COLLEGIO NUOVO FONDAZIONE SANDRA E ENEA MATTEI ______Nuovità

______

SOMMARIO

Presentazione 3

Vetrina 4 Partnership istituzionali 54 Già 30 anni, solo 30 anni: qual è il segreto? 4 La Scuola Superiore dello IUSS 54 Trent’anni di internazionalizzazione 13 La Conferenza dei Collegi Universitari italiani 55 College da tutto il mondo al Collegio Nuovo: Women’s Education Worldwide 56 il terzo meeting di Women’s Education Worldwide 19 Una vita da Collegio 62 Il Collegio Nuovo nell’a.a. 2007-2008 33 Ciak, si gira: feste, gita e competizioni sportive 62 La comunità collegiale 33 Gli incontri culturali visti da noi 68 Le alunne neolaureate 33 Decane: una storia da raccontare 78 Le nuove alunne 35 Il concorso 35 Nuovità dalle Nuovine 79 Posti gratuiti 36 Carriere e attività 79 Soggiorni e borse di studio pre-laurea all’estero 36 Premi 81 Perfezionamenti post-laurea all’estero 37 Fiori d’arancio 82 Lavori in corso 37 Fiocchi rosa e azzurri 82 Finanziamenti e donazioni: promuovere il merito 37 C’è post@ per noi 83 Attività culturali e accademiche 40 Conferenze e incontri con gli autori 40 Racconti dalle Nuovine 94 Dall’album degli ospiti 41 Avventure all’estero 94 Riunioni, convegni e corsi 41 Esperienze di lavoro 103 Insegnamenti accreditati dall’Università di Pavia 42 Orientarsi 45 L’Associazione Alunne del Collegio Nuovo 111 Echi di stampa 49 A cura di Paola Bernardi e Saskia Avalle

Hanno scritto in questo numero: (in ordine di comparsa) Laura Curino Brigitte Scheuerle Laura Frati Gucci Mariko Muramatsu Ciferri Ján Figel’ Rodica Diaconescu Blumenfeld Grazia Bruttocao Sofi a Kantor Emmanuela Carbè Maria Langleben Bruna Bruni Chen Chenjia Maria Antonietta Confalonieri Fügen Tabak Michela Pagano Kamal Singh Alberta Spreafi co Evelyn Ochoa Machiste Anna Lanzani Katerina Vjero Faten Bethabet Mouneimne Deborah Holmes Emma Bonino Tanja Johannsen Silvia Favalli Magda Arnaboldi Maria Carmela Pera Angela Pucci Michela Bertero Melania Mandarà Elisabetta Forciniti Renata Bonfi glio Laura Massocchi Grace Bianchi Livia De Rosa Barbara Casadei Elisabetta Di Bernardini Maria Paola Ferretti Maria Francesca Nespoli Silvia Castelli Francesca Facchi Silvia Albesano Federica Cocito Helen Wales Antonella Busso Chiara Ravezzani Francesca Antonini Letizia Diamante Marialuisa Catanoso Francesca Peri Irene Cappelletti Valeria Fiaccadori Giulia Risso Anna Baracchi Natalia Lugli Francesca Falco Blerida Banushi Elisa Bertazzini Gabriella Pocalana Antonella Francabandera Angelica Sartori Paola Lanati Cecilia Trovati Rosa Bernardi Szandra Brambilla Chiara Colli Giorgia Bestagno Laura Dimitrio Francesca Repetti Francesca Poletti Pamela Morellini Francesca Sandrini Lidia Motta Cristina Castagnoli Valeria Crescio Giulia Ambrosi Laura Meriggi Viviana Palumberi Stefan Delureanu Anna Merlo Victoria Delureanu Chiara Zin Sandro Rizzi Giulia Garbin Silvia Romagnoli Claudia Arisi Lise Chapuis

Si ringraziano per la collaborazione tutti coloro che hanno fornito notizie e in particolare, per il coordinamento della rubrica “Vita da Collegio”, Antonella Busso; per la revisione fi nale Francesca Facchi, Pamela Morellini e Antonella Fantini. Questo numero viene spedito con un contributo dell’Associazione Alunne In copertina: Il Poster del Trentennale con la Fondatrice Sandra Bruni Mattei Finito di stampare nel mese di novembre 2008 PRESENTAZIONE

Un anno davvero speciale l’ultimo, al Collegio Nuovo. Ecco perché questo “Nuovità” si pre- senta ancora più corposo del solito. Già, perché il 2007-2008 è stato il trentesimo della storia del nostro Collegio, segnato da appuntamenti importanti, quali la festa del Trentennale l’11 maggio e, dal 5 al 7 giugno, il Meeting della rete internazionale dei College universitari fem- minili più prestigiosi, Women’s Education Worldwide, che ha fatto per tre giorni, del Collegio Nuovo, il centro di rifl essione intorno all’istruzione superiore femminile. Tema quanto mai attuale se si considera l’attenzione con cui si guarda oggi in tutto il mondo al ruolo cruciale delle donne come motore di sviluppo anche economico. Ruolo che, scrivono gli esperti, non è affatto in contrasto con quello più tradizionale nella famiglia, anzi. Il Trentennale, come ogni ricorrenza, è stato anche l’occasione per fare un po’ di bilanci su quanto è stato realizzato da quel 7 novembre 1978 quando le prime 24 alunne arrivarono nell’allora remota Via Abbiategrasso, poco più di cinque anni dopo che la Fondatrice Sandra Bruni Mattei aveva iniziato a progettare il “suo” Collegio spinta dalla fi ducia nel talento femminile. Fiducia che è stata la sua maggiore eredità, insieme a un’altra precisa sua convin- zione: che il merito delle alunne, indipendentemente dalla loro provenienza, dovesse essere il cardine di tutto. Solo in questo modo, la Fondatrice pensava, il Collegio poteva diventare una vera fabbrica di donne “speciali”. Preparate e competenti, ma anche “cittadine del mondo” in grado di confrontarsi con gli altri in modo costruttivo e di muoversi con scioltezza in un mondo sempre più diversifi cato e complesso, ma altrettanto ricco di opportunità. E ora? Ora, lo sappiamo, il momento storico (ed economico) non è facile. Per nessuno. Ma non lo era neppure trenta anni fa. Anzi, era sicuramente più tormentato. Eppure il Collegio è riuscito a tradurre in fatti concreti le convinzioni della Fondatrice e a dimostrare, ovviamente nei limiti delle sue dimensioni, che fi ducia nel talento dei giovani e meritocrazia sono carte vincenti. Ecco perché, pur a fronte di un momento diffi cile, al Collegio Nuovo rimane l’ottimi- smo di chi ha alle spalle una storia positiva. Una storia che, ci si augura, possa continuare a dare buoni frutti con l’appoggio di chi da sempre sostiene le nostre attività, in primis lo Stato, ma anche di chi crede nel valore della formazione di qualità. Perché premiare il merito costa ma rende un indubbio servizio a tutti. Avere trenta anni signifi ca avere già trenta anni, come pure avere solo trenta anni. E quindi un’esperienza ormai in parte consolidata ma anche l’obbligo di guardare avanti con non mi- nore impegno e fi ducia, sempre con quella attenzione al “Nuovo” che la Fondatrice volle per il suo Collegio. È questo lo spirito con cui il Collegio Nuovo entra nel suo quarto decennio! P.B.

3 ______VETRINA ______GIÀ 30 ANNI, SOLO 30 ANNI... QUAL È IL SEGRETO?

25 aprile 1975: Sandra Bruni Mattei posa la prima pietra contributo annuale stabile da parte del Ministero, desti- del Collegio Nuovo. nato alle attività culturali. Il Collegio Nuovo era il terzo 9 dicembre 1977: Sandra Bruni Mattei istituisce la Fon- Collegio pavese, dopo gli storici Borromeo e Ghislieri, dazione Sandra e Enea Mattei. a raggiungere tale qualifi ca e il sesto in Italia (ora sono 7 novembre 1978: arrivano le prime 24 alunne. 14). L’unico rammarico era che la Fondatrice non avesse 16 ottobre 1980: il Presidente della Repubblica fi rma il potuto veder crescere il Collegio nel quale aveva impe- decreto che riconosce la Fondazione. gnato, quasi alla fi ne della propria vita, tutte le sue risorse 25 ottobre 1982: si laurea (con lode) la prima alunna. personali. Sono queste le date che segnano l’inizio e i primi risultati di una storia cominciata poco più di trenta anni or sono 10 maggio 1998: si festeggia il ventennale. Il Collegio è con un atto di generosità e di coraggio, ma soprattutto cresciuto e i conti sono ancora migliorati. Tutte le attivi- di fi ducia nel talento femminile. Una storia che, pur con tà impostate nel primo decennio si erano moltiplicate, a gli inevitabili alti e bassi di ogni storia, è tutta in ascesa partire dagli incontri culturali, quasi quadruplicati, tan- e forse può insegnare qualcosa. Ripercorriamola breve- to che fu possibile farne un libro, Incontri al Collegio mente. Nuovo. 1987-1997, curato dall’Alumna Grazia Brutto- cao. Il numero delle straniere era raddoppiato e le bor- 8 maggio 1988: si festeggia il decennale. Dieci anni se per l’estero, con la novità di quelle post-laurea, più sono troppo pochi per tracciare dei bilanci, soprattutto che triplicate. Erano state strette due nuove partnership per un’istituzione destinata, nelle intenzioni di chi l’ha con istituzioni di prestigio quali il New Hall (ora Murray fondata, a durare e dare frutti nel tempo, tuttavia era in- Edwards) College dell’Università di Cambridge e l’Uni- dubbio che il sogno della Fondatrice stava iniziando a versità di Heidelberg. Ancora sul fronte delle alunne, al- trasformarsi in realtà. Erano realtà le quasi cento alunne tre 200 lauree circa e un 250 posti gratuiti annuali. Nel di tutta Italia già laureate, a partire dalla prima, Silvia 1998 inoltre iniziava già a prendere forma con la palestra, Romagnoli, ed erano realtà la cinquantina di incontri cul- inaugurata proprio quel 10 maggio sul nuovo terreno da turali già promossi con personalità di rilievo affi ancati poco acquisito a fi anco dell’area originaria, anche quello da docenti dell’Università di Pavia di altrettanto valore. che ci piace ora chiamare il “campus” Collegio Nuovo. E Inoltre il Collegio stava già iniziando ad assumere una ovviamente non mancavano delle “nuovità” importanti, dimensione anche internazionale, aveva accolto una cin- ancora in fi eri, che promettevano altrettanto bene. Altre quantina di straniere e offerto a quasi altrettante alunne la ancora, non meno importanti, sarebbero venute negli possibilità di studiare all’estero, grazie anche alla prima anni successivi. partnership con l’Università di Magonza. Ma soprattutto aveva già una sua “anima” non diversa da quella che la 11 maggio 2008: si festeggia il trentennale. Pur consa- Fondatrice aveva immaginato: un ambiente vivace e in- pevoli che trenta anni restano pochi, il Collegio Nuovo tellettualmente elevato e insieme sereno e confortevole, può ancora presentare buoni risultati e riassumerli – non in cui la tensione dello studio e dei requisiti di merito dimentichi che la Fondatrice era laureata in Matematica da rispettare era attutita dalla solidarietà e dall’amicizia, ed era donna che badava ai dati concreti – con dei nume- e un clima liberale, fatto in ugual misura di aiuto a una ri: circa 650 alunne laureate, più della metà (405) man- crescita consapevole, ma non preordinata, e di discreto e date all’estero (di cui 130 per stage post-laurea in più di attivo orientamento nella libera gestione delle opportuni- cento istituzioni universitarie e di ricerca in tutto il mon- tà offerte. Il tutto, ovviamente, facilitato dal trovarsi in un do), 249 straniere ospitate per almeno un semestre, più contesto universitario di pregio come quello dell’Ateneo o meno 500 occasioni di incontri culturali oltre a quelli pavese. quasi altrettanto numerosi ospitati invece in accordo con Alla scomparsa della Fondatrice nell’agosto 1981, la Università o Enti di ricerca, un numero vicino a 550 di carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, posti gratuiti annuali e per tutte le altre alunne condizio- composto quasi tutto da docenti dell’Università di Pavia, ni economiche favorevoli considerato che i contributi da tra cui in anni successivi i Rettori Alberto Gigli Berzolari loro versati non superavano, e continuano a non superare, e Roberto Schmid, era stata nel frattempo assunta dalla in media, la metà dei costi. nipote Bruna Bruni Nicolosi. Poco prima, come detto, il Presidente della Repubblica aveva fi rmato il decreto Insieme a questi dati concreti diverse belle “nuovità” che riconosceva legalmente la Fondazione Sandra e Enea altrettanto concrete, due delle quali iniziate quasi come Mattei ponendola sotto la vigilanza dell’allora Ministero delle avventure proprio dieci anni or sono e che tanto della Pubblica Istruzione: un riconoscimento importante, positivamente hanno invece segnato questo ultimo de- anche per la possibilità che ne derivava di accedere a un cennio, trasformando, proprio a cavallo del millennio,

4 l’identità del Collegio da istituzione a carattere cultura- trale della Presidenza. Al di là di questo, naturalmente, le e formativo a istituzione anche, quasi, accademica in molti altri contatti, come quello con la Regione Lombar- stretta connessione con l’Università di Pavia e l’Istituto dia con la presenza del Presidente Formigoni all’inau- Universitario di Studi Superiori (IUSS). È infatti nell’an- gurazione della seconda parte della sezione laureati nel no 2000-01 che il Collegio, grazie al nuovo Regolamento 2005 o la nomina della Rettrice nel Comitato scientifi co didattico dell’Ateneo pavese, promuove il corso univer- dell’Osservatorio regionale per il Diritto allo studio. sitario “Comunicazione digitale e multimediale”: il pri- mo dei dieci insegnamenti ora attivati e accreditati dal- È stato tuttavia in campo internazionale che nell’ultimo l’Università. Rivolti alla totalità degli studenti, spaziano decennio il Collegio ha aperto orizzonti impensabili dieci da temi di comunicazione al diritto cinese e ad aggiorna- anni fa. Risale al 2004 l’invito, unico collegio in Italia, menti in area medica e hanno trasformato le nostre aule a entrare nella rete Women’s Education Worldwide, dav- in vere e proprie aule universitarie. L’altra bella avventu- vero il “gotha” dei college universitari femminili di tutti ra riguarda invece lo IUSS, che dieci anni fa iniziava la i continenti fondato da Smith e Mount Holyoke Colle- sua sperimentazione e ora è una solida realtà, una Scuola ge, i più antichi degli Stati Uniti, alla quale partecipano Superiore a ordinamento speciale come in Italia ci sono una cinquantina di collegi “rosa” di tutto il mondo, che solo Normale e Sant’Anna di Pisa. Istituto di cui il nostro hanno nella formazione femminile mirata il loro obiet- Collegio è orgoglioso di essere parte istituzionale e che tivo primario. Una rete davvero prestigiosa alla quale il consente alle nostre Alunne, la maggioranza, che ne fre- Collegio ha subito dato il proprio contributo tanto da es- quentano i corsi di ottenere un diploma di licenza, quasi sere chiamato a far parte del Comitato direttivo e scelto una seconda laurea. Il modello Oxbridge, che era sempre per ospitarne il terzo meeting nel giugno 2008 dedicato a stato un sogno per Pavia, grazie a queste due possibilità, “Women and Politics”. Meeting che ha fatto per tre gior- che non sono ovviamente solo nostre, ma di tutti i collegi ni del Collegio Nuovo il centro mondiale della forma- pavesi, è invece diventato una realtà vera e concreta. zione femminile universitaria di qualità: un bel modo, anche questo, per segnare l’anno del Trentennale. Non Ma le “nuovità” non si sono fermate qui e hanno riguarda- solo, anche in questa rete esistono già dei rapporti privi- to sia la struttura del Collegio che la sua rete di relazioni. legiati, come col Dubai Women’s College, dove è ormai L’ampliamento del “campus” con l’aumento del numero tradizione che due Nuovine partecipino ogni anno a un dei posti da 115 a 165 grazie all’apertura, all’inizio del incontro di studio sul ruolo della donna con un centinaio 2000, di una Sezione laureati (mista) destinata ad acco- di studentesse, metà islamiche e metà occidentali, e anco- gliere altri 50 giovani impegnati in specializzazioni post ra con Smith e Mount Holyoke, dove a giugno altre due laurea, tra cui molte Nuovine, e a ospitare, nelle nuovis- alunne hanno partecipato a un seminario internazionale sime aule multimediali, i corsi universitari del Collegio. su temi della formazione e della leadership femminile. L’ammodernamento delle strutture, soprattutto la sala Il primo di una serie che dovrebbe poi ripetersi ogni due conferenze, trasformatasi in un vero e proprio auditorium anni, e perché no, prima o poi anche al Collegio Nuovo. dotato di tutte le attrezzature più recenti, ma anche le cu- Altri rapporti sono in costruzione con il Barnard Colle- cine, le stanze e le parti comuni, il cablaggio e la messa ge affi liato alla Columbia University di New York e con in rete dei due edifi ci, camere delle alunne comprese, e l’Effat di Gedda. Daranno anche questi, di sicuro, frutti infi ne, più di recente, l’ampliamento del giardino con la non meno importanti. sistemazione a verde dell’ultima parte dell’area nuova. E ancora, tra i traguardi, ben cinque pubblicazioni in Anche la rete di relazioni del Collegio ha avuto impor- dieci anni edite dal Collegio Nuovo, che si aggiungono tanti sviluppi nel decennio trascorso: a livello locale, all’annuale Nuovità. Due dedicate al Professor Emilio ormai saldamente acquisita nella compagine cittadina la Gabba, Decano del Consiglio di Amministrazione e socio fi sionomia di luogo dove si fa cultura anche per la città, il ad honorem dell’Associazione Alunne. La prima più “ac- Collegio è entrato tra gli Enti sostenitori dell’Associazio- cademica”, Lezioni al Collegio Nuovo (2004), a cura del- ne “Pavia Città Internazionale dei Saperi”, che promuove l’Alumna Lucia Pick, antichista, con la raccolta di quasi il Festival dei Saperi avviato dal Comune di Pavia nel tutte le lezioni di Storia antica da lui tenute in Collegio 2006. A livello nazionale il Collegio, dopo essere stato tra in più di venti anni. Tre anni dopo è la volta di Ritratti i fondatori, nel 1997, della Conferenza dei Collegi Uni- per Emilio Gabba, una galleria di ricordi di molte sue versitari Italiani (CCU), ne ha assunto la Presidenza di allieve Nuovine, tra cui una delle curatrici, Silvia Castel- turno nell’anno accademico 2004-05 con presenza nella li, in occasione dell’ottantesimo felice compleanno del Giunta direttiva dal 2003 al 2006, continuando poi a dare Professore. Nel mezzo, ecco il fortunatissimo Incontri il proprio attivo contributo a tutte le attività della CCU, in conviviali al Collegio Nuovo (2005), con alcune ricette e particolare a quelle di comunicazione e internazionaliz- ricordi del nostro Cuoco, Giovanni Antonelli, dal 1978 ai zazione. Per la CCU è stato anche organizzato nel luglio fornelli collegiali, tanto per dare dimostrazione di come 2005 il convegno “Donne leader. Il ruolo dei Collegi”, l’ambiente del Collegio sia davvero eclettico. Lo dimo- mirato soprattutto a sollecitare l’attenzione ai temi della stra pure il fatto che a curare la pubblicazione sia ancora formazione e della leadership femminile, obiettivo cen- Grazia Bruttocao.

5 Infi ne, le ultime due pubblicazioni, entrambe nel 2008, cati, ingegneri, manager, giornaliste, magistrati e via di edite grazie ai contributi della Fondazione Cariplo e di seguito, una vera rete internazionale di donne di talento UBI-Banca Regionale Europea, che davvero offrono una che dimostra come la promozione del merito sia una car- bella immagine dell’attività culturale e accademica del ta davvero vincente. Lo dimostra ad esempio una recente Collegio (Incontri e Corsi al Collegio Nuovo. 1997-2007, indagine a campione sulle carriere delle più giovani, che presentato in occasione del Trentennale) e di trent’anni di ha evidenziato come il 44% di loro ha trovato lavoro o internazionalizzazione (Collegio Nuovo goes internatio- iniziato un’attività di ricerca retribuita entro tre mesi dal- nal, uscito il giorno inaugurale del meeting WEW). Di la laurea e l’80% entro sei mesi. E, sicuramente, con quel entrambe si dirà qui oltre; ma non dimentichiamo anche quid in più che deriva loro anche dall’essere state alunne tutta l’attività editoriale a supporto della Conferenza dei del Collegio Nuovo. Collegi universitari: ben cinque pubblicazioni e un CD negli ultimi cinque anni. Quello della Fondatrice è stato dunque un investimento davvero coi fi occhi. In Italia si parla molto di merito e si Insomma anche in questo terzo decennio le cose sembra- dice che il “mal di merito” è una delle componenti del no essere andate bene. E le novità cui si è fatto cenno, tra malessere del nostro paese, che penalizza la nostra eco- cui da qualche anno anche la formalizzazione dell’Asso- nomia e società. Il Collegio Nuovo ha gettato un seme e ciazione Alunne, che ora affi anca il Collegio nell’offrire dimostrato che anche in Italia la promozione del merito è possibilità ulteriori di stage e sostegno alle alunne, sono possibile, non solo, essa può dare ottimi frutti. Le nostre senz’altro i risultati del periodo che consentono ancora Nuovine ne sono chiara evidenza. di fregiarci ed essere fi eri di quel “Nuovo” che la Fonda- Ecco perché promuovere il merito, offrire occasioni di trice volle a denominare il suo Collegio. Fierezza che è arricchimento culturale e di crescita personale, aiutare anche, naturalmente, impegno. chi è in condizioni economiche più svantaggiate, favorire l’apertura internazionale, sempre nel rispetto dello spiri- Ma quale è il segreto di tutto questo? È molto semplice. to liberale della Fondatrice, rimangono ancora l’obiettivo Sta tutto nel secondo articolo dello Statuto della Fonda- primario del Collegio Nuovo, che il 7 novembre 2008 zione Sandra e Enea Mattei che ne indica i fi ni istituzio- entra uffi cialmente nella sua quarta decade di vita. nali: «La Fondazione si propone di contribuire concreta- Avere trent’anni signifi ca avere già trent’anni, come pure mente al progresso intellettuale del Paese, provvedendo avere solo trent’anni. E quindi un’esperienza ormai in alla formazione e allo sviluppo culturale di giovani donne parte consolidata ma anche l’obbligo di guardare al fu- iscritte all’Università di Stato le quali dimostrino spicca- turo con non minore impegno e fi ducia, sempre con at- ta attitudine agli studi». tenzione a quel “Nuovo” che la Fondatrice volle per il Il segreto sta tutto in quella “spiccata attitudine agli stu- “Suo” Collegio. di”, una perifrasi usata per indicare ciò che allora, negli anni Settanta, molti avevano quasi il timore di pronun- ______ciare e che invece oggi nessuno prova più riserbo a dire. ______LA FESTA DEL TRENTENNALE Il merito. Su questo punto il Collegio Nuovo non ha mai derogato. “Gran giorno” al Collegio Nuovo l’11 maggio 2008. La A partire dal primo anno ha selezionato le proprie alunne data era stata fi ssata da tempo e i preparativi duravano solo in base al merito e ha concesso loro di restare sempre da mesi. L’unica incognita, come sempre, il sole. Ma per e solo in base al medesimo criterio. E non è stato diffi ci- fortuna quella mattina il sole c’era e la festa è iniziata sot- le, con una materia prima di tal genere, creare da subito to i migliori auspici. Più tardi del solito, poiché si era de- un ambiente culturalmente, e interculturamente, vivace ciso di partire dal pranzo, anzi dall’aperitivo, in giardino, e stimolante, internazionale e non timoroso del nuovo, in previsione di una lunga giornata. In realtà l’idea inizia- anzi proiettato sempre sul nuovo. Un ambiente che ha le era quella di spostare il momento conviviale al tardo dato a tutte quelle che lo hanno voluto la possibilità di pomeriggio. Apriti cielo! Appena la notizia si è diffusa, sviluppare le proprie qualità e valorizzare le proprie doti in Collegio siamo stati travolti da una marea di proteste. nel confronto con le compagne e insieme di affi nare la Come, niente pranzo tradizionale in giardino proprio alla propria preparazione con la ricca attività culturale offerta festa del Trentennale, quella cui si viene apposta anche e le tante opportunità di studio all’estero. La possibilità da lontano e magari si porta il neomarito o il neofi danzato insomma di crescere e migliorare di continuo: per sé, ma a conoscere il Collegio e le amiche... Quindi, non sia mai anche per gli altri. che le Nuovine siano private delle loro tradizioni, si è tor- nati alla formula originaria, ma spostando l’Assemblea Oggi le Nuovine, comprese quelle ancora in Collegio, dell’Associazione Alunne al primo pomeriggio. sono 789, oltre alle 250 straniere. Più di 650 sono le Ecco quindi, dopo mezzogiorno, i primi arrivi. Subi- laureate italiane, molte sono già arrivate a posizioni di to molte sorprese: Chiarastella dal Canada, Katerina da prestigio (tra le straniere c’è anche un Rettore di Univer- New York, i coniugi Delureanu da Bucarest, un bel nu- sità), altre stanno costruendo brillanti carriere. Una bella mero di Nuovine dall’Europa e molte tra le primissime e grande schiera di medici, insegnanti, scienziate, avvo- alunne, alcune delle quali lontane dal Collegio da anni: la

6 nostra “prima laureata” Silvia Romagnoli e con lei Adele di premi e contributi dell’Associazione Alunne e in chiu- Adorni, Grace Bianchi, Federica Bosi, Speranza Carle- sura il bellissimo discorso della Presidente dell’Associa- vati, Anna Colombetti, Laura Feltre, Annamaria Giava- zione Cristina Castagnoli. Impossibile da sintetizzare, rini, Antonella Remia, Laura Tarabini. Tutte quanto mai ma lo si può leggere per intero in fondo a questo Nuovità, in forma a riprova che l’essere Nuovine è garanzia di così come un resoconto più dettagliato della prima parte eterna giovinezza. Insieme a loro tante ex-alunne di tutte della giornata si trova più avanti nella rubrica “Vita da le generazioni, alcune delle quali accompagnate dai loro Collegio”. bambini (qualcuno a dire il vero già all’Università), che Le 17, ora fi ssata per l’inizio del festeggiamento vero e davvero hanno reso la nostra festa ancora più allegra e co- proprio anche con ospiti esterni, sono passate da un pez- lorata. E anche, oltre naturalmente alla Presidente Bruna zo... ma i più puntuali si godono con piacere la bellezza Bruni, una folta presenza della famiglia della Fondatrice: del nostro giardino, mentre Ricciarda Stringhetti, la Se- quasi tutti i pronipoti accompagnati dai familiari, pure gretaria, occhio all’orologio, occhio a tutto, freme, ma loro felici di festeggiare il compleanno del Collegio volu- sempre con un sorriso per tutti! Ci sono il Rettore della to dalla grande Zia. Un compleanno festeggiato con tanti “nostra” Università, Angiolino Stella, e il Pro Rettore messaggi anche da parte di chi non ha potuto partecipare alla didattica, Gianni Francioni, il Vice Direttore dello direttamente, Autorità cittadine, il Direttore Generale per IUSS, Salvatore Veca, e il primo Direttore della Scuola l’Università al Ministero dell’Università e della Ricerca, Universitaria Superiore, Franco Rositi, l’Assessore alla dott. Antonello Masia, il Direttore dello IUSS prof. Ro- cultura del Comune di Pavia, Silvana Borutti, anche in berto Schmid, Presidenti e Rettori di altri Collegi della rappresentanza del Sindaco Piera Capitelli, la Presidente Conferenza, tante Nuovine e Amici del Collegio Nuovo. dell’Istituto Vittadini, Anna Modena, il Presidente del- Due messaggi “al femminile” dall’attrice Laura Curino e la Conferenza dei Collegi Universitari Italiani, Sigfrido dalla Presidente di AIDDA (Associazione Imprenditrici Boffi , Franca Audisio, Vice Presidente di AIDDA, Pre- e Donne Dirigenti di Azienda), nonché Vice Presidente sidenti e Rettori di tutti i Collegi di merito pavesi (per FCEM (Femmes Chefs d’Entreprises Mondiales), Laura il Ghislieri anche il Decano dell’Associazione Alunni, Frati Gucci: avv. Achille Venturini!) e pure qualcuno di quelli della Conferenza, il prof. Giampaolo Calvi, che da anni pro- I luoghi del sapere femminile sono stati preziosi nei tempi getta gli sviluppi edilizi del Collegio, i nostri Consiglieri diffi cili, e lo sono ancora oggi, nel tempo della dimentican- d’Amministrazione, tanti docenti e amici oltre alle alun- za. Dimentichiamo spesso che il futuro procede dal pas- ne ed ex-alunne. Diffi cile nominarli tutti. Due tra tutti: il sato e dal presente, dimentichiamo le pioniere, pensiamo prof. Alberto Gigli Berzolari, Rettore dell’Università di che tutto sia stato fatto, e invece siamo solo all’inizio, o Pavia negli anni in cui la Fondatrice progettava il Colle- a poco più di quel due per cento di spazio che il nostro gio Nuovo, senza il cui aiuto tutto sarebbe stato ancora Parlamento ci riserva. più diffi cile, e Francesca Severi che, quasi trenta anni or Grazie a chi ha cura della cultura delle donne. sono, tenne per le alunne una delle primissime confe- Laura Curino renze di argomento medico. Ancora una volta tocca alla Presidente Bruna Bruni aprire e lo fa ricordando la fi gura Trent’anni di lavoro che hanno portato a grandi risultati, della Fondatrice, il suo coraggio e la sua determinazio- onorando in modo completo lo scopo della Sua Fonda- ne nel proseguire il suo progetto di valorizzare le donne trice, che all’epoca fu lungimirante nel prevedere quali e di talento in anni in cui le parole “collegio” e “merito” quanti cambiamenti le donne d’impresa avrebbero appor- suonavano davvero male. Molto bella la defi nizione del tato alla Società. Collegio Nuovo come «un luogo di delizie e studio, un Sono queste intuizioni di donne geniali che ci danno la luogo di integrazione e cultura, di apertura internazionale carica e alimentano la passione, che ci fanno perseverare e promozione sociale». Dopo di lei è la Rettrice Paola nell’affermare sempre di più il nostro ruolo nel mondo. Bernardi a illustrare le tappe salienti del primo trentennio Considero un grande onore aver collaborato con Voi, e mi del Collegio e il suo successo, che sta soprattutto nel- auguro, in virtù delle nostre affi nità, di avere presto altre le quasi 700 alunne laureate e trova il suo segreto nella occasioni. valorizzazione del “merito” sul quale, al Collegio Nuo- Laura Frati Gucci vo, davvero non si è mai derogato (il testo del discorso, con qualche modifi ca, è quello del paragrafo precedente). Dopo l’aperitivo, la foto di gruppo e il pranzo, per il qua- Si passa alla lettura dei messaggi augurali. Il primo, del le i nostri cuochi hanno presentato un menu multietnico Commissario europeo per l’Istruzione e Cultura, Ján Fi- (la versione gourmandise dell’internazionalizzazione del gel’, lo legge, e non poteva essere diversamente, vista la Nuovo!), davvero molto apprezzato da tutte, è la volta sua anima “europea”, la Presidente Cristina Castagnoli: dell’Assemblea della Associazione Alunne in sala confe- renze. La tabella di marcia è già saltata e l’inizio slittato Sono molto lieto di indirizzarvi questo messaggio di con- di mezz’ora. Saluti della Presidente, della Rettrice e delle gratulazioni per il trentennale del Collegio Nuovo di Pavia. Decane delle alunne, consegna dei distintivi a matricole e L’istruzione e la formazione sono fattori decisivi per il futu- ospiti straniere, applauso alle neolaureate, conferimento ro dell’Unione Europea. Migliorare le proprie conoscenze

7 e competenze è importante per lo sviluppo personale e particolarmente apprezzato dall’attrice stessa). Sono testi sociale, come pure per accrescere le possibilità di impie- diversi, alcune seri, altri umoristici, altri commoventi... go, la coesione sociale, la consapevolezza culturale e la ma ciascuno lascia un segno e Patrizia è davvero brava a maturità civica. Un’istruzione accessibile e di alta qualità è variare i toni e ad affascinare i presenti. Compresi Sandro fondamentale per tutti i cittadini – imprenditori, lavoratori, Rizzi e Chiarastella Feder, che confesseranno che mai ricercatori, in breve per tutti coloro che possono contribui- avrebbero immaginato che i loro scritti potessero diven- re alla società europea della conoscenza. tare, grazie all’arte dell’interprete, dei pezzi di teatro. Le università e l’istruzione di alta qualità sono una prio- Si sono fatte ormai le 18,30 e la compagnia si trasferisce rità per l’Unione Europea. Nell’Agenda per la moderniz- all’aperto per l’ultima parte del programma e l’inaugu- zazione delle università che la Commissione ha adottato, razione del nuovo giardino. Ancora alla ribalta la Pre- chiediamo agli Stati membri di modernizzare, ristrutturare, sidente che, affi ancata da qualche bambino “nuovino”, innovare. taglia il nastro giallo e verde e fa strada ai presenti fi no Un istituto come il vostro contribuisce all’eccellenza del- alla magnolia donata per il Trentennale dall’Associazio- l’istruzione in Europa ed è un segno tangibile di come si ne Alunne. Una pianta simbolica, perché ricorda quella possa premiare il merito, tenendo conto anche delle con- piantata di sua mano dalla Fondatrice nel 1978, allora dizioni economiche degli studenti. davvero minuscola e ora invece cresciuta, proprio come Il Collegio Nuovo è anche un esempio di come l’integra- il Collegio. Un nastro da tagliare anche per la magnolia: zione europea possa essere vissuta al quotidiano nel- a farlo, Cristina Castagnoli; e così non resta che brindare l’istruzione: i vostri scambi con numerosi collegi europei ai trenta anni del Collegio Nuovo e spegnere le candeline ne sono una prova. della torta: gialla e verde, a tre piani (una per decennio) Vi auguro una felice celebrazione del trentennale e auspi- e con lo stemma sull’ultimo. Sono ancora i bambini a co che le vostre alunne possano farsi portavoce nei loro farlo: con loro, un “bimbo di vent’anni fa”, Vittorio Pam- futuri ambienti di lavoro dei valori e della cultura che sono panin, che nel 1988 era al loro posto, insieme ai nipotini alla base della costruzione europea. della Fondatrice, Alessandro e Stefano, a spegnere le pri- Ján Figel’ me dieci candeline del nostro Collegio. Il momento degli ultimi saluti e arrivederci arriva quando il sole, che ci ha Per i successivi, dei partner internazionali, New Hall, tenuto buona compagnia tutto il giorno, sta quasi assu- Università di Mainz e Università di Heidelberg, tocca mendo i colori del tramonto. Pronto, naturalmente, dal alle studentesse di scambio di quest’anno, Mary Jane giorno dopo ad accompagnare, ci auguriamo, il quarto Simpson e Tatsiana Trynkun e, per Heidelberg, Tanja decennio di vita del Collegio Nuovo! Johannsen. Ultimi, i più recenti, delle President di Smith e Mount Holyoke College, promotori della rete interna- Domenica mattina zionale dei college femminili WEW, e del Direttore del Dubai Women’s College, col quale pure negli ultimi anni Domenica mattina: lo so, oggi il sole punterà dritto verso sono stati avviati importanti contatti: lo fanno, con molta il Collegio Nuovo, vuoi mica che piova proprio il giorno grazia, Mary-Anne McEvilly e Alberta Spreafi co. del trentennale. Li vedo i raggi che accarezzano il giar- dino, il prato, le rose, i cespugli che faranno da cornice La celebrazione continua. È la volta della presentazione alla giornata. Un angolo quieto di mondo, intorno al quale del libro Incontri e Corsi al Collegio Nuovo, per cui sono si muovono giovani donne, risate, confi denze, fatiche, so- stati precettati due sicuri amici di lunga data del Collegio, gni. Il giardiniere è già all’opera, per far sì che le fi oriture Carla Riccardi e Luigi Fabbrizzi. Da angolature diverse, emergano in tutta la loro bellezza, le foglie risplendano una letteraria una scientifi ca, i due docenti sono concordi del verde più brillante e nulla sia imperfetto. Ecco, l’im- nell’apprezzare il libro, che signifi ca dieci anni di attività perfezione... non c’è spazio per l’imperfezione. Me ne culturale e accademica e un grande lavoro di selezione accorgo subito. Arrivo presto per la riunione del direttivo e stesura da parte delle due curatrici, Emmanuela Carbè dell’associazione. Sorrisi, vestiti della festa, frasi di cir- e Saskia Avalle, entrambe molto applaudite dal pubbli- costanza; molto è già stato deciso, quindi basta trovare co. Dopo di loro sale sul palco Patrizia De Clara, una l’accordo fi nale ed è fatta. Ci dichiariamo d’accordo ed è raffi nata e apprezzata attrice di cinema e teatro, che ha fatta. Intanto il sole riscalda il giardino e si ferma sui mat- lavorato in parti importanti con i maggiori registi italiani, toni rossi dell’edifi cio, sembra quasi indicare le fi nestre, vincitrice di premi prestigiosi, al punto da avere una sua invita ad alzare lo sguardo, per ricordare un collegio che voce nell’Enciclopedia del Cinema Treccani del 2003. A per molte vive solo nella memoria. Arrivano tante ragazze Patrizia il compito di chiudere l’incontro in sala, con let- e signore, bambini, mariti, fi danzati... l’agitazione monta. ture da Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, Il gior- Perché? Spengo l’audio e mi allontano dalle chiacchiere. nalino di Gian Burrasca di Vamba, ma anche l’effi cace I bambini si tuffano nei dolci, cercano con curiosa avidità ritratto di Sandra Bruni Mattei tracciato dal giornalista i sapori di un pranzo inconsueto, mentre i grandi parlano, Sandro Rizzi in un articolo sul “Corriere della Sera” nel- ora rilassati ora tesi. In distanza c’è il grande tavolo delle l’ottobre 1973 e un delizioso pezzo della Alumna Chiara- “anziane”: dialogano tranquille, sorridono, alcune hanno stella Feder (se diciamo delizioso è anche perché è stato trent’anni di arretrati da colmare. Tra me e loro, giovani

8 fanciulle in abiti pastello volteggiano e ammiccano com- pubblicazioni che «insieme, costituiscono la concreta te- plici tra loro: sembrano uscite da un dipinto pre-raffaellita. stimonianza del meritorio contributo del Collegio Nuovo Lontano, il tavolo “di presidenza”, dei doveri e dell’ospitali- alla conversazione civile, al clima del confronto e della tà, della forma e della sostanza. E mentre li osservo questi crescita». Insomma «una realtà da incentivare e un buon volti giovani e vecchi, levigati e curati, attenti a mostrare la investimento garantito». loro migliore espressione, desidererei abbracciare tutte le A chiudere la rassegna stampa del nostro Trentennale ol- loro imperfezioni, le frasi che non pronunceranno, le pic- tre alla menzione su “AIDDA”, ricordiamo “Vitalions”, cole delusioni che terranno celate nel loro intimo, le rughe il periodico dei Lions Club, che nel numero di luglio ci che non mostreranno, le indecisioni, gli errori, le ansie, la ha riservato una mezza pagina con pure la foto della Fon- solitudine che negheranno. Almeno oggi. datrice. L’occhio comincia a farmi male – una nuova imperfezio- E poi c’è stato anche qualcuno, come il prof. Fernando ne che mi accompagna da qualche mese – le lenti scure Veniale, ben noto alle Nuovine per i tanti libri che da aiutano a schermare la luce; peccato non continuare a far sempre regala alla nostra biblioteca, che per l’occasione festa al sole, che oggi ha scelto proprio noi. Ma si entra ha scritto una poesia in dialetto pavese, intitolata, e non in sala conferenze e lì sole non ce n’è. Quindi riapro l’au- poteva essere diverso, Trentenàl. Eccola: dio e chiudo gli occhi. Tante voci, uomini e donne di tutte Trent’ann: tanmè la guèra/che un quài sécul fa/l’aviva le età. Gli amici del collegio. Sala gremita. Convenevoli. miss par-tèra/metà ‘d l’ümanità.../Invece, chi a Pavia Confi denze di amiche. Discorsi uffi ciali. Autorità, signore l’han tràt-in-pé ‘n Culég/gaiàrd, no mè-se-sia, par gent e signori. E improvvisamente... non la vedo ma c’è, non no propri sgreg/ca guàrda sempr’avànti:/par quèst l’han può non esserci, Sandra Bruni Mattei, in questa sala. Non ciamà NÖV!/Incö sum chi in tanti,/sbarbà o c’ha fàt l’öv, so dove sia né come la pensi, non so a quale progetto la- par fà al riassunto/e festegià l’evént;/ fermùmass a fa ‘l vorerebbe oggi, non so nemmeno se sia riuscita – lei così punto:/l’è no ‘n mument da gnent!/Se la ricunusiénsa/ “spiccia” – a sopportare tutte quelle ore di “festa”, ma so la và ai fundatùr,/ai giuvin l’incumbénsa/da cunservà i per certo che un brindisi l’ha fatto al Collegio Nuovo e ai valùr! suoi trent’anni, quelli che verranno. Il sole tramonta a poco a poco, rende opachi i colori, stan- Riconoscenza e incombenza: il lavoro non fi nisce qui... chi i volti, nasconde le imperfezioni del mondo. Almeno arrivederci al 2018! fi no a domani. È ora di tornare a casa. Grazia Bruttocao ______DIECI (NON ULTIMI) ANNI DI ATTIVITÀ Non è mancato per la nostra festa il riscontro mediatico, ______CULTURALE in cui abbiamo visto il supporto di tanti amici del Colle- gio. A partire dalla notizia lanciata dall’Ansa (“Pavia: Il Occorre accrescere le occasioni per un arricchimento Collegio Nuovo festeggia i trent’anni”), il cui Direttore, culturale generale, per evitare che il processo ineludibile Giampiero Gramaglia, è sempre sensibile al mondo dei di crescente specializzazione degli studi renda più dif- collegi, ai trafi letti sul “Corriere della Sera” (con tanto fi cile proprio questi scambi [interdisciplinari – N.d.R]. di foto a colori della Presidente che inaugura il nuovo [...] Questi indirizzi generali per l’attività di un moderno giardino e titolo tanto lusinghiero quanto impegnativo collegio universitario possono essere ulteriormente svi- “Collegio Nuovo: donne in carriera”), “Il Giorno” e la luppati, in collaborazione, non in concorrenza con l’Uni- “Provincia Pavese” (pure con foto, questa volta quella versità. di gruppo delle Nuovine), ai servizi e interviste di Te- lePaviaWeb curati dal Direttore Enzo Novella, fi no agli Un moderno collegio universitario, scambi e collabora- articoli di Sandro Rizzi su “La Cronaca” e “Il Vascello” zione: queste parole, del prof. Emilio Gabba, si leggeva- di Cremona (con un’intervista semiseria alla nostra prima no nel 1988, nel primo volume edito in occasione del de- laureata, cremonese: dovere di cronaca!). cennale del Collegio Nuovo. Curato dalla Rettrice Paola Bernardi, oltre a un affresco già storico del Nuovo, vi si Un paginone, che riprende il nostro comunicato stampa, tiravano anche le prime somme, di tutto rispetto, delle ci ha anche dedicato il numero di giugno del mensile di conferenze e riunioni scientifi che, sia quelle promosse cultura “Socrate al caffè” diretto da Sisto Capra e Salva- dal Collegio sia quelle ospitate. Eccellenti le premesse, tore Veca. Nulla è tralasciato, a partire dalla personalità premonitori gli indirizzi generali. della Fondatrice «imprenditrice della formazione [...] che Ecco infatti, oggi, il nuovo volume Incontri e Corsi al con la sua lungimiranza e apertura mentale [...] resta un Collegio Nuovo 1997-2007. La novità, rispetto al prece- esempio di capacità di investimento in quelle che sono dente curato da Grazia Bruttocao (Incontri al Collegio le migliori risorse per la crescita di un Paese: la forma- Nuovo 1987-1997), allora apripista in quanto per la prima zione in base a criteri di merito». E poi tutta la storia del volta tutto dedicato all’attività culturale, è già nel titolo, Collegio, che ha maturato «una splendida giovinezza» con l’arrivo di quella semplice parola “corsi” (o, secon- sempre «rimanendo nuovo»: le quasi 700 alunne lau- do la terminologia ora invalsa nel sistema universitario, reate, l’attività di promozione culturale e accademica, le “insegnamenti”).

9 Che siano cinque o dodici i caratteri per esprimere il con- capotreno ferma l’Intercity e dichiara un giorno di sciopero cetto, i fatti sono concreti: oggi sono dieci gli insegna- per festeggiare il lieto evento. Sui miei ritardi L’Arena di menti promossi dal Nuovo e accreditati dall’Università Verona voleva far uscire uno speciale. Dicono che intervi- di Pavia che aprono le aule del nostro Collegio a tutti steranno Saskia Avalle, che credo abbia molto materiale gli studenti dell’Ateneo pavese: un traguardo importante, su di me, anche recente, in merito a un articolo per Nuo- che era giusto documentare nel nuovo libro, anche per- vità 2008. ché esiste una precisa continuità storica, e uno scambio di A ben pensarci l’unica volta che sono arrivata in anticipo sollecitazioni, tra gli “Incontri” e i “Corsi”. Così è soprat- è stato nel giugno 1983 all’ospedale di Verona, e anche lì tutto per gli approfondimenti di area medica, che hanno pare che avessi sbagliato i tempi. caratterizzato l’attività del Collegio sin dagli esordi, ma Nonostante ciò quando Paola Bernardi mi ha proposto di anche per quelli legati al tema della comunicazione. collaborare al libro Incontri al Collegio Nuovo 2007-2017 A curare il libro, questa volta, non una, ma ben due Alu- io ero davvero convinta di riuscirci. Avevo dieci anni di mnae “letterate”. Per la prima parte, la più ampia, quella lavoro davanti: con un’accurata divisione e programma- degli “Incontri”, il merito va in particolare a Emmanuela zione del tempo, secondo i miei calcoli sarei riuscita ad- Carbé, che quando entrò matricola al Nuovo aveva appe- dirittura a concludere il libro nel 2016 lasciando di stucco na vinto il Premio Campiello Giovani: una vera letterata, parenti, amici e ostetrica. Era il maggio del 2007. Dovevo quindi, e lo si capirà anche dal gustoso racconto che se- iniziare subito se volevo bruciare i tempi: e proprio subito, gue. Per la seconda parte, quella dei “Corsi”, è intervenu- settembre 2007, sono andata in Collegio per defi nire con ta Saskia Avalle che da quasi tre anni affi anca in Collegio Saskia una scaletta del lavoro. Ma quel giorno i conti non la Rettrice per la promozione degli incontri culturali e tornavano: negli archivi del Collegio lei recuperava le regi- delle attività accademiche del Nuovo. In chiusura del vo- strazioni di David Grossman e Agnese Moro, Laura Curino lume, dopo una ricca galleria fotografi ca, l’elenco, anno e Philippe Daverio, protagonisti di conferenze degli anni per anno, di tutti gli appuntamenti del periodo, sia quelli 1997-2007, che io pensavo fossero già raccontate nel li- promossi direttamente dal Collegio, sia quelli ospitati: bro precedente curato da ora non ricordo chi. Avevo com- per un totale, senza contare i corsi, di più di trecento oc- preso fi nalmente le intenzioni di Saskia: non avendo fi n da casioni. Curato dalla Rettrice, è stato davvero un bel “ti- subito il nuovo materiale, potevo esercitarmi sul vecchio, rare le somme” di dieci anni di attività, che si aggiungono iniziando a sbobinare le cassette per una sorta di riscal- ai venti anni precedenti, traendone anche alimento. damento. Un esercizio durato fi no a marzo 2008, quando Nel libro si è cercato insieme di costruire un percorso Saskia prende in mano il calendario e mi dice che ormai che si sviluppa con coerenza tra le due parti, facendone siamo agli sgoccioli. anche una storia di persone che quasi entrano ed escono Saskia ricorderà ancora un week-end di inizio aprile, quan- da un incontro nell’altro e magari si ritrovano a distanza do correggendo nel suo studio le bozze del libro abbiamo di anni. Nella prima gli incontri sono stati suddivisi in trovato errori che voi umani... E ricorderà sicuramente quattro sezioni: Istituzioni, Storia, Informazione; Voci che ho anche portato all’aldilà prima del tempo una famo- di carta: letteratura al presente; Racconti della scienza; sa scrittrice (ma è ancora viva!, mi diceva lei rileggendo Cinema, Teatro, Arte; Note (quasi) leggere, tutte prece- il testo, ma no ma no, continuavo a dire io sulla scorta dute da cappelli introduttivi in cui si menzionano pure i della mia infallibile memoria), mentre i miei coinquilini ri- numerosi e non meno importanti incontri che per ragioni corderanno che sbobinando le cassette il mignolo della di spazio e disponibilità di materiali non è stato possibile mia mano destra aveva smesso di funzionare. È tunnel raccontare nel libro. Nella seconda parte invece due se- carpale, è tunnel carpale! Andavo urlando in casa la mia zioni: la prima dedicata ai corsi universitari, la seconda a diagnosi mentre loro, che nel frattempo erano stati legati quelli di formazione femminile. alle sedie per rileggere spontaneamente le bozze del libro, Fin qui gli antefatti e la struttura, ma quali sono le rea- facevano fi nta di non sentirmi. Passata anche la morte ap- zioni che il Collegio Nuovo ha raccolto? Affi diamole, per parente del mignolo, si procede. E si procede scoprendo passi, prima a chi ci ha lavorato, poi torneremo a chi ha in sequenza che: letto e presentato il volume in occasione del Trentennale 1. Max Pezzali ha fatto una conferenza che io avevo vo- del Collegio. Sempre con leggerezza, anzi, con una nota, lontariamente saltato avendo pregiudizi sulla sua mu- se non più, (quasi) leggera. sica: niente di più sbagliato. Lo spostamento di accenti nelle parole in rima di alcune canzoni non ha nulla a Cronistoria degli Incontri al Collegio Nuovo che fare con la sua personalità. Max Pezzali è famoso, piace a grandi e piccini e addirittura dice cose intelli- Io la prima volta che ho preso in mano un orologio la Sviz- genti. Diciamocelo francamente, può spostare tutti gli zera mi ha dichiarato guerra. accenti che vuole. Quando Paolo dà gli appuntamenti dice a tutti l’ora vera, a 2. Mauro Repetto se ne è andato dal gruppo degli 883 di me raccomanda un’ora prima. L’ultima estate Alice voleva sua spontanea volontà. Vi sembrerà strano ma quel- prenotarmi un volo il giorno dopo il suo, dicendo che non l’episodio oscuro della mia giovinezza ha infl uenzato la era scarsa fi ducia nei miei confronti, piuttosto una forma maggior parte delle mie scelte di oggi. di realismo. Se per caso arrivo puntuale alla stazione il 3. Le conferenze scientifi che sono interessanti e sono

10 comprensibili anche agli analfabeti di scienza come anche quella apparentemente più “distaccata”, come ne- me. Già avevo avuto il sospetto, frequentando in Col- cessariamente inserita in un contesto. Questo, attenzio- legio molte ‘scienziate’, che la curva di Gauss aves- ne, certo non vuol dire «subire la contemporaneità», ma se qualcosa di persino più poetico dell’endecasillabo considerare l’attività intellettuale, proprio perché dotata sciolto, e che a guardare bene il ferrocene non ha nulla di strumenti di ricerca più fi ni, come uno strumento di da invidiare agli amori eterni in letteratura. Ascoltando conoscenza. Le piace quindi ricordare come in molti de- le cassette degli incontri che mi sono persa ne ho avuto gli scrittori e delle scrittrici susseguitisi nell’aula magna la conferma. del Collegio Nuovo, da Erri de Luca ad Aldo Nove, da 4. Il Collegio Nuovo riesce (a proprio rischio e pericolo) Simona Vinci a Niccolò Ammaniti, oltre ad Antonia Ar- laddove altri non riescono: farmi superare la soglia del- slan, David Grossman e al Segre scrittore della sua auto- le cinquecento battute. Questo miracolo, che si rinnova biografi a Per curiosità, si ravvisi proprio quella tendenza ogni volta che il Collegio mi propone qualcosa, per me a uno sguardo critico e indagatore, un’apertura verso i rimarrà sempre un mistero. Se ho problemi con la tesi grandi argomenti politici, sociali, culturali che agitano posso trasferirmi in giardino? il nostro tempo e che il Collegio non ha mancato di af- A questo punto vorrei ringraziare di cuore molte persone. frontare con personalità come Fernanda Contri, Miriam Paola Bernardi, che nonostante il mio pessimo curriculum Mafai, Agnese Moro, per citare di proposito (senza serio ritardorum mi ha dato fi ducia, e che molto ha fatto per que- intento esclusivo, sia chiaro) solo le donne! sto libro. Saskia Avalle, perché mi ha sopportato per molti Dieci anni di attività culturale del Collegio, letti da Car- mesi e perché lavorare con lei è stata un’esperienza bella la Riccardi anche attraverso la sua decennale esperienza e anche divertente. Grazia Bruttocao per i suoi puntuali nella commissione del Premio Vittorini, dove ha potuto consigli e suggerimenti; il suo libro degli Incontri 1987- toccare con mano l’elevarsi della qualità degli scritti che 1997 è stato sicuramente un modello da seguire. Ricciarda si accompagna anche al superamento di temi legati al nar- Stringhetti, che ci ha aiutato a reperire il materiale, e più in cisistico io degli scrittori: un “tempo di bilanci” positivo, generale tutti quelli che lavorano in Collegio e che hanno malgrado qualche nota pessimistica riservata a come in sempre una parola di incoraggiamento. Grazie infi ne alle dieci anni molte questioni siano rimaste irrisolte. nuovine ed ex-nuovine che con pazienza hanno letto le L’altro fi lo conduttore, più scoperto, è un classico del No- bozze di stampa segnalando errori e dando pareri. vecento: . I suoi “promemoria per il prossi- Infi ne arriva il giorno della festa delle ex-alunne e la pre- mo millennio” sono stati guida per traghettare il lettore sentazione del libro degli Incontri. Tornata a casa i miei da una sezione all’altra dell’opera (come si evince anche coinquilini, che avevo dimenticato legati alle sedie, mi dagli esergo), fi no ad arrivare agli scienziati, con un’at- chiedono se il libro è stato stampato. Con nove anni, tre tenzione meritoria anche per chi si occupa di mesi, venticinque giorni di anticipo, rispondo fi eramente. non convenzionali, come ci suggerisce pure il titolo di C’è solo un piccolo errore in copertina, uno sbaglio di data. uno degli appuntamenti promossi: “ridere fa bene”. E Ma sono cose che capitano. È uscito davvero in tempo!, a questo ci pensa Luigi Fabbrizzi, che affronta il libro mi dicono stupiti. Certo, rispondo, la puntualità è tutto. Io con una divertente analisi statistica che spiazza tutti: si lo dico sempre. scopre che la parola meno citata è “matematica” (solo 5 Emmanuela Carbè occorrenze in 284 pagine: ci perdoni la Fondatrice, ma se ci può vedere con un Google Earth sovrannaturale, forse «Arrivo oggi dalla Fiera del libro che, come tutti sapete, si sarà accorta che stiamo cercando di rimediare con le ha avuto come paese ospite Israele». È così che Carla nostre conferenze e con le nuove alunne....). Tra quelle Riccardi esordisce presentando il libro. Già cominciamo più citate c’è, invece, incredibile visu, DNA: la faccia di a capire “dove va a parare”, e non solo perché tra i tanti Fabbrizzi mima lo stupore perplesso di Don Abbondio ritratti nel libro ce n’è uno dedicato a David Grossman, con Carneade; ma ecco che sullo sfondo dello slideshow ospite in Collegio nel 2004. Il riferimento all’“attualità”, compare invece il faccione di Fabio Capello con il fu- che si cerca sempre quasi a segno della bontà di un’ini- metto: «Il gioco in difesa non fa parte del nostro DNA». ziativa, in realtà si sostanzia di ben altro. E infatti conti- A nostra difesa (non petita), possiamo assicurare che nel nua: «Un’ospitalità segnata da polemiche e da assurde libro la doppia elica è citata in contesti rigorosamente contestazioni che sono andate a turbare un settore, quello scientifi ci, diversamente dall’uso metaforico e spesso a della cultura, di cui sempre si dovrebbe sottolineare l’uni- sproposito che se ne fa correntemente. versalità e la capacità di unire, non di dividere, di unire Considerata l’inusuale presentazione, confermiamo che nel comune sforzo di ricerca e di conoscenza. Uno sforzo del Professore non butteremo tuttavia nulla, come titola il che il Collegio Nuovo ha sempre perseguito e che tanto capitolo dedicato alla sua conferenza pubblicato nel libro più si coglie nel volume celebrativo del Trentennale che (“Della Chimica non si butta via nulla”). Un titolo che, a realmente documenta la politica culturale del Collegio». sua volta, riecheggia lo sberleffo di un comico («profes- Carla Riccardi va oltre la descrizione della struttura del sore di letteratura») che altri non è se non l’impertinente libro (già in sé né meramente cronologica, né rigida- Roberto Benigni: pare infatti che, a conclusione di una mente tematica), cogliendo così alcuni fi li conduttori, sua prolusione a un congresso di femministe, avesse sen- primo fra tutti una concezione dell’attività intellettuale, tenziato: «La donna è come il maiale, non si butta via

11 nulla». Non scontata la conclusione della presentazione: fuori la lingua, ma proprio la simpatica faccia ridente del a salutare il pubblico non sarà l’icona di Einstein che tira comico toscano conterraneo del professor Fabbrizzi!

Ecco di seguito le personalità protagoniste della prima parte del libro, presentate per lo più da docenti dell’Università di Pavia: a tutti coloro che si sono fatti carico di condurre gli incontri va la riconoscenza del Collegio.

Istituzioni, Storia, Informazione Racconti dalla scienza Fernanda Contri Giuseppe Nappi, Fabio Facchinetti, Rossella Nappi, Miriam Mafai Grazia Sances Agnese Moro Edoardo Boncinelli Nando dalla Chiesa CarloAlberto Redi, Paolo Vezzoni, Adriana Bazzi Emilio Gabba Adalberto Piazzoli Valerio Massimo Manfredi Luigi Fabbrizzi Paolo Crepet Isabella Ferlini Voci di carta: letteratura al presente Maria Luisa Spaziani Cinema, teatro, arte Cesare Segre (Conversazioni con Daniele Del Giudice e Cristina Comencini Salvatore Nigro) Krzysztof Zanussi David Grossman Philippe Daverio Aldo Nove Moni Ovadia Andrea G. Pinketts Niccolò Ammaniti Note (quasi) leggere Simona Vinci Max Pezzali Ernesto Ferrero Flavio Oreglio e Salvatore Veca Tullio Avoledo Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli Erri De Luca Gino e Michele Simonetta Agnello Hornby Andrea De Carlo e Arup Kanti Das Antonia Arslan Roberto Vecchioni

12 ______TRENT’ANNI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE ______“Collegio Nuovo goes international”: questo il titolo del LE ALUNNE STRANIERE volumetto in inglese pubblicato in occasione del Trenten- ______nale e del meeting della rete WEW che racconta la sto- ria dell’attività internazionale del Collegio dal 1978 al Accanto alle quasi ottocento alunne italiane, in trenta 2008, oltre a descrivere il Collegio e il “Sistema Pavia”, anni di attività il Collegio Nuovo ha ospitato anche un Città, Università, Collegi e IUSS. Il racconto è infram- alto numero di studentesse o neolaureate straniere, 249, mezzato dalle testimonianze di circa cinquanta Nuovine, pari a circa il 25% del totale, oltre, naturalmente, a una italiane e straniere. Le testimonianze inedite sono pub- cifra ancora maggiore per periodi più brevi. Europee so- blicate nella rubrica “C’è Post@per noi”. Quella che prattutto (80%), ma anche un discreto numero provenien- segue è invece una sintesi della parte “storica”. te dagli altri continenti; in maggioranza letterate, però con buona presenza di tutti gli ambiti di studio. Sparse in tutto il mondo, costituiscono un prezioso patrimonio per il Collegio: non solo hanno arricchito e dilatato con la loro presenza la comunità “nuovina”, ma costituiscono ora una rete inestimabile di relazioni e legami che supera le frontiere.

I FATTI IN BREVE Già nel primo anno di apertura, insieme alle 24 alunne italiane, il Collegio ebbe una prima ospite straniera, una • 249 studentesse universitarie o neolaureate straniere neolaureata somala, e l’anno seguente un’altra ancora, provenienti da tutti i continenti ospitate per almeno un proveniente questa volta dagli Stati Uniti. Col terzo le semestre straniere salirono addirittura a 11, numero rimasto piut- • 404 borse di studio o posti di scambio per l’estero as- tosto costante negli anni successivi, e l’ambiente del Col- segnati, tutti in base a criteri di merito, alle alunne, legio iniziò davvero a internazionalizzarsi. La presenza di cui 130 per perfezionamento post-laurea di durata delle straniere consentì anche di organizzare corsi interni almeno semestrale in più di 100 università o enti di delle tre principali lingue europee anche se questi erano ricerca stranieri iniziati quasi subito grazie alla presenza di alunne bi- • 3 partnership con istituzioni estere (due Università e lingui per ragioni familiari o di provenienza geografi ca, un College) come Grace Bianchi (inglese), Speranza Carlevati (fran- • parte attiva nella Commissione per le Relazioni inter- cese) e Manuela Pierotti (tedesco). Doveroso citare le nazionali della Conferenza dei Collegi Universitari prime lettrici madre lingua: Lise Chapuis, Beverly Fisher Italiani (CCU) impegnata nella costruzione di una rete e Hannelore Göbler. europea di collegi di eccellenza Allo scadere del primo decennio di attività il Collegio • partecipazione, anche con presenza nell’Executive Nuovo poteva così contare già su 54 alunne straniere Board, alla rete internazionale Women’s Education ospitate quasi sempre per l’intero anno (talune anche per Worldwide, che riunisce i più prestigiosi college uni- più anni consecutivi). I più vari i loro settori di studio, versitari femminili del mondo. compreso un certo numero di iscritte a Medicina, ma con un netto 60% di perfezionande in Letteratura italia- Sono questi i dati che danno la misura della internazio- na. Giovani europee (77%) soprattutto – in particolare nalità del Collegio Nuovo e che sicuramente avrebbero inglesi (16) e tedesche (11, provenienti quasi tutte dal- fatto piacere alla Fondatrice Sandra Bruni Mattei, la cui l’Università di Magonza con cui, si vedrà, fu attivato straordinaria apertura mentale derivava certamente an- un rapporto di scambio già dal 1980) e insieme anche che dalla conoscenza del mondo capitalizzata nei molti svizzere (5) e francesi (5) – ma anche originarie di paesi viaggi da un continente all’altro, dai contatti con amiche più lontani (23%), come Venezuela (4), Israele (2), Cina, straniere e dalla lettura costante della stampa estera. Turchia, Algeria, Somalia, Stati Uniti e Perù. Si trattava, È stato quindi quasi un obbligo, per chi ne ha raccolto in questi ultimi casi, non tanto di studentesse quanto di l’eredità, fare in modo che lo spirito cosmopolita della neolaureate o giovani studiose. Fondatrice si trasmettesse anche al Collegio Nuovo e che L’Erasmus, allora, non era stato ancora inventato ma na- l’ambiente collegiale si caratterizzasse subito come inter- turalmente l’Università di Pavia, e i suoi docenti, ave- nazionale. Istituzione di corsi di lingue interni, ospitalità vano da tempo diversi accordi con università e colleghi di studentesse o laureate straniere, ricerca di partner in- stranieri ed erano soprattutto i collegi a ospitare studenti ternazionali e assegnazione di borse di studio per l’estero e ricercatori in visita. Ad esempio fu grazie all’accordo riservate alle alunne furono da subito i provvedimenti tra la Facoltà di Lettere e il Cambridgeshire College of adottati dal Consiglio di Amministrazione, in accordo Arts and Technology di Cambridge (ora Anglia Ruskin con la Rettrice, per raggiungere tale scopo. University) che il Collegio Nuovo divenne dal 1980, per

13 le studentesse di quel college, quasi la sede fi ssa a Pa- (a partire dal 1981), 130 per perfezionamenti post laurea via: ogni anno ne arrivavano due o tre, una trentina in (dal 1987) e 5 per soggiorni Erasmus (dal 1997), tutte totale nella dozzina d’anni che durò quel contatto. Molte assegnate in base a una graduatoria che ha sempre tenuto Nuovine sicuramente ricordano l’anno delle due Sarah, conto anche del merito. la bionda e la mora! Le prime borse estive, mirate soprattutto all’apprendi- mento della lingua, furono, come scritto, assegnate nel I secondi dieci anni del Collegio videro quasi raddop- 1981. A far da pioniere Laura Demartini, Chiara Gagliar- piare le straniere con 99 ospiti, alcune delle quali, an- di e Silvia Romagnoli (Magonza), Angela Pucci e Car- che in questo periodo, fermatesi per più anni. Costante la mela Alongi (Londra). Il numero delle borse, e gli impor- provenienza europea (78%) ma più diversifi cati i settori ti (dalle 400.000 Lire del 1981 si passò velocemente al di studio con le letterate sempre in maggioranza (42%) milione del 1984) andarono aumentando di anno in anno, e però anche un buon numero (27%) di scienziate, so- in linea anche con le richieste, tanto che nel 1985 era- prattutto giovani studiose, e una maggior presenza di no ormai raddoppiate. Nell’anno del decennale (1988) si studentesse di Scienze Politiche (9%), Economia (7%) e potevano contare già 36 borse (16 per Magonza e 20 per Giurisprudenza (4%). Nucleo più consistente del periodo l’Inghilterra) assegnate ad alunne di tutte le Facoltà, con quello delle letterate tedesche (24) – da mettersi in con- preminenza di quelle scientifi che, in linea, peraltro, con nessione, oltre che allo scambio con Magonza, a quello la composizione della comunità “nuovina” sempre costi- nuovo (1991) con Heidelberg, di cui pure si dirà oltre tuita mediamente, per almeno il 70%, di “scienziate”. – ma anche inglesi (21), spagnole (17), francesi (10). Sempre in quel secondo decennio non mancarono poi le Nel secondo decennio, grazie anche al nuovo scambio ospiti da più lontano (22%), ancora in maggioranza più con Heidelberg, il numero di borse estive assegnate neolaureate che studentesse: un’altra volta Venezuela (4), schizzò a 120, con una media di dodici l’anno, di cui Turchia, Stati Uniti e Somalia (2), Cina, Israele, ma pure sempre 1 (in qualche caso anche 2) per Magonza, 5 per nuovi paesi come Giappone (2), Albania, Brasile, Messi- Heidelberg e almeno 6 per l’Inghilterra. Qualche alunna co, Uganda, Armenia, Iran, India. È bello constatare oggi cominciò a usufruirne anche per stage in centri di ricerca che le giovani studiose di allora hanno fatto tutte brillanti internazionali: a partire per prima la fi sica Magda Arna- carriere nei rispettivi paesi d’origine spesso come docenti boldi con un soggiorno di studio per la tesi di laurea al di Letteratura italiana, quasi tutte senza dimenticarsi del CERN di Ginevra. Collegio Nuovo: una fra tutte la prof. Kamal Singh, in Collegio nel 1988 come Visiting Researcher nel Diparti- Quasi simile (118, comprese quelle destinate a favorire i mento di Chimica Fisica, ora Rettore della sua Università soggiorni Erasmus delle alunne) il numero del terzo de- in India. Non mancano poi tra loro anche alcune che in cennio, ancora con una media di quasi 12 l’anno, in mag- Italia si sono fermate per sempre, per lavoro o perché qui gioranza (110) per paesi europei, soprattutto Germania hanno creato la propria famiglia. (53 - di cui 11 per Magonza e 42 per Heidelberg, oltre ad altre 9 che, non usufruite dalle alunne, furono “passate” a Nel terzo decennio il numero delle straniere si è attesta- studenti di altri collegi pavesi), Inghilterra e Irlanda (50, to sulle 87 presenze: ancora le letterate le più numero- di cui 20 a New Hall, il college di Cambridge dal 1997 se (38%) e ancora l’Europa la più rappresentata (70%). gemellato al nostro) e in numero minore Francia (5), Spa- Inoltre sempre le tedesche il gruppo più consistente (23), gna (3) e Stati Uniti (2). seguite da inglesi (12) e francesi (9). Agli inizi del Due- mila invece i primi arrivi dall’Europa centro-orientale A fronte di un calo di richieste per soggiorni solo lingui- con un’ucraina, una slovacca e due bielorusse e, poco più stici, il terzo decennio registra invece la crescita ulteriore tardi, il primo segnale dell’avvento della mondializzazio- di alunne che utilizzano la borsa per stage in centri di ri- ne anche al Collegio Nuovo con l’entrata come alunne a cerca o laboratori e anche per occasioni speciali, come un tutti gli effetti, dopo aver superato gli esami di concorso, soggiorno in Costa D’Avorio per studiare il progetto di di quattro albanesi residenti in Italia, come già una decina un nuovo ospedale ad Ayamé, in Brasile per un seminario di anni addietro era successo con Katerina Vjero, la pio- internazionale di architettura, a Dubai (3) per il meeting niera delle Nuovine di origine albanese. Insight Dubai di cui si dirà oltre. Una tendenza, quella di fi nanziare periodi brevi di studio per progetti specifi ci, ______che il Collegio sta ora rafforzando, tanto che nell’anno BORSE E POSTI DI STUDIO in corso (2008) sono stati ben 7 i contributi assegnati per ______PER SOGGIORNI ALL’ESTERO occasioni speciali, come il meeting di Dubai o quello ne- gli Stati Uniti, di cui pure si dirà oltre e altre ancora. Altra caratteristica importante dell’apertura internazio- Nell’anno in corso anche un’altra novità: la prima borsa nale del Collegio Nuovo è stata, quasi da subito, l’asse- per un soggiorno linguistico in Cina. L’alunna che lo ha gnazione di borse di studio per l’estero: si tratta pure in ricevuto non è stata la prima Nuovina a sbarcare nella questo caso di un numero elevato, 404, superiore anche nuova “fabbrica del mondo”, teatro proprio quest’anno a quello delle ospiti straniere: 269 per soggiorni estivi delle Olimpiadi. A precederla, quasi venti anni fa, quan-

14 ______do la Cina era appena uscita dalla tragedia di Tien An ______PARTNERSHIP Men, una Alumna laureata in Medicina, Laura Demar- tini, approdata all’Accademia di Medicina Tradizionale Johannes Gutenberg-Universität Mainz Cinese di Pechino con una delle nuove borse di studio La ricerca di partner diretti iniziò da subito, anche per post laurea che il Collegio iniziò ad assegnare nel 1987. garantire alle alunne i corsi interni di lingua. Visto che per quanto riguardava l’Inghilterra c’erano già le studen- Nell’anno del decennale infatti il Collegio Nuovo decise tesse del Cambridgeshire College, si guardò alla Ger- di fare un altro passo avanti nel cammino anche dell’in- mania. All’Università Johannes Gutenberg di Magonza ternazionalizzazione e iniziò a bandire alcune borse per insegnava, agli inizi degli anni Ottanta, il prof. Kurt soggiorni più lunghi, per perfezionamento post-laurea o, Ringger, raffi nato studioso di Letterature romanze che in qualche caso, per la stesura della tesi. Borse che si ag- ben conosceva la scuola fi lologica pavese, in particola- giunsero al già attivo posto di scambio annuale con Ma- re Maria Corti; inoltre era stato appena eletto un nuovo gonza, inaugurato nel 1985 dalla prima laureata in Let- Presidente, Manfred Harder, studioso altrettanto raffi nato tere classiche del Collegio, Melania Mandarà. A far da di Diritto romano, due persone con un’attenzione tutta pioniera tra le borsiste post laurea, la neolaureata in Eco- particolare all’Italia e alla sua cultura. Da Magonza nel nomia Renata Bonfi glio, che partì nell’autunno 1987 per 1973 era approdato al Collegio Ghislieri uno studente Hull (Inghilterra) per un master in Scienze manageriali: maguntino, Edgar Radtke, che aveva poi iniziato, proprio la prima delle 130 Nuovine che nei venti anni successi- nel Romanisches Seminar di Magonza, la sua carriera vi, grazie alla borsa del Collegio, avrebbero trascorso un accademica. L’esperimento era stato positivo e più tardi periodo di studio almeno semestrale in più di cento Uni- anche un’Alumna del Ghislieri, Viviana Cessi, era partita versità e centri di ricerca in tutto il mondo, Europa e Stati per la città renana per un PhD in Filologia classica. Quasi Uniti soprattutto. Una media di quasi sette per anno. obbligatorio quindi per il nuovo Presidente, intenzionato Mete principali l’Inghilterra (40, di cui 12 al New Hall), ad allargare i contatti internazionali, pensare all’Univer- la Germania (34, di cui 21 a Magonza), la Francia (17) e sità di Pavia e ai suoi Collegi. Il primo contatto avvenne gli Stati Uniti (9). Città più gettonate, oltre a Magonza e col Ghislieri, ma poiché Magonza prevedeva una forte Cambridge, senz’altro Parigi e Londra, ma anche Oxford, richiesta di scambi con Pavia, ci fu posto anche per il Heidelberg, Bruxelles, Stoccolma, Madrid, Granada, Pra- Collegio Nuovo, che già nel 1980-81 si rese disponibile ga, Ginevra, Zurigo, Gerusalemme, Pechino, di cui si è a ospitare la prima studentessa segnalata dal prof. Ring- detto, New York, San Francisco, Boston (Harvard) ecc. A ger. L’accordo, fi rmato a Magonza il 18 maggio 1982, muoversi soprattutto letterate e fi losofe (45), neolaureate prevedeva lo scambio annuale di una studentessa o neo- in Medicina (26), Biologia (14) e Fisica (10) ma anche laureata e, per le alunne del Nuovo, anche un posto nel giuriste e scienziate politiche (11). Alcune di loro, partite Sommerkurs, il corso estivo di cultura tedesca. Da allora con la borsa del Collegio, si sono poi trattenute più anni il fl usso Collegio Nuovo-Università di Magonza non si all’estero con altre borse ottenute sul posto, conseguendo è più fermato. E nemmeno si è fermato l’entusiasmo col anche master, PhD o specializzazioni ulteriori. Per qual- quale le Nuovine sono tornate ogni anno dal Sommerkurs cuna di loro non è poi mancato qualche incontro felice o dai soggiorni annuali, alcuni dei quali prolungatisi più sfociato nel matrimonio. anni fi no a conseguire un PhD e talvolta anche con la Trentaquattro ex alunne (27%) si sono stabilite defi nitiva- decisione di restare in Germania. Come pure la gioia di mente all’estero, soprattutto in Gran Bretagna, Germania avere al Collegio Nuovo studentesse tedesche che non lo e Stati Uniti, raggiungendo posizioni di prestigio in uni- hanno mai dimenticato, come Brigitte Scheuerle e Vera versità, centri di ricerca o istituzioni o iniziando, le più Schupmehl, tra le primissime. giovani, brillanti carriere. Impossibile nominarle tutte, A interrompersi purtroppo sono stati invece i rapporti solo due delle mitiche “ragazze del 1978”: Grace Bian- personali coi prof. Ringger e Harder e con la dott. Cessi, chi, partita per Ginevra nel 1989 subito dopo la specializ- tutti prematuramente scomparsi, con cui, negli anni, si zazione e ora Docente nel Dipartimento di Ostetricia di era creata una indimenticabile amicizia, segnata anche da quella Università e Barbara Casadei, partita per Oxford molti incontri nell’una o altra città. A Viviana Cessi, vero anche lei da neospecializzata nello stesso anno e ora Full “angelo custode” delle Nuovine a Magonza, il Collegio Professor nel Dipartimento di Medicina Cardiovascolare Nuovo ha intitolato una nuova borsa di studio offerta a dell’Università dei 36 College, la più antica del mondo una studentessa maguntina, per un soggiorno gratuito di anglosassone, Oxford appunto. Un gruppo davvero com- un mese in Collegio, pareggiando così l’offerta dell’uni- posito, una sorta di “internazionale del sapere”, quello versità gemella. delle Nuovine all’estero che, come succede anche con le Oggi a tenere i rapporti uffi ciali per conto dell’Università alunne straniere, porta il Collegio Nuovo nel mondo. di Magonza è il prof. Michael Matheus, docente di Storia medievale e attuale Direttore dell’Istituto Storico Germa- nico di Roma.

