Comune di

...Il padrone di casa mi aveva avvertito che sarei stato spesso disturbato dal rumore del trappeto, il frantoio che era sotto alle mie stanze; ci si entrava dall’orto per una porticina di fianco agli scalini che portavano in casa. Avrebbe lavorato anche di notte, il trappeto, mi aveva detto. Quando girava la vecchia mola di pietra, trascinata in fondo da un asino bendato, la casa tremava, e un rombo continuo saliva dal pavimento. La Maiatica Ma il raccolto delle olive quell’anno fu così scarso, che il trappeto macinò in tutto per due o tre giorni, e poi rimase zitto e fermo come prima, e le mie sere non furono più disturbate.

“Cristo si è fermato a Eboli” - Carlo Levi - Giulio Einaudi Editore

a cura di Donato Mastrangelo Patrovinio Comune di Ferrandina

Ideazione, testi e progetto grafico: Donato Mastrangelo Fotografie: Rocco Scattino Stampa: La Tipografica - E un grazie per la collaborazione a : Vincenzo Castoro, Filippo Radogna, Luigi Palestina e Filippo Lo Bianco Foto Oroverde Lucano: ww.oroverdelucano.it La Maiatica è una iniziativa Scripta Manent Comunicazione

La Maiatica Ferrandina Città dell’Olio La Maiatica

’Amministrazione comunale tra dell’Olio”. Il riconoscimento attribuitole vato valore ambientale, sulla biodiver- a maiatica, nota anche come più che sugli elevati livelli quantitativi impianti, della formazione di figure L le sue linee programmatiche ha dall’Associazione nazionale Città del- sità e l’erosione del suolo, sull’attuazio- L maggiatica o pasola, è una passa attraverso l’imprescindibile professionali, come i potatori. “I gio- contemplato una incisiva azione a l’Olio è la consacrazione della pregiata ne nell’oleicoltura di buone pratiche pregiata cultivar d’olivo, a duplice requisito della qualità (una creden- vani - affermano gli anziani olivicol- sostegno della tutela e della valorizza- varietà maiatica nella elite dell’olivicol- agricole innestate su locali criteri adatti attitudine (olio e mensa), coltivata ziale, questa, per raggiungere ambite tori - "non sanno neanche salire zione della filiera olivicola. “L’obiettivo tura italiana e costituisce un ulteriore alle peculiarità territoriali. in prevalenza Ferrandina, , “nicchie” di mercato sia in Italia che sull’albero d’ulivo”. Non vanno tra- è di mettere a sistema il rilevante pa- incentivo a mettere in campo risorse e Giuseppe Montefinese San Mauro Forte, , e all’estero) e di una efficiente strategia scurati altri aspetti come la difesa trimonio olivicolo di cui dispone l’agro progetti finalizzati a valorizzare il pro- Assessore al Commercio, Industria e Arti- Missanello. Il "cuore" della maiatica produttiva in grado di promuovere fito-sanitaria, dove l’intera progetta- ferrandinese, attraverso efficaci inter- dotto olivicolo ferrandinese. gianato è l’agro ferrandinese, dove questail prodotto. L’eccessiva frammenta- zione di strategie di difesa deve pog- venti a supporto delle aziende, utiliz- Dott. Raffaele Ricchiuti Gli sforzi profusi per la valorizzazione varietà occupa circa 2000 ettari di zione e polverizzazione delle aziende giare sul monitoraggio dei principali zando le opportunità della legislazione Sindaco di Ferrandina e la tutela del comparto olivicolo fer- terreno in coltura specializzata. La olivicole è uno degli ostacoli per la patogeni, sulla elaborazione di soglie- nazionale e comunitaria e favorendo randinese, trovano rispondenza nella maiatica assicura produzioni di olio valorizzazione della maiatica che danno tipiche delle zone di coltiva- le politiche finalizzate ad incentivare on oltre cinque milioni di piante ospitalità che Ferrandina ha l’onore di di notevole pregio, con una elevata invece ha bisogno di una effettiva zione e sull’intervento