3.1. LA FORTEZZA MEDICEA DI

Premessa al servizio di Roma papale e poi via via ripresa dagli ingegneri militari Nella prima metà del 1500 si assiste o capitani dell'esercito che alle ad un notevole incremento qualità militari univano spesso una quantitativo e qualitativo delle perizia nell'arte di fortificare. fortificazioni in Italia. L'Italia del Il Sammicheli (1484-1559), resto era in quel periodo teatro del architetto della repubblica di conflitto tra Francia e Spagna per Venezia, anche lui gravitante l'egemonia sull'Europa; in tale intorno alla Roma papale, iniziava situazione ciascuna delle due la sua opera di fortificazione per la potenze favoriva e sollecitava la Serenissima prima ancora che si realizzazione di opere difensive iniziasse quella della Toscana: l’una urbane. dunque costituisce, in un certo Durante questo periodo la senso, un precedente per I'altra. costruzione delle fortificazioni D'altra parte la creazione di città- (affidata spesso ai capitani in base fortezze a pianta razionale, iniziata alla loro esperienza di guerra), per da Cosimo, veniva imitata dalla l'evolversi ed il complicarsi dei Serenissima con la costruzione di sistemi di offesa e l'introduzione di Palmanova (1595) alla quale lavorò armi più potenti, esigendo una il toscano Bonaiuto Lorini, allievo specializzazione del settore del Buontalenti. divenne sempre di più competenza Sia Venezia che Firenze impressero degli ingegneri militari e degli ai loro stati una politica tendente a architetti. fortificare le città o L'aumentata potenza delle armi da sovrapponendosi al precedente fuoco rese necessaria l'introduzione tessuto medievale o consentendo ex di nuove tecniche nel campo novo imponenti citta-fortezze1. dell'architettura: le mura private di Questa politica, dopo la guerra di tutte quelle sovrastutture (merli, e la conquista dello Stato guardiole, ecc.) caratteristiche delle Nuovo, veniva estesa da Cosimo e fortificazioni medievali erano dai suoi successori, Francesco e diminuite d'altezza, inclinate e Ferdinando, a tutto l'antico terrapienate. La introduzione poi di territorio della Repubblica senese. bastioni permetteva ai difensori di Così la costruzione della fortezza di custodire ciascun tratto della cinta Siena (1561) come quella di muraria da posizioni laterali ed Radicofani (156S) ed il inoltre di combattere al coperto. rafforzamento delle mura Dopo Francesco Di Giorgio Martini la tecnica della fortificazione a 1 Ben tre città furono costruite ex novo dai primi tre granduchi di casa Medici: Cosimopoli, Istia bastioni è sviluppata da architetti Portoferraio (1548), nell’isola d’Elba; Terra del fiorentini come i Sangallo (Antonio Sole (1564) nella Romagna fiorentina; il porto di il Vecchio, Giuliano, suo fratello e (1571). Ultima quarta creazione medicea fu il Sasso di Simone (1576) alla frontiera del ducato di Antonio il Giovane) che operavano . medievali di Montalcino (1570), le non comprendeva neppure l'intera torri costiere lungo la costa regione toscana. Ne restavano fuori maremmana e la città-fortezza di la Repubblica di Lucca, lo Stato dei Grosseto assumevano un preciso Cybo di Massa e Carrara, i domini significato politico. estensi della Garfagnana, la A Siena si doveva porre un freno Lunigiana occupata dai feudi dei alle possibili ribellioni e sommosse Malaspina, i Presidios spagnoli interne alla città e creare un valido della Maremma, lo stato di presidio per qualsiasi evenienza. Appiano di Piombino, il La mancanza di confini naturali nei marchesato degli Sforza di Santa domini di Cosimo, doveva far Fiora, la contea degli Orsini di assumere una notevole importanza Pitigliano, la signoria dei Murlo di strategica a città come Radicofani, cui erano feudatari gli arcivescovi Montalcino e Grosseto. senesi e Camporsevoli, feudo dei Riguardo alla fortificazione di Piccolomini di Montemarciano2. Grosseto in epoca moderna non E se, dunque, di per sé modesta ne esistono pubblicazioni specifiche era tutte l'estensione, enorme tranne le notizie riferite dal Repetti viceversa ne era la parte coperta da nel suo Dizionario Storico Geografico stagni malarici e terre acquitrinose: della Toscana o i brevi cenni fatti lungo la costa, oltre la Versilia, si nello studio del Venerosi-Pesciolini. estendeva la tristemente celebre Il presente contributo riguardante, Maremma. appunto, la costruzione della Quest'ultima con il Valdarno fortificazione di Grosseto in epoca costituiva, per i Medicì, il vero medicea (1559-1593) trae la sua granaio della Toscana, in un'epoca principale documentazione dal in cui il problema del pane era una fondo Mediceo (Carteggio specie di incubo permanente. Universale, Registri, Governi di città e A sud della Maremma, Filippo II luoghi soggetti) dell’Archivio di con le fortezze dello Stato dei Stato di Firenze. Presidi, un cuneo conficcato nel In particolar modo dal Carteggio granducato, rappresentava una Universale si sono tratti i documenti seria minaccia3. Un altro motivo di relativi alla costruzione della fortezza con descrizioni 2 Riguardo ai confini del Granducato di Toscana particolareggiate dei lavori, della rimando ad una piantina fatta da Nicola Turinozzo nel mano d'opera impiegata, delle 1564 ed inviata a Cosimo, nella quale sono indicate difficoltà nel reperimento dei sassi, tutte le località facenti parte del Granducato ed alcune (riportate con a fianco un asterisco) che pur entrando rena, legname, delle condizioni, nei confini naturali della Toscana rimanevano al di infine, più o meno disagiate dei fuori della sovranità medicea. Cfr. A.S.F., Carte lavoratori. Strozziane, appendice 2 Serie III (1582). 3 Tutta la politica di Cosimo, infatti, tendente ad uno sganciamento continuo dall’influenza diretta di ogni stato straniero, conduceva ad una sempre migliore L'ambiente storico ed umano organizzazione del proprio dominio dal punto di vista militare, con I’imponente opera di fortificazioni da lui promossa fin dai primi anni del suo principato e con il Il ducato mediceo, pur con coordinamento dell’esercito. Affidando le armi non l'annessione dello Stato di Siena, a tutti ma solo ad alcuni dei suoi sudditi aveva creato fin dai primi anni del suo governo un esercito preoccupazione era rappresentato In questo stato di cose è facile, dalla pirateria. algerina che con quindi, riuscire a comprendere e frequenti scorrerie saccheggiava e giustificare l'opera di fortificazioni depredava le coste della cristianità. lungo la costa maremmana dello stato di Siena, eseguita da Cosimo fin dal 1560 e continuata, anche se permanente nazionale (articolato in wtB che in minor misura dai suoi prendevano il nome di bande), fedele al sovrano e nella 4 possibilità di adempiere contemporaneamente alle successori . proprie occupazioni ordinarie(“che quando è il tempo Se il 1559, infatti, aveva dei raccolti e di fare il servizio della villa, ordino rappresentato la liberazione dalla [Cosimo l che li contadini sieno lasciati a casa per sino che dura il bisogno della campagna.). (Cfr. J. Ferretti guerra per l'occidente: i tedeschi 1929-30, p. 58 e N. Giorgetti 1916, p. 42). Nello con la pace interna di Augusta, Stato di Siena le bande che, prendevano il nome dalle l'impero spagnolo ed il papato con città più popolose e militarmente anche più importanti, erano: Casole, Massa, Grosseto, Lucignano, Chiusi e l'accordo del 1557, la Francia e la Sarteano, comprendenti insieme un numero di descritti Spagna con Cateau Cambrésis, non pari a 500). (Cfr. A.S.F., Mediceo, Carteggio altrettanto si poteva dire per il Universale, f. 484 a c. 850, Nota delle bande dello Stato di Siena; e f. 484 c. 317, Filippo Pandolfini a Mediterraneo, dove il turco e lo Cosimo, Radicofani, 9 aprile 1560. La prima lettera spagnolo, liberi da ogni altro non reca né data né firma ma si può ritenere scritta da compito, non più a rimorchio dei Filippo Pandolfini ed inclusa nella successiva). I soldati delle bande (divisi in tre diverse categorie: grandi avvenimenti dell'Europa armati, archibugieri e moschettieri) che prestavano occidentale e settentrionale, servizio solo in caso di bisogno ricevevano la somma riprendevano il duello. di 3 scudi al mese (come i soldati che erano destinati at presidio di fortezze e torri), se armati di archibugio, Infatti se per tutta la prima metà di 4 scudi se armati di corsaletto. (J. Ferretti 1929-30, del secolo XVI il duello tra Francia p. 69 e seg., A.S.F., Mediceo, f. 2114 c. 495; Nota e Spagna per l'egemonia sulla dei provvedimenti di tutte le fortezze di Loro Altezze per un mese in Siena e suo Stato). penisola italiana, aveva portato ad I capitani a cui spettava periodicamente la rassegna un ben preciso schieramento di delle bande e che molte volte erano anche castellani forze (la Francia aveva cercato un delle fortezze, rimanevano una paga variabile dai 15 ai 30 scudi al mese. appoggio nell’Impero Ottomano, la Se il permesso di portare le armi per i descritti Spagna aveva trovato la costituiva un privilegio, mentre bandi severissimi le collaborazione dei Tudor negavano ad altri cittadini, la Maremma (Istia, Grosseto, Pereta, Montiano, Gavorrano, Massa, Ravi e d'Inghilterra), in seguito la morte di Capalbio) costituiva un’eccezione. In tutte queste Enrico II di Valois e le guerre di località, infatti, infine fu la presenza di molti religione in Francia sconvolgevano delinquenti e per le continue incursioni turchesche, era permesso di portare le armi ai non descritti, non tale schieramento. potendo lo Stato di Siena, già di per sé aggravato dalle La crisi interna a cui quest’ultima spese della passata guerra, mantenere in quelle terre doveva far fronte dopo la metà del una forza armata tale da essere sufficiente a difenderle. (L. Cantini, 1800-1808, tomo IV, p. 99~ e tomo VI, p. XVI secolo, permetteva a Filippo II )09). di riprendere l’antica politica di Tutto l’esercito di Cosimo (la cui forza principale era Ferdinando il Cattolico ed Isabella appunto costituita dalle bande) si riduceva in tempo di pace a poche centinaia di soldati costituenti la guardia del corpo del Granduca e agli smilzi presidi delle fortezze, composto ognuno, oltre che dal castellano, 4 Queste opere di fortificazione riguardavano tutta una dal caporale e dal bombardiere, generalmente da poche serie di presidi da Cala di forno a Troia, nei quali, decine di soldati. In una fortezza di media importanza come altrove, l’architettura medicea si sovrapponeva come Grosseto non vi erano che trenta soldati. (Cfr. al precedente tessuto medievale. Cfr. Segreteria di A.S.F., Mediceo, f. 1817, s. c. databile alla fine del Gabinetto, r. 695,1; 8889 1500). (Tav. I): A.S.F di Castiglia di espansione cavalleresco dei cavalieri di Santo nell’Africa settentrionale con la Stefano7. collaborazione delle flotte dei Come conseguenza minori stati italiani5. dell'intensificazione di tali sforzi D'altra parte la morte di Solimano marittimi si ebbero nel (1566) determinava all'interno del Mediterraneo due episodi famosi: suo impero dissensi tali da far la difesa di Malta nel 1564 e la ritenere a Filippo II che quello fosse vittoria a Lepanto, nel 1571. il momento propizio per abbatterlo. Quest’ultima era stata possibile La Spagna, comunque, doveva far solo grazie ad un felice concorso di fronte ad un doppio pericolo: da circostanze, che avevano alleviato una parte i Barbareschi, da Tripoli d’improvviso tutte le difficoltà fino a Salè, dall'altra gli stessi della Spagna: i Paesi Bassi Turchi. sembravano dominati dal duca E chi si spingeva più facilmente a d'Alba, l’Inghilterra doveva compiere scorrerie lungo le coste affrontare difficoltà interne, la tirreniche erano proprio i primi, dal Francia era ancora fuori momento che i Turchi, una volta combattimento. Ma fu solo un fatto il loro bottino nelle coste momento di sosta. La Spagna, del ioniche ed adriatiche ben raramente resto, non aveva mai potuto si preoccupavano di spingersi concentrare in un solo punto tutte oltre6. La sconfitta della Gerba le sue forze e quindi impegnarsi a (1560), se aveva rappresentato una fondo in una direzione ben precisa. seria lezione per la Spagna (era Dopo Lepanto le forze della Lega ormai chiara la necessità di fallivano nel 1571 a Modone; nel divenire forti e potenti per mare, 1573 Venezia abbandonava la lotta, non essendo più sufficienti le nel 1574 il turco trionfava alla misure difensive terrestri) allo Goletta ed a Troia8. stesso tempo induceva l'accorto Dal canto loro i corsari non duca di Toscana ad un ampio cessavano di infestare le coste e di lavoro di armamento marittimo. In conseguenza non era interrotta esso si inseriva la creazione, nel l'opera di difesa, la quale, anzi, 1562, dell'ordine militare rispetto ai primi anni andava abbracciando un orizzonte più vasto9. Al momento dell'affermarsi della 5 Cioè quelle genovesi, toscane, napoletane, siciliane; dinastia medicea nello Stato di inoltre quelle dei Cavalieri di Malta. Cfr. F. Braudel 1965, p. 1086. Nel maggio del 1564 era concluso un trattato tra Cosimo e Filippo II in base al quale il duca si 7 L. Cantini, 1800-1808, tomo IV, p. 30. L’ordine di impegnava a fornire dieci galere equipaggiate per la Santo Stefano, molto noto per via delle sue commende, difesa delle coste mediterranee dai barbareschi. Cfr. F. costituite per lo più da beni fondiari, serviva non solo Inghirani; 1~84~, p. 21). per combattere i Turchi, ma anche per depredare le 6 F. Braudel 1965, p. 1082. Erede del Barbarossa il coste nord-africane: un modo come un altro per Dtagut scorrazzava coi suoi uomini lungo le coste del arricchire Ie casse granducali. Mediterraneo; depredando ed incutendo terrore fino 8 F. Braudel 1965, p. 1259 e ss. alle coste della Maremma senese. Cfr. A.S.F., 9 A.S.F., Mediceo, f. 225, c. 119, Cosimo ad Achille Mediceo, f. 501, c. 102, Angelo Niccolini a Cosimo, Gieri, Firenze, 29 ottobre 1567; f. 232, c, 1, Cosimo Siena 2 settembre 1563. a Baccio Marignolli, Firenze, 4 maggio 1568. Siena, le condizioni sanitarie della meno dura l'emigrazione12. I nuovi Maremma non erano certo delle abitanti, infatti, avevano diritto ad migliori. I1 saccheggio e la rapina, una certa quantità di terra, ad una infatti, se compiuti dalle soldataglie abitazione, agli strumenti e bestie tedesche al tempo della guerra di per lavorare i campi, ad un Siena, avevano indotto i superstiti a finanziamento iniziale da fuggire verso i luoghi meno rimborsare entro 5 anni, ad una pericolosi: i campi abbandonati e quantità di grano tale da assicurare gli argini dei fiumi non più tenuti la loro sussistenza fino al primo liberi, davano origine, in tal modo, raccolto13. Inizialmente il luogo al ristagno delle acque causando scelto per tali emigrazioni era stato una graduale estensione della Massa, in seguito si parlava di malaria10. Saturnia (un tempo molto florida) e Il peggioramento delle condizioni soprattutto di Paganico, dove ad sanitarie ed economico- sociali opera del secondo granduca di casa della regione, dunque, messo Medici, Francesco, furono insieme al regime di divieti e trapiantati molti greci14. Questa limitazioni posti al commercio dai presenza accordata agli orientali granduchi non era certo favorevole era forse basata sull'opinione ad un popolamento e quindi comune di una loro particolare miglioramento della Maremma11. resistenza alle insidie del clima, ma A partire dal 1560 lo stesso Cosimo soprattutto sulla maggiore miseria aveva promosso il trapianto di esistente, nei loro paesi che avrebbe popolazioni forestiere in quelle certo sconsigliato gli emigrati a terre, con una serie di privilegi ed ritornarvi. esenzioni tali da fare apparire Un magistrato era incaricato di ricevere e sistemare le famiglie man mano che arrivavano e di provvedere sollecitamente 10 Se dal punto di vista dell’architettura militare si è all’assegnazione dei terreni15. notata una somiglianza tra la repubblica di Venezia e Ma tutti questi tentativi fallivano. Firenze, altrettanto comune ai due stati fu la lotta per riscattare dalle acque vaste zone paludose, L'assistenza, infatti, promessa ai impegnandovi tecnici e numerosa manodopera. Subito coloni avrebbe comportato un dopo l’annessione allo Stato di Siena, ingegneri complesso amministrativo ben come il Lanci ed il Camerini, al servizio dei Medici, si trovano impegnati in imponenti opere di idraulica nella organizzato ed ingenti somme da Maremma grossetana. Dopo il governo di Cosimo fu soprattutto Ferdinando a continuare I’ opera del padre in tale direzione: a 12 G. Parenti 1937, p. 44-60. Latori di un capitolo lui si devono, infatti, la costruzione di numerosi di esenzioni stilato da Cosimo I il 30 settembre 1560, fossi intorno a Grosseto e la creazione di un dei messi furono spediti nel bresciano e nel veronese Magistrato- dei Fossi (1592) con le stesse funzioni di per ingaggiare coloni disposti ad abitare nella quello creato a Pisa (1547) e a Pistoia (1587). Ordinò Maremma, garantendo ai volontari le spese del viaggio la demolizione della Pescaia di Castiglioni col 13 A.S.F Mediceo, f. 51 Francesco a Federico da proposito di prosciugare il lago omonimo. Questo Montauto, 26 gennaio 1582; Le raccolte del primo maggiore impegno di Ferdinando per le opere di anno spettavano per 1/3 al governo, per 2/3 ai coloni; bonifica è certo da inserire sullo sfondo di anni dopo il primo anno spettava metà raccolto ciascuno. funestati da terribili carestie come quelle intorno al ‘90 14 A.S.F., Mediceo, f. 258, c., lett. cit. e f. 69, c. 138, che rendevano sempre più difficile Aldieri della Case a Francesco, Siena, il gennaio 1575. l’approvvigionamento del grano. 15 G. Parenti 1917, e A.S.F., Mediceo, f. 2~8, c. f, lett. 11 S.A. Bandini 1775. cit. e f. 669, c. 138, lett. cit. impiegare in quei luoghi per il per sopravvivere erano costretti ad risarcimento delle case, emigrare periodicamente. Né e per le operazioni di bonifica, per migliori erano le condizioni di vita lo meno, più indispensabili. I del contadino abitante stabilmente Medici invece, a cominciare da nella Maremma: già costretto a Cosimo, finivano per perseguire, vivere in miserabili condizioni di piuttosto, una politica di rapina e di igiene e sanità, aveva dei padroni ai sfruttamento nei confronti della quali andava ciò che produceva. Maremma Senese, coll'aumento Tutti i provvedimenti governativi, eccessivo delle tasse di per tassare il grano, regolare le esportazione del grano e vendite finivano del resto per coll'impedire il libero commercio. opprimerlo e scoraggiarlo Inoltre la scarsa redditività delle costringendolo il più delle volte ad terre colonizzate, conseguenza abbandonare le campagne, diretta della politica dei governanti, naturalmente con conseguenze o comunque le pessime condizioni gravose per la produzione granaria. economiche, igieniche ed La politica medicea, nei confronti alimentari delle famiglie della produzione granaria dello trapiantate, il senso d'isolamento Stato, fatta di controlli e divieti, dovuto alla diversità della lingua, assieme al forte incremento che rendeva particolarmente demografico che interessò la difficile l'assimilazione con la Toscana tra il 1569 e il 1596 (lo Stato popolazione autoctona, erano state di Siena ebbe un incremento di determinanti nel fallimento di 20734 abitanti da: 114098 a questi primi tentativi di 134832)17 finiva per creare un forte colonizzazione. squilibrio tra la possibilità D'altra parte i mezzi di cui si dell'agricoltura ed il fabbisogno poteva disporre in pieno secolo delle popolazioni con conseguenti XVI, dovevano essere molto limitati crisi cerealicole negli anni 1580-90 e e certamente da un punto di vista carestie negli anni 1590-91. tecnico, incapaci di far fronte a colossali opere di bonifica. Aspetti delle mura grossetane prima Quest'ultima, sotto l'aspetto dell'intervento mediceo umano, costò spesso assai cara; significò un lavoro in orribili Nel 1449 si ha notizia dal Pecci condizioni fisiche, una servitù di della deliberazione di fortificare lavoratori tanto più diseredati Grosseto colle “entrate di quella quanto meno efficacemente città e dell'Opera”18. Anche se le potevano lamentarsi, perché non associati. All'epoca della mietitura la pesca, I’ allevamento del bestiame e la agricoltura. si ricorreva ad una manodopera Per quest’ultima si procedeva ad un sistema di abbondante di montanari16 i quali rotazione, seminando il grano dove si era raccolto il riso e viceversa. Cfr. A.S.F., Mediceo, f. 669, c. 166, Aldieri della Casa a Francesco, Siena, 12 gennaio 16 Questi provenivano in particolar, modo dalle 1575. montagne di Pistoia. Cfr. R. Galluzzi 1781, tomo IV, p. 17 A.S.F., Mediceo, f. 2022, c. 134 e ss. 117. La coltura agricola non era comunque la sola 18 Biblioteca Riccardiana di Firenze, G.A. Pecci, ms. praticata in Maremma. Altre attività erano la caccia, cit. c. 143. notizie relative a questo periodo medicea) in direzione di Istia, non sono documentate Orbetello e del mare. La pianta, ulteriormente, tuttavia è però, presenta delle inesattezze dal interessante notare come la punto di vista dell'orientamento: la Repubblica di Siena, al pari del Porta di S. Pietro è in realtà situata principato mediceo, accollava le a nord, quella Cittadina a sud ed spese di costruzioni pubbliche alle inesatta è pure la disposizione della comunità stesse od alle Opere Pie, fortezza che, tratteggiata lungo la le cui svendite, del resto, costituite stessa cortina di Porta Cittadina, è per lo più da beni fondiari, finivano invece situata alle spalle del per gravare sugli stessi contadini Duomo. già soggetti ad altri oneri gravosi. Il retro della pianta reca una scritta In seguito, come risulta da una chiaramente leggibile (" Disegno di pianta di Grosseto, conservata Grosseto fatto secondo el stato ditto presso 1'Archivio di Stato di da chi viena dellà ") e segnata a Firenze19, la cinta muraria era matita l'epoca di esecuzione (sec. ridotta per migliorarne la difesa a XVI). I bastioni risultano ancora pianta quadrata e munita di quattro privi di spalla con il fianco che baluardi. corre rettilineo dalla cortina alla Le strade principali, come risulta faccia del baluardo e le cortine dalla pianta, collegavano le due stesse munite di cavalieri per porte urbane (S. Pietro e Porta rafforzare la cinta muraria esterna e Cittadina) con la piazza centrale; in facilitare una migliore visibilità questa piazza, a forma rettangolare nella campagna circostante. si affacciavano gli edifici più Dalla parte di Orbetello le mura rappresentativi: il Duomo ed il risultano ulteriormente rafforzate Palazzo dei Priori. Le altre due da una piattaforma munita di due porte (Porta S. Michele e Porta del baluardi e congiungentesi alla cinta Cassero) risultano scomparse: la bastionata principale attraverso Porta del Cassero del resto, era già due cortine laterali inclinate della stata chiusa nel 1429 per ragioni di lunghezza di pubblica sicurezza20 e mantenuta centosettanta braccia circa21. chiusa dai Medici. La stessa piattaforma che reca la In corrispondenza della Porta di S. scritta “tutto questo de forza se Pietro e di quella Cittadina sono abandona ", si può supporre fatta disegnati due torrioni: il primo durante la guerra di Siena dai costruito dai senesi nel 1334, oggi francesi. Nel 1552, infatti, si ha completamente scomparso, l'altro notizie che Paolo di Thermes, costruito nel 1262 i cui resti sono generale del re di Francia, faceva ancora visibili. In corrispondenza fortificare Grosseto, Port’Ercole e di questa porta sono tracciate tre Montepescali "onde fosse sicuro un strade (che costituiranno le arterie paese benchè per la mala qualità principali della città anche in epoca dell'aria poco abitato, pute

