantagioni di alberi e siepi, le fabbriche, e lo smovimento del terreno dal piede interno ed • MA2 – Macchia arbustiva igrofila esterno degli argini e loro accessori e dal ciglio delle sponde dei canali non muniti di argini o dalle • S1 – Siepe arbustiva scarpate delle strade, a distanza minore di 2 metri per le piantagioni, di metri 1 a 2 per le siepi e • S2 – Siepe arbustiva igrofila smovimenti del terreno, e di metri 4 a 10 per i fabbricati, secondo l’importanza del corso d’acqua. • S3 – Siepe arborata b) …omissis… • S4 – Siepe arborata igrofila Infine, per quanto riguarda la distanza da rispettare per gli impianti limitrofi alle linee ferroviarie, si è • FA1 – Fascia arborata considerato il DPR 753/1980 “Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio • MB1 – Macchia boscata delle ferrovie e di altri servizi di trasporto”, che all’art. 52 stabilisce quanto segue: • Sistemazione arida in massi (M1/M2).

Lungo i tracciati delle ferrovie è vietato far crescere piante o siepi ed erigere muriccioli di cinta, steccati Come già detto, il tracciato del lotto 2 interessa i seguenti sistemi paesaggistici: o recinzioni in genere ad una distanza minore di metri sei dalla più vicina rotaia, da misurarsi in proiezione orizzontale. • sistema della pianura costiera; • sistema dei rilievi antiappenninici. Tale misura dovrà, occorrendo, essere aumentata in modo che le anzidette piante od opere non si trovino mai a distanza minore di metri due dal ciglio degli sterri o dal piede dei rilevati. Con riferimento ai sistemi paesaggistici interessati si riporta di seguito per ciascuna delle categorie di intervento considerate l’elenco delle specie arboree ed arbustive di possibile impiego. I sesti di Le distanze potranno essere diminuite di un metro per le siepi, muriccioli di cinta e steccati di altezza impianto sono rappresentati negli elaborati cartografici: “Tipologie degli interventi vegetazionali e dei non maggiore di metri 1,50. 25 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

relativi moduli di impianto”. Gli elaborati cartografici prendono in considerazione i singoli sistemi Quercus pubescens Quercus pubescens paesaggisti interessati dal tracciato di progetto Acer campestre Quercus suber Quercus ilex Quercus ilex

Ulmus minor FO – Esemplare isolato di prima grandezza a chioma espansa

Pianura Costiera Rilievi antiappenninici S1 – Siepe arbustiva/ MA1 – Macchia arbustiva Quercus ilex Quercus ilex Pianura Costiera Rilievi antiappenninici Acer campestre Quercus suber Cornus mas Arbutus unedo Ulmus minor Quercus pubescens Coronilla emerus Quercus ilex Quercus pubescens Crataegus monogyna Phillyrea latifolia

Prunus spinosa Rosa sempervirens F1 – Filari di alberi di prima grandezza a chioma espansa Viburnum tinus Myrtus communis Pianura Costiera Rilievi antiappenninici Ligustrum vulgare Viburnum tinus Pinus pinea Pinus pinea Phillyrea latifolia Ligustrum vulgare Quercus ilex Quercus ilex Pistacia lentiscus Rhamnus alaternus Ulmus minor Quercus suber Euonymus europaeus Pistacia lentiscus Quercus pubescens Quercus pubescens

S2 – Siepe arbustiva igrofila/ MA2 – Macchia arbustiva igrofila F2 – Filari di alberi di seconda grandezza a chioma espansa (A) ed a sesto rado (B) Pianura Costiera Rilievi antiappenninici Pianura Costiera Rilievi antiappenninici Cornus sanguinea Cornus sanguinea Fraxinus ornus Fraxinus ornus Sambucus nigra Sambucus nigra Acer campestre Quercus suber Ligustrum vulgare Ligustrum vulgare Quercus ilex Quercus ilex Corylus avellana Corylus avellana Quercus pubescens Quercus pubescens Euonymus europaeus Sorbus domestica

