Opinione - Avati Abatantuono Ancora Assieme

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Opinione - Avati Abatantuono Ancora Assieme 10.12.2017 La rivincita di Natale - Opinione - Avati Abatantuono Ancora Assieme Opinioni Shopping Il Mio Ciao Ok ! Pubblicita Home > Cultura e Spettacolo > Cinema > Tutti i film > L > La rivincita di Natale > Opinioni Opinione su Pubblicita Pubblicita La rivincita di Natale Valutazione complessiva (13): 1 offerte a partire da EUR 36,58 a EUR 36,58 Tutte le opinioni su La rivincita di Natale Modifica la tua opinione Compara i prezzi ordinate per Prezzo La rivincita di Natale Costi di sped.: EUR 0,0... Al negozio € 36,58 Disponibilità: 1­ 2 Giorni Su Amazon.it dal: 2013­01­21 amazon.it marketplace 89 Valutazioni Azione per questa opinione Opinione Leggi tutta l'Opinione Modifica la tua opinione brest Scrivi un commento Avati Abatantuono Ancora Assieme Aggiungi brest agli Autori preferiti 26.02.2004 (27.02.2004) Richiedi le Opinioni di brest Continua... Vantaggi: La sgradevole simpatia dei protagonisti, la bravura di Delle Piane, la misura di George Leggi di più su questo prodotto Eastman . Altre Opinioni Migliore/Peggiore Svantaggi: Su di me: Recensioni di TUTTI i film Mancanza di originalità dello spunto narrativo, che ho visto al cinema nella mia vita, Perdere il controllo di noi contaminazione artificiosa con generi alieni dal passato al presente (ad oggi: ... stessi... all'originale, eccessiva lunghezza della parte molto utile preparatoria alla sfida . Iscritto da: 07.02.2001 Opinioni: 981 La Rivincita di Natale Consiglio il prodotto: Sì Fiducie ricevute: 533 molto utile Una rivincita a sorpresa... In media l'opinione è' stata valutata molto utile da 30 utenti Ciao molto utile cinque carte lunghe una v Bologna, oggi. Franco Mattioli (Diego Abatantuono), mitico perdente del più memorabile piatto di poker a memoria di giocatore, torna da Milano per molto utile visitare il vecchio ex­amico Lele Bagnoli (Alessandro Haber) il quale, gli racconta un oncologo conosciuto ad una cena, è messo davvero male. Un po' per il moribondo, un po' per il chirurgo appassionato di carte, molto per la di lui bellissima sedicente seconda moglie (la modella Petra Khruz), Franco il ritorno dei film d'autore arriva ad Avati­City e subito, come un morbo represso, la sola vista di Lele lo azzanna col desiderio di riscossa: vai a cercare l'avvocato (Carlo Delle molto utile Piane), che stavolta al tavolo verde lo freghiamo noi. Seguono altri incontri preliminari alla Rivincita, altre vite riprese da dove le avevamo lasciate 17 anni fa (era il 1986, ricorderete), un'altra villa e altre quattro ore per rigiocarsi la partita dell'esistenza, e verificare un'ultima volta quali sono gli amici. Mostra tutte le Cosa sono gli amici. Io trovo che Diego Abatantuono sia irresistibilmente, di più, irreversibilmente simpatico. La sua faccia omerica e il suo fisico da mattatore si sono Le valutazioni dell'Opinione installati permanentemente sul seggio riservato a coloro che vorremmo essere: ha successo nel suo lavoro dopo una lunga gavetta, parla di calcio o di vita con la stessa saggezza divertita da guru della porta accanto, si impadronisce di un tavolo a cena o dell'obbiettivo della tele­cinepresa con la stessa Questa Opinione su La rivincita di Natale è magnetica indolenza di persona fortunata e consapevole di esserlo. 2876 volte ed è stata così valutata dagli iscr Anche Pupi Avati appartiene, con tempi e modi diversi, al patrimonio dei miei sorrisi: ha inventato una sorta di horror al ragù di buon successo negli anni '70 e '80 ("La casa dalle finestre che ridono"­1976, "Tutti defunti tranne i morti"­1977, "Zeder"­1983) e soprattutto ha saputo costruire un grande "Eccellente" per (11%): polittico della nostalgia con i suoi tanti film ambientati a Bologna nella prima metà del secolo scorso (gli anni compresi tra i suoi due capolavori: "Una gita scolastica" del 1983, ambientato nel 1911 e "Festa di laurea" del 1985, che ci porta invece ai giorni dell'immediato secondo dopoguerra). Come 1. apo1971 tutti i registi italiani di lungo corso, anche Avati ha la sua compagnia di giro, ovvero un gruppo di attori che ricorrono frequentemente o quasi sempre 2. Dikaiosyne nei suoi racconti filmati. Il più presente, il vero alter ego del regista è Carlo Delle Piane, invidiato proprio da Abatantuono che vorrebbe invece essere 3. Bugsy lui l'inseparabile favorito del cineasta bolognese. e ancora altri 2 iscritti Stavolta, almeno nel cuore di Avati, Delle Piane batte e batterà sempre Abatantuono. Invece, nella rivincita della partita di tanti anni prima, chi vincerà? "molto utile" per (87%): "Regalo di Natale" fu il film con cui Abatantuono, come una crisalide, si trasformò da 'attalo, fratello di dio' e 'eccezziunale veramente' in vero purosangue del grande schermo italiano: il film non parlava di poker ma della dolorosa metamorfosi dell'amicizia, anche se usava il molto 1. aantea cinematografico tavolo verde, i primi piani da dietro il dorso di cinque carte, i dettagli di dita che scoprono lentamente i punti che si hanno in mano. La 2. achernarII_la_vendetta figura dell'Avvocato (Delle Piane, appunto) subiva