Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in . Inventario dell'archivio storico (1242-1948) e degli archivi aggregati (1613-1965)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Servizio Beni librari e archivistici 2000

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2000. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del è stata curata dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici, con la collaborazione di Isabella Bolognesi, nel corso del 2008, con l'obiettivo di garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento, 2006.

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Albero delle strutture

Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Vigo di Fassa, 1242 - 2000 Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Vigo di Fassa, 1242 - 1948 Pergamene, 1242 - 1806 Anagrafe, 1589 - 2000 Registri dei nati e battezzati, 1589 - 1968 Registri dei matrimoni, 1650 - 1948 Registri dei morti, 1704 - 1998 Registri dei cresimati, 1749 - 1998 Stati delle anime, 1801 - 2000 Indici degli stati delle anime, 1851 - 2000 Registri degli sponsali, 1908 - 1952 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1872 - 1971 Atti matrimoniali, 1747 - 1948 Registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia, 1906 - 1956 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1740 - 1971 Copie delle matricole, 1826 - 1964 Beneficio parrocchiale, 1649 - 1948 Registri delle decime, 1694 - 1799 Atti amministrativi, 1649 - 1948 Resoconti, 1925 - 1948 Chiesa della Natività di San Giovanni Battista in Vigo di Fassa, 1562 - 1958 Urbari e partitari, 1562 - 1958 Registri dei capitali, 1649 - 1858 Registri degli affitti, 1601 - 1771 "Libri de conti e ministranze", 1634 - 1769 Atti amministrativi, 1593 - 1953 Registri di amministrazione, 1896 - 1920 Registri di cassa, 1912 - 1958 Resoconti, 1804 - 1948 Chiese immediatamente soggette, 1649 - 1941 Atti amministrativi, 1673 - 1941 Registri di amministrazione, 1649 - 1900 "Libri de conti e ministranze", 1681 - 1736 Resoconti, 1785 - 1940 Chiese filiali e cappelle, 1681 - 1961 Atti amministrativi, 1681 - 1961 Registri di amministrazione, 1782 - 1862

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Resoconti, 1806 - 1950 Benefici e legati, 1668 - 1970 Registri degli adempimenti missari, 1908 - 1970 Atti amministrativi, 1668 - 1958 Registri di amministrazione, 1800 - 1912 Resoconti, 1856 - 1970 Pastorale parrocchiale, 1688 - 2000 Protocolli degli esibiti, 1865 - 1958 "Atti d'ufficio", 1688 - 1948 Carteggio e atti, 1713 - 1959 Circolari ecclesiastiche e civili, 1738 - 1920 Registri di cronache e memorie, 1851 - 2000 Visite pastorali, 1679 - 1956 Atti visitali, 1679 - 1956 Culto e funzioni religiose, 1734 - 1954 Diari delle messe, 1891 - 1951 Diari delle messe avventizie, 1891 - 1951 Diari personali delle messe, 1907 - 1942 Registri degli avvisi, 1869 - 1950 Carteggio e atti, 1734 - 1954 Registri delle offerte, 1896 - 1908 Ufficio decanale, 1805 - 1964 Scuole, 1805 - 1887 Protocolli delle visite, 1805 - 1867 Atti scolastici, 1817 - 1887 Carteggio e atti, 1839 - 1947 Registri delle conferenze casuistiche, 1924 - 1964 Associazioni parrocchiali, 1857 - 1948 Registri degli iscritti, 1871 - 1924 Protocolli delle riunioni, 1938 - 1939 Carteggio e atti, 1857 - 1948 Miscellanea, 1682 - 1947 Carteggio e atti, 1682 - 1947 Registri diversi, 1782 - 1863 Confraternita del Santissimo Rosario di Vigo di Fassa, 1613 - 1864 Registri degli iscritti, 1665 - 1864 Registri dei capitali, 1613 - 1731 Registri degli affitti, 1613 - 1701 "Libri de conti e ministranze", 1669 - 1730 Atti amministrativi, 1649 - 1692

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Confraternita del Santissimo Sacramento di Vigo di Fassa, 1713 - 1965 Registri degli iscritti, 1907 - 1965 Registri di amministrazione, 1826 - 1942 Carteggio e atti, 1713 - 1943 Documentazione del Giudizio distrettuale di Fassa, 1824 - 1866 Atti amministrativi, 1824 - 1866 Sistemi preliminari e conti consuntivi, 1832 - 1841 Consiglio di tutela di San Giovanni in Fassa, 1912 - 1912 Atti costitutivi e carteggio, 1912 - 1912 Unione fassana di San Giovanni in Fassa, 1906 - 1956 Statuti, 1906 - 1947 Protocolli degli esibiti, 1948 - 1955 Carteggio e atti, 1919 - 1956

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Albero dei soggetti produttori

Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista, Vigo di Fassa, 1105 -

Confraternita del Santissimo Rosario, Vigo di Fassa, 1605 - sec. XIX

Confraternita del Santissimo Sacramento, Vigo di Fassa, [1839 - 1965]

Giudizio distrettuale di Vigo di Fassa, Vigo di Fassa, 1817 marzo 14- 1923 giugno 30 Successori: Ufficio delle imposte e dei depositi giudiziali di Fassa, Vigo di Fassa, 1850 febbraio 1-1924 gennaio 1 E' assorbito da : Pretura di , Cavalese, 1923-1989 Esercita vigilanza/controllo/sorveglianza su : Ufficio delle imposte e dei depositi giudiziali di Fassa, Vigo di Fassa, 1850 febbraio 1-1924 gennaio 1

Consiglio di tutela di San Giovanni di Fassa, San Giovanni (Vigo di Fassa), 1912

Unione fassana, San Giovanni (Vigo di Fassa), 1947 - [1956]

6 superfondo Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Vigo di Fassa, 1242 - 2000

regg. 139; buste 73 (pergg. 119, fascc. 111); fascc. 8; quad. 2; voll. 23

Storia archivistica L'archivio storico della parrocchia di Vigo di Fassa si trova nella canonica di S. Giovanni. Al momento del riordino la documentazione era in parte costudita nell'ufficio del parroco e in parte, prevalentemente la più antica, depositata in un armadio di legno in una stanza al piano terra adibita a sgabuzzino. I documenti si presentavano, riuniti per argomento, in faldoni recanti segni evidenti di diversi interventi di riordino, in mazzi, anch'essi con l'indicazione sommaria dell'argomento, e in numerosi volumi rilegati. E' inoltre rilevante il numero di registri, sia di anagrafe che di amministrazione, presente nel . Tentativi di riordino dell'archivio, che già nei secoli scorsi doveva avere una grande quantità di documenti, furono fatti da alcuni sacerdoti che transitarono nella parrocchia. Si ha testimonianza, quasi escusivamente attraverso annotazioni apposte sul verso di alcune pergamene, di un tentativo effettuato da don Gasparo Inama, pievano di Fassa dal 1602 al 1616, in occasione della progettata divisione amministrativa dei beni delle tre chiese sorelle S. Giovanni, S. Giuliana e S. Giacomo. (1) Seguirono quasi due secoli di scarso interesse e incuria che favorirono lo sviluppo di incendi, l'attacco di umidità e roditori fino al 1808, anno in cui si insediò a Fassa don Giovanni Battista Giuliani che, probabilmente mosso da un forte desiderio culturale, mise mano alla documentazione rimasta, salvandone molta anche dalla totale dispersione. Egli sicuramente rilegò alcuni registri di anagrafe, regestò le pergamene più antiche e probabilmente riordinò gli atti, ipotesi suffragata dalla presenza di annotazioni di sua mano sugli stessi. Durante il XIX secolo i parroci succedutisi ebbero sicuramente più cura dell'archivio, tanto che nel 1905 nell'atto di consegna del parroco don Baldassarre Delugan al suo successore si legge che in esso erano presenti, oltre ai registri e agli atti matrimoniali, "n. 42 teche esistenti negli armadi dell'archivio decanale che pure si consegnano: dette teche contengono gli atti riflettenti la parrocchia e le diverse stazioni del decanato", "n. 6 teche esistenti nella cassaforte contenenti documenti ipotecari dei diversi enti morali e fondazioni missarie", "n. 2 casse contenenti pergamene e altri libri relativi alla storia di Fassa". (2) Nel periodo 1941 - 1944 il vicario parrocchiale di Fassa don Arturo Moratti intervenne nell'assetto della documentazione dividendola e raccogliendola prevalentemente in mazzi, molti dei quali sono stati ritrovati, e numerò i registri di amministrazione sia della chiesa parrocchiale sia della confraternita del SS. Rosario. Di questo suo intervento non rimane però purtroppo traccia metodologica e per questo non è stato considerato valido nel presente lavoro di riordino. Don Fortunato Rossi durante la sua reggenza della parrocchia di Fassa (1942 - 1972) organizzò in teche per argomento soprattutto la documentazione di uso corrente. Parte di questa organizzazione è ancora presente nell'archivio di deposito. Ultimo in ordine di tempo si colloca l'intervento di padre Frumenzio Ghetta alla fine degli anni '60. Lo studioso della valle ha trascritto le pergamene fino al sec. XIV e ha rilegato in diversi volumi molta documentazione di diverse

7 amministrazioni parrocchiali, anche se non sempre però in ordine perfettamente cronologico o secondo un criterio metodologico molto chiaro. Il suo intervento inoltre ha salvato molti registri che erano bisognosi di restauro.

Modalità di acquisizione e versamento Condizione giuridica

L'art. 27 della L.P. 14 febbraio 1992, n. 11 conternente `Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale' prevede che, fino a quando non saranno raggiunte le intese di cui all'art. 12, comma 1 della legge 25 marzo 1985, n. 12, concernente la ratifica e l'esecuzione delle modifiche al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929 tra Repubblica italiana e la Santa Sede, vengano stipulate intese fra la Giunta provinciale di Trento e i competenti organi ecclesiastici circa l'applicazione delle disposizioni della legge agli archivi di enti ecclesiastici. Le intese furono raggiunte il 10 settembre 1993. L'Ordinariato ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana. La Commissione beni culturali, nella seduta del 13 ottobre 1993, ha riconosciuto l'interesse storico dell'archivio della parrocchia di S. Giovanni di Fassa relativamente alla documentazione anteriore agli ultimi 50 anni. In seguito a tale valutazione la Giunta provinciale, con deliberazione n. 11429 del 23 ottobre 1998, ha affidato alla Società cooperativa Koinè i lavori di ordinamento e di inventariazione dell'archivio.

Contenuto La documentazione conservata in questo archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari dai quali emerge l'attività dell'"ente parrocchia"; si segnala la presenza di un nutrito numero di pergamene. L'elaborazione di tutta la documentazione ha reso possibile l'individuazione di sei fondi archivistici: l'Archivio della parrocchia di S. Giovanni di Vigo di Fassa, l'Archivio della confraternita del SS. Rosario di Fassa, l'Archivio della confraternita del SS. Sacramento di Fassa, la Documentazione dell'archivio del giudizio distrettuale di Fassa, l'Archivio del Consiglio di tutela di S. Giovanni di Fassa e l'Archivio dell'Unione fassana di S. Giovanni di Fassa. L'archivio della parrocchia si suddivide in più subfondi attraverso i quali si riflette l'attività dell' ente stesso; ogni subfondo è a sua volta articolato in serie. Gli altri fondi, a causa della minore presenza di documentazione, risultano nel complesso meno consistenti.

LIMITE CRONOLOGICO FINALE DELLA DOCUMENTAZIONE ORDINATA E INVENTARIATA

Il presente inventario si chiude al 1948, limitandosi a quella parte d'archivio dichiarata di interesse storico in base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", L.P. 14 febbraio 1992, n. 11, art. 27, c. 2: "Negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entra a far parte dell'archivio storico e ricade sotto le disposizioni ad esso relative". Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1948.

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La documentazione dell'archivio parrocchiale di S. Giovanni di Vigo di Fassa si presenta in un discreto stato di conservazione. I registri non presentano danni di particolare rilievo, se non il comprensibile degrado dovuto al tempo e all'usura.

Lingua Italiano; latino; tedesco

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando, dove possibile, le unità preesistenti che in qualche caso sono state integrate o, come per gli atti matrimoniali, suddivise in più unità. Per quanto riguarda l'organizzazione dell'archivio storico, poiché non è stato possibile ricostruire una struttura preesistente, su esempio di altri archivi parrocchiali è stato suddiviso secondo le varie attività e le amministrazioni tipiche di una parrocchia. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'archivio diocesano tridentino. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma History- Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo. Gli altri archivi sono inattivi.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", di cui all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992, la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato. Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

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Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BAROLDI L., Memorie storiche della Valle di Fassa, Istituto culturale ladino, Vigo di Fassa, 1980 BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 COSTA A., I vescovi di Trento, Trento, 1977 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) GHETTA F., La Valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo. Contributi e documenti, Trento, 1974 GHETTA F., La Valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo. Contributi e documenti, Trento, 1974 GRANDI C., Curatore d'anime dello stato civile: il parroco durante la seconda dominazione asburgica (1818-1918), IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di COPPOLA G., GRANDI C., Bologna, 1989 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa) PEDERIVA L., Ambiente sociale e movimento demografico nella parrocchia di Fassa nel XVIII secolo, tesi di laurea, relatore prof. F. Seneca, Università degli studi di Padova, a.a. 1984-1985. Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra Santa Sede e le autorità civili, a cura di MERCATI A., Città del Vaticano, 1954 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970

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TRAMONTIN S., Indicazioni delle visite pastorali per la 'conta delle anime': il caso veneziano, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di COPPOLA G., GRANDI C., Bologna, 1989 ZIEGER A., Storia della regione tridentina, Trento, 1968

Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) Codice di diritto canonico (1983)

Note (1) Cfr. P. F. GHETTA, op. cit., p. 279. (2) Cfr. APVF, "Beneficio parrocchiale", "Atti amministrativi", b. 1, fasc. 3.

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Ente Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista 1105 -

Luoghi San Giovanni (Vigo di Fassa, TN)

Archivi prodotti Fondo Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Vigo di Fassa, 01/01/1242 - 31/12/1948

Storia La valle di Fassa, coronata dai gruppi dolomitici del Sella, della Marmolada, del Sassolungo, del Catinaccio, del Latemar e della Vallaccia, è situata nella parte nord-orientale del territorio della provincia di Trento ed è attraversata dall'Avisio, principale affluente di sinistra dell'Adige. Il suo nome deriverebbe, secondo una delle interpretazioni più accreditate, da "fascia" o "faxia", inteso come fascia di terre coltivate circondate da monti. Nei documenti in tedesco è nominata quasi sempre "Evas, Eves o Nives", nome questo derivato probabilmente dal torrente Avisio, che gli abitanti della valle chiamano "la Vèis". Convenzionalmente la valle viene divisa in due parti: quella inferiore comprendente Pera, Pozza, Vigo, Soraga e , e quella superiore composta dai paesi di Campitello, Alba e con le rispettive frazioni. Dal punto di vista della giurisdizione politico-ecclesiastica, la valle era soggetta al principe vescovo di Bressanone, che nel 1043, in occasione dell'assegnazione della val d'Isarco e della contea di Pusteria, si riservò un piccolo territorio intorno a Bressanone, quasi una cintura di protezione da invasioni esterne, comprendente Brunico, Chiusa e la valle di Fassa, sul quale il principe vescovo esercitava il governo con amministrazione immediata. (1) La comunità di valle godeva di larga autonomia di governo, l'ingerenza vescovile in quest'ambito però crebbe fino a quando il vescovo non mandò prima un suo delegato e poi assegnò l'amministrazione della giustizia a un giudice che aveva l'obbligo di risiedervi stabilmente. Questa carica, assieme al compito di fare da tramite tra i valligiani e l'autorità vescovile, fu assegnata dal 1672 a un capitano, sempre di nomina del vescovo. (2) Il vescovo nominava anche lo "scrivante" della comunità che fungeva da segretario della valle. In cambio di alcune immunità e privilegi il vescovo faceva riscuotere nella valle una serie di imposizioni dovutegli sia come superiore ecclesiastico, sia come principe territoriale. Come si può osservare dagli urbari conservati nell'archivio vescovile di Bressanone, i tributi che la comunità versava al suo signore erano abbastanza elevati e consistevano nel pagamento delle decime, ossia tasse in natura, che venivano versate secondo lo Statuto di Fassa del 1613 nel granaio vescovile dal 13 al 15 dicembre di ogni anno. (3) Le decime erano divise in "grande" , cioè un decimo sui raccolti di grani, ossia di frumento, orzo e segale, e in "piccola" cioè un trentesimo dei prodotti ortofrutticoli, ossia fave, canapa, papavero e legumi. Delle due decime i due terzi spettavano al vescovo e il rimanente terzo andava al parroco. Il pagamento delle decime in val di Fassa durò fino alla metà dell'800. Si deve notare inoltre che per concessione del vescovo di Bressanone Hartmanno, fondatore del convento di Novacella nel 1143, i canonici regolari del suddetto monastero riscuotevano in val di Fassa la decima vescovile ricavata dai paesi di Campitello, Gries, Canazei e Alba e da un maso a Fontanazzo.

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Con Bolla di Pio VII del 2 maggio 1818 Fassa veniva staccata ecclesiasticamente da Bressanone e unita alla diocesi di Trento mentre per quanto riguarda le vicede politiche essa segue le stesse sorti degli altri territori trentini che seguirono la secolarizzazione dei principati vescovili.

La chiesa parrocchiale, eretta ab immemorabili, è dedicata a S. Giovanni Battista, ed è situata nel paese di S. Giovanni quindi non in posizione centrale rispetto alle altre località della valle. La scelta di questo luogo di costruzione forse dipese dalla differenza di densità di popolazione che esisteva anticamente nelle due sezioni di territorio. La sua natura di pieve di valle ben definita spinge a pensare che si tratti di una circoscrizione ecclesiastica molto antica. Il Ghetta non esita ad attribuirne la fondazione all'età carolingia, se non a quella longobarda (4), mancano però documenti che confermino questa ipotesi. (5) I documenti più antichi conservati nel suo archivio la vedono citata dal 1288 in una concessione d'indulgenza promulgata dall'arcivescovo di Salisburgo (6) e nel 1297 in un testamento nel quale l'allora pievano di Fassa don Giuliano "Ambasarius" disponeva di lasciare alla chiesa dell'olio per l'illuminazione. (7) Questo documento ha inoltre un altro importante valore storico poichè in esso vengono citate anche le chiese cosiddette sorelle di S. Giuliana, di S. Giacomo di Campitello e quella di S. Maurizio. In un'altra pergamena si può leggere e valutare la consistenza dei beni appartenuti alla chiesa nel 1348, anno in cui il giudice di Fassa Nicolò ne fece redigere l'inventario. (8) Dall'esame della documentazione d'archivio, soprattutto degli urbari, dei registri dei capitali e delle pergamene, emerge con forza l'idea della grande quantità di beni che la chiesa possedeva non solo nella valle di Fassa ma anche nell'Agordino. Poiché la sola chiesa pievana possedeva anticamente il fonte battesimale e il cimitero, essa fu per molti secoli l'unica chiesa a tutti gli abitanti del territorio. Solo con il passare del tempo, con l'aumento della popolazione e per ovviare ai gravi inconvenienti causati dalla viabilità disagevole, specie nella stagione invernale, i vari paesi della valle di Fassa ottennero dal vescovo di avere propri curatori d'anime. Essi si staccarono così dalla chiesa madre, assurgendo prima a cappellanie esposte, poi a curazie più o meno dipendenti dalla pieve e finalmente a parrocchie con un processo lento che durò complessivamente fino alla fine della seconda guerra mondiale. Il pievano comunque conservò ancora a lungo il diritto di riscuotere le decime, che cederà in seguito in parte per il mantenimento del curato, il diritto ad una percentuale sui cosiddetti "diritti" di stola e il diritto di presiedere alle feste patronali delle varie curazie, dietro congruo compenso. Campitello fu la prima curazia nel 1554 a staccatasi dalla pieve di Fassa; Canazei nel 1691 era espositura della curazia di Campitello; Alba e Pozza dal 1692 furono rispettivamente curazia ed espositura della pieve di Fassa; Soraga fu espositura della pieve dal 1714, Pera dal 1741 e Mazzin dal 1803. Attualmente sono chiese filiali di S. Giovanni le chiese di S. Giuliana, antica primissaria della valle di Fassa con la vicina cappella di S. Maurizio, della Ss. Trinità a Tamion e di S. Giovanni Nepomuceno di Vallonga.

La parrocchia di Fassa costituiva uno dei decanati della diocesi di Bressanone, dal 1788 viene unita al decanato di Brunico. Ora la parrocchia di S. Giovanni è sede del decanato di Fassa. Nel 1927 con decreto promulgato il 21 giugno il vescovo di Trento Celestino Endrici le conferì il titolo di arcipretura. (9)

Condizione giuridica Persona giuridica privata

Struttura amministrativa

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La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare. La cura pastorale è affidata ad un parroco sotto l'autorità del vescovo diocesano, cui unicamente spetta il diritto di erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità giuridica. Come regola generale essa è territoriale, in quanto comprende tutti i fedeli di un determinato territorio (Codice di diritto canonico, cann. 515 e 518). Il parroco, in quanto pastore della parrocchia affidatagli, esercita la cura pastorale di quella comunità, per la quale compie le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici. Il parroco non può essere una persona giuridica, ma il vescovo diocesano può affidare una parrocchia ad un istituto religioso clericale o ad una società clericale di vita apostolica, anche erigendola presso la chiesa dell'istituto o della società, a condizione comunque che un solo sacerdote sia il parroco della parrocchia (Codice di diritto canonico, cann. 519 e 520). In quanto titolare della cura d'anime, al parroco spetta il dovere di conferire il battesimo, celebrare l'Eucarestia, ascoltare le confessioni con facoltà di assolvere i peccati, portare il viatico ai malati, amministrare l'unzione agli infermi, effettuare le pubblicazioni matrimoniali e quelle relative alle ordinazioni diaconali e presbiterali, assistere ai matrimoni, celebrare i funerali. Egli deve inoltre adoperarsi per incrementare le pie associazioni di fede, di pietà e di carità e, in quanto amministratore dei beni della chiesa, avere cura dei beni temporali parrocchiali, siano essi corporali, cioè i beni mobili e immobili, o non corporali, cioè i diritti, le azioni e le servitù. Il parroco deve avere cura, oltre che delle anime e dei beni, anche dell'archivio parrocchiale. Nell'archivio egli conserva tutti quei "documenti che costituiscono gli atti più importanti per la società religiosa e civile, quali sarebbero lo stato delle anime, gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte, la raccolta delle encicliche e bolle pontificie, delle pastorali e decreti vescovili, i titoli delle rendite della chiesa, dei benefici, i documenti delle pie fondazioni, legati, ecc.". (10)

Il decanato è un'istituzione intermedia tra la parrocchia e la diocesi e in qualche modo erede dell'antica pieve. Il termine 'decano' è documentato per la prima volta nel 1208, al tempo del sinodo diocesano del vescovo Federico Vanga, ma tale figura non appariva delineata, né tanto meno i suoi compiti. Nel secolo XV i 'decani rurali' erano degli accusatori pubblici degli "excessus" dei chierici nel loro territorio e, per quanto di competenza del foro ecclesiastico, anche dei laici. Nel sinodo del 1489 (vescovo Udalrico Frundsberg) ricevettero il mandato esplicito di vigilare sull'applicazione dei decreti sinodali e di cooperare a rendere più duraturo il frutto della visita diocesana. L'ufficio del decano veniva affidato a uno dei pievani residenti nel distretto, ma non aveva sede fissa o una delimitata circoscrizione territoriale; veniva conferito con apposito decreto vescovile, registrato nel libro delle investiture e corredato da un elenco dei compiti e delle attribuzioni. Il decano e il suo ufficio viene descritto anche nelle "Costituzioni sinodali" di Ludovico Madruzzo del 1593, al cap. XXXIX. Solo a partire dalla fine del secolo XVIII fino ai primi decenni del secolo seguente, sotto la spinta organizzativa dei vari governi, si vennero delineando i decanati con sede fissa e circoscrizione ben delineata. I principali compiti del decano, stabiliti da speciali provvedimenti dell'Ordinariato, in questo periodo riguardavano la disciplina del clero, le feste e i riti sacri, il decoro delle chiese e delle suppellettili, l'osservanza delle ordinanze del vescovo e di quelle diramate dall'autorità politica per mezzo del vescovo. Il numero dei decanati della diocesi di Trento fu di 35 per tutto il XIX sec., variando nel corso del XX sec. da 39 a 49.

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Contesto generale Decanato di Brunico e Diocesi di Bressanone fino al 1818; Decanato di Fassa e Diocesi di Trento dal 2 maggio 1818; Arcipretura dal 21 giugno 1927

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 CURZEL E., Le pievi trentine. Trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999 GHETTA F., La Valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo. Contributi e documenti, Trento, 1974 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 PEDERIVA L., Ambiente sociale e movimento demografico nella parrocchia di Fassa nel XVIII secolo, tesi di laurea, relatore prof. F. Seneca, Università degli studi di Padova, a.a. 1984-1985.

Note (1) KOEGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e di Bressanone, Trento, 1964, p. 18. (2) Cfr. la tesi di laurea di PEDERIVA L., Ambiente sociale e movimento demografico nella parrocchia di Fassa nel XVIII secolo, Università degli studi di Padova, a.a. 1983-84, relatore prof. F. Seneca. (3) GHETTA P. F., La valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo, contributi e documenti, Trento, 1974, pp. 170-173. (4) Ibidem, pp. 260-266. (5) CURZEL E., Le pievi trentine, trasformazioni e continuità nell'organizzazione territoriale della cura d'anime dalle origini al XIII secolo (studio introduttivo e schede), Bologna, 1999, pp.285-286. (6) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 2. (7) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 3 (8) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 5. (9) Cfr. APVF, "Pastorale parrocchiale", "Carteggio e atti", fasc. 4 (10) BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1905, p. 17.

15 fondo Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista in Vigo di Fassa, 1242 - 1948 (con doc. fino al 2000)

bb. 72 (pergg. 119, fascc. 100) regg. 125, quadd. 2, voll. 21

Soggetti produttori Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista, 1105 -

16 subfondo 1 Pergamene, 1242 - 1806

pergg. 119

Contenuto Il subfondo è costituito da 119 pergamene conservate nell'archivio della parrocchia di S. Giovanni di Vigo di Fassa. Al momento del riordino quasi tutti i pezzi si trovavano in una cassa di legno situata in un magazzino al piano terra della canonica dove era collocata anche la maggior parte della documentazione antica appartenuta alla chiesa. Nella cassa di legno si trovavano anche dei mazzetti di documenti cartacei legati tra loro. Questi ultimi, verificata la loro tipologia documentaria (prevalentemente contratti di mutuo, dazioni in pagamento e compravendite), sono stati inseriti nelle serie di amministrazione della chiesa assieme alla documentazione loro affine. Quasi tutti i pezzi sono contrassegnati, sul verso, da note archivistiche e annotazioni a testimonianza del fatto che in diversi periodi si è cercato di ordinarle. Le pergamene più antiche portano sul verso l'annotazione "Restituita presbitero Gasparo" con un brevissimo regesto. Questo può ricondurre, come ben spiega padre Frumenzio Ghetta, al riordino dell'archivio fatto dal pievano Gasparo Inama da Dermulo che operò a Fassa dal 1602 fino al 1616, anno della morte, riordino effettuato probabilmente anche per stabilire e dividere equamente i beni appartenuti alle tre chiese "sorelle", S. Giovanni, S. Giuliana e S. Giacomo, quando finalmente si trovò un accordo per la loro gestione amministrativa, inizialmente unita. (1) Quasi tutte le pergamene sono contrassegnate da un numero scritto con matita blu apposto, con ogni probabilità, da Lorenzo Felicetti da , forse intenzionato alla stesura di una storia della valle. I documenti redatti fino al secolo XIV sono stati trascritti e pubblicati, assieme ad altri riguardanti la valle e la sua comunità, da padre Ghetta nel suo già citato lavoro. (2) Dal punto di vista del contenuto degli atti, si può verificare che tutte le pergamene sono riconducibili alla vita amministrativa o spirituale della chiesa di S. Giovanni di Vigo di Fassa e delle chiese filiali: si trova infatti una grande quantità di dazioni in pagamento e compravendite effettuate dagli abitanti della valle a favore dei rappresentanti delle suddette chiese. Ci sono inoltre delle concessioni d'indulgenze promulgate da diverse autorità ecclesiastiche per i fedeli della valle. Un'ultima osservazione è necessaria per spiegare l'assenza, negli atti del XVI e XVII secolo, di notai redigenti. Infatti il ruolo di questi viene sostituito dagli "scrivanti" della comuntità, funzionari eletti direttamente dal vescovo che fungevano da segretari della valle. I capitani inoltre apponevano il loro sigillo per dare maggiore corroborazione agli atti.

Per la descrizione dei singoli pezzi ci si è attenuti a quanto stabilito dalle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3 - parte prima, che integrano quanto già predisposto dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966. Le singole pergamene sono contraddistinte da un numero progressivo in cifre arabe che corrisponde ad un ordine cronologico. Al numero di corda seguono l'intitolazione, che esprime la natura giuridica del documento, la data cronica

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(con l'avvertenza che nel periodo e nel luogo in cui vennero redatte le pergamene veniva adottato lo stile della "natività"), quella topica e infine un breve regesto. Compaiono inoltre notizie in merito al notaio, quando presente, o dello "scrivante" della comunità o della chiesa, con l'indicazione se il documento è redatto in forma di 'originale', 'originale da rogiti' o 'copia autentica'. Si intende per originale la stesura in pubblica forma del documento fatta dallo stesso notaio che precedentemente aveva scritto lo stesso atto sulle sue imbreviature o sul suo protocollo, a seconda del periodo storico; per originale da rogiti di un altro notaio la stesura in forma pubblica del documento, previa autorizzazione di un'autorità competente, fatta da un notaio diverso da quello che aveva prodotto l'atto sul suo protocollo originale; per copia quei documenti che tali si definiscono. Altre indicazioni vengono date in merito alle dimensioni del supporto scrittorio, alla presenza di sigilli con annotazione dell'autorità che li ha apposti, alle note di contenuto e archivistiche presenti, a eventuali antiche segnature o danni riscontrati. Viene infine data notizia di altri regesti o trascrizioni con la relativa citazione bibliografica. Per i regesti delle pergamene in lingua tedesca ci si è avvalsi della collaborazione di padre Frumenzio Ghetta.

Sigle adottate nella descrizione delle pergamene:

BP Bulla plumbea Bolla in piombo d. domnus/i; dominus/i signor/i SI Sigillum impressum Sigillo impresso SID Sigillum impressum deperditum Sigillo impresso perduto SPC Sigillum pendens cereum Sigillo pendente di cera SPD Sigillum pendens deperditum Sigillo pendente perduto SSPPCC Sigilla pendentia cerea Sigilli pendenti cerei SSPPDD Sigilla pendentia deperdita Sigilli pendenti perduti ST Signum tabellionis Segno del notaio

Note (1) Cfr. P. F. Ghetta, La valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo. Contributi e documenti, Trento, 1974, pp. 278 - 281. (2) Ibidem, pp. 337 - 407.

1. b. 1 - 40 Compravendita; Compravendita 1242 ottobre 19 - 1243 dicembre 23 , Voltago I. Zanino da "Gardo" di Rivamonte vende a d. Pasquale da Rivamonte due prati situati in località "Mauno" e "Barlusino", due fondi arativi situati in località "in Autoxio in flore" e "in Tramusa" e un terzo di "melariis", tutti situati nel territorio di Rivamonte, per il prezzo di 22 lire di Verona, 1243 dic. 23.

II. Odorico fu Giovanni da "Autoxio" di Rivamonte vende a Ventura figlio di Pasquale da Rivamonte, agente a nome del padre, la quarta parte di un prato situato in località "Lagono", per il prezzo di quattro lire di Verona, 1242 ott. 19. Notaio: Bartolomeo "sacri palacii notarius" (ST); Bartolomeo (ST) 18

Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 330 x 75, sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 1 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, La valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo. Contributi e documenti, Trento, 1974, pp. 339 - 341. REGESTO: A. Casetti, Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, pp. 1008 - 1009.

2. b. 1 - 40 Concessione d'indulgenza 1[28]8 novembre 8 , Salisburgo Rodolfo [de Hoheneck], arcivescovo di Salisburgo, con altri sette vescovi concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno la chiesa di S. Giovanni Battista e la chiesa di S. Giuliana di Fassa in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 135 x 270 con plica inferiore di mm 10, 4 SSPPCC, 4 SSPPDD Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 345 - 346.

3. b. 1 - 40 Testamento 1297 marzo 28 , Fassa canonica di S. Giovanni Don Giuliano fu d. Giuliano "Ambasarius" pievano di Fassa dispone le sue ultime volontà: lascia alle chiese di S. Giovanni e di S. Giuliana rispettivamente due gallede d'olio, alle chiese di S. Giacomo di Campitello e di S. Maurizio rispettivamente una galleda d'olio; alla chiesa di S. Maurizio, allorché verrà consacrata, lascia in dote un maso situato nel territorio di Fassa in località "Masere"; lascia inoltre, a titolo di legato, ai sacerdoti di S. Giovanni cinque lire annue per la celebrazione di un anniversario. Notaio: Federico (ST) (1) Copia redatta dal notaio Pietro (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 250 (240) x 125., sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 2 Note (1) Con ogni probabilità il ST è stato riprodotto dal notaio che ha rogato la copia.

TRASCRIZIONE: P.F. Ghetta, op. cit., p. 347. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1009.

4. b. 1 - 40 Sentenza 1309 giugno 10 - 1309 luglio 1 , Bressanone Giovanni [III. Wulfing], vescovo di Bressanone, alla presenza del decano e dei canonici di Bressanone, priva e rimuove dalle funzioni di rettore della chiesa di S. Giovanni di Fassa Oldone da Milano, dopo averlo citato numerose volte. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 380 x 375 con plica inferiore di mm 40, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC, 4 SSPPDD Segnature precedenti: 3

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Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 352 - 355. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1009.

5. b. 1- 40 Inventario 1348 , Fassa Davanti a d. Nicolò, giudice di Fassa, e su suo mandato il notaio Pellegrino detto "Sprachi" redige l'inventario dei lasciti testamentari alle chiese di S. Giovanni, di S. Giuliana e S. Giacomo di Fassa e trascrive un inventario più antico. Notaio: Pellegrino di Benassuto detto "Sprachi" da Prà (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 840 x 205, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 4 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 359 - 362. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1009.

6. b. 1- 40 Refutazione 1351 marzo 12 , Vigo Zillio fu d. Lugano da Voltago, procuratore della madre donna Brida e a nome degli eredi del fu d. Eltelio e dei suoi fratelli, consegna a Bonora da Vallonga, a nome delle chiese di S. Giovanni, S. Giuliana e S. Giacomo di Fassa, un maso situato nel territorio di Mortiz detto maso "Goçalgi" destinando la rendita all'illuminazione con olio o cera delle suddette chiese. Notaio: Pellegrino di Benassuto detto "Sprachi" da Prà (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 250 x 170, sul verso nota di contenuto sbiadita e nota archivistica Segnature precedenti: 5 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 363 364. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1009.

7. b. 1- 40 Compravendita 1356 giugno 28 , Vallonga Macello fu "Delavanci" da Costa, con il consenso della moglie, vende a Macello fu "Merti" da Vallonga un prato situato sul monte "Careçe" in località Cercenà, per il prezzo di 27 lire di Merano. Notaio: Pellegrino di Benassuto detto "Sprachi" da Prato (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 385 x 115 (90), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 6 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., p. 366. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1009.

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8. b. 1- 40 Testamento; Testamento 1361 agosto 7 - 1361 agosto 20 , Vigo di Fassa - Vigo di Fassa Documento singolo; pergamena, mm 605 (560) x 160 (105), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 7 Note I. TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 372 - 373. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1010.

II. TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 371 - 372. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1010.

8.1. b. 1 - 40 Testamento 1361 agosto 20 , Vigo di Fassa Federico fu ser "Bonore" da Vallonga dispone le sue ultime volontà lasciando, tra l'altro, a titolo di legato alle chiese di S. Giovanni e di S. Giuliana una galleda d'olio ogni anno. Notaio: Gregorio di ser Agostino da "Sumvigo" (ST) Originale, atto notarile, latino

8.2. b. 1 - 40 Testamento 1361 agosto 7 , Vigo di Fassa Ser Serafino fu ser Pietro "de Lacurte" da Fassa dispone le sue ultime volontà lasciando, tra l'altro, a titolo di legato perpetuo al pievano di Fassa 30 soldi di denaro piccolo di Merano per la celebrazione del suo anniversario e una galleda d'olio all'anno alle chiese di S. Giovanni e di S. Giuliana. Notaio: Gregorio di ser Agostino da "Sumvigo" (ST) Originale, atto notarile, latino

9. b. 1- 40 Testamento; Testamento 1368 dicembre 16 - 1369 novembre 10 Documento singolo; pergamena, formata da due pergamene cucite insieme, mm 680 x 140 Segnature precedenti: 8 Note I. TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 374 - 375. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1010.

II. TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., p. 376. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1010.

9.1. b. 1 - 40 Testamento 1368 dicembre 16 , Vigo di Fassa 21

Ser Niccolò detto "Bellonus" fu ser Niccolò da "Sumvigo" dispone le sue ultime volontà lasciando, tra l'altro, a titolo di legato mezza galleda d'olio ogni anno alla chiesa di S. Michele di Fassa per l'illuminazione perpetua. Notaio: [Gregorio di ser Agostino] da "Sumvigo" (ST) Originale, atto notarile, latino

9.2. b. 1 - 40 Testamento 1369 novembre 10 , Vigo di Fassa Ser Matteo fu ser Enrico da "Sumvigo" dispone le sue ultime volontà lasciando, tra l'altro, a titolo di legato mezza galleda d'olio ogni anno alla chiesa di S. Michele di Fassa. Notaio: [Gregorio di ser Agostino] da "Sumvigo" (ST) Originale, atto notarile, latino

10. b. 1- 40 Costituzione di legato 1375 aprile 15 , Dassè Mastro Nicola detto "Pincta" sarto da Grava e sua moglie Caterina si impegnano a versare ogni anno ai regolani di Pozza 20 denari piccoli di Merano assicurati su un fienile con orto situati nel territorio di Grava affinché vengano dati alla chiesa di S. Giovanni di Fassa per acquistare olio o cera. Notaio: Pellegrino da Prato Copia del notaio Giacomo fu d. Giovanni da Agai (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 205 x 120, sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 9 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 377 - 378. REGESTO: A. Casetti, op. cit., p. 1010.

11. b. 1- 40 Concessione d'indulgenza 1386 maggio 21 , Fassa Federico [d'Erdingen], vescovo di Bressanone, concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno e ascolteranno la messa nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa e nelle cappelle filiali di S. Giacomo e S. Giuliana in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 160 x 340, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 10 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., p. 379.

