IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITALIA SICILIA 245

Reggio Calabria (rab. 10 1) (fallii: Gazzetta del Sud, In provincia di Cosenza movimenti franosi minac­ 17. 11.1 987; DPCM 5.8. 1988 in GU 16. 1.1 989, n. 12). ciano gli abitati di Vi ll apiana, di Castroregio, e la SS. n. 48 I nel tratto della variante del Ferro nei pressi di Oriolo. Disalveano, nei pressi di Trebisacce, i torrenti

Tab. 101. - Comuni calabresi d ichiarati danneggiati, dissestj Ferro, Saraceno e ; quest'ultimo all aga strade idrogeologici 15- 16 novembre 1987. e locali al piano terra del quartiere omonimo. Altri dissesti vengono segnalati ad Albidona ed Alessandria in provincia di Catanza ro: Bo rgia, Catanzaro, Cotronei, Crotone del Carretto. Nella pre-sila meridionale situazioni dj (località Passovecchio), Gerocarne, Magisa no, ~h ie r ato (località emergenza si determinano nel di Bianchi, dove Maddalena), Montepaone, Sellia Marina (contrada Poerio), Set­ tingiano (località Martelletto e Campo), So rianello, Soriano un franamento si abbatte a ridosso di un caseggiato Calabro, Soverato, Squillace, Staletti (località Copanello Lido); in località Serra di Piro. in provincia di Reggio Calabria: t\lona S. Giovanni, ReggioCalabria. In provincia di Catanzaro la SS. n. 280 (Due Mari) viene bloccata da una frana poche centinaù di metri prima dell'imbocco della galleria del Sansinato (Iato fill' 011110 /987. - In provincia di Reggio Calabria tirrenico); la stessa frana interrompe la trarta ferroviaria I dissesti idrogeologici che interessano i comuni di Catanzaro-Lametia Terme. 1 d issesti provocano l'in­ Bagnara Calabra e Bova creano situazioni di pericolo terruzione in più punti anche della SS. n. 106. A per la pubblica incolumità (fallii: O rd. ze 12.4. 1988 n. Roccelletta, frazione del comune di Bo rgia, si verifi­ 1437/FPC e 13.4.1989 n. I 694/FPC del ministro per cano estesi all agamenti di abitazioni. AI Lido di il coordinamenro dell a protezione civile). Catanzaro una voragine interessa il parcheggio di un 8 genI/aio /988. - Si risente in provincia di Cosenza condominio in via dei ormanru. Quattro fami gl ie di l'effetto di scosse sismiche con epicentri in Basilicata una frazione di Caraffa resrano isolate in quanto l'unica (zona di Castelluccio Inferiore e Superioree); danneg­ strada d i collegamento è trasformata in torrente. A giamenti attribuiti al V I grado MCS - per aggrava­ Caccurri le campagne vengono allagate dall e acque di mento di lesioni preesistenti - vengono riscontrati nei piena del F. Neto. A Cropani i dissesti idrogeologici comuni di Laino Borgo, .Morano Calabro, Papasidero interessano l'asilo infantile e la rete viaria. Danni e Scalea (fOllie: Gasparini e Tertulliani, 1988). rilevanti si reg istrano a Botricell i e Mesoraca. A Petilia Po licastro 15 famiglie, abitanti in via Colla, vengono febbraio /989. - A Villapiana, in provincia di evacuate per segnal.i di movimento franoso in atto; Cosenza, dissesti idrogeologici richiedono interventi altre famiglie restano isolate in località Calcaterra­ di consolidamentO a tutela della pubblica incolumità lO Paternise, mentre la strada provinciale che dal capo­ (follte: Ord. 3.4. 1990 n. 189 I/FPC del ministro per il luogo comunale porta alla vicina frazione Pag liarelle coordinamento della protezione civile). risulta interrotta per frana. Nel comune di Mesora ca fine ",arzo-aprile /990. - Acqua vietata nel centro un frana mento seppellisce un 'abi tazione i cui 5 abitanti storico di Reggio Calabria per ordinanza del sindaco vengono tratti in salvo dai vig ili del fuoco che riescono che ne dichiara la non pmabilità; la decisione viene ad aprire un varco tra le macerie (fon/e: Gazzetta del assunta a seguito di una perizia disposta dal prerore, Sud, 22. 12. 1990). riguardante la qualità dell e acque nei pozzi (Calopinto e Sei) situati nella parte alta della città, e dai quali si dipartono gli adduttori per il centro stOrico. L'entità dell'intrusione dell'acqua marina nella fa lda pare abbia determinato contenuti di potassio che superano anche I . I 9. CRONI STORI E SICILIANE di IO volte il valore limite. Sono in corso ulteriori ana lis i (fOllte: La Repubblica, 1.4. 1990). 26-27110ve",bre / 990. - In provincia di Catanzaro 8 aprile / 950. - Scosse sismiche si ripercuotono le piogge rendono precaria la situazione di Badolato, nel comune di Giarre in provincia di Catania. Lo Stato dove circa una dozzina di famiglie abitano in case stanzia fondi per la riparazione dj danni (fonte: DM interessate da un movimento franoso. Di notte, a turno, 1.2. 1952 in GU 9 apr., n. 85). qualcuno fa la guardia per dare l'eventuale allarme / 6-/8 ollobre /95/. - Dissesti alluvionali e franosi (fOllie: Il Messaggero, 29. I I. 1990). si verificano, a seguito di nubifragi che colpiscono 24-26 dicembre /990. - Piogge persistenti Interes­ con particolare violenza l'area compresa tra l'Etna sano vaSte aree della regione innescando numerosi e Catania, nei bacini idrog rafici dei fiumi Alcantara, dissesti idrogeologici. Simeto, Dittaino, Giornalunga, Anamo, Tellaro

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(provincia di Catania, e lim.itrofe aree delle province stanzia fondi per la riparazione di edifici privati Uonle : di e Siracusa). L'abitato di DM 13.2. 1957 in GU 3 luglio, n. 164). (Messina) è coinvolto e in parte distrutto da movimenti iflverno /953- / 954. - La rimobili zzazione di un franosi. Ingenti e diffusi i danni (tab. 102). A Catania franamento lungo il versante destro del Vallone Leandro, in provincia di , coinvolge la 5S. n. 12 1 nel tratto compreso tra il km 155 e il km 158, in T ab. 102. - DisseSli idrogeologici in Sicilia orientale, 16-18 contrada Leandro, e travolge un tratto dell'acquedotto otlobre 1951 (*). delle Maclonie che alimenta Caltanissetta UO/lle: Flo­ ridia, 1960). comuni partico larment e colpit i 23 case crollate 300 23 febbraio / 955. - Un vasto movimento franoso case danneggiate 350 per croll o e «per frattura» interessa il comune d i Naso, senza tetto 1.500 morti 35 in provincia di Messina, provocando il coll asso di alcune case e di una stradetta nella parte settemrionale dell'abitato. L'accumulo di frana occupa un'area di circa 6 ha, con un volume stimato in circa 250 mila crolla l'ala destra di un edificio in V.le L ibertà 28, mc. La collina sulla quale insiste l'abitato era stata già è provocando 17 morti; la via Etna trasformata in interessata da franamenti negli anni 19 I 9 e 1739 (foflle: torrente; complessivamentc circa 200 famigli e sono De Stefani, 1955). senza tetto (fOflli: Fabiani, 1952; Botta, 1977). afillO /959. - È attivo, nel baci no idrografico del 25110vembre /950-2 dicembre / 95/ . - Prolungata F. Imera Seucntrionale in provincia di Palermo, un attività eruttiva (322 giorni) sul versante orientale vasto movimentO franoso che lungo un fronte di circa dell ' Etna, con campo d i fratture situati da quota 2800 I km, tra il Vall o ne S. icola e il Mulino di F. Grande, fino a quota 2250, dove si impostano centri esplosivi spinge l'alveo dell'Imera contro la sponda sinistra; in alto e una sola bocca effusiva in basso. Il volume verso monte la ni cchi a di distacco lambisce la strada di materiale piroclastico eiettato viene stimato in circa provinciale per Scillaro (follli: Ogniben, 1960; Alba­ 632 mila mc. La colata Iavica (volume complessivo d i nese e Colosimo, 197 I). circa 17 1 milioni di mc, spessore med io into rno ai 16 / dicembre / 962. - In località Ri salaimi del comune m) scende fino a guota 800 coprendo una superficie di Marineo, in provincia di Palermo, sul versante di circa 10,5 kmq con una lunghezza massima dell'or­ sinistro del F. E leutero - dove sei mesi prima, per dine dei IO km. Apprensione per i centri abitati di ricavare un piazzale destinatO ad accog li ere il g ra nde Zafferana Etnea e soprattutto di Milo, posto a quota impianto di potabilizzazione a servizio dell a città di 700 ci rca (fOllIe: CU llli n, 1954). Palermo, il pendio era stato inciso per una lunghezza ",orzo 1952. - In provincia di Catania i comuni di di circa 200 m e un'altezza massima di 11 ,5 m - si Santa Venerina, Zafferana Etnea e Acireale subiscono verifica un movimento franoso per scorrimento di una danni provocati da scosse sismiche, per i quali lo StatO massa di terreno valutata in circa 100 mila mc, che stanzia fondi per le riparazioni (follli : L. 10.3. 1955, trancia il muro di sostegno (non ancora ultimato) della n. 101 ; DM 4.3. 1970 in GU 17 giu., n. 149). scarpata artificiale (fOllie: J appell i e Valore, 1980).

anno 1952. - A Gela, in provincia di Ca ltanissetta, nllllO / 963. - A Licodia Eubea, in provincia dj a va lle della diga impostata sul F. Disueri, un movi­ Catania, durante le fasi di primo riempimento dell'in­ mento franoso interessa un fianco della va ll e per un vaso artificiale di Ragoleto ottenuto per sbarramento disli ve ll o di 40 m su un'area di circa I ha, che con un del F. Dirillo, si manifesta in sponda destra del lago fronte d i circa 80 m mobiljzza circa 25 mila mc di un movimento franoso per scorrimento che coin volge terreno. Appare molto probabile l'influenza determi­ un volume di circa 6 milioni di mc per una estensione nante delle prime operazioni di massimo invaso effet­ di circa 22 ha; verrà accertata una significativa corre­ tuate nel bacin o. Per la particolare ubicazione, il lazione tra l'entità degli sposta menti del pendio è fe nomeno franoso desta molta preoccupazione, e l'entità di ri salita del li vello di in vaso nel serbatoio. richiederà l'esecuzione dj notevoli interventi di con­ li lento spostamento (dell'ordine complessivo di 8 m) solidamento (fOllIe: Vecellio, 1960). dovrebbe esaurirSI nell'anno 2050 (fOllIe: Musso, /6 I"arzo / 953. - «Alluvioni» nel comune di 1988). Siracusa (fOllie: DM 4.3. 1970 in GU 17 g iu., n. 149). 1I0vembre / 963. - A S. F ratello, in provincia di 2 otlobre /953. - Per danni conseguenti a nubifragi Messina, la riattivazione d i un movimento fr anoso nell e province di Ca ltanissetta e di Ragusa lo Stato nella zona di Porta Sottana del capoluogo coin volge IL DISS I;.STO GEOLOGICO E G EO/\r.1BI Eì\.T/\LE [1\ ITALIA SICILIA 247

