Nogaredo Nogaredo

La Giunta Comunale

LUNEDì Rappresentanza istituzionale - Rapporti con i Comuni limitrofi Sindaco MARZADRO dott.ssa Romana 17.00 – 18.30 Rapporti con il personale - Rapporti con le minoranze c/o Municipio mercoledì Vicesindaco BONFANTI Fulvio Lavori pubblici - Edilizia - Urbanistica - Cantiere Comunale- Bilancio 17.00 – 18.30 c/o Municipio Mercoledì Politiche sociali, giovani e della famiglia - Rapporti con le Assessore MANICA Elisabetta 10.00 – 11.00 Associazioni c/o Municipio mercoledì Agricoltura - Patti Territoriali - Vivibilità del territorio Assessore SALVADORI Lina 18.00 – 19.00 Ambiente - Verde pubblico c/o Municipio LUNEDì Assessore ZANDONAI Nives Cultura - Istruzione - Sanità - Trasporti pubblici 17.00 – 18.00 c/o Municipio

“La Collana di guide dei Paesi del ”. “Biglietto da visita ®” è edita e stampata da Grafiche Dalpiaz srl - 38123 Ravina di (TN) - Via Stella 11/b - Tel. 0461 913545 - www.grafichedalpiaz.com Nogaredo

Numeri ed indirizzi utili Ambulatorio Medico: tel. 0464 412449 Parrocchia di Brancolino: tel. 0464 410378 Carabinieri Pronto Intervento: 112 Parrocchia di Nogaredo: tel. 0464 410274 Carabinieri - Stazione : tel. 0464 412062 Parrocchia di Noarna: tel. 0464 410335 Cassa Rurale di : tel. 0464 410304 Polizia Pronto Intervento: 113 Distretto Ambulatoriale C.10: tel. 0464 461644 Polizia Municipale Nomi: tel. 0464 830408 Famiglia Cooperativa Nogaredo: tel. 0464 410235 Poste Italiane Nogaredo: tel. 0464 410288 Farmacia (Villa Lagarina): tel. 0464 412061 Pronto Soccorso : tel. 0464 453205 Guardia Medica: tel. 0464 433347 Scuola Elementare: tel. 0464 461425 Municipio - Piazza Centrale, 7 Scuola Materna: tel. 0464 411244 Centralino: tel. 0464 410257 Soccorso Stradale ACI: 116 Ospedale di Rovereto: C.so Verona, 4 Telefono Azzurro: (gratuito ai minori) 1 96 96 Centralino: tel. 0464 453111 Trentino Emergenze: 118 Ambulanze: tel. 0464 433273 Vigili del Fuoco Nogaredo: tel. 0464 419188 tel. 0464 453289 Vigili del Fuoco Rovereto: tel. 0464 432333 Pronto Soccorso: tel. 0464 453205 Vigili del Fuoco - Pronto Intervento: 115 Parrocchia: Via Colli, 10 tel. 0464 410274 Vigili Urbani Nogaredo: tel. 0464 410257

La scheda Cap: 38050 Prefisso Postale: 38060 Patrono: Nogaredo: S. Leonardo (7 settembre) - Noarna: S. Abitanti: 1911 Prefisso Telefonico: 0464 Superficie territoriale: 3,64 km2 Valentino (14 febbraio); Sasso: S. Matteo (21 settembre); Brancolino: B.V.Maria (1° domenica di settembre) Sito web: Distanza Capoluogo Trento: Km 24 www..nogaredo.tn.it Uscita A22: Rovereto Nord Frazioni: Nogaredo capoluogo: ab. 917 - Noarna e Belvede- e-mail: [email protected] Altitudine: 550 m s.l.m. re: 250 - Sasso: 180 Nogaredo

Posizione geografica Situata a sud di Trento, in , Nogaredo confina con Villa Lagarina, PIZ Rovereto e Isera. Gode di una buona posizione nell’ambito del sistema pro- vinciale delle comunicazioni: dista 2 DARIO chilometri dalla strada statale n. 12 dell’Abetone e del Brennero, arteria di grande comunicazione che correndo parallelamente al fiume Adige, colle- ga Verona, in Veneto, Trento e Bolza- no per poi proseguire fino in Austria. Solo 2 Km. la separano inoltre dal ca- Vendita e assistenza Lancia e multimarche sello di Rovereto Nord dell’autostrada Riparazioni in genere e diesel - Elettrauto Brennero-Modena (A22) e 4 km dallo Ampia disponibilità di gomme a prezzi scalo ferroviario di riferimento sulla speciali - Revisione auto linea Verona-Brennero. L’aeroporto internazionale più vicino è quello di Nogaredo (TN) Verona a 70 km. L’aeroporto intercon- Via Brancolino, 6 tinentale di Milano/Malpensa si trova a 240 km di distanza, e Milano Linate Tel. 0464 414241 a 201 km, mentre il porto di Venezia Fax 0464 499849 dista 191 Km. E-mail: [email protected] Nogaredo

significative oscillazioni altimetriche, si Il territorio distende in parte nell’ampia pianura di Il maestoso corso dell’Adige delimita fondovalle percorsa dal fiume Adige, in a valle il vasto territorio dei Comuni di parte si arrampica sulle pendici, rivesti- Nogaredo e Villa Lagarina, sui pendii del te di faggete, di alcuni rilievi montuosi Monte Cornetto le cui creste ne segnano che la fiancheggiano. L’abitato, divenu- i confini a nord-ovest. L’area è caratteriz- to contiguo al limitrofo comune di Villa CARPENTERIA IN LEGNO zata da dolci declivi, da balze coltivate a Lagarina in seguito alla significativa vite e, nella parte montana, da imponen- espansione edilizia che lo interessa da COSTRUZIONI IN LEGNO ti boschi di faggio e conifere. alcuni decenni, sorge sul conoide ge- COPERTURE nerato dai depositi alluvionali del rio La superficie del Comune di Nogaredo Molini. Alle quote inferiori il paesaggio RISTRUTTURAZIONI si estende per 3.64 kmq, dalla sponda è caratterizzato dalla presenza di rego- MANUTENZIONI destra dell’Adige fino a circa 600 metri lari filari di vite, indice della mitezza del di altitudine, verso l’altopiano di Bordala LATTONIERE clima. e i contrafforti di Castellano. G.&V: snc Nogaredo è Comune di montagna di ori- di Gasperotti Alos e Vicentini Massimo gine medievale, la cui economia si basa Via Dante, 4 - Noarna principalmente su, agricoltura, terziario e imprese industriali. La comunità dei 38060 Nogaredo (TN) nogaredani è principalmente concen- tel. e fax: 0464 408184 trata nel capoluogo comunale nonché Cell. 338.1809741 nelle località di Brancolino, Noarna, Sas- Cell. 335.8241841 so e in case sparse sui fondi. [email protected] Il territorio comunale, che fa registrare Nogaredo

