SUOR ANGELICA in un atto

Libretto di PERSONAGGI

Suor Angelica soprano La Zia Principessa contralto La Badessa mezzo-soprano La Suora Zelatrice mezzo-soprano La Maestra delle Novizie mezzo-soprano Suor Genovieffa soprano Suor Osmina soprano Suor Dolcina soprano La suora infermiera mezzo-soprano Le cercatrici soprani Le Novizie soprani Le Converse soprano e mezzo-soprano

L’azione si svolge in un monastero sul finire del 1600.

Prima rappresentazione New York, Teatro Metropolitan 14 dicembre 1918

1

Puccini: Suor Angelica ATTO UNICO L’interno di un monastero. La chiesetta e il chiostro. Nel fondo, oltre gli archi di destra, il cimitero; oltre gli archi di sinistra, l’orto. Nel mezzo della scena, cipressi, una croce, erbe e fiori. Nel fondo a sinistra, fra piante di acòro, una fonte il cui getto ricadrà in una pila in terra.

LA PREGHIERA LA MAESTRA DELLE NOVIZIE (Alle due novizie) Si apre il velario. Chi arriva tardi in coro, Tramonto di primavera. Un raggio di sole batte al di si prostri e baci terra. sopra del getto della fonte. Le suore sono in chiesa e cantano. LA SORELLA ZELATRICE Due Converse, in ritardo per la preghiera, traver- sano la scena, si soffermano un istante ad ascol- (Alle converse) tare un cinguettio che scende dai cipressi, quindi Farete venti volte entrano in chiesa. la preghiera mentale Suor Angelica, anch’essa in ritardo, esce da destra per gli afflitti e gli schiavi e si avvia in chiesa, apre la porta e fa l’atto di peni- e per quelli che stanno tenza delle ritardatarie che le due converse non in peccato mortale. hanno fatto, ossia si inginocchia e bacia la terra; quindi richiude la porta. La preghiera termina. Le LE CONVERSE monache escono dalla chiesa a due per due. La Con gioia e con fervore! Badessa si sofferma davanti alla croce. Le mona- Cristo Signore, che, passandole innanzi, fanno atto di reverenza. La Sposo d’Amore, badessa le benedice, quindi si ritira a sinistra. io voglio sol piacerti, Le suore restano unite formando, a piccoli gruppi, Sposo d’amor… una specie di semicerchio. La Sorella Zelatrice viene ora e nell’ora nel mezzo.) della mia morte! Amen. LE PUNIZIONI (Si ritirano compunte sotto gli archi di destra) LA SORELLA ZELATRICE LA SORELLA ZELATRICE Sorelle in umiltà, (a Suor Lucilla) mancaste alla quindèna ed anche Suor Angelica, Suor Lucilla, il lavoro. Ritiratevi. che però fece contrizione piena. E osservate il silenzio. Invece voi, sorelle, peccaste in distrazione, (Suor Lucilla si avvia sotto gli archi di destra, e avete perso un giorno di quindèna! prende la rocca che è sopra una panca e si mette a filare) LE CONVERSE LA MAESTRA DELLE NOVIZIE M’accuso della colpa e invoco una gran pena, (Alle novizie) e più grave sarà, Perché sta sera in coro più grazie vi dirò, ha riso e fatto ridere. sorella in umiltà. LA SORELLA ZELATRICE (Restano in attesa della penitenza mentre la zelatrice (A Suor Osmina) medita) Voi, Suor Osmina, in chiesa tenevate nascoste nelle maniche due rose scarlattine.

1 Puccini: Suor Angelica

SUOR OSMINA ALCUNE SUORE (Indocile.) E vero, fra un istante vedrem l’acqua dorata! Non è vero! E per due sere ancor! È maggio! È maggio! LA SORELLA ZELATRICE È il bel sorriso di Nostra Signora (Severa, ma senza asprezza) che viene con quel raggio Sorella, entrate in cella. Regina di Clemenza… grazie! Grazie! (Suor Osmina scuote le spalle) UNA NOVIZIA Non tardate! La Vergine vi guarda! Maestra, vi domando (Suor Osmina si avvia senza far parola. Le suore la licenza di parlare. seguono con lo sguardo fino a che non è scomparsa nella sua cella e mormorano) LA MAESTRA DELLE NOVIZIE Sempre per laudare LE SUORE le cose sante e belle. Regina Virginum, ora pro ea… LA NOVIZIA Qual grazie della Vergine LA RICREAZIONE rallegra le sorelle?

