This paper might be a pre-copy-editing or a post-print author-produced .pdf of an article accepted for publication. For the definitive publisher-authenticated version, please refer directly to publishing house’s archive system. 1. Introduzione

Nei mesi scorsi abbiamo assistito in Italia ad un ampio dibattito sui quotidiani nazionali relativo all'opportunità di rilanciare i collegi universitari, trasformandoli in centri innovativi di alto livello1. Modelli - è stato detto - potrebbero essere i Collegi storici di Pavia e le Scuole di Pisa oppure, più in generale, le Grandes Ecoles francesi, i college inglesi e le Università americane dell'Ivy league. Queste istituzioni, tuttavia, pur accomunate da una simile vocazione residenziale, hanno caratteristiche molto diverse. Le Grandes Ecoles ed i college dell'Ivy league sono vere e proprie università, che svolgono attività didattica e di ricerca e rilasciano titoli accademici. I college di Cambridge e Oxford, al contrario, si affiancano all'università, offrendo agli studenti servizi didattici integrativi. Le strutture collegiali italiane, infine, non seguono un modello unico e presentano caratteri molto variabili. Questa ricerca, nata grazie all'interesse dimostrato dalla Compagnia di San Paolo, si propone di esaminare e di confrontare i diversi sistemi collegiali esistenti in Europa e negli Stati Uniti, ed include inoltre alcuni elementi per uno studio di fattibilità relativo ad un collegio di nuova istituzione in Italia. Ci siamo interessati in particolare ai criteri di ammissione, alle strutture residenziali, all'organizzazione dei servizi offerti agli studenti, alla ripartizione dell'attività didattica e agli strumenti di sostegno economico agli studenti nei vari Paesi. Inoltre abbiamo analizzato la struttura amministrativa e finanziaria di diversi istituti, valutando i vantaggi relativi all'utilizzazione di finanziamenti pubblici, contributi studenteschi, donazioni e proventi patrimoniali. Per ciascuno dei quattro paesi considerati (Italia, Inghilterra, Francia e Stati Uniti) un'introduzione generale si propone di descrivere il ruolo delle strutture collegiali all'interno del sistema universitario. In seguito alcuni casi di studio vengono esaminati in maggior dettaglio: Harvard e Cornell University negli Usa, l'Ecole Nationale des Ponts et Chaussées el'Ecole Normale Supérieure in Francia, il St John's College e New Hall in Gran Bretagna, il Collegio Einaudi, la Residenza Universitaria Lamaro-Pozzani, il Collegio Ghislieri e la Scuola Normale di Pisa in Italia. Nel reperire le informazioni necessarie ci siamo basati sui prospetti informativi, sulle relazioni di bilancio e sulle pagine web dei diversi collegi, nonché sulla letteratura specifica e sui rapporti di varie commissioni parlamentari. Abbiamo beneficiato inoltre di conversazioni personali con diversi esponenti del mondo accademico e della nostra esperienza di vita in collegio. Le fonti sono indicate, quando opportuno, in nota al testo. L'utilizzo di materiale piuttosto eterogeneo non ha comportato difficoltà particolari per quanto riguarda gli aspetti qualitativi. L'elaborazione dei dati finanziari relativi ai diversi collegi è stata invece più problematica. La presenza di aggregati di bilancio diversi nelle varie istituzioni, l'impiego di criteri contabili variabili da Paese a Paese e la diversa qualità delle informazioni disponibili non hanno permesso di produrre sempre statistiche omogenee e pienamente comparabili. Nonostante un considerevole sforzo di normalizzazione, gran parte delle cifre fornite devono quindi essere considerate come indicazioni di massima e non come valori assoluti. Per concludere vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa ricerca. Innanzitutto Walter Joffrain, tutor di Fisica del Collegio Ghislieri di Pavia, temporaneamente a Cambridge nell'ambito di un programma di scambio con St John's College. Gli siamo grati per le delucidazioni sul sistema collegiale italiano e per la compagnia di molte sere trascorse in sala computer. Ringraziamo inoltre Lucia Beria, per averci messo a disposizione parte dei dati da lei raccolti nella sua tesi di laurea sul sistema universitario inglese, Barbara Ravelhofer, fellow di St John's College, per gli utili suggerimenti e Simone Medio per l’aiuto nel lavoro finale di revisione. Infine, in ordine alfabetico, vorremmo ricordare tutti coloro che, responsabili a vario titolo delle istituzioni collegiali esaminate in questo lavoro, ci hanno fornito dati e documentazioni. Senza la loro cortese disponibilità questa ricerca non sarebbe stata possibile. In particolare: Sig.ra Elisabeth Baldaquin (Ecole Nationale des Ponts et Chaussées), prof. Franco Bassani (Direttore della Scuola Normale di Pisa), prof. Andrea Belvedere (Rettore del Collegio Ghislieri), sig. ra Marie-Ange Cammarota (Ecole Nationale des Ponts et Chaussées), dott. Luisa Colicchio (Collegio Ghislieri), arch. Roberto Einaudi (Cornell University), prof. Donato Firrao (Presidente del Collegio Einaudi), prof. Peter Goddard (Master di St John's College), Sir. Geoffrey Lloyd (Master di Darwin College), sig.ra Anne Lonsdale (President di New Hall), dott. Cristina Maddaloni (Collegio Einaudi), Prof. Wladimir Mercouroff (Ecole Normale Supérieure), dott. Irzio Montermini (Direttore del Collegio Einaudi), dott. Francesco Pozzi (Scuola Normale di Pisa), dott. George Reid (Senior Bursar di St John's College), dott. Stefano Semplici (Direttore della Residenza Lamaro-Pozzani). Naturalmente eventuali interpretazioni erronee del materiale che ci è stato fornito sono di nostra esclusiva responsabilità. Ci auguriamo che questa ricerca possa contribuire a rilanciare i collegi universitari in Italia. Siamo convinti infatti che essi potrebbero svolgere un ruolo molto importante per il sistema universitario e - come ha scritto a proposito dei collegi anglosassoni Amartya Sen, già docente di economia ad Harvard ed ora Master di Trinity College - per innescare quelle "trasformazioni sociali che hanno dato grande impulso ai movimenti per una maggior uguaglianza e giustizia sociale nel mondo".2 2. I collegi nel sistema universitario statunitense 2.1 Analisi generale Il sistema universitario statunitense è fortemente decentrato e non segue un modello organizzativo unico, neanche nel caso di un gruppo di università apparentemente omogenee come quelle della Ivy League3. Su 3.688 istituzioni di educazione universitaria 2.047 sono private, ma queste ultime accolgono solo il 21.5% dei 14.4 milioni di studenti americani. A seconda della maniera di formulare le statistiche, negli USA una quota che oscilla tra il 22 ed il 32% della popolazione ha ricevuto qualche forma di educazione universitaria. Il sistema educativo statunitense prevede il rilascio di un associate degree dopo almeno due anni di corsi universitari e di un bachelor's degree dopo quattro anni, corrispondente all'incirca ad una laurea italiana senza tesi. Gli studenti che continuano dopo il bachelor's degree sono chiamati postgraduate (o graduate) students e possono ottenere un master's degree in uno o due anni o un dottorato (PhD) con un minimo di quattro anni dopo la graduation.

2.1.1 I colleges Le istituzioni di educazione universitaria vengono chiamate università, college o scuole professionali. I collegi universitari residenziali degli Stati Uniti non sono tutti necessariamente dei college nel senso di Oxbridge o di Pavia, anzi in molti casi non lo sono. Il termine college viene usato spesso negli Stati Uniti come sinonimo di università, ma in realtà ha quattro significati diversi che si ispirano ad altrettanti modelli organizzativi:4 • Il modello Oxbridge: nelle università organizzate secondo il modello inglese l'attività dei dipartimenti e delle facoltà viene integrata da quella dei collegi. Docenti e studenti non sono raggruppati per disciplina, ma in base al collegio di appartenenza, dove hanno l'obbligo di risiedere e dove si svolgono forme di tutoraggio più assidue di quanto non capiti in un'università ordinaria. Le autorità accademiche cercano di solito di limitare la dimensione dei collegi a poche centinaia di studenti. La University of California Santa Cruz ed i Claremont colleges sono degli esempi di questo tipo di organizzazione, che è tuttavia minoritaria negli USA e non coinvolge le maggiori università (anche se Harvard, Yale e Princeton ne mantengono alcuni tratti).5 • College come università indipendente: alcune piccole università residenziali prendono il nome di college. Svolgono attività didattica e supervision e forniscono ai residenti vitto, alloggio e le strutture necessarie per un'animata vita associativa, rimanendo entro dimensioni relativamente ristrette. Dartmouth College èlapiù piccola delle università dell'Ivy league ed è un antico e prestigioso esempio di questo modello. Quando il college si specializza in corsi undergraduate di 2 anni viene chiamato Junior college. • College inteso come facoltà all'interno dell'università: istituzioni come Cornell University hanno mantenuto la denominazione di college per alcuni raggruppamenti disciplinari. Il College of Architecture, Arts and Planning oilCollege of Agriculture and Life Sciences ne sono degli esempi. Questo tipo di college non ha nessuna funzione residenziale o comunitaria, ma svolge soltanto attività didattica e di ricerca. • Community College: i collegi che servono le comunità locali offrono un'educazione universitaria a coloro che non hanno ottenuto buoni risultati scolastici, limitandosi generalmente agli associate degrees. Svolgono un'importante funzione sociale, provvedendo ad una formazione tecnica e professionalizzante e offrendo nuove opportunità a chi non si è distinto particolarmente in ambito scolastico. Pur essendoci un numero non trascurabile di studenti dei community colleges che riesce poi ad essere ammesso in università prestigiose, non si tratta di istituzioni di eccellenza.

Alla fine dell'ottocento e all'inizio del novecento la crescita delle università americane ha generato l'impressione di un crescente allontanamento tra docenti e studenti. Lo sviluppo della graduate education e della ricerca assorbivano sempre di più il corpo accademico, relegando in secondo piano l'insegnamento undergraduate. Il rimedio più ambizioso proposto per risolvere questa discrasia fu l'adozione del sistema dei residential colleges, importato da Oxbridge.6 Dividendo le grandi strutture universitarie in piccoli nuclei di alcune centinaia di studenti e professori si voleva ricreare un clima di scambio intellettuale anche al di fuori delle aule. All'università di Harvard questo modello fu proposto senza successo attorno al 1895 e con parziale successo negli anni venti, così come a YaleoaChicago. Il presidente di Princeton University, Woodrow Wilson, futuro presidente degli Stati Uniti, fece nel primo decennio del secolo un importante tentativo per introdurre degli edifici di tipo collegiale in cui studenti e docenti avrebbero convissuto interagendo costantemente. L'obiettivo di Wilson era non solo quello di garantire supervisioni più assidue agli studenti e di rivalutare l'insegnamento universitario generalistico (liberal arts) rispetto ai saperi più specializzati ed alla ricerca, ma anche quello di rompere i comportamenti antiaccademici di alcuni gruppi studenteschi elitari che dedicavano poco tempo allo studio separandosi dal resto del corpo universitario in funzione della classe sociale di appartenenza, grazie ad esclusive fraternities ed eating clubs. Queste considerazioni vennero riprese anche dal presidente di Harvard, Laurence Lowell. I vari tentativi di introdurre negli Stati Uniti il modello Oxbridge non riuscirono però mai integralmente. Resistenze venivano dai trustees, spaventati dal costo del progetto; dagli accademici, poco desiderosi di costruire un sistema che esigeva molto tempo per l'insegnamento e riduceva le possibilità di ricerca; infine dagli studenti, i quali si sentivano soffocare in un sistema adatto solo ai più "intellettuali" tra loro. Quando vennero creati i collegi ad Harvard negli anni venti, con la denominazione di House,itutor erano esclusivamente dei graduate student, mentre i professori rimanevano ad insegnare nelle facoltà. Per mettere fine alle consorterie ed ai clan basati sull'appartenenza sociale fu inoltre necessario introdurre il sorteggio come criterio per allocare gli studenti nelle varie house, metodo tuttora in uso. A Yale vennero introdotti i collegi negli anni trenta, ma col solo compito di facilitare la socializzazione e lo sport, senza tutoring. In generale tutte le grandi università private dell'Ivy League seguono singolarmente lo studente negli studi e nella vita privata, fornendo servizi e sostegno didattico, finanziario e psicologico. Gli studenti vivono nel campus o nelle immediate vicinanze, lasciando la casa dei genitori. La percentuale di abbandoni prima del conseguimento del titolo è generalmente molto inferiore al 10%, anche se talvolta si ha l'impressione che il sistema diventi iper-protettivo e finisca per rallentare la maturazione personale dello studente. Le maggiori università americane conseguono gran parte degli scopi del college tipo Oxbridge-Pavia,maaduncosto complessivamente più elevato, come vedremo poi in dettaglio. Questo non è il caso delle università pubbliche o di alcune università private di dimensioni minori che non dispongono delle risorse per finanziare questo tipo di servizio. Lo studente americano che paga 40 milioni di lire di tuition (tasse universitarie) all'anno esige un servizio che non è paragonabile a quello fornito da un'università italiana, dove se ne pagano uno o due. In questo senso però le università residenziali americane dell'Ivy league, pur non designando necessariamente un tutor individuale per lo studente, garantiscono un rapporto con i docenti piuttosto stretto. I professori sono reperibili in dipartimento e disponibili per il semplice fatto che il numero di studenti di cui si debbono occupare è basso. Lo studente è un cliente con dei diritti precisi e non un utente rompiscatole senza doveri né diritti.

2.1.2 Cenni sul finanziamento del sistema universitario statunitense La diversità delle fonti di finanziamento delle università americane è uno dei loro punti di forza. I fondi raccolti provengono dalle tasse studentesche (tuition fees, cui si aggiunge l'affitto, room and board), da contributi pubblici federali o locali (federal,state and local grant), da donazioni di privati, (spesso ex allievi), da proventi derivanti dalla ricerca e da servizi forniti ed infine dai dividendi degli investimenti effettuati grazie ai cospicui patrimoni accumulati nel tempo (endowment). Gli endowment delle università di maggiori dimensioni superano il miliardo di dollari e producono un flusso di entrate estremamente importante; meno importante di quello dei college di Oxbridge ma superiore a quello di gran parte dei collegi nel resto dell'Europa. Fonti di finanziamento per le università statunitensi nel 1994-957 Fonte Istituzioni Istituzioni Insieme pubbliche private Finanziamento pubblico, di cui 52% 18% 39% Federale 11% 15% 12% Statale o locale 41% 3% 27% Tuition ed altre fees 18% 41% 27% Donazioni e contratti 4% 9% 6% Vendite e servizi 23% 23% 23% Altri 3% 9% 5% Totale 100% 100% 100% Allo stesso tempo la possibilità di aumentare le entrate ha permesso nel passato che lo sviluppo dell'università si accompagnasse ad un aumento dei costi. Secondo la commissione britannica sull'università del 1997, presieduta da Sir Ron Dearing, "in questo modo gli sforzi per rendere le istituzioni di educazione universitaria più efficienti sono stati frustrati, salvo nei casi in cui lo Stato regola ed incassa le tasse studentesche."8 L'aumento dei costi dell'istruzione universitaria ha però contribuito a creare una pressione da parte delle famiglie e del governo federale per un contenimento di tali costi, anche se le misure di riduzione della spesa pubblica negli ultimi anni hanno portato a riduzioni del finanziamento pubblico, spostando vieppiù il costo dell'educazione sugli studenti e sulle loro famiglie. Costo annuo medio dell'educazione per un undergraduate negli Stati Uniti nel 1994-959 Istituzione Istituzione Istituzione Harvard pubblica, pubblica, privata, University, corso di 2 corso di 4 corso di 4 corso di 4 anni ($) anni ($) anni ($) anni ($) Tuition 1.194 2.689 11.522 17.470 Room and board 0 3.985 5.124 6.135 Totale 1.194 6.674 16.646 23.605

Il costo di Harvard è stato riportato nella tabella precedente poiché è rappresentativo di quello dei dieci college ed università più prestigiosi degli USA, come indicato nella tabella seguente. Il costo delle principali università private degli USA nel 1997 10 Tuition+ Variazione Room and Variazione Università Room and % rispetto al board 1997 % rispetto al Board + 1996 ($) 1996 ($) altre fees 1997 ($) Harvard 28.896 +4.8% 6.996 +4.2% Yale 28.880 +4.5% 6.680 +0.8% Princeton 28.735 +4.9% 6.325 +3.4% Brown 28.658 +4.8% 6.538 +5.2% Columbia 28.623 +5.4% 7.159 +4.3% Univ Penn 28.460 +4.8% 7.330 +1.1% MIT 28.350 +4.4% 6.350 +3.3% Dartmouth 28.233 +4.4% 6.282 +2.5% Cornell 27.919 +4.1% 6.945 +2.7% Stanford 27.827 +4.6% 7.337 +8.0%

Nel 1998 il costo della frequenza di una università statunitense "top 10", comprensivo di tuition, room and board,altrefees e spese personali, è di circa 33.000 dollari (approssimativamente 58 milioni di lire). Le università pubbliche costano meno di un terzo di questa somma ma offrono in generale un'educazione meno competitiva. Vi sono tuttavia eccezioni rilevanti, come Berkeley University ela University of California Los Angeles (UCLA). Il costo molto elevato dell'istruzione d'élite è in qualche modo giustificato dalla forte correlazione che esiste in America tra livello di salario e titolo di studio. In media un lavoratore con un PhD guadagna quasi il doppio di un collega con un associate degree.11 Inoltre la maggioranza degli studenti non paga interamente tuition e fee, grazie a sofisticati pacchetti finanziari preparati dalle singole università, e che tengono conto della situazione personale, del reddito e del patrimonio famigliare degli studenti. Tali pacchetti includono borse di studio, lavori a tempo parziale durante gli studi (in parte sussidiati dal governo federale) e prestiti d'onore a tassi relativamente bassi. L'onere finanziario per le famiglie rimane comunque ingente e richiede una pianificazione finanziaria che comincia fin dalla nascita dei figli; talvolta sia la famiglia che lo studente devono indebitarsi. Inoltre la necessità di lavorare per mantenersi durante gli studi allunga la durata degli studi stessi e riduce il tempo disponibile per l'apprendimento. I packages of financial aid sono basati esclusivamente sul bisogno e non sul merito, dato che il merito è comunque un pre- requisito per l'ammissione all'università. Negli ultimi anni le università hanno accresciuto notevolmente l’ammontare di aiuti distribuiti ed il numero dei beneficiari, sia attraverso campagne per la raccolta di fondi privati, sia attraverso aumenti generalizzati delle tuition fees. Distribuzione della spesa nelle istituzioni universitarie degli USA nel 1992-9312 Istituzioni pubbliche Istituzioni private Tipologia di Corsidi2 Corsidi4 Università Corsi di 4 Università spesa anni anni anni Insegnamento 50% 42% 36% 33% 38% Amministrazione 21% 19% 13% 21% 14% Serv. agli studenti 11% 7% 4% 9% 4% Ricerca 0% 10% 22% 4% 18% Biblioteche 2% 3% 3% 3% 3% Servizio pubblico 2% 4% 8% 3% 3% Edilizia 10% 9% 7% 7% 7% Borse di studio 3% 4% 5% 11% 11% Altro 1% 2% 2% 2% 2% Totale 100% 100% 100% 100% 100%

La spesa sostenuta dalle università/college per gli studenti risulta generalmente maggiore anche della full tuition. Ad Harvard la differenza è di circa 10.000 dollari all'anno e può essere sostenuta soltanto grazie all'enorme patrimonio dell'università ed alla ricchezza degli alumni; altri istituti però non possono permettersi un sussidio così ampio. Per contenere i costi alcune università hanno avviato un processo di reengineering (ad esempio il Project 2000 a Cornell), destinato ad ottimizzare l'uso delle risorse esistenti e a ridurre i costi amministrativi, razionalizzando processi interni e servizi offerti. Il contracting out permette di affidare a ditte esterne la gestione di alcuni servizi sulla base di contratti a tempo, economicamente vantaggiosi e che non richiedono assunzioni permanenti. La ricerca di costi minori porta anche ad una parziale precarizzazione della docenza, con la riduzione delle cattedreavita(tenured professorships) ed un uso crescente dei graduate students come dipendenti a tempo parziale: teaching assistant (TA), research assistant (RA) o Tutors. In generale le università private americane sono amministrate da un Presidente, da un Board of Trustees edaunBoard of Overseers, composti da alumni-donatori e da docenti. I trustees sono sempre più spesso uomini d'affari o banchieri e sempre meno liberi professionisti, uomini di chiesa o community leaders. Le università si autogestiscono e si rinnovano per cooptazione, anche se non appartengono al settore privato in senso stretto, dato che non vi sono né proprietari, né azionisti, né distribuzione di profitti. Vi sono però forti contatti con il settore privato, eccessivi secondo alcuni, specialmente nella ricerca, che produce brevetti e royalties a favore dell'università.13 La crescita del ruolo degli amministratori rispetto agli educatori è un altro fenomeno che sta generando molte polemiche negli USA, in quanto modifica gli obiettivi e mette in crisi le ragioni stesse dell'università.14 La situazione finanziaria dei college americani presenta luci ed ombre e non si presta ad un'imitazione acritica e sistematica nell'ambito di possibili nuove istituzioni da creare in Italia. Tuttavia, per fornire un visione più dettagliata dei vari modelli di college americani sono state selezionate due università della Ivy league, presentate nel seguito: • Harvard University, un'università di grandi dimensioni, inserita in un importante centro urbano e organizzata in vari college, detti house; • Cornell University, un'università residenziale extraurbana, in cui i college sono dei dipartimenti allargati; Data la completa integrazione organizzativa tra college e università non è possibile fornire nei vari casi stime separate attendibili del costo delle residenze collegiali, a meno di non limitarsi ai 6-7.000 dollari annui di room and board. 2.2 Primo caso: Harvard University

Harvard University è stata fondata nel 1636 a Cambridge (MA) dall'assemblea della Colonia del Massachusetts. Il primo benefattore, John Harvard, educato a Cambridge (Inghilterra), donò la propria biblioteca e metà del proprio patrimonio all'università. Inizialmente Harvard contava 9 studenti ed un master, ed era destinata all'educazione di ecclesiatici puritani.15 Nel corso degli anni vennero aggiunti gli insegnamenti delle materie scientifiche, anche se il grande salto verso un'educazione interamente laica ed un'università moderna fu fatto solo sotto la presidenza di Charles W. Eliot (1869-1909), con il rilancio del diritto, della medicina e l'istituzione di nuovi corsi di management e di scienze. Il numero di studenti e di docenti ha continuato a crescere negli anni, così come il capitale dall'università (endowment). Il curriculum degli studi fu ridisegnato sotto la presidenza di A. Lawrence Lowell (1909-33) per assicurare agli undergraduates un'educazione “generalista” (liberal education), che associ una specializzazione in una disciplina particolare con una serie di corsi afferenti ad altre materie. Oggi gli studenti possono scegliere tra 51 aree disciplinari (fields of concentration). Il sistema dei tutor, introdotto anch'esso da Lowell, rimane una caratteristica distintiva di Harvard ed offre agli undergraduate un'istruzione personalizzata. I nove studenti del 1636 erano diventati 1.000 nel 1869, 3.000 nel 1909 e 18.000 nel 1995-6. Oggi Harvard ha 2000 docenti e impiega in totale 14.000 persone.16 Harvard è una delle università più prestigiose degli Stati Uniti, rinomata sia per l'insegnamento sia per la ricerca. Provengono da Harvard, tra gli altri, 6 presidenti degli Stati Uniti (tra cui i due Roosevelt e John Fitzgerald Kennedy), 34 premi Nobel e 32 campioni olimpici. Harvard è un college-università che offre ai propri studenti praticamente ogni tipo di corso. Sono particolarmente rinomati gli studi nelle materie umanistiche e nelle scienze sociali ed economiche: si pensi ad esempio alla John Kennedy School of Government e alla Harvard Business School. Nelle materie tecniche Harvard è in concorrenza con un ingombrante vicino: il Massachussetts Institute of Tecnology (MIT), "quell'altro posto, giù, lungo il fiume" (the other place, down the river), come viene indicato, con disprezzo.

2.2.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni Nel 1996 Harvard ospitava 18.572 studenti, il 45.5% dei quali ragazze. Il 93.6% del totale è composto da studenti a tempo pieno. L'insegnamento ha luogo nelle facoltà, nei dipartimenti e nelle varie scuole che fanno parte dell'università (medicina e legge in particolare), ma i dormitori (house) hanno mantenuto un ruolo didattico, configurandosi quasi come collegi all'interno dell'università stessa. Sotto la presidenza di A. Lawrence Lowell (1909-33) fu introdotto a Harvard il sistema curricolare in uso ancora oggi. Lo studente può scegliere tra 51 aree di interesse principale (major) a cui aggiunge vari corsi appartenenti a discipline diverse, per garantire un'educazione non eccessivamente specializzata. La ricerca viene effettuata interamente a livello di dipartimento o di facoltà e non coinvolge le istituzioni di tipo collegiale. Harvard mantiene ampi contatti per la ricerca con il settore privato, tanto che alcuni studenti graduate svolgono ricerca individuale e sono coinvolti nella ricerca istituzionale , spesso come part-time research assistant.

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario L'ammissione degli studenti viene valutata da Harvard con una cura particolare, dal momento che il mantenimento della propria reputazione di eccellenza dipende dalla capacità di attrarre e sostenere i candidati migliori. L'università cerca anche di tutelarsi da possibili accuse di discriminazione o di elitarismo; si è dotata a tal scopo di una serie di codici di comportamento, che riguardano le prove di ammissione, i rapporti con gli studenti, ecc. I criteri usati per scegliere i futuri studenti includono il tipo di scuola frequentata, i risultati ottenuti, le lettere di presentazione di professori, l'ampiezza degli interessi extracurriculari del candidato e l'esito di uno o più test, gestiti a livello nazionale ed internazionale. Il test è basato su di una serie di domande con risposte multiple. Per gli undergraduate l'esame è generalmente il Scholastic Assessment Test (SAT) e per i graduate il Graduate Record Examination (GRE). La politica di ammissione adottata da Harvard si basa solo sui risultati scolastici dello studente, senza considerare la sua situazione finanziaria (need blind admission policy), affinché non risultino discriminati gli studenti più poveri che gravano maggiormente sull'università. Harvard dichiara esplicitamente che "la politica di ammissione need-blind è nata dalla convinzione che gli studenti imparano gli uni dagli altri tanto quanto tramite lo studio formale. Dunque, maggiore è la diversità del corpo studentesco, maggiori sono le opportunità di apprendimento dai propri compagni." Infatti, la presenza di studenti provenienti da minoranze etniche, religiose, o di altro tipo è triplicata rispetto agli anni settanta raggiungendo, oggi, il 35% del corpo studentesco, grazie all'adozione di specifiche politiche di ammissione. Ammissioni al primo anno undergraduate nel 1997-98 Maschi Femmine Totale Candidati 9.661 8.522 18.183 Accettati 1.131 943 2.074 Iscritti 893 724 1.617

Il numero di candidati è circa undici volte superiore al numero di posti disponibili, ma un quinto di coloro che sono ammessi non si iscrive, perché preferisce recarsi presso altre università. Le femmine rappresentano il 46.9% dei candidati ed il 44.8% degli iscritti. Il corpo studentesco si caratterizza anche per la diversa distribuzione geografica del paese di provenienza: nel 1997 il 47.7% degli studenti proveniva dalla costa Atlantica, il 16.6% dal Sud degli Stati Uniti, il 15.6% dal Midwest, dalle montagne e dalle grandi pianure del centro, il 13.3% dalla costa del pacifico ed il 6.8% da Paesi stranieri. Il numero di graduate students si sta avvicinando lentamente al 50%. Evoluzione degli iscritti e status lavorativo: iscritti tra il 1992 e il 1996 (inclusi gli iscritti alla extention school)17 1992 1993 1994 1995 1996 Titolo profession. 2.534 2.691 2.679 2.716 2.710 (2 anni) di cui Part-Time 1.0% 0.9% 1.1% 1.0% 1.0% Undergraduates 7.289 7.182 7.098 7.051 7.089 (4 anni) di cui Part-Time 4,6% 4,5% 4,4% 4,1% 4,0% Graduate 8.677 8.868 8.775 8.543 8.850 Students di cui Part-Time 9,5% 10,1% 9,4% 9,2% 10,1% Totale 18.500 18.741 18.552 18.310 18.649 di cui Part-Time 6,4% 6,6% 6,3% 6,0% 6,5%

Supporto finanziario agli studenti Il costo sostenuto dallo studente undergraduate ad Harvard nel 1996-97 era di 28.896 dollari, divisi tra 19.770 dollari di tuition, 2.131 dollari di Health and Facilities fees e 6.995 dollari di Room and board La decisione di aumentare la diversità del corpo studentesco, aprendolo ai capaci e meritevoli ancorché privi di mezzi, fu presa dal Presidente James Bryant Conant con la creazione nel 1936 del National Scholarship Program. Durante l'anno accademico 1995-96, gli undergraduate di Harvard hanno ricevuto per le sole borse di studio 39 milioni di dollari, provenienti per il 90% dall'università. Il 45% circa degli undergraduate di Harvard riceve scholarship grants, con un valore medio di 13.000 dollari. Il 70% circa riceve una qualche forma di aiuto finanziario sotto forma di borse, prestiti o lavori term-time, per un totale di oltre 70 milioni di dollari. L'aiuto finanziario totale medio offerto ad ogni studente è di oltre 19.000 dollari a cui si deve aggiungere il sussidio implicito di 10.000 dollari che tutti gli studenti ricevono indiscriminatamente, come specificato in seguito. Totale degli aiuti finanziari ricevuti dagli studenti di Harvard (1996-97)18 Da Harvard Da governo Da altri Totale (M$) fed. (M$) esterni (M$) (M$) Grants 81,8 18,7 20,5 121,0 Prestiti 9,6 91,2 13,8 114,5 Lavoro - 4,8 34,5 39,2 Totale 91,4 114,7 68,8 274,7

Le somme stanziate dal governo federale sotto forma di sussidio al lavoro rientrano nel programma Work-Study (CWSP) attraverso il quale il governo collabora con i college e le università per fornire agli studenti la possibilità di lavorare mentre studiano. L'università riesce così ad incassare il sussidio pubblico e ad impiegare gli studenti in varie maniere: gli undergraduate svolgono spesso l'attività di assistenti bibliotecari, mentre i graduate vengono impiegati come Teaching o Research Assistant.

C) Servizi offerti Strutture residenziali Il campus di Harvard è situato al centro della città di Cambridge, a poche centinaia di metri da Boston. Il progetto di creare delle residenze con tutte le funzioni di un piccolo college inglese, l'"House Plan", è stato realizzato dal presidente Lowell negli anni 30, grazie alle donazioni di un magnate del petrolio, Harkness. Oggi gli studenti undergraduate sono alloggiati nel campus o nelle immediate vicinanze durante il loro primo anno, mentre vengono successivamente distribuiti in una delle 13 Harvard Houses, poste a poche centinaia di metri dal campus lungo il fiume Charles, dove trascorrono il resto della loro carriera undergraduate. Nelle Houses, che inizialmente ospitavano tra 200 e 280 studenti (anche se oggi il numero è aumentato) gli studenti hanno a disposizione una mensa, una biblioteca ed un fitto calendario di attività sportive, sociali e culturali. Non tutti gli studenti sono alloggiati nel campus o nelle houses: i graduates, in particolare, tendono ad abitare altrove, procurandosi un alloggio per conto proprio. Tutoraggio Il tutorial system fu introdotto nelle Houses da Lowell per offrire agli undergraduate un tutoraggio informale ma specializzato. Attualmente ogni House dispone di almeno sei tutor, che sono di solito studenti graduate sotto la guida di un Master e di un senior tutor.IlMaster è un membro di spicco di una facoltà, mentre il senior tutor-dean of student è un docente più giovane del Master, anch'esso residente nella House.Iltutoring viene svolto da graduate student in cambio di un alloggio gratuito, ma, contrariamente alle intenzioni iniziali, non riguarda quasi per nulla i contenuti della didattica, che viene fornita quasi interamente nelle facoltà e nei dipartimenti. Biblioteca e servizi informatici La biblioteca di Harvard è una delle più grandi e articolate del mondo e costituisce uno strumento di lavoro unico. Comprende infatti oltre 90 sezioni, collegate tra loro da un catalogo informatizzato. Il complesso bibliotecario include 12 milioni di libri, 6,7milionidimicrofilm,6,5milionidimanoscritti,oltrea5milioni di oggetti della Theatre Collection e 1,5 milioni della Fine Arts Library.19 Gli studenti possono anche usufruire di una serie di musei universitari di archeologia, di arte moderna e contemporanea, e di antropologia, oltre al Carpenter Centre for Visual Arts, progettato da Le Corbusier. Oltre ad offrire a tutti gli studenti un collegamento internet, Harvard sta sviluppando un programma d'avanguardia, Intranet, che ha attirato l'attenzione anche della commissione britannica sull'università (Dearing Report) per la potenzialità che ha dimostrato nel fornire un' educazione a distanza molto competitiva, di cui potrebbero usufruire anche studenti non residenti negli Stati Uniti. Impianti sportivi Gli impianti sportivi sono molto consistenti e l'università è fiera della propria tradizione olimpica, attestata dalle 75 medaglie vinte da atleti di Harvard in un secolo di giochi: 32 ori, 27 argenti e 16 bronzi. Sono molto considerati sport di gruppo come il football, il baseball, il basketball ed il canottaggio, poiché rinforzano il senso di appartenenza alla comunità studentesca ed insegnano a lavorare in team. Harvard ha però cercato di contrastare l'eccessivo professionalismo nella pratica dello sport universitario e infatti non attribuisce borse di studio per meriti atletici, sebbene questa sia una prassi di molte altre università americane che, selezionando parte degli studenti in base a meriti sportivi, cercano di aumentare il proprio prestigio e, in ultima analisi, la propria capacità di attrarre finanziamenti. Ex alunni Harvard ha un'organizzazione di Alumni (ex-allievi) particolarmente agguerrita, grazie alle posizioni di rilievo da essi occupate nell'establishment americano. Le reunions sono anche un'occasione per raccogliere fondi a favore dell'università. I club di alumni operano su base territoriale in tutti gli Stati dell'Unione ed in nazioni estere. Gli alumni partecipano al processo di selezione dei nuovi studenti di Harvard, intervistando gratuitamente i candidati nelle città di provenienza. Il network di alumni permette inoltre di orientare i neolaureati di Harvard, e li facilita nella ricerca di uno stage o di un posto di lavoro. Gli Alumni partecipano allo sviluppo dell'università, incontrandosi in reunions periodiche delle varie classi ed impegnandosi in vari consigli e comitati. L'Università incoraggia la Harvard Alumni Organisation (HAO) attribuendo ai suoi soci riconoscimenti di vari tipo. 2.2.2 Profilo gestionale A) Amministrazione Harvard University è una istituzione senza scopo di lucro, i cui proprietari nominali sono il Presidente ed i Fellows. Gli organi di gestione vengono rinnovati per cooptazione o eletti dagli alumni. Il Presidente di Harvard guida e rappresenta l'Università ed è solitamente un amministratore professionista esterno al mondo accademico: infatti, al contrario di quanto accade ad Oxbridge, non sono i professori a prendere le principali decisioni strategiche ed esecutive ad Harvard. L' Università ha poi due organi di governo. Il primoèlaHarvard Corporation, conosciuta più frequentemente come the President and Fellows of Harvard College, che funziona come un consiglio di amministrazione (executive board). Il consiglio gestisce le finanze e gli affari correnti dell'università, ma discute anche delle questioni didattiche ed istituzionali più importanti su richiesta del Presidente e dei Deans (presidi di facoltà o responsabili amministrativi di pari grado). Il consiglio è composto da sette membri, in parte accademici ed in parte provenienti dal mondo della finanza e dell'industria (al momento un Direttore della società di consulenza McKinsey svolge il ruolo di tesoriere). Il secondo organo di governo dell'università è il consiglio di sorveglianza (Board of Overseers), composto da 30 membri eletti dagli ex studenti (alumni) di Harvard e Radcliffe. Per mezzo dei suoi comitati permanenti o "in visita" (Standing and Visiting Committees), il board viene informato delle politiche educative e dell'attività dell'università, fornendo pareri (vincolanti in casi di particolare rilievo) alla Corporation.

B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 199620 Motivazione M$ % Tasse e contributi studenteschi 501 33% Rendita del patrimonio 304 20% Donazioni e contributi di privati 150 10% Contributi pubblici 249 17% Proventi della ricerca e vendita di beni 304 20% Totale 1.508 100%

Il bilancio di Harvard si distingue per l'importanza del reddito generato da donazioni passate e presenti: il 30% delle entrate provengono da donazioni di privati, società e fondazioni21, e dai frutti di un endowment accumulatosi nel corso dei secoli, contro una media di meno del 9% per l'insieme delle istituzioni universitarie private americane. Alla base di questa situazione privilegiata vi sono l'alta reputazione di cui gode Harvard ed il quadro normativo statunitense, che favorisce un cospicuo flusso di donazioni. Infatti da un lato le donazioni sono defiscalizzate e dall'altro il livello di tassazione complessivo negli Stati Uniti è inferiore di circa 12 punti percentuali rispetto alla media dell'Europa continentale. Vi sono un maggior incentivo e una maggiore disponibilità finanziaria per atti di liberalità. Il contributo finanziario degli studenti al bilancio di Harvard è pari ad un terzo del totale ed è in aumento. La tuition elealtrefee rappresentavano nel 1996 il 33% dei ricavi, valore pur sempre inferiore alla media americana. Ciononostante la crescita della tuition negli ultimi vent'anni è stata impressionante: dai 4.100 dollari del 1977, si è passati ai 10.590 del 1986 ed ai 20.424 del 1997. Depurata dagli effetti dell'inflazione la crescita della tuition in termini reali è stata del 103% in vent'anni. L'aumento della tuition ha spinto l'università ad aumentare il sostegno economico ai propri studenti (il che, tuttavia, ha generato un ulteriore aumento dei costi). Oggi perfino Harvard è costretta a razionalizzare le proprie spese, a causa delle crescenti difficoltà nell'aumentare le entrate. Tavola ricapitolativa delle uscite 199622 Motivazione M$ % Insegnamento 350 23% Ricerca 319 21% Sostegno accademico 228 15% Biblioteche e musei 91 6% Borse di studio/fellowships 106 7% Borse interne (institutional support) 122 8% Servizi ausiliari 213 14% Servizi agli studenti 91 6% Totale 1.520 100%

La ripartizione delle spese è complessa e consente confronti molto meno significativi di quelli possibili per le entrate, poiché le università non classificano i costi in maniera omogenea. I conti di Harvard degli ultimi due anni poi non sono stati presentati con gli stessi raggruppamenti per capitolo di spesa, rendendo il confronto temporale ancora più difficile. In generale si può dire che le spese sono aumentate tra il 1995 e il 1996 del 3.5%, in linea con l'aumento delle entrate. Il costo maggiore sostenuto dall'università è rappresentato dagli stipendi, pari al 39% del totale, divisi tra ricerca ed insegnamento. Un problema strutturale nelle spese di Harvard è il seguente: i donatori hanno la tendenza a sponsorizzare la costruzione di edifici ed aule che offrono un immediato e consistente ritorno d'immagine, ma raramente forniscono anche i mezzi necessari per la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. La donazione finisce così per provocare un aumento delle spese senza fornire i mezzi per farvi fronte, rendendo così più fragile la situazione finanziaria dell'università. Costo annuo per studente È difficile stabilire con precisione il costo sostenuto dall'università per ogni studente, non potendosi distinguere precisamente le spese per la ricerca da quelle per l'insegnamento, l'uso degli edifici, gli stipendi, il materiale, etc. Il prospetto di Harvard indica che la cifra spesa dall'università per educare ogni studente è pari al totale delle tuition e fees, più circa 10.000 dollari, per un totale di circa 39.000 dollari. I 10.000 dollari di sussidio annuo per studente sono resi possibili grazie ai proventi annui dell'endowment, pari nel 1995 a 384.812 dollari per studente. Patrimonio dell'Università L'endowment di Harvard era di 2.3 milioni di dollari nel 1869, di 22.5 nel 1909, di 5.778 nel 1993 e di 7.046 milioni di dollari nel 1995, pari a oltre 12.000 miliardi di lire. Harvard è l'istituzione universitaria più ricca degli Stati Uniti e probabilmente del mondo. Per raggiungere questa posizione l'università ha lanciato periodicamente imponenti campagne finanziarie al fine di incrementare gli aiuti agli studenti, di costruire nuovi edifici e di assumere nuovi docenti e ricercatori. Il Program for Harvard College raccolse 82 milioni di dollari tra gli anni Cinquanta e Sessanta e la Harvard Campaign del 1979-84 raccolse 356 milioni di dollari. Dal 1994 è in corso una nuova campagna, che si chiuderà nel 1999, che punta a raccogliere 2.1 miliardi di dollari in donazioni: questa somma permetterà di espandere e rafforzare l'insegnamento, di modernizzare le strutture informatiche e bibliotecarie e di aiutare gli studenti privi di mezzi.