Le origini Nel territorio di Nogaredo, in località Molini (Bertagnoli) nei pressi della Il territorio compreso tra i pendii orien- cascata, fu rinvenuta una grotta con- tali del monte Cornetto e la riva destra tenente uno scheletro, due urne ed dell’Adige fu abitato fin dalla lontana altri reperti di epoca neolitica. Sul preistoria. Numerosi sono i ritrovamenti Dos Pagan, al Prà de la Cà e nel cir- archeologici sparsi nel circondario: condario di Brancolino si trovarono -la sepoltura del periodo neolitico tro- in momenti successivi vari oggetti vata a «Pal-Alt» (Cesoino) con scheletro dell’età del Bronzo e numerosi sche- letri dentro casse di pietra. e due asce sulle spalle, una in eclogite, Via Salita del Dosso, 23 l’altra in cloromelanite; 38060 Nogaredo (TN) -la grotta delle «Ortoline», appe- na sotto il paese di Pedersano, [email protected] seppur parzialmente studiata, Tel. e Fax: 0464 461836 con le sue numerose «slacche» o «loppe» (residui di una remota Cell: 339 5217072 lavorazione di metalli); -uno spillone in bronzo ed alcuni raschiatoi in selce, e altri reperti dell’epoca del bronzo ai «Pizzini» di Castellano e sul dossi di S. Martino. Nogaredo

Il nome Lo stemma

Il nome Nogaredo ha origine dal latino Lo stemma comunale, adottato il 30 nux, “noce”, attraverso il derivato nucari- novembre 1983, ha chiari riferimenti us, nucaria, “il noce” e con il suffisso ge- all’etimologia del nome del paese. neralizzante -etum, “noceto”. In dialetto i Lo scudo a punte, sagomato, raffigura noci (plurale) sono detti nogare. un frondoso albero di noce in campo È interessante notare come i toponimi di azzurro su prato verde, accostato nel Nogaredo e Noarna abbiamo forse una terzo inferiore, ai lati del tronco, dalle unica origine etimologica, infatti Noga- lettere maiuscole C N ed è sormonta- redo deriverebbe da nogare, nucaria, noce e Noarna da nocarna, nogarna, to da corona con Murale di Comune; nogareto, nucereto, luogo a noce. Quan- Ornamenti: to a Sassi trarrebbe la propria origine a destra una fronda d’alloro fogliata dal toponimo romano Sasius o Sassius al naturale fruttifera di rosso; a sini- che si trova nelle iscrizioni latine anche stra una fronda di quercia fogliata e come nome personale. Il prediale con- ghiandifera al naturale legate da un fermerebbe l’origine del nucleo quale nastro annodato, a strisce color ar- possedimento terriero di epoca romana. gento e rosso bordeaux.

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regime fascista. Col Regio Decreto del La nascita del 10 gennaio 1929, i Comuni di Nogaredo, comune di Nogaredo Sasso e Noarna, Castellano e Pedersa- no furono riuniti al Comune di Villa La- Nel 1800 l’impero austroungarico av- garina, unione che durò oltre 25 anni. viò l’istituzione dei Comuni quali centri Per gli abitanti di Nogaredo, Sasso, No- amministrativi indipendenti soggetti a arna e Brancolino, la distanza dal cen- Ampia esposizione mobili disposizioni di legge. tro amministrativo, Villa Lagarina, era per casa ed ufficio. All’epoca Nogaredo e Brancolino for- notevole e all’epoca creava non pochi mavano un unico comune confinante disagi. Studio Arredamenti con quello di Sasso e Noarna. Nel 1915 La forte tradizione di autonomia nella personalizzati e su misura. - con legge austriaca - questi ultimi gestione e amministrazione comune divennero due comuni indipendenti e ispirata sin dalla medievale Carta di tali rimasero sino al 1929. Un successi- regola erano motivo di orgoglio e in- vo accorpamento ebbe luogo durante il dipendenza per le comunità alpine e sin da allora la responsabilità ammi- nistrativa diretta si concretizzava in in- terventi che meglio rispondevano alle necessità del territorio e dei cittadini. USCITA AUTOSTRADA Pertanto, accogliendo le istanze della ROVERETO NORD popolazione, il Comune di Nogaredo, Via S. Biagio, 12 - 38060 configurato con le attuali frazioni, di- NOGAREDO (TN) venne comune autonomo con Legge Tel. e Fax 0464.410385 Regionale n. 13 dd. 14.02.1955. Nogaredo

Dalla parte nuova del paese si giunge Nogaredo alla piazza centrale di Nogaredo con- Nogaredo è un centro che fonda la sua tornata dalle case del vecchio nucleo Cescatti Tiziana economia sull’industria e sull’artigia- con portali, portici, cortili interni, ampi RIVENDITA nato, oltre che sull’agricoltura. Inseri- volti, profonde cantine. La piazza era to nell’area roveretana, il territorio si un tempo pavimentata a ciottoli con TABACCHI è espanso parallelamente alla strada una grande fontana con lavatoio ora principale, la SP n. 90, sia in direzione sita sul retro del Municipio. Domina la di Villa Lagarina, sia verso Brancoli- piazza, l’elegante e armonioso palazzo no, per il consistente trasferimento dei Candelpergher, ricca famiglia di di roveretani che qui hanno costruito Rovereto, ora sede del Municipio. le loro residenze, pur tuttavia conser- Le prime notizie del Palazzo Candel- vando la sua fisionomia lagarina. pergher risalgono al XVII secolo, pre- cisamente al 1661 quando la casa fu acquistata dal nobile Guglielmo Pe- droni, dottore in legge e insigne giure- consulto, che fece costruire anche la vicina chiesa di S. Leonardo. Successi- vamente l’edificio passò ai Candelper- gher, famiglia di origine tedesca tra- sferitasi a Rovereto alla fine del 1600, Giornali, Tabacchi, Lotto e infine al Comune che lo ristrutturò P.zza Centrale, 11 totalmente. All’interno ci sono un inte- ressante soffitto ligneo a cassettoni e NOGAREDO Nogaredo

una sala di rappresentanza con pavi- mento in battuto veneziano e marmi Chiesa parrocchiale policromi. di San Leonardo A fianco del palazzo si erge la parte originaria della chiesa parrocchiale Anticamente a Nogaredo esisteva una di San Leonardo: è una caratteristica chiesetta dedicata a S. Biagio, a metà cappella ottagonale (1728), con am- strada fra Villa Lagarina e Nogaredo, pliamento a pianta rettangolare. in località che ne conserva tuttora il Nelle feste di primavera e di autunno nome. Di questa chiesa non si hanno la piazza si anima di gente. Nei portici molte notizie: S. Biagio fu demolita e nei cortili si organizzano mostre di attorno al 1640 su istanza della popo- pittura, e lavori dell’artigianato tipi- lazione che chiedeva una chiesa più co, si attivano ottime cucine e mesci- grande.. Da questa chiesa proviene il te di vino locali. Rallegrano le feste musiche, cori, spettacoli, specie in dipinto ECCE HOMO, poi collocato nella occasione del Calendimaggio, tipica chiesa di S. Leonardo, sul lato sinistro manifestazione primaverile. della parte più antica, dopo un delicato Tipici villaggi agricoli delle pendici intervento di restauro a Trento. lagarine del Monte Stivo e dediti so- La chiesa di S. Leonardo si erge nella prattutto alla viticoltura pregiata di parte più alta del Paese, all’inizio della collina sono, più in alto sulla mon- strada per Sasso, ad un’altitudine di tagna, le frazioni di Sasso e Noarna, m. 225 s.l.m.. È formata da due corpi, dove si può vedere il notevole Castel- quello più antico fu fatto costruire dai lo di Castelnuovo. conti Pedroni nel 1728 e , pur essendo Nogaredo

