DI VITTORIA PROVINCIA DI RAGUSA

PROCEDURA AUTORIZZATIVA AI SENSI DELL'ART. 27 BIS, COMMA 1 DEL D.LGS. N. 152 DEL 03/04/2006 E SS.MM.II. E DELL'ART. N. 111 DEL R.D. N. 1775/1933

Studio Agricolo Forestale

PD ELB 15 - - - 12/07/2020 -

REVISIONI

REV. DATA DESCRIZIONE ESEGUITO DATA DATA

Solar XI S.r.l. Lineanove S.r.l. Galleria San Babila, 4/B Via G. Falcone 109 MILANO (MI) - 20122 RAGUSA (RG) - 97100 P.IVA 10473650967 P.IVA 01693080887

Dott.ssa. Francesca Cavalieri

SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp,

PROVINCIA DI RAGUSA

COMUNE DI VITTORIA

OGGETTO: PROGETTO DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO GRID CONNECTED DI TIPO RETROFIT DENOMINATO “DEBARTOLO 1” DELLA POTENZA NOMINALE DI PICCO PARI A 3.641,56 kWp, DA REALIZZARE SUI TERRENI AGRICOLI SITI IN CONTRA DA POZZO RIBAUDO NEL COMUNE DI VITTORIA

STUDIO AGRICOLO-FORESTALE

DITTA: SOLAR ITALY XI s.r.l. GALLERIA SAN BABILA N. 4/B CAP 20122 MILANO (MI) P.I. 10473650967

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SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp,

INDICE

1. PREMESSA...... 2 2. I DATI CATASTALI...... 5 3.PANORAMA FISICO ED AGRICOLO DELLA PROVINCIA IBLEA...... 7 3.1. L'ambiente fisico...... 7 3.2. Ambi Geomorfologici...... 7 Nella Provincia di Ragusa sono disnguibili i seguen ambi geomorfologici...... 7 3.3 Climatologia...... 9 3.4 Ulizzazione del suolo...... 12 3.4.1. Serricoltura...... 13 3.4.2. Agrumicoltura...... 13 3.4.3 Vicoltura...... 13 3.4.4 Olivicoltura...... 13 3.4.5. Seminavi irrigui...... 14 3.4.6. Il carrubo...... 14 3.4.7. Seminavi, seminavi arbora e pascoli arbora...... 15 3.4.8 Boschi...... 15 4. CENNI SUI CARATTERI AMBIENTALI BIOTICI...... 16 5. CONFRONTO DEL SITO DI INSTALLAZIONE CON IL CONTENUTO DELLO STUDIO AGRICOLO E FORESTALE DEL COMUNE DI VITTORIA...... 17 6. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E GEOLOGICO-STRUTTURALE DELL’AREA IN STUDIO...... 22 7.USO DEL SUOLO...... 25 8. CARATTERISTICHE VEGETAZIONALI...... 27 9. UTILIZZAZIONE ATTUALE DEL TERRITORIO OGGETTO DELLO STUDIO...... 28 10. CONCLUSIONI...... 29

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1. PREMESSA

La Società “SOLAR ITALY XI S.R.L.”, rappresentata dal Sig. Michele Appendino, in qualità di Legale Rappresentante, intende realizzare un impianto fotovoltaico grid connected di po retrofit denominato “DEBARTOLO 1” della potenza nominale di picco pari a 3.641,56 kWp, presso la Contrada Pozzo Ribaudo, in territorio del comune di Vioria, in provincia di Ragusa (RG). Il presente studio agricolo-forestale è stato redao allo scopo di confrontare il sito in studio con lo Studio Agricolo e Forestale del Comune di Vioria e valutare l’eventuale presenza di colture specializzate. Topograficamente il sito ricade nella Carta IGM in scala 1:25.000 nei seguen Fogli: Foglio n°275, I Quadrante, Orientamento N.E. denominato “”; Foglio n°276, IV Quadrante, Orientamento N.O. denominato "Vioria", ad una quota almetrica media di circa 130 m s.l.m.

IMPIANTO FOTOVOLTAICO “DEBARTOLO 1”

Regione SICILIA

Provincia RAGUSA

Comune VITTORIA

Indirizzo CONTRADA POZZO RIBAUDO s.n.c.

Coord. geografiche Lat. 36°57'37.50" N Long. 14°27'37.05" E Altudine 130 m s.l.m.

Superficie Ha 6 are 55 ca 80 (65.580 mq)

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Fig.1 Foto Satellitare.

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Fig. 2 - Stralcio Carta Tecnica Regionale (Sez. 647020).

L’area in studio ricade nella zona, caraerizzata da terreni pianeggian fortemente antropizza, caraerizza da un paesaggio vegetale profondamente modificato dall’uomo a causa delle avità agricole. L’area in studio come si evince dai rilievi fotografici è caraerizzata infa da terreni desna a seminavo, si soolinea quindi l’assenza di colture specializzate.

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2. I DATI CATASTALI

L’impianto fotovoltaico in progeo verrà installato sui terreni agricoli iscri in Catasto Terreni al Foglio di Mappa 82 del Comune di Vioria (Sez. A), parcelle n. 68, 252, 531 (ex parcella n. 69), aven le seguen caraerische:

COMUNE DI VITTORIA (SEZ. A)

SUPERFICIE N. Fg P.lla QUALITA'/CLASSE INTESTATARI Ha are ca mq

1 68 1 45 10 14.510 Seminavo Irriguo 2 DE BARTOLO ANTONIETTA MARIA nata a (CL) il 11/03/1949 2 252 1 96 80 19.680 Seminavo Irriguo 2 C.F. DBR NNT 49C51 D960 X 82

3 531 3 13 90 31.390 Agrumeto 2 Proprietà 1/1

TOT 6 55 80 65.580

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Fig. 3 – Estrao di Mappa Catastale.

