Il sistema energetico dell’Emilia-Romagna DATI 2017 Il sistema energetico dell’Emilia-Romagna Dati 2017 Autori

Il presente rapporto è stato redatto dall’Osservatorio regionale Energia di Arpae Emilia-Romagna: Paolo Cagnoli Luca Vignoli Simonetta Tugnoli Francesca Lussu

Con il contributo di: Arter Enrico Cancila, Davide Scapinelli

Università di Ezio Mesini, Paolo Macini

Arpae Emilia-Romagna - CTR Radiazioni non Ionizzanti CEM Sabrina Chiovaro, Laura Gaidolfi

Progetto grafico e impaginazione Briefing adv - www.briefingadv.it Indice

1 | I sistemi energetici 2 | Le politiche in materia dell’Emilia-Romagna di energia-ambiente

Bilanci energetici ...... 5 Le politiche energetiche internazionali e nazionali ...... 61 Il quadro generale sui bilanci energetici ...... 5

Gli impianti e le infrastrutture di Le politiche regionali e locali ...... 62 produzione e stoccaggio d’energia . . . . 8 Il quadro generale su impianti e infrastrutture energetiche ...... 8

La produzione di energia elettrica ...... 15 La potenza degli impianti di produzione di energia elettrica ...... 19 Appendice

Le risorse idriche e la produzione d’energia . . 25 Riferimenti bibliografici Il consumo di risorse idriche del settore e sitografici principali ...... 72 idroelettrico ...... 25 Glossario dei principali L’uso delle risorse idriche nella produzione termini tecnici utilizzati ...... 74 di energia con impianti termoelettrici ...... 29 La potenzialità di sfruttamento energetico sostenibile delle biomasse forestali ...... 30

La produzione di idrocarburi ...... 34

Gli stoccaggi di gas ...... 35

La sicurezza onshore ...... 35 La sicurezza offshore e il decommissioning degli impianti offshore a fine vita utile ...... 35

L’occupazione del territorio ...... 37

La geotermia ...... 39

Gli elettrodotti ...... 40

I consumi di energia ...... 48

Il quadro generale sui consumi di energia . . . . 48

Il consumo di energia per settore economico . . 50

Il consumo di energia per tipo di fonte ...... 56 Sistemi energetici 1 dell’Emilia-Romagna Bilanci energetici

Il quadro generale anno) . diversi settori socio-economici; sui bilanci energetici Ogni bilancio energetico si do- quindi, sono strumenti conosci- vrebbe “chiudere” dal punto di tivi che possono servire a: I bilanci energetici sono alla vista fisico: la domanda totale • fornire informazioni su offer- base della gestione dei sistemi d’energia dovrebbe uguagliare ta-domanda energetica, gradi energetici . Un bilancio energe- l’offerta totale . di dipendenza e criticità; tico può essere rappresentato Questi strumenti contabili mo- • migliorare le statistiche, ga- in forma tabellare e, nel suo strano, soprattutto, le relazioni rantendo la comparabilità degli complesso, esprime tutte le tra il prelievo di fonti primarie, indicatori tra periodi e località; forme di energia trasformate e gli ingressi o le uscite dei pro- • fornire la base essenziale per consumate da un sistema in un cessi di trasformazione ener- controllare l’efficienza, il rispar- determinato arco temporale (un getici ed il consumo finale dei mio e le energie rinnovabili .

TABELLA 1 Bilancio energetico (ktep) di sintesi dell’Emilia-Romagna (anno 2017)

) à ti fon er b ili b ili f eri ) ) o ati p a a tti le li at o ti re v bon e o v eri i u tte odo f eri u i nnov etr ar al lettricit d t o tale ri nnov t C R i C E e Pr p G as R d To tale (non (

Consumo interno lordo 16 .052 4 .971 8 .306 2 032. 161 583 Ingresso in trasformazione 4 .868 602 2 .992 1 .146 127 3 Uscita in trasformazione 3 .115 391 1 3 689 2 .031 Consumo del settore energetico 339 26 234 9 70 Perdite per distribuzione 182 45 7 131 Disponibile per il consumo finale 13 .810 4 767. 5 036. 890 35 673 2 410. Consumo finale non energetico 726 665 61 Consumo finale di energia 13 084. 4 .102 4 .975 890 35 673 2 410. • Industria 4 .068 129 2 .379 5 35 470 1 049. • Trasporti 3 .829 3 458. 163 113 94 • Altri settori 5 .188 515 2 432. 771 1 .267 - Commercio e servizi pubblici 2 .128 33 865 430 751 - Residenziale 2 618. 138 1 549. 341 442 - Agricoltura e foreste 398 303 18 75 - Pesca 18 18 4 - Altri settori non specificati 25 22 LEGENDA: Le colonne della tabella rappresentano le forme di energia utilizzate; le righe rappresentano le principali trasformazioni energetiche Fonte: Elaborazioni Arpae

bilanci energetici Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 5 FIGURA 1 6 Rappresentazione diagrammatica del bilancio energetico dell’Emilia-Romagna (anno 2017) I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna

| Dati 2017 | Dati

Fonti rinnovabili Prodotti petroliferi Calore

Gas naturale Energia elettrica Rifiuti non rinnovabili b i l Fonte: Elaborazioni Arpae anci energetici Nel 2017 il consumo finale è sta- naturale (8,3 milioni di tep, quasi periodo di deficit di produzione to superiore ai 13 milioni di tep, il 52% del consumo interno lordo) rispetto alla richiesta elettrica soddisfatto con un consumo in- ed i prodotti petroliferi (4,9 milio- complessiva; questo deficit elet- terno lordo di quasi 16 milioni di ni di tep, il 31% del totale); le fonti trico è diventato strutturale e si tep . Il consumo di fonti di energia rinnovabili hanno contribuito per è protratto sino ad oggi . in Emilia-Romagna è ripartito circa il 13% dei consumi, mentre Le importazioni di elettricità tra l’industria (30%), i trasporti il carbone ormai rappresenta hanno avuto dei punti minimi dal (29% dei consumi finali totali), il una percentuale irrilevante . 2005 al 2011, sia per il comple- settore residenziale (20%) e poi i In riferimento al rapporto tra tamento della riconversione a restanti settori (agricoltura, ser- produzione e richiesta di ener- gas dei grandi impianti regionali vizi, ecc ). . gia elettrica, dopo il referendum ad olio combustibile, sia per lo La disponibilità di fonti energe- che nel 1986 decretò la chiusu- sviluppo della produzione ener- tiche deriva in buona parte dalle ra dell’impianto nucleare di Ca- getica da fonti rinnovabile, sia importazioni . Le fonti principa- orso in provincia di , in per il contenimento dei consumi li dei consumi sono state il gas Emilia-Romagna si instaurò un a causa della crisi economica .

bilanci energetici Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 7 Gli impianti e le infrastrutture di produzione e stoccaggio d’energia

Il quadro generale su energia elettrica e del calore, e gli riguardarono sia i nuovi impian- impianti e infrastrutture impianti di teleriscaldamento, che ti connessi all’Acquedotto della energetiche consentono di distribuire il calore Romagna, sia diversi nuovi pic- in reti più o meno estese . coli impianti mini-idro, autoriz- I combustibili fossili, petrolio, car- In Emilia-Romagna sta crescen- zati dal 2005 al 2017, per una bone e gas naturale, sono ancora do velocemente il ruolo delle potenza nominale complessiva oggi la principale fonte energe- Fonti Energetiche Rinnovabi- di circa 35 MW . Attualmente gli tica in tutte le regioni d’Europa, li (FER), che alimentano diversi impianti autorizzati sono raccolti soprattutto in virtù di alcune loro impianti distribuiti sul territorio: in una base-dati con oltre 300 importanti caratteristiche: relati- idroelettrici, solari, eolici, geo- impianti; le nuove opere più re- va economicità, elevato rappor- termici ed a biomassa . In regio- centi riguardano, soprattutto, to tra energia fornita durante la ne, l’uso delle FER già nel 2014 centrali posizionate vicino alle combustione e volume del com- copriva più del 10% dei consumi briglie di derivazione (o presso bustibile, trasportabilità, relativa energetici complessivi (superan- alcuni canali-condotte idroelet- facilità di stoccaggio ed utilizzabi- do così le previsioni stabilite con triche preesistenti) . lità grazie a tecnologie mature da il DM 15 marzo 2012: 5,1% nel Oggi il contributo dell’idroelettrico tempo . Storicamente, l’Emilia- 2014 e 8,9% nel 2020) . sulle FER resta significativo, an- Romagna ha rivestito un ruolo Innanzitutto, il settore idroelet- che se l’incidenza percentuale di fondamentale nell’esplorazione e trico, tra le fonti rinnovabili, ha questa fonte sul totale della pro- produzione nazionale di idrocar- una lunga tradizione è può rite- duzione elettrica è ridimensionata buri; fin dal 1760, l’Enciclopedia nersi maturo da decenni: è sta- rispetto al passato . I dati relativi di Denis Diderot riportava che nei ta la modalità di elettrificazione alla potenza installata nella tipo- Ducati di , Modena e Pia- fondamentale per tutta l’Ita- logia “idroelettrico” comprendono cenza vi erano zone dove si pro- lia dalla fine del XIX secolo fino anche l’impianto di pompaggio duceva petrolio in notevole quan- all’inizio degli anni ’60 . Un certo Suviana–Brasimone (di potenza tità . Nel 1802, l’Emilia fu regione numero di impianti di piccola ta- pari a 330 MW), utilizzato per pioniera nell’uso del petrolio, per glia connessi alla “elettrificazione l’accumulo di energia e caratte- l’illuminazione stradale di alcuni storica” sono stati abbandonati rizzato da due distinte fasi gior- insediamenti nel parmense . Nel nel corso del secondo dopoguer- naliere: durante le ore notturne, 1891, a Fiorenzuola, entrò in at- ra . Il “balzo” di potenza nominale quando la richiesta di energia tività la prima raffineria italiana fra gli anni ’60 e ’70 del secolo elettrica è minore, l’acqua è pom- di petrolio, in un periodo in cui scorso è pressoché interamen- pata nel bacino superiore (consu- la richiesta di carburanti andava te riferibile alla realizzazione mando energia elettrica) e viene crescendo, trainata dalla moto- dell’impianto di Isola Serafini . Nel poi fatta rifluire verso il bacino in- rizzazione di molti settori . Anco- 1970 vennero censiti in Emilia- feriore (producendo energia elet- ra oggi in Emilia-Romagna i si- Romagna 38 impianti idroelettri- trica) nelle ore del giorno, quando stemi usati per ottenere energia ci di potenza nominale superiore la richiesta elettrica raggiunge elettrica sfruttando le fonti fossili ai 220 kW (di cui 38,5 MW erano il massimo; si rileva che, come sono innanzitutto grandi cen- relativi al solo impianto di Isola previsto dalla Direttiva 2009/28/ trali termoelettriche e turbogas; Serafini sul Fiume Po), con una CE, la frazione di energia elettrica nella produzione di calore sono potenza nominale complessiva prodotta da questo tipo di centrali rilevanti le centrali di “cogenera- per tutta la regione di 114 MW . e utilizzata per il pompaggio, deve zione”, che abbinano in una stes- Fino alla prima metà degli anni essere esclusa nel calcolo delle sa installazione la produzione di ’90 le variazioni più consistenti fonti rinnovabili (FER) .

8 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture I m

p FIGURA 2 ianti e I Principali impianti e infrastrutture energetiche in Emilia-Romagna (anno 2018) nfra s tr u tt u re Dati 2017 Dati

| I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna 9 Il settore eolico ha conosciuto, dei Pepoli, oltre alla porzione di energetici primari del mondo ed negli ultimi 20 anni, un notevole pianura appenninica tra Castel il 3% nei Paesi industrializzati . In sviluppo in Italia . Il potenziale eo- San Pietro Terme e Imola . Que- Emilia-Romagna c’è una buona lico dell’Emilia-Romagna è relati- ste zone sono già sfruttate con disponibilità soprattutto di bio- vamente basso ed è significativo concessioni idrotermali e sono gas, grazie alla presenza deter- solo nelle zone montane presso il quindi protette dalla legislazione minante di allevamenti e, in mi- confine toscano . mineraria . Il resto della regione sura minore, anche di biomassa Per il fotovoltaico in Italia la re- è interessato da sistemi a bas- solida (legna da ardere, pellet) . gione più produttiva è la Puglia, sa entalpia, con temperature tra L’impiego di biomassa solida per poi seguono la Lombardia e l’E- i 4°C e i 30°C presenti a pochi il riscaldamento domestico con milia-Romagna, la cui produzio- metri di profondità . Le pompe di caminetti o stufe è un fenomeno ne, nel 2016, ha quasi raggiunto calore usate negli impianti ge- diffuso e consolidato, soprattut- il 10% della produzione comples- otermici a bassa entalpia sono to in zone collinari-montagnose siva nazionale . usate sia in edifici tradizionali, e boschive della regione perché, I sistemi geotermici sfruttabi- sia in nuovi edifici innovativi ad nonostante sia caratterizzato da li dall’uomo possono dividersi in “energia quasi zero” . Uno dei pri- bassa efficienza (energetica ed riferimento all’entalpia dei fluidi mi impianti costruiti in Italia con ambientale, con elevata inten- erogati: alta-entalpia (con tem- integrazione di una pompa di sità emissiva), consente gestioni perature superiori ai 150°C), calore geotermica con dei pan- personalizzate degli apparecchi media-entalpia (tra i 90°C e i nelli solari fotovoltaici e termici è per periodi di tempo segmenta- 150°C) e bassa-entalpia (infe- stato realizzato nel 2008 a Por- ti . In regione poi sono presen- riori ai 90°C) . L’Emilia-Romagna retta Terme, per climatizzare un ti soprattutto piccole proprietà è interessata soprattutto dai centro civico di proprietà comu- forestali, per cui la necessità di sistemi a bassa entalpia, meno nale . Attualmente, in Emilia-Ro- ottenere annualmente un po’ di potenti degli altri, realizzati an- magna, sono censiti un centinaio legname comporta la ceduazione che a livello domestico per sfrut- di pozzi geotermici, prevalente- per fini energetici (il legname da tare il contenuto termico del pri- mente a bassa entalpia, oltre ai opera si ottiene invece da fustaie mo sottosuolo . L’unica centrale 3 pozzi a media entalpia presso di proprietà estese che possono geotermica che sfrutta un siste- Ferrara . A scala regionale, in permettersi tagli annui per lotti ma a media entalpia in Emilia- Emilia-Romagna, attualmente il scaglionati) . In questo quadro le Romagna è quella di Ferrara contributo del geotermico nella condizioni di mercato determina- (Casaglia), che estrae acqua cal- copertura dei consumi termici è no che, in Emilia-Romagna, circa da (100 °C) per alimentare una ancora molto basso, sebbene le il 70% della produzione forestale rete locale di teleriscaldamento . potenzialità siano significative . è consumata come legna da ar- In regione sono note altre ano- Le biomasse sono state per mil- dere e per le centrali energetiche malie positive di calore (RER, lenni la principale fonte d’ener- a biomassa resta disponibile solo 2017) nella catena montuosa gia dell’umanità; ancora oggi una parte residuale (fonte: Re- tra Porretta Terme e Castiglione soddisfano il 15% circa degli usi gione Emilia-Romagna, 2017) .