43 abi tazioni. Il medesimo processo franoso aveva Biancavi ll a), Caltagirone (cen tro capoluogo e zone distrutto circa 1000 abitazioni nel 1922 (follte : mini­ adiacenti), Castiglione di Sicilia (zone abitate del capo­ stero LL.PP., inda gin e sui movimenti franosi in Italia , luogo), Calallia (periferia nord dell 'abitato), Malelto 1964). (centro capoluogo), Alilleo (centro capoluogo), Molla

fille mlllO 1963. - Perman gono situ az ioni di perico­ 5. Anastasia (zona nord-o ri entale del capoluogo), losità per dissesti idrogeologici o sono attivi movI­ Paternò (s ponde F. Simeto presso contrade Cafaro e menti franosi nei seguenti terr itori comunali: Passo lspi), RaddliSa (centro capoluogo), Ramacca (quartiere Ca rrubba-Pizzi Ilo), Ralldazzo (s ponda destra in provincia di Agrigento: F. Sim ero presso contrade Ricchiuscia- Pi etrarossa); Agrigento (versa nte no rd dell'abitato), Alessandria in pro/liI/cÙI di Enna: Della Rocca (versante sud-ovest dell'abitato), AragoJJa (versa nte sud-est dell'abitato), BiJJolla (versante nord­ Centuripe (v ie (Vlarconi e Fiorenza), Regalbuto (quar­ est dell'abitato), Caltabellotta (versanti ovest ed est tiere Cappuccini), Villarosa (villaggio EZI e S. Giu­ del l'a bi ra to), Call/II/arata (versante sud -est dell'abitato), seppe); Castelterll/ini (acq uedotto Tre Sorgenti in contrade in provincia di iV/ essina: Sinapa e Valleg rande), Cianciana (versante sud-ovest Alililio (capoluogo e frazioni), Capri L eone (centro dell'abitato), L ucca Sicilia (versante ovest dell'abitato), capoluogo), (zone periferiche del capoluogo), MCl/fi (frazione Porto Palo), Porto Empedocle (versante Casalreccbio SiCIIlo ( centro capoluogo), Castell' Umberto sud-ovest dell'abitato), Racaill/Ilto (versa nte no rd -est (vecchio centro, in corso di tra sferimento), dell'abitato), Raffadali (l'ersante ovest dell 'abitato), (centro capoluogo), Cesarò (centro capolu ogo), Condrò Ravanusa (versante est dell 'a bitato), S. Cioflanni Cell/ini (zo na periferica incisa dal T. Can alicchio), Ploresta (versante sud-est dell'abitato), S. Stefano Quisquina (centro capoluogo), Fondache/la FOlltilla (fraz ioni sparse (versante sud-ovest dell'abitato e acqu edotto Tre lungo il T. Patri ed affluente Raiù), Frazzallò e Sorgenti in contrada Voltano), Sciacca (versa nte sud Calati A1amertino (centri abita ti , con influenza dei dell 'abitato); corsi d'acqua limi trofi), Callodoro (centro capoluogo, in proJJùJcia di Caltallùselta: g ià interessato da franamenti nel 1930), C ia rdiJJi lYaxos (contrada Pi etragoliti), L ibrizzi (a bitazioni Sot­ Acqllapiva Platani (quartiere S. Margherita e con­ tostanti il quartiere Forgia), L imina (capoluogo e trade S. Giuseppe e Zolfare), Callallimlta (quartieri fra zioni ), (centro capoluogo, con influenza Stella, Vallone Difesa e Vallone Angeli ; contrade Scala dei corsi d'acqua lim it rofi ), Messina (località Al to li a Vecchia, Santalena, Testa l uso, Lago Sfondado, Valle e Pezzoli, con influenza dei torrenti omonim i), Militello Mu stufuciaro-Cozzo S. Leonardo, Giannone, V ulca­ Rosmarino e Mirto (centri capoluog hi , con influenza nell o, Gibil G abel, Pileri, S. Francesco), Campofrallco dei torrenti limitrofi), lvlù/retta (Rion e Ca lvario con (zona nord-ovest dell'abitato e Contrada Rizza), Gela minaccia per g iardino pubblico, S5 n. 11 7, edificio (centro ab itato zona Capo Soprano), A1arianopoli (cen­ scolas tico, ospedale; zona Ma cello, con minaccia per tro abitato e contrade Vali inferno, Canzirotta, Ch ibbò SS n. 117 e vari fa bbricati), M Olilorle S. Giorgio e Ficuzza), Mezzar;,lO (centro ab itato zona est e zona (centro capoluogo con in flu enza del T. Monforte; ovest; contrade S. Croce Laghice ll o, Verde Canne, fra zione Pellegrin o, con abi ta nti in corso di tra ­ La va nganera, Pietra che Suona, Disureri, Pi etra Pic­ sferimento), MOllgillffi Melia (capoluogo e frazione cola, T. Madonna, Cafalotta), lVlussomeli (centro abitato Meli a), MOli/a/ballO Elicona (centro capoluogo), Naso e contrade Raffe, Reina, Torretta, Crocevia, Casazza, (quartieri Belvedere Grande e Piccolo del capoluogo, Geiso), Niscemi (zona est dell'abitato lungo SP Va ll e in corso di tra sferimento; frazio ne M.alò dell a contrada Ulmo), RemI/ano (zo na nord dell'a bitato e zona a va ll e; Vina), Pagliara (fra zione Locadi), Rione Escal e va rie contrade), 5. Cataldo (centro abitato (rione ex fon do Difesa del capoluogo), S. Fralello e sottostante zona valli va), 5. Caterina T/ illarmosa (z ona Porta Sottana del capoi ll ogo), S. Pier Niceto (centro abitato, quarti ere Mirio e contrada Stagnone), (centro capo luogo, con influenza del T. Canoli cchio), Sutera (centro abitato e va ri e contrade), Vallelunga S. Piero l'alti (zona alta del centro ca poluogo), S. (zona no rd del centro abitato e zona a vall e), Villalba Salvatore Filalia (centfo ca poluogo e frazioni, con (zona nord-est del centro abitato e strada di accesso influenza dei corsi d'acqua lim itrofi), Santa Domelltica al cimitero); ViI/oria (parte del centro ca poluogo), Sallta Lucia in provincia di Catania: del !\Ilela (parte del capoluogo prospiciente T. Flo­ Acireale (frazione S. .Maria La Scala), Adrano ripotema), S. Allgelo di (capoluogo, con influenza (contrada Sciarone lu ngo F. 5imeto tra Bolo e Barca dei torrenti S. Angelo e Gabello), S. Teodoro (zona 248 V. CATENACCI meridionale del capoluogo), (zona 3 1 ottobre 1964. - A segui to di nubifragi che si costiera di frazione Batteria), (centro capoluogo, abbattono i_o zone sud-orientali dell 'isola, lo Stato con influenza dei torrenti Paratore e Tallarita; frazione stanzia fondi per provvidenze e riparazioni di danni Casale), (centro capoluogo, con influenza dei a favore dci comuni di Adrano, Biancavilla, Belpasso, corsi d'acqua limitrofi), (centro capoluogo, Paternò, Santa Maria di Licodh in provincia di Catania, con influenza del T. Minutoti); e dei comuni di Comiso e Santa Croce Camerina in in provincia di Palermo: provincia di Ragusa (fonti: L. 6.4.1965, n. 351; L.reg. 10.5. 1967, n. 51 ). - con diretto riflesso su centri abitati: Alia, Ali­ minusa, Altofonte, Baucina, Bisacquino, Bolognetta, Calta­ 2 settembre /965. - Nubifragio su Trapani provoca vuturo, Camporeale, Castelbuono, Castellana Sicula, Cerda, "alluvionamento di parte della città. Il fenomeno si Chiusa Sclafani, Collesano, Contessa Entellina, Corleone, ripeterà nel novembre del 1976 (fonte: Rapporto sui Godrano, Isnello, Lascari, Marineo, M ezzoiuso, Montemag­ danni alluvionali verificatisi in Sici lia nei mesi di giore Belsito, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Piana ottobre e novembre 1976, Regione Siciliana). degli Albanesi, Pollina, Roccapalumba, S. Mauro Castel­ 19 luglio 1966. - Frana di Ag ri gento, rione Addolo­ verde, Scillato, Torretta, Valledolmoj rata. All e orc 7, all'estremità occidentale del centro - con riflesso sui terreni e infrastrutture di consorzi urbano, si manifestano i primi segni di un movimento di bonifica: Alimena, Altavilla Milicia, &mpietro, Cac­ franoso che in poco più di un'ora interessa un'area di camo, Campofelice Fitalia, Campofelice R occella, Castel­ circa 0,5 kmq estesa fino all'alveo del T. Drago, daccia, Castronuovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cefalù, Ci­ provocando dissesti e crolli di edifici, alcuni dei guaii minna, Gangi, Gerace Siculo, Giardinello, Giuliana, ancora in costruzione. Secondo la commissione d'in­ Misilmeri, Monreale, Palermo, Partinico, Petralia Sottana, chiesta «il movimento franoso cominciò a manifestarsi PoliZZi Generosa, Prizzi, Roccamena, S. Giuseppe Jato, con alcuni segni premonitori. Questa fase preliminare, Santa Cristina Gela, Sciaraj durata alcuni minuti, ha consentito alla popolazione di in provincia di Ragusa: mettersi in salvo, allontanandosi dalla zona che si manifestava sempre più pericolosa. È a questo interval­ Modica, Scicli e Vittoria, tutti con dissesti nell'abitato lo di tempo che si deve se i crolli verificatisi non hanno capoluogo; causato vittime. Successivamente il fenomeno franoso in provincia di Siracusa: si manifestò con estrema rapidità, violenza ed estensio­ Augusta (con movimenti franosi che interessano ne. Nei g iorni seguenti si verificarono alcune manife­ Marina di Levante, viale V. Veneto, via Capitaneria, stazioni secondarie, specialmente nelle zone più basse via Cordari e case limitrofe); della città, e i fenomeni di assestamento si esaurirono in in provincia di Trapani: un mese circa)). Sempre secondo la commissione il movi mento franoso è dovuto a un complesso meccani­ Alcamo (rione Borghi e santuario), Calatafimi (s tra­ smo di deformazione del banco calcareo, sede della da di allacciamento dall a SS. n. 11 3 allo scalo ferro­ frana, legato ai lenti spostamenti delle sottostanti viario in contrada Coriolano; via Oberdan), Castellam­ argill e. L'aumento graduale degli sforzi indotti sul mare del Golfo (Largo Petrolo), Salaparuta (zona est del banco calcareo ha portato al raggiungimento del limite capoluogo), Salemi (vie Matteotti e Paolo Olivieri, di rottura, tra la chiesa dell' Addolorata e il Macello, cui rioni Rabato, Catusano, S. Francesco e Cappuccini), ha fatto seguito immediatamente il franamento. Vita (parte est del capoluogo in rione Valanga). Le superfici franose ammontano a 483 ha in «Il disordine edilizio della città va considerato anche e soprat­ tutto come un fenomeno che trascende la inadeguatezza dei mezzi provincia di Agri gento, 2572 ha in provincia di a disposizione dell'autorità e cioè come un fatto di costume del Caltanissetta, circa 532 ha in provincia di Catania, 21 g ruppo dirigeme locale il quale ha una visione particolarista e ha in quella di Enna, 232 ha in quella di Messina, limitata delle esigenze della città, mostra di anteporre in ogni caso i problemi contingenti ai valori spi rituali e permanenti della città 29.800 ha in quella di Palermo (di cui 269,5 ha in e, quel che è peggio, misura il proprio prestigio e il proprio potere centri urbani), 24 ha in quella di Ragusa, 2,5 ha in in base alla capacità di fare concessioni e dispensare favori: tutto quell a di Siracusa e circa 40 ha in quella di Trapani. ciò ignorando la legge ovvero considerando la sua applicazione come un fatto personale, di cui ognuno diventa arbitro esclusivo». I centri urbani minacciati sono 151, circa 39 in più (dallo re/azione dello Commùsione minùterio/e d'inchiesto, /968 ) rispetto a una rilevazione effettuata nel 1957; molti di essi, da decine d'anni, sono inseriti nell'elenco di quelli L'area da oltre 20 anni era soggetta a dissesti. Nel da consolidare e/o trasferire totalmente o parzialmente decennio 56-66 furono esaminate 615 domande di a cura e spese dell o Stato (fonte: ministero LL.PP., autorizzazione ad edifi care e furono rilasciate 501 indagini sui movimenti franosi in Italia, 1964). autorizzazioni senza richiedere una relazione geotec- [L D [SSESTO GEO LOG[CO E GEOAMB[ENTALE IN ITALIA SICILIA 249 nica o geognostica. Nelle zone in cui non era ammessa l'edificazione, la cubatura realizzata in più ri sulterà corrispondere a non meno di 3.500 va ni . elle zone edificabili sarà riscontrata una cubatura «illegale » pari al 70% di quell a realizzabile; inoltre 8.500 vani risulteranno costruiti in contrasto con le norme vi­ genti. Con decreto del settembre 1975 il rione Addo­ lorata verrà dichiarato da trasferire Uonti: Relazione ministeriale dei LL.PP., presidente In g. G. G rappelli , Roma, 1968; Botta, 1977; Croce e al., 1980). marzo 1967. - In provincia di Trapani «movimenti franosi» interessano la città di Marsala Uonte: L. 2.4. 1967, n. 44). 31 ollobre 1967. - T erremoto con intensità dell' VIll grado all 'epicentro, localizzato nel settore dei Monti Nebrodi compreso (ra le province di Messina e di Enna (tab. 103). Fig. 11 2. - Territorio comunale di Salaparuda in provincia di Trapani, terremoto del Belice, gennaio 1968. Aspetto della distru­ zione totale dell'abitato (da Bosi t al., 1973). - Earthquah damagt ÙI tht tOIl'n olSalaparuda ( Trapani), Tab. 103. - Intensità scala MKS in comuni dell e province jaflllary / 968. di Messina, Enna e Palermo, terremoto del 31 ottobre 1967.

