Quaderni del Borgoantico 14

2013

Quaderni del Borgoantico-14 alla scoperta dell’identità storica di Villa Lagarina a cura di Roberto Adami

3 La vita politica e i partiti negli anni ’70 a Villa Lagarina Sandro Giordani

5 Musica e festa per il secondo matrimonio di Nicolò Lodron Roberto Codroico

11 Johann Karl von Moll (1797-1879) Paolo Cont

20 La decorazione della volta dell’arcipretale di Santa Maria Assunta a Villa Lagarina Elisabetta G. Rizzioli

65 … Cento anni fa a Villa Lagarina… Giovanni Bezzi

90 Famiglie e attività economiche di un tempo a Villa Lagarina - 2 Sandro Giordani – Antonio Passerini

101 Spettacoli teatrali degli anni ’80 a Villa Villa Lagarina La redazione

103 In memoria di Adalberto Libera Elisabetta G. Rizzioli

106 Palazzo Madernini. Due appendici all’articolo di Maria Beatrice Marzani in Quaderni del Borgoantico 1 Antonia Marzani

 116 Paesaggio di terra e di acqua, in destra Adige Sandro Aita 

 119 Ricordo di Gino Marzani Gianni Faustini

120 Quando la cultura è un fatto di cuore: ricordo di Virginia Crespi Tranquillini Giacomo Bonazza

122 Poesie Lia Cinà Bezzi

Associazione Dimore  123 Villa Lagarina ha un nuovo municipio  Storiche Italiane  Antonio Passerini e Sandro Giordani

 126 Album fotografico a cura di Sandro Giordani

Foto di copertina: Palazzo Madernini di Villa Lagarina visto da palazzo Marzani, in un disegno giovanile di Carla Marzani

 Si coglie l’occasione per invitare le famiglie di Villa Lagarina e di Piazzo che possiedo no documenti, fotografie e altro materiale di interesse storico a mettersi in contatto con l’Associazione Borgoantico (Sandro Giordani) in modo che gli stessi possano servire per ricostruire altri pezzi di storia del paese ed essere pubblicati sui prossimi numeri della rivista. Quaderni del Borgoantico 14 3

La vita politica e i partiti negli anni Settanta del 1900 a Villa Lagarina. Un confronto con l’oggi

Sandro Giordani Presidente dell’Associazione Borgoantico di Villa Lagarina

Sembrano passati secoli, in realtà 1937 al confino per tre anni, nuova- ratori. In provincia di il sono trascorsi solamente una qua- mente arrestato, torturato e depor- movimento sindacale concentrava rantina d’anni, ma “il mondo” è tato nel gennaio del 1945 nei campi la propria iniziativa sui servizi: talmente cambiato, anche nel pic- di concentramento, inaugurata alla trasporti pubblici per i lavorato- colo angolo di Villa Lagarina, che presenza dell’on. Biagio Virgili ri, maggiori investimenti per la qualsiasi paragone con la situazione (per la cronaca, era presente anche costruzione di case popolari, per attuale sarebbe del tutto fuori luogo. il Sindaco democristiano di Villa l’occupazione e il lavoro, ecc. Peraltro non tutto il “nuovo” che è Marco Giordani, in rappresentanza La situazione amministrativa nel avanzato è da ritenere positivo. Mi dell’istituzione-). comune di Villa Lagarina è stata riferisco in particolare – limitando Una descrizione, seppur sintetica, caratterizzata dalla presenza di una la nostra riflessione ad un solo, spe- della situazione politica nel comu- maggioranza assoluta di consiglieri cifico ambito della vita della nostra ne di Villa non può prescindere dal della DC fino al 1974, anno in cui comunità – al modo di vivere la contesto sociale, politico ed econo- alle elezioni comunali di novembre, politica, al rispetto delle istituzioni, mico più generale sia provinciale la Democrazia Cristiana ottiene 7 alla questione etica e morale, alla che nazionale. consiglieri su 15, quindi meno della partecipazione dei cittadini alla Vi era una forte e diffusa volontà metà, vedendosi per la prima volta gestione della cosa pubblica. di stare insieme, di lottare uniti nel dopoguerra costretta ad allearsi La politica a Villa era rappresen- perché solo nell’azione collettiva con altri. In effetti si costituirà una tata e organizzata dai partiti tra- si potevano affrontare e vincere le maggioranza consiliare sotto la for- dizionali tra cui i maggiori erano: battaglie politiche, sociali ed eco- mula del cosiddetto centro-sinistra la DC (Democrazia cristiana), il nomiche; si era consapevoli che da (DC+PSI), che reggerà le sorti del PCI (Partito comunista italiano) e soli, individualmente, non si anda- Comune per una paio di consiliature. il PSI (Partito socialista italiano). va da nessuna parte, solo insieme Per inciso va ricordato che la Tutti questi partiti sono scompar- si conquistavano nuovi diritti e legge elettorale che caratterizzava si dalla scena politica nazionale e condizioni di vita migliori, vi era l’elezione del Consiglio comunale quindi anche da Villa Lagarina. una visione e un pensiero collettivo prevedeva il sistema proporzionale Le sedi si trovavano nel centro stori- molto ampio e un consolidato sen- (tanti voti presi, tanti consiglieri co del paese: quella della DC in via timento di solidarietà che andava assegnati). Il Sindaco veniva eletto Cavolavilla, dedicata ad Aldo Moro oltre i meri interessi personali. dai nuovi Consiglieri, mentre ades- e inaugurata alla presenza dell’on. Allora erano in corso grandi movi- so (per Villa a partire dal 1995) è in Flaminio Piccoli; quella del PCI menti di lotta, politici e sindacali, vigore l’elezione diretta del Sinda- in piazza G.B. Riolfatti, intitolata con una grande partecipazione co. In questo caso potrebbe acca- a Giovanni Rossaro, l’illustre con- popolare; c’erano in ballo impor- dere che, per dimissioni, o morte, tadino antifascista e partigiano di tanti conquiste civili come la legge o altri motivi (frequente è ormai il Pedersano, torturato e mandato nel sul divorzio e lo statuto dei lavo- caso di elezione del Sindaco a Con- 4 Quaderni del Borgoantico 14

sigliere provinciale), si interrompa L’affissione dei manifesti elettorali troppo schematizzato, troppo inges- la legislatura e si debba tornare a era una professione che spettava per sato, “correttamente” spaccato in votare per il nuovo Sindaco. competenza e abilità agli attivisti due dal punto di vista ideale e poli- In quel periodo (1985) il PCI di del PCI; la colla era rigorosamente tico, anche se comunque (e si tratta Villa, pur potendo contare su un fatta in casa con la farina bianca e di un aspetto fondante del vivere grande consenso elettorale con oltre acqua tiepida ed era di gran lunga democratico, come abbiamo detto il 25% dei voti, decide di rinunciare la migliore in assoluto. Succedeva sopra) si riconosceva all’unanimità al proprio simbolo e di costituire una anche che gli attacchini della sini- nelle istituzioni della nostra Repub- lista civica denominata “Insieme per stra si incontrassero di notte con blica e nella Carta costituzionale. Villa Lagarina”, mentre la DC e, in quelli della DC e immancabilmen- Il pericolo che mi sembra invece sostanza, anche il PSI mantengono te, previe le solite battute, quelli del emergere in questa nostra cosiddetta simbolo e dicitura sia alle elezioni di PCI dessero una mano alla parte “seconda Repubblica”, che appa- quell’anno, sia a quelle del 1990. avversa nell’affiggere i manifesti rentemente ha abbandonato i vecchi Senza entrare nel merito delle posi- perché erano rimasti senza colla o schemi ideologici, è che in realtà essa zioni politiche espresse dalle singole per il pennello troppo piccolo si trovi ingabbiata in un’ideologia formazioni in campo (non è questa la E ancora: succedeva che alla vigi- molto meno nobile, più subdola, sede), mi preme sottolineare alcuni lia di ogni Consiglio comunale si più devastante, vale a dire quella aspetti che ritengo fondamentali. accendessero le luci delle sedi dei dell’“idolo del denaro”, citato sopra, In primo luogo il fatto che, negli ulti- partiti e in quelle sedi molte per- che trova casa sotto ogni bandiera e mi decenni, la “politica” sia stata sone entrassero per affrontare e che, nella pratica politica quotidiana, drogata dal dio denaro, invece di discutere le posizioni da esprimere rende purtroppo le distinzioni tra i mettere al centro della propria azione il giorno dopo in Consiglio. Spesso partiti sempre più sfumate. l’uomo, come ha sottolineato recen- le discussioni erano molto accese, temente Papa Francesco, e i risultati anche al proprio interno, ma sem- Ritengo che questa mia riflessione sono sotto gli occhi di tutti … pre, o quantomeno nella stragran- che mette a confronto, se pur senza Altro rilievo: le modalità del confron- de maggioranza dei casi, finalizza- particolari pretese, ideali e compor- to politico. Negli anni Settanta anche te al bene della cosa pubblica. tamenti di natura politica e morale Villa Lagarina era caratterizzata da Oggi le ambizioni personali e l’op- di due epoche diverse, possa trovare un forte scontro “ideale”. I partiti portunità di guadagni economici legittima ospitalità in un quaderno non escludevano alcuno strumento “facili”, che una “vita normale” di storia della nostra comunità, il n° di lotta politica, che spesso era acce- non garantirebbe, hanno preso il 14 dei “Quaderni del Borgoantico”. sa e aspra, però il confronto-scontro sopravvento sull’etica politica, la Non solo, ma mi offre anche avveniva sulle “cose da fare” e sem- quale esigerebbe dal candidato di l’opportunità di evidenziare un pre “per il bene comune”, esclusa mettersi al servizio della comunità rovescio della medaglia nobile e ovviamente qualche eccezione nega- che si vuole rappresentare senza incoraggiante: se infatti il mondo tiva, che, comunque, confermava la secondi fini (anzi, esigeva di più, della politica ha spesso deraglia- regola. Gli strumenti di intervento stando a quanto recitava, all’in- to, e deraglia sempre più, dal retto e le iniziative erano quelli tradizio- circa, il famoso motto: “Non solo binario, andando dietro a “secondi nali come le assemblee, i comizi in Cesare deve avere le mani pulite, fini”, come abbiamo detto sopra, il piazza, i volantinaggi, i giornalini, ma anche la moglie di Cesare”). mondo del volontariato continua ecc. Sempre comunque gli interven- Per questo la “questione morale” ha con tenacia a offrire testimonian- ti, per quanto critici, duri e polemici investito senza distinzioni di parte il ze trasparenti e disinteressate di fossero, erano improntati al rispetto mondo della politica, che ha dato e “servizio” alle comunità. Ciò vale reciproco sia delle idee che delle sta dando un cattivo esempio all’o- anche per la nostra associazione di persone. Oggi invece dilagano gli pinione pubblica, tanto che non ci “Borgoantico”, e, specificatamen- interessi, le ambizioni e la denigra- si può lamentare se i cittadini sono te, sia per tutti coloro che, lavoran- zione personale. sempre più lontani da questo mondo do sodo, permettono la realizzazio- Altra osservazione: la stessa for- autoreferenziale. Non solo, ma se la ne delle nostre apprezzate “feste” mazione delle liste era caratteriz- questione è certamente politica, lo è e delle varie altre iniziative, sia per zata da una forte partecipazione. anche culturale, tale da considerarsi i valenti redattori dei “Quaderni” I candidati non si improvvisava- un’emergenza per la vita democrati- che di anno in anno tengono fede no, perché quasi sempre avevano ca del nostro Paese, alla pari della all’appuntamento di novembre. alle spalle “un tirocinio” politico crisi economica che investe le nostre A tutti vada un forte ringraziamen- e sociale e quindi erano già pre- comunità da oltre cinque anni. to, il mio, innanzitutto, di presiden- parati ad affrontare il confronto te, ma anche quello – e non credo politico-amministrativo se veniva- In verità per diversi motivi non nutro di interpretare male il sentimento no eletti in Consiglio comunale. grande nostalgia per quel mondo diffuso – di tutta la comunità. Quaderni del Borgoantico 14 5

Musica e festa per il secondo matrimonio di Nicolò Lodron

Roberto Codroico

Nel mese di giugno del 1620 la sul caminetto gli stemmi abbinati pieve di Villa Lagarina e le contee Lodron-Welsperg, che alludono di Castellano e Castelnuovo furono evidentemente al matrimonio di in festa per le nozze del conte Nico- Nicolò con Dorotea. lò Lodron, signore di Castelnuovo. Dopo le nozze Nicolò deve aver Con ogni probabilità la cerimonia iniziato la costruzione del Palazzo fu celebrata il 14 del mese con un Lodron di , come atte- rito religioso nell’antica pieve. La sta la scritta sopra la torre d’in- chiesa non era quella che vediamo gresso “NICOLAVS. P. COMES. oggi, ma un edificio romanico divi- LODRONI. DNI. CASTRI. NOVI. so in tre navate con l’abside rivol- PARIS. FILIVS. 1593”, mentre ta verso est anziché a ovest come sul prospetto del palazzo, in una l’attuale, e non erano ancora stati nicchia sopra la porta d’ingres- costruiti il campanile e la cappella so, pose la sua figura a grandezza di san Ruperto con la sacrestia. naturale, a capo scoperto, in abbi- Il conte Nicolò, nato nel Castello Nicolò Lodron in un quadro di Arsenio gliamento alla moda spagnola, con di Castellano nel 1549, era figlio Mascagni nella cappella di san Ruperto ampio collare plissettato, “pancia di Paride Lodron e di Barbara Lie- sul fianco della pieve di Villa Lagarina d’oca”, ampi pantaloni fissati sotto chtenstein-Castelcorno. Da gio- il ginocchio, attillate calze e scar- vane era stato paggio a Innsbruck Ritornato a casa, si sposò una prima pe dalla punta quadrata e dall’alto presso l’arciduca d’Austria Fer- volta il 27 maggio del 1585 con la tacco. Sul fianco la spada, appesa a dinando e, dopo la morte di suo baronessa Dorotea Welsperg. Sua una fascia portata obliqua sul petto, padre, alla corte di Vienna e a ser- sorella Maria Sindona si era spo- e in mano il bastone di comando. vizio del conte Antonio Lodron, sata con Hans Rudolf Raitenau ed Della moglie di Nicolò esiste un che aveva cercato di maritarlo con era la madre dell’arcivescovo di quadro realizzato qualche anno la figlia del defunto conte Giulio Salisburgo Wolf Dietrich Reitenau. dopo, come si può dedurre dalla Scandiano, ma le trattative s’in- In occasione di questo primo matri- dicitura: «DOROTHEA GRAVIN terruppero, e il matrimonio non fu monio, Nicolò fece decorare una ZUE LODRON GEBORNE FREI- celebrarono. sala del Castello di Castellano con IN ZVE WELSPERG VND PRI- Nel 1579 aveva ottenuto dal vesco- pitture purtroppo distrutte nell’in- MOR IRES ALTERS IM 29. IAR vo di Trento, Lodovico Madruzzo, cendio del 1932, ma descritte da 1589 (1623)». assieme a suo fratello Gaspare, Giuseppe Chini, che le definisce Il 4 gennaio del 1615 il colonnel- l’infeudazione di Castelnuovo e le di scarso valore, e documentate lo Madruzzo affidò a Nicolò il decime di e di . in alcune fotografie conservate comando degli «Alemanni» che Intrapresa la carriera delle armi, nell’archivio della Soprintendenza stanziavano nel milanese e il 4 assunse il comando di un contin- di Trento. novembre dello stesso anno morì gente di Lanzichenecchi e parteci- In queste foto si vedono dipinte Dorotea Welsperg, prima moglie pò alla guerra di successione por- sulle pareti le allegorie delle quat- di Nicolò. toghese nelle file dell’esercito di tro stagioni, tema illustrato anche Dall’unione di Nicolò e Dorotea Filippo II di Spagna al comando di sul soffitto del salone d’ingresso erano nati sei figli, due maschi e Fernando Alvarez de Toledo, terzo del Palazzo Lodron in Via Calepina quattro femmine. Dei maschi il duca d’Alba. Prese parte alla con- a Trento fatto dipingere da Lodo- primogenito, al quale fu imposto quistata della città di Cascaes a sud vico Lodron, marito di Beatrice, il nome del nonno, Paride, dopo a Lisbona, alla battaglia di Alcán- sorella di Nicolò. Inoltre sul sof- una lunga carriera ecclesiastica a tara e alla cattura del comandante fitto della terza camera del Palaz- Salisburgo prima al tempo dell’ar- portoghese Don Diego de Mene- zo a Trento è segnata la data 1585, civescovo Wolf Dietrich Reitenau ses. anno del matrimonio di Nicolò e all’ombra dello zio Antonio poi 6 Quaderni del Borgoantico 14

to arcivescovo e si trovava in una difficile situazione politica, non era in grado di ospitarlo, ma con- sigliò il padre di non lasciare Cri- stoforo mai solo, poi di mandarlo presso un medico a Padova e infine di organizzare con i cappuccini un pellegrinaggio al santuario della Madonna di Loreto. Appena eletto arcivescovo lo chiamò a Salisbur- go e lo fece sposare con Caterina Spaur. Di questo matrimonio non abbiamo notizie, sappiamo invece che Paride fu curatore di suo fra- tello Cristoforo «incapace d’inten- dere e di volere» e che numerosi acquisti e donazioni furono firma- ti dalla moglie Caterina Spaur e Ottavi di nobiltà dell’arcivescovo Paride Lodron, disegno colorato su pergamena, proprie- avvallati da Paride. tà privata Nel giorno del suo secondo matri- monio il conte Nicolò aveva già 71 al servizio del principe vescovo similiano di Baviera nei boschi di anni e non doveva godere di buona Marco Sittico Hohenemes, che era Ismaning a Plienbach, a pochi chi- salute se ripetutamente suo figlio sto eletto, solo pochi mesi prima lometri da Monaco. Paride, da Salisburgo, lo sollecitò delle seconde nozze del padre, 13 Il secondogenito di Nicolò, Cri- a rinunciare ai suoi impegni mili- novembre 1619, arcivescovo di stoforo, come il padre intraprese tari e s’informava sulla sua salute. Salisburgo. Elezione della quale la carriera militare e partecipò ad Altra preoccupazione di entram- informò subito suo padre, che alcune azioni di guerra ritornan- bi era la mancanza d’un erede nonostante la non più giovanile età done psichicamente ammalato. maschio della loro linea. Paride, in si recò a Salisburgo per felicitarsi Nicolò lo avrebbe voluto mandare quanto canonico, non poteva avere con il figlio dell’elezione e parte- dal fratello a Salisburgo, ma que- figli legittimi, suo fratello Cristo- cipare alla caccia indetta da Mas- sti, che non era ancora stato elet- foro si trovava in uno stato psichi- co e fisico alquanto difficile, non rimaneva che tentare ancora una volta con il vecchio Nicolò. Infatti la giovane sposa, baronessa Giovanna Wolkenstein-Rodenegg, con ogni probabilità era stata pre- sentata a Nicolò da suo figlio, arci- vescovo di Salisburgo, dato che era la sorella di uno dei suoi canonici. Non ci sono giunte testimonianze dirette della festa matrimoniale, ma possiamo immaginare una solenne celebrazione religiosa nella chie- sa parrocchiale di Villa Lagarina, di cui Paride era pievano. Questi, che però si trovava a Salisburgo, desideroso che le nozze riuscissero felicissime, gli comunicò di aver delegato a rappresentarlo suo cugi- no Massimiliano Lodron figlio di Gasparo e di Anna Berka, signore di Castelnuovo, coppiere di re Fer- Dorotea Welsperg, seconda moglie di Ni- Nicolò Lodron, in un quadro d’autore ano- dinando di Boemia e cavaliere stra- colò Lodron, in un quadro d’autore ano- nimo conservato al Chiemseehof del Land nimo conservato nella Residenza di Sali- Salzburg ordinario alla corte di Innsbruck sburgo presso l’arciduchessa d’Austria Quaderni del Borgoantico 14 7

Dalmatica rossa, con stemmi Lodron-Welsperg conservata a Villa Lagarina in Palaz- Dalmatica rossa, con stemmi Lodron-Welsperg zo Libera (particolare) conservata a Villa Lagarina in Palazzo Libera

Anna Claudia de Medici. Massimi- Signoria Illustrissima come in pro- La presenza del violinista Floriani liano era sposato con Anna Sibil- pria Sede stanno raccolte in uno è documentata negli scritti, con- la figlia di Giorgio Fugger, della tutte le virtù, e fra l’arte quella del servati nell’archivio della chiesa ricca e potente famiglia di banchie- trattenersi per honesto diletto in di san Marco a , di sua ri di Augusta, che ambasciatore a sentire musica Sacra”. sorella Bernardina, più nota come Venezia per conto dell’imperatore Il Lappi era maestro di cappella la mistica Giovanna Maria della Rodolfo II, si era trasferito a Trento della chiesa di Santa Maria delle Croce. ove aveva costruito un suo palazzo, Grazie di Brescia, e la dedica In questi scritti Bernardina raccon- oggi detto Galasso o del Diavolo, all’arcivescovo Paride Lodron è ta delle feste svoltesi a Nogaredo su progetto dell’architetto brescia- riferita alla sua XII opera, “Salmi in occasione del matrimonio del no Pietro Maria Bagnadore. La a tre e quattro cori” edita a Venezia conte Nicolò, padre dell’arcive- madre, Elena, era figlia di Fortuna- da Alessandro Vincenti. I “Salmi” scovo di Salisburgo, e afferma che to Madruzzo e della contessa Mar- furono composti per 2 complessi di fu l’arcivescovo a far sposare suo gherita Altemps, pertanto nipote archi, uno di cornetti e tromboni, padre sperando in un successore, e del papa. uno di flauti e dulciana, un serpen- che suo fratello, il violinista Gio- Alle solenne celebrazioni religio- tone, un chitarrone, un violone, un vanni Floriani, venuto a Nogaredo se seguirono quelle profane nei clavicembalo e tre organi, per un vi rimase per tutto il periodo delle castelli di Castellano e Castelnuo- totale di 38 esecutori. feste che furono celebrate con ogni vo ma soprattutto nel Palazzo di Non sappiamo quanti musici allegrezza, dato che era anche car- Nogaredo con la partecipazione di giunsero a Nogaredo da Salisbur- nevale. Quest’ultima affermazio- nobili e personalità arrivate da ogni go così come non conosciamo i ne è una grossolana imprecisione, parte. I festeggiamenti ci devono loro nomi; certamente vi giunse se come sembra le nozze furono essere stati anche per le piazze e l’eccellente violinista Giovanni celebrate nel mese di giugno. Sap- le vie ove i contadini devono aver Floriani, figlio di Giuseppe Flo- piamo che gli scritti di Bernardina suonato, ballato e soprattutto man- riani detto Maffeotti dal nome furono stesi molto tempo dopo dei giato e bevuto, mentre dagli spal- della nonna paterna, noto pittore fatti che racconta e pertanto non ti dei castelli furono sparati colpi di Rovereto del quale si ricordano deve aver avuto più presente quan- augurali a salve. le pitture di due figure un tempo do questi erano avvenuti. Per rallegrare ancor più i festeg- esistenti su una casa nel borgo Bernardina comunque precisa che giamenti, Paride mandò i musici di Santa Caterina a Rovereto, lo suo fratello non suonava musica della cappella principesca di Sali- stemma dell’arciduca d’Austria da ballo, ma lo facevano suonare sburgo. La sua passione musica- sopra la Porta della Terra pure in occasione della visita di qual- le e l’esistenza di una cappella di a Rovereto, e una veduta a volo che personaggio importante ed corte a Salisburgo è conferma- d’uccello della città della quer- era a Nogaredo da molto tempo, ta in una dedica di Pietro Lappi, cia inserita nel manoscritto di senza recarsi a salutare sua madre datata in Venezia il primo giugno Matthias Burgklechner, conserva- a Rovereto. Quest’ultima, deside- del 1621: “nell’animo di Vostra ta all’archivio di stato di Vienna. rosa di vederlo, si travestì per non 8 Quaderni del Borgoantico 14

sa del Carmine a Rovereto in onore dei Trent’anni” che si fece sentire della “Santissima Vergine Maria”. anche in tanto che Nico- La richiesta non deve essere stata lò, in qualità di capitano generale, esaudita se Bernardina nel suo s’era affrettato a rafforzare i con- scritto accusa il fratello di super- tingenti della Rocca di Riva, che bia e di utilizzare male il dono di erano sotto il comando dello Zanar- Dio al quale, durante una delle sue di, e che da 47 soldati fu portato estasi, chiese di punirlo con un’a- a 80, mentre gli 8 soldati al Passo troce morte al fine di espiare il suo del Tonale furono aumentati a 30, peccato di superbia ma salvare l’a- quelli del Castello di Penede a 18 nima. e così in tutte le altre guarnigioni Questa terribile richiesta-profetica sotto il suo comando. Paride consi- di atroci dolori, scritta alcuni anni gliò suo padre, anche in considera- dopo la morte dell’eccellente quan- zione dell’avanzata età, di ritirarsi to sfortunato violinista, corrispon- dalla professione delle armi e di de al vero, in quanto il poveretto cedere il comando delle milizie del morì nel 1637 dopo una lunga e Tirolo a Gerolamo Lodron, e così atroce malattia alle mani. avvenne. Dopo le nozze Paride scrisse al Quest’ultimo fu inviato da Paride, padre: “Ho inteso con somma mia su richiesta dell’arciduca Leopol- contentezza, che le nozze siano pas- do d’Austria, con tre squadroni di sate felicissime con soddisfazione fanteria in Engadina ove unitosi L’arcivescovo Paride Lodron in un quadro universale, et particolarmente che alle truppe austriache s’accam- d’autore anonimo del 1640 circa Vostra Signoria resti consolato. pò, quando improvvisamente, nel farsi riconoscere e assieme ad altre Nostro Signore Iddio la prosperi cuore della notte, fu attaccato dagli donne passò con la zattera sull’al- di bene in meglio, e le conceda in abitanti dei Grigioni e dopo lunga tra sponda dell’Adige. A quel breve un figlio maschio”. Evidente ma vana resistenza e un tremendo tempo non esisteva nessun altro da questa affermazione che padre e bagno di sangue fu ricacciato oltre ponte sull’Adige se non a Trento figlio speravano in un successore. il confine. L’episodio servì d’espe- e a Verona. Bernardina avrebbe Anche se altri problemi ora impe- rienza a Paride, che decise di rima- dovuto accompagnare sua madre gnavano il nuovo signore di Sali- nere estraneo alla guerra anche ma rifiutò sebbene anche lei desi- sburgo. se le sue truppe parteciparono in derasse incontrare il fratello. Inca- Da Villa Lagarina Nicolò chiese Polonia alla battaglia del “Weissen ricò comunque sua madre di chie- al figlio di appoggiare l’ipotesi di Berg”, che segnò la fortuna dei cat- dergli di venire a suonare, con gli fondare un nuovo convento per i tolici di Praga. altri musici, per le suore nella chie- padri cappuccini a Brancolino. Il 10 maggio del 1621, Paride Paride, anziché fare ricorso a informò suo Padre di aver deciso di Roma, si rivolse direttamente al celebrare la solenne consacrazione vescovo di Trento, Carlo Gauden- e investitura a principe e arcivesco- zio Madruzzo, pregandolo di dare vo di Salisburgo e lo invitò a par- il consenso alla presenza dei cap- teciparvi, ma sapendo della fatica puccini a Brancolino, cosa che il del viaggio gli mandò incontro” il cardinale di Trento concesse preci- Romani”, un suo fedelissimo ser- sando di farlo più per accontentare vitore. il richiedente che per le motivazio- Nicolò arrivò a Salisburgo con la ni espresse dai padri cappuccini moglie e partecipò alle solenni e raccomandandò a Paride, come funzioni religiose, che furono cele- aveva già espresso al conte Nico- brate dal vescovo di Regensburg, lò e a suo cugino Massimiliano, di quindi alla consegna del “Pal- supplire alle necessità economiche lium”. Seguirono le sontuose feste del nuovo convento. per la consegna del potere tempo- Nonostante il consenso ottenuto, la rale che Paride ricevette il 4 ottobre fondazione del convento dei Mino- assieme alle “regalie” imperiali, ri riformati non fu realizzata. quindi, assolti i relativi atti forma- Quasi in coincidenza con l’ele- li, prese possesso della Residenza Nogaredo ingresso a Palazzo Lodron con zione di Paride ad Arcivescovo di arcivescovile dei principi vescovi stemma data e motto “non solo nobis” Salisburgo era scoppiata la “guerra di Salisburgo in quanto sino a quel Quaderni del Borgoantico 14 9

momento era rimasto nella “Torre- za di Salisburgo. Il comandante è sul petto e sul fianco porta, trat- sella” sul Nonnenberg. raffigurato in piedi con corsetto, tenendola con la mano sinistra, la Qui in processione fu prelevato da cui sbucano le maniche a stri- spada. Per terra, alle spalle di Nico- l’undici ottobre dai prelati in abiti sce, rigonfi pantaloni fissati sotto lò, parti della sua armatura a ricor- pontificali. Si formò quindi un cor- il ginocchio, calze aderenti e basse dare la trascorsa carriera guerresca. teo composto da due compagnie scarpe. In testa porta un cappello. Il dipinto reca in alto la scritta: della città, che resero gli onori Il volto caratterizzato dall’appun- “NICLAS GRAF ZV LODRON militari, poi le congregazioni con tito pizzo e dai baffi bianchi, è VND CASTELROMAN HERR ZV le loro insegne e croci, i canonici, illuminato indirettamente dall’am- CASTELLANO VND CASTEL- i monaci di St. Peter, i musici di pio colletto bianco plissettato alla NOVO RöM. KAY. Mt. HOCHFR. corte tra i quali Giovanni Floriani, moda spagnola. Una collana pende DHT. LEOPOLDI VND M. INTE- i soprintendenti effettivi, i gen- tiluomini di campagna, gli abati ed i canonici con la croce astile e quindi lo stesso arcivescovo, Pari- de, accompagnato da quattro fun- zionari ereditari della fondazione vescovile e dalla guardia del corpo. Sulla fortezza, così come sul tetto del municipio, sventolarono diver- se bandiere e furono sparati colpi di mortaio, in segno di saluto. In città i soldati e i cittadini si dispo- sero su due file, in mezzo alle quali passò il corteo che si snodò sino alla Residenza, passando sotto quattro archi trionfali, costruiti per l’occasione, mentre ai lati della strada erano stati collocati i leoni araldici con la coda annodata del casato dei Lodron. Il giorno seguente i rappresentanti degli Stati, prestarono formale giu- ramento al loro signore territoriale. Le feste si conclusero con una battuta di caccia alla quale ovvia- mente partecipò Nicolò. Quindi nel viaggio di ritorno Nicolò si fermò con la moglie ai bagni di Gastein in Austria ma giunto a Nogaredo, cadde gravemente ammalato e il 10 novembre 1621 morì nel suo Palaz- zo, assistito dalla moglie e dalle figlie. La salma fu collocata in una sepoltura provvisoria e traslata nel 1626, assieme a quello della sua prima moglie, Dorotea Welsperg, nella cappella funebre fatta erigere da Paride su progetto dell’architet- to Santino Solari sul fianco della chiesa di Villa Lagarina e decorata da Donato (fra Arsenio) Mascagni. Dell’anno della sua morte è un ritratto di Nicolò a grandezza natu- rale realizzato ad olio su tela, già conservato nel palazzo dei Lodron a Gmünd ed oggi nella Residen- Villa Lagarina, Cappella di san Ruperto 10 Quaderni del Borgoantico 14

mente contrario a riconoscere a Bernardina poteri mistici, così come era contrario alla fondazione di un monastero femminile a Rove- reto. Inoltre il vescovo di Trento ordinò che nessun sacerdote regolare fre- quentasse la casa, o vi si recasse per confessare le donne presenti mentre gli inquisitori esaminava- no gli scritti di Bernardina, che cadde in un deplorevole stato depressivo e si trovò ad un passo dalla morte. Anche Sibilla Lodron fu oggetto di pesanti commenti da parte di alcu- ni roveretani, quando assieme alle altre compagne si recava per assi- stere alle funzioni religiose nella chiesa di san Rocco. Intanto il processo d’inquisizione si fece più insistente ed il giorno delle stimate di san Francesco, il cancelliere del vescovado ordinò Villa Lagarina, Cappella di san Ruperto, cupola con dipinti di Donato Mascagni alla Floriani di farsi esaminare da don Giovanni Battista Eccher, mentre Bernardina asseriva che RESSIERTER ERZHERZOGEN Qualche anno dopo Bernardina Dio stesso, così si legge nella sua ZV OSTERREICH. KHRIEGS Floriani fu sottoposta a un proces- autobiografia, le aveva raccoman- RATH VND VELDOBRISTER so d’inquisizione per verificare se dato di affidare direttamente ai IN TIROL. AVCH KÖNIG. MHT. nella casa di Rovereto non s’in- gesuiti la sua difesa e quella dei ZV. HISPANIEN BESTELLTER segnassero eresie. A questo scopo suoi scritti. Ma le profezie di Ber- OBRISTER. SEINES ALTERS IN fu il vicario generale del princi- nardina sono un’altra storia, di cui 72. IAR ANNO 1621”. pe vescovo di Trento, padre Luca sarà bene trattare una prossima Dopo la morte del marito, Giovan- Maccani, che si dichiarò decisa- volta. na Wolkenstein, rimase per tutto il 1622 a Nogaredo, quindi sollecita- ta da Paride si ritirò nel convento benedettino di Salisburgo sul Nonnberg, ove nel 1638 sarà eletta badessa, dignità che manterrà sino alla sua morte avvenuta il 24 feb- braio 1657. Il 21 maggio del 1623 morì Massi- miliano Lodron e lasciò erede dei beni la moglie Sibilla, la quale su sollecitazione di Bernardina Flo- riani, comperò l’orto confinante con la chiesa di s. Carlo a Rove- reto per erigervi un convento di Clarisse detto poi appunto di san Carlo, di cui Bernardina, suora con il nome di Giovanna Maria della Croce, fu la prima superiora e nel quale convento entrò pure Sibilla Lodron con il nome di suor Anna Villa Lagarina, Cappella di san Ruperto, volta sopra l’altare con le storie di san Ruperto di- Maria di Gesù. pinte da Arsenio Mascagni Quaderni del Borgoantico 14 11

Johann Karl von Moll (1797-1879) al servizio di tre imperatori, e il mistero delle carte scomparse

Paolo Cont

Alle prime livide luci dell’alba Quel corriere insonne, che da gior- diale, d’origine ceca, nel palazzo del 22 luglio 1832, verso le ore ni non si concedeva riposo, era il del governo dove le Loro Maestà sei, salutata dal corpo di guardia, trentacinquenne capitano Johann dimoravano. Erano tutti a letto ma una carrozza del servizio di corte, Karl barone von Moll, cadetto per fortuna era ancora alzata la recante a bordo un corriere insolito dell’illustre famiglia di Villa Laga- contessa Lazansky3 proprio colei per rango e missione, uscì precipi- rina. Andando ben oltre le discuti- alla quale dovevo consegnare la tosamente da Schönbrunn. bili cure sperimentate dal medico mia triste missiva perché la rimet- Il cocchiere, scartati i frantumi di Giovanni Malfatti,2 il capitano von tesse a S. M l’imperatrice e questa una delle grandi aquile di pietra Moll si era prodigato devotamente poi all’imperatore. In breve le nar- che durante quella notte tragica era per l’illustre infermo, servendolo rai le ragioni della mia venuta e da precipitata, quasi un presagio, dal fin nelle più intime esigenze; ne lei ricevetti l’ordine di trovarmi il frontone dalla residenza imperiale, aveva raccolto le ultime parole, giorno seguente a Palazzo, quando lanciò i cavalli sulla strada verso gli ultimi muti messaggi di dispe- le Loro Maestà si fossero alzate.” Sankt Pölten e Melk, superando di razione, ma anche di gratitudine, carriera, senza mai fermarsi, le 24 prima che si consumasse la stra- Il capitano Moll si ripresentò a miglia fiancheggianti il Danubio ziante agonia. Lo aveva lasciato palazzo il mattino seguente, poco per raggiungere finalmente, dopo alle spalle, pietosamente raccol- dopo le 6, e fu immediatamente oltre sedici ore di cavalcata, Linz to sul letto di malattia e di morte, introdotto alla presenza di Fran- nella Bassa Austria. nelle sue stanze dell’ala sinistra di cesco I. L’imperatore volle cono- Qui il messaggero, un imponente Schönbrunn, le stesse occupate in scere da lui ogni dettaglio sulle e austero capitano di cavalleria, tempi di effimera gloria dal padre, ultime tristissime ore vissute dal doveva riferire a voce, direttamen- un esaltato Napoleone I, reduce nipote, tornando ripetutamente te all’imperatore Francesco I, sulle dalle eclatanti vittorie e dai massa- sulla narrazione. Il sovrano, l’ulti- recenti tristi vicende del nipote cri di Wagram e di Austerlitz. mo imperatore del Sacro Romano duca di Reichstadt, già re di Roma, Il capitano von Moll raggiungerà Impero, sul trono da quarant’anni, il figlio di Napoleone I e di Maria Linz a notte inoltrata. La troverà passato attraverso rivoluzioni e Luigia d’Austria, ora duchessa di illuminata a giorno perché la città battaglie, temprato da tante inusi- Parma, Piacenza e Guastalla, la cui danubiana festeggiava la presen- tate esperienze, interrogò e ascoltò vita si era spenta quel mattino stes- za dell’imperatore intervenuto alle senza mai tentare di nascondere al so, pochi minuti dopo le ore 5. manovre militari organizzate per col- suo ufficiale, a mano a mano che La morte di colui che i francesi laudare le nuove fortificazioni pro- la narrazione e il colloquio proce- ricordano ancora come l’Aiglon, gettate dall’arciduca Massimiliano. devano, la sua profonda, intensa l’Aquilotto, un ragazzo di soli 21 commozione. “Durante il collo- anni, alto oltre un metro e novan- Moll, nel suo Diario, descrive così quio, durato una mezz’ora, - scrive ta, e tuttavia magrissimo, di rara il suo arrivo a Linz: nel suo Diario il capitano Moll - intelligenza e bellissime fattezze, Sua Maestà aveva spesso le lacri- secondo l’adorante opinione delle “Arrivato nei pressi della città, me agli occhi”. dame e damigelle della corte, era vidi fuochi artificiali, luminarie, Racconta sempre Moll nel suo sopravvenuta in seguito a una atro- divertimenti mentre io passavo Diario che l’imperatore gli chiese ce agonia, preceduta dal calvario con il mio triste incarico attraver- insistentemente se il principe aves- di una lunghissima malattia sop- so il popolo festoso, tumultuante. se compiuto i suoi doveri di cristia- portata, e talora spartanamente dis- Coll’allegria della folla faceva no: “Non per nulla voglio saperlo. simulata, con dignità. Erano tutti contrasto la tristezza che avevo in Perché ricordo che non era punto eventi dei quali il capitano era stato cuore … devoto”. testimone partecipe e diretto quale Sceso all’albergo cambiai uni- “Gli potei rispondere con tutta addetto militare personale del duca forme e fui subito condotto da franchezza – sottolinea nel Dia- di Reichstadt.1 un gentilissimo segretario presi- rio – che il principe negli ultimi 12 Quaderni del Borgoantico 14

chstadt, convenne anche l’impera- tore. “Lei ha ragione, così e così, allo stesso tempo!” - confermò al capitano Moll. E, nel dire questo, sottolineò il concetto di volubilità: rigirò il palmo della mano, prima in alto e poi in basso. L’imperatore insistette nel chiede- re al capitano von Moll se ci fosse stata comunque una qualche con- vinzione guida a ispirare il giova- ne principe. E il capitano ancora una volta chiarì al suo sovrano: “Nessuna idea, veramente, per- ché le idee che aveva in un’ora le cambiava nell’ora seguente. Egli stesso non sapeva quel che voleva e questo era stato il mio conforto Eduard Gurk, L’imperatore Ferdinando I investe in Castel Tirolo il genero di Andreas Hofer e anche la ragione perché io non del feudo “Am Sand” (20 agosto 1838). Provincia autonoma di Bolzano. Ripartizione beni avevo disperato per lui”. culturali, Archivio provinciale) L’imperatore Francesco I, che evi- Nell’acquerello di Eduard Gurk, a destra del trono ove siede l’imperatore Ferdinando I, il dentemente aveva avuto motivi di barone Johann Karl von Moll in uniforme di Aiutante di campo, individuato da un punto. Da- maturare stima per la personalità vanti a Moll, l’arciduca Giovanni e, in atto di leggere, il governatore generale del Tirolo. Fra del capitano Johann Karl von Moll, questi e la bandiera, il conte Moritz von Dietrichstein, “Obersthofmaister” dell’imperatrice, motivata da tutti i rapporti che su già precettore di Napoleone II, duca di Reichstadt. Il primo personaggio raffigurato a sini- di lui aveva ricevuto, lo apprezzò stra è il conte August von Ségur-Cabanac, prefetto dell’interna camera del sovrano, ottimo amico di Johann Karl von Moll alla corte di Vienna. Di fronte all’imperatore, con la mano ancor più per l’oggettività delle sul petto, il genero di Andreas Hofer. valutazioni da questi puntualmente espresse sul carattere del nipote, il defunto duca di Reichstadt. giorni era divenuto molto buono che andò a teatro. Come riassunto “Ha ragione - mi disse in proposito e gli raccontai in tutti i dettagli le compresi che il principe aveva dife- l’imperatore – lei l’ha conosciuto ultime ore della sua vita alle quali so la sovranità del popolo”. bene ed io so perfettamente come aveva assistito la madre e l’arcidu- “Questo sarebbe per me – ne lei sia stata l’unica persona che più ca Francesco”. dedusse l’imperatore Francesco I – di ogni altra ha saputo prenderlo; L’imperatore si rivolse confidente se i miei sudditi venissero a dirmi la ringrazio del modo con cui ha all’intelligenza del capitano barone che non mi vogliono più!” servito mio nipote. Lei mi era stato Moll, rivelandogli i suoi più intimi Alle allarmate osservazioni del raccomandato e ho visto che la rac- presagi e convincimenti riguardo sovrano, il capitano Moll, senza comandazione era stata meritata. È alla condotta del defunto princi- smentire la sua lealtà verso il duca mio dovere dirle grazie e stia sicu- pe. Gli parlò dei comportamenti di Reichstadt, ma anzi argomen- ro che non la dimenticherò”. di questi, delle preoccupazioni che tando una sua convincente difesa, Moll nel suo Diario prende atto, suscitava frequentemente nell’am- rispose basandosi sulla sua per- confortato da queste imperiali bito della corte: “Il suo infelice sonale esperienza. Poté rimarcare benevolenza e promessa che influ- carattere dava fondamento per come certe esagitate alzate d’in- iranno in maniera determinante sul temere il peggio; finché era vivo gegno, certe dichiarazioni osten- suo futuro al servizio della corte l’imperatore non ci sarebbe stato tate dal defunto principe, fossero degli Asburgo. nulla da temere” - osservò il sovra- imputabili solo a un carattere irre- no. E poi continuò: “Ma ai miei soluto, ondivago e contradditorio: Conclusa l’udienza privata, il capi- figli avrebbe potuto dare molto filo “Spesso, a intervallo di pochi gior- tano si recò nel salone dei rice- da torcere; egli aveva dei principi ni, aveva espresso idee opposte e vimenti, accompagnato dal gran politici proprio perversi”. se il suo modo di pensare si fosse maggiordomo conte Gundakar “A questo punto Sua Maestà – un poco maturato, c’era da atten- Heinrich Wurmbrand, dal ciambel- riferisce il Moll nel suo Diario – dersi il meglio”. lano conte Karl von Harrach, dai mi narrò in fretta e sottovoce un Sulla fragilità e quindi l’inaffida- tenenti marescialli barone Schnei- discorso del principe che (così potei bilità comportamentale del nipote, der von Arno e dal conte Hermann arguire) fece una delle ultime sere il defunto giovane duca di Rei- Peter von Künigl. Quaderni del Borgoantico 14 13

Allorché comparve la coppia dei Alla fine del 1830, l’imperato- sovrani, l’imperatrice Carlotta re, d’accordo con il cancelliere Augusta volle conferire a sua volta Metternich, decise la formazio- con Moll. Parlarono a lungo nel ne della casa militare del duca di vano di una finestra del salone, Reichstadt nominando tre ufficiali, anche lei s’informò minutamente un generale e due capitani, che si su tutti i particolari del passo estre- erano segnalati per lealtà, devozio- mo sofferto dal giovane principe al ne, talenti, esperienza e valore sul quale era molto affezionata. “Pian- campo. Questi furono il maggior se quasi tutto il tempo” – scrive il generale Procop Hartmann-Klar- capitano nel suo Diario. stein, il capitano di fanteria Joseph Concluso anche quell’incontro, Standeisky e il capitano di cavalle- l’imperatrice raggiunse il consorte ria Johann Karl von Moll. e i sovrani furono accompagna- Tutti presero effettivamente servi- ti alle loro carrozze che doveva- zio solo sei mesi dopo, il 14 giugno no portarli alla residenza di Per- 1831, giorno anniversario delle senbeug.4 battaglie di Marengo e Friedland. Al capitano Moll fu ordinato di Ufficiali dello Chevaux-Legers Regiment A quella data il principe, compiu- riprendere immediatamente la via Graf Nostitz dove militò il capitano Jo- ti i vent’anni, era stato dichiarato hann Karl von Moll (ricerca iconografica di Vienna per comunicare all’arci- a cura di Franco Grones) formalmente maggiorenne, pro- duchessa madre Maria Luigia5 l’in- mosso al grado di tenente colon- vito dell’imperatore a raggiungerlo con la sovrana maestà di Francesco nello, incaricato del comando del subito a Persenbeug. Identica amba- I, con la sua augusta consorte, con reggimento di fanteria ungherese sciata per Maria Luigia era stata i maggiori dignitari della corte di di stanza a Vienna. affidata a Moll dall’imperatrice, la Vienna. Con la formazione della casa mili- quale, per sua parte, aveva voluto Ma ancora, e innanzitutto, forse tare del duca di Reichstadt cessaro- aggiungere “che avrebbero pianto bisognerebbe stabilire perché il no definitivamente le funzioni dei insieme la morte del principe”. trentino capitano Moll si trovasse a docenti assegnati al giovane princi- occupare nel luglio di quel lontano pe all’indomani del suo forzato tra- Prima di ripartire per Vienna, il 1832 una posizione così eminente sferimento da Parigi alla prigionia capitano barone Johann Karl von presso la corte, rivestendo l’uni- dorata presso la corte di Vienna, a Moll si rivide a pranzo con un fede- forme e le funzioni di ufficiale di seguito all’abdicazione del padre, le amico, il colonnello von Schell. ordinanza del duca di Reichstadt, Napoleone I.8 Un incontro che lasciò intravvede- nipote e figlio di due imperatori, Come tassativamente esigeva la re qualche altro punto fermo, altre rispettivamente quello di Francia prassi pedagogica della casa d’A- favorevoli predizioni, a conferma e l’austriaco, nonché, per un breve sburgo per la formazione dei propri delle auguste promesse ascolta- lasso di tempo, due soli giorni, membri, per quindici anni, ininter- te nel colloquio con l’imperatore, imperatore egli stesso, e quindi rottamente, a partire dal settembre per la carriera futura dell’ormai ex ricordato dalla storia e soprattutto 1815, all’avvicinarsi quindi del suo attendente del duca di Reichstadt. dai francesi e dai bonapartisti come quinto compleanno, e fino al 1830, Scrive Moll a proposito della con- Napoleone II.7 il duca fu sottoposto a un’istruzio- versazione svoltasi col colonnello ne severa, invigilata dall’eccellen- von Schell nel suo Diario: “Non te conte Moritz von Dietrichstein, fece alcun mistero delle alte aspira- L’educazione del figlio di governatore del principe. zioni che egli mi aveva fatto bale- Napoleone A istruire l’Aquilotto negli studi nare per primo. Egli, a giudicare classici, la storia e il diritto furono da certe frasi del colonnello Appel6 Johann Karl von Moll fu chiamato chiamati prima il letterato Mattia sul mio conto, è dell’opinione che alla corte di Vienna in conseguen- de Collin e, alla morte di questi, io sia sul suo buon libro e mi vuol za dell’emancipazione del duca nel 1824, il barone von Obenaus. far sperare che la carica di aiutante di Reichstadt, al raggiungimento Si aggiungeva il trentino Giovanni in seconda sarà per me. Anch’io la della sua maggiore età. L’emanci- Battista Foresti, un rude militare desidero, ma non oso sperarla”. pazione esigeva, nel rispetto della che aveva studiato a Vienna, arma- Rievocando questi accadimenti, ci tradizione della corte asburgica, to di una sua primitiva vitalità, si dovrebbe chiedere come mai il che il principe fosse affiancato da abbastanza rozzo nei modi. Ingua- capitano di cavalleria Johann Karl una sua casa militare formata da ribilmente privo di acume psicolo- von Moll meritasse d’intrattenersi personalità di rango confacente al gico, alimenterà incessanti conflit- in questi termini così confidenziali nipote del sovrano. ti con il proprio allievo mentre si 14 Quaderni del Borgoantico 14

Condivideva le opinioni lusin- vetto di primo luogotenente dello ghiere espresse dal Dietrichstein Chevaux-Legers Regiment Graf sul capitano Moll anche un altro Nostitz e si trasferì in Moravia, personaggio notevole, il generale, dove il suo squadrone era accaser- diplomatico e, più tardi, statista mato a fare il suo apprendimento Anton Prokesch von Osten,10 citato in cavalleria. dai maggiori biografi dell’Aquilot- Nel 1830, promosso capitano, to. Lo storico Jean de Bourgoing ha seguì il reggimento a Salisbur- reso nota una lettera dove si affer- go dove rimase però pochi mesi. mava che il capitano Moll è una Nell’ottobre del medesimo anno, persona “distinta e gaia, capace infatti, fu chiamato alla corte di amare il principe” aggiungen- di Vienna, come s’è scritto più do che il principe dimostrò subito sopra, per essere nominato uffi- per il suo ufficiale d’ordinanza una ciale d’ordinanza del duca di Rei- spiccata simpatia, ammirandone chstadt. il carattere franco e leale d’uomo L’incarico presso il principe iniziò d’onore, il tratto del gentiluomo e effettivamente nel giugno 1831, 11 Napoleone II, il re di Roma, Duca di Rei- la sua non comune energia. Il Pro- durò in tutto soltanto 13 mesi, vis- chstadt (Bucher Léopold, Malmaison, kesh fu, verosimilmente, tra coloro suti tuttavia intensamente. Il capi- châteaux de Malmaison et Bois-Préau) che, avendo avuto modo di valuta- tano Moll, seppe conquistare, oltre re sul campo i precedenti e la car- al dichiarato affetto del duca di applicherà all’impresa d’insegnar- riera percorsa fino a quel punto dal Reichstadt12 (impresa quasi impos- gli l’italiano, il francese, la mate- capitano di cavalleria Johann Karl sibile, questa, e riuscita, oltre a matica e i primi elementi di scien- von Moll, lo vollero raccomanda- lui, solo al Prokesh), la stima della za militare e curerà la ripetizione re all’imperatore per la nomina a corte in grazia delle sue ottime delle lezioni impartite dagli altri ufficiale d’ordinanza del duca di qualità umane e culturali. Nel capi- docenti. Il Foresti terrà anche un Reichstadt. tano Johann Karl von Moll sembra suo diario, raccogliendo testimo- Si sapeva che Moll era nato in terra infatti che un’acuta intelligenza e nianze sull’Aquilotto, sforzandosi trentina da una famiglia eminente un carattere ben temprato si coniu- di elaborare sue molto personali e che aveva ricevuto la sua prima gassero con un’austerità e una osservazioni sulle problematiche educazione a Vienna. All’età di tre- dignitosa e schietta cordialità in comportamentali dell’illustre allie- dici anni era rientrato in Val Laga- grado di guadagnargli il crescente vo, appunti che poi furono utilizza- rina, allora sotto la dominazione rispetto e apprezzamento dei ver- ti dallo storico Jean de Bourgoing. 9 francese. Due anni dopo, nel 1812, tici militari. Allorché fu organizzata la casa Moll era stato ammesso in qualità A Vienna Johann Karl von Moll militare del duca di Reichstadt, gli di allievo alla Scuola Militare di seppe coltivare fecondi e solidi insegnanti che sino a quel momento Pavia. Qui, conclusi gli studi, nel rapporti anche con le élites di corte. si erano occupati della sua educa- settembre 1815, a diciotto anni, fu Era accolto frequentemente, quale zione furono senz’altro pensionati. nominato Alfiere porta insegne nel graditissimo ospite, per cene e Il conte Moritz von Dietrichstein, reggimento di fanteria dell’arcidu- serate nelle dimore degli Czernin,13 governatore del principe, anch’egli ca Carlo, il vincitore di Napoleo- dei principi Kinsky, degli Schön- emarginato a seguito dell’eman- ne ad Aspern. Non può sfuggire la born, degli Herberstein, era vicino cipazione del discepolo, scoprì di circostanza che anche il Prokesch al ministro conte Franz Anton von essere stato assolutamente ignorato aveva militato agli ordini dell’ar- Kolowrat-Liebsteinsky che sarebbe nelle consultazioni preventive per ciduca e non è da escludere che la divenuto uno dei membri del con- la scelta degli ufficiali. Amareg- conoscenza con il Moll fosse nata siglio di reggenza per l’imperatore giato e adontato, espresse critiche in quest’ambito. Ferdinando I d’Austria dal 1836 al circostanziate e considerevolmen- Nel 1821, durante il conflitto con 1848.14 Era membro, poi, di rico- te acide sfogandosi in una lettera il Piemonte, Johan Karl von Moll nosciuta influenza nella colonia inviata all’arciduchessa Maria Lui- fece parte dello stato maggiore viennese dei trentini, che compren- gia a Parma. Nella missiva Dietri- generale del feldmaresciallo conte deva militari di rango come Pietro chstein giudicava assolutamente von Bubna. Conclusa quella guer- Zanini, poi tenente maresciallo non all’altezza dei propri compiti ra, fu incaricato con altri ufficia- di campo e nel ’48 ministro della gli ufficiali che componevano la li dello stato maggiore generale guerra, nonché il generale barone casa militare, fatta una sola lodevo- della rilevazione cartografica del Ceschi a Santa Croce.15 le eccezione: il capitano di cavalle- Ducato di Parma. Nel corso di ria Johann Karl von Moll. questa missione ricevette il bre- Quaderni del Borgoantico 14 15