12. b. 1- 40 Concessione d'indulgenza 1386 maggio 23 , Fassa Federico [d'Erdingen], vescovo di Bressanone, concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno, ascolteranno la messa e faranno l'elemosina in determinati giorni dell'anno nella cappella di S. Michele, situata sotto l'altare della chiesa di S. Giovanni di Fassa, e in quella di S. Maurizio, situata vicino alla chiesa di S. Giuliana. 22

Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 185 x 330 con plica inferiore di mm 50, sul verso note di contenuto e nota archivistica., SPC Segnature precedenti: 11 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 379 - 380.

13. b. 1- 40 Concessione d'indulgenza 1390 ottobre 28 , Bolzano Frate Giovanni da "Burgo", commissario per la provincia alemanna di papa Bonifacio IX, concede 100 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno e faranno l'elemosina in determinati giorni dell'anno nella chiesa di S. Giovanni di Fassa e nelle cappelle di S. Giuliana e S. Giacomo. Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 205 x 270 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 13 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., 381 - 382.

14. b. 1- 40 Concessione d'indulgenza e ratifica 1390 dicembre 4 , castel Salern Federico [d'Erdingen], vescovo di Bressanone, condece 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno, sentiranno la messa e faranno l'elemosina in determinati giorni dell'anno nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa e nelle chiese filiali di S. Giuliana e S. Giacomo e ratifica i 100 giorni d'indulgenza concessi alle medesime chiese da Giovanni da "Burgo" commissario della Santa Sede. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 130 x 240 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC Segnature precedenti: 14 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 382 - 383.

15. b. 1- 40 Sentenza arbitrale 1392 febbraio 23 , Fassa Quattro arbitri eletti emettono sentenza nella lite promossa da Bartolomeo fu "Perace" da Pera e da Stefano fu ser Agostino da "Sumvigo", in qualità di massari delle chiese di Fassa, contro donna Margherita fu Giacomo da Penia, vedova di Delaito da "Mez" Sottil, per il possesso della metà di un maso situato nel territorio di Penia. Notaio: Gregorio fu ser Agostino da "Sumvigo" (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 380 (310) x 130 (90), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 15 Note TRASCRIZIONE: P. F. Ghetta, op. cit., pp. 383 - 384.

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16. b. 1- 40 Compravendita 1395 aprile 14 , Vigo Francesco fu "Bacineli" da Costa vende a Giacomo detto "Schalete" fu Benvenuto da Moncion un prato situato sul monte "Carece" in località Cercenà, per il prezzo di 12 ducati d'oro. Notaio: Gregorio fu ser Agostino da "Sumvigo" (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 515 x 120, sul verso nota archivistica Segnature precedenti: 16 Note TRASCRIZIONE: P: F. Ghetta, op. cit., pp. 386 - 387.

17. b. 1- 40 [Testamento ?] sec. XV prima metà, [...] Notaio: [Antonio fu ser Priamo Spiciaroni] da Belluno atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, frammento, mm 100 (50) x 55 (30)

18. b. 1- 40 Accordo 1402 gennaio 13 I massari delle chiese di Fassa e Baldassarre fu ser Uberto Solar si accordano in merito al pagamento di un legato annuo di 100 libbre di formaggio disposto dalla fu donna Noxadina, madre del suddetto Baldassarre, in favore delle chiese, a esecuzione di una precedente sentenza. Notaio: ser Gregorio da Vigo Originale da rogiti del notaio ser Gregorio da Vigo redatto dal notaio Antonio fu ser Priamo Spiciaroni da Belluno abitante in val di Fassa (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 110 (70) x 250 (160), sul verso nota di contenuto e note archivistiche. Segnature precedenti: 16; 17

19. b. 1- 40 Concessione d'indulgenza 1417 novembre 10 , Bressanone Sebastiano [I. Stampfel], vescovo di Bressanone, concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno la chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa e le cappelle di S. Giacomo, S. Giuliana e S. Antonio in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 160 x 225 con plica inferiore di mm 40, mm 160 x 225 con plica inferiore di mm 40, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC Segnature precedenti: 18

20. b. 1- 40 Concessione d'indulgenza 1419 marzo 30 , Bressanone 24

Bertoldo [II.], vescovo di Bressanone, concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che si confesseranno nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa e nelle cappelle di S. Michele, S. Giuliana, S. Maurizio, S. Giacomo e S. Antonio in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 245 x 300 con plica inferiore di mm 55, sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 19

21. b. 1- 40 Citazione e delega 1420 maggio 22 , Vigo Ser Altomo fu ser Guarnerio da Vigo, vicario di Fassa, con i giurati della valle su richiesta di ser Nicola da Costazza e Giovanni fu Vigo Dassè da "Soto" (1), massari della chiesa di S. Giovanni di Fassa, citano in giudizio gli eredi del fu Pietro De Mozzi da Canazei e del fu ser Vittorio Della Corte, debitori della suddetta chiesa, e danno licenza, in caso di contumacia, di requisire un censo annuo di quattro lire di Merano costituito da ser Enrico da "Franzana" assicurato su un maso situato nel territorio di Canazei detto "el mas de Som Villa de Canacè". Notaio: Antonio di ser Nicola Vainari da Belluno abitante a (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 385 x 140, sul verso note di contenuto sbiadite e note archivistiche Segnature precedenti: 3; 20 Note (1) Forse Sottil?

22. b. 1- 40 Testamento 1423 novembre 24 , Vigo di Fassa Ser Francesco fu Bertolo Almingarde da Vigo e la moglie donna Uliana fu Vizardo da Larzonei dispongono le loro ultime volontà stabilendo, tra l'altro, a titolo di legato, che dopo la morte di entrambi ogni anno vengano distribuiti alla chiesa di S. Giovanni di Fassa mezza galleda d'olio e 20 soldi di moneta di Merano. Notaio: Antonio fu ser Priamo Spiciaroni da Belluno abitante in val di Fassa (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 285 x 130, sul verso note di contenuto e archivistiche Segnature precedenti: 9; 21

23. b. 1- 40 Consacrazione d'altare 1432 settembre 29 , Fassa chiesa di S. Giovanni Giovanni [Anahym] vicario generale di Alessandro di Mazovia, vescovo di Trento, consacra gli altari dedicati alla S.ma Trinità e a S. Niccolò nella chiesa di S. Giovanni di Fassa e concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno i detti altari in determinati giorni dell'anno e nel giorno di S. Michele arcangelo. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 195 x 350 con plica inferiore di mm 40, sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPC Segnature precedenti: 22

24. b. 1- 40 Testamento

25

1439 settembre 22 , Pera Giovanni Antonio fu Giuliano fu Giovanni Isolani dalla val di Fassa dispone le sue ultime volontà lasciando, tra l'altro, a titolo di legato perpetuo alla chiesa di S. Giovanni di Fassa due gallede d'olio ogni anno. Notaio: Giovanni Tullio fu ser Giulio Saraceni da Trento [ST] Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 380 x 160 (110), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 24

25. b. 1- 40 Refutazione 1453 giugno 4 , Vigo Giovanni Bertoluzzi da Vigo consegna a Giovanni fu Giovanni Viviani da Vallonga e a Giovanni detto "Belizani" da Mazzin, in qualità di massari delle chiese di S. Giovanni e S. Giuliana di Fassa, due casali situati nel territorio di "Sumvigo" destinati al mantenimento di un sacrestano nella chiesa di S. Giuliana. Notaio: Antonio fu ser Enrico fu d. Guidone da "Summarippa" (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 340 x 145, sul verso nota di contenuto e note archivistiche in parte sbiadite Segnature precedenti: 17; 25

26. b. 1- 40 Costituzione di censo 1478 gennaio 16 , Vigo Ser Bernardo fu Giovanni "de Army", sarto dalla val di Fassa, e Dona[to] fu Giovanni Giacomo da Campitello costituiscono a favore di donna Agnese fu Giovanni Giacomo Del Vai da Campitello, vedova di Giovanni "Decochtl" dalla val Gardena, un censo annuo di quattro lire e mezzo di moneta di Merano assicurato su un maso situato nel territorio di Mortiz detto "el mansso de Bianchez", per un capitale di 17 marchi e mezzo di Merano. Notaio: Giuliano Peroci da Verona abitante a Cavalese (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 500 x 140 (80), sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 26

27. b. 1- 40 Consacrazione d'altare 1481 agosto 19 , Trento Giorgio [Vink], vicario e suffraganeo di Giovanni [Hinderbach] vescovo di Trento, consacra gli altari dedicati a S. Giorgio, S. Lucia e S. Udalrico nella cappella di S. Giorgio di Lover e concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno e faranno l'elemosina ai suddetti altari in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 280 x 215 (160) con plica inferiore di mm 70, sul verso nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 27

28. b. 1- 40 Concessione d'indulgenza 1484 maggio 18 , Badia 26

Corrado vescovo d'Abila, suffraganeo di Giorgio [II. Golser] vescovo di Bressanone, su richiesta di Erasim P[...]igsinger rettore della chiesa della B. V. M. di Badia, filiale della diocesi di Bressanone, concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno in determinati giorni dell'anno la chiesa di S. Croce in Badia e include delle reliquie nell'altare della suddetta chiesa. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 255 x 380 con plica inferiore di mm 100, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 28

29. b. 1- 40 Consacrazione d'altare 1489 settembre 13 - 1489 settembre 14 , chiesa di S. Giovanni di Fassa Corrado vescovo d' Abila e suffraganeo di Melchiorre [card. Meckau], vescovo di Bressanone, consacra cinque altari nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa e due altari nella cappella di S. Michele posta sotto il coro della parrocchiale, inserisce nei suddetti altari delle reliquie e concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno la chiesa in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 210 x 520 con plica inferiore di mm 90, sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPC Segnature precedenti: 30

30. b. 1- 40 Consacrazione d'altare 1489 settembre 15 , cappella di S. Maurizio Corrado vescovo d'Abila e suffraganeo di Melchiorre [card. Meckau], vescovo di Bressanone, consacra un altare nella cappella di S. Maurizio di Fassa e due altari nella chiesa di S. Giuliana, vi inserisce diverse reliquie e concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno i suddetti altari in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 200 x 430 con plica inferiore di mm 80, sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 29

31. b. 1- 40 Costituzione di censo 1493 marzo 9 , Fassa Gaspare fu Pietro Montebel da Val costituisce a favore di Lorenzo Tamion abitante a Vallonga e di Giovanni "Battel" fu Giacomo De Antoni, in qualità di massari delle chiese di S. Giovanni, S. Giuliana e S. Giacomo, un censo annuo di 15 libbre di formaggio, un carantano in denaro e un carantano di burro e uova assicurato su un maso situato nel territorio di Canazei in località Levesel, per un capitale di quattro marchi e cinque lire di moneta di Merano. Originale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 230 x 280 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC di Vittore Costazza da Pozza Segnature precedenti: 9; 23

32 . b. 1- 40 Sentenza 1493 ottobre 26 , Fassa

27

Michele Sommariva da Vigo, vice giudice, emette sentenza nella lite promossa da Giacomo di Antonio da Fontanazzo e da Lorenzo Tamion, in qualità di massari delle chiese di S. Giovanni, S. Giuliana e S. Giacomo, contro i fratelli Niccolò e Lorenzo di Antonio Mazzel da Vallonga, per il diritto di riscossione dell'affitto del prato sidi un prato situato in località Caresa. Originale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 165 x 290 con plica inferiore di mm 25, sul verso note di contenuto e archivistiche, SPD in teca cerea di Michele di Serafino Sommariva giudice Segnature precedenti: 2; 62

33. b. 1 - 40 Concessione di facoltà 1499 dicembre 23, Roma S. Pietro Alessandro VI: concede, su richiesta di Cristoforo Altenburger rettore della pieve di S. Giovanni di Fassa, la facoltà di amministrare i sacramenti e di celebrare gli uffici sacri alla chiesa di S. Giacomo di Campitello. Cum a nobis - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 225 x 395 con plica inferiore di mm 60, sul verso note di contenuto e note archivistiche Segnature precedenti: 8; 31

34. b. 1 - 40 Concessione d'indulgenza 1500 novembre 3 , Roma I cardinali e diaconi della Chiesa romana concedono 100 giorni d'indulgenza ai fedeli che contribuiranno al restauro e che visiteranno la chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa. Originale; latino Documento singolo; pergamena, mm 450 x 750 con plica inferiore di mm 90, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, 11 SSPPDD Segnature precedenti: 32

35. b. 1 - 40 Concessione d'indulgenza 1500 dicembre 19 , Roma I cardinali della Chiesa romana concedono 100 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno la cappella della S. Croce di Badia e vi faranno l'elemosina in determinati giorni dell'anno. Originale; latino Documento singolo; pergamena, mm 325 x 575 con plica inferiore di mm 80, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 33

36. b. 1 - 40 Concessione d'indulgenza 1503 febbraio 14 , Bressanone Melchiorre [card. Meckau], vescovo di Bressanone, concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno la chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa e la chiesa filiale di S. Giuliana e vi faranno l'elemosina in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 170 x 340 con plica inferiore di mm 70, sul verso nota di contenuto e nota archivistica 28

Segnature precedenti: 34

38. b. 1- 40 Consacrazione d'altare 1519 , chiesa di S. Giuliana Giovanni [Kneissel], vescovo di Abila, suffraganeo di Cristoforo [I. Schrofenstein] vescovo di Bressanone, consacra due altari nella "navicula" della chiesa di S. Giuliana filiale della parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, vi inserisce delle reliquie e concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno i suddetti altari in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 155 x 300 con plica inferiore di mm 25, sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 36

39. b. 1- 40 Consacrazione d'altare 1519 , chiesa di S. Giovanni Giovanni [Kneissel], vescovo di Abila, suffraganeo di Cristoforo [I. Schrofenstein] vescovo di Bressanone, su richiesta di Giovanni Battista Zulian dalla val di Fassa, consacra un altare dedicato alla B. V. Maria e a S. Cristoforo nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, vi inserisce delle reliquie e concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno il suddetto altare in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 140 x 285 con plica inferiore di mm 15, sul verso note di contenuto e nota archivistica, SPC Segnature precedenti: 37

37. b. 1 - 40 Consacrazione d'altare 1519 luglio 4 , cappella di S. Giuliana Giovanni [Kneissel], vescovo di Abila, suffraganeo di Cristoforo [I. Schrofenstein] vescovo di Bressanone, consacra un altare dedicato ai SS. Cosma e Damiano e Rocco nella cappella di S. Giuliana filiale della parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, vi inserisce delle reliquie e concede 40 giorni d'indulgenza ai fedeli che visiteranno il suddetto altare in determinati giorni dell'anno. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 180 x 330 con plica inferiore di mm 50, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC mutilo Segnature precedenti: 35

40. b. 1- 40 Costituzione di censo [15]27 giugno 17 , Fassa Gli eredi [...] costituiscono a favore di Baldassarre "De Jochin", in qualità di massaro della chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, un censo annuo di sette troni di Merano assicurato su un maso situato nel territorio di Mortiz in località Costa, per un capitale di 19 marchi e nove cruciferi di Merano. Originale, documento privato; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 250 (30) x 280 (160), con plica inferiore di mm 20, sul verso note di contenuto e archivistiche, SPC di [Vittore Costazza] Segnature precedenti: 1; 61 29

41. b. 41- 70 Convenzione 1546 gennaio 24 , Bressanone Davanti a Cristoforo card. Madruzzo, vescovo di Bressanone, i rappresentanti della chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa si accordano con i rappresentanti della chiesa filiale di S. Giacomo di Campitello in merito all'amministrazione dei beni comuni. Originale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 475 x 670 con plica inferiore di mm 100, sul verso note di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 39

42. b. 41 - 70 Compravendita 1555 aprile 25 , [...] Giorgio Del Goso da Varena vende a [Giovanni] da Moncion [...], per il prezzo di 13 ragnesi. Originale, documento privato; italiano, tedesco Documento singolo; pergamena, mutila della parte destra, mm 240 x 240 con plica inferiore di mm 45, sul verso nota archivistica e tre atti riguardanti la cessione del bene (1), SPD Segnature precedenti: 60 Note (1) Sul verso: I. Giovanni da Moncion cede il bene a Giovanni Decristina da Fontanazzo, 1557; II. Giovanni Decristina cede il bene ai fratelli Simone e Luca Ghetta, per il prezzo di sei ragnesi, 1591; III. Luca di Pietro Ghetta da Vigo cede l'"instrumento" a Silvestro da Tamion e a Giovanni Gross da Canazei, in qualità di massari della chiesa di S. Giovanni Battista di Fassa, 1594 dicembre 18.

43. b. 41 - 70 Costituzione di censo 1[5][..] indizione I, venerdì (1) , Fassa Ser Silvestro Soldà costituisce a favore dei sindaci della chiesa di S. Giovanni di Fassa un censo annuo di 100 libbre di formaggio fondato su un maso situato nel territorio di Gries detto maso Dolceri, per un capitale di 41 ragnesi e otto cruciferi di moneta di Merano. Notaio: Francesco di ser Antonio Zaninelli da abitante a Fassa (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 600 x 155 (80), sul verso note di contenuto e archivistiche Segnature precedenti: 7; 38 Note (1) Nel XVI secolo hanno indizione I.: 1518, 1528, 1543, 1558, 1573, 1588. Nel testo si cita un precedente atto del 1537, si possono così scartare le prime due date.

44. b. 41 - 70 Erezione di confraternita 1605 settembre 4 , Fassa Frate Domenico Benvenuti da "Cagli", domenicano, priore del convento di S. Lorenzo di Trento, su richiesta di don Gaspare Inama, parroco della chiesa di S. Giovanni di Fassa, istituisce la confraternita del SS. Rosario nella chiesetta fuori della parrocchiale di Fassa concedendole delle indulgenze. 30

Notaio: Giovanni Battista fu d. Antonio Marchiori da Moena (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 430 (370) x 180 (130), sul verso nota di contenuto e nota archivistica Segnature precedenti: 40

45. b. 41- 70 Copia di testamento 1606 giugno 7 Copia redatta da Pantaleone Pezzei, "scrivante" di Fassa, di una parte di testamento di Giovanni Sigismondo cittadino di Bolzano con indicazione del lascito di alcuni beni e rendite alla chiesa di S. Maria di Gries. Copia redatta da Pantaleone Pezzei; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 160 x 320 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 66

46. b. 41 - 70 Concessione d'indulgenza 1607 novembre 13 , Roma S. Pietro Paolo V: concede indulgenza plenaria per un settennio ai confratelli e consorelle della confraternita del SS. Rosario della chiesa di S. Giovanni di Fassa che visiteranno la suddetta chiesa in determinati giorni dell'anno. Considerantes [...] - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, prima riga con ornamenti, mm 390 x 625 con plica inferiore di mm 85, sul verso note di contenuto e nota archivistica, BP Segnature precedenti: 41

47. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1618 luglio 29 , Vigo Messer Pietro Brunel da Soraga dà in pagamento a Cipriano "De Jochin" e a Bernardo Bernard, in qualità di massari della chiesa parrocchiale di Fassa, un prato con fienile situato nel territorio di Falcade in località "Camp dei Tess", per il valore di 161 ragnesi. Rogatario: Pantaleone Pezzei "scrivante" di Fassa Originale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 265 x 350 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto sbiadita, note archivistiche e due dichiarazioni di debito con ipoteca (1), SPD di Giorgio Recondin capitano di Fassa Segnature precedenti: 5; 42 Note (1) I. Messer Pietro Brunel dichiara di essere debitore verso la chiesa parrocchiale di 8 ragnesi e 27 carantani e ipoteca la "Chiusura" situata nel territorio di Barbida, 1622 nov. 28; II. Messer Pietro Brunel dichiara di essere debitore verso la chiesa parrocchiale di 8 ragnesi e 27 carantani che assicura sulla sopraddetta "Chiesura", 1624 nov. 25.

48. b. 41 - 70 Locazione 1641 gennaio 8 , [Vigo] 31

Ser Niccolò Tamion da Soraga e ser Pietro "De Cleva" da Canazei, in qualità di procuratori della Magnifica Comunità di Fassa, danno in locazione perpetua a Paolo di Leonardo Solar da Vigo un pezzo di prato situato nel territorio di Vigo in località Campolongo, già destinato al mantenimento di un primissario a S. Giuliana di Fassa, dietro pagamento annuo di 23 ragnesi tirolesi. Originale; italiano Documento singolo; pergamena, mm 270 x 450 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto, SPD di Baldassarre Baldessari capitano di Fassa

49. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1646 maggio 31 , Vigo I fratelli Giovanni Battista e Giovanni fu Simone De Golsago da Pera danno in pagamento ai massari della confraternita del SS. Rosario un pezzo di campo situato nel territorio di Pera in località "Campo de Davantus", per il valore di 68 fiorini, 3 troni e 10 carantani tirolesi. Originale; italiano, tedesco Documento singolo; pergamena, mm 170 x 335 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto, nota archivistica e annotazione di un'altra dazione (1), SPD di Baldassarre Baldessari capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 2; 44 Note (1) I suddetti fratelli danno in pagamento ai canevari del SS. Rosario un altro pezzo di campo, per il valore di 17 ragnesi e 30 carantani, 1647 nov. 26.

50. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1650 maggio 19 , Vigo Giovanni Battista Zinzol da Pozza dà in pagamento a Cipriano Bernard e a Cassiano De Ferdig da Mazzin, in qualità di massari della confraternita del SS. Rosario di Fassa, un campo con prato situato nel territorio di Pozza in località "Campo et Prà de Soma Feina", per il valore di 80 fiorini.

Rogatario: Paolo di Leonardo Solar sostituto di "scrivanaria" di Fassa Originale; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 225 x 285 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Baldassarre Baldessari vicario e capitano di Fassa Segnature precedenti: 45

51. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1653 novembre 23 , casa dell'"officio" di Fassa Cristina vedova di messer Simone Calligari da Vigo, con il consenso di messer Giovanni Battista Dacchiesa da Vigo suo curatore, dà in pagamento a messer Michele di Cristiano Delmonego da Vigo e a messer Pietro Sommavilla da Moncion, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Vigo nella campagna "da Reng", per il valore di 56 ragnesi di moneta di Merano. Originale di Giovanni Andrea Massar pubblico "scrivante"; italiano Documento singolo; pergamena, mm 245 x 290 con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD di Baldassarre Baldessari consigliere di Bressanone e capitano di Fassa

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Segnature precedenti: 25; 46

52. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1666 dicembre 7 , Vigo Cipriano Lorenz da Pera dà in pagamento a Cristoforo Massar e a Bartolomeo Piaz da Pera, in qualità di massari della confraternita del SS. Rosario di Fassa, un campo, un prato e un orto situati nel territorio di Pera in località rispettivamente "de qua alda", "la Rota dall'Acqua", "de Soto il Sas", per il valore di 113 fiorini. Originale, documento privato; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 135 x 495 con plica inferiore di mm 28, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 47

53. b. 41 - 70 Concessione d'indulgenza 1667 marzo 7 , Roma S. Maria Maggiore Alessandro VII: concede indulgenza per un settennio ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno i sette altari posti nella chiesa di S. Giovanni di Fassa. Ad augendam - Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 135 x 420, sul recto nota di pubblicazione della cancelleria di Bressanone, 1667 nov. 26. Sul verso note di contenuto e nota archivistica, SID Segnature precedenti: 48

54. b. 41 - 70 Ratifica 1668 maggio 10 , Bressanone Sigismondo Alfonso Thun, principe vescovo di Bressanone, ratifica il beneficio fondato da don Giacomo Rossi il 28 marzo 1668 a favore della cappella del SS. Rosario "intra muros" del cimitero della parrocchiale di Fassa. Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 525 x 755 con plica inferiore di mm 80, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea Segnature precedenti: 49

55. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1669 giugno 14 , Canazei I rappresentanti della famiglia Valeruz danno in pagamento ai massari del SS. Rosario un pezzo di campo con prato vicino e un campo situati nel territorio di Canazei in località rispettivamente "de Chiasates" e "de Stort", per un valore di 130 fiorini. Originale di Simone Widmann sostituto di "scrivanaria" di Fassa; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 275 x 415 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giovanni Andrea Massar - Mayr capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 50

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56. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 16[70] ottobre [10] , [...] [...] da Campitello dà in pagamento a [...] un prato situato nel territorio di Fontanazzo in località "dalle Palue" Originale di Giovanni Battista Pezzei "scrivante" di Fassa; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 210 x 300 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota archivistica, SPD di [Giovanni Antonio Calderon vicecapitano di Fassa] Segnature precedenti: 63

57. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1676 giugno 28 , [Vigo] Margherita vedova di Cristoforo fu Stefano Zulian da Pozza dà in pagamento a Giacomo "Sotpera" da Soraga e a Michele Nicolet da Vigo, in qualità di sindaci della confraternita del SS. Rosario di Fassa, un prato con un quarto di fienile e stalla situato nel territorio di Pozza in località "Pra da Pedeforcha", per il valore di 112 fiorini. Originale di Giorgio De Luca sostituto di "scrivanaria" di Fassa; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 240 x 250 con plica inferiore di mm 26, sul verso nota di contentuo e nota archivistica, SPD di Giovanni Antonio Calderon capitano di Fassa Segnature precedenti: 64

58. b. 41- 70 Dazione in pagamento 1679 maggio 8 , Vigo I fratelli Antonio e Giovanni Battista fu Tommaso da Moncion danno in pagamento a Giovanni Rasom da Pozza e a Niccolò Pederiva da Soraga, in qualità di massari della chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, un campo con prato e un pezzo di prato situati nel territorio di Moncion in località rispettivamente "de Bechezene" e "de Palua", per il valore di 197 fiorini e 30 cantani rantani tirolesi. Originale di Giorgio De Luca sostituto di "scrivanaria" di Fassa; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 190 x 360 con plica inferiore di mm 40, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Antonio Calderon vicario e capitano di Fassa Segnature precedenti: 51

59. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1680 aprile 1 , Vigo Giovanni Battista Cigolla da Vigo dà in pagamento a Giovanni Antonio Freina da Pozza e a Valentino Spinel da Mazzin, in qualità di massari della chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, un campo situato nel territorio di Vigo in località "la Chiuchiaia", per il valore di 91 ragnesi e 30 carantani. Originale, documento privato; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 230 x 290 con plica inferiore di mm 23, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 52

60. b. 41 - 70

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Dazione in pagamento 1682 febbraio 15 , Vigo Giacomo fu Giacomo Zulian da Palua, con il consenso del suo tutore Niccolò Micheluzzi da Canazei, dà in pagamento a Bernardo da Pera e ad Antonio Rasom da Pozza, in qualità di sindaci della confraternita del SS. Rosario di Fassa, un prato situato nel territorio di Palua in località "la Chiosura de Jacobo de Zulian" e un prato situato nel territorio di Soraga in località "Prà de Solet", per il valore di 106 fiorini. Originale di Niccolò Micheluzzi sostituto di "scrivanaria"; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 150 x 405 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giovanni Antonio Calderon capitano e giudice di Fassa Segnature precedenti: 54

61. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1682 febbraio 17 , Pozza I fratelli Pietro, Antonio e Giovanni Battista Soldà da Pozza danno in pagamento a Francesco di Giovanni Bernard da Pera e a Antonio Rasom da Pozza, in qualità di massari della confraternita del SS. Rosario, un campo con prato situato nel territorio di Pozza in località "de Ciancoval", per il valore di 105 fiorini tirolesi. Originale di Giorgio De Luca sostituto di "scrivanaria" di Fassa; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 225 x 250 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giovanni Antonio Calderon vicario e capitano di Fassa Segnature precedenti: 53

62. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1684 maggio 12 , Vigo Giacomo Zech dà in pagamento a Niccolò De Florian da Pozza e a Michele di Antonio Piaz da Pera, in qualità di massari della chiesa di S. Giovanni di Fassa, un campo situato nel territorio di Vigo in località "dell'Ancona", per un valore di 82 fiorini tirolesi. Originale di Giorgio De Luca sostituto di "scrivanaria" di Fassa; tedesco Documento singolo; pergamena, mm 215 x 280 con plic ainferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giovanni Antonio Calderon capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 55

63. b. 41 - 70 Permuta 1695 maggio 11 , Soraga Davanti a Giovanni Antonio Calderon, capitano e vicario di Fassa, donna Domenica "Moret" moglie di ser Giorgio di ser Antonio Zulian da Soraga, in presenza e con il consenso del marito e del suocero, permuta con messer Giovanni Battista Zacchia da Pozza e ser Cristiano Cassan da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario posta nel cimitero della pieve di Fassa, una "chiusura" (1) e un pezzo di orto situati nel territorio di Soraga in località "de drio Tabbià de Antonio de Zulian" e "sopra il Tabbià", con una "chiusura" situata nel medesimo territorio in località "da Molin" e 65 ragnesi e mezzo di moneta tirolese. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 245 x 305 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD Segnature precedenti: 58 Note

35

(1) Cesura, per campagna chiusa cioé cintata con muri, cfr. E. Lorenzi, Dizionario toponomastico tridentino, Forni editore, 1932 (ristampa), p. 158.

64. b. 41- 70 Dazione in pagamento 1699 giugno 12 , Vigo I fratelli messer Sebastiano e messer Michele fu Giovanni Battista Dalledonne e messer Simone di Giovanni Pietro Poder, in qualità di curatore di Maria fu Francesco Dalledonne, tutti da Solar danno in pagamento a messer Giacomo Bernard da Pera e a messer Francesco Cincelli da Pozza, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario posta nel cimitero della pieve di Fassa, un campo con "rogno" (1) situato nel territorio di Vigo in località "da Davies", per il valore di 147 ragnesi e 32 carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 145 x 350 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto, SPD di Mattia Lucchin da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Note (1) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo.

65. b. 41 - 70 Compravendita 1699 luglio 22 , Fontanazzo Giovanni Battista di Cristiano "Del Fauro" da Campitello, alla presenza e con il consenso di messer Antonio di Michele Lastei da Fontanazzo suo curatore, vende a ser Silvestro di Cristiano Riz da Pian un prato situato sul monte Durone in località "Camparine", per il prezzo di 67 ragnesi. Originale di Giovanni Battista Fosco da Campitello sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 150 x 265 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 59

66. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1702 aprile 26 , Pieve di Fassa Ser Giacomo fu Antonio Locatin da Pozza dà in pagamento a messer Paul Rasom da Vigo e a messer Valerio Bernard da Pera, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Pozza in località Dassè con un po' di "cavezegna"(1), per il valore di 90 ragnesi e 6 carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 130 x 340 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Mattia Lucchini da Spiessoffen, capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 67 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op.cit., p. 139.

67. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1702 maggio 5 , Pieve di Fassa 36

Messer Giacomo Lorenz da Vallonga, in qualità di curatore di Giovanni Battista fu Giacomo da Pozza, dà in pagamento a messer Paolo Rasom da Vigo e a messer Valerio Bernard da Pera, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Pozza in località Dassè, per il valore di 83 ragnesi e 46 carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 180 x 240 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Mattia Lucchini da Spiessoffen vicario e capitano di Fassa Segnature precedenti: 70

68. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1702 maggio 10 , Vigo I fratelli messer Valerio e messer Giovanni Pietro fu Giacomo Pollam da Larzonei, ora abitanti a Trento, danno in pagamento a ser Paolo Rasom da Vigo e a Valerio Bernard da Pera, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Larzonei in località "del Vialle" con due "cavezegne"(1), per il valore di 67 ragnesi e 40 carantani. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 195 x 290 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 71 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

69. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1703 aprile 25 , Vigo Ser Giovanni fu Paolo Solar da Vigo, con il consenso del suo curatore messer Antonio Pescol, dà in pagamento a ser Giovanni Mazzel e ad Antonio Da Rocca da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, un pezzo di prato situato nel territorio di Vigo in località "da Pontaz", per il valore di 103 ragnesi. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 165 x 300 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 72

70. b. 41 - 70 Dazione in pagamento 1703 aprile 25 , Vigo Ser Giovanni Sollar da Fontanazzo, con il consenso del suo curatore messer Antonio Pescol, dà in pagamento a messer Giovanni Mazzel da Vigo e ad Antonio Da Rocca da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa, e a messer Giovanni Antonio Freina da Pozza e a ser Bartolomeo Pederiva da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo con i suoi "rogni" (1) e "cavezegne" (2) situato nel territorio di Vigo in località "de Caslir", per il valore di 185 ragnesi. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 185 x 260 con plic ainferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa.

37

Segnature precedenti: 73 Note (1) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo. (2) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

71. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1706 aprile 13 , Pieve di Fassa Donna Anna Mazzel da Vallonga, con il consenso di ser Lorenzo Solar suo marito, dà in pagamento a messer Pietro Vian da Vallonga e a messer Giacomo Decristina da Palua, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo con "cavezegna" (1) e "rogno" (2) situato nel territorio di Vallonga in località "campo deTaina", per il valore di 118 ragnesi. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 135 x 340 con plica inferiore di mm 20, mm 135 x 340 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 75 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139. (2) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo.

72. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1710 aprile 28 , Pera Messer Biagio Detomas da Pozza, con il consenso di messer Zuan Zacchia da Pozza suo curatore, dà in pagamento ai sindaci delle chiese di S. Giovanni e del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Pozza in località "de Comugna" con una "cavezegna" (1) e un pezzo di campo situato nel medesimo territorio in località "de Meida", per il valore complessivo di 131 ragnesi, 8 carantani e 3 quattrini e mezzo. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 125 x 390 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Mattia Lucchini da Spiessoffen Segnature precedenti: 71; 77 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

73. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1710 maggio 20 , Vigo Ser Giovanni Andrea Mauriz da Vigo dà in pagamento a ser Giovanni Freina da Pozza e a Giovanni Sommavilla da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di S. Giovanni, e a Giovanni Battista Mazzel da Vigo e a ser Cristoforo Cassan da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, due pezzi di campo situati nel territorio di Vigo in località "dal Kochol" e "da Logion", per il valore complessivo di 206 ragnesi, 48 carantani e tre quattrini e mezzo. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano

38

Documento singolo; pergamena, mm 135 x 330 con plica inferiore di mm 26, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Mattia Lucchini da Spiessoffen vicario e capitano di Fassa Segnature precedenti: 78

74. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1712 novembre 6 , Pieve di Fassa Messer Giovanni Battista De Florian, "monego" della Pieve, in qualità di curatore di Simone fu Michele De Florian, e i fratelli Giovanni Battista e Giovanni Antonio fu Michele De Florian danno in pagamento a messer Giovanni Pietro Vian e a Pietro Brunel da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo con prato situati nel territorio di Pozza il località "d'Alloch", per il valore di 129 ragnesi e 18 carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 105 x 310 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 79

75. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1712 novembre 6 , S. Giovanni I fratelli Giovanni Battista e Giovanni Antonio fu Michele De Florian e ser Giovanni Battista De Florian, in qualità di curatore di Simone altro fratello, danno in pagamento a messer Andrea Cincelli da Pozza e a ser Niccolò Da Rocca da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, un campo con prato situati nel territorio di Pozza in località "d'Alloch", per il valore di 88 ragnesi e 15 carantani. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 185 x 260 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto sbiadita e note archivistiche, SPC in teca lignea di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 47; 86

76. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1713 maggio 15 , Vigo Donna Orsola fu Giovanni Battista Calligari da Larzonei, con il consenso del marito Niccolò Zanon da Vigo, dà in pagamento a messer Francesco Cincelli da Pozza e a messer Giovanni Sommavilla da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo con prato situato nel territorio di Larzonei in località "de Campolin" e un pezzo di campo situato nel medesimo territorio in località "de Fontanaz" con "cavezegna" (1) e "rogno" (2), per il valore complessivo di 117 ragnesi e due carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 95 x 310 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Mattia Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 25; 81 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139. (2) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo.

39

77. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1714 maggio 17 , Pieve Messer Michele Pinter da S. Giovanni, con il consenso dei suoi cognati messer Giovanni De Florian e ser Giovanni Gross, dà in pagamento a messer Simone Solar e a messer Bernardo Bernard, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Pozza in località "de Sorapozza" con "cavezegne" (1) e "rogno" (2) e un pezzo di prato situato sul monte di Pozza in località "de Chiamp" con un quarto di "tabbià" (3) e stalla, per il valore complessivo di 318 ragnesi e 16 carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 180 x 300 con plica inferiore di mm 13, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 82 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine tra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139. (2) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo. (3) Edificio di assi o tavole, fienile, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 871.

78. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1714 novembre 20 , Pozza Messer Giovanni Battista Locatin da Pozza e il nipote Giorgio Locatin, con il consenso del suo curatore messer Giovanni Zacchia da Pozza, danno in pagamento a ser Antonio Dorich da Pozza e a Niccolò Dallapozza da Moncion, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, un campo situato nel territorio di Pozza in località Dassè, per il valore di 186 ragnesi e 43 carantani. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 143 x 310 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Mattia Lucchini da Spiessoffen capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 32; 83

79. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1716 ottobre 13 , Pozza I fratelli messer Francesco e Giorgio [...] danno in pagamento a [...] da Pozza e a messer Michele [...], in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, e a Giovanni Battista di Gottardo De Tomas e ad Andrea fu Pietro Cincelli, in qualità di sindaci della chiesa di S. Niccolò di Pozza, due campi situati nel territorio di Pozza in località "de Pezze" e "de Spem[a]", per il valore complessivo di 313 ragnesi, nove carantani e due quattrini. Originale; italiano Documento singolo; pergamena, mm 280 (230) x 310 (170) con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giovanni Francesco Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 84

80. b. 71 - 80 Dazione in pagamento 1719 giugno 1 , Vigo 40

Messer Giovanni Calligari da Larzonei e messer Giacomo Mazzel, in qualità di tutori degli eredi del fu Giovanni Mazzel da Vallonga, danno in pagamento a messer Andrea Cincelli e a messer Giovanni Lazzer da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Larzonei in località "de Sot Larzonei", e un pezzo di campo situato nel territorio di Vallonga in località "de Dovo Coi", per il valore complessivo di 101 ragnesi e 31 carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 145 x 335 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Giuda Taddeo Paurenfeind capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 18; 85

81. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1721 aprile 29 , S. Giovanni Donna Anna Mazzel, con il consenso del marito ser Lorenzo Solar, dà in pagamento a messer Antonio Solar da Vigo e a messer Niccolò De Pozza da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Vallonga in località "Campo curto" o "da Pleè", per il valore di 99 ragnesi. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 160 x 340 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giovanni Francesco Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 87

82. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1721 novembre 11 , Pieve di Fassa Messer Giovanni Antonio Locatin e messer Silvestro Soldà, in qualità di tutori di Giovanni Giacomo erede del fu Battista Mattioli, danno in pagamento a messer Niccolò De Pozza, in qualità di sindaco della chiesa del SS. Rosario di Fassa, due pezzi di campo con "rogno" (1) e "cavezegna" (2) in località "Soraparè" e "di Costa", per il valore complessivo di 190 ragnesi. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 175 x 355 con plica inferiore di mm 13, sul verso nota di contenuto, nota archivistica e annotazioni relative ai beni soprannominati, 1722 apr. 25 e 1776, SPD di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 88 Note (1) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo. (2) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

83. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1723 dicembre 12 , S. Giovanni Ser Pietro Silvestri da Tamion dà in pagamento a messer Giovanni Francesco Lorenz, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Fassa, e a messer Michele "De Tone" e messer Michele Locatin, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario, un pezzo di campo situato nel territorio di Tamion in località "di Plè" con "cavezegne" (1), per il valore di 123 ragnesi e 19 carantani. Originale di messer Sebastiano Cassan sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 140 x 320 con plica inferiore di mm 13, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giuseppe Antonio Rizzi vicario e capitano di Fassa

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Segnature precedenti: 89 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

84. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1725 I fratelli Giovanni Gaspare e Giovanni Battista fu Adam De Luca e messer Giovanni Tommaso Rossi, in qualità di curatore di messer Giovanni Battista De Luca da Vigo, danno in pagamento a Giovanni Domenico Pellegrin da Soraga e a Cristiano Vian da Vigo, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un [campo] con prato annesso situato nel territorio di Pozza, per il valore di 191 fiorini e 43 cantani. Originale; italiano Documento singolo; pergamena, mm 145 x 340 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto, SPC di [Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa]

85. b. 81 - 100 Compravendita 1726 agosto 12 , Campitello Donna Maria Davarda da Campitello, con il consenso del marito messer Michele Dal Peron, vende al fratello Giovanni Battista Davarda, daziale, un pezzo di campo situato a Campitello in località "de Plè" con "rogno" (1) e "cavezegna" (2), per il prezzo di 109 fiorini. Originale di messer Giovanni Battista Bernard sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 130 x 350 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPD di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 90 Note (1) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo. (2) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine tra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

86. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1727 aprile 7 , Pieve Ser Simone Degasper da Soraga dà in pagamento a messer Antonio Solar da Vigo, in qualità di sindaco della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Barbiga in località Codalonga e un altro pezzo di campo situato nel territorio di Soraga in località Campestrin, per il valore di 174 ragnesi e 30 carantani. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 140 x 350 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi vicario e capitano di Fassa. Segnature precedenti: 3; 91

87. b. 81 - 100 Dazione in pagamento

42

1727 maggio 6 , Vigo Messer Giovanni Andrea Mauriz da Costa dà in pagamento a messer Giovanni Rasom da Vigo e a messer Giovanni Battista Pederiva da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, e a messer Giovanni Andrea Cincelli da Pozza, in qualità di sindaco della chiesa del SS. Rosario, un pezzo di campo con prato in località "dal Chochol", per il valore di 126 ragnesi. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 135 x 345 con plica inferiore di mm 10, ul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 92

88. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1728 gennaio 8 Messer Niccolò Detomas da Pozza dà in pagamento ai sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, del SS.Rosario e della chiesa di S. Niccolò di Pozza, una serie di appezzamenti situati nelle località di "Battel", "da Pallada", Meida e "mas Bianchon", per il valore complessivo di 476 fiorini e 16 carantani. Originale di Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 255 x 350 con plica inferiore di mm 12, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, PD di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 3

89. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1728 gennaio 8 , Vigo Messer Giovanni Antonio Detomas da Pozza dà in pagamento a messer Giovanni Rasom da Vigo e a messer Giovanni Battista Pederiva da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, un pezzo di campo situato nel territorio di Pozza in località Meida e due pezzi di "varra" (1) detta "de Pallada", per il valore complessivo di 138 ragnesi. Originale di Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 175 x 355 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 3; 22; 94 Note (1) Vara: prato coltivato alternativamente a campo, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 1030.

90. b. 81 - 100 Compravendita 1728 giugno 23 , canonica della Pieve Messer Francesco Cincelli da Pozza e messer Cipriano da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, vendono a ser Giovanni Battista fu Francesco Lorenz da Vigo un pezzo di prato con un quarto di "tabbiato" (1) e stalla situato nel territorio di Pozza in località "dalle Fraine", per il prezzo di 125 fiorini. Originale di messer Giacomo Guerra sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 150 x 320 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto, note archivistiche e annotazione riguardante il suddetto prato, 1733 giu. 21, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 51; 95 Note

43

(1) Edificio di assi o tavole, fienile, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 871.

91. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1733 aprile 16 , Vigo Messer Tommaso Brunel da Soraga dà in pagamento a messer Giovanni Antonio Massar da Vigo e a messer Giovanni Domenico Decristina da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, un pezzo di campo situato nel territorio di Soraga in località Barbida, per il valore di 137 fiorini e 22 carantani. Originale di Giovanni Pinelli "scrivante" pubblico di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 105 x 355 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 24; 96

92. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1733 maggio 4 , Soraga Messer Stefano Pederiva, in qualità di curatore degli eredi del fu Giovanni Battista Pederiva, tutti da Soraga, dà in pagamento a messer Giovanni Antonio Massar da Vigo e a messer Giovanni Domenico Decristina da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, un campo situato in località Fraina "sora Salla", per il valore di 98 fiorini e 27 carantani. Originale di Giovanni Antonio Mayr "scrivante" della chiesa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 150 x 345 con plica inferiore di mm 28, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 2; 97

93. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1733 maggio 6 , Vigo Messer Valerio Cigolla da Vigo dà in pagamento a messer Giovanni Antonio Massar da Vigo, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di S. Giovanni e del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di prato situato nel territorio di Pozza in località "da Matarel" e un pezzo di campo situato in località "da Calcara", per il valore complessivo di 160 fiorini. Originale di Giovanni Antonio Mayr "scrivante" delle suddette chiese; italiano Documento singolo; pergamena, mm 180 x 345 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 22; 98

94. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1733 maggio 12 , Pozza Messer Giacomo Guerra da Pozza dà in pagamento a messer Giovanni Antonio Massar da Vigo, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, tre campi situati nel territorio di Pozza in località rispettivamente "da Daut", "d'Avaz" e "de Prà de Giesia" e un campo situato in località Dassè, per il valore complessivo di 528 fiorini e 31 carantani. Originale di Giovanni Antonio Mayr da Vigo "scrivante" della chiesa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 245 x 345 con plica inferiore di mm 40, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa 44

Segnature precedenti: 4; 99

95. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1733 giugno 13 , Vigo di Fassa Messer Giovanni Battista fu Luca De Luca da Pozza dà in pagamento a messer Giovanni Antonio Massar da Vigo, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale e del SS. Rosario di Fassa, un prato con "tabbiato" (1) situato nel territorio di Pozza in località Compiè, per il valore d 170 fiorini. Originale di Giovanni Antonio Mayr "scrivante" delle suddette chiese; italiano Documento singolo; pergamena, mm 160 x 340 con plica inferiore di mm 28, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi, capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 44; 100 Note (1) Edificio di assi o tavole, fienile, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 871.

96. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1734 aprile 13 , Vigo Messer Michele fu Simone Tamion, in qualità di curatore degli eredi del fu Giovanni Bernard da Vallonga, dà in pagamento ai sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario un pezzo di campo situato nel territorio di Vallonga in località "de Sora Troi", per il valore di 109 fiorini. Originale di Giovanni Pinelli "scrivante" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 110 x 345 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 101

97. b. 81 - 100 Compravendita 1734 ottobre 13 , Campitello Messer Antonio fu Giovanni Battista Davarda, daziale, da Campitello e ser Antonio Ghetta da Pian, in qualità di tutore degli altri fratelli Giovanni Domenico e Maria, vendono a donna Anna Maria, vedova del suddetto Giovanni Battista Davarda, tre campi situati nel territorio di Campitello in località rispettivamente "da Pecolin", "di Ple" e "da Col", per il prezzo complessivo di 504 fiorini e 30 carantani. Originale di Giacomo Rizzi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 200 x 490 con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 102

98. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1735 giugno 2 , in "ostaria" di messer Giovanni Tamion Cristina figlia di Giovanni Domenico Calligari, vedova di Giorgio Gross, e la sorella Maria, moglie di messer Giovanni Battista fu Adam De Luca, danno in pagamento a messer Giorgio Rasom e a messer Giovanni Battista Bernard da Pera, in qualità di sindaci

45 della chiesa parrocchiale di Fassa e del S.mo Rosario, tre campi situati nel territorio di Pozza in località rispettivamente "dal Pez", "de Soto Tabià" e "da Coii", per il valore complessivo di 184 ragnesi e 15 carantani. Originale di Giacomo Ghetta sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 190 x 360 con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 4; 58; 103

99. b. 81 - 100 Dazione in pagamento 1736 novembre 13 , in casa di messer Michele Bernard Messer Giovanni Francesco fu Battista Rasom da Pozza dà in pagamento a messer Cipriano Freina da Pozza e a messer Antonio fu Giovanni Battista Brunel da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, un pezzo di campo con poca "cavezegna" (1) situato nel territorio di Pozza in località Dassè, per il valore di 282 fiorini, 44 carantani e 2 quattrini. Originale di Giovanni Battista Rossi "scrivante" della chiesa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 95 x 440 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 4; 20; 104 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

100. b. 81 - 100 Concessione d'indulgenza 1739 maggio 25 , Roma S. Maria Maggiore Clemente XII: concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno e si comunicheranno nella chiesa filiale della SS. Trinità di Tamion nel giorno della festa della SS. Trinità. Ad augendam - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 130 x 415, sul verso nota archivistica, SID Segnature precedenti: 105

101. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1740 luglio 29 , S. Giovanni I fratelli messer Giovanni Battista, Michele e Francesco, a nome anche dell'altro fratello assente Giovanni Antonio, fu Giovanni Antonio Detomas da Pozza danno in pagamento a messer Giovanni Freina, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, tre prati situati nel territorio di Pozza in località "di Campo", per il valore di 186 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 100 x 340 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC mutilo in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 21; 106

102. b. 101 - 119 Dazione in pagamento

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1741 maggio 16 , Pieve di Fassa Messer Giovanni Battista Locatin da Pozza dà in pagamento a messer Giovanni Rasom e a Niccolò Bernard, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, tre campi situati nel territorio di Pozza in località Dassè, "sotto Fraina" e "de Rancolin", per il valore complessivo di 232 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 140 x 335 con plica inferiore di mm 35, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano di Fassa Segnature precedenti: 11; 107

103. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1743 maggio 16 , Pieve Le sorelle Cristina e Maria Maddalena fu Giovanni Domenico Ianes da Pozza, con il consenso dei loro curatori, in qualità di eredi della madre Cristina Pilat da Pozza, danno in pagamento a messer Bortolo Dacchiesa da Vigo e a messer Simone Sommavilla da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, una "chiesura" (1) e due orti situati nel territorio di Pozza, per il valore di 116 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 110 x 345 con plica inferiore di mm 25, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano di Fassa Segnature precedenti: 14; 108 Note (1) Cesura, per campagna chiusa, cioé cintata con muri, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 158.

104. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1744 maggio 18 , S. Giovanni Messer Giovanni Battista fu Giacomo Larzonei e "mistro" Giovanni Battista Pescol da Vigo, in qualità di curatori degli eredi del fu Giacomo Larzonei da Vigo, danno in pagamento a messer Pellegrino Cincelli da Pozza e a messer Giovanni Battista Bernard da Pera, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, un campo con prato e un prato situati nel territorio di Vigo in località "de Campaz" e "le vare della massaria di Soma", per il valore complessivo di 168 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 135 x 350 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto, note archivistiche e annotazione relativa al suddetto campo, 1749 feb. 27, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 20; 109

105. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1744 giugno 1 , S. Giovanni Messer Giacomo fu Gregorio Solar da Vigo dà in pagamento a messer Pellegrino Cincelli da Pozza e a messer Giacomo Bernard da Pera, in qualità di sindaci delle chiese di S. Giovanni e del SS. Rosario di Fassa, un pezzo di prato situato nel territorio di Vigo in località "de Camplan", per il valore di 103 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 115 x 350 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa

47

Segnature precedenti: 76; 110

106. b. 101 - 119 Dazione in pagamento e compravendita 1744 giugno 1 , S. Giovanni Messer Giacomo fu Gregorio Solar da Vigo dà in pagamento a messer Pellegrino Cincelli da Pozza e a messer Giacomo Bernard da Pera, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, un pezzo di campo con "rogno" (1) situato nel territorio di Vigo in località "della Veis", per il valore di 124 fiorini.

Sul verso: Lo stesso giorno i suddetti sindaci vendono a Giovanni Battista Solar figlio del suddetto Giacomo il pezzo di campo, per il prezzo di 124 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 120 x 345 con plica inferiore di mm 15, sul verso nota di contenuto, nota archivistica, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 121 Note (1) Rogno: prato inclinato di separazione tra un campo e l'altro nelle coltivazioni a terrazzo.

107. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1745 maggio 25 , S. Giovanni Messer Giovanni Antonio Locatin da Pozza, in qualità di curatore degli eredi del fu Antonio De Piero da Prà, dà in pagamento a "mistro" Giovanni Solar da Costa, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, un pezzo di campo situato nel territorio di Pozza in località "da Coi", per il valore di 138 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi sostituto di "scrivanaria" di Fassa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 150 x 345 con plica inferiore di mm 17, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 5; 15; 112

108. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1750 aprile 2 , Vigo Messer Giovanni fu Niccolò Degasper da Pozza dà in pagamento a messer Giovanni Maria Anes da Vigo, in qualità di sindaco della chiesa parrocchiale di Fassa e del SS. Rosario, un pezzo di campo situato nel territorio di Pozza in località Meida, per il valore di 130 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi "scrivante"; italiano Documento singolo; pergamena, mm 145 x 340 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 6; 113

109. b. 101 - 119 Concessione d'indulgenza 1750 giugno 8 , Castel Gandolfo 48

Benedetto XIV: concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno e si comunicheranno nella chiesa di S. Giovanni Nepomuceno di Vallonga nel giorno della festa di S. Giovanni Nepomuceno. Ad augendam - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 145 x 435, sul verso nota archivistica, SID Segnature precedenti: 144

110. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1751 maggio 5 , Vigo Messer Giorgio Nicolet da Vigo dà in pagamento a messer Giovanni Freina da Pozza e a Leonardo fu Valerio Bernard da Pera, in qualità di sindaci della chiesa del SS. Rosario di Fassa, un campo situato nel territorio di Vigo in località "di sotto Costa" e un prato situato nel medesimo territorio in località "dalla Rovis", per il valore di 313 fiorini e 58 carantani. Originale di messer Pantaleone Cincelli "scrivante" della chiesa; italiano Documento singolo; pergamena, mm 185 x 350 con plica inferiore di mm 10, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea di Giuseppe Antonio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 9; 43; 115

111. b. 101 - 119 Concessione d'indulgenza 1752 giugno 15 , Castel Gandolfo Benedetto XIV: concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno la chiesa della B. V. M. del Caravaggio di Mazzin il giorno 26 maggio. Ad augendam - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 135 x 425, sul recto nota di pubblicazione della cancelleria di Bressanone, 1753 feb. 28. Sul verso nota archivistica, SID Segnature precedenti: 116

112. b. 101 - 119 Compravendita 1759 gennaio 14 , Canazei Messer Giovanni "Volantin" da Sottopera vende a messer Simone "Bidamon" da Canazei il diritto di decima nel territorio di Penia dal maso Cercena fino al ponte "della Siega", per il prezzo di 200 fiorini. Originale di Giovanni Battista Rossi "scrivante" pubblico; italiano Documento singolo; pergamena, mm 190 x 355 con plica inferiore di mm 20, sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SPC in teca lignea di Francesco Saverio Rizzi capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 117

113. b. 101 - 119 Concessione d'indulgenza 1759 aprile 27 , Roma S. Maria Maggiore Clemente XIII: concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno la chiesa parrocchiale di Fassa nel giorno della natività di S. Giovanni Battista. 49

Ad augendam - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 150 x 425, sul recto nota della cancelleria di Bressanone, 1759 mag. 13. Sul verso note di contenuto e nota archivistica, SID Segnature precedenti: 118

114. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1766 aprile 29 , Vigo Messer Giovanni Freina "fochin" da Pozza dà in pagamento a messer Sebastiano Cloch da Pozza e a messer Michele fu Battista Brunel da Soraga, in qualità di sindaci della chiesa di S. Giovanni di Fassa, un campo situato in località "Prà de Gesia del Poz" con una "cavezegna" (1) e tutte le "vare" (2) situate nella medesima località, per il valore complessivo di 444 fiorini e 36 carantani. Originale di Giovanni Battista Rossi "scrivante"; italiano Documento singolo; pergamena, mm 240 x 305 con plica inferiore di mm 30, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPD in teca lignea Segnature precedenti: 4; 121 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si volta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139. (2) Vara: prato coltivato alternativamente a campo, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 1030.

115. b. 101 - 119 Dazione in pagamento 1770 maggio 8 , Pieve di Fassa Messer Simone Solar da Pozza e messer Michele Massar da Vigo, in qualità di curatori di messer Bartolomeo Dacchiesa, e messer Michele di Simone Sommavilla da Mazzin, genero del soprascritto messer Bartolomeo, danno in pagamento a messer Giovanni Antonio Detomas da Pozza e a messer Giorgio "Moret" da Mazzin, in qualità di sindaci della chiesa parrocchiale di Fassa, due campi con "cavezegna" (1) e un pezzo di campo situati nel territorio di Vigo in località "del Mas", per il valore di 433 fiorini. Originale di Giovanni Freina detto "fochin" "scrivante" della parrocchiale; italiano Documento singolo; pergamena, mm 210 x 370 con plica inferiore di mm 18, sul verso nota di contenuto e note archivistiche, SPC in teca lignea di Girolamo Riccabona capitano e vicario di Fassa Segnature precedenti: 16; 108; 127 Note (1) Da "cavezaia": strada erbosa in capo ai campi su cui si svolta l'aratro, perciò strada di confine fra i campi, cfr. Lorenzi, op. cit., p. 139.

116. b. 101 - 119 Concessione d'indulgenza 1779 settembre 10 , Roma S. Maria Maggiore Pio VI: concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno e si comunicheranno nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa la terza domenica di qualsiasi mese dell'anno. Ad augendam - Originale, documento di cancelleria papale; latino

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Documento singolo; pergamena, mm 180 x 410, sul recto nota della cancelleria di Bressanone, 1779 set. 20. Sul verso nota archivistica Segnature precedenti: 130

117. b. 101 - 119 Concessione d'indulgenza 1795 aprile 23 , Roma S. Pietro Pio VI: concede per un settennio indulgenza plenaria ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno e si comunicheranno nella chiesa della SS. Trinità di Tamion nel giorno della SS. Trinità. Ad augendam - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 130 x 400, sul recto annotazione di pubblicazione della cancelleria della curia di Bressanone, 1795 mag. 11. Sul verso note archivistiche Segnature precedenti: 17; 138

118. b. 101 - 119 Concessione d'indulgenza 1801 settembre 11 , Roma S. Maria Maggiore Pio VII: concede indulgenza plenaria ai fedeli d'ambo i sessi che visiteranno la chiesa parrocchiale di S. Giovanni di Fassa nel giorno della natività di S. Giovanni Battista e in altri due giorni dell'anno. Ad augendam - Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 150 x 420 con plica inferiore di mm 35, sul recto nota di pubblicazione della cancelleria della curia di Bressanone, 1801 dic. 22. Sul verso nota di contenuto e nota archivistica, SID Segnature precedenti: 145

119. b. 101 - 119 Conferimento di presbiterato 1806 aprile 1 , Roma S. Maria Maggiore Pio VII a Giovanni Battista Thies chierico di Bressanone: gli conferisce l'ordine di presbitero e gli concede facoltà di amministrare i sacramenti. Vite ac morum - Originale , documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 185 x 410, sul verso indicazione del destinatario e nota archivistica, SID Segnature precedenti: 146

51 subfondo 2 Anagrafe, 1589 - 2000

Contenuto Il subfondo 'Anagrafe' prende spunto dall'attività del parroco relativa all'amministrazione dei sacramenti e comprende i libri parrocchiali, cioè i registri dei battezzati, dei matrimoni e dei defunti, i registri dei cresimati, gli stati delle anime e tutti quei registri e atti che integrano e completano i registri parrocchiali: i registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia, gli atti matrimoniali, i registri degli sponsali ecc.

52 serie 2.1 Registri dei nati e battezzati, 1589 - 1968

regg. 11

Contenuto I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni.

La serie comprende 11 registri dei nati e battezzati nella parrocchia di Fassa a partire dal 1589. Don Giovanni Battista Giuliani all'epoca del suo insediamento nella parrocchia di Fassa (1808) trovò i registri in pessimo stato e cercò in qualche modo di porvi rimedio. Sulle carte iniziali del primo registro, per esempio, si può leggere una sua dichiarazione che informa del ritrovamento "inter proiecta" di due registri relativi agli anni 1585 - 1640, poi riuniti a formare il primo volume della serie. (1) Già lo stesso pievano segnala nelle sue numerose annotazioni sulle carte dei tre registri più antichi che la sequenza cronologica delle registrazioni non è continua e che il contenuto non è omogeneo: infatti nel secondo registro ci sono delle integrazioni di registrazioni che vanno a completare il primo; i primi due libri contengono anche registrazioni di matrimoni e morti e tutti e tre presentano delle lacune temporali (risultano mancanti le registrazioni per gli anni 1610 - 1617; 1641 - 1650; 1654; 1678; 1680 - 1681). Le prime registrazioni sono redatte in latino, in forma di dichiarazione da parte del sacerdote che impartisce il sacramento; contengono la data del battesimo, il nome del battezzato, quello dei genitori e dei padrini, invece non sempre compare il nome dell'officiante. Dalla seconda metà del XVIII secolo si inizia ad indicare l'ora del battesimo; successivamente a volte si indicano anche la data e l'ora della nascita, che in quest'epoca coincide spesso con quella del battesimo. Dal 1785 ad ogni battesimo viene attribuito un numero progressivo per agevolarne il conteggio totale di fine anno. Nel 1806 entra in uso il registro a tabella prestampata, secondo le disposizioni dettate dalla legge imperiale del 20 febbraio 1784. Il parroco vi riporta in italiano la data, l'ora e il luogo di nascita, distintamente il giorno del battesimo, il 53 numero di casa della famiglia, il nome del bambino e quello della levatrice, la religione, il sesso, la condizione legittima o illegittima del neonato, i nomi dei genitori, il nome del sacerdote e infine le generalità dei padrini. Non è raro trovare su alcuni registri, specie su quelli a tabella, annotazioni posteriori, poiché spesso i parroci inserivano in corrispondenza delle varie registrazioni notizie riguardanti, ad esempio, date di matrimoni o di avvenuti decessi. All'inizio del sec. XX nel registro a tabella si aggiungono le caselle per il "numero corrente" del battesimo e per le date di nascita e di matrimonio dei genitori. (2)

Note (1) Cfr. APVF, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 1. (2) Cfr. APVF, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 10.

1 "I. Liber baptizatorum paroeciae Fasciae ab anno 1589 die 25 septembris usque ad annum 1595 die 26 mensis septembris ubi deficit et ab anno 1618 die 30 decembris usque ad annum 1640 die 11 iulii curit" 1589 settembre 25 - 1640 luglio 11 cc. 1 - 41: registrazioni di battesimi, 1589 ser. 25 - 1595 set. 26; cc. 43 - 92v: registrazioni di battesimi, 1618 nov. 14 - 1626 feb. 16; cc. 93 - 149: registrazioni di battesimi, 1627 gen. 11 - 1638 dic. 12; cc. 151v - 160r: registrazioni di battesimi, 1632 ott. 28 - 1640 mar. 31; cc. 161v - 163: registrazioni di battesimi, 1626 gen. 9; 1640 apr. 3 - lug. 11. All'inizio e alle cc. 42, 150: note di don Giovanni Battista Giuliani sul contenuto del registro; alle cc. 147r, 151r, 160v, 161v: registrazioni di 9 matrimoni, 1623 nov. 15 - 1638 feb. 10. Latino Registro, legatura in pergamena con laccio in pelle, cc 163

2 "II. Liber baptizatorum paroeciae Fasciae inserendus in medio I. libri ab anno 1597 usque ad annum 1609 inclusive, inde mancus per 9 annos. Includit etiam I. liber mortuorum ab anno 1596 usque ad annum 1609. Praeterea liber I matrimoniorum inverso ordine sumendus ab anno 1596 usque ad annum 1609 et per 3 annos mancus, prosequitur ab anno 1605 usque ad annum 1608" 1596 luglio 14 - 1632 settembre 15 cc. 1 - 92: registrazioni di battesimi, 1596 [...] - 1609 feb. 13; cc. 92v: registrazioni di battesimi, 1596 set. 18 - 1597 gen. 2; c. 113v: registrazioni di battesimi, 1632 set. 8 - 1632 set. 15. Alle cc. 93 - 107r: registrazioni di morti, 1597 gen. 15 - 1609 gen. 31, 1617 ott. 28. Alle cc. 108v - 112; 126: registrazioni di matrimoni, 1605 giu. 2 - 1608 set. 30; alle cc. 114 - 125: registrazioni di matrimoni, 1596 lug. 14 - 1602 giu. 25. All'inizio e alle cc. 93, 108v, 113v, 125v: note di Giovanni Battista Giuliani sul contenuto del registro. Latino Registro, legatura in cartone, cc 126

3 54

"III. Liber baptizatorum paroeciae Fasciae ab anno 1651 usque ad annum 1653 et mancus per 2 annos, prosequitur ab anno 1655 usque ad annum 1677 et deficiunt pagellae per 7 annos usque ad annum 1684" 1651 luglio 23 - 1679 luglio 23 cc. I - IV: 1651 lug. 23 - 1653 lug. 29; cc. 25 - 164: 1655 nov. 9 - 1677 mar. 21; cc. 165: 1679 mag. 30 - 1679 lug. 23. All'inizio nota di don Giovanni Battista Giuliani sul contenuto del registro. Latino Registro, legatura in pergamena con laccio in pelle, cc. IV, 25 - 165

4 "IV. Liber baptizatorum paroeciae Fasciae ab anno 1684 a die octava maii usque ad annum 1744 inclusive cum appendice illegitimorum" 1682 giugno 21 - 1744 dicembre 30 cc. 1 - 8, 17 - 314: 1684 mag. 8 - 1744 dic. 30; cc. 9 - 16: 1682 giu. 21 - 1683 dic. 24. A c. 315: "Nomina illegitimorum a die 16 ianuarii 1715", 1715 feb. 17 - 1744 ott. 10. Latino legatura in cartone, cc 315 (num. orig. parziale)

5 "5. Liber baptizatorum parochiae Fasciae ab anno 1745 usque ad annum 1805 inclusive cum appendice illegitimorum" (tit. int.) 1745 febbraio 7 - 1805 dicembre 30 Alle pp. 547 - 549: registrazioni relative agli illegittimi, 1747 apr. 26 - 1803 ott. 27. Latino Registro, legatura in pelle, pp. 518, 547 - 549, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

6 "VI. Registro dei battezzati della parochia di Fassa dall'anno 1806 fino all'anno 1847" 1806 gennaio 8 - 1847 luglio 21 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc sd 260, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

7 "VII. Libro dei battezzati nella parrocchia di Fassa dall'anno 1847 fino all'anno 1884 (1)" (tit. int.) 1847 luglio 25 - 1883 dicembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 258, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) " fino all'anno 1884": di mano posteriore.

8

55

"Volume VIII 1884 - 1894. Nati" (tit. dorso) 1884 gennaio 30 - 1894 dicembre 30 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc sd 80, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

9 "Nati 1895 - 1906" (tit. dorso) 1895 gennaio 5 - 1907 gennaio 25 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 101, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

10 "Volume X. Registro nati e battezzati della parochia decanale di Fassa dal 1907 al 1936" 1907 gennaio 1 - 1935 dicembre 27 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 199, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

11 "Volume XI. Nati e battezzati nella parrocchia arcipretale decanale di Fassa dall'anno 1936 - 1968" 1936 gennaio 18 - 1968 dicembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 146, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

56 serie 2.2 Registri dei matrimoni, 1650 - 1948

regg. 6

Contenuto I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l' autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie comprende sei registri dei matrimoni celebrati nella parrocchia di G. Giovanni di Fassa negli anni 1650 - 1948. Le registrazioni più antiche, a partire dall'anno 1596, sono inserite nel primo e nel secondo registro dei nati e dei battezzati. (1) Nei secc. XVI - XVIII i registri sono redatti in latino: il sacerdote dichiara di aver unito in matrimonio i due fedeli indicando la data, il luogo della celebrazione e i nomi degli sposi con i relativi patronimici; spesso compaiono anche i nomi dei testimoni. Dal 1650 si aggiunge l'attestazione delle avvenute pubblicazioni e della comprovata mancanza di impedimenti al matrimonio. Dal 1806 in poi vengono adottati i nuovi registri a tabella compilati in italiano. Nelle apposite caselle sono riportati tutti i dati relativi al matrimonio: la data, il numero della casa o il domicilio, il nome, la religione professata, l'età e lo stato civile degli sposi, il nome del sacerdote officiante, infine il nome e la condizione dei testimoni, i quali spesso 57 appongono la sottoscrizione. Si trovano trascritte inoltre le notizie circa l'ottenimento di eventuali dispense da impedimento al matrimonio, il rilascio del permesso politico e le avvenute pubblicazioni. Nell'ultimo registro i matrimoni successivi all'ottobre 1929 sono registrati secondo le disposizioni del Concordato Lateranense. Dal 1933 il parroco appone ad ogni registrazione l'attestazione dell'avvenuta trascrizione del matrimonio nei registri comunali di stato civile. Si segnala inoltre che a partire dal 1944 si trovano registrati solamente i matrimoni celebrati nella chiesa arcipretale in seguito alla separazione delle chiese soggette.

Note (1) Cfr. APVF, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 1 e reg. 2.

1 "II. Liber matrimoniorum paroeciae Fasciae ab anno 1650 die 26 aprilis usque ad annum 1712 die 3 mai inclusive" 1650 aprile 26 - 1712 maggio 3 A p. 34: registrazione di 3 battesimi, 1659 gen. 25, set. 8, set. 23. Latino Registro, legatura in pergamena, pp. 257 (bianche pp. 174 - 175)

2 "III. Matrimoniorum liber paroeciae Fasciae ab anno 1712 die 3 mai usque ad annum 1773 die 23 novembris inclusive" 1712 maggio 3 - 1773 novembre 23 Latino Registro, legatura in cartone, pp. 334

3 "IIII. Liber matrimoniorum paroeciae Fasciae ab anno 1773 die 20 iulii usque ad annum 1805 inclusive" 1773 luglio 20 - 1805 novembre 19 Latino Registro, legatura in pelle, pp. 130

4 "Libro V de'matrimoni della parro[cchia] di S. Giovanni in Fassa incominciato l'anno 1806" 1806 gennaio 28 - 1889 novembre 14 Italiano Registro, legatura inmezza pelle, pp. 1 - 205; cc. sd 206 - 267, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

5 "VI. Registro di matrimonio dall'anno 1890 - 1909" 1890 gennaio 21 - 1909 aprile 27 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 100, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

58

6 "VII. Matrimoni anno 1910 - 1948" 1910 gennaio 11 - 1948 ottobre 14 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 184, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

59 serie 2.3 Registri dei morti, 1704 - 1998

regg. 6

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni.

La serie comprende sei registri compilati per il periodo 1704 - 1998. Registrazioni più antiche a tali date si trovano nel secondo registro dei nati e battezzati (1); mancano attestazioni di morti dal 1733 al 1756 e dal 1797 al 1805. Le prime registrazioni sono redatte in latino in forma discorsiva e consistono in dichiarazioni di sepoltura in cui vengono indicati la data del funerale, il nome del defunto con l'eventuale patronimico o il nome del marito per le donne, il luogo d'origine. Nel corso del sec. XVIII le dichiarazioni del parroco forniscono ulteriori dati, quali l'età del defunto, a volte la data, il luogo e la causa del decesso, l'amministrazione dei sacramenti. Dal 1806 entrano in uso i registri a tabella redatti in italiano, per i quali è prevista la compilazione standardizzata che informa la data del decesso, il numero di casa, il nome del defunto, la data del funerale, il nome del sacerdote officiante, la religione professata, il sesso, l'età, il luogo e la causa della morte.

Note (1) Cfr. APVF, "Anagrafe", "Registri dei nati e battezzati", reg. 2, cc. 93 - 107r.

1 "Liber defunctorum pro parochia Fasciense. Anno Domini 1704 13 iunii" (tit. int.) 1704 giugno 13 - 1732 maggio 20 60

Alla fine 1 c. incollata relativa ad una dichiarazione di seppellimento, 1796 giu. 26. Latino Registro, legatura in mezza pelle (1), pp. 390 (num. orig. parziale) Note (1) Sul piatto posteriore si legge una nota di p. Frumenzio Ghetta relativa al restauro del presente registro eseguito nell'autunno dell'anno 1982.

2 "IV. Liber mortuorum paroeciae Fasciae ab anno 1757 die octava octobris usque ad annum 1796 inclusive, cum appendice parvulorum ab anno 1785 usque ad annum 1791 inclusive" 1757 ottobre 8 - 1796 dicembre 30 Alle pp. 253-283: Registrazioni relative ai bambini sepolti, 1785 feb. 9 - 1791 dic. 17. Latino Registro, legatura in mezza pelle, pp. 283

3 "IV. Registro dei morti della parochia decanale di Fassa dall'anno 1806 fino all'anno 1879" 1806 gennaio 1 - 1878 dicembre 28 Alle pp. 1-3 (seconda parte): "Nome e cognome dei defunti più cospicui morti fuori della patria", 1820 nov. 18 - 1875 feb. 16. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 507, 1-3, con indice alfabetico alla fine n.n.

4 "Volume V. Morti 1879 - 1906" 1879 gennaio 1 - 1906 dicembre 27 Italiano Registro, legatura in mezza pelle con piatti in legno, pp. 316, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

5 "Volume VI. Registro dei morti dal 1907 al 1942" 1907 gennaio 1 - 1942 aprile 5 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 394, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

6 "VII. Morti 1942 - ***" 1942 aprile 13 - 1998 dicembre 19 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 203, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

61 serie 2.4 Registri dei cresimati, 1749 - 1998

regg. 3

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri parrocchiali, compilati fin dal tempo del Concilio di Trento, ebbero in epoca moderna e contemporanea prima finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. In realtà i registri dei cresimati e gli stati delle anime furono usati con sistematicità solo a partire dal sec. XIX.

La serie comprende tre registri compilati negli anni 1749 - 1998. Tali registri contengono le liste dei parrocchiani cresimati dal vescovo spesso in occasione delle periodiche visite pastorali nella diocesi. I dati raccolti sono organizzati in finche tracciate pagina per pagina dove sono riportati il nome del cresimato, l'età, il nome dei genitori e quello dei padrini, il luogo di provenienza o di nascita.

1 "Liber confirmatorum parochiae Fasciensis 1749-1864, et confraternitate Doctrinae Cristrianae seu Sancti Cassiani" 1749 luglio 13 - 1864 agosto 7 Alle pp. 205-223: "Confratelli della Dottrina Cristiana ossia di S. Cassiano", iscritti di Vigo, Soraga, Pozza, Pera e Mazzin, 1791- 1840. Italiano, latino Registro, legatura in mezza pelle, pp. 223

2 "Volume II. Cresimati 1875-1941" 1875 agosto 25 - 1941 maggio 19 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 67 n.n. (num. orig. parziale)

3 "Cresimati nella parrocchia decanale di S. Giovanni Fassa. 1941-***" 1941 giugno 22 - 1998 maggio 24 Italiano Registro, legatura in cartone, pp. 56

62 serie 2.5 Stati delle anime, sec. XIX - sec. XX

regg. 4

Contenuto Gli stati delle anime vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e dei morti dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Il Concilio di Trento nella XXIV sessione dell'11 novembre 1563 invitava a compilare e conservare i registri dello stato delle anime, ma solo in alcune diocesi l'invito trovò applicazione: sono infatti molto pochi i registri degli stati delle anime anteriori al 1800. Sarà il Codice del 1917 che li renderà obbligatori, introducendo anche nuovi e più semplici metodi di compilazione. Silvio Tramontin ipotizza che la mancanza degli stati delle anime di data anteriore al sec. XIX sia imputabile al fatto che i parroci, nel compilare il nuovo stato delle anime, si sbarazzassero di quello compilato in precedenza, poiché sostituito da dati più aggiornati (1).

La serie comprende quattro registri, in cui il parroco raccoglie i dati relativi allo stato della popolazione residente in parrocchia nel corso dei secc. XIX - XX. Le registrazioni riportano la composizione dei nuclei famigliari e sono inserite in base al numero progressivo della casa di abitazione oppure secondo il nome dei capifamiglia in un approssimativo ordine alfabetico. La serie completa degli stati delle anime comprendeva cinque registri, ciascuno dei quali riguardante una località della parrocchia: Vigo, Soraga, Pozza, Pera e Mazzin, così come si desume dal titolo dell'indice di tali registri (2); sono conservati i registri di Vigo, Soraga, Pozza e Mazzin.

Note (1) Tramontin S., Indicazioni delle visite pastorali per la "conta delle anime": il caso veneziano in La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di Coppola G. e Grandi C., Bologna, 1989. (2) Cfr. APVF, "Anagrafe", "Indici degli stati delle anime", reg. 1.

1 "[A]nagrafe Vigo" sec. XIX - sec. XX Anagrafe della popolazione di Vigo. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 514 (bianche molte pp.)

2 "Sorag[a]" (tit. dorso) sec. XIX - sec. XX

63

Anagrafe della popolazione di Soraga. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 3-422 (bianche molte pp.)

3 "Pozz[a]" (tit. dorso) sec. XIX - sec. XX Anagrafe della popolazione di Pozza. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 520 (bianche molte pp.)

4 "Mazzin" (tit. dorso) sec. XIX - sec. XX Anagrafe della popolazione di Mazzin. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 104 (bianche molte pp.)

64 serie 2.6 Indici degli stati delle anime, sec. XIX seconda metà - sec. XX

reg. 1

Contenuto La serie è composta da un registro; si tratta di un indice alfabetico a rubrica, che rimanda ai nuclei famigliari della parrocchia distinti per località, così come sono censiti nei relativi registri della serie "Stati delle anime". Compilato alla fine del sec. XIX e via via aggiornato nel corso del sec. XX, risulta essere indispensabile strumento di accesso ai registri suddetti.

1 "Indice anagrafico e repertorio delle singole famiglie descritte nei 5 libri di anagrafe relativo ai 5 comuni Vigo, Soraga, Pozza, Perra, Mazzin compilato negli anni 1896 - 1897" (tit. int.) sec. XIX seconda metà - sec. XX Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 72 n.n.

65 serie 2.7 Registri degli sponsali, 1908 - 1952

reg. 1

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere" (1) stabilì che dal giorno di Pasqua 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire questioni che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco dove si stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre matrimonio nè a dare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

La serie si compone di un solo registro, nel quale sono annotate le promesse di matrimonio rese dai fidanzati davanti al parroco. Spesso vi sono riportate anche le date delle tre pubblicazioni matrimoniali. Si segnala che gli sponsali successivi al 1952 sono registrati insieme alle pubblicazioni matrimoniali. (2)

Note (1) Cfr. Foglio diocesano, anno 1908, n. 3. (2) Cfr. APVF, "Anagrafe", "Registri delle pubblicazioni matrimoniali", reg. 1.

