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L’OSSOLADir. Resp. Alessandro Cobianchi - Registrazione del Trib. di Verbania nr. 824 del 10.10.2013 Iscrizione ROC: 23143 REALIZZATO DA

STORIA - ARTE - CULTURA - TRADIZIONI SOMMARIO

Alla scoperta del Borgo della Cultura ...... Pag 2 Fede e natura al Sacro Monte Calvario...... Pag 3

VIGEZZO

Arte e natura, cultura e gastronomia...... Pag 4 Gli occhi blu della ...... Pag 5

PARCHI VEGLIA DEVERO ANTRONA

Un bagno di Natura nel Parco “Veglia - Devero”..... Pag 6 Gli stambecchi equilibristi del Cingino...... Pag 7

ANTIGORIO FORMAZZA

Cascata del ...... Pag 8 Orridi di Uriezzo...... Pag 8 Marmitte giganti...... Pag 8

ANZASCA

Monte Moro e Belvedere...... Pag 9

VOGOGNA

Borghi più belli d’Italia...... Pag 10 Alla scoperta del castello...... Pag 11 Una gita fuori porta a Vogogna...... Pag 12

PARCO VALGRANDE

Una wilderness di emozini...... Pag 13

ECOLOGIA

Verso un educazione ecologica...... Pag 14

ORNAVASSO

Storia, fede e natura...... Pag 15

MERGOZZO

Casa della Resistenza, luogo di memoria...... Pag 16

FOTO DI COPERTINA MATTIA MOGGIO VALLE FORMAZZA CASCATA DEL TOCE

. DOMODOSSOLA

Alla scoperta del Borgo della Cultura di Domodossola

Il centro storico di Domodossola culturale in una terra di grande capitelli variamente fregiati che conserva ancora tutto il sapore rilevanza storica e dalla natura reggono le volte a crociera delle medievale di un tempo: negli ul- meravigliosa. Luogo ideale per le navatelle; di particolare interesse timi anni è stato interessato da vacanze, sarà dunque sufficiente gli affreschi dei XV, XVI e XVII sec. importanti interventi di riquilifica- una piacevole passeggiata sotto il Attualmente il museo ospita an- zione architettonica attraverso la porticato di Piazza Mercato, luogo nualmente mostre tematiche d’ar- rivalutazione dei suoi più impor- simbolo di Domodossola, e lungo te e fotografia; a Palazzo Silva, tanti palazzi storici e del sistema le vie costellate da palazzi storici, sede del civico museo di Palazzo murario medioevale dando vita al per compiere un vero e proprio Silva: il palazzo è un raro esempio “Borgo della Cultura”. salto nel passato. di casa nobile tardorinascimen- Questa città ha visto nello sviluppo L’attenzione va posta anche a tale, dimora urbana della nobile fa- della nicchia del turismo culturale Palazzo San Francesco, alle spalle miglia Silva la cui sede stabile era la sua carta vincente per il futuro: di Palazzo di Città: fabbricato sui nel gran castello di Crevolados- un mix di architettura, arte e sto- muri perimetrali di una chiesa del sola ora museo con collezione di ria davvero unico nel suo genere 1200 dedicata appunto a San oggetti d’arte, armi, arredi e sup- e che grazie al Borgo della Cultura Francesco, conserva all’interno le pellettili. ribadisce il proprio ruolo di cuore colonne originali della chiesa con

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2 DOMODOSSOLA

Fede e natura al sacro Monte Calvario

DOVE DORMIRE

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Altra tappa importante nella visita al colle è posto il santuario ottag- di Domodossola, il Sacro Monte onale della Santa Croce, la cui Calvario, dal 2003 inserito nell’el- costruzione iniziò nel 1657. Nel enco dei patrimoni dell’umanità 1828 l’arrivo del teologo e filosofo dell’Unesco ed uno dei siti religio- Antonio Rosmini diede nuovo im- si, storici ed ambientali più impor- pulso alle opere e alla spiritualità tanti del Piemonte. Nel 1656, due del Sacro Monte Calvario sul piaz- frati cappuccini scelsero il colle zale in cima al colle venne eretta Bed & Breakfast TIFFANY Mattarella, che sovrasta la città, la Casa Madre dell’Istituto della Appartamenti ideali per coppie, per farlo diventare luogo che os- Carità. Ancora oggi di grande im- famiglie e gruppi di amici. pitasse il Sacro Monte Calvario: portanza per i padri rosminiani, la Colazione dolce e salata. nacque così una serie di dodici struttura è sede del Postulato e Giardino con giochi per bambini. cappelle con un apparato decora- del Noviziato internazionale, oltre Parcheggio interno gratuito. tivo di statue ed affreschi che rap- ad essere un importante centro di Piccolo omaggio al check-out. presentano le stazioni della Croce spiritualità. Visitando il complesso Via Galletti, 72 Domodossola e tre cappelle che illustrano la De- del Sacro Monte è possibile anco- Tel. +39 3476609625 posizione della Croce, il Santo Se- ra oggi entrare nella cella che è www.bbtiffany.it polcro e la Resurrezione. In cima appartenuta a Rosmini. 3 VALLE VIGEZZO Arte e natura, cultura e gastronomia. La Valle Vigezzo è il luogo ideale per una vacanza.