C) Gestione dei servizi Dati non pervenuti. 2.3 Secondo caso: Cornell University

La creazione di Cornell University fu legata alla decisione di Lincoln del 1861 di favorire la creazione, in ogni Stato dell'Unione, di college per l'insegnamento dell'agricoltura e delle arti meccaniche, offrendo terreni federali grazie al Morril Land Grant Act. Terminata la guerra civile nel 1865, Ezra Cornell donò a questo fine il suo patrimonio e i suoi terreni vicino al villaggio di Ithaca, nel nord dello Stato di New York, poco lontano dal Canada. Questo lascito era vincolato alla creazione di un università molto democratica che offrisse istruzione a chiunque desiderasse avvalersene. Oggi gli obiettivi principali di Cornell sono l'insegnamento e la ricerca applicata: il prospetto dell'Università recita: "Cornell è una comunità scientifica, il cui fine è servire la società, educando i leaders di domani ed estendendo le frontiere della conoscenza." Cornell riceve sostegno finanziario sia dallo Stato che dal governo federale per ricerche del tipo "organised-research" ed "extension-service programs". Il finanziamento di queste due linee di ricerca è assicurato dallo Stato di New York (NYS), e garantisce oltre la metà delle risorse di cui godono 4 dei 7 college di Cornell: il collegio di agricoltura e scienze della vita, il collegio di ecologia umana, la scuola di relazioni industriali e del lavoro e il collegio di medicina veterinaria. Il resto del finanziamento di NYS viene impiegato per la didattica, la ricerca nei dipartimenti ed altri servizi agli undergraduate. Cornell coopera con gli altri college del sistema universitario di NYS, portando avanti programmi di ricerca comuni.

2.3.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni Cornell si vanta di essere "un'università di elite che non è elitarista"23: di perseguire cioè una politica di eccellenza accademica lottando al tempo stesso per garantire uguali opportumnità di accesso alle minoranze svantaggiate. Contrariamente ai college più antichi della East Coast, Cornell ha accolto fin dalla fondazione i figli di agricoltori, lavoratori manuali e emigranti. Cornell è la prima università americana che ha permesso agli studenti di personalizzare il proprio percorso accademico tramite gli elective (corsi opzionali). Nel 1997 i 19.500 studenti hanno potuto scegliere tra 4.000 corsi forniti nei sette undergraduate college. I collegi comprendono agricoltura e scienze della vita, architettura, pianificazione, arti e scienze, ingegneria, gestione alberghiera, ecologia umana e relazioni industriali e del lavoro. I college di Cornell sono simili a facoltà italiane od europee, anche se alcuni servizi sono potenziati. Non forniscono alloggio, ma posseggono biblioteche, laboratori, studi e punti di ristorazione rapida. Il campus di Cornell si articola su un ampio terreno in una zona rurale vicino alla cittadina di Ithaca. Gli studenti vivono dunque insieme nel campus o nelle immediate vicinanze e non si disperderono in una grande città come succede, ad esempio, alla Columbia University (New York City). Il numero ridotto di studenti per docente e la costante presenza di professori e ricercatori nei dipartimenti contribuisce poi ad aumentare le possibilità di interazione tra studenti e docenti. B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Buone votazioni, lettere di presentazione favorevoli, un solido programma accademico ed ottimi risultati nei vari test24 sono necessari per l'ammissione, anche se il potenziale intellettuale e la propensione allo studio non sono gli unici criteri seguiti. Cornell dichiara di voler andare al di là dei semplici voti. L'università cerca dei candidati con idee ed interessi extracurricolari, capaci di leadership nella propria comunità di provenienza. È richiesto ad ogni candidato di scrivere un tema su argomenti scelti ogni anno dall'università.25 Per alcune discipline (architettura e amministrazione alberghiera) è anche necessaria un'intervista personale. L'Università infine si interessa al background famigliare dei candidati e segue, come Harvard, politiche need-blind. Le domande di ammissione al primo anno sono circa 20.000 per 3.000 posti disponibili. Nel 1997 vi sono state 19.854 domande, 6.715 delle quali sono state accettate, anche se solo 3.104 studenti si sono poi effettivamente iscritti, gli altri avendo esercitato una opzione a favore di un altra università. Nell'autunno 1996, Cornell aveva 13.512 studenti undergraduate e 5.966 graduate o professional (629 dei quali nell'ospedale di New York) per un totale di 19.478 studenti. Nel 1996, il 38.4% degli studenti proveniva dallo Stato di New York, l' 8.8% dal New England e il 14.8% dagli stati immediatamente a sud di New York, mentre il 14.7% erano studenti stranieri o provenienti da possedimenti statunitensi (Puerto Rico). Come tutte le università americane, Cornell cerca di favorire la diversità, cancellando il vecchio stereotipo di un'università frequentata solo da studenti bianchi, di sesso mascile e provenienti da scuole private. Nell'ultimo anno il 47% dei nuovi iscritti erano donne, il 29% appartenevano a minoranze etniche o razziali e solo l' 11% degli studenti erano figli di ex alunni. Supporto finanziario agli studenti Il costo della tuition varia a seconda che lo studente sia o meno membro di un college sovvenzionato dallo Stato di New York. Le spese per room and board ele altre fee sono uguali per tutti. Gli aiuti finanziari vengono forniti in base al bisogno e mai in funzione dei meriti accademici o atletici. Il financial office di Cornell determina il livello di aiuto finanziario necessario per lo studente (financial aid award) tenendo conto del costo totale di un anno a Cornell (tuition+room and board+fees+mantenimento e trasporti), da cui vengono dedotti sia il contributo dei genitori dello studente, determinato in funzione di reddito e patrimonio, sia il contributo dello studente, composto da risparmi, da lavoro estivo oppure da lavoro part time durante l'anno. Costo di un anno di studio a Cornell nel 1997-98 Collegi Collegi Collegi finanziati da assistiti dallo assistiti dallo privati* Stato** Stato** ($) Residenti in Non NYS ($) residenti ($) Tuition e activity fee 21.914 9.374 18.024 Room and board 7.110 7.110 7.110 Libri e cancelleria 555 555 555 Spese personali 1.125 1.125 1.125 Totale 30.704 18.164 26.814

* College of Architecture, Art, and Planning; College of Arts and Sciences; College of Engineering; School of Hotel Administration. **College of Agriculture and Life Sciences; College of Human Ecology; School of Industrial and Labor Relations.

L'università aiuta lo studente ad ottenere tutte le borse, i prestiti ed i premi esterni disponibili e finanzia la somma residua, mentre il governo federale fornisce agli studenti più bisognosi il Federal Direct Loan, a tasso zero per tutta la durata degli studi. Il Federal Work Study Program viene offerto anch'esso in base al reddito e distribuisce sussidi ai datori di lavoro che assumono studenti. Gran parte dei lavori sono svolti sotto la responsabilità dall'università stessa, con paghe comprese tra i 5,15 ed i 7 dollari all'ora. L'università ritiene che 10-12 ore di lavoro settimanali non incidano negativamente sugli studi. Con 3.400 studenti il Work-Study Program di Cornell è il più ampio degli Stati Uniti. Il totale di aiuti finanziari distribuiti da Cornell nel 1995-96 è stato di 121.8 milioni di dollari. Il 68% degli studenti ha ricevuto una qualche forma di aiuto finanziario ed il 51% lo ha ricevuto dal bilancio di Cornell stessa. Distribuzione del reddito delle famiglie che hanno usufruito di aiuto basato sul bisogno nel 1996-9726 Reddito famigliare Numero di studenti Meno di $20.000 959 $20.000-$40.000 1.348 $40.000-$60.000 1.453 $60.000-$80.000 1.216 $80.000-$100.000 850 Più di $100.000 697 Studenti indipendenti che hanno 243 ricevuto aiuto finanziario nel 96- 97 Totale 6.766 C) Servizi offerti Strutture residenziali Come già accennato il sistema di supervision di Cornell non è a livello residenziale, ma a livello di facoltà e dipartimenti. Nonostante ciò il sistema residenziale contribuisce molto alla formazione dello studente ed alla sua esperienza universitaria. Vi sono 25 residenze (residential halls) per undergraduate, alcune miste, altre separate, altre ancora "a soggetto". A queste ultime, dette Residential Program Houses, appartengono ad esempio la Multicultural Living Learning Unit, i cui 54 studenti si concentrano su questioni etniche e culturali; oppure la Language House, comunità multilingue per 62 studenti in cui si parlano tutti gli idiomi tranne l'inglese; e molte altre residenze dedicate a temi quali l'ecologia o la musica, oppure a gruppi etnici come i Latino-Americani, agli indiani d'America, gli Afro-Americani. Gli studenti non sono obbligati a vivere nel campus dopo il primo anno e il 75% di loro sceglie di vivere altrove. Da un punto di vista europeo questo “altrove” è però quasi sempre parte integrante del campus: cooperative studentesche, fraternities o sororities. Il cosiddetto "sistema greco" è particolarmente importante: infatti il 38% degli uomini e il 36% delle donne appartengono alle 45 fraternities e alle 16 sororities di Cornell. Si tratta di comunità studentesche che posseggono una residenza identificata con tre lettere dell'alfabeto greco come ad esempio Alpha Beta Kappa. Come recita il Big Red Book27 "il sistema greco si propone di formare leaders, migliorare le capacità di studio, sostenere lo spirito di servizio a favore della collettività, incoraggiare l'atletica ed altri interessi extracurricolari, offrire sostegno e guida accademica, fornire opportunità di conoscenze e contatti e far socializzare maggiormente i propri membri". Ogni fraternity ha il proprio stile, mantenendo i propri riti di iniziazione ed usi goliardici. Biblioteca e servizi informatici Il sistema bibliotecario di Cornell è composto da 19 biblioteche che ospitano 5,9 milioni di libri, 7 milioni di microfilm, oltre a riviste, film, video e registrazioni sonore. Tutte le residenze undergraduate hanno un collegamento permanente con il network informatico dell'università. I siti web di Cornell permettono di ottenere informazioni a distanza su tutte le attività dell'università, mentre il Language center dispone di programmi in tutte le 50 lingue insegnate dall'università e in altre 46 lingue. Nei sei centri di ricerca scientifica nazionale presenti a Cornell lavorano quattro premi nobel. Le strutture scientifiche includono il Centre for Theory an Simulation in Science and Engeneering,ilCenter for High Energy Synchrotron Studies,ilFloyd R. Newman Laboratory of Nuclear Studies,ilNational Astronomy and Isosphere Center,ilCornell Nanofabrication Facility eilNational Science and Technology Center for Computer Graphics and Scientific Visualisation. Impianti sportivi In quanto ad attività sportive Cornell copre tutto lo spettro di attività sportive concepibili in America, dal basket alla corsa campestre, all'equitazione, a scherma, vela, golf, hockey, calcio, squash, softball, tennis, volleyball, ecc. L'università è favorita dalla grande disponibilità di spazi aperti, che la fanno quasi assomigliare ad un villaggio olimpico. Ex-alunni e vita associativa Il campus annovera oltre 400 associazioni studentesche che vanno dal volontariato alla politica, alle arti, alla musica e alla religione. Queste attività extracurriculari sono incoraggiate dall'università, dato che permettono di sviluppare, in maniera complementare rispetto ai corsi istituzionali, il carattere e le capacità degli studenti. Nel 1995-96 Cornell aveva 192.490 alumni (ex studenti), organizzati in comitati a seconda dell'anno e della disciplina di laurea. Gli alumni di Cornell organizzano reunions tra ex-compagni di corso, raccolgono finanziamenti per l'università ed eleggono i trustees. Gli alumni intervistano i candidati quando la facoltà non può farlo (ad esempio, quando il candidato non vive negli Stati Uniti) ed in alcuni casi sostengono i neolaureati con offerte di lavoro. Anche il "servizio carriera" per la ricerca di impiego (career service) può contare sul network di ex studenti: ogni anno a settembre viene organizzato un incontro con le imprese, cui partecipano 5.000 studenti e oltre 100 datori di lavoro. Nel 1996-97 oltre 700 donazioni erano pervenute al solo College of Architecture, Art and Planning da parte di Alumni, società, fondazioni, “amici” graduate e genitori. Come ringraziamento tutti i donatori vengono inseriti nel Donor Honor Roll del college inviato annualmente a tutti coloro che sono stati membri del college. Le donazioni erano mirate in particolare all'istituzione di borse di studio, all'organizzazione di conferenze ed al miglioramento strutturale degli edifici. 2.3.2 Profilo gestionale A) Amministrazione Cornell è amministrata da un presidente e da un board of trustees composto principalmente da rappresentanti degli alumni. L'università è indipendente e viene governata da manager selezionati dagli alumni per la parte gestionale e da accademici per la parte didattica e di ricerca. Nel 1995-96 Cornell annoverava 2.337 docenti (faculty members) e un personale amministrativo di 9.144 persone.

B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 1995-9628 Motivazione M$ % del totale Tuition 323 25,0% Interessi dall'endowment 93 7,2% Donazioni private 97 7,5% Finanziamento pubblico 387 30,0% Introiti dalla ricerca 332 25,7% Altro 59 4,6% Totale 1.291 100,0%

I proventi dell'endowment di Cornell non sono elevati (7% del totale di bilancio contro il 20% di Harvard). Inoltre il contributo degli studenti e delle loro famiglie sotto forma di tuition e di donazioni è inferiore alla media. L'università compensa queste debolezze relative grazie ai proventi della ricerca, alla vendita di servizi ed alla gestione di un ospedale universitario a New York City (15.5%). Inoltre riceve un sostegno pubblico, proveniente sia dal governo federale (18.8%) che dallo Stato di New York (11.2%), molto consistente. Tavola ricapitolativa delle uscite 1995-9629 Motivazione M$ % del totale Didattica e supporto accademico 351 27,2% Ricerca 280 21,7% Student grants 83 6,5% Edilizia (plant operations) 93 7,2% Public service 67 5,2% Facoltà di medicina 180 14,0% Institutional support service 96 7,5% Servizi agli studenti 47 3,7% Altri 90 7,0% Total 1.287 100,0%

La tendenza recente ad una crescita piuttosto ridotta delle risorse di Cornell è destinata a perdurare poiché il contributo pubblico non aumenterà, data la determinazione di Washington di raggiungere il pareggio di bilancio statale. La crescente competizione per fondi di insegnamento e di ricerca, pubblici e privati, si combina con l'impossibilità di aumentare sostanzialmente le tasse studentesche. Per rimanere alla pari con il resto delle università dell'Ivy league, Cornell è dunque costretta a contenere i costi. A tal fine l'università ha avviato il "Progetto 2000", con l'intento di ripensare gli obiettivi dell'istituzione in funzione dei "clienti": facoltà, studenti, alumni, famiglie, donatori, sponsor, venditori, visitatori e dipendenti. L'obiettivo è un aumento di efficienza, ottenuta attraverso la riduzione dei costi amministrativi, l'impiego di software informatico più avanzato ed una maggiore concentrazione sulle priorità accademiche. Il termine usato, reengineering,èmolto alla moda da alcuni anni nella Business comunity americana. Costo annuo per studente Cornell indica che il costo sostenuto per ogni studente è pari alla somma delle tuition e delle fee cui va aggiunto poco più del 25%. Si ottiene per l'anno 1997-98 una cifra di circa 37.000 dollari, poco meno di 65 milioni di lire. Questa somma non è però confrontabile con quella di un collegio residenziale che non svolge contemporaneamente il ruolo di università e che dunque non ha bisogno di sostenere i costi della ricerca e di un corpo docente al completo con le relative strutture di supporto. Patrimonio dell’Università L'Endowment dell'università valutato a prezzi di mercato al 30 giugno 1996 era di 1.853 milioni di dollari, con un incremento del 25.6% rispetto all'anno precedente. Pur essendo un capitale di oltre 3.000 miliardi di lire è solo un quarto di quello di Harvard.

C) Gestione dei servizi Dati non pervenuti. 3. I collegi nel sistema universitario francese 3.1 Analisi generale La parola francese “collège” non ha lo stesso significato del suo equivalente inglese “college”. Il collège in Francia è generalmente il liceo dove gli studenti affrontano gli ultimi anni dell’insegnamento inferiore e dove essi sostengono le prove di Baccalauréat (maturità). Esistono tuttavia nel sistema universitario francese delle strutture “di eccellenza” che formano e alloggiano studenti selezionati con processi di ammissione competitivi, strutture che per molti versi sono equiparabili ai colleges inglesi. Questa ricerca intende analizzarne le caratteristiche fondamentali. La prima parte dello studio descriverà le linee essenziali del sistema universitario francese e del ruolo che vi occupano i centri di eccellenza, mentre la seconda e la terza parte saranno dedicate allo studio dettagliato di due di questi centri.

3.1.1 Il ruolo dei centri di eccellenza nel sistema universitario francese Come sta progressivamente accadendo in Italia, l’insegnamento universitario in Francia si articola su livelli successivi. Al corso di laurea di 4 anni si accede dopo il Baccalauréat: esso è diviso in diplomi relativi grosso modo ai diversi anni di corso. Una volta ottenuta la Maîtrise alla fine del quarto anno con una tesi di dimensioni simili ad una nostra comune tesi di laurea, si può passare al livello successivo, che consiste in un anno di specializzazione. Equivalente al Master angloamericano in uso anche presso certi atenei italiani, questo corso assume diversi titoli: DESS (Diplôme d’Etudes Supérieures Spécialisées, a sbocco professionale), DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies, anno intermedio di ricerca in preparazione al dottorato), e Master (solo in certe istituzioni, a sbocco professionale, e spesso orientato verso la gestione d’impresa). A seguito di questo corso si può accedere a corsi di dottorato, che conducono alla redazione di una “thèse” di dimensioni molto ampie, preludio necessario ad una carriera universitaria. Il dottorato, che si sta diffondendo sempre di più anche in Italia, è in Francia molto comune. Mentre l’ammissione ai corsi superiori di specializzazione e di ricerca è decisa dai singoli atenei sulla base della presentazione di un curriculum, non vi è selezione di ingresso per i corsi di laurea del primo ciclo. L’università francese si presenta quindi come una grande realtà di massa in gran parte simile a quella italiana. Esistono però in Francia dei “centri di eccellenza”, che estendono la selezione anche al primo gradino della formazione universitaria, e che hanno il vantaggio e la forza di coprire tutti e tre questi livelli del corso di studi, proponendosi così come luogo di convivenza e collaborazione continua per studenti e giovani ricercatori di ogni livello. La maggior parte di queste strutture sono pubbliche ed intrattengono un rapporto molto stretto con lo Stato, da cui sono controllate e da cui ricevono la quasi totalità dei finanziamenti. Esse sono di due tipi che verranno analizzati successivamente: le Grandes Ecoles, veri e propri atenei indipendenti dall’università, e le Ecoles Normales, strutture residenziali e di tutoraggio a integrazione dell’università. A differenza di quel che accade in Italia, l’università non è in Francia l'unico luogo dell’insegnamento superiore. Esso si divide invece in due grandi percorsi alternativi. Da una parte le Universités, istituzioni di massa senza controllo all'ingresso (nemmeno, come in Italia, per la facoltà di Medicina, dove lo sbarramento è situato alla fine del primo/secondo anno di corso), e con dei criteri di funzionamento molto simili ai nostri. Dall’altra le cosiddette Grandes Ecoles, istituzioni che ospitano ciascuna qualche centinaia di studenti, a cui si accede attraverso concorsi altamente selettivi, e che amministrano i propri propri corsi in maniera del tutto indipendente dalle università. Esse godono di una grande autonomia amministrativa e collaborano spesso tra loro formando una rete di istituzioni di insegnamento superiore del tutto alternativa all’università. Ciò consente loro di avere una qualità dell’insegnamento generalmente superiore alla media, anche grazie all’elevato numero di docenti (in media uno ogni dieci studenti). Per molte facoltà, per lo più appartenenti alle discipline tecnico-scientifiche, gli studenti possono decidere a quale dei due tipi di istituzione iscriversi. Le Grandes Ecoles rilasciano due tipi di diplomi: da una parte dei diplomi equivalenti alla nostra laurea (soprattutto nei campi dell’ingegneria e dell’amministrazione), ottenibili dopo corsi di studio della durata di tre anni (cui vanno aggiunti i due/tre anni passati nei corsi di preparazione all’entrata a queste scuole); dall’altra dei diplomi superiori di specializzazione e di dottorato, che ospitano quasi 100 studenti all'anno per il complesso delle Grandes Ecoles, con relativi cospicui investimenti nel campo della ricerca. Queste scuole altamente selettive e competitive non hanno equivalenti paragonabili a livello europeo e infatti sono state chiamate “l’exception française”. Nelle Grandes Ecoles viene formata l’élite dei dirigenti d’impresa e dei quadri della funzione pubblica francesi. Oltre il 60% dei presidenti e direttori generali delle 100 più grandi società francesi sono usciti dalle Grandes Ecoles, mentre l’ammissione ai livelli massimi dell’amministrazione statale è del tutto condizionata al completamento dei corsi della Ecole Nationale d’Administration (ENA), cui possono accedere soltanto i migliori studenti delle Grandes Ecoles. Queste istituzioni hanno inoltre un ruolo fondamentale nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie, avendo direttamente partecipato alla progettazione ed alla messa in funzione di progetti quali il satellite Ariane,l’Airbus, i treni ad alta velocità (TGV), molte centrali nucleari, la rete di telecomunicazione Minitel. Strettissimi sono i legami con il mondo delle industrie, con le quali le Grandes Ecoles hanno istituito un ampio numero di scambi sotto forma di stage per gli studenti e corsi di formazione per i dirigenti industriali. Infine, grande importanza è stata data in anni recenti all’integrazione con paesi stranieri, soprattutto europei. Oltre a Universités e Grandes Ecoles, esiste poi un terzo tipo di istituzioni con caratteristiche ibride, le Ecoles Normales Supérieures, sul cui modello è stata creata all’inizio dell’Ottocento la Scuola Normale di Pisa. L'Ecole Normale è tecnicamente parlando una Grande Ecole (vi si accede sulla base di un concorso molto simile), ma essa non offre che pochissimi corsi, da considerarsi come sostegno agli studenti che devono comunque essere regolarmente iscritti anche nelle università. Uno studente “normalien” è anche iscritto ad una delle università che hanno sede nella stessa città della Ecole Normale. Mentre le Grandes Ecoles rilasciano dei diplomi equivalenti a quelli rilasciati dalle università, le Ecoles Normales non fanno che preparare, con il sostegno di insegnanti interni ed infrastrutture di qualità, i propri studenti agli esami tenuti dalle università e finalizzati all’ottenimento dei diplomi universitari: in senso stretto, esse non rilasciano nessun tipo di diploma, se non il titolo di ex-allievo. Mentre les Grandes Ecoles impongono un percorso totalmente alternativo rispetto a quello delle università, l’Ecole Normale si affianca all’università e la integra a beneficio di un numero ristretto di studenti meritevoli. Inoltre, mentre le Grandes Ecoles si concentrano su un numero limitato di discipline specialistiche (per lo più ingegneria e management), tutte le discipline sono storicamente presenti nelle Ecoles Normales, dalle scienze esatte (matematica, informatica, scienze naturali, chimica fisica e biologia), alle scienze sociali (economia, sociologia, etc.), alle discipline umanistiche. Tuttavia, le ENS di fondazione più recente tendono invece ad una specializzazione maggiore (l’ENS di Lione è esclusivamente scientifica, quella di Fontenay Saint-Cloud è letteraria; quella di Cachan è prettamente scientifica e tecnologica, ma offre anche un’affermata preparazione in scienze sociali). In generale, l’interdisciplinarietà è considerata un elemento essenziale della formazione degli studenti “normaliens”, i cui percorsi possono essere assai diversi tra loro e portare a specializzazioni molto diverse da quella inizialmente messe in conto. La vocazione storica delle ENS è creare docenti e ricercatori, e in effetti il sostegno maggiore è dato agli studenti in vista della preparazione ai concorsi nazionali necessari per l’insegnamento secondario e superiore.Tuttavia, un certo numero di studenti entrano per concorso nei corpi tecnici o amministrativi dello Stato, mentre altri lavorano in imprese pubbliche o private. Nonostante l’enorme rilevanza a livello professionale dei diplomati delle due categorie di Ecoles analizzate, a livello numerico l’incisività di queste strutture nel sistema universitario francese è naturalmente limitata, come appare dai dati che seguono. Ripartizione della popolazione studentesca superiore francese nel 199730 Numero di studenti 632.000 Università, primi due anni di corso 716.000 Università, ultimi due anni di corso e corsi superiori (specializzazioni e dottorati) 113.000 Istituti universitari di tecnologia (IUT) 86.000 Istituti universitari di formazione per insegnanti delle scuole inferiori 601.000 Classi superiori di cui: 80.000 preparazione ai concorsi delle Grandes Ecoles 241.000 classi di formazione tecnica (spesso gestite da licei) 280.000 Altre istituzioni pubbliche o private (incluse le grandes ecoles) Complessivamente 2.150.000 studenti sono registrati come iscritti ad un livello qualsiasi dell’insegnamento superiore o post-scolastico. La maggioranza di questi studenti è iscritta a qualche corso di una delle 90 università francesi: 1.547.000 (73.66%). Solo 280.000 sono iscritti in altre istituzioni a corsi equivalenti ai corsi universitari (cioè il 13%), ma di questi solo una parte minima corrisponde ai grandi centri pubblici di eccellenza (Grandes Ecoles). Gli altri studenti sono divisi tra numerosissime istituzioni di insegnamento dei tipi più disparati, che ammontano a circa 3.600 e tra le quali bisogna contare un grandissimo numero di licei che offrono dei corsi avanzati di formazione di livello parauniversitario. D’altra parte, è enorme la percentuale di finanziamenti che viene assegnata alle Ecoles dallo Stato, se confrontata con quanto avviene per le altre istituzioni. Le stime del Ministero dell’Educazione nazionale e dell’Università indicano che nel 1996 sono stati spesi complessivamente 96 miliardi di franchi per l’insegnamento superiore in Francia (cioè l’1.2% del PIL, e il 16.2% della spesa globale nel settore dell’educazione, inferiore e superiore, di 578 miliardi di franchi). Questo rappresenta una spesa complessiva di quasi 45.000 franchi per studente (più di 13 milioni di lire al cambio attuale). Lo Stato ai suoi vari livelli (governo, enti territoriali, imprese pubbliche) ha sostenuto il 61.5% di questa spesa, 59 miliardi di franchi, cioè 27.442 franchi per studente (circa 8.150.000 L.), 1.600 franchi per contribuente. A ben vedere, però, questo è un dato del tutto indicativo. Stando a cifre più dettagliate del Ministero dell’Educazione, uno scorporo più esatto delle spese per studente sostenute dalla collettività sarebbe il seguente: Spesa pro-capite per studente31 Tipo di istituzione Spesa (FF) Indicizzaz. Università (escluse Grandes Ecoles e IUT) 35.500 79 Istituti Universitari di Tecnologia (IUT) 53.500 119 Classi di specializzazzione tecnica 64.400 143 Classi preparatorie all’ammissione Grandes 75.500 168 Ecoles Grandes Ecoles di Ingegneria 89.200 198 Media (spesa compless./numero studenti) 45.000 100

3.1.2 L’ammissione alle Ecoles I concorsi di ammissione sia per le Grandes Ecoles sia per le Ecoles Normales Supérieures avvengono al termine di due anni di “classes preparatoires”, successivi al Baccalauréat. Questi corsi di preparazione, per essere ammessi ai quali occorre avere ottenuto i massimi voti al Baccalauréat e presentare un curriculum di studi soddisfacente, hanno luogo in centri specializzati ospitati nei migliori licei del paese. Questi corsi ospitano una fascia consistente della popolazione universitaria: come risulta dalle cifre riportate più sopra, nel 1997 80.000 studenti erano iscritti ad una delle classes préparatoires per le Grandes Ecoles (CPGE). Solo una parte di coloro che frequentano le classes préparatoires passerà il concorso, ma la suddivisione dei corsi di laurea francesi in diplomi successivi permette anche a chi non sia stato ammesso di integrarsi nell’università senza perdere anni di corso: semplicemente passando un esame di DEUG che si sostiene alla fine del secondo anno, essi verranno ammessi al terzo anno del corso di studi, ad uno stadio quindi equivalente a quello dei loro compagni che abbiano superato il concorso di ammissione alle Ecoles. Un dato comune, dunque, ad entrambi i tipi di istituzioni di eccellenza francesi è che esse formano gli studenti solo a partire da un livello avanzato, e mai prima del terzo anno di università. Le modalità dei concorsi di ammissione variano tuttavia da tipo a tipo. Per quanto riguarda le Grandes Ecoles, i concorsi sono organizzati da enti pubblici a livello nazionale. Tre tipi di concorsi sono banditi: la maggior parte degli studenti che desiderino entrare in una Grande Ecole prova tutti e tre i concorsi, ma ognuno dà accesso ad un tipo diverso di scuola (dato questo cheèasuavoltaunaprova implicita della buona fama delle Grandes Ecoles in quanto luoghi di acculturazione e di scambio al di là delle singole materie che vi sono insegnate). a.) concorso per tutte le Ecoles Centrales (scuole di ingegneria orientata verso l'amministrazione d’azienda); b.) concorso comune delle Grandes Ecoles di Ingegneria; c.) concorso particolare dell’Ecole Polytechnique (scuola militare “generalista”, anche se orientata soprattutto verso la matematica, che dà poi accesso ad altre Grandes Ecoles); La maggior parte delle Grandes Ecoles richiede un Baccalauréat scientifico (considerato il migliore ed ottenuto ogni anno da circa il 13.3% degli studenti che passano le varie prove di maturità) seguito da una preparazione post-baccalauréat di due anni, alla quale possono accedere solo gli studenti che abbiano passato il baccalauréat con i massimi voti, e questo in: matematica, fisica, e lettere per gli aspiranti ingegneri; economia, matematica e lettere per gli aspiranti amministratori. In seguito ai risultati del concorso, organizzato a livello nazionale, viene stesa una lista nazionale dei piazzamenti dei candidati in ordine di risultato. Le singole Grandes Ecoles ammettono poi i loro studenti tra i migliori che desiderano entrare. A differenza delle Grandes Ecoles,leEcoles Normales organizzano individualmente i loro concorsi. Vi si accede dopo avere frequentato normalmente due o tre anni di classes préparatoires, dello stesso tipo di quelle frequentate per accedere alle Grandes Ecoles, ma si può anche partecipare al concorso come candidato “privatista”. Ogni Ecole Normale sceglie i propri studenti, con criteri e prove che sono decisi di anno in anno dal corpo docente della scuola stessa, caratteristica conservata gelosamente come parte integrante dell’autonomia didattica di ogni singola scuola. Le prove di ingresso alle Ecoles Normales riflettevano fino a poco tempo fa l’interdisciplinarietà dell’insegnamento impartito in queste istituzioni, in quanto esse vertevano su tutto lo spettro delle materie. Oggi solo la più antica di esse (l’ENS di Parigi rue d’Ulm, esaminata nel seguito di questo studio) conserva un concorso di ammissione di questo tipo, mentre le altre si sono specializzate (prove umanistico-letterarie a Fontenay, scientifiche a Lione e Cachan). In aggiunta a questi concorsi di ammissione, sia le Grandes Ecoles sia le Ecoles Normales accettano un numero sempre crescente di studenti che abbiano raggiunto uno stadio avanzato degli studi. In questa maniera il corpo studentesco viene allargato a studenti particolarmente meritevoli che non siano stati ammessi al primo concorso e che abbiano fatto uno o più anni presso una università. Per essi è stato istituito un certo numero di concorsi avanzati che verranno analizzati più in dettaglio in seguito. Infine, sono ammessi a frequentare i corsi di Grandes Ecoles e Ecoles Normales un alto numero di studenti provenienti da grandi università e centri di eccellenza stranieri. I numerosi vantaggi di queste istituzioni ne fanno in effetti il luogo privilegiato della mobilità studentesca a livello europeo ed extra-europeo.

3.1.3 Studenti-funzionari e rapporto tra centri di eccellenza e Stato Come apparirà con evidenza dall’analisi dei bilanci delle due scuole esaminate più oltre in questo studio, Grandes Ecoles e Ecoles Normales hanno un rapporto di strettissima dipendenza dallo Stato. Nella maggior parte dei casi esse sono state fondate dopo la rivoluzione del 1789 e durante il regime napoleonico per supplire ai bisogni di una nazione giovane: decapitati molti di coloro che avevano retto il paese fino a quel momento, si presentava il problema di creare una nuova classe dirigente in base al merito e non più alla nascita. Le Grandes Ecoles, all'inizio orientate soprattutto verso l’ingegneria civile, furono allora istituite per formare un corpo di tecnici in grado di dotare il Paese di una vasta rete di infrastrutture. L’orientamento scientifico-umanistico delle Ecoles Normales dipende invece dal fatto che queste istituzioni erano votate alla formazione di maestri di scuola e docenti per rispondere all’ingrandimento ed alla diversificazione dell’insegnamento seguito alla democratizzazione del paese. Strettamente legata a questa vocazione iniziale è una caratteristica importante della popolazione studentesca di queste strutture. Una certa percentuale degli studenti ammessi alle Grandes Ecoles e tutti gli studenti ammessi alle Ecoles Normales hanno lo statuto di “fonctionnaires élèves”, sono cioè tecnicamente funzionari dello Stato. Si tratta dei migliori studenti selezionati nei concorsi nazionali delle Grandes Ecoles e di tutti gli studenti selezionati nei concorsi delle Ecoles Normales. Gli studenti che sono stati selezionati come funzionari allievi non devono sostenere alcuna spesa per la formazione che ricevono, e anzi percepiscono un salario di circa 7.500 franchi al mese (quasi 2.500.000 lire) per tutta la durata degli studi. Il sistema del funzionariato è pertanto la forma principale dell’assegnazione di borse di studio. In cambio gli studenti si impegnano a lavorare per lo Stato per un numero complessivo di 10 anni (ivi compresi gli anni passati alle rispettive scuole). Nei fatti, ciò significa che questi studenti finiranno col ricoprire le cariche più importanti della funzione pubblica per quanto riguarda le Grandes Ecoles, e con l’avere un accesso di fatto privilegiato ai concorsi per l’insegnamento inferiore e superiore per quanto riguarda le Ecoles Normales. Allo stesso tempo, il sistema del funzionariato fa di Grandes Ecoles e Ecoles Normales un laboratorio di formazione continua dei quadri della funzione pubblica, fatto questo che rende comprensibile l’enorme finanziamento che lo Stato eroga ogni anno verso queste istituzioni, che, come vedremo meglio in seguito, dipendono direttamente da certi ministeri. 3.2 Primo caso: l'Ecole Nationale des Ponts et Chaussées

L’Ecole Nationale des Ponts et Chaussées, fondata prima della Rivoluzione con il fine di fornire allo Stato un corpo di ingegneri civili specializzati nella costituzione di infrastrutture, è dal 1993 un’istituzione pubblica a carattere scientifico, culturale e professionale (“établissement public à caractère scientifique, culturel et professionel”), posta sotto la tutela del Ministère de l’Equipment (ministero incaricato dei lavori pubblici). Obbiettivi primari della Scuola sono la formazione di ingegneri civili e la ricerca in campo tecnologico. Negli ultimi anni si è potenziata anche una formazione mirata alla gestione d’impresa. Recita l’articolo 2 del decreto aggiornato di regolamentazione della scuola del 1988: “L’Ecole Nationale des Ponts et Chaussées ha per compito principale la formazione iniziale e continua di ingegneri dotati di competenze scientifiche, tecniche e generali di alto livello, che li rendano capaci di esercitare funzioni di responsabilità nei campi delle infrastrutture, della gestione delle risorse, della costruzione, dei trasporti, dell’industria e dell’ambiente. L’Ecole intraprende azioni di ricerca e di diffusione delle conoscenze nei campi di sua competenza, sia a livello nazionale che internazionale”.32 La prima delle Grandes Ecoles, l’ENPC viene creata per ordine regio nel 1747, al fine di consolidare il corpo di ingegneri incaricati dei lavori pubblici nella Francia dell’Assolutismo Illuminato. Il direttore di questo periodo (fino al 1794) è un ingegnere ed erudito, Jean-Rodolphe Perronet, che partecipa alla redazione dell’Encyclopedie di d’Alembert e Diderot. Nel 1794, anno dell’istituzione dell’Ecole Polytechnique, la Scuola si apre a studenti di tutte le provenienze e diventa gratuita, e negli anni '30 dell'Ottocento, con l’istituzione di un laboratorio specializzato, essa diventa il luogo istituzionale della ricerca destinata al Genio civile, che durante tutto l’800 è responsabile della creazione di una moderna rete nazionale di infrastrutture. Questa rimane la sua natura fino al secondo Dopoguerra. A partire dagli anni ‘60 la Scuola evolve rapidamente, per rispondere alla domanda del settore privato e pubblico. La fisionomia cambia e riflette i cambiamenti nelle tecnologie e nella ricerca (per esempio in seguito all’espansione del problema ecologico).

