di Provincia di ______

R.O.B.I. srl

EMAS - Reg. CE 1221/2009

DICHIARAZIONE AMBIENTALE 2013

GESTIONE AMBIENTALE

VERIFICATA

REG. N° IT-000886

R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 2 di 92

Il presente documento costituisce la terza “Dichiarazione Ambientale” della R.O.B.I. srl di Treviolo (BG) redatta secondo quanto stabilito dall’ultimo aggiornamento in materia, emanato con Regolamento CE 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS). Essa permette di fornire informazioni utili per la comprensione e la valutazione dell’attività svolta dall’azienda rivolta verso uno sviluppo durevole e sostenibile. La protezione dell’ambiente è un impegno che coinvolge tutta l’Organizzazione della R.O.B.I. srl e chi per essa opera. Il nostro approccio attivo e preventivo nei riguardi della tutela ambientale va oltre il rispetto delle disposizioni regolamentari pertinenti in materia ambientale e ci ha permesso di ottenere e mantenere la certificazione Ambientale secondo la Norma UNI EN ISO 14001:04. Il principale riconoscimento per la R.O.B.I. srl è constatare negli anni l’aumento continuo degli operatori dei settori coinvolti (industrie ed artigiani) che si rivolgono a noi e ritornano ogni anno a richiedere il nostro intervento per lo smaltimento dei propri rifiuti. Il nostro impegno in campo ambientale si concretizza ogni giorno in quanto i nostri servizi vengono svolti con serietà e soddisfazione da parte dei ns. clienti, portando un prezioso contributo al riutilizzo di risorse naturali che altrimenti andrebbero sprecate e potrebbero essere causa di gravi danni ambientali. Il presente documento consente di facilitare la comprensione del nostro lavoro e permettere a chi legge di constatare gli sforzi compiuti dalla nostra organizzazione per la salvaguardia delle risorse naturali e per migliorare continuamente le proprie prestazioni in campo ambientale anche rispondendo alle sollecitazioni delle parti esterne interessate. Il controllo sistematico dei rifiuti ritirati ed inviati al riutilizzo, ed il controllo di tutto il ciclo lavorativo (certificato secondo la Norma UNI EN ISO 9001-2008) è la nostra forza e costituisce la migliore garanzia di qualità ambientale integrata che possiamo offrire a tutte le parti interessate alla nostra attività. Lo scopo ultimo di questo percorso e della nostra dichiarazione è quello di consolidare un rapporto con le autorità locali e il territorio circostante fondato sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca.

Treviolo, luglio 2013

Roberto Rampello R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 3 di 92

INDICE

1. LA SOCIETA’ ...... 6 2. LA POLITICA INTEGRATA PER LA QUALITA’ E L’AMBIENTE...... 9 3. IL SITO PRODUTTIVO ...... 12 3.1 VALUTAZIONI SULL’ANDAMENTO DEL MERCATO ...... 13 3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 14 3.2 INQUADRAMENTO URBANISTICO...... 15 3.3 VINCOLI PRESENTI ...... 17 4. L’ATTIVITA’ E IL PROCESSO ...... 18 4.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL’INSEDIAMENTO ...... 18 4.2 DESCRIZIONE DELLE AREE DI STOCCAGGIO ...... 19 FOTO N. 8 LABORATORIO CHIMICO...... 24 4.3 ATTIVITA’ DELL’IMPIANTO ...... 25 4.3 ATTIVITA’ DELL’IMPIANTO ...... 25 4.4 MODALITA’ DI STOCCAGGIO DEI RIFIUTI ...... 29 4.5 LA GESTIONE DEL CENTRO DI STOCCAGGIO ...... 37 4.6 LA RACCOLTA E IL TRASPORTO ...... 40 4.7 LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO ...... 42 5. STRUTTURA ORGANIZZATIVA E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ...... 43 5.1 COMUNICAZIONI CON L’ESTERNO ...... 48 6. GESTIONE DELLA SICUREZZA E DELLE EMERGENZE ...... 49 6.1 EMERGENZE SUPERATE ...... 51 7. IMPATTI AMBIENTALI DELL’ATTIVITÀ ...... 52 7.1 CRITERI DI IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE ...... 53 7.2 SIGNIFICATIVITÀ DEGLI IMPATTI E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ...... 54 7.3 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ED INDIRETTI ...... 55 7.3.1 Aspetto visivo ...... 55 7.3.2 Utilizzo risorse naturali ...... 55 7.3.3 Trasporti indotti ...... 59 7.3.4 Emissioni in atmosfera ...... 59 7.3.5. Odori ...... 61 7.3.6. Emissioni sonore ...... 61 7.3.7. Scarichi idrici...... 66 7.3.8. Produzione e gestione rifiuti ...... 68 7.3.9. Detenzione ed utilizzo Sostanze Pericolose ...... 74 7.3.10 Alterazioni del suolo e della falda ...... 75 7.3.11 Policlorobi-trifenili: ...... 77 R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 4 di 92

7.3.12 Amianto: ...... 77 7.3.13 Clorofluorocarburi: ...... 78 7.3.14 Vibrazioni: ...... 78 7.3.15 Sorgenti radioattive: ...... 78 7.3.16 Campi elettromagnetici: ...... 78 7.3.17 Ecosistemi e biodiversità: ...... 78 7.3.18 Impatti ambientali indiretti: ...... 79 8. MONITORAGGI AMBIENTALI ...... 80 8.1 INDICI DI PRESTAZIONE ...... 81 9. PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE ...... 84 10. PRINCIPALE LEGISLAZIONE APPLICABILE ...... 86 11. GLOSSARIO E ACRONIMI ...... 88 12. INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO E DIVULGAZIONE ...... 92 13. SCADENZA E VALIDITA’ DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE ...... 92

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INDICE DEGLI ELENCHI

Elenco fotografie Pag. Elenco delle tabelle Pag.

1 Esterno del sito 12 1 Elenco delle certificazioni volontarie 6 Nuova copertura in Elenco dei provvedimenti 2 13 2 7 acciaio/policarbonato autorizzativi Destinazione d’uso del territorio 3 Visione generale dell’impianto 18 3 17 circostante Particolare prospettiva dell’area 4 19 4 Arre circostanti soggette a vincoli 17 serbatoi Caratteristiche serbatoio area 5 20 serbatoi 5 Parco serbatoi 21 Caratteristiche serbatoi area 6 22 solventi 6 Serbatoi per solventi 22 7 Caratteristiche serbatoi area 5 23

7 Serbatoi area 5 24 8 Volumi di stoccaggio dei rifiuti 29

8 Laboratorio chimico 24 9 Automezzi di proprietà aziendale 41

Quadri di comando e area pompe di 9 31 10 Km percorsi 42 travaso 10 Camera calda per oli vegetali 32 11 Quantità di rifiuti trasportati 42 11 Centrifughe di trattamento 34 12 Indice delle istruzioni operative 47 12 Impianto disidratazione fanghi 35 13 Indice delle procedure operative 47 13 Pressa idraulica 36 Scala della significatività degli 14 53 14 Area stoccaggio in colli 40 impatti ambientali Elenco delle figure 15 Risultati dell’A.A.I. 54 1 Localizzazione rispetto a Treviolo 16 16 Approvvigionamenti di risorse 56 2 Inquadramento geografico e viario 16 17 Valori riscontrati all’emissione E1 60 Elenco delle tavole 18 Sorgenti di emissioni sonore 62 1 Sito produttivo R.O.B.I. srl 8 19 Punti di misura esterni 63 Elenco dei grafici 20 Risultati indagine fonometrica 63-64 Caratteristiche scarichi idrici da 1 Produzione energia elettrica 43 21 66 acque da dilavamento piazzali 2 CO2 non immessa in atmosfera 43 22 Produzione rifiuti da man.automezzi 68 3 Consumo di gasolio 56 23 Prod. fanghi da lavaggio automezzi 68 Principali categorie di rifiuti e loro 4 Consumo di energia elettrica 57 24 69 classi di pericolo 5 Consumo di acqua 57 25 Rifiuti in ingresso all’impianto 71 6 Consumo di metano 58 26 Analisi delle acque di falda 74-75 7 Andamento flusso di rifiuti 71 27 calcolo degli indici di efficienza 80 8 Percentuale di rifiuti recuperati 72 28 Principale legislazione applicabile 85 R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 6 di 92

1. LA SOCIETA’ La Società, nata nel 1988, opera nel settore del trasporto, stoccaggio temporaneo e smaltimento di rifiuti, i cui codici NACE relativi si possono identificare nei nn. 38.3 – 49.41.. Il servizio è rivolto principalmente alla piccole e medie imprese, ad autofficine, carrozzerie, elettrauto, autolavaggi, localizzati prevalentemente nella zona della provincia di Bergamo, e province limitrofe. La ROBI Srl è regolarmente iscritta all’Albo Nazionale delle Imprese che effettuano la Gestione dei Rifiuti. In particolare, per l’attività di trasporto dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi sono impiegati solo automezzi idonei al trasporto di rifiuti, ciascuno omologato da una specifica perizia tecnica ed igienico sanitaria; i trasporti possono avvenire anche in regime di ADR (trasporto di sostanze pericolose), per il quale tutti gli autisti dell’azienda sono abilitati (patente ADR). L’esercizio dell’attività di stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi provenienti da terzi è autorizzato dalla Regione Lombardia. Nel 2004, a coronamento di un percorso iniziato dal 2001, la R.O.B.I. srl ha ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9001:2000 e la Certificazione del Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001:2004.

STATO AUTORIZZATIVO / CERTIFICATIVO DEL SITO Tab. 1 Elenco delle certificazioni volontarie

Norme di riferimento Ente certificatore Estremi n. certificato e data di emissione Scadenza

UNI EN ISO CERT-09696-2001-AQ-MIL-SINCERT DNV 03.DIC. 2015 9001:2008 del 16/11/2009

UNI EN ISO CERT-336-2001-AQ-MIL-SINCERT DNV 03.DIC. 2013 14001:2004 del 16/04/2009

Reg. 1221/09 DNV/APAT IT N.000886 del 15/11/2011 26/10/ 2013

Nel corso del 2013 la ns. azienda è stata oggetto di verifiche ispettive da parte di enti esterni. Nei giorni 12 e 26 febbraio ARPA di Bergamo, competente per territorio, ha condotto un’estesa ispezione per verificare la conformità della realtà aziendale con le prescrizioni prevista dall’atto autorizzativo AIA. I tecnici di ARPA hanno constatato la piena applicazione di tutte le prescrizioni e del piano di monitoraggio, rilasciando una dettagliata relazione datata 27 marzo 2013. I controlli al ns. sito vengono condotti anche dai consorzi a cui siamo associati. Il 15 marzo 2013 un ispettore incaricato dal CONOE (il consorzio degli oli vegetali), ha effettuato un sopralluogo mirato in particolar modo alla verifica della conformità degli automezzi e della gestione dello stoccaggio. Anche in questo caso l’esito dell’ispezione è stato di piena soddisfazione. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 7 di 92

Tab..2 Elenco dei provvedimenti autorizzativi

Settore Norma di riferimento Ente Estremi del provvedimento Scadenza Note e considerazioni

Aria Autorizzazione emissioni in atmosfera

autorizzazione del comune di Treviolo allo Acqua Tutte queste autorizzazioni sono confluite nell’Autorizzazione Integrata Ambientale in quanto scarico in pubblica fognatura l’impianto della R.O.B.I. srl rientra negli impianti IPPC ai sensi del

Rifiuti Autorizzazione realizzazione ed esercizio centro smaltimento e recupero rifiuti pericolosi e non

V.I.A. D.P.R. 12/04/1996, art. 7 Regione D.g.r. n° 11516 del 11/07/2003 - Giudizio di compatibilità ambientale

Pratica N. 75883 prot. 12540 Antincendio CPI VVF Bergamo 17/09/2017 CPI integrato con nuova tettoia in policarbonato e del 17/10/2012 sorgente di Ni 63 del laboratorio

Autorizzazione Integrata AIA Provincia D.D. 1362 del 03/07/2013 03/07/2021 Rinnovo dell’AIA 7128/07 Ambientale scaduta il 28/06/2013 (*)

ALBO NAZI TRASPORTO D.M. 406/1998 GESTORI Aut. N. MI02393 del 11/05/2011 11/05/2016 Categorie iscritte: 1F, 4E, 5C, 8F RIFIUTI

(*) la nuova AIA recepisce anche delle modifiche sostanziali richieste dall’azienda, che, una volta realizzate saranno oggetto di dettagliata descrizione nel successivo aggiornamento della Dichiarazione Ambientale. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 8 di 92

Tavola 1 Sito produttivo R.O.B.I. srl

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2. LA POLITICA INTEGRATA PER LA QUALITA’ E L’AMBIENTE

Il principale interesse della R.O.B.I. srl è garantire l’assoluta ecocompatibilità della propria attività indirizzata al recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi attraverso il recupero nei consorzi di filiera. La nostra società è fermamente convinta della necessità e dell’importanza di offrire a tutte le parti interessate le più ampie garanzie in termini di efficienza ambientale, conformità legislativa, affidabilità e continuità del servizio. Questa missione può essere assolta attraverso un controllo serio e permanente del servizio offerto. Per questo il nostro impegno deve essere rivolto al mantenimento delle certificazioni dei sistemi di gestione aziendale secondo le Norme ISO 9001 e 14001 con un Sistema Integrato Qualità e Ambiente, efficace strumento di gestione delle attività aziendali. Questi sistemi ci permettono anche di ottenere continui miglioramenti delle nostre prestazioni e della nostra efficienza ambientale e sono quindi gli strumenti adeguati per perseguire questa nostra politica. Al fine di ottimizzare i processi di comunicazione ed i rapporti con tutte le parti interessate, fattore critico di sviluppo per la nostra tipologia di attività, la direzione garantisce il proprio impegno per l’ottenimento ed il mantenimento nel tempo della registrazione del nostro sito produttivo di Treviolo secondo il Regolamento EMAS 1221/2009. Nel dettaglio gli impegni della società per il Sistema di Gestione della Qualità sono definiti nelle propria POLITICA PER LA QUALITA’ E L’AMBIENTE che riportiamo integralmente nelle due successive pagine. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 10 di 92

POLITICA PER LA QUALITA’ E L’AMBIENTE

Consolidare la propria posizione nello svolgimento di servizi di raccolta, movimentazione, trasporto e smaltimento di rifiuti, ed operare nella tutela della salute e dell'ambiente rappresentano gli obiettivi generali prioritari della ROBI Srl. E' pertanto politica della Società soddisfare le esigenze e le aspettative del Cliente, nel rispetto delle leggi ambientali pertinenti. La prima esperienza di certificazione in materia di Qualità e Ambiente ha consentito a tutti gli operatori aziendali di maturare la consapevolezza che non basta attestarsi sulla linea di base, occorre invece ricercare il miglioramento continuo della propria posizione, soprattutto attraverso azioni preventive. L'Amministratore della ROBI Srl ritiene strategico per l'Azienda conseguire la completa coerenza alle norme UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004, Reg.CE 1221/2009 ed a tale scopo formula le seguenti direttive : coinvolgere tutto il personale dipendente nella ricerca del miglioramento dei processi aziendali, per assicurare con sempre maggiore confidenza la Qualità e la protezione dell'ambiente; adempiere ad ogni prescrizione legislativa applicabile e ad ogni prescrizione imposta dagli enti ufficiali di controllo e di autorizzazione; mantenere a livello elevato la formazione, la informazione e l'addestramento del personale; individuare precocemente le non conformità ed intervenire rapidamente con azioni correttive; mantenere la disponibilità al dialogo ed alla collaborazione verso i clienti, gli Enti Pubblici, la comunità locale e le altre parti interessate; stimolare gli interventi di carattere preventivo in ogni settore ed in particolare migliorare la sicurezza per gli operatori interni ed esterni adottando tutte le novità tecnologiche applicabili e valutando i suggerimenti derivanti dagli stessi lavoratori che sono coinvolti in prima persona nello svolgimento della parte operativa della ns. impresa; formalizzare le regole che disciplinano gli aspetti critici dell'attività, intervenendo con misure organizzative, tecniche e procedurali, con impegno rinnovato, a partire dalla prima documentazione del Sistema Integrato; adeguare prontamente il Sistema Integrato alle nuove esigenze del Cliente ed ai nuovi obblighi ambientali; R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 11 di 92

controllare in modo efficace e sempre più efficiente il servizio reso al Cliente e lo stato di tutela della collettività.

L'Amministratore ROBI Srl, tenuto conto della realtà aziendale, ritiene che tali direttive debbano applicarsi per il conseguimento dei seguenti obiettivi generali : migliorare l'efficienza della struttura; migliorare la gestione di tutte le risorse aziendali; mantenere l'attenzione verso le nuove tecnologie disponibili, atte alla riduzione dei consumi di materie prime, energia e risorse naturali ed alla minimizzazione di rifiuti, scarichi ed emissioni; migliorare l'immagine aziendale verso i Clienti, il pubblico e le altre parti interessate; aumentare la confidenza dei Clienti verso il servizio offerto dalla Società; mantenere a livello elevato i rapporti con la Pubblica Amministrazione; aumentare la competitività nei confronti della concorrenza; ridurre gli impatti ambientali, sempre assicurando il rispetto della normativa vigente; migliorare il livello di protezione della salute, attraverso l'adozione di cautele efficaci;

Obiettivi e traguardi specifici per la Qualità e per l'Ambiente sono definiti in sede di riesame periodico della Direzione.

Ciò premesso, l'Amministratore ha il compito di aggiornare la Politica aziendale e provvedere alla sua diffusione interna ed esterna. In particolare, la Politica aziendale è disponibile al pubblico. Il Responsabile del Sistema Integrato ha il compito di coinvolgere il personale, a tutti i livelli, sul problematiche di Qualità e Ambiente. Ogni gestore di processo ha il compito di supervisionare l’attuazione della Politica aziendale nell’ambito delle attività di competenza. Tutto il personale ha il compito di agire coerentemente a quanto definito nella Politica aziendale.

ROBI Srl L'AMMINISTRATORE (Dr. Roberto Rampello)

Politica per la qualità e l’ambente REV. 04 del 02/07/2013

Periodicamente e nell’ambito dei riesami annuali l’azienda riconsidera anche la propria politica verificandone l’attualità e apportandone, nel caso, le dovute modifiche.

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3. IL SITO PRODUTTIVO

L’impianto di R.O.B.I. srl sorge nel Comune di Treviolo, provincia di Bergamo, nella posizione evidenziata nelle figure 1 e 2 di pag. 16. L’area dell’impianto, si estende su un’area di circa 7000 m2, di cui 3155 m2 di superficie coperta; l’area scoperta interessata dalle attività produttive è interamente impermeabilizzata. La planimetria generale dell’impianto è riportata nella tav. 1 di pag. 8.

Foto. n.1 esterno del sito

Per migliorare la viabilità interna ed avere maggior spazio a disposizione per la movimentazione dei rifiuti e le manovre degli automezzi, la società ha acquisito l’area antistante al sito per destinarla a parcheggio dei propri automezzi. Al momento la realizzazione della nuova area di parcheggio è in via di completamento e si renderà indispensabile quando all’interno del sito della R.O.B.I. srl, verranno realizzati i nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, autorizzati con la nuova AIA 1362/2013.

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Foto. n.2 copertura in acciaio/policarbonato

3.1 VALUTAZIONI SULL’ANDAMENTO DEL MERCATO

Come già riportato nella precedente edizione della D.A., continua il difficile momento che l’economia italiana sta affrontando. Nonostante questo la R.O.B.I. srl è pronta per affrontare importanti investimenti in impianti di trattamento che comporteranno la possibilità di chiudere il processo di trattamento delle emulsioni oleose che oltre alla separazione della frazione oleosa recuperabile, già attiva, anche alla depurazione completa delle acque di separazione con la possibilità di scarico diretto nella pubblica fognatura. Questo aspetto comporterà oltre ad una ottizzazione del processo di trattamento anche una sensibile riduzione di autocarri pesanti che transiteranno nel comune di Treviolo in direzione delle principali arterie di comunicazione, Nel 2012 la percentuale di rifiuti recuperati ha avuto una flessione rispetto al 2011 del 13 %, le valutazioni condotte sui dati dei primi 6 mesi del 2013 denotano un rallentamento della contrazione attestandosi sui dati del 2012. Nonostante il valore assoluto dei rifiuti ritirati sia in decrescita la % della frazione inviata al recupero nei primi 6 mesi del 2013 è stata la migliore in assoluto dal 2004, anno di inizio delle attività dell’impianto registrato EMAS.