10 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture FIGURA 3 Distribuzione della potenza di impianti FER (in % sul totale nazionale) per provincia (anno 2017)

Fonte: Gse

FIGURA 4 Distribuzione della produzione di energia idroelettrica (in % sul totale nazionale per provincia (anno 2017)

Fonte: Gse

Impianti e Infrastrutture Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 11 FIGURA 5 Produzione di energia eolica (in % sul totale nazionale) per provincia (anno 2017)

Fonte: Gse

FIGURA 6 Produzione di energia fotovoltaica (in % sul totale nazionale) per provincia (anno 2017)

Fonte: Gse

12 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture FIGURA 7 Potenza di energia fotovoltaica per (anno 2017)

0 - 38 kW

39 - 166 kW

167 - 494 kW

495 - 1 .244 kW

1 .245 - 3 .196 kW

3 .197 - 175 .021 kW

Fonte: Gse e Atlasole

Impianti e Infrastrutture Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 13 F F 2 2 4 . 1 2 1 1 3 . 4 4 3 3 . onte: G onte: G onte: ...... 400 .500 .500 . 800 800 000 000 000 000 000 600 200 500 MW GWh 500 14 14 0 0 Numerosità e potenza degli impianti fotovoltaici a livello regionale (anno 2017) (anno regionale alivello fotovoltaici impianti degli e potenza Numerosità F da fotovoltaici impianti a (2016-2017) elettrica livello lordaregionale annuale di energia Produzione F I S se se IG IG is U U RA 9 RA 8 RA t Lombardia Puglia e mi e n Veneto Emilia-Romagna er ge Emilia-Romagna t Lombardia i c i de Piemonte Veneto ll’Emi Lazio Sicilia l i a-Romagna Sicilia Piemonte Puglia Lazio

| Dati 2017 | Dati Toscana Marche Sardegna

Sardegna Friuli-Venezia Giulia

Campania (M installata Potenza Toscana

Marche Campania

Calabria Abruzzo

Abruzzo Calabria

Umbria

W) W) Umbria Provincia Autonoma di Trento Friuli-Venezia Giulia

Liguria N

umero impianti umero Basilicata Provincia Autonoma di Bolzano Provincia Autonoma I m di Bolzano p

ianti e I Basilicata

Molise 2017 Molise nfra Provincia Autonoma di Trento Valle d’Aosta s tr Liguria 0 100 120 60 80 40 20 u 2016 tt . . . . 000 000 000 000 . . 000 000 u re Valle d’Aosta n. impianti La produzione energia elettrica in Emilia-Ro- tendenzialmente in calo nell’ul- di energia elettrica magna è risultata pari a 23 622. timo decennio, resta comunque GWh (+77% rispetto al 2000), preponderante rispetto alle altre La produzione lorda dell’ener- con una produzione netta (depu- fonti . gia elettrica in Emilia-Romagna rata dell’energia consumata per Fino al 2010, la principale fon- quantifica l’energia ai morsetti i servizi ausiliari della produzio- te rinnovabile è stata l’idroelet- dei generatori elettrici; questi dati ne) pari a 22 .854 GWh (Terna, trica; dal 2011, la significativa e quindi sono al lordo dell’ener- 2018) . repentina crescita degli impianti gia assorbita dai servizi ausiliari Negli ultimi anni la serie storica fotovoltaici ha portato ad avere dell’impianto e delle perdite ener- della produzione regionale ha un sorpasso della produzione da getiche nei trasformatori della subito un’inversione di tendenza questa tipologia di impianti: nel centrale . dall’anno 2015, tornando a cre- 2017 l’energia elettrica prodotta Gli indicatori sulla produzione scere dopo che nel periodo 2008- da impianti fotovoltaici è risultata elettrica lorda servono soprat- 2014 si era ridotta a seguito del- più che doppia rispetto a quella tutto per analizzare la capacità la crisi economico-finanziaria; in prodotta dagli idroelettrici . produttiva regionale ed ottimiz- particolare, nel 2017 l’aumento è Nel 2017 Ravenna, Ferrara e zare le politiche del sistema di stato del 6% rispetto all’anno pre- Piacenza sono le province in cui offerta di energia elettrica . cedente . Il contributo del settore si è registrata la maggiore pro- Nel 2017 la produzione lorda di termoelettrico, nonostante sia duzione di energia elettrica .

FIGURA 10 Produzione e richiesta di energia elettrica (GWh) in Emilia-Romagna 35 .000

30 .000

25 .000

20 .000

15 .000

10 .000

Deficit Richiesta 5 .000 Superi Produzione

GWh 0 73 75 77 79 81 83 85 87 89 91 93 95 97 99 01 03 05 07 09 11 13 15 17

Fonte: Terna

Impianti e Infrastrutture Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 15 FIGURA 11 Produzione annuale lorda di energia elettrica in Emilia-Romagna (anni 2000-2017) 30 .000 Produzione lorda e .e . Produzione lorda e .e . da FER 25 .000

20 .000

15 .000

10 .000

5 .000

GWh 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

FIGURA 12 Ripartizione percentuale della produzione lorda di energia elettrica in Emilia-Romagna (anno 2017)

Idroelettrico Eolico 0,16% 9,41% Fotovoltaico 9,41%

12,27%

Termoelettrico produzione biomassa lorda di energia elettrica

74%

Termoelettrico fonti fossili

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam

16 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture FIGURA 13 Produzione lorda di energia elettrica in Emilia-Romagna, per provincia (anno 2017) 8 .000

7 .000

6 .000

5 .000

4 .000

3 .000

2 .000

1 .000

GWh 0

Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

FIGURA 14 Produzione annuale lorda di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili in Emilia-Romagna, per provincia (anno 2017) 1 .600

1 .400

1 .200

1 .000

800

600

400

200

GWh 0

Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

Impianti e Infrastrutture Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 17 FIGURA 15 Produzione annuale lorda di energia elettrica da impianti idroelettrici in Emilia-Romagna (anni 2000-2017) 1 .600

1 .400

1 .200

1 .000

800

600

400

200

GWh 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

FIGURA 16 Produzione annuale lorda di energia elettrica da impianti fotovoltaici in Emilia-Romagna (anni 2000-2017) 2 .500

2 .000

1 .000

1 .500

500

GWh 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

18 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture La potenza degli dai servizi ausiliari degli impianti diminuzione nel settore termo- impianti di produzione e delle perdite nei trasformatori elettrico a fonti fossili, solo par- di energia elettrica delle centrali . zialmente compensata dall’au- La potenza efficiente lorda degli mento delle fonti rinnovabili . La potenza efficiente lorda degli impianti di produzione di ener- La potenza degli impianti va- impianti di produzione di energia gia elettrica in Emilia-Romagna ria significativamente a seconda elettrica è la massima potenza è risultata pari a 9 254. MW nel delle fonti che li alimentano: gli elettrica erogabile, per una dura- 2016 e 9 151. MW nel 2017 (di impianti fotovoltaici hanno po- ta di funzionamento superiore a cui 3 298. MW costituiti da im- tenze tipicamente basse (poten- 4 ore e per la produzione esclu- pianti alimentati a fonti rinno- za media pari a circa 34 kW), i siva di potenza attiva nelle con- vabili, pari al 36% della potenza termoelettrici in genere hanno dizioni ottimali, misurata ai mor- installata nel 2017) . Rispetto potenze alte (potenza media ol- setti dei generatori elettrici degli all’anno 2016, la potenza tota- tre i 20 MW), mentre gli impianti impianti; questo dato è al lordo le installata nel 2017 ha subito alimentati con biomasse si collo- quindi della potenza assorbita un lieve flessione, dovuta alla cano nel mezzo (potenza media

TABELLA 2 Potenza efficiente lorda (Megawatt) degli impianti di produzione di energia elettrica in Emilia-Romagna (anni 2000-2017) o o o o o o ssili fo

o ltaic ovo t b i om assa ti fon o T er mo elettric a T er mo elettric a To tale T er mo elettric T O TALE Id r o elettric Eo lic F

2000 608 4 0 95 3 .783 3 .878 4 490. 2001 608 4 0 89 3 763. 3 .852 4 .464 2002 610 4 0 135 4 .406 4 542. 5 .156 2003 617 4 0 165 4 .466 4 .631 5 .251 2004 617 4 0 190 5 .177 5 .367 5 .987 2005 620 4 0 193 5 .121 5 .314 5 .938 2006 620 4 0 202 5 594. 5 .795 6 419. 2007 620 4 7 204 5 613. 5 .817 6 448. 2008 625 4 40 299 6 460. 6 .759 7 427. 2009 627 16 95 371 6 .312 6 .683 7 421. 2010 629 18 364 423 6 .298 6 .721 7 732. 2011 638 18 1 .267 478 6 .342 6 .820 8 742. 2012 645 19 1 610. 571 6 .352 6 923. 9 .196 2013 651 19 1 .814 608 6 .189 6 797. 9 .281 2014 655 19 1 .859 613 6 .205 6 .817 9 .351 2015 665 25 1 .898 596 6 .076 6 672. 9 .259 2016 669 25 1 .936 628 5 .997 6 624. 9 .254 2017 675 25 1.983 615 5.853 6.468 9.151 Variazione % 0,9 0,8 2,4 -2,1 -2,4 -2,4 -1,1 2017/2016 Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

Impianti e Infrastrutture Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 19 circa 2 MW) . di potenza relativi agli impianti importanti impianti termoelettri- Le fonti rinnovabili che registra- idroelettrici ed eolici . ci, mentre, per quanto riguarda no una crescita maggiore, nel Piacenza e Ravenna sono le pro- gli impianti a fonti rinnovabili, le 2017, sono quelle fotovoltaiche vince con le maggiori potenze province con la più alta potenza ed a biomassa, mentre risul- installate in regione, in quan- installata in termini assoluti sono tano pressoché invariati i dati to il loro territorio è sede di Ravenna e Bologna .

TABELLA 3 Potenza efficiente lorda (Megawatt) degli impianti di produzione di energia elettrica nelle province dell’Emilia-Romagna (anno 2017)

Provincia Potenza lorda Potenza lorda Potenza % installata da fonti rinnovabili efficiente rinnovabili MW % su totale MW % su totale lorda sul totale regionale regionale (MW) Bologna 1 .012,2 11,1% 472,4 16,2% 539,8 46,7% Ferrara 1 .140,8 12,5% 266,7 9,2% 874,1 23,4% Forlì-Cesena 303,3 3,3% 275,1 9,5% 28,2 90,7% Modena 502,5 5,5% 375,6 12,9% 126,9 74,7% Parma 499,0 5,5% 270,4 9,3% 228,6 54,2% Piacenza 2 .732,0 29,9% 315,0 10,8% 2 417,0. 11,5% Ravenna 2 491,8. 27,2% 593,4 20,4% 1 .898,4 23,8% Reggio Emilia 349,1 3,8% 231,6 8,0% 117,5 66,3% Rimini 120,7 1,3% 108,2 3,7% 12,5 89,6% Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

FIGURA 17 Distribuzione provinciale della potenza efficiente lorda (Megawatt) degli impianti di produzione di energia elettrica (anno 2017)

3 .000 Potenza efficiente lorda totale Potenza efficiente lorda rinnovabile 2 .500

2 .000

1 .500

1 .000

500

Megawatt 0

Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

20 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture FIGURA 18 Classi percentuali di potenza lorda efficiente degli impianti di produzione di energia elettrica nelle province dell’Emilia-Romagna (anno 2017)

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

FIGURA 19 Ripartizione percentuale, per provincia, della potenza efficiente lorda degli impianti di produzione di energia elettrica dell’Emilia-Romagna (anno 2017)

Reggio Emilia Rimini 1,3% Bologna 3,8% 11,1%

Ferrara Ravenna 12,5% 27,2%

potenza efficiente lorda 3,3% Forlì-Cesena degli impianti di produzione 5,5%

Modena 5,5%

Piacenza

29,9% Parma

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

Impianti e Infrastrutture Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 21 FIGURA 20 Andamento temporale della potenza elettrica lorda installata, ripartita per tipologia di fonte, in regione (2000-2017) 10 .000 Idroelettrico Eolico Fotovoltaico Biomassa Fonti fossili

9 .000

8 .000

7 .000

6 .000

5 .000

4 .000

3 .000

2 .000

1 .000

Megawatt 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

FIGURA 21 Andamento temporale della ripartizione percentuale della potenza elettrica lorda installata, per tipologia di fonte, in regione (2000-2017) 100% Fonti fossili Biomassa 90% Fotovoltaico 80% Eolico Idroelettrico 70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

22 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture FIGURA 22 Ripartizione percentuale, per tipo di fonte, della potenza degli impianti di produzione di energia elettrica in Emilia-Romagna (anno 2017)

Idroelettrico Eolico 0,3% 7%

22% Fotovoltaico

potenza degli impianti di produzione

64% 7%

Termoelettrico fonti fossili Termoelettrico biomassa

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

FIGURA 23 Distribuzione provinciale della potenza degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Emilia-Romagna (anno 2017)

100% Percentuale FER sul totale installato 90%

80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%

Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse

Impianti e Infrastrutture Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 23 FIGURA 24 Ripartizione percentuale, per provincia, della potenza efficiente degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Emilia-Romagna (anno 2017)

Reggio Emilia Rimini

3,7% Bologna 8,0% 16,2%

Ferrara Ravenna 9,2% 20,4% potenza efficiente degli impianti di produzione da fonti rinnovabili 9,5%

Piacenza Forlì-Cesena 10,8% 12,9% 9,3% Modena Parma

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse

FIGURA 25 Potenza nominale (kilowatt) degli impianti a biomassa per la produzione di energia elettrica, per provincia (anno 2017)

300 .000 Rifiuti

Biomasse Solide 250 .000 Biomasse Liquide

Biogas 200 .000

150 .000

100 .000

50 .000

kW 0

Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse

24 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 Impianti e Infrastrutture Le risorse idriche e la produzione d’energia

L’uso idrico per la produzione di settore idroelettrico negli ultimi elevati, per gli impianti eolico- energia elettrica in generale ri- anni è risultato particolarmente fotovoltaici, significativi per quelli guarda, oltre agli impianti idro- consistente, seppur risultando gli termici; per l’idroelettrico, invece, elettrici anche alcune centrali impianti autorizzati e realizzati l’incremento è marginale, sia per termoelettriche; queste centrali nell’ultimo periodo generalmen- l’Emilia-Romagna che per l’Italia . possono avere usi “industriali” te di proporzioni medie e piccole . Per misurare la consistenza degli di raffreddamento a ciclo aperto, Il GSE pubblica annualmente un impianti idroelettrici presenti sul in cui i volumi restituiti sono so- Rapporto statistico sugli impianti territorio regionale sono disponi- stanzialmente della stessa entità a fonti rinnovabili, che contiene bili i dati relativi alle concessioni di quelli prelevati, oppure a ciclo informazioni, anche a scala re- di derivazione e quelli desunti da chiuso, dove i volumi prelevati gionale, su consistenza-produ- preesistenti studi effettuati da sono restituiti all’ambiente solo zione degli impianti idroelettrici Arpae nel passato . in minima parte . (oltre a quelli eolici, fotovoltaici, In totale sono raccolte informa- geotermici, solari energetici e zioni su circa 330 impianti (dei bioenergetici) . Altri dati relati- quali attualmente alcuni sono Il consumo vi ad Emilia-Romagna ed Italia solo allo stato di istruttoria au- di risorse idriche sono forniti da terna . torizzativa) . I dati raccolti e si- del settore idroelettrico L’evoluzione numerica in Emilia- stematizzati per ogni impianto Romagna è sostanzialmente alli- riguardano: La ricognizione sugli usi idro- neata a quella italiana; in termini • codice della concessione pre- elettrici d’acqua è aggiornata di potenza, gli incrementi risulta- sente nel sistema informativo al luglio 2019 . Lo sviluppo del no più contenuti, ma comunque SISTEB;

FIGURA 26 Confronto dell’evoluzione della consistenza degli impianti termoelettrici, idroelettrici e fotovoltaici-eolici (1990-2018) EMILIA-ROMAGNA ITALIA 100 .000 1 .000 .000

100 .000 10 .000

10 .000 1 .000 1 .000 100 100 Idroelettrico Idroelettrico 10 Termoelettrico 10 Termoelettrico

umero impiantiumero Eolico-Solare impiantiumero Eolico-Solare

N 10 N 10 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020

EMILIA-ROMAGNA ITALIA 10 .000 100 .000

10 .000 1 .000

1 .000 100 100

10 Idroelettrico Idroelettrico 10 Termoelettrico Termoelettrico Eolico-Solare Eolico-Solare

Potenza lorda (MW) 1 Potenza lorda (MW) 10 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna

risorse idriche e produzione d’energia Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 25 • titolare della concessione; • tipologia di impianto, con rife- stanti impianti non sono dispo- • denominazione dell’impianto; rimento al tipo di impatto sui nibili informazioni sistematiche • anno di prima autorizzazione; corsi d’acqua sfruttati . (tale grandezza è solo stimabile • localizzazione geografica e quo- La qualità dei dati e delle infor- dai dati di concessione); in alcuni ta delle singole opere di presa e mazioni disponibili è sostanzial- casi non si è riusciti a localizzare delle centrali di produzione; mente più che adeguata, ma sono alcune opere di presa . La ricogni- • corpi idrici intercettati dalle emerse tuttavia criticità: le infor- zione per ora è riferita solo agli prese e recettori degli scarichi; mazioni relative alle concessioni impianti autorizzati, e non a quelli • dati di concessione: poten- maggiori o più recenti sono ade- attivi . Normalmente, dopo l’auto- za, salto e portata nominale e guate, mentre più problematico è rizzazione di un impianto, questo massima; il reperimento di informazioni su- viene realizzato e diventa attivo in • producibilità media (indicata da gli impianti di piccole dimensioni 2-3 anni; è possibile anche che ENEL per i propri impianti, sti- autorizzati nel passato; i dati sulla alcuni impianti autorizzati poi non mata sulla base dei dati di con- producibilità media sono dispo- vengano effettivamente realizzati cessione per gli altri impianti); nibili per gli impianti Enel (forniti o, anche, che venga revocata la • DMV previsto nella concessione; da Enel stessa), mentre per i re- concessione di un impianto attivo .