Al servizio dell’imperatore stenza prestata al figlio: un destrie- larghissimo anticipo. I dettagli dei Ferdinando I ro che tuttavia si rivelò di carattere cerimoniali erano programmati e riottoso, sgradevole e si montava notificati un anno prima delle cele- Celebrati i funerali solenni del male. brazioni con comunicati pubblicati duca di Reichstadt,16 il 27 luglio il Il 26 agosto spedì i suoi bauli. Il sulle gazzette. Così la “Allgemeine conte Czernin avvertì il capitano Diario fa constatazione del suo Zeitung” di Augusta, già il 30 agosto Moll che, essendo finito il servizio disinganno finale circa le reiterate 1835, scriveva che l’ingresso a Praga di ufficiale di ordinanza presso il promesse di riconoscenza espresse del corteo imperiale era stato fissato principe, egli non apparteneva più a premio dei servizi da lui prestati per il primo settembre 1836.19 al personale di corte. come ufficiale di ordinanza: “Hart- In quel corteo, si precisa, alla deci- Tre giorni dopo il capitano, in mann fu ieri a Baden;18 la nostra ma posizione nella sequenza delle attesa delle decisioni del sovrano, gratificazione concessa dal sovra- carrozze, preceduto dal pittore di lasciò Schönbrunn per il suo appar- no e promessa da Czernin e Appel corte Eduard Gurk20 e dal segre- tamento di città che conservava va in fumo perché nessuno vuole tario particolare dell’imperatore in Löwelstrasse 10, a pochi passi ricordarsene”. Bucholz, si troverà “der Flüge- dalla Hofburg. Nel suo Diario ladjutant, Major Baron v. Moll”. Il dovette annotare allora di sentirsi Quando morì il duca di Reichstadt, comunicato pubblicato dalle Gaz- esausto e seriamente preoccupato il capitano von Moll vantava due zette nel settembre 1835 consente per la propria salute. I medici gli anni e tre mesi di anzianità nel pertanto di accertare che a quella prescrissero cure urgenti. grado di capitano di cavalleria. Era data il barone Moll aveva ottenuto Il primo d’agosto il generale Hart- ora in attesa della sua nuova sorte, la promozione a maggiore (Major) mann comunicò a Moll che Met- illuso prima e quindi deluso tra le e, soprattutto, aveva già ottenuto la ternich desiderava conoscerlo molte promesse che, a bara anco- carica di aiutante di campo di Sua personalmente e voleva invitarlo a ra aperta del duca di Reichstadt, Maestà. Evidentemente, quello che pranzo. Due giorni dopo il capitano gli erano state propinate: era stata non era stato possibile imperante era ospite alla tavola del principe. ventilata da più parti, e in altissimo Francesco, lo era stato con Ferdi- Nel suo Diario Moll annotò con loco, addirittura la possibilità di nando. velato sarcasmo che Metternich una sua nomina nel posto vacan- È da rilevare, a questo punto, come “si era completamente scordato del te di secondo aiutante generale tra gli impegni che gravavano desiderio di conoscermi da vicino; dell’imperatore. Ma dovrà atten- sull’imperiale aiutante di campo solo mi accorsi che stava studiando dere l’arrivo al trono di un nuovo vi era, non ultimo, proprio il deli- la mia fisionomia”. sovrano e il trascorrere di oltre un cato compito di presiedere alla Poi arrivò il peggio: il 5 agosto sem- lustro prima di vedere concretizza- programmazione e organizzazione pre il generale Hartmann comunicò ta questa promessa. millimetrica dei viaggi del sovrano l’amara notizia, confermata poi in Nelle scarne biografie ufficiali di nelle terre dell’Impero, nel rispetto udienza anche dall’imperatrice, che Johann Karl von Moll fornite dagli più assoluto del rigoroso cerimo- Metternich aveva escluso per il capi- Annuari militari imperial-regi c’è niale vigente presso la corte degli tano Moll quell’ambita anticipata una lacuna per quanto riguarda il Asburgo. Erano imprese, queste, promozione a maggiore che pure era periodo dal 1832 al 1838, anno in che subissavano di responsabilità stata prospettata come già acquisita cui sarebbe stato nominato aiutante e incombenze il “Flügeladjutant” ai massimi livelli della corte. di campo dell’imperatore. In real- alla conclusione delle quali si tro- Al capitano Johann Karl von Moll tà la data di quella nomina deve vava estenuato, oltremodo merite- non restò che prendere atto di come essere anticipata di almeno tre anni vole quanto bisognoso di salutari la situazione fosse mutata e, com- stando a una comunicazione uffi- periodi di riposo. Lo si capisce prensibilmente deluso, decise di tra- ciale relativa al programma stabi- molto bene dalla lettura della cor- sferirsi in Tirolo. Come gli avevano lito per l’incoronazione del re di rispondenza che correva in quelle spiegato i medici, aveva necessità Boemia, pubblicata dalle gazzette circostanze con i famigliari, e in di curarsi e di recuperare le forze. di Augusta e Regensburg nel 1835. specie scorrendo le lettere a lui Affidò all’amico Chizzola, un tren- Nel marzo di quell’anno era morto dirette dalle sorelle, preoccupa- tino ufficiale di cavalleria già suo l’imperatore Francesco I e gli era tissime sempre per la salute e le compagno d’armi nel reggimento succeduto sul trono il figlio Ferdi- fatiche che doveva affrontare in Nostitz, i propri cavalli perché li nando I. Per l’anno successivo, nel così eccelsi luoghi il loro venerato ricoverasse in Ungheria. Tra que- settembre 1836, si programmò il Giancarlo. sti vi era anche quello appartenuto viaggio a Praga d’incoronazione Nel 1841, finalmente, il barone al duca di Reichstadt, regalatogli del nuovo imperatore a re di Boe- Johann Karl von Moll conquistò dall’arciduchessa Maria Luigia17 mia. L’organizzazione dei viaggi quella carica di secondo generale in segno di riconoscenza per l’assi- del sovrano veniva predisposta con aiutante (“Zweiter General-Adju- 16 Quaderni del Borgoantico 14

tant”) che era parsa così prossi- Procedendo in quest’opera di Su questa misteriosa sparizione da ma nove anni prima, all’indomani scavo e riordino, il barone Leopol- subito cominciarono a interrogarsi della morte del duca di Reichstadt. do a un certo punto approdò all’i- e a fare ipotesi gli esperti, da Pietro La carriera di Moll doveva prose- nattesa scoperta: s’imbatté in un Pedrotti ad Antonio Zieger. guire con la sua nomina, avvenuta manoscritto dall’aria promettente. Tuttavia, forse tanto inspiegabile il 19 settembre 1845, a “General Davanti ai suoi occhi si trovava un non sembrerebbe questa sparizione Major”. Quindi, al momento del taccuino delle dimensioni di centi- di ben quattro quinti delle pagine suo pensionamento, concesso il 15 metri 18 per 21, di circa novanta del Diario se si considera adegua- febbraio 1849, fu promosso “Feld- pagine, tutte compilate in lingua tamente il tenore dei giudizi che Marschall Char ad honorem”. tedesca. La scrittura correva armo- l’allora capitano in carriera barone nicamente uniforme e senza alcun Moll annotò su quei fogli arrivati pentimento: evidentemente rico- sino a noi. Sono giudizi talvolta Il mistero delle carte scomparse piava con meditata diligenza nota- corrosivi, mirati senza artefatte zioni e appunti raccolti dal vivo. ipocrisie su illustrissimi personag- Gran parte delle citazioni che docu- Una prima lettura confermò subi- gi che egli incrociava nei corridoi mentano il presente lavoro sono to che quello allora riemerso dopo della corte asburgica, nei conversa- tratte dal Diario tenuto dal capitano decenni di abbandono e oblio era ri degli aristocratici salotti vienne- barone Johann von Moll al tempo il Diario, con le annotazioni e si, nei circoli militari. in cui questi, per 13 mesi, operò al osservazioni quotidiane sulla sua Il fatto che i protagonisti fossero servizio della corte degli Asburgo esperienza vissuta accanto al duca di alto o altissimo lignaggio non lo come membro della camera milita- di Reichstadt, vergate di pugno dal intimidiva punto e le loro debolez- re e ufficiale d’ordinanza del figlio prozio Johann Karl, ovvero Gian ze, tanto intellettuali quanto com- di Napoleone Bonaparte, il duca di Carlo, o anche Giancarlo, come portamentali, nel Diario emergono Reichstadt. familiarmente era chiamato tra descritte a tutto tondo. Il barone Per decenni il Diario fu ritenuto quelle mura avite. Johann Karl von Moll incarnava smarrito, con grande rammarico Fu chiamato a quel punto a parte- integralmente e viveva davvero le degli storici. Gli studiosi avvertiva- cipare della scoperta uno storico di difficili virtù che raccomandava no infatti la mancanza di quella che chiara fama, il roveretano Pietro in amicizia al duca di Reichstadt: consideravano, in virtù della per- Pedrotti, il quale, avvalendosi per “Siate sincero, franco, leale, confi- sonalità aperta e franca del Moll, la traduzione dal tedesco dei talenti dente”.23 una testimonianza preziosa, deci- del professor Glicerio Riccambo- Le sue critiche puntute non aveva- samente credibile, per ricostruire ni,22 fu in grado di dare alle stampe no risparmiato nemmeno la memo- l’ultimo capitolo della storia, sem- il Diario, corredandolo di un’am- ria del padre, il ben noto Sigismon- pre così affascinante e coinvolgen- pia e ben circostanziata introduzio- do.24 Quando rivide il barone Carlo te, vissuta e consumata nella reggia ne. Il libro, curato dal Pedrotti uscì de Menz di Bolzano, antico diplo- di Schönbrunn da colui che fu, ma dai torchi della Garzanti nel genna- matico e consigliere a corte, già mai effettivamente imperò, come io 1941 con il titolo La fine del re ospite nel palazzo di Villa Lagari- Napoleone II.21 di Roma nel diario inedito del suo È da dire che comunque non si ufficiale d’ordinanza barone Gian- disperò mai di ritrovare il Diario carlo de Moll. del capitano, sepolto presumi- A questo punto sembrava esserci bilmente tra il profluvio di carte abbondante materia per soddisfa- accumulate dalla storia nell’archi- re le esigenze degli storici. Eppu- vio del palazzo dei Moll a Villa re non era proprio così, perché era Lagarina. stata fatta una scoperta sconcertan- Ora avvenne che l’ultimo discen- te: il Diario era stato misteriosa- dente di quella famiglia, un pro- mente e gravemente mutilato. Dei nipote di Johann Karl, il barone tredici mesi del servizio trascorso Leopoldo Moll, sul finire degli dal capitano Johann Karl von Moll anni ’40 del secolo scorso, decise al servizio del duca di Reichstadt, di riordinare, oltre che la prege- il manoscritto conservava solo le vole biblioteca di palazzo, anche pagine dedicate agli ultimi due la grandi masse di documenti, mesi: le precedenti, riguardanti gli diplomi e corpose corrispondenze avvenimenti fino al 5 giugno 1831, incipriate dalla polvere dei secoli, ossia i primi undici mesi, erano Maria Luigia, Duchessa di Parma e Pia- sedimentate nei capaci armadi del introvabili, forse irreparabilmente cenza (Giovan Battista Borghesi, Galleria palazzo. eliminate. Nazionale, Parma) Quaderni del Borgoantico 14 17

na, osservò ricordando: s’era incamminata “É sempre il vecchio per quella via, s’era bonario che in visita messa a percorrerla a casa nostra, 27 anni senza alcun ritegno. fa, sapeva sopportare Il matrimonio tardivo con pazienza angeli- fu un ulteriore scanda- ca i frequenti scoppi lo vergognoso perché d’ira del nostro vivace essa aveva stretto quel padre”. Se Johann Karl nodo quando aveva von Moll si concede- già relazione con altri va di rievocare così e c’erano in vista dei causticamente gli esu- successori”. beranti sfoghi caratte- E prosegue, rincarando riali e gli strepiti del la dose: ”La spudora- “vivace padre” Sigi- tezza arrivò a tal punto smondo che echeggia- che quando il Richter vano sotto le volte del nella sua qualità di palazzo di Villa Laga- segretario di gabinetto, rina per rumoreggiare mostrando i rapporti di fin nella piazza sotto- polizia, nella sua one- stante, non è difficile sta semplicità aggiunse immaginare la pepata anche le satire contro abrasività dei giudizi di lei, sulla sua faccia che Johann Karl riser- non apparve il mini- vava agli estranei della mo segno di rossore, famiglia. al contrario scherzava E così, ad esempio, il sulle espressioni più 30 giugno intinge la indecenti”. penna nel veleno per E Johann Karl von scrivere: “Il mare- Moll nel Diario rim- sciallo di corte barone provera altresì all’arci- Hirsh è un uomo di duchessa Maria Luigia circa 40 anni di belle l’indifferenza esibita maniere che si sforza davanti all’aggravarsi in tutti i modi di parere della malattia del duca Il “Feld-Marschall Char ad honorem” Johann Karl von Moll (da P. Pedrotti, amabile, ma ha il fare La fine del re di Roma nel diario inedito del suo ufficiale d’ordinanza barone di Reichstadt: “L’as- di un nobiluccio prus- Giancarlo de Moll, Garzanti, Milano, 1943) senza totale di cuore siano”. la dimostrava ora per Poi, lo stesso giorno, il fatto che per il figlio mira sul femminile: “La dama di accuse espresse dal di lei mini- non aveva alcun interesse: a Trieste chiavi contessa Lodron,25 una mae- stro Maréschall26 in occasione dei dove si trovava con il suo drudo era stosa e ben pasciuta signora di 60 vari incontri che con questi ebbe stato necessario fare una scenac- anni, e la dama di corte contessa il Moll per sistemare le questioni cia per indurla a venire a Vienna”. Rottenam, di cinquanta anni, non attinenti alla destinazione dei beni Proseguendo, Moll cita ancora un hanno nessuna distinzione”. Più del duca di Reichstadt e al pen- esasperato ministro Maréschall oltre ancora ridicolizza la Lodron sionamento della camera militare: che a proposito dell’arciduchessa colpevole di soffrire di “terribili “L’arciduchessa madre è un carat- si preoccupa di come costei, dopo fobie per il colera”. tere debole e senza cuore e avrebbe la morte del figlio, tornata a Parma, Ma l’esempio senz’altro più signi- lasciato correre tutto purché le si “facesse pubblicamente vedere di ficativo di arditezza nel riportare fosse concesso di appagare i suoi … continuare la sua vita licenzio- giudizi si trova nel modo come capricci. Il Neipperg,27 persona sa”. Quindi nel Diario saetta un viene rappresentata nel Diario la immorale e fatua, l’aveva condot- giudizio atroce, definitivo e distrut- figura della madre dell’Aquilotto, ta oltre quel limite che essa da sola tivo: “L’atto carnale, in forza dell’a- la moglie di Napoleone, l’arcidu- non avrebbe mai varcato. Solo i bitudine, sembrava che per lei fosse chessa Maria Luigia di Parma. Se rapporti con quel seduttore riusci- diventato pari alle funzioni naturali ne occupa, in modo francamente rono a uccidere in lei ogni pudore del corpo, e dovesse esser soddisfat- imbarazzante, quando riporta le e ogni paura. E dal momento che to così come gli altri bisogni”.28 18 Quaderni del Borgoantico 14

Si deve rimarcare, a proposito di poteva certamente dimenticare il lettere ed altre carte che dovessero esse- questi giudizi così sorprenden- funzionario devoto alla casa d’A- re a Noi dirette, abbiamo deciso che que- sto dovrà essere il seguente: Sua Maestà ti consegnati dal Moll alle ultime sburgo che fu e che sempre sareb- la principessa imperiale ed arciduches- 90 pagine del suo Diario che, in be rimasto fino all’ultimo dei suoi sa d’Austria Maria Luigia, duchessa di definitiva, erano considerazioni giorni. Rileggendo i suoi carteggi Parma, Piacenza e Guastalla; ed abbia- convergenti e in perfetta sintonia e le sue corrispondenze ebbe cer- mo giudicato conveniente di pubblicare a tale effetto la presente nostra patente, con quelle già manifestate dall’on- tamente lo scrupolo di non lasciare affinché nessuno lo ignori. Dato nel nisciente cancelliere Metternich. all’incerta e miope valutazione dei castello imperiale di Schönbrunn il gior- Quindi, non mettendo oltretutto posteri documenti che potevano no ventinove del mese di febbraio l’anno in pericolo il pacifico proseguire gettare ombre equivoche o com- millesimo ottocentesimo decimo sesto». 6 Il colonnello Christian von Appel, pro- della carriera a corte del loro auto- promettere personaggi di quelle mosso nel 1826, era allora il secondo re, quelle pagine si salvarono. istituzioni che aveva sempre servi- aiutante generale dell’imperatore Fran- Per contro, non è irragionevole to con decoro e onore. cesco I. pensare che nelle pagine strappate 7 Napoleone firmò un atto di abdicazio- ne che manteneva i diritti di suo figlio da quel Diario si sarebbero potuti il 4 aprile 1814. Ma poco appresso, con leggere giudizi ancora più urtanti, Note il trattato di Fontainebleau, il 6 aprile capaci potenzialmente di ingene- 1814, dovette rinunciare alla corona per rare effetti controproducenti, spe- 1 Oltre a esporre a voce il suo rapporto al sé e per la sua discendenza. 8 Come noto, dopo la caduta definitiva del cie se non avessero coinciso con le sovrano, il messaggero avrebbe conse- gnato a Sua Maestà una lettera dell’arci- Bonaparte e il suo invio in esilio all’i- convinzioni del tentacolare, sempre duchessa Maria Luigia e un’altra dell’ar- sola di Sant’Elena, mentre la moglie incombente, cancelliere di ferro ciduca Francesco. Maria Luigia d’Asburgo-Lorena s’inse- Metternich o, peggio, se le avessero 2 Lo storico Francesco Salata induce a diava nel Ducato di Parma, Piacenza e credere che il Malfatti fosse di Rovereto Guastalla, il figlio maggiore fu accolto in qualche modo disturbate. ed educato presso la corte di Vienna, (cfr. F. Salata, Il re di Roma intimo: con Se questa può costituire una spie- quindici lettere alla madre e altri docu- nel castello di Schönbrunn, ostaggio e gazione plausibile per il mistero menti inediti, Roma, Soc. An. “La Nuova oggetto dell’assidua, occhiuta sorve- del Diario mutilato e le sue pagi- Antologia”, stampa 1934). In realtà Gio- glianza del Metternich, pur fruendo for- malmente del rango di principe di casa ne scomparse, c’è da aggiungere vanni Malfatti apparteneva a una fami- glia lucchese, originaria di Montereggio, d’Austria. Le patenti che gli assegnava- che dall’archivio di palazzo Moll, stabilitasi da tempo a Vienna. Il medico no il titolo di duca di Reichstadt furono a Villa Lagarina emerse successi- ebbe in cura altri illustri pazienti, non firmate dal nonno, l’imperatore France- vamente un altro arcano, legato ultimo Ludwig van Beethoven. Il gran- sco I, nel 1818, preso atto che i trattati entrati allora in vigore impedivano una probabilmente al primo. Il barone de compositore conobbe poi la sventura d’invaghirsi di una delle due nipoti del futura successione del giovane principe Leopold von Moll, continuando a Malfatti, Teresa. La chiese in sposa, ne alla madre Maria Luigia nel Ducato par- riorganizzare i carteggi del prozio mense. fu respinto: così, curato nel fisico dallo 9 Johann Karl, rinvenne una busta zio medico, si ritrovò straziato nello Un giorno l’Aquilotto, che si svagava nel corso delle lezioni dondolandosi recante la sovrascritta: Lettere di spirito dalla nipote. Beethoven dedicò a Teresa Malfatti il celeberrimo foglio sulla sedia, improvvisamente scivolò, Metternich. La busta tuttavia era d’album Pour Elise. si capovolse e rovinò ingloriosamente vuota; scomparso il contenuto. E 3 Era la dama di compagnia dell’impera- sul pavimento. Sobbalzando davanti a nessuna lettera del Metternich si trice Carolina Augusta. La contessa, nata questa caduta dell’ultimo re di Roma, il Foresti gli si avvicinò, forse per aggiun- è potuta, almeno finora, reperire Falkenhayn, era stata anche la gover- nante di Maria Luigia e l’aveva accom- gere allo spavento i suoi rimproveri, e in quell’archivio! Un altro arcano pagnata nel suo viaggio in Francia nel così il piccolo ebbe una reazione rab- avvolto nel mistero. 1810 per le nozze con Napoleone. biosa e lo picchiò. Allora il Foresti gli Su tutto quello che è opinabi- 4 Il castello di Persenbeug, situato lungo chiese se credeva forse di trovarsi ancora tra le sue dame, cacciandolo per puni- le riguardo all’enigma di quelle il Danubio sulla strada che da Linz porta a Vienna, era stato acquistato nel 1800 zione in un angolo. In un’altra occasione carte scomparse, prevale però una dall’imperatore Francesco per farne la l’Aquilotto si rivolse adirato al Foresti considerazione. Johann Karl von sua residenza privata. In seguito fu di dicendogli: “Quando sarò grande, ordi- Moll andò in pensione il 15 feb- Francesco Giuseppe e qui nacque nel nerò al mio buon nonno di mettervi in 1887 Carlo I d’Austria. Il vecchio impe- catene. E se non mi ubbidirà, gli farò la braio 1849, promosso alla carica guerra”. ratore Francesco Giuseppe ne fece dono 10 di feldmaresciallo ad honorem. Si nel 1916 alla figlia Maria Valeria e oggi Prokesch aveva partecipato alle guerre ritirò allora nel suo palazzo di Villa appartiene ai suoi discendenti della casa contro la Francia del 1813-1814 e del Lagarina dove si spegnerà il 20 d’Asburgo Lorena e ai von Waldburg- 1815 in qualità di ufficiale agli ordini dell’arciduca Carlo. Divenne amico del marzo 1879 senza lasciare discen- Zeil. 5 Questo era il titolo che le era dovuto. duca di Reichstadt dopo che questi poté denti o eredi diretti. «Noi Maria Luigia principessa imperiale leggere un suo scritto sulla battaglia di A Villa Lagarina trascorse quindi e arciduchessa d’Austria, per la grazia di Waterloo. Kleine Schriften von Ritter i suoi ultimi trent’anni, sempre da Dio duchessa di Parma, Piacenza e Gua- Anton Prokesch von Osten, Stuttgart, stalla, avendo giudicato necessario di Hallberger, 1842 scapolo irriducibile, tra i ricordi 11 determinare il titolo che Noi vogliamo Cfr. J. de Bourgoing, Le fils de Napo- del proprio passato. Rivisitando di Ci sia dato nei pubblici atti quanto nelle léon: roi de Rome, prince de Parme, duc tempo in tempo le sue carte, non de Reichstadt: 20 mars 1811 - 22 juillet Quaderni del Borgoantico 14 19

1832, avant-propos di J. Murat, Paris, sopra citato, una carrozza e un cofanet- d’affari della corte asburgica presso la Payot, 1932, p. 244. to con due pistole da duello e un grande Repubblica Cisalpina. Nel 1810 venne 12 “Je l’aime”, scriveva l’Aquilotto alla portafogli in cuoio di Russia. nominato senatore del Regno d’Italia. madre, l’arciduchessa Maria Luigia, per 18 Baden, alle porte di Vienna, raccolta e 25 Si riferisce a Elisabetta Augusta, appar- raccomandarle il Moll. immersa nel verde, era la residenza esti- tenente al ramo bavarese dei Lodron. 13 Johann Rudolf Graf Czernin von und zu va dell’imperatore. 26 Il già citato Wenzel Philipp von Chudenitz era primo i.r. ciambellano e 19 Identico comunicato anche sulla Maréschall nel 1832 era ministro a presidente dell’Accademia di Belle Arti „Regensburger Zeitung“, n. 208, 1.9.1835. Parma di Maria Luigia, designato, come di Vienna. 20 Con Eduard Gurk i rapporti del Moll i predecessori, dal Metternich ai cui 14 Queste frequentazioni comportavano diverranno sempre più stretti e si evol- ordini sottostava. talora considerevoli assalti al roccio- veranno, ben oltre le formalità imposte 27 Adam Albert von Neipperg fu un gene- so celibato cui sembrava essersi votato dai rispettivi ruoli a corte, soprattutto in rale e politico austriaco. Affiancò nel il bel capitano. Così che mercoledì 20 relazione ai viaggi d’incoronazione del governo a Parma l’arciduchessa Maria giugno doveva annotare nel suo Diario: sovrano in Boemia (1836) e nel Lombar- Luigia. Ottimo amministratore, divenne “La sera ricevimento da Weveldt dove la do Veneto (1838), organizzati e super- l’amante della sovrana, ne ebbe dei figli dama di corte Kevenhüller, per la secon- visionati dal Moll e sapientemente illu- e, dopo la morte di Napoleone I, poté da volta, mi fece l’onore di propormi strati dall’eccellente pittore di corte. Dei sposarla. in sposa Maria Tinti. Io cercai di met- legami del Gurk con il Moll, e con Villa 28 É oggettivamente indispensabile, a que- tere in burletta la proposta dicendo che Lagarina, si è già scritto nel precedente sto punto, ricordare, oltre ai persona- ero vecchio, ecc. ecc. In questo modo volume dei “Quaderni del Borgoantico” lissimi vizi privati di Maria Luigia, le troncai l’argomento”. Questa Maria, e su “Studi Trentini, Arte - Rivista della sue pubbliche virtù per le quali, ancora schivata invocando ragioni anagrafiche, Società di Studi Trentini di Scienze Stori- oggi, a Parma è venerata come “la buona era una rampolla ventenne della nobile che” (P. C ont, La migrazione delle opere duchessa” e come sovrana illuminata. famiglia lombarda dei Tinti. È peraltro del pittore di Corte austriaco Eduard Nel 1831, ad esempio, anno precedente da annotare, a proposito delle amicizie Gurk, Annata 92 (2013), n. 1, pp. 95-121) le critiche contenute nel Diario del Moll, femminili, come nel diario di Johann 21 Le biografie del re di Roma sino ad allo- diede disposizioni per prevenire le epide- Karl (ma anche nella sua successiva ra pubblicate, soprattutto quella più letta mie di colera. Quando il contagio scop- corrispondenza intrattenuta con l’amico e citata, uscita dalla penna del Montbell, piò, lo seppe affrontare con intelligenza, conte August Ségur-Cabanac, sovrinten- arditamente manipolata per compiacere cuore e coraggio. Visitava gli infermi, dente la camera interna dell’imperatore) il Metternich, condita di troppe dissimu- sapeva confortarli mettendosi anche in ricorra il nome di una sua coetanea, la lazioni partigiane (cfr. M. de MontBell, ginocchio accanto a quelli che trovava contessa Francesca Paolina Wallis, figlia Le Duc de Reichstadt, notices sur la vie deposti sul pavimento nei corridoi per del conte Rodolfo Oliviero Wallis spo- et la mort de ce prince, Paris, Le Nor- carenza di letti. In quella tragica situazio- sato a Eleonora Kollowitz. La Wallis dal mant, 1832), presentavano tutte lacune ne (si sarebbero contati alla fine, debel- 1834 e fino al 1848 ricoprì il ruolo di notevoli. lato il colera, ben 438 morti tra i 30 mila dama di corte nel Ducato di Parma (J. 22 Studioso e docente presso l’Istituto abitanti), Maria Luigia regalò a Parma G .H. Hassel, Genealogisch-historisch- “Fontana” di Rovereto, “sorvegliato 125 mila franchi ricavati facendo fondere statistischer Almanach) speciale” per la polizia fascista, interna- un tavolino d’oro avuto in dono dalla città 15 Era questi un lontano parente del Moll, to poi dai tedeschi nel campo di concen- di Parigi per le sue nozze con Napoleo- avendo un suo antenato sposato una tramento di Bolzano durante la II G.M. ne. Si era preoccupata con preveggenza Fedrigazzi di Nomi. A Vienna, nel sob- 23 E poco prima lo aveva rimproverato: anche della condizione femminile: già nel borgo di Pötzleinsdorf, viveva anche “Nella vostra vita avete avuto pochi o 1817 aveva fondato l’Istituto di Maternità una sorella di Johann Karl, Teresa, spo- punto momenti felici e non ne avrete e la Clinica Ostetrica Universitaria. Non sata al magistrato Karl Anton Minussi, nemmeno per l’avvenire finché conside- trascurò i malati di mente che fece ospi- “k.k. Hofrath des obersten Gerichtsho- rerete con diffidenza quanti vi circonda- tare in un ambiente sereno e confortevo- fes” (consigliere della Corte di Cassa- no e rimarrete un freddo egoista!” Qui le, l’Ospizio dei Pazzerelli, ubicato in un zione) però bisogna dire che il Moll faceva il convento cittadino. Memorabili accanto 16 I funerali dell’Aquilotto furono cele- teorico a buon mercato e trascurava di alle opere di misericordia, le altre opere brati seguendo la ritualità consacrata considerare che se l’Aquilotto era cre- pubbliche realizzate sotto il suo governo. dai rituali prescritti per i principi della sciuto indossando quella corazza di dif- Per citare solo le maggiori: i formidabili casa d’Austria. Nell’ordine delle prece- fidenza nella corte di Vienna, aveva tutte ponti sul Taro e la Trebbia, il Teatro Duca- denze cerimoniali delle cariche fissate le sue buone ragioni: le sue esigenze di le (ora Regio), il riadattamento del Teatro per la sepoltura del duca di Reichstadt, sopravvivenza e di autonomia intellet- Farnese, il Conservatorio di Parma (dove da Schönbrunn a Santo Stefano ai Cap- tuale. Quella era la miglior autodifesa avrebbe studiato Giuseppe Verdi, al quale puccini, il nome del “ciambellano Moll” a Schönbrunn dove era allevato in regi- Maria Luigia avrebbe assegnato una figura sempre tra le personalità che pre- me di stretta sorveglianza, chiuso nella borsa di studio conquistandone la grati- cedono nel corteo funebre. gabbia d’oro che gli aveva artatamente tudine e poi la dedica dell’opera I Lom- 17 La proposta di ripartizione dei beni del confezionato il Metternich. bardi alla Prima Crociata). Nel Palazzo Duca di Reichstadt fu in realtà concor- 24 Sigismund von Moll (1758-1826) fu della Pilotta fece allestire la Biblioteca, il data dal maggiordomo maggiore, baro- funzionario imperiale. Dopo aver fre- Museo Archeologico e la fastosa Pinaco- ne Wenzel Philipp von Maréschall, il quentato il Collège Royal Saint-Louis teca (oggi Galleria Nazionale, ove il sor- successore del Neipperg a Parma, e a Metz e la Hochschule di Magonza, prendente splendore delle preziose opere quindi formalizzata ufficialmente dalla intraprese la carriera amministrativa in esposte si dipana lungo ben 2000 metri di duchessa Maria Luigia. A Johann Karl Austria Superiore. Nominato consiglie- percorso). Una raccolta pregevolissima di von Moll furono assegnati, in segno di re governativo nel 1787, tre anni dopo testimonianze della vita di Maria Luigia e riconoscenza per la sua dedizione fino divenne capitano del Circolo ai Confini del figlio Napoleone II, poi duca di Rei- all’ora estrema al Duca di Reichstadt, d’Italia. Al tempo delle guerre napo- chstadt, è esposta nell’esemplare Museo oltre al cavallo da sella equipaggiato leoniche, nel 1802-1805, fu incaricato Glauco Lombardi di Parma. 20 Quaderni del Borgoantico 14

La decorazione della volta dell’arcipretale di Santa Maria Assunta a Villa Lagarina*

Elisabetta G. Rizzioli

Sfumato negli anni 1804-1806 il gesso, ma non gli furono aperte. pregherei Lei Sig Decano già che tentativo di commissionare i lavori Trovò in quella vece spalancate è tanto gentile e buono a di decorazione della volta dell’ar- quelle di due famiglie di contadi- prelevare sul nostro credito cipretale al pittore tirolese Josef ni: dei fratelli Luigi e Maria Pez- Schöpf1, essi vennero eseguiti fra zini di Villa e di Quirino Petrolli di [1] il 1897 e il 1898 dal caravaggino Piazzo, ove ebbe quanto gli faceva Luigi Cavenaghi, coadiuvato da di bisogno. Con ciò Cavenaghi il Fiorini 4,50. e farli tenere al Pietro Calori e da tre stuccatori giorno di S. Luigi dell’anno 1897 fabbro di Villa come saldo dei ferri al suo seguito. L’intervento, reso- mandò il professore Pietro Calori eseguito, questi fiorini saranno si necessario e non più procrasti- assieme a tre stuccatori a dar prin- ritenuti sul nostro conto quan= nabile, essendo la volta «nuda e cipio ai lavori in gesso, lavori che =do si farà la liquidazione. screpolata da muovere a pietà»2, fu continuarono tutto il novembre, si Sono assai contento di possibile grazie all’intraprendenza ripigliarono il dì di S. Marco 1898, sentire che ben presto si farà operosa del parroco don Giovanni ed ebbero fine il mese di ottobre. l’inn’a= Aste, e alla prodigalità di due fami- Cavenaghi eseguì gli affreschi nel ugurazione dei bellissimi ed arti- 4 glie locali, come informa il coevo luglio 1898. […]» . stici storiografo lagarino: lavori di questo sontuoso tempio di La commissione risale dunque Villa Lagarina «[…] Egli [don Aste] fu l’uomo all’autunno del 1896 e l’inizio dei Lo ringrazio del favore delle audaci imprese. Non parlo lavori al 21 giugno dell’anno suc- che sta per farmi e nella speranza del cornicione esterno della Chiesa cessivo, protraendosi questi - fatta che di S. Lucia, che fece fare un anno salva qualche temporanea sospen- questa mia lo trova in ottima salute dopo il suo ingresso, non di quello sione - sino all’ottobre del 1898. 5 come di cuore le auguro. Distinta= dell’oratorio, che non hanno anco- Una lettera di Calori di seguito mente lo reverisco a nome anche di ra terminato di pagare i confratelli; trascritta, oltre a dar conto della mia famiglia: la prego di salutarmi ma della decorazione della volta sollecitudine e della correttezza Sig della Chiesa parrocchiale, che professionale dell’artista, attesta la D. Giannino e D. Candino. Riceva era nuda e screpolata da muovere conclusione dell’impresa: Una stretta di mano dal sempre a pietà. / Avuto a se per informa- zioni ritirate dal signor Domenico Al M. R. Sig Decano [2] Sandonà (al quale la Parrocchia deve professare somma gratitudi- Milano 2 Novembre 98 ne pel suo sapiente consiglio ed Suo Devotissimo aiuto nei vari lavori intrapresi in Calori Pietro questo tempo intorno alla chiesa), Nella collocazione del cartellone avuto dissi, a se il cavaliere Luigi o stema sull’arcone del Presbiterio Cavenaghi celebre affreschista di ho La sola decorazione ad affresco Milano, gliela commise nell’au- dovuto ordinare al fabbro di Villa - del costo di 17.500 lire italiane - è tunno 1896, al prezzo di lire italia- dei ferri lunghissimi per meglio stata messa in opera in breve torno ne diciasettemila e cinque cento, assicurarlo, detti ferri ritenevo che di tempo, limitato al mese di luglio e non aveva un soldo. Che fece? li pagasse l’onorevole Fabbriceria (o anche all’agosto) di quell’anno. Batte alle porte dei ricchi del paese di Secondo quanto già si riscontra per avere dagli stessi un imprestito Villa, ma oggi con cartolina scritta nelle notizie fornite dal Giordani di dodicimila fiorini (ventiquattro- mi dal ragazzo Arturo intesi che relativamente a medesimi elemen- mila corone), che tante ce ne vole- il fabbro non è pagato e non vorei ti di indagine, dubbi e incertezze vano per pagare le impalcature, farlo attendere sino al mio ritorno riguardano specificamente i dati le dorature, le pitture e i lavori in che non so quando sarà, quindi finanziari, dal momento che le Quaderni del Borgoantico 14 21

singole voci giustificative delle infine, dal 1936 al 1943, coinvolge possibile pensare che il sistema dei uscite annotate supra - decorazio- - pur non sempre congiuntamente - versamenti agli istituti di credito ne; abbilimento; restauro - regi- Chiesa, Facciata e Cappella si sia svolto mediante l’interposta strate nei libri contabili degli atti di San Roberto. persona del decano soprintenden- dell’Archivio Parrocchiale Deca- Le difficoltà interpretative per un’at- te, come quelli effettuati durante nale - consultati relativamente ad tenta disamina dal punto di vista il ministero di don Aste - nel 1898 un arco temporale compreso fra il finanziario - così come relativamen- gli viene versata una somma com- 1896 e il 1943 - non sempre appa- te ai tempi impiegati per la comple- plessiva ammontante a 1398 fiori- iono univoche o facilmente identi- ta estinzione del debito - di quanto ni, 93 soldi e 5 denari; l’anno dopo ficabili nella loro sequenza e nella emerge dai dati contabili rinvenuti 1030 fiorini e 46 soldi in bancono- loro pertinenza. (la controversa collocazione, l’o- te; l’anno ancora successivo, 1913 Dal 1902 si registra la mancan- missione o l’impropria e superfi- corone e 1 centesimo (equivalenti a za di un fascicolo intestato «Al ciale registrazione) dipendono dalla 1817, 35 lire italiane e a 956,5 fio- fondo decorazione Chiesa»; nel frammentarietà delle voci elencate, rini); nel 1901, 1488 corone e 61 1908 escono dalla Cappella di San ascritte a gestioni molteplici (fondi centesimi (pari a 1413,6 lire italia- Roberto6 1205 corone e 23 cen- pubblici - specificamente la Cassa ne e a 774 fiorini) -. tesimi versati «Al fondo facciata di Risparmio -, fondazioni e priva- Tuttavia, come attesta l’Appendice Chiesa» che però non le registra ti) e dalla varietà di valute impiega- documentaria di corredo al presen- fra le entrate; dal 1898 al 1900 te a specifico corrispondente tasso te studio, il fascicolo Resoconto del «l’ammort. debito decor. chiesa» unitario di comparazione - moneta Fondo Decorazione Avvolto Chie- riguarda principalmente Chiesa e corrente o cartacea (p. es. fiorini in sa, accluso al resoconto del 1815 Cappella di San Roberto - sempre valuta austriaca, fiorini in banconote, [app. doc., 1; 1 a; 1 b; 1 c], e quelli fondazione fi(g)liale -; dal 1901 al corone, franchi, lire italiane in oro e relativi allo stesso Fondo apparte- 1910 il «fondo decorazione Chie- in banconote) -, ed interessi relativi. nenti ai resoconti degli anni 1920 sa» interessa Fondo Facciata, Cap- Le voci di spesa in oggetto, talora [app. doc., 2; 2 a; 2 b; 2 c], 1922 pella di San Roberto e Chiesa; dal indicate con il numero di quietanza [app. doc., 3; 3 a; 3 b], 1923 [app. 1911 al 1914 esso pertiene al Fondo e talora senza data, vengono regi- doc., 4; 4 a; 4 b], 1924 [app. doc., 5; Facciata e alla Cappella di San strate come versamento effettuato 5 a; 5 b], 1925 [6; 6 a; 6 b] e 1929 Roberto; dal 1915 al 1929 riguarda al decano solo nei resoconti con- [app. doc., 7; 7 a; 7 b], consento- quest’ultima fondazione e l’istitui- tabili relativi agli anni 1898-1901, no una ricognizione finanziaria dal to Fondo Decorazione Avvolto, dal mentre in seguito figurano quale 1897 al 1930 ed un avvalorante 1930 al 1935 solo «i Conti “Cap- pagamento privo di ogni nota di riscontro incrociato con i dati rubri- pella S. Ruperto” fond. filiale»7, ed riferimento. A tale proposito è forse cati nei registri contabili consultati. 22 Quaderni del Borgoantico 14

1. [Fig. 1] Luigi Cavenaghi (Caravaggio 1844 - Milano 1918) Incoronazione di Maria 1898 affresco con finiture a secco, cm 462 x 498 c., in basso a destra: “L. Cavenaghi 1898·” Villa Lagarina, arcipretale di Santa Maria Assunta volta della navata, campata centrale

Reca la data del 1898 l’intervento ad affresco e stucco sino all’ottobre del 1898, per un costo complessivo di - inopinatamente riferito alla seconda metà del secolo «dodicimila fiorini (ventiquattromila corone)» (Giorda- XVIII in un prestigioso volume di recente pubblicazione ni, 1877-1902, p. 82) [cfr. app. doc., spec. 1 - 1 c; 2 - 2 c; (Lupo, 1988, p. 64 e fig. 72 a p. 65) - eseguito sulla volta 3 - 3 b; 4 - 4 b; 5 - 5 b; 6 - 6 b; 7 - 7 b]. della navata dell’arcipretale di Santa Maria Assunta dal La decorazione a fresco, commissionata «al prezzo di caravaggino Luigi Cavenaghi, «pittore sacro di robusto lire italiane diciasettemila e cinque cento» (ibidem) o «di sentimento e di non comune abilità» (Càllari, 1909, p. diciotto mila Corone» (Giordani, 1908, p. 20), è messa 323), accompagnato da un’équipe di stuccatori diretti in opera dal Cavenaghi in breve torno di tempo, riferito da Pietro Calori. Secondo quanto attesta don Giacomo al mese di luglio (o anche all’agosto) di quell’anno [cfr. Antonio Giordani, la commissione risale all’autunno del app. doc., p. 19, spec. nota 56]. 1896, l’inizio dei lavori al 21 giugno 1897, protraendo- La volta della navata presenta il consueto schema di si questi - fatta salva qualche temporanea sospensione - un tema principale inserito in un sistema compositivo Quaderni del Borgoantico 14 23

che, assieme ai quattro monocromi su fondo verde posti un gruppo di quattro angioletti, che fuoriescono più o agli angoli del riquadro centrale con raffigurazione di meno compiutamente dalla coltre nebulosa, piuttosto angioletti, ospita graziose decorazioni di gusto rococò distratti dal gioco: solo qualcuno di loro presta suffi- bianche e dorate su fondo rosa o verde, che si alternano ciente attenzione alla solennità della celebrazione. I due negli scomparti racchiusi dalle vele sopra le finestre e gruppi che sfumano sullo sfondo - nella profondità del dalle cornici che delimitano le campate. Il soggetto ico- chiaro spazio celeste retrostante - ai lati della Trinità nografico è sottotitolato da due cartigli in stucco posti - composti rispettivamente da quattro angioletti a mezza fra la cornice mistilinea del grande riquadro ed i verti- figura sui quali aleggiano quattro cherubini, a destra ci delle vele prospicienti: «exaltata eSt SanCta / dei guardando, e da quattro angioletti e tre cherubini a sini- genetrix», a sinistra guardando; «veni SPonSa Mea / stra guardando - sembrano invece assistervi festanti con veni CoronaBeriS», a destra. divertita animazione. Se ciò sembra rispondere a for- Soprattutto nella decorazione del riquadro centrale mule decorative ancora settecentesche, vi si coglie però mistilineo - ove Cristo regge nella mano sinistra lo scet- l’attenzione ad una calibrata scelta compositiva intesa tro aureo e con la destra incorona assieme all’Eterno alla resa affabulatoria. la Madre - risultano manifeste le capacità dell’artista Si delinea così una pittura attenta al recupero di un’i- nell’impaginare la scena attorno ai gesti dei perso- deale compostezza affidata alla purezza del disegno ed naggi - improntati ad una solenne e profonda serenità alla saldezza del modellato, in grado di manifestare nel - seguendo una comunicazione espressiva sottesa agli contempo la sericità dei tessuti finemente operati, la sguardi, volti verso il basso, che misura la consonanza levigatezza degli incarnati delicati e la tornitura delle con la sensibilità per la categoria della grazia, narrata membra opalescenti, che si esibiscono in una soffusa nel vero e rivelatrice del bello morale. Si fanno notare sensualità che richiama e supera le congelate raffigura- l’abilità nella resa dei panneggi delle vesti, atti a creare zioni puriste di sapore ingresiano. movimento pur nella statuaria immobilità dei corpi, e Sulla scorta degli studi accademici sulla statuaria classi- l’utilizzo della luce e delle cromie per modellare plasti- ca e attraverso un’espressione che, pur pertinente a certa camente le figure. retorica compositiva di matrice tardobarocca, consente La Madre di Dio - affiancata da Cristo e Dio Padre che di respirare una sensibilità tardoromantica, Cavenaghi posano la corona sul suo capo -, compostamente assisa si mostra lontano dall’immobilità dell’ideale paradiso sulle nubi al centro della scena inondata di luce, messa classico, quanto vicino a una matrice iconica e formale in risalto dall’orchestrazione dei toni cromatici dell’a- legata alla tradizione lombarda e al rinnovamento della bito, squillanti ed articolati su contrasti - il velo bianco, pittura religiosa in atto a Milano a partire dagli anni la veste rossa, il manto azzurro, ottenuto con una ricca Settanta del secolo XVIII. Egli illustra l’evento con una stesura di oltremarino, e foderato di verde all’interno -, tecnica talora oscillante fra le due e le tre dimensioni, accoglie l’evento con umiltà in perfetta intima devozio- tra la rappresentazione e l’idealizzazione, impiegando ne, evidenziata dal pacato eloquio sentimentale e dalla un linguaggio figurativo nel quale la pregnanza di signi- contenuta armonia della scena. ficato prevale sempre più sulla modalità espressiva, La tipologia e l’espressione del volto della Vergine, grazie a morbidi trapassi chiaroscurali e ad una lumino- ellittico, dolce e pensoso, ricordano la grazia e l’ele- sità cristallina che si diffonde riverberandosi sulla fisio- ganza dello stile di Correggio e del Guercino; è forse nomia aggraziata della Vergine - fissata nella purezza possibile, per via del naturalismo che lo caratterizza, del profilo -, sulle figure dell’Eterno e del Figlio. Ciò nitido e definito in perimetri precisi, avvicinarla inol- a tutto favore di una concentrata espressività del grup- tre ai modi della ritrattistica gentileschiana. I drappeggi po figurativo centrale - ove si risolve l’accentuazione molto rifiniti delle tre figure poste al centro della calco- del pathos narrativo, declinato in un’impaginazione lata struttura compositiva - disposte entro un ‘diamante’ piramidale, organizzata sulla direttrice mediana - che sorvolato dalla colomba dello Spirito Santo (fulcro pro- emerge per contrasto dalla dispersività distraente della spettico e luministico della rappresentazione), figura- composizione, essendo l’assunto narrativo ambientato zione ideale fortemente caratterizzata in senso pittorico in un curioso contrappunto scenico-prospettico. L’idea- -, sembrano richiamare modelli bolognesi, caratterizza- lismo integrale generalmente dispiegato nell’esperien- ti da un’uguale meticolosità accademica, affine a quella za sacra sembra qui cedere ad un approccio familiare e degli studi per panneggio. L’intonazione dei ritorni rit- quotidiano. mici nelle macchie dominanti dei panni rossi, gialli, blu, Il suo portato figurativo e lo stile accurato ribadisco- la sintesi plastica e cromatica - così significativa da far no anche la qualità di artista costantemente alla ricerca pensare alle ricerche dei puristi - consolidano l’intrin- della perfezione e della bellezza attraverso un segno seca forza espressiva. preciso, un corretto ed equilibrato rapporto delle parti Con leggerezza di tocco - morbidamente adagiati sui ed una raffinatezza formale che trova nell’arte antica e vari piani scanditi da nubi coese e lanuginose - sono cinquecentesca i suoi principali punti di riferimento. A raffigurate due coppie di angioletti ignudi rispettiva- tale proposito è significativo esporre quanto Ugo Ojetti mente sulla destra guardando e verso il centro, oltre ad (1871-1946) affermava nel 1923 nel suo Ritratti d’arti- 24 Quaderni del Borgoantico 14