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3.PANORAMA FISICO ED AGRICOLO DELLA PROVINCIA IBLEA

3.1. L'ambiente fisico La provincia di Ragusa di cui fa parte l’area oggeo di studio rappresenta un'area agricola di primaria importanza, contraddisnta da una realtà economica le cui peculiarità soolineano una illustre tradizione. Le eterogenee caraerische morfologiche, permeono di suddividere il territorio provinciale in tre fasce: la zona cosera, il tavolato ibleo e la zona montana. Dee zone, oltre a mostrare eterogeneità in ordine alla morfologia, presentano differen pologie di colture e precisamente: - la zona cosera caraerizzata da terreni pianeggian e da un'agricoltura intensiva a prevalente indirizzo orto – frucolo; - l'altopiano ibleo caraerizzato da terreni pianeggian, da condizioni pedoclimache non molto favorevoli e da un'agricoltura preamente zootecnica; - la zona montana caraerizzata da un'agricoltura estensiva e marginale.

3.2. Ambi Geomorfologici

Nella Provincia di Ragusa sono disnguibili i seguen ambi geomorfologici: - Ambito dei mon Iblei interni, in minima parte compreso nel territorio provinciale di Ragusa; - Ambito dell’altopiano ibleo, caraerizzato dalle profonde incisioni fluviali delle “cave” iblee; - Ambito pedecollinare conformato dai terrazzamen marini; - Ambito del bassopiano di Vioria e ; - Ambito cosero, caraerizzato dall’alternanza di falesie sabbioso-calcareniche e da spiagge bordate da cordoni dunali, con estensioni verso l’entroterra pianure alluvionali ed a morfologie variabili di natura marnoso-argillosa. La caraerizzazione principale dell’ambito territoriale provinciale è data dal vasto complesso di natura calcarenica come Tavolato Ibleo (alternanza calcarenico-marnosa e calcareo-marnosa della F.ne Ragusa). Ad esso ed all’azione modificatrice dei vari agen atmosferici come all’erosione ed alla modellazione dei suoli dovuta alle acque dobbiamo quel paesaggio, a forssima connotazione geomorfologica, che alterna a pianori ondula repenne valli fluviali incassate di dimensioni anche ragguardevoli (valle del fiume Irminio con sal morfologici superiori ai 200 mt.) tradizionalmente denominate “cave”. Il tavolato ibleo si distende dalle pendici delle formazioni vulcaniche degli Iblei interni (vea massima Monte Lauro, provincia di Siracusa), digradando verso meridione in direzione del Mare Mediterraneo. Un sistema di faglie diree e subvercali delimita l’alto struurale dell’altopiano a ovest (allineamento Comiso-Chiaramonte) e a sud-est (allineamento --Rosolini). Il versante ovest dell’altopiano, in 7 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp, corrispondenza del passaggio dalla zona rilevata alla soostante zona pianeggiante, scende accompagnato dal digradare di conoidi dovu all’azione di brevi corsi d’acqua. Un sistema minore di faglie determina parcolarmente la vasta incisione centrale, con andamento nord-est sud-ovest, che dà luogo alle “cave” della valle dell’Irminio e del torrente di ; lungo questo sistema si sviluppano struure che, parcolarmente in corrispondenza di Ragusa, producono l’affioramento del soostante bacino petrolifero. Le incisioni delle “cave” consentono lungo le loro pare la leura delle alternanze calcareo-marnose e di banchi calcarenici, che fanno da livelli basali alla formazione del tavolato; ques ulmi contengono concentrazioni bituminose ed asfalfere in passato colvate in miniera. La diversa durezza e l’andamento delle faglie minori danno luogo a versan caraerizza da sal repenni o dal caraerisco profilo degli accumuli detrici ai piedi delle scarpate; lungo il corso dei fiumi si passa da morfologie vallive più pronunciate con profilo a V, a profili più distesi fino all’aprirsi verso la zona cosera in corrispondenza dei bordi di terrazzo marino che segnano la arcolazione pedecollinare del tavolato. Verso meridione il complesso calcarenico presenta una morfologia lievemente digradante che in alcuni tra (, Cava D’Aliga e Pozzallo) si affaccia al mare con basse scogliere; dove il bordo è caraerizzato da terrazzi di probabile origine marina (margine sud-occidentale) si hanno sal di quota che affacciano verso le zone pianeggian della costa (ad esempio zone di Donnafugata-Serramezzana e zona -Trippatore). L’ambito cosero assume diverse morfologie in rapporto all’alternanza tra le varie litologie presen. Si hanno tre principali sooarcolazioni: - Le pianure cosere, generalmente di natura alluvionale consistente di deposi quaternari incoeren e semicoeren, bordate verso l’entroterra dalla struura dei terrazzi marini, sedi di deposi di facies cosera o modella sulla struura del tavolato - Gli affacci del tavolato, di natura calcarenica mista a formazioni sabbioso-calcareniche, che danno luogo a basse falesie - Le spiagge ed i cordoni dunali, costui da deposi eolici di natura sabbiosa. Queste ulme hanno manifestazioni di maggiore portata nei cosidde “macconi”, dune fossili presen nelle zone di S. Maria del Focallo e Macconi di Vioria-Scogli, oggeo di impian boschivi di consolidamento della bonifica storica, che rinaturalizzasi hanno spesso sviluppato specifici habitat. Le marne grigio-azzurre e le marne calcaree della F.ne Tellaro conformano l’ambito tra Pozzallo ed Ispica, parte del più vasto complesso che caraerizza l’estremità sud-est della Sicilia: esse danno luogo a morfologie miste, collinari e sub-pianeggian, con permeabilità molto ridoa, che accolgono vas ambien di zona umida. È delimitato a nord-ovest da una delle due faglie di bordo dell’altopiano ibleo (affaccio del centro storico di Ispica, sull’imbocco della omonima “cava”).