I grafici con i dati statistici sono trattati nel paragrafo dedicato al punto 7.8.3.2. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 14 di 92

3.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’impianto è sito in Via degli Assini, 44 nel comune di Treviolo in Provincia di Bergamo, a nord – est rispetto al centro abitato e in prossimità del confine del comune di . Treviolo è un centro della pianura a ridosso delle prime propaggini collinari a Sud- Ovest della città di Bergamo con cui è confinante. La superficie territoriale del comune è di circa 9 Km2 ed è situato a circa 220 m sul livello del mare. Confina con i comuni di Bergamo a nord-ovest ed, in senso orario, , , , Bonate Sopra e Curno. Da un punto di vista cartografico il comune di Treviolo è compreso nelle due sezioni della Carta Territoriale della Regione Lombardia (CTR), a scala 1:10.000, “C5a3” e “C5b3”).

Il sottosuolo del comune di Treviolo è caratterizzato da depositi ghiaiosi-ciottolosi immersi in abbondante matrice argillosa pedogenizzata. La superficie è estremamente urbanizzata, ha una morfologia pianeggiante, denota assenza di pietrosità ed è coltivata usualmente a frumento, mais, soia, ma anche utilizzata a prato permanente e talora incolta. Il substrato è costituito da ghiaie e ciottoli mediamente alternati di natura eterogenea (gneiss, conglomerati, arenarie, graniti, calcari), ricoperti da limi e argille su cui si è evoluto il suolo. Nonostante l’area su cui sorge l’impianto fosse precedentemente destinata a zona agricola, l’utilizzo pratico era condizionato da un drenaggio non sempre buono e da un’elevata percentuale di limo ed argilla nell’orizzonte superficiale.

Dal punto di vista delle acque superficiali, in stretta correlazione con l’impianto, è la roggia Serio Inferiore, del tutto artificiale e che scorre al fianco del sito.

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Per quanto riguarda le acque di falda: - dalla carta piezometrica si rileva che la falda si trova ad una quota piezometrica tra 170 e 180 m s.l.m.,

- dalla carta della profondità della falda si rileva che la falda è a una profondità di circa 70 m

- dalla carta del grado di vulnerabilità della falda si rileva che l’area in cui è sito l’impianto è classificata “B2” per la presenza concomitante di una spessa coltre impermeabile superficiale e una falda molto profonda

- dalla planimetria di posizionamento delle sezioni idrogeologiche e dei pozzi si rileva che nel comune sono presenti 5 pozzi (n°334, n°335, n°336, n°337, n°338). Nessuno dei cinque interessa l’area del centro rifiuti.

- Per il controllo sistematico dei potenziali impatti sulle acque di falda dovuto alle attività dell’azienda, sono state realizzati due piezometri all’interno del sito della R.O.B.I. srl. I controlli vengono effettuati con cadenza semestrale.

La profondità della falda e l’assenza di pozzi a consumo umano nelle immediate vicinanze permettono di affermare che non vi è pericolo di contaminazione della falda anche in casi di eventi accidentali non prevedibili. L’area in esame non rientra tra le Alluvioni recenti, né tra le Alluvioni antiche del fiume più vicino che è il Brembo, troppo distante e in un piano campagna decisamente inferiore perché il sito possa essere interessato da un’inondazione di questo corso d’acqua. Data la conformazione della rete di canali irrigui si può escludere anche un allagamento dell’area a causa di questi corpi idrici.

3.2 INQUADRAMENTO URBANISTICO

L’area in oggetto si trova a circa 3 km da Bergamo ed è prossima ad una serie di arterie stradali che rendono agevole il suo raggiungimento ed il suo collegamento con le principali infrastrutture della zona. Le principali direttrici viabilistiche sono: - SP EX SS 470 dir. a circa 1 km a Ovest (la direttrice conosciuta come Dalmine-Villa D’Almè) che recentemente ha visto il completamento del raddoppio delle corsie nel tratto compreso tra Treviolo e l’ingresso all’autostrada A4, agevolando i trasporti dei ns. automezzi in direzione di Milano. - SP EX SS 671 immediatamente a nord dell’area in esame, parte integrante dell’asse interurbano della città di Bergamo - A4, l’innesto all’autostrada è a circa 4 Km al casello di Dalmine. L’area su cui sorge l’impianto è parte di un piano di Lottizzazione di iniziativa privata denominato EP7 ed approvato, in variante al Piano Regolatore Generale con deliberazione consiliare n°61 del 29/11/2001. Il PGT attualmente in vigore nel Comune di Treviolo risale al 2009. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 16 di 92

L’area dell’impianto era classificata area E1 “agricola specializzata”; a seguito di adozione di variante è classificata come zona D2 “Espansione produttiva EP7”. L’impianto è classificato al mappale 2881.

Fig. 1 : Localizzazione impianto rispetto al Comune di Treviolo

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Tab.3 Tabella della destinazione d’uso del territorio circostante (R = 500 m)

Destinazioni Distanza minima dal Note

d’uso principali perimetro del complesso

Produttiva 0 m Confinanti con il sito o dell’area

Residenziale 250 m

l PRG vigentePRG l i Agricola 0 m Confinanti con il sito

Aree miste > 500 m

secondo Destinazione d’us Attività ricettive 200 m

3.3 VINCOLI PRESENTI

Nei pressi dell’azienda non sono presenti località di interesse culturale o turistico, aree protette o parchi, aree agricole.

Tab. 4 Tabella delle aree soggette a vincoli ambientali nel territorio circostante (R = 500 m)

Distanza minima del vincolo dal Tipo di vincolo Note perimetro del complesso

Aree protette > 500 m -

Paesaggistico > 500 m -

Architettonico > 500 M -

Archeologico > 500 M -

Demaniale > 500 M -

Fasce fluviali - PAI > 500 M - Idrogeologico

Siti di interesse comunitario > 500 m -

Altro > 500 m -

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4. L’ATTIVITA’ E IL PROCESSO

4.1 DESCRIZIONE GENERALE DELL’INSEDIAMENTO

L’intera area dedicata all’attività di gestione rifiuti (escludendo quindi le aree interne destinate a verde) è ricoperta da platea in cls. trattata in modo da renderla sostanzialmente impermeabile. In particolare la zona di deposito delle batterie contenenti acido solforico è ulteriormente trattata con resine antiacido. L’area è servita da idoneo sistema di raccolta delle acque meteoriche e risponde a tutti i disposti previsti dalle norme vigenti. L’insediamento, dal punto di vista costruttivo, è suddiviso in tre aree prevalenti : 1) Area serbatoi; 2) Area Capannone a “T” 3) Area Uffici. Un sistema di viabilità adeguato è a servizio degli automezzi per le manovre necessarie all’attività di carico e scarico dei rifiuti. Una pesa è installata all’ingresso dell’impianto. L’area è completamente recintata con struttura di altezza pari a 2,5 m.

Foto n. 3 visione generale dell’impianto R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 19 di 92

4.2 DESCRIZIONE DELLE AREE DI STOCCAGGIO

Le aree di stoccaggio si possono suddividere in due tipologie: il parco serbatoi, e le aree di stoccaggio dei rifiuti solidi in colli e/o in cassoni, queste ultime sono tutte all’interno del capannone.

AREA SERBATOI

Serbatoi per gli oli esausti/emulsioni oleose esauste Per quanto disposto all’art.1 del D.Lgs n°95/92 le emulsioni oleose esauste sono equiparate agli oli usati. Pertanto, di seguito, ambedue le tipologie di rifiuti saranno indicate come oli esausti. L’area destinata allo stoccaggio degli oli esausti rispetta tutti i dettami previsti dall’allegato C del D.M. 392/96. Sono presenti n°15 serbatoi per lo stoccaggio di oli esausti, emulsioni oleose e rifiuti liquidi, ed un serbatoio (n° 99) dedicato esclusivamente allo stoccaggio di oli contaminati e non idonei ad essere inseriti nella filiera del COOU. Di seguito si riporta tabella riassuntiva con le caratteristiche tecniche dei serbatoi di stoccaggio di oli, emulsioni e rifiuti liquidi:

Foto n.4 particolare prospettiva dell’area serbatoi

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Tab. 5 - Caratteristiche serbatoi

Potenzialità Altezza Potenzialità Sigla Diametro (m) geometrica (mc) (m) reale (mc)

1 120 4.5 6.75 108 2 120 4.5 6.75 108 3 120 4.5 6.75 108 4 35 3 6.05 31.5 5 35 3 6.05 31.5 6 35 3 6.05 31.5 7 35 3 6.05 31.5 8 35 3 6.05 31.5 9 15 2 6.05 13.5 10 15 2 6.05 13.5 11 15 2 6.05 13.5 12 15 2 6.05 13.5 13 15 2 6.05 13.5 14 (°) 15 2 6.05 13.5 99 35 3 6.05 31.5

Tutti i serbatoi sono fissi, realizzati in acciaio inox 404, fuori terra, a tetto fisso ed equipaggiati con: - indicatori esterni di livello, boccaporti per la misura manuale del relativo livello alle varie altezze e per la campionatura del liquido contenuto;

- idonee chiusure, passi d’uomo-flange, per impedire la fuoriuscita del contenuto;

- dispositivo di troppo pieno collegato con le pompe di carico;

- scarico di fondo con valvola per il drenaggio dell’acqua eventualmente presente;

I tre serbatoi di volume maggiore (120 m3) sono posti su apposito basamento in cls. posto sopra la platea in cls.; gli altri sono di tipo “a tronco di cono rovesciato” appoggiati direttamente sulla platea in cls.. Tutti i serbatoi sono installati in un unico bacino di contenimento delimitato da un muro avente altezza pari a 1,5 m. Il fondo del bacino è a - 0,50 m rispetto al piano campagna. Il serbatoio n° 99 destinato allo stoccaggio di oli contaminati è installato in uno specifico bacino. (°) Il serbatoio n.14 è dotato di camicia riscaldante e di miscelatore in quanto è asservito al ciclo di lavorazione delle emulsioni e serve come serbatoio per il riscaldamento e la preparazione delle emulsioni da inviare all’impianto di centrifugazione.

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La pavimentazione dei bacini è trattata superficialmente in modo da renderla compatibile e resistente agli oli minerali.

E’ presente inoltre un cordolo in cls. di altezza minima pari a 25 cm per il contenimento di eventuali perdite accidentali. La sala pompe è pavimentata in cls. con trattamento superficiale resistente agli oli. Gli oli contaminati sono movimentati esclusivamente con pompe a bordo di autobotti, sia in fase di scarico che di carico. A ridosso dell’area serbatoi è situata la zona di carico e scarico autobotti; l’area è pavimentata in cls. e ha pendenza verso la canalina di raccolta sversamenti che delimita l’area stessa. Sia l’area di carico e scarico ATB (autobotti), sia le pompe di movimentazione degli oli sono poste sotto tettoia.

Foto. n.5 parco serbatoi

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Serbatoi solventi

L’area dedicata allo stoccaggio dei solventi è composta da: 1) zona coperta per pompe e filtri

2) zona a cielo libero in cui sono installati due serbatoi da 35 m3 cad.

3) zona coperta per stoccaggio di fusti, fustini e cisternette

I due serbatoi sono all’interno di un bacino di contenimento specifico ed hanno le stesse caratteristiche costruttive previste per i serbatoi dedicati allo stoccaggio di oli esausti, ma, per problemi di corrosione sono realizzati in acciaio inox 316L.

Tab.6 - Caratteristiche serbatoi area solventi

Potenzialità Altezza Potenzialità Sigla Diametro (m) geometrica (mc) (m) reale (mc)

17 35 3 6.05 31.5 18 35 3 6.05 31.5 TOT 70 / / 63

2 3 La capacità del bacino di contenimento è pari a circa (60 m di superficie X 0,6 m muro) 36 m , sufficiente a contenere il volume di un serbatoio (31,5 m3). Foto n. 6 serbatoi per solventi

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AREA STOCCAGGIO SOTTO CAPANNONE

La struttura è costituita da elementi prefabbricati componibili. Il capannone è praticamente a forma di “T”; la parte inferiore è dedicata allo stoccaggio di rifiuti prevalentemente in container, la parte superiore allo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi con diverse modalità di stoccaggio. Nella parte inferiore del capannone, zona container, sono previste aree apposite per facilitare il carico e lo scarico dei container. Nella parte superiore, oltre alle zone per lo stoccaggio dei rifiuti, è prevista un’area dedicata alla rimessa e al lavaggio degli automezzi.

All’interno del capannone sono presenti due serbatoi interrati a doppia camicia con controllo dell’intercapedine (volume pari a circa 5 m3 l’uno) collettati con le canaline predisposte per la raccolta di eventuali sversamenti accidentali. C’è, inoltre, un locale riscaldato adibito allo stoccaggio in un serbatoio orizzontale, diviso in due parti identiche da un setto intermedio, di capacità complessiva pari a 70 m3 di oli ed emulsioni oleose vegetali. Davanti a tale locale vi è una camera riscaldata adibita al travaso di fusti e/o cisternette di oli vegetali. Nella stessa zona, in area identificata con AREA 5, è presente un serbatoio in acciaio inox (serbatoio AREA 5) adibito allo stoccaggio di rifiuti liquidi non pericolosi.

Tab. 7 - Caratteristiche serbatoi area 5

Potenzialità Diametro Dimensioni Potenzialità Sigla geometrica (mc) (m) (m) reale (mc)

16 35+35 3,6 7,64 31,5+31,5

Area 5 35 3 6,05 31,5

Area 4 15 2 6.05 13.5

Il serbatoio identificato con “Area 4” è utilizzato per lo stoccaggio di liquido antigelo rendendo così più funzionale e sicuro lo stoccaggio di questi rifiuti rispetto alla vecchia modalità che prevedeva l’utilizzo di cisternette e fusti.

Ciascun serbatoio è contenuto in apposito bacino di contenimento. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 24 di 92

Foto n. 7 serbatoi area 4 e 5

AREA UFFICI E LABORATORIO CHIMICO In prossimità dell’ingresso, nello stesso corpo del capannone, si trovano gli uffici e i relativi servizi di pertinenza. Il laboratorio chimico, ubicato a fianco degli impianti di trattamento, è dotato di moderna strumentazione per il sistematico controllo dei rifiuti in ingresso all’impianto. In particolare vengono condotti controlli sui parametri Policlorodifenili (PCB) e cloro totale.

Foto n. 8 laboratorio chimico

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4.3 ATTIVITA’ DELL’IMPIANTO

Le attività svolte all’interno del centro, dopo l’inserimento delle modifiche sostanziali richieste e al contestuale rinnovo dell’intera Autorizzazione Ambientale Integrata, sono:  R3 Riciclo/Recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi

 R9 Rigenerazione o altri impieghi degli oli (operazione non ancora attiva in quanto dipendente dai nuovi impianti autorizzati e non ancora installati

 R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12

 R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12

 D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni da D1 a D13

 D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13

 D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14

In merito all’operazione R3 si svolgono le seguenti attività: Recupero di rifiuti speciali pericolosi costituiti da emulsioni (separazione parte oleosa da parte acquosa)

Recupero di rifiuti speciali pericolosi costituiti da fanghi (separazione parte acquosa miscelata con oli da parte palabile)

La nuova operazione R9 riguarda il trattamento degli oli minerali ottenuti dalle operazioni R3 per renderli conformi ai parametri previsti per il recupero in ambiti autorizzati quali il settore della produzione dei bitumi e quello delle gomme.

Per le operazioni riconducibili a R12 e D13, l’autorizzazione della R.O.B.I. srl prevede la possibilità di riunire diversi codici con caratteristiche merceologiche simili e chimico-fisiche compatibili, al fine di ottimizzare lo smaltimento. In merito all’operazione D14 inoltre all’interno dell’impianto vengono effettuate le operazioni di cernita manuale su alcune tipologie di rifiuti non pericolosi quali gli imballaggi e le operazioni di svuotamento, travaso e miscelazione di alcune tipologie di rifiuti pericolosi e non, al fine di ottenere partite di rifiuti omogenee e quindi più facilmente smaltibili o recuperabili senza che questo implichi una declassificazione o una diluizione in funzione delle successive operazioni di smaltimento e/o recupero. Viene inoltre effettuata l’operazione di riduzione volumetrica di rifiuti quali imballaggi misti, legno, plastica e materiali assorbenti. Nella pagina successiva si riporta uno schema indicante lo svolgimento del processo lavorativo del centro di stoccaggio.

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ARRIVO DEI RIFIUTI PRESSO IL CENTRO

Verifica del peso del mezzo a pieno NON CONFORMITA’

carico e verifica visiva del carico DEL CARICO

REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO CARICO RESPINTO Trasmissione al detentore/produttore delle copie del

formulario di identificazione controfirmato

TRASFERIMENTO CON LO STESSO AUTOVEICOLO

UTILIZZATO PER IL TRASPORTO PRESSO L’AREA DI STOCCAGGIO O DEPOSITO A SECONDA DELLA DIVERSA TIPOLOGIA DI RIFIUTO

OLI ESAUSTI ALTRI RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI

SCARICO NEI SERBATOI DI TRANSITO TRAMITE APPOSITE POMPE STOCCAGGIO NELLE AREE SPECIFICHE Verifica conformità del rifiuto tramite analisi di

laboratorio CONTAINERS, CASSONETTI, FUSTI

TRASFERIMENTO NEI SERBATOI DI

STOCCAGGIO PROVVISORIO

Movimentazione a ciclo chiuso attraverso tubazioni in acciaio

Eventuali operazioni di trattamento autorizzate

(trattamento emulsioni, cernita,ricondizionamento)

CARICO FINALE DEI RIFIUTI O MPS OTTENUTE

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In particolare per quanto riguarda il lay out previsto per i rifiuti a matrice oleosa (oli ed emulsioni), si riporta uno schema di maggior dettaglio dell’iter seguito per il trattamento di questi rifiuti:

Il riutilizzo di oli come materie prime, oltre al riutilizzo nella produzione di fluidificante per bitume, può, in funzione delle caratteristiche dell’olio ottenuto, anche essere indirizzato all’industria della gomma per la preparazione delle mescole di produzione.

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QUANTITATIVI DI RIFIUTI TRATTABILI

La Determinazione Dirigenziale della Provincia di Bergamo n. 1362 del 03/07/2013, autorizza l’impianto a ricevere un quantitativo massimo di 272 tonnellate/giorno di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi di cui 72 destinati esclusivamente all’operazione R9. Su base annua il quantitativo massimo è pari a 68.000 ton.

La precedente autorizzazione prevedeva uno stoccaggio complessivo di 1.685 m3 di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, con la realizzazione delle modifiche autorizzate, il quantitativo massimo stoccabile sarà di 2405 m3. Le aree di stoccaggio attualmente attive sono le seguenti:

a) Area 1 oli ed emulsioni

b) Area 2 oli ed emulsioni vegetali

c) Area 3 solventi

d) Area 4 rifiuti pericolosi nell’edificio

e) Area 5 rifiuti non pericolosi nell’edificio

f) Area 6 containers scarrabili

g) Area 7 trattamento emulsioni

h) Area 8 trattamento fanghi

i) Area 9 pressatura rifiuti

j) Area 10 cernita e deposito momentaneo rifiuti

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4.4 MODALITA’ DI STOCCAGGIO DEI RIFIUTI

Le modalità di stoccaggio dei rifiuti rispettano le disposizioni dell’atto autorizzativo e quelle che sono le direttive emanate dalla Regione Lombardia con Circolare della Direzione Tutela Ambientale n° 4 del 26/01/1998 e in particolare: 1) le operazioni di stoccaggio dei rifiuti sono effettuate senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente.

