I viaggi di Sherazade

Luglio I viaggi di Sherazade Luglio 2021 Mensile - Anno 1 - Numero 5 www.associazionesherazade.it [email protected]

Registro Stampa: Tribunale di Verbania n. 2240/2021 del 16 luglio 2021.

Direttore responsabile Andrea Calderoni Redazione Lorenzo Bedoni Sofia Borrello Andrea Calderoni Gaia Moriggia Grafica e fotografie Gaia Moriggia Manifesto Premio Strega 2021 di Lorenzo Mattotti

Stampato da

Realizzato con il sostegno di Editoriale Venti di cambiamento

di Lorenzo Bedoni

Quello de I viaggi di Sherazade è stato un progetto fortemente voluto dalla nostra Associazione. L’idea iniziale era, in verità, quella di creare un blog che trattasse di cultura, con un piano editoriale ben congegnato e almeno tre o quattro rubriche diverse, da aggiornare con frequenza bisettimanale. Una scelta sicuramente più al passo coi tempi, che andò però subito a incagliarsi in una semplice obiezione: ci mancava il tempo. L’opzione del giornalino mensile prese così sempre più piede, fino a trasformarsi nell’unica via percorribile: meno impegnativo rispetto al blog, un periodico ci avrebbe comunque permesso di allargare la gamma delle nostre attività sul versante della divulgazione culturale.

Il primo numero vide la luce negli ultimi giorni di febbraio. Oggi, quattro mesi più tardi, il progetto è giunto a una svolta decisiva. Grazie all’interessamento del Sistema Bibliotecario del VCO (e, in modo significativo, da parte della Biblioteca di Verbania, nelle persone del Direttore Andrea Cassina e della Vicedirettrice Francesca Ferrari) il nostro giornalino si trasforma, da questo numero, in una rivista ufficiale, con tutti gli onori e gli oneri che questo comporta. La diffusione resterà gratuita, e sarà possibile, come sempre, consultare il frutto delle nostre fatiche sul sito web dell’Associazione (www.associazionesherazade.it). Alla distribuzione telematica verrà aggiunta anche quella in formato cartaceo, presso varie Biblioteche e librerie del territorio. Altra novità è l’ingresso in organico di Andrea Calderoni come Direttore responsabile e collaboratore: della sua ormai lunga esperienza giornalistica faremo tesoro per continuare a migliorarci e a puntare sempre più in alto.

Questo cambiamento arriva in occasione di un evento ben preciso: come accade ormai dal 2017, Verbania è stata quest’anno una delle sedi del tour di presentazione dei finalisti del Premio Strega. Domenica 27 giugno abbiamo dunque avuto la possibilità di incontrare di persona i tre scrittori presenti (Donatella Di Pietrantonio, Andrea Bajani ed Emanuele Trevi) e di ascoltare, in streaming, le parole di Edith Bruck e Giulia Caminito. Le nostre impressioni sono racchiuse nelle pagine che seguono, accompagnate da una serie di contenuti relativi alla storia del Premio e, in particolare, all’edizione in corso. Non mancheranno i nostri consigli di lettura, alcune brevi recensioni e una variegata selezione delle novità arrivate questo mese nelle biblioteche del Sistema del VCO. Les jeux sont faits, cari lettori. Non vediamo l’ora di scoprire quanto lontano ci porterà questa nuova, emozionante avventura.

1 I viaggi di Sherazade Luglio 2021 Anno 1 - Numero 5 www.associazionesherazade.it

VENTI DI CAMBIAMENTO Editoriale 01 ROCCO, PIA E IL LORO RISARCIMENTO 12 Due vite di Emanuele Trevi PREMIO STREGA Breve storia del Premio Strega 03 LA MANCANZA HA L'ODORE DELLA SALSEDINE VERBANIA APPLAUDE «LO 14 Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio STREGA DELLA RIPARTENZA» 04 Gli organizzatori CLASSIFICHE 16 Le uscite di giugno SULLE ALI DEL RICORDO 06 Il pane perduto di Edith Bruck CONSIGLI DI LETTURA Le nostre letture DI SOLITUDINI E ABISSALI 17 SILENZI 08 Il libro delle case di Andrea Bajani NOVITÀ IN 18 BIBLIOTECA CHE SAPORE HA L'ACQUA DEL LAGO? 10 L'acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito

Sensazione Le sere azzurre d’estate, andrò per i sentieri, Punzecchiato dal grano, a calpestare erba fina: Trasognato, ne sentirò la freschezza ai piedi. Lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

Non parlerò, non penserò a niente: Ma l’amore infinito mi salirà nell’anima, E andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro, Nella Natura, – felice come con una donna. Arthur Rimbaud

I pesci rossi nella palla di vetro nuotavano con uno slancio, un gusto di inflessioni del loro corpo sodo, una varietà di accostamenti a pinne tese, come se venissero liberi per un grande spazio. Erano prigionieri. Ma s'erano portati dietro in prigione l'infinito. Pesci Rossi, Emilio Cecchi [email protected] Breve storia del

di Lorenzo Bedoni

Roma, inverno 1944. Nel pieno della Campagna d’Italia, vincitore dell’edizione 2020 (Veronesi aveva, tra l’altro, la casa di Maria e Goffredo Bellonci diviene a poco a già vinto lo Strega nel 2006 con Caos Calmo; questo fa di poco luogo di ritrovo per uomini e donne di cultura della lui il secondo autore in assoluto a ricevere il premio per Capitale: giornalisti, scrittori, artisti, letterati. Sotto ben due volte dopo nel 1965 e nel 1991). l’opprimente peso della dominazione tedesca questi Dal 1986 il Premio è organizzato e gestito dalla incontri diventano motivo di speranza in un domani Fondazione Bellonci. Il Comitato direttivo ha il compito di aggiornare ogni anno l’elenco degli Amici della migliore: nei mesi che precedono la Liberazione, gli domenica, allora come oggi cuore pulsante Amici della domenica gettano le basi per una rinascita dell’iniziativa. Essi propongono i libri candidati, che della cultura italiana al termine della guerra. devono essere stati pubblicati in lingua italiana tra il 1° Quella di riscattare l’immobilismo dovuto al Ventennio marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in fascista era, del resto, un’esigenza sentita da numerosi cui si tiene la competizione. A questo punto i titoli intellettuali dell’epoca: negli stessi anni nascono infatti vengono scrutinati dal Direttivo, che ne seleziona 12; riviste come Società di e Il Politecnico di tra questi solo 5 (o, in casi rari, 6) accedono alla fase Elio Vittorini. Esse, nonostante le inevitabili differenze successiva, al termine della quale emerge il vincitore del (trimestrale e pensata per un pubblico elitario la prima; Premio. Oggi alla selezione finale partecipano anche settimanale, di impostazione marxista, e idealmente alcuni lettori forti, oltre ai rappresentati di istituzioni rivolta a tutti la seconda), hanno come obiettivo culturali all’estero e università o gruppi di cultura comune la ricostruzione artistica e sociale di un’Italia italiani. La giuria risulta così formata da un totale di 660 persone. La cinquina finalista per l'anno 2021 era che, dopo la parentesi del fascismo (l’«invasione degli composta da Andrea Bajani (Il libro delle case), Edith Hyksos», come la definì Benedetto Croce) sta per Bruck (Il pane perduto), Giulia Caminito (L'acqua del lago proiettarsi, libera, in un futuro confuso ed incerto. non è mai dolce), Donatella Di Pietrantonio (Borgo Sud) Il Premio Strega è figlio di questi tempi turbolenti, di ed Emanuele Trevi (Due vite). Proprio quest'ultimo si è quest’ansia di rinnovamento. Dopo la Liberazione, aggiudicato la vittoria con un totale di 187 voti. infatti, gli incontri a casa Bellonci proseguono senza sosta. Il 17 febbraio 1947, grazie all’appoggio della famiglia beneventana degli Alberti, proprietari della casa produttrice del liquore Strega, il Premio vede finalmente la luce. La prima edizione viene vinta da un classico della letteratura italiana, Tempo di uccidere di Ennio Flaiano; in seguito saranno insigniti del premio testi del calibro de L’isola di Arturo di (1957), Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1959), Lessico famigliare di Natalia Ginzburg (1963), La chiave a stella di (1979) e Il nome della rosa di Umberto Eco (1981), fino ad arrivare a Il colibrì di , frtg