S3 – Siepe arborata F3 – Filari di alberi di seconda grandezza a portamento colonnare Pianura Costiera Rilievi antiappenninici Pianura Costiera/Rilievi antiappenninici Cornus mas Arbutus unedo Cupressus sempervirens var pyramidalis o stricta Crataegus monogyna Viburnum tinus Popolus nigra var italica Prunus spinosa Ligustrum vulgare Juniperus communis Viburnum tinus Phillyrea latifolia

Ligustrum vulgare Pistacia lentiscus F4 – Filari di alberi misti Phillyrea latifolia Rosa sempervirens Pianura Costiera Rilievi antiappenninici Arbutus unedo Myrtus communis Fraxinus ornus Fraxinus ornus Pistacia lentiscus Rhamnus alaternus 26 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

Quercus pubescens Quercus pubescens MB1 – Macchia boscata Ulmus minor Quercus suber La macchia boscata si riferisce ad un intervento avente un'estensione di almeno 100 mq. Le specie Quercus ilex Quercus ilex utilizzate sono le stesse della precedente tipologia (FA1 – Fascia arborata). Fraxinus ornus Fraxinus ornus

S4 – Siepe arborata igrofila P1 - Prato mesofilo/ P2 - Prato igrofilo

Pianura Costiera Rilievi antiappenninici I prati poranno essere realizzati mediante semina a spaglio o idrosemina Le specie da utilizzare Cornus sanguinea Cornus sanguinea saranno selezionate a livello esecutivo fra quelle caratteristiche del luogo di intervento e in grado di Crataegus monogyna Crataegus monogyna assicurare una rapida ed efficace copertura del suolo. Ligustrum vulgare Ligustrum vulgare

Prunus spinosa Prunus spinosa Corylus avellana Corylus avellana A corredo degli interventi verde sono previste alcune sistemazioni delle rotatorie. L’intervento, Sambuscus nigra Sambuscus nigra denominato “sistemazione arida in massi” (M1/M2), è proposto nelle rotatorie di svincolo Frangula alnus Salix alba dell’autostrada e di collegamento con la viabilità ordinaria. L’intento è quello di rappresentare un Salix alba Salix caprea girasole (Heliantus annus) con i petali alternativamente chiusi ed aperti.

Salix elaeagnos Acer monspessulanum Per ottenere tale effetto è prevista una sistemazione che combina l’utilizzo del prato mesofilo con Acer monspessulanum massi. Il prato mesofilo rappresenta i “fiori del disco” mentre i massi rappresentano i “fiori dei petali”. I Ulmus minor massi saranno costituiti da pietrame locale di pezzatura non eccessiva, variamente disposto e di vario Acer campestre colore.

FA1 – Fascia arborata Le fasce arborate sono strisce di bosco di progetto dalla larghezza minima di 12 metri. Nella progettazione delle opere a verde si è tenuto conto delle distanze di sicurezza stradali: per gli Pianura Costiera Rilievi antiappenninici interventi di mitigazione da realizzare in prossimità del bordo strada sono state considerate distanze di Cornus mas Arbutus unedo sicurezza compatibili con le possibilità di sviluppo delle piante. In particolare per quanto attiene Crataegus monogyna Viburnum tinus l’impianto di filari alberati sono state considerate distanze di ordine medio (e pertanto non relative alla Prunus spinosa Crataegus monogyna massima altezza raggiungibile) tenendo conto del livello di sviluppo delle piante e della manutenzione Viburnum tinus Ligustrum vulgare che verrà effettuata sugli impianti a verde che consentirà, se necessario, di controllare gli Ligustrum vulgare Phillyrea latifolia accrescimenti. In considerazione delle distanze la lista delle specie arboree elaborata per le diverse Phillyrea latifolia Pistacia lentiscus categorie di intervento prende in considerazione anche esemplari ad accrescimento lento o di Arbutus unedo Rosa sempervirens sviluppo, in termini di altezza, maggiormente contenuto. Pistacia lentiscus Myrtus communis Indicazioni per la realizzazione degli interventi vegetazionali Quercus pubescens Rhamnus alaternus Ulmus minor Quercus pubescens Per la realizzazione degli interventi, particolare importanza riveste l’epoca di impianto (stagione Quercus ilex Quercus suber autunnale) e il materiale vivaistico utilizzato (esente da danni alle radici e ai fusti e di provenienze Fraxinus ornus Quercus ilex certificate, ai sensi del DLgs 386/2003 e delle eventuali norme regionali vigenti in materia). Per le 27 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