LA SORELLA ZELATRICE LA MAESTRA DELLE NOVIZIE Ed or, sorelle in gioia, Un segno risplendente poiché piace al Signore, della bontà di Dio! e per tornare Per tre sere dell’anno solamente, più allegramente all’uscire dal coro, a faticare Dio ci concede di vedere il sole per amor Suo, che batte sulla fonte e la fa d’oro. ricreatevi!

LA NOVIZIA. LE SUORE E l’altre sere? Amen!

(Le figure bianche delle suore si sparpagliano per il LA MAESTRA DELLE NOVIZIE chiostro e oltre gli archi. Suor Angelica zappetta la O usciamo troppo presto e il sole è alto, terra e innaffia l’erbe e i fiori o troppo tardi e il sole è tramontato.

SUOR GENOVIEFFA ALCUNE SUORE (gaiamente) (con un accento di grande malinconia) O sorelle, sorelle, Un altr’anno è passato!… io voglio rivelarvi E passato un altr’anno!… che una spera di sole E una sorella manca!… è entrata in clausura! Guardate dove batte, (Le suore, assorte, sembrano rievocare l’immagine là, là fra la verzura! della sorella che non è più) Il sole è sull’acòro! Comincian le tre sere della fontana d’oro!

2 Puccini: Suor Angelica

SUOR GENOVIEFFA (Volge lo sguardo in alto.) (improvvisamente, con accento ingenuo e quasi Soave Signor Mio, lieto) tu sai che prima d’ora O sorelle in pio lavoro, nel mondo ero pastora… quando il getto s’è infiorato, Da cinquant’anni non vedo un agnellino. quando il getto s’è indorato, Signore, ti rincresco non sarebbe ben portato se dico che desidero un secchiello d’acqua d’oro vederne uno piccino sulla tomba a Bianca Rosa? poterlo carezzare, toccargli il muso fresco e sentirlo belare? LE SUORE Se è colpa, t’offerisco Sì! La suora che riposa il Miserere Mei. lo desidera di certo! Perdonami, Signore, tu che sei l’Agnus Dei. SUOR ANGELICA I desideri sono i fiori dei vivi, SUOR DOLCINA non fioriscon nel regno delle morte, (grassottella e rubiconda) perché la Madre Vergine soccorre, e in Sua Benignità, Ho un desiderio anch’io! liberamente al desiar precorre: prima che un desiderio sia fiorito, LE SUORE la Madre delle Madri l’ha esaudito. Sorella, li sappiamo O sorella, la morte è vita bella! i vostri desideri! Qualche boccone buono! LA SORELLA ZELATRICE Della frutta gustosa! Noi non possiamo La gola è colpa grave! nemmen da vive avere desideri. (Alle novizie) SUOR GENOVIEFFA E golosa! E golosa! Se son leggeri e candidi, perché? Voi non avete un desiderio? (Suor Dolcina resta mortificata e interdetta)

SUOR GENOVIEFFA LA SORELLA ZELATRICE Io no! (a Suor Angelica che sta annaffiando i fiori) Suor Angelica, e voi? UN’ALTRA Avete desideri? Ed io nemmeno! SUOR ANGELICA UN’ALTRA (Volgendosi verso le suore.) Io no! Io?… no, sorella mia

UNA NOVIZIA (si volge ancora ai fiori). (timorosa) LE SUORE Io no! (facendo gruppo dalla parte opposta a Suor Ange- lica) SUOR GENOVIEFFA Io sì, Che Gesù la perdoni, lo confesso. ha detto una bugia! ha detto una bugia!

3 Puccini: Suor Angelica

UNA NOVIZIA (corre cercando fra i fiori e l’erbe)

(Avvicinandosi, curiosa.) LA SORELLA INFERMIERA Perché? Suor Angelica ha sempre una ricetta buona, fatta coi fiori, ALCUNE SUORE sa trovar sempre un’erba benedetta (piano) per calmare i dolori!

Noi lo sappiamo, SUOR ANGELICA ha un grande desiderio. Vorrebbe aver notizie (Alla suora infermiera porgendole alcune erbe.) della famiglia sua!… Ecco, questa è calenzòla; Son più di sett’anni, col latticcio che ne cola da quando è in monasterio, le bagnate l’enfiagione. non ha avuto più nuove! E con questa, una pozione. E sembra rassegnata, Dite a Sorella Chiara ma è tanto tormentata! che sarà molto amara, Nel mondo era ricchissima, ma che le farà bene. E le direte ancor lo disse la Badessa. che punture di vespe Era nobile! sono piccole pene, Nobile! e che non si lamenti, Nobile? Principessa! ché a lamentarsi crescono i tormenti. La vollero far monaca, Sembra per punizione. LA SORELLA INFERMIERA Perché? Perché? Chi sa? Le saprò riferire! Mah! Mah? Grazie, sorella, grazie.