2) le aree utilizzate per lo stoccaggio dei rifiuti sono adeguatamente contrassegnate al fine di rendere nota la natura e la pericolosità dei rifiuti, sono apposte tabelle che riportano le norme di comportamento del personale addetto alle operazioni di stoccaggio;

3) la gestione dei rifiuti è effettuata da personale edotto del rischio rappresentato dalla movimentazione dei rifiuti, informato della pericolosità degli stessi e dotato di idonee protezioni atte ad evitarne il contatto diretto e l'inalazione;

4) lo stoccaggio è realizzato mantenendo la separazione dei rifiuti per tipologie omogenee evitando la miscelazione non autorizzata di diverse categorie di rifiuti pericolosi di cui al D.Lgs. n° 205/2010 o di rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi (fanno eccezione quei casi particolari autorizzati dallo specifico decreto autorizzativo):

5) i contenitori dei rifiuti o le aree agli stessi dedicati, saranno opportunamente contrassegnate con etichette o targhe riportanti la sigla di identificazione Il codice è utilizzato per la compilazione dei registri di carico e scarico

6) i recipienti, fissi e mobili, comprese le vasche ed i bacini, destinati a contenere rifiuti pericolosi possiedono adeguati requisiti di resistenza in relazione alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti. I rifiuti incompatibili, suscettibili cioè di reagire pericolosamente tra di loro dando luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili e/o pericolosi, ovvero allo sviluppo di notevoli quantità di calore, sono stoccati in modo da non interagire tra loro;

7) i fusti contenenti i rifiuti non sono sovrapposti per più di tre piani e devono essere stoccati in modo che visivamente si possano accertare eventuali perdite;

I rifiuti in arrivo, escluse quelle in autobotti, possono essere stoccati nell’area di deposito momentaneo di transito sotto il capannone per eventuali controlli di conformità e poi essere smistati nelle diverse zone. Nei punti successivi si descrivono le caratteristiche operative previste per ciascuna maxi area. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 30 di 92

Area a – Stoccaggio oli ed emulsioni

L’area stoccaggio oli ed emulsioni è costituita da 15 serbatoi e servita da un impianto di movimentazione formato da n° 3 pompe (2 attive e una di scorta) di carico e scarico ed una pompa per la movimentazione delle emulsioni da inviare al trattamento. I serbatoi nn° 9-10-11-12-13-14 sono destinati allo stoccaggio “di transito” di oli/emulsioni in attesa del responso analitico eseguito su un campione significativo del rifiuto in arrivo. I serbatoi nn° 4-5-6-7-8 possono essere destinati sia allo stoccaggio provvisorio degli oli/emulsioni di cui si è già verificata l’accettabilità sia dei carichi per i quali è necessaria accertarla. Per carichi provenienti con continuità da una stessa attività produttiva la verifica viene effettuata semestralmente. I serbatoi nn° 1-2-3 sono adibiti allo stoccaggio di carichi già controllati ed accettati. I serbatoi nn° 3-6-7-8-13-14 oltre a fungere da semplici serbatoi di stoccaggio possono essere collegati all’impianto di trattamento delle emulsioni. In particolare nel serbatoio n° 7 si stoccheranno le emulsioni destinate al trattamento, mentre i serbatoi nn° 3-8- 13-14 saranno destinati allo stoccaggio della parte oleosa e acquosa divise. Gli oli/emulsioni in arrivo/uscita saranno caricati/scaricati nel/dal serbatoio di pertinenza tramite tubazione collegata tra l’autobotte e la pompa dedicata. L’area di carico e scarico e le pompe di movimentazione sono tutte sotto tettoia. Il serbatoio n.14 è dotato di camicia riscaldante e di agitatore, questo serbatoio è utilizzato per stoccare le emulsioni in attesa del trattamento di centrifugazione. I serbatoi nn° 3 e 4 sono destinabili anche per la miscelazione di particolari rifiuti liquidi pericolosi con le acque prodotte dal trattamento delle emulsioni e individuate con il codice CER 16.10.01.

Foto n. 9 quadri di comando e area pompe di travaso R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 31 di 92

Area b – Oli/Emulsioni vegetali

L’area destinata agli oli ed emulsioni vegetali è costituita da un serbatoio orizzontale di 70 m3, da un’area di scarico e svuotamento dei fusti e dalla pompa dedicata di movimentazione e relativo filtro. Il serbatoio è installato in locale riscaldato a temperatura 25-28 °C, in tal modo si rende più fluido il rifiuto. Il serbatoio è diviso internamente in due parti tra loro comunicanti. I fusti di oli/emulsioni vegetali in arrivo sono scaricati attraverso un grigliato in una vasca in acciaio. Da tale vasca gli oli/emulsioni sono inviati tramite la pompa dedicata nel settore appropriato del serbatoio. Il carico degli oli stoccati avviene collegando direttamente la pompa all’autobotte tramite apposita tubazione.

Foto n. 10 camera calda per oli vegetali

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Area c – Solventi L’area solventi è costituita da un’area stoccaggio fusti, fustini e cisternette al coperto, da due serbatoi da 35 m3 l’uno, a cielo libero e da un locale pompe al coperto. I solventi, suddivisi tra alogenati e non, possono essere stoccati sia provvisoriamente in fusti, fustini e cisternette sia nei due serbatoi. Dal locale fusti i solventi vengono inviati tramite le pompe dedicate ai serbatoi n° 17 e 18. Il carico dei solventi in uscita avviene collegando le pompe alle autobotti tramite apposita tubazione.

Area d – Rifiuti pericolosi nell’edificio Tutte le aree di stoccaggio sotto capannone sono delimitate da canalina per la raccolta di eventuali sversamenti accidentali. I rifiuti liquidi sono stoccati o in fusti su pallets, o in cisternette o in serbatoi da 10 m3 a doppia camicia. La movimentazione dei rifiuti all’interno del capannone avviene tramite l’ausilio di macchinari quali sollevatori idraulici a bordo veicolo e carrelli elevatori.

Area e – Rifiuti non pericolosi nell’edificio Le modalità operative sono le medesime utilizzate per l’area d.

Area f – Containers scarrabili All’interno dell’area f possono trovare posto fino a n° 10 container scarrabili. In quest’area sono stoccati i rifiuti che con tutta probabilità, ad esclusione degli oli, sono ritirati con maggior frequenza. Il carico dei rifiuti nei container, per esempio provenienti dalla zona di deposito momentaneo dei rifiuti in ricezione, è effettuato tramite carrelli elevatori. In quest’area sono installati dei press container per effettuare l’operazione di riduzione volumetrica su alcune tipologie di rifiuti pericolosi e non pericolosi quali materiali assorbenti, plastica e legno. L’operazione non comporta lo spostamento dei rifiuti e nessuna operazione manuale. I rifiuti verranno pressati con un dispositivo idraulico che agisce su una delle due pareti corte del container in direzione della parete opposta. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 33 di 92

Area g - Trattamento emulsioni

Nell’area trattamento oli/emulsioni non è previsto lo stoccaggio di rifiuti ma semplicemente l’operazione di separazione della parte acquosa dalla parte oleosa. Tale trattamento è effettuato sugli oli e/o sulle emulsioni ricevuti all’interno dell’impianto e preliminarmente stoccati nei serbatoi.

Oli/emulsioni stoccati Aggiunta di prodotto nel serbatoio 7 (R13) ausiliario nel serbatoio

Separazione della parte oleosa Aggiunta di piccole dosi dalla parte acquosa (R3) del prodotto ausiliario

Stoccaggio della parte acquosa Stoccaggio della parte nei serbatoi 3 o 4 (D15) acquosa nei serbatoi 8 o 13 o 14 (R13)

Dall’operazione di trattamento è possibile estrarre oltre il 95% di oli dalle emulsioni o dagli oli a forte contenuto acquoso. Con tale trattamento è quindi possibile avviare al recupero (rigenerazione o combustione) una maggiore quantità di oli. Nel successivo paragrafo dedicato agli impianti di trattamento, verranno descritte nel dettaglio le apparecchiature che consentono di effettuare tale operazione.

Foto n. 11 centrifuga ad asse orizzontale e verticale R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 34 di 92

Area h - Trattamento Fanghi Nell’area trattamento fanghi sono stoccati e successivamente trattati esclusivamente i fanghi acquosi contenenti oli. Il trattamento condotto con coclee in acciaio inox, permette di recuperare emulsioni che possono essere a loro volta trattate per il recupero degli oli. Lo stoccaggio dei fanghi destinati al trattamento avviene in un’apposita vasca avente volume pari a 25 m3; la fase liquida dei fanghi inviata ai serbatoi destinati alle emulsioni, la fase solida dei fanghi, dopo trattamento di disidratazione con coclee, viene destinata allo smaltimento. FANGHI STOCCATI IN CONTAINER SEPARAZIONE (D15) (R13) FANGHI IN ARRIVO FRAZIONE LIQUIDA E (R13) FRAZIONE FANGOSA (R3) FASE LIQUIDA STOCCATA IN ATTESA DI TRATTAMENTO (R13) (R13)

La parte liquida (emulsioni), una volta effettuato il trattamento, sarà trasferita nell’area serbatoi destinata alle emulsioni per un ulteriore processo di centrifugazione che consentirà di separare la frazione oleosa da quella acquosa. Foto 12: impianto di disidratazione dei fanghi R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 35 di 92

Area i - Pressatura rifiuti I rifiuti avviati alle fasi di pressatura sono costituiti da imballaggi e materiali assorbenti pericolosi e non pericolosi. I rifiuti pressati sono stoccati in container di volume pari a 25 m3.

All’interno dello stabile è installata una piccola pressa idraulica per la riduzione volumetrica di contenitori di vario genere; ha lo scopo di ridurre i volumi di questi rifiuti e permettere il trasporto di quantitativi maggiori ai centri di conferimento finali e consentirne da parte loro il ritiro. La pressa è installata al di sopra di una vasca in acciaio in grado di contenere eventuali sversamenti.

Foto n. 13 pressa idraulica

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Area j - Cernita e deposito momentaneo di transito Nell’area in oggetto, si effettua la cernita di imballaggi misti in modo da inviare al recupero il maggior quantitativo possibile di rifiuti. La cernita è di tipo manuale. I rifiuti derivanti dalla cernita sono o trasferiti nelle apposite aree (per esempio il legno nel container dedicato all’interno dell’area container) o inviati alla pressatura. I rifiuti di risulta dalla cernita, ovvero quelli non cernibili, sono stoccati nella zona adiacente dedicata ai rifiuti solidi non pericolosi e destinati allo smaltimento. Come riportato nella tabella precedente, l’area può stoccare al massimo 40 m3 di rifiuti pericolosi e 40 m3 di rifiuti non pericolosi. Come concordato con l’ente autorizzante si attribuisce alla cernita l’operazione D14 prevista dall’allegato B alla parte IV del D.Lgs. n° 152/06.

Imballaggi indifferenziabili stoccati nell'area "rifiuti non pericolosi" ~ 10% (D15)

~ 65% Imballaggi destinati Imballaggi misti Cernita imballaggi ~ 50% alla pressatura nella in arrivo misti zona T4 (R13 o D15 - 20 mc) (D14) (R13)

~ 40%

Imballaggi cerniti stoccati nelle apposite aree (legno, vetro...) (R13)

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4.5 LA GESTIONE DEL CENTRO DI STOCCAGGIO

La gestione del centro, di seguito riportata, si sviluppa descrivendo le varie fasi che compongono il ciclo operativo, esse sono riassumibili in 5 fasi: 1. verifica dell'accettabilità dei rifiuti tramite controllo dei certificati di analisi e del formulario di trasporto;

2. pesatura dei rifiuti all’atto dell’arrivo presso il centro e prelievo dei campioni (ove richiesto);

3. registrazione dei rifiuti in ingresso e controfirma del documento di trasporto;

4. scarico dei rifiuti nelle specifiche aree di stoccaggio:

5. carico dei rifiuti, pesatura e conferimento ai terminali di smaltimento e/o recupero.

In dettaglio le singole fasi comprendono una serie di operazioni :

Fase 1 La verifica dell'accettabilità dei rifiuti avviene mediante idonee certificazioni che riportino le caratteristiche fisiche e chimiche dei rifiuti in arrivo. Tale verifica viene eseguita per ogni partita conferita. Per i rifiuti provenienti da un definito ciclo tecnologico, si effettuano verifiche almeno semestrali. Fase 2 La pesatura avviene con una pesa installata nei pressi degli uffici. Il peso determinato viene confrontato con quello indicato sul documento di accompagnamento per il trasporto e se necessario rettificato. Contemporaneamente viene consegnato il campione del rifiuto trasportato (ove possibile e/o necessario). Fase 3 Stabilito il peso reale dei rifiuti, gli estremi del carico e del produttore vengono riportati sui registri di carico e scarico. Contestualmente si contro firmano i documenti di accompagnamento. Fase 4 Scarico dei rifiuti nelle specifiche aree di stoccaggio utilizzando carrelli elevatori, sollevatori idraulici a bordo veicolo, manualmente e, per gli oli, attraverso le apposite pompe. Contemporaneamente alla fase di scarico oppure in tempi successivi, possono avvenire le seguenti operazioni: - Accorpamento di rifiuti. Si procede all’accorpamento solo dopo aver accertato la compatibilità tra loro delle diverse partite di rifiuti. Questa operazione si rende di fatto necessaria per raggiungere quantitativi tali di partite di rifiuti che rendano fattibile, ed economicamente vantaggioso, il trasporto verso il destino finale. - Trattamento di alcuni rifiuti secondo le modalità descritte nei paragrafi precedenti Fase 5 Carico e conferimento finale dei rifiuti. Le fasi di carico avvengono con l’utilizzo di carrelli elevatori e sollevatori idraulici a bordo veicolo e per gli oli e le emulsioni, attraverso le R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 38 di 92

apposite pompe. Successivamente alla fase di carico si procede all’etichettatura del carico e alla sua pesatura. Il carico esce dall’insediamento con documento di accompagnamento indicante gli estremi richiesti. La fase di conferimento dei rifiuti agli impianti finali può avvenire o con automezzi e personale della ditta, oppure con autotrasportatori per conto terzi debitamente autorizzati e valutati. I rifiuti in uscita dall'impianto saranno comunque conferiti a soggetti autorizzati alle attività di recupero o smaltimento. I rifiuti costituiti da oli usati, sono ceduti al consorzio obbligatorio degli oli usati oppure, direttamente ad imprese autorizzate alla eliminazione degli oli usati; i rifiuti costituiti da accumulatori esausti, sono conferiti al consorzio obbligatorio batterie al piombo e rifiuti piombosi; i rifiuti costituiti da oli/emulsioni vegetali sono conferiti al consorzio obbligatorio nazionale per la raccolta e il trattamento di oli e grassi vegetali e animali esausti.

Attrezzature per la movimentazione dei rifiuti

Nella movimentazione dei materiali e dei componenti ogni addetto utilizza, quando possibile, i contenitori originali e gli imballi del fornitore o altri contenitori (fusti, big bags, bancali, ecc.) a disposizione in azienda, avendo comunque cura di evitare danneggiamenti e deterioramenti. Per quanto riguarda i rifiuti all’interno dell’impianto di stoccaggio, lo scarico e la movimentazione vengono eseguiti dall’operatore che, a seconda del confezionamento del rifiuto, utilizza mezzi quali:  Carrelli elevatori;

 Mezzi semoventi (ragno);

 Movimentazione manuale;

 Tubazioni e pompe per lo scarico dei liquidi

L'impianto di movimentazione degli oli usati all'interno del deposito è di tipo fisso e realizzato con tubazioni in acciaio con giunti saldati o filettati e raccorderia flangiata o filettata anch'essa in acciaio.

Le tubazioni sono poste fuori terra su appositi sostegni. Le valvole di intercettazione hanno corpo in acciaio. L'attraversamento dei muri di contenimento dei bacini con tubazioni viene realizzato con l'ausilio di appositi sistemi a tenuta.

La zona di carico e le tubazioni per la movimentazione dell'eventuale prodotto contaminato sono completamente separate dal rimanente impianto.

Le pompe di movimentazione del prodotto sono fisse ed installate in apposita area esterna ai bacini di contenimento dei serbatoi. Tale area è delimitata da un cordolo in calcestruzzo di altezza non inferiore a 20 cm per il contenimento di eventuali perdite accidentali. La piazzola è pavimentata in calcestruzzo con trattamento superficiale specifico. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 39 di 92

Nel centro di gestione rifiuti, oltre ai mezzi di proprietà sopra riportati, entrano anche i mezzi provenienti da terzi debitamente autorizzati.

Foto n. 14 area di stoccaggio in colli R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 40 di 92

4.6 LA RACCOLTA E IL TRASPORTO

La R.O.B.I. srl trasporta autonomamente la maggior parte dei rifiuti ritirati o smaltiti, si avvale (anche se in misura minore rispetto al passato, dopo l’acquisto di un semirimorchio cisterna) di trasportatori terzi preventivamente qualificati secondo le procedure del proprio Sistema Integrato di Qualità e Ambiente. La percentuale di trasporti affidati a terzi può essere valutata in circa il 15 % per i rifiuti in ingresso all’impianto, e del 10 % per i rifiuti in uscita destinati ai centri di smaltimento finali. Il trasporto è condotto secondo la regolare iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori di Rifiuti i cui estremi sono riportati nella Tab. 2. Gli automezzi di proprietà dell’azienda compresi nell’autorizzazione al trasporto di rifiuti sono: massa totale data AUTOMEZZO TIPO TARGA portata Kg Kg immatr. RIMORCHIO Z.20R Scarrabile pianale AD73344 16550 20000 07/10/2003 IVECO ML 160E24P cisterna CZ001EA 9400 16000 23/11/2005 IVECO MAG. 260OS Scarrabile DE900XJ 13040 26000 30/11/2006 SEMIRIMORCHIO Cisterna AE28861 30600 30600 16/05/2007 IVECO 180/E4 Pianale DN135MP 9550 18000 06/03/2008 IVECO 140/120/E4 Pianale DR537ZB 4800 12000 06/11/2008 IVECO MAG. 260 OS/E4 Cisterna DT042VE 14800 26000 10/03/2009 IVECO MAG. AS440ST Trattore per semir. DY845NM - - 08/01/2010 IVECO 160/EG Cisterna DR856ST 9240 16000 24/03/2010 RIMORCHIO Z.22RAP cisterna AF77852 16700 22000 09/07/2010 IVECO MAG. 260S/E4 espurgo EF831NC 10500 26000 10/07/2010 IVECO I 535 SC2AA furgone EJ395TG 1345 3500 30/11/2011 IVECO MAG. S 162 scarrabile EJ363TR 14360 26000 02/11/2011 tab. 9 automezzi di proprietà aziendale

La raccolta dei rifiuti viene effettuata, in funzione della tipologia di rifiuto da ritirare. La maggior parte dei ritiri di oli esausti avviene mediate l’automezzo dotato di cisterna che provvede all’aspirazione degli oli esausti dai contenitori di stoccaggio dei vari produttori. Occasionalmente l’olio è ritirato in colli, allora, come avviene per gli altri rifiuti confezionati in colli, il ritiro viene condotto con l’automezzo dotato di cassone e di gru per permettere il prelievo di bancali o cassonetti anche nei siti sprovvisti di carrello elevatore. I trasporti alla rinfusa vengono condotti con l’automezzo per il prelievo di cassoni scarrabili per i solidi, oppure con le cisterne o con il semirimorchio cisterna per i liquidi. La manutenzione degli automezzi è condotta generalmente all’esterno presso officine specializzate, all’interno del sito R.O.B.I. vengono effettuati solo piccoli interventi di manutenzione ordinaria e il lavaggio nella zona dedicata e dotata di vasca a tenuta dei reflui prodotti. Questi sono smaltiti presso depuratori autorizzati. Annualmente, per lo svolgimento dei servizi il parco automezzi aziendale percorre circa 300.000 Km. Nella tabella seguente, sono riportate le quantità di rifiuti trasportati:

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Tab. 10 Km percorsi da automezzi R.O.B.I. srl Km percorsi anno automezzo 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 giu.2013 BA048JD 18873 22701 25466 15825 22652 BV960VR 35237 35592 37333 20696 7639 BM928EX 35501 32580 CL334LR 23574 26875 34324 19187 37580 33846 6137 DE900XJ 2415 19928 41186 38908 39604 40489 24412 14013 BE348NZ 33088 29249 35500 DH632GP 1641 76113 70874 CZ001EA 2315 28795 18765 41257 22265 21461 20419 21504 9135 DN135MP 30915 40900 40898 41367 44020 23265 DR537ZB 3700 29675 35270 35995 28666 12914 DT042VE 22851 32638 32421 39693 14301 DY845NM 71064 74116 70935 29918 DR856ST 28962 40582 38101 19488 EF831NC 5502 11340 7730 EL127HE 801 50394 EJ395TG 1187 16495 4852 EJ363TR 7135 24467 9760 TOTALE 146273 149312 163833 96042 261042 259319 276034 300014 370027 145376 indice progr. 66 61 67 68 86 86 88 79 69 83 L’indice di programmazione ha avuto nel 2012 una flessione dovuta all’ingente quantità di pneumatici trasportati. Questo rifiuto ha uno scarso rapporto peso/volume e avendo inciso per il 12 % sul totale dei rifiuti trasportati, ha causato l’abbassamento dell’indice di programmazione che era stato fissato come obiettivo ad 80. Nel 2013 essendo venuto meno il contratto con Ecopneus, l’indice è risalito ai valori attesi.