VIII grado: (ME), Cerami (EN), Sperlinga (EN); maggiori si veri fi cano nell a fase iniziale del periodo

VIII-VI I grado: (M E), (~' I E), sismico, tra il 15 e il 25 gennaio. La zona più colpita, (M E), (ì\.ofE), Nicosia (EN); posta ai confini tra le province di Trapani , Agrigento VI I-VI grado: Caronia, Motta d'Affermo, S. Stefano Camastre e Palermo, non rientra tra q uell e considerate sismiche in provincia di Mess ina; Gagliano, Troina in provincia di Enna; G-angi, Geraci Siculo, Pol­ agli effetti di legge (fi gg. 112-113). È la prima delle lina, S. Mauro Castelverde in provincia di tre g randi catastrofi sismiche del dopoguerra itali ano Palermo. (sarà seguita, dopo 9 anni, dal terremoto del Friuli, poi da quello dell'Irpinia) (tabb. 105-107). Ufficial­ mente sono 296 le vittime del sisma, ma varie fonti Lo Stato stanzia fondi per provvidenze e riparazioni di danni a 33 comuni, di cui 13 in provincia di Messina, 13 in provincia di Enna e 6 in quella di Palermo (tab. Tab. 105. - Terremoto del Belice, gennaio 1968. Sintesi dei 104) (fonti; DM 20.5.1968 in GU 25 mag., n. 132; danni (*). L. 18.3. 1968, n. 182, art. 44 ter; Barbano e al. , 1980). edifici distrutti 7.630 comuni compI. distrutti 4 gennaio 1968. - Terremoto del Belice, Sicilia occi­ edifici con g ravi danni 10.778 comuni parz. di strutti 5 dentale. Le scosse proseguiranno fi no a giugno; quelle edifici con lievi danni 21.352 comuni danneggiati 78 abitanti coinvolti 60.000 morti 296 senzatetto 30.000 feriti 650

Tab. 104. - Comuni siciliani dichiarati colpiti, terremoto del 31 ottobre 1967. (*) Dali da Minislero /nlerno. Si dn'e osun 'are (Ix gli abitanli (0;'1IIolli, slando ai dali dd (tnsimmlo dei r(fidtnti, a",,,,onlano in r,a/la a {ina 500 ",ila.

In provincia di Messina: Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Gioiosa Ma rea, , Mistretta, Motta d'Affermo, concordano in una cifra più elevata (376, di cui I a Naso, Pettineo, Reitano, S.Marco d'Alunzio, S. Stefano di Camastra, Tusa; Contessa E., 185 a Gibell ina, 4 a Partanna, 3 a in provincia di Enna: Agi ra, Calascibetta, Cerami, Enna, Gagliano, Poggio reale, 28 a Salaparuta, 5 a Saleni, 15 a S. Leonforte, Nicosia, Nissoria, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Marg herita Beli ce, 21 a S. Ninfa, 114 a Montevago). Villarosa; in provincia di Palermo: Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, - Giorno 14 : tre scosse nell'arco di poco più di tre ore, a Petralia Sottana. Pollina, S. Mauro Castelverde. partire dalle 13 ,28. La prima - di magnitudo 4,70 - provoca danni d'intensità del VII -VI g rado l\'lercalli in un'area ricadente ai confini 250 V. CATENACCI

tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento, comprendente i Tab. 106. - Terre moto del Belice, gennaio 1968. Intcnsita scala centri abitati di Montevago, Gibellina, Salaparuda e Poggioreale. MCS (da CNR-PFG). La scossa viene avvertita in modo sensibile anche a Castellamare del Golfo e Castelvetrano (V grado). La seconda scossa, di magnirudo 4,77 e intensità all'epicentro del VII grado, viene avvertita in modo sensibile a Gibellina, Salaparuda, Montevago, Gibellina (TP), Montevago (AG ), Sa laparuda grado X Poggioreale e Santa Margheri ta Belice (VTl grado), ed in modo (TP), Santa Margherita Belice (A G), Santa Ninfa sensibile a Menfi (V I g rado) ed Alcamo (V grado). La terza scossa, (T P); di magnitudo 4,94 e intensità all 'epicentro intorno al VII grado, grado IX Poggioreale (TP), Salemi (TP); provoca danni ad Alcamo, Gibellina, Menfi, Montevago, Partanna, Poggio reale, Salaparuda, Salemi, S. Margherita Belice e Santa Ninfa. grado IX-Vlll Menfi (A G), Partanna (TP), Vita (TP); La popolazione, fin dalla prima scossa, abbandona le case. - Giorno 15: l'attività sismica riprende violentissima alle ore grado VII I Campobello di Mazara (TP), c.'lmporeale (P A); 3,01 con una scossa di magni[Udo 5,76 ed in tensità epicentrale grado VIII-VI) Contessa Entellina (PA), Sambuca di Sicilia inforno all'V III grado, determinando il crollo di alcuni edifici a (AG); Gibellina, Montevago, Poggioreale, Salaparuta e S. Margherita Belice. Circa mezz'ora più tardi (ore 3,01), accompagnata da un in provincia di Agrigento: Burgio, Calamonaci, grado VlI boato fortissimo, si verifica la scossa più violenta del periodo sis mico, Caltabellotta, Licata, Ribera, Sciacca, Villafranca di magnitudo 6 ed intensità epicentrale del IX grado. Gibellina, Sicula; in provincia di Palermo: Campofelice Montevago e Salaparuda vengono quasi totalmentedistruue. l ngenti Fitalia, Campofiorito, Chiusa Selafani, Corleone, danni si verificano a Poggioreale, a S. Margherita Belice e pratica­ Godrano, S. Cipiello, S. Giuseppe Jato; in mente in tutti gli altri centri abitati della valle dci Belice. provincia di Trapani: Alcamo, Castelvetrano Giorno 16 : numerose scosse sismiche; la più violenta alte ore 17,43 - valutata di magnitudo 5,77 con intensità epicentrale

Fi g. 11 1 - Territorio comunale di Gibellina in provincia di Trapani, terremoto del Bel ice, gennaio 1968. Aspetto della distruzione totale dell'abitato; verrà registrata la mone di circa 185 persone, il tribulO più elevato per singolo centro abitato (gentile (onctSJione ANSA). - Earthqllake damage in tbe tou/n oJ Gibellina ( Trapani), janllary 1968. AbolltJ85 ptople ditd. IL DI SSESTO GEOLOGICO E G EOA MlllENT ALE IN ITALI A SICILI A 25 1

I(A Gibellina o Santa N infa ci sono bambini e anche ragazzi Tab. 107. - Terremoto d el Belice, gennaio 1968; comuni che non sanno cosa sia un appartamento con bagno. Sono nati e distrutti e danneggiati (*). hanno sempre abitato fra quauro pareri di lana. È il Terzo Mondo di casa nOStra. Quello di cui non ci si accorge anche perche, comuni compl etamente distrutli contemporaneamente, la Valle del Belice ha anche visto crescere odiose fo rme di piccola e grande speculazione con terremotati che Gibellina (TP), Montevago (AG), Poggioreale (T P), Salaparuta (TP) hanno trasformato il loro l

Fig. 114. - Territorio comunale di Corleone in provincia di Palermo. Frana di colamcmo di Monte Cardel1ia, 12 gennaio 1970. ln primo piano la variante al tracciato stradale realizzata clopo l'evento (info rmaz ioni t fotografia di T. MacalllJo, Dip. CU) /' e Geod. Uniti. Palerfll o) . - Vitw oj the j/ow mov/menl oJ Monte Cardtllia near Corleone ( Palermo) ,januory /2, /970 .

dapprima alla base meridionale e orientale del cratere ruotazione; altr i fabbricati vengono interessati da vari centrale, poi verso nord ed est fi no a Contrada dissesti stati ci (fonte: Il Mattino, 14.2. 1972). Serracozzo dove una delle colate laviche, lunga 7 km, agosto 1973. - In provincia di Catania, nei glOrm scende fino a quota 600 lambendo l'abitato di Fornaz­ 3 e 18 , scosse sismiche connesse all'attività dell'Etna zo, frazione del comune di Milo, posto a quota 824. Il si risentono sul versante sud-orientale, in particolare 2 1 aprile scosse sismiche si risentono con effetti del V I e in territorio comunale di Acireale. Le frazioni più V grado della scala MKS in frazioni abitate poste sulla colpite (intensità scala MSK comprese tra il VII-VI base delle pendici orientali del vulcano, tra i comuni di grado) sono quelle di Santa Maria Ammalati e di Milo, Giarra e S. Venerina (frazioni di Fondo Macchia, Guardia; pochi i feriti, ma sono ingenti i danni agli Ce rza Spirdo, Moscarello, Dagala, Codavolpe); lo edifici, molti dei quali verranno demoliti perché Stato stanzia fondi per la riparazione di danni ( fonti: instabili; scarse lesioni ai pochi edifici in cemento DM 5.1 0.1971 in suppl. ord. CU 10. 1.1 972 n. IO; armato. Lo Stato stanzia fondi per la riparazione di DPCM 3.5. 1972 in CU 14 nov., n. 294; DPCM danni (fonti: DM 12.3. 1974 in CU 28 apr., n. 104; 29. 1.1973 in CU 30 gen. , n. 26; Romano e Sturi aie, Patanè, 1975; Barbano e al. , 1980). 1982). anno 1976. - A sud di Corleone, lungo il versante 13 f ebbraio 1972. - Nell a zona turistica di Capo S. sud-orientale di NL Cardellia, in provincia di Palermo, Marco di Sciacca, in provincia di Agri gento, un esteso il movimento franoso per colamento di contrada Marg i movimento franoso accompagnato da crepacciature, - in atto al meno dal 1954 e che già nel gennaio 1970 fen dit ure e avvallamenti coin volge una superficie di aveva procurato danni - trancia per un tratto di oltre oltre 10 ha; una villetta in costruzione subisce vi stosa 500 m la SS. n. 11 8 (fonte: Cusimano e al., 1978). IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBI ENT A LE IN ITAI.IA ~ SICILI A 253