dimensioni delle piante da mettere a dimora si fa riferimento agli abachi degli interventi vegetazionali in A livello provinciale, la provincia di Livorno ha elaborato la “Carta delle aree protette: assetto futuro e progetto. Nell’impianto andranno in ogni caso rispettate le distanze descritte al paragrafo relativo alla complessivo”; in tale elaborato sono individuate le aree già istituite (parco interprovinciale, parco “Documentazione e normativa di riferimento”, fra cui quelle sulla sicurezza stradale. provinciale, riserva provinciale, ANPIL, SIR, riserva statale, parco dell’arcipelago) e le aree di previsione. La provincia di Grosseto ha elaborato l’elaborato cartografico “Morfologia territoriale” in cui L'apparato radicale di tutto il materiale vivaistico andrà fornito racchiuso in contenitore e dovrà essere sono individuate le aree a tutela specifica (SIC, SIR, ZPS). ben sviluppato e accresciuto uniformemente per tutto il terreno dello stesso, che dovrà aderire ottimamente alle radici stesse. L’apparato radicale non dovrà presentare deformazioni e/o Per quanto attiene il tracciato di progetto si individuano le situazioni già precedentemente descritte. conformazioni a “molla" (radici contorte). - Lungo il fiume Cecina è individuata l’area naturale protetta di interesse locale “Giardino Bellora, La messa in opera degli alberi è prevista mediante l’utilizzo di pali tutore in legno impregnato del Fiume Cecina; sempre lungo il fiume, lato carreggiata sud è individuata un’ANPIL istituita ed un diametro di 8 -10 cm. parco provinciale di previsione.

La stagione delle piantagioni corrisponde con quella del riposo vegetativo; vanno evitati i periodi - In località Bolgheri , la Riserva provinciale “Padule di Bolgheri”, il SIC e la ZPS IT516004 “Padule invernali particolarmente freddi, caratterizzati da gelate, per evitare danneggiamenti al postime ancora di Bolgheri, un’area Ramar ed un IBA denominato “Palude e Tombolo di Bolgheri. Nell’area è da impiantare. E’ comunque preferibile effettuare la piantagione nel periodo autunnale, per le maggiori inoltre presente la Riserva provinciale “Viale di Bolgheri”, in località S. Giudo. Figura 1 - Padule frequenze di pioggia e il miglior contatto tra radici e terreno. Bolgheri

Durante la posa delle piantine nelle buche, il colletto dovrà essere collocato ad altezza pari al livello del - Poco oltre l’abitato di S. Vincenzo è individuata dalla provincia di Livorno un’area ANPIL di terreno. previsione coincidente con un’area boscata; anche questa area non e’ direttamente interessata dal tracciato dell’autostrada ma posta nelle immediate vicinanze. Per proteggere il postime dall’eventuale morso della fauna, per preservarlo dalla brucatura delle foglie e dei giovani getti, oltre che dallo scortecciamento, o dallo sfregamento sui fusti, è prevista un'apposita - In provincia di Grosseto il tracciato attraversa le Colline di Follonica in cui è individuato un sito di protezione con tubo “shelter” per tutte le piante arboree e arbustive previste in progetto. interesse regionale (SIR).