19 A.S.F., Miscellanea medicea , f. 97, c. 133. La pianta è senza firma e descrizione. (Tav. II). 21 Su tutte le cortine e bastioni sono indicate le misure 20 V. Petro~i 1971, p. 159. in braccia e in basso a destra la scala corrispondente. fertilissimo e abbondante di vettovaglie”22. In seguito finita la guerra, allorché La fortezza di Grosseto: i problemi di il Lanci ed il Camerini un grande cantiere provvedevano a restaurare i bastioni fortemente rovinati Le ragioni che spingevano i Medici (secondo quanto risulta dalle lettere a fortificare Grosseto, come già si è inviate al granduca dallo stesso avuto modo di notare, trovavano la capitano e potestà di Grosseto, il loro giustificazione nel timore Corvatto da Perugia e Flaminio rappresentato dai corsari, Nelli) la piattaforma doveva essere nell'importanza che aveva la demolita anche se di essa non si Maremma nel suo complesso, in sono trovati riferimenti specifici quanto zona produttrice di grano, e nelle lettere dei suddetti nella vasta opera di difesa dei ingegneri23. confini del proprio stato, promossa Di questa cinta bastionata non si da Cosimo e continuata dai suoi hanno notizie precise riguardo successori. all'anno di costruzione e I lavori alle mura e baluardi di all'architetto o agli architetti che la Grosseto, molto rovinati, per la progettarono. Ho potuto solo passata guerra, erano condotti ricavare alcune notizie di sporadici parallelamente a quelli delle torri interventi di Baldassarre Peruzzi e costiere: Castel Marino, Cala di Anton Maria Lari i quali, in qualità Forno, ecc. e parallelamente a quelli di architetti della Repubblica di di altre fortezze dello Stato di Siena, nel corso della prima metà Siena25. del 1500, si trovavano spesso a A partire dal novembre del 156226 si lavorare nella Maremma parla, è vero, della necessità di grossetana24.