Conosciuta anche come la “Val- ismo, rappresentano le voci prin- DOVE MANGIARE le dei pittori” deve questo appel- cipali dell’economia vigezzina, le lativo oltre che per la bellezza cui terre non hanno mai vissuto dei suoi paesaggi terra, stori- un sostanziale sviluppo industri- camente, per aver dato i natali ale mentre significativa è la pre- a numerosi ritrattisti e paesag- senza di attività artigianali. Ma la gisti. E’ una delle sette vallate Val Vigezzo è stata fortemente ossolane e si estende in base interessata in passato dal fenom- all’asse est-ovest ad un’altez- eno dell’emigrazione ed è stata la za di 800 metri di quota. Situa- culla del lavoro dello Spazzaca- ta nelle Alpi Lepontine presenta mino: i primi spazzacamini sono TRATTORIA SVIZZERA una caratteristica configurazione stati proprio i vigezzini che per Vineria con cucina. di “corridoio” glaciale, mettendo sbarcare il lunario abbracciaro- Antica Trattoria tipica Vigezzina in collegamento la piana di Do- no questo lavoro già nella prima del 1870, situata alle porte di modossola con il locarnese e il metà del 1500. A questa figura Re con vista al Santuario della Canton . Il vasto altipiano è dedicato il museo dello spaz- Madonna del Sangue. vigezzino è percorso da due tor- zacamino di Santa Maria Mag- Ambiente curato con ricerca di renti omonimi che scorrono in giore che sorge all’interno dello prodotti locali per valorizzare il opposte direzioni: il Melezzo Oc- splendido parco di Villa Antonia. territorio. cidentale, che da Druogno scorre Meritano poi una visita sempre Re Piazza Mons. Peretti in direzione E-O verso la piana di a Santa Maria Maggiore, tra gli +39 335 569 1772 Masera e si getta, dopo circa 13 altri siti, la Scuola di Belle Arti chilometri, nel Toce alla periferia Rossetti Valentini e la Casa del nord-orientale di Domodossola; Profumo. Da visitare poi, neg- il Melezzo Orientale (chiamato li altri centri valligiani: l’Ecomu- Melezza quando le sue acque seo di , la Cà di Feman oltrepassano il confine elvetico) da la piazza di Villette, il Tesoro che nasce invece dalla Pioda di Craveggia, il Santuario di Re di Crana, scorre con direzione con i suoi ex-voto, la collezione O-E e si immette, dopo circa 40 di cartoline d’epoca della bib- Locanda Le vie del Borgo chilometri, nel , presso lioteca San Giulio di Druogno e In un ambiente naturale e tranquil- Locarno. I Comuni della valle l’antico Forno Tomà a . La lo, un’antica abitazione appna ris- sono sette: Craveggia, Druogno, tradizione enogastronomica della trutturata, dotata di ogni comfort, Malesco, Re, Santa Maria Mag- Valle Vigezzo propone un’ampia vi attende. Un’esperienza unica, giore, Toceno e Villette. Una buo- scelta di salumi, tra cui il rinoma- con tipicità gastronomiche, dalla na percentuale della popolazi- to Crudo di Vigezzo, primi e sec- prima colazione, a pranzi e cene. one vigezzina è dedita, a livello ondi piatti, mieli, confetture, dol- Novità 2020, noleggio di E-Bike lavorativo, al frontalierato nella ci, digestivi e grappe e il rinomato www.leviedelborgoguesthouse.it vicina Svizzera. Questa attività, pane nero di Coimo. +39 340 6228970 unitamente a quelle legate al tur- Via Alla Piazza, 6 Toceno 4 VALLE VIGEZZO

Gli “Occhi blu” della Valle Vigezzo

Incastonati tra rocce severe o di suggestione. Il nome non lascia d’acqua di 2.660.000 metri cubi e adagiati in una conca tra verdi alcun dubbio sulle sue caratteris- una profondità di 31 metri: è il lago praterie, sono venticinque in tutto i tiche: il ghiaccio infatti ricopriva fino di Larecchio, situato in Valle laghi alpini della Valle Vigezzo. Dai a qualche decennio fa la superficie ma facilmente osservabile appun- più rinomati, il Panelatte e Muino, del lago anche durante l’estate; in to dalla Valle Vigezzo, salendo in ai più discreti, come quelli della tempi più recenti questo spettaco- pochi minuti al valico che si rag¬gi- Bocchetta dei Laghetti e di Casa- lo si è ridotto nella durata e solo unge dal lago Panelatte. Quest’ulti- riola. In un passato (neppure così in caso di inverni con abbondanti mo, a proposito, se non il più bello è tanto remoto) ve n’erano di più. I nevicate e primavere fresche, ad sicuramente però il laghetto alpino laghetti del Geccio, ad esempio, agosto è ancora possibile trovare della Valle dei Pittori più frequenta- si sono col tempo dimezzati: non il lago...gelato. L’ambiente severo to dagli escursionisti. “Occhi blu”, sono più due ma bensì uno solo ma allo stesso tempo pregno della un’espressione in cui è racchiuso (l’altro si è trasformato negli anni sua bellezza naturale, ne fanno co- tutto il fascino e custodita la poesia in una torbiera). Vi è poi il lago di munque indubbiamente un luogo dei laghi alpini vigezzini, specchi Fontanalba, di una bellezza “effi- di grande interesse. Venticinque d’acqua armoniosamente inseriti mera” perché all’inizio dell’estate laghi alpini, si diceva, “specchi nella natura incantevole di queste solitamente si prosciuga. E il lago d’acqua natura¬li”. In Valle Vigez- montagne. Che meritano di essere Gelato, che si dona in tutto il suo zo non esistono infatti bacini artifi- scoperti e visitati. fascino; proprio in occasione di ciali. Dalla Forcola di Larecchio è queste situazioni meteorologiche però possibile scrutare, dall’alto, Marco de Ambrosis assume un aspetto lunare, carico un lago artificiale con un volume

5 PARCHI VEGLIA DEVERO ANTRONA

Un bagno di Natura nel Parco “Veglia - Devero”