5.3 Passaggi faunistici Con riferimento alle caratteristiche della rete ecologica individuata e, più in generale, del contesto di Per l’individuazione dei tratti del tracciato di progetto in cui predisporre i passaggi faunistici è stata intervento sono state previste alcune sistemazioni a verde. assunta come riferimento la rete ecologica è rappresentata da quella regionale e provinciale. La Nell’area di attraversamento del fiume Cecina è prevista la costituzione di siepi arborate igrofile (S4) in regione Toscana con il termine rete ecologica regionale intende l’insieme costituito dai siti facenti sostituzione di quelle eventualmente alterate o danneggiate nel corso della realizzazione dei lavori. parte della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) e dai siti di interesse regionale (sir). La Regione Toscana, con DCR n°342 del 10 novembre 1998 e con LR 56/00 (Allegato D) ha, pertanto, ampliato la propria Nell’area di Bolgheri il tracciato in considerazione della particolare posizione, come già indicato, non rete ecologica di siti, inserendo, oltre a SIC e ZPS, i siti di interesse regionale non inseriti in Rete determina interferenze dirette con le aree di interesse naturalistico. Va, inoltre, osservato che gli spazi Natura 2000. in cui è possibile realizzare interventi a verde risultano assai esigui. Infatti lungo la carreggiata sud è La Regione Toscana, in ottemperanza ai provvedimenti comunitari e ministeriali (art. 4 DPR 357/97 e presente, ad una distanza compresa tra i 30 m ed i 50 m, la ferrovia Roma – Pisa. In considerazione DM n°184 del 17/10/07) , ha definito con specifici provvedimenti (D.G.R. 644/04 e DGR 454/08) degli spazi esigui e delle condizioni di sicurezza stradali e ferroviarie non sono stati previsti impianti di secondo quanto previsto anche dall’art. 12 comma 1, lettera a) della LR 56/00, le misure di essenze arboree e/o arbustive. Analogamente anche lungo la carreggiata nord è posta in stretto conservazione necessarie al fine di garantire la tutela delle specie e degli habitat di rilevante interesse affinamento il tracciato della vecchia Aurelia lungo il quale sono presenti filari alberati. conservazionistico presenti nei siti della Rete ecologica regionale (SIC/ZPS/sir). 28 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

Con riferimento al viale di Bolgheri, non sono stati previsti interventi rivolti ad effettuarne la protezione 6. IL PROGETTO DI INSERIMENTO PAESAGGISTICO per offrire alla utente dell’autostrada la possibilità di fruire del sito.

In prossimità dell’area ANPIL di previsione, sita nelle vicinanze della località S. Vincenzo, non sono Il progetto di inserimento paesaggistico dell’autostrada e delle opere connesse trae origine da una stati previsti interventi specifici in considerazione del fatto che il tracciato con interferisce con l’ambito serie di principi progettuali che sono in sintonia con le prescrizioni CIPE (Delibera 116/2008): boscato.

• Mantenere il più possibile l’ampliamento ad autostrada entro il sedime dell’attuale S.S. 1 Aurelia; • Armonizzare al massimo le geometrie dell’intervento in progetto con la struttura del paesaggio Nell’area del SIR in provincia di Grosseto non sono previste modifiche al tracciato attuale della via attraversato, al fine di rendere la percezione visiva del nastro autostradale il più possibile Aurelia a meno di un tratto di circa 900 m in uscita dalla galleria artificiale Martellino. In questo tratto il “aderente” al territorio (Prescrizione CIPE 093); tracciato esistente è oggetto di allargamento ed attraversa un’area boscata. L’eventuale sottrazione di • Minimizzare il consumo di suolo, anche quando finalizzato alle opere a verde, sia per il nastro vegetazione dovuta alla realizzazione dei lavori è mitigata mediante l’impianto di siepi arborate lungo autostradale che per gli svincoli (Prescrizione CIPE n°130 e n.134); entrambe le carreggiate. • Conservare ove possibile la vegetazione esistente;

• Ove non sia possibile conservare la vegetazione esistente, ripristinarla al meglio, nel rispetto della Oltre a tali interventi è stato previsto l’impianto di siepi arborate igrofile (S4) lungo i corsi d’acqua normativa vigente e garantendo la funzionalità e la sicurezza dell’infrastruttura; attualmente interessati dalla presenza di vegetazione. I corsi d’acqua interessati da tale categoria di • Mitigare e caratterizzare in relazione alle qualità espresse nel territorio (Prescrizioni CIPE n 110 e intervento sono: 111) i punti di interscambio tra l’autostrada e la viabilità esterna, ovvero gli svincoli di ingresso e