Tab. 11 quantità di rifiuti trasportati TON trasportate anno giu-13 automezzo 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 BA048JD 628 649 632 269 465 BV960VR 1601 1639 1790 859 341 BM928EX 1389 1506 CL334LR 2120 1109 1680 894 1670 1483 257 DE900XJ 236 2520 4207 4126 3938 4006 2901 1758 BE348NZ 3848 4050 4241 DH632GP 445 11837 11253 CZ001EA 179 2449 1526 2796 1471 988 973 1162 415 DN135MP 1117 1517 1274 1149 1071 569 DR537ZB 68 539 688 662 601 318 DT042VE 1840 3519 3359 4220 1903 DY845NM 12437 10572 9924 4757 DR856ST 1214 1564 1369 681 EF831NC 666 1297 690 EL127HE 83 1450 EJ395TG 43 234 72 EJ363TR 493 1420 868 TOTALE 9586 9132 11028 6513 22501 22229 24315 23570 25649 12031

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4.7 LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO

L’azienda ha ritenuto opportuno investire in energie alternative da destinare al proprio fabbisogno energetico, così è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 100 KW posizionando pannelli fotovoltaici sopra il tetto del capannone della propria sede operativa. L’impianto ha iniziato a produrre energia elettrica a maggio del 2010 fornendo un apporto sensibile al fabbisogno di energia elettrica necessaria al funzionamento dei propri impianti. La produzione di EE da questa fonte alternativa rinnovabile ha consentito di evitare di immettere in atmosfera dall’inizio della produzione a tutto il 2012 un quantitativo totale di CO2 pari a Ton.

dati impianto fotovoltaico MW Ton di CO2 anno prodotti contenuta 2010 83,45 50,9 2011 137,18 83,66 2012 130,81 79,79 2013 59,89 36,7 Tab. produzione interna di energia elettrica e anidride carbonica non immessa in atmosfera

Il calcolo della quantità di CO2 relativa alla quantità di EE prodotta è stato effettuato adottando come indice medio il valore di 0.61 (Ton CO2/MWh energia prodotta). Non essendo normato un valore assoluto, è stato adottato un valore medio ottenuto tra i dati disponibili nella letteratura specializzata.

Grafico n.1 produzione interna di energia elettrica e anidride carbonica non immessa in atmosfera (Il dato di giugno è relativo ai primi 6 mesi)

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5. STRUTTURA ORGANIZZATIVA E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

L’esigenza di implementare un Sistema di Gestione Ambientale integrato con un Sistema di Gestione Qualità è nata con la constatazione che fare qualità nel nostro campo di attività era anche e soprattutto migliorare il proprio rapporto con l’ambiente circostante nella convinzione che produttività, qualità e rispetto ambientale siano concetti del tutto compatibili ed anzi imprescindibili per il nostro “fare impresa”. L’importanza di mantenere sotto controllo gli aspetti ambientali, le normative ambientali applicabili all’azienda o il saper comunicare correttamente con le parti interessate, dovevano essere considerati fattori critici di sviluppo per la R.O.B.I. srl alla stregua del mantenimento sotto controllo del processo produttivo o della piena soddisfazione della Clientela. E’ partito così nel 2001 un percorso che ha portato la R.O.B.I. srl ad ottenere sia la Certificazione di Qualità secondo la Norma di allora UNI EN ISO 9001:2000 (ora in versione 2008), sia la Certificazione del Sistema di gestione Ambientale secondo la Norma UNI EN ISO 14001:2004 (Ente di Certificazione: DNV vedi tab.1). Questa esperienza ci ha permesso di migliorare ulteriormente la definizione di compiti e responsabilità interne identificando Responsabili delle diverse funzioni e ottimizzando le sinergie tra le stesse. L’azienda è oggi composta da 10 dipendenti di cui: - 4 impiegati amministrativi - 7 autisti - 1 tecnico impiantista

Si riporta di seguito l’Organigramma delle Funzioni aziendali.

Direzione Generale

Rappresentante per la Direzione Supporto operativo alla Direzione del Sistema Qualità-Ambiente Preposto Sicurezza (D.Lgs 81/08)

MANUTENZIONE PRODUZIONE COMMERCIALE AMMINISTRAZIONE

Ordinaria autisti Resp. Produzione Resp.Commerciale Resp. Amministrazione Straord. esterna Resp. Controllo Qualità Resp. Acquisti Resp. Operativo

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Sono state sviluppate precise procedure gestionali ed operative per mantenere sotto controllo tutte quelle attività che possono avere rilevanza sulla qualità del prodotto o sugli aspetti ambientali. L’azienda ha gradualmente assimilato i principi delle Norme imparando a pianificare tutte le attività, attuare secondo quanto pianificato, autocontrollarsi durante l’attuazione ed infine riesaminare il Sistema per valutare se quanto pianificato è stato raggiunto. Il processo di implementazione ormai attivo da più di 10 anni di applicazione ha permesso all’azienda di strutturarsi adeguatamente per gestione autonoma e consapevole di tutte le problematiche ambientali derivanti dalla propria attività. E’ stato redatto un manuale del Sistema Integrato Qualità e Ambiente e delle procedure che definiscono modalità e responsabilità per consentire all’azienda di: - mantenersi sistematicamente aggiornata sulle novità normative ambientali in modo da far fronte con anticipo ai complessi adempimenti in materia (si è elaborato a tal proposito un apposito “Registro delle prescrizioni applicabili” mantenuto sistematicamente aggiornato). - identificare le priorità e fissare obiettivi e traguardi ambientali appropriati e conformi agli intenti espressi nella propria Politica Ambientale - mantenere sotto controllo i possibili impatti ambientali derivanti dalle attività aziendali sia in condizioni normali che anormali - mantenere sotto controllo tutte le registrazioni e le documentazioni inerenti al SGA e comunque le prestazioni ambientali dell’azienda. Viene mantenuto in azienda un “Registro degli impatti ambientali” dove vengono raccolti tutti i risultati dei monitoraggi previsti dal Sistema. - svolgere in modo programmato e razionale la formazione e la sensibilizzazione del personale verso le tematiche ambientali. - comunicare alle parti interessate esterne ed interne i principi della propria politica ambientale e i miglioramenti delle proprie prestazioni ambientali

E’ stato inoltre nominato un Rappresentante della Direzione Responsabile del SGQA (Responsabile Sistema Qualità e Ambiente) che si occupa di coordinare il sistema, svolgere le attività di formazione, informazione e comunicazione, gestire le non conformità ambientali. Il sistema viene controllato periodicamente con verifiche ispettive interne e riesaminato annualmente dalla Direzione aziendale.

All’interno della struttura organizzativa, le responsabilità nell’ambito del controllo del Sistema di Gestione Ambientale Integrato, sono suddivise tra varie funzioni, le più importanti possono essere così riassunte: R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 45 di 92

Amministratore : Definire la strategia e la Politica; Definire ruoli, responsabilità e autorità; Garantire l’adeguatezza delle necessarie autorizzazioni; Assicurare la disponibilità e l’aggiornamento delle norme applicabili; Fornire le adeguate risorse necessarie alla realizzazione delle attività inerenti il Sistema Integrato; Riesaminare periodicamente il Sistema; Verificare ed approvare la documentazione descrittiva ed attuativa del Sistema Integrato; Raccogliere ed elaborare i dati della qualità e sovrintendere a tutti i problemi legati al miglioramento delle prestazioni, avvalendosi delle altre funzioni aziendali; Acquisire e verificare gli ordini di competenza dai Clienti; Curare i rapporti e le comunicazioni con i Clienti, la Pubblica Amministrazione, le parti interessate ed il personale dipendente; Provvedere al coordinamento ed all'addestramento del personale; Ricercare e valutare i fornitori; Verificare le necessità di approvvigionamento, effettuare gli ordini di acquisto ed i controlli delle consegne; Sovrintendere alla attività di realizzazione dei servizi; Supervisionare l’esecuzione delle attività di manutenzione e taratura; Curare la gestione e la manutenzione del deposito.

Responsabile del Sistema Integrato : Emettere, aggiornare ed archiviare la documentazione del Sistema Integrato; Supervisionare e coordinare le diverse funzioni aziendali nell’ambito del Sistema; Verificare l'attuazione degli indirizzi aziendali; Verificare l’adeguatezza della documentazione del Sistema Integrato; Raccogliere ed elaborare i dati inerenti Qualità e Ambiente; Sovrintendere a tutte le attività legate al miglioramento delle prestazioni, in collaborazione con le altre funzioni aziendali.

Segreteria : Curare l'attuazione degli adempimenti legislativi e contrattuali; Curare le registrazioni di competenza della funzione e le comunicazioni. Reperire i dati statistici

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Oltre al Manuale Integrato del SGI che riporta la struttura della gestione aziendale, sono presenti anche diversi documenti applicativi di seguito elencati:

Tab. 12 INDICE DELLE ISTRUZIONI OPERATIVE

SIGLA REV. TITOLO I01 01 Prelievo campioni I02 01 Verifica e manutenzione automezzi I03 02 Raccolta, trasporto, scarico rifiuti – Emergenza. I04 01 Gestione giacenze I05 01 Programmazione percorsi I06 00 Gestione rifiuti radioattivi I07 00 Gestione rifiuti farmaci scaduti I08 00 Ricerca dati statistici I09 00 Controllo dei dinamometri I010 01 Gestione degli oli sperimentali I011 00 Pulizia autobotti I012 00 Produzione interna di rifiuti I013 01 Sversamenti accidentali

Tab. 13 INDICE DELLE PROCEDURE OPERATIVE

SIGLA REV. TITOLO P01 01 Controllo dei documenti P02 01 Controllo delle registrazioni P03 02 Aspetti ambientali P04 01 Riesame e pianificazione P05 01 Gestione delle risorse umane P06 01 Ordine del cliente : programmazione P07 01 Gestione delle richieste del cliente P08 01 Approvvigionamento e qualifica dei fornitori P09 01 Ordine del cliente : esecuzione P10 01 Gestione mezzi, impianti e APMC P11 01 Verifiche ispettive interne P12 01 Gestione del servizio non conforme P13 00 Azioni correttive e preventive

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Il nostro sistema di gestione aziendale è infine particolarmente attento alle richieste che possono provenire dalle parti interessate esterne (commenti, lamentele, richieste di informazioni…): ogni richiesta è valutata attentamente seguendo l’apposita procedura e modulistica. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 48 di 92

5.1 COMUNICAZIONI CON L’ESTERNO

La comunicazione con l’esterno viene condotta sfruttando le occasioni che offre il mercato nelle iniziative di convegni, fiere o incontri, e che offrono la possibilità di partecipare ad inserzioni o adesioni per supporti in vari campi.

La società organizza periodici incontri con le scuole locali per far conoscere il centro alla cittadinanza locale e coinvolgere i ragazzi nell’importanza del recupero e della raccolta differenziata dei rifiuti. L’ultimo incontro è stato condotto nel maggio 2012 in collaborazione con i comuni di Treviolo e , ed il COOU, ed è stato organizzato un “incontro spettacolo” nell’auditorium di Treviolo dove ai ragazzi à stata esposta la Politica Ambientale per un comportamento rispettoso dell’ambiente, questo impegno è direttamente correlato alla qualità di vita che in futuro i ragazzi delle scuole si troveranno a gestire. Strettamente correlata a questa iniziativa, la R.O.B.I. srl ha partecipato anche alla gestione di una mostra allestita in un container parcheggiato nel centro di Bergamo, anch’essa volta alla sensibilizzazione della popolazione alla raccolta differenziata ed al rispetto dell’ambiente.

In collaborazione con il Comune di Treviolo, nel settembre 2012, l’azienda si è resa disponibile ad esporre e far visitare il proprio impianto alla delegazione della città polacca di Leczena, gemellata con la ns. Amministrazione Comunale.

Su richiesta e iniziativa del COOU, il titolare della R.O.B.I. ha partecipato ad una trasferta in Cina per presentare la filiera del COOU, che a livello internazionale si colloca fra le più avanzate ed attive, per descrivere come è gestita in Italia la raccolta differenziata e il recupero degli oli esausti.

Sul quotidiano nazionale “Il sole 24 ore” il 17 settembre 2009, in un articolo a tutta pagina dedicato all’”ECONOMIA DEL RICICLAGGIO” il sito della R.O.B.I. srl è stato inserito quale esempio di una realtà attiva nel recupero di materie prime destinate al riutilizzo.

La comunicazione con l’esterno avviene anche con l’invio della ns. Politica Ambientale e della Dichiarazione Ambientale congiuntamente all’invio di materiale pubblicitario o nell’invio di offerte a potenziali nuovi clienti. È inoltre attivo il sito www.robiambiente.it contenente un formato pdf della Dichiarazione Ambientale e delle ns. autorizzazioni allo stoccaggio ed al trasporto. Al sito web si rimandano i clienti e fornitori che obbligatoriamente devono verificare il ns. stato autorizzativo, in tal modo possono usufruire della documentazione aggiornata ed inoltre, visto anche l’ampliezza dei documenti, l’uso del supporto informatico consente un notevole risparmio rispetto al supporto cartaceo.

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6. GESTIONE DELLA SICUREZZA E DELLE EMERGENZE

La nostra azienda si è sempre posta nei confronti delle problematiche relative alla sicurezza ed alla salute dei dipendenti con un atteggiamento di estrema attenzione e sensibilità, ne è prova il fatto che dall’inizio della propria attività, non si sia registrato alcun grave infortunio sul lavoro nè alcuna malattia professionale. Con l’introduzione del nuovo testo unico sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008 e s.m.i.) la R.O.B.I. srl ha rivisto tutta la valutazione dei rischi emettendo in data 22/12/2008 un nuovo Documento di Valutazione dei Rischi, redatto ai sensi degli art. 18, 28 e 29 del D.Lgs 81/08. L’attuale versione del DVR è del 14.07.2011. Sono stati inoltre valutati ed emessi i documenti relativi agli altri aspetti legati alla sicurezza dei lavoratori e precisamente: valutazione dei rischi interferenziali (art. 26 D.Lgs 81/08) valutazione del rischio di esplosione (titolo XI del D.Lgs 81/08) ogni nuova attività e realtà collaborativa, è oggetto di verifica e valutazione specifica. In ottemperanza a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 la R.O.B.I. srl, ha introdotto accorgimenti organizzativi finalizzati alla gestione attiva interna della sicurezza, identificando le figure sensibili nell’ambito del Servizio di Prevenzione e Protezione quali il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, incarico affidato ad un professionista esterno esperto del settore, il Rappresentante dei lavoratori, il Medico Competente e gli incaricati della gestione delle Emergenze e del Primo Soccorso, migliorando e sviluppando le procedure e le strategie di formazione e sensibilizzazione del personale. Anche per la sicurezza, la pianificazione, istituzionalizzata nel Documento di Valutazione dei Rischi, ha permesso di valutare i problemi e introdurre misure preventive o protettive per minimizzare i rischi presenti sui luoghi di lavoro. Tutti i dipendenti sono sottoposti a visite mediche periodiche sotto la supervisione del Medico Competente aziendale: il Piano Sanitario prevede un piano di vaccinazioni anche su base volontaria. A tutti i dipendenti, in funzione della tipologia di attività svolta e della relativa valutazione dei rischi, sono distribuiti adeguati dispositivi di protezione individuale (guanti, scarpe antinfortunistiche, mascherine…). Il controllo gestionale sull’aspetto sicurezza si è avvalso, via-via che il Sistema di Gestione Ambientale si sviluppava, di una integrazione naturale ed automatica, concretizzatasi con lo sviluppo di procedure operative apposite per il controllo delle situazioni di emergenza e per la gestione delle sostanze pericolose. Anche la formazione e la sensibilizzazione del personale ha avuto uno sviluppo integrato con i momenti di formazione già pianificati nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale: vengono tenuti corsi periodici in cui tutti i dipendenti vengono informati sui rischi presenti nelle attività che sono chiamati a svolgere e sulle misure di prevenzione-protezione adottati ivi compreso l’uso dei dispositivi di protezione individuale. Nell’ambito di tali corsi è stata svolta anche una speciale formazione del personale addetto alla Squadra di Emergenza, mentre per il Primo Soccorso, sono stati svolti dei corsi specifici per gli addetti interni designati. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 50 di 92

Periodicamente la procedura di gestione delle emergenze viene provata con esercitazioni svolte presso il sito produttivo simulando le seguenti situazioni, previste dalla procedura:

- Incendio materiale durante la fase di movimentazione, travaso … ecc. - Sversamenti sostanze chimiche liquide o solide

Sulla procedura vengono descritte le azioni che i vari soggetti facenti parte dell'impresa debbono, per quanto di loro rispettiva competenza, porre in atto al fine di mettere in sicurezza gli impianti, salvaguardare l’incolumità del personale interno ed esterno presente, assicurando il collegamento con le forze istituzionali per il soccorso in caso di necessità d’intervento. Si è inoltre inteso fornire le indicazioni relative al contenimento di qualunque implicazione ambientale relativa a tali situazioni di emergenza configurabili. Per la natura dell’attività non sono evidenziabili emergenze che possono interessare le zone o la popolazione delle aree limitrofe: le possibili situazioni di emergenza ipotizzate sono gestibili dal personale interno con l’utilizzo dei mezzi di intervento presenti presso il sito ed, al massimo, con l’eventuale coinvolgimento dei Vigili del Fuoco. Le istruzioni e le procedure contenute nel Piano di Emergenza Interno hanno lo scopo di fornire al personale dell’azienda le norme di comportamento che devono necessariamente essere eseguite per fronteggiare efficacemente le diverse situazioni di emergenza che dovessero verificarsi all’interno dello stabilimento. Un caso di emergenza ha luogo quando si verifica all’interno dello stabilimento qualsiasi fatto anomalo che può costituire fonte di pericolo per il personale e/o per gli impianti e/o per l’ambiente interno od esterno allo stabilimento stesso. Oltre a quelli definiti per le esercitazioni delle simulazioni sopradescritte, i principali casi di emergenza vengono di seguito riassunti e sono:

 Principio di incendio

 Infortunio o malore

 Fuga di gas o di vapori pericolosi

 guasto elettrico

 Esplosione o scoppio

 Sversamenti di sostanze pericolose

 Crollo

 Calamità naturali R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 51 di 92

6.1 EMERGENZE SUPERATE

Nel corso della sua breve storia nell’attuale sede, l’azienda ha dovuto affrontare due emergenze riguardanti la prima un incendio di un cassone all’interno dello stoccaggio, e la seconda lo scoperchiamento di parte del tetto a causa di una tromba d’aria.

In data 30.08.2007, a seguito di un forte vento, parte della copertura del capannone, sul lato ovest è stata danneggiata. Gli interventi di ripristino sono stati affidati ad una ditta esterna e prontamente realizzati, il danno non ha coinvolto le strutture adiacenti ed il ripristino della copertura non ha comportato problemi ambientali in quanto le lastre del tetto sono di recente costruzione ed esenti da amianto.