Il Parco Naturale “Alpe Veglia e turale è caratterizzato da ampi glaciale e l’astro alpino, il genepì Alpe Devero” ha una superficie pascoli contornati da lariceti, con maschio e femmina (in realtà due complessiva di 8.539 ettari ed ha sottobosco di rododendri e mirtilli, specie differenti: Artemisia genepi uno sviluppo altitudinale compre- che sfumano nelle praterie d’alta e A. mutellina) e molti altri. Cer- so fra i 1600 ed i 3553 m.s.l.m. Il quota. La grande varietà di am- to, questa carrellata di ambienti è Parco è stato istituito per tutelare bienti determina la presenza di troppo breve per descrivere gli in- le caratteristiche ambientali e nat- numerose specie floristiche e fau- numerevoli aspetti della urali di due ampie conche alpine nistiche di grande interesse natu- vegetazione del parco. Forse però, alla testata delle Valli Divedro e ralistico. Il Parco si pone l’obiettivo qualche visitatore sarà invogliato a Devero contornate dalle più alte di favorire le attività compatibili con guardarsi attorno con occhi più at- vette delle Alpi Lepontine Occi- la conservazione. Giungendo poi tenti: è un passo importante verso dentali. Questi ambienti devono alle morene, ai detriti e alle rocce, la comprensione della complessità la loro origine al modellamento ecco che, i colori dei fiori diventano della natura. Non dimentichiamoci glaciale che ha lasciato tracce sempre più intensi per attirare l’at- che si può facilmente calpestare evidenti della sua azione: rocce tenzione degli insetti impollinatori. ciò che guardiamo con troppa su- montonate, massi erratici, ampi Potremo così ammirare cuscinet- perficialità o che non notiamo. accumuli morenici, numerosi laghi ti di silene, il crisantemo alpino, alpini e altipiani. L’ambiente na- il miosotys azzurro, il ranuncolo www.areeprotetteossola.it/

6 PARCHI VEGLIA DEVERO ANTRONA

Lo spettacolo degli stambecchi equilibristi del Cingino

Il Parco Naturale “Alta Valle An- trona” interessa un territorio dalla superficie complessiva di 7.444 ettari in Comune di Antrona Schi- eranco e Borgomezzavalle in Pro- vincia del Verbano-Cusio-Ossola. Si estende tra la quota 500 metri del fondovalle nei pressi di Vigan- ella fino alla quota 3.656 metri del Pizzo Andolla nell’alta Val Loranco su cui convergono le valli svizzere Zwischbergenthal e Saastal. Il Parco interessa il versante destro idrografico della Valle Antrona a monte di Viganella, comprenden- do un tratto di fondovalle dove sono localizzati gli insediamenti storici di questo Comune e la tes- tata della Valle comprendendo in- teramente la Val Troncone e la Val senta grande diversità in termini materiali ai tempi della costruzi- Banella e il tratto della Val Loranco di habitat e di specie e conta la one della diga. Arrivati in fondo al a monte del Lago Alpe dei Cavalli presenza di specie rarissime o lago si attraversa il Torrente Tron- (detto anche Lago di Cheggio). uniche al mondo, oltre all’eccezi- cone sul ponte e si inizia a salire In questo settore sono presenti onale patrimonio storico, artisti- con debole pendenza inoltrando- ben quattro bacini artificiali (Lago co e culturale visibile nei segni e si nella valle lungo la sponda idro- di Cingino, Lago di Campliccioli, nelle trasformazioni del territorio grafica sinistra. Il torrente dall’ac- Lago di Camposecco, Lago Alpe ma anche, soprattutto, nelle tes- qua cristallina ci accompagna dei Cavalli) ed il Lago di Antrona, timonianze artistiche, architetton- per lungo tratto. Si passa la bella uno dei rari laghi di sbarramento iche e nelle tradizioni mantenute radura dell’Alpe Casalavera e si naturale delle Alpi, originato da vive dalla popolazione residente. Il prosegue nel bosco fino all’Alpe una immensa frana nel 1642. Parco è il frutto di un interessante Lombraoro. Da qui il sentiero ini- L’istituzione del parco trova mo- percorso realizzato dalle amminis- zia a salire decisamente: nel pri- tivazione nelle caratteristiche nat- trazioni locali, che vi hanno riposto mo tratto si attraversa un bosco di urali di vera eccezionalità, pre- la speranza di creare nuove occa- larici con esemplari di dimensioni sioni di sviluppo sostenibile. Il Par- monumentali. La salita è sempre co Naturale “Alta Valle Antrona” molto ripida, si raggiunge la dor- confina con una importante Ris- sale con l’Alpe Saler, si traversa erva naturale svizzera, la Riserva a mezza costa ad attraversare il naturale della Laggintal, istituita vallone, quindi si raggiunge il bel- nel 1985 con ordinanza del Con- vedere dell’Alpe Cingino. La casa siglio di Stato del Vallese che ha di guardia della diga è lì sopra la lo specifico obiettivo di conservare nostra testa ma per arrivarci c’è alcune rare farfalle e i suoi biotopi. ancora un’ultima faticosa salita Gli stambecchi acrobati del Lago che finalmente termina al Lago del Cingino. del Cingino. Qui, spesso si può Dal piccolo parcheggio sotto la diga assistere allo spettacolo di gruppi di Campliccioli si risale alla stazi- di stambecchi che si arrampicano one di partenza della funivia per con straordinaria agilità sul muro Camposecco e da qui si prosegue quasi verticale della diga del in piano costeggiando la sponda Cingino, attirati dal salnitro che orientale del lago. Subito si incon- fuoriesce dalla muratura. trano i binari della vecchia ferrovia www.areeprotetteossola.it/ decauville utilizzata per trasporto