ollobre-lIovelllbre 1976. - Alluvioni e frane si veri fi ­ o rc a causa dci vertiginoso afflusso di acque prove­ cano in g ran parte dell'isola a seguito d i piogge intense nienti dal bacino imbrifero a monte dell a zona alimentate da venti di scirocco a partire dal 24 ottobre. costi era, in particolare dai versanti di M . Erice, Da una pri ma rilevazione effettuata a fi ne ottobre dag li determjna l'allagamento dell a parte nuova dell a città uffic i del Genio Ci vil e, dag li ispettorati dell ' Ag ri col­ d i Trapani (già co lpita dall'alluvio ne del 2 settembre tura e dai conso rzi di bonifica q uando anco ra ri sultano 1965), chiusa in un catino dall a nuova strada in accessibili alcune zone e non si è esaurito l'eventO, lito ranea nord e dalla massicciata dell a linea ferrovia­ la di stri buzione dei danni g ià fo rnisce un quadro ri a a sud, che incuneangosi nel cuo re della città, già sull'estensione degli stessi (tab. 108). impedi va il naturale deflu sso dell e acque. Un terzo del rerriwrio comunale resta sconvolto , con rete viari a, vari terreni e scantinati di edifici sommersi da Tab. 108. - Dissesti idrogeologici relativi all'ottobre 1976; allu vioni , fog nature intasate, rcte idrica interrotta in percentuale di danno medio per provincia (*). più punti, ospedale cittad ino inagi bile; 16 le vittime. Alle numerose interruzioni dell a rete stradale extraur­ provinc!! ./;, danni provinc!! .,. danm bana, si aggiungono le interruzioni ferroviari e nell e Agrigento 18,00 Palermo 16,27 tratte Alcamo-Trapani e Caste) vetrano-Trapani. Dis­ Enna 7,42 Ca tania 2,05 sesti di vario ti po si registrano a Erice (limitatamente Trapani 30,50 Ca ltanissetta 20,16 all e frazioni Casa San ta, Trentapied i, S. Giuliano, l\lessina 5,00 Ragusa 0,60 Pizzolungo, Ballata, Napo la), Paceco, Valderice (l imitatamente all e frazioni Crocei, Bonagia e Lenti­

(- ) Dilli rlfPral! dui fabbùoglli di 1~la rtlalù·j a inlm'mli giei IOllmNli di pronlo na), Bu seto Palizzolo, Custonaci, S. Vito Lo Capo lortOrrO, e a qlltlli "tUIIPri ~ r ripriJlino di oJxre pNbb/ic!N, tdilizia pm'ala, optrl (frazione Castelluzzo), Marsala (frazione S. Leonardo di bonifica, azimdl agrit(}/t. Birg i), Castell ammare del Go lfo (frazioni Balata di Baida c Balada Inici). In provincia d i Agri gento, a fine ottobre, esondano In provincia di Palermo sono numerose le eson­ i fium i Sa lsa , Verdura, lVlagazzolo, Platani, Belice ed dazioni dci corsi d'acqua dell'alto bacino del F. Belice; Ipsos, dci valloni Ca ltabell otta, G ranci, Garell a e di subiscono all agamenti e allu vionamenti, con g ra vi altri corsi d'acqua min o ri a regime w rrentizio, con danni all e colture agricole e in particolare a vigneti e ri levanti danni all e coltivazioni, all e scorte e all e ai terrenl già preparati per le colture cereali cole e stru({ure dell e aziende. Le zone agricole magg iormente fo raggere, i territo ri comunali di Camporea le, Contessa colpite sono q ue lle di Ribera, Caltabell o tta, Ca lamo­ Entellina, Corl eone, Roccamena; ril evanti danni subi­ naci, Li cata, Vill afranca, Bi vona, Burgio, Ag rigento, scono le opere idraullche, la viabilità interna ed esterna, Ioppolo G iancaxio, Sambuca, Montevago e Santa le reti fognari e ed idriche di una quarantina di comuni, Margherita Beli ce, con estesi danneggiamenti di col­ in particolare di Corleone e Palazzo Adriano. ture pregiate, quali agrumeti, vigneti e fru({eti dell a Passando all a Sicilia centro-orientale, è praticamen­ va ll e del Verdura c del Magazzolo. L'esondazione del te sconvolta la provin cia di Caltanissetta, dove di sal­ F.Salso, la sera del 25 ottobre, provoca anche l'all a­ veano g ran parte dell e acque torrentizie allu vionanclo gamento dell a ci ttà di Licata compresa tra corso le campagne, danneggiando opere di presidio, colti­ Se rrav ira, piazza Duomo e l'arg in e destro del fiume, vazio ni e viabilità interpoderali , con numerosissim.i mettendo in serio perico lo l'incolumità di numerosis­ franamenti e conseg uenti interruzio ni strada li. Nei simi abi tanti, costretti a rifugiarsi precari amente sui centri abitati si registrano danneggiamenti di edifici tetti e sull e terrazze; vari q uartieri (Afri cano, Mari na, privati e pubblici, di reti viarie interne, rotture dj ecc.) restano sommersi da melme e detriti che superano fognature. anche il mezzo metro d'altezza, sia sull e stra de che sui In provincia di E nna la rete via ri a, g ià resa precaria pian i bassi degli edifici, con intasamento di fognature, dall e alluvioni del d icembre 1972-gennaio 1973, e interruzione dell a retc idrica, inagibil ità di ed ifi ci ri parata so lo in parte, subisce danni rilevanti. I comuni pubblici cluali scuole, mercato o Ttofrutticolo e il maggio rmente colpi ti, anche per ciò che concerne macello, con danni ad esercizi commerciali e artigia nali , ed ifi ci ed opere di interesse comunale e "edilizia o ltre che all e abitazioni private con perdi ta di masse­ privata, sono quelli di Agira, Assoro, Barrafranca, ri zie e suppell ettil i. Calascibetta, Enna, Gagliano, Castelferrato, Leonfo r­ Nel Ttapanese il capo lu ogo e le zone li mitro fe te, Pi azza Armerina, Pietraperzia. ve ngono investi ti, nel pomeriggio del 5 novembre, In provincia di Messina le aree particolarmente da una violentissima allu vione che, nel giro di poche colpite sono quell e dell a Vall e Alcantera, con danni 254 v. CATENACCI alle opere pubbliche (soprattutto idrauliche), alle /5 aprile / 978. - Terremoto di magnitudo 5,5 ed aziende agricole, alle coltivazioni. epicentro nel mare del Golfo di Patti, tra l'isola di In provincia d i Catania esondano i fiu mi Dittaino Vulcano e la costa nord-orientale siciliana, interessa e Simeto; numerosi danni subiscono i comuni di Aci tutto il triangolo compreso tra Cefalù, e Bonaccorsi, Aci S. Antonio, Adrano, Viagrande; Messina, nonchè parte dell e isole Eolie, con intensità particolarmente colpite le aziende agricole e le opere comprese tra l'VIII e il VI grado della scala MSK pubbli che di bonifica. (faI/Ii: DM 16. 12.1 976 in GU (tab. 109). 24 dic., n. 342; DM 1. 2.1977 in GU 12 feb. , n. 40; DPCM 14. 1.1 977 in GU 8 apr., n. 96; DM 29.4. 1977 in GU 18 mag., n. 133; DM 16.11 . 1977 in GU 25 Tab. 109. - Terremoto del Golfo di Pauj, 15 aprile 1978. [ntensita scala MSK (da CNR-PFG) in comuni nov., n. 322; Rapporto sui danni alluvionaU verificatisi della provincia di Messina. in Sicilia nei mesi di ottobre-novembre 1976, Regione Siciliana; atti Ministero Jnterno, novembre e dicembre VI IJ g rado Falcone, , Patti frazione Tindari, Terme Vi­ 1976). gliatore, Vulcano di ; VI IJ-VIJ Barcellona Pozzo di Gotto, , , dicembre / 976- genI/aio / 977. - La ripresa genera­ l\tilazzo, Naso, Patti, Rodi Milici, Sinagra, Ucria; li zzata di precipitazioni piovose innesca ulteriori dis­ VII grado Capo d'Orlando, Castroreale, Meri, Montalbano E­ sesti idrogeologici (fi gg. 11 5- 116) e aggrava quell i licona, , Raccuia, S. Marco d'Alun­ zio, S. Piero Patti, San ta Lucia del Mela, Sant' Angelo delle zone già colpite dall'evento autunnale precedente. di Brolo; In particolare, il 25 dicembre, si manifesta ad Agri­ VII -VI Fondachelli Fantina, , Rodi Milici gento una frana di notevoli proporzioni, che si frazione r.,·lilici, . aggiunge a quella altrettanto g ra ve del luglio 1966. Il dissesto si verifica sulla pendice sud-orientale della Valle dei Templi, sconvolgendo gran parte del versante Severi danni si registrano in numerosi centri storici, del F. Akragos compreso tra il Tempio di Giunone e come a Patti, Barcellona, Castroreale e . Nelle la Porta Il. La fra na è riconducibile all a riattivazione isole Eolie la chiesa del1']mmacolata Concezione del di un movimento per scorrimento rotazionale, la cui Castell o di Lipari subisce in genti danni all e strutture, primitiva nicchia di distacco è ancora parzialmente come pure le chiese di Piano e di Gelso (quest'ultima osserva bile; un lungo tratto della strada panoramica dovrà essere demolita) nell 'isola di Vulcano. Comples­ che dal Tempio di Giunone scende al fondova lle viene sivamente restano coll assad 70 fabbricati, e per altri tranciata e traslata di parecchi metri UOllti: Croce e 650 si renderà necessaria la demolizione parziale o al., 1980; informazioni di L. Merenda, CNR - IR PI completa; inoltre, 2 mila fabbricati subiscono lesioni. Cosenza). Si rimobilizzano vecchie frane come ad alllul/l/o /977. - Nell'alro bacino del F. Platani, in e lungo la strada che congiunge Patti a Capo d'Orlando. provincia di Agrigento, si verificano numerosi frana­ Pericolose fratture interessano le falesie lungo le coste menti per crollo e per scorrimento nel terrltotl occidentali e meridionali dell 'isola di Lipari, e quelle comunali di Cammarata e S. Giovanni Gemini, che occidentali dell'isola di Vulcano; in quest'ultima un provocano ingenti danni alla viabilità. vasto franamento sul versante occidentale di M. Saraceno provoca vistose lesioni alla strada provinciale È in atto a Gela, in provincia di Ca ltanissetta, un di Vulcano Piano-Vulcano Porto (fol/li: Barbano e al., movimento franoso che interessa, per oltre 2 km, il 1979; Barbano e al. , 1980). versante meridionale della collin a su cui insiste l'abitato (fallii: Arnone, 1978; Bossola e al., 1986). 20 ottobre /978. - A seguito di nubifragi in provincia di Messina s'innescano dissesti id rogeologici che in­ anno 1978. - In provincia di Agrigento un censI­ teressano in modo particolare i territori comunal.i di mento su un tratto clelIa fascia costiera sud-occidentale Francavill a di Sicilia, Milazzo, , S. Agata mostra che sono attivi 75 movi menti franosi (circa 60 di Militello, , Vi ll afranca, , Val­ per scorrimento, 8 per cola mento c 7 per crollo) con dina, , Villafranca Tirrenica Uonti: Ministero una frequenza di una frana ogni 8 kmq. Nell'area, che Interno; L.3. l. 1979, n. 17; DPCM 7.8.1 98 1 in GU si estende per circa 583 kmq, ricade l'intero territorio 22. 1.1 982, n. 2 1). comunale di Agrigento e pan e dei territori di Sicu liana, Realmonte, Raffadal i, J appolo G iancax io, Aragona, 12 settembre 1979. - Improvvisa manifestazione Grotte, Porto Empedocle e Favara (fonte: D aina e al. , esplosiva dell'Etna; muoiono 9 turisti, altri 17 riman­ 1979). gono feriti (fOllie: Cosentino e al., 1982). IL DI SSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITALIA SICILIA 255

