Scuola Secondaria 1° “Agostino Chieppi” via Cocconcelli 10 Parma a.s. 2018-2019 CLIL Content and Language Integrated learning
Materiale per il Corso curato dall'insegnante di Lingue: prof.ssa Francesca Tamani
Prima edizione: Scuola “Casa Famiglia Agostino Chieppi”
progetto grafico: prof.ssa Pierangela Paglioli Redazione:Daniela Bordin SOMMARIO
Introduzione 3 History: The Romans and Roman Britain - classe 1^ 4 - 5 The Elizabethan age - classe 2^ 7 - 9 Exploration and discovery- classe 2^ 10 - 11 Shakespeare - classe 2^ 13 - 15 The Victorian age - classe 3^ 17 - 24 The history of the U.S.A. - classe 3^ 25 - 31 The first end the second world war - classe 3^ 32 -33 Focus on Germany. - classe 3^ 35 The cold war - classe 3^ 36 Geography 37 United Kingdom - classe 2^ 38 - 39 The U.S.A. - classe 3^ 40 - 45 Australia - classe 3^ 46 Incredibile India - classe 3^ 47 - 48 Canada - classe 3^ 49 South Africa. - classe 3^ 50 Science 51 Everybody is made up of cells 52- 53 Solid, liquid, gases 54 - 55 Energy Sources - classe 3^ 56 The Solar System 57 - 58 Maths 59 I love Geometry 60 Pythagoras’ theorem 61 Art History 63 Giotto - classe 1^ 64 - 65 Picasso - classe 3^ 66 Pop-Art - classe 3^ 67 Music 69 - 70 Religion 71 - 72 Article written by teacher Francesca Tamani for the magazine M.L.A. 73 - 95 CLIL - Scuola secondaria 1° “Agostino Chieppi - Parma Introduzione Perché il Clil? La didattica CLIL sta diventando uno degli strumenti fondamentali nelle strategie apprendimento delle lingue straniere. L'obbligatorietà dell'insegnamento di una DNL (disciplina non linguistica) in modalità CLIL viene introdotta con i D.P.R. 88 e 89 nel 2010 e poi ripresa con le Linee Guida emanate nel 2012. Infatti, come si evince dalla “Raccomandazione della Commissione Europea Rethinking Education” del 2012, la competenza linguistica è definita una “dimensione chiave per la modernizzazione dei sistemi di istruzione europei” e la metodologia CLIL è rappresentata come ideale strumento per l’ottimizzazione dei curricula scolastici”. Il CLIL (Content and Language Integrated Learning) nasce, come acronimo, nel lontano 1994 grazie a un’intuizione di due ricercatori e docenti universitari D. Marsh e A. Maljers e, come sperimentazione didattica, addirittura nel 1960. Il CLIL, così come teorizzato nel 1994, comprende le “ 4C”: Communication, Cognition, Culture e Competence, in pratica riprende “una educazione olistica della cultura dove la competenza finale potrebbe essere descritta proprio come la capacità pragmatica di dare ragione della comunicazione interculturale intesa come capacità di saper comunicare e interagire con i cittadini di altre culture nella vita quotidiana creando nuova cultura e modi di essere e vivere rispettosi e sostenibili” (Loescher/Clil). Il momento fondamentale per gettare le basi di questa metodologia è quello della scuola del primo ciclo, ossia nella primaria e nella secondaria di primo grado. Una fase nella quale è più facile intervenire a livello formativo portando ad acquisire quelle abilità comunicative e culturali che poi negli anni, se sviluppate, potrebbero diventare vera competenza comunicativa interculturale. La metodologia Clil Il CLIL è un metodo che prevede l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in una lingua straniera veicolare. Vale a dire: nell’insegnamento di alcune materie curriculari e discipline non linguistiche della scuola secondaria, in lingua straniera. Le lezioni con metodologia Clil, infatti, presentano argomenti di storia, geografia, scienze, storia dell’arte, matematica, musica e religione che vengono affrontati in lingua inglese, dalla spiegazione alla verifica. L’insegnate espone gli argomenti ed interagisce con la classe e somministra verifiche scritte o orali strutturate sempre in lingua straniera in modo da valutare le competenze e i contenuti acquisiti.
Il CLIL nel sistema scolastico italiano Con la Legge 107 del 13 luglio 2015 il CLIL entra a far parte degli obiettivi formativi prioritari del sistema scolastico italiano. Al comma 7 del suo unico articolo, la Legge segnala come primo obiettivo “la valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.