In data 18.03.2005, presso lo stoccaggio dei rifiuti solidi, un cassone contenente rifiuti ritirati da terzi e costituiti da materiali filtranti e di assorbimento, quindi stracci, segatura, assorbenti in genere sporchi di olio, vernici, inchiostri, ha preso fuoco coinvolgendo anche alcune lampade a soffitto del capannone, e dei lucernari. Il fumo era stato notato da dei vicini che hanno prontamente avvisato il titolare e i Vigili del Fuoco di Bergamo che sono prontamente intervenuti. L’incendio è stato prontamente domato e non ha coinvolto altri reparti dell’impianto, le sue cause non sono chiare in quanto visto il periodo non caldo e il materiale contenuto, si esclude una spontanea accensione del materiale contenuto. L’innesco ha potuto estendersi al materiale contenuto nel cassone in quanto quest’ultimo era aperto e quindi con sufficiente ricambio d’aria. A seguito di questa esperienza risoltasi fortunatamente senza danni alle persone e con danni materiali limitati, l’Azienda ha preso provvedimenti preventivi ampliando il sistema di allarme antincendio installando dei rivelatori di fumi. Tutti i cassoni destinati allo stoccaggio di stracci e materiali assorbenti sono dotati di coperchio, ed a tutti gli autisti è stata trasmessa la direttiva di mantenere chiusi questi containers così che eventuali inneschi non possano evolversi in incendi. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 52 di 92

7. IMPATTI AMBIENTALI DELL’ATTIVITÀ

L’attività di R.O.B.I. srl è stata valutata attraverso un’analisi ambientale iniziale al fine di verificare quali aspetti ambientali potessero far scaturire impatti realmente significativi e quali invece fossero di secondaria importanza. L’analisi ambientale iniziale è un passaggio importante perché permette di fotografare la situazione dell’azienda mettendo in luce criticità e significatività degli aspetti ambientali e creando una base su cui pianificare il Sistema di Gestione Ambientale. Infatti, attraverso tale analisi, l’azienda ha acquisito le preziose indicazioni per lo sviluppo delle procedure per un controllo operativo e, se possibile, di monitoraggio periodico e per la definizione degli obiettivi di miglioramento da raggiungere. L’Analisi Ambientale Iniziale è periodicamente rivista in funzione delle modifiche significative apportate all’impianto. L’ultima verifica è stata condotta nel luglio 2010 per valutare eventuali impatti ambientali significativi dovuti all’ampliamento del piazzale interno, dopo l’acquisizione dell’area di parcheggio situata al confine ovest del sito. La valutazione non ha rilevato situazioni critiche dovute a questo ampliamento. Nell’istanza presentata alla Provincia di Bergamo è stata anche inserita la verifica de criteri localizzativi redatta sulle informazioni contenute nel certificato dei vincoli rilasciato dal Comune di Treviolo, dal PCTP locale e dai siti ufficiali di consultazione della Regione Lombardia.

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7.1 CRITERI DI IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE

L’individuazione degli impatti ambientali si deve basare inevitabilmente sull’analisi della situazione del sito produttivo e delle attività svolte dall’azienda scomponendo il ciclo produttivo in processi e valutando gli impatti ambientali diretti ed indiretti che ne possono derivare in tutte le situazioni configurabili nonché la conformità alle normative ambientali vigenti ed applicabili. Gli impatti ambientali identificati sono stati analizzati valutando la presenza di potenziali situazioni anomale o di emergenza, di particolari prescrizioni legislative o regolamenti ed in base alla sensibilità locale (ovvero la presenza di bersagli sensibili o di particolari pressioni del pubblico). Gli impatti ambientali identificati sono stati valutati attraverso una scala di riferimento (c.d. Scala di Hillary – vedi tabella sottostante) basata sulle indicazioni contenute nel Regolamento Emas 1221/2009. In pratica sono stati considerati per valutare la significatività di un impatto ambientale i seguenti elementi: - potenzialità di produrre danni ambientali - fragilità dell’ambiente locale - entità, quantità, frequenza e reversibilità dell’impatto - esistenza di una legislazione ambientale pertinente e relativi requisiti - importanza che l’aspetto riveste per le parti interessate e per i dipendenti Ogni impatto è stato valutato nelle tre condizioni possibili: normale, anormale e di emergenza.

Tabella n° 14 : Scala di Hillary per la valutazione della significatività degli impatti ambientali Scala Descrizione Criterio di valutazione Piccoli impatti 1 Trascurabile Basse probabilità che si verifichino Impatto trascurabile per quantità e tipo di sostanze (assenza di tossicità per l’uomo e l’ambiente) 2 Minore Ambiente circostante di moderata sensibilità, proteste occasionali Violazione dei limiti in condizioni anormali Basse probabilità che si verifichi sia l’impatto che la condizione anormale Impatti moderati in condizioni normali (tossicità per l’uomo e l’ambiente) Ambiente circostante particolarmente sensibile, proteste non occasionali 3 Significativo Violazione dei limiti in condizioni anormali Moderate probabilità che si verifichi Impatti rilevanti in condizioni normali per quantità e tipo di sostanze (tossicità per l’uomo e 4 Importante l’ambiente) In condizioni anormali rilevanti violazioni della legge, con impatti molto rilevanti

Sono ritenuti significativi quelli con una valutazione di 3 o 4 anche se nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale sviluppato di seguito è stato deciso di elaborare procedure di controllo o obiettivi di miglioramento anche su alcuni aspetti che avevano avuto delle valutazioni 2 nelle condizioni considerate. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 54 di 92

7.2 SIGNIFICATIVITÀ DEGLI IMPATTI E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

Nella successiva tabella viene riportato il risultato dell’Analisi Ambientale Iniziale (A.A.I.) eseguita nel giugno 2001 ed integrata in seguito alle evoluzioni aziendali nel novembre 2002, del luglio 2006, e del luglio 2010. È prevista a breve una nuova analisi ambientale a fronte delle importanti modifiche che saranno realizzate grazie alla nuova AIA rilasciata il 3 luglio 2013.

Tabella n° 15 : RISULTATI DELL’A.A.I. E SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

Significativo/ Procedura Impatto Ambientale Importante di controllo

1. aspetto visivo No Si 2. utilizzo di risorse naturali Si Si 3. trasporti indotti Si Si 4. emissioni in atmosfera No Si 5. odori No No 6. emissioni sonore No Si 7. scarichi idrici No Si 8. rifiuti Si Si 9. sostanze pericolose Si Si 10. alterazioni del suolo e della falda No Si 11. policlorodifenili No Si 12. amianto No No 13. clorofluorocarburi No Si 14. vibrazioni No No 15. radioattività No Si 16. campi elettromagnetici No No 17. ecosistemi e biodiversità No No 18. Impatti indiretti No Si

Rispetto alla prima valutazione è stato valutato come significativo l’aspetto relativo all’utilizzo di risorse naturali in quanto l’avvio dell’impianto di trattamento delle emulsioni oleose ha comportato un sensibile aumento del consumo di metano. Tale consumo è oggetto di periodici monitoraggi per il controllo del regolare rendimento degli impianti interessati, tale aspetto è descritto con maggiore dettaglio nello specifico paragrafo. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 55 di 92

7.3 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ED INDIRETTI

Nella successiva trattazione analizzeremo i singoli aspetti ambientali descrivendo i dati disponibili ed aggiornati quantificando, laddove possibile, l’impatto indotto dalle attività aziendali e descrivendo le azioni sviluppate dall’Organizzazione per garantirne un controllo sistematico. Vengono riportati tutti gli aspetti ambientali spiegando per quelli non significativi (Tab. n° 15) le motivazioni che hanno condotto alla valutazione. Per gli aspetti ambientali significativi viene fornita una trattazione più ampia e dettagliata. Nell’ambito degli aspetti ambientali deve essere evidenziata la considerazione anche per gli aspetti ambientali indiretti (punto 3.2 c Allegato III Regolamento Emas 1221/09) ovvero quegli aspetti non direttamente collegati all’attività aziendale e sui quali l’azienda non può avere un controllo gestionale totale. In particolare rientrano in questo ambito i “Trasporti Indotti” (paragrafo 7.3.3) ovvero l’influenza dell’attività aziendale nel suo complesso sul traffico locale e il “Prodotto” (paragrafo 7.3.8) in funzione del beneficio indiretto legato alla raccolta degli oli usati ed al loro riutilizzo. Ulteriori aspetti ambientali indiretti presi in considerazione per l’attività di R.O.B.I. srl nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale e descritti nel presente documento, sono relativi all’influenza che la società cerca di esercitare su clienti e fornitori per far condividere la propria politica ambientale.

7.3.1 Aspetto visivo L’impianto della nostra azienda è situato in zona produttiva, dove le abitazioni di uso civile sono praticamente assenti. Le procedure operative aziendali indicano a tutti gli addetti le modalità per mantenere in ordine e per pulire quotidianamente tutte le aree produttive. Inoltre, in applicazione ai passati programmi di miglioramento del Sistema di Gestione Ambientale l’azienda ha realizzato una schermatura vegetale sul perimetro aziendale. L’impianto è dotato di un perimetro che lo rende ben inserito nel contesto generale. Questo aspetto è considerato TRASCURABILE.

7.3.2 Utilizzo risorse naturali Le risorse utilizzate dall’azienda sono: gasolio, energia elettrica, acqua. L’utilizzo delle risorse esterne, come impatto era considerato inizialmente come MINORE. Con l’avvento della messa a regime dell’impianto di trattamento delle emulsioni, il consumo di metano è tale per cui l’impatto viene considerato SIGNIFICATIVO e oggetto di particolare attenzione. Dopo un trend in crescita del consumo delle risorse naturali, si è avuta una riduzione nel 2009 dovuta al rallentamento generale delle attività in conseguenza della crisi globale che ha colpito l’industria, negli anni successivi questo andamento è stato altalenante sempre in funzione del mercato esterno a cui le ns. attività sono strettamente correlate. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 56 di 92

Tab. 16 approvvigionamento di risorse

FONTI U.MIS. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 giu.2013 ESTERNE Gasolio Litri n.d. 38352 48993 65577 80027 81072 85383 89072 112327 46221 Acqua Mc 724 472 403 547 415 532 459 587 855 119 Metano Mc 42 576 498 32320 44300 31949 40061 42779 38986 14790 Elettricità (*) MWh 28,08 59,38 80,74 109,50 125,56 153,3 122,46 111,58 149,15 90.03 (*) EE prelevata dalla rete

Il consumo di gasolio è principalmente legato ai trasporti effettuati esternamente, ed in minima parte alle movimentazioni interne (i carrelli elevatori sono elettrici). La distribuzione avviene presso la colonnina di distribuzione aziendale mentre lo stoccaggio è costituito da un nuovo serbatoio in metallo interrato da 9 mc dotato di doppia camera. L’autorizzazione del serbatoio è stata rilasciata dal Comune di Treviolo con prot. N.1 reg. del 30/01/2004. Il consumo di gasolio nel 2012 ha subito un incremento in quanto in quell’anno l’azienda aveva acquistato due automezzi nuovi per la raccolta degli pneumatici usati in quanto inserita nel consorzio Ecopneus, Con il 2013 questo contratto non è stato rinnovato e pertanto anche il consumo di gasolio si è assestato ai valori degli anni precedenti. L’aspetto del consumo di gasolio è stato valutato “Trascurabile” dall’analisi ambientale in quanto la possibilità dell’azienda di ridurre i consumi è limitata in quanto strettamente necessari per la conduzione del processo.

Grafico n.3 consumo di gasolio R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 57 di 92

I consumi di Energia Elettrica hanno subito un incremento costante dovuto all’avvio delle attività di trattamento delle emulsioni, come conseguenza dell’utilizzo della parte impiantistica alimentata con EE in particolare le pompe di travaso. Con l’entrata in funzione dell’impianto fotovoltaico nel giugno 2010, la quantità di EE acquistata all’esterno è sensibilmente diminuita, comportando una riduzione dell’energia da fonti esterne che per quanto riguarda lo scenario italiano è per la maggior parte derivante da fonti non rinnovabili. Anche per l’Energia Elettrica la valutazione iniziale era stata di scarsa significatività in funzione della scarsa possibilità dell’azienda di ridurre i consumi, si è provveduto in alternativa ad un approvvigionamento autonomo da fonti rinnovabili. Grafico n.4 approvvigionamento di energia elettrica

I consumi di Acqua, fornita dall’acquedotto comunale, sono legati ad utilizzi praticamente civili ovvero per i servizi e le docce utilizzate dai dipendenti. L’acqua utilizzata ai fini del processo è quella relativa al lavaggio degli automezzi condotto in zona dedicata e dotata di vasca di raccolta in quanto tali reflui non vengono scaricati ma inviati per lo smaltimento in impianti autorizzati.

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Grafico n.5 consumo di acqua

Nel ciclo produttivo viene impiegato il gas metano per il riscaldamento della camera di travaso, del serbatoio degli oli vegetali, e, con la messa a regime dell’impianto di trattamento delle emulsioni, anche del serbatoio di stoccaggio delle emulsioni che devono essere inviate al trattamento. Quest’ultima lavorazione richiede il consumo maggiore di gas dovuto all’alimentazione della centrale ad olio diatermico che provvede al riscaldamento del serbatoio n. 14 che alimenta l’impianto di trattamento emulsioni. Questi impianti sono stati realizzati recentemente con tutte le migliori tecnologie disponibili per il contenimento energetico (le migliori coibentazioni e recupero di calore), non si ravvisano al momento possibilità di miglioramento su tale fronte. L’incremento del consumo di metano, con l’attivazione dell’impianto di trattamento delle emulsioni, è particolarmente evidente come si evince dal grafico specifico, anche se a causa del rallentamento delle attività industriali, anche in questo aspetto, dopo una ripresa nel 2011, si denota una evidente inversione di tendenza:

Grafico n.6 consumo di metano

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7.3.3 Trasporti indotti

Il traffico indotto dall’attività R.O.B.I. srl è legato in prevalenza al conferimento in ingresso dei rifiuti ed all’invio di questi, dopo eventuale lavorazione, agli impianti di trattamento/smaltimento. Mediamente possono essere stimati in ingresso circa 10 autoveicoli che hanno ritirato presso le utenze quantità di oli esausti ed altri rifiuti, ed in uscita, circa 2/3 spedizioni costituite da carichi di autoarticolati di circa 30 T. Si tratta di numeri di per se poco significativi se rapportati con il traffico locale del vicino asse Interurbano di Bergamo, ma più significativi se considerati in sede di traffico delle strade comunali, tale aspetto con l’inserimento dei nuovi impianti previsti dalla nuova autorizzazione comporterà una riduzione del traffico locale riducendo sensibilmente i trasporti per lo smaltimento delle acqua reflue in quanto trattate internamente alla R.O.B.I. srl. Pur avendo un impatto modesto nel contesto viario in cui è inserito il sto, questo impatto è considerato come SIGNIFICATIVO non per l’incremento che può apportare al flusso veicolare, ma per la tipologia di trasporti effettuati, e l’applicazione di “ significativo” a tale impatto è stato scelto per garantire un livello di attenzione elevato in quanto questo fattore è correlato con altri impatti quali: le emissioni in atmosfera e, in caso di incidente, potrebbero essere coinvolti anche aspetti riguardanti le acque della falda e del suolo. Per garantire un alto livello di attenzione, tutti i trasporti dei rifiuti pericolosi (anche quelli non direttamente coinvolti nelle categorie ADR a cui è stata assegnata la categoria generica n.9) sono condotti secondo le rigide regole della normativa ADR ed il personale opportunamente formato allo scopo. Il controllo di questo impatto è mitigato dal fatto che l’azienda ha nei propri obiettivi di miglioramento il continuo rinnovo del parco automezzi, ed il suo sistematico controllo e manutenzione .

7.3.4 Emissioni in atmosfera Le emissioni in atmosfera prodotte dalla R.O.B.I. srl sono di tipo fisso e mobili. Emissioni mobili: legate a quelle prodotte dai motori diesel dei mezzi di movimentazione. L’emissione è caratterizzata dalla presenza di inquinanti come anidride carbonica (CO2), monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx) e particolato. Il controllo di tale emissione è regolato nell’ambito dei controlli annuali degli automezzi che prevedono la verifica dell’opacità dei fumi confrontandolo con il limite previsto per la circolazione su strada (c.d. “Bollino Blu”). Il controllo è affidato ad un’officina abilitata a tali verifiche sui mezzi circolanti. Tale procedura permette un controllo dei rendimenti di combustione e una verifica dell’efficacia della manutenzione programmata a cui tutti i motori sono normalmente sottoposti.

Emissioni fisse: Le emissioni fisse in atmosfera derivano dagli sfiati dei serbatoi durante la fase di movimentazione degli oli usati, delle emulsioni, dei solventi e degli oli vegetali. L’emissione è identificata con E1. Ogni sfiato dei serbatoi è collegato a una tubazione in acciaio o in materiale plastico ; tali tubazioni convogliano ad un unico sistema di abbattimento costituito da una stazione di adsorbimento con carbone attivo dotata di un R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 60 di 92

demister a monte (così come previsto dall’allegato C, punto e, del D.M. n°392/96). Gli sfiati dei serbatoi destinati allo stoccaggio dei solventi sono collettati direttamente al sistema di abbattimento senza essere raccordati agli sfiati dei serbatoi degli oli usati. Il tratto terminale del condotto di raccordo degli sfiati si inserisce nella tubazione che va all’impianto di abbattimento attraverso un tronco di cono rovesciato. Tale sistema permette di ottenere una leggera depressione nel condotto di raccordo degli sfiati senza aspirare continuamente aria e vapori dai serbatoi, quindi senza mandare in depressione il sistema. Le sostanze emesse dai diversi sfiati dei serbatoi nella fase di movimentazione dei carichi si limitano a Composti Organici Volatili (C.O.V.) derivanti sia dai serbatoi contenenti oli usati, dai due serbatoi (n°17 e n°18) contenenti solventi alogenati e non alogenati e dal serbatoio n°16 contenente oli ed emulsioni vegetali. Considerando le tipologie delle sostanze stoccate, di fatto costituite da rifiuti, non è possibile differenziare e/o meglio identificare le sostanze presenti nell’aeriforme. Tuttavia l’identificazione generale come C.O.V. è usualmente accettata e condivisa dagli Organismi competenti.

Nella primavera del 2010, sono state sostituite delle tubazioni di raccordo, con tubi dotati di alettature per consentire una maggior dispersione termica. Questa azione comporta una maggiore efficienza nella formazione di condensazione del vapore presente nell’impianto con conseguente aumento del quantitativo di condense raccolte. La raccolta di maggiori quantità di condense, comporta una riduzione di potenziali diffusione di odori e un maggior aumento del rendimento di abbattimento dei carboni attivi che in presenza di umidità vedono ridotta la propria efficienza. Come previsto dall’atto autorizzativo, annualmente l’emissione E1 è sottoposta ad accertamenti analitici per la verifica del rispetto del valore limite imposto di 50 mg/Nmc.