3.2.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni Negli ultimi venti anni la Scuola è molto cambiata, con l'introduzione di nuove materie di insegnamento, e l’ampliamento del campo di formazione dei propri studenti. Sebbene l’ingegneria civile rimanga l’obiettivo primario dell’educazione impartita alla scuola, gli aspetti gestionali sono stati rafforzati, anche in seguito a un aumento percentuale degli studenti che si rivolgono verso questo tipo di sbocchi dopo gli anni di studio (si veda più oltre). Frutto di questo ampliamento delle prospettive è anche l’istituzione di Master aperti a studenti che provengono da altre istituzioni o che hanno già qualche anno di esperienza nel mondo del lavoro. Parallelamente all’insegnamento vero e proprio, inoltre, sono state sviluppate anche l’attività di ricerca da un lato, e la “formazione continua” dall'altro: pubblicazioni, conferenze, corsi di lezioni, seminari destinati a quadri di imprese esterne che vogliano perfezionare le loro capacità tecnico-scientifiche. In questo stesso periodo, inoltre, sono state potenziate le relazioni internazionali, sia con imprese che con università straniere. La ricerca e l’insegnamento sono coordinati da 5 dipartimenti: Amministrazione, trasporti e ambiente; Economia e scienze sociali; Matematica e informatica; Meccanica e scienze materiali; Scienza e tecnica della costruzione. Esiste infine un dipartimento della Formazione internazionale incaricato degli insegnamenti di lingua e dei contatti all’estero. L’insegnamento è diviso su tre livelli: • Diploma di ingegneria (durata tre anni). Vi si accede su concorso in seguito a due anni di classi preparatorie comuni ad altre Grandes Ecoles tecniche, ed equivale alla nostra laurea. Quasi il 60% degli studenti della Scuola sono iscritti ai corsi che portano a questo diploma. Per quanto riguarda gli studenti iscritti al diploma di ingegneria o all’anno di specializzazione, lo studio è diviso in cinque settori, a cui corrispondono cinque “collèges” diversi, da intendersi allo stesso tempo come dipartimenti e strutture residenziali sul campus. Essi sono diretti da un presidente di collegio, generalmente assistito da un comitato di collegio. Loro finalità è l’orientamento e la supervisione continua degli studenti. A titolo indicativo vengono forniti i numeri di studenti del secondo anno iscritti che lavorano in ciascun “collège”: Genio civile e costruzioni (43); Genio industriale (37); Economia, Réseaux e amministrazione (59); Ingegneria matematica e informatica (19); Urbanistica (ville et territoires) (22). • Corsi di specializzazione (durata un anno). Equivalenti ai masters anglo- americani, essi sono divisi in: Master (a sbocco professionale, orientato verso la gestione d’impresa), Diplôme d’Etudes Supérieures spécialisées (DESS, a sbocco professionale, orientato verso il campo ingegneristico-tecnologico), Diplôme d’Etudes Approfondies (DEA, equivalente al master, ma con obbiettivi generalmente di ricerca da continuarsi nell’ambito del dottorato). • Dottorati di ricerca (durata tre anni) e successivi ai master. I dottorandi hanno uno statuto al tempo stesso più flessibile (possono approfondire la loro ricerca a seconda delle loro necessità e indipendentemente dai limiti tra collèges) ma anche più legato all’ambiente fisico dove la loro ricerca ha luogo (il singolo laboratorio). Per l’anno 1998-1999 è prevista l’istituzione di un collège specifico per i dottorandi. L’ENPC rilascia diplomi per tutti i tipi di corsi da essa gestiti (Diplomi di ingegneria, Masters, DEA, DESS, Dottorati). In complesso, l’ENPC ospita in tutto circa un migliaio di studenti, e si colloca così nella fascia alta delle Grandes Ecoles francesi. Nell’anno accademico 1997-98 il corpo studenti era suddiviso nella maniera seguente33: Diploma di ingegneria (durata 3 anni) 554 Elèves stagiaires (studenti Erasmus, ecc.) 41 Masters 127 Elèves chercheurs (Dottorandi) 148 Corso di DEA 77 Corso di DESS 20

Per quanto riguarda le nuove reclute, nell’anno accademico 1997-98 su 554 studenti iscritti ad uno dei corsi di laurea in ingegneria i nuovi arrivati erano 179 (74 ragazzi e 12 ragazze), ripartiti fra: Matricole ammesse al primo anno provenienti 86 dalle classi preparatorie Ammessi al secondo anno provenienti da Ecole 30 Normale Supèrieure e Ecole Polytechnique (ingénieurs-élèves) Ammessi al secondo anno provenienti dalla 36 formazione ingegn. civile dell’Ecole Polytechnique Ammessi al secondo anno provenienti dai laureati 9 in scienze delle Università Altri ammessi al secondo anno varia provenienza 18 Totale 179

Il corpo docente dell’ENPC è attualmente costituito da 343 docenti, di cui: Professori (cattedratici) 48 Lettori a posto fisso (maîtres de conférences) 295 Totale 343

Il corpo docente è inoltre integrato ogni anno da circa 360 conferenzieri occasionali. Il totale stimato di ore di insegnamento è pari a 10.300. I compiti dei docenti sono stabiliti in base alle cariche che essi ricoprono in seno alla Scuola. Essi possono articolarsi in: insegnamento, programmazione dell’insegnamento e delle strategie pedagogiche, sostegno agli studenti parallelo all’insegnamento, ricerca.

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario L’ENPC seleziona ogni anno circa 180 studenti per ammetterli ad uno dei primi due anni del diploma di ingegneria (per lo scorporo delle cifre, si veda sopra). La scelta degli studenti del primo anno avviene a partire dai risultati del concorso comune delle Grandes Ecoles di ingegneria (si veda sopra), in base ad un numero di piazzamento progressivo. La scuola accetta solo candidati che siano arrivati tra i primi 300 di questo concorso nazionale (il rango medio nel 1997 è il 148° posto), piazzandosi quindi tra le Grandes Ecoles più selettive ed ambite. Per gli studenti ammessi al secondo anno, esistono delle convenzioni con altre Grandes Ecoles e istituzioni francesi e straniere. Questi studenti vengono ammessi sulla base di un curriculum. Tutti i funzionari allievi vengono ammessi al secondo anno e provengono per la massima parte dalla Ecole Polytechnique e in minor numero da una delle Ecoles Normales. Supporto finanziario agli studenti34 La Scuola offre agli studenti due tipi principali di finanziamento: la borsa di studio e il prestito d’onore. • Le borse di studio sono concesse in base al reddito oltre che al merito e possono comprendere: - il solo ammontare delle tasse universitarie con aggiunta di un aiuto finanziario per i costi di spostamento sostenuti per frequentare la scuola (2.760 F nel 1996); - il mantenimento globale (tasse universitarie e sostentamento). Inoltre è stato istituito un numero limitato di borse di studio per giovani ricercatori ammessi alla preparazione del dottorato, complete di tasse e sostentamento. Ogni borsa è concessa per un anno, ma generalmente rinnovabile. • I prestiti d’onore sono concessi esclusivamente sulla base del merito e possono all’occorrenza integrare una borsa di studio. Questi prestiti possono raggiungere i 10.000 franchi all’anno, non comportano interessi e sono amministrati dalla Società degli Amici della ENPC (una delle associazioni di ex-alunni). Devono essere interamente rimborsati entro lo scadere dei due anni dopo l’uscita dalla scuola. Compimento degli studi Per quanto riguarda i corsi equiparabili alla nostra laurea in ingegneria, nel 1996- 1997 sono stati rilasciati 191 diplomi di ingegneria, che equivale a più di un terzo del corpo studente complessivamente iscritto a questo corso. Questo vuol dire che, data una durata del corso di tre anni, tutti gli studenti riescono ad ottenere un diploma in tempo. Questa altissima performance è garantita da una selezione operata sulla base di criteri molto severi, e da una grande disponibilità del corpo docente verso gli studenti. In effetti la proporzione tra studenti (di ogni livello) e insegnanti è quasi di 1/3. Sbocchi Senza contare i “corpsards”, funzionari dello Stato tenuti a lavorare per un certo numero di anni presso strutture del ministero dei lavori pubblici, si ha la seguente ripartizione:35 Attività 1996 1997 Industria 27% 24% BTP (costruzione civile) 23% 20% Servizi urbani e trasporti 16% 12% Ingegneria e consulenza 14% 15% Amministrazione 8% 6% Banca, assicurazioni, finanza 8% 13% Informatica 2% 8% Altro 2% 2%

Compenso medio al primo ingaggio per studenti con il diploma di ingegneria: 219KF (circa 65 milioni di lire). Si confrontino questi dati con quelli relativi agli stage lunghi e si noterà l’effetto benefico di questo contatto stretto con il mondo del lavoro.

C) Servizi offerti Insegnamento individuale e servizi offerti agli studenti Ad ogni studente vengono offerti 200 moduli tra scientifici e tecnici; 60 moduli di insegnamento di lingue straniere; 58 moduli di formazione all’esportazione e agli affari internazionali. Ogni modulo equivale circa a un mezzo / un terzo di un'annualità nell'università italiana. La scuola assicura un insegnamento intensivo ed obbligatorio delle lingue straniere. Gli stage. Il corso di studio e formazione dell’ENPC è strutturato secondo un principio di alternanza continua tra momenti di insegnamento propriamente universitario e periodi di stage nelle imprese pubbliche e private. Durante i tre anni di corso gli studenti possono partecipare ad un gran numero di stage professionali nel mondo dell’industria e della ricerca sia presso imprese private che presso istituzioni pubbliche - la durata complessiva degli stage si aggira tra i 6 e 16 mesi per il corso di tre anni che porta al diploma di ingegnere, ed è dunque considerata parte fondamentale della formazione universitaria vera e propria. Tutti gli stage fanno parte integrante della formazione impartita dalla scuola e sono infatti valutati sulla base di una relazione di stage fatta dallo studente e presentata ad una commissione mista di docenti della scuola e di dirigenti dell’impresa o laboratorio dove lo stage ha avuto luogo. Data l’importanza degli stage, la scuola ha istituito un servizio preciso che si occupa della loro organizzazione e partecipa alla valutazione. • Stage autunnali nel Ministero dei Lavori Pubblici. Destinato solo agli studenti destinati al corpo di futuri funzionari statali (ingénieurs élèves corpsards): ha luogo durante i primi 4 mesi del corso di studi. • Stage autunnali nelle imprese facenti parte di tutti i settori dell’attività tradizionale dell’ingegneria e scelte dall’organismo che si occupa degli stage. Destinati agli altri studenti, ha luogo durante i primi 4 mesi del corso di studi. Può aver luogo all’estero. • Stage scientifici. A partire dal primo anno, ultimo trimestre, ricerca in laboratorio, la cui scelta spetta allo studente tra una rosa propostagli dall’organismo che si occupa dell’organizzazione degli stage. Destinazione 1996 1997 Laboratori interni alla scuola o associati 17% 22% Laboratori e organismi di ricerca pubblici 8% 3% Laboratori e organismi di ricerca privati 35% 38% Laboratori di università straniere convenzionate (9 40% 37% paesi, 13 università)

Nei laboratori interni alla scuola gli studenti lavorano fianco a fianco con i dottorandi e giovani ricercatori della scuola in programmi di ricerca comuni. Questo assicura un tutoraggio di fatto da parte degli studenti più anziani. • Stage lunghi. Tutti gli studenti hanno l’opportunità di passare un anno di stage in un’impresa tra il secondo e il terzo anno di studi. Questo stage è obbligatorio per gli studenti destinati al corpo di futuri funzionari statali e facoltativo per gli altri. Attualmente, il 70% degli studenti che hanno terminato il secondo anno hanno deciso di fare uno stage lungo. Su 124 studenti in stage, 40 compiono lo stage all’estero (32.5%, un dato percentuale in crescita continua da tre anni). Destinazione 1996 1997 BTP 24% 23% Industria 25% 21% Servizi urbani e trasporti 12% 10% Ingegneria e consulenza 6% 9% Banca, assicurazioni e finanza 20% 27% Informatica 6% 3% Altro 7% 7%

Tra le compagnie francesi che hanno ospitato studenti stagiaire figurano: Boygues BTP, Systra, RFR, Citroèn, L’Oréal, Saint-Gobain, Peugeot-sports, Sony-music, Framatome, Dassault Electronique, Indosuez, Ernst & Young, JP.Morgan, Galeries Lafayette. • Stage corti. Gli studenti che non siano destinati al corpo di futuri funzionari statali possono sostituire allo stage lungo uno stage corto estivo della durata di due mesi. In ogni caso uno stage è obbligatorio. Nel 1997 50 studenti hanno optato per questa scelta, contro i 72 del 1996. Nel 1997 6 studenti hanno effettuato il loro stage all’estero. Strutture La Biblioteca possiede 140.000 titoli, 700 periodici e una collezione di 350 serie di riviste estinte. Inoltre c’è una vasta fototeca e videoteca, con parecchi CD-roms. Le strutture informatiche sono sviluppatissime in quanto fanno parte integrante del materiale di lavoro dei vari corsi di studio. La rete informatica della nuova sede possiede 58 elementi attivi di rete e 588 tra posti di lavoro (ognuno dotato di accesso alla rete internet) e stampanti. Nella antica sede di Parigi rue des Saints- Pères la rete informatica è costituita da 38 elementi attivi di rete e 167 posti di lavoro. Ricerca La Scuola, che ha una forte tradizione di ricerca, coordina il lavoro di 171 ricercatori permanenti e 147 dottorandi, che si avvalgono di 10 laboratori specializzati, e gode di 105 contratti di ricerca con istituzioni o società esterne. Gran parte della ricerca avviene anche grazie alle strutture in comune con il Ministero dell’Equipment ed il CNRS (CNR francese). Attività parallele La formazione continua: nel 1996 ci sono state 180 giornate di studio; 5.000 stagiaires, 1.200 partecipanti complessivi (di cui 60% provenienti dal settore pubblico e 40% dal settore privato); 2 colloqui internazionali. Le edizioni della Scuola: le Presses des Ponts, che pubblicano importanti collane tecnico-scientifiche Alloggio La recente creazione di una sede completamente nuova alle porte di Parigi, che integra la storica sede settecentesca della rue des Saints-Pères, ha permesso di alzare considerevolmente la qualità degli alloggi destinati agli studenti. La zona residenziale, situata a poca distanza dalla metropolitana leggera che la collega con la città, possiede diverse strutture comuni tra le quali un grande bar, lavanderie, una zona televisione, ed una zona di ricreazione (flipper, ping-pong, biliardi, etc.). Sono anche state predisposte delle sale informatiche, ed inoltre ogni camera è cablata in maniera da garantire l'accesso diretto con un personal computer alla rete telematica della scuola. Le camere hanno una superficie di 23 metri quadrati; esse sono organizzate a “studio”: hanno tutte un bagno, e sono provviste di un piccolo angolo cottura attrezzato con un frigorifero. Queste camere sono tutte individuali e vengono pagate dagli studenti 1.900 franchi al mese (560.000 lire); esistono poi altre camere, attrezzate nella stessa maniera ma più grandi (circa 30 metri quadrati), per due persone, il cui costo pro capite è di 1.500 franchi mensili (445.000 lire). Ex alunni l'AAENPC Association des Anciens Eleves de l’ENPC, si occupa ad esempio del monitoraggio degli sbocchi professionali degli studenti e mantiene contatti con il mondo delle imprese. Si occupa anche di raccolta fondi : “taxe d’apprentissage” presso le imprese, che godono di benefici fiscali nel finanziare la Scuola. L'Associazione stampa l'annuario della Scuola, con i recapiti di tutti gli ex-allievi classificati per attività e promotion (anno di laurea). 3.2.2 Profilo gestionale A) Amministrazione Con il nuovo Statuto del 1974, la Scuola ha acquisito lo status di “istituzione pubblica a carattere scientifico, culturale e professionale” (“établissement public à caractère scientifique, culturel et professionel” - EPSCP). Questo statuto ha permesso alla scuola di godere di un’ampia autonomia anche rispetto al Ministero sotto la cui tutela essa è posta (Ministero dei Lavori Pubblici), e che rimane comunque il suo referente principale (anzi, con una legge del 1993, tale Ministero è stato esautorato dal dovere di sottoporre i dati della gestione della scuola in visione al Ministero dell’Educazione nazionale).36 La supervisione amministrativa, pedagogica e propriamente scientifica è coordinata da tre consigli indipendenti (ma in stretta collaborazione) e dal direttore della scuola. • Il consiglio di amministrazione è composto di 24 membri: presidente e vicepresidente interni alla scuola ma con importanti cariche all’esterno, 4 rappresentanti dello Stato (di cui due funzionari del Ministero dei Lavori Pubblici), 8 persone qualificate provenienti del mondo delle imprese scelte dal Ministro per i Lavori Pubblici (nel 1997: Citroèn, Suez-Lyonnaise des Eaux, Cofiroute), 10 rappresentanti eletti (3 dai professori di ruolo, 3 dai lettori e dai ricercatori, 3 dagli studenti, 1 dal personale non docente). Il CdA elegge un presidente con mandato triennale rinnovabile. I membri del CdA sono eletti ogni tre anni ad eccezione dei rappresentanti degli studenti, che durano in carica solo un anno. Il CdA sceglie una rosa di candidati per il posto di direttore della scuola, scelti fra gli ingegneri funzionari del Ministero dei Lavori Pubblici. La nomina del direttore è di competenza del Ministro dei Lavori Pubblici. Il mandato è di 5 anni rinnovabile una volta. Il CdA ha funzioni di: orientamento generale della scuola, supervisione dell’andamento, condizioni di assunzione del personale. È di sua competenza anche la politica generale in materia di borse di studio (durata e quantità) e la decisione delle linee generali dell’attività di ricerca (che sono però nello specifico di competenza degli altri due consigli). È il CdA a decidere di eventuali prelevamenti sulle riserve finanziarie della scuola. Nel 1997 il CdA si è riunito 4 volte. • Il consiglio per l’insegnamento e la ricerca, presieduto dal direttore della scuola, è composto da membri della direzione, rappresentanti del corpo docente, dei ricercatori e degli studenti della scuola in numero uguale. Esso si occupa dell’organizzazione dei corsi di studio e delle attività di ricerca nel quadro delle linee indicate dal CdA, dei criteri di ammissione per studenti e ricercatori, delle condizioni di nomina degli insegnanti, delle caratteristiche dei corsi di studio offerti dalla scuola. Questo consiglio amministra le borse di studio e può attribuire premi di merito agli studenti (nell’esercizio di queste ultime funzioni non sono ammessi i rappresentanti degli studenti). Nel 1997 questo consiglio si è riunito 4 volte. • Il consiglio scientifico è composto da un numero compreso tra le 12 e le 20 personalità esterne alla scuola (in questo momento esse sono 18), ed è nominato dal Ministro dei Lavori Pubblici su indicazione del Ministro della Ricerca sulla base di criteri di eccellenza e competenza nei terreni di ricerca propri della scuola. Questo consiglio assicura una valutazione imparziale della politica scientifica che essa porta avanti nei suoi laboratori. Ogni laboratorio della scuola è sottoposto ad un esame globale ogni 4 anni, ed ogni 2 esso è tenuto ad una presentazione formale del proprio operato. Compito principale di questo consiglio è appunto la valutazione, in base alla quale esso può esprimere delle indicazioni generali di orientamento. Infine, esso è chiamato ad esprimere anche indicazioni per quanto riguarda il coordinamento dei dottorandi. • Il direttore dirige la scuola e la rappresenta giuridicamente. Esercita tutte le funzioni che non sono state finora attribuite ai tre consigli. Prepara e esegue le deliberazioni del CdA; prepara il preventivo, lo presenta al CdA e ne assicura l’esecuzione; nomina il personale della scuola che non è nominato dai consigli o dal Ministero dei Lavori Pubblici; presiede il consiglio per l’insegnamento e la ricerca; è responsabile del mantenimento dell’ordine nella scuola; riferisce al CdA.

Come si può dedurre dal profilo amministrativo appena tracciato, la Scuola ha un’ampia autonomia gestionale, che spazia dall’amministrazione delle risorse finanziarie proprie ai sistemi di ammissione degli studenti, ai criteri di selezione dei docenti. Essa è tuttavia sottoposta al controllo del Ministero dei Lavori Pubblici che è anche, come vedremo, il suo principale finanziatore. Inoltre, dato molto importante, essa deve dare conto ad un consiglio scientifico che, sebbene eletto dal Ministero, rappresenta in qualche modo il mondo scientifico esterno alla scuola, assicurando il mantenimento dell’eccellenza dell’istituzione.

B) Aspetti finanziari Il bilancio 1997 deve essere letto in relazione alle uscite straordinarie che la scuola ha dovuto sostenere per la sistemazione della nuova sede della Cité Descartes a Marne-la-Vallée e per il trasloco. L’equilibrio di bilancio è stato possibile solo grazie al prelevamento di 3.3 MF dalle riserve proprie della scuola, pari al 1.73% delle uscite. Tavola ricapitolativa delle entrate 1997 (milioni di franchi francesi)37 Motivazione MF % Sovvenzioni dello Stato 145,1 75,9% Tasse di iscrizione degli studenti38 3,8 2,0% Tassa di apprendistato 5,1 2,7% Formazione 8,3 4,4% Sovvenzione per costruzione della nuova sede 6,2 3,2% Prestazioni e sovvenzioni varie 4,5 2,3% Prodotti finanziari 1,5 0,8% Contratti di ricerca 5,9 3,1% Consulenze tecniche varie 0,6 0,3% Autofinanziamento (deficit) 0,3 0,1% Immobilizzazioni corporali e non 10,0 5,2% Totale 191,3 100,0%

Come appare chiaramente dai dati appena citati, lo Stato, attraverso il Ministero dei Lavori Pubblici, è di gran lunga il principale finanziatore della Scuola. Stanno tuttavia crescendo le fonti di entrata interne alla scuola, in relazione sia agli investimenti finanziari che ai contratti di ricerca. Inoltre, una fonte di reddito importante è costituita dalla formazione continua, destinata ai quadri delle imprese pubbliche e private. In armonia con quanto accade nelle altre istituzioni universitarie pubbliche francesi, le tasse universitarie non raggiungono il milione di lire per studente e non sono divise per fasce di reddito. Tuttavia sono molto più elevate le tasse pagate dagli studenti iscritti ai corsi di master e queste rappresentano un’alta percentuale delle fonti di entrata di questo tipo.

Tavola ricapitolativa delle uscite (milioni di franchi francesi)39 Motivazione MF % Funzionamento 45,6 23,9% Personale 109,4 57,4% Borse di studio e sovvenzioni agli studenti 10,3 5,4% Spese diverse 1,6 0,8% Equipaggiamento 7,2 3,8% Ammobiliamento nuova sede 6,2 3,2% Immobilizzazioni corporali e non 10,0 5,2% Immobilizzazioni finanziarie 0,5 0,3% Totale 190,8 100,0% Costo annuo per studente È difficile mettere in relazione le spese con la popolazione studentesca per stabilire un dato di spesa pro capite. Il personale comprende, oltre ai docenti e al personale amministrativo, anche un grande numero di ricercatori impegnati nei laboratori dove soltanto una piccola parte degli studenti ha accesso, e che non hanno dunque diretta rilevanza per il funzionamento della scuola in quanto struttura di formazione a livello universitario. Lo stesso vale per le strutture immobiliari e le spese varie di manutenzione. Un’altra serie di cifre fornita dalla Scuola e purtroppo discordante nei dati agglomerati dalla precedente permette però di scorporare a livello indicativo questi dati. (Si noti che l’ammontare più alto del totale di queste cifre dipende dal fatto che vengono tenute in conto qui anche attività finanziate dallo Stato o dal privato non direttamente contenute nel bilancio proprio della scuola, ma che pesano su altri bilanci. Un esempio che ricorre anche nell’altro caso da noi studiato è quello di personale docente e non di servizio presso la scuola, ma stipendiato da altri organismi statali.) Rifacendosi ad essa si possono dividere le uscite relative al funzionamento della scuola di cui beneficiano direttamente gli studenti e quelle che non hanno a che vedere con essi. Ripartizione entrate/uscite per motivazione e fonte40 Motivazione Uscite MF Fonti Fonti interne pubbliche sponsors MF e % MF e % Insegnamento 56,2 40,5 (72%) 15,7 (28%) Amministrazione e gestione servizi 53,2 41,0 (77%) 12,2 (23%) Ricerca 67,5 55,5 (82%) 12,0 (18%) Formazione continua 46,2 8,9 (19%) 37,3 (81%) Totale 223,1 145,9 (65%) 77,2 (35%)

Sottraendo i dati relativi alla ricerca ed alla formazione continua (destinata a clienti esterni alla scuola), le uscite globali relative alla formazione di studenti sono di 109.4 milioni di franchi (insegnamento + amministrazione), di cui circa il 75% sono finanziati dallo Stato. Per una popolazione studentesca di 967 studenti, questo equivale ad una spesa per studente di 113.133 franchi (circa 33.600.000 L., di cui lo Stato paga il 75%, cioè 25.200.000 L.). A queste cifra va naturalmente aggiunto il costo dei salari per quegli allievi che sono anche funzionari dello Stato (7.600 FRF al mese, circa 27 milioni di lire l’anno). Questi dati permettono inoltre di farsi un’idea della ripartizione del finanziamento pubblico e privato in relazione ai singoli capi di uscita. Appare evidente che lo Stato, sebbene rimanga sempre il più grande finanziatore della scuola, partecipa solo in secondo piano al finanziamento delle attività di formazione continua che la scuola organizza dietro pagamento da parte dei clienti, anche come potente mezzo di autofinanziamento. Patrimonio della Scuola Non sono pervenuti dati precisi. Per statuto, comunque, la Scuola dispone di strutture ai fini del completamento del proprio compito di formazione e ricerca - immobili, personale, attrezzature tecniche, crediti finanziari. Tali strutture sono messe a disposizione della scuola dallo Stato per mezzo del Ministero dei Lavori Pubblici e delle entità territoriali. Gli immobili messi a disposizione rimangono di proprietà dello Stato, ma la loro manutenzione è di competenza della scuola.

C) Gestione dei servizi Il personale non docente della scuola ammonta a 285 unità, un numero in forte crescita rispetto a quello dell’anno precedente(197), crescita dovuta allo spostamento e all’ingrandimento della sede. La gestione dei servizi di manutenzione continua della scuola è gestita dalla scuola stessa. Per quel che riguarda le nuove residenze universitarie nella sede di Marne- La-Vallée, nel 1997-1998 (primo anno di gestione) è stata sperimentata la soluzione di affidare la gestione alla Società degli Amici dell’ENPC. Fonti interne alla Scuola affermano che questa soluzione non è risultata soddisfacente, e che pertanto la gestione verrà affidata a delle società esterne. È questo un primo passo verso l’outsourcing della gestione dei servizi raccomandato in istituzioni analoghe in Inghilterra. 3.3 Secondo caso: l'Ecole Normale Supérieure di Parigi

Il 9 Brumaio dell’anno III dalla Rivoluzione, ovvero nel 1794, viene istituita l’Ecole Normale, quella che diventerà il modello delle 4 Ecoles Normales Supérieures oggi esistenti. Il decreto di fondazione fissa già la vocazione fondamentale della scuola, quella di preparare all’insegnamento: “sarà istituita a Parigi una Scuola Normale dove verranno chiamati, da tutte le parti della Francia, dei cittadini già istruiti nelle scienze utili, per apprendere, sotto la guida dei migliori professori di ciascuna disciplina, l’arte di insegnare.” Dopo una breve crisi, e rifondata da Napoleone nel 1808 (lo stesso anno della Scuola Normale Superiore di Pisa, essa pure di ispirazione napoleonica), la Ecole Normale Supérieure segue le peripezie della politica francese per tutto il diciannovesimo secolo. Nel 1847 viene aperta in rue d’Ulm, sulla collina di Sainte Genéviève, dietro il Pantheon la sede della più antica di queste scuole, oggetto di questo studio (le altre tre vengono fondate tra il 1880 e il 1912). Essa viene considerata dal regime di Napoleone III come un’istituzione per la creazione di maestri di liceo che siano preparati e fedeli. È soprattutto durante la Terza Repubblica che si delineano i tratti principali dell’ENS: accanto a docenti di alto livello vengono preparati, come nelle altre Grandes Ecoles, i migliori ricercatori (è nei laboratori della scuola che Pasteur conduce le sue ricerche e scopre il vaccino contro la rabbia nel 1885). Questa doppia missione continua per tutto il ventesimo secolo fino ad oggi, ed è stata confermata dall’ultimo decreto governativo riguardante la scuola (26 agosto 1987). Ancora oggi molti docenti universitari francesi sono stati allievi di questa istituzione, così come un grande numero di premi Nobel, tra cui Romain Rolland e Jean Paul Sartre (letteratura), Gabriel Lippmann, Jean Perrin, Louis Néel, Alfred Kastler, Pierre Gilles de Gennes (fisica), Paul Sabatier (chimica), Gérard Debreu (economia). In tutto, più della metà delle medaglie d’oro del Centro Nazionale della Ricerca sono state attribuite a ex-allievi della scuola. Vengono inoltre dalla ENS di rue d’Ulm importanti uomini di Stato francesi, da Léon Blum a Georges Pompidou, e, in tempi più recenti, Alain Juppé.

3.3.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni “La pepinière”, cioè il vivaio, la culla, dell’élite di domani: è così che si definisce l’ENS di rue d’Ulm. Come le altre Ecoles Normales, l’ENS di rue d’Ulm è un’istituzione pubblica di insegnamento superiore (“établissement public d’Enseignement supérieur”) che ammette i propri studenti con un processo altamente selettivo come le Grandes Ecoles, ma lavora in stretta relazione con l’università. Istituzione d’insegnamento superiore, essa è associata alla preparazione dei diplomi universitari degli studenti (“licence”, “maîtrise”, “magistère” o“aggrégation”, “DEA” e “dottorato”), ma gli studi veri e propri hanno luogo sia all’ENS che nelle università parigine con le quali essa collabora da vicino. L’ENS di rue d’Ulm dipende, come le sue sorelle, dal Ministero dell’Educazione dell’Insegnamento e della Ricerca, che, come vedremo, ne è anche il principale finanziatore, e che sostiene economicamente tutti gli studenti francesi ed europei ammessi alla scuola in quanto “fonctionnaires stagiaires”. Come i funzionari allievi provenienti da altre Grandes Ecoles, gli studenti dell’Ecole Normale sottoscrivono tutti alla loro entrata nella scuola un contratto che li impegna a svolgere una funzione retribuita per un periodo di dieci anni per lo Stato in cambio del salario studentesco e della formazione privilegiata che essi ricevono gratis alla scuola. In pratica, questo vuol dire che essi finiscono per la maggior parte con l’insegnare nell’università. Sebbene siano non pochi gli studenti che allo scadere dei dieci anni si spostano nel settore privato, la vocazione dell’ENS è senz’altro quella di fornire docenti universitari (sempre meno insegnanti di liceo), e più in generale di preparare quadri destinati al servizio del pubblico. Questo ruolo formativo della classe dirigente è chiaramente fissato nel già citato ultimo decreto governativo riguardante la scuola del 26 agosto 1987 : “la Scuola prepara attraverso una formazione culturale e scientifica di alto livello degli allievi destinati alla ricerca scientifica teorica e applicata, all’insegnamento nell’università, nelle classi preparatorie alle grandes écoles e nella scuola secondaria, e più in generale, al servizio delle amministrazioni dello Stato e delle entità territoriali, delle loro istituzioni pubbliche, e delle imprese”.41 Nel 1985 è stata abbandonata l’antica divisione delle quattro Ecoles Normales Supérieures in maschili e femminili e l’ENS di rue d’Ulm ha finalmente accolto anche le ragazze. Come a Pisa, il corpo degli studenti è suddiviso in due classi separate, la classe di Lettere e la classe di Scienze. Il numero degli studenti della scuola è di circa 1.000, ma può variare a seconda degli anni a causa degli allontanamenti temporanei di quegli studenti che interrompono momentaneamente gli studi per recarsi in stage all’estero. Il turnover è di 200 studenti all’anno, divisi egualmente tra le due classi. Bisogna tuttavia aggiungere che, oltre agli studenti correntemente iscritti alla scuola, i locali e le strutture che essa mette a loro disposizione sono anche frequentati da un grandissimo numero di ex-allievi che mantengono numerosi dei loro diritti. Essi hanno anche un nome con il quale vengono comunemente identificati, “archicubes”.

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Il concorso di ammissione all’ENS ha luogo alla fine di due anni di classes préparatoires nello stesso periodo in cui hanno luogo i concorsi per le altre Ecoles Normales. A differenza di quanto accade con le Grandes Ecoles, dunque, un candidato non ha la possibilità di sostenere più concorsi per più istituzioni. Il numero dei posti è limitato a circa 200 all’anno, ed i candidati possono raggiungere le diverse migliaia (cifre precise non sono purtroppo state fornite, ma si stima che ogni anno circa 15.000 studenti partecipino ai vari concorsi delle Ecoles Normales, per un totale di circa 800 posti). Il concorso di entrata è diverso per ogni ENS. Per l’ENS di rue d’Ulm, esso comporta diverse prove, articolate in scritte e orali: matematica, fisica, scienze naturali, lettere, scienze sociali. Esse sono considerate più originali rispetto a quelle dei concorsi delle altre Grandes Ecoles e sono finalizzate ad ammettere studenti dalle eccezionali qualità personali e intellettuali. Ne risulta che l’ENS sia normalmente la prima scelta di tutti coloro che vogliano entrare in una Grande Ecole scientifica. Per ovviare ad una certa chiusura che le era stata rimproverata, negli ultimi anni l’ENS ha aperto un numero crescente di concorsi a studenti che abbiano già frequentato due o tre anni di università e che magari non siano riusciti ad essere ammessi al primo concorso di ammissione. Si tratta del “troisième concours”: accanto al concorso tradizionale, questo apre posti a persone che non siano riuscite ad entrare, o che non abbiano fatto domanda, sia francesi che stranieri. Il numero complessivo dei posti banditi non è alto (3 posti in lettere, 6o7inscienze),ma dovrebbe aumentare nei prossimi anni. Inoltre, ogni anno la scuola ammette un numero abbastanza consistente di “residenti stranieri”, studenti di università straniere che possono così passare un anno di studio in Francia nel più stimolante degli ambienti universitari. Si tratta di circa 70-80 ragazzi/e che ottengono per la durata di un anno (talvolta rinnovabile a due anni) tutti i diritti degli allievi dell’ENS (salvo naturalmente lo statuto di funzionari dello Stato). Spesso tali studenti sono ammessi sulla base di scambi per cui studenti dell’ENS sono inviati all’estero al loro posto. Supporto finanziario agli studenti Gli studenti francesi ottengono automaticamente al momento della loro iscrizione alla ENS lo statuto di funzionari dello Stato francese e ricevono quindi un salario (al momento fissato a 7.557 FRF mensili, equivalenti a oltre due milioni di lire). Dal 1993 lo statuto di funzionari, e quindi il rispettivo salario sono stati estesi a tutti gli studenti provenienti dall’Unione Europea, il cui numero è in crescita, anche se ampiamente minoritario. La maggior parte degli studenti che non sono cittadini dell’Unione Europea ricevono una borsa dal loro paese d’origine o una borsa di scambio universitario dello Stato francese. Coloro che non ricevono nessun aiuto finanziario di questo tipo possono generalmente contare su una borsa di studio assegnata dalla scuola grazie a fondi interni. Talvolta si hanno donazioni particolari. Compimento degli studi e sbocchi professionali Gli studenti della ENS si laureano quasi senza eccezione nei tempi previsti e con i migliori voti. Essi sono generalmente tra i primi classificati in tutti i concorsi di posti per giovani ricercatori e docenti. Tre sono i tipi di sbocco professionale principali aperti agli allievi dell’ENS, esplicitati, come si è visto nel succitato ultimo decreto governativo riguardante la scuola. Essi consistono in: • L’insegnamento e la ricerca. Solo pochi allievi decidono di insegnare nei licei, dove peraltro essi ricevono immediatamente delle cattedre, spesso nei corsi avanzati, grazie al loro statuto privilegiato di funzionari allievi. La stragrande maggioranza di tutti gli sceglie invece la carriera universitaria, e intraprende i primi gradini della ricerca alla scuola. Negli ultimi anni la percentuale degli allievi che hanno fatto questa scelta si è mantenuta attorno al 75%. La scuola mette a disposizione dei suoi studenti strutture di prima qualità a questo scopo. • La funzione pubblica. Ogni anno circa il 10% degli allievi che escono dalla scuola optano di andare a continuare la loro formazione nelle Grandes Ecoles che formano i corpi tecnici e amministrativi dello Stato (le grandes écoles di ingegneria civile, l’Ecole Nationale d’Administration, etc.), e nei reparti di formazione dei vari ministeri. • L’impresa privata. Nonostante il servizio dello Stato sia con tutta evidenza la scelta primaria degli allievi dell’ENS ogni anno circa il 15% di essi decide di entrare nel settore privato, cosa che è possibile fare dietro risarcimento di una parte del salario ricevuto come funzionari allievi (molti studenti preferiscono passare ancora cinque anni nell’insegnamento o in altre branche del servizio pubblico prima di fare questo passo, periodo che estingue formalmente ogni loro debito verso lo Stato). A stadi più avanzati della carriera, la formazione degli ex-allievi dell’ENS permette un passaggio continuo dal settore pubblico al privato. Esiste un club di ex-allievi impiegati nel settore privato che offre guida e sostegno agli allievi che vogliano intraprendere una carriera in questo settore. Esso conta oggi circa 400 iscritti.