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Altra rilevante caraerizzazione riguarda la parte ovest del territorio provinciale; essa corrisponde alla vasta zona sub-pianeggiante e collinare (sabbie gialle con len ghiaiose, sabbie fini con livelli arenacei) tra Comiso, Vioria ed , delimitata a nord-ovest dalla valle del fiume Acate-Dirillo (che viene vista come parte di quella più vasta formazione collinare che si estende nel suo versante seentrionale fino a ). Questa zona è delimitata a nord nord-est dai rilievi di Chiaramonte; a sud-est e a nord-ovest da due valli fluviali con diversa caraerizzazione morfologica rispeo alle descrie “cave”. La valle del fiume nel trao compreso tra Comiso e Vioria ha andamento meandriforme, incassato nei sedimen calcarenici quaternari; a valle dell’abitato di Vioria si presenta con fondo piao di ampiezza gradualmente crescente e versan ripidi di natura litoide. La valle del fiume Acate-Dirillo presenta versan vallivi ripidi nella zona sommitale, in coincidenza con i litopi a più elevata consistenza geomeccanica (calcareni e sabbie), e più dolci nella parte basale, caraerizzata da terreni argilloso-sabbiosi.

3.3 Climatologia

L’analisi deagliata, araverso lo studio probabilisco, delle tabelle relave alle temperature medie, consente di dire che nei mesi invernali i valori rileva presso le località cosere sono mediamente più al di 2- 3°C, rispeo a quelli delle zone più interne, mentre quelle dei mesi primaverili ed esvi tendono a eguagliarsi. Durante il periodo esvo, le medie delle massime sono più elevate nelle aree interne (soprauo a Ragusa, con valori fino a 31°C, in luglio e agosto), mentre nelle zone cosere, l’effeo di migazione del mare fa sì che esse si mantengano sempre entro la soglia dei 30°C. I valori medi delle temperature minime normalmente (50° percenle), durante i mesi più freddi (gennaio, febbraio), non scendono al di soo di 4- 5°C nelle località dell’altopiano ibleo, mentre nelle zone cosere i valori normali sono di circa 7°C. Dall’analisi dei valori assolu delle minime, è possibile evidenziare che, per quanto molto rari, gli abbassamen termici al di soo della soglia del gelo interessano anche la pianura cosera, con delle punte minime anche di -3°C. Nelle aree collinari, invece, oltre a risultare più frequen, le gelate sfiorano eccezionalmente perfino la soglia di -6°C. Per quanto riguarda le precipitazioni, sulla base dei valori mediani annui si possono disnguere le seguen zone: - l’area interna de gli Iblei, con una media annua relavamente alta (circa 660 mm) e di poco superiore al valore medio regionale, rappresentata dalle stazioni di Chiaramonte Gulfi (648 mm) e (668 mm). - la fascia collinare di transizione, rappresentata in tal caso dalle stazioni di Ragusa (587 mm) e Modica (537 mm), che si aesta su valori più bassi (in media circa 560 mm/anno); 9 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp,

- la zona cosera, tra le più aride di tua la Sicilia, con un valore medio annuo di circa 436 mm, compreso tra un minimo di 418 mm a S.Croce Camerina e un massimo di 452 mm a . - Complessivamente, la provincia di Ragusa presenta una piovosità media annua di 513 mm, inferiore di circa il 20% rispeo alla media regionale (633mm).

LEGENDA Tmax: Temperatura massima Tmin : Temperatura minima Tmed : Temperatura media P : Precipitazioni

La distribuzione mensile delle precipitazioni delle singole stazioni è picamente mediterranea, con una concentrazione degli even piovosi in autunno e inverno e una forte riduzione degli stessi nel periodo primaverile-esvo. Dai diagrammi si evince una buona simmetria tra la piovosità mensile dei mesi invernali (gennaio, febbraio, marzo) e quella dei mesi autunnali (dicembre, novembre, e oobre), nonché una bassa variabilità temporale delle precipitazioni nei mesi autunnali e invernali (c.v. = 60-80), mediamente più alta nei mesi primaverili e alssima in quelli esvi (c.v. fino a 200-300). I valori massimi e quelli del 95° percenle individuano le piogge abbondan e a caraere eccezionale. Ques valori sono di gran lunga più eleva dei valori mediani (50° percenle) ed hanno ampia variabilità territoriale, passando dai valori mensili di 200 mm di Scicli fino ai 500 mm di Monterosso Almo. Dall’analisi degli even estremi, si evince che le precipitazioni di massima intensità oraria variano da massimi di 112 mm a Vioria a minimi di 36 mm a Monterosso Almo; nell’arco delle 24 ore sono sta registra even eccezionali di 241 mm a Monterosso Almo.