con mezzi agro- i processi per l’elaborazione e l’appli- di olivo, una produzione che concedere al prestigioso Premio Oliva- resa che in media si attesta sui 23 concentrazione dell'offerta. Esistono nomici, meccanici, microbiologici atti cazione dei sistemi di rintracciabilità mediamenteC supera i 100 mila quintali rum. Si tratta di un traguardo signifi- kg/q ma può raggiungere anche pun- altri fattori frenanti. In quest’area a non creare ambiente favorevole ai del prodotto, privilegiando qualità e di olio all’anno, 30 mila ettari e 40 cativo per il nostro Comune che in sicurezza alimentare. Il Comune di mila aziende tra specializzate e promi- concomitanza con questo evento riceve te di 30 kg/q. La valorizzazione della l’olivicoltura necessita dell’ottimizza- patogeni stessi. Per quanto concerne Ferrandina, inoltre, attraverso la filiera scue, l’olivicoltura lucana è un com- il non meno ambito riconoscimento di maiatica, dalle eccelse caratteristiche zione delle tecniche colturali, di effi- invece la raccolta, in vista del miglio- olivicola-olearia, intende valorizzare il parto produttivo in costante crescita Città dell’Olio. L’Amministrazione co- organolettiche, stenta però a decolla- cienti sistemi irrigui, dello svecchia- ramento della qualità del prodotto proprio territorio con un parco tematico che ha ancora notevoli potenzialità di munale continuerà a proporsi come re. La sfida per produttori olivicoli mento e della meccanizzazione degli finale, è indispensabile portare in che possa esaltare le cosiddette “Strade sviluppo. Il premio “Olivarum”, che interlocutore dei produttori e delle as- frantoio olive al giusto stadio di ma- dell’Olio”. Con la IX edizione del Premio annualmente elegge i migliori oli ex- sociazioni del comparto olivicolo, pun- turazione. Sulla trasformazione del Olivarum, il concorso regionale sulla travergini d’oliva della , rap- tando a rafforzare sui mercati l’imma- prodotto è invece necessario prevenire qualità dell’olio d’oliva extravergine, presenta un appuntamento significati- gine dell’olio e delle olive nere al forno fenomeni di ossidazione o fermenta- Ferrandina si fregia del titolo di “Città vo per il settore olivicolo lucano che Maiatica di Ferrandina. Il processo di zione che vadano ad alterare la qua- occupa una parte di rilevo anche per valorizzazione della risorsa di cui di- lità delle olive. E' imprescindibile, l’agricoltura ferrandinese. L’impegno spone il nostro paese, necessita di un inoltre, una efficace politica di marke- dell’Amministrazione comunale è di accurato sostegno a tutte le fasi della ting per commercializzare a prezzi affiancare le azioni degli operatori e filiera, dalla coltivazione e raccolta remunerativi il prodotto finale. Nelle delle organizzazioni olivicole nelpercor- delle olive, alla trasformazione in olio zone collinari, come quella ferrandi- so di valorizzazione e tutela del prodot- e olive da tavola fino alla commercia- nese, il miglioramento della redditi- to, secondo i dettami legislativi dei lizzazione diretta, con la vendita dei vità degli oliveti può concorrere in regolamenti comunitari, nazionali e propri prodotti sui mercati italiani ed maniera rilevante ad evitare regionali. E’ opportuno puntare sulle esteri. L’auspicio è che possano emer- l'abbandono degli impianti ed a sal- specificità territoriali. Non è casuale gere sinergie sempre più proficue affin- vaguardare contestualmente il terri- che l’Unione Europea sostenga quegli chè la Maitica di Ferrandina si attesti torio. L’altro aspetto fondamentale è interventi tesi a svolgere iol migliora- e consolidi nei segmenti di nicchia che legato ale certificazioni di qualità in mento dell’impatto ambientale che le competono. grado di attribuire valore aggiunto devono attuare operazioni collettive di Rocco Zito al prodotto e tutelare i consumatori. mantenimento degli impianti ad ele- Assessore all’Agricoltura La Maiatica La Maiatica Coltura e Cultura dell’Olivo La scheda della maiatica