7 ANTIGORIO FORMAZZA

La spettacolare Cascata del Toce e la magia degli Orridi

complesso caratterizzato da eleva- ta umidità, scarsa illuminazione e con varie specie vegetali di muschi e felci. Sempre lungo il corso del fiume Toce si osservano le “Mar- mitte dei Giganti”, impressionan- ti cavità emisferiche e cilindriche scavate nella roccia dalla violen- za dell’acqua. Luoghi spettacolari e caratteristici: natura e magia in un’unica passeggiata. Da Baceno la strada si divide in due direzioni: a sinistra si raggiunge il Parco Na- turale dell’Alpe Devero, mentre a destra si sale all’ultimo paese della Valle Antigorio, Premia, conosciuto per il suo moderno e apprezzato centro termale. La Valle Formaz- za (Pomatt in tedesco e walser) è il comune più settentrionale del Piemonte e confina con i cantoni svizzeri del Vallese e del Ticino: in questa terra di confine si ritrovano i segni inconfondibili dei walser e i sapori genuini dell’alta montag- na. Fu il primo villaggio abitato dai Walser a sud dell’arco alpino, rappresentando dunque la vera culla di queste popolazioni di orig- ine germanica. E i simboli, le tes- timonianze, i ricordi di questa pa- gina storica molto importante sono davvero ovunque: tra i pascoli, nei villaggi di media ed alta montagna, nella lingua, nei piatti di gastrono- mia locale. Tappa d’obbligo è l’im- ponente Cascata del Toce di Riale, la più bella e la più potente tra le cascate delle Alpi: è la seconda Da Domodossola spostandosi ver- ria Chiesa Monumentale di San più alta in Europa con il suo salto so nord si incontrano la Valle Anti- Gaudenzio del X secolo che si d’acqua di 143 metri. La passerel- gorio e la Valle Formazza: a pochi erge maestosa sullo sperone roc- la posta alla sua sommità, a fianco chilometri dalla città di Domodos- cioso che domina l’orrido di Silog- dello storico albergo risalente al sola il panorama cambia radilca- no. Gli “Orridi di Uriezzo” sono un 1863, è un ottimo punto di osser- mente e ci si ritrova immersi in una complesso di gole in Valle Antigor- vazione da cui si può ammirare la lunga valle racchiusa da alte mon- io che si sono create grazie all’azi- cascata in tutta la sua grandezza. tagne. Il primo paese che si incon- one dei torrenti che un tempo scor- La cascata è visibile solo per brevi tra imboccando la Valle Antigorio revano a valle dal Ghiacciaio del periodi durante l’anno poiché le è Crodo, che, come Bognanco e Toce. Gli orridi sono caratterizzati sue acque vengono raccolte nel Premia è sviluppato nel settore da una serie di grandi cavità sub- bacino di Morasco, a monte della termale. A Crodo sorge inoltre un circolari separate da stretti e tortu- cascata, e, attraverso una galleria importante stabilimento per la pro- osi cuniculi; le pareti sono scolpite a condotta forzata, raggiungono la duzione di acqua minerale e bib- da nicchie e scanalature prodotte centrale Enel a Ponte per essere ite. Salendo incontriamo Baceno, dal moto vorticoso dell’acqua. Gli ulilizzate nella produzione di ener- che ci accoglie con la straordina- orridi costituiscono un ecosistema gia elettrica. 8 VALLE ANZASCA

Il fascino della “Perla del Rosa”

Macugnaga, splendido borgo walser della Valle Anzasca, è il luogo ideale per una vacanza nella natura al cospetto di una montagna maestosa: non per ni- ente è conosciuta come la “Perla del Rosa”. Ai piedi del maestoso Monte Rosa, si snodano due dei comprensori sciistici più belli e spettacolari del Verbano Cusio Ossola: il Belvedere e il Moro. Proprio ai 3000 metri del Monte More è possibile praticare anche lo sci estivo. Al Belvedere, invece, di particolare fascino l’omonimo ghiacciaio. In estate gli appas- sionati dell’escursionismo trovano a Macugnaga un vero paradiso grazie a semplici itinerari nell’Oa- si Faunistica del Monte Rosa o a percorsi più impegnativi. Tra le mete più ambite vi è la Cima Jazzi (3803 metri). Nell’antico borgo di Macugnaga gli elementi distintivi e tangibili dell’origine walser si ritro- vano in particolare nell’architettura tipica delle abitazioni, realizzate con il sistema del Blockbau, car- atterizzato da tronchi di larice in- castrati tra loro. I punti d’interesse del Dorf, il primo nucleo abitativo risalente al 1200, sono il cimitero e la Chiesa Vecchia, con il tiglio secolare che la leggenda narra essere stato portato da una don- na all’epoca della fondazione della comunità di Macugnaga.

9 VOGOGNA Una visita all’antica capitale dell’Ossola Inferiore

Vogogna, sede del Castello Vis- trocenteschi. Nella piazzetta me- dalla Chiesa Vecchia, crollata conteo, è un comune della provin- dievale principale è possibile vis- nell’ottobre 1975. Posta a ridos- cia del Verbano Cusio Ossola che itare il Palazzo Pretorio, costruito so della montagna, da cui domina fa parte del circuito dei Borghi più nel 1348 per volontà di Giovanni tutto il borgo di Vogogna, la chie- belli d’Italia e insignito nel 2011 Visconti, vescovo di Novara che sa, affacciata su una rupe, attira della Bandiera arancione dal Tour- conserva al suo interno il Masche- l’attenzione del viaggiatore che in ing Club Italiano. Importante cen- rone Celtico: in pietra ollare, orig- treno percorre la vallata ossolana: tro fortificato è parte integrante del inariamente posto nel cortile della l’edificio di culto sorge infatti mae- Parco Nazionale della Val Grande Chiesa di San Pietro, era ingloba- stoso, con i suoi 42 metri di lung- (l’area wilderness più estesa d’Ita- to in una fontana; poco più avanti hezza e i 20 di larghezza. Al suo lia) ed è inoltre sede dell’Ente st- la Chiesa di Santa Marta risalente interno si trova la statua del Sacro esso. al XVI secolo, primitivo luogo di Cuore di Gesù, commissionata ad Circondato da fortificazioni militari, preghiera dei miliziani della rocca. un artista milanese dagli abitanti di un tempo florido borgo sull’anti- Dal Castello Visconteo è possibile Vogogna, che coprirono le spese ca strada del Sempione, Vogo- vedere i resti della Rocca, una di realizzazione con le proprie of- gna conserva oggi angoli e scorci torre medievale utilizzata come ferte. A Vogogna ogni vicolo e ogni suggestivi e l’inaspettato vigore vedetta per segnalare l’avanzata passaggio rappresenta una scop- di un Medioevo sulle cui strade è di possibili nemici. Altri luoghi di erta incredibile verso piazzette ro- affascinante camminare e lasciar- interesse la parrocchiale del Sac- mantiche e scorci inusuali. si sorprendere. La visita all’antica ro Cuore di Gesù e, accanto l’ex capitale dell’Ossola Inferiore può chiesa dei Santi Giacomo e Cris- iniziare, poco fuori del centro stori- toforo. La Chiesa del Sacro Cuore co, dall’Oratorio di San Pietro, che di Gesù è chiamata Chiesa Nuo- custodisce preziosi affreschi quat- va, per distinguerla storicamente