privata, gli abitanti di Nogaredo la fre- una sezione rettangolare a monte del quentavano già dal 1750. Pertanto ver- corpo ottagonale. so il 1800 i conti Pedroni la donarono All’interno, sull’altare maggiore, si alla comunità di Nogaredo, e venne poi trova la pala di S. Leonardo, un’opera restaurata nel 1911. di Gasparantonio Baroni Cavalcabò Il primitivo corpo a forma ottagonale di Borgo Sacco, vissuto tra il 1682 e fu ampliato nel 1948 su richiesta della il 1759. Altri due altari furono donati popolazione di Nogaredo. dagli abitanti di Nogaredo nel 1957 e Il progetto fu affidato all’architetto posti ai due lati dell’entrata, quello a Pietro Marzani, conte di Villa Lagarina, destra dedicato alla Madonna e l’altro che ne estese la superficie costruendo a sinistra, dedicato al Bambin Gesù. Sulla facciata esterna della chiesa, suddivisa in lesene re- golari, sono collocate in armo- niose nicchie le statue in pietra bianca di S. Carlo Borromeo e S. Ferdinando. Le due statue ri- salgono al 1700 ma fino al 1950 abbellivano un capitello situato all’ingresso di Nogaredo, all’in- crocio fra via delle Zuccate e via S. Biagio, che fu demolito a se- guito dei lavori di allargamento della strada. Nogaredo

Santa Lucia La Contrada dei Molini

Santa Lucia è una piccola e suggestiva Proseguendo, oltre l’abitato di S. Lucia, località sulla strada che porta ai Molini, e salendo lungo viale dei Tigli, costeg- posta al confine tra il comune di Noga- giando la Chiesa ed il muro del Cimi- redo e quello di Villa Lagarina. È rag- tero, si raggiungono le prime case di giungibile sia dal viale degli Ippocastani Molini, lungo la Strada Provinciale 20 dal Palazzo Lodron, sia da Villa Lagarina del Lago di Cei. lungo viale dei Tigli. La Valle dei Molini costituisce la parte Il bel viale che dal territorio comunale inferiore della Valle di Cavazzino, per- di Villa Lagarina porta alla Chiesa cin- corsa dal piccolo torrente omonimo. Il quecentesca di S. Lucia, sul territorio di Rio Cavazzino forma una profonda gola Nogaredo, è caratterizzato da 13 antiche che separa le campagne di Noarna e edicole della Via Crucis che giungono di Pedersano e anticamente alimenta- va un piccolo distretto industriale: un- dici mulini abbarbicati sul valle, alla scalinata della chiesa. Sull’altro lato rimasti operativi fino a poco dopo la del viale una bella fontana ed un impo- seconda guerra mondiale. nente edificio in pietra. Gli abitanti di Molini vantano giusta- A sud della chiesa si estende il nucleo mente una loro peculiarità: quella di abitativo di S. Lucia formato da poche appartenere ad una contrada, ricono- case, alcune risalgono alla fine del 1800 sciuta come tale anche in documenti altre sono più recenti, mentre il Cimitero storici, che ha saputo mantenere vivo recentemente ristrutturato è del 1600. lo spirito di comunità rendendola ope- Nogaredo

rante sul piano delle iniziative con- 1950. determinò la chiusura definitiva crete. Essi vanno inoltre orgogliosi della cava. di essere i depositari e gli eredi degli Attualmente i molini hanno perso le undici «molineri», che lavoravano nel loro caratteristiche originarie e gli edi- tratto di Rio che scende lungo la valle. fici sono stati trasformati in abitazioni. AUTOFFICINA Gli anziani ricordano ancora che Resta nella piazza il Capitello dedicato SPECIALAUTO l’ultimo mulino che macinò granella a S. Giovanni, la strada che costeggia il di Folgarait Efrem di frumento e di granoturco è stato rio Cavazzino, l’acqua che gorgoglia e quello della famiglia Zambanini che scintilla nel lavatoio della fontana. ha funzionato fino al 1949. Questi Vendita mulini, in appena 500 metri di rio, rappresentavano un concentrato di Assistenza «zona industriale» del tempo, dotata Riparazioni Auto di macchine idrauliche a energia gra- Vendita riparazione tuita e pulita. sostituzione -bilanciatura Va anche rammentato che fino agli anni ‘50 Molini possedeva un’altra im- PNEUMATICI portante attività produttiva: la cosid- detta «preéra» : una grande cava per Via R. Zandonai, 93 l’estrazione dei sassi da costruzione. 38060 Villa Lagarina (TN) Quasi tutte le case di Nogaredo sono Tel. 0464.490317 state costruite con il materiale della «Preéra» dei Molini. Purtroppo un in- E-mail: [email protected] fortunio mortale, nei primi anni del Nogaredo

Noarna Dalla Valle dei Molini, salendo verso Pedersano, si giunge ad un bivio con FIORINI una fontana da dove parte la strada che porta a Noarna. Procedendo, sul ripido pendio sulla Valle dei Molini si intravede sulla de- REMO stra Castel Noarna, posto su un rilievo collinare che domina le campagne di Noarna. Le case del paese risalgono al 1500- 1600 e molte sono state sapiente- mente ristrutturate. Sono tipiche co- IMPIANTI ELETTRICI struzioni rurali, con balconi in legno E ASPIRAZIONE e scale esterne, ingentilite da finestre fiorite. Il nucleo è attraversato da vi- coli, tra gli edifici portali imponenti si aprono su cortili, o sul verde di piccoli 38060 NOGAREDO (TN) orti interni che si aprono al pubbli- co in occasione di sagre ed eventi e Via della Vittoria, 18 che immergono il contesto abitativo Cell. 347 5489006 in un’atmosfera che richiama la vita agreste e contadina di un tempo. Nogaredo

Nella piazza centrale sorge un’incante- vole chiesetta dedicata al patrono, San Valentino. Prima di lasciare la frazione, si consiglia di salire lungo Via Belvedere per ammi- rare lo stupendo panorama sulla Valla- garina Con l’adozione della Carta di Regola, nel 1750, anche la popolazione di Noarna

ottenne la gestione autonoma dei beni comuni che includevano prati e boschi. La Carta di Regola di Novarna - così era chiamata Noarna - fu confermata dal Conte Nicola Sebastiano Lodron ma con il dominio austriaco la Carta fu proibita. A Noarna ogni anno si organizzano gran- di feste in occasione di sagre e ricorren- ze, si allestiscono mostre di utensili e at- trezzi agricoli antichi, si programmano manifestazioni musicali. Nei cortili e dentro i portici si offrono piatti locali e vini tipici. Nogaredo