LA SORELLA INFERMIERA SUOR ANGELICA Son qui per servire. (Accorre affannata ) Suor Angelica, sentite! IL RITORNO DELLA CERCA

SUOR ANGELICA (Dal fondo a sinistra entrano due suore cercatrici O sorella infermiera, conducendo un ciuchino carico di roba) che cosa accadde, dite! LE CERCATRICI Laudata Maria! LA SORELLA INFERMIERA Suora Chiara là nell’orto TUTTE assettava la spalliera E sempre sia! delle rose; all’improvviso tante vespe sono uscite, l’han pinzata qui nel viso! LE CERCATRICI Ora è in cella e si lamenta; Buona cerca stasera, ah! calmatele, sorella, Sorella Dispensiera! il dolor che la tormenta! (Le suore si fanno intorno al ciuchino; le cercatrici LE SUORE scaricano e consegnano le limosine alla sorella dispensiera) Poveretta! Poveretta! UNA CERCATRICE SUOR ANGELICA Un otre d’olio. Aspettate! ho un’erba e un fiore! 4 Puccini: Suor Angelica

SUOR DOLCINA SUOR DOLCINA Uh! Buono! No, no, prendete!

L’ALTRA CERCATRICE ALCUNE SUORE Nocciole, sei collane. Grazie!

UNA CERCATRICE (Formano un gruppetto a destra e beccano il ribes, Un panierin di noci. fra risatine discrete) LA CERCATRICE SUOR DOLCINA Chi è venuto stasera in parlatorio? Buone con sale e pane! ALCUNE SUORE LA SORELLA ZELATRICE Nessuno. (Riprendendola.) Nessuno. Sorella! Perché?

UNA CERCATRICE LA CERCATRICE Qui farina! Fuor del portone c’è E qui una caciottella fermata una ricca berlina. che suda ancora latte, buona come una pasta, SUOR ANGELICA e un sacchetto di lenti, (volgendosi, come assalita da una improvvisa dell’uova, burro e basta. inquietudine) Come, sorella? Come avete detto? ALCUNE SUORE Una berlina è fuori? Buona cerca stasera, Ricca? ricca? ricca? Sorella Dispensiera. LA CERCATRICE L’ALTRA CERCATRICE Da gran signori. (A Suor Dolcina) Certo aspetta qualcuno che è entrato nel convento, Per voi, sorella ghiotta… e forse fra un momento suonerà la campana a parlatorio. SUOR DOLCINA (Felice.) SUOR ANGELICA Un tralcetto di ribes! (Con ansia crescente) (Vedendo che le altre si scandalizzano) Ah! ditemi, sorella, com’era la berlina? Degnatene, sorelle! Non aveva uno stemma? uno stemma d’avorio?… ALCUNE SUORE e dentro tappezzata Grazie! Grazie! d’una seta turchina ricamata in argento?… UNA SUORA (scherzosamente) LA CERCATRICE Uh! Se ne prendo un chicco, la martorio! (interdetta) Io non so, sorella, ho veduto soltanto

5 Puccini: Suor Angelica una berlina bella! – In quell’attimo di silenzio tutte le suore fanno il sacrificio del loro desiderio a pro della sorella in LE SUORE gran pena. – Suor Angelica ha sempre gli occhi volti al cielo, immobile come se tutta la sua vita fosse (Osservando suor Angelica.) sospesa) E diventata bianca… Ora è tutta vermiglia! LA BADESSA Poverina! (Chiamando) È commossa! Suor Angelica! Spera che sian persone di famiglia! (Fa cenno che le suore si ritirino.) (Una campanella rintocca. Le suore accorrano da ogni parte) LE SUORE

LE SUORE (Come respirando finalmente) Vien gente in parlatorio! Ah! Una visita viene! Per chi? (Il getto della fonte si è indorato, le suore riempiono Per chi sarà? un secchiello d’acqua, si avviano verso il cimitero e Forse per me! scompaiono) Per me! Fosse mia madre SUOR ANGELICA che ci porta le tortorine bianche. Madre. Madre, parlate! Fosse la mia cugina di campagna Chi è, Madre… Chi è? che porta il seme di lavanda buono. Son sett’anni che aspetto!… Son sett’anni che aspetto una parola… (Suor Genovieffa si avvicina alle compagne e quasi una nuova, uno scritto… interrompe queste esclamazioni indicando con un Tutto ho offerto alla Vergine gesto pietoso suor Angelica.) in piena espiazione…