3 Verbania applaude «lo Strega della ripartenza»

di Andrea Calderoni Nel corso dei decenni si è, infatti, instaurato un rapporto di fiducia tra il premio e il pubblico». A curare «Il Premio Strega ha rappresentato un momento di l’appuntamento verbanese di domenica 27 giugno, come rinascita dopo la Seconda guerra mondiale: adesso sempre, sono stati l’amministrazione comunale, la sentiamo quello stesso spirito dei nostri predecessori». biblioteca civica “Ceretti” e la libreria Spalavera. «Con Stefano Petrocchi, direttore di fondazione Bellonci, ha il Premio Strega abbiamo voluto mandare un messaggio salutato così il ritorno del tour dei finalisti del premio alla cittadinanza di ripartenza degli eventi culturali – letterario più importante d’Italia sulle sponde del Lago evidenzia l’assessore alla cultura del comune di Maggiore. «Era il 1944 e Roma era appena stata Verbania Riccardo Brezza –. Promuovere la lettura liberata, quando il gruppo “Amici della domenica” decise significa promuovere la riflessione su se stessi e aprirsi di fondare il riconoscimento – sottolinea Petrocchi –. Il alla diversità». «Dopo mesi difficili per tutti riportare la Premio Strega racchiude dentro di sé la volontà degli cinquina dei finalisti a Verbania è di per sé un bel intellettuali di contribuire alla ripartenza del paese messaggio – continua Marco Tosi, titolare insieme a dopo il buio del conflitto. Oggi, ci sentiamo in quella scia Filippo Terzi della storica libreria Spalavera di Verbania e ciò ci sta donando forza e convinzione». Per la terza –. Più soggetti stanno collaborando insieme per volta lo Strega ha fatto tappa a Verbania e non sarà valorizzare sul Lago Maggiore la cultura, l’arte e la l’ultima: la convenzione siglata dal comune con gli bellezza. Dal canto proprio, il libro sta bene. Noi come libreria ci occupiamo di libro antico, fuori catalogo e organizzatori, infatti, scadrà nel 2024. La grande modernariato, ma credo che i segnali nelle settimane letteratura nostrana, dunque, sarà ancora assoluta antecedenti l’arrivo del Premio Strega siano stati protagonista sulle rive del Maggiore nel prossimo inequivocabili. Il libro “nuovo”, infatti, ha ancora tanto triennio. «Il legame si sta prolungando nel tempo – da dire, resiste e si sa integrare al meglio con le nuove aggiunge Petrocchi, a capo dal 2013 del principale ente tecnologie». promotore dell’iniziativa –. A Verbania abbiamo trovato un’amministrazione sensibile al tema della promozione del libro, una biblioteca comunale e una libreria che agiscono all’unisono. C’è una sinergia molto favorevole affinché l’appuntamento si possa svolgere nel miglior modo possibile». Essendoci in palio un riconoscimento ambito, lo Strega è competizione tra libri di diversi autori e case editrici, ma non soltanto. «L’aspetto più importante per noi è accendere un riflettore sulle opere in concorso per renderle note al più ampio pubblico possibile – precisa il numero uno di fondazione Bellonci –. Il tour sta crescendo di anno in anno. È un evento desiderato e atteso. Tanti enti investono per agevolare il sempre piacevole incontro faccia a faccia tra autori e lettori. lNel 4 5 Luglio 2021 | I viaggi di Sherazade

Sulle ali del ricordo Il pane perduto di Edith Bruck

di Lorenzo Bedoni non è la stessa con la quale è cresciuta. E, dentro quelle parole, All’incontro di domenica 27 giugno a tutto: l’intera gamma delle emozioni Verbania Edith Bruck non era umane sembra distendersi e restare presente. Le informazioni inserite in sospesa, alta nel buio incipiente del questo breve pezzo sono dunque parco. tratte per intero dalla sua breve apparizione serale su un grosso «Il mio libro – spiega – può essere proiettore, approntato nel parco letto anche come una specie di favola: della Biblioteca Civica proprio per far in bianco e nero all’inizio, nel piccolo fronte a tale necessità. villaggio in cui vivevo, povera ma Sembra una donna qualunque, quella felice, con la mia famiglia; nero, poi, signora incorniciata dallo schermo; completamente nero, nel periodo se ne scorgono solo il viso e le spalle, della deportazione e dei campi di Immagine tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Edith_Bruck strette in un vestito bianco a piccole concentramento, e anche dopo, fantasie floreali che non stonerebbe quando le mie sorelle e l’intera Ci chiedevamo se fosse valsa la pena affatto in un circolo di cucito. Il Europa, ancora scosse dalle ferite lottare tanto per la nostra vita. tempo non ha ancora cancellato profonde di quegli anni, ci rifiutarono Avevamo pensato che il mondo si totalmente dal suo volto le tracce di accoglienza; a colori, infine, quando sarebbe inginocchiato al nostro un’antica e malinconica bellezza. La sono arrivata in Italia, dove è ritorno, ma il mondo non era pronto a presentatrice scaglia domande nella cominciata la mia vita vera». sopportare altro orrore: non era sera, l’intervista comincia. Le parole Il tema della mancata accoglienza al tempo di accoglienze, l’Europa era in dell’autrice si susseguono rapide e rovina. Tutti hanno sofferto, ma il sicure, nonostante si percepisca, a termine della guerra occupa un lungo tratto dell’intervista. Edith non ne nostro destino è stato totalmente tratti, la difficoltà di una lingua che diverso. Loro paragonavano la nostra non parla con accusa o rancore; il tono della sua esposizione resta sempre sofferenza alla loro, senza limpido e misurato, sembra quasi comprendere che la loro fame e il loro cercare delle scuse per coloro che, freddo non erano gli stessi che invece di aiutarla dopo gli orrori avevamo provato noi». trascorsi, sbatterono le porte in I ricordi dell’autrice strisciano faccia a lei e alla sorella. inesorabili nel buio ormai calato sul «Gli altri non sapevano nulla delle parco. Uniche fonti di luce lo schermo esperienze che avevamo vissuto. e il palco dove siedono gli scrittori Eravamo un peso per loro, presenti; alle loro spalle i colori e i sembravamo due disgraziate, avanzi suoni del traffico si fondono al caldo di vita che volevano amore, volevano sfolgorio dei lampioni. Edith parla una casa. Avevamo bisogno di tutto e delle sue luci, dei suoi lampi di non abbiamo ricevuto quasi niente. speranza.