15 Romanisches Seminar, Ruprecht-Karls-Universität Hei- college femminile italiano di prestigio inserito in un’uni- delberg versità di antica tradizione, ma insieme giovane e infor- L’affermarsi dello scambio con Magonza, la circolazione male, con cui sottoscrivere un accordo di scambio per le di studentesse da e per la città di Gutenberg, l’aumento sue studentesse interessate alla cultura italiana. delle alunne letterate, ma non solo, stimolarono in Col- L’occasione era evidentemente da non perdere: una rapi- legio, alla fi ne degli anni Ottanta, la crescita di interesse da visita al sito web di New Hall fece capire all’istante per la lingua tedesca. Nel frattempo il “pioniere” degli che quello era il College. Immediatamente fu preso con- scambi con Magonza, Edgar Radtke, era brillantemente tatto con Mrs Lonsdale, che venne di persona a conoscere approdato alla cattedra nel Romanisches Seminar del- Pavia e il Collegio nella primavera del 1997. Fu subito l’Università di Heidelberg. Non si era certo dimenticato chiaro che, al di là del nome, le due istituzioni condivi- di Pavia e dei suoi Collegi e per parte sua si trovava ad devano molte caratteristiche, a partire dall’attenzione alla avere alcune allieve interessate a perfezionarsi in Italia. formazione femminile. L’accordo fu quindi presto trova- Nacque così lo scambio Collegio Nuovo – Romanisches to e si concretizzò subito in un’opportunità preziosa che Seminar dell’Università di Heidelberg, che fu poi siglato molte Nuovine avrebbero colto soprattutto nell’immedia- nella bella città tedesca il 3 giugno 1991: in cambio del- to periodo post laurea. La sigla uffi ciale avvenne a Cam- l’ospitalità in Collegio per un semestre a una sua studen- bridge il 22 giugno 1997 e già nell’ottobre di quell’anno tessa, Heidelberg si impegnava a garantire cinque posti partirono dalle due città, e dai due collegi, le prime Alu- gratuiti per altrettante Nuovine nel proprio Ferienkurs, mnae, Senay Camgoz e Saskia Avalle; l’estate successiva modulato su più livelli di conoscenza della lingua. A fu la volta invece delle prime borsiste estive, Elisabetta inaugurare lo scambio, nell’estate del 1990, in anticipo Filippini, Giuliana Gorretta e Michela Sala. Innumere- rispetto alla fi rma dell’accordo, una rappresentanza com- voli da allora le Nuovine che in estate sono partite per posita, quanto a facoltà di iscrizione, di quattro Nuovine: Cambridge trovando in New Hall un secondo Collegio Silvia Bocelli, Barbara De Muro, Silvia Scevola e An- Nuovo. nalisa Vicario. E da allora poco meno di 90 alunne del Anche con New Hall il rapporto non si è più interrot- Nuovo hanno avuto l’opportunità di studiare la lingua to, andando anche oltre lo scambio e l’ospitalità di stu- tedesca nella storica città sul Neckar. Anche loro tornate dentesse. Signifi cative occasioni sono state, tra le tante, tutte entusiaste per la perfetta organizzazione e la possi- il concerto del coro di New Hall al Collegio Nuovo nel bilità di incrociare giovani da tutto il mondo. giugno 1998 come pure la partecipazione della President Pure il rapporto con Heidelberg non si è limitato, per il al Ventennale o il suo intervento, anche come “Deputy Collegio Nuovo, al Ferienkurs generando l’occasione per Vice-Chancellor” (Vice Rettore) dell’Università di Cam- più momenti di incontro in Italia e in Germania. Alcune bridge, a un convegno sul ruolo dei collegi nella forma- alunne neolaureate in Lettere poi vi hanno trascorso pe- zione universitaria, promosso dalla CCU a Roma nel feb- riodi più lunghi: in un caso, quello di Silvia Albesano, braio 2004. E non solo, come vedremo oltre. ottenendo anche un PhD proprio con Edgar Radtke. E, Con l’inizio dell’anno accademico 2008-09 Anne Lon- anche ad Heidelberg, come a Magonza, non sono man- sdale conclude il suo incarico lasciando il College mol- cati, per qualche Nuovina, incontri felici sfociati nel ma- to più forte di come l’aveva trovato: è infatti dell’esta- trimonio. te 2008 la notizia che una Alumna gli ha destinato una donazione davvero molto cospicua, tale da consentirgli New Hall (ora Murray Edwards) College, University of d’ora in avanti di guardare al futuro con sicurezza anche Cambridge economica. Al punto che persino il nome è stato cam- All’inizio degli anni Novanta, come detto, iniziò a con- biato: non più New Hall ma Murray Edwards College, trarsi in Collegio, per varie ragioni, il numero delle un’intitolazione che simbolicamente unisce il nome della studentesse del Cambridgeshire College. Ma soprattut- Fondatrice e prima President (Dame Rosemary Murray) e to il Collegio Nuovo sentiva l’esigenza di stringere un quello della Alumna mecenate. A presiedere Murray Ed- accordo tutto suo con un’analoga istituzione britannica, wards College è stata nominata la dott. Jennifer Barnes, non solo per la garanzia di poter ospitare ogni anno una Alumna di Smith College in Massachusetts, già Dean del studentessa inglese qualifi cata per il lettorato interno, ma Trinity College of Music e, più di recente, Direttore del anche per il desiderio di offrire uguale possibilità a una settore formazione della BP (British Petroleum). propria alunna e insieme indicare un luogo “sicuro” alle tante Nuovine cui erano assegnate le borse estive per la Rete WEW e oltre Gran Bretagna. Nel 1998, allo scadere del Ventennale, il Collegio Nuo- Fu proprio in quel periodo, nel 1996, che il Rettore del- vo può quindi contare su tre partnership importanti. Il l’Università di Pavia, Roberto Schmid, e il suo Delegato Consiglio di Amministrazione, d’accordo con la Rettri- ai rapporti internazionali, Antonio Savini, prospettarono ce, decide di non cercarne altre, per lasciare alle alunne la possibilità di stringere un accordo con l’allora New maggiore libertà di scelta delle sedi in cui perfezionarsi. Hall College, insieme a Newnham uno dei due tutti fem- Ma cinque anni dopo ecco un fatto nuovo. Proprio Anne minili di Cambridge. Mrs Anne Lonsdale, Presidente di Lonsdale, sul fi nire del 2003, fa il nome del Collegio fresca nomina a New Hall, era infatti alla ricerca di un Nuovo alle colleghe Presidenti di Mount Holyoke e Smi-

16 th Colleges, due delle “Seven Sisters”, i collegi universi- con i campus della Tonji University e della East China tari femminili più antichi degli Stati Uniti, che proprio in University of Politics and (una visita quest’ultima quei mesi stavano progettando la costruzione di una rete che porterà nuove acquisizioni per la Faculty del Colle- internazionale di College femminili, Women’s Education gio con il prof. Lihong Zhang dal 2007 docente del corso Worldwide (WEW). E il 22 gennaio 2004 arriva puntuale di Introduzione al Diritto cinese promosso dal Nuovo) e in Collegio, da parte delle Presidenti Joanne V. Creighton in settembre a Siviglia coi Colegios Mayores spagnoli, e Carol Christ, l’invito a partecipare al primo incontro da incontro che sarà replicato l’anno successivo a Salaman- loro promosso nei giorni 2-4 giugno dello stesso anno. ca con l’invito per la Rettrice e la dott. Avalle a presentare l’attività di WEW e il progetto di rete europea di collegi. Anche questa volta la proposta appare subito imperdi- Alla fi ne dello stesso anno invece di nuovo un incontro bile, oltre che davvero lusinghiera per il Collegio, unico targato WEW all’Effat College di Gedda, il primo mo- in Italia ad aver ricevuto l’invito. Signifi cava entrare nel dernissimo collegio universitario femminile dell’Arabia “gotha” dei college che avevano fatto la storia della for- Saudita. mazione universitaria delle donne, e ancor di più entrare in contatto con chi faceva da sempre della formazione Il 2006 si apre a gennaio con il secondo meeting WEW femminile mirata la propria missione, i college di Hil- a Dubai, ospiti del DWC, che non per niente ha come lary Clinton, Madeleine Albright e Nancy Pelosi, come motto Practicing the future. Il tema Women’s Hopes and di Emily Dickinson e Anita Desai, di Patricia Highsmi- Dreams viene affrontato con Lubna Olayan, direttore th e di Meryl Streep, ma anche con quelli più recenti di esecutivo della compagnia saudita Olayan, tra le 100 Asia, Australia, Africa e Medio Oriente. Al primo storico donne più potenti del mondo secondo Forbes, e Hafsa Al incontro, cui parteciparono una trentina di istituzioni da Ulama, Sottosegretario nel Ministero dell’Economia de- tutto il mondo, fu addirittura il Premio Nobel Amartya gli Emirati, due donne entrambe al vertice in settori che Sen a sottolineare con forza il ruolo chiave che un’educa- anche nel mondo occidentale sono quasi esclusivamen- zione solo femminile deve avere per formare donne lea- te maschili. In contemporanea, sempre a Dubai, anche der nelle professioni e attive nel produrre cambiamenti un incontro bilaterale tra alunne del DWC e alcune di sociali. Fu davvero «una grande emozione confrontarsi Mount Holyoke sul tema, ancora una volta, della leader- con la leadership mondiale dell’educazione universitaria ship femminile. femminile, scoprire che parliamo un linguaggio comune L’iniziativa ha molto successo e pone le basi per altre at- e affrontiamo problemi analoghi al di là delle (numero- tività, questa volta destinate alle studentesse. Ecco quin- sissime) differenze di cultura di riferimento, di religione, di l’organizzazione, ai primi di giugno del 2007, di un di modello politico ed economico» come scrisse su Nuo- analogo workshop (Leadership Training Conference) a vità del 2004 Grazia Bruttocao, presente con la Rettri- Roma, ospiti del Collegio Porta Nevia della Fondazio- ce all’incontro. E fu un’emozione così condivisa che si ne RUI, nel frattempo entrata in WEW su segnalazione decise di creare un’alleanza internazionale con l’obiet- del Collegio Nuovo. Al seminario partecipano anche tre tivo di promuovere la formazione femminile nel mondo, Nuovine, Chiara Gagliardone, Lidia Motta e Clelia Zat- condividere azioni comuni, raccogliere dati sui college toni. “rosa” e favorire gli scambi internazionali di docenti e studentesse. Ed ecco poi, un anno dopo, il primo incontro, questa vol- ta davvero internazionale, per le rappresentanti di tutti i Al di là della parte uffi ciale, il meeting è l’occasione per college della rete, WEW Student Leadership Conference, aprire orizzonti davvero incredibili: Stati Uniti, Austra- promosso da Mount Holyoke e Smith insieme a Welle- lia, Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Barhein, sley nelle loro sedi. A rappresentare il Collegio in questa Corea, Pakistan, India, Bangladesh, Filippine, Kenia, occasione sono Livia De Rosa e Elisabetta Di Bernardini, Sudan... E c’è subito un risultato immediato anche per anche loro pioniere di un’iniziativa destinata a ripeter- le Nuovine, con la possibilità, per una di loro, che fu poi si in futuro: e perché no, prima o poi anche al Collegio Stella Abbamonte, di partecipare nello stesso settembre Nuovo. del 2004 al meeting internazionale Insight Dubai pro- mosso dal Dubai Women’s College (DWC) per una cin- L’incontro di Dubai, oltre a offrire questi sviluppi im- quantina di studentesse occidentali e altrettante islamiche portanti, serve anche a far comprendere come la rete sia sul ruolo della donna nelle diverse realtà geopolitiche. diventata oramai una realtà e quindi la necessità di darle L’esperienza fu a tal punto entusiasmante che il Collegio delle basi normative al di là dei rapporti personali tra le decise di continuare a offrirla alle proprie alunne anche istituzioni. Nasce così, nell’agosto 2007, un incontro in- negli anni successivi: in quattro edizioni, sei le Nuovine termedio di una rappresentanza ristretta dei college, tra che hanno avuto questa possibilità. cui il nostro, nella sede della Fondazione Rockefeller di Bellagio che lo sponsorizza. È in questa sede che viene Nel 2005, anno di Presidenza CCU della Rettrice, c’è defi nita anche la governance di WEW con l’entrata del l’opportunità di due nuovi contatti internazionali nati sul- Collegio nell’Executive Board e sono fi ssati i successi- la scia di quelli dei Collegi italiani: in maggio a Shanghai vi appuntamenti: 5-7 giugno 2008 meeting dei dirigenti

17 al Collegio Nuovo, tema Women and Politics (di cui si italianista a Barnard, che tiene una conferenza in Colle- dice ampiamente più avanti nel capitolo successivo della gio con Vincenzo Consolo. Tappa importante e decisiva “Vetrina”); 10-13 giugno 2008 WEW Student Leadership è l’incontro con la Provost Liz Boylan a Pavia durante Conference di cui si è detto riservato invece alle alun- il meeting WEW. Vi sapremo dire, se il vicino cambio ne. Ma l’incontro di Bellagio offre anche la possibilità della guardia con la nuova President di Barnard, Debora di contatto con un’altra rete di college femminili, la Wo- L. Spar, scienziata politica di formazione, porterà fortuna men’s College Coalition, che riunisce gran parte dei col- anche a qualche nostra studentessa di Scienze politiche lege femminili degli Stati Uniti e del Canada. Ne deriva che già sogna di fare presto le valigie per New York... l’invito al meeting annuale della WCC a Washington ai Altre tappe sono peraltro già in calendario: la prossima, primi di ottobre 2007, un’altra occasione per imparare, una visita al Collegio Nuovo di una delegazione di stu- conoscere e stringere nuovi accordi. dentesse e docenti di Business da Dubai; la più lontana, In particolare viene preso contatto diretto con la Trinity in termini di tempo e di spazio, ai primi di gennaio 2010 Washington University e con il Barnard College di New e a 24 ore di fuso orario da qui: stiamo parlando del pros- York: a partecipare agli incontri della Rettrice e di Saskia simo meeting WEW, ospiti dello Women’s College del- Avalle anche Carla Riccardi, appena nominata Direttore l’Università di Sydney. del Dipartimento Scienza della Letteratura e dell’Arte Medievale e Moderna dell’Università di Pavia. Sono in- A trenta anni dall’inizio della propria attività, il Colle- contri fruttuosi in particolare quello con Barnard, un “hi- gio Nuovo sembra quindi ormai aver assunto un carattere ghly selective liberal arts college for women” fondato nel saldamente “internazionale”. L’ospitalità del meeting del 1889 e affi liato a Columbia, la famosa università della giugno 2008, che per il nostro Collegio è stata un’oc- Ivy League che sta proprio dall’altra parte della Broad- casione davvero importante e come tale anche fonte di way nella Upper West Side di Manhattan. L’interesse a orgoglio, è servita a vagliarne la capacità di proseguire scambi e ospitalità di studentesse e neolaureate è recipro- ulteriormente sulla strada della internazionalizzazione co e Barnard sta proprio mettendo a punto un program- intrapresa nel 1978, lo stesso anno di apertura, con l’ospi- ma in tal senso. Il contatto continua: primo frutto, nella talità della prima studentessa straniera e l’organizzazione primavera del 2008, la presenza del prof. Nelson Moe, dei primi corsi di lingue estere per le alunne.

18 ______COLLEGE DA TUTTO IL MONDO AL COLLEGIO NUOVO: ______IL TERZO MEETING DI WOMEN’S EDUCATION WORLDWIDE

Per ricordare di che si tratta – Dopo gli storici college international che racconta trent’anni di internazionaliz- statunitensi Smith e Mount Holyoke e il più recente Du- zazione del Collegio: un percorso di tutto rispetto sin da- bai Women’s College, è stato il Collegio Nuovo a pro- gli esordi che ha avuto l’apprezzamento, tra gli altri, del muovere e ospitare il terzo meeting (5-7 giugno 2008) Commissario Europeo per l’istruzione, la formazione, la di Women’s Education Worldwide (WEW), rete di una cultura e la gioventù, Ján Figel, e della VicePresidente cinquantina di istituzioni di tutto il mondo impegnate del Senato Emma Bonino: in chiusura di questa sezione nella formazione femminile nella consapevolezza del pubblicheremo uno stralcio della lettera inviata da Emma ruolo chiave che l’educazione delle donne riveste in tutto Bonino in occasione del Meeting WEW. il mondo. Tema di quest’ultimo è stato “Donne e Politica”, inten- Obiettivo primario della rete WEW è quello di promuo- dendo politica anche in senso più ampio di esercizio di vere la formazione femminile mirata, tramite, ad esem- leadership. A portare la loro testimonianza concreta ai pio, condivisione delle modalità di azione, ricerca delle convenuti di una ventina di istituzioni da tutto il mon- cosiddette “best practices”, raccolta di dati sui college do, oltre agli ospiti esterni, sono state Barbara Pollastrini, femminili nel mondo e promozione di scambi di studen- membro del Parlamento e all’epoca della preparazione tesse e di staff accademico. del nostro meeting, Ministra per le Pari Opportunità, e, I rappresentanti della rete si riuniscono ogni due anni (il in una prospettiva internazionale, Claude du Granrut che primo incontro si tenne nel 2004): si tratta di riunioni di oltre ad essere Alumna di Mount Holyoke può vantare lavoro, che prevedono anche una o più occasioni aperte un notevole curriculum politico a livello nazionale (tra al pubblico, con la partecipazione di personalità di rilievo l’altro Vice Sindaco di Senlis) e europeo (membro del legate a un tema prescelto. Come abbiamo raccontato nel Comitato delle Regioni dell’Unione Europea). Presenti Nuovità precedente, le strategie di base sono state messe in sala, durante l’intervento di Barbara Pollastrini, anche a punto l’estate scorsa in un incontro intermedio, spon- due donne pavesi da anni impegnate in politica, come il sorizzato dalla Fondazione Rockefeller a Bellagio, cui il Sindaco Piera Capitelli e Romana Bianchi, a lungo par- Nuovo ha partecipato, entrando nel primo Consiglio di- lamentare. E, con loro, anche il Prefetto di Pavia, Fer- rettivo della rete. dinando Buffoni e Franca Audisio Rangoni (Past Vice Chi c’era – A portare i saluti istituzionali del terzo mee- Presidente Nazionale di AIDDA) e Rossella Maggiora ting sono stati, oltre alle Presidenti di Mount Holyoke (Presidente di AIDDA Piemonte e Valle d’Aosta). (Joanne V. Creighton) e Smith (Carol Christ), i college Rifl essioni supportate da anni di rigorosa ricerca acca- fondatori della rete, alcuni rappresentanti del sistema demica sono state proposte da Bianca Beccalli, docente universitario pavese: la Presidente della Fondazione San- di Sociologia del lavoro all’Università di Milano, dove dra e Enea Mattei, Bruna Bruni, la Rettrice del Collegio dirige il Centro Studi Donne e Differenze di Genere. Nei Nuovo, Paola Bernardi, il Rettore dell’Ateneo pavese, primi anni Novanta è stata anche delegata del Sindaco di Angiolino Stella, il Direttore della Scuola Superiore dello Milano per le Pari Opportunità. A lei si è affi ancata Maria IUSS, Roberto Schmid e il Presidente della Conferenza Antonietta Confalonieri, docente alla Facoltà di Scienze dei Collegi Universitari Italiani allora in carica, Sigfri- Politiche all’Università di Pavia, dove, oltre che delega- do Boffi , che non ha mancato di ricordare come proprio ta di Ateneo per la mobilità studentesca internazionale, la promozione della leadership femminile fosse uno dei è vicedirettore del Centro di ricerca interdipartimentale punti introdotti nell’agenda della CCU nel periodo della “Studi di genere”. Con loro due studentesse di Scienze Presidenza del Collegio Nuovo. Politiche del Collegio, Michela Pagano e Alberta Sprea- Il Rettore dell’Università ha sottolineato l’unicità del fi co (il giorno prima anche perfetta interprete inglese di sistema universitario pavese in cui il network di collegi Barbara Pollastrini!) che hanno fatto una tanto sintetica – dagli storici Borromeo e Ghislieri, sino ai più giovani quanto effi cace presentazione su donne e politica in Ita- come il nostro, espressione di una borghesia imprendito- lia: dal diritto di voto sino alla rappresentanza nei luoghi riale – e la presenza della Scuola Superiore dello IUSS decisionali. Signifi cativa la loro chiusa che ha campeg- (diretta peraltro da chi per anni è stato Rettore dell’Uni- giato sullo sfondo lungo tutto il resto della mattinata di versità) costituiscono una delle ragioni che pongono interventi: « has not yet had a female Head of State l’Università di Pavia, secondo le valutazioni del “Times or Prime Minister». Per Nuovità, pubblichiamo qui una Higher Education”, tra i dieci migliori Atenei italiani. sintetica rifl essione di Maria Antonietta Confalonieri: L’unicità del “sistema Pavia” è stata rimarcata anche dal dati alla mano sulla situazione delle donne in politica in Direttore dello IUSS, Roberto Schmid, che ha ripercorso Italia, con una metafora che la dice tutta sul trend, che la storia e le caratteristiche dell’Istituto, con uno sguardo tentativi di coesione cross-party, come il nostro meeting, particolare ai forti contatti internazionali. tentano di modifi care. Non mancheranno prossime occa- Del “sistema Pavia” si fa cenno anche nella pubblica- sioni, anche per il Collegio, per promuovere anche un zione preparata per l’occasione, Collegio Nuovo goes ulteriore allargamento del tavolo sui temi di leadership

19 femminile. Il discorso, esplicito, iniziava in fi n dei conti a conoscere il sistema Pavia non solo attraverso le paro- già dal seminario del 2005 (cfr. Nuovità 2005). le dei suoi rappresentanti istituzionali, ma anche grazie Cosa si è fatto – Tutti i partecipanti al meeting si sono alla loro squisita ospitalità. In primo luogo il Rettore del- concentrati nelle sessioni di lavoro interne lungo quattro l’Università, dopo aver mostrato come padrone di casa le direzioni: aule storiche e, insieme alla Direttrice Alessandra Bracci, 1. le buone pratiche per sviluppare forme di Student Go- la Biblioteca dell’Università con alcuni dei più preziosi vernment, considerato anche come prima occasione di pezzi del suo patrimonio (grazie anche a Emanuele Vici- “esercizio politico” ni che ha contribuito a far da guida), ha ospitato la cena 2. l’incremento delle reti di relazioni tra Alumnae, tra della giornata inaugurale del meeting nell’aula Forlanini. Alumnae e studentesse in corso di studi, oltre che Dopo l’Università, i collegi: la seconda sera, siamo stati con le istituzioni collegiali: molti gli interventi, tra ospiti del Collegio Ghislieri. Il Rettore Andrea Belvedere cui quelli di Anna Lanzani, anche in veste di presi- ci ha guidati nella visita del Collegio prima del concerto dente di Alumni IUSS, Cristina Castagnoli, Presidente offerto dall’Istituto Musicale Franco Vittadini, presie- dell’Associazione Alunne e la gloriosa Past Raffaella duto da Anna Modena. Le bellissime interpretazioni da Butera! Un’altra Alumna che non è potuta interveni- Gershwin a Piazzolla dei sassofonisti Stefano Boverio, re, Maria Francesca Nespoli, ci ha mandato una sua Paolo Cavallotti, Simona Andreoli e Paolo Necchi, gui- rifl essione sulla campagna Clinton che pubblichiamo dati dal Maestro Walter Casali, sono risuonate nell’Aula qui nelle sezione “Partnership istituzionali”; vedrete Goldoniana: un concerto di sicuro effetto, tanto che poi perché è stato riproposto nell’edizione settembrina del Festival 3. proposte di modelli per corsi su temi di interesse glo- dei Saperi. In chiusura, un ottimo e sobrio buffet è stato bale sviluppati prima singolarmente nei collegi della allestito nel suggestivo Salone San Pio antistante la cap- rete e poi integrati in una cornice comune pella secentesca del Ghislieri. 4. costruzione di un database interattivo dei collegi della Essenziale al successo del meeting anche l’appoggio di rete che sarà coordinato dal Dubai Women’s College. molte alunne ed ex-alunne: oltre alle già citate che han- In questo senso contribuirà anche Kristen Renn, do- no partecipato con loro interventi nel programma della cente di “Higher, Adult and Lifelong Education” alla conferenza, vogliamo ricordare in primo luogo Grazia Michigan State University, che sta lavorando a uno Bruttocao, sempre prodiga di ottimi consigli (del resto studio comparativo dei college femminili in tutto il la prima idea del meeting e del tema era nata quando lei mondo, e che in questa occasione ha intervistato an- ancora lavorava in Collegio), Faten Bethabet che è stata che i leader di tutti i collegi presenti al meeting, il no- essenziale anche nella premurosa accoglienza delle ospi- stro compreso naturalmente. ti arabe (ne offriremo un racconto in chiusura di questa Quanto ai modelli di corsi congiunti, proposti soprattutto sezione), Maria Francesca Nespoli e Katerina Politi da da Donal O’ Shea (matematico a Mount Holyoke), Susan New York a testimonianza che si può contribuire anche Bourque (storica a Smith) e Liz Boylan (biologa a Bar- da lontano, la rappresentanza della “governance” del- nard), le prime idee si sono concentrate su “donne e lea- l’Associazione Alunne (oltre a Grazia Bruttocao, anche dership”, “donne e formazione”, “donne e economia”... Milena Boltri), le studentesse Lia Antico, Marialuisa Ca- La prossima volta – Ed è proprio quest’ultimo tema che tanoso, Laura Croce, Valeria Fiaccadori, Silvia Guargua- potrebbe essere il primo esperimento, in previsione del gli e Anna Righetti, che hanno contribuito attivamente prossimo meeting della rete, presso lo Women’s College all’organizzazione dell’accoglienza degli ospiti, e infi ne dell’Università di Sydney, nel 2010. Titolo proposto del le alunne che sono intervenute, come Livia De Rosa e quarto convegno di WEW è infatti: Empowering Women: Elisabetta Di Bernardini, quasi in partenza per il Massa- The Economic Imperative. chussetts per il primo meeting delle alunne WEW. E considerato il dibattito corrente, anche in Italia, non Un fi ore, per chiudere: non possiamo dimenticare il gen- mancheranno confronti interessanti. tile omaggio fl oreale offerto da Sportello Donna di Pa- Intorno al meeting, per il meeting – Il convegno promosso via, presieduto da Isa Maggi, a tutte le ospiti di Women’s in Collegio anche con il supporto organizzativo di MdE è Education Worldwide. stata un’occasione per portare molti ospiti internazionali

20 CONFERENCE PROGRAM

THURSDAY, JUNE 5TH, COLLEGIO NUOVO 9.45 – 10.00 – Welcome Bruna Bruni, President of the Fondazione Sandra e Enea Mattei 10.00 – 10.45 – The Pavia System: University, Colleges and Institute for Advanced Study Angiolino Stella, of the University of Pavia Roberto Schmid, Director of IUSS - Institute for Advanced Study of Pavia Sigfrido Boffi , President of the Permanent Conference of the Italian Colleges recognised by the Ministry of Edu- cation, University and Research 10.45 – 11.00 – Collegio Nuovo: challenges from 1978 to 2008 Paola Bernardi, Rector of the Collegio Nuovo

11.15 – 11.45 - WEW: an advocacy role for women’s leadership Joanne V. Creighton, President of Mount Holyoke College Carol Christ, President of Smith College 11.45 – 12.30 Women and Politics: a global issue and the Italian experience Barbara Pollastrini, Member of the Italian Parliament and Former Italian Minister for Equal Opportunities

15.00 – 16.00 – WEW members: round table presentation of the participants 16.00 – 17.15 – Women’s Education to politics The power of College life and Alumnae Association Claude du Granrut, Committee of the Regions of the European Union; Mount Holyoke Alumna Getting women into political participation: the White House Project Ellen McKay, Executive Department of the White House Project

17.30 – 18.15 – Educating women to become (political) leaders Discussion led by panelists (Spelman College, Beverly D. Tatum; Spelman College, LEADS, Jane Smith; Mills College, Women’s Leadership Institute, Daphne Muse) FRIDAY, JUNE 6TH, COLLEGIO NUOVO 10.00 – 12.00 – Women in politics in Italy and around the globe in the XX-XXI centuries Bianca Beccalli, University of Maria Antonietta Confalonieri, University of Pavia Alberta Spreafi co and Michela Pagano, Collegio Nuovo

12.15 – 13.30 – Models of Alumnae Relations Discussion led by: Mount Holyoke College (Mary G. Davis); Brescia University College (Rita Gardiner), Wo- men’s College University of Sydney (Yvonne Rate), Ochanomizu University (Sawako Hanyu), Collegio Nuovo (Raffaella Butera, Cristina Castagnoli), IUSS, Pavia (Anna Lanzani)

15.30 – 16.30 – Models of Student Government: best practices Discussion led by Women’s College University of Queensland (Maureen Aitken), Wellesley College (Michelle Lepore and Joanne Murray) Jesse H. Lytle, WEW Coordinator – Presentation of the forthcoming First WEW Student Leadership Conference and Mount Holyoke Student Government Association Organizational Chart 16.30 – 18.00 – Best practices and Partnerships Kristen Renn: Presentation of a Research Project, Michigan State University Don O’ Shea (Mount Holyoke), Susan Bourque (Smith), Liz Boylan (Barnard College): Funding for institutional collaboration SATURDAY, JUNE 7TH COLLEGIO NUOVO 10.00 – 13.00 Taking stock of Colleges data collection - Don O’Shea, Mount Holyoke Planning the 2010 WEW Meeting: Proposal of Yvonne Rate, Women’s College University of Sydney

21 Qui di seguito, anche per ricordare la Fondatrice del Sessanta, sentiva dunque l’esigenza di creare una rete Collegio, ci piace riportare il saluto iniziale della Presi- di contatti internazionali, per offrire alle giovani studentes- dente della Fondazione Sandra e Enea Mattei: se e neolaureate occasioni importanti di confronto con il mondo. Presidenti e membri della rete internazionale Women’s Da questa sua visione internazionale nacque il desiderio Education Worldwide, Autorità, illustri Professori, gentili di promuovere, anche al Collegio Nuovo, gli scambi con ospiti e cari studenti, l’estero e l’inserimento delle donne in ogni ambito. Un de- un caloroso benvenuto al Collegio Nuovo e a Pavia, per siderio che in questi trent’anni di vita del Collegio Nuovo si questo terzo meeting internazionale promosso dai princi- è sempre più concretizzato. pali college femminili del mondo. La vostra presenza qui, Per lei che era laureata in Matematica era fondamentale oggi, non solo ci onora e ci riempie di orgoglio, ma soprat- anche la promozione degli studi scientifi ci: contrastava in- tutto testimonia l’impegno comune nel raggiungimento di fatti l’idea che le formazione delle donne dovesse essere un obiettivo importante: la promozione della formazione e prevalentemente umanistica e in questo si faceva inter- della cultura femminile. prete di una delle più avanzate idee in fatto di formazione La nascita della rete Women’s Education Worldwide è la femminile. più concreta e interessante azione internazionale portata Oggi in Italia il numero di ragazze iscritte all’Università avanti negli ultimi anni da istituzioni dedicate all’istruzione supera ormai di gran lunga il numero dei ragazzi, prati- superiore delle donne. Al centro di questa azione c’è la camente in tutte le discipline, ma non era così nel 1978, ricerca di un modello comune di leadership femminile, un anno di fondazione del Collegio Nuovo. E tutti noi sap- modello capace di tradursi in concrete azioni, per far sì che piamo quanto poco incisiva sia ancora oggi la presenza le donne possano davvero essere protagoniste del cam- femminile nelle scienze pure e negli ambiti scientifi ci. biamento sociale, nell’educazione, nell’economia, nella Nella mente e nelle intenzioni di Sandra Bruni Mattei, il politica, in ogni parte del mondo. Di questo credo che tutti Collegio Nuovo doveva «contribuire concretamente al noi dobbiamo essere grati a Joanne V. Creighton e Carol progresso intellettuale del Paese provvedendo alla for- Christ, Presidenti, rispettivamente, di Mount Holyoke Col- mazione e allo sviluppo culturale di giovani donne iscritte lege e di Smith College, ideatrici, promotrici e garanti della all’Università di stato o ad altri istituti superiori di Pavia, le rete Women’s Education Worldwide. quali dimostrino spiccata attitudine agli studi». Il loro impegno e il loro entusiasmo, uniti alla volontà di La presenza di tutti noi oggi, qui, dimostra ancora una volta contrastare alcuni stereotipi sulla formazione e sulle ca- che il suo progetto di sostenere giovani donne «meritevo- pacità delle donne, sono molto vicini al progetto di Sandra li» era anche una precisa indicazione di metodo: un invito Bruni Mattei, Fondatrice del Collegio Nuovo e della sezio- all’impegno, al dialogo, all’assunzione di responsabilità. ne femminile del Collegio Ghislieri di Pavia. Nell’augurarvi buon lavoro su un tema estremamente de- Laureata in Matematica, Sandra Bruni lavorò al fi anco del licato ma decisamente attuale, come “Donne e politica”, marito, l’ing. Enea Mattei, per avviare e far crescere un’in- sono certa che la capacità di visione di Sandra Bruni Mat- dustria di compressori e attrezzature pneumatiche. Dopo tei, la sua carica vitale, la volontà tenace e intraprendente la scomparsa del marito, nel 1955, assunse su di sé la re- di capire lo spirito dei tempi e di aiutare le giovani donne sponsabilità dell’azienda con più di duecento dipendenti. possono essere per tutti noi un invito a lavorare insieme, Ritiratasi dall’imprenditoria, non dimentica delle diffi coltà affi nché le donne, tutte le donne, indipendentemente dal da lei stessa incontrate durante l’università, nel 1966 de- censo, dalla razza, dalla nazionalità, possano avere ac- cise di impegnarsi nella promozione culturale e sociale di cesso alla formazione e contribuire così alla costruzione studentesse di talento. L’idea era di creare collegi dallo di un mondo migliore. spirito laico e ben inseriti nel dinamismo della vita moder- ______na. La sua prima importante realizzazione fu la Fondazio- ne Sandra Bruni, sezione femminile dello storico Collegio UN PO’ DI STORIA, QUALCHE STORIA, Ghislieri di Pavia, che costruì a sue spese per ospitare ______E NUMERI cento studentesse di ogni parte d’Italia, scelte in base al merito e con aiuti economici per le meno abbienti. Con gli L’idea originaria delle rete WEW, sottolinea Joanne V. stessi criteri istituì, nel 1978, il Collegio Nuovo - Fondazio- Creighton, fu di un uomo. Non ne facciamo però qui una ne Sandra e Enea Mattei. All’avvio e alla promozione dei questione di genere: ci piace pensare non solo alla col- due collegi dedicò gli ultimi anni della sua vita, destinando laborazione tra uomo e donna, ma anche che si tratta di loro, per testamento, anche il suo personale patrimonio. un matematico (se avete letto qualche paragrafo fa, avrete Sandra Bruni Mattei era una donna che sapeva guardare scoperto chi è), proprio come la Fondatrice del Collegio avanti, anticipava i tempi e soprattutto credeva nel valore Nuovo. E, allora, che il mondo dei numeri, le moltiplica- delle donne; era una donna di comando, oggi si direbbe zioni di probabilità siano di buon auspicio per risollevare manager o leader, dal carattere forte e fi ero. Amava i viag- quelle percentuali che la Presidente Creighton ha defi nito gi e soprattutto in ogni suo viaggio non mancava mai di con un bellissimo aggettivo: «disheartening»: scoraggian- stringere amicizie e prendere contatti con strutture edu- te, anzi “scuorante”, suona più poetico. Poche donne sono cative in ogni parte del mondo: a modo suo, negli anni al top, dice, snocciolando le cifre: negli Stati Uniti, stando

22 a “Fortune 500”, è donna solo il 2% (10 su 500) dei vertici andavano a scuola tutto il giorno; le femmine potevano aziendali e il 14,7% di membri di CdA. Mondo accademi- aggiungersi solo il pomeriggio. La piccola Sofi a era così co: sono al 21% rosa le poltrone dei presidenti di College desiderosa di apprendere, che quando accompagnava i e Università (tra cui Harvard, peraltro prima Università fratelli a scuola stava sui gradini all’esterno dell’edifi cio, secondo il “Times Higher Education”). Per andare in po- cercando di carpire le parole dell’insegnante. Una storia litica, visto il tema, siamo al 14% di senatrici e al 16% di che, se anche nascesse da una carica trasgressiva infantile membri della Camera dei rappresentanti, numeri che piaz- (il frutto proibito della conoscenza!), spiega comunque zano gli USA, su 187 paesi, al sessantanovesimo posto. bene come, nel momento in cui Sofi a ereditò un’inaspet- Quanto poi forse sarà stato disheartening apprendere per tata fortuna, decise di investirla nella fondazione di un qualcuno, proprio l’ultimo giorno del nostro meeting, il college per donne che fosse in tutto e per tutto equivalente ritiro di Hillary Clinton: come suggerisce una ricerca con- ai migliori college per maschi. dotta da LEADS (Center of Civic Engagement, Spelman Formazione non basta. C’è altro da aggiungere. Carol College) illustrataci dalla direttrice Jane Smith, le ragioni Christ, che pure insegna Letteratura inglese a Smith, sot- che ben metà dei suoi sostenitori adducevano per preferir- tolinea l’importanza della formazione femminile nelle la erano la sua “esperienza”, mentre un quinto dichiarava materie scientifi che: se le donne, negli USA, rappresenta- anche la motivazione di genere. Tra i sostenitori di Oba- no il 46% della forza lavoro, solo il 12% è però impiegato ma, solo il 6% si esprimeva favorevolmente per il fatto nei settori tecnologico-scientifi ci. In questo modo, avver- che sarebbe il primo presidente afroamericano (tutti gli te, le donne non possono avere il ruolo che potrebbero altri si disperdono in altre motivazioni, soprattutto all’in- giocare nel proporre soluzioni a problemi in campo me- segna dell’idea di “cambiamento” che il candidato sembra dico, tecnologico, ambientale. Questo è evidentemente è rappresentare). Insomma, verrebbe da dire, il “pregiudi- una perdita di opportunità di altre forme di progresso eco- zio” di genere sembra essere più forte di quello razziale, nomico sociale nel mondo contemporaneo: una perdita di stando a questi dati. possibilità “diverse” per tutti indistintamente. I numeri che Joanne Creighton elenca ancora entrano nel- La seconda priorità, oltre alla formazione, in particolare le tasche delle donne: a ogni dollaro dato a un uomo, per scientifi ca, è quella di affrontare la questione donne e lavo- la sua pari corrispondono 77 centesimi: e questo nono- ro (anche lavoro di cura, al di là di quell’ambiguità che sta stante l’Equal Pay Act, fi rmato nel 1963; se poi pensiamo tutta nella parola “conciliazione”, come commenta Bian- all’Italia e alla Legge Anselmi del 1977, che pur sancisce ca Beccalli nel suo saggio pubblicato in Una democrazia un pari trattamento retributivo tra uomini e donne, non incompiuta, FrancoAngeli 2007). Christ prende a prestito sorprende che i numeri forniti da Rosanna Massarenti, un’immagine della giornalista Ellen Goodman che soste- nel suo Donne & denaro, non siano molto dissimili. Se neva che il movimento delle donne (leggeremo più avanti, il World Economic Forum indica per l’Italia addirittura la con Barbara Pollastrini, di donne in movimento) doveva metà, dati della Commissione europea per le pari opportu- viaggiare su due gambe. Con una gamba bisognava for- nità suggeriscono una differenza del 20, 30%. Lo svantag- zare le porte chiuse alle donne – dice proprio «kick open gio che si accumula nel tempo, facendo riferimento a una the doors»! –, e con l’altra andare avanti, «trasformando simulazione di calcolo delle due autrici del libro Le donne la società attraverso uomini e [corsivo suo] donne». Più non chiedono (Il Sole 24Ore, 2004), è enorme. facile “calciare una porta”, però: ed è così che infatti «ci «In società che consciamente o inconsciamente trattano portiamo dietro questa seconda gamba, zoppicando sulla le donne come inferiori – virtualmente in ogni società del falsariga dell’andatura sbilenca del cambiamento socia- mondo–» puntualizza Creighton in chiusura, «è neces- le». sario che si affermi la formazione femminile. Le donne La terza priorità è peraltro il tema del meeting e la ragion devono poter accedere all’istruzione, devono essere ri- d’essere della rete: la leadership in politica, la presenza spettate, hanno bisogno di mentori e modelli di quello che delle donne nei luoghi decisionali, l’educazione della potrebbero diventare». donna a posizioni di leadership. La formazione resta il punto chiave; e con questa, la crea- La risorsa che i collegi al loro interno hanno a disposizio- zione di modelli: «Uno degli aspetti più entusiasmanti di ne è la forza intergenerazionale, ossia il contributo delle questa rete è che stanno nascendo molti college in aree varie generazioni di Alumnae (per i college statunitensi del mondo dove le opportunità per le donne sono state hanno un ruolo chiave, sia in termini di mentoring, sia limitate. Ammiriamo il coraggio e l’ardore delle nostre economici) che assicurano da una parte la trasmissione nuove “sorelle” [il nucleo originario dei college femminili della memoria, cruciale, dall’altra si pongono come mo- statunitensi sono proprio le “Seven Sisters”, N.d.R.] inter- dello da superare. Signifi cativa la chiusura del discorso nazionali nel Medio Oriente e in Africa e Asia, e stiamo della cerimonia di laurea tenuto da un’Alumna di Smith: imparando molto da loro». Creazione di modelli, ma non «Per ora, considerate solo la distanza percorsa tra la mia unici, quindi. laurea e la vostra, dalla mia classe con solo una studentes- E sulla formazione insiste anche la Presidente di Smith, sa di colore alla vostra così diversifi cata; dalla mia epoca Carol Christ, a partire dall’aneddoto di apertura con cui che non conosce la storia delle donne alla vostra che è racconta la nascita del College. All’inizio del XIX seco- stata rafforzata dalla storia delle donne. Voi potrete ugua- lo, quando la fondatrice Sofi a Smith era bimba, i maschi gliare la distanza di questo percorso, o superarla».

23 ______TRE FOTO(GRAMMI) E TANTE DONNE alle grandi immaginazioni. Occorre costruire idee comu- ni, luoghi comuni, parole comuni», e non solo a livello ______IN MOVIMENTO europeo. Parole che propongono una sfi da che una rete come quel- «Per venire qui ho fatto una “brighellata” che una brava la di Women’s Education Worldwide si sforza di racco- parlamentare come Romana Bianchi o Piera Capitelli non gliere. avrebbe fatto»: a inaugurare il terzo meeting di Women’s Nel dipingere il quadro italiano, Barbara Pollastrini ha Education Worldwide – Women and Politics è stata l’on. fatto riferimento a tre “foto” (noi preferiamo già pensarle Barbara Pollastrini che sin dalle prime scherzose parole in termini di movimento e cambiamento, e ci aggiungia- ha avuto modo di dichiarare il suo legame di amicizia mo un peso in “-grammi”!) e a un volume recentemente con Pavia, città dove il settembre scorso era venuta ad uscito e tanto discusso, Il fattore D, il cui autore, Mauri- aprire, insieme a Stefano Rodotà, la seconda edizione del zio Ferrera, è stato peraltro per ben diciotto anni profes- Festival dei Saperi. sore alla Facoltà di Scienze Politiche di Pavia. All’epoca del Ministero Berlinguer, occupandosi di Tre foto, quindi. scuola, ricerca e università, aveva avuto modo di appro- Foto 1: L’assemblea della CRUI: al 98% maschile. Ep- fondire «il valore dei meriti, dei talenti individuali, della pure, in ambito universitario, le donne sono in crescita deontologia, delle regole indispensabili per una selezione (numerica). E non solo, anche nella magistratura e nel- delle classi dirigenti e la formazione di un’etica pubblica l’economia, ma nemmeno nell’assemblea presieduta da moderna e condivisa»: così si presentava nel suo raccon- Mario Draghi la foto sarebbe molto dissimile. Per non to in prima persona quando era Ministra per i Diritti e le parlare della situazione politica, dove il suo giudizio è Pari Opportunità, con una declinazione del titolo al fem- tanto duro quanto super partes: «Vertici della politica: minile cui lei signifi cativamente tiene, nella convinzione non parliamone. Anche nel mio PD c’è stata una genero- che «“occuparsi di donne” non volesse dire occuparsi di sità persino facilona... Dicevano 50% per le donne, dove “una nicchia”, ma coltivare e fare avanzare un punto di si è interrotto questo 50%?». L’eterno problema del “sof- vista originale per tutta la politica e la società». fi tto di cristallo” o del “labirinto della leadership”, secon- E sarà forse anche per questa condivisione di valori e do una metafora proposta più recentemente da studiose prospettive che, donna in politica sin dai tempi dell’uni- del Wellesley College e della Northwestern University: versità in Bocconi, è “volata” (anche letteralmente) da in ogni caso, l’ossatura delle élite (culturali, politiche, Roma per intervenire in un’occasione internazionale, professionali) è in generale maschile e avanzata nell’età. come quella di WEW, promossa proprio in un sistema Con qualche eccezione, ma soprattutto in ambiti dove universitario da sempre fondato e cresciuto sul merito, un l’elemento dinamizzante della competizione e del rico- valore che sappiamo bene non avere colore politico, ma noscimento del merito è più forte: una donna Presidente potenzialità concretamente produttive. di Confi ndustria, una donna Presidente dei Giovani indu- Il tema delle donne è da lei inquadrato in un contesto striali, e l’attuale Segretario Generale dell’UGL è ancora più ampio dei “diritti”, anche a livello mondiale. È alle una donna, peraltro la prima in Italia a ricoprire tale inca- donne in primo luogo che spetta il «nesso tra memoria e rico, oltre a essere il più giovane Segretario Generale mai futuro»: partendo dalla ricorrenza del sessantesimo anno a capo di un sindacato. della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e della nostra Foto 2: percentuale delle donne che lavorano in Italia: Costituzione (con un occhio al presente e al futuro, alla 46%. Un numero molto lontano dal 60%, che sarebbe Carta dei diritti fondamentali inserita nel Trattato di Li- l’obiettivo da raggiungere entro il 2010, stando ai criteri sbona), la Pollastrini individua in queste Carte l’espres- europei. Una percentuale che risulta per di più dissemi- sione di una classe dirigente che guardava in avanti e che nata in modo drammatico, se pensiamo che il 69% è con- fra le scelte possibili ha fatto quella più moderna, quella centrato nell’area di Milano e il restante 31% lavora nel di mettere al centro la persona e il valore della persona. Mezzogiorno. Una scelta, questa, di moderna democrazia in cui il ruolo Foto 3: L’Italia è il paese col tasso demografi co più bas- della storia delle donne è stato essenziale. so: nel 2020 saremo, con la Germania, il paese con meno Si spiega quindi anche così l’emergere, in un mondo ca- giovani. rico di potenzialità e di inquietudini, di tante leadership Una politica capace di investire sull’allargamento dell’oc- femminili morali (citata per prima, fra le altre Segolène cupazione femminile e su misure d’urto per promuovere Royal, Michelle Bachelet e “Hillary”, proprio Ingrid Be- i meriti delle donne, scrive Ferrera, potrebbe produrre un tancourt, che sarebbe tornata libera di lì a meno di un balzo in termini di PIL mai visto (+ 20%, facendo arri- mese). Uno sguardo cosmopolita e una focalizzazione vare i livelli di occupazione femminile a quelli maschili, sul tema dei diritti umani rendono possibile l’avanzare di ossia il 70%). queste “donne in movimento”: al di là delle differenze di Aggiunge Barbara Pollastrini, con l’enfasi di chi ricorda ordine economico, sociale (compresa anche la presenza di essersi battuta per un piano straordinario per il lavoro di guerre), sanitario, le donne sentono di avere un destino delle donne, attraverso l’uso di incentivi fi scali, ma anche comune, eppure non fanno movimento, sistema, rete. di chi si rammarica per il recente taglio ai fondi per la «Io la dico così» – azzarda uno slogan – «non rinunciare lotta alla violenza alle donne: «Un balzo in termini eco-

24 nomici. Io dico anche civili. Se non si vuole questo c’è menti spontanei”). Un incitamento che peraltro fa eco al una malattia». Una malattia che lei individua, oltre che titolo del volume pubblicato dalla stessa Granrut: Allez nel già denunciato sguardo provinciale, anche nel conser- les femmes! La parité en politique. vatorismo delle classi dirigenti, che dipende, fra l’altro, Profonde convinzioni, forte fi ducia in se stesse e una da un più generale «defi cit di pensiero liberale e laico». buona formazione sono le qualità chiave per intrapren- Una denuncia, questa, che non le impedisce di conse- dere una carriera politica, secondo Claude. Orfana di gnarci, tra le ultime immagini, quella della risposta del guerra, testimone della debolezza della democrazia e del cardinal Martini alla domanda su cosa possa e debba fare timore della dittatura, nel 1947-1948 trascorre un impor- la politica per rinnovarsi: «Farsi illuminare dallo sguardo tante “Junior Year” a Mount Holyoke College. Un anno femminile». in cui apprezza il valore della libertà, del confronto con Se le foto sono illuminanti di una situazione che ha biso- una comunità di alto livello e delle amicizie con persone gno di più di una scossa e in cui accanto alle consapevo- di culture diverse. Un anno in cui acquista consapevo- lezze e alle pressioni femminili ci sono, come ricorda la lezza delle proprie capacità e sente che le sue ambizioni Pollastrini, anche le connivenze femminili, spetta a noi possono essere supportate. fare il montaggio e, ancora una volta, il «nesso tra memo- Rientra in Francia e si laurea al prestigioso Science Po di ria e futuro». E, per cominciare, come suggerisce Ferrera Parigi. Ottima formazione, quindi: ma è a questo punto nel suo libro, considerato il «vantaggio comparato» del- che incontra la prima delusione. Le viene offerta una po- l’Italia rispetto ad altri Paesi, giocare la carta (non riso- sizione che ritiene non idonea alla sua preparazione. Si lutiva, ma comunque decisamente vincente) dell’occupa- sente imprigionata in una rete di tabù e di tradizioni che zione femminile. Carta che altri, come i paesi scandinavi, desidera rompere: «Bisognava cambiare le cose. Perché hanno già utilizzato trovandosi ora ad affrontare la sfi da dovevo essere trattata come un cittadino di seconda clas- di maggiori investimenti e aumento della produttività at- se nella mia vita professionale?» traverso altre vie. Si dedica quindi al giornalismo, in particolare su riviste femminili, occupandosi di argomenti come politica, so- ______cietà, sicurezza e militando in associazioni di donne. Dal “I WANTED TO BE ELECTED”: ALLEZ giornalismo passa al training professionale (femminile) ______LES FEMMES! GO GIRL! in un’agenzia governativa, scoprendo che la discrimina- zione di genere è minore nella pubblica amministrazione «I wanted to be elected»: a pronunciarlo con una de- e che la possibilità di cambiare la società e le sue tradi- terminazione che non ha nulla a che vedere con la pre- zioni si basa essenzialmente sull’esercizio del potere po- potenza del potere, ma è solo rifl esso della fermezza di litico e legislativo. A quell’epoca l’unica donna a “conta- una leadership che si mette al servizio della comunità, re” sulla scena politica francese era Simone Veil (che sarà è Claude du Granrut, membro del Consiglio Regiona- peraltro primo Presidente del Parlamento europeo eletto le della Piccardia e da quest’anno Vicepresidente della a suffragio universale diretto). Commissione Affari costituzionali, governance europea, Comincia così a conoscere questo mondo politico soprat- spazio di libertà, sicurezza e giustizia del Comitato delle tutto maschile, ma senza uniformarsi ai suoi modelli. Un regioni (CONST). Una Commissione che ha competenza lavoro durissimo: fronteggiare colpi inaspettati, accettare in materia anche di politica di comunicazione dell’Unio- ogni compito, prendere posizione e scendere in campo ne Europea. anche quando non richiesto espressamente, parlare a ogni Come Alumna di Mount Holyoke, Claude (ci si permetta tipo di pubblico, far capire cosa è in ballo quando si pren- d’ora in poi, col massimo rispetto, il solo nome per col- de una particolare decisione politica, far sentire anche leganza...) è stata “elected” per raccontare ai convenuti l’opinione e il punto di vista di una donna. per il meeting di WEW la sua esperienza di donna in po- Si fa sempre più strada l’idea che “essere eletti” signifi - litica. Non nasconde di avere mancato delle opportunità ca in primo luogo assumersi delle responsabilità: Claude e di avere anche mancato di determinazione, ma queste le accetta, ma in «a woman’s way». La formazione di “mancanze”, ci dice, oltre a far parte della sua vita, pos- Mount Holyoke e quella di Science Po, grazie alla quale sono essere di qualche aiuto per chi combatte perché alle ha sviluppato anche capacità argomentative e persuasive, donne vengano riconosciute maggiori responsabilità in la sua conoscenza della Costituzione francese, del Co- campo politico. E sembra anticipare così la giovanissi- dice civile e del diritto del lavoro sono strumenti che la ma Ellen McKay che prenderà la parola dopo di lei per portano a diventare Vice-sindaco di Senlis, cittadina vi- descrivere l’attività di The White House Project, organiz- cino a Parigi. Tra le prime azioni: una proposta di nuove zazione no-profi t che arruola mediamente 1.500 donne regole per la gestione del budget. La reazione del Sin- l’anno all’interno dei propri corsi di “educazione poli- daco? Attonita. Puntualizza lei con orgoglio: «Guardavo tica” in più tappe: “Go vote, go run, go lead”TM. In una con grande attenzione a ogni voce di spesa che dovevo parola: “Go girl!”: un incitamento che è supportato non controfi rmare. Il denaro pubblico deve essere speso con solo dall’acquisizione delle cosiddette “communication un’attenzione ancora maggiore di quella per il budget and leadership skills”, ma anche su lezioni pratiche di famigliare, perché si tratta di quattrini che provengono “fundraising” e di “grass-roots organizations” (“movi- dalle tasche dei concittadini». Poi, per rendere l’antica

25 cittadina di Senlis attraente anche per il mondo del bu- Possiamo dire che Claude ha reso un po’ più mosse le tre siness, decide, a sorpresa, non di creare nuove imprese, foto citate da Barbara Pollastrini.... La scossa è arrivata! ma di investire nel restauro dei monumenti. La strategia, A noi, per imparare la lezione, nel frattempo resta da co- semplice, funziona: il rilancio economico della città è as- gliere l’opportunità a cui sta lavorando Claude, sotto la sicurato anche attraverso una qualità di vita migliore e un presidenza francese ora di turno nell’Unione Europea, ambiente più piacevole. per promuovere la mobilità e il multilinguismo per stu- Il suo senso pratico si ripropone anche quando è eletta diosi e studenti europei. E non solo, dovremmo drizzare Vice-presidente del Consiglio Regionale della Piccar- le orecchie e raccogliere il suo monito. dia, incaricata delle infrastrutture ferroviarie. Sui treni Nell’ultima parte del suo intervento, anche lei si fa por- non vanno solo le persone: vanno anche biciclette, auto tavoce del «nesso tra memoria e futuro», ricordando ol- e carrozzine per disabili. E di questo, come si vede nei tre tutto che «il progresso non è compimento»: non tutto nuovi treni che ora magari prenderemo anche alla Gare è fatto. Se è vero che le donne hanno fatto molti passi du Nord, lei ha tenuto conto. avanti negli ultimi 50 anni, è anche vero che questo non Lo sviluppo territoriale passa attraverso una più facile riguarda equamente tutte le donne nel mondo: uno dei mobilità, ma anche attraverso il fare sistema di realtà lo- compiti della nuova generazione sarà proprio quello di cali più piccole: Claude convince sindaci di diverse cit- assicurare, nel rispetto delle diversità, che tutte le donne, tà a mettersi insieme con un programma triennale e in in ogni parte del mondo, vengano messe nelle condizioni questo modo fa ottenere loro maggiori attrezzature per lo di trovare la loro strada per l’accesso all’istruzione e a sport e la scuola. tutte le possibilità che ne conseguono: professionali, po- Due le idee guida che poggiano sul coraggio di dire cose litiche, culturali. Non solo, ci sono poi questioni globali diverse ed essere diversi: le donne devono dimostrare di come il problema energetico, il cambiamento climatico, avere un’attenzione particolare ai bisogni della gente e di i dissesti economici e la distribuzione della ricchezza, avere una visione a lungo termine del futuro della società. l’immigrazione, i radicalismi, che davvero necessitano Con questo fanno la differenza, con questo possono inte- dell’intelligenza, dell’immaginazione della donna, della grare i compiti della politica e migliorarne l’immagine. sua visione globale del futuro. Nuova sfi da: il Comitato delle Regioni. Claude si rimette A proposito di immaginazione, per dare un’idea della a studiare. Come funziona il principio di sussidiarietà che sfi da per il futuro, Claude racconta un suo sogno. E lo giustifi ca il ruolo consultivo del Comitato? Con quali cri- racconta in questo meeting che defi nisce una splendida teri vengono assegnati i fi nanziamenti europei? Da lì in occasione per stabilire la base di una strategia a lungo poi, il coinvolgimento in diverse commissioni e assem- termine. Presidenti di Collegi e Associazioni Alunne pos- blee, tra cui anche quella che ha lavorato alla bozza del sono raccogliere la sfi da di creare più college femminili, Trattato costituzionale dell’UE (2002). anche in parti del mondo dove non esistono ancora, e far- Arrivata a questo punto, ammette di non sentire più alcu- lo persino in un’epoca come la nostra dove non mancano na discriminazione; al contrario: essere donna è un van- persone che nutrono qualche dubbio sul ruolo dei colle- taggio, perché, essendo ascoltata anche dagli avversari gi femminili. Anche questa può essere una strategia di politici, diventa un elemento prezioso per i colleghi di rinnovamento a lungo termine: basti pensare poi anche partito che cominciano a mandare lei quando si tratta di al potenziale enorme di una associazione di Alumnae di discutere su argomenti spinosi e controversi. Del resto, lo college da tutto il mondo. stesso Presidente del Senato francese, Christian Poncelet, Potrebbe infatti costituire un argomento decisivo per diceva che le donne sono più coraggiose degli uomini... convincere i governi a investire in campus femminili In questo quadro, dove sono le “mancanze” allora? Men- la prospettiva di avere come cittadini anche donne con zionavamo il Senato: per poco non è stata eletta al Senato un’alta formazione: il che vuol dire dare a metà della francese, dice, non è stata membro dell’Assemblea na- popolazione opportunità culturali e posizioni qualifi cate, zionale, né del Governo. Sostiene di non essere stata ab- appoggio alle loro ambizioni, ma anche senso di respon- bastanza attenta a cogliere (e pretendere) opportunità; a sabilità. Perché essere eletti signifi ca non poter ignorare sua difesa, ricorda il quadro sostanzialmente tradiziona- gli altri, ha ripetuto più volte Claude. Sempre più chiaro lista della società francese nel periodo in cui ha cresciuto il senso, e il potenziale, del suo, come di molte altre, «I la sua famiglia con i suoi ben cinque fi gli. wanted to be elected».

26 ______L’EUROPA, L’ITALIA legislazione di riequilibrio, e nuove disposizioni in mate- ria elettorale (nel giugno 2000) che imponevano la piena ______E LA DEMOCRAZIA DEL GAMBERO parità nelle liste per tutte le elezioni con metodo propor- zionale e l’equilibrio dei due sessi nelle candidature per Prima di arrivare alla metafora, partiamo da alcuni dati l’Assemblée Nationale, eletta con metodo maggioritario che dimostrano un riequilibrio della rappresentanza fem- a doppio turno. minile nei Parlamenti di alcuni paesi dell’Europa Occi- Rispetto al percorso degli altri Paesi europei, quello dentale. Esso è avvenuto in tre “ondate”. Se si tiene come italiano appare del tutto eccentrico, con oscillazioni e riferimento la soglia del 30%, generalmente considerata cadute nel corso degli anni Novanta e una percentuale, quella al di sopra della quale le donne costituiscono una dopo le elezioni del 2008, che la colloca al 50° posto nel- “massa critica” suffi ciente per infl uenzare la politica e le la classifi ca dell’Unione Interparlamentare sulla rappre- politiche, essa è stata raggiunta nei Parlamenti del Nord sentanza femminile in Parlamento. Eppure alla fi ne degli Europa (Svezia, Danimarca) negli anni Ottanta (prima anni Ottanta l’Italia sembrava aver imboccato il percorso fase); in Olanda e in Germania a metà degli anni Novanta caratteristico di altre democrazie europee. Le donne del (seconda fase); in Spagna all’inizio del millennio, insie- Pci, sul modello delle socialdemocrazie europee, erano me al Portogallo che mostra un trend analogo, ma con riuscite a imporre all’interno del partito meccanismi di risultati meno clamorosi che si attestano poco sopra il quote, che avevano portato la percentuale delle elette vi- 20%, mentre l’Italia e la Francia si collocano, sempre tra cina al 30%, e un certo incremento si era avuto anche per il 2000 e il 2007, nella fascia 15-20% della rappresentan- il Psi. A questo punto avrebbe potuto innescarsi anche za femminile nei Parlamenti (terza fase). in Italia quel circolo virtuoso del riequilibrio della rap- Il timing di questo processo di riequilibrio è largamente presentanza verifi catosi negli altri casi europei. Invece si spiegabile con l’introduzione di quote riservate alle don- avviò quella trasformazione radicale del sistema politico, ne nelle liste elettorali e da parte dei partiti. Se nei Paesi “la fi ne della Prima Repubblica”, che per le donne pro- del Nord Europa la presenza delle donne in Parlamen- dusse, come ha osservato Giovanna Zincone, “la demo- to era già a livelli elevati all’inizio degli anni Settanta, crazia del gambero”. Per comprendere come la trasfor- per ragioni storiche, e l’introduzione di quote consolidò mazione del sistema politico abbia inciso negativamente il riequilibrio, negli altri Paesi considerati, nei quali la sulla rappresentanza politica femminile occorre guardare rappresentanza femminile nei Parlamenti era solo al 5%, soprattutto alle trasformazioni del sistema elettorale (da l’introduzione di meccanismi di quote riservate alle don- proporzionale a maggioritario) e ai modelli di partito. In ne nelle candidature ha costituito una scorciatoia fonda- vista dell’introduzione, a seguito delle riforme del 1993, mentale per raggiungere una maggiore rappresentanza di un meccanismo elettorale di tipo maggioritario per il femminile. Per i due casi dell’Europa continentale, Olan- 75% dei seggi, fu introdotta una timida misura di rie- da e Germania, il “balzo in avanti” avviene negli anni quilibrio (l’alternanza tra uomini e donne nelle liste dei Ottanta, quando le quote vengono introdotte dai partiti candidati per quel 25% dei seggi assegnati con metodo verdi e socialdemocratici, imitati in Germania, nel 1998, proporzionale) che produsse un modesto progresso nelle anche dai cristiano-democratici. In Spagna le quote sono elezioni del 1994, ma venne dichiarata illegittima dalla introdotte a partire dalla seconda metà degli anni Ottan- Corte Costituzionale in una discussa sentenza del 1995; ta, da parte di alcuni partiti della sinistra autonomista e senza meccanismi di riequilibrio il meccanismo maggio- del PSOE, che, in analogia con l’SPD tedesco, adotta nel ritario produsse nelle elezioni successive gli effetti temu- 1988 una riserva del 25% delle candidature, che sale al ti in termini di squilibrio tra i sessi negli eletti. 40% nel 1997. Anche in Portogallo i Socialisti accolgono Preclusa (fi no alla revisione costituzionale del 2003, che un meccanismo di quote: inizialmente il 25%, portato al le autorizzò) l’introduzione di quote per via legislativa, il 33% solo nel 2004. riequilibrio dipendeva dai partiti, secondo il modello più In tutti questi casi le quote furono introdotte con decisio- comune in Europa. Ma anche le trasformazioni dei par- ni autonome dei partiti, per la diffusione di questo tipo titi hanno giocato contro le donne. Nei partiti di sinistra di soluzioni nelle famiglie politiche europee di apparte- e centrosinistra, a causa della perdita di coesione (anche nenza. In qualche caso l’iniziativa dei partiti socialdemo- della componente femminile) e dell’accresciuta competi- cratici e verdi ha stimolato l’introduzione di quote o la zione interna per le cariche, la regola di una percentuale crescita della percentuale di donne tra le candidate anche di donne non inferiore al 40% nelle candidature fu siste- da parte dei partiti di centrodestra. Solo nel caso del Bel- maticamente aggirata, anche se è rimasto nella cultura gio e della Francia misure di riequilibrio della rappre- organizzativa un certo impegno al riequilibrio. I partiti sentanza furono adottate per via legislativa. In Francia la che occuparono lo spazio di centrodestra, centralizzati e campagna per la “democrazia paritaria” fu sostenuta da personalistici, presentavano caratteristiche organizzati- un’ampia coalizione, che comprendeva le diverse com- ve poco favorevoli all’adozione di quote: i processi di ponenti del femminismo francese, politici di entrambi gli selezione, anziché trasparenti ed esplicitamente regolati, schieramenti, intellettuali ed esperti. Il percorso della ri- tendevano a essere refrattari alla regolazione, poiché in forma, che durò circa dieci anni, passò per una revisione ultima analisi basati sul favore del leader, o la vicinan- della Costituzione nel 1999 che diede basi legali alla za alla cerchia dei fedelissimi: una modalità di selezione

27 che implica tra l’altro una bassa autonomia delle elette Maria Mozzoni portarono avanti, purtroppo infruttuosa- dalla leadership del partito, e non favorisce, in un clima mente, la causa del voto alle donne. Un passo importante di accresciuta polarizzazione politica, una collaborazione fu però l’emanazione, nel 1902, di una prima legislazione cross-party tra donne per la promozione degli interessi sociale a favore delle donne lavoratrici, a riconoscimen- femminili (come era avvenuto in molte occasioni nella to del nuovo ruolo assunto dalle donne all’interno della “Prima Repubblica”). società. La prima metà del Novecento, tuttavia, non è Poche e divise le elette nei Parlamenti nelle legislature un’epoca fortunata per le donne: dopo essere stato fonda- della “Seconda Repubblica” non riusciranno né a costrui- mentale nella conduzione della società durante il primo re una coalizione legislativa suffi cientemente ampia per confl itto mondiale, l’universo femminile viene relegato introdurre credibili meccanismi di quota per via legislati- durante il Fascismo a una posizione secondaria; la don- va; né, all’interno dei partiti, a costruire correnti femmi- na deve essere una brava fi glia, una brava moglie, una nili suffi cientemente autonome, determinate e coese per brava madre e non sono incoraggiate ulteriori velleità, vincolarli all’adozione (e al rispetto) di regole di riequi- come per esempio lavorare fuori casa o proseguire gli librio. studi all’Università. Curiosamente, nel 1923 le donne ot- Maria Antonietta Confalonieri tengono il diritto di esprimere il loro voto per le elezioni amministrative: un risultato non da poco, se non fosse ______che una riforma fascista cancellò del tutto le elezioni am- ______LO SCENARIO ITALIANO: ROSEO? ministrative locali! Si dovrà attendere quindi fi no al 1946, quando il suffragio Il meeting WEW di Pavia, che ha avuto al centro dei di- universale diventa una conquista acquisita; ma, sebbene battiti il tema “Donne e politica”, ha costituito un’occa- circa la metà dei votanti sia donna, solo il 4,6 % degli sione molto preziosa per scoprire a che punto è arrivata eletti lo è. È triste constatare che la situazione in 60 anni l’emancipazione femminile in un campo così tradizional- ha visto dei miglioramenti piuttosto tenui: dopo le scorse mente maschile – e maschilista – come la politica. elezioni le donne in Parlamento sono solo il 22 %. In effetti, anche se a livello globale le donne hanno sicu- Anche per quanto riguarda le donne ministro la situa- ramente fatto dei grandi passi avanti, non solo nei Paesi zione non è rosea: il primo gabinetto con una presenza sviluppati ma anche in quelli a basso reddito, tuttavia la femminile lo si è avuto solo nel 1976 mentre nel governo situazione è ancora molto migliorabile: per dare qualche in carica le donne sono solo 4 su 21, due delle quali de- coordinata, basta ricordare che la quota di donne capo del tengono ministeri senza portafoglio. governo e capo di stato è, in entrambi i casi, nettamente Diverse strade sono state tentate per supplire a questa inferiore al 5 %, che le donne che occupano posizioni mancanza: quote rosa (dichiarate incostituzionali), san- ministeriali lo fanno in quei campi che sono tradizional- zioni economiche, liste bloccate con alternanza maschi- mente appannaggio della “sensibilità femminile” (Affari femmine, ecc. Sebbene alcuni risultati positivi siano stati Sociali, Famiglia, Pari Opportunità, Istruzione, Ambien- ottenuti, soprattutto sul piano regionale, appare sempre te... ) mentre invece molto rare sono le donne ministro più chiaro che un ruolo fondamentale lo devono avere i dell’Economia o della Difesa, a dimostrazione del fatto partiti, dal momento che, per il voto nazionale, sono loro che alcuni fortini maschili sono ancora piuttosto inespu- a decidere la composizione delle liste da sottoporre agli gnabili. elettori: è soltanto con una presa di coscienza a livello La presentazione che Alberta e io abbiamo preparato per partitico che si può arrivare a una rappresentazione dav- i rappresentanti stranieri è stata un’occasione unica per vero equa nell’organo legislativo. scoprire come le donne si siano fatte strada nel mondo Un discorso analogo è stato sostenuto anche da Barba- politico a livello italiano. Certamente l’emancipazione ra Pollastrini, già Ministro delle Pari Opportunità con il in Italia ha seguito il percorso dettato dai movimenti governo Prodi. Rispondendo all’accusa rivolta al Partito femministi europei e statunitensi, tuttavia la società tra- Democratico di avere poche donne al livello dirigenziale, dizionale fortemente maschilista e il ventennio fascista la Pollastrini ha sottolineato che sono le donne del partito hanno reso più ardua la conquista da parte delle donne a dover esigere lo spazio che spetta loro, senza aspettarsi dei luoghi di potere: soltanto nel ’46 le donne si sono po- concessioni dall’alto ma guadagnando potere decisionale tute recare per la prima volta alle urne, per vent’anni nel con la propria determinazione. L’idea di fondo è che le dopoguerra il governo italiano è stato composto da soli donne debbano lottare per ciò che ritengono di meritarsi, uomini, non c’è ancora stata una donna a capo del go- senza aspettarsi che l’essere donne debba concedere loro verno o alla presidenza della Repubblica... Secondo uno degli spazi riservati. studio delle Nazioni Unite aggiornato a gennaio 2008, Le conclusioni della nostra incursione nel mondo del- l’Italia è al 30° posto mondiale per percentuale di donne le donne e la politica possono dirsi rosee solo in parte: in posizioni ministeriali (peggio di Burundi e Uganda, nonostante i progressi, ci piacerebbe dare per scontata per fare solo due nomi!) e al 68° posto per quantità di un’equa partecipazione alla vita politica, senza dover donne in Parlamento... sottolineare i casi singoli di “donne che ce l’hanno fat- I primi passi sono stati mossi nella seconda metà del- ta”, ma evidenziando una tendenza globale. l’Ottocento, quando donne come Anna Kuliscioff e Anna Per quanto riguarda il meeting, il bilancio può dirsi to-

28 talmente positivo: gli ospiti internazionali sono rimasti più tosti sopravvivono! E in attesa che istituzioni come positivamente impressionati dal “sistema Pavia”, con il il nostro Collegio Nuovo, oltre a conferenze e incontri suo ateneo, la rete dei collegi e il clima accademico. rivelatori e denunciatori come questo, cambino l’attuale Tutti sono stati molto gentili con me e Alberta, lascian- situazione, spero e credo potrà essere proprio questa la doci i loro biglietti da visita ed elargendo complimenti nostra salvezza: cioè che, nonostante siano poche tra la per la nostra presentazione. Il clima era tutt’altro che “in- massa, le donne lottatrici, le giovani che sopravvivono, gessato” e troppo istituzionale, per cui è stato possibile sono le più desiderose e ambiziose, davvero pronte a tut- chiacchierare con disinvoltura facendoci dare consigli to per realizzare i loro sogni, e in questo modo iniziano preziosi per il nostro futuro, sia accademico che lavorati- anche a curare la nostra Italia. vo. Allo stesso tempo, sono stati rinforzati i legami fra il Alberta Spreafi co Collegio Nuovo e i partner internazionali, in particolare con il Barnard College di New York, con il quale sono ______stati discussi i dettagli di un prestigioso scambio che spe- ______NEW GIRLS NETWORK: GOING GLOBAL riamo possa essere avviato presto, destinato a diventare una delle punte di diamante dell’attività del Collegio. Parlavo del Collegio a un’amica appena diplomata che Michela Pagano sta pensando al futuro. Elencavo (a partire dal giardi- no!) i vantaggi di essere Nuovina e mi sono accorta che ______parlavo al presente, benché abbia lasciato il Collegio da ______THE PINK SIDE OF THE WORLD anni: il network attivo di ex alunne – a parte farci sentire sempre giovani! – crea con il Collegio un legame che Tre giorni per vedere, studiare, interpretare “the pink side continua nel tempo. of the world” (il lato rosa del mondo): quando e come c’è Di questo legame e dei vari aspetti del networking tra e non c’è. ex alunne si è discusso in un workshop in occasione del Il nostro sguardo si sofferma prima di tutto sull’Italia: meeting internazionale della rete WEW che il Collegio un’Italia in cui le donne faticano a emergere, soffocate ha promosso e ospitato e che per la prima volta ha coin- e tenute a bada da un sistema profondamente malato di volto anche una rappresentanza di ex alunne. maschilismo e conservatorismo, alle quali ha a lungo im- Nel dibattito è stata confermata l’importanza per un’or- posto il ruolo di madri e casalinghe, per poi lasciarle en- ganizzazione di conservare le risorse che ha contribuito a trare (ma attento a non lasciarle sfondare) nei settori della costruire. È signifi cativo che anche le principali multina- politica, industria, economia e magistratura. Donne che zionali come Microsoft e P&G e le società di consulenza però non accettano più in silenzio la discriminazione, ma più prestigiose come Mc Kinsey e Ernst & Young fondi- che danno vita a un mondo femminile, che non è più or- no “Alumni Network”. Le persone che hanno lavorato ganizzato in “movimenti”, ma che “è in movimento” per nel gruppo acquisendone stile e valori e poi hanno lascia- cambiare il proprio status e guadagnarsi i propri diritti. to la società sono comunque considerate risorse impor- Le ospiti americane e australiane, stupite della deforme tanti con le quali non perdere i contatti (cfr. Keeping in e paralizzante “malattia” italiana, ci propongono “cure touch. O’Sullivan, Kate. CFO, Dec. 2005, Vol. 21 Issue psicologiche” come gli studi dell’americano Claude M. 17, p. 89-91). Esistono addirittura start-up specializzate Steele, che spiega come uno diventi e si spinga sino a nel costruire network di Alumni come la famosa Select dove gli altri credono, e di conseguenza gli permettono Minds, fondata a New York nel 2000 (tra i clienti, oltre di credere, di poter arrivare; oppure “terapie solidali di a numerose università, anche società come Accenture e gruppo” come il cosiddetto “Emily movement”, in cui Capital One) e Network pubblici gratuiti come Linked-In l’anziana passa, dopo un periodo di condivisione e guida, e Plaxo che agevolano le reti professionali e di ex alunni il proprio ruolo alla giovane “erede”: proposte ingenue (da maggio anche il network Nuovine è su Linked-In!). da chi, pur cogliendo dai nostri discorsi aspetti della ma- Dibattere in un gruppo internazionale di un tema sensi- lattia italiana, non immagina la profondità dell’epidemia. bile, quale l’istruzione al femminile, evidenzia i diversi Un problema che, affondando le radici nell’attuale classe approcci possibili. Da un lato è emersa l’esperienza dei dirigente (rimasta ancora quella degli anni ’60) che teme college americani: associazioni consolidate, indipendenti il giovane, il nuovo e il femminile, lo vede come perico- e attive che vanno oltre i ritrovi conviviali e il mento- losa concorrenza e fonte di rischio per la salda poltrona ring professionale fi no ad assumere il ruolo di reti sociali. costruita negli anni e a cui si è morbosamente affezionato: Mary Graham Davis, presidente dell’Associazione Alun- una classe dirigente, la nostra, la quale non può che fug- ne del più antico College femminile americano, Mount gire da un “Emily movement italiano”. La stessa classe Holyoke, e titolare di una società di consulenza a New dirigente che gestisce e dà vita al sistema scolastico, dove York, ha sottolineato come la “rete di salvataggio” della la teoria di Steele è impensabile proprio perché l’obietti- sua associazione Alumnae, offrendo supporto e consigli, vo non è stimolare la crescita e lo sviluppo delle capacità aiuti per esempio le giovani diplomate ad evitare il “burn della “pericolosa nascente concorrenza” dandole fi ducia out” da superlavoro nella City. Opposto il caso dell’Ara- e sicurezza, ma una costante svalutazione, messa alla bia Saudita: Haifa Jamal Allail, direttrice dell’Effat Col- prova tra inganni e bastonate all’ego del singolo: solo i lege, ha chiesto chiarimenti su cosa signifi casse Alumnae

29 Association, perplessa dai molti ruoli che si stavano attri- taggi di un network internazionale di ex alunne sarebbe- buendo a quello che per loro è sostanzialmente un archi- ro multipli: rafforzamento del legame tra le istituzioni di vio di indirizzi di ex alunne. (E qui la “nostra” Paola, pas- WEW, intensifi cazione degli scambi internazionali, ma sando dall’inglese al latino, ha cominciato il chiarimento soprattutto rapporti internazionali tra donne che, se an- riferendosi all’etimologia di Alumnus – alo, nutrire – e che non hanno condiviso un’esperienza di studio nello si è guadagnata l’ulteriore ammirazione delle colleghe stesso campus o collegio, possono fare rete partendo dal- internazionali, già conquistate dall’ospitalità). la comune disponibilità a capire e interagire. New-girls Assodata l’importanza, come tenere in vita le associazio- network: going global, dunque? ni di ex alunne, renderle attraenti per i soci e profi cue per Anna Lanzani i collegi di provenienza? L’“identità’” dell’Associazione, è emerso, è rafforzata da tre fattori: forte senso di ap- ______partenenza al collegio, prestigio dell’istituzione di prove- A PAVIA ALYSSAR ABBRACCIA GEDDA nienza o, terzo, attivismo dell’associazione. I network di ______E DUBAI Alumni più importanti, – aziendali o universitari – hanno infatti intrapreso percorsi di attività in linea con i valori Quando Paola mi ha chiesto di venire al terzo meeting di dell’istituzione iniziale, ma autonomi e caratterizzanti. WEW in Collegio perché ci doveva essere una Principes- Le associazioni delle università femminili americane sa dall’Arabia Saudita e una direttrice di un collegio di (due delle famose “Seven Sisters” che hanno fondato Dubai, sono stata subito entusiasta ma allo stesso tempo WEW), per esempio, organizzano formazione congiunta un po’ preoccupata di non essere “all’altezza”: una prin- per le loro Alumnae. Gli Alumni di Microsoft hanno fon- cipessa, insomma, è pur sempre una principessa e il Col- dato sia la società di investimenti Voyager Capital che la legio è pur sempre il Collegio! Quel 5 giugno sono però fondazione fi lantropica “Microsoft Alumni Giving Foun- arrivata puntuale, vestita di verde, il colore dell’Islam e dation”. Proprio su questo punto è stata descritta l’espe- non solo: anche del nostro bel Nuovo. «Così – ho pensato rienza del Network Alumni IUSS, esperienza su piccola – faccio bella fi gura per il Collegio e per le mie origini». scala ma con alcuni aspetti signifi cativi per il dibattito Un modo, poi, come in effetti è stato, per sciogliere il in corso: avendo un’identità “diffusa” e legata per alcuni ghiaccio. ai collegi, per altri ai corsi ordinari IUSS, per altri an- Mi sono trovata faccia a faccia con la principessa Noura cora all’esperienza dei Master, l’Associazione è tenuta bint Turki Al Faisal Al Saud, pronipote dell’attuale re, e viva e rafforzata da attività di formazione “trasversali” la dott. Haifa Jamal Allail dell’Effat College di Jeddah: organizzate dai soci per Alumni e Allievi. Non si propon- subito mi hanno fatto i complimenti facendo anche tan- gono incontri conviviali, dunque, ma workshop di inte- te domande sul Nuovo e su Pavia. Raccontando la mia resse trasversale come per esempio le tecniche di comu- storia, che voi tutte conoscete, sono rimaste sorprese di nicazione, la gestione del tempo o la valorizzazione del tanta devozione per un posto che in fondo avrebbe potuto proprio curriculum. Alumni IUSS organizza a benefi cio essere solo un alloggio per me, ma ho spiegato loro che degli allievi incontri professionali con dirigenti aziendali, non era solo questo: per me è stato un punto di riferimen- ricercatori, amministratori delegati e professionisti. Con to nella vita e nello studio. A quel punto ci ha raggiunto la queste attività Alumni IUSS cerca di rendersi attraente dott. Behjat Al Yousuf del Dubai College, che aveva biso- per i soci e utile alle istituzioni di provenienza: lo IUSS, gno di un’informazione per il marito rimasto in albergo, i collegi e l’Università. ed ecco che dovevo coinvolgere il mio di marito (siamo Nei lavori del workshop è emerso che a differenza dei una famiglia e bisogna aiutarsi!). Il convegno per me è vecchi “old-boys network” (le reti tipicamente maschili, diventato un meeting “dentro e fuori il Collegio”, non di di laureati di università prestigiose, impenetrabili cause quelli noiosi dove tutti sbadigliano, ma uno scambiarsi di immobilità sociale), il modello di associazionismo di idee e di opinioni. Senza rendermi conto, da alunna femminile si basa su valori nuovi: accoglie invece di a cui poteva rivolgersi la principessa per tutte le sue do- escludere, promuove la solidarietà invece del potere, il mande e le sue esigenze (tra cui poter fare la preghiera, mentoring invece del nepotismo, il rinnovamento inve- cosa che le ha colpite molto perché così il Collegio ave- ce dell’immobilità. In un recente articolo sul “New York va rispettato i loro doveri anche religiosi, una premura Times” le reti professionali e post universitarie al femmi- tanto apprezzata) senza rendermi conto, dicevo, mi sono nile sono battezzate “New Girl networks” in contrappo- ritrovata col microfono in mano “intrappolata” a parlare sizione proprio agli “old boys”. Niente di più appropriato di me, della mia esperienza di ex-studentessa. Che dire? che parlare di New Girls al Collegio Nuovo! Sapevano tutti chi ero e mi chiamavano per nome, ma Un dibattito giovane e internazionale sui network fem- non era questo un meeting di professori, politici, rettori... minili non avrebbe potuto limitarsi a quattro ore di chiac- etc? O era una riunione di famiglia? Che bello, magari chiere: l’incontro è dunque fi nito con una proposta con- foste state tutte presenti a sentire tutto e magari anche creta e un’agenda di azioni. intervenire. Ci si è rese conto, parlando, delle incredibili potenziali- È stato un vero successo e con il lavoro unito di Paola, tà che potrebbe avere la rete internazionale WEW estesa Saskia e tutto lo staff, beh anche il mio anche se “minu- non solo ai collegi ma anche a tutte le ex alunne. I van- scolo”!, si è concluso tutto per il meglio, con la gloria