22 A. Ademollo 1872, ~p. ~3. Sembra che opere di Morì a Roma il 6 gennaio 1536. Cfr. L. Marri-Martini rafforzamento fossero, compiute anche dal conte 1923, pp. 200-210. Nel 1540 alle dipendenze del Lari Sfona e da Piero Strozzi. Cfr. V. Petrini 1971, p. 111. lavora alle mura di Grosseto m. Giorgio di Pietro di Era assai comune per I’epoca la presenza di capitani Valle Lugana. Cfr. A. Venturi 1938,p. 650. Dal 1543 al dell’esercito che all’arte della guerra univano capacità 1546 il Lari esegue notevoli quantità di muraglia a nell’arte di fortificare Grosseto. A. Ganelli 1967, p. 1~7. Da una relazione di 23 Dallo spoglio del Carteggio Universale si ha notizia Jacomo Boldrini (1760), trascritta dal Petroni (V. di fortificazioni già fatte dai francesi a Grosseto, al cui Petroni 1971,’ p. 144) sembra che le mura di servizio lavorò lo stesso Baldassarre Lanci. Cfr. Grosseto fossero ridotte a forme quadrata nel 1553 ed rispettivamente A.S.F. Mediceo, f. 481, c. 134, il maggiore dei baluardi, detto La Lupa, fosse dato da Corvatto da Perugia a Cosimo, 13 gennaio 1560; e completare a prigionieri tedeschi con la promessa di Idem, f. 8, c. 274 lasciarli liberi se avessero adempiuto al loro compito in 24 Baldassarre Lanci a Francesco, 21 aprile 1567. un certo periodo di tempo. Inoltre lo stesso Adriani afferma che nel 1557 i 25 Notizie relative: ai danni arrecati alla fortificazione francesi fortificavano i luoghi da loro tenuti: di Grosseto sono riferite dal capitano Corvatto, dal Montalcino, Grosseto, Chiusi, Montepescali e potestà Flaminio Nelli ed infine da Giovan Battista dei Radicofani. G.B. Adriani 1/87, p. 1019. Medici. Cfr. Mediceo, f. 483, c. 1~4, Corvatto da Baldassarre Perzzi nel 1562 si: era soffermato a Perugia, 13 gennaio 1560; c. 175, Flaminio Nelli, Grosseto ad esaminare la situazione delle mura. Cfr. A. Idem, ~8 marzo 1560; f. 484, c. 34, Gio. Battista dei Ganelli 1967, p. 37. Il Peruzzi era stato assunto come Medici a Cosimo, Firenze, 25 marzo 1560. architetto della Repubblica dì Siena il 21 agosto 1527 26 A.S.F. Mediceo, f. 495, c. 1097, Baldassarre Lanci a e lavorò soprattutto alle opere di fortificazione della Cosimo, Siena, 26 novembre 1562; f. 49~, c 902, Maremma grossetana, di Cetona, di Torrita e Sarteano. Angelo Niccolini a Bartolomeo Concino, Siena, 14 fondate un baluardo (l'attuale Lanci30 al quale ultimo appunto è Bastione delle Palle), ma le notizie da attribuire il disegno della relative alla fortificazione sono fortificazione di quella città. Il molto generiche e soprattutto Lanci, nato ad Urbino intorno al irregolari. Si nota dal fitto carteggio 1510, frequentò in patria Girolamo del duca e del suo segretario che in Genga “artefice, questi anni i lavori di tetti dal Lanci rarissimo da cui imparò il disegno riguardano in particolar modo, assieme all'architettura... cose che opere idrauliche27, del resto molto allora non andavano quasi mai importanti, non solo per riscattare disgiunte”31. Dopo aver lavorato dalle acque parte della Maremma, per i francesi, durante l’assedio di ma anche per offrire un valido contributo alla costruzione della architettura ed ingegneria nel settore idraulico. In tale fortezza, visto che il trasporto dei veste lo troviamo a lavorare nella Maremma grossetana materiali dipendeva dai fossi insieme al Lanci. Nel 1515, già al servizio dei Medici, costruiti dallo stesso Lanci. Nel lavorò nelle Fiandre, a Piombino, Montepulciano e Livorno. Nel 1548 iniziò la costruzione della fortezza marzo del 1563 sono aggiustati tutti di Portoferraio e nel 1566 quella del Sasso di Simone. i bastioni intorno a Grosseto e, Morì a Portoferraio nel 1570. Dizionario, vol. 17, secondo il giudizio di Baldassarre, Roma 1974, pp. 184-185. 30 A.S.F., Mediceo, f. 495a, c. 1097, lett. cit.; f. 219, c. risultano in buono stato ed a 20t, Cosimo a Baldassarre Lanci, Pisa, 27 gennaio sufficienza in grado di difendere la 1563. città28. Si trattava, comunque, di 31 C. Promis 1874, p. 311. La scuola urbinate ebbe, infatti, come suoi capisaldi Francesco Maria della lavori, a giudicare dalla brevità con Rovere e Girolamo Genga. Il tentativo da parte di la quale erano eseguiti, di poca Cosimo di indebolire il vicino Stato di Urbino consistenza, nei quali lo scopo sottraendogli le menti più geniali nel campo dell'architettura militare, iniziato con Gio. Battista principale era quello di rendere la Belluzzi (1506-1554), continuò con Giovanni Camerini città il più sicura possibile dalle e Baldassarre Lanci (1510-1571). Oltre alle molteplici incursioni piratesche, dai briganti e opere d fortificazione eseguite nel Granducato di Toscana (Siena, Radicofani, Grosseto, San Martino in dalle popolazioni vicine, in attesa Mugello, Montalcino ed i torrioni lungo il litorale di poter cingere Grosseto di nuove maremmano), eseguì, pure, nella Maremma grossetana fortificazioni. All'esecuzione di molte opere idrauliche (A.S.F., Mediceo, f. 484, c. 141, lett. cit.); fece studi sulla pianta del porto di Livorno questi lavori contribuiva, (E. Rocchi 1908, p. 319 e ss.) e diresse lavori al Bagno dapprima, Gio. Battista dei Medici di San Filippo ed al Ponte D'Arbia (A.S.F., Mediceo, f. (provveditore delle fortezze), in 521a, c. 658, Baldassarre Lanci a Francesco, Siena, 18 29 maggio 1566 e f. 505, c. 311, Baldassarre Lanci a seguito, il Camerini e Baldassarre Francesco, Siena, 11 aprile 1564). Lavorò pure a Malta (1561) per la costruzione di una città sul monte di Sant'Elmo (A.S.F., Mediceo, f. 216, c. 9t, Cosimo al giugno 1562; f. 499, c. 516, Baldassarre Lanci a Gran Maestro di Malta, Firenze, 28 giugno 1561; f. Cosimo, Grosseto, 25 aprile 1563. 487, c. 285, Baldassarre Lanci a Bartolomeo Concino, 27 A.S.F. Mediceo, f. 484, c. 141, Baldassarre Lanci a Livorno, 5 dicembre 1561; Idem c. 467 a Cosimo, Cosimo, Campiglia, 2 aprile 1560. Roma, 26 dicembre 1561), nella tenuta di 28 A.S.F. Mediceo, f. 498, c. 206, Baldassarre Lanci Marc'Antonio Colonna a Cosimo (Roma, 6 luglio a Cosimo Grosseto, 14 marzo 1563. 1562; f. 568, c. 26), Marino Lanci a Francesco, 29 A.S.F. Mediceo, f. 493, c. 593, Angelo Niccolini Firenze, 16 dicembre 1571) per farvi alcune opere di a Cosimo Siena, 24 maggio 1562. Di Giovanni fortificazione e ad , Ostia, Civitavecchia e Camerini non si conosce esattamente il luogo e I’anno Roma, al servizio di Pio IV (una lettera di Gabrio di nascita. Non è improbabile I’ipotesi che il cognome Serbelloni informa il duca di come sia rimasto patronimico, rimandi alle Marche, regione, del resto soddisfatto dei lavori eseguiti dal Lanci. Cfr. A.S.F., in questo periodo, particolarmente ricca di opere e di Mediceo, f. 488a, c. 695, Gabrio Serbelloni a Cosimo, architetti militari. Il Camerini iniziò ad occuparsi di Roma, 14 maggio 1561). Montalcino, entrò al servizio dei maggiore salubrità del clima, si era Medici nel settembre del 155932. costretti ad interrompere i lavori a Rispetto al figlio Matino ed al causa del cattivo tempo. Genga, il Lanci era stato Il sistema usato per reperire la maggiormente tenuto in manodopera necessaria considerazione dal duca; del resto a all'esecuzione di tali lavori era ragione se si pensa ai vari rami quello delle "comandate", cioè dell'architettura nei quali aveva l'obbligo dei contadini di prestare lavorato (civile, militare, servizio ogni volta che le autorità lo religiosa)33; e dal duca stesso aveva ordinassero. I contadini erano avuto di questa considerazione iscritti in un elenco nel loro prove materiali nel dono di una comune, compilato dagli stessi casa34 e di un mulino a Ponte rettori del luogo; da esso, ogni d'Arbia35. Le entrate di cui qualvolta le necessità lo esigevano, disponeva, grazie ai molteplici erano ricavate liste di uomini atti servizi prestatigli permettevano, al lavoro il cui numero variava a pure l’acquisto di terreni nel seconda del bisogno richiesto Mugello, nella Maremma dall'ingegnere che a sua volta non grossetana e senese36. poteva ordinare la comandata Dai numerosi documenti (per lo senza un’apposita patente più del Lanci) relativi alla rilasciatagli dal Magistrato dei costruzione della fortezza di Capitani di Parte. Se il sistema delle Grosseto, appaiono evidenti le "comandate", praticato da Cosimo, difficoltà incontrate per rappresentava in genere un onere, l’esecuzione dei lavori. Nell’estate, al quale, se potevano, i contadini infatti, i1 clima micidiale sfuggivano volentieri, si può ben costringeva solitamente a lunghe comprendere come nella Maremma interruzioni che, iniziando a si cercasse di non andare affatto, giugno, sì protraevano fino oppure, molto spesso, si all'ottobre37; nell'inverno, quando si abbandonasse il lavoro. sarebbe potuto lavorare per la È lo stesso Lanci che si lamenta della disobbedienza dei " comandati ", in modo particolare dì 32 A questo riguardo, infatti si hanno lettere (dicembre quelli provenienti da Colle Val 1559- gennaio 1560) di Francesco dei Medici e Lelio 38 Torelli riguardo al pagamento del servizio prestato dal d'Elsa e che sostiene la necessità, Lanci al duca per la durata di quattro mesi. Cfr. A.S.F., per limitare questi inconvenienti, di Capitani di Parte, f. 708, c. 223, Francesco dei Medici intervenire con sistemi punitivi più a Cosimo, Firenze, 11 gennaio 1560; Id., c. 224, Lelio Torelli a Cosimo, 29 dicembre 1559. o meno duri a seconda della gravità 33 Infatti al Lanci si deve pure il disegno della Chiesa della disobbedienza. L'assenteismo della Madonna della Rosa in Chianciano. Cfr. E. che si riscontrava, regolarmente ad Repetti, I, p. 689. 34 A.S.F., Mediceo, f. 510, c. 452, Belisario Vinta a Cosimo, Firenze, 10 ottobre 1563. 35 A.S.F., Mediceo, f. 774, c. 407, Cornelio Lanci a 38 I comandati per Grosseto erano reperiti in genere a Francesco, Siena, 24 giugno 1585. San Gimignano, Volterra, Pomarance e Colle, luoghi 36 A.S.F., Mediceo, f. 568, c. 263, Marino Lanci a ritenuti più comodi per la Maremma. Fuggivano dal Francesco, Firenze, 16 dicembre 1571. lavoro in numero di venticinque o trenta per volta. 37 A.S.F., Mediceo, f. 515, c. 454, Baldassarre Lanci a A.S.F., Mediceo, f. 519, c. 670, Baldassarre Lanci a Francesco, Grosseto, 28 aprile 1565. Francesco, Firenze, 12 marzo 1567. ogni comandata, si diceva causato complesso, si poteva considerare pure dal fatto che i rettori delle naturalmente proiettandoci in quel varie comunità, condizionati da dato periodo storico e con quelle una serie di favoritismi e privilegi date condizioni di vita, sufficiente nell’assegnazione del luogo di per lo meno ad allontanare lo lavoro a questo od a quel spettro della fame. contadino, che finivano sempre col Gli inadempienti, altre volte, erano gravare di più sui soliti poveracci puniti con “tratti di corda” e con la “et quelli che non hanno amicitia prigione ed erano obbligati a fare la d'essere escusati”39. comandata senza Perciò il Lanci riproponeva quello nessun pagamento41. Ma questo che Cosimo aveva già fatto l'anno non era il solo caso in cui la passato: cioè d'inviare nei luoghi giustizia serviva a procurare delle comandate una o due persone manodopera ai granduchi; spesso, a far rassegna di tutti gli uomini infatti, quando necessitavano atti a lavorare dai venticinque ai lavoratori in zone malsane come la sessanta anni, i quali, segnati in Maremma, si era soliti permutare le apposito libro, a turno sarebbero pene dei rei di delitti comuni stati comandati, inviando le liste ai coll'inviarli a prestare la loto opera rettori che, in tal modo, non al servizio dei granduchi. Il 24 avrebbero potuto più a loro giugno 1574 era emanata una piacimento gravare o favorire circolare in cui si ordinava che i sempre le stesse persone. condannati al confino, contadini “o Se i comandati disubbedienti altri... tratti a lavorare” fossero venivano scoperti erano puniti inviati a Grosseto onde essere molto duramente sia col bastonarli impegnati alla costruzione della sia col lesinargli la razione di cibo fortificazione di tale città42. Si giornaliera la quale, per ogni riusciva così, con questo mezzo, a lavorante, era rappresentata da "tre procurare braccia da lavoro in libbre 1/2" di pane, una di carne ed luoghi, dove lavoratori liberi (le cui un boccale di vino misto ad acqua. condizioni del resto non erano Nei giorni di vigilia la carne era molto invidiabili) non avevano sostituita da mezza libbra di cacio; certamente voglia di andare. La quando poi non si aveva né cacio Maremma del secolo XVI, infatti, né carne si dava loro una minestrone di legumi con la solita 41 A.S.F., Mediceo, f. 519, c. 670, lett. cit. “[...] quelli quantità di vino e pane"40. Una che fossero comandati non comparisseno et aspetasseno il secondo comandamento fossero obligati, razione questa che, nel suo a venire a lavorare solo con il pane et quelli che aspetasseno il terzo comandamento, overo fossino fugiti del lavoro, dovessino subbito esser presi e datoli 39 A.S.F., Mediceo, f. 519, c. 670, lett. cit. dui tratti di corda in publigo, senza scarcerarli prima 40 A.S.F., Mediceo, f. 588, c. 287, Marino Lanci a che dessero pagature de venirvi a lavorare un mese a Francesco, 21 maggio 1563. Considerando che la loro spese, senza pagamento alcuno, che se questo libbra corrisponde a gr. 362, la quantità di pane castigo si eseguisse subbito alla prima comandata, ammontava complessivamente ad un kg. e 267 gr. a l'esempio de quelli farebbe che in l'altre (comandate) persona. Quando però si volevano punire i lavoratori non sarebbe disubediente alcuno “. per le loro inadempienze ci si limitava a dar loro la 42 L. Cantini 1800-1808, vol. VII, Firenze 1803, p. 46. misera porzione di nove “oncie” di pane, Cfr. A.S.F., Mediceo, f. 243, c. 178t, Francesco a corrispondente a due etti e settanta grammi. Federigo da Montauto, 22 settembre 1574. con le sue immense distese di cercato di trapiantare) in Maremma paludi e macchie selvatiche doveva fin dal 1560. essere un quadro di tristezza e Le condizioni di vita di questi desolazione. lavoranti, data l'insalubrità del Tuttavia fra questi nuovi clima per gran parte dell'anno, comandati, se così possiamo dovevano essere già di per sé chiamarli, si riscontravano le solite pessime. Si aggiunga la loro cronica inadempienza dei contadini. Molti, sottoalimentazione, l'acqua poco infatti, riuscivano a fuggire43, altri si potabile, le abitazioni certamente ammalavano o fingevano di privi dei più elementari requisiti ammalarsi pur di non igienici, la scarsità di assistenza lavorare: tutti in genere medica47, le misere retribuzioni. dimostravano di aver più "chiaro di Spesso inoltre gli operai che erano stare in prigione” piuttosto che impiegati alla fortezza di Grosseto servire i granduchi al non sempre erano esperti dei lavori completamento della fortificazione da compiersi e non animati da di Grosseto44. I documenti relativi a interesse rendevano poco e quest'ultima attestano pure mostravano noncuranza e l'impiego di buonavoglie (cioè disprezzo per tutto ciò che li operai volontari) per la circondava48. Da non dimenticare prosecuzione dei lavori e di pastori infine le condizioni di pericolo nelle pistoiesi che spontaneamente quali erano costretti a lavorare a andavano al servizio dei Medici causa dei corsari che di frequente nella Maremma "per havere" qui infestavano la costa vicina. "commodità del pasco”45. Numerosi Se l'insieme dei comandaati che erano pure i “lombardi”46 venivano a lavorare alla fortezza (soprattutto nella stagione Grosseto rappresentava nel suo invernale) il cui afflusso nel complesso la classe degli sfruttati, granducato se non altro era riflesso insomma dei veri proletari, tuttavia della maggiore miseria che anche fra essi compariva, se pure imperversava nelle regioni di loro nel suo piccolo, quel regime di provenienza. privilegi che Cosimo sembrava La popolazione della Maremma era aver posto come base al suo così costituita dagli indigeni o assolutismo. abitanti stanzianti, dagli operai o A cominciare dall'ingegnere, il pastori forestieri i quali si capitano, il potestà del luogo, fino trasferivano nella regione al morraiuolo, scalpellino, periodicamente ed infine dai coloni picconiere e spianatore49, tutti in trapiantati (o meglio che si era