SUOR ANGELICA LA BADESSA (volgendo gli occhi al cielo, mormora) Offritele anche l’ansia O Madre eletta, leggimi nel cuore. che adesso vi scompone! Volgi per me un sorriso al Salvatore. (Suor Angelica, affranta, si curva lentamente in (Il gruppo delle suore si avvicina in silenzio a Suor ginocchio e si raccoglie) Angelica. Suor Genovieffa esce dal gruppo e con (Le voci delle suore arrivano dal cimitero) grande dolcezza) VOCI DELLE SUORE SUOR GENOVIEFFA Requiem aeternam (a Suor Angelica) dona ei, Domine: O sorella in amore, et lux perpetua noi preghiam la Stella delle Stelle luceat ei. – Requiescat in pace. – Amen! che la visita adesso sia per voi. SUOR ANGELICA SUOR ANGELICA (Alzando gli occhi.) (Commossa) Madre, sono serena e sottomessa. Buona sorella, grazie! LA BADESSA (Da sinistra entra la Badessa per chiamare la suora E venuta a trovarvi che dovrà andare al parlatorio. – L’attesa è viva. vostra zia Principessa.

6 Puccini: Suor Angelica

SUOR ANGELICA (Se interrompe per farsi il segno della croce) Ah! m’affidarono i figli e tutto il patrimonio di famiglia. LA BADESSA Io dovevo dividerlo, In parlatorio si dica quando ciò ritenessi conveniente quanto vuole e con giustizia piena. ubbidienza, È quanto ho fatto. Ecco la pergamena. necessità. Voi potete osservarla, discuterla, firmarla. Ogni parola è udita dalla Vergine Pia. SUOR ANGELICA (umile.) SUOR ANGELICA Dopo sett’anni… son davanti a voi… La Vergine m’ascolti. E così sia. Ispiratevi a questo luogo santo… È luogo di clemenza, LA ZIA PRINCIPESSA È luogo di pietà! (La Badessa si avvia e scompare a sinistra. Suor Angelica si avvia verso gli archi del parlatorio. LA ZIA PRINCIPESSA Guarda ansiosamente verso la porticina. Si ode un (Come una condanna.) rumore di chiavi. La porta viene aperta in dentro Di penitenza. dalla suora clavaria che rimarrà a fianco della Io debbo rivelarvi la ragione porta aperta, nella penombra della stanza. Quindi si perché addivenni a questa divisione. vedrà la Badessa che si sofferma davanti alla suora Vostra sorella clavaria. Le due suore fanno ala e fra le due figure Anna Viola bianche, che si curvano lievemente in atto di osse- anderà sposa… quio, passa una figura nera, severamente composta in un naturale atteggiamento di grande dignità UOR NGELICA aristocratica: la zia Principessa. Entra. Cammina S A lentamente appoggiandosi ad un bastoncino di Sposa?! ebano. Si sofferma: getta per un attimo lo sguardo Sposa la piccola sulla nipote, freddamente e senza tradire nessuna Anna Viola, emozione; Suor Angelica invece alla vista della zia la sorellina, è presa da grande commozione, ma si frena perché la piccina? le figure della clavaria e della Badessa si profilano ancora nell’ombra. La porticina si richiude. Suor (si interrompe; pensa un attimo) Angelica, commossa, quasi vacillante va incontro Ah!… Son sett’anni!… alla zia, ma la vecchia protende la sinistra come per son passati sett’anni! consentire soltanto all’atto sottomesso del bacia- O sorellina bionda che vai sposa, mano. Suor Angelica prende la mano che le viene o sorellina mia, tu sia felice! tesa, la porta alle labbra e, mentre la zia siede, ella E chi la ingemma? cade in ginocchio, senza poter parlare. Un attimo di silenzio. Suor Angelica, con gli occhi pieni di LA ZIA PRINCIPESSA lacrime, non ha mai tolto lo sguardo dal volto della Chi per amore condonò la colpa zia, uno sguardo pietoso, implorante. La vecchia di cui macchiaste il nostro bianco stemma! invece ostentamente guarda avanti a sé)

LA ZIA PRINCIPESSA SUOR ANGELICA Il Principe Gualtiero vostro padre… Sorella di mia madre, La Principessa Clara vostra madre… voi siete inesorabile! quando vent’anni or sono vennero a morte, LA ZIA PRINCIPESSA Che dite? E che pensate?

