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Cappella della S. S. SCARNAFIGI

affreschi sec. XV

 Strada per Cervignasco, n° 20.  Chiavi: rivolgersi in parrocchia. o alla famiglia che abita vicino

Santuario del Cristo

 Via  Chiavi: rivolgersi in Co- mune

Scarnafigi, Cappella del S. Sudario Agg. Aprile 2016 20

Alcuni cenni storici Testi tratti da uno studio di D. Ettore Dao, parroco di Scarnafigi (+ 2001) e della studiosa d‘arte Piera Condulmer (+1992).

L’attuale cappella, at- Emanuele I conferisce il Elaborazione di D. Giovanni Gullino tigua alla chiesa parroc- titolo di Conte ad Anto- Fotografie dell’archivio parrocchiale. chiale, fu costruita sul nio De Ponte. Si colgono terreno occupato, in par- espressioni di grande elo- Restauro integrale della cappella nel 2008 promosso dal Comune te, dalla precedente dedi- gio e stima per il suo ope- e dalla Parrocchia con il contributo della Comunità Europea, Re- gione Piemonte, Provincia di , Ministero dell’Economia e cata al SS. Sacramento e rato come ambasciatore a delle Finanze, Fondazione Cassa di Risparmio di e risalente al 1583. Roma e per altri servizi Compagnia San Paolo.

Nel 1600 la famiglia "secreti e importantissi- Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il De Ponte aveva a Scarna- mi" svolti da lui e da altri Piemonte: figi un ruolo politico, so- suoi congiunti e antenati". arch. Elena Frugoni ciale ed economico di La lunga permanenza Soprintendenza Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico rilievo. Aveva beni feu- di Antonio De Ponte alla per il Piemonte: dali non solo a Scarnafigi corte di Carlo Emanuele I dott. Bruno Ciliento ma anche a Lombriasco, e II e di M.R. Cristina, e Progettista arch. Mario Brunetti , Albaretto, proprio nell'epoca in cui, Responsabile unico dell’intervento: Corveglia, , non solo per motivi reli- arch. Graziella Ravera Castellero e Villareggia. giosi, ma anche politici, Ditta appaltatrice: Inoltre, tramite diversi la devozione alla Sacra Pavin (Torino) matrimoni i De Ponte, si Sindone si andava accen- Restauro degli affreschi e tela: erano imparentati con le tuando a Corte ed anche Doneux & soci (Torino) famiglie più distinte del fuori, potrebbe essere uno Impianto elettrico: Piemonte ed alcuni di lo- dei motivi determinanti Studio tecnico Aragno - Omento () del progetto di costruire a Ditta Luigi Pisano (Barge) ro erano saliti a posizioni Studio Illuminazione importanti alla corte Sa- Scarnafigi la cappella del “nuova luce” s.r.l. (Roreto di ) bauda. E vi primeggiaro- Santo Sudario. Altri lavori : no non solo uomini, ma Caduto in grave infer- Ditta Giuseppe Monge (Scarnafigi) anche donne. mità mentre si trovava a Ditta Fratelli Sacco (Scarnafigi) Il 15 aprile 1608 Carlo Torino, il 14 luglio 1637, Falegnameria Chiavazza (Scarnafigi) Impianto di deumidificazione e monitoraggio: Ditta Mercury Elettronica () 2 19 tengono in mano delle rose e stanno - con una mano - fece testamento, in cui fra del castello (Arch. per porre sul capo della Madonna la corona regale, l'altro si esprime a favore Michelotti?). Infatti le mentre, con l'altra, sorreggono e stendono la corona della cappella del Santo colonne ed i capitelli del Rosario. Dal canto loro, sia la Madonna che il Bam- Sudario di Scarnafigi. del protiro, antistante bino Gesù, consegnano, pure, essi la corona del Rosario La cappella venne por- l'entrata della cappel- a S. Domenico e S. Caterina da Siena che si trovano, tata a compimento dai la, rivelano un'eviden- così in primo piano, davanti al trono. suoi figli Gianfrancesco e te rassomiglianza con Lungo i pilastri che stanno a lato dello scenario Alessandro tra il 1637 e quelle del loggiato del e sul frontale soprastante, sono disposti a mo' di quadri, il 1643. castello, ma la forza o di medaglioni, racchiusi, in belle cornici, i quindici La cura della cappella dell'argomento non è misteri del Rosario: i