sti italiani a proposito di Cavenaghi: «ha rappresentato ti stucchivi - fra numerosi altri, l’intervento concluso e rappresenterà, come nessun altro dei suoi contempo- nel 1908 sull’Ultima Cena di Leonardo nel refettorio ranei, questo modernissimo ansioso desiderio di cercare di Santa Maria delle Grazie a Milano (Vecchio, 2006, solo nel passato la bellezza; di godere il passato, tutto pp. 182-185) - svolta con sapiente competenza e note- il passato; di comprendere il passato, tutto il passato; di vole successo, praticando inizialmente l’orientamen- possedere il passato, tutto il passato; di procedere nella to della cultura restaurativa molteniana, filologica ma vita con la faccia e il cuore volti all’indietro, quasi più interpretativa, e successivamente soltanto filologica -, sospirando che respirando» (Ojetti, 1923, p. 101; 19483, e considerando la sua disinvolta perizia nella decora- p. 373). Egli «alla conoscenza degli antichi univa la pra- zione parietale di palazzi e chiese, che misero in ombra tica dell’arte. Certo voleva che il pittore anche oggi il presso i contemporanei la sua pittura da cavalletto, pra- suo mestiere lo conoscesse: il suo mestiere, anzi l’ar- ticata effettivamente in modo limitato, raggiungendo te sua, perché arte in lingua italiana significa prima tuttavia notevoli risultati (Frizzoni, 1918; Civai, 2006, di tutto capacità di condurre con ordine una serie di p. 38), non è inopportuno segnalare quanto riporta sem- operazioni a un fine, e presuppone l’uso della ragione pre Ojetti citando da un articolo scritto dall’artista nel e il rispetto di regole che l’artista sovrano può anche 1904: «Il restauro deve essere condotto con la guida crearsi e imporsi da sé ma delle quali deve pure avere della più larga conoscenza dei caratteri stilistici delle coscienza» (Ojetti, 1923, p. 105; 19483, p. 377). «La scuole, della calligrafia dei maestri, deve essere lunga- continua esperienza, anzi convivenza cogli antichi d’o- mente pensato e studiato ed eseguito il meno possibile, gni età lo aveva condotto a sentire, come pochi altri fra e quel meno possibile, meticolosamente dissimulato» i suoi amici dottissimi, i ritorni, ad esempio, delle mode (Ojetti, 1923, p. 112; 19483, p. 384). della storia dell’arte, ritorni fatali e prevedibili» (Ojetti, Direttore dal 1882 della Scuola Superiore d’Arte appli- 1923, p. 106; 19483, p. 378). cata di Milano (Brera), il 9 dicembre del 1909, anno in Formatosi infatti all’Accademia di Brera, all’epoca ele- cui ottiene anche la nomina a direttore artistico della gantiae arbitra fra romanticismo e avanguardie, sotto Pinacoteca Vaticana (Bosisio, 1944, pp. 39-40; Cecchi- la guida di Giuseppe Bertini, uno degli ultimi esponenti ni, 2006, pp. 192, 194), viene aggregato all’Accade- della pittura romantico-storica a Milano ed emblema mia Roveretana degli Agiati (AARA/Registri dei soci, della pittura neorinascimentale per la scelta dei temi e n. 663, Catalogo dei Soci accademici, 1752-1914, n. la dettagliata ricostruzione di costumi e arredi, mani- 1428; Registri di protocollo della corrispondenza, n. festando un gusto eclettico che domina sul finire del 647, Protocollo degli Esibiti dell’I. R. Accademia degli secolo (con opere caratterizzate da una sapida ricerca Agiati, 1905-1915, nn. 8, 27). antiquaria al fine di una strutturata ricostruzione stori- Simone Weber, che menziona l’artista solo nell’ag- ca e ambientale), Cavenaghi apprende la lezione di un giornamento del suo lavoro pubblicato postumo, è romanticismo «più letterario che veramente pittorico, impreciso nel riferire al 1897 (Weber 19772, p. 93) la più di soggetto che d’espressione», incominciando - già decorazione della volta della navata che, nel riquadro prima della regolare frequenza alla scuola di pittura - della campata centrale raffigurante l’Incoronazione di a studiare l’arte del restauro sotto Giuseppe Molteni, Maria, porta in basso a destra l’iscrizione «L. Cavena- predecessore di Bertini in qualità di conservatore pres- ghi 1898·»; lo stesso studioso, citando del medesimo so la menzionata Accademia, nonché restauratore ed autore la decorazione dell’arcipretale di San Marco a esperto sul mercato antiquario milanese (Lissoni, 2006, Rovereto (Bosisio, 1944, pp. 27-28; Rovereto ricono- pp. 15-25; Muzzin, 2006, pp. 28-37, spec. p. 35; Rossi, scente, 1950, p. [7]), che sul piede dell’arco trionfale a 2000, pp. 260-261; Zanni, 2000, pp. 273-275). sinistra guardando, subito sopra il livello dell’imposta, La consapevolezza, molto avanzata per i tempi, che il reca l’iscrizione «L· Cavenaghi 1901», la dice erronea- restauro sia una tappa fondamentale nella vita di un’o- mente progettata ed eseguita nel 1899 (ibidem). pera, indusse Molteni a stendere nel giugno del 1858 Per quest’ultimo lavoro, il registro dei conti relativo una minuziosa relazione - conservata manoscritta in due agli anni 1897-1914 conservato presso l’Archivio esemplari, l’uno presso l’Archivio Vecchio di Milano, II Parrocchiale Decanale di San Marco riporta alla voce parte, 54[1], l’altra presso l’Archivio di Stato di Milano, Uscita i vari pagamenti ricevuti dall’artista rispettiva- cart. 359, fasc. 29 - sulle condizioni di conservazione del mente il 29 settembre 1899 (4000 lire italiane), il 25 raffaellesco Sposalizio della Vergine e sulle operazioni novembre 1900 (4500 lire italiane), e il 31 dicembre che vi eseguì, scelta che qualifica la sensibilità culturale 1901 - 4500 lire italiane e 509 corone austriache - di colui che fu non solo un affermato ritrattista ma anche (APDSM/Giornale Entrata Uscita. 1897, n. XVII/B un conoscitore - e per questo consigliere dei migliori col- 10). Il Voto della Città e l’Adempimento del Voto, lezionisti milanesi - ed un protagonista della vita cultura- raffigurati rispettivamente a destra e a sinistra guar- le della città a metà dell’Ottocento (Relazione [1858], in dando, sono visibili in due cartoline databili circa al Brera, 2009, pp. 76-81). 1902 recentemente pubblicate da Scudiero, che men- Quanto all’intensa e diversificata attività di Cavenaghi ziona coautore degli affreschi eseguiti nell’arcipretale nel campo del restauro di quadri, affreschi ed appara- roveretana - a conclusione dei restauri artistici dura- Quaderni del Borgoantico 14 25

ti dal maggio del 1899 alla fine del 1901: «[…] Nel 322; Lissoni, 2006, pp. 110-121 e fig. alle pp. 112-118, 1899 poi, ebbero inizio i lavori di decorazione della 120-121). volta sotto la direzione del pittore Cavenaghi e dello Quanto alla notizia riferita da alcuni autori (Càllari, stuccatore Calori e fino a tutto il 1901 continuarono 1909, p. 323; Càllari, 1912, p. 235; Bosisio, 1944, p. i grandi lavori di consolidamento della volta stessa 14; Comanducci, 19623, p. 411) secondo la quale Cave- […]» (Rovereto riconoscente, 1950, p. [7]) - ancora naghi raggiunge già con i suoi primi lavori eseguiti a il concittadino di Cavenaghi, Pietro Calori (Scudie- fresco intorno al 1870 - fra i quali numerosi quelli in ro, 2001, p. 118, nn. 290, 292). A tale proposito va Palazzo Reale a Milano - una così significativa reputa- segnalato quanto impropriamente riferisce Elena Lis- zione da divenire in breve tempo sommerso da commis- soni nel saggio sull’attività pittorica dell’artista, primo sioni di affreschi e di interventi di restauro per le chiese frescante di Lombardia, apparso come contributo al lombarde - si consideri anzitutto quello effettuato assie- recente volume Luigi Cavenaghi e i maestri dei tempi me a Giuseppe Steffanoni fra il 1890 e il 1892 dell’In- antichi, ove si legge: «Nel 1902 Luigi Cavenaghi coronazione della Vergine, dipinta a fresco intorno al diede inizio ai lavori di decorazione di San Marco a 1508 e con evidenti richiami leonardeschi da Ambrogio Rovereto e dal 1907 restaurò un capolavoro del Sei- da Fossano detto il Bergognone (Milano [?] 1453 c. - cento, la chiesa dell’Inviolata di . La Milano 1523) nell’abside del coro della chiesa milane- spettacolarità dell’arte barocca, che ispirò all’artista se di San Simpliciano (Beltrami, 1893; Mazzini, 1964, delle splendide tempere (verosimilmente i bozzetti per pp. 41-55, spec. pp. 44, 55, nota 5; Bovini, [1970?]; la perduta decorazione di San Marco), si sovrappose, P. C. Marani, 1998, pp. 213-214; N. Righi, 1998, pp. durante gli ultimi anni dell’attività di decoratore, ad 225-226, n. e tav. 52; Di Lorenzo, 2006, pp. 112-115), un registro più intimo, ben rappresentato dalla bella ambiente nel quale già nel 1868 aveva realizzato ad Sacra Famiglia di collezione privata bergamasca. affresco, in uno stile ‘secco’ su fondo in finto mosaico Quelle nelle chiese trentine furono le ultime imprese dorato, i quattro Apostoli nella prima cappella di destra nelle quali Cavenaghi fece sfoggio delle sue doti di di gusto purista (Lissoni, 2006, p. 100 e figg. alle pp. pittore-decoratore», e nel quale non si fa tuttavia alcun 90-91) -, importa segnalare, in primo luogo, che nelle cenno alla decorazione dell’arcipretale lagarina (Lis- sale di quel palazzo non è oggi presente alcun lavoro soni, 2006, p. 119 e fig. a p. 127; per un cartone e un di Cavenaghi e che il relativo archivio non conserva disegno preparatori, e un progetto per la decorazione alcun documento che ne attesti l’attività (Il Palazzo della chiesa roveretana, anch’essi di collezione priva- Reale, 2002); in secondo luogo, che Federica Manoli ta, cfr. figg. alle pp. 122-123, 126). nella sua tesi di laurea su Luigi Cavenaghi restauratore Importa anche ricordare la commissione affidata a (Manoli, a. a. 1989-90) elenca alcune parti di Palazzo Cavenaghi nel 1891 del ciclo di affreschi che decorano Reale andate distrutte durante la seconda guerra mon- le volte delle navate - quella minore e quella maggiore diale, informando che presso la Soprintendenza ai Beni (quest’ultima portata a compimento grazie agli aiuti del Ambientali ed Architettonici di Milano non esistono suo discepolo Longhetti e di Mazzucchelli) - per il san- riproduzioni fotografiche né notizie atte a documentare tuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio, ai suoi eventuali lavori colà (ivi, p. 96), per i quali l’autrice quali si dedica dal 1892 al 1902 ed oltre. Egli comincia rimanda ad Agostino Mario Comanducci (ivi, p. 124, dalla navata minore - ornata con figure di profeti e di nota 47) e a notizie direttamente apprese da un certo santi dottori mariani - per passare poi alla navata gran- dottor Mulazzani (ibidem, nota 48). de, divisa in cinque campi con cornicioni, festoni, fregi, cartelle, cammei e figure di angeli, putti, sibille, armo- Bibl.: Càllari, 1909, p. 323; Càllari, 1912, p. 235; Weber nizzando la sua pittura con quella di Giovanni Moriggia, 19772, p. 93; Ojetti, 1923, pp. 101, 105, 106, 112; Ojetti, che aveva prestato qui la sua attività dal 1845 fin oltre 19483, pp. 373, 377, 378, 384; Giordani, 1877, p. 35; il 1861, affrescando i pennacchi della grande cupola e Giordani, 1877-1902, pp. 82-83; Giordani, 1908, p. 18; la cupola stessa, i due transetti e le quattro semilunet- Thieme-Becker, 1912, p. 235; Cont, 1996-1998, p. 253; te delle due controfacciate. Le decorazioni profuse di Bosisio, 1944, pp. 14-15, 17-20, 21-22, 39-40; Coman- ornamentazioni, di figure di angeli e putti, di raffigura- ducci, 19623, p. 411; Manoli, a. a. 1989-90; P. C. Mara- zioni di profeti e dottori della chiesa e di una schiera di ni, 1998, pp. 213-214; N. Righi, 1998, pp. 225-226, n. santi hanno un aspetto luminoso, festevole, suggestivo e tav. 52; Il Palazzo Reale, 2002; Luigi Cavenaghi e ed orante come appare dalle lodi e dalle invocazioni i maestri dei tempi antichi, 2006, spec. pp. 119, 122, - quasi una litania alla Vergine - iscritte nelle cartelle 123, 126. della navata antistante il sacro speco (Bosisio, 1944, pp. 17-20; Ziglioli, 20042, pp. 78-80, 104-115, 318-319, Elisabetta G. Rizzioli 26 Quaderni del Borgoantico 14

1 bis. [Fig. 1 bis a-d] Quattro angioletti monocromi agli angoli del riquadro centrale 1898 affresco con finiture a secco, Villa Lagarina, arcipretale di Santa Maria Assunta volta della navata, campata centrale

1 bis a 1 bis b

1 bis c 1 bis d

Ai quattro angoli del riquadro centrale si dipartono Essi, con l’incombenza del primo piano, sembrano rac- - contornandolo con continuità di illusivo racconto cogliere la godibile giocosità degli angioletti che già celeste - degli scomparti curvilinei che racchiudono distraggono dal pathos del tema mariano nel grande altrettanti angioletti ignudi - recanti nella mano destra il riquadro centrale, perdendo però in ‘politura’ metafisi- giglio, emblema della purezza mariana, e nella sinistra ca o purista, a vantaggio di un’intonazione colloquiale alcuni ramoscelli arborei - dipinti in monocromo a finto e naturalistica. rilievo verde. Quaderni del Borgoantico 14 27

1 ter. [Fig. 1 ter a-b] Due coppie di angioletti 1898 affresco con finiture a secco sul codice liturgico aperto retto da uno dei due angioletti dell’affresco nella quinta campata si legge l’inizio del testo musicato dell’Ave Maria: “AVE MARIA / GRA[TIA PLENA] / DOMINVS TE [CVM]” Villa Lagarina, arcipretale di Santa Maria Assunta volta della navata, prima e ultima campata

A ridosso rispettivamente dell’arco trionfale e della regge una lira, mentre quello sulla destra, seguito da controfacciata, due coppie di angioletti morbidamen- uno svolazzante drappo verde posato sulla spalla intona te accomodati su nubi vaporose rendono più efficaci un canto la cui partitura scorre tra le sue dita. le interazioni tra le parti figurate - scomparti di vario La fluidità delle linee, la morbidezza della tavolozza formato ideati da una fantasia nutrita di ricordi baroc- giocata su tonalità pastello, tenui e raffreddate esaltano cheggianti e già rococò - e gli spazi destinati all’orna- e scandiscono la superficie, laddove la luce di nitore mentazione. Nella prima coppia, l’angioletto di sinistra cristallino irraggia le nubi dilatando illusionisticamente panneggiato di violetto regge un codice liturgico maria- lo spazio: una sorta di oculo dilata la prospettiva cele- no, mentre di scorcio quello sulla destra drappeggiato ste dell’evento di cui la volta è teatro, contornato da di giallo sembra seguire la lettura posando sulla pagina una preziosa ornamentazione calligrafica in stiacciato il braccio sinistro. di stucco dipinto e dorato. Nella seconda l’angioletto di sinistra, disposto entro un arioso drappo rosso che disegna un festone ad arco, Elisabetta G. Rizzioli 28 Quaderni del Borgoantico 14

Note se di Scienze umane - Classe di Lettere ed Arti, to mila Corone. Non avea un soldo. Che fece? 262 (2012), ser. IX, vol. II, A, fasc. I, pp. 19-60. Picchiò alle porte dei ricchi, per aver dagli 1 * Il presente contributo che avrebbe dovuto far Cfr. app. doc. stessi un imprestito di venti mila Corone, ma 2 parte di un volume monografico sull’arcipretale G. Giordani, “Cenni Storici su la Chiesa e su i non gli furono aperte; trovò in quella vece spa- di Santa Maria Assunta a Villa Lagarina ideato Paroci di Villa Lagarina raccolti ed ordinati dal lancate quelle di due famiglie di contadini, i negli anni scorsi e rimasto nelle intenzioni dei cooperatore e direttore di coro D. Giacoman- fratelli Luigi e Maria Pezzini di Villa e di Qui- promotori si raccorda a quello in precedenza tonio Giordani”. Aggiunta (1877-1902), a cura rino Petrolli di Piazzo. Con ciò il Cavenaghi edito dalla scrivente e titolato Questione di un di R. Adami, in «il Comunale. Periodico storico mandò il giorno vent’uno di giugno 1897 il Parere. La possibile decorazione a fresco della culturale della destra Adige» 13/26 (1997), p. 82. professor Calori assieme a tre stuccatori, che 3 volta nell’arcipretale di Santa Maria Assunta in Ma nei documenti contabili compare solo il subito diedero mano ai lavori, e continuaro- Villa Lagarina, in «Atti della Accademia Rove- nome di Maria Pezzini (Pizzini), mai quello no fino a tutto novembre. Si ripigliarono ai retana degli Agiati», Classe di Scienze umane - di Luigi. 25 aprile 1898, ed ebbero fine agli ultimi di Classe di Lettere ed Arti, 259 (2009), ser. VIII, 4 G. Giordani, “Cenni Storici su la Chiesa ottobre. Il comm. Cavenaghi eseguì i freschi vol. IX, A, fasc. I, pp. 329-350, ed integra, della …”. Aggiunta (1877-1902), cit., pp. 82-83. nel luglio e nell’agosto di quell’anno. […]» stessa autrice, rispettivamente il Diario artistico Le notizie relative alla decorazione della volta (Il Conte Paride Lodron Arcivescovo di Sali- dell’arcipretale di Santa Maria Assunta a Villa vengono dallo stesso autore, nel citato volume sburgo e la Chiesa di Villa Lagarina, Grandi, Lagarina fra Ottocento e Novecento, in «Qua- del 1908, così riprese: «[…] Non era ancora Rovereto 1908, p. 20). derni del Borgoantico» 13 (2012), pp. 36-74, e estinto il debito contratto pella Cappella che 5 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Carteggio le Vicende artistiche dell’arcipretale di Santa don Aste, conosciuto il Commendatore Luigi ed Atti. 1870-1939, n. V/20. Maria Assunta a Villa Lagarina fra Ottocento e Cavenaghi, celebre pittore e ristauratore di 6 Il riferimento riguarda sempre la Cappella S. Novecento. La decorazione della volta, in «Atti Milano, gli commise nel 1896 la decorazione Roberto - Fondazione filiale. della Accademia Roveretana degli Agiati», Clas- della volta della Chiesa pell’importo di diciot- 7 Cfr. app. doc., 7 b.

Bibliografia

Fonti inedite Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- Villa Lagarina le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1901, Fondo Archivio Parrocchiale Decanale Facciata Chiesa Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1898, Conto le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1902, Fondo dell’Entrata ed Uscita della Chiesa, p. 15 Facciata Chiesa Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1898, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1902, Cap- Facciata Chiesa pella San Roberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1898, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1903, Cap- pella St Roberto pella San Roberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1899, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1904, Conto Facciata Chiesa dell’Entrata ed Uscita della Chiesa, p. 17 Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1899, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1905, Fondo pella St Roberto Facciata Chiesa Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1900, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1905, Cap- Facciata Chiesa pella San Roberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1897-1901, n. XI/18, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1900, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1906, Fondo pella St Roberto Facciata Chiesa Quaderni del Borgoantico 14 29

Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchiale le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1906, Cap- ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1915, Resoconto pella S. Roberto del Fondo Decorazione Avvolto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1908, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1916, Cap- pella S. Roberto pella S. Ruberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1909, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1917, Cap- Facciata Chiesa pella S. Ruberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1910, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1918, Cap- Facciata Chiesa pella S. Ruberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1902-1910, n. XI/19, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1910, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1919, Cap- pella S. Roberto pella S. Ruberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1911, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1920, Cap- Facciata Chiesa pella S. Ruberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1911, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1920, Fondo pella San Roberto Decorazione Avvolto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1912, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1921, Cap- Facciata Chiesa pella S. Roberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1912, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1922, Cap- pella di San Roberto pella S. Roberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1913, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1922, Fondo pella di S. Roberto Decorazione Avvolto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1914, Fondo le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1923, Cap- Facciata Chiesa pella S. Roberto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1914, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1923, Fondo pella San Roberto Decorazione Avvolto Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti e Documenti di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- di Corredo. 1911-1930, n. XI/20, Chiesa Parrocchia- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1915, Cap- le ed Altri Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1924, Conto pella S. Roberto dell’Entrata ed Uscita della Chiesa, p. 16 30 Quaderni del Borgoantico 14

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Muzzin, Lubrina - Cassa Rurale ed Serie, Fratelli Treves, Milano 1923, pp. 99-119 Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Caravaggio, Ojetti U., Luigi Cavenaghi e l’arte del restauro, in Id., Bergamo-Caravaggio 2006, pp. 15-25 Ritratti d’artisti italiani, Garzanti, [Milano] 19483, Lupo M., Palazzo Trentini, Qm, Trento 1988, pp. 64-65 pp. 371-391 [Discorso detto nel Palazzo di Brera il 29 maggio 1919, per commemorare Luigi Cavenaghi Manoli F., Luigi Cavenaghi restauratore, tesi di laurea, e pubblicato per la prima volta nella I ed. della II ser. Università degli Studi di Pavia, Facoltà di Lettere e di Ritratti (Fratelli Treves, Milano 1923), pp. 99-119] Filosofia, a. a. 1989-90, pp. 96, 124 note 47, 48 (cap. II, Luigi Cavenaghi pittore) Ottino Della Chiesa A., Bertini Giuseppe, in Dizionario Biografico degli Italiani, IX, Istituto della Enciclope- Marani P. C., in Pittura a Milano. Rinascimento e dia Italiana, Roma 1969, pp. 548-549 Manierismo, a cura di M. 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Pini L., Milano - Londra: la grande vetrata dantesca di conservazione dei dipinti tra Ottocento e Novecento, a Giuseppe Bertini, in Milano pareva deserta... 1848- cura di A. Civai, S. Muzzin, Lubrina - Cassa Rurale ed 1859. L’invenzione della Patria, a cura di R. Cassa- Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Caravaggio, nelli, S. Rebora, F. Valli, Comune di Milano - Amici Bergamo-Caravaggio 2006, pp. 172-185, 202-204 del Museo del Risorgimento, Milano 1999 («Quader- Verga E., Bertini Giuseppe, in U. Thieme, F. Becker, Allge- ni de “Il Risorgimento”», 13), pp. 131-143 meines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis Pittori Lombardi del Secondo Ottocento, cat. a cura di zur Gegenwart, III, Engelmann, Leipzig 1909, pp. 500-501 A. Ottino Della Chiesa, Nani, Como 1954 Villicus [Todeschi E.],“Cenni storici sulla Chiesa e Ravasi C., Storia dell’origine, progresso e prodigi del sugli arcipreti di Villa Lagarina”. Aggiunta 1903- Santuario della Madonna SS. di Caravaggio Basilica 1997, in «il Comunale. Periodico storico culturale Minore Romana, Messaggi, Treviglio 1928, pp. 36-37 della destra Adige» 14/27 (1998), pp. 43-44 Rebora S., La pittura sacra a Milano e in Lombardia Weber S., Artisti Trentini e Artisti che operarono nel Tren- nel XIX secolo. Un profilo, in Camillo Kaiser. Un cap- tino, a cura di N. Rasmo, Monauni, Trento 19772, p. 93 puccino fra gli artisti dell’800 lombardo, cat. a cura Zanni A., Dedicato a Giuseppe Baslini (1817-1887), di L. Temolo Dall’Ingna, Museo dei Beni Culturali in Arte lombarda del secondo millennio. Saggi in Cappuccini, [Milano] 2007, pp. 85-90 onore di Gian Alberto Dell’Acqua, a cura di F. Flores Righi N., in Pittura a Milano. Rinascimento e Manieri- d’Arcais, M. Olivari, L. Tognoli Bardin, Motta, Mila- smo, a cura di M. Gregori, Cariplo - Cassa di Rispar- no 2000, pp. 270-275 mio delle Provincie Lombarde, Milano 1998, pp. Ziglioli R., Santa Maria del Fonte in Caravaggio. 225-226 e p. 120, tav. 52 (Bergognone. Incoronazione L’Apparizione e il Santuario, Cassa Rurale ed Arti- della Vergine. Affresco. Milano San Simpliciano) giana Banca di Credito Cooperativo di Caravaggio - Rossi F., Guglielmo Lochis e il mercato antiquario Santuario della B. V. Maria del Fonte in Caravaggio, milanese, in Arte lombarda del secondo millennio. Caravaggio 20042, pp. 78-80, 104-115, 318-319, 322 Saggi in onore di Gian Alberto Dell’Acqua, a cura (spec. pp. 79-80, 110-115) di F. Flores d’Arcais, M. Olivari, L. Tognoli Bardin, Motta, Milano 2000, pp. 254-269, spec. pp. 260-261 Rosso del Brenna G., Cavenaghi Luigi, in Dizionario Abbreviazioni Biografico degli Italiani, XXIII, Istituto della Enci- clopedia Italiana, Roma 1979, pp. 81-82 Cat. Rosm. C. Bergamaschi, Catalogo del carteg- gio edito e inedito di Antonio Rosmini, Rovereto riconoscente. Bollettino della facciata votiva I-III, La Quercia, Genova 1980-1983; di San Marco, Longo, Rovereto 1950 [fasc. che sosti- IV-V, Pantograf, Genova 1987-1992 tuisce il «Bollettino Parrocchiale San Marco. Periodi- DBI Dizionario Biografico degli Italiani, co mensile» 22/6 (1950)], p. [7] in corso, Istituto della Enciclopedia Sambo E., Tibaldi Pellegrino / Pellegrino Pellegrini Italiana, Roma 1960 ss. detto (Puria di Valsolda 1527 - Milano 1596), in La EC A. Rosmini, Epistolario completo di pittura in Italia. Il Cinquecento, a cura di G. Briganti, Antonio Rosmini-Serbati, prete rove- II, Electa, Milano 1988, p. 851 retano, 13 voll., Pane, Casale Monfer- Schiffini S., Il Palazzo Reale di Milamo, Skira, Milano rato 1887-1894 2002 («Guide Skira») Rov., AARA Rovereto, Archivio Storico dell’Acca- demia Roveretana degli Agiati Scudiero M., Un Saluto da Rovereto e dintorni. Cartoline Rov., APDSM Rovereto, Archivio Parrocchiale Deca- 1895-1962, La Grafica, Mori 2001, p. 118, nn. 290, 292 nale di San Marco Stefani A., Documenti e Memorie intorno alla Chiesa Str., ASIC Stresa, Archivio Storico dell’Istituto Arcipretale di S. Marco in Rovereto ed al Voto dei 5 della Carità Agosto, Tomasi, Rovereto 1900 Thieme-Becker U. Thieme, F. Becker, Allgemeines Stefani A., Per l’inaugurazione dei Restauri Artisti- Lexikon der Bildenden Künstler von der ci della Chiesa Arcipretale di S. Marco in Rovereto, Antike bis zur Gegenwart, I-IV, Engel- Tomasi, Rovereto 1902 mann, Leipzig 1907-1910; V-XXXVII, Seemann, Leipzig 1911-1950 (dal XVI Torresi A. P., Primo dizionario biografico di pittori a cura di H. Vollmer) [r.fot. Seemann, restauratori italiani dal 1750 al 1950, Liberty house, Leipzig 1978] Ferrara 1999, pp. 41-42 (voce «Cavenaghi Luigi») V. Lag., APD Villa Lagarina, Archivio Parrocchiale Vecchio S., Luigi Cavenaghi e Brera, in Luigi Cave- Decanale naghi e i maestri dei tempi antichi. Pittura, restauro e V. Lag., BC Villa Lagarina, Biblioteca Comunale Quaderni del Borgoantico 14 35

Appendice documentaria Nel resoconto contabile del 1922, il fascicolo Fondo Decorazione Avvolto Chiesa Decanale / Resoconto Si riporta integralmente alle pagine seguenti la docu- dell’anno 1922. (sul frontespizio un’annotazione mano- mentazione relativa al pagamento della decorazio- scritta fornisce il seguente protocollo: N° 2887 Amm. / ne della volta della chiesa [cat. 1, 1 bis, 1 ter]; essa è Pres. 11. XII. 1923), datato 17 agosto 1923, firmato da conservata presso l’Archivio Parrocchiale Decanale di don Emilio Visintainer e dai fabbricieri Pietro Galvagni- Villa Lagarina. ni (anche amministratore) e barone Francesco de Moll, e «verificato nelle esposte risultanze» dall’Ordinariato Accluso al resoconto contabile del 1915, il fascico- Principesco Vescovile nella persona del vicario generale lo dattiloscritto Resoconto. / Del Fondo Decorazione Ludovico Eccheli alla data del 24 dicembre 1923, quale Avvolto Chiesa Decanale / per gli anni 1915 inclusivo Passivo al 31 dicembre 1921. riporta: «1. Presso Pizzini 1919. (protocollato P. V. Ordinariato - Trento - / Pres. Maria di Villa Lagarina - come da obbligo 1 settembre 25 VIII 1921 / N° 1741 Amm.), che porta la data del 20 1898 / - residuo capitale in oro ------Franchi [ma maggio 1921, le firme del decano don Emilio Visintai- Lire] 1500 -» / «2. Presso le eredi fu Quirino Petrolli di ner e del sindaco fabbriciere Scrinzi, il visto dell’Or- Piazzo come da / Obbligo / 1-7-1897 - capitale ------dinariato Principesco Vescovile di Trento datato 27 -- Lire 5232 c. 84» / «Deficienza di cassa al 31 dicembre gennaio 1922 e apposto da Ludovico Eccheli, vicario 1921 ------L. 923 c. 17», per una somma pari a lire generale, fornisce una preziosa, dettagliata testimo- 7656 e 1 centesimo [3]5; sul verso dello stesso foglio, alla nianza circa l’esposizione debitoria nei confronti delle voce Uscita si legge: «2. A Pezzini Maria in diverse e= / due famiglie contadine citate da don Giacomo Antonio poche acconto capitale in oro - franchi ------741 Giordani (cfr. infra): «1. Presso Pezzini Maria di Villa 50» / «3. 12/11 - 1922 - a Pezzini Maria a / saldo del capi- Lagarina, come da lettera d’ob= / bligo del 1 settem- tale in oro - franchi ------758 50» / «4. Aggio su bre 1898, in origine di fiorini austriaci / in oro 5784.56, franchi 741.50 versati / in quattro volte in acconto capi- ridotto al 31 dicembre 1914 a Corone oro 2500.» / «2. tale ------2151 54» / «5. Aggio su franchi 758.50 a Presso le eredi fu Quirino Petrolli di Piazzo, / come da saldo / del capitale ------2275 50» / «6. A Pezzini lettera d’obbligo del 1 luglio 1897, / in origine di fiorini Maria per interessi / pagati all’epoca dei versamen= / ti banconote 6060.70, ca= / pitale ridotto al 31 dicembre di acconto e saldo capitale franchi ------43 24» / 1914 a B. N. … Corone 8721.40» [1]1. «7. Aggio su franchi 43.24 ------128 94» / «8. Alle Nel resoconto contabile del 1920, il fascicolo Fondo eredi Petrolli interesse / scad. 1/1 1922 ------248 Decorazione Avvolto Chiesa Decanale / Resoconto per 55» / «9. Alle stesse a saldo capitale ------5232 gli anni 1920 e 1921. (protocollato P. V. Ordinariato - 84»; la voce Osservazioni precisa: «Pagato 8-11-1922» / Trento - / Pres. 2 VIII 1922 / N° 1480 Amm.), datato 18 «10. Alle stesse pro rata interesse ------211 93» / luglio 1922, firmato dai fabbricieri don Emilio Visin- «11. A Galvagnini Pietro per interes= / se sugli importi tainer, barone Francesco de Moll e Pietro Galvagnini, anticipati per / conto del Fondo Avvolto Decor. Chiesa e vistato dal vicario generale Eccheli alla data del 4 ------138 50» / «12. Procento all’amministratore / settembre 1922 (un’annotazione successiva a matita 6% sull’entrata di Lire 635.64 ------38 14» [3 a]6; apposta sull’ultimo foglio indica «Fondo D. A. Chie- alla pagina seguente, alla voce Passivo si legge: «1. Pres- sa / 1915 inclus. 1924» ), quale Passivo al 31 dicembre so la Chiesa decanale / di Villa Lagarina come da / decre- 1919. riporta: «1. Presso Pizzini Maria di Villa Lagarina to di autorizzazione / della Curia P. V. di Trento d.d. / come da obbligo 1-9-1898 / capitale - oro ------L. 31-10-1922 N° 3981 B.f. ------Lire 13000 -» [3 b]7. 2315 c. 48 (oro)» / «2. Presso le eredi fu Quirino Petrolli Nel resoconto contabile del 1923, nel fascicolo Fondo di Piazzo come da obbligo / 1-7-1897 / capitale ------Decorazione Avvolto Chiesa Arcipretale / Resoconto ----- L. 5232 c. 84» / «3. Presso Pezzini Maria per inte- dell’anno 1923 (sul frontespizio un’annotazione mano- ressi arretrati ------L. 107 c. 38», per una somma scritta fornisce il seguente protocollo: N° 1571 Amm. / pari a lire 7655 e 70 centesimi, in valuta italiana [2]2; sul Pres. 11. X. 1924), datato 15 maggio 1924, firmato da verso dello stesso foglio alla voce Uscita si legge: «1. A don Emilio Visintainer e dai fabbricieri Pietro Galva- Pezzini Maria per interesse ------L. 1211 c. 97»; gnini e barone Francesco de Moll, e vistato dal vicario la voce Osservazioni indica: «Interesse pagato in / Lire generale Eccheli alla data del 24 dicembre 1924, alla banconote.» / «2 Alle sorelle Petrolli ------L. 497 voce Uscita, al n. 1 viene registrato il versamento di c. 10» / «3. A Pezzini Maria acconto del / residuo capita- 650 lire «All’amministrazione / della Chiesa Arcipre- le oro di Lire 2315.48 / versate Lire oro 815.48 = ba[n] ta= / le - interesse scaduto / li 8-11-1923 - sul capital= / conote ------L. 3017 c. 02» [2 a]3; alla pagina le chirografario di Li= / re 13000. ------» [4 a]8; e seguente, la Chiusa / al 31-12-1921 registra al Passivo alla voce Passivo, al n. 1. si legge: «Presso l’ammini- i seguenti dati: «1. Presso Pezzini Maria - in seguito agli strazione / della Chiesa Arcipretale di / Villa Lagarina, acconti di capitale / di Lire oro 815.48 - residuo capitale come da de= / creto di autorizzazione del= / la Curia P. Lire oro ------L. 1500» / «2 Presso le eredi fu Qui- V. di Trento d.d. / 31-10-1922 N° 3981 B.f. ------rino Petrolli ------L. 5232 c. 84» [2 b]4. Lire 13.000» [4 b]9. 36 Quaderni del Borgoantico 14

Nel resoconto contabile del 1924, nel fascicolo N° Nel resoconto contabile del 1898, nel fascicolo N°= 2373 Amm. / Pres. 3. XII. 1925 / Fondo Decorazione 887 Amm. / Pres. 21/2 99 / Diocesi di Trento. Decanato Avvolto Chiesa - Arcipretale / Resoconto dell’anno di Villa Lagarina. Conto dell’Entrata ed Uscita della 1924, alla voce Uscita, al n. 11 è indicato il versamento Chiesa di Villa Lagarina per l’anno solare 1898 - pre- di 910 lire «All’amministrazione della Chiesa / Arci- sente nella cartella in duplice copia -, alla voce Uscita, pretale di Villa Lagarina in / acconto del debito di lire al Titolo VII. Per ristauro ai fabbricati. viene registrato, 13000.- / versate li 8 maggio 1924» [5 a]10; e alla voce alla pagina 15, senza data di riferimento e con n. dell’al- Passivo si legge: «Presso la Chiesa arcipretale di / Villa legato 15, il pagamento al decano, don Giovanni Aste, Lagarina come da decreto / di autorizzazione della di 484 fiorini in valuta austriaca «per / ammortizazione Curia / P. V. di Trento d.d. 31-10-1922- / N° 3981 - B.f. del debito incontrato per la / decorazione della Chie------Lire 12090» [5 b]11. sa»15; nel fascicolo manoscritto N°= 897 Amm. / Pres. Nel resoconto contabile del 1925, il fascicolo Fondo 21 FEB. 1899 / Fondo Facciata Chiesa. / Resoconto pro Decorazione Avvolto Chiesa Arcipretale/ Resoconto 1898 - anch’esso presente nella cartella in duplice copia degli anni 1925, 1926, 1927 e 1928 (sul frontespizio - alla voce Parte Passiva, viene registrato, senza data di un timbro ad inchiostro fornisce il seguente protocollo: riferimento e con n. di quitanza 3, un altro pagamento Curia Vescovile / Trento - / Pres. 20 Ago 1929 / N. 1821 al decano di 245 fiorini in banconote «per / ammortiza- Amm.), datato 31 luglio 1929, alla voce Passivo riporta: zione del debito per / l’abbillimento della Chiesa»16; nel «Presso la Chiesa Arcipretale di Villa Lagarina, come fascicolo manoscritto relativo alla Cappella St Rober- da decreto di autorizzazione / della Curia P. V. di Trento to. / Resoconto pro 1898, alla voce Parte Passiva, sotto del 31 Ottobre 1922 N. 3981 B.f. debito in origine / di le Spese diverse viene infine registrato, senza data di lire 12090» [6 a]12. riferimento, un ulteriore pagamento al decano di 669 Nel resoconto contabile del 1929, nel fascicolo Fondo fiorini, 93 soldi e 5 denari «per ammort. debito decor. Decorazioni Avvolto Chiesa Arcipretale:/ Resoconto chiesa»17, per una somma complessiva ammontante a dell’anno 1929 (sul frontespizio un timbro ad inchiostro 1398 fiorini, 93 soldi e 5 denari. fornisce il seguente protocollo: Curia Vescovile / Trento - / Nel resoconto contabile del 1899, nel fascicolo mano- Pres. 22 Lug. 1930 / N. 1642 Amm.), datato 3 luglio 1930, scritto N°= 1296 Amm. / Pres. 14 APR. 1900 / Fondo firmato da Pietro Galvagnini e dall’arciprete don Giovanni Facciata Chiesa. / Resoconto pro 1899 - anch’esso pre- Gosetti, alla voce Uscita si legge: «1. All’amministrazio- sente nella cartella in duplice copia -, alla voce Parte ne della Chiesa / Arcipretale di Villa Lagarina in accon= / Passiva viene registrato, senza data di riferimento, con to del debito di Lire 12090 ------L. 374» / «2. Alla n. di quitanza 3, un pagamento al decano di 330 fiorini stessa interesse pro 8-11-1924 al / giorno 8 novembre 1928 e 46 soldi in banconote «per restauro della Chiesa»18; sul capitale / di Lire 12090 ------L. 24188» / «3. Alla nel fascicolo manoscritto relativo poi alla Cappella St stessa interesse scaduto l’8-11- / 1929 su Lire 11716 ------Roberto. / Resoconto pro 1899, alla voce Parte Passiva, ------L. 585 c. 50; L. 585 c. 50; L. 351 c. 65; L. 233 c. 85» / sotto le Spese diverse viene infine registrato, con n. di «4. Per registrazione e estensione conto / 1925 inclusivo quitanza 20, ma senza data di riferimento, un altro paga- 1928 e conto 1929 ------L. 30»; e alla voce Passi- mento al decano, sopraintendente, di 700 fiorini «per vo: «Presso la Chiesa arcipretale di Villa Lagarina, come ammortizazione del / debito per la decorazione della da decreto di auto= / rizzazione della Curia P. V. di Tren- chiesa»19. to al 31 Ottobre 1922 N. 3981 B.f. debito / in origine di Nel resoconto contabile del 1900, nel fascicolo mano- Lire 12090 ridotto a Lire 11716.- più residui passivi Lire / scritto N°= 2313 Amm. / Pres. 5 LUG. 1901 / Fondo Fac- 233.85.» [7 a]13; un’annotazione posta sul foglio dove ciata Chiesa. / Resoconto pro 1900 - anch’esso presente compare il visto dell’Ordinariato Principesco Vescovile di nella cartella in duplice copia -, alla voce Parte Passi- Trento datato 30 luglio 1930 e apposto dal cancelliere della va viene registrato, senza data di riferimento, con n. di curia, don Giovanni Degregori, indica: «N 1642 Amm. / quitanza 3, un pagamento al decano di 513 corone e 1 Visto che questo Conto appoggiandosi del tutto su avanzi centesimo «per restauro Chiesa»20; nel fascicolo mano- Cassa di un altro / Conto, non ha alcuna ragione individua- scritto relativo alla Cappella St Roberto. / Resoconto ta di esistere, lo stesso si liquida, oltre / che nelle esposte pro 1900, alla voce Parte Passiva, al Titolo V, relativo risultanze a pareggio, definitivamente a estinzione. I resti alle Spese diverse, viene registrato un altro pagamento col capitale / si porteranno in seguito nel Conto Chiesa a al decano di 1400 corone «per parziale ammortiza= / Rubr. Restauri, ed alla Chiesa si passeranno / gli avanzi zione del debito decorazione della Chiesa»21. cassa destinati allo scopo. / Questa disposizione è tanto Nel resoconto contabile del 1901, nel fascicolo mano- più opportuna in quanto che, come si è / osservato già nel scritto N°= 1597 Amm. / Pres. 28 APR. 1902 / Fondo conto antecedente, nel Conto Chiesa non apparisce affatto Facciata Chiesa. / Resoconto pro 1901 - anch’esso pre- il / credito che essa avrebbe da questo fondo “Decorazione sente nella cartella in duplice copia -, alla voce Parte Avvolto Chiesa Arcipretale”» / («Vedi, d’ora in poi, i Conti Passiva viene registrato, senza data di riferimento, con “Cappella S. Ruperto” fond. figliale»), quale avvertenza n. di quitanza 3, un pagamento al decano di 488 corone apposta a matita [7 b]14. e 61 centesimi «per restauro Chiesa»22; in quello relati- Quaderni del Borgoantico 14 37

vo invece alla Cappella St. Roberto fondazione figliale. / Nel resoconto contabile del 1908, nel fascicolo mano- Resoconto pro 1901, alla voce Uscita è indicato il versa- scritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagarina. / Reso- mento di 1000 corone «Al fondo decorazione Chiesa»23. conto dell’anno 1908, alla voce Uscita viene segnalato Nel resoconto contabile del 1902, nel fascicolo mano- il versamento di 386 corone e 4 centesimi «Al fondo scritto N°= 1379 Amm. / Pres. 28 MAR. 1903 / Fondo decorazione Chiesa»34; in quello della Cappella di S. Facciata Chiesa. / Resoconto pro 1902 - anch’esso pre- Roberto, di Villa Lagarina, fondazione figliale, di Villa sente nella cartella in duplice copia -, alla voce Parte Lagarina. / Resoconto dell’anno 1908, alla voce Uscita Passiva viene registrato, senza data di riferimento, con è indicato il versamento di 1205 corone e 23 centesimi n. di quitanza 3, il versamento di 584 corone e 72 cen- «Al fondo facciata Chiesa»35. tesimi «Al Fondo restauro della Chiesa»24; nel fascicolo Nel resoconto contabile del 1909, nel fascicolo mano- manoscritto N°= 1378 Amm. / Pres. 28 MAR. 1903 / scritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagarina. / Reso- relativo poi alla Cappella San Roberto, fondazione conto dell’anno 1909, alla voce Uscita viene indicato il figliale, di Villa Lagarina. / Resoconto dell’anno 1902, versamento di 497 corone e 41 centesimi «Al Fondo alla voce Parte Passiva è indicato il versamento di 1500 decorazione Chiesa»36. corone «Al fondo decorazione Chiesa»25. Nel resoconto contabile del 1910, nel fascicolo Nel resoconto contabile del 1903, nel fascicolo mano- manoscritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagari- scritto Cappella San Roberto, fondazione figliale di na. / Resoconto dell’anno 1910, alla voce Uscita viene Villa Lagarina. / Resoconto dell’anno 1903 è segnalato, segnalato il versamento di 360 corone e 9 centesimi «Al alla voce Parte passiva, il versamento di 1500 corone fondo decorazione Chiesa»37; in quello della Cappella «Al fondo decorazione Chiesa»26. di S. Roberto fondazione figliale. / Resoconto dell’anno Nel resoconto contabile del 1904, nel fascicolo Dio- 1910, alla voce Uscita è indicato il versamento di 1200 cesi di Trento. Decanato di Villa Lagarina. Conto corone e 86 centesimi «Al fondo decorazione Chiesa»38. dell’Entrata ed Uscita della Chiesa di Villa Lagarina Nel resoconto contabile del 1911, nel fascicolo mano- per l’anno solare 1904, in una sola delle due copie pre- scritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagarina. / Reso- senti nella cartella, si legge alla voce Uscita, al Titolo conto dell’anno 1911, alla voce Uscita viene segnalato XI. Per ispese straordinarie, registrato alla pagina 17, il versamento di 441 corone e 20 centesimi «Al fondo il versamento di 1000 corone «Al fondo decorazione decorazione Chiesa»39; in quello della Cappella San Chiesa a parziale estinzione / del debito incontrato pel Roberto fond. figl / Resoconto dell’anno 1911, alla voce pavimento, pittura e stuccatura / della Chiesa, coll’au- Uscita è indicato il versamento di 1449 corone e 77 cen- torizzazione del Sig. Patrono»27. tesimi «Al fondo decorazione Chiesa»40. Nel resoconto contabile del 1905, nel fascicolo mano- Nel resoconto contabile del 1912, nel fascicolo mano- scritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagarina. / Reso- scritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagarina. / Reso- conto dell’anno 1905, alla voce Parte Passiva viene conto dell’anno 1912, alla voce Uscita, viene segnalato registrato, senza data di riferimento, il versamento di il versamento di 461 corone e 31 centesimi «Al fondo 412 corone e 45 centesimi «Al fondo decorazione Chie- decorazione Chiesa»41; in quello della Cappella di San sa»28; in quello della Cappella San Roberto, fondazione Roberto fond. figliale / Resoconto dell’anno 1912, alla figliale, di Villa Lagarina. / Resoconto dell’anno 1905, voce Uscita è indicato il versamento di 1047 corone e alla voce Uscita è indicato il versamento di 1036 corone 28 centesimi «Al fondo decorazione Chiesa»42. e 46 centesimi «Al fondo decoraz. Chiesa»29. Nel resoconto contabile del 1913, nel fascicolo mano- Nel resoconto contabile del 1906, nel fascicolo mano- scritto Cappella di S. Roberto fond. figliale / Resoconto scritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagarina. / Reso- dell’anno 1913, alla voce Uscita è indicato il versamen- conto dell’anno 1906, alla voce Uscita viene segnalato to di 1436 corone e 23 centesimi «Al fondo decorazione il versamento di 456 corone e 28 centesimi «Al fondo Chiesa»43. decorazione Chiesa»30; ugualmente in quello Cappella Nel resoconto contabile del 1914, nel fascicolo mano- di S. Roberto, fondazione figliale, di Villa Lagarina. / scritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagarina. / Resoconto dell’anno 1906, alla voce Uscita è indicato Resoconto dell’anno 1914 (sul frontespizio un timbro il versamento di 948 corone e 67 centesimi «Al fondo ad inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordi- decorazione Chiesa»31. nariato di Trento. / Pres. 10 Maggio 1915 / N° 1601 Nel resoconto contabile del 1907, nel fascicolo Amm.), alla voce Uscita, viene segnalato il versamen- manoscritto Fondo Facciata Chiesa di Villa Lagari- to di 182 corone e 3 centesimi «Al fondo decorazione na. / Resoconto dell’anno 1907, alla voce Uscita viene Chiesa»44; in quello della Cappella San Roberto fond. indicato il versamento di 445 corone e 84 centesimi figliale / Resoconto dell’anno 1914 (sul frontespizio un «Al fondo decorazione Chiesa»32; in quello Cappella timbro ad inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. di S. Roberto di Villa Lagarina, fondazione figliale. / V. Ordinariato di Trento. / Pres. 10 Maggio 1915 / N° Resoconto dell’anno 1907, alla voce Uscita è indicato 1608 Amm.), alla voce Uscita è indicato il versamento il versamento di 783 corone e 41 centesimi «Al fondo di 917 corone e 97 centesimi «Al fondo decorazione facciata Chiesa»33. Chiesa»45. 38 Quaderni del Borgoantico 14