TABELLA 4 Caratteristiche degli impianti idroelettrici autorizzati nei diversi bacini regionali (escluso l’impianto di pompaggio di Bargi)

Bacino (*) Tipologia à M W ) (

a Invaso Puntuale Lineare Su canale/ condotta te nz ) GWh/anno n. i mp ia n ti n. P o nom i n ale Pr odu ci b ilit ( ASTA PO 2 57,8 455 0 1 0 1 Tidone 3 2,1 16 1 0 2 0 Trebbia 10 11,7 90 1 0 6 3 Nure 9 0,3 2,2 0 3 6 0 1 0,6 4,5 1 0 0 0 22 6,8 50 1 3 18 0 Parma 30 6,8 51 0 2 13 15 Enza 19 11,8 88 2 3 8 6 Secchia 35 41,4 314 1 12 20 2 Panaro 63 14,2 105 1 20 37 5 Reno 47 15,2 113 3 15 26 3 Lamone 6 0,5 3,7 0 5 1 0 Fiumi Uniti 38 8,4 63 2 7 20 9 Savio 26 5,3 39 1 3 22 0 Marecchia 10 1,8 13 0 2 8 0 Totale aste appenniniche 319 127 952 14 75 187 43 Totale 321 185 1 .408 14 76 187 44 ExtraRER (valori orientativi) 27 7 4. 55 Nota: (*) I termini in tabella indicano: “invaso” comprende sia impianti che sfruttano il solo salto indotto dalla diga stessa (es . Suviana) sia quelli che includono anche un tratto fluviale a valle (es . Santa Maria); in alcuni casi gli invasi sottesi dalle dighe possono essere alimentate anche con diversioni (es . Suviana); non sono inclusi impianti a valle che sfruttano indirettamente gli effetti di regolazione dei deflussi; “puntuale” gli impianti che sfruttano sostanzialmente solo salti locali indotti da un uno o più manu-fatti ravvicinati preesistenti , con un tratto fluviale sotteso fra presa e restituzione di lunghezza non superiore, indicativamente, alla larghezza dell’alveo attivo; “su canale/condotta” riguarda gli impianti localizzati su canali artificiali o condotte acquedottistiche; “lineare” riguarda impianti che sfruttano un salto motore connesso all’altimetria naturale del corso d’acqua, eventualmente con la presenza di manufatti trasversali che incrementano il salto naturale, interessando un tratto fluviale di sviluppo non trascurabile; in alcuni casi si possono evidenziare diversioni di corsi d’acqua . Fonte: Elaborazioni Arpae

26 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 risorse idriche e produzione d’energia Si rileva che la distinzione fra di definire una base dati geore- per alcuni altri sono state modi- impianti “puntuali” e “lineari” ha ferenziata, con localizzazione di ficate le caratteristiche di conces- come principale conseguenza la prese e impianti e relative carat- sione . Una ulteriore ricognizione possibilità di applicare in fase di teristiche di concessione . È possi- era stata compiuta in relazione autorizzazione un DMV diver- bile ricostruire anche l’evoluzione allo studio “Valutazione del po- so (ridotto) da quello “completo” della consistenza degli impianti tenziale idroelettrico della Regio- previsto dalla normativa regio- idroelettrici . ne Emilia-Romagna” (Idroser, c . nale . nI effetti, la discrimina- Le informazioni disponibili meno Lotti e Associati, 1983); tale rico- zione fra le due categorie non è recenti riguardo la consistenza gnizione aveva portato a censire codificata, gli impianti vengono del settore idroelettrico sono ri- un totale di 35 impianti, con una definiti lineari o puntuali o pun- ferite al 1970 e sono connesse potenza nominale complessiva di tuali in fase di istruttoria della alla pubblicazione del Servizio 112 MW (di cui 38,5 MW rela- procedura di autorizzazione, va- Idrografico “Grandi utilizzazio- tivi all’impianto di Isola Serafini) . lutando le specificità tecniche del ni idrauliche per forza motrice” All’epoca era già attivo l’impian- progetto . Si evidenzia come oltre e censiscono gli usi idroelettrici to di pompaggio di Bargi, che l’80% degli impianti antecedenti connessi alle “grandi derivazioni”, comunque non contribuisce alla al 2005 è del tipo lineare o in- ovvero alle concessioni con po- produzione di energia idroelettri- vaso; tale percentuale si riduce a tenza nominale superiore a 300 ca, trattandosi sostanzialmente di meno del 50% per quelli autoriz- CV (circa 220 kW) . Nella pubbli- pompaggio puro (quindi i relativi zati successivamente . cazione erano elencati, per il ter- dati non sono considerati nelle Inoltre, si può osservare la nu- ritorio regionale, 38 impianti, con grandezze riportate) . Negli anni merosità degli impianti di picco- una potenza nominale comples- successivi, indicativamente fino la taglia con potenza nominale siva di 114 MW (di cui 38,5 MW alla prima metà degli anni ’90 del compresa fra 10 kW e 50 kW . relativi all’impianto di Isola Sera- secolo scorso, le maggiori varia- Le informazioni disponibili circa fini); di tali impianti attualmente 6 zioni sono legate alla realizzazio- l’attuale consistenza del setto- (per una potenza nominale di 2,4 ne degli impianti connessi all’Ac- re idroelettrico hanno permesso MW) sono abbandonati, mentre quedotto della Romagna, per

FIGURA 27 Numerosità e potenza nominale complessiva degli impianti per classi dimensionali (anno 2018) 140 90 .0 n . MW

80 .0 120

70 .0

100 60 .0

80 40 .0

50 .0 60

30 .0 40

20 .0

20 10 .0

MW 0 0 .0 Potenza nominale (MW) 10 50 100 1 .000 10 .000 100 .000 Classe di potenza nominale (kW)

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse e Terna

risorse idriche e produzione d’energia Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 27 F TERNA nominali idati tempo lungo consultabili da attivi risultando sono non ma è concessione), di canoni esercizio; in irelativi eentrata pagano (e ititolari realizzazione T assentiti el’effettiva regolarmente sono impianti di l’autorizzazione numero fra certo un che intercorrono che segnalare da poi tecnici attivi e tempi ai connesso autorizzati dati, di impianti serie fra due le fra differenza temporale” “lag di termine in significativa una mostra che impianti, di numero il fra confronto il corretto N F uttavia, anche considerando tali circostanze, non è possibile spiegare completamente la forte differenza fra numero di impianti autorizzati e attivi; peraltro, non non peraltro, eattivi; autorizzati impianti di numero fra differenza forte la completamente spiegare èpossibile non circostanze, tali considerando anche uttavia, onte: E onte: E onte: ota: Si segnala che potenza nominale di concessione e potenza massima non sono grandezze equivalenti e quindi non sono direttamente confrontabili; è invece è invece confrontabili; direttamente sono non equindi equivalenti grandezze sono non massima e potenza concessione di nominale potenza che segnala Si ota: Numero concessioni idroelettriche Numero concessioni idroelettriche 400 200 200 300 300 28 28 250 250 150 150 100 100 350 350 50 50 0 0 (in relazione ai dati di concessione ed ai dati TERNA/GSE) dati ai ed concessione di dati ai relazione (in F 1910-2020) (anni Emilia-Romagna in autorizzati) (impianti idroelettrico settore del consistenza della Evoluzione F laborazioni A laborazioni A laborazioni I S IG IG is U U Confronto 29 evoluzione fra temporaleRA della consistenza del settore idroelettrico 28 RA t 1978 1910 e mi 1979 N e ° impianti ° impianti I I 1980 Potenza (massima) nominale Potenza rpae su dati G dati su rpae G dati su rpae assentita G assentiti G n mpianti mpianti mpianti er SE 1981 SE ge 1920 / 1982 / TERNA TERNA t i

c 1983 i

de 1984 se eT se eT se ll’Emi

1985 1930 Potenza nominale Potenza erna 1986 erna / l

G 1987 i

S a-Romagna E

1988 , non è possibile indagare nel dettaglio le origini di tale discrepanza tale di origini le dettaglio nel indagare èpossibile , non 1940 1989 1990 1991

| Dati 2017 | Dati 1992 1950 1993 1994 1995 1960 1996 1997 1998

1999 1970 2000 2001

2002 1980 2003 2004 2005 2006 1990

Una parte di tale differenza è senz’altro spiegabile spiegabile è senz’altro differenza tale di parte .Una 2007 . ri 2008 s or 2009 2000 s

e i 2010 driche e p 2011 2012 2010 2013 2014 du ro 2015 2020

zione d 2016 2017 2018 ’energia 150 200 600 20 50 75 100 125 175 0 100 200 300 400 500 700 0 . Potenza nominale assentita (MW) Potenza nominale assentita (MW) complessivi 5,9 MW di potenza L’uso delle risorse dall’Osservatorio regionale energia nominale; il numero complessivo idriche nella produzione sono associati a siti industriali: in di impianti attivi risultava dell’or- di energia con impianti alcuni casi, si tratta di industrie che dine dei 35, con una potenza no- termoelettrici svolgono direttamente attività pro- minale complessiva di 117 MW . duttive, e in questo caso le attività Il maggiore sviluppo del settore, Nella produzione di energia con e i relativi consumi e fabbisogni in termini di numerosità degli impianti termoelettrici, gli usi idrici idrici sono classificati dallaA teco impianti, si è quindi manifestato sono legati ad impieghi connessi al 2007 nel comparto manifatturiero; nel secolo corrente, allorché l’in- raffreddamento a ciclo aperto, op- in altri casi, si tratta aziende sepa- troduzione dei Certificati Verdi e, pure agli usi conservativi della ri- rate che operano un servizio di successivamente, di altre forme sorsa acqua quando servono al fornitura di energia per usi produt- di incentivazione, ha reso econo- raffreddamento­ di impianti a ciclo tivi e, in questo caso, sono classifi- micamente molto interessanti gli chiuso; inoltre l’acqua serve anche cati dalla Ateco 2007 nella Sezione investimenti economici connes- per gli usi energetici di alcuni inse- D (appartenente all’industria, ma si alla realizzazione di impianti diamenti industriali produttivi . Gli extra manifatturiera) . Nell’ambito idroelettrici: nell’arco di 13 anni impianti di maggiori proporzioni dello studio “Ricognizione dei pre- (2005-2017) sono stati autoriz- hanno generalmente una fase di lievi e delle emissioni di inquinanti zati quasi 190 impianti, con una raffreddamento a ciclo aperto, alla sulla matrice acqua per le aziende potenza nominale complessiva di quale sono connessi ingenti volu­mi presenti nel territorio regionale 36 MW . Dal 2018 il settore idroe- idrici (anche dell’ordine delle centi- che scaricano sostanze pericolose lettrico sembra mostrare un forte naia di Mm3/anno); tali impianti­ e/o ricadono nella normativa IED rallentamento nella richiesta di sono di conseguenza localizzati in - Aggiornamento 2016-2018” nuove autorizzazioni . Un possibile prossimità del Fiume Po o del (Arpae Emilia-Romagna, 2019) è scenario di evoluzione della con- mare, risultando indispensabile­ di­ stato ricostruito un quadro cono- sistenza del settore nel prossimo sporre della sicura possibilità di ap­ scitivo relativo, anche, agli usi in- breve periodo può orientativa- provvigionamento di portate pari a dustriali non conservativi connessi mente indicare una potenza no- diversi metri cubi al secondo d’ac- alla produzione di energia, mentre minale complessiva di circa 195 qua, indisponibili sui corsi d’acqua sono stati esclusi dall’indagine gli MW . appenninici . Nel caso di raffredda- usi connessi al raffreddamento a In relazione alle informazioni di- mento con sistemi a ciclo chiuso le ciclo aperto, ritenendoli sostan- sponibili è possibile valutare l’e- necessità idriche sono decisamente­ zialmente conservativi, sia dal voluzione della consistenza del più contenute (anche ­due o tre or- punto di vista quantitativo che comparto idroelettrico regionale dini di grandezza in termini di fab- qualitativo . Riguardo le acque di nell’ultimo cinquantennio, evi- bisogni idrici per kWh prodotto) . raffreddamento a ciclo aperto, denziandosi a partire dalla fine del Oltre agli usi di raffreddamento­ connesse agli impianti termoelet- secolo scorso un forte incremento sono poi presenti usi, spesso qua- trici di maggiori proporzioni, gli usi del numero di impianti autorizzati lificati come “industriali”, riferibili riscontrati riguardano: con un modesto, ma progressivo, alla produzione di vapore per le • centrale La Casella (Castel San incremento della potenza nomi- turbine, ai lavaggi, al trattamento Giovanni): circa 330 Mm3/anno nale concessa . fumi, ecc . Questi usi sono non con- prelevati e restituiti in Po; Gli impianti di più recente realiz- servativi per l’acqua e presentano • centrale Piacenza Levante (Pia­ zazione sfruttano generalmente linee dedicate per l’approvvigiona- cenza):­ circa 185 Mm3/anno modesti salti geodetici localizzati, mento (in alcuni casi non da acque prelevati e restituiti in Po; indotti dalla presenza di manu- superficiali, ma da acque di falda) e • centrale di Ostiglia (fuori regio- fatti trasversali . lo scarico (in alcuni casi non in cor- ne): 310 Mm3/anno prelevati e In sintesi, si rileva una significativa pi idrici superficiali, ma in prima restituiti in Po; diminuzione del numero di im- falda) . È da segnalare che un uso è • centrale di Sermide (fuori re- pianti proposti recentemente ri- da considerarsi conservativo se i gione): 235 Mm3/anno prelevati spetto agli anni passati; è pertan- volumi prelevati sono sostanzial- e restituiti in Po; to verosimile che il numero di im- mente equivalenti a quelli scaricati • centrale di Porto Corsini (Ra- pianti autorizzati, circa 20 all’anno e le caratteristiche qualitative delle venna): circa 70 Mm3/anno pre­ nel periodo 2010-2017, si riduca acque scaricate non differiscono le­va­ti e restituiti in mare; sensibilmente nei prossimi anni sensibilmente da quelle prelevate • centrale di Enipower (Ravenna): (prevedibilmente ad un numero (a parte per la temperatura) . Molti circa 35 Mm3/anno prelevati e non superiore a 5 all’anno) . dei circa 300 impianti censiti restituiti in mare .

risorse idriche e produzione d’energia Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 29 La potenzialità di sfruttamento energetico sostenibile delle biomasse forestali

La potenzialità di sfruttamento boscaioli . Da questa mappa sono Circa il 70% della legna foresta- energetico delle biomasse fore- stati ricavati i valori di potenzia- le raccolta viene utilizzata come stali in Emilia-Romagna è ben lità energetica forestale per le legna da ardere in caminetti e illustrata dalla “Mappa Regiona- biomasse legnose . Le biomas- stufe domestiche e commerciali, le Della Potenzialità Energetica se considerate sono di due tipi: mentre solo il 30% è potenzial- Legnosa Forestale Utile” . Questa legna da ardere di alta qualità mente disponibile alla vendita mappa rappresenta tutte le aree oppure per l’approvvigionamento ad impianti a combustione di forestali comprese nel raggio degli impianti energetici a com- biomassa . di 150 metri dalle strade o dai bustione . Grazie a questa mappa Infatti, la legna da ardere (es . terreni agricoli, ovvero tutte le è possibile stimare un bilancio faggio, castagno, quercia, ecc ). . aree raggiungibili dai silvicoltori/ energetico forestale . è considerata di alta qualità (HQ)

FIGURA 30 Schema logico per il calcolo del prelievo di legna forestale

Fonte: Arpae, Regione Emilia-Romagna

30 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 biomasse forestali bioma FIGURA 31 Mappa della potenzialità energetica legnosa forestale utile in Emilia-Romagna (anno 2017) ss e fore s ta l i Dati 2017 Dati

| I S is t e mi e n er ge t Strade + agricoli i c i de Buffer 75 m ll’Emi

Buffer 150 m l i a-Romagna

Fonte: Regione Emilia-Romagna 31 TABELLA 5 Disponibilità energetica potenziale da biomasse forestali in Emilia-Romagna (anno 2019)

Provincia Legna da ardere Legna per impianti energetici

Tonnellate MWh disponibili Tonnellate MWh disponibili prelievo da Potere Calorifico medio prelievo da Potere Calorifico medio sostenibile (3,1 kWh/kg) sostenibile (3,1 kWh/kg) (t) (MWh) (t) (MWh) Piacenza 144 .868 449 090. 34 .372 106 552.

Parma 249 .353 772 993. 39 758. 123 .248

Reggio Emilia 98 .961 306 .779 27 .199 84 .317

Modena 108 076. 335 035. 40 .736 126 .280

Bologna 118 .632 367 759. 47 724. 147 944.