Fig. 115. - a) Territorio comunale di Caltanissetta, effetti di uno scorrimento (con componente di colata verso va lle, fuori campo), dicembre 1976. b) Frana della Valle dei Templi, Agrigento, 25 d icembre 1976; un aspetto dello scorrimento che il giorno di Nalale ha devaslato una vasia area (fotografie di L. M erenda, CNR-/RPI Cosenza). - a) View oj a road damaged by Iramlalional slide near Caltanùsefla,December 1976. b) Vieu' oj a road damaged Iry rotalional llide, Valle dei Tuopli near Agrigento, December 25, 1976. 256 v. CAT ENACCI

ZOo Nella mattinata del gio rno 19 la colata principale, con diminuita veloci tà, raggiunge l'alveo del F. Al­ cantara a circa 600 m di quota, e cessa di essere alimentata il gio rno successivo, dopo aver raggiunto la lunghezza complessiva di 7,5 km. G li effl ussi lavici dalla fess ura a più bassa quota continuano invece fi no al gio rno 23 sera, raggiungendo q uota 800, a circa 2 km dell 'abitato di Randazzo (fonte: Cosentino e al., 1982). gmgno 1981. - Scosse sismi che in provincia di Trapani si ri sentono in modo particolare a Mazara del Vall o, Petrosino e Marsala; lo Stato stanzia fondi per la riparazione di danni (fonti: DL 28 .7. 198 1, n. 397; L.26.9.536; L. 13. 8.1984, n. 462). febbraio 1982. - A Santo Stefa no di Camas tra, in provincia di Messina, il sindaco emette un'ordinanza di di vieto di bere l'acqua della rete cittadina, in quanto le so rgenti che la ri fo rniscono sono inquinate dag li Fig. 116. - Territorio comunale di Ca ltanissetta, peri fe ria settentrionale del capoluogo (pendici di Monte S. Giuliano). Frana scari chi fognari di Mistretta e Reitano, due paesi che di Bivio La Spia, 25 dicembre 1976. Effetti della riattivazionc di stanno a monte. A distanza di quattro anni la situazione un co rpo franoso per scorrimento rotazionale (con componente di rimarrà immutata; un «comitato pro-utenti » trasmet­ colata verso valle, fuori campo). Il franamento ha distrutto costru­ zioni di ti po residenziale e agricolo (informazioni t Jolografia di T. terà una lettera di protesta al presidente della Rep ub­ Macaluso, Dip. Ctol. t Ctod. Univo di Paltrmo) . bli ca (fonte: 11 Messaggero, 1.4.1986). - Vitw 01 a rtatlivolion 01 rololional slidt, Bivio La Spia 28 marzo-6 agosto 1983. - In provin cia di Catania, ntor Monlt S.Giuliano, Collonisstlla, Duunbtr 25, /976. preceduta da una cri si sismica durante la nOtte del 26-27 marzo, si apre sul versante meridionale dell 'Etna fine oltobre - 3 novembre 1979. - « Eventi alluvionali » un sistema d i fra tture tra le quote 2900 e 2250, dall a interessano il comune di Ca tania (fonte: OPCM parte bassa dell a quale, a partire dall a mattina del 11.1 2. 198 1 in CU 22 ag., n. 230). g iorno 28, fu oriesce lava. L'attivi tà eruttiva d urerà fi no al 6 agosto (13 1 giorni); già nella notte del 28 17-23 marz o 1981. - Attivi tà erutti va dell 'Etna che marzo la colata, procedendo a una velocità di circa 70 impegna il versante no rd-occid enta le del vul cano. A lle m/h, tagli a la SI'. n. 92 N icolosi-Ri fugio Sapienza e 13.37 del g iorno 17 si apre una fessura o rientata seppellisce alcuni fa bbricati posti a quota 1900, a una NO -SE into rno a quota 2550. Nell'arco di cinque ore distanza di 1,5 km dall e bocche effu sive poste lungo e mezzo si aprono progressivamente verso vall e una le fratture. Il l aprile lungo queste fratture si formano se ri e di fessure eruttive con la stessa ori entazione dell a d ue crateri eruttivi contigui, a quota 2700 circa, dai prima, fino a quota 1400; un al tro sistema di fessure quali fuo riesce altra lava con vari fronti attivi. Il 21 d ivergente dal primo e con direzione ESE-O NO si aprile la la va scende fin o a quota 11 50, a est di M. era aperto into rno alle ore 16 tra quota 2280 e 1900. Sona, a una d istan za di circa 6 km dalle bocche; .da Via via che le fess ure si aprono verso il basso cessa questO giorno solo una dell e bocche effu sive resta l'attività eruttiva dalle bocche a più alta quota. Si passa atti va (a quota 2300). A partire dal 23 aprile aumenta da attività di fontane di lava (altezza massima 300 m) il tasso effu sivo, e la co rrente Ia vica - 1'8 maggio - con modesti flu ssi la vici nelle fessure a pi ù alta quota, scende a q uota 1080, la più bassa altitudine (a 7,5 km ad un'imponente emi ss ione di colate laviche alle quote dall a sorgente). più basse. Tra le ore 24 del g iorno 17 e le ore 9 del N el frattempo, poichè l'eruzione . sembrava aver gio rno successivo queste effus ioni molto fluide, con raggiunto un ben definito stad io di equilibrio dina­ velocità di circa 1 km/h, interrompono la ferrovia mico, con un fl usso d i circa l milione di mc di lava circumetnea, la SS. n. 120, la ferrovia Randazzo-Mo io al giorno, era stata p resa l'ipotesi - da parte dell a e la strada provinciale Moio-Randazzo. Nell a nottata Protezione Civile (ministro Fortuna) e degli organi di del 18 si apre un' ulterio re fess ura tra q uota 1235 e consulenza scientifica del CNR - di aprire «uno o più 1115 le cui colate laviche, fo rtunatamente poco al i­ canali di deviazione» e di costruire «sbarramenti o mentate, minacciano direttamente l'abitato di Randaz- deviatori a pennell i o repellenti ». IL DISS ESTO GEOLOG ICO E GEOAl\IBIENTALE IN ITALIA - SICILl J\ 257

La decisione ultima è quell a di aprire un varco, Catania, nonchè di esponenti di associaZIOni ambien­ mediante brillamento di mine, sul lato occidentale dell a taliste (tra le quali Itali a Nostra e WWF). colata (quota 2200 circa), dopo aver predisposto un «ìvla chi ha detto che c'e un pericolo immediato per i centri canale di fuga (lungo circa 500 m) tra l'alveo attivo abitati? 11 fronte lav ico è ancora a distanza di sicurezza. Deviare la e il M. Castell azzo, un argine obliquo (l ungo circa 600 colata è un'operazione inutile, costOsa e dannosa per il patrimonio m e alto 16 m) presso M . Vetore (con .ripiani per paesaggisrico e naturale». Pietro Alicata, docente universitario di genetica e componente dci gruppo sciemifico-naturalistico del meglio accompagnare i profili topografici), nonché comitato d i proposta per il parco dell'Etna, è uno dei firmatari della arginature minori sul lato o rientale a difesa delle lettera inviata al prefetto di Catania AbbateUi nella quale si chiede strutture turistiche, e varie piste d 'accesso. Qualche tt pressantememe» di bloccare dci tutto i lavori in corso a quota 2100, fra M. Castellazzo c 1\'1. Vetore, rinviando ogni decisione giorno prima dell a data di brillamento subentrano sulla deviazione della colata, almeno fino a quando non ci sa rà una notevoli complicazioni, tra le quali la natura incoerente concreta ed imminente minaccia per i centri abitati. Insieme ad di porzioni della parete nella quale venivano terebrati Alieata, hanno firmato l'appello altri sei docenti universitari catanesi: J\'larccllo La Greca, Giuseppe G ianfranco, Mario Libertini, Giuseppe i fo ri per l'esplosivo , e l'aumento di spessore della Roncisvalle, Emilia Poli Marchese e Luigi Bifro. Noi - spiega sponda del canale Ia vico per l'adesione ad essa di scorie Alicata - non siamo pregiudizialmenre contrari ad un intervento raffreddate, con conseguente innalzamento del pelo sull'andamento dell'eruzione. Ma ogni progetto deve mettere in rapporto costi sostenuti e danni evitati. Qui siamo in presenza di libero dell a corrente magmatica. Ben presto si verifi­ un esperimenro ingegneristico che poteva essere fatto anche senza cano trabocchi d i lava che neutral izzano una decina g iungere alla deviazione della colata. Una parte dell 'operazione è di fori di mina, che invadono il piazzale di la voro realizzabi le abbastanza facilmente sulla base delle moderne tecno­ logie, ma lo scoppio si poteva fare altrove, in una zona più sicura. sottostante la parete da minare. A CJuesto punto le Questa operazione non ci servirà a niente, neanche per il futuro: probabilità di successo di tutta l'operaz ione diminui­ ogni eruzione è differente da un'altra, ogni intervento dovrà essere scono di circa il 50% . Con una corsa contro il tempo, rapportato al tipo di emergenza che si presenta ( ... ). Da tempo si parla di una pianificazione urbanistica che impedisca l'edificaz ione tenendo sotto controllo le temperature nei fori, span­ a tappeto sulle pendici dci vulcano, ma anche per arginare le colate dendo anche acqua a pressione per contenere le si possono predi sporre ostacoli artifi ciali in prossimità dei centri tracimazioni, all e ore 4, \ O del 14 maggio scoppiano abitati più esposti, fossati, barriere stabili, che si accordino con il paesaggio, che non violino l'ambienre naturale». 33 mine. La deviazione è solo parziale, con malcelata (da: N. Amante in (Unità, 10.5./983) del usione di giornalisti e telespettatori. Due g io rni dopo l'esplosione del 14 maggio il varco - La parziale deviazione della colata lavi ca ha contribuito al raffreddamento e conseguente accumulo della lava nella parte alta artificiale si riargina completamente in modo naturale. determinando un arresto dciI 'avanzata dei fronti; JI 17 maggio un'occlusione sul canale principale, tra - il canale artificiale predisposto ha accolto consistenti volumi le quote 2 150 e 2\ 00, provoca trabocchi che innescano di lava provenienti sia dal defl usso prodotto con esplosivo, sia da susseguenti tracimazioni del corso naturale, confinandoli in una una diramazione ad est e un'altra a ovest; diramazioni zona appositamente predisposta e convogliandoli parallelamente al che complessivamente drenano 1'80-90% del flu sso corso principale, sul suo fianco occidentale; la vico, creando una seconda emergenza (innalza mento - le opere di argi namento a oriente del canale lavico, tuttora in corso di completamento, hanno consentito di mantenere le dell'arg ine artificia le presso il Ri fugio Sapienza, co­ tracimazioni della lava sulle precedenti colate, impedendo l'invasione struzione di un nuovo argine nell a zona di Piano di nuove zone e salvaguardando la pista d'accesso c le varie Vetorc, con la vori anche notturni). D al 28 maggio in infrastrutture esistenti; - le opere di arginamenro nella zona di M. Vetore hanno assolto poi si assiste a modeste emissioni laviche. 11 2 1 lu glio la funzione cui erano predesti nate, cioè di impedire espansioni del una scossa sismica pari al VIl-VI g rado della scala flusso lavico verso zone occidentali Si deve a queste opere la MercalJi all 'epicentro, localizzato tra i territori comu­ salvaguardia deBa zona occidentale comprendente, tra l'altro, l'Osservatorio Astrofisico e il Grande Albergo dell'Etna. nali di Trecastagni , Pedara e S. Giovanni la Punta, (dal: I/erbale del / 7 maggio /983 del Comitato di consHlenza crea enorme panico nella popolazio ne che si ri versa tecnico-sdentifica per i1zJfllcano Etna, iItilHilo dal minÌJtro per la ricerca in massa all'aperto; a Catania muore per infarto una scientifica presso la prefellHra di Catania, sintetizzato) donna anziana. li computo final e, rig uardo al volume La grande sfida tra l' uomo e il vulcano suscita totale di la va eruttata, sarà di 100 mili oni di mc, di enorme interesse, e viene accompagnata e seguita da cui quas i il 50% emesso nei primi 20 gio rni di attività. • aperte dispute tra fautori e oppositori dell'intera Dopo un primo provvedimento, in maggio, del operaz ione. D a un lato si molti plicano le dichiarazioni pretore di Belpasso, che subordinava ogni ulteriore e i gi udizi positivi da parte di studiosi ed esperti italiani intervento di deviazione della la va (s ul territorio di e stranieri (tra quest'ultimi John P. Lockwood, re­ competenza) alla preventiva autorizzazione della ma­ sponsabile della protezione dei ri schi vulcanici della gistra tura, saranno molti i giornali che il 16 e 17 Hawai, e Haroun T azieff, alto commissari o per la ottobre del 1985 parleranno dell 'Etna-day finito in protezione civile in Francia), dall 'altro non mancano tribunale, con 46 comunicazioni giudiziarie che adom­ vivaci contestazioni da parte di docenti uni versitari di brano illeciti ai danni dello Stato e della Regione 258 v, CATENACCI