Nel resoconto contabile del 1915, nel fascicolo mano- Amm. / Pres. 11. XII. 1923), alla voce Uscite diverse, al scritto Cappella S. Roberto fondazione figliale. / Reso- n. 10 e alla data del 31 dicembre dello stesso anno viene conto dell’anno 1915 (sul frontespizio un timbro ad registrato il versamento di 635 lire e 64 centesimi «Al inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordina- Fondo decorazione avvolto / Chiesa - utile al 31-12- riato - Trento - / Pres. 25 VIII 1921 / N° 1711 Amm.), 1922»53. alla voce Uscita viene segnalato il versamento di 463 Nel resoconto contabile del 1923, nel fascicolo mano- corone e 89 centesimi «Al fondo decorazione Chiesa»46. scritto Cappella di S. Roberto fondazione filiale / Reso- Nel resoconto contabile del 1916, nel fascicolo mano- conto dell’anno 1923 (sul frontespizio un’annotazione scritto Cappella S. Ruberto fondazione figliale. / Reso- manoscritta fornisce il seguente protocollo: N° 1569 conto dell’anno 1916 (sul frontespizio un timbro ad Amm. / Pres. 11. X. 1924), alla voce Uscite diverse, al inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordina- n. 5 viene registrato il versamento di 869 lire e 34 cen- riato - Trento - / Pres. 25. VIII 1921 / N° 1712 Amm.), tesimi «Al Fondo decorazione avvol= / to Chiesa - utile alla voce Uscita viene segnalato il versamento di 825 al 31-12-1923»54. corone e 6 centesimi «Al fondo decorazione Chiesa»47. Nel resoconto contabile del 1924, nel fascicolo N.° Nel resoconto contabile del 1917, nel fascicolo mano- 2368 Amm. / Pres. 3. XII. 1925 / Diocesi di Trento. scritto Cappella S. Ruberto fondazione figliale. / Reso- Decanato di Villa Lagarina. Conto dell’Entrata ed conto dell’anno 1917 (sul frontespizio un timbro ad Uscita della Chiesa di Villa Lagarina per l’anno solare inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordina- 1924, per errore alla voce Uscita, al Titolo XII. Obbli- riato - Trento - / Pres. 25. VIII. 1921 / N° 1713 Amm.), gazioni estinte di Capitali restituiti o perduti fra l’anno alla voce Uscita viene segnalato il versamento di 709 viene registrata al n. 3. l’entrata di 910 lire «Al Fondo corone e 41 centesimi «Al fondo decoraz. Chiesa»48. Decorazione Avvolto Chiesa Arcipretale / in acconto Nel resoconto contabile del 1918, nel fascicolo mano- del capitale di Lire 13000.--»55; nel fascicolo N° 2371 scritto Cappella S. Ruberto fondazione figliale. / Reso- Amm. / Pres. 3. XII. 1925 / Cappella di S. Roberto fon- conto dell’anno 1918 (sul frontespizio un timbro ad dazione filiale / Resoconto dell’anno 1924, alla voce inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordina- Uscite diverse, al n. 11 è indicato il versamento di 548 riato - Trento - / Pres. 25. VIII 1921 / N° 1714 Amm.), lire e 58 centesimi «Al Fondo decorazione Avvolto / alla voce Uscita viene segnalato il versamento di 1036 Chiesa - utile al 31-12-1924»56. corone e 67 centesimi «Al fondo decorazione Chiesa»49. Nel resoconto contabile del 1925, nel fascicolo dat- Nel resoconto contabile del 1919, nel fascicolo mano- tiloscritto Cappella di S. Roberto - fondazione filiale / scritto Cappella S. Ruberto fondazione figliale. / Reso- Resoconto degli anni 1925, 1926 e 1927 (sul frontespi- conto dell’anno 1919 (sul frontespizio un timbro ad zio un timbro ad inchiostro fornisce il seguente proto- inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordina- collo: Curia Vescovile / Trento - / Pres. 20 Ago 1929 / riato - Trento - / Pres. 25. VIII. 1921 / N° 1715 Amm.), N. 1822 Amm.), alla voce Uscite diverse, al n. 5 (e con alla voce Uscita viene segnalato il versamento di 1419 uguale n. di quitanza) viene registrato il versamento di lire e 62 centesimi «Al fondo decorazione Chiesa»50. 2174 corone [ma lire] e 4 centesimi «Al Fondo Deco- Nel resoconto contabile del 1920, nel fascicolo mano- razione Avvolto Chiesa - utile / netto risultato al 31 scritto Cappella S. Roberto fondazione filiale. / Reso- dicembre 1927»57. conto dell’anno 1920 (sul frontespizio un timbro ad Nel resoconto contabile del 1928, nel fascicolo dat- inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordi- tiloscritto Cappella di S. Roberto fondazione filiale. / nariato - Trento - / Pres. 2 VIII. 1922 / N° 1489 Amm.), Resoconto dell’anno 1928 (sul frontespizio un timbro al n. 13 della voce C. Uscite diverse viene segnalato ad inchiostro fornisce il seguente protocollo: Curia il versamento di 1479 lire e 41 centesimi «Al Fondo Vescovile / Trento - / Pres. 20 Ago 1929 / N. 1823 decorazione avvolto Chiesa»51. Amm.), datato 15 luglio 1929, a firma dell’arciprete don Nel resoconto contabile del 1921, nel fascicolo mano- Giovanni Gosetti e dei fabbricieri Pietro Galvagnini e scritto Cappella di S. Roberto - fondazione filiale / Vigilio Baroni, alla voce Uscita, al n. 7 viene registra- Resoconto dell’anno 1921 (sul frontespizio un timbro to il versamento di 836 lire e 37 centesimi «Al Fondo ad inchiostro fornisce il seguente protocollo: P. V. Ordi- Decorazione Avvolto Chiesa …..»58. nariato - Trento - / Pres. 2 VIII 1922 / N° 1490 Amm.), Nel resoconto contabile del 1930, nel fascicolo N.° 792 alla voce Uscite diverse e alla data del 31 dicembre Amm. / Pres. 16. IV. 931 / Diocesi di Trento. Decanato di viene registrato il versamento di 986 lire e 10 cente- Villa Lagarina. Conto dell’Entrata ed Uscita della Chie- simi «Al Fondo decorazione avvolto / Chiesa», e nelle sa di Villa Lagarina per l’anno solare 1930, alla voce osservazioni apposte a lato si legge «Vedi conto 1921 Uscita, al Titolo VII. Per restauro ai fabbricati, al n. 6 - Fondo de= / corazione avvolto Chiesa.»52. si legge: «Dall’estinto conto Fondo decorazione avvolto Nel resoconto contabile del 1922, nel fascicolo mano- Chiesa per / capitale Lire 11716 - e per residui interessi scritto Cappella di S. Roberto fondazione filiale / Reso- Lire 233.85 ------Lire 11949 c. 85 [ma l’importo è annul- conto dell’anno 1922 (sul frontespizio un’annotazione lato]»59; nel fascicolo Resoconto / della Cappella di S. manoscritta fornisce il seguente protocollo: N° 2888 Roberto -fondazione filiale / per l’anno 1930 (sul fronte- Quaderni del Borgoantico 14 39

spizio un timbro ad inchiostro fornisce il seguente proto- Resoconto Patrimoniale ed Economico della Cappel- collo: Curia Vescovile / Trento - / Pres. 15 Apr. 1931 / N. la di s. Ruperto - Fondaz. figliale per l’anno 1935, tra 810 Amm.), datato 5 marzo 1931 e firmato dall’arciprete la Prima e l’Ultima pagina dell’Uscita, al Titolo VI don Giovanni Gosetti, alla voce Uscita, al n. 6. viene regi- Spese d’amministrazione si legge: «Alla Chiesa Arcipre strato il versamento di 231 lire e 65 centesimi «Al Fondo (Autorizz. 20/8 1931) ------Lire 500»67. decorazione avvolto Chiesa - utile 1929»60; un’annota- Nel resoconto contabile del 1936, nel fascicolo N°. zione apposta sull’ultimo foglio (dove compaiono il visto 321 Amm. / Pres. 19. II. 1937 / Diocesi di Trento. Deca- dell’Ordinariato Principesco Vescovile di Trento con la nato di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. data del 25 agosto 1931 e la firma del direttore dell’uffi- Resoconto Patrimoniale ed Economico della Chie- cio amministrativo della curia, don Emilio Chiocchetti) sa Arcipretale per l’anno 1936, tra la Prima e l’Ulti- precisa: «N° 810 Amm. / Premessa la osservazione che il ma pagina dell’Entrata, al Titolo III Rendite di titoli decreto N 807 Benef. dei 11/3 930 resta sospeso, perché e capitali, al n. 17, con valore patrimoniale di «Lire l’avanzo Cassa / della fondazione filiale S. Roberto viene 10337. c. 82», si legge: «Fondo Decorazione Avvolto passato al conto Chiesa per interessi e ammortamento del Chiesa (dalla Cappella filiale - 762.50 / dal Fondo Fac- debito / decorazione avvolto, questo Conto si approva e ciata Chiesa 67.-} 829.50 {413.50 / 416.-» (con «Piede si liquida nelle esposte risultanze, cioè nel Patrimonio / d’interesse 4» l’importo da esigere ammonta a «Lire riconsegnato di L 22506.08 oltre l’avanzo Cassa di Lire 413 c. 50»)68; nel fascicolo N°. 338 Amm. / Pres. 19. II. 635.03.»61. 1937 / Diocesi di Trento. Decanato di Villa Lagarina. Nel resoconto contabile del 1931, nel fascicolo Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto Patrimoniale Resoconto / della Cappella di S. Roberto - fondazione ed Economico del Fondo Facciata Chiesa per l’anno filiale / per l’anno 1931 (sul frontespizio un timbro ad 1936, sotto i Titoli delle Uscite e delle Nuove Passività, inchiostro fornisce il seguente protocollo: Curia Vesco- alla voce II. Assegni fondazionali si legge: «Alla Chie- vile / Trento - / Pres. 29 Apr. 1932 / N. 1167 Amm.), sa Arcipretale giusta decr. Arciv. 20/8 1931 ------datato 20 marzo 1932, firmato dell’arciprete don Gio- -- Lire 67»69; nel fascicolo N°. 328 Amm. / Pres. 19. II. vanni Gosetti e vistato dalla curia il 27 giugno 1932 dal 1937 / Diocesi di Trento. Decanato di Villa Lagarina. vicario generale Pasquale Bortolini, alla voce Uscita, al Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto Patrimonia- n. 6. si legge: «Alla Chiesa Arcipretale per interessi e le ed Economico della Cappella S. Ruperto - fondaz. ammort. ------Lire 635 c. 03 / (giusta decr. arciv. figliale per l’anno 1936, tra la Prima e l’Ultima pagi- dei 20 agosto 1931) [nella nota sottostante]»62. na dell’Uscita, al Titolo VI Spese di amministrazione si Nel resoconto contabile del 1932, nel fascicolo N. 529 legge: «Alla Chiesa Arcipretale - giusta autorizzazione Amm. / Pres. 2. III. 933 / Diocesi di Trento. Decanato dei 20/8 1931. ------Lire 762 c. 50»70. di Villa Lagarina. Conto dell’Entrata ed Uscita della Nel resoconto contabile del 1937, nel fascicolo N°. 407 Cappella S. Roberto - fondaz. filiale per l’anno solare Amm. / Pres. 24. 2. 1938 / Diocesi di Trento. Decanato di 1932, alla voce Uscita, rispettivamente al n. 5. e al n. Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto 10. si legge: «Alla Chiesa Arcipretale, utile 1931 giu- Patrimoniale ed Economico della Chiesa arcipretale per sta decr. / arciv. dei 20/8 1931. ------Lire 956 c. l’anno 1937, tra la Prima e l’Ultima pagina dell’Entrata, 25»63; «Alla Chiesa Arcipretale utile 1932 giusta decr. / al Titolo II Rendite di titoli e capitali, con valore patrimo- arciv. dei / 20.VIII.1931. ------Lire 867 c. 41»64. niale di «Lire 9921. c. 82», si legge: «Fondo decorazio- Nel resoconto contabile del 1933, nel fascicolo N. ne avvolto Chiesa {536.90 dalla Capp. filiale - 762.50 / 661 Amm. / Pres. 7. III. 1934 / Diocesi di Trento. Deca- 51.02 dal Fondo Facciata Chiesa [=] 587.92 = 396.90 nato di Villa Lagarina. Conto dell’Entrata ed Uscita per int. e 192.82 per capit.» (con «Piede d’interesse 4» della Cappella S. Ruperto - fond. filiale per l’anno l’importo da esigere ammonta a «Lire 396 c. 10»)71; nel solare 1933, alla voce Uscita, al n. 6 si legge: «Alla fascicolo N°. 424 Amm. / Pres. 24. II. 1938 / Diocesi di Ve - Chiesa Arcipretale utili 1933 (giusta decreto / arciv. Trento. Decanato di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa 20/8 -1931) ------Lire 533 c. 55»65. Lagarina. Resoconto Patrimoniale ed Economico del Nel resoconto contabile del 1934, nel fascicolo N°. Fondo Facciata Chiesa per l’anno 1937, sotto i Titoli 532 Amm. / Pres. 5. III. 1935 / Diocesi di Trento. Deca- delle Uscite e delle Nuove Passività, alla voce II. Asse- nato di Villa Lagarina. Conto dell’Entrata ed Uscita gni fondazionali si legge: «Alla Chiesa arcipretale, giusta della Cappella di S. Ruperto - Fondaz. figliale per decr. arciv. dei 20/8 1931 ------Lire 51 c. 02»72; l’anno solare 1934, alla voce Uscita, al Titolo IX. Per nel fascicolo N°. 414 Amm. / Pres. 24. II. 1938 / Dioce- prestazioni passive / (p. e. capitali e rispettivi interessi si di Trento. Decanato di Villa Lagarina. Parrocchia di passivi ed altre prestazioni a pagamento) si legge: «L’a- Villa Lagarina. Resoconto Patrimoniale ed Economico vanzo netto alla Ve - Chiesa arcipr: giusta decr. / arciv. della Cappella S. Ruperto - fondaz. figliale per l’anno 20/8 1931 ------Lire 891 c. 10»66. 1937, sotto i Titoli delle Uscite e delle Nuove Passività, Nel resoconto contabile del 1935, nel fascicolo N°. alla voce II. Assegni fondazionali si legge: «Alla Chiesa 352 Amm. / Pres. 20. II. 1936 / Diocesi di Trento. Deca- arcipretale - l’utile netto, giusta decr. arciv. dei 20/8 1931 nato di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. ------Lire 536 c. 90»73. 40 Quaderni del Borgoantico 14

Nel resoconto contabile del 1938, nel fascicolo N°. £ 57, dalla Filiale £ 78.90 da Elemosine £ 247.30» (con 363 Amm. / Pres. 24. 2. 1939 / Diocesi di Trento. Deca- «Piede d’interesse 4» l’importo da esigere ammonta a nato di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. «Lire 383 c. 20»)79; nel fascicolo N°. 1092 Amm. / Pres. Resoconto Patrimoniale ed Economico della Chie- 2. 6. 1941 / Diocesi di Trento. Decanato di Villa Laga- sa arcipretale per l’anno 1938, tra la Prima e l’Ulti- rina. Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto Patri- ma pagina dell’Entrata, al Titolo II Rendita di titoli moniale ed Economico del Fondo Facciata Chiesa per e capitali, con valore patrimoniale di «Lire 9730», si l’anno 1940, sotto i Titoli delle Uscite e delle Nuove legge: «Fondo decorazione avvolto Chiesa - dalla Cap- Passività, alla voce II. Assegni fondazionali si legge: pella filiale 582.70 / dal fondo facciata 56.50} 639.20 «Alla Chiesa Arcipr. - giusta decr. Arciv. dei 20-8-31 {389.20 interessi / 250 capitale» (con «Piede d’interesse ------Lire 57»80; nel fascicolo N°. 1094 Amm. / 4» l’importo da esigere ammonta a «Lire 389 c. 20»)74; Pres. 2. 6. 1941 / Diocesi di Trento. Decanato di Villa nel fascicolo N°. 380 Amm. / Pres. 24. 2. 1939 / Diocesi Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto di Trento. Decanato di Villa Lagarina. Parrocchia di Patrimoniale ed Economico della Cappella S: Ruperto, Villa Lagarina. Resoconto Patrimoniale ed Economi- fond. figliale per l’anno 1940, sotto i Titoli delle Uscite co del fondo Facciata Chiesa per l’anno 1938, sotto e delle Nuove Passività, alla voce I. Contributi, si legge: i Titoli delle Uscite e delle Nuove Passività, alla voce «Alla Arcipretale - l’utile netto, giusta disposiz. arciv. II. Assegni fondazionali si legge: «Alla Chiesa Arcipre- dei 20/8 - 1931 ------Lire 78 c. 90»81. tale, giusta decr. arciv. dei 20/8 1931 ------Lire Nel resoconto contabile del 1941, nel fascicolo N°. 56 c. 50»75; nel fascicolo N°. 370 Amm. / Pres. 24. 2. 341 Amm. / Pres. 20. 2. 1942 / Diocesi di Trento. Deca- 1939 / Diocesi di Trento. Decanato di Villa Lagarina. nato di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto Patrimoniale Resoconto Patrimoniale ed Economico della Chiesa ed Economico della Cappella S. Ruperto, fond. figlia- Arcipretale per l’anno 1941, tra la Prima e l’Ultima le per l’anno 1938, sotto i Titoli delle Uscite e delle pagina dell’Entrata, al Titolo II Rendita di titoli e capi- Nuove Passività, alla voce VII. Assegni fondazionali tali, con valore patrimoniale di «Lire 7749 c. 65», si si legge: «Alla Revda Arcipretale, giusta decr. arciv. dei legge: «Fondo decor. Avvolto Chiesa - (dalla Cappella 20/8 1931 ------Lire 582 c. 65»76. filiale)»: con «Piede d’interesse 4» l’importo da esigere Nel resoconto contabile del 1939, nel fascicolo N°. ammonta a «Lire 310 [e sovrascritto a matita] 332.65»82; 295 Amm. / Pres. 16. 2. 1940 / Diocesi di Trento. Deca- nel fascicolo N°. 343 Amm. / Pres. 20. 2. 1942 / Diocesi nato di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. di Trento. Decanato di Villa Lagarina. Parrocchia di Resoconto Patrimoniale ed Economico della Chiesa Villa Lagarina. Resoconto Patrimoniale ed Economico Arcipretale per l’anno 1939, tra la Prima e l’Ultima della Cappella S. Ruperto, fondaz= figliale per l’anno pagina dell’Entrata, al n. 20 e al Titolo II Rendita di tito- 1941, sotto i Titoli delle Uscite, alla voce II. Contributi li e capitali, con valore patrimoniale di «Lire 9580», si si legge: «Alla Chiesa Arcipretale, l’utile netto, giusta legge: «Fondo decor. Avvolt. Chiesa: dal Fondo Faccia- disposiz. Arciv: dei 20/8 - 1931 ------Lire 656 c. ta Chiesa (54.80), da Elemosine (328.40)» (con «Piede 17»83. d’interesse 4» l’importo da esigere ammonta a «Lire Nel resoconto contabile 1942-1943, nel fascicolo N°. 383 c. 20»)77; nel fascicolo N°. 296 Amm. / Pres. 16. 2. 422 Amm. / Pres. 4. 3. 1944 / Diocesi di Trento. Decana- 1940 / Diocesi di Trento. Decanato di Villa Lagarina. to di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. Reso- Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto Patrimoniale conto Patrimoniale ed Economico della Chiesa Arci- ed Economico del Fondo Facciata Chiesa per l’anno pretale per gli anni 1942-1943, tra la Prima e l’Ultima 1939, sotto i Titoli delle Uscite e delle Nuove Passività, pagina dell’Entrata, al n. 17 e al Titolo III Rendita di tito- alla voce II. Assegni fondazionali si legge: «Alla Chiesa li e capitali, con valore patrimoniale di «Lire 6753», si Arcipretale - giusta decr. arciv. dei 20-8-1931 ------legge: «Fondo Decoraz. Chiesa (dalla Cappella filiale)»: --- Lire 54 c. 80»78. con «Piede d’interesse 4» l’importo da esigere ammonta Nel resoconto contabile del 1940, nel fascicolo N°. a «Lire 540 c. 20»84; nel fascicolo N°. 424 Amm. / Pres. 1091 Amm. / Pres. 2. 6. 1941 / Diocesi di Trento. Deca- 4. 3. 44 / Diocesi di Trento. Decanato di Villa Lagarina. nato di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconto Patrimoniale Resoconto Patrimoniale ed Economico della Chiesa ed Economico della Cappella S. Ruperto - fondaz. figlia- Arcipretale per l’anno 1940, tra la Prima e l’Ultima le per l’anno 1942 e 43, sotto i Titoli delle Uscite, alla pagina dell’Entrata, al n. 20 e al Titolo II Rendita di voce II. Assegni fondazionali si legge: «Alla Arcipretale titoli e capitali, con valore patrimoniale di «Lire 9580», - l’utile netto, giusta disposizione arciv: dei 20/8 - 1931 si legge: «Fondo Decoraz. Chiesa (dal Fondo Facciata ------Lire 1580 c. 10»85. 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Note Ecclesiastici. Resoconti. 1902, Fondo Fac- 62 Ivi, 1931, Resoconto della Cappella di S. 1 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Reso- ciata Chiesa. Roberto. conti e Documenti di Corredo. 1911-1930, 25 Ivi, Cappella San Roberto. 63 Ivi, 1932, Conto dell’Entrata ed Uscita della n. XI/20, Chiesa Parrocchiale ed Altri Enti 26 Ivi, 1903, Cappella San Roberto. Cappella S. Roberto. Ecclesiastici. Resoconti. 1915, Resoconto del 27 Ivi, 1904, Conto dell’Entrata ed Uscita della 64 Ibidem. Fondo Decorazione Avvolto. Sul terzo foglio Chiesa, p. 17. 65 Ivi, 1933, Conto dell’Entrata ed Uscita della al punto «4. 7/2-1919 Dalla stessa [Cappel- 28 Ivi, 1905, Fondo Facciata Chiesa. Cappella S. Ruperto. la S. Roberto] avanzo cassa conto 1919 … 29 Ivi, Cappella San Roberto. 66 Ivi, 1934, Conto dell’Entrata ed Uscita della [leggi 1918])» [app. doc., 1 b]. 30 Ivi, 1906, Fondo Facciata Chiesa. Cappella di S. Ruperto. 2 Ivi, 1920, Fondo Decorazione Avvolto. 31 Ivi, Cappella di S. Roberto. 67 Ivi, 1935, Resoconto Patrimoniale ed Econo- 3 Ibidem. 32 Ivi, 1907, Fondo Facciata Chiesa. mico della Cappella di s. Ruperto, pp. 6-7. 4 Ibidem. 33 Ivi, Cappella di S. Roberto. 68 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Resoconti 5 Ivi, 1922, Fondo Decorazione Avvolto. 34 Ivi, 1908, Fondo Facciata Chiesa. e Documenti di Corredo. 1936-1943, n. XI/22, 6 Ibidem. 35 Ivi, Cappella di S. Roberto. Chiesa Parrocchiale ed Altri Enti Ecclesiasti- 7 Ibidem. Di tale decreto, che nell’indice di 36 Ivi, 1909, Fondo Facciata Chiesa. ci. Resoconti.1936, Resoconto Patrimoniale ed protocollo dell’Archivio Diocesano Triden- 37 Ivi, 1910, Fondo Facciata Chiesa. Economico della Chiesa Arcipretale, pp. 4 -5. tino (ADT/Protocollo indice. 1922 = 1925) 38 Ivi, Cappella di S. Roberto. 69 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico al numero di protocollo del fondo 3981 e alla 39 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Reso- del Fondo Facciata Chiesa, pp. 4-5. data del 1922 viene così registrato: «1922.» / conti e Documenti di Corredo. 1911-1930, 70 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico «Villa Lagarina: per mutuo £. 13000 n. XI/20, Chiesa Parrocchiale ed Altri Enti della Cappella S. Ruperto, pp. 6-7. d[ella] fondaz[ione] Chiesa parr[occhia]le Ecclesiastici. Resoconti. 1911, Fondo Fac- 71 Ivi, 1937, Resoconto Patrimoniale ed Econo- B[eneficiale] 3981», risulta purtroppo intro- ciata Chiesa. mico della Chiesa arcipretale, pp. 4 -5. vabile la minuta. 40 Ivi, Cappella San Roberto. 72 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico 8 Ivi, 1923, Fondo Decorazione Avvolto. 41 Ivi, 1912, Fondo Facciata Chiesa. del Fondo Facciata Chiesa, pp. 4-5. 9 Ibidem. 42 Ivi, Cappella di San Roberto. 73 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico 10 Ivi, 1924, Fondo Decorazione Avvolto. 43 Ivi, 1913, Cappella di S. Roberto. della Cappella S. Ruperto, pp. 4-5. 11 Ibidem. 44 Ivi, 1914, Fondo Facciata Chiesa. 74 Ivi, 1938, Resoconto Patrimoniale ed Econo- 12 Ivi, 1925, Fondo Decorazione Avvolto. 45 Ivi, Cappella San Roberto. mico della Chiesa arcipretale, pp. 4 -5. 13 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Reso- 46 Ivi, 1915, Cappella S. Roberto. 75 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico conti e Documenti di Corredo. 1929-1935, 47 Ivi, 1916, Cappella S. Ruberto. del fondo Facciata Chiesa, pp. 4-5. n. XI/21, Chiesa Parrocchiale ed Altri Enti 48 Ivi, 1917, Cappella S. Ruberto. 76 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico Ecclesiastici. Resoconti.1929, Fondo Deco- 49 Ivi, 1918, Cappella S. Ruberto. della Cappella S. Ruperto, pp. 6-7. razioni Avvolto. 50 Ivi, 1919, Cappella S. Ruberto. 77 Ivi, 1939, Resoconto Patrimoniale ed Econo- 14 Ibidem. 51 Ivi, 1920, Cappella S. Roberto. mico della Chiesa Arcipretale, pp. 4 -5. 15 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Reso- 52 Ivi, 1921, Cappella di S. Roberto. 78 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico conti e Documenti di Corredo. 1897-1901, 53 Ivi, 1922, Cappella di S. Roberto. del Fondo Facciata Chiesa, pp. 4-5. n. XI/18, Chiesa Parrocchiale ed Altri 54 Ivi, 1923, Cappella di S. Roberto. 79 Ivi, 1940, Resoconto Patrimoniale ed Econo- Enti Ecclesiastici. Resoconti. 1898, Conto 55 Ivi, 1924, Conto dell’Entrata ed Uscita della mico della Chiesa Arcipretale, pp. 4 -5. dell’Entrata ed Uscita della Chiesa, p. 15. Chiesa, p. 16. 80 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico 16 Ivi, Fondo Facciata Chiesa. 56 Ivi, Cappella di S. Roberto. del Fondo Facciata Chiesa, pp. 4-5. 17 Ivi, Cappella St Roberto. 57 Ivi, 1925, Cappella di S. Roberto. 81 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico 18 Ivi, 1899, Fondo Facciata Chiesa. 58 Ivi, 1928, Cappella di S. Roberto. della Cappella S: Ruperto, pp. 6-7. 19 Ivi, Cappella St Roberto. 59 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Reso- 82 Ivi, 1941, Resoconto Patrimoniale ed Econo- 20 Ivi, 1900, Fondo Facciata Chiesa. conti e Documenti di Corredo. 1929-1935, mico della Chiesa Arcipretale, pp. 4 -5. 21 Ivi, Cappella St Roberto. n. XI/21, Chiesa Parrocchiale ed Altri Enti 83 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico 22 Ivi, 1901, Fondo Facciata Chiesa. Ecclesiastici. Resoconti.1930, Conto dell’En- della Cappella S. Ruperto, pp. 6-11. 23 Ivi, Cappella St. Roberto. trata ed Uscita della Chiesa, p. 14. 84 Ivi, 1942-1943, Resoconto Patrimoniale ed 24 APD/Parrocchia di Villa Lagarina. Reso- 60 Ivi, Resoconto della Cappella di S. Rober- Economico della Chiesa Arcipretale, pp. 4 -5. conti e Documenti di Corredo. 1902-1910, to. 85 Ivi, Resoconto Patrimoniale ed Economico n. XI/19, Chiesa Parrocchiale ed Altri Enti 61 Ibidem. della Cappella S. Ruperto, pp. 4-5. Quaderni del Borgoantico 14 65

… Cento anni fa a Villa Lagarina… Agosto 1913 - luglio 1914 – l’ultimo anno di pace

Giovanni Bezzi

Introduzione poi in tutta Europa (con l’Italia che sentando per noi, oggi, un esempio reclamava il Trentino e la Venezia (pur con tutti i difetti possibili) di Siamo ormai alla vigilia del cente- Giulia dall’Austria, la Francia che quella che potrebbe essere la nostra nario dall’inizio della Prima Guerra voleva riprendersi l’Alsazia-Lore- Europa di oggi e di domani, nella Mondiale: sui libri di scuola abbia- na dalla Germania, l’Irlanda che quale razze, religioni e storie diver- mo imparato a chiamarla la “guerra voleva separarsi dall’Inghilterra se devono imparare a convivere nel del 15-18” perché l’Italia è entrata e via dicendo), tutto un mondo di reciproco rispetto e nella voglia di nel conflitto il 24 maggio del 1915, pensiero (che poi si traduceva tra- trovare ogni giorno quello che uni- ma per noi trentini (al tempo sud- gicamente in azione), che convin- sce e non quello che divide. diti dell’impero austro-ungarico) ceva la gente (soprattutto le classi la guerra è iniziata il 31 luglio del intellettuali e dirigenti) che si pote- Lo scopo di questo studio è appun- 1914 con l’ultimatum alla Serbia. va “vivere bene” solo in uno Stato to quello di seguire giorno per gior- dove tutti parlassero la stessa lin- no, il succedersi degli avvenimenti Tutti ricorderanno che la causa gua, si rifacessero alla stessa storia, nell’ultimo anno di pace, quello “vicina” dell’inizio della guerra è magari avessero la stessa religione. che va dall’agosto del 1913 al stata l’uccisione dell’erede al trono luglio del 1914, quando la dichia- austriaco (il principe Francesco Questi “stati nazionali” erano tutto razione di guerra diventa “l’inizio Ferdinando) assieme alla moglie, il contrario di quello in cui viveva- della fine” di quel mondo; vor- il 28 giugno 1914, durante una no i nostri nonni: l’impero austro- remmo cercare di capire come i visita a Sarajevo (capoluogo della ungarico era infatti un insieme di nostri nonni hanno vissuto questo Bosnia-Erzegovina da alcuni anni popoli diversi che nei secoli si era periodo, con quali preoccupazioni annessa all’Austria), da parte di coagulato attorno alla dinastia degli e quali speranze, mentre sul loro un giovane serbo, Gavrilo Princip, Asburgo; i tedeschi (pur avendo capo (certamente senza che i più che voleva protestare appunto con- una supremazia soprattutto nell’e- se ne rendessero conto), si stava tro questa annessione di un terri- sercito e nella burocrazia), costi- addensando la tempesta. torio parzialmente abitato da serbi tuivano solo una minoranza, così e quindi “reclamato” dal regno di come gli ungheresi, i cechi, i croa- Da un lato seguiremo la crona- Serbia. ti, gli sloveni, i polacchi, gli ucraini ca attraverso i giornali locali (per e via via fino agli italiani (trentini, avere la sensazione di quali notizie Ma la vera causa “lontana” della triestini e dalmati) che rappresenta- arrivassero nel nostro paese dal guerra era il nazionalismo che stava vano solo il 2% della popolazione; mondo vicino e lontano), dall’altro imperversando in tutta Europa: nei sedici erano le “nazionalità” rico- cercheremo di “vivere” la vita del Balcani in primo luogo, dove il nosciute, ciascuna con il diritto di paese attraverso i documenti del progressivo sfacelo dell’Impero usare la propria lingua, mentre per Comune e dei vari enti collegati. Ottomano dava spazio ai nascenti la religione, ad una maggioranza di stati “nazionali” (Romania, Bul- cattolici, si contrapponevano forti Un tentativo di capire, non certo garia, Grecia, Serbia e Monte- minoranze protestanti, ortodosse, per giudicare (sarebbe così facile negro), spesso in lotta fra di loro ebree e mussulmane. per noi che sappiamo come le cose per trovare i confini “giusti” nei siano finite), ma solo di avvicinar- quali raccogliere “tutta” la propria Uno Stato multinazionale, multi- ci con grande rispetto ed affetto, nazione, impresa impossibile, vista linguistico e multireligioso, dun- alla dignità, serietà, forza d’animo la mescolanza di etnie diverse che que, che dopo secoli di pacifica e sopportazione di queste gene- si era creata nei secoli (la parola convivenza, era percorso, soprat- razioni di nostri antenati, passati “macedonia di frutta”, non fa che tutto dalla seconda metà dell’Otto- attraverso una prova tragica quale riferirsi alla miscela inestricabile cento, da molti fermenti nazionali- quella della “Grande Guerra”. di popolazioni diverse che abita- stici delle varie minoranze, ma che vano appunto la Macedonia), ma comunque reggeva ancora, rappre- 66 Quaderni del Borgoantico 14

La stampa del tempo che lamentavano di trovarlo in denti la Prima Guerra Mondia- tutti i locali pubblici); nei quindi- le, rappresentò un avvenimento Prima di iniziare la nostra cronaca, ci anni di vita venne sequestrato “rivoluzionario”, sia sotto l’a- sarà opportuno un piccolo esame oltre 300 volte dalla Procura di spetto politico che sociale. della stampa periodica trentina del Stato e costò a Battisti 66 pro- periodo che stiamo esaminando e cessi, con 25 condanne (in gran Complessivamente questa notevo- che ci ha fornito gran parte della parte pecuniarie). I motivi delle lissima produzione giornalistica ci “materia prima” su cui lavorare; censure e dei processi furono i dà il segno di una vivacità politica alla vigilia della guerra nel territo- temi dell’anti-militarismo, della e culturale davvero impensata in rio dell’attuale nostra Provincia (al libertà di stampa, la denuncia di una piccola, periferica provincia tempo veniva identificata come “la camorre, le malversazioni opera- dell’impero austro-ungarico che parte italiana del Tirolo Meridio- te da funzionari che mettevano magari pensavamo “ingessata e nale”), venivano stampati 3 quoti- in dubbio il mito d’incorruttibi- retrograda”. diani: lità della burocrazia asburgica • L’Alto Adige - nato nel 1886, e l’anticlericalismo soprattutto organo dell’Associazione Libe- nel breve ma intenso periodo del Ringraziamenti rale Democratica Trentina, stam- 1909, quando nella redazione del pava circa 3.000 copie, ma pote- “Popolo” giunse anche il giovane Parlando dei giornali, mi corre va contare su oltre 2.000 abbona- socialista italiano Benito Musso- ovviamente l’obbligo non solo di ti; nelle periodiche indagini sulla lini (futuro Duce del fascismo), segnalare che, quasi tutti quelli diffusione della stampa (“buona aggressivo ed agitatore oltre sopra citati, si trovano in consulta- e cattiva”), i parroci dei paesi misura, che per le sue intempe- zione presso la Biblioteca Civica di riferiscono alla Curia il nume- ranze (sia sulla stampa che nei Rovereto, ma anche di ringraziare i ro degli abbonamenti a questo comizi), verrà presto sfrattato bibliotecari per la cortese disponi- giornale “pericoloso”: di solito come indesiderabile dall’Impero bilità che mi hanno riservata. si tratta di 3-4 copie che arriva- austro-ungarico e condannato al no sempre alle stesse persone rimpatrio in Italia. Altrettanta riconoscenza voglio (medico, farmacista, segretario esprimere al Comune di Villa Laga- comunale, maestro o qualche Ma a questa già ricca varietà quo- rina (al Sindaco Alessio Manica raro “possidente”). tidiana, si aggiungevano numerosi ed al Responsabile dell’Archivio • Il Trentino – nato nel 1905 dal periodici, quasi sempre riferiti ai Roberto Adami), per avermi con- precedente “La Voce Cattolica”, partiti politici che abbiamo visto cesso di consultare i documenti organo del Partito Popolare, diret- come editori dei quotidiani “pro- originali del periodo interessato. to da Alcide Degasperi, arriverà a vinciali”: stampare 14.000 copie, un nume- • La Squilla che si riferiva all’am- E poiché siamo ai ringraziamenti, ro straordinario per i tempi e che biente clericale-popolare, come consentitemi anche di aggiungerne risulterebbe dignitoso anche per “L’Amico delle Famiglie” (dal uno, veramente speciale, per mia un quotidiano locale dei giorni 1893) e “Il Messaggero di moglie Lia, non solo per la pazien- nostri). È quindi il portavoce del Maria” (dal 1900); za con la quale ha seguito il mio mondo clericale, assolutamente • sul fronte socialista, “L’Avvenire impegno, ma anche per i tanti, pre- dominante nel mondo contadino del Lavoratore” e “El Batocio” ziosi consigli e l’attenta lettura del e quindi nelle vallate e nei paesi che poi mutò nome ne “Il Lavo- manoscritto. (alle ultime elezioni prima della ro” ed infine ne “La Riscossa” guerra, il Partito Popolare con- tutti settimanali di propaganda; quisterà 7 dei 9 seggi in palio per • Il Corriere del Leno – giornale La pubblicità sui giornali il Parlamento di Vienna (lascian- di notizie bi o tri settimanale che done uno ai liberali ed uno ai usciva a Rovereto dal 1906 (nel Sfogliando i giornali del tempo, socialisti). 1910 aveva cessato le pubblica- siamo stati colpiti dalla pubblici- • Il Popolo, organo del Parti- zioni “Il Messaggero” una delle tà: se pensavamo che solo i nostri to Socialista, diretto da Cesa- più antiche testate del Trentino) tempi fossero caratterizzati dalla re Battisti, stampava meno di • L’Eco del Baldo – settimanale “promozione” dei prodotti com- 3.000 copie (poche per pagare di notizie di Riva del Garda dal merciali più diversi, possiamo i costi – che venivano coperti 1903; cambiare idea; mediamente su un direttamente da Battisti sacrifi- • nel 1910 apparirà “Il Contadi- quotidiano di 6 o 8 pagine, alme- cando completamente il proprio no” giornale bi-settimanale della no una era dedicata alla pubblicità patrimonio personale – troppe, Lega dei Contadini di che, (più circa un’altra mezza pagina secondo gli avversari clericali soprattutto nei pochi anni prece- per annunci mortuari e/o doman- Quaderni del Borgoantico 14 67

de o offerte di lavoro ed un’altra mezza pagina riportava un roman- zo “a puntate”); si tratta di una pubblicità ovviamente in bianco/ nero (come tutto il giornale, d’altra parte), ma non priva di immagini, slogan, disegni e che talvolta ci fa stupire sia per gli articoli pub- blicizzati che per le modalità del messaggio. Abbiamo pensato di usare alcune immagini pubblicitarie per illu- strare questo articolo: speriamo di farvi sorridere (e qualche volta riflettere), su come sia cambiata anche la promozione commerciale in questo secolo.

Una cartolina da Villa…

Immaginiamo di essere un turista che passa da Villa in quel tempo e spedisce una cartolina ad un amico: oltre al panorama del paese, vorrebbe aggiungere qualche noti- zia che descriva la situazione; pro- viamo a scrivere insieme questa “cartolina”. Villa Lagarina è un piccolo Comu- ne di 103 ettari (soltanto Marano, nel distretto di Villa Lagarina- pari all’incirca all’attuale Destra Adige-è più piccolo con 83 ettari, mentre i Comuni più estesi sono Castellano con 1.623 e Garniga con 1.306); il territorio comunale corrisponde sostanzialmente all’at- tuale centro abitato: Piazzo infatti fa parte del Comune di Pomaro- lo mentre Pedersano e Castellano sono Comuni autonomi. La popolazione è di 683 abitanti; i Comuni più popolosi del distret- to sono (1.542), Aldeno (1.468) e Nomi (1.064), ma anche Castellano (787) e Pedersano (692) sono più popolosi di Villa. Il Comune é retto dalla Rappresen- tanza Comunale (l’attuale Consi- glio), formato da un Capocomune (Sindaco, il barone Francesco de Moll che conserverà la carica dal 1891 fino al 1918), da due Deputati (Assessori, Marzani Silvio di pro- fessione farmacista e Coser Luigi, insegnante) e dai Rappresentanti 68 Quaderni del Borgoantico 14

(Consiglieri, tra i quali c’era anche indagherà sulle notizie di atrocità dai turisti, mentre ci vogliono lun- il pittore Attilio Lasta). Segretario commesse nella zona di guerra; ghe e spesso infruttuose pratiche Comunale è Galvagnini Pietro. oltre 130.000 profughi sono fug- per ottenerlo?” La sede del Comune (dal 1886 e giti dalla Macedonia bulgara rifu- L’altro grande tema è il dibattito lo sarà fino al 1929) è nella piazza giandosi in Grecia. Quest’ultima sulla tramvia della Val di Fiemme: della chiesa, nell’edificio costruito (alleata della Turchia) si dichiara ci sono due progetti alternativi, il (proprio nel 1886) su progetto di disposta alla pace con la Bulgaria, primo raggiungerebbe Domenico Sandonà, che ospiterà anche a costo di sacrificare territori partendo da Trento attraverso la anche le scuole elementari e per un abitati da molti greci. Val di Cembra (pensate un po’… certo tempo anche l’asilo e che ora, Il tono complessivo delle crona- è il Transdolomites dei nostri gior- nuovamente ricostruito, è appena che ci dà l’impressione del “dejà ni), ed è caldeggiato dai liberali e diventato, di nuovo, la sede muni- vu”, ci sembra quasi di leggere i dai socialisti perché, incanalando cipale. nostri giornali di oggi parlare del il traffico su Trento, salverebbe, Il paese (secondo una relazione del Medio-Oriente: tutti litigano con secondo loro, l’italianità delle valli, segretario Galvagnini), è abitato tutti, non si riesce a comprendere l’altro è invece quello che sarà poi per circa un terzo da agricoltori a fondo le ragioni del conflitto (se realizzato durante la guerra e parte (diretti o mezzadri e braccianti), non l’egoismo di ognuno), le atro- da Egna per arrivare a Predazzo un terzo da operai che lavorano in cità sembrano “di un altro mondo”, attraverso il Passo di San Luga- gran parte a Rovereto o dintorni alleanze si fanno e si disfano ogni no. Il Governo e la Provincia del ed un terzo da possidenti, profes- giorno e sembra che gli Stati “nor- Tirolo sono disposti a finanziare sionisti e commercianti: una situa- mali” (come il nostro, ovviamen- solo questo secondo progetto ed il zione abbastanza anomala, rispetto te), guardino con un poco di “suf- Partito Popolare si accoda di buon ai “normali” paesi del Trentino, ficienza” a queste giovani nazioni grado, considerando che una fer- dove gli agricoltori erano tre quar- che nel crollo lento ma progressivo rovia, anche se non proprio quella ti della popolazione; anche questa del grande impero Ottomano, stan- desiderata, sia meglio che nessuna distribuzione di occupazioni dà il no ritagliandosi i singoli confini, ferrovia. I giornali dei rispettivi senso di quanto Villa fosse già a in un groviglio di giustificazioni e partiti si danno battaglia quotidia- quei tempi un centro amministrati- pretese che non riusciamo a com- namente con reciproche accuse di vo e commerciale, molto più simile prendere. tradimento dell’italianità piuttosto (seppure in piccolo) alla città che Intanto alla Mostra Biennale d’arte che di sogni impossibili o di perse- non agli altri paesi vicini. di Venezia, una sala verrà intera- guire una logica perversa di “tutto Dal punto di vista religioso, Villa mente dedicata al pittore di origine o niente”. è una parrocchia retta da un arci- trentina (ma dimorante a Venezia) prete-decano (don Emilio Visintai- Bartolomeo Bezzi: sarà sicuramen- In – A Rovereto un ner), che ha giurisdizione su tutta te una grande attrattiva per tutti gli figlio degenere maltratta i geni- la Destra Adige. amanti dell’arte ma specialmente tori: “avvezzo ad ubriacarsi, ed a Dato questo primo “quadro d’insie- per i trentini. turbare la pubblica quiete, furono me”, iniziamo ora, mese per mese, Nel Trentino – Si parla molto del chiamate le guardie civiche perché la nostra cronaca nella quale use- movimento dei forestieri soprat- vi ponessero le mani addosso; fu remo un procedimento “a zoom”, tutto nelle zone del Garda, nelle arrestato in Valbusa; non gli sta- vale a dire, dando prima le notizie Terme della Valsugana o della Val rebbe male una giusta punizione “dal Mondo”, per poi restringe- di Sole ed in qualche stazione alpi- per correggerlo una buona volta re lo sguardo al Trentino, quindi na come Madonna di Campiglio: da questi istinti da bruto”. alla Vallagarina ed infine al nostro “il concorso forestieri se non così Previsioni sulla vendemmia: otti- paese. straordinario come gli scorsi anni ma sia per il Marzemino che Ver- è comunque su larga scala, hotel naccia e Negrara; nessun accenno Agosto 1913 ed alberghi sono quasi al comple- a malattie; quantitativamente sarà to”. Gli arrivi che nel 1890 erano superiore allo scorso anno, si spera Nel Mondo - Nei Balcani è in atto stati 24.486, nel 1910 sono saliti a anche per la qualità; il problema la guerra turco-bulgara; sembra 158.083, provenienti innanzi tutto vero sarà però quello dei prezzi che i turchi avanzino ancora, men- dall’Austria, seguita da Germania perché “il nostro commercio vina- tre la Bulgaria è in difficoltà (non ed Italia; ma “... bisogna che il rio langue”. sorretta dalla Russia come avrebbe governo faccia di più, ci voglio- Restauri artistici nella chiesa di sperato) e sia costretta a chiedere no nuove strade, uffici postali Pederzano: “..in occasione della un armistizio. Intanto una com- (in Trentino sono solo 134) e che visita del vescovo si mise mano al missione internazionale (formata dire poi del servizio telefonico che rinnovamento della chiesa; si fece da esperti tedeschi ed austriaci) diventa ogni giorno più richiesto intervenire il pittore Fiorini (che Quaderni del Borgoantico 14 69

ha lavorato recentemente presso espone oltre 6.000 cor., mentre la “tassa per il cippo del cimitero”; il Comune di Rovereto).Il tipo di Fondazione Lazzaretto (creata per con l’occasione, “..si invita il sig. pittura realizzato è leggiadro e flo- approntare un ospedale in caso di Decano quale preside del Cimi- reale, caratteristico della seconda epidemie), supera ora le 8.000 cor. tero, a convocare la commissione metà del Seicento a cui risale la Possiamo notare che queste ultime per deliberare riguardo al salario chiesa.” due Fondazioni, che non si erano del becchino che ha chiesto venga Il cassiere contabile della Cassa mai tradotte in attività operative, portato a cor. 250 annue”. Rurale di e della Unione continuavano ad aumentare il loro Infine si concedono 2 permessi di Cooperativa è accusato di infedel- patrimonio con un’oculata gestio- matrimonio (le persone in qualche tà: presso il Tribunale di Rovereto ne finanziaria, ma tutto questo pur- modo aiutate dal Comune o dalla è iniziato il processo per aver sot- troppo finirà con la Prima Guer- Congregazione di Carità, doveva- tratto 1.300 corone alla banca. ra Mondiale, quando i loro averi no ottenere dal Comune il “per- saranno forzosamente convertiti in messo politico di matrimonio” A Villa Lagarina – La Rappresen- prestiti di guerra emessi dall’impe- che veniva rilasciato solo quando tanza Comunale (così si chiama- ro Austro-ungarico che, al termine si poteva dimostrare che la nuova va il Consiglio) è alle prese con i del conflitto, diventeranno “carta coppia sarebbe stata in grado di Bilanci consuntivi del 1912 dello straccia” in quanto non riconosciu- mantenersi senza pesare sulle stesso Comune e degli organismi ti dalla nuova Repubblica austria- casse della comunità) e si prende controllati; si inizia col Comune ca. atto di un avviso della Manifattu- che espone entrate per 20.295 coro- Nell’approvare questi bilanci, la ra Tabacchi di Sacco che intende ne ed uscite per 22.501, (ricordia- Rappresentanza fa mettere a ver- assumere operaie (ricordiamo che mo che la corona valeva circa 4,5 bale che sui crediti di questi Enti, in quel periodo la fabbrica impie- dei nostri attuali Euro); c’è quindi venga preteso l’interesse di mora gava 1.800 maestranze, in gran una “deficienza di cassa” di cor. dopo scaduto un anno. parte donne, provenienti da tutta la 2.206 a fianco della quale una nota Questo ci fa ricordare che una parte Val Lagarina, impegnate soprattut- a matita specifica “gestione elet- di questi patrimoni era rappresen- to nella fabbricazione manuale dei trica”: il Comune che, non avendo tata da case e terreni affittati (e qui sigari). una centrale propria, acquistava i crediti non potevano che esse- l’energia da quello di Rovereto, re affitti non pagati), ma un’altra non riusciva quindi a pareggiare parte (spesso molto sostanziosa, Settembre 1913 i conti vendendola agli abitanti come nel caso della Congregazio- di Villa. Il patrimonio comunale ne di Carità) era invece costituita Nel Mondo – Sono in corso trat- con questa perdita, discende a cor. da denaro che veniva dato in pre- tative dirette tra Bulgaria Turchia 10.682. stito (una Congregazione-Banca, per raggiungere la pace, ma i com- Poca cosa in confronto al patrimo- come l’abbiamo chiamata nello battimenti non si arrestano, i turchi nio della Congregazione di Carità studio presentato su Borgo Anti- avanzano nella Macedonia bulga- (si tratta di quella che poi diven- co lo scorso anno), esponendosi, ra; notizie di persecuzioni greche terà l’ECA-Ente Comunale di ovviamente, a tutti i rischi tipici contro i bulgari macedoni, mentre Assistenza ed era intitolata a G.B. dell’attività bancaria, compreso il si chiude la vertenza per delimitare Riolfatti che con il lascito delle mancato pagamento da parte dei le frontiere tra Serbia e Montene- sue sostanze ne aveva consentito debitori delle rate concordate. gro; si apre intanto un nuovo fronte la costituzione), che evidenzia cor. Non mancano -in quel mese- le di instabilità: in Albania, riprendo- 94.523 ed ancor meno di quello delibere di “soccorso ai poveri”: no incidenti e massacri tra musul- della Fondazione Conte Federico una vedova sollecita il Comune mani e cristiani, albanesi e serbi Marzani (che aveva lasciato i suoi perché venga trovata una siste- con reciproche accuse di atrocità averi-soprattutto case di abitazio- mazione per i figli (si suppone un sulle popolazioni; il governo serbo ne-per l’assistenza dei poveri), che orfanatrofio o un collegio), ma la mobilita l’esercito; il Montenegro raggiunge cor. 182.949, mentre Rappresentanza, prima di assume- si prepara a resistere ad un even- l’Asilo Infantile (intitolato, come re a suo carico una spesa, sospende tuale attacco albanese e la Serbia ora, ai fratelli G.B. e Rosa Riolfat- la decisione “.. per intraprendere sembra intenzionata ad invadere ti) è dotato di cor. 43.634. Anche dei rilievi presso i prossimi paren- l’Albania; ci si chiede cosa faran- altre due iniziative benefiche cre- ti, perché vengano assunti in una no Austria ed Italia, entrambe inte- ate da G.B.Riolfatti incrementano delle loro famiglie.” C’è poi da ressate ad evitare che un’eventuale il loro patrimonio: la Fondazione rivedere la lista dei defunti 1912 occupazione dell’Albania blocchi Montegrani (prevista per costitui- per stabilire quali famiglie, essen- il Mare Adriatico: si hanno notizie re un magazzino di granaglie per do riconosciute povere, possano di un’attività di mediazione della far fronte ad eventuali carestie) venir esentate dal pagamento della Germania che vuole evitare tensio- 70 Quaderni del Borgoantico 14

ni all’interno della Triplice (l’Al- come erano chiamate dal nome che sarà uno dei motivi scatenanti leanza che legava appunto Germa- della prima corazzata “moderna” la guerra. nia, Austria ed Italia). messa in servizio dall’Inghilterra Intanto a Graz c’è un incontro di In Cirenaica (provincia della Libia all’inizio del secolo), dal costo tutti gli interessati al commercio occupata dall’Italia nel 1911) con- esorbitante di circa 70 milioni di per protestare contro le tariffe esose tinua la guerriglia con imboscate corone ciascuna, per mettersi alla per trasporto merci sulla ferrovia ed aggressioni contro le truppe ita- pari con le marine degli altri stati meridionale (era la società priva- liane. europei; è un altro segnale di quel- ta che gestiva la linea Innsbruck- Il Parlamento austriaco delibera la corsa agli armamenti – da ogni Verona). la costruzione di 4 nuove coraz- stato considerata una necessaria A Napoli si è ripetuto il Miraco- zate (le famose dreadhnoughts risposta agli armamenti altrui – lo della liquefazione del sangue di San Gennaro (salutato da 21 colpi di cannone e dagli applausi dell’immensa folla di fedeli).