Ferrara 2 .864 8 .880 1 .338 4 .146

Ravenna 16 520. 51 .212 17 019. 52 .757

Forlì-Cesena 108 .942 337 721. 42 .808 132 .705

Rimini 27 425. 85 018. 6 .193 19 .198

Totale 874.690 2.711.539 261.800 811.580

Fonte: Regione Emilia-Romagna, Arpae ed ha un mercato migliore, men- trasporto è troppo complesso in il 30% dei boschi ricade in aziende tre la legna adatta alle centrali termini logistici) . agricole ed il restante 20% è di energetiche è considerata di bas- Bisogna inoltre considerare la proprietà pubblica (15% di pro- sa qualità (LQ; es . conifere mol- pendenza del terreno boschivo prietà statale ed il 5% di proprietà to ricche di resina, che incrosta in funzione delle tecnologie di regionale) . le stufe e influisce sui sapori) . Il esbosco: a monte della strada i Nel bilancio delle potenzialità mercato della legna da ardere per boscaioli possono risalire a piedi energetiche dei boschi è utile sa- caminetti, stufe domestiche, forni il pendio per tagliare gli alberi e pere che il potere calorifico dei commerciali permette la vendita trasportarli fino alla strada gra- materiali legnosi è assolutamen- del prodotto, in ciocchi, a prezzi zie alla gravità; a valle della stra- te diversificato . attorno ai 10-17 €/q; mentre il da gli operatori devono scen- Inoltre, in ambito forestale, l’uni- mercato della legna per impianti dere il pendio per il taglio ed il tà di misura della biomassa è il energetici a biomassa ha prezzi recupero in salita fino al mezzo metro sterico accatastato (msa), di circa 2-3 €/q (eccetto qualche di trasporto; nel secondo caso oppure il metro sterico alla rin- caso specifico in cui il cippato le- quindi è necessario usare siste- fusa (msr) . gnoso può arrivare a superare i mi meccanici . Nel bilancio della potenzialità 7 €/q) . La pendenza dei boschi quindi energetica della biomassa regio- Per quantificare il prelievo fore- incide significativamente sui co- nale si sono considerati i buffer stale praticato in maniera soste- sti di approvvigionamento; in li- di 150 metri dalla viabilità ordi- nibile si devono considerare sia i nea generale si può stimare che naria, dalla viabilità forestale e tassi di accrescimento forestale la pendenza massima accettabile dalle zone agricole, oltre che la (valori medio in Emilia-Romagna per l’attività di esbosco e raccolta stagionatura e quindi la perdita pari a circa 4,4 m3/ha/anno), sia di legna sia pari al 30% . In Emilia- d’acqua e di peso tra la raccol- gli ambiti di prelievo accessibili, Romagna circa il 50% delle aree ta e l’utilizzo energetico . In pri- cioè nell’intorno di 75-150 me- forestali sono di proprietà di pri- ma approssimazione non sono tri dalle strade (oltre queste di- vati, che possono concedere in state considerate le pendenze stanze il conferimento ai mezzi di affitto lo sfruttamento dei boschi, del terreno e neppure sono state

32 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 biomasse forestali effettuate elaborazioni circa lo l’Emilia-Romagna possiede quasi da manutenzioni ripariali viene stato di proprietà delle aree fo- 5 480. kmq di soprassuolo a bo- conferito, insieme alle potature restali . Equiparando il tasso di sco alto disponibile a fornire bio- agricole ed urbane, al generico crescita legnosa a quello di pre- massa legnosa . utilizzo energetico . lievo, è quindi possibile stimare Sebbene anche i boschi riparia- Tale estensione forestale è co- la quantità di legna annualmente li dovrebbero essere esclusi dai stituita da oltre 72 338. 000. m3 sfruttabile in modo sostenibile conteggi delle aree disponibili di legna, caratterizzata da un senza intaccare negativamente a fornire legname, in quanto è incremento legnoso medio di ol- lo stock forestale esistente . impossibile effettuarne la rac- tre 2 380. 000. m3/anno; questa A fronte di un’area forestale colta in maniera sistematica disponibilità però, a causa dell’i- complessiva di 612 600. ettari, con i consueti macchinari fore- nacessibilità oltre i 150 metri e della successiva eliminazione stali, è stato ritenuto opportu- dalle strade, si riduce ad un va- delle aree classificate ad arbu- no conteggiarli ugualmente in lore massimo di legna stagionata steti ed a pinete litorali secondo quanto nella stragrande parte raccoglibile di quasi 1 .136 500. t/ la cartografia aggiornata al 2014, delle volte il legname recuperato anno .

biomasse forestali Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 33 La produzione di idrocarburi

Storicamente, l’Emilia-Romagna di esclusiva dell’Ente Nazionale sociale e concessorio nazionale è tra le aree nazionali in cui si Idrocarburi (ex DLgs 625/1996) . non è troppo favorevole per at- concentra la maggior produzione La produzione regionale di greg- trarre i grandi investimenti ne- di gas naturale, proveniente da gio è minimale, e proviene uni- cessari da parte dell’industria del concessioni ubicate sia a terra, camente dalla Concessione “Mi- settore idrocarburi, che, per la che nel mare prospiciente le co- randola” (giacimento di Cavone) . loro natura tecnica e strutturale, ste della regione . Le concessioni Nell’anno 2016 si è registrata sono investimenti a lungo ter- a mare considerate sono quel- una produzione di greggio di cir- mine, con un ritorno dell’ordine le ricomprese nella cosiddetta ca 23 000. t, contro i 5,7 milioni di circa 10 anni . Circa il futuro, “Zona marina A”, che compren- di t prodotte in Italia nello stes- sembra molto probabile la possi- de anche porzioni di Piattaforma so periodo (fonte MISE 2017) . bilità di effettuare nuove scoper- continentale di competenza na- Nel 2016 sono stati corrisposti te, verosimilmente a gas naturale zionale relativamente alle risorse alla Regione Emilia-Romagna e concentrate primariamente sul del sottofondo marino (la Zona 4 411. 958,09. euro provenienti settore offshore; per fare ciò oc- marina B inizia a sud del 44 pa- dalla suddivisione delle Royalties corre rimettere in moto l’intero rallelo e quindi le produzioni della (fonte: MISE) . ciclo dell’esplorazione petrolifera, Zona B non riguardano le coste Nel 2016 il fabbisogno nazionale nonché instaurare un ciclo vir- prospicienti l’Emilia-Romagna) . di gas naturale è stato di oltre 70 tuoso di fiducia economica, socia- Quest’ultima è ubicata oltre le Miliardi di Sm3 (Standard metro le e istituzionale nei confronti dei 12 miglia marine, fino all’area di cubo), coperto da importazioni combustibili fossili, ed in partico- competenza della Croazia, come dall’estero per circa il 92% . lare del gas naturale, necessario stabilito dal DPR 22 maggio 1969 Si ricorda che nel 2004 l’Italia ha per alimentare e accompagnare n . 830 e dalla Legge 14 marzo prodotto circa 13 miliardi di Sm3 la transizione energetica verso 1977 n . 73 . Negli ultimi 30 anni, di gas naturale, oltre il doppio sistemi sempre più orientati alle la produzione si è concentrata della produzione attuale, mentre fonti rinnovabili o a bassa emis- principalmente nelle concessio- nel 1994 la produzione è stata sione di gas serra . Si tratta però ni ubicate a mare . Oggi la pro- di oltre 20 miliardi di Sm3 . Ciò di problematiche di un compar- duzione è in forte declino, vista è stato possibile grazie ai grandi to industriale strategico che può la mancanza quasi totale, negli investimenti effettuati dallo Sta- essere valutato e valorizzato ultimi 20 anni, di investimen- to italiano negli anni 1970-1980 solo in un’ottica nazionale e, più ti significativi nel settore dell’e- tramite la compagnia petrolifera in generale, di geopolitica delle splorazione petrolifera di nuove pubblica, e di cui ora si stanno fonti energetiche, e quindi non aree, nonostante si sia concre- raccogliendo gli ultimi ricavi . In- solo dal punto di vista regiona- tizzata l’apertura della ex-area fatti, l’attuale scenario normativo, le . La regione Emilia-Romagna,

TABELLA 6 Produzione di gas naturale in Emilia-Romagna ed in zona marina prospicente (anno 2016)

Italia Emilia-Romagna Emilia-Romagna/ (milioni di Sm3) (milioni di Sm3) Italia (%)

Gas naturale, concessioni di produzione a terra 1 753,9. 148,4 8,4 % n . pozzi a gas a terra 374 191 51 % Gas naturale, concessioni di produzione a mare (*) 4 .267,1 2 516,6. 58,8 % n . pozzi a gas a mare 282 209 74 % Totale produzione di gas naturale 6 .021,0 2 .665,0 44 %

* Include i pozzi della Zona marina A Fonte: Mise

34 I Sistemi energeticidell’Emilia-Romagna | Dati 2017 produzione di idrocarburi inoltre, ha sviluppato, e ancora La sicurezza La sicurezza offshore ospita, realtà produttive indu- onshore e il decommissioning striali di eccellenza nel settore degli impianti offshore delle costruzioni e dei servizi per A fine 2014, il gruppo di lavoro a fine vita utile l’industria petrolifera ed energe- nazionale, costituito nell’ambito tica . Questo settore di eccellen- della Commissione per gli idro- A valle della crescente rilevanza e za regionale è caratterizzato da carburi e le risorse minerarie, ha del forte interesse nel panorama una forte spinta verso la ricerca predisposto il documento “Indi- europeo e globale in merito alla applicata e l’innovazione tecno- rizzi e linee guida per il monito- questione della sicurezza delle logica; le aziende si sono preva- raggio della micro-sismicità, del- attività offshore, Il Ministero del- lentemente sviluppate nell’area di le deformazioni del suolo e della lo sviluppo economico, Direzione Ravenna, grazie alla forte spin- pressione di poro nell’ambito delle generale per la sicurezza anche ta del settore offshore a partire attività antropiche”, predisposte in ambientale delle attività minerarie dagli anni 1960, e nell’area di base ai più alti livelli di sviluppo e ed energetiche, Ufficio nazionale Piacenza, che può essere consi- conoscenza attualmente disponi- minerario per gli idrocarburi e le derata la culla dell’industria pe- bili . Si tratta di specifiche tecniche georisorse, ha ritenuto strategico trolifera italiana fin dalla seconda avanzate, adottate già dal 2015 avviare, a partire dal 2014, una metà del 1800 . L’attuale dimi- nell’ottica del continuo miglio- serie di collaborazioni con univer- nuzione di investimenti su nuovi ramento della sicurezza e della sità, enti di ricerca e Corpi dello progetti, sul territorio sia regio- trasparenza delle attività sul ter- Stato, denominata “Network per nale, sia nazionale, sta mettendo ritorio . Sviluppate per il monito- la sicurezza offshore” . Le collabo- in sofferenza numerose aziende raggio delle attività di coltivazione razioni finora avviate hanno por- di questo comparto, costrette già di idrocarburi e stoccaggio sotter- tato a risultati positivi nell’ambito da tempo ad operare quasi solo raneo di gas naturale, gli “Indirizzi dei controlli e nel miglioramento all’estero, dove però le sfide sono e linee guida” potranno essere delle conoscenze in campo scien- molto più complesse, e con un applicate, attraverso opportuni tifico per il monitoraggio delle minor ritorno di capitale e lavoro adattamenti, anche a tutte le at- operazioni offshore . L’università di sul territorio . tività antropiche che interessano Bologna è tra i partner che parte- grandi bacini artificiali, attività ge- cipano al suddetto network . otermiche, stoccaggio sotterraneo Di notevole rilevanza regionale

Gli stoccaggi di CO2, estrazioni minerarie e, più sono anche le recenti attività re- di gas in generale, attività che coinvol- lative alla redazione delle “Linee gono l’utilizzo del sottosuolo . guida nazionali per la dismissione In Emilia-Romagna è presente La Regione Emilia-Romagna, mineraria delle piattaforme per la anche una significativa attività inoltre, ha stipulato un accordo coltivazione di idrocarburi in mare industriale nel campo dello stoc- operativo con il Ministero dello e delle infrastrutture connesse al caggio di gas naturale nel sotto- sviluppo economico, nell’ambito fine di assicurare la qualità e la suolo; il primo impianto italiano, della sicurezza ambientale delle completezza della valutazione dei tra i primi in Europa, fu realizzato attività antropiche di sottosuolo; relativi impatti ambientali ”, da nel 1964 a Cortemaggiore . Oggi tra le attività più recenti si ricor- adottarsi con decreto del Mini- sono in esercizio 4 concessioni dano l’applicazione degli “Indirizzi stro dello sviluppo economico, di di stoccaggio, i cui impianti indu- e linee guida” per i monitoraggi concerto con il Ministro dell’am- striali sono ubicati in prossimità e, più in generale, le modalità biente e della tutela del territo- di Cortemaggiore (PC), Minerbio di collaborazione nell’ambito dei rio e del mare e con il Ministro (BO), Sabbioncello (FE), San Po- procedimenti per il rilascio dei ti- dei beni e delle attività culturali tito e Cotignola (RA) . La capacità toli minerari e delle autorizzazio- e del turismo, previo parere del- di stoccaggio italiana è di circa ni allo svolgimento delle relative la Conferenza permanente per i 17 miliardi di Sm3, che può es- operazioni . In Regione è già stata rapporti tra lo Stato, le Regioni e sere confrontata con i 23 miliardi avviata la fase di prima applica- le Province autonome, ai sensi del della Germania, i 13 dell’Olanda zione degli “Indirizzi e linee guida” comma 6, dell’art . 25 del DLgs 16 e i 12 della Francia . La capaci- su tre casi pilota: il giacimento a giugno 2017 n . 104” . tà di stoccaggio regionale, che è olio di Cavone (MO), il giacimen- Infine, si ricorda che “nel dicem- comunque a servizio dell’intero to geotermico di Casaglia (FE) e bre 2016 la Regione Emilia-Ro- Paese, è dell’ordine di circa il 30% il giacimento di stoccaggio gas di magna e il Ministero dello svilup- della capacità nazionale . Minerbio (BO) . po economico hanno presentato

produzione di idrocarburi Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 35 un accordo per la collaborazione corso delle attività svolte attra- coltivazione . nelle attività di sicurezza e inno- verso i propri siti istituzionali . Considerando le diverse tipologie vazione nell’ambito della ricerca di impianti previsti per le attività e coltivazione degli idrocarburi Il documento riconosce nel gas estrattive (pozzi produttivi, centrali offshore e delle relative infra- naturale una delle risorse rilevan- di raccolta e trattamento, ecc .), il strutture . L’accordo ha durata di ti della regione Emilia-Romagna consumo di suolo derivante dal- 2 anni a decorrere dalla sua sot- e, in particolare, del territorio di le concessioni di coltivazione è toscrizione e sarà rinnovato per il Ravenna, il cui utilizzo nell’attuale di 5,39 km2 che, consideran- periodo necessario a completare fase di transizione verso i nuovi do i 22 .447 km2 della superficie tutte le iniziative necessarie . Più modelli di produzione e consumo dell’Emilia-Romagna, corrispon- in particolare l’intesa prevede, tra dell’energia per la riduzione delle dono allo 0,024% della superficie gli altri, di: emissioni al 2050, prevista dalla regionale . • stabilire un dettagliato program- Unione europea, deve essere in- Il rilascio della Concessione di col- ma di monitoraggio fisico ed am- serito nell’ambito di una visione tivazione di un giacimento non bientale delle attività offshore; complessiva di programmazione, implica che tutta l’area concessa • individuare misure integrate di sviluppo e sostenibilità territoria- sia sottoposta alla costruzione gestione del sito di interesse co- le . Ciò deve avvenire in coerenza di infrastrutture: gli impianti oc- munitario (SIC) “Paguro” situato ed armonia con la valorizzazione cupano solo una frazione mini- in un’area marina interessata degli altri beni e delle altre risorse ma dell’area, mentre la restante dalle attività estrattive offshore; esistenti, anche in considerazione parte è intesa a protezione degli • promuovere progetti e azioni del fatto che il gas naturale è, tra interessi del concessionario, una pilota multiobiettivo indirizzati le fonti energetiche convenziona- sorta di area di rispetto intorno al all’utilizzo e/o al riutilizzo delle li, quella con minor impatto sulla giacimento . istallazioni offshore (ad esem- qualità dell’aria e con minor ri- Le attività industriali di produzio- pio per la produzione di energia schio per l’ambiente marino . ne si svolgono su aree limitate: eolica e fotovoltaica, per finalità • i centri olio (escluse le piazzole turistico-ricreative, per l’istalla- dei pozzi); zione di stazioni oceanografiche L’occupazione • le centrali gas (escluse le piaz- e geodetiche permanenti, ecc .); del territorio zole dei pozzi); • coinvolgere tutte le parti inte- • le piazzole dei pozzi (hanno una ressate del sistema e rende- In Emilia-Romagna sono attual- dimensione dell’ordine di 1-2 re accessibili i dati rilevati nel mente vigenti 37 concessioni di ha ciascuna) .

FIGURA 32 Concessioni per la produzione di idrocarburi a terra (anno 2018)

Fonte: Mise

36 I Sistemi energeticidell’Emilia-Romagna | Dati 2017 produzione di idrocarburi FIGURA 33 Concessioni per la produzione di idrocarburi in mare a sud di Goro (anno 2018)

Fonte: Mise

produzione di idrocarburi Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 37 FIGURA 34 Zona di esclusiva Eni, perimetrazione del 1957

Fonte: Eni

FIGURA 35 Zona di esclusiva Eni, ultima mappa prima della liberalizzazione, in cui sono indicati i permessi adiacenti (anno 1997)

Fonte: Eni

38 I Sistemi energeticidell’Emilia-Romagna | Dati 2017 produzione di idrocarburi La geotermia

La stima del potenziale idro- Ogni macroarea si traduce in dif- come riferimento, soprattutto, termico per impianti geotermici ferenti proprietà idrogeologiche, lo studio “Riserve idriche sot- a bassa entalpia open-loop in soprattutto per quanto riguar- terranee della Regione Emilia- Emilia-Romagna è stata svol- da i principali parametri, quali: Romagna” (Rer/Eni-Agip, 1998); ta suddividendo il territorio re- gradiente idraulico, conducibilità in questo lavoro è stato fatto un gionale in macro aree, in base idraulica, spessore del sistema elenco delle proprietà petrofisi- alla tipologia di sistemi acquiferi acquifero . che dei diversi sistemi acquiferi (conoide appenninica, piana al- Per stimare i principali parametri alla scala regionale, oltre al fatto luvionale, sistema padano) pre- idrogeologici delle diverse tipolo- di mappare e ricostruire le prin- senti nei primi 100-150 metri di gie di sistemi acquiferi presenti cipali unità idrostratigrafiche alla profondità . alla scala regionale è stato preso scala regionale .