Chiesa Parrocchiale di San Valentino

Al crocevia all’ingresso del paese, prove- nendo da Molini si trova la chiesa di S. Valentino. Edificata nel 1636 e ricostrui- ta nel 1708 fu rimaneggiata a metà otto- cento e restaurata un secolo dopo. L’ingresso è posto su un lato della piazza Punto di ritrovo omonima intitolata a S. Valentino. L’edi- colera del 1800, come ricorda l’iscrizione ficio presenta un’architettura classica nella Cappella. La costruzione è lineare, per tutte le età con finestre semicircolari a vetri poli- sobria, in armonia con l’ambiente in cui con giochi e TV cromi ed ha annessa l’artistica Cappella è stata collocata. dell’Addolorata, di forma ottagonale, co- Sopra gli stipiti dell’ingresso si nota uno struita come ex voto dopo l’epidemia di stemma vescovile racchiuso in un trian- Aperto golo di marmo con la scritta: « A Deo gra- dalle ore 8.00 alle 24.00 tia ed pax» (Da Dio la grazia e la pace). L’altare maggiore del XVII sec. in marmi chiuso lunedì policromi è affiancato dalle statue di S. Antonio da Padova e di S: Valentino, 38060 Noarna di Nogaredo (TN) il tutto è opera dei maestri castionesi, P.zza S. Valentino mentre la pala sull’altare maggiore, di tel. 0464.414333 autore ignoto, rappresenta la Madonna col Bambino e gli stessi Santi. Nogaredo

Sasso

Dai vicoli di Noarna si esce per rag- giungere Sasso. Lungo la via, dopo il campo di tamburello, il Maso Sasso (già Maso Alberti), oggi ristorante, si staglia su una collinetta con querceto secolare. Sulla strada a lato del porta- le del viale di ingresso del Maso, un ta- bernacolo della Madonna, con portico. Sasso, edificato su un ripiano moreni- co, è un caratteristico paese agricolo circondato tutt’ora da vasti e rigogliosi Si arriva subito in Piazza della Fontana, vigneti. dove troviamo una grande fontana del 1868 circondata da verdi ippocastani. Troviamo poi la chiesa in onore di San Matteo, del XVII secolo. Sulla strada che porta a Reviano (Comune di Isera) un poggio sostenuto da ampi archi, il Locanda D&D Maso Sasso “belvedere”, dove fino a poco fa vi era Via Maso, 2 - Sasso di Nogaredo (TN) una maestosa quercia sotto la qua- Tel. 0464 410777 le, secondo la tradizione popolare, le Fax 0464 410190 “strie”, le streghe, si riunivano per i [email protected] loro sabba. Nogaredo

ca dello stile della seconda metà del Chiesa curaziale di ‘800, periodo in cui fu edificata: è for- San Matteo mata da un corpo centrale, da due sa- grestie e dal campanile alto e abbellito La chiesa dedicata all’Apostolo S. Mat- dalle bifore della cella campanaria. teo, con annesso cimitero, è posta ai La facciata nell’insieme armoniosa e Via dei Pivi, 7 - 38060 SASSO di Nogaredo (TN) margini della piazza, circondata in par- monumentale, si presenta slanciata Tel./Fax +39 0464 413007 - Cell. +39 340 5031977 te da case e da orti, da cui partono a E-mail: [email protected] con quattro lesene, due al centro e www.La-Betulla.com raggiera le strade che conducono nelle due ai lati, con motivi a triangolo che vie del paese e in altri centri della zona. ricorrono per tre volte: sopra il porta- La struttura dell’edificio è caratteristi- le, sopra la trifora e nel timpano. Nella facciata: la porta centrale munita di sti- piti in marmo; al centro, la trifora deli- mitata da quattro colonnine; in alto, in mezzo al timpano, una piccola finestra circolare. L’interno della chiesa è ad una navata che dal presbiterio conduce alle due sagrestie laterali. Le pareti della chie- sa sono abbellite da lesene che suddivi- dono il tempio in spazi regolari. Anche la volta è suddivisa in spazi geometrici ben delineati e tutto l’insieme dà alla chiesa un senso di elegante austerità. Nogaredo

Brancolino Proseguendo lungo la Strada Provin- ciale 90 Destra Adige da Villa Lagarina verso il Comune di Isera, arriviamo nelle verdi campagne coltivate a vite e ciliegi della frazione Brancolino. Le case a ridosso del parcheggio ap- partengono ad uno dei tre antichi abi- tati del paese. La vecchia strada della Destra dell’Adige (oggi S.P. n. 90), un tempo denominata “strada romana” o “strada maestra”, passava ai piedi del- le case prima che fosse costruita la variante negli anni settanta. Appoggiata al muro della pri- ma casa c’è una stele con la la scritta “Qui si depongon l’armi o si levan le cartelle. F.C.L.” (Feudo Conti Lodron), ammonimento che si trova anche in altri luoghi della valle. Prima di lasciare Brancolino è bene fermarsi a visitare la chiesa parroc- chiale dedicata a Santa Maria. Nogaredo

giore, barocco, con brillanti incastri di Chiesa di Santa Maria marmo, eretto nel 1743, abbellito da un a Brancolino bassorilievo marmoreo della Madonna con Bambino incastonato nel sontuoso Questa imponente chiesa barocca si tro- altare maggiore, e da cinque tele ad va a Brancolino, una frazione di Nogare- olio, di notevoli dimensioni, che raffigu- do, poco distante dall’uscita autostrada- rano la nascita di Maria, la sua entrata le Rovereto Nord. al tempio, l’annunciazione, la presenta- Le prime testimonianze di un luogo di zione di Gesù e l’incontro di Maria con culto in questo abitato risalgono al 1200. Elisabetta. Nel XV secolo la potente famiglia Lodron le, le sporgenze laterali, il presbiterio, ampliò e donò la chiesa e l’attigua abita- zione ai Frati Conventuali di San Antonio. l’annesso convento con il chiostro ad Ricordata in documenti del 1240, la arcate. La navata ha un pavimento in chiesa fu riedificata e ampliata quattro cotto precedente agli ampliamenti se- secoli dopo: è un piccolo gioiello della centeschi ed è interamente affrescata storia e dell’arte barocca nel cui interno con ardite vedute prospettiche. Le pare- si trovano affreschi, decorazioni e stuc- ti si presentano vivaci, animate da varie chi in scagliola a imitazione di tarsie aperture eleganti: archi, lunette, nic- marmoree. L’impressione è di trovarsi chie, porte, finestre rettangolari e ovali. a Roma nella Chiesa del Gesù davanti al La navata termina in un presbiterio e trionfo di S. Ignazio di A. Pozzo. nell’abside, sulla destra, è posta la cap- La chiesa ad una navata, delimitata da pella dedicata a S. Antonio da Padova. precisi e nitidi motivi architettonici, si Il presbiterio nasconde una cripta usata sviluppa con grande equilibrio, in un un tempo come cimitero attiguo al con- gioco di volumi regolari: il corpo centra- vento e ospita un magnifico altare mag- Nogaredo