6 Incontro con l'autore

#libristregati

Edith Bruck non è un’autrice qualsiasi, così come non lo è stato Primo Levi e non lo sono stati quanti hanno vissuto sulla loro pelle la più disumana crudeltà del secolo breve. Ridurre Il pane perduto a un semplice romanzo, leggerlo come si leggerebbero le (ben più lievi) disgrazie di un Edmond Dantès o di un Jacopo Ortis, significherebbe privare questo testo di tutta la sua specificità; significherebbe dimenticare che i fatti narrati, per quanto possa apparire impossibile, sono reali. «A Dachau, mentre lavoravo nelle e giustappositivo, senza slanci lirici, Reale è la storia di Edith-Ditke, bimba senza concessioni a un patetismo che cucine per gli ufficiali, un cuoco mi ha che calpesta leggera il suolo ungherese, potrebbe far dubitare della veridicità regalato un pettine e mi ha chiesto povera e felice nel suo minuscolo della Storia narrata. La preghiera quale fosse il mio nome. villaggio; reale il suo trasferimento nel finale, testamento spirituale ghetto, reali i lunghi mesi trascorsi nei Quest’episodio mi ha toccata nel dell’autrice, testimonia una volta di più campi di concentramento, dove «ogni profondo. Sentirsi rivolgere quella l’incredibile spessore umano di una giorno, ogni ora, si moriva». Reale domanda in un campo di donna mai spezzata, in grado di l’isolamento dei sopravvissuti, le ferite concentramento era inconcepibile: provare, per i suoi aguzzini, una pietà mal cicatrizzate dalla fondazione di che nemmeno i più estremi patimenti voleva dire che esistevo, che ero un Israele, la difficoltà del «vivere dopo», hanno mai potuto mutare in rancore. essere umano e non solo il numero dopo le torture, gli esperimenti, i lavori 11.152; significava che l’umanità forzati, il fumo nel vento. #premiostrega2021 #libridaleggere poteva anche essere una cosa Questo e altro è la testimonianza di #olocausto #testimonianza #brutalità meravigliosa, che si poteva Edith Bruck, che adotta uno stile secco #innocenza #ricordare continuare a sperare nel domani. Durante il nostro incontro, Papa Francesco mi ha detto che avrebbe Sono fari, non solo luci. Bisogna dire voluto essere lui quel cuoco. È stato anche le cose positive, è grazie ad un evento miracoloso. Queste luci, esse che va avanti il mondo. Non è queste cinque luci avvenute in campi tutto sempre nero. Basta poco per diversi, mi hanno permesso di sperare, secondo me». sperare e di andare avanti, hanno L’intervista è ormai al termine. C’è il illuminato totalmente il mio mondo tempo per un’ultima domanda, in quel momento. relativa alla scelta dell’italiano come lingua letteraria. «Ho scelto di scrivere i miei libri in Non cadeva come al solito italiano perché questa lingua è per neppure la neve immacolata me una specie di nascondiglio. Non mi a vestire di bianco gli alberi, evoca ricordi dolorosi, non ha in me i tetti e le stradine fangose. radici profonde. Come se neanche il cielo Quando dico “pane” in ungherese la sapesse che fare, piangere parola evoca la figura di mia madre: la con la pioggia o illuminare la rivedo con le gambe gonfie e le vista con i suoi allegri guance rosse di fronte al forno. danzanti fiocchi. Tutto era In italiano per me il pane è solo quello grigio tendente allo scuro, i del fornaio, e scrivere senza farsi giorni e le notti si assomigliavano. sommergere dai ricordi è più facile. Anche se, in qualsiasi lingua io parli o pensi o scriva, i ricordi ovviamente ci sono, e sono incancellabili».

7 Luglio 2021 | I viaggi di Sherazade

Di solitudini e abissali silenzi Il libro delle case di Andrea Bajani

di Lorenzo Bedoni pubblico dopo la votazione della cinquina finalista al premio fu a Andrea Bajani si presenta sulla calda Bisceglie. Mentre parlavamo terrazza dell’Hotel Majestic con una guardavo le case dirimpetto al palco; battuta. «Io posso anche stare seduto c’erano persone alle finestre. La cosa qui e voi mi guardate. Se volete fare mi affascinava moltissimo. Da sempre qualcosa », dice sorridendo ai … mi piacciono queste scene giornalisti esitanti e imbarazzati. Le domestiche. Le vedo come dei quadri sue parole hanno una cadenza un po’ di Hopper, dove vedi una persona strana, che risente in pari misura sola, una solitudine precisa, specifica, delle origini romane e della lunga che sta in un contesto ben definito. permanenza in Texas, dove ormai da Amo anche tornare sotto le case dove anni insegna scrittura creativa. sono vissuto: trovo ci sia in questo Il suo Libro delle case, prima opera di una forma di commozione. Ogni volta narrativa pubblicata dopo una pausa che viviamo in una casa sembra che di ben cinque anni in cui si è dedicato sia per sempre; a un certo punto, quasi esclusivamente alla poesia, è però, quel frammento d’esistenza una sorta di riflessione sull’esistenza finisce, cambi casa. Il mio libro nasce leggere quel manoscritto». raccontata attraverso i muri delle da questo, dal tentativo di Attraverso tagli e selezioni il numero case. L’idea alla base dell’opera è da considerare ogni età non come delle case si è poi ridotto ricercare in una piccola mania dello funzionale quella successiva, ma notevolmente. Già al momento della scrittore: «Mi è sempre piaciuto come scampolo di vita degno di prima stesura le abitazioni, invece di guardare nelle case degli altri, nelle essere considerato per quello che è. essere trattate come semplici luoghi, case di fronte. Il primo incontro con il Nasce anche dal tentativo di far pace sono state trasformate in altrettanti con tutte le età che sono stato». personaggi. Il risultato è un puzzle complesso, composto da frammenti È un curioso rapporto, quello che lega di vita reale: le elisioni e le modifiche le vicende del romanzo alla biografia hanno però finito per creare qualcosa dell’autore. La struttura del testo è di nuovo e originale. «Quando siamo infatti organizzata a quadri narrativi, soli pensiamo “Io”. Quando sei in casa composti da elementi autobiografici. sei Io; eppure non ti vedi, ti Ad esempio la “casa del sottosuolo”, dimentichi di te. Non puoi quindi protagonista del primo capitolo del raccontarti. Gli unici che possono libro, è realmente la casa natia di raccontare ciò che stai facendo sono i Bajani. L’opera è dunque nata da una muri, e l’unica possibilità per provare lunghissima raccolta delle case a raccontare me stesso era provare abitate dallo scrittore, che all’inizio ad avere quella distanza, come se si erano «circa una quarantina, per un venisse visti da qualcuno. Solo le case totale di cinquecento pagine: non conoscono la verità di tutti, la verità sarebbe sopravvissuto nessuno a di Io». leggere 8 Incontro con l'autore