Nel Trentino - Proteste contro i sensali di uva che stanno battendo le campagne per convincere i con- tadini a vendere direttamente a loro il prodotto: “.. sono peggiori di qualsiasi altro parassita della vite, contadini guardatevi da loro… unitevi, le Cantine Sociali sono la migliore difesa del contadino”. Il Comune di Trento comunica il prezzo del pane a Trento per chilo- grammo: pane sfiorato molle cent. 44, pane sfiorato fisso (gramolato) c. 55, pane di lusso molle c.56, pane di lusso fisso c.64, pane di segale c.45. A Trento si tiene un processo per lesa maestà: tale R.G., nato a Vicenza ma dimorante a Trento, è accusato di lesa maestà perché avrebbe intimato ad un conoscen- te di “metter via una cartolina con l’effige dell’Imperatore, altrimenti gli avrebbe sputato sopra”; l’im- putato si difende dicendo che non aveva visto che la cartolina effigia- va l’imperatore; viene condannato ad un mese di carcere duro ina- sprito con 2 digiuni alla settimana: come si vede con l’imperatore non si scherza (nemmeno quando è … in cartolina!). Da grave disgrazia auto- mobilistica: “..scendendo dal passo di S.Lugano ad una super- ba automobile (limousine) i freni ricusarono di fare il loro servizio e l’auto si avviò ad una velocità vertiginosa verso Fontane Fred- de… un viaggiatore pensando di salvarsi, si gettò fuori, ma morì sul colpo urtando contro una pietra… Quaderni del Borgoantico 14 71

lo chaffeur, con sangue freddo, riu- mentari sull’emigrazione a cura bestiame, la lavanderia di tutte le scì a far fermare la macchina e sal- dell’Ufficio per la Mediazione del famiglie ed il punto di rifornimento vare gli altri passeggeri”. Lavoro; i maestri riceveranno le per l’acqua potabile (tranne le rare La pellagra (grave malattia che informazioni indispensabili che a famiglie che “avevano l’acqua in aveva infierito soprattutto in Valla- loro volta potranno “distribuire” casa”): inquinamento e sporcizia garina ed in Valsugana negli anni nei paesi in modo da preparare gli nelle fontane potevano mettere in tra fine Ottocento ed inizio del emigranti attraverso corsi serali e crisi sia la salute delle persone che Novecento), è in forte calo: il dr. domenicali. degli animali. Weiss Ispettore sanitario, al con- Ancora a Rovereto: inaugurato il Altra decisione di rilievo per le gresso medico svoltosi a Vienna, nuovo Convitto Maschile in viale finanze comunali e per la gente conferma che la malattia segna una Trento per accogliere studen- comune: si delibera di continuare curva discendente per merito delle ti delle valli che frequentano le per altri tre anni l’appalto per la pri- migliorate condizioni economiche scuole Medie cittadine (è l’edificio vativa del pane “..confermandola (e quindi alimentari) dei contadi- che attualmente ospita il Liceo); a Baldessarini Enrico di Nogare- ni e dell’opera assistenziale dello costruito secondo i più moderni do per l’importo annuo di cor. 900 Stato. criteri è dotato anche di una scuola e ciò pel motivo che per il tempo preparatoria per chi vuole iscriver- passato non si ebbe lamentanze sia In Vallagarina – Che razza di arti- si alle Scuole Medie. riguardo al peso, cottura e quali- glieri: “una bomba sparata dal tà”; il Comune metteva all’asta la è caduta a Cei a circa A Villa Lagarina – Il Comune (evi- fornitura del pane (un’esclusiva 200 metri dalla villa di un nostro dentemente in seguito al bilancio di vendita ad un singolo fornaio) concittadino, fortunatamente deficitario del 1912), crea un’A- concedendola a chi offriva di più; senza esplodere; è la seconda volta zienda Elettrica in modo da separa- è evidente che questo importo che accade, dimostrando l’impe- re le contabilità: si delibera anche veniva poi “recuperato” dal forna- rizia degli artiglieri che fanno le di caricare la nuova Azienda di una io, aumentando il prezzo di vendi- loro manovre sul Bondone. È stata parte dello stipendio del Segretario ta del pane; l’entrata del Comune presentata denuncia al Capitanato Comunale Galvagnini (che quindi si traduceva quindi in una “tassa” Distrettuale e si spera che vengano lavorava per entrambi) e di creare che tutti pagavano ogni volta che prese tutte le disposizioni neces- un “fondo di riserva per il rinno- acquistavano il pane; naturalmen- sarie perché sarebbe ora di finir- vamento dei trasformatori e della te, come tutte le tasse sui consumi, la con questi imperdonabili errori rete” (la tecnologia correva anche gravava in modo più che proporzio- “degni dell’artiglieria turca” che allora, rendendo necessari continui nale sulle classi più povere e quindi mettono a repentaglio la vita dei investimenti). non stupisce scoprire che allora il cittadini”. Si annuncia la prossima visita del pane era considerato quasi un lusso in Assise a Rovereto processo con- Principe-Vescovo (il Comune stan- e veniva sostituito dalla più econo- tro un impiegato “infedele” delle zia 100 cor. per i festeggiamenti); mica polenta e dalle patate. imposte “..giovane, spensierato, il Decano vorrebbe anche metter Altro problema: in previsione scialacquone, si abbandonò ai vizi, mano al campanile, ma il Comu- dell’inizio delle scuole, bisogna si tratteneva alcuni incassi fatti e ne giudica “che non c’è il tempo decidere quali siano le famiglie scoperto, si era dato alla fuga in necessario per fare le cose per “veramente povere” ai cui figli Italia, ma poi è volontariamen- bene prima della visita e quindi, assegnare gratuitamente i libri e gli te rientrato ed ammette: mi sono per ora, si senta una persona com- altri “requisiti scolastici”; ne ven- lasciato indurre a mettere le mani petente o la Società di Abbellimen- gono individuate ben 16. sui soldi del Governo, pur avendo to per decidere su un lavoro adatto una buona paga (2.000 cor.anno)” e decoroso da farsi in futuro”. Altro processo, forse meno eclatan- La guardia comunale chiede una Ottobre 1913 te ma sintomatico: annacquamento nuova uniforme: “si incarica il del latte: “una donna di Noriglio sarto Calza Giuseppe a provvedere Nel Mondo – “Vulcano balcanico, ogni giorno portava il latte in città, il panno e a preparare il vestito”. Groviglio albanese” questi sono i ma passando dalla fontana, lo Un altro problema che ci sembra titoli di prima pagina dei giornali di “benediva”; un cliente, insospetti- banale, ma non lo era affatto: “si ottobre. Ormai tra Serbia ed Alba- to, ha fatto intervenire le guardie ordina al fontanaro comunale (al nia è guerra aperta, anche se non che, dopo aver fatto esaminare il tempo Celeste Galvagnini che per- dichiarata (anche perché l’Albania latte dal medico condotto, hanno cepiva 250 cor. annue) di nettare è in una situazione semi-feudale, rilevato la frode; condannata a 10 ogni 15 giorni tutte le fontane pub- con vari principati spesso in lotta cor. di multa: serva da esempio”. bliche”; la fontana rappresentava fra loro e tribù più o meno indipen- Rovereto: corsi per maestri ele- ad un tempo l’abbeveratoio per il denti); solite notizie di crudeltà da 72 Quaderni del Borgoantico 14

entrambe le parti; alla fine sem- Monte Rovere, , Cem- 9,5 ore a 9 e i panettieri da 10 a 9, bra che i ribelli albanesi abbiano bra, Avisio-Fersina), regolazione ma i segantini sono ancora tra le 13 la peggio. Intanto però si parla di di fiumi (Adige presso Borghetto e 14 ore e i fuochisti sono a 15 ore “preparativi guerreschi tra Gre- e Noce a ) acque- al giorno. cia e Turchia”, ma verso fine mese dotti (Val di Non e ). A Trento esposizione di due gio- si pensa che non potrà scoppiare Al Tribunale di Trento, un camerie- vani pittori trentini: Tullio Garbari prima della prossima primavera re di Madonna di Campiglio (ma, (che già si era fatto notare in un’e- (evidentemente l’inverno non era si sottolinea, originario di Palermo, sposizione a Venezia tra approva- considerato molto adatto per le quindi “non è dei nostri”) è accu- zioni e polemiche per le sue figure guerre). sato di lesa maestà per certe frasi “primitive”) e Zanini (che espone A Vienna intanto si discute di ingiuriose pronunciate all’indiriz- soprattutto paesaggi con molta nuovi stanziamenti militari: si zo di Francesco Giuseppe: condan- “fantasia”). parla di un impegno aggiuntivo di nato a un mese di carcere. 455 milioni di corone che porterà Continuano le polemiche tra i gior- In Vallagarina – Un ragazzino di il totale delle spese militari (eser- nali (ed i relativi partiti) sulla fer- 8 anni di Mori muore all’Ospe- cito e marina) alla cifra “astrono- rovia di Fiemme: da Cembra o da dale di Rovereto per aver bevuto mica” di 1 miliardo di corone ed i Egna? Grande comizio a Cavalese troppo mosto ma si segnalano altri giornali si chiedono: chi pagherà?, che si chiude con un plebiscito a “trionfi del vino nuovo”: una serie anche perché alcune minoranze favore della soluzione Egna-Pre- di casi di ubriachezza molesta con (come i cechi ed i polacchi) hanno dazzo dopo un intervento di De intervento della forza pubblica. Si già espresso in Parlamento le loro Gasperi. segnalano anche furti d’uva nelle perplessità. Un trentino nominato senatore del campagne di Noriglio: 50 kg. da In America il presidente USA Wil- Regno d’Italia: si tratta di Carlo un campo, 100 da un altro. son “..con un impulso elettrico Esterle direttore e consigliere dele- A Rovereto apertura dell’anno dal suo studio nella Casa Bianca, gato della Edison di Milano (nato a scolastico alle scuole Popolari e fa cadere l’ultimo diaframma che Trento nel 1854). Medie “col canto del Veni Creator separava le acque del Pacifico da Alla Dieta di Innsbruck si discute a cui seguì la lettura delle norme quelle dell’Atlantico: il canale di un finanziamento per la costruzio- disciplinari e l’orario delle lezio- Panama si aprirà presto alla navi- ne di una linea telefonica da Tione ni”. Si apre sul Corso Rosmini il gazione”. a e Madonna Campiglio nuovo Hotel Venezia, fornito di Tragedia nell’Atlantico: un furioso (indispensabile per l’industria del ogni comfort con camere ammo- incendio è scoppiato a bordo del forestiere, come veniva chiamato biliate, sala da pranzo, di lettura, piroscafo italiano Volturno duran- allora il turismo). bagni, ecc. te il viaggio verso l’America; “136 Indagine dell’Ispettorato del Lavo- Furioso incendio a Vanza di Tram- dei 657 passeggeri si gettarono nel ro di Trento sulle condizioni degli billeno (due case distrutte, forse mare gelido e in tempesta e anne- operai: “..nel 1912 nessun cambia- per un’imprudenza di un fanciullo garono”. mento economico sostanziale, fu un che ha fatto cadere delle brace su Al parlamento di Vienna si discute anno di stasi; la sola industria che un mucchio di fogliame davanti a se introdurre una tassa sulle auto- cercò dipendenti fu quella serica, casa). mobili (che verrà approvata) ed una perché le operaie fuggono appena Una coppia “poco esemplare” Legge sull’emigrazione (promessa possibile dalle filande dove si lavo- abitante in Via della Terra è stata già molti anni fa, anche dall’Impe- ra male (ambiente malsano) e per denunciata per disturbi notturni, ratore, ma mai approvata; anche troppe ore, con una mercede rima- dai vicini esasperati dai litigi (si questa volta non si arriverà a deci- sta indietro rispetto agli aumenti sottolinea -tanto per cambiare-che dere nulla). ricevuti dalle altre industrie e com- lui è di Vicenza dove abbandonò misurati all’aumento dei prezzi”. moglie e figli). Nel Trentino - In Trentino si sta Diminuiscono le multe per lavoro diffondendo un’epidemia di afta minorile (la legge lo proibiva al di A Villa Lagarina – Bisogna affron- epizootica (portata probabilmente sotto dei 14 anni), da 88 nel 1911 tare il problema della costruzione da animali provenienti dal Veneto e a “solo” 13 nel 1912, quando però di una strada in località Dossi: la portati nelle nostre malghe durante furono trovati: “un bambino di 7 Rappresentanza è prudente e prima l’estate); il caso più grave si è regi- anni in una pistoria, 2 sotto i 14 in di affrontare una spesa rilevante, strato sull’altipiano di Vezzena con una fabbrica di tegole, 1 in un’of- decide di “..prendere 3 o 4 uomini 53 capi morti. ficina di fabbro 1 in una tipografia e fare una prova , lavorando alcuni Il Bilancio statale per il 1914 pre- ecc”. I falegnami hanno ottenuto giorni, per farsi un’idea di quanto vede alcuni interventi in Trentino: una riduzione dell’orario giorna- verrebbe a costare all’incirca la strade (Giudicarie, Caldonazzo- liero (per 6 giorni a settimana) da nuova strada e quindi decidere se Quaderni del Borgoantico 14 73

fare un’asta pubblica” (come in vo. I giornali riportano voci di una effetti avverrà). Lega segreta tra Grecia Serbia e Il Municipio di Rovereto vuole Romania in funzione anti-Bulga- realizzare due marciapiedi sulla ria; ma intanto le Grandi Potenze strada che da Viale Trento arriva “mostrano i muscoli”: una squadra a S. Ilario e chiede a Villa di par- navale anglo-francese è in Grecia, tecipare: ma il Comune risponde una italiana ad Adalia in Turchia. “..Villa è tenuta al mantenimento Scandalo dell’emigrazione in della pontara oltre il ponte di Villa Austria: alcune società di naviga- fino a S.Ilario, niente di più e.. zione sono accusate di speculare considerando anche che già deve sugli emigranti verso l’America pensare al marciapiede da Villa al (costi alti e condizioni di vita inu- ponte .. e le circostanze finanziarie mane a bordo delle navi), mentre di questo Comune.. si trova nella al Parlamento si discute la nuova spiacevole situazione di dichiarare Legge di tutela per chi espatria; al Lodevole Municipio di Rovereto sempre al Parlamento il deputato che non può in alcun modo con- trentino Cesare Battisti si scatena tribuire a tale spesa” (molta cor- contro il militarismo (prendendo lo tesia formale, come si vede, ma in spunto da disordini a sostanza, soldi non ce ne sono: se causati dalle intemperanze di un volete farvi il marciapiede, arran- ufficiale) e contro l’odiosa tassa sui giatevi!). cereali importati (che grava soprat- Ci sono sempre i soliti poveri che tutto sui consumatori di polenta bussano alle casse del Comune, ma trentini). Il Parlamento delibera con scarsi risultati vista la situazio- nuove imposte (sulle automobili, ne di deficit dell’anno preceden- vini spumanti, scommesse, acqua- te: si respingono due domande di vite e rendite personali) in tutto famiglie che chiedono l’abbuono sono previsti incassi per 92 milioni della “tassa scolastica di 4 corone” di corone. che veniva pagata per la frequen- za annuale di ogni alunno, mentre Nel Trentino - Omicidio in Vallar- a chi chiede che i figli vengano sa: “alla Streva, un contadino di sistemati in collegi (ovviamente 54 anni, di Raossi, veniva aggre- a spese del Comune), si risponde dito da due soldati, uno dei quali di rivolgersi alla Congregazione lo colpiva con la baionetta alla di Carità, a chi chiede medicine e testa… moriva dopo il suo traspor- visite mediche gratuite, si fa notare to a casa; lascia sette figli in tene- ancora (come ai roveretani), che la ra età; una commissione militare è situazione finanziaria del Comu- all’opera e sembra che il colpevo- ne non consente…(economia fino le sia stato identificato e arrestato; all’osso, come avrebbe detto Quin- qualche testimone parla di due sol- tino Sella). dati boemi un poco brilli che stava- no in mezzo alla strada e venivano urtati casualmente dal contadino: Novembre 1913 da qui sarebbe nata la reazione assurda dei militari, poi spalleg- Nel Mondo – In Bulgaria resa dei giati da un terzo commilitone”. conti dopo la sconfitta nella guer- In Tribunale a Trento, processo a ra contro la Turchia tra politici e un trentino accusato di aver grida- militari che si addossano recipro- to “Viva il Re” per tre volte mentre che responsabilità; la Grecia fa passava il treno che riportava in la voce grossa contro la Turchia, Italia Vittorio Emanuele III dopo ma Austria e Italia le inviano una una visita in Germania; un agen- nota che invita alla prudenza; una te in borghese lo aveva sentito e commissione mista sta definendo redarguito perchè “quello non era i confini greco-albanesi; la pace il nostro re”; condannato all’arre- sembra (ancora una volta) in arri- sto per 5 giorni “in quanto la frase 74 Quaderni del Borgoantico 14

era tale da suscitare un sentimento che carico di debiti (per l’esosità va ogni anno, più o meno, queste irredentistico ostile all’Austria”. dei dipendenti e la concorrenza) “sovrattasse”. Si trattava dell’effet- è costretto a chiudere vendendo le to della legislazione austriaca che In Vallagarina – A Rovereto si inau- attrezzature per ripianare i debiti: da un lato creava strutture “sociali” gura il nuovo Macello con il sot- l’avv. Piscel (esponente socialista come la scuola obbligatoria e l’as- topasso della ferrovia: “..progetto di spicco e presidente del forno) sistenza agli indigenti, ma dall’al- dell’ing. Comunale Gilberti che ha afferma: “la cooperazione è una tra metteva a carico dei Comuni le creato tanti altri edifici importanti bella cosa, ma un’arma difficile da relative spese. della città; la nostra città continua manovrare”. Ci sono alcuni lavori pubblici in ad abbellirsi e prende un aspetto Un uomo finisce sotto il carro a corso: il marciapiede di piazza gaio, moderno, ringiovanisce”. San Colombano: “cercando di fre- della Chiesa lungo le case Maffei Dati statistici del Comune di Rove- nare il carro nella ripida discesa, e Spagnolli “con un perfilo di pie- reto per il 1912; la popolazione è è caduto a terra ed il carro gli è tra messo a raso terra” e si pensa di 11.700 abitanti (+ 200 rispet- passato sopra: ricoverato al civico alla realizzazione di un “raccordo to all’anno precedente), nati 340, Ospedale è grave ma non in peri- tra la contrada del Ponte e quel- morti 226; al Pellagrosario venne- colo di vita”. Nei pressi del ponte la di Valtrompia attraverso l’orto ro curati nell’anno 58 uomini e 96 di Ravazzone, grave scontro tra un della signora Chiarina Scrinzi, donne; all’ospedale 774 uomini e automobile ed un ciclista (frattura dopo essere giunti ad una soluzio- 742 donne; la fabbrica più impor- alla gamba sinistra ed escoriazioni ne amichevole con la proprietaria” tante è la Manifattura Tabacchi varie) accompagnato all’ospedale (si tratta dell’attuale Piazza Scrinzi con 1714 dipendenti (di cui 1543 dallo stesso investitore (“con gran- davanti al vecchio Municipio). donne) ed ha pagato salari per de cortesia” sottolinea il giornale). Ci sarebbe bisogno anche di allar- oltre 1.100.000 cor., producendo Commemorazione di Verdi nel gare la strada del Ponte, ma soldi 120.000.000 di sigari e kg. 392.000 centenario della nascita: anche a non ce ne sono e quindi per ora si di tabacco da fiuto. Rovereto (come negli stessi giorni stende un progetto e si chiede l’in- A un diciassettenne accade a Trento), interviene l’auto- tervento finanziario della Provin- morto per una fucilata al ventre: rità per impedire la conferenza di cia: si vedrà. incidente di caccia. un “illustre professore di Venezia” Due famiglie originarie di Tren- A Rovereto si lamentano “ecces- sospettato di fare un discorso “irre- to ma dimoranti da tempo a Villa si militari”: alcuni soldati hanno dentista”. chiedono di essere assunte nel insultato e malmenato gli avven- La stazione ferroviaria è stata rin- nostro “nesso comunale” (in prati- tori di un’osteria a S. Giorgio: si novata ed “ora ha un aspetto vera- ca di diventare cittadini di Villa): lamentano 4 feriti; un ciclista “che mente degno di una città industria- domanda accettata; si trattava di girava in Piazza Rosmini senza le e commerciale come la nostra”. un atto importante in quanto ogni fanale, investì una bimba che for- Comune era tenuto al mantenimen- tunatamente riportò solo lievi A Villa Lagarina – Il Comune to solo dei “propri” poveri e quindi ammaccature”: sporta denuncia e lavora al preventivo 1914: usci- prima di accettare un nuovo citta- sequestrata la bici; ancora “il vin te cor. 21.450 entrate ordinarie dino, si controllava con la massima nuovo furoreggia” in Via Dante e cor. 14.484; bisogna trovare le cura la sua situazione economica, S. Caterina gli abitanti svegliati da 6.966 cor. mancanti per il pareg- per evitare di prendersi in carico una rissa tra civili e militari, tutti gio come richiesto dalla Legge sui future spese. evidentemente alterati dal vino, Comuni e quindi si deliberano una Dulcis in fundo, “si liquidano cor. alle parole segue una sassaiola con serie di tasse e addizionali; 3 cor. 14,50 al Comitato Festeggiamenti, un paio di feriti e l’autorità militare per ogni ettolitro di birra e 5 cor. mancanti al resoconto della festa decide di anticipare di due ore la per ogni ettolitro di bevande spi- del 15 agosto”. ritirata degli “zappatori” in quanto ritose; un’addizionale del 250% sembra che solo da questo reparto sull’imposta fondiaria, di industria provengano i molestatori. e di rendita; addizionale del 90% Dicembre 1913 La strada per Borgo Sacco “ha sull’imposta di casatico e del 105% bisogno di una decisa riattazione: sulle pigioni; addizionale del 30% Nel Mondo – il Montenegro sta basta che piova, come in questi sul dazio consumo carni e del 40% ammassando truppe al confine con giorni, per costringere i passanti a sul dazio consumo vino. Sembrano l’Albania; la situazione albanese è vere acrobazie, manca totalmente aumenti iperbolici, ma in realtà si delle più confuse con vari principa- l’illuminazione su una parte del trattava di una situazione “norma- ti feudali e tribù in continua guerri- percorso, cosa si aspetta?” Fine le” in quanto già dagli ultimi anni glia; le Grandi Potenze designano ingloriosa del “forno socialista” di dell’Ottocento il Comune, come il tedesco principe Wied (parente Rovereto (dopo 12 anni di attività) quasi tutti quelli trentini, applica- dell’imperatore di Germania) come Quaderni del Borgoantico 14 75

re di Albania; “colto, buon parlato- si attaccò alle vesti, per fortuna la notte da due guardie di finanza, re, padre di una bambina di 4 anni, arrivò la madre a soccorrerlo: il sparirono due sacchi di tabacco; la anche tramite la moglie imparen- medico condotto giudicò le ustioni gendarmeria indaga”. tato con le principali corti euro- molto gravi” Per preparare il pranzo di Natale ai pee, possiede un buon patrimonio, Quanto costa abbonarsi al quotidia- poveri che si rivolgono alla Cucina cosa indispensabile viste le misere no? “Il Trentino” per l’anno1914 Popolare, la direzione della stessa condizioni finanziarie dell’Alba- presenta il seguente listino: per sollecita le generose offerte dei cit- nia”, ma i giornali si chiedono: “gli residenti a Trento città: cor. 16, per tadini; incendio alla tessitura Fel- albanesi lo accetteranno?”. tutto il territorio Austro-ungarico lemberg nella notte, scoperto per Bilancio della situazione a fine cor. 22, per la Germania cor.26, per fortuna dal guardiano che da l’al- anno: preoccupazioni solo per i gli altri paesi cor.34; se il giornale larme, distrutti alcuni metri quadri Balcani (dove tutti sono contro viene prelevato presso determinate di pavimento e materiale pronto per tutti mentre le varie “Potenze” rivendite della provincia: cor 18. la spedizione, danni non rilevanti e appoggiano gli uni contro gli altri coperti da assicurazione; intanto si cercando di ritagliarsi posizioni di In Vallagarina: La Lega dei Conta- progetta il collegamento telefonico vantaggio). dini (chiamata anche Lega d’Isera Calliano-Mattarello. A Vienna si chiudono i festeggia- e che si era costituita come partito Si è aperto il cinema Rosmi- menti per il 65 anni di regno di politico nel 1911) è nemica della ni (situato nel salone omonimo) Francesco Giuseppe, ma la Camera Religione? Nella cronaca di un con spettacoli sabato, domenica, dei Deputati, paralizzata dall’oppo- comizio ad Arco era stato riferito mercoledì e giovedì; “è un salone sizione tra le varie minoranze, non che l’Adami (uno dei fondatori del splendido, moderno e riscaldato, riesce a trovare un accordo sulla movimento) si era espresso in que- gli spettacoli sono attraenti, inte- ripartizione dei fondi alle provin- sti termini: pronta replica dell’Ada- ressanti e morali, adatti per giovani cie: è probabile che venga sciolta mi che assicura che la Lega non è ed adulti, le proiezioni nitidissime in attesa di prossime elezioni. antireligiosa, ma il giornale “popo- e senza tremolio, i prezzi modici: Alla Scala di Milano prima di lare” ribatte che essa si appoggia ai primi posti cent. 50, secondi c.20 “Parisina” su testo di D’Annunzio: socialisti atei e quindi… (per scolari c.10), loggia c.30”. successo contrastato, “il libretto ci Cacciatore di Marco arrestato per presenta una Parisina che fa nau- offese ai gendarmi: si era rifiutato A Villa Lagarina – Trattative con fragare tutti i sentimenti a favore di mostrare il porto d’armi. Intanto il Comune di Pomarolo che chie- della necessità egoistica del senso, al Tribunale di Rovereto è comin- de di modificare la ripartizione dal loggione qualche fischio e ciato un dibattito “nei cui partico- delle spese scolastiche (i bambi- grido ironico, un’impressione lari sarà bene non entrare per non ni di Piazzo-al tempo frazione di generale di forzatura della musica offendere il rispetto che dobbiamo Pomarolo-frequentavano la scuola a favore del testo”. al pubblico: un uomo accusato di di Villa): Villa non vuole cambiare aver abusato obbrobriosamente il sistema in essere, anche per non In Trentino - Si continua a dibattere della figlia viene condannato ad un dover poi affrontare altre prevedi- sulla tranvia di Fiemme: il deputa- anno di carcere duro, con i soliti bili trattative con Nogaredo ed altri to liberale Stefenelli in un comizio inasprimenti”. Comuni vicini che compongono la a Mori sostiene la tesi del percor- Ancora sulla strada per Borgo Comunità Scolastica. so attraverso la Val di Cembra, ma Sacco: “non si può chiamare stra- L’Imperial-regio Giudizio di Villa viene contestato dai popolari che da quel canale di fango e sassi, giudica la sua attuale sede (il palaz- invitano i trentini “a non abbando- eppure centinaia di donne devono zo di Viale dei Tigli, ancora adesso narsi alla favola del Tutto o Nulla, passare ogni mattina e sera per indicato come “el Giudizi”), ormai a non fidarsi di chi sventola la arrivare alla Manifattura Tabac- troppo angusta e vorrebbe cambia- bandiera della patria per i propri chi; di chi la colpa? Del Comune re: il Comune si dice disposto, in interessi”. di Sacco? No, perché la strada è linea di massima, ad acquistare il Provato un esplosivo (Dynamon) di concorrenza e la Manifattura è fabbricato attuale, mettere a dispo- per dissodare le campagne ed estir- tenuta a concorrere alla manuten- sizione il terreno e collaborare alla pare alberi: dimostrazioni pratiche zione, ma nel palleggio di respon- costruzione della nuova sede, sem- a Romagnano e presso San Miche- sabilità burocratiche, nessuno fa pre però quando saranno definiti le che “hanno convinto i presenti nulla”. i costi dell’intera operazione; la tranne pochi scettici che non man- Quattro ragazzi fermati per furto Deputazione Comunale è incaricata cano mai”. di legna alla stazione ferrovia- di seguire le trattative e riferire alla Bambino ustionato a Terragnolo: ria; audace furto in una masera di Rappresentanza. Questa operazione “in assenza della madre, si avvi- Pomarolo: “da un carro caricato di non verrà mai concretizzata, forse cinò al fuoco della cucina che tabacco alla sera, vigilato durante per il sopraggiungere della guerra. 76 Quaderni del Borgoantico 14

guerra di Libia) e non ancora resti- tuite alla Turchia (non lo saran- no fino a dopo la seconda Guerra Mondiale).

Nel Trentino - Disgrazia mortale ad un boscaiolo in Val di Fiemme, travolto da una “catasta di bore”: per fortuna, ci consola il giornali- sta, da 3 anni esiste una Società di Mutuo Soccorso tra boscaioli che può intervenire a favore dei super- stiti. Gravissimo incendio a Pannone, 7 case distrutte nella notte dell’E- pifania: l’ampiezza del disastro si spiega con la scarsezza d’acqua e mancanza di pompe; solo poche masserizie sono state salvate; per Anche il diritto di caccia veniva dia governativa per i liberali. fortuna non si devono lamentare appaltato dal Comune a privati Il Parlamento viennese approva un vittime (solo 2 mucche sono finite (come abbiamo visto succedeva aumento del contingente di reclu- “abbrustolite”); purtroppo a Pan- per la vendita del pane): anche in te che verranno arruolate nel 1914 none manca un corpo pompieri questo caso, viene concesso all’at- (altri 32.000 militari per arrivare a e l’incendio è stato domato solo tuale appaltatore – Ambrosi Fede- 600.000 effettivi nell’esercito), una dall’intervento dei pompieri di rico – la continuazione per altri 3 piccola notizia, comunicata senza Ronzo con un’ottima pompa. anni, con la possibilità di sub-affit- grande rilievo dai giornali, ma Lesa maestà: un cameriere di Riva tare (cosa che in effetti l’Ambro- che dà un altro segnale di come la in un alterco con clienti tedeschi si farà alla Società di Tutela della marea nazionalista-militarista con- “ha proferito frasi ledenti la perso- Caccia di Villa Lagarina). tinuasse a montare in tutta Europa. na dell’imperatore: viene condan- Problema dei pozzi neri: è sì, ci Ricordo di Mayerling: 25 anni fa in nato ad un mese di carcere duro sono anche quelli e il Comune deve questo castello di caccia si toglieva con l’attenuante che era ubriaco”; emettere rigide norme per cercare la vita (insieme alla sua amante) dunque l’ubriachezza non era con- di diminuire la puzza e i disagi per Rodolfo, unico figlio dell’impera- siderata un’aggravante, come ai la popolazione; si delibera quindi tore Francesco Giuseppe ed erede nostri giorni, ma addirittura un’at- “.. di permettere la vuotatura solo al trono; il giornale “Il Trentino” tenuante. dopo un’ora dall’Avemaria della dedica due intere pagine alla ricor- A Trento onoranze a Giovanni sera, rispettivamente un’ora prima renza, con disegni del castello e di Prati nel centenario della nascita, dell’Avemaria del mattino. Così Rodolfo (e, come ovvio, dimenti- vengono deposte corone al monu- pure sarà da attenersi alle ore suc- cando quasi completamente .. l’a- mento con la partecipazione della citate per il trasporto del contenuto mante). Banda cittadina e le rappresentan- fuori del paese…le botti dovranno I turchi cercano di riconquistare ze delle più importanti Associazio- essere stagnanti ed ermeticamente l’Albania con uno sbarco di sor- ni (Alpinisti, Ginnastica, Veloce chiuse”. presa a Valona ma vengono pre- Club, Lega Nazionale); segue un sto sconfitti; il principe di Wied commento letterario sull’impor- è pronto ad assumere il regno ma tanza del poeta che termina però Gennaio 1914 finora non gli è pervenuta nessuna con una considerazione sconsola- offerta ufficiale da parte albanese; i ta: “il Trentino onora i suoi Grandi Nel Mondo – Forte tormenta di greci sgombrano le zone dell’Alba- ma non li studia”. neve in Germania: sono apparse le nia che avevano occupato nei mesi slitte per le vie di Berlino; il gover- scorsi, dopo una minacciosa presa In Vallagarina – Esplode un’epi- no viennese presenta al Parlamento di posizione da parte delle “Grandi demia di afta epizootica a Volano: il piano di ferrovie locali che inten- Potenze” che intendono mantenere viene subito bloccato il commercio de finanziare tra cui appare anche lo “status quo”: ed il transito animali; furto nottur- quella della Val di Fiemme (con La Turchia solleva la questione no all’Ufficio del direttore “dell’U- partenza da Egna): un passo avanti delle isole del Dodecaneso occu- sina del Gas” di Rovereto (in un per i popolari, una ulteriore perfi- pate dall’Italia nel 1911 (durante la primo tempo il bottino sembrava Quaderni del Borgoantico 14 77

di 50 cor. ma sembra sia molto di più). Sempre a Rovereto si denuncia un crescendo straordinario dei prez- zi della carne negli ultimi anni: il Comune aveva abbandonato il cal- miere obbligatorio sperando che la concorrenza fra macellai avrebbe abbassato i prezzi, ma è avvenuto il contrario, ora il Comune introdur- rà di nuovo il calmiere, ma a quale livello? Intanto le civiche guardie hanno iniziato un severo controllo sulla qualità del latte che numerose lattivendole portano ogni giorno in città. Rovereto: viene organizzato un corso di ricamo con macchine Sin- ger (il giornalista dice che è sor- mento delle Piccole Industrie di gro e Albania con le solite recipro- prendente ciò che si riesce a fare). Rovereto, onde organizzare a Villa che accuse; le “Grandi Potenze” La Banda Cittadina prepara il gran- “un corso di disegno tecnico e di sembrano decise a stabilizzare i de veglione per il Carnevale: balle- istruzione commerciale per lavo- confini albanesi e premono sulla rini preparatevi! Le forti nevicate ranti, stanziando cor. 50 (com- Grecia, mentre la Russia sta ten- di questi giorni scatenano anche prensive di spese di illuminazione, tando di creare una Lega Balcanica altri divertimenti: “sono state ele- riscaldamento e pulizia), a condi- che raggruppi tutti gli Stati ed eviti vate 6 denunce contro persone che zione che venga frequentato solo future tensioni (come sappiamo dal malgrado il divieto, pattinavano da ragazzi dimoranti in Villa”. seguito della storia, non ci riusci- sulla strada che dalle Porte con- Anche quest’anno bisogna esa- rà): la Bulgaria, per cominciare, duce in città”. minare l’elenco degli alunni che dichiara subito che non si lascerà L’Accademia degli Agiati (gloria frequentano la Scuola Popolare e dettar legge da nessuno! Finalmen- culturale di Rovereto dai tempi di decidere quali famiglie esentare te a fine febbraio una delegazione Maria Teresa) accetta alcuni nuovi dal pagamento della tassa scolasti- albanese si presenta al principe di membri (tra i quali appare anche ca. Wied per offrirgli la corona del don Antonio Rossaro che, dopo la Ci sono alcune domande di uten- Regno d’Albania: sarà la volta Guerra Mondiale, sarà l’ideatore ti dell’acquedotto che chiedono buona, si chiedono i giornalisti? della Campana dei Caduti). di essere esonerati dal pagamen- I Rapporti anglo-tedeschi sembra- Si avverte la cittadinanza che per to della sovrattassa per consu- no migliorati però quando Chur- alcune settimane scoppieranno le mo superiore al previsto di acqua chill (al tempo ministro della mari- mine per la costruzione della strada potabile durante i mesi invernali: na inglese) propone di sospendere da Porte a Cima Zugna: ora è una tutte respinte “onde non creare per un anno tutte le nuove costru- bella strada turistica, ma al tempo è precedenti” e, visto che si parla di zioni di navi militari, il parlamento stata realizzata esclusivamente per acquedotto e fontane, si ribadisce di Berlino non accetta, sostenendo scopi militari, per il rifornimen- il divieto assoluto di “depositare che prima di tutto la Germania to dei forti eretti sulla montagna recipienti od altro, tanto nelle fon- deve raggiungere la “parità” con la a difesa del confine verso l’Italia; tane che attorno alle medesime”, marina da guerra inglese. chissà se i nostri nonni avranno chissà poi per quale misterioso Altre notizie che viste con i nostri colto anche questo segno della motivo che a noi sfugge completa- occhi diventano preoccupanti: “la tempesta che si stava avvicinando mente. Francia è alla testa di tutti per le o l’avranno giudicato solo un “ben- costruzioni aeree, ora si annun- venuto lavoro pubblico” che alle- cia che gli aeromobili vengono viava la disoccupazione? Febbraio 1914 adattati ai bisogni della marina da guerra… su un incrociatore è A Villa Lagarina – Il Comune si Nel Mondo – Sempre i Balcani in stato approntato e collaudato un attiva anche per l’istruzione pro- primo piano: la Grecia chiede ret- sistema per far partire gli aerei fessionale: si incarica il consigliere tifiche di confine in Albania ma la idrovolanti”, mentre viene annun- Miorando Elvino di prendere con- Turchia non ci sta; continuano gli ciato un risultato, apparentemen- tatto con l’Istituto per il Promovi- incidenti di frontiera tra Montene- te sportivo, ma con implicazioni 78 Quaderni del Borgoantico 14

Comune delibera la costruzione di 3 caserme (una a S. Giorgio, una in Santa Maria e la terza in via Dante ristrutturando una casa esi- stente), mentre sono a buon punto le pratiche per costruire anche un ospedale militare: di nuovo quindi opere militari viste con favore per risolvere il problema del lavoro, ma non giudicate per il crescendo di militarismo e di tensione inter- nazionale che comunque eviden- ziavano. importanti sull’evoluzione degli inseguimento, sassaiola e colpi Grosso furto di galline (27 più 1 armamenti: “un pilota tedesco ha d’arma da fuoco (alla fine abban- gallo) ai Sabbioni, ma le civiche stabilito il nuovo record di altez- donata e recuperata dalle guardie guardie, ancora la mattina succes- za raggiungendo i metri 2.850 (il “una gerla con 5 kg. di carne”). siva riescono a trovare la refurtiva, record precedente era di metri Questo episodio ci ricorda che ogni in una stalla S Giorgio e mettere le 2.750 ed apparteneva ad un pilota Comune aveva allora (ed avrebbe mani sui 2 ladri (uno di Padova ed francese)”. continuato ad avere fino circa al uno di Verona “i soliti taliani”, ver- Ci sono, per fortuna, anche notizie 1960) le proprie guardie daziarie rebbe da dire); un roveretano viene più leggere: l’opera lirica “France- incaricate di far pagare una tassa denunciato per aver condotto ad un sca da Rimini” del roveretano Ric- per ogni merce che veniva intro- ballo di Carnevale un ragazzo sotto cardo Zandonai è stata rappresen- dotta nel comune. i 14 anni. tata, con grande successo, al Teatro Una notizia che ci stupisce, forse, Il SAIT inaugura il suo magazzino Regio di Torino. perché ci sembra dei nostri giorni: a, vicino alla stazione ferroviaria, il quotidiano “Il Trentino” inizia ma allacciato alla stessa con un Nel Trentino – Presso la Sezione una campagna di stampa col tito- tratto di binario: servirà per rifor- di Trento del Consiglio Provinciale lo “Trentini, torniamo alla terra”, nire le molte cooperative sparse di Agricoltura si è chiuso un corso “contro la disoccupazione porta- nella Vallagarina. Il Comune fissa di bacologia e presto inizieranno ta dalla crisi industriale di questi il nuovo calmiere delle carni con i corsi sulla potatura degli alberi da ultimi anni l’unica salvezza è il prezzi per kg.: fina di manzo senza frutto e sull’allevamento bestiame; ritorno all’agricoltura; l’urbane- aggiunta cor. 2.02, con aggiunta il rilievo dato a queste notizie ci fa simo porta solo problemi e mise- cor. 1,85, castrato 1,75, carne bovi- comprendere non solo il fatto che ria, gli operai muoiono giovani (a na ordinaria 1,72, vitello anteriore l’agricoltura era la principale atti- causa dell’alcoolismo, della tuber- 1,68, posteriore 1,80; vità economica della nostra terra, colosi e degli incidenti sul lavoro): Rovereto: trovata morta nella sua ma anche l’intensa attività del Con- torniamo alla terra, torniamo alla camera una giovane di Mezzo- siglio per migliorare le conoscenze sana vita di paese”. lombardo che faceva la cameriera tecniche dei contadini a consentire A Trento in Consiglio Comunale i all’Hotel Commercio, in un primo loro di avere un miglior reddito dal popolari chiedono la riduzione del momento i sospetti sono caduti lavoro. costo del pane e una serie di lavo- sull’amica che divideva la stanza I liberali trentini tentano un’o- ri pubblici per combattere la forte con lei e che era scomparsa, ma pera di ostruzione alla Dieta di disoccupazione ma il consiglio (a l’autopsia però ha stabilito che la Innsbruck per bloccare l’approva- maggioranza liberale), respinge morte è avvenuta per cause natu- zione di finanziamenti provinciali perché lo stato delle finanze non rali. alla ferrovia di Fiemme (aggiun- consente…. tivi a quelli statali che abbiamo Grande risalto, infine, alla lettera A Villa Lagarina – Un censito di visto approvare prima): i comuni Pastorale del Vescovo per la Qua- Villa chiede di poter esercitare di Fiemme mandano messaggi di resima: sul “Trentino”, ovviamen- la vendita di frutta sulla pubbli- protesta e alla fine la Dieta appro- te, riprodotta per intero, comprese ca piazza: concesso verso paga- va anch’essa la realizzazione della tutte le disposizioni per il digiuno e mento di una tassa annua di cor. Egna-Predazzo. l’astinenza, nonché le deroghe per 5 e “coll’espressa condizione che Trento: battaglia tra guardie del bambini, anziani ed ammalati. dalla vendita sia esclusa la figlia dazio e “contrabbandieri di carne” del chiedente” (sic!). Letta così, a Ponte Cornicchio (in cima a Via In Vallagarina – Per alleviare sembrerebbe quasi che il nostro Grazioli), con appostamento, fuga, la disoccupazione a Rovereto il fruttivendolo, insieme alla frutta, Quaderni del Borgoantico 14 79

volesse “vendere” anche la figlia. il nome di Guglielmo I d’Albania), Venezia: vaporetto del servizio Viene nominata una commissione arriva a Durazzo, nominata per ora comunale di trasporto, tagliato in per “un’annuale visita generale capitale, tra fuochi e luminarie, e si due da una torpediniera davanti al alle abitazioni ed ai laboratori, sui augura che Austria e Italia collabo- Lido (14 morti e molti feriti tra le pericoli del fuoco: ne fanno parte reranno alla creazione dello stato. 60 persone a bordo); si fa notare il Capocomune, un maestro fale- Il Parlamento inglese approva l’au- che è il primo disastro dopo 34 anni gname, un maestro muratore, lo mento del bilancio militare (nuovi di servizio pubblico; l’imperatore spazzacamino Adami Giovanni e fondi destinati soprattutto a poten- di Germania che giunge a Venezia il Caposquadra dei pompieri Gal- ziare l’arma aerea), ma deve anche in quei giorni con il suo yacht per vagnini Pietro”. Il problema degli occuparsi dei torbidi in Irlanda incontrare il re d’Italia, offre 3.000 incendi era molto sentito in tutto il (causati da scontri tra separatisti marchi per i superstiti. Trentino (non passava stagione che che vorrebbero almeno l’autono- qualche paese non fosse colpito da mia ed unionisti che si oppongo- Nel Trentino – Viene pubblicato eventi disastrosi) ed è quindi com- no violentemente), siamo ormai il calendario delle chiamate per il prensibile questa attenzione, anche alla guerra civile. Come vedete le periodo di manovre di primavera nella scelta di tutti gli “specialisti” tensioni in Irlanda tra cattolici e (tra maggio e luglio) per i “bersa- in grado di valutare concretamente protestanti che abbiamo conosciu- glieri provinciali”; nella Provincia i singoli punti pericolosi. to negli anni scorsi, hanno radici del Tirolo (di cui il Trentino face- Spagnolli Valerio chiede al Consi- lontane. va parte), oltre all’esercito, c’era glio di fissare le norme per il gioco Tensioni austro-russe alla fron- anche questo corpo ausiliario (in del pallone (pensiamo si tratti della tiera orientale (nella regione che tedesco indicato col nome di Lan- famosa “balonzina” che veniva poi diventerà la tristemente famo- desschützen), che dopo la ferma giocata in piazza): il problema è sa Galizia in cui saranno inviati a normale, era tenuto ogni anno a un evidente-mente serio, perché la combattere migliaia di trentini), ma periodo di richiamo della durata da Deputazione viene incaricata di i giornali assicurano che la diplo- 1 a 4 settimane. predisporre una bozza di regola- mazia è al lavoro per appianare le E.Z. dimorante ad Avio (ma, mento da sottoporre all’approva- divergenze; intanto però anche la volevamo ben dire, originario di zione nella prossima sessione. Russia riarma (“in caso di necessità Pescantina) accusato di truffa per saremo pronti ad ogni evenienza”, aver falsificato cambiali con le si scrive da S.Pietroburgo); tensioni quali ha raggirato sia commercian- Marzo 1914 anche al confine tra Austria e Mon- ti locali che la Banca Cooperativa tenegro, con reciproche accuse di (per un totale di 10.000 cor.) viene Nel Mondo – Al Parlamento di sconfinamenti, ma, anche qui, si condannato a 2 anni e mezzo di Vienna tra rumorosi contrasti tra va verso l’appianamento. Dall’Ita- carcere duro, inasprito da digiuni. cechi e tedesco-nazionali che di lia si confermano violenti contrasti Gravissima disgrazia della mon- fatto bloccano qualsiasi discus- tra i militari che vogliono nuovi e tagna: 16 militari austriaci del sione, si cerca, invano, di portare più imponenti investimenti in armi Terzo reggimento dei Bersaglieri avanti il progetto per creare una e i politici che vogliono salvare il tirolesi, travolti ed uccisi da una Facoltà giuridica italiana (si tratta bilancio statale. valanga sull’Ortelio (Ortles) sopra dell’annoso progetto, mai giunto Si inaugura la fiera di Verona: “si Trafoi; solo 2 sono sopravvissuti in porto, di un’Università a Trie- espongono macchine agricole di (tra i quali un soldato Scalet del ste, Trento o Rovereto); i deputati molte case estere ed italiane, ma Primiero). Le cause sono attribuite trentini Malfatti e Conci parlano a anche le automobili più nuove: alle nevicate abbondanti dei giorni favore, ma il presidente dei Mini- Fiat, Opel, Bianchi e Benz in ele- scorsi, seguite poi da vento di sci- stri Conte Stürghk risponde che gantissimi reparti con una sfarzosa rocco. Difficile opera di recupero gli italiani hanno ragione, ma… ci illuminazione; fantastico tutto l’a- delle vittime operata dagli stessi sono cose più urgenti da affronta- spetto della città in un’orgia (ci si commilitoni dei caduti. re, come i problemi dell’esercito e passi la parola) di luce”. Fissate le elezioni per la Dieta delle ferrovie. Le suffragette inglesi (movimento Provinciale: si terranno il 27 apri- Sollecitato dai socialisti, il Parla- per il voto alle donne) sono infero- le (possono votare tutti i cittadini mento dedica una seduta al proble- cite: per “protestare contro l’arre- austriaci maschi e maggiorenni che ma della disoccupazione: si chie- sto di una di loro, ci furono tumulti abitano in provincia da almeno un dono opere pubbliche, ma il gover- selvaggi contro la forza pubblica anno). no, anche qui, risponde che non ci , una di loro sfregiò la Venere di sono soldi (sono già stati impegnati Velasquez alla National Gallery di In Vallagarina – Rovereto: 4 gio- tutti per l’esercito e la marina). Londra e altre intensificarono l’at- vani condannati per “refrattarietà” Il principe di Wied (che ha assunto tività incendiaria”. per non essersi presentati al servi- 80 Quaderni del Borgoantico 14

zio militare (quasi sempre questo Rovereto: “corso per guide alpine Non mancano le solite richieste reato era compiuto da emigrati, per molto frequentato e chiuso con una di esonero dal pagamento delle lo più stagionali, che non torna- visita alle Cantine Riunite dove si tasse scolastiche (tutte respinte) e vano in tempo per la chiamata). Il fermarono oltre due ore con gran- di richieste di sussidi vari (girate – Commissario all’Annona (delega- de soddisfazione”. Notevole que- per competenza- alla Congregazio- to dal Comune per il controllo del sto finale del corso in cantina “con ne di Carità). mercato) è in piena attività: ha sco- grande soddisfazione”! perto ancora latte annacquato e 2 Spettacolo celeste nella notte del cesti di verdura guasta al mercato. 10 marzo: eclissi di luna: tutti sve- Aprile 1914 La psicosi dello spionaggio si dif- gli col naso all’insù. fonde anche in Vallagarina: un I pompieri roveretani hanno biso- Nel Mondo – L’Albania di nuovo innocente cittadino fa una passeg- gno di un carro-automobile (spesa in fiamme: la minoranza greca, giata fino alle Porte e si mette a fare grave per il comune ma necessaria, “spalleggiata da ufficiali greci merenda, ma da lontano viene scor- come ha dimostrato l’incendio del che hanno portato armi modernis- to da un gendarme che lo arresta per palazzo Fedrigotti di Sacco, quan- sime”, si ribella e dal meridione comportamento sospetto (“stava do i nostri pompieri sono giunti più avanza verso Durazzo. Le grandi guardando verso la frontiera, aveva di un’ora dopo la chiamata, per la potenze ammoniscono la Grecia, delle carte in mano” – che poi risul- necessità di trovare cavalli disponi- Il dirigibile città di Milano distrutto teranno contenere un panino con la bili al trasporto della pompa). dal fuoco: “con 4 militari a bordo “bondola”, fermato, portato al posto Misterioso male a Pozzacchio (in effettua un volo da Milano a Cantù di polizia, interrogato e rilasciato). pochi giorni ci sono state tre vitti- e in fase di atterraggio perde Commento del giornale: “certa me), che si manifesta con una feb- quota, ma l’equipaggio riesce a gente quando ha la divisa addosso, bre improvvisa e fortissima, oltre i farlo atterrare in un prato; poco perde la testa”. Noi, ovviamente 41 gradi, con collasso e morte in dopo, a causa forse di una folata sapendo come le cose sono finite, pochi giorni. È giunta da Innsbruck di vento, si ribaltò, si strappò l’in- ci chiediamo se si trattava solo della una commissione medica per ese- volucro e prese fuoco: in un attimo stupidità di un gendarme o non piut- guire le autopsie. Tra le ipotesi tutto fu distrutto: parecchi feriti tra tosto di una generale crescita di una c’è quella di un avvelenamento da i presenti che erano accorsi per la tensione emotiva che vedeva nemici carne guasta. curiosità e la voglia di aiutare”. dovunque e portava inevitabilmente Cosa spenderanno quest’anno le alla guerra. A Villa Lagarina – La bidella è grandi potenze per le loro marine Tradizionale Sagra alla Madonna seriamente ammalata, bisogna da guerra? Tutte hanno aumenta- del Monte con la Banda cittadina, sostituirla temporaneamente ed il to gli stanziamenti: in percentuale splendida giornata di sole e innu- costo aggiuntivo sarà ripartito tra l’Inghilterra +55, la Russia +43, merevoli banchetti di frutta e dolci. Comune, Asilo e Scuole in propor- la Francia +95; minori gli aumenti “Tratto marzo” a Sacco: “anche zione delle ore lavorate presso le per Germania +8 e Italia +5, che quest’anno siamo stati deliziati da tre istituzioni. però avevano già speso moltissimo quella rancida usanza, solo un pre- C’è perfino un “Comitato Pro- negli anni precedenti; tutti hanno testo per offendere villanamente le vinciale per la Formazione della in corso costruzioni di corazza- persone; perché non si impedisce Flotta Aerea Austriaca” che batte te ed incrociatori; stranamente in questa usanza piazzaiola che fa alle casse comunali per avere un questa statistica non appare l’Au- a pugni con le elementari norme contributo (chissà cosa si propo- stria-Ungheria, come se fosse l’u- di buona educazione?” Al gior- neva di fare questo Comitato?), ma nica marina a non partecipare alla nalista, il “Trato Marzo” proprio il Consiglio rifiuta seccamente: il corsa, mentre sappiamo bene che non va giù e chiede l’intervento patriottismo o il militarismo aereo sono appena state ordinate 4 nuove delle Autorità. E pensare che in sembrano non commuovere parti- costosissime corazzate. certi paesi trentini, ora, si cerca di colarmente i nostri consiglieri). I Ministri degli Esteri di Italia ed rimettere in piedi questa tradizione C’è invece necessità di assumere Austria si incontrano ad Abbazia, di festeggiare l’arrivo di marzo con un “montatore e controllore elettri- presso Fiume: gli inviati riferisco- cori improvvisati scherzosi “tiran- co”: viene scelto Alotti Massimino no di grande cordialità e voglia di do in giro” le persone più in vista, con un compenso annuo di cor. 200 collaborare per pacificare i Balca- o più “strane” del paese. (meno quindi del becchino e del ni, ma contemporaneamente dalla Disgrazia a Terragnolo: un conta- fontanaro che ne ricevevano 250 Russia, si esprime scetticismo dino mette il piede in fallo e cade in ciascuno e per di più, il primo anno “perché gli interessi di Austria ed una scarpata: gravi lesioni interne l’Alotti dovrà pagare al comune 60 Italia nei Balcani – in particolare oltre a fratture, è in pericolo di vita. cor. per il baule con relativi attrezzi in Albania- sono contrastanti”. Infatti morirà dopo pochi giorni. che riceve in dotazione). A Venezia si tiene una conferenza Quaderni del Borgoantico 14 81

tra Italia ed Austria per la ferrovia no precedente nelle elezioni per della Valsugana (dal 1910 è stato il Parlamento viennese: sui 26 istituito collegamento al confine di seggi a disposizione del Trentino, Primolano, ma i risultati sono stati 21 vanno al Partito Popolare, che inferiori alle previsioni: si chiede il lascia le briciole a liberali e sociali- miglioramento della ferrovia in ter- sti. In particolare il giornale popo- ritorio austriaco, nuovi treni, ridu- lare sottolinea, con soddisfazione, zione tariffe per merci, ecc. che il Partito dei Contadini (la All’improvviso si accende un Lega di Isera, molto temuta perché nuovo conflitto: Messico ed USA si rivolgeva ai contadini che erano, sono ai ferri corti, il congresso da sempre, il sostegno del Partito USA ha autorizzato il presiden- Popolare), non è riuscita a ottenere te ad usare la forza per difendere nessun deputato, malgrado le pre- l’onore degli Stati Uniti; la flotta visioni della vigilia. nordamericana è in navigazione Scontro tra treno merci e passegge- verso i porti messicani ed occupa ri sul collegamento ferroviario tra Vera Cruz. San Michele e Mezzolombardo: Da Vienna si comunica una lieve muoiono una passeggera ed il gui- malattia dell’imperatore (15 giorni datore del treno passeggeri, alcuni di indisposizione), ma sembra che feriti non gravi, viene arrestato un tutto sia a posto: ha stupito tutti con ferroviere addetto alla manovra la sua forza di volontà per mante- degli scambi. nere gli impegni; l’erede Francesco Ferdinando è tornato nella capita- In Vallagarina – Anche nella cro- le e si è incontrato con l’Augusto naca di Rovereto, grande risalto ai Sovrano. risultati delle elezioni per la Dieta: A Torino tragica morte di due uffi- il Trentino titola “Trombatissimo ciali aviatori nel corso di una mani- Bosetti” che era il capofila dei festazione aerea: improvvisamente leghisti e continua con la descri- si staccano le ali e l’aereo piomba zione di “una festa con moltissime a terra. bottiglie di champagne, pronte per essere stappate in un locale pub- Nel Trentino – Il panorama pro- blico di Rovereto per festeggiare vinciale è dominato dalle elezioni la vittoria, che però hanno dovuto (fissate per fine mese) per la Dieta rimanere tristemente tappate”. di Innsbruck (il parlamento provin- In Vallagarina i popolari hanno ciale che legiferava per il Tirolo e ricevuto 1.000 voti in più delle godeva di una larga autonomia, sia precedenti elezioni, tutti persi dalla nell’imporre tasse che nel ripartir- Lega, malgrado questa volta si le soprattutto in lavori pubblici ed fosse presentata insieme ai socia- assistenza). Il meccanismo eletto- listi. rale è stato parzialmente modifica- A Rovereto un fornaio trova bor- to ed ora, accanto ad alcuni seggi sellino con 50 cor. lo porta alle riservati ad alti prelati, nobili e civiche guardie, ma “saputo che funzionari statali, gli altri verran- la proprietaria era una povera Furto di rame nella notte: “il ladro no eletti con suffragio universa- servente, rinuncia anche alla sua riuscì a rubare filo di rame per le dei maschi maggiorenni (oltre ricompensa di legge”. 57 cor. lo vendette per 18, andò a 24 anni). La campagna elettorale Rovereto: davvero non si farà più Trento dove bevve tutto il ricavato è molto vivace (almeno da come la festa degli alberi? Il comune ha e poi tornò a Rovereto consegnan- pare nella lettura dei giornali), con annunciato così, “ma speriamo che dosi alle civiche guardie: condan- molti articoli dedicati ai comizi non sia vero: è troppo importante nato a 4 mesi di carcere, il compli- dei vari esponenti ed a commenti e educare i fanciulli alla natura”. ce ricettatore a 2 settimane”. polemiche sui vari programmi. Arrestato un uomo di che, Rissa alle Porte tra i lavoratori Finalmente si va al voto ed il Par- venuto a diverbio con una guar- della strada per Zugna: “all’inter- tito Popolare (clericale) ottiene dia di Finanza (forse per motivi no dell’Hotel Marsilli, per futili una grande vittoria, superiore a di contrabbando) la fece cadere e motivi si venne alle mani ed uno quella che aveva registrato l’an- rompersi una gamba. cadde sotto il tavolo, intervennero 82 Quaderni del Borgoantico 14