C) Servizi offerti Insegnamento individuale e servizi offerti agli studenti Gli allievi ammessi alla scuola vi rimangono iscritti per la durata di quattro anni, periodo durante il quale essi sono chiamati a sostenere esami nelle loro università di appartenenza (si ricorda che l’ENS è una struttura di appoggio, integrativa e non sostitutiva dell’università). L’ENS offre ai suoi studenti corsi integrativi dell’università che risultano essere molto utili per affrontare gli esami: seminari in cui il numero ristretto degli studenti permette il chiarimento di dubbi personali e l’approfondimento di problematiche specifiche non trattate nelle lezioni universitarie. Spesso la fama di questi corsi è tale che molti studenti esterni alla scuola vi si recano per assistervi, previo l’assenso del docente. In genere, tuttavia, il valore di questi corsi consiste nella guida che essi offrono agli studenti ai primi passi nell’università. Di particolare importanza è il sostegno offerto agli studenti in speciali seminari di preparazione al concorso di “aggrégation”, il concorso che è necessario sostenere per accedere alla carriera dell’insegnamento secondario e universitario. Oltre ai seminari, viene offerto agli studenti un sostegno individuale da parte dei numerosi docenti della scuola. Questo sostegno ha un suo luogo formale nel rapporto che si instaura fin dal primo anno tra gli studenti e i cosiddetti “caïmans”, ovvero gli specialisti delle singole materie, che hanno orari di permanenza prestabiliti in cui gli studenti possono chiedere il loro aiuto sia per la chiarificazione di parti difficili del programma, sia più in generale per una guida e un consiglio sui corsi da intraprendere. Al di là di questo sostegno individuale, tuttavia, occorre sottolineare che la qualità personale delle relazioni tra docenti e studenti all’interno della scuola è eccezionale e che questi ultimi possono disporre di tutto il sostegno che desiderano. In generale l’individualità e l’interdisciplinarietà sono i valori fondamentali della formazione offerta dalla ENS ai suoi allievi, che ricevono una guida dai docenti della scuola per poter organizzare i propri studi in maniera indipendente e responsabile. Altrettanto utili alla formazione degli allievi sono gli scambi continui tra di essi a tutti i livelli degli studi: coloro che hanno più esperienza esercitano così un tutoraggio di fatto verso le matricole. Infine, bisogna notare che l’enfasi più forte è posta all’ENS sull’interdisciplinarietà: frequenti sono i seminari organizzati in comune da docenti di matematica e filosofia, geografia e economia, etc. Soprattutto, la vita in comune di studenti con interessi e bagagli culturali molto diversi è considerata un momento fondamentale della loro formazione. Un’utilissima introduzione all’informatica ed un sostegno continuo nell’apprendimento delle principali lingue straniere sono offerti a tutti gli allievi. Gli stage Grazie ai numerosi scambi con l’estero, la scuola offre ai suoi allievi la possibilità di intraprendere stages di ricerca e insegnamento in laboratori e università straniere. Questi stage non sono obbligatori, ma essi riscuotono un grande successo grazie alla formazione che permettono di acquisire non soltanto nell’apprendimento delle lingue straniere, ma anche nelle attività proprie che caratterizzeranno la maggior parte degli sbocchi professionali dei “normaliens”. Le varie associazioni che sono state create attorno all’ENS aiutano gli allievi a trovare stages anche nel mondo delle imprese. È questo il caso della Fondazione dell’ENS e del Club dei Normaliens nell’Impresa. Strutture La scuola possiede diverse biblioteche specializzate (scienze, scienze sociali, lettere classiche, matematica, etc.), e una grande biblioteca centrale orientata verso le materie umanistiche che dispone di circa 450.000 volumi, tutti disponibili su scaffali aperti. È questo il principale luogo di studio dell’università, altamente apprezzato anche dagli ex-allievi (che ne sono infatti i principali utenti). Laboratori di ricerca scientifica, considerati tra i migliori in Francia, accolgono circa 1.000 giovani ricercatori. Divisi in Dipartimenti o Sezioni: Dipartimenti di Matematica e Informatica, Fisica, Chimica, Terra-Atmosfera-Oceano, Biologia, Scienze Sociali, Filosofia, Letterature e Lingue, Scienze dell’Antichità, Storia, Geografia. Numerosi contatti all’estero, e presenza continua di almeno 100 ricercatori stranieri. Ex alunni Associazioni che si sono create intorno alla Scuola: l’Associazione degli Ex-Allievi, l’Associazione degli Amici dell’ENS, il Club dei Normalisti nell’impresa. Esiste inoltre un “Institut d’expertise et de perspective” dell’ENS, che organizza incontri e scambi di conoscenze con le imprese. Dato l’importante ruolo che queste associazioni svolgono nella ricerca di finanziamenti e nel coordinamento delle donazioni fatte alla scuola, esse verranno analizzate meglio nelle prossime sezioni. 3.3.2 Profilo gestionale A) Amministrazione L’Ecole Normale Supérieure di rue d’Ulm è, come le sue consorelle, un’istituzione pubblica di insegnamento superiore direttamente dipendente dal Ministero dell’Educazione Nazionale, dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca. Questo rapporto di dipendenza si traduce nella nomina da parte di questo ministero di entrambi gli organi che controllano l’amministrazione della scuola e la qualità dell’insegnamento in essa impartito. Essi sono: • Il consiglio di amministrazione, composto da 10 membri scelti tra docenti universitari a livello nazionale, dirigenti del Ministero dell’Educazione e di altri ministeri, e importanti funzionari delle imprese pubbliche. I membri del CdA sono eletti ogni tre anni. Il CdA sceglie una rosa di candidati per il posto di direttore della scuola, scelti fra gli ingegneri funzionari del Ministero dei Lavori Pubblici. La nomina del direttore è di competenza del Ministro dei Lavori Pubblici. Esso ha funzioni di: orientamento generale della scuola, supervisione dell’andamento, condizioni di assunzione del personale. È di competenza del CdA l’approvazione del bilancio della Scuola • Il consiglio scientifico è composto da un numero compreso tra le 10 e le 15 personalità provenienti dal mondo universitario e della ricerca scientifica, ma tutte esterne alla scuola (anche se molti possono essere ex-allievi). Esse sono elette ogni tre anni. Il consiglio scientifico ha un compito di supervisione dell’attività pedagogica e di ricerca tenuta dall’ENS, da un lato, e di orientamento e proposizione dall’altro. Questo consiglio assicura una valutazione imparziale della politica scientifica portata avanti dalla scuola. A questi due organi si affianca la direzione, che rappresenta il potere forte all’interno della scuola ed è il mezzo della sua autonomia gestionale. Il direttore dirige la scuola e la rappresenta giuridicamente. Prepara ed esegue le delibere del CdA, ma ha anche un forte potere propositivo. E’ coadiuvato da diversi direttori di dipartimento: uno per ognuna delle due classi (Lettere e Scienze), uno per la biblioteca, uno per le Relazioni Internazionali, etc. Il Ministero dell’Educazione decide le nomine del personale docente e assegna il personale non docente.

B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 1998 Non sono pervenuti dati precisi. Tuttavia la quasi totalità dei finanziamenti della ENS proviene dallo Stato. Inoltre, a differenza dell'ENPC, l’ENS non può, se non in minima parte, produrre servizi "vendibili" ad acquirenti privati. Cionondimeno esiste dal 1985 un “Institut d’Expertise et de Prospective de l’ENS”, creato dalla scuola e dal Club dei Normaliens nell’Impresa, che si propone di “trasmettere le conoscenze dalla ENS verso le imprese e l'amministrazione pubblica”. Esso organizza seminari, corsi e stages di approfondimento e formazione simili alla Formazione Continua organizzata dalla ENPC. Spesso temi ed orientamento dei seminari rispondono alle esigenze ed alle richieste delle imprese stesse. Questo istituto ha un bilancio indipendente da quello della Scuola, cui contribuiscono la vendita di servizi e le tasse di iscrizione delle imprese affiliate. Inoltre, anche a scopo di immagine, l’ENS si sta sforzando di ottenere finanziamenti dal settore privato sotto forma di donazioni. A questo fine si è costituita grazie all’iniziativa di alcune grandi imprese e banche francesi la Fondazione dell’ENS, riconosciuta di utilité publique, con lo scopo di sostenere finanziariamente certi settori dell’ENS, offrire borse di studio per numerosi allievi ed incoraggiare carriere esterne al mondo dell’insegnamento e della ricerca.

Tavola ricapitolativa delle uscite 1998 (in milioni di franchi francesi)42 Motivazione MF % Personale* 132,0 39,4% Insegnamento e ricerca** 27,5 8,2% Borse di studio e affitti 129,0 38,5% Manutenzione edilizia e funzionamento 9,0 30,0% Altro 16,5 4,9% Totale 335,0 100,0%

* esclusi ricercatori puri ** A questi finanziamenti, bisogna anche aggiungere le spese sostenute dallo Stato in diverse forme per il sostenimento della ricerca condotta nei vari laboratori della ENS. Si tratta di 130 milioni di franchi per il personale impiegato presso questi laboratori alle dipendenze di organismi nazionali di ricerca (come il CNRS, etc.), e di 30 milioni di franchi per finanziamenti diretti a questi laboratori.

Alcuni dati interessanti sono contenuti nel Bilancio di gestione consolidato 1998, che include solo le spese "vive" della Scuola, riaccorpandole in maniera diversa. Sono escluse le spese sostenute dal Ministero dell’Educazione Nazionale per l’impiego del personale docente e non docente in servizio presso l’ENS, le spese sostenute dalle università che concedono in prestito i propri docenti all'ENS pur continuando a stipendiarli regolarmente, e naturalmente i salari e le borse di studio destinati agli allievi. La ripartizione è la seguente: Bilancio di gestione consolidato per il 1998 (in milioni di franchi francesi)43 Motivazione MF % Insegnamento e ricerca 27,4 37,1% Edizioni interne e pubblicazioni 0,3 0,4% Concorso di ammissione 3,2 4,3% Vita della scuola 12,4 16,7% Logistica amministrativa 0,8 1,1% Logistica immobiliare 6,4 8,7% Funzionamento e manutenzione 23,5 31,7% Totale 74,0 100,0%

Costo annuo per studente Come nel caso di altre istituzioni, è difficile scorporare dal bilancio dell'ENS le spese relative alla ricerca, che chiaramente non devono essere conteggiate per determinare il costo annuo per studente. Ad esempio, quanta parte dello stipendio di un docente deve essere imputata alla didattica e quanta alla ricerca ? In questa sede si può soltanto notare che in un'istituzione simile, la Scuola Normale di Pisa, meno della metà del bilancio totale va a beneficio diretto degli studenti. Ammettendo, del tutto arbitrariamente, che la stessa ripartizione valga per l'ENS, si potrebbe immaginare un costo annuo procapite di 157.000 FF, pari a oltre 45 milioni di lire. Ripetiamo, del tutto arbitrariamente. Patrimonio della Scuola Poiché lo Stato si assume direttamente o indirettamente quasi tutti i costi, l'Ecole Nornale non ha bisogno di un proprio endowment. La Scuola non è nemmeno tecnicamente proprietaria dei propri locali, ma li ha in uso dallo Stato. Un gran numero di donazioni sono tuttavia state fatte alla Scuola nel corso dei decenni, spesso sotto forma di libri o strumenti di ricerca, ma a volte anche in beni mobili e immobili. Spesso queste donazioni impongono particolari vincoli, come nel caso della donazione Romieu, istituita dalla famiglia di un ex-allievo caduto in guerra e gestita dalla Società degli Amici dell’ENS, che attribuisce ogni anno un premio ad uno studente della classe di lettere.

C) Gestione dei servizi L'Ecole Normale gestisce in modo diretto l'insieme dei servizi di cui necessita. Tuttavia sta prendendo corpo l'ipotesi di appaltare ad enti esterni il mantenimento e la gestione delle strutture nuove o riorganizzate di recente. L’Ufficio delle Relazioni Internazionali ci ha annunciato che la scuola pensa di sottoscrivere un contratto di gestione con la Fondazione dell’ENS per la gestione di una nuova sede, la Residenza des Ursulines (da realizzare su di un'area prossima alla scuola), destinata all’alloggio di docenti stranieri in visita ed allo svolgimento di conferenze. 4. I collegi nel sistema universitario inglese 4.1 Analisi generale Nel sistema educativo inglese le università di Cambridge ed Oxford occupano una posizione particolare. Per molti secoli hanno detenuto il monopolio dell'insegnamento universitario ed ancora all'inizio di questo secolo ospitavano circa un terzo degli studenti universitari del Regno Unito. Nel 1980 questa percentuale era scesa all'8 % e oggi si sta avvicinando al 6 %. Eppure ancora oggi gli ex studenti di Oxbridge occupano posizioni chiave nella politica, nell'amministrazione pubblica e nell'imprenditoria privata. Negli ultimi due secoli e mezzo 26 primi ministri britannici su 51 provenivano da Oxford (tra cui Gladstone, Thatcher e Blair) e 14 da Cambridge (ad esempio Palmerston e Baldwin).44 In campo scientifico i 31 premi Nobel ottenuti da ricercatori e professori di Cambridge, gli ultimi nel 1996 e nel 1997, testimoniano la continuità di una tradizione d'eccellenza. La specificità e la forza di Oxbridge (contrazione di Oxford e Cambridge) deriva dal collegiate system, un sistema federativo di collegi universitari che completano e rafforzano i dipartimenti. I collegi sono istituzioni indipendenti gestite dalle comunità accademiche in essi ospitate (i fellow), ed il loro compito è quello di alloggiare e seguire gli studenti undergraduate e graduate, integrando l'insegnamento impartito a livello centrale dall'università. Attraverso i collegi gli studenti ricevono un'istruzione su base individuale e vengono a contatto con docenti e ricercatori della propria materia; hanno inoltre la possibilità di partecipare ad una serie di attività collettive con studenti di tutte le nazionalità, impegnati nello studio delle discipline più diverse. L'ambiente collegiale è altamente stimolante, permette di ampliare i propri orizzonti culturali e fornisce tutto il sostegno di cui si ha bisogno nei momenti di difficoltà, siano esse personali, didattiche o finanziarie. Le strutture collegiali descritte in questo capitolo fanno generalmente riferimento a Cambridge, salvo alcuni riferimenti espliciti ad Oxford. Data l’estrema uniformità dei college cantabrigensi, la struttura di questa sezione sarà leggermente diversa da quella di tutte le altre: esamineremo infatti nel dettaglio il funzionamento di un “collegio tipo”, limitandoci ad una descrizione sommaria dei due casi di studio previsti: • St John’s College; • New Hall. Si ricorda che nel sistema universitario britannico gli studenti conseguono un Bachelor of Arts (BA) nei primi tre anni di università (da undergraduates). Se continuano gli studi dopo la laurea diventano graduate students e possono conseguire un Master ounDiploma nel primo anno, ed un dottorato (PhD) nei tre anni sucessivi. 4.1.1 Cenni storici Prima di descrivere i momenti salienti della vita collegiale o di esaminare la struttura amministrativa e finanziaria di un collegio è necessaria une breve premessa storica, che non costituirà una "guida turistica" per l'università, ricca di note di colore, ma consentirà di mettere in luce l'inaspettata capacità di adattamento del sistema collegiale, talvolta accusato di conservatorismo, inadeguatezza ed elitarismo. Dietro agli affascinanti ma anacronistici rituali medievali, alle toghe indossate da fellow e studenti, ai monumentali edifici storici, si cela un mondo molto più moderno ed efficiente di quanto non appaia in superficie. Così come l'università di Oxford si consolidò nel dodicesimo secolo in seguito all'arrivo di alcuni studiosi di teologia dalla Sorbona, così l'università di Cambridge nacque nel 1209 in seguito all'abbandono di Oxford da parte di alcuni studiosi che protestavano per l'esecuzione di due di loro da parte delle autorità cittadine.45 I college di Oxbridge non sono il risultato di una riforma studiata "a tavolino", ma semplicemente il riconoscimento e la codificazione di un'evoluzione spontanea - come spesso accade in Gran Bretagna. All'inizio i docenti prendevano in locazione degli edifici, facendo da principal ad alcuni studenti cui subaffittavano le stanze. All'epoca gli studenti bisognosi di educazione e di alloggio erano soprattutto graduate destinati all'amministrazione del Regno ed alla carriera ecclesiastica. In seguito nacquero i college. Il primo ad Oxford fu Merton College, fondato nel 1264, mentre a Cambridge Peterhouse iniziò l'attività vent'anni dopo. Collegi e "case", continuarono a convivere per molto tempo e solo nel '500 il sistema collegiale si delineò in modo preciso a Cambridge. Lo scioglimento delle istituzioni religiose e la creazione della chiesa anglicana ad opera di Enrico VIII rischiò di coinvolgere anche i college, vista la ricerca assillante di risorse finanziarie da parte del sovrano. La minaccia fu sventata grazie alla presenza di rappresentati dei collegi a corte, e infatti proprio a quell'epoca risale la pratica di nascondere l'entità reale delle ricchezze dei collegi, al fine di sottrarle agli attacchi periodici di governi in difficoltà economiche. Enrico VIII si tramutò tuttavia in seguito in un munifico finanziatore di Oxbridge, utilizzando le ingenti risorse provenienti dallo scioglimento delle istituzioni religiose per creare due grandi collegi: Trinity College (Cambridge, 1546) e Christchurch College (Oxford). Un sovrano del '400 o del '500 era spinto a fondare un collegio da motivi quali la necessità di provvedere alla formazione degli amministratori del Regno (o della Chiesa), oppure dalla volontà di rendere evidenti i propri atti di liberalità e dal bisogno di assicurarsi preghiere in perpetuità per la salvezza dell'anima. I collegi riflettevano appieno la struttura sociale del tempo, provvedendo in modo rapido (senza ostacoli e senza esami) all'educazione dei noblemen, alloggiati in residenze di carattere patrizio e ricevuti alla tavola dei fellow coniltitolodifellow commoner.46 Lo status degli altri studenti, che pagavano una retta molto più bassa, era invece più simile a quello degli studenti moderni. A partire dal 1850 tuttavia le trasformazioni sociali prodotte dalla rivoluzione industriale intaccarono le strutture e le regole di Cambridge e portarono all'abolizione delle differenze di trattamento tra gli studenti noblemen e pensioners. Dopo secoli di esclusione anche le donne vennero ammesse ad Oxbridge: nell'Ottocento iniziarono a fondare i propri collegi, vennero poi ammesse a seguire i corsi ed infine furono integrate completamente nell'università (nel 1920 a Oxford e nel 1948 a Cambridge). Dagli anni Settanta in poi tutti i college maschili si sono aperti alle studentesse prima ed in seguito a fellow di sesso femminile. L'ultimo college di Cambridge ad accettare l’innovazione è stato Magdalene College, nel 1987. La diversità del corpo studentesco è stata promossa a partire dal 1962, quando lo Stato si è accollato tasse universitarie, retta collegiale e parte del costo di mantenimento per tutti gli studenti undergraduate britannici, rimuovendo gli ostacoli economici all'accesso.47 Tuttavia, poiché permanevano "barriere sociali invisibili" all'ammissione, l'università ed i vari college hanno promosso delle politiche attive per attirare studenti provenienti da ambienti disagiati, da scuole tradizionalmente fuori dal circuiti di Cambridge (Target School Program) e da gruppi religiosi o etnici minoritari (GEEMA - Group to Encourage Ethnic Minority Applications). Collegi e dipartimenti incoraggiano l'accesso ai disabili, offrendosi di costruire le strutture di accoglienza necessarie per le diverse necessità. Le biblioteche dispongono di sistemi per la traduzione in braille di testi accademici e, a richiesta, possono incidere su nastro tutto il materiale necessario per uno studente non vedente. Il King's College di Cambridge si è imposto l'obiettivo di ridurre la quota di studenti provenienti dalle scuole private (chiamate "public schools" per uno dei tanti paradossi inglesi), dopo che per secoli i public school boy avevano costituito la stragrande maggioranza del corpo studentesco.48 King's è riuscito ad aumentare la proporzione degli studenti provenienti dalle scuole statali dal 50% al 80% del totale, anche se occorre ricordare che, sebbene solo il 7% degli studenti britannici consegua la maturità nelle scuole private, queste ancora forniscono quasi la metà degli studenti di Cambridge. Anche il governo sollecita le università ad una maggior diversificazione del corpo studentesco ed all'aumento del numero di studenti provenienti da scuole pubbliche, proprio perché il sistema attuale può essere migliorato, sebbene negli ultimi anni si siano compiuti importanti passi in avanti. Se Cambridge ha perso negli ultimi due secoli parte del proprio potere politico, ha tuttavia aumentato la propria preminenza internazionale nella ricerca scientifica. Infatti, grazie alla reputazione dell'università, i due maggiori college di Cambridge, Trinity e St.John's, hanno potuto create importanti parchi tecnologici, che attirano capitali e ricercatori da tutto il mondo. In questa maniera i collegi si assicurano non solo un reddito importante, ma contribuiscono anche alla diffusione della ricerca universitaria nei circuiti economici, stimolando l'innovazione tecnologica.

4.1.2 La struttura del college Figura dominante nei collegi di Oxbridge èilfellow.Ifellow sono degli accademici assunti dal collegio con contratti a tempo determinato, solitamente della durata di 4 anni rinnovabili. Dopo un certo numero di rinnovi il contratto diventa a vita ed il fellow può rimanere ospite dell'istituzione fino alla propria morte. I junior research fellow non hanno obblighi di insegnamento né in college né all'università e possono così proseguire le proprie ricerche nei primi anni della carriera universitaria. Gli altri fellow, invece, oltre a dedicarsi alla ricerca, sono responsabili dell'attività didattica del collegio: generalmente svolgono le funzioni di tutor, supervisor o director of studies. Per insegnare nei dipartimenti, tuttavia, essi devono ricevere un incarico separato. Gli economisti John Maynard Keynes e Piero Sraffa furono esempi eccezionali di fellow che non ricoprirono incarichi di insegnamento a livello universitario. L'insegnamento nel college avviene sotto forma di supervision, incontri settimanali tra supervisors e studenti. Il supervisor è generalmente un fellow specializzato nella materia di studio dello studente, mentre per le materie non "coperte" all'interno del collegio vengono usati graduate student oppure docenti di altri collegi. Durante la supervision, che avviene per lo più con un solo studente e meno frequentemente con due o tre insieme (a seconda della materia), il docente corregge e discute con lo studente il lavoro svolto durante la settimana. La supervision non sostituisce le lezioni universitarie impartite nella facoltà, ma le integra.49 Il college di Cambridge fornisce inoltre sostegno e orientamento a tutti i livelli, guidando lo studente nella scelta dei corsi e nelle questioni accademiche generali. Il tutor èunfellow cui lo studente può rivolgersi per problemi materiali di ogni tipo, dall'alloggio alle difficoltà finanziarie, mentre per le questioni di disciplina interna del college deve rifarsi al Dean. Se lo studente poi ha problemi di carattere personale che non desidera discutere con i docenti, può rivolgersi al cappellano del college oppure ad un rappresentante studentesco, il welfare officer. Esistono anche linee telefoniche di sostegno gestite da studenti universitari (helpline) per aiutare i colleghi stressati, incerti o in difficoltà. Ogni college dispone di una biblioteca, che si affianca a quella centrale dell'università (quasi sei milioni di titoli) ed a quelle più specializzate dei dipartimenti. Le biblioteche dei collegi, le più grandi delle quali possono raggiungere 100.000 volumi, contengono per lo più opere di carattere generale, necessarie per la preparazione di un saggio o la stesura di una tesina. Gli orari di apertura delle biblioteche collegiali farebbero sognare qualsiasi studente italiano: la biblioteca di Trinity College ad esempio è aperta sette giorni a settimana dalle 9 alle 24. A St John's, King's, Darwin ed in altri college l'accesso con carta magnetica consente di entrare tutti i giorni 24 ore su 24, senza bisogno di personale di sorveglianza notturna. I cataloghi di tutte le biblioteche (collegiali, dipartimentali University Library) sono interamente informatizzati e sono consultabili contemporaneamente con un collegamento unico disponibile via Internet. Tutti i college hanno un collegamento internet, sale computer e talvolta offrono un servizio di prestito di computer e stampanti. I nuovi edifici sono sempre cablati. La vita dello studente di Cambridge non si concentra solo sullo studio e sulla ricerca. Alle matricole viene spiegato di solito che a Cambridge si possono fare tre cose: studiare, socializzare e fare sport; ma soltanto due su tre si possono far bene e tocca allo studente scegliere la combinazione più adatta. La vita in comune nelle strutture collegiali moltiplica le occasioni di incontro e di discussione. Gli studenti undergraduate passano di solito all'interno del collegio tutti i tre anni necessari ad ottenere un BA e, se lo spazio nelle sedi storiche non dovesse bastare, vengono alloggiati in edifici di proprietà del collegio sparsi nella città. L'attribuzione delle stanze migliori premia coloro che hanno ottenuto i risultati più brillanti, mentre per gli altri l'assegnazione avviene per sorteggio. Gli studenti sono fortemente incoraggiati apranzareeacenare insieme nella mensa del college, che, nei college più antichi, consiste in un grande salone gotico alle cui pareti sono affissi i ritratti degli ex studenti e dei fellow. A Trinity College si pranza sotto lo sguardo di Newton, Francis Bacon e Lord Byron, discutendo di politica, storia, fisica e di altri pettegolezzi. La vicinanza delle stanze favorisce le discussioni, e le common rooms, con televisione, quotidiani e riviste, sono un'importante punto di incontro. Come e più di quanto accade nelle università statunitensi della Ivy League esistono a Cambridge moltissime associazioni, sia a livello collegiale che a livello universitario. Alcune servono come trampolini per la carriera politica, come la società di dibattito (Union Society) o il sindacato studentesco; altre servono a costituire delle reti di conoscenze in settori specifici; altre infine hanno scopi esclusivamente religiosi, sportivi o di svago. Si possono imparare le lingue, collaborare ad un giornale studentesco (Varsity), dipingere o partecipare alle sfide sportive annuali con Oxford (varsity match). Nel campo sportivo tre sport primeggiano ad Oxbridge: il cricket, il rugby ed il canottaggio. Il calcio invece è ancora considerato uno "sport nuovo", anche se le regole del gioco sono state scritte nell'Ottocento sui prati di Trinity College. Gli sport mantengono ancora in qualche modo le primitive caratterizzazioni imperiali: disciplina, gioco di squadra e sforzo collettivo. Sono sicuramente tra le attività che creano un forte spirito di corpo ed accade così che ogni collegio abbia il proprio campo di calcio e di rugby in inverno, trasformato in campo di cricket in estate. La vita degli studenti undergraduate e graduate non sono identiche, poiché il secondo dipende meno dal college e svolge gran parte della propria attività di ricerca nel dipartimento. Il graduate inoltre viene alloggiato più di frequente in residenze esterne. La differenza d'età tra i due gruppi contribuisce inoltre a modificare gusti e comportamenti, anche se non porta ad una completa separazione: infatti alcuni studenti graduate contribuiscono ad accogliere e ad introdurre alla vita collegiale le matricole, e fungono spesso da supervisor per gli studenti undergraduate.

4.1.3 Ammissione e sostegno finanziario I criteri di ammissione a Cambridge variano per gli studenti undergraduate e per quelli graduate. I primi vengono ammessi in base al risultato degli A-level (esami equivalenti alla maturità italiana), ad una prova di conoscenza della lingua inglese (per i non britannici), alla qualità di due lettere di presentazione ed al valore dei lavori scritti svolti durante il cursus scolastico. Essi devono inoltre sostenere in college una serie di colloqui con i fellow, sotto la direzione dell'admission tutor.Il colloquio mira a stabilire il potenziale accademico e l'agilità mentale del candidato, più che lo stato delle sue conoscenze. Per i graduate invece l'ammissione è decisa unicamente dai dipartimenti e solo in un secondo momento essi vengono assegnati ad un college. Metro di giudizio sono i risultati degli esami sostenuti, il voto di laurea, le lettere di presentazione di docenti universitari, la conoscenza della lingua inglese (per gli stranieri) e l'esito di un eventuale colloquio. Per il dottorato di ricerca (PhD) inoltre è necessario sottoporre al dipartimento interessato uno statement of purpose (progetto di ricerca) convincente, e trovare un docente disposto a seguire la ricerca. L'ottantasei per cento degli studenti undergraduate ammessi a Cambridge nell'anno accademico 1996-97 aveva ottenuto il massimo dei voti in almeno 3 A levels, l'11% rientrava nel primo gradino al disotto del voto massimo e solo il 3% aveva ottenuto voti inferiori. La competizione per un posto a Cambridge è maggiore per gli stranieri, i quali presentano il 17% delle domande ma costituiscono solo il 9.7% degli undergraduate ammessi. Nel 1996-97 ci sono stati 10.757 candidati per i corsi undergraduate, di cui 2.868 sono stati accettati. A livello graduate la competizione per ottenere un posto è ancora maggiore: su 9.527 candidati (il 74% dei quali stranieri), solo 1660 (il 56.5% dei quali stranieri) hanno iniziato il corso nel 1996-97.50 La partecipazione femminile sta rapidamente aumentando e si può prevedere che supererà la partecipazione maschile tra qualche anno. Ancora nel 1968 le donne rappresentavano solo l'11% della popolazione studentesca complessiva, mentre oggi hanno raggiunto il 44%. Nel 1996-97 solo il 48% degli studenti undergraduate ammessi a Cambridge proveniva da scuole statali, anche se ciò corrisponde al numero di studenti che hanno fatto domanda (il 49%).51 La presenza di un 44% di studenti provenienti da scuole private è una conseguenza sia dei voti più alti ottenuti da questi ultimi ai GCE A levels, sia della loro maggior propensione per Cambridge, determinata spesso da precedenti famigliari. I college accettano oggi la critica, tradizionalmente rivolta ai processi di ammissione, secondo la quale i meriti accademici siano almeno parzialmente determinati da fattori socio-culturali. È necessario dunque introdurre procedure che tengano in conto questi aspetti, permettendo davvero di ammettere ad Oxbridge gli studenti più capaci.52 Per questa ragione sono stati lanciati i programmi Target Schools e Cambridge Access Scheme sopra-citati. I collegi inviano nelle scuole pubbliche da cui non siano mai pervenute candidature i propri studenti e fellow, i quali illustrano agli scolari le potenzialità dell'università, l'organizzazione degli studi, i criteri di ammissione e le opportunità di ottenere sostegno finanziario. Il progetto Access Scheme cerca inoltre di incoraggiare gli studenti disagiati a presentare domanda. La sola esistenza di statistiche pubbliche sulla distribuzione dei candidati per sesso, razza e provenienza scolastica stimola l'università di Cambridge a riequilibrare il corpo studentesco. Il finanziamento degli studi è radicalmente diverso per i graduate egli undergraduate. Tuttavia il quadro è in rapida evoluzione a causa delle riforme proposte dal governo Blair. Per quanto riguarda gli studenti undergraduate, fino ad oggi essi dovevano pagare solo nominalmente le tasse dell'università (university composition fee) e del collegio (college fee). Per conto loro provvedeva invece lo Stato, tramite le Local Education Authorities.53 Inoltre, a partire dal 1962 lo Stato finanziava anche i costi di mantenimento degli studenti (maintenance grant), permettendo loro di iscriversi all'università più adatta e non necessariamente a quella sotto casa. Queste borse erano means tested, attribuite cioè in base alle condizioni finanziarie della famiglia di origine. I governi conservatori degli anni '80 e '90, tuttavia, le hanno progressivamente ridotte ed esse hanno perso, tra il 1977 ed il 1997, il 40% del loro valore d'acquisto. Sono stati invece potenziati i prestiti studenteschi.54 Quest'anno il governo Blair ha deciso di abolire interamente le borse di mantenimento, sostituendole in parte con maggiori prestiti studenteschi. Tali prestiti dovranno essere restituiti dopo la laurea e precisamente quando lo studente raggiungerà le 10.000 sterline di reddito annuo (28.5 milioni di lire). Inoltre il governo ha deciso di far pagare direttamente allo studente 1000 sterline annue di tassa universitaria e di non versare più ai college di Oxbridge la college fee, trasferendo direttamente tale somma all'università. In questa operazione, i cui dettagli non sono ancora definiti e che verrà applicata progressivamente, i collegi perderanno circa il 20% delle risorse attualmente provenienti dalle college fee e probabilmente saranno obbligati a chiedere un aumento delle rette ai graduate student e agli studenti stranieri. Seguendo in parte le raccomandazioni della commissione Dearing55, il governo britannico ritiene che gli studenti universitari dovrebbero in futuro contribuire maggiormente al costo della propria educazione, dato che la collettività li mantiene agli studi consentendo loro, una volta laureati, di percepire redditi superiori alla media. Inoltre, in tempi di restrizione finanziaria, il governo non ritiene del tutto giustificato finanziare i collegi di Oxbridge, destinati a studenti più brillanti della media e dunque, in teoria, meno bisognosi di aiuto. I collegi però sostengono che l'eccellenza accademica ha costi supplementari e che sarebbe folle minare alle basi un sistema educativo di fama mondiale. Inoltre l'aumento delle tasse universitarie e la riduzione delle borse versate dallo Stato rischierebbero di penalizzare proprio gli studenti più poveri che il governo dice di voler aiutare: essi probabilmente ridimensionerebbero le proprie ambizioni universitarie pur di non entrare nella vita lavorativa con troppi debiti. Come ha scritto Amartya Sen, professore di economia e filosofia a Harvard e ora Master di Trinity College (Cambridge) "There can be little doubt that a good college education can make a dramatic difference to human abilities and achievements. Not only can it transform individual lives, its role in social change can be crucial, including changes that have greatly contributed to movements for equity and social justice in the world".56 Questi cambiamenti porteranno ad una convergenza tra i meccanismi di finanziamento degli studi graduate ed undergraduate. Già oggi i graduate non ricevono sussidi statali automatici e finanziano i propri studi con borse di studio pubbliche e private (provenienti ad esempio dalla British Accademy, ecc.), con crediti bancari e con contributi famigliari. Per non compromettere gli esiti scolastici l'Università di Cambridge proibisce ai propri studenti di lavorare durante l'anno accademico (tranne, naturalmente, per svolgere supervision). Nel sistema attuale anche i college contribuiscono al finanziamento dei propri studenti: alcuni hanno istituito borse proprie (scholarship e studentship) finanziate con i ricavi provenienti dal patrimonio; altri dispongono di fondi di emergenza per studenti in difficoltà (hardship grant). Il sistema collegiale offre inoltre una molteplicità di sussidi: vi sono borse generali, fondi intercollegiali per finanziare specificamente gli studi di coloro che provengono dai paesi poveri (ad esempio dall'Asia, dall'Africa o dai paesi del Commonwealth), premi in denaro, travel, research o book grant finanziati da lasciti specifici da parte di ex allievi. Tasse collegiali ed universitarie per uno studente undergraduate di Cambridge57 Studenti GB Studenti non Studenti Studenti oUE(£) UE nelle arti non UE nelle non UE in (£) scienze (£) medicina (£) University 2.540 6.306 8.262 15.288 Composition Fee College Fee 1.680 1.680 1.680 1.680 (average) Totale 4.220 7.986 9.942 16.968

Si ripete che, fino ad oggi, le University e College fees, erano completamente rimborsate dal governo inglese agli studenti di provenienza EU.

4.1.4 Struttura amministrativa I collegi si autogovernano e le decisioni vengono prese quasi interamente dai dons (soprannome dei fellow di Oxbridge), indipendentemente dagli enti locali, dal governo, o dalle organizzazioni di ex studenti. Il Master (talvolta chiamato President o Prevost) presiede il college ed è nominato dai fellow. Gli investimenti e le finanze del collegio sono amministrati dal Senior Bursar, il quale è generalmente un fellow (Keynes fu Bursar di King's College negli anni Venti e Trenta). Gli investimenti finanziari sono generalmente gestiti da operatori specializzati, anche se le scelte strategiche vengono prese dal Bursar. Lo Junior Bursar amministra invece la spesa corrente, interagendo direttamente con gli studenti. Il Bursar, il Junior Bursar, il Master e rappresentanti dei fellow costituiscono il College Council.