47 A.S.F., Mediceo, f. 487, c. 206, Baldassarre Lanci a 43 A.S.F., Mediceo, f. 589, c. 132, Marino Lanci a Cosimo, Grosseto, 14 marzo 1563. Francesco, Grosseto, 2 giugno 1573. In questo mese 48 A.S.F., Mediceo, f. 588, c. 196, Baldassarre Lanci a erano fuggiti ben quarantanove lavoranti. Francesco, Grosseto, 12 maggio 1573 e c. 287, lett. cit. 44 A.S.F., Mediceo, f. 588, c. 287, lett. cit. 49 I “marraioli” erano una specie di guastatori atti a 45 A.S.F., Mediceo, f. 572, c. 7, Marino Lanci a scavare, come quest'ultimi, trincee o a spianare le Francesco, Siena, 8 marzo 1572. strade. Talvolta erano pure addetti a fare calcina; gli 46 Con questo termine si era soliti indicare “scarpellini”, così chiamati dallo strumento che erano genericamente gli abitanti di oltre Appennino. soliti adoperare (lo scalpello) lavoravano le pietre; i diversa misura hanno la loro della partita doppia, da chi riceve i porzione di privilegi, senza denari a chi li dà e perché51. considerare il soldato delle bande Riguardo al materiale da che è pure esonerato dall'onere costruzione, rene, sassi, calcina, della comandata. mattoni, legname, spesso si ha Per l'amministrazione ed notizia, nelle lettere provenienti da esecuzione dei lavori è creato un Grosseto, delle difficoltà incontrate vero e proprio apparato burocratico per il loro trasporto, dalle fornaci nel quale ciascuno riesce, a spese costruite lontano da Grosseto, in naturalmente dei soliti poveracci, a luoghi più comodi per il trarre i propri vantaggi: non per reperimento del materiale e dalla nulla si finisce con il lamentarsi cava di pietre, presso l’Ombrone, si della cattiva amministrazione e poteva rifornire la fortezza del delle spese ingorde di quei necessario, utilizzando il canale burocrati50. fatto costruire da Cosimo52. Spesso A fianco dell'autorità dei capitani però il fango ed i sassi intasavano il del posto ecco, dunque, ingrandirsi letto del fosso tal punto da la funzione e l'autorità impedire la navigazione e dell'ingegnere militare, del richiedere giorni di lavoro per provveditore, del camarlengo e ripulirlo con l’impiego di numerosa dello scrivano. All’ingegnere spetta manodopera. non solo il progetto di lavoro, ma I1 rifornimento costante dei suo compito è pure quello di materiali occorrenti ai lavori della ordinare di anno in anno gli fortezza era dunque condizionato "ammanimi" necessari per la dalla navigabilità o meno del fosso, continuazione delle opere, fare la il quale del resto rappresentava un comandata al momento opportuno grande risparmio nelle spese di e "fare i pregi" di tutto l'occorrente trasporto rispetto alla via di terra insieme col provveditore. che avrebbe richiesto, non solo un Quest'ultimo fra gli altri compiti ha maggior impiego di uomini, ma quello, molto importante, della anche di bestiame. sottoscrizione delle polizze fatte Il reperimento del legname non dallo scrivano e da questo rappresentava un grosso problema registrate in un apposito libro. I1 essendo la zona ritta di macchie e pagamento di esse, spetta al boschi. Il rifornimento maggiore camarlengo che, al pari dello era fatto nella macchia di scrivano, in un registro deve Campagnatico, a pochi Km da precisare, adottando il sistema 51 A.S.F., Mediceo, f. 53, c. 298, “Note di quanto si debba eseguire per li ministri della fabbrica di Grosseto”, 29 ottobre 1562. 52 A.S.F., Mediceo, f. 2134, c. 368, Sommario delle “picconieri” erano addetti a rompere sassi ed a fare lettere di maestro Baldassarre Lanci. La lettera è senza lavori in pietra; gli “spianatori” a dare la forma ai data, ma si può ritenere con certezza dell'anno 1566. mattoni. Cfr. Vocabolario della lingua italiana, Riguardo alla cava rimando ad una piantina di compilato dagli accademici della Crusca, Firenze Grosseto e dintorni, reperita nel fondo Mediceo (f. MDCCCXXXIII- MDCCCXL. 1896, c; 244) nella quale è pure visibile il fosso che 50 A.S.F., Mediceo, f. 1873, c. 29,.Federigo da arrivava fin sotto le mura della città e serviva al Montauto ad Antonio Serguidi, Siena, 15 marzo 1576. trasporto dei materiali da costruzione. Grosseto e trasportato in città per in proposito sono abbastanza via fluviale quando le condizioni frequenti e minuziose. Da esse dell'Ombrone lo permettevano. risulta abbastanza evidente il Questo materiale rivestiva del resto cattivo stato di quella fortificazione una importanza primaria nella in cui i vecchi baluardi e cortine costruzione di qualunque edificio sono caduti a terra. La rocca stessa in quanto oltre ad essere utilizzato che è una torre sola con un poco di per strutture di sostegno procinto" minaccia rovina e si (impalcature, travi ecc.) costituiva propone di abbassarla piuttosto anche una indispensabile fonte di che, ricostruendo il pezzo di mura calore per le fornaci. Naturalmente caduto, riportarla all'altezza anche il taglio dei boschi era originaria. Le minuziose relazioni abbastanza controllato per evitare sui lavori condotti a Grosseto, inutili devastazioni. Preoccupazioni proposte di ogni genere da fare al del genere emergono infatti dalle duca ed al principe reggente lettere inviate dal duca ai ministri Francesco, sono pei la maggior della fabbrica di Grosseto53. parte del Lana che segue di persona Comunque a parte queste i lavori, alternandoli, naturalmente, limitazioni, tutto sommato con quelli che conduceva negli abbastanza normali in un epoca in stessi anni a Siena e Radicofani. Più cui non si disponeva di mezzi raramente Spagnoletto Niccolini, tecnici avanzati, l’ostacolo capitano di Grosseto o Lorenzo maggiore era certamente Albizi, provveditore generale delle rappresentato dal clima micidiale fortezze o lo stesso governatore di della Maremma Siena, informano il duca delle che rendeva oltremodo difficile il condizioni della fortificazione e dei reperimento di manodopera. Di pericoli che la città si trova talvolta conseguenza i lavori subivano ad affrontare: incursioni turche, brusche interruzioni e la ripresa di banditi e popolazioni vicine (sulle essi, spesso per il lungo abbandono quali a giudicare dai documenti costringeva ad un grosso dispendio non si poteva fare molto di energie e denaro dovendo affidamento). La Maremma infatti, riparare, immancabilmente, quello per la sua stessa conformazione che gia si era iniziato a costruire, in geografica (vasta, ricca di precedenza. vegetazione e di macchie) e per la scarsità della popolazione a causa I lavori alla fortezza di Grosseto (1565- della malaria, costituiva un sicuro 1187) ricovero per i banditi toscani e stranieri. La stessa conformazione I lavori più consistenti alla fortezza politica dello stato di Siena, coi suoi di Grosseto erano condotti solo a numerosi feudi (Pitigliano, partire dal mano del 1565: è da Camporsevoli, Castellottieri), con questo. anno, infatti, che le lettere lo stato di Castro tra il granducato e lo stato della Chiesa, a guisa di salvagente per i banditi dell'una e 53 A.S.F., Mediceo, f. 521a, c. 589, Baldasserre Lanci a dell'altra parte, i Presidi spagnoli e Francesco, Siena, i4 maggio 1576. lo stato di Piombino in mano agli presenti al ducale necessità della Appiano che controllavano buona rocca, occorrendo la sua parte della costa toscana, favoriva approvazione per poter dare inizio certamente lo sviluppo del ai lavori. banditismo54. Come infatti in campo politico, I primi lavori alla fortezza di legislativo ed amministrativo nulla Grosseto riguardano la costruzione poteva essere fatto senza il rescritto del baluardo delle Palle su cui già personale del duca, così pure Cosimo fin dal '62 aveva espresso il trattandosi dei lavori alla fortezza volere che si iniziasse per primo55. di Grosseto, cosi importante per la All'infuori dei bastioni, i Medici sua posizione strategica, occorreva costruirono ben poco a Grosseto56; regolarmente l'approvazione del tuttavia questa fortificazione ha sovrano. Allo stesso modo presso finito per condizionare di lui ogni anno erano portati dallo urbanisticamente lo sviluppo della scrivano della fabbrica (Vincenzo città fino ai giorni nostri e riflette Betti) i registri nei quali era segnata dal punto di vista architettonico la quantità di denari ricevuta dal quel gusto per il razionale, per il depositario di Siena “per servitio " "bello ideale” che si manifesta nella di quella fortificazione e le somme sua interezza soprattutto in città spese con la precisa destinazione58. costruite ex novo come Portoferraio I lavori tuttavia subivano sempre e Terra del Sole, dove pur di frequenti rallentamenti causati in rispettare precisi criteri geometrici questi anni dalle difficoltà prima di si finiva per sottovalutare anche gettare le fondamenta del baluardo reali difficoltà di costruzione57. di Porta Marina (1567) ed in seguito I1 baluardo iniziato nel 1565 era (1568) dalla quantità eccessiva di condotto a termine l'anno pioggia caduta che aveva reso successivo mentre si facevano impraticabile il fosso dal quale dipendeva il rifornimento di tutto il materiale occorrente alla 54 A.S.F., Mediceo, f. 521, c. 251, Spagnoletto fortezza59. Niccolini a Francesco, Grosseto, 16 aprile 1566; Id., f. 586, c. 32, Federigo da Montauto a Francesco, Siena, Inoltre in questi anni è lo stesso 28 marzo 1573. Baldassarre che, a causa dei 55 A.S.F., Mediceo, f. 495a, lett. cit.; Id., f. 499, c. 516, molteplici impegni da lui assunti Baldassarre Lanci a Cosimo, Siena, 25 aprile 1563; Id., f. 513a, c. 882, idem, 22 febbraio 1565; Id., f. 521, c. (non solo a Radicofani, Siena, ma 539, idem a Francesco, Siena, 9 maggio 1566. anche a Campiglia )60, a causa delle 56 Lavori di restauro furono fatti al Duomo ed al forti febbri che lo avevano colpito a Palazzo stesso) furono fatti costruire intorno Piazza principale della città (a destra e di fronte al Palazzo stesso) furono fatti costruire, intorno agli anni novanta dai Cavalieri di Santo Stefano. Cfr. A.S.F., Mediceo, f. 58 A.S.F., Mediceo, f. 521a, c. 549, Baldassarre Lanci a 2010, c. 435, Memorie della città di Grosseto, 24 Francesco, Siena, 24 agosto 1566. luglio 1577; Id., f. 254, c. 236, Federico da Montauto a 59 A.S.F., Mediceo, f. 536, c. 103, Baldassarre Lanci a Francesco, 20 gennaio 1581; Id., f. 1888, c. 146, Carlo Francesco, Grosseto, 12 aprile 1567; Id., 2 maggio Fortunati a Lorenzo Usimbardi, Siena, 18 ottobre 1593. 1568; Id., f. 526, c. 535, idem, Siena, 8 marzo 1567; 57 Lanci con la costruzione della imponente fortezza di Id., f. 535, c. 627, idem, Grosseto, 28 marzo 1568. Grosseto precedeva il Savorgnano che adotterà la 60 A.S.F., Mediceo, f. 532, c. 2, Baldassarre Lanci a pianta esagona per la cittadella di Casale (1589-1595) Francesco, Siena, 1 ottobre 1567; Id., f. 228, c. 280, ed il Floriani che nel '73 la proponeva per un forte da Francesco a Baldassarre Lanci, Poggio a Caiano, 24 costruire presso Tunisi. Cfr. E. Rocchi 1908, p. 442. settembre 1567. partire dall'estate del '6761, trascura "marraiuoli” e cento "maestri"66; si i lavori alla fortezza dl Grosseto o fanno provvisioni di materiali da non recandovisi affatto, come nel costruzione, di grano e vini, di 1569, nel quale anno era cessata artiglieria67; ci si preoccupa una ogni attività, o recandovisi per volta tanto, anche, se molto il poco, giusto il tempo per lasciare limitatamente rispetto alle necessità gli ordini necessari62. reali, di una certa assistenza Nel 1567 i lavori, iniziati nel marzo medica: si parla infatti di inviare a e protratti fino alla fine di aprile, Grosseto venti letti (cifra erano condotti non solo dal Lanci logicamente irrisoria in confronto ma anche al figlio Marino che, a al numero a grande delle persone partire da questo anno troviamo che si ammalavano) medici e costantemente collaboratore del medicine per far fronte a qualsiasi padre o addirittura lui stesso alla necessità; si parla di trattare bene i direzione dei lavori63. contadini comandati a quei lavori, Nel 1568 e nel 1570 nonostante il di dare loro un agio per lo meno cattivo stato nel quale era ridotto il decente68. In questo anno, 1571, fosso si era lavorato servendosi dei quattro baluardi risultano materiali avanzati negli anni terminati69; a questa attiva ripresa precedenti64 al baluardo di Porta dei lavori non poco aveva Marina mentre si gettavano le contribuito il timore rappresentato fondamenta degli in quell' anno dallo sbarco a Port' altri (S, Michele e baluardo della Ercole di ben quattrocento soldati fortezza)65. provenienti da Napoli70 e, Un maggior impegno è assunto nel successivamente, le notizie, arrivate 1571, .nel quale anno si assiste a agli orecchi dello stesso tutta una serie di preparativi per la governatore di Siena, riguardo al continuazione dei lavori: è inviato progetto d'ingrandire la fortezza di quale sovrintendente generale alla Orbetello e costruire tre torri lungo fabbrica Francesco da Montauto; si la costa dello stato dei Presidi71. ha l 'impiego di numerosa manodopera, ben duemila la 66 A.S.F., Mediceo, f. 559, c. 390, Francesco da Montauto a Francesco, Grosseto, 29 aprile 1571. 61 A.S.F., Mediceo, f. 531, c. 75, Baldassarre Lanci a 67 A.S.F., Mediceo, f.560, c. 93, Baldassarre Lanci a Francesco, Siena, 17 giugno 1567. Francesco, Grosseto, 7 maggio 1571. 62 A.S.F., Mediceo, f. 547, c. 230, Federigo da 68 A.S.F., Mediceo, f. 237, c. 169, Francesco allo Montauto a Bartolomeo Concino, Siena, 20 aprile spedaliere di Siena, 19 aprile 1571. 1570. 69 A.S.F., Mediceo, f. 560, c. 391, Baldassarre Lanci a 63 A.S.F., Mediceo, f. 528, c. 274, Baldassarre Lanci a Francesco, Grosseto, 23 maggio 1571; Id., c. 497, Francesco, Siena, 21 aprile 1567. Francesco da Montauto a Francesco, 24 maggio 1571; 64 A.S.F., Mediceo, f. 229, c. 138t, Francesco a Id., f. 237, c. 195, Francesco a Francesco da Montauto, Baldassarre Lanci, Firenze, 2 aprile 1568. Firenze, 28 maggio 1571. 65 A.S.F., Mediceo, f. 528, c. 274, Baldassarre Lanci a 70 A.S.F., Mediceo, f. 559, c. 252, Marino Lanci a Francesco, Siena, 21 aprile 1567; negli anni seguenti si Francesco, Grosseto, 24 aprile 1571. continua a lavorare a Grosseto anche se le relazioni in 71 Le tre torri dovevano essere costruite rispettivamente proposito sono meno particolareggiate, più rare. Cfr. presso Port'Ercole, Ansedonia e Capalbio. Cfr. A.S.F., Id., f. 536, c. 103, Baldassarre Lanci a Francesco, Mediceo, f. 566, c. 18t, Federigo da Montauto a Grosseto, 12 aprile 1568; Id., f. 547, c. 230, Federico Francesco, Siena, 7 ottobre 1571. Gli ingegneri che, da Montauto a Bartolomeo Concino, Siena, 20 aprile secondo le notizie riferite, lavoravano al servizio del 1570; Id., f. 237, c. 70, Francesco a Marino Lanci. vicerè di Napoli, erano uno bolognese ed uno senese. Nel novembre del 1571 la morte soldati senza però avere, per lo del Lanci non aveva causato meno in questo anno, notizia di tali interruzione alcuna nella lavori75. Nel periodo invernale, prosecuzione della fortificazione di infatti, si era cessata ogni attività Grosseto, in quanto il figlio Marino, per ricominciare solo all'avvicinarsi già attivo collaboratore del padre della buona stagione. negli anni passati, poteva sostituirsi I lavori iniziati i primi di marzo a Baldassarre nella direzione dei 1572 (" hora che i tempi si sono lavori senza che la costruzione ne addolciti “)76 si protraevano, se avesse a patire72. pure con molte interruzioni, fino aI Essa risultava comunque molto dicembre dello stesso anno77. Da imperfetta: i bastioni non erano principio si era lavorato con ancora completati, la rocca stessa l'impiego di opere volontarie, di mal ridotta poteva, con molta "lombardi" (in tutto sessanta, facilita in caso di assalto, essere settanta uomini); con l 'impiego di occupata dai nemici73. Fin pastori pistoiesi e dei loro bestiami, dall'autunno del 1571 Marino yeramente indispensabili questi Lanci, recatosi a Grosseto, lavorava ultimi per:il trasporto di calcine e alla rocca per la quale, riprendendo legna ora che il fosso non era un vecchio progetto del padre (che praticabile per essere intasato dal risaliva al 1566), tornava a far fango e dai sassi78. In seguito il presente al principe Francesco la numero degli operai andò necessità di abbassarla un trenta scemando sempre di più a causa braccia circa e restaurarla in modo delle solite disubbidienze e tale da renderla capace di diserzioni79. I lavori non poterono munizioni e vettovagli74. In quegli essere ripresi se non verso la metà stessi mesi si parlava pure di di agosto, ma nel frattempo si costruire gli alloggiamenti dei lavorava al baluardo che avrebbe dovuto incorporare la vecchia fortezza80 e si era finito di Cfr. Id., f. 566, c. 64, Corvatto da Perugia a Francesco, aggiustare il mastio. Quest' ultimo, Grosseto, 6 ottobre 1571. 