1 "S. Giovanni. Sponsali 1908" 1908 giugno 14 - 1952 dicembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 167

66 serie 2.8 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1872 - 1971

regg. 3

Contenuto La serie è composta da tre registri, nei quali il parroco riporta il testo delle pubblicazioni matrimoniali partecipate alla comunità di fedeli prima della celebrazione del matrimonio.

1 "Registro delle pubblicazioni degli sponsali pella parochia di Fassa" (tit. int.) 1872 aprile 2 - 1883 novembre 11 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 43 n.n.

2 "1890 - 1928. Pubblicazioni matrimoniali S. Giovanni" 1890 gennaio 5 - 1929 aprile 14 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 116 n.n. (num. originale parziale)

3 "Matrimoni" 1929 aprile 21 - 1971 maggio 23 Dal 1953 anche registrazioni di sponsali. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 113 n.n.

67 serie 2.9 Atti matrimoniali, 1747 - 1948

bb. 7

Contenuto La serie comprende sette buste contenenti le pratiche dei matrimoni celebrati nella parrocchia di San Giovanni Battista dal 1747 al 1948. La documentazione è lacunosa per tutto il sec. XVIII e per la prima metà del sec. XIX. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciata dal comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'industria o una paga giornaliera. In seguito alla legge n.847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nella domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali. Gli atti conservati fino al 1900 erano raccolti in due faldoni, contenenti carte piegate in mazzi e legate da fascette. Dal primo faldone sono stati tolti due mazzi contenenti atti non pertinenti alla serie: "Ordinanze de matrimonio", "Cause matrimoniali" ed altri atti attinenti generalmente all'anagrafe e inseriti nelle serie più pertinenti. (1) Il resto della documentazione era distribuita in altri sette faldoni e suddivisa in mazzi pluriennali (fino al 1928) o annuali (fino al 1943) o in cartelline-bifoglio corrispondenti alle diverse pratiche matrimoniali. Nel corso del riordinamento la documentazione è stata distinta secondo l'anno di celebrazione del rito e raccolta in singole cartelline corrispondenti ciascuna ad un matrimonio, rispettandone la registrazione cronologica nei relativi registri e, quando presente, il "numero corrente" progressivo assegnato. Non sono numerate invece le pratiche relative ai matrimoni celebrati fuori parocchia, presenti in questa serie fino al 1883 e collocate in fondo ad ogni fascicolo. Per gli anni 1944 - 1948 sono conservati in cartelline distinte gli atti dei matrimoni celebrati nelle chiese curaziali della parrocchia e non annotati nel registro parrocchiale.

Note (1) Cfr. APVF, "Anagrafe", "Carteggio e atti attinenti all'anagrafe", fasc. 1 e fasc. 2; APVF, "Pastorale parrocchiale", "Circolare ecclesiastiche e civili".

1. b. 1 Atti matrimoniali 1747 - 1848 Mancano gli anni 1748; 1750 - 1767; 1769 - 1774; 1781; 1785; 1787 - 1789; 1791; 1793 - 1797; 1799 - 1807; 1811 - 1815; 1818 - 1826; 1837 - 1847. 68

Busta, cc. 287 n.n.

2. b. 2 Atti matrimoniali 1853 - 1880 Mancano gli anni 1854 - 1855. Busta, cc. 533 n.n.

3. b. 3 Atti matrimoniali 1881 - 1900 Busta, cc. 543 n.n.

4. b. 4 Atti matrimoniali 1901 - 1920 Manca l'anno 1916. Busta, cc. 570 n.n.

5. b. 5 Atti matrimoniali 1921 - 1933 Busta, cc. 754 n.n.

6. b. 6 Atti matrimoniali 1934 - 1941 Busta, cc. 710 n.n.

7. b. 7 Atti matrimoniali 1942 - 1948 Busta, cc. 1009 n.n.

69 serie 2.10 Registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia, 1906 - 1956

regg. 3

Contenuto La serie comprende tre registri compilati dal parroco nella prima metà del sec. XX. Vi sono registrati i parrocchiani nati, sposati o deceduti al di fuori del territorio della parrocchia, dei quali sia giunta notizia al parroco tramite cartoline, notifiche, estratti di registri anagrafici inviati da pubblici uffici, da ospedali, da altre parrocchie. Le registrazioni non sono compilate in perfetto ordine cronologico, né vi è stato assegnato numero progressivo.

1 "Nati all'estero e partecipati a quest'ufficio dal 1907" 1906 settembre 18 - 1956 aprile 2, con antecedenti del 1892 apr. 17 e 1898 lug. 19 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 11

2 "Matrimoni celebrati all'estero e partecipati a quest'ufficio dal 1911"(1) 1911 aprile 22 - 1947 ottobre 29, con antecedenti del 1907 nov. 12 e dic. 9 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 24 n.n. Note (1) "1911", cassato.

3 "Morti all'estero e partecipati a quest'ufficio dal 1907" 1907 ottobre 28 - 1949 settembre 18 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 28

70 serie 2.11 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe, 1740 - 1971

fasc. 2; bb. 3

Contenuto La serie, formata da due fascicoli e da tre buste, raccoglie la documentazione riconducibile ad affari anagrafici. Il primo fascicolo contiene materiale documentario di carattere anagrafico di svariato genere; il secondo fascicolo è costituito da pratiche relative alle cause matrimoniali. Le tre buste raccolgono notificazioni di nascite, matrimoni e morti avvenuti fuori parrocchia numerate ed elencate in ordine cronologico secondo la data di nascita, matrimonio o morte, in elenchi redatti presumibilmente dal parroco e posizionati all'inizio di ogni busta. Documentazione relativa a due cause matrimoniali si può trovare legata assieme ai registri delle decime. (1)

Note (1) Cfr. APVF, "Beneficio parrocchiale", "Registri delle decime", vol. 1.

1. b. 1- 2 Carteggio e atti 1740 - 1966 Carteggio relativo a ricerche genealogiche ed anagrafiche, richieste di estratti dai registri, notificazioni e prospetti dei morti, atti relativi a matrimoni non celebrati, notificazioni di nati, matrimoni e morti all'estero, certificati d'ispezione cadaverica, carteggio relativo a cambi di confessione religiosa. Fascicolo, cc. 241

2. b. 1- 2 "Cause matrimoniali" 1747 - 1904 Atti relativi a citazioni per il mantenimento di sponsali, domande di separazione e annullamenti di matrimonio. Fascicolo, cc. 107

3. b. 3 "Nati all'estero dal 1847 - 1900; dal 1900 - 1958; dal 1958 - ***" 1876 - 1971 Atti relativi ai nati fuori parrrocchia; riconoscimenti e legittimazioni di bambini, pratiche per correzioni o variazioni del cognome. Busta, cc. 301

4. b. 4 "Morti all'estero dal 1877 - ***" 1877 - 1971 71

Atti relativi ai morti fuori parrocchia. Busta, cc. 125

5. b. 5 "Matrimoni all'estero dal 1883 - 1920; dal 1921 - 1939; dal 1939 - ***" 1884 - 1967 Atti relativi a matrimoni celebrati fuori parrocchia. Busta, cc. 414

72 serie 2.12 Copie delle matricole, 1826 - 1964

bb. 6

Contenuto Come necessaria cautela contro l'eventuale perdita degli originali delle matricole, nella comunicazione dell'Ordinariato ai decani n. 1153/544 del 5 maggio 1826, si ordinava che ogni curatore d'anime avente diritto di registro dovesse approntare, entro il primo gennaio di ogni anno, una copia esatta dei propri registri dell'anno precedente da presentare al decano in occasione della visita scolastica. Lo stesso decano, dopo aver confrontato la copia con l'originale e averla vidimata con la propria sottoscrizione, doveva consegnarla, unitamente alla propria e a quelle di tutto il distretto, all'Ordinariato. Il decreto governariale n. 15230 del 18 luglio 1835 e il decreto del vescovo coadiutore Giovanni Haller del 14 febbraio 1877 confermavano nella sostanza le disposizioni del 1826, modificando soltanto i termini della produzione delle matricole: "I duplicati delle matricole d'un anno già scorso fino al termine del susseguente mese di gennaio si estenderanno in fogli legati l'uno all'altro e dovranno venir trasmessi entro febbraio" (decr. del p. v. Ordinariato, 14 feb. 1877). Nella circolare del p. v. Ordinariato del 14 marzo 1907 si stabiliva che le singole stazioni di cura d'anime dovessero spedire alla fine dell'anno una copia delle matricole alla propria sede decanale la quale aveva il compito di farle inoltrare, insieme alle proprie, alla Curia vescovile. Queste disposizioni non vennero né alterate né disattese anche dopo l'introduzione dell'ordinamento dello stato civile presso i comuni, il primo gennaio 1924.

La serie, composta da quattro buste e due fascicoli, è in parte ordinata in base a una preesistente classificazione, attribuita probabilmente dall'Ordinariato, che distingue con un numero romano il decanato (nel caso di Fassa il X), seguito da un numero arabo relativo alla cura d'anime di cui si rilevano le matricole. Questa classificazione fa emergere una elencazione alfabetica delle cure, con l'eccezione di Canazei e Soraga di cui non si è trovata l'attribuzione numerica originale.

1. b. 1 X. 1 Alba e Penia 1826 - 1950 Nati e battezzati. Mancano gli estratti per gli anni 1858 - 1860; 1895; 1913 - 1918; 1935; 1937 - 1942. Busta

2. b. 2 X. 2 Alba e Penia 1826 - 1961 Matrimoni. Mancano gli estratti per gli anni 1859 - 1860; 1895.

73

Morti. Mancano gli estratti per gli anni 1858 - 1860; 1895; 1913 - 1918; 1935; 1937 - 1942. Busta

3. b. 3 X. 2 Campitello 1826 - 1948 Nati e battezzati. Busta

4. b. 4 X. 2 Campitello 1826 - 1948 Matrimoni. Mancano gli estratti per l'anno 1915. Morti. Busta

5. b. 5 - 6 Canazei 1921 - 1964 Nati e battezzati, 1921 - 1950. Matrimoni, 1921 - 1935; 1942 - 1964. Morti, 1921 - 1951. Fascicolo

6. b. 5 - 6 Soraga 1943 - 1944 Nati e battezzati, 1943 - 1944. Morti, 1943 - 1944. Fascicolo

74 subfondo 3 Beneficio parrocchiale, 1649 - 1948

Contenuto Fin dai tempi delle visite pastorali di Bernardo e di Ludovico Madruzzo fu viva la preoccupazione dei vescovi di verificare l'entità del patrimonio economico delle chiese e dei benefici ed avere sicure informazioni sulle loro amministrazioni. La norma generale che prevedeva l'obbligo di compilare dei registri dai quali emergessero la quantità e la qualità dei redditi, nonché la loro relativa amministrazione, rimaneva però spesso nella pratica senza attuazione. Le rendite del patrimonio del beneficio parrocchiale erano destinate al mantenimento del parroco che, legittimato ad amministrare la cura d'anime, aveva anche il diritto di percepire tutte le rendite che a questo titolo provenivano alla parrocchia: rendite da caseggiati, fondi, capitali, diritti vari, affitti, interessi, ecc.; esse costituivano la sostanza del beneficio, che passava di parroco in parroco. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente, egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio. Della dote facevano parte anche le decime. L'obbligo morale di contribuire al mantenimento dei ministri del culto ha origini antichissime e anche prima della sanzione giuridica esso venne sempre largamente e spontaneamente soddisfatto. La decima corrispondeva a una quota dei prodotti del suolo, che non sempre ammontava a un decimo, che gli abitanti delle comunità facenti parte la parrocchia erano obbligati a corrispondere all'autorità ecclesiastica. Anche i diritti di stola facevano parte del beneficio parrocchiale; questi importi si dovevano corrispondere per prestazioni ecclesiastiche e cioè per le proclamazioni nuziali, per le esequie, per l'amministrazione di alcuni Sacramenti e per l'assistenza degli infermi. Non fu infrequente il caso in cui le rendite di un beneficio con cura d'anime non bastasse al sostentamento dell'investito, a causa della sua esiguità o per gli oneri su di esso gravanti; le cose peggiorarono tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX quando si cominciarono ad abolire enti e corporazioni religiose, a dichiarare nazionali e a vendere i beni della chiesa, ad abolire le decime ed altre prestazioni. Molte parrocchie si trovarono quindi spogliate di rendite. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo delle congrue e supplementi di congrue a carico dei comuni o di altri enti. Il beneficio parrocchiale viene estinto nel 1984 in seguito alle norme del Concordato tra Stato italiano e Chiesa.

Della fondazione del beneficio parrocchiale di S. Giovanni di Fassa non esistono documenti. Si ricava comunque dallo studio degli urbari presenti nell'archivio di Bressanone, sui quali venivano elencati i tributi che la valle versava al vescovo (1), e dai documenti conservati nell'archivio parrocchiale (2), che un terzo della decima di tutti i campi della valle di Fassa era destinato al pievano. Dalla parte inferiore della valle il pievano ricavava un trentesimo del grano prodotto. Egli mandava i suoi decimani con un paio di buoi di villa in villa a raccogliere quello che gli spettava come contribuzione ecclesiastica. La camera vescovile aveva inoltre il diritto di riscuotere un livello annuo (circa un terzo) di grano dal pievano di Fassa per la decima che egli percepiva dagli abitanti della valle di sopra segno forse, come ipotizzato dal Ghetta, di una antica divisione ecclesiastica e "contropartita" dell'aggregazione della valle di sopra alla pieve di S. Giovanni. (3) A metà novembre, durante il periodo di S. Martino, il pievano mandava a raccogliere nelle ville anche la cosiddetta 'decima piccola' che comprendeva una parte del raccolto di fave, papavero, lino e canapa. Il parroco decano Giovanni Battista Thies nel 1837 stese un inventario delle spettanze del beneficio nel quale si annoveravano, oltre alle già citate decime, anche le entrate dei numerosi livelli, dei beni immobili situati nel comune di 75

Vigo (tra i quali anche la canonica parrocchiale) e nel comune di Pozza, i diritti negli altri comuni della valle di sotto di tagliare legname, le rendite ricavate dalle fondazioni e dai legati e i contributi che le altre chiese del distretto versavano al parroco. (4) In compenso il parroco aveva l'obbligo di mantenere due cooperatori e la servitù, doveva celebrare le messe concordate, quelle legatarie nella parrocchia e nella cappella del SS. Rosario e nelle chiese del territorio, pagare le steore e la concorrenza alle spese che mano a mano si fossero presentate.

Note (1) Cfr. P. F. Ghetta, op. cit., pp. 170 - 181. (2) Cfr., ad esempio, un documento del sec. XVIII in APVF, "Beneficio parrocchiale", "Atti amministrativi", b. 2. (3) Cfr. P. F. Ghetta, op. cit., p. 175. (4) Cfr. APVF, "Beneficio parrocchiale", "Atti amministrativi", b. 2, cc. 61 - 63.

76 serie 3.1 Registri delle decime, 1694 - 1799

vol. 1

Contenuto La serie si compone di un volume nel quale sono stati rilegati alcuni registri delle decime di frumento, segale e orzo spettanti alla parrocchia con una copia testimoniante l'elenco delle decime dovute dalla valle al convento di Novacella.

1 "1600 - 1700. Decima di Neustift e di Campitello del pievano"(tit. dorso) 1694 - 1799 - Copia del registro delle decime per l'anno 1520 da pagare al convento di Novacella, 1694; - registri delle decime da pagare al pievano di Fassa, 1721, 1723, 1771, 1774 (con nota dei capitali), 1775 - 1779; - atto relativo a un livello di formaggio dovuto alla chiesa, 1799 nov. 9. A metà volume: documentazione relativa a due cause matrimoniali, 1754 mar. 1 - nov. 28. Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 123 n.n. Segnature precedenti: 7

77 serie 3.2 Atti amministrativi, 1649 - 1948

bb. 3

Contenuto La serie si compone di tre buste, la prima delle quali articolata in fascicoli, contenenti prevalentemente documentazione relativa alla consistenza patrimoniale del beneficio, alla sua amministrazione e gestione. Per gli urbari del beneficio negli anni [1879] - 1958 si veda APVF, "Chiesa parrocchiale", "Registri dei capitali", regg. 6 e 8.

1. b. 1 Diritti del pievano, canonica e atti di consegna 1649 - 1946 Busta

1.1. b. 1 Diritti del pievano 1649 - 1689 Transazioni dei pievani di Fassa con la comunità di Fassa per i "sacri offici". Fascicolo, cc. 21

1.2. b. 1 Canonica 1691 - 1942 Accordo tra il parroco e la comunità di Fassa per il mantenimento della canonica, lavori di restauro, elenco dei mobili donati dal canonico Giuliani, concorrenza alle spese, planimetria dell'edificio, ecc. Fascicolo, cc. 54

1.3. b. 1 "S. Giovanni di Fassa. Atti di consegna" 1889 - 1942 Per il 1942 atti di riconsegna. Fascicolo, cc. 124

1.4. b. 1 "Atti d'installazione" 1889 - 1946 Atti d'installazione dei nuovi parroci nella chiesa di S. Giovanni di Fassa e nella chiesa di Alba (1946). Fascicolo, cc. 10 78

2. b. 2 Atti amministrativi 1747 - 1948 Documentazione riguardante la gestione amministrativa e del patrimonio del beneficio parrocchiale di S. Giovanni di Fassa: pagamento di steore, elenco delle decime spettanti, richieste e assegnazioni di congrue al parroco e ai cooperatori, inventari (1837, 1898), conto intercalare (1870 - 1871), mutui, insinuazioni ipotecarie, esoneri di pagamento tasse, elenco dei capitali e degli affitti (1896 - 1909), ecc. Busta, cc. 538

3. b. 3 "Fassioni parrocchiali vecchie" 1780 - 1944 Fassioni del beneficio parrocchiale di S. Giovanni di Fassa con documentazione relativa. Busta, cc. 448

79 serie 3.3 Resoconti, 1925 - 1948

fasc. 1

Contenuto La serie si compone di un fascicolo contenente i resoconti del beneficio parrocchiale presentati dal parroco decano alla curia di Trento.

1. b. 1 Resoconti del beneficio parrocchiale di S. Giovanni 1925 - 1948 Nn. 1 - 20 Per gli anni 1943 - 1948 anche documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 75 n.n.

80 subfondo 4 Chiesa della Natività di San Giovanni Battista in Vigo di Fassa, 1562 - 1958

Contenuto Il subfondo raccoglie documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale. Il parroco è considerato quale legittimo amministratore della chiesa parrocchiale, il cui patrimonio è formato dagli apparati, utensili, arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, e dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali e altri introiti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati.

Originariamente la chiesa di S. Giovanni era di stile romanico, nella seconda metà del sec. XV, periodo di intensa opera di costruzione e ricostruzione di edifici sacri, venne però demolita perché troppo piccola per tutta la popolazione della valle e sullo stesso asse fu costruita la chiesa attuale di stile gotico i cui altari furono consacrati il 13 e 14 settembre 1489 da Corrado vescovo suffraganeo di Bressanone. (1) L'antica chiesa, come l'attuale, aveva sotto l'altare maggiore la cripta, detta cappella di S. Michele. L'attuale cripta di S. Michele è detta 'el Rozàr', nome che deriva dalla cappella di S. Leonardo detta poi del Rosario, cappella che sorgeva presso il campanile e demolita in seguito alle leggi di Giuseppe II nel 1784. Concorrevano alle spese di restauro dell'edificio tutti i comuni della valle secondo antica consuetudine. La gestione del patrimonio della chiesa pievana di Fassa, insieme a quello delle chiese 'sorelle' di S. Giuliana e di S. Giacomo, unite in un'unica amministrazione e sotto la direzione del curatore d'anime, venne affidata a specifici funzionari chiamati 'massari' o 'canevari' poi 'sindici' e 'fabbricieri', eletti dalla comunità di Fassa. Questa comunione di beni durò fino al 1609, cioè circa 50 anni dopo la fondazione della curazia di Campitello. Dal 1731 poi i sindaci ebbero anche l'amministrazione delle chiese del SS. Rosario, di S. Michele e di S. Maurizio incorporate insieme alle chiese di S. Giovanni e di S. Giuliana.

Note (1) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 29.

81 serie 4.1 Urbari e partitari, [1562] - 1958

regg. 8

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa era necessario tenere differenti registri. Nell'urbario si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni. Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante erano le persone con le quali subentrava un qualche rapporto di interesse. Una parte della registrazione è relativa all'annotazione del credito costituito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvenivano i versamenti da parte del debitore. Spesso lo stesso registro, per ragioni di esiguità degli affari e di economicità, serviva tanto per l'annotazione degli stabili, quanto per l'annotazione dei pagamenti.

La serie si compone di otto registri: sette urbari e un partitario. Gli urbari più antichi (secc. XVI-XVIII) sono divisi per località e attestano in forma discorsiva le rendite della chiesa parrocchiale derivanti dagli affitti di capitali, dagli affitti di vacche e armente e dalle messe legatarie. Molto probabilmente a tali registri veniva attribuito carattere di ufficialità nel testimoniare i beni della chiesa: lo conferma il fatto che il primo registro è redatto dal notaio Lazzaro Bozetta su richiesta degli abitanti della comunità di Fassa e per disposizione del vicario generale della diocesi di Bressanone e quelli successivi sono redatti dagli "scrivanti" della chiesa parrocchiale. Spesso nelle registrazioni si trovano riferimenti agli urbari precedenti o ai registri dei capitali. Gli urbari più recenti (secc. XIX-XX) e il partitario sono redatti in forma di tabella e descrivono i capitali e i beni immobili della chiesa parrocchiale, nonché quelli del beneficio parrocchiale e di altri enti ecclesiastici.

1 "Urbario parochialle in latin[o] [principiato] l'anno 1562 et fornito l'anno 1653"(tit. dorso) [1562] - 1653 dicembre 14, con annotazioni fino al 1713 Urbario delle chiese di S. Giovanni Battista, S. Giuliana e S. Giacomo. Alle cc. 199 - 201: Inventario degli "instrumenta" in lingua latina e tedesca spettanti alle chiese di S. Giovanni, S. Giuliana e S. Giacomo, sec. XVI ex. Italiano, latino Registro, legatura in pelle, cc. 201 Segnature precedenti: 1; 2

2 "Urbario parochialle scrito per mano di Sebastian de Cassan da [...]" 1674 luglio 10 - 1735 gennaio 15

82

Italiano Registro, legatura in pelle, con piatti di legno, lacci in cuoio e fibbie di metallo, cc. 514 (bianche diverse cc.) Segnature precedenti: 7; 11; 57

3 "Novo registro de tutti li affitti aspettanti alle quatro venerabilli chiese cioè S. Giulliana, S. Michiel e il Santissimo Rosario incorporate insieme con S. Giovanni Battista parochia di Fassa, che à da avere per tutta la valle medema di Fassa ..." (tit. int.) 1729 luglio 9 Italiano Registro, legatura in pelle con lacci in tela, cc. 134 n.n. Segnature precedenti: 7; 17; 56

4 "Nuovo registro di tutti li affitti aspettanti alle quatro venerabilli chiese cioè di Santa Giuliana, Santo Michielle e il SS. Rosario, incorporate insieme con Santo Giovanni Battista parochia di Fassa, che à da havere per tutta la valle ..." (tit. int.) 1772 ottobre 28 - [1777] Italiano Registro, legatura in pelle con lacci in tela, pp. 653, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Segnature precedenti: 9; 18; 67

5 "Registro dei capitali della chiesa parochial[e] di S. Giovanni in Fassa" [1850] - 1878 Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, pp. 733 (bianche alcune pp.) Segnature precedenti: 10

6 "Urbario capitali chiesa parrocchiale - S. Giuliana - Beneficio parrocchiale - Tamion - Vallonga - Vigo - Fondo poveri 'Giuliani' - Fondo poveri 'Vigo solo' - Stipendio 'Giuliani' - Biblioteca 'Giuliani' - Fondo poveri 'Pruner' - Fondo poveri 'Riccabona' - Stipendio Casari - Purci. 1879 - 19" [1879] - 1943 luglio 21 cc. 1 - 84: Urbario dei capitali della chiesa parrocchiale di S. Giovanni; cc. 87 - 96: Urbario dei capitali della chiesa di S. Giuliana; cc. 100 - 112: Urbario dei capitali del beneficio parrocchiale; cc. 113 - 128: Urbario dei capitali della chiesa di Tamion; cc. 129: Urbario dei capitali della chiesa di Vallonga; cc. 131: Urbario dei capitali della cappella dell'Immacolata di Vigo; cc. 132 - 152: Urbario dei capitali del fondo poveri Giuliani; cc. 157 - 158: Urbario dei capitali del fondo poveri Vigo solo; cc. 159 - 161: Urbario dei capitali dello stipendio Giuliani;

83 cc. 163: Urbario dei capitali del fondo biblioteca Giuliani; cc. 164 - 167: Urbario dei capitali del fondo poveri Prunner ; cc. 169 - 171: Urbario dei capitali del fondo poveri Riccabona; cc. 173: Urbario dei capitali dello stipendio Casari per studenti di Vigo; cc. 175: Urbario dei capitali dello stipendio Pezzei. All'inizio, incollato, "Estratto dall'urbario", 1943 gen. 18. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 175 (bianche alcune cc. sd)

7 "Coppia dell'inventario parochiale"(tit. int.) 1884 maggio 10 - 1900 dicembre 19 Elenco dei capitali e dei beni immobili. All'inizio "memoria" sull'operato di Giorgio fu Giuseppe Gross da Pozza sindaco della chiesa parrocchiale di S. Giovanni (morto il 1. maggio 1883), s. d. Alla fine, sulla carta di guardia, annotazioni sulle campane, 1888, 1916. Italiano Registro, legatura in pelle, pp. 34

8 "1924. Partitario capitali chiesa parrocchiale - S. Giuliana - Beneficio parrocchiale - chiesa di Tamion - Vallonga - Vigo - Fondo poveri Giuliani (Fassa) - Fondo poveri 'Vigo solo' - Stipendio Giuliani - Biblioteca Giuliani - Fondo poveri Brunner - Fondo poveri Riccabona - Stipendio Casari - Pezzi. Partitario. Realità" 1924 giugno 8 - 1958 All'inizio, sulla c. di guardia, indice dei "capitali ancora in vigore", 1943 lug. 21 - 1952. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 190 (bianche alcune pp.), con indice per amministrazioni all'inizio n. n.

84 serie 4.2 Registri dei capitali, 1649 - 1858

regg. 4

Contenuto Si tratta di quattro registri che, insieme agli urbari, attestano le realità della chiesa parrocchiale. Lo "scrivante" della chiesa o lo "scrivante" pubblico vi trascriveva, integralmente o in forma breve e non sempre in perfetto ordine cronologico, gli atti in cui i debitori, alla presenza dei sindaci, confessavano di pagare gli affitti scaduti e quelli futuri fino alla completa affrancazione del capitale. A partire dal 1731 si possono trovare anche i documenti relativi ai capitali della chiesa del SS. Rosario, in seguito all'unione della sua amministrazione con quella della chiesa parrocchiale. L'ultimo registro si riferisce ai documenti di mutuo ancora attivi a partire dal 1817 e registrati nei cosiddetti "Libri di archiviazione" in uso nel periodo austriaco.

1 "Libro novo" 1649 aprile 8 - 1731 marzo 31 Italiano, latino Registro, legatura in pergamena con lacci in pelle, cc. 348 Segnature precedenti: 4; 61

2 Registro dei capitali della chiesa parrocchiale e della chiesa del Rosario 1731 maggio 17 - 1777 aprile 1 Italiano Registro, legatura in pelle con piatti di legno, lacci in pelle e fibbie metalliche, cc. 590 (bianche molte cc.) Segnature precedenti: 3; 24

3 Registri dei capitali 1732 novembre 24 - 1772 marzo 5 (con annotazioni del 1774 febbraio 11 e 12) Italiano Registro, legatura in pelle con piatti di legno e lacci in cuoio, cc. 225 Segnature precedenti: 5; 16; 66

4 Registro dei capitali 1777 maggio 12 - 1858 febbraio 19 Italiano 85

Registro, legatura in pelle con lacci di tela, pp. 469, con indice alfabetico all'inizio n.n. ed elenco dei debitori alla fine n.n. Segnature precedenti: 9

86 serie 4.3 Registri degli affitti, sec. XVII prima metà - [1771]

regg. 6

Contenuto La serie comprende sei registri sui quali sono segnate per località le quote degli affitti che di debitori dovevano pagare annualmente alla chiesa parrocchiale e, per il periodo in cui erano "consorelle", anche alle chiese di Campitello e di S. Giuliana. Probabilmente si tratta di registri d'uso quotidiano degli amministratori, viste le loro ridotte dimensioni che presuppongono una più facile maneggevolezza e trasportabilità rispetto agli urbari.

1 ["Libro verde della parochia"] (1) sec. XVII prima metà - 1669 gennaio 21, con annotazioni posteriori fino al 1696 Alla fine atto relativo al mantenimento delle lampade nella chiesa di S. Giovanni Battista e nella chiesa del SS. Rosario, 1616 nov. 20. Italiano Registro, legatura in pergamena, cc. 64 n.n. (num. orig. imprecisa) Segnature precedenti: 2; 12 Note (1) Titolo desunto dal Casetti (op. cit., p. 1010) che nella sua rilevazione del 1959 aveva segnalato il registro. Dopo l'intervento di rilegatura del 1982 si è persa qualsiasi traccia del titolo originale.

2 "Registro della parochia scrito Leonardo q. Pallal Sollar da Vigo del anno 1645" (tit. dorso) 1645 aprile 23 - 1645 aprile 26 Italiano Registro, legatura in pergamena, con ribaltina e lacci in pelle, cc. II, 346, (mancano le cc. 27 - 49, 77 - 87, 112 - 113, 131 - 167, 219 - 250, 306 - 317) (1) Segnature precedenti: 3; 6; 48 Note (1) Tagliate probabilmente perchè bianche.

3 "Registro della parochialle scritto dal q. Pallo q. Leonardo Sollar da Vigo del anno 1664" (tit. dorso) [1664] Italiano Registro, legatura in pergamena con lacci in pelle, cc. 70 n.n. Segnature precedenti: 4; 13; 54

87

4 "Registro parochialle scrito da Bastian de Cassan l'anno 1716" (tit. dorso) 1716 gennaio 10 (con annotazioni posteriori fino al 1731) Italiano Registro, legatura in pelle con piatti di legno e lacci in pelle, cc. 223 n.n. Segnature precedenti: 16

5 "Scodirolo parochiale" [1729] Italiano Registro, legatura in pergamena con piatti di legno, cc. 96 n.n. Segnature precedenti: 8; 10

6 "Anno 1771. Poliza delli affitti della venerabille chiesa parochiale di Fassa, cioè principiando a Penia seguitando di villa in villa sino a Soraga, come entro" [1771] Italiano Registro, legatura in carta (1), cc. 22 n.n. Segnature precedenti: 24a Note (1) E' stata aggiunta una coperta di cartone nel sec. XX.

88 serie 4.4 "Libri de conti e ministranze", 1634 - 1769

regg. 5, b. 1, vol. 1

Contenuto L'incarico di amministrare il patrimonio della chiesa (fabbrica) era assunto dalle comunità attraverso specifici funzionari, i quali ogni anno, prima di passare le consegne ai nuovi eletti, dovevano rendere conto al parroco del loro operato (Cfr. 'Costituzioni sinodali' di Ludovico Madruzzo, cap. L). I 'canevari' o 'sindaci' della chiesa di Fassa, generalmente tra la metà di dicembre e la fine di gennaio, rendevano i propri 'conti e ministranze' davanti al pievano, ai rappresentanti delle regole della comunità di Fassa (Vigo, Soraga, Pozza, Pera e Mazzin), al 'monego' o sacrestano della pieve e di quello di S. Giuliana e a volte alla presenza del capitano e vicario di Fassa. Le rese di conto venivano redatte dallo 'scrivante' della chiesa e riportavano le entrate ('il ricever') e le uscite ('il dar fuora'), l'elenco degli affittuari, i capitali dati ad interesse e quanto veniva consegnato in denaro, grano, segala, frumento, fave, ecc. ai nuovi 'canevari' nella 'caneva' della pieve. A partire dal 1680 (1) gli amministratori rendevano conto anche dell'amministrazione delle cappelle filiali di S. Maurizio e di S. Michele, e dal 1730 (2) della chiesa del SS. Rosario incorporate con la chiesa di S. Giovanni.

La serie è composta da cinque registri, una busta e un volume. Per le rese di conto della chiesa di S. Giovanni per gli anni 1727 - 1729 si veda ACSR, "Libri de conti e ministranze", reg. 8.

Note (1) Cfr. APVF, "Chiesa parrocchiale", "Libri de conti e ministranze", reg. 3. (2) Cfr. APVF, "Chiesa parrocchiale", "Libri de conti e ministranze", reg. 6.

1 "Libro di ministranze parochialle scritte da Paul Sollar da Vigo l'anno 1637 fino l'anno 1648" (tit. dorso) 1634 dicembre 18 - 1648 dicembre 22 Registro delle rese di conto dei "canevari" della chiesa di S. Giovanni Battista e della chiesa di S. Giuliana. Italiano Registro, legatura in pelle con ribaltina, laccio di cuoio e fibbia di metallo, cc. 283 n.n. Segnature precedenti: 11; 21; 60

2 "Ministranze dela parochia scritte [da Mauritio] de Moriz da P[erra] l'anno 1649 fi[no l'anno 1673]" (tit. dorso) 1649 dicembre 20 - 1673 gennaio 4 Registro delle rese di conto dei "canevari" della chiesa di S. Giovanni Battista e della chiesa di S. Giuliana. Italiano Registro, legatura in pelle con lacci, cc. 413 n.n. Segnature precedenti: 5; 12 89

3 "[Li]bro de ministranze [dela parochia ...] Moriz da Perra [l'anno 16]74 et fornisce [...] si intende [...]" (tit. dorso) 1674 gennaio 4 - 1704 gennaio 10 Registro delle rese di conto dei "canevari" della chiesa di S. Giovanni Battista, della chiesa di S. Giuliana e, dal 1680, delle cappelle di S. Maurizio e S. Michele. Tra la resa di conto del 19 gennaio 1684 e quella dell'11 gennaio 1685: atto relativo alla costituzione di due "caneve" per la chiesa parrocchiale e per la chiesa del SS. Rosario, di una casa per il sacrestano e altri punti relativi all'amministrazione della chiesa parrocchiale, 1683 gennaio 19. Italiano Registro, legatura in pelle con lacci, cc. 488 n.n. Segnature precedenti: 7; 13; 22; 77

4 "[Libro de ministranze dela chiesa parochiale] de Fassa" 1705 gennaio 15 - 1727 gennaio 21 Registro delle rese di conto dei sindaci. All'interno del piatto superiore della coperta: memoria dello straripamento dell'Avisio avvenuto nell'autunno del 1707. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 386 n.n. Segnature precedenti: 8; 14; 20; 58

5. b. 5 Rese di conto dei sindaci delle chiese di S. Giovanni Battista, di S. Giuliana, del SS. Rosario, di S. Michele arcangelo e di S. Maurizio 1731 aprile 10 - 1748 maggio 20 Rese di conto per gli anni 1730, 1737, 1739, 1741 - 1742, 1744 - 1747. N. 9 fascicoli. Busta, cc. 244

6 "Libro de conti e ministranze della venerabille chiesa parochialle di S. Giovanni Battista e del Santissimo Rosario, di Santa Giulliana, di Sant Michel Archangello et di Santo Maurizio, con Santo Leonardo, tutte incorporate insieme ..." (tit. int.) 1731 aprile 10 - 1750 maggio 12 Registro delle rese dei conti dei sindaci. Italiano Registro, legatura in pelle con piatti di legno, lacci e fibbie di metallo, cc. 421 n.n. Segnature precedenti: 15; 23; 63

7 "Ministranze pieve e Rosario, S. Giuliana, ecc. 1749 - 1768" (tit. dorso) (1) 1750 maggio 12 - 1769 febbraio 23

90

Rese di conto dei sindaci delle chiese di S. Giovanni Battista, di S. Giuliana, di S. Michele arcangelo e di S. Maurizio. Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 364 n.n. Segnature precedenti: 15a Note (1) Titolo di mano del XX sec.

91 serie 4.5 Atti amministrativi, 1593 - 1953

voll. 3, bb. 9

Contenuto La serie è formata da tre volumi e da nove buste che raccolgono la documentazione relativa prevalentemente all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale, alla gestione e manutenzione dei beni mobili e immobili (chiesa, campanile, cimitero) e a tutto ciò che compete il personale laico (sindaci, organista, sacrestano). Un particolare cenno va fatto a due buste, peraltro piuttosto consistenti, contenenti documenti di mutuo stipulati dalla chiesa di S. Giovanni. Questi atti sono stati riordinati tenendo conto dei numeri apposti sulle carte stesse: per la busta 8 la numerazione rimanda alla pagina del registro dei capitali dove sono trascritti gli atti stessi (1), mentre per la busta 9 la documentazione è stata riordinata in parte cronologicamente, in parte in base al numero assegnato al momento della registrazione nei 'Libri di archiviazione' e, solo per alcune pratiche, è stato possibile ricostruire la numerazione consultando il relativo urbario. (2)

Note (1) Cfr. APVF, "Chiesa parrocchiale", "Registri dei capitali", reg. 4. (2) Cfr. APVF, "Chiesa parrocchiale", "Urbari e partitari", reg. 5.