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Riguardo allo studio condoo sul bilancio idrico dei suoli è possibile meere in evidenza che i valori di evapotraspirazione potenziale annua oscillano normalmente dagli 809 mm di Monterosso Almo agli 874 mm di Vioria, con punte massime eccezionali di 1049 mm. Generalmente, tra zone interne e cosere si hanno lievi differenze, perché i mesi primaverili ed esvi, dal cui andamento della temperatura dipende in maniera prevalente l’evapotraspirazione potenziale annua, non presentano differenze termiche marcate. Nella zona cosera il primo mese dell’anno in cui mediamente si presenta il deficit idrico è marzo, mentre nella parte interna è aprile; in entrambe le zone si possono avere fino a 9-10 mesi di deficit idrico. L’analisi del deficit idrico mee in evidenza che esso può variare, a livello annuale, da minimi di 371 mm fino a massimi di 740 mm, con un valore del coefficiente di variazione di 20; invece, se consideriamo il surplus il c.v. può arrivare fino a 73. Questa alta variabilità è probabilmente da meere in relazione con l’aleatorietà 11 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp, dei temporali che, di solito, presentano un’elevata intensità. L’acqua di queste precipitazioni, non essendo assorbita completamente dal terreno, finisce quindi per tradursi in surplus che, a seconda della pendenza e della natura dei suoli e del grado di copertura vegetale, può provocare ristagno idrico o erosione.

3.4 Uso del suolo

La Provincia di Ragusa, è caraerizzata dalla presenza di appezzamen frammenta e irregolari notando, specie in alcune zone, una notevole diversificazione delle colture. Dee zone eterogenee rappresentano dei veri e propri mosaici colturali ed interessano circa il 19% della superficie provinciale (dato più elevato in tuo il territorio regionale). Nell'ambito del territorio provinciale disnguiamo: - una zona irrigua localizzata lungo la fascia cosera, nell'entroterra di nord-est (Comuni di Acate, Comiso, Vioria, Ragusa, e Chiaramonte Gulfi) e di sud-est (Comuni di Ispica e Scicli), oltre a limitate zone dei territori di e Modica; - una zona non irrigua localizzata nell'entroterra dei comuni di Scicli, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Modica, Ragusa, Monterosso, Giarratana e buona parte dei territori di Comiso e Chiaramonte Gulfi. Lo studio della desnazione produva del suolo del sito in studio è stato condoo facendo riferimento allo studio agro-forestali del Comune di Vioria e ricorrendo ai sopralluoghi effeua in campo. La superficie provinciale è pari a 161.402 eari in cui è possibile disnguere quaro regioni agrarie: le colline sud occidentali degli Iblei che comprende i comuni di Chiaramonte Gulfi, Giarratana e Monterosso Almo per 22.635 eari, la collina litoranea di Ragusa in cui ricadono i comuni di Ragusa e Santa Croce Camerina per 48.322 eari, la collina litoranea di Modica comprendente anche i comuni di Ispica, Pozzallo e Scicli per 55.676 eari e in ulmo la pianura di Vioria che accorpa oltre al comune omonimo che quelli di Comiso e Acate per 34.769 eari. Circa 13.000 eari della provincia costuiscono la superficie improduva, mentre la superficie agraria e forestale ammonta a 148.402 eari. L'auale desnazione produva della superficie provinciale è la seguente:

Tipo di coltura Superficie [ha] Colture in serra 5216.00.00 Colture arboree irrigue 10288.00.00 Seminavi arbora non irrigui 24850.00.00 Seminavi irrigui 10585.00.00 Seminavi non irrigui 75740.00.00 Boschi 9000.00.00 Incol 12723.00.00 Superfici improduve 13000.00.00 TOTALE 161402.00.00 12 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp,

3.4.1. Serricoltura

Tua la fascia cosera è desnata a colture soo serra ed amministravamente interessa i comuni di Acate, Vioria, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli, Ispica e Modica. La problemaca riguardante la serricoltura, vista la notevole importanza che riveste nell'ambito dell'economia iblea, sarà traata in separata sede e in parcolare nel progeo speciale serre.

3.4.2. Agrumicoltura La superficie desnata ad agrumi è localizzata soprauo nei territori comunali di Acate, Vioria, Comiso (zona di Pedalino), Chiaramonte (zona di Roccazzo) ed Ispica. Le varietà maggiormente colvate sono: Arance a polpa bionda (Naveline e Valencia), Clemenne apirene, Arance tarocco e in minor misura mandarini. Negli ulmi anni l'agrumicoltura ragusana ha subito una riduzione sia nelle superfici, sia nelle produzioni (aualmente la superficie investa è pari ad ha 5.700 circa). Tale fenomeno probabilmente si accentuerà ulteriormente, sia per la costante difficoltà di aggressione dei merca, a fronte della concorrenza del prodoo di altri paesi, sia per la poca considerazione finora dimostrata in sede competente sulla possibilità di inserimento dell'area iblea nella zona di produzione dell'arancia rossa di Sicilia desnata ad una valorizzazione con marchi di origine e riconoscimen di qualità.

3.4.3 Vicoltura La colvazione della vite ha radici profonde nel territorio ragusano e specialmente nella zona del vioriese dove ancora oggi si produce il vino D.O.C. denominato Cerasuolo di Vioria. La superficie investa a vigneto per ha 4.300 circa (di cui ha 1.100 uva da tavola ed ha 3.200 uva da mosto) è localizzata prevalentemente nei territori comunali di Vioria, Acate, Comiso e Chiaramonte Gulfi.