FIGURA 36 Mappa della Potenza Idrotermica nelle rispettive macro-aree calcolata per ogni singolo elemento (anno 2017)

Fonte: Regione Emilia-Romagna

Geotermia Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 39 Gli elettrodotti

Gli elettrodotti sono infrastrut- cui afferiscono linee AAT e at . mentre la provincia di Rimini, ture strategiche descritte so- In genere tali impianti sono ubi- ha densità maggiori di impianti prattutto in relazione alle linee cati in posizione isolata, in aree e linee in rapporto alla propria ed agli impianti ad altissima AAT recintate e inaccessibili alla po- superficie . (380, 220 kV) ed alta tensio- polazione . Di contro il 99,4% del Per quanto riguarda le linee ad ne AT (40-150 kV), anche se la totale è costituito da piccoli im- altissima ed alta tensione, le maggior parte della rete elettri- pianti MT/BT, distribuiti in modo province con maggiore densità ca regionale, sia come sviluppo omogeneo su tutto il territorio per unità di superficie risultano in chilometri delle linee, sia come regionale; anche se si tratta per Bologna, Ravenna e Rimini; in- numero di stazioni/cabine di lo più di impianti di dimensioni vece, per quanto riguarda le li- trasformazione, è costituita da- e complessità ridotte, i valori di nee e gli impianti a media e bas- gli elettrodotti a bassa e media corrente uscente, talvolta ele- sa tensione, oltre alla suddetta tensione . vati, unitamente agli spazi ri- provincia di Rimini, è la provincia Dai dati disponibili si evince che dotti delle aree di installazione di Modena ad avere una densi- la lunghezza stimata per le linee e, quindi, alle brevi distanze che tà maggiore (a causa del fatto elettriche a bassa tensione, nel intercorrono tra le cabine stesse che sul suo territorio provincia- 2017, è pari a quasi 65 000. km; e le abitazioni circostanti, fanno le coesistono, accanto alle linee le linee a media tensione hanno sì che tale tipologia di impianti gestite ancora da Enel, anche raggiunto una lunghezza com- elettrici possa risultare di mag- gli elettrodotti MT/BT di Inrete plessiva di quasi 35 000. km, giore impatto ai fini dell’esposi- Distribuzione) . mentre per le linee ad alta e al- zione della popolazione . È importante specificare che i tissima tensione i dati, aggiornati A livello locale, per le diverse ti- dati possono presentare diffe- al 2016, riportano rispettiva- pologie di sorgenti a bassa fre- renze annuali significative dovu- mente quasi 4 000. km ed oltre quenza considerate, si notano te non solo a modifiche struttu- 1 .300 km . alcune differenze abbastanza rali delle reti, ma anche al fatto Gli impianti di trasformazio- evidenti, verosimilmente lega- che alcune delle aziende e so- ne, sezionamento o consegna te anche alla diversa densità di cietà coinvolte cambiano la pro- utente, nel 2017, sono pari a popolamento del territorio . La pria ragione sociale, a seguito di 52 254;. di questi solo lo 0,6% provincia di Piacenza risulta ave- riorganizzazioni/fusioni, e altre del totale è rappresentato da re un minor numero di impianti acquisiscono la gestione e pro- impianti di grandi dimensioni, a e linee per unità di superficie, prietà di altre linee .

40 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 elettrodotti e lettro FIGURA 37 Rete regionale elettrodotti alta ed altissima tensione (anno 2016) d otti Dati 2017 Dati

| I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna 41

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna FIGURA 38 42 42 Rete regionale elettrodotti di media tensione (anno 2017) I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna

| Dati 2017 | Dati e lettro d otti

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna FIGURA 39 Linee elettriche presenti in Emilia-Romagna diversificate per tensione e gestore (anno 2017)

AT Inrete (ex Hera) 0,9% AT Privati 0,1%

25,9% 26,7% 72,9% AT AT 380 kv RFI Terna Terna 380 kv AT - alta 220 kv tensione 220 kv Terna 27,1% AT TRI

46,4%

MT Ireti (ex Iren) 2,5%

(ex Hera) (ex Hera)

MT Terna MT Ireti (ex Iren) 0,1% 2,5%

7,7% 11,5% 5,0% MT Inrete BT MT Inrete RFI

MT - media BT - bassa tensione Tensione

MT BT Enel Enel

84,6% 85,9%

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

elettrodotti Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 43 FIGURA 40 Consistenza degli impianti di Altissima (AAT) ed alta (AT) tensione presenti in Emilia-Romagna, diversificati per tensione e tipologia (anno 2017)

56,5%

Trasformazione AAT/AT

consistenza impiAnti aat e AT

Stazioni Sez. AAT AAT 26,1% 17,4%

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

FIGURA 41 Densità linee elettriche di Altissima (AAT), alta (AT), media (MT) e bassa (BT) tensione presenti in Emilia-Romagna (anno 2017)

50 500 380 kV 220 kV 40-150 kV 45 450 MT BT

40 400

35 350

30 300

25 250 ) ) 2 20 200 2

15 150

T (km/100 km 10 100 T e A 5 50

Linee AA 0 0 Linee MT e BT (km/100 km

Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

44 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 elettrodotti FIGURA 42 Densità impianti AAT, AT e MT presenti in Emilia-Romagna (anno 2017)

4 400 Impianti AAT Impianti AT Impianti MT

3 300

2 200 ) 2 ) 2 ./100 km N 1 100 T ( ./100 km N T e A mpianti AA mpianti MT (

I 0 0 I

Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

TABELLA 7 Lunghezza delle linee elettriche AAT/AT presenti in Emilia-Romagna, diversificate per tensione, gestore e provincia (anno 2017)

Lunghezza linee elettriche AT (40-120 kV) (km) Lunghezza

220 kV (km) 380 kV (km)

TRI Terna Inrete RFI Privati Terna Terna

BOLOGNA 446 125 16 295 0 115 170

FERRARA 234 69 0 76 2 26 172

FORLÌ-CESENA 158 12 0 144 0 0 62

MODENA 195 232 17 123 0 26 81

PARMA 130 268 0 145 0 101 102

PIACENZA 126 122 0 54 0 61 56

RAVENNA 260 65 2 42 1 0 190

REGGIO EMILIA 197 145 0 52 0 27 52

RIMINI 99 25 0 99 0 1 73

Emilia-Romagna 1.847 1.062 35 1.029 3 357 958

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

elettrodotti Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 45 TABELLA 8 Lunghezza delle linee elettriche MT/BT presenti in Emilia-Romagna, diversificate per tensione, gestore e provincia (anno 2017)

Lunghezza Lunghezza linee elettriche BT linee elettriche MT (km) (km)

Enel Inrete Ireti Enel Inrete Ireti RFI Terna

BOLOGNA 10 .772 926 0 5 .657 474 0 678 7

FERRARA 5 .758 0 0 3 .241 0 0 144 0

FORLI’-CESENA 6 .207 0 0 3 032. 0 0 114 0

MODENA 5 568. 6 432. 0 2 .721 2 .145 0 97 32

PARMA 5 488. 0 1 .601 3 444. 0 880 181 0

PIACENZA 5 .152 0 0 2 .935 0 0 135 0

RAVENNA 5 .843 222 0 3 .133 117 0 192 0

REGGIO EMILIA 6 .978 0 0 3 684. 0 0 78 0

RIMINI 4 051. 0 0 1 .723 0 0 113 0

Emilia-Romagna 55.816 7.580 1.601 29.571 2.737 880 1.733 39

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

FIGURA 43 Impianti di trasformazione e stazioni AT presenti in Emilia-Romagna, distinti per tipologia (anno 2017)

10% 17%

Stazioni Sez. AT Utenti privati AT e/o Consegna AT Clienti AT 4%

Impianti di trasformazione e stazioni AT SSE RFI 14%

Trasformazione AT/MT

55%

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

46 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 elettrodotti TABELLA 9 Numero di impianti AAT, AT e MT presenti in Emilia-Romagna, diversificati per tensione, tipologia e provincia (anno 2017)

Impianti AAT Impianti AT Impianti (num.) (num.) MT (num.)

I F T M tenti Stazioni AT Sez. o consegne AT SSE R U privati Totale Totale Trasf. AAT/AT Stazioni AAT Sez. AAT T O TALE Trasf. AT/

BOLOGNA 3 1 1 5 36 5 6 13 2 62 10 .309

FERRARA 1 1 1 3 16 3 3 2 3 27 4 .281

FORLÌ-CESENA 1 0 0 1 13 0 1 3 1 18 4 555.

MODENA 2 0 0 2 20 6 9 4 1 40 8 .276

PARMA 2 0 0 2 17 5 8 6 2 38 6 .224

PIACENZA 1 2 2 5 13 2 6 4 2 24 3 849.

RAVENNA 1 2 0 3 15 4 12 3 0 34 5 .114

REGGIO EMILIA 1 0 0 1 19 2 3 2 0 26 6 .286

RIMINI 1 0 0 1 9 0 0 1 0 10 3 058.

Emilia-Romagna 13 6 4 23 155 27 48 38 11 279 51.952

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Terna

FIGURA 44 Mappa densità provinciale impianti AAT, AT e MT (anno 2017)

Fonte:Fonte: E laborazioniElaborazioni A rpaeArpae su su dati dati T ernaTerna

elettrodotti Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 47 I consumi di energia

Il quadro generale come del resto sta avvenendo in ad un risparmio dei consumi do- sui consumi di energia tutte le regioni più sviluppate . La mestici in conseguenza di un in- domanda elettrica dell’Emilia- verno mite . A tale decrescita se- La dinamica dei consumi ener- Romagna, nell’anno 2017, ha gue un’inversione di tendenza getici italiani e regionali negli avuto un peso sul totale nazio- a partire dal 2015, legata, in ultimi decenni può essere sinte- nale pari ad oltre il 9%, le regioni particolare, ai consumi energeti- tizzata in tre periodi distinti: una del bacino padano, nel comples- ci del settore industriale, che si crescita fino al 2007, un calo nel so, al 57% . conferma nei due anni successi- 2008-2009, soprattutto deter- L’andamento dei consumi ener- vi (+13%, 2017 vs 2014); i dati minato dalla crisi economica, ed getici regionali, nel periodo di consumo energetico relativi una fase incerta dopo il 2010, 2002-2017, mostra una costan- al 2017 rimangono, comunque, con dinamiche differenti tra le te riduzione fino al 2014, con complessivamente inferiori a varie regioni . I consumi preva- una flessione dei consumi mag- quelli registrati nel 2002 (-13%, lenti riguardano l’energia termi- giore in corrispondenza degli 2017 vs 2002) . ca (oltre 85% del totale, variabile anni 2009-2012, da imputare I dati relativi al consumo energe- anche in funzione dei fattori cli- per lo più alla crisi economico-fi- tico coperto da fonti rinnovabili matici), anche se la domanda di nanziaria, e 2014 (-26%, 2014 vs sono stati monitorati in modo si- energia elettrica sta crescendo, 2002), in maggior parte dovuta stematico dall’anno 2012 .

FIGURA 45 Consumo interno lordo di energia elettrica (in grigio) e termica (in arancione) in Emilia-Romagna (anni 2002-2017)

18 .000 Consumo energia elettrica Consumo energia termica

16 000.

14 .000

12 .000

10 .000

8 .000

6 .000

4 .000

2 .000

ktep 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam

48 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 consumi di energia con FIGURA 46 su Consumi energetici totali nei Comuni dell’Emilia-Romagna (anno 2017) mi di energia Dati 2017 Dati

| I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam 49 L’incidenza delle Fonti Energeti- fotovoltaici è risultata più che Il consumo finale di energia ha che Rinnovabili (FER) sui consumi doppia rispetto a quella prodotta andamenti differenti per i vari energetici è progressivamente da quelli idroelettrici . settori economici . In particolare, aumentata, fino a coprire il 10% Il consumo finale di energia in- il settore industriale mostra una dei consumi finali di energia (nel terna rappresenta la quantità di riduzione dei consumi totali del 2017, 890 ktep); tale contributo energia necessaria per soddisfa- 44% (nel 2016 rispetto al 2002), è superiore all’obiettivo fissato re il consumo interno dell’entità con un picco di riduzione nel per la Regione Emilia-Romagna geografica in esame . 2015 pari al 48% . Il settore eco- al 2020 (pari al 8,9% dei consumi La serie storica (PCI Gas natu- nomico più energivoro nel 2017 finali, ex DM 15/3/2012 “Burden rale 34 289. Mj/Smc; fonte BEN) è l’industria (29%), seguito dai Sharing”) . elaborata sui dati forniti da Gse, trasporti (28%) e poi dal settore Per quanto riguarda la produ- Terna, Bollettino petrolifero, residenziale (27%) . Complessiva- zione lorda di energia elettrica Snam, mostra un costante calo mente il settore civile, residen- in Emilia-Romagna, dal 2000 dei consumi energetici comples- ziale e terziario, coprono il 42% al 2017, si rileva un andamento sivi in Emilia-Romagna a parti- dei consumi . di decrescita nel periodo 2008- re dal 2002 fino all’anno 2014 Analizzando i consumi del set- 2014, che ha portato a una sua (-22%, 2014 vs 2002), anno, tore attività produttive per vet- riduzione del 37% . Tale anda- quest’ultimo, caratterizzato da tore energetico emerge che, nel mento ha subito un’inversione condizioni climatiche particolar- 2017, il 70% dei consumi è co- di tendenza a partire dall’anno mente miti e da una forte con- perto da energia termica, men- 2015; in particolare, nel 2017 giuntura economica negativa . tre il 30% da energia elettrica . l’aumento è stato significativo, A partire dal 2015 si registra, Nel settore industriale si registra con una crescita del 30% rispet- però, una costante crescita dei un calo dei consumi fino all’anno to all’anno 2015 (+6% 2017 vs consumi energetici (+6%, 2017 2015, con, in particolare, i con- 2016) . vs 2014), che rimangono, co- sumi termici che si riducono del La dinamica del settore energe- munque, complessivamente in- -55% (2015 vs 2002), a fronte di tico è influenzata, oltre che dagli feriori a quelli riferiti all’anno una riduzione nello stesso arco andamenti del mercato interna- 2002 (-17%, 2017 vs 2002) . temporale del 9% dei consumi zionale dei combustibili, anche Analizzando nel dettaglio l’anda- elettrici . Successivamente si evi- dall’evoluzione dell’assetto nor- mento dei consumi di tipo termi- denzia un trend di crescita dei mativo, con la liberalizzazione dei co, dovuti alla combustione di- consumi, +9% nel 2017 vs 2015, mercati energetici e l’introduzio- retta di combustibile, ed elettrici, pur mantenendo i consumi com- ne di nuove forme di incentiva- si evidenzia una situazione molto plessivi inferiori ai consumi rife- zione della produzione di energia differente . Dal confronto, infat- riti all’anno 2002 . elettrica da fonti rinnovabili . ti, tra i consumi dell’anno 2017 Il settore residenziale è caratte- Negli ultimi anni si sta assisten- vs 2002, ad un calo dei consumi rizzato da consumi in prevalen- do a una significativa variazione termici (-22%) corrisponde, in- za termici (88%) . Dal 2002 si è del mix produttivo di energia fatti, un aumento di quelli elet- registrato un modesto calo dei elettrica, dovuto principalmente trici (+13%) . consumi complessivi (-9,6%) do- alla forte diffusione di impianti vuti ad una riduzione significati- alimentati da fer . Il contributo va dei consumi termici (-11,8%) del settore termoelettrico, no- I consumi finali e ad un contestuale aumento dei nostante sia tendenzialmente in di energia per settore consumi elettrici (+8%) . I consu- calo nell’ultimo decennio, resta economico mi termici residenziali mostra- comunque preponderante ri- no un picco di ribasso nell’anno spetto alle altre fonti . Il consumo di energia per settore 2014, con una riduzione del -2% Fino al 2010, la principale fonte economico rappresenta la quan- rispetto ai consumi del 2013; rinnovabile è stata quella idro- tità di energia necessaria per tra le motivazioni troviamo an- elettrica; dal 2011, la significa- soddisfare i consumi dei singoli che un inverno particolarmente tiva e repentina crescita degli settori economici . mite . impianti fotovoltaici ha porta- L’analisi della serie storica dal Il settore trasporti presenta un to ad avere un sorpasso della 2002 può servire soprattutto a calo dei consumi energetici del produzione da questa tipologia supportare politiche di efficienta- -6% dal 2016 rispetto il 2002, di impianti: nel 2017 l’energia mento e di risparmio energetico con un picco del -10% negli anni elettrica prodotta da impianti nei vari settori socio-economici . 2013/2014 .