Siciliana, in gran parte legati al giro di fatture fal se persone, vengono dichiarati inagibili. Il danno è per la movimentazione di terra (circa 750 mila mc) comunemente costituito dalla forte compressione delle necessaria alla costruzione delle varici di espansione strutture portanti delle abitazioni, con perdita di e argini artificiali (fonti : autori vari in «Mt Etna and coesione lungo le linee verticali, più freguentemente its 1983 eruptiofi» , Bull. Voleanol. , 47, special iss ue, agli angol.i, con espulsione degli intonaci, con movi­ 1984; giornali va ri periodo aprile-giugno 1983). menti relativi dei corpi verticali dovuti ad assenza di fondazioni concatenate. N umerosi i crolli di di novembre 1983. - A Motta S. Anastasia, in provincia tegole, coperture varie e soprattutto di cornicioni. Nella piazza di Catania, un movimento franoso roto-traslazionale principale di Zafferana la caduta di un cornicione del interessa il versante orientale della zona collinare su cui insiste l' abitato, mobilizzando circa 85 mila mc di secondo piano di un edificio di tre piani provoca la morte un uomo ; da altre zone si segnalano due feriti . terreno. La nicchia di distacco coinvolge la strada che di 11 giorno 25 ottobre altra scossa violenta provoca danni costeggia l'abitato, provocando cedimenti e deforma­ a Fieri, frazione di Zafferana Etnea. Una serie di zioni nella stessa, nonchè lesioni in edifici, di entità precedenti scosse aveva già messo sul chi vive la gente, tale da suggerire per alcuni la demolizione. Il movi­ la maggior parte essendo sistemata in tende della mento franoso si pro trarrà per un anno causando anche il cedimento della passeggiata belvedere posta alla protezione ci vile; si registrano solo 9 feriti, in gran parte quota della strada; nella primavera del 1985 il feno­ estratti dall e macerie del palazzo nobiliare dei baroni Francica-Nava. Crolla la chiesa parrocchiale di cui meno assumerà aspetti parossistici (fonte: Maugeri e Motta, 1986; Ferrara, 1987). rimane in piedi solo la facciata; croll ano numerose case che si affacci ano su via V. Emanuele, la strada principale 19 giugno 1984. - Terremoto di magnitudo 3,9 sul del paese. Circa 850 persone vengono sgomberate da fianco sud-occidentale dell'Etna, in provincia di Catania. case lesionate. La crisi sismica viene messa in relazione L'intensità risulta pari al VII grado della scala MKS all'attività magmatica del vulcano, la cui fase effusiva ­ all 'epicentro locali zzato tra le frazioni di S. Maria La iniziata il 27 aprile con produzione lavica ri versata in Stella, in territo rio comunale di Aci Sant' Antonio, e di gran parte nella vall e del Bove- era terminata (dopo 172 Pennisi, in territorio di Acireale. Il danneggiamento si giorni) ìl16 ottobre, seguita po i da un'atti vità esplosiva risente su un'area di circa Il kmq. L'origine del sisma, che proseguirà fin verso la fin e del 1985 (fonti: l'Uni tà, piuttosto che a tensioni derivate da attività magmatica, 20 e 26.10.1984; Paese Sera, 26.10.1984; Rapporto sembra controllata da sistemi tettonici (fa glia orientata dell'unità di ricerca INV-CNR-Ist.Scienze Terra Uni vo NNE-SSO); circa 2 mesi prima, il 15 aprile 1984, un Catania, ottobre 1986; Ord.ze 31 . 10. 1984 n. 389 e 390, sisma di analoga o rigine aveva interessato il versante 1.2.1985, n. 48 1, del ministro per il coordinamento sud-occidentale del vulcano, con medesima intensità della protezione civile; Armienti e al. , 1985). massima locali zzata tra i comuni di S. Maria di Licodia e di Biancavilla. Lo Stato stanzia fondi per la riparazione di 12-13 novembre 1984. - Nubifragi innescano pro­ danni (fonti: Benina e al. , 1984; DL 1.2.1985, n. 9; DL cessi all uvionali in provincia di Messina, dove ri sulta 3.4.1985, n. 114; Ord. 31. 10. 1985, n. 63 1fFPCfZAdei particolarmente colpito il terri torio comunale di Giar­ ministro per iJ coordinamento della protezione civile). dini Naxos; sotto accusa sono i la vori di posa di enormi tubazioni per l'acquedotto Fiumefreddo-Messina (fon­ seconda quindicina ottobre 1984. - Attività sismica, in ti: DL 29.11.1984, n. 793; DM 15.3. 1985 n. 850 in provincia di Catania, si sviluppa sul versante no rd­ GU 28 marzo, n. 75; Ord.20.1.1986 n. 672 FPCfZA o rientale e o rientale dell'Etna a partire dal primo del ministro per il coordinamento della protezione pomeriggio del giorno 16, con ipocentri a bassa civile; DPCM 21. 10.1987 in GU 24.2. 1988, n. 45; La profondità. In particolare il giorno 18 si manifesta Sicili a, 31.10. 1985). una scossa (magnitudo 3,5-4) con epicentro sul ver­ sante orientale del vulcano (piano Persicana); poi, nella inizio anno 1985. - In provincia di Palermo un movimento franoso per scorrimento interessa la SP. serata del giorno 19, si verifica una scossa più violenta (magnitudo 4-4,5 circa) con epicentro tra Zafferana n. 7 di Montemaggiore al km 20; un'altro franamento si riattiva coinvolgendo al km IO la strad a provinciale Etnea e M. Zoccolaro, profondità di circa l km, intensità ri scontrata nell'area epicentrale riferibile al n. 52 di S. Mauro Castelverde (fonte: Tripoli, 1986). VII grado della scala MSK. A Zafferana (VlI grado) 16 gennaio 1985. - In concomitanza di nubifragi in e in minore misura a S. Venerina (VI grado) il panico provincia di Agri gento, esonda il F. Salso provocando è generale e numerosissime persone, da questo mo­ l'interruzione della SS. n. 123 e della linea fe rroviaria mento, dormiranno all 'aperto, in auto o presso parenti, Canicattì-Licata, con notevoli danni (fonte: Giorni, in tende; circa 250 fabbricati, cui fanno capo circa 650 1985). IL D ISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITALIA - SICILIA 259