30 ovviamente, pure del nostro chef 5 stelle, il signor cuo- per affermarsi devono competere in contesti non sempre co, che non si tradisce mai, tanto da essere stato invi- immuni da discriminazioni. tato dalla Principessa in persona in visita al college di È quindi particolarmente preziosa l’azione svolta dal Jeddah! Poco prima della partenza, da brava cittadina Collegio Nuovo nel promuovere percorsi formativi non anche italiana, non ho potuto far mancare alle ospiti un solo nazionali. giro turistico alla Certosa di Pavia: anche lì mio marito Sono certa dunque che avrete un dibattito molto interes- mi è venuto in soccorso (beato tra otto donne!) a fare da sante, rivolto al futuro e Vi faccio quindi i miei più since- guida insieme ai certosini. Le abbiamo poi riportate in ri auguri di buon lavoro.» albergo tutte contente e entusiaste di questo tour de force Emma Bonino di tre giorni, con belle emozioni e tante conoscenze me- ravigliose, in un meeting di alto livello collegiale dove si Alcuni messaggi dal libro degli ospiti: sono incontrati Occidente e Oriente e io mi sono sentita la Alyssar (Didone) di Cartagine che ai suoi tempi cercò To Paola and Saskia: I am so pleased to follow my col- di avvicinare questi due mondi. La principessa Noura, league Nelson Moe in your guest book and to offer my così riservata e cordiale che se non mi dicevano chi era gratitude for the wonderful meeting you have hosted for non avrei mai detto che era una principessa talmente era Women’s Education Worldwide from June 5-7, 2008. I semplice e modesta, è partita con un sorriso raggiante, look forward to our developing program together that ser- come tutti del resto. ve our students and faculty. Most sincerely Liz Boylan, Grazie a Paola e Saskia per il vostro impegno e per quello Barnard College di tutto il Collegio, che ha fatto sì che questo meeting riu- scisse e lasciasse una bella impronta nella mente di tutti We can’t thank you and your colleagues enough for your e per avermi dato l’opportunità di ricambiare il vostro wonderful hospitality. We are impressed with Collegio affetto negli anni passati. Adesso Alyssar tornata a Car- Nuovo and the University of Pavia. My very best to you, tagine vi manda questo pensiero che voleva condividere Joanne Creighton, Mount Holyoke con tutte le Nuovine. Faten Bethabet Mouneimne ...I hope, and know, that our paths will cross many times. And anyone from Collegio Nuovo is very welcome at ______Mount Holyoke. Don O’ Shea, Mount Holyoke, USA MESSAGGI ISTITUZIONALI E SALUTI ______DEGLI OSPITI ...The sharing of knowledge and friendship is a model for the future. I am pleased to meet your Alumnae represen- In occasione del meeting sono giunti molti messaggi di tation and we will move forward together. Mary Graham saluto per gli ospiti e di felicitazioni per la nostra inizia- Davis, Mount Holyoke College Alumnae Association tiva di cui riportiamo qui uno stralcio signifi cativo del saluto di Emma Bonino: ...It was a very productive meeting, and a pleasure and joy... Carol Christ, Smith College, USA «In tutta la mia carriera politica ho sempre nutrito un’at- tenzione e una passione particolare per i diritti umani e ...a great gathering of great people. Howard Reed, Dubai civili delle donne e per una loro più estesa partecipazio- Women’s College, Emirati Arabi Uniti ne alla vita economica dei loro paesi. Ogni volta che mi sono avvicinata a un paese che non conoscevo ho verifi - ...It has been a great experience to share ideas and camara- cato che osservare la condizione delle donne offriva una derie. Rita Gardiner, Brescia University College, Canada comprensione molto immediata della cultura, della liber- tà e del progresso civile di quella società e non mi è mai ...I enjoyed every minute here in Collegio Nuovo and Pa- capitato di ingannarmi. via. Heisook Lee, EWHA Women’s University, Corea Le donne sono la risorsa umana ed economica più sot- toutilizzata del nostro pianeta e quindi iniziative come ...Thank you Collegio Nuovo and Pavia University from questi incontri Women’s Education Worldwide sono oc- the bottom of my heart. Sawako Hanyu, Ochanomizu casioni preziose per condividere esperienze, accelerare la University, Giappone valorizzazione del potenziale femminile e favorire l’af- fermarsi dei loro diritti. My deepest regards and appreciation for all the efforts and La formazione femminile, soprattutto quella universita- passion that you have put on organising this WEW confe- ria, ha il compito strategico di creare una leadership al rence... Haifa Jamal Allail, Effat College, Arabia Saudita femminile che possa affermarsi e produrre un cambia- mento per tutte quelle donne meno fortunate che non E, in chiusura, il paese che ospiterà il prossimo meeting: hanno pieno accesso a un’istruzione suffi ciente. Le esperienze internazionali sono sempre più necessarie Paola and Saskia: Your beautiful College and hospitality per i nostri giovani e per le donne ancora di più visto che was a refl ection of both of you – your warmth, grace,

31 elegance and commitment to our delightful group. I hope si riesce a scalfi re. C’è ancora una diffusa incapacità di to see you both in Australia. Maureen Aitken, University riconoscere i veri meriti e a pagarne le conseguenze sono of Queensland, Australia soprattutto le donne. Lo vediamo in politica, ma anche in altri campi. Ci sono ancora poche donne ai vertici della To Paola, Saskia and your wonderful team: thank you for magistratura e di altre istituzioni: non sarà un caso se il a brilliant conference. It has been an inspiring few days 96 per cento dei rettori sono uomini. E se è vero che al with so many highlights. Your hospitality was greatly Nord lavora il 70 per cento delle donne, al Sud questo appreciated and your students generously welcomed us. succede solo per il 30 per cento». Resta ancora irrisolta la Our few days spent in Pavia have been memorable and questione dei pochi bambini nati, per la diffi coltà a conci- I will think you fondly as I prepare for 2010. Sincerely, liare lavoro e famiglia. Yvonne Rate, Women’s College University of Sydney, Australia. «“... quello che ci unisce è la formazione di alto profi - lo dove il merito conta e la missione di dare alle allieve ______un’educazione mirata”, spiega Paola Bernardi, rettrice ______NOTIZIE DI STAMPA del Collegio. Tutto parte dalla convinzione che “le donne si possono laureare, ma non basta prendere trenta e lode Tante testate giornalistiche hanno ripreso la notizia del a tutti gli esami per avere le porte aperte: serve carattere, comunicato stampa, dalla “Provincia Pavese”, al “Gior- un’autostima che spesso manca alle migliori, la capacità no”, dal “” a “Socrate al caffè” e a “Inchiostro”; di contrattare da un punto di vista fi nanziario”». (Anna al di là della notizia, non mancheranno pubblicazioni di Ghezzi, “La Provincia Pavese”, 3 giugno 2008) articoli e saggi di alcuni membri del WEW che sono in corso d’opera... «... particolarmente attese sono le testimonianze di don- ne che “ce l’hanno fatta”, come Claude du Granrut [...] (ANSA) - PAVIA, 5 GIU - La presenza dei collegi uni- Ellen Mc Kay [...] e Cristina Castagnoli, ex alunna del versitari crea una rete della cultura globale, che facilita Collegio Nuovo e ora impegnata nella commissione sui l’accesso ai ruoli più importanti della società anche da consumi della Commissione europea». (Manuela Mar- parte delle donne. ziani, “Il Giorno”, 5 giugno 2008) È questo il messaggio che è emerso dalla prima giorna- ta del terzo meeting di Women’s Education Worlwide, la «La principessa Noura è ospite del Collegio Nuovo per il rete mondiale fondata da Smith e Mount Holyoke, i due meeting internazionale sulle donne e la politica [...] per più antichi collegi femminili degli Stati Uniti. L’incontro tre giorni parteciperà come delegata dell’Effat College, è in programma da oggi a sabato al collegio Nuovo di il primo collegio privato femminile dell’Arabia Saudita, Pavia. [...] L’incontro si è aperto con i saluti di Bruna fondato dalla regina Effat, nonna della principessa Noura Bruni (presidente della Fondazione Sandra ed Enea Mat- [...] Oggi quali sono i problemi per le donne che studiano tei, grazie alla quale 30 anni fa venne aperto il Collegio in Arabia Saudita? “Il problema non è solo per le donne Nuovo per le studentesse che frequentano l’Università di – spiega – ma anche per gli uomini, perché il sistema Pavia), Angiolino Stella (rettore dell’Università di Pa- educativo non prepara al lavoro” [...] All’Effat College via), Roberto Schmid (direttore della Scuola Superiore si studia psicologia, informatica, economia, educazione dello IUSS) e Sigfrido Boffi , presidente della Conferenza infantile. Ma gli ultimi due corsi attivati, architettura e permanente dei collegi italiani. Paola Bernardi, rettore ingegneria, sono la vera novità, perché non ne esistevano del collegio Nuovo, ha ricordato i contatti e gli scambi in tutto il paese...». (Marianna Bruschi “La Provincia Pa- culturali sempre più frequenti tra i collegi universita- vese”, 6 giugno 2008) ri femminili mondiali. Joanne V. Creighton (presidente del collegio americano Mount Holyoke) e Carol Christ «Poco spazio al veterofemminismo, come qualcuno po- (presidente del collegio americano Smith) hanno inoltre trebbe malignamente osservare, e grande rivalutazione aggiunto che questa rete universitaria femminile potrà delle dinamiche interne al valore femminile, che non è estendersi ulteriormente, raccogliendo altre adesioni più organizzato in “movimenti”, ma che è “in movimen- nel mondo. «I collegi universitari – hanno sottolineato to” per cambiare il proprio status e guadagnarsi il proprio entrambe – hanno anche il pregio di mettere in contatto diritto». (Alice Gioia e Alberta Spreafi co, “Inchiostro”, donne di generazioni diverse, con scambi culturali sem- luglio 2008) pre più all’avanguardia». Il problema da superare resta quello del ruolo delle donne nella cultura e, più in ge- «La Rettrice Paola Bernardi, a cui è stata consegnata nerale, nella nostra società, soprattutto in quella italiana. la lettera della Presidente Nazionale, ha sottolineato il È il tema sul quale si è soffermata l’onorevole Barbara desiderio di una sempre maggiore collaborazione con Pollastrini, già ministro per le Pari Opportunità. «L’Italia AIDDA, attraverso stages per le sue allieve». (“Aidda”, – ha detto la Pollastrini – è un Paese straordinario per sto- n.1/2008) ria e cultura, ma segnato da un conservatorismo che non

32 ______IL COLLEGIO NUOVO NELL’ANNO ACCADEMICO 2007 - 2008 ______LA COMUNITÀ COLLEGIALE gioni, troviamo Calabria (5%) e Puglia (4%). Le restanti ______studentesse provengono da Veneto, Abruzzo e Marche (2 per ciascuna), Friuli, Lazio, Sicilia e Sardegna (1). Le Sempre numerosa, interdisciplinare e multiculturale la province più rappresentate sono, al Nord, Pavia, Berga- comunità del Collegio Nuovo. A comporla, nel 2007-08, mo, Sondrio, Varese, Cuneo e , al Sud Reggio circa 180 persone, di cui 110 stabili per tutto l’anno in Calabria, Foggia e Cosenza. Tra le sette ospiti straniere, Collegio, un po’ meno della metà in Sezione laureati e cinque sono europee (Inghilterra 2, Germania, Francia e un’altra ventina che si sono date il cambio sia in Collegio Svizzera 1), mentre le altre due risiedono in Africa (Tu- che in Sezione. Senza contare le Nuovine all’estero per nisia e Nigeria). tutto l’anno, almeno cinque tra Erasmus e borsiste post Minimi anche gli spostamenti tra le professioni dei geni- laurea. A vivere in Collegio 106 alunne, una perfezionan- tori: tra i padri meno impiegati (dal 34 al 31%) e docenti da e tre ospiti straniere. Altri otto stranieri sono stati inve- (dal 14 all’11%) e quasi la stessa percentuale per medici ce ospitati in Sezione: tra loro quattro studentesse che di (12%), pensionati (10%), dirigenti e operai (7%). Tra le giorno hanno condiviso gli spazi collegiali con tutte le al- madri più impiegate (dal 22 al 26%) e casalinghe (dal tre. Non solo, a ulteriore prova di quanto la comunità del 22 al 25%), meno docenti (dal 26 al 20%) e stabilità per Collegio Nuovo sia internazionale, tra le 106 alunne ci medici (7%) e pensionate (5%). sono tre ragazze di nazionalità estera (Albania) residenti In chiusura ecco i risultati accademici delle alunne, dav- in Italia e tre italiane che arrivano invece da Svizzera, vero di ottimo livello anche nell’anno accademico 2007- Libano ed Emirati. 08. Per prime le laureande, che all’88% hanno consegui- Il 42% delle alunne frequenta corsi di laurea specialistica to il titolo in corso e tutte, meno una che ha comunque a ciclo unico, il 40% corsi di laurea triennali e il restante meritato il massimo dei voti, con lode. Poi le alunne in 18% corsi di laurea specialistica di secondo livello. Per corso, che al 98% sono state riconfermate avendo rag- quanto concerne invece le aree di studio, il 41% delle giunto i requisiti di merito richiesti (media minima glo- alunne è iscritto a corsi di area sanitaria (erano il 44% bale di 27/30 e almeno metà esami entro luglio). Non l’anno precedente), il 28% (30%) a corsi di area scientifi - solo, più della metà delle alunne (51%) ha terminato gli ca, il 19% (18%) a corsi di area umanistica e il 12% (8%) esami entro settembre e poco meno della metà (47%) con a corsi di area sociale. Le facoltà del settore scientifi co media, riferita all’intero percorso di studi, superiore a rimangono quindi le più frequentate (69%) nonostante un 29/30. Quattro le alunne con media globale del 30! La calo di cinque punti percentuali rispetto all’anno prece- media complessiva globale è stata, senza contare le lodi, dente, che deriva da minimi arretramenti delle Facoltà di del 28,92/30. Si può senz’altro dire che anche nel 2007- Medicina (causa l’uscita di scena di Odontoiatria e Pro- 08 le alunne del Collegio Nuovo hanno fatto faville! fessioni sanitarie), Ingegneria e Biotecnologie e per con- Sarà anche per questo che il nostro Collegio è citato tro da altrettanto minimi avanzamenti di Lettere, Scien- come esempio tra le (poche) comunità del merito in Ita- ze, Giurisprudenza e Scienze Politiche. Sono comunque lia in www.meritocrazia.com, il blog di Roger Abravanel tutte variazioni di scarsa entità che non mutano di molto che intende proseguire il dibattito suscitato dal suo libro il quadro della comunità del Collegio Nuovo, per tradi- Meritocrazia? zione a maggioranza scientifi ca. Questi i dettagli dei corsi di laurea frequentati dalle alun- ne, comprese le tre all’estero tutto l’anno. Ventuno nel- ______l’area umanistica: Lettere 19 (erano 17 l’anno precedente) ______LE ALUNNE NEOLAUREATE e Filosofi a 2 (2); tredici nell’area sociale: Giurisprudenza 9 (7), Scienze Politiche 4 (3); quarantacinque nell’area Venticinque le Nuovine che si sono conquistate il tito- sanitaria: Medicina 43 (45), Farmacia 2 (2); trenta nel- lo di “dott.” negli ultimi dodici mesi fi no a luglio 2008: l’area scientifi ca: Scienze Biologiche 9 (9), Biotecnolo- dodici con laurea triennale, tre con laurea specialistica gie 4 (6), Fisica 3 (3), Matematica 5 (3), Chimica 2 (2), a ciclo unico e dieci con laurea specialistica di secondo Ingegneria 7 (9). Del settore scientifi co anche la perfezio- livello, otto nel settore umanistico (32%) e diciassette nanda in collegio e la maggioranza (66%) delle straniere. (68%) nello scientifi co. Lo stesso tra gli ospiti della Sezione. Ottimi anche quest’anno i risultati delle nostre neolau- La maggioranza delle collegiali continua a risiedere al reate: venti (80%) con lode e diciannove (76%) in corso. Nord (82%) ma il divario tra Nord e Centro Sud (15%) si Solo tre le alunne che si sono laureate oltre un anno dalla è ancora lievemente ridotto (erano all’87 e al 13% l’anno fi ne delle lezioni e una di loro comunque con la lode! prima). Il rimanente 3% è costituito, come detto, da alun- Molto buoni, come già detto, anche i risultati dell’annata ne che risiedono all’estero. Le lombarde da sole coprono delle laureande 2006-07: 88% in corso e di queste il 96% il 50% (-6%) dell’intera comunità, le seguono le piemon- con lode. A fi ne luglio 2008 poi già sei laureate dell’anno tesi al 15% (-5%), le emiliane che balzano dal 3 all’8% e 2007-08, pari al 20%, e tutte con lode. le liguri stabili al 6%. Al quinto e sesto posto, tra le re-

33 Eccole e complimenti a tutte: «Un grazie alle mie amiche nuovine, tanti fi orellini dai Lauree triennali: colori diversi, perché insieme abbiamo condiviso feste, • Valentina Veronesi in Scienze Politiche – Scienze So- gite, foto nei corridoi del collegio e serate in biblioteca.» ciali per la Cooperazione e lo Sviluppo «Ringrazio immensamente il Collegio Nuovo per avermi • Valentina Bonecchi in Scienze Politiche dato l’importante possibilità di trascorrere due anni in un • Maria Grazia Cattivelli, Maria Paola Pirovano e Patri- luogo di cultura, tradizioni, studio ma anche gioia, diver- zia Rocco in Lettere moderne timento, complicità, voglia di stare vicine e per avermi • Chiara Corsetti in Lettere – Scienze dei Beni Culturali fatto capire quanto importanti devono e possono essere • Tiziana Gugliotti in Tecniche di Fisiopatologia Car- la forza, la determinazione, la fi ducia in se stesse in una diovascolare donna.» • Francesca Bonizzoni e Elisabetta Repossi in Scienze «Ringrazio il Collegio Nuovo per i cinque anni indimen- Matematiche ticabili anni trascorsi fra le sue mura... perché è veramen- • Eleonora Sarli in Fisica te stato una palestra di vita». • Lia Antico e Blerida Banushi in Scienze Biologiche Per fi nire una dedica in cui davvero ce n’è per tutti! Lauree specialistiche a ciclo unico: «Al Collegio Nuovo per essere stata la mia casa e la mia • Valentina Boccalatte in Odontoiatria “Famiglia pavese” in questi sei anni. Alla Rettrice per • Valeria Fiaccadori e Maria Carmela Pera in Medicina il meraviglioso discorso sull’allegria alla cena delle lau- reande che cercherò con tutte le mie forze di mettere in Lauree specialistiche di secondo livello: atto in ogni momento della vita. Alla Segre per essersi • Daniela Della Riscia in Giurisprudenza seduta sul mio dondolo e avermi ascoltata col sorriso • Ilaria Buzi in Economia e Legislazione d’Impresa sulle labbra senza mai giudicarmi. Alla Lella per aver- • Anna Merlo in Biotecnologie Industriali mi considerata importante scrivendomi la notte in cui è • Silvia Zonca in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche nato Diego. Al cuoco per avermi fatta diventare “la sua • Valeria Carossa, Giulia Garbin e Antonella Tuscano in preferita” in questi sei anni e a Ricky per avermi pensata Scienze Biologiche – Biologia Sperimentale e Applicata intensamente per ben 36 volte [con un sms di incoraggia- • Elena Sangalli in Ingegneria Informatica mento a ogni esame N.d.R.]» • Simona Arnaldi e Laura Augliera in Ingegneria Edile e Architettura E per stare ancora in tema di ringraziamenti, ecco quello di una mamma e di un papà: Hanno conseguito il diploma di licenza della Scuola Su- «Sono trascorsi ben 5 anni dal settembre 2003 quando, periore IUSS – Corsi ordinari le alunne: accompagnando nostra fi glia Giulia a Pavia per sostenere Ilaria Ambaglio, Natalia Lugli e Anna Merlo: Classe di le prove di ammissione ai collegi, abbiamo avuto la stu- Scienze Biomediche penda esperienza, da genitori, di conoscere ciò che offre Susanna Costanza: Classe di Scienze e Tecnologie per le giovani e volonterose studentesse la permanenza in Collegio. Non potremo mai dimenticare il giorno in Lauree specialistiche con lode anche per Sara Marcena- cui ricevemmo la telefonata che Giulia aveva superato la ro (Filologia Moderna), Agustina Arias (Biologia Speri- prova di ammissione: un sogno! Proprio il Collegio Nuo- mentale e Applicata) e Arianna Casiraghi (Scienze Fisi- vo, con le camere ben strutturate e accoglienti, la mensa, che), che sono state alunne del Collegio durante il corso il personale sempre disponibile e inoltre vicino al corso di laurea triennale. Laurea con lode inoltre in Medicina di studi scelto, Scienze Biologiche. per Silvia Castelletti e Valeria Barcella e in Ingegneria L’anno accademico 2005-06 lo ricorderemo con partico- Edile e Architettura per Alicia Lazzaroni, per qualche lare emozione. La sera, durante le consuete telefonate, anno anche loro alunne del Collegio. E laurea anche per chiedevamo a Giulia di informarsi presso la segreteria due ospiti straniere: Tanja Johanssen, in Giurisprudenza dell’importo da versare quale prima retta annuale, e ina- a Monaco di Baviera e Imen Yatlaoui, in Odontoiatria a spettatamente riceviamo la notizia dell’assegnazione del Pavia. posto gratuito. Grazie per questo privilegio riservato alla Nell’augurare loro di ottenere nella vita professionale nostra famiglia. A maggio 2008 un’altra giornata indi- successi non inferiori a quelli accademici, le salutiamo menticabile: il premio dell’Associazione Alunne del Col- con qualcuna delle affettuose dediche che ci hanno la- legio Nuovo. sciato sulle tesi. Solo dopo questa esperienza abbiamo potuto comprende- «Al Collegio Nuovo, contesto stabile di relazioni e di af- re come il Collegio Nuovo sia un luogo di crescita e for- fetti, una seconda casa, una parte di me.» mazione e quale grande opportunità abbia potuto vivere «Sono molti i ricordi legati al Collegio: le mattine in cui nostra fi glia. Non ci sono parole per ringraziare il Colle- Naty mi bussava alla porta per scendere a fare colazione, gio e tutto il personale e in particolare, con stima infi nita, i pomeriggi d’estate passati a studiare (e a prendere il la Sig.ra Stringhetti, sempre gentile e pronta a aiutarci nel sole!), le matricolate... li porterò sempre con me! Grazie risolvere i problemi che, amplifi cati dalla distanza, appa- a tutte di cuore.» rivano a noi genitori, insuperabili. Famiglia Garbin»

34 ______LE NUOVE ALUNNE due presenze, tutte le altre non superano l’unità. Le scuo- ______le più frequentate tra le nuove alunne sono tornate a es- sere i licei scientifi ci (62%) mentre i classici ritornano al Ventuno le nuove alunne del 2007-08, una in meno ri- 29% del 2005-06 dal 60% del 2006-07: questo in parte spetto all’anno precedente, che si sono conquistate il po- può spiegare la risalita del settore scientifi co nella com- sto tra 91 concorrenti. In calo di 23 unità, pari al 19%, le posizione delle attuali studentesse. Il 65% delle nuove domande al concorso. Un calo che ha fatto scendere il alunne ha ottenuto il punteggio massimo alla maturità, il rapporto tra domande e ammissioni da 6 a 4 per posto ri- 39% di loro ha avuto anche la lode. Solo il 25% ha otte- spetto all’anno prima e che ha stupito, ancora di più con- nuto un punteggio inferiore a 90/100. siderato che da due anni, con la prova scritta unica per Le domande di partecipazione al concorso sono state 91 tutti i collegi gestita dallo IUSS, l’impegno del concorso (di cui due per laurea specialistica e tre di secondi anni) è senza dubbio diminuito. Unica consolazione è che la con un calo, come detto, del 19% rispetto al 2006-07. Il fl essione non è stata solo nostra ma generale nei collegi 34% del settore umanistico e il 66% dello scientifi co con di merito di Pavia e che comunque i posti sono stati occu- Medicina al 31%, Scienze al 22% e Lettere al 15%. Il pati da studentesse con tutti i titoli per meritarseli! 61% con voto uguale a 100 (con 12 lodi), il 51% prove- Tra le new entry 18 matricole, due secondi anni (Scienze niente da licei scientifi ci, il 64% residente in regioni del Politiche e Medicina) e un primo anno di laurea specia- Nord, il 34% del Centro Sud e il 2% all’estero. Hanno listica (Neurobiologia). Tra loro una straniera (albanese) concluso tutte le prove 59 concorrenti, di cui solo tre le e due residenti all’estero (Libano e Emirati Arabi Uniti). non idonee. L’anno precedente erano state 109 con dieci Come al solito al primo posto c’è la Facoltà di Medicina non idonee. con cinque nuove alunne, ma tiene bene anche Lettere La Commissione d’esame, presieduta dal prof. Mario con quattro. Giurisprudenza, Scienze Politiche, Matema- Pampanin, ha visto come commissari i prof. Anna Mo- tica e Ingegneria si aggiudicano due studentesse ciascu- dena (Italiano), Mario Valentino Rizzo (Storia), Chiara na, Biotecnologie, Neurobiologia e Fisica una. Le nuove Carsana (Latino), Silvia Nagel (Filosofi a), Anna Torre alunne hanno quindi rinforzato la tradizionale fi sionomia (Matematica), Mauro Carfora (Fisica), Maurizio Lichel- scientifi ca (62%) del Collegio, dopo un anno come quel- li (Chimica) e Giuliano Gasperi (Biologia), tutti docenti lo scorso in cui invece, per la prima volta nella storia nell’Università di Pavia. Presente, naturalmente, anche trentennale del Nuovo, i due gruppi, umanistico e scien- il prof. Emilio Gabba, “storico” Presidente della nostra tifi co, erano risultati equivalenti. L’anno scorso si era Commissione, che ha affi ancato la sua allieva Nuovina spiegata questa parità con il fatto che, mettendo lo IUSS Chiara Carsana, ora docente aggregato di Storia antica, a concorso per ogni collegio un numero pari di posti nelle per gli esami di Latino. Ed è bello sottolineare che Chiara sue quattro classi accademiche (Scienze Umane, Scienze è stata la prima Alumna commissaria d’esame! Sociali, Scienze e Tecnologie e Scienze Biomediche), le scelte dei vincitori, tra un collegio e l’altro, erano sta- ______te infl uenzate anche dalla possibilità o meno di accede- ______IL CONCORSO re ai posti IUSS. Nell’ultimo anno sono tornate invece a prevalere le logiche della tradizione e, probabilmente, Per il secondo anno di prova scritta unica per tutti i con- della vicinanza o meno alle facoltà di iscrizione. Undici correnti ai Collegi pavesi in collaborazione con lo IUSS matricole sulle diciotto ammesse, pari al 61%, si sono sono state proposte queste otto tracce: conquistate anche il posto nei Corsi ordinari dello IUSS: quattro nella classe di Scienze Umane, tre in quella di Italiano Scienze Biomediche e due in quelle di Scienze Sociali e Malattia del corpo e malattia dell’anima nel romanzo del- Scienze e Tecnologie. l’Otto e del Novecento. Si è invece confermato, e anzi incrementato di un punto percentuale, il numero di nuove alunne dal Centro Sud Latino (24%) che lo scorso anno era stato anch’esso collegato Tacito, nella biografi a di Agricola, ritrae il Britanno Calga- alla presenza dello IUSS. Considerato poi che, come co, comandante dei Caledoni, nell’atto di pronunciare un detto, due nuove alunne risiedono all’estero, la presenza violento discorso contro l’imperialismo romano. del Nord è calata ancora di dieci punti, assestandosi al Quali rifl essioni suscita in voi la lettura di questo passo, 67%. La Lombardia, sempre la regione più rappresentata, alla luce anche della vostra conoscenza della letteratura subisce un ulteriore calo passando dal 36% del 2006-07 antica e della civiltà romana? E in rapporto ad alcune ca- al 29% del 2007-08, calo tanto più visibile considerato tegorie concettuali moderne (in primo luogo quella di ‘im- che nel 2005-06 era al 56%. In grande crescita invece perialismo’)? l’Emilia Romagna (24%) mentre scende il Piemonte (5% ‘(...) nos terrarum ac libertatis extremos recessus ipse ac contro il 23% dell’anno precedente). Tra le regioni del sinus famae in hunc diem defendit: nunc terminus Britan- Centro Sud prevale la Puglia con il 14% del totale. La niae patet, atque omne ignotum pro magnifi co est; sed provincia più presente risulta Piacenza, addirittura con nulla iam ultra gens, nihil nisi fl uctus ac saxa, et infestio- quattro alunne (19%). Solo quella di Bergamo arriva a res Romani, quorum superbiam frustra per obsequium

35 ac modestiam effugias, raptores orbis, postquam cuncta ______vastantibus defuere terrae, mare scrutantur: si locuples SOGGIORNI E BORSE DI STUDIO hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos non Oriens, ______PRE-LAUREA ALL’ESTERO non Occidens satiaverit: soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt. Auferre trucidare rapere falsis Diciassette i fi nanziamenti assegnati dal Collegio per pe- nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem riodi brevi di studio all’estero: dieci per corsi di lingua appellant (...).’ - Agricola, 30 (compreso il cinese) e sette per stage o partecipazione a meeting internazionali. Senza contare i 50 contributi per Storia la gita di primavera a Vienna! Cause e conseguenze del fascismo e del nazismo. Insieme a loro hanno girato il mondo per motivi di stu- dio, nell’ultimo anno, anche altre 5 alunne Filosofi a Scambi brevi infi ne attraverso il SISM (Segretariato Ita- Nella fi losofi a moderna e contemporanea l’idea di progres- liano Studenti di Medicina), e naturalmente, anche nel- so è stata interpretata in molti modi differenti e a volte con- l’estate 2008, molte alunne all’estero in programmi di fi ggenti. Illustrate e discutete almeno due interpretazioni in volontariato. contrasto tra loro, che vi sembrino interessanti oggi. ______Matematica PERFEZIONAMENTI POST-LAUREA “Suppose a contradiction were to be found in the axioms ______ALL’ESTERO of set theory. Do you seriously believe that a bridge would fall down?” Frank Ramsey (1903-1930) A fronte di tante alunne andate all’estero per periodi bre- Dopo aver presentato rigorosamente i concetti di assioma vi, sono solo due invece le Nuovine già laureate che nel- e di contraddizione - includendo nella dissertazione defi - l’anno acc. 2007-08 hanno trascorso periodi più lunghi di nizioni, esempi, controesempi, teoremi e dimostrazioni - il perfezionamento post-laurea con fi nanziamento o posto candidato commenti la frase di Ramsey di cui si propone di scambio del Collegio. Solo due, ma niente paura. Le una traduzione. Nuovine non hanno perso l’abitudine a girare il mondo. “Supponiamo di trovare una contraddizione negli assiomi Si sa già che nel 2008-09 saranno di più. Le scadenze della teoria degli insiemi. Credete davvero che un ponte sono le solite: posti di scambio con New Hall e Mainz potrebbe crollare?” domande entro il 31 maggio; altre borse entro il 5 set- tembre. Il 15 aprile è invece la data ultima per le richieste Fisica per il premio di laurea “Prof. Aurelio Bernardi”, riservato Il ruolo dell’esperimento nello sviluppo della fi sica. a neolaureati/e in Lettere dei Collegi Ghislieri e Nuovo Il candidato discuta criticamente uno o più esempi di espe- con precedenza per chi intende usarlo per uno stage al- rimenti cruciali per il progresso della conoscenza in fi sica, l’estero. facendo riferimento alla fi sica classica ed, eventualmente, alla fi sica moderna. ______LAVORI IN CORSO Chimica Il sistema periodico degli elementi: base sperimentale e L’ultimo non è stato un anno di grandi lavori al Colle- interpretazione. gio Nuovo, quanto piuttosto di rifi niture e dettagli. Tutto doveva essere perfetto per il Trentennale a maggio e il Biologia Meeting a giugno e quindi i preparativi erano iniziati con Le conoscenze maturate dal candidato durante gli studi largo anticipo già l’anno prima. Se poi ci mettiamo anche pre-universitari e attraverso approfondimenti extra-sco- il taglio assoluto dei fi nanziamenti ministeriali nel settore lastici pongono in evidenza la complessità dei processi degli interventi edilizi e delle nuove attrezzature didatti- biologici, l’impatto socio-economico di molte applicazioni che, il cerchio si chiude... della biologia e i collegamenti di questa disciplina con altre Quindi bando alle grandi opere e attenzione invece ai aree del sapere contemporaneo. particolari. A partire dal nostro giardino, soprattutto la ______parte nuova, quella di fronte alla palestra. In autunno e ______POSTI GRATUITI in primavera gli ultimi tocchi con la semina del prato e la messa a dimora dei nuovi alberi e cespugli fi oriti. Ne è Ancora venti, nell’anno acc. 2007-2008, i posti intera- risultato un insieme gradevolissimo, un prato verde (al- mente gratuiti – intitolati alla Fondatrice Sandra Bruni meno sino a fi ne giugno!), un aspetto ondulato grazie alla Mattei, all’ing. Enea Mattei e al prof. Aurelio Bernardi, collinetta alberata (la vecchia ghiacciaia della cascina) oltre ai due assegnati per scambio ad altrettante studen- sullo sfondo, delle macchie di verde e di fi ori. Tra que- tesse del New Hall di Cambridge e dell’Università di ste fa bella mostra di sé la magnolia dell’Associazione Mainz. Alunne, che ricorda quella piantata della Fondatrice agli

36 esordi del Collegio. Inaugurato dalla Presidente il giorno Alberto Gigli Berzolari e anche il dott. Carlo Rossella e del Trentennale, il nuovo giardino ha subito avuto il gra- l’ing. Raffaele Stifani e altri ancora che hanno reso più dimento delle alunne che vi si sono trasferite volentieri ricca la nostra biblioteca di libri e riviste. dalla zona tennis per le loro giornate di studio all’aria L’ultimo grazie di quest’anno è però per Carla Riccar- aperta. di, da sempre amica del nostro Collegio, che ha voluto D’altro niente, se non la manutenzione ordinaria degli donarci scrivanie e mobili dello studio del consorte avv. edifi ci e l’installazione dell’impianto di antintrusione ne- Franco Bruno, anche lui caro amico del Collegio, scom- gli alloggi al piano terra della Sezione laureati. Con il ta- parso prematuramente lo scorso anno. Gli arredi sono glio dei fi nanziamenti ministeriali, il Collegio si è trovato stati sistemati in una sala a piano terra della parte nuova infatti a dover far fronte in toto al pagamento di rate e della Sezione laureati, che si è trasformata così in una interessi del mutuo acceso qualche anno fa per la costru- nuova aula studio per le Nuovine. E ci è molto caro anche zione della seconda parte della Sezione. Quindi, come in il quadro dell’avv. Franco Bruno, ora in sala giornali, che ogni famiglia attenta, non si affrontano spese nuove se rappresenta una fi nestra aperta sul cielo. Un’immagine di prima non si è fi nito di pagare i debiti... serenità che è il suo ultimo regalo al Collegio. In compenso molte le novità all’esterno. Gruppi di abi- Veniamo ora a note più nere... tazioni a fi anco della cascina e nel terreno oltre la Via Il taglio dei fi nanziamenti ministeriali ai Collegi univer- Tibaldi (non siamo più gli ultimi su Via Abbiategrasso!), sitari italiani riconosciuti e alle Scuole pisane Normale e nuova mensa universitaria dietro la “nave” e in costru- Sant’Anna nel 2008, in linea con la generale politica go- zione nella stessa zona anche due residenze per studenti vernativa di diminuzione della spesa pubblica, non solo e neolaureati, una delle quali del Collegio Santa Caterina, non si è ridotto, come si sperava, al contrario è ancora oltre al nuovo CUS con palestre, campi sportivi, piste e aumentato, passando dal 12,5 al 16%. Per il nostro Colle- piscine anch’esso in fi eri. Corre voce poi che nell’ampio gio signifi ca una riduzione di più di 120.000 Euro annui, spazio verde a fi anco della palestra e della Sezione, si che per noi non sono pochi. Se poi si considera anche stia progettando un grande centro sportivo comunale, con l’azzeramento, negli ultimi due anni, dei fi nanziamenti piscine coperte e scoperte e anche un centro fi tness. In- nel settore degli interventi di edilizia e manutenzione, il somma, forse si sta avverando il desiderio di molte Nuo- quadro peggiora ulteriormente. vine di avere una piscina, anzi più d’una, se non private Naturalmente il Consiglio di Amministrazione del Colle- almeno a portata di tuffo! gio non è stato a guardare senza prendere provvedimen- ti. Nel 2007 quindi bando a ogni forma di miglioria non ______strettamente indispensabile degli edifi ci e agli acquisti di FINANZIAMENTI E DONAZIONI: nuove attrezzature. Misura possibile anche perché i fondi ______PROMUOVERE IL MERITO ricevuti negli anni in cui c’era più dovizia erano stati tutti bene impegnati permettendoci pure di realizzare qualche Se il 2007 è stato un anno magro, il 2008 non si presenta economia (ad esempio nel riscaldamento). Salvo impre- migliore, anzi. visti, quindi, dovremmo riuscire per qualche anno a non Tuttavia, nel segno dell’ottimismo che da sempre carat- essere costretti ad affrontare nuove spese importanti. terizza il Collegio Nuovo, subito le buone notizie! Quelle Certo rimane l’incognita delle spese correnti che ogni dei fi nanziamenti speciali per le pubblicazioni del Tren- anno salgono pur in una gestione, come quella del Col- tennale. Prima la Fondazione Cariplo, il cui Presidente legio Nuovo, da sempre molto oculata e per niente spen- avv. Giuseppe Guzzetti, adeguatamente informato della dacciona, del tutto in linea con gli insegnamenti della rilevanza dell’evento dal Consigliere Cariplo prof. Re- Fondatrice. In questo settore sarà sempre più diffi cile migio Moratti, ha voluto destinarci un prezioso contri- cercare di conciliare il basso livello medio (42%), in pro- buto per il quale non fi niremo mai di ringraziarlo. Poi porzione ai costi, dei contributi versati dalle alunne come UBI Banca Regionale Europea, la nostra storica cassiera, pure il processo di sviluppo del Collegio quale istituzione che pure ci ha dato un bel contributo, che si aggiunge a di alto livello formativo sempre più inserita nel contesto quello annuale, attraverso il Vice Presidente prof. Mario internazionale con la necessità di rimanere entro i limiti Cera, al quale anche va tutta la gratitudine del Collegio. E di una disponibilità fi nanziaria che si fa sempre più criti- ancora il Credito Valtellinese che tramite il suo Presiden- ca. Se nel 2007, col contenimento della spesa di cui si è te dott. Giovanni De Censi ha staccato un bell’assegno detto, il bilancio del Collegio ha registrato una situazione accompagnandolo con parole davvero lusinghiere per il di contenuto disequilibrio, nel 2008 la prospettiva è inve- Collegio, come pure ha fatto un altro Ente, che preferisce ce di una più marcata crescita del disavanzo. invece mantenere l’anonimato. Grazie davvero di cuore! Di qui la necessità di procedere a un aumento dei contri- La gratitudine non si ferma all’aspetto monetario ma va buti delle alunne, fatti salvi, almeno per ora, i posti gra- ben oltre, perché nel ricevere questi quattro contributi vi tuiti e quelli a retta bassa destinati alle fasce più merite- abbiamo percepito anche apprezzamento per le attività voli ma economicamente più deboli. L’aumento, limitato svolte dal Collegio. alle nuove alunne, prevede un contributo aggiuntivo di Grazie poi a tutti gli amici, come i professori Emilio Gab- 1500 Euro per quelle le cui famiglie registrano redditi ba, Carla Riccardi, Ferdinando Veniale, Giovanni Vigo, sopra i 50.000 nella dichiarazione ISEE. In questo modo

37 il costo del posto per le alunne in condizioni più agiate e decidessero di restituire quanto avuto anche in termini tornerà ad avvicinarsi ai due terzi del costo globale come monetari, sicuramente alcune diffi coltà potrebbero essere in anni passati, mentre, ultimamente, era sceso al 60%. superate. Probabilmente anche le rette in fascia media subiranno È dei mesi scorsi la notizia che il nostro college gemello un aumento sia pure più contenuto. Tutto ciò non è certo di Cambridge, il New Hall, ha avuto da un’Alumna (ma- suffi ciente a far tornare in equilibrio il bilancio del Colle- tricola 1981), che ha fatto fortuna grazie al suo talento e, gio e comunque è ben presente al Consiglio di Ammini- come da lei stessa riconosciuto, alla formazione ricevuta strazione che il merito delle alunne deve essere premiato al college, una donazione di 30 milioni di sterline, pari a anche sul versante economico. circa 45 milioni di Euro... Persuasive le sue motivazio- L’altro capitolo di spesa su cui intervenire sarà quello ni, che si leggono sul sito di New Hall, ora signifi cati- delle attività culturali e accademiche che, soprattutto vamente rinominato “Murray [come la Fondatrice] Ed- queste ultime, negli scorsi anni si sono intensifi cate con wards [come l’Alumna] College”: «We see education as conseguente aumento di costi. Promuovere corsi accre- the single most effective place where we can make a real ditati dall’Università è stato un traguardo importante per difference. Some people argue that it is better to support il Collegio Nuovo, ma come le università prevedono di charities addressing global poverty and natural disasters. dare una sforbiciata agli insegnamenti, così probabil- We feel that by supporting an excellent education we mente sarà costretto a fare anche il Collegio a partire dal help to give the world the people who make a real diffe- 2009-10, quando entrerà in funzione la riforma degli or- rence in the widest sense: doctors, scientists, law-makers, dinamenti didattici. L’ultimo fondo su cui raschiare sarà leaders of charities and businesses, engineers, architects, quello delle borse di studio per l’estero. Peccato, perché researchers». anche questa è stata una delle caratteristiche più peculiari Nella rete mondiale dei college femminili in cui siamo del nostro Collegio, che ha favorito il formarsi di tante inseriti, le Alumnae hanno un ruolo essenziale nel soste- belle carriere... nere i costi delle istituzioni in cui hanno studiato e sono Insieme a tutto ciò, naturalmente, ci sarà l’impegno co- cresciute. Non solo in segno di gratitudine ma anche stante a contenere al massimo le spese generali e a taglia- perché, fi nanziando un’attività formativa di alto livello re tutto il superfl uo possibile, che purtroppo è ben poco. come quella svolta dai college, hanno la certezza di dare E poi ancora l’impegno a cercare di far rendere di più il un contributo al progresso dell’umanità. La stessa certez- patrimonio e a trovare nuovi sponsor. Soprattutto fra le za la possono avere anche le Nuovine col loro Collegio ex alunne. Sono ormai circa 650 le alunne laureate. Se Nuovo. Trenta anni di attività lo hanno dimostrato. almeno le più “grandi”, e non solo chi ha avuto i posti Vogliamo cogliere l’occasione di contribuire a promuo- gratuiti perché anche le rette massime sono sempre state vere il merito e in questo modo pure a rendere il mondo ben sotto i costi di mantenimento, pensassero ai benefi ci migliore? ricevuti dal Collegio come una sorta di prestito d’onore

38 ______ATTIVITÀ CULTURALI E ACCADEMICHE ______CONFERENZE E INCONTRI CON GLI ció Genòmica, Barcellona e Alumna del Collegio Nu- ovo – 12 febbraio 2008 AUTORI ______(organizzati dal Collegio e aperti al pubblico) • Politica e costume: una voce femminile del giornali- smo italiano. Incontro con Maria Latella, Direttore di • Dal DNA la verità su Cristoforo Colombo. Incontro “A” e Conduttrice di Sky TG24 Pomeriggio. Presenta- con Luciano Garofano (RIS, Parma), CarloAlberto zione di Sandro Rizzi – 6 marzo 2008 Redi (Università di Pavia) e Natalia Lugli, biologa e Alumna del Collegio Nuovo. Presentazione di Sisto • Giornalisti e agenzie di stampa nell’era di Internet. In- Capra (“Socrate al caffè”) – 21 ottobre 2007 contro con Giampiero Gramaglia, Direttore dell’AN- SA. Presentazione di Sandro Rizzi – 10 marzo 2008 • La matematica nella cultura del nostro tempo. Incon- tro con Claudio Bartocci (Università di Genova). Pre- • Senza o contro le regole. La linea d’ombra degli adole- sentazione di Marco Cagnotti – 23 ottobre 2007 scenti. Incontro con Gustavo Pietropolli Charmet, Pre- sidente de “Il Minotauro”. Presentazione di Umberto • Emergenze planetarie: la scienza ci salverà? Ciclo di Balottin – 12 marzo 2008 incontri: Energia, Malattie emergenti, clima e am- biente. • L’immagine del Mezzogiorno tra stereotipi, letteratura - Il futuro dell’energia viene dalle stelle? La fusione e storia. Vincenzo Consolo, Scrittore, Carla Riccardi, termonucleare controllata. Maurizio Lontano (Istituto Università di Pavia, dialogano con Nelson Moe, Bar- di fi sica del plasma – CNR, Milano). Presentazione di nard College - Columbia University, New York, Autore Marco Cagnotti. – 12 novembre 2007 di Un paradiso abitato da diavoli. Identità nazionale e - Le infezioni (ri)emergenti: un problema ineludibile. immagini del Mezzogiorno (L’Ancora) – 1 aprile 2008 Mauro Moroni (Università di Milano, Ospedale “Luigi Sacco”). Presentazione di Daniele Scevola (Università In occasione del festeggiamento del Trentennale sono di Pavia), con la partecipazione di Marco Cagnotti – 4 state organizzate le seguenti iniziative: marzo 2008 - Il tempo che fa: previsioni scientifi che e implicazio- • Carla Riccardi e Luigi Fabbrizzi (Università di Pavia) ni sociali. Lezione di Piero Di Carlo (Università del- presentano il volume Incontri e Corsi al Collegio Nuo- l’Aquila, CETEMPS – Centro di Eccellenza per la Pre- vo 1997-2007 (a cura di Emmanuela Carbè e Saskia visione di Eventi Meteorologici Severi). Presentazione Avalle, Collegio Nuovo – Fondazione Sandra e Enea di Marco Cagnotti – 31 marzo 2008 Mattei 2008).

• Scienza e fumetti. Incontro con (Uni- • Lettura teatrale di Patrizia De Clara: «Vede, questo è versità di Milano) e CarloAlberto Redi (Università di il progetto: il nuovo collegio deve nascere al più pre- Pavia) in occasione della pubblicazione di La scienza sto» (Sandra Bruni Mattei intervistata da Sandro Riz- tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic (Raf- zi, “Corriere della Sera” 30 ottobre 1973); «Ragazze, faello Cortina) di Pier Luigi Gaspa e Giulio Giorello dovrei dirvi – e per favore, seguitemi, perché ha inizio – 26 novembre 2007 la perorazione...» (da Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé); «In questo stabilimento carcerario che chia- • Donne e scienza. Incontro con Rossella Palomba, mano collegio» - «La minestra di magro del Cuoco» Ambasciatrice per le Pari Opportunità nella Scienza, (da Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca); «Lascio Unione Europea. Introduzione di Sylvie Coyaud, gior- questo posto, che sento profondamente casa» (Chiara- nalista scientifi ca (“La Repubblica”, “Il Sole 24Ore”) stella Feder, “wildlife biologist”, Alumna del Collegio – 29 novembre 2007 (In collaborazione con Sportello Nuovo) Donna e con il patrocinio del Ministero delle Pari Op- portunità) All’interno del Convegno di Women’s Education World- wide, oltre alle introduzioni inaugurali, sono stati aperti • Lectio Magistralis semiseria. Incontro con Beppe Se- al pubblico i seguenti interventi: vergnini in occasione della pubblicazione di Italiano, Lezioni semiserie (Rizzoli) – 6 dicembre 2007 (Inizia- • Women and Politics: a global issue and the Italian expe- tiva promossa d’intesa con Alumni IUSS per il Decen- rience. Barbara Pollastrini, membro del Parlamento e nale IUSS) già Ministra per le Pari Opportunità – 5 giugno 2008

• Il manager scientifi co. Incontro con Michela Bertero, • Women and Politics in Italy and around the globe Scientifi c Project Manager - CRG - Centre de Regula- in the XX-XXI centuries. Maria Antonietta Confalo-

40 nieri (Università di Pavia) e Bianca Beccalli (Universi- grazio dell’ospitalità intelligente e cordiale”, Gustavo tà di Milano). Con la partecipazione di Michela Pagano Pietropolli Charmet, 12 marzo 2008 e Alberta Spreafi co (Collegio Nuovo) – 6 giugno 2008 “Le emissioni di metano dalle coltivazioni di riso sono ______compensate dal miglior risotto mai assaggiato”, Piero Di ______DALL’ALBUM DEGLI OSPITI Carlo, 31 marzo 2008

“Grazie per quanto fate!” chiudeva l’anno 2006-2007, “Sempre felice d’esser qui a Pavia al Collegio Nuovo, con Nando dalla Chiesa; a riaprirlo, una mattina di otto- isola di sapere e di civiltà”. Vincenzo Consolo, cui si af- bre, il col. Luciano Garofano: fi anca Cesare Segre con “Felice anch’io in quest’isola”, 1 aprile 2008 “Al Collegio Nuovo, con gratitudine per questa bella do- menica di cultura e di confronto di idee!... Arrivederci!” A chiudere, prima della schiera delle ospiti di Women’s Luciano Garofano, 21 ottobre 2007 Education Worldwide (per questo si veda la Vetrina), inaugurata signifi cativamente da Liz Boylan, Provost del “Grazie dell’opportunità che mi avete dato di confronta- Barnard College, proprio il professore di Letteratura ita- re le mie idee con quelle di altri”. Claudio Bartocci [23 liana a Barnard: ottobre 2007] cui si aggiunge il matematico pavese Fran- co Brezzi con “Grazie per la piacevolissima (e istruttiva) “Mi ha fatto un grandissimo piacere questo brevissimo serata” ma ricchissimo (da tanti punti di vista) soggiorno al Col- legio Nuovo e a Pavia visto il mio soggiorno mancato “È stato un piacere parlare del mio lavoro, la fi sica della al Collegio Ghislieri nel 1984, era proprio ora! Grazie fusione termonucleare ad un pubblico così attento e sim- di cuore per la vostra ospitalità. Di questo incontro con patico”. Maurizio Lontano, 12 novembre 2007 Paola, con Carla e con Vincenzo Consolo porterò sempre carissimi ricordi. P. S. Alla prossima! (sia qui sia a New “Grazie dell’ospitalità al Collegio Nuovo: per me è stato York)” Nelson Moe, 1 aprile 2008. un vero piacere fare un po’ l’idraulico come il grande Giuseppe Tubi (Joe Piper). E W per sempre il fumetto! (E ______la matematica)”. Giulio Giorello, 26 novembre 2007 ______RIUNIONI, CONVEGNI E CORSI

“Buona cucina e buon diritto romano-cinese-italiano” • Convegno L’immagine del testo/L’image du texte (in Lihong Zhang, Emilio Gabba, Dario Mantovani, Gior- collaborazione con IUSS) – 11 ottobre 2007 gio Colombo e Gabriele Crespi Reghizzi, che aggiunge: “ Non c’è due senza tre, mi sono trovato benissimo due • Seminario Adobe ColdFusion 8 (in collaborazione con volte, da ripetere presto. Grazie Superpaola”, 27 novem- Università di Pavia) – 22 ottobre 2007 bre 2007 • Opportunità nel mondo farmaceutico, incontro con “Parlare di pari opportunità al Collegio Nuovo tutto fem- l’Alumna del Collegio Nuovo Paola Lanati nell’ambi- minile può sembrare un controsenso e invece è proprio to dell’iniziativa “Percorsi professionali”, promossa da da qui che devono nascere nuove scienziate, preparate, Alumni IUSS – 23 ottobre 2007 forti e decise a farsi valere”, Rossella Palomba, 29 no- vembre 2007 • Convegno La nuova terapia insulinica, coordinato dal prof. Pietro Fratino – 1 dicembre 2007 “Più stanco, più vecchio, più felice.... Grazie”, Beppe Se- vergnini [con autoritratto sorridente], 6 dicembre 2007 • Workshop Master IUSS in Scienza e Tecnologia dei Media: I nuovi scenari dei Media in Italia. Formazione “Con riconoscenza per l’accoglienza e l’amicizia”, Mau- e competenze di nuove professionalità in continua tra- ro Moroni, 4 marzo 2008 sformazione – 4 dicembre 2007

“Grazie per la serata dalla quale ho più imparato io delle • Riunione allievi Master STM di Tunisi con docenti ita- ragazze che ci hanno ascoltato”, Maria Latella, 6 marzo liani – 6 dicembre 2007 2008 • Corso Il bilancio di salute orale ortopedodontico: for- “Con emozione e con gratitudine per un viaggio nella mazione dei pediatri di famiglia, coordinato dal prof. memoria del com’eravamo”, Giampiero Gramaglia, 10 Danilo Fraticelli – 19 gennaio 2008 marzo 2008 • Convegno Il dolore acuto: farmaci, protocolli e orga- “Sentendomi in colpa, vergognandomi moltissimo rin- nizzazione, coordinato dal prof. Antonio Braschi – 16

41 febbraio 2008 l’anno scorso avevamo coinvolto per la prima volta la Facoltà di Giurisprudenza, quest’anno tocca al corso di • Corso Probiotici passato, presente, futuro (per Pediatri laurea di Ingegneria Edile-Architettura, con cui sono av- della Provincia di Pavia) – 15 marzo 2008 viate intese per attività formative accreditate sulla pro- gettazione e allestimento di interni architettonici. Un bel • Convegno dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia modo per festeggiare insieme, non solo i quarant’anni di Pavia – 17 marzo 2008 della Facoltà di Ingegneria, cui il corso afferisce, ma anche i primi dieci anni del riconoscimento UE di Inge- • Presentazione di Tele Pavia Web – 5 maggio 2008 gneria Edile-Architettura di Pavia. Qualche notizia, al riguardo, nella prossima rubrica • Riunione Federazione italiana Medici di famiglia di “Orientarsi”... Pavia – 6 maggio 2008 LABORATORIO DI COMUNICAZIONE • Convegno Nuovi approcci per la diagnosi e il tratta- SCIENTIFICA DIVULGATIVA mento della malattia ossea, coordinato dal dott. Ales- sandro Corso – 16 maggio 2008 Quarta edizione. 23 ottobre 2007 – 11 gennaio 2008 Insegnamento di 32 ore accreditato dall’Università di Pa- • Presentazione Master Scienza e Tecnologia dei Media via – Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali – 18 giugno 2008 (3 CFU); Facoltà di Farmacia e Corso di laurea interfacol- tà Informazione scientifi ca del farmaco (3 CFU). • Workshop Come ottimizzare la gestione del tempo Docente: dott. Marco Cagnotti – Giornalista scientifi co (Marina Mele e Simona Petreni – ETLine e Associati; Nell’ambito del corso la lezione conclusiva è stata tenuta iniziativa di Alumni IUSS) – 20 settembre 2008 da Vera Cantoni, esperta di teatro e di voce, su: La co- municazione orale. Inoltre, con la presentazione del Do- • Vivere con una cardiomiopatia. II Incontro con i pa- cente, è stato promosso il ciclo di conferenze serali sulle zienti e le famiglie (Policlinico S. Matteo, prof. Eloisa Emergenze planetarie. La scienza ci salverà? Arbustini e Mario Viganò) – 27 settembre 2008 Note per anno accademico 2008-09: In commissione d’esame sono confermate, per la Facoltà di Farmacia, le Corsi organizzati nell’ambito dei Corsi ordinari della prof. Paola Rossi e Daniela Ubiali. Oltre al corso, si preve- Scuola Superiore IUSS: de di organizzare degli incontri dedicati all’astronomia.

• Citogenetica molecolare: nuovi approcci alla diagno- NEW ENTRY 2007-2008! stica e alla ricerca genetica – prof. Orsetta Zuffardi – 3 INTRODUZIONE AL DIRITTO CINESE marzo – 24 aprile 2008 Prima edizione. 29 ottobre – 5 dicembre 2007 ______Corso di 30 ore, accreditato dall’Università di Pavia – INSEGNAMENTI ACCREDITATI Facoltà di Giurisprudenza (3 CFU) ______DALL’UNIVERSITÀ Docenti: prof. Gabriele Crespi Reghizzi (Università di Pavia) e prof. Lihong Zhang (East China University of Oltre 260 le ore di docenza per i ben dieci insegnamenti Politics and Law, Shanghai) attivati nel 2007-2008, con alcune novità. Nell’ambito del corso, oltre ad alcuni interventi del dott. Innanzi tutto la prima edizione di “Introduzione al diritto Giorgio Colombo, è stata tenuta una lezione dal prof. cinese”, un successo tra gli studenti, con il nostro primo Renzo Cavalieri (Università di Venezia). Fellow internazionale, Lihong Zhang (se non contiamo Note per anno accademico 2008-09: L’insegnamento sarà lo svizzero Marco Cagnotti, che con soddisfazione da mutuato anche dalla Facoltà di Economia e da Scienze quest’anno ha visto il Corso da lui tenuto aperto anche Politiche (3 CFU). Si terrà nel secondo semestre. alla Facoltà di Farmacia e al Corso di laurea interfacol- tà di Informazione scientifi ca del farmaco). COMUNICAZIONE DIGITALE E Seconda novità, l’organizzazione di un nuovo approfon- MULTIMEDIALE dimento monografi co in Medicina, stavolta in collabo- razione con il SISM (Segretariato Italiano Studenti di Ottava edizione. 25 febbraio – 4 giugno 2008 Medicina) di Pavia (grazie a Daniele Galvagni). Tema: Corso di 2 moduli di 30 ore ciascuno e 20 di esercitazio- le Neuroscienze in prospettiva interdisciplinare, un argo- ni, accreditato dall’Università di Pavia - Corso di laurea mento che, visti anche i risvolti degli studi neurologici interfacoltà di Comunicazione Interculturale e Multime- nell’ambito della neuroeconomia e dell’estetica, ci ha diale (5/10 CFU), Facoltà di Ingegneria (5 CFU), Lettere convinto a proseguire su questa strada. (5/10 CFU), Scienze (3/6 CFU), Economia (4 CFU) Per l’anno accademico 2008-2009 sono quindi confer- Modulo A – 25 febbraio – 10 aprile 2008 mati tutti e dieci gli insegnamenti con una novità. Se LABORATORIO DI PRAGMATICA MULTIMEDIALE

42 Docente: ing. Roberto Bordogna, Independent Resear- CORSI DI AREA MEDICA 2007-2008 ches - Milano. MARKETING E COMUNITÀ ON LINE Quattro i corsi di area medica promossi dal Collegio Docente: dott. Paolo Costa, Maison, the® - Design & inte- Nuovo che hanno ottenuto dal Corso di Laurea in Medi- raction projects, Milano cina e Chirurgia l’accreditamento tra le “Attività Didat- Modulo B – 28 aprile - 4 giugno 2008 tiche Elettive” (ADE). Per tutti i corsi è stato attribuito WEB 2.0 – APPLICAZIONI PRATICHE 1 credito. Docente: prof. Lidia Falomo, Dipartimento di Fisica “A. Volta”, Università di Pavia APPROFONDIMENTI IN NEUROPSICHATRIA INFAN- TILE: DISTURBI DELLA CONDOTTA E DELLA PER- Note per anno accademico 2008-09: Il modulo A del SONALITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA corso anche quest’anno sarà duplice e avrà come docen- ti l’ing. Roberto Bordogna (Laboratorio di pragmatica Il corso, di complessive 8 ore, è stato coordinato dai prof. multimediale) e il dott. Paolo Costa, che si occuperà di Giovanni Lanzi e Umberto Balottin dell’Università di Giornalismo, informazione e opinione pubblica nell’epo- Pavia e si è tenuto in Collegio tra il 19 novembre e il ca del new media. Invariato il modulo B, sempre affi dato 3 dicembre 2007. Oltre che dal prof. Balottin, le lezioni alla prof. Lidia Falomo. sono state tenute dai dott. Giorgio Rossi e Maura Rossi della Fondazione IRCCS C. Mondino. METODOLOGIE E TECNICHE DEL GIORNALISMO ETICA DELLA COMUNICAZIONE MEDICA Terza edizione. 25 febbraio – 10 aprile 2008 Il corso, di complessive 8 ore, è stato tenuto dai prof. Corso di 30 ore accreditato dall’Università di Pavia – Fa- Paolo Danesino e Aris Zonta (Università di Pavia) e si coltà di Scienze Politiche (3 CFU), con possibilità di inse- è svolto in Collegio tra il 7 e il 28 novembre 2007, con rimento in piano di studi per studenti di CIM, come esame interventi anche delle dott. Anna Pia Verri (IRCCS C. a libera scelta Mondino) e Maria Grazia Bernini, Presidente della Se- Docente: dott. Sandro Rizzi – Giornalista zione penale del Tribunale di Pavia. Nell’ambito del corso sono state tenute quattro lezioni con ospiti esterni: Elio Girompini, Vicedirettore Corriere. APPROFONDIMENTI IN PEDIATRIA: DAL BAMBINO it; Deborah Chiodoni, Direttore Relazioni esterne e Stam- MALATO ALL’ADULTO MALATO pa Museo della Scienza di Milano; Gianluigi Astroni, Se- gretario di redazione “Corriere della Sera” e Pierangela Il corso, di complessive 8 ore, è stato coordinato dai prof. Fiorani, Direttore “La Provincia Pavese”. Inoltre, con la Maria Antonietta Marchi e Gianluigi Marseglia dell’Uni- presentazione del Docente, sono state promosse due con- versità di Pavia e dalla dott. Savina Mannarino dell’IRR- ferenze serali con Giampiero Gramaglia e Maria Latella. CS Policlinico S. Matteo. Si è svolto in Collegio tra il Note per anno accademico 2008-09: il Corso verrà ripro- 12 marzo e il 3 aprile 2008. Oltre che dai docenti coor- posto con aggiornamento bibliografi co e nuovi ospiti. dinatori, le lezioni sono state tenute da professori e me- dici dell’Università di Pavia, dell’IRRCS Policlinico San LABORATORIO D’ANALISI DELLA CANZO- Matteo e dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate: NE D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA Eloisa Arbustini, Marco Benazzo, Gino Roberto Coraz- za, Flavia Magri Cavalloro (Alumna del Collegio Nuo- Terza edizione. 25 febbraio – 28 marzo 2008 vo), Maria Serenella Scotta, Bruno Solerte. Un grazie Corso di 16 ore accreditato dall’Università di Pavia – all’Alumna Ida Sirgiovanni per avere seguito questi corsi Corso di laurea interfacoltà CIM, III anno ed ECM (2,5 sino dalla prima edizione, certe che neppure da Londra CFU) dove andrà a studiare ci farà mancare il suo aiuto! Docente: prof. Paolo Jachia, Università di Pavia Note per anno accademico 2008-09: il Corso verrà ripro- NEW ENTRY 2007-2008! posto con aggiornamento bibliografi co. NEUROSCIENZE: UN APPROCCIO INTERDISCIPLINARE SEMIOTICA DELLE ARTI Il corso è stato coordinato dalla prof. Orsetta Zuffardi del- Quarta edizione. 28 aprile – 4 giugno 2008 l’Università di Pavia e promosso in collaborazione con il Corso di 30 ore accreditato dall’Università di Pavia – SISM di Pavia. Si è svolto tra il 21 e il 29 aprile 2008 per le Corso di laurea interfacoltà di CIM e Facoltà di Lettere usuali complessive 8 ore. Tra i relatori, oltre alla prof. Zuf- (5 CFU) fardi, molti altri professori e medici dell’Università di Pa- Docente: prof. Paolo Jachia – Università di Pavia via (e dell’IRCCS C. Mondino), di Firenze e Milano, oltre Nell’ambito del corso una lezione è stata tenuta dalla prof. che del Policlinico S. Matteo di Pavia: Gabriella Bottini, Gabriella Pozzetto, Università del Piemonte Orientale. Sabrina Giglio, Lorenzo Magrassi, Carla Marini, Fabrizio Note per anno accademico 2008-09: il Corso verrà ripro- Tagliavini, Pierangelo Veggiotti e Daniela Zambarbieri. posto con aggiornamento bibliografi co e nuovi ospiti.

43 Note per anno accademico 2008-09: Sempre riproposti il il principio di pianifi cazione della famiglia, il permesso con- corso di “Etica della comunicazione medica” e anche gli cesso solo dal 2002 agli studenti universitari di contrarre approfondimenti nell’ambito di Neuropsichiatria infanti- matrimonio (prima era necessario fi nire gli studi), la norma le, Pediatria e Neuroscienze. che impedisce il riconoscimento dei matrimoni di fatto (per impedire il rapporto di concubinato). Piccola antologia: gli studenti accreditano Gli altri argomenti trattati nel dettaglio nel corso sono stati i diritti reali, il diritto contrattuale e i diritti sulla proprietà Verso il codice civile cinese del 2010 industriale, che ha messo in luce il problema del ricono- scimento dei grandi marchi europei in Cina e della loro Negli ultimi anni il fenomeno cinese è esploso in modo ina- appropriazione da parte di imprenditori locali prima della spettato e frenetico, prendendo letteralmente alla sprovvi- recente normativa. sta i Paesi europei: la rapidità e la fl essibilità di questo svi- Grazie a questo corso ci è stata data la possibilità di avere luppo rendono necessari interventi che mirano a rendere un quadro generale del diritto civile e costituzionale cinese più concorrenziale la nostra economia. con competenza e chiarezza e dal punto di vista di un giu- Compito del giurista è seguire questa evoluzione in modo rista cinese: un’occasione unica non solo per la presenza da tutelare gli interessi del Paese: per questo motivo il eccezionale del professor Zhang, di cui non tutti potranno corso di “Introduzione al diritto cinese” si è rivelato un’oc- seguire le lezioni a Shangai, ma anche perché l’argomento casione irripetibile per gli studenti per tentare di capire un è anticipatore dei tempi e vuole mettere in condizione noi mondo solo apparentemente così lontano. giovani di essere pronti agli sviluppi economico-giuridici Parlo di occasione irripetibile perché il corso è stato tenuto futuri, secondo un’ottica in linea con la fl essibilità richiesta da Lihong Zhang, della East China University of Politics dal mondo odierno. and Law di Shangai, venuto appositamente dalla Cina. Il Silvia Favalli professor Zhang, avendo studiato in Italia e in Germania per diversi anni, si è dimostrata la persona più indicata Neuroscienze, doppie visioni per illustrare il diritto cinese mettendo in evidenza i pun- ti di contatto col diritto europeo, in particolare con quello Molti i temi trattati nel ciclo “Neuroscienze: un approccio italiano. interdisciplinare”, coordinato dalla prof. Orsetta Zuffardi, Il professor Gabriele Crespi Reghizzi, ordinario di Diritto Direttore della Scuola di Specialità Genetica Medica del- commerciale internazionale all’Università di Pavia, ha te- l’Università di Pavia, tra cui un focus sulle sindromi epi- nuto le lezioni introduttive, con cui ha inquadrato la Cina lettiche (classifi cazione, approccio terapeutico e presenta- da un punto di vista storico e ne ha illustrato l’attuale Co- zione di casi clinici), presentato dalla prof. Sabrina Giglio stituzione, risalente al 1982. (Università di Firenze) e dalla dott. Carla Marini, neurologa Infi ne, una lezione sui rapporti commerciali della Cina con dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer, sempre di l’estero è stata tenuta da Renzo Cavalieri, professore di Firenze. Diritto dell’Asia orientale presso l’Università Ca’ Foscari, Ogni argomento, dalle demenze corticali ai neurotrapianti, che ha messo in evidenza come dal 2004 sia stata aboli- è stato affrontato con un approccio interdisciplinare pre- ta la pianifi cazione del commercio con l’estero, dando al vedendo in ogni incontro la partecipazione di due relatori mercato cinese più libertà nonché più visibilità. provenienti da aree disciplinari diverse. Esemplifi cativo di Il corso ha studiato la nascita del diritto civile cinese, che tale metodo è stata anche l’ultima serata, in cui il tema è ancora in fase evolutiva: sono state emanate varie leggi dei disturbi dello sviluppo della corteccia cerebrale è stato speciali che confl uiranno in un codice civile unitario nel affrontato prima dal punto di vista della genetica che vi sta 2010. Il legislatore cinese ha tratto spunto ampiamente dai alla base, grazie all’intervento della professoressa Zuffardi codici europei, tanto che si possono notare somiglianze e, successivamente, dal punto di vista “pratico” prenden- sorprendenti con la nostra normativa, che rendono possi- do in esame diversi casi clinici di malformazioni corticali, bile il confronto. grazie all’intervento del professor Pierangelo Veggiotti, del Le differenze più marcate e signifi cative riguardano le nu- Dipartimento di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto C. merose fonti del diritto: Costituzione, Parlamento, leggi Mondino di Pavia. Si è parlato di demenze, dalla prospet- speciali, regolamenti amministrativi, leggi regionali, inter- tiva della neuropatologia (con il dott. Fabrizio Tagliavini, pretazione delle leggi da parte della Cassazione, senten- Istituto Nazionale Neurologico C. Besta) e da quella della ze, dottrina, politiche dello Stato, usi, trattati internazionali. neuropsicologia (con la prof. Gabriella Bottini del Diparti- Se rapportate alle fonti elencate nelle Disposizioni sulla mento di Psicologia della nostra Università). Particolare legge in generale che precedono il Codice Civile italiano attenzione è stata posta rispettivamente sui meccanismi (leggi, regolamenti, norme corporative, usi), sono evidenti fi siopatogenetici a livello molecolare e sui metodi di studio i caratteri di uno Stato molto vasto, che deve demandare basati sulla neuroimaging funzionale. a zone locali la normativa di dettaglio, e di un forte legame Dalla diagnosi all’intervento: si sono quindi confrontati i di- fra diritto, politica e partito. versi contributi offerti dalla neurochirurgia e dalla neuroin- Sono altrettanto interessanti alcuni aspetti del diritto di fa- gegneria. È stata quindi la volta del dott. Lorenzo Magrassi miglia che si trovano nella Legge sul matrimonio del 2001: (neurochirurgo del Policlinico S. Matteo) e della prof. Da-

44 niela Zambarbieri (Dipartimento di Informatica di Pavia): concorso usciti in aprile. dopo una panoramica sulle malattie neurodegenerative, Quanto all’orientamento al lavoro, quest’anno il corso come Parkinson e Alzheimer, e su quelle traumatiche (le- con Accenture non è stato tenuto (ma i suoi frutti nella sioni spinali), si è dato conto dello stato attuale delle ri- passata edizione li ha ben dati, come potrete leggere più cerche sulle linee cellulari utilizzabili per i neurotrapianti e avanti nel racconto di Chiara Ravezzani in “Esperienze dei risultati ottenuti dalla neuroingegneria nel campo delle di lavoro”). protesi sensoriali, dalle protesi cocleari e visive fi no alle Due sono stati gli appuntamenti proposti che hanno visto interfacce cervello-macchina (BMI). coinvolte Alumnae del Collegio. Anche in questa occasione il Collegio Nuovo si è dimo- Il primo, grazie all’iniziativa di Alumni IUSS, ha riguar- strato davvero al passo coi tempi: le neuroscienze, infat- dato il tema Lavorare nel settore farmaceutico: sfi de e ti, in questi ultimi anni hanno raggiunto nuove frontiere e opportunità. A parlarne, Paola Lanati, con un cv che ri- toccato gli argomenti più disparati, dalla applicazione in percorre alcune aziende leader in campo farmaceutico: economia (la cosiddetta “neuroeconomia”) al contributo Bayer, Procter & Gamble, AstraZeneca. Invece di fare offerto dai neurofi siologi agli studiosi di estetica e di rice- un resoconto dell’incontro, per Nuovità abbiamo pensato zione delle opere d’arte. Proprio in questo campo negli di proporle di partecipare, con Antonella Francabandera, ultimi anni si sono avuti gli sviluppi più interessanti, gra- letterata di formazione che pure lavora in un’azienda far- zie a Semir Zeki, docente di neurobiologia all’University maceutica, a un’intervista a due che troverete nella rubri- College di Londra, autore di un libro chiave dal titolo La ca “Esperienze di lavoro”. visione dall’interno (Bollati Boringhieri, 2003). In esso la Anche Michela Bertero ha accettato la nostra proposta di neuroestetica viene delineata come un campo il cui obiet- intervista (pubblicata in italiano su “Socrate al caffè”, e tivo è esplorare l’attività cerebrale che sta alla base della anche in inglese nel volume Collegio Nuovo goes inter- creatività e del godimento dell’arte. La sua premessa fon- national) dopo essere stata invitata in Collegio a parlare damentale consiste nel fatto che tutta l’attività umana è un della fi gura professionale del manager scientifi co. Lavo- risultato dell’attività del cervello e obbedisce alle leggi del rando all’intervista, abbiamo scoperto che anche l’Alu- cervello. Per questo motivo, solo comprendendo le basi mna Lucia Vichi si occupa di questo, et voilà, contatto neuronali della creatività e dell’esperienza artistica si può creato tra le due! E, intanto, arrivano nuove generazioni, sviluppare una valida teoria estetica. Tra le acquisizioni che affrontano il mondo dei progetti europei, tanto che principali della neuroestetica spicca la convinzione che i seguono persino un corso: Claudia Arisi ce lo racconta in cervelli umani, almeno a un certo livello, siano organizzati “Esperienze di lavoro”. fondamentalmente nello stesso modo. Ma è anche ovvio che persone diverse dinanzi alla stessa opera d’arte ri- Qui di seguito, per orientarsi (sia in ingresso che in usci- spondono in maniera diversa. La variabilità umana è un ta...), riportiamo parte dell’intervista a Michela, oltre a tema poco studiato in genere e la neuroestetica potrebbe un contributo di Elisabetta Forciniti, cui abbiamo chiesto proprio dare un contributo in questo senso. Molti aspetti di raccontare il suo Corso di laurea in Ingegneria Edile- che sembrano sfuggenti, grazie anche a nuove tecniche, Architettura. potranno essere compresi in termini di psicologia del cer- vello. I “non addetti ai lavori” spesso temono questo esito: Intervista a Michela Bertero, Scientifi c Project pensano che spiegando l’arte in termini di formule neuro- Manager biologiche la si priverà del suo valore, della sua capacità di interrogarci e di gratifi carci. Ma non sarà certo la cono- Da Genova, dove sei nata e hai studiato sino al liceo, a scenza dei meccanismi che ci consentono di apprezzare Pavia, Parigi, Stati Uniti, Canada, e poi ancora Europa con la Pietà di Michelangelo a rendere questa scultura meno Monaco di Baviera e ora Barcellona. Cervello in perenne meravigliosa. fuga? Maria Carmela Pera In realtà non si tratta di fuga: è stata l’esperienza pavese ______a darmi lo stimolo iniziale per provare esperienze fuori. A ______ORIENTARSI Pavia sono approdata su consiglio del prof. Martino Bolo- gnesi, allora docente di Biofi sica a Pavia e Genova (ora Ritorno a Campus a Milano, zona Fiera, per il Collegio ordinario di Biologia Strutturale a Milano): mi ha parlato Nuovo quest’anno, come pure alle iniziative dell’Univer- di Biologia Molecolare quando ero a Genova, mi ha rac- sità di Pavia: Infoday a maggio; Porte Aperte, con inau- contato del sistema collegiale, dell’Università e mi ha con- gurazione Sportello Matricole, a luglio. In tutti i casi, il vinto a venire a Pavia. E qui ho trovato il Collegio Nuovo, raccordo anche con Borromeo, Ghislieri, Santa Caterina esperienza che guardando soprattutto in retrospettiva, e e IUSS è stato importante. confrontandomi anche con gli amici genovesi, ha dato si- Un’ottantina le studentesse liceali da tutta Italia che curamente stimoli in più, tra cui anche comprendere che è tra febbraio e maggio hanno partecipato al Progetto di necessario muoversi, cambiare. Se fai una carriera scien- Orientamento alla vita in Collegio, cui hanno contribuito tifi ca, è controproducente restare nello stesso laboratorio, soprattutto Alunne delle Facoltà di interesse delle future per quanto ti possa trovare bene. Pavia ha stimolato la ri- matricole. Oltre 450, poi, le scuole allertate con i bandi di cerca della diversità.