La sorprendente prospettiva architetto- delle Sante: Agata, Lucia, Cecilia, Brigi- nica dello slanciato loggiato a colonne da, M. Maddalena, Apollonia, Caterina corinzie sulla volta della chiesa è così d’Alessandria. perfetto da dare l’illusione che non si Una serie di affreschi è dedicata a S. tratti di pittura ma di architettura, co- Francesco: La morte di S. Francesco, Le lonne reali di marmo che sorreggono stigmate, La rinuncia ai beni mondani, il cielo con l’affresco della Madonna in La presentazione della Regola al Ponte- spazio illimitato, un insieme scenogra- fice Innocenzo III, S. Francesco rapito sul fico di grande effetto con decorazioni carro di fuoco; e alla Beata Vergine. barocche, con figure che balzano vive, L’armonioso insieme è risultato dell’ope- animate da meravigliosi giochi di luce e ra di tre grandi artisti: di colori che accentuano il dinamismo e Pietro Antonio Sorisene (seconda metà l’espressione artistica. Numerosi affre- del sec. XVII Brescia) pittore che affre- schi ornano le pareti e il soffitto: la serie scò l’interno (la volta della chiesa con dei Santi (Antonio Abate e Gerolamo) e l’Assunzione della Vergine, e dipinse l’Immacolata nella volta del presbiterio) e l’esterno della chiesa,; Pompeo Ghitti (Brescia, 1631-1704) au- tore dei cinque quadri ad olio su tela che adornano la navata e del quadro dedicato a S. Antonio da Padova, nella Sul fianco nord, sul fondo del piazzale, cappella omonima; la sacrestia e l’ex Convento dei Frati Gasparantonio Baroni Cavalcabò di Bor- minori conventuali fondato nel 1514 da go Sacco (1682-1752), che dipinse il qua- dro dedicato a S. Giuseppe da Copertino Veronica Lodron, attualmente adibito in e la Cena di Emmaus su lastra di rame, parte a canonica-oratorio, in parte ad posta sul tabernacolo. abitazione privata. Nogaredo

spesso esportati nei paesi tedeschi. L’economia Florida era soprattutto la gelsicoltura Nei secoli diciottesimo e diciannove- e la bachicoltura, per la produzione simo l’agricoltura era fiorente nella della seta, il cui centro era Rovereto. Vallagarina, che produceva anche vini La bachicoltura mutò le abitudini di pregiati, come il famoso Marzemino, vita ed addirittura l’architettura dei paesi, nei quali spesso vi erano filan- de e filatoi: il più noto è il grande fila- toio di Piazzo. La nascita e la diffusione della moder- na cooperazione attenuò le difficoltà della popolazione lagarina verso la fine dell’ottocento e nei primi anni del nuovo secolo; le casse rurali, le coope- rative di produzione e quelle di consu- mo, capillarmente presenti nei paesi, contribuirono al miglioramento socia- le ed economico di tutta la popolazio- ne nel corso del ventesimo secolo e soprattutto nel secondo dopoguerra. Attualmente l’economia di Nogaredo è Via del Ponte, 1 legata principalmente alla produzione 38060 Brancolino di Nogaredo (TN) di vino ed è molto sviluppato il settore Tel. e Fax: 0464 411302 turistico. Nogaredo

la costruzione dell’importante arteria lone di Lagaro, vissuto nel 576. Alcuni La storia stradale Claudia Augusta Atesina che toponimi, come Pannone, sarebbero di Le origini del borgo sono molto antiche collegava la Pianura Padana ai paesi origine longobarda ed ugualmente i ti- e alcuni studiosi le fanno risalire al II del nord Europa. La strada, a carattere tolari di molte chiese, come S. Martino, millennio a.C., col tempo divenne un im- principalmente militare, era presidiata S. Michele, S. Giustina, S. Agata, ecc. portante avamposto militare, costruito dai coloni, militari provenienti dal ter- L’organizzazione territoriale romana si su un castelliere preistorico, che domi- ritorio veronese che qui si stabilirono mantenne per tutto il medioevo e ad nava un’ampia zona della Vallagarina con le loro famiglie. essa si sovrappose quella ecclesiasti- Nel 16 a.C. il territorio venne occupato In epoca romana il territorio era diviso ca. I “pagi” erano le più piccole unità dalle milizie romane di Druso e avviò in prediali: piccole proprietà fondiarie amministrative, costituite da un centro con nuclei insediativi, ville rustiche e principale e da centri minori, “vici” e vici. Attraverso i toponimi è tuttora pos- “villae”. Il pago prese il nome di “pieve” sibile risalire al gentilizio del proprie- e nel suo centro sorse la chiesa princi- tario del fondo. Gli insediamenti erano pale o “pieve” essa stessa, antichissi- numerosi come attestano , insieme ai ma, eretta “ab immemorabili”. Cappel- toponimi, i frequenti ritrovamenti ar- le e chiesette vennero poi edificate nei cheologici. centri minori. Le pievi erano strutture Dal quinto all’ottavo secolo Alemanni, territoriali omogenee e favorirono la Goti, Baiuvari, Franchi e Longobardi formazione di consorzi (vicinie o comu- si mescolarono in Vallagarina alla po- nità) per l’uso e l’amministrazione dei polazione romana locale. I Longobardi beni comuni. dal 569 d.C. diedero vita al ducato tri- A partire dal decimo secolo nelle val- dentino, e Paolo Diacono ricorda nella li vennero edificati i castelli, strutture Storia dei Longobardi un conte Ragil- difensive, residenziali e amministra- Nogaredo

tive di origine privata o comunitaria: In un documento del 1266 sono elen- sorgevano su dossi isolati, non distanti cati i paesi della pieve che formavano dalle vie di comunicazione e dall’acqua, la comunità: Lenzima, Patone, Folas, erano forniti di una cinta muraria e di un Reviano, Isera, Marano, Brancolino, mastio e con il tempo si aggiunsero spes- Sasso, Noarna, Nogaredo, Villa, Peder- so altri edifici, così da formare articolati zano, Castellano, Cesoino, , complessi fortificati. Piazzo, Basiano, Savignano, Chiusole, Dopo l’istituzione del principato vescovile Nomi, , e . I primi statu- di Trento, si organizzò il sistema feudale ti a noi giunti sono del 1544. Il Comun ed i castelli divennero le residenze dei Comunale durò fino al 1818, quando le feudatari del principe-vescovo e le fa- proprietà comuni furono assegnate ai miglie dei feudatari presero il nome del singoli paesi in maniera proporzionale. castello. Le più note nelle tre pievi erano Il tredicesimo secolo fu caratterizzato le famiglie dei signori di Castelbarco, di dalle lotte fra i guelfi ed i ghibellini e, Nomi, di Castellano, di Castelnuovo, di Ca- nell’area tridentina, fra i sostenitori stampiamo stelcorno, di Pradaglia, di Castel Albano, del Principe vescovile e quelli di par- SRL col sole di Gardumo. te tirolese e veronese. La famiglia dei Risale al 1170 la prima notizia di una “Co- Castelbarco prese progressivamente il e nel rispetto munitas de Lagaro” o “Comun Comunale sopravvento sulle altre famiglie signo- Della natura Lagarino”: i rappresentanti dei paesi si ri- rili o feudali nelle pievi di Lagaro, Mori 38123 Trento - Via Stella, 11/b (z.i.) univano presso la pieve di Villa Lagarina e e Gardumo. Tel. 0461.913545 - Fax 0461.913186 successivamente a Pomarolo per ammi- Artefice della potenza castrobarcense [email protected] nistrare le vaste proprietà comunali sul fu Guglielmo il Grande che si impos- 38123 Ravina - Trento - Via Stella, 11/b (z.i.)www.grafichedalpiaz.com territorio della pieve di Lagaro. sessòTel. +39 0461.913545 - Fax +39 0461.913186 di molti castelli, feudi, decime info@grafichedalpiaz.com - www.grafichedalpiaz.com Nogaredo

