Curazia di Stramentizzo. Inventario dell'archivio storico (1686- 1955)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i Beni librari e archivistici 2006

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica della Soprintendenza per i Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2006. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Marica Odorizzi, Renata Tomasoni e Maria Letizia Tonelli (Cooperativa Arcadia) nel corso del 2010, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte ex. exeunte in. intrante n., nn. numero, numeri n. n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

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Albero delle strutture

Curazia di Stramentizzo, 1686 - 1955 Ufficio curaziale di Stramentizzo, 1686 - 1985 Registri dei legati, dei nati, dei matrimoni e dei morti, 1765 - 1851 Registri dei nati, dei matrimoni e dei morti, 1842 - 1985 Registri dei cresimati, 1888 - 1950 Registri degli sponsali, 1906 - 1943 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1921 - 1933 Atti matrimoniali, 1888 - 1951 Registri delle messe, 1726 - 1764 Registri degli adempimenti degli oneri missari, 1922 - 1943 Protocolli degli esibiti, 1899 - 1950 Carteggio e atti, 1686 - 1958 Chiesa dei Santi Angeli Custodi in Stamentizzo, 1726 - 1958 Urbari, 1726 - 1910 Registri delle riscossioni degli interessi sui capitali, 1910 - 1918 Registri di amministrazione, 1898 - 1940 Registri di cassa, 1911 - 1958 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1726 - 1790 Resoconti, 1875 - 1939 Carteggio e atti, 1726 - 1955 Documentazione del legato Riccabona di Stramentizzo, 1747 - 1873 Registri delle distribuzioni, 1747 - 1824 Documentazione della famiglia Barcatta di Valfloriana, 1787 - 1888 Carteggio e atti, 1787 - 1888

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Albero dei soggetti produttori

Curazia dei Santi Angeli Custodi, Stramentizzo (Castello - Molina di Fiemme), 1739-1983 E' filiale di : Parrocchia di San Giorgio, Castello di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1919 giugno 11 - E' filiale di : Parrocchia di Sant'Antonio di Padova, Molina di Fiemme (Castello - Molina di Fiemme), 1920 maggio 12 -

Chiesa dei Santi Angeli Custodi, Stramentizzo (Castello - Molina di Fiemme), 1724 - 1987 gennaio 24

Legato Riccabona, Stramentizzo (Castello-Molina di Fiemme), 1747 novembre 11 - sec. XIX

Barcatta, Barcatta (Valfloriana), [1787] - [1888]

4 superfondo Curazia di Stramentizzo, 1686 - 1955

Storia archivistica Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice di diritto canonico (1983). Il canone 535 (cfr. §§ 1-5) regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti, anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o archivio. Il Codice stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3). L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.

I registri e gli atti dell'archivio curaziale di Stramentizzo erano disposti, al momento del presente riordino, in un armadio di metallo situato nell'ufficio del parroco di Molina di Fiemme. La documentazione cartacea era raccolta in faldoni e non presentava particolari problemi per il lavoro di riordino e di ricerca storica.

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 15 dicembre 1993 è stato dichiarato di interesse storico.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della curazia di Stramentizzo ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. 5

Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'ordinamento si è ritenuto opportuno rispettare, per la parte relativa alla documentazione cartacea, l'impronta preesistente evidenziata da titoli originali presenti sulle poche buste e creando dei nuovi fascicoli per quella documentazione che da queste rimaneva esclusa. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio diocesano tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dalla Soprintendenza, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.

Il presente inventario si chiude al 1955 , limitandosi a quella parte dell'archivio dichiarata di interesse storico dalla Commissione Beni Culturali 15 dicembre 1993. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1955.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia

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CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Nota dell’archivista Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali"

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989

Fonti normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Codice di diritto canonico (1983) Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali Codice in materia di protezione dei dati personali, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196

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Ente Curazia dei Santi Angeli Custodi 1739-1983