li antichi frantoi oleari costi- presenza di distese di ulivi, masse- pullulano, nel periodo della rac- a pianta della maiatica G tuiscono un singolare quanto rie, frantoi ed aziende preposte colta del frutto, di una serie innu- L assume notevole sviluppo prezioso elemento della civiltà ru- alla produzione di olio. A Trevi, merevole di manifestazioni ed ini- con branche a portamento pen- rale. Accanto all'obiettivo prima- in Umbria, è stato invece istituito ziative tematiche sull'olio e le sue dulo. Le foglie, di forma lance- rio di collocare la maiatica in una il primo museo nazionale della mille virtù: dai convegni, alle sa- olata, sono medio-grandi e posizione di competitività sui mer- civiltà dell'olivo, una sorta di con- gre, alle visite guidate ai frantoi e asimmetriche. Le infiorescenze, cati, non vanno trascurati il recu- tenitore che rievoca la storia, i agli antichi "trappeti" che coinvol- mediamente lunghe, presenta- pero e la valorizzazione dei vecchi paesaggi e la gastronomia legati gono anche i bambini. no un numero di 16-18 fiori, frantoi. alla produzione dell'olio. con un aborto dell'ovario intor- Il Frantoio Lo Bianco in via del L'olio e le olive ferrandinesi, in- I centri della Toscana, della Puglia, Metano. Risale agli anni 1960-70 no al 20%. Le drupe sono ellis- somma, devono varcare i confini dell'Umbria, della Liguria e di altre ed è stato in funzione fino soidali-allungate, di pezzatura regionali anche attraverso regioni in cui è coltivato l'olivo, all’immediato dopoguerra medio-grande che varia sensi- un'efficace promozione del bilmente anche nella stessa proprio territorio e quale pianta. A maturazione il frutto veicolo migliore se non assume colorazione nerastra. Il quello del paesaggio rurale nocciolo è medio, di forma el- e dei suggestivi frantoi lissoidale, con superficie solca- oleari che appartengono ormai alla storia ta. La cultivar è autosterile, pro- dell'olivicoltura ferrandi- duttiva e non molto esigente nese? per ciò che riguarda il clima e E’ opportuno, quindi, as- il terreno. Le olive vengono uti- sociare la coltura alla lizzate sia per l'estrazione cultura dell'olivo, una dell'olio, con una resa elevata tendenza che si sta sco- che può raggiungere il 30%, prendo da qualche anno che per la preparazione di olive anche sul territorio lucano nere essiccate al forno. Le drupe e che trova l’interesse delle si prestano anche per la prepa- istituzioni, sulla scia di razione di olive nere al naturale quanto accade già in altre con il sistema greco e di olive regioni che vantano una cangianti, se trattate in salamo- consolidata vocazione ia con il sistema sivigliano. La nell'olivicoltura. In Puglia, polpa raggiunge l'85% in peso sono sorte le prime "strade del frutto. La resistenza ai co- dell'olio", lungo le quali si muni parassiti vegetali non è snodano interessanti iti- elevata, come pure scarsa è nei nerari caratterizzati dalla confronti della mosca. La Maiatica La Maiatica I frantoi e il cinema Le olive nere al forno nei Presìdi Slow Food