1 Atti della chiesa 1593 - 1781 Atti amministrativi della chiesa di S. Giovanni: crediti, testamenti, lasciti, imposte, quietanze, restauri del campanile, documentazione relativa alla chiesa di Soraga e all'eremo di S. Giuliana, ecc. All'inizio: elenco cronologico dei documenti con descrizione sommaria del loro contenuto. Italiano, latino, tedesco Volume, legatura in cartone, cc. 80 n.n. Segnature precedenti: 5

2 "Crediti pieve e Rosario. 1614 - 1799" (tit. dorso) 1614 gennaio 20 - 1799 giugno 9 Atti amministrativi della chiesa di S. Giovanni e della chiesa del SS. Rosario: confessioni di debito, atti di compravendita. Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc.215 n.n. Segnature precedenti: 21b

3

92

"Crediti pieve e Rosario. 1630 - 1795"(tit. dorso) 1630 luglio 28 - 1799 maggio 5 Atti amministrativi della chiesa di S. Giovanni: confessioni di debito e compravendite della chiesa parrocchiale e della chiesa del SS. Rosario, contratto per la doratura di candelabri, accordo relativo a uno scioglimento di promessa di matrimonio, atto relativo al mantenimento di una lampada, elezione del sacrestano, locazione temporale, contratto per la "ferramenta" della campana. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 401 n.n. Segnature precedenti: 21a

4. b. 4 Amministrazione 1632 - 1946 Busta

4.1. b. 4 Atti e contratti 1632 - 1946 Atti e contratti della chiesa parrocchiale e carteggio relativo: compravendite, permute, ventilazioni ereditarie, espropriazione fondi, repertorio degli atti soggetti a tassa di registro, ecc. Fascicolo, cc. 145

4.2. b. 4 Personale della chiesa e amministrazione in generale 1691 - 1938 Norme per l'amministrazione delle chiese, remunerazione dei sindaci, compenso per l'organista, nomine di fabbriceri e massari, regolamento per il coro e per l'organista, ecc. Fascicolo, cc. 42

4.3. b. 4 Amministrazione e gestione patrimoniale 1731 - 1947 Ricevute, note, conti, pagamento tassa del grano, steora del Seminario, preventivo di spese, stima di beni immobili, foglio di pagamento dell'equivalente d'imposta, osservazioni ai resoconti, carteggio relativo al pagamento di interessi su capitali, prospetto statistico degli enti ecclesiastici, acquisto di farina per ostie, assicurazione contro gli incendi, ecc. Fascicolo, cc. 193

5. b. 5 "Sacristani. Campanari. Fossori. Cassaforte" 1685 - 1939 Busta

5.1. b. 5 "Monegaria. (1) Contratti sacristano" 93

1685 - 1939 Accordo tra la magnifica comunità di Fassa e le chiese della pieve per la casa del sacrestano (1685), contributo alle spese per il restauro della casa del sacrestano (1814 - 1815), atto di consegna al neoeletto sacrestano, contratto con il sacrestano, salario del sacrestano, diritti di pascolo spettanti al sacrestano, ecc. Fascicolo, cc. 110 Note (1) Per un significato più esteso di 'monegaria', cfr. GHETTA P.F., La valle di Fassa nelle Dolomiti. Preistoria, romanità, medioevo. Contributi e documenti, Trento, 1974, pp. 199-200 e p. 276.

5.2. b. 5 "Cimitero" 1837 - 1931 Ingrandimento del cimitero, regolamento per il cimitero, servizio di guardiano del cimitero e di "fossore". Fascicolo, cc. 32

5.3. b. 5 "Cassaforte" 1889 - 1898 Cassaforte per la parrocchia. Fascicolo, cc. 9

6. b. 6 Lavori chiesa 1750 - 1949 Busta

6.1. b. 6 Lavori chiesa, altari, statue e arredi 1750 - 1949 Accordo relativo a lavori al tetto della chiesa (1750), promemoria riguardante il mantenimento di fabbricati e personale a carico di tutta la giurisdizione di Fassa, distribuzione dei banchi della chiesa, costruzione di due altari laterali, progetti relativi a nuove finestre, carteggio e preventivi relativi alla costruzione di una statua del S. Cuore e altri arredi sacri, alla riparazione di una pianeta e alla riparazione dell'altare maggiore, ecc. Fascicolo, cc. 102

6.2. b. 6 Nuova balaustrata 1929 - 1930 Carteggio con l'architetto Giovanni Tiella da , autorizzazione, fatture, ecc. Contiene 6 progetti. Fascicolo, cc. 19

7. b. 7

94

Capitali 1811 - 1933 Busta

7.1. b. 7 Iscrizione delle ipoteche presso l'Ufficio del Conservatore delle Ipoteche in Bolzano 1811 - 1813 Fascicolo, cc. 202

7.2. b. 7 Prospetti e note dei capitali 1814 - 1882 Fascicolo, cc. 43

7.3. b. 7 Pignoramenti e incanti forzati 1898 - 1933 Atti relativi a procedimenti di incanto forzato di beni immobili in vertenze tra privati, tra privati e la chiesa o il beneficio parrocchiale. Fascicolo, cc. 169

8. b. 8 Mutui ipotecari 1817 - 1857, con antecedente del 1812 Contratti di mutuo stipulati tra al chiesa di S. Giovanni e privati presso la cancelleria giudiziale di Vigo di Fassa. Busta, cc. 300

9. b. 9 "S. Giovanni. Documenti - capitali della chiesa" 1817 - 1922 Costituzioni, rinnovazioni e estinzioni di mutui ipotecari stipulati tra privati, tra la chiesa o il beneficio parrocchiale o il fondo poveri locale e privati presso la cancelleria distrettuale di Fassa. Busta, cc. 696

10. b. 10 "1. Progetto ingrandimento chiesa di S. Giovanni. 2. Muraglione di sostegno alla chiesa di S. Giovanni. 3. Campanile. 4. Campane. 5. Organo - carte appartenenti a Cigolla Caterina fondatrice" 1844 - 1952 Busta

10.1 . b. 10 Ingrandimento chiesa di S. Giovanni

95

s.d. Contiene due progetti. Fascicolo, cc. 2

10.2. b. 10 "Muraglione di sostegno alla chiesa di S. Giovanni" 1902 - 1910 Approvazioni dell'Ordinariato di Trento per i lavori e per la copertura della spesa, devoluzione degli avanzi del beneficio primissariale di S. Giuliana e della chiesa di Tamion, conti per l'ammortamento della spesa. Fascicolo, cc. 18

10.3. b. 10 "Campanile. Lavori" 1866 - 1922 Costruzione di un nuovo castello delle campane, rinnovazione della piramide del campanile e concorrenza alle spese da parte dei comuni. Fascicolo, cc. 41

10.4. b. 10 "Campane" 1915 - 1952 Requisizione, rifusione, consacrazione delle campane, collaudo del concerto delle campane, messa in opera delle campane delle chiese delle frazioni di Tamion e Vallonga, censimento delle campane della parrocchia di Fassa, ecc. Fascicolo, cc. 82

10.5. b. 10 "Organo" 1844 - 1933 Restauro dell'organo della parrocchiale (1844 - 1854), documentazione relativa al fondo lasciato da Caterina fu Luigi Cigolla per l'acquisto di un organo (1910 - 1919), requisizione delle canne dell'organo per scopi militari, costruzione di un nuovo organo, riparazione. Fascicolo, cc. 80

11. b. 11 Amministrazione 1846 - 1952 Busta

11.1. b. 11 Inventari 1846 - 1929 Inventari del patrimonio della chiesa parrocchiale, inventari dei beni mobili, registro dello stato patrimoniale ed economico. Fascicolo, cc. 77 96

11.2. b. 11 "Affittanze vecchie" 1860 - 1948 Contratti di locazione, prospetti delle spese per affittanze, carteggio, capitolati e condizioni d'asta, resoconti degli affitti della chiesa parrocchiale e degli altri enti ecclesiastici, ecc. Fascicolo, cc. 129

11.3. b. 11 Libro fondiario e imposta fondiaria 1881 - 1952 Diffide di pagamento dell'imposta fondiaria, fassioni della sostanza mobile, fogli di possesso fondiario, impianto del libro fondiario, ecc. Fascicolo, cc. 87

11.4. b. 11 "Prestiti di guerra" 1916 - 1919 Cedole dei prestiti di guerra della chiesa parrocchiale, del beneficio parrocchiale, della chiesa di Tamion, della chiesa di S. Giuliana, del fondo poveri Giuliani, dello stipendio Giuliani e dello stipendio Pezzei. Fascicolo, cc. 99

11.5. b. 11 Vendita legname 1947 - 1949 Permessi per l'abbattimento e la vendita di piante di proprietà della chiesa parrocchiale e del beneficio parrocchiale necessarie al restauro di edifici ecclesiastici, offerte per la fatturazione, contratto di vendita, ricevute, conto vendita legname, ecc. Fascicolo, cc. 38

12. b. 12 "Denunce. 1. Imposta patrimonio. 2. Manomorta" 1926 - 1953 Busta

12.1. b. 12 "Imposta sul patrimonio" 1940 Dichiarazioni dei beni mobili e immobili della chiesa parrocchiale, del beneficio parrocchiale, del ricreatorio e del fondo poveri Giuliani. Fascicolo, cc. 10

12.2. b. 12

97

Tassa di manomorta 1926 - 1953 Istruzioni e denunce delle rendite della chiesa parrocchiale, del ricreatorio parrocchiale, delle chiese di S. Giuliana, di Tamion e di Vallonga, della fondazione Grotta-Zeller, del fondo poveri Giuliani, delle chiese di Pozza, Pera, Moncion e Mazzin, del beneficio parrocchiale, dei benefici espositurali di Soraga e di Pozza, della fondazione Bernard per beneficio e scuole di Pera e del beneficio espositurale di Mazzin. Fascicolo, cc. 188

98 serie 4.6 Registri di amministrazione, 1896 - 1920

reg. 1

Contenuto La serie è costituita da un unico registro in cui il sindaco della chiesa parrocchiale teneva la prima nota della sua amministrazione.

1 Brogliaccio 1896 dicembre 5 - 1920 aprile Registro di prima nota di Giovanni Battista Dachiesa, sindaco della chiesa parrocchiale. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 14 n.n.

99 serie 4.7 Registri di cassa, 1912 - 1958

regg. 3

Contenuto La serie è composta da tre registri sui quali sono riportati in generale i movimenti di cassa della chiesa parrocchiale e di altre amministrazioni ecclesiastiche.

1 "Amministrazioni parrocchiali. Giornale" 1912 maggio 20 - 1914 gennaio 7, con annotazioni posteriori del 1962 cc. sd 2 - 22: Registro di cassa di diverse amministrazioni parrocchiali: fondo poveri, S. Infanzia e Obolo di S. Pietro, S. Anime, legato Grotta, chiesa parrocchiale, asilo infantile, confraternita del SS. Sacramento, 1912 mag. 20 - 1914 gen. 7; - Urbario dei beni immobili situati a Vigo e a Pozza appartenenti al beneficio parrocchiale e alla "monegaria" di S. Giovanni, s. d., con annotaz. fino al 1962. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 51 n.n. (cc. sd 22, cc. sd. 29 n.n.)

2 "Libro cassa dal 1914 al 1935. Vol. A" 1914 gennaio 7 - 1936 maggio 12 cc. sd 1- 131B: Registro di cassa di diverse amministrazioni parrocchiali, fondo poveri, confraternita del SS. Sacramento, chiesa decanale, fondazione Grotta-Zeller, asilo-ricreatorio, S. Anime e beneficio parrocchiale, 1914 gen. 7 - 1936 mag. 12. Alle cc. sd 132 - 153: Registro di cassa delle amministrazioni delle chiese filiali, obolo di S. Vigilio, Propagazione della fede, S. Infanzia, varie, 1924 giu. 20 - 1936 mag. 15. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 153

3 "Libro cassa dal 1935 al 1958" 1936 gennaio 3- 1958 maggio 8 cc. sd 1 - 133: Registro cassa della chiesa decanale, confraternita del SS. Sacramento, S. Anime, beneficio parrocchiale, ricreatorio, fondo poveri, chiesa di S. Giuliana, 1936 gen. 3 - 1958 mag. 8. Alle cc. sd 1 - 19: Registro cassa di alcune amministrazioni parrocchiali, messe legatarie, foglio diocesano, visite scolastiche, S. Infanzia e stipendi Cesari - Pezzei, beneficio parrocchiale, varie, 1914 gen. 4 - 1924 gen. 12. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 19; cc. sd 133

100 serie 4.8 Resoconti, 1804 - 1948

voll. 3, bb. 3

Contenuto Con il Decreto governativo del 3 agosto 1803 il ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle Municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del Governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal Giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare che cominciava il 1. novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

La serie è composta da tre buste e tre volumi contenenti resoconti e parziale documentazione di corredo relativi all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale a partire dal 1804.

1. b. 1 Resoconti della chiesa di S. Giovanni Battista 1804 - 1888 Nn. 1- 15 Per gli anni 1804 - 1807 solo documentazione di corredo. Mancano i resoconti per gli anni 1804 - 1845, 1847 - 1864, 1866 - 1871, 1875, 1884 - 1885, 1887. Busta, cc. 251 n.n.

101

2. b. 2 Resoconti della chiesa di S. Giovanni Battista 1890 - 1940 Nn. 16 - 64 Busta, cc. 595 n.n.

3. b. 3 Resoconti della chiesa di S. Giovanni Battista 1941 - 1948 Nn. 65 - 72 Per gli anni 1942 - 1948 anche documentazione di corredo. Busta, cc. 472 n.n.

4 "Inventario 1825. Conti chiesa 1808, 1819, 1823, 1825 - 1839" (tit. dorso) (1) 1807 - 1839 Resoconti della chiesa parrocchiale. Mancano i resoconti degli anni: 1808 - 1818, 1823/24. Per gli anni 1819 - 1822 solo lettere d'evasione. Tra il resoconto del 1822 e quello del 1824: inventario degli arredi, capitali , livelli e fondi della chiesa parrocchiale, 1825 giu. 30. Italiano, tedesco Volume, cc. 369 n.n. Segnature precedenti: 28 Note (1) Di mano del XX sec.

5 "Conti chiesa S. Giovanni 1819, 1859, 1865 - 1883, 1889" (tit. dorso) 1821 - 1889 Resoconti della chiesa di S. Giovanni per gli anni 1841, 1859, 1865 - 1868, 1870 - 1871, 1873 - 1877, 1879 - 1880, 1884 - 1885, 1887, 1889 con lettere d'evasione. All'inizio: Inventario del patrimonio della chiesa di S. Giovanni di Fassa (1883), circolari del governo austriaco sulle norme d'amministrazione dei beni delle chiese (1821, 1843). Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 357 n.n. Segnature precedenti: 10

6 "Inventario 1841. Conti chiesa 1840 - 1849, 1859 - 1865" (tit. dorso) 1839 - 1865 Resoconti della chiesa parrocchiale. Mancano gli anni 1850 - 1858. Tra il resoconto del 1839 e quello del 1840: inventario dei beni mobili della chiesa parrocchiale, 1841 mag. 24. Italiano, tedesco 102

Volume, legatura in mezza tela, cc. 336 n.n. Segnature precedenti: 28a

103 subfondo 5 Chiese immediatamente soggette, 1649 - 1941

Contenuto Verso la metà del XVI secolo il centralismo dell'organizzazione ecclesiastica di Fassa, rappresentato dalla chiesa di S. Giovanni, cominciò a disgregarsi e in molti paesi della valle le comunità chiesero al vescovo di poter avere un sacerdote stabile sul loro territorio. Le varie località quindi a poco a poco costruirono una loro chiesa e si staccarono da Vigo. La prima chiesa che si costituì a curazia nel 1552 fu quella dei Ss. FILIPPO e GIACOMO di Campitello. Essa viene nominata già nel 1297 in un testamento presente nell'archivio parrocchiale. (1) Sempre da una pergamena apprendiamo che papa Alessandro VI nel 1499 le aveva concesso la facoltà di celebrare gli uffici sacri. (2) Questa chiesa faceva parte inoltre, assieme a S. Giovanni e a S. Giuliana, delle cosiddette 'tre chiese sorelle' unite in una sola amministrazione che perdurò in partica fino al 1609. Gli amministratori venivano eletti dalla comunità di Fassa alla quale ogni anno dovevano rendere conto. Divenne parrocchia il 30 gennaio 1920. Nelle località di Fontanazzo e di Campestrin si trovano rispettivamente le chiese della B. M. V. del CARMELO e della S. MARIA degli ANGELI. La chiesa di S. FLORIANO di Canazei divenne il 12 agosto 1691 espositura della curazia di Campitello per desiderio dei vicini di Canazei e di Gries i quali mantennero il diritto di presentazione del beneficiato. Divenne parrocchia il 21 dicembre 1920. Nella località di Gries sorge la chiesa della MADONNA della NEVE. La seconda curazia emanata dalla pieve di Vigo fu nel 1692 quella di S. ANTONIO abbate di Alba di patronato ecclesiastico. Divenne parrocchia il 26 marzo 1919. Succursale della chiesa di Alba e officiata dal suo curato era la chiesa dei Ss. SEBASTIANO e ROCCO di Penia. La chiesa di S. NICOLO' di Pozza si staccò dalla pieve nel 1692 ma già nel 1691venne eretto, su licenza del vescovo di Bressanone Giovanni Francesco Khuen, un beneficio perpetuo mantenuto dai vicini di Pozza e Pera di libera collazione vescovile. Divenne parrocchia il 22 aprile 1953. Il sopraccitato beneficiato di Pozza serviva anche i fedeli della comunità di Pera nella chiesa di S. LORENZO ma nel 1741 essi si consorziarono con i vicini di Moncion e Sojal e si impegnarono a pagare il salario per un beneficiato stabile. Pera divenne parrocchia il 21 dicembre del 1949. La chiesa dei Ss. PIETRO e PAOLO di Soraga divenne nel 1714 espositura della pieve di Fassa e l'8 maggio 1959 parrocchia. Soraga era dotata anche di un altro edificio sacro, la chiesetta dell'IMMACOLATA V. M. posta in località Barbìda. La chiesa di S. MARIA MADDALENA di Mazzin divenne espositura della pieva di Fassa nel 1803. Il beneficiato o cappellano esposto veniva mantenuto dai vicini. Divenne parrocchia il 18 gennaio 1960.

Note (1) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 3. (2) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 33.

104 serie 5.1 Atti amministrativi, 1673 - 1941

bb. 5, voll. 2

Contenuto La serie è composta da cinque buste e da due volumi contenenti documentazione di carattere prevalentemente amministrativo relativa alle chiese soggette della pieve di Fassa. Documentazione riguardante la chiesa di Soraga si trova anche in APVF, "Chiesa parrocchiale", "Atti amministrativi", vol.1.

1. b. 1 "1. Campitello, 1673 - 1920. Elenco curati, 1551 - 1797. 2. Fontanazzo: Chiesa. 3. Fontanazzo: beneficio Lastei. 4. Campestrin: oratorio" 1673 - 1920 Busta

1.1. b. 1 "Campitello. 1673 - 1920. Curati: 1551 - 1797. Atto di fondazione della cappellania curaziale, 1673" 1673 - 1920 Documentazione relativa alla chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo di Campitello: concessione del cooperatore per il curato (1673), atti amministrativi, legati, concorso alle spese per il restauro di chiesa, canonica e campane, nomine di curati, sindaci, fabbriceri, carteggio sul pagamento delle decime, novali, ecc. Fascicolo, cc. 195

1.2. b. 1 Fontanazzo: beneficio Lastei - chiesa 1754 - 1912 Documentazione amministrativa della famiglia Savoi, stato attivo/passivo del beneficio (1811), insinuazioni ipotecarie, vendite, documentazione riguardante la chiesa, ecc. Fascicolo, cc. 77

2. b. 2 "1. Canazei - Gries, 1718 - 1921. 2. Alba, 1695 - 1919. 3. Penia, 1758 - 1915" 1690 - 1921 Busta

2.1. b. 2 "Canazei - Gries. 1718 - 1921" 1690(copia) - 1921

105

Documentazione riguardante il beneficio espositurale di Canazei e Gries: copia della fondazione(1690), legati, nomine di beneficiati, prospetto capitali, vertenza con l'amministratore Antonio Lauton, conto entrata uscita per gli anni 1890, 1892, 1893, lavori canonica, benedizione campane, atti di consegna (1897 - 1910), autentiche reliquie; documentazione riguardante la chiesa della B. M. V. della Neve di Gries: inventario delle "scritture" (1775), inventario del patrimonio (1866), atti amministrativi (1753 - 1919). Fascicolo, cc. 345

2.2. b. 2 "Alba. 1695 - 1919" 1695 - 1919 Documentazione riguardante la chiesa di S. Antonio abbate di Alba: nomine di curati, di fabbriceri, legati, restauro chiesa e canonica, elenco degli affitti (1809), lettere d'evansione dei conti per gli anni 1874 - 1879, inventario (1880), atti di consegna, ecc. Fascicolo, cc. 174

2.3. b. 2 "Penia 1758 - 1915" 1758 - 1915 Documentazione riguardante la chiesa di S. Sebastiano di Penia: legati, inventario della chiesa (1846), richesta per il mantenimento del lume del SS. Sacramento, nomine di beneficiati, di sindaci, richiesta di salario per il catechista, ecc. Fascicolo, cc. 49

3. b. 3 "1. Pozza: 1622 - 1931. Atto di fondazione del beneficio di S. Nicolò in Pozza e di S. Lorenzo in Pera: 1622. 2. Pera: 1690 - 1900. 1901 - ***. 3. Gardeccia" 1690 - 1941 Busta

3.1. b. 3 "Pozza 1622 - 1931. Atto di fondazione del beneficio di S. Nicolò in Pozza e di S. Lorenzo in Pera. 1622" 1691(copia) - 1941 Documentazione riguardante la chiesa di Pozza: copia dell'erezione del "novo beneficial di S. Nicollò in Pozza e S. Lorenzo in Perra", campane, lampada del SS. Sacramento; documentazione amministrativa: crediti, nota degli affitti, elenco novali, insinuazioni ipotecarie, lettere d'evasione dei conti per gli anni 1868 - 1873, 1876 - 1882, inventario degli "ornamenti" della chiesa (1799), richieste di riduzione delle messe, nomine di beneficiati, di fabbriceri, di sacrestani e di cassieri, erezione della Via Crucis (1882 lug. 24), consacrazione campane, reliquie, atti di consegna, ecc. Fascicolo, cc. 454

3.2. b. 3 "Pera. 1690 - 1900" 1690 - 1929 Documentazione relativa alla chiesa di S. Lorenzo di Pera: erezione del beneficio (1741), erezione Via Crucis (1874); atti amministrativi: crediti, lasciti, concorrenza alle spese per il mantenimento del cappellano, elenco contribuenti, inventario dei

106

mobili (1775) e dei beni e capitali (1830, 1866), lettere di liquidazione dei conti, nomine di fabbriceri e sacrestani, conti e ministranze dei sindaci per gli anni 1737 - 1738, 1741, 1766 - 1773, consacrazione campane, atto di consegna (1919); documenti di credito della chiesa di S. Anna in Moncion (1870 - 1924), ecc. Fascicolo, cc. 322

3.3. b. 3 "Gardeccia" 1938 Erezione in oratorio pubblico della cappella eretta nei pressi del rifugio di Gardeccia e benedizione. Fascicolo, cc. 2

4 "Fontanazzo I. Campestrin"(tit. dorso) 1715 - 1908 Documentazione relativa alla chiesa della B. M. V. del Carmelo di Fontanazzo: erezione del beneficio fondato da Nicolò Lastei (1715) con copie in italiano e tedesco, locazioni, lettere, investiture, nota delle messe da celebrarsi da parte del curato di Campitello, rendiconti del sindaco per gli anni 1804 - 1808, inventario della chiesa (1846), prospetto dei capitali e dei beni immobili del beneficio (1865); documentazione relative alla cappella di Campestrin, 1869 - 1901. Italiano, latino, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 208 n.n.

5 "Fontanazzo II"(tit. dorso) 1715 - 1912 Documentazione di carattere prevalentemente amministrativo riguardante la chiesa della B. M. V. del Carmelo di Fontanazzo e del beneficio Lastei: copia dell'erezione del beneficio, rinnovazioni e insinuazioni ipotecarie, fogli di possesso fondiario, protocolli d'asta dei beni del beneficio, fassioni, due libretti di pagamento dell'assicurazione contro gli incendi, nota d'entrata e uscita del beneficio (1841), conti d'entrata e uscita della chiesa per gli anni 1884 - 1895, 1897 - 1898, 1900 - 1901; documentazione relativa al legato fondato da Paolo fu Andrea Spinel nella chiesa di Fontanazzo, 1903 - 1904. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 272 n.n.

6. b. 6 Soraga 1750 - 1928 Elenco entrata/uscita dell'amministrazione della cappella della S. M. V. in Barbida (1779); documentazione relativa alla chiesa di Soraga: elezione dei fabbriceri, nomina cappellano, atto di consegna, carteggio relativo all'erezione del cimitero, ecc. Fascicolo, cc. 43

7. b. 7 "Mazzino. 1747 - 1905" 1760 - 1940

107

Documentazione relativa all'amministrazione della chiesa di S. Maria Maddalena di Mazzin: elenco dei beni stabili (1781), nomine di beneficiati e di amministratori, legati missari, fassione (1866), protocolli di consegna (1883, 1891, 1894 - 1905), benedizione del nuovo cimitero, capitali del cappellano esposto, ecc. Busta, cc. 180

108 serie 5.2 Registri di amministrazione, 1649 - sec. XIX seconda metà

regg. 2

Contenuto La serie è composta da due registri riportanti una parte dell'amministrazione della chiesa di S. Nicolò di Pozza; vi sono segnati i livelli, i capitali e i beni immobili e riportate delle confessioni di debito verso i suoi 'canevari' o amministratori. I crediti della chiesa potevano essere scritti e aggiornati soltanto dallo "scrivante" della chiesa.

1 "Pozza. Crediti S. Nicolò. 1649 - 1751" (tit. dorso) 1649 dicembre 18 - 1755 febbraio 6 Registro dei capitali. Italiano Registro, legatura in pelle, cc. 414 Segnature precedenti: 1; 29b

2 "Urbario della venerabile chiesa di Santo Nicolò in Pozza" 1778 dicembre 18 - sec. XIX seconda metà - Urbario della chiesa di S. Nicolò di Pozza, 1779 feb. 22; - "Rilievo dei livelli che percepisce la chiesa figliale di S. Nicolò in Pozza, fatto in base al presente urbario, al catasto, ai libri di trasporto, libro di confrontazione ed atti giudiziali in data 7 febbraio 1838 ...", 1838 feb. 7; - "Prospetto delle realità attualmente possedute dalla chiesa di S. Nicolò in Pozza, formato nell'anno 1838 in base al presente urbario, catasto, libro di trasporti ed atti giudiziali", 1838; - "Prospetto dei capitali della chiesa figliale di S. Nicolò in Pozza, formato nell'anno 1838 in base agli atti giudiziali, libri di documenti pubblici e del presente urbario", 1838, con annotazioni fino al 1848; - Prospetto dei capitali della chiesa di S. Nicolò, seconda metà sec. XIX. Capovolgendo il regisro: - Crediti della chiesa di S. Nicolò, 1778 dic. 18 - 1832 nov. 29, con annotazioni posteriori fino al 1842 mar. 7. All'inizio regolamento per la formazione dell'urbario e per la tenuta dei conti, s.d. Italiano Registro, legatura in pelle, cc. 265 n.n. (num. orig. parziale) Segnature precedenti: 30

109 serie 5.3 "Libri de conti e ministranze", 1681 - 1736

regg. 2

Contenuto I conti della chiesa, formati con il sistema "tedesco" cioè da S. Giorgio a S. Giorgio, erano presentati dai sindaci annualmente al parroco e al capitano tre giorni prima della loro resa. I conti dovevano essere scritti dal pubblico scrivante. La serie è composta da due registri delle rese di conto dei sindaci della chiesa di S. Nicolò di Pozza.

1 "Ministranze S. Nicolò. 1681 - 1714" (tit. dorso) 1681 settembre 23 - 1714 gennaio 23 Registro delle rese di conto dei sindaci della chiesa di S. Nicolò di Pozza. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 269 n.n. Segnature precedenti: 29

2 "Ministranze S. Nicolò. 1715 - 1735" (tit. dorso) 1715 gennaio 21 - 1736 febbraio 7 Registro delle rese di conto dei sindaci della chiesa di S. Nicolò di Pozza. Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 263 n.n. Segnature precedenti: 29a

110 serie 5.4 Resoconti, 1785 - 1940

vol. 1, fasc. 5

Contenuto Per un'introduzione generale ai resoconti si rimanda a APVF, "Chiesa parrocchiale", "Resoconti".

La serie è composta da un volume e da cinque fascicoli, contenenti i resoconti o gli estratti di questi riguardanti le chiese soggette alla pieve di Fassa. Per i resoconti della chiesa di Fontanazzo per gli anni 1804 - 1808 e 1884 - 1901 si veda APVF, "Chiese immediatamente soggette", "Atti amministrativi", voll. 4 e 5.

1 "Conti chiesa. Penia, Alba, Canazei, Gries, Fontanaz. 1785 Alba. 1805 - 1812"(tit. dorso) 1785 - 1812 Rendiconti dei sindaci della chiesa di S. Antonio di Alba (1785, 1805 - 1806), della chiesa di S. Sebastiano di Penia (1804 - 1807), della chiesa di S. Floriano di Canazei (1804 - 1808), della chiesa della B. M. V. della Neve di Gries (1804 - 1807); stato del beneficio sussidiario di Canazei e Gries e del beneficio di Fontanazzo (1811 - 1812). Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n. Segnature precedenti: 11

2. b. 2 - 6 Resoconti della chiesa di S. Lorenzo di Pera 1804 - 1938 Nn. 1 - 29 Mancano i resoconti per gli anni 1809 - 1849, 1857 - 1865, 1867, 1869 - 1915. Fascicolo, cc. 165 n.n.

3. b. 2 - 6 Resoconti della cappella di S. Anna di Moncion 1889 - 1938 Nn. 1 - 31 Per gli anni 1889 - 1892 solo lettere d'evasione. Mancano i resoconti per gli anni 1894 - 1895, 1911 - 1915. Per il 1904 anche parziale documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 65 n.n.

4. b. 2 - 6

111

Estratti dei resoconti della chiesa di Soraga 1910 - 1914 Fascicolo, cc. 4 n.n.

5. b. 2 - 6 Estratti dei resoconti della chiesa di Mazzin 1910 - 1914 Fascicolo, cc. 5 n.n.

6. b. 2- 6 Resoconti della chiesa di S. Nicolò di Pozza 1910 - 1940 Nn. 1- 11 Per gli anni 1910 - 1914 solo estratti dei resoconti. Mancano i resoconti per gli anni 1915 - 1929. Fascicolo, cc. 116 n.n.

112 subfondo 6 Chiese filiali e cappelle, 1681 - 1961

Contenuto Nel subfondo è raccolta la documentazione delle chiese e cappelle filiali della chiesa di Vigo di Fassa: S. GIULIANA, SS. TRINITA' di Tamion e S. GIOVANNI NEPOMUCENO di Vallonga e la cappella della B. M. V. IMMACOLATA di Vigo. La chiesa dedicata a S. Giuliana, con l'annessa chiesetta di S. Maurizio, era venerata in tutta la valle, tanto da essere considerata la chiesa della comunità civile. La chiesa è molto antica; il Ghetta infatti ipotizza che il "monech", cioè il sacrestano, sia ricordato già in un documento del 1237 (1). Nel più volte citato testamento del 1297, presente nell'archivio parrocchiale (2), il pievano Giuliano la dota di un legato. Sono numerosi nel corso dei secoli i lasciti e i legati a questa chiesa, testimonianza della devozione dei fassani che sfocerà nel 1681 nella decisione di fondare una primissaria. Il primissario era mantenuto dalle comunità di Vigo, Pozza, Canazei, Soraga, Pera, Mazzin e Campitello alle quali spettava il diritto di patronato. Con S. Giovanni di Fassa e S. Giacomo di Campitello la chiesa di S. Giuliana formava le 'tre chiese sorelle', unite fino al 1609 in un'unica amministrazione. Un altro sacerdote presente nella parrocchia Fassa era il cappellano che si occupava dei fedeli delle vicinìe di Vallonga e Tamion le cui chiese vennero erette nella prima metà del XVIII secolo. Il cappellano officiava la messa un giorno a Tamion e l'altro a Vallonga, visitava gli infermi e si occupava dell'insegnamento della dottrina cristiana e abitava nella canonica di proprietà della comunità alla quale spettavano le riparazioni. In tempi più recenti la signora Giuliana Vian fece erigere a Vigo una cappella dedicata alla B. M. V. Immacolata e la dotò di un legato per il mantenimento. I'8 settembre 1898 questa cappella fu benedetta dall'allora parroco decano di Fassa don Baldassarre Delugan.

Note (1) Cfr. P. F. Ghetta, op. cit., p. 271. (2) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 3.

113 serie 6.1 Atti amministrativi, 1681 - 1961

b. 1

Contenuto La serie è composta da una busta strutturata in fascicoli contenenti documentazione riguardante le chiese filiali e le cappelle costruite nel territorio di Vigo.

1. b. 1 "1. S. Giuliana. Beneficio primissariale, chiesa, recupero statue. 2. Tamion: 1740 - 1908. 3. Vallonga: 1777 - 1904" 1681 - 1961 Busta

1.1. b. 1 "S. Giuliana. Beneficio primissariale - chiesa 1619 - 1928" 1681 - 1943 Documentazione riguardante la chiesa di S. Giuliana: erezione del beneficio primissariale (1681), decreti visitali; atti amministrativi: legati, stato del beneficio (1812), fassione (1866), concorso alle spese per il restauro della chiesa e del campanile, condizione d'asta dei beni, recupero di due statue, carteggio, progetti e fatture relative alla fusione, alla benedizione e all'installazione delle campane, inventari, ecc. Fascicolo, cc. 241

1.2. b. 1 "Tamion 1740 - 1908" 1740 - 1944 Documentazione riguardante la cappella della SS. Trinità di Tamion: inventari (1807, 1846, 1865, 1866, 1895), fondazione di legati, insinuazioni ipotecarie, suppliche per il condono degli affitti, restauri chiesa, campanile e canonica, autentiche di reliquie, assicurazioni, ecc. Fascicolo, cc. 197

1.3. b.1 "Vallonga 1777 - 1904" 1777 - 1942 Documentazione riguardante la chiesa di S. Giovanni Nepomuceno di Vallonga: legati, concessione di un altare portatile (1777), richiesta di un sacristano, erezione Via Crucis, autentiche di reliquie, inventari (1865, 1895), ecc. Fascicolo, cc. 73

1.4. b. 1 Cappella della B. M. V. Immacolata

114

1898 - 1929 Inventari del patrimonio della cappella eretta in Vigo da Vian Giuliana da Vigo. Fascicolo, cc. 6

1.5. b. 1 "Contrin" 1938 - 1961 Intavolazione del diritto di usufrutto a favore della chiesa di S. Giovanni di Fassa del sacello costruito presso il rifugio Contrin e del terreno adiacente di proprietà dell'Associazione Nazionale Alpini, erezione del sacello a oratorio semipubblico in onore della B. M. V. da Nives, ecc. Fascicolo, cc. 12

1.6. b. 1 Chiesa di Vigo 1943 - 1944 Richiesta dei capifamiglia, carteggio con l'architetto Renzo Masè da Trento, negazione dei contributi da parte del comune di Vigo di Fassa in merito alla progettata costruzione di una chiesa nella frazione di Vigo. Contiene 2 progetti. Fascicolo, cc. 16

115 serie 6.2 Registri di amministrazione, 1782 - 1862

reg. 1

Contenuto La serie si compone di un registro relativo alla gestione amministrativa della chiesa della SS. Trinità di Tamion. Per gli urbari per gli anni [1879] - 1958 delle chiese di S. Giuliana, di Tamion, di Vallonga e della cappella dell'Immacolata si veda APVF, "Chiesa parrocchiale", "Urbari e partitari", regg. 6 e 8.

1 "1782. Urbario per la venerabile chiesa della Santissima Trinità" 1782 dicembre 30 - 1862 febbraio 10 - Crediti della chiesa della SS. Trinità di Tamion, 1782 dic. 30 - 1806 mag. 8; - Documenti di mutuo, inseriti verso la metà del registro, 1815 mag. 5 - 1862 feb. 10. Capovolgendo il registro: - Fondi reali della chiesa di Tamion, 1782 dic. 30. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 58 n.n. (num. orig. parziale) Segnature precedenti: 31

116 serie 6.3 Resoconti, 1806 - 1950

b. 1, fasc. 1

Contenuto Per un'introduzione generale ai resoconti si veda APVF, "Chiesa parrocchiale", "Resoconti". La serie è composta da una busta, contenente tre fascicoli, e da un fascicolo.

1. b. 1 "Conti Tamion e S. Giuliana, Vallonga" (tit. dorso) 1806 - 1948 Busta

1.1. b. 1 Resoconti della chiesa della SS. Trinità di Tamion 1806 - 1948 Nn. 1 - 78 Mancano i resoconti per gli anni 1809 - 1848, 1856 - 1858, 1860 - 1862, 1894 - 1895. Per gli anni 1943 - 1948 anche documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 589 n.n.

1.2. b. 1 Resoconti della chiesa di S. Giovanni Nepomuceno di Vallonga 1848 - 1948 Nn. 1 - 61 Mancano i resoconti per gli anni 1850, 1857 - 1864. Per gli anni 1868, 1941 - 1948 anche documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 195 n.n.

1.3. b. 1 Resoconti della chiesa di S. Giuliana 1866 - 1948 Nn. 1 - 60 Per gli anni 1866 - 1867, 1869 - 1871 solo lettere d'evasione. Per gli anni 1942 - 1948 anche documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 163 n.n.

2. b. 2 Resoconti della cappella della B. M. V. Immacolata di Vigo

117

1903 - 1950 Nn. 1 - 29 Mancano i resoconti degli anni 1905 - 1907. Fascicolo, cc. 69 n.n.

118 subfondo 7 Benefici e legati, 1668 - 1970

Contenuto I benefici ecclesiastici sono enti giuridici eretti dalla competente autorità e sono composti da due elementi essenziali: un ufficio sacro e una rendita ad esso connessa per il mantenimento di un sacerdote beneficiato. La rendita può essere ricavata da una proprietà immobiliare ecclesiastica o da definite prestazioni dovute da un altro ente. Il legato è una disposizione testamentaria di carattere patrimoniale che attribuisce a titolo particolare i beni dell'asse ereditario. Era molto comune la cessione di un bene all'erede con l'obbligo di far celebrare, con le relative rendite, un certo numero di messe in memoria del defunto. Un tipo particolare di legato è rappresentato dalla fondazione pia: in questo caso il lascito è fatto direttamente ad una persona morale ecclesiastica con l'obbligo di celebrare determinate funzioni sacre. Durante il governo austriaco alcune disposizioni attribuirono al curatore d'anime il compito di verificare l'esistenza di un regolare documento di fondazione e di controllare che il patrimonio fosse mantenuto intatto. I benefici furono riconosciuti anche dal Concordato fra Stato italiano e Chiesa del 1929, purché non ne derivasse onere finanziario per lo Stato. A seguito del Concilio Vaticano II (1962-1965) il sistema beneficiale venne abolito e fu data facoltà ai vescovi di disporre dei patrimoni per il sostentamento dei sacerdoti o per altre necessità pastorali delle loro diocesi.