3.4.4 Olivicoltura L'olivicoltura provinciale è rappresentata quasi esclusivamente da produzione di olive da olio. Le piantagioni esisten, quasi tue in coltura promiscua, risalgono a non meno di 40-50 anni addietro. La profonda trasformazione agricola degli ulmi trent’anni ha lasciato l'olivicoltura della provincia (ad esclusione di Chiaramonte Gulfi) in condizioni di marginalità e soltanto in ques ulmissimi anni a seguito della crisi agrumicola con conseguente esrpazione delle piantagioni (in parcolar modo nella zona di Vioria e Pedalino), si è notata una mida ripresa del seore con la creazione di nuovi impian specializza in irriguo, per la produzione di olive da mensa. Considerata la sempre maggiore richiesta di olio di oliva da parte dei merca e la denominazione di origine controllata per l'olio dei Mon Iblei si presume che negli anni futuri tale coltura possa avere una maggiore espansione. 13 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp,

3.4.5. Seminavi irrigui Riguardano la colvazione di ortaggi, mais ed erbai intercalari esvi. La colvazione di ortaggi in pieno campo (patata, carota, zucchina e carciofo prevalentemente), per ha 10.600 circa, è localizzata lungo la fascia cosera e nei terreni agronomicamente migliori e con buone risorse idriche dell'entroterra dei comuni di Acate, Vioria, Ispica, Santa Croce Camerina e Comiso. Grazie alla qualità delle tecniche di intervento e all'innovazione tecnologica in materia, supportata dai centri di ricerca dell'Università e delle sezioni operave delle diverse struure pubbliche operan nel territorio, la produzione di orcole in p.c. ha raggiunto produzioni unitarie sempre più elevate. La desnazione prevalente dei prodo è quella del consumo allo stato fresco e, solo marginalmente, all'industria di trasformazione. Le dotazioni struurali delle aziende desnate alla produzione di ortaggi in p.c. sono quasi sempre di buon livello e tue le operazioni colturali vengono svolte con un elevato grado di meccanizzazione. La conduzione, ad eccezione della zucchina e del carciofo, cui è dedita una imprenditoria direo-colvatrice, è di po capitalisco, gesta per lo più da grandi imprese agricole. La colvazione di mais ed erbai interessa alcune zone irrigue del ragusano, modicano e dei territori di Chia- ramonte Gulfi e Giarratana.

3.4.6. Il carrubo Questa coltura, nonostante l'abbandono colturale per trasformazioni fondiarie e per gli effe devastan degli incendi, rappresenta ancora una significava presenza fisica interessando in parcolar modo i territori dei comuni di Modica, Ragusa, Ispica, Scicli, Pozzallo e Chiaramonte Gulfi. Certamente la sopravvivenza di questa pianta è legata alla sua vigoria e alle modeste esigenze agronomiche, per cui ben si adaa ai terreni collinari poveri e alle zone marginali degradate. Prevalentemente è presente in coltura promiscua e rari sono i casi di colvazioni specializzate con piante disposte in sesto regolare; le varietà maggiormente diffuse sono: la "Lanissima" e la "Racemosa". Negli ulmi anni dea colvazione si è mantenuta costante, anche se si è avuto un incremento nella produzione dovuta alla polica di incenvazione e tutela degli alberi voluta e finanziata dalla Regione Siciliana (Legge Regionale n.23/90). All'incremento produivo però non è corrisposto, a differenza delle previsioni, un adeguato prezzo di vendita del prodoo. È probabile che tali risulta non brillan, anche se ancora remuneravi rispeo ai cos di produzione e di raccolta, possano incidere negavamente, insieme alla conclusione del periodo pluriennale di intervento regionale, sul futuro di tale colvazione. Da ricordare che l'Italia è il secondo Paese al Mondo per la produzione di Carrube dopo la Spagna e di questo il 90% circa proviene dalla provincia di Ragusa.

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3.4.7. Seminavi, seminavi arbora e pascoli arbora L'altopiano ibleo è caraerizzato da una desnazione colturale rappresentata prevalentemente da seminavi, da pascoli, da seminavi arbora e da pascoli arbora in cui trova larga diffusione l'avità agricola caraerizzante l'allevamento zootecnico. I seminavi e i pascoli nudi si trovano maggiormente nell'altopiano ragusano e in buona parte di quello modicano, nonchè nella parte alta del comune di Chiaramonte Gulfi e nei territori comunali di Monterosso Almo e Giarratana. Traasi di terreni asciu colva a cereali, avvicenda con colture foraggere a ciclo autunno-vernino e con riposi pascolavi (terreni coper da vegetazione spontanea che subisce fortemente gli effe delle modalità di ulizzazione dei terreni stessi per le colvazioni su di essi pracate). Un cenno parcolare merita il pascolo naturale dell'altopiano ragusano per la pecularità che lo disngue e per la flora spontanea di cui è costuito e che è rappresentata da diverse specie di leguminose, graminacee, crucifere e composite. De pascoli, con la loro caraerisca struura a chiudende, si prestano ad un razionale ulizzo e negli appezzamen migliori si può procedere anche alla falciatura con produzioni di 30-35 q.li di fieno per earo. I seminavi e i pascoli arbora, invece, occupano gran parte dell'altopiano modicano, la parte bassa di quello ragusano e parte dei territori di Chiaramonte Gulfi, Scicli, Ispica e Pozzallo. Le specie arboree più diffuse sono il carrubo, l'olivo e il mandorlo, riscontrando una maggiore diffusione del carrubo e dell'olivo al di soo dei 300 m di altudine e del mandorlo a quote più elevate. In ordine ai seminavi arbora presen nell'entroterra a ridosso della fascia cosera ed in parcolare alla presenza di ulivi e carrubi occorre ricordare ancora una volta la rilevanza ambientale di queste colture che assolvono ad importan funzioni di difesa del suolo e di salvaguardia del territorio e dell'ambiente.

3.4.8 Boschi Traasi prevalentemente di colture legnose impiantate dall'Azienda Regionale delle Foreste, disloca in tuo il territorio provinciale per ha 9.000 circa (5,5% della sup. provinciale contro il 12% della sup. regionale e il 21% della sup. nazionale), ma con maggiore concentrazione nella zona montana. Ques boschi, costui quasi esclusivamente da essenze resinose, sono localizza in aree prevalentemente inulizzabili per l'avità agricola e cedute volontariamente dai proprietari (rari sono sta i casi di espropriazione). Le essenze più diffuse sono le pinaceae (pinus halepensis, il più diffuso, pinus domesca e pinus pinaster), le cupressaceae (cupressus sempervirens, il più diffuso, cupressus macrocarpa, argentato e arizonica), le mirtaceae (eucaliptus globulus, e. rostratus ed e. camaldulensis), le mimosaceae (alcune specie di acacia), le fagaceae (quercus pubescens e quercus ilex: roverella e leccio) e le cesalpineae (ceratonia siliqua),

15 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp, quest'ulma specie viene impiantata allo scopo di contrastarne l'esnzione e in zone con bassa altudine (sino a 300 m s.l.m.).