50 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 consumi di energia FIGURA 47 Consumi per attività economica nelle Regioni italiane (anno 2016)

Fonte: Mise

consumi di energia Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 51 FIGURA 48 Consumo finale di energia termica per settore socio-economico in Emilia-Romagna (anni 2002-2017) 16 .000 Trasporti Industriale 14 .000 Terziario Residenziale

12 .000

10 .000

8 .000

6 .000

4 .000

2 .000

ktep 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam

FIGURA 49 Consumo di energia elettrica per settore socio-economico in Emilia-Romagna (anni 2002-2017) 30 .000 Terziario Illuminazione pubblica 25 .000 Trasporti Residenziale Industria 20 .000 e agricoltura

15 .000

10 .000

5 .000

GWh 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam

52 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 consumi di energia con FIGURA 50 su Consumo di energia nel settore industriale, nei comuni dell’Emilia-Romagna (anno 2017) mi di energia Dati 2017 Dati

| I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam 53 FIGURA 51 54 54 Consumo di energia nel settore residenziale, nei comuni dell’Emilia-Romagna (anno 2017) I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna

| Dati 2017 | Dati con su mi di energia Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam con FIGURA 52 su Consumo pro-capite di energia del settore residenziale, nei comuni dell’Emilia-Romagna (anno 2017) mi di energia Dati 2017 Dati

| I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam 55 FIGURA 53 56 56 Consumo di energia nel settore residenziale, nei comuni dell’Emilia-Romagna (anno 2017) I S is t e mi e n er ge t i c i de ll’Emi l i a-Romagna

| Dati 2017 | Dati con su mi di energia Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam Il consumo di energia i consumi energetici coperti da dall’olio combustibile, mentre, per tipo di fonte fonti rinnovabili coprono circa nel 2017, questo vettore occu- l’11% dei consumi finali di ener- pava solo una frazione residuale Il consumo di energia per tipo gia, valore superiore a quanto (0,1%) . La riduzione del consu- di fonte riguarda la modalità di previsto (DM “Burden Sharing” mo di olio combustibile è dovu- alimentazione energetica con cui del 15/3/2012 per il 2020, pari ta principalmente al suo divieto sono soddisfatti i consumi ener- all’8,9%); considerando nel det- di utilizzo negli impianti termici getici di una regione . Per l’Emi- taglio solo i consumi di energia con potenza inferiore a 300 kW lia-Romagna indicatori sulle fon- termica, la quota coperta da (entrato in vigore dal 1° settem- ti rinnovabili sono disponibili in energie rinnovabili si riduce a bre 2007, come previsto al com- modo sistematico solo dall’anno circa il 6% . ma 3, Sezione II, dell’allegato X 2012 . L’analisi della serie storica Nel periodo dal 2002 al 2017 si al DLgs 152/2006) . L’utilizzo dei è utile per valutare la rilevanza riscontra una costante riduzione combustibili metano e gasolio delle fonti e per dettagliare le dei consumi di olio combustibi- presentano un trend di crescita politiche in materia di raziona- le, fino ad una sua scomparsa e coprono rispettivamente il 52% lizzazione dei sistemi energetici . quasi totale; nel 2002, il 15% dei e il 31% del consumo interno lor- In Emilia-Romagna, nel 2017, consumi energetici era coperto do regionale .

FIGURA 54 Consumo finale di energia elettrica, in Emilia-Romagna, da fonti fossili e rinnovabili (anni 2012-2017) 2 .500 Consumi elettrici FER

Consumi elettrici (fonti fossili) 388 565 466 519 509 2 .000 507

1 .500

1 .000

500

ktep 0 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam

consumi di energia Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 57 FIGURA 55 Consumo finale di energia in Emilia-Romagna, da fonti fossili e rinnovabili (anni 2012-2017) 14 .000 Consumi energia fossile

Consumi energetici FER

12 .000 Obiettivo regionale DM 15/3/2012 Burden Sharing

10 .000

8 .000

6 .000

4 .000

2 .000

ktep 0 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2020

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam

58 I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna | Dati 2017 consumi di energia FIGURA 56 Consumo finale di energia in Emilia-Romagna, per vettore energetico (anni 2012-2017) 16 .000 Lubrificanti

Solare termico, pompe di calore e geotermico 12 .000 Biomasse

GPL

Olio 12 .000 combustibile

Gasolio

Metano 10 .000

8 .000

6 .000

4 .000

2 .000

ktep 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Fonte: Elaborazioni Arpae su dati Gse, Terna, Mise, Snam

consumi di energia Dati 2017 | I Sistemi energetici dell’Emilia-Romagna 59 Le politiche in materia 2 di energia-ambiente Le politiche energetiche internazionali e nazionali

Il passaggio a un’economia de- internazionale); ridurre i consumi la Decisione “Effort Sharing” (Dec carbonizzata è una delle princi- energetici del 20% aumentando 2009/406/EC); il Regolamento pali sfide che i Paesi del mondo si l´efficienza energetica; soddisfa- CO2 Auto (Reg 2009/443/EC) . sono posti per i decenni a venire . re il 20% del fabbisogno ener- Il Consiglio europeo, nel 2014, L’Unione Europea si è dotata di getico europeo con le energie ha approvato altri importanti politiche energetiche finalizza- rinnovabili . obiettivi in materia di clima ed te al raggiungimento di obiettivi Nel 2008 venne approvato il energia, con orizzonte al 2030: di riduzione dei consumi di fonti “Pacchetto Clima-Energia”, per -40% emissioni di gas a effet- fossili, l’innalzamento dell’effi- tradurre in pratica gli obiettivi to serra, con obiettivi vincolanti cienza energetica e lo sviluppo al 2020, attraverso strumenti per gli Stati membri (per i settori delle fonti rinnovabili . legislativi coordinati: la Diretti- non-ETS); +27% rinnovabili sui Oggi le politiche europee più note va Fonti Energetiche Rinnovabi- consumi finali di energia, vinco- riguardano il pacchetto “20-20- li (Dir 2009/28/EC); la Direttiva lante a livello europeo, ma senza 20”, che stabilisce tre ambizio- “Emission Trading” (Dir 2009/29/ target vincolanti a livello di Stati si obiettivi da raggiungere en- EC); la Direttiva sulla qualità dei membri; 27% efficienza energeti- tro il 2020: ridurre le emissioni carburanti (Dir . n . 2009/30/EC); ca, non vincolante ma passibile di di gas ad effetto serra del 20% la Direttiva “Carbon Capture and revisioni per un suo innalzamen- (o del 30% in caso di accordo Storage” CCS (Dir 2009/31/EC); to al 30% .

politiche energetiche internazionali e nazionali Dati 2017 | Le politiche in materia di energia-ambiente 61 Le politiche regionali e locali

Il 1 marzo 2017 l’Assemblea • l’incremento dell’efficienza ener- europee ritenute praticabili an- legislativa ha approvato il nuo- getica al 20% al 2020 e al 27% che in Emilia-Romagna, e rap- vo Piano Energetico Regionale al 2030 . presenta, alle condizioni attuali, (PER), che fissa la strategia e gli un limite sfidante ma non impos- obiettivi della Regione Emilia- Il PER, nel delineare la strategia sibile da raggiungere . Romagna per clima e energia regionale, individua due scenari Rispetto ai suddetti obiettivi, l’UE fino al 2030 in materia di raf- energetici: uno scenario “tenden- si trova ad un livello mediamente forzamento dell’economia ver- ziale” ed uno scenario “obiettivo” . piuttosto soddisfacente . Secon- de, di risparmio ed efficienza Lo scenario energetico tenden- do i più recenti dati pubblicati da energetica, di sviluppo di ener- ziale tiene conto delle politiche Eurostat, alcuni obiettivi sono già gie rinnovabili, di interventi su europee, nazionali e regionali stati raggiunti, come ad esempio trasporti, ricerca, innovazione e adottate fino a questo momento, quello sulle emissioni di gas ser- formazione . dei risultati raggiunti dalle mi- ra, mentre per quelli sulle rinno- In particolare, il Piano fa pro- sure realizzate e dalle tendenze vabili e il risparmio energetico la pri gli obiettivi europei al 2020, tecnologiche e di mercato consi- traiettoria sembra coerente col 2030 e 2050 in materia di cli- derate consolidate . Si tratta dun- target al 2020 . ma ed energia come driver di que di una prospettiva dove non In questo quadro, l’Emilia-Ro- sviluppo dell’economia regionale . si tiene conto di nuovi interventi magna si trova ad un buon livello Diventano pertanto strategici per ad alcun livello di governance . Lo per quanto riguarda i target del la Regione: scenario obiettivo punta invece PER sul risparmio energetico e • la riduzione delle emissioni cli- a traguardare gli obiettivi UE cli- le fonti rinnovabili, mentre per malteranti del 20% al 2020 e ma-energia del 2030, compreso quello sulle emissioni di gas ser- del 40% al 2030 rispetto ai li- quello relativo alla riduzione delle ra l’obiettivo al 2020 risulta più velli del 1990; emissioni serra, che costituisce distante . • l’incremento al 20% al 2020 l’obiettivo più sfidante tra quelli Per l’Emilia-Romagna, il quadro e al 27% al 2030 della quo- proposti dall’Ue . complessivo relativo al livello di ta di copertura dei consumi Questo scenario è supporta- raggiungimento degli obiettivi al attraverso l’impiego di fonti to dall’introduzione di buone 2020 e al 2030 è riportato nella rinnovabili; pratiche settoriali nazionali ed tabella 10 .

TABELLA 10 Raggiungimento degli obiettivi clima-energia per l’Emilia-Romagna al 2020 e al 2030

Obiettivo europeo Monitoraggio Medio periodo (2020) Lungo periodo (2030) E E ER ER ato P ato (2014) Stato attuale (2017) U Target (2020) Scenario tendenziale Scenario obiettivo U Target 2030 Scenario tendenziale Scenario obiettivo D Riduzione -12% -12% -20% -17% -22% -40% -22% -40% delle emissioni serra Risparmio -23% -26% -20% -31% -36% -27% -36% -47% energetico Copertura dei consumi 22% 13% 20% 25% 36% 27% 18% 27% finali con fonti rinnovabili Fonte: Elaborazioni ART-ER su dati Eurostat, Ministero dello Sviluppo Economico, Terna, GSE, Enea, Snam, ARERA, Ispra, Istat

62 Le politiche in materia di energia-ambiente | Dati 2017 Politiche regionali e locali TABELLA 11 Risultati raggiunti sull’efficienza energetica in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2017

a a

iale 2017 ta ta i o o i u iti nz nz nz un un e um ar m s seg n ari n ari icie icie p ietti vo ergetica ergetica nd ce ce Con e n raggi Eff e n raggi S te R is c on Eff S ob (triennio 2015-2017) annuale) (media (ktep) (triennio 2015-2017) (ktep)

Industria 4 .068 469 10,3% 3,4% -2,5% -4,0% Terziario 2 .128 69 3,1% 1,0% -1,5% -3,0% Residenziale 2 618. 203 7,2% 2,4% -2,0% -3,0% Trasporti 3 .829 52 1,3% 0,4% -2,3% -3,4% Agricoltura 416 1 0,3% 0,1% -1,0% -2,0% Perdite 226 - - - - - Totale 13.285 794 5,6% 1,9% - - Fonte: Elaborazioni ART-ER su dati Eurostat, Ministero dello Sviluppo Economico, Terna, GSE, Enea, Snam, ARERA, Ispra, Istat

Il principale obiettivo del PER, in vista tecnico, economico e sociale contributo di tutti i settori: resi- linea con la politica europea e lo strumento più efficace per as- denziale, industriale, terziario e nazionale di promozione dell’ef- sicurare la disponibilità di energia agricolo . ficienza energetica, è la ridu- a costi ridotti e favorire la ridu- I risultati raggiunti al 31 dicembre zione dei consumi energetici e il zione delle emissioni di gas ser- 2017 sono riportati nella tabella miglioramento delle prestazioni ra . Lo scenario obiettivo si pone 10 . Come si osserva, nel com- energetiche nei diversi settori . il raggiungimento della riduzione plesso sono stati ottenuti rispar- L’incremento dell’efficienza ener- dei consumi finali lordi regiona- mi per quasi 800 ktep . Riferiti getica rappresenta dal punto di li del 47%, da realizzarsi con il al consumo finale regionale del

Figura 57 Impatto sui consumi energetici della crescita economica e dell’efficienza energetica 15 .000

538 82 794 14 .000

13.458 13.285

13 .000

12 .000

ktep 11 .000 Consumo 2014 Crescita economica Altri fattori espansivi Risparmio energetico Consumo 2017

Fonte: Elaborazioni ART-ER su dati Eurostat, Ministero dello Sviluppo Economico, Terna, GSE, Enea, Snam, ARERA, Ispra, Istat, Prometeia

Politiche regionali e locali Dati 2017 | Le politiche in materia di energia-ambiente 63 2017, questi rappresentano un traguardabili già nello scenario molto tempo la più importan- risparmio medio annuo dell’1,9%; energetico tendenziale, pertan- te risorsa rinnovabile per la a livello settoriale, il livello medio to è necessario incrementare il produzione elettrica, nell’ulti- annuo di efficienza energetica livello di attenzione su tali fonti mo decennio è costantemente varia tra lo 0,1% nell’agricoltura per sviluppare non solo quelle cresciuta, per quanto in ma- al 3,4% nell’industria: si tratta di disponibili sul territorio regio- niera contenuta, ad un ritmo di valori in alcuni casi in linea con nale, ma quelle più efficaci sotto circa 4 MW all’anno (ad oggi la le ipotesi di risparmio energetico il profilo degli impatti sull’am- potenza installata è pari a 346 previste nel Per . biente e dei costi . Complessi- MW) . Gli obiettivi tendenziali Se si osserva l’andamento dei vamente, nello scenario obiet- del PER al 2030 sono già stati consumi e si considera il livello tivo si ipotizza di raggiungere raggiunti, e anche nello sce- di risparmio energetico conse- il 24% di copertura dei consumi nario obiettivo non si prevede guito, emerge che le misure di finali lordi regionali attraverso una crescita sostanziale della risparmio energetico hanno so- fonti rinnovabili (escluse quelle potenza installata, arrivando a stanzialmente compensato l’in- per trasporto) . I risultati rag- 350 MW . cremento potenziale dei consumi giunti sono riportati nelle figure • Per quanto riguarda gli im- (per circa il 96%) . seguenti . pianti alimentati a bioenergie, Osservando l’andamento dei Per quanto riguarda le fonti rin- attualmente costituite soprat- consumi energetici finali, si rile- novabili per la produzione elet- tutto da biogas, ad oggi sono va come, per il primo anno dal trica, i risultati raggiunti al 31 installati in Emilia-Romagna 2014 (anno base del PER), si stia dicembre 2017 sono riportati 651 MW, un numero in cre- verificando un effetto didisac - nella figura 58 . scita rispetto al dato 2017, coppiamento tra l’andamento Di seguito, in sintesi, i principali quando si è registrato un al- economico e i consumi energe- elementi emersi . tro calo, dopo quello del 2015, tici, come auspicato nello stesso • In termini assoluti, lo sforzo nella potenza complessiva in- Per . A fronte, infatti, di un an- maggiore dovrà essere rea- stallata, dopo oltre un decen- damento economico molto simile lizzato per lo sviluppo del fo- nio di crescita ininterrotta . Gli tra quanto ipotizzato nel PER e tovoltaico, per il quale, se gli obiettivi del PER, sia nello sce- quanto effettivamente avvenu- obiettivi dello scenario tenden- nario tendenziale che in quello to, i consumi stimati nel 2017 ziale del PER sono alla porta- obiettivo (peraltro non trop- risultano in una certa misura ta (2 533. MW, in linea con gli po distanti, essendo il primo contenuti rispetto ad un anda- attuali tassi di penetrazione a quota 742 MW e il secondo mento cosiddetto “tendenziale” . del fotovoltaico in Emilia-Ro- a quota 786 MW), se vengo- Dall’analisi di scomposizione per magna), più lontani appaiono no mantenuti questi livelli di valutare gli effetti delle misu- quelli dello scenario obiettivo crescita risultano certamente re di efficienza energetica sui (4 .333 MW) . sfidanti . consumi energetici rispetto agli • La crescita dell’eolico in Emi- effetti strutturali dell’economia lia-Romagna si scontra con le Per quanto riguarda le fonti rin- regionale emerge, infatti, che le limitazioni fisiche e ambientali novabili per la produzione termi- misure di efficienza energetica del territorio regionale . Ad oggi ca, i risultati raggiunti al 31 di- hanno compresso la crescita dei sono installati solo 25 MW, e cembre 2017 sono riportati nella consumi correlata all’andamen- non sono previsti sviluppi par- figura 59. Di seguito, in sintesi, i to economico e agli altri fattori ticolarmente significativi: nello principali elementi emersi . espansivi registrati anche negli scenario tendenziale, infatti, si • Le pompe di calore, che rap- scorsi anni . prevedono 51 MW, mentre in presentano la tecnologia prin- Il secondo obiettivo generale quello obiettivo 77 MW . Inol- cipale con cui traguardare gli del PER riguarda la promozio- tre, l’attuale disciplina regiona- obiettivi del PER nel settore del ne dell’energia prodotta da fon- le in materia di localizzazione riscaldamento e raffrescamen- ti rinnovabili quale chiave per di impianti eolici non favorisce to, hanno raggiunto circa la la transizione energetica verso la realizzazione di nuovi im- metà del target al 2030; senza un’economia a basse emissioni pianti, visti i limiti così strin- adeguate misure di sostegno, di carbonio . Gli obiettivi nazio- genti legati alla producibilità difficilmente si riusciranno a nali (Burden Sharing) ed euro- minima richiesta per le nuove raggiungere i livelli richiesti, sia pei di copertura dei consumi installazioni . dallo scenario tendenziale che con fonti rinnovabili risultano • L’idroelettrico, la prima e per da quello obiettivo .