il proprietario ed il figlio per sepa- Comune rinuncia al progetto (che Maggio 1914 rare i litiganti, ma entrambi furono diventerebbe “troppo gravoso per colpiti, uno al capo con un basto- le finanze del Comune che si tro- Nel Mondo – La guerra tra USA e ne, l’altro al viso con una tozzola vano in situazioni tutt’altro che Messico sembra avviata alla com- di vetro che si infranse; tre feriti, floride” e delibera di dichiarare la posizione: c’è una mediazione in la gendarmeria indaga; commen- strada “non di pubblica utilità”; corso, mentre il gen. Huerta (presi- to del giornale: al cantiere delle non si può quindi pensare ad un dente messicano che aveva caval- Porte ci sono centinaia di operai espropriazione forzosa; se i privati cato la guerra) è costretto a dimet- al lavoro, è opportuno che almeno confinanti sono interessati, tratti- tersi da una rivolta militare guidata la domenica ci sia in zona qualche no loro direttamente l’acquisto del dal gen. Carranza. gendarme”. terreno dalla Scrinzi; al massimo il Nei Balcani sempre combattimenti Un contadino di Nogaredo, “in evi- Comune potrà intervenire con un tra greci ed albanesi, conditi con le dente stato di ubriachezza, distur- contributo di 1.000 corone (da ver- solite denunce di incredibile effe- bava i clienti dell’osteria finché sare solo dopo il completamento ratezze dei greci sugli albanesi; questi fecero intervenire la guar- della strada). finalmente a fine mese le potenze dia, ma anche contro di essa questi La Congregazione di Carità sotto- intervengono e tentano di bloccare si scagliò, tanto che dovette farsi pone al Comune (da cui dipende) le ostilità, ma gli insorti avanza- aiutare dagli astanti per bloccar- il prospetto di frazionamento degli no ancora e occupano Durazzo da lo: processato si scusò dicendo di stabili e dei terreni il località Giar- dove il re e la regina devono preci- essere stato ubriaco: condannato dini ed i relativi contratti di affit- pitosamente fuggire su una nave da per resistenza”. tanza: il Comune approva, con un guerra italiana; “l’Italia non potrà Per San Marco patrono di Rovere- ribasso dell’affitto richiesto ai fra- mai accettare che si alteri l’equi- to, la Società di Abbellimento ban- telli Todeschi, “in vista della poca librio nell’Adriatico” tuona – da disce una gara tra i negozi cittadi- fertilità e produzione del terreno”. Roma - il ministro esteri di San ni per la più bella vetrina: grande Un nostro concittadino vuole spo- Giuliano; imbarazzo per la giuria, viste le sare una ragazza di Roverè della Intanto dal 10 maggio le navi ini- numerosissime vetrine ben prepa- Luna: fatte le debite verifiche, il ziano a passare per il canale di rate; alla fine premiata la ditta Tisi permesso politico di matrimonio Panama mentre in Marocco la (molte avevano fatto riproduzioni viene concesso. Francia è alle prese con una grande di ambienti veneziani). La Rappresentanza comunale deve rivolta berbera. nominare due persone di fiducia Gravi disordini a Trieste per il 1 A Villa Lagarina – Vi ricordate che collaborino con il Catasto per maggio: le organizzazioni slovene l’orto della signora Chiarini Scrin- le verifiche ed i cambiamenti di avevano preparato una sfilata con zi dove doveva passare la strada proprietà e di valore (attività quan- musica e bandiere “nazionali”: irri- di collegamento tra Via al Ponte to mai delicata, visto che poi i dati tazione degli italiani che chiedono e Valtrompia? Si scopre ora che catastali erano la base per il calcolo alla polizia di proibirla, ma polizia l’accordo amichevole con la pro- delle tasse, le temute “steore”): si tiene duro perché “tutti hanno il prietaria non è stato raggiunto e il nominano il segretario Galvagni- diritto di sfilare pacificamente”; ni Pietro ed il consigliere Sighele contro il corteo di dimostranti slo- Giuseppe. veni (cui si erano aggiunti socia- Il bar. Francesco de Moll di Villa listi italiani) prime scaramucce (il Capocomune) viene nominato di liberali italiani, ben controllate dall’imperatore “consigliere inti- dalla polizia presente in forze, poi mo”; il giornalista lo definisce: degenerati con lanci di pietre ed persona ben voluta e stimata da alcuni colpi d’arma da fuoco spa- tutti per la sua benevolenza, potrà rati dagli italiani; scontri in tutto il ora fregiarsi del titolo di “eccellen- centro cittadino; alla fine la poli- za”. zia effettua 54 arresti; il Consi- Risultati delle elezioni dietali a glio comunale di Trieste (a grande Villa Lagarina: votanti 135, Partito maggioranza italiana) deplora gli Popolare (candidato Petrolli) 87, incidenti che, a suo dire, sono stati Partito dei Contadini (candidato causati dagli sloveni che “non si Bosetti) 48; vittoria popolare anche sarebbero arrischiati a fare il cor- qui, dunque, ma non certo un ple- teo se non avessero saputo che la biscito come in quasi tutti i comuni polizia li proteggeva”; risponde un “rurali” trentini. consigliere sloveno: “Trieste non è abitata solo da italiani”; ma i con- Quaderni del Borgoantico 14 83

siglieri italiani si scagliano addos- so agli sloveni e nasce colluttazio- ne generale; si annunciano reazioni di protesta nelle università italiane di Roma ed altre città. Segue, la settimana dopo, una contro mani- festazione italiana con tentativo di assalto alla casa Slovena (sede delle associazioni di quella “nazio- nalità”), ma la polizia stavolta non si fa sorprendere e disperde i dimo- stranti. Tutta la cronaca da bene un’idea delle tensioni nazionali- stiche che percorrevano l’impero: a Trieste è la maggioranza italiana che non accetta il crescere di una minoranza slovena, con la polizia e quindi il governo, a fare da arbitro o da paciere, cercando di tutelare i diritti di tutti. In Sicilia, terremoto nella regione dell’Etna: Zafferana, Linera, Aci- reale colpiti con violenza; gravissi- mi i danni, oltre cento morti. A Milano gara motociclistica al Velodromo con grave incidente: un ma “. La stessa settimana incendio Si segnala la diffusione di banco- motociclista morto ed uno ferito. anche a Stumiaga, nel Bleggio. note false da 1 e 5 corone “imitate Tra i “vampiri dell’emigrazione”, benissimo, fate molta attenzione, Nel Trentino - Serio pericolo per i giornali citano anche agenti di in caso di dubbio rivolgetevi alle frutticultura trentina: i nuovi trattati assicurazione che vendono polizze guardie civiche”. Il Comune dispo- di commercio tra Austria e Germa- contro le spese di rimpatrio in caso ne che durante la stagione dei bachi nia privilegiano la frutta germanica di non essere accettati nel nuovo “è severamente vietato lo svuota- imponendo gravi dazi sulle nostre stato, mentre la legge prevede che mento dei pozzi neri e dispersio- esportazioni (i due terzi delle ven- l’emigrante non debba sostenere ne del contenuto nelle campagne dite trentine all’estero vanno in alcuna spesa per il rimpatrio for- (multa fino 200 corone e 14 giorni Germania): governo intervieni! zato. “L’emigrazione è un male di arresto per i contravventori)”; Trento: a Ponte Alto, inaugurato il necessario, ma tante sanguisughe evidentemente il puzzo “disturba- percorso di visita alla cascata del la sfruttano”. va” i preziosi bachi. Fersina dopo che è stato installato un moderno impianto di illumina- In Vallagarina – Prima partita della A Villa Lagarina – È già ora di zione; “magnifico colpo d’occhio, stagione a pallone (la “balonzina”) controllare i Bilanci del 1913: il bisogna dire grazie alla famiglia sulla piazza di Sacco tra due delle dr. Scrinzi Ernesto ed Attilio Lasta Fontanari, proprietaria dell’Ho- squadre più “reputate”, Sacco (revisori) espongono i risultati tel dal cui giardino si accede alla e Nomi. Ai giardini pubblici di delle varie Fondazioni dipenden- voragine”. Rovereto si tiene una fiera mercato ti dal Comune: tutte chiudono in Trenta case di distrutte di animali: presentati 255 bovini e pareggio (come la Congregazione dal fuoco (erano coperte di paglia 235 altri animali, numerose vendite di Carità) o con notevoli avan- come le quasi tutte le case delle e premi alle bestie migliori. Sem- zi, incrementando così i rispettivi Giudicarie del tempo); “i due terzi pre nella città della Quercia, rissa patrimoni; bisogna ricordare che lo del paese avvolti dalle fiamme in tra due militari nel giardino di una Statuto di ogni fondazione impo- brevissimo tempo; rapido interven- trattoria: intervento del picchetto neva agli amministratori di distri- to dei pompieri da tutta la valle ed di guardia che arresta entrambi. buire agli aventi diritto, soltanto anche di una compagnia di militari Ancora a Rovereto il giornale si il “frutto” del patrimonio che non che erano in zona per le manovre; chiede: “perché non si crea anche doveva mai venire intaccato, anzi, fortunatamente non c’era vento, da noi un mercato coperto che se possibile, aumentato; tutto bene, altrimenti non rimarrebbe nulla; elimini tanti problemi soprattutto dunque, o quasi perché gli ammini- danni rilevanti ma nessuna vitti- nella stagione fredda?” stratori vengono richiamati, anco- 84 Quaderni del Borgoantico 14

ra una volta, a recuperare i crediti di 4.223 cor.: l’attenzione quasi to “sociale”), ma comunque il scaduti, oltre agli interessi di mora maniacale al controllo delle spese, Comune è salvo. nella misura del 6% annuo. che abbiamo visto passo-passo In coda si approva anche il conto Si passa quindi al Bilancio del nei mesi precedenti, ha dato i suoi dell’Azienda Elettrica che chiude Comune che stavolta con entra- frutti (certo con un forte aumento con una perdita di 2.243 cor. (quin- te per 23.894 cor. ed uscite per delle tasse ed una parallela dimi- di in realtà l’avanzo del Bilancio 19.761 chiude con un avanzo nuzione di ogni tipo di interven- Comunale, sarebbe di sole 2.000 corone, comunque in netto miglio- ramento rispetto al 1912). Si esamina la proposta di affittare il pascolo lungo le strade seconda- rie del Comune: sembra incredi- bile, ma addirittura i piccoli spazi a lato delle stradicciole potevano avere un valore economico per chi aveva qualche mucca (o capra) da mantenere; “il Consiglio non ritiene opportuno l’affittanza, ma sollecita i proprietari dei terreni confinanti a denunciare coloro che recano danni per illecito pascolo”. Tra la piccola beneficenza (5 o 10 cor. ciascuno) troviamo la Socie- tà Trentina d’Igiene, il Sodalizio Cattolico Italiano di Bolzano (assi- stenza agli emigranti), gli “incen- diati” di Pannone. Per finire si delibera che “in avve- nire, per pubbliche adunanze, non venga mai concessa l’esposizione di bandiere sulla casa comunale, né il servizio dei pompieri”, cosa sarà successo? Forse qualche ban- diera “indesiderata”, magari quella italiana, era apparsa sul Munici- pio? Sarebbe bello poterne sapere di più, ma abbiamo solo questa scarna notizia dal Consiglio Comu- nale.

Giugno 1914

Nel Mondo – Empress of Ireland piroscafo canadese, si scontra vici- no alle coste canadesi con una nave carboniera (alle 2 di notte, sulla zona gravava una fitta nebbia) e si inabissa in 10 minuti: 929 vittime, dopo quello del Titanic è il disastro marittimo più grave. L’Italia propone alle altre potenze un intervento collettivo in Alba- nia: Inghilterra e Germania sono disposte ad inviare navi; qualcosa si muove; le truppe governative, sostenute dalle Grandi Poten- Quaderni del Borgoantico 14 85

ze, cominciano a far ripiegare gli evitare l’attentato; interrogatorio Trento esprime il suo cordoglio e insorti liberando Durazzo. A Vien- dell’attentatore e del suo complice manda una circolare a tutti i parroci na si arruolano volontari per l’Al- che ammettono di aver preparato ordinando il suono delle campane a bania. tutto in Serbia, forse con qualche morto ed un ufficio funebre solen- Tornano alla ribalta le tensioni gre- “connivenza” da parte della poli- ne in ogni paese. co-turche: la Turchia discrimina la zia; Il giorno dopo continuano Anche il Sovrintendente scolastico comunità greca (molto numerosa le cronache con il trasporto delle dispone il lutto in tutte le scuole in tutte le città costiere), ci sono salme dei principi lungo il fiume e la commemorazione a cura dei voci di massacri e la Grecia è pron- Naretva fino alla sua foce nell’A- signori maestri e professori. ta a ribattere con tutte le forze. Le driatico, dove attende la corazzata Grandi Potenze (ancora una volta) Viribus Unitis che li trasporta a In Vallagarina – Rovereto: inno- invitano alla moderazione, ma i Trieste e da qui per ferrovia a Vien- vazioni continue alla stazione giornali danno notizia di parziale na; si critica la stampa serba per il ferroviaria: si sta costruendo una mobilitazione in Grecia e anche di modo con cui “non ha condannato” cabina per il controllo e movimen- acquisto di navi americane, mentre il fatto. to elettrico di tutti gli scambi, e sembra che la Turchia stia trattan- lentamente sta avanzando la posa do acquisti di navi in Inghilterra: Nel Trentino – La Dieta di del secondo binario fino a Bolzano, come si vede, le guerre balcaniche Innsbruck approva la “legge mili- ma “mancano ancora dei gabinetti erano anche dei “buoni affari” per tare” (tutti i deputati “italiani” sull’esterno della stazione”. i mercanti di armi, proprio come hanno votato contro) che fissa i Un carro di Mori carico di coscrit- succede anche oggi con le varie contingenti per la difesa provin- ti che andavano allegramente alla “guerricciole” sparse in tutto il ciale (i Landesschutzen avevano visita militare si ribalta in via Rial- mondo. arruolato 882 coscritti nel 1914, to: nessun ferito, ma “denuncia al Momento critico in Italia: raffiche e ne riceveranno 170 in più per il conducente per troppo carico”. di scioperi e tumulti violenti da 1915), oltre a 5.700 uomini per Da metà giugno a 30 settembre Ancona a Torino ed a Firenze con l’esercito comune. Con la loro riprenderà anche quest’anno, il ser- la polizia che interviene duramen- opposizione, i popolari riescono a vizio di autocorriera da Rovereto a te (si lamentano alcuni morti), ma far votare alcune “raccomandazio- Schio via Vallarsa (si assicura la dopo una settimana, la Confedera- ni” per il governo (più di principio coincidenza con i principali treni). zione del Lavoro di Milano revoca che di sostanza), come rispettare Orribile disgrazia a Noriglio, un le agitazioni. l’industria dei forestieri, ridurre le bambino di quattro anni cade dal Ma il 30 giugno tutti i giornali servitù militari, far costruire strade poggiolo e muore. Il Circolo Com- sono pieni di una notizia inattesa che abbiano anche interesse locale, merciale di Rovereto protesta viva- e tragica: “Il delitto di Sarajevo- concedere permessi ai militari al cemente per le disfunzioni del ser- Lo stato di assedio”, stupore ed tempo dei lavori agricoli, agevola- vizio ferroviario, di quello postale, orrore per l’uccisione dell’erede re le pratiche per i risarcimenti dei per lo stato della strada Rovereto- al trono e della moglie; i giornali danni causati dai militari. Battisti, Sacco e, intanto, installa un telefo- dedicano largo spazio ad un’ampia meno pragmatico o più “deciso” no “sociale” a disposizione di tutti cronaca dei fatti e interviste alle dei popolari, si definisce “antimi- i soci. varie “autorità”; segue una lunga litarista per principio e rivoluzio- Campagna bacologica: siamo nella biografia di Francesco Ferdinando nario” e si oppone a tutta la legge. furia delle consegne dei bozzoli: (nato nel 1863 dall’ arciduca Carlo La Dieta approva anche le spese andamento buono, malgrado le Lodovico e da Maria Annunziata per l’ampliamento dei 2 manicomi condizioni atmosferiche della pri- figlia del Re delle due Sicilie Ferdi- di Pergine e di Hall e per ampliare mavera siano state favorevoli, con nando); si fa la cronaca dettagliata il collegio S. Ilario dove si prepa- temperature inferiori alla media, dell’ultimo giorno; si porta la noti- rano gli artigiani (110.000 cor. di ma “quando si ha un buon seme zia all’imperatore che esclama “a spesa). e l’abilità dell’allevatore…”; in me non viene risparmiato proprio Trento: grave incendio al Molino Vallagarina si prevede un incas- nulla”; si presenta il nuovo erede F.lli Costa di Trento (dove si maci- so complessivo di 6 milioni di (Carlo Francesco Giuseppe sposa- na solo frumento), quindi per ora corone (una boccata d’ossigeno to con Zita di Borbone Parma); si niente consegne di farina bianca indispensabile in questi tempi per scatenano dimostrazioni antiserbe (comunica l’azienda danneggiata) tante famiglie contadine); i prezzi a Sarajevo; si parla delle reazioni ma solo di quella gialla che viene vanno da cor. 3.90 a 4.02 per kg dalle varie capitali (condite, ovvia- lavorata a Rovereto. di buona qualità; l’incrocio cinese mente, di esecrazione e di parole L’eccidio di Sarajevo ha ovvia- (detto bigiallo) è quello che ha dato di cordoglio); accuse alla polizia mente ampia eco anche nella cro- i migliori risultati. di Sarajevo per non aver saputo naca locale: il principe vescovo di 86 Quaderni del Borgoantico 14

A Villa Lagarina – Il Comune Sempre in materia “elettrica” c’è ni esequie, ma poi si rivolgono al determina il prezzo di vendita delle la richiesta dell’elettricista comu- Comune per recuperare le spese: lampadine elettriche da parte della nale che “.. chiede un sussidio in 50 cor. che vengono deliberate sua Azienda Elettrica; ce ne sono seguito alla frattura delle braccia, all’unanimità. di tre tipi: lampadine a filamento di occorsagli nel cambio di una lam- Altri incendi ed altre richieste di carbone a cent. 80 l’una, a filamen- padina elettrica” (immaginiamo interventi per i danneggiati; stavol- to metallico a 220 volt a cor. 1,60 e che sia caduto dalla scala): vengo- ta si tratta degli abitanti di Stenico quelle a filamento metallico, ma a no concesse 30 corone. e di Roncegno (il nostro Comune soli 50 volt, a cor. 1,40 (scopriamo Muore Ambrosi Eugenio, maestro “se la cava” con 10 corone in tutto). così che c’erano in paese impianti di posta e storico Capo dei Pompie- Nessun accenno, nelle carte del con voltaggio diverso, 200 o 50). ri di Villa che organizzano le solen- Comune, sull’uccisione dell’ere- de al trono imperiale a Sarajevo: come avevamo già notato altre volte, “in Comune non si fa politi- ca” o meglio la politica è l’ammi- nistrazione del bene comune, senza “voli pindarici” senza richiami ai grandi ideali (purtroppo così dif- fusi ai giorni nostri, a tutti i livel- li), ma con grande attenzione e, ci sembra di poter dire, grande onestà e disinteresse personale.

Luglio 1914

Nel Mondo – Nei primi giorni di luglio, la tensione per Sarajevo sembra stemperarsi: le prime pagi- ne dei giornali tornano ad essere dedicate alla politica interna (lavo- ri della Dieta di Innsbruck), mentre in politica estera si segnala che la breve guerra tra Stati Uniti e Mes- sico è ormai alle battute finali, ma intanto in Bosnia viene proclamato lo stato d’assedio; la diplomazia austriaca (spalleggiata dalla Ger- mania), fa passi ufficiali presso il governo serbo che risponde con garanzie insufficienti sul controllo dei movimenti irredentisti. Intan- to le salme dei principi arrivano a Vienna (siamo in terza pagina, anche se con lungo servizio), e il 4 luglio vengono celebrati i fune- rali, mentre si riportano le “terri- ficanti confessioni degli assassini” (si ribadisce che il delitto era stato preparato da lungo tempo e con qualche connivenza della polizia serba); il governatore della Bosnia si scusa pubblicamente: “per la visita furono prese tutte le pre- cauzioni, sebbene l’arciduca non le volesse; anche il giro in auto- mobile scoperta fu ordinato da Quaderni del Borgoantico 14 87

lui, contro il mio parere…” Altri costituzione; a Belgrado si vivono re l’Austria, Francia e Inghilter- arresti in Bosnia di serbi (e si torna ore tragiche, la corte ha già lasciato ra (alleate della Russia) saranno in prima pagina). Però il consiglio la città che è sul confine con l’im- costrette a fare altrettanto; la Ger- dei Ministri austriaco getta acqua pero austro-ungarico, ma anche la mania chiede conto ufficialmente sul fuoco perché decide che, sulla Russia mobilita parzialmente. alla Russia della mobilitazione in base dell’inchiesta condotta, non 28 luglio: “L’Inghilterra propone corso ed avverte: “saremo costretti è possibile addossare alla Serbia mediazione fra Austria e Russia, a fare altrettanto”. la responsabilità e quindi si limita la Francia appoggia, ma la Russia 1 agosto: “La leva in massa in tutto a fare “una nota compitissima” al resta minacciosa”; oggi è la gior- l’impero”. governo serbo chiedendo interventi nata decisiva contro la Serbia; al 3 agosto: “La grande guerra è contro gli irredentisti, l’imperatore confine tra Serbia e Bosnia ci sono incominciata-scontro di truppe è d’accordo; la Germania ribadisce già stati i primi scontri (tentativi franco tedesche”. pubblicamente che “appoggerà serbi di penetrazione, prontamente l’Austria con lealtà nibelungica”. respinti). Nel Trentino - La Dieta vota un Verso il 20 del mese sembra che 29 Luglio: “La guerra Austro-serba grande progetto di finanziamento tutto si stia placando, tanto che è cominciata”; l’esercito Austro- per le strade (al Trentino vengono riprende spazio l’Albania (sempre ungarico ha passato la frontiera destinate 600.000 cor., tra i vari in subbuglio) ed il dissidio greco- con la Serbia; viene riportato per progetti, c’è anche la strada di Val turco; si attende un “passo” diplo- intero il famoso manifesto dell’im- di Gresta). matico austriaco verso la Serbia peratore “Ai miei popoli” che verrà Tragedia a Povo: un giovane mili- contenente un “invito a prendere affisso in tutti i paesi (i giornali sot- tare (polacco galiziano) trovato misure per tutelare l’onore dell’im- tolineano che è stato stampato in morto in fondo ad un burrone vici- pero austro-ungarico”. Pare quin- tutte le 16 lingue ufficiali dell’im- no al paese con una ferita da arma di che tutto possa risolversi per via pero) “…Le mene di un avversario da fuoco alla testa; si scopre che diplomatica. pieno d’odio mi costringono dopo era partito dalla caserma alle Laste Poi verso la fine di luglio gli eventi lunghi anni di pace, a por mano insieme ad altri due soldati per prendono un’improvvisa accelera- alla spada per tutelare l’onore recarsi per servizio al forte di Ron- zione che sembra sfuggire di mano della Mia Monarchia…” Ancora cogno: i due commilitoni messi ai protagonisti. Sui giornali torna- cronache di entusiasmo bellicoso alle strette confessano il delitto non no i titoli a tutta pagina. a Vienna. si sa per quali motivi. 24 Luglio: “Grave ultimatum alla 30 Luglio: “Confermata la mobili- Il futurista Depero aprirà la sua Serbia”, entro 48 ore si deciderà la tazione russa alla frontiera austria- mostra di dipinti anche a Tren- pace o la guerra (Vienna sottolinea ca”, la guerra, purtroppo non è più to (come ha fatto recentemente a che non si accetteranno né trattati- una piccola contesa tra Austria e Rovereto), tenendo conferenze sul ve, né proroghe). Serbia, il gioco delle alleanze si futurismo, cubismo e dinamismo. 25 luglio: “La Serbia isolata-atte- scatena, si capisce che presto anche Grandi attese per il movimento sa febbrile”, la Serbia mobilita il le altre “Grandi Potenze” saran- turistico estivo ad Arco e sul Garda proprio esercito e confida sull’ap- no costrette ad entrare in gioco; (che ovviamente, vista la guer- poggio russo, entusiasmo guer- intanto però si annuncia che i serbi ra che si scatenerà a fine mese, resco nelle vie di Vienna, la Ger- sono in ritirata; la colpa della guer- andranno completamente deluse). mania afferma che nessuno deve ra è tutta loro, tuonano i giornali, Altro incendio a Roncegno, distrut- intromettersi tra Serbia e Austria, “bastava che accettassero le giuste te 7 case e 14 famiglie sul lastrico; se lo facesse, la Germania non lo proposte austriache!”. In Austria intanto i popolari protestano per permetterebbe (chiaro monito alla ci sono già annunci di speculatori le scarse licenze per traffico giro- Russia). che accaparrano beni di consumo vago rilasciate in Valsugana, nel 27 luglio: “Dopo l’ordine di mobi- in attesa di aumenti di prezzi; viene Perginese e nel Primiero (almeno litazione-Voci dello scoppio della pubblicata la legge sulle prestazio- 300 rifiuti da parte della polizia, guerra non confermate- i negoziati ni militari (due pagine intere di si sospetta per ordine dei militari delle potenze”; la Serbia ha risposto minute disposizioni sulle possibi- che non vogliono che gli uomini si in modo solo parziale alle proteste lità dell’esercito di imporre a tutta allontanino dai paesi). Austriache; le trattative sono inter- la popolazione la fornitura di una La tensione degli ultimi giorni di rotte, l’ambasciatore serbo lascia serie di beni e servizi). luglio entra anche nella cronaca Vienna; la folla esulta a Vienna al 31 Luglio: “La gravità della situa- locale: si segnala che la ferrovia grido di “Guerra.. Guerra”; l’im- zione internazionale: pace e guer- “meridionale” sarà presidiata da peratore ha firmato il decreto per ra oscillano sulla bilancia” ormai sentinelle che percorreranno tutta una mobilitazione parziale e per tutto dipende dalla Germania, se la linea. la temporanea sospensione della questa entrerà in guerra per aiuta- 88 Quaderni del Borgoantico 14

In Vallagarina – A Rovereto il Comune” che la Congregazione di Nel nostro piccolo, remoto Tren- consiglio comunale è dedicato alla Carità aveva rifiutato di assistere. tino, nulla di tutto questo: abbia- commemorazione dei duchi ucci- Ci sono lavori di manutenzione mo visto che la gente, negli ulti- si a Sarajevo, ma poi si passa al della strada Villa-Castellano: è mi giorni di luglio, attende noti- bilancio della Cassa di Risparmio di proprietà di un consorzio dei zie, impaurita e preoccupata, non (il Comune è l’azionista principale, comuni attraversati e Villa da la certo festante; anche le cronache oltre che il principale cliente debi- sua approvazione a sostenere la sua di Rovereto di inizio agosto, cita- tore) ed al regolamento di polizia quota di spese. no solo una sfilata notturna, alla mortuaria, oltre che approvare gli C’è anche una domanda di un cen- luce delle fiaccole, dei militari di impegni finanziari per la costruzio- sito di ottenere la licenza di vendita stanza nel Castello, accompagnati ne delle nuove caserme. di liquori, ma il Consiglio delibera da “pochi impiegati statali e qual- In Tribunale, un agente commercia- di soprassedere, ritenendo che il che tedesco dimorante in città.” le della Cantina Ambrosi di Villa, paese “sia sufficientemente fornito Certamente i nostri nonni, poco accusato di frode nei confronti del di mescite di sostanze spiritose”. propensi al fanatismo nazionalista suo datore di lavoro viene condan- Si approvano le domande di alcu- da sempre, avevano già visto la nato a 6 settimane di carcere. ni cittadini che chiedono l’instal- guerra con occhi disincantati, certi Le guardie civiche di Rovereto lazione di una spina d’acqua cor- che non avrebbe potuto portare a sono impegnate in un severo con- rente nella loro abitazione, mentre loro ed alle loro famiglie, nulla di trollo sulle immondizie che devono uno chiede di rinunciare a parte buono. essere allontanate dalle case (“pur- del contratto di fornitura elettrica troppo spesso nei cortili si trovano (costava troppo). Addio, dunque, concerti della ammassi di immondizie puzzolen- È questo il nostro “piccolo mondo Banda Cittadina (sospesi appunto ti”); gli spazzini comunali tengono antico” sul quale si sta per scate- alla fine di luglio), ora ben altri molto pulite le vie del centro, “ma nare la bufera: sembra quasi incre- concerti attendono le migliaia di certi vicoli di S. Maria e di Valbu- dibile che non ci sia traccia di agi- trentini che, obbedienti alla chia- sa…” tazione, di nervosismo, di paura; mata dell’imperatore, si presenta- Intanto a metà luglio c’è la grande forse c’era la fiducia nella saggez- no alle caserme (spesso accompa- festa nel rione di S. Maria per la za del vecchio imperatore Fran- gnati dai genitori e dalle mogli in Madonna del Carmelo. cesco Giuseppe che, ancora una pianto), per partire verso un ignoto Ma il 28 luglio la guerra irrompe volta, avrebbe tenuto i suoi sudditi, destino: gli ufficiali assicurano che anche qui: alle notizie della guerra lontani dalla guerra, forse, ci piace sarà una guerra breve, che forse a a Rovereto, c’è grande animazione pensare, c’era semplice-mente la Natale saremo già di ritorno a casa, e curiosità (non si parla affatto né convinzione che ognuno doveva coperti di gloria, ma loro pensa- di entusiasmo, né di spirito guerre- far bene la sua parte, nella certezza no alla campagna che lasciano, sco, quanto piuttosto di incertezza che anche le “Superiori Autorità” al tempo della vendemmia che si e preoccupazione), si attendono avrebbero fatto altrettanto; certo il avvicina, chi aiuterà i vecchi e le con ansia notizie più precise e il risveglio del 29 luglio, con il pro- donne? concerto della Banda programmato clama dell’imperatore incollato per la sera è stato sospeso. agli angoli delle case, deve esse- Come diventano improvvisamente re stato veramente traumatico per lontane le “piccole cose” che ave- A Villa Lagarina – Mentre le nubi si tutti. vano animato fino ad ieri la vita dei addensano sull’Europa, sembra che paesi e che abbiamo seguito mese a Villa tutto continui come sempre: per mese, le preoccupazioni per il il Consiglio Comunale affronta le Conclusione bilancio comunale o per le “steo- solite richieste di abbuono affit- re” da pagare, i prezzi di vendita ti su terreni comunali (respinte, Siamo alla fine di questa lunga dei bachi da seta o dell’uva, perfi- “ritenendo il chiedente nella pos- cronaca dell’ultimo anno di pace: no la disoccupazione degli operai sibilità di pagare”), di cancellazio- ormai in tutta Europa tuonano i ormai si è risolta da sola, anzi, ci ne di tasse scolastiche per i figli di cannoni e milioni di uomini parto- sarà lavoro perfino per le donne una vedova (questa volta accetta- no con le tradotte verso fronti lon- che dovranno sostituire gli uomini te), si interessa per l’internamen- tani, accompagnati da un entusia- lontani. to al Manicomio di Pergine di un smo incredibile (ed incomprensi- disturbato mentale (assumendo a bile), soprattutto nelle grandi città, Care piccole cose di ogni giorno suo carico sia le spese di trasporto da Vienna a Berlino, da Parigi a che ora acquistano un dolce-amaro che quelle di degenza) ed infine di S. Pietroburgo, tutti inneggiano sapore del tempo perduto, della sostenere parte delle spese di affitto alla guerra come se questa fosse la semplice serenità della vita quoti- annuo (40 cor.) per un “povero del soluzione di tutti i problemi. diana di paese, che, forse non erano Quaderni del Borgoantico 14 89

riusciti ad apprezzare fino in fondo ed ora sentivano di aver perduto forse per sempre.

Chissà se in quei giorni, maga- ri in una tradotta che li portava verso la lontana Galizia, i nostri antenati avranno riflettuto, sulle tante notizie che i giornali aveva- no portato anche nei nostri paesi durante l’ultimo anno di pace: le continue guerre nei Balcani (allo- ra sottovalutate perché “lontane” e forse combattute da “barbari” contro la Serbia. Sappiamo poi che alcuni tremendi anni, si sarebbero così diversi da noi “civilizzati”), l’Italia entrerà in guerra nel mag- riaccese ancora ed anzi, sarebbero la corsa agli armamenti da parte di gio dell’anno dopo, ma contro i state più numerose e sfavillanti di tutti gli Stati europei (considerata vecchi alleati. prima: quello che non si sarebbe dai più solo come un fatto econo- riacceso mai più, però, era lo spirito mico, tasse che si trasformavano in La guerra era, in effetti, il punto di di quegli ultimi anni di “belle epo- parte in lavori di fortificazioni che arrivo di una lunga sequela di avve- que”, quella fede nella ragione e nel portavano soldi e benessere anche nimenti che abbiamo cercato di progresso che avrebbe illuminato il in Trentino), il coagularsi degli seguire giorno per giorno solo per mondo intero, con i progressi nella Stati in due grandi gruppi di allean- entrare, seppure in punta di piedi, e scienza, ma anche, si pensava, del ze che fatalmente potevano portare con grande rispetto, nella vita della vivere sociale, di un miglioramen- ad un conflitto globale anche solo gente comune del tempo, ignara di to economico che, seppure con per contrasti marginali (come in quale tempesta stesse scatenandosi lentezza, avrebbe raggiunto tutti effetti può considerarsi quello tra appena dietro l’orizzonte. gli strati sociali, soprattutto nella Serbia ed Austria che scatenerà il convinzione che il “nostro mondo finimondo). Ci piace finire con la citazione del civile” dopo oltre 40 anni di pace, Primo Ministro inglese Grey che, avrebbe saputo conservare questo Solo l’Italia (pure legata all’Au- in quei primi giorni di agosto, assi- bene prezioso. stria ed alla Germania nella Tri- stendo dal balcone ad una eserci- plice Alleanza), riusciva a mante- tazione di oscuramento notturno Era la fine di un mondo e di un’e- nere la sua neutralità, facendo giu- di Londra (era già forte la preoc- poca, con tutte le sue luci ed ombre, stamente rilevare che l’Alleanza cupazione per possibili bombarda- gioie e patimenti: si apriva il aveva solo uno scopo difensivo, menti aerei sulle città) e vedendo i mondo terribile e sconosciuto della cioè impegnava i contraenti ad aiu- vari quartieri sparire ad uno ad uno “Grande Guerra”, come aveva già tare l’alleato attaccato, mentre qui nell’oscurità, disse: “si spengono titolato il giornale “Il Trentino” e era evidente che si trattava di una le luci sull’Europa. Chissà se noi come tutti avrebbero presto impa- guerra “offensiva” dell’Austria le vedremo riaccendersi ancora”; rato a definirla, ma questa, come si le luci sull’Europa, seppure dopo usa dire “è un’altra storia”. 90 Quaderni del Borgoantico 14

Famiglie e attività economiche di un tempo a Villa Lagarina - 2

Sandro Giordani – Antonio Passerini

Dalla fucina di Giusto GROTT uscivano attrezzi per contadini e muratori L’attività del “battere il ferro” nella propria casa di Piazzo è durata una cinquantina di anni (1925-1975 circa)

Matteo Grott, figlio di Matteo, liano e in quello stesso anno 1870 anni accanto al fratello ma trasfe- venne a Piazzo nel 1870. Proveniva la coppia ebbe il primo figlio, chia- ritosi poi a Rovereto, Emilia del da Dietrobeseno, che era stato una mato a sua volta Matteo. Due anni 1910 sposata a Chiusole, Carlo del ventina di anni avanti (1850 circa) dopo nacque Luigi. 1913 trasferitosi a Trento. la prima tappa della migrazione Matteo senior comprò nel 1875 un della sua famiglia verso il fondo- mulino a Piazzo presso il Rio Piaz- valle dal suo paese originario. I zo, poco a monte del ponticello, Impara l’arte nella fucina Grott sono infatti della Guardia di oggi casa Grott. Ma non sarà Mat- Sandonà, presso il filatoio , il “pittoresco” (anche in teo junior a continuare il lavoro senso letterale del termine, visto del padre, bensì Luigi, come rac- Giusto Grott impara a “battere il che le sue case sono impreziosite contiamo, in questo stesso quader- ferro” nella fucina che sta poco a da numerosi, splendidi murales) no, nell’articolo dedicato appunto monte di casa sua, subito sotto il nucleo di case sulle pendici di sini- alle vicende del mulino dei Grott. grande filatoio della famiglia Mar- stra della profonda e impervia valle Matteo junior fece invece il con- zani costruito verso il 1805-1806 del Rossbach (Rio Cavallo), il cui tadino. Sposata Paolina Zandonai ma fermo dal 1870 circa. campanile, visibile da molto lonta- di Pedersano, la coppia ebbe vari Quella fucina, oggi casa Candioli, no, si erge proprio come una vedet- figli, tra cui Roberto del 1904 tra- era ancora gestita dalla famiglia ta “a guardia” di tutto il territorio sferitosi a Calliano, Giusto, nato Sandonà, che discendeva da quel circostante. nel 1905, il fabbro protagonista Giovanni Sandonà che era venuto Matteo venne a Piazzo con la di questa storia, Tullio del 1908, a Piazzo verso il 1720 a lavorare moglie Teresa Rospocher di Cal- anche lui fabbro, impegnato per nella fucina Marzani di Strafalt e i cui discendenti avevano acqui- stato e usavano ancora la fucina sottostante, appunto quella presso il filatoio. Giusto, che è del 1905, incomincia poi a lavorare per conto suo e verso la fine degli anni Venti (probabil- mente nel 1928) può imprimere un salto di qualità alla sua attivi- tà con l’acquisto presso la ditta Menestrina di Trento di un nuo- vissimo maglio, uno dei primi “a balestra”, che funziona a corrente elettrica. Completano la strumen- tazione necessaria ad un fabbro che si rispetti la forgia per il fuoco, la grande mola per affilare costan- temente tenuta bagnata dall’acqua portata da un canaletto e attinta dal rio, il trapano, tutti collegati alla linea di trasmissione, e infi- Casa Grott dall’alto ne una solida incudine (in dialetto Quaderni del Borgoantico 14 91

Maglio Forgia e incudine Giusto dal Briata

“pastura”, ferri per “ferrare” i buoi (lavoro, quest’ultimo, che a Villa era svolto dal “Tòni ferèr” Decar- li…); picconi, badili, cambre, pónte, mazzòti e mazze… Si face- vano anche tante saldature, proce- dimento che richiedeva maestrìa ed esperienza: quando i due pezzi di ferro da saldare erano arroven- tati prima di tutto dovevano essere puliti con la sabbietta (in dialetto “léa”) dell’Adige, poi si accosta- vano l’uno all’altro e in mezzo si mettevano piastrine di grafite la quale col caldo fondeva e faceva da “collante” fra i due pezzi. Era lunga la giornata lavorativa di Giusto Grott, perché per tanti anni, se pur non continuativamente, la Trapano a colonna sua fonte sicura di guadagno erano le otto ore giornaliere di fatica “ancùzen”) su cui, con diversi tipi una bacinella d’acqua, in modo presso la RAR di Amedeo Bria- di martello, battere il ferro (“fin che il raffreddamento rapido gli ta che nella sua grande officina che è caldo”, come dice il detto faccia acquisire una particolare di San Giorgio lavorava materia- popolare), tenuto saldo mediante durezza. li ferrosi. Quando tornava a casa, lunghe pinze di varia forma. spesso caricava sulla canna della Nella forgia, che è ventilata da un bicicletta un sacco di antracite (un motorino elettrico (al posto dei Dure giornate di lavoro tra la tipo di carbone), acquistata presso tradizionali mantici) in modo che Rar di Briata e la propria fucina la ditta Lubich, che doveva servire il fuoco prodotto dal carbone sia per la forgia. Poi c’erano da sbri- sempre vivido, viene riscaldato il Nella fucina i fratelli Giusto e Tul- gare nella fucina le commissioni di pezzo di ferro che sarà modellato lio lavorano quasi esclusivamente fabbro, lavoro che il più delle volte dal potente maglio. Il ferro lavo- per i contadini e per i muratori. veniva ripreso nelle primissime ore rato viene spesso “temprato”, cioè Costruiscono o aggiustano zappe, della mattina seguente… viene immesso ancora rovente in aratri, vomeri, roncole, ferri della 92 Quaderni del Borgoantico 14

La fucina chiude Una parte delle notizie riportate occasione del 50° della morte, in sono tratte da: “Quaderni del Borgoantico”, n. 8 Nel frattempo Giusto aveva Roberto Adami, Piazzo. Vicende (2007), pagg. 50-58 anche messo su famiglia: dal storiche di una vicinìa, Comune matrimonio con Augusta Bridi di di Villa Lagarina, 2010 (famiglia Alcuni modi di dire relativi all’atti- Mattarello erano nati Bruno nel Sandonà, pagg. 350-351; famiglia vità del fabbro 1938 e Adriana nel 1939, ambe- Grott, pag. 373) Trovarsi tra l’incudine e il martello due non più in vita; poi Nereo nel Roberto Adami, Omaggio a Mario Battere il ferro fin che è caldo 1942 e Aldo 1948, i quali, con gli Sandonà. Alcune note biografiche Forgiare il proprio carattere/la eredi di Bruno, abitano sempre sull’artista e sulla sua famiglia in mente… nella casa Grott, non solo nella parte sovrastante la ex-fucina ma anche nella parte dell’ex mulino acquistata dal padre cinquant’an- ni fa (1963). Verso il 1965, attorno ai ses- sant’anni di età, Giusto può anda- re in pensione dalla Rar. Così può dedicarsi del tutto alla fucina. Non però per tanti anni ancora, perché nei primi anni Settanta, forse complice anche la progres- siva, drastica riduzione dei con- tadini a tempo pieno, piano piano si fa da parte, limitandosi alla fine a qualche lavoretto o, da nonno, a “far vedere” ai nipotini come funziona il potente maglio (metà anni Settanta). Poi arrivano le… auto, che pretendono spazio per sé, così la vecchia fucina diventa garage e ripostiglio… Certi arne- si sono messi da parte; la grande Dipinto di Nereo Grott ruota della móla viene cementata, in vista, nel muro e il maglio trova un posto riservato in cui riposa- re inattivo… Non più strumenti utili al lavoro, restano in disparte a testimoniare un’attività ormai relegata al passato che da “pros- simo” sta diventando “remoto”, e che Isabella, figlia di Aldo e Lionella, ha rappresentato con un grande dipinto sul muro della ter- razza a nord. Ma resta anche un po’ di rimpian- to…, soprattutto in Nereo, che alle scuole metalmeccaniche s’era visto assegnare in pagella un bel “dieci” perché, avendo “rubato” al padre un po’ di arte del battere il ferro, era in grado di fare con naturalezza certe cose che nessun altro era capace di produrre e che lasciavano stupiti gli stessi inse- gnanti… Dipinto di Isabella Grott Quaderni del Borgoantico 14 93

Dal metallo al legno: i KETTMAIER hanno adattato la tradizione alle nuove esigenze dei tempi Vennero da Vienna verso il 1895 quando fu costruito il ponte in ferro di Villa

I Kettmayer (oggi Kettmaier) arri- al “Santo Mónt”, l’antico monte scattate a metà degli anni Venti nel varono dall’Austria a Villa Laga- dei pegni che nel 1896 era anco- parco e cortile di Palazzo Moll, rina quasi certamente nel 1895, al ra in attività, ma che sarebbe stato oggi Guerrieri-Gonzaga, ci siano seguito della ditta Gridl di Vienna chiuso pochi anni dopo, per diven- anche i due cugini Gino e Giovanni che doveva costruire il ponte in tare farmacia e, inseguito, sede di Kettmaier, figli rispettivamente di ferro sull’Adige. Erano due giova- svariate attività; oggi è gelateria). Giuseppe e di Arcangelo (si veda il ni fratelli, Giuseppe e Arcangelo, Troviamo in questo elenco, come libro Pompieri in destra Adige…, artigiani, appunto, del ferro. La in altri degli anni seguenti, il solo citato poco sopra, alle pagg. 55-57). ditta JG. Gridl si era aggiudicata nome di Giuseppe e non quello di Nessun Kettmayer invece nell’e- l’opera, voluta dalla Delegazione Arcangelo, ma si suppone che i due lenco delle attività del 1927: del ponte della destra Adige pre- lavorassero comunque insieme. Di senz’altro si stavano verificando sieduta dal capocomune France- fatto i due fratelli non sono più tor- dei cambiamenti, anche nella pro- sco Moll, vincendo la concorren- nati a Vienna ma hanno “messo su fessione, all’interno del nucleo za di importanti ditte dell’Impero casa” a Villa Lagarina, acquistando Kettmaier formato da due fami- austroungarico e della Germania. con la sorella Domenica l’edificio glie (i due capostipiti Giuseppe e Parere favorevole al “proposta- in via Roma tra l’attuale bottega Arcangelo, hanno ormai una certa Gridl” fu espresso anche dal “peri- del pane e casa Tezzele. Giuseppe età), le quali da qualche tempo non to tecnico” Domenico Sandonà, e Arcangelo sposarono due ragaz- vivevano più riunite in via Roma l’autore, dieci anni prima, dell’e- ze di Pilcante, mentre Domenica perché Arcangelo aveva compera- dificio “municipio-scuola-asilo” sposò un Veneto di professione to una casetta ad uso di camapagna che si trovava davanti alla chiesa bottaio, dal quale ebbe un figlio, nella zona di Valtrompia e, con l’a- di Villa fino ad alcuni anni orsono. Luigino. iuto dei figli, l’aveva ampliata ed La struttura in ferro del ponte Nel libro Pompieri in destra Adige. era andato a viverci con la famiglia. doveva essere collocata sulle testa- Le vicende dei Corpi dei Vigili del Qundi gli anni Trenta costituiscono te e sui piloni del precedente ponte fuoco del Comune di Villa Lagari- un periodo di transizione e di tra- di legno, costruito nel 1847 e rico- na (1882-2002), Ed. Stella, 2002, sformazione. struito con alcune modifiche nel a pag. 51 troviamo che nel 1901 a 1867. Doveva essere larga 5 metri Kettmaier sono affidati i lavori di e lunga 90. Quella della Gridl ebbe fabbro nell’ammodernamento del Il bancone da falegname in un peso totale di 901,5 quintali e magazzino dei pompieri di Villa cucina costò 20.958 fiorini. situato nella casetta accanto alla Il nuovo ponte in ferro fu inaugu- chiesa, oggi sede del Circolo Pen- Seguiamo d’ora in poi le vicende rato il 23 maggio 1896 e rimase in sionati e Anziani. di quei discendenti di Arcangelo vita per 70 anni (il ponte in cemen- Nell’elenco della Camera di com- che costituiscono il “filo rosso” to fu aperto ufficialmente il 14 ago- mercio del 1903 Giuseppe (qui il dei Kettmaier (grafia attuale del sto 1966). cognome è Kettmajer) figura due cognome) artigiani di Villa Laga- volte, sia come “fabbro magnano” rina ancor oggi in attività. (cioè che si occupa di serrature, Prima però diamo brevi notizie dei Fabbri ferrai in via del Monte cardini, cancelli, ringhiere e cose cinque figli di Giuseppe (Gino, del genere, ben distinto dal mani- Enrico, Amelia, Silvia, Maria). Nell’elenco delle attività artigiane scalco, che è il fabbro che ferra gli Amelia, Maria ed Enrico anda- di Villa Lagarina del 1896 compi- animali), sia come spazzacamino. rono a Milano a lavorare. Silvia, lato dalla Camera di Commercio di Anche nell’elenco del 1910 appare brava sarta, restò a Villa, insegnò Rovereto (che allora aveva compe- due volte (Kettmajer e Kettmayr), a tante ragazze la sua professione, tenza su tutto il Trentino), troviamo come fabbro ferraio e come spaz- si sposò e abitò nella casetta vici- “Giuseppe Kettmayer, fabbro fer- zacamino. no alla chiesa, oggi sede del Cir- raio in via del Monte”. (La “via del Proprio le due mansioni di fabbro colo anziani (citata anche sopra); Monte” è l’attuale via Garibaldi che e di spazzacamino sono tra le più poi si trasferì a Rovereto con i da piazza Riolfatti sale verso Santa indicate e richieste per poter entra- tre figli Carla, Rino e Anna. Gino Lucia passando davanti a palazzo re nel Corpo dei pompieri. Quindi andò in Argentina e piantò una Libera. Aveva quel nome perché non è un caso che nelle bellissime falegnameria. Più tardi chiamò iniziava, in basso, proprio davanti foto dei Vigili del fuoco di Villa, pure i nipoti Rino e Anna. Que- 94 Quaderni del Borgoantico 14

durissimi, il lavoro è poco, e per svolgere questo lavoro Giovanni piazza il bancone del mestiere nella cucina della loro abitazione (sono in affitto presso casa Todeschini, in Cavolavilla; sia dato merito anche a mamma Corinna, che contribuisce a far crescere l’azienda familiare a modo suo, vale a dire rimettendo ordine in casa e facendo le pulizie a fine giornata). Non si scoraggia e tiene botta con caparbietà: il suo mestiere sarà quello del falegname. Peraltro gli facilitano le cose il suo carattere posato e l’amore per il bel canto, che esprime anche durante il lavoro, coinvolgendo in esso tutta la famiglia.

Giovanni e Corinna - sposi Sandrino, dopo la scuola, raddrizza i chiodi per il papà sti vi rimasero pochi anni, perché figli sono: Renato del 1936, Sandro Anna si sposò e andò ad abitare a del 1938 che morirà di peritonite Dopo la guerra le cose un po’ alla Torino, mentre Rino si trasferì in nel 1942, Ivana del 1941 e Sandro volta cambiano. Dapprima Gio- Germania a lavorare sempre in (Sandrino) – nome del fratellino vanni lavora in società con Guerri- una falegnameria. morto – del 1943. no Minello. Il laboratorio è presso Giovanni, dopo alcuni anni di lavo- i Ganassini. Poi si mette in pro- Torniamo ad Arcangelo. Egli sposa ro alla Rar, l’azienda in San Gior- prio. Sposta l’attività, sempre pres- Rosa Peroni di Pilcante. Dalla gio, presso la ferrovia, di Amedeo so Ganassini, in spazi più ampi, coppia nascono, prima della gran- Briata che recupera residuati bellici quelli occupati in precedenza dalla de guerra, Luigia, Giovanni, Pia, e materiale ferroso, durante la guer- Volkswagen. La domenica sale a Lina, Mario e Maria. ra va a lavorare in Germania. Quan- Pedersano e Castellano per recupe- Giovanni, classe 1905, sposa nel do torna, avvia piano piano la sua rare qualche credito presso clienti, 1936 Corinna Baldessarini. I loro attività di falegname. I tempi sono ma soprattutto per “farsi conosce- re”: ha la tasca piena di caramel- le per accattivarsi le simpatie dei bambini, mezzo per arrivare ai genitori. Si ricorda Giovanni come una persona allegra e scherzosa, e non da meno sarà il figlio Renato, che con la sua allegria ed il canto è sempre stato disponibile nella realizzazione delle feste paesane e in vari gruppi. Nel lavoro cerca di coinvolgere anche i figli, fin da piccoli, per quello che possono. Dapprima tocca a Renato, che è del ’36; poi a Sandrino, che è del ’43. Sandrino ricorda bene che cosa gli faceva fare il papà, già dai primi anni delle elementari, appena usci- to da scuola: doveva raddrizzare i chiodi storti, in modo che fossero Anni 50 Giovanni alla festa de la Madona Giovanni Ketmaier con la grande croce in riutilizzabili. Un segno emblemati- con il gioco del porcellino d’india legno costruita in occasione del Congresso co della “miseria” dei tempi (siamo Eucaristico del 1956 verso il 1950, e poco oltre). Quaderni del Borgoantico 14 95

Ma quando i figli raggiungono i a Rovereto in via Giardini (attuale Renato e Sandro subentrano 14 anni di età è lo stesso papà Gio- via S. Giovanni Bosco). E quando al padre Giovanni. Serramenti vanni a privarsi del loro aiuto per tocca a lui, Sandrino va da Fulvio nella nuova falegnameria mandarli ad “imparare l’arte” pres- Pizzini a Sant’Ilario, sempre nel so altri artigiani. Così Renato va ramo dei mobili. In quel periodo si presenta l’op- da Tamburini, che fabbrica mobili portunità di acquistare il terreno in Via Damiano Chiesa. Con San- drino dipendente di Fulvio Pizzini, Renato ha la proposta di lavorare a Madonna di Campiglio, raggiun- gendo la località con la sua moto, un “Galeto Guzzi”. Tornati presso il padre ferrati nel mestiere, Renato e Sandro prendo- no progressivamente in mano l’at- tività (la società tra i due fratelli nascerà ufficialmente nel 1964). Il lavoro è in aumento e viene presa la decisione di costruire, sul ter- reno acquistato, una falegnameria nuova, tutta propria. Negli anni seguenti sopra la falegnameria si realizzeranno, un po’ alla volta, le abitazioni, dapprima per la fami- glia, poi anche per i figli maschi, quando si sposano. Si farà anche un ampliamento dell’edificio verso la fine degli anni Sessanta. Nel frattempo (1964) Ivana ha sposato Giovanni Tait ed è andata ad abitare a Piazzo. Avrà tre figli (Luca, Paola, Giorgio) ed oggi ci sono anche 3 nipoti. 1969 Renato e Sandrino al lavoro Renato sposa nel 1968 (proprio nei giorni in cui muore il padre Gio- vanni) Maria Annunziata Frisin- ghelli. Nasceranno tre figli (Rober- ta, Andrea, Mauro) e oggi ci sono 4 nipoti. Ma già dal 1999 Renato non c’è più, essendo morto a soli 63 anni di età. Sandro sposa nel 1971 Pia Maria Lenzi di Lavarone. Avranno tre figli (Giovanni, Sabrina, Michela) e oggi ci sono 6 nipoti.