45 E il Collegio? a computer la struttura della proteina che stai studiando, Anche il Collegio, per quanto ti possa trovare bene, a un in gergo vuol dire descrivere la posizione degli atomi di certo punto lo devi lasciare. Bisogno di una casa “tua”, una molecola biologica, quale una proteina, nello spazio piccole regole che a un certo punto vanno strette: ma è tridimensionale. Con Bolognesi ci siamo messi a tavolino un processo naturale. Resta un legame forte: le amicizie, e ne è venuto fuori un mappamondo: per la scelta del post soprattutto con persone che fanno cose diverse rispetto a doc mi ha fatto un elenco dei cristallografi emergenti in quelle che hai fatto tu, lo testimoniano. A Pavia, la facilità di tutto il mondo, persino in Nuova Zelanda. Mi ha detto di accesso alle attività culturali della città, dell’Università e dei valutare non solo il tema di cui si occupavano, ma anche collegi, la facilità di movimento, l’informazione, la presenza la dimensione del laboratorio. Nel mio caso, infatti, in cui di stranieri sono tutti elementi che sono stati determinanti dovevo imparare e non portare un’esperienza già conso- anche per le mie scelte future. lidata, un laboratorio troppo grande non poteva andare bene. La scelta, insieme, è caduta su Natalie Strynadka Parliamo delle tue scelte successive, appunto. di Vancouver. No, torniamo indietro: anche prima della laurea, con il prof. Un consiglio, per far capire che non si tratta di fuga alla Alessandro Galizzi, con cui ho sempre mantenuto ottimi cieca, tanto per andare, partire. Nel decidere la destina- rapporti (per me è il “mitico Gal”), avevo messo in chiaro zione successiva, è importante andare in avanscoperta, che volevo partire. Quindi nel 1996 sono stata in Erasmus andare a vedere la città, parlare con tutte le persone del al Pasteur di Parigi per la preparazione di una parte della laboratorio: il capo può essere anche un buon capo, ma tesi. Ho alloggiato per sei mesi in un foyer studentesco, devi conoscere i colleghi con cui condividi il lavoro giorno nulla di paragonabile al sistema collegiale. Il Collegio Nuo- per giorno. Che possono essere terribili – terribili signifi ca vo è stato in qualche modo presente, anche perché ha altamente competitivi e scarsamente collaborativi. Non hai contribuito a mandarmi per un mese in avanscoperta per il tuo studio, hai un bancone con almeno altre due persone: apprendere la lingua. L’esperienza parigina è stata duro è anche, in questi dettagli concreti, un lavoro di squadra. lavoro, con una botta di fortuna perché ho fatto parte di una grossa ricerca internazionale che ha portato anche alla Finalmente il Canada, allora, per quattro anni. Già la dura- pubblicazione sulla rivista Nature: obiettivo, sequenziare ta la dice lunga... il genoma di un batterio, il Bacillus subtilis. Un centinaio i Certo, il punto di forza del campus era la compresenza di partecipanti alla ricerca, e, per assurdo (dopotutto, non ero tutte le facoltà, la dinamicità dell’ambiente, molto interna- neanche laureata!), penso che questo articolo sia anche il zionale, caratterizzato da molti seminari con speaker im- più citato tra quelli in cui ho partecipato come autore! portanti. Last but not least: risorse economiche. Avevo un contratto post doc con l’Università, a cui l’ultimo anno si è E poi, dopo questo primo fasto editoriale e la laurea, sei aggiunta una borsa per merito perché nel frattempo avevo tornata in Italia... pubblicato. Infatti, quando ero arrivata a Vancouver avevo Sì, di nuovo è stato determinante il Gal, oltre a mio pa- solo una pubblicazione sul mio lavoro di tesi (più Nature!), dre (che insegna Fisica a Genova). Volevo fare il dottora- ero una dei primi candidati dall’Europa, ma avevo tantis- to fuori, ma entrambi mi hanno consigliato di restare qui. sima motivazione, e Natalie l’aveva capito bene. I risultati Abbiamo trovato un compromesso: il dottorato in Italia, a alla fi ne sono arrivati: ho pubblicato una struttura di protei- differenza di uno statunitense, ad esempio, mi consentiva na di membrana di un batterio (Escherichia coli), la prima di trascorrere un periodo all’estero. E quindi Galizzi, oltre “risolta” in un laboratorio canadese. ad avermi garantito un’intensa vita in laboratorio di micro- biologia qui a Pavia - un laboratorio piccolo, effi ciente e Una soddisfazione non da poco. Ma allora, perché poi sei con lui sempre disponibile - mi ha spedito a Ithaca, da un fi nita a Monaco di Baviera? collega, a imparare tecniche utili per la mia tesi di dotto- Voglia di Europa. Che poi non mi ha lasciato, visto quello rato. Mi occupavo del mio solito Bacillus subtilis: stavolta che ora faccio. In due settimane ho collezionato sei col- dovevo studiare la caratterizzazione di una proteina che loqui, tra Londra, Oxford, Cambridge, Francoforte e Mo- ne regola la motilità. Caratterizzare una proteina signifi ca naco di Baviera. Sempre per occuparmi di cristallografi a. studiare come funziona, capire la motilità signifi ca anche Insomma, avevo imparato a clonare geni (con l’Erasmus), comprendere, per analogia, le dinamiche di alcuni batteri a caratterizzare proteine da un punto di vista biochimico patogeni e quindi combatterli. (soprattutto a Pavia), avevo capito che un buon comple- mento per caratterizzarle – cioè studiarne la funzione – era Da Ithaca, che altro folle volo? studiarne la struttura, e questo l’avevo fatto a Vancouver. Un momento, prima la conquista, fi nalmente, del titolo del Cosa mancava? Ero inquieta e alla ricerca di nuovi obiet- dottorato in Italia. Ma già prima avevo deciso che volevo tivi, ed è un tratto che caratterizza non solo me, ma anche imparare qualcosa di nuovo. E qui è tornato alla ribalta il tante amiche del Collegio con cui mi sono confrontata. Alla mentore degli anni liceali, Bolognesi, che ha ascoltato la fi ne ho scelto Monaco. Mi aveva affascinato il fatto che il mia nuova esigenza: approfondire la parte computaziona- capo fosse interessato non solo a quello che volevo fare le. Un modo per occuparmi di questo era imparare la cri- nel suo laboratorio, ma anche a quello che volevo fare in stallografi a, grazie alla quale passi molto tempo a risolvere prospettiva. Il laboratorio era poi fatto di persone entusia-

46 ste, avevi la sensazione di un vero team. E pure la città mi sono arrivata, il progetto era in una situazione disastrata: ha lentamente conquistato: nonostante l’inglese fosse la ci lavoravano centri di primo piano, ma non c’era strategia lingua veicolare dell’ambiente scientifi co, ho voluto impa- di insieme. Nell’ultima “mid term review”, ho avuto la sod- rare il tedesco, lingua che alla fi ne ho amato di più. Con- disfazione di avere un parere positivo sia sotto il profi lo di sidero segno di grande ignoranza non voler apprendere la ricerca scientifi ca sia sotto il profi lo manageriale. lingua del posto. Insomma, ce l’ho fatta, fi nora, a gestire una trentina di la- boratori con un budget di 16 milioni di euro. Grosse cifre Hai avuto un progetto molto importante, e però ci sei ri- che rendono possibile molto, ma non tutto. I group leader, masta solo due anni. Cosa avevi detto al capo del labo- come il prof. Serrano, per questi progetti sono spesso ratorio? troppo distolti dall’attività strettamente scientifi ca, e quindi Ho mentito... no, in realtà ero confusa. Non sapevo bene fi gure come la mia, non sprovviste dal punto scientifi co, se volevo davvero continuare la vita di laboratorio, che diventano un utile supporto. pure mi aveva portato grandi gratifi cazioni e risultati. A Mo- naco ho iniziato a pensare cosa potessi fare in alternativa, Il 4 febbraio scorso, all’inaugurazione dell’anno accademi- non sopportavo più la vita di laboratorio, ripetere gli espe- co, il Rettore Angiolino Stella ha ricordato che a una prima rimenti, rischiare di buttar via il lavoro di anni perché spun- selezione dello European Research Council, nuovo ente ta qualcuno che ti brucia sul tempo, pubblicando prima di europeo che fi nanzia la cosiddetta ‘ricerca di frontiera’, su te: semplicemente ho capito che non ero fatta per quello, 9.167 domande 1.600 provengono dall’Italia (quindi oltre il non era la mia ambizione. [...] Avevo anche pensato di fare 15%), con una percentuale di successo nell’accoglimento “scientifi c writing”, editor per riviste scientifi che... passati i delle domande che pone l’Italia al quarto posto, addirittura 30 anni stavo cercando un’altra strada, e non per ripiego! al secondo se tenessimo conto degli scienziati italiani ora all’estero. Ecco allora un altro modello di carriera, non rettilinea: lau- C’è un altro dato che vorrei ricordare, ed è transnazionale: rea, PhD, post doc, group leader... su 300 domande di ricercatori, cui è già stata data una sor- Sì, e infatti sono spuntate due offerte, una in Italia (ma non ta di priorità in base a criteri di eccellenza, l’età media dei a Pavia!) e una in Spagna. La più concreta è stata quella ricercatori è 35 anni e il 26% è donna. Tu rientri in queste del prof. Luis Serrano, vicedirettore del Centro di Regola- medie di età e genere e hai studiato in un collegio femmi- zione Genomica di Barcellona. Un vero potentato di ricerca nile che ha sempre molto lavorato per l’avanzamento delle a livello europeo. È da poco più di un anno che sono lì, donne. Nel tuo campo, cosa si fa? come Scientifi c Project Manager. Diciamo che per i progetti grandi, come ad esempio quel- lo che ho appena citato, si prevede per regolamento un Eccola lì la parola che disturba il tuo understatement: ma- cosiddetto “Gender action plan”. Primo compito: valutare nager... spiegaci cosa fai. le statistiche di genere all’interno del progetto: quante don- Si tratta di un’opportunità unica per me di non abbando- ne sono coinvolte in post doc, quante sono group leader, nare l’ambiente scientifi co in cui sono cresciuta. Anzi, direi quante nel management, nell’amministrazione... In 3D sia- di più: sono felicemente costretta a tenermi aggiornata sui mo messi bene, abbiamo oltre il 30% di group leader. diversi campi della ricerca scientifi ca, a conoscerne nuo- vi, ho dovuto imparare anche cosa vuol dire la gestione Sì, la percentuale che comincia a fare “massa critica”! economica della ricerca, scrivo report scientifi ci e fi nanziari Certo. Ti viene chiesto, nel reclutamento di nuove persone, da presentare ai funzionari europei e al Scientifi c Advisory di fare politica di non discriminazione di genere. Nel caso di Board (organo di controllo della ricerca che può anche de- 3D erano stati allocati per questo scopo 10.000 euro: non è cidere di tagliarti i fondi se non funzioniamo) e con i diversi tanto, per fare qualcosa di bello, in grande, ma è comunque group leader partecipo anche alla scelta dei collaboratori un primo passo. Mi sono fatta consigliare da Elena Conti, per i progetti... direttore del Max Planck Institute di Monaco: parlando poi Manager, sì, e sorrido perché per qualcuno all’inizio ero la anche in laboratorio con donne che hanno fatto carriera “segretaria EU”, non si capiva bene cosa facessi, ma que- nella scienza, abbiamo avuto l’idea di erogare tre premi sto è sempre il rischio del nuovo. Oggi sono orgogliosa di da 2.500 euro (il resto viene impegnato nei cosiddetti costi avere unito competenze amministrative e scientifi che. indiretti) da dare in caso di congedo di maternità. Queste somme possono essere utilizzate in massima libertà: per Che progetti hai seguito in quest’anno? pagare servizi di baby sitting o per un “top up” (salario ag- Dipende dal livello: ne abbiamo quattro, uno già concluso giuntivo) per chi sostituirà chi è temporaneamente assen- (COMBIO), come coordinatori, di cui tre con team europei, te. Il che spesso si traduce in un incentivo per i giovani. Per e uno con un gruppo solo spagnolo. Come partner, ne ab- fugare ogni dubbio di discriminazione di genere, il premio è biamo in corso sette. Due di questi progetti si occupano esteso anche al congedo per paternità! di prevenzione del tumore (NET sensor) e di terapia on- cologica (Trident). Il progetto a cui sono più affezionata è (riadattato da “Socrate al caffè”, aprile 2008, 3D Repertoire, che si occupa di “risolvere” (ci risiamo!) la intervista di Saskia Avalle) struttura di tutti i complessi di proteina di lievito. Quando

47 Ingegneria Edile-Architettura: FAQ, con risposte “sul svolgere singolarmente per comprendere in profondità il campo” signifi cato della progettazione e quale grado di effi cacia fossi capace di raggiungere con le mie soluzioni. Il per- Che cos’è il Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria corso è stato pesante e diffi cile, costellato di dubbi, ma Edile/Architettura? terminato con molte conferme e molta approvazione oltre Il Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile-Archi- all’invito a continuare il tipo di cammino intrapreso. Stimo- tettura è strutturato secondo un percorso unitario di cinque lata dai riscontri, ho individuato i corsi utili a completare il anni, al termine del quale si consegue il titolo di laurea discorso progettuale aperto con Composizione e ho fatto specialistica. Nasce sulla base della direttiva CEE 384/85, richiesta di poter sviluppare il progetto di Madrid - progetto che prevede l’armonizzazione delle fi gure professionali di un centro espositivo e culturale polifunzionale in un lotto nel settore dell’architettura all’interno degli Stati membri. d’angolo molto diffi cile in pieno centro storico - in tutte le Il Corso di Laurea, a cui si accede tramite prova selettiva, parti che riguardano il processo edilizio (motivo per cui, ad è riconosciuto idoneo per la preparazione alla professio- esempio, ho deciso di affrontare singolarmente il laborato- ne dell’architetto e dell’ingegnere (decreto pubblicato sul- rio di Cantiere anziché in gruppo da dieci e sto terminando l’“Offi cial Journal of the European Communities” della UE un percorso di ricerche su materiali innovativi per l’edilizia, il 4.12.99), poiché integra le competenze tradizionalmente iniziato l’anno scorso con la prof. Paola Ricciardi, docente proprie degli ingegneri (per quanto concerne gli strumen- di Fisica Tecnica, verso risposte performanti per l’edifi cio ti operativi utili ad affrontare la progettazione nell’ambito in questione). strutturale, tecnologico e urbanistico) con quelle tipiche degli architetti, vale a dire la progettazione architettoni- Come funziona la tesi? ca e urbana, compresi il recupero del patrimonio edilizio La tesi di laurea è per me attualmente un argomento non esistente, il restauro e la conservazione del patrimonio defi nito, dovendo ancora affrontare il quinto anno, tuttavia storico-monumentale, anche vincolato. Personalmente la so per certo che mi piacerebbe che fosse anche in questo fi gura professionale che sto cercando di costruire con gli caso un punto di partenza e non di arrivo, ad esempio un studi può essere meglio defi nita tramite l’appellativo “pro- concorso, un progetto integrato di ricerca e applicazione gettista”, termine che integra in sé, oltre alla valenza di con un’industria e comunque un progetto a 360° coeren- architettura e ingegneria, quella di gestione e controllo del te e molto consapevole da parte mia. L’argomento di tesi progetto in ogni sua parte simultaneamente e coerente- può essere liberamente proposto dallo studente oltre che mente (l’accordo tra ingegneri ed architetti è molto raro!), essere suggerito da un docente; personalmente non mi dalla ricerca dei materiali innovativi a sperimentazioni mul- chiudo verso nessun tema benché mi senta più orientata tidisciplinari, dal controllo della parte del processo edifi ca- verso la nuova costruzione, piuttosto che il restauro. torio sino all’approfondimento del rapporto sociale che si genera con l’utenza. La collaborazione con altri enti Una delle esperienze più signifi cative dal punto di vista Come è strutturato il piano di studi? didattico e formativo, e anche umano, è costituita dal se- I primi due anni sono strutturati per fornire gli strumenti di minario internazionale dello IUSS, “Urban Culture and base grafi ci, culturali e matematici per affrontare le materie Landscape Renewal” [in Nuovità, n. 17 viene raccontato successive maggiormente tecniche e specifi che. Durante da Viviana Masoero l’edizione cui ha partecipato in Bra- l’apprendimento si effettuano viaggi di istruzione, visite in sile – N.d.R.]. Oggi, alla sua 14° edizione che si è svolta luoghi di lavoro e pratica, seminari e workshop tematici in Polonia e a cui ho avuto il privilegio di partecipare, il fi nalizzati ad arricchire e ampliare il bagaglio culturale del seminario rappresenta un momento di incontro con stu- singolo studente. Il percorso di studio è obbligato fi no al denti da tutto il mondo, di confronto culturale e progettuale termine del quart’anno e presenta numerose propedeuti- delle proprie capacità e attitudini. Molto intenso, consiste cità tra le varie materie, al fi ne di garantire una formazione in due settimane e mezzo full-immersion di progettazione coerente e completa. Al quinto anno è possibile scegliere (l’ultima notte è stata totalmente dedicata al disegno, ma sino a tre esami secondo criteri fi ssati, che siano in accor- il clima è sereno e resta un ricordo molto forte e positivo) do con la tendenza del singolo studente rispetto al settore sulla base di un tema dato e pertinente con la città ove in cui in futuro gli piacerebbe maggiormente praticare la si svolge. Nel caso di Lodz, abbiamo lavorato su un’area professione. Per quanto differenti, ciascuno dei corsi si- industriale dismessa [in Nuovità, n. 18 c’è un articolo di nora affrontati mi ha molto interessato e profondamente Chiara Ravezzani sul tema – N.d.R.], simile alle molte pre- incuriosito, tanto da considerare ogni esame come una senti anche nella realtà pavese, nell’ottica di rivitalizzarla partenza e non un arrivo nel percorso formativo. L’obietti- ponendo nuove residenze, attività commerciali, culturali e vo perseguito è stato quello di non creare compartimenti quant’altro, sino a renderla un polo attrattore del tessuto stagni nelle varie parti della didattica e di implementare urbano. Questo lavoro mi ha fatto rifl ettere moltissimo svi- con stimoli esterni la formazione personale. Quest’anno e, luppando la mia capacità critica, di lavoro ed espressiva. tramite il corso di Composizione 3 tenuto dal prof. Angelo Mi ha ricordato inoltre come il tipo di lavoro richiesto in Bugatti, mi è stata data la possibilità di partecipare a un questa Facoltà e nella professione sia legato a tempisti- interessante progetto a Madrid, progetto che ho scelto di che molto strette e a vincoli ben precisi: defi nirei “metodica

48 creatività” la dote più importante da possedere. Si potreb- un periodico di “conversazione civile” come “Socrate al be dire molto ancora, ma il punto non è il seminario quanto caffè” sono i tratti distintivi della presenza del Collegio la qualità e il tipo di formazione che il corso di laurea vuole Nuovo nei media. fornire agli studenti collaborando anche con altri enti. Il Collegio è poi per la prima volta presente con Univer- sità di Pavia, IUSS e gli altri collegi pavesi nell’edizione Scenari postlaurea giugno 2008 del “Corriere dell’Università e del Lavoro Sto cercando di “vivere il mio futuro” e di “direzionarlo” - La Guida”, distribuito gratuitamente a tutti i maturandi giorno dopo giorno. La competitività e la casualità di alcu- italiani, mentre, come ogni anno, rimane fi sso l’appunta- ne occasioni rendono necessaria una furbizia, se così si mento, insieme ai collegi di merito di Pavia, sulla rivista può chiamare, verso il tempo e verso il normale svolgersi “The Lions” e su “Campus”. “The Lions” quest’anno, in del corso di studi. Uno spiccato interesse e la dedizione più, ci ha regalato una sorpresa, riportando la notizia del non sono, a mio parere, suffi cienti per emergere nel con- Trentennale. testo attuale: occorre un costante aggiornamento e la co- Visti gli eventi speciali del 2008, ci siamo convinti a noscenza di numerosi scenari per agire con adeguatezza. proporre in questa sede solo quanto legato alle attività Attualmente mi sto impegnando per partecipare a con- culturali aperte al pubblico e al Collegio in generale. Per corsi, per portare avanti studi e ricerche extra-curricolari il Trentennale e il Meeting WEW si vedano quindi le ri- con diversi professori, sto viaggiando molto per “provare spettive rubriche. con mano” quanto sentito raccontare a lezione... insomma sto cercando di mettere le mani in pasta! Questo mi sta Importante avviso alle Nuovine che si guadagnano col aiutando anche a capire cosa realmente voglio dalla mia loro lavoro citazioni sui media. Non perdete occasione professione e cosa signifi ca nel concreto e nel profondo di menzionare il Collegio: in fondo molto è iniziato da essere un progettista e di quali responsabilità bisogna es- lì, come non ha dimenticato di ricordare – una per tutte, sere consapevoli. Alludo non solo alle norme di sicurezza ancora Barbara Casadei che su Rai International (12 mar- e di buona edifi cazione, ma anche al valore intrinseco di zo) nella rubrica “Ricercatori italiani nel mondo” non si un progetto e al potere che ha di deturpare scenari e pa- è dimenticata del Nuovo... come non si è dimenticato, a trimoni paesaggistici (... come mi disse un professore «gli suo modo!, lo scrittore Flavio Soriga, che alle “Invasioni orrori prodotti non solo resteranno a imperitura memoria, Barbariche” del 4 aprile ha citato qualche sua bravata in ma anche in grande scala, generando disagio»). Collegio: «io a Pavia ci andavo, a trovare mia sorella che si è laureata a Pavia; è una città interessante; scavalcavo Concludendo... di nascosto il cancello del Collegio Nuovo. Ora speriamo Spero che quanto scritto in via più generale e declinato che la Rettrice non la butti fuori però...» Niente paura: successivamente secondo la mia personale esperienza sono eccezioni che confermano le regole. La prossima sia di aiuto, anche per una scelta più consapevole, a chi volta lo faremo entrare, ed uscire, dall’ingresso principale! si sente attratto da questo Corso di Laurea. Un consiglio: la caratteristica che più di tutte bisogna possedere per in- «Un testo letterario racchiude una serie di passaggi, di traprendere questa strada è la curiosità: grazie a essa gli pensieri, scelte, azioni che l’hanno portato a essere quello errori verranno sistemati, le notti in piedi non saranno poi che è [...] Con questi argomenti, dibattuti nel convegno così pesanti e ogni insegnamento, anche quello apparen- “L’immagine del testo – L’image du texte”, il Centro di Ri- temente più noioso, diverrà una probabile fonte di ispira- cerca su testi e tradizioni testuali di Pavia inaugura la sua zione nel progettare. attività [...] Il Centro, nato nell’ambito dell’Istituto Univer- Elisabetta Forciniti sitario di Studi Superiori, diretto da Cesare Segre, è col- legato con il Dottorato europeo di Filologia romanza [...] ______Al convegno internazione che si svolgerà da oggi all’11 ______ECHI DI STAMPA ottobre, nei collegi Cairoli e Nuovo, di Pavia, i relatori ita- liani e stranieri affronteranno i temi che stanno alla base Lanci d’agenzia Ansa, presenza su quotidiani come “Sole dell’attività di chi si occupa di rendere “trasparenti” i testi». 24Ore” e “Corriere della Sera” (incluso il magazine “Io (“Corriere della Sera”, 8 ottobre 2008) Donna” per cui ringraziamo, oltre alla simpatica giorna- lista Cristina Lacava che è venuta a trovarci, i “nostri” «L’iniziativa, che prende spunto dall’articolo pubblicato Sandro Rizzi e Grazia Bruttocao), servizi televisivi sulla sul medesimo giornale [Socrate al caffè, N.d.R.] ed inti- Rai (Rai 1 nell’ambito del programma a cura di Rai Par- tolato Cristoforo Colombo era lombardo, lo dice il DNA, lamento “Settegiorni”) per cominciare più che bene. vuol essere un modo per festeggiare, anche se in ritardo E ancora: aumento delle citazioni su portali on line (an- di qualche giorno, il Columbus Day celebrato il secondo che locali, con l’arricchimento del materiale audiovisivo, lunedì di ottobre negli Stati Uniti. E il tema principale della come Tele Pavia Web che ci ha dedicato ben tre servizi; conferenza sarà proprio l’identifi cazione dell’origine lom- oppure di settore, come siti scientifi ci o istituzionali; op- barda del cognome Colombo, spiegata in termini divulga- pure, ancora, di social networking, incluso il Forum di tivi e scientifi ci. Bsev, al secolo Beppe Severgnini), “fi delizzazione” con Saranno presenti il professor Carlo Alberto Redi del dipar-

49 timento di Biologia Animale dell’Università di Pavia, il te- siste alcuna “conoscenza proibita”». Per superare l’ostra- nente colonnello Luciano Garofano del RIS di Parma e la cismo, anche della scuola, nei confronti di questa forma di dottoressa Natalia Lugli, biologa vogherese ed alunna del letteratura disegnata, basti pensare che i personaggi dei Collegio Nuovo, che, laureatasi discutendo la tesi “Distri- fumetti, o meglio a “quadretti”, riescono anche ad anticipa- buzione aplotipica del cromosoma Y in persone italiane e re alcune pratiche tecnico-scientifi che: nel 1949, ad esem- spagnole di cognome Colombo e Colon, per l’identifi cazio- pio, Paperino fa riemergere un’imbarcazione affondata con ne di Cristoforo Colombo”, ha collaborato con il Laboratorio una soluzione messa poi in pratica quindici anni dopo dal di Medicina Legale dell’Università di Granada nell’ambito danese Kroyer. Curiosità: il danese si vedrà rifi utare il bre- di questo studio internazionale alla ricerca di una verità vetto del sistema, perché il metodo era stato pubblicato “condivisibile” sulla disputa italo-spagnola. Nell’occasio- su una rivista a fumetti! Da Tex a Topolino e Paperino, dai ne non mancheranno naturalmente considerazioni più Fantastici Quattro a Gionni Galassia, da Satanik a Black generali correlate al tema del DNA, grazie all’esperienza Jack fi no a Calvin e Hobbes e alla trasposizione di 2001 di ricerca sul campo del professor Redi, Accademico dei Odissea nello spazio, non può mancare, in chiusura, chi, Lincei e del tenente colonnello Garofano, che ha svolto come Snoopy, si interroga sul senso della vita, domanda numerose perizie giudiziarie su casi di risonanza naziona- cui non si sottrae nessuno: fi losofo, scienziato, fumettaro, le, come il delitto di Cogne e la strage di Capaci». (“Mia- e persino poeta, come Ezra Pound che arrivava invocare pavia”, www.miapavia.it, 15 ottobre 2007) “Disney contro la metafi sica”!». (“Galileo”, www.galileonet. it, 14 novembre 2007) «Il Collegio Nuovo e il Fraccaro hanno vinto, rispettivamen- te in campo femminile e in campo maschile, il trofeo dei «“Donne e scienza. Iniziative europee e testimonianze di Collegi 2006/2007. I due collegi hanno così bissato il risul- scienziate”: questo il titolo dell’incontro [...] L’iniziativa è tato dell’anno scorso». (“La Provincia Pavese”, 21 ottobre promossa dal Collegio Nuovo d’intesa con Sportello Don- 2007) na – Pavia nell’ambito di Caffèscienza, con il patrocinio del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità. All’incontro «Lunedì 12 novembre alle ore 21, il Collegio Nuovo di Pa- interverrà Rossella Palomba Ambasciatrice per le Pari Op- via [...] propone il primo appuntamento del ciclo di incontro portunità nella Scienza, nuova fi gura voluta dalla Commis- “Emergenze planetarie: la scienza ci salverà? Energia, cli- sione europea (in particolare dall’Italia e dalla Germania) ma, malattie emergenti, ambiente”. [...] Una possibile so- per promuovere la presenza femminile nelle carriere scien- luzione [del problema energetico – N.d.R.] è offerta dalla tifi che». (“Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimen- “fusione termonucleare controllata”, tecnologia che Mauri- to per i Diritti e le Pari Opportunità - Rete Pari Opportunità”, zio Lontano illustrerà facendo riferimento agli esperimenti www.retepariopportunita.it, 20 novembre 2007) attualmente in corso e al programma di ricerca scientifi ca e tecnologica europea che dovrebbe portare alla realizzazio- «Buongiorno Beppe, posso chiederle un grande favore? ne del primo reattore a fusione sperimentale verso la metà So che giov 6 dic ha una conferenza al Collegio Nuovo del XXI secolo». (“La Provincia Pavese”, 21 ottobre 2007) – maiuscole d’obbligo soprattutto per me che l’ho lasciato da tempo –, me lo può salutare? Può portare i miei auguri «“Socrate al caffè - Collegio Nuovo: Il DNA e i grandi delit- di Natale a tutte le Nuovine presenti passate e future, alla ti”. Garofano prende le mosse dalle critiche che ultimamen- Rettrice, alla Segretaria, a tutte le persone che me lo han- te sono state mosse al RIS [...] conferma poi che “nessuno no reso una seconda casa per cinque anni? Mi farebbe ha mai pensato che la scienza possa risolvere tutto, ma ha molto felice. Grazie di cuore. Lia Paola Zambetti – Rispo- semplicemente cambiato il modo di condurre le indagini: a sta di BSev: Fatto». (“Italians”, 7 dicembre 2007) volte è migliore quello tradizionale, a volte quello scientifi - co, ma è innegabile che i due metodi si debbano integrare «Ho trovato l’università di Pavia in buona forma. Sono sta- [...],” difende poi l’operato dei RIS che “non è schierato a to, con la scusa di presentare l’ultimo libro, a Parma, Pa- fi anco dell’accusa, ma fornisce un contributo altamente dova e Perugia: e la nostra Alma Mater non sfi gura, anzi. scientifi co, facendo analisi e mettendole a disposizione del Wireless, nuova mensa e una bella sistemazione, a scopi contraddittorio». (Natalia Lugli, “Socrate al caffè”, novem- universitari, del complesso di San Tommaso (dove venerdì bre 2007, n. 33) mattina ho incontrato trecento sveglissimi ragazzi del liceo Foscolo). Sono stato contento di partecipare, con quell’in- «Oltre cento illustrazioni per un libro scritto a quattro mani contro al Collegio Nuovo, al decennale dello IUSS, dove da un “biologo prestato ai fumetti e non restituito” (Gaspa) ho insegnato nel 2002. Le Nuovine sono sempre ragazze e un fi losofo della scienza, editorialista del Corsera, e “fu- rock, e i collegi dimostrano di essere una grande inven- mettaro” (Giorello). Da questa impresa editoriale di Cortina zione accademica. Ovviamente, per fi nire, ho compiuto la l’incontro promosso al Collegio Nuovo trae spunto per la mia visita rituale nel cortile delle magnolie. Proprio bello: conversazione tra il fi losofo Giulio Giorello e lo scienziato devo tornarci di più, a Pavia. Ho scoperto di volerle bene, Carlo A. Redi su quelle che vengono defi nite «due forme di e forse - un pochino - PV ricambia». (Bsev, “Italians”, 21 immaginazione poetica, la scienza e i fumetti, che amano dicembre 2007) entrambe sia il rigore e la fantasia e per le quali non sus-

50 «In piena anglofi lia linguistica sembra fuori moda risco- Studi di Milano e Direttore del Dipartimento di Malattie prire l’espressività della lingua italiana; Beppe Severgnini, Infettive dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano, scrittore e giornalista, ne ha parlato nel suo ultimo libro, nonché membro della Commissione Nazionale AIDS. Ol- L’italiano. Lezioni semiserie, edito da Rizzoli. “Il libro na- tre ad aver pubblicato un’estesa serie di articoli scientifi ci, sce da alcuni corsi tenuti a Milano e in diversi licei nel Moroni è anche uno degli autori del testo di base Malattie 2003: la pena per chi avesse utilizzato una parola inglese infettive (Masson), la cui ultima edizione tiene conto de- inutilmente, era di pagare 1 Euro – ha raccontato il vulca- gli aggiornamenti in campo infettivologico e, in aggiunta, nico autore nel corso della “Lectio magistralis semiseria” degli agenti infettivi come armi biologiche. Accanto a lui, tenutasi la sera del 6 dicembre presso il Collegio Nuovo e Daniele Scevola, professore del Dipartimento di Malattie organizzata in collaborazione con Alumni IUSS. In un’Aula infettive, diretto dal prof. Lorenzo Minoli, dell’Università di Magna gremita, Severgnini si è inoltrato nell’universo della Pavia, e Marco Cagnotti, giornalista scientifi co e docente lingua scritta passando dall’erotico punto e virgola ai con- del Laboratorio di Comunicazione Scientifi ca Divulgativa, giuntivi più ardui [...] Non è mancato un accenno agli anni promosso dal Collegio Nuovo e accreditato dall’Ateneo trascorsi nell’Università pavese, Facoltà di Giurisprudenza pavese». (“Il Ticino”, 26 febbraio 2008) [...] “Le P-cities (Pavia, Perugia, Parma) sono dei campus naturali; se non riusciamo a sfruttare le opportunità di que- «Politica e costume, una voce femminile del giornalismo ste città con tradizioni celebri in tutto il mondo, possiamo italiano: questo il tema dell’incontro con Maria Latella, di- anche chiudere bottega». (Giacomo Onorati, “Inchiostro”, rettore di “A” e conduttrice di SkyTG24 Pomeriggio, che si gennaio 2008, n. 13) terrà questa sera a partire dalle 21 al Collegio Nuovo. La- tella sarà presentata da Sandro Rizzi, giornalista e docen- «La squadra del Collegio di Via Abbiategrasso era attesa te del corso di Metodologie e tecniche del giornalismo». a un esordio insidioso contro il Castiglioni, che cercava la (“La Provincia Pavese”, 6 marzo 2008) vittoria di prestigio, e in effetti la partita [di basket, N.d.R.] è stata tesa e vibrante, ma alla fi ne l’ha spuntata il Nuovo «“Quei super collegi dove si studia full time” [...] Si rivolge (25-21) [...] Michela Cottini, regista 23enne che frequenta invece solo alle studentesse universitarie il Collegio Nuo- Medicina e arriva da Urbino, è una delle colonne del Nuo- vo di Pavia, fondato dall’imprenditrice Sandra Bruni Mattei vo. “Vogliamo disputare un grande torneo – spiega – e proprio per supportare lo “specifi co femminile”». (Luisa attendiamo la sfi da con il Ghislieri perché dopo il secondo Adani, “Corriere della Sera”, 7 marzo 2008) posto del 2007 vogliamo vincere il torneo”». (“La Provincia Pavese”, 16 gennaio 2008) «Al Collegio Nuovo giovedì sera scorso vi è stata una conferenza di Gustavo Pietropolli Charmet; davvero una «Di dolore dopo un’operazione si è parlato ieri in un conve- ghiotta occasione per poter conoscere un pochino meglio gno al Collegio Nuovo [...] Chirurghi e anestesisti di varie uno dei personaggi più importanti del panorama psicologi- Università italiane hanno preso parte ai lavori su “Il dolore co italiano e le sue idee. I presenti, tra cui diversi professo- acuto: farmaci, protocolli e organizzazione”. Tra i relatori i ri del Dipartimento di Psicologia dell’Università cittadina, pavesi Paolo Dionigi, primario della Chirurgia addominale hanno assistito a un intervento complesso, acuto e spes- al San Matteo e direttore della Scuola di specializzazione so ironico (Charmet non perde occasione per fare anche in Chirurgia dell’Università, Antonio Braschi, direttore della autoironia, dote non comune tra i professori, arrivando a Scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione, defi nire le proprie teorie “strampalate”) sul tema dell’ado- Fabrizio Cavalloro e Massimo Allegri, rispettivamente re- lescente contemporaneo, che non si confi gura più nella fi - sponsabile e dirigente medico dei servizio di terapia an- gura di Edipo, bensì in quella di Narciso». (Luca Filighera, talgica del San Matteo, Giuseppe Mentegari, infermiere “Piazza Minerva”, www.piazzaminerva.it, 19 marzo 2008) del servizio di controllo del dolore del policlinico San Mat- teo. Pavia ora esporta il suo modello per lenire il dolore in «Un corso universitario per imparare a lavorare ad un ospedale». (“La Provincia Pavese”, 17 febbraio 2008) progetto e poi metterlo in pratica. È lo scopo del corso di Comunicazione digitale multimediale [...] “I risultati miglio- «“Pubblicati i dati dell’ultimo rapporto della CCU”. [...] ri li abbiamo ottenuti proprio quando si mettono insieme emerge anche una forte presenza femminile nelle facoltà studenti con competenze umanistiche e ingegneri”, spiega scientifi che: il rapporto indica, infatti, ingegneria come la il docente [Roberto Bordogna, per il “Laboratorio di prag- più frequentata dalle laureate dei Collegi, seguita da Medi- matica multimediale” - N.d.R.] “Siamo una piccola agenzia cina, dato in controtendenza rispetto a quello nazionale». di innovazione che funziona a costo zero” [...] L’idea è di (“La Provincia Pavese”, 22 febbraio 2008) dare ai ragazzi un’alternativa alle professioni “tradiziona- li” legate alla comunicazione, per aprirsi a progetti legati «Un quadro del presente, ma anche uno sguardo sulle al territorio in cui studiano e vivono. La differenza sta nel proiezioni/previsioni future riguardo a questo tema [ma- dover mettere in pratica l’idea, imparando a lavorare in lattie infettive, nell’ambito del ciclo “Emergenze planeta- gruppo». (“La Provincia Pavese”, 29 aprile 2008) rie” – N.d.R.], sarà dato al Collegio Nuovo [...] da Mauro Moroni, Ordinario di Malattie Infettive dell’Università degli «Simpatico, pronto alla battuta, ricco di aneddoti relativi a

51 una professione che, nonostante il tempo e le sollecitazio- «“I collegi di Pavia valgono i migliori anglosassoni”. [...] ni che provengono dai nuovi media, mantiene inalterato il A Pavia esiste un’alta concentrazione di collegi universi- suo fascino: Giampiero Gramaglia, dal 2006 direttore del- tari di merito: 4 dei 14 collegi legalmente riconosciuti [dal l’Agenzia Ansa, ha raccontato parte della sua avventura Miur - N.d.R.]. Ai due collegi storici maschili Ghislieri e umana e professionale nell’incontro “Giornalisti e agenzie Borromeo, nell’ultimo dopoguerra si sono aggiunti i colle- di stampa nell’era di Internet” organizzato dal Collegio gi femminili Fondazione Sandra Bruni (sezione femminile Nuovo di Pavia». (Antonello Sacchi, “Il Ticino”, 22 marzo del Ghislieri), Collegio Nuovo e Santa Caterina da ». 2008) (Carlo Bernasconi, Presidente del Collegio Ghislieri, “Cor- riere della Sera”, 23 maggio 2008) «Conoscersi telefonicamente a trent’anni e incontrarsi per la prima volta a Pavia, al Collegio Nuovo. Entrambi bor- «Allo IUSS di Pavia – che fa sistema con i quattro colle- romaici, entrambi giornalisti: Giampiero Gramaglia e chi gi cittadini (Borromeo, Nuovo, Ghislieri e Santa Caterina) scrive. Lui ora direttore dell’Ansa, la maggiore agenzia di – gli studenti entrano in una delle residenze e ricevono un stampa italiana, io (perdonate la prima persona, ma que- bonus annuale». (Francesca Barbieri, “Il Sole 24Ore”, 9 sto è un pezzo per amici) da poco passato, dopo quasi 50 giugno 2008) anni di lavoro attivo, ad insegnare l’abc della nostra profes- sione-mestiere». (Sandro Rizzi, “Socrate al caffè”, maggio «La classe dirigente italiana – non solo di centro-destra 2008, n. 39) – parla tanto di ricerca, sviluppo, tecnologia, futuro. Ma vorrebbe tutto consegnato su un piatto d’argento, senza «Nelson Moe è professore di Letteratura e storia culturale dover faticare per ottenerlo. Non funziona così. In febbraio italiana presso il Barnard College della Columbia University sono stato a Cambridge (UK) e ho girato i centri di ricerca di New York e ha pubblicato un libro sulla questione meri- dell’Università [...] ho trovato molti italiani – e Italians! – im- dionale [...]. Da questo evento ha tratto lo spunto l’incontro pegnati a fare cose importanti in modo semplice, quasi in- al Collegio Nuovo con Moe, che ha vissuto e ha insegnato formale. [...] Qualche nome degli italiani che ho incontrato, a Napoli ed è considerato uno dei migliori studiosi di lette- a titolo di ringraziamento per il tempo che hanno perso con ratura italiana negli Stati Uniti. Il supplemento letterario del me: [...] Barbara Falabretti, “nuovina” che droga gli ossi- “Times” gli ha dedicato la copertina con la motivazione che di [...] Questi connazionali mi hanno detto che ogni tanto il volume “contribuisce allo smantellamento degli stereoti- qualche politico italiano arriva, a Cambridge. Si meravi- pi del Mezzogiorno italiano, dovuti anche alla costruzione glia, ammira, chiede, promette, dice che in Italia si farà lo dell’identità nazionale in un’Europa in cui la modernità era stesso. Poi ritorna e s’impantana. E i nostri ragazzi – ben intesa come questione settentrionale” [...] “la questione formati nei politecnici e nella facoltà scientifi che – vanno meridionale [risponde Moe - N.d.R.] deve essere vista non via per non tornare. I centri di eccellenza [...] infatti non ba- solo come un problema ma come un’opportunità. Il rime- stano a dare lavoro, soddisfazioni e BUONI GUADAGNI a scolamento della popolazione, la coesistenza tra Nord e tutti. Ditemi un po’ se siamo un Paese furbo». (Beppe Se- Sud, gli scambi politici, economici, sociali e culturali, offro- vergnini, “Italians”, 17 giugno 2008). no, a mio giudizio, tante chance al vostro Paese». (Sisto Capra, “Socrate al caffè”, maggio 2008, n. 39) E, in chiusura, oltre alla lusinghiera customer satisfaction del Collegio uscita su “La valutazione degli interventi per il «“È nata uffi cialmente Tele Pavia Web”. La presentazio- diritto allo studio universitario” (curata dalla Regione Lom- ne uffi ciale si è svolta presso il Collegio Nuovo di Pavia e bardia, edita da Guerini, 2008), ecco qualche stralcio del nell’occasione è stato organizzato un convegno sul tema servizio di quattro pagine uscito il 30 agosto su “IO Don- dell’informazione a cui hanno partecipato illustri personag- na”, fi rmato da Cristina Lacava, con foto di Sirio Magnabo- gi del mondo del giornalismo e della cultura tra cui Lorenzo sco, e tutto dedicato al Collegio: del Boca, presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Franco Abruzzo, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del- «Collegiali 110 e lode. Si entra con un esame, si resta se i la Lombardia, Pasquale Barranca, consigliere nazionale voti sono alti. Questo è il Nuovo di Pavia, da 30 anni riser- dell’Ordine dei giornalisti ed Evi Crotti, psicologa e scrit- vato alle ragazze. Che imparano a contare sulla leader- trice. Ad aprire i lavori è stata Paola Bernardi, rettrice del ship femminile [...] Fondato [...] da un’imprenditrice, San- Collegio Nuovo che ha ricordato come l’istituto da lei pre- dra Bruni Mattei, che non aveva fi gli e voleva offrire una sieduto abbia formato dirigenti di alcune importanti azien- chance in più alle studentesse di talento. Da allora, 650 de nazionali e internazionali e ha evidenziato come questa studentesse sono uscite da questo edifi cio immerso nel televisione avvicini l’istituto pavese ad altri college a cui è verde, a due passi dall’Università, con una laurea in tasca; collegato». (“Il Lunedì”, 2 maggio 2008) l’80% ha trovato lavoro in sei mesi.[...] “L’istituto è cresciu- to”, spiega la rettrice Paola Bernardi, al timone dalle origini «Le ragazze del Collegio Nuovo conquistano la vittoria del [...] “Oggi siamo sede di diversi corsi universitari; l’ultimo torneo intercollegiale di calcio femminile battendo dopo è Istituzioni di diritto cinese, tenuto da un professore di una fi nale tirata il Golgi». (“La Provincia Pavese”, 21 mag- Shanghai. Per le nostre studentesse stiamo incrementan- gio 2008) do i corsi aggiuntivi e gli incontri con donne di successo.

52 Inoltre il nostro collegio, come gli altri tre della città, è sede elementare. Ma il Nuovo come ha superato indenne la sta- dello IUSS [....]” Ottimi i risultati, ma non sarebbero stati gli gione del voto politico? Forse perché, come nel mio caso stessi in un collegio bisex? Si inalberano: “Hillary Clinton, era sconosciuto ai più?». Nancy Pelosi e Madeleine Albright hanno studiato in istituti femminili. E Hillary ricorda sempre i suoi anni a Wellesley” Il dibattito è aperto. Noi abbiamo intanto appena risposto così: dice Laura, di Montebello della Battaglia. Figlia unica, non ha avuto esitazioni ad andarsene: “Tornare a casa è più «Ho letto con piacere la lettera di Ida Meli sul bel servizio bello , quando è una scelta”. Sogna di specializzarsi in di Cristina Lacava dedicato al Collegio Nuovo di Pavia [Io diritto internazionale e intanto si porta avanti: qualche set- donna 35]. La Signora dice bene: «non si tratta di essere timana fa è stata a Dubai per il convegno del Women’s discriminatori, ma di premiare il merito» e ci chiede come College, un meeting annuale al quale partecipano cento abbiamo superato indenni la stagione del voto politico. studentesse, metà islamiche, metà occidentali. [...] L’inter- Non c’eravamo ancora (abbiamo “solo” trent’anni) ma fu nazionalizzazione qui è un dato acquisito: il Collegio Nuo- anche per riaffermare il valore del merito allora tanto cri- vo è nel comitato direttivo della rete Women’s Education ticato che Sandra Bruni Mattei, non a caso un’imprendi- Worldwide (WEW) al quale appartengono una cinquantina trice, fondò il nostro Collegio alla fi ne degli anni Settanta. di istituzioni prestigiose come Mount Holyoke e Smith ne- Decisiva in tal senso la sua esperienza professionale e gli Usa o il New Hall college di Cambridge.“Il 25% delle pure l’ammirazione per i college anglosassoni ma anche nostre alunne sono straniere, mentre la metà delle italiane italiani, come a Pavia Ghislieri e Borromeo, tutti passati trascorre almeno un periodo di studio all’estero” continua indenni per secoli tra guerre, rivoluzioni, contestazioni e la rettrice. [...] Il mix è assoluto. Non tutte le allieve pagano regimi, a dimostrazione concreta che premiare il merito la retta (da 3.000 a 7.000 euro l’anno, secondo il reddi- funziona sempre. Per di più istituire un “nuovo” collegio to): dei 20 posti assegnati, 4 sono gratuiti. Almeno fi no femminile retto sulla meritocrazia fu non solo un atto di a oggi, perché l’istituto va avanti grazie alla Fondazione coraggio, ma anche di lungimiranza, se pensiamo al ruolo Sandra Bruni e Enea Mattei e ai fi nanziamenti ministeriali, strategico per il nostro Paese, anche in termini di Pil, che che ogni anno si assottigliano. “Stringiamo i denti” dice la oggi si riconosce alla formazione femminile e all’investi- rettrice. Anche perché i risultati si vedono, e non solo quelli mento sul merito. Se abbiamo retto, non è perché erava- universitari». mo sconosciuti ai più, anzi: il conseguimento di obiettivi di alta formazione (con un’attività culturale e accademica Non si è fatta attendere una reazione di una lettrice, Ida aperta anche agli studenti esterni) ci sono valsi il ricono- Meli, la cui lettera è stata pubblicata il 20 settembre nella scimento e quindi l’appoggio del Ministero dell’Istruzione rubrica “Lettere&email”, sempre su “IO Donna”. e dell’Università. E davvero tante sono state ogni anno le candidate di valore al nostro concorso! «Non conoscevo il Nuovo di Pavia, dove si resta soltanto Al momento purtroppo sono altre le stagioni critiche, quelle mantenendo almeno la media del 27, ma sono d’accordo dei “tagli” e dei mancati incentivi ai privati per l’investimen- sull’impostazione di questo college femminile di eccellen- to in imprese come la nostra. Stagioni che anche il Colle- za. Non si tratta di essere discriminatori, ma di premiare gio Nuovo faticherà a superare indenne, perché premiare il merito. Sembra banale, eppure intere generazioni – sia il merito costa. Eppure rende un servizio a tutti». di studenti e genitori “mammoni” sia, purtroppo, di tanti Paola Bernardi docenti – ancora guarda con sospetto a questo principio

53 ______PARTNERSHIP ISTITUZIONALI ______studenti e docenti, in maggioranza stranieri, del Master e ______LA SCUOLA SUPERIORE DELLO IUSS del Centro di Formazione Post-Laurea e Ricerca in Inge- Un altro anno denso di attività e iniziative l’ultimo, per gneria Sismica e Sismologia diretto da Michele Calvi. lo IUSS, al punto tale che ormai è davvero impossibile L’annuncio della convenzione per il Broletto è stato dato dar conto di tutte su Nuovità. Ci limiteremo quindi alle uffi cialmente dal Sindaco Piera Capitelli e dal Direttore più signifi cative e a quelle che più da vicino coinvolgono Schmid il 1° dicembre 2007 al termine dell’incontro pro- il nostro Collegio, rimandando per le altre al sito www. mosso per il decennale dello IUSS, la cui prima istituzio- iusspavia.it. ne risale appunto al 1997, quando fu fi rmato l’accordo di I momenti clou dello IUSS nel 2007-08 sono stati infatti programma tra Università di Pavia e Ministero dell’Uni- molti e le soddisfazioni non sono mancate né alla gover- versità che diede il via alla sperimentazione. L’incontro, nance né agli allievi. Per prima la nomina del Direttore focalizzato su “Le Scuole Superiori nel sistema univer- Roberto Schmid a Presidente del Comitato scientifi co di sitario italiano” e “L’alta formazione per lo sviluppo Milano Expo 2015. Una nomina che premia innanzitutto strategico del Paese” ha visto la partecipazione di tutti i la persona ma che di rifl esso dà prestigio anche all’Istitu- Direttori delle Scuole Superiori italiane, le cinque rico- to. Poi l’apprezzamento del Presidente della Repubblica nosciute (Normale, Sant’Anna, SISSA, IUSS, SUM) e le nel corso dell’udienza del 2 aprile 2008 ai Direttori del- due in sperimentazione (Lecce e Catania) insieme a Fer- le Scuole Superiori Italiane come pure, il 10 dicembre ruccio De Bortoli, Direttore del “Sole 24Ore”, Pierange- 2007, quello della regina Rania di Giordania presente ad la Fiorani, Direttore della “Provincia Pavese” e Adriano Amman all’inaugurazione del Master “Diritti umani e De Maio, Delegato regionale per l’Alta Formazione, la sviluppo”, frutto della collaborazione tra le Università di Ricerca e l’Innovazione della Lombardia. L’incontro ha Giordania, Pavia, Padova e dello IUSS. E poi ancora l’in- dato soprattutto l’occasione per rifl ettere sul tema della gresso nella CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Uni- missione e delle prospettive delle Scuole Superiori nel- versità Italiane, nuovi protocolli d’intesa siglati con Uni- la convinzione di quanto sia importante per lo sviluppo versità straniere, tra cui la Tonji University di Shanghai, strategico del Paese la formazione di capitale umano qua- la Central Michigan University, l’Università di Cordoba lifi cato. E anche per ripensare al cammino percorso e fare in Argentina o Enti di prestigio i più diversi tra di loro il punto dei risultati di dieci anni di attività. Risultati mol- quali ad esempio l’Accademia della Crusca o lo Space Te- to lusinghieri: circa 170 corsi ordinari, sette Master che lescope Science Institute di Baltimora. Davvero diffi cile si sono rinnovati quasi sempre ogni anno, tre dottorati di elencare tutti i contatti, soprattutto quelli internazionali, ricerca attivi oltre alla partecipazione ad altri tre, un se- dello IUSS, che arriva persino in Pakistan, dove con altre minario di progettazione internazionale “Urban Culture autorevoli università italiane, compresa Pavia, partecipa and Landscape Renewal” che pure si rinnova ogni anno al consorzio per costituire una Pakistan-Italy University (nel 2008 in Polonia), sette centri di ricerca (l’ultimo il nel settore dell’Ingegneria e della Tecnologia. LETiSS – Lingue d’Europa: Tipologia, Storia e Sociolin- Non fi niscono qui le novità IUSS. Un’altra molto impor- guistica diretto dal professor Paolo Ramat), un’intensa tante è la fi rma ad aprile della convenzione con il Co- attività editoriale e innumerevoli convenzioni in tutto il mune di Pavia per il completamento del restauro del Pa- mondo. Senza dimenticare la cinquantina di corsi della lazzo del Broletto, il più antico di Lombardia, di grande SAFI - Scuola Avanzata di Formazione Integrata, attiva valenza anche simbolica per la città in quanto sede del sino al 2006, e i numerosi seminari, lezioni e workshop Comune fi no all’Ottocento. Si tratta di una superfi cie di che ogni anno ampliano sempre di più l’offerta formativa circa 3000 mq oltre a porticati e cortili che lo IUSS, con dell’Istituto. apposito fi nanziamento ministeriale, riporterà agli anti- Per venire invece all’attività IUSS che più da vicino chi splendori per farne la propria sede istituzionale e non coinvolge gli alunni dei Collegi, quella dei corsi ordinari solo: all’inaugurazione del Festival dei Saperi, il Sinda- coordinati dal Vice Direttore Salvatore Veca, nel 2007-08 co di Milano Letizia Moratti ha annunciato che la nuova sono stati ammessi 77 nuovi allievi (tra cui 11 Nuovine sede dello IUSS di Pavia sarà anche il luogo deputato alle che si sono aggiunte alle 49 già allieve) selezionati tra riunioni del Comitato scientifi co di Milano Expo 2015. 240 concorrenti. Lo IUSS ha organizzato per loro e per Traguardi importanti, che segnano anche una signifi ca- gli altri circa 250 allievi degli anni superiori 30 corsi (uno, tiva sinergia tra IUSS e Comune entrambi impegnati, quello della professoressa Orsetta Zuffardi, si è svolto insieme all’Università naturalmente, ai collegi e a tutti nella nostra sezione laureati). A tenerli in primis il corpo gli enti formativi e culturali della città a riaffermare con docente IUSS, nell’ultimo anno arricchitosi ulteriormen- sempre più forza la caratteristica e il ruolo di Pavia quale te con l’arrivo dei prof. Paolo Ramat e Giorgio Lunghini, città universitaria e di cultura. Sinergia fruttuosa anche ma pure diversi visiting professors dell’Università di Pa- con la Curia vescovile che ha messo invece a disposi- via e di altre università anche straniere. Ancor più ricco zione il Collegio Cardinal Riboldi di Via Luigi Porta. Da il programma accademico per il 2008-09 con la novità di tempo chiuso, il collegio è stato accuratamente restaura- un seminario per classe riservato agli allievi dell’ultimo to, insieme alla vicina chiesa, per poter offrire alloggio a anno e sempre con docenza di alto profi lo. Qualche nome

54 tra i non pavesi: l’archeologo Paolo Matthiae (lo “scopri- 2007 ha rievocato al Cedant, il Centro Studi sui Diritti tore” di Ebla), il fi sico Johannes Schoonman, lo storico antichi diretto dal prof. Dario Mantovani, l’insegnamen- già Rettore dell’Università di Heidelberg Volker Sellin, il to del Maestro Plinio Fraccaro e della sua scuola pavese Colonnello Luciano Garofano, direttore del RIS di Par- tuttora attiva, fruttuosa e ramifi cata in tanti settori e sedi ma. Da segnalare nell’ultimo anno anche la crescita degli diverse. Una bella occasione, come sempre col Professo- importi dei premi di studio, che ora sfi orano i 1.600 Euro re, per ripensare al passato con lo sguardo anche al pre- a studente. Estendere i benefi ci economici per gli allievi sente e al futuro. Del resto “costruire progresso” è una fi no alla totale gratuità del percorso di studi è un obiettivo delle caratteristiche dello IUSS. che lo IUSS ritiene tra i suoi più importanti e per il quale ______è fortemente impegnato. Da sempre quello delle spese per gli studenti, compresi Dottorati e Master, è uno dei LA CONFERENZA DEI COLLEGI capitoli più rilevanti nel bilancio annuale dell’Istituto. ______UNIVERSITARI ITALIANI Se 77 nuovi allievi sono entrati in autunno, quaranta, già laureati con lode all’Università di Pavia, ne sono invece Giunta: Presidente: Sigfrido Boffi (S. Caterina da Siena); usciti in estate col diploma di licenza. Andranno tutti, ci Vice-Presidenti: Carlo Mazzetti (CUIR) e Carlo Casula si augura, a ingrossare le fi la dell’Associazione Alumni (Fondazione Tardini) IUSS, presieduta dalla Nuovina Anna Lanzani. Attivissi- Segretari: Lorenzo Burdo (IPE), Mario Ciampi (RUI), Fe- ma anche nell’ultimo anno, l’Associazione ha proseguito derico Rossi (CEUR) nella promozione degli “Incontri professionali” (uno an- che al Collegio Nuovo con la “nostra” Paola Lanati) e av- Anno di due pubblicazioni, un convegno, la nascita uf- viato un nuovo ciclo “I savoir faire” con la lezione semi- fi ciale di EUCA, un forum studentesco europeo per la seria di Beppe Severgnini sull’uso moderno della lingua Conferenza dei Collegi Universitari italiani. Ma non italiana promosso in collaborazione col nostro Collegio e solo: anno di tagli al 16% dei fondi ministeriali, con ti- due workshop della psicologa Barbara Demi sulle tecni- more di un ulteriore incremento in negativo per il 2009. che della comunicazione in pubblico e della negoziazio- Decurtazioni che si aggiungono all’annullamento, negli ne interpersonale, oltre a un workshop sulla gestione del ultimi due anni, dei fi nanziamenti nel settore dell’edilizia tempo tenuto in settembre nel nostro amato giardino dal- e manutenzione. Non è poco. le psicologhe del lavoro Marina Mele e Simona Petreni Eppure non sono pochi i risultati dell’attività dei Collegi, – ETLine e Associati. Anna Lanzani ha anche partecipato e per di più di tutto rispetto, come dimostra il Rapporto al meeting WEW di giugno con un intervento all’interno della CCU 2006-2007 presentato al convegno tenutosi in del tema “Models of Alumnae Relations”. occasione dell’Assemblea CCU il 25 gennaio 2008 al- Quasi settanta invece, oltre la metà stranieri, gli allievi l’IPE, con la partecipazione, oltre ai “padroni di casa”, dei vari Master, coordinati da aprile 2008 dal professor prof. Raffaele Calabrò, prof. Mario Spasiano e dott. Lo- Giorgio Lunghini. Non tutti i Master IUSS sono stati at- renzo Burdo, del Presidente CCU in carica, Sigfrido Bof- tivati nel 2007-08 pur continuando comunque ognuno fi e dell’allora Presidente della CRUI, Guido Trombetti, la propria attività con corsi brevi, workshop o convegni Rettore dell’Università di Napoli, la sociologa Marina tematici. Tutti hanno invece già bandito i concorsi per D’Amato dell’Università di Roma Tre e Aurelio Fedele, il 2008-09, compreso il nuovo in “Gestione della Sicu- partner di PriceWaterhouse Coopers. rezza” e anche il “nostro” in “Scienza e Tecnologia dei Ecco una prima percentuale ‘critica’, a fare la differenza: Media” diretto dal prof. Virginio Cantoni. Il nuovo Ma- innanzi tutto, rispetto al 2006, sono aumentati del 30% i ster è stato presentato in Collegio il 18 giugno, con un corsi promossi dai Collegi e accreditati dall’Università, simpatico happy hour cui hanno partecipato docenti, ex- con almeno una quarantina di nuovi insegnamenti atti- studenti e professionisti del settore. In Collegio anche vati. due workshop, in ottobre (“Tecnologie per il web”) e in Poi, ma non è secondario, si conferma il dato per cui i dicembre (“I nuovi scenari dei media in Italia. Formazio- contributi economici famigliari restano sempre ben in- ne e competenze di nuove professionalità in continua tra- feriori ai costi effettivi sostenuti dai Collegi per ogni sformazione”) e anche un incontro, sempre in dicembre, studente. Un punto su cui si cerca di tenere duro anche con gli studenti e alcuni docenti del master gemello di per assicurare una selezione meritocratica, premessa per Tunisi, in quel periodo in Italia per gli stages. alcuni altri ottimi risultati, la cui presentazione costitui- Bandi rinnovati anche per i tre dottorati di ricerca, coor- sce una delle novità dell’edizione del nuovo Rapporto, dinati dal prof. Franco Brezzi. Le novità principali qui curato, come pure la nuova Guida dei Collegi in inglese, concernono le borse di studio, ulteriormente aumentate dalla Commissione Comunicazione, alla quale il nostro di numero, e le nuove partecipazioni, anche queste con Collegio ha dato un signifi cativo apporto con la Rettrice borsa di studio, ai dottorati in Microelettronica e Diritti e Saskia Avalle. del Tardo Impero Romano dell’Università di Pavia. Oltre Qui infatti si troverà un approfondimento sulle caratteri- a nuovi rapporti internazionali. stiche degli studenti della CCU e sui dati occupaziona- In chiusura una notizia IUSS che riguarda anche il nostro li, in termini sia quantitativi sia qualitativi, come risulta sempre amatissimo professor Gabba, che il 10 settembre dall’indagine sulle carriere lavorative degli Alumni col-

55 legiali laureatisi nel 1995, 2000 e 2005: di questa ricerca sicurezza e cooperazione per la pace, cooperazione eco- avviata nell’anno di Presidenza CCU di Paola Bernardi nomica ed energetica. L’intento dell’iniziativa era quello e coordinata dalla prof. D’Amato, avevamo anticipato in di fotografare il pensiero degli universitari europei per Nuovità dell’anno scorso un lusinghiero quadro relativo riscrivere una nuova Europa più vicina ai giovani, anche al solo Collegio Nuovo, riservando al successivo Rap- alla luce del travagliato Trattato di Lisbona, che proprio porto i positivi dati complessivi. nei giorni del secondo meeting, a Roma (24-25 giugno Voti di laurea e formazione post-laurea identifi cano subi- 2008), si trovava a fare i conti con la mancata fi rma del- to non solo l’ottimo livello di preparazione accademica l’Irlanda. Il Forum ha visto il coinvolgimento di EUCA degli Alumni CCU, ma pure alcune qualità che l’espe- in termini di coordinamento internazionale, selezione e rienza collegiale ha sicuramente favorito, quali il desi- contatto con gli studenti dei Collegi di molti stati europei, derio di conoscenza, di formazione continua e attenzione sollecitati a elaborare dei questionari che poi sono stati all’innovazione. Ottima la preparazione, ma il lavoro? proposti a 200 studenti universitari per ogni Paese mem- Basti qui segnalare che i più giovani, quelli laureati nel bro per poter avere una mappatura delle percezioni degli 2005, hanno, a meno di un anno dalla laurea, un tasso studenti europei riguardo le aree tematiche individuate di occupazione superiore di più di 12 punti percentuali in febbraio. Dalla valutazione dei questionari, fatta da un a quello (53,7%) rilevato da Almalaurea per i laureati comitato scientifi co (oltre allo stesso prof. Banus, anche pre-riforma del medesimo anno e nel medesimo lasso di il Segretario generale dell’AESI, Antonio Macchia), è tempo. emersa, in genere, non solo una certa diffi coltà a colloca- Un dato interessante, che è in controtendenza con i dati re i ruoli e il ruolo dell’UE ma anche la percezione di una nazionali, è che le più alte percentuali di lauree “fem- certa ‘distanza’ tra le istituzioni europee e il cittadino. minili” riguardano le materie scientifi che: addirittura la A chiudere il Forum, dove sono pure intervenuti, nella Facoltà più frequentata dalle Alumnae dei Collegi risulta sessione “European Union and Universities promoting essere Ingegneria, seguita da Medicina. peace and solidarity” i rettori della Hebrew University e Anche i dati relativi alla conoscenza delle lingue e ai pe- della Palestinian Al Quds University a Gerusalemme, il riodi di studio all’estero, nonché alla presenza di studen- presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Pöttering. ti stranieri (sono quasi il 9%, circa 4 volte di più della Un discorso molto toccante ed emozionante il suo, dopo media nazionale) portano a confermare l’impegno della che gli è stato presentato il lavoro fatto e la realtà dei Conferenza dei Collegi nello sviluppo della sua dimen- collegi universitari e di EUCA: anche a uno studente dei sione internazionale. Collegi l’onore del discorso di benvenuto al Presidente, A questo punto, consideriamo proprio questo sviluppo che ha poi invitato i partecipanti al Forum a illustrare le dei rapporti, soprattutto in ambito europeo, promossi dal- quattro relazioni fi nali a Bruxelles, dove saranno inoltre la Commissione Relazioni Internazionali, presieduta da presentate proposte concrete realizzate dagli studenti. A Gianluca Giovannucci, cui partecipa Saskia Avalle: l’in- febbraio 2009 quindi il prossimo appuntamento, ma in- sediarsi del primo CdA di EUCA (European University tanto il Forum ha generato un’analoga iniziativa che si Colleges Association) associazione ideata dalla CCU, svolgerà in novembre in Danimarca, a cui pure il Pre- che difatti ne ha assunto la prima presidenza; la fi rma sidente di EUCA, Gian Luca Giovannucci parteciperà e il deposito dello Statuto di EUCA presso il Moniteur insieme al Presidente di AESI, Massimo Caneva, che sta Belge (23 giugno 2008) che sancisce il riconoscimento curando anche uno dei prossimi passi: la pubblicazione di EUCA come AISBL (Association internationale sans degli atti del Forum di giugno. but lucratif). E poi la prima iniziativa che ha coinvolto In settembre non è poi mancata la partecipazione di una direttamente studenti e Alumni di EUCA (e quindi anche rappresentanza della Commissione relazioni internazio- della CCU): la promozione, in partnership, fra gli altri, nali della CCU all’annuale riunione del Consejo de Cole- con AESI (Associazione Europea di Studi Internaziona- gios Mayores a Valencia. Anche in quell’occasione, oltre li), del Primo Forum dei Giovani Universitari Europei. che durante il Forum romano, è stato proiettato il “docu- Due gli appuntamenti. Il primo, il 29 febbraio al Parla- fi lm” dei collegi di EUCA, girato nei primi quattro paesi mento Europeo a Bruxelles, ha contato la partecipazione, membri: per l’Italia, oltre al Collegio Porta Nevia della tra gli altri afferenti ad AESI, EUCA, Medin Europe e RUI, molte scene sono state girate proprio a Pavia e al Associazione Nazionale tra le Banche Popolari, di Anto- Collegio Nuovo! A breve sarà scaricabile anche dal sito nio Preto, membro del gabinetto del Presidente Pöttering, della CCU: www.collegiuniversitari.it. e degli ambasciatori Guido Lenzi e Rocco Antonio Can- gelosi, allora Rappresentante Permanente d’Italia presso ______l’Unione Europea. L’incontro dei coordinatori delegati di ______WOMEN’S EDUCATION WORLDWIDE ogni Paese per la defi nizione del progetto del Forum ha visto l’apporto anche del prof. Enrique Banus (Cattedra Molto si è detto dell’educazione femminile nella “Ve- Jean Monnet dell’Università di Navarra). Quattro le aree trina” di quest’anno, vista l’occasione eccezionale che tematiche che hanno coinvolto un centinaio di giovani ha contraddistinto il 2008 con la promozione del terzo da 20 Paesi: diritti umani, democrazia e ruolo dei parla- meeting di Women’s Education Worldwide. Ma non pos- menti nazionali nel programma d’integrazione europea, siamo dimenticare attività che ormai sono correnti in

56 questa rete e inaugurazioni di nuove iniziative riservate l’Islam e soprattutto sul ruolo della donna nella società a studenti di WEW a cui il Collegio non manca: l’Insi- islamica, è il fatto che le studentesse internazionali che ght Dubai Program, giunto alla terza edizione e la pri- vi partecipano sono abbinate ciascuna a una studentessa ma Student Leadership Conference organizzata a Mount del Women’s College, che diventa la sua buddy. La mis- Holyoke e Smith, con partecipazione anche di Wellesley sione della buddy locale è quella di affi ancare l’ospite (il college di Hillary Clinton). E proprio alcune rifl essio- straniera, accompagnarla e dialogare con lei. Questo si- ni su Hillary Clinton ci vengono consegnate, in chiusura, stema permette di dare un’occhiatina nelle vite di quelle dall’Alumna Maria Francesca Nespoli, che, non essendo ragazze, culturalmente agli antipodi rispetto alla eman- potuta intervenire direttamente al meeting di Women’s cipata donna occidentale: abituate a fare una vita piutto- Education Worldwide, offre la sua testimonianza, come sto ritirata e a essere servite, divise tra casa e università, nostra corrispondente estera, dal suo osservatorio privi- queste ricche principesse nere si muovono solitamente in legiato di New York. ambienti chiusi, refrigerati da aria condizionata a tempe- rature polari. Si scoprono la testa e si tolgono la “tonaca” A INSIGHT DUBAI, IL MONDO che portano sempre (abbaya) solo in occasioni partico- lari, e comunque mai davanti a uomini. Con i coetanei, Al telegiornale, vedo cittadini milanesi dalle facce imbu- hanno rapporti limitati e supervisionati dalla famiglia: falite perché hanno trasformato il “Vigorelli” in un cen- negli Emirati, è usanza che il ragazzo chieda ai genitori tro di preghiera provvisorio per musulmani. Mi torna alla il permesso di frequentare la loro fi glia, permesso che, se mente l’enorme moschea di Abu Dhabi, costruita solo da gli viene concesso, lo rende automaticamente il “fi dan- tre anni e non ancora completata, ma con già dentro di zato”. È indicativo il fatto che, mediamente, le ragazze sé il fascino del luogo di culto senza tempo. Ripenso al locali scoprano come nascono i bambini non prima dei rispetto che ispirava quell’edifi cio, a come ci sembrasse quindici anni. naturale e giusto, in quel momento, coprirci con lunghe Differenze culturali a parte, le ragazze degli Emirati che tonache nere prima di entrarvi, alla pelle d’oca per il ri- ho conosciuto non erano poi tanto diverse da noi: l’al- chiamo registrato del mujaidin, così bello. Poi guardo le legria dei vent’anni è la stessa, così come la voglia di immagini dei musulmani in preghiera a Milano e penso a divertirsi e quella di istruirsi e di crearsi un ruolo profes- come la loro religione, così potente e severa, li faccia ap- sionale. La maggior parte di loro vuole lavorare, al punto parire, agli occhi dell’italiano medio, come un branco di che è disposta a far fi rmare al marito un accordo prema- sfi gati sudaticci (concedetemi l’espressione becera, per trimoniale in cui dichiara di accettare che la moglie abbia intenderci) inginocchiati sul cemento. Dovremmo avere una carriera. Il diritto islamico, infatti, non dà tutele alla più rispetto per l’Islam. moglie cui il marito impedisce di lavorare, se non si è Queste impressioni sul mondo arabo, che hanno condi- fi rmato questo accordo prima del matrimonio. zionato il mio modo di concepire il multiculturalismo, Certo, non tutte sono uguali: ci sono quelle più occidenta- vengono dall’intensa esperienza di Insight Dubai, una lizzate, che si scoprono la testa, ballano, escono con i ra- conferenza internazionale rivolta a studentesse da tutto il gazzi di nascosto e studiano cinema e le altre, quelle che mondo e incentrata sul tema del ruolo della donna. Questa a 20 anni sono già sposate con fi gli, che parlano inglese opportunità è stata offerta quest’anno dal Collegio Nuovo con un forte accento arabo e che a volte, come delle be- a me e alla mia compagna Michela. Defi nire il meeting ghine, scuotono la testa di fronte all’intraprendenza delle “conferenza” sembra quasi riduttivo, considerata l’incre- amiche progressiste. Ci sono anche le fi glie dei beduini, dibile quantità di esperienze che abbiamo vissuto in una che vivono ancora ai margini del deserto: di solito molto sola settimana... Niente a che vedere con le conferenze riservate, si coprono anche la bocca, oltre che la testa, accademiche tradizionali, che a Pavia non mancano mai! e il loro velo assomiglia più a un burqua. Queste diffe- Al Dubai Women’s College, sede dell’incontro, abbiamo renze, tipiche di una società giovane, con spinte culturali discusso su argomenti caldi come le quote rosa in sedute contrastanti, convivono pacifi camente le une accanto alle ONU simulate, visitato il governo federale degli Emirati altre: ognuno vive a suo modo il rapporto con la religio- e appreso dall’esperienza di donne di successo del Medio ne e le tradizioni, secondo l’impronta culturale trasmessa Oriente; abbiamo stretto nuove amicizie con ragazze pro- dalla famiglia. L’unico modello è l’apertura, soprattutto venienti da Paesi che faticavamo a localizzare sul map- nei confronti degli stranieri. pamondo (mai sentito il Khirzighistan?) e scoperto mo- Non si poteva non affezionarsi alla mia buddy, Khadija: schee e hotel sontuosi; ci siamo cimentate ad applicare simpatica, un po’ frivola, affettuosa, sempre attaccata la sharia (la legge islamica) in fi nte cause ereditarie. Per al suo Siemens placcato d’oro, shopping-dipendente e non parlare di quando abbiamo fatto il safari nel deser- ignara di cosa fosse la democrazia rappresentativa (l’ho to, cavalcato (anche se per poco) un cammello e danzato scoperto a mie spese in una conversazione che abbiamo sulla sabbia, sotto le stelle, circondate dai fuoristrada dei avuto sul diritto di voto). Per lei il mondo fi nisce negli beduini per impedire che le nostre amiche locali fossero Emirati, non mi chiedeva mai niente dell’Europa, o del- viste dagli uomini ballare. l’Italia, diversamente da alcune sue amiche che mi hanno Ciò che ha reso la conferenza un vero insight, vale a detto, una volta, senza rammarico, come semplice con- dire un punto di vista privilegiato sul mondo arabo, sul- statazione: «Voi donne in Occidente siete libere». Ma

57 la sua ospitalità, la sua gentilezza, la sua disponibilità a senza femminile ai vertici delle istituzioni, ancora oggi rispondere alle mie domande, il suo entusiasmo per la limitata a poche eccezioni, porterebbe reale rinnovamen- sua cultura e tradizioni, il suo modo di aderire all’Islam to ed effi cienza nel funzionamento delle istituzioni stesse serenamente, senza confl itto, hanno contribuito a farmi e nella vita politica e sociale. E se nella maggior parte un’idea positiva di quel mondo arabo ricco e luccicante dei casi c’è la ferma volontà da parte della società e so- che Dubai rappresenta. prattutto di autorità religiose e politiche di impedire ogni L’altra faccia della conferenza sono le studentesse inter- passo avanti nel campo della parità e della autodetermi- nazionali. Ho conosciuto ragazze forti, motivate e indi- nazione femminile, talvolta è proprio la mancanza nelle pendenti: vengono da Stati Uniti, Pakistan, Afghanistan, donne della consapevolezza di sé e delle proprie capacità Francia, Germania, Australia, Nepal. Nelle discussioni e potenzialità che rallenta il cammino verso la reale pari- insieme e conoscendole una a una, ho imparato tanto: ho tà e verso la conquista di spazi nei ruoli di primo piano. capito che ci sono zone del mondo dove sono necessa- È proprio in questa direzione che mi sembra sia impo- ri sistemi come le quote rosa per garantire una rappre- stata l’azione di Women’s Education Worldwide, rete di sentanza femminile in Parlamento, che altrimenti non ci collegi femminili di alto livello di cui il Collegio Nuovo sarebbe. Ho parlato di Hamas con una palestinese e del è un autorevole membro e di cui noi nuovine facciamo regime talebano con un’afghana e ho conosciuto idee di- parte. Global Women, Global Action: Women’s Educa- verse, modi di relazionarsi diversi. Ho avuto a che fare tion Worldwide, anche attraverso la prima WEW Student con molte ragazze, la cui sicurezza e spigliatezza mi ha Leadership Conference promossa quest’anno, raggruppa colpito, e che saranno un modello per me, per il futuro. responsabili di collegi, docenti e studentesse di tutto il L’ultima notte a Dubai l’ho passata con un’amica tede- mondo, provenienti da contesti sociali e culturali lontani sca che aveva perso il passaporto, a cercarlo in un soûq e differenti, che perseguono un obiettivo comune tramite sterminato. Prima di ritrovarlo, Harriet ha detto che era il dialogo, lo scambio e il confronto: l’affermazione delle sicura che, quattro ore dopo, sarebbe stata sul volo di ri- proprie capacità nel campo dello studio e del lavoro, il torno per la Germania, perché «siamo o non siamo donne consolidamento della leadership femminile in una socie- multi-task?» . Manco a dirlo, Harriet è volata in Germa- tà che ancora relega le donne in ruoli precostituiti e di nia e io ho ancora in mente la sua frase, e il suo sorriso secondo piano, l’autodeterminazione e la volontà di sce- mentre la diceva, in una situazione in cui io sarei stata gliere il proprio percorso di vita senza condizionamenti, paralizzata dal panico. la conquista di spazi sempre più ampi nella politica e nel- L’obiettivo del meeting era quello di rendere noi donne la comunità scientifi ca. Tutto questo senza contrapposi- più coscienti dei nostri mezzi e delle nostre possibilità di zioni sterili e senza atteggiamenti radicali da veterofem- affermazione, e direi che questo obiettivo è stato centrato minismo, ormai retaggio del passato, e senza puntare a in pieno. quelle improbabili quote rosa che qualche governo riem- Laura Massocchi pie con veline e soubrette come se altro non fossero che (Giurisprudenza, matr. 2006) nicchie per l’esposizione di elementi ornamentali. WEW lavora piuttosto sulle nostre debolezze e criticità per tra- GLOBAL WOMEN, GLOBAL ACTION sformarle in punti di forza e sulle nostre competenze e qualità per valorizzarle, indagando le potenzialità delle La velocità con cui la società brucia le tappe del progres- caratteristiche che costituiscono la personalità di ciascu- so scientifi co e tecnologico aumenta in modo esponen- na, arricchendo attraverso il dibattito e la formazione il ziale. Voltandoci indietro non riconosciamo più i pae- proprio bagaglio culturale e affi nando le proprie capacità saggi che abbiamo appena attraversato, le distanze dalle individuali e relazionali. generazioni precedenti sembrano incolmabili, i nostri ge- Dopo aver assistito a qualche sessione del terzo meeting nitori raccontano scenari della loro gioventù oggi per noi di WEW nel nostro Collegio, sono partita con Elisabet- inimmaginabili, privi di tutte le apparecchiature da cui ta Di Bernardini alla volta degli States per partecipare dipende la nostra vita quotidiana, i tempi dei nostri nonni attivamente alla Student Leadership Conference presso sono già storia. A ben guardare, quello che trasforma con il Mount Holyoke College (cui sono seguite altre due una velocità vertiginosa il modo di vivere è il progresso splendide giornate a Boston): tutto questo grazie a dalle scientifi co e tecnologico. Il progresso civile che impli- due borse di studio istituite dal Collegio Nuovo. L’espe- ca la trasformazione delle dinamiche sociali e conferisce rienza indimenticabile della conferenza mi ha dato la vera qualità alla vita non riesce invece a tenere il passo, possibilità di confrontarmi con studentesse di ogni parte nell’era di Internet stentano a cadere le barriere sociali, del mondo e di culture lontanissime; attraverso lo scam- ristagnano maleodoranti pozze di odio razziale, e, mal- bio di esperienze e la conoscenza degli altri mi ha con- grado i passi non trascurabili compiuti nell’emancipazio- sentito di conoscere meglio me stessa, mi ha avvicinato a ne femminile rispetto a un secolo fa, anche il processo loro, mi ha mostrato la potenzialità insita nelle differenze per la parità dei sessi è lontano dalla meta. Sopravvivono di opinioni e di culture, la capacità di mettermi in rela- in tutte le società, e soprattutto in alcuni contesti sociali, zione con queste differenze, di apprezzarle e rispettarle e anche nei nostri Paesi occidentali, due mondi separati che di sentirle vicinissime; tutte insieme abbiamo imparato a solo occasionalmente si intersecano. È certo che la pre- guardare dentro noi stesse, a riconoscere nella alterità e