64 Le politiche in materia di energia-ambiente | Dati 2017 Politiche regionali e locali FIGURA 58 Risultati raggiunti sulle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2017 6 .000 Raggiungimento degli obiettivi del PER 2030 - FER-E Potenza installata (MW) Target Livello attuale (2018) 5 .000

4 .000

3.053,2

3 .000

2.031 2 .000

1 .000 651 346 0 25,2

MW 0 Idroelettrico Fotovoltaico Solare Eolico Bioenergie Totale Termodinamico

12 .000 Raggiungimento degli obiettivi del PER 2030 - FER-E Produzione elettrica (GWh) Target Livello attuale (2018) 10 .000

8 .000

6.058 6 .000

4 .000

2 .000 2.789 1.055 2.187

0 27

GWh 0 Idroelettrico Fotovoltaico Solare Eolico Bioenergie Totale Termodinamico

Fonte: Elaborazioni ART-ER su dati Terna e GSE

Politiche regionali e locali Dati 2017 | Le politiche in materia di energia-ambiente 65 FIGURA 59 Risultati raggiunti sulle fonti rinnovabili per la produzione energia termica in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2017 25 .000 Raggiungimento degli obiettivi del PER 2030 - FER-C Produzione termica (GWh) Target Livello attuale (2017)

20 .000

15 .000

10.462

10 .000

5.130 5 .000 3.615

1.503 166 1

GWh 0 47 Solare termico Geotermia Pompe di calore Biomasse TLR rinnovabile Biogas/ Totale (inclusi Biometano rifiuti urbani) immesso in rete

Fonte: Elaborazioni ART-ER su dati GSE

• Le biomasse utilizzate a fini particolarmente contenuto, an- potranno essere raggiunti con termici hanno già attualmente che in ragione dell’andamento relativa facilità, anche grazie raggiunto gli obiettivi previsti climatico registrato . Sebbene vi alla riconversione degli im- nello scenario tendenziale ed sia ancora un tempo ragionevo- pianti attualmente alimentati a è verosimile possano raggiun- le per promuovere questo tipo biogas per i quali sono in fase gere in tempi relativamente di impianti, si rileva che anche terminale gli incentivi alla pro- contenuti anche quelli dello in ragione della complessità dei duzione elettrica . scenario obiettivo: su tali im- progetti, sia in termini autoriz- • Marginali, rispetto alle altre pianti, pertanto, sarebbe op- zatori che realizzativi, opportu- fonti, risultano il solare termico portuno attuare politiche volte ne misure a supporto possano e la geotermia, che si manten- al contenimento delle emissioni favorire il raggiungimento degli gono su livelli ancora contenuti in atmosfera anche attraverso obiettivi al 2030 . e i cui contributi, anche per il una sostituzione degli impianti • Allo stato attuale, iniziative di 2030, non sono previsti parti- meno efficienti tuttora installati produzione e immissione in colarmente rilevanti . in Emilia-Romagna, in coeren- rete di biometano sono anco- za con il Piano Aria Integrato ra allo stato embrionale (spe- Per l’attuazione del PER la L .r . Regionale (PAIR 2020) . rimentale) . Una volta superate 26/2004 e s m. .i . prevede Piani • La diffusione delle reti di te- le criticità normative di livello Triennali di Attuazione (PTA) . leriscaldamento alimentati da statale, che al momento limi- Il PTA 2017-2019 individua una fonti rinnovabili sta proceden- tano fortemente lo sviluppo ricca strumentazione di inter- do in maniera contenuta; nel del biometano, sarà possibile venti per contribuire al raggiun- 2017, il livello di servizio ero- svolgere un monitoraggio del gimento degli obiettivi indicati gato ha visto comunque un si- settore più compiuto; si ritiene nel PER in termini di efficienza gnificativo incremento rispetto comunque che una volta su- energetica, sviluppo delle fonti al 2016, quando è risultato perati tali ostacoli, gli obiettivi rinnovabili, ricerca di soluzioni

66 Le politiche in materia di energia-ambiente | Dati 2017 Politiche regionali e locali energetiche in linea con lo svi- del PTA e di cui è stato dato con- • l’istituzione di uno specifico ta- luppo territoriale e l’integrazione to nel Per . Le proposte emerse volo per il monitoraggio delle delle politiche a scala regionale e rappresentano infatti le misure azioni e dei risultati del Piano . locale con quelle a livello nazio- che la Regione ha individuato nale ed europeo . per andare incontro alle istanze Il ruolo del Comitato Tecnico- Gli Assi, le Azioni e le risorse fi- del mondo produttivo, economi- Scientifico, in maniera sinergica nanziarie che si è previsto di co, sociale ed ambientale e per con l’area di integrazione tra i di- mettere in campo nel triennio lo sviluppo del sistema regionale versi Assessorati e Direzioni Re- 2017-2019 ampliano quanto già dell’energia, consapevoli che l’e- gionali (c d. . “area di integrazione introdotto nei primi due Piani nergia giocherà nei prossimi anni Kyoto”), è quello di un tavolo per- Triennali di Attuazione del Per . un ruolo centrale nelle dinamiche manente con funzione consul- In particolare, gli Assi individua- di sviluppo del sistema produttivo tiva, di verifica di efficacia delle no le principali azioni strategiche e sulla qualità della vita dei nostri raccomandazioni, trasferimento che la Regione intende mettere cittadini . di conoscenze . lI CTS, inoltre, in campo aggregando le politi- L’obiettivo è quindi quello di por- deve supportare e favorire an- che per grandi aree tematiche re in essere le azioni più appro- che lo scambio continuo con il e per soggetti potenzialmente priate per il nostro territorio al partenariato economico-sociale coinvolti . Si tratta, ancora una fine di concorrere alla strategia per sviluppare azioni diffuse sul volta, di un approccio integrato, energetica dell’Unione Europea territorio, cogliendo anche le che attraverso tutte le Direzioni al 2020 e al 2030, contribuendo opportunità offerte dai progetti e gli Assessorati della Regione positivamente allo sviluppo nella europei, mentre prosegue l’im- propone una convergenza delle nostra regione della green eco- pegno per accordi e protocolli di strategie su questioni destina- nomy come piattaforma centrale collaborazione con associazioni te ad incidere sulle dinamiche per lo sviluppo futuro della nuova del settore e i principali referenti di sviluppo della nostra regione, industria e della crescita intelli- nazionali (Terna, Enel, Rse, ecc ). . sui livelli di efficienza energetica gente, sostenibile e inclusiva pre- Nell’ambito dell’assistenza tec- e sui cambiamenti nei modelli di vista dalla strategia dell’Unione nica, è stato inoltre istituito uno approvvigionamento e consumo europea . specifico tavolo per il monito- energetico del territorio . Un apporto particolare al rag- raggio delle azioni e dei risultati Gli Assi di intervento regionale che giungimento degli obiettivi del del Piano, coinvolgendo i princi- sono stati individuati nel triennio Piano è costituito dal contributo pali portatori di interesse quali, 2017-2019 sono i seguenti: degli Enti locali, anche nell’ambi- ad esempio, le associazioni di ca- • Asse 1 - Sviluppo del sistema to della realizzazione dei PAES, tegoria, i Professionisti e gli Or- regionale della ricerca, innova- e dal coinvolgimento dei diversi dini Professionali, le parti sociali zione e formazione territori, in modo da valorizzare e le associazioni ambientaliste . Il • Asse 2 - Sviluppo della green le specifiche vocazioni e svilup- Tavolo di monitoraggio, secondo economy e dei green jobs pare integrazioni fra le diverse le prerogative che gli sono state • Asse 3 - Qualificazione delle fonti energetiche, avendo sem- assegnate, è previsto che abbia imprese (industria, terziario e pre a riferimento la rilevanza una cadenza annuale e che ten- agricoltura) dell’energia come componente ga conto dei risultati raggiunti • Asse 4 - Qualificazione edilizia, dei consumi, come fattore della dalle altre pianificazioni regiona- urbana e territoriale produzione, come motore della li che concorrono alla strategia • Asse 5 - Sviluppo della mobili- nuova industria e come questio- energetica regionale . tà sostenibile ne centrale per l’ambiente e per A scala locale, la Regione Emi- • Asse 6 - Regolamentazione del la qualità della vita . lia-Romagna ha riconosciuto nel settore Patto dei Sindaci uno strumento • Asse 7 - Sostegno del ruolo Nell’ambito delle attività di mo- fondamentale; perciò dal 2012 degli Enti locali nitoraggio del PER previste dalla la Regione ha avviato attività di • Asse 8 - Informazione, orien- L .r . 26/2004, due misure di par- promozione del Patto sul proprio tamento e assistenza tecnica ticolare rilevanza sono contenute territorio con diversi contributi nel PTA 2017-2019: ai Comuni per l’elaborazione dei Gli Assi e la Azioni sono il risulta- • la stabilizzazione del Comita- Piani d’azione per l’energia so- to del percorso di analisi e con- to Tecnico-Scientifico (CTS) stenibile (PAES), considerandoli fronto che la Regione ha voluto istituito nell’ambito del percor- come strumenti attuativi delle intraprendere per la costruzione so di redazione del PER; politiche regionali .

Politiche regionali e locali Dati 2017 | Le politiche in materia di energia-ambiente 67 TABELLA 12 Assi previsti dal PTA, con misure realizzate dalla Regione nel periodo di monitoraggio.

Le Azioni elencate nel PTA 2017-2019 riferite a ciascun Asse non sono state riprese in quanto si trattava di Azioni indicative, come evidenziato nello stesso PTA. Le misure sotto elencate, in ogni caso, fanno riferimento, per quanto possibile, a tali Azioni indicative

Asse Misure realizzate

1 Sviluppo del sistema Finanziamento di corsi di formazione (IeFP, ITS, IFTS, formazione continua, master, regionale della ricerca, assegni di ricerca, dottorati di ricerca) legati al tema energia innovazione Approvazione, su proposta dei laboratori della Rete Alta Tecnologia regionale, dei pro- e formazione getti strategici su risorse POR FESR 2014-2020 Bando per l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sotto- prodotti, materiali di scarto e residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia (D .g .r . 2376/2016)

2 Sviluppo Fondo Energia (D .g .r . 791/2016 e 1537/2016) per il sostegno a progetti di filiera della green economy della green economy e lo sviluppo della finanza agevolata e della garanzia per la green e dei green jobs economy Rafforzamento dell’Osservatorio GreenER realizzato da ART-ER tramite il monito- raggio di circa 6 .200 imprese green

3 Qualificazione Fondo Energia (D .g .r . 791/2016 e 1537/2016) per il sostegno a progetti di efficien- delle imprese tamento energetico delle imprese, anche attraverso la costituzione di reti energetiche (industria, terziario locali e lo sviluppo dell’Energy Management e la qualificazione energetica e ambientale e agricoltura) delle aree produttive Bando diagnosi energetiche (D .g .r . 344/2017) per la copertura a fondo perduto del 50% delle spese sostenute per la realizzazione di diagnosi energetiche o per l’adozione di sistemi di gestione dell’energia ISO 50001 Bando per l’incentivazione di progetti volti alla qualificazione e al miglioramento delle strutture sportive regionali, incluso il miglioramento della sostenibilità degli impianti da un punto di vista ambientale ed energetico (D .g .r . 1944/2017) Bando per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici delle aziende sani- tarie regionali e di infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica dei veicoli aziendali per la realizzazione di misure di miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici pubblici e ad incentivare politiche di mobilità elettrica (D .g .r . 856/2019) Istituzione del gruppo di lavoro “energia” tra le Aziende Sanitarie regionali (D D. . 22218/2018) Bando per la realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da fonti rinnovabili (D .g .r . 6/2017) per il sostegno alla produzione di agro-energie e a progetti di qualificazione energetica delle imprese agricole Bando per la diversificazione delle attività agricole con impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (D .g .r . 1310/2016) per il sostegno alla produzione di agro-energie e a progetti di qualificazione energetica delle imprese agricole Bando per l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sotto- prodotti, materiali di scarto e residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia (D .g .r . 2376/2016)

68 Le politiche in materia di energia-ambiente | Dati 2017 Politiche regionali e locali Asse Misure realizzate

4 Qualificazione edilizia, Bando per la realizzazione di interventi per la riqualificazione energetica degli urbana e territoriale edifici pubblici e dell’edilizia residenziale pubblica (D .g .r . 610/2016, 1978/2017 e 1386/2019) per la qualificazione energetica dell’edilizia e del patrimonio pubblico, lo sviluppo di smart grid e il sostegno alle fonti rinnovabili per la produzione sia elettrica sia termica, in particolare in regime di autoproduzione o in assetto cogenerativo nel rispetto delle misure di salvaguardia ambientale Bando finalizzato apolitiche di social housing per il recupero o la costruzione di alloggi di proprietà pubblica (D .g .r . 550/2018 e 1042/2019) Bando per la concessione di contributi a Comuni e loro Unioni per favorire la formazio- ne di Piani Urbanistici Generali (PUG) (D .g .r . 777/2018 e 2044/2018) Sviluppo delle procedure di certificazione energetica degli edifici tramite le attività realizzate da ART-ER Avvio del Catasto Regionale degli Impianti Termici (CRITER)

5 Sviluppo della mobilità Adozione del PRIT 2025 (D .a .L . 214/2019) sostenibile Contributi per la realizzazione dei Piani Urbani della Mobilita Sostenibile - PUMS (D .g .r . 275/2016 recante le “Indicazioni degli elementi minimi per la redazione delle li- nee di indirizzo dei Piani Urbani della Mobilita Sostenibile - PUMS” e D .g .r . 1939/2016 per la concessione di contributi per la realizzazione di tali linee di indirizzo) Progetti a supporto dello sviluppo della mobilità elettrica (ad es . progetti “Mi Muovo elettrico” e “Mi Muovo Mare”) Incentivi a favore dell’acquisto di veicoli privati a basse emissioni inquinanti (D .g .r . 1718/2018 per i veicoli commerciali e D .g .r . 1051/2018 per i veicoli passeggeri) Contributo triennale sul bollo auto per le immatricolazioni di autovetture ecologiche (D .g .r . 602/2018 e 2287/2018) Progetti a supporto dello sviluppo della mobilità ciclabile (D .g .r . 2352/2016 per la realizzazione di piste ciclabili e DGR 821/2018, 1873/2018 e 2272/208 per la realiz- zazione di ciclovie di interesse regionale) Rinnovo del parco rotabile su gomma e su ferro

Regolamentazione Approvazione della L.R. n. 14/2017 che ha aggiornato la L .r . n . 26/2004 e ha favorito del settore semplificazione e coordinamento nella regolamentazione del settore Nuova legge regionale relativa alla disciplina sulla tutela e l’uso del territorio (L .r . 24/2017) Sviluppo della disciplina in materia di requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici (D .g .r . 967/2015 e 1715/2016) per la qualificazione energetica dell’edilizia privata

7 Sostegno del ruolo Bando per la realizzazione di interventi per la riqualificazione energetica degli degli Enti locali edifici pubblici e dell’edilizia residenziale pubblica (D .g .r . 610/2016, 1978/2017 e 1386/2019) per il sostegno all’attuazione dei PAES/PAESC Bando per sostenere l’adesione dei Comuni al Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima (Nuovo Patto dei Sindaci) e la redazione del PAESC (D .g .r2297/2018, . 379/2019 e 1315/2019) Supporto ai Comuni per l’adesione, l’attuazione e il monitoraggio dei PAES/PAESC (si veda il capitolo 8 .3)

8 Partecipazione, Costituzione e avvio del Comitato Tecnico-Scientifico del PER (determinazione informazione, 1227/2018) orientamento Costituzione e avvio del Tavolo di Monitoraggio del PER (determinazione 1228/2018) e assistenza tecnica Gestione del Piano attraverso l’attività continuativa realizzata da ART-ER Aggiornamento del Sistema Informativo Energetico Regionale e sviluppo dell’Osserva- torio regionale dell’energia attraverso le attività realizzate da ARPAE in collaborazio- ne con ART-ER Monitoraggio e valutazione degli interventi attraverso le attività realizzate da ART-ER

Fonte: Regione Emilia-Romagna - PTA 2017-2019

Politiche regionali e locali Dati 2017 | Le politiche in materia di energia-ambiente 69 TABELLA 13 Singole misure realizzate dalla Regione per l’attuazione della strategia energetica regionale, con i relativi riferimenti normativi e i risultati raggiunti

Si tratta, nel complesso, di oltre 440 milioni di euro di fondi pubblici investiti in questi ultimi anni per sostenere la transizione verso un’economia a più basse emissioni di carbonio

Settore Risorse disponibili Soggetti PUBBLICI Soggetti PRIVATI (mln. €) finanziati* finanziati* Formazione 40,1 - 282