4.1.5 Le basi finanziarie dei college I bilanci dei collegi di Oxbridge sono estremamente difficili da interpretare in dettaglio, poiché seguono particolari criteri in cui flussi e stock sono spesso registrati insieme. Le tabelle sono spesso volutamente poco esplicative, per difendere i collegi da possibili ingerenze esterne (ad esempio governative) e per garantire loro autonomia finanziaria. Tuttavia, senza soffermarsi sui dettagli, è possibile definire le strategie generali di finanziamento dei collegi di Cambridge: i collegi con patrimoni cospicui vivono soprattutto dei frutti del capitale ricevuto e reinvestito nel corso dei secoli; quelli più poveri si affidano soprattutto ai contributi studenteschi, agli affitti delle stanze, ai proventi ottenuti dall'organizzazione di seminari e conferenze esterne e a donazioni private. I collegi più ricchi trasferiscono parte delle proprie entrate ai college più poveri attraverso un fondo di perequazione. Nella tabella seguente sono riportati i proventi che i vari collegi ricavano dall'endowment. Tali cifre sono indicative, poiché dipendono da definizioni contabili molto particolari. Rendite in conto capitale e contributi al fondo di perequazione per alcuni collegi di Cambridge nel 199758 Anno di Rendita Contributo fondazione annua al fondo di teorica del perquazione collegio (M£) (M£) Trinity 1546 15.20 0.67 St John's 1511 3.66 0.17 Gonville and Caius 1348 2.94 0 Jesus 1496 2.23 0.11 Churchill 1958 0.96 0 New Hall 1954 0.56 0 Darwin 1965 0.47 0 Robinson 1974 0.36 0 Totale per i 31 collegi - 45.30 1.33

Trinity è di gran lunga l'istituzione collegiale più ricca della Gran Bretagna e incassa da sola un terzo delle rendite nominali dei college di Cambridge, contribuendo per circa metà al fondo di perequazione. Come segnalato da Sen, Trinity dona ogni anno più di quanto non spenda direttamente per la gestione delle proprie strutture.59 È interessante osservare che l'endowment tradizionale dei college era costituito da terreni, tanto che si era soliti dire in passato che sarebbe stato possibile andare a piedi da Cambridge ad Oxford senza mai uscire dalle terre di proprietà di Trinity College (Cambridge). Trinity rimane tutt'ora il terzo proprietario terriero della Gran Bretagna, dopo la Corona e la Chiesa Anglicana. Queste proprietà inoltre non sono solo un anacronismo finanziario, ma producono un gettito annuale estremamente elevato. Trinity ha promosso la costruzione, su terreni di sua proprietà, di uno dei maggiori porti per containers della Gran Bretagna. Alle porte di Cambridge ha costruito un Science Park, cedendo in leasing i propri terreni (edificabili)60 asocietà che lavorano esclusivamente nel campo della ricerca e dello sviluppo. Inoltre, se un comune decide di rendere edificabili proprietà di Trinity, il collegio incassa notevoli plusvalenze. Non bisogna dimenticare infine i più tradizionali proventi da attività agricole e da contratti di locazione. Una parte del patrimonio è investita in azioni e obbligazioni attraverso intermediari finanziari. I bursars dei grandi collegi seguono una sorta di "regola d'ora": le donazioni devono essere impiegate per accrescere il capitale del collegio e non per aumentare la spesa corrente (salvo naturalmente vincoli particolari posti dal donatore); solo il reddito prodotto dall'investimento deve essere speso. L'Independent ha stimato l'anno scorso il patrimonio di Trinity pari a 300 milioni di sterline e quello di St John's a 90 milioni. Queste cifre non sono state confermate però dai responsabili dei due collegi. Nel 1989-90 i proventi dell'endowment coprivano oltre 80% delle spese di Trinity College, Cambridge, e di tre college di Oxford, Christchurch, St John's e All Souls.61 Nello stesso anno, 29 dei 37 college di Oxbridge fondati prima del 1920 potevano contare sul proprio endowment per coprire oltre il 40% delle proprie spese. In nessun caso l'endowment copriva meno del 20% delle spese. Un bilancio cumulativo semplificato, relativo all’insieme dei college di Cambridge, può essere trovatoin un intervento di J. Womack dal titolo “University and College Finance”62. Riportiamo nel seguito le cifre più significative relative all’a.a. 1992-93. Tavola ricapitolativa delle entrate a.a.1992-93 Motivazione M£ % Tasse universitarie 32,6 27,5% Income from investments 43,0 36,3% Trust fund income 11,5 9,7% Affitto stanze ed organizzazione conferenze 13,6 11,5% Ricavi mensa 17,7 15,0% Totale 118,4 100,0%

Tavola ricapitolativa delle uscite a.a.1992-93 Motivazione M£ % Vitto e alloggio 54,4 46,0% Edilizia (costruzioni/ristrutturazioni) 9,5 8,0% Didattica e ricerca 38,0 32,0% Amministrazione 7,0 6,0% Altro (tra cui borse di studio, campi sportivi, ecc.) 9,5 8,0% Totale 118,4 100,0%

4.1.6 La fondazione di nuovi collegi a Cambridge dal 1945 ad oggi63 Dal 1284 ad oggi sono stati fondati a Cambridge 31 college, di cui ben 11 (7 collegi e 4 'società' semicollegiali) dopo la seconda guerra mondiale.64 Qualche cenno alle condizioni che ne hanno determinato la nascita può essere utile. Churchill College venne fondato nel 1958 per ricordare il ruolo di Winston Churchill nella seconda guerra mondiale, per stimolare la ricerca nelle scienze e nella tecnologia, e per collegare l'università con l'industria. Il successo di un appello e di una sottoscrizione pubblica permisero la creazione di un collegio con 60 fellow e 540 studenti residenti in un campus di 17 ettari. Il collegio conserva parte dell'archivio di Churchill e materiale relativo ad altri politici conservatori e a scienziati. Robinson College nacque invece dall'iniziativa di David Robinson, ricco cittadino di Cambridge che desiderava contribuire al sistema educativo della sua città finanziando la costruzione del college negli anni Settanta in collaborazione con Gonville and Caius.65Darwin College e Clare Hall nacquero invece come filiazioni dirette di altri college che desideravano istituire un luogo adatto al crescente numero di graduate student, senza aumentare eccessivamente la dimensione dei collegi esistenti. Darwin fu fondato da Trinity, St John's e Gonville and Caius utilizzando le proprietà e la dimora della famiglia di Charles Darwin, autore della teoria sull'evoluzione della specie. Clare Hall è una creatura dell'antico Clare College, resa possibile grazie a sostanziali contributi della Ford Foundation e della Old Dominion Foundation. 4.1.7 La popolazione studentesca dei college di Cambridge al 31-12-199666 Undergr. Graduate Totale Donne Stranieri Christ's 402 120 522 31% 14% Churchill 431 303 734 30% 31% Clare 417 190 607 42% 15% Clare Hall - 130 130 46% 77% Corpus Christi 264 192 456 41% 26% Darwin - 522 522 35% 54% Downing 391 209 600 34% 15% Emmanuel 438 203 641 41% 17% Fitzwilliam 448 194 642 31% 17% Girton 489 192 681 49% 20% Gonville & Caius 470 282 752 37% 18% Homerton 474 404 878 81% 3% Hughes Hall 9 327 336 38% 44% Jesus 464 227 691 42% 16% King's 417 427 644 42% 22% Lucy Cavendish 73 95 168 100% 35% Magdalene 315 183 498 36% 27% New Hall 351 92 443 100% 21% Newnham 314 146 560 100% 21% Pembroke 385 207 592 38% 21% Peterhouse 260 112 372 30% 21% Queens' 492 293 785 36% 21% Robinson 384 139 523 34% 16% St Catherinés 417 160 577 39% 13% St Edmund's 54 175 229 25% 61% St John's 560 338 898 35% 21% Selwyn 371 136 507 37% 13% Sidney Sussex 323 144 467 39% 18% Trinity 668 374 1.042 31% 30% Trinity Hall 350 257 607 39% 28% Wolfson 74 476 550 31% 50% Totale 10.585 7.069 17.654 43% 24%

Alcuni college, come Lucy Cavendish, St Edmund’s e Wolfson, accettano in prevalenza studenti avanti negli anni, detti mature student. 4.2 Primo caso: St. John's College

St John's College è stato fondato nel 1511 da Lady Margaret Beaufort, madre di Enrico VII Re d'Inghilterra, convinta dal proprio confessore, John Fisher, vescovo di Rochester , a trasformare il vecchio ospedale della città in un collegio dedicato a San Giovanni Evangelista. Fin dalla fondazione St John's si è delineato come un'istituzione particolarmente facoltosa e qualificata, ed è ancora oggi il secondo college più ricco di Cambridge dopo Trinity. Dalla data di fondazione il Collegio è rimasto un'istituzione indipendente e non riceve nessun contributo diretto da parte dello Stato; autofinanzia la sua attività grazie all'endowment e contribuisce, come si è visto, alle spese dell'università e degli altri college. Tra gli ex studenti o fellow troviamo tre primi ministri britannici (tra cui Palmerston), vari premi Nobel e numerosi vincitori di ori olimpici.

4.2.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni Nel 1996-97 St John's aveva 120 fellow, 560 studenti undergraduate e 338 graduate, dei quali il 35% è costituito da ragazze e il 21% da stranieri. Tutti gli ex- allievi, attualmente circa 12.000, vengono considerati membri a vita del collegio. Scienze naturali, lingue, ingegneria ed economia sono le materie per le quali St John's è più qualificato, ma vengono ammessi studenti da tutte le discipline. Malgrado l'alto numero di studenti, St John's è riuscito a mantenere negli anni una forte coesione interna e un'apertura interdisciplinare, che lo rendono particolarmente vivo.

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Il college ammette gli studenti dopo aver valutato i risultati scolastici (A-level per le arti, Step oS-level per le materie scientifiche). Tutti i candidati residenti nel Regno Unito devono sostenere dei colloqui e in alcuni casi (ad esempio per filosofia e legge) vengono sottoposti a test scritti. Il collegio si definisce "ansioso di reclutare studenti con background diversi, provenienti da scuole diverse e da paesi diversi."67 Supporto finanziario agli studenti St John's è particolarmente generoso nel sostegno finanziario ai propri studenti. Gli studenti in legge possono beneficiare delle James McMahon Studentships,i graduate delle Benefactor's Scholarships e coloro che stanno terminando o hanno appena finito il PhD di sei Junior Research Fellowships (JRF) all'anno. Le JRF sono borse di ricerca della durata di tre anni, cui possono competere anche coloro che non sono membri del college. Tutti gli studenti ricevono fondi per l'acquisto di libri, contributi per viaggi di studio e premi in denaro se si distinguono particolarmente negli studi. Inoltre "il collegio cerca di fornire assistenza finanziaria a qualsiasi studente in difficoltà".68

C) Servizi offerti Insegnamento La maggior parte dei 120 fellow partecipa alla supervisione degli studenti, seguendo il sistema classico di Cambridge. Biblioteca St John's possiede un'antica biblioteca, rimodernata e ampliata di recente, all'interno della quale vi sono 120.000 volumi, 30 computer e 120 posti a sedere; l'accesso di studenti e fellow è regolato da carta magnetica ed è consentito 24 ore su 24. Attività comuni e sport Il college può vantare una partecipazione studentesca alla vita comunitaria più forte della media degli altri college. L'atmosfera cordiale è facilitata dall'esistenza di due mense, una informale e una formale per le cene in toga. Vi sono inoltre due stanze comuni (Junior Combination Room e Samuel Butler Room per gli studenti graduate), un bar interno e società e club studenteschi, di cui molti dedicati allo sport. St John's è infatti uno dei collegi di Cambridge con maggiore tradizione sportiva. È dotato di una boathouse, dove vengono custodite le barche per il canottaggio, di una palestra, di campi di badminton, squash, calcio, rugby, cricket, ecc. Il sito web del college assicura (con serietà) che "lo sviluppo di doti fisiche e di robustezza mentale attraverso la pratica sportiva, insieme alla formazione intellettuale che rimane l'obiettivo primario del collegio, ha avuto un ruolo nella formazione del carattere di molti studenti di John's". Il coro di St John's College è particolarmente rinomato e svolge attività concertistica a livello nazionale ed internazionale. Tuttavia, oltre ad esso, sono nati in collegio una Music Society, un'orchestra, un secondo coro, una banda jazz e numerosi gruppi da camera. Il collegio dispone anche di un teatro, di uno studio per artisti e di una sala discoteca per organizzare feste. Ex alunni Il college gestisce un database con nomi e indirizzi di tutti gli allievi ed ex-allievi, ai quali invia la rivista dei Johnians, The Eagle.Ilcollege incoraggia le donazioni, pur assicurando di non intrattenere una campagna permanente per la raccolta di fondi. La Johnian Society, fondata nel 1923, mette in contatto gli ex studenti grazie a cene annuali, conferenze e partite di golf. 4.2.2 Profilo gestionale A) Amministrazione St John's college è parte del sistema federale dei college di Cambridge ed è amministrato dal Master, dal Senior Bursar e dal College Council per le questioni di ordinaria amministrazione. L'assemblea dei fellow delibera sulle questioni straordinarie.

B) Aspetti finanziari Elementi ricapitolativi delle entrate 1998 Non è stato posibile determinare con precisione nessuna delle componenti del bilancio di St John's. Da una conversazione privata con il Master risulta che le spese ordinarie di St John's (running costs) sono all'incirca di 7 milioni di sterline (20 miliardi). Gli studenti contribuiscono con circa 1.5 milioni di sterline, di cui 0.815 sotto forma di college fee ed il resto sotto forma di affitto. L'endowment di St John's copre dunque una quota compresa tra il 50 ed il 70% delle spese complessive, mentre la quota studentesca è pari a circa il 21%, di cui l'11% pagato indirettamente dallo Stato sotto forma di college fee e il 10% dallo studente sotto forma di affitto. Elementi ricapitolativi delle uscite 1998 Le uniche spese certe sono quelle per la mensa, pari a 2,429 milioni di sterline all'anno (incluso il vitto dei fellow e dei partecipanti a vari congressi organizzati dal college). Esse si finanziano da sole, dal momento che gli studenti pagano il vitto separatamente dal college fee. Il bilancio della mensa non è dunque incluso nel totale delle spese ordinarie precedentemente indicato. Le spese per il personale, per le borse agli studenti, per la manutenzione edilizia e per l'acquisto di beni e servizi è troppo dispersa tra i vari capitoli di bilancio, con rimandi e sussidi incrociati, per poter essere indicata con qualche precisione. Patrimonio del College L'endowment del collegio, stimato da alcuni in 90 milioni di sterline, non è riportato nella contabilità del college, dove figura soltanto la rendita annuale prodotta dall'endowment. Quest'ultima viene valutata in 3,66 milioni di sterline per il 1996-97, ai fini del calcolo dei trasferimenti da effettuare nell'ambito del fondo di perequazione. Tuttavia essa è valutata in 6,26 milioni nel bilancio annuale, ridotta a 3,48 milioni dopo varie deduzioni e va ulteriormente incrementata dei rendimenti che emergono da una serie di altri trusts.69 L'endowment di St Johns include tra l’altro 7.000 ettari di terreni agricoli di qualità. I redditi sono principalmente di tipo agricolo e proventi di urbanizzazione. Il Collegio promuove anche iniziative autonome, come l'Innovation Park, la risposta di St John's al Science Park di Trinity. L'Innovation Park è composto da terreni alla periferia di Cambridge, immediatamente accanto al Science Park, che sono stati edificati e ceduti in leasing a società che operano nel campo della ricerca e dello sviluppo. Il parco contiene anche servizi comuni ed è amministrato da un direttore nominato dal college. Il College ricava 1.8 milioni di sterline l'anno dall'Innovation Park. Un investment committee si riunisce tre volte all'anno per esaminare gli investimenti in azioni ed obbligazioni del collegio e per definire le strategie future.

C) Gestione dei servizi St John's impiega parecchio personale e preferisce gestirlo direttamente, senza subcontracting ad aziende esterne. La pulizia delle stanze dei fellow e degli studenti è garantita da lavoratrici part-time, le cosiddette bedder, efficientissime nel trasmettere pettegolezzi sulla vita privata dei membri del college. I pittoreschi porter, con bombetta e completo grigio, sono di solito ex-poliziotti in pensione, assunti dal collegio con mansioni di sorveglianza e di sicurezza. Il Senior Bursar ricorda che negli anni Settanta era pratica corrente a Cambridge affidare la gestione delle mense a imprese esterne, ma in seguito quasi tutti i collegi hanno ripreso il controllo diretto della ristorazione. Il personale permanente è di solito più costoso, ma risulta più affidabile e può essere diretto e controllato meglio. St John's si limita ad affidare soltanto la manutenzione edilizia straordinaria ad aziende esterne. A proposito della fondazione di un nuovo collegio, il Master di St John's ritiene che si debbano prevedere 7-10 unità di personale amministrativo ogni cento studenti. 4.3 Secondo caso: New Hall

Fondato nel 1954 da un comitato per la promozione degli studi femminili, New Hall ammette solo studenti di sesso femminile. Ricordiamo infatti che solo a partire dal 1972 i college maschili di Cambridge ammettono anche le ragazze. L'iniziativa della fondazione è stata presa da Newnham, primo college femminile. Tuttavia New Hall nacque sotto-dimensionato e venne dotato di un endowment insufficiente. Negli anni Sessanta importanti donazioni delle fondazioni private Wolfson e Nuffield permisero la costruzione di nuovi edifici su terreni offerti dai discendenti di Charles Darwin, consentendo di innalzare a 300 il numero di studentesse ospitate. Più recentemente il college ha istituito un rapporto di collaborazione con la giapponese Kaetsu Educational Foundation e ha così potuto costruire nel 1995 nuovi alloggi per 112 studenti, una sala conferenze e altre strutture. È stato poi fondato il Kaetsu Educational and Cultural Centre, che è un'istituzione indipendente realizzata su terreni ceduti in leasing da New Hall per 60 anni. Al termine di questo periodo i nuovi edifici diventeranno di proprietà del collegio. New Hall èuncollege moderno ed informale, in cui gli anacronistici riti cantabrigensi sono ridotti al minimo, anche se permangono le cene formali in togaealumedi candela.

4.3.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni New Hall ammette studenti di tutte le discipline, anche se ha una vocazione particolare per la medicina e le scienze naturali. Attualmente ospita 351 undergraduate,93graduate e45fellow. Gli studenti sono solo di sesso femminile, mentre i fellows possono essere sia uomini che donne.

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Nel selezionare gli studenti New Hall segue i criteri comuni a tutti i college di Cambridge. I candidati sono invitati ad un colloquio diretto, e devono sostenere un test70 e altre prove scritte che vengono valutate dai fellow del college. L'ammissione non dipende dalla capacità di sostenere il costo degli studi. Supporto finanziario agli studenti Il college offre un numero limitato di graduate studentship ediOverseas Student Bursaries per studenti sia inglesi che stranieri. Dispone inoltre di Hardship grants e di finanziamenti ad hoc per viaggi e ricerca.

C) Servizi offerti Insegnamento Il Tutoring a New Hall segue i principi organizzativi comuni a tutti i college di Cambridge. Strutture residenziali I nuovi alloggi degli studenti, costruiti grazie ai finanziamenti giapponesi, sono dotati di bagni, di telefoni e di accessi Internet in ogni stanza. Le vecchie abitazioni sono meno confortevoli, con bagni e docce in comune. La mensa prevede 200 posti a sedere. Un bar viene gestito dal sindacato studentesco e gli studenti possono affittare sale da pranzo private per cene o feste. In collegio vi sono inoltre tre sale TV, sale studio, sale conferenze e quattro stanze per la musica con pianoforte. La Rosemary Murray Library, biblioteca del collegio, è aperta 24 ore su 24. Le sale computer sono numerose e collegate in rete all'Università. Ricerca La ricerca viene svolta dai fellow nei dipartimenti. I graduate student nelle materie scientifiche sono spesso coinvolti nelle ricerche svolte dai fellow del collegio, mentre gli undergraduate collaborano in modo episodico. Attività comuni e sport Gli studenti godono di una rappresentanza con diritto di voto in tutti gli organi collegiali. Vi sono poi due associazioni studentesche autogestite, dirette da comitati elettivi rinnovati annualmente, che si occupano soprattutto di intrattenimento, sport e attività del tempo libero. Le squadre di New Hall, che competono nella maggior parte dei tornei intercollegiali, dispongono di una palestra e di campi per lo squash e per il tennis. Ex alunni Dal 1994 un'organizzazione composta da ex alunni partecipa alla raccolta di finanziamenti per il collegio, anche se il suo impatto sulle entrate complessive di New Hall è ancora molto limitato. Dal 1997 tale associazione si occupa di riallacciare i contatti con gli ex-studenti: un'attività che per il momento viene definita "friend raising" piuttosto che "networking" oppure "fund-raising". 4.3.2 Profilo gestionale A) Amministrazione New Hall è un'istituzione senza scopo di lucro appartenente alla struttura federale dell'Università di Cambridge ('The President and Fellows of New Hall in the University of Cambridgé). Dal 1972 New Hall è dotato di uno statuto, che è stato approvato dal Consiglio Privato della Regina (il Privy Council, un organo di alta giustizia amministrativa). Il college è retto dalla President, una donna (solitamente una ex alunna), che è fellow e docente universitario. Attualmente questa carica è rivestita da Anne Lonsdale. Il College Council è composto da una rappresentanza dei fellow e prende decisioni di ordinaria amministrazione, mentre le decisioni straordinarie vengono prese dal Governing Body of all fellows (assemblea di tutti i fellow) che si riunisce tre volte all'anno. L'Accademic Policy Committee consiglia il College Council sulla didattica.

B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 1996-9771 Motivazione £ % Tasse studentesche ed affitti 986.969 34,7% Affitto pagato dagli studenti 625.744 22,0% Proventi dall'endowment 706.317 24,8% Donazioni da parte di privati 59.588 2,1% Finanziamento pubblico diretto 00,0% Donazioni di ex alunni 9.279 0,3% Reddito prodotto dalla ricerca 00,0% Altri 457.438 16,1% Totale 2.845.335 100,0%

New Hall aveva nel 1996-97 un bilancio di circa 8,25 miliardi di lire, il 5.9% in più rispetto all'anno precedente. Come già detto, le rette del college sono state pagate fino ad oggi dallo Stato, ma dal 1999 dovranno probabilmente essere pagate dagli studenti stessi. Il 34.7% delle entrate provenienti dai college fee deve pertanto essere considerato ancora un trasferimento dallo Stato. Anche l'affitto delle stanze (pari al 22%), pagato direttamente dagli studenti, è in realtà indirettamente e parzialmente sovvenzionato dallo Stato tramite i maintenance grants (cf. sopra). I proventi dell'endowment rappresentano un quarto delle entrate del college e corrispondono solo ad una frazione dei ricavi percepiti da collegi più antichi e ricchi. New Hall non sarebbe quindi in grado di compensare un'eventuale riduzione delle entrate dovute alle college fees, e infatti le autorità del collegio seguono molto attentamente gli attuali sviluppi politici della riforma universitaria inglese. Tenendo conto della vita relativamente breve del Collegio (44 anni) l'endowment è relativamente consistente (si veda più oltre), anche se aumenta con difficoltà dato che quasi tutti i ricavi vengono assorbiti dalle spese. I fondi sono inoltre scarsi per finanziare in maniera adeguata il personale docente, e per fornire borse di studio e sussidi agli studenti. Una voce interessante nel bilancio di New Hall (pari al 12.5% delle entrate) è prodotta da conferenze e congressi ospitati durante l'estate, quando gran parte degli studenti e dei fellow non sono a Cambridge. Molte aziende private ed istituzioni di ricerca apprezzano molto i collegi di Oxbridge, che permettono di ospitare incontri di alcuni giorni in un ambiente più rilassato e piacevole dei tradizionali centri congressi. Tavola ricapitolativa delle uscite 1996-9772 Motivazione £% Stipendi del personale docente 482.807 17,3% Stipendi del personale non docente 972.665 34,9% Borse di studio 25.615 0,9% Edilizia 830.568 29,8% Biblioteca (stipendi esclusi) 17.649 0,6% Informatica 52.446 1,9% Altri 408.476 14,6% Totale 2.790.226 100,0%

I costi maggiori sono legati al personale e in particolare modo al personale non docente. Vi sono state però negli ultimi due anni spese ingenti per la ristrutturazione di edifici e per il rifacimento di coperture e condutture: si è trattato, infatti, del primo importante intervento di ristrutturazione degli edifici costruiti negli anni Sessanta. Costo annuo per studente Il costo per studente, calcolato dall'amministrazione del collegio, è pari a 5.695 sterline all'anno (circa 16.5 milioni di lire). È stato determinato deducendo dai costi complessivi i costi della ricerca e delle conferenze (8.7% del totale) e dividendo poi il risultato per il numero di studenti membri del college. Patrimonio del collegio Il valore totale del capitale di New Hall (esclusi gli edifici del collegio) era nel 1997 di 16.2 milioni di sterline (circa 47 miliardi di lire). Non si tratta di una somma elevata, se confrontata con i 300 milioni di Trinity College ed i 90 di St Johns College (rispettivamente 870 e 243 miliardi di lire circa). L'endowment è interamente investito in azioni, obbligazioni e fondi comuni, ed il collegio non ha proprietà terriere (a differenza di collegi storici come Trinity e St Johns).

C) Gestione dei servizi Il collegio impiega 41 persone a tempo pieno e 56 a tempo parziale. La gestione dei servizi amministrativi interni e della mensa è svolta esclusivamente da personale fisso, mentre il 64% dei lavori di riparazione e manutenzione ed il 96% dei lavori di costruzione sono svolti da contractors esterni. Le stanze degli studenti e dei fellow residenti nel college vengono pulite quotidianamente da personale di servizio assunto con contratto part-time dal collegio. La ripartizione del personale è presentata nella tabella seguente. Personale non docente di New Hall73 T. pieno T. parziale Totale Amministrazione 10 3 13 Biblioteca 213 Pulizie 33134 Giardinieri 4-4 Mensa 10 10 20 Manutenzione 4-4 Portieri e sicurezza 6-6 Infermiera -11 Totale 39 46 85 5. I collegi nel sistema universitario italiano 5.1 Analisi generale Come ha fatto notare Riccardo Chiaberge sul Corriere della Sera74 “la parola «collegio», in Italia, ha un suono punitivo, evoca staffilate e monastiche clausure”. Inoltre il termine “collegio”, a differenza dell’equivalente inglese “college”, non è circoscritto soltanto all’educazione universitaria, ma - come in Francia dove il liceo si chiama collège - si estende gli istituti privati della scuola secondaria superiore. Pur limitando l’analisi alle strutture collegiali universitarie, non esiste in Italia un modello di riferimento unico: a volte i collegi sono istituzioni di origine tardo- rinascimentale, come il Borromeo ed il Ghislieri di Pavia; in altri casi Scuole napoleoniche modellate sulle Ecoles francesi, come la Normale di Pisa; oppure istituti più recenti, sorti come poli di eccellenza accademica o più semplicemente come strutture residenziali (pensionati universitari) per iniziativa di Enti o privati. Molte di queste istituzioni, oltre a fornire alloggio e vitto agli studenti, si prefiggono autonome finalità educative. In alcuni casi semplicemente approfittando delle predisposizioni allo scambio intellettuale proprie della vita collegiale. In altri casi mettendo in pratica ambiziosi programmi di tutoraggio e di integrazione della didattica universitaria. Spesso costituiscono, più o meno esplicitamente, un punto di riferimento importante nella formazione culturale e sociale degli studenti e nella preparazione della classe dirigente del Paese. Questa sezione comincia con qualche cenno storico sull'evoluzione delle strutture collegiali in Italia. Prosegue con l'esame delle residenze gestite dagli Enti regionali per il diritto allo studio e dei Collegi Universitari legalmente riconosciuti dal Ministero dell'Università. Si conclude quindi con lo studio dettagliato di quattro istituti: il Collegio Universitario Einaudi di Torino, il Collegio Ghislieri di Pavia, la Residenza Lamaro-Pozzani di Roma e la Scuola Normale Superiore di Pisa.

5.1.1 Cenni storici I collegi medioevali Per ripercorrere l’esistenza dell’istituzione collegiale in Italia è necessario ricondurla al contesto che gli è proprio, quello cioè dell’Università e della sua storia. All’ interno dell’eterogeneo mondo delle Università medioevali ogni collegio era caratterizzato dall’intento che aveva mosso il suo fondatore. In un primo momento non era raro incontrare una spiccata attenzione verso gli studenti più giovani, quelli delle scuole d’arti, che costituivano la componente più importante del mondo delle scuole: alcuni collegi erano espressamente riservati a loro, come il Collegio Bresciano e il Collegio di Spagna per , i Collegi Zanetini, Campi e Spinelli per Padova, la Sapienza di Siena o il Capranica di Roma. Frequente è il caso in cui, accanto ai posti riservati agli studenti d’arte, ve ne fossero altri per gli studenti di teologia e di diritto canonico, evidenziando in tal modo che, seppure non dichiarato espressamente, il collegio intendeva incentivare il livello di preparazione culturale del clero secolare. Questo obiettivo era ancor più evidente in quei casi in cui l’intero collegio era riservato ai soli studenti di teologia, come il Collegio Torrisani di Padova, accanto al quale troviamo altre prestigiose istituzioni - dal Collegio di Spagna di Bologna, al Castiglioni di Pavia (1429), al Pratense di Padova - che furono fondate da esponenti del clero. L’impatto dell’umanesimo sulle Università non mancò di produrre effetti di grande rilievo per la storia intellettuale; fu infatti favorita la creazione di nuovi baricentri della vita culturale e la nascita contemporanea di accademie, sodalitates, cenacoli informativi che divennero poi il fulcro della ricerca d’avanguardia. Alle soglie dell’età moderna il collegio aveva assunto la fisionomia di centro dell’innovazione intellettuale e pedagogica, ruolo che comportò un’ulteriore evoluzione del suo assetto istituzionale e della sua organizzazione interna. Un’eccezione a questa linea di sviluppo è costituita proprio dal caso italiano dove l’insistenza sullo Studio di forze diverse (collegi dottorali, comunità locali, componenti studentesche...) impedì il verificarsi di quelle trasformazioni che avrebbero potuto alterare in modo significativo gli equilibri fra le molteplici parti in causa. Così, il passaggio ai collegi delle attività didattiche fu reiteratamente ostacolato da una rigorosa legislazione protezionistica e questo costituì la causa, e al tempo stesso l’effetto, dello scarso sviluppo dei collegi universitari italiani: la loro dimensione restò generalmente modesta e fu sempre più simile a quella dei primi collegi medioevali, destinati a un piccolo numero di borsisti, piuttosto che alle capaci strutture dei collegi inglesi, francesi o spagnoli. A partire dal ‘500 la Compagnia di Gesù, per esercitare il proprio apostolato fra gli intellettuali, ricorse sistematicamente alla fondazione di nuovi collegi. Con i Gesuiti la storia dei collegi conobbe la sua “età dell’oro”: centinaia di collegi e migliaia di docenti furono disseminati sull’intera Europa continentale e fu soprattutto la capacità, espressa in sommo grado proprio dall’ordine gesuita, di interpretare le nuove esigenze educative dello Stato moderno, che fece degli stessi collegi i luoghi privilegiati per la formazione delle future classi dirigenti. Ancor più importante fu il ruolo che i collegi assunsero nella diffusione dell’insegnamento superiore in centri sprovvisti di Università - come Milano, Genova, - o la funzione sussidiaria assolta presso piccole sedi universitarie, altrimenti incapaci di garantire un’attività didattica continua (Fermo, Messina, Cagliari, Mantova, ...). Sempre nel XVI secolo, nell’età che si suole chiamare della Controriforma cattolica, nascono i due maggiori Collegi storici pavesi, il Borromeo (1561) e il Ghislieri (1567). Nell’idea comune dei due insigni fondatori, il Cardinale Carlo Borromeo e Papa Pio V Ghislieri, i due grandi collegi si proponevano lo scopo altissimo di creare le possibilità per un approfondimento culturale e morale che servisse a preparare coloro che avrebbero poi retto la Chiesa e quindi la società. I due collegi, posti su base economica solidissima, svolsero un’indubbia funzione promozionale nei ceti dirigenti lombardi fra ‘600 e ‘700 e contribuirono alla rilancio dell’Università di Pavia durante il periodo teresiano. Le Scuole Napoleoniche Come la sorella maggiore parigina, l’Ecole Normale Superiéure,laScuolaNormale Superiore di Pisa è figlia degli ideali della Rivoluzione francese e non l’erede di tradizioni monastiche medioevali. Alle due scuole fu assegnato in origine il compito di formare, attraverso studi rigorosi, giovani di ogni classe sociale, selezionati esclusivamente sulla base delle loro capacità intellettuali, per farne degli insegnanti dei licei nazionali, i centri nei quali si sarebbe diffuso il nuovo sapere laico. La Scuola Normale fu fondata da Napoleone, anche se l’imperatore, che nel 1810 ne aveva decretata l’istituzione, non poté vederla nascere se non per l’anno accademico 1813- 1814. Dopo varie vicissitudini durante la restaurazione, la Scuola Normale del Granducato si trasforma formalmente nel 1862 in Scuola Normale Superiore del Regno d’Italia, col compito esplicito di preparare con una severa disciplina intellettuale i futuri insegnanti dei licei del nuovo Regno. I giovani professori dei licei che si erano formati alla Normale contribuirono notevolmente ad elevare il livello dell’insegnamento nelle scuole del nuovo Stato ed è grazie a loro che la Normale poté essere fin dall’inizio considerata scuola nazionale anziché regionale. Di ispirazione francese, oltre alla Normale, furono anche la Scuola di Ponti e Strade di Napoli, fondata nel 1810 da Murat su modello dell'Ecole Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi, e divenuta nel 1863 Scuola di Applicazione per ingegneri; nonché le Scuole di agricoltura di Milano (1870) e di Portici (1872). Lo stesso Istituto di Studi Superiori di Firenze, creato da Ricasoli alla fine del 1859 ( e nucleo originario del futuro ateneo fiorentino) era ispirato al Collège de France,cosìcome la sua Scuola di Paleografia Diplomatica era affine all’Ecole des Chartes. In un certo senso appartiene alle Scuole di ispirazione francese anche la Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, che tuttavia raccoglie eredità diverse. Nasce nel 1987 dalla fusione della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento e del Conservatorio Sant’Anna, istituito nel 1785 dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena. Entrambe le istituzioni avevano alle spalle una lunga tradizione. La Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento si ricollegava idealmente, per i settori disciplinari della giurisprudenza e della medicina, al Collegio Ferdinando I fondato nel 1593 per volere del Granduca per accogliere studenti della facoltà di medicina e di diritto, e al Collegio Puteano, fondato nel 1605 dall’Arcivescovo Carlo Antonio Dal Pozzo per accogliere studenti della facoltà di medicina, diritto e filosofia. Queste istituzioni furono successivamente rifondate con la nascita nel 1931 del Collegio Mussolini per le Scienze Corporative e nel 1932 del Collegio Nazionale Medico, entrambi annessi alla Scuola Normale Superiore. Nel 1967 questi colleghi vennero scorporati dall’istituzione di appartenenza per essere fusi con la Scuola Superiore per le Scienze Applicate Antonio Pacinotti, che nel frattempo era stata istituita per accogliere studenti della facoltà di agraria, economia e commercio e ingegneria. 5.1.3 Le residenze universitarie degli Enti regionali per il diritto allo studio A partire dal 1977 tutte le funzioni amministrative esercitate dallo Stato in materia di assistenza scolastica sono state trasferite alle Regioni. L’assistenza scolastica comprendeva “tutte le strutture, i servizi e le attività destinate a facilitare, mediante erogazioni e provvidenze in denaro o mediante servizi individuali o collettivi a favore degli alunni di istituzioni scolastiche pubbliche o private, anche se adulti, l’assolvimento nell’obbligo scolastico, nonché, per gli studenti capaci e meritevoli ancorché privi di mezzi, la prosecuzione degli studi”75. Le funzioni, i beni ed il personale delle Opere Universitarie preesistenti sono stati così trasferiti alle Regioni. Gli Enti regionali per il diritto allo studio gestiscono oggi strutture con finalità semplicemente residenziali (pensionati universitari). In totale, nel 1994/95 erano disponibili sul territorio nazionale 25.000 posti letto pubblici, con una media di un letto ogni 55,6 studenti.76 Questo valore è molto variabile da regione a regione. Se Piemonte e Lombardia sono leggermente al di sopra della media (cioè hanno una lieve carenza di posti letto, più accentuata in Piemonte), la Campania supera ad esempio i 300 studenti per posto letto77. Un’eccezione è la Calabria, la cui media di circa 5 studenti per posto letto è dovuta all’istituzione nel 1968 della prima ed unica università residenziale italiana, dotata di alloggi e attrezzature sportive, ricreative, associative e sanitarie.78 Questi valori sono molto bassi rispetto a quelli corrispondenti ad altri paesi europei. Tuttavia bisogna notare che i flussi interregionali di studenti in Italia sono piuttosto scarsi. Infatti, a parte alcune eccezioni, molte Università nazionali continuano ad attrarre studenti provenienti da un limitato “bacino di utenza”. Il che, in altre parole, significa che i giovani continuano ad iscriversi all'"ateneo sotto casa". Gli studenti che seguono corsi universitari in regioni diverse da quella di provenienza sono a livello nazionale meno di uno su cinque79, con punte minime di uno su venti nel Lazio. I criteri seguiti dalle Regioni per assegnare i posti di studio nelle residenze si basano per lo più sulle condizioni economiche degli studenti. La recente normativa in materia (decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 1997 "Uniformità di trattamento sul diritto allo studio universitario") prevede infatti una soglia di merito piuttosto bassa: 42/60 come voto di maturità per il primo anno o, per gli anni successivi, il superamento del numero medio di annualità degli studenti immatricolati nello stesso anno accademico e nello stesso corso di laurea. Le condizioni economiche invece sono determinanti: è richiesto un indicatore massimo della condizione patrimoniale della famiglia d'origine tra 100 e 130 milioni, ed un indicatore massimo del reddito annuo tra 43 e 50 milioni. 5.1.4 I Collegi Universitari legalmente riconosciuti dal Ministero dell'Università (MURST) I collegi universitari legalmente riconosciuti dal Ministero dell'Università raccoglievano, nel 1994, 11 istituti situati a Torino, Pavia, Padova, Roma e Palermo. Tra questi vi sono i Collegi Einaudi e Ghislieri, esaminati più in dettaglio nel seguito. Il fondamento giuridico del riconoscimento di questi collegi può essere trovato in una norma del 1933 (R.D. 31 agosto 1933 n.1592), la quale stabiliva che "le opere e le fondazioni che hanno per fine l'incremento degli studi superiori e l'assistenza nelle sue varie forme agli studi nelle università e negli istituti di istruzione superiore, sono sottoposte alla vigilanza del Ministero delle Pubblica Istruzione". Una profilo normativo completo dei collegi universitari legalmente riconosciuti si trova in nel saggio di Mario Spasiano80. In questa sede può essere utile soltanto ricordare che nel 1977 questi collegi non sono confluiti negli Enti regionali per il diritto allo studio poiché è stata riconosciuta la loro importanza nel fornire supporto culturale, oltre che logistico, agli studenti. Considerati strutture di sostegno delle università, essi sono perciò rimasti nella sfera di competenza dello Stato, pur nei rispetto dei propri margini di autonomia. 5.2 Primo caso: il Collegio Universitario "Renato Einaudi" di Torino

Il Collegio Universitario “Renato Einaudi”, pur essendo una via di mezzo tra una semplice residenza universitaria ed un vero e proprio “college” per quel che riguarda strutture e servizi offerti agli studenti, rappresenta un “centro di eccellenza” nel panorama universitario di Torino. Il Collegio prende il nome dal fondatore, Prof. Renato Einaudi, docente di Meccanica Razionale presso il Politecnico di Torino. Nel 1945 egli fu nominato "Commissario per la straordinaria amministrazione della Casa dello Studente", con il compito di ristrutturare come residenza universitaria un fabbricato in Via Galliari 30. In seguito edificò altre 4 sezioni (in ordine cronologico: via Maria Vittoria 39, corso Lione 24, Corso Lione 44 e via delle Rosine 3), che costituiscono ancora oggi, insieme alla sede storica di via Galliari, il Collegio Universitario di Torino "Renato Einaudi". Il fabbricato di via Galliari tuttavia era già sede, prima della guerra, della “Casa del Goliardo”. La quale, a dispetto del titolo, si proponeva di offrire seriamente agli studenti “vitto sano ed abbondante, aiuto ed assistenza morale e materiale”.La Relazione istitutiva della “Casa” (1922)81 è interessante ai fini di questa ricerca, poiché mette in risalto una delle finalità di un Collegio Universitario: compensare il classismo congenito di ogni sistema universitario. ”La piccola borghesia, che ha sempre fornito il maggior numero di studenti universitari, considerando questo un suo dovere, non ha più mezzi per continuare; il campo culturale viene limitato così alle classi più abbienti. Occorre adunque dare ai giovani, durante gli anni di vita universitaria, modo di vivere più a buon mercato senza eccessivo aggravio delle famiglie”. A livello finanziario si auspicava la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private: “Per una tale impresa è necessario non solo l’appoggio dei Corpi Accademici, ma quello dello Stato e degli Enti Pubblici in genere, ai quali incombe l’obbligo di facilitare e di promuovere gli studi universitari; il loro esempio non potrà che trovare largo seguito nelle classi industriali e commerciali che hanno il massimo interesse nel favorire la preparazione di un elemento direttivo colto ed istruito per le proprie aziende”.82 Il progetto restò fermo per una decina d’anni. Solo nel 1934 viene acquistato il fabbricato di via Galliari e fu stipulato l’atto di costituzione della “Casa” (ribattezzata “dello Studente”). Tra i fini sociali indicati nella nuova carta del 1934 c’è ora una novità: il sostegno agli scambi studenteschi nazionali ed internazionali. “Tale istituzione, oltre all’assistenza dei giovani universitari in genere, si propone di offrire una decorosa ospitalità a studenti stranieri che vengono a Torino a scopo di studio, in modo da incoraggiarli ad orientarsi sempre di più verso l’alta cultura italiana”.83 Dopo qualche vicissitudine durante il periodo bellico, la “Casa dello Studente” assunse la fisionomia attuale - come scrisse Norberto Bobbio -“grazie all’opera indefessa, ostinata ed appassionata di una sola persona”84: Renato Einaudi.