#libristregati

La storia di Io è la storia di una vita. Filtrata dall'arredamento di appartamenti sempre diversi, la vicenda personale dell'alter ego dell'autore racchiude in sé tutta la caotica e consequenziale casualità dell'esistenza: il rapporto con i genitori e con i parenti, le prime esperienze amorose, gli anni dell'infanzia, degli studi universitari e della vita adulta sono scanditi dalle case che egli di volta in volta va ad abitare, testimoni silenziosi di quelle tappe che concorrono alla creazione di una storia, Il libro delle case non è, dunque, solo di una rete di relazioni allo stesso merosi salti temporali, che riescono l’autobiografia di chi scrive, ma anche tempo ambigua e definita. perfettamente nell'impresa di quella di chi legge. Io è l’unico nome Aleggiano, sulle pagine del testo di ricostruire, senza sbavature, il quadro di una vita. che ci siamo dati, è l’unico nome che Bajani, domande destinate a restare potremo mai darci. «Mi interessava senza risposta (Chi sono Io? Qual è il mio posto nel mondo?), insieme a che il processo di lettura fosse un straordinarie riflessioni sulla incontro tra chi scrive e chi legge e solitudine e sui rapporti con l'altro. tra loro autobiografie: io ci metto Lo stile dell'autore è pacato e tutto quello che arriva da dentro di descrittivo; come da titolo sono spesso me; i fatti non possono non essere le case a prendersi la scena, quotidiano teatro della commedia umana che si #premiostrega2021 #libriconsigliati autobiografici, anche se non fossero consuma tra le loro mura discrete. #casa #solitudine #famiglia realmente accaduti. Il lettore in L'intreccio dell'opera è costituito da nu- #visualizzazione #tartaruga cambio deve introdurre nel testo le sue emozioni e la sua storia. Scrivere e leggere è fare autobiografia». avrebbe continuato a scriverlo per di essere fedele a quello che ho

C’è spazio, verso la fine sempre. «A un certo punto il libro imparato. Il medesimo consiglio lo do però è finito. Ho trovato un editore, a tutti gli scrittori: prendetevi una dell’intervista, anche per una ed eccomi qui. Il silenzio e l’assenza pausa, accumulate pensieri ed domanda sui sentimenti dello dalle scene, benché molto produttivi, esperienze: solo dopo, quando la scrittore a proposito della sua stavano diventando troppo dolorosi spinta interna diventa insostenibile, fortunata partecipazione al premio da sopportare. A questo punto spero scrivete». Strega. Bajani si dice onorato di di sparire per altri cinque anni, spero essere nella cinquina dei finalisti, b perché «ognuno può dire quello che vuole, ma i riconoscimenti contano. Io questo libro non pensavo nemmeno di scriverlo, ero convinto di aver già detto tutto nel mio ultimo romanzo, Un bene al mondo. Così ho deciso di dedicarmi solo alla poesia, dal momento che l’urgenza creativa di cui bruciavo a 16 anni sembrava essersi esaurita». Dopo questo lunghissimo periodo di silenzio, però, qualcosa è scattato nella mente dell’autore, che ha iniziato a scrivere Il libro delle case ripromettendosi che non l’avrebbe mai pubblicato e che baj 9 Luglio 2021 | I viaggi di Sherazade

Che sapore ha l'acqua del lago? L'acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito

di Gaia Moriggia classificata tra le madri che la stessa Caminito definisce «del necessario, Giulia Caminito, classe 1988, è la più del sostentamento, che non guardano giovane dei cinque finalisti del all’affettività ma più al fatto che tu Premio Strega di quest’anno. Il suo sopravvivi, che stai nel mondo. Che romanzo L’acqua del lago non è mai vengono da una cultura popolare dolce, edito da Bompiani, è da prettamente italiana». L’autrice però settimane in vetta alle classifiche dei specifica come Antonia sia un passo libri più venduti. A conquistare sono avanti rispetto a questo tipo di il suo stile pulito, frutto di una ricerca madre, dal momento che possiede minuziosa vocabolario alla mano, e il anche «la voglia di migliorare il futuro carattere forte dei suoi personaggi. dei figli, che devono essere meglio di Foto tratta da: https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2021/01/Giulia- «Tutte le vite iniziano con una donna lei a tutti i costi. Questa voglia di Caminito-Lacqua-del-lago-non-e-mai-dolce-c7e92692-8b48-4c1e-b625- e così anche la mia», così esordisce futuro è però un peso, una condanna 8e7711e2b9a8.html Gaia, la voce narrante e protagonista per i due ragazzi che devono in un Pagina dopo pagina seguiamo Gaia della storia. Sin da subito ci presenta certo senso trovare dei modi per nella sua evoluzione dall’infanzia alla la madre Antonia, donna che crede sfuggirle». Questo personaggio è prima età adulta. È lei che ci spiega nella giustizia ed eroina capace di stato infatti costruito pensando a una senza filtri i suoi atteggiamenti e le combattere per i propri ideali; figura positiva da inserire all’interno sue scelte; in modo particolare per colonna portante di una famiglia che del racconto, ma non tutti i lettori quanto riguarda l’amicizia. «Ho si potrebbe definire disfunzionale, l’hanno percepita in questo modo: cercato di mettere sulla pagina uno ma allo stesso tempo castrante nei Antonia è una «donna con lo sguardo spettro abbastanza ampio di confronti dei figli. Come la figura puntato sulle possibilità future dei amicizie. L’amicizia per come l’ho della madre nel romanzo Borgo Sud di figli», ma allo stesso tempo «incapace vissuta io è un’amicizia di provincia, Donatella Di Pietrantonio, anche di essere madre perché non guarda che può essere assoluta ma anche Antonia potrebbe benissimo essere alla componente psicologica ed molto breve e può suscitare al op emotiva dei figli; non entra in momento della rottura molta rabbia, contatto con quelle che sono le loro molta frustrazione e anche un senso problematiche più profonde». La di vendetta nei confronti dell’amica figlia, infatti, cresce in un certo senso che ti ha tradita preferendo un’altra a all’ombra di questa madre te». ingombrante che le pare impossibile Il legame con Carlotta e Agata, per uguagliare. La madre ha un suo modo esempio, viene descritta dalla stessa per stare al mondo, sa sempre cosa Gaia come un’amicizia nata per fini deve fare e come farlo. Gaia invece utilitaristici: «Il nostro incontro è fatica a trovare una via da seguire, e quello del bisogno, siamo tre castelli questo senso di frustrazione inciderà arroccati, desideriamo un esercito significativamente sulla storia e sul che ci difenda, cerchiamo qualcuno suo modo di rapportarsi con gli altri che presidi la fortezza». personaggi. 10 Incontro con l'autore