• torrente Acquerta; uscita; • fiume Cecina; • Mitigare e caratterizzare in relazione alle qualità espresse nel territorio anche i punti di interferenza • fosso delle Rozze; dell’autostrada con il reticolo viario minore, integrando i manufatti sparsi nel territorio, specie quelli di maggior pregio (Prescrizioni CIPE n°7 e n°115); • fosso del Renaiole; • Recuperare e/o potenziare la vegetazione ripariale lungo fossi, canali e fiumi attraversati • fosso Val Prigioni; (Prescrizione CIPE n°112); • fosso Sorbizzi; • Schermare i volumi tecnici a servizio dell’infrastruttura, soprattutto quando siano in prossimità di • fosso Carestia; abitazioni esistenti; • fosso in località Ponte di Marmo; • Garantire le visuali privilegiate esistenti (Prescrizione CIPE n°114); • fiume Cornia; • Controllare la compatibilità delle opere con un congruo numero di fotosimulazioni (Prescrizione • fiume Pecora. CIPE n°69) Gli impianti a verde hanno la funzione di ripristinare la vegetazione eventualmente sottratta o • Offrire un’impostazione metodologica delle scelte di architettura del paesaggio che, in congruenza danneggiata. con quanto già progettato per i lotti 1 e 6A, possa agire da filo conduttore per l’intera autostrada; garantendo, nel rispetto dei luoghi, una riconoscibilità complessiva.

Di seguito con riferimento agli elaborati cartografici in scala 1:5.000 “Interventi di inserimento e riqualificazione ambientale: opere a verde” si descrivono, procedendo dall’inizio del lotto 2 in direzione 29 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

di Grosseto, i caratteri salienti del contesto interessato dai lavori di adeguamento dell’attuale tracciato Il tratto iniziale del lotto 2 si attesta nell’area della bonifica del fiume Cecina; il paesaggio è della viaria Aurelia e gli interventi a verde previsti. caratterizzato da appezzamenti di forma regolare e di dimensioni variabili. È significativa la presenza di vigneti e di fasce di vegetazione riparia intorno ai corsi d’acqua. Lungo il fiume Cecina si distinguono Alcune categorie di intervento sono proposte correntemente lungo l’intero tracciato autostradale; tra due grandi bacini di cava e gli annessi impianti di trasformazione degli inerti; questi costituiscono un queste si segnalano: la costituzione di siepi arbustive (S1) lungo i tratti di scarpata più significativi in segno distintivo dell’ambito, anche dal punto di vista percettivo. termini dimensionali e di prati nelle aree di svincolo, nelle rotatorie e nelle aree di risulta o oggetto di recupero a seguito della dismissione di tratti della piattaforma stradale. Sempre lungo il fiume Cecina è individuata l’area naturale protetta di interesse locale “Giardino Bellora, Fiume Cecina; lungo il corso d’acqua, lato carreggiata sud, è inoltre individuata l’ANPIL istituita ed un

parco provinciale di previsione. Riprendendo quanto illustrato nei capitoli precedenti, il tracciato di progetto interessa i seguenti sistemi paesaggistici:

- sistema dei rilievi dell’antiappennino; - sistema della pianura costiera.

Il sistema dei rilievi dell’antiappennino è caratterizzato da morfologia di tipo collinare e subordinatamente montana, con fasce altimetriche prevalenti di 100-300 m s.l.m. e 300-500 m s.l.m. Circa il 60% di questo territorio ha una copertura costituita da formazioni di tipo forestale, in maggioranza boschi cedui. Le colture agrarie di tipo erbaceo hanno diffusione minore, e minima è la presenza di colture arboree quali vite e olivo. Il paesaggio è caratterizzato da una elevata presenza di siepi arboree e arbustive, molto significative da un punto di vista ecologico.

Gli insediamenti sono molto radi e costituiti nella maggioranza dei casi da abitazioni isolate.