Archivi prodotti Ufficio curaziale di Stramentizzo, 01/01/1686 - 31/12/1985

Storia Il vecchio abitato di Stramentizzo era collocato nel luogo dove ora si trova un'insenatura sabbiosa ricoperta dall'acqua del bacino che fornisce la centrale idroelettrica di S. Floriano, presso Egna. Nei periodi di svaso del bacino artificiale si possono ancora intravedere i resti dell'antico villaggio. La chiesetta, costruita nel 1724 e dedicata ai Ss. Angeli custodi, si trovava al centro del paese, su un terreno donato da Giuseppe Bozzetta che si premurò di soddisfare il desiderio degli abitanti di Stramentizzo di avere una cappella in loco, invece di recarsi a Castello per assistere alle celebrazioni liturgiche. Egli si accollò anche le spese di costruzione e assicurò un capitale di 200 fiorini per la manutenzione dell'edificio alla condizione che, una volta raggiunta la chiesa una certa autonomia patrimoniale, i suoi eredi potessero essere esentati da ogni obbligo contributivo. Alla generosità del Bozzetta si aggiunse in un secondo momento quella di don Andrea Iellici da che con tre documenti redatti il 7 agosto 1726, l'11 gennaio 1727 e il 28 novembre 1729, fondò un legato missario di 200 messe a favore della chiesa di Stramentizzo assegnando a tale scopo un capitale di 2200 fiorini. L'elemosina delle messe avrebbe dovuto servire al mantenimento del sacerdote investito del legato. In occasione della visita vescovile del 1738 il sacerdote beneficiato di Stramentizzo, Giacomo Filippo Cappello da , affermava di avere la licenza dal curato di Castello "di scoltar le confessioni et insegnar la dotrina christiana come già n'era incaricato della disposizione Gelico"(1). Il 7 luglio 1739 Stramentizzo diventa ufficialmente beneficio curato di Castello. Alcuni anni dopo, il 20 gennaio 1752, i vicini di Stramentizzo richiesero all'autorità vescovile di poter avere il fonte battesimale che ottennero il 31 marzo dello stesso anno(2) con la possibilità per il beneficiato di amministrare il sacramento. Il 17 maggio 1756 il curato di Castello, in accordo con la Regola di Castello, conferì al beneficiato di Stramentizzo alcune attribuzioni di curatore d'anime (ad esempio battezzare, predicare, assistere gli infermi, seppellire i morti, ecc.) a condizione che tutte le registrazioni fossero al più presto comunicate all'ufficio curaziale. Al beneficiato rimaneva inoltre l'obbligo, in particolari occasioni, di recarsi a Castello per assistere il curato nelle celebrazioni liturgiche. Col passare del tempo il beneficiato ebbe quasi tutte le attribuzioni spettanti ad un curatore d'anime, tranne la celebrazione dei matrimoni per cui doveva di volta in volta ottenerne delegazione. In quanto stazione di cura d'anime, Stramentizzo possedeva un timbro d'ufficio, un archivio con relativi registri e teneva corrispondenza con le varie autorità. I beni appartenenti alla chiesa erano amministrati da due fabbricieri nominati dal decano di che presentavano rese di conto annuali. Nel maggio 1765, con una convenzione tra il e l'allora beneficiato don Bartolomeo Tonini si provvide ad assegnare al beneficiato un'adeguata abitazione con orto annesso, a fornirgli la legna e a contribuirgli quote di frumento, di orzo e di burro. Tale convenzione però non venne approvata dalle autorità e fu ritenuta, in sede di attribuzione governativa della congrua, un documento privato. Ad integrare le povere entrate del beneficiato pensò la baronessa Margherita Longo di Liebenstein che, con un documento del 2 aprile 1845, istituì un legato che obbligava i suoi eredi ad assegnare annualmente 100 fiorini al 8 beneficiato pro tempore(3). E' con questo documento che si attribuisce per la prima volta un ufficiale sostentamento al curatore d'anime di Stramentizzo. Nel 1885, con la legge imperiale n° 47 del 19 aprile relativa alla sistemizzazione dei curatori d'anime, venne attribuita una congrua al beneficiato di Stramentizzo che continuava a mantenere un legame di dipendenza dalla matrice di Castello. Le registrazioni sui libri di anagrafe effettuate dal beneficiato continuavano ad essere autorizzate dal curato di Castello. La dipendenza non venne mai definitivamente interrotta fino al 22 novembre 1943 quando, con decreto vescovile valido dal 1 dicembre dello stesso anno, la cura di Stramentizzo venne smembrata dalla parrocchia di Castello di Fiemme e aggregata a quella di Molina di Fiemme. Nel 1962 i capifamiglia di Stramentizzo rinunciarono al patronato sulla curazia in favore dell'Ordinariato di Trento. Già da molti anni il parroco di Molina, per comodità, veniva investito anche della cura di Stamentizzo e, nel 1983, la curazia venne definitivamente incorporata con Molina.

ELENCO DEI BENEFICIATI DI STRAMENTIZZO

1727- Giorgio Erspen 1735-1736 Pietro Graziadei 1736- Lazzaro Bozzetta da 1747-1764 Filippo Giacomo Cappello 1765-1768 Bartolomeo Tonini 1768-1769 Pietro Iellici 1769-1773 Michele Casagrande 1773-1775 Francesco Degregori 1775-1776 Adamo Liberi 1779-1786 Domenico Girardi 1787-1789 Cristoforo Carli 1789-1791 Antonio Fadanelli 1791-1795 Giovanni Battista Calderoni 1795-1801 Pietro Tinadri 1802-1805 Domenico Benedetti 1805-1807 Tommaso Magagna 1807-1815 Giovanni Micheletti da Terres 1816-1817 Nicola Casapiccola 1817-1820 Vigilio Villotti 1822-1828 Bartolomeo Dusini 1831-1841 Giuseppe Gozzaldi da Moena 1841-1846 Giuseppe Betta da Cavalese 1846-1876 Valentino Defrancesco 1877-1883 Bonaventura Bordati 1883-1889 Bartolomeo Corradini 1890 Simone Tavernar 1895-1897 Egidio Galvan