Nella parrocchia di Fassa furono fondati numerosi legati e benefici. Se ne dà di seguito una descrizione a grandi linee dei più importanti. Il 28 marzo 1668 don Giacomo Rossi fonda un beneficio di 4000 fiorini, ratificato dal principe vescovo di Bressanone il 10 maggio dello stesso anno (1), a favore della cappella del SS. Rosario della parrocchia di Fassa con l'obbligo di celebrare delle messe settimanali in suffragio del fondatore e dei confratelli e consorelle del Rosario; in seguito la rendita fu utilizzata per il mantenimento di un secondo cooperatore per la parrocchia (CAPPELLANIA ROSSI). FONDAZIONE MAYR - MASSAR: Giovanni Battista Massar, nato circa nel 1625, figlio di Gasparo Massar da Vigo (tedeschizzato in Mayr) e preposito della cattedrale di S. Stefano a Vienna, lasciò nel 1699, anno della sua morte, un legato destinato al mantenimento di sei studenti poveri scelti tra i discendenti del fratello Sebastiano Massar. Don Giovanni Battista Giuliani da Soraga protonotario apostolico, decano di Fassa dal 1808 al 1826 poi canonico di Bressanone fonda presso la parrocchia di Fassa tre legati: nel 1833 il FONDO POVERI GIULIANI di capitali e beni immobili a favore dei poveri di Fassa (ammalati, vedove, pupilli o vecchi) da distribuirsi in due porzioni uguali: mezza a quelli della valle di sotto compreso Mazzin e l'altra mezza nella valle di sopra; nel 1843 fonda una rendita annua denominata STIPENDIO GIULIANI da destinarsi a un giovane o una giovane di Pozza o Soraga, con la precedenza ai suoi parenti discendenti, che voglia imparare un mestiere. Questo stipendio fu istituito nel 1854 e il diritto di conferimento fu affidato al parroco di Fassa. Nel suo testamento del 28 agosto 1843 lasciò inoltre, a titolo di legato, alla canonica parrocchiale di Fassa tutti i suoi libri e memorie riguardanti la storia di Fassa e 100 fiorini da investire per il mantenimento e la custodia della biblioteca (FONDO BIBLIOTECA GIULIANI). Il dottor Giovanni BRUNNER con suo testamento del 22 dicembre 1843 lasciò ai poveri di Fassa la sua facoltà da consegnarsi però solo dopo la morte della moglie che avvenne nel 1865. Anche Gaspare RICCABONA da Magrè lasciò a beneficio dei poveri un legato che doveva essere amministrato, per sua volontà, dal parroco di Fassa con i curati di Campitello, Alba e il beneficiato di Mazzin. Con l'andare del tempo però questi incaricarono un amministratore apposito. 119

Legato PEZZEI: fondato da Domenica Pezzei da Pozza morta il 15 aprile 1878 che lasciò un prato il cui ricavato doveva essere impiegato per assistere giovani studenti del collegio di Trento che aspirassero al sacerdozio. Legato ZELLER - GROTTA DI LOURDES: il 6 marzo 1908 moriva a Monaco Michelina vedova Zeller che aveva disposto con testamento un legato di 20.000 marchi destinato al mantenimento della 'Grotta di Lourdes' e dell'annessa casupola di legno costruita in Vigo di Fassa dal marito Giovanni Carlo. Il detto capitale fu investito dall'Ordinariato di Trento, gli interessi consegnati alla parrocchia di Fassa con l'onere di celebrare delle messe.

Note (1) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 54.

120 serie 7.1 Registri degli adempimenti missari, 1908 - 1970

reg. 1

Contenuto La serie è composta da un registro.

1 "Messe legatarie S. Giovanni (Fassa)" 1908 gennaio 2 - 1970 dicembre 31 Registro degli adempimenti missari relativi a disposizioni legatarie per la celebrazione di messe nella chiesa di S. Giovanni, nella chiesa di S. Giuliana e nelle chiese di Tamion, Vallonga, Pozza, Mazzin e Pera. All'inizio urbario di capitali, s.d. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 84, con indice delle messe all'inizio n.n.

121 serie 7.2 Atti amministrativi, 1668 - 1958

bb. 6

Contenuto La serie è composta da sei buste, le prime due delle quali strutturate in fascicoli, contenenti documentazione riguardante i legati, le fondazioni missarie e le cappellanie presenti nella parrocchia di Fassa e nelle chiese soggette.

1. b.1 Legati, fondazioni e oneri missari 1668 - 1948 Busta

1.1. b.1 "Cappellania Rossi" 1668 - 1671 Documento di fondazione della cappellania Rossi e obblighi di fondazione. Fascicolo, cc. 16

1.2. b. 1 Fondazione Mayr - Massar 1794 - 1904 Alberi genealogici di studenti aspiranti agli stipendi della fondazione, richieste di assegnazione degli stipendi. Fascicolo, cc. 62

1.3. b. 1 "Fondazione Broch. 1/3 pro lega S. Gio. Batta. 1/3 pro Fondo Missioni. 1/3 pro Fondo Quaresimalista. 1848 - 1919" 1848 - 1919 Documentazione riguardante la fondazione Broch: atti ereditari della famiglia Broch, compravendite, fogli di possesso fondiario, documento di fondazione del legato, prospetti della sostanza del legato, avvisi d'asta, prospetti delle entrate/uscite del legato per gli anni 1907 - 1913, ecc. Fascicolo, cc. 115

1.4. b. 1 Oneri missari 1942 - 1948 Oneri missari delle chiese e fondazioni del decanato di Fassa. Fascicolo, cc. 30 122

2. b. 2 "Fondazioni di messe. Legati" 1740 - 1953 Busta

2.1. b. 2 "Fondazioni missarie n. 1. S. Giovanni. Documenti di fondazione" 1767 - 1927 Documenti di fondazione di legati missari istituiti presso la chiesa di S. Giovanni. Fascicolo, cc. 82

2.2. b. 2 "Fondazioni missarie n. 2. S. Giovanni. Prospetti antichi: 1790 - ***" 1790 - 1890 Prospetti degli obblighi di fondazioni missarie da celebrarsi nella parrocchiale, nelle chiese filiali e nelle curazie: applicazioni, legatarie, legati del Rosario, cappellania Rossi, decreto di riduzione, fassione. Fascicolo, cc. 58

2.3. b. 2 "Fondazioni missarie n. 3. S. Giovanni. Decreti vescovili" 1790 - 1925 Istruzioni e decreti degli Ordinariati vescovili di Bressanone e di Trento al decano di Fassa in merito a riduzioni missarie. Fascicolo, cc. 22

2.4. b. 2 "Fondazioni missarie n. 4. Fondazione Zeller - Grotta di Lourdes" 1920 - 1953 Documentazione relativa alle messe della fondazione: riduzioni e affrancazione. Fascicolo, cc. 9

2.5. b. 2 "Fondazioni missarie n. 5. Tamion" 1901 - 1948 Documentazione relativa alle messe legatarie della chiesa di Tamion. Fascicolo, cc. 15

2.6. b. 2 "Fondazioni missarie n. 6. Vallonga" 1947 - 1948 Documentazione relativa alle richieste di riduzioni missarie. Fascicolo, cc. 2

123

2.7. b. 2 "Fondazioni missarie n. 7. Pera" 1904 - 1949 Documentazione riguardante le fondazioni missarie; decreto di erezione a parrocchia. Fascicolo, cc. 11

2.8. b. 2 "Fondazioni missarie n. 8. Fontanazzo" 1903 - 1907 Fascicolo, cc. 9

2.9. b. 2 "Fondazioni missarie n. 9. Prospetti generali e particolari del decanato" 1834 - 1888 Prospetti di messe legatarie di Campitello (Canazei, Gries, Fontanazzo, Campestrin), di Alba - Penia, di Fassa. Fascicolo, cc. 38

2.10. b. 2 "Fondazioni missarie n. 10. Ordinanze ecclesiastiche e civili" 1827 - 1888 Regolamenti, ordini, decreti provenienti dalle autorità ecclesiastiche e civili in merito alle messe legatarie: sorveglianza, norme sulle rese di conto, sugli acquisti di beni, ecc. Fascicolo, cc. 29

2.11. b. 2 "Fondazioni missarie n. 11. Legati pii" 1740 - 1923 Documentazione riguardante il legato del pane e del sale a Campestrin, il legato Pezzei, il legato Lazzonei, il legato Casari, il legato Piaz (chiesa di Mazzin), il legato Brunel (cappella di Moncion), il fondo poveri di Pera, il legato Enrich, il legato Cigolla (Vigo), ecc. Fascicolo, cc. 62

2.12. b. 2 "Fondazioni missarie n. 12. S. Giovanni - documenti di fondazione" 1806 - 1849 (con doc. dal 1787) Fascicolo, cc. 16

2.13. b. 2 "Fondazioni missarie n. 13. Documenti incompleti " 1845 - 1890 Prospetti giustificativi dei capitali e dei beni dei legati nella chiesa parrocchiale, assicurati e non, prospetto dei patrocini e dei legati nella parrocchiale e nelle chiese soggette, obblighi legatari per la fondazione don Giacomo Rossi. Fascicolo, cc. 18 124

2.14. b. 2 "Fondazioni missarie n. 14. S. Giuliana" 1947 - 1948 Documentazione riguardante la richiesta di riduzione di oneri missari. Fascicolo, cc. 2

3. b. 3 "Fondo poveri Giuliani. Atti e conti" 1799 - 1947 Documento di fondazione del fondo poveri con prospetto dei beni e dei capitali e relativi atti; documentazione amministrativa del fondo: condizioni d'asta per l'affitto dei beni, richieste di assegnazione del sussidio e di riduzione del canone d'affitto, contratti di mutui ipotecari, perizie di danni, tasse, permute, fogli di possesso fondiario, ecc. Busta, cc. 526

4. b. 4 Documenti di credito del fondo poveri Giuliani 1802 - 1865 Nn. 1 - 63 Crediti ordinati secondo il numero dell'urbario, cfr. APVF, "Benefici e legati", "Registri di amministrazione", reg. 2. Mancano i nn.: 3, 6, 62. Busta, cc. 132

5. b. 5 "Legati pii. 1. Fondo Brunner (poveri). 2. Fondo Riccabona (poveri). 3. Fondo Giuliani (biblioteca). Resoconti" 1804 - 1958 Documentazione relativa all'amministrazione dei fondi poveri Brunner e Riccabona e del fondo biblioteca Giuliani: crediti, prospetti dei capitali, carteggio in merito all'amministrazione, testamento di Giovanni Brunner, elenco dei sussidiati, elenco dei libri lasciati dal canonico Giuliani alla canonica, capitali della fondazione, ecc.; rese di conto degli amministratori per gli anni 1865 - 1888, 1895 - 1896, 1899, 1903, 1907, 1912 - 1913, rese di conto dei fondi poveri e fondo biblioteca Giuliani: 1922 - 1943, rese di conto dei fondi poveri, del fondo biblioteca e del legato Casari: 1944 - 1958. Busta, cc. 261

6. b. 6 "Legato stipendio Giuliani per un (una) giovane di Soraga o Pozza che impara un'arte. Documento di fondazione. Carte diverse. Collazioni. Resoconti" 1843(copia) - 1934 Copia del testamento di don Giovanni Battista Giuliani, documento di fondazione dello stipendio, carteggio relativo all'amministrazione dello stipendio: conferimenti, ricorsi, nomine di amministratori, avvisi di concorso, attestazioni, suppliche per l'assegnazione degli stipendi, relazioni dei "collatori", insinuazioni ipotecarie, alberi genealogici di aspiranti, ecc. Busta, cc. 365

125 serie 7.3 Registri di amministrazione, [1800] - 1912

regg. 4

Contenuto La serie è composta da quattro registri. Per urbari dei capitali per gli anni [1879] - 1958 del fondo poveri, stipendio e biblioteca Giuliani, fondi poveri Brunner e Riccabona, legato Pezzei e Casari si veda anche APVF, "Chiesa parrocchiale", "Urbari e partitari", regg. 6 e 8.

1 "Fundatio Mayrfeldensis, vulgo Massar" [1800] (con annotazioni fino al 1899) Notizie riguardanti Giovanni Battista Mayr detto Massar, la sua famiglia e la sua fondazione, alberi genealogici dei suoi discendenti, copia del documento di fondazione (1700) e copia dell'aumento della dotazione della fondazione stessa (1744). Italiano, tedesco Registro, legatura in cartone, cc. 34 n.n. Segnature precedenti: 9; 32

2 "Fondazione dell'illustrissimo e reverendissimo signor don Giovanni Battista Giuliani canonico cattedrale di Bressanone, a favore dei poveri infermi della valle di Fassa, unitamente alla specifica dei capitali"(tit. int.) [1834 - 1864 maggio 13] con antecedenti dal 1799 nov. 2(copia) Urbario dei capitali del legato Giuliani. Alle cc. 2d - 5s: Copia dell'atto di fondazione del legato Giuliani, 1833 agosto 20; alle cc. 5d - 7s: Copia dell'approvazione della donazione da parte del governo austriaco, 1834 ott. 28; a c.sd 7: Copia dell'accettazione da parte di don Giuliani delle condizioni imposte dal governo, 1834 nov. 23. Capovolgendo il registro: pp. 1 - 49: Copie di atti di compravendita del legato, 1799 nov. 2 - 1832 nov. 19. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 67, pp. 49

3 "Fondazione can. Giuliani. Prospetto del patrimonio quale si trovava con principio del 1865" [1865 - 1890] Urbario dei capitali del fondo poveri Giuliani. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 79 n.n.

4

126

"Legato Giuliani e Brunner" 1891 gennaio - 1912 aprile 26 Registro delle distribuzioni delle elemosine ai poveri di Vigo, Pera, Soraga, Mazzin e Pozza. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 56 n.n.

127 serie 7.4 Resoconti, 1856 - 1970

b. 1, fasc. 2

Contenuto Per un'introduzione generale ai resoconti si veda APVF, "Chiesa parrocchiale", "Resoconti". La serie, strutturata in una busta e due fascicoli, raccoglie i resoconti del fondo poveri e dello stipendio Giuliani e della fondazione Zeller.

1. b. 1 Resoconti del fondo poveri Giuliani 1856 - 1970 Nn. 1 - 112 Resoconti con parziale documentazione di corredo e con alcune lettere d'evasione. Per gli anni 1856 - 1859 solo lettere d'evasione. Busta, cc. 892 n.n.

2. b. 2- 3 Resoconti Stipendio Giuliani 1871 - 1950 Nn. 1 - 66 Resoconti con parziale documentazione di corredo e alcune lettere d'evasione. Mancano gli anni: 1874 - 1877, 1879 - 1880, 1913. Per gli anni 1910, 1948 - 1950 solo parziale documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 144 n.n.

3. b. 2- 3 Resoconti della fondazione Zeller - Grotta di Lourdes 1911 - 1965 Nn. 1 - 48 Resoconti con parziale documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 188 n.n.

128 subfondo 8 Pastorale parrocchiale, 1688 - 2000

Contenuto Nel subfondo 'Pastorale parrocchiale' rientra la corrispondenza prodotta dal parroco nell'espletamento della sua attività parrocchiale in genere.

129 serie 8.1 Protocolli degli esibiti, 1865 - 1958

regg. 8

Contenuto I Protocolli degli esibiti sono registri nei quali devono essere iscritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi libri da parte dei parroci venne prescritta anche dall'autorità politica (cfr. 'Raccolta delle leggi provinciali', 19 dicembre 1816, n. 26555-3744).

La serie è composta da otto registri, nei quali il parroco negli anni 1865-1958 ha riportato senza soluzione di continuità gli estremi degli atti ricevuti e inviati nei rapporti intercorrenti tra l'ufficio parrocchiale-decanale e i vari uffici civili ed ecclesiastici. Si segnala che il primo registro contiene un'elencazione numerata di atti "di maggior utilità" riferentesi al periodo tra il 1688 e il 1864, compilata probabilmente dal parroco don Celestino Rizzardi immediatamente prima di redigere il registro di protocollo vero e proprio. Tali atti si trovano raccolti in una busta all'inizio della serie relativa agli "Atti d'ufficio". (1)

Note (1) Cfr. APVF, "Pastorale parrocchiale", "Atti d'ufficio", b. 1.

1 "Protocollo dal 1865 al 1879" 1865 giugno 7 - 1879 maggio 6 All'inizio: "Protocollo delle carte di maggior utilità di data anteriore al 1865, non compresi gli affari scolastici", 1688, 1757, 1810 - 1865. Italiano Registro, cc. 57 n.n., mutilo

2 "Protocollo dal 1879 al 1889" 1879 giugno 18 - 1889 dicembre 27 Italiano Registro, cc. 60 n.n.

3 "Protocollo 1890 - 1892" (tit. dorso) 1889 dicembre 30 - 1892 aprile 4 Italiano Registro, legatura in carta, cc. 79 n.n. 130

4 "Protocollo 1892 - 1895"(tit. dorso) 1892 aprile 4 - 1895 febbraio 4 Italiano Registro, legatura in carta, cc. 100 n.n.

5 "Protocollo 1895 - 1897"(tit. dorso) 1895 febbraio 4 - 1896 ottobre 19 Italiano Registro, legatura in carta, cc. 70 n.n.

6 "[P]rotocollo degli [esib]iti [...] dal 20/X 1896 al 25/X - 1909" 1896 ottobre 20 - 1909 dicembre 19 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 230 n.n.

7 "Protocollo esibiti e evasioni in affari matricolari e altri dal 1908" 1908 gennaio 7 - 1958 maggio 6 Fino al 1922 registrazioni prevalentemente di atti anagrafici. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 121 n.n.

8 "Fassa. Libro degli esibiti 1910 - 1922" 1910 gennaio 2 - 1922 dicembre 17 con seguito del 1923 giu. 22 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 50 n.n.

131 serie 8.2 "Atti d'ufficio", 1688 - 1948

bb. 5

Contenuto La serie è composta da cinque buste contenenti gli atti che don Arturo Moratti trovò, forse in parte già ordinati, tra la documentazione dell'archivio e poi da lui ordinati cronologicamente e condizionati in buste o in mazzi. Gli "atti" conservati in questa serie sono costituiti dalla corrispondenza e dagli atti prodotti e ricevuti dal parroco e relativi a tutta la sua attività in generale: amministrazione della chiesa parrocchiale, del beneficio parrocchiale e degli altri benefici, ordini e circolari di autorità ecclesiastiche e civili, corrispondenza diversa, ecc. La prima busta contiene gli atti numerati elencati all'inizio del primo registro di protocollo. (1) Gli 'atti d'ufficio' veri e propri a partire dall'anno 1865 sono ordinati in cartelle annuali secondo il numero di protocollo, anche se con molte lacune, mentre le carte non numerate sono state collocate in fondo ad ogni fascicolo.

Note (1) Cfr. APVF, "Pastorale parrocchiale", "Protocolli degli esibiti", reg. 1

1. b. 1 Atti d'ufficio 1688 - 1864 Contiene atti numerati. Busta, cc. 169

2. b. 2 "Corrispondenza d'ufficio 1744 - 1919" 1865 - 1922 Mancano gli anni 1879, 1906 - 1907, 1909 - 1910, 1920. Busta, cc. 403

3. b. 3 "Atti d'ufficio 1923 - 1930" 1923 - 1930 Busta, cc. 1024

4. b. 4 "Atti d'ufficio 1931 - 1940" 1931 - 1940 Busta, cc. 625

132

5. b. 5 Atti d'ufficio 1941 - 1948 Busta, cc. 233

133 serie 8.3 Carteggio e atti, 1713 - 1959

voll. 3, fasc. 1, b. 1

Contenuto La serie è costituita da tre volumi, un fascicolo e una busta, a sua volta suddivisa in fascicoli, contenenti il carteggio e gli atti prodotti dal parroco nello svolgimento della sua attività pastorale in genere e non rientranti negli altri subfondi. A titolo di esempio la documentazione riguarda: corrispondenza di vario genere con la curia vescovile di Bressanone nei tre volumi rilegati da padre Ghetta, un fascicolo riguardante la parrocchia e il parroco e una busta relativa all'asilo- ricreatorio. Per quanto riguarda il ricreatorio parrocchiale si ritiene utile ricordare che fu voluto dal parroco don Baldassare Delugan allo scopo di raccogliere la gioventù le domeniche e nelle feste della stagione invernale per "tenerli lontani dai compagni perversi e luoghi pericolosi, dall'ozio, dallo svagamento, da ogni azione immorale ed incivile e per indirizzarli anche ad una provvida economia". (1) Fu fabbricato negli anni 1897-1898 e nel 1902 venne autorizzato dal Capitano distrettuale anche ad uso di asilo infantile. Registrazioni di cassa e di offerte pertinenti il ricreatorio si possono trovare in APVF, "Chiesa parrocchiale", "Registri di cassa", regg. 1, 2 e 3 e in APVF, "Culto e funzioni religiose", "Registri delle offerte", reg. 1.

Note (1) Cfr. statuto in APVF, "Pastorale parrocchiale", "Carteggio e atti", b. 5, fasc. 1.

1 "Corrispondenza in tedesco. Curia di Bressanone 1714 - 1770" (tit. dorso) 1713 - 1773 Corrispondenza e circolari della curia di Bressanone: suppliche, richieste di riduzioni di messe, liquidazioni, istruzioni, ecc. All'inizio, su tre cartoncini, sono stati applicati i sigilli "chiudilettera" della curia di Bressanone, 1752 - 1798. Prima dei documenti: elenco cronologico con descrizione sommaria del contenuto. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 123 n.n. Segnature precedenti: 1

2 "Corrispondenza con la curia di Bressanone in tedesco 1770 - 1803" (tit. dorso) 1770 - 1803 Corrispondenza e circolari della curia di Bressanone: disposizioni sul taglio del legname, sulle collette, sugli obblighi dell'organista, sulle investiture dei curati, richieste di grazie, di denaro, ecc. All'inizio, su un cartoncino, sono stati incollati i sigilli "chiudilettera" della curia di Bressanone, 1749 - 1782. Prima dei documenti: elenco cronologico con descrizione sommaria del contenuto. Italiano, latino, tedesco 134

Volume, legatura in mezza tela, cc. 215 n.n. Segnature precedenti: 2

3 "Decreti, nomine e corrispondenza con la curia di Bressanone in tedesco 1803 - 1818 - 1868" (tit. dorso) 1795 - 1872 Corrispondenza del parroco e poi decano di Fassa e la curia di Bressanone, decreti e circolari della curia. All'inizio, su un cartoncino, sono stati incollati i sigilli "chiudilettera" della curia di Bressanone, 1771 - 1811. Dopo il primo documento elenco cronologico con descrizione sommaria del contenuto. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 235 n.n. Segnature precedenti: 3

4. b. 4 Parrocchia e parroco 1788 - 1927 Incorporazione della parrocchia di Fassa al decanato di Brunico, notizie riguardanti il diritto di patronato, relazione sui confini della parrocchia, decreto di erezione ad arcipretura, intervento del parroco alle rese di conto delle chiese filiali. Fascicolo, cc. 23

5. b. 5 "Ricreatorio - Asilo" 1896 - 1959 Busta

5.1. b. 5 "I. Ricreatorio parochiale" 1896 - 1946 Documentazione riguardante il ricreatorio parrocchiale di S. Giovanni di Fassa: protocollo dell'erigendo ricreatorio per gli anni 1898 - 1899 con i relativi atti, prospetto delle spese, quietanze, contratti di mutuo, certificato di collaudo dello stabile, inventario dei patrimonio (1906), carteggio del decano, danni di guerra, assicurazioni antiincendio, ecc. Fascicolo, cc. 277

5.2. b. 5 "II. Asilo infantile" 1899 - 1922 Documentazione riguardante l'asilo infantile: conti per i lavori, fatture, autorizzazione all'uso dei locali, conto entrata/uscita per il 1905, richieste di sussidio, ecc. Fascicolo, cc. 52

5.3. b. 5 "III. RR. Suore della Carità di S. Vincenzo nell'asilo e scuola di corredo femminile e merletti" 1897 - 1908

135

Documentazione e carteggio riguardante la scuola di corredo femminile e l'asilo di Fassa e le suore di S. Vincenzo, concessione vescovile di un confessore, erezione della Via Crucis nell'oratorio delle suore, ecc. Fascicolo, cc. 40

5.4. b. 5 Resoconti del ricreatorio parrocchiale 1909 - 1959 Resoconti con parziale documentazione di corredo. Fascicolo, cc. 126

136 serie 8.4 Circolari ecclesiastiche e civili, 1738 - 1920

bb. 3, voll. 3

Contenuto La serie è formata da tre buste e tre volumi nei quali sono raccolte disposizioni, ordini, avvisi e circolari provenienti da autorità civili ed ecclesiastiche. Le unità non sono inserite in ordine prettamente cronologico ma secondo un criterio logico: prima si trovano le ordinanze ecclesiastiche seguite da quelle civili. Dal 1865, anno in cui è stato improntato il registro di protocollo, si possono trovare circolari protocollate e conservate nelle buste degli "atti d'ufficio". (1)

Note (1) Cfr. APVF, "Pastorale parrocchiale", "Atti d'ufficio".

1. b. 1 Ordinanze ecclesiastiche 1738 - 1817 Encicliche papali, lettere apostoliche, lettere pastorali e decreti del vescovo di Bressanone. Busta, cc. 881

2. b. 2 Ordinanze ecclesiastiche 1807 - 1918 Encicliche papali, lettere apostoliche, lettere pastorali e decreti del vescovo di Trento. Busta, cc. 430

3. b. 3 Ordinanze di autorità civili 1769 - 1920 Circolari, ordinanze, decreti, avvisi, regolamenti, istruzioni del governo austriaco, del Regno d'Italia, del Capitanato circolare di Bolzano (1816), del Capitanato circolare di Trento (1818), del Giudizio distrettuale di Fassa, del governo del Tirolo e Voralberg, della Pretura di Vigo, del Capitanato distrettuale di Cavalese, della Giunta provinciale tirolese, del Comune di Vigo di Fassa e di altre autorità civili. Busta, cc. 443

4 "Norme per la peste e colera, ostetriche e esposti" (tit. dorso) 1770 - 1848

137

Circolari e avvisi provenienti dalle autorità civili ed ecclesiastiche riguardanti disposizioni per i visitatori dei morti, le ostetriche, gli esposti, norme contro la peste e il colera. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 108 n.n. Segnature precedenti: 8

5 "Corrispondenza coi governi austriaco, bavaro, italico" (tit. dorso) 1804 - 1870 Circolari, avvisi, norme provenienti dalle autorità civili. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 171 n.n. Segnature precedenti: 4

6 "Leggi e decreti del governo italico o Napoleone 1810 - 1814" (tit. dorso) 1806 - 1813 Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 178 n.n. Segnature precedenti: 6

138 serie 8.5 Registri di cronache e memorie, sec. XIX seconda metà - sec. XX

reg. 1

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale si trovano annotati da diverse mani appunti, note e scritti vari relativi a vari argomenti attinenti alla parrocchia di Fassa.

1 "Urbario" sec. XIX seconda metà - sec. XX Registro di cronache e memorie della chiesa parrocchiale di S. Giovanni, delle chiese filiali, della vita civile nella valle di Fassa, ecc. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 876 (bianche molte pp.), con indice alfabetico alla fine n.n.

139 subfondo 9 Visite pastorali, 1679 - 1956

Contenuto Il Concilio di Trento (Sess. XXIV, cap. 3) imponeva al vescovo di visitare la propria diocesi almeno ogni due anni, o personalmente o per mezzo di un suo delegato, per adempire al suo dovere di vigilare sui costumi e sulla vita del proprio gregge. Oggetto speciale della visita pastorale erano: le chiese, le cappelle e i luoghi di culto, le suppellettili sacre, gli altari, il battistero, ecc. gli uffici e le funzioni sacre, nonché la vita e i costumi del clero e del popolo. Al vescovo visitatore spettava il diritto della cosiddetta 'porzione canonica', che consisteva nell'obbligo del suo mantenimento per tutta la durata della visita. Spesso in occasione della visita pastorale veniva anche amministrato il Sacramento della Cresima.

140 serie 9.1 Atti visitali, 1679 - 1956

fasc. 1

Contenuto La serie è composta da un fascicolo contenente i decreti visitali, i questionari per le visite e carteggio relativi alle visite effettuale nella parrocchia di Fassa dal vescovo di Bressanone e dal vescovo di Trento.

1. b. 1 "Visite canoniche" 1679 - 1956 Decreti visitali, risposte a questionari per visite pastorali, osservazioni sulle visite pastorali, elenco spese sostenute in occasione di alcune visite. Fascicolo, cc. 113

141 subfondo 10 Culto e funzioni religiose, 1734 - 1954

Contenuto Il subfondo comprende la documentazione formata dal parroco e dai suoi coadiutori nella celebrazione delle funzioni sacre, nelle commemorazioni liturgiche e in tutte le attività che si compiono nell'officiazione del culto divino.

142 serie 10.1 Diari delle messe, 1891 - 1951

Contenuto L'autorità ecclesiastica ordinò l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacredote. I primi due dovevano trovarsi in sacrestia, come si può leggere in una comunicazione ai decani del vicario episcopale Zambaiti del 14 agosto 1804: "Hac occasionem tibi iterum praecipimus, quae in enciclica 'Quamvis iterato' diei 4 ianuarii 1774 demandata fuerunt, in omnibus ecclesiis diligenter, fideliterque observentur, scilicet, ut in singulis sacrariis exponatur liber, in quo quilibet sacerdos inscribere teneatur singulas missas tam beneficii, et capellaniae quam legatarias perpetuas, ac insuper alius separatus liber, in quo notentur missae adventitiae signata in utroque libro cuiuscumque celebrationis die". Tali disposizioni vennero riconfermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero delle messe da celebrarsi, la data della celebrazione, il luogo, la chiesa, l'intenzione; nei diari delle messe legatarie, invece, si segnavano la data del ricevimento della disposizione testamentaria, il numero, il committente, lo stipendio, l'intenzione, il giorno fissato per la celebrazione e la soddisfazione. Il diario personale doveva essere tenuto da ogni sacerdote presso di sè per annotarvi tutte le messe da celebrarsi e celebrate, come ingiungeva anche la legge diocesana del 1825. In seguito altre circolari rinnovarono le disposizioni della legge e in più ordinarono che ogni sacerdote dovesse porre al principio del suo diario l'obbligo dei suoi eredi di far celebrare le messe di cui egli si fosse incaricato e che alla sua morte non fossero state ancora soddisfatte. Fu anche espressamente ordinato che i diari privati dovessero, alla fine di ogni anno, essere riveduti e firmati dal rispettivo parroco per poterne far fede.

La serie è suddivisa in due sottoserie: 10.1.1 Diari delle messe avventizie (8 registri) e 10.1.2 Diari personali delle messe (4 registri appartenuti don Liberio Clamer). Nell'archivio parrocchiale di S. Giovanni di Fassa non sono stati rinvenuti registri delle messe legatarie.

143 sottoserie 10.1.1 Diari delle messe avventizie, 1891 - 1951

regg. 8

1 "Diarium missarum" 1891 gennaio 1 - 1898 aprile 10 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.

2 "Diarium missarum" 1898 aprile 10 - 1907 gennaio 20 Italiano, latino Registro, legatura in tela, cc. 126 n.n.

3 "Diarium missarum" 1910 agosto 1 - 1919 ottobre 25 Italiano, latino Registro, legatura in tela, cc 120 n.n.

4 "Diarium missarum pro ecclesia decanali Fasciae an anno 26. X. 1919 - 10. IX. 1926" 1919 ottobre 26 - 1926 settembre 10 Italiano, latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.

5 "Diarium missarum 10 settembre 1926 - 31 luglio 1933. Sacrestia" 1926 settembre 10 - 1933 luglio 31 Italiano, latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 94 n.n.

6 "Diarium missarum" 1933 agosto 1 - 1939 luglio 5 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n. 144

7 "Diarium missarum" 1939 luglio 6 - 1946 marzo 15 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n.n.

8 "Diario delle messe dal 1946 al 1951" 1946 marzo 16 - 1951 luglio 14 Italiano, latino Registro, legatura in cartone, cc. 80 n.n.

145 sottoserie 10.1.2 Diari personali delle messe, 1907 - 1942

regg. 4

1 "Adversaria sacrorum presbiteri Liberii Clamer parochi" (tit. int.) 1907 gennaio 1 - 1916 dicembre 31 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 98 n.n.

2 "Diarium missarum tam acceptarum quam persolutarum ad usum sacerdotis Liberii Clamer parochi Campi Martii" (tit. int.) 1917 gennaio 1 - 1927 gennaio 10 Latino Registro, legatura in tela, cc. 93 n.n.

3 "Diarium missarum sacerdotis Liberii Clamer parroci decanati Fasciae" (tit. int.) 1927 gennaio 1 - 1937 febbraio 10 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 104 n.n.

4 "Diarium missarum presbyteri domini Liberii Clamer parroci decanati fasciensis" (tit. int.) 1937 gennaio 1 - 1942 maggio 13 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 56 n.n. (biancha c. 7)

146 serie 10.2 Registri degli avvisi, 1869 - 1950

regg. 18

Contenuto La serie è composta da 18 registri, nei quali i vari parroci hanno annotato gli avvisi da leggersi alla comunità durante le principali celebrazioni liturgiche; essi riguardano l'orario e la scadenza delle funzioni settimanali, le confessioni, la dottrina cristiana ed altre comunicazioni.

1 "Registro per la pubblicazione settimanale delle messe 1869 - 1871" 1869 gennaio 3 - 1871 dicembre 24 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 52 n.n.

2 Registro degli avvisi 1875 marzo 14 - 1878 luglio 28 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 88 n.n.

3 Registro degli avvisi 1882 ottobre 8 - 1886 maggio 2 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 104 n.n.

4 Registro degli avvisi 1886 maggio 9 - 1889 dicembre 29 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 112 n.n.

5 "Pubblicazioni delle ss. messe e funzioni 1890 - 1892. S. Giovanni" 1890 gennaio 5 - 1892 settembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 77 n.n.

147

6 "Ordine delle sacre funzioni 1892 - 1897" 1892 ottobre 2 - 1897 luglio 4 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 127 n.n.

7 Registro degli avvisi 1897 luglio 11 - 1903 novembre 29 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 170 n.n.

8 Registro degli avvisi 1903 novembre 29 - 1908 giugno 14 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 126 n.n.

9 "Pubblicatorio 1908 - 1912" 1908 giugno 21 - 1912 agosto 18 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 111 n.n.

10 Registro degli avvisi 1912 agosto 25 - 1916 aprile 9 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 98 n.n.

11 "Pubblicatorio 16. IV. 1916 - 22. IV. 1917. Italiano - tedesco" 1916 aprile 16 - 1917 aprile 22 Italiano, tedesco Registro, legatura in mezza pelle, cc. 39 n.n.

12 "Pubblicazioni settimanali 29. IV. 1917 - 9. V. 1920" 1917 aprile 29 - 1920 maggio 9 Gli ultimi avvisi si trovano annotati nelle prime cc. del registro. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 90 n.n.

148

13 "Pubblicatorio 16. V. 1920 - 31. VIII. 1924" 1920 maggio 16 - 1924 agosto 31 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 113 n.n.

14 "Pubblicatorio dal 7 settembre 1924 - 26. 8. 1928" 1924 settembre 7 - 1928 agosto 19 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 109 n.n.

15 "Pubblicatorio dal 26. 8. 1928 - 2. 3. 1933" 1928 agosto 26 - 1933 aprile 2 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 131

16 "Pubblicatorio dal 9. 4. 1933 (Dominica Palmarum) usque 6. 1. 1940 (Epiphania) 1933 - 1940" 1933 aprile 9 - 1940 gennaio 6 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 178 n.n.

17 "Quaderno publicatorium ecclesiae decanalis sancti Iohannis Baptistae" (tit. int.) 1940 gennaio 7 - 1943 novembre 28 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 97 n.n.

18 Registro degli avvisi 1943 dicembre 5 - 1950 settembre 24 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 143 n.n.

149 serie 10.3 Carteggio e atti, 1734 - 1954

b. 1, fasc. 1

Contenuto La serie è composta da una busta e da un fascicolo contenenti documentazione relativa alle reliquie, alla Via Crucis, alla concessione di indulgenze, a cappelle private e da tutto il carteggio e gli atti relativi al culto e alle funzioni sacre.

1. b. 1 "Sacre reliquie S. Giovanni di Fassa" 1734 - 1928 Busta

1.1. b. 1 "Autentiche di reliquie non esistenti" 1734 - 1760 Fascicolo, cc. 11

1.2. b. 1 Autentiche di reliquie 1735 - 1928 Nn. 1- 278 Autentiche di reliquie della chiesa di S. Giovanni di Fassa ordinate secondo un numero progressivo apposto sul verso; non seguono un ordine cronologico. Mancano i nn. 67 - 69, 124 - 142, 170, 272 - 274. Alla fine 14 autentiche n.n., 1750 - 1928. Fascicolo, cc. 48

2. b. 2 Carteggio e atti relativi al culto e alle funzioni sacre 1738 - 1954 Erezione e mantenimento della Via Crucis, erezione dell'altare privilegiato nella chiesa di S. Giovanni (1760), indulgenze "Porziuncola", concessione della facoltà di celebrare messa nella cappella privata nella casa del capitano di Fassa, celebrazioni per il Giubileo (1826), ordine delle sacre funzioni, aggregazione all'Apostolato della preghiera (1927), ecc. Fascicolo, cc. 40

150 serie 10.4 Registri delle offerte, 1896 - 1908

reg. 1

Contenuto La serie è composta da un registro riportante le offerte raccolte nelle cassette durante gli uffici e le messe per la costruzione dell'oratorio e nel ceppo dell'altare, nonché le elemosine raccolte dalle congregate del S. Cuore di Gesù.

1 "Nota delle offerte, elemosine raccolte 1) per l'ampliamento della chiesa parochiale (1), 2) per l'erigendo oratorio, 3) per l'altare di nostra Signora nella chiesa parochiale. Spese per il ricreatorio" 1896 agosto 23 - 1908 agosto 4 - Registro delle offerte per la costruzione dell'oratorio, 1896 ago. 23 - 1908 gen. 16; - "Continuazione del volume I. della nota spese fatte per il Ricreatorio dall'epoca 4 agosto 1908", 1908 gen. - ago. 4; - "Elemosina raccolta al ceppo dell'altare di Nostra Signora del S. Cuor di Gesù incominciando dal mese di ottobre dell'anno 1896", 1896 ott. 19 - 1906 ago. 8; - "Elemosina raccolta dalle congregate del S. Cuor di Gesù nella cappella del S. Rosario nelle domeniche e feste delle riunioni ab anno 1896", 1896 ott. 25 - 1903 ago. 6. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 13 n.n. (num. orig. parziale) Note (1) "Per l'ampliamento della chiesa parochiale": cassato.

151 subfondo 11 Ufficio decanale, 1805 - 1964

Contenuto Il subfondo raccoglie la documentazione prodotta o indirizzata al parroco di Vigo di Fassa nel suo ruolo di decano.

152 serie 11.1 Scuole, 1805 - 1887

Contenuto Il decano, come previsto dal Regolamento politico per le scuole elementari delle province austriache pubblicato l'11 agosto 1805, rivestiva anche il ruolo di ispettore scolastico distrettuale. Tale ruolo venne a cessare nel 1869 quando, con ordinanza ministeriale del 20 febbraio 1869 n. 19, le attribuzioni in campo scolastico fino ad allora affidate all'Ordinariato passarono alle autorità provinciali e quelle affidate ai decani alle autorità politiche distrettuali.