RISTORANTE ALBERGO DEL VECCHIO BORGO Ai piedi del Castello Visconteo, una cucina tradizionale e mo- ENOTECA DEL CASTELLO derna, avvolti dalle atmosfere Aperitivi e merende, degustazioni e ven- medioevali anche nelle confor- dita di salumi e formaggi tipici, ampia tevoli camere. Posibilità di ordi- selezioni di vini e birre ossolane, souvenir del Borgo di Vogogna. nare on line dal sito: Tel. +39 339 7596006 Vogogna, Piazza Chiesa 7 wwwristorantevecchioborgo.it www.enotecadelcastello.it Tel. 0324 87504 Vogogna, via Nazionale, 182 10 VOGOGNA

“Alla scoperta del Castello di Vogogna”

Il Castello di Vogogna, situato a nord più efficace il controllo dei commerci. rafforzamenti che furono sicuramente del borgo e addossato a uno sperone Anche la struttura del castello venne sfruttati tra il 1484 e il 1487 quando di roccia, fa parte di un complesso e dotata di un recinto, a pianta quad- Vogogna fu attaccata dagli svizze- ben antico sistema difensivo del me- rilatera e rinforzato ad ovest dove si ri vallesani nella famosa Battaglia di dievale borgo di Vogogna, nato come apriva un portale con bugnato di mar- Crevola (27 aprile 1487). Nel 1514 strumento di difesa e vedetta sull’in- mo di Crevola a sesto acuto e munito però è proprio un Borromeo, il conte tera Val d’Ossola. Il sistema fortificato di ponte levatoio. Nonostante i tenta- Lancillotto, ad imporre un blocco al- di Vogogna è costituito in primis dalla tivi di difesa vogognese, il Castello, fu imentare che provocò una rivolta da Rocca, probabilmente risalente al XI vittima, del corso degli anni di numer- parte dell’Ossola Inferiore inferocita sec. situata a 350 metri d’altitudine osi attacchi che ne distrussero par- dalla carestia e dalla peste. Nel 1797 sul Monte Orsetto, in posizione an- zialmente la struttura. Nel 1358-1360, i Borromeo vennero privati della giu- cora più dominante rispetto alla val- i domesi campeggiati dal Marchese di risdizione ossolana che come le altre le. Sempre datata al XI sec è la torre Monferrato attaccarono il Castello, poi terre dell’Italia del Nord entrarono a poligonale del Castello, posizionata gli svizzeri nel 1410, finché nel 1446 far parte della Repubblica Cisalpina. contro montagna, con la funzione di Filippo Maria Visconti concede il feu- A questo punto il Castello divenne di difendere la sopraelevata Rocca. do di Vogogna e Mergozzo a Vitalino proprietà comunale, la torre mantenne Nella seconda metà del XIV sec, Borromeo. Quello dei Borromeo fu un il suo ruolo di prigione le costruzioni Giovanni Visconti, vescovo di Novara periodo inizialmente felice per il Cas- annesse divennero abitazioni rurali e e Signore di Milano ampliò il Castello tello, il quale venne usato non solo le corti esterne vennero sistemate ad nell’ambito di un più sostenuto piano come fortezza la anche come resi- orto. Fino al 1820, il castello, sotto il di rafforzamento della rete difensiva denza temporanea della nobile fami- dominio sabaudo, continuò a servire del Ducato di Milano, di cui all’epoca glia. Si apportarono degli ampliamenti da carcere per i condannati del - Vogogna ne faceva parte. delle corti esterne, delle migliorie e dei destà, dei Giudici e dei pretori e in Sfruttando la posizione altamente seguito ai detenuti in transito e per strategica del Castello, che controlla- arresti politici dei Carabinieri. Con il va a nord gli accessi ai passi alpini e trasferimento della caserma a Pre- a sud il collegamento con Milano e la mosello, il Comune diede il Castello in pianura, il Visconti ordinò la costruz- affitto alla nobile famiglia vogognese ione di un corpo di fabbrica rettan- Lossetti che ne fece la residenza di golare addossato alla torre preesis- caccia della sottostante Villa Bira- tente, con l’aggiunta di un’altra torre ghi-Vietti Violi fino al 1952. semicircolare verso ponente, il borgo Lasciato poi inutilizzato e in degrado e la vallata con il compito di ospitare il Castello fu chiuso al pubblico nel le prigioni. Per proteggere ancora di 1970 finché il Comune, nel 1990 non più il suo insediamento fece costruire iniziò una prima fase di restauro strut- una cinta muraria rafforzata qua e là turale ultimata con l’inaugurazione da torrette di cui restano solo pochi delle corti esterne e del giardino nel ruderi, che, cingendo il borgo, lo pro- 1998 e nel 2001 l’apertura al pubblica teggeva da attacchi nemici e rendeva degli interni. 11 VOGOGNA

Una gita fuori porta a Vogogna, in Piemonte nella provincia di Verbania, nel cuore della Val d’Ossola e a due passi dal Lago Maggiore.