Tornando agli anni Sessanta, nella nuova falegnameria Renato e San- dro puntano alla costruzione di ser- ramenti (porte, finestre, scuri…), lasciando perdere i mobili che invece avevano caratterizzato l’at- tività nel laboratorio presso Ganas- sini. Acquistano anche legname e lo stagionano per proprio conto in modo da guadagnare qualche lira in Renato e Sandro con il nuovo autocarro più, ma soprattutto per essere sicu- 96 Quaderni del Borgoantico 14

1971 Matrimonio di Sandro con Maria Pia - da sx Gianni con Ivana - Corinna - Renato con 1995. Renato con Maria, Sandrino con Maria Maria Pia

ditta, pur rimanendo ambedue le Rimangono invece fedeli al legno nuove realtà produttive “sotto lo (serramenti certificati, portoncini, stesso tetto”. Almeno per alcuni poggioli, porte interne…) Andrea, anni ancora, perché nel 2003 Gio- Mauro e Roberta, figli di Renato, vanni e Sabrina, figli di Sandrino, dando continuità, sempre nella e il genero Damiano Maraner spo- zona artigianale di Villa, alla “vec- stano la sede della loro azienda, chia” Falegnameria Kettmaier ma che si chiama “Teknodue group, dando anche un tocco di moder- s.n.c.”, nella zona artigianale nità al nome della ditta (si chia- di Nomi. Si lavora molto nella ma “Legno Design s.n.c.”), indice Laboratorio in via Damiano Chiesa costruzione di porte interne, ma della volontà di stare al passo coi anche nella realizzazione di rive- tempi e di ampliare l’offerta, ade- ri della affidabilità e della “tenuta”, stimenti in plastica e di pannel- guandola alle richieste e ai gusti di nel tempo, dei loro manufatti. li di vario tipo, utilizzati poi da una clientela sempre più esigente. altre ditte per svariati manufatti. Ovviamente si sono dotati di stru- L’attività si amplia e si sdoppia menti moderni, come pantografi e Per approfondimenti: computer. Verso il 1987-88 Renato e Sandro Sul “ponte in ferro” di Villa si passano il testimone ai loro figli, vedano: La nobile pieve di Villa rispettivamente Andrea e Giovan- Lagarina, pagg. 115-117 (con ni. L’attività è in continuo svilup- riproduzione del progetto Gridl) e po, sia sotto il profilo della quan- “Quaderni del Borgoantico”, n. 4 tità che sotto quello della qualità (2003), pagg. 5-11 (con bellissime e dell’innovazione. Necessitano fotografie di proprietà di Franco nuovi spazi e nuovi macchinari, Decarli). e così nel 1990 avviene il trasfe- rimento dell’azienda nel nuovo Sulle attività artigianali a Villa capannone costruito nella zona Lagarina alla fine dell’800 e nei artigianale di Villa. Si rimane nel primi decenni del ‘900 si veda: settore dei serramenti (esterni e “Quaderni del Borgoantico”, n. 9 interni). (2008), pagg. 59-68. Nel 2000, dopo la morte di Rena- Udine, 1973. Renato mentre si esibisce con to, si decide lo sdoppiamento della il coro della Montecatini Quaderni del Borgoantico 14 97

Angelo POGGIANELLA, padovano di origine, piantò a Villa la sua azienda esattamente cinquant’anni fa Dopo i profondi cambiamenti avvenuti verso la fine degli anni Ottanta, oggi la continuità, almeno parziale, è data dalla figlia Rosaria

Sono cinquant’anni giusti giusti gemelli Assunta e Mariano, Maria (“Il nostro era l’unico appartamen- che esiste a Villa Lagarina l’azien- Jolanda, appunto del 1959). to con il poggiolo”, dice Rosaria. da commerciale Poggianella. Un Angelo continuava a lavorare da Per fortuna, aggiungiamo, la piaz- anniversario importante, che meri- dipendente della SAV, ma cullava za ha consevato intatto il suo antico ta risalto, ma che l’attuale, terribile il sogno di farsi una falegnameria fascino, e il poggiolino è sempre lo crisi non permette di festeggiare tutta sua. Nel frattempo la fami- stesso, l’unico, con la sua forma adeguatamente (nella speranza che glia andò ad abitare a Rovereto, antica e con i fiori di stagione cura- le cose cambino in tempi relativa- in piazza Loreto, sul lato sinistro ti dalla figlia Maria Nives, che vi mente brevi). della chiesa guardando la facciata abita tuttora. Proprio nel dicembre del 1963 Angelo Poggianella riceveva dal Comune di Villa, a firma del sinda- co Carlo Baldessarini, la licenza di vendita di materiale per l’edilizia e per l’agricoltura. Iniziava così una bella “avventura” di imprenditoria familiare, che è andata espanden- dosi fino a vivere il periodo d’oro negli anni Settanta-Ottanta, per poi adeguarsi agli eventi della vita e dell’economia, come vedremo di seguito.

Da Padova alla SAV di Sant’Ilario

Angelo Poggianella arrivò da Padova in Vallagarina nel 1939, suo 26º anno di età. Arrivò con la giovane moglie Antonietta Poglia- nich di Lussinpiccolo, cittadina capoluogo dell’isola di Lussino dell’Istria, situata nell’arcipelago del Quarnero, oggi territorio della Croazia. E in Vallagarina Angelo e Antonietta realizzarono i loro pro- getti, di famiglia e di lavoro, per i quali avevano scelto di migrare alla ricerca della loro “terra promessa”. Angelo trovò occupazione nella falegnameria della SAV (Socie- tà agricoltori Vallagarina, grande cooperativa fondata nel 1908) di Sant’Ilario, e, poco lontano da lì, in casa Pedrotti, la coppia trovò allog- gio. Già nel 1939 arrivò il primo figlio, Luigi (che morirà nel 1990), al quale ne seguirono sull’arco di vent’anni altri otto (Claudio, Ser- gio, Livio, Maria Nives, Rosaria, i Licenza commerciale concessa dal comune di Villa Lagarina ad Angelo Poggianella nel 1963 98 Quaderni del Borgoantico 14

A Villa si parte (in due) Edilcommerciale, passato dopo ne (peraltro ben… disinfettate), dalle baracche e dal recinto- qualche anno a Mauro Curti e defi- quando sono state svuotate del loro magazzino nitivamente chiuso nel 2009. “bruciante” contenuto. Un setto- Oltre ai figli e ai generi trovano re che “tira” bene è quello della Con i primi anni Sessanta, come lavoro anche altri operai e camio- costruzione in proprio e della ven- succede in tutto il Nord Italia, ini- nisti, tanto che nel periodo di dita di manufatti in cemento, quali zia la grande industrializzazione maggior sviluppo dell’azienda gli vasi, travetti, cordoli, profili… della Vallagarina che fa da trai- addetti a tempo pieno sono una E finalmente arriva anche la fale- no ad un intenso sviluppo edili- decina, ai quali si aggiunge altra gnameria: siamo verso la metà zio e Angelo Poggianella coglie mano d’opera quando ci sono i degli anni Settanta quando l’ex il momento buono per mettersi in camion da scaricare o altri lavori segantino della Sav può realizza- proprio. Il suo “pallino”, come si di particolare impegno. re il suo sogno di piantare un suo diceva, è quello della falegname- laboratorio. Anche per questo set- ria, ma il settore commerciale più tore il momento è buono, perché strettamente edilizio è più facile da Verso la metà degli anni il legno è ancora molto utilizzato avviare e offre nello stesso tempo Settanta finalmente anche la sia nell’edilizia (travi, “cantinèle”, solide garanzie di successo. Quindi falegnameria “assòti”…), sia nella coltivazione per il momento si parte da lì. della vite (pali, “sòlteri”…). Acquistata una lunga fascia di ter- Si lavora molto, anche perché nel reno che dalla strada per Branco- tempo gli ambiti dell’attività si lino arriva fino all’Adige (che una sono allargati. I camion fanno la spola con decina di anni dopo sarà spezzata Nel 1966 ai prodotti per l’edilizia Modena dalla costruzione dell’autostrada), e per l’agricoltura si sono aggiunti Angelo si mette in società con le piastrelle, i sanitari, la rubinet- Il lavoro nell’azienda è molto Renzo Chiesa e i due danno avvio teria. Articoli, questi ultimi, che intenso. Sono gli anni Settanta e alla vendita di materiali edili e di lì a poco (1971) possono fare primi-Ottanta, gli “anni d’oro” per agricoli, recintando una parte del bella mostra di sé al piano terra i Poggianella. terreno da utilizzare come magaz- della casa, nuova di zecca, realiz- Particolarmente attivo è il rapporto zino e costruendo qualche baracca zata innanzitutto per ospitare la con la zona di Modena: si portano per custodirvi i prodotti più delicati famiglia che così lascia Rovereto. giù manufatti di legno e altri mate- e preziosi. Tra i prodotti molto richiesti c’è riali; si portano su soprattutto pia- Il sodalizio tra i due durà però la calce viva (“calzìna”), raccolta strelle. Qualche volta capita che in poco: già nel ’64 Chiesa cede la in due profonde e capienti buche una giornata si facciano addirittura sua parte e se ne va (aprirà la sua che diventano rudimentali pisci- due viaggi di camion. Tanta attività ditta in viale Trento a Rovereto). Poggianella ha ora piena libertà di impostare a modo suo l’azien- da, coinvolgendo nella gestione, uno alla volta, quasi tutti i figli, o i generi. Da subito (1964) è Livio che, a 17 anni di età, va ad aiutare il padre lasciando la mansione di benzinaio presso Assunta Baldo. Poi tocca a Rosaria, la quale dapprima (1967) vi lavora d’estate, per passare a tempo pieno l’anno successivo. Quindi Claudio (1969), come impiegato e addet- to agli acquisti-vendite. Nel 1970 vi entra Mariano come autista di camion. Nel 1976 è la volta di Dio- nigi Marinetti, marito di Assunta. Più avanti tocca a Giorgio Citro- ni, marito di Nives, che nell’89, quando ci saranno radicali cambia- menti, diventa titolare del settore edilizio che da allora si chiamerà Il negozio Poggianella nel 1972 Quaderni del Borgoantico 14 99

significa anche tanta fatica, perché non ci sono tutti i macchinari e gli imballaggi di oggi a semplificare e alleggerire il lavoro: si fa tutto a forza di braccia e di spalle, col pas- samano che richiede una “catena” di persone. Il buon andamento dell’attività permette al “patriarca” Angelo di realizzare un altro obiettivo non da poco: dare a tutti i figli, oltre all’opportunità di lavoro di cui s’è già detto, anche una propria abitazione. Non che le cose siano state, in generale, così semplici come potrebbe apparire da queste sintetiche parole che le descrivo- no, perché in certi momenti si son dovuti fare i “salti mortali” per venire a capo degli impegni eco- Angelo premia due partecipanti al Trofeo Ceramiche Pogianella nomici, ma alla fine tutto è arriva- to a buon fine. mettono a dura prova i muscoli di ai maschi, ed è Gelindo Bordin, un nugolo di spalatori volontari, che sarà il favoloso vincitore Il Cross della Vallagarina nasce che vincono, però, la lotta contro della maratona olimpica di Seoul targato Poggianella il tempo; perché il primo “Trofeo (1988), a mettere il proprio sigillo Ceramiche Poggianella” va proprio sulla prima edizione. Quando nel corso del 1976 e del a Cristina Tomasini che iscriverà La ditta Poggianella, fedele alle 1977, sull’onda del lusinghiero per tre volte il suo nome nell’albo origini, continua ad abbinare il successo per l’organizzazione del d’oro, accanto a quelli di Gabriel- proprio nome alla gara femminile, campionato italiano femminile di la Dorio e Agnese Possamai, per almeno fino a quando non avven- cross alla Baldresca, l’Unione spor- limitarci ai nomi più prestigiosi gono al proprio interno quei pro- tiva Quercia di Rovereto pensa di delle prime edizioni femminili. fondi cambiamenti a cui faremo creare una gara di corsa campestre Con il 1982 il Cross apre anche cenno tra poco. di alto livello, riservata alle ragaz- ze (non a caso a loro, perché sta in quel tempo emergendo la classe eccelsa di una “sua” atleta, Cristina Tomasini di Mori, alla quale dun- que si vuole offrire un’importante vetrina), si cerca e si trova la spon- sorizzazione principale in una delle aziende leader della destra Adige, Poggianella appunto. Sede della gara è Villa Lagarina, zona Giardi- ni, dove è stato costruito il nuovo campo sportivo. Memorabile, per più motivi, la prima edizione nel gennaio 1978: perché è l’inizio di una lunga e gloriosa “avventura” chiamata “Cross della Vallagarina” che da allora ha portato, e conti- nua a portare a Villa fior di atlete e atleti di caratura internazionale; perché due abbondantissime nevi- cate dell’ultimo momento Da sinistra a destra dietro: Sergio, Livio, Nives, Rosaria, Assunta, Mariano, Iolanda; davanti Luigi, mamma Antonia Poglianich, papà Angelo, Claudio 100 Quaderni del Borgoantico 14

Nel 1989 la “svolta” che porta a questa “regìa a due” viene a man- minazione di “Edilcommercia- profondi cambiamenti care. Verso la fine degli anni Ottan- le”, da Giorgio Citroni, marito di ta, infatti, Antonietta si ammala Nives; il settore delle ceramiche e Abbiamo finora sempre parlato di gravemente, così nel 1989 Angelo, dei sanitari è acquisito da Rosaria, Angelo Poggianella come di un che sta andando verso i 76 anni di la quale, dopo la chiusura definiti- “patrón” che fa progetti, prende età, comunica ai figli la decisione va nel 2009 della Edilcommercia- decisioni, realizza questo e quel- di voler stare accanto alla moglie le, condotta negli ultimi anni 6-7 lo... In realtà bisognerebbe parla- (che morirà in quello stesso anno) e anni da Mauro Curti, è rimasta la re di una “cabina di regìa a due”, quindi di farsi da parte nella gestio- sola a proseguire la tradizione di perché accanto a lui è sempre stata ne dell’azienda. famiglia. fondamentale, in ogni momento ed La ristrutturazione interna allora è La sua azienda si chiama “PR in qualsiasi frangente di famiglia e radicale. Bagno”, una denominazione in cui di azienda, la presenza della moglie la sigla PR dà adito ad almeno un Antonietta. Lei sa ascoltare, ma sa paio di interpretazioni e cioè Pog- pure discernere, anche negli “affa- Tiene botta Rosaria con la sua gianella Rosaria o Pavimenti Rive- ri”. È lei la prima e fidata consi- ditta “PR Bagno” stimenti… La scelta è lasciata al gliera di Angelo. Gli dà appoggio, gusto dei… clienti, purché i clienti forza, coraggio. Insieme valutano Già nel 1986 Claudio aveva lascia- riprendano a farsi avanti numero- le cose e insieme prendono le deci- to l’azienda per dedicarsi a tempio si dopo questi chiari di luna che sioni più importanti, come insieme pieno alla sua “passione” di rifles- hanno messo in ginocchio centi- affrontano le difficoltà, che talvol- sologo che da anni ormai praticava naia di migliaia di aziende italiane, ta sembrano insuperabili… Forse è dopo il lavoro. Nel 1989 lasciano in modo che la tenacia di Rosaria proprio questo il segreto del “suc- anche Livio e Mariano, mentre sia premiata e che il cognome Pog- cesso” della “ditta familiare” Pog- Dionigi va in pensione. L’attività gianella continui a significare per gianella. E non a caso la situazio- viene allora sdoppiata: il settore il mondo del lavoro lagarino sana ne cambia profondamente quando edile è assunto, con la nuova deno- imprenditorialità familiare. Quaderni del Borgoantico 14 101

Spettacoli teatrali degli anni ’80 a Villa Villa Lagarina

La redazione

Le due locandine degli spettacoli prire. Una lunga frequentazione L’ARCA DE NOÈ teatrali riprodotte sopra, si riferi- riuscì a convincermi a mettere in Versione dialettale trentina di un scono agli anni 80. Si tratta di com- scena “Primavera d’autum”, testo testo di Luigi Santucci scritto ori- medie allestite dal Gruppo Teatro dialettale d’impianto classico, ginariamente in milanese. Dopo Persona di Villa Lagarina. anche se la nostra compagnia aver ripreso a proporre spettacoli Richiesto di un breve commento, aveva proposto fin lì solo testi in in lingua italiana, nel 1987, come Carlo Marzani, animatore di quella lingua italiana. La realizzazione Gruppo Teatro Persona, si volle di formazione teatrale, si è così espresso. venne accolta con molto favore. nuovo alternare col nostro dialetto. Gli interpreti erano: Bruno Zancar- Gli interpreti si possono forse rico- PRIMAVERA D’AUTUM li, Alberta Geri, Patrizia Canazza, noscere nella foto della locandina: Si tratta di un lavoro che ricordo Alberta Zandonai, Gianni Toniatti, Gianluigi Zandonai ed Alberta Geri con molto piacere. Era la prima Yvonne Giordani, Gianluigi Zan- dentro al letto, mentre da sinistra a metà degli anni 80 ed Enzo Pan- donai, Sergio Petrolli. Chi c’era la destra intorno alla testiera del letto cheri mi presentò un suo carissimo ricorda ancora volentieri perché, ci sono: Walter Longhi, Liviana amico d’infanzia, Giancarlo Bru- tra l’altro, fornì l’occasione per Pedotti, Yvonne Giordani, Mirko seghini, spiegandomi che questi un viaggio in Belgio, per andare a Marzadro, Luigino Marzadro ed aveva scritto in gioventù un testo rappresentarla davanti ai Trentini Erica Bertagnolli. L’allestimen- teatrale che valeva la pena di risco- emigrati là. to partecipò al “Sipario d’oro” ed 102 Quaderni del Borgoantico 14

ebbe buoni giudizi critici. Anche in questo caso, come per tutti i nostri lavori, la scenografia, sempre ori- ginale e significativa, era opera di Gianluigi Zandonai.

Queste tre foto risalgono all’incir- ca alla seconda metà degli anni 80 e testimoniano una breve rappre- sentazione teatrale. In quel periodo la Filodrammatica di Villa Lagari- na aveva da qualche anno sospeso la propria attività mentre il Gruppo Teatro Persona continuava a pro- porre le sue rappresentazioni, sep- pure con un ritmo molto blando. Gli attori che si vedono qui hanno collaborato con ambedue le forma- zioni. Sono in scena (da sinistra a destra): Alfonso Prezzi, Yvonne Giordani, Gianni Toniatti, Alber- ta Geri e Sergio Petrolli. Lo spettacolo venne proposto in occasione di una visita pastorale dell’Arcivescovo alla parrocchia di Villa Lagarina. Si trattava di una breve scenetta brillan- te (circa 20 minuti la durata), preparata per l’avvenimento in fretta e furia, con pochissime prove (forse 3).

Si vedono in azione Alberta Geri e Sergio Petrolli. In quel periodo Qui nell’ordine vediamo: Alfonso Prezzi, Yvonne Giordani, Gianni il teatro era inagibile per cui il palcoscenico per questa, come per Toniatti ed Alberta Geri. L’allestimento era estremamente scarno altre rappresentazioni, venne realizzato presso la Scuola Media, in ed essenziale a causa dei pochi giorni a disposizione per l’eventua- quella sala che si sarebbe poi utilizzata come mensa. le realizzazione, ma anche perché la sala non si prestava affatto ad un uso teatrale. Quaderni del Borgoantico 14 103

In memoria di ADALBERTO LIBERA Un convegno a Villa Lagarina ed una mostra al Mart di Rovereto

Elisabetta G. Rizzioli

Adalberto Libera, nato a Villa La seconda, organizzata nel 1931 (1937); per l’Esposizione Univer- Lagarina nel luglio 1903, è fra i ed inaugurata da Mussolini alla sale romana, oltre al Palazzo dei primi fautori del movimento per Galleria di Roma, diretta da P. M. Congressi, progetta il grande Arco l’architettura moderna in Italia. Bardi, segna l’inizio della polemica simbolico e partecipa al concorso Nel 1927, ancora studente, entra con l’ambiente accademico e sca- per il Palazzo dell’Acqua e della a far parte del Gruppo 7, sorto nel tena un vivissimo contraddittorio. Luce (1939). Durante la guerra, si 1926 nel Politecnico di Milano ad Sciolto il M.I.A.R., Libera lavora ritira a Villa Lagarina nel palaz- opera di Gino Pollini, Luigi Figi- come professionista indipendente zo di famiglia, tralascia l’attività ni, Giuseppe Terragni, Guido Fret- associandosi di volta in volta con professionale e si immerge nella te, Ubaldo Castagnoli, Sebastiano i migliori architetti dell’ambien- riflessione sui temi fondamentali Larco e Carlo Enrico Rava. Quale te romano quali ad esempio De dell’architettura. Centinaia di fogli membro del Gruppo 7, partecipa Renzi, Montuori, Ridolfi, Vaccaro. densi di annotazioni e schizzi, all’enunciazione del programma Si segnala per la partecipazione alla testi, pubblicazioni sugli elementi del razionalismo architettonico Mostra della Rivoluzione Fascista dell’alloggio e dell’abitare docu- italiano pubblicando alcuni scrit- allestita al Palazzo delle Esposi- mentano il profondo studio fatto ti programmatici su «Rassegna zioni di Roma nel 1932. L’impor- da Libera sulla ‘casa dell’uomo’, italiana» fra il dicembre 1926 ed tanza dell’occasione e il successo elaborati classificati dallo stesso il maggio 1927, quando parteci- del progetto gli aprono la via ad Libera con la dicitura ‘progettazio- pa con il progetto ‘Alberghetto a una serie di incarichi per allesti- ne senza committente’. Ritornato mezza montagna’ all’esposizione menti e padiglioni effimeri come a Roma nel 1947 inizia una lunga ‘Die Wohnung’ per l’inaugurazio- quelli per l’Esposizione Mondiale collaborazione con l’Ina-casa in ne delle case del Weissenhof di di Chicago nel 1933, l’Esposizio- qualità di direttore della sezione Stoccarda. Nel 1928 fonda e dirige ne di Bruxelles del 1935 e per le architettura che lo porta nel 1954 il M.I.A.R. (Movimento Italiano mostre al Circo Massimo di Roma, alla costruzione dell’Unità di abi- per l’Architettura Razionale), ente sempre in collaborazione con De tazione orizzontale al Tuscolano di cultura e di propaganda per il Renzi. Negli anni Trenta realizza a a Roma. Il suo interesse si sposta rinnovamento dell’architettura ita- Roma importanti opere pubbliche sempre più dallo studio dello spa- liana, e nello stesso anno organizza come il Palazzo postale all’Ostien- zio abitativo alla scala del quartiere con Minnucci la prima Esposizione se (1933) e il Palazzo dei Rice- e della città. L’attività progettuale di Architettura Razionale a Roma. vimenti e dei Congressi all’E42 alla metà degli anni Cinquanta si 104 Quaderni del Borgoantico 14

intensifica con la realizzazione del denza verso l’architettura contem- A 50 anni dalla morte (e 110 anni Palazzo della Regione a Trento, poranea poiché rappresentativa del dalla nascita) il Mart di Rovereto del Palazzo per uffici in via Tori- pensiero del tempo presente e dello ha poi dedicato un omaggio all’ar- no a Roma, il Villaggio Olimpico spirito con cui si dovrebbe guarda- chitetto trentino, maestro dell’ar- sempre a Roma e la cattedrale della re al futuro. Cristiana Collu, diret- chitettura moderna italiana, rappre- Spezia. Nominato nel 1951 mem- trice del Museo di Arte Moderna e sentato da una rassegna espositiva bro dell’Accademia Nazionale di Contemporanea di Trento e Rove- (“Adalberto Libera. La città idea- San Luca a Roma, vince due anni reto, è invece intervenuta presen- le”) tenutasi dal 22 giugno all’8 più tardi il concorso per la cattedra tando le iniziative legate a Libera, settembre, che ha offerto un nuovo di Composizione Architettonica e essendo la sua presenza intesa a punto di vista sull’opera del mae- comincia ad insegnare alla facoltà sottolineare una delle vocazioni stro. Il curatore della mostra, l’ar- di Architettura a Firenze, per esse- dell’istituzione museale, ovvero chitetto Nicola Di Battista, ha scel- re nel novembre del 1962 chiama- quella di raccogliere, raccordare e to infatti di approfondire il lavoro to ad insegnare all’Università degli condividere gli stimoli provenien- di Libera attraverso la selezione di Studi di Roma “La Sapienza”. Di ti dal territorio, in ordine ad una alcuni progetti fra i più significati- li a poco muore improvvisamente strategia orientata a pensare ad una vi, la cui lettura, sorprendentemen- nel pieno della sua attività profes- politica culturale che non abbia te inedita, intende attualizzare le sionale di architetto, di insegnante confini e non rimanga costretta in modalità di formazione di uno stile. e di ricercatore. semplici ambiti locali. Se lo sfor- In questo modo è stata ripercorsa zo deve essere quello di aggregare la storia professionale di Adalberto Nel volume La mia esperienza di le persone, di farle lavorare insie- Libera, con particolare attenzio- architetto Libera esprimeva il pro- me e di concentrare le energie in ne al periodo di formazione e agli prio legame con Villa Lagarina, che una riflessione comune, anche sul esordi, ove più forte risulta la sua lo ha ricordato lo scorso 5 aprile futuro, l’accento è caduto sull’U- volontà di proporre un linguaggio 2013, in occasione del cinquantesi- niversità di Trento e, segnatamen- moderno ed internazionale, attra- mo anniversario dalla morte avve- te, su Marco Tubino, direttore del verso l’interpretazione degli indi- nuta il 17 marzo del 1963 con un Dipartimento di ingegneria civile, rizzi del Razionalismo europeo. convegno (“Ricordo di Adalberto ambientale e meccanica, e l’archi- Nell’Italia fascista il settore degli Libera”) svoltosi presso il Palazzo tetto Giuseppe Scaglione, promo- allestimenti espositivi era l’unica che porta il suo nome. L’incontro tore e curatore del progetto «Cat- palestra possibile per gli architetti è stato pensato quale occasione tedra Adalberto Libera per l’archi- razionalisti, le cui tensioni creati- per favorire la conoscenza e l’ap- tettura e la cultura del progetto nel ve d’avanguardia erano tenute a profondimento di un personaggio territorio del Trentino», prospetto prudente distanza dal regime. In che ha rappresentato un capitolo culturale, scientifico e didattico questo settore Libera esprime con importante e significativo per la il cui scopo è negli intendimenti grande chiarezza un’idea di archi- storia dell’architettura italiana del quello di promuovere ulteriormen- tettura capace di mettere in relazio- Novecento. Sono intervenuti l’ar- te, tanto in ambito locale quanto ne il contesto storico con le forme chitetto Giovanni Marzari, al quale internazionale, la figura di uno fra della città moderna, come acca- va il riconoscimento di aver valo- i più apprezzabili architetti trentini, de ad esempio per l’allestimento rizzato, attraverso la ricerca, lo che attende da tempo un’adegua- della mostra delle colonie estive studio e numerose pubblicazioni, ta valorizzazione e collocazione. e dell’infanzia al Circo Massimo l’opera di Libera e di aver curato Tale cattedra intende inaugurare a Roma nel 1937. Dotato di una diverse iniziative che hanno avuto al contempo una nuova stagione notevole abilità nel disegno, Libera luogo a partire dagli anni Ottanta di qualità e cultura del progetto è solito rappresentare i propri pro- che ne hanno messo in evidenza la contemporaneo, che si esprime getti con magistrali vedute prospet- modernità; l’architetto Nicola Di attraverso la valorizzazione e la tiche, quasi sempre di spazi interni, Battista che di Libera ha condotto diffusione delle esperienze locali alcune conservate, altre andate per- alcuni studi sullo spazio abitativo; già proiettate verso l’innovazione dute e di cui si hanno oggi solo le l’architetto Fabio Campolongo per anche se fortemente ancorate alle riproduzioni fotografiche in bianco la Soprintendenza dei Beni archi- loro radici storiche ed alla tradizio- e nero. Queste prospettive riescono tettonici e archeologici della Pro- ne del costruire. Il progetto intende a dar conto e a raccontare il proget- vincia Autonoma di Trento, che inoltre attivare una nuova proficua to senza l’ausilio di altri elaborati ponendo l’accento sull’architettu- rete di connessione fra Università, ed è per questo che Di Battista ha ra di Libera, l’ha stringentemente centri di ricerca, enti pubblici ed deciso di renderle protagoniste di connessa all’attenzione e alla poli- imprese per collegarli e raccordar- tutta l’esposizione. L’allestimento tica di sensibilizzazione, adottata li ad un sistema di riferimenti e di della mostra, a cura invece dell’ar- in questi anni dalla detta Soprinten- relazioni. chitetto Giovanni Maria Filindeu, Quaderni del Borgoantico 14 105

si è articolato attorno a 14 grandi riproduzioni delle vedute prospet- tiche dei progetti selezionati; il visitatore ha avuto modo di entrare come protagonista nell’architettura di Libera, coglierne gli aspetti più legati alla composizione ed assu- merli come valori assoluti da inter- pretare nell’attualità. Accanto alle grandi foto sono stati esposti anche materiali d’archivio originali rela- tivi ad ogni progetto, quali schizzi, fotografie, pubblicazioni d’epoca e soprattutto preziose relazioni tec- niche redatte da Libera stesso. Da questo primo spazio si raggiunge- vano vari ambienti, ciascuno dei quali ospitava una sezione della mostra: la prima dedicata ai dise- gni realizzati da Libera nell’arco della sua vita su temi e con tecni- che differenti, la seconda ad una raccolta di tempere originali con alcune sue architetture, la terza ai progetti a pianta centrale. Nell’ul- tima sezione, interamente riservata alla gigantografia della Città ideale del 1937 - una stampa da negativo su vetro di cm 18 x 13, di collezio- ne privata -, come in una boule à neige Libera disegnava un paesag- gio naturale e monumentale, rias- suntivo e compendiario dell’Italia, che faceva da sfondo ad un grande ambiente con una scena convivia- le, iconizzando il proprio concetto di architettura nella casa dell’uo- mo, ove lo spazio respira. 106 Quaderni del Borgoantico 14

PALAZZO MADERNINI Due appendici all’articolo di Maria Beatrice Marzani in Quaderni del Borgoantico 1

Antonia Marzani

1 suo proprietario, il conte Giorgio – era però, cioè è, doppia. Infat- Finestre in piazza Riolfatti e Marzani (1896-1954), vedovo, con ti risale a due degli otto figli di formazione di un sogno i figli Eleonora, Maria Teresa e Lorenzo Marzani (1766-1835) e Massimiliano, e saltuariamente la di Anna de Bernardi, Agostino e Diceva la cara mamma: “Com’è madre Marie Henikstein, la fami- Lorenzo, che sposarono, Agostino bella la casa dei Madernini, bassa glia dei “polesi”, così chiamati Rosa Madernini figlia di Adamo, in mezzo a tante case alte, eppure anziché con il loro cognome, che e Lorenzo Maria Guglielmina sempre piena di sole”. infatti io non ricordo, perché pro- Montalbano, figlia di Maria Teresa La guardava specialmente dalle fughi da Pola, in affitto, e la fami- Madernini sorella di Adamo, e di finestre del suo bagno, proprio di glia di Franz Nober con moglie e Giorgio Montalbano, uno spagnolo fronte, e al di sopra del suo tetto, due figli, con mansioni di custo- arrivato in Trentino con Napoleone nelle giornate d’inverno, ammira- di. Anche i Nober erano arrivati (1766-1821). va la cima candida del Cornetto. a Villa Lagarina da lontano, forse Avendo due fratelli sposato due Però, a parte il sole, non sembra- dall’Austria. A me faceva molta prime cugine i loro figli erano cugi- va una casa allegra, né era abitata impressione l’anziano Franz per- ni insieme in primo e terzo grado, i dalla famiglia Madernini, estinta ché aveva il gozzo. loro nipoti in terzo e quinto, i loro già all’inizio dell’Ottocento1. La Il conte Giorgio e figli trascor- pronipoti in quinto e settimo. Que- mamma la chiamava così per- revano molto tempo in Austria o sto era il grado di parentela tra mio ché alla famiglia Madernini era altrove, lontano da Villa Lagarina padre Pietro (1889-1974), pronipo- appartenuta e ne era uscita Rosa che gli doveva sembrare un luogo te di Agostino e Giorgio Marzani, Madernini bisnonna di mio padre periferico e solitario e forse anche pronipote di Lorenzo. Pietro. troppo italiano. Dopo Maria Guglielmina, tutte le Quando ero bambina, negli anni La parentela, ormai lontana, tra la mogli dei “Marzani di là” sono quaranta e primi cinquanta, ci nostra famiglia e quella di Giorgio venute da oltre Brennero: Leoca- vivevano tre famiglie: quella del - i “Marzani di là” per la mamma dia Sprinzenstein moglie di Guido, Marie Henikstein moglie di suo figlio ancora Guido e Marie Bel- legarde moglie di Giorgio, men- tre dopo Rosa Madernini tutte le mogli del nostro ramo sono state come lei trentine: Maria Clemen- tina Pompeati moglie di Agostino figlio di Agostino, Maria Men- ghin moglie di suo figlio Carlo ed Adriana Cesarini Sforza, moglie di mio padre Pietro. Inoltre con il diffondersi nell’Ot- tocento della sensibilità romantica, Agostino figlio di Agostino si dif- ferenziò dal padre molto legato a Vienna, sviluppando e trasmetten- do ai suoi discendenti fino a noi un deciso senso di appartenenza al “bel paese là dove ‘l sì suona”2. Anche piazza Riolfatti a Villa Panorama dalle finestre di casa Marzani verso piazza Riolfatti in un disegno incompiuto di Lagarina era attraversata quindi dal A.M. ragazzina solco che dopo l’Irredentismo3 e la Quaderni del Borgoantico 14 107

Grande guerra aveva diviso l’ari- che conoscevano bene in quanto stocrazia trentina in filoaustriaca e nostro cugino in terzo grado per- filoitaliana. chè suo nonno Giuseppe Menghin Non solo sotto questo profilo, era fratello della nostra nonna anche sotto molti altri i “Marzani Maria e della zia Violante. di là” ci sembravano molto diver- Nel 1951 si sposò Eleonora, con si da noi, tuttavia, pur vedendoci Gianni Giacomello, proprietario di poco e come da lontano, direi che un negozio di giocattoli di Trieste, ci amavamo. un matrimonio strano, per “I Mar- Giorgio era piuttosto tarchiato con zani di là”, italiano e borghese, ma grandi baffi scuri. Dalle finestre di Sissi Marzani (1922-1971) ritratta dall’ar- Gianni era elegente e simpatico e casa nostra guardavo la sua auto- tista roveretana Rolanda Polonsky fu un matrimonio molto felice. mobile girare intorno alla fontana Nel 1954 arrivò la notizia della e fermarsi vicino alla colonna che trale della casa, aveva ammirato mia morte improvvisa e prematura – regge il nostro caro “Popo” lambita sorella Lamberta bambina intenta a aveva cinquantotto anni - di Gior- dai rami frondosi degli ippocasta- specchiarsi nei vetri. gio Marzani, d’infarto, in un alber- ni. Lui scendeva, andava ad aprire Eleonora-Lori e Maria Teresa- go di Genova dove si trovava per il portone ora dei Zandonai e poi Sissi, nate nei primi anni venti, affari. risaliva in macchina per scompa- erano già delle belle donne quan- È stato nella cupa circostanza del rire nella sua bella corte. Se fossi do le mie due sorelle più grandi suo funerale che sono entrata per stata più grande avrei pensato che Maria Beatrice e Carla erano solo la prima volta in casa Madernini era un gran bel uomo, ma allora delle ragazzine che frequentavano tenuta per mano dalla mamma o ero colpita senza rendermene conto le superiori a Rovereto o i primi dal papà. dall’eleganza quasi solenne dei anni di università e studiavano su Il feretro era nella sala grande, in suoi movimenti e quell’ immagi- un tavolino fatto fare apposta dal mezzo alla parete di fondo, rivolto ne si è scolpita dentro di me come papà collocato di fianco all’ultima verso chi entrava. C’erano molte un’opera d’arte. Così fa la memo- finestra a destra al secondo piano persone che parlavano sottovoce. ria: crea dentro di noi le sue opere, della nostra casa, cioè una delle Suo figlio Massimiliano lo vedo di che poi ci tengono compagnia due finestre della camera della zia profilo, bello come il padre, appog- nell’avanzare degli anni. Violante. Da quella finestra, alta giato allo stipite sinistro della porta Viceversa parecchio tempo dopo Ele- sopra il portone principale di casa della sala. Non ricordo la sua anzia- onora detta Lori raccontava affettuo- Madernini, ammiravano ed erano na mamma, chissà quanto dolente, samente che dalla finestra della sua anche un po’ gelose dei cavalieri che dopo ancor più di prima avrà stanza da letto, una delle due finestre che andavano a trovare le cugi- camminato piegata in due sul suo ai lati del balconcino del corpo cen- ne, in particolare Nino Taxis, bastone.

Max Marzani con la moglie Lilika Cristo- Giorgio Marzani festeggia con la figlia Lori ed il genero Gianni Giacomello il 7 aprile 1951 mannos 108 Quaderni del Borgoantico 14

Negli anni seguenti ci siamo visti Ma soprattutto, il nome Maderni- “C’è una rosa senza spini, è la di più con “i Marzani di là”. ni evoca lei, la mia trisavola Rosa Rosa Madernini” pare dicesse il Nell’estate del 1958 Sissi sposò moglie di Agostino, detta spes- poeta Giovanni Prati4 nei salotti Wulli Ceschi a Santa Croce, cugi- so Rosina, come la conosciamo di Trento, dove Rosa e il marito no di mio padre, creando tra noi e attraverso due ritratti, tutti due erano andati a stare nel bel palazzo loro un terzo legame di parentela. che fanno coppia con un ritratto acquistato dalla famiglia Malfatti Alla fine dello stesso anno Max del marito, uno più grande in sala, al numero 491 di Contrada Larga, sposò Lilika Cristomannos, una vestita di azzurro, ed uno più pic- ora via Belenzani, e noi bambini vivace e simpatica greca, vedova colino, tutti con le loro belle corni- giù a ridere, dato che specialmen- e con qualche anno più di lui, con ci stile impero come i suoi vestiti. te nel ritratto col vestito azzurro la quale per alcuni anni abitò per periodi abbastanza lunghi nella parte di casa Madernini ora Zando- nai, quella verso est, con il cortile più grande, che nelle divisioni tra i tre fratelli era rimasta a lui. Nel frattempo Lori e Sissi avevano venduto la parte della casa rimasta a loro, verso ovest, che abbraccia il cortiletto più piccolo e più elegan- te al geometra Buselli svuotandola purtroppo del suo pluristratificato e prezioso arredamento. Forse l’esclamazione della mamma: “Com’è bella la casa dei Maderni- ni…” non è dei tempi in cui c’era lo zio Giorgio, ma di questi anni, quasi un saluto davanti al suo disfa- cimento. E potrebbe esser stato di quei tempi il mio dire ogni tanto al papà: “compriamola noi quella casa”, ma il papà rispondeva che noi di casa L’arredamento che non c’è più nella sala grande di casa Madernini ne avevamo abbastanza. Il nome Madernini non evoca solo una famiglia e una casa, evoca anche una stanza di casa nostra detta una volta “saletta dei Mader- nini” anche se adesso ce ne siamo dimenticati e la chiamiamo “anti- camera della sala”. Ci sono appesi i ritratti di tre prelati della fami- glia e fino a qualche anno fa anche quelli di Adamo Alberto Maderni- ni con la moglie Claudia Giovan- nelli ora emigrati in un salottino più interno, tutti presumibilmente portati in dote da Rosa Madernini. Se penso alla saletta dei Maderni- ni vedo una stanza piuttosto buia, invece se penso all’anticamera della sala vedo una stanza lumino- sa. Chissà, forse una volta veniva aperta meno la sua grande finestra verso il giardino con la vista che sale verso Pedersano, Castellano Panorama dalla finestra della saletta dei Madernini con Pedersano e Castellano in un dise- e lo Stivo. gno di A.M. del 1958 Quaderni del Borgoantico 14 109

Il geometra Buselli nuovo pro- prietario della parte ovest di casa Madernini non la abitò ed anche la impoverì vendendo o portando altrove un soffitto, qualche serra- tura e chissà, magari molte altre cose che forse vi aveva trovato, ma si rese ugualmente benemerito per- ché le aggiustò il tetto. Non visse a lungo e la vedova dopo varie trattative con altri potenziali acquirenti vendette la casa all’av- vocato Michele Puglia, che negli anni ottanta fu nostro buon vicino ed amico. All’epoca di quelle trattative, in un grigio pomeriggio di novembre c’erano nel salotto della mamma, che ha una bifora a pochi metri dall’erker di casa Madernini, parec- chi amici milanesi e trentini che io Un grande fazzoletto di Rosa-Rosina Marzani Madernini avevo invitato a pranzo. Seduto sul divano proprio davanti alla bifo- ra il marito della nostra carissima il suo naso sembra piuttosto pun- Francesca non volevano andare a amica Verena Taxis e carissimo gente. villeggiare nella villa di , amico anche lui Mauro Rubino E vicino a lei compaiono la cugina che la zia Felicita Marzani (1731- Sammartano diceva alla mamma: Maria Guglielmina Montalbano e 1829) aveva acquistato per il nipo- “È bellissima la casa di fronte. Me suo padre, il misterioso Giorgio, te Lorenzo loro padre, perché era la comprerei volentieri”. ben presto allontanatosi da moglie un luogo troppo solitario e lontano Negli anni seguenti, ospite di e figlia eppure mai dimenticato da corteggiatori e divertimenti. Michele Puglia, sono entrata per la se ancora oggi uno dei pronipoti Francesca poi, andata sposa ad seconda volta, con non poca emo- dello zio Giorgio si chiama Gior- Antonio Libera6 pare dicesse addi- zione, in casa Madernini, a circa gio. rittura che il matrimonio è la tomba trent’anni dalla morte dello zio E intorno il mondo di quella gene- dell’amore e che amasse andare con Giorgio. Se penso che adesso ne razione che in gioventù ha vissuto i suoi amici in una bella casetta di sono passati altri trenta mi vengo- forse ancora la leggerezza e l’al- delizie campagnole che fino a qual- no i brividi, tanto lunghi mi sem- legria settecentesche, nella matu- che decennio fa potevamo ancora bravano allora i primi, tanto brevi, rità ha visto i suoi figli incantarsi vedere sulla strada per Pomarolo, un lampo, mi sembrano adesso i e perdersi negli entusiasmi e nelle poi ingoiata da un ampliamento e secondi. angosce romantiche, nonché esse- ristrutturazione infelici. In quell’occasione mi ha fatto re divorati dalla tubercolosi, ed molta impressione vedere la nostra in vecchiaia, se l’ha raggiunta, casa da quel punto di vista, così s’è ritrovata nella melanconia del vicino e insieme per me assoluta- pieno Ottocento e nella pesantezza mente nuovo. del Positivismo5. In seguito anche Michele, almeno Certamente non ha raggiunto la una volta, è venuto a guardare la vecchiaia Maria Guglielmina rapi- sua casa dalle finestre della nostra ta dal colera nell’estate del 1855, e ci si è fermato davanti a lungo, benché il medico dottor Benvenuti credo ormai per cominciare a salu- le dicesse: “Non si preoccupi, con- tarla, perché stava già pensando ad tessa, si ammala solo gente bassa”. altre cose da fare, ad altri luoghi Ma da giovani, lei e forse anche dove andare. Rosa, erano allegre, magari anche Se potessi - periodo ipotetico troppo. dell’irrealtà naturalmente, dato Le quattro sorelle di Agostino e che la vita è ben più complicata - Lorenzo, Giosefa, Maria, Anna e Rosa vestita di azzurro considerare la mia facendo di casa 110 Quaderni del Borgoantico 14

Madernini il suo centro, vedrei all’i- Ma mi rivedo anche parlare con tissimo che venissero Vito Piz ed nizio dieci anni di infanzia ignara qualche collega o amico o amica Anetta Tonini vedova del Richeto e felice, fino al funerale dello zio del progetto di acquistare la casa calier, perchè avevano lavorato per Giorgio, quando, attraverso i miei dei Madernini. Il sogno di ripara- “i Marzani di là” ai tempi dello zio genitori, non solo la sempre prou- zione stava diventando progetto. Giorgio. stiana7 mamma, tengo a sottolinea- Per concretizzarlo dovevo però Vito, purtroppo scomparso nell’a- re anche il papà, ho sentito quella vendere due appartamenti che prile di quest’anno, che fin dal morte come qualcosa di più di una avevo a Milano, ma Michele è 1937 ancora quasi bambino aveva sola morte, come una di tante tristi stato più svelto di me ed ha fra- coltivato il fondo Campestrino falle in un mondo in disfacimento. zionato la casa in varie parti ven- prima dei “Marzani di là” e poi Poi un po’ più di trent’anni di for- dendole a Paolo Pezzato, fratello nostro, arrivato in alcuni locali mazione di un sogno - appunto un e cognato. Qualche tempo dopo seminterrati che Michele Puglia sogno - di riparazione e poi un po’ però la famiglia Pezzato ha rinun- aveva cominciato a predisporre per meno di trent’anni di cantiere. ciato all’impresa e Paolo, anche farne un ristorante ha detto: “Chì I primi due periodi ho cercato di lui buon amico, mi ha proposto di gh’era i bòi” con la sua bella ò accennarli in questa prima appen- subentrarle. larga da naldenèr. Un bravissimo dice all’articolo ben più serio e E qui non mi basteranno mai le uomo, che ha retto solidamente la costruttivo di mia sorella Maria parole per ringraziare le mie sorel- sua famiglia nella buona e nella Beatrice, il terzo proverò a ricor- le Carla, Lamberta e Maria Beatri- cattiva sorte ed ha curato il Cam- darlo nella seconda. ce senza il cui aiuto il progetto non pestrino come un giardino. Il lavoro di Maria Beatrice è basato avrebbe potuto compiersi. Anetta, cameriera anche da noi sia su documenti conservati negli Carla adesso non c’è più, se n’è dopo che dallo zio Giorgio, nella archivi pubblici, sia su documenti andata anche lei, il 2 settembre sala grande scuoteva la testa come conservati in casa nostra, special- 2005, ma aveva collaborato atti- in un posto che non conosceva, ma mente un numero infinito di lettere vamente acquistando un apparta- in cima alle scale, vicino alla soffit- da lei pazientemente catalogate, let- mento della casa, che poi mi ha ta, ha individuato un angolo dedi- tere che era stata però la mamma a lasciato, e sostenendo tutta l’ope- cato alla pulitura delle scarpe e in far rivivere nel nostro presente leg- razione con il suo spirito generoso una stanza ci ha descritto la posizio- gendole, raccontandocele e chiac- e costruttivo” anziché “con il suo ne degli ospiti delle serate dei suoi chierandone con Lilika, moglie di carattere forte e semprepositivo. tempi: “Chì gh’era sentada zò la Massimiliano, che credo avesse Vorrei ringraziare anche Daniela contessina Sissi, chì el conte Fedri- ancora altre lettere. Così alcune Ceschi, proprietaria di due appar- gotti, chì la contessa del lago”8. delle “facce” dei nostri lari chiuse tamenti della casa con la quale sto Purtroppo la cara Anetta non si nelle cornici hanno riavuto voce condividendo oneri e sorprese del affaccia più al poggiolo di casa ed anche altri di cui non conoscia- restauro di tetto e facciate. zuca in via XXV Aprile perché la mo neppure le facce tra cui Maria Fin qui la parte del cantiere relativa Guglielmina che scriveva al cogna- all’acquisto. to Pietro, un altro fratello di Agosti- La parte relativa al restauro ed al no e di Lorenzo che il suo cane, che riarredamento è molto più difficile in sua assenza le aveva affidato, a da raccontare perché in essa aspetti sentire il suo nome alzava le orec- pratici e sentimentali si intrecciano chie. Voci che hanno contribuito e si confondono troppo tra loro. non poco ad alimentare il sogno di Entrando in quelle stanze ormai un ritorno in casa Madernini. svuotate da ogni vita che mi aveva preceduto ho cominciato col sen- tirle come qualcosa di mutilato sia 2 per lavori distruttivi che vi erano Il cantiere e la riparazione che stati fatti sia perché erano e sono non tiene, ma continua solo una parte di un tutto ormai diviso, prive del collegamento con Michele Puglia ha cominciato a funzioni che ne erano state parte dire di voler vendere la casa all’in- integrante. circa nello stesso periodo in cui la Tra i molti visitatori dei primi tempi nostra cara mamma ci ha lasciato, incuriositi da un fatto così strano, il 7 settembre del 1991. una casa antica e grande che non Ricordo la sua sofferenza e dopo il veniva frazionata, ma almeno in Dove si pulivano le scarpe al tempo dello pensiero delle sue stanze vuote. parte ricomposta, ho tenuto mol- zio Giorgio Quaderni del Borgoantico 14 111

