The National Tweedy & co www.americanmary.com http://www.wilcoworld.net 39 DOMENICA Suoni, canzoni, testi: tutto Notizie, concerti, gadgets 6 GIUGNO quello che cercate sui National e buone cause: il sito dei 2010

The Baseballs Gilberto Gil I migliori album del 1972 TOP 10 ALBUM 1972 secondo musicimprint.com Questo pop è rockabilly Tropicalismo zen Rolling Stones 02 Neil Young with Crazy Horse Harvest The Baseballs Gilberto Gil Strike BandaDois Exile on Main St 03 David Bowie Ziggy Stardust Warner Warner Il capolavoro in ´esilioÆ *** **** 04 Curtis Mayfield Superfly 05 Stevie Wonder Talking Book

06 David Bowie Hunky Dory Divertente terzetto di post-adolescenti Splendido live per l’ex ministro tornado tedeschi che si dilettano con versioni tempo pieno alla musica. Tutto acustico, 07 Todd Rundgren Something/Anything? rockabilly di classici del rock come Angels essenziale, mistico come il suo interprete. e dell’ultra pop come Crazy in love o Um- Gil fischietta sui suoi classici, ospita in un 08 Lou Reed Transformer brella. Look alla Elvis, capelliabanana, deli- pezzo Maria Rita (figlia di Elis Regina), ri- ri pelvici e una filologia musicale di manie- spolvera Dorival Caymmi, duetta con la 09 Professor Longhair New Orleans Piano ra, fatta (bene) a tavolino. chitarra del figlio Bem. Disco zen imperdi- SI.BO. bile. SI.BO. 10 Steely Dan Can't Buy A Thrill

´BkoÆ,l’indierock LIVE & ALIVE ROBERTO BRUNELLI morbida collina e Bull Black Nova un geniale mantra cattivo e acido, come sempre si parte piano (questa volta è si rigenera nel Mali stata Ashes of American Flags) e si fini- sce tosti (I Am a Wheel), come sem- I Dirtmusic hanno registrato nello studio di Ali Farka Touré pre Tweedy cresce fino ad essere un con un gruppo tuareg: suoni ruvidi mitigati dal deserto gigante nella sua affascinante goffag- gine.

invitato all’annuale Festival au de- LA PRIMA PIETRA sert a Essakane (un posto dove c’è C’è chi pensa che i Wilco, venuti dal- passato Robert Plant), il gruppo è ri- la fredda Chicago, siano uno dei più masto folgorato di quelle atsmofere grandi gruppi del nostro infausto pre- e s’è avventurato in un percorso nuo- sente. Il problema è che forse è vero. vo. Così il cd talvolta ricorda dolenti Perché, in modo del tutto diverso da ballate del Robbie Robertson solista Jack White ma diabolicamente simi- per i nativi americani massacrati dai le nell’approccio mentale, sono tra bianchi o perfino il Bob Dylan recen- Evviva i Wilco, quelli che sanno mettersi tra passato te e dalla voce rasposa. e futuro della musica riscrivendo le il non-tempo regole del gioco con immensa sapien- I TUAREG TAMIKREST za. Detto così, ovviamente non ba- Dirtmusic Come sostegno i Dirtmusic hanno del millennio sta. Bisogna essere anche maledetta- Bko voluto i Tamikrest, band elettrifica- mente bravi a scrivere canzoni, e Jeff Glitterhouse ta tuareg conosciuta tra le dune del perduto Tweedy lo è. si è allena- **** festival dov’è scattata un’affinità al to per vent’anni, ascoltando tutti i primo suono che ha generato l’al- giorni della sua vita - lo ha detto lui STEFANO MILIANI bum. Con effetti sorprendenti. I gio- er chi li vede la prima vol- stesso - le canzoni del vecchio Bob vani tuareg non avevano mai sentito ta sul palco, i Wilco sono (Dylan, appunto). In realtà, ha ascol- [email protected] All Tomorrow’s Party dei Velvet Un- un’epifania. In concerto tato fino a farli fluire nel suo sangue raffi e svisature, low derground, con i Dirtmusic l’hanno il loro post-post rock solo anche i pezzi dei Beatles, qualche vo- fi, un rock ai margi- o resa ancor più acida e sembra com- P apparentemente morbi- latile frenesia progressive, tutto il ni, aspro e deciso in- posta oggi, non più di quattro decen- do diventa sempre più canzoniere del folk americano, non cede tra le rocce e le ni fa. Dirtmusic e Tamikrest hanno carnale. Poche sere fa, all’Auditorium ha perso per strada certe ruvidezze G aride piane del Mali improvvisato, generato ruvidità me- di Roma, di fronte a un migliaio di te- post-punk né il rumorismo dei Sonic addolcendosi al rit- lanconiche, fanno sentire la sabbia ste adoranti, Jeff Tweedy - identico, Youth. Pur tuttavia, passati dagli mo percussivo e liquido della cala- che stride sugli abiti. Eckman è rima- giacchetta di jeans e chitarra acustica, echi beachboysiani di bash o di altri strumenti tradiziona- sto così entusiasta di cotanta sinto- al Dylan del ‘71 - ha messo in scena da alla levigata perfezione di A Ghost is li. Bko è la sigla dell’aeroporto di Ba- nia da voler produrre l’esordio disco- grande maestro il «meglio del meglio» Born, i Wilco negli anni sono passati mako, afosa capitale del paese africa- grafico della band tuareg, Adagh. dei Wilco. E oramai anche questo è un dall’essere degli Zelig di genio del no e, adesso, anche il titolo di un al- Più riflessivi rispetto ai meglio cono- rito: come sempre, quando il chitarri- rock alla cristallizzazione di uno stile bum là registrato (nello studio che sciuti Tinariwen, pure i Tamikrest sta Nels Cline saltellando come un paz- che è lucente come una lama e che, fondò Ali Farka Touré, non all’aero- cantano dei tuareg, nomadi nel zo si lancia nell’assolo di Impossible soprattutto, è solo loro: ogni pezzo è porto). Lo hanno inciso i Dirtmusic, Sahara refrattari ai confini ai quali il Germany, la sala esplode come una un sorprendente viaggio alla ricerca «musica sporca», nome azzeccato Mali rende inarrivabili diritti e servi- bomba. Come sempre, prima il pubbli- un non-tempo del rock. Dei classici, per il trio di Chris Eckman dei Walka- zi. E cadenzano nostalgie e poesia, co sta seduto e poi corre sotto il palco yeah. Classici di un millennio perdu- bouts di Seattle, Chris Brokaw e l’au- canti d’amore e volontà di ribellione trasformando il concerto in happe- to, ma tant’è: chi è senza tempo sca- straliano Hugo Race dei True Spirit: tra note di pietra e libertà.● ning, come sempre One Wing è una gli la prima pietra.●