58 nella diversità le nostre debolezze e la nostra forza. Mi del velo per le donne musulmane: le studentesse islami- ha regalato anche amicizie con cui lo scambio continua, che che lo avevano indossato durante tutta la durata della la nostra esperienza verrà trasferita alle nostre compa- conferenza, pur in presenza di sole donne, ne hanno in- gne di Collegio, continueremo a sentirci e a confrontarci fatti con convinzione sostenuto l’importanza, spiegando- anche a distanza. L’impronta pragmatica dei seminari e cene il profondo signifi cato anche culturale. l’organizzazione ineccepibile mi hanno lasciato un pre- Molto formativa l’esperienza della Student Leadership zioso bagaglio di conoscenze e anche di tecniche pratiche Conference per noi tutte: aver avuto l’opportunità di di- utilissime per rapportarmi agli altri con sicurezza e auto- scutere di leadership al femminile ha di sicuro accresciu- determinazione, per credere in me stessa innanzitutto e to la nostra consapevolezza di essere donne e la coscien- coinvolgere poi gli altri nel raggiungimento degli obietti- za di poter sfruttare appieno peculiarità e attitudini che vi comuni, oltre a care amicizie che promettono di sfi dare ci appartengono per natura. Credo però soprattutto che le distanze. E mi sono anche divertita moltissimo. ciò possa aver assunto una rilevanza ancora maggiore per Livia De Rosa le ragazze di quei Paesi africani o asiatici dove purtrop- (Giurisprudenza, matr. 2006) po sussistono situazioni di disparità tra i due generi nel- l’educazione come nella vita quotidiana e dove il ruolo GIVING BACK PROJECT della donna è ancora oscurato da quello preponderante dell’uomo. America: un sogno divenuto realtà grazie al Collegio Uno degli obiettivi della conferenza di giugno è stato Nuovo, che quest’anno ho avuto l’opportunità e l’onore inoltre quello di raccogliere i “giving back projects” pro- di rappresentare, insieme con Livia De Rosa, in occasio- posti dalle rappresentanti di ogni collegio; tali progetti ne della WEW Student Leadership Conference. sono stati ideati da noi studentesse per accrescere e po- Come noi, sono state invitate a partecipare a quest’evento tenziare ulteriormente l’organizzazione delle rispettive all’incirca altre cinquanta ragazze provenienti dai colle- realtà collegiali, eccezion fatta per quello delle austra- gi femminili della rete WEW sparsi in tutti i Paesi del liane che presenta un risvolto nel sociale, essendo mirato mondo. all’istituzione di una struttura di assistenza per ragazze L’avventura mia e di Livia è dunque iniziata il 9 giugno, madri bisognose di aiuto. quando, atterrate sulla East Coast americana, siamo fi - Lo scopo del meeting era proprio quello di fornire a tutte nalmente giunte al Mount Holyoke, un College davvero noi gli strumenti per poter mettere a punto e sviluppare, immenso, articolato in numerosissimi edifi ci immersi in una volta tornate a casa, il nostro “giving back project”, una rigogliosa natura, che accoglie più di duemila stu- letteralmente: “progetto da portare indietro”. Quello che dentesse durante l’anno. Fondato nel 1837, il College si Livia e io abbiamo pensato per il Nuovo prevede la crea- presenta con un’architettura antica e imponente, ma al zione di una pagina web all’interno del sito del Collegio, contempo ospita al suo interno aule e locali nuovissimi e dove istituire forum di discussione e videoconferenze funzionali. Durante la visita, ho chiesto di poter visitare che coinvolgano le studentesse di tutti i collegi della rete qualche laboratorio scientifi co e sono rimasta meraviglia- WEW. In questo modo si riuscirebbe a mantenere vivo il ta e insieme affascinata da tanta modernità nelle strutture rapporto di interscambio creatosi durante la conferenza come nelle attrezzature. e lo si estenderebbe anche a tutte le altre studentesse di Sin dall’inizio tutte noi siamo state ricevute con calore ciascun college membro. e disponibilità dagli organizzatori, che ci hanno ospita- Credo che questa esperienza unica e indimenticabile mi te riservandoci un trattamento squisito; abbiamo quindi sia stata sicuramente utile a livello umano per la possibi- cominciato a socializzare con le altre studentesse ospiti, lità di relazionarmi con studentesse di collegi femminili scambiandoci impressioni e punti di vista e raccontando- di tutto il mondo e che mi abbia permesso inoltre di ri- ci le nostre varie esperienze. disegnare la mia visione della donna come leader, prepa- Durante i tre giorni nei quali si è svolta la conferenza, randomi ad affrontare con più determinazione e maggio- ci è stato permesso di partecipare a un’ampia scelta di re consapevolezza il futuro mondo del lavoro. “workshops” presieduti da professori del College. Elisabetta Di Bernardini I temi che abbiamo avuto modo di trattare vertevano ad (Biotecnologie, matr. 2003) esempio su student government e leadership nel college, partnership ottimale con lo staff del campus universita- HILLARY CLINTON’S AGENDA rio, abilità e obiettivi della donna leader, femminismo e fede e molti altri ancora. Quel pomeriggio, all’inizio del 2007, in cui annunciò la Oltre ai contenuti, gli aspetti più costruttivi delle lezioni sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary sono stati a mio parere i numerosi e ricchi dibattiti che Clinton disse di essere in gara per vincere. Dicono tutti puntuali ne scaturivano: un diretto confronto tra realtà così, quelli che aspirano a essere il nuovo Presidente de- non solo studentesche, ma soprattutto sociali, culturali e gli Stati Uniti. Ma assai pochi candidati hanno la benché religiose diverse da Paese a Paese, che mi ha permesso minima speranza di riuscire a vincere la presidenza, e per di misurarmi con ognuna di esse. Una delle discussioni la maggior parte ne sono perfettamente consci. Hillary, più accese, ad esempio, è sorta una sera sul signifi cato al contrario, era convinta che avrebbe vinto. Per mesi, la

59 questione dibattuta è stata ‘Che cosa realmente vuole fare gere ‘Clinton’. È raggiante, nemmeno scalfi ta dalla lun- Hillary?’. Ora, al termine della campagna presidenziale, ghissima campagna elettorale, fresca come appena uscita la domanda sulla bocca di tutti è ‘Che cosa farà adesso da un centro di bellezza. L’energia della folla le dà forza e Hillary?’ viceversa. Nonostante Hillary fosse una concorrente ec- Certamente la risposta dipende innanzitutto dalla deci- cellente sin dal principio, non era mai stata elettrizzante e sione di Obama di offrire o meno alla Clinton la qualifi ca non era mai apparsa a proprio agio di fronte alla folla dei di Vice Presidente. E anche se tutti siamo stati testimoni sostenitori. Tanti degli amici e dei consulenti di Hillary si della grinta con la quale Hillary ha cercato di accapar- scambiavano le medesime osservazioni: che la loro can- rarsi la candidatura alla presidenza, non possiamo dirci didata fosse molto intelligente, molto preparata, molto altrettanto sicuri che la Clinton desideri la qualifi ca di brava a comporre un programma politico, ma che tuttavia Vice Presidente. Comunque, nel caso Obama le offrisse non disponesse di quelle caratteristiche più accattivanti il posto, Hillary non avrebbe altra scelta che quella di proprie dei politici di carriera. La stessa Clinton in varie accettare. La Clinton è certa del fatto che, se dovesse ri- occasioni aveva affermato di non sentirsi a proprio agio fi utare la qualifi ca da Vice-Presidente e Obama perdesse come personaggio politico. Hillary aveva spiegato molto le elezioni in novembre, sarebbe lei stessa a essere ritenu- onestamente di non trovare tanto piacere nell’assidua at- ta responsabile. Anche se, a suo parere, la responsabilità tenzione di pubblico, media, colleghi. Quello che piaceva della sconfi tta elettorale sarebbe tutta di Obama e lei non alla Clinton era il lavoro: il fatto di poter contribuire al avrebbe potuto fare nulla per modifi care il risultato delle progresso socio-politico del suo paese. Quello che le in- elezioni. teressava alla fi ne della giornata era valutare cosa fosse Se Obama non dovesse offrire alla Clinton la Vice Pre- stato concluso che potesse servire a portare avanti il suo sidenza, Hillary ritornerebbe al Senato. Lì sarebbe subi- progetto. Proprio questa mancanza di fi ducia – a detta to accolta come prima inter pares. Sarà la senatrice più della stessa Hillary – nelle proprie doti di personaggio accreditata, la più desiderata a tutti gli eventi di raccolta politico l’aveva spinta a fi darsi ciecamente dello stratega fondi. Sarà senz’altro in vetta alle liste di ognuno. Hillary politico di Bill, Mark Penn. Penn aveva orchestrato la dichiara di essere pronta a rientrare in Senato e di sentirsi rielezione di Bill nel 1996 e aveva anche aiutato Hillary a ancor più preparata e impaziente di prima. Naturalmente, conquistare il posto in Senato nel 2000. Penn era convin- la Clinton si sente ancor più legata al proprio programma to che Hillary dovesse presentarsi come la concorrente politico e a riaccendere la battaglia per garantire l’assi- forte, che dovesse centrare la sua propaganda sul proprio curazione sanitaria a tutti i cittadini americani, indipen- curriculum, sul fatto di essere pronta fi n dal primo gior- dentemente dal loro datore di lavoro. Forse, se Obama no a essere Presidente. Penn sosteneva che il più grosso dovesse diventare Presidente, Hillary avrebbe fi nalmente scoglio da superare fosse il dubbio che una donna potesse modo di vincere la sua battaglia, di sanare così la sua diventare comandante in capo. Hillary gli diede ragione, sconfi tta sul tema del 1993-94 e di ottenere un posto fon- e per molti mesi seguitò a ripetere il medesimo ritornello. damentale nella storia degli Stati Uniti. A un certo punto, durante il mese di gennaio, la Clinton Ma le sarà suffi ciente? Probabilmente sì, ma forse no. si rese conto di aver sbagliato i propri calcoli. Ora non Sono ormai trascorsi 36 anni da quando Betsey Wright, c’è più nessuno che dubiti che Hillary – o un’altra donna il futuro Capo di gabinetto del Presidente Bill Clinton, – possa essere il comandante in capo degli Stati Uniti. disse ad Hillary che aveva la stoffa per diventare la prima Il superamento di questo ostacolo è stato un successo donna Presidente degli Stati Uniti. Questo sogno nel cas- enorme che la Clinton ha ottenuto, per sé e per ogni al- setto che Hillary coltiva incessantemente da tanto tem- tra donna che vorrà concorrere alla presidenza in futuro. po non si dileguerà tanto facilmente. In particolar modo Tuttavia, non è stato suffi ciente a vincere la candidatura dopo aver superato la recentissima campagna elettorale in questa occasione. Altri consulenti della Clinton aveva- brutale e senza fi ne – tale da spezzare le velleità di qual- no suggerito che si dovesse presentare come una persona siasi candidato. Ad eccezione di Hillary: ‘Whatever doe- che ha speso la propria vita lavorando per migliorare le sn’t kill you makes you stronger’ (Ciò che non ti uccide ti condizioni dei bambini e delle famiglie in diffi coltà, che rende più forte): parole di una vera Clinton. dovesse offrire un lato più umano. A parere di Penn, era Come è stato possibile che una concorrente così forte da scontato che i concorrenti fossero umani. tanti punti di vista – esperienza diretta della Casa Bian- Tuttavia, durante la campagna in Iowa, si cominciarono ca, appoggi politici all’interno e all’estero, sostegno fi - a notare segni che la Clinton non stesse più seguendo pe- nanziario – non sia riuscita a vincere la candidatura alla dissequamente i dettami di Penn. E quelle poche lacri- presidenza americana? Ripercorriamo le immagini della me in New Hampshire sollevarono le masse. Cominciò recente vittoria di Hillary a Puerto Rico. La folla freneti- a diffondersi un senso di ammirazione, e anche di affetto ca si addossa alle transenne, protendendo le mani verso per Hillary. Non certa della via da prendere, la Clinton di lei, quasi fosse una rockstar. Le donne gridano, ridono, seguì nuovamente la strategia di Penn e perse in Sud Ca- piangono di gioia, agitano ogni oggetto per ottenere un rolina. Penn aveva orchestrato una propaganda conser- suo autografo: poster, magliette, autoadesivi, libri, guanti vatrice, sicura, convenzionale, e non era chiaro che fosse da box, tovagliolini da cocktail stropicciati. E lei si fi rma uno sbaglio. Penn aveva puntato su quelli che tanti altri, solamente ‘Hillary’, come Madonna. Non occorre aggiun- compreso Bill, consideravano i punti forti di Hillary. In

60 realtà, avevano creato intorno a Hillary la gabbia retori- tato di essere steso al suolo incosciente, e per tutti coloro ca dei 35 anni di esperienza, eccetera, eccetera, eccetera. che hanno inciampato e sono caduti, ma che si sono su- Quando fi nalmente la Clinton se ne rese conto e comin- bito rialzati in piedi, e per tutti quelli che lavorano dura- ciò a sviluppare la propria fi gura di personaggio politico, mente e che non mollano mai, questa vittoria è per voi’. era troppo tardi per vincere la battaglia per la candidatura ‘For everyone here in Ohio and across America who’s alla presidenza. Durante la campagna in Pennsylvania, ever been counted out but refused to be knocked out, and Hillary era sembrata molto più a suo agio, come un guer- for everyone who has stumbled but stood right back up, riero felice, e le folle avevano subito percepito questo and for everyone who works hard and never gives up, this mutamento e lo sostenevano. In Ohio e in Texas la nuova one is for you’ Hillary aveva cominciato ad affermarsi; lasciamo quindi Grazie, Hillary! che sia lei a concludere con le parole pronunciate dopo Luglio 2008 la vittoria in Ohio: ‘Per ognuno qui in Ohio e ovunque in Maria Francesca Nespoli America che sia stato messo da parte ma che si sia rifi u- (Scienze Politiche, matr. 1991)

61 ______UNA VITA DA COLLEGIO

“Sapere aude”(il kantiano motto dello IUSS) da queste viaggio ha inizio. parti è il pane quotidiano. Collegio di merito, esami da Siamo davanti a tutto il Collegio, in sala conferenze. Da- fi nire in tempo, media da mantenere, corsi in più dello vanti alla Rettrice, all’Economo, alla Segretaria; ma so- IUSS, master, borse di studio per l’estero, seminari, stu- prattutto davanti alle “più grandi”. dio, studio, tanto studio, ancora studio... Abbiamo provato lo spettacolo altre volte sul palco. E Ma la vita di uno studente dovrebbe prevedere anche un po’ per mancanza di tempo, un po’ per un’alchimia molte altre cose, attività, svaghi, nuove esperienze, nuo- non ancora perfetta tra di noi, le prove erano sempre state ve conoscenze... il Collegio Nuovo può forse dimenticar- deludenti. Anzi, a dire il vero non eravamo mai riuscite si di tutto questo? A quanto pare no. Qui si osa saperne ad arrivare fi no alla fi ne. di più, in tutti i campi. Matematicamente e razionalmente impossibile sopravvi- Come canta da qualche anno Luciano Ligabue «Le don- vere a questa sera. ne lo sanno, le donne l’han sempre saputo». Vediamo Ma, come dice il nostro Lucioman, “impossible is quante ne sanno allora queste Nuovine... nothing”. Sanno divertirsi, sanno viaggiare, sanno vincere, sanno E l’Inferno di Dante prende vita. lasciarsi coinvolgere, sanno festeggiare, sanno gestirsi, Matricola – ovviamente singolare collettivo di “rappre- sanno dare il benvenuto alle nuove arrivate e sanno salu- sentanza” – viene catapultata tra le fi ere (una papera, un tare come si deve chi se ne va, sanno ricordarsi dei com- leone ghisleriano e un orribile esemplare di borromaico) pleanni – soprattutto di quelli del Collegio! – E sanno per essere salvata da una Decana un po’ sadica che, dopo che ne possono sapere di più. una presentazione sulla sedia e altre prove “matricola- ______ri”, la conduce al Ticino. Qui Chiodin dimonio si ridesta CIAK SI GIRA: FESTE, GITE dalla sua perenne ignavia per caricare la novella Dante E COMPETIZIONI SPORTIVE sulle spalle, lasciando la Decana in attesa di un galante ______Lucioman. La scena si oscura: problemi tecnici. Sigla del telegiornale e ... LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI CHE Narratore:- Nell’intermezzo tecnico, mentre lasciamo per ENTRATE... AL COLLEGIO NUOVO! un attimo le nostre eroine alle pene dell’Inferno, le ulti- me dal Collegio Nuovo: testimoni affermano sconvolti di ATTO I aver visto questa mattina la Segre con indosso un abito Scena I rosso magenta e le scarpe rosso carminio. Da questo con- Narratore: «Si avvisa il gentile pubblico che per la visio- trasto nasce un dubbio: problemi familiari? Malattia? In ne di questo spettacolo è consigliata la presenza di una qualsiasi caso, la redazione le augura che tutto si risolva Nuovina al vostro fi anco. Le pene qui raccontate sono per il meglio. tutte reali, sperimentate sulle attrici prima della realizza- Altri testimoni anonimi ritengono di aver intravisto nel- zione di questa rappresentazione.» la nebbia fi tta l’autobus 6 passare puntuale davanti al Accesa una sola lampada sul tavolo, luce soffusa. Un ta- Collegio. Anche qui sorgono dubbi: funghi allucinogeni volo con qualche quaderno, libro, matite, penne sparse. in mensa? I marziani sono tra noi? Per il momento, le Un cuscino e un lenzuolo a terra fanno da letto. Matri- domande restano insolute. Appena avremo notizie più cola in camicia da notte (possibilmente rossa), ciabatte, precise in merito vi ragguaglieremo prontamente. Intanto capelli sciolti e guance rosee di sonno, seduta e china consigliamo cautela. sulla “Commedia”. Le luci si riaccendono: siamo nel “vivo” dell’Inferno. Narratore: «Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ri- Girone dopo girone, Matricola incontra tutti gli altri ne- trovai per una selva oscura,/ ché la diritta via era smarri- fandi protagonisti del nostro Collegio: tra i lussuriosi ta./ Ah quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva sel- l’Economo e la Segre, tra i golosi i nostri Ricky e Gian- vaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinnova la paura!» ni, mentre Lella e Donata compaiono all’improvviso per Matricola: «(sbadiglio) Non ne posso più... (si alza e spazzare via qualche anima particolarmente sporca. parla fra sé rivolta al pubblico) Spero tanto di essere Dopo prove su prove, più o meno brillantemente supera- stata presa in qualche collegio di Pavia. Un collegio, un te, giunge infi ne al terribile girone in cui «si trova chi nel collegio qualsiasi... (contando sulle dita) Ghislieri, San- torturar piacer prova»: le sadiche. E qui fl essioni, vino, ta Caterina, Borromeo, Nuovo... (si ferma) Sì, magari il fl essioni, chiappe sode, fl essioni, “Non siamo borromai- Nuovo. Era bello, e mi ricordo tanti alberi... quasi una ci!”, fl essioni, Jack Daniel’s, fl essioni, “Matricola impu- selva... (sbadiglio) Ora basta fantasticare. (Si risiede e dente!”, fl essioni, sorpresissima, fl essioni, “canta la bat- prende in mano la “Commedia”) Forza, un’ultima vol- taglia di Magenta!”, fl essioni... fi nché Matricola «come ta: «Nel mezzo del cammin di nostra vita...» Ora una corpo morto cade». musica cupa copre gradualmente la voce di Matricola Silenzio. Buio. che pian piano si addormenta. Si spengono le luci. E il Anche noi, attrici e non, tratteniamo il fi ato.

62 «E quindi uscimmo a riveder le stelle». Sarà solo una mia impressione? Può essere, ma mi piace O meglio, una stella sfaccettata, oro in campo verde. Per- pensare così. ché la voce inconfondibile della Rettrice le comunica la Francesca Facchi vincita del posto in Collegio. Lo stesso brivido che ognuna di noi aveva provato pochi ULTIMO NATALE IN COLLEGIO mesi prima, anche solo per un attimo, scorre di nuovo lungo la schiena. Tra le tante cose del Collegio Nuovo di cui sentirò no- Siamo fuori dall’Inferno. O ci siamo appena entrate? stalgia il prossimo anno c’è, senza dubbio, la tradizionale cena di Natale. Ho sempre amato Dante. Ultimo Natale in Collegio. Non sto parafrasando il titolo Non so perché, né come; mi piace anche solo leggerlo, ad di un fi lm famoso, ma come una pellicola di successo alta voce, far fl uire le sillabe, una dopo l’altra, in quella certi ricordi resteranno indimenticabili. musica perfetta che è la poesia. Anzi, l’alta poesia. Ogni anno questa cena è il momento per le matricole di Mi piace anche immaginare i paesaggi, le voci, i rumori; presentarsi al Consiglio d’Amministrazione e per le altre disegnare nell’aria metafore e similitudini, e assaporarne Nuovine l’occasione per festeggiare insieme, gustare le l’ardore. prelibatezze del cuoco e sentirsi un po’ più unite al canto Forse perché la Commedia è un viaggio. Viaggio nella di “Bevilo, bevilo...” (... e qualcuna lo beve veramente storia, nella letteratura, nella scienza, nella religione, nel- tutto!). l’arte. Viaggio dell’uomo nell’uomo. Quest’anno poi la cena di Natale ha avuto per me un “sa- Le terzine scorrono sotto la pelle, leggere tra le labbra, pore” tutto particolare: l’ultima. libere s’increspano tra i capelli, quasi salsedine, o vento «Ma sono passati già sei anni?» mi chiedo mentre mi pre- di mare. paro prima di scendere in sala giornali. Non so; forse sono impressioni solo mie. Magari un po’ Mi ricordo ancora perfettamente la sera della prima cena infantili, bambine. di Natale, la paura all’idea di dover salire sulla sedia e Ma quando ci hanno detto, a fi ne ottobre, che per la festa presentarsi, non solo alle “anziane” (cosa purtroppo de- delle matricole lo spettacolo avrebbe avuto come tema cisamente abituale all’epoca!), ma anche di fronte alla l’Inferno dantesco... beh, mi sono sentita un po’ spaesata. Rettrice e a tutto il Consiglio d’Amministrazione! Che Perché proprio Dante doveva essere l’oggetto di una pa- imbarazzo! rodia? Sì, sono passati già sei anni e tra le anziane ora ci sono io Poi, durante la lavorazione febbrile gomito a gomito, e, se vogliamo proprio dirla tutta, stando a qualche breve snocciolando idee, costumi, cartelloni, balletti, battute, calcolo e confronto con le compagne, sono proprio la più tra i primi tè a mezzanotte e gli appuntamenti nottambuli anziana del Collegio!... brivido! post-studio, ho capito. E così, eccoci qui, 17 dicembre 2007. Un po’ più eleganti Noi, accomunate solo dall’essere “matricole”, abbiamo del solito, (quest’anno ci ritocca l’attenzione del pubbli- orari, conoscenze, interessi, caratteri molto diversi. Mol- co e, per giunta, abbiamo pure degli ospiti!), facciamo un to probabilmente, senza queste serate, le nostre piccole salto all’aperitivo in sala giornali: salatini, un bianco, due quotidianità sarebbero sfrecciate su binari paralleli sen- risate e, poi, tutte a tavola! za incontrarsi mai (ecco, al contrario, un inconsapevole Tra antipasti e primo di pesce, la mitica tacchinella ripiena esempio pratico: letterata con infl uenza matematica). E e qualche bicchiere di vino, il tempo scorre rapidamente; invece abbiamo iniziato a conoscerci. Piano piano, o for- conosco a memoria le sequenze della cena: presentazione se veloci veloci, nei pochi incontri a nostra disposizione delle nuove decane, Vale e Laura, elette da pochi giorni; per preparare lo spettacolo. poi è la volta delle nuove arrivate a presentarsi, con rime, A tutto questo, poi, un valore aggiunto (continua l’in- sedie e canzoncine. Immancabili poi le richieste delle fl uenza): la Commedia. Nuovine a Babbo Natale e, per concludere, all’arrivo del In fondo, anche Dante mi sembra un po’ una matricola. panettone, la canzoncina natalizia ideata dalle matricole: Anzi, forse, rappresenta davvero la Matricola per eccel- quest’anno una versione rivista di Jingle Bell Rock, che lenza. È un uomo in cammino che inciampa, cade, si rial- come da tradizione ironizza sui personaggi del Collegio. za, vive. Le ragazze sono molto brave e così, ispirate dalle vocine Ha paura e ha coraggio. Un po’ come noi, all’inizio del- delle nostre giovani matricole, scatta l’amarcord e Va- l’anno e anche adesso, alle prese con l’afosa estate pave- leria propone: «Perché non cantiamo di nuovo la nostra se e le sue zanzare. canzone di sei anni fa?» Allora avevamo in effetti riscos- Così, chine sulla Commedia, sfogliandola, raccontan- so grande successo con la versione rivisitata di Ti raserò docela, distorcendola, l’abbiamo sentito vicino a noi. Ci l’aiuola di Grignani, che per l’occasione era diventata: siamo immedesimate. Quasi per magia, abbiamo trovato Ti addobberò l’abete!... (il resto ve lo risparmio). Così “quell’alchimia” che tanto ci mancava all’inizio proprio Vale corre in camera e torna trionfante con il testo della al momento stesso della rappresentazione, scintilla nella canzone che Mary conservava da sei anni: mitica! tensione, negli sguardi complici, negli irrefrenabili scop- Ed eccoci qui, le poche rimaste delle matricole 2002/03 a pi di risa del pubblico. E, forse, questa scintilla è rimasta. cantare a squarciagola ridendo come matte ma con gli oc-

63 chi lucidi, perché mentre urliamo «perché a me mi va, mi da tintinnio di ciondoli luccicanti e sbattere di tacchi, va, sai starmene qua anche sotto Natal!» la mente corre la Nuovina bionda, esuberante e superaccessoriata che, indietro negli anni con i ricordi, e non si può proprio fre- spargendo adrenalina nell’aria insieme agli effl uvi di pro- nare qualche lacrimuccia. Alla fi ne ci è offerto un grande fumo, incita, impartisce ordini, assegna compiti. La ca- e caloroso applauso e mi accorgo che abbiamo fatto com- mera inquadra alternativamente: bocche umide di tisane muovere anche qualche Nuovina più piccola che corre ad e imbrattate di briciole e marmellate, mute per lo stupore abbracciarci a fi ne canzone! Insomma: un successo, una e socchiuse nello sforzo di capire cosa stia sconvolgen- cascata di ricordi e un vortice di emozioni frammiste a do la rassicurante quotidianità vs. labbra rosso fuoco che gioia, malinconia e qualche speranza per un futuro incer- sciorinano disposizioni; pigiama con fantasie assortite to ma così vicino, così allettante. senza traccia di stiratura vs. vestito impeccabile di seta in Al termine della cena, come ogni anno, è il momento del- toni pastello con foulard coordinato; facce attonite color lo scambio dei regali nelle stanze con le amiche più inti- carta riciclata vs. viso radioso con occhioni azzurro in- me, dei bigliettini e dei cioccolatini appesi alle porte. È tenso che brillano di glitter e di entusiasmo. bellissimo fare un giro per i corridoi del Collegio la notte Scena 2°. Le Nuovine tornano a gruppi nelle stanze pro- della cena di Natale: si possono incontrare tante Nuovine ponendo nuove idee, la Nuovina adrenalinica è riuscita che, come “folletti” silenziosi, sono intente ad appendere a scuotere il torpore e a coinvolgere quasi tutte ed è ri- alle porte delle amiche i loro auguri speciali e si respira conosciuta all’unanimità General Manager della Festa di proprio l’atmosfera natalizia; anche questo mi mancherà Primavera. Le poche irriducibili disfattiste capitoleranno tantissimo. a breve. E così anche quest’anno, tra regali e bigliettini, si è fat- Scena 3°. Camera fi ssa su un lungo corridoio su cui si to tardi; torno in camera che sono quasi le due di notte aprono porte sui due lati. Il corridoio è attraversato da e prima di mettermi a letto, mi soffermo a guardare la ragazze che freneticamente trasportano da una stanza al- cartolina d’auguri che come ogni anno il Collegio Nuovo l’altra cuscini, coperte con fantasie vagamente arabeg- ha regalato a tutte noi alunne: è proprio carina, disegnata gianti, sagome di cartone con profi li di minareti; dalla da una compagna di qualche lustro fa, Ilaria Dal Canton, scala arriva di corsa una Nuovina che regge trionfante rappresenta tante ragazze, le Nuovine, intente a studiare una partita di narghilè sottratta dalle case di amici e co- in biblioteca, al lavoro dietro a un microscopio o in ospe- noscenti, nell’aria echeggia la voce della General Mana- dale con il camice. Guardando il disegno non posso non ger che propone, ordina, sollecita. Ogni tanto al centro pensare ai miei splendidi anni trascorsi qui e, sofferman- della scena si forma un capannello che si rammarica per domi sulla scritta 2008, penso all’anno che mi aspetta, un la scarsità di oggetti disponibili per creare l’ambientazio- anno davvero di grandi cambiamenti e momenti impor- ne da mille e una notte, e addirittura rimpiange le rassi- tanti: il termine degli esami e della vita da studentessa, curanti carte veline multicolori che gli anni precedenti la tesi da preparare e la fi ne dell’esperienza in Collegio, trasformavano per qualche giorno il Nuovo in un Baby un posto che ormai, dopo sei anni, sento davvero essere Parking addobbato a festa. E nelle discussioni dei gruppi casa mia. di ragazze emerge il pensiero non troppo recondito che Federica Cocito domina la mente di tutte e si rivela esser il vero motore dell’azione generale: GLI INVITATI. Chi verrà veramen- FESTA DI PRIMAVERA? SCENE DA FILM te. E, se verrà, quali meccanismi e strategie mettere in atto per spostare l’interesse dai vassoi di tartine ad altre «Mi notano di più se vado e sto in disparte o se non componenti della festa. vado?» Quindi il corridoio riprende a essere attraversato da una Come rifuggire dal noto e ormai abusato dilemma moret- stanza all’altra, ma il vociare aumenta, l’eccitazione sale tiano ogni volta che una festa incombe? e le ragazze passano con abiti da sera, pantofolone e Non mancano le citazioni e le scene emblematiche del spazzole; trousse da trucco e piastre per capelli lancia- nuovo cinema italiano in cui ritrovarsi a ogni festa di cui te da una porta all’altra volano attraverso il corridoio. saremo ospiti e, soprattutto, a ogni nostra festa. Scene a Ecco infi ne al centro della scena un gruppo in gran tiro, cui poter riferire le situazioni canoniche che ogni volta si perfetto in ogni dettaglio e determinato a raggiungere le ripropongono, sempre scontate e da manuale, ma sempre mete sognate, che con bicchieroni di rum e succo di pera coinvolgenti ed eccezionali, puntuali e sorprendenti. brinda “Alle Nuovine” prima di lanciarsi nella rutilante Proposta semiseria per un fi lm a ricordo della nostra ec- atmosfera analcolica della festa. cezionale Festa di Primavera 2008: Scena 4°. La festa. Scenografi a e ambientazione riuscite, Scena 1°. In cucinino, intorno a un tavolo ingombro di musica niente male (brava la nostra General Manager e merendine, pacchi di biscotti, tisane plurieffetto, specia- brave tutte le ragazze!), sempre perfetti i piatti dei nostri lità regionali varie, siede un gruppo di Nuovine in stato incomparabili cuochi, zanzare in tregua per l’occasione. comatoso, con negli occhi immagini di mari lontani e fa- Confermate quasi tutte le aspettative per quanto riguarda miglie avvolgenti che si sovrappongono a tomi con titoli la partecipazione degli invitati, l’umore è alto e non è minacciosi immersi nelle nebbie pavesi. Nell’atmosfera scalfi to neanche dal fatto che gli schemi di gioco prefi - stagnante, oziosa e trasandata irrompe, preannunciata gurati saltino tutti e si scompaginino con traiettorie im-

64 prevedibili; ogni Nuovina vede i propri obiettivi sfumare L’impresa era stata affi data a un gruppo di giovani ta- mentre conquista altre mete mai considerate. lenti, un ragazzo che ha scritto il copione, un altro che Scena 5°. Cucinino, intorno al tavolo ingombro di scato- sta seguendo un corso di cinema e che si occupava del- lame e crackers. Le Nuovine, con facce stravolte e il truc- le riprese, un terzo che coordinava il tutto e, infi ne, un co disfatto che sfuma nel violaceo delle occhiaie, com- responsabile che li seguiva. Scritto il copione, contattati mentano allegre, e con soddisfazione inspiegabile per un i collegi in cui girare, ingaggiata un’attrice giovane che osservatore, gli accadimenti della notte precedente, rie- potesse interpretare la parte di una ragazza che avrebbe vocano divertite le delusioni e la disfatta di ciascuna sul voluto entrare in uno di questi collegi, la troupe si è mes- fronte delle più o meno pubbliche relazioni, sorvolano sa a girare l’Europa e, invece di proporre un canonico do- con qualche imbarazzo su conquiste mai cercate, ridono cumentario, ha pensato di costruire una storia e di girare degli innumerevoli equivoci che hanno fatto da leitmotiv un vero e proprio fi lm. alla serata, elargiscono l’una all’altra perle di saggezza Niente male come idea. Niente male fi no a quando non per rimediare a errori nelle scelte strategiche, proclama- incastrano la sottoscritta per fare da comparsa il giorno no buoni propositi per cambiamenti epocali e svolte de- prima di un esame. Dopo le prime lamentele, però, mi terminanti nella vita privata e universitaria. sono dovuta ricredere: non solo mi hanno portato fortu- Diamo loro il tempo di riprendersi. Ci sono nuove scene na per l’esame, ma mi hanno anche dato l’opportunità di da girare per il prossimo anno. imparare un sacco di cose, mi hanno fatto divertire e alla Livia De Rosa fi ne... anche i pesci rossi. Per quanto sia durata poco come esperienza, per quanto CI MANCAVA SOLO IL (VERO) FILM anche i pesci siano fi niti male, il ricordo resta vivo e pia- cevole. Collegio e Rettrice, comparsa anche lei nel fi lm, Sembrava un fi lm dell’orrore: la camera allagata, la boc- aspettano di vedere prima o poi quale sia stato il prodotto cia rotta, i pesci per terra. «Fra, raccoglili tu... ». Io ero di quei giorni di movimento in cui si vedevano telecame- troppo dispiaciuta. re in giro a tutte le ore, in cui ogni tanto qualcuno veniva La mia vicina di stanza si mette a ridere: «Guarda che fermato per qualche ripresa, in cui si vedeva strana gente un pesce rosso ha la memoria di un secondo quindi non girare per il Collegio mentre aleggiava un’atmosfera friz- sapeva nemmeno chi fossi tu!». Sensibile lei, come al so- zante e un po’ confusa. lito. Io c’ero rimasta male davvero. Per i pesci ovviamen- E se le conferenze si fanno in tutti i collegi, se il Ghislie- te, per quello che mi ricordavano e per chi me li aveva ri e il Borromeo fanno i concerti e il Santa Caterina le regalati. rassegne dei fi lm, il Collegio Nuovo quest’anno ha ben Un mattino, o forse no, era già pomeriggio ma io ero an- pensato di lasciarsi riprendere, di trasformarsi in un set cora a letto dopo notti insonni per preparare gli esami, cinematografi co. Chissà che prossimamente qualcuno mi chiama in camera una mia compagna: «Ma lo sai che non decida di girare un fi lm sulla vita in Collegio. Ci sa- in sala tv c’è un regalo per te?». Scendo. Trovo i pesci rebbe da ridere! E a quel punto aumenterebbero le com- rossi nel lampadario, dove li avevano messi in mancanza parse, si cercherebbero protagoniste e per il copione non di una boccia, e un bigliettino con i saluti da parte del ci sarebbe molto da scrivere: in fondo la vita di Collegio, regista, del cameraman, del tecnico e dell’attrice prota- quella che si vede nei telefi lm americani, noi ce la “rac- gonista. Mi salutavano e mi ringraziavano della collabo- contiamo” tutti i giorni. razione, lasciandomi i pesci rossi che avevano comprato Antonella Busso apposta per la scenografi a. Che gentili. In fondo io avevo solo fatto una comparsa, ed era molto più quello che ave- GIALLO TERESIANO E VERDE vo ricevuto io da loro rispetto all’aiuto che avevo potuto COLLEGIO NUOVO: TUTTE IN GITA! offrirgli. Li avevo conosciuti, avevo visto da vicino come si girava L’abbiamo riscoperta l’anno scorso. Ci avevano parlato un fi lm, quante riprese si devono fare per una sola scena, di una bella esperienza persa nei meandri del tempo e come ci si organizza, come si cambiano le battute mentre così avevamo deciso di riprovarla: Parigi la meta, un vero si recita cercando quella più adatta, scoprendo nuove so- successo. La gita di collegio ha preso il via, quest’anno si luzioni. È stato bello avere a che fare con questo gruppo è ripetuta e speriamo che diventi una buona abitudine. di ragazzi giovani, simpatici – carini! – e con tanta voglia Già in ottobre ci si iniziava a chiedere quale sarebbe stata di fare. Ma perché tutto questo? Un fi lm? Ma dove? Ma la meta prescelta, certe che non sarebbe mancata l’occa- chi l’ha organizzato? Quando? Come? Perché? sione di prenderci tutte assieme qualche giorno di pausa Troppe domande a cui nemmeno io ho trovato risposta, dallo studio e di visitare luoghi nuovi e diversi. Dopo subito. Infatti da un momento all’altro, un po’ per caso e lunghe discussioni a suon di sondaggi e crocette, alla fi ne senza capirci molto, mi sono ritrovata a fare da comparsa si è deciso per Vienna, capitale mitteleuropea ricca di sto- per un certo fi lm documentario che ho poi scoperto dopo ria ma anche estremamente moderna e vitale. essere parte di un progetto, sostenuto da EUCA (Euro- In men che non si dica è arrivata la data prescelta per la pean University Colleges Association), fi nalizzato a pro- partenza: cariche di sciarpe e maglioni in previsione di muovere in Europa la realtà dei collegi di merito. un tempo non mite (non ci sono stati risparmiati neppure

65 pioggia e vento, col disappunto di chi sperava di visitare BUON COMPLEANNO COLLEGIO NUOVO! col sole i numerosi giardini), abbiamo affrontato il lungo viaggio in treno, come al solito non troppo riposante ma Tra i vari festeggiamenti (quelli di sempre insomma: divertente! festa delle matricole, festa di Natale, festa di primavera La fatica è stata tuttavia ampiamente ripagata dagli in- etc.), uno in particolare ha contribuito a rendere il nostro tensi giorni trascorsi a Vienna: oltre agli innumerevoli calendario degli eventi “straordinari” decisamente più palazzi e monumenti, da cui emana l’antico splendore speciale rispetto agli altri anni. Già, perché quest’anno il imperiale con quel peculiare giallo teresiano tanto caro Collegio ha raggiunto, come dire, l’età della ragione: ha anche a noi studentesse pavesi, ci hanno piacevolmente compiuto trent’anni. sorpreso l’arte e la cultura della città. Questo compleanno, ovviamente, ha comportato tutte le Muovendoci comodamente in metropolitana, autobus e conseguenze del caso: non solo una festa, ma un’intera tram, grazie al quale è anche possibile percorrere intera- giornata in onore del festeggiato, con centinaia di perso- mente il Ring, il grande “anello” stradale che offre una ne arrivate apposta a portargli i propri omaggi. In que- magnifi ca panoramica della città, Danubio compreso, ab- sta occasione la solita festa delle ex alunne, che già ogni biamo quindi visitato tutte le principali zone e monumen- anno sa di un “bucolico idillio” nella campagna pavese, si ti. Magnifi che le ricchezze architettoniche di Vienna: dal- è così trasformata in una specie di fi lm americano anni ’50. le meravigliose chiese, tra cui il rinomato Stephansdom, Il cast? Il Collegio Nuovo al completo. alla reggia dell’Hofburg e alla residenza estiva di Schön- La scenografi a? Quella di sempre: i nostri meravigliosi brunn, e poi le piazze, il Graben con la famosa Pestsäule, giardini arredati con gazebo, tovaglie – ovviamente di la colonna voluta da Leopoldo I per la fi ne della peste colore giallo e verde – e le tinte di una giornata primave- del 1679, i numerosissimi palazzi in tipico stile viennese, rile pavese. le originali case di Hundertwasser e della Sezession. Un I costumi? I nostri guardaroba accuratamente selezionati vero tripudio per i nostri occhi ultimamente assuefatti da che davano il giusto tocco di grazia al complesso. libri e dispense! Il risultato? Una generale eleganza per un’occasione per Non sono stati da meno i Musei che hanno contribuito così dire “solenne”. più del dovuto alla nostra sete di stupore, dal momento La giornata si è aperta con il solito ricchissimo buffet al- che racchiudono alcune delle collezioni più famose del lestito in refettorio, dove era schierata tutta la troupe del mondo: abbiamo visitato l’Albertina, il Kunsthistori- Collegio, con in testa il nostro Cuoco, artefi ce coi suoi sches Museum e il Belvedere, un paradiso per gli amanti collaboratori di un insieme di bontà davvero impecca- di Schiele e di Klimt. Ci siamo anche concesse una bre- bile. Non sto a dirvele tutte, perché, vista l’eccezionale ve visita all’università e abbiamo dovuto constatare con varietà di portate, rischierei di dilungarmi troppo. Vi ba- invidia che la situazione degli studenti austriaci, almeno sti sapere che i piatti sulle tavole rappresentavano tutte le per quanto riguarda le strutture, è migliore della nostra... culture culinarie del mondo. Infi ne, dopo una giornata trascorsa sotto l’acqua scro- Dopo aver pranzato (e anche abbondantemente!) in giar- sciante pur di approfi ttare quanto più possibile del poco dino, tra fotografi e, saluti e bimbi che giocavano insieme tempo a nostra disposizione, visto che la fame si face- ai clown, che hanno dato, oltre che un tocco di colore, va sentire, non ci siamo fatte mancare un’istruttiva ma un enorme aiuto alle mamme nuovine, abbiamo assistito soprattutto necessaria esperienza gastronomica, gustan- all’incontro in Aula Magna, questa volta un po’ più lungo do nei ristorantini tipici – ma solo perché non c’erano i degli altri anni e ricco di sorprese. Mi limiterò a raccon- cuochi con noi! – i sostanziosi e saporiti piatti della cu- tare la prima parte dell’incontro, dato che quella che si cina viennese, o cedendo alla tentazione di assaggiare la riferisce più da vicino al Trentennale è stata già descritta celebre Sacher Torte, anche se questa volta in porzioni nelle prime pagine di Nuovità. decisamente più ridotte! Anche la Presidente ha gentil- Dopo il caloroso saluto della Presidente della Fonda- mente pensato di offrirci una cena, forse considerando zione Sandra e Enea Mattei, Bruna Bruni Nicolosi, che che, dopo tutto questo camminare, fossimo stanche e ha ricordato la determinazione e il coraggio con cui la avessimo bisogno di rifocillarci. Fondatrice portò avanti il suo “progetto collegiale”, si- Credo quindi di poter parlare a nome di tutte, se dico che cura che sarebbe stata commossa «nel vedere la cresci- ognuna di noi possiede un ricordo più che positivo di ta e le trasformazioni di questa struttura, e soprattutto questo lungo fi ne settimana. Città fantastica e compagnia nell’incontrare voi alunne ed ex alunne, alle quali il suo giusta: quale abbinamento può essere migliore? sogno di un “nuovo collegio” era ed è dedicato» e dopo La speranza è che la gita collegiale, come momento sia di il consueto resoconto sull’anno trascorso da parte della svago che di cultura, diventi una vera e propria consue- Rettrice, è stata la volta delle decane, delle matricole e tudine, permettendo a tutte di vivere ancora esperienze di delle neolaureate. È sempre un momento solenne questo, questo tipo, che oserei defi nire formative e assolutamente in cui uffi cialmente vengono presentate e battezzate con piacevoli, in un perfetto connubio tra utile e dilettevole! le canoniche spillette le “nuove arrivate”, che quest’anno Francesca Antonini in più hanno avuto l’onore di essere “insignite” da un bel gruppetto di matricole del 1978. Di seguito il saluto alle ospiti straniere e, infi ne, l’applauso unanime alle neolau-

66 reate: una sorta di commistione di benvenuti e addii che CIAO. E ARRIVEDERCI... porta con sé un po’ di emozione e commozione. Non è mancato in chiusura l’intervento di Cristina Ca- Eccoci giunte all’ultima festa di Collegio e alla seconda stagnoli, Presidente dell’Associazione Alunne, un’istitu- da “protagoniste”: come a novembre si dà il benvenuto zione che mantiene vivo il contatto tra il Collegio e tutte alle nuove matricole, così il Green Party saluta uffi cial- le ragazze che vi hanno vissuto, in un continuo scambio mente le laureande. di testimoni tra chi esce e chi entra a far parte di questa Mercoledì 2 luglio io e le mie “colleghe” degli ultimi avventura collegiale, in cui si corre continuamente per anni ci siamo dunque ritrovate tutte insieme in giardino, raggiungere vittorie e soddisfazioni. Ci ha divertito mol- insieme alla Presidente, alla Rettrice e a tutto il Consiglio to il suo intervento in cui ci ha proposto un simpatico ed d’Amministrazione del Collegio oltre a Presidenti e Ret- effi cace parallelismo tra il Collegio e una giovane donna tori degli altri collegi di merito di Pavia, ad alcuni docen- trentenne, intelligente, carismatica ed elegante (non ci sa- ti e persino al Prefetto... Eravamo onorate dell’attenzione remo montate la testa?). che ci veniva prestata e incredule al pensiero che quel Infi ne la Rettrice ha mostrato i regali che ci siamo “per- periodo di studio che al primo anno si prospettava a dir messe” per questo compleanno. Primo fra tutti, chicca poco impegnativo (ed eterno!) fosse già quasi alla fi ne e che solo il Collegio Nuovo si è concesso in quel di Pa- ci avesse lasciato tutto sommato in buona salute. Ci sia- via, il profumo “Collegio Nuovo”, con tanto di etichetta: mo sentite improvvisamente grandi in quella situazione, una fragranza appositamente creata per l’occasione dalla consce in un istante di quanto quegli anni fossero passati stessa azienda che arriva perfi no a fornire profumi a fi glie in fretta. di sceicchi e ad altri personaggi altolocati: insomma, un Dopo un piacevole aperitivo è giunto il momento delle piccolo lusso in onore del Trentennale. A seguire, la taz- foto: laureande e “autorità” hanno cercato di assumere za, simpatico “gadget” di gusto americano che noi Nuo- pose solenni e dignitose da tramandare ai posteri, ma vine, affezionate ai tisana party e soprattutto alle tazze di purtroppo questo nobile tentativo è stato ostacolato dai caffè per le nottate di studio matto e disperato, abbiamo continui attacchi delle più tipiche e feroci zanzare pavesi. apprezzato tanto. Infi ne il grembiule, ma per ora quello I presenti si sono dunque cimentati in prove di sopporta- è il caso lasciarlo al Signor Gianni e a Ricky, i nostri zione degne di un fachiro, onde evitare di essere immor- amati cuochi che ci viziano fi n troppo bene con le loro talati come contorsionisti in preda a una crisi di nervi. prelibatezze! A seguire, un’ottima cena, che ha anche offerto a noi lau- L’incontro è proseguito con il festeggiamento vero e reande l’opportunità di scambiare con i vari commensali proprio del Trentennale cui hanno partecipato anche nu- interessanti pareri a proposito del nostro futuro, un futuro merosi ospiti esterni. Al termine, tutti fuori in attesa del peraltro ancora notevolmente nebuloso per la maggior famoso “taglio del nastro”, immortalato perfi no per il parte di noi. Tutti sono stati prodighi di incoraggiamen- “Corriere della Sera”, per inaugurare il nuovo giardino: ti, pur non nascondendoci le inevitabili diffi coltà che ci qui un’altra sorpresa, il regalo di compleanno da parte attendono. Molti dei presenti hanno però riconosciuto della Associazione Alunne, una splendida magnolia di ol- come la permanenza in un collegio di merito durante gli tre due metri di altezza che rende ancora più accogliente anni universitari sia stata, forse, una delle migliori prepa- questo nuovo angolo di “corte” (in realtà già collaudato razioni per affrontare con relativa serenità l’ingresso nel e prescelto da tutte noi per speciali sedute di studio-ab- mondo del lavoro, qualunque esso sarà. Questo perché, bronzante!) qui in collegio, non soltanto ci è stato richiesto un impe- Per un compleanno come si deve non poteva mancare di gno costante nello studio, ma siamo anche state abituate certo la torta per la chiusura della festa, molto gradita da a vivere in comunità e a instaurare relazioni costruttive tutti i presenti, tanto che la sottoscritta, come al solito in con persone prima sconosciute. Tutto ciò sviluppa quelle ritardo, non ne ha potuto assaggiare nemmeno un pez- doti di fl essibilità e adattabilità che sembrano oggi requi- zetto! sito indispensabile per ogni tipo di professione. Inoltre, Abbiamo trascorso una giornata piacevolissima e forse, come ha ricordato la nostra compagna Maria Carmela nel tra tutto, la cosa che mi ha colpita di più oltre all’atmosfe- suo discorso di commiato, l’ambiente collegiale facilita ra quasi surreale della festa, è stato vedere come, nono- la creazione di quei profondi legami d’amicizia che certo stante la gente vada e venga, nonostante ci si perda e ci si non hanno piccola parte nel raggiungimento di quella fe- allontani, il Collegio riesca sempre a rimanere un luogo licità che tutti ci augurano di riuscire a trovare anche una di ritrovo un po’ speciale. volta uscite da queste mura. Può passare il tempo, possono cambiare le persone di L’ambiente del nostro collegio in particolare, come ci anno in anno, ma alla fi ne ci si sente sempre a casa, si ha riferito divertita la Rettrice, sembrerebbe poi favorire ritrova la confi denza di sempre, anche solo per un giorno. anche una speciale allegra serenità che accompagna noi Questo ci si augura di ritrovare ogni anno; questi legami alunne come un segno distintivo... ai posteri e agli amici e questa atmosfera sono le più belle promesse di augurio l’ardua sentenza! che ci si possa fare. La cena si è conclusa lietamente, con la consegna dei di- Buon compleanno Collegio Nuovo! plomi accompagnata dalla nostra ennesima (davvero ul- Marialuisa Catanoso tima!) auto-presentazione, e con la vera e propria festa in

67 giardino. Qui, tra le fette di torta, gli spaghetti di mezza- anche se spesso in netta minoranza, e che ha condiviso notte e infi niti scherzi e risate con le nostre compagne e i con noi l’amarezza per le sconfi tte (poche) e l’euforia per nostri invitati, abbiamo ancora una volta potuto godere di quella serie di vittorie che nelle diverse discipline ci ha alcuni degli aspetti migliori della nostra vita universitaria portato alla tanto attesa fi nale. e collegiale aspetti che tutte noi speriamo vivamente di Si replica così per il terzo anno consecutivo (e per la poter mantenere nella nostra futura vita di vere adulte. quinta volta in sei anni!) un risultato che vorrà dire poco Siamo certe che il nostro saluto al Collegio non sarà mai o nulla in ambito accademico, ma che ci rende tutte così un “addio” vero e proprio, ma un probabile “arriveder- fi ere e orgogliose di vestire giallo verde da cantare a ci”, che negli anni ci vedrà ancora affezionate a questo squarciagola e saltare fi no a farci girare la testa, e che ci posto. ricorda quanto sia bello sentirsi parte della stessa squadra. Irene Cappelletti Giulia Risso ______“SIAMO NOI, SIAMO NOI, LE MIGLIORI GLI INCONTRI CULTURALI VISTI DA NOI DI PAVIA SIAMO NOI” ______MATTINATA CON UOMINI ILLUSTRI Il titolo è presuntuoso e lascerebbe pensare che sia vero quello che a volte si dice dei ragazzi dei collegi di meri- Il 21 ottobre scorso si è svolta in Collegio la conferenza dal to: che se la tirano, che si credono superiori e mirano ad titolo Dal Dna la verità su Cristoforo Colombo: non era il arrivare sempre primi. Dei ragazzi dei collegi di merito solito incontro serale come da copione, bensì una dome- in effetti si dicono tante cose, soprattutto durante le com- nica mattina. Ma questa non era la sola particolarità della petizioni sportive: tifoserie da stadio si accaniscono tanto giornata, perché io in quella occasione ero “dall’altra par- da lasciar pensare che non siano presenti per supportare te”, cioè di fronte al pubblico, insieme al comandante del la propria squadra, quanto per fare vero e proprio terrori- RIS di Parma, colonnello Luciano Garofano, al professor smo psicologico. Che a parlare sia l’invidia di chi, sicuro Carlo Alberto Redi e al giornalista Sisto Capra, Direttore di vincere, quando si trova a fare i conti con la sconfi tta, del mensile “Socrate al caffè”, che ha coordinato il dibatti- fi nisce per accontentarsi del secondo posto e si consola to con grande professionalità. E anche se ero al sicuro, “a disprezzando l’avversario invece di riconoscerne il me- casa mia”, ero emozionata, e non poco. rito? Possibile. Dopo aver esposto i risultati della mia tesi di laurea magi- È la dura legge dello sport, una lezione che si impara strale in Biologia sull’origine del cognome Colombo, tema non solo sul campo, ma che a volte è la vita stessa a in- centrale della conferenza, la parola è passata al colonnello segnare. Garofano che, come sempre (anche se in abiti borghesi!), “Solo studiare, sapete solo studiare!”. Tipico slogan che ha affascinato e catalizzato l’attenzione e l’interesse dei si sente a ogni partita. Ma ne siete sicuri? presenti. I fatti sono dalla nostra parte, e i risultati in campo spor- Il Colonnello ha fatto un breve cenno alla storia dell’inve- tivo non fanno che confermare quanto già facilmente stigazione mostrando per esempio la fotografi a di un de- visibile agli occhi attenti di chi segue la multidisciplina- litto degli anni ’50 con gli investigatori in posa vicino alla rietà di una vita fatta non soltanto di corsi universitari, vittima: si notava benissimo come questi probabilmente ma anche di meeting internazionali e feste in giardino, avessero distrutto eventuali indizi. Tutto diverso invece in conferenze scientifi che e tornei intercollegiali: esperien- una foto più recente: tecnici in camice, con guanti, ma- ze che arricchiscono e offrono opportunità di crescita in schera e macchina fotografi ca all’avanguardia per ripren- un ambiente che è molto più di una semplice residenza dere tutti i particolari individuabili sul luogo del delitto, per alunne meritevoli. evitando di disperdere prove preziosissime. Sono stati poi “Collegio” è quindi soprattutto spirito di squadra e anche ricordati anche casi tuttora irrisolti, come quello di Via quest’anno noi Nuovine, con lo stesso impegno, costan- Poma a Roma o l’omicidio della contessa Filo della Torre za e determinazione con cui ci prepariamo ad affrontare nella villa dell’Olgiata, nelle cui indagini sono stati usati i nostri percorsi universitari, abbiamo raggiunto quello metodi tradizionali. Si è passati poi ai numerosi casi risolti che in campo sportivo è il trofeo più ambito: il Super ultimamente con la tecnologia, grazie alla quale si riesce Coppone! a rispettare la scena del crimine e a proteggere le tracce, Sempre le stesse le discipline in cui ci siamo confronta- soprattutto grazie alla ricerca del Dna che ha un valore al- te: corsa campestre, basket, calcetto, pallavolo e beach tamente probante ai fi ni identifi cativi. volley; sempre le stesse le avversarie più temute: Golgi e Il lavoro sulla scena del crimine è stato decisamente cam- Ghislieri; sempre la stessa la voglia di divertirsi e dare il biato dal ruolo della scienza. Un esempio portato a corro- meglio, emozionarsi ed emozionare. borare questa teoria è stato il delitto di Erba di un anno fa. Grandi le giocatrici che hanno tenuto duro, nonostante Il ritrovamento di una traccia di sangue quasi invisibile sul gli infortuni e le provocazioni degli avversari, nonostante montante anteriore sinistro dell’auto dei coniugi Romano la fatica di trovare il tempo per gli allenamenti con esa- è stato la chiave di volta di tutto l’apparato investigativo, mi alle porte e poche ore di sonno all’attivo. Grande il in quanto in quel reperto, esaminato nei laboratori di Me- tifo che ci ha seguito e supportato senza farsi intimidire, dicina legale di Pavia, è stato individuato il profi lo del Dna

68 di una delle vittime. E proprio questo stringente risultato collaborazione dei Paesi contendenti la sua paternità: Ita- ha convinto i due coniugi a confessare. Il Colonnello, sulla lia e Spagna. La rilevanza storica dell’indagine, oggetto base di tali racconti, ha insistito sul fatto che una prova di studio per anni da parte di studiosi italiani e spagnoli scientifi ca è oggettiva, rimane e nessuno la può smontare, ma non solo, oltre alla prestigiosa presenza dei protago- mentre una confessione può essere ritrattata (come i due nisti della conferenza, ha richiamato nell’aula magna del imputati hanno fatto ultimamente). Collegio Nuovo numerosi partecipanti. Il lavoro della A quel punto ha preso la parola il professor Redi sostenen- nostra compagna Natalia, nato dalla collaborazione col do che, nel millennio delle scienze della vita, «c’è un pun- professor Jose Antonio Lorente Acosta, Direttore del to centrale da sottolineare, cioè quanto siano necessarie le Laboratorio di Identifi cazione Genetica della Facoltà di tecniche di ricerca basate sul Dna, sempre se impiegate con Medicina dell’Università di Granada, basato su oltre 100 buon senso. Ed è per questo che diventa più necessaria che analisi del Dna tratto dalla saliva di altrettanti uomini mai la Banca Dati del Dna!». Tanto che il Comitato Na- – piemontesi, liguri e lombardi – con cognome Colombo, zionale per la Biosicurezza ha formato un gruppo di studio avrebbe dimostrato che il grande navigatore era lombardo per l’istituzione della Banca Dati del Dna, di cui fanno par- e si sarebbe poi trasferito in Spagna, passando attraverso te gli stessi Redi e Garofano. Tutti auspicano naturalmente la Francia. A questa ipotesi si è giunti grazie all’esame che si giunga al più presto a una scelta decisiva e sarà poi svolto sul cromosoma Y e sul Dna mitocondriale, cer- la norma giuridica a trovare il modo di tranquillizzare le candovi delle sequenze che permettano di tracciare una paure che possono nascere, per esempio, da presentazioni ‘patrilinearità’. distorte della stampa. Come ha però osservato il professor Redi, il problema Dopo gli interventi si è passati alle domande. Ricordo la rimane aperto, in quanto i risultati ottenuti dovranno es- più divertente: «Che cosa pensa il colonnello Garofano del sere confrontati con quelli trovati contemporaneamente tenente Colombo, il protagonista delle fortunate serie Tv?» da altri laboratori di Biologia molecolare di Francia e Il Colonnello, sorridendo, non si è lasciato sfuggire l’oc- Spagna. «E con tutto questo», ha concluso il professore, casione di ricordare la lettera inviata a un rotocalco nella «credo che alla fi ne l’ultima parola debba spettare agli quale si chiedeva come mai il RIS della serie televisiva ri- storici. Noi possiamo dare un quadro di expertise scien- solveva tutti i casi, mentre quello vero a volte tardava nelle tifi ca, ma spetta loro indicare quello che c’era nelle bare indagini. La “realtà” della vita del RIS è ovviamente più esaminate». complicata di quella che appare sullo schermo: il tenente La seconda parte della conferenza è stata poi incentra- Colombo della fi ction è una cosa, il mondo reale un’altra. ta sul tema dell’applicazione delle recentissime tecniche In ogni caso, e sono io a dirlo, il lavoro svolto da questo dell’analisi molecolare e della genetica alla risoluzione di gruppo investigativo merita tutto il rispetto e l’orgoglio per casi di omicidi tristemente famosi. gli eccellenti risultati ottenuti, raggiunti grazie ad appa- Dall’analisi che ci è stata proposta è emerso come oggi recchiature modernissime e sofi sticatissime oltre che per l’impunità dell’assassino sia fortunatamente messa in l’impegno profuso da tecnici veramente competenti. seria diffi coltà dalla scienza, che non può far altro che Lo posso confermare di persona, in quanto frequento il cercare di smascherarne la brutalità disumana. Tra spe- Master in Scienze Forensi presso l’Università di Parma, ranze di risoluzione di casi storicamente rilevanti e aiuti organizzato in collaborazione con il RIS, e questa espe- fondamentali nelle indagini di omicidi, la Biologia può rienza mi ha dato la possibilità di conoscere e apprezzare darci seriamente qualche aiuto e qualche speranza. direttamente questi specialisti. In un futuro spero di poter Blerida Banushi e Elisabetta Di Bernardini lavorare anche io in questo settore. Natalia Lugli MATEMATICA: SCOPERTA O INVENZIONE? Al di là del tavolo.... “Matematica”: questa parola intimorisce e affascina, un Tante conferenze quest’anno al Collegio Nuovo, ma una po’ come una divinità tremenda e irascibile che non si fa in particolare, rispetto alle altre, è stata più “di casa”. comprendere se non da pochi iniziati. Questa espressione l’ha utilizzata anche lei, Natalia Lu- Ma è davvero così? Davvero la matematica è così lontana gli, ex alunna del collegio, neo-laureata, che il 21 ottobre dal nostro essere, dal nostro sentire quotidiano? ha partecipato a una conferenza in Collegio non come Ci viene sempre ripetuto che ormai questa disciplina così uditrice ma come relatrice. Una bella esperienza. Una indomabile è entrata nella nostra vita quotidiana per non bella emozione per lei e per noi, che vedevamo una no- uscirne più; eppure noi non la vediamo! stra compagna essere arrivata fi no a quel punto; chissà Facevo queste considerazioni leggendo il comunicato che un giorno non tocchi anche a noi! stampa della conferenza che il prof. Claudio Bartocci L’argomento di cui si è parlato riguardava la storica con- avrebbe tenuto al Collegio Nuovo. Il titolo della confe- troversia sulle origini di Cristoforo Colombo, lo scopri- renza era: “Analogie tra analogie. La matematica nella tore del nuovo mondo, che sembra essersi risolta grazie cultura del nostro tempo.” alla “schiacciante prova del Dna”. Questo risultato si è Questa conferenza, a cui poi ho assistito interessata, è ottenuto attraverso un approccio scientifi co basato sulla stata presentata dal dott. Marco Cagnotti, docente del

69 corso di Comunicazione Scientifi ca Divulgativa che sta- perno della nostra cultura, non solo scientifi ca. vo seguendo in quel periodo. Anche in questa occasione, Se se ne parlasse un po’ di più, forse questa matematica si è mostrato estremamente simpatico e brillante. ci sembrerebbe meno lontana! Il tema della conferenza faceva riferimento a un breve Gabriella Pocalana saggio di André Weil, citato da Bartocci, in cui si fa no- tare come al ricercatore nulla dia più piacere di quelle FAR LUCE SU UN FUTURO AL BUIO “vaghe analogie, quegli oscuri rifl essi che rimandano da una teoria all’altra”, tutte “corrispondenze incerte” Il problema energetico. Quante volte ne abbiamo sentito che si ritrovano ad esempio nei rapporti tra letteratura e parlare? Basta sfogliare un qualsiasi quotidiano per trovar- matematica, come lui stesso ha proposto nell’antologia si di fronte a scenari apocalittici e prospettive terrifi canti di einaudiana che ha curato. Il professore, per introdurre un futuro “al buio”. l’argomento della conferenza, ha poi fatto riferimento al Sarà proprio vero? La situazione attuale è critica, ma non libro di Morris Kline La matematica nella cultura occi- senza possibilità di uscita. Ce lo ha spiegato il professor dentale, uno dei tanti volumi che parlano di matematica, Maurizio Lontano, Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di nonostante generalmente si pensi che non ne siano sta- Fisica del Plasma – CNR di Milano, nella conferenza dal ti pubblicati molti. Nel testo di Kline si sostiene che la titolo Il futuro dell’energia viene dalle stelle? La Fusione matematica abbia infl uenzato pressoché ogni ambito del Termonucleare Controllata, la prima del ciclo “Emergenze sapere e si fa riferimento a due concezioni specifi che di planetarie: la scienza ci salverà? Energia, Clima, Malattie tale disciplina, una di carattere storico e una di carattere emergenti, Ambiente”. fi losofi co. Le statistiche dicono che alla fi ne del secolo la popolazione Quella di carattere storico consiste in una visione del- mondiale sarà raddoppiata e il fabbisogno pro capite tripli- la matematica come un progresso lineare e cumulativo, cato: il defi cit energetico sarà enorme. I combustibili fossi- unitario e senza momenti di rottura, dove le nuove co- li, la fonte di energia più sfruttata attualmente, presentano noscenze non cancellano le vecchie ma si sommano per diversi problemi: petrolio e carbone sono tremendamente costruire un unico corpus. inquinanti, mentre il gas naturale, pur essendo “pulito”, Quella di carattere fi losofi co invece fa riferimento alla è pericoloso in quanto diffi cilmente gestibile e controlla- concezione galileiana, secondo la quale il mondo è un bile. Una volta esaurito il petrolio si potrebbe sfruttare il libro scritto in caratteri matematici: la matematica rifl ette carbone, che è presente in quantità molto maggiore, ma cioè la natura dell’universo e ci permette di capirlo. nel giro di poco si arriverebbe a un livello d’inquinamento Dopo aver esposto queste due teorie, la domanda che il insostenibile, incompatibile con la vita stessa. Argomen- professore ha posto è stata: “Si possono pensare le cose ti, questi ultimi, trattati insieme a molti altri anche nella in maniera diversa?”. A quanto pare sì. In effetti è una seconda conferenza del ciclo, Il tempo che fa: previsio- visione “realista” ritenere gli enti matematici esistenti in- ni scientifi che e implicazioni sociali, tenuta da Piero Di dipendentemente dalla nostra mente. Carlo, dell’Università dell’Aquila, oltre che ricercatore In contrapposizione a questa visione ne esiste una più del CETEMPS (Centro di Eccellenza per la Previsione di “convenzionalista” secondo la quale gli oggetti e i mo- Eventi Meteorologici Severi). delli matematici vengono inventati e concorrono a co- Questi cicli di incontri di carattere scientifi co hanno riscos- struire il “romanzo” della matematica. In questo senso so molto interesse, affrontando alcuni degli argomenti più l’espressione “analogie tra analogie” indica lo studio del- scottanti degli ultimi anni, in cui si oscilla tra la paura che le regole di trasformazione da un modello all’altro. le nostre attività modifi chino troppo l’ambiente e il timore La domanda fondamentale rimane quindi aperta: “la ma- che sia l’ambiente stesso prima o poi a costringerci a una tematica è una scoperta o un’invenzione?”. Il relatore ha vita drasticamente diversa. concluso che è un’invenzione che ha anche però alcuni Che dire per esempio delle energie rinnovabili (eolica, so- tratti di “scoperta”, come ogni grande opera d’arte, in lare, mareale... )? Anche loro non sono esenti da problemi: quanto penetra in profondità nella realtà. non inquinano direttamente, ma il loro impatto ambientale La serata è stata anche animata da un dibattito sorto tra è devastante, e inoltre sono sfruttabili solo in zone geogra- il professor Bartocci e alcuni docenti dell’Università di fi camente limitate. In effetti installare pannelli solari sul Pavia, segno evidente di un interesse elevato per l’argo- tetto di una casa può essere utilissimo – oltre che economi- mento, che ha portato a una serie di rifl essioni e di argo- camente conveniente! – e con questo sistema ciascuno di mentazioni davvero stimolanti. noi darebbe il suo piccolo contributo alla causa energetica; Considerato anche il corso di divulgazione scientifi ca ma è assurdo credere che la sola energia solare possa sod- che stavo seguendo, è stato molto utile e intrigante per disfare i bisogni di un’intera società. me quella sera analizzare come, sul campo, ci si possa La troppo contestata fi ssione nucleare fornisce un’energia trovare in diffi coltà a spiegare certi argomenti a chi non pulita nell’immediato, ma resta il problema, solo parzial- possiede le tue conoscenze specifi che. Ho perciò ammi- mente risolto, dello smaltimento delle scorie. Bisogna poi rato ancora di più il relatore che ha saputo coinvolgere considerare che l’uranio non sarà presente per sempre e la platea e convincerla del fatto che davvero i numeri e anche ottimizzando le tecniche di sfruttamento presto o la logica possano essere – e siano effettivamente! – un tardi si esaurirà.