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1898-1904 Antonio Laner da 1905 - Vacanza - 1906-1912 Sebastiano Debertol da Fontanazzo 1913-1921 Enrico Mattei 1922-1943 Bartolomeo Corradini 1944-1947 - Provvede il parroco di Molina - 1948-1953 Antonio Zorzi - vicario - 1954- - Provvede il parroco di Molina -

Funzioni, occupazioni e attività Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei confini di una parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato. La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile. Nei territori soggetti alla giurisdizione austriaca venivano riconosciute come indipendenti quelle sole stazioni di cura d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il curato indipendente era tenuto a celebrare la messa "pro populo" ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte(4). Nel Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra. Tra le due guerre mondiali la maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a parrocchia e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.

Fonti normative Raccolta di Concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili / a cura di Angelo Mercati, Città del Vaticano : Tipografia poliglotta vaticana, 1954. Codice di diritto canonico (1983)

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio diocesano tridentino, "Atti visitali" Archivio diocesano tridentino, "Parrocchie e curazie" Archivio diocesano tridentino, "Atti civili" Archivio della parrocchia di Cavalese Archivio della parrocchia di Molina di Fiemme Archivio della parrocchia di Castello di Fiemme Bibliografia AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910

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BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina: atti del convegno Trento 16-17 maggio 1991, Trento, 1995 GIACOMUZZI G., (a cura di) Guide del Trentino. Val di Fiemme, Trento, 2005 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 LUTTEROTTI VON A., "Il Trentino", Bolzano, 1997 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 WEBER S., I vescovi suffraganei della Chiesa di Trento, Trento, 1932

Note (1) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 41 (1738), c. 7. (2) Ibidem, "Atti civili", n. 1047, cc. 7-8. (3) Cfr. "Archivio storico della parrocchia di Cavalese", "Fondo cartaceo", b. 12. (4) BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio per il clero curato", Trento, 1888 (2.a ed.), pp. 501-503.

11 fondo Ufficio curaziale di Stramentizzo, 1686 - 1985

regg. 13; b. 1; fascc. 3

Soggetti produttori Curazia dei Santi Angeli Custodi, 1739-1983

Contenuto La documentazione conservata in archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie e ex curazie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

12 serie 1 Registri dei legati, dei nati, dei matrimoni e dei morti, 1765 - 1851

Contenuto I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati così come quelli dei matrimoni vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime". L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Per quanto riguarda i matrimoni, se durante la dominazione austriaca venivano celebrati in chiesa e avevano anche validità civile e al sacerdote veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra Santa Sede e l'autorità politica, i riti civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la trascrizione nei registri anagrafici.

La serie è formata da un solo registro compilato in forma discorsiva e per la maggior parte in lingua latina. La prima parte del registro riporta l'annotazione delle messe celebrate in favore del legato don Andrea Iellici da Tesero e molto probabilmente, in seguito alla concessione da parte del curato di Castello della licenza di battezzare e seppellire (1756), il beneficiato di Stramentizzo utilizzò il registro anche per le scritture anagrafiche. Le registrazioni delle nascite riportano i nomi dei battezzati, dei genitori, del ministro celebrante e dei padrini. Le registrazioni dei matrimoni riportano la data e il luogo della celebrazione, i nomi degli sposi, dei loro genitori, del ministro celebrante e dei testimoni. Le registrazioni dei morti riportano, oltre al nome del deceduto, la data della morte, l'età e il luogo della sepoltura.

A. 1. 1

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"Liber ecclesiae s. Angelorum Stramentitii in quo continentur baptizati, sponsalia ac mortui cum annotatione missarum legati Ielici d. r. Andrea sacerdotis. Incipiendo ab anno reparata salutis 1766 et 1765" (tit. int.) 1765 marzo 17 - 1851 gennaio 14 cc. 1-75: registro delle messe celebrate pro legato don Andrea Iellici da Tesero, 1765 mar. 17-1851 gen. 14; cc. 91-115: "Liber secundus(1) baptizatorum anno 1766", 1766 feb. 23-1842 giu. 10; cc. 116-123: "Liber tertius matrimoniorum incipiendo ab anno 1765", 1765 giu. 10-1841 feb. 22; cc. 134-147: "Liber quartus mortuorum incipiendo ab anno 1765", 1765 mag. 17-1842 mar. 30. Alla c. 149: "Nota delle limosine che si hanno raccolte per anime in tempo di Quaresima", 1768-1772. Italiano, latino Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 149 (bianche le cc. 76-90, 124-133, 148) Note (1) Si riferisce alla partizione del presente registro: il libro primo è relativo alle messe legatarie, il secondo ai battezzati, il terzo ai matrimoni e il quarto a i morti.