Tab. 17 valori riscontrati all’ emissione E1

Controllo concentrazioni di COT da emissione E1

Periodo di Concentrazione Flusso di massa controllo mg/Nmc g/h giu-05 3,26 1,44 set-05 9,39 3,96 set-06 40,41 (*) 43,7 set-07 0,14 3.02 2008 < 0.62 < 0.61 2009 2.49 2.54 2010 21.39 (*) 0,98 2011 < 0.34 < 0.33 2012 < 1,74 < 1,85

(*) a seguito del valore riscontrato, prossimo al limite imposto di 50 mg/Nmc, l’azienda ha provveduto alla sostituzione dei carboni attivi. Questo impatto è considerato come MINORE. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 61 di 92

7.3.5. Odori Il problema degli odori è nella nostra realtà praticamente trascurabile, la maggior parte dei rifiuti trattati: oli minerali ed emulsioni, non presentano particolari problemi da questo punto di vista, eventuali esalazioni odorigene, sono, come descritte nel precedente paragrafo, contenute dal sistema di abbattimento a carboni attivi. Inoltre tra le altre tipologie di rifiuti non sono volutamente trattati fanghi biologici o cascami di natura organica putrescibili e quindi soggetti ad esalazioni olfattive moleste. Per approfondire le conoscenze di questo aspetto, l’azienda nel marzo 2010, ha effettuato una valutazione della diffusione di inquinanti volatili potenzialmente emessi dalle ns. attività. Come tipologia di valutazione è stata adottata la tecnica utilizzata anche da ARPA, che sfrutta la capacità dei campionatori passivi (RADIELLO) di adsorbire quantitativamente particolari tipologie di sostanze volatili. Vista la natura dei rifiuti ritirati, l’indagine è stata indirizzata alla ricerca di composti organici volatili. Come parametro aggiuntivo è stato scelto l’idrogeno solforato, potenzialmente presente in idrocarburi minerali ed avente una soglia olfattiva molto bassa. I campionatori sono stati posizionati in prossimità delle potenziali sorgenti emissive (zona di carico/scarico di automezzi, e zona di travaso dei solventi), in diversi punti del perimetro aziendale, e sulla strada di accesso all’azienda a circa 100 m di distanza. L’indagine ha evidenziato tracce di idrocarburi nei punti critici (zona di carico/scarico di automezzi, e zona di travaso dei solventi) ma in concentrazioni molto al di sotto dei limiti che definiscono la salubrità degli ambienti di lavoro, mentre sul perimetro del sito, le sostanze riscontrate sono state le stesse di quelle rilevate sulla strada di accesso e sono caratteristiche dell’inquinamento dovuto al flusso veicolare. In nessun caso è stata riscontrata traccia di idrogeno solforato.

L’impatto ambientale di questo aspetto è quindi considerato MINORE.

7.3.6. Emissioni sonore Il rumore generato dall’attività produttiva della R.O.B.I. srl comporta effetti sia nell’ambiente lavorativo interno che su possibili ricettori esterni. In entrambi i casi l’azienda ha provveduto ad effettuare rilievi per valutare i livelli di esposizione per il personale (D.Lgs. 81/08 titolo VIII cap.2) e la conformità rispetto i valori limite assoluti di emissione e di immissione (L. 447/95). Nel primo caso i rilievi sono stati condotti in data. 04/10/2004, 23/10/2007, 14/07/2011 e hanno portato al calcolo di Livelli di Esposizione Personale (Lep) tutti inferiori a 80 dB(A) per tutte le mansioni. Secondo quanto previsto dal D.Lgs 81/08 la valutazione dell’esposizione al rumore va aggiornata ogni 4 anni, pertanto entro il 2015 l’azienda provvederà alla verifica del livello di esposizione professionale. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 62 di 92

Per quanto riguarda il rumore immesso, i dati rilevati indicano che l’emissione sonora dello stabilimento rispetta i limiti della zonizzazione imposta dai rispettivi comuni di Treviolo e Curno. Questo impatto è stato valutato come MINORE.

Rumore immesso all’esterno

Principali sorgenti di emissione sonora:

Le principali sorgenti sonore a cui è connessa un’emissione significativa di rumore nell’ambiente esterno sono riportate nella tabella seguente: tab. 18 Sorgenti di emissioni sonore

Rif. Descrizione sorgente Tempi di funzionamento Orario

Impianto di trattamento e separazione 5 gg/settimana, Diurno 1 delle emulsioni complessivamente circa 4 h/g (8 – 18)

5 gg/settimana, Diurno 2 Pompe di aspirazione oli complessivamente circa 2 h/g (8 – 18)

5 gg/settimana, Diurno 3 Scarico rifiuti da autocarri/autobotti complessivamente circa 2 h/g (8 – 18)

Movimentazione materiali mediante 5 gg/settimana, Diurno 4 elevatori meccanici complessivamente circa 4 h/g (8 – 18)

5 gg/settimana, Diurno 5 Operazioni varie di officina molto saltuariamente (8 – 18)

Oltre alle principali fonti di rumore riportate in tabella, si segnalano anche movimentazioni saltuarie con carrello elevatore elettrico e manovre di mezzi in stabilimento. Tali operazioni non sono comunque rilevanti ai fini dell’impatto acustico sull’esterno.

Livelli sonori al confine:

I rilievi fonometrici sono stati condotti in 4 diverse postazioni situate in corrispondenza dei 4 lati del perimetro aziendale. Le sorgenti sonore considerate e valutate, sono quelle originate dalle lavorazioni svolte con una certa continuità all’interno dell’insediamento. Non sono state pertanto prese in considerazione i riferimenti di cui al punto 3 in quanto in parte già compresi ai p.ti 2 e 4, e la rimanente parte di lavorazione costituita dallo scarramento dei cassoni avviene non tutti i giorni e per la durata di qualche minuto. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 63 di 92

Le operazioni di officina di cui al p.to 5 sono molto saltuarie e soprattutto manuali di montaggio e smontaggio, non interessate da operazioni ad esempio di carpenteria che prevedono l’uso di utensili rumorosi.

tab. 19 punti di misura esterni

Classe Sorgenti N° Descrizione postazione Sorgenti esterne significative zona interne

Lato sud, al cancello di entrata Traffico veicolare asse interurbano, aerei P1 V S1, S2, S4 stabilimento in Via degli Assini in decollo da Orio, capannoni adiacenti

Traffico veicolare asse interurbano, aerei P2 Lato ovest nel parcheggio IV S1, S2, S4 in decollo da Orio Traffico veicolare asse interurbano, aerei P3 Lato est nel parcheggio V Nessuna in decollo da Orio, capannoni adiacenti Lato nord, sulla stradina dietro Traffico veicolare asse interurbano, aerei P4 IV S1, S2, S4 ai serbatoi in decollo da Orio

I rilievi sono stati effettuati in periodo diurno con condizioni meteorologiche buone (assenza di vento e di precipitazioni). Durante l’esecuzione dei rilievi gli impianti erano funzionanti nelle normali condizioni di esercizio.

Nelle tabelle seguenti sono illustrati i risultati delle ultime due indagini eseguite (novembre 2007, e marzo 2011):

tab. 20 rilievi fonometrici risultati indagine

Postazione P1

Sorgenti Limiti classe V N°/anno Leq aziendali Note Ass. imm. / emiss. attive

1/2007 57,7 1, 2, 4 70 / 65 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti 2/2007 56,0 - 70 / 65 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti operative le 2011 55,7 70 / 65 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti normali attività

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Postazione 2

Sorgenti Limiti classe IV N° Leq aziendali Note Ass. imm. / emiss. attive

3/2007 52,1 1, 2, 4 65 / 70 Disturbo da traffico veicolare 4/2007 49,8 - 65 / 70 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti

operative le 2011 54,6 65 / 70 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti normali attività

Postazione P 3

Sorgenti Limiti classe V N° Leq aziendali Note Ass. imm. / emiss. attive

5 56,9 1, 2, 4 70 / 65 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti 6 53,1 - 70 / 65 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti

operative le 2011 50,9 70 / 65 Disturbo da traffico veicolare e da altri insediamenti normali attività

Postazione P4

Sorgenti aziendali Limiti classe IV N° Leq Note attive Ass. imm. / emiss.

7 62,6 1, 2, 4 65 / 70 Disturbo da traffico veicolare 8 60,8 - 65 / 70 Disturbo da traffico veicolare operative le normali Disturbo da traffico veicolare e da altri 2011 60,7 65 / 70 attività insediamenti

Zonizzazione acustica L’attuale zonizzazione acustica del comune di Treviolo, è stata aggiornata nel luglio 2008 per renderla coerente con le varianti che nel corso degli anni avevano modificato il PRG che aveva convertito l’area in cui è ubicato l’impianto da agricola ad industriale, la nuova zonizzazione è stata approvata con Delibera n.42 del 30/09/09. La nuova zonizzazione acustica effettuata dal Comune di Treviolo, ha classificato l’area in classe V, con fascia adiacente di mitigazione di classe 4. La zona confinante sul comune di Curno è individuata in classe IV. Le aree esterne allo stabilimento sono inserite nel piano di zonizzazione acustica comunale, in classe IV sui lati nord ed ovest, e in classi V sui lati est e sud. I limiti applicabili sono pertanto i seguenti: R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 65 di 92

per i confini di classe IV  Limite assoluto di immissione : 65 dB(A);

 Limite di emissione delle sorgenti : 60 dB(A). per i confini di classe V  Limite assoluto di immissione : 70 dB(A);

 Limite di emissione delle sorgenti : 65 dB(A).

L’area a nord dello stabilimento (in comune di Curno) è in classe 4, sono quindi applicabili i seguenti limiti diurni:  Limite assoluto di immissione : 65 dB(A);

 Limite di emissione delle sorgenti : 60 dB(A).

Confronto con i limiti

Il maggior apporto alla rumorosità presente nell’area di stabilimento è dovuto al continuo traffico veicolare sull’asse interurbano, traffico che peraltro rende molto difficoltoso definire il valore di emissione delle singole sorgenti di stabilimento. Questo è confermato dai rilievi relativi al rumore di fondo con fonti aziendali ferme, che hanno evidenziato valori di Leq sovrapponibili a quanto rilevato con le attività produttive attive. I dati rilevati indicano che l’emissione sonora dello stabilimento rispetta i limiti della zonizzazione imposta dai rispettivi comuni di Treviolo e Curno. Quando le installazioni dei nuovi impianti previsti dalla nuova autorizzazione saranno ultimati, verrà condotta una nuova campagna di rilevi per valutare la diffusone dei rumori nell’ambiente esterno Questo impatto è stato valutato come MINORE. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 66 di 92

7.3.7. Scarichi idrici

L’azienda attualmente non ha scarichi idrici di carattere produttivo. Le acque reflue dal dilavamento dei piazzali e quelle civili, sono dotate di reti di scarico separate specifiche per ogni tipologia di refluo idrico:  rete acque meteoriche da pluviali;

 rete acque meteoriche da piazzali;

 rete acque civili dal capannone e dagli uffici;

 acque dei bacini di contenimento dei serbatoi.

Tutte le reti sono tra loro indipendenti ed ispezionabili. Gli scarichi idrici prima di essere inviati in fognatura possono essere controllati ed analizzati grazie alla predisposizione di pozzetti finali di prelievo in ogni rete. Le acque civili e le acque meteoriche da pluviali sono inviate direttamente nei condotti fognari comunali previsti distinti (fognatura acque bianche, fognatura acque nere). Le acque meteoriche di prima pioggia derivanti dai piazzali, considerate potenzialmente contaminate, fluiscono in un pozzetto selezionatore in grado di convogliare le acque dei primi 15 minuti di precipitazione in una “vasca di prima pioggia” e di immettere le acque successive (acque bianche) direttamente in fognatura. Le acque di prima pioggia passano in seguito in un sistema di vasche di dissabbiatura e disoleazione prima di essere scaricate nella rete delle acque nere della fognatura comunale. Le acque meteoriche raccolte nei bacini di contenimento dei serbatoi (in condizioni normali, assolutamente non contaminate) sono considerate alla stregua delle acque meteoriche da pluviali e quindi inviate, grazie a un pozzetto di rilancio ad azione manuale, alla rete di scarico delle acque meteoriche. Nel caso di sversamenti accidentali all’interno dei bacini, sempre attraverso il pozzetto di rilancio manuale, i reflui vengono recuperati e trattati come rifiuti speciali. All’interno dell’impianto è prevista un’area destinata al lavaggio degli automezzi; i reflui derivanti da tale attività sono raccolti in una apposita vasca e trattati come rifiuti speciali. Non vengono, quindi, scaricati nei condotti fognari. L’ampliamento del piazzale a seguito dell’acquisizione dell’area di parcheggio esterna, comporterà un aumento della superfici sottoposte a dilavamento meteorico, rispetto al progetto iniziale la quantità complessiva aumenterà ma, tenuto conto della superficie scoperta ridotta a seguito della realizzazione della nuova copertura in acciaio/policarbonato e l’aumento dovuto al nuovo ampliamento, la superficie interessata sarà alla fine di 3987 mq entro i limiti di progetto del sistema di trattamento dimensionato per superfici di 4000 mq.

Questo impatto è stato valutato come MINORE.

La tabella successiva riporta la caratterizzazione degli scarichi idrici dei piazzali. Le analisi effettuate dall’ottobre 2007, sono state condotte secondo i parametri definiti dal Decreto autorizzativo AIA che definisce anche le frequenze di monitoraggio. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2010 Rev. n° 1 Pagina 67 di 92

Tab.21 caratterizzazione degli scarichi idrici delle acque di dilavamento dei piazzali

Valori Concentrazione degli inquinanti (mg/l) limite mag- mag- D.Lgs feb-07 ott-07 apr-08 ott-08 nov-09 apr-10 ott-10 apr-11 ott-11 ott-12 apr-13 Parametri/ u.mis. 09 12 152/06 pH 7.37 7.15 8.11 7,06 7,43 7,83 8,19 6,92 7,22 7,35 7,04 7,11 7,45 5.5- -9.5

COD mg/l O2 11 10 <5 <5 9,00 30,00 14,00 < 10 20,00 34,00 33,00 79,00 12,00 500

BOD5 mg/l O2 - < 10 <5 <5 <5 13,00 <10 <10 <10 15,00 16,00 37,00 < 5 250 Solidi sospesi mg/l - 12 <10 <10 <10 8,00 5,00 < 5 6,00 < 5 < 5 23,00 < 5 200 Cloruri mg/l - 0,80 0,80 1,60 2,52 1,20 4,59 4,51 4,12 6,24 1,95 9,35 0,90 1200 Solfati mg/l - 6.01 6.01 8,90 0,49 5,58 15,00 13,70 11,60 3,82 5,30 11,40 6,39 1000 Nitrati mgN/l - 1.09 0.09 0,10 0,49 0,31 0,48 < 0,05 <0,05 < 0,05 1,25 3,12 0,40 30 Nitriti mgN/l - < 0.05 <0.05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 < 0,05 < 0,05 < 0,05 < 0,05 0.06 Ammoniaca mgN/l - 1.08 1.04 0,30 <0,1 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 30 Cadmio mg/l < 0.01 < 0.01 <0.005 < 0.01 <0.005 <0.005 <0.005 <0.005 <0.005 <0.005 < 0,005 < 0,005 < 0,005 0,02 Piombo mg/l < 0.02 < 0.02 <0.02 < 0.02 <0.02 <0.02 <0.02 0,03 <0.02 <0.02 < 0,02 < 0,02 < 0,02 0,3 Ferro mg/l 0.06 < 0.02 0.04 <0,02 0,19 0,04 0,37 0,21 0,08 0,31 < 0,05 < 0,05 0,11 4 Nichel mg/l < 0.01 < 0.01 <0.01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,01 <0,01 <0,01 < 0,01 < 0,01 < 0,01 4 Zinco mg/l < 0.1 0.06 0.30 0,05 0,15 0,09 0,21 0,19 0,09 0,12 0,07 0,04 0,08 1 Rame mg/l < 0.01 < 0.01 <0.01 <0,01 <0,01 <0,01 0,03 0,12 <0,01 <0,01 < 0,01 < 0,01 < 0,01 0,4 Cromo totale mg/l < 0.01 < 0.01 <0.01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 < 0,01 4 Grassi e oli animali e vegetali mg/l - 1.03 1.08 1,80 1,40 3,00 2,10 < 1,0 0,80 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 40 Idrocarburi totali mg/l < 1.0 < 1.0 1.04 1,00 <1,00 1,80 1,10 < 1,0 <1,0 <1,0 <1,0 <1,0 < 1,0 10 Solventi organici aromatici mg/l < 0,1 < 0,1 <0.1 < 0,1 <0.1 <0.1 <0.1 <0.1 <0.1 <0.1 <0.1 <0.1 < 0,1 0.04 Solventi organici clorurati mg/l < 0,1 < 0,1 <0.05 <0,05 <0.05 <0.05 <0.05 <0.05 <0.1 <0.1 <0.1 <0.1 < 0,1 2.00 Policlorodifenili µg/l < 10 < 10 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 - R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 68 di 92

7.3.8. Produzione e gestione rifiuti

La produzione dei rifiuti è suddivisa in due distinte attività, quella dovuta alla manutenzione e pulizia dell’impianto e degli automezzi, e quelli derivanti dallo stoccaggio e trattamento dei rifiuti ritirati dai clienti esterni.

7.3.8.1 Produzione rifiuti da manutenzione impianto ed automezzi

I rifiuti prodotti dalle attività aziendali sono essenzialmente derivanti dalle attività di manutenzione e dalle attività di lavaggio degli automezzi e pulizia delle vasche, serbatoi e dei pozzetti aziendali. Per quanto riguarda i rifiuti prodotti dall’officina si tratta di: - acque di lavaggio - materiali assorbenti e filtranti questi rifiuti vengono stoccati in apposita area presso l’officina manutenzione, identificati da apposita cartellonistica, contenuti in contenitori appositi e mantenuti in bacini cordolati al fine di trattenere eventuali sversamenti. L’olio esausto è direttamente trasferito ai serbatoi di stoccaggio aziendali. Gli altri rifiuti prodotti sono movimentati dagli stessi addetti dell’officina che periodicamente li trasferiscono presso l’impianto di stoccaggio dei rifiuti pericolosi trasmettendo agli uffici con apposita modulistica le movimentazioni effettuate in modo che anche formalmente vengano attivate le registrazioni di scarico/carico sui registri di gestione dei rifiuti. Gli altri rifiuti: filtri e materiali assorbenti, sono smaltiti, congiuntamente con i rifiuti dello stoccaggio di rifiuti pericolosi, in impianti autorizzati quali inceneritori o discariche controllate in funzione delle disponibilità e della tipologia. Il ridotto quantitativo di rifiuti prodotti dall’officina interna è dovuto ai saltuari interventi condotti presso la sede aziendale, mentre la maggior parte delle manutenzioni viene effettuata presso officine esterne. Nella successiva tabella vengono riportati i dati di produzione di ogni categoria desunti dal registro di carico/scarico dei rifiuti prodotti. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 69 di 92

giu. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 RIFIUTO PRODOTTO 2013

Kg prodotti OLI ESAUSTI (CER 13.02.08) 50 110 25 160 35 25 30 - 20 - PERICOLOSO MATERIALI ASSORBENTI 32 405 9 1112 8 20 27 - - - FILTRANTI CER 15.02.03 NP FILTRI OLIO CER 160107 - 30 10 17 10 14 12 - - - PERICOLOSO TONER ESAUSTO - 5 5 8 3 - 12 2 24 - CER 08.03.18 NP SOLVENTE ESAUSTO - - - - 15 - - - - - CER 14,06,03 PERICOLOSO FERRO CER 16,01,17 NP - - - - 21750 7530 - - 70 - SOLUZIONI ACQUOSE (pulizia serbatoi) ------10100 26000 4800 5000 CER 16,10,01 PERICOLOSO CARBONI ATTIVI ESAUSTI ------270 470 200 - CER 15,02,02 PERICOLOSO SOSTANZE CHIMICHE DI LABORATORIO ------31 - - CER 16,05,06 PERICOLOSO APPARECCHIATURE FUORI USO ------25 125 3 CER 16,02,14 NP MATERIALI ASSORBENTI ------96 - - CER 15,02,02 PERICOLOSO

Tab. 22 produzione rifiuti della manutenzione impianti ed automezzi

rifiuto 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 giu.2013 ACQUE DEL LAVAGGIO lav. non 20.000 26.950 50130 24420 11430 32160 12320 4680 2500 INTERNO AUTOMEZZI attivo

Tab. 23 produzione fanghi da lavaggio automezzi

Le oscillazioni dei valori sono dovute a diversi fattori come l’aumento degli automezzi aziendali, che fa aumentare la produzione, e l’adozione di materiale di consumo di moderna concezione e di durata maggiore, che riduce la produzione di rifiuti. Durante i primi mesi del 2013 non sono state effettuate internamente manutenzioni ai mezzi ma, per scelta aziendale, sono state demandate ad officine esterne convenzionate. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 70 di 92

Tra i rifiuti speciali prodotti dall’azienda si evidenziano inoltre i fanghi derivanti dai lavaggi degli automezzi che vengono raccolti e sedimentati nelle vasche a tenuta presso il locale lavaggio. Entrambi i fanghi vengono smaltiti periodicamente presso impianti autorizzati mediante trasporto con ns. autobotti.