Tra le belle destinazioni della Val d’Ossola, in alto Piemonte, al confine con la Svizzera, vi proponiamo Vogo- gna, borgo medievale annoverato tra uno dei Borghi più belli d’Italia e dal 2012 Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Si tratta di un borgo immerso nel verde e circondato da montagne, un ambi- ente sano e naturale per trascorrere un momento di relax e svago lontano dalla folla delle mete più gettonate dei vacanzieri. Un posto ideale per gli es- cursionisti alla ricerca di una vacanza all’insegna della natura, con una varia offerta di passeggiate e trekking, an- che da fare in giornata nel cuore del Parco Nazionale della Val Grande, l’area Wilderness più grande di tut- ta Europa. La strategica posizione Novara e poi Signore di Milano, ac- Doverosa è la visita all’imponen- geografica di Vogogna, al centro del- quistando un’importante valenza stra- te Castello Visconteo, costruito la Val d’Ossola, consente al piccolo tegica per il controllo e la difesa dei anch’esso intorno alla metà del XIV borgo (che ospita circa 1800 abitan- territori ducali dell’intera valle in con- secolo insieme alle possenti mura ti) di trovarsi a pochi chilometri dalle siderazione soprattutto delle frequenti che andarono a completare la strut- mete più gettonate della provincia di scorribande svizzere in territorio os- tura difensiva del paese. Più volte Verbania e quindi di essere scelta solano. Un borgo ricco di storia e di ristrutturato e potenziato a seguito come tappa da visitare o come punto meraviglie da visitare, una piccola e di incursioni nemiche dai Borromeo, d’appoggio per spostarsi per visitare tranquilla realtà di particolare pregio è stata una delle roccaforti di difesa le zone limitrofe. Nei dintorni si pos- che tutt’ora conserva l’antica e nobile più importanti della Provincia. L’impo- sono ammirare le bellezze delle Valli impronta di un illustre passato. nente torre semicircolare ospitava le Vigezzo, Antigorio, Devero, Formazza É riconoscibile nel centro storico l’im- prigioni e ad oggi è interamente vis- e Anzasca, la città di Domodossola e pianto urbanistico medievale con le itabile così come le sale dove sono i laghi Mergozzo e Maggiore. Svari- abitazioni addossate le une alle altre presenti mostre e i verdi giardini af- ate sono le attività proposte in zona, a contendersi uno spazio ben circo- facciati sull’intera vallata. Oggi il Cas- dall’arrampicata su roccia, al trekking, scritto. Interessanti portali in pietra tello è gestito dall’Associazione Cul- dallo shopping tra le viuzze di Verba- lavorati, portici, arcate e i tradizionali turale Ossola Inferiore (ACOI) che nia e Domodossola al relax del lago, tetti in beola. Tra gli illustri edifici stori organizza parte degli allestimenti e dalla cultura dei musei all’enogas- come Palazzo del Gabelliere, Palazzo ne cura gli eventi. tronomia locale, principalmente con- Arcangeli e Villa Biraghi-Lossetti-Vi- centrata su formaggi, salumi, carni etti Violi, domina Palazzo Pretorio selvaggine e vitigni locali. Vogogna (1348) sede all’epoca dell’attività am- è raggiungibile in auto ma anche a ministrativa, in uno stile che richiama bordo di treni in partenza da Milano, da vicino quello di altri broletti lombar- Novara e Domodossola e dispone di di e dove il porticato era destinato ad un area attrezzata per sosta camper a ospitare il famoso mercato settimana- due passi dal centro storico. le del venerdì. Al suo interno è possi- Quest’ultimo è un gioiello di origine bile ammirare il Mascherone Celtico, Medievale totalmente da scoprire. Fu rilevante reperto scultoreo risalente al sede della giurisdizione civile dell’Os- III - secolo a.C. All’interno del borgo sola Inferiore per circa cinque secoli, si trova la Chiesa di Santa Marta e la dal 1328 al 1819. Il Borgo fu fortificato Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore intorno al 1348 per volontà di Giovan- di Gesù, consacrata nel 1904 e realiz- ni Maria Visconti, prima vescovo di zata in stile neo-gotico. 12 VALGRANDE

Val Grande, una wilderness di emozioni Valli intricate con boschi rigogliosi cadenza i ritmi della natura. Una fino alla sua nuova vita, quella di e alpeggi abbandonati che ripo- valle di emozioni, la Val Grande. una wilderness di ritorno, sboccia- sano protetti da aspre cime che Protetta dalle montagne dell’Os- ta grazie all’istituzione del Parco svettano panoramiche. Ma anche sola, dal bacino del Lago Maggio- Nazionale e cresciuta in un’esis- acque cristalline che nel loro scor- re e dalla Valle Cannobina, l’area tenza cadenzata dalla passione e rere in antichi ruscelli plasmano selvaggia più vasta d’Italia è Parco dall’attenta curiosità di escursion- pozze e fluide forme effimere. Una Nazionale dal 1992. Priva di inse- isti e ricercatori. Abbandonata la valle con protagonista il silenzio diamenti stabili la “wilderness” è sua fase antropica la Val Grande è della natura fatto di “voci” e “respi- stata in passato teatro di vicende quindi diventata meta sempre più ri”. Le fresche acque che alimen- storiche e protagonista della vita visitata dall’escursionista che fa tano i torrenti accompagnano il di alpigiani e boscaioli. Una valle della passeggiata nella natura una loro scorrere a volte da spumeggi- che ha infatti conosciuto l’epoca (ri)scoperta responsabile dell’am- anti respiri; altre da lenti rigoli che dei grandi disboscamenti, dei pas- biente. disegnano forme e giochi fluttuanti coli monticati col bestiame e dei Marco De Ambrosis in pozze suggestive. E poi la voce fatti sanguinosi della guerra. Poi delle cascate che accompagna e il lento e inesorabile abbandono Foto Mattia Moggio