4. CENNI SUI CARATTERI AMBIENTALI BIOTICI

La struura vegetazionale del territorio fa riferimento a diverse fasce caraerizzate diversamente per suoli e presenza delle acque; le potenzialità legate a questa struura ambientale di base sono arcolate dall’azione dell’uomo, dalla selezione e modificazione che questo opera parcolarmente araverso l’uso agricolo del patrimonio naturale di un’area. L’orizzonte climax per la vegetazione della fascia interessata è l’Oleo-Ceratonion, principalmente composto da Olea oleaster (olivastro), Ceratonia siliqua (carrubo), Artemisia arborescens (assenzio arboreo) e Chamaerops humilis (palma nana). Declinazioni di questo si trovano negli scoscesi versan delle cave iblee, condiziona dagli aspe climaci e dall’esposizione (formazioni termo-xerofile di gariga, prateria e delle rupi). Presenze di rilievo appaiono molto circoscrie: le aree boscate sono infa a prevalenza di impian arficiali (Pinus sp. Pl., Cupressus sp. Pl., Eucaliptus sp. Pl.), arbuste e praterie arbustate (Pruno-Rubion Ulmifolii), Bosco di Pinus Halepensis nella omonima Riserva (Comune di Vioria). Lungo la fascia più propriamente cosera sussistono lembi reli di formazioni dunali e della macchia relava (Ammophietalia, Malcomietalia); esse si alternano a steppe su formazioni calcareniche che si affacciano con le caraerische basse scogliere al mare (formazioni proprie delle coste rocciose, Crithmo- Limonietalia), vegetate dalla gariga mediterranea, composta di cespugli xerofili e palma nana (contrada Corvo-Costa di Carro). Altreanto caraerische le formazioni di vegetazione di macchia umida su suoli idromorfi dei pantani, presen in ambi più estesi (pantani Gariffi, Longarini e Bruno della zona di Ispica) o in lacer di stagni retrodunali (formazioni lacustri e palustri a Potamogetonetalia, Phragmitetalia, Magnocaricetalia), fortemente minaccia dall’insediamento antropico e dall’alterazione del regime idrico dovuto alle opere di scolo degli ambi colturali irrigui. Ques fanno parte complessivamente di un più vasto areale che interessa l’intera Sicilia sud-orientale, con esempi di rilievo e valore anche faunisco nella zona della Riserva di Vendicari (Noto) e del Biviere di Gela, entrambi segnala come si SIC. La vegetazione presente è fruo di una azione di selezione storica: per estensioni ancora notevoli questa si mostra come paesaggio delle colture miste, seminavo-arboree, che è l’aspeo più consolidato e legato alla storia economico-sociale della provincia. Si può sintezzare il caraere agro-vegetazionale della zona come legata per gli ambi dell’altopiano prevalentemente ai seminavi asciu, al seminavo arborato ed alle colture arboree.

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Nonostante inser difformi, questo aspeo è generalmente diffuso e riscontrabile in tua la zona. Colture arboree e impian ortofrucoli caraerizzano in un mosaico cangiante sia la zona di Ispica e Pozzallo che la pianura e le zone collinari tra Vioria, Comiso ed Acate. Diffusa soprauo sui suoli sabbiosi, generalmente in aree prossime alla costa, è la coltura in serra, vero motore economico dell’agricoltura iblea. Questa si presenta in ambi monofunzionali-produvi o spesso mista a forme sparse di insediamento (contrada Marza, Ispica; pianura tra contrada Arizza-, Scicli; in forma pressoché compaa lungo la costa e per un consistente entroterra tra Casuzze-, Santa Croce Camerina e Marina di Acate, Acate). Al caraere frammentato e diffuso dell’insediamento extra-urbano, con alcuni nuclei che tendono al consolidamento, per addizione e non per maturazione funzionale e struurale, corrisponde anche l’intrusione di specie esoche e di infestan che in alcuni casi stanno contaminando alcuni ambi caraerisci. La salvaguardia e il controllo degli usi antropici nelle aree di Riserva ha favorito la ripresa di associazioni piche di specie vegetali, animali e ambien specifici. Ques si concentrano per massima parte nella parte cosera del territorio o in relazione ai fiumi, canali di connessione preferenziale tra gli habitat litoranei e quelli dell’immediato entroterra o collinari. Le zone di foce e a vocazione umida costuiscono in parcolare singolari pun di incontro tra pregia habitat, fluviali e di litorale, e occupano un posto di rilievo tra gli habitat prote contenu negli elenchi dei beni naturalisci della Regione.

5. CONFRONTO DEL SITO DI INSTALLAZIONE CON IL CONTENUTO DELLO STUDIO AGRICOLO E FORESTALE DEL COMUNE DI VITTORIA

Dalle indicazioni fornite dallo Studio Agricolo Forestale si evidenzia come Il seore agricolo dell’area del vioriese, si connota per avere un quadro produvo che può essere sintezzato, in primo luogo, per avere una forte prevalenza del comparto serricolo, smato dall’IPA di Ragusa, al 1998, in 1.800 eari per le colture orcole, e 160 eari per quelle floricole. La superficie complessiva risulta di 1.960 eari. A questo segue quello agrumicolo e quindi gli altri, tra cui il vinicolo, che aualmente risulta di un certo rilievo, determinato dal riconoscimento del DOC Cerasuolo di Vioria, che contribuisce a creare l’immagine per l’intero territorio comunale. I compar che subiscono influenze, da parte dell’economia siciliana, risultano, soprauo, quello agrumicolo e quello vicolo, che risentono delle variazioni di mercato, legate ad un ambito produvo che interessa l’intera Sicilia.