14 serie 2 Registri dei nati, dei matrimoni e dei morti, 1842 - 1985

Contenuto Per un'introduzione generale si veda l'introduzione alla serie "Registri dei legati, dei nati, dei matrimoni e dei morti".

La serie è costituita da due registri strutturati a tabella prestampata che riportano, in maniera dettagliata, notizie in merito alla celebrazione dei tre sacramenti. Le registrazioni dei nati per il periodo compreso tra il 23 febbraio 1766 e il 10 giugno 1842, dei matrimoni tra il 10 giugno 1765 e il 22 febbraioo 1841 e dei morti tra il 17 maggio 1765 al 30 marzo 1842 si trovano in "Archivio dell'Ufficio curaziale di Stamentizzo", "Registri dei legati, dei nati, dei matrimoni e dei morti", reg. 1.

A. 2. 1 "Libro dei battezzati, matrimoni e dei morti dall'anno 1842 all'anno 1917 inclusive. Tomo II" 1842 marzo 25 - 1918 marzo 3 cc. sd 1-59: "Battezzati dal primo gennaio 1842", 1842 mar. 25(1)-1918 mar. 3; cc. sd 2-31: "Libro de' matrimoni del comune di Stramentizzo anno 1842", 1843 gen. 10-1913 nov. 17(2); pp. 1-47: "Morti dal primo gennaio 1842", 1843 gen. 10-1917 apr. 3. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 59, 2-31, pp. 47, con, sciolti, indici alfabetici a rubrica delle parti. Note (1) Le registrazioni dal 25 marzo al 10 giugno 1842 sono riprese dal registro in "Archivio dell'Ufficio curaziale di Stramentizzo", "Registri dei legati, dei nati, dei matrimoni e dei morti". (2) L'ultima registrazione si riferisce ad un matrimonio celebrato a Molina.

A. 2. 2 "Tomo III° dei nati, dei morti e dei matrimoni del [comu]ne di Stramentizzo" 1917 novembre 27 - 1985 maggio 27 cc. sd 1-25: "Libro dei nati e battezzati del comune di Stramentizzo dall'anno 1918 all'anno 19***"(1), 1918 set. 10-1971 gen. 31; cc. sd 1-37: Libro dei matrimoni del comune di Stramentizzo dall'anno 1917 all'anno 19***", 1917 nov. 27-1969 mar. 15; pp. 1-36:"Libro dei morti del comune di Stramentizzo dall'anno 1918 all'anno 19***", 1918 feb. 6-1985 mag. 27. Alla p. 23: "Memorandum" circa la traslazione delle salme dal cimitero per la costruzione della diga avvenuta tra il 7 e il 12 maggio 1956. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 25, 37(mancano le cc. 34-36)(2), pp. 36, con indici alfabetici a rubrica delle parti alla fine n.n. Note (1) Segue l'annotazione relativa alla dipendenza della curazia di Stramentizzo non più da Castello di Fiemme ma da Molina a partire dal 1 dicembre 1943, con rimando al relativo decreto vescovile.

15 serie 3 Registri dei cresimati, 1888 - 1950

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX.

La serie è formata da un registro.

A. 3. 1 "Registro dei cresimati della curazia di Stramentizzo dall'anno 1888 fino all'anno ***" 1888 luglio 13 - 1950 luglio 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 14 n.n.

16 serie 4 Registri degli sponsali, 1906 - 1943

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(cfr. Foglio diocesano, a. 1908, n. 3) stabilì che dal giorno di Pasqua del 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire problemi o controversie che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco che stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre il matrimonio nè a versare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

La serie è formata da un solo registro.

A. 4. 1 "Sponsali" 1906 novembre 7 - 1943 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 20

17 serie 5 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1921 - 1933

Contenuto La serie è composta da un registro su cui sono annotate le date delle tre pubblicazioni necessarie alla celebrazione dei matrimoni stabilite dal Concilio di Trento (Sess. 24) e dal Codice di diritto civile austriaco (§71) che recitava "la denuncia deve farsi in tre giorni di domenica o di festa, all'adunanza ordinaria nella chiesa parrocchiale del distretto e se gli sposi abitano in diversi distretti nella chiesa parrocchiale del distretto di ciascuno di essi".

A. 5. 1 "Pubblicazioni matrimoniali. Chiesa di Stramentizzo, dal 1921 in poi" 1921 aprile 17 - 1933 gennaio 31 Italiano Registro, legatura in carta, cc. 10 n.n.