ed allori nella Vallagarina. Morì senza vanni, per prendere alle spalle la flotta delle , espugnarono i castelli figli nel 1320 e lasciò eredi i suoi nipoti: milanese che presidiava il lago. di Castellano, Corno, Castelnuovo-Noar- in particolare, Aldrighetto di Bonifacio Nel 1441 Venezia conquistò e demolì i na e Nomi, strappandoli ai Castelbarco ebbe Castellano, Castelnuovo e Castel- castelli castrobarcensi ribelli di Lizza- con il benestare di Venezia e del Vesco- corno e un altro Aldrighetto ebbe Lizza- na, di Albano di Mori e Nomesino. Nel vo, che li nominò signori di Castellano na, Rovereto, Pietra e Beseno. Quest’ul- 1456 Giorgio e Pietro di Lodron, signori e Castelnuovo. Da Pietro originarono i timo acquistò nel 1324 le proprietà dei Lodron di Vallagarina. Signori di Gardumo, che passarono al Nel lungo periodo intercorso fra il pas- figlio Federico, i cui due figli iniziarono saggio dei francesi del generale Vendo- uno la linea di Gresta e l’altro quella di me nel 1703 e il successivo sconvolgi- Albano-Nomesino; mentre altri figli di mento napoleonico, il Comune, come Aldrighetto ebbero Barco e Nomi. peraltro tutta la zona, visse un periodo Nel 1405 Venezia estese il suo protet- di relativo benessere prodotto dall’alle- torato sulle piccole signorie castro- vamento del baco da seta, dall’introdu- barcensi e nel 1411 ereditò da Azzone zione di alcune colture quali la patata e di Castelbarco la signoria di Avio, Ala, il granoturco. e parte di Mori, che pas- Nel 1774 poi si istituirono scuole rurali: sarono alla Serenissima con nome di la scuola fu obbligatoria e gratuita per “Quattro vicariati”. i contadini. Nel 1439, con la guerra fra i Viscon- Al governo feudale vescovile e tirole- ti di Milano e Venezia, si organizzò il se fece seguito nel 1797 l’occupazio- memorabile trasporto di una flotta, ne francese e negli anni successivi proveniente dall’Adriatico, dall’Adige eserciti austriaci e francesi imposero al Garda attraverso il Passo di S. Gio- alternativamente il loro governo, fino Nogaredo

all’annessione alla Baviera filo-france- le, Varano, Chienis Ronzo, Nomesino, se dopo la pace di Presburgo nel 1805. Manzano. La Prima A questo governo si opposero Andreas Le vecchie giurisdizioni vennero sosti- Guerra Mondiale Hofer e i suoi patrioti e vi furono scon- tuite dai Giudici distrettuali di Noga- tri e battaglie anche in Vallagarina. redo e di Mori, che rimasero in carica Con l’entrata in guerra dell’Italia il Dopo le guerre napoleoniche oltre fino al 1923, quando vennero aggregati Trentino divenne teatro di sanguinosi all’abolizione delle signorie feudali fu- alla Pretura di Rovereto. combattimenti. rono sciolte le antiche comunità. Così Per la popolazione locale, già provata nel 1818 cessò la Comunitas Comuni- dai lutti e dalle sofferenze per le de- tatum Lagari che si estendeva da Ise- cine di soldati che già da dieci mesi ra ad Aldeno i cui uomini, nel lontano LAVANDERIA combattevano sul fronte Russo, sui 1133, avevano osato affrontare l’eserci- Carpazi, nella Galizia. Iniziava così un to imperiale di Lotario II. SPECIAL periodo ben più drammatico. di Baldessarelli Gianna Nel nuovo Regno d’Italia venne costitui- La leva in massa privò i paesi di tutti to il Dipartimento dell’Alto Adige, diviso gli uomini validi dai 17 ai 55 anni, la- in distretti. Il distretto di Rovereto era 38060 VILLALAGARINA (TN) sciando soltanto le donne, i vecchi, i diviso in quattro cantoni, che raggrup- Via Garibaldi, 2 bambini a soffrire spesso la fame. pavano i nuovi comuni, frutto della Tel. Mentre sul Zugna, sul Pasubio, i due fusione di più comuni precedenti: Po- 0464 412027 opposti schieramenti si affrontavano marolo comprendeva Nomi; Villa com- in una logorante guerra di posizio- prendeva Nogaredo, Brancolino, Sasso, Lavatura a secco ne, alternata talvolta a violentissimi Piazzo, Pedersano, Noarna, Castellano; scontri, nella Destra Adige venivano nel cantone di Mori erano compresi: il e ad acqua approntati vari servizi logistici. grande comune di Mori, Isera, con Val- Non si ricordano importanti battaglie Nogaredo

combattute su questo fronte, dove operò soprattutto l’artiglieria. Quan- Castelnuovo di Noarna do gli esuli ritornarono ai loro paesi Fra i castelli della Valle Lagarina, Caste- dopo la guerra, li ritrovarono pres- lnuovo di Noarna è quello che indubbia- soché distrutti e tra nuove difficoltà mente gode di una posizione felice e di ebbe inizio la ricostruzione. un panorama splendido. Domina quasi Il governo italiano promosse l’aggre- tutta la valle da un punto strategico, gazione dei piccoli comuni in ammini- geograficamente molto indovinato. Fu strazioni maggiori. un tempo il maggior baluardo di difesa Nel 1929 a Villagarina si unirono Pe- a guardia dell’importante rete stradale dersano e Castellano (e nel 1967 Piaz- della Destra Adige e della navigazione zo, staccatosi da Pomarolo); sempre sul fiume, ed è attualmente proprietà le rovine di Castelvecchio furono rinve- nel 1929 a Nogaredo si unirono Sasso privata e sede dell’omonima azienda vi- nute spade di bronzo, armi longobarde, e Noarna; mentre Pomarolo e Nomi ri- tivinicola. monete romane e altri reperti. Il castello già menzionato nel 1200 ap- masero invariati. Sorge su un antico castelliere preisto- rico ed è molto probabile che sia stato partenne ai Castelnuovo ed ai Castelbar- abitato già in epoca preistorica, infatti co e venne poi conquistato dai Lodron tra i sette colli di Noarna, questo, meglio nel 1486 che ristrutturarono la fortezza di tutti, era adatto alla difesa, in quanto per farne la loro residenza. L’attuale circondato da tre lati da dirupi inacces- struttura ed il mastio pur conservando sibili, con abbondante rifornimento di il fascino dell’architettura medievale ri- acqua, data la vicinanza del Rio Cavazzi- sentono dei continui rifacimenti in pre- no, e la presenza di cave e materiale di valenza cinquecenteschi. costruzione nei dintorni. L’altura domina Abbandonato dai Lodron verso la fine una zona fertile coltivata a vigneti. e tra del millesettecento, passò dapprima in Nogaredo