72 A.S.F., Mediceo, f. 567, c. 242, Marino Lanci a modificato rispetto alla sua antica Francesco, Grosseto, 20 novembre 1571; Id., f. 572, c. struttura, era stato abbassato: nella 25, idem, Siena, 2 marzo 1572; Id., f. 564, c. 314, parte superiore si era ricavato un Federigo da Montauto a Francesco, Grosseto, 27 agosto 1571; Id., f. 560, c. 391, lett. cit. Marino Lanci ampio solaio capace di contenere continuò i lavori alla fortezza di Grosseto, Siena, dieci pezzi di artiglieria grossa ed Radicofani e Montalcino occupandosi pure della internamente stanze per il restaurazione di alcune torri lungo la costa maremmana. Riguardo alla causa della sua morte, nonostante i sospetti di avvelenamento di cui correva voce, ritengo doverla attribuire alle febbri malariche contratte in Grosseto e dalle quali era 75 Idem. stato colpito fin dal 1572. A.S.F., Mediceo, f. 579, c. 7, 76 A.S.F., Mediceo, f. 572, c. 25, lett. cit. Federigo da Montauto a Francesco, Siena, 15 77 A.S.F., Mediceo, f. 582, c. 194t, Federigo da settembre 1572; Id.; f. 239, c. 17, Francesco a Federigo Montauto a Francesco, Siena, 12 dicembre 1572. da Montauto ed al Corvatto, Siena, 26 ottobre 1571. 78 A.S.F., Mediceo, f. 572, c. 7, lett. cit. 73 Questo dimostra come i progetti di lavoro venissero 79 A.S.F., Mediceo, f. 577, c. 70, Marino Lanci a eseguiti con molto ritardo rispetto alle necessità Francesco, Siena, 6 luglio 1572. evidenziate al riguardo. 80 A.S.F., Mediceo, f. 572, c. 215, Marino Lanci a 74 A.S.F., Mediceo, f. 567, c. 242, lett. cit. Francesco, Grosseto, 26 marzo 1572. castellano e per il deposita del Al suo fianco era fatta una porta grano81. per accedere alla rocca “ e trarre Allorché riprendevano le attività per quella artiglieria senza passare (agosto 1572) si costruivano, presso per la terra dove è la porta la fortezza, gli alloggiamenti dei principale“86. L'anno successivo soldati il cui progetto risaliva (1574) si lavorava pure all' odierno all'anno precedente82. In seguito (a baluardo di Piazza del Mercato87. parte i danni arrecati a questi ultimi In seguito, alla morte di Marino dall'incendio provocato da un Lanci (novembre 1574) la direzione soldato di quella città), coll' dei lavori era affidata ad un altro avvicinarsi della cattiva stagione, le ingegnere al servizio dei Medici, lettere tornano a lamentare il Simone Genga, anche lui, come cattivo stato delle mura e bastioni, Baldassarre, urbinate. Nato intorno in modo particolare di quello al 153088 non sappiamo di preciso rivolto verso Orbetello e di quello in quale anno venne al servizio dei della Medici: si hanno le sue prime Fortezza83. lettere solo a partire dal 1571 Nella primavera del 1573 le allorché eseguiva, come scorrerie piratesche contro Castel collaboratore del Lanci, lavori a San Marino incutevano timore nella Martino in Mugello. Parallelamente stessa Grosseto che, dato il cattivo lavorava a Terra del Sole89 e nel stato delle mura e baluardi e la 1572, due anni dopo la morte del carenza di guardie, non sarebbe Camerini, gli era affidata la stato difficile conquistare84. In prosecuzione dei lavori alla conseguenza di ciò, durante tutto fortezza del Sasso di Simone90. quell' anno si ha un fitto carteggio Morto Marino Lanci riceveva la tra Marino Lanci ed il principe cura delle fortificazioni dello stato Francesco relativamente alla di Siena al cui completamento, in continuazione dei lavori ai bastioni veste più di sovrintendente della città, facendo riferimento in modo particolare al Baluardo della 85 Fortezza . alzata un quindici braccia circa, era fatto il cordone e si attendeva a "cavare" le fondamenta del guardanaso. 81 A.S.F., Mediceo, f. 574, c. 211, Marino Lanci a Cfr. Mediceo, f. 584, c. 192, Marino Lanci a Francesco, Grosseto, 3 maggio 1572; Id., f. 573, c. Francesco, Siena, 17 gennaio 1573; Id., f. 587, c. 93, 127, Marino Lanci a Francesco, Grosseto, 16 idem, 29 aprile 1573; Id., c. 91, idem a Bartolomeo aprile 1572; Id., f. 576, c. 211, Marino Lanci a Concino, Grosseto, 29 aprile 1573; Id., f. 589, c. 132, Francesco, Grosseto, 30 maggio 1572. lett. cit.; Id., c. 250, Marino Lanci a Francesco, 82 A.S.F., Mediceo, f. 578, c. 94, Marino Lanci a Grosseto, 31 giugno 1573. Francesco, Radicofani, 17 agosto 1572; Id., c. 276, 86 A.S.F., Mediceo, f. 589, c. 250, lett. cit. Marino Lanci a Francesco, Radicofani, 28 agosto 1572. 87 A.S.F., Mediceo, f. 598, c. 204, lett. cit.; Id., f. 599, 83 A.S.F., Mediceo, f. 582, c. 195, Marino Lanci a c. 63, Marino Lanci a Francesco, Grosseto, 12 aprile Federigo da Montauto, 8 dicembre 1572. 1574. 84 A.S.F., Mediceo, f. 586, c. 32, Federigo da Montauto 88 C. Promis 1874, p. 533. a Francesco, Siena, 28 marzo 1573; Id., f. 598, c. 204, 89 A.S.F., Mediceo, f. 560, c. 40, Simone Genga a Marino Lanci e Federigo da Montauto, Grosseto, 4 Francesco, Terra del Sole, 2 maggio 1571; Id., c. 23, mano 1574. Simone Genga a Francesco, San Martino in Mugello, 1 85 Una faccia del Baluardo della Fortezza era stata giugno 1571. alzata nove braccia dal piano del fosso. A 90 A.S.F., Mediceo, f. 577, c. 16, Simone Genga a quest'ultima, nel giugno dello stesso anno, dopo averla Francesco, San Martino in Mugello, 23 luglio 1572. generale che di architetto vero e Nell' aprile del 1576, proprio, si dedicò fino al 158291. parallelamente a questi lavori, si Nel maggio del 1575 lo troviamo a iniziava la costruzione del lavorare al baluardo rivolto verso Baluardo di San Francesco la cui Orbetello, gia iniziato da Marino ubicazione precisa e tracciato era Lanci, nel quale per essere il luogo gia stata fissata nella primavera molto paludoso si erano incontrate precedente93. Quest’ultimo doveva , gravi difficoltà nel gettare le rappresentare una difesa molto fondamenta92. importante per Grosseto se più volte ne è sollecitato il completamento nelle lettera del Genga94. 91 Il Genga nei confronti del Granduca si dimostrò Tutto ciò, probabilmente, era da sempre molto ossequiente se pure Francesco non contraccambiasse questa rispettosità con una certa collegare al fatto che quel bastione, simpatia per il Genga, la cui partenza dall'Italia rivolto verso Paganico e Batignano, sembra, anzi, essere motivata proprio da certi doveva servire a difendere la città sentimenti nutriti nei suoi confronti dal Granduca. Ciononostante, anche lontano dall'Italia, questi non dai banditi annidati in gran cessò mai (ne sono documento le numerose lettere da numero nelle boscaglie di quelle lui scritte) di mantenere rapporti prima con Francesco e località. A questo baluardo si poi con Ferdinando, scrivendo a loro costantemente e sempre con quel tono di sottomissione ed affettata continuava a lavorare l'anno gentilezza che avevano, anche in passato, successivo (1577), sia per alzare contraddistinto il suo carattere. Se a lui si deve la ulteriormente le mura, sia per continuazione dei lavori a Terra del Sole, al Sasso di Simone, a Radicofani, Siena e Grosseto, non altrettanto incorporarlo con la fortezza si può concordare con il Promis (1874, p. 534) vecchia, essendo costruito al di riguardo all'affermazione che la fortezza di Montalcino fuori dell'antico circuito95. “sia opera sua”. A parte il fatto che la fortezza di per sé non subì modifiche radicali da un punto di vista Nel novembre dello stesso anno si architettonico ma ci si limitò solo a rafforzarla con una era cominciato a gettate le bastione di tipo moderno, sappiamo sicuramente che fondamenta del Baluardo delle questa aggiunta fu opera del Lanci e del figlio Marino (A.S.F., Mediceo, f. 546, c. 795, Bartolomeo Concino Monache e nell'inverno successivo al governatore di Siena, Siena, 17 marzo 1570; Id., f, mentre si completava questo lavoro 563, c. 284, Marino Lanci a Francesco, Montalcino, 10 anche se con difficoltà a causa del luglio 1571). Il Genga lasciò l'Italia, diversamente da quanto sostengono il Promis ed il Rocchi, alla fine del terreno eccessivamente paludoso, si 1582. Ne sono documento numerose lettere scritte gettavano le fondamenta di quella dallo stesso Genga: la prima, dopo la sua partenza, è del novembre 1584 e viene da “Micovia”, località vicino a Cracovia, dove si era recato per prestare 93 A.S.F., Mediceo; f. 680, c. 272, Vincenzo, Guidi a servizio presso il re di Polonia, Stefano Batori (A.S.F., Francesco, Grosseto, 26 dicembre 1575; Id., f. 684, c. Mediceo, f. 780, c. 271, Simone Genga a Belisario 326, Simone Genga a Francesco, Grosseto, 2 aprile Vinta, Micovia, 4 novembre 1584). Secondo le notizie 1576; Id., f. 245, c. 146t, Francesco a Simone Genga, 9 da lui riferite nelle lettere seguenti dovette lavorare aprile 1576; Id., f. 673, c. 339, lett. cit. dapprima in Transilvania ed in Ungheria e solo in un 94 A.S.F., Mediceo, f. 684, c. 326, lett. cit. Anticamente secondo tempo in Lituania ed in Livonia (A.S.F., in Grosseto vi era un monastero di Benedettini (“sotto Mediceo, f. 780, c. 271, Simone Genga a Francesco, il titolo” di San Fortunato) che, abbandonato da essi Cracovia, 19 mano 1587; Id., f. 786, c. 326, idem a nel 1220 fu occupato dai Padri Minori conventuali di Belisario Vinta, Varsavia, 10 marzo 1587). San Francesco. Parte di esso era gettato a terra nella 92 Superati gli ostacoli peggiori si era alzata una faccia costruzione del bastione omonimo. Cfr. Biblioteca del baluardo di Porta Marina dieci braccia e se n'era Riccardiana di Firenze, G.A. Pecci, ms. cit., tomo III fatta in lunghezza ottanta braccia lavorando anche di degli Abbozzi, c. 195. notte. Cfr. A.S.F., Mediceo, f. 599, c. 63, lett. cit.; Id., 95 A.S.F., Mediceo, f. 695, c. 208, Simone Genga a f. 673, c. 339, Simone Genga a Francesco, Grosseto, Francesco, Grosseto, 24 marzo 1577; Id., f. 246, c. 23 maggio 1575. 176t, Francesco a Simone Genga, 30 marzo 1577. cortina che avrebbe dovuto unire il Il Genga lasciava definitivamente Baluardo delle Monache a quello di l’Italia nel 1582; ed è proprio in San Francesco96. questo anno che consegna le carte e E’ significativo come per la schizzi delle fortificazioni di sua costruzione del primo, baluardo competenza e Geronimo Seriacopi non si abbiano tutto sommato perchè le consegni al granduca con molte remore ad abbattere il indicato quanto è stato fatto e convento di Santa Chiara in quanto quanto ancora resta da fare99. non si urtano, in questo caso, In seguito, fino al 1587, le lettere interessi privati ma si tende solo a relative alla fortezza sono sempre salvaguardare la ragione di stato di molto generiche e lamentano fronte alla quale le esigenze militari soprattutto lo stato di abbandono si rivelano prevalenti. di quella città e la conseguente Le ultime notizie più precise rovina dei baluardi e cortine. In forniteci dal Genga (anchese non mezzo a difficoltà molto gravi sono scritte di suo pugno) riguardo quali, soprattutto, il micidiale clima alla fortezza di Grosseto risalgono della Maremma100 i lavori eseguiti a al luglio del l57897. In questo anno Grosseto non raggiunsero mai un la fortificazione nel suo complesso vero e proprio completamento101. risultava ancora imperfetta e tale Le stesse difficoltà che si erano continuò ad essere negli anni frapposte alla realizzazione di un successivi98. certo sviluppo economico, promosso da Cosimo e poi tentato 96 A.S.F., Mediceo, f. 704, c. 23, lett. cit.; Id., f. 707, c. nuovamente da Ferdinando, 34, Simone Genga a Francesco, Grosseto, 14 febbraio impedivano l'efficienza completa di 1578. Al Baluardo delle Monache, come già si era fatto in quello di San Francesco, per far posto alla nuova questa fortezza che nonostante i fortificazione veniva distrutto il monastero delle vari espedienti escogitati dai Monache di Santa Chiara, secondo il progetto di granduchi era immancabilmente Baldassarre Lanci risalente al 1571. Cfr. A.S.F., Mediceo, f. 560, c. 95, Baldassarre Lanci a Francesco, abbandonata a se stessa od abitata Grosseto, 29 aprile 1571. solo sporadicamente. 97 A.S.F., Mediceo, f. 2134, c.462, senza data e firma. Dal punto di vista militare servì Si può ritenere dell'anno 1578. Il Baluardo di San Francesco non era ancora "condotto in difesa"; il per fare guerra ai banditi specie Baluardo della Fortezza aveva un fianco alto appena negli anni attorno al '90 nei quali "sino al cordone et quel di Porta Merina dieci braccia e l'acuirsi di quel fenomeno era da mezzo"; in nessuno di questi due le casematte erano state condotte a termine; il Baluardo delle Monache da mettere in relazione non solo con la poco iniziato aveva un fianco all’altezza del cordone; crisi cerealicola le carestie che dei sei baluardi comunque quattro erano “condotti in colpivano la Toscana, ma anche con difesa”, e cioè quello della Fortezza, quello delle Palle, quello dell'Oriuolo e quello di San Michele. Con il termine "mettere in difesa" intendo indicare quei 99 A.S.F., Mediceo, f; 756, c. 635 Simone Genga a baluardi che se pure non erano completati nelle loro Francesco, Casa, 10 settembre 1582; Id., c. 303, idem, parti principali, tuttavia erano tra loro uniti dalle 7 luglio 1582. cortine. 100 A.S.F., Mediceo, f. 780, c. 389, I Priori della città di 98 Ancora nel 1585 si provvedeva ad alzare di quattro Grosseto, febbraio 1583; Id., f. 780 c. 472, Ambrogio braccia circa il Baluardo dell'Oriuolo e nell'aprile del Colombani a Belisario Vinta, Grosseto, 20 aprile 1586. 1586 si proponeva di far accomodare una stanza in 101 A.S.F., Segreteria di Gabinetto , f. 629, c. 9193, fortezza per il capitano. Cfr. A.S.F., Mediceo, f. 771, c. “Descrizione della città e fabbrica di Grosseto”. 83, Marco Antonio Tamagni a Francesco, Grosseto, 28 Odoardo Warren, colonnello del battaglione di gennaio 1585; Id., f. 780, c. 472, Ambrogio Colombani artiglieria e direttore generale delle fortificazioni di a Belisario Vinta, Grosseto, 20 aprile 1586. Toscana, 1749. l'appoggio che Alfonso Piccolomini A tutta questa serie di problemi (il più famoso capobanda del Ferdinando tentò di ovviare con tempo) aveva da Filippo II nel una grossa opera di bonifica in tentativo di contrastare in qualche tutta la Maremma (costruzione di modo la politica filofrancese di fossi per lo scolo delle acque, come Ferdinando102. quello di San Giovanni; abbattimento della Pescaia di Cenni sulla condizione della fortezza di Castiglioni) e con l'emissione di Grosseto durante il governo di bandi che facilitassero il Ferdinando e nei secoli successivi commercio. Nel 1588105 così era permessa la libera estrazione della Se durante il governo di Cosimo e meta del raccolto a chi avesse la reggenza del principe Francesco prestato la sua opera in Maremma (all'incirca negli anni 1560-72) la (sospesa poi nel '90 sotto la spinta Maremma potè godere di una certa della prima grave carestia), nel 1595 floridezza, in seguito, come risulta la libera vendita in Grosseto del dalle relazioni inviate al granduca pesce e di numerosi prodotti Ferdinando da Carlo de' Vecchi alimentari (quali uova, polli, (gentiluomo senese)e da Dario piccioni, uva secca e fresca, erbaggi, Melani (notaio a Grosseto), arance e limoni)106. l'economia ed il tenore di vita del Le tre grandi carestie che la paese erano andati declinando Toscana attraversò durante il continuamente103. governo di Ferdinando (la prima Cause principali: la malaria,i generale e gravissima in tutta divieti imposti nel commercio del l'Europa meridionale '90-91, la grano, tasse c gabelle gravose, tutta seconda '96-'97, la terza 1600-1601) una serie di oneri agli abitanti del certo etano state di molto incentivo posto costretti alle comandate per a prendere seri provvedimenti dal strada, fossi e guardie, l'estensione punto di vista economica. Ed in delle bandite104, incompetenze e funzione di questo interesse si ruberie degli amministratori locali, assiste in Grosseto107 a tutta una i banditi. sene di lavori volti a restaurare strade d'accesso alla città (in modo