I rifiuti derivanti dal lavaggio, sono gestiti autonomamente dagli altri derivanti dalle manutenzioni in quanto il lavaggio è condotto in una zona dedicata separata dall’officina. La produzione di questi rifiuti è strettamente correlata alla quantità dei servizi esterni effettuati, la quantità di rifiuto prodotta per automezzo è stata comunque contenuta introducendo un sistema di lavaggio in pressione per aumentare l’efficienza di pulizia con portate di utilizzo sensibilmente ridotte.

7.3.8.2 Gestione rifiuti da attività di stoccaggio e trattamento

L’attività principale svolta presso il sito produttivo dell’azienda è costituita dalle operazioni condotte presso la piattaforma di stoccaggio e trattamento rifiuti speciali. Come spiegato nel capitolo 4, l’attività consta nello stoccaggio, trattamento ed adeguamento volumetrico di rifiuti provenienti da raccolte differenziate condotte presso attività di produzione, commerciali e di servizio. Nel diagramma di flusso riportato in seguito vengono descritti i flussi di rifiuti trattati (quantitativi anno 2012). Le frasi di rischio associate ai rifiuti trattati sono diverse in funzione della loro natura, di seguito riportiamo i gruppi di rifiuti pericolosi maggiormente trattati con le relative le fasi di rischio e le caratteristiche di pericolo.

capitolo caratteristiche di descrizione frasi di rischio CER pericolo acidi e basi, reflui da industria inorganica 06 R 36, 37, 38 H4 irritante R 20, 21, 22 H5 nocivo rifiuti dall’industria fotografica 09 R 23, 24, 25 H6 tossico R 34, 35 H8 corrosivo H3A facilmente reflui da industrie organiche 07 R 11 infiammabile R 10 H3B infiammabile R 36, 37, 38 H4 irritante rifiuti da vernici, smalti e inchiostri 08 R 20, 21, 22 H5 nocivo solventi organici 14 R 23, 24, 25 H6 tossico R 59 H14 ecotossico H 4 irritante Oli minerali ed emulsioni 13 - H14 ecotossico Tab. 24 Principali categorie di rifiuti ritirati e relative classi di pericolo

R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 71 di 92

DIAGRAMMA DI FLUSSO DEI RIFIUTI TRATTATI

Dati anno 2012

Smaltimento definitivo LAVORAZIONE ton 8467

RIFIUTI

IN INGRESSO ton 21433 Recupero ton 12347

I dati sopra riportati si riferiscono alle quantità effettivamente entrate ed uscite dall’impianto nel corso del 2012, la differenza di peso tra il dato in ingresso e la somma delle uscite è dovuta alle giacenze interne dell’impianto. Nella seguenti tabelle si riportano i dati relativi ai flussi di materiale ricevuti ricavati dai registri di carico e scarico ed espressi in tonnellate: R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 72 di 92

tab. 25 rifiuti in ingresso all’ impianto (TON)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 giu.2013

P 4869 10207 10785 14596 21948 17223 21508 21892 17554 9068 INGRESSI NP 509 1034 1926 1718 1762 1390 1232 2749 3879 1086 P 3575 7696 7907 10465 11932 10164 9512 9897 8919 4042 Recupero NP 104 409 352 825 927 870 724 2150 3428 833 USCITE P 1000 2547 2922 3990 9634 6764 9585 10736 7983 4444 Smaltim. NP 240 738 809 748 879 507 527 589 484 258

INDICE % DI RECUPERO 68,4 72,1 65,0 69,2 54,2 59,3 45,0 48,9 57,6 48,0

Grafico n. 7 Andamento flusso dei rifiuti in ingesso e uscita dall’impianto

Durante il 2012 i rifiuti, distinti per codice CER, che hanno costituito la maggior parte dei rifiuti ritirati sono stati: - oli esausti per 4620 Ton - emulsioni oleose per 7833 Ton il totale di questi due rifiuti è stato di 12453 Ton pari al 58.1 % di tutti i rifiuti ritirati. Il valore in % è inferiore alla precedente valutazione in quanto nel 2012, in ambito di associati ad Ecopneus sono state ritirate 2750Ton di pneumatici di scarto pari al 12,8 % dei rifiuti in ingresso all’impianto. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 73 di 92

Per il controllo dell’attività di recupero di rifiuti nell’impianto (derivanti sia dalle lavorazioni sia da quelli già ritirati come messa in riserva R13), è stato definito un Indice di Efficienza generato semplicemente dal valore percentuale della frazione recuperata rispetto al totale dei rifiuti in ingresso.

Quantità di rifiuti recuperata x 100

I indice percentuale di recupero : Quantità di rifiuti in ingresso

Grafico n. 8 rappresentazione grafica della percentuale di rifiuti recuperati esposti in tab. 25

Il valore in % dei rifiuti recuperati ha subito negli anni, nel suo valore assoluto, un’apparente riduzione, questo indice non tiene però conto del fatto che le emulsioni oleose in precedenza erano inviate al recupero tal quali ai centri di smaltimento, mentre ora sono lavorate presso il ns. impianto. Prima che le emulsioni fossero trattate, il loro conferimento era effettuato in impianti che le ricevevano in R in quanto le sottoponevano ad operazioni di recupero (energetico o lavorazioni di separazione acqua/olio), mentre ora con l’attivazione delle lavorazioni (centrifughe) interne alla R.O.B.I. srl il quantitativo di emulsioni lavorato comporta l’uscita dall’impianto di una parte di olio in R che va al recupero, mentre l’acqua separata dalle emulsioni (che è la frazione prevalente), è smaltita in impianto di depurazione e quindi esce dal ns. impianto in D . Questa nuova condizione fa variare la % di rifiuti in uscita inviati al recupero, anche se il valore assoluto dei rifiuti recuperabili è aumentato in quanto l’olio recuperato ora è inserito nella filiera del consorzio, mentre prima la R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 74 di 92

maggior parte delle emulsioni “recuperate” erano destinate al recupero energetico mediante termodistruzione. Tale indice verrà rivisto a breve in nuove valutazioni quando maggiori dati statistici consentiranno una valutazione oggettiva più accurata di questo aspetto.

Le possibilità di migliorare le frazioni recuperabili sono direttamente legate al rendimento dell’impianto di separazione delle emulsioni oleose (“centrifuga”) che è l’operazione in azienda che comprende la maggior parte delle quantità di rifiuti lavorabili.

Per le tipologie e le quantità trattate, anche se ogni azione è procedurata e oggetto di costante controllo, questo impatto è considerato IMPORTANTE per mantenerlo sempre nella massima considerazione.

7.3.9. Detenzione ed utilizzo Sostanze Pericolose Le sostanze pericolose vengono gestite nell’ambito dell’Organizzazione aziendale sia per quanto riguarda il trasporto (eseguito in regime ADR) sia per quanto riguarda la gestione della piattaforma di deposito preliminare e ricondizionamento che riceve sia rifiuti speciali pericolosi che non pericolosi. L’impatto è valutato SIGNIFICATIVO per mantenere alta la guardia verso questo impatto potenziale, anche se la gestione è controllata in modo attento nell’ambito delle procedure aziendali che preliminarmente esclude l’ingresso e/o la manipolazione delle sostanze pericolose in quantità tali da rientrare nei limiti (e le conseguenti applicazioni) previsti dal D.Lgs 238/2005. Le sostanze pericolose (tossiche) ritirate non subiscono alcuna manipolazione e rimangono confezionate nei loro contenitori originari e transitano solamente nello stoccaggio. La gestione delle sostanze pericolose viene controllata attraverso l’applicazione di una precisa procedura del Sistema di Gestione Ambientale, realizzata anche grazie alla collaborazione dei nostri fornitori, che definisce i semplici accorgimenti pratici per evitare infortuni o danni ambientali. Come già sottolineato è stata sviluppata anche una procedura per la gestione delle situazioni di emergenza che si dovessero originare da incidenti durante l’utilizzo di tali sostanze.

R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 75 di 92

7.3.10 Alterazioni del suolo e della falda Per quanto riguarda l’attività presso il sito tale impatto può essere considerato MINORE in ragione del fatto che tutte le attività di gestione rifiuti e le aree di transito, vengono eseguite su pavimentazione in calcestruzzo. La stessa valutazione viene espressa per quanto riguarda le attività esterne considerando che la possibilità di incidenti legati al trasporto su strada di merci pericolose è controllata mediante l’applicazione della normativa di riferimento ADR . Prima dell’insediamento dell’attività di R.O.B.I. srl presso il sito era svolta attività agricola. Come inserito dal piano di monitoraggio previsto dalle procedure di V.I.A. prima e dall’autorizzazione AIA di recente acquisizione, sono tenute sotto controllo annualmente le acque di falda in due pozzi posizionati a monte (pozzo 8) e a valle (pozzo 7) rispetto al movimento di falda. Nella tabella successiva si riportano i dati dei controlli analitici effettuati negli ultimi 6 anni

Tab. 26A analisi delle acque di falda prima dell’attivazione dei pozzi interni 26/05/2004 29/07/2005 08/09/2006 pozzo 7 pozzo 8 pozzo 7 pozzo 8 pozzo 7 pozzo 8 parametri in µg/l a valle a monte a valle a monte a valle a monte rame <10 <10 <10 <10 <2 <2 cadmio <5 <5 <5 <5 <1 <1 piombo <10 <10 <10 <10 <2 <2 PCB <10 <10 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 idrocarburi C>12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 idrocarburi C<12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 tetracloroetilene 4,2 <1 3,4 <1 2,6 <1 tricloroetilene <1 <1 <1 <1 1 <1 altri solventi alogenati <1 <1 <1 <1 <1 <1

Nel pozzo 7, a valle dell’insediamento della R.O.B.I. srl, sono riscontrabili tracce di tetracloroetilene. La presenza di questo inquinante è storicamente presente nei controlli condotti dall’ARPA e dall’ente che gestisce l’acquedotto pubblico, anche molto prima dell’insediamento del ns. centro in questa zona. L’inquinamento si trova nell’alveolo del fiume Brembo a monte del comune di Treviolo dove in alcuni pozzi la presenza di tetracloroetilene raggiunge anche valori 20 volte maggiore rispetto a quelli riscontrati in questa zona. Come richiesto dall’ARPA competente, la R.O.B.I. srl ha realizzato all’interno del proprio sito produttivo due pozzi situati a valle degli impianti rispetto all’andamento della falda e li ha identificati con “pozzo nord a valle “ e “pozzo sud a valle “. Dal 2007 i controlli della qualità dell’acqua di falda a valle dell’impianto sono stati effettuati su questi due pozzi, escludendo quindi il controllo del “pozzo 7” che presentava il problema di un inquinamento da tetracloroetilene non attribuibile alla ns. realtà. Il pozzo a monte non è cambiato ed è stato mantenuto valido per questi controlli. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 76 di 92

La realizzazione di due pozzi all’interno dell’insediamento della R.O.B.I. srl, consente un più puntuale e rigoroso controllo dell qualità dell’acqua di falda. I controlli condotti nel 2007 hanno riscontrato tracce di piombo presente sia nel pozzo a monte che in quelli a valle. La presenza anche a monte esclude una ns. causa, e siccome i successivi controlli non hanno più evidenziato le tracce in precedenza riscontrate, non sono stati condotti approfondimenti specifici. Nel corso del 2010 essendo scaduti i termini di controllo definiti dal piano di monitoraggio del ns. atto autorizzativo AIA, i controlli sono stati effettuati da ARPA. Questa, ha rilevato tracce di tetracloroetilene e di idrocarburi, quindi l’ente di controllo ha concluso che la campagna di controllo a cura dell’azienda debba continuare, pertanto è stata riattivata la campagna di monitoraggio per tener sotto stretto controllo la qualità dell’acqua di falda e per confermare o escludere la permanenza delle tracce degli inquinanti riscontrati. Questo impatto è comunque stato valutato come MINORE visto l’estraneità dell’azienda al problema dei composti organoalogenati nella falda.

Tab. 26B analisi delle acque di falda dopo l’attivazione dei pozzi interni 13/12/2007 26/06/2008 23/12/2008 pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo a pozzo a pozzo a parametri in µg/l nord a sud a nord a sud a nord a sud a monte monte monte valle valle valle valle valle valle rame 2 2 5 <2 <2 <2 <2 <2 <2 cadmio < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 piombo 9 2 6 <5 <5 <5 <5 <5 <5 PCB <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 idrocarburi C>12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 idrocarburi C<12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 tetracloroetilene <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 tricloroetilene <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 altri solventi alogenati <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

controlli condotti da ARPA 23/06/2009 24/03/2010 16/09/2010 pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo a pozzo a pozzo a parametri in µg/l nord a sud a nord a sud a nord a sud a monte monte monte valle valle valle valle valle valle rame <2 <2 <2 <5 <5 <5 <2 <2 <2 cadmio < 0,5 < 0,5 < 0,5 0,2 <0,2 0,2 < 0,5 < 0,5 < 0,5 piombo <5 <5 <5 <2 <2 <2 <5 <5 <5 PCB <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 idrocarburi C>12 <10 <10 <10 <50 76 <50 <10 <10 <10 idrocarburi C<12 <10 <10 <10 - - - <10 <10 <10 tetracloroetilene <1 <1 <1 <0,5 1,7 <0,5 1,02 0,85 <0,5 tricloroetilene <1 <1 <1 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 altri solventi alogenati <1 <1 <1 - - - <1 <1 <1 R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 77 di 92

29/06/2011 28/12/2011 24/07/2012 pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo parametri in µg/l nord a sud a a nord a sud a a nord a sud a a valle valle monte valle valle monte valle valle monte rame <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 cadmio < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 piombo <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5 policlorodifenili PCB <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 idrocarburi C>12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 idrocarburi C<12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 tetracloroetilene 1,06 1,24 < 0,5 1,78 0,99 < 0,5 0,56 0,68 < 0,5 tricloroetilene < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 altri solventi alogenati < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5

28/12/2012 11/06/2013 pozzo pozzo pozzo pozzo pozzo a pozzo a parametri in µg/l nord a sud a nord a sud a monte monte valle valle valle valle rame 7,7 <2 <2 <2 <2 <2 cadmio < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 piombo <5 <5 <5 <5 <5 <5 policlorodifenili PCB <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 idrocarburi C>12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 idrocarburi C<12 <10 <10 <10 <10 <10 <10 tetracloroetilene 0,80 0,96 < 0,5 1,48 1,59 < 0,5 tricloroetilene < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 altri solventi alogenati < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5 < 0,5

7.3.11 Policlorobi-trifenili: I trasformatori presenti in azienda sono del tipo a secco e non contengono tali sostanze; il ritiro di rifiuti (oli) contenenti tali sostanze è regolato da apposite procedure e lo stoccaggio avviene in serbatoio dedicato posizionato in bacino di contenimento. Questo impatto è stato valutato come MINORE.

7.3.12 Amianto: La struttura di recente costruzione, non ha impiegato nessun materiale contenente amianto. Questo impatto è stato valutato come TRASCURABILE. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 78 di 92

7.3.13 Clorofluorocarburi: all’interno dell’azienda non ci sono apparecchiature contenenti clorofluorocarburi. L’impianto di condizionamento degli uffici, utilizza al proprio interno di un liquido refrigerante denominato R407, questo fluido è costituito da una miscela di fluorocarburi rientranti nel Reg. CE 842/2006, quindi l’apparecchiatura è sottoposta ai controlli previsti dal Reg. CE 1516/2007. Le eventuali altre fonti potenziali di CFC costituite dai frigoriferi o altri RAEE da smaltire, non rientrano nelle tipologie di rifiuti trattati dall’azienda. Questo impatto è stato valutato come TRASCURABILE.

7.3.14 Vibrazioni: All’interno dell’azienda non esistono lavorazioni che comportano la diffusione di vibrazioni nell’ambiente esterno. La valutazione dell’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni, è stata condotta da ditta esterna specializzata che effettuato le valutazioni in base al D.Lgs 187/2005. Non sono emerse esposizioni significative a vibrazioni meccaniche. Questo impatto è stato valutato come TRASCURABILE.

7.3.15 Sorgenti radioattive: I rifiuti radioattivi, per loro natura, esulano dalla normativa sui rifiuti speciali, l’Azienda non tratta tali materiali e nemmeno materiali ferrosi. La sorgente radioattiva presente all’interno del gascromatografo presente nel laboratorio di controllo è regolarmente controllata da personale esterno qualificato. Come imposto dall’atto autorizzativo, vengono comunque effettuati dei controlli su particolari rifiuti in ingresso all’impianto (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), per fare questo l’azienda si è dotata di un proprio rivelatore di radioattività ed i rifiuti interessati vengono testati prima dell’accettazione all’impianto. Questo impatto è stato valutato come MINORE.

7.3.16 Campi elettromagnetici: Le attività aziendali non comportano l’utilizzo di attrezzature in grado di influire su tale aspetto. Questo impatto è stato valutato come TRASCURABILE.

7.3.17 Ecosistemi e biodiversità: Le valutazioni di eventuali impatti condotte su ecosistemi non hanno rilevato elementi di rilievo in quanto l’area sorge in una zona ad intensa densità antropica ed in particolare produttiva. Nelle R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 79 di 92

immediate vicinanze del ns. sito produttivo non sono presenti aree di rispetto o di interesse naturalistico e di conseguenza anche forme particolari di biodiversità non sono coinvolte dalle ns. attività. Questo impatto è stato valutato come TRASCURABILE.

7.3.18 Impatti ambientali indiretti: Gli impatti ambientali indiretti, fanno riferimento all’importanza dell’attività aziendale sulla filiera di gestione dei rifiuti . L’aspetto è in parte ricompreso nell’ambito della valutazione dell’aspetto rifiuti di cui al pt. 7.3.8, e consiste nel sensibilizzare i produttori ad una sempre più accurata differenziazione dei rifiuti prodotti. Su tutti gli impatti ambientali identificati e valutati è stato sviluppato il nostro Sistema di Gestione progettando ed applicando procedure di controllo e monitoraggio e ponendoci degli obiettivi concreti di miglioramento. Anche per gli impatti ambientali minori e trascurabili sono state previste procedure di monitoraggio per tenere controllata la loro incidenza sull’ambiente. Tutti gli impatti ambientali sono rivalutati annualmente in occasione degli aggiornamenti annuali della Dichiarazione Ambientale, e durante i riesami della Direzione in base all’introduzione pianificata di misure di contenimento e controllo previste dai programmi di miglioramento. Questo impatto è stato valutato come MINORE.

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8. MONITORAGGI AMBIENTALI

Per la verifica dell’efficienza ambientale l’azienda ha sviluppato un piano di monitoraggio (sviluppato anche in base al p.to F1 del decreto autorizzativo 7128/07 e che dovrà essere aggiornato in funzione delle nuove installazioni e modifiche concesse con la recente AIA n.1362 del 03/07/2013) che permette di mantenere sotto controllo gli impatti ambientali significativi attraverso costanti interventi di campionamento e controllo di ciascun aspetto considerato. Gli aspetti oggetto di sistematico monitoraggio sono:

ACQUE In questo campo rientra il monitoraggio della quantità delle acque attinte, il controllo della qualità delle acque di scarico, il controllo della qualità delle acque di falda (quest’ultimo fattore correlato anche al controllo della qualità del suolo).

SUOLO Il controllo del suolo viene condotto attraverso verifiche visive delle caratteristiche superficiali delle aree impermeabilizzate e attraverso le verifiche condotte ai pozzi situati a monte e a valle dell’insediamento.

EMISSIONI IN ATMOSFERA I controlli delle emissioni in atmosfera sono effettuati con la cadenze annuale previste dell’autorizzazione per l’emissione fissa. La stessa cadenza annuale è prevista per il controllo dei gas di scarico prodotti dagli automezzi aziendali.

ASPETTO VISIVO Questo aspetto è anch’esso periodicamente verificato per mantenere un impatto visivo il meno invasivo possibile nel contesto in cui l’impianto è inserito. La piantumazione del perimetro aziendale con il tempo contribuirà a migliorare questo aspetto.

RUMORE L’azienda ha provveduto al piano di monitoraggio del rumore immesso. Qualora si realizzino modifiche sostanziali agli impianti o interventi (L.R. n.13 del 2001) che possano influire sulle emissioni sonore, si effettuerà una campagna di rilievi acustici da parte di un tecnico competente in acustica, presso i principali recettori sensibili esterni (nei punti concordati con ARPA e Comune) e al perimetro dell’impianto. Tale campagna di misura dovrà consentire di verificare il rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa di riferimento. I risultati dell’indagine saranno comunicati al Comune e all’ARPA competente.