#libristregati

Protagoniste del romanzo sono due donne, madre e figlia. Antonia è una donna forte e caparbia, onesta e con un grande senso del dovere. Dopo l’incidente sul lavoro che porta il compagno Massimo a vivere paralizzato su una sedia a rotelle è lei a doversi fare il carico della numerosa famiglia. Dall’altra parte abbiamo Gaia, la voce narrante della storia. Il suo nome, che scopriremo solo nelle ultime pagine del libro, è l’antitesi della sua esistenza. Un po’ come l’enorme peluche rosa, vinto alle giostre grazie Diverso invece è il rapporto con Iris: dell’adolescenza e che diventa oggetto alla sua infallibile mira e alla sua di scherno da parte dei compagni, un è scrivendo a lei che Gaia rivela al determinazione, la sua vita, a partire senso di inadeguatezza che si trasforma lettore il suo nome per la prima volta, dall’infanzia, non è affatto rosa: in un’incessante ricerca della giustizia e quasi come se questo premio differenze sociali, amicizie e del riscatto. Un riscatto che diventa tradimenti, amori che non sono tali e la spettasse solo a lei, unica vera amica rabbia fino a strabordare in atti morte. Gaia vive nella paura di «non e confidente. Infine, c’è l’amicizia con violenti. L’autrice non ci racconta una essere come Antonia, non bastare mai, storia di rivincita, neppure la Cristiano. È colui che non giudica il non vincere nessuna battaglia». letteratura e lo studio folle salvano lato oscuro di Gaia, anzi è il suo Sottolinea costantemente la sua Gaia dalla sua condizione e le sodale in una serie di malefatte che condizione di esclusa, di scarto. Una concedono un premio finale. vanno dal furto al dare alle fiamme vita costruita grazie agli avanzi degli altri. #premiostrega2021 #acquadolce una serie di macchine, fino ad Una diversità che diventa più difficile #adolescenza #vocabolario #amicizia aggredire un gruppo di ragazzi che li da sostenere durante il periodo #amore #pelucherosa #limaccioso hanno guardati male. A stupire, nel libro, è proprio la violenza che Gaia esercita. Una «Ho scelto una giovane donna perché di una contemporaneità appena violenza che nasce da una rabbia nei mi sembrava interessante provare a trascorsa, di un mondo legato al confronti della madre e che si mettere insieme il suo essere una consumismo, all’egoismo e trasforma in atti estremi. Giulia ragazza dall’aspetto fragile e all’individualismo. Un mondo senza Caminito, per sfidare se stessa e la mingherlino, con i capelli rossi, un po’ orizzonti, i cui si aggirano giovani sua penna, decide di creare un inadatta alla vita, che non sa mai menti fresche di studio personaggio pieno di contraddizioni. come vestirsi, con chi stare, non ha impossibilitate a entrare facilmente mai gli oggetti giusti; e poi invece ha del mondo del lavoro. Un mondo popolato da personaggi torbidi, con questa componente più ferina, ha luci e ombre, come le acque del lago questi momenti d’aggressione e di di Bracciano. violenza. Spesso leggiamo di giovani uomini molto aggressivi e molto violenti, che sicuramente sono interessanti; mi sono però domandata come avrebbe potuto reagire il lettore o la lettrice di fronte a una ragazzina che diventa aggressiva. Fino a che punto la violenza agita dalle donne viene giustificata, fino a che punto passa quasi inosservata?” L’acqua del lago non è mai dolce non è il classico romanzo di formazione; parla 11 Luglio 2021 | I viaggi di Sherazade

Rocco, Pia e il loro risarcimento Due vite di Emanuele Trevi

di Andrea Calderoni ovvero La ricerca del tempo perduto di Proust: le cose non sono quello che Andrej Sinjavskij, ai più noto come sembrano – sottolinea Trevi, oggi Abram Terz, nel suo capolavoro anche critico letterario sulle colonne Buona notte!, paragona il moto della de Il corriere della sera –. Uno degli memoria umana ai salti di un aspetti più stupefacenti della vita è canguro, perché ognuno di noi, quanta importanza attribuivamo ad riesaminando nell’animo il proprio alcuni episodi che poi, ritornandoci passato, salta avanti e indietro lungo sopra a distanza di tempo, non hanno il segmento prescelto e torna col più la stessa centralità. Vale anche il pensiero a un avvenimento, alle viceversa: Rocco e Pia ne sono la persone vicine, agli avversari, ai sogni testimonianza. Ho vissuto a stretto in modo sempre nuovo. Il romanzo contatto con queste persone, e molte Due vite di Emanuele Trevi è un altre protagoniste dei miei grande sforzo di memoria, volto a individuare il momento giusto per precedenti libri, senza accorgermi ricostruire le esistenze di Rocco scrivere di alcune persone, bisogna della loro grandezza. I miei romanzi, Carbone, scrittore morto in un trovare la giusta distanza nella linea perciò, sono dei risarcimenti, perché incidente stradale nel 2008, e Pia del tempo, all’interno della propria non avevo idea, fino a quando erano mente». Per Rocco e Pia, in realtà, il Pera, scrittrice e traduttrice con me, di che splendidi artisti pretesto è stato causale: archiviando scomparsa a causa della Sla all’età di fossero». alcune fotografie, in Trevi sono sessant’anni. Trevi è un assiduo viaggiatore, un tornate a galla scene di vita vissuta ed «Sette parole riassumono la più alta attento conoscitore dell’Asia e emozioni. «Quando ho visto le espressione letteraria sulla memoria, soprattutto dell’India. È uno scrittore fotografie, è scattata la scintilla. Mi che lavora, nel profondo, sulla propria sono chiesto perché dei tre ero l’unico ancora vivo. Ho affidato la mia memoria e sulla propria esperienza: risposta alla scrittura – aggiunge –. «La scrittura non è una vita interiore, Mi ero anche accorto che avevo il ma è piuttosto un castello di carte serbatoio al punto giusto, ero pronto fatto per il lettore che non vuole mai per raccontare chi erano stati Rocco tanto. Siamo soliti pensare che la e Pia, non soltanto a chi, come me, memoria abbia dei problemi sul aveva avuto il piacere di conoscerli, troppo tardi, invece anche ma a tutti. Non avevo più la mente l’abbondanza dei ricordi è un soggiogata da troppi ricordi, ero nella ostacolo, perché il lettore dev’essere giusta condizione per esprimermi aiutato passo dopo passo a entrare in come mi piace. Sono il classico sintonia con i protagonisti. Creare un narratore che ama stare in mezzo a romanzo è come accendere un fuoco: quello che racconta. non si può porre un tronco sul cerino, Faccio il contrario rispetto a quanto ma bisogna partire da qualche insegnano nelle scuole di fotografia, fogliolina o rametto. Quindi bisogna dove ti dicono di non proiettare la tua m 12 Incontro con l'autore