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Il comparto serricolo, invece, sembra disporre di maggiore autonomia e subisce ripercussioni che provengono da rappor dire con il mercato europeo ed extraeuropeo, e che influenzano l’evoluzione in modo spesso imprevedibile. Relavamente alla superficie agrumetata è possibile rilevare che la superficie interessata da tale coltura per l'area di Vioria risulta essere di 3.361 eari (rilevamento ISTAT 1990), a fronte di una superficie provinciale smata dall'IPA nel 1995 in eari 5.737 di cui il 50 % investa in arancio, il 15% Mandarino, il 23% clemenne, il 12% limone. La tendenza del comparto agrumicolo risulta, comunque, avere un segno negavo, come del resto sta avvenendo per l'intera Sicilia. Inoltre, gli incenvi all'espianto stanno, ancora oggi, contribuendo ad alleggerire il peso produvo del comparto nel tentavo di elevare gli standard produvi e, nel contempo, ridurne le quantà prodoe. Relavamente alla produzione vicola è possibile tracciare un quadro che evidenzia una tendenza, se riferita al triennio 1993 - 95 alla conferma di quanto esistente, seppure all'interno del comparto si sia notata una certa tendenza alla riconversione o agli espian finalizza all'innalzamento del livello qualitavo ed alla riduzione delle produzioni marginali. Se si guarda alla situazione riscontrata per l'area del Vioriese al 1998, è possibile trarre indicazioni interessan, quando si raffrontano: da un lato l'incidenza del comune di Vioria rispeo al contesto provinciale facendo assumere alla stessa un valore del 23% e dall'altro la diversa incidenza delle forme di allevamento della vite ove quella ad alberello assume quasi lo stesso valore di quella a tendone, ed è circa il 60 % in più rispeo a quella a spalliera. Se si guarda, infine, alle produzioni cerealicole e zootecniche, di esse è possibile dire che assumono per l'area in studio, nonché per l'intero territorio comunale, una valenza marginale se raffrontata alle produzioni prevalen di cui si è argomentato in precedenza. È possibile rilevare che, pur in presenza di una superficie che nel 1990 si aestava intorno ai 1.600 eari colva a cereali ed in parcolare a frumento, la capacità produva in termini di PLV totale rimane in ogni caso minima se riferita al valore economico. L’area in studio è interessata da terreni pianeggian fortemente antropizza, caraerizza da un paesaggio vegetale profondamente modificato dall’uomo a causa delle avità agricole. L’area in studio come si evince dai rilievi fotografici è infa caraerizzata da terreni desna a seminavo. Sono inoltre presen alcune specie arboree di Cupressus e Ceratonia Siliqua che in parte si trovano all’interno del sito di installazione dell’impianto e che pertanto verranno correamente espiantate e reimpiantate perifericamente, in modo da realizzazione una fascia perimetrale a verde della larghezza di 10 m, costuita da specie arboree autoctone e/o storicizzate poste a schermatura dell’impianto.

Dalla Carta degli Habitat si rileva che il sito in studio è caraerizzato da colture di po estensivo e sistemi agricoli complessi (Vedi Fig.4), ad oggi tuavia, l’area in studio è principalmente caraerizzata da seminavi, si soolinea quindi l’assenza di colture specializzate. 18 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp,

Fig. 4 –

Carta degli Habitat.

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6. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E GEOLOGICO-STRUTTURALE DELL’AREA IN STUDIO

La zona di studio si localizza presso la C.da Pozzo Ribaudo, nel comune di Vioria, nella Sicilia Sud- Orientale, il cui principale elemento struurale è l’Avampaese ibleo.

Fig. 5 – Lineamen geologico - struurali dell’Alpiano Ibleo.

A scala regionale, nella struura geologica della Sicilia si disnguono tre principali elemen la Catena seentrionale Appennino-Maghrebide, l’Avanfossa Gela- e l’Avampaese Ibleo (Lenni & Vezzani, 1978). Secondo questo schema, l’area in esame ricade sull’Avampaese Ibleo, l’auale margine emerso della placca africana, dove si disnguono una zona centro-orientale, l’Altopiano calcareo ed una zona occidentale, dea Zona di Transizione o di Avanfossa esterna L’Avampaese ibleo, che rappresenta il margine indeformato della placca africana, è interessato da grandi disconnuità teoniche di po distensivo che lo delimitano sia verso Sud-Est dalla “Scarpata di Malta”, araverso un sistema di faglie a “gradinata” orientate in direzione NNE-SSW, che verso Ovest e Nord-Ovest dalla “falda di Gela”, un sistema di faglie a gradinata orientate in direzione NE-SW. A tale regime deformavo, di po fragile, con caraere prevalentemente distensivo, è da collegare il vulcanismo alcalino – basalco che, dal Mesozoico al Pliocene, è migrato progressivamente verso Nord, dando origine alle

22 SOLAR ITALY XI s.r.l. – Impianto FV “DEBARTOLO 1” - C.da Pozzo Ribaudo - Vioria (RG) – Potenza 3.641,56 kWp, vulcani mesozoiche riscontrate nel soosuolo ibleo e alle vulcani plio-pleistoceniche affioran sull’altopiano ibleo.