frantoi e il cinema. E' conferimento e della trasformazio- Liliana Rossi, è Giovanna Mezzo- e rinomate olive nere al forno Lacertosa di Ro- I l'interessante connubio del ne delle olive. giorno, figlia del compianto attore L di Ferrandina, tra i principali sanna Lacertosa e film “Del perduto amore”, am- "E' un film", affermò durante le Vittorio. prodotti tipici della Basilicata sono C. Si tratta di due bientato nella Basilicata fine anni riprese Placido, "impregnato di Piero Pischedda, nipote di Placido, state inserite nei “Presidi Slow significative realtà Cinquanta, del quale è regista Mi- passione e sentimenti in cui emer- è invece Gerardo, un giovane se- Food”, i progetti di promozione e olearie tutte al chele Placido che veste nella pelli- ge l'amore di Liliana per la sua minarista quattordicenne che vie- salvaguardia delle produzioni ti- femminile, recen- cola anche i panni di un prete, gente e lo scontro ideologico tra ne completamente affascinato da piche portati avanti dalla site sulle principali don Gerardo. un partito comunista marcata- Liliana Rossi e dalle sue idee "rivo- “Fondazione Slow Food per la Bio- riviste specializ- Il film, girato ad e Ferrandi- mente stalinista e una chiesa an- luzionarie". diversità Onlus” che riguardano zate del settore e na nel 1997, propone alcuni foto- corata a posizioni bigotte". circa 200 prodotti in tutta Italia. che partecipano grammi che riprendono gli uliveti Sullo sfondo, la lotta di un'intera Il presidio “Oliveto informata di agli appunta- di Irsina. Tra le location anche il classe, quella dei braccianti agri- …nel frantoio di Ferrandina, sostenuto dal Gruppo menti più impor- frantoio Cantorio di Franco Poten- coli, alla ricerca di un riscatto so- Ferrandina… di Azione Locale, Gal Le Macine tanti dell’olivicol- za, situato in Via Olmi a Ferrandi- ciale che tardava ad arrivare. (la responsabile del presidio è la tura italiana. Il na, attraverso l'ambientazione del Protagonista del film, nel ruolo di dott.ssa Angela Ciliberti), è condi- Presidio Slow Food è al lavoro per diminuita. I produttori, quindi, "Incontriamo Michele viso dai frantoi ferrandinesi Oro- tutelare la produzione di olive in- dovranno attenersi ad un rigido Placido nel frantoio di verde Lucano e Frantoio Giovanni fornate, che negli ultimi anni è disciplinare che prevede l’utilizzo Ferrandina, tra muli che delle olive maiatica. Le prime te- scalciano perché stimonianze delle olive nere al forno risalgono al 1700. Le olive tormentati da Pietro destinate al trattamento sono di Pischedda, l'attore grandi dimensioni, polpose e di quindicenne che nel colore nero. Sono raccolte a com- film sarà Gerardo, il pleta maturità, quando raggiun- giovane seminarista che gono una giusta colorazione scura e vengono appassite per una set- si appassionerà alle idee timana su ripiani di legno. Sono di Liliana. Attorno a poi scottate in acqua bollente per noi, braccianti e donne pochi minuti, con lo scopo di dea- vestite come negli anni marificare le olive, quindi vengono scolate, salate e aromatizzate con Cinquanta". origano e finocchio selvatico. Dopo alcuni giorni di stagionatura sono Enrico Fierro da l'Unità avvizzite a temperatura moderata del 15 ottobre 1997 con due successive cotture in essic- catoi che con il tempo hanno so- Frantoio Cantorio - via Olmi stituito i tradizionali forni a legna. La Maiatica La Maiatica Lacertosa e Oroverde Lucano due frantoi al femminile Frantoio Grillo, un secolo di storia iovanni Lacertosa è stato tra i ne del patrimonio olivicolo ereditato civiltà contadina. I mobili in stile n secolo di storia. Il frantoio i supporti dell’innovazione G primi produttori olivicoli a credere dal padre. Il frantoio Lacertosa conta d'epoca, il focolare, il costume tipico UGrillo affonda le sue radici nel tecnologica”. Tra le curiosità nelle potenzialità della maiatica. su una superficie totale di 80 ettari. Di ferrandinese che un tempo indossava- lontano 1908. Fu fondato da Fran- la fornitura dell’olio pro- L’azienda fu fondata nel 1960. A Sa- questi 60 sono destinati alla coltura no le donne, le giare in creta antica- cesco Grillo ma si presume