#libristregati

Il libro racconta la storia di Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori che apparentemente sembrerebbero non avere niente in comune, ma che andranno incontro a una medesima tragica fine. Trevi racconta le serate trascorse in compagnia dei due amici, i drammi che hanno vissuto e l' infelicità che, con il tempo, si era trasformata nella costante delle loro esistenze. Con il procedere del testo la presenza dei ombra nell’inquadratura. Ho bisogno pensieri dello scrittore diviene via via di spiegare perché ero lì; in altre più marcata: il lettore scoprirà non solo parole ho bisogno di esprimere che nuovi dettagli sui protagonisti un destino e di tracciare d'acchito una tipo di vicinanza, condivisione e dell'opera, ma anche i moti dell'animo parabola esistenziale si confermano rapporto avevo con i protagonisti. In dell'autore-personaggio e i motivi per tratti elettivi della scrittura di Trevi, cui egli era tanto legato a coloro di cui anche nei momenti di pathos e di nera tal senso, intendo l’amicizia come una sta narrando la storia. malinconia che si accampano in due maniera per imparare il proprio L'opera si destreggia agilmente su vite». modo di rapportarsi con il mondo, quella linea (talvolta sottile come la perché fin da bambini per orientarci lama di un coltello) che separa la vita nell’universo noi osserviamo gli dalla morte, tracciando nel frattempo un sublime ritratto dell'amicizia, tema altri». cardine dell'esistenza umana. Due vite ruota intorno ai valori Così Massimo Raffaeli parla di Due vite #premiostrega2021 #libridaleggere #recensionivelocidilibri #ossessione dell’amicizia, quella più vera, fatta di dalle pagine de Il Manifesto: «La capacità di stenografare in pochi segni #amicizia #dualità sintonie e risate ma anche di screzi e di momenti di silenzio. L’amicizia caratterizzata anche da notevoli pensato che se fossi stato a capo del Emanuele ha un sapore antico. Fa differenze: Rocco, infatti, è un mondo, quest’ultimo sarebbe andato immergere il lettore nell’atmosfera di intellettuale tormentato, un uomo e in frantumi e proprio per questo ho un’Italia che non c’è più. Ha quella scrittore inquieto con i suoi romanzi assorbito gesti e valori di chi mi stava patina nostalgica che rievoca difficili da classificare, mentre Pia è intorno, a partire dalla cerchia dei sensazioni trascorse ma ancora così un’anima incantevole con una miei amici – spiega Trevi –. In questo vivide nella memoria di chi le ha provate. «Quando c’era Pia, Rocco e sensibilità spiccata, scrittrice e donna libro racconto, ad esempio, del nostro io eravamo migliori, altrimenti da poliedrica, curiosa nel coltivare i suoi apprendistato, ovvero del periodo buoni calabresi litigavamo. Per numerosi interessi, fiera sempre del nel quale tutti e tre volevamo fare gli questo ho paragonato spesso Pia a suo anticonformismo. «Ho sempre scrittori, e io ho imparato tantissimo Mary Poppins – racconta sia da Rocco che da Pia. Non scherzosamente Trevi –. Erano anni sapevamo cosa saremmo diventati, senza i cellulari, nei quali ma condividevamo un’immagine del trascorrevamo tanto tempo assieme. futuro come un grande buio. Non Condivisione può essere la parola avevamo alle spalle una scuola di più corretta per descrivere quello scrittura: la nostra palestra, senza spaccato delle nostre esistenze. Tra retorica, erano i grandi libri. Ci l’altro, sto vivendo quest’avventura chiedevamo spesso che cosa fosse meravigliosa allo Strega come se Anna Karenina, leggevamo il romanzo fosse un gioco insieme a loro due. Pia, simultaneamente, ci confrontavamo delicatamente, mi supporta dicendo sull’argomento. Ho sentito da Rocco e “proviamoci”, mentre Rocco senza Pia riflessioni profonde e argute, che indugio vuole vincere. Anche in ancora oggi mi porto dietro». questo si riflettono le loro due differenti personalità». L’amicizia tra Rocco, Pia ed kkkkkkkk 13 Luglio 2021 | I viaggi di Sherazade

La mancanza ha l'odore della salsedine Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio

di Sofia Borrello A Verbania Di Pietrantonio si è detta felice della meravigliosa accoglienza Donatella Di Pietrantonio è una da parte del paesaggio e delle dentista pediatrica e, da persone. È stato un piacere relativamente poco, anche una ascoltarla rispondere alle domande scrittrice a tutti gli effetti. Classe poste: è una persona pacata e gentile, 1962, ha incominciato a scrivere fin possiede una retorica affascinante e da piccola per assecondare un’esigenza di espressione della la scelta del lessico risulta sempre propria sensibilità interiore. A appropriata e delicata. cinquant’anni si è detta «Adesso o Borgo Sud, riprende le vicende de mai più!» e ha incominciato con Mia L’Arminuta e di sua sorella Adriana. Il madre è un fiume (Elliot, 2011) il suo primo libro mostra la radice dolorosa, percorso di scrittrice che, libro dopo il trauma di un’affettività materna libro, è diventato sempre più non percepita; scava poi in questo la sorella ha seguito il suo primo raffinato e apprezzato, tanto da nuovo rapporto tra due sorelle, che amore giovanile nel quartiere dei entrare a far parte del catalogo non si erano mai viste prima, in un marinai di Pescara: Borgo Sud. Non Einaudi con L’Arminuta (Premio periodo non facile a cavallo tra sarebbero potute andare in direzioni Campiello 2017). Nel 2020 è stato infanzia e adolescenza. Questa fragile più opposte e questo crea imbarazzo pubblicato Borgo Sud, con cui la età della fanciullezza determina in da parte dell’Arminuta nei confronti scrittrice abruzzese è candidata, larga parte ciò che poi si diventerà da di quella sorella sparita così tante assieme ad altri quattro finalisti, al adulti, con tutte le conseguenze di volte, ma che, nonostante tutto, Premio Strega 2021. L’autrice ha espresso sorpresa, ma anche eventuali traumi giovanili. troverà sempre la porta aperta. contentezza per il raggiungimento di Al termine del processo creativo, Di Le due donne hanno cercato di uscire questo ambito traguardo. Pietrantonio non ha avuto quella da un contesto affettivo separazione tra personaggi e autore disfunzionale attraverso matrimoni necessaria, a suo dire, per sentir improbabili, ingannevoli e violenti, in conclusa la propria opera: le due un disperato tentativo di aggrapparsi sorelle «spingevano» per esser a quel sentimento d’amore così ancora raccontate e ciò ha avuto bramato durante la giovinezza. soluzione nella scrittura. Hanno cercato di staccarsi dal Il seguito viene narrato non tenendo contesto famigliare d’origine, ma il conto del prima e del dopo, è un sentimento a intermittenza disordine di pensieri che affronta le dimostrato dai genitori, soprattutto conseguenze del disamore. Le due dalla madre, ha reso difficile un sorelle, ormai adulte, hanno scelto distacco netto. strade opposte. L’Arminuta ha «Mia madre è sempre stata sposato un ricco borghese ed è imprevedibile. Aveva delle attenzioni diventata docente universitaria, inaspettate e poi tornava a prima in Italia e poi in Francia, mentre chiudersi». Il solo dubbio d'affetto è do 14 Incontro con l'autore