70 La soluzione migliore sembra essere una sola: la fusione fumetti d’argomento scientifi co curata a quattro mani dal termonucleare, quel processo che fornisce l’energia al Sole matematico e fi losofo della scienza Giulio Giorello e dal e alle stelle. Ce ne ha spiegato i meccanismi e sottolineato biologo Pierluigi Gaspa. A guidare la serata insieme allo i punti salienti con estrema chiarezza il professor Lontano. stesso Giorello, CarloAlberto Redi, amico e collaboratore Infatti, a differenza della fi ssione, che avviene con elemen- dell’autore, con il quale condivide, come la serata ha rive- ti pesanti, il processo della fusione si attua con elementi lato, anche una grande passione per i fumetti. leggeri. Da un deutone e un tritone – isotopi dell’idrogeno Il fumetto (da cui le “nuvole” del titolo della raccolta) e con uno e due neutroni in più rispettivamente, che si trova- la scienza quindi: un accostamento quanto meno curioso. no nell’acqua del mare e nei prodotti di scarto dei reattori Cosa può unire due forme di comunicazione così diverse? a fi ssione – si ottengono un nucleo di elio e un neutrone: Che cosa lega il rigore e l’oggettività della scienza con la il processo libera una quantità di energia enorme. Basti freschezza e la creatività del fumetto? Penso che a ognu- pensare che la stessa energia ricavabile da 10 tonnellate di no dei partecipanti all’incontro siano sorte domande come carbone si ottiene dal deuterio contenuto in soli 50 litri di queste, ma credo anche che ciascuno di loro sia tornato acqua. Perché la fusione avvenga bisogna vincere la forza a casa con le idee un po’ più chiare sull’argomento e, ne repulsiva tra i due nuclei: sono necessarie una tempera- sono certa, stupito e soddisfatto della risposta. tura e una densità elevatissime, condizioni che la materia Rispondere a questa domanda è stato infatti il fi lo rosso assume solo nel cosiddetto “quarto stato”, lo stato di pla- della serata: l’uditorio è stato accompagnato non solo nel sma. Una volta creato il plasma – la materia viene scaldata mondo del fumetto – da Walt Disney ai Simpson, da Tex iniettandovi particelle ad alta energia o onde elettromagne- Willer ai Manga giapponesi – ma anche in quello della re- tiche – bisogna confi narlo per mantenere la densità a livel- latività, della clonazione, dell’evoluzionismo e delle teorie li suffi cientemente alti perché la reazione possa avvenire. sulla forma dell’universo. Uno dei metodi più utilizzati è il cosiddetto confi namento L’incontro è entrato immediatamente nel vivo, rivelando magnetico: le linee del campo magnetico imprigionano le sin da subito una freschezza e genuinità che lo hanno ca- particelle cariche del plasma lungo anelli con raggi di ap- ratterizzato sino alla fi ne. pena qualche frazione di centimetro, detti “Tokamak”. Redi ha introdotto la serata, fornendo una prima rispo- Il più potente Tokamak realizzato sinora è il JET, in Inghil- sta alla domanda dell’uditorio: il fumetto può essere un terra. Le sue prestazioni verranno migliorate da ITER, non utilissimo strumento didattico per veicolare informazioni ancora un reattore a fusione vero e proprio, ma piuttosto scientifi che. La sua immediatezza lo rende infatti veicolo un passaggio intermedio e obbligato che si propone di ot- privilegiato di informazioni, anche nel campo della scien- tenere un guadagno energetico superiore, ma non ancora za. Dai fumetti traspare inoltre un’idea molto positiva del- suffi ciente ad alimentare una centrale. Le considerevoli l’impresa scientifi ca: la ricerca è innanzitutto curiosità e diffi coltà a cui va incontro questo progetto internazionale creatività, e questo dal fumetto emerge chiaramente. stanno nella realizzazione di materiali suffi cientemente re- L’aspetto che maggiormente affascina Redi è il ruolo dei sistenti che non vengano distrutti dal plasma, ma non solo: cattivi, che sono solitamente i più “scienziati” tra i per- l’intero progetto ha un costo di 5 miliardi di euro e vedrà la sonaggi. Tra i preferiti del biologo, Pietro Gambadilegno, luce, se tutto va bene, nel 2016. Secondo previsioni molto esperto del ragionamento ipotetico deduttivo e inventore ottimistiche il primo reattore sarà funzionante soltanto nel persino di una forma di clonazione nel corso di una delle 2050 e sarà in grado di fornire una potenza di 1.5 – 2 GW. sue tante avventure. L’energia della fusione sarà un’energia estremamente pu- La parola passa quindi a Giorello che inizia raccontando lita: in condizioni normali il livello di radioattività emesso la nascita del libro. L’idea sorse in occasione di un incon- sarebbe inferiore all’1% del livello naturale. tro sulla divulgazione scientifi ca, durante la prima edi- Purtroppo lo sviluppo delle tecnologie necessarie per con- zione del “Festival della Scienza” di Genova, insieme a seguire questo importante obiettivo procede a rilento: an- Pierluigi Gaspa, parte dello staff organizzativo di Lucca cora troppi sono gli interessi economici e politici legati al Comics&Games, manifestazione che si tiene nella città petrolio. Soltanto quando le condizioni ambientali saranno che ora ospita anche il Museo Nazionale del Fumetto (ter- talmente disastrose da impedire l’utilizzo degli idrocarburi zo museo in Europa, dopo Angoulême e Bruxelles!). Ma si penserà seriamente a investire in questo nuovo campo. non solo. In realtà il libro è anche un vero e proprio “atto La soluzione al problema energetico c’è, per chi la vuole d’amore” nei confronti del fumetto, compagno di viaggio vedere. dell’autore sin dall’infanzia: Giorello ci ha raccontato di Angelica Sartori aver imparato a leggere proprio sui fumetti, spronato dai genitori, che ritenevano quest’arte, che abbina immagine e FUMETTI E SCIENZA, UN PIACEVOLE parola, una forma di comunicazione molto effi cace. CONNUBIO Come ha sottolineato il fi losofo e matematico, l’imme- diatezza e la vivacità, che rendono il fumetto così amato Inaspettato quanto piacevole incontro di scienza, fi losofi a dai più piccoli (e non solo, come la serata ha ampiamente e fumetto al Collegio Nuovo il 26 novembre 2007 con la dimostrato), gli conferiscono una capacità immaginativa presentazione del libro La scienza tra le nuvole. Da Pip- del tutto speciale. Questa caratteristica lo rende particolar- po Newton a Mr Fantastic, uno studio di appassionati di mente affi ne alla scienza, che nasce, cresce e progredisce

71 proprio grazie all’intuizione di chi vi si dedica. In effetti, le Pari Opportunità nella Scienza con l’obiettivo di inco- già dalle sue origini la scienza è stata tra gli argomenti pri- raggiare le ragazze verso una facoltà scientifi ca, di rendere vilegiati del fumetto: i fumetti classici riescono infatti a le donne ricercatrici consapevoli delle discriminazioni di trattare elegantemente argomenti scientifi ci. Ma è in par- genere nel mondo scientifi co e di sensibilizzare i politici a ticolare al giorno d’oggi che il fumetto, elevato ormai a porre fi ne allo spreco di intelligenze femminili. forma d’arte, ha stabilito un rapporto privilegiato con il Ma cosa fa un’Ambasciatrice per le Pari Opportunità? E mondo scientifi co. cos’è il progetto DIVA? La teoria della relatività, il darwinismo e l’evoluzione, la Una risposta soddisfa entrambi i dubbi: il compito di storia dei vaccini, Galilei e il metodo scientifi co sono solo un’Ambasciatrice come Rossella Palomba è infatti quel- alcuni degli argomenti di comics contemporanei citati nel lo di mettere in pratica i tre aspetti fondamentali su cui corso della serata. Le strisce a fumetti oggi non solo il- si basa il progetto DIVA (Science in a Different Voice): lustrano la scienza, ma anche la sua storia: gli scienziati sensibilizzare le studentesse delle scuole superiori riguar- diventano dei veri e propri eroi della vita quotidiana, pro- do all’importanza del lavoro scientifi co, sottolineare ai tagonisti di appassionanti avventure. Insomma, i fumetti politici il problema dello spreco dei talenti femminili in servono per divertirsi, come ha detto Giorello, ma se poi questo ambito e, infi ne, aumentare la consapevolezza delle entrano bene in simbiosi con il mondo scientifi co, ancora ricercatrici sull’esistenza di un ambiente scientifi co preva- meglio. lentemente maschilista. Moltissimi gli esempi riferiti nel corso dell’incontro, a par- Per quanto riguarda il primo obiettivo, il progetto mira a tire da Topolino (che abbiamo scoperto essere tra i preferiti promuovere e pubblicizzare un’immagine positiva e sti- del fi losofo): l’uditorio è stato immerso nel magico mondo molante della ricerca scientifi ca. A questo scopo Rossel- del fumetto con così grande abilità e passione da riuscire la Palomba ha intrapreso un vero e proprio viaggio nelle a seguire le avventure raccontate pur non avendole sotto scuole italiane, orientando le ragazze verso la scienza e gli occhi. facendo leva soprattutto sulla libertà di pensiero che una Una serata piacevole, di grande contenuto e molto parteci- tale professione può garantire. pata, come hanno rivelato i numerosi interventi conclusivi; Ci sono stati mostrati anche alcuni effi caci fi lmati, creati occasione unica per vedere la scienza e lo scienziato sotto apposta per la proiezione nelle scuole, in cui si racconta- una nuova luce, a dimostrazione che è possibile appassio- vano le esperienze di quattro affermate scienziate italiane: narsi contemporaneamente a Tex Willer e alle nuove tesi la vulcanologa Francesca Bianco, la matematica Bianca sulla forma dell’universo. Falcidieno, l’astrofi sica Margherita Hack, e la primatologa Cecilia Trovati Elisabetta Visalberghi. Invece, a proposito dell’opera di sensibilizzazione dei po- COEFFICIENTE 2,6: DONNE E SCIENZA litici, per indurli a valorizzare il ruolo della donna nel cam- po della ricerca, il progetto DIVA è giunto alla realizzazio- «Questa è un’iniziativa che il Collegio Nuovo ha organiz- ne di un Codice di Condotta delle Assunzioni. Si tratta di zato d’intesa con Sportello Donna di Pavia per promuove- una Carta Europea che permette di garantire equi criteri di re la presenza delle donne nelle carriere scientifi che. Visto merito e trasparenza nei concorsi scientifi ci e accademici che il nostro è un collegio femminile, parlare di “donne e in cui, possibilmente, le donne non vengano penalizzate scienza” è un tema che c’intriga particolarmente; inoltre, ma, al contrario, sostenute, per poter dar vita a una scienza viviamo in una struttura che è stata fondata da una donna basata sulla meritocrazia. laureata in matematica ed è signifi cativo che circa il 70% Infi ne, per informare le giovani ricercatrici sul panorama delle nostre studentesse siano iscritte a facoltà scientifi - selettivo e maschilista che caratterizza il settore, sono stati che». creati gruppi di discussione e appositi centri di ricerca per Queste le parole di introduzione al “caffè scientifi co” con approfondire il problema e maturare delle proposte riso- ospiti d’eccezione su un tema attuale che ci riguarda da lutive. Un’indagine svolta da Rossella Palomba, infatti, vicino: la scienza “al femminile”. Erano con noi Rossella mostra che le donne sono pochissime tra i dirigenti, o ad- Palomba, demografa e Ambasciatrice per le Pari Opportu- dirittura quasi assenti ai vertici decisionali e, inoltre, per nità nella Scienza, e Sylvie Coyaud, giornalista scientifi ca ottenere promozioni pari a quelle di un ricercatore uomo la e collaboratrice del supplemento culturale del “Sole-24 donna deve essere 2,6 volte più brava! Ore” e della rivista D di “Repubblica”. E, guarda caso, il Collegio Nuovo gode di più d’una di Degne di rifl essione le premesse del dibattito: sono tutto- queste meritevoli rappresentanti. Allora, “donne”, diamoci ra poche le ragazze che scelgono all’università discipline da fare, la scienza ha bisogno di noi, della nostra passio- dure come fi sica, ingegneria e matematica, tra queste an- ne e del nostro imparagonabile senso di protezione verso cora meno quelle che intraprendono una carriera scienti- il lavoro che amiamo! Iscriviamoci quindi senza timore a fi ca, pochissime poi le ricercatrici che occupano posti di facoltà scientifi che perché, come dice Sylvie Coyaud: «la prestigio negli enti di ricerca. scienza è la maggiore delle potenze» (e noi donne siamo Ma le iniziative per ovviare al problema sono stuzzicanti e una potenza, no?)! contagiose: proprio per questi motivi la Commissione Eu- Szandra Brambilla ropea ha promosso l’istituzione di un’Ambasciatrice per

72 UNA SINDROME SEMISERIA: IL MORBO in vacanza, ho aspettato sole, gelati e relax per cimentarmi DI SEVERGNINI in questo articolo. Mi serviva tranquillità e concentrazione per questo lavoro, non è una cosa da tutti i giorni scrivere Dicesi “ansia da prestazione”. su qualcuno che sa scrivere e lo insegna (che ne dice per Prima riga dell’articolo e già utilizzo pericolose virgolet- esempio di questo bel gioco di parole? Mi boccia in par- te. Cerco altri incipit ma non mi convincono. Rassegnata, tenza?) rischio un errore “semiserio” in partenza. Oh no, di nuovo Non volevo far danni, ma forse ne sto combinando uno virgolette; inutile, sono proprio un brutto vizio. dopo l’altro. Ho come l’impressione che la sua biro rossa Ecco, con questi dubbi formali ho già riempito un paragra- stia facendo le ruote su questa pagina di Nuovità e quan- fo: male, ben 52 parole e sono ancora senza contenuto (ora do si fermerà, nauseata, sarà solo per liberare la mano e le parole sono 64, sto peggiorando, 66). Contravvengo lasciarla digitare un bel 0382... per chiamare il Collegio così inevitabilmente ad almeno tre dei suoi moniti: avere Nuovo e dire due paroline alla redazione. qualcosa da dire, dirlo e dirlo brevemente. Facciamo un patto: io non svelerò a nessuno che lei quella Facciamo così: lei faccia fi nta di niente quando, e se, legge- sera in Collegio ha defi nitivamente imbrattato con un suo rà questo articolo. Me lo prometta. Dopo la sua conferenza autografo indelebile lo schermo del nostro proiettore, che al Collegio Nuovo e dopo la lettura del libro L’italiano, pensava scorrevole (mentre era un vecchio modello a car- lezioni semiserie, come faccio a scrivere qualcosa di ap- ta), e lei non sia troppo severo con me, la prego. provabile? Lei ha distrutto troppe mie certezze: dopo tutte Mi guarda con quel ghigno furbetto dalla pagina di coper- le sue lezioni mi sono sentita una capra (non so perché tina del suo libro, quasi a volermi dire “Signorina, dopo proprio una capra, ma questa è la vulgata, quindi almeno tutto quello che ha imparato leggendo queste pagine, veda questa similitudine non la consideri un errore!). di non combinare guai!”. Dicevamo, anzi, dicevo, niente pluralia maiestatis lo so, Apro il libro. Vedo la sua dedica simpatica. ma da studiosa di lettere antiche ho troppi vizi da sanare: Chiudo il libro. Improvvisamente a calmare la mia “ansia sfi lze di subordinate, relative a non fi nire, prose prolisse da prestazione” ci pensa un ricordo: lei, un po’ spaesato – apprezzi almeno l’allitterazione! –, e a volte addirittura nella sede centrale dell’Università di Pavia. «Signorina sa l’intraducibilità. dov’è l’aula G1?». L’accompagno. Un mio amico mi fer- Dicevo insomma, visto che prima non ho chiuso il perio- ma per strada: «Antonella, cosa ci fai in giro con Beppe do, che sono seriamente in diffi coltà. In questo articolo Severgnini?». Non lo so molto bene neanche io. dovrei parlare di lei, della sua serata al Collegio e del libro Se uno si fermasse al suo libro probabilmente conoscereb- che ha presentato. Bene: alla ventunesima riga ho esposto be un Beppe Severgnini ironico, mordace, che ne sa una il contenuto del mio scritto. Mica male no?! più del diavolo, simpatico, ma pronto a dare una bella stri- Come faccio? Sono inibita, imbarazzata. Ad ogni frase gliata a chiunque provi a scrivere anche solo un biglietto sale il terrore, – avrà senso, sarà abbastanza originale? d’auguri in italiano. Eppure, uno che ha seguito una sua –. Ad ogni parola l’angoscia, – sarà quella giusta? – . Ad conferenza-intervista-libro, se avesse la fortuna di cono- ogni segno di interpunzione, ahimé, crescono dubbi am- scere anche il post Severgnini, si accorgerebbe che questo letici – due punti o punto e virgola? Questo è il problema Professore, oltre a dare istruzioni, chiacchiera volentieri – . Sono appena inciampata in una scadente anafora ma del più e del meno, anche con studentesse semisconosciu- mi giustifi co: non ho trovato pareri nel suo libro su questa te, salvo un autografo la sera prima al Collegio Nuovo. fi gura retorica, se non ricordo male, quindi ho azzardato Non è da tutti i vip comportarsi così. Non tirarsela, mi per- l’impresa. La aborrisce? In questo caso la autorizzo a pren- metta questo colloquialismo, non è da tutti a quei livelli. dere questa mia serie di frasi come “cattivo esempio da Mi ha pure portato la valigia – che vergogna! –. non imitare” per il suo prossimo libro. Non le chiederò i Con questa consapevolezza ho potuto scrivere fi no qui, diritti d’autore. preoccupata dei mille errori che troverà tra queste righe, La sera del 6 dicembre, in netta concorrenza con una lec- ma non scoraggiata. tura Dantis in centro, ha riempito la sala conferenze del A parte gli scherzi, la sua conferenza e il suo libro mi han- nostro collegio e ci ha intrattenuto tra lezioni, battute e no divertita e intimorita quel tanto che basta a pensarci aneddoti divertenti. Non sono mancate le interrogazioni, prima di mettere due “che” in una frase, a rileggere le e- con tanto di maglietta come premio, che ha prontamente mail, a evitare usi casuali e spropositati di aggettivi, verbi vinto la mia vicina di scalino (perché per le sedie non c’era e soprattutto punteggiatura. Ci ha ammaestrato tutti quanti più speranza nemmeno per i puntuali: hanno vinto il posto quella sera, a qualcuno deve essere anche venuta voglia di solo gli anticipatori previdenti!). L’ansia da prestazione è tornare a scuola! In effetti ci ha raccontato delle sue espe- cominciata lì. rienze come insegnante anche presso i corsi dello IUSS Non parliamo poi della mezz’ora di processione per ar- qui a Pavia, e dei suoi incontri in giro per il mondo con rivare a un suo autografo sul libro! Perplessità anche sul queste Nuovine, che sono dappertutto, perché non ripetere “cosa gli dirò? Meglio evitare banalità e congiuntivi”. queste avventure? A questo punto penserà che a scrivere sia una collegiale Il post conferenza mi ha invece incoraggiata ad accetta- stressata e sotto esame, particolarmente paranoica e ma- re di scrivere l’articolo, con la certezza che lei, prima di gari anche in preda a una crisi sentimentale. In realtà sono sgridarmi e farmi l’elenco degli errori, si farà una bella

73 risata. In fondo, non è forse vero che “chi scrive bene è Per esempio nel 1979 si dichiarò sconfi tto il vaiolo; fu un scientifi camente sospetto”? Ho appena commesso un furto risultato straordinario, forse unico e si credette fermamen- spudorato copiando questa citazione dal suo libro, che lei te che le malattie infettive sarebbero state nel tempo tutte ha a sua volta rubato a Theodor W. Adorno. Visto che ha eliminate. Eppure, nello stesso anno, il vaso di Pandora si intitolato a questo proposito un capitolo del libro “In vista riaprì con la presenza contemporanea di nuove e vecchie della citazione, rallentare”, ho ben pensato di chiudere con epidemie. questo errore plateale. E con questo la saluto, non “cordial- Oggi le malattie infettive (AIDS, , infezioni ga- mente”, come non piace a lei, ma con un semplice “alla strointestinali, TBC...) rappresentano la seconda causa di prossima”. morte nel mondo. I motivi sono molti: per esempio ci sono Il Collegio Nuovo la aspetta di nuovo. Si becchi anche la virus “nuovi”, come il virus HIV 1, che è comparso nel rima. 1930-1950 e si è diffuso rapidamente in tutto il mondo. Si Questi sono gli effetti letali del Sig. Severgnini. Provare tratta di un’epidemia comportamentale molto pericolosa, per credere. Libri e conferenze sono a vostra disposizione: al pari della SARS, sostenuta da un Coronavirus capace cercateli e se vi riducete come me fatemi sapere. Potrem- di realizzare il tanto temuto “salto di specie”. La SARS ha mo fondare un club. messo in luce i rischi della globalizzazione, grazie o a cau- Antonella Busso sa della quale è possibile esportare o importare qualunque cosa in modo estremamente rapido, malattie comprese. MALEDETTE MALATTIE Inoltre la SARS ha evidenziato un’inaspettata carenza di coordinamento, la fragilità delle strutture e l’esauribilità Sono problematiche, sono da studiare, sono tra quelle che delle risorse anche nei Paesi cosiddetti avanzati. Altra cau- tutti conoscono perché malauguratamente più diffuse e sa di alta prevalenza delle malattie infettive è la variabilità diffondibili: le malattie infettive. A proposito di queste il virale, dovuta soprattutto alle ricombinazioni genetiche. 4 marzo 2008 si è tenuto in Collegio un incontro molto Attualmente una questione pungente è rappresentata dai interessante con il professor Mauro Moroni, Ordinario virus aviari, di cui gli uccelli migratori rappresentano i in materia presso l’Università degli Studi di Milano, ol- serbatoi e la sede ottimale di ricombinazione. Il rischio tre che Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive del salto di specie, in questa circostanza, è altissimo. La dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano. Mem- storia purtroppo presenta vari precedenti di questo genere: bro della Commissione Nazionale AIDS e coautore del la cosiddetta infl uenza Spagnola del 1918, responsabile di volume di base Malattie Infettive (Masson), il professore cinquanta milioni di morti; l’Asiatica nel 1957 e l’Hong è stato presentato da uno dei suoi colleghi di Pavia, Da- Kong nel 1968. niele Scevola, accompagnato dall’immancabile giornalista Siamo forse in prossimità di qualche nuova pandemia? scientifi co Marco Cagnotti: insieme ci hanno offerto una Inoltre, ai giorni nostri è da considerare l’intervento sem- serata formativa e interessante all’interno del ciclo di con- pre più irrispettoso dell’uomo che cambia l’habitat di mol- ferenze legate al tema delle “Emergenze Planetarie”. te specie animali (pensiamo ad esempio agli interventi di Argomento più che mai “di casa” quello delle malattie in- deforestazione) e complica in questo modo la situazione. fettive, che nascono come disciplina di studio proprio a La serata, colma di dati e di rifl essioni un po’ spaventose Pavia. I loro nomi ci sono noti, la varicella, il morbillo, ma assai realistiche, ha coinvolto emotivamente tutti i pre- la scarlattina etc, e la loro origine risale a circa undicimi- senti costringendoli, anche solo per qualche ora, a soffer- la anni fa, quando l’uomo cominciò a coltivare la terra, a marsi sulla realtà di un problema a noi vicinissimo e mai creare agglomerati e ad allevare gli animali. Ampliando il inattuale. La storia delle malattie infettive sembra essere contatto diretto con l’ambiente circostante si sono inevita- una storia infi nita, che si ripete con le sue cicliche stragi e bilmente moltiplicate le possibilità di contagio. Eppure la i suoi progressi nel tempo, segnando la vita e la rifl essione prima segnalazione di “agenti infettanti” è decisamente re- dell’uomo che continua a studiarle, parlarne e scriverne. cente: risale infatti al 1940, data che si fa coincidere con la Da Tucidide a Boccaccio, da Manzoni a Camus, ogni se- nascita della microbiologia e dell’infettivologia moderna. colo e ogni storia ha avuto la sua “peste”, le sue interpreta- Tra le grandi tappe di questo percorso si può pensare a zioni e i suoi tentativi di risoluzione. personalità illustri come Koch o Elhrich, il padre della L’incontro si è chiuso infatti con una domanda “aperta” e chemioterapia: entrambi hanno dovuto combattere non alla quale a quanto pare solo il tempo risponderà: la scien- solo contro le malattie ma anche contro una superstizione za ci salverà? diffusa e radicata che considerava queste epidemie come Giorgia Bestagno maledizioni o castighi divini, credenza tuttavia ancora pre- sente in molti Paesi. La loro conquista fu anche quella di QUANDO UNA PERSONA “NORMALE” aver convinto molte mentalità e istituzioni a considerare la CE LA FA scienza come portatrice di soluzioni tangibili e valide e la medicina come strumento imprescindibile per la lotta alle Se anche tu fai parte di quella schiera di ragazzi che deside- malattie in luogo di scongiuri e amuleti. rano farcela da soli, che non vogliono farsi raccomandare La storia delle malattie infettive è una storia gloriosa, an- dall’amico di turno, che hanno intenzione di guadagnarsi che se costellata talvolta da false speranze. il successo con il merito e il sacrifi cio, che spesso vengono

74 messi da parte a favore dei fi gli e dei nipoti del capo... sare che qualche speranza, non solo nel campo del giorna- ebbene, se tu sei uno di questi, nonostante a volte possa lismo ma in generale nel mondo del lavoro, ci sia anche sembrare che il mondo giri per il verso sbagliato, non devi per noi, giovani aspiranti donne di successo e prive di pa- disperare, perché la meritocrazia ogni tanto esiste (pare). renti altolocati. Così riferisce Maria Latella: lei stessa è riuscita a diventare Francesca Repetti giornalista senza inganni e giochi loschi. Partecipando a un regolare concorso della Federazione Stampa vinse una MONDO CHE VA, NOTIZIA CHE VIENE borsa di studio e divenne giornalista dopo la laurea in Giu- risprudenza. Dopo gli esordi al “Secolo XIX” di Genova, Come è cambiato il mondo dell’informazione con l’avven- ha lavorato per il “Corriere della Sera”; ha poi condotto to di Internet? programmi su Rai3 e, ora, su SkyTg24. Attualmente è Il ciclo di conferenze sui temi del giornalismo al Collegio Direttrice del famoso giornale femminile A e, proprio in Nuovo, con l’appuntamento del 10 marzo su Giornalisti qualità di Direttrice di un giornale di successo, il 6 marzo e agenzie di stampa nell’era di Internet, ci ha dato l’op- è venuta ospite in Collegio per rassicurarci sul fatto che, portunità di incontrare un ospite d’eccezione, Giampiero in questa Italia, fatta di uomini e anziani al potere, una ra- Gramaglia, attuale direttore dell’Ansa. Di formazione sco- gazza giovane e onesta, che ha le capacità e non ha paura lastica e professionale pavese, Gramaglia ha iniziato la sua di impegnarsi, può, forse, farcela. Di bell’aspetto, vestita attività giornalistica proprio lavorando per “La Provincia all’ultima moda, Maria Latella è la classica donna che fa Pavese” nel 1972, per poi passare alla “Gazzetta del Po- parte del “bel mondo”, arrivata dove pochi e pochissime polo” di Torino e iniziare una fervida attività con l’Ansa. riescono, ed è consapevole della sua posizione. Responsabile dell’uffi cio di Bruxelles, poi di Parigi e di Briosa e spigliata, questa giornalista ci ha raccontato la sua Washington, ha focalizzato la sua attenzione e sensibilità storia non troppo diversa da quelle che potremmo raccon- sul panorama internazionale ed europeo, seguendo per un tare noi: studentessa universitaria, fuori casa, che si compra decennio l’allora CEE e la Nato, curando dossier sui ver- i quotidiani con i pochi risparmi. Anzi, decisamente meno tici europei, sui G7, sul cinquantesimo anniversario delle fortunata: niente collegio di merito, niente IUSS, niente Nazioni Unite, sulla conferenza di revisione del Trattato conferenze serali. Poi arriva un’opportunità, un concorso, di Maastricht e promuovendo la fondazione dell’European bravura, talento, fortuna, anni di gavetta, collaborazioni, Press Club, di cui è segretario generale. conoscenze, sudori, fatiche e poi... da giornalista a direttri- L’appassionata e qualifi cata attività professionale di Gra- ce: un bel traguardo. Una bella speranza. maglia si è rifl essa nel corso dell’incontro in un interes- Ama il suo lavoro, le piacciono i giovani. Mi è capitato sante e chiaro intervento, piacevole e di immediata com- abbastanza spesso di leggere il suo giornale e in particola- prensione anche per un pubblico non specialistico, che ha re la rubrica in cui giovani italiani sparsi in ogni parte del spaziato dalla storia delle agenzie di stampa al loro odier- mondo narrano avventure e vita quotidiana, episodi strani, no rapporto con i mezzi di comunicazione, per conclude- divertenti, curiosi. Conosco anche un ragazzo che scrive re con le sfi de future. Il tutto condito da svariati aneddoti per lei: un domani potremmo farlo noi?!? tratti dalla sua esperienza professionale. Maria Latella cerca di dare al suo giornale un taglio cultu- Per quanto riguarda la storia delle agenzie, Gramaglia ci rale senza abbandonare lo style di settimanale femminile, ha ricordato che le prime nacquero in forma di cooperative leggero ma non banale. Un’intervista insolita a un perso- a metà Ottocento. La prima in Italia fu la Stefani, creata nel naggio della tv, domande non scontate, dibattiti, consigli, 1853; negli stessi anni veniva realizzato il primo collega- ricette, trucchi, articoli di fondo. Dalla pettinatrice ma an- mento telegrafi co Torino-Parigi. L’interesse per le notizie che in salotto per qualche rifl essione. Particolare, originale era all’epoca più dei governi e degli statisti che non dei come giornale. quotidiani, per la loro importanza chiave nelle decisioni e Alla fi ne della conferenza ho preso coraggio e le ho fatto nelle mosse politiche; con l’avvento del fascismo, la Stefa- una domanda che mi frullava in testa da un po’: come è ni divenne così agenzia del partito, con la quale ci si riser- nata la rubrica e soprattutto come posso io, giovane aspi- vava di censurare, plasmare e indirizzare l’informazione. rante giornalista/scrittrice, guadagnarmi un posto nelle pa- Per iniziativa di un responsabile dell’informazione ameri- gine del giornale e accaparrarmi il mio piccolo posticino cano, sulla scia della crescita dell’importanza della notizia, al sole? Stando alla sua risposta, a quanto pare i primi a nel 1945 venne fondata l’Ansa, acronimo di Agenzia Na- pubblicare sono stati degli amici di sua fi glia (ebbene sì, zionale Stampa Associata, con la missione di pubblicare la signora, per quanto occupatissima a seguire le cronache e distribuire informazione giornalistica, con periodicità giudiziarie per il “Corriere”, ha trovato anche il tempo per quotidiana. La formula della cooperativa era relativamen- costruirsi una famiglia e fare una fi glia!), poi, chiunque te libera, non c’era un editore in particolare che si impo- abbia mandato i propri scritti e sia stato giudicato in grado neva sugli altri; tra i primi soci vi furono gli editori del- di scrivere bene, e soprattutto di scrivere bene cose interes- l’“Avanti”, del “Popolo” e dell’“Unità”, riuniti nella sede santi, notizie particolari, storie curiose su Paesi e abitudini della precedente Stefani. anche molto diversi e lontani da noi (naturalmente fi ltrati L’Ansa conta attualmente 36 soci, editori dei principali da una giovane redazione!). quotidiani nazionali, tra cui il “Corriere della Sera”, “Il Dopo aver sentito questi racconti, incomincio quasi a pen- Giorno”, “La Stampa”, “La Repubblica”, “L’Unità”, solo

75 per citare le maggiori testate italiane; ha la sua sede cen- dello sbadiglio», secondo una delle effi caci defi nizioni di trale a Roma, e una capillare presenza sul territorio è ga- Gustavo Pietropolli Charmet. Ospite del Collegio il 12 rantita da uffi ci dislocati in tutti i capoluoghi di regione marzo 2008, questo eccellente esperto ha dedicato una se- italiani e in settantotto Paesi esteri. L’agenzia, ha spiegato rata proprio alle problematiche legate ai cosiddetti “nuovi con un’effi cace immagine Gramaglia, direttore responsa- adolescenti” e alla loro relazione con le regole. bile dal 2006, “confeziona” notizie 24 ore su 24, le indivi- In apertura di serata è stato il professor Balottin, Diretto- dua, le seleziona, verifi candone fedeltà e affi dabilità, e le re della Scuola di Neuropsichiatria Infantile di Pavia, a trasmette tempestivamente agli editori. presentare il relatore al pubblico, citando i suoi studi alla Visitando il sito dell’Ansa ci si può rendere conto di come facoltà di Medicina di Padova, seguiti dalla specializza- oggi l’informazione giornalistica venga trasmessa da una zione in Psichiatria, e gli attuali incarichi: psicoterapeuta, molteplicità di mezzi diversi, via satellite, Internet, reti Presidente de “Il Minotauro” – Istituto di analisi dei codici terrestri dedicate, piattaforme radiomobili e multimedia- affettivi – di Milano, Direttore di una collana scientifi ca li, televisione, teletext, radio, e si possono apprezzare gli della FrancoAngeli dedicata proprio ai temi dell’educazio- innegabili passi in avanti dell’ingegneria delle telecomuni- ne e delle dinamiche affettive degli adolescenti. cazioni. L’adeguamento e il perfezionamento delle moda- Qual è il loro rapporto con le regole? Oggi i ragazzi han- lità di trasmissione hanno portato dal telegrafo a Internet e no la convinzione che regole e consigli siano reversibili oggi un numero sempre maggiore di persone può accedere e, di conseguenza, risulta straordinariamente diffi cile per alle notizie tanto che una notizia Ansa, se pubblicata su gli adulti attivare nei loro fi gli il senso di colpa. Proprio tutte le maggiori testate nazionali, raggiungerà un pubblico questo risulta il fulcro di tutta la questione: il modello edu- di 5-6 milioni di lettori, che crescerà a quota 7-8 milioni cativo basato sul senso di colpa non esiste più perché ha la- nel caso di divulgazione on-line. sciato il posto a quello incentrato sulla vergogna. Charmet Cambiano i mezzi, e insieme cambiano anche l’entità di sottolinea come, a riprova di questo cambiamento, dal suo notizie e la concezione della professione giornalistica. consultorio siano scomparsi gli adolescenti con sentimenti L’ambizione delle agenzie sino alla fi ne degli anni Novan- di colpa verso la sessualità, verso il padre, verso le respon- ta è stata quella di cercare di trasmettere tutta l’informa- sabilità, e quanto invece siano comparsi adolescenti nel zione disponibile; una pretesa che oggi non può più essere tentativo disperato di mettersi in salvo dal dolore mentale soddisfatta, data l’entità delle informazioni. Il compito pervasivo che provoca l’umiliazione, la mortifi cazione e, dell’odierna agenzia è quello di raccogliere e diffonde- in ultima analisi, la vergogna. Insomma Narciso ha preso re le notizie, dopo averle scelte su basi di ‘oggettività’ e il posto del “vecchio Edipo”. Proprio la fragilità narcisi- professionalità: una buona notizia deve essere certifi cata, stica espone i giovani alla necessità assoluta di aggiustare, attendibile e interessante. La mescolanza tra fatti oggetti- porre riparo al dolore, ai danni arrecati a sé e agli altri da vi e opinioni complica la corretta percezione della notizia, esperienze di umiliazione e di mortifi cazione recenti o pa- «perciò», mette in guardia Gramaglia, «bisogna diffi dare ventate come tali nell’immediato futuro. del cosiddetto “citizen journalism”, che raccoglie i pareri Il tentativo di suicidio nell’adolescente ha, in quest’ottica, delle persone, testimoni o passanti occasionali, piuttosto due input principali: la furia vendicativa e il bisogno di che attenersi alla descrizione dei fatti». scomparire, di non esserci nel luogo dove avverrà la de- Una caratteristica che distingue in maniera forte il giorna- fi nitiva umiliazione. Inoltre nella personalità narcisistica lismo attuale da quello degli scorsi decenni è la delocaliz- coesistono sentimenti nettamente opposti: da un lato il zazione dell’informazione: il luogo in cui il giornalista si soggetto sperimenta un forte bisogno di successo, di rico- trova non ha più infl uenza su quel che scrive, così l’inviato noscimento e di dignità sociale, mentre dall’altro sente tut- speciale e il corrispondente estero sono fi gure professiona- ta la fragilità intrinseca alla sua condizione di adolescente. li “in via d’estinzione” (oggi i corrispondenti esteri italia- In questa varietà di atteggiamenti si inseriscono il senti- ni sono circa 170, di cui due terzi dell’Ansa o della Rai). mento di vergogna e tutte le condotte di evitamento tese ad Bisogna però evitare di credere alla mistifi cazione che il aggirarlo. Tuttavia, secondo Charmet, i genitori rivestono giornalismo delocalizzato sia migliore: il giornalista vale un ruolo di fondamentale importanza nel processo di svi- in ogni caso per la quantità di informazione certifi cata che luppo mentale dei ragazzi e, per questo motivo, la terapia trasmette; pertanto la delocalizzazione non democratizza è impostata partendo dalla ricostruzione, fatta insieme ai l’informazione ed è invece la qualità del lavoro, come in genitori, delle ragioni della crisi. ogni ambito della vita, a determinarne il valore. Il relatore sottolinea la diffi coltà attuale, dovuta al cambia- Una bella lezione di attualità e di informazione su questo mento culturale in atto, di capire l’origine del “mandato mondo che corre, a cui, in qualche modo, cerchiamo di educativo”: negli ultimi anni, infatti, i genitori nella culla stare dietro. non hanno più visto “il piccolo selvaggio da civilizzare”, Pamela Morellini abitato da una natura perversa perché fondamentalmente diversa da quella della famiglia e, quindi, da modellare. SENZA O CONTRO LE REGOLE Essi non si sentono più in dovere di “farlo sentire in colpa” nei confronti del linguaggio della natura e degli istinti, af- Chi sono i “nuovi adolescenti?” «Quelli che hanno il po- fi nché il sentimento di colpa lo dissuada e lo allontani dalle tere di demolire le istituzioni esercitando l’arte sopraffi na “tentazioni”. Quest’ultimo concetto è proprio dell’ormai

76 superato modello educativo della colpa, in cui si cercava Moe sottolinea e rimarca con forza: Napoli da un lato e il in ogni modo di creare un confl itto verticale tra i valori rapporto Nord-Sud dall’altro. dell’infanzia e quelli della famiglia. Il modello attuale si Parlare di Napoli o indicare questa città per identifi care basa sul fatto che i genitori vedono nella culla un bimbo l’intero Mezzogiorno non è assolutamente fuori luogo, straordinariamente buono perché alla ricerca di una rela- anzi, per tutti i viaggiatori europei che facevano dell’Italia zione con la mamma e il papà: da distruttore del nucleo fa- la meta del loro Grand Tour, non mancava il motto: «L’Ita- miliare passa a esserne il vero fondatore. Il bambino viene lia fi nisce a Napoli e... tutto il resto è Africa». considerato molto competente dal punto di vita relazionale Sarà dalla metà del secolo successivo, con l’inizio delle e, quindi, un suo precoce inserimento anche per molte ore guerre d’indipendenza, che l’intero Sud d’Italia rientrerà al giorno in un contesto extra familiare non è considerato prepotentemente in scena: prima come terra da conquistare come possibile fonte di frustrazione o di sentimenti di ab- e, una volta ricongiunta al Nord, come terra da “salvare” bandono, bensì come una soluzione che soddisfa il bisogno dalla decadenza per “innalzarla” al livello del moderno di relazioni orizzontali del bimbo con i coetanei. Partendo Settentrione. Un’operazione fatta anche controvoglia (si dal presupposto che il bambino sia “straordinariamente veda l’insensibilità di Napoli alla causa garibaldina, diver- e naturalmente buono”, quindi, ogni tentativo di mettere samente dalla Sicilia). dentro la sua mente regole e divieti perde di signifi cato, Dopo l’Unità d’Italia la questione meridionale assume trat- mentre assume fondamentale importanza far nascere in lui ti più defi niti e concreti. L’inchiesta ministeriale Franchet- attitudini specifi che, avvicinandogli le risorse più congrue ti-Sonnino del 1876 porta alla luce una situazione davvero e pertinenti al suo potenziale. drammatica: per la prima volta si indaga sulla mafi a e sul In conclusione, Charmet afferma che il vero sistema edu- suo funzionamento, si considerano le misere condizioni cativo attuale è quello della relazione: i genitori si mettono dei contadini e lo sfruttamento dei bambini nelle minie- in ascolto del bambino, basando il loro rapporto sull’em- re di zolfo, mettendo veramente in rilievo i “diavoli” del patia per farsi ubbidire per amore e non per paura. Questo Mezzogiorno. modello, però, presuppone che il bambino sia chiamato E come affronta tutto questo la letteratura? Come si rap- a cogestire il processo decisionale familiare troppo pre- porta a un periodo storico tanto complesso e travagliato? cocemente e sia portato di conseguenza a essere sempre È qui che è entrata in gioco la capillare analisi condotta da più competente nelle relazioni sociali, ma assolutamente Moe su varie tipologie di opere, tra cui i resoconti degli ignaro delle regole e del loro valore. Una lezione, questa, intellettuali settecenteschi in viaggio in Italia, i carteggi, quanto mai effi cace e ricca di spunti di rifl essione. diversi testi letterari di autori italiani e – fonte molto im- Maria Carmela Pera portante per farsi un’idea dell’immagine che il Nord aveva del Sud – le raffi gurazioni presenti su alcune riviste ita- MEZZOGIORNO, TRA ANGELI E DEMONI liane, molte delle quali illustrate anche dalla prof. Carla Riccardi. “Un paradiso abitato da diavoli”: un’espressione effi ca- Per Nelson Moe la rappresentazione del Mezzogiorno è ce, un ossimoro suggestivo che, non a caso, Nelson Moe, indissolubilmente legata alla questione meridionale, nel docente di Letteratura e cultura italiana presso la Colum- senso che non esiste una questione meridionale precedente bia University e il Barnard College di New York, nonché a una determinata concezione del Sud, o viceversa. Le sva- consulente della Warner Bros, ha scelto per un suo recente riate visioni del Meridione contribuiscono tutte a creare e a libro. Ospite del Collegio Nuovo il giorno 1 aprile 2008, il condizionare la Storia. L’espressione “un paradiso abitato professore ci ha regalato un’interessantissima conferenza da diavoli” a questo punto ben si presta a esprimere l’idea su un argomento quanto mai attuale: l’immagine del Mez- che del Sud si aveva nei secoli XVIII e XIX. Il Meridione zogiorno tra stereotipi, letteratura e storia. A dialogare con è un “paradiso” in quanto dominato da una natura inconta- lui erano presenti due personalità quasi di casa al Collegio minata e non corrotta; allo stesso tempo però tale naturalità Nuovo, quali Carla Riccardi, ordinario di Letteratura ita- è avvertita come primitiva, ribelle e violenta (quanta in- liana dell’Università di Pavia, grande studiosa di Verga, controllabilità nelle eruzioni vulcaniche!). Una natura non e Vincenzo Consolo, noto scrittore siciliano, quanto mai ancora sottoposta e plasmata dall’azione dell’uomo. In esperto di letteratura del Mezzogiorno e con un curriculum questo ambiente si innestano i cosiddetti “diavoli”, perso- di premi letterari invidiabili: dal Pirandello vinto nel 1985 ne miserevoli e incapaci della più basilare organizzazione per il romanzo Lunaria, al Grinzane Cavour (1988) per sociale, politica ed economica. Retablo e allo Strega (1992) per Nottetempo, casa per casa Il Sud diventa in quest’ottica qualcosa di misterioso, non fi no al Premio Internazionale Unione Latina con L’olivo e chiaramente defi nibile e soprattutto, sia che venga consi- l’olivastro (1994). Presente in sala, come sempre quando derato positivamente o negativamente, qualcosa di “altro” c’è l’amico Consolo, anche un altro studioso del calibro di rispetto al punto di osservazione privilegiato, cioè il Nord. Cesare Segre. Tale diversità è stata ben messa in evidenza da alcuni fron- L’espressione presente nel titolo del libro di Moe, usata per tespizi della “Nuova Illustrazione Universale”, rivista di la prima volta da Goethe alla fi ne del Settecento per descri- attualità e cultura fondata a Milano nel 1873 da Emilio vere Napoli, ancora oggi sembra appropriata a delineare la Treves, poi rinominata “Illustrazione Italiana” nel 1875. situazione meridionale. Due sono le questioni che Nelson Dell’Italia Settentrionale si rappresentano, ben defi nite e

77 in primo piano, i grandi monumenti, le industrie e il pro- rare la Festa di Primavera con la preziosa collaborazione gresso tecnologico; del Meridione si rilevano, sfumati e di tutte le Nuovine più sensibili all’evento (o molto più in secondo piano, i campi, i lavori agricoli e l’arretratezza semplicemente più desiderose di un biglietto in più... si sa, tecnica. la nostra festa è gettonata!). Semplice equazione di meri- «Ciò che caratterizza il Sud», ha concluso Moe «è la coe- tocrazia: più lavori e collabori, più vieni premiata. Allora sistenza di elementi contraddittori, il cui incontro-scontro nei meandri della sala tv e della biblioteca ci si barcame- con il Nord ha portato a momenti di altissimo spessore na a tutte le ore tra cartoni, forbici e ornamenti di tutti i culturale: parlare di questione meridionale signifi ca inte- tipi. Inoltre l’arruolamento “assolutamente volontario” ressarsi al Sud, magari criticarlo, ma al contempo prendere delle matricole e la disponibilità dei “superiori” hanno contatto con una realtà diversa e trarre giovamento e ric- contribuito alla buona riuscita dell’impresa. L’offi cina di chezza da tale alterità.» «E ancora», provoca Moe, «l’in- preparazione è durata, volendo abbondare, quattro gior- contro con il Meridione deve essere a centosessanta gradi: ni... record, forse, degli ultimi trent’anni! «Come mai», vi non si possono prendere solo gli elementi positivi (il clima, starete domandando, «così poco tempo?» Causa impegno i monumenti, le grandi personalità politiche e intellettuali, improrogabile con torta Sacher: Nuovine a Vienna! Nono- come lo stesso Vincenzo Consolo) e lasciare il Sud solo ad stante ciò, i risultati della festa di primavera non sono stati affrontare i problemi che ancora oggi lo travagliano». da meno rispetto agli altri anni. Con questa rifl essione, forse la più signifi cativa della sera- E così, con marzo è partito un treno che non si è più fer- ta, il professore americano invita a una convivenza e a una mato: premiazione di campionati, vittorie, meeting inter- conoscenza di Nord e Sud reciproca, senza pregiudizi, con nazionali in collegio, il mitico trentennale, appuntamenti le loro peculiarità, le diverse tradizioni e culture, con i loro imperdibili, festa fi nale, esami, lauree, seminari, novità “angeli” e i loro “demoni”. e... persino televisione, cinema e servizi sui giornali! Che Lidia Motta anno, ragazze! Fatica, impegno, presenza e costanza: non è facile questo ______ruolo di decane, ma se siamo sopravvissute e ci divertiamo ______DECANE: UNA STORIA DA RACCONTARE così tanto nel raccontarvelo, un motivo ci sarà. Defi nite- la esperienza “formativa”, “soddisfacente”, “da provare”, Tutto è iniziato in una fredda serata di novembre: un ab- “impegnativa ma divertente”, un po’ quella che accomu- braccio davanti alla porta della biblioteca, sede dello scru- na tutte le Nuovine... ma vivere in collegio “da decane” è tinio appena terminato, ed ecco nominato il Nuovo-con- come vivere tutte quelle sensazioni un po’ più a fondo. solato 2007-2008. Si dice “decane” da queste parti, siamo Ora siamo qui, ancora una volta davanti al solito compu- Valeria Crescio e Laura Meriggi. ter, alla fi nestra dalla quale abbiamo visto scorrere tutte le Quest’anno tocca a noi: rappresentiamo le compagne, sia- stagioni, aspettando l’estate e il nostro ultimo compito da mo un punto di riferimento e di tramite con i “piani alti”, ci decane... il benvenuto alle new entries! immergeremo fi no in fondo nella vita collegiale, in tutte le In attesa di questo tradizionale epilogo, ringraziamo tutte sue iniziative, nelle conferenze, nello sport, nelle riunioni, coloro che hanno contribuito all’organizzazione delle atti- negli eventi, nelle cene importanti, nei progetti, nelle feste! vità interne del Collegio Nelle feste? Ma quest’anno è il trentesimo compleanno del New College! Compleanno... Trentennale... quindi even- - biblioteca: Alessandra Porretta, Cecilia Trovati, Fede- to uffi ciale... ospiti importanti... Ma in che guaio ci siamo rica Baldelli, Francesca Antonini, Giulia Pretta, Irene cacciate?! «Ma non dovremo per caso vestirci una di giallo Cappelletti, Lidia Motta, Pamela Morellini e Virginia e l’altra di verde?!» Gallo Frivoli pensieri di chi presto avrebbe avuto ben altro di cui - sala computer e box: Valentina Favalli preoccuparsi! Perché la primavera era ancora lontana; il - teatro: Elisa Bertazzini e Michela Betto Natale, invece, dietro l’angolo. - orientamento delle future matricole: tutte le matricole In un attimo l’albero era in fondo alla sala mensa gremita 07/08! di Nuovine e ospiti vestiti di tutto punto: mancava solo da - sport: le capitane Michela Cottini (calcio), Valeria Cre- augurare il “Buon Appetito”, compito delle decane. Ma, scio (pallavolo) e Elena Carrara (basket) con tutte le povere noi, cominciamo bene: decanato dimezzato dall’in- squadre! fl uenza! Fortunatamente quella è stata l’unica parentesi al singolare: per il resto si è trattato di una squadra indisso- Speriamo di concludere questa storia con un veritiero “e le lubile e, quando diciamo squadra, intendiamo tutte le Co- Nuovine furono tutte felici e contente”. lonne (studentesse del terzo anno in gergo goliardico), che Le Decane non si erano mai accorte di andare così d’accordo! Valeria Crescio (III anno Medicina e Chirurgia) Superato il Natale, la stessa squadra si è ritrovata a prepa- Laura Meriggi (III anno Ingegneria Elettronica)

78 ______C’È POST@ PER NOI

LA POSTA ARRIVAVA IN VIA sarebbe un peccato perdere il resto di un così simpatico ABBIATEGRASSO contributo. Pubblichiamo quindi la lettera-confessione nella sua brillante integralità. Illustre e cara Signora Rettrice, cara Equipe, la presenza tra voi l’11 maggio alla festa del Trentenna- «Lei ha un grave problema: è stato un Borromaico» le, vingt ans aprés la prima “entrata” in Collegio, con il Nella primavera del 1979, faceva ancora un po’ freschi- rivedere anche care persone venute da ogni punto car- no, la sottoscritta, affi ancata da due compagne svelte e dinale e persino dal Nuovo Mondo, come l’inobliabile fi date, tese un agguato, passato agli annali della storia Chiarastella Feder, è stato per noi anche motivo di stimo- (nostra interna), a un gruppo di Borromaici a caccia di lo a ritornare con la memoria a un regno che è stato bello Nuovine da rimorchiare. I soldati vanagloriosi (ne ricor- vivere e rivivere. do uno di nome Paglia che puntava la nostra Grace) erano Nuovini anche noi da un ventennio, l’esperienza umana di ronda sotto le fi nestre delle stanze della prima ala del vissuta in Collegio ci ha arricchiti facendosi patrimonio collegio allora abitata, esattamente sul lato rivolto alla pieno di vitalità creativa, fonte di incoraggiamento per strada (lo ricordo ancora come se fosse ieri), e lì se la affrontare i ritorni in una patria ben poco gratifi cante, “tiravano”, tra pose plastiche e sigarette. Era così faci- nei lunghi anni bui, continuativi anche dopo il ‘90, per le colpirli, per me fu come un invito a nozze... e allora reagire all’inaccettabile e per cooperare a dare un volto arrivò come un missile il Primo Gavettone e poi subito europeo al futuro del nostro paese. È tutto ciò e qualco- il Secondo e il Terzo e il Quarto. Operazione militare di sa d’altro che abbia rappresentato e rappresenta per noi alta precisione chirurgica, degna delle migliori regole di il contatto con Pavia – e più in generale con l’Italia –: ingaggio statunitensi. un contatto fondamentale, i cui inizi risalgono alla metà Trenta secondi di incredulità e poi l’assalto degli Infuriati degli anni ‘70 e che hanno a che fare, almeno per uno di Fradici per le scale del collegio. Frastuono, imprecazioni, noi, con il Risorgimento, con il mazzinianesimo, con i minacce, urla, porte sbattute. Cairoli, e soprattutto, con il dono che il grande Giusep- Chiuse a chiave nella mia stanza, la numero 38, dietro pe Tramarollo ci ha fatto affi dandoci al professor Arturo la porta con il cuore in gola, abbiamo atteso qualche ora Colombo, Amico impareggiabile e sin d’allora motore di che la situazione si normalizzasse. Nessuno aveva mai incontri intellettuali periodici Pavia-Bucarest. osato tanto! È stato sempre lui all’origine dell’incontro con la genero- Che un Borromaico fosse stato colpito da nonnismo fem- sa Rettrice Paola Bernardi che ha fatto sì che il Collegio minile, fu veramente cosa disdicevole per il buon nome diventasse la nostra casa in Italia, talmente che nei primi del machismo collegial chic. Abbiamo sperato per giorni anni Novanta la posta arrivava per noi in Via Abbiate- che nessuno ci avesse individuato, né tra gli spacconi né grasso 404. Ora, c’è, personalmente, Posta per voi... e tra le svenevoli (ebbene sì, avevamo anche noi esponen- siamo convinti che questo nostro legame con il Collegio ti della razza inferiore), abbiamo temuto ritorsioni per Nuovo rimarrà uno senza pari. A Lei, Signora Rettrice qualche tempo, poi... tutto fu messo a tacere e i nomi di e alla Presidente Bruna Bruni, che ci avete aperto una noi, Nuove Eroine (da cui il termine Nuovine... ah!, ah!) prima fi nestra verso l’Italia e una casa sempre ospitale, non furono mai rivelati. con memore grato animo. E un pensiero particolarmente affettuoso per Saskia Avalle e per le amiche – purtroppo La scelta della città universitaria non riviste – Maria Paola Ferretti e Francesca Nespoli. Mamma e papà sapevano che ero una testa calda: in terza Vostri, liceo, all’Aselli di Cremona, anno 1976 [è importante la Stefan e Victoria Delureanu prospettiva storica, perchè era appena prima del 1977, N.d.A] avevo anche avuto 7 in condotta, per fortuna nel CREMONESI ON LINE: BORROMEO E primo quadrimestre. Il preside Taglietti, occhi di ghiac- NUOVO SI INCONTRANO cio, la menò ai miei genitori per un sacco di anni a venire. I miei genitori mi permisero dunque di lasciare la cit- Quando il Nuovo ha compiuto trent’anni, l’amico Sandro tà natale solo a patto di riuscire a essere ammessa in un Rizzi, borromaico cremonese, ha pensato di “cremone- collegio. sizzare” la notizia per il quotidiano online “Il Vascello” L’appartamento era off limits. Al solo nominarlo si pote- pubblicato appunto a Cremona. Il nostro archivio è stato va rischiare di rimanere incinte. per lui provvidenziale. Infatti una delle prime matricole, nel 1978, è stata la cremonese Silvia Romagnoli, che de- Il treno degli studenti tiene, tra gli altri, anche il titolo di prima laureata. Silvia E come dimenticare i sedili di legno spaccaculo! non si è sottratta all’intervista e gli ha mandato una gu- Come dimenticare le escursioni termiche –4°C + 40°C stosa lettera per rievocare il clima di quei giorni. San- nel giro di due fermate di treno (ecco perché ho le rughe dro ne ha utilizzati alcuni brani per il suo articolo, ma e sono invecchiata precocemente)!

83 Come dimenticare le partite a briscola e il gioco di mima- AMARCORD DAL MONDO SPEDITI @ re i titoli dei fi lm (Corvo Rosso Non Avrai Il Mio Scalpo COLLEGIO NUOVO era infi nito!) Come dimenticare che le Ghisleriane sul treno se ne sta- Oltre cinquanta le testimonianze raccolte e pubblicate in vano con le Ghisleriane, i Borromaici con i Borromai- inglese in “Collegio Nuovo goes international”. Ripor- ci, le Santecaterinette con le Santecaterinette, mentre le tiamo qui quelle sinora inedite su “Nuovità”, iniziando Nuovine accoglievano tutti i randagi orfani di collegio... dalle alunne straniere... ma ricchi di interiorità (!) La prima lettrice madrelingua francese, traduttrice di Primati Tabucchi (Si ricordi dottor Rizzi che la mia mamma, professoressa delle medie, diceva che spesso chi è primo a scuola è ul- In the autumn of 1982, I arrived at Collegio Nuovo. When timo nella vita) the porter said, ‘Yes, Dr.?’, I thought that he was addres- Primo esame - preappello di Chimica Generale. 30 e lode sing someone behind me... so, even if I could read the Avevo talmente studiato e rotto le scatole anche ai nostri language well enough, there was defi nitely still work to amici ghisleriani bergamaschi (perché già allora frequen- be done on my spoken Italian when I fi rst set foot in this tavo la compagnia dei pota pota), che in gruppo si erano place. At fi rst, the idea of an enclosed retreat frightened dati appuntamento sugli spalti dell’aula di chimica, indi- me a little but as time went on, I discovered a community sciplinati come quando vanno all’Atalanta, per assistere of lively young women, who were always running throu- al mio primo esame. gh the corridors and ready to enjoy themselves at every Sorpresi tutti, professoressa compresa, non tanto per l’abi- opportunity. lità nelle ossido riduzioni, quanto per il fatto che avessi More importantly, the College was really a place whe- imparato a memoria anche il mio numero di matricola, re I could speak the language with lots of the girls who recitato a voce alta e con fi erezza! studied a wide range of subjects and came from all over Prima laureata 25 ottobre 1982 Italy as well as sometimes from abroad. A onor del vero Laura Feltre (Filosofi a) e io (Biologia) I gave some of them French lessons and even made an eravamo in lizza. exchange with one: French lessons in exchange for piano Fu solo il caso che volle che il mio appello fosse poco pri- lessons. Some of those brilliant and lovely girls became ma del suo. E così il mio nome venne inciso sulla pietra... friends with whom I visited the Po valley before going Prima presidente Associazione Alunne to visit them at home in Puglia and Sicily. I found this a Di ciò ricordo ben poco, sarà perché forse ho contribuito wonderful way to become well acquainted with Italy and ben poco. its language and accents. Prima organizzatrice di feste del Collegio Nuovo In the meantime, I studied – I remember that I tried, Di ciò invece vado molto fi era. among other things, to master the tonic accent and the ‘bi- Il pezzo forte era la scelta delle collaboratrici e del tema sdrucciole’ which requires the accent to fall on the third della festa (1° anno - i Peanuts, se non vado errata). syllable before the last and which is completely alien to Il mio fi do braccio destro era, è, e soprattutto rimarrà, la the French tongue – but above all, I read voraciously. meticolosa Anna Giavarini. The College library offered the necessary silence as well Poi la creatività si scatenava sui biglietti d’invito, le sce- as a well stocked collection for those who had a real desi- nografi e, il rinfresco, i pezzi musicali e la scelta del DJ re to read. The library also had dictionaries for those who (bello, bravo e che costasse poco). were keen to understand the nuance of certain words, and Diffi cile credere che in uno scenario in cui dominavano this was a real gift for someone like me who is passionate solo le Due Feste per eccellenza (Borromeo e Ghislieri), about words. in soli due anni le nostre feste fossero così altamente fre- Therefore, the College was undoubtedly the start of the quentate e ben riuscite. Forse sarà perché eravamo tutte path which afterwards led me back to France to translate donne, e dove ci sono le donne, si sa, c’è movimento. works of Italian literature, which I have done for the last E comunque le nostre feste erano più animate e moder- twenty or so years. I do this at my own pace, by predilec- ne delle vostre al Borromeo, così azzimate e fi nte upper tion, taking pleasure from the words and in their beauty class! Tiè. and the diffi culty of fi nding French words which do justi- ce to the Italian. I have thus translated books by Tabucchi Amicizia and Manganelli reading up to such point that I now be- Al dito porto solo un anello di fi danzamento (visto che lieve I have a greater knowledge of contemporary Italian sono divorziata) e una fede d’oro bianco che Barbara Ca- literature than of French. sadei da Cervia, Anna Giavarini da Bergamo e Silvia Ro- In recent years, I started to put forward the names of magnoli da Cremona si sono regalate per i 25 anni (1978- newer authors that I like and esteem, such as Rosa Mat- 2003) e che presto sarà seguita da un bracciale per i 30 teucci or Giosuè Calaciura. I am putting aside an Italian anni (1978-2008). collection for a small publishing house in Bordeaux with, Che dire più di così? I would say, the interests of our public in mind.

84 It is in this way, with a touch of nostalgia that I remember ral important decisions. that time, now long ago that I spent at Collegio Nuovo. The fi rst affected my career decisions: in Pavia, I mana- And it is not without a sense of enormous gratitude for ged to develop and intensify my passion for Italian lite- the welcome of its Rector and her kind hospitality when rature and literary criticism with Maria Corti, thanks to I pass through Pavia that I consider how well she has whom I also found a room waiting for me in College on maintained the links of the College with its Alumnae. my arrival from the Far East. Now I teach Italian langua- Lise Chapuis ge and literature at the University of Tokyo. I think that I nurtured my eventual decision to pursue the studious Passiamo a una delle prime lettrici madrelingua tedesca life in those very days in Pavia, that were overcast but dall’Università di Mainz, ora formatrice alla Camera di rich with not only cultural inspiration but also inspiration Commercio di Francoforte... about life. ... and now for my personal life: during that intense win- It began with a wrong pronounciation of Pavia and ended ter, I got to know someone through a dear friend of mine with an everlasting love for every Italian sound. Looking and after a short while, we were married. Now we live back to nearly 25 years ago, I am excited what I learned in Tokyo where for the past six years our children have within a very foggy and rainy period from October 1983 been growing up together with the stray cat which has to June 1984 at Collegio Nuovo. First of all I succeeded followed us all the way from Italy. in learning Italian according to the needs of my home Who knows where I could be or what I could be doing university in Mainz, Germany. Secondly, I encountered today if I had never passed through Collegio Nuovo?! so many different and interesting young women who- My husband, in more cynical moments during family di- se conversations about their family lives made me look scussions, says that he would like to sue the College for deeply into Italian homes and society. Not only due to damages... architecture of the old part of the University in the city Mariko Muramatsu Ciferri of Pavia, I sometimes felt that I had returned to Middle Ages: with dominant professors and devoted students. ... oppure al Vassar College, negli Stati Uniti, con un’at- But on the other hand I was fascinated by subjects never tenzione anche agli Women’s Studies... offered in Mainz about semiotics and the linguistic side of philosophy. Of course, student life offered also a lot of In 1989, through a recommendation by Maria Corti I was fun like parties, cinema and theatre, exciting attractions lucky enough to get a place at the prestigious Collegio for a twenty-something who was away from home for Nuovo of Pavia. It is no exaggeration to say that in real the fi rst time. For me, Pavia was a tiny little town for measure I owe my success in the fi eld of Italian studies studying and a good base for exploring all the medieval to the time I spent at the Collegio Nuovo. Not a native towns in . speaker of Italian, it was there that I developed true fl uen- So what remains? Well, I still feel at home hearing Italian cy and an understanding of the nuances of Italian and its sounds around me. And I do love Italian operas. But be- literature. The research that ultimately achieved fruition side these obvious reminiscences, I am impressed about in my book on Gadda’s Pasticciaccio was conducted in the treasures of the Collegio Nuovo which I discovered the superb Biblioteca of the University of Pavia. only in recent years when the formation and training of At the Collegio Nuovo there blossomed a vivid intellec- young people became my profession at the Chamber of tual life of conferences and rich collegiality. I remember Commerce and Industry in Frankfort on Main: the idea of too the beautiful garden outside my window and the bir- female networking among the ‘alunne’, the estimation of ds that woke me punctually at fi ve each morning, and I the value of formation or the impressive offer of lectures remember the lovely food and wine in the dining hall in held in the College. I am, moreover, impressed how the which Italian and international students rejoiced. Rettrice at a very young age had the far-sightedness to The beauty of Pavia, the stunning architectural spaces of see the development of College structure and aims. So the Old University, the little pubs on the other side of Collegio Nuovo’s experiences are still in my mind and Ponte Coperto, all live in my memory, but the knowledge help me understand the world. I attained at the Collegio Nuovo continues as a living di- Brigitte Scheuerle mension of my daily life. Rodica Diaconescu-Blumenfeld Dal Giappone a Pavia, e poi a insegnare Letteratura ita- liana all’Università di Tokio Poi ancora, due fi lologhe dall’Università di Gerusa- lemme... A College... for life: Collegio Nuovo changed my life plans in a radical and defi nitive way. To be more precise, The Collegio took me in twice: in 1980 and in 1993 du- I should say that the experiences and people that I came ring two sabbatical years. Surrounded by young studen- across there at that time of my life during the academic ts from various faculties, in particular of Medicine, that year of 1987-88, spent as a graduate foreign guest with a accepted me as part of the group and also surrounded bursary from the Italian government, led me to take seve- by the kindness of all the staff, the Collegio offered me

85 the ideal environment to dedicate myself to my research not abandon its children. During my Collegio year, I lear- projects. Situated on the outskirts of Pavia, a city full of ned to speak Italian to the extent that in the spring seme- charm, with medieval character, whose streets I so many ster I gave my classes in Italian – alas, I did not practice times walked all alone or with my colleagues from the my Italian since then, and it is gone... But my attachment University, the Collegio had at that time a countryside to Collegio Nuovo will stay forever. atmosphere. There was a farm next to it and we could Maria Langleben see the animals and the farmers. The Collegio itself, with its quadrangular structure surrounding a garden, remin- Dalla fi lologia alla fi sica: da Israele, alla Turchia e alla ded me, although it was very modern, of a church and Cina... its cloisters. In addition to all the facilities that it offered me to work, In 1987, 1991, 1993, 1996 and 2001, I had an ICTP (Inter- what I remember most is the atmosphere of serious work national Center of Theoretic Physics) follow-up research – in order to stay there, students have to excel in their program in Italy – a three month stay with Professor An- studies – and at the same time of willingness to share giolino Stella’s group in the Department of Physics, Pa- friendly moments and entertainment in the free-time, via University, working in the fi eld of Optical Properties chatting with people about interesting topics, exchanging of Semiconductors. books or making comments on them, or just going to the During these periods, I stayed at Collegio Nuovo fi ve ti- cinema. Moreover, the Collegio offered numerous cultu- mes. It is a very beautiful place and very near to where ral activities that contributed to enrich our horizons with I worked. There is a warm and friendly atmosphere. The pleasant possibilities. Rector of the College, all the members of the College and Apart from the work and social aspects, personally, I will college students were very nice to me, I felt comfortable never forget the kindness with which the Rector and all and enjoyed my stay very much. Also, during those oc- the staff made everything possible to make my life easier casions, I met several visiting professors who came from when I had to face a very serious health problem during other countries, with whom I had the chance to talk. And my fi rst stay, including taking in my relatives while I was I also met several girls who came from different places in in hospital and after, during my convalescence. Italy: they told me interesting stories about Italian culture That is why the Collegio will always remain in my heart and we had a good time in Pavia. So if I visit Italy again, as a place and an experience that is always nice and I would choose to stay in Collegio Nuovo fi rst. comforting to remember. Chen Chenjia Sofi a Kantor

I came to Pavia 22 years ago, in the winter of 1986. I was I suppose, among the guests from foreign countries, I am invited by Professor Maria-Elisabeth Conte to teach at the the only one who stayed longest in Collegio Nuovo. I do University of Pavia, for two semesters, during my sabba- remember very well 8th of Jan. 1986, the day I arrived at tical year. I have been to Italy a few times before and, as the College after completing my Ph.D in Turkey. I had a every visitor, I knew the country superfi cially, from the grant through the ICTP (International Center of Theoretic outside. I admired everything Italian: gorgeous art and Physics) and was oriented to Pavia University. It was the beautiful landscapes, warm weather and blue skies, de- fi rst time that I stayed in the College for the whole year. lightful music and the charming language. This time I During the following years I returned to Pavia and stayed came as a resident, for a whole year, to stay and work in in the College several times each time being very happy. Pavia. For an insider, Italy, right at the entrance, looked The splendid hospitality, the gentleness of the staff, the different, remote and chaotic, and the winter was cold. warm atmosphere of friendship, the stimulating atmo- Collegio Nuovo was distant from the University, and sphere of study offered always made me feel at home. also seemed remote. I felt a total stranger – just for one The College very kindly also welcomed my mother and night. When the next morning I sat down for breakfast my sister. I have made wonderful friendships with whom among the students whose language I did not understand, I still continue to be in touch. I incomprehensibly began to feel at home. And indeed, The beautiful garden, May party, delicious Italian food within a short time, the inner world of the Collegio absor- (which I tried to resist, but being unsuccessful, I returned bed me as one of its own. This inner world was unbelie- to Turkey every time with a few extra pounds), the gentle vably well organized, like a clockwork mechanism – but cook, his wife with her typical and sweet way of saying it was a clockwork with a warm and kindly soul repre- ‘Buongiorno’ are only some of the beatiful memories re- sented by the Rettrice. As a wise and watchful guardian, lated to the College. she stood at the center of the Collegio world, and kept it I do smile with happiness when I receive every year Nuo- harmonious and hospitable. Embraced by the Collegio, I vità, New Year and other invitation cards. All the beau- had a privilege to get really familiar with the people and tiful memories of the times I had there pass through my the country. I shall never forget the Collegio – that’s only mind like a fi lm. I am so happy and grateful to remember it. natural, but the Collegio did not forget me – and this is Fügen Tabak another miracle of this little world, the family that does

86 E poi, l’India, con la nostra prima “Rettrice” d’Università... My beginnings in Pavia - I arrived in Pavia one foggy af- ternoon of October, so many years ago. I had so many ex- When I landed in Italy in October, 1987, Professor Paolo pectations and so much luggage with me. Back at home, I Ferloni, of the Pavia University Electrochemistry De- had left, even if “temporarily”, my loved ones and a good partment, received me on the railway station and drove to job at the Universidad Central de Venezuela. In Pavia, a Collegio Nuovo. At the very fi rst sight I was very much competition to enter a Ph.D programme in Chemistry and impressed by its beautiful building and the upkeeping. I Pharmaceutical Technology at the University of Pavia was given a room at fi rst fl oor in the left wing. The room was waiting for me. There was also a room in a “Collegio was having all facilities needed for a comfortable living. Universitario”, of which I knew very little... The dining hall was very spacious, where I used to dine Even if almost 15 years have passed by since my arrival, with my Italian friends. The peaceful, pleasant and stu- I can still recall my fi rst impressions: the suffused atmo- dious atmosphere of Collegio Nuovo has fi lled my heart sphere at the Porter’s lodge, and the kindness of the peo- with joy and cheer. It was the place of dream for study. I ple who welcomed me. Once in my room, the fi rst thing can never forget Collegio Nuovo for its cleanliness, neat- I did was open the windows, although it was mid-autumn ness and very good administration. Everyone was extre- and the fog sneaked in everywhere. I could glimpse a big mely helping and considerate for the foreigners like us. I garden, and sense so much silence and peace – just what I will never forget my Collegio Nuovo. needed after so many months of expectation and anxiety, Kamal Singh and after such a long trip. I immediately took a picture to send to my mother. E ancora la Tunisia, che a Pavia si è incontrata con il I would not want to repeat again what I have read and Libano, mentre il Venezuela con l’Italia... heard so many times these years about the excellence of the place, I can only say that I have always found what I It seems like yesterday when I received the letter of ac- needed: the quiet when I had to study, the never-ending ceptance from the Italian Embassy in Tunis to register at conversations and the good laughter during our free- an Italian University, a request that I hadn’t made myself time, the sense of security in times of confusion. Before but was rather made by my father! His “beloved” and my arrival, I had thought it was just a place to sleep, once lovely Italy pushed him to surprise me in this way; in arrived I understood it was much more than that. fact, working on a project with the European Union in When I fi nished my Ph.D, I went back home, but the lon- collaboration with a society from Rome to accomplish gings in our hearts are stronger than any other feeling and an oasis that my father created in the south desert of Tu- I thus came back to Pavia, where the person who is now nisia, I understood that he was the responsible for such a my husband was waiting for me. My “temporary” stay surprise because when he came back home, smiling, jo- has become a “permanent” one. king with us and singing, he continued to repeat the word For love I have become an Italian citizen, but above all “acqua, acqua”. I didn’t believe that I deserved a grant pavese. Moreover, I have been lucky to enrich myself in to fl y to Italy and study biological and medical sciences the Collegio, which is so different from what I had fi rst in a marvellous, historical and prestigious university, the imagined. University of Pavia. He drove me to the airport with my Evelyn Ochoa Machiste luggage and the inexperience of a girl of eighteen. Arri- ving at Pavia, I was driven to a college in the center of La prima studentessa straniera entrata con concorso! the new city, where I waited to meet the very “serious and severe” director of the “Collegio Nuovo”. Anxious and The story begins in July 1992, when I took a plane, for embarrassed, I met her and we talked about everything the fi rst time, to Italy – a country we Albanians could and I understood that I was again at home! This positive only dream about thanks to the commercials for the tuna fi rst impact and sensation have been confi rmed during Rio Mare which is cut with a bread-stick... let me just say my beautiful stay in the Collegio and in Pavia. Indeed, that where I come from, there are no such things as bread- I knew good people and my best friends Carole, Laura sticks! I had previously done three years of Medicine at and Cristina, the actual President of the Alumnae Asso- Tirana University and after various attempts I managed ciation, whom Dad called “donna in carriera et Madame to pass the fi rst two years. I was readmitted into the third l’Ambassadeur” during the holidays we spent together year of the Medical Faculty at the University of Pavia, in Tunisia. Today, eighteen years after my arrival as an the home of Varese. The year was rather a taxing one; I inexperienced eighteen year old girl, I’m now wife of was far from home and in a foreign country. It was also my beloved Khaled, whom I met in Pavia and have two hard work with the language-barrier, I spoke an Italian beautiful daughters with, Shirine and Nivine, born in this from the fi lms and commercials, but it was a new thing small beautiful town. The Collegio Nuovo will be always for me to learn medical terminology; moreover, I needed an important part of my background and I will never for- to communicate in fl uent Italian during the exams. get the “sweet and sour” years passed far from my origi- In a cold and misty February, at a dinner put on by the nal country, Tunisia. Soroptimist Club of Pavia, I had an encounter that later Faten Bethabet Mouneimne triggered the start of my adventure here in Pavia. Tita

87 Gigli Berzolari introduced me to Paola Bernardi, who say I timed my stay very badly – arriving in November told me about the various colleges at the university and and leaving in April when spring had only just begun, but in particular Collegio Nuovo, where I had been a guest I have very fond memories of kicking up fallen leaves, that evening. cycling back from the opera through frosty winter nights I started the new academic year as a member of Colle- and drinking innumerable hot chocolates with torta para- gio Nuovo, a “Nuovina”, after fi rst passing the entrance diso in town. Although both my academic career and per- exam, and I was offered a place to study throughout the sonal life have made me more of a Germanist than an Ita- course of my degree, free of charge. I couldn’t not study, I lianist since then, much more than just memories remain. couldn’t miss this opportunity, it was the only one I had to I am for instance very proud of the fact that my daughter move ahead in life. I graduated in July 1996 and I stayed Anne-Leonie has a Nuovina as Godmother – ‘Madrina in college for another year after graduating. Thanks to Mara’ (Mattioli). Congratulations to the College on its the summer study grants offered by the college I had the anniversary, and long may it remain a place of new expe- possibility of attending the theatre where they carried out riences and discoveries! Digestive Endoscopy at the George Washington Hospital Deborah Holmes in Washington D.C. The most diffi cult obstacle to over- come was the one to enter a Specialist School. As an Al- Dalla Germania, Monaco di Baviera e ritorno banian student, I could only attend by supporting myself with my own fi nancial resources. Everything turned out “Collegio Nuovo, Vita Nuova” – “Pavia is famous for its for the best thanks to the Collegio which paid the neces- fog, its mosquitoes, and... its university“, so I was told by sary sum into the bank for me which was to last for four many when I arrived at the Collegio Nuovo in late Sep- years and at the end of my specialisation, I paid it back. tember 2003. During my fi rst month there I could see the Now I have a stable position in the Digestive Endoscopy Collegio slowly fi lling with all the Italian girls who had Ward at the civil Hospital in Voghera, near Pavia. Colle- spent summer with their families. gio Nuovo really had changed my life. The reason why I interrupted my studies of Law at Muni- Katerina Vjero ch University (Germany) was that I wanted to do History of Law and, in particular, Roman Law with Professor Da- Dal New College – Oxford al Collegio Nuovo, grazie a rio Mantovani of Pavia University. He very kindly helped New Hall – Cambridge! me to fi nd a room in the famous all-female Collegio Nuo- vo, where I stayed for the following ten months. In 1996-97, historians working on the antifascist writer During this time I often thought how much more diffi - Ignazio Silone published documents that they believed cult it would have been for a foreigner like me to make proved he had been a fascist spy. This bombshell laun- friends if I had been living on my own. There were two ched from the Archivio di Stato sent out shock waves whi- Germans, one Ukrainian, a British and a Spanish girl... ch rocked, amongst many other things, the still somewhat and all the rest (about a hundred) Italians – so I learned shaky foundations of the doctoral thesis I was writing the language very quickly! on Silone’s Swiss exile. Until then I had been content On arriving the Rettrice welcomed me in a very frien- to rummage through the secondary literature on Silone dly way and asked me a lot of questions about Germany, available in our libraries in Oxford, but at that point it especially about current politics. The family atmosphe- became obvious I had to get closer to the action and the re of the College is last but not least due to the Cuoco, original sources. Luckily for me, New Hall, Cambridge the great college cook, and Riki, his assistant. In fact, I did not have an exchange student to offer Collegio Nuo- gained three kilos during my stay! I tried to lose them vo for the next year, and the Fondo manoscritti at Pavia – however in vain – in the big Palestra, the gym, where had just been given an early draft of Silone’s celebrated every college girl can do sports whenever she wants to. fi rst novel Fontamara. A scholarship from the Ministero Personally, I had a very great time there! degli Affari Esteri and the support of Rettrice Bernardi Never shall I forget the evenings in the party room talking and Professor Carla Riccardi clinched the matter. and celebrating with my friends, some of whom have be- I arrived at Collegio Nuovo on an extremely foggy Sun- come friends for life! We also enjoyed watching Italian day in November 1998, and wondered where everyone and English fi lms from the college library together. was... The weekend calm turned out to be very deceptive, Moreover, having to teach Italian girls my native langua- however, and I spent the rest of my six months in a whirl ge, as all foreign girls at the College have to, was an all of activity. Events in college gave me the opportunity to new thing to me, even if I had only two students! meet in person many fi gures instrumental in my research To sum up, I came to the Collegio Nuovo a bit afraid, – Maria Corti, Bruno Falcetto, Elisa Signori, Arturo Co- and returned with many new experiences concerning my lombo, Giuliana Rigobello. Pavia was my base for trips studies and even more concerning life. I have since been to libraries and archives in Milan, Turin, the Abruzzo and back twice for some days, thanks to the kind invitation of Florence, and my thesis really began to take shape. In the Rector, to re-live the old times, but always in springti- the meantime, the fog lifted, I made a score of friends in me – without the mosquitoes! Collegio and fell in love with the garden. Some would Tanja Johannsen

88 Ora le studentesse del Collegio andate all’estero, comincian- friends and of course an unforgettable love story with a do proprio da un’astrofi sica ora a Monaco di Baviera... rather gorgeous French man... Silvia Romagnoli When I was 23 year old, I was attending the last year of the Bachelor Degree in Physics, at the University of ... O la prima che ha usufruito di una borsa di studio Pavia. I had the opportunity to be assigned a short re- estiva per l’estero (bissando poi con la borsa di perfe- search project with Dr. Marco Roncadelli, who invited zionamento...) me to work at CERN, in Geneva, Switzerland, during the summer of that year (I was due to submit my gradua- It was my third year of course at Pavia tion thesis in the Fall). The Collegio Nuovo offered me and as a student of Collegio Nuovo I got a grant for at- a fellowship to cover the additional living expenses for tending an English course. It was August 1981 when I the July-August months I spent at CERN. I remember fl ew to London for one month. It was not the fi rst time the curiosity and the excitement at the idea of working I was travelling abroad on my own, but I still remem- for two months in this International Organisation. I was ber my fi rst trip in London underground from Heathrow then often studying in the CERN Library, and once I had airport to my host family home. I do not know whether the amazing chance to sit opposite to Professor Edoardo it were the curiosity of youth, the will of knowledge or Amaldi, who was going to give a seminar that day on de- my incapability to keep calm, but I spent every working tecting gravitational waves. I remember he was sitting in day by attending an English course and the Outpatient’s front of me, while reviewing his viewgraphs for the talk Endocrinology Department of West Middlesex Hospital. and checking additional journals for references. I was It was as busy as interesting time, but it was not only surprised by the simplicity of this man, who was then a work and study, and I really enjoyed living in London very famous professor. I was even more surprised when and getting in touch with its cosmopolitan life. Anyhow, he talked to me, asking me whether I was a student and at that time I could not imagine I would have been back about my thesis work. He was very open and friendly in to London and living there for almost two years from the his address, and wished me all the best for my studies. end of 1990, because of a research stage in Cardiovascu- I am now an associate astronomer at the European Sou- lar Pathology. And it started again from Collegio Nuovo, thern Observatory, in Garching, Munich, and 20 (!!) years with a six month grant for a post-graduate student. But have gone by since that summer. My career in Astronomy that is another story and a further opportunity I was offe- has reinforced that earlier curiosity and excitement for red by Collegio Nuovo. doing research, and confi rmed that the true scientists (and Angela Pucci great persons) do have the simplicity and openness of mind which I found in Professor Amaldi (and previously Qualche volta, un’esperienza all’estero, anche se a in Professor Gigli Berzolari too). Mainz, prelude a un’“ambasciatrice” della cultura ita- Magda Arnaboldi liana all’estero a Minsk...

Senza dimenticare la prima borsa estiva per Mainz... Looking back at our past, we understand that some thin- gs we made are very important in our life. I spent more I attended many ‘Ferienkurse’ (summer language cour- than a year in Germany thanks to the exchange program ses) during secondary school. The legendary professor between our Collegio Nuovo and the University of Barbieri, a real gem in the Cremona Secondary Schools, Mainz. I studied there, I taught Italian and met a lot of who recently passed away, was already sending us to Au- people; actually, such an experience lasts in my life, not stria or Germany in the seventies. Us “kids from the Cre- only because enriched me from the cultural point of view mona zoo”, germanophiles in the making who wanted to and broadened my horizons, but also because I met the exchange our air, smelly with compost of Northern Italy man who became my husband. I’m very grateful to the with the more refi ned air of Middle-Europe. Collegio Nuovo and recommend you all to seize the op- This is why my stay at Mainz presented itself before me portunity to go and to study abroad. like a mirage: fi nally a little pure Deutsch would be prac- Melania Mandarà ticed after the early years of laboured scientifi c English. Goodness me! Enough with the abstract, referees, the Poi una neolaureata in Economia, la prima delle 130 news and articles. I needed a little Deutsche Sprachlehre perfezionande o prossime alla laurea, in quest’ultimo fűr Italiener and I really wanted to smell Suppe and Kar- ventennio, a cui il Collegio ha conferito borse di studio toffeln as I walked down the street. Inevitably, I immen- per l’estero... e ora in una azienda leader nazionale nel sely enjoyed the holidays as if I were still a schoolgirl (it settore energetico. had only been three years since I left school but I already felt terribly old): studies, visits to Mainz, Koblenz, a long Memory has a strange way to account for time. Certain stay in Berlin (I still have the paintings in the Bruecke remote experiences keep coming back, while many tri- Museum in my mind), the legendary Lorelei, the Kon- vial daily facts disappear almost immediately. My post- ditorei (excuse me the rhyme!), an international mix of graduate stay at Hull, now some 20 years after, falls into

89 my memorable experiences chest. Alps and the Lake so beautiful..... There was no question When I went to Hull University, I was in my twenties to go back although when I made my fi nal decision it was and at that age the world around you is too small and a diffi cult one. Did I ever regret it, NEVER! So this is the you think there is plenty more to discover somewhere occasion to say once again thank you Collegio Nuovo. else. When you are in your twenties the search is mostly Grace Bianchi outward. Moreover, to be fully honest, I was not tempted yet by the job world. E, che colpo, un bel Full a Oxford... I did not have precise expectations apart from attending some interesting courses which were in the curriculum of I arrived in Pavia in September 1978 to sit the admissions the Management Science Department. One in particular I exam at Collegio Nuovo. I remember clearly the euphoria keep remembering because I see some of those teachings I felt that day, the feeling of omnipotence at the thought applied in the real world. That was about Company Cul- that all doors were now at least potentially open. The fi rst ture and concerned the symbols of company culture. Af- step towards forming a new identity and adulthood arri- ter you have followed such a course you end up looking ved right before the exam when, talking with the other for evidence. And it is amazing! This also reminds me of girls, I realised I was just about average in the running for another important thing: how down-to-earth and close- a place, and certainly not among the best. This realisation to-reality the English academic courses are compared to was so devastating that it has infl uenced all my profes- extremely theoretical Italian ones. sional choices up until this day. From then on, whenever Let’s now turn to social life. What I experienced was a I have felt a sense of complacency creeping up on me, I genuine social shock! Twenty years ago you did not have have tried to face up to it with a harder challenge. a multi-cultural Italy. But you could see a multi-cultural I started at Collegio Nuovo in the year of its opening. Great Britain. Colours, food, faces, dresses, habits, smel- What makes the College such a special place for me is the ls, humours, all in different nuances and degrees. And familiarity in the relationships between people who have with all this, I saw plenty of my prejudices crushed under different backgrounds, interests and aspirations from me. the weight of reality. As an only child, college life had such an impact on me When I came back I reckon that, among many, the most that it isn’t so strange that I found myself comfortably important treasure I got was a value which falls under settled in Oxford (a city with 36 colleges) where this sort three words: OPEN YOUR MIND. of existence could continue until retirement and beyond! Many years on it still has a strong power on me. But the Since I graduated in Medicine, I immediately found work job world and the daily routine have slightly changed this in a hospital, but after a short while, I felt a certain com- to KEEP YOUR MIND OPEN. And this, I assure, has placency creeping up on me again. I therefore decided been a very healthy suggestion. to make the most of Collegio Nuovo’s grants to study Renata Bonfi glio abroad and I rocked up, full of curiosity and speaking literally no English at the department of Cardiovascular Qualcuna delle mitiche ragazze entrate nel 1978, che Medicine at the University of Oxford. Thus happened the compongono quel 27% trasferitosi all’estero, a Ginevra.... second turning point of my career. Whatever knowled- ge I thought I possessed, once again seemed inadequate It’s a funny feeling as it sends me back 19 years, at the in comparison with those around me. I therefore had to beginning of what has turned out to be my new life. Of start from scratch again. I have often asked myself why I course as frequently happens I did not know this at the ever moved abroad. Spending time at a foreign university time. The College had just started a fellowship program- always appealed to me and I do not hesitate to mention me to encourage post-docs to go abroad and I had jum- that it was an indispensable experience for anyone who ped at the occasion (I have always liked adventure). I left harbours ambitions of reaching a good professional stan- Italy for what was to be a short and exciting professional dard. However, the reasons which made me decide to stay experience in the fi eld of human infertility. I thought at were different to this. I realised that for someone like me, the time that I was going to go back and continue along who lacks any strong academic and political Italian ties a well established pattern, maybe becoming a great Ita- and who fi nds it diffi cult to compromise, it would have lian infertility specialist. As a bit of a masochist I chose been easier to pursue a career as a researcher in Oxford the French speaking part of Switzerland even if perfectly than in Italy. To put it in a nutshell, talent is much more fl uent in English and off I went to Geneva in a cold No- dependable than pulling strings. vember day. What are the disadvantages to living abroad? An Italian I found myself in an environment where languages, hu- colleague of mine at Oxford told me some time ago that man and professional experiences were extremely diverse the greatest disadvantage is not belonging, or forever in relation to the international background of this town. being on the fringes, separate to the ‘system’. If this is At the University Hospital it was a period of pioneering true, we must also add that being ‘different’ implies a and adventure in human in Vitro Fertilisation. I was rapi- certain liberty from the conventions and the system of dly involved in exciting research and clinical work. Fun- classifi cations (which are social, cultural and economic) ding and backing up for research was no problem and the which the indigenous population of Great Britain is guil-

90 ty of! It is also true that, far from their social and family International and Public Affairs). I was granted Perma- conditioning, there is perhaps a greater incentive to deve- nent Residency. I changed Department. The fascination lop one’s own potential and ‘modus vivendi’. with New York City is at the basis of my current job in Barbara Casadei real estate at Columbia University. Thank you, Collegio Nuovo! Let’s keep up this chain. Sempre mitiche, anche se non del 1978... ora a New York Who’s next? The closest to me is Barnard. Maria Francesca Nespoli It was a warm September morning. One of those blessed days in Pavia when the heat of the summer has lost its Per riassumere, le globe-trotter sono davvero tante, nel- humidity and the fog still can’t make itself known. “This l’esperienza di una “Europe-trotter”, che ora insegna a way, please.” The silence of the libraries and of late bloo- Brema ming plants welcomes me. “Philosophy, Mathematics, Literature”. The Rector browses my application to the There are three cities in which Collegio Nuovo girls have Collegio Nuovo entry exam and then looks at me: “What found me a place like home. would you like to do?” “I’d like to travel internationally, London has a place for everyone. Whichever road you to the United States, and write.” “Then, study Political choose, Londoners are lively people. Being with them is Science.” And I did. Not that the tone of the Rector’s like being at the centre of the world. They are no longer voice was in any way imperative. It sounded rather as just students but they have their own ways of thinking a suggestion coming from someone ‘who’s been there, which are interesting to gain insight into, even if you are done that’, and at the same time does not make you feel only a passing visitor. And it is easy to refer to them when the pressure of experience. Within days the Rector had you need some professional advice or an expert opinion scheduled an appointment for me with a Professor at the or even an answer to a typical tourist’s question. School of Political Science who would be a fundamental New Yorkers are winners. They get up early in the mor- mentor for me. During the entry exam, the elegant per- ning and head straight for the gym and then to work, be- sonnel of Collegio Nuovo treated hopeful nuovine (this is cause this is how they have always aspired to. The only the nickname of students residing at the Collegio Nuovo) thing that they continue to dream about is Pumpkin risotto with the most delicious sandwiches. I still wonder if the which the chefs make in winter and which they attempt to chef hadn’t used one of his secret ingredients to make recreate for Halloween. In NY, I met, almost by chance, applicants comfortable and make them work hard. The four Collegio Nuovo girls on the same afternoon and we four years in residency at the Collegio Nuovo fl ew by arranged to meet for dinner on Third Street. At the table, – classes, papers, written and horal exams, conferences we had new friends, the old world we knew and this new and dinners, parties and bike rides across the fog, headed world, our common experiences and future plans, and it downtown. Never skipped a meal. My grandmother, an all seemed to fi t together perfectly. excellent chef herself, had to give in to the Collegio Nuo- The Collegio Nuovo girls, with their indefatigable Euro- vo. Forgot to mention: I was raised in Pavia. My father pean feeling are in Brussels. They can go and visit each was a student at the and my aunt at other at any time as they all know each other. I stay in the Collegio Ghislieri. As a kid, I never missed a date: touch with everyone all the time and am always there for fi rst Sundays of May after the 5th of May, the Alumni them. As a remnant from their College years, they’ve kept Reunion. that broken bicycle, regardless of the fact that they use it When the time came for me to consider my next step to go to the Commission or University, they still have the – actually my fi rst step out of the Collegio Nuovo – I same key that can’t open the rusty lock anymore. didn’t hesitate to knock at the Rector’s door. An agree- Finding yourself in intense conversations each day, that ment was made with the J.D. Calandra Italian Ameri- are drawn out into the small hours is completely healthy. can Institute at CUNY (City University of New York). Having gotten used to arrivals and departures, faces that I became intoxicated with New York City. I am – to this continually change and different houses and offi ces, it day. Things skyrocketed and I moved from the European is comforting to know that there are people who, in the Union Studies Center at CUNY Graduate Centre to the important things, are the same as you and who always European Commission Delegation at the United Nations. understand you. Back home in Pavia –dreaming of the Green Card – ‘my’ Maria Paola Ferretti Rector suggested I interviewed with the Rector of the University. He was looking for a person with experience E poi gli scambi “storici”: Mainz... in foreign universities to set up a new Institute for Advan- ced Studies in Pavia, called IUSS. When the Director of I went to Mainz for the fi rst time in February 1997, less the Italian Academy for Advanced Studies in America at than one month after I graduated. The idea came from a Columbia University learned about the IUSS Master’s dear friend and lecturer of German at Collegio Nuovo, Programs, he asked me to move to Columbia. Even if I Heike Michelsen, who invited me to stay with her while did not make any promise, now I am still here. I earned attending a course of Deutsch als Fremdsprache (German my Master’s in International Affairs at SIPA (School of as a foreign language) at the University. I have always

91 loved international settings. Why not take this chance? became the supervisor of my thesis; and especially Pia Thanks to Viviana Cessi, a lecturer of Italian at Mainz Hilgert and the other girls in Mainz and Heidelberg who University who was connected to Collegio Nuovo, I at- spent some time studying in Pavia, living alongside us tended German courses and lectures on Judaism held by in college, organising internal language courses, and al- distinguished scholars at Johannes Gutenberg (yes, the lowing us to sample some of the German cuisine as well famous Gutenberg Bible was printed there!) University. as the chats after supper, or in the books, the photos or the Later on, – Anwesenheit is Göttin! (“presence is a god”), CDs I spotted in their rooms. as somebody told me –, I was offered a scholarship at the Thanks to this close-knit network there was always so- Institut für Europäische Geschichte (Institute for Euro- meone to talk to, and it seemed as if someone had already pean History), located in a wonderful building facing the paved the way for me or at least got rid of any obstacles. cathedral square. At the Institute I worked on the history I saved so much time and precious energy to explore and of tradition of the greatest ancient Jewish historian. I re- discover my interests as well as my ideal working condi- member my room on the 5th fl oor of the Institute, just op- tions, testing myself with different methods and approa- posite the monumental cathedral tower, the rich library, ches, and to build friendships, which are still important fellows coming from all over the world and studying the to me today. most diverse topics on universal and religious history, Silvia Albesano the Kaffeerunde (literally: “roundcoffee”, a discussion of scholarly issues around a table, with coffee and coo- Da New Hall a Pavia kies!), Professor Gabba’s honorary degree, my talk on Rezeptionsgeschichte of Josephus at Halle-Wittenberg Why Pavia? I’d already graduated and done a Masters. University, the walks along the Rhine and on the footste- I felt like doing something different such as travelling, ps of the Roman Moguntiacum, the colourful carnival on living differently... I knew that an exchange existed Rosenmontag, the German cities I visited while there... between my college in Cambridge (New Hall) and Col- But especially I remember the dear friends I made during legio Nuovo and thus, in September 2002 I arrived in that time and that I still have. Pavia with the world’s heaviest suitcase, armed with nine Silvia Castelli well-used words in Italian. “Buongiorno. Mi chiamo He- len. Sono la lettrice da Cambridge.” (Then, all I had to do Heidelberg, con il primo PhD conseguito in Germania... was smile and hope for the best.) You’re probably asking yourself, “What was she doing during a year’s university I arrived in Germany in early October, 1997. I had just exchange, this girl not attending university?” (as someo- graduated in Romance Philology with little idea as to ne [Maria Corti] - asked me during a memorable eve- what to do with my life never mind the next future . It ning). I had new found freedom. I could follow universi- wasn’t my fi rst time: during the summers of 1994 and ty courses that I had chosen myself without the pressure 1995 I had taken language courses organised by the Uni- of exams or supervisions. I studied medieval and modern versities of Heidelberg and Mainz. Italian theatre, 20th century poetry, European imperial These experiences which came about through my interest history. This time I studied for the love of it and for my in German initially drew me with the sole purpose of not own interests and not for grades. I studied Italian in the collapsing beneath dictionaries and essays which were most effi cient but enjoyable way: I studied, I spoke, I li- never translated but indispensable to my thesis. Howe- ved, I worked and I laughed with the Italians. As a ‘lettri- ver, this feeling deepened and inevitably aroused my cu- ce inglese’, I taught English. In Pavia I learned that: you riosity for the country and its people and consequently are always studying and you’re always teaching. In terms demanded that I stay on, not with a tourist’s fl eeting in- of colleges, you are always linked to a specifi c one and terest, or ‘by accident’. That stay, which began in 1997, I am very happy to take with my memories of New Hall ran on for another three years, during which I worked and Collegio Nuovo. as an Italian lectrice and undertook a PhD degree at the Helen Wales University of Heidelberg which ended in 2004. Collegio Nuovo has been a defi nitive part of this journey, Da Pavia a New Hall, Cambridge: tornerà? not only fi nancially (for summer courses and two years of post-graduate research) but also for the network of frien- I’ve always considered the idea of spending a period ds, acquaintances and institutions, which I have benefi ted abroad, because it seemed like an extremely attracti- from and which made my settling in a lot easier, putting ve cultural experience. So, shortly after my graduation, me in immediate contact with the appropriate people. I I gathered my stuff and left for Cambridge, seizing the need only think of Viviana Cessi, an Italian lectrice and exchange opportunity offered by the College: it was now classicist at Mainz, which was my fi rst port of call in or never! I must admit, I didn’t have high expectations: 1997, a steady rock, full of experience and advice for all I’ve never been very interested in England. But I had to Collegio Nuovo girls who are passing through; Professor change my mind: kindness and friendliness are part of Radtke, who got me involved in the literary activities of the English DNA, and Cambridge is a microcosm full the Romanisches Seminar at Heidelberg, and who later of cultures, traditions and activities which suit all tastes!