18 serie 6 Atti matrimoniali, 1888 - 1951

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Il permesso politico, introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciato dal Comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'attività o fosse garantito da una paga giornaliera. Ai parroci era vietato benedire i matrimoni di coloro che non lo avessero presentato(1). In seguito alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.

La serie è composta da un'unica busta contenente fascicoli annuali con le pratiche dei matrimoni celebrati a Stramentizzo a partire dal 1888.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 174-175.

A. 6. 1. b. 1 "Matrimoni" 1888 - 1951 Busta, cc. 334 n.n.

19 serie 7 Registri delle messe, 1726 - 1764

Contenuto La serie è formata da cinque registri il primo dei quali riporta le messe celebrate in suffragio di don Andrea Iellici, fondatore del legato a sostegno della chiesa di Stramentizzo. I registri seguenti riportano anch'essi le registrazioni delle messe del legato Iellici ma registrano anche le messe che venivano celebrate dal beneficiato.

A. 7. 1 "Libro per la sagristia della venerabile capella del S. Angelo custode in Stramentizzo per notare le sante messe che celebra ivi il reverendo signor mansionario specialmente per il lascio Ielico che sono cento nel corso d'un anno cominciando li 11 novembre 1726 ..."(tit. int.) 1726 dicembre 1 - 1740 dicembre 5 All'inizio: consegna dell'amministrazione del lascito Iellici al nuovo sindaco della chiesa, 1728 nov. 14; benedizione del nuovo cimitero, 1727 giu. 30; registrazioni di una morte, 1727 lug. 18. Latino Registro, legatura in cartoncino rustico, cc. 45 n.n.

A. 7. 2 "Missarium commentarium per l'anno '49 fino al '53" 1749 febbraio 16 - 1753 aprile 27 Italiano Registro, legatura in carta, cc. 42 n.n.

A. 7. 3 Diario delle messe avventizie 1755 febbraio 4 - 1757 settembre 8 Italiano cc. 41 n.n.

A. 7. 4 "Nota delle sante messe da me celebrate '759 fino '762"(1) 1759 settembre 13 - 1762 gennaio 20 Italiano Registro, legatura in carta, cc. 26 n.n. Note (1) Dal 1747 al 1765 era beneficiato a Stramentizzo don Giacomo Cappello.

A. 7. 5 "Nota delle sante messe da me celebrate principiato l'anno 1762 fino all'anno '64"(1) 1762 gennaio 21 - 1764 luglio 20 (con annotazione del 13 dicembre 1764) 20

Italiano Registro, legatura in carta, cc. 26 n.n. Note (1) Dal 1747 al 1765 era beneficiato a Stramentizzo don Giacomo Cappello.

21 serie 8 Registri degli adempimenti degli oneri missari, 1922 - 1943

Contenuto La serie è formata da un quaderno sul quale sono annotati gli adempimenti degli oneri missari.

A. 8. 1 "Messe legatarie della chiesa di Stramentizzo" 1922 gennaio 14 - 1943 (con annotazioni fino al 4 maggio 1960) Italiano Quaderno, legatura in mezza tela, cc. 11 n.n.

22 serie 9 Protocolli degli esibiti, 1899 - 1950

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica (Raccolta delle leggi provinciali, 19.12.1816) sia da quella ecclesiastica (Decreto vescovile 9.03.1887 nel Foglio Diocesano, 1887)(1).

La serie è formata da un registro.

Note (1) Cfr. BAZZANELLA G., op. cit., pp. 120-121.

A. 9. 1 "Protocollo degli esibiti dell'ufficio curaziale di Stramentizzo dall'anno 1899 a 19***" 1899 giugno 21 - 1950 aprile 20(1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 104 Note (1) Mancano le registrazioni dal 1917 al 1920 e dal 1944 al 1948.

23 serie 10 Carteggio e atti, 1686 - 1958

Contenuto La serie è formata da tre fascicoli contenenti la documentazione prodotta o ricevuta dal curatore d'anime relativa alla gestione dell'ufficio curaziale.

A. 10. 1. b. 1 Carteggio e atti 1686 - 1958 Documenti stipulati tra privati (1686-1721)(1), concessioni di facoltà (1771), documento relativo alla Congregazione di carità (1814), restituzione delle stazioni della Via Crucis (1880), richiesta dei confratelli del SS. Sacramento alla direzione superiore di Castello (1883), carteggio e atti attinenti all'anagrafe (1875-1927), proposte per la nomina del nuovo sacrestano (1911), carteggio relativo alla visita vescovile (1911), circolari provenienti da autorità politiche, civili ed ecclesiastiche, ecc. Fascicolo, cc. 101 Note (1) Il documento del 6 febbraio 1686 è in pergamena.