anch'essa una mutazione genetica, passando agli occhi dello spettatore da repressa gastropatica 3. alexgus vittima designata a implacabile spennapolli di professione, e il Super pollo in questione quella volta era proprio lui, Franco Mattioli, proprietario di sale e ancora altri 37 iscritti cinematografiche e malato di gioco d'azzardo. Ora, la "Rivincita" è un vero e proprio sequel, di quelli per cui accusiamo spesso (e a ragione, tutto sommato) gli americani di fare del cinema più una grande proficua industria, del tutto affine a qualunque altro settore produttivo, dagli elettrodomestici "utile" per (2%): alla carne in scatola, che quel magico laboratorio d'arte che molti si illudono fosse Hollywood ai tempi dei gloriosi film in bianco e nero (e invece era 1. mago_perche industria pura anche quella, e perlomeno dai primi anni Dieci). Sia come sia, l'originale lo vidi solo in tv, quindi di questo ho comprato automaticamente il biglietto, per una sorta di gratitudine (ho questo debole) La valutazione generale di questa Opinione verso uno dei film italiani più amari e riusciti di quegli anni. basa solo sulla media delle singole valutazio Naturalmente, quello che manca da subito è la freschezza della matrice narrativa: di un film divenuto culto si sa già tutto, quindi riallacciare i fili con le biografie sospese dei personaggi è operazione indispensabile alla stabilità dell'attenzione dello spettatore, a tratti nobilitata da idee carine (Ugo Risultati simili a La rivincita di Natale Cavara­Gianni Cavina recuperato a fare il cameriere in un ristorante etnico) ma in generale più necessaria che godibile. Per supplire a questa (inevitabile) carenza di fondo, Avati tenta di arricchire il plot con almeno due distinti elementi assenti nell'originale: il mistero e il la nordica macchine per la pasta ca sesso. Come se avesse rovistato nell'impolverato baule dei trucchi di scena di quando era giovane regista, Avati rimette in circolo, solo come condimento, le atmosfere un po' scollacciate e un po' noir con cui aveva mosso i suoi passi d'esordio. natale ricette natale la smorfia Franco è tirato nel gioco da una bionda mozzafiato (superba in abito da sera ma ancor più in cappotto, sotto il quale naturalmente nessun altro costoso vestito aspetta di essere strappato via), troppo facilmente seducibile anche per un vecchio squalo come lui, e contemporaneamente il di lei marito, che napoletana sogni gli ha tirato l'amo della malattia di Lele, è un famoso medico che però abbastanza subito si rende irreperibile e, a detta di lei, minaccioso. Insomma, un bel po' di fumaglia per aromatizzare un piatto già giocato, già vinto e perduto. Nell'avanzare della storia finalmente l'imbuto si stringe e ci regala la partita vera e propria, nella quale ancora una volta l'A vvocato non sarà il vero nemico. Un epilogo solo parzialmente a sorpresa non fa che ribadire nuovamente la presa d'atto di una sconfitta generazionale (gli amici di un tempo non esistono più, si sono trasformati per bisogno, avidità o semplice miseria in estranei parassitari avvoltoi) e svela il vero senso della rivincita, dalla quale Franco e Diego usciranno a braccetto, placati ma soli come prima. "La rivincita di Natale" perde nettamente il confronto con la gara d'andata; una confezione più patinata e ruffiana (interni sontuosi, arredamento ricercato, molte inquadrature di una Bologna grassa e scintillante, i consueti spartiti di accompagnamento composti da Riz Ortolani, altro pretoriano di Avati) non riscatta la carenza di tensione con cui il para­thriller vorrebbe eguagliare la rigorosa (e narrativamente perfetta) claustrofobia della prima http://www.ciao.it/La_rivincita_di_Natale__Opinione_471798 1/3 10.12.2017 La rivincita di Natale - Opinione - Avati Abatantuono Ancora Assieme partita. Ciò che resta? Un film comunque vedibile nonostante i troppi sgradevoli spot che le nostre televisioni (con il cui padrone Pupi ha entrature privilegiate) gli stanno ricamando intorno; una sceneggiatura che concede a Diego almeno un paio di battute all'altezza di quelle che rendono un'intera puntata di 'Controcampo' degna di essere vista; infine, un'occasione per ammirare come un gruppo di attori affiatati e sensibili, le cui carriere sono state in gran parte coltivate e addirittura plasmate dal loro regista, riesca a tenere in piedi anche solo con pause, sguardi e sospiri una vicenda altrimenti scarna e fragile sino allo scricchiolio udibile. In più, una chicca del tutto personale: il personaggio meno vistoso del poker di amici è quello di Stefano Bertoni, antiquario omosessuale che anche stavolta provvede a fare gli onori di casa. Ebbene, l'attore che lo impersona ha il nome d'arte di George Eastman (nella realtà Luigi Montefiori: ammetterete che Gorge Eastman fa tutta un'altra figura sui manifesti) ed è stato una vera e propria icona del cinema italiano di serie B e C con alle spalle tutto un curriculum di film erotici, horror, western e di quant'altri più diversi generi e sottogeneri costituissero di volta in volta la domanda di pulp­ fiction nostrana nel mercato del cinema a basso costo degli anni '70 e '80.
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