Il sistema delle pianure costiere è caratterizzato da una morfologia di tipo planiziale o lievemente collinare, con fasce altimetriche prevalenti al di sotto dei 100 m s.l.m. Il substrato è legato ai depositi alluvionali recenti. L’uso del suolo è poco differenziato: la maggior parte del territorio è destinata alle colture agricole di pieno campo, mentre le colture arboree hanno un’estensione minima. Ridotte, e in diminuzione, sono anche le superfici occupate dalla copertura forestale o destinate a pascolo. I centri urbani occupano una superficie abbastanza limitata: prevalgono le abitazioni sparse, soprattutto di tipo rurale, ma in generale gli insediamenti antropici sono in aumento. In questa unità paesistica i segni dell'intervento dell'uomo sono piuttosto evidenti: la maggior parte delle infrastrutture e degli insediamenti sono ubicati in quest'ambito. Il paesaggio agrario inoltre è abbastanza omogeneo e le siepi arboree e arbustive sono molto più scarse rispetto alle aree collinari. Area del fiume Cecina

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Poco oltre il fiume Cecina è situato l’omonimo abitato, le cui aree periferiche sono caratterizzate dalla frapposta la linea ferroviaria Roma – Pisa mentre il viale Bolgheri ha inizio lungo il tracciato della presenza di edifici di grandi dimensioni e di bassa qualità con destinazione produttiva o di servizio. Il vecchia Aurelia. Va, inoltre, osservato che gli spazi in cui è possibile realizzare interventi a verde territorio è fortemente antropizzato con presenza di abitazioni sparse, piccole lottizzazioni recenti e risultano assai esigui. Infatti lungo la carreggiata sud è presente, ad una distanza compresa tra i 30 m numerosi impianti con funzione produttiva. La destinazione principale delle aree agricole è a seminativo ed i 50 m, la ferrovia Roma – Pisa. In considerazione degli spazi esigui e delle condizioni di sicurezza estensivo, mente le colture arboree occupano superfici minori. stradali e ferroviarie non sono stati previsti impianti di essenze arboree e/o arbustive. Analogamente, anche lungo la carreggiata nord il tracciato della vecchia Aurelia è posta in stretto affiancamento; lungo Fino all’altezza della abitato di Cecina sono previste sistemazioni a verde aderenti al tracciato stradale. la vecchia Aurelia sono presenti filari alberati. All’altezza dell’incrocio con la SC Cerretta è previsto l’impianto di filari arborei di prima grandezza (F1), a protezione delle abitazioni poste a ridosso di entrambe le carreggiate. Con riferimento al viale di Bolgheri, non sono stati previsti interventi rivolti ad effettuarne la protezione per offrire alla utente dell’autostrada la possibilità di fruire del sito. Il ridisegno dello svincolo di collegamento via Po/SP39/via Aurelia comporta alcune sistemazioni a verde. Lungo la carreggiata nord è proposto l’impianto di filari di alberi misti (F4) che seguono l’andamento delle alberature esistenti. Lungo la carreggiata sud è proposto l’impianto di un filare di alberi misti (F4) e di un nucleo di macchia arbustiva (MA1).

Lungo il torrente Acquerta ed il fiume Cecina è proposto l’impianto di siepi arborate igrofile (S4) con funzione di ripristino di quelle eventualmente sottratte o danneggiate nel corso della realizzazione dei lavori.

Poco dopo l’attraversamento del fiume Cecina è prevista la sistemazione a verde dell’area dell’omonimo svincolo mediante l’impianto di filari di prima grandezza (F1) e siepe e macchia arbustiva (S1/MA1);iIn affiancamento all’abitato di Cecina sono previsti alcuni filari alberati e siepi arboreo – arbustive con funzione di protezione.

Nel tratto immediatamente successivo è prevista la sistemazione a verde dello svincolo di Bibbona – La California mediante l’impianto di siepi arbustive (S1) disposte in file parallele e di un nucleo di macchia boscata (MA1).

Lungo il tratto della carreggiata nord compreso tra lo svincolo di Bibbona e la deviazione di Bolgheri è proposto l’impianto di alcuni filari alberati e di siepi arborate (S3).