5.2.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni Il Collegio ospita in tutto circa 700 studenti dell’Università e del Politecnico. Nell’anno accademico 1996/97 la ripartizione era la seguente: Laurea Politecnico 408 Laurea Università 296 Accademia Belle Arti 5 Dottorato di Ricerca e Scuole dirette a fini speciali 27 Diplomi universitari 5 Totale 741

Il Collegio accoglie studenti iscritti a tutti i corsi di laurea degli atenei torinesi. Le facoltà più rappresentate nell’a.a. 1996-97 erano: Ingegneria 376 Lettere e filosofia 55 Medicina e chirurgia 50 Magistero-Psicologia 39 Architettura 32

Il numero totale di studenti ospitati è rimasto pressoché costante negli ultimi 10 anni. Tuttavia sta progressivamente diminuendo lo squilibrio tra studenti del Politecnico (per tradizione più numerosi) e studenti dell’Università. Il rapporto attuale è di circa uno a due. È interessante notare la distribuzione geografica dei residenti: il 52% proviene dalle regioni dell'Italia settentrionale, il 2 % da quelle centrali, ed il 44% dal sud e dalle isole. La percentuale di studenti stranieri è modesta, ma non trascurabile: approssimativamente il 2%. L’Einaudi, pur non disponendo di strutture prestigiose come quelle dei Collegi storici di Pavia o della Scuola Normale di Pisa è un riferimento importante nella vita universitaria di Torino. Tra gli ex-allievi che hanno dato lustro al Collegio vengono ricordati di solito Umberto Eco, Gian Luigi Beccaria, Claudio Magris, Massimo L. Salvadori, Gianni Billia, ed altri. B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Ogni anno il Collegio mette a concorso “100 posti di studio per studenti/esse iscritti/e all’Università o al Politecnico di Torino”. Il 75% dei posti è riservato a studenti del primo anno. Criteri per l’ammissione sono il reddito famigliare ed il merito scolastico. I candidati vengono divisi in 11 classi, in base al reddito imponibile del nucleo famigliare di provenienza. Qualche compensazione è prevista per tenere conto dell’eterogeneità dei redditi da lavoro dipendente/autonomo, nonché del numero di figli a carico della famiglia. Di solito il 10% dei posti totali è riservato ad ogni classe di reddito, all’interno della quale vengono fatte le attribuzioni in base ad una graduatoria di merito. Questa viene stilata in base ai risultati dell’esame di maturità, oppure - per gli studenti non del primo anno - al numero ed alla media degli esami sostenuti. Requisiti minimi per l’ammissione sono tuttavia un voto di maturità di 42/60, oppure una media di 24/30. Ogni anno i candidati sono molto numerosi, e superano spesso il numero di 500. Il voto medio di maturità degli ammessi è così molto elevato (55,6/60 nell' a.a. 1997- 98). I posti in collegio vengono riconfermati da un anno all’altro in base al numero di esami sostenuti - stabilito da una tabella relativa ai diversi corsi di laurea - ed alla media, che deve essere pari almeno a 24/30. Sebbene i criteri per il rinnovo dei posti non siano estremamente restrittivi, ogni anno circa 90 studenti (quasi il 15% del corpo studentesco)85 perdono il posto in Collegio. Un numero di posti limitato e prefissato ogni anno dal Consiglio di amministrazione è riservato infine ai dottorandi ed agli iscritti ai corsi di specializzazione. Supporto finanziario agli studenti Ogni residente deve pagare una retta annuale, il cui ammontare è una funzione della classe di reddito della famiglia di origine. Nel 1996 per la classe di reddito più bassa questo valore era pari a 1.470.000 L. Per la classe di reddito più alta a 6.510.000 L., pari al costo effettivo del posto di studio in collegio. Gli studenti più meritevoli, residenti in collegio da almeno un anno accademico, possono concorrere all’assegnazione di posti gratuiti, finanziati da lasciti, donazioni, o contributi di enti e privati. Dall’intestazione di queste borse emerge parte della storia del collegio e dei suoi principali benefattori. Unico criterio per l’attribuzione di questi posti è il merito universitario. Nel 1995-96 il Collegio ha assegnato 29 posti di studio gratuiti, a studenti con media compresa tra 28.8/30 e 30/30. Alcuni studenti inoltre ricevono borse di studio per lavori part-time in biblioteca o nelle sale computer. Si tratta di un sistema sperimentato nelle università americane, che consente al Collegio di fornire servizi più flessibili ed efficienti. Compimento degli studi Gli studenti del Collegio si laureano di solito con votazioni eccellenti. Il voto medio degli esami sostenuti dai residenti è pari a 27,1/3086. Sono numerosi ogni anno coloro che ricevono il Premio Optime, assegnato dall'Unione Industriale ai migliori laureati dei due atenei torinesi.

C) Servizi offerti Strutture I residenti dispongono di camere singole, di cui alcune dotate di servizi interni. Il vitto è escluso, ma l’Ente regionale per il diritto allo studio gestisce direttamente il servizio mensa in alcune sezioni del Collegio. In ognuna delle 5 sezioni (le due sezioni di Corso Lione e quelle di via Galliari, via Maria Vittoria, e via delle Rosine) sono presenti i seguenti servizi comuni: • cucine di piano; • servizio di lavanderia dei capi personali; • sala lettura quotidiani e riviste; ogni sezione riceve 2 riviste, 4 quotidiani e settimanali di informazione scelti con referendum tra i residenti; • sala televisione e videoregistratore; • sala giochi (ping-pong e calciobalilla); Vi sono inoltre, ripartite tra le varie sezioni: • 3 sale musica con pianoforte; • 3 sale conferenze; • 3 palestre attrezzate; • 1salamostrapitturaeartigrafiche; • 1 sala cinema con proiettore 16 mm; • 1 laboratorio fotografico per sviluppo e stampa; Le sezioni di via Maria Vittoria e via Bobbio contengono due biblioteche, per un totale di 90 riviste specializzate (medicina, informatica, architettura,...) e 21.000 volumi, con un incremento annuo di quasi 1.000 volumi. Completano i sussidi didattici le sale tecnigrafi e le sale informatiche. Queste ultime contengono in totale 21 personal computer (alcuni collegati in rete), oltre a stampanti, plotter, ecc. I residenti possono partecipare a corsi di nuoto, il cui costoèacaricodelCollegio. Inoltre impianti sportivi privati sono a disposizione degli studenti in giorni ed ore stabiliti. Corsi interni e supervisions Il Collegio non dispone di corsi integrativi strutturati o di regolari supervisions per i residenti. Tuttavia in anni recenti è stato attivato per gli studenti del Politecnico un sistema volontario di tutoraggio, svolto sotto il controllo di docenti e con la collaborazione di studenti più anziani. Occasionalmente in passato sono stati organizzati in collegio corsi propedeutici di analisi matematica, tenuti da docenti universitari e rivolti alle matricole delle facoltà scientifiche. A partire dall'anno prossimo i dottorandi residenti in Collegio saranno disponibili per supervision per gli studenti undergraduate. Per il tempo libero il Collegio organizza 2 corsi di yogae3corsiditeoriaepratica della fotografia. Corsi di lingue Il Collegio organizzava in passato corsi di inglese, francese e tedesco. I corsi di inglese erano seguiti da circa un quinto dei residenti. Oggi i corsi sono stati sostituiti da supporti multimediali (cassette, CD-rom, ecc.). Seminari, gruppi di studio, incontri Conferenze su temi di attualità, o cicli su temi specifici. Attività sociali Il viaggio di studio annuale, della durata di quasi una settimana, in una località estera. 130 abbonamenti alla stagione teatrale del Teatro Stabile e 50 abbonamenti alla stagione concertistica della Accademia Stefano Tempia possono essere utilizzati a rotazione dai residenti. Associazioni ex-allievi Presso il Collegio Universitario ha sede l’associazione ex-ospiti del Collegio, la cui attività è tuttavia molto ridotta. 5.2.2 Profilo gestionale A) Amministrazione Il Collegio è un Ente Morale posto sotto la vigilanza del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Sono organi del Collegio: • L’assemblea dei contributori, che riunisce i principali finanziatori del Collegio (ad esempio coloro che hanno fornito contributi annui tali da coprire almeno il costo di un posto di studio). L’assemblea si riunisce almeno due volte all’anno ed elegge tre rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione; • Il Consiglio di Amministrazione, composto da: • un membro in rappresentanza del Ministero dell’Università; • quattro membri in rappresentanza degli atenei torinesi; • tre membri eletti dall’Assemblea dei Contributori; • fino ad un massimo di tre membri in rappresentaza di enti o privati che si impegnino a sovvenzionare il Collegio per l’equivalente di almeno 10 posti studio; • due membri in rappresentanza degli studenti; Il Consiglio di Amministrazione definisce gli indirizzi generali dell’attività del collegio, stabilisce le modalità di assegnazione dei posti di studio e delibera in materia di spese e su altre questioni amministrative. Il Consiglio nomina un proprio Presidente, che ha la rappresentanza del Collegio, cura i rapporti con l’esterno e sovrintende alla gestione nell’ambito delle delibere del Consiglio. • Il Collegio dei revisori dei conti, composto da cinque membri designati da: Ministero del Tesoro, Ministero dell’Università, Istituto Bancario San Paolo di Torino, Cassa di Risparmio di Torino, Assemblea dei contributori; Un Direttore, nominato dal Presidente su delibera del Consiglio di Amministrazione, dà esecuzione alle delibere del Consiglio. Ha inoltre le funzioni di capo del personale, cura l’osservanza del regolamento interno da parte degli studenti e coordina le attività culturali, sportive e ricreative del Collegio.

B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 1996 Motivazione ML % Rette collegiali 1.766 33,5 % Proventi dal patrimonio 764 14,5 % Donazioni da parte di privati 185 3,5 % Finanziamento pubblico diretto 1.682 31,9 % Donazioni ex-allievi n.d. n.d. Reddito prodotto dalla ricerca 00,0% Altri 880 16,6 % Totale 5.277 100,0% Principale fonte di reddito per il Collegio sono le rette pagate dagli studenti, che costituiscono il 33.5 % delle entrate totali. Per questo l’Einaudi costituisce un caso a sé rispetto alle altre istituzioni italiane ed estere prese in esame. Tuttavia bisogna notare che in valore assoluto il contributo studentesco non è molto elevato, poiché il costo di ogni posto di studio in Collegio è piuttosto contenuto (vedere più oltre). Alcuni college inglesi ricavano dai contributi studenteschi una percentuale maggiore delle proprie entrate; tuttavia in Inghilterra questa voce può essere considerata parte del finanziamento pubblico, poiché le tasse del college vengono rimborsate dallo Stato. L’importanza del contributo studentesco è cresciuta negli ultimi anni. Mentre nel periodo 1991-96 il finanziamento MURST è rimasto pressoché invariato in valore nominale, i proventi delle rette sono cresciuti di oltre il 120 %. Ciò si è verificato grazie ad un incremento generalizzato dei contributi ed alla ridistribuzione delle classi di reddito. Le donazioni da parte di privati sono diminuite in termini reali negli ultimi anni.

Tavola ricapitolativa delle uscite 1996 Motivazione ML % Stipendi per il personale docente 00,0% Stipendi per il personale non docente 1.923 36,4 % Borse di studio n.d. n.d. Spese per l’acquisto di beni e servizi 1.884 35,7 % Oneri tributari 247 4,7 % Deprezzamenti e ammortamenti 953 18,1 % Altri 270 5,1 % Totale 5.277 100,0%

La spesa relativa al personale è nel caso dell'Einaudi piuttosto contenuta. Ciò deve essere attribuito sia ad un fattore di scala (700 allievi permettono di ripartire meglio l'organico disponibile) sia al fatto che l'Einaudi si serve di collaborazioni studentesche per servizi quali la biblioteca o la sala computer. Gli studenti selezionati si impegnano a lavorare per 15 ore alla settimana e ricevono una paga lorda variabile tra 11.000 e 15.000 L/ora. L'evoluzione della spesa per il personale non presenta variazioni significative negli ultimi anni. Non è stato possibile in base ai dati del bilancio 1996 ricavare dati più precisi sulla ripartizione delle spese per l'acquisto di beni e servizi. Tuttavia nel Bilancio preventivo dell'anno 1991 esse erano ripartite nel modo seguente: combustibile per il riscaldamento 30%, manutenzione 16%, energia elettrica 12%, pulizia camere 9%, attività culturali e acquisto di libri, giornali e riviste 6%, attività sportive 2%, Una voce importante nelle uscite è costituita dagli ammortamenti (che non sembrano essere presenti nei bilanci di istituzioni simili). Non è ben chiaro in che cosa consistano gli oneri tributari. Costo annuale pro-capite 1996 Il costo annuale pro-capite determinato dal Collegio e riportato in “Prospetti, dati e notizie 1996” è pari a 6.660.000 L. Dividendo il totale di bilancio sopra riportato per il numero totale di studenti ospitati si otterrebbe un valore leggermente superiore (qualche punto percentuale). La differenza è dovuta allo scorporo di alcune poste correttive presenti in bilancio. Nell'anno 1989 il costo unitario del posto di studio era circa 3.700.000 L. Patrimonio del Collegio Oltre agli edifici che ne ospitano l'attività, segnati a bilancio per circa 9 miliardi, il collegio dispone di un patrimonio di circa 7 miliardi.

C) Gestione dei servizi Il servizio mensa non è interno al collegio e viene gestito autonomamente dall’Ente regionale diritto allo studio. Non sono pervenuti dati per gli altri servizi, che sembrano tuttavia essere affidati a personale interno al collegio. 5.3 Secondo caso: la Residenza Universitaria Lamaro-Pozzani di Roma

La RULP si colloca, per quel che riguarda strutture e servizi offerti agli studenti, tra il Collegio Einaudi di Torino ed il Collegio Ghislieri di Pavia. Essa presenta un notevole interesse ai fini di questa ricerca, sia perché struttura collegiale di recente istituzione, sia perché finanziata interamente con fondi privati: la Residenza infatti è stata fondata e viene gestita in modo autonomo dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro (nel bilancio non vi è traccia di contributi pubblici). Una ragione ulteriore di interesse è il complesso rapporto della RULP con tre università diverse - "La Sapienza", "Tor Vergata" e "Roma III" - rapporto risolto attraverso una totale indipendenza della Residenza dagli atenei pubblici sia per quanto riguarda la selezione dei candidati che la scelta degli orientamenti didattici. La Relazione annuale 1996-97 della RULP contiene una presentazione completa e concisa della storia e delle finalità della Residenza: "La Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, in aderenza agli scopi indicati nel suo Statuto, ha realizzato a Roma, nel quartiere Tuscolano, una Residenza Universitaria per ospitare studenti di ogni parte d'Italia che abbiano conseguito ottimi risultati negli studi superiori e si iscrivano al primo anno di un corso di laurea presso le università statali di Roma "La Sapienza", "Tor Vergata" e "Roma III". La residenza, ideata sul finire degli anni sessanta dal Presidente della Fondazione Enrico Pozzani, è stata portata a termine nel 1971 dal suo successore Furio Cicogna, grazie alla generosità di Antonio Lamaro, che donò il terreno ed il rustico edilizio, e di molti altri Cavalieri del Lavoro. I Presidenti della Federazione, da Bruno Velani ad Alfredo Diana, hanno sempre seguito con viva attenzione le attività della Residenza Universitaria, sicuri del valore dell'opera per l'educazione e la formazione dei giovani. Gli studenti sono ospitati gratuitamente in stanze singole con servizi. Un'aula magna, studi di piano, sale di soggiorno ed una biblioteca sono disponibili per le attività culturali di tutta la comunità e per gruppi ristretti. La "Casa" è inoltre dotata dei necessari servizi per le esigenze della vita quotidiana, di un ampio giardino e di alcuni impianti sportivi: campi da tennis, pallavolo, pallacanestro ed una palestra".

5.3.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni Il numero totale di studenti iscritti ad una delle università statali di Roma ed ospitati dalla RULP nell'anno accademico 1996/97 era pari a 66, di cui 24 ragazze e 42 ragazzi. È interessante notare la distribuzione geografica degli studenti: 51 provengono dalle regioni dell'Italia centro-meridionale e 15 dalle regioni settentrionali. Per quanto riguarda le discipline, la Residenza da spazio a tutti i corsi di laurea delle Università statali di Roma. Tuttavia le facoltà più rappresentate sono Giurisprudenza (18 studenti), Ingegneria (16) ed Economia (11). Tra i corsi di laurea di più recente istituzione Scienze della Communicazione occupa una posizione importante. In alcuni periodi dell'anno inoltre la Residenza ospita studenti post-graduate e studenti stranieri, nell'ambito di vari programmi di cooperazione e di scambio: • Rapporto con l'Università di Warwick. Nel 1996-97 la Residenza ha ospitato giovani dei Dipartimenti di Italiano e di Storia dell'Università Britannica; simmetricamente, otto studenti della RULP sono andati in Inghilterra par seguire corsi estivi di lingua ed un laureando per frequentare corsi afferenti alla sua facoltà; • Collaborazione con il Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, e con le Scuole di Management di Praga e Budapest. In Giugno ed in Settembre vengono ospitati giovani manager dell'Europa dell'Est, impegnati in stage formativi di carattere teorico e pratico (training in aziende dei cavalieri del Lavoro); • Progetto Ponte. 12 partecipanti, in base ad un accordo di collaborazione tra la RULP, la Pontificia Università Angelicum e l'Association of Italian American Educators, che raccoglie alcune università dello Stato di New York. Giovani italo- americani frequentano corsi di lingua, cultura, storia ed economia italiana.

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Gli esami per l'ammissione alla RULP si svolgono ogni anno tra fine Agosto ed inizio Settembre. Le prove sono riservate a studenti con un curriculum scolastico particolarmente brillante (60/60 come voto di maturità o 7,5/10 di media nei primi quattro anni della scuola secondaria superiore) e si articolano in due fasi: la prima è composta da prove scritte, colloqui individuali e dibattiti; la seconda da test psico- attitudinali e da un duplice colloquio individuale. La formalizzazione delle ammissioni avviene solo dopo la verifica degli atti degli esami da parte della Commissione di Vigilanza per la Residenza. Un particolare interessante delle prove di ammissione è che anche laureandi ed ex-laureati della Residenza partecipano alla selezione delle matricole. Nel 1996 erano presenti 109 candidati, di cui 45 studenti e 64 studentesse. 43 hanno superato la prima fase delle prove. Alla fine sono stati ammessi alla Residenza 19 studenti, di cui 11 ragazzi ed 8 ragazze. Il numero di candidati è in costante aumento: nel 1997 sono pervenute alla Residenza 178 domande di ammissione. La permanenza in collegio viene riconfermata da un anno all’altro, a giudizio insindacabile della Direzione, in base al superamento di tutti gli esami previsti dalle disposizioni interne per ogni singola facoltà, dei risultati conseguiti nei corsi istituzionali organizzati dalla Residenza, della partecipazione alle attività interne e del comportamento nella comunità. Supporto finanziario agli studenti La RULP non dispone di un sistema di borse di studio per gli studenti. Tuttavia la permanenza e la partecipazione a tutte le attività della Residenza (corsi propedeutici, corsi di lingua, seminari, ecc.) è completamente gratuita, indipendente dalle classi di reddito degli studenti. Compimento degli studi Non sono disponibili dati relativi alla durata del corso degli studi per gli studenti ospitati dalla RULP. Tuttavia l'analisi dei dati relativi ai laureati evidenzia performance accademiche di eccellenza. Ad esempio nel periodo giugno 1996 aprile 1997 hanno conseguito il titolo 11 allievi, 9 con la votazione 110 e lode e 2 con 110/110. Sbocchi L'obiettivo esplicito della Residenza è di "contribuire alla formazione di una classe dirigente preparata ad affrontare le nuove sfide della complessità attraverso una consolidata attitudine all'interdisciplinarietà e una esperienza di vita ricca e differenziata. I risultati danno ragione alla scelta dei Cavalieri del Lavoro di puntare sul merito. I quasi 300 laureati della Residenza si sono tutti inseriti nel mondo del lavoro senza difficoltà e molti hanno già raggiunto posizioni di particolare prestigio e responsabilità."87 Un’analisi più circostanziata evidenzia un passaggio relativamente breve dall'università al mondo del lavoro. La situazione occupazionale di tutti i laureati della RULP (quasi 300 dall'anno di fondazione) è la seguente: Settore percentuale di ex-allievi Aziende pubbliche e private 44.2% Libera professione 17.3% Pubblica amministrazione 15.5% Università, ricerca ed insegnamento 14.0% In attesa di primo impiego o impegnati nel servizio 9.0% militare

C) Servizi offerti Strutture Tutti gli studenti ricevono alloggio e vitto dalla Residenza. Sono ospitati in stanze singole con bagno e telefono, e dispongono di un'Aula Magna ed altri locali comuni. In particolare una biblioteca (limitata ad alcune opere di fondamentale consultazione e ad abbonamenti a riviste dei diversi settori) ed una sala informatica, con una decina di computer e collegamento Internet. Sono inoltre a disposizione dei residenti una palestra e campi da tennis, pallacanestro e pallavolo. La Residenza promuove parecchie attività di carattere culturale/formativo, come specificato nel seguito. Corsi propedeutici di economia ed informatica La Residenza organizza ogni anno corsi propedeutici di economia ed informatica per le matricole. Alla fine delle lezioni, la cui frequenza è obbligatoria, ogni studente deve presentare un elaborato. Il corso di economia affronta argomenti di carattere generale: il sistema bancario, la gestione delle imprese, l’economia monetaria, le politiche economiche ed il debito pubblico, ecc. Il corso di informatica si propone di famigliarizzare gli studenti con i sistemi e gli ambienti operativi più comunemente utilizzati. Corsi di lingue La residenza collabora con alcuni Istituti di lingue, quali il “British Institute of ” per l’inglese, il “Centre d’Etudes Saint Louis de France” per il francese, ed il “Goethe-Institut” per il tedesco. Gli studenti frequentano i corsi e sostengono i relativi esami a fine anno. Seminari, gruppi di studio, incontri La RULP promuove durante l’anno accademico una seri di seminari, gruppi di studio ed incontri con personalità del mondo politico, imprenditoriale e della cultura. A titolo di esempio, alcuni dei temi affrontati nel 1996-97 riguardavano il settore no- profit, il sistema azienda, il sistema fiscale d’impresa, la narrativa italiana negli anni 80-90, la riforma delle Istituzioni, ecc. I testi di alcuni interventi particolarmente significativi vengono raccolti periodicamente nella Collana Dario Mazzi, realizzata dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro insieme all’Editrice “Il Mulino”. La Residenza promuove infine gli “Incontri dei giovani con il mondo del lavoro”, rivolti a studenti degli ultimi anni della scuola secondaria superiore. Attività sociali Il viaggio di studio annuale, la pubblicazione della rivista “Panorama per i giovani” e varie altre attività. Associazione ex-allievi Da sedici anni è attiva l'Associazione Laureati della Residenza Universitaria "Lamaro-Pozzani". I laureati sono peraltro molto vicini all'istituzione e alcuni di loro collaborano direttamente alle attività culturali, consentendo fra l'altro un significativo contenimento dei costi. 5.3.2 Profilo gestionale A) Amministrazione La Residenza è stata fondata dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Questa associazione, costituita in Ente Morale fin dal 1925, raccoglie i nomi più importanti dell'imprenditoria italiana. I Cavalieri del Lavoro sono nominati ogni anno dal Capo dello Stato in numero di venticinque, in occasione della Festa della Repubblica. La Residenza Universitaria, che tuttora dipende strutturalmente e giuridicamente dalla Federazione, è un'organizzazione interamente no-profit, senza legami formali né con l'autorità pubblica, né con le molte università presenti a Roma. I diversi programmi culturali sono approvati dal Consiglio della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, il cui Presidente è attualmente Alfredo Diana, già parlamentare italiano e europeo e Ministro dell'Agricoltura nei governi Amato e Ciampi. All'insieme delle attività sovrintende un Comitato, nominato dal Consiglio della Federazione e che, con alcune integrazioni, costituisce anche il Comitato dei Garanti della Collana di Studi e Ricerche "Dario Mazzi". Attualmente quest'ultimo Comitato è composto dai Cavalieri del Lavoro Tancredi Bianchi, Ercole Canali, Umberto Colombo, Alfredo Diana, Gianfranco Dioguardi, Mario Federici e Carlo Lotti, dalla Sig.ra Giuliana Mazzi e dal Segretario Generale della Federazione Giorgio Sinatti.

B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 1997 Motivazione ML % Rette collegiali -- Proventi dal patrimonio 404 22,0% Donazioni da parte di privati 1.275 69,1% Finanziamento pubblico diretto -- Donazioni ex-allievi 139 7,5% Altri 26 1,4% Totale 1.844 100%

La struttura delle entrate e delle uscite è rimasta invariata fin dalla fondazione della Residenza. La RULP si caratterizza per l'assenza di qualsiasi tipo di finanziamento pubblico, a differenza di quanto accade in tutti gli altri collegi italiani ed esteri considerati in questo lavoro. Anche la gratuità dei servizi offerti agli studenti, indipendentemente dalla classe di reddito familiare, è piuttosto insolita (l'unico altro esempio tra i collegi in esame è l'Ecole Normale di Parigi). Gli unici contributi versati dagli studenti infatti si riferiscono alla partecipazione alle spese per i viaggi di istruzione e alle iniziative nel settore graduate. Sotto la voce "altro" vengono conteggiati i ricavi relativi all'attività editoriale del college. Tavola ricapitolativa delle uscite 1997 Motivazione MF % Direzione, consulenze, attività culturali e 198 10,8% collaborazioni Personale (eccetto direzione) 461 25,0% Borse di studio -- Edilizia 771 41,8% Viaggi d'istruzione, stages 125 6,8% Pubblicazioni 56 3,0% Altro 233 12,6% Totale 1.844 100,0%

La voce di spesa relativa al corpo docente deve essere analizzata tenendo conto del fatto che, come tutti i college italiani ad eccezione della Scuola Normale di Pisa, la Residenza non dispone di un corpo docente interno e attiva i propri programmi culturali attraverso contratti con enti, istituzioni e singoli specialisti, sotto il coordinamento dalla Direzione. Le voci relative ai viaggi di istruzione, agli stage e alle pubblicazioni costituiscono un elemento importante e caratterizzante dell'istituzione, mentre le spese per la biblioteca (limitata ad alcune opere di fondamentale consultazione e ad abbonamenti a riviste dei diversi settori) e la sala computer sono comprese nelle altre voci indicate. Fra le "altre" spese, di particolare rilievo sono quelle relative all'iniziativa "Incontri dei giovani con il mondo del lavoro", che fa capo alla Residenza Universitaria e attraverso la quale vengono raggiunti e sensibilizzati ai problemi dell'orientamento e della scelta del corso di laurea alcune migliaia di studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori. Costo annuo per studente Come sempre, non è facile determinare il costo annuo pro-capite per uno studente "regolare" della RULP. È necessario infatti considerare le entrate e le uscite relative agli studenti "saltuari" ospitati per brevi periodi di tempo dalla Residenza nell'ambito dei vari accordi di scambio e di cooperazione (vedi sopra). Il valore calcolato dalla Direzione della Residenza è di circa 25 milioni annui. Patrimonio della Residenza Oltre all'edificio che ne ospita l'attività, la Residenza dispone di un patrimonio di circa sei miliardi, interamente investito in titoli di Stato.

C) Gestione dei servizi Il servizio mensa e di pulizia sono appaltati a ditte esterne già da alcuni anni e con risultati giudicati soddisfacenti dalla Direzione. 5.4 Terzo caso: il Collegio Ghislieri di Pavia

Siamo stati molto indecisi su quale tra due Collegi storici di Pavia, legati/separati da antiche rivalità, includere in questo studio. Simili per età, costituzione e funzionamento, non potevano essere considerati entrambi. Alla fine ne abbiamo scelto uno. Ma - ci scusino i Ghislieriani - cerchiamo di riparare al torto citando per primo l'altro, il Borromeo: "Ideato da San Carlo, studente a Pavia, come luogo di perfezione religiosa e culturale, il Collegio Borromeo nacque ufficialmente con la bolla di Pio IV "Ad apostolicae dignitatis apicem" del 15 ottobre 1561. Costruito da Pellegrino Tibaldi, rifinito dal Richini, illustrato dagli affreschi del Nebbia e dello Zuccari, il più antico collegio d'Italia gode anche di un inimitabile prestigio artistico"88. Di pochi anni posteriore (1567) è la fondazione del Collegio Ghislieri, ad opera del pontefice S. Pio V, al secolo Antonio Michele Ghislieri, già lettore di Filosofia e Teologia nell'Università di Pavia e passato alla storia come organizzatore della alleanza cristiana vincitrice della battaglia di Lepanto (1571). Attingiamo da uno dei prospetti informativi: "Lo scopo [del Collegio] era quello di consentire a giovani di brillante ingegno ma di scarsi mezzi l'accesso all'antica e rinomata Università di Pavia, dove Papa Ghislieri era stato lettore di teologia. Affermatasi nel tempo la sua fama, il Ghislieri meritò un importante riconoscimento a metà del '700, quando la monarchia austriaca (allora regnante in Lombardia) assunse il patronato sul Collegio, mantenendolo per circa un secolo fino alla perdita dei territori lombardi. Durante il periodo napoleonico il Ghislieri visse la singolare esperienza di essere trasformato in scuola militare. Dotato sin dalla fondazione di un cospicuo patrimonio terriero con un imponente castello che il Collegio ancora possiede [a Lardirago (Pavia)], il Ghislieri ha potuto svolgere ininterrottamente la sua funzione per più di quattro secoli, aumentando i posti di alunno dai ventiquattro originari al centinaio attuale. A questi si sono aggiunti dal 1965 i cento posti della sezione femminile, intitolata alla fondatrice Sandra Bruni. Con la unificazione nazionale il patronato sul Collegio passò al Re d'Italia e poi, con la caduta della monarchia, al Presidente delle Repubblica, che lo esercita attualmente. Il Collegio Ghislieri opera oggi sotto la vigilanza del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica, che lo ha riconosciuto come ente di alta qualificazione culturale." Al di là del sostegno ai "giovani di brillante ingegno ma di scarsi mezzi", due sono state le priorità del Collegio in oltre quattro secoli di attività: • favorire un ambiente studentesco stimolante e ricco di scambi tra i vari campi del sapere. Ciò si realizza all'interno della comunità collegiale anche grazie a una delle più grandi biblioteche private italiane (oggi circa 100000 volumi, con un fondo antico di parecchie centinaia di edizioni cinque-seicentesche) ed una cospicua collezione di opere d'arte antica e moderna. • Raccogliere la comunità degli studenti attorno a valori etici comuni e condivisi. La Bolla di fondazione recita: "Sapientia cum probitate morum coniuncta humanae mentis perfectio". "Probitas morum" che doveva contribuire, negli intenti del fondatore, al miglioramento della società civile. Tra gli alunni che hanno fatto onore al motto, il Collegio è solito ricordare il commediografo Carlo Goldoni, lo statista Giuseppe Zanardelli, il fondatore dell'Università Cattolica padre Agostino Gemelli, il martire della Resistenza Teresio Olivelli, il ministro Ezio Vanoni, il filologo Gianfranco Contini.

5.4.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni Il Collegio ospita attualmente circa 200 studenti, equamente divisi tra la sezione maschile e quella femminile. Tradizionalmente i residenti in Collegio sono studenti "undergraduates", iscritti ai vari corsi di laurea dell'Università di Pavia. Denominati "alunni"e"alunne", essi costituiscono ancora oggi il corpo principale dei collegiali. Negli ultimi anni sono stati assegnati posti di perfezionamento in collegio a studenti laureandi e ad alunni laureati iscritti ad un corso di dottorato di ricerca. Sono inoltre presenti in collegio alcuni studenti stranieri grazie a scambi con alunne ed alunni italiani che si recano all'estero per un periodo di studio o di ricerca. In particolare il Collegio ha costruito nel tempo una fitta rete di scambi con istituti universitari europei ed americani: Cambridge, Monaco di Baviera, Ginevra, Zurigo, Sussex, Strasburgo, Mainz, Parigi, Oregon.

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Gli esami per l'ammissione al Collegio si svolgono ogni anno in Settembre. I candidati, il cui voto di maturità deve essere pari almeno a 48/60, vengono esaminati da una commissione di professori dell'Università di Pavia, presieduta dal Rettore dell'Ateneo. Nell'anno 1997-98 erano disponibili 15 posti per la sezione maschile ed altrettanti per quella femminile, da attribuire in base alle graduatorie di merito. Tutte le discipline sono ammesse ed almeno un posto deve essere attribuito in ciascuno dei seguenti tre gruppi di corsi di laurea: umanistici, medico-biologici, tecnico-scientifici. Nella sezione femminile la graduatoria di merito è l'unico criterio per l'attribuzione dei posti. Nella sezione maschile oltre alla graduatoria di merito devono essere rispettate altre "condizioni particolari" relative alla provenienza geografica ed alla condizione economica dei concorrenti. La ragione di queste condizioni deve essere ricercata nella storia del collegio e nei vincoli cui sono stati sottoposti nei secoli lasciti e borse di studio. Tuttavia questi criteri sembrano a volte un pò anacronistici. Il bando recita ad esempio che ogni anno un posto in Collegio è riservato a studenti del Mandamento di Morbegno, compatibilmente con la posizione conseguita nelle graduatorie. Gli esami di ammissione consistono di una prova scritta e due prove orali, di cui una a scelta del candidato. La prova scritta, della durata di 5 ore, consiste in una dissertazione su un argomento a scelta tra quelli proposti, con riferimento a: letteratura, storia, filosofia, economia, matematica, fisica, chimica, biologia. Le prove orali consistono in un esame su due discipline afferenti al corso di laurea per il quale è stata presentata domanda. I posti di perfezionamento vengono attribuiti con un concorso interno riservato agli alunni del Collegio. Supporto finanziario agli studenti I posti in collegio sono attribuiti a titolo gratuito fino ad un determinato reddito famigliare (60 milioni di lire nel 1996-97), determinato in base alle dichiarazioni fiscali ed eventualmente integrato da altri parametri stabiliti dal Consiglio di Amministrazione per tenere conto della capacità complessiva di spesa della famiglia. Oltre questo limite i posti vengono assegnati dietro il rimborso parziale delle spese di mantenimento, secondo quanto fissato annualmente dal Consiglio di Amministrazione. Ad esempio nel 1998 le rette erano determinate nel modo seguente: • fino a 60.000.000 L: gratuito; • oltre a 60.000.000: L.: 3.500.000 L. + 13 % del reddito eccedente 60.000.000 L, fino ad un massimo di 10.000.000 L. Il collegio dispone inoltre di un articolato sistema di borse di studio integrative: • borse di studio e di specializzazione post lauream, attribuite annualmente nelle diverse discipline, in memoria dei diversi benefattori; • una borsa per i primi classificati nelle graduatorie di ammissione, esentati dal pagamento delle rette del Collegio indipendentemente dal reddito famigliare; • borse di studio brevi o annuali dell'Associazione ex-alunni a favore degli alunni in corso; Compimento degli studi Per mantenere il posto in Collegio è necessario sostenere tutti gli esami previsti dal piano di studio entro il 31 dicembre di ogni anno, con una media complessiva di 27/30 ed un voto minimo di 24/30. Tutti gli studenti del Collegio devono pertanto essere "forzosamente" in corso. Il numero di allievi che ogni anno "perdono" il collegio, non riuscendo a rispettare scadenze e votazioni, è variabile: ad esempio, un alunno nell'anno accademico 1997-98. Il Consiglio di Amministrazione può tuttavia, in casi eccezionali, concedere una proroga di 2 mesi agli alunni che non abbiano concluso gli esami nei termini stabiliti. L'analisi delle votazioni conseguite dagli allievi nel 1996-97 evidenzia performance accademiche di eccellenza: su 23 laureati, 19 hanno ottenuto la votazione di 110/110 e lode e 4 110/110. Sbocchi Un accenno alla situazione occupazionale degli ex-alunni del Collegio viene fatto a conclusione della scheda sul Ghislieri nel saggio di Mario Spasiano89,incuisifa riferimento a oltre 200 professori ordinari ed associati impegnati nell’università ed in modo vago a collegiali che ricoprono posti di rilievo nei quadri dirigenti della società italiana. Il periodico “Notizie Ghislieri”, curato dall’Associazione Alunni, fornisce qualche vaga notizia sullo stato degli ex-allievi. Oltre alle note di colore - ad esempio la Rubrica “Nozze”, riempita dalle cronache di addio al celibato - vi sono alcuni dati sulle carriere degli ex-collegiali. Il numero del Luglio 1997 riporta tra gli altri la nomina a Sottosegretario della Funzione Pubblica del Prof. Ernesto Bettinelli, a Presidente della Stet del Prof. Guido Rossi, a Presidente dell’Enel del Dott. Franco Tatò.

C) Servizi offerti Strutture Tutti gli studenti ricevono alloggio e vitto. Sede storica del Collegio è il Palazzo Ghislieri, imponente edificio progettato da Pellegrino Pellegrini nella seconda metà del Cinquecento e situato nel centro storico di Pavia nelle immediate vicinanze dell’Università. Il palazzo ospita ancora oggi la sezione maschile. La sezione femminile, fondata nel 1965 ed intitolata a Sandra Bruni, sorge su un’area attigua, in parte in edifici di nuova costruzione ed in parte in strutture preesistenti riadattate. Gli studenti sono ospitati in camere singole, alcune delle quali con bagno, hanno una mensa interna e possono utilizzare cucine e lavanderie ai piani. A loro è assicurata anche assistenza medica, coordinata dal responsabile medico del Collegio. Nell’ultimo dopoguerra è stata realizzata l’Aula Goldoniana, destinata a convegni e conferenze. Altre strutture a disposizione degli alunni sono la biblioteca (di cui si è già detto), due stazioni di lavoro per computer collegate in rete con l’Università, le sale di lettura, la sala musica, la sala del tecnigrafo, la videoteca ed una camera oscura. Gli spazi ricreativi comprendono una palestra, campi da tennis e da calcetto, sale di ritrovo, oltre all’ampio parco che costeggia l’edificio. Nella città di Pavia inoltre vengono organizzati regolarmente tornei intercollegiali di calcetto, calcio, pallavolo e pallacanestro. Attività tutoriali Gli alunni laureati iscritti ad un corso di Dottorato di Ricerca svolgono in Collegio attività tutoriale rivolta agli studenti undergraduates. Il tutor organizza corsi interni, denominati "lezioni tutoriali", nelle varie aree disciplinari90 e cura l'organizzazione di cicli di seminari e conferenze rivolti agli studenti dell'Università di Pavia. I tutors ricevono un compenso di circa 5.000.000 L. all'anno, scalato dalla retta di permanenza in collegio. Corsi di lingue 4 lettori di madrelingua interni al collegio sono responsabili per i corsi di inglese, francese, tedesco e spagnolo. Gli alunni sono tenuti a sostenere durante la loro permanenza in Collegio una prova di conoscenza della lingua inglese ed una a scelta tra francese, tedesco e spagnolo. Seminari, gruppi di studio, incontri I seminari e le conferenze ospitati in collegio sono molto numerosi (oltre 50 solo nell’a. a. 1996-97). Molti interventi individuali, oltre a nutriti cicli di conferenze su temi di attualità. Ad esempio: “Le frontiere della medicina alle soglie del 2000”, “Storia della Storiografia”, “Archeologie”, “La riforma del processo civile: risultati e prospettive”, “Prospettive di interventi urgenti nel sistema del processo penale”, ecc. Il Collegio ospita inoltre regolarmente convegni scientifici. Associazione Musicale Collegio Ghislieri Nel 1998 è nata l'Associazione Musicale del Collegio Ghislieri che organizza la stagione musicale interna e cura l'attività concertistica della Corale del Collegio. Associazione Alunni Dal 1946 è attiva l’associazione Alunni, il cui reddito si fonda sui contributi dei soci (attualmente 100000 lire annue) e sulle rendite di un patrimonio in titoli ed immobili (circa 600.000.000 L.). Oltre ad assegnare borse di studio (vedi sopra) pubblica l'annuario del Collegio ed il periodico "Notizie Ghislieri". Provvede inoltre ad acquistare abbonamenti teatrali per gli allievi, e dispone di un palco al Teatro alla Scala. La prima domenica del mese di Maggio si svolge in Collegio il "convegno di San Pio", ritrovo di tutti gli ex-alunni. 5.4.2 Profilo gestionale A) Amministrazione “Il Collegio Ghislieri è costituito in Fondazione (retta da un Consiglio di Amministrazione e con a capo il Presidente), che opera sotto la vigilanza del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Dirige la comunità collegiale il Rettore, coadiuvato da una Direttrice per la sezione femminile che nel 1966 si è aggiunta grazie all’iniziativa della dott.ssa Sandra Bruni, alla quale è intitolata la Fondazione che amministra la parte femminile”. 91 Compongono il Consiglio di Amministrazione del Collegio Ghislieri il Presidente, il Rettore del Collegio, il Rettore dell'Università, un rappresentante dell'Associazione EX-Alunni e di altri enti pubblici. Non sono pervenuti dati più precisi sulle funzioni dei vari Organi del Collegio, che dovrebbero tuttavia essere simili a quelle del Collegio Einaudi di Torino. Quest’ultimo infatti fa parte, assieme al Ghislieri, degli 11 Collegi universitari legalmente riconosciuti dal Ministero dell’Università.