custodia, poi in proprietà alla famiglia mo il Mastio del XIII secolo, circondato gli stemmi delle famiglie Lodron, Ca- Miorandi e quindi alla famiglia Zani. da archi a tutto sesto in pietra rossa, stellalto e Arco, ed episodi mitologici. Crolli ed incendi lo ridussero in rovina; che rammenta la funzione difensiva La volta dello scalone d’onore è splen- soltanto in anni abbastanza recenti è originaria della fortezza e ne conserva didamente affrescata. I dipinti databili stato parzialmente ricostruito e adat- la struttura: la torre è ornata da una al 1500 ricordano quelli di Michelan- tato ad abitazione. merlatura guelfa, ed ospita due locali gelo del la Cappella Sistina di Roma. E’ Dal perimetro esterno del muro di cin- di guardia e le immancabili prigioni infatti rappresentata la creazione: gli ta che include vasti vigneti si giunge dove furono rinchiuse le streghe di No- Astri, la separazione della luce dalle te- al castello attraverso un viale che uni- garedo. nebre e il primo uomo. In basso, profeti sce il cancello di ingresso alla torre di Dal cortile del mastio si accede alla e sibille. Nelle lunette sono raffigurate guardia. Un ponticello sostituisce l’an- Cappella, con navata a crociera. La pala scene cavalleresche ambientate nelle tico ponte levatoio sopra l’ampio fossa- sull’altare del 1580 è attribuita a Paolo valli trentine e nella lunetta a fianco to che circonda il castello. Naurizio e rappresenta l’incoronazione della porta gotica è possibile ricono- Il portale è ornato con gli stemmi nobi- della Vergine. Vi sono raffigurati anche scere la Vallagarina con Castel Noarna, liari: il leone rampante e l’arco simbolo i Santi Nicola e Francesco. La cappella, Castel Pietra e Castel Beseno. rispettivamente dei conti Lodron e dei commissionata da Nicolò Lodron, fu in conti d’Arco. Ai lati sono tuttora visibili suo onore dedicata a S. Nicola, protet- i fori dove passavano le catene del pon- tore dalle pestilenze che quell’epoca te levatoio in legno. Oltre la torre, una infestavano la valle. Sopra la porta del- gradinata conduce al secondo posto la cappella, si può ammirare la loggia di guardia, formato da un portone e lignea decorata con motivi floreali da una finestra con inferriata, a fianco un cui la famiglia Lodron assisteva alle muro merlato con i segni del cammina- funzioni religiose. mento delle guardie. Dal cortile si accede all’atrio, con una Nella parte centrale del castello trovia- bella volta affrescata con festoni, putti, Nogaredo

Al piano superiore nella Stuba Magna gli La caccia alle streghe si estese a fron- stemmi delle famiglie Lodron, Berka e «Le streghe te di rivalse e conflitti personali e al- Fugger e gli affreschi realizzati nel 1602 di Nogaredo» tre donne delle giurisdizioni di Castel per le nozze di Massimiliano Lodron - Noarna e Castellano vennero arresta- figlio di Gasparo Lodron e Anna Berka- I processi alle streghe di Nogaredo si te per stregoneria. Domenica, Lucia e con Sibilla Fugger, che rappresentano inseriscono in un momento partico- le altre donne, rinchiuse nelle prigioni le guerre d’indipendenza e le contese larmente difficile. Tasse sempre più del castello e stremate dalla tortura, religiose nei Paesi Bassi. pesanti, passaggi di eserciti, carestie, ammisero la loro stregoneria e narra- gelate e pestilenze (la peste nel 1630- rono di sabba e pozioni magiche. 34), determinarono ambiente bigotto e Il processo ebbe luogo a Palazzo Lodron, sospettoso e nella popolazione una tale un’angoscia di vivere da portare, nel 1646, ai tristemente famosi processi per stregoneria. Il 26 ottobre 1646, Maria di Nogaredo, detta Mercuria, si presentò al tribuna- le per denunciare Domenica Menegotta Chemelli e sua figlia Lucia Cavedena, presunte ladre e streghe. Dopo un primo dibattito l’accusa di stre- goneria ricadde, a sua volta, su Mercuria che, durante l’interrogatorio, affermò che erano state Domenica e la figlia Lucia a insegnarle come diventare strega. Nogaredo

dove per 6 mesi si susseguirono inter- SENTENZA di CONDANNA delle STRE- rogatori ed accertamenti. Durante il GHE del 13 APRILE 1647 processo, l’avvocato difensore delle Noi Paride Madernino, Giudice Delegato, imputate, Marco Antonio Bertelli di sentenziamo e condanniamo DOMENICA Nomi, provò come gli interrogatori CHEMELLI – LUCIA CAVADEN – DOMENICA non fossero stati eseguiti corret- GRAZIADEI – CATERINA FITOLA – GINEVRA tamente e ottenne il permesso di CHEMOLA – ISABETTA e PAOLINA BRENTEGA- di Conci Giorgia far sottoporre a perizia medica le NI che per mano del Ministro di giustizia, a accusate. Dalla perizia risultò che tutte sopra le Giare, luogo a questo effetto Abbigliamento le donne non portavano sul corpo destinato, gli sii tagliata la testa dal busto, Uomo Donna i segni diabolici che ne avrebbero a tale che se ne morino e le anime loro si confermato la colpevolezza e, a so- separino dalli corpi; e inoltre gli cadaveri Taglie conformate stegno della loro non colpevolezza, di quelle siino abbruciati e le relique sue Intimo dichiarò che le loro colpe fossero in dette giare seppelite ad esempio d’altri. sempre inferiori in quanto le donne La sentenza venne eseguita dal boia Lu- NOVITà sono “fragili, imbecilli nell’intelletto, dovico Oberdorfer di Merano il 14 aprile ignoranti, credulone e facilmente 1647, in località Giare: decapitazione e Nero Giardini soggiogabili”. successivo rogo, tutta la popolazione fu Abbigliamento Gli sforzi e le tesi della difesa non obbligata ad assistere, pena un’ammenda produssero i risultati attesi e le don- di 25 ducati a persona. Uomo Donna ne vennero dichiarate colpevoli: La L’unico uomo implicato nel processo, San- Via XXV Aprile, 22 sentenza, tuttora documentata, di- to Graziadei, anche lui incriminato, morì VILLA LAGARINA (TN) chiarava quanto segue: invece in prigione nel 1651. Tel. 0464 462902 Nogaredo

I Conti Lodron padre Giorgio e lo zio Pietro, obbliga- dei Lodron fino al 1703, mentre Castel rono alla resa e occuparono i quattro Corno e Nomi tornarono alla diocesi I Lodron, uno dei casati più illustri castelli di Castelbarco: Castelnuovo tridentina. del Trentino, sin dal XII secolo, erano di Noarna, il Castello di Castellano, Verso la metà del Cinquecento il ramo originari della zona a nord del lago Castel Corno ed il Castello di Nomi. In di Vallagarina si divise nelle due linee d’Idro, con possedimenti nelle valli seguito il vescovo affidò ai Lodron il di Castelnuovo e Castellano. Nel 1615, Giudicarie, Rendena, del Chiese, fino feudo di Castelnuovo e Castellano che alla morte di don Antonio Lodron, ulti- alla Vallagarina, e nel 1439 alla morte rimase sotto l’egida del ramo lagarino mo dei conti di Castellano, Arciprete di Paride il Grande i due figli Giorgio della Pieve di Villa Lagarina e in segui- e Pietro ottennero dall’imperatore to Canonico di Salisburgo, Nicolò ere- Federico III il titolo di conti imperiali ditò il feudo e il Castello di Castellano. (1452). Nel 1456 i due fratelli rispose- La proprietà di Castelnuovo era inizial- ro alla chiamata del principe Vescovo mente condivisa con i cugini Alfonso e di Trento, Giorgio Hack von Theme- Massimiliano, figli di Gasparo Lodron . swald, in lotta contro il conte Giovan- In seguito si accordarono pertanto a ni di Castelbarco che non intendeva Nicolò andò il Feudo di Castellano più riconoscere come feudi di Trento le un compenso, mentre i fratelli Alfon- rocche di Castelnuovo, Castellano, so e Massimiliano tennero Castelnuo- Nomi e Castelcorno e da alcuni anni vo. Nel 1618 Nicolò fece approvare il si rifiutava di chiederne il rinnovo. nuovo regolamento per la Regola di Pertanto il Vescovo incaricò i Lodron Castellano che si componeva di 34 ar- di colpire il feudatario infedele, così ticoli e fu sottoscritto dai capifamiglia le truppe di Marco di Caderzone, col di Castellano. Nel 1619 il conte fece Nogaredo