92 The town’s appearance is almost surreal, where impres- friendships. That’s why living at New Hall and teaching sive but not excessive Colleges provide the backdrop to Italian have become a chance to broaden my horizons. everyday life; and don’t forget rowing along the river The vitality of this place has led me to extend my stay, by Cam at 6.30 am, as training for the historic race against looking for a job in my fi eld and joining an engineering Oxford! consultancy company. A great opportunity and a new Thanks to the prestigious university, which attracts peo- challenge for someone who spoke English with gestures ple from all over the world, the cultural vivacity of Cam- before coming here! bridge is stunning, and becomes the starting point of con- Chiara Ravezzani versations that stray out of the ordinary and large-scale

93 ______RACCONTI DALLE NUOVINE ______AVVENTURE ALL’ESTERO

LO CHIAMANO PAESE DI MEZZO L’arte della contrattazione richiede molta pratica e soprat- tutto tanta faccia tosta, ma poi si fi nisce a pagare anche il 30% del prezzo sparato inizialmente: è un gioco molto di- Quando ho comunicato che sarei andata in Cina, in casa vertente, che si svolge a colpi di occhiate, di battute fi sse sono scoppiati a ridere, pensando che questa fosse solo (Troppo caro! Più economico! Sono un povero studente!) l’ultima delle mie trovate ed è solo nel momento in cui ho e che si conclude sempre con un sorriso e la soddisfazione detto che sarei andata a Milano a comprare i biglietti che di entrambe le parti. Alla fi ne, si può dire che si contratti si sono resi conto che facevo sul serio. giusto per il piacere di farlo, visto che si discute fi no allo Il 21 giugno sono partita alla volta del Paese di Mezzo sfi nimento per ribassare di 10 o 20 yuan, ovvero 1 o 2 (Zhōngguó), dove mi aspettava un mese di studio in una euro! delle tre maggiori università del Paese, la Zhèjiāng Dàxué Quanto al cibo cinese, bisogna innanzitutto premettere di Hángzhōu. Non ero sola, infatti il gruppo era compo- che non ha nulla a che fare con ciò che si mangia nei ri- sto da una trentina di persone: la maggioranza studenti storanti cinesi nostrani, che sono invece adattati al gusto dell’Insubria di Como, ateneo che ha addirittura fi nanzia- e al modo di mangiare della clientela italiana. E, sorpresa to molti dei suoi ragazzi, ma anche sei intrepidi “pavesi- delle sorprese: non esiste il riso alla cantonese in Cina! ni,” un eminente rappresentante della comunità cinese a Per un cinese un buon pasto deve contenere sia carne che Milano e il nostro professore di Lingua Cinese, Daniele verdura, e volendo anche pesce, è preceduto da una taz- Cologna. Per fortuna a Pavia c’è qualcuno che si rende zina di tè (verde naturalmente) e non ha distinzioni tra conto dell’importanza strategica di avere forti legami con l’ordine delle portate, ovvero non ci sono primo secondo la Cina, e per questo ringrazio di cuore il Collegio per e contorno, ma tutto è portato a tavola contemporanea- avermi aiutato, grazie a una borsa di studio, ad intrapren- mente. Molto bello, a mio avviso, è il modo di mangiare: i dere un viaggio così meraviglioso! piatti vengono disposti in un disco rotante al centro del ta- Le mie aspettative alla partenza erano molteplici: oltre a volo, dal quale tutti attingono portando un po’ di cibo nel migliorare la mia padronanza della lingua, avevo biso- loro piattino. È un sistema che favorisce la condivisione, gno di entrare in contatto con uno scorcio della società e che soprattutto permette di assaggiare tanti piatti diver- cinese per capire se avevo scelto bene la mia strada, per si mangiando un pochino di ogni cosa. Un altro aspetto assicurarmi che una passione nata leggendo libri e riviste che mi ha colpito è la mancanza dei dolci: non è usanza, sarebbe stata confermata dall’esperienza diretta. Ebbene, infatti, fi nire un pasto con un dessert ma piuttosto con un dopo un mese in quel meraviglioso Paese posso dire di cesto di frutta. non essermi sbagliata e di desiderare fortemente che il Lo shopping è un altro capitolo che merita attenzione. In- mio percorso di vita e di studio continui a incrociarsi con nanzitutto bisogna precisare che le marche internazionali la Cina. come Zara, Nike, Adidas, ecc. hanno prezzi, appunto, in- Le nostre giornate erano molto intense: al mattino si stu- ternazionali, e quindi non si ha alcun risparmio! Unica diava, e nello studio, si sa, i cinesi fanno sul serio, quindi eccezione il negozio della Converse dove abbiamo fatto avevamo compiti, verifi che e... lavate di capo quando le man bassa di All Star originali a 20 euro! Inoltre, i negozi insegnanti vedevano che al pomeriggio andavamo in giro di cinesi in Italia hanno prezzi più bassi dei negozi di ve- anziché dedicare almeno due ore allo studio indipendente! stiti in Cina, ma ciò è probabilmente dovuto alla qualità La nostra padronanza della lingua è aumentata considere- che è spesso superiore (in Cina!). Tuttavia, basta adden- volmente, soprattutto in quegli aspetti della vita quotidia- trarsi per i mercatini che si trovano un sacco di affari a na come l’andare al ristorante, chiedere informazioni per buon prezzo, soprattutto per quanto riguarda il “mondo strada, contrattare con i negozianti, parlare coi taxisti. Cer- del tarocco”, che però non è onnipresente come ci si po- to, i nostri sani errori continuavamo a farli, basti pensare trebbe aspettare: a Hangzhou c’erano un mercatino e una che una sera abbiamo fatto 7 km in taxi anziché qualche via dove si potevano trovare i falsi, mentre a Shanghai centinaia di metri. Bisogna premettere che il cinese è una c’erano degli individui che ti facevano vedere dei catalo- lingua tonale, per cui ogni sillaba può essere pronunciata ghi ma non avevano la merce in vista. Conclusione: è più con cinque toni diversi e ognuno ha un signifi cato a sé. facile trovare un tarocco in Italia che in Cina! Quella sera, dicendo all’autista di portarci al Coco Jiǔbā Un capitolo a parte merita la città di Hangzhou, defi nita (una discoteca frequentata per lo più dagli espatriati in cit- da molti la più bella della Cina, e non a caso è la più turi- tà) probabilmente sbagliavamo il tono, per cui siamo stati stica. Si trova a un paio d’ore da Shanghai e, sebbene nes- portati fi no alla periferia della città e quando gli abbiamo suno l’abbia mai sentita nominare, ha una popolazione di chiesto se era sicuro di dove andava abbiamo cominciato circa 7 milioni di abitanti. Nonostante abbia subito mol- a ripeterci Coco Jiǔbā una decina di volte: a noi sembrava te modifi che architettoniche eseguite col metodo cinese di dire la stessa cosa del tassista, ma evidentemente non del “demolire per ricostruire dal nulla”, la città continua era così! a sprigionare un fascino misterioso, grazie soprattutto al

94 Lago dell’Ovest che regala ampio respiro alla città. La società in movimento, fi duciosa nei confronti del futuro collina che si trova al di là del lago è stata dichiarata non e nelle proprie potenzialità, una società ben consapevole edifi cabile ed è quindi risparmiata dall’ansia di costruire delle meraviglie della propria cultura millenaria, ma allo che pervade il Paese intero. Ciò che stupisce della città è stesso tempo desiderosa di riscattare il terribile passato quindi la possibilità di evadere nel verde e nella natura recente. Avendo visitato quest’anno le città del futuro, in men che non si dica: basta un attimo per ritrovarsi in Dubai e Shanghai, così proiettate nel ruolo di traino per cima a una pagoda dalla quale si ammira tutta la città; l’espansione culturale e economica delle loro aree di rife- a qualche minuto dall’università si raggiunge una collina rimento, non posso che lasciare un triste commento sullo con un antico tempio taoista, non lontano si arriva a una stato in cui vedo l’Italia: mentre il resto del mondo fa pas- Casa da tè che serve un ottimo tè verde, compagno inse- si da gigante, il nostro Paese sembra essere irremovibil- parabile dei cinesi a tutte le ore. Il rapporto dei cinesi con mente fermo. la natura è molto stretto: a qualsiasi ora li puoi trovare nel Il bilancio di un mese in Cina è sicuramente positivo, bosco abbracciati a un albero, a urlare, a camminare al- anche se accanto a tutte le meraviglie del Paese di Mez- l’incontrario... tutto ciò allo scopo di raccogliere energia! zo non bisogna dimenticare tutte le cose che andrebbe- Ma lo spettacolo più emozionante è dato dalla miriade di ro migliorate, il rispetto dei diritti umani prima di tutto. persone che al mattino, dalle 5 e mezza in poi, si riversano Purtroppo l’occasione data dalle Olimpiadi sembra non nei parchi, nelle colline o in qualsiasi area verde a fare il essere stata colta, ma speriamo che l’apertura al mondo Tai Chi, una pratica a cui i cinesi sono molto affezionati che ne è derivata e continuerà a derivarne conduca a una e che permette loro di raggiungere il giusto equilibrio fra vera democratizzazione di questa splendida terra. il corpo e la mente per affrontare la giornata. Allo stesso Michela Pagano tempo non bisogna stupirsi di vedere schiere di vecchine (Scienze Politiche, matr. 2006) che si esprimono in complicati movimenti di... sciabola! Un giorno in cui ci siamo svegliati per andare a far cola- IN GIAPPONE VENGONO GLI OCCHI A zione sul lago e vedere i fi ori sbocciare, abbiamo avuto la MANDORLA? sorpresa di sorprendere decine e decine di coppie ballare ai ritmi più diversi: tango, valzer, musica tradizionale ci- Quest’anno sono stata selezionata per un programma eu- nese... tutto ciò alle 7 del mattino. ropeo-giapponese della durata di dodici mesi che consiste Per molti versi, comunque, Hangzhou non è tanto diversa in un corso intensivo di lingua giapponese e un tirocinio da Pavia: il caldo torrido, di quello che non ti fa respirare, in una azienda locale (nel mio caso la Mitsui Chemicals è nettamente superiore, con l’aggravante che in Cina ogni Inc). Inizialmente ero abbastanza spaventata all’idea di luogo pubblico ha l’aria condizionata a temperatura gla- andare in un Paese di cui non conoscevo la lingua. Fin dal ciale, per cui ogni giorno si rischia la broncopolmonite! primo giorno mi sono resa conto che non molti giapponesi Inoltre le zanzare di Pavia sembrano docili moscerini a parlano inglese. Tutti lo studiano a scuola, ma pochi se lo confronto di quelle assassine che ci hanno letteralmente ricordano e soprattutto hanno paura di fare brutta fi gura divorato nelle colline della valle del tè, appena fuori la parlandolo con uno straniero. città! Ben presto ho avuto modo di scoprire che la cultura giap- Un’ultima nota, in questo anno 2008, non può non essere ponese è ricchissima e affascinante. Cercherò di spiegar- riservata alle Olimpiadi: la frenesia da Giochi è riscontra- vene alcuni aspetti salienti. bile in ogni luogo e in ogni persona, dappertutto c’erano Partiamo dal cibo. La tipica colazione giapponese (anche negozietti sorti per l’occasione che vendevano i gadget uf- se molti giapponesi stanno assumendo le abitudini occi- fi ciali, ogni cinese aveva scelto la sua mascotte, la scritta dentali) consiste di una scodella di riso in bianco (niente Beijing 2008 era presente in ogni cartellone pubblicitario, olio né salse), una scodella di minestra di soia e un pezzo sulle lattine di Coca Cola, ovunque. Tutte le aspettative di pesce o un uovo. Per pranzo e cena il menù si ripete dei Cinesi erano in questo evento che la maggioranza di con scodella di riso in bianco (immancabile), scodella di noi vede solo per quello che è, ovvero una serie di manife- minestra di soia (anche questa immancabile) e un piatto stazioni sportive. Per loro, invece, l’Olimpiade è molto di variabile di pesce o carne con verdura. Esistono molti pro- più: è la possibilità del riscatto, è l’esaltazione del nuovo dotti che in Italia non si trovano, come per esempio il nat- nazionalismo, è la possibilità di dire al mondo che dopo to (soia fermentata dall’odore sgradevole, ma dicono che due secoli di umiliazioni e soprusi la Cina è tornata e vuo- faccia molto bene alla salute) e la crema di fagiolo dolce le raggiungere gli obiettivi più luminosi. (usata in molti dolci per accompagnare il tè verde). A vol- Pensando alla Cina, non è possibile dare una defi nizione te e nelle occasioni importanti i giapponesi vanno a man- o un’impressione unitarie: nonostante il governo cerchi giare il sushi e/o il sashimi (pesce crudo). Si mangia tutto di instillare ovunque il concetto di “armonia”, la Cina ha con le bacchette, la minestra si beve direttamente dalla al suo interno così tante diversità che è impossibile non ciotola e per mangiare il ramen (specie di spaghetti sotto stupirsi ogni volta. Allo stesso tempo, la disuguaglianza forma di minestra) è consentito produrre rumori (“slurp”) è tale, anche all’interno delle città, che si può dire di aver quando si aspira. In Giappone ci sono anche tanti konbini visto, in un sol posto, la Cina intera. (che sono piccoli negozi aperti 24 ore su 24) dove puoi Ciò che davvero colpisce è la sensazione di essere in una trovare tutto il necessario per sopravvivere!

95 Le stagioni sono molto sentite dai giapponesi. Per esem- le. Questo modo di fare potrebbe risultare strano per molti pio in autunno è comune andare in montagna per guar- stranieri. In generale sono persone molto precise, puntuali dare le foglie che cambiano colore. In primavera invece e gentili, ma anche timide. il Giappone si tinge di fi ori bianco-rosati ed è tradizione Ci sono tre modi di scrivere il giapponese: hiragana (ogni andare con i colleghi al parco per un pic-nic sotto i ciliegi simbolo corrisponde a una sillaba), katakana (usato solo in fi ore. per le parole di origine straniera) e kanji (i caratteri di ori- Durante tutto l’anno ci sono molti festival (omatsuri), in gine cinese). Inoltre esistono diversi livelli di cortesia e generale vicino ai templi. Queste feste hanno una lunga bisogna esprimersi in modo diverso in base alla persona storia e spesso derivano da leggende popolari o storie risa- con cui si parla. Ci sono anche alcune parole usate solo lenti al periodo Edo (cioè l’era dei samurai e delle geishe). dai maschi o solo dalle femmine. Alcune persone ci vanno in kimono o yukata (la versione Non vedo l’ora di mostrarvi le foto! Un caro saluto dal estiva del kimono). Agli omatsuri non mancano mai le Giappone e non vi preoccupate, gli occhi sono rimasti bancarelle di polpettine di polpo, di banane ricoperte di uguali!! cioccolato e di okonomiyaki (che sono diffi cili da descri- Letizia Diamante vere, ma potrebbero proprio vagamente ricordare delle (Biologia Sperimentale e Applicata, matr. 2003) piadine). La religione prevalente è un misto di buddismo e shintoi- SENEGAL - BURKINA FASO, SOLA smo. I giapponesi si recano al tempio buddista o al santua- ANDATA rio per fare un’offerta, esprimere un desiderio o comprare un amuleto porta-fortuna. È possibile acquistare anche un Fine 2007, Ouagadougou, Burkina Faso. Le feste di Ta- foglietto di carta che predice il futuro. Se leggi un messag- baski e Natale sono appena trascorse e, nell’avvicinarsi gio fortunato lo puoi conservare, se il messaggio invece è del veglione di San Silvestro, Jean Paul, Marco e io ci infelice lo puoi legare a un albero e sperare che il vento mettiamo in strada verso Tenkodogo, la cittadina tanto at- soffi via la tua sfortuna. Un’altra curiosità è che a volte tesa, che in molti ci hanno raccontato e che spesso ci sia- l’affi nità di coppia viene predetta dal gruppo sanguigno. mo immaginati, il capoluogo della Vallée de la Nouhao. I mezzi di trasporto sono probabilmente i migliori del Già, la famosa Valle! Altro non è che una conca dalla mondo. Tokyo ha una rete di metro e treni che è davve- debole pendenza, una sorta d’ellisse a cavallo tra le due ro strabiliante! Puntuale, capillare e pratica! Ci sono solo province di Boulgou e Koulpélogo che racchiude un corso due difetti: le ore di punta (quando ti domandi come così d’acqua stagionale, la Nouhao, appunto. Siamo nel Sudest tanta gente possa entrare in un solo vagone) e la chiusura del Paese, prossimi alla frontiera con il Togo e il Ghana, a mezzanotte circa. una delle zone meno avanzate del Burkina, nonostante le Nelle case tradizionali si trovano i pavimenti in tatami grandi potenzialità di cui l’area dispone. (rettangoli di paglia), si dorme per terra sui futon e si usa- Percorriamo la statale fi no a Koupéla, dove giriamo a de- no tavoli bassi (ci si siede per terra). Comunque ora molti stra, direzione Togo; la strada si fa un po’ più tortuosa, in giapponesi usano i nostri letti e tavoli. mezzo alla savana fatta di arbusti e alberi in questo perio- Per quanto riguarda scuola e lavoro, i liceali studiano do non ancora del tutto gialli, dopo la fi ne della stagione molto per poter passare i test d’ammissione alle univer- delle piogge. In prossimità dei pochi corsi d’acqua, o dove sità più prestigiose e assicurarsi così una carriera. Molti l’acqua è stata bloccata dall’uomo, la vegetazione diventa giapponesi dicono che entrare nelle università più impor- più rigogliosa. Si incontrano molti alberi di karité, qual- tanti è diffi cile, ma poi gli esami universitari non sono che baobab, acacie e manghi, e, inaspettatamente, qualche complicati. Ovviamente anche trovare un buon lavoro è isolata formazione rocciosa (chiamarle colline un po’ mi essenziale, tanto che quando i giapponesi si presentano vergogno, visto che non saranno alte più di 100 metri... ). dicono il nome della ditta dove lavorano prima del loro. Arriviamo infi ne a Tenkodogo, che ci si presenta con la La ditta fornisce tanti servizi. Quelle più grandi hanno sua aria rilassata e gioviale. Per prima cosa gettiamo un sempre anche delle palestre, dormitori e appartamenti per colpo d’occhio alla sede del progetto: un pensiero va subi- famiglie. Di solito si va a fare sport in palestra nella pausa to a qualche anno fa, nel tentativo di immaginare lo stesso pranzo o dopo il lavoro. Le strutture abitative sono vicine giardino e lo stesso uffi cio all’epoca del progetto MVVN, alla ditta e poco costose. Mise en Valeur de la Vallée de la Nouhao, fi nanziato dal Nell’ambiente di lavoro il clima è molto pacifi co, non si Ministero degli Affari Esteri (la Cooperazione Italiana). sente mai nessuno che si arrabbia e impreca, in generale Sono passati circa cinque anni tra la fi ne del primo pro- si cerca di non disturbare i vicini e tenere la voce bassa. getto nella zona e l’inizio di questo, e solo pochi giorni Per i giapponesi è comune fare straordinari e andare circa dalla mia partenza dal Senegal, dove per circa un anno ho una volta al mese a cena o a bere qualcosa con i colleghi vissuto e lavorato con una ONG piemontese, la L.V.I.A., al termine del lavoro. Dopo una gita, è tradizione portare svolgendo il mio Servizio Civile Internazionale. Ho appe- ai colleghi i dolcetti tipici del luogo visitato. na lasciato gli amici senegalesi, le feste e gli arrivederci È importante essere cordiali e mostrarsi umili se qualcuno sono davvero ancora freschi, le domande si accavallano, ti fa un complimento. I giapponesi non rispondono mai di come in ogni partenza, ripartenza e arrivo, le valigie anco- “no” in modo secco, usano altre espressioni o giri di paro- ra chiuse. Mi guardo attorno: sono esattamente nel luogo

96 in cui ho fortemente voluto essere e mi chiedo come ho dagli stereotipi che ci portiamo dietro, e ragionando alla fatto ad arrivare. Ho investito molte energie per riuscire pari. a ottenere un lavoro nella cooperazione internazionale, e Sto lentamente scoprendo un nuovo Paese, il Burkina so perfettamente che la vera partenza inizia da qui. Cerco Faso, il Paese degli Uomini Integri, con le sue contrad- di far tesoro dell’anno di lavoro in Senegal e mantengo dizioni, con le diffi coltà di ogni giorno, e con la voglia la calma. di farcela. Ma soprattutto con l’ospitalità della sua gente, Inizio cercando di chiarirmi alcuni aspetti del progetto che accoglie lo straniero, chiunque esso sia, offrendogli che dovrò seguire per due anni, inserito nel fi lone della l’acqua del benvenuto (e non posso non pensare all’acco- sicurezza alimentare. Leggo e rileggo il testo del pro- glienza che riserviamo noi in Occidente agli stranieri... ). getto presentato al MAE: gli obiettivi rispondono a due Per me il viaggio è appena iniziato: Ca’ d’Andrea, Cremo- problematicità nazionali molto sentite, l’urgenza di spe- na, Pavia, Europa, Senegal, Burkina... E poi chissà. La va- rimentare una gestione del territorio (attraverso l’applica- ligia è sempre pronta. Dopo tutte queste divagazioni, che zione della Riorganizzazione Agraria e Fondiaria) capace potrebbero durare davvero per ore, sulla strada del rientro di lanciare un processo d’investimenti in zona rurale, e a casa sono le numerose capre e vacche che incontriamo l’aumento delle produzioni agropastorali e di tutte quel- a riportarmi ben presente a Tenkodogo, a ricordarmi del le attività generatrici di reddito, rivolte particolarmente progetto agro-pastorale che sta iniziando, e di tutto il la- alle fasce sociali più deboli, quali le donne e i giovani. Di voro che ci aspetta. Soprattutto di sensibilizzazione della nuovo smarrimento: cosa vorrà dire? Come li raggiunge- popolazione, di presa di coscienza e informazione sulle remo, questi obiettivi? Mi guardo intorno spaesata e non leggi in vigore nel Paese, perché il miglioramento passa trovo appigli... ma sono qui, sono a Tenkodogo, angolo prima di tutto dai diritti e dalla conoscenza degli stessi. di Burkina, di Africa, di mondo... e sono pronta! Pronta E, per dirla con le parole di Joseph Ki-Zerbo (storico bu- a mettermi alla prova, a mettermi in gioco, pronta a met- rkinabé di fama mondiale), Naan Laara an saara, se ci tere a disposizione quello che so e che so fare, pronta a corichiamo, siamo morti. lavorare fi anco a fi anco a persone che, come me, vogliono Francesca Peri migliorare questo paese, il proprio Paese, essere accanto (Scienze Politiche, matr. 2002) ai propri fratelli e creare insieme delle possibilità. Spero che presto questo posto possa diventare anche il mio Pae- CAMBRIDGE: VADO, E CI STO SOLO 6 se, anche se so che non sarà così facile. Due anni di vita MESI... e lavoro a Tenkodogo, e poi chissà. Se ogni inizio è duro, ogni inizio in terra straniera lo è in modo particolare, e se 28 settembre 2007: si parte! Dopo essermi riposata, con la terra straniera ha una diversità così profonda rispetto a estrema calma, dalle fatiche della laurea in Ingegneria tutte le codifi che culturali e sociali in cui si è vissuti per Edile e dell’Esame di Stato parto alla volta di Cambridge anni, allora è davvero necessario rimboccarsi le maniche. (UK) con il posto di scambio del Collegio. La voglia di Tutto è una scommessa, la strada fi no a qui lo è stata, e fare un’esperienza all’estero e di migliorare il mio inglese quella da qui in poi lo sarà. Credevo che un anno in Sene- un po’ troppo poco inglese mi convincono. Le premesse, gal mi avesse un po’ forgiata, ma mi rendo conto di non però, non sono state molto incoraggianti! essere mai davvero pronta. Ho passato ore ad ascoltare o a Parto da Malpensa, e casualmente in aeroporto incontro indovinare la vita delle persone che mi circondavano ogni Valeria [Fiaccadori] (meno male, una faccia conosciuta!). giorno o che incontravo per caso. Abbiamo due orecchie Atterrate a Londra salgo sull’autobus che mi porterà alla e una sola bocca, ci sarà ben un motivo, di sicuro non volta di Cambridge... in sole sei ore! Due ore di ritardo ri- sarà stato fatto a caso. Quando il contesto in cui ti trovi a spetto al previsto che mi fanno saltare la cena di benvenuto vivere e lavorare è così diverso da quello da cui provieni, al New Hall, visto che gli inglesi, alle 19.30, stanno già la sola attitudine da avere, o meglio, la più intelligente, è consumando il dolce. Opto quindi per una doccia ristora- stare zitti, aprire bene le orecchie e gli occhi e lasciare che trice; prendo le chiavi del mio appartamento (vuoto, le mie le spiegazioni vengano da sé, armati di molta pazienza! coinquiline si stanno godendo la cena!) ed entro nella mia Molti interventi di cooperazione hanno spesso fallito, e camera: piccola ma carina. Esco per vedere il resto del- forse una delle ragioni è che chi li implementava non è l’appartamento, e... mi chiudo fuori dalla porta di camera stato disposto ad ascoltare, e troppo spesso si è creduto mia, grazie alle tecnologiche porte a chiusura automatica. migliore, o ha creduto di avere le risposte. Bene – penso – ora devo tornare alla Porters’ lodge e spie- L’Africa, o almeno la piccola porzione dell’immenso con- gare la situazione nel mio inglese stentato! Torno indietro tinente che ho visto e sto vivendo, non sta morendo, è e i portinai – ridendosela – mi dicono che è normale e mi molto di più e molto diversa dalle – rare – immagini che danno un nuovo mazzo di chiavi, sottolineando che è l’ul- ci mostrano i media. L’Africa che sto conoscendo è fatta timo che hanno. anche di speranze, di determinazione, di risorse, di perso- Dopo essermi sistemata torno al New Hall per il dopo ne qualifi cate, laureate e preparate, che sanno e vogliono cena, dove conosco le mie coinquiline: le altre tre lettrici, impegnarsi per migliorare, per creare delle possibilità! E una spagnola, Sandra, una francese, Marion, e una tedesca, allora dobbiamo pensare a un altro modo di fare coope- Judith. Lo so, sembra l’inizio di una barzelletta... ma sono razione, e anche metterlo in pratica realmente, uscendo state simpatiche compagne di viaggio in quest’esperienza.

97 Piano piano l’inglese migliora, grazie alle continue corre- LONDON CALLING zioni delle mie coinquiline (che studiano inglese da quan- do sono nate), alla possibilità di seguire corsi all’università Dunque... e soprattutto grazie a... rowing! Presa dall’entusiasmo di Ci eravamo lasciati a Berlino, tra kebab e gite al Wansee, Sandra, decido di iniziare a fare canottaggio nella fl otta del io avevo appena fi nito il secondo anno e i malefi ci capelli New Hall! A questo punto so che molte non ci crederanno, bianchi non avevano ancora fatto la loro comparsa sulla conoscendo i miei ritmi pavesi, ma ci sono testimoni. Le mia testa... ci ritroviamo quattro anni dopo, questa volta a prime uscite sono state abbastanza terribili: catapultata alle Londra, in autunno, per due mesi nel reparto di Ematolo- 7 del mattino in una barca da otto persone con una che ti gia del King’s College Hospital. dice cosa fare e tu che non capisci una parola. Diciamo che Si parte con valigia, zaino, borsa e, tanto per dare un tocco il lessico tecnico ancora non lo conoscevo. Dopo le prime di colore, pc. Isterica, sudata e parecchio perplessa arrivo settimane, fi nalmente, ho iniziato a migliorare, ma sono a Liverpool Street Station, dove, neanche a dirlo, non ci rinsavita e dopo pochi mesi ho ritrovato me stessa: dormire sono ascensori... dopo 7 rampe di scale trovo ad aspet- fi no alle 9 è sempre meglio! tarmi... la p-i-o-g-g-i-a. Fantastico. Che sarà mai, penso, Un’altra idea mi balenava a quel punto: perché non pro- prenderò un taxi. E c’è la c-o-d-a. Okay, è uno scherzo. vare a spedire il cv in qualche studio di Ingegneria? [Il Oppure è un segno che devo tornarmene a casa. Dopo cv era praticamente la traduzione in inglese di quello fat- aver sbattuto contro il tettuccio del taxi (uscire da un cab to in italiano seguendo il corso di orientamento al lavoro con due borse e uno zaino, credetemi, è tutt’altro che age- promosso in Collegio con Accenture l’anno prima, quindi vole), però, le cose si mettono meglio... ha funzionato! Cfr. Nuovità, n. 18, N.d.R.] In fondo, non Ed è ora che comincia il vero racconto... Sono partita per avevo nulla da perdere e un’occasione così non mi sareb- Londra il 28 settembre 2007, per una visiting elective di be di certo ricapitata. Trovo un paio di studi a Cambridge due mesi, del tutto Valeria-made (a questo punto, chi mi e attendo. Uno di questi, il Peter Dann Ltd., mi chiama conosce verrà percorso da un brivido): l’obiettivo è quello per il colloquio, in realtà il mio primo colloquio. Con mia di frequentare un grande centro di trapianto di midollo grande sorpresa, dopo una settimana, mi offrono una posi- osseo e cominciare a impostare la mia tesi sulle mielodi- zione come graduate engineer e da lì in avanti ho fi nito di splasie. dormire fi no alle 9! Ad aspettarmi c’è una casa multietnica a Bethnal Green, L’atmosfera in uffi cio è molto rilassata e in perfetto stile un meraviglioso bar sotto casa con un altrettanto meravi- inglese: ogni ora qualcuno si offre per preparare una taz- glioso proprietario di nome Pete, Brick Lane con i suoi za di tè, e i biscottini non mancano mai. Le persone sono negozi vintage, le gallerie d’arte, le bancarelle, il mercato gentili e fanno poco caso ai miei errori di lingua. Dopo dei fi ori della domenica... le prime settimane passate a leggere la normativa inglese, Il King’s College Hospital mi accoglie nella persona di fi nalmente inizia il lavoro vero, con uscite in cantiere, cal- Leslie, inglesissima segretaria del mio referente, il non coli da fi nire in tempo e risate tra un progetto e l’altro. proprio inglesissimo dottor Antonio Pagliuca, che mi in- I dubbi iniziali sul dover lavorare con una lingua diversa segna qualcosa come 25 codici numerici diversi, uno per dalla propria si sono dissolti dopo un iniziale periodo di ogni corridoio dell’ospedale, mi consegna il programma rodaggio, la parte più faticosa fi nora, dovuta alla neces- settimanale della Divisione, mi presenta a tutti e mi racco- sità di confrontarsi con regolamenti e codici differenti da manda di mangiare qualcosa, prima di andare a fare il giro quelli studiati, tecnologie costruttive diverse e soprattutto in reparto... e così comincia l’avventura in questo grande un vocabolario tecnico tutto da imparare: il primo vero la- ospedale londinese, che, da subito, si dimostra accoglien- voro riguardava la progettazione strutturale di una dormer te, sereno e molto stimolante. Con me, a rimanere pun- window in legno. Bene... primo passo capire cos’è! Meno tualmente fuori dalla porte in attesa che arrivi qualcuno male che a un certo punto abbiamo iniziato a commentare che si ricorda il codice, ci sono due ematologi in visita le piante e le sezioni preliminari. Ma secondo passo... in- dall’Egitto e dal Canada (un trio abbastanza improbabile ventarsi un modo plausibile per dimensionarla! Pazienza il nostro, devo dire). e studio mi hanno resa via via più indipendente, e gran- Tutti sono da subito gentili e disponibili, incluso il pri- de spazio è lasciato alla formazione e all’intraprendenza mario, Ghulam J.Mufti, che saluta sempre sorridendo e personale, anche se le pillole di saggezza dei seniors sono conosce tutti i suoi specializzandi per nome; ho davvero sempre ben accette quando i conti non tornano! un sacco di possibilità ogni giorno, tra ambulatori, repar- L’esperienza che sto vivendo si sta dimostrando molto to, laboratori, l’ematologia pediatrica... e poi ogni giovedì qualifi cante e al tempo stesso piacevole. È sicuramente ci sono lezioni con professori esterni, il martedì il “Jour- un’esperienza che cambia e arricchisce a livello umano nal club” con la presentazione dei lavori usciti nell’ultimo e professionale, un’esperienza che val la pena di tentare, periodo. In tutto questo io, piccola studentessa italiana un considerando oltretutto la triste condizione lavorativa dei po’ spaurita, il secondo giorno ho già un piccolo progetto neolaureati in Italia. su cui lavorare, tutti mi chiamano per nome e, rullo di Chiara Ravezzani tamburi, ho anche un badge con la mia foto, che sogno dai (Ingegneria Edile-Architettura, matr. 2001) tempi della prima serie di ER. All’inizio, devo ammetterlo, non è stato tutto tanto faci-

98 le... arrivare da soli a Londra, senza conoscere nessuno, Ma si torna a casa. Attendo in coda con un abnorme carico abituarsi ai ritmi, alle distanze, a 4 coinquilini e 1 bagno... di bagagli. Una tempesta di emozioni. Positivo e negativo poi, però, quando si comincia ad avere una routine, l’au- tutto confusamente insieme. La stessa sensazione della tobus 43 alle 7.50, con la bimba bionda con la divisa della partenza dieci mesi fa; la serata dei saluti e delle promes- scuola che puntuale sale tutti i giorni alla fermata dopo se, la burocrazia, le valigie su cui saltare e risaltare per Tower Bridge, l’omino nella cabina di comando dello poterle chiudere, la certezza-tristezza di quel che per un stesso Tower Bridge (si scoprì, un mese e mezzo dopo, anno avrei lasciato e l’incognita di quel che avrei trovato, che era un manichino... non vi dico che tristezza), la spesa di quel che sarebbe stato il periodo che tutti descrivono al Tesco di Liverpool Street con tutti gli impiegati della come “uno dei più belli di tutta la vita”. City al ritorno dall’ospedale... beh, a quel punto ti sembra E ora eccomi qui. Centinaia di immagini attraversano la di vivere a Londra da sempre.. mia mente. Guardo a ritroso l’anno passato e penso a tutti E poi come dimenticare i concerti alla Royal Festival Hall, coloro che ne sono stati parte; penso a Sara che ha vissuto le passeggiate con il cappuccino fumante e le brioches di con me quasi ogni giorno, subendo l’ansia e la soddisfa- Paul in Hyde Park, Oxford Street fredda e affollatissima zione per gli esami, le feste, i tornei di calcio, il lavoro, con le luminarie di Natale.... tutto. Penso a Pauline, la donna dalle 1001 domande, ca- Come diceva qualche anno fa il manifesto dell’ultima pace di zittire qualsiasi professore. Penso a Vincent, che stagione di Cats al Covent Garden, “Even magic things mi ha caricata di energie positive, a Maarten e Sander, i come to an end”... arriva, così, il momento di salutare “fi amminghi”, che vivono lì, che mi hanno fatto conosce- Paola, Simone, Ben, Hassel, Fred, Lorenzo, l’autobus 43, re il loro paese e mi hanno resa un po’ belga. Penso a Yor- il fi nto macchinista del Tower Bridge, e, ovviamente il gos e Yorgos e ai loro dibattiti politici e fi losofi ci. Penso a King’s College Hospital, dove ho trovato persone prezio- Mario-testa bianca, che mi ha insegnato a lavorare e a non se che diffi cilmente dimenticherò, e a cui va davvero tutta rompere i bicchieri, a Valentino, Chandra, Amedh e al mio la mia gratitudine. pazzo datore di lavoro. Valeria Fiaccadori Penso al ristorante “Mamma Mia” e a Parkstraat 26 che (Medicina e Chirurgia, matr. 2002) è stata per un anno la mia casa, il mio minuscolo rifugio. Penso al parco che ho attraversato ogni giorno per arrivare LOVANIO, IL PIÙ RICCO (ANNO) DELLA all’università, in cui ho trascorso il mio primo e il mio MIA VITA ultimo giorno e tanti piacevoli pomeriggi di libertà. Penso all’orribile mosca verde nella piazza principale, alla gi- 14 luglio 2008, ore 20.30: è qui che fi nisce la mia av- gantesca biblioteca e alle librerie con libri in qualsiasi lin- ventura. Nell’International Airport di Bruxelles gente da gua, ai “Kebabari” che occupano ogni angolo della città, ogni dove; abbronzature caraibiche, valigette e completi alla pioggia che cade spesso, sottile e costante, alla pausa gessati, valigie stratosferiche, strumenti musicali, sorri- pranzo all’Alma, ai professori con lo zainetto in spalla e la si e bronci. Un ragazzo di Chicago travolge chiunque di bicicletta, al caffé in Oude Markt. Penso a coloro che sono domande alla ricerca di un distributore gratuito di botti- stati semplici conoscenze, durate il tempo di una sera o gliette d’acqua, una signora olandese trascina due bambi- di un istante, a tutti quegli occhi, colori, lingue e parlate ne e tre valigie al check-in sfoderando un ottimo accento diverse. italiano. Mi incanto a guardare ogni particolare cercan- Ho trovato qualcosa che non mi sarei aspettata. Una città do di allontanare il pensiero di aver lasciato Leuven e la incredibilmente dinamica, con i suoi festival musicali, ci- sua gente all’impatto fredda o forse più semplicemente nematografi ci, teatrali, una cittadina estremamente aper- riservata, persone che con il tempo ho imparato a cono- ta alla diversità e davvero internazionale in cui gente di scere nelle loro piccole strane abitudini e ad apprezzare ogni dove converge per lavorare, studiare, vivere insieme. proprio per quella loro diversità. Il worstbroodje alle otto Tante famiglie con madri e padri di diverse nazionalità, del mattino, gli speculoos con il caffé corretto acqua, talvolta diversi continenti. Figli bilingue. Ragazzi, signori quell’odore di patate fritte ai bordi delle strade, i sandali e signore tutti capaci di parlare fi ammingo, francese e in- con le calze, l’abbigliamento estate-autunno-inverno-pri- glese. La televisione non doppiata, le indicazioni stradali mavera, la birra alle due del pomeriggio. Quella lingua ai in doppia lingua, i supermercati con prodotti provenienti più sconosciuta, durante le prime settimane incomprensi- da ogni dove. Le donne con il velo in kayak. bile, ora suona come qualche cosa di familiare, un legame Ed è questo che mi ha arricchito; la quasi naturale convi- con quella piccola cittadina a est di Bruxelles, famosa, se venza di culture, la possibilità di sedersi a un tavolino in così si può dire, solo per la sua cattedrale medioevale e la “Pangea”, con una tazza di caffé tra le mani, e poter chiac- grande università. Una cittadina che ora mi è familiare, di chierare con studenti e non, con persone tanto diverse in cui ho percorso pressoché ogni angolo con la mia bici tar- quanto a provenienza ma con la medesima comunanza di gata “Velo”, noleggiata all’arrivo. Una cittadina che con sentire. il tempo ho conosciuto, vissuto e capito. Piccole abitudini Trovarsi al centro dell’Europa, potersi muovere in poco che erano diventate parte della mia nuova vita quotidiana; più di due ore dall’Olanda alla Germania, dal Lussembur- il pane di semi dal panettiere di fronte a casa, il saluto alla go alla Francia mi ha consentito di viaggiare, di scoprire vecchietta affacciata alla fi nestra. e di capire. Di abbattere lo stereotipo che tutti i tedeschi

99 sono “crucchi”, che i francesi hanno la puzza sotto il naso lungo periodo, gli consentirono di sopravvivere, sia pure e che i cinesi non fanno altro che fotografi e. in uno stato di sostanziale infeudamento alla corona di Non è stato sempre facile, soprattutto l’inizio. Aprire la Castiglia. Nel 1492, però, Isabella di Castiglia e Ferdi- porta di casa il primo giorno e non trovare un materasso nando d’Aragona costrinsero alla resa e all’esilio l’ultimo nel letto non è stata una bella sorpresa. Doverlo caricare Sultano, Abū Abd Allāh (il “Boabdil” delle cronache cri- in spalla lungo la via dal negozio a casa, fi nché un signore stiane dell’epoca). impietosito (per la serie diffi dare degli sconosciuti) non Di attrazioni turistiche la città ne offre davvero tante: mi ha offerto il suo aiuto, è stato ancor meno piacevole. chiese, abbazie, musei, parchi, stupende passeggiate e mi- Farsi rubare la borsa con i documenti dopo due settimane radores, oltre alla vicinanza e agli ottimi collegamenti in non è stato geniale (anche se forse essendo l’Anna non c’è autobus con tutte le altre perle dell’Andalusia. Granada è da stupirsi!). Vivere soli, non avere nessuno che bussa alla anche una delle città spagnole più visitate per le sue feste porta per andare a cena o per salutarti prima della notte, e per i locali caratteristici dei gitani nelle grotte del Sacro- qualcuno a cui raccontare i tuoi primi giorni, le tue emo- monte dove si canta e si ballano il fl amenco e la zambra zioni e i tuoi dubbi, non avere chi urla o chi tiene banco a gitana. Il monumento più celebre è l’Alhambra (dall’ara- cena, chi si lamenta perché la stanza è in disordine, chi si bo al-Ḥamrā, ossia “la Rossa”, a causa forse del colore lamenta perché la musica è troppo alta o che chiama per rosato delle strutture murarie o, forse, del colore rossiccio dire “signorina deve ancora pagare la bolletta del telefo- della barba del primo sultano). Occupa ben 104.000 mq e no”. Beh... tutto questo qualche volta manca. consta di tre parti: l’Alcazaba (dall’arabo al-Qasaba, “re- Ma il bilancio è certamente positivo. Forse sono cambia- sidenza fortifi cata”), la Casa Reale o Alcazar (dall’arabo ta, forse no. Quello che spero è di essere cresciuta. È stato al-Qasr, “il Palazzo”) con i giardini e l’Alhambra alta o un anno pieno, certamente il più ricco della mia vita. Ho Quartiere degli Artigiani del Popolo. imparato a fare la spesa, a dividere i bianchi dai colorati Ma Granada è anche uno dei più importanti centri stu- e a dosare perfettamente la quantità di pasta. Ho capito il denteschi di tutta la Spagna. Non solo vi confl uiscono signifi cato dell’indipendenza, la bellezza di decidere ogni moltissimi studenti da ogni parte del Paese, ma la sua è momento della giornata. Di prendere e di andare, senza anche un’università internazionalissima (soprattutto la organizzarsi. Ho imparato a sorridere e annuire senza ca- Facoltà di Scienze Politiche). I fuori sede durante l’an- pire. Ho imparato a rispondere alle domande dei profes- no accademico rappresentano la maggioranza dei circa sori pescata tra compagni, a diventare un pochino meno ottantamila iscritti, dei quali circa millecinquecento, mil- rossa e un po’ più sfacciata. Ho trovato un’università mo- leseicento sono Erasmus partiti da tutta Europa (soltanto derna, attenta allo straniero, estremamente propositiva. dall’Italia, quest’anno, sono arrivati più o meno ottocento Conferenze con ospiti internazionali, lezioni interattive ragazzi). Oltre a loro un numero consistente di statuniten- con professori interessati al confronto e alla discussione. si, sudamericani, magrebini, australiani, e altri ancora in Ho dovuto cimentarmi nella scrittura di saggi e report. intercambio. L’accoglienza e l’integrazione degli stranieri Ciò mi ha consentito di esprimere in molte occasioni il sono gestite in modo molto effi ciente dall’Asee, un’asso- mio punto di vista, pur affrontando la diffi coltà di scrivere ciazione studentesca che offre aiuto per gli alloggi e orga- in inglese. Mi sono persa più volte nei labirintici corridoi nizza feste a tema e viaggi culturali in tutta l’Andalusia della Facoltà di Giurisprudenza e nell’immensa bibliote- durante i weekend. ca, tra libri di criminologia, diritto internazionale e diritti L’ambiente della UGR (Universidad de Granada) è estre- umani. Ho capito che mi piace tremendamente viaggiare, mamente sereno e i professori molto vicini agli alunni, guardare gli occhi della gente in posti nuovi. Se prima ma l’impegno richiesto è grande. Devo ammettere che al- solo lo immaginavo, ora ne ho la prova. Ho capito cosa l’inizio ho incontrato parecchie diffi coltà; non avevo mai mi piace studiare, cosa cercare e un pochino di più dove studiato lo spagnolo e trovarmi improvvisamente a dover andare. Mentre volo verso l’Italia penso a chi ritroverò. prendere appunti, studiare e scrivere riassunti, tesine o Una signora mi offre un fazzoletto di carta. Non sono tri- commentari in una lingua a me sconosciuta non è stato ste, sono solo emozionata. facile. Anche adattarmi ai ritmi di lavoro a scadenze rego- Anna Baracchi lari ha richiesto il suo tempo. Il sistema spagnolo prevede, (Giurisprudenza, matr. 2004) infatti, una partecipazione molto più diretta e continua de- gli studenti all’attività didattica con l’obbligo settimanale GRANADA, IMPOSIBLE OLVIDARTE... di commentari su temi studiati da dibattere in classe, te- sine su vari argomenti attinenti al programma, rifl essioni Eccomi qui in uno dei miei ultimi caldi pomeriggi gra- su testi da leggere, nonché lavori di gruppo da presentare nadini (il termometro segna 41°C) davanti al computer ai compagni. Ovviamente alla fi ne del corso c’è anche, cercando le parole per raccontare la mia esperienza Era- come in Italia, un esame orale o scritto. Il sistema di va- smus di quest’anno... Davanti a me, fuori dalla fi nestra, lutazione è molto diverso dal nostro: si utilizza una scala l’Alhambra, simbolo di questa splendida città e uno dei che va dallo zero al dieci. Il cinque corrisponde al nostro monumenti più visitati d’Europa (chi l’ha vista sa perché). diciotto e il nove approssimativamente a una nostra pre- Granada, oggi capitale della omonima provincia, fu l’ulti- parazione da trenta. mo reame a essere “riconquistato” dai cristiani che, per un Ė diffi cile descrivere le sensazioni che sto provando ora

100 al pensiero di lasciare la Spagna, la sua vitalità, la sua due alle tre ore di grammatica e altrettante dedicate al- gente sempre in festa, le sue strade gremite a tutte le ore, l’approfondimento del lessico e della cultura tedesca!) mi il suo sole quasi permanente. In questi nove mesi, qui, mi ha fatto fare grandi progressi e mi ha anche permesso di sono creata un mondo fatto di tante cose che ormai costi- capire meglio come si pensi e si ragioni a proposito degli tuiscono la mia quotidianità: una vita per la prima volta argomenti scottanti dell’attualità politica, economica e so- in appartamento, le lezioni alla UGR, tante occasioni di ciale in un Paese così importante come la Germania, così viaggio e tanti amici provenienti da tutto il mondo. vicino geografi camente a noi, ma per tanti altri elementi Nonostante l’impegno che mi è stato richiesto per lo stu- così lontano. dio, sono estremamente soddisfatta di aver scelto Granada Non secondo viene poi l’aspetto “interpersonale”, al quale come meta per il mio Erasmus. Ė una città a misura di gli organizzatori del corso hanno prestato tanta attenzio- studente: università effi ciente e moderna, molte bibliote- ne, volendo rendere il Ferienkurs non solo un momento che, facilmente percorribile a piedi, ricca di negozi, locali, di studio ma anche un’occasione di incontro e dialogo tra possibilità di svago e feste folcloristiche, a due passi dalla persone di diversa origine e cultura: grazie anche a una Sierra Nevada (per gli amanti dello sci) e a un’ora di auto- scoppiettante Betreuerin (l’“assistente” che segue ogni bus dal mare. Trascorrere un anno accademico all’estero classe, studente/studentessa universitario/a che come è stata un’esperienza altamente formativa che mi ha fatta lavoro part-time si occupa di organizzare i momenti di maturare molto. Sono partita sola e piena di dubbi e paure, svago collettivi) ho potuto stringere amicizie nient’af- ma in questi nove mesi ho avuto modo di stringere lega- fatto superfi ciali con persone di ogni parte del mondo, mi importanti con tante persone, ho imparato a gestire un esercitandomi anche contemporaneamente nella lingua. appartamento tutto mio, ho vissuto in una realtà culturale I momenti liberi erano pochi, soprattutto per chi voleva e universitaria diversa, ho imparato una nuova lingua e mi partecipare ai gruppi sportivi pomeridiani, e le serate era- sono occupata per la prima volta di questioni burocrati- no sempre occupate con cene di classe (a base di piatti che relative all’università o alla casa senza l’aiuto di mia tipici dei singoli Paesi), proiezioni di fi lm (rigorosamente madre... in tedesco!) e concerti. Come conclusione del corso è sta- L’Erasmus è un’esperienza che consiglio vivamente. Ė un ta poi organizzata una grande festa, con spettacoli allestiti modo per crescere e mettersi alla prova lontano da tutte dagli stessi studenti. le nostre certezze: casa, famiglia, amici, cultura. Ė incre- Per far familiarizzare tra di loro i partecipanti al Fe- dibile quanto ci si adatti velocemente e quante amicizie rienkurs sono state inoltre organizzate alcune escursioni, nascano. Si crea una comunità che condivide tutto, dai oltre a quelle cui si poteva partecipare nel fi ne settimana: libri per gli esami alle serate di divertimento. Si impara a ricordo con piacere due gite in battello, la prima più bre- convivere con persone che provengono da culture molto ve, ma comunque assai suggestiva poiché notturna, sul diverse dalle nostre e ci si rende conto di quante nuove Neckar e la seconda sul Reno fi no al luogo in cui si narra cose gli altri possano insegnarci. vivesse Lorelei, mitica protagonista di una lirica di Heine. Prima di partire i dubbi erano tanti, ma ora non riesco dav- Ultimo ma non meno importante è l’aspetto culturale e vero a pensare che tra pochi giorni non vedrò più l’Alham- artistico della città, vero gioiello della Germania: la mia bra fuori dalla fi nestra quando mi rimetterò a scrivere sul ammirazione per il ricchissimo patrimonio delle bibliote- mio computer... che e per la vivacità culturale dell’università, la più antica Francesca Falco del paese, dove hanno insegnato personalità come Hegel e (Scienze Politiche, matr. 2005) Max Weber (a ogni passo si trovano targhe che segnalano la presenza di personaggi fondamentali per la storia del- “ICH HAB’ MEIN HERZ IN HEIDELBERG la cultura, in particolare del romanticismo tedesco) non VERLOREN...”: è inferiore a quella per l’architettura (la vista del castello è estremamente suggestiva) e soprattutto a quella per il “Ich hab’ mein Herz in Heidelberg verloren...”: forse i paesaggio naturale, molto ben conservato (le passeggiate miei lettori non mi crederanno, ma posso assicurare che, panoramiche sono numerosissime). accingendomi a iniziare il viaggio di ritorno dalla Germa- Ecco quindi spiegata la causa della mia tristezza alla par- nia, terminato ormai il mese a mia disposizione, mi sono tenza e il mio desiderio di tornarvi in un futuro prossimo, ritrovata a pensare con una certa commozione alle parole magari per un periodo più lungo... di questa famosissima e un po’ trita lirica su Heidelberg... Francesca Antonini Infatti, nonostante la mia impreparazione ad affrontare il (Filosofi a, matr. 2006) clima non sempre mite, anche nel mese di agosto, di que- sta cittadina circondata da colline verdeggianti e attraver- “...E SEMM PARTII...”: SULLE RIVE DEL sata dal Neckar, il bilancio del periodo che vi ho trascorso NECKAR è più che positivo: la mia esperienza tedesca, seppur bre- E semm partii, e semm partii ve, mi ha saputo dare molto sotto diversi punti di vista. cume una cicàda cuntra la bufera: In primo luogo sottolineo la dimensione linguistica, vero se ghe la foo cambi la mia vita, motivo della mia partenza: nonostante una preparazione se fundi mea l’è giamò quaicòss*. personale già buona, il corso di lingua (ogni mattina dalle (E semm partii - Davide Van de Sfroos)

101 Non conto più le volte in cui ho preso la penna in mano ci siamo trovati a essere parte di un gruppo molto affi atato per scrivere questo articolo: ho sempre la sensazione di e incredibilmente vario. Confesso che ancora ora, dopo avere tutto e niente da dire su questi sette mesi di Erasmus qualche mese in Italia, mi sembra strano conoscere una in Germania; probabilmente partirei come un torrente persona e non chiederle da quale Paese viene... Durante (ops, alla terza riga ecco che già si fa strada il mio essere il primo mese ho conosciuto pochi italiani e questo mi ha d’acqua dolce... ) a parlarvi di Heidelberg, la perla della aiutato molto a immergermi completamente nella nuova Germania, del Philosophenweg e di quell’aria di monta- realtà. Così ho sperimentato con sorpresa che è vero quel- gna che si respira, del castello, dei mille nomi e volti che lo che si dice: se ti buttano in acqua, o affoghi o nuoti. Mi hanno affollato e arricchito la mia vita, delle gite che ti sono trovata a parlare tedesco prima ancora di rendermi fanno sentire come se fossi ancora al liceo, del mio vicino conto che lo stavo facendo e ho fatto cose che mai avrei Knut e della volta che il sabato mattina, ancora in pigia- creduto di essere in grado di fare: prenotare un ristorante, ma, mi ha sistemato la bicicletta, di Janina che mi inter- le lezioni in lingua, le traduzioni, aprire un conto in banca. roga per il compito di tedesco, del misterioso Nikolaus di E un giorno, senza preavviso, ascoltando proprio questa cioccolato davanti alla mia porta (per amor di cronaca, stessa radio, mi sono accorta che tutto ciò era diventato non so ancora chi me l’abbia regalato), di quella volta familiare, che tutto succedeva più naturalmente di quanto che... Ecco, lo sapevo! pensassi. Come fare allora? Provo ad accendere la mia radio tede- Come avrete capito, sono stati sette mesi intensi e positivi sca preferita in cerca di ispirazione, come per recuperare da molti punti di vista: relazionale, culturale, personale. quelle sensazioni, e mi sembra che il tempo non sia pas- Mesi insostituibili, che niente se non il rischio dell’Era- sato, come se non fossi mai andata via. Mi accorgo che smus avrebbe saputo offrirmi. Se state pensando «Beh, l’Erasmus non fi nisce con l’Erasmus; è qualcosa che ti magari all’estero ci vado dopo la laurea», non c’è niente cambia e ti resta dentro, che tu lo voglia o no. È molto di sbagliato in questo, ma dovete sapere che non è la stes- diffi cile parlare in termini generali di questa esperienza; sa cosa; sarà bello e interessante come ogni esperienza già il primo giorno ho visto tante aspettative e reazioni seria e voluta all’estero, ma non sarà la stessa cosa. diverse quante sono le persone che ho incontrato. Questo E ora viene il punto più diffi cile. Mi sento addosso un po’ è forse l’unico vero presupposto per partecipare al pro- di imbarazzo a ringraziare il Collegio proprio su queste gramma: essere pronti, nella propria piccolezza di fron- pagine, ha molto il sapore dell’autoreferenzialità, ma non te a una cosa enorme e nuova fi n nei più piccoli dettagli posso fare altrimenti perché tacerei proprio ciò che più di quotidiani, a mettersi in gioco e lasciarsene cambiare, a tutto ha reso possibile questa avventura. Io non conoscevo farsi stupire ogni giorno. E i risultati sono quasi sempre il tedesco e onestamente non ne ero neppure particolar- sorprendenti, lo garantisco! mente attratta. Ma un giorno mi è stata offerta la possibili- Provo a pensare al mio stato d’animo quando tutto è co- tà di partecipare al corso estivo di lingua e cultura tedesca minciato e parte una canzone nella mia testa: *«E siamo ad Heidelberg nel mese di agosto; non potevo immagi- partiti come uno sputo contro la bufera: se ci riesco cam- nare che il “Perché no?” con cui ho risposto alla Rettrice bio la mia vita, se non affondo è già qualcosa». Già, se avrebbe cambiato completamente le mie prospettive: ci non affondo in un Paese la cui lingua ho imparato in due sono tornata l’anno successivo e poi... mi sono buttata. mesi, se non mi pentirò di questo azzardo, io che ho un Così, quasi per scherzo, sono arrivata alla fi ne del mio così brutto rapporto con il rischio, mi posso già dire sod- Erasmus a conseguire una certifi cazione che mi aprirà le disfatta. E, come fortunatamente spesso accade nella vita, porte dell’università e del lavoro in Germania. Che dite, ho avuto molto più di quello che cercavo e speravo. risponderò con un altro «Perché no?»? Questo ancora non In una città la cui università conta 5000 studenti stranieri lo so. Ma proprio in considerazione di quanto quell’ago- fra i 25000 iscritti, internazionale e stimolante nonostante sto sia stato importante per me voglio spendere qualche le dimensioni abbastanza ridotte (questa almeno era l’opi- parola, prima ancora che per l’Erasmus, esperienza lun- nione più comune: per me, nata in un paese ai piedi delle ga e che non sempre le condizioni rendono possibile, per Alpi, è tutto grande), ho trovato un’ottima organizzazio- questi soggiorni brevi all’estero. Sono utili a ogni livello, ne, dalle prime questioni pratiche e burocratiche all’ac- dai principianti ai quasi-madrelingua, e aprono prospetti- coglienza. Ricordo con grande gratitudine tutti i volti dei ve insospettabili, soprattutto per chi, come me, non aveva molti studenti che hanno speso tempo ed energie per farci mai partecipato a un programma di lingua all’estero e non conoscere nel modo più rapido ed effi cace possibile. Ma, pensava di farlo. Ogni anno il Collegio rinnova la pro- come sempre, la spontaneità supera l’organizzazione e le posta e spesso non c’è grande richiesta. Posso solo dirvi: previsioni: ognuno di noi si è messo in gioco in modo im- fatevi tentare! A volte un «Perché no?» può aprire spazi, prevedibile, ha lasciato i pudori linguistici e dopo pochis- amicizie e prospettive che non avreste mai sospettato. simi giorni tutti noi che eravamo arrivati soli, anche grazie Elisa Bertazzini al clima cordiale del corso intensivo di tedesco e a quello (Lettere Classiche, matr. 2003) meteorologico che ci ha regalato ancora un po’ d’estate,

102 ______ESPERIENZE DI LAVORO

PROCESSI AZIENDALI E BUSINESS: gettare in un’avventura lavorativa tutta mia, nella ricerca OPPORTUNITÀ NEL MONDO FARMA- o nell’industria. CEUTICO – Subito dopo la laurea, cosa è successo? A – A parte un paio di settimane di ozio assoluto e me- Prendete due studentesse, una di Lettere e una di Chi- ritatissimo (col senno di poi avrei dovuto oziare qualche mica e Tecnologia Farmaceutica. Brave e determinate. ora in più durante gli anni di studio!), sono partita per Diligenti e curiose. Un esame dopo l’altro arrivano alla la Germania con una borsa del Collegio. Sono andata a meritata laurea, e poi? Heidelberg, presso il Romanisches Seminar. Il professor “Ho studiato Lettere: farò l’insegnante, lavorerò in una Radtke mi aveva offerto un posto di tutorato in linguisti- casa editrice, in un giornale, farò carriera accademica, ca per gli studenti. Spiegavo Saussure in italiano ai miei aprirò una libreria....” pensa l’una. allievi tedeschi perché all’epoca il mio tedesco non era E l’altra: “Ho studiato CTF, aprirò una farmacia, farò certo paragonabile a quello che parlo ora dopo otto anni ricerca farmacologica.” in Germania e mi sentivo quindi anche un po’ in colpa, a Risultato: dopo il Collegio, forse non si incontreranno dire il vero. Invece loro continuavano a venire a lezione mai sotto lo stesso “tetto”, se non, quando si può, duran- e quando ebbi fi nito la breve monografi a su Saussure si te quelle prime domeniche dopo il 5 maggio, ancora nel creò in aula un grande silenzio e poi scoppiò un applau- giardino del Collegio. so. Gli studenti mi dissero di aver provato l’emozione di Invece i percorsi professionali non sempre sono lineari e capire un sistema. Quest’emozione la trasmisero anche a ci si può ritrovare, da punti di partenza che nulla hanno me insieme alla consapevolezza del legame intellettuale a che vedere l’uno con l’altro, se non proprio sotto lo che si crea tra docente e studente, visto per la prima volta stesso tetto, nello stesso “giro”. Antonella Francabande- dall’altra prospettiva. Poi mi fu proposto di scrivere una ra e Paola Lanati infatti hanno in comune il fatto di la- tesi di dottorato, vinsi il concorso per un’ottima borsa di vorare in ambito farmaceutico. Antonella è BPM – Pro- studio del Graduiertenkolleg dell’Università di Heidel- gram Manager alla Boehringer, Paola è Business Unit berg. Insomma, tutto sembrava proseguire secondo i ca- Director di UCB Biopharma. noni classici. Ma non fu così... ne parliamo dopo? Non solo, quindi, una letterata è passata a occuparsi di P – Prima della laurea sono stata in Erasmus a Madrid, Business Process Management in un’azienda farmaceu- dove ho avuto modo di lavorare nel Centro Nazionale tica, ma anche una chimica farmaceutica, rimanendo nel delle Ricerche (CSIC), un ottimo modello non solo di ri- settore, ha iniziato a fare qualcosa di diverso dalla ricer- cerca scientifi ca ma anche organizzativa. La Spagna di ca in laboratorio cui sembrava potesse essere inizialmen- dieci anni fa iniziava ad assumere un ruolo predominan- te orientata. Rileggetevi le loro qualifi che. L’elemento in te, con tutti i fondi della Comunità Europea, e a rappre- comune sta anche in una B: Business. Vediamo come. sentare un modello universitario che già allora aveva da insegnare all’Italia. Così, tornando a casa, ho scoperto – Cominciando da prima del Collegio, una iniziale radi- due cose: che l’università italiana, anche la nostra bel- ce comune sono gli studi classici, per cui questa intervi- lissima e antica Università di Pavia, non aveva i mezzi sta sarà condotta usando il “duale”! Perché “voi due” per confrontarsi con la realtà spagnola, e che, soprattutto avete scelto Lettere, perché CTF? Cosa vi immaginavate per me, la parte interessante non era la ricerca pura, ma il allora nel vostro futuro? modello organizzativo e di gestione. E che il mio spirito A – Io sono sempre stata una lettrice appassionata, già da molto pragmatico, rapido e impaziente, si sarebbe sentito piccola me ne stavo ore e ore chiusa in camera a leggere, più a suo agio in un ambiente aziendale... anche se non tanto che mia madre ogni tanto veniva a vedere se stes- avevo la più pallida idea di cosa fosse. si bene. Mi ricordo in particolare le letture di certi libri Dopo la laurea, ho deciso che avrei cercato di ampliare fi ume come Guerra e Pace di Tolstoj o La Storia di Elsa la mia formazione chimica con inglese e corsi di mana- Morante, dai quali non riuscivo a staccarmi. E poi quan- gement. Ho avuto un’offerta di stage in produzione da do avevo fi nito di leggerli provavo una certa tristezza nel Bayer, nel controllo qualità, settore ancora affi ne alla mia dovermene distaccare. Ecco, quando si è adolescenti e si laurea, e la sera facevo un corso intensivo di inglese e ha una passione così assolutizzante non esiste nessuno in mandavo cv, application form per MBA, facevo prove di grado di farti cambiare idea. A 18-19 anni ero convinta GMAT, il test di ingresso agli MBA. Finché sono stata che quello sarebbe stato il mio mondo. E così mi iscrissi presa al Master in Gestione d’Impresa alla Fondazione a Lettere, per passione, sì, e venni in Collegio. CUOA a Vicenza. P – Anche io, come Antonella, sono stata una allieva del – Che ruolo ha avuto nella vostra formazione universita- Liceo Classico, in quanto amavo e amo moltissimo la let- ria e professionale l’esperienza internazionale? teratura, poi però mi sono data alla Chimica farmaceutica. A – Direi determinante. Ma parto anche qui dal Collegio, La ragione iniziale e prevedibile era quella di conseguire che ci abitua a vivere in un clima internazionale grazie una laurea che mi consentisse di lavorare nella farmacia alla preziosa presenza delle studentesse straniere. Non è dei miei genitori, ma anche, se avessi voluto, di potermi un fatto scontato l’imparare a convivere con altre menta-

103 lità e culture, ad averne rispetto e a mettere da parte cer- ad esempio a Barcellona. Poi quattro anni fa sono stata to ottuso nazionalismo. È un’educazione civile che aiuta assunta a tempo indeterminato presso la Boehringer In- enormemente anche nell’ambito lavorativo. Nelle grandi gelheim come system analyst. Poi, con un ulteriore cam- aziende lo scambio a livello internazionale è determinante biamento all’interno della stessa azienda, sono diventata e chi non ci sa fare – e non intendo solo a livello lingui- Business Process Manager. stico, ma anche e soprattutto umano – perde. Poi è chiaro P – Tornando a me, la svolta è stata comunque legata che l’esperienza di vita all’estero cambia ulteriormente ancora una volta al Collegio Nuovo, in quanto ero sta- il proprio modo di essere, è come se a un certo punto si ta consigliata da un’altra Nuovina, Laura Carminati, a guardasse il mondo da più prospettive, come se si guar- mandare il mio cv a Procter&Gamble, seconda multina- dasse la riva dello stesso fi ume ora da una barca, ora da zionale al mondo di largo consumo, dotata anche di una un aeroplano. piccola divisione farmaceutica. Contrariamente al solito, P – La Spagna mi ha aperto la mente. Non solo l’universi- l’azienda non cercava laureati in Economia per il marke- tà e il clima favorevole alla vita notturna, ma la brillantez- ting, ma laureati in materie scientifi che. E così nel lontano za, lo spirito innovatore e imprenditoriale spagnolo, molto settembre 1999, nove anni fa, è iniziata la mia carriera nel simile a quello italiano degli anni Cinquanta e Sessanta, marketing. mi hanno fatto rendere conto di quanto fosse ampio, velo- – E ora, sciogliamo un po’ di sigle: cosa vuol dire, entran- ce e pieno di opportunità il mondo. E, purtroppo, la ricer- do nel vostro quotidiano professionale, essere CNS BU ca in Italia, almeno in campo farmaceutico, è morta. Non Director, e BPM Program Manager? ci sono più centri di ricerca italiani in ambito industriale, A – BPM è l’ abbreviazione di Business Process Mana- perché sono stati tutti comprati da multinazionali o chiusi, gement e “Program” sta per l’insieme di attività che si mentre in ambito universitario la ricerca farmaceutica è svolgono in questo ambito all’interno della mia azienda. troppo lontana dall’interagire con il mondo reale di inven- Per fare un esempio molto concreto, ecco il mio ruolo a zione e creazione di farmaci. Non voglio essere critica nei livello nazionale (Germania): sono a capo di un progetto confronti del mio Paese, ma credo che noi Italiani, come che si occupa del release cycle di processi aziendali, quin- sistema, abbiamo tanti passi in avanti da fare, se non vo- di della loro trasformazione nel corso del tempo e degli gliamo perdere treni importanti... effetti di questi cambiamenti nell’organizzazione, il che – Quali considerate le vostre tappe fondamentali di svol- implica la necessità di informare in maniera corretta chi ta, dopo il Collegio? ci lavora. A livello internazionale, faccio parte di un vir- A – Dopo circa un anno di dottorato in Germania inco- tual team che si occupa di coordinare tutte queste attività. minciai a pormi alcune domande sul futuro che si face- Un ruolo e un insieme di temi presenti oggi in diverse vano sempre più insistenti nella mia mente. Cosa farai aziende, non solo nel mondo farmaceutico. Quindi mi ca- dopo? Cosa fanno gli altri dopo? Inoltre sentivo l’esi- pita di incontrare colleghi da tutto il mondo, Giappone, genza di allargare il mio universo mentale ad altri settori. USA, Messico, il che rappresenta un’enorme sfi da anche Incominciai a guardarmi attorno e a fare qualche espe- a livello linguistico. Non mi dilungo troppo nei dettagli, rienza diversa, pur continuando il dottorato. Iniziai con un basti l’idea. Praktikum (= stage) al Comune di Heidelberg, nel settore P – In parole povere, sono a capo della struttura di marke- delle Relazioni Pubbliche, seguii corsi di preparazione al ting (3 persone) e di vendita (62 tra Informatori Scientifi ci mondo del lavoro (tecniche di presentazione e argomen- del Farmaco e Area Manager) della divisione di Neuro- ti simili). Sono stati i mesi più tormentati della mia vita, scienze di UCB Italia. Il mio gruppo si occupa di pro- perché sentivo di trovarmi a una svolta e perché tutti mi mozionare presso la classe medica farmaci antiepilettici, davano un po’ della pazza, dato che dall’esterno non c’era antiParkinson, mentre io sono responsabile delle strategie alcuna ragione per la mia inquietudine. Ma io sentivo la e della gestione delle vendite e delle spese italiane. Come necessità interiore di cambiare, di imparare a fare altre in tutte le multinazionali, in qualità di responsabile italia- cose. Insomma, non ve lo racconto come un periodo eroi- na di questo business, siedo anche nel Leadership Team co, perché è stato un periodo diffi cile e perché credo che globale con sede a Bruxelles, che gestisce il business a tutti ne abbiano. Per farla breve, cambiai rotta. Con una livello internazionale. Insomma, il mio francese a scuola, Borsa Europea mi fi nanziai un corso di un anno presso l’inglese strada facendo, e lo spagnolo dell’Erasmus, mi un’accademia e feci una full immersion in economia e in- sono tornati tutti utili... formatica. Alla fi ne del corso ottenni un Praktikum presso – Lavorare nel settore farmaceutico: quali sono i profi li un’azienda che faceva consulenza per l’industria automo- professionali più richiesti e quali quelli più in sviluppo, a bilistica. E alla fi ne del Praktikum mi venne offerto un vostro giudizio? contratto a tempo indeterminato come consulente SAP A – È sorprendente constatare quanto sia vario il mi- (Software Platform per gestione aziendale). Da allora le crocosmo di un’azienda. In linea di principio c’è spazio cose si sono evolute sempre per il meglio, sebbene in una davvero per tutti. A partire dai traduttori che si occupano direzione completamente diversa. Nei due anni in consu- dei foglietti illustrativi dei farmaci, tanto per rimanere in lenza ho fatto esperienza di lavoro internazionale, sia per- ambito “umanistico”, per proseguire poi con le classiche ché i clienti erano distribuiti su tutto il territorio europeo, fi gure professionali di medici, farmacisti, biologi e chimi- sia perché ho seguito alcuni progetti andando all’estero, ci (soprattutto in aziende come la mia dove l’aspetto della