#libristregati

Borgo Sud continua la storia de L' Arminuta, sua sorella Adriana e il loro rapporto che in questo libro viene messo alla prova da altri legami. Non è necessario aver letto il primo libro per apprezzare la lettura di questo seguito, ma sicuramente dona qualche elemento in più per capirne i personaggi. Il racconto si sposta sempre più dal sufficiente per non recidere paese per seguire la fuga delle protagoniste: a Pescara, a Borgo Sud, a completamente i rapporti Macerata, a Grenoble. genitoriali, fondati su povertà e L’attenzione è ancora focalizzata sui ignoranza, nonostante tutte le rapporti familiari e in particolare particolari secondari come una gruccia, i panni stesi, una bicicletta che passa. affermazioni di sfiducia abbiano sull’anaffettività nei confronti dei figli, «Passano altri ricordi, affollati, in finito per generare bassa autostima e che spinge loro a cercare amore anche dove non c'è. disordine. La memoria sceglie le sue nuclei di malessere interiore nelle È palpabile l'eccessivo desiderio di carte dal mazzo, le scambia, a volte due figlie. Alla fine, si realizza di affetto e sicurezza, che sconvolge le bara». Questa, a nostro parere, è la frase essere incapaci di separarsi davvero vite di questi figli e figlie non amati che più caratterizza l'impostazione del racconto. Non è infatti fluido, non da chi si ama, vivo o morto che sia. abbastanza. Non per cattiveria, ma per ignoranza, abitudine, incapacità. tiene conto del prima e del dopo, è un L’opera non ha quasi nulla di Il risultato è una storia cruda, ma disordine di pensieri: realistico e alla autobiografico, l’autrice è figlia unica delicata allo stesso tempo, che dona fine efficace. e non ha mai avuto un rapporto di uno sguardo realistico sulle relazioni #premiostrega2021 #libriconsigliati sorellanza come quello descritto. umane. La scrittura è fedele alla realtà del pensiero: a volte si sofferma su #libri #legami #mare #realismo Da piccola un po’ invidiava le sue amiche che avevano una sorella, poiché percepiva la diversità, la fine sono reciprocamente l’unica cosa si amalgama con la fierezza per bellezza e l’intensità di questo che hanno. usanze e posti descritti. legame famigliare rispetto al legame Ciò che nello scritto riconduce Di Pietrantonio ha inserito spesso la di amicizia. È meraviglioso, quindi, facilmente all’autrice è l’ambien- sua terra d’origine nei suoi scritti; se constatare come una mancanza tazione. Le scene più toccanti e che inizialmente ha vissuto tale scelta possa venir trasformata da una meglio trasmettono un senso di come un limite, è arrivata in seguito a scrittrice in una compiutezza. Il intimità col posto sono, infatti, percepirne tutte le potenzialità. rapporto viene descritto molto bene: ambientate in Abruzzo. Sembra quasi L’Abruzzo, nella sua infanzia, era forte, complicato, si percepisce la di trovarsi lì e lo stile di scrittura sospeso in una bolla, nel bene e nel complicità, ma soprattutto il bisogno facilita l’immedesimarsi nel luogo da male era indietro rispetto ad altri che hanno una dell'altra, poiché alla parte del lettore, poiché si sofferma luoghi d’Italia. L’autrice preserva, su particolari che contestualizzano e quindi, ricordi di riti e usanze sono fedeli alla realtà del nostro popolari, che molto possono dare ad pensiero: una rete da pesca, i panni un racconto in termini di stesi, una bicicletta che passa. Il caratterizzazione e particolarità. marino e popolare Borgo Sud è il È incantevole vedere, nel contesto luogo meglio descritto, quello in cui editoriale italiano, scrittori che al lettore sembra di esser stato sappiano ancora unire vissuto e personalmente: vige un'atmosfera fantasia per creare narrazioni semplice e nostalgica, che ha fulcro originali e interessanti. nel porto. È palpabile il legame da parte di chi scrive; si percepisce un delicato senso di tenerezza, che ben so 15 Luglio 2021 | I viaggi di Sherazade

La classifica del mese Uscite di giugno

La copertina più bella l'incipit più intrigante Una stanza fatta Le vite nascoste di foglie dei colori Kate Grenville Laura Imai Messina

il titolo più strano la novità più attesa Belladonna Tre Annalena McAfee Valérie Perrin

16 Le nostre letture

titolo La grande storia titolo Pesci rossi degli scacchi autore Mario Leoncini Autore Emilio Cecchi anno 2020 anno 1920 [2015] editore Le due torri editore Elliot edizioni consigliato da: Lorenzo consigliato da: Lorenzo perché lo consiglio perché lo consiglio Il manuale di Leoncini è senza dubbio l'opera La densità e la sognante freschezza della prosa più completa sulla storia degli scacchi mai di Cecchi si dispiegano qui al loro massimo, pubblicata in Italia. Corredato da interessanti dando origine a una serie di testi poetici e aneddoti e numerose fotografie, il testo (dallo profondi. Più ancora dei contenuti, è lo stile a stile scorrevole) collega la storia del gioco a catturare: gli esatti e suggestivi incastri di quella dei popoli con cui, nel corso dei secoli, è parole rendono ogni nuova pagina un piacere e entrato in contatto. La lettura è adatta anche a una scoperta; l'arte di introdurre la poesia coloro che non hanno mai mosso un singolo all'interno della prosa raggiunge qui vette pezzo sulla scacchiera. altissime, raramente avvicinate nell'intera storia della letteratura italiana.

Le otto montagne titolo Atlante leggendario titolo delle strade d'Islanda Autore Paolo Cognetti Autore Jon Hjalmarsson anno 2016 anno 2017 editore Einaudi editore Mondadori consigliato da: Sofia consigliato da: Gaia perché lo consiglio perché lo consiglio Mi è piaciuto perché è scritto bene, perché Per chi come me è affascinato dalla natura riesce a farti amare la montagna per contatto selvaggia e incontaminata e almeno una volta con i personaggi, perché sembra quasi di essere nella vita ha desiderato poter prendere un volo e lì con loro negli alpeggi o nei ghiacciai. «La atterrare nelle nordiche terre islandesi, questo è montagna non è solo nevi e dirupi, creste, il libro giusto. Un misto tra una raccolta di torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo racconti e una guida di viaggio, capace di di vivere la vita. Un passo davanti all'altro, trasportarti anche solo con l'immaginazione tra i silenzio tempo e misura. [...] Ognuno di noi ha sentieri più sperduti della terra del ghiaccio e una quota prediletta in montagna, un paesaggio del fuoco. che gli somiglia e dove si sente bene».