B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 1996 Motivazione ML % Contributi studenteschi -12% Rendite patrimoniali: terreni -19% Rendite patrimoniali: fabbricati -32% Rendite patrimoniali: interessi -5% Contributi ministeriali -28% Contributi da altri enti -4% Altro -0% Total - 100%

Non sono pervenuti i valori assoluti delle spese e delle entrate, ma soltanto dati relativi. È interessante notare l'incidenza delle rendite patrimoniali, che per secoli hanno costituito l'unica entrata del collegio, e che ancora oggi concorrono ad quasi il 60% delle entrate complessive. I contributi studenteschi sono relativamente modesti, e vengono pagati solo dagli studenti il cui reddito famigliare supera 60 milioni annui. Il contributo statale è abbastanza sostanzioso, come per tutti i collegi universitari legalmente riconosciuti dal Ministero dell'Università. Tavola ricapitolativa delle uscite 1996 Motivazione MF % Personale -60% Altre Alloggio (escluso personale) -15% Vitto (escluso personale) -13% Borse di studio -9% Biblioteca (escluso personale) -1% Computer -1% Attività Culturali -1% Altro -0% Totale - 100 %

Tra le principali voci di spesa bisogna segnalare il personale, che incide per il 60% del totale. In parte bisogna tenere conto del fatto che le imponenti strutture del Ghislieri (biblioteca, giardini, stabili) richiedono un organico sostanzioso. Inoltre è necessario considerare la taglia piuttosto contenuta del Collegio, così che alcune spese ineludibili (ad esempio quelle relative alla direzione) abbiano un'incidenza percentuale più elevata. Costo annuo per studente Il costo annuale pro-capite determinato dal Collegio nel 1996 è stato pari a 16.300.000 L. Nel 1987 e 1992 tale valore era pari a 8.900.000 L. e 14.800.000 L. rispettivamente. Patrimonio del Collegio Per secoli i beni destinati da Pio V alla istituzione del Collegio - un intero feudo dominato dall'imponente castello di Lardirago - ne hanno costituito la principale rendita. Ancora oggi il Ghislieri ricava dal proprio patrimonio il 59 % delle proprie entrate. Tradizionalmente la ricchezza del Collegio era composta di terreni agricoli dati in affitto. Più recentemente si sono aggiunti al patrimonio immobili urbani e titoli.

C) Gestione dei servizi Tutti i servizi del Collegio, inclusi quello di mensa, pulizia e giardinaggio, sono gestiti in modo interno. 5.5 Quarto caso: la Scuola Normale Superiore di Pisa

“Di normale la Scuola Normale Superiore ha quasi soltanto il nome”92: comincia con queste parole un saggio di Luigi Radicati di Brozolo, già Direttore della Scuola di Pisa. Sembra proprio così, a partire dalla storia e dall’eccezionale ruolo sociale e culturale che la Scuola ha svolto nel passato. Ne diamo cenno attingendo dalla pagina web della Scuola.93 “Un decreto napoleonico è all'origine della fondazione della Scuola. Il 18 ottobre 1810 essa nasce ufficialmente come "succursale" dell'Ecole Normale di Parigi per i paesi in cui era autorizzato l'uso della lingua italiana, ma solo nel 1813 comincia veramente la sua attività, volta soprattutto alla formazione di insegnanti di scuola media superiore. Sotto la restaurazione granducale dei Lorena la Scuola Normale continua a svolgere la sua funzione di "semenzaio dei professori e dei maestri delle scuole secondarie del granducato". Acquisito nel 1862 carattere nazionale, con la pubblicazione degli "Annali" e lo sviluppo del corso di perfezionamento la Scuola andò sempre più assumendo, accanto alla funzione di collegio universitario, quella di istituto superiore di formazione scientifica e di ricerca, carattere che acquisì ufficialmente, insieme con l'autonomia amministrativa, nel 1932. Anche nel periodo fascista la Scuola Normale mantenne la sua rigorosa attività didattica e di ricerca. Giovanni Gentile, che ne fu Direttore fino al 1943, dette grande impulso a questa istituzione; Luigi Russo, suo amico poi oppositore e successore nella Direzione (1944 - 1948), diceva che "la Scuola Normale è stata la sua innocenza". Nella denominazione originaria di "Scuola Normale", l'aggettivo si riferiva a quella che era la sua funzione didattica primaria, di trasmettere "norme": nell'Ottocento le Scuole magistrali si chiamavano per questo "le Normali". Alla funzione della Scuola di preparare all'insegnamento secondario, si è progressivamente affiancata quella di formare dei futuri ricercatori e docenti universitari. Sono numerosi i normalisti che hanno insegnato e insegnano in università italiane e straniere; tra essi, studiosi che hanno lasciato una impronta nella cultura umanistica e scientifica. Per fare soltanto alcuni nomi: storici quali G. Volpe e D. Cantimori, filologi e italianisti quali M. Barbi e L. Russo, matematici quali M. Picone e A. Andreotti. Due fisici, E. Fermi e C. Rubbia, hanno ricevuto il Premio Nobel; un altro Premio Nobel fu assegnato a G. Carducci. I normalisti sono stati, e sono, presenti anche in altri settori della vita nazionale come parlamentari e politici (tra i quali un presidente della Repubblica, G. Gronchi), scrittori e dirigenti editoriali (tra gli altri G. Bollati e P. Citati), alti dirigenti dello Stato (C. A. Ciampi). [...] Attualmente, in seguito al notevole sviluppo delle strutture, anche logistiche, della Scuola, la creazione di laboratori, l'incremento di insegnamenti e di campi di ricerca, l'intensificarsi delle collaborazioni scientifiche nazionali e internazionali hanno stimolato e determinato l'integrazione del patrimonio tradizionale con elementi di costante innovazione e adeguamento alle nuove esigenze di un centro avanzato di studio e ricerca; in questo processo di trasformazione e sviluppo è stato tuttavia preservato "il gusto" e la coscienza della peculiare tradizione di questa istituzione formata e consolidata attraverso quasi due secoli di storia italiana.”

5.5.1 Profilo didattico A) Ruolo attuale e dimensioni La Scuola Normale ha un sostanzioso corpo docente, composto da 22 professori ordinari, 14 associati e 94 ricercatori (in tutto 130 unita). Tuttavia la Scuola può essere considerata un college, e non una vera e propria università, poiché, nonostante l’attività didattica interna, gli studenti rimangono iscritti e si laureano presso l’Università di Pisa. La Normale si limita ad integrare i corsi universitari, fornendo agli allievi, fin dal primo anno, gli strumenti e le metodologie fondamentali per lo studio e la ricerca. L’attività della Scuola Normale si articola in due Classi: quella di Lettere e Filosofia, e quella di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Gli altri corsi di laurea (Ingegneria, Economia, ecc.) sono di competenza dell’altro Istituto di istruzione superiore di Pisa, la Scuola Sant’Anna. Il corpo studentesco della Normale è composto da undergraduate (il cosiddetto Corso Ordinario), graduate (gli studenti di dottorato, che compongono il Corso di Perfezionamento) ed un numero limitato di borsisti. La recente legislazione ha stabilito l’equipollenza tra il Diploma di Perfezionamento conseguito presso la Scuola ed il titolo di Dottore di Ricerca rilasciato dalle altre Università italiane. Nel 1996 il numero complessivo di allievi della Scuola era 332, così ripartiti: • 179 corso ordinario • 132 corso di perfezionamento • 21 borsisti predottorali e postdottorali

B) Ammissione e performance Selezione e supporto finanziario Gli studenti vengono ammessi su concorso. La Scuola è l’unica istituzione italiana, tra quelle prese in esame, che non includa il voto di maturità tra i requisiti di ammissione; è simile in questo - come si è visto - alle Grandes Ecoles francesi. Per quanto riguarda il Corso ordinario (undergraduate) la Scuola bandisce ogni anno circa 25-30 posti per ciascuna delle Classi (Lettere e Filosofia / Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali). Un numero limitato di ammissioni è riservato a studenti degli anni successivi al primo provenienti da altre università. Costoro, per essere ammessi alle prove, devono rispettare le condizioni di merito che la Normale impone agli interni: aver sostenuto tutti gli esami previsti dal piano degli studi con media di 27/30 e nessun voto inferiore a 24/30. Ogni anno l'ammissione è molto competitiva, poiché si presentano all'esame parecchie centinaia di candidati. Il concorso si articola in due fasi. Gli studenti che hanno superato le prove scritte vengono ammessi agli orali. Le materie d’esame sono stabilite in base alla Classe, nonché al corso di laurea a cui lo studente intende iscriversi presso l’Università di Pisa. Per mantenere il posto da un anno all’altro i normalisti devono rispettare le condizioni di merito relative agli esami previsti dall’Università di Pisa (vedi sopra), nonché aver sostenuto tutti gli esami interni e frequentato con successo i lettorati di lingue straniere. Per quanto riguarda il Corso di Perfezionamento, vi sono diversi bandi annuali ed il numero di studenti ammessi viene stabilito di volta in volta. I candidati, preselezionati in base ai titoli, vengono invitati a sostenere un esame scritto/orale presso la Scuola. Supporto finanziario agli studenti Alloggio, vitto, e tutti i servizi forniti dalla Scuola sono completamente gratuiti per i normalisti, indipendentemente dalle classi di reddito. Inoltre gli studenti del Corso ordinario ricevono il rimborso delle tasse dovute all’Università di Pisa ed un contributo didattico annuo di 1.800.000 L per l’acquisto di libri o altro materiale. Gli studenti del Corso di perfezionamento ricevono un trattamento economico simile a quello dei dottorandi di ricerca delle altre Università italiane. L'unica differenza sta nel fatto che i perfezionandi della Scuola ricevono parte dello stipendio sotto forma di vitto e alloggio, e un sussidio didattico mensile in moneta, di ammontare stabilito dal Consiglio Direttivo della Scuola. La Normale inoltre promuove periodi di ricerca o studio in Italia o all’estero attraverso un articolato sistema di borse e contributi, assegnati ogni anno da una commissione alla quale partecipano docenti e rappresentanti degli allievi. Performance Compimento degli studi Tutti i normalisti del Corso ordinario, dovendo sottostare ai criteri di merito imposti dalla Scuola, sono costretti a laurearsi in corso e con risultati eccellenti. Tuttavia ogni anno un numero limitato di studenti perde il posto in Normale: ad esempio, nel 1996, 7 allievi della Classe di Scienze (pari a circa il 4% del totale).

C) Servizi offerti Strutture logistiche Sede principale della Scuola è lo storico Palazzo dei Cavalieri di Santo Stefano, sito in Piazza dei Cavalieri a Pisa, di origini medievali e trasformato nel '500 dal Vasari. Adiacenti o vicino a questo complesso vi sono il Palazzo dell'Orologio, sempre del Vasari, che accoglie la Biblioteca di Lettere; il cinquecentesco Palazzo del Capitano, che ospita quella di Scienze; il "Palazzo Nuovo", con alloggi per studenti e la Mensa; il Palazzo Timpano (sul Lungarno), con camere per allievi/ospiti, e altri edifici distaccati con utilizzazioni specifiche. Tutti gli studenti ricevono vitto e alloggio in camere singole. Inoltre, annessi ai singoli collegi, sono una discoteca (prevalentemente di musica classica, ma arricchita di recente anche in altri settori musicali) e due locali per il ping-pong. La Scuola mette infine a disposizione degli studenti sale di musica e due pianoforti. Strutture scientifiche e di ricerca La Biblioteca, separata in due sezioni relative alle Classi di Lettere e Filosofia e di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, contiene in totali circa 600.000 volumi e 4.000 riviste. Il materiale raccolto, relativo principalmente alle discipline delle due Classi, è piuttosto vario. Grazie al sistema degli “scaffali aperti”, la biblioteca è totalmente accessibile ai normalisti, che dispongono tra l’altro di facilitazioni per il prestito. Nella Scuola inoltre sono conservati e messi a disposizione numerosi archivi. Oltre all'Archivio storico della Scuola stessa (dal 1859) si può ricordare l'Archivio Salviati, considerato il maggiore archivio privato italiano, la cui cospicua documentazione (dal XIII agli inizi del XIX sec.) concerne la storia politico-economica fiorentina, romana e più in generale italiana ed europea. La scuola dispone di un centro di calcolo, che contiene un numero cospicuo di elaboratori in ambiente UNIX al servizio delle due classi. Al centro di calcolo sono collegati numerosi terminali e due aule didattiche con 20 PC Ibm e 15 Macintosh. Collegati alla Scuola sono molti laboratori di ricerca, tra cui si ricordano il laboratorio di Fisica (ricerca sperimentale nel campo della fisica dello stato solido e della spettroscopia) e quelli di neurobiologia, di microprocessori, di ricerche informatiche per i beni culturali, ecc. Corsi universitari integrativi Un corpo docente interno, impegnato in attività didattiche e di ricerca, differenzia le Scuole di Pisa da tutti gli altri collegi italiani. Come si è detto, il normalista ha l'obbligo di seguire alcuni corsi/seminari interni, sostenendo a fine anno i relativi esami. La Classe di Lettere è basata su seminari di tipo misto, frequentati da allievi iscritti ad anni diversi e con diversa preparazione; al contrario la Classe di Scienze opta, almeno per i primi due-tre anni, per seminari rivolti a studenti dello stesso anno. I seminari sono tenuti da docenti della Scuola, ma includono contributi di studenti, perfezionandi e borsisti. I corsi/seminari da seguire vengono scelti dallo studente in funzione del proprio corso di laurea e seguendo l’ordinamento interno della scuola. Il carico didattico addizionale (oltre ai corsi dell’Università di Pisa) cui è sottoposto ciascun normalista sembra essere variabile tra 50 e 100 ore annue. La scelta di corsi/seminari è molto ampia. A titolo di esempio la classe di Scienze ne prevede 63, variabili tra 20 e 30 ore ciascuno. Oltre agli insegnamenti istituzionali, la Scuola organizza corsi di lingua per i normalisti. Sono previsti lettorati di inglese, francese, tedesco, russo e cinese. Recentemente è stato e allestito un Gabinetto Glottodidattico, struttura attrezzata e specializzata per fornire una preparazione complementare all'insegnamento delle lingue straniere. L'apprendimento di due lingue è obbligatorio e integrato nel corso degli studi degli allievi di entrambe le Classi, anche in previsione di una loro eventuale permanenza presso istituzioni scientifiche all'estero. Attività sociali e culturali Dalla pagine web94: “Nella Mensa del "Palazzo Nuovo" tutte le componenti della Scuola - professori, ricercatori, allievi e ospiti - si ritrovano insieme agli stessi tavoli. I membri delle due Classi si incontrano anche nella comune partecipazione a molti seminari e conferenze di ospiti italiani e stranieri invitati nella Scuola e, in particolare, ai "Venerdì del Direttore", un tradizionale ciclo di conferenze di personaggi del mondo politico, economico, diplomatico, letterario, giornalistico e artistico. Da vari anni si tengono seminari di guida all'ascolto della musica, secondo un tradizionale interesse della Scuola per la cultura musicale: dal 1967 vengono organizzati ogni anno i "Concerti della Normale", cicli di concerti di musica classica, soprattutto da camera, cui possono assistere tutti, non soltanto i membri della Scuola. Sono concerti di musiche che non è dato ascoltare frequentemente, eseguite dai migliori interpreti italiani e stranieri con programmi in cui spesso la modernità e la novità sono associati a ciò che si potrebbe chiamare "l'aria del nostro tempo". [...] L'elevato numero di normalisti cultori di uno strumento ha dato buoni frutti, come l'organizzazione di concerti di pregevole livello dilettantistico tenuti da studenti. Nella Scuola sono state prodotte alcune rappresentazioni teatrali allestite, dirette e interpretate da insegnanti e allievi. Si organizzano inoltre cicli di proiezioni di film scelti dagli studenti all'inizio di ciascun anno accademico. Nel complesso delle strutture e attività didattiche e scientifiche che caratterizzano l'organizzazione della Scuola Normale, gli allievi svolgono il loro periodo di formazione in un'atmosfera di positiva attenzione e sollecitudine per le loro esigenze pratiche, trovando una costante e particolare collaborazione nel personale amministrativo delle segreterie e degli uffici, e di quello dei vari servizi disponibili nella Scuola.” Associazione ex-allievi Costituita nel 1990, l'Associazione "Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa" è una libera associazione fra Enti ed Aziende, con lo scopo di attivare un collegamento significativo fra il mondo produttivo e quello della didattica e della ricerca scientifica. Attuale Presidente dell’Associazione è Antonio Maccanico, Presidente onorario Carlo Azeglio Ciampi. Tra i programmi che fanno capo all’Associazione si possono ricordare: • Il finanziamento della "Cattedra Galileiana", che ogni anno vede in Pisa celebri ricercatori e scienziati per seminari e conferenze; • La collaborazione a corsi di formazione e specializzazione in Beni Culturali; • Una attività di corsi tematici di Matematica per l'Industria, con riferimenti applicativi; • La costituzione del "Centro di Finanza Matematica ", responsabile tra l’altro della "Collana di Finanza Matematica ed Economica Finanziaria" edita presso "Il Mulino". 5.4.2 Profilo gestionale A) Amministrazione La Scuola Normale appartiene, assieme alla Scuola S. Anna di Pisa ed alla SISSA di Trieste, agli "Istituti di istruzione Superiore" dello Stato italiano. Rispetto a Collegi Come il Ghislieri ed il Borromeo, queste tre Scuole sono autorizzate ad organizzare e gestire corsi di dottorato di ricerca. Inoltre i rispettivi Direttori partecipano alla Conferenza dei rettori delle Università italiane. La Scuola Normale Superiore, Istituto di istruzione superiore con ordinamento speciale, ha personalità giuridica ed autonomia amministrativa, didattica e disciplinare sotto la vigilanza dello Stato (esercitata dal Ministro della Pubblica Istruzione). Il governo della Scuola appartiene: • al Consiglio Direttivo; • al Direttore; • al Vicedirettore. Il Consiglio Direttivo è composto dal Direttore della Scuola, dal Rettore dell'Università di Pisa, dai Presidi della Facoltà di Lettere e Filosofia e della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Pisa, dal Vicedirettore della Scuola e da una rappresentanza di professori ordinari, di professori associati, di ricercatori, di allievi e di perfezionandi della Scuola. Il Consiglio Direttivo ha il governo scientifico, didattico, amministrativo e disciplinare della Scuola, ne elegge il Direttore e delibera sul bilancio di previsione e sul conto consuntivo. La direzione didattica e scientifica della Scuola è svolta dal Consiglio Direttivo in collaborazione con due Consigli di Classe, di cui uno per le discipline umanistiche e l'altro per le discipline scientifiche. Il Direttore ha la rappresentanza legale della Scuola, conferisce i diplomi di licenza e di perfezionamento, sovrintende al funzionamento generale della Scuola di cui convoca e presiede il Consiglio Direttivo. Il Direttore è eletto dal Consiglio Direttivo, è nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione e rimane in carica per quattro anni accademici, al termine dei quali può essere riconfermato. Il Vicedirettore, che rimane in carica per due anni, viene nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione su proposta del Direttore e del Consiglio Direttivo Il Consiglio di Classe (Lettere o Scienze) è l'organismo nel quale si realizza la collaborazione interdisciplinare tra tutti gli insegnamenti afferenti alla Classe stessa. Ha funzioni consultive, si riunisce almeno due volte l'anno ed è composto dai professori ordinari, straordinari, fuori ruolo ed associati della Scuola, da tre rappresentanti dei ricercatori e da ben cinque rappresentanti degli studenti. Il Consiglio di Classe rimane in carica per tre anni accademici e può essere riconfermato. B) Aspetti finanziari Tavola ricapitolativa delle entrate 1996 Motivazione ML % Rette collegiali 00,0% Proventi dal patrimonio 00,0% Trasferimenti da parte di altri enti pubblici e privati 600 1,4 % Finanziamento pubblico diretto 37.000 96,4 % Donazioni ex-allievi n.d. n.d. Vendita beni e servizi 600 1,4 % Altri 300 0,8 % Totale 38.400 100 %

Come l'Ecole Nomale di Parigi, suo sorella maggiore, anche la Scuola Normale di Pisa riceve la quasi totalità delle proprie entrate dallo Stato.

Tavola ricapitolativa delle uscite 1996 Motivazione ML % Stipendi per il personale docente 12.900 36,7 % Stipendi per il personale non-docente 9.200 26,1 % Borse di studio e contributi agli studenti 2.100 6,0 % Biblioteche e laboratori (escluso personale) 2.400 6,8 % Spese per la ricerca 1.200 3,4 % Altre spese di funzionamento 7.400 21,0 % Totale 35.200 100,0 %

Il dato più rilevante tra quelli sopra esposti è quello relativo alle spese per il personale, che incidono per oltre il 62,8 % del totale. D'altronde ciò non stupisce se si pensa che la Scuola Normale ha un organico di 322 persone, di cui 192 inquadrate come personale tecnico-amministrativo, e 130 come personale docente. Le voci sopra riportate sono quelle presenti nel bilancio 1996. Tuttavia, nel Conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1996 alcune uscite sono state raggruppate per centro di spesa. Si vede così ad esempio che, includendo i costi del personale, la biblioteca assorbe il 8,5 % delle risorse, i laboratori il 3,8 % e la ricerca (classi di lettere e di scienze) il 41,6 %. Un valore interessante è quello relativo alla mensa che, personale incluso, costa alla scuola 1,726 miliardi. Poiché il servizio è utilizzato sia dagli studenti, sia dal personale della Scuola (in tutto oltre 600 persone), si ricava un costo annuo procapite di circa 3.000.000 L. Costo annuale pro-capite Non è facile determinare il costo annuo pro-capite di un normalista. È necessario infatti scorporare dalle spese l’attività di ricerca svolta dalla Scuola, che include, ad esempio, parte degli stipendi per il personale o dei finanziamenti per i laboratori. Il Conto Consuntivo dell’esercizio finanziario 1996 propone alcuni criteri di ripartizione, distribuendo ciascun centro di spesa tra didattica, ricerca e patrimonio. A partire da questi dati si ottiene una spesa totale per la didattica di circa 16.5 miliardi, che ripartita tra 332 allievi, fornisce un costo annuo pro-capite di 49.700.000 L. Patrimonio della Scuola Il patrimonio netto della Scuola a fine 1996 era pari a 63 miliardi, composto per la maggior parte da fabbricati, da materiale bibliografico e collezioni scientifiche, e da strumenti tecnici ed attrezzature.

C) Gestione dei servizi Dati non pervenuti. Dal bilancio sembra tuttavia che quasi tutti i servizi siano gestiti in modo interno. 6. Basi progettuali Scopo di questa sezione è fornire alcuni dati preliminari per uno studio di fattibilità relativo ad un collegio di nuova istituzione in Italia. Prima di procedere con la fase progettuale, tuttavia, è bene riassumere e confrontare i dati raccolti nelle sezione precedenti (analisi comparativa delle istituzioni considerate), nonché esaminare quali effetti potrebbe avere un rafforzamento delle strutture collegiali sul sistema universitario italiano.

6.1 Analisi comparativa delle strutture collegiali precedentemente esaminate 6.1.1 Servizi offerti agli studenti Seguendo la classificazione proposta da Marco Santambrogio95 si possono distinguere diverse tipologie di strutture universitarie collegiali. I principali elementi discriminanti sono il livello di servizi offerti e la presenza più o meno importante della didattica e del tutoring. In prima approssimazione vi sono tre grandi classi: • I collegi del primo tipo forniscono solo alcuni servizi basilari come alloggio, cucine, lavanderie, salette studio, sale computer e piccole biblioteche. Si tratta più propriamente di residenze universitarie, che tuttavia ammettono gli studenti in base al merito scolastico e perseguono politiche di eccellenza. A volte possono organizzare, in modo sporadico, brevi corsi o seminari. Il Collegio Einaudi di Torino e la Residenza Universitaria Lamaro Pozzani96 rientrano in questa categoria; • I collegi del secondo tipo offrono un maggior numero di servizi: spesso includono una mensa, dispongono di cospicue biblioteche e di spazi per una più intensa attività culturale e di socializzazione. Il principale elemento caratterizzante è però soprattutto la presenza di un sostegno didattico continuo agli studenti: tutoring individuale e lezioni metodologiche di base. Tuttavia non vengono svolti dei corsi universitari veri e propri e gli studenti continuano a dipendere per la didattica dall'università di appartenenza. I collegi Ghislieri e Borromeo di Pavia, l'Ecole Normale di Parigi, ed i Collegi di Oxbridge - pur molto diversi tra loro - sono organizzati secondo questi principi. • I collegi del terzo tipo corrispondono maggiormente all'esperienza statunitense e di molte Grandes Ecoles Francesi: la struttura collegiale si sviluppa ulteriormente e si sostituisce progressivamente all'università. In Italia la Scuola Normale di Pisa segue questo modello: come si è visto gli studenti si laureano all'Università di Pisa, ma sono obbligati a frequentare un certo numero di corsi ed a sostenere i relativi esami all'interno della Scuola. 6.1.2 Criteri di ammissione e permanenza Criterio di ammissione di tutte le istituzioni esaminate è il valore intellettuale dei candidati. A seconda dei casi prevalgono il curriculum scolastico (voto di maturità o media degli esami sostenuti) oppure gli esiti di una prova d'esame (scritta o orale). Alcune istituzioni senza un corpo docente interno, come l'Einaudi, si basano unicamente sul curriculum. Altre, come la Scuola Normale di Pisa e le Ecoles francesi, solo sulle prove d'esame. In generale sono presenti entrambi i criteri. A Cambridge e negli USA, i criteri di valutazione sono particolarmente completi, ed includono vari temi scritti, colloqui e2o3letteredipresentazionedapartedi docenti. 6.1.3 Indirizzi di studio ammessi Alcuni collegi ammettono soltanto studenti iscritti a particolari indirizzi di studio. Come si è visto molte Grandes Ecoles francesi sono specializzate in ingegneria (Ecole Nationale des Ponts et Chaussées, Ecole Polytechnique, etc.) o management (HEC, ESSEC, etc.). Questo sistema presenta alcuni vantaggi poiché permette di evitare la dispersione del corpo docente tra varie discipline, tuttavia il difetto maggiore è l'assenza di confronto interdisciplinare tra gli studenti. I collegi di Oxford e Cambridge, quelli di Pavia, i college americani e le altre istituzioni esaminate in questa ricerca ospitano studenti con diversi retroterra culturali. 6.1.4 Fonti di di finanziamento Le modalità di finanziamento dei collegi possono essere molto diverse. A volte lo Stato copre tutte le spese, come nel caso delle Ecoles francesi o delle Scuole di Pisa. In altri casi la presenza di ingenti patrimoni garantisce la maggior fonte di reddito: il collegio si affranca dal controllo pubblico ed opera in maniera simile ad una fondazione (si vedano ad esempio i Collegi storici di Cambridge e quelli di Pavia). Più spesso, tuttavia, vengono utilizzate insieme fonti di finanziamento diverse: oltre ai contributi pubblici ed alle rendite del patrimonio, contributi studenteschi, donazioni di privati o aziende e proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi. Quest’ultima voce può essere particolarmente rilevante in alcuni casi. I collegi di Cambridge, ad esempio, hanno sviluppato una gamma di servizi complementari all’attività accademica - quali l’organizzazione di conferenze, meeting, ecc. - dai quali ricavano redditi cospicui. Anche la RULP durante l’estate sfrutta le proprie strutture per diverse attivita’. 6.1.5 Costi In generale il personale è una delle principali voci di spesa per i collegi. In questo studio non si è riscontrata una marcata tendenza a favore dell’outsourcing. Sembra che molte istituzioni – specie se di antica tradizione – preferiscano sostenere spese maggiori pur di disporre di personale fisso, la cui presenza contribuisce a rafforzare le relazioni umane che si stabiliscono all’interno del collegio. L’utilizzo di imprese esterne viene di solito limitato alla manutenzione straordinaria ed a parte di quella ordinaria. Sembra particolarmente convincente, sia dal punto di vista finanziario che da quello umano, l’impiego di studenti per vari compiti all’interno del collegio: tutoraggio, ma anche sorveglianza delle biblioteche, gestione delle attrezzature informatiche, ecc. (si veda a questo proposito il Collegio Einaudi). 6.1.6 Tabelle riassuntive Le tabelle seguenti riassumono alcuni dati fondamentali relativi ai collegi esaminati in questo studio. A USA) MA, (Cambridge, University Harvard ozn (Roma) Pozzano Lamaro Universitaria Residenza (Torino) Einaudi Collegio (Pisa) Superiore Normale Scuola (Pavia) Ghislieri Collegio UK) (Cambridge, Hall New UK) (Cambridge, College John's St F) (Parigi, Superieure Normale Ecole F) (Parigi, Chaussées et Ponts des Nationale Ecole USA) NY, (Ithaca, University Cornell 9170 1971 700 1935 330 1813 200 1567 450 1954 900 1511 1.000 1794 950 1747 19.500 1865 18.500 1636 Data di fondazione

Numero di studenti XXXXXX XXXXXX XXXXXX XXXXXX XXXXXX -XXXX - --XX-X -XXXXX -XXXXX -XXXXX Ruolo di università Supervisioni Seminari / conferenze Alloggio Vitto Impianti sportivi

0%nd n.d. n.d. % 90 > Contributo statale sul 8 %0% 0% 98% 4% n.d. 80% 25% 7.00% 33% 30% 20% 18% 2 5 34% 15% 32% 12% 59% 22% 28% 25% 35% 10% % 50-70 11%

%2 % 22 0% totale delle entrate del college +6 % 69 (+ donazioni Proventi dall'endowment sul

) totale delle entrate

Fees e tasse 0% studentesche A USA) MA, (Cambridge, University Harvard ozn (Roma) Pozzano Lamaro Universitaria Residenza (Torino) Einaudi Collegio (Pisa) Superiore Normale Scuola (Pavia) Ghislieri Collegio UK) (Cambridge, Hall New UK) (Cambridge, College John's St F) (Parigi, Superieure Normale Ecole F) (Parigi, Chaussées et Ponts des Nationale Ecole USA) NY, (Ithaca, University Cornell 77950 1747 19.500 1865 18.500 1636 9170 1971 700 1935 330 1813 200 1567 450 1954 900 1511 1.000 1794 Data di fondazione

Numero di studenti neatnm sotto autonomo Ente aair e Lavoro del Cavalieri nemrl ot la sotto morale Ente neindipendente Ente indipendente Ente neindipendente Ente indipendente Ente ett a fellow dai gestito fellow dai gestito niizt dagli indirizzato dagli indirizzato tt rneeDrtoe CdA, Direttore, Francese Stato tt rneeDrtoe CdA, Direttore, Francese Stato avglnadel vigilanza la ainl dei Nazionale tt tlaoDrtoe Consiglio Direttore, Italiano Stato Federazione iiaz del vigilanza ministero ministero alumni alumni Proprietà rsdne or of Board Presidente, of Board Presidente, ietv,Cnil di Consigli Direttivo, osgi scientifico Consiglio osgi scientifico Consiglio rses or of Board Trustees, of Board Trustees, rsdn,College President, ietr,Cmtt ood maturità, di Voto Comitati Direttore, rsdne CdA, Presidente, atr College Master, sebe dei Assemblea etr,CAVt iioalla minimo Voto CdA Rettore, contributori Overseers Overseers Council Council Classe Organi di gestione ocropreai10%dgistudenti degli % 100 esami per Concorso ocropreai10%dgistudenti degli % 100 esami per Concorso ocropreaiFeunagaut e gratuita Frequenza esami per Concorso auiàeconcorso e maturità sm,ts,colloqui test, esami, rsnain,test, presentazione, iutt scolastici, Risultati scolastici, Risultati urclm lettere curriculum, lettere curriculum, urclm lettere curriculum, lettere curriculum, ood maturità, di Voto nevsedirette interviste nevsedirette interviste presentazione, presentazione, presentazione, et esami, Test, esami, Test, economica condizione e esami per interessi interessi Modalità di accesso, criteri di ammissione uzoaidloStato dello funzionari uzoaidloStato dello funzionari otgovraiea variabile Sostegno otgovraiea variabile Sostegno eod e reddito del seconda eod e reddito del seconda 0%dgieuropei degli 100% 0%dgieuropei degli 100% 8%dgistudenti degli % 68 studenti degli % 70 rqez gratuita Frequenza undergraduate undergraduate mantenimento famigliare famigliare os di borse Sostegno finanziario agli studenti 6.2 Il rafforzamento dei collegi ed il sistema universitario italiano Questo capitolo cercherà di richiamare sinteticamente alcune ragioni a favore dell’introduzione o del rafforzamento delle strutture collegiali nel sistema universitario italiano, alla luce del loro possibile impatto positivo e della loro coerenza con le tendenze evolutive in atto nel sistema e nella legislazione di riferimento. Possiamo sintetizzare in 10 punti i principali argomenti a favore dell’introduzione o rafforzamento del sistema dei collegi in Italia. I) I collegi e la differenziazione tra gli atenei: la“Bozza Martinotti” Si intende per “Bozza Martinotti” il Rapporto Finale del gruppo di lavoro ministeriale su “Autonomia didattica e innovazione dei corsi di studio a livello universitario e post-universitario”, rapporto steso da Guido Martinotti nell’Ottobre 199797. Sebbene le prospettive di attuazione della Bozza siano al momento piuttosto incerte, ci sembra che alcuni dei principi organizzativi che ne sono alla base siano irrinunciabili in vista della prossima armonizzazione dei sistemi universitari europei. Ad esempio, la Bozza propone in Italia la “differenziazione” tra i diversi atenei. “Affermare questo principio significa soprattutto accettare ed accentuare gli aspetti positivi della diversificazione tra gli atenei, e insistere sulla trasparenza nel confronto tra le condizioni dell’offerta formativa nei diversi atenei in modo da incoraggiare una scelta della sede in base a specifiche esigenze di formazione, piuttosto che la generica preferenza dell’”università sottocasa”“. È chiaro che l’attuazione di un principio come questo - largamente presente in altri paesi europei - non può prescindere da un incremento delle strutture residenziali in Italia. E i collegi, centri di formazione ma anche di accoglienza, potrebbero svolgere in questo senso una funzione essenziale. II) I collegi come luoghi di incontro tra saperi diversi Un formazione “generalista”. È questa una delle parole d’ordine delle Grandes Ecoles francesi. Ad esempio l'Ecole des Ponts et Chaussées, oltre alle materie classiche dell’ingegneria, offre ai propri studenti un ventaglio di corsi di carattere generale: da “Storia delle idee e dinamiche sociali” a “Gruppi sociali e modi di vita”. Anche il Politecnico di Torino ha inaugurato di recente un “Istituto di Studi Superiori di Scienze Umane”. Diretto dal Prof. Carlo Olmo, l’Istituto “nasce da una convinzione largamente condivisa nell’Ateneo: che oggi, se si vuole dare ancora un significato positivo alle nuove rivoluzioni tecnologiche, sia necessario creare luoghi di incontro e scambio tra saperi, necessariamente sempre più specializzati”. Quale luogo più appropriato di un collegio per far interagire saperi diversi? III) I collegi ed il dottorato Molti corsi di dottorato di ricerca in Italia non hanno una sede unica, ma fanno riferimento ad atenei diversi, a volte distanti centinaia di chilometri. Il collegio permetterebbe innanzitutto ai dottorandi di spostarsi facilmente da una sede all’altra, riuscendo a seguire i corsi nelle diverse sedi. Inoltre consentirebbe loro di svolgere supervision per gli studenti undergraduate - come già avviene in Inghilterra e negli Stati Uniti - iniziando così i primi contatti con il mondo dell’insegnamento. Come ha spiegato Marco Santambrogio98: “È il collegio la residenza naturale dei dottorandi, la sede che può ospitarli a un costo minore di quello che essi dovrebbero affrontare quasi in ogni altra ipotesi. E sarebbe giusto chiedere loro di spendere una parte di quello che ricevono sotto forma di borsa, per coprire le spese del collegio. Nel caso di dottorati con sedi consorziate, saranno piuttosto i docenti a spostarsi per tenere i corsi nei collegi, e a questi si appoggeranno nei loro spostamenti. I benefici di risiedere nel collegio, soprattutto per un dottorando, non si esauriscono in quello di avere una sede ufficiale, un luogo fisico a cui far riferimento. [È stato] illustrato bene, nel documento scritto mesi fa, quale straordinario arricchimento sia prender parte alla vita di un collegio, trovarsi a vivere gomito a gomito con i coetanei, in un contesto in cui l'eccellenza nei diversi campi della ricerca scientifica è l'obiettivo e il metro di giudizio condiviso.” IV) I collegi ed il tasso di abbandoni all'università In Italia il 68% degli studenti iscritti al primo anno di università abbandona gli studi senza arrivare alla laurea99. Inoltre circa un terzo dei 1.650.000 studenti100 che compongono la popolazione universitaria è fuori corso: ciò significa che gli studi si protraggono su tempi molto più lunghi di quanto accade all’estero (circa 7 anni in media, contro i 3 anni effettivi di un BA inglese ed i quattro di un Bachelor's degree americano). Le strutture collegiali, come si è visto, hanno tassi di successo accademico molto elevati e, proponendo ai residenti una tabella di marcia, consentono in generale di ridurre la durata degli studi. V) I collegi ed il mondo del lavoro Grazie all'attività delle associazioni alumni e ad un dialogo costante con le imprese, i collegi favoriscono la transizione tra l'università ed il mondo del lavoro. Alcune istituzioni promuovono stage formativi presso aziende pubbliche e private. In generale i laureati italiani sono carenti di esperienza professionale. Come si è visto in Francia, ad esempio all'Ecole Nationale des Ponts et Chaussées, uno studente di ingegneria arriva al diplôme con almeno sei mesi di esperienza di lavoro (stage). VI) I collegi ed il rapporto con il nucleo famigliare d'origine Da alcune indagini sociologiche del 1997, cui ha dato notevole rilievo la stampa nazionale, emerge una realtà famigliare in Italia piuttosto claustrofobica: circa la metà dei giovani oltre i 30 anni continua a vivere in famiglia. Secondo Andrea Belvedere101 il Collegio può avere una funzione fondamentale "come ambiente di passaggio dalla vita in famiglia a quella pienamente indipendente dell'adulto". VII) I collegi e la polverizzazione degli atenei In anni recenti sono state realizzate in Italia molte sedi universitarie decentrate. Cesare Segre, in un intervento sul Corriere della Sera102, lamenta la “polverizzazione delle università nelle sedi più insensate”. Senza entrare nel merito del dibattito, non c'è dubbio che l'istituzione di sedi decentrate sia stata anche una conseguenza della mancanza di strutture di accoglienza per studenti fuorisede. Nuove strategie formative basate su di un'idea simmetrica - portare gli studenti all'università e non l'università agli studenti - si potrebbero realizzare attraverso i collegi. A questo proposito notiamo tuttavia che il vero experimentum crucis della mobilità, e al tempo stesso la effettiva necessità del sistema dei collegi, riguardano più la competizione a largo raggio degli atenei sul terreno dell’eccellenza che non le capacità di captazione a breve raggio di un captive market regionale. VIII) I collegi e gli scambi internazionali La carenza di strutture residenziali nel sistema universitario italiano si rivela in modo drammatico all'interno dei programmi europei di scambio (Socrates, ecc.). Infatti, al contrario di quanto succede per gli studenti italiani che si recano all'estero per periodi di studio o ricerca, gli studenti dell'Unione Europea in Italia di solito non ricevono accoglienza logistica dall'università. I collegi potrebbero svolgere un ruolo fondamentale in questo senso. Come ha scritto Mario Spasiano103 "La dimensione del rapporto universitario internazionale e degli scambi riveste, nei collegi, un ruolo essenziale, connaturale. [...] Gli scambi internazionali presentano oggi nuove ed ampie prospettive di sviluppo in un rinnovato spirito di collaborazione tra i collegi e le istituzioni universitarie italiane e straniere". La presenza di studenti di diverse nazionalità arricchirebbe inoltre la vita collegiale. Se la dimensione europea fosse inserita tra gli scopi statutari del collegio, sarebbe probabilmente possibile ricevere finanziamenti dall'Unione Europea. "Un sostegno comunitario alle attività relative all'educazione è presente nell'ambito dei programmi di cooperazione universitaria tra gli Stati membri dell'Unione Europea, come ad esempio Socrates [...] Tuttavia le attività sostenute riguardano progetti finalizzati alla promozione della cooperazione e al rafforzamento della dimensione europea nell'educazione" (ufficio del Commissario Europeo all'Educazione, Edith Cresson).104 IX) I collegi ed il classismo dell'università italiana Secondo Giuseppe Catalano105, l'Università italiana agisce come un Robin Hood al contrario: con il prelievo fiscale sui più poveri finanzia i servizi didattici di cui beneficiano i più ricchi. Da un'analisi degli iscritti all'università di Bologna per posizione professionale del padre emerge che i figli di imprenditori e liberi professionisti nella popolazione universitaria dell'ateneo sono 10 volte più rappresentati (proporzionalmente ai rispettivi gruppi sociali) dei figli di operai106.E che negli ultimi anni la situazione è peggiorata. Una delle funzioni dei collegi dovrebbe essere quella di contrastare il classismo congenito del sistema universitario, sostenendo negli studi i giovani "capaci e meritevoli", ancorché privi di mezzi. Intenti simili ispirarono la costituzione delle Ecoles francesi e dei Collegi pavesi. In modo analogo si sono evoluti nel corso di questo secolo i college inglesi. "I collegi di Cambridge restano ciò che sono sempre stati, istituzioni dichiaratamente elitarie. Ma è nel corso di questo secolo che questo elitarismo si è spostato da un piano sociale a un piano intellettuale, e i collegi si sono impegnati per avallare un'autentica uguaglianza di opportunità, l'unico criterio che possa giustificare l'elitarismo all'interno di una società democratica".107 La disponibilità di un numero elevato di borse di studio assegnate in base al valore intellettuale è una delle condizioni necessarie per sostenere il ruolo "democratico" del collegio. X) I collegi ed i meccanismi di formazione delle élites In un recente saggio pubblicato da Reset dal titolo "Dove nascono le élites"108, Antonio Missiroli sostiene che una delle ragioni di Tangentopoli risiede nell'incapacità dell'Università italiana di selezionare una classe dirigente preparata e dotata di ethos pubblico. Senza entrare nel merito della questione, ricordiamo che la maggior parte delle istituzioni considerate in questo studio svolge, in modo più o meno esplicito, un importante ruolo sociale nella formazione e selezione della futura classe dirigente. 6.3 Dati di progetto Dando per acquisita la necessità di un rafforzamento delle strutture collegiali all’interno del sistema universitario italiano e ritenendo importante, ma in sé insufficiente, la risposta che può venire dalle residenze universitarie, possiamo ora provare a delineare il profilo di un collegio adatto ad una realtà italiana di carattere urbano, già caratterizzata da un solido tessuto universitario. Richiamando brevemente la classificazione proposta in 6.1.1, ci sembra che il modello più appropriato ad un caso del genere sia il secondo, ossia quello di un collegio che possa offrire agli studenti alloggio, vitto, tutoring, seminari di carattere generale e spazi per un’intensa attività di socializzazione. Tale collegio potrebbe essere istituito ex-novo, oppure basarsi sulla riqualificazione radicale di strutture esistenti.