7 Puccini: Suor Angelica Implacata son io? Inesorabile? Tutto fu fatto per salvarlo… Vostra madre invocate quasi contro di me? SUOR ANGELICA E morto? Di frequente, la sera, là nel nostro oratorio, (La zia curva il capo e tace) io mi raccolgo. SUOR ANGELICA Nel silenzio di quel raccoglimenti, Ah! il mio spirito par che s’allontani e s’incontri con quel di vostra madre (Suor Angelica, con un grido, cade di schianto in in colloqui eterei, arcani! terra, in avanti, col volto sulle mani. La zia si alza Com’è penoso, come per soccorrerla credendola svenuta; ma, al udire i morti dolorare e piangere! singhiozzare di suor Angelica, frena il suo movi- Quando l’estasi mistica scompare, mento di pietà; in piedi si volge verso un’immagine per voi ho serbata una parola sola: sacra che è al muro, alla sua destra, e con le due Espiare! Espiare! mani appoggiate al bastoncino di ebano, con la Offritela alla Vergine testa curva, in silenzio, prega. Il pianto di suor la mia giustizia! Angelica continua soffocato e straziante. Nel parla- torio è già la semioscurità della sera. Si ode la porta aprirsi. Suor Angelica si solleva restando sempre in SUOR ANGELICA ginocchio e col volto coperto. Entra la suora clava- Tutto ho offerto alla Vergine… sì… tutto, ria con una lucernina accesa che pone sul tavolo. ma v’è un’offerta che non posso fare: La zia Principessa parla alla suora. La suora esce alla Madre soave delle Madri, e ritorna con la Badessa recando in mano una tavo- non posso offrire di scordar… mio figlio! letta, un calamaio e una penna. Suor Angelica ode Mio figlio, il figlio mio! entrare le due suore, si volge, vede, comprende; in La creatura che mi fu strappata! silenzio si trascina verso il tavolo e con mano tre- che ho veduto e ho baciato una sol volta! mante firma la pergamena. Quindi si allontana di Creatura mia! Creatura mia lontana! nuovo e si ricopre il volto con le mani. Le due suore È questa la parola escono. La zia Principessa prende la pergamena, fa che invoco da sett’anni! per andare verso la nipote, ma al suo avvicinarsi Parlatemi di lui! suor Angelica fa un leggero movimento con tutta Com’è, com’è mio figlio? la persona come per ritrarsi. Allora la zia procede Com’è dolce il suo volto? verso la porta, batte col bastoncino: la clavaria Come sono i suoi occhi? apre, prende il lume, va avanti. La zia Principessa Parlatemi di lui! la segue. Di sulla soglia volge uno sguardo alla di mio figlio… mio figlio nipote. Esce. Scompare. La porta si richiude. La sera è calata; nel cimitero le suore vanno accen- (Un silenzio: La vecchia tace, guardando la madre dendo i lumini sulle tombe) in angoscia) LA GRAZIA Perché tacete? Perché tacete? SUOR ANGELICA Un altro istante di questo silenzio (rimasta sola) e vi dannate per l’eternità! La Vergine ci ascolta e Lei vi giudica! Senza mamma, o bimbo, tu sei morto! Le tue labbra, LA ZIA PRINCIPESSA senza i baci miei, Or son due anni, scoloriron venne colpito da fredde, fredde! fiero morbo… E chiudesti,