A. 10. 2. b. 1 "Carte antiche. Attestati di nascita, morte e matrimoni venuti dall'estero" 1882 - 1950 Certificati e comunicazioni di nascite e battesimi (1882-1934), di matrimoni (1883-1950), di decessi (1906-1919) avvenuti fuori curazia. Fascicolo, cc. 46

A. 10. 3. b. 1 "Fassioni ed congrua, ricorsi per l'indipendenza ed altre carte provenienti parte dall'autorità ecclesiastica, parte dall'autorità civile distrettuale" 1892 - 1943 Carteggio e atti relativi all'assegnazione della congrua al beneficiato di Stramentizzo (1892-1932), alle nomine dei beneficiati e relativi obblighi da parte del Comune (1894-1929), verbali di consegna (1905-1943). Fascicolo, cc. 84

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Ente Chiesa dei Santi Angeli Custodi 1724 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Chiesa dei Santi Angeli Custodi in Stamentizzo, 01/01/1726 - 31/12/1958

Storia L'antica chiesa di Stramentizzo, dedicata ai Ss. Angeli custodi, sorgeva quasi al centro del piccolo abitato. Essa venne edificata agli inizi del XVIII secolo, in seguito all'esigenza degli abitanti del luogo di avere in paese un edificio sacro invece di recarsi a Castello, dal quale ecclesiasticamente dipendevano, soprattutto durante la stagione invernale o nel periodo della piena del torrente Avisio. Il 3 febbraio 1724 un abitante di Stramentizzo, Giuseppe Bozzetta, per assecondare il desiderio dei suoi compaesani si obbligò formalmente ad assegnare un orto e il terreno per la costruzione della nuova chiesa e a pagarne le spese; assicurò inoltre un capitale per la manutenzione dell'edificio e per l'acquisto degli apparati sacri per la celebrazione(1). La licenza vescovile per l'inizio dei lavori fu concessa il 14 aprile 1724, il 28 ottobre dello stesso anno la chiesetta venne benedetta mentre fu consacrata solo il 30 giugno 1738, in occasione della visita vescovile. Proprio da quella visita si hanno le prime notizie riguardanti la chiesa che si descriveva munita di un tabernacolo con altare portatile e dotata degli arredi sacri(2). Era una chiesetta ad unica navata, con due cappelle laterali e con abside quadrangolare. La facciata, a capanna, era preceduta da un protiro con apertura a tutto sesto affiancata da due nicchie (forse affrescate come a Cavalese), mentre sul fianco destro, a lato del coro, si trovavano la sacrestia e il campanile(3). Accanto all'edificio sorgeva il cimitero, al quale si accedeva attraverso un portoncino laterale, che era stato benedetto il 30 giugno 1727 dall'arciprete di Cavalese don Giovanni Antonio Manci(4). Il fonte battesimale venne concesso dal vescovo il 31 marzo 1752, su richiesta degli abitanti(5). La visita pastorale del 1767 lo descrive e testimonia la facoltà ottenuta dal beneficiato di amministrare il sacramento in paese. L'altare maggiore, uno dei più antichi della valle, era privilegiato e conteneva le reliquie dei ss. Lorenzo e Vincenzo, mentre quelli laterali erano dedicati rispettivamente a s. Anna e a s. Antonio. Tutti e tre erano in muratura rivestiti di legno, ed erano impreziositi da tre tele, dipinte due da Francesco Sebaldo Unterpergher (databili al 1738 circa) e una dal fratello Michelangelo (1724 circa). I tre quadri vennero messi in salvo prima della distruzione della chiesa, avvenuta in occasione della realizzazione della diga di Stramentizzo nel 1956. I primi due si trovano a Molina di Fiemme nella chiesa di S. Antonio mentre l'ultimo è stato inserito nell'abside della nuova chiesa costruita nel paese di Stramentizzo Nuovo. Anche il nuovo edificio, costruito nel 1958, è dedicato ai Ss. Angeli Custodi e richiama nella struttura la chiesa precedente. Del vecchio edificio, oltre al quadro dell'Unterpergher, conserva il Crocefisso ligneo seicentesco collocato sopra il tabernacolo.

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai 25 fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(6). I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Note (1) Cfr. "Archivio storico della parrocchia di Cavalese", "Fondo cartaceo", b. 12. (2) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 41(1738), c. 7. (3) Cfr. "Guide del Trentino. Val di Fiemme, storia, arte, paesaggio" a cura di G. Giacomuzzi, Trento, 2005, pp. 57-58. (4) Il nuovo cimitero si trovava sul retro della chiesa e venne benedetto nel 1882. (5) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti civili", n. 1047 (1753), cc. 7-8. (6) Cfr. "Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche della diocesi di Trento", 1865, Capitolo I, Sezione I, § 10.