6.3.1 Descrizione del funzionamento Servizi offerti Struttura del secondo tipo (alloggio, vitto, tutoring, strutture di socializzazione, ecc.) Un collegio di nuova fondazione in Italia non dovrebbe rincorrere, almeno all'inizio, ambiziosi obiettivi didattici o di ricerca. Per convincersene basta dare un'occhiata ai bilanci della Scuola Normale di Pisa o delle Ecoles francesi. Missione primaria di un istituzione collegiale dovrebbe essere la formazione di studenti e ricercatori che possano poi esercitare le loro capacità in altri ambiti e altre istituzioni; il collegio dovrebbe integrare l'insegnamento fornito dall'università, senza sostituirlo. Un’attività avanzata di didattica e ricerca, almeno per quanto riguarda le scienze naturali, non può che essere un eventuale gradino successivo nella vita di una tale istituzione. Infatti può essere relativamente facile - se necessario - trasformare una struttura del secondo tipo in una del terzo tipo. Ad esempio la recente creazione a Pavia dell''Istituto Universitario di Studi Superiori corrisponde alla volontà di dotare i collegi già esistenti di maggiori servizi didattici, su modello della Scuola Normale di Pisa. Indirizzi di studi ammessi nel collegio Nessuna disciplina dovrebbe essere esclusa a priori Il confronto e l'interazione tra studenti provenienti da esperienze diverse è uno dei principali punti di forza del collegio e crediamo che sarebbe auspicabile che gli studenti ammessi ad un collegio di nuovo impianto corrispondessero ad un'ampia gamma di indirizzi accademici. I problemi di tutoring causati dal fatto di ospitare studenti iscritti a facoltà diverse potrebbero essere superati separando supervisions individuali (svolte con cadenza regolare da graduate students, come al Ghislieri, a Cambridge o nelle Harvard Houses) da corsi metodologici più generali (tenuti da docenti affermati, ma meno frequenti e rivolti ad un pubblico più vasto). Condizioni di ammissione e permanenza Per merito (con qualche accortezza) Il valore intellettuale dovrebbe essere il criterio base per l'ammissione al collegio. Ma con qualche accortezza. Infatti un ben noto principio giuridico recita: ”Uguaglianza è trattare in modo uguale le situazioni uguali ed in modo disuguale le situazioni disuguali”. Un primo motivo di disuguaglianza in Italia è costituito dalla variabilità dell’insegnamento impartito dalla scuola secondaria superiore, a seconda del tipo di istituto e dell’area geografica. Un secondo - e ben più grave - fattore di disuguaglianza è costituito dallo svantaggio all’origine di uno studente di famiglia disagiata rispetto ad uno studente di famiglia benestante. Riuscire a tenere conto di questi fattori all’ammissione è la vera sfida di un collegio. Qualche suggerimento può venire da Cambridge e dalle università americane, le quali hanno cercato in anni recenti di allontanare possibili sospetti di esclusività sociale mettendo in atto politiche di incoraggiamento a favore delle minoranze svantaggiate dal punto di vista della provenienza sociale, economica o geografica, della religione o del sesso. Ciò premesso, seguono alcune considerazioni di carattere generale: • Vista la dispersione dei risultati degli esami di maturità in funzione della scuola secondaria superiore e dell'area geografica di provenienza dei candidati, dovrebbero prevalere all'ammissione le prove d'esame e non il curriculum. • Tuttavia anche questa soluzione presenta degli inconvenienti, poiché è difficile immaginare una prova d'esame appropriata per studenti con retroterra culturali molto variabili. Come si è visto le Grandes Ecoles francesi cercarono di risolvere questo problema con l'istituzione delle classes préparatoires, con il compito di preparare gli studenti ai concorsi d'ammissione. È chiaro che non sarebbe possibile immaginare in Italia un processo di selezione degli studenti meritevoli basato su due anni di classi preparatorie, che necessiterebbero di un sistema scolastico particolare e strutture educative inesistenti. Tuttavia, un'ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione sarebbe di mantenere in parte il concetto di un’ammissione progressiva organizzando un concorso complementare aperto a studenti iscritti ad un anno di università successivo al primo, che abbiano sostenuto un certo numero di esami. Questo comporterebbe il vantaggio di poter ampliare il numero degli studenti di alto livello nel collegio, senza dover aumentare il numero assoluto dei posti. • Un sistema ibrido, che consenta ammissioni progressive nel tempo e che sia basato per i primi anni di corso su prove d'esame più che su curriculum sembrerebbe il sistema migliore. • Discorso a parte meriterebbero le ammissioni di dottorandi, per le quali tuttavia vi sarebbero minori problemi, data l'esiguità dei numeri e la pre-selezione dei candidati. • Le rette a carico degli studenti dovrebbero essere determinate in base al reddito della famiglia di provenienza e il collegio dovrebbe sostenere economicamente gli studenti disagiati con borse di studio e prestiti d'onore. Struttura del corpo studenti/dottorandi/supervisors Comunità integrata laureandi/dottorandi/docenti - membri residenti e non-residenti Il collegio dovrebbe costituire una comunità integrata composta da laureandi, dottorandi e docenti. Il rapporto studenti/dottorandi può essere variabile. A titolo di esempio a Cambridge i graduates costituiscono, a seconda dei collegi, tra il 21 % (New Hall) ed il 100 % (Darwin College, Clare Hall) dell'intera comunità studentesca. La vita collegiale, cui studenti e dottorandi partecipano in modo completo, si arricchirebbe della presenza dei docenti in varie occasioni: supervisions, conferenze, attività culturali varie, cene, etc. Il collegio non è solo una struttura di accoglienza per studenti fuorisede e pensiamo che debba attrezzarsi per ospitare anche studenti residenti in città. Da un lato questo eviterebbe il rischio di creare una struttura estranea al tessuto sociale del luogo, dall'altro contribuirebbe a sviluppare un polo di attrazione alternativo alla famiglia, come in Gran Bretagna e negli USA (dove gli studenti del college cominciano una vita autonoma ed indipendente). Per evitare di aumentare i costi e di togliere spazio a studenti privi di altre forme di alloggio si potrebbe immaginare che una parte degli studenti del collegio siano membri non residenti. I membri non residenti usufruirebbero delle strutture del collegio (biblioteca, sale computer, mensa, palestra, etc.) e parteciperebbero in modo attivo alla vita della comunità, pur alloggiando in famiglia. Per quanto riguarda i docenti, si potrebbe seguire l'esempio delle Ecoles Normales francesi o dei colleges di Cambridge. Le prime attivano convezioni con le università per ripartire l'attività dei docenti tra lezioni in ateneo e tutoraggi nel collegio. I secondi hanno sviluppato nel tempo un articolato sistema di fellowships,che invitano i docenti ad integrare la didattica istituzionale con supervisions ed attività di ricerca in collegio. Rapporto con le strutture universitarie esistenti Separazione Consiglio di amministrazione/Comitato scientifico L'Università è certamente il partner privilegiato del collegio. Tuttavia le considerazioni seguenti sono dettate dalla necessità di non compromettere l'autonomia della struttura collegiale, che deve disporre di notevole indipendenza decisionale ed amministrativa. Sarebbe auspicabile che nel collegio vi fossero un Comitato scientifico ed un Consiglio di amministrazione nettamente separati: il primo, responsabile delle strategie formative e culturali, sarebbe intimamente legato all'Università; il secondo, responsabile della gestione delle strutture, sarebbe composto dai soci fondatori, dai rappresentanti delle associazioni di ex-allievi e da altre persone o istituzioni che contribuiscono all'attività del collegio. Questa soluzione, adottata ad esempio da molte università americane e da alcune istituzioni esaminate in questo studio, permette una gestione agile delle risorse finanziarie evitando allo stesso tempo il rischio di possibili interferenze dei finanziatori privati nella definizione delle strategie formative (per esempio, privilegiando eccessivamente le materie applicative). Fonti di finanziamento Una ragionevole ripartizione delle fonti di finanziamento sembra essere (in prima approssimazione): • 35% finanziamento pubblico (Stato ed EU); • 35% rette studentesche; • 30% finanziamento privato (donazioni annuali ed endowment); Profilo giuridico Cf. il saggio di Mario Spasiano “Profili Giuridici ed Istituzionali dei Collegi Universitari”.109

6.3.2 Elementi quantitativi Numero di studenti ospitati 200 - 500 Secondo Silvia Belforte110 i collegi dovrebbero avere una capacità insediativa compresa tra i 100 ed i 140 posti letto. Il limite inferiore sarebbe imposto da considerazioni di carattere economico. Quello superiore dalla necessità di non compromettere l'integrità delle relazioni sociali tra i collegiali: nei grandi insediamenti il sovraccarico di stimoli relazionali favorirebbe la segregazione della comunità in piccoli gruppi. Bisogna tuttavia notare che i collegi cui fa riferimento la Belforte sono essenzialmente pensionati universitari. Nel caso di strutture che affiancano all'attività residenziale quella formativa, e che pertanto moltiplicano le occasioni di incontro della vita in comune (mensa, lezioni, attività ricreative, ecc.), il limite superiore può senz'altro essere innalzato. Ad esempio a Cambridge, i 32 collegi dell'università ospitano in media 540 studenti. E gli studenti di Trinity, il college più grande con 1037 allievi, mantengono intatta una forte identità e spirito di corpo111. Il limite inferiore, per un collegio che ammetta studenti provenienti da diversi corsi di laurea, potrebbe essere di 200 allievi: simile a quello del Ghislieri di Pavia o della sezione undergraduate della Scuola Normale di Pisa; tale da garantire una sufficiente varietà disciplinare tra gli studenti ammessi ogni anno. Un limite superiore ragionevole potrebbe essere vicino al numero medio di studenti ospitati nei college di Cambridge. Un ulteriore elemento di dimensionamento dovrebbe infine basarsi sulla richiesta di posti in collegio a livello locale. Tuttavia, la scarsità di strutture ricettive per studenti universitari in Italia non sembra evidenziare per il momento il rischio di un sovradimensionamento delle strutture collegiali. Al fine di fornire qualche ulteriore elemento quantitativo relativo al costo di un collegio di nuova istituzione, faremo riferimento nel seguito ad una struttura per 500 studenti. Superficie residenziale necessaria 17500 m2 In prima approssimazione la superficie residenziale lorda necessaria per ogni studente è di 35 m2112. Per 500 studenti ciò corrisponde a 17500 m2. Superficie addizionale a servizi 2000 m2 Superficie addizionale a servizi è necessaria per alcune strutture amministrative integrative (in parte le strutture amministrative sono già incluse nei 35m2 a studente), nonché per mensa, biblioteca, sale computer, aule/aulette per lezioni/supervision, sala conferenze, palestra. In prima approssimazione si può prevedere una superficie complessiva di 2000 m2. Inoltre i collegiali dovrebbero poter disporre di un campo sportivo all'aperto, o, in alternativa, poter accedere a strutture sportive pubbliche o private esistenti (cf. Collegio Einaudi). Costidiimpianto. Non determinati I costi iniziali dipendono dall'acquisizione di aree fabbricabili o di edifici esistenti, dagli interventi di costruzione o di ristrutturazione/conversione, oltre che dalla costituzione di un endowment iniziale del collegio. Il totale di questi costi non può essere stimato in questa fase. Tuttavia si rileva che per una gestione autonoma ed efficace del collegio è necessaria una elevata autonomia finanziaria. Un cospicuo endowment iniziale permette non solo di diminuire il fabbisogno annuo di finanziamenti del collegio, ma è la miglior garanzia della durata nel tempo dell'istituzione e della propria capacità di incidere nella vita della città. Costi di esercizio 13.000.000-16.000.000 L. all'anno per studente In prima approssimazione i costi di esercizio possono essere stimati in modo induttivo a partire dai bilanci degli istituti italiani esaminati in questa ricerca. Per un collegio di 500 unità sono utili i dati del Collegio Einaudi di Torino, dove nel 1996 il costo annuo per studente era 6.660.000 L. In prima approssimazione questo valore può essere arrotondato a 7.000.000 L. Tuttavia il collegio Einaudi non dispone di mensa interna. Alla cifra precedente è quindi necessario aggiungere il costo del vitto, che può essere stimato partendo dai dati relativi alla Scuola Normale Superiore. Abbiamo visto infatti che a Pisa il servizio mensa, incluso il personale, rappresenta una spesa di circa 3.000.000 L. annui per studente. È necessario inoltre stimare i costi per l’attività didattica all’interno del collegio. A partire dai dati relativi ai college di Cambridge, è ragionevole supporre che ogni studente riceva in media un'ora e mezza di supervision alla settimana per 40 settimane all'anno. Tenendo conto del fatto che alcune sessioni avranno luogo con due o tre studenti, si possono stimare 30 ore-supervisor per studente all'anno. Il costo, se i supervisors sono dottorandi con contratto part-time, può aggirarsi attorno a 1.500.000 L. per studente. A questo bisogna aggiungere i corsi metodologici ed I seminari di carattere generale tenuti da docenti esterni (visiting lecturer) per tutti gli allievi del collegio (eventualmente raggruppati in due o tre classi per le discipline più specialistiche, come alla Scuola Normale). Si può supporre un'offerta didattica complessiva di 300 ore, per un costo procapite (distribuito su 500 studenti) di 200.000 L. Prevedendo inoltre che il Collegio possa organizzare saltuariamente conferenze e convegni o giornate di studio si può considerare, approssimando per eccesso, una spesa pro-capite complessiva (supervisions, corsi, conferenze) di 2.000.000 L. annue. Infine, una quota dovrebbe essere prevista per rinforzare le attività culturali (pubblicazioni del collegio, ecc.) ed i servizi comuni (biblioteche, sale computer, ecc.) rispetto agli standards, peraltro già soddisfacenti, del Collegio Einaudi. Si può ipotizzare 1.000.000 L. annue per studente. In totale si raggiunge un costo di 13.000.000 L. all'anno per studente. Il costo più elevato di alcune istituzioni esaminate in questo studio, come la RULP ed il Ghislieri, può essere attribuito ad un fattore di scala, poiché l’incidenza delle spese fisse aumenta se il numero di allievi diminuisce. Sempre in modo induttivo ed approssimato si puo’ immaginare, per un collegio di 200 unità, un incremento delle spese pari a circa 3.000.000 L. all’anno per studente. Si raggiungerebbe pertanto un costo totale di 16.000.000 L. all'anno per studente.

Motivazione Spesa annua per studente in L Alloggio e servizi di base (cf. dati Collegio Einaudi) 7.000.000 Vitto 3.000.000 Supervisions, corsi, conferenze, ecc. 2.000.000 Integrazione attivita’ culturali e servizi comuni 1.000.000 Totale per un collegio di 500 studenti 13.000.000 Fattore di scala 3.000.000 Totale per un collegio di 200 studenti 16.000.000

6.3.3 Tabella di marcia: le tappe • Creare un Comitato Promotore, contattando tutti i soggetti interessati (rappresentanti degli Enti locali, esponenti del mecenatismo privato, Rettori delle Università). L'esperienza cantabrigense del secondo dopoguerra suggerisce inoltre l'opportunità di coinvolgere collegi già esistenti nella fondazione di nuovi collegi, beneficiando così di una preziosa esperienza organizzativa e gestionale. Nel caso di Torino o Milano sarebbe opportuno coinvolgere, come "padrini", il Collegio Einaudi o i Collegi storici di Pavia. • Individuare le aree o gli edifici che potrebbero ospitare il collegio, definire la forma giuridica dell'istituto, preparare un piano finanziario e nominare il primo Direttore. Un programma urbanistico, magari legato alla riqualificazione di edifici storici o di particolari zone della città, contribuirebbe a dare maggior forza all'iniziativa. • Iniziare la campagna per la raccolta dei fondi. Enti locali, fondazioni private ed imprese dovrebbero impegnarsi finanziariamente nella fase costitutiva del collegio. Non sono da trascurare il Ministero dell'Università (che, come si è visto, integra i bilanci dei collegi legalmente riconosciuti) e l'Unione Europea (D.G. XXII). Sarebbe anche utile lanciare un appello nazionale o regionale per raccogliere fondi, in modo simile a quanto fanno le università statunitensi. A questo scopo sarebbe opportuno che il collegio adottasse il nome di una personalità indiscussa e di altissimo livello nei campi delle scienze o delle arti, che possa catalizzare l'attenzione del pubblico. La mobilitazione di energie potrebbe essere anche facilitata dalla costituzione di un fondo storico (archivio di una o più personalità, ad esempio), attorno al quale costruire l'identità dell'istituzione. • Posare la prima pietra... 7. Riferimenti

7.1 Bibliografia

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(a cura di), L’apprentissage du Savoir Vivant, Bicentenaire de la Fondation de l’Ecole Normale Supérieure. Fonction des Grands Collèges Européens, Parigi 1995.

7.2 Siti internet

ipvaimed9.unipv.it/students/ghislieri/ghislieri.html, web page del Collegio Ghislieri di Pavia. www.cam.ac.uk/, web page dell'Università di Cambridge. www.collegio-einaudi.torino.it, web page del Collegio Einaudi di Torino. www.cornell.edu, web page di Cornell University. www.dartmouth.edu, web page di Dartmouth College. www.education.gouv.fr/forum/attali.htm, web page del Ministère de l’Education Nationale, de la Recherche et de la Technologie con il testo integrale del Rapport Attali. www.enpc.fr, web page dell'Ecole Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi. www.ens.fr, web page dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi. www.harvard.edu, web page di Harvard University. www.joh.cam.ac.uk, web page del St. John's College, Cambridge. www.leeds.ac.uk/educol/ncihe, web page con il testo integrale del Dearing Report. www.newhall.cam.ac.uk New Hall, web page di New Hall, Cambridge. http://oasi.asti.it/Homes/RULP/testo.htm, web page della Residenza Universitaria Lamaro-Pozzani, Roma. www.sns.it, web page della Scuola Normale Superiore di Pisa. www.sssup.it, web page della Scuola Superiore di Studi e Perfezionamento Sant'Anna di Pisa. www.unipv.it/isuenon/nonisu/borromeo.html , web page del Collegio Borromeo di Pavia. www.unisi.it/ateneo/newsletter/num2_98/martinotti.htm, web page con il testo integrale della "Bozza Martinotti". 7.3 Note

1 Rassegna stampa del "Progetto Collegium" (Internet associazioni.polito.it/collegium/): "Arriva da Cambridge la voglia di College. Ed Eco approva", di Riccardo Chiaberge, Corriere della Sera del 31-10-1997. " Voglia di 'collegé all'italiana", di Furio Colombo, Repubblica del 4-11-1997. "Pavia: l'Oxford padana", di Alberto Papuzzi, La Stampa del 13-11-1997. "Un manifesto per far vivere il sogno di uno studio d'élite", di Riccardo Chiaberge, Corriere della Sera del 14-11-1997. "Forum - College: se Oxford sbarca in Italia", di Riccardo Chiaberge, Corriere della Sera del 14-11- 1997. "Scuola: torni il rigore spazzato via dal '68", di Mario Talamona, Corriere della Sera del 18-11-1997. "Università Usa, il falso mito", di Ermanno Bencivenga, La Stampa del 19-11-1997. "Eco, ultima vittima del "benaltrismo"", di Riccardo Chiaberge, Corriere della Sera del 20-11-1997. "Com'era inglese il mio collegio in Lombardia", di Alberto Arbasino, Corriere della Sera del 21-11- 1997. "Formazione universitaria", lettera di Alessandro Andrioli (Rovigo), Repubblica del 22-11-1997. "Elites intellettuali e giustizia sociale", lettera di Carlo Ratti, Filippo de Vivo, Manuela Magliocchetti, Luca Einaudi, La Stampa del 27-11-1997. "Privilegi e diritto allo studio", di Gianni Vattimo, La Stampa del 4-12-1997. "Bisogna ripristinare i collegi universitari", lettera di Marco Santambrogio, La Stampa del 14-12-1997. "Un modello Oxford per Milano", di Riccardo Chiaberge, Corriere della Sera del 24-2-1998. "Pavia come Oxford: sul Ticino una scuola d'elite", di Riccardo Chiaberge, Corriere della Sera del 7- 3-1998. "Eco: Università, il grande abbandono", di Marco Neirotti, La Stampa del 8-3-1998. "Eco - L'Università? È un ornitorinco", di Riccardo Chiaberge, Corriere della Sera del 11-3-1998. 2 Sen A., Excellence and Equity,inThe Times Higher Education Supplement, 1 maggio 1998, p.14. 3 Il termine Ivy League designa un gruppo di università private particolarmente prestigiose, situate soprattutto sulla East Coast.Ilivy fa riferimento alla presenza di edera sulle facciate degli edifici universitari. Appartengono all'Ivy league tra gli altri Harvard, Princeton, Yale, Cornell e Dartmouth. 4 Per una classificazione leggermente diversa della struttura universitaria statunitense cf. Catalano G., Mori P.A., Silvestri P. e Todeschini M., Chi paga l'istruzione universitaria? Dall'esperienza europea un nuova politica di sostegno agli studenti in Italia, Milano 1994, p. 139. 5 Duke A., Importing Oxbridge: English residential colleges and American Universities,NewHaven 1996. 6 Duke A., Importing Oxbridge, cit. 7 Digest of Education Statistics 1995, US Deparment of Education, NCES 95-029, citato nel Dearing Report, Appendice 5, p. 85. 8 National Committee of Inquiry into Higher Education, Higher education in the learning society, London 1997, Appendice 5, p. 84. Il rapporto è conosciuto come Dearing Report e verrà indicato come tale nei riferimenti. 9 Condition of Education, US Department of Education, citato in Dearing Report, Appendice 5, p.87, cit. 10 Internal Survey Harvard University, pubblicato su Harvard University web site. 11 Dearing Report, Appendice 5, p. 87, cit. 12 Dearing Report, Appendice 5, p. 85, cit. 13Shumar W. College for Sale: A Critique of the Commodification of Higher Education, Washington 1997. 14 Lucas C.J., American Higher Education, a History, New York 1994. Readings B., The University in Ruins, Cambridge (MA.) 1996. Crimmell H.H., The Liberal Arts College and the Ideal of Liberal Education, New York 1993. 15 Gli scopi istituzionali definiti nel 1643 erano "to advance Learning and perpetuate it to Posterity; dreading to leave an illiterate Ministry to the Churches." 16 Un confronto interessante può essere fatto tra Harvard e l'Università di Roma la Sapienza (dati del 1993). Con un bilancio di dimensioni comparabili (1500 miliardi di lire contro 1.4 miliardi di dollari ) Harvard aveva 2.000 docenti, un personale non docente di 12.000 e 18.000 studenti mentre la Sapienza impiegava 2.700 docenti, 7.000 non docenti e ospitava 180.000 studenti. 17 IPEDS SURVEY, Harvard University web site. 18 Fact Book, Harvard University web site. 19 Harvard University Library, Annual Report 1995-96. 20 Harvard University web site. 21 Le entrate da donazioni private sono per oltre metà grants da società o fondazioni private. 22 Bilancio di Harvard University, Spese. Financial Report to the Board of Overseers, Harvard University web site. 23 Cornell University, TheBigRedBook, 1997-98, Ithaca 1996. 24 Per il College of Agriculture and life sciences, come per gran parte degli altri college, i test richiesti erano 1) SAT I (Scholastic Assessment Test) oppure ACT (American College Test) 2) SAT II (Advanced Scholastic Assessment Test) nella scrittura, nelle scienze ed in matematica 3) TOEFL (Test of English as Foreign Language) con TWE (Test of Written English) per gli stranieri. 25 Le domande per il 1997 erano le seguenti: "The great aim of education is not knowledge, but action." (Herbert Spencer, English philosopher, 1820-1903) Discuss a situation in your life outside of school in which you put into action what you learned in the classroom. How did you benefit from this experience? What has the situation led you to believe about what education should or should not do? Tell us about a person who has had an important influence on you. What qualities in that person do you most admire, and how have you grown from knowing that person? 26 Cornell University web site. 27 Cornell University, TheBigRedBook,cit. 28 Cornell University web site. 29 Cornell University web site. 30 Dati relativi al 1997 31 Dati relativi al 1997 32 ENPC, Reglement de Scolarité, Parigi 1997. 33 ENPC, Rapport d’Activité, Parigi 1997. ENPC, Les Ponts: une Ecole en Mouvement, Parigi 1998. ENPC web site. 34 ENPC, Programme des Einseignements, Parigi 1998. 35 ENPC, Rapport d’Activité, cit. 36 Dati in Decreto n°93-1289 dell’8-12-1993. 37 ENPC, Rapport d’Activité, cit. 38 Le tasse di iscrizione degli studenti sono pagate da tutti gli iscritti salvo i funzionari allievi destinati al servizio del Ministero dei Lavori Pubblici. 39 ENPC, Rapport d’Activité, cit. 40 Stima fornita dalla scuola al dicembre 1997; i dati si intendono espressi in milioni di franchi francesi - Brochure “L’Ecole en chiffres, 1997-1998”, Parigi 1998. 41 ENS web site. 42 Le cifre, espresse in franchi francesi, sono state messe a disposizione dall’Ufficio Relazioni Internazionali. 43 Le cifre, espresse in franchi francesi, sono state messe a disposizione dall’Ufficio Relazioni Internazionali. 44 Il 28.2% dei deputati eletti nel 1997 provenivano da Oxbridge. Missiroli A., Dove nascono le elites, Milano 1997. I dati sui premier britannici provengono dal sito internet dell'Università di Cambridge http://www.cam.ac.uk. 45 Leedham Green E., A concise history of Cambridge, Cambridge 1996. 46 Leedham Green, A concise history of Cambridge, p.62, cit. 47 L'Education Act fu votato sotto Macmillan nel 1962. Catalano G. e altri, Chi paga l'istruzione universitaria?, p.127, cit. 48 Gli studenti di King's provenivano tradizionalmente da Eton, la più celebre e costosa, (la retta corrisponde ad oltre 60 milioni di lire all'anno) delle public schools britanniche. Eton e King's furono fondati insieme da Enrico VII, e per vari secoli solo gli old Etonians potevano diventare fellow di King's. Oggi Eton accusa Oxbridge di discriminare i suoi studenti. Biskinis N., School of Hard knocks, Eton accuses Cambridge of positive discrimination,Varsity (settimanale degli studenti dell'Università dei Cambridge) 30-1-1998. 49 Rex R., Il Sistema Collegiale di Cambridge, in Musatti M.P. (a cura di), Università e Collegi, Storia e Futuro. Atti del convegno rganizzato dal collegio universitario S. Caterina da Siena di Pavia 7 marzo 1994, Bologna 1994, p.73. 50 Cambridge University Reporter, Student Numbers, Cambridge 1997. 51 Cambridge University Reporter, Statistics for Applications and Acceptations for October 1996, Special n°7, Cambridge 1997, p.2. 52 Tapper T. e Salter B., Oxford, Cambridge and the Changing Idea of the University. The Challenge to Donnish Domination, Buckingham 1992, p.196. 53 Ministero dell'Università e della ricerca scientifica, Nuove Politiche per il Diritto allo Studio, Università Ricerca, n°1, anno VIII, 1997, pp.14-16. 54 Cambridge University Student Union, Dearing Briefing, Cambridge Students' Interim Response to the National Committee of Inquiry into Higher Education, 1 agosto 1997, p.1. 55 Dearing Report, cit. 56 Sen A., Excellence and Equity,cit. 57 University of Cambridge, Graduate Studies Prospectus 1998-99, Cambridge 1997. 58 Cambridge University Reporter. 59 Sen, Excellence and Equity,cit. 60 In Inghilterra la rendita fondiaria è particolarmente cospicua per due ragioni: 1) Spesso la cessione delle terre nelle zone più pregiate per la costruzioni di abitazioni, uffici o impianti industriali è temporanea e dopo 25, 50 o 99 anni il proprietario riottiene terreni e fabbricati. 2) le leggi urbanistiche sono osservate in modo molto più severo di quanto avvenga in Italia; pertanto i rari terreni che ottengono un'autorizzazione edilizia hanno maggior valore. 61 Tapper T. e Salter B., Oxford, Cambridge and the Changing Idea of the University, cit., p.105. 62 In Holt J., Foundations for the Future – the University of Cambridge, Cambridge 1995, p. 31. 63 La fondazione dei nuovi collegi del dopoguerra è discussa in Brook C.N.L., A History of the University of Cambridge, 1870-1990, Cambridge 1993, vol.IV, pp. 567-84. 64 Si tratta di Fitzwilliam, Churchill, New Hall, Lucy Cavendish, Hughes Hall, Homerton, St Edmunds, Wolfson, Darwin, Clare Hall e Robinson College. 65 Pare che Robinson avrebbe donato in totale 15 milioni di sterline (del 1977) per costruire l'edificio, dotarlo di endowment e finanziare le relative fellowships. 66 University of Cambridge, Graduate Studies Prospectus 1998-99, p.161, cit. 67 St John's College web site. 68 St John's College web site. 69 St John's College, Accounts for the year ended 30 June 1997, in Cambridge University Reporter, Abstract of Accounts for the year ended 31 July 1997, Cambridge, 19 dicembre 1997. 70 Qualora si presentino per inglese, matematica, medicina o lingue moderne. 71 Comunicazione scritta dell'amministrazione di New Hall e Annual report. 72 Comunicazione scritta dell'amministrazione di New Hall. 73 New Hall, Annual Report 1996-97, Cambridge 1997. 74 Corriere della Sera del 14 Novembre 1997. 75 DPR 24 Luglio 1977 n. 616. 76 Belforte S. (a cura di), Collegi Universitari, Esempi e Progetti a Confronto, Torino 1996. p. 31. 77 Belforte S. (a cura di), Collegi Universitari,p.31,cit. 78 Belforte S. (a cura di), Collegi Universitari,p.31,cit. 79 AAVV, Università e Ricerca - n. 2: Orientamento e Accesso agli Studi Universitari, Notiziario Bimestrale del MURST, Roma 1997, pag. 44. 80 Spasiano M., Profili Giuridici ed Istituzionali dei Collegi Universitari Legalmente Riconosciuti dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, Roma 1994. 81 Archivio della Deputazione Provinciale di Torino, in: Collegio Universitario di Torino Renato Einaudi, Evoluzione di Un Progetto, Torino 1995. 82 Archivio della Deputazione Provinciale di Torino, in: Collegio Universitario di Torino, Evoluzione di un Progetto, cit. 83 Atto Notaio Germano, registrato a Torino il 14 gennaio 1935, in: Collegio Universitario di Torino, Evoluzione di un Progetto, cit. 84 discorso inaugurale di Norberto Bobbio all’Accademia delle Scienze di Torino, 1976-77 in: Collegio Universitario di Torino, Evoluzione di un Progetto, cit. 85 I dati fanno riferimento all' a.a. 1997-98 ed agli anni precedenti. 86 Dati a.a. 1997-98. 87 Residenza Universitaria Lamaro-Pozzani web site. 88 Collegio Borromeo web site. 89 Spasiano M., Profili Giuridici ed Istituzionali dei Collegi Universitari,cit. 90 Ad esempio nel 1997 ciclo di seminari sulle Wavelette per fisici ed ingegneri, nel 1998 ciclo di lezioni di Analisi I, di Teoria della Relatività e di Optoelettronica, rivolte a studenti dei corsi di laurea in Matematica, Fisica ed Ingegneria. 91 Spasiano M., Profili Giuridici ed Istituzionali dei Collegi Universitari,cit. 92 L’influenza della Scuola Normale Superiore sull’Università Italiana, in Musatti M.P. (a cura di), Università e collegi, Storia e futuro,cit. 93 Scuola Normale di Pisa web site. 94 Scuola Normale di Pisa web site. 95 Giornata di Studio "Collegi Universitari e Formazione d'Eccellenza", 7 Marzo 1998, Pavia. 96 In realtà la Residenza Universitaria Lamaro Pozzani potrebbe essere classificata anche come un collegio del secondo tipo. 97 La "Bozza Martinotti" si trova in rete alla pagina web: http://www.unisi.it/ateneo/newsletter/num2_98/martinotti.htm 98 Giornata di Studio "Collegi Universitari e Formazione d'Eccellenza", 7 Marzo 1998, Pavia. 99 dati Istat. In Santambrogio M., Chi ha paura del numero chiuso?, Laterza, Bari 1997, p. 30. 100 Dati relativi all' a.a. 1995/96. In AAVV, Università e Ricerca - n. 2: Orientamento e Accesso agli Studi Universitari,cit. 101 Andrea Belvedere. In Spasiano M., Profili Giuridici ed Istituzionali dei Collegi Universitari,p.89,cit. 102 Corriere della Sera del 16 gennaio 1998. 103 Spasiano M., Profili Giuridici ed Istituzionali dei Collegi Universitari,p.40,cit. 104 Lettera del 17-12-1997 n. 17071 in risposta ad una nostra richiesta di informazioni. 105 Catalano G. e altri, Chi paga l'istruzione universitaria?, cit. 106 Catalano G. e altri, Chi paga l'istruzione universitaria?, p.219, cit. 107 Richard Rex. in Musatti M.P. (a cura di), Università e collegi, Storia e futuro,p.76,cit. 108 Missiroli A., Dove Nascono le Elites, Reset, Milano 1997. 109 Spasiano M., Profili Giuridici ed Istituzionali dei Collegi Universitari,cit. 110 Belforte S. (a cura di), Collegi Universitari, p. 37, cit. 111 Dati relativi al 1995. 112 Belforte S. (a cura di), Collegi Universitari, p. 39, cit.