102 A.S.F., Mediceo, f. 797, c. 377, senza firma e data. Si può ritenere del 1588. Fin da questo anno Filippo II 105 Fu appunto in questo anno che Ferdinando ordinò aveva aumentato le guarnigioni nello Stato dei Presidi; una visita alla Maremma grossetana a cui nel 1589, dopo l'uccisione dell'ultimo degli Appiano, parteciparono Federigo Stozzi e Donato dell'Antella inviava a Piombino ottocento soldati per togliere a fiorentini, Riccardo Mazzatosti, famoso ingegnere Ferdinando la speranza di prendere quella città. romano, Clemente Piccolomini e Lorenzo Griffoli 103 A.S.F., Mediceo, f. 2010, c. 594, Maremma di senese. L'anno dopo Ferdinando vi inviò il fratello Don Siena, 1585- 1590; A.S.F., Miscellanea Medicea, f. 29, Giovanni e due esperti il Naldini e G. Seriacopi, ins. 23, c. 4, Proposta di Dario Melani al Granduca visitando di persona la Maremma nel 1590. In seguito Ferdinando onde rendere fertile la Maremma senese, a queste perizie fu ordinata l'escavazione delle fosse e sec. XVI. scoli della pianura grossetana. Cfr. Biblioteca 104 Le “bandite”, erano terreni riservati al pascolo e dati Riccardiana, Mappe e Pianta, Fondo Palagi, 8). in affitto a prezzi molto alti. L'estensione dei pascoli 106 A.S.F., Mediceo, f. 1897, c. 85, Angelo Vanni, fatta senza criterio alcuno, solo all'insegna della giudice di Grosseto, 16 luglio 1595. speculazione, riduceva le terre da coltivare o quanto 107 A.S.F., Mediceo, f. 1889, c. 190, Carlo Fortunati a meno le rendeva poco fertili per la degradazione a cui Lorenzo Usimbardi, Siena, 11 ottobre 1593; Id., f. erano soggette. 1888, c. 146, idem, 18 ottobre 1593. particolare la strada verso Istria), a pareri o a fornire disegni senza poi lastricare e mantenere pulite quelle condurli direttamente111. stesse di Grosseto, a rilasciare case In questi stessi anni (1594) viene e;costruire botteghe, a migliorare i pure restaurata l'abitazione delle rifornimenti idrici mediante la monache di Santa Chiara il cui costruzione od il risarcimento delle convento era stato distrutta durante cisterne108. Tra esse negli anni la costruzione delle mura di intorno all’87 unica funzionante Grosseto e non manca l'abituale rimaneva quella dello “Spedale”, sigillo religioso con l'unione della costruita dai senesi nel 1465, nei cappella di Santa Lucia in pressi della attuale chiesa di S. fortezza112. Francesco. Nel chiostro di questo Naturalmente la decadenza convento sul fianco sinistro della economica di cui soffriva la chiesa lo stesso Ferdinando faceva Maremma nei primi anni del costruire un pozzo detto della governo di Ferdinando con “Bufala” ed un'altra cisterna era conseguente spopolamento113 e costruita negli anni intorno al '90109 degradazione dell'ambiente nella fortezza (attualmente visibile naturale doveva aver contribuito al centro di una piazza lastricata a molto anche alla ulteriore rovina mattoni) su disegno di Raffaello delle mura e bastioni. Oltre ai Pagni110. Architetto di Fiesole, lo numerosi interventi a carattere troviamo a lavorare soprattutto a economico si assiste in questi anni Siena, in collaborazione con Don anche ad una ripresa dei lavori alla Pio Nuti, al palazzo di quella città fortificazione di quella città. Più o ed a Pisa (dal 1588 al 1597), con meno tutti i baluardi risultano in sporadiche presenze a Grosseto sui rovina a causa delle infiltrazioni di cui lavori si limita ad esprimere acqua piovana e del terreno paludoso nel quale erano stati 114 108 A.S.F., Mediceo, f. 1893, c. 852, idem, 24 gennaio costruiti . Di fronte a queste 1594. Su disegno di Alessandro Pieroni “si fa dua casette con dua botteghe” una sulla via Cittadina, l'altra sulla via delle Prigioni con una spesa di trecento scudi. 111 F. Gurrieri 1972, p. 78; U. Thieme- F. Becker, vol. Alessandro Pieroni era stato incaricato dal Granduca 26, 1932, p. 144. ad eseguire una pianta della Maremma che lo indusse, 112 A.S.F., Mediceo, f. 1893, c. 844, Alcibiade forzatamente, a risiedere per qualche tempo a Trecerchi a Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 31 gennaio Grosseto. Cfr. Id., c. 117, Alessandro Pieroni a 1594. Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 6 gennaio 1594; Id., c. 113 Numerose lettere lamentano la carenza di uomini 140, idem, 29 gennaio 1594; Id., c. 916, 17 febbraio che vadano a lavorare in Maremma nonostante le 1594. Sua opera è, inoltre la Chiesa della S.S. condizioni di privilegio loro offerte. La popolazione di Annunziata e Livorno (1601) e la conclusione dei Grosseto (intorno ai mille abitanti), alla fine del 1500 lavori al Duomo di quella città (1581- 1595). Cfr. era una delle più basse anche rispetto a centri di poco Enciclopedia Italiana, vol. 21, p. 336. importanza come Abbadia San Salvatore o 109 A.S.F., Mediceo, f. 1889, c. 151, Carlo Fortunati a Piancastagnaio. Cfr. A.S.F., Mediceo, f. 2015, c. 26t e Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 2 ottobre 1592; Id., f. ss.; Id., f. 1889, c. 157, ss. Simone Salviati, capitano 1893, idem, 27 gennaio 1594; Id., f. 1889, c. 312, della fortezza di Grosseto, a Lorenzo, Usimbardi, Alcibiade Trecerchi a Lorenzo Usimbardi, Grosseto, Grosseto, 27 settembre 1592; Id., c. 190, Carlo 21 dicembre 1593; A.S.F., Mediceo, f. 1874, c. c., Fortunati a Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 11 ottobre Girolamo Stampi (?) a Ferdinando, Grosseto, 2 1593 dicembre 1587. 114 A.S.F., Mediceo, f. 843, c. 263, Don Giovanni dei 110 A.S.F., Mediceo f. 1888, c. 38, Carlo Fortunati a Medici a Ferdinando, 26 novembre 1593; Id., f. 1893, Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 28 maggio 1593; Id., f. c. 140, Alessandro Pieroni a Lorenzo Usimbardi, 1889, idem, Siena 14 ottobre 1593. Grosseto, 29 gennaio 1594. difficoltà si cerca di intervenire giustificazioni (indisposizione od costruendo condotti di scolo delle altro) che fossero ritenute valide acque in modo da impedire il per esonerarlo dai disagi e pericoli cedimento del terreno e contrafforti della Maremma118. Pure con queste per rinforzare i punti più deboli difficoltà a trovare uomini disposti delle mura115. a recarsi a Grosseto molti lavori di Su questi lavori, diretti per lo più restauro vengono eseguiti ai da Alessandro Pieroni (e Massimo bastioni più rovinati119 e a quello suo fratello)116 e seguiti dallo stesso della Fortezza, nei pressi del quale provveditore di Grosseto Carlo viene pure costruita la strada Fortunati (il quale con minuziose coperta (“ per la sortita di fortezza relazioni ne informa il Granduca ") cosiddetta perché nascosta per tramite di Lorenzo Usimbardi) all'attaccante da un rialzo continuo esprimono i loro pareri tecnici di terra o spalto120. Nel maggio Raffaelo Pagni e Don Giovanni dei de1'93 sopra la porta ferrata Media con lunghe e dettagliate d'ingresso alla fortezza proposte d’intervento117. (attualmente di fronte a via Aurelio Quest’ultimo come il Pagni si Saffi) viene posto lo stemma dei limita, per così dire, ad esprimere Medici ed una lapide di marmo pareri a distanza non recandosi recante la seguente iscrizione: personalmente Grosseto dove certo le condizioni pessime di vita non FERDINANDUS dovevano invitare nessuno se non MEDICES ETRURIAE costretto dall'autorità del sovrano. MAGNUS DUX TERTIUS Don Giovanni (1566-1621) come A.S. MDXCIII121 fratello del Granduca non doveva certo avere difficoltà a trovate In seguito notizie relative ai danni subiti dalle mura e bastioni di 115 Nella pianta di grosseto del Warren si possono Grosseto ci sono fornite da notare queste opere di rinforzo lungo tutta la cortina tra il baluardo delle monache e quello di San Michele; sul fianco del Baluardo di San Francesco; in ujn aprte della cortina tra questo baluardo e quello della fortezza; tra quello della fortezza e delle palle; tra 118 Don Giovanni deio Medici, come architetto, lavorò quello infine di porta Marina e san Michele. Cfr. insieme al Buontalenti al forte di San Giorgio a Firenze A.S.F. Mediceo, f. 843, c. 263, lett. cit.; Id., f. 1893, c. alla chiesa di Santa Maria in Provenzano a Siena. Cfr. 841, Carlo Fortunati a Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 4 U. Thieme - F. Bewcker, vol. 24, 1930, p. 328. febbraio 1594; Id., c. 842, Alessandro Pieroni a 119 I bastioni più rovinati sono quelli delle Monache, Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 4 febbraio 1594; Id., c. delle palle e di San Francesco. A.S.F., Mediceo, f. 805, idem, 28 febbraio 1594; Id. f. 1893, c. 69, Carlo 1889, c. 202 e c. 323; Id., f. 1893, c. 150, c. 409, c. 70. Fortunati a Lorenzo Usimbadi, Grosseto, 15 aprile 120 A.S.F. Mediceo , f. 1889, c. 106, carlo Fortunati a 1594. Lorenzo usimbardi, Grosseto 24 Aprile 1593. Questa 116 A.S.F. Mediceo, f. 1892, c. 24, Massimo Pierini a strada è visibile nella piante di Grosseto del Warren, Lorenzo Usimbardi, Grosseto, 8 maggio 1594. dove risulta parallela all'orecchione sinistro del 117 I disegni inviati a Ferdinando e ad Alesssandro Bauardo della fortezza. Pieroni non sono allegati alle lettere in cui se ne fa 121 A.S.F. Mediceo, f. 1889, c. 105, Carlo Fortunati a riferimento. Di un disegno di Alessandro Pieroni sui Lorenzo Usimbardi, Grosseto 29 aprile 1593; Id., f. restauri da farte alle mura e baluardi di Grosseto si 1888, c. 38, idem, 28 Maggio 1593. La spesa del parla in una lettera di don Giovanni dei Medici (A.S.F. “Fortezzino” ammontava ad 8500 scudi, quella per i Mediceo, f. 843, c. 263, lett. cit.); di un altro dello restauri al Baluardo di San Francesco a 2500 scudi. stesso Pieroni per il restauro del “Fortezzino” nella Cfr. Id., f. 1889, c. 342, Carlo fortunati a Lorenzo filza 1893 dello stesso fondo (c. 693 e c. 853). Usimbardi, G4rosseto, 20 agosto, 1593. Gabriello Ughi122 durante una sua ininterrottamente in Toscana (fatta visita alle fortezze dello stato nel eccezione del quindicennio del 1622123. I danni riguardano il governo francese del 1799 al 1814) Baluardo delle Palle ed il Baluardo fino alla proclamazione del Regno della Fortezza a quest' ultimo erano d'Italia si assiste ad una apportati i dovuti restauri su organizzazione dell'apparato disegno dello stesso Ughi124. militare e ad una revisione di tutte Nel 1696 una lunga relazione le opere di fortificazione dello stato. scritta da Antonio Marmorai ci fornisce un quadro Già da un compendio economico e particolareggiato della rovina militare, inviato da Luigi Viviani a praticamente di ogni genere di re Carlo di Napoli (1733)126, emerge munizioni esistenti a Grosseto al riguardo una notevole (polveri, artiglieria, moschetti) trascuratezza nella conservazione senza però fare alcun cenno sullo delle fortificazioni ed una carenza stato delle mura e bastioni di quella di uomini nei contingenti militari città125. dislocati per tutto lo stato. Le Le guerre di successione che piazze più importanti sono sconvolsero praticamente 1'Europa, Livorno, Portoferraio e Grosseto, nella prima metà del 1700, ciascuna col suo governatore che ha determinarono radicali mutamenti competenze nell'amministrazione nell'assetto politico territoriale civile e militare. dell'Italia. In Toscana alla dinastia Tuttavia a giudicare dal numero medicea (di cui nel 1737 si estingue dei soldati presenti in esse (1250 a l’ultimo dei rappresentanti Gian Livorno, 560 a Portoferraio) Gastone) si sostituisce quella dei Grosseto con i suoi 130 uomini ha Lorena con Francesco di Stefano in confronto un contingente che regna fino al 1765. Con i Lorena irrisorio127. Come ai tempi di che governano quasi Cosimo esistono ancora le bande divise in terzi: quello della Romagna, della Lunigiana e della 122 gabriello Ughi (Firenze, 1570-1623?) fu allievo del Buontalenti e trascorse buona parte della sua vita in Maremma che si estende su un Ungheria al seguito di Giovanni de medici. territorio piuttosto vasto arrivando 123 A.S.F. Mediceo, f. 1825, ins. 12, Relazione di a comprendere anche paesi della Gabriello Ughi al provveditore della fabbrica e fortificazione di Grosseto Gello Catastini, gennaio montagna senese come Radicofani, 1622, e istituzioni a Gabriello Ughi per quello che si Castel del Piano, Pitigliano, ecc. deve fare a Grosseto per servizi di S.A., Francesco Del 1733 è pure una pianta (fatta dell'antella, firenze, 2 marzo 1623. 124 A.S.F. Medicea, f. 1825, ins. 12, Relazione di dal governatore di Grosseto Gabriello Ughi, Firenze, maggio 1624; id., Relazione Cosimo Bagnesi) relativa a lavori di di Gello Catastini, Grosseto 29 novembre 1624; lettera rinforzo da fare nei pressi di Porta di Bastiano Guidotti, provveditore generale delle fortezze, 3 dicembre 1624. 125 A.S.F., mediceo, f. 1801, ins. 46, relazione della visita fatat dal Marmorai alla fortezza e presidio di Grosseto. Solo nell'anno successivo si ha notizia della rovina del Baluardo delle Palle. Cfr. nella stessa filza 126 Biblioteca Riccardiana di firenze, L. Viviani ms. ins. 68 Relazione fatta nell'anno 1697 dal Sig. Gio. cit. (tav. III e tav. IV) Maria del Fantasia alle fortezze di Siena, Grosseto ed 127 Biblioteca Riccardiana di firenze, L. Viviani, tomo altri luoghi della Maremma di Siena. II, c. 65 e ss. Cittadina128. A parte le notizie circa dal soliti pastorii della montagna questi progetti di lavoro (che pistoiese e senese,' ma prevedevano la necessità di immancabilmente si ripresenta di costruire una palizzata dal ponte fronte a questa ricchezza potenziale levatoio ai cancelli di ferro (I), il grosso problema irrisolto della circondano il cavaliere di terra (H) malaria che assottigliando la pianta ci fornisce una chiara notevolnente l'ambiente umano immagine di quella parte della nello stesso tempo degrada quello fortezza che costituì per circa due fisico. secoli l'unico accesso alla città129. Quei progetti di bonifica iniziati L'orecchione (G) del Baluardo di dai primi tre Granduchi di Toscana Porta Marina attualmente è (Cosimo, Francesco e Ferdinando) e tagliato, al di là della porta proseguiti se pure con minore d'ingresso (sormontata dal torrione energia dai successori nel corso del senese) (L e M) non esiste più il 1600, furono ripresi con vigore dai corpo di guardia (N) ed il rastrello Lorena, (0) che erano parte integrante, delle in particolare da Pietro Leopoldo I mura rivolte verso la città. (sotto la direzione di Leonardo L'esecuzione. di tali lavori risulta Ximenes) e da Leopoldo II (1828) chiara nella pianta della città di sotto il cui governo i baluardi di Grosseto fatta dal colonnello Grosseto, trasformati in ridenti Odoardo Warren nel 1749 durante giardini e mantenuti tali fino ai una visita a tutte le fortificazioni giorni nostri, perdevano dello stato130. definitivamente la loro funzione Le condizioni di Grosseto, secondo militare. quanto ci viene riferito, non dovevano essere delle migliori: infatti a parte la rovina di alcune cortine e baluardi, imperfetti, i canali risultano ricolmi di terra, la città pressocchè disabitata ed il fosso attorno alle mura asciutto. Si parla anche della ricchezza di selvaggina e caccia grossa, del mare molto ricco di pesce, del grano abbondante e del pascolo esercitato