cinque gaudiosi sono collocati sul assoluta, perché il lato sinistro, i cinque dolorosi, in alto, i cinque gloriosi era affidata ad un cappel- lano. protiro potrebbe esse- sul lato destro. re un'aggiunta poste- E' facile, tuttavia, ravvisare che alcuni di questi La cappella nel 1788 riore alla costruzione soggetti, qui trattati, quasi in bozzetto o in miniatura, divenne di patronato dei della stessa cappella, vengono poi ripresi, tali e quali, nella cappella del San- marchesi Seyssel d'Aix di la quale nel suo inter- to Sudario: ad es. La natività, la presentazione di Gesù Sommariva Bosco, gli al Tempio, Gesù smarrito nel Tempio, l'agonia di Gesù eredi dei quali, nel 1912, no ha uno stile archi- nell'orto, la flagellazione e l'incoronazione di spine, la rinunciarono al diritto tettonico suo proprio: salita al Calvario, la risurrezione di Cristo; bellissima donandola alla Casa della esso si mescola e si pure l'Assunzione e l'incoronazione della B.V. Maria. Divina Provvidenza di Oggi la cappella è sede del battistero, opera pre- Torino che, a sua volta, la gevole di pietra marmorea, in stila gotico, attribuita ai passò alla Parrocchia. fratelli Zabreri di Pagliero; è in forma ottagonale. Progettista Fu costruito su commis- Non si conosce l'ar- sione di Giovanni Gautier, il cui chitetto che progettò la nome stampato alla base del bat- costruzione della cap- tistero, compare in documenti dell'epoca. Oltre alle iniziali del pella del Santo Sudario: «Pater, Ave, Credo», è ben leg- potrebbe essere lo stes- gibile la data: MCCCCLV. so che, qualche anno più tardi, stese il progetto 18 3 fonde con l'impostazio- centro delle tre pareti, ne barocca delle linee e misurano m. 2,00 x 0,90; dell'apparato decorativo altri otto m. 1 x 1; i sei in stucco e dei vari ele- della base m. 0,95 x 1,35. menti strutturali che ne occupano le quattro pa- Madonna Autori degli stucchi. del Rosario reti dalla base alla volta. Non si dispone, né di Misure notizie, né di documenti con La cappella, di forma relativi ai pregevoli lavori S. Domenico quadrata, misura m. 6,50 in stucco che adornano e per lato, mentre l'altezza l'interno della cappella. S. Caterina è di m. 10,35 c.a.. Forse non si è lontani dal- da Siena La volta, suddivisa in la verità se si attribuisco- quattro archi, da costoloni no o ai fratelli luganesi in evidenza, misura m. Antonio e Domenico Bel- 6,30 di lato, mentre l'al- tramelli o ai fratelli Rusca tezza, a partire dal corni- che operarono, largamen- cione è di m. 3,20. te, a Savigliano e dintor- Questo quadro fu realizzato per la cappella del S. Rosa- ni. E' dotata di quattro rio, fatta costruire dalla compagnia omonima, formatasi spaziose finestre, di cui E' possibile fare un a Scarnafigi fin dal 16 marzo 1603: E’ perciò, diretta- una, quella verso l'altare accostamento stilistico mente collegato con le pitture realizzate, e in piccola maggiore, venne chiusa, dell'interno della cappella parte ancora esistenti, nella cappella del S. Rosario in nel 1669, quando fu co- della Sindone di Scarnafi- Savigliano, anche se esso costituisce un soggetto unita- struita la volta della Chie- gi con quella del Croce- rio suo proprio e a se stante. sa. fisso di S. Pietro di Savi- Ad un'osservazione d'insieme il quadro risulta, La tela della Sindone gliano, attribuita ai Bel- concepito e progettato, come uno scenario che viene con la cornice, racchiusa, tramelli. Le loro strutture aperto da un angioletto, il quale tira su, con fatica, ten- fra due colonne, misura architettoniche, trovano tando di avvolgerlo, il sipario: vi compare, in piena evi- m. 1,95 x 3. corrispondenza quasi denza, la Vergine in trono che tiene in braccio il Bam- I tre riquadri della Pas- completa. Inoltre gli af- bino Gesù. Alcuni angeli - soggetto tipico del Claret, sione, che occupano il freschi relativi alla Pas- trattato con frequenza e con molta grazia - sovrastanti, 4 17