29-31 ol/obre 1985. - Diffusi dissesti idrogeologici, al ponte tra Misserio e Artale isola di fatto tutte le con pesanti danni, si manifestano nell'area orientale frazioni a monte di . Ancora più a dell'isola in concomitanza di piogge intense e talora di sud, neUa zona di Taormina, il sovraccarico delle acque nubifragi. Particolarmente colpita la provincia di pone in crisi la rete di raccolta e molti edifici ed esercizi Messina, soprattutto lungo la fascia ionica. Un torrente pubblici vengono allagati. Lungo la costa tirrenica un in piena presso Milazzo provoca il crollo di un ponte. A torrente in piena presso MiJazzo provoca il croll o di un Messina edintorni si registranoaUagamenti dovuti al T . ponte. In provincia di Catania si accentuano, in San Nicola presso Vi ll a Lima, nonchè nei pressi della territorio comunale di Acireale, i franamenti per crollo frazione di Pace, e ad Annunziata, dove una poderosa dai costoni rocciosi della Timpa, con pericolo per il colata fangosa invade la strada di accesso all a scuola sottostante complesso turistico di S. Maria La Scala elementare Beata Eustachio. Seriamente danneggiato (fonli: li Messaggero, 31. lO. 1985; La Sicilia, risulta il sistema di rifornimentO idrico della città; 31. 10.1985; Gazzetta del Sud , 1.11.1985). l'acquedotto della Santissima, e soprattutto quello di novembre 1985. - A Camaro, frazione del comune Pietroieni, risultano danneggiati con interruzione dci di Messina, un franamento sbarra parzialmente l'alveo rifornimento alle frazioni S. Margherita, S. Lucia, del torrente omonimo. Preoccupazioni tra la gente del Galati e S. Anna. A Cumia risulta interrotto un tratto di luogo, al corrente che nel 1935 l'abitato fu colpito da condotta tra la sorgente e il se rbatoio. una drammatica inondazione (fonte: Gazzetta del Sud, A S. Stefano Medio si ri scontrano danni all e sorgenti 5. 12. 1985). Fontana e pozzo Fontana, e un tratto di condotta viene 8 dicembre 1985. - A Gela in provincia di Caltanis­ spazzato via a S. Filippo Superiore. Circa 100 m di se tta, un movimento franoso sulla pendice della parte tubazione subiscono cedimenti e infiltrazioni estranee orientale della collina su cui insiste l'abitato provoca presso S. Stefano Briga e Curcuraci. Le acque di la caduta, nell'area sottostante l'incrocio tra le vie scorrimento trascin ano masse di detriti e fango che Romagnoli e Cappuccini , di una massa argillosa che interrompono "autOstrada Messina-Catania a sud di superando un terrapieno si ammassa contro un muro Tremestieri , la SS. n. 114 nei pressi del bivio per divisori o di una palazzi na; sei appartamenti vengono Giampilieri Marina, la strada provinciale presso Giam­ sgomberati (fonle: La Sicili a, 10. 12. 1985). pilieri Superiore. Un tratto della linea ferroviaria tra 25 dicembre 1985. - Nel contesto di una fase inizialeru Capo Ali e Itala Marina viene diveltO per lo scalzamento attività erutti va dell' Etna, scosse sismiche - di cui una di operatO dai flussi idrici. eU'entroterra di Tremestieri magnitudo 4,4 - provocano ri sentimenti nella zona un movimentO franoso blocca la strada provinciale che catanese compresa tra Mil o, S. Venerina, Zafferana da Larderia Jnferi ore porta in contrada S. Giorgio Etnea, S_ Alfioe Giarre. Nel comune di Linguaglossa, in isolando tra l'altro un'abitazione. In terri tOrio comuna­ contrada Piano Provenzana, crolla l'albergo Betulle le di Itala disalvea il torrente o monimo provocando provocando la morte di una persona e il ferimento di altre alluvionamenti con ingenti danni all e aziende agricole; sette; nell a stessa località resta completamente distrutta la è particolarmente colpita la contrada Siberi a di Marina d'Itala dove le acg ue convogliate da un cunettone scuola di sci, e danneggiato g ra vemente il ri storante Provenzano. A MiJ o si registra il crollo di un muro di sottostante l'autostrada fuoriescono insieme ai detriti cinta in locali tà Case lJ e e una lesione neUa sede stradale in in vadendo una trentina di abitazioni poste ai piani terra località Mareneve (fonle: prefettura di Catania). dei fabbricati. A Scaletta Zanclea muore una donna per spavento indotto da all agamenti. Più a sud numerosi gennaio 1986. - Emergenza a Modica, in provincia dissesti idrogeologici si verificano lungo la fascia di Rag usa, per segni di movimenti franosi per croUo costiera compresa tra An Terme e . II dal costone roccioso del quartiere Santa Venere, centro abitatO di Roccalumera viene all uvionatO per meglio noto come «Sbalzo», i cui distacchi lapidei l'esondazione del T. Scigli o e 30 fa mi g li e vengono possono interessare le sonostanti vie e le case di civile evacuate; numerose aziende artigiane ubicate tra i abitazione (fonle: La Sicili a, 26. 1.1 986). torrenti Sciglio e Allume vengono '1uasi del tutto 13 gennaio 1986. - In provin cia di Catania scosse distrutte. Nell'abitato di Santa Teresa di Ri va la strada sismiche con epicentri sull a pendice meridionale del­ provinciale per Misserio, che costeggia il corso del T . l'Etna (poco a nord di Catania) aggravano di molto , viene interrotta per dissesti in local ità Vallone le condizioni di stabilità di alcuni fabbricati di contrada Abramo. Le frazioni di Rimiti, Misitano, S. Carlo e Due Cavolo in territori o comunale di Tremestieri Etneo. Fiumare, tutte in territorio comunale di Castelvecchi o Le abitazioni, in numero di cingue, site lungo la via Siculo, ri sultano isolate per franamenti e altri dissesti Etnea (all'altezza dei numeri civici 125, 127 e 129), idrogeologici; il croll o dei mu ri di contenimento laterali già in passato erano state oggetto di interventi di 260 V. CATENACCI restauro per le intermittenti soll ecitazioni subite, ma Passarello-Macello, coinvolgendo la strada Mistretta­ non si era ancora prospettata la necessità di demol izione Nicosia (follte : atti amministrazione comunale di Mi­ c, al contrario di al tri fab bricati abbandonati o demoliti, stretta). erano ancora abitati da famiglie. O ra, le notevoli prima quindicina marzo /987. ~ A Tusa, in provincia dimensioni delle lesioni lungo i muri perimetrali e sulle di Messina, nel corso di abbondanti piogge, un strutture portanti, nonchè gli avvallamenti sui pavi­ franamento in località Cozzo Difesa ostruisce l'alveo menti, pongono l'esigenza della evacuazione e demoli­ di un SOttOstante ruscell o. Il peso di materiale franato zione. La zona ricade nell a fascia di fratture che e l'innalzamento del li vello dell a falda in nescano nel nell 'agosto del 1881 , a partire dai territori di Treme­ fondovalle un movimento franoso che nell 'arco di una stieri , Mascalucia e G ravina, fu sede di eruzione lavica, ventina di gio rni si estende per circa 2 km interessando detta «del Cavolo», che lungo un percorso di 8 km una superficie d i oltre 150 ha, lambendo il centro raggiunse Catania riversandosi in mare (fonte : La abitato alla periferia occidentale. Vengono coin volti Sicilia, 15. 1.1 986). alcuni edifici rurali , alcuni dei qual i croll ano e vengono febb raio /986. - Si accentuano le lesioni ai fabbricati trascinati a valle per qualche decina d i metri, nonchè del centro storico ed abitato di Lipari, in provincia di terreni colti vi e strade interpoderali; anche il campo Messina, in particolare nell a immediate vicinanze del sportivo e il macello vengono resi inutili zzabili. Si castello, ai due lati della centralissima via Garibaldi; teme che per effetto di richiamo si possa generare un nove fami glie sono costrette a sgomberare le proprie movimento franoso secondario che coinvolga il quar­ abitazioni. Tra le ipotesi avanzate è il cedimento del tiere occidentale della cittadina, g ià in"pa ssato oggetto SOttosuolo per infiltrazioni di Liquami e altri sca richi di franamenti. Vengono emesse 37 o rdinanze di fognari (fonti : Giornale di Sicilia, Il e 13 .2. 1986). sgombero che rig uardano fabbricati rurali e civili 28 febbraio 1986. - Ad Aci Trezza, frazione di Aci abitazioni ( fonti : Giornale di SiciLia, 16.3.1987; Castello in provincia di Catania, si veri fica un franamen­ Dipartimento Protezione Civ il e, Roma). to sul pendio della ((co ll ina», densamente urbanizzata, 17 aprile 1987. - Sull'Etna l'attività di degassazione proprio poche decine di metri sopra il tratto della SS. n. provoca l'espulsione, dal cratere di sud-est, di fram­ 114 in cui un anno prima si manifestò un movimento menti di roccia che investono una comiti va di escur­ franoso che parali zzò per mesi il traffico sulla Catania­ sionisti saliti fi no a quota 3000 circa. Muoiono 2 turi sti Acireale. Viene disposta l'evacuazione di 2 fami gli e da (una donna e il fi glio di 9 anni) e altri 6 vengono un fabbricato immediatamente Sottostante il tratto feriti. Tre guide vengono indiziate per omicidio stradale interessato. Più in alto, in corrispondenza di via colposo; viene fa tto di vieto di accesso oltre la quota Manzella, ricavata da un terrazzamento artificiale, i 1900 (follti: La Sicilia, L'Ora, 18-20.4.1987). dissesti e le crepe non solo di ventano semp re più vistosi 30 giugno 1987. ~ A Lentini, in provincia di Siracusa, nei giorni successivi, ma si estendono a zone più ampie un movimento franoso per crollo interessa la via del la «collina» fino a interessare il complesso edili zio con Tirone nel quartiere Roggio, sotto cui era presente piscina (<

A Belmonte .Mezzagno viene allagato il quartiere I 685/FPC e 10.8. 1990 n. 2001 /FPC del ministro per Ani me Sante dalle acq ue di esondazione del T. SpatOla il coordinamento della protezione civile). le quali, tra l'altro, abbattono un muro di sostegno 13 1I0vembre /988. - Un violenro nubifragio SI presso la piazza pri ncipale trascinando via le auto in abbatte su ll ' Agri gentino innescando d issesti idrogeo­ sosta; a Capaci un franamento sbarra la via Belvedere; logici che interrompono la SS. n. 640 nei pressi del a Carini le acque di esondazione de) T . Viamare bivio per Favara (f01l/e: l'Unità, 14. 11.1 988). all uvionano i piani terra degli edifici della zona 29 gelilloio 1989. - In provincia di Catania, sull a Villagazia; a Castelbuono dissesti idrogeologici pro­ costa ionica ai piedi del versa nte orientale dell'Etna, vocano l'interruzione dell a strada regionale Castelbuo­ scosse sismiche si risentono con più intensità in no-S. Guglielmo; in territorio d i Isola delle Femmine territorio comunale di Giarre. l danni piu consistenti, si registrano allagamenti di cantine e dissesti alla con accentuazione di lesioni preesistenti e alcuni crolli, caserma della marina militare; a Monreale la strada si registrano nell e frazioni Macchia e Balatelle, dove per S. Latino viene interessata da crolli di massi; a alcune persone restano ferite. Si verificano danni anche Montelepre ri sultano allagati 20 edific i; a Partinico si nel limitro fo territorio del comune di S. Venerina verificano allagamenti per l'esondazione di un torrente; (fallii: L'Ora, Giornale d i Sici li a, 30. 1.1989; DM a S. Cipirello subiscono dissesti la rete viaria, fognaria 22.5. 1989 n. 89/00693 in CU 7 g iu., n. 131 ). e idrica; a Torretta vengono evacuate 20 famiglie da un edificio in Via Dante. Traffico paralizzato a Palermo 3/ dicembre / 989 - / genlloio 1990. - Precipitazioni per allagamenti, soprattutto nella zona di viale Regione piovose si rovesciano nella zona meridionale della Sicil iana e della circonvallazione. provincia di Siracusa e nel Ragusano. Alluvionamenri BloccatO il traffico sulla SS. n. 11 3 Palermo-Trapani con ingenti danni alle campagne si verificano presso e sull 'autostrada per Punta Raisi (follti: La Sicilia, Siracusa, dove esonda il F. Cassibile. Acque temporanea­ 17. 11.1 987; prefettura di Palermo). mente incanalatesi lungo un versante in contrada Ognina presso Fontane Bi anche travolgono una persona gel/I/aiofebbraio / 988. - In provincia di Palermo è che verrà trovata morta l'indomani. Vistosi allagamenti in atto un movimento franoso in zona abitata di si registrano anche nei centri abitati (Avola, NotO, Ciminna; un altro dissesto franoso in atto coinvolge Cassi bile, Pachino, Fontane Bianche). Masse di detriti e la frazione S. AmbtOgio del comune di Cefalù (fol//i: fango interrompono la SS. n. 11 5 Siracusa- Ragusa, la Ord.ze 30. 12. 1988 n. 1628 e I 629fFPC del ministro strada provinciale t\vola-Noto-Pachino, la li nea ferro­ per il coordinamento della protezione civile). viaria Siracusa-Ragusa-Gela presso la stazione di S. aprile-giugno 1988. - In provincia di Siracusa situa­ Teresa Longarini. Lo Stato dichiara l'esistenza del zioni di pericolosità per dissesti idrogeologici si carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi nei registrano ad Augusta e Palazzolo Acreide; in quest'ul­ territori dei comun i di Avola, Noto, Rosolini e Siracusa. timo comune i dissesti sono localizzati lungo il costone In provincia di Ragusa pesanri danni si registrano nelle che borda la circonvall azione nord (fonti: Ord.ze campagne di Ispica per la fuori uscita delJeacquedai vari 12.4. 1988 n. 1433/FPC e 5.7.1988 n. 1492/FPC del canali irrigui (Gariffi , Acquebasse, S. Maria Focallo) mi nistro per il coordinamento della protezione civile). VOli/i: Giornale di Sicilia, 3. 1.1 990; L'Ora. 2. 1.1 990; 9- /3 sel/embre /988. - Dissesti idrogeologici per D M 2.8. 1990 n. 90/00062 in CU 7 sen., n. 209). «piogge all uvionali» interessano i comuni d i Centuripe /3 dicembre / 990. - Di notte - alle ore 1,24 - una e Piazza Armerina in provincia di Enna (fonte: DM scossa sismica di magnitudo 5, I interessa la Sicilia 15.9. 1989 n. 1515 in CU 4 Ott., n. 232). orientale. Le prime informazio ni indicano un epicentro /5 sel/embre / 988. - Un nubifragio nell a zona in mare, una cinquantina di ch il ometri al largo di sud-occidentale della provincia di Ragusa innesca Noto, con forte ri sentimento distruttivo a Carl entini, dissesti idrogeologici nel comune di Comiso e marg i­ in provincia di Siracusa, dove si verifca il crollo nalmente nei territOri comunali di Acate, Vittoria e completo di tre palazzine e si contano 13 morti. lei Ragusa VOli/e : Ord. 24. 10. 1988 n. 1585/FPC del giorni successivi tardano a pervenire notIZie Sicure ministro per il coordinamento della protezione civil e). circa l'estensione e l'entità dei danni; appare su bito settelllbre-ottobre 1988. - A Capaci, in provincia di evidente una sostanziale carenza di fo rmazio ne e Palermo, si aggravano le condizioni di instabilità di appli cazione di piani di protezione civile a livello grossi massi sul pendio che sovrasta l'abitato; a territorale. L'emergenza più pressante è la sistemazione Ca rl entini, in provincia di Siracusa, dissesti idrogeo­ dei senza tetto e il loro censi mento. logici creano pericolo per la pubblica incolumità nell a «Adesso è di turno la Sicilia e piu che agli edifici lesionati, e zona di via Tagliamento VOIlli: O rd.ze 10.4. 1989 n. alle tende gelide, il pensiero corre al business. Trema la terra, e 262 V. CATENACCI sussultano le casse dello Stato. Ottenere una patente di sfollato può in provincia di Catania. Secondo i dati ufficiali, essere un traguardo della vita: come una laurea al M.I. T. americano, aggiornati a tutto il 3. 1.1 990, la situazione sarà la o un diploma a Oxford. England. Ci sono Uffici segnalazione danni destinati a verbali:r.zare più denunce di quante suppliche ricevono seguente: 6. 103 edifici inagibiE (di cui 5. 133 in insieme Sant'Antonio da Padova e Padre Pio di Pietrakina ( ... ). provincia di Siracusa, 929 in provincia di Catania e In me il ministro Lauanzio, che in Tv fa la sua fi gura, suscita 41 in quell a di Ragusa); 13.217 senzatetto (di cui sinceramente simpatia: gli scappa Kappler, quando è alla Difesa, e gli sfu ggono i soccorsi, quando deve andare all'attacco. Tutto, nella 11.835 in provincia di Siracusa, 1. 3 10 in provincia di povera isola, diventa evangelico; ed il preceno «Seppellire i morti», Catania e 72 in quella di Ragusa) (tabb. 111 - 11 2). va inteso come: Ognuno provveda ai defunti suoi, nel senso: ragazzo, piangi e scava ( ... ). Rino Nicolosi, il Presidente della Regione, esige che ogni pratica sia affrontata con rigore: è un aueggamento corretto. Ma non se la può Tab. III. - Terremoto d i Augusta, 13 dicembre 1990. Sintesi dei danni. prendere coi finti terremmati locali, quando circolano i falsi soccorritori di Roma: più preparati alle interviste che all'organizzazione ( ... ). Lo sapevate che nel Belice, dope ventidue anni ci sono ancora provo di pro\'. di pro\'. di cinquemila baraccati? Ormai sono considerati una specie protetta, Siracusa utania Ragusa come l'orso marsicano e la foca nana. Ogni tanto arriva qualche troupe televisiva, e denuncia, ma tutti se ne fregano. - morti 13 L'onorevole Nicolosi dice anche che nei suoi compatrioti c'è - senzatetto 11.835 1.3 10 72 un senso di solitudine, perchè si sentono trascurati dall'opinione - edifici inagibili pubblici 138 80 pubblica nazionale. Sarà, ma qui ognuno deve imparare a farsi 3\ compagnia da solo. E a fare le case popolari, ad esempio, non col - edifici inagibili privati 4.909 818 burro, come dicono ad Augusta, ma col cememo e i mattoni. - edifici inagibili scuole 86 31 9 Altrimenti, ogni colpo di tosse diventa un allarme.». tmale 5. 133 929 41 (da: Enzo Biagi, in Corritre della Stra, 20. J2. J990)