fosse in dotto dal frantoio Grillo ai landra, suo paese d'origine, Lacertosa dell’olivo per un totale di 6.200 piante. mente utilizzate per contenervi l'olio attività negli ultimi anni dell’Otto- monaci dell’Abbazia di aveva un appezzamento ed un fran- “Abbiamo cercato di coniugare la tra- con i suggestivi murales di Angela cento. Nel corso degli anni, poi, il Monte Oliveto Maggiore nel toio. In seguito a Ferrandina, si occupò dizione con l'innovazione – continua Gilda Giuliano, Alessandra Montemur- testimone passò ai figli Antonio e senese. “A fine anni Ottanta un oliveto di proprietà della moglie e Rita Lacertosa - disponendo di impianti ro e Felice Mastrangelo e la via dell'Olio Giuseppe e, successivamente, ai – dice Fedele Grillo – il nostro rilevò il frantoio gestito dal Consorzio a ciclo continuo, puntando sul marke- caratterizzata dalle volte, che conduce Agrario. Giovanni Lacertosa oltre alla ting ed altre forme di promozione del al luogo dove avviene la fase di moli- cugini Francesco, conosciuti come concittadino don Vito Lo- produzione dell'olio, dedicò particolare prodotto. Il nostro è un mercato di tura delle olive. Oroverde Lucano uti- “Ciccill” e “Cicciluzzo”. Attualmen- fiego, membro della con- attenzione alle olive nere al forno. nicchia rivolto alla Basilicata, alla lizza un impianto d'estrazione dotato te l’attività è gestita dai cugini gregazione benedettina – ci Dopo la scomparsa di "don Giovanni" Campania e al centro-nord Italia”. Tra di sistema sinolea che consente la pro- Giuseppe, Antonio e Fedele Grillo, richiese il nostro olio in nel solco della tradizione di famiglia, i riconoscimenti attribuiti al Frantoio duzione, oltre che di un olio extraver- pro-nipoti del fondatore del fran- quanto le forti gelate ave- l’attività continua con le figlie Rita, Giovanni Lacertosa, vi è anche il Pre- gine di altà qualità, anche dell'olio toio. “Prima dell’avvento dell’elet- vano compromesso la sta- Rosa Maria, Antonia e Rosanna che mio “Olivarum” il concorso regionale fiore, di qualità eccellente, ottenuto tricità – dichiara Fedele Grillo – la gione olivicola in quell’area gestiscono l'azienda fondata dal padre. per il miglioramento della qualità dalla prima spremitura a freddo. Il lavorazione delle olive veniva ef- della Toscana. Il nostro "Mio padre - afferma la figlia Rita - era dell'olio d'oliva extravergine lucano”, sistema di estrazione è riconosciuto con fettuata con le macine, con l’ausilio prodotto fu particolarmente felice della nascita di noi donne ma si conseguito nel 2000. Nella prima edi- la certificazione antifrode. dei muli. Il metodo di trasforma- apprezzato e per alcuni anni chiedeva chi avesse potuto proseguire zione la giuria di Olivarum assegnò zione attuale viene sempre eseguito provvedemmo alla fornitura in futuro le sorti dell'azienda e cercava un premio alla memoria di Giovanni A sinistra: la selezione delle olive con la tecnica di pressatura, secon- di diverse decine di quintali nere al forno nel frantoio Lacertosa. di coinvolgerci in questa passione”. Le Lacertosa, “per l'impegno profuso verso do il sistema tradizionale ma con di olio”. sorelle Lacertosa, invece, hanno dimo- la conoscenza e la diffu- A destra il frantoio Oroverde Lucano strato particolare bravura nella gestio- sione dell'olio delle colline del ferrandinese a livello regionale e nazionale”.

roverde Lucano è O nato nel 2002 su iniziativa di un gruppo di giovani imprenditori lo- cali. Situato nella Valle del Basento il frantoio si estende su una superficie di 5 mila metri quadrati, di cui 900 coperti. Di- sposizione funzionale ed arredi del frantoio rievo- cano i tratti salienti della La Maiatica La Maiatica I frantoi Un frantoio del IV secolo a.C.