8 Puccini: Suor Angelica bimbo, gli occhi belli! Le suore si avviano verso l’arcata di destra e la Non potendo teoria bianca scompare nelle celle) carezzarmi, le manine VOCE DI ANGELICA componesti in croce! La grazia è discesa dal cielo! E tu sei morto senza sapere (La notte avvolge il chiostro. Sulla chiesetta si va quanto t’amava illuminando a poco a poco una scintillante cupola di questa tua mamma! stelle. La luna dà sui cipressi. Ora che sei un angelo del cielo, Si apre una cella: esce suor Angelica.) ora tu puoi vederla la tua mamma, tu puoi scendere giù pel firmamento SUOR ANGELICA ed aleggiare in torno a me… ti sento… (Ha in mano una ciotola di terracotta che posa a Sei qui… sei qui… mi baci… m’accarezzi. pie’ di un cipresso; raccoglie un fastelletto di sterpi Ah! dimmi, quando anch’io potrò vederti? e rami, raduna dei sassi a mo’ d’alari e vi depone il Quando potrò baciarti!… fastelletto; va alla fonte e riempie la ciotola d’ac- Oh! dolce fine d’ogni mio dolore! qua: accende con l’acciarino il fuoco e vi mette su Quando in cielo con te potrò salire? la ciotola. Quindi si avvia verso la fiorita) Quando potrò morire?… Quando potrò morire?… Suor Angelica ha sempre una ricetta Dillo alla mamma, creatura bella, buona fatta coi fiori. con un leggero scintillar di stella… Amici fiori, che nel piccol seno Parlami, amore, amore!… racchiudete le stille del veleno. Ah, quante cure v’ho prodigate! (I lumi del cimitero sono tutti accesi; il chiostro è Ora mi compensate. ormai quasi allo scuro. Le suore escono dal cimi- Per voi miei fior io morirò! tero e si avviano verso suor Angelica che è come in estasi. Il gruppo delle suore si avvicina in silenzio. (Fa un pugnello delle erbe e dei fiori colti e li getta Nella semioscurità sembra che le figure bianche, nella ciotola fumante, guarda un attimo il formarsi camminando, non tocchino terra) del veleno, prende la ciotola e la posa a pie’ della croce; quindi si volge a destra verso le cellette) LE SUORE Addio buone sorelle, addio, addio! Sorella, o buona, sorella, Io vi lascio per sempre. la Vergine ha accolto la prece. M’ha chiamato mio figlio! Sarete contenta, sorella, Dentro un raggio di stelle la Vergine ha fatto grazia. m’è apparso il suo sorriso, m’ha detto: Mamma, vieni in Paradiso! (Suor Angelica si leva come in preda a un’esalta- Addio! Addio! zione mistica) Addio, chiesetta! In te quanto ho pregato! Buona accoglievi preghiere e pianti. SUOR ANGELICA È discesa la grazia benedetta! La grazia è discesa dal cielo, Muoio per lui e in cielo lo rivedrò! già tutta, già tutta m’accende, risplende! risplende! risplende! (Esaltata, abbraccia la croce, la bacia, si curva Già vedo, sorella, la meta!… rapidamente, prende la ciotola, si volge verso la Sorelle, son lieta, son lieta! chiesa e guardando al cielo beve il veleno. Quindi Cantiamo! Già in cielo si canta! si appoggia ad un cipresso lascia cadere la ciotola Lodiamo la Vergine Santa! a terra. L’atto del suicidio e comprimendosi il petto con la sinistra e abbandonando lentamente il brac- TUTTE cio destro lascia cadere la ciotola a terra. L’atto Lodiamo la Vergine santa! del suicidio ormai compiuto sembra la tolga dalla esaltazione a cui era in preda e la riconduca alla (si ode dal fondo a destra il segnale delle tavolette. verità. Un rapido silenzio. Il suo volto prima sereno 9 Puccini: Suor Angelica e sorridente si atteggia in una espressione ango- GLI ANGELI sciosa come se una rivelazione improvvisa le fosse O gloriosa virginum apparsa. Le nubi coprono adesso la luna e le stelle; Sublimis inter sidera, la scena è oscura. Si leva un grido disperato) Qui te creavit, parvulum IL MIRACOLO Lactente nutris ubere. Quod Heva tristis abstulit SUOR ANGELICA Tu reddis almo germine: Intrent ut astra flebiles Ah! son dannata! Cœli recludis cardines. Mi son data la morte! Io muoio in peccato mortale! (Suor Angelica vede il miracolo compiersi: la chiesetta sfolgora di mistica luce, la porta si apre: (si getta disperatamente in ginocchio) apparisce la Regina del conforto, solenne, dol- O Madonna, Madonna, cissima e, avanti a Lei, un bimbo biondo, tutto Per amor di mio figlio! bianco…) smarrita ho la ragione! Non mi far morire in dannazione! SUOR ANGELICA Dammi un segno di grazia! Ah! Dammi un segno di grazia! O Madonna, salvami! (La Vergine sospinge, con dolce gesto, il bimbo Una madre ti prega, verso la moribonda…) una madre t’implora… O Madonna salvami! SUOR ANGELICA Ah!… (Già le sembra di udire le voci degli angeli implo- ranti per lei la Madre delle Madri.) (muore)

FINE DELL’OPERA

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