13 ECOLOGIA Verso un’educazione ecologica

Citando le parole della Commissi- in ambienti urbani. Molteplici ricerche in termini di educazione ecologica, one Europea: “L’emergenza climati- hanno confermato l’importanza di necessaria per stravolgere completa- ca è grave e rappresenta il compito vivere a contatto con la Natura. Per mente il nostro stile di vita. L’ecologia che definisce la nostra generazione”. esempio, uno studio su 341 berline- sviluppa, infatti, un pensiero che si Possiamo approfondire questa ci- si condotto dai ricercatori del Max contrappone con l’ultima epoca car- tazione, senza dilungarci in un’anal- Plank Institute for Human Develop- atterizzata dall’iper-specializzazione, isi dei processi e degli avvenimenti ment di Berlino ha concluso, dopo i poiché è una materia transdisciplin- storici che hanno portato l’uomo a test di memoria, ragionamento e le are e richiede nozioni differenti quali questa situazione, affermando che il risonanze magnetiche per valutare le geografia, geologia, clima, chimica, cambiamento climatico e il degrado aree che processano lo stress, che fisica, zoologia e le scienze umane ambientale vanno di pari passo con c’è una relazione importante tra l’am- che ci permettono di approfondire il un degrado morale, etico ed esteti- biente di residenza e la salute men- rapporto tra l’essere umano e la na- co dell’uomo. Il suo distaccamento e tale. Vivere a contatto con la Natura tura. Ed è proprio questo il più grande alienazione dalla natura sono le con- migliora la funzionalità dell’amigda- compito della nostra generazione, seguenze di una logica industriale e la, struttura del cervello che lavora conciliare lo spirito dell’uomo con la consumista, sostenuta da un domin- nei momenti di stress, e riduce il natura. Siamo capaci di emozionar- io tecnico-scientifico che ha carat- rischio di malattie mentali e fisiche. ci di fronte alla bellezza della natura terizzato gli ultimi in ogni sua mani- 200 anni. Ciò che festazione? Come emerge, inoltre, è pretendiamo di una tendenza indi- salvaguardare il Val Grande, una wilderness di emozioni vidualista sempre Pianeta se i nostri più forte dell’uomo, occhi non sono in caratterizzata da grado di vedere il una spinta per lo bello nel naturale più egoista, rivolta ambiente che ci cir- al raggiungimen- conda? Le immag- to della propria ini angoscianti dei unicità, a discapi- disastri ambientali to dell’esigenze che ormai costan- e/o interessi della temente ci ricorda- collettività di cui no che viviamo in fa parte anche il un’emergenza cli- mondo naturale. matica, molto spes- Si, l’emergenza so hanno un effetto climatica è dun- ansiogeno, soprat- que grave e non tutto sui bambini, devono essere inermi di fronte ad solo le immagini una tanto rimarcata ansiogene di orsi polari scheletrici, di Sono ormai anni che veniamo avvi- disperazione. Se vogliamo davvero oceani pieni di plastica, dello sciogli- sati da scienziati di tutto il mondo sui un cambiamento, questo avverrà solo mento dei ghiacciai a testimoniare la rischi ambientali a cui stiamo andando tramite una rinnovata educazione, in drammaticità della situazione. Questi incontro, ma immersi in un’epoca in- grado di insegnare a noi e ai nostri fig- sintomi provocati dal Climate Change dividualista, dai valori capitalisti e con li che l’umanità ha bisogno di ritrovare sono da considerare nella loro global- l’idea che il dominio sulla Natura sia la sua integrità con la Natura. Tutti ci ità e il problema reale sono di fatto gli la nostra salvezza, riusciamo a mala sentiamo sospesi e ammaliati in quel equilibri ecologici che vengono com- pena a percepirli nella nostra quotidi- momento in cui i paesaggi si mostra- promessi e che a loro volta possono anità. Per percepire tali rischi, invece, no a noi spontaneamente attraverso mettere a rischio la nostra sopravvi- è richiesta da parte nostra una visi- scenari pittoreschi, come un tramonto venza. Perché se il pianeta riuscirà one a lunga scadenza e una notevole in riva al mare o un panorama visto nel tempo ad attutire i danni provocati responsabilità sulle nostre scelte, in alta quota. Le emozioni suscitate dall’uomo, non si potrà dire lo stesso consapevoli del fatto che quest’ultime da queste immagini devono essere dell’Umanità se si dovesse trovare avranno conseguenze sulle generazi- riscoperte e coltivate nella memoria di fronte alla collera delle catastrofi oni future. Se ad oggi abbiamo fatto dell’uomo, in modo tale da inserirle in ambientali. Inoltre, secondo le pre- poco per la diminuzione dell’emissioni tale progetto educativo, capace di dar visioni Onu la popolazione mondiale di Co2 e per altri importanti obiettivi valore ad un incanto della Natura tan- arriverà a toccare i 9,7 miliardi di per- (auto elettriche, raccolta differenzia- to quanto ad un gesto di cura materno. sone entro il 2050 e circa il 70% vivrà ta di rifiuti ecc.), siamo ancora fermi Simone Zonca 14 ORNAVASSO