In salotto da pranzo, durante l’ap- plicazione come nuovo soffitto - quello che avevo trovato è appunto una slabbratura - di un grazioso soffitto di assi dipinte provenienti dalla casetta della Sega - molti anni fa recuperate dal papà quando l’ha purtroppo venduta e gentilmente concessemi da mio fratello Agosti- no - ci siamo accorti che le pareti in passato erano state decorate ed abbiamo potuto riportare alla luce una decorazione a riquadri verde e grigia stile tardo impero. Anche in una stanza da letto è riap- parsa ed abbiamo riportata alla luce e restaurata una decorazione floreale stilizzata bianca e azzurra, Vito Piz al “Campestrino” molto meno antica, ma carina. Nel giroscale sono in corso dei son- daggi, ma ormai è quasi certo che sua età avanzata ha suggerito alla Georges - lei lo nominava in fran- anche lì si potrà recuperare una figlia Franca di portarla più vicino cese - non c’erano gabinetti”. decorazione forse di metà ottocento. a se a Nogaredo. Di questa parte del cantiere mi Quanto all’arredamento, ben lungi La sento ancora nel guardaroba di sembra di poter essere soddisfatta anch’esso dall’essere finito, del casa nostra dirmi, mentre stirava, sia per la funzionalità, sia perché resto l’arredamento è una cosa che che nella famiglia dello zio Gior- nulla è stato eliminato o sostituito, non finisce mai e i mobili si chia- gio la persona “pù intrante” era la se non proprio le evidenti slabbra- mano appunto mobili, è ben lungi contessina Sissi e che in tutte le ture prodotte da lavori preceden- anche dal soddisfarmi. famiglie c’è sempre una persona ti non ben concepiti o lasciati in È fatto di cose che mi hanno lascia- “pù intrante” degli altri. “E da noi sospeso. to il papà, la mamma e la Carla nel qual è la persona “pù intrante”?” le Più difficile è stata la tinteggiatura, suo appartamento, di cose che ho ho chiesto. “La contessina Carla” è ben lungi dall’essere finita, e che ricevuto in regalo, di cose che ho stata la sua pronta risposta. però ha già rivelato delle sorprese. comprato io ed infine di cose, le più, Nella riorganizzazione delle stan- ze, sempre tenendo fermo il prin- cipio di stare più attenta agli sti- moli che mi venivano da esse che alle mie esigenze, ho cercato di fare in modo che dalla soffitta, al cortile, alle cantine, esse ritrovas- sero il più possibile il loro essere un tutto unico, utilizzabile però anche come quattro parti separate, tre appartamenti più una zona di rappresentanza, senza che di que- sto ci si possa accorgere se non nei momenti di chiusura delle porte tra le quattro zone. Dove non arrivava il vecchio riscaldamento ad aria calda è stato necessario fare altri tre impianti nuovi, più tre cucine e ben cinque bagni, questi ricordando la cara amica Josi Lodron che alla notizia del mio progetto di comprare quel- la casa aveva detto: “Nella casa di Il giardino di casa Cesarini Sforza a in un disegno di A.M. del 1958 112 Quaderni del Borgoantico 14

quale in una calligrafia infantile si precedenti. Partendo dal più antico: legge la firma “Pierino Marzani”. avorio, due strati di bianco, giallo, primo segno della presenza del mio nero, bianco di nuovo e rosso. Que- papà a Villa Lagarina dove il nonno sto dove l’intonaco si era conserva- Carlo ha fissato la sua residenza nel to, dove non c’era più, rifarlo con 1896, quando lui aveva sette anni, materiali il più possibile simili agli dopo aver dolorosamente venduto antichi e dipingere le parti rifatte in il palazzo di via Belenzani. modo da armonizzarle con quelle Ed ancora il regalo di nozze dei conservate. La Soprintendenza ha miei genitori a Wulli e Sissi - anco- approvato questa linea di azione e ra intonso dal 1958 - riconoscibile durante tutta l’estate scorsa il signor dal loro biglietto di auguri. Georg Gebhard di Velturno, pre- Nel concludere il suo articolo in sentatomi dal prezioso dottor Hel- Quaderni del Borgoantico 1 mia mut Stampfer già Soprintendente sorella Maria Beatrice ha parole ai Beni Culturali per la Provincia di che danno piena soddisfazione al Bolzano, con la sua piccola ditta ha mio sogno di riparazione e gliene fatto il lavoro. La firma di Pietro Marzani bambino su un quadernetto forse di Leocadia Marza- sono molto grata, ma io, pur sod- Non stupisca nell’elenco degli stra- ni Sprinzenstein disfatta di aver fatto ritornare in ti di colore vedere anche il colore casa Madernini due delle tre fami- nero. Anche il cortile di casa Mar- glie, Priami, Madernini e Marzani zani è stato per un certo periodo per le quali ringrazio moltissimo la che l’anno posseduta più a lungo, dipinto di nero, come era eviden- carissima amica Francy Volpini de di averla difesa dal diventare una te prima del rifacimento delle sue Maestri figlia di Josi Lodron che ha banca o un condominio ITEA, di facciate nel 1985. In famiglia si suggerito alle mie cugine Manetti averle ridato un’atmosfera signo- diceva che il lavoro era stato ordi- e Lori Ceschi a Santa Croce figlie rile, di accoglierci tante persone nato dallo zio Pierino, cioè Pietro di Wulli e Sissi di affidare - fino a sia con manifestazioni pubbliche fratello di Agostino e Lorenzo, nuova destinazione - a me in casa che con inviti privati, ho capito perché quando passeggiava sulle Madernini mobili, quadri e varie che ritornare, riparare è in realtà logge gli dava fastidio il sole. È altre suppellettili dei loro genitori impossibile. curioso vedere che forse negli stes- che non possono essere contenute Ogni tempo è quel tempo e non può si anni anche la casa a lui di fronte nelle loro attuali case di dimensio- essere un altro e i mondi, le storie dove stava il fratello Lorenzo era ni più ridotte. e i sentimenti che evocano le cose dipinta di nero. Tutte queste cose, che vanno dalla ce lo ricordano ad ogni sguardo. Il Sono soddisfatta? Forse. Se potes- metà del Settecento ai primi del filosofo Henri Bergson9 ha scrit- si ricominciare lascerei anche Novecento, dal punto di vista este- to che noi “ci accresciamo della lo strato di colore grigio, che era tico possono benissimo comporsi nostra durata”. E non possiamo ancora abbastanza ben conservato in modo armonico dentro le stanze cancellare nulla di quanto abbiamo quand’ero bambina e che ho visto di casa Madernini, senza peraltro vissuto. pian piano deperire nei miei sette poterle rendere meravigliose perchè Possiamo invece, con un colpo decenni di vita, e chiederei al signor non sono cose meravigliose, ma di spugna, togliere uno o tutti gli Gebhard di “abbassare” come dice sono cose che evocano mondi diver- strati di colore dalle facciate di una lui, cioè equilibrare, meno. E così si, quello della mia famiglia a Villa casa o con il martello pneumatico sarebbe meglio? Non so. Lagarina, quello della mamma, distruggerne completamente l’in- La casa com’è diventata si armo- specialmente a Terlago al di là del tonaco. nizza con la nostra, un po’ malan- Bondone, quello della Carla e mio Le facciate di casa Madernini ormai data, di fronte e con le altre rifatte a a Milano ben diversi tra loro, quello da anni chiedevano cure e a forza nuovo? Adesso nella luce più calda dei Ceschi a Santa Croce e final- di guardarle dalle finestre di casa e pacata dell’autunno mi sembra di mente quello dei “Marzani di là”, nostra o da via Valtrompia dove sì, prima ero un po’ perplessa. quest’ultimo tutt’altro che mondano ogni volta che andavo mi rattri- Purtroppo da molto tempo città e e internazionale come io li vedevo, stavo, ho immaginato per loro un paesi non vengono molto rispettati ma luttuoso, religiosissimo e molto restauro consistente nel lavare, dove nelle loro caratteristiche storiche affettuoso. ancora c’era, lo strato di colore più e ambientali, e raramente viene Tra gli oggetti di questi ultimi due recente, quello grigio omai in buona seguito qualche criterio di urbani- mondi non posso non ricordare un parte dilavato e che poteva avere stica nel progettare il nuovo. Esse- minuscolo libricino appartenuto a circa ottant’anni, e di lasciar vede- re armonici rispetto a questa confu- qualcuno dei “Marzani di là” sul re tutto quello che era rimasto dei sione è difficile. Quaderni del Borgoantico 14 113

una stufa, che adesso non c’è più, nel salotto, una macchia scura, quasi nera, di forma tondeggiante pian piano ha rivelato di essere il cappello di un uomo grasso un po’ piegato in avanti e con dei rametti in mano, intento forse proprio ad accendere la stufa. Le volute intor- no a porta e finestra non finiscono mai, salgono, salgono, e formano due cornici ovali che racchiudono due volti. Di più non posso dire perché mentre scrivo il lavoro sul poggiolo è a questo punto, se non che queste nuove immagini sono state dipinte sullo strato di colore più antico. Terminus post quem quindi il 1620 ed ante quem al massimo il 1703, quando arrivò il generale Vendome10. Giovan- La casa grigia (1950 circa) ni Alberto Madernini comperò la casa dai Priami nella seconda metà del Seicento. Dovremo dun- que cercare di scoprire se furono i Priami o lui a far decorare la casa con quelle pitture. Nel portico si evidenziano ben tredici strati di pittura. Sul primo, forse contemporaneo alle pitture del poggiolo, a sinistra della porta è comparso un guerriero romano semisdraiato per terra, sull’otta- vo invece una decorazione neo- classica: una trabeazione sorretta da colonne. Il quinto strato sem- bra aver avuto dei decori floreali sull’azzurro. Queste scoperte, in salotto da pran- zo, in stanza da letto, sul girosca- le, sul poggiolo e nel portico più qualcosa di molto molto deterio- La casa rossa (inizio ‘900 circa) rato nel locale caldaia vanno ad aggiungersi ai dipinti già noti che Io ho cercato di conservare alla poi una scritta: “W Paride Lodron decorano la casa cioè l’affresco casa la sua pelle, cioè il suo into- Salzburg”, che si data da sola tra il con Madonna col bambino e un naco, ed i colori che ha avuto nel 1619 e il 1653. santo sul Santo Monte e la fascia tempo, in modo da farle racconta- E poi delle grandi sorprese sul pog- della stanza col camino al piano re la sua storia - diversamente da giolo vicino alla sala grande e nel terra, molto deteriorata ma che si quanti, intraprendendo il restauro portico d’ingresso. cercherà di recuperare, che è anche di un edificio, pensano di dover Sul poggiolo sono comparse dap- forse l’elemento più problematico riportarlo al primitivo splendore - prima delle volute di bellissimi nella storia della casa in quanto ed almeno in questo sono stata pre- colori tra il rosso e il giallo ad sembra appartenere ad un’epoca miata: avvicinandoci alle facciate incorniciare la finestra e la porta precedente all’arrivo alla fine del senza martello pneumatico abbia- murata vicina, ma più in là, a Cinquecento a Villa Lagarina della mo trovato innanzitutto delle date, ridosso di un’altra apertura, mura- famiglia Priami, fin qui ritenuta la 1620 per il colore avorio, il più ta anch’essa, che un tempo doveva prima costruttrice della casa, anche antico, e 1893 per il colore rosso e servire per accendere dall’esterno se forse su qualcosa di preesistente. 114 Quaderni del Borgoantico 14

C’è anche una cosa che non ho con- servato e cioè la scritta molto sbia- dita, ma molto grande, sul corpo centrale “W MST VIA I TERRO- NI” seguita da un’eloquente frec- cia. Ne conservo per memoria la fotografia, ma sono stata contenta che si trovasse in un punto dell’in- tonaco dove sarebbe stato difficile conservarla. MST significa, come mi ha ricor- dato Riccardo Zandonai, “Movi- mento separatista trentino” mentre io non ho mai apprezzato la tenden- za dei Trentini ad essere separatisti 1893. La data che segna il colore rosso e quanto a mandar via i terroni, a parte la mala grazie dell’espressio- ne, io credo che non solo l’identità, ma anche il benessere si conservi- no meglio tenendo le porte aperte che non chiuse, un tempo con i meridionali, oggi con gli stranieri, senza però pretendere di integrarsi, ma conservando ognuno la propria cultura. Continuazione delle ricerche sto- riche, continuazione dei restauri, perfezionamento dell’arredamen- to, riordino dei locali ancora in disordine, riordino di libri, docu- menti e ricordi vari, creazione di un reddito: il cantiere continua ed attende di sapere chi lo porte- rà avanti quando non ci sarò più io, il più tardi possibile, ben s’in- Uno dei nuovi volti comparsi sul balcone vicino alla sala tende. Intanto ringrazio tutti coloro che finora ci hanno lavorato o mi hanno aiutato chiedendo scusa per eventuali dimenticanze: Giu- liano e Nelly Pedrotti, veterani di casa Madernini avendo abitato per alcuni anni nel cortile grande prima dell’arrivo della famiglia Zandonai, che pure ringrazio, Roberto Marzadro, Marco Sartori, Raffaella Marzani Potrich, Valter Graziola, Ezio Zanlucchi, Luigi Veglio, Franco Gios, Mario Casti, Elvino Miorando, Michele Mar- colini, Pasquale Maffei, Ennio e Remo Fiorini e Mirco, Riccar- do Tomazzoni, Mirco Pedrotti, Roberto Frizzi, Tiziano Comper, Davide Merighi, Giuseppe Pic- colroaz, Titi e Viola Sejdi, Ellona Il guerriero romano nel portico d’ingresso Shahu, Daniela Rattobali, Fran- Quaderni del Borgoantico 14 115

La scritta cancellata che si riferisce al Movimento Separatista Trentino, movimento analogo al più noto ASAR cisco, Beppi e Paolo Todeschi, stensione dei confini nazionali alle regioni 6 Della famiglia proprietaria del palazzo in Franco Enderle, Armando Cima- con prevalente popolazione italiana soggette via Garibaldi. Antonio e Francesca furono ad altre sovranità, in particolare all’Austria. bisnonni dell’architetto Adalberto Libera. dom, Marco Curti, Valter Borto- Treccani.it 7 Riferimento a Marcel Proust (1871-1922) lotti, Georg e Christoph Gebhard, 4 Dasindo (Trento) 1814 – Roma 1884. Dal autore del grande romanzo in sette volumi Fabian Olrist, Felix Dorfmann, 1876 Senatore del Regno d’Italia “Alla ricerca del tempo perduto”. In quest’an- 5 Paolo Castioni, Ulisse e Michele Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui inizia- no 2013 ricorre il centesimo anniversario tore è il francese A. Comte e i cui maggiori della pubblicazione del primo volume “Dalla Dal bosco. Un pensiero specia- rappresentanti sono in Inghilterra J.S. Mill e parte di Swann”. le per Beppi Todeschi e Giuliano H. Spenser, e in Italia R. Ardirò. Più in gene- 8 Credo Gabrielle principessa Windisch Graetz, Pedrotti che non ci sono più. rale, il termine indica una cultura il cui atteg- zia del futuro marito di Sissi Wully Ceschi a giamento fondamentale è riconducibile ai santa Croce principi elaborati da tale indirizzo filosofico. 9 Parigi 1859-1941 Ne parteciparono scienziati, storici, letterati 10 Luigi Giuseppe di Borbone-Vendome (1654- Note nel quadro della situazione europea caratte- 1712). Nel 1703 nell’ambito di operazioni rizzata dagli sviluppi della società industriale militari collegate alla Guerra di Successio- 1 Con la morte di Giuseppe Alberto, padre di e dalla crescita delle scienze e della tecnica. ne spagnola giunse in Trentino dal Lago di Adamo e nonno di Rosa, a Villa Lagarina il I filosofi positivisti sono pienamente consa- Garda e lo risalì fino a Trento saccheggiando 10 agosto 1812. pevoli di essere interpreti di questo tempo ed incendiando in vari luoghi tra cui Villa 2 Dante Alighieri, Inferno, XXXIII, v. 80. e tracciano anche il disegno di una società Lagarina, dove subirono certamente danni (3 Movimento politico-culturale sviluppatosi tra industriale razionale, ossia regolata secondo oltre alla casa dei Madernini, anche palazzo gli Italiani a partire dal 1866, in favore dell’e- criteri scientifici. Treccani.it Libera, allora Gasperini e l’antico Ospedale. 116 Quaderni del Borgoantico 14

Paesaggio di terra e di acqua, in destra Adige: un ambiente modellato dalle acque e coltivato dall’uomo

di Sandro Aita

I temi che seguono sono quelli da un lato del Paesaggio, della sua relazione con l’ambiente naturale e delle sue trasformazioni antro- piche; dall’altro lato si accenna al tema della visione sistemica e di un organismo vivente che la Valle Lagarina assume nel complesso contesto odierno, soggetto alle tra- sformazioni di rilevanza ambienta- le, sociale, economica ed ecologica in senso lato. Ovviamente si tratta di una som- maria raccolta di appunti che danno solo un accenno al tema della tra- sformazione che l’ambiente naturale esprime con le sedimentazioni date dagli elementi (le acque e i venti, in La Vallata e la Destra Adige, vista da Castel Corno primo luogo, il Feng-Shui dell’an- tica Cina) e dall’azione dell’uo- zare il territorio, portandolo ad una non poteva essere fatto senza tener mo, nel tempo. In questo contesto “forma” che poi dall’uomo è stata conto della sua presenza dilagante, l’attenzione che si intende dare a ulteriormente trasformata e model- tanto da indurre le genti a percor- questi temi ha sullo sfondo anche lata per renderla più adatta alla rere le quote alte della valle, per la riflessione sul tema ambienta- vita, alle diverse funzioni produt- evitare, dopo i ghiacci, gli acqui- le in relazione ai nuovi indirizzi di tive, alle coltivazioni, al riparo e trini del pianeggiante fondovalle; pianificazione urbanistica che si alla residenza, alle comunicazioni, nacquero così le pendici tratteggia- stanno sviluppando nella Comunità alla rappresentazione di significati te di villaggi e di campi (per lo più di Valle e perciò nell’ambito della spirituali e sociali di governo e di terrazzati) che, con la coltivazione destra Adige, settore di particolare possesso del territorio stesso. della vite e delle altre colture adatte qualità e bellezza della Vallagarina. La storia della Vallagarina e della ai luoghi ed ai terreni, si sono svi- destra Adige è ricca di molte “rego- luppate in sintonia con la struttura La riflessione, frutto di una som- le”, vicende, avventure, conflitti e sociale, l’ambiente locale e le sue maria ricerca e osservazione sulla intese, che hanno visto il Fiume vocazioni. Da Nomi ad Isera se ne genesi ed evoluzione del paesaggio Adige silenzioso ma non indif- colgono anche oggi le molte tracce. lagarino, trae spunto - guardando ferente testimone e anzi attore di Il fiume dava alimento a tutta la alla storia - dai concetti legati alle primo piano. valle, trasportava materiali e varie componenti e forme del paesag- Il fiume, lungo il suo corso di ben risorse, irrigava e portava energia gio ed alle energie che per secoli 410 kilometri dalle sorgenti di da tutte le ramificazioni che lo com- e millenni si sono qui confrontate Resia alla foce di Chioggia (Porto ponevano (e lo compongono), dive- e scontrate nell’ambiente, prima Fossone), ha rappresentato l’ele- nendo nel tempo la spina dorsale di solo “naturale” e poi via via sem- mento dominante sia per le sue ogni possibile visione di ambiente pre più antropizzato dall’uomo. vigorose capacità di trasformazio- necessariamente in equilibrio (pre- Acque, venti, stagioni ed elemen- ne della morfologia della valle che cario) con le attività umane. Esse- ti atmosferici, assieme all’azione per l’azione di contrasto o di favore re fiume, per secoli, ha voluto dire della vegetazione, si sono succe- che l’uomo ne ha tratto. portare e distribuire energia, nutri- duti incessantemente per modella- Percorrere la valle in epoca anti- mento e comunicazione, scambio e re, scavare, trasformare, coloniz- ca, dopo le immani glaciazioni, conoscenza, assieme però sempre Quaderni del Borgoantico 14 117

anche a frequenti occasioni di con- Si potrebbe allora ipotizzare una alla lettura del contesto in costante flitto, di distruzione, con le piene visione di così larga prospettiva trasformazione (con i fenomeni di e le alluvioni, le scorribande mili- che veda l’ambiente lagarino come degrado e abbandono ma anche di tari, le dispute per il suo controllo un vero e proprio “GIARDINO suggestiva qualità ambientale, ben e gestione… tanto che molti sono i (URBANO) TERRITORIALE”: presenti ai suoi abitanti) ed alle luoghi di dedicazione ad emblemi dove il fiume riconquisti un ruolo ricadute economiche e di comples- e santi che ne tutelavano i punti di ed una importanza davvero dispie- siva qualità del territorio. guado e di attraversamento: la gran- gata nelle sue diverse articolazioni, Senza qui approfondire ciascuno de raffigurazione che si intravede rivoli ed affluenti, parti di un tessu- dei temi così accennati, si segna- sulla facciata a levante (un tempo to complesso e variegato ma tutto la solo la particolare rilevanza che ben visibile dal fiume!) del cam- unito e coerentemente composto assume, in questo contesto terri- panile della chiesa parrocchiale di di elementi che si tengono appunto toriale, il sistema delle acque e Villa Lagarina, che rappresenta S. tutti assieme. il suo rapporto sia con gli aspetti Cristoforo, il traghettatore, è una La valle può divenire così un uni- morfologici (che sono stati genera- evidente ed espressiva testimonian- cum ambientale e paesaggistico ti come detto dalla loro millenaria za di quella ricercata protezione. di alto valore, sia naturalistico ed azione) che di quelli relativi alla ecologico che storico, sociale ed biodiversità, alla presenza o meno Ora, questa complessa e stratificata economico, ricordando la radice di molteplici organismi viventi, al evoluzione che l’acqua del fiume comune dei termini “ecologia” clima e al microclima, alla fertili- ha portato e favorito, nutrendo e ed “economia”, parti di uno stes- tà e stabilità dei suoli, all’identità modellando la terra che si frap- so concetto che esprime la unicità complessiva dei luoghi, dei pae- poneva al suo inesorabile lungo dell’ambiente, inteso come corpo saggi e degli ambiti e sistemi inse- e sinuoso viaggio verso il mare organico, in stretto rapporto con diativi che caratterizzano il nostro Adriatico, ci ha lasciato un terri- tutte le sue parti, naturali ed arti- ambiente di vita. L’utilizzo delle torio, un ambiente, che l’uomo ha ficiali, che l’uomo ha via via intro- acque ai fini della presenza umana, coltivato e anch’esso modellato, dotto. con le sue diverse implicazioni seguendo leggi e visioni spesso Leggere ed agire nell’ambiente con (tecnico-economiche, energetiche, nascoste ma presenti, tutte, con questa visione unitaria porterebbe sanitarie, ecologiche, paesaggisti- fatica e determinazione, orienta- forse portare a concepire, anche, che, ecc., anche a livello storico) te ad un equilibrio armonioso. Un già all’interno degli strumenti di diviene in tale contesto uno dei fat- equilibrio che portasse dal “caos” pianificazione e delle regole che si tori determinanti della qualità dei degli elementi naturali giustap- devono stabilire e aggiornare, uno luoghi e del loro benessere com- posti, ad una coltivazione sapien- sviluppo che preveda una lettura plessivo, da contemperare alla luce te e saggia delle risorse naturali dell’ambiente che consideri le sue delle scelte possibili. che l’acqua e la terra mettevano a varie parti come una vera e propria Nell’ottica della prospettiva siste- disposizione dell’uomo, attraver- “casa comune”. Casa estesa agli mica di lettura dell’anfiteatro natu- so la florida vegetazione, irrigata ambiti più vari (paesaggio, siste- rale costituito dalla destra Adige, dalle copiose acque. ma delle infrastrutture, sistema si tratta allora di rafforzare e carat- Certo il fiume e la valle, in epoca insediativo e produttivo, sistema terizzare ancor più la visione del ottocentesca (a seguito della fer- agricolo e forestale, sistema delle territorio come ambiente naturale rovia) ha visto l’uomo intervenire acque, ecc.), appunto naturali ed e artificiale costruito dall’uomo e pesantemente sui meandri del suo artificiali, non però “giustapposti” dalla natura in un’opera sinergica corso, realizzando le numerose e ma parti di un comune disegno e globale, volta al suo reale e con- imponenti “rettifiche”, portando organico e in sintonia con le diver- creto sviluppo armonico di tutte le anche ad arginare e innalzare le se esigenze del territorio antropiz- sue componenti vitali. sponde, rendendo il flusso più rapi- zato (di cui fanno quindi parte di La storia della sua evoluzione ne do, con interventi che forse oggi diritto in primo luogo le piante, gli esprime fortemente questa conce- potrebbero essere evitati o ridot- animali, e quindi anche l’uomo). zione ecologica legata alle radici più ti, preservando la naturalità del Il territorio lagarino potrebbe così antiche del fiume e delle sue intera- suo corso. Oggi si tratta invece di essere ancor più letto e vissuto zioni con l’ambiente, dove l’uomo pensare ad una sua “manutenzione come un vero e proprio “organi- ha da sempre imparato a rispettar- intelligente”, che ne stimoli le pro- smo vivente” che si integra in modo ne le forze, il carattere e la grande prietà e ne valorizzi il carattere di diretto con l’ambiente naturale, importanza concreta e simbolica placido fiume vallivo, a misura di coltivato e urbanizzato, con una della sua presenza vivificatrice. ciclabile, prima ancora che di fer- speciale attenzione agli equilibri rovia e di autostrada, pure presenti ecologici e alle loro dinamiche (a Allora concepire come un vero (e necessarie…) col loro rombo. volte sconosciute o sottovalutate), e proprio grande “GIARDINO 118 Quaderni del Borgoantico 14

URBANO TERRITORIALE” tutto una preziosissima e variegata pre- l’ambito paesaggistico della destra senza di esperienze significative, Adige (ma forse anche dell’intera belle, armoniose (spesso faticose!), Vallagarina e, in prospettiva, l’in- del rapporto uomo-ambiente. tera Regione…) potrebbe portare a Ora che la CRISI ci impone una rivedere le relazioni e le azioni che riflessione attenta e ponderata sulle si esprimono in termini economici, (scarse) risorse di cui disporre e amministrativi e sociali sul terri- sulle scelte che possiamo attuare, torio, introducendo, per che no, il più in sintonia con gli organismi concetto di “giardinieri e manu- naturali da cui alla fine traiamo il L’iniziativa didattica della Comunità della tentori” del paesaggio così conce- Vallagarina (2011-2014) nostro nutrimento (non solo mate- pito, pur non fisso ed immutabile, riale), diviene importante cogliere ma anzi in continua trasformazione Volano e Villa Lagarina oltre che questi nuovi scenari. Si tratta di “ponderata”. le circoscrizioni di Mattarello e sperimentare, nelle forme e nelle In questo ambiente uomini, anima- Ravina-Romagnano), con l’ipotesi componenti del paesaggio (stret- li e piante infatti interagiscono e di parco fluviale e agricolo che si tamente connesso alle forme di creano un unico insieme vitale ed potrebbe realizzare in quest’am- crescita e di sviluppo del mondo un terreno fertile sul quale svilup- bito, similmente a quanto è stato vegetale, che prospera a prescin- pare anche nuove relazioni e strate- fatto di recente tra i comuni di dere dall’uomo, ma non vicever- gie di crescita equilibrata e sosteni- Dro, Arco, Riva e Nago-Torbole e sa!), delle forme apprezzabili di bile, caratterizzate dalle attenzioni il B.I.M. del Sarca, con il progetto cambiamento dello stile di vita. e dalle cautele necessarie alla sua del “Parco fluviale del Sarca”. Un Non è infatti da trascurare la pos- salvaguardia, in primis della biodi- altro buon esempio viene dalla Val sibile implicazione che ci offre la versità dei sistemi vegetali. Sono di Sole, col progetto di “sentiero di testimonianza del regno anima- in proposito note le ricerche e gli valle” lungo il Noce, a connettere le e vegetale, che sa in natura, ad studi internazionali che dimo- tutto l’alveo del fiume, fino alla Val esempio, governare perfettamente strano la migliore qualità di vita, di Non. il “ciclo dei rifiuti” dentro un cir- la salubrità e le ricadute positive Anche il recente progetto didattico cuito virtuoso: ciò può suggerire anche sanitarie che luoghi, borghi triennale della Comunità della Val- anche alla nostra evoluta civiltà e città armonizzate con la presen- lagarina, su “Le acque lagarine” tecnologica, basata però ancora za di sistemi di verde naturale e va nella direzione di far esplorare, sul concetto dell’usa e getta e del coltivato producono nelle persone. specie alle giovani generazioni, il “rifiuto”, un nuovo e più evoluto Concepire quindi la Valle Lagari- rapporto stretto tra l’ambiente, la paradigma sociale ed economico. na e la Destra Adige in particolare cultura e le risorse del proprio ter- Ecco quindi che un altro cerchio si come un unico grande Giardino ritorio. chiude, oltre a quello rappresentato Urbano farebbe meglio compren- Applicare questi concetti anche dal moto delle acque nel ciclo della dere un concetto ecologico prima- alla STORIA ambientale e sociale vita della terra (dove l’Adige silen- rio, essenziale ed emblematico: il che ha nei secoli modellato e tra- zioso svolge un ruolo essenziale territorio non si può “usare” a pia- sformato questo territorio è certa- per tutto il sistema alpino): è il cimento di qualcuno o di qualco- mente una ipotesi fonte di molte ciclo della vita che si autorigenera, sa, perché esso esprime anzitutto implicazioni e di possibili sviluppi con il minimo sforzo in termini di il valore del “bene comune”. Un positivi. Averne consapevolezza ed risorse energetiche e di beni e pro- bene rivolto agli uomini, agli ani- esplorare passo passo, sul terreno, i dotti, sempre utilizzati in un ottica mali e alle piante, nel nuovo pae- vari segni che emergono dalla sto- di sinergia e di relazioni strette tra saggio culturale e ambientale che ria più o meno lontana è un appas- la parte e il tutto. L’uomo, in tutto ne deriva e che potrà essere meglio sionate avventura ricca di sorprese, ciò, non può che muoversi “in compreso anche attraverso oppor- ad un occhio attento, cui tutti però punta di piedi”, valutando bene ad tune forme di rappresentazione, possono accedere con poco sforzo. ogni passo le conseguenze delle di conoscenza e di esplorazione, Le diverse e articolate ricerche dei sue azioni, cercando e selezionan- coordinate a livello di Comunità Quaderni del Borgoantico stan- do quei comportamenti e quelle locale allargata. no a testimoniare quanto ricca sia scelte più accorte e sapienti, capaci Un primo tentativo dei comuni stata nel passato l’esperienza ed i di vera visione di futuro, con l’o- della zona è stato avviato qualche rapporti di interazione tra il terri- rizzonte al bene comune: l’acqua anno fa dal progetto di Agenda 21 torio, le sue regole, le sue relazio- in perenne movimento dell’Adige, locale “L’area tra due città” (che ni tra persone e ambiente, tanto da sotto i nostri occhi distratti, ne rap- ha coinvolto i comuni di Alde- depositare sulle pendici della valle presenta un monito da osservare ed no, , Calliano, Nomi, modellate dalle acque dell’Adige, ascoltare con attenzione. Quaderni del Borgoantico 14 119

Ricordo di Gino Marzani

Gianni Faustini

E proprio per questa esperienza indi- credibili e Marzani, pur riluttante, retta di giornalismo, dopo la dittatura seppe interpretare al meglio le spe- di Mussolini, nel 1943 viene chiama- ranze di quei mesi. to a dirigere il giornale “Il Brennero”. Dei suoi scritti, oltre agli artico- L’interessato non avrebbe voluto, ma li sul giornale, vanno ricordati l’insistenza del Prefetto e la solleci- non pochi saggi di varia cultura, tazione degli amici lo convinsero compreso uno, su Villa Lagarina, infine ad affrontare questa avventura apparso sulla “Vita Trentina” di che fu breve – dal 3 agosto ai primi di Cesare Battisti nel 1904. Di rilievo settembre, dopo il 25 luglio insomma il volume dal titolo “Il martirio del e prima dell’8 settembre-ma molto Trentino” che riepiloga, si può sin- significativa. In poche ore il giorna- tetizzare, le difficili vicende della le cambiò letteralmente faccia, pas- nostra terra sotto l’Austria, durante sando dal conformismo del Regime la guerra e nei primi mesi dell’an- al dibattito democratico. Per capire nessione all’ Italia. Da lui curato, il la trasformazione basti ricordare le volume ospita anche quattro saggi Giusto settanta anni orsono, durante firme della prima pagina: Benedetto del Marzani, compreso quello su i primi mesi del governo Badoglio, Croce, Luigi Granello, Ernesta Batti- Cesare Battisti. il quotidiano trentino “Il Brennero” sti, Egidio Bacchi, Giovanni Gozzer, Marzani fu autorevole esponente di venne diretto dall’avvocato Gino Livio Fiorio, Augusto Sandonà, Giu- un mondo che oggi non c’è più, un Marzani, una breve pausa di liber- liano Piscel, Pietro Romani, liberali, mondo moderato, di laici, ma atten- tà tra il fascismo e l’Alpenvorland, cioè, socialisti e futuri democristiani. ti alla religione, pronti all’impe- il governatorato nazista su Trento, Pur nelle difficili condizioni del gno civile e politico - Marzani nel Bolzano e Belluno. tempo –la guerra continuava a fian- secondo dopoguerra fu consigliere Gino Marzani nato a Villagarina co del nazismo – il giornale fu una e assessore comunale a Trento - di nel 1878 fu sepolto nel borgo natio libera voce; al posto delle “veline” vasti interessi culturali – fu a lungo nel febbraio del 1964. cioè i dettagliati ordini di Roma animatore dell’associazione “Pro Questo illustre concittadino si era a tutti i giornali italiani, la nuova Cultura” – “avvocato modello”, è laureato a Graz nel 1902 e aveva libera stampa doveva rispondere ai stato scritto, “per cultura, attività, partecipato in gioventù ai moti lettori, ricercare penne autorevoli e onestà e correttezza di modi.” studenteschi e irredentistici, come quelli di Innsbruck per l’università italiana in Austria, presidente ,tra l’altro, dell’Associazione studen- ti trentini: riparato in Italia allo scoppio della guerra lavorò inten- samente a Milano alla Commisione per l’assistenza ai profughi. Dopo l’annessione del Trentino all’I- talia si impegna nell’Associazione liberal democratica trentina, che aderisce al Partito Liberale Italiano e proprio in quanto esponente del par- tito partecipa per anni alle vicende del giornale liberale di Trento, “La Libertà”, sia nell’ente finanziatore, sia nel Comitato di indirizzo. 120 Quaderni del Borgoantico 14

Quando la cultura è un fatto di cuore: ricordo di Virginia Crespi Tranquillini

Giacomo Bonazza

Non vuole essere questo un omag- razionale, dell’industria e dell’edi- gio esaustivo alla figura e all’opera lizia, l’aumento della popolazione, della professoressa Virginia Crespi il miglioramento del tenore di vita Tranquillini, che altri in seguito le e insieme i funerali della vecchia tributeranno: solamente il ricordo cultura contadina. Forse era fatale affettuoso, a due mesi dalla morte, che un mondo fondato sulla spe- da parte di Borgoantico, a nome ranza di “magnifiche sorti e pro- della intera comunità di Villa Laga- gressive”, sostituendosi all’altro, rina, che diede i natali all’illustre pieno di concretezza e sobrietà, concittadina 93 anni fa. lavoro e sacrificio, ne travolgesse E non sembri esagerato, nel nostro i supporti: ma quello che avreb- caso, scomodare una dimensione be dovuto essere un adattamento affettiva, perché tale era il senti- a mutate condizioni si è rivelato mento che per prima Virginia nutri- in realtà un’eliminazione di valo- va verso il suo paese d’origine, mai ri antichi, senza sostituzione con sottaciuto, anzi orgogliosamente eventuali nuovi. Le ultime gene- più volte rivendicato. razioni, abituate all’ottundente Se è pur vero che la sua città d’a- familiarità con i mass-media, pos- dozione diventerà Rovereto, dove le” della Destra Adige. sono per un momento aver creduto avrà modo di estrinsecare le sue Una galleria degli uomini illustri di alle lusinghiere promesse, ma il formidabili doti di pedagoga e Villa Lagarina, quella tratteggiata risveglio religioso e l’esigenza di di intellettuale finissima quanto dalla professoressa in quest’ulti- moralità rivelate oggi dal mondo modesta, fino al prestigioso “rico- ma pubblicazione, di grande sug- giovanile manifestano il disincan- noscimento civico” conferitole gestione per il risvolto umano dei to: come cento , come mille anni nel 2003 da quel comune per gli personaggi presi in considerazione fa il dolore e la morte, i problemi indubbi meriti culturali, nondime- dentro la loro stagione storica e la esistenziali, sono sempre gli stessi. no smetterà le sue attenzioni di loro comunità, orgoglio e vanto Maria Assunta è una risposta: per studiosa nei confronti della nobile civico ancor prima che culturale. È secoli ha dato e continua a dare borgata lagarina e del suo patri- alla luce di questa passione civile, speranza. Come dice un grande monio storico-artistico. Ne sono sempre più rara a trovarsi di que- poeta piemontese “come l’acqua testimonianza, in particolare, due sti tempi anche negli intellettuali di un fiume la vita a passa, ma Ti, contributi fondamentali: quell’ “ nostrani, la rilettura del passato in Madona, it reste...Ave Maria” Arte e Pietà – I Lodron a Villa funzione di un presente da vivere (da “Arte e Pietà - 1988 ) Lagarina – La Pieve di Santa Maria con maggiore consapevolezza e Assunta”, del 1988, con il prezioso responsabilità. “... A Villa i suoi figli più dotati corredo fotografico di Flavio Faga- Mirabili e profetiche, per non dire trovavano la quiete propizia alla nello, “ ...primo atto di un impegno commoventi, le parole con cui meditazione che avrebbe fruttato largamente sentito a promuovere la l’anziana ricercatrice, all’interno opere nuove, il verde rasserenan- divulgazione delle bellezze natura- delle opere citate, si rivolge infine te, gli affetti e le amicizie: beni da li e artistiche di Villa Lagarina.” ai giovani del suo paese, richia- conservare con religiosa cura; nel (dalla presentazione a cura della mandoli ad una resistenza morale formulare un augurio per i futuri Cassa Rurale ), ed il capitolo “Cul- e spirituale difronte alle sfide di un traguardi culturali del mio paese tura e società a Villa”, tassello con- futuro disumanizzante. natale, non trovo di meglio che clusivo de “La nobile pieve di Villa suggerire ai giovani la conserva- Lagarina”, del 1994, testo base per “... I primi decenni del secondo zione del paesaggio rurale e della ogni ulteriore indagine di carattere dopoguerra hanno visto anche memoria storica: la prima perché i storiografico intorno alla “capita- a Villa lo sviluppo, non sempre campi e i prati non cedano il posto Quaderni del Borgoantico 14 121

al cemento e alle ingannevoli pro- re d’un quotidiano senza ideali e Moniti sempre attuali, espressi con messe dell’età tecnologica, sicura- senza progetti. Ambedue possono una dolcezza tutta femminile da mente meritoria in qualche campo, avere altissimi prezzi, ma solo esse risultare perfino poetici, com’era ma spesso rivelante le sue crepe e danno la misura della civiltà comu- nello stile di Virginia Crespi Tran- la sua scarsa umanità; l’altra per- nitaria.” quillini, mai disgiunti però da una ché sia lievito di energie, spinta (da “La nobile pieve grande tensione etica e politica. ad esprimere, mutati i modi, le di Villa Lagarina” - 1994 ) A noi ereditarne il messaggio per peculiarità che elevano dal grigio- diventare cittadini migliori. 122 Quaderni del Borgoantico 14

Poesie

Lia Cinà Bezzi

Mecanico specializà Tonin

Mecanico specializà senza laóro, Tonin l’era en putèl de oro, e la sirena en fabrica che sóna. casa e laóro; anca la festa, Sei mesi a spass ridót come ‘n pòr mona, a sfadigar sul tornio perché a domandar quel tochetim de pam. ‘l gaveva arcobaleni en testa. E no credevo de gaver paura, Farse ‘n fazzól de tèra, na casa, mi sol la nòt… na mòta de penséri e arént a lu, la so morosa. quando en le case i sèra bém i scuri, L’è sta cossì, che ‘n dì de rabia nera, e ‘l me domam l’è n’ombra drìo quei muri. i l’à ‘nciodà sul mur con quela préa. Vago la sera, e zerco na fontana, Gireva tut entorno, el siòpero, me lavo e gò rispèt, vita putana, ‘l laóro e l’urlo de quel gèst càino. e no gò gnént da far, sol domandar L’è na zo lónch tirént Tonin, còssa sarà per mi sta vita grama, e l’ànzol de pietà, che ogni dolor patir destrani, strangossar me casa, scancèla co’ l’arfi de na piuma, ‘nsognarme quel laór che no gò pù, el gà lassà ‘n ensògn. El dorme che ‘l bàte come en ciòdo fìss en testa, adèss en quela cuna, el dorme el spónze nel zervèl, el me despéra, col so pensér en testa, el zìga a volte come na sirena. ninà da quela luna che a sera la trema smorta, la trema, quando la sente la vóze del Tonin… “Farme ‘n fazzól de tèra, na casa e arént a mi la me morosa”.

Meccanico specializzato Tonino

Meccanico specializzato senza lavoro/ e la sirena in Tonino era un ragazzo d’oro / casa e lavoro; anche la fabbrica che suona./ Sei mesi a spasso ridotto come un festa/ a faticare sul tornio perché/ aveva arcobaleni in povero stupido/ a domandare quel pezzetto di pane./ E testa./ Farsi un fazzoletto di terra,una casa,/ e vicino a non credevo di avere paura,/ io solo la notte… un muc- lui la sua ragazza./ È stato così che un giorno di rabbia chio di pensieri/ quando nelle case chiudono bene le nera/ l’hanno inchiodato sul muro con quella pietra./ imposte/ e il mio domani è un’ombra dietro quei muri./ Girava tutto intorno, lo sciopero/ il lavoro e l’urlo di Vado la sera e cerco una fontana/ mi lavo ed ho vergo- quel gesto caino./È caduto lungo disteso Tonino/ e l’an- gna vita puttana,/ e non ho niente da fare, solo doman- gelo di pietà che ogni dolore/ cancella con l’alito di darmi/ cosa sarà per me questa vita grama,/ patire una piuma/ gli ha lasciato un sogno./ Dorme adesso in nostalgia, bramare la mia casa/ sognare quel lavoro quella culla / Dorme col suo pensiero in testa ninnato che non ho più/ che batte come un chiodo fisso in testa/ da quella luna che a sera/ trema smorta, trema/ quan- e punge nel cervello e mi dispera/ e urla a volte come do sente la voce del Tonino…/ “Farmi un fazzoletto di una sirena. terra, una casa/ e vicino a me la mia ragazza.” Quaderni del Borgoantico 14 123

Villa Lagarina ha un nuovo municipio È la settima sede nella storia della comunità, la terza nel medesimo luogo

Antonio Passerini

tenzione, controllo e pulizia della viabilità; controllo dei pesi e delle misure; gestione e integrità dei beni pubblici; determinazione delle date di determinati raccolti dei campi, come quello dell’uva; ecc…). Nel 1804 diventa casa comunale una piccola porzione delle “case Ambrosi”, poste sul lato basso della piazza della grande fontana di Villa, e precisamente la parte di edificio posta nella strettoia che dalla piazza porta in Cavola- villa, con la portina d’ingresso a lato del portone ad arco di casa Candioli. Nel 1886 si torna davanti alla chie- sa, nel nuovo edificio costruito al L’edificio originario progettato da Domenico Sandonà nel 1886 (foto di Fausto Bortolotti) posto del vecchio hospitale, demo- lito. La struttura (quella rimasta in piedi fino ad una decina di anni fa) Da sabato 31 agosto 2013 il comu- chiesa dove è stato innalzato dalle è stata realizzata per essere munici- ne di Villa Lagarina ha una nuova fondamenta, sono esistiti in prece- pio, scuola e asilo infantile. sede. È un dato di cronaca recen- denza altri due edifici che hanno Nel 1929 gli uffici comunali sono te, ma ne diamo notizia su questa ospitato, nel tempo, i “rappresen- spostati nella palazzina Ambrosi, pubblicazione di storia perché già tanti del popolo”. poi Frapporti, di fronte all’attuale nel primo numero dei “Quaderni Il primo era il “venerabile hospita- farmacia; dal 1956 al 1986 è stato del Borgoantico” (anno 2000) ave- le”, che, per circa un paio di seco- sede comunale l’edificio, apposita- vamo trattato delle sedi municipa- li (Seicento e Settecento; prima mente costruito allo scopo, che era li della comunità e quindi queste ancora i capifamiglia si radunava- situato dove oggi si trova il com- note e la scheda vengono ad essere no all’aperto, per es. nel “broilo” plesso che ospita anche la Famiglia un’appendice di completamento davanti alla chiesa, che era girata Cooperativa. dell’articolo del 2000. all’incontrario rispetto ad oggi ) è Dopo 27 anni (1986-2013) di In verità il municipio di oggi, che è stato il “loco solito” del radunarsi permanenza nel palazzo Camelli- la settima sede (a parte le parente- della “Regola”, cioè dell’assem- Compacer-Scrinzi, con ingresso si delle due guerre mondiali) nella blea dei capifamiglia che aveva principale su Piazzetta Scrinzi, il storia del Comune di Villa, è nuovo potere decisionale nei propri ambi- Comune torna appunto per la terza come struttura, ma il luogo è “vec- ti di competenza (distribuzione volta davanti alla chiesa. E qui chio”, nel senso che lì, davanti alla delle cariche comunitarie; manu- siamo nella cronaca. 124 Quaderni del Borgoantico 14

Scheda tecnica e cronistoria del nuovo municipio

Sandro Giordani

L’idea di realizzare un nuovo muni- ne – opere di impiantistica termoi- tiva all’incarico di progettazione cipio nasce all’interno dell’ammi- draulica al p. ind. Paolo Castioni. definitiva, relativa alla parte edile nistrazione comunale guidata dal Nello stesso giorno il Segretario all’arch. G. Marzari e al p.ind. De Sindaco Giordani Mariano nel lon- verbalizza un’altra determina di Polo relativamente alle opere elet- tano 1999, l’argomento era moti- integrazione e contabilizzazione triche. vo di animate discussioni e molte lavori opere di impiantistica elet- 6 dicembre 2007 determinazione perplessità, per queste ragioni non trica al p. ind. Maurizio De Polo. del responsabile del servizio tec- fu mai presa nessuna decisione for- 6 febbraio 2006, determina del nico relativa alla formalizzazione male, gli atti ufficiali ebbero inizio Segretario comunale relativa a: incarico della progettazione esecu- l’anno successivo con la nuova Esame ed approvazione atti di con- tiva per i lavori di completamento Amministrazione eletta alle elezio- tabilità finale e certificato di rego- e contestuale approvazione dello ni comunali del 2000: lare esecuzione lavori del 1° lotto schema di convenzione delle par- il 16 ottobre 2000 si registra il e riepilogo spesa realmente soste- celle con l’arch. Marzari, p. ind. primo atto ufficiale con una deli- nuta. De Polo, p. ind. Castioni per l’im- bera di Giunta espressa all’ unani- Per una maggior comprensione pianto di riscaldamento, e infine mità per l’affido incarico al respon- è importante chiarire che in que- all’ing. Morassut nel ruolo di coor- sabile dell’Uff. Tecnico Comunale, sto periodo è maturato all’interno dinatore della sicurezza. Manica Alberto per la progettazio- dell’Amministrazione comunale 28 dicembre 2007 determinazione ne esecutiva dei lavori di restau- l’idea di abbattere completamente del Segretario comunale relativa ro della ex scuola elementare. La l’edificio esistente e ricostruirne al completamento dei lavori del riunione di Giunta era presieduta uno del tutto nuovo; per questa 2° stralcio del nuovo municipio. dal Sindaco Giordani Mariano ragione viene affidato all’arch. Approvazione modalità esecutive alla presenza degli assessori: Bal- Giovanni Marzari la progettazione di finanziamento, impegno di spesa dessarini Marta, Candioli Paolo, del nuovo municipio, dopo avere e determinazione a contrattare. Manica Alessio e Matteo Rossaro. ottenuto dalla PAT, attraverso una 16 marzo 2009 determinazione 16 luglio del 2001, secondo atto “delicata” trattativa, il consenso di del Segretario comunale relativa della Giunta, presenti: Sindaco abbattere l’antica struttura. a lavori di sistemazione pertinen- Giordani Mariano, Baldessarini 12 settembre 2006, determinazio- ze esterne e affido incarichi della Marta, Candioli Paolo, Manica ne del Segretario comunale rela- progettazione preliminare, definiti- Alessio e Matteo Rossaro viene approvato con delibera unanime, in linea tecnica il progetto esecu- tivo del nuovo municipio elaborato da Manica Alberto. P.S. Il Consiglio comunale è stato coinvolto nella realizzazione del nuovo municipio solamente in due occasioni: nella discussione sul bilancio di previsione e nel ridi- mensionamento del progetto ini- ziale relativamente alla facciata prospiciente la chiesa: da rivesti- mento in pietra all’attuale versio- ne, tutti gli atti successivi saran- no determinazioni del Segretario Comunale e degli uff. Tecnici sulla base di quanto era stato deciso in precedenza in sede di Giunta. 27 ottobre del 2003 determina del Segretario comunale relativa “all’integrazione incarico” per la: Direzione lavori – contabilizzazio- Il nuovo municipio oggi Quaderni del Borgoantico 14 125

va, esecutiva e sicurezza in fase di tabilizzazione, della sicurezza in same e approvazione della conta- progettazione a: p.i. De Polo, p.i. fase esecutiva, previa approvazio- bilità finale e del collaudo tecni- Castioni e arch.Marzari. ne preventivi tecnici e schema di co- amministrativo dei lavori di 21 dicembre 2009 determinazione convenzione incarico. completamento del nuovo munici- del Segretario comunale relativa 11 giugno 2012 determina del pio. Contestuale approvazione rie- a: approvazione a tutti gli effetti, Segretario Comunale relativa all’e- pilogo della spesa effettivamente in linea tecnica del progetto ese- same e approvazione della contabi- sostenuta. cutivo delle pertinenze esterne. lità finale e certificato di regolare Sabato 31 agosto 2013 è avvenuta Contestuale approvazione moda- esecuzione lavori delle pertinenze l’inaugurazione del nuovo munici- lità esecutive di finanziamento, esterne, Contestuale riepilogo della pio. impegno di spesa, autorizzazione a spesa effettivamente sostenuta. Riepilogo complessivo della contrattare, affido della Direzione 31 ottobre 2012 determinazione spesa sostenuta per la realizza- Lavori, assistenza cantiere, con- del Segretario comunale per l’e- zione del nuovo municipio

1° lotto Lavori di realizzazione nuova sede municipio Euro 1.405.343,80 2° lotto Riepilogo della spesa sostenuta Euro 3.062.963,67 3° lotto Lavori di realizzazione pertinenze esterne Euro 262.000,00 Arredi - Pareti Euro 450.000,00 TOTALE SPESA SOSTENUTA EURO 5.180.307,47 stanziati per l’inaugurazione Euro 7.000

La presente scheda è stata ricavata da atti formali e autenticati 126 Quaderni del Borgoantico 14 a cura di Sandro Giordani a cura di Sandro Album fotografico Fotografie di Claudio Scrinzi Villa Lagarina, inizio ‘900. La casa ECA di Via Cavolavilla

Mappa di Villa Lagarina risalente agli anni ’50 del Novecento Fotografie di Alberta Alberti La famiglia di Francesco Alberti (Cianci) di Chiusole, nonno di Alberta ed Italo

Prima guerra mondiale. Soldati dell’esercito austroungarico Anni ’40. Daniela Gomberti (nonna di Alberta Alberti) a cavallo

Anni ’40. Bortolo (nonno di Alberta Alberti) Poesia di Celestina Alberti in occasione delle nozze di Francesco Alberti muratore Avio, anni ’30. Vendemmia

Avio, anni ’30. Celebrazione fascista Fotografie di Aldo e Nereo Grott 7 settembre 1930. Congresso Eucaristico Decanale. Piazza S. Maria Assunta di Villa Lagarina 7 settembre 1930. Congresso Eucaristico Decanale. Palazzo Lodron di Nogaredo Villa Lagarina 1954. Processione del Corpus Domini lungo Viale dei Tigli Rovereto 1938. Dipendenti della ditta RAR con la firma autentica del titolare: Amedeo Briata

Villa Lagarina 1952. Don Giovanni Gosetti e don Bortolameotti Piazzo 7 agosto 1959. Processione con la statua della Madonna, opera dello scultore Luigi Bombana di Mori Fotografie famiglia Kettmaier

1975. Sfida calcistica scapoli-ammogliati. Renato, Francesco, Italo, Guido, Mario, Silvio, Iduino, Giuliano, Carlo, Umberto

1977. Renato al carnevale Fotografie famiglia Poggianella Inizio anni ’80. Trofeo podistico Ceramiche Poggianella Inizio anni ’80. Trofeo podistico Ceramiche Poggianella Foto di gruppo della famiglia Poggianella al completo Fotografie di Simone (Lino) Bonzi Villa Lagarina, 26 marzo 1978, 1° Circuito internazionale della Vallagarina La griglia di partenza

Lino Bonzi con Felice Gimondi Lino Bonzi con Francesco Moser

Un momento della premiazione del primo Trofeo Pesenti Fotografie di Daria Riolfatti I bambini dell’Asilo di Villa Lagarina (sede a S. Lucia) nel 1951; con l’arciprete don Giovanni Gosetti e la maestra Bettini

I bambini della Prima comunione delle classi 1947-1948 con l’arciprete don Carlo Berlanda

I bambini della Prima comunione delle classi 1947-1948 con la maestra Rosetta Scrinzi La famiglia Riolfatti nel 1926. I coniugi Augusto Riolfatti (1875) e Bianca Piazzini (1883) con i figli: Enrico (1905), Guido (1907), Luigi (Gino, 1909), Diomira (1911), Anna (1913), Noemi, Dario (1923), Clementina (Tina) e Antonia (in braccio a Bianca)

Anni ’20. Enrico Riolfatti I Vigili del Fuoco e Giovanni Kettmaier (tra i quali militava Luigi Riolfatti) davanti alla terrazza dell’Albergo al Ponte di Villa Lagarina I Vigili del Fuoco nel Dopoguerra

Certificato di medaglia ricordo del vigile del fuoco Luigi Riolfatti Antonia Decarli, Arnaldo Riolfatti, Tullio Cainelli, Mariella Riolfatti, Luciano Bellini, Franco Decarli

1966. Compleanno di Narcisa Vivaldi, moglie di Luigi Riolfatti Narcisa Vivaldi e Gino Riolfatti

1970. Matrimonio di Daria Riolfatti con Remo Ciaghi Alcune immagini della fabbrica Manifattura tabacchi di Sacco (incubatoio, mensa, reparto toscani, foto di gruppo), nella quale lavoravano Maria, Clementina e Narcisa 1958. Operai della fabbrica Xilos di Rovereto, dove lavorava Ines Riolfatti

1957. Gita aziendale delle operaie della Xilos a Salò 1973. Pellegrinaggio a Lourdes

Villa Lagarina: classe 1909 in festa Immagini del Carnevale di Villa Lagarina dell’anno 1975 Immagini del Carnevale di Villa Lagarina dell’anno 1975 Villa Lagarina anni ’70. Giornata missionaria mondiale. Gioacchino, Mario, Nives, Luciana, Giovanna, Valter, Adriana, don Vincenzo, Luigi, Bruno