26 fondo Chiesa dei Santi Angeli Custodi in Stamentizzo, 1726 - 1958

regg. 7; b. 1; fascc. 3

Soggetti produttori Chiesa dei Santi Angeli Custodi, 1724 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Ufficio curaziale di Stramentizzo".

27 serie 1 Urbari, 1726 - 1910

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa e per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio, si faceva uso di un particolare tipo di registro chiamato "inventarium" o "urbarium". In esso si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

La serie è composta da due registri e un quaderno. Il primo registro della serie è relativo alla sostanza della chiesa di Stramentizzo costituita dal primo nucleo di capitali lasciati da Andrea Iellici e in seguito integrati da altri benefattori. Una lacuna temporale che comprende tutto il XIX secolo separa il primo dagli altri registri della serie. Quest'ultimi danno infatti la descrizione dei capitali appartenenti alla chiesa nei primi anni del Novecento.

B. 1. 1 "Chiesa di Stramentizzo. Urbario" [1726] - 1747 novembre 18; 1790 dicembre 13 (con integrazioni fino al 4 dicembre 1811) - Urbario dei beni della chiesa lasciati in più riprese da Andrea Iellici, [1726]-1732 feb. 4 (con integrazioni fino al 1791) e da Lucia vedova Bozzetta, 1747 nov. 18 (con intergrazioni fino al nov. 1790); - rinnovazione dell'urbario, 1790 dic. 13 (con integrazioni fino al 14 dic. 1811). All'inizio: trascrizione dei documenti relativi ai lasciti di don Andrea Iellici da Tesero, 1726 ago. 7-1729 nov. 28; alla fine: "Regole da osservarsi nel coro di Stramentizzo", s.d. Italiano Registro, legatura in pelle, cc. 133 n.n. (numerazione orig. imprecisa), con indice parziale alla fine n.n.

B. 1. 2 "Registro dei documenti della chiesa di Stramentizzo principiando col I gennaio 1910 in poi" 1910 gennaio 1(con annotazioni fino al 5 gennaio 1911) Urbario dei capitali e delle obbligazioni a favore della chiesa con relativi interessi maturati. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 4 n.n.

B. 1. 3 "Urbario dei capitali della chiesa di Stramentizzo" sec. XX prima metà (con annotazioni fino al 14 agosto 1920) Urbario dei capitali della chiesa. Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 6 n.n.

28 serie 2 Registri delle riscossioni degli interessi sui capitali, 1910 - 1918

Contenuto La serie è formata da un registro.

B. 2. 1 "Quinternetto della chiesa fatto l'anno 1898" 1910 - 1918 (con annotazione del 1 dicembre 1908) Registro delle riscossioni degli interessi sui capitali e obbligazioni. Italiano legatura in mezza tela, cc. 12 n.n., acefalo

29 serie 3 Registri di amministrazione, 1898 - 1940

Contenuto La serie è composta da un registro.

B. 3. 1 "Registro dei capitali della venerabile chiesa affrancati 1898 in poi e investiti. Entrate chiesa, delle sole elemosine dal 1/3/1921 in poi"(1) 1898 gennaio 16 - 1940 - Registro delle affrancazioni e dei reinvestimenti dei capitali, 1898 gen. 16-1911 gen. 5; - registro delle entrate e delle uscite della chiesa, 1909-1912 mar.17(2); - registro delle elemosine, 1921 apr. 1-1923 dicembre, 1928-1929; - partitario della chiesa, 1927 lug. 1-1940. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 19 n.n. Note (1) Da "Entrate" a "in poi": aggiunta posteriore. (2) Le registrazioni relative al 1912 sono cassate.

30 serie 4 Registri di cassa, 1911 - 1958

Contenuto La serie è composta da un registro che riporta la situazione di cassa della chiesa di Stramentizzo come luogo di culto (arredi, messe, ecc.) e le entrate e le uscite relative all'amministrazione del suo patrimonio.

B. 4. 1 "Libro cassa. Note di spese e pagamenti per questa chiesa entro l'anno 1911. Entrate della chiesa dal 1/3 1921 in poi"(1) 1911 aprile (2) - 1958 novembre 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 26 n.n. Note (1) Il titolo è stato scritto da mani diverse. (2) Le registrazioni relative al 1911 sono state cassate.

31 serie 5 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1726 - 1790

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale i sindaci della chiesa di Stramentizzo, eletti dalla comunità, annotavano le entrate e le uscite relative al patrimonio della chiesa e le rese di conto annuali. Il saldo veniva presentato a Stramentizzo o a Castello davanti al delegato dell'arciprete di Cavalese e al vicario della comunità di Castello.