In località Bolgheri è presente la Riserva provinciale “Padule di Bolgheri”, tale sito risulta di notevole interesse naturalistico in quanto nell’area si individuano anche il SIC e la ZPS IT516004 “Padule di

Bolgheri”, un’area Ramsar ed un IBA denominato “Palude e Tombolo di Bolgheri”. Nell’area è inoltre presente la Riserva provinciale “Viale di Bolgheri”, in località S. Guido. Il tracciato di progetto non incide Padule di Bolgheri direttamente su tali sistemi di interesse naturalistico; tra il tracciato e l’area della “Padule” è, infatti, 31 AUTOSTRADA A12 Rosignano - Civitavecchia Progetto definitivo tratto S.Pietro in Palazzi – Scarlino - Lotto 2 RELAZIONE PAESAGGISTICA

Nel tratto successivo il tracciato di progetto attraversa l’area di Donoratico che si contraddistingue Il contesto paesaggistico di S. Vincenzo si contraddistingue per la vocazione agricola, con alternanza di come un paesaggio urbano a tessitura regolare, con una presenza limitata di verde, legata di solito ai appezzamenti di forma regolare scanditi dalla rete idraulica della bonifica agraria. Il territorio è giardini privati. I confini del centro abitato sono contraddistinti dalla tessitura agricola. caratterizzato dalla divisione in poderi ciascuno dei quali corredato da un edificio, circondato da piccoli appezzamenti a colture arboree per uso familiare. La destinazione d’uso principale dei terreni è quella del seminativo estensivo ed, in parte, del seminativo arborato. La viabilità secondaria è spesso accompagnata dalla presenza di filari arborei, soprattutto di pino, che costituiscono insieme alle fasce boscate un segno distintivo del paesaggio.

L'area di Donoratico

È prevista la sistemazione a verde dell’area dello svincolo di Donoratico, mediante l’impianto di siepi arbustive (S1) e di un nucleo di macchia arbustiva (MA1). L'area di S. Vincenzo Nel tratto compreso tra lo svincolo di Donoratico e quello di S. Vincenzo nord è proposto l’impianto di alcuni brevi filari alberati e di siepi. È prevista la sistemazione a verde degli svincoli di S. Vincenzo nord e S Vincenzo sud mediante filari

arborei di prima grandezza (F1) e siepi e macchie arbustive arbustive (S1/MA1), nonché, lungo il tratto

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di approccio al viadotto S. Carlo, l’impianto di una siepe arbustiva (S1) a protezione dell’abitazione in L'area di bonifica del fiume Cornia località Acquaviva. In considerazione dei caratteri del territorio attraversato sono stati previsti interventi a verde di All’uscita galleria S. Carlo saranno impiantate siepi arborate (S3) a protezione dell’abitato posto nelle estensione limitata. In particolare è prevista la costituzione di alcuni brevi tratti di filari alberati e di siepi immediate vicinanze. arborate a protezione delle abitazioni poste in prossimità del tracciato autostradale. È inoltre prevista la Successivamente il tracciato attraversa la vasta area di bonifica del fiume Cornia. La destinazione sistemazione degli svincoli di Venturina – Piombino e di Riotorto, mediante l’impianto di siepi arbustive d’uso del territorio è essenzialmente agricola. La tessitura è costituita dall’alternanza di appezzamenti (S1) e di filari alberati. di forma decisamente regolare, scanditi dalle linee della rete idraulica e delle strade poderali che L’area in cui insiste il successivo svincolo di Follonica nord si caratterizza come un ambito agricolo collegano le abitazioni coloniche. La destinazione d’uso principale dei terreni è quella del seminativo e costiero, con campi di modeste dimensioni con case coloniche sparse. La destinazione d’uso principale del seminativo arborato. La dotazione di siepi arboree e arbustive è scarsa. Il territorio è in parte dei terreni è quella del seminativo arborato e delle colture arboree (vigneti ed oliveti). La viabilità caratterizzato dalla presenza di insediamenti a destinazione produttiva. secondaria è spesso equipaggiata con filari alberati. Significativa è la presenza di strutture a destinazione turistico – ricettiva, soprattutto in vicinanza della costa.