ga poco più di un chilometro e un percorso pedestre con la Via Cru- cis collegano infine Ornavasso (m 250) al Boden (475) dove, in un pianoro circondato da boschi e in posizione dominante sul paese, sorge il Santuario della Madonna dei Miracoli, meglio conosciuto come Santuario del Boden, che in tedesco significa “piano”. La venerazione della Madonna del Boden ha dal 1500 condotto a Or- navasso frotte di fedeli da tutto il Verbano Cusio Ossola (la festa si svolge ogni anno l’8 settembre). Ci spostiamo infine a Migiandone. Qui, nel tratto più stretto dell’Os- sola fu realizzato durante la prima guerra mondiale (precisamente Ornavasso: storia e natura per tra il 1916 e il 1918) un sistema di fortificazioni militari costruito per una giornata indimenticabile difendere il confine nord dell’Ital- ia da un potenziale attacco aus- Storia, fede e natura si incontrano di difenderla dalle esondazioni triaco attraverso la Svizzera. E’ a Ornavasso. Il paese della bassa del torrente San Carlo. Va inol- la Linea Cadorna, realizzata per Ossola merita una visita per i suoi tre ricordato che in tempi remoti proteggere il territorio italiano tra importanti edifici di culto. Ad ini- l’antico centro abitato s’era pro- il Gran San Bernardo e la Valtel- ziare dalla sua chiesa parrocchi- prio sviluppato laddove ora c’è lina. Nel Verbano e nell’Ossola ale, che sorge distante dal cen- la chiesa parrocchiale: era ques- copre un dislivello di 2.000 metri tro del paese, sotto montagna. to insomma il cuore pulsante di tra la piana del Toce e il Monte Un’ubicazione che può sembra- Ornavasso. Qui vi erano anche Massone e fra il Lago Maggiore re quantomeno anomala ad una il municipio, il castello e la piaz- e il Monte Zeda. Il generale Luigi prima osservazione questa della za pubblica. Riguardo alle origini Cadorna, capo di stato maggiore collocazione dell’edificio di culto della basilica non si hanno notizie dell’esercito italiano fino al 1917, dedicato a San Nicola. Il motivo certe. Quel che s’evidenzia però, fece pertanto costruire una linea è però semplice, e duplice: innan- dai documenti d’archivio, è che la difensiva formata da un fitto reti- zitutto realizzare la chiesa in po- parrocchiale (che fu costruita fra il colo di strade e mulattiere militari, sizione elevata rappresentava in 1542 e il 1587 quando era parroco trincee, postazioni d’artiglieria, lu- passato la migliore garanzia di don Giovanni Antonio Porta) pare oghi di avvistamento, ospedaletti difesa dalle incursioni nemiche; fosse il risultato dell’ampliamento e strutture logistiche, centri di co- in aggiunta, il luogo permetteva di una vecchia chiesa preesis- mando. Queste opere di archeo- tente. In paese la devozione per logia militare sono oggi visitabili San Nicola ha tuttavia origini an- grazie a percorsi escursionistici tecedenti il 1542. Lungo la strada ad hoc. Alcuni manufatti sono vis- che dal centro di Ornavasso sale ibili comunque direttamente dalla al Santuario del Boden trovia- strada, nella zona che conduce al mo, oltre la chiesa di San Nicola, Forte di Bara. Appena oltre il viale un’antica torre di segnalazione, alberato che anticipa, venendo adiacente ad un’altra chiesa: è il da Ornavasso, le prime abitazi- Santuario della Madonna “della oni della frazione di Migiandone, Guardia”. Il nome deriva diret- scorgiamo sulla sinistra, appena tamente dall’altipiano omonimo subito prima della curva, un am- su cui sorge l’edificio di culto. La pio spiazzo con al centro un can- scelta dell’appellativo va tuttavia none contraereo. Salendo al Forte ricercata nella presenza appunto di Bara s’incontrano altre fortifica- dell’antica torre di segnalazione, zioni e cannoni.(Tratto da “Osso- risalente al XIV secolo ma forse, la magica e misteriosa – Viaggio in base alla tipologia di costruzi- nelle località magiche, misteriose one, addirittura al XIII. Disposta e insolite dell’Ossola” di Marco su cinque piani, la torre ha un al- De Ambrosis – Edizioni Zanetti , tezza di 18 metri. Una strada lun- 2016) 15 MERGOZZO

Casa della Resistenza, luogo di Memoria

La Casa della Resistenza “Par- successivo i rappresentanti delle valori. A tal fine la Casa della Re- co delle Memoria e della pace” di organizzazioni della Resistenza sistenza organizza molteplici iniz- Fondotoce sorge accanto al luogo (partigiani, deportati politici, inter- iative: mostre, conferenze, visite della memoria che fu teatro, il 20 nati militari, comunità ebraiche) e guidate, incontri con le scuole. Il giugno 1944, dell’eccidio nazifas- l’Istituto storico della Resistenza e museo ospita anche una bibliote- cista di 42 partigiani catturati in della società contemporanea nel ca specializzata sulla storia con- Val Grande. Nel 1936 in quest’ar- novarese e nel Verbano Cusio Os- temporanea con prevalente atten- ea il Comune di Verbania avviò sola “Piero Fornara” hanno costi- zione alla storia del Novecento e la costruzione di un complesso tuito un’Associazione per la ges- alla Resistenza in Italia e negli altri monumentale a commemorazi- tione della Casa della Resistenza paesi europei e il Centro Storico di one del 1200 caduti nella provin- e dell’Area Monumentale in cui è Documentazione per la tutela e la cia. Accanto al sacrario nel 1996 inserita. L’associazione è impeg- valorizzazione del patrimonio fo- è stata costruita la Casa della Re- nata a svolgere attività di ricerca tografico relativo alle Resistenza e sistenza, un edificio polivalente e divulgazione per trasmettere, in della storia del Novecento nel ter- destinato ad offrire accoglienza e particolare alle giovani generazi- ritorio del Verbano Cusio Ossola. spazi per conferenze ed incontri oni, la memoria collettiva legata sul tema della Resistenza. L’anno alla lotta di Liberazione e ai suoi

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