Il territorio in studio si sviluppa all’interno della Zona di Transizione, una vasta area meridionale struuralmente depressa, impropriamente denominata “Bacino di Caltanissea”, che rappresenta un insieme di bacini-satellite del Miocene superiore-Pleistocene inferiore collega verso l’esterno all’Avanfossa GelaCatania; l'Avanfossa Gela Catania affiora nella parte orientale della Sicilia e costuisce una spessa successione sedimentaria tardo-cenozoica sia di piaaforma che di bacino, con le relave coperture flyschoidi mioceniche, caraerizzata da sedimen plio-pleistocenici.

Fig. 6 – Stralcio Carta Geologica del Seore Centro Meridionale dell’Alpiano Ibleo (Grasso, 1997).

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Legenda Carta Geologica.

La zona oggeo d’intervento è segnalata come zona seminavo. I litopi che affiorano sono “p - Deposi Palustri anchi costui da argille e limi bruno giallastri con livelli di torba e localmente, rari res di vertebra, con spessori intorno ad alcuni metri” (Pleistocene inferiore). Durante il sopralluogo effeuato si è evinto come in area sia fortemente presente la componente sabbiosa, oltre che un sole top-soil agrario. Gli spessori medi delle formazioni presen in area si aggirano intorno ai 40 metri, ad eccezione dei deposi di palude i cui spessori sono probabilmente minori. Durante il sopralluogo effeuato si è individuata anche un sole o assente top-soil agrario. In zona non si riscontrano elemen geologici, paleontologici e mineralogici che abbiano requisi di rarità scienfica ed interesse tali da essere suscebili di tutela ai sensi delle leggi regionali n. 80/1977, n. 98/1981 e n. 14/1988.

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7.USO DEL SUOLO

Facendo riferimento alla carta della vegetazione reale dell’Assessorato Beni Culturali ed Ambientali – Regione Sicilia, si può affermare che la vegetazione reale della zona oggeo dello studio è da inquadrare nell’ambito delle colture con Classe d’Uso 221 – “Agrumeto”.

Fig. 7 – Stralcio Carta Uso del Suolo (Fiero).

Oggi l’area in studio si presenta caraerizzata principalmente da seminavi. Le avità antropiche hanno causato il passaggio da una comunità ricca di specie faunische e florische, a una nuova struura ecologica rudemente semplificata; si è assisto alla sostuzione di una fitobiocenosi, formata da più specie, con un’altra, in cui l'uomo ha privilegiato poche piante e combauto le poche che, presen nell'ecosistema naturale precedente, si sono mostrate capaci di sopravvivere; pertanto gli habitat naturali presen all'interno dell'area oggeo dello studio presentano una situazione di degrado dovuta essenzialmente alle avità passate e ancor di più alle avità presen che condizionano fortemente l'intero ecosistema, manifestando una povertà in termini di biodiversità notevole.

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8. CARATTERISTICHE VEGETAZIONALI

La vegetazione rappresenta un importante faore pedogeneco perché interviene in mol processi fondamentali come la trasformazione della sostanza organica , la disgregazione e l’alterazione dei minerali ad anche il clima locale. La presenza delle piante ha poi effe specifici sulla pedogenesi perché garansce un connuo apporto di sostanza organica che si trasforma, per diversi pi di vegetazione, in differen forme di humus. Gli effe sopra descri si riferiscono all’azione svolta dalla vegetazione naturale, poiché le colture agrarie, periodicamente interessate dalle lavorazioni, non hanno il tempo di intervenire sulle evoluzioni del suolo. Anche nel territorio di Vioria così come, purtroppo, quasi ovunque in Italia, la vegetazione naturale è ormai pracamente scomparsa o nella migliore delle ipotesi disturbata e influenzata dall’uomo. Aualmente l’area in studio si presenta caraerizzata principalmente da seminavi, si soolinea quindi l’assenza di colture specializzate.

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9. UTILIZZAZIONE ATTUALE DEL TERRITORIO OGGETTO DELLO STUDIO

Ciò che maggiormente ha influenzato l’auale asseo vegetazionale del sito oggeo dello studio è stata sicuramente l'avità antropica ad opera dell’uomo dovuta principalmente all'agricoltura, i cui habitat costuiscono nel loro insieme un agroecosistema. Questo territorio nel corso dei secoli è stato infa desnato ad uso agricolo causando il passaggio da una comunità ricca di specie florische, a una nuova struura ecologica rudemente semplificata. Per parlare delle emergenze di base della trasformazione, si è assisto alla sostuzione di una fitobiocenosi, formata da più specie, con un’altra, in cui l'uomo ha privilegiato poche piante e combauto le poche che, presen nell'ecosistema naturale precedente, si sono mostrate capaci di sopravvivere. Pertanto gli habitat naturali presen all'interno dell'area oggeo dello studio presentano una situazione di degrado dovuta essenzialmente alle avità passate che hanno condizionano fortemente l'intero ecosistema, manifestando una povertà in termini di biodiversità notevole. Oggi l’area in studio si presenta caraerizzata principalmente da seminavi.

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10. CONCLUSIONI

L’area nella quale si inserisce il progeo dell’impianto fotovoltaico si trova in una frazione del Comune di Vioria in una zona periurbana ad una quota almetrica di circa 130 metri s.l.m e precisamente in C.da Pozzo Ribaudo. Oggi l’area in studio si presenta caraerizzata principalmente da seminavi, non sono pertanto presen colture specializzate. Come si evince dal confronto fao con lo Studio Agricolo e Forestale del Comune di Vioria, il sito oggeo dello studio non ricade in aree sooposte a Vincolo idrogeologico – forestale – archeologico o Vincolo paesisco.

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