B. 5. 1 "Amministrazioni dell'honorando sindico della venerabile capella del santo Angelo custode in Stramentizzo della cura di Castello cominciando l'anno 1726. Libro primo" (tit. int.) 1726 ottobre 28 - 1790 agosto 29 Registro, cc. 244 n.n., legatura in cartone rustico con lacci in pelle Italiano Registro, legatura in cartone rustico, cc. 244 n.n.

32 serie 6 Resoconti, 1875 - 1939

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il Ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare, che cominciava il primo novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

La serie è formata da una busta.

B. 6. 1. b. 1 Resoconti 1875 - 1939 Nn. 1-43 Resoconti con alcune lettere di evasione. Busta, cc. 440 n.n.

33 serie 7 Carteggio e atti, 1726 - 1955

Contenuto La serie è formata da tre fascicoli.

B. 7. 1. b. 1 "Carte antiche della chiesa di Stramentizzo" 1726 - 1791 Censi, locazioni, documenti di credito, lasciti, dazioni in pagamento a favore della chiesa di Stramentizzo (1726-1787); obbligazione dei vicini per il mantenimento del lume eterno nella cappella (1730); rifornimento alla chiesa di legname (1791); amministrazione dei sindaci (1730-1734). Fascicolo, cc. 59

B. 7. 2. b. 1 "Scritture spettanti al Libro fondiario ed altro carte spettanti alla chiesa" 1855 - 1955 Documenti ipotecari e di credito, fassioni, inventari del patrimonio, amministrazione del patrimonio da parte della fabbriceria, prestiti di guerra, manomorta, stato patrimoniale e economico (1855-1955); carteggio ed atti relativi all'impianto del libro fondiario relativo alla chiesa e al beneficio curato (1902-1905). Fascicolo, cc. 137

B. 7. 3. b. 1 Campanile e campane 1910 - 1919; 1941 Carteggio e atti relativi alla costruzione del nuovo campanile (1910-1913); requisizioni delle campane e riparazioni in seguito ai danni subiti in guerra (1916-1919; 1941). Fascicolo, cc. 32

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Ente Legato Riccabona 1747 novembre 11 - sec. XIX

Archivi prodotti Fondo Documentazione del legato Riccabona di Stramentizzo, 01/01/1747 - 31/12/1873

Storia Il "legato del sale" di Stramentizzo venne fondato a Castello l'11 novembre 1747 da Francesco Riccabona da Cavalese con lo scopo di aiutare i poveri del luogo. Nel documento di fondazione si stabiliva che i vicini aventi diritto al legato "ogni tempore dell'anno il venerdì o sabbato, secondo il maggior comodo, la mattina, facino celebrare una Santa messa pro benefactore nella loro capella ... doppo la quale nella canonica loro o casa vicina alla chiesa si distribuirà"(1), ad ognuno tre lire di sale da parte di un giurato o da una persona fidata.

Note (1) Cfr. "Archivio del legato Riccabona", "Registri delle distribuzioni", reg. 1, cc. 1-4.

35 fondo Documentazione del legato Riccabona di Stramentizzo, 1747 - 1873

reg. 1

Soggetti produttori Legato Riccabona, 1747 novembre 11 - sec. XIX

36 serie 1 Registri delle distribuzioni, 1747 - 1824

Contenuto La serie è formata da un registro.

C. 1. 1 "Libro del pio legato del sale da distribuirsi alli poveri di Stramentizzo. 1747" (tit. int.) 1747 dicembre 22 - 1824 dicembre 29 cc. 1-45: registro delle distribuzioni, 1747 dic. 22-1824 dic. 29. All'inizio: copia dell'atto di fondazione del legato, 1747 nov. 11; a c. 47: elenco dei capitali della fondazione, 1873 mag. 5; alla fine: "Quinternetto delle rendite della chiesa di Stramentizzo incominciando dall'anno 1857", [1857] (con annotazioni relative ad affrancazioni fino al 3 giu. 1874) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 47 (bianca la c. 46)

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Famiglia Barcatta [1787] - [1888]

Luoghi Barcatta (Valfloriana)

Archivi prodotti Fondo Documentazione della famiglia Barcatta di Valfloriana, 01/01/1787 - 31/12/1888

38 fondo Documentazione della famiglia Barcatta di Valfloriana, 1787 - 1888

fasc. 1

Soggetti produttori Barcatta, [1787] - [1888]

Contenuto Il fondo è costituito dalla documentazione di carattere privato della famiglia Barcatta originaria della località Barcatta di Valfloriana.

39 serie 1 Carteggio e atti, 1787 - 1888

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

D. 1. 1. b. 1 "Atti privati di Cristano Barcatta. Valfloriana" 1787 - 1888 Censi, contratti, accomodamenti, transazioni, permute, compravendite, divisione di beni ereditari, debiti verso la chiesa di S. Floriano in Valfloriana, ecc. Fascicolo, cc. 184

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