La serie si suddivide in due sottoserie: 11.1.1 "Protocolli delle visite", formata da tre volumi e una busta contenenti i verbali delle visite scolastiche effettuate dall'ispettore del distretto di Fassa; 11.1.2 "Atti scolastici", formata da un volume e da due fascicoli contenenti atti riguardanti i rapporti dell'ispettore scolastico con l'Ordinariato e con le autorità civili, la nomina e il pagamento dei maestri, l'organizzazione delle conferenze scolastiche e i rapporti con le varie scuole del decanato. Si segnala che il fascicolo n. 3 della serie "Atti scolastici" contiene atti numerati secondo un elenco situato all'inizio del volume n. 1 della serie "Protocolli delle visite", che prevede anche una distinzione secondo le località facenti parte del distretto scolastico di Fassa (Alba, Campitello, Vigo, Mazzin, Pozza, Canazei, Soraga e Pera).

153 sottoserie 11.1.1 Protocolli delle visite, 1805 - 1867

voll. 3, b. 1

1 "Scuole. Visite 1816 - 1826" (tit. dorso) 1805 - 1826 Protocolli delle visite scolastiche dell'ispettore del distretto scolastico di Fassa con carteggio. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 226 n.n. Segnature precedenti: 9

2. b. 2 "Visite scolastiche e relativi protocolli" 1817 - 1867 Protocolli delle visite scolastiche e prospetti per lo stato delle scuole elementari del distretto scolastico. Mancano gli atti per gli anni scolastici 1818 - 1823, 1825 - 1827, 1832 - 1833, 1852 - 1853. Busta, cc. 307

3 "Visite scolastiche. 1826 - 1838" (tit. dorso) 1826 - 1839 Protocolli delle visite scolastiche dell'ispettore scolastico del distretto scolastico di Fassa con lettere d'accompagnamento, 1826 - 1839. All'inizio: regolamento per la spedizione annuale degli atti scolastici all'Ordinariato vescovile, 1830. Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 254 n.n. Segnature precedenti: 9a

4 "Visite scolastiche. 1839 - 1854" (tit. dorso) 1840 - 1854 Protocolli delle visite scolastiche dell'ispettore scolastico del distretto di Fassa con lettere d'accompagnamento. Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 239 n.n. Segnature precedenti: 9b

154 sottoserie 11.1.2 Atti scolastici, 1817 - 1887

vol. 1, fascc. 2

1 "Visita scuole. 1855 - 1887" 1817 - 1887 Circolari e norme emanate dalle autorità ecclesiastiche e civili riguardanti le scuole di ripetizione, la distribuzione dei libri ai poveri, istruzioni per gli ispettori scolastici, per i maestri ecc.; carteggio relativo agli affari scolastici: suppliche, convenzioni con i comuni per il mantenimento delle scuole, relazioni degli ispettori scolastici, prospetti sullo stato delle scuole, sulle fondazioni per le scuole, dei libri, delle scuole di ripetizione, estratti d'esame, ecc. All'inizio: "Protocollo delle superiori ordinanze e di altre disposizioni prese dagli ispettori scolastici di Fassa anteriormente all'anno 1865 concernente solamente gli affari scolastici", [1865]. Italiano, tedesco Volume, legatura in mezza tela, cc. 331 n.n. Segnature precedenti: 9c

2. b. 2 - 3 Carteggio e atti 1818 - 1868 Fascicolo, cc. 79

3. b. 2 - 3 Carteggio e atti numerati 1828 - 1864 Fascicolo, cc. 122

155 serie 11.2 Carteggio e atti, 1839 - 1947

fascc. 4

Contenuto La serie si compone di quattro fascicoli contenenti il carteggio e gli atti del decano di Fassa relativamente alle nomine dei sacerdoti del decanato, alle tasse alunnatiche dovute dalle cure d'anime del decanato, alle visite decanali e agli affari scolastici di competenza del decano in seguito alla soppressione dell'Ispettorato scolastico distrettuale. Si possono trovare atti analoghi anche in APVF, "Pastorale parrocchiale", "Atti d'ufficio".

1. b. 1- 4 Carteggio e atti 1839 - 1947 Dimissioni di don Giovanni Battista Calligari dalla diocesi di Trento, tasse alunnatiche, tassa per la nomina del decano, ecc. Fascicolo, cc. 17

2. b. 1- 4 "Nomine" 1867 - 1947 Decreti di nomina di cooperatori, curati e cappellani del decanato, nomine di decani e carteggio relativo. Fascicolo, cc. 135

3. b. 1- 4 Scuole 1869 - 1938 Consegna degli atti e protocolli del soppresso Ispettorato scolastico distrettuale di Fassa al Capitanato distrettuale di Cavalese, circolari relative all'istruzione religiosa, prospetti relativi alla condotta morale dei maestri, carteggio relativo alla scuola di Pozza, sovvenzioni a favore dei maestri, carteggio relativo alla scuola di Campitello, ecc. Fascicolo, cc. 49

4. b. 1- 4 Visite decanali 1931 - 1933 Fascicolo, cc. 18

156 serie 11.3 Registri delle conferenze casuistiche, 1924 - 1964

reg. 1

Contenuto Le conferenze casuistiche erano riunioni periodiche dei sacerdoti del decanato, indette per la discussione e la soluzione di questioni morali. Il vescovo Francesco Felice Alberti D'Enno ordinò al clero conferenze mensili (Circolare al clero, 10 marzo 1757), ridotte poi a quattro conferenze annue dal vescovo Giovanni Giacomo Della Bona (decreto del 13 agosto 1883), che raccomandava inoltre una particolare attenzione alla tenuta del protocollo, dal quale doveva "apparire il corso della pertrattazione, il cui risultato non solo deve venir indicato ma che provato". Gli atti delle conferenze dovevano essere trasmessi al termine di ogni anno all'Ordinariato "bene ordinati, con l'indicazione del decano e dell'anno. I singoli elaborati dovranno venir distinti col nome, cognome ed ufficio dell'autore, ed inoltre con numero della conferenza e del caso". Il protocollo trascritto nel libro che rimaneva in canonica doveva comprendere in succinto almeno la soluzione di ogni caso, poiché gli elaborati venivano trasmessi alla Curia assieme al protocollo originale.

La serie si compone di un registro.

1 "Conferentiae Casuum decanatus Fassa" 1924 luglio 14 - 1964 Protocolli delle sessioni. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 140 n.n.

157 subfondo 12 Associazioni parrocchiali, 1857 - 1948

Contenuto Nella parrocchia di S. Giovanni di Fassa erano attive diverse associazioni di fedeli laici che si occupavano di fini apostolici, promosse e coordinate dal parroco secondo i dettami nazionali. La Pia unione del SS. Cuore di Gesù era una pia associazione il cui fine consisteva nella promozione della gloria di Dio e della salute delle anime, cioè il 'regno del S. Cuore', per mezzo della preghiera. Alla preghiera si univa l'azione cui erano preposti gli zelatori e le zelatrici che avevano il compito di promuovere la diffusione dell'associazione. Tutti gli iscritti erano invitati inoltre a consacrare le proprie famiglie al S. Cuore. Nella parrocchia di Fassa esisteva una sezione femminile eretta canonicamente nel 1861. L'Apostolato della preghiera era un'associazione di fedeli che mettevano a fondamento e centro della loro vita Cristo e il Mistero Eucaristico e che si dedicavano all'apostolato ecclesiale in unione con il papa e i vescovi delle chiese locali, in clima di costante preghiera. Sorta in Francia nel 1844 per opera del gesuita Xavier Gautrelet, troviamo testimonianza di iscritti in Fassa dal 1874 (1) e dal 1920 si sviluppò e si diffuse in quasi tutte le parrocchie della diocesi di Trento. Presente a S. Giovanni di Fassa e diffusa nelle parrocchie della diocesi di Trento era anche l'Opera di S. Vigilio. Sorta nel 1874 come Pia opera dell'obolo di S. Vigilio allo scopo di aiutare economicamente il seminario in difficoltà per le spese di costruzione e mantenimento, nel 1928 si trasformò per volontà del vescovo Celestino Endrici in opera per le vocazioni ecclesiastiche e missionarie. Il Terz'Ordine di S. Francesco è un'associazione di fedeli il cui scopo è quello di tendere alla perfezione cristiana in modo consentaneo alla vita secolare con l'osservanza di una regola approvata dalla Santa Sede, sotto la guida e secondo lo spirito dell'Ordine religioso dei francescani. A S. Giovanni di Fassa venne eretta canonicamente nel 1889. (2) Era presente a Vigo anche una sezione maschile dell'Azione Cattolica ed erano istituite l'Opera per la S. Infanzia e la Propagazione della fede. Si ritiene utile segnalare la presenza di registrazioni di cassa dell'Obolo di S. Vigilio, della Propagazione della Fede e della S. Infanzia in APVF, "Chiesa parrocchiale", "Registri di cassa", regg. 1 - 3 e registrazioni delle elemosine raccolte dalle congregate del S. Cuore di Gesù in APVF, "Culto e funzioni religiose", "Registri delle offerte", reg. 1.

Note (1) Cfr. APVF, "Associazioni parrocchiali", "Registri degli iscritti", reg. 1, pp. 277-330. (2) Cfr. Ibidem, reg. 2, pp. 14-16.

158 serie 12.1 Registri degli iscritti, 1871 - 1924

regg. 5

Contenuto La serie è composta da cinque registri contenenti gli elenchi degli iscritti ad alcune associazioni parrocchiali di S. Giovanni di Fassa.

1 "Urbario 1871 - 1896" 1871 ottobre 31 - 1891 ottobre 19 pp. 2 - 24: Manuale delle sacre funzioni, 1871 ott. 31; pp. 40 - 46: Entrate dall'affitto dei banchi della chiesa parrocchiale, 1874 - 1889; pp. 51 - 82: Copia del regolamento per l'affitto dei banchi ed elenchi delle assegnazioni alle frazioni di Vigo, Pozza, Pera, Soraga, Mazzin, 1884 gen. 1; pp. 101 - 103: Elenco degli iscritti al S. Cuore, 1889 mag. 24 - 1891 ott. 19; pp. 107 - 111: "Registro degli associati alla pia opera dell'adorazione riparatrice incominciata il giorno 5 maggio 1884", 1884 mag. 5; p. 131: Notizie sul legato Pezzei, 1889 giu. 12; pp. 277 - 330: Elenco degli iscritti all'Apostolato della preghiera, 1874 set. 8 - 1891 ott. 19; pp. 400 - 404: Notizie riguardanti la sede del Giudizio di Fassa, 1878 ott. 8. Capovolgendo il registro: cc. 1 - 7: "Registro pei confratelli e consorelle del Terzo Ordine di S. Francesco", 1872 giu. 28 - 1887 dic. 12; cc. 10 - 15: "Novello registro dei confratelli e consorelle del Santissimo Rosario", 1872 - 1889; cc. 24 - 32: Associati di Vigo e frazioni dell'Obolo di S. Vigilio, s. d.; cc. 33: Entrate dell'Obolo di S. Vigilio, 1881. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp 404, cc. 33 Segnature precedenti: 10a

2 "Registro degli ascritti al Terz'Ordine di S. Francesco d'Assisi" 1872 giugno 28 - 1898 novembre 20 pp. 1 - 13: Elenco degli iscritti al Terz'Ordine, 1872 giu. 28 - 1887 dic. 8; pp. 14 - 16: Copia degli atti riguardanti l'erezione canonica del Terz'Ordine nella parrocchia di Fassa con elenco delle cariche, 1889 dic. 27 - dic. 30; pp. 18 - 27: Elenco degli iscritti e dei professi dopo l'erezione canonica, 1890 gen. 12 - 1897 dic. 8; pp. 28 - 33: Protocollo di una riunione della congregazione con "cronachetta" storica, 1898 giu. 1; pp. 188 - 189: Registro entrate/uscite della congregazione, 1898 mag. 29 - nov. 20. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 189 (bianche molte pp.)

159

3 Registro degli iscritti al Terz'Ordine sec. XIX seconda metà - 1905 ottobre 22 Elenco degli iscritti e delle iscritte di Vigo, Pozza, Pera, Soraga e Mazzin. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 76 (bianche molte cc. sd)

4 Registro delle iscritte al Sacro Cuore di Gesù ante 1890 - 1909 giugno 20 con annotazioni posteriori fino al 1913 Elenco consorelle di Vigo e frazioni, Pozza, Pera, Moncion, Mazzin e Soraga. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 38 n.n. (num. orig. incompleta)

5 "Propagazion della Fede, Luoghi Santi, S. Infanzia ed Obolo di S. Vigilio e di S. Pietro, Istituto Sordomuti 1890 - (Propagazione della Fede) Nigrizia" [1890] - 1924 Elenco degli iscritti di Vigo, Pozza, Soraga all'Opera di S. Vigilio, alla Pia Opera della S. Infanzia, alla Propagazione della Fede. All'inizio, cassato, registro delle offerte per S. Infanzia, Obolo di S. Vigilio, Obolo di S. Pietro, Sordomuti, Propagazione della Fede, Luoghi Santi, 1889 dic. 25 - 1905 apr. 30; alla fine, cassato, registro delle offerte per l'abolizone della schiavitù, 1897 lug. 29 - 1928 gen. 9 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 31 n.n.

160 serie 12.2 Protocolli delle riunioni, 1938 - 1939

quadd. 2

Contenuto La serie è composta da due quaderni contenenti i verbali delle riunioni della sezione maschile dell'Azione Cattolica di Vigo di Fassa.

1 "Libro dei verbali. Associazione giovanile maschile di Azione Cattolica di S. Vito di Vigo di Fassa Trento"(tit. int.) 1938 settembre 23 - [1939] Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 14 n.n.

2 Registro dei verbali delle adunanze generali dell'Azione Cattolica 1939 novembre 20 - 1939 dicembre 7 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 6 n.n.

161 serie 12.3 Carteggio e atti, 1857 - 1948

fascc. 3

Contenuto La serie è composta da tre fascicoli contenenti documentazione della Pia unione del S. Cuore di Gesù, delle opere missionarie, dell'Opera di S. Vigilio, dell'Opera S. Infanzia e del Terz'Ordine di S. Francesco.

1. b. 1- 3 Pia unione del SS. Cuore di Gesù 1857 - 1918 Elenco indulgenze, erezione della congregazione in S. Giovanni di Fassa, statuti, elenco famiglie consacrate, certificato d'ammissione alla congregazione. Fascicolo, cc. 10

2. b. 1- 3 Missioni - Opera di S. Vigilio - Opera S. Infanzia 1875 - 1948 Corrispondenza di vari uffici della curia di Trento (Segretariato missionario diocesano, Ufficio pro missioni e Seminario) con il decano di Fassa in merito al fondo missioni, con relazioni sull'attività in favore delle opere missionarie pontifice e dell'opera di S. Vigilio, diplomi di avvenuti battesimi in Africa, offerte per l'Opera della S. Infanzia e per l'Obolo di S. Vigilio. Fascicolo, cc. 132

3. b. 1- 3 Terz'Ordine di S. Francesco 1889 - 1904 Erezione della associazione nella parrocchia di S. Giovanni di Fassa, elenchi delle terziarie e dei terziari di Vigo, Mazzin, Pozza, Soraga, ecc. Fascicolo, cc. 72

162 subfondo 13 Miscellanea, 1682 - 1947

Contenuto Il subfondo raccoglie quella documentazione che per la sua eterogeneità o frammentarietà non è riconducibile ad altra serie, come ad esempio carteggio relativo alla costruzione di un nuovo ospedale, alle operazioni di soccorso a favore degli incendiati e documentazione appartenuta a privati. La presenza in archivio di documentazione appartenuta a privati può essere imputabile a diverse cause: in seguito a trasferimenti patrimoniali, per eredità o per deposito volontario, visto che la parrocchia e il parroco venivano ritenuti sicuri custodi di documenti importanti.

163 serie 13.1 Carteggio e atti, 1682 - 1947

fascc. 6

Contenuto La serie si compone di sei fascicoli.

1. b. 1- 6 Miscellanea 1682 - 1922 Concorrenza alla costruzione della strada Welschnofer - Vigo, protesta del clero di Fassa contro il progetto di annessione di Fassa a Bolzano, regolamento e adesioni alla società "Pro schola", carteggio relativo ad un'aquila austriaca in legno, appunti per una conferenza dei decani, ecc. Fascicolo, cc. 50

2. b. 1- 6 Documentazione personale di privati e di sacerdoti 1733 - 1946 Disposizioni per futuri matrimoni, compravendite, testamenti, quietanze, accordi tra privati, ecc.; documentazione personale di don Paolo Decristina da Soraga, curato di : attestati di studio, conferimento di ordini, nomine a curato e a parroco, eredità di famiglia ecc., documentazione appartenuta ad altri sacerdoti. Fascicolo, cc. 246

3. b. 1- 6 "Ospitale erigendo 1880 - 1907" 1880 - 1907 Carteggio relativo alle spese da sostenere da parte dei comuni di Fassa per la costruzione di un nuovo ospedale. Fascicolo, cc. 21

4. b. 1- 6 "Incendio Vigo. 13 ottobre 1921. 1921 - 1922" 1921 - 1922 Carteggio relativo all'invio di aiuti materiali e in denaro da parte di autorià civili o privati al "Comitato di soccorso pro incendiati di Vigo - Fassa" con elenchi delle famiglie bisognose e liste di distribuzione dei sussidi. Fascicolo, cc. 173

5. b. 1 - 6 "Colonia alpina milanese" 1924 - 1947

164

Concessioni della Curia arcivescovile di Trento relative all'assistenza religiosa alla colonia alpina di Vigo di Fassa: celebrazione di messe, facoltà di confessare e predicare, facoltà di binare, erezione di un oratorio semipubblico, ecc. Fascicolo, cc. 23

6. b. 1- 6 "Ricerche dispersi nella guerra 1939 - 45" 1941 - 1946 Richieste di informazioni e altro carteggio relativo ai militari dispersi in guerra. Fascicolo, cc. 38

165 serie 13.2 Registri diversi, 1782 - 1863

regg. 4

Contenuto La serie è formata da quattro registri presumibilmente appartenuti a privati.

1 Libro dei conti di Giovanni Battista Pederiva da Vallonga, falegname 1782 febbraio 28 - 1814 dicembre 3 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 36 n.n. (num. orig. imprecisa, molte cc. tagliate), con indice alfabetico a rubrica incompleto all'inizio n.n.

2 "Giuseppe Pederiva anno 1782" 1782 - 1785 marzo 5 Libro dei conti di Giuseppe Pederiva, mercante, con un trattato d'aritmetica, prospetti di valori monetari, di pesi e misure del mercato di Verona (vino, grano, terreni), copie di lettere commerciali. Italiano Registro, legatura in cartone con ribaltina, cc. 48 n.n.

3 "Scodirollo del Gian Antonio Bernard di Perra, massaro del canonico Giuliani G. Battista. 1830 - 1836" (tit. int. di mano del sec. XX) 1830 giugno 27 - 1837 luglio 30 Scodirollo degli interessi sui capitali e degli affitti. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 120, con indici alfabetici all'inizio n.n. e dopo la c. sd 87 n.n. Segnature precedenti: 15

4 Registro di 'bottega' 1848 luglio 16 - 1863 novembre 16 Registro di amministrazione presumibilmente di una bottega di generi alimentari (carne, pane, burro). Italiano Registro, pp. 150, con indice alfabetico all'inizio n.n.

166

Ente Confraternita del Santissimo Rosario 1605 settembre 4 - sec. XIX

Luoghi Vigo di Fassa (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Vigo di Fassa, 01/01/1613 - 31/12/1864

Storia Nella parrocchia di Fassa venne eretta nel settembre del 1605 dal priore del convento di S. Lorenzo di Trento la confraternita del SS. Rosario (1) che diventerà nel corso del tempo la più importante e più diffusa nella valle. I confratelli e le consorelle del SS. Rosario inizialmente si riunivano nella cappella di S. Leonardo che sorgeva nel cimitero presso il campanile della chiesa parrocchiale; in seguito però alla demolizione di detta cappella, per poter ampliare il cimitero della pieve verso la fine del XVIII secolo, si trasferirono nella cripta di S. Michele, che da quel momento venne denominata "el Rozàr," sotto l'altare della chiesa di S. Giovanni. Questa identificazione con il luogo fece sì che la confraternita stessa in molti documenti venne denotata come "chiesa" del SS. Rosario. La confraternita possedeva un patrimonio molto ingente poiché molti fedeli assegnarono ad essa lasciti e donazioni tanto da superare nei secoli le entrate della pieve stessa. La sua amministrazione era tenuta da sindaci mentre dal 1731 venne unita a quella della chiesa parrocchiale e delle altre chiese ad essa incorporate. Si ha documentazione di iscritti alla confraternita fino alla fine del secolo XIX.

Struttura amministrativa Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede Apostolica del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 26 maggio 1807 emanato da Eugenio Napoleone vicerè d'Italia con l'art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società 167 religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinario e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Note (1) Cfr. APVF, "Pergamene", perg. 44.

168 fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Vigo di Fassa, 1613 - 1864

regg. 7, voll. 2

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario, 1605 settembre 4 - sec. XIX

Contenuto La documentazione riguardante la confraternita del SS. Rosario di Fassa è conservata presso l'archivio della parrocchia di Fassa. Gli atti più antichi della confraternita concernenti lasciti, censi e dazioni in pagamento a favore della stessa si trovano, frammisti ad altri, in APVF, "Pergamene", bb. 1 - 3. Per quanto riguarda infine i registri posteriori al 1731, periodo a partire dal quale le amministrazioni della confraternita e della chiesa parrocchiale si unirono, si veda APVF, "Chiesa parrocchiale" con le corrispondenti serie.

169 serie 1 Registri degli iscritti, 1665 - 1864

reg. 1

Contenuto La serie si compone di un solo registro nel quale sono annotati gli iscritti della confraternita del SS. Rosario e di altre confraternite attive nella parrocchia. Per gli iscritti al SS. Rosario per gli anni 1872 - 1889 si veda APVF, "Associazioni parrocchiali", "Registri degli iscritti", reg. 1, cc. 10 - 15.

1. AA "Libro della compagnia del Santissimo Rosario nel qualle sono notati tutti gli confratelli e consorelle della medema compagnia, incominciato nel anno MDCLXV mentre era pievano Giovanni Gasparo Poda" (tit. int.) 1665 maggio 3 - 1864 Registro degli iscritti: cc. I - XXII, 1 - 108: confraternita del Rosario, 1665 mag. 3 - 1816; cc. 109 - 136r: confraternita "S. Scapularis", 1666 apr. 4 - 1817 ago.3; cc. 136v - 145: confraternita S. Cassiano (?), [...] - 1864; cc. 166 - 168: "Confederatione Mariana della Gioventù Christiana sotto la protezione della V. Immacolata", 1739 ago. 15 - 1783; cc. 171 - 173: "In foedere S. Cassiani", 1809 ott. 22 - 1825; cc. 174 - 175r: confraternita Mariana, s. d.; c. 176v: "Foedus S. Cassiani", 1826; cc. 179 - 195: confraternita Mariana, 1739 ago. 16 - 1784; cc. 196 - 224: confraternita del Rosario, 1790 - 1827; cc. 249 - 252: "Confratres S. Scapularis", 1817 apr. 1 - 1827; c. 259: "In foedere S. Cassiani", 1819 apr. 6 - 1820; cc. 260 - 263r: confraternita del Carmine, 1809 lug. 16 - 1819. Italiano, latino Registro, legatura in pelle con fibbie metalliche, cc. XXII, 263 (bianche alcune cc., mancano le cc. 167, 169, 188 - 194) Segnature precedenti: 27

170 serie 2 Registri dei capitali, 1613 - 1731

regg. 2, vol. 1

Contenuto La serie si compone di due registri e un volume rilegato sui quali sono annotate, divise per località, le attestazioni delle rendite della confraternita sottoscritte dallo "scrivante" pubblico. Vi si trovano trascritti infatti integralmente o in forma breve e non sempre in perfetto ordine cronologico, gli atti in cui i debitori, alla presenza dei sindaci, confessavano di pagare gli affitti scaduti e quelli futuri fino alla completa affrancazione del capitale. A partire dal 1731 i documenti relativi ai capitali della chiesa del SS. Rosario si trovano in APVF, "Chiesa parrocchiale", "Registri dei capitali" regg. 2 - 4.

2. AA "Urbario del Rosario scritto a Matt[io] Massar del anno 1667 et fornisce del anno 1649" (tit. dorso) 1613 aprile 14 - 1695 dicembre 30 Italiano Registro, legatura in pelle con piatti in legno e laccio in pelle, cc. 615 (bianche alcune cc.), con indice alfabetico all'inizio n.n. Segnature precedenti: 20

3. AA "Urbario del Rosario scrito da messer Giacomo Guerra l'anno 1695 et fornito anco del deto anno" (tit. dorso) 1695 aprile 10 - 1731 novembre 7 Italiano Registro, legatura in pelle con lacci in tela, cc. 427 (bianche diverse cc.) Segnature precedenti: 23a

4. AA "Crediti del Rosario detti quaderni di m. Giacomo Guerra principiati l'anno 1696 fino al 1731" (tit. dorso di mano del sec. XX) 1696 marzo 8 - 1731 aprile 4 Mancano i "quaderni" degli anni 1701 - 1702. Italiano Volume, legatura in mezza tela, cc. 355 n.n. (num. orig. varia) Segnature precedenti: 23b

171 serie 3 Registri degli affitti, 1613 - 1701

regg. 2

Contenuto La serie comprende due registri sui quali sono segnate per località le quote degli affitti che di debitori dovevano pagare annualmente alla confraternita. Probabilmente si tratta di registri d'uso quotidiano degli amministratori, viste le loro ridotte dimensioni che presuppongono una più facile maneggevolezza e trasportabilità rispetto agli urbari.

5. AA "Liber in quo comprehenduntur omnium nomina quae aliquo modo et ratione debent aliquod ecclesiae S. Rosarii fundatae in sacello Divi Leonardi in coemiterio ecclesiae Sancti Ioannis Baptistae vallis Fasciae. Anno 1613" 1613 aprile 14 - 1666 aprile 1 Italiano Registro, legatura in pelle con lacci in pelle, cc. 246 Segnature precedenti: 19

6. AA "R[egistro] del Rosari[o] [scri]tto dal quondam erem[ita] del anno 166[7]" (tit. dorso) 1667 - 1701 - "Registro de tutti li affitti pertinenti alla venerabil chiesa della gloriosa vergine del Santissimo Rosario, situata appres la giesia di Sant Giovann Battista pieve di Fassa, estratti dall'urbario magistro di detta chiesa novamente riformato da me frà Mathio Massar heremito di S. Iulliana in Fassa ...", 1667 - 1699; - "Registro novo de tutti li affitti pertinenti alla venerabil chiesa del Santissimo Rosario situata nel cimiterio di Sant Giovanni Battista pieve di Fassa, estratto dal nuovo urbario riformato di detta chiesa cominciando prima a Palua e poi de villa in villa e regola in regola separatamente una dall'altra per tutta la valle di Fassa, come segue", [1695] - 1701. Italiano Registro, legatura in pergamena con laccio e fibbia in metallo, cc. 155 n.n. (num. orig. parziale), con indice alla fine della prima parte n.n. Segnature precedenti: 22

172 serie 4 "Libri de conti e ministranze", 1669 - 1730

regg. 2

Contenuto I sindaci della confraternita, analogamente a quelli della chiesa parrocchiale, dovevano rendere i conti della loro amministrazione ogni anni davanti al pievano, al capitano e vicario di Fassa, ai rappresentanti delle regole di Vigo, Soraga, Pozza, Pera e Mazzin e al procuratore della magnifica comunità di Fassa. Per convenzione le consegne venivano effettuate quindici giorni dopo quelle della chiesa pievana nella "caneva" della confraternita che si trovava "sotto la magion della monegaria".

La serie si compone di due registri.

7. AA "Ministranze del Rosario del anno 1669 et fornisce del anno 1696" (tit. dorso) 1669 febbraio 17 - 1696 aprile 2 Registro delle rese di conto dei sindaci della chiesa del SS. Rosario. Italiano Registro, legatura in cartone con lacci in pelle, cc. 264 n.n. Segnature precedenti: 25

8. AA "Libro de ministranzae delle entrade della venerabil chiesa del Santissimo Rosario appres la pieve qui de Fassa per me Giacomo Guerra da Pozza, al presente scrivano di detta chiesa, incominciato l'anno che si numera doppo il santissimo nascimento di nostro Signore Giesù Christo milli seicento e novantanove, dico 1699" (tit. int.) 1698 aprile 10 - 1730 aprile 20 - Rese di conto dei sindaci della chiesa del SS. Rosario per gli anni 1697 - 1727, 1698 apr. 10 - 1728 mag. 24; - Resa di conto dei sindaci delle chiese di S. Giovanni Battista, di S. Michele arcangelo, di S. Giuliana e di S. Maurizio per l'anno 1727, 1728 gen. 27; - Rese di conto dei sindaci delle chiese di S. Giovanni Battista, di S. Michele, di S. Giuliana, di S. Maurizio e del SS. Rosario per gli anni 1728 - 1729, 1729 mar. 23 - 1730 apr. 20. Italiano Registro, legatura in pergamena con lacci in pelle, cc. 413 n.n. Segnature precedenti: 26

173 serie 5 Atti amministrativi, 1649 - 1692

vol. 1

Contenuto La serie si compone di un volume restaurato da padre Ghetta il quale, sul piatto anteriore della coperta, ricorda che vi sono raccolti i crediti lasciati in legato nel 1672 da don Giacomo Rossi pievano di Fassa alla cappella del Rosario per fare celebrare delle messe. Gli atti sono numerati ma legati nè in ordine numerico nè cronologico.

9. AA "Urbario delli creditti cessi dal signor don Giacomo Rossi, za pivan di Fassa, alla chiesa e beneficiatto dell Santissimo Rosari situatta a pres la pieve di Fassa, come dentro. 1672" 1649 luglio 12 - 1692 dicembre 12 con annotazioni posteriori fino al 1701 Sul verso del piatto superiore della coperta annotazioni di padre Frumenzio Ghetta relative a questo registro, 1965 agosto. Italiano Volume, legtaura in mezza tela, cc. 196 n.n. (1 c. sciolta) Segnature precedenti: 21

174

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento [1839 - 1965]

Luoghi Vigo di Fassa (TN)

Altre forme del nome Confraternita della buona morte (prima del 1806)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Vigo di Fassa, 01/01/1713 - 31/12/1965

Storia Per un'introduzione generale alle confraternite si rimanda alla "Confraternita del Santissimo Rosario".

La confraternita del SS. Sacramento a Fassa venne eretta canonicamente solo il 19 marzo 1874. (1) Prima di questa data però la sua presenza nella parrocchia è attestata da una relazione spedita nel 1839 dall'allora parroco di Fassa Giovanni Battista Thies al Giudizio distrettuale di Fassa che gli aveva richiesto delle informazioni in merito alla presenza di confraternite sul suo territorio. (2) Egli riferì che "la compagnia del Santissimo non ebbe mai, nè ha al presente fondazione alcuna, ma solo si mantiene con un carantano che d'intelligenza privata paga ogni compagno alla morte di ciaschedun socio." Con queste quote versate i confratelli facevano celebrare tre messe per ogni defunto iscritto alla confraternita e ogni giovedì la messa "col'Esposizione ad uso della maggior parte delle parrochie austriache", il restante denaro era impiegato per la celebrazione di messe private per i vivi e defunti della compagnia. In questo scambio di informazioni tra il parroco e i funzionari del Giudizio distrettuale si apprende inoltre che la confraternita molto probabilmente nel periodo che precedette il Governo italiano si chiamava "Confraternita della buona morte", nome mutato in SS. Sacramento verosimilmente per impedirne la soppressione in seguito alle leggi del 1806. La confraternita, il cui patrimonio come si è visto consisteva solo nelle quote di iscrizione, pagava alla chiesa parrocchiale un indennizzo per il lume e per l'uso degli apparati sacri.

Note (1) Cfr. ACSS, "Carteggio e atti", b. 16, cc. 12 - 20. (2) Cfr. AGDF, "Atti amministrativi", b. 17, fasc. 3.

175 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Vigo di Fassa, 1713 - 1965

regg. 6, fasc. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, [1839 - 1965]

Contenuto L'archivio della confraternita del SS. Sacramento di Fassa si trova conservato presso l'archivio della parrocchia di Fassa. Esso è strutturato in tre serie.

176 serie 1 Registri degli iscritti, 1907 - 1965

regg. 4

Contenuto La serie è composta da quattro registri sui quali sono annotati gli iscritti alla confraternita residenti nelle località della val di Fassa.

10. AA "Confraternita del SS. Sacramento S. Giovanni - Fassa" ante 1907 - 1923 Elenco dei confratelli e delle consorelle di Vigo, Pozza, Soraga, Pera e Mazzin. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 192 (bianche molte pp.)

11. AA Registro degli iscritti sec. XX prima metà, con annotazioni fino al 1923 Iscritti alla confraternita di Pozza, Moncion, Vigo, Pera e Soraga. Italiano Registro, legatura in carta, cc. 39 n.n.

12. AA "Confraternita del SS. Sacramento in S. Giovanni (Fassa) 1924" 1924 - 1965 con annotazioni posteriori fino al 1986 Elenco degli iscritti di Vigo, Pozza, Soraga, Pera, Moncion e Ronch, Mazzin. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 143

13. AA Registro degli iscritti alla confraternita del SS. Sacramento di S. Giovanni di Fassa 1932 - 1934 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 13 n.n.

177 serie 2 Registri di amministrazione, 1826 - 1942

regg. 2

Contenuto Ogni anno gli "scossori" della confraternita si riunivano sotto la presidenza del parroco decano per fare il rendiconto delle entrate e delle uscite. In genere le entrate erano costituite dalle tasse pagate dagli iscritti e le uscite dal pagamento delle messe, dell'organista, dei portagonfalone eccetera.

La serie è composta da due registri. Per le registrazioni di cassa relative alla confraternita per gli anni 1912 - 1958 si veda APVF, "Chiesa parrocchiale", "Registri di cassa", regg. 1 - 3.

14. AA "Conti della confraternita del SS. Sacramento nella parrocchia di Fassa" (tit. int.) 1826 gennaio 1 - 1871 gennaio 20 Registro di conti di e/u degli "scossori" della confraternita per gli anni 1826 - 1870. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 107 n.n. Segnature precedenti: 33

15. AA "Rendiconti dell'entrata e dell'uscita della confraternita del SS. Sacramento a partire dall'anno 1869" 1871 gennaio 15 - 1942 marzo 28 Registro dei conti di e/u degli "scossori" della confraternita per gli anni 1870 - 1941. All'inizio, "Regole della compagnia" e informazioni riguardanti il pagamento delle messe della confraternita, 1873 gen. 19; alla fine elenco delle disposizioni prese dal consiglio della confraternita in merito al pagamento dei cappellani, dei cantori, alle iniziative della confraternita, ecc., 1897 feb. 2 - 1911. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 86 n.n.

178 serie 3 Carteggio e atti, 1713 - 1943

fasc. 1

Contenuto La serie si compone di un fascicolo.

Confraternita del SS. Sacramento 1713 - 1943 Entrate della "confraternita della buona morte" (1713); diploma di erezione canonica della confraternita del SS. Sacramento con le regole (1874), approvazione dello statuto (1943), ecc. Fascicolo, cc. 29

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Ente Giudizio distrettuale di Vigo di Fassa 1817 maggio 1- 1923 giugno 30

Luoghi Vigo di Fassa

Altre Forme autorizzate del nome Giudizio di Fassa (1817 maggio 1-1817 ottobre 30)

Archivi prodotti Fondo Distretto di Fassa Fondo Distretto giudiziario di Fassa , 01/01/1817 - 31/12/1923 Fondo Documentazione del Giudizio distrettuale di Fassa, 01/01/1824 - 31/12/1866 Fondo Giudizio distrettuale di Vigo di Fassa, 01/01/1842 - 31/12/1842

Storia Dopo la fine delle dominazioni napoleoniche l'istituzione del Giudizio distrettuale di Fassa nel nuovo contesto statale austriaco giunge a compimento nel maggio del 1817, con l'entrata in vigore della Patente sovrana del 14 marzo 1817 (1). Il giudizio ha sede a Vigo di Fassa. I giudizi distrettuali (Landgerichte) si configurano come enti di origine medievale, con competenze sia in ambito politico- amministrativo che giudiziario, oltre che nella gestione dei sistemi di pubblicità immobiliare vigenti in Tirolo. Una riforma del sistema dei giudizi distrettuali tirolesi, profonda ma di breve durata, è posta in atto alla metà del secolo. Con la Notificazione della Commissione d'attivazione del potere giudiziario per il Tirolo e Vorarlberg del 29 novembre 1849 (2) i giudizi distrettuali (Bezirksgerichte) divengono infatti organi unicamente giudiziari; ciò in ossequio al dettato della Costituzione del 4 marzo 1849, comportante la separazione tra le funzioni amministrative e giudiziarie (3). Nel 1854 si annullano nel Tirolo italiano gli effetti della riforma del 1849. Con Ordinanza dei Ministri dell'interno e della giustizia del 26 ottobre 1854 (4) vengono attivati nel Tirolo, a partire dal 30 novembre, gli Uffici distrettuali misti (Gemischte Bezirksämter), nella parte italiana detti anche Preture, dipendenti quali autorità politiche dall'unico Capitanato circolare di Trento, e sottoposti quali autorità giudiziarie ai due tribunali circolari di Trento e Rovereto (5). Con la Legge 11 giugno 1868 (6) gli uffici distrettuali misti, o preture, vengono sostituiti dai nuovi Giudizi distrettuali (Bezirksgerichte), nuovamente organi unicamente giudiziari (7). Dopo il primo conflitto mondiale, viene gradualmente estesa anche al territorio trentino l'organizzazione giudiziaria italiana. Con R. D. 24 marzo 1923, n. 602 (8), viene stabilita la nuova circoscrizione giudiziaria del Regno d'Italia, e ne viene sancita l'entrata in vigore a partire dall'1 luglio 1923. Cessa così definitivamente l'esistenza del Giudizio distrettuale di Fassa; il distretto giudiziario di Fassa viene assorbito dal distretto della Pretura di Cavalese.

Condizione giuridica Organo politico-amministrativo e giudiziario di prima istanza.

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I giudizi distrettuali costituiscono uffici dell'amministrazione statale, con funzioni miste amministrative e giudiziarie fino a metà del XIX secolo. Il giudice distrettuale, capo dell'ufficio, si configura come organo monocratico dell'amministrazione statale: "L'applicazione anche alle funzioni giudiziarie dei principi generali comuni a tutti i soggetti pubblici comporta la necessità di distinguere il concetto di ufficio da quello di organo. (...) mentre l'ufficio si sostanzia di un complesso di strutture soggettive predisposte all'esercizio di un certo compendio di funzioni, l'organo ne rappresenta una articolazione interna abilitata a compiere in nome proprio atti giuridici direttamente imputabili alla persona giuridica" (9). La Legge 27 novembre 1896 (10) specifica come l'esercizio della giurisdizione dei tribunali distrettuali spetti al giudice capo del tribunale distrettuale; l'Ordinanza del 5 maggio 1897 del Ministro della giustizia (11) così recita: "Negli affari dell'amministrazione della giustizia i capi dei giudizi sono gli organi del Ministero della giustizia". Nel frattempo, con le riforme determinate dalla Costituzione del 4 marzo 1849 (12) si sancisce la separazione e l'indipendenza reciproca tra l'amministrazione della giustizia e la gestione degli affari amministrativi. Dopo un temporaneo ritorno della commistione tra i due poteri anche a livello di organi distrettuali, sancito con i "Principi fondamentali per le istituzioni organiche nei Dominii dell'Impero austriaco" del 31 dicembre 1851 e con Ordinanza dei Ministri dell'interno, della giustizia e delle finanze del 19 gennaio 1853 (13), si ritorna definitivamente alla separazione tra poteri con Legge fondamentale dello Stato 21 dicembre 1867 (14); i giudizi distrettuali saranno d'ora in avanti enti esclusivamente giudiziari.