128 A.S.F. Mediceo, f. 2417, c. 1100, cosimo Bagnesi a Carlo rinuccini, segretario di guerra, 23 novembre 1733. 129 l'altra porta di San Pietro chiusa durante l'epoca medicea venne riaperta, come già si è avuto modo di notare, nel 1754 e detta per questo Porta Nuova. Attualmente non vi è più traccia di questa perché le necessità di accesso alla città hanno costretto alla distruzione, in oiù punti, di buona parte delle cortine. 130 A.S. F., segreteria di Gabinetto, f. 695, c. 91-92-93. Per la pianta della città di Grosseto cfr. cc. 84-85 (Tav V) APPENDICE

In questa appendice sono trascritte necessaria di dieci volte tanto le lettere riguardanti i lavori fatti al imperò io, per dare meno spesa a cassero di Grosseto in epoca V.E.I. che si può, farò con questa medicea. munizione che domando alla Per gli altri documenti concernenti medesima. Ho domandate queste la costruzione della fortezza robe alla comunità: loro sono rimando alla mia tesi di laurea desiderosi di far ogni cosa per depositata presso l'Università degli V.E.I., imperò qui non si truova Studi di Firenze, Facoltà di nessuna di queste cose che fanno di Magistero, Istituto di Storia. (Le bisogno eccetto che li travi che li fortificazioni nello Stato di Siena al provederanno e i cannelli; il resto tempo dei granduchi Cosimo e l’E.V.I. le potrà mandare per mare Francesco dei Medici (19187), che al condurlo qui, loro ci daranno Relatore Prof. Giorgio i bufali C...3. Spuli, anno accademico 1972-1973, Lista delle robe che bisognano per Parte II.) la rocca e per la Torre (delle Saline): La maggior parte di questi otto o dieci canne di tavolo documenti sono tratti dal fondo venticinque. o trenta moggia di Mediceo del Principato, Carteggio calcina otto chiaveture con suo Universale, conservati presso chiavi quattro per porta grosse e 1'Archivio di Stato di Firenze. quattro piccole mille cinquecento pianelle dugento correnti duo I A.S.F.. Mediceo, f. 480 c. 279, mastri muratori cinquanta fra Corvatto da Perugia, Grosseto 18 piastrelle e gangheri duo mila agosto 1559. chiodi di più sorti. Non altro. Dio la feliciti e contenti A dì XVI del presente arrivai in con sua consorte e figli. Grosseto e presentai la lettera insieme con i contrassegni di V.E.I. II A.S.F. Mediceo, f. 227 c. 42, il al capitano Checco e lui subito mi principe Francesco a Baldassarre consegnò la fortezza e le munizioni Lanci, Firenze, 9 maggio 1566. delle quali se ne manda memoria a Siamo avvertiti che l’acque che V.E.I. La rocca di questo luogo è penetrano per le volte della rocca di tanto in disordine quanto si possa Grosseto l'hanno ridotta in termine dire mai con tutte le finestre e porte che minacciano presta rovina alla eccetto tre che bisogna di farne quale facilmente si potrebbe ammanco sette o otto e bisogna di rimediate con 4 us~~ che buono far molte scale e tetti alle stanze che stecco 1...1. si possino habitare ed è necessario che V.E.I. ci provveda delle robe III : A.S.F. Mediceo, f. 227, c. 42, delle quali li mando lista. Saria Francesco a Lorenzo Albizi, Firenze, 9 maggio 1566. A maestro manco quella accenni quanto vole Baldassarre si commette la che si facci che taMo • si• :segullii riparazione della rocca di Grosseto I...]. e di quelle, altre torri di marina, ricordando a voi l'usare diligenza Non m'occorrendo altro in buona in rivedere le cose che sono a vostra gratia sua reverente gli bacio le cura et rimediare quelle che mani et me la recomando pregando n'hanno di bisogno. il nostro Signore Iddio la conservi sana e feliciti. IV A.S.F. Mediceo, f. 521a, c. 589, Baldassarre Lanci a Francesco, V A.S.F. Mediceo, f. 227, c. 48t, Siena, 14 maggio 1566. A la rocca di Francesco a Baldassarre Lanci, Grosseto che è una torre sola con Firenze, 17 maggio 1566. Ci piace un poco di procinto non m'è parso gli ordini che avete dato per la dovergli far cosa alcuna prima che rocca di Grosseto: si loda il disegno io non ne conferissi con V.E.I., di abbassarla essendo che io giudicavo necessario abbassarla tanto che scoprissi tutto VI A.S.F. Mediceo, f. 567, c. 242, il piano e non più, essendo tant'alta Marino Lanci a Francesco, al presente et appresso a un fianco Grosseto, 20 novembre 1571. d'uno baluardo che, al mio iuditio, Inoltre ho accomodato la rocca che essendo abbatyuta porterebbe al presente si guarda che viene pericolo che le rovine di quella non incorporata in questa fortezza dalla levassero le difese di quello. Oltre quale se ne cavarà grandissime che anchor sia vero vi penetra comodità rispetto le sue stanze. qualche poco d'acqua per di sopra Inoltre che nella sommità di essa vi io prometterei a V.E.I. che almeno si possa tenere una mezza per cento anni ella non ruvinarebbe colobrina accompagnata da due anchorche gli siamo cascati gli sacri. Ma io sarei di parere quando parapetti e merli che fa che l'acqua piacessi a V.A.S. che detta torre scorre fra il muro e la volta che per s'abbassasse sino alla metà che sarà assetarla non basterebbe a di trenta braccia, alla quale altezza restaurare di sopra la volta, ma si ritrovano bonissime muraglie di bisognarebbe rifarli tutti quelli un cortile di detta torre di parapetti et poi di nuovo rifargli un grossezza di quattro braccia, sopra battuto che venisse tutto d'un la quale, comodamente, vi- pezzo con il suo pendio che gittasse starebbeno sei pezzi di grossa fuora l'acqua; che quando piaccia a artiglieria i quali coprirebbero gran V.E.I. di voler che serva cosi senza parte della campagna e abbassarla vi rimanderò i maestri a dominerebbero tutta la terra. rassettarla anchorché vi stiano Restami ora dire a V.A.S. che per malvolentieri a questi tempi et tutto il presente mese chiuso il contentandosi lei che si stesse per suddetto baluardo e fatto insino a ottobre che si torna a alloggiamenti murati et comodi per mettere mano a quella fabbrica ci venticinque soldati, sotto ai quali ci tornerebbe molto comodo niente di è loggia da tenere al coperto l'artiglieria che parendole la farò di abbassare la torre al piano delle quivi condurre sendo che, da quei muraglie del cortile al quale, di pochi soldati presente si ritrovano presente, ci faccio fare la volta e in questa rocca, sarà guardata e sotto ad essa ci accomodo un palco molto più sicura che non è dove si nel quale vi si può tenere benissimo trova al presente. Mi occorre dire a cento cinquanta moggia di grano e V.A.S. che l'anno passato feci fare sotto vi è una stanza da poter per suo ordine qua nella macchia di tenere altre munizione comode alla Campagnatico tavoloni per fortezza. Nella parte della torre ci dugento casse di artiglieria e sono due bonossime stanze, l'una quattrocento mozzi per ruote di sopra l'altra, le quali ambedue esse che tutti per ancora si trovano servirebbono per commode e nell’ istessa macchia le quali sicurissime prigioni. E sopra standovi la presente invernata l'ultima volta che serve per piazza, riceverebbero danno assai rispetto quando fossi con sua buona gratia, l'inondazioni che fa il fiume in ci farei tirate due miei cannoni. detta machia. Così l'altissimo Iddio In tanto sul fare la volto sopra il per sua beningnità la conservi sana cortile alla quale ci se ne potrà e prosperi del continuo in felicita mettere quattro o sei pezzi più e facendoli con umiltà reverentia. quel tanto che piacerà a V.A.S. E tutto per avviso a V.A.S. nella cui A.S.F. Mediceo, f. 573, c. 127, buona gratia humilmente li faccio Marino Lanci a Francesco, reverentia. Grosseto, 16 aprile 1572. Si è fornito