E’ una scoperta di particolare A sinistra l’Oleificio Cooperativo della “ interesse storico ed Riforma Fondiaria “Obelanum” archeologico”. Il dott. Piero De Sie- Via Mazzini na, direttore del Museo Archeologi- co di Metaponto, non ha dubbi. In A destra il frantoio Tarella Giuseppe località Sant’Antonio Abate, locale rurale, situata all’ingresso princi- Strada Provinciale per Salandra pale di Ferrandina, è stato infatti rinvenuto un frantoio che risale al IV secolo A.c. “Ciò che è venuto Ferrandina: cenni storici, tradizioni, gastronomia alla luce sul pendio meridionale di e origini di Ferrandina, come cativi lavori di restauro. La chiesa noto archeologo. Tra gli uomini illustri Ferrandina—afferma De Siena - è L rileva lo storico Padre Carlo rurale della Madonna dei Mali con- si annoverano anche il fisico Filippo una delle più antiche testimonianze Palestina, risalgono all’VIII secolo serva all’interno un interessante ciclo Cassola, il docente di medicina vete- di frantoi in Basilicata, inserite al- a.C., epoca dei primi insediamenti di affreschi attribuiti a Pietro Antonio rinaria Nicola Buonsanti Lanzillotti, l’interno di un contesto rurale. Sono Enotri. Verso il VII-VIII secolo all’inse- Ferro. Dello stesso autore sarebbero i patrioti Giuseppe e Francesco Venita, state così trovate le due basi per le diamento viene dato il nome di Obe- gli affreschi situati nella cappella di l’avvocato Carmine Siviglia, il poeta presse e le cabalette per il deflusso lanum o Oblano (ripiano alto). Ferran- Santa Maria della Consolazione. La Domenico Bellocchio. Il paese ebbe dei residui dell’olio e la cella olearia dina con le verdeggianti distese di chiesa del Purgatorio (XVI sec.) pre- lustro per l’artigianato delle ceramiche ulivi domina la Valle del Basento, senta una pregevole cantoria lignea. e dei panni in lana e cotone. La nella quale veniva conferito il pro- dove è situata l’area industriale è uno Il centro storico del paese è caratteriz- “felandina”, che tessevano e filavano dotto. Presumibilmente il frantoio dei paesi più eleganti della regione. zato per la presenza delle suggestive le donne, per la sua qualità era molto Risente, infatti, di una chiara eco dei case a schiera. A pochi chilometri apprezzata nel Regno di Napoli, tanto si avvaleva di pali ed argani per il palazzi napoletani e dei grandi im- dall’abitato è possibile osservare i da essere ritenuto, come si evince da funzionamento delle presse. La sco- pianti religiosi. Di particolare pregio ruderi del castello di Uggiano. Il forti- un documento murattiano tessuto perta è stata effettuata nel corso di è la Collegiata di Santa Maria della lizio risale all’VIII secolo dopo Cristo. “primate”. La cucina ferrandinese si alcuni lavoro eseguiti lungo la con- Croce (dove la leggenda narra sia Uggiano raggiunse il massimo splen- caratterizza per cibi semplici e genu- dotta Agri - Salandra da Acquedotto custodita una reliquia del Sacro Legno dore con gli Angioini nel 1350. Gli ini. Un posto di rilievo, nelle ricette Lucano. Dal punto di vista archeo- della Croce di Gesù). Notevoli sono abitanti diedero quindi vita al nuovo locali, riveste la pasta fatta in casa. logico - conclude De Siena - si tratta anche il complesso conventuale di insediamento, Ferrandina. Tra gli Da non trascurare le verdure e i piatti di una delle poche strutture di im- San Domenico del sec. XVII, con la eventi religiosi figura quello relativo preparati con le carni di agnello e pianti di età greca e lucana. Sotto cupola maiolicata ed il convento di ai riti della Settimana Santa. Nella capretto. Il dolce tipico è il “sospiro”. il profilo storico il frantoio testimo- Santa Chiara (sec. XVII). All’interno Processione dei sacri Misteri vengono Punto di forza della gastronomia è nia nell’area, già nel IV secolo A.c. della chiesa si conserva un pregevole rievocati i momenti salienti della Pas- l’olio extravergine di oliva che confe- la presenza della monocultura altare in legno intagliato, policromato sione di Cristo. Patrona: Santa Maria risce maggiore specificità alle pietan- e dorato in stile barocco, opera di della Croce (seconda domenica di ze. Si ottiene dalla cultivar “Maiatica olearia”. Antonio Paradiso e Vincenzo De Ro- maggio). Patrono: San Rocco (16 ago- di Ferrandina”, rinomata anche per Nelle due foto il frantoio del IV secolo a.C. scoperto in località satis. Il convento di San Francesco, sto). Ferrandina ha dato i natali a il consumo diretto delle olive al forno. Sant’Antonio Abate fondato nel 1614 è oggetto di signifi- Domenico Ridola, stimato medico e La Maiatica La Maiatica La Maiatica La Maiatica