Condizione giuridica dei giudici e del personale addetto ai giudizi distrettuali Fino alle riforme del 1849 "I giudici erano né più né meno che normali impiegati soggetti alle Superiorità come qualsiasi altro impiegato dell'amministrazione pubblica" (15). A partire dal 1868, in seguito all'entrata in vigore della Legge fondamentale dello Stato 21 dicembre 1867, vengono sancite esplicitamente l'indipendenza dei giudici dal potere esecutivo e la loro inamovibilità.

Funzioni, occupazioni e attività I giudizi distrettuali trentini sono organi giudiziari, con giurisdizione di primo grado in materia civile, e con competenza per le sole fasi istruttorie in materia penale (16). I giudizi distrettuali sono inoltre competenti in materia di "contravvenzioni di polizia", ovvero i reati contemplati dal codice penale come minori rispetto ai delitti veri e propri. Ai giudizi distrettuali è poi affidata la gestione dei sistemi di pubblicità immobiliare in vigore nel Land tirolese (i Libri di archiviazione e, da fine '800, il libro fondiario). Fino alla metà del XIX secolo, e poi dal 1854 al 1868, i giudizi distrettuali (statali e patrimoniali) e i magistrati politico- economici (per le città di Trento e Rovereto) sono anche "autorità politiche", ovvero organi decentrati della amministrazione pubblica e del potere esecutivo, con funzioni di controllo e tutela su comuni ed enti pubblici, e con funzioni di polizia e tutela dell'ordine pubblico (17). Nel periodo compreso tra il 1850 ed il 1854, ed infine dal 1868 in poi, ai giudizi distrettuali sono invece assegnate esclusivamente competenze di ambito giudiziario ed in materia di pubblicità immobiliare.

Competenze in materia di pubblicità immobiliare Una competenza particolare che contraddistingue gli organi giudiziari trentini è quella della tenuta dei cosiddetti Libri di archiviazione, ovvero la competenza concernente la "registrazione ed il deposito, a scopo di pubblicità, dei documenti costitutivi, modificativi ed estintivi di diritti reali su immobili situati nel Mandamento" (18). Dopo la

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Restaurazione, con Circolare del 2 aprile 1817 del Tribunale d'appello del Tirolo e Vorarlberg (19) viene sancita l'applicazione del sistema dei Libri di archiviazione nell'intero territorio del Tirolo e Vorarlberg, vengono fatte decadere le disposizioni in materia introdotte dalle legislazioni bavara ed italica, viene sancita la non applicabilità nel territorio tirolese delle disposizioni del Codice civile universale austriaco quando queste presuppongono esplicitamente l'esistenza delle "tavole provinciali" o dei "libri fondiari". La circolare del 1817 stabilisce che, a partire dal primo maggio, l'efficacia dei diritti reali e delle relative modificazioni e cessazioni sia subordinata unicamente al deposito nel Libro degli strumenti (o Libro d'archiviazione) di "una copia, o un estratto contenente tutto il complesso della stipulazione". La tenuta dei Libri di archiviazione è affidata ai giudizi distrettuali. Con la Notificazione della Commissione d'attivazione del potere giudiziario per il Tirolo e Vorarlberg del 29 novembre 1849 viene ribadita la competenza dei giudizi distrettuali nella tenuta dei Libri di archiviazione, insieme con "la cognizione in affari relativi a questi libri in quanto si tratti di immobili giacenti nel loro territorio giurisdizionale, o di diritti reali che a questi si riferiscono". La competenza dei giudizi distrettuali nella tenuta dei libri fondiari viene poi confermata anche dalla normativa successiva (probabilmente viene utilizzata la formula "libri fondiari" per indicare anche le altre forme di pubblicità immobiliare esistenti nell'Impero, quale il sistema tirolese dei Libri di archiviazione): la Patente sovrana del 28 giugno 1850 (20), la Patente imperiale del 3 maggio 1853 (21), la legge valevole per la Contea principesca del Tirolo del 15 maggio 1869 (22), la Legge 27 novembre 1896. Con la Legge 17 marzo 1897 (23) viene introdotto anche in Tirolo il sistema del libro fondiario, altro sistema di pubblicità immobiliare affidato agli organi giudiziari, e viene fatto quindi gradualmente cessare il sistema dei Libri di archiviazione (24). La legge del marzo 1897 stabilisce infatti che "coll'apertura di un libro fondiario cessa pel territorio del relativo comune catastale la ulteriore tenuta dei libri dei diritti reali", ovvero dei Libri d'archiviazione. L'effettivo impianto di libri fondiari nel territorio trentino risulta avvenire a partire dal 1899, e si protrae fino alla seconda metà del XX secolo (25). La persistenza residuale del sistema dei Libri di archiviazione in alcuni comuni, e l'affidamento della competenza in materia ai giudizi distrettuali vengono ribaditi con Ordinanza del 5 maggio 1897 del Ministro della giustizia. La Legge 1 agosto 1895 (26) specifica come la tenuta del libro fondiario sia di competenza del giudizio distrettuale, salvo nelle città sedi di corti di giustizia di prima istanza (o tribunali circolari), dove la competenza è della corte di giustizia.

Ambito territoriale Con Patente sovrana del 14 marzo 1817 viene pubblicato l'elenco dei giudizi attivati nel Tirolo e Vorarlberg a partire dal 1 maggio 1817, con gli elenchi delle località comprese in ciascun distretto (27). Il Giudizio principesco di Fassa (Elvas), con sede a Vigo, comprende: Vigo, Larzonei, Volongo, Tamion, Pozza, Soraga, Palma in Soraga, Pera, Mazzin, Soial, Campestrin, Fontanazzo, Campitello, Gries, Canazei, Alba, Penia. La Notificazione emanata dalla Commissione d'attivazione del potere giudiziario per il Tirolo e Vorarlberg il 29 novembre 1849, riportante il prospetto della ripartizione giudiziaria del Tirolo e Vorarlberg sanzionata con Sovrana Risoluzione del 26 giugno 1849, attribuisce al distretto di Vigo di Fassa i comuni di Vigo, Soraga, Pozza, Pera, Mazzin, Campitello, Canazei. IIl Dispaccio della Commissione provinciale organizzatrice del 24 novembre 1854 (28) attribuisce al distretto di [Vigo di] Fassa i comuni di Vigo, Soraga, Pozza, Pera, Mazzin, Campitello, Canazei.

Struttura amministrativa Fino alla metà del XIX secolo la struttura amministrativa dei giudizi distrettuali risulta composta da un giudice, un impiegato ed un inserviente; è prevista la presenza facoltativa di un aggiunto, o sostituto del giudice. Dopo la metà del

182 secolo si verifica un incremento progressivo dell'organigramma ed una articolazione in sezioni per aree funzionali, prima stabilita temporaneamente dal capo del giudizio e poi, alla fine del secolo, sancita stabilmente; in luogo del giudice unico si delinea la figura dirigenziale del capo del distretto, responsabile del complesso dell'attività del giudizio e titolare della giurisdizione; viene prevista la presenza di altri giudici, ai quali possono essere affidate funzioni giuridisdizionali indipendenti, prima in materia civile e poi anche penale; il personale addetto ai giudizi si articola in impiegati di cancelleria ed inservienti o uscieri (incaricati dell'esecuzione degli ordini giudiziari), e si delineano le figure specificamente addette al protocollo ed alla tenuta dei libri di archiviazione e fondiari; alla fine del secolo viene poi definita anche la figura degli ufficiali esecutivi, o ufficiali giudiziari, addetti agli atti di esecuzione.

Contesto generale I giudizi distrettuali del Tirolo italiano si inseriscono in una duplice linea gerarchica, politico- amministrativa e giudiziaria, dalla Restaurazione e fino alla metà del XIX secolo e negli anni compresi tra il 1854 ed il 1868; nei restanti periodi essi fanno capo unicamente alla linea gerarchica propria del potere giudiziario. Per quanto riguarda le funzioni politico- amministrative, dopo la Restaurazione, e fino alla metà del secolo, i Giudizi distrettuali ed i magistrati politico- economici (per le città di Trento e Rovereto), sono organi esecutivi dei capitanati circolari di Trento e Rovereto e quindi del Gubernium di Innsbruck (29). Nel periodo compreso tra il 1854 ed il 1868 gli organi superiori sono invece l'unico Capitanato circolare di Trento e la Luogotenenza di Innsbruck. In ambito giudiziario i giudizi distrettuali fanno capo agli organi giudiziari collegiali di prima istanza in materia penale, ovvero i tribunali civili e criminali (poi corti di giustizia ed infine tribunali circolari) di Trento e Rovereto, i quali dipendono dal tribunale d'appello di Innsbruck (soltanto nel periodo compreso tra 1850 e 1854 si ha un tribunale di seconda istanza penale a Trento), a sua volta dipendente dalla corte suprema di Vienna. Dal 1848 in poi l'amministrazione giudiziaria fa capo ad uno specifico Ministero della giustizia. Dopo il primo conflitto mondiale, con Ordinanza del Governatore militare del 15 gennaio 1919, n. 1086, viene istituita a Trento una sezione di Corte di giustizia di seconda istanza, con giurisdizione sui tribunali di Trento e Rovereto, in sostituzione della Corte di appello di Innsbruck; la sezione di Trento esercita anche provvisoriamente la giurisdizione già spettante alla Corte suprema di giustizia e cassazione di Vienna in materia penale (30) Con R. D. 4 novembre 1919, n. 2039, le attribuzioni in materia civile e penale già spettanti alla Corte suprema di giustizia e cassazione di Vienna vengono temporaneamente affidate alla Corte di cassazione di Roma (31); con D. L. 26 giugno 1921, n. 849 (32), viene istituita una Sezione di Corte di cassazione speciale per i territori annessi. Per quanto riguarda i rapporti con l'amministrazione centrale dello Stato, dal dicembre 1918 al 31 luglio 1919 nel territorio del Trentino ed Alto- Adige vige l'amministrazione militare istituita dopo l'armistizio del 3 novembre 1918: l'autorità politica è costituita da un Governatore militare per gli affari civili; la funzione legislativa risulta attribuita al Capo di Stato maggiore del Regio Esercito, quella esecutiva e di controllo, anche sull'attività dei giudizi distrettuali, è attribuita al Segretariato generale per gli affari civili (33). Dal luglio 1919 nell'amministrazione dei territori annessi le funzioni proprie del Governo sono attribuite all'Ufficio centrale per le Nuove provincie, istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con Decreto Luogotenenziale 4 luglio 1919, n. 1081 (34); a tale ufficio è assegnato anche il compito di regolare il graduale passaggio dei servizi civili ai singoli ministeri di competenza. Dal 31 luglio 1919 al 17 ottobre 1922 l'organo dell'amministrazione statale al quale spettano la vigilanza e direzione di tutti i servizi civili governativi è il Commissariato generale civile (35). I Commissari generali civili delle Nuove provincie dipendono direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e possono corrispondere con i singoli ministri. Ai commissari spettano anche le assegnazioni ai diversi uffici di tutti i funzionari,

183 impiegati ed agenti governativi. Il Commissariato generale civile per la Venezia Tridentina gestisce gli uffici e gli affari giudiziari tramite la Sezione II della Divisione I (36). Dall'ottobre 1922 anche per quanto riguarda le Nuove provincie l'amministrazione giudiziaria entra nell'ambito di competenze del Ministero della giustizia e degli affari di culto, come nel resto del Regno d'Italia; con Regio decreto legge 17 ottobre 1922, n. 1353 (37), vengono infatti soppressi i Commissariati generali civili delle Nuove provincie e l'Ufficio centrale per le Nuove provincie; gli affari relativi alle provincie annesse passano ai ministeri competenti per materia.

Il Giudizio distrettuale di Vigo di Fassa dipende, quale organo politico-amministrativo: dal 1815 al 1850, dal Capitanato circolare di Trento, a sua volta dipendente dal Governo di Innsbruck; dal 1855 fino al 1868, dalla Reggenza circolare di Trento, a sua volta dipendente dalla Luogotenenza di Innsbruck

Fonti normative Patente sovrana 14 marzo 1817 , n. 51, "Organizzazione dei giudizi distrettuali" Circolare del 2 aprile 1817 del Tribunale d'appello del Tirolo e Vorarlberg Legge 13 aprile 1817, n. 79 Separazione del giudizio di Vigo in Fassa dal circolo di Bolzano, ed incorporamento del medesimo al circolo di Trento Sovrana patente del 20 giugno 1817, Patente relativa all'introduzione della Steura d'industria Patente sovrana 23 agosto 1817, Patente relativa all'introduzione della Steura personale, e delle classi Circolare del Governo 30 ottobre 1817 "Tutti i Giudicj misti, chiamansi Giudicj distrettuali" Circolare governiale 3 aprile 1818, Indennizzazione sulla Steora da accordarsi ai contribuenti per danni sofferti per innondazione o per incendio negli oggetti steorabili Circolare del Governo del 16 novembre 1822, Istruzione per i Giudicj sovrani, e patrimoniali riguardo alla manipolazione politica di cancellaria Circolare del Governo del 30 ottobre 1822, Nuovo Regolamento per l'esazione della Steora nel Tirolo, e Vorarlberg, e per l'esecuzioni per la medesima Circolare del governo del 30 settembre 1824, il nuovo regolamento per l'esazione della Steora, e le esecuzioni relative alla medesima entra in attvità pel Tirolo col primo di novembre 1824 Circolare governiale 6 ottobre 1826, n. 18026-2108, Si eccita chiunque a portare giusta il prescritto della polizza (Fassione) steurale i novali non per anche assoggettati alla Steura prediale Circolare governiale 11 ottobre 1829, n. 3155, Abolizione della presente Steura personale e delle classi Decreto presidenziale del 25 maggio 1848, n. 2455 Pres., Cessazione della Camera aulica generale, passaggio delle di lei attribuzioni al Ministero delle finanze, riparto degli affari presso quest'ultimo Notificazione 29 novembre 1849, emanata dall'i. r. commissione d'attivazione del poter giudiziario pel Tirolo e Vorarlberg relativa all'organizzazione delle nuove autorità giudiziarie in questa provincia Notificazione del Luogotenente del Tirolo e Vorarlberg del 24 gennaio 1850, relativamente al giorno in cui entrano in attività i nuovi Uffici del censo Dispaccio del Ministero dell'interno del 7 aprile 1850, Instruzione per le Autorità politiche attivate in forza della sovrana risoluzione del 26 giugno 1849 Decreto del Ministero delle finanze del 1 settembre 1851, relativamente alla destinazione di Ispettori e Sottoispettori delle imposte nei luoghi di residenza dei Capitanati distrettuali Ordinanza dei Ministri dell'interno, della giustizia e delle finanze del 19 gennaio 1853, Colla quale si

184 pubblicano le sovrane Risoluzioni sulla sistemazione e sulle attribuzioni ufficiali degli Uffici distrettuali, delle Autorità di circolo e delle Luogotenenze, sulla sistemazione delle autorità giudiziarie... Dispaccio della Commissione provinciale organizzatrice del 24 novembre 1854, col quale viene pubblicato il prospetto de' comuni locali assegnati secondo l'organizzazione politica e giudiziaria della Contea principesca del Tirolo e del Vorarlberg a ciascun Distretto Ordinanza dei Ministri dell'interno, della giustizia e delle finanze del 29 dicembre 1854, sui rapporti degli Uffici delle imposte cogli Uffici distrettuali (Giudizi di sedia) e coi loro capi, coi Giudizi di prima istanza, e colle superiori Autorità delle imposte e di finanza Decreto del Ministero delle finanze del 28 febbraio 1855, Istruzione d'ufficio per gl'Ispettori e sottoispettori delle imposte istituiti colla nuova sistemazione amministrativa Ordinanza del Ministero delle finanze e dell'interno del 10 agosto 1860, relativa alla creazione di Commissioni per le imposte nella Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg Legge 19 maggio 1868, sull'ordinamento delle autorità incaricate dell'amministrazione politica [...] nella Contea principesca del Tirolo [...] Legge 11 giugno 1868 sull'ordinamento dei giudizi distrettuali Legge valevole per la Contea principesca del Tirolo del 15 maggio 1869, sulla insinuazione e trasformazione dei diritti ipotecari Legge 25 luglio 1871, n. 95, "sull'introduzione di una legge generale sui libri fondiari" Legge provinciale del 17 marzo 1897, n. 77 sul libro fondiario Regio Decreto 24 marzo 1923, n. 602, contenente norme processuali per l'attuazione della nuova circoscrizione giudiziaria del Regno Regio Decreto 24 marzo 1923, n. 601, riguardante la circoscrizione giudiziaria del Regno

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BENONI G., Delle formalità e solennità relative al titolo ed al modo di acquisizione e traslazione di diritti d'ipoteca e degli altri diritti reali prescritte pei varj distretti del Tirolo nelle diverse epoche degli ultimi tempi..., Innsbruck, 1819 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CORSINI U., La proiezione sul territorio dell'ordinamento giudiziario del Tirolo del secolo scorso, , 1992 CORSINI U., Il Trentino nel secolo XIX, Rovereto, 1963 Cronologica sistematica compilazione di tutto ciò che concerne le steore, e la perequazione del Tirolo nell'anno 1793, Innsbruck 1793 Esposizione sommaria dei fondi provinciali, e degli affari relativi, Innsbruck, 1862 GRAMATICA G. A., Cento anni di cronaca giustiziaria dei circoli di Trento e Rovereto..., Rovereto, 1888 HAEMMERLE G., Manuale del codice civile universale austriaco..., Innsbruck, 1872 HASSLWANTER J., Cenni ulteriori del Dottor Hasslwanter sulle sovrane patenti 11 aprile 1851 relative all'esonero del suolo nel Tirolo e Vorarlberg, Innsbruck, 1851 Instruktion zur Ausführung der Vermessung mit Anwendung des Mesztiches behufs Herstellung neuer pläne für die Zwecke des Grundsteuerkatasters, Vienna 1907.

185

ISOTTI C., Libro fondiario (il), IN: Nuovo digesto italiano, a cura di M. D'AMELIO, vol. IV, Torino, 1938 MENESTRINA F. , Nuove provincie, IN: Nuovo digesto italiano, a cura di M. D'Amelio, vol. IX, Torino, 1939 Norma generale per tutte le locali commessioni steorali del Tirolo e delli due distretti principeschi di Trento e Bressanone per tenere in istato di continua evidenza tutti li catastri di steora rusticale. Tirolo, Trento 1805 ROMBOLI R., PANIZZA S., Ordinamento giudiziario, IN: Digesto delle discipline pubblicistiche, vol. X, Torino, 1995 STEINER A., I libri fondiari ed i libri di archiviazione nel diritto italiano; le ipoteche e gli altri diritti reali; la rinnovazione ipotecaria, Bolzano, 1934 VOLIE C., Esposizione dello stato attuale del censimento del Tirolo: secondo le relative patenti sovrane ed altre ordinanze, e secondo la Cronologica sistematica compilazione ecc. del 1793: con esempi e schiarimenti, Innsbruck 1828

Note (1) Patente sovrana 14 marzo 1817, "organizzazione dei Giudizj distrettuali", pubblicata in B. L. P. 1817, n. 51. (2) Notificazione della Commissione d'attivazione del potere giudiziario per il Tirolo e Vorarlberg del 29 novembre 1849, "relativa all'organizzazione delle nuove Autorità giudiziarie in questa Provincia", pubblicata in B. L. P. 1850 n. 1. (3) Cfr. A. CASETTI, "Guida storico- archivistica del Trentino", Trento 1961, p. 839. (4) Ordinanza dei Ministri dell'interno e della giustizia del 26 ottobre 1854, "risguardante l'attuazione degli Uffici distrettuali nel Tirolo e Vorarlberg", pubblicata in B. L. I. 1854, n. 280. (5) Già i "Principi fondamentali per le istituzioni organiche nei Dominii dell'Impero austriaco", pubblicati quale allegato al Viglietto di gabinetto di Sua Maestà l'Imperatore del 31 dicembre 1851 al Presidente dei Ministri, "Con cui gli vengono comunicati i principi fondamentali stabiliti per la legislazione organica dell'Impero...", pubblicato in B. L. I. 1852, n. 4, avevano comportato l'annullamento della Costituzione imperiale del 4 marzo 1849, con il ritorno dell'unione tra funzioni amministrative e giudiziarie a livello di giudizi distrettuali. (6) Legge 11 giugno 1868 "sull'ordinamento dei giudizi distrettuali", pubblicata in B. L. I. 1868, n. 59. (7) I nuovi giudizi distrettuali tirolesi sono attivati a partire dal 31 agosto 1868, con Ordinanza del Ministro della giustizia dell'11 agosto 1868, "sul giorno dell'attivazione dei nuovi Giudizi distrettuali (Preture)", pubblicata in B. L. I. 1868, n. 117. (8) R. D. 24 marzo 1923, n. 602, "contenente norme processuali per l'attuazione della nuova circoscrizione giudiziaria del Regno", pubblicato in G. U. 13 maggio 1923, n. 113. (9) R. ROMBOLI, S. PANIZZA, "Ordinamento giudiziario", in "Digesto delle discipline pubblicistiche", vol. X, Torino 1995. (10) Legge 27 novembre 1896 "colla quale sono emanate prescrizioni sulla nomina ai posti presso i giudizi, sulla organizzazione interna e sul regolamento d'affari degli stessi (legge di organizzazione giudiziale)", pubblicata in B. L. I. 1896, n. 217. (11) Ordinanza del 5 maggio 1897 del Ministro della giustizia "colla quale è emanato un nuovo regolamento d'affari per i giudizi di prima e seconda istanza", pubblicata in B. L. I. 1897, n. 112. (12) Pubblicata in B. L. I. 1849, n. 150.

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(13) Ordinanza dei Ministri dell'interno, della giustizia e delle finanze del 19 gennaio 1853, "Colla quale si pubblicano le sovrane Risoluzioni sulla sistemazione e sulle attribuzioni ufficiali degli Uffici distrettuali, delle Autorità di circolo e delle Luogotenenze, sulla sistemazione delle autorità giudiziarie...", pubblicata in B. L. I. 1853, n. 10. (14) Legge fondamentale dello Stato 21 dicembre 1867, "sul potere giudiziario", pubblicata in B. L. I. 1867, n. 144, la quale così recita: "L'amministrazione della giustizia sarà separata in tutte le istanze dall'amministrazione politica". (15) Cfr. U. CORSINI, "La proiezione sul territorio dell'ordinamento giudiziario del Tirolo del secolo scorso", Folgaria 1992, p. 6. (16) In materia penale si ha poi un'articolazione di competenze, la quale, fino alla metà XIX del secolo, contempla alcuni giudizi idonei a portare a termine l'intera inchiesta (i giudizi di Cavalese, Cles e Tione) ed altri giudizi competenti solo all'arresto dei sospettati ed all'assunzione dei rilievi informativi (tutti gli altri giudizi del Tirolo italiano); dal 1854 in poi si hanno giudizi con piena funzione inquirente e di istruzione del processo (i giudizi di Borgo, Cavalese, Cles, Primiero, Riva e Tione), e giudizi non inquirenti (tutti gli altri giudizi del Tirolo italiano), i quali devono trasmettere le denunce ai giudizi inquirenti, e devono fungere da organi sussidiari di questi ultimi nella fase istruttoria. (17) Cfr. U. CORSINI, "Il Trentino nel secolo decimonono", Rovereto 1963, pp. 216- 217. (18) A. STEINER, "I libri fondiari ed i libri di archiviazione nel diritto italiano; le ipoteche e gli altri diritti reali; la rinnovazione ipotecaria", Bolzano 1934, p. 8; la citazione utilizza il termine "mandamento", proprio dell'ordinamento giudiziario italiano, ma equivalente al concetto di distretto giudiziario. (19) Riportata in G. BENONI, "Delle formalità e solennità relative al titolo ed al modo di acquisizione e traslazione di diritti d'ipoteca e degli altri diritti reali prescritte pei varj distretti del Tirolo nelle diverse epoche degli ultimi tempi...", Innsbruck 1819, pp. 126- 132. (20) Patente sovrana del 28 giugno 1850, "con cui si pubblica... una legge organica sulle Magistrature giudiziarie...", pubblicata in B. L. I. 1850, n. 258. (21) Patente imperiale del 3 maggio 1853, "con cui si pubblica... una nuova legge sulla sistemazione interna di tutte le autorità giudiziarie e sulla trattazione degli affari presso le medesime", pubblicata in B. L. I. 1853, n. 81. (22) Legge valevole per la Contea principesca del Tirolo del 15 maggio 1869 "sulla insinuazione e trasformazione dei diritti ipotecari", pubblicata in B. L. P. 1869, n. 25. (23) Legge 17 marzo 1897 "concernente l'impianto di libri fondiari e l'assettamento interno degli stessi", pubblicata in B. L. P. 1897, n. 9. (24) Con la legge del 1897 entra in vigore anche in Tirolo la Legge imperiale del 25 luglio 1871 "sull'introduzione di una legge generale sui libri fondiari", pubblicata in B. L. I. 1871, n. 95. Il Tirolo è l'ultima tra le provincie ereditarie della Monarchia ad adottare il sistema del libro fondiario (cfr. R. SCHOBER, "Storia della Dieta tirolese. 1816- 1918", Trento 1987, pp. 29- 30). (25) Cfr. "Repertorio catastale per la Provincia di Trento...", a cura di R. CATTANI, L. CRISTOFOLINI, dattiloscritto inedito 2002. (26) Legge 1 agosto 1895 "sull'esercizio della giurisdizione e sulla competenza dei tribunali ordinari in affari civili", pubblicata in B. L. I. 1895, n. 111. (27) I comuni non sono evidenziati e compaiono insieme alle frazioni e ai luoghi minori, in quanto era ancora in atto la ricomposizione dell'organizzazione comunale come essa appariva alla data del 1805, cui erano seguiti gli accorpamenti del periodo italico.

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(28) Dispaccio della Commissione provinciale organizzatrice del 24 novembre 1854, "col quale viene pubblicato il prospetto de' comuni locali assegnati secondo l'organizzazione politica e giudiziaria della Contea principesca del Tirolo e del Vorarlberg a ciascun Distretto", pubblicato in B. L. P. 1854, n. 22. (29) Cfr. U. CORSINI, "Il Trentino nel secolo decimonono", Rovereto 1963, pp. 216- 217. (30) Cfr. F. MENESTRINA, "Nuove provincie", in "Nuovo digesto italiano", a cura di M. D'AMELIO, vol. VIII, Torino 1939, pp.1180- 1181. (31) Cfr. F. MENESTRINA, cit., p.1181. (32) Pubblicato in G. U. 7 luglio 1921, n. 159. (33) Cfr. A. CASETTI, cit., p. 841; F. MENESTRINA, cit., p. 1180; REGIO ESERCITO ITALIANO, COMANDO SUPREMO, SEGRETARIATO GENERALE PER GLI AFFARI CIVILI, "La gestione degli affari civili. Relazione", Fascicolo I, 31 dicembre 1916. L'attività del Segretariato generale per gli affari civili cessa in data 31 luglio 1919, cfr. la circolare del Segretariato generale per gli affari civili del 31 luglio 1919, n. 232- 43, pubblicata in REGIO ESERCITO ITALIANO, COMANDO SUPREMO, SEGRETARIATO GENERALE PER GLI AFFARI CIVILI, "La gestione degli affari civili. Documenti", Fascicolo XXII, 31 luglio 1919, pp. 128- 129. (34) Pubblicato in G. U. 7 luglio 1919, n. 160. (35) Istituito con R. D. 24 luglio 1919, n. 1251, pubblicato in G. U. 28 luglio 1919, n. 179. (36) Cfr. "Calendario almanacco per autorità ed uffici per l'anno 1921" [Trento 1921], p. 96. (37) Pubblicato in G. U. 28 ottobre 1922.

188 fondo Documentazione del Giudizio distrettuale di Fassa, 1824 - 1866

b. 1 (fascc. 11), fasc. 1

Soggetti produttori Giudizio distrettuale di Vigo di Fassa, 1817 maggio 1- 1923 giugno 30

Contenuto E' qui raccolta la documentazione prodotta dal Giudizio distrettuale di Fassa riguardante l'amministrazione della chiesa parrocchiale. In particolare si trovano atti relativi alle liquidazioni dei conti della chiesa, al salario e alla nomina dei sindaci ecc. e i conti consuntivi della cassa del distretto di Fassa da liquidarsi dal Capitanato del circolo di Trento. Al momento del riordino dell'archivio parrocchiale Fassa questi atti, che si presentavano raccolti in due mazzi, sono stati distinati ed estrapolati dal resto della documentazione della parrocchia.

Il fondo è strutturato in due serie.

189 serie 1 Atti amministrativi, 1824 - 1866

b. 1

Contenuto La serie è composta da una busta a sua volta strutturata in fascicoli.

17. b. 17. AA Atti amministrativi relativi alla chiesa parrocchiale di Fassa 1824 - 1866 Busta

17.1. b. 17. AA "Atti riferibili al patrimonio della chiesa parrocchiale di Fassa" 1826 - 1834 Supplica del sindaco della chiesa parrocchiale per ottenere il pagamento degli interessi su un capitale, specifica delle spese sostenute dal sindaco della chiesa parrocchiale, estratto del conto della chiesa del 1829/30, ecc. Fascicolo, cc. 6 Segnature precedenti: 2

17.2. b. 17. AA "Rimarchi e schiarimenti sopra i conti degli anni 1834/5, 1835/6, 1836/7, 1837/8, 1838/9" 1839 - 1841 Fascicolo, cc. 46 Segnature precedenti: 4

17.3. b. 17. AA "Atti riferibili alle entrate avventizie della chiesa parrochiale di Fassa" 1839 - 1843 Tra le entrate "avventizie" vi erano gli indennizzi della confraternita del SS. Sacramento alla chiesa parrocchiale per il lume, per il vino e per i paramenti della chiesa. Fascicolo, cc. 38 Segnature precedenti: 5

17.4. b. 17. AA "Atti riferibili alla liquidazione dei resti attivi [...]" 1830 - 1840 Fascicolo, cc. 27 Segnature precedenti: 6

190

17.5. b. 17. AA "Atti riferibili al salario dei sindaci" 1830 - 1839 Fascicolo, cc. 8 Segnature precedenti: 8

17.6. b. 17. AA "Atti riferibili alla domanda di riduzione di valuta" 1835 - 1838 Fascicolo, cc. 18 Segnature precedenti: 9

17.7. b. 17. AA "Inventarii della chiesa parrocchiale di S. G. Battista in Fassa" 1827 - 1836 Fascicolo, cc. 34 Segnature precedenti: 10

17.8. b. 17. AA "Atti riferibili alla liquidazione dei resti attivi della chiesa parrochiale di Fassa assunti negli anni 1841 e 1842" 1841 - 1843 Fascicolo, cc. 79

17.9. b. 17. AA "Chiesa parrocchiale di S. Giovanni. Atto relativo al conto pro 1858 e nomina di Gross Giorgio a nuovo sindaco" 1858 - 1860 Fascicolo, cc. 35

17.10 . b. 17. AA Evasione dei rendiconti della chiesa parrocchiale di Fassa 1824 - 1860 Evasione dei rendiconti degli anni 1823/24, 1828/29, 1839/40, 1843, 1845, 1849 - 1857, 1859. Fascicolo, cc. 108

17.11. b. 17. AA Atti relativi alla chiesa parrocchiale di Fassa 1830 - 1866 Esazione di interessi di capitali, cancellazione di capitali e interessi inesigibili, esazione di residui derivanti da resti attivi, liquidazione dei resti passivi, ecc. Fascicolo, cc. 90

191 serie 2 Sistemi preliminari e conti consuntivi, 1832 - 1841

fasc. 1

Contenuto La serie è composta da un fascicolo.

18. b. 18 - 19. AA Sistemi preliminari e conti consuntivi della cassa distrettuale 1832 - 1841 Fascicolo, cc. 37

192

Ente Consiglio di tutela di San Giovanni di Fassa 1921 gennaio 27

Luoghi San Giovanni (Vigo di Fassa, TN)

Archivi prodotti Fondo Consiglio di tutela di San Giovanni in Fassa, 01/01/1912 - 31/12/1912

Storia Il Consiglio di tutela per i comuni riuniti di Vigo, Pozza e Pera, fu costituito a S. Giovanni di Fassa il 27 gennaio 1912 alla presenza del giudice distrettuale di Fassa.

Funzioni, occupazioni e attività Il Consiglio di tutela veva lo scopo di appoggiare il Giudizio pupillare e la Lega di Provvidenza per la gioventù per il Tirolo e Vorarlberg a beneficio della gioventù di Fassa "bisognosa di protezione" (fanciulli forestieri immigrati, fanciulli trascurati e con educazione carente sia dal punto di vista spirituale che morale) esercitando un'attività istruttiva, di sorveglianza e informativa. (1)

Struttura amministrativa Il consiglio era composto da tre rappresentanti dei comuni, da tre sacerdoti delegati dal parroco e da tre dirigenti delle scuole del circondario. Nella seduta costitutiva del 1912 i membri del consiglio nominarono presidente don Antonio Bond, vicario parrocchiale di Fassa, e vicepresidente Giovanni Battista Runggaldier, capocomune di Pera.

Note (1) Cfr. ACTF, "Atti costitutivi e carteggio", fasc. 19.

193 fondo Consiglio di tutela di San Giovanni in Fassa, 1912

fasc. 1

Soggetti produttori Consiglio di tutela di San Giovanni di Fassa, 1921 gennaio 27

Contenuto Vista l'esiguità della documentazione dell'archivio del Consiglio di tutela di S. Giovanni di Fassa si è ritenuto opportuno conservare l'atto costitutivo e il carteggio in un'unica serie.

194 serie 1 Atti costitutivi e carteggio, 1912

fasc. 1

Contenuto La serie è composta da un fascicolo.

19. b. 18 - 19. AA Atto costitutivo e carteggio 1912 Atto costitutivo con allegate le procure dei rappresentanti comunali, il modello dello statuto e le istruzioni per i consigli di tutela; carteggio relativo a casi di tutela. Fascicolo, cc. 13

195

Ente Unione fassana 1947 - [1956]

Luoghi San Giovanni (Vigo di Fassa, TN)

Archivi prodotti Fondo Unione fassana di San Giovanni in Fassa, 01/01/1906 - 31/12/1956

Storia Il primo tentativo di attivare l'associazione denominata Unione fassana, con sede a S. Giovanni di Fassa, fu fatto il 17 aprile 1906 con l'approvazione dello statuto da parte della Luogotenenza per il Tirolo e Vorarlberg in base alla legge sulle associazioni del 15 novembre 1867 n. 103. Questo sodalizio però fu di breve durata, infatti venne sciolto il 21 maggio 1910 con dispaccio n. 33511 della Luogotenenza di Innsbruck e dall'assenza di documentazione nell'archivio per questo periodo si può supporre che non abbia nemmeno dato inizio alla sua attività. Dopo un secondo tentativo di ricostruzione, effettuato nel 1919, finalmente la società di costituì nel primo semestre del 1947. Il 17 giugno 1947 si tenne infatti nel ricreatorio di S. Giovanni la prima assemblea dei soci nel corso della quale fu presentato uno schema di statuto.

L'associazione di proponeva di "fare del bene ai cittadini della valle di Fassa nel campo culturale, assistenziale e morale". Assunse subito una netta posizione filotrentina in contrapposizione alla politica che "sotto il pretesto del carattere ladino della popolazione fassana" diffondeva programmi antiitaliani e idee separatiste. (1) L'attività svolta dai soci si tradusse nell'istituzione di una biblioteca, nell'organizzazione di conferenze sui problemi dell'agricoltura e della zootecnia, nella costituzione di alcune coltivazioni sperimentali della patata e nel finanziamento per l'invio di bambini poveri e bisognosi alle colonie estive marine. Non si hanno notizie sulla cessazione ufficiale dell'Unione ma si può ipotizzare che dopo il 1956, anno a partire dal quale non si sono trovati altri documenti nell'archivio, l'attività della stessa si concluse.

Note (1) Cfr. AUF, "Carteggio e atti", fasc. 23.

196 fondo Unione fassana di San Giovanni in Fassa, 1906 - 1956

reg. 1, fasc. 5

Soggetti produttori Unione fassana, 1947 - [1956]

Contenuto L'archivio è strutturato in tre serie dalle quali traspare la storia e l'attività dell'associazione anche se non sono stati rinvenuti i registri dei verbali della direzione e dell'assemblea dei soci nonostante fossero previsti dallo statuto. Si può ipotizzare la presenza di questa documentazione nell'archivio della parrocchia di Fassa in quanto il parroco in questa associazione copriva la carica di assistente ecclesiastico e aveva messo a disposizione dei soci una sala del ricreatorio per le riunioni.

197 serie 1 Statuti, 1906 - [1947]

fasc. 1

Contenuto La serie si compone di un fascicolo.

20. b. 20 - 25 Statuti 1906 - [1947] Abbozzo dello statuto e statuto approvato (1906) con due esemplari a stampa; statuto dattiloscritto e tre esemplari a stampa [1947]. Fascicolo, cc. 45

198 serie 2 Protocolli degli esibiti, 1948 - 1955

reg. 1

Contenuto La serie è formata di un registro.

21. b. 20 - 25. AA "Unione fassana. Protocollo corrispondenza dal 2.1.1948 al ***" 1948 gennaio 2 - 1955 settembre 17 Registro, legatura in carta, cc. 22 n.n.

199 serie 3 Carteggio e atti, 1919 - 1956

fascc. 4

Contenuto La serie è composta da quattro fascicoli.

22. b. 20 - 25. AA Corrispondenza 1919 - 1956 Per gli anni 1948 - 1955 gli atti sono numerati secondo il protocollo in AUF, "Protocolli degli esibiti", reg. 21. Fascicolo, cc. 453

23. b. 20 - 25. AA Carteggio e atti 1947 - 1954 Relazione su una riunione del consiglio comunale di Vigo di Fassa, programma dell'attività dell'Unione, documentazione relativa ai libri per la biblioteca, documentazione relativa alle colonie estive, ecc. Fascicolo, cc. 111

24. b. 20 - 25. AA Fatture 1948 - 1955 Fascicolo, cc. 200

25. b. 20 - 25. AA Cartelle sanitarie 1953 Cartelle sanitarie di bambini frequentanti le scuole elementari. Fascicolo, cc. 23

200