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L L'area in cui insiste lo svincolo di Follonica nord L'area boscata a nord di Follonica Nello svincolo di Follonica nord è prevista la sola sistemazione delle aree a forma triangolare intercluse tra le rampe di svincolo mediante la costituzione di siepi arbustive (S1). Nelle “trombette” di svincolo è Nel tratto di attraversamento della formazione collinare il tracciato rimane sostanzialmente invariato mantenuta l’attuale destinazione agricola. rispetto alla situazione attuale. Pertanto le sistemazioni a verde sono previste solamente in quei tratti in Tra gli svincoli di Follonica nord ed est il tracciato attraversa un’area collinare caratterizzata dalla cui sarà effettuato l’adeguamento del tracciato. In particolare nel tratto di approccio alla galleria predominanza delle coltivazioni arboree tradizionali; alle aree agricole succede in maniera netta la artificiale Cacciagrande è previsto l’impianto di un breve tratto di filare alberato (F1) a protezione copertura boschiva molto densa ed interrotta dalla viabilità locale e dalla via Aurelia. Oltrepassata la dell’abitazione in località Palazzina Gavazzi in prossimità dell’autostrada. Nell’area dell’imbocco nord formazione boscata, che rappresenta un sito di interesse regionale, il tracciato insiste nuovamente in della galleria è proposto l’impianto di siepi arborate (S3) in sostituzione della vegetazione sottratta e/o ambito agricolo. danneggiata; il soprassuolo della galleria artificiale sarà ripristinato a prato (P1). Oltrepassato il viadotto Val dell’Olmo, il tracciato è posizionato tangente all’area boscata; pertanto lungo la carreggiata nord

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sono previste siepi arborate (S3) in sostituzione della vegetazione sottratta e/o eventualmente danneggiata.

Analogamente la costituzione di siepi arborate (S3) è proposta all’uscita dell’imbocco sud della galleria artificiale Martellino.

Nello svincolo di Follonica est le sistemazioni a verde sono limitate solamente alla rotatoria ed alle aree a forma triangolare intercluse tra le rampe di svincolo. Ciò considerando che all’interno delle trombette di svincolo sono individuate abitazioni ed il territorio è utilizzato per fini agricoli. Le abitazioni sono protette da filari arborei.

Il tracciato, attraversando l’area del fiume Pecora, si immette nella cosiddetta “Maremma Grossetana“. La Maremma Grossetana, è la pianura costiera che interessa la provincia di Grosseto e si estende dal golfo di Follonica a nord fino alla foce del torrente Chiarore a sud, che segna il confine con la regione Lazio.

L’ambito del fiume Pecora è caratterizzato da appezzamenti di grandi dimensioni con presenza di case coloniche sparse, a corredo delle quali sono frequenti piccoli appezzamenti a vigneto o oliveto. E’ prevalente il seminativo estensivo, scarsa è la presenza di siepi arboree ed arbustive.

L'area del fiume Pecora In questo tratto le sistemazioni a verde sono limitate a brevi tratti di siepi arbustive. Lungo il fiume Pecora è previsto l’impianto di siepi arborate igrofile (S4). All’interno dello svincolo di Scarlino le sistemazioni a verde sono limitate alle sole rotatorie ed alle aree a forma triangolare intercluse tra le rampe di svincolo. E’ stata oggetto di sistemazione a verde la sola trombetta di svincolo posta lungo la carreggiata in direzione di Livorno mediante la formazione di prato (P1) e l’impianto di macchia arbustiva (MA1) e di alberi isolati (FO). Nella trombetta di svincolo opposta è presente un’area produttiva.

Dopo lo svincolo di Scarlino ha termine il tracciato del lotto 2.

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5.4 Conclusioni

Il progetto ricade prevalentemente in ambiti agricoli, per la maggior parte del lotto pianeggianti. Il tratto più vulnerabile dal punto di vista paesaggistico, in cui c’è una sovrapposizione di vincoli e condizionamenti di vario genere, è quello limitrofo all’area SIC ZPS IT516004 “Padule di Bolgheri”, su cui insistono un’area Ramsar ed un IBA denominato “Palude e Tombolo di Bolgheri”.

Il tracciato di progetto non incide direttamente su tali sistemi di interesse naturalistico, in quanto tra il tracciato e l’area sensibile è frapposta la linea ferroviaria Roma – Pisa.

Proprio per la presenza dell’infrastruttura ferroviaria, affiancata per lunghi tratti a brevissima distanza dall’autostrada, gli interventi a verde risultano assai limitati.

Gli interventi di mitigazione, necessariamente contenuti nei limiti di esproprio, consentono di incrementare la vegetazione esistente e, in alcuni casi, di schermare visivamente l’infrastruttura.

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