sione, le figure degli An- Autori dei dipinti : geli che maneggiano deli- Giovanni Claret e bot- catamente gli strumenti tega della Passione (scala, Non rimangono chiodi, flagelli ecc.) sono dubbi, invece, che l'auto- pure trattati in modo ana- re delle pitture sia il fiam- L’apostolo San Giovanni logo. mingo Giovanni Claret Né si può scartare l'i- (1599-1679) che proveni- potesi che vi abbiano la- va da Savigliano. vorato, per gli stucchi e la Per realizzare il decorazione, i fratelli complesso di questi lavo- Carlo e Bartolomeo Ru- ri, il Claret dovette sog- sca. giornare, a lungo, a Scar- nafigi, cioè almeno negli anni 1643 e 1644, come L’apostolo San Matteo

L’apostolo San Marco

Stato della cappella nel 1972 L’apostolo San Luca 16 5

suggeriscono le due date sione di Cristo che sfocia Sarebbe co- poste l'una alla tela della nel quadro della Sindone. munque un errore Madonna del Rosario: La fascia pittorica in- concludere la vi- 1643, e l'altra a quella feriore narra la vita suale con il quadro della Sindone: J. Claret “privata” di Gesù fino al della Sindone, che Faciebat 1644. Battesimo nel Giordano. pur gode di un Fu, certamente La fascia centrale pre- grande rilievo nel ospitato dai De Ponte: un senta la passione e la complesso del tutto. segno di cordialità e di morte di Gesù. La volta stima, oltreché della narra la gloria di Cristo. Bisogna, provvisione del finanzia- Non si tratta di sempli- mento e del pagamento ci episodi, ma attraverso infatti, alzare lo sguardo del lavoro eseguito, può di essi veniamo portati a alla volta dove, al centro essere colto nel fatto che riconoscere Gesù. di un ottagono (l'otto è la il conte Giovanni France- perfezione per eccellenza, sco De Ponte, ambascia- come il dieci) è dipinto il tore in Francia, il 19 otto- Cristo che risorge alla bre 1645, funge da padri- pienezza della vita. no, in S. Pietro di Savi-

gliano, per la figlia se- condogenita del Claret, Agnese Maria, assieme A lui rendono te- alla contessa Taffini di stimonianza i quattro Savigliano. evangelisti; gli angeli che Nella cappella della sorreggono i festoni di fiori e di frutti, gli arcangeli col- Sindone è presentato il J. Claret locati ai lati delle finestre, i putti, così leggiadri e leg- mistero di Cristo con par- Maria portata al tem- ger, che tengono in mano i vari strumenti della Passione ticolare risalto alla pas- pio dai genitori negli spazi liberi dalle finestre. 6 15 la Maddalena, la peccatrice redenta, che sembra portare IL CICLO PITTORICO al sudario l'offerta della sua bellezza, oltre che dei suoi aromi. E’ in posizione estatica, di fronte a quel lenzuolo Ciclo dell’infanzia-battesimo che si dispiega e dove, poco a poco, appare la figura del Si parte dalla sinistra in senso orario dal la- morto Signore. to rivolto al presbiterio.. Infine Maria, la Madre di Gesù Tutto il dramma del Golgota è rivissuto, senza barocchismi, anche in questa figura di madre, mentre le tre croci, rizzate ancora sul retrostante colle, in una pae- saggio tra giorgionesco e leonardesco mantengono la loro tragica eloquenza. La gloria di Cristo

La natività.: prima e dopo i restauri

I Magi, prima e dopo il restauro 14 7

La presentazione al Tempio e la circonci- La fuga in Egitto sione.

La pala d’altare

La pala dell'altare raffigura la “Sindone” che dà l'intitolazione alla cappella. Il ritrovamento di In questa pala la Sindone non è distesa, ma la Il Battesimo di Gesù sostengono due angeli che la estraggono dal sepolcro, Gesù fra i dottori poco a poco. Di fronte campeggia Maria di Magdala, nel Tempio al Giordano 8 13

A Scarnafigi compare lo stesso personaggio, che pe- rò ostenta le natiche coperte da una specie di asciuga- Ciclo della passione toio; un particolare che mette in risalto il forte collega- Più ricca ed ampia la narrazione della Passione nella mento di ispirazione e di progetto pittorico, esistente, in fascia centrale della cappella, ove gli spazi consentono questi anni, fra il Molineri ed il Claret. una descrizione maggiore e minuta dell'avvenimento.

La deposizione dalla Croce

La Sepoltura, L'agonia di Gesù L’arresto di Gesù ove il ricorso al lenzuolo Gesù nel nell'orto del Getsemani, con l'angelo consola- è ben evidenziato, così tore e gli apostoli dormienti. (Episodio tratto da S. Luca). come è marcata la roccia e lo scavo per riporre la bara: un posto di rilievo è dato alla Maddalena. Sono riconoscibili i personaggi che i Vangeli ri- cordano presenti alla sepoltura: Giuseppe di Arimatea, S. Giovanni, la Maddalena, Maria di Giacomo, Giovan- na e la Madonna, la quale esprime il maggior coinvolgi- mento, fisico e morale. Il pittore non sembra trasferire lo stesso fondale - cioè il Calvario e la città di Gerusalemme - di questo quadro con quello che si osserva nella tela della Sindo- ne. Viene portato davanti ad Anna ed a Caifa;

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L’incontro con Erode Verso il Calvario

Viene poi la salita al Cal- vario con la caduta, l'in- contro con le pie donne, ed il particolare della Ve- ronica che gli asciuga il volto

Il giudizio di Pilato Claret non raffigura Gesù di fronte a Pilato; egli invece descrive molto bene Pilato che mostra Gesù al popolo dal Lito- strato, quando esclama: "Ecce homo" Gesù flagellato La grande scena della Crocifissione. Conviene richiamare l'attenzione sulla figura ingom- brante del soldato, sbracato, che si appoggia alla lancia. Dipinto di schiena, si colloca in primo piano all'occhio dell'osservatore, così da suscitare l'impressione di un soggetto scomodo e indisponente.

Nell'ampia pittura murale stesa per il martirio di San Paolo, in San Pietro di Savigliano, di fronte al carnefice che sta vibrando il colpo con la spada, appare ben visi- bile questa figura di soldato romano con l'elmo in testa che nasconde le brutte ispide natiche. La coronazione di spine 10 11