104 ricerca è fondamentale), ingegneri, informatici e poi tanti fra alunno e docente. Un compito certo non facile e che come me, che si sviluppano nel corso degli anni, anche spesso con gli anni si dimentica. Quanto a quelle che si sulla base di profi li professionali innovativi, per i quali immettono poi in settori lavorativi meno consueti o di na- non esiste un’unica via per arrivarci. O forse un criterio tura aziendale – e direi che l’editoria di oggi rientra tran- c’è, ed è quello di essere perennemente disposti a rimet- quillamente nella defi nizione di “azienda”, sebbene l’im- tersi in gioco, a imparare cose nuove, ad accettare la sfi da magine risulti poco romantica – non è sempre facile e ci di abbandonare un campo nel quale si è diventati esperti e sono alcuni momenti in cui si vorrebbe aver studiato ma- di trasferire quest’esperienza nella costruzione di un nuo- gari economia per orientarsi più velocemente. Ma la realtà vo profi lo professionale. Paola, la fai tu ora una zoomata è molto più vasta dell’immaginario e ci si può sviluppare nello specifi co? nelle direzioni più diverse, se si è disposti a studiare e a P – Oggi il settore sta cambiando moltissimo, direi in imparare anche dopo gli anni universitari. “crisi” rispetto ai profi tti altissimi degli anni passati. Sta P – Vale per CTF, ma vale per tutti. All’inizio si cerca un quindi cercando nuove professionalità, con un profi lo più lavoro e basta. La svolta avviene quando si trova non un manageriale, ma anche disposto a prendersi rischi, sempre lavoro, ma la propria strada. Questo avviene quando si è nel rispetto delle regole. L’età del management si abbassa. capito come siamo fatti, cosa ci piace fare, perché solo Oggi siamo alla ricerca più che di competenze tecniche o allora diamo il meglio di noi stessi e le persone attorno a specifi che, di persone dotate di grande fl essibilità, voglia noi, capi e pari grado, se ne accorgono e lo apprezzano. di imparare continuamente, di viaggiare e confrontarsi In questo momento, non consiglierei di fare l’Informatore in un ambiente internazionale. Ho vissuto in tre aziende Scientifi co perché il mercato si sta contraendo fortemente. multinazionali e, nonostante i settori diversi, ormai si la- In prospettiva, tra cinque anni, potrebbe migliorare. Guar- vora a stretto contatto e confronto con gli altri Paesi Eu- date sempre i trend dei vari mercati e settori, informatevi ropei. Avere un Fluent English è un must ormai ovunque. sempre, perché viviamo in un sistema chiuso, e quando si Il consiglio ai laureati in CTF è di lavorare o specializzar- entra, meglio entrare in un settore in crescita, ad esempio si nelle discipline del futuro, come le biotecnologie, anti- le biotecnologie. corpi monoclonali o le neuroscienze, dove ci sono ancora – Testimoni del cambiamento e testimonial del cambia- tante domande senza risposte e i margini di scoperta sono mento: con quello che sapete fare, in quale altro settore maggiori. Sconsiglio vivamente, dato il momento della (anche non farmaceutico) vi potreste ancora immagina- farmaceutica italiana, di pensare a ruoli come Informatori re? E cosa altro vorreste imparare? Scientifi ci del farmaco. A – A 33 anni e con il mio sviluppo professionale atipi- – Un consiglio di Paola a una laureanda in Lettere; un co posso immaginarmi ormai cose diversissime, ma certo consiglio di Antonella a una laureanda in Farmacia... non diventerò mai pilota di aeroplani o medico. Sarà per A – Mah, a dare consigli mi sento un po’ come Quattroc- un’altra vita! Scherzi a parte... ultimamente mi capita di chi dei Puffi , della serie “Te l’ avevo detto io!” Diciamo provare un senso di nostalgia aggirandomi per l’Univer- quindi che trasmetto un po’ di quella che è la mia esperien- sità di Mainz, magari per seguire un convegno. Mi viene za personale. Spesso in certi meeting si ha l’impressione voglia di iscrivermi a un corso di laurea o a un MBA. Per che gli specialisti – di cui ogni azienda ha comunque un cui chissà, magari di qui a vent’anni faccio tutt’altro. Tan- grandissimo bisogno, a parte tutte le considerazioni che si to ce n’è di tempo fi no alla pensione, care mie! facevano prima – perdano la capacità di osservare la si- P – Dopo dieci anni nel settore, è una domanda che mi tuazione da una certa distanza. L’attenzione è concentrata faccio spesso, perché morirei se smettessi di imparare. giustamente sul dettaglio. Chi si occupa di non perdere la Tra il serio e il faceto, credo che vorrei imparare a fare la visione d’insieme? Per questo è sempre di prezioso aiuto mamma, il lavoro più diffi cile del mondo. Per il lavoro, avere nei progetti un team composto da persone di for- penso spesso di mettere a frutto le mie conoscenze e di mazione diversa. Quando entrate nel mondo del lavoro diventare coach o consulente, ma credo di avere ancora imparate ad ascoltare il parere degli altri, anche dei non- qualche anno davanti... specialisti, che guardano la riva del fi ume dall’aeroplano. – Per chiudere, un consiglio di Paola ad Antonella, e di P – Non è il mio campo e non oso. Un desiderio, che chi Antonella a Paola! studia Lettere pensando di fare l’insegnante dei nostri fi - A – Questa è la domanda più diffi cile. Keine Ahnung! gli e nipoti, sia consapevole del ruolo chiave che ha nella Non ne ho la più pallida idea! Mi ha fatto piacere, Paola, società. E chi studia Lettere, ma scopre che ha altri in- conoscerti un po’ meglio negli ultimi anni. teressi, sappia che il mondo fuori è pieno di opportunità P – Antonella, grazie. Siamo partite da poli opposti, ma diversifi cate. ci siamo avvicinate molto negli ultimi tempi. Pensando – Un consiglio di Paola a una laureanda in CTF; un con- invece ai miei colleghi che fanno il tuo lavoro, ricorda siglio di Antonella a una laureanda in Lettere... sempre che i processi sono molto utili, se aiutano chi li A – Chi studia Lettere e rimane nell’ambito di lavoro clas- segue, ma non si deve esserne dipendenti... Un grande sico, diciamo nel mondo universitario o in quello della abbraccio. scuola, ha un ruolo di responsabilità fondamentale non Antonella Francabandera (Lettere, matr. 1994) solo nella società, come diceva Paola, ma anche nei con- Paola Lanati (CTF, matr. 1993) fronti del singolo. Pensate al legame intellettuale e morale

105 BRAIN DRAIN E RITORNO per questo, essendo la ricerca meglio fi nanziata che da noi), ma la differenza maggiore l’ho trovata nella men- Ciao a tutte. Come introduzione vorrei presentarmi: mi talità. Tanto qui siamo lenti e rifl essivi, sempre pronti a chiamo Rosa e sono stata un’alunna del Collegio dall’89 spaccare il capello in quattro, tanto là sono impulsivi e al 92, quando frequentavo la Facoltà di Biologia del- pragmatici allo stesso tempo e soprattutto poco interes- l’Università di Pavia. sati alle rifl essioni teoriche. Prima si fa e poi si discu- Dopo i quattro anni di università (a quel tempo Biologia te, nel bene e nel male e in tutti gli aspetti della vita. E era un corso di laurea di quattro anni) e i tre anni di dot- nei laboratori di ricerca, in particolare, ci si aspetta che torato alla “nave”, ho deciso che era giunto il momento ognuno sia produttivo: dallo studentello appena arrivato di partire per un periodo di specializzazione negli Stati al super-post-doc con anni di esperienza, si è tutti soli da- Uniti. Ed è questo il motivo per cui sto scrivendo su Nuo- vanti alle proprie pipette con l’imperativo categorico di vità: perché il periodo di specializzazione in realtà si è scoprire qualcosa di interessante e soprattutto di pubbli- protratto per ben undici anni e due post-doc, spesi, tra cabile. Altrimenti, l’alternativa è una e molto semplice: Philadelphia e New York, da cervello in fuga. E adesso si cambia mestiere. che sono rientrata in Italia da pochi mesi e sono fi nalmen- Ecco, adesso che sono tornata e che sono di nuovo a con- te un cervello rientrato, mi è stato proposto di scrivere un tatto con la realtà accademica italiana mi sto rendendo breve brano per Nuovità sulla mia esperienza di fuga e conto che proprio questo tipo di mentalità è stato quello di rientro... che più mi ha cambiata, che mi ha aiutata a diventare più Mica facile.... Come fare a riassumere le esperienze ac- indipendente e intraprendente, a contare sulle mie capa- cumulate in undici anni di vita così, in poche righe, senza cità e anche a tirarmi fuori da sola dalle diffi coltà che ho rischiare di essere banale e scontata? Ma tant’è, ormai inevitabilmente incontrato. ho detto di sì e quindi ci devo provare. Diciamo che la Oltre a questo, ovviamente ho anche imparato che cosa prossima volta che mi si chiederà di scrivere due pagi- signifi ca lavorare in condizioni ottimali, in laboratori in nette sul senso della vita dalla prospettiva di un biologo cui non esistono barriere a limitare le idee e i fi nanzia- molecolare non ci cascherò! menti non sono un problema (anche se in realtà dovrei Allora, prima di partire con le rifl essioni, sbrighiamo su- dire: non erano un problema, perché con la crisi econo- bito alcuni aspetti pratici della vicenda. I miei anni ame- mica in corso e i soldi che il governo federale continua a ricani sono stati divisi tra il primo post-doc, fatto al Fels versare nel pozzo senza fondo dell’Iraq, i quattrini stanno Institute for Cancer Research della Temple University di cominciando a diventare un problema anche nei laborato- Philadelphia, e il secondo al Memorial Sloan-Kettering ri di ricerca americani). Cancer Center di New York, in entrambi i casi lavorando Per concludere, credo che siano stati soprattutto questi nel campo della biologia molecolare dei tumori. L’espe- due aspetti, la diversa mentalità e le maggiori disponibili- rienza più formativa di questo periodo trascorso all’estero tà economiche, ad avermi trasformato in una persona più è stata senza dubbio quella di New York, perché in questo matura e più pronta ad affrontare il rischio di un lavoro periodo ho fatto il salto dall’“in vitro” all’ “in vivo”, ov- indipendente. vero sono passata dal guardare delle cellule al microsco- L’altro aspetto, non lavorativo, che ha reso questa espe- pio a cercare di capire come si sviluppa un tumore in un rienza americana impagabile è dovuto molto sempli- animale. In questi anni, specifi camente, ho lavorato alla cemente al fatto di vivere in un Paese diverso dal mio. caratterizzazione di modelli murini di malattie oncologi- Questo solo fatto mi ha spinto ad abbandonare le mie che con particolare attenzione per il tumore della prostata consuetudini culturali e lentamente ma inesorabilmente e del rene. Questa esperienza ha talmente cambiato il mio mi ha cambiata, mi ha reso più aperta a culture e modi di modo di vedere la biologia che adesso che ho avuto la vivere diversi. E credo che soprattutto al giorno d’oggi, possibilità di rientrare in Italia, all’Istituto San Raffaele in un mondo in cui, che le si voglia o no, sono le stesse di Milano, ho intenzione di continuare a lavorare su mo- diversità a venirci a cercare a casa nostra, vivere l’espe- delli murini di tumore, concentrandomi però sulle malat- rienza di straniero ci possa molto aiutare a capire meglio tie oncologiche del sangue. il mondo che ci circonda. E veniamo adesso alle rifl essioni. In questi giorni ho mol- Quindi, per riassumere, tutte cose positive. E allora dov’è to pensato agli aspetti più importanti della mia esperienza l’inganno? all’estero e ho deciso alla fi ne di limitarmi a esprimere L’inganno è che è tutto molto bello e molto stimolante fi n- due concetti, entrambi estremamente banali, ma in fondo ché non ci si ricorda che le proprie radici sono da un’altra le uniche cose che mi sento di poter dire, ovvero che: 1) parte. O almeno, a me è successo così. A un certo punto andarsene è stato bellissimo; 2) tornare anche. ho cominciato a ricordare sempre più insistentemente che Cercherò di spiegarmi meglio. Per prima cosa: perché an- le mie radici, soprattutto umane (i miei genitori, i miei darsene è stato bellissimo. fratelli, la mia famiglia, i miei amici più cari) erano quasi Innanzitutto, dal punto di vista del lavoro penso di essere tutti da un’altra parte. E allora ho deciso che il cerchio maturata come mai avrei potuto fare rimanendo in Italia. andava chiuso e bisognava rientrare. E la parte diffi cile E non tanto perché negli Stati Uniti si utilizzino chissà è proprio qui, rientrare non è stato per niente semplice. quali tecnologie all’avanguardia (in piccola parte anche Perché, come tutti sanno, il sistema accademico italiano

106 è un sistema chiuso, o semi-chiuso, pieno di barriere dif- Può trasportare fi no a nove passeggeri e rivoluzionerà le fi cili da superare da dentro, fi guriamoci da fuori. Ma per modalità di trasporto: si tratta di un convertiplano medio fortuna non è sempre e solo così. Io ho avuto la fortuna leggero che può essere confi gurato per compiti di polizia di trovare al San Raffaele un ambiente aperto anche agli e pattugliamento marittimo, per compiere missioni di ri- outsider. Allo stesso tempo, ho vinto un fi nanziamento cerca e soccorso, per recupero naufraghi a distanze anche della Giovanni Armenise - Harvard Foundation, una fon- di oltre 500 km in mare aperto e varie applicazioni mili- dazione privata associata ad Harvard Medical School che tari. Sono tutte missioni che a oggi richiedono l’impiego si prefi gge, tra le altre cose, di aiutare ricercatori italiani combinato di elicotteri e aeroplani. a rientrare in Italia dopo avere lavorato all’estero per un L’innovativa macchina interessa a tutto il mondo aero- periodo superiore a tre anni. nautico per le inedite modalità d’impiego che permette, E quindi sommando la disponibilità del San Raffaele alla aprendo ulteriori prospettive di mercato in ambito sia mi- presenza di fondi, così è stato. Il cerchio si è chiuso e il litare sia civile. rientro è stato bellissimo, tanto quanto l’andata. Perché A Le Bourget Paris Airshow 2007, il suo volo è stata una ho ritrovato tutto quello che avevo lasciato, comprese le prima mondiale per il grande pubblico. Ma allora: è un vecchie (per modo di dire, eh, mica vecchie d’età!) ami- aereo o un elicottero? «È un aereo che non ha bisogno di che del Collegio e soprattutto compresa me come mi ero una pista di decollo o di atterraggio: un vantaggio enor- lasciata, giovane ed entusiasta. me» dice Pietro Venanzi, che ha pilotato il tilt-rotor per Cosa succederà con il lavoro, è troppo presto per dirlo, i test. «Possiamo muoverci alla velocità di un turbo jet ma sono ottimista. come un ATR42. È davvero semplice da pilotare.» Que- Certo è che dovessi ritornare a dieci anni fa e dovessi sto ibrido apre una nuova frontiera tecnica e commercia- scegliere ancora se partire o no, ripartirei subito. E a tutti le nel campo dell’aviazione. La scommessa della joint- quelli che me lo chiedessero, direi senza dubbio: andate! venture italo-americana (Bell Agusta Company) è stata Così poi potrete tornare. lanciata. Rosa Bernardi Dal punto di vista tecnico, il BA609 risponde a tutte le (Scienze Biologiche, matr. 1989) aspettative di progetto, avendo confermato di garantire velocità di crociera (510 km all’ora) e raggio d’azione ELICOTTERO O AEROPLANO? BA609, (1.300 km) ben superiori a quelli di un elicottero con FUTURO RE DEI CIELI peso e potenza installata equivalenti. Oltre a essere dota- to della più avanzata strumentazione avionica per la ge- Convertiplano. Si chiama BA609 l’innovazione aeronau- stione dei sistemi di bordo e della navigazione, il BA609 tica per eccellenza... I pochi prototipi a oggi esistenti si è avvantaggiato anche dalla pressurizzazione, che gli stanno preparando a conquistare il cielo. La rivoluziona- permette di operare fi no a 8.000 metri d’altitudine, cioè ria macchina volante, nata dalla joint-venture tra l’italo- al di sopra delle turbolenze atmosferiche. inglese AgustaWestland (gruppo Finmeccanica), per la Gli acquirenti sono in prevalenza ricchi imprenditori e quale lavoro come System Engineer nel gruppo Flight uomini d’affari che desiderano viaggiare su una macchi- Control Systems, e l’americana Bell Helicopters, unisce na agile, adeguatamente attrezzata e confortevolmente le caratteristiche di decollo verticale dell’elicottero con la arredata per rapide trasferte di lavoro. In confi gurazione velocità e il comfort dell’aeroplano. VIP il convertiplano torna utile anche ai dirigenti di im- Ma... Come fa? Lo fa con un sofi sticatissimo sistema portanti aziende private e ad alti funzionari governativi. di basculamento delle gondole motore, che consente di Ne apprezzano certamente le caratteristiche operative orientare i rotori in confi gurazione elicottero (per il de- anche le società che esercitano attività di soccorso aereo collo) e in confi gurazione aeroplano (in regime di crocie- e trasporto sanitario d’emergenza, nonché enti pubblici ra). Alcuni dettagli li troverete anche nel “Rotary Wing come – da noi – il Dipartimento nazionale della Prote- Magazine” (AgustaWestland e Finmeccanica Company) zione Civile e i Vigili del Fuoco. Inoltre, guardano con che provo qui a riassumervi, risparmiandovi gli aspetti comprensibile attenzione al BA609 sia le Forze Arma- più tecnici. te che quelle di sicurezza (Carabinieri, Polizia di Stato), Il BA609 impiega meno di un minuto per la transizione unitamente a quelle adibite alla sorveglianza dei confi ni dalla confi gurazione tipica dell’elicottero a quella del- nazionali e di aree di rilevante importanza economica o l’aeroplano, e viceversa: una versatilità che gli consente ecologica (Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Corpo di volare a una velocità doppia e con un raggio d’azione Forestale). Per qualunque ente utilizzatore, il fatto di po- doppio rispetto a quello di un elicottero. ter disporre di un mezzo che sostituisce sia le macchine Con i motori-rotori in posizione orizzontale, il conver- ad ala fi ssa che quelle ad ala rotante comporterà notevoli tiplano BA609 può sviluppare le massime prestazioni risparmi di gestione della fl otta aerea. in termini di velocità e autonomia. Nel 2010 dovrebbe Il costo di un velivolo non è stato reso pubblico... Al mo- arrivare la certifi cazione della Federal Aviation Admini- mento vengono accettati anticipi per prenotare il diritto stration (l’ente federale statunitense per l’aviazione civi- d’acquisto... Care Nuovine... Ne volete uno? le) sui 4 prototipi costruiti e successivamente iniziare la Chiara Colli produzione di serie. (Ingegneria Elettronica, matr. 2000)

107 IL GIAPPONISMO ITALIANO, QUESTO fenomeno che, anche se con modalità diverse, continua SCONOSCIUTO tuttora: basti pensare alle porcellane in stile giapponese o ai letti bassi simil-tatami che imperversano sulle riviste Una mia insegnante di Storia dell’Arte raccomandava a di arredo. noi allievi di non prendere per oro colato quello che altri Però alla fi ne di quest’avventura mi resta la grande ama- avevano già scritto. Sosteneva inoltre che se si studiano rezza di dover riconoscere che in Italia la ricerca è una direttamente le opere originali, qualche scoperta interes- sorta di Cenerentola a cui si destinano sempre meno sante si fa sempre. È vero, e l’ho sperimentato io stessa fondi. Senza contare che quando si parla di “ricerca” la durante le mie ricerche sul giapponismo italiano. maggior parte della gente intende la ricerca scientifi ca. I libri di storia dell’arte liquidano l’infl uenza dell’este- Ma non è ricerca anche quella storica? È vero, a scrivere tica giapponese sulla cultura italiana come cosa di poco di quadri non si salvano vite (anche se gli arteterapeuti la conto, enfatizzando invece il ruolo svolto da Inghilterra pensano diversamente... ), ma rifl ettere, in questi tempi e Francia a fi ne Ottocento nella promozione della cono- di chiusura nei confronti dello straniero, su quanto arric- scenza del Giappone in Europa. chenti possano essere gli incontri con civiltà diverse dalla Un po’ per curiosità, un po’ per orgoglio patriottico, ho nostra, potrebbe salvarci dalla deriva culturale. deciso di approfondire l’argomento: possibile che noi ita- Laura Dimitrio liani dobbiamo far sempre la fi gura dei ‘tardoni’ un po’ (Lettere Moderne, matr. 1993) superfi ciali? Mi sono dunque buttata a capofi tto nella materia e ho cer- I MIEI PRIMI GIORNI DI SCUOLA cato di capire quanto la cultura giapponese abbia inciso su quella italiana a partire dalla seconda metà del secolo Il primo giorno di scuola: chi non se lo ricorda? Complici XIX, cioè dopo che il Giappone aveva riaperto all’Oc- l’emozione, la novità, la sensazione che si è protagonisti cidente le proprie frontiere commerciali e diplomatiche. di qualcosa di speciale, tutti abbiamo contribuito a creare Ho sfogliato riviste italiane dell’epoca, consultato articoli quel quarantotto, uno degli istanti più pittoreschi della e libri che parlavano del Paese del Sol Levante, studiato vita di ciascuno di noi. Come non ricordarsene... la coeva produzione artistica, ho esaminato le lettere di Io, quel primo giorno, non c’ero. Puccini, che musicò nel 1904 il dramma Madama But- Avevano pensato bene di lasciarmi qualche giorno in terfl y ambientato in Giappone (ho anche trascinato mio più di vacanza. Ma che mancanza terribile nel calderone marito a sorbirsi ben tre rappresentazioni di Madama dei miei ricordi! Cosa si prova? Come ci si sente in quel Butterfl y... ) e ho scoperto che in realtà in Italia la passio- momento? Quali sensazioni attraversano e travolgono al- ne per il Giappone era alquanto diffusa. Le signore chic l’unisono quei piccoletti ululanti, facendone un sol coro? acquistavano per corrispondenza kimono giapponesi da Mi ero rassegnata a essere quella senza un primo giorno indossare come vestaglie, nelle case dell’alta borghesia di scuola. E invece... i paraventi orientaleggianti venivano esibiti come ricer- È andata così: pennello in una mano, secchio di vernice cati complementi d’arredo, alcuni pittori si servivano nell’altra, salopette di tre taglie più grande tutt’intorno e sempre più insistentemente nelle loro opere di soluzioni un sorriso compiaciuto stampato sul viso. Da due mesi stilistiche tipiche dell’arte nipponica, come per esempio l’attività di restauro della mia futura casa aveva assor- il rifi uto della prospettiva lineare. Vi furono poi artisti bito le mie intere energie, mentre la mente si crogiolava che si recarono personalmente in Giappone, come Edoar- leggera nel ricordo dell’ultimo, pregiatissimo successo do Chiossone, fondatore dell’omonimo Museo d’Arte scolastico: il conseguimento dell’abilitazione all’inse- Orientale di Genova. gnamento. Come dire: la licenza di realizzare il mio so- L’aspetto più interessante della mia indagine è stata la gno. Ah!, nulla di meglio che unire soddisfazione fi sica a possibilità di trarre indizi sullo spirito del tempo non solo soddisfazione mentale, con buona pace di pelle e capelli dalla cultura “alta”, ma anche dalla cosiddetta cultura completamente imbrattati di vernice. materiale. Vi lascio immaginare il mio entusiasmo quan- In quel mentre di quella mattina in tutto identica alle ul- do ho scoperto che la Liebig (sì, proprio lei, l’azienda che time sessanta mattine della mia vita suona il telefono. produce dadi!) all’inizio del Novecento regalava alle sue E poi dicono che i lavori non piovono dal cielo! Però è fedeli clienti delle fi gurine che rappresentavano “Scene incredibile, a pensarci bene: una cattedra in uno dei più di vita in Giappone”. quotati licei novaresi. Non una supplenza temporanea. Alla fase di ricerca sono seguite poi quella di scrittura Non un rimpiazzo in attesa dell’avente diritto. No. Una (faticosa ma divertente), di pubblicazione (solo faticosa) cattedra: mia. e di divulgazione (solo divertente). Durante una confe- Al primo giorno di scuola non ci penso certo mentre, re- renza presso il “Centro incontri culturali Oriente Occi- staurata a nuovo, varco il portone del mio futuro: solo io dente” di Milano in cui ho presentato i risultati del mio e il mio sogno quando, all’improvviso, sfacciataggine e lavoro, i giapponesi presenti tra il pubblico sorridevano certezze vengono sbriciolate da una sola, unica e inaspet- compiaciuti nell’ascoltare le diverse manifestazioni del- tata presa di coscienza. Per la prima volta, nei miei venti- l’orientalizzazione italiana. È stato per me motivo di sette anni di “voglio fare l’insegnante”, mi assale tutto il soddisfazione gettare una nuova luce sulle origini di un peso della responsabilità che ho scelto. Formare, educare

108 e aiutare a crescere una persona, tante persone... non po- di cui si nutrono i suoi detrattori. tevo fare l’idraulico? La sensazione è nuova, sgradevo- E poi sì, qualche volta l’avevo pensato, prima: che pac- le e un po’ paralizzante: davvero, non avevo mai sentito chia fare l’insegnante! Nulla di più lontano dalla verità: così pungente il signifi cato ultimo della mia vocazione. proprio non si può avere idea di cosa signifi chi davvero Eppure mai un dubbio, mai un ripensamento, mai un’al- fi no a che non ci si trova dall’altra parte. Per me ha si- ternativa: quello che ho sempre voluto fare è formare, gnifi cato ricominciare a fumare, dopo quattordici mesi di educare e aiutare a crescere una persona, tante persone. immacolata astinenza; ha signifi cato sacrifi care molti dei Perciò prendo fi ato ed entro in classe. miei spazi per cercare di capire; ha signifi cato sentirmi Da quel momento è stato un anno lungo un attimo. Due- spesso affogare sovrastata da un mare che non riuscivo a cento primi giorni di scuola per me, la clamorosa assente sottomettere. Ma ha signifi cato anche sentire frasi come del grande giorno. Duecento giorni intensi e faticosi, ma quella della mamma di Chiara, che a metà fra il preoc- anche istruttivi e gratifi canti. cupato e il sereno mi diceva «Chiara è entrata in quella E non è come dirlo: duecento giorni di presenza costante fase in cui noi genitori diventiamo invisibili, ma spesso ed effettiva, diciannove ore la settimana, cinquantacin- mi tranquillizza lei stessa spiegandomi che non parla con que minuti di concentrazione ininterrotta per quattro, cin- me, ma la prof. Pol sa tutto». que ore di fi la. Certo, chi lavora in azienda quattordici ore Quanta fatica conquistarsi la fi ducia e il rispetto di un consecutive o, peggio ancora, in torneria sotto il solleone adolescente, ma che soddisfazioni! riderà per la pochezza dei numeri di un insegnante. Ma è Così appare evidente che questi miei duecento giorni di la qualità del lavoro che è massacrante. I ragazzi richie- scuola sono sì i primi, ma i primi di una lunga serie di dono attenzione, un’attenzione esclusiva: evitare che cin- primi giorni. E, quando arriverà un giorno che non avrà cischino, che si addormentino appoggiati al calorifero e, più il sapore di un primo giorno, allora spegnerò l’ul- di più, che escano dalla lezione senza che questa li abbia tima sigaretta e proseguirò con il secondo atto del mio in qualcosa arricchiti è un compito spossante. Non puoi sogno. Quello in cui divento una rispettabile signora di permetterti un solo secondo di distrazione: e non li puoi mezza età, insegnante di lingua e letteratura in pensione, ingannare fi ngendo. Quello di insegnare è un mestiere di che scrive romanzi gialli e se ne va in giro per il mondo a testa, ma soprattutto di spirito. Non basta essere super risolvere omicidi che, probabilmente, lei stessa ha perpe- preparati nella propria materia. Non basta organizzare le- trato. Ma questa è un’altra storia... zioni accattivanti. Non basta ponderare con cura, severità Francesca Poletti e accondiscendenza. (Lettere Classiche, matr. 1997) Non basta e non serve: perché sono loro che indirizze- ranno la lezione a seconda che abbiano riposato la notte, GIORNALISMO, PROFESSIONE che siano nella giusta disposizione d’animo o che quel DAVVERO FEMMINILE? gran f*** del prof. di educazione fi sica li, o meglio, le abbia degnate di un sorriso. I giorni di scuola appaiono Il mio direttore sostiene che la professione giornalistica si tutti uguali, monotoni e ripetitivi, scanditi da un orario vada “femminilizzando”. In effetti, al giornale sono sem- severo che vigila sulle vite di studenti e insegnanti. Ap- pre più numerose le ragazze che si presentano per chie- paiono, ma non sono. Ogni giorno, ogni singola ora non dere di collaborare, ovvero di intraprendere quel cursus si ripete mai come ci aspettiamo né come l’abbiamo pro- honorum (chiamiamolo così!) che le dovrebbe portare a grammata. Un insegnante deve averlo ben chiaro e agire diventare giornaliste professioniste: tra i nostri giovani di di conseguenza: solo così si apre un dialogo costruttivo belle speranze, di fronte a un Andrea e a un Emanuele è con un’altra generazione, costruttivo sul piano didattico, schierato un esercito (pacifi co e anche molto carino) di certo, ma non solo. Insegnare signifi ca, in primo luogo, Ilaria e Chiara, Paola e Nuri... accettare di mettersi in gioco, di rivedere se stessi e le Parallelamente in università, dove il mio direttore tiene proprie convinzioni, di imparare anche da chi non è mae- un corso e io un laboratorio, a farsi notare sono soprat- stro. Imparare anche da quelli a cui si insegna: e perché tutto le studentesse: interessate, appassionate, dotate di poi loro imparino da te è indispensabile essere presenti, quella capacità di sognare che serve per andare incontro non solo con il corpo, ma con tutta la persona, con tutto lo a un mondo dall’accesso tutt’altro che facile. spirito. I ragazzi vogliono parlare con il loro insegnante, E allora perché in redazione siamo soltanto sei su 48? E hanno bisogno di comunicare: e stare ad ascoltarli, vera- perché solo una ha un incarico dirigenziale? mente, è il solo mezzo perché loro ascoltino noi. Risposta numero uno: per molti anni il mio giornale, Quindi, dietro la pochezza dei numeri di un insegnante fondato nel 1945 alla fi ne della guerra, è stato un luogo si nasconde un lavoro arduo e pregno di conseguenze. esclusivamente maschile; la prima donna, la mia collega Infatti è con la scuola che le conoscenze accumulate con Paola oggi al settore Cultura e Spettacoli, è stata assunta tempo, fatica e passione vengono tramandate alle futu- nel 1989. re generazioni; è ancora con la scuola che questa eredità Risposta numero due: la strada per arrivare all’assunzio- si trasmette, affi nché possa essere onorata e arricchita; è ne – condizione indispensabile per l’inizio del pratican- sempre con la scuola che il contributo del singolo diventa tato preliminare all’esame di abilitazione all’esercizio patrimonio della collettività. Al di là di tutte le quisquilie della professione – è spesso lunga; capita di avere altre

109 occasioni di lavoro e soprattutto, per quanto riguarda le glia? Come si può pensare di allevare dei fi gli quando ragazze, un fi danzato che non sopporta gli orari strambi non si sa mai a che ora si rientrerà la sera – perché in un ed è impaziente di metter su famiglia... giornale il lavoro fi nisce quando è fi nito il giornale? La Ma, come si diceva, le cose stanno cambiando. E non sol- risposta non c’è. Ognuno trova il suo modus vivendi. Io tanto perché le donne in redazione risultano in aumento posso dire com’è andata a me, sperando che possa essere (segno, sottolinea qualcuno, che la professione giornali- utile a qualcun’altra. Perché anch’io, dopo due fi gli e una stica non è più economicamente appetibile come un tem- promozione – giunta sorprendentemente al rientro dalla po... ); ma anche perché non sono più relegate ad ambiti seconda maternità – sono andata in crisi. L’organizzazio- tradizionalmente considerati “femminili”. Il che, a dire il ne reggeva, fra tata e colf, nonni e marito iper-comprensi- vero, non è proprio una novità: basti pensare a Maestre vo. Ma io non c’ero mai. E ogni sera mi chiedevo il senso di giornalismo come Camilla Cederna, elegante notista di quello che stavo facendo, dandomi della stupida per di costume che a un certo punto della sua carriera e della aver voluto troppo. Finché – dopo un’estate trascorsa a storia politica italiana non esitò a buttarsi sui temi più rimuginare – mi sono fatta coraggio – fi nora sono l’unica scottanti del momento; e a Oriana Fallaci, esemplare nel- mamma in redazione, insomma non c’erano precedenti la lucidità e nella scrittura dei suoi reportage e delle sue – e sono andata a parlare dal mio direttore. Lui mi ha interviste-con-la-storia (e pazienza se, negli ultimi anni ascoltata e mi ha invitato a fargli una proposta. E io ho della sua vita, si è schierata come non a tutti è piaciuto ed chiesto un part-time verticale, consapevole del fatto che è stata strumentalizzata da una parte e ripudiata dall’al- in un quotidiano il lavoro non può essere spezzato a metà tra). Sono state loro, ma anche le tante giornaliste celebri giornata. Risultato: oggi lavoro tre giorni la settimana an- oppure sconosciute che quotidianamente hanno lavorato ziché cinque; l’orario è sempre lo stesso, ma allo scadere e lavorano nelle testate nazionali e locali, ad aprire la via del terzo giorno di attività so che poi ne passerò quattro a Daniela, la mia collega “Danielina” che si occupa di con Andrea e Pietro. cronaca nera e tutti i giorni “fa i giri”, a distanza di poche Mi piace pensare che anche questo “regalo” – l’azien- ore l’uno dall’altro, interloquendo – con voce di velluto da, che ovviamente è privata, avrebbe potuto rifi utarsi e volontà di ferro – con Polizia e Carabinieri, Vigili del di concedermi il tempo parziale – sia frutto dei sacrifi ci Fuoco e Pronto Soccorso. che ho sostenuto in passato e ai quali ho costretto la mia Ed è erede delle brave giornaliste del passato la mia vi- famiglia. Ma non posso nascondere di essere stata for- cina di scrivania, Anna, che appena può parte e se ne va tunata. E – grazie alla sensibilità del mio “capo” e dei in giro per il mondo, perché a lei – che pure viene da un miei colleghi – ho capito che la femminilizzazione di una paesino di montagna – anche la città sta stretta e allora professione non passa attraverso la quantità di donne che va in Africa o in Israele e torna con un sacco di idee e di la svolgono, ma attraverso la qualità della vita di queste cose da scrivere. donne, che coincide con i loro tempi. Giornalismo professione femminile, allora? Direi piutto- Lo mostrano anche i tanti articoli apparsi di recente sul sto giornalismo accessibile a tutti, maschi e femmine, ma tema-asili nido: alle donne non interessa semplicemente con le ragazze più disposte – in generale – a sacrifi carsi piazzare i fi gli durante la propria assenza, ma trascorrere in nome di penna, taccuino e storie da raccontare. più ore con loro. Per poi avere una voglia matta di tornare Purtroppo, però, una volta raggiunta la meta, anche le al lavoro, stanche di pappe, cacche e capricci, e “rendere” giornaliste devono fare i conti con quel che attende tut- al massimo. te – o quasi – le professioniste italiane. La domanda è Francesca Sandrini la solita: come è possibile conciliare un lavoro che tiene (Filosofi a, matr. 1987) fuori casa per dieci-dodici ore al giorno con una fami-

110 ______L’ASSOCIAZIONE ALUNNE DEL COLLEGIO NUOVO

La prima parte dell’intervento di Cristina Castagnoli, Presidente dell’Associazione Alunne, in occasione dei festeggia- menti per il Trentennale del Collegio Nuovo sembra raccogliere l’immagine del Collegio che uscì l’anno scorso da una ricerca IULM su collegi e residenze universitarie. Nel gioco di personifi cazione proposto allora dagli intervistatori alle alunne in corso, il Collegio era infatti immaginato come una “donna”, una “zia giovane”, una “persona emancipata che fa quello che le piace, mondana ma non frivola, sportiva e dinamica, che segue la sua strada”. Segue, prima di alcune proposte, una carrellata storica sul 1978, al di là del giardino del Collegio...

Carissime Nuovine, ebbene sì, lo posso dire che sono io la mamma di questo nome che tanto amiamo? Vorrei prima di tutto ringraziare Paola, Saskia, Raffaella e la nostra Presidente Bruna Bruni. Senza il loro sostegno, ma anche quello della Segretaria del Colle- gio, tutto questo non sarebbe stato possibile. A nome dell’Associazione delle Alunne del Collegio sono molto contenta e onorata, e anche un po’ emozionata, di poter festeggiare con voi il Trentennale del Collegio. Pensando a quello che vi avrei voluto dire oggi mi sono immaginata il Collegio come una donna di trent’anni, una donna come noi. E come siamo noi Nuovine? Come siamo state o come sarete a trent’anni? Io immagino una donna che: ormai ha una certa esperienza della vita, anche se resta giovane e piena di voglia di vivere; ha voglia di rinnovarsi continuamente, anche se ha dei punti fi ssi che le danno la forza di affrontare le nuove sfi de: la cultura, la forza della conoscenza, le amicizie consolidate; sa conciliare vita professionale e familiare, sapendo che non può e non deve accontentarsi dell’una o dell’altra; è aperta alla vita sociale, sa dare il suo contributo alla crescita della società a cui partecipa attivamente con ruoli diversi; sa di essere fortunata e vuole cogliere tutte le opportunità che il mondo le offre: essere una “donna collegio nuovo” è un onore e un privilegio, che ci si è conquistati con il merito. Una donna che è sicura di sé e affronta gli uomini da una posizione di parità, senza volersi sostituire a loro... né volendo imitarli, ma agendo con un suo stile particolare di donna moderna, impegnata, brillante. La donna trentenne Collegio Nuovo è anche attenta all’ecologia: non abbiamo mai usato bottigliette di plastica in Colle- gio, e siamo sempre in bicicletta! Fate la raccolta differenziata a Pavia? E come direbbe il nostro Presidente del Consiglio l’ecologia è anche giardinaggio: così l’Associazione ha deciso di rega- larvi una bella magnolia per il giardino! È sicuramente una donna europea, che viaggia, che va in Erasmus. Lasciatemi ricordare che 249 alunne straniere ospitate e 404 mandate all’estero (praticamente una su due) in trent’anni è un dato impressionante, che è stato riconosciuto anche dal commissario europeo Ján Figel’ nel suo messaggio. La Nuovina è una donna europea che parla le lingue, che stabilisce contatti con gli altri collegi europei e che si fa pioniera in nuovi campi e cavalca le sfi de mondiali. Paola, solo tu potevi prevedere un corso di diritto cinese in collegio! La “donna Collegio Nuovo” è senz’altro elegante, di tendenza, si è rifatta il look in questi anni: guardate l’entrata del collegio come è glamour e il locale biciclette e questa sala conferenze? Ma evidentemente non si è ancora fatta il lifting, troppo presto: qualche ruga resta per fortuna... La “donna trentenne Collegio Nuovo” è anche tecnologicamente evoluta: sa usare i computer. Dimenticati i due vecchi Commodore, oggi la “donna Collegio Nuovo” è informatizzata: ai tempi non esistevano le e-mail e invece del telefono in camera o dei cellulari, che non esistevano, c’erano le grigissime cabine del telefono in corridoio, dove per avere un po’ di privacy bisognava sussurrare paroline con una patata in bocca! Anche se, da donna sempre un po’ nostalgica, la “trentenne Collegio Nuovo” magari rimpiange la magia di quando si accendeva la lucina verde quando una Nuovina andava a casa o usciva la sera con il fi danzato. La “donna trentenne Collegio Nuovo” è sportiva: per anni ha sempre vinto i campionati di calcio, si è dotata di una pale- stra. La donna Collegio Nuovo è anche in forma e a partire da maggio, giugno al cuoco chiede solo quartirolo e insalata: fi niti i bis e tris di risotto.... La “donna Collegio Nuovo” ha coniato un nuovo tipo di abbronzatura, con schiena e collo bianchi, ma viso gambe e braccia abbronzati, da studio in giardino. La “donna trentenne Collegio Nuovo” è anche più al passo con i tempi: fi nite le tre chiavi per 100 ragazze da contendersi facendo le moine al Ragioniere o al signor Chiodini. Ognuna con la propria autonomia, ma sempre nel rispetto di tutte e senza trasformare il collegio in un porto di mare... Ecco, Paola, come vedo il nostro Trentennale... Non posso non menzionare, come tu hai già fatto, la lungimiranza e la modernità della nostra fondatrice Sandra Bruni Mattei che con la forza della ragione e della volontà, da vera pioniera, ha creduto nel capitale umano delle donne e ha regalato a tutte noi la possibilità di un’esperienza unica nella vita. Grazie alla nostra Presidente Bruna Bruni per aver preso il testimone e aver accompagnato con attenzione e dedizione il Collegio per tutti questi anni. Lasciatemi dire che sono fi era di come il Collegio evolve ogni giorno da quel fatidico 7 novembre 1978 e di come tu, Paola, sia stata capace di promuovere e di accompagnare questa evoluzione, al passo con i tempi che cambiano. Da in-

111 faticabile capitano, hai spronato tutte noi e il Collegio stesso a fare sempre meglio, a cercare il meglio per ognuna di noi e per il Collegio nel suo insieme. Hai visto passare di qui quasi 800 ragazze, che hai saputo affi ancare con discrezione, affetto e grande capacità, sapendo riconoscere il potenziale di ognuna e facendo sentire ognuna una persona speciale. A nome di noi tutte un grazie sincero. Un altro grazie particolare va a Saskia, che a poco a poco si è affi ancata a te come insostituibile compagna di viaggio. A lei va il grazie dell’Associazione per lo straordinario lavoro compiuto in questi anni, sia per l’Associazione che per il Collegio e in particolare per le impressionanti attività culturali. Pensiamo a come sia cambiato il mondo dal ’78 ad oggi. Nel 1978, quando le prime Nuovine sono arrivate in Collegio, l’Italia ancora viveva lo sgomento dell’assassinio di Aldo Moro, nel ‘78 in Italia lo stupro era ancora reato contro la morale e non contro la persona. Ma nel maggio del ‘78 fatico- samente il Parlamento italiano adottava la legge 194 sull’aborto. Nel ’78 la mafi a uccideva Peppino Impastato, il protagonista del fi lm che ricorderete, I cento passi. Impastato, fi glio di una famiglia mafi osa, aveva deciso di bucare l’omertà con una delle prime radio libere d’Italia. A trent’anni l’hanno ucciso, il 9 maggio 1978. Nel ’78 i Bee Gees cantavano Staying Alive e i Queen We are the Champions. Lo stesso anno la Cina proibiva la lettura di opere di Aristotele e Shakespeare e in Italia arriva il primo cartoon, Atlas Ufo Robot. Sempre nel ’78 viene lanciata in California dalla DEC la prima e-mail e Messner raggiunge per la prima volta l’Everest senza ossigeno. Nel ’78 Sandro Pertini, un partigiano, diventa Presidente della Repubblica e il cardinale Wojtyla viene eletto Papa Giovanni Paolo II. La Spagna diventa una democrazia dopo quarant’anni di dittatura. In trent’anni, oltre il cancello del nostro Collegio, sono caduti muri e ideologie, si è creato un nuovo ordine mondiale, Internet ha abbattuto ogni frontiera della conoscenza, il mondo è a portata di mano. Viviamo in un mondo migliore, ai singoli è lasciata una maggiore libertà di azione, libertà di pensiero, libertà di movimento, facilità di accesso a mezzi di comunicazione e informazione. Però non dobbiamo dimenticare che alla base di tutto resta sempre la conoscenza: siamo quello che abbiamo appreso e in questo il ruolo del Collegio non è cambiato. Vorrei concludere con una nota al passo con i tempi. L’anno scorso con il consiglio dell’Associazione ci chiedevamo come fare per mettere le Nuovine in rete, per tenere i contatti anche in modo più interattivo. Ho creato per il Trentennale un gruppo per le Nuovine su Facebook, il network sociale che tanti giovani oggi utilizzano. Il titolo è: Associazione Alunne Collegio Nuovo. Per ora è aperto, ma l’idea è che diventi un gruppo chiuso in cui le Nuo- vine possono interagire, anche a scopo di ricerca di lavoro, dove le ragazze più grandi possono fare da tutor. Vi invito ad iscrivervi al gruppo e a farmi sapere chi di voi fosse disposta a entrare come tutor nel gruppo. È un primo passo, ci sono anche gruppi più strettamente legati alla ricerca di lavoro come LinkedIn. Vediamo come funziona il gruppo su Facebook e poi decideremo. Invito anche le Nuovine meno tecnologiche a passare il Rubicone e a lanciarsi in questo affascinante e anche un po’ inquietante mondo virtuale. Oltre al lavoro ci si possono scambiare foto, ritrovare Nuovine perse di vista e partecipare a gruppi di ogni tipo (liberare Ingrid Betancourt, fans della Callas, gruppo di omonimi, abolire la pena di morte, fan delle calze autoreggenti, etc...). Suggerivo anche di prevedere una sorta di libro dell’anno, su modello di quello che si prepara alla fi ne di un MBA, da mettere in rete, per far ritrovare le Nuovine che si conoscono e per ricordo di ogni cosiddetta “promozione”. Per questo, ogni vostra idea è benvenuta. Cristina Castagnoli

112 ASSOCIAZIONE ALUNNE DEL COLLEGIO NUOVO PREMI DI RICERCA E CONTRIBUTI PER L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PREMIO ASSOCIAZIONE ALUNNE 2007/2008 BORSA EUROPEA 2007/2008

L’Associazione sta crescendo nel suo desiderio di contribuire anche economicamente, all’attività di ricerca e all’aggiornamento professionale delle alunne ed ex alunne del Nuovo. Nel 2005 siamo partite con i soli premi di ricerca, nel 2006 si sono aggiunti i contributi per l’aggiornamento professionale. Nel 2007 abbiamo pensato che era giusto anche essere presenti con le alunne di oggi e abbiamo creato un premio per un’alunna meritevole degli ultimi anni di corso. Quest’anno abbiamo lanciato la Borsa europea, la cui destinataria in questa prima fase è stata individuata fra le candidate per l’aggiornamento pro- fessionale. Dall’anno prossimo faremo uno specifi co bando per attrarre candidate la cui attività di ricerca o professionale preveda un percorso europeo.

Per il premio di ricerca, quest’anno hanno concorso alunne e dottoresse già da qualche tempo, tutte provenienti da facoltà scientifi che. Nella decisione presa dal Consiglio direttivo, si è voluto premiare con un premio di 400 Euro Giulia Ambrosi per l’impegno di una laureanda in una disciplina in forte sviluppo come quella delle Neuroscienze: è intervenuta al Congresso di Neuroscienze FENS a Ginevra con un poster dal titolo Evaluation of potential peripheral bio- markers for Alzheimer’s disease. Il medesimo premio è andato anche a una continuatrice ideale della Fondatrice del Collegio, imprenditrice laureata in Matematica. Viviana Palumberi, matematica, è prima fi rmataria (con il marito!) della ricerca presentata alla European Conference on Mathematical and Theoretical Biology (Edim- burgo). Titolo della presentazione: Spatio-angular model for the formation of oriented patches in chondrocytes cultures.

Al contributo per l’aggiornamento professionale hanno concorso solamente laureate in settori scientifi ci. Nella decisione presa dal Consiglio direttivo, si è voluto premiare con un contributo di 400 Euro Anna Merlo, per incoraggiarla nel settore delle biotecnologie industriali in cui ha già dimostrato di poter dare ottimi risultati con le sue due tesi sperimentali, una delle quali svolta nei laboratori dell’Università di Oviedo. Dopo una studentessa neolaureata, l’Associazione ha voluto mandare un segnale anche alle alunne di anni meno recenti. Il secondo contributo, del medesimo importo, è andato a Chiara Zin, premiata per aver esplorato nuovi campi della medi- cina, parallelamente alla specializzazione in Medicina dello Sport, conseguita con il massimo dei voti, e che ora intende seguire un corso di specializzazione in omeopatia.

L’Associazione ha conferito a Giulia Garbin il Premio Associazione Alunne 2007/2008 per un’Alunna in Col- legio dell’ultimo anno di corso, per un ammontare di 500 Euro. Giulia Garbin ha raggiunto negli anni risultati di alto livello che la porteranno a conseguire la laurea specialistica in Biologia sperimentale e applicata.

Il Consiglio direttivo dell’Associazione ha deciso di conferire la nuova Borsa Europea di 1000 Euro a Claudia Arisi, impegnata a Bruxelles presso la Fondazione Konrad Adenauer per un corso di progettazione, gestione e rendicontazione di progetti fi nanziati dall’Unione europea.

Alle vincitrici e a tutte le concorrenti vanno le nostre più vive congratulazioni e l’apprezzamento per l’impegno e la passione profusi nella loro crescita professionale. E ricordate: tutto questo è possibile grazie all’iscrizione e ai soli contributi versati da chi aderisce all’Associazione. Cerchiamo di far crescere le iniziative...

113 NEUROSCIENZE: NUOVE PROSPETTI- diction (dipendenza da farmaci e sostanze d’abuso), tra i VE DIAGNOSTICHE quali voglio ricordare la preziosa plenary lecture tenuta da Barry Everitt, esperto nella ricerca neurobiologica Ricevere un premio è quanto di più desiderabile ognuno su questa problematica e docente presso l’Università di di noi possa sperare. Cambridge. Ricevere un premio in un’occasione importante come Emergenti e di estremo interesse, anche se in Europa quella dei festeggiamenti per i 30 anni del Collegio Nuo- l’argomento è ancora poco studiato, sono gli studi sul vo, da un’associazione che rappresenta il passato e il fu- decision making, ossia la descrizione dei circuiti, dei turo di noi attuali studentesse del Collegio, è quanto di neurotrasmettitori coinvolti nella valutazione e nell’ef- più “onorevole” ci si possa augurare. fettuazione di decisioni e scelte, anche le più banalmente E infi ne ricevere un premio che valorizzi e ricompensi quotidiane. una passione, un lavoro e un impegno quotidiani è quanto In qualità di tesista nel laboratorio di Neurochimica Fun- di più gratifi cante si possa ottenere! zionale presso l’Istituto Neurologico C. Mondino di Pa- L’11 maggio 2008, durante la festa delle ex-alunne nella via, ho partecipato al Congresso anche per la presentazio- particolare occasione del trentennale del Collegio, l’asso- ne di un poster che è il prodotto dell’attività di ricerca del ciazione delle ex-alunne ha anche assegnato alcuni premi nostro gruppo di ricerca diretto da Fabio Blandini. L’am- per il fi nanziamento di progetti di studio o di ricerca per bito su cui si concentra il nostro lavoro di ricerca è quello laureande e neolaureate. delle malattie neurodegenerative con una più particolare Quest’anno ho avuto modo anch’io di godere di questo focalizzazione sulla malattia di Parkinson (PD). Nel no- premio. stro laboratorio si indagano le cause e i cambiamenti che Gratitudine immensa. È ciò che ancora adesso nutro per si osservano nei soggetti affetti da questo tipo di malat- l’opportunità che mi è stata data. In qualità di laureanda tie. Attraverso l’utilizzo di tecniche diverse studiamo e in Neurobiologia il mio concorso al premio di ricerca era cerchiamo inoltre di descrivere e caratterizzare gli effetti fi nalizzato alla partecipazione al Congresso di Neuro- di diverse sostanze e molecole nel trattamento di queste scienze della FENS (Federation of European Neuroscien- stesse malattie con lo scopo di riuscire a identifi care nuo- ce) che si è tenuto a Ginevra dal 12 al 16 luglio 2008. Si ve possibili terapie. tratta di una federazione che accorpa tutte le società di L’abstract che abbiamo proposto al congresso espone i Neuroscienze delle nazioni europee in associazione con risultati di uno studio realizzato in collaborazione con la stessa organizzazione negli States. L’associazione è altre unità dell’Istituto, come quella dove lavora Elena nata nel 1998 e si occupa di fi nanziare progetti, di or- Sinforiani, che si occupano invece di malattia di Alzhei- ganizzare corsi di studio e programmi di specializzazio- mer (AD). Lo scopo del lavoro era l’identifi cazione di ne, nonché di organizzare congressi (Forum) a scadenza fattori che potessero fungere da indicatori diagnostici biennale focalizzati sulle Neuroscienze in tutti i possibili per la malattia di Alzheimer a partire dall’estrazione di ambiti di indagine e le possibili discipline correlate (elet- proteine e altre macromolecole (mRNA), da cellule del trofi siologia, genetica e biologia molecolare, biochimica, sangue (linfociti) di pazienti affetti da AD e soggetti sani neuropsichiatria, psicologia cognitiva...). per il successivo confronto. Tra le tematiche oggetto delle lectures in particolare vorrei L’importanza di uno studio di questo genere sta princi- citare gli studi di elettrofi siologia focalizzati sull’analisi palmente nel fatto che non esistono attualmente marca- delle caratteristiche di scarica dei neuroni e delle popola- tori biologici che possano essere identifi cati come de- zioni neuronali nei diversi nuclei del cervello, sull’anali- terminanti caratteristici per la diagnosi defi nitiva di AD: si dei circuiti che questi costituiscono. L’elettrofi siologia l’unica conferma che si può avere al momento attuale è consente inoltre lo studio sulla plasticità sinaptica, ov- fornita dall’esame autoptico del parenchima cerebrale, vero lo studio dei meccanismi alla base dei fenomeni di ovviamente post mortem. apprendimento e di memorizzazione. In particolare, per L’interesse e la portata della nostra indagine sta nella quanto riguarda lo studio elettrofi siologico dei fenome- possibilità di individuare degli indicatori attendibili pe- ni di plasticità (LTD) nei circuiti cerebellari, sottolineo riferici (non neuronali) per la diagnosi della malattia, l’intervento di Egidio D’Angelo, docente e responsabile quando cioè la persona è ancora in vita e tramite tecniche di un laboratorio a Pavia. Altri ambiti ampiamente di- non invasive (prelievo di sangue). scussi al Forum e oggetto di studio anche in gruppi di Questo tipo di informazioni potrebbe essere estremamen- ricerca italiani sono quelli focalizzati sulla neurogenesi te importante per avere un parametro molecolare quantifi - nell’adulto e sulle potenzialità della biologia molecolare cabile e quindi più “scientifi co” e attendibile da abbinare e dell’utilizzo di cellule staminali per il trattamento di ai test psicologici (MMSE) che al momento costituiscono malattie neurodegenerative. Gruppi europei sono inoltre uno dei pochissimi strumenti per valutare la gravità della interessati a studi di neuroscienze cognitive e quindi fo- malattia quando il soggetto è ancora vivo. calizzati su temi come l’attenzione e la coscienza. Da questa indagine è emerso che esiste una differenza nei Numerosi sono stati anche gli interventi relativi agli studi livelli di alcune proteine, come ad esempio GSK3 beta e sui disturbi psichiatrici tra cui la schizofrenia, la depres- GSK3 alfa, tra “controlli” (cioè soggetti sani) e pazienti. sione, i disturbi d’ansia e soprattutto relativi alla drug ad- Più precisamente si osserva in quest’ultimi un aumento

114 della quantità e una variazione nel pattern di fosforilazio- tra il 1905 e il 1923 eseguì uno studio dettagliato a Ve- ne delle due isoforme alfa e beta. Pare aumenti la fosfo- nezia, Trieste e Fiume sulla crescita dei pesci nel mare rilazione (trasferimento di gruppi fosfato dalla molecola Adriatico. In particolare notò un aumento notevole dei di ATP alla proteina) su residui aminoacidici di Serina, pesci predatori, quali gli squali, durante la prima guer- sintomatico di un processo di inibizione della proteina. In ra mondiale, rispetto ai periodi precedenti e posteriori, parallelo risulta una riduzione del grado di fosforilazio- e una diminuzione dei pesci commestibili. Nel periodo ne sulle Tirosine, che è rappresentativo di un’accentuata di pesca, venivano pescati pesci sia piccoli che grandi, attivazione di GSK3. L’idea è quindi che l’incremento ma durante la guerra la pesca era stata interrotta. Come quantitativo della proteina GSK3 costituisca un fenome- mai questo cambiamento aveva favorito l’aumento dei no di compensazione alla riduzione della sua attività en- predatori? Non riuscendo a spiegarsi questo fenomeno, zimatica che si associa all’aumentata fosforilazione delle chiese aiuto al suocero, Vito Volterra, il quale per risolve- Serine. re il problema scrisse due elementari equazioni differen- Rimangono comunque diverse domande alle quali ri- ziali che modellizzassero il fenomeno. Per semplifi care, spondere. suppose che la popolazione fosse divisa in due specie, Che cosa comportano queste differenze nella proteina prede e predatori. La prima sarebbe cresciuta in modo GSK3 nei pazienti, ossia in che modo questa variazione esponenziale in assenza di predatori, la seconda invece può essere importante nel favorire o mantenere la ma- si sarebbe estinta se non ci fossero state suffi cienti prede. lattia? Può allora GSK3 essere un marcatore effettivo di Analizzando questo modello Volterra riuscì a dare una ri- malattia ed eventualmente sopra quali valori può costi- sposta al genero. In particolare dimostrò che un prelievo tuire un indicatore rappresentativo dell’Alzheimer? E indiscriminato delle due popolazioni, come avveniva nel- ancora, se queste variazioni si riscontrano anche a livello la pesca, provocava un aumento del numero delle prede dei neuroni alterati nell’AD, quali altre implicazioni e e una diminuzione del numero dei predatori, mentre l’in- coinvolgimenti la proteina presenta, ovvero come e dove terruzione della pesca durante la guerra aveva favorito la GSK3 agisce tanto da poter eventualmente intervenire crescita dei predatori. farmacologicamente per il trattamento della malattia? Vi voglio presentare un altro esempio più recente. È un Molte altre sono ancora le domande, perché proprio que- argomento affascinante riuscire a capire perché alcune sto caratterizza e fa procedere il lavoro e gli sforzi della specie viventi si estinguono e altre no. Come mai per ricerca. Lo studio che è stato effettuato richiede quindi esempio gli alligatori non si sono estinti negli ultimi 100 indagini e approfondimenti ulteriori, ma la fi nalità è inte- milioni di anni? Sono sopravissuti quasi immutati per 63 ressante, ambiziosa e soprattutto potenzialmente utile. milioni di anni dopo l’estinzione dei dinosauri. Questo fa Giulia Ambrosi pensare che abbiano grandi poteri di sopravvivenza. Una (Neurobiologia, matr. 2006) differenza cruciale tra i coccodrilli e la maggior parte del- le altre specie è che il loro sesso è determinato dalla tem- MATEMATICA E BIOLOGIA, peratura d’incubazione delle uova durante la gestazione, COCCODRILLI E DINOSAURI femmine a basse temperature e maschi ad alte temperatu- re. Potrebbe essere questo il motivo della loro incredibile Scrisse Galileo Galilei: «La fi losofi a è scritta in questo capacità di sopravvivenza? James Dickson Murray è riu- grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi scito a rispondere a questo quesito sviluppando un nuovo a gli occhi [l’Universo], ma non si può intendere se prima modello matematico. Vediamone una versione semplifi - non s’impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, cata. Supponiamo ci siano due zone, una con fango (zona ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i A) e una con terreno secco (zona B). La prima più fredda caratteri son triangoli, cerchi ed altre fi gure geometriche, e la seconda più calda. Nella zona A nascono sole femmi- senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umana- ne, le quali preferiscono lasciare le loro uova nel luogo mente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente in dove sono nate, dando vita ad altre femmine. Lo spazio un oscuro labirinto». però è limitato, così che alcune coccodrille sono costrette Galileo fu il primo grande scienziato ad applicare la ma- ad abbandonare questa zona per deporre le loro uova nel- tematica alla fi sica, venne seguito da Cartesio, che in- la zona B, dando vita a maschi. Questo modello è in gra- trodusse gli assi cartesiani e il culmine si raggiunse con do di spiegare come i coccodrilli possano riprendersi da Newton, che creò, contemporaneamente a Leibniz, il cal- una riduzione catastrofi ca nella loro popolazione. Infatti colo infi nitesimale. La genialità di questi scienziati fu di in caso di una grossa riduzione, tutte le femmine saranno capire come la complessità dei fenomeni fi sici potesse in grado di fare i loro nidi nella zona A dando alla luce essere ricondotta a un insieme di relazioni matematiche. solo femmine e permettendo quindi ai pochi maschi ri- La rivoluzione da loro operata non riguardava però le masti di approfi ttare di un grande harem. La regolazione scienze della vita come la biologia. Dovettero passare del sesso nei coccodrilli fornisce quindi il meccanismo tre secoli prima che un pioniere della matematica, Vito per una rapida ripopolazione dopo un disastro. Volterra (1860-1940), insieme a suo genero, il biologo Partecipando al convegno europeo sulla matematica Umberto d’Ancona (1896-1964), ponesse le prime pie- biologica a Edimburgo ho avuto modo di vedere a quali tre della nuova disciplina: la biomatematica. D’Ancona campi più svariati la matematica possa essere applicata,

115 dallo studio della cartilagine come è il mio caso, all’ana- in una miniera abbandonata? Anch’io me lo sono chiesto, lisi della crescita dei tumori o del funzionamento di una soprattutto durante l’esplorazione. Armata di un paio di cellula. Il vantaggio della matematica è che, partendo stivali di gomma e di una torcia sono entrata in questo da semplici ipotesi, riesce a descrivere fenomeni molto buco scavato nella roccia costruito e subito abbandonato complicati e a spiegarne alcuni aspetti, che tramite espe- più di vent’anni fa. L’acqua arrivava fi no alle ginocchia rimenti biologici non si riuscirebbero a captare. e, quando il professore, entrato insieme a me, mi ha fatto Il mondo è complicato, molto complicato, la scienza lo osservare degli “interessantissimi” ragni morti presenti rende semplice nell’immaginazione del pensiero, la ma- sul fondo, mi è venuto in mente che in quella regione tematica lo rende intelligibile. Nell’evoluzione dell’uni- vivono un sacco di orsi e che quella sembrava proprio la verso il semplice originario ha generato il complesso: loro tana. Finalmente, dopo aver superato il cimitero di con il raffreddamento dell’universo, dal big bang siamo ragni, la grande scoperta: a metà della miniera l’acqua giunti all’evoluzione della specie. La scienza ricerca le era completamente coperta da uno spesso biofi lm giallo- relazioni originarie semplici e la matematica le fi ssa in gnolo che poteva essere prodotto solo da batteri. relazioni quantitative della legge scientifi ca. Nell’evolu- L’esplorazione non era stata vana e siamo tornati al labo- zione dell’universo la complessità della biologia viene ratorio con vari campioni di questa massa gelatinosa, sul- cronologicamente dopo la relativa semplicità della fi sica, la quale ho costruito una genoteca per determinare quale la storia della scienza segue la storia dell’evoluzione del- tipo di batteri fossero presenti. L’esperienza spagnola è l’universo. È quindi nella natura delle cose che la mate- stata indimenticabile, tra l’altro ho vissuto in un Colegio matizzazione della fi sica preceda quella della biologia. Mayor, il che mi ha facilitato molto l’integrazione e l’ap- Nel tempo storico della civiltà sono solo cinque secoli prendimento dello spagnolo. che l’uomo ha affrontato l’ardua opera di matematizzare Tornata in Italia (a malincuore), dopo essermi laureata, ho la fi sica. Agli inizi del XX secolo Vito Volterra e il genero vinto una borsa di studio di quattro mesi presso il labora- hanno per primi matematizzato la biologia. Siamo agli torio di Biologia animale di Pavia: il mio attuale progetto inizi. La matematica sarà uno strumento molto potente consiste nel determinare la presenza di un batterio infetti- nel penetrare i segreti della scienza del vivente. vo in diverse specie di mosche dannose per l’agricoltura. Viviana Palumberi C’è già una PCR che dà strani risultati, tutto nella norma (Matematica, matr. 1996) quindi! Il mio nuovo gruppo di laboratorio è molto affi a- tato, sto facendo da tutor a un tesista (povero) e sono con DAGLI “AMICI DEL BACILLUS” ALLE la mitica Francesca Scolari (che tra l’altro è stata la prima MOSCHE INVASIVE ad aver ricevuto un contributo dell’Associazione Alunne, come è successo a me quest’anno!) Il titolo, cui aggiungerei “passando per una miniera astu- Nel frattempo sono in contatto con la professoressa del riana”, riassume il mio tortuoso percorso di ricerca in laboratorio di Biochimica di Oviedo, e mi piacerebbe in- questi cinque anni di studio. corporarmi al suo gruppo di lavoro e iniziare una ricerca L’avventura è iniziata con la preparazione della Tesi di sulle annessine, una super-famiglia di proteine coinvolte Laurea in Biotecnologie nel laboratorio di Genetica dei nel ciclo cellulare, lasciare quindi un po’ da parte la mi- Microorganismi di Pavia insieme al gruppo auto-battez- crobiologia per avventurarmi nel mondo della biochimi- zatosi “gli amici di Bacillus” (cercate di capire molte ore ca. Insomma il mio percorso è ancora agli inizi e viste passate in laboratorio possono portare alla follia). Il mio le premesse chissà cosa mi riserverà il futuro... di sicuro piccolo progetto consisteva nell’introdurre una mutazio- sempre porterò con me i cinque anni trascorsi al Collegio ne in un gene per determinare se questo fosse coinvolto Nuovo, sono stati indimenticabili. nella regolazione della NAD sintetasi. Anna Merlo Iniziando a effettuare i primi esperimenti è subito risul- (Biotecnologie, matr. 2002) tato chiaro che: 1. Le PCR, cioè il modo per moltiplicare il materiale ge- CAPIRE COME FUNZIONA TUTTO L’UOMO netico da studiare, sfuggono alle leggi della natura 2. La legge di Murphy è vera Iscritta al Corso di Laurea in Medicina, fi no al sesto anno 3. I miracoli esistono. non sapevo esattamente in cosa mi sarei specializzata. Con queste certezze in tasca mi sono laureata e sono poi Avevo ben chiara una cosa, però: non mi sarei mai dedi- partita alla volta di Oviedo, capitale dell’Asturia, nel cata alla cura di solo “una parte” di quell’insieme perfet- nord della Spagna, per frequentare il laboratorio di Mi- to che è l’uomo! crobiologia Ambientale che mi ha permesso di scrivere la Le materie di esame che ho preparato con più diffi coltà tesi di Laurea Specialistica. sono state quelle “ultraspecialistiche”, come oculistica, Questa volta il mio lavoro consisteva nell’addentrarmi otorino, dermatologia... Al contrario, potevo rimanere in una miniera di mercurio abbandonata, nella quale era pomeriggi interi a leggere i testi di Fisiologia e di Me- presente un’acqua molto acida e ricca di metalli pesanti, dicina Interna, affascinata dai meccanismi che regolano per studiare il tipo di batteri che vivessero in un ambiente l’attività cardiaca, la contrazione muscolare, il respiro e tanto inospitale. Vi chiederete cosa ci fa una biotecnologa il rilascio ormonale e stupita nel constatare il numero di

116 stati morbosi conseguenti al loro alterato funzionamento. Devo ammettere che l’impegno dedicato alla biologia in Così, nel 2004 mi sono specializzata in Medicina dello questi cinque anni è stato tanto ma ogni volta che affron- Sport: nell’atleta, infatti, quegli stessi meccanismi che tavo un corso diverso mi rendevo conto che l’interesse nel malato sono alterati, funzionano meravigliosamente per questa materia cresceva sempre di più, spingendomi bene. Così il cuore si contrae con più forza e più veloce- ad approfondire tutto e a fare ricerche, spesso anche al mente per garantire un’adeguata ossigenazione durante di là di quanto richiesto. All’inizio tutto sembrava im- lo sforzo, i muscoli aumentano di volume sotto lo stimo- possibile: una nuova città lontana da casa in cui non lo continuo dell’allenamento, il sistema nervoso e quello conoscevo nessuno, poi, col tempo, il supporto del Col- ormonale si adattano allo stress e alla fatica... legio, dei nuovi amici e dei miei genitori che, anche se Affascinante sulla carta, nella realtà italiana l’attività lontani, sono sempre stati presenti, mi hanno fatto capire principale del Medico dello Sport (specialmente se don- che l’esperienza sarebbe stata molto meno nera di quanto na...) si riduce alla certifi cazione sportiva. È diffi cilissi- l’avessi dipinta all’inizio. mo, infatti, trovare una Società sportiva che ti assuma (e Perché ho scelto Scienze Biologiche? Devo ammettere che ti paghi!) come medico sociale, e ancor più diffi cile è che mi sono posta tante volte questa domanda durante trovarne una che ti lasci piena autonomia decisionale, nel il mio corso di studi e che la decisione presa non è stata rispetto di scienza, coscienza ed etica professionale. affatto facile perché mi ha comunque imposto l’esclusio- Durante il corso di specializzazione è quasi per necessità ne di altre possibilità: in realtà penso che qualsiasi corso – e su suggerimento della mia tutor – che mi sono av- sia interessante e stimolante, è stata importante soprat- vicinata allo studio dell’Omeopatia: tantissime sostanze tutto l’esperienza di vita che l’ambiente universitario mi farmacologiche (anche di uso comune) sono infatti con- ha dato la possibilità di fare. Una scelta andava comun- siderate “doping”. Per la cura degli atleti avevo pertan- que fatta, in effetti biologia era sin dall’inizio del liceo la to bisogno di imparare a conoscere e a utilizzare rimedi materia che mi attirava maggiormente perché sono una oggi defi niti “alternativi”, non presenti nel lungo elenco persona curiosa e come tale “capire come funzionano le delle sostanze dopanti. cose” mi è sempre interessato. Lo studio della medicina omeopatica ha risposto mol- Il corso di laurea in Scienze Biologiche offre tre diffe- to più che a questa iniziale esigenza. Fondamentale per renti percorsi alla fi ne della laurea triennale, insieme con l’omeopata è infatti curare l’uomo nella sua totalità, che è la laurea specialistica in Neurobiologia. All’inizio della l’aspetto della mia professione che più mi piace. È il non mia esperienza universitaria ero orientata, scartando da “frammentare” in piccoli pezzi il tuo paziente (l’occhio, subito il percorso ambientale, a seguire quello biomole- l’orecchio, il cuore, lo stomaco...), ma è il considerarlo colare. Negli anni ho però notato un maggiore interesse nella sua totalità che ti permette di guarirlo. Utilizzando verso quei corsi che riguardavano soprattutto l’uomo, la rimedi omeopatici mi sono trovata così a curare non il fi siologia umana e le patologie umane più diffuse. Per “mal di testa” dell’atleta X, la tendinite di Y, l’insonnia questo motivo alla fi ne ho optato per il corso di laurea di Z, ma a curare l’atleta X, l’atleta Y, l’atleta Z. L’omeo- specialistica in Biologia Umana e Scienze Biomediche. patia non cura la malattia, ma l’uomo. Gli argomenti affrontati riguardavano soprattutto la ge- Folgorata dalla dedizione con cui alcuni medici e alcuni netica umana, la farmacologia, la fi siologia, la biochimi- omeopati si prendono cura dei propri pazienti, ho deci- ca applicata e la patologia. È un percorso che consente di so infi ne di diventare Medico di Medicina Generale (ex conoscere l’uomo, di capire i meccanismi che presiedono “Medico di famiglia”, il vecchio medico “condotto” del- al funzionamento dei diversi organi, sistemi e apparati, la Mutua). Sto attualmente terminando la frequenza nei l’eziologia, anche da un punto di vista genetico, e la pro- diversi reparti ospedalieri e l’intuizione che avevo avuto gressione delle più diffuse patologie umane come i tumo- fi n da “giovane”, che mi sarei dedicata al malato nella ri o le malattie cardiovascolari, nonché le principali tec- sua totalità, si sta rivelando corretta: il mio più grande niche usate nei laboratori di analisi e in quelli di ricerca. desiderio, quello che più mi realizzerebbe, è quello di Alcuni corsi sono affi ancati da laboratori che purtroppo riuscire a curare atleti e “comuni mortali” integrando spesso risultano ancora solo parzialmente adeguati a for- le conoscenze della medicina tradizionale a quelle del- nire allo studente una capacità manuale e operativa suffi - l’omeopatia unicista. ciente per inserirsi direttamente nel mondo del lavoro. Chiara Zin Le strade che si aprono ora sono tante. Con il bagaglio (Medicina e Chirurgia, matr. 1994) culturale fornito dal mio percorso è logico pensare a un futuro nella ricerca in ambito biomedico da svolgere in CAPIRE COME FUNZIONANO LE COSE, ospedale o presso la stessa Università. Le possibilità al- UOMO COMPRESO l’estero sono ancora maggiori e sicuramente più interes- santi per chi vuole intraprendere la strada del ricercatore, Domenica 11 maggio in occasione del Trentennale del soprattutto dopo una scuola di dottorato. In alternativa Collegio ho ricevuto l’inaspettata notizia dell’assegna- si possono affrontare i vari corsi di specializzazione in zione, a me allora laureanda, del Premio Associazio- Italia, che di sicuro aprono molte porte in ambito lavora- ne Alunne del Collegio Nuovo per l’anno accademico tivo, dalle scienze dell’alimentazione alla genetica e alla 2007/2008. Che sorpresa! patologia clinica. Per un impiego immediato l’industria

117 – farmaceutica, chimica o alimentare – offre già ampi i propri quasi 200 progetti in 100 diversi Paesi. Qui sto sbocchi occupazionali, come anche l’insegnamento. imparando a fornire assistenza tecnica per progetti euro- Sarei un’ipocrita a dire che il corso è facile o che dà pei, il primo passo per accedere alla carriera di European l’assoluta certezza di trovare un impiego in futuro (qua- Project Manager. Scorgo un nuovo ricciolo in mezzo alla le Facoltà in effetti potrebbe?). Nessun corso di laurea è vostra fronte, accompagnato dal suo smilzo amico escla- facile se affrontato con serietà e questo in particolare mi mativo. Forse questa fi gura professionale vi può interes- ha richiesto tante rinunce, tante notti insonni e pomeriggi sare? Forse potete fi nalmente smettere di dare testate al chiusa in camera anche in piena estate. Non rimpiango vostro computer e usarlo per cercare in Internet un corso niente in ogni caso e penso di avere ricevuto tantissimo di specializzazione (o master) come ho fatto io? Forse in questi anni che hanno contribuito a modellare il mio vorreste prima sapere di cosa si tratta e state saltando le carattere e fondamentalmente a crescere. righe per capire quando mi decido a spiegarvelo? Per quanto riguarda il futuro, ci sto ancora pensando; ma, Eccovi accontentati. Il settore dello European Project Ma- dal momento che ho già avuto esperienza in università nagement è piuttosto nuovo, in crescita, e richiede com- come tutor, mi sono resa conto che insegnare mi piace e petenze multidisciplinari e conoscenza dei meccanismi che quella potrebbe essere la mia strada un giorno. Tutto di fi nanziamento dell’Unione Europea. Gestire progetti è ancora da vedere e da decidere comunque, perché ci europei signifi ca seguire tutto il processo dalla formula- sono ancora troppe cose che mi attirano! zione delle idee progettuali, alla richiesta dei fondi, fi no Un ringraziamento particolare va al Collegio Nuovo che all’attuazione delle attività del progetto e al monitoraggio ha contribuito in modo non indifferente agli ottimi ri- della conformità dell’azione con le regole stabilite dalla sultati ottenuti negli anni, coccolandomi ogni giorno e Commissione Europea. I progetti europei non riguardano dandomi anche la possibilità di fare sempre nuove e inte- solo la cooperazione allo sviluppo, come nel mio caso, ressanti esperienze, per non dimenticare l’Associazione ma abbracciano un ampio spettro di tematiche e settori: Alunne che mi ha conferito questo premio sicuramente ricerca e sviluppo, energia e ambiente, istruzione, for- prezioso per il proseguimento dei miei studi futuri. mazione professionale, misure a livello locale contro la Giulia Garbin disoccupazione, mobilità internazionale dei giovani (ve- (Biologia Sperimentale e Applicata, matr. 2003) dasi per esempio l’Erasmus o il Programma “Gioventù in azione”), etc. Anche per questo, nonostante l’assistenza LAVORARE CON I PROGETTI EUROPEI, tecnica e gestionale prediliga curricula economici, socio- A BRUXELLES politici e umanistici, ingegneri, biologi e altre fi gure pro- venienti dalle discipline scientifi che vengono spesso as- 27 maggio. Una pioggerellina sottile rumoreggia tra le sunti come esperti o direttori dei singoli progetti. Inoltre, betulle che rigogliose protendono verso i fi nestroni del lavorare con progetti fi nanziati dall’Unione Europea non mio uffi cio i loro rami gravidi di foglie, cui sono, irrime- signifi ca necessariamente intraprendere una carriera in- diabilmente, allergica. E così, la poesia si dissipa tra un ternazionale. Infatti, le autorità regionali dei singoli Paesi fazzoletto e l’altro, mestamente amalgamata con qualche sono le maggiori destinatarie di fondi e solo a seguire le sospiro malinconico di chi sta per fi nire un’esperienza diverse associazioni non-profi t, ONG, organizzazioni di densa di stimoli e insegnamenti. Disse il saggio: la fi ne categoria, etc. sta nella natura delle cose – con un po’ di fortuna anche Se tre puntini di sospensione si fanno strada tra i vostri nella stagione dei pollini – perciò voglio coglierla come pensieri, forse è perché vi chiedete come mai ho scelto occasione per guardare ai mesi passati e farvici dare una proprio di andare a Bruxelles e come mi sono trovata. La sbirciata. Comincerò col rimuovere il primo punto inter- risposta è molto semplice: a parte la mia personale con- rogativo che ora vi fa un bel ricciolo in testa, ovvero: che vinzione nel valore aggiunto che un’esperienza all’estero ci faccio a Bruxelles? offre in generale, Bruxelles come ben sapete è la sede Come completamento di un corso fi nanziato dal Fondo delle principali istituzioni europee. Poter osservare da vi- Sociale Europeo e grazie al prezioso contributo dell’As- cino come queste funzionano ogni giorno è molto utile, sociazione Alunne del Collegio Nuovo, che mi ha attri- ma ancor di più lo è entrare in contatto con l’ambiente buito la nuova borsa per percorso di studi o professio- che le circonda, brulicante di lobbies, gruppi d’interesse nale europeo, sto svolgendo una work experience nella o attivisti, uffi ci di rappresentanza regionale, industriale, capitale belga. di categoria, della società civile, e altri ancora. Parteci- Nel momento in cui scrivo sto concludendo uno stage pando a meeting, conferenze o eventi, che ogni giorno presso l’uffi cio europeo della Konrad Adenauer Stiftung vengono offerti a un pubblico più o meno vasto, si può (KAS), una fondazione politica tedesca che da vent’an- cercare di creare contatti a fi ni lavorativi. Il “networking” ni si occupa di cooperazione internazionale, soprattutto è importante in generale, ma specialmente se si desidera nell’ambito della promozione di istituzioni democratiche lavorare nella gestione di progetti internazionali, in cui la e diritti umani e della lotta alla povertà e all’esclusione Commissione Europea vincola i fi nanziamenti alla pre- sociale. La sede di Bruxelles è la testa di ponte fra i 67 senza di più partner internazionali nell’esecuzione del uffi ci KAS sparsi per i quattro continenti e le istituzio- progetto. ni europee cui la fondazione richiede fi nanziamenti per Per farvi un esempio del fermento brussellese, vi posso

118 dire che in tre mesi solo presso la sede KAS di Bruxelles facevano lo stage al Parlamento Europeo mi hanno chia- ho assistito a una conferenza di due giorni sugli scenari mato e mentre passavamo davanti all’entrata per curiosa- post-castristi di Cuba in cui è intervenuto il portavoce re abbiamo visto Alanis Morisette e Zucchero. Purtroppo del Commissario Michel e a incontri con rappresentanti non ho visto Kofi Annan e Michail Gorbaciov, ma la ce- delle amministrazioni africane, israeliane, tedesche, solo rimonia era proprio off-limits! per citarne alcune. Ho poi partecipato a varie conferenze Chiudendo questa parentesi mondana: se siete interessa- e feste negli uffi ci delle rappresentanze regionali, dove ti a un corso nel settore di cui vi ho parlato o anche a spesso si unisce il dovere... al piacere di un assaggio un’esperienza di lavoro nel cuore dell’Europa non dovete ai prodotti tipici! Inoltre, Bruxelles è colma di stagisti fare altro che cercare “European Project Management” in internazionali, con i quali si riesce davvero a creare un Google o vagliare le offerte del sito www.eurobrussels. network e far girare anche le notizie più insabbiate. Tipo? com. L’emergenza-anti-staminico mi induce a lasciarvi Beh, per i fanatici di musica potrebbe essere divertente prede della vostra variegata punteggiatura... vi auguro raccontare che a maggio il Parlamento Europeo ha ospi- una buona ricerca! tato il Global Energy Award, a porte chiuse. Nonostante Claudia Arisi l’evento non fosse stato pubblicizzato, alcuni amici che (Scienze Politiche, matr. 2001)

119 Finito di stampare nel mese di novembre 2008 dalla Tipolito AZ - Noviglio (MI)