costruire la strada tra Pedersano e ecclesiastica, passò poi all’Università Castellano per migliorare l’accesso di Bologna e all’Università di Ingol- EVENTI al borgo di Castellano, cui si accedeva stadt, ove terminò la propria istruzio- dalla più scomoda strada nella valle di ne nel 1604. Recatosi a Salisburgo su Tel./Fax 0464.410713 Cavazil. invito dello zio Antonio per iniziare la [email protected] Nicolò mantenne parzialmente la pro- carriera ecclesiastica divenne arcive- www.palazzolodron.org prietà del palazzo di Nogaredo nel scovo dal 1619 al 1653, incarnando il territorio di Castelnuovo. Nel 1647, modello ideale del principe - vescovo. alla morte di Alfonso Lodron , non es- Anche dopo il suo trasferimento a Sa- sendoci discendenza maschile da lui lisburgo, mantenne stretti legami in e dai suoi fratelli Massimiliano e Car- Vallagarina ove curò i possedimenti lo, Paride arcivescovo di Salisburgo e gli interessi dei Lodron. L’architetto e il fratello Cristoforo riacquisirono bergamasco Santino Solari, artefice la proprietà paterna di Castelnuovo, della costruzione del duomo di Sa- PALAZZO dove Paride era nato nel 1586. Si riu- lisburgo del castello e delle fortifica- nificarono così i due feudi lagarini. zioni della città, fu da lui incaricato di LODRON Paride Lodron, Principe-arcivescovo di ingrandire e trasformare il Palazzo di Salisburgo, fu membro insigne della Nogaredo. RELAIS famiglia Lodron. Nato a Castelnuovo il Paride Lodron morì nel 1653 e fu se- Tel. 0464.413152 13 febbraio 1586 da Nicolò e Dorothea polto del duomo di Salisburgo. Fax 0464.498772 von Welspberg, iniziò i propri studi a Quando all’inizio del Settecento il [email protected] undici anni a Trento per studiare teo- ramo di Vallagarina si estinse, ad esso logia ed intraprendere così la carriera subentrò quello delle Giudicarie. www.relaispalazzolodron.org Nogaredo

castello di Hellbrunn, lo incaricò anche di blema dei Conti Lodron, che regge uno scudo Palazzo Lodron completare il Palazzo di Nogaredo. In questo col motto “Fortitudo”. periodo, l’edificio assunse l’aspetto attuale Il palazzo è disposto su tre lati: un lungo cor- Il Palazzo Lodron rappresenta per Nogaredo po centrale e due ali. la costruzione più significativa sotto il profilo con una forte connessione architettonica al Il Portone di ingresso del palazzo, cui si acce- storico e artistico. duomo di Salisburgo come pure al castello di Solari, mentre gli affreschi che ne decorano de da una breve scalinata, nobile è sormonta- La parte più antica di Palazzo Lodron fu edi- la volta furono commissionati a Donato Fra to da una nicchia e difeso dalla statua in pie- ficata a partire dalla seconda metà del 1400. Arsenio Mascagni (1579 -1637). tra di un ufficiale imperiale, probabilmente lo Restaurato e ampliato nella seconda metà stesso Nicolò Lodron. del 500 da Nicolò Lodron, conte di Castelnuo- Tutto il complesso ebbe in principio lo scopo di residenza nobiliare piuttosto che baluardo Il corpo centrale è protetto a valle da un vo figlio di Paride e di Barbara Liechenstein muro con torri angolari. di Castel Corno, il palazzo fu completato dal di difesa in zona strategica. Col passar del tempo divenne sede giurisdizionale e fu sede Oggi il palazzo ospita un elegante relais ove principe arcivescovo di Salisburgo, Paride Lo- si tengono concerti, eventi, manifestazioni del tribunale d’inquisizione, tristemente noto dron, figlio di Nicolò e Dorothea von Welsperg culturali, e si festeggiano matrimoni. Nel sa- anche per i processi alle streghe (1647-1717) che, dopo aver commissionato all’architetto lone ogni autunno, in occasione del Festival All’estinzione della famiglia dei Lodron di Ca- bergamasco Santino Solari (1576-1646) la Mozart di Rovereto viene fra altro eseguita la costruzione del duomo di Salisburgo e del stelnuovo i loro beni passarono nel 1703 alla “Serenata Lodron” (“lodronische Nachtmu- linea giudicariese, quindi a quelle di Himmel- sik”), che Mozart aveva composto a Salisbur- berg. go per i Lodron. La contessa Antonia Lodron Si accede al Palazzo da Via Conti Lodron, era infatti amica dei Mozart, che abitavano dove un ampio portale conduce nel verde nella stessa via. giardino dei ciliegi protetto da un ampio Wolfgang Amadeus e la sorella Nannerl da- muro di cinta in pietra. La porta nord immet- vano lezioni di pianoforte alle figlie della con- te in un bel viale alberato con ippocastani, tessa. Il concerto per tre pianoforti, il K242, fu che conduce alla località S. Lucia. Addossata composto da Mozart per la Contessa Antonia al muro una bella fontana è sormontata da e le figlie Aloisia e Giuseppa Lodron. Quel con- un leone con coda incrociata tre volte, em- certo e due divertimenti del 1776-77, il K247 e Nogaredo

il K278, sono nati con il nome di Lodronsche Nachtmusiken (Serenate lodroniane) e sono dedicati alla contessa stessa. Durante il viaggio in Italia nel 1776 il compo- sitore fu infatti ospite dei Conti Lodron. Quel periodo Mozart lo volle immortalare nelle sue opere: Don Giovanni canta sul Marzemino, il vino tipico di questa regione, in un duello con Leporello: “Versa il vino; eccellente Marzemi- no!”. Il Salone è l’antica dalla sala del giudizio, ove furono tenuti i processi alle streghe. Ha un ottima acustica e fu adibito a salone per con- certi ove si esibì il giovane Mozart. Anche oggi, come allora, serate musicali, concerti o con- ferenze trovano in questa sala un ambiente ideale e speciale. Il soffitto della sala da pranzo è arricchito da un affresco del XVI secolo racchiuso da una cornice ovale di stucchi. Un artista sconosciu- to dipinse il Conte Ludovico Lodron in batta- glia contro i Turchi Il salotto è dominato da una stufa a ole del XVII secolo e il pavimento è quello originale. Mentre dal balcone in legno, costruito agli inizi del 1900, si può ammirare lo splendido panorama della Vallagarina. www.vivallis.it Tel. +39 0464 412073

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