Intanto l'Istituto Nazionale di Geofisca, sulla base dei primi accertamenti, delinea un primo guadro degli Due mesi dopo il terremoto saranno ancora in corso effetti macrosisrnici che consente di localizzare l'epi­ I lavori di urbanizzazione per la posa dei container; centro ad Augusta (tra la stazione di Brucoli e l'estrema insorgono polemiche anche per le lentezze burocrati­ periferia a nord-est di Augusta, provincia di Siracusa) che che accompagnano la produzione della documen­ (tab. 11 O). In alcune locali tà resistono meglio le vecchie tazione idonea per accedere ai container o in alternati va costruzioni che non quelle in cemento armato, mentre all a ri scossione del contributo. per le vecchie costruzioni il danno più diffuso è Lo Stato dichiara danneggiati 4 1 comuni. Rispetto riscontrabile negli edifici a grande luce, come per le chiese. alla tabeUa 11 2 viene inserito il comune di Palazzolo Nel frattempo i dati via via forniti dall'ufficio del Acreide in provincia di Siracusa, ma vengono esclusi commissario coordinatore del Dipartimento della Pro­ i comuni di Buscemi e Canicattini. Per la provincia di tezione civile, prefetto Gomez y Palo ma, indicano che Catania viene inserito il comune di Valverde ed escluso i centri abitati con il maggior numero di edifici resi quell o di Maletto; per la provincia di Ragusa vengono inagibili, in provincia di Siracusa, sono quelli di considerati danneggiati i comuni di Chiaramonte Canicattini Bagni, Augusta, Lentini, Francofonte e Gulfi, Giarratana, Ispica, Modica, Pozzall o, Ragusa, Siracusa, cui si aggiungono Catania, Scordia, Militello Scicli e Vittoria Uonli: Istituto Nazionale di Geofisica; Dipartimento della Protezione civile; D PCM 15. 1.1 991).

Tab. I IO. - Terremoto d i Aug u sta, 13 dicembre 1990. Intensità Jille alino 1990. - Un'indagine sui dissesti franosi scala MCS, p rovince di Siracusa e di Catania (*). rilevati nei centri urbani dei comuni siciliani mette in luce i seguenti dati: l ) provincia di Caltanissetta, 15 VII I grado: Augusta settore nord (SR); comuni coi n volti su 22 (68 %); 2) provincia di Palermo, VII grado: Augusta frazione Brucoli stazione (S R), Carlentini 47 comuni coinvolti su 82 (57%); 3) provincia di (S R), Augusta Citta (SR); Agrigento, 24 comuni coinvolti su 43 (56%); 4) VII-VI grado: Augusta settore sud (SR), Brucoli di Augusta (S R), Scordia (CT ), Siracusa (S R), Priolo Gargallo (SR), provincia di Messina, 58 comuni coinvolti su 108 Lentini (S R), Melilli (SR); (54%); 5) provincia di Ragusa, 5 comuni coinvolti su VI grado: Augusta Pa radiso (SR), Augusta M. Tauro (S R) 12 (42%); 6) provincia di Enna, 8 comuni coinvolti Viliasmundo (SR), Valverde (CT ), Pa lagonia (CT), Vizzini (CT), Militello in Val Catania (CT), Cassaro su 20 (40%); 7) provincia di Trapani, 9 comuni (S R), Francofonte (SR), Floridia (SR), Solarino coinvolti su 24 (37%); 8) provincia di Siracusa, 6 (S R), Socr;no (S R) comuni coinvolti su 2 1 (29%); 9) provincia di Catania,

(*) DD inugil'l prowisoriD I NG (in allrl 46 lo(aliltÌ li riStonlrDno Jonntgg;D",tnli 17 comuni coinvolti su 58 (29%) _(fonte: Servizio riflribili DI V I· V grado ). Geologico e Geofisico dell a Sicilia, 1991). IL D ISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN IT ALIA - SA RDEGNA 263

al km 9; un'altra interrompe la provinciale n. 22 Oliena­ Tab. 112. - Terremoto di Aug usta, 13 dicembre 1990. Danni riscontrati nei com uni dell e province di Siracusa Mamoiada presso O rgosolo, dove cro lla anche un e di Catania (*). ponte. 11 F. N urdole, tributari o del Tirso, sormonta il ponte a va ll e di Oni fe ri sulla strada uoro-Macomer, edifici senza edifici senz2 asporta 30 m di rilevato stradale e danneggia l'adia­ imlglblli letto inagIbili Icrto cente fe rrovia. Nell a zona di Monte Albo frane e - provo Siracusa - provo Catania sfaldamen ti di scarpate ostrui scono la strada Luia­ Augusta 1511 4700 Acicatena 12 16 Simiscola all'altezza di Guzzurra. Alcuni dati tratti da Avola 151 148 Caltag irone 19 65 fonti giornali sti che: 4 case croll ate a Giras ole, 8 a Buccheri 4 Catania 473 355 Ilbono, 20 a Loceri, 5 a Oli ena, 5 a Talana, 4 a N uoro, Buscemi 3 5 Grammichele 7 8 e inoltre 18 crolli a Lodè e 40 a Tortoli . Can icatti ni B. 5 IO Licodia E. 4 5 D anni anche in Ga ll ura, provincia di Sassari. Lungo Ca rlentini 1595 170 1 Maletto la ferrovia tra Calangian us e Tempio Pausania crollano Cassa ro 4 Militello 129 328 2 ponti (uno a Parafi nta, l'altro a Badumeda), e Fe rl a \I vengono asportat i circa 500 m di binari ; un al tro ponte Floridia \I 17 ~' l ilen o 22 52 viene abbattu to dall e acque del F. Liscia che esonda. Francofonte 143 488 J\'lotta S. Ana· stasia 8 A ovest di Tempio Pausania crolla un ponte lungo la Lentini 579 2200 Palagonia 58 120 strada che conduce a Trinità d'Agul ta. Sempre in Melilli 509 1500 Ramacca \3 22 provincia di Sassa ri , sul basso versan te di M. Lumbara, Noto 180 289 il Ri o Berchidala asporta parte del ponte metallico Pachino 24 68 Scordia \34 250 della fe rrovia presso la stazione di Berchidda, aspor­ Priolo G. 26 79 S.Giovanni L. P. 3 ta ndo un tratto di binari ; deragli a il treno A T 213 al Rosolini 7 I O Km 248 tra le stazioni di Monti e di Berchidda; risulta Siracusa 309 573 Santa Venerina I lesionato, presso Berchidda, il ponte Medatto, ad opera Solarino 2 5 Tremestieri 2 5 dell e acque del Rio Mannu. A sud di Olbia, presso Sortino 59 42 Vizzini 45 81 Padru, la piena del Ri o Lernu isola per 3 giorni 4 ragazzi (di cui uno paralitico) che vengono alimentati (. ) Fonlt: Diporli",t"'D di/lQ !)rotttHJU Cirilt. con cibo lanciato con fi onde. In provincia di Cagliari estesi e g rav i danni si ve rifica no nel Sarrabus-Gerrei. Il F. Flumendosa nell a 1. 20. C RONISTORI E SA RD E parte va lli va sormonta il ponte dell a SS. Muravera­ Vill aputzu e rompe gli argini di S. Vi to e Villaputzu; / 5- / 7ollob" / 95/ . - Violenti nubifragi interessano sono ci rca 200 i fabbricati crollati e 100 quelli lesionati o peri colanti (fon/i: uova Sardegna, 17-18. 10. 195 1, l'a rea centro-settentri onale e sud -orienta le dell'isola, 20-21. 10.195 1; Gazzolo, 1952; Serra, 1952; Botta, inn escando poderose all uvioni e numerosi movimenti 1977). franosi, con vitti me e danni in genti (tab. 11 3). In provincia di N uoro sono parti colarmente colpite marzo / 953. - In provincia di Cagliari dissesti l'Ogliastra e la Baroni a. In Ogliastra la SP. n. 9 conseguenti a un nu bifragio interessano il comune di Ussanai-Lanusei-To rtoli viene interessata da una gros­ Se rdi ana. Lo Stato stanzia fo ndi per la riparaz ione di sa frana tra Bi vio Ca rmine e Gairo . Anche la provin­ edifici (fon/e: D M 13.2.1 957). ciale n. 12 Lanusei-Bari Sa rd o resta interrotta da numerosi franamenti e dal cro llo d.i un ponte. Isolati e interessati da dissesti i centri abitati di Bari Sa rdo T ab. 113. - Alluvioni in Sardegna, 15-17 ottobre 1951. (4 morti), Loceri, Arza na, Il bono, Gairo, lerzu, La­ nu sei ( I mo rto); estesi danni si registrano anche nei comuni particolarmente colpiti 24 comuni della fascia costiera, come a Torto li e G irasole, case crollate 450 allu vionati dalle esondazioni F. Foddeddu. Interrotta case danneggiate 600 la line ferroviaria Ussania-A rbatax per il croll o di una senza tetto 3.000 ga ll eria. Nell a Baronia il F. Cedrino e i suoi tributari mo rti (in provincia di Nuo ro) 5 esondano allagando e alluvionando Irgoli e le campa­ gne di Galtelli e di Orosei. Nel Nuorese la SP. n. l uoro-Lanusei viene interrotta da una g rossa frana (Fo"te: &IIQ, / 977).