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CONSUMI ENERGETICI Anche i consumi energetici, come previsto dal piano di monitoraggio del SGA sono condotti periodicamente e riportati al quantitativo totale di rifiuti trasportati e trattati per ottenere degli indici di riferimento atti al controllo dell’andamento aziendale.

8.1 INDICI DI PRESTAZIONE

Nella gestione del Sistema Integrato, sono valutati degli indici detti “di prestazione”, per mantenere monitorato il grado di efficienza dell’azienda. Gli indici considerati sono quelli definiti dal Reg. 1221/2009, i fattori relativi agli scarichi idrici ed atmosferici essendo impatti minori e non significativi non sono stati considerati:

Formazione del personale la formazione del personale è ritenuta importante per mantenere un alto livello qualitativo in tutte le prestazioni, pertanto anche questo aspetto è stato tradotto in un indice che potesse dare un valore numerico valutabile. L’indice è ottenuto dal rapporto tra gli incontri di formazione programmati e quelli effettivamente svolti. L’obiettivo è il valore di 1, indice che tutti i corsi programmati sono stati effettuati. Regolarmente il valore supera il traguardo in quanto per varie necessità i corsi e gli incontri di formazione effettuati sono sempre di più di quelli programmati.

Anno di valutazione: 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Valore ottenuto: 2 2 1,67 2.25 1.2 2.0 2.5 1.5

Efficacia della programmazione del servizio Questo indice è ottenuto dal rapporto tra i Kg di rifiuto trasportati e i Km percorsi. L’indice racchiude vari aspetti legati sia all’efficienza del percorso scelto, della tipologia di automezzo utilizzata, dal tipo di imballo usato. Il valore di riferimento preso come obiettivo in base ai dati storici disponibili è di 70, con l’acquisto della nuova cisterna per il trasporto dei liquidi in uscita dal ns. impianto, questo l’indice ha subito un notevole aumento che comporterà una nuova valutazione del relativo obiettivo. Anno di valutazione: 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Valore ottenuto: 62 67 68 99 86 88 79 69 R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 82 di 92

Prestazione del servizio di smaltimento e recupero L’indice che identifica il grado di recupero dei rifiuti trattati viene espresso in % di rifiuti recuperati rispetto al totale dei rifiuti ritirati, l’obiettivo è di mantenersi su valori superiori del 50 %, i dati di questo indice sono riportati alle pagg. 71 e 72.

FONTI ESTERNE U.MIS. 2008 2009 2010 2011 2012 giu.2013 Gasolio Litri 80027 81072 85383 89072 112327 46221 Acqua Mc 415 532 459 587 855 119 Metano Mc 44300 31949 40061 42779 38986 14790 Elettricità prodotta MWh 0 0 83,45 137,2 130,8 59,89 Elettricità prodotta ed usata MWh 0 0 34,42 59,44 62,98 28,7 Elettricità consumata MWh 125,56 153,3 157,27 171,02 212,13 110 metano eq. in MWh MWh 425,06 306,55 384,39 410,46 374,07 141,91 gasolio eq. in MWh MWh 930,55 942,71 992,83 1035,73 1306,14 537,46 tot energia eq. usata MWh 1481,17 1402,56 1534,49 1617,21 1892,34 789,37 DATI DI PROCESSO ton trasportate TON 22433 22229 24315 23570 25649 12031 emulsioni trattate TON 10040 5940 11363 12135 8612 4385

anno 2008 2009 2010 2011 2012 giu. 2013 indice energetico EE 1,25 2,58 1,38 1,41 2,46 2,51 indice energetico CH4 22,66 18,59 28,36 28,37 22,09 29,65 indice energetico GASOLIO 0,28 0,27 0,28 0,26 0,23 0,26 indice energetico TOTALE 4,56 4,98 4,30 4,53 5,52 4,81 indice energetico da EE prodotta 0,00 0,00 0,30 0,49 0,73 0,65 indice eff. energetica 6,25 7,63 41,25 43,32 48,15 47,92 consumo acqua 1,85 2,39 1,89 2,49 3,33 0,99

indice energetico EE MWh*100/q,ta lavorata indice energetico CH4 mc CH4/100/q,ta lavorata indice energetico GASOLIO Ton trasp/gasolio cons. indice energetico TOTALE MWh*100/q,ta lav/trasp indice energetico da EE prodotta MWh*100/q,ta lav/trasp indice eff. energetica % di EE usata / EE prodotta consumo acqua mc H2O*100/q,ta trasportata

Tab.27 calcolo degli indici di efficienza

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Grafico n. andamento indici energetico per EE e consumo di acqua

Grafico n. andamento indici energetico per consumo di metano

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9. PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE

Il risultato di un Sistema di Gestione Ambientale deve essere in ultima analisi l’ottenimento di miglioramenti nelle prestazioni ambientali di una Organizzazione. I miglioramenti devono essere pianificati e sviluppati in base ai risultati dell’Analisi Ambientale Iniziale ed in base agli stimoli esterni che il Sistema deve essere in grado di cogliere. La R.O.B.I. srl formalizza gli obiettivi in un Programma di Miglioramento Ambientale in cui vengono definiti tempi, risorse e responsabilità per ogni obiettivo. Gli obiettivi del precedente programma ambientale erano in gran parte vincolati all’ottenimento dell’autorizzazione per poter procedere alle modifiche richieste, quindi questi erano riproposti da due anni, tanto è durato l’iter di istruttoria autorizzativa. Nel prossimo triennio il programma si spera venga applicato integralmente così da avviare tutte li importanti innovazioni tecnologiche volute dall’amministrazione. Gli altri obiettivi non vincolati all’autorizzazione AIA e previsti nel precedente triennio, sono stati raggiunti, ne riportiamo le voci di seguito elencate:

1. Ampliamento area ovest –> aumento della disponibilità di spazio di manovra degli automezzi 2. Acquisto nuovo mezzo per espurghi , un furgone e di 2 scarrabili con gru a ragno –> rinnovo del parco automezzi dotati di motori euro5 meno inquinanti 3. Asportare le lastre in CLS dal lato ovest del capannone per migliorare la sicurezza durante le fasi di carico/scarico –> lastre asportate e migliorata la sicurezza in impianto 4. Acquisto aree adiacenti al sito produttivo della R.O.B.I. –> acquistata area e realizzato un parcheggio degli automezzi per migliorare le fasi di carico/scarico senza ingombri delle zone di deposito e transito dei rifiuti

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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE (Rev. 07): Obiettivi Ambientali 2013-2015

ASPETTO QUANTIF. INDICE N° OBIETTIVO RESP. VANTAGGI SCADENZA RISORSE - € INTERESSATO OBIETTIVO DI RIF. Riduzione delle acque da inviare alla depurazione. Trasporti ridotti Risparmio economico di Km ridotti Rid. Trasp.- 15 Attivazione di un Ammin. Maggior controllo del trattamento e di trasporto del 10 % Giu. 2016 2 milioni 10% impianto di trattamento verso depuratori esterni Su base annua ultrafiltrazione e osmosi Migliorare la logistica e la Posizionamento di impianti Mantenere 18 Ampliamento capannone Ammin. sicurezza, legato al coperto, aumento delle incidenti interni 0 Giu.2014 1 milione all’obiettivo n. 15 condizioni lavorative a 0

Potenziamento Maggiore controllo dei Selezione più accurata del Assenza di 19 RSGI 0 Giu.2014 50.000 laboratorio chimico rifiuti in ingresso/uscita destino dei rifiuti carichi respinti

Realizzare le sbarre di Aumento della sicurezza Mantenere Aumentare la sicurezza 23 Ammin. regolamentazione sulla strada riducendo incidenti esterni 0 Sett. 2013 1500 antistante il cancello dell’accesso all’impianto l’attesa di ingresso a 0 Riduzione del Realizzare vasca di Risparmio risorsa idrica e Risparmio della risorsa 40% delle - 40 % 24 Ammin. raccolta delle acque aumento della riserva Giu. 2014 5000 idrica acque Su base annua piovani antincendio acquistata Aumento della Realizzare un impianto di ottenere prodotti più Aumento del recupero di % di recupero + 10 % 25 Ammin. distillazione per separare specifici e meglio Dic.. 2016 1 milione oli minerali come MPS del Su base annua le frazioni degli oli commercializzabili 10 % R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 86 di 92

10. PRINCIPALE LEGISLAZIONE APPLICABILE

Nella tabella successiva sono riassunte le principali emanazioni legislative a cui la ns. attività deve fare riferimento. Alcune sono superate da nuove emanazioni, ma per la ns. realtà sono ancora attuali in quanto varie autorizzazioni di fornitori o criteri di valutazione per rifiuti o per smaltimenti, fanno riferimento a legislazioni superate ma in vigore al momento dell’emanazione di autorizzazioni tutt’ora in corso di validità.

Tab. 28 Principale Legislazione applicabile.

Norme in materia ambientale.

Questo decreto, detto anche testo unico, raccoglie la legislazione ambientale applicabile D.Lgs. 03.04.2006, n. 152 a: rifiuti e bonifiche, aria, acque e suolo, valutazioni sull’ambiente.

Quelle maggiormente interessate alla ns. attività sono:

Procedure per la valutazione di impatto ambientale e per l’autorizzazione ambientale Parte II integrata

Parte III Difesa del suolo e tutela delle acque dall’inquinamento

Parte IV Gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati

Parte V Tutela dell’aria e riduzione delle emissioni in atmosfera

D.Lgs. 04/12/92, n. 475 Attuazione della direttiva 89/686/CEE in materia di dispositivi di protezione individuale

Decreto 02/05/2001 Criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)

DPR 19/03/56, n. 303 Norme generali per l'igiene del lavoro

D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008 Aggiornamento della normativa in tema di sicurezza del lavoro in adempimento a e s.m.i. quanto disposto dall’art. 1 della legge 123 del 23/08/2 007

Legge 447 26.10.1995 Legge quadro sull’inquinamento acustico

DPCM 14/11/1997 Determinazione die valori limite delle sorgenti sonore

D.Lgs. 14/08/96, n. 493 Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro

Decreto Lgs. 195/03 Corsi di formazione previsti per RSPP e ASPP

DM 10/03/98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro

DPR 10/09/82, n. 915 Attuazione delle direttive 75/442/CEE (rifiuti), 76/403/CEE (smaltimento dei PCB e PCT) e 78/319/CEE (rifiuti tossici e nocivi) R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 87 di 92

Del. C.I. 27/07/84 Disposizioni per la prima applicazione dell'art.4 del DPR 915/82

D.Lgs. 27/01/92, n. 95 Attuazione delle direttive 75/439, 87/101/CEE relative alla eliminazione degli oli usati

DM 16/05/96, n. 392 Regolamento recante norme tecniche relative alla eliminazione degli oli usati Decreto abrogativo del decreto 16 maggio 1996, Norme tecniche sugli oli minerali esausti n.392

Decreto 1°aprile 1998 n.145 Regolamento recante definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti

Decreto 1°aprile 1998 n.148 Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti Decreto Legislativo 13 Discariche-attuazione alla direttiva 1999/31/CE gennaio 2003, n.36 Discariche, criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle dicariche per rifiuti inerti,non D.M. 27 sett. 2010 pericolosi e pericolosi Attuazione delle direttive 2002/95/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di D. Lsg. 25 luglio 2005 n. 151 sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonchè allo smaltimento dei rifiuti. D.Lgs n. 238 del 21/09/2005 Controllo dei pericoli di incidenti rilevanti D.M. 17/12/2009 e s.m.i. Istituzione del sistema di controllo della tracciabilita' dei rifiuti (SISTRI) D.M. 205/2010 Modifiche al D.Lgs 152/2006 in merito alla gestione degli stoccaggi di rifiuti D.M. 82/2011 Regolamento per la discipline degli pneumatici fuori uso Nuovi criteri per la classificazione dei rifiuti in particolare la definizione di H14 è Legge 28 del 24/03/2012 valutata in base alla disciplina del trasporto delle merci pericolosi (ADR) R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 88 di 92

11. GLOSSARIO E ACRONIMI

Per facilitare la lettura della Dichiarazione Ambientale, che contiene necessariamente molti termini tecnici, forniamo di seguito le definizioni con la spiegazione di quelli che ci appaiono più difficili per i non addetti. Invitiamo comunque il lettore che dovesse avere avuto difficoltà nella lettura a comunicarcelo attraverso i canali descritti nel successivo capitolo: ogni suggerimento sarà ben accolto e utilizzato per le successive edizioni della nostra Dichiarazione Ambientale.

Analisi Ambientale un’esauriente analisi iniziale dei problemi ambientali, degli effetti e dell’efficienza Iniziale – A.I.A. ambientali, relative all’attività svolte in un sito A.D.R. Regolamento Internazionale che norma il trasporto di merci pericolose su strada ARPA Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente APMC Apparecchiature di prova, misura e controllo ATB autobotte elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con Aspetto ambientale l’ambiente.

strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata e periodica e Audit Ambientale obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione, del Sistema di Gestione e dei processi destinati alla protezione ambientale.

BOD (5) Domanda biologica di ossigeno (in 5 giorni)

CER: Elenco Europeo Rifiuti

CFC clorofluorocarburi

COD Comanda chimica di ossigeno

COOU Consorzio obbligatorio degli oli usati

C.O.V. Composti organici volatili

CTR Carta tecnica regionale

Unità di misura del suono. Misura il livello sonoro ponderato alla curva A utilizzata per dB(A) o Decibel pesare le diverse frequenze della pressione sonora Demister Dispositivi separatori di gas/liquido DPI Dispositivo di protezione individuale

liquido derivante dal mantenimento di un materiale in determinate condizioni (soluzione acida o gorgogliamento con CO ) per un determinato tempo. Permette di simulare il Eluato 2 comportamento di un materiale una volta rilasciato nell’ambiente per rilevare se col tempo non produrrà, per dilavamento, un inquinamento del terreno o della falda. R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 89 di 92

Eco-Management and Audit Scheme: Regolamento (CE) n° 1221/2009 del Parlamento europeo sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di EMAS ecogestione ed audit (EMAS). Il regolamento n° 1221/2009 è il terzo aggiornamento completo dopo il CE 761/2001, ( una Raccomandazione CE 2001/680), ed la prima norma in materia EMAS n° 1836/93.

Fanghi Fanghi residui, stabilizzati e disidratati, derivanti da impianti di trattamento di acque reflue

Formulario d’identificazione del documento che deve accompagnare il rifiuto durante il trasporto rifiuto

qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente Impatto ambientale ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione.

livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A”, che si rileva quando si Livello di rumore esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità residuo impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

MUD Modello unico di dichiarazione

classificazione statistica delle attività economiche nella Comunità Europea adottata dal NACE consiglio delle Comunità Europee con Reg. CEE n° 3037/90. La classificazione comprende 512 classi , 222 gruppi, 60 divisioni, 16 sottosezioni, 17 sezioni.

Obiettivi ambientali gli obiettivi particolari che l’impresa si prefigge in ordine all’efficienza ambientale. PRG Piano regolatore generale individuo o gruppo, comprese le autorità, interessate alle o dalle prestazioni ambientali di Parte interessata un’organizzazione.

gli obiettivi ed i principi d’azione dell’impresa riguardo l’ambiente ivi compresa la Politica Ambientale conformità alle pertinenti disposizioni regolamentari in materia ambientale

una descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell’impresa, concernenti una Programma migliore protezione dell’ambiente in un determinato sito, ivi compresa una descrizione delle Ambientale misure adottate e previste per raggiungere questi obiettivi, e , se del caso, le scadenze stabilite per l’applicazione di tali misure.

registro dove vengono mantenute le registrazioni relative ai dati quantitativi di quegli aspetti Registro degli impatti ambientali ritenuti significativi e per i quali è possibile ed è prevista dalle procedure del ambientali SGA un monitoraggio

Registro delle leggi registro dove vengono riportate le Leggi applicabili alle attività svolte considerando sia la normativa nazionale, che regionale, provinciale o comunale. Per ogni legge viene riportato applicabili l’adempimento, l’eventuale scadenza ed il responsabile in azienda.

rifiuti elencati nell’allegato D parte IV del DLgs. 152/06 e tenuto conto delle indicazioni Rifiuto pericoloso della Decisione della Commissione delle Comunità Europee del 3 maggio 2000 (2000/532/CE) R.O.B.I. srl Dichiarazione Ambientale 2013 Rev. n° 1 Pagina 90 di 92

rifiuti provenienti da lavorazioni industriali, artigianali, da attività commerciali o di Rifiuto speciale servizio, da attività agricole o di demolizione (art. 184 D.Lgs 152/06). Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’Allegato A della Rifiuto parte IV DLgs. 152/06 e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi (art. 183) RSPP Responsabile del servizio protezione e prevenzione la parte del sistema di gestione complessivo comprendente la struttura organizzativa, la Sistema di Gestione responsabilità, la prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire ed attuare la Ambientale politica ambientale. il valore massimo di rumore che può essere emesso da una o più sorgenti sonore Valori limite di nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità della sorgente emissione sonora stessa (L. 447/95). il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore Valori limite di immissione sonora misurato in prossimità dei ricettori (L. 447/95)

V.I.A. Valutazione di impatto ambientale

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Dall’art. 2 al CAPO 1 del Regolamento CE 1221/2009:

Analisi Ambientale Iniziale: un’esauriente analisi iniziale degli aspetti, degli impatti e delle prestazioni ambientali connessi alle attività, ai prodotti o ai servizi di un’organizzazione.

Audit Ambientale interno: una valutazione sistematica,documentata, periodica e obiettiva delle prestazioni ambientali di un’organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati alla tutela dell’ambiente

Politica Ambientale: le intenzioni e l’orientamento generali di un’organizzazione rispetto alla propria prestazione ambientale, così come espressa formalmente dall’alta direzione, ivi compresi il rispetto di tutti i pertinenti obblighi normativi in materia di ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Tale politica fornisce un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i traguardi ambientali

Programma Ambientale: una descrizione delle misure, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere obiettivi e traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi;

Obiettivo ambientale: un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale, che l’organizzazione decide di perseguire;

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12. INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO E DIVULGAZIONE

La società R.O.B.I. srl è disponibile a fornire a tutte le parti interessate le informazioni utili alla comprensione del nostro processo produttivo e del nostro Sistema di Gestione Ambientale. Potete contattare direttamente il dott. Roberto Rampello per telefono o via mail e richiederci una copia della Dichiarazione Ambientale e, volendo, prendere un appuntamento per visitare direttamente il nostro sito produttivo di Treviolo. Una copia cartacea del documento è stata volontariamente distribuita agli enti di controllo, associazioni di categoria e varie organizzazioni presenti sul territorio. La presente Dichiarazione Ambientale è disponibile anche sul ns. sito www.robimbiente.it

Tel: 035.200603 Fax: 035.201291 e.mail: [email protected]

13. SCADENZA E VALIDITA’ DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE

Il presente documento è stato elaborato secondo quanto stabilito dal Regolamento Comunitario Regolamento CE 1221/2009 sull’adesione volontaria delle imprese ad un sistema di ecogestione e audit, ed ha validità triennale.

Il Verificatore ambientale accreditato che ha effettuato la convalida della Dichiarazione Ambientale è DET NORSKE VERITAS ITALIA srl, accreditato dal Comitato Ecolabel ed Ecoaudit, sezione EMAS Italia, nella seduta del 21/04/1999 con il numero IT-V-003. I dati contenuti sono aggiornati al primo semestre 2013 e la presente Dichiarazione Ambientale rappresenta il documento trasmesso al Comitato Ecoaudit-Ecolabel per il rinnovo della registrazione EMAS n. IT 00886 della R.O.B.I. srl del 2013 con validità triennale.

Il Consigliere Delegato della R.O.B.I. srl, Roberto Rampello, è responsabile del contenuto della Dichiarazione Ambientale e dichiara che i dati contenuti nel presente documento sono corrispondenti al vero.