17 Novità in biblioteca www.bibliotechevco.it i Un romanzo forte e diverso che ci trascina nella mente z claustrofobica di un'adolescente, prigioniera di azioni n morbose e incomprensibili manie, sino a svelarne il delirante a meccanismo. Il ritmo serrato, imprevedibile, e la densità della

m scrittura rendono in modo perfetto il tormento psicologico

o della protagonista e l'incessante lotta interiore per sconfiggere il suo doppio. Un libro che conferma il grande talento di R Giorgia Tribuiani, autrice nuova e originale, capace di immedesimarsi e rendere appieno l'essenza e il tormento dei suoi personaggi. BIBO BCVB DMDS BIBO L'attimo in cui all'improvviso si cresce, una volta per tutte. Dura il tempo di un lento, e da lí non c'è ritorno. Giuliano Sangiorgi scrive un coinvolgente romanzo di formazione, dallo stile personalissimo, che sorprende il lettore e lo cattura con il ritmo melodico, mai identico, di una storia tenera e dolorosa, affascinante e commovente. Una storia di desideri e di colpe, di mancanze e di sogni. La storia del legame indissolubile tra padri e figli.

i

z Germania, 1944. Egidius Arimond si guadagna da vivere

n allevando api e vendendo i prodotti del miele. Ogni mattina si

a alza alle cinque e poi si dedica alle arnie. Nel pomeriggio scende in città e si reca in biblioteca, dove controlla se è stato m lasciato qualche messaggio per lui. Un'esistenza in apparenza o monotona.. In realtà, un'esistenza esposta al più grave dei

R pericoli. Egidius ha, infatti, un'attività segreta che, potrebbe costargli la vita: costruisce cassette cinte da arnie con colonie d'api particolarmente aggressive e, con quelle, organizza il trasporto di fuggitivi ebrei al confine con il Belgio. BIBO BIBO Oliva ha trent'anni; di lei gli altri sanno solo che ha un lavoro DMDS precario, abita con i genitori e sta per sposare Bernardo. BVNO Nessuno immagina che soffra di insonnia e di tachicardia, e che a volte senta dentro un vuoto incolmabile. Fa parte della vita, le assicura la psicologa, e d'altronde la vita è come il mare. Ma ecco arrivare l'onda anomala che rischia di travolgerla: la libreria Shakespeare and Company. Oliva capisce che può esserci un modo di stare al mondo molto diverso da quello a cui è abituata, dove si abbraccia la vita invece di tenersene a distanza, anche quando fa male.

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a Fino a che punto la responsabilità individuale collima con la i

s casualità? A porci questa domanda è Giorgio Scianna. Autore

e già abituato a raccontare le grandi tematiche dell’esistenza ai

o più giovani, Scianna ci pone in una prospettiva futuristica, ma assolutamente reale. Le api non vedono il rosso è un romanzo P familiare in cui la prospettiva futuristica di autoregolamento può condurre verso inaspettate derive e in cui è sempre un attimo a travolgere un’esistenza. BCVB STRS

BCVB R Si chiama Antonia Pozzi ed è morta suicida nel 1938, ma qui o rivive per noi attraverso foto, diari, lettere e poesie, m frammenti di un'esistenza che palpita ancora grazie al

racconto di Cognetti che, mescolando le proprie parole alle a

sue, ce la restituisce in un ritratto nitido e delicato: un n

omaggio a un'artista che, senza saperlo e senza volerlo, ha z

scritto un capitolo della storia del secolo scorso. i i

z La donna è sola, inquieta, in fuga: non vuole più restare dove

n non c'è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico

a e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell'infanzia, sul Monte. Qui vive senza passato, aspetta che la neve seppellisca m i ricordi e segue il ritmo della natura. La Guaritrice, la Rossa, o la Benefattrice vegliano su di lei. Donne che sanno dare riparo

R alle anime rotte, e che come lei cercano di vivere pienamente MEIN nel loro angolo di mondo. BIBO ANZO BCVB BCVB Si aggirano furtivi tra i tavolini, dormono sugli scaffali, BIBO usurpano le sedie più comode. Sono loro i veri padroni della CNNB caffetteria più famosa della città: i gatti, come la dolce e bianca DMDS Mimi. Sarà forse per questo che lì succedono cose PRML straordinarie. Al suono delle fusa tutto sembra più semplice, STRS ogni scelta meno ardua, ogni errore meno irrimediabile. Perché tutti hanno ostacoli da superare e scuse da fare, ma i gatti ci aiutano a trovare il coraggio di cambiare.

Piranesi vive nella Casa; è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di Giallo cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che Dopo "Fiori sopra l'inferno" e "Ninfa credeva di conoscere nasconde Dormiente", torna il commissario ancora troppi segreti e sta Teresa Battaglia in una storia intrisa diventando, suo malgrado, di spietatezza e compassione, di pericoloso. Susanna Clarke, torna crudeltà e lealtà, di menzogna e con un nuovo, inebriante romanzo gentilezza. L'indagine più pericolosa ambientato in un mondo da sogno per Teresa, il caso che segna la fine intriso di bellezza e poesia. di un'epoca. Fantasy BIBO DMDS BCVB BIBO STRS 19

e Un biglietto di scuse, lasciato da un undicenne dopo aver

n colpito una pianta giocando a calcio. Un episodio all’apparenza

o insignificante, che, partendo da un tweet conquista le pagine i dei giornali, rimbalza sui social, viene letto, commentato, g lodato. Non è l’evento in sé a richiamare l’attenzione, quanto i l piuttosto il sussulto etico di cui il ragazzino ha dato prova: un e sussulto che, nel paese travolto dalla pandemia, forse riporta

R tutti ai valori fondamentali della convivenza civile. DMDS

BCVB La lettura della Bibbia aiuta a comprendere meglio il valore

degli anziani: come facciano parte, in maniera rilevante, della S

storia umana e religiosa. Ecco il senso di questo libro, una o

riflessione sulle figure "anziane" della Bibbia nel loro rapporto c

con la vita e con i giovani, frutto di un'esperienza di amicizia i e pluridecennale con gli anziani da parte della Comunità di t

Sant'Egidio. à a i Questo volume raccoglie alcuni scritti di Philippe Daverio su f un tema che gli stava molto a cuore, quello del ruolo delle o donne nella società, nella cultura e nella politica. Da autore s appassionato delle storie del passato, messe in continuo o

l dialogo con le idee e i fatti della contemporaneità, indaga con i il consueto occhio attento le prime manifestazioni della F centralità del ruolo femminile a partire dall'Italia dei primi secoli dopo il Mille. BCVB

BCVB Questo libro è un viaggio emotivo per tappe: ricostruendo le vicende delle parole con cui diciamo i nostri stati d'animo, traccia, un pezzetto alla volta, un autoritratto - frammentario, imperfetto. Perché nel nostro essere vulnerabili ci somigliamo tutti; e riconoscerci emotivi significa prendere coscienza del A

fatto che abbiamo dei bisogni e che proprio questi bisogni ci r rendono umani. t e

Gli animali mai visti sono tanti sott'acqua, in cielo o in un bel prato. Bambini Tu lasciali stare! Se ti copri le Ti sei mai chiesto ogni mese, quando orecchie alcuni istanti potrai essere la Luna scompariva dal cielo per così fortunato da sentirli ruggire e alcune notti, la figlia del Pescatore si cinguettare. Età di lettura: da 3 anni. preoccupava per il padre, solo e al buio in alto mare. Come avrebbe potuto tornare a casa sano e salvo? Per fortuna il Sole, commosso dal suo pianto, le offrì un dono prezioso affinché ci fosse luce anche nell'oscurità... Età di lettura: da 7 Bambini anni. BCVB BCVB 20 Ti piace scrivere? Hai delle rubriche da proporci? Vorresti collaborare con la nostra rivista? Scrivici a [email protected]!

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Per il prossimo numero vi diamo appuntamento a lunedì 16 agosto 2021