FONTI MANOSCRITTE

ARCHIVIO DI STATO DI numen neri, f. 704, f. 707, f. 708, f. FIRENZE 716, f. 722.

Mediceo del Principato Carte Strozziane Minute, 1559-l587, dalla f. 3 alla f. serie I, f. 33, f. 35, f. 21, f. 321 62. appendice 2 - Serie III (382). Registri, 1559-1587, dalla f. 208 alla f. 270. Magistrato dei Nove Carteggio Universale, 1559-1593, dalla f. 2316 alla f. 2323. dalla f. 475 alla f. 854. Affari di stato e di guerra, f. 1801, f. Miscellanea Medicea 1825, f. 21~4, f. 23~6, f. 2360, f. 2417, f. 9 Fondo di piante. f. 29. f. 2446. Governo di città e luoghi soggetti, Segretaria di Gabinetto Siena, 1559 1595, dalla f. 1864 alla f. f. 69 (Raccolta di piante delle 1900; f. 2010, f. 2014, f. 2015, f. 2029, principali città e fortezze del f. 2076; Livorno, f. 2174. Capitani di Granducato di Toscana, levate Parte Guelfa d'ordine di sua maestà Imperiale sotto la direzione del Signor Odoardo Warren, colonnello del battaglione di aai~iuia- e direttore generale delle fortificazioni in Toscana - 1749).

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA

G.A. Pecci, Memorie storiche delle città terre e castelli che sostate e sono in dominio senese, sec. XVIII. B. Gherardini, Visita fatta nel 1676 alle città terra e castella, comuni e comunelli dello stato e della città di Siena

BIBLIOTECA NAZIONALE, DI FIRENZE Descrizione di Grosseto e suoi distretti, mss. II, V, 83, sec. XVIII.

V. Ruggen, Città e castelli del senese, Palatino, C.B. 480, sec. XVII.

BIBLIOTECA RICCARDIANA DI FIRENZE

L. Viviani, Compendio storico del governo economico e militare della Toscana, Tomi 2, Firenze 1717, Acquisti Mversi, 142.

Mappe e Piante, Fondo Palgi, 87 (Piante illustrative di progetti delle modifiche apportate e da apportare nella zona del lago Prile e del grossetano. Forse tutte di Serafino Calindri 178r).

G.A. Pecci, Memorie storiche delle città terra e castella dello stato di Siena, Tomo I-XI degli Abbonzi, sec. XVIZI.

Carmen Bottarelli