Ricerca 55,6 150 139

Agricoltura 16,4 12 63

Industria 37,5 - 338

Terziario e P .a . 74,0 456 -

Rigenerazione urbana e territoriale 12,5 136 -

Trasporti (mobilità ciclabile) 18,3 41 -

Trasporti (mobilità elettrica) 0,2 8 -

Trasporti (mobilità privata) 11,9 - 6 .129

Trasporti (pianificazione) 0,4 12 -

Trasporti (TPL) 174,1 5 1

TOTALE 441,0 820 6 .952

* Sono esclusi i soggetti finanziati dalle misure in corso alla data di elaborazione del presente Rapporto Fonte: Regione Emilia-Romagna

Per quanto riguarda l’adesione emiliano-romagnoli al Patto 379/2019 e 1315/2019) . nI dei Comuni emiliano-romagnoli dei Sindaci, sono stati realizza- particolare, Il bando prevede il al Patto dei Sindaci, la Regione è ti ulteriori due bandi rivolti ai sostegno finanziario al processo intervenuta più volte nel soste- Comuni che non hanno appro- di redazione del Piano d’Azione nere questo percorso: vato il PAES e che non hanno per il Clima e l’Energia Soste- • Manifestazione di interesse partecipato alla manifestazio- nibile (PAESC) con cui i firma- per il Patto dei Sindaci (D .g .r . ne di interesse di cui alla D .g .r . tari, a seguito dell’adesione al 732/2012): per promuovere 732/2012, o che pur avendo nuovo Patto dei Sindaci, tradu- l’adesione dei Comuni al Patto partecipato non hanno avuto cono in azioni e misure concre- dei Sindaci, la Regione ha so- accesso ai relativi contributi . te gli obiettivi di riduzione del stenuto attraverso un contri- 40% di gas serra, con orizzonte buto finanziario la redazione I risultati dei bandi sopra ripor- temporale al 2030, e di cresci- dei Piani di azione per l’energia tati sono riportati nella figura 60 . ta della resilienza dei territori sostenibile (PAES) dei Comuni: Nel 2019, inoltre, con la pubbli- adattandosi agli effetti del cam- sono state ammesse a con- cazione del bando per l’eroga- biamento climatico . Sulla base tributo 39 forme associative zione di contributi ai Comuni per della graduatoria approvata con (224 Comuni), per un contri- la redazione del Piano di azione Determinazione Dirigenziale n . buto concesso totale di circa per l’Energia sostenibile e il Cli- 14845/2019, sono stati con- 845mila euro . ma (PAESC), la Regione Emilia- cessi contributi a 49 domande, • Bandi per l’adesione del 100% Romagna ha inteso promuovere presentate da 29 Comuni singo- dei Comuni emiliano-roma- l’ulteriore impegno dei Comuni li e da 20 Unioni di Comuni: in gnoli al Patto dei Sindaci (D .g .r . verso l’iniziativa europea volta totale, si tratta di 162 Comuni 903/2013 e 142/2014): al ad integrare la lotta al cambia- per una popolazione di quasi 3 fine di promuovere l’ade- mento climatico, mitigazione e milioni di abitanti, pari a 66% sione del 100% dei Comuni adattamento (D .g .r . 2297/2018, della popolazione regionale .

70 Le politiche in materia di energia-ambiente | Dati 2017 Politiche regionali e locali Po

litiche regiona FIGURA 60 Comuni in Emilia-Romagna aderenti al Patto dei Sindaci li e l oca li Dati 2017 Dati

| pol Le i t i ch e i n mat eri a d i e n er g i a-amb ie nt e

71 Fonte: Elaborazioni ART-ER su dati Regione Emilia-Romagna Appendice Riferimenti bibliografici e sitografici principalI

• ANCI, 2018. Patto dei Sindaci - www.anci.it . Disponibile su: http://www.anci.it/tag/patto-dei-sindaci/ (visitato: 9 settembre 2019) • ARPAE, 2019. Dati ARPAE, Osservatorio Regionale Energia dell’Emilia-Romagna . Disponibile su: https://www.arpae.it/dettaglio_generale.asp?id=3778&idlivello=2031 • Bonazzi E., Cagnoli P., 2019. Proposta metodologica di verifica del disaccoppiamento. Rivista Ecoscienza di Arpae . Disponibile su: https://www.arpae.it/dettaglio_documento.asp?id=7623&idlivello=1171 (visitato: 9 settembre 2019) • ENI, 2019. Eni: impresa dell’energia . Disponibile su: https://www.eni.com/it_IT/home.page# (visitato: 9 settembre 2019) • Art-Er, 2019. Ervet Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del territorio . Disponibile su: http://www.ervet.it (visitato: 9 settembre 2019) • GSE, 2016. Rapporto statistico, Solare fotovoltaico in Italia. Anno 2016 . Disponibile su: https://www.gse.it/documenti_site/Documenti GSE/Rapporti statistici/Solare Fotovoltaico - Rapporto Statistico 2017. pdf#page=33&zoom=100,0,94 (visitato: 6 Settembre 2019) • GSE, 2017. Rapporto statistico, Solare fotovoltaico in Italia. Anno 2017 . Disponibile su: https://www.gse.it/documenti_site/Documenti GSE/Rapporti statistici/Solare Fotovoltaico - Rapporto Statistico 2017.pdf (visitato: 6 Settembre 2019) • GSE, 2016. Rapporto statistico. Energia da fonti rinnovabili in Italia. Anno 2016 . Disponibile su: https://www.gse.it/dati-e-scenari/statistiche (visitato: 6 Settembre 2019) • GSE, 2017. Rapporto statistico. Energia da fonti rinnovabili in Italia. Anno 2017 . Disponibile su: https://www.gse.it/documenti_site/Documenti GSE/Rapporti statistici/Rapporto Statistico FER 2017.pdf (visitato: 6 Settembre 2019) • GSE Atlasole (2017) GSE Atlasole - Atlante WebGis degli impianti fotovoltaici, Gestore dei Servizi Energetici S.p.A . Disponibile su: http://atlasole.gse.it/atlasole/ (visitato: 6 Settembre 2019) • ISTAT, 2018. Dati statistici per l’ambiente e l’energia . Disponibile su: https://www.istat.it/it/ambiente-ed-energia (visitato: 9 settembre 2019)

72 Appendice | Dati 2017 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI • MISE, 2018. Produzione di gas naturale distinta per regione/zona marina . Disponibile su: https://unmig.mise.gov.it/index.php/it (visitato: 6 Settembre 2019) • MISE, 2019. Consumi petroliferi . Disponibile su: https://dgsaie.mise.gov.it/consumi_petroliferi.php (visitato: 9 settembre 2019) • OCSE, 2002. Sustainable development: Indicators to measure decoupling of environmentale pressure from economic growth . Disponibile su: http://www.oecd.org/officialdocuments/publicdisplaydocumentpdf/?doclanguage=en&cote=sg/sd(2002)1/final (visitato: 9 settembre 2019) • OCSE, 2004. Measuring Sustainable Development : Integrated Economic, Environmental and Social Frameworks . OECD Publishing . • RER, 2017. Servizio Regionale Geotermia, Geologia, Sismica e Suoli, Regione Emilia-Romagna Servizio Geologico Sismico e dei Suoli . Disponibile su: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/geologia/geotermia (visitato: 6 Settembre 2019) • SNAM, 2019. Consumi energetici . Disponibile su: http://www.snam.it/it/sostenibilita/agire_per_ambiente/consumi_energetici.html (visitato: 9 settembre 2019) • TERNA, 2018. Linee elettriche e territorio . Disponibile su: https://www.terna.it/it/sostenibilita/ambiente/linee-elettriche-territorio (visitato: 9 settembre 2019) • TERNA, 2018. Dati Statistici . Disponibile su: https://www.terna.it/it-it/sistemaelettrico/statisticheeprevisioni/datistatistici.aspx (visitato: 24 agosto 2018) • TERNA, 2018. Statistiche regionali per l’Emilia-Romagna, TERNA statistiche nazionali e regionali 2017 . Disponibile su: https://download.terna.it/terna/0000/1189 /14.PDF#page=97 (visitato: 6 Settembre 2019) • UNEP, 2009 . Disponibile su: https://www.unenvironment.org (visitato: 9 settembre 2019) • UNEP, 2011. Decoupling Natural Resource Use and Environmental Impacts from Economic Growth (2011) . Disponibile su: https://www.resourcepanel.org/reports/decoupling-natural-resource-use-and-environmental-impacts-economic-growth (visitato: 9 settembre 2019)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI Dati 2017 | Appendice 73 Glossario dei principali termini tecnici utilizzati

• Bilancio energetico . Strumento contabile che rap- • Consumo interno lordo di energia elettrica . Somma presenta i flussi energetici (produzione, importazione, della produzione lorda di energia elettrica e del saldo de- esportazione, acquisto, vendita, trasporto, trasformazio- gli scambi con l’estero . ne, utilizzazione) di un certo impianto o territorio in un • Efficienza energetica . Rapporto tra quanto ottenuto in dato periodo di tempo . Normalmente, i bilanci riportano termini di prodotti e servizi e l’energia impiegata allo le quantità di energia necessarie per il fabbisogno ener- scopo . Servizi energetici possono includere usi finali nel getico espresse in quantità equivalenti di un solo tipo di settore civile, come illuminazione, refrigerazione, riscal- energia primaria, in generale il petrolio (tonnellate equi- damento; processi industriali e trasporti . A differenza del valenti di petrolio, ktep) . risparmio energetico, che implica qualche riduzione del • Biocarburanti . Carburanti organici in grado di sostitu- livello dei servizi, l’efficienza energetica fornisce risparmio ire la benzina e il diesel . Sono carburanti estratti dalle di energia senza riduzione della qualità/quantità dei ser- agroenergie . vizi . Maggior efficienza energetica può essere conseguita • Biomasse . Frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e mediante tecnologie, componenti e sistemi più o meno residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (com- complessi . prendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e • Energia da fonti rinnovabili . Energia proveniente da dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacol- fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, tura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceani- urbani . In particolare i bioliquidi sono combustibili liquidi ca, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai per scopi energetici diversi dal trasporto, compresi l’elettri- processi di depurazione e biogas . cità, il riscaldamento ed il raffreddamento, prodotti a parti- re dalla biomassa . Il biogas riguarda i gas derivanti da pro- • Energia geotermica . Energia immagazzinata sotto for- cessi di decomposizione di materiale organico (ad esempio ma di calore sotto la crosta terrestre . frazione umida dei rifiuti solidi urbani) che, opportuna- • Fonti energetiche primarie . Prodotti energetici allo sta- mente trattati, possono essere utilizzati come combustibile to naturale: carbone fossile, lignite picea e xiloide, petrolio per impianti di generazione termica o elettrica . greggio, gas naturale, energia idraulica, energia geoter- • Ciclo combinato . È una tecnologia avanzata per la pro- mica, combustibili nucleari . duzione di energia elettrica da combustibili in forma gas- • Fonti energetiche rinnovabili . Fonti dotate di un poten- sosa che si basa sull’utilizzo di una o più turbine a gas ziale energetico che si rinnova continuamente . Sono con- (turbogas) associate ad una turbina a vapore . Il calore dei siderati impianti alimentati da fonti rinnovabili quelli che fumi allo scarico della turbina a gas viene sfruttato in un per produrre energia elettrica utilizzano il sole, il vento, generatore di vapore a recupero nel quale si produce il l’acqua, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso vapore poi utilizzato nella turbina a vapore . Le centrali a e la trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici o di ciclo combinato permettono un uso particolarmente effi- biomasse . ciente del combustibile e, nello stesso tempo, consentono un limitato impatto ambientale in termini di emissioni • Gas serra . Sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera inquinanti . Qualora il calore in uscita dal ciclo combinato che tendono a bloccare l’emissione di calore dalla superfi- venga ulteriormente impiegato in un processo industriale cie terrestre . La loro concentrazione crescente nell’atmo- sotto forma di vapore tecnologico, si ha cogenerazione . sfera produce un effetto di riscaldamento della superficie terrestre e della parte più bassa dell’atmosfera . Qualora • Cogenerazione . Produzione congiunta in uno stesso l’accumulazione progressiva e accelerante di questi gas impianto di energia elettrica e di calore per usi tecnolo- continui incontrollata, secondo molti scienziati è probabile gici o per teleriscaldamento . che si determini una tendenza al surriscaldamento della • Consumi finali di energia (o impieghi finali) . Quantità di superficie terrestre e alla modificazione del clima . energia consumata negli usi finali . Nel caso dei consumi • Intensità energetica . Rapporto tra Consumo Inter- finali di energia elettrica questi sono pari alla somma no Lordo (di energia) e Prodotto Interno lordo (CIL/ dell’energia elettrica fatturata dagli esercenti e di quella PIL) . L’intensità energetica è un indicatore approssi- autoconsumata dagli autoproduttori . mato dell’efficienza energetica di un’economia e mette • Consumo finale lordo di energia . Totale dei prodotti in rapporto quantità di energia consumata e livello di energetici forniti a scopi energetici all’industria, ai tra- produzione economica, quest’ultimo rappresentato dal sporti, alle famiglie, ai servizi, compresi i servizi pubblici, PIL . Per facilitare i confronti nel tempo, il PIL è usual- all’agricoltura, alla silvicoltura e alla pesca, ivi compreso il mente indicato a prezzi costanti per rimuovere gli ef- consumo di elettricità e di calore del settore elettrico per fetti dell’inflazione; per facilitare il confronto tra eco- la produzione di elettricità e di calore, incluse le perdite di nomie, il PIL è calcolato usando le parità del potere di elettricità e di calore con la distribuzione e la trasmissione . acquisto anziché i tassi di cambio tra valute di mercato .

74 Appendice | Dati 2017 GLOSSARIO Normalmente l’intensità energetica è identificata con • Reti energetiche di trasporto e distribuzione . Insieme energia consumata/valore aggiunto ma ci sono settori di condotte, di impianti e di altre installazioni anche tra dove questo non è l’indicatore: nei trasporti l’energia è di loro interconnesse per trasmettere e distribuire agli commisurata ai passeggeri o merci trasportate, per le utenti diversi tipi di energia o di vettori energetici (elet- famiglie non si usa il valore aggiunto ma altri indicatori tricità, acqua calda per il teleriscaldamento, greggio e relativi ai servizi energetici . prodotti petroliferi, gas naturale) . • Ossidi di azoto (NOx) . Agenti inquinanti che si formano • Sistema elettrico . Il sistema elettrico nazionale è arti- nei processi di combustione nei quali l’azoto libero, che colato in tre fasi: produzione, trasmissione e distribuzio- costituisce circa l’80 per cento dell’atmosfera, si com- ne di energia elettrica . L’energia elettrica come la cono- bina con l’ossigeno . Dei vari ossidi di azoto, contribu- sciamo non esiste in natura e bisogna, quindi, produrla . iscono maggiormente all’inquinamento atmosferico il Produrre energia vuol dire trasformare in “elettricità” monossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2) . Il l’energia ricavata da fonti primarie . Questa trasforma- contributo maggiore all’inquinamento da ossidi di azoto zione avviene nelle centrali elettriche . La trasmissione (NOx) proviene dai trasporti stradali, dalla combustione di energia elettrica ad alta tensione (380 kV - 220 kV di combustibili fossili e dall’attività industriale . - 150 kV) è la funzione che svolge Terna . Trasmettere energia vuol dire trasferire l’energia prodotta dai centri • Potenza efficiente (di un impianto di generazione) . di produzione alle zone di consumo . Perché ciò avvenga Massima potenza elettrica erogabile per una durata occorrono linee, stazioni elettriche e di trasformazione, di funzionamento uguale o superiore a 4 ore e per la cioè gli elementi che compongono la Rete di trasmis- produzione esclusiva di potenza attiva, supponendo sione un insieme di oltre 63 000. km di linee possedute tutte le parti dell’impianto interamente in efficienza e e gestite da Terna . Terna gestisce in sicurezza la rete nelle condizioni ottimali . La potenza efficiente è lorda di trasmissione nazionale e i flussi di energia elettrica se misurata ai morsetti dei generatori elettrici di un necessari all’Italia attraverso il dispacciamento, bilan- impianto; è netta se misurata all’uscita dello stesso, al ciando, cioè, l’offerta e la domanda di energia 365 giorni netto cioè della potenza assorbita dai servizi ausilia- l’anno, 24 ore al giorno . L’ultima fase che conclude la ri dell’impianto e delle perdite nei trasformatori della filiera del sistema elettrico nazionale è rappresentata centrale . dalla distribuzione, cioè la consegna di elettricità in me- • Potere calorifico (superiore ed inferiore) . Quantità di dia e bassa tensione agli utenti . calore realizzata nella combustione completa delle unità • Teleriscaldamento o Teleraffrescamento . Distribu- di peso o di volume di combustibile . A seconda che il ca- zione di energia termica in forma di vapore, acqua calda lore latente del vapore d’acqua contenuto nei fumi della o liquidi refrigerati, da una fonte centrale di produzione combustione sia utilizzato o meno a fini energetici, si ha, verso una pluralità di edifici o siti tramite una rete, per il rispettivamente, il potere calorifico superiore (PCS) o il riscaldamento o il raffreddamento di spazi o di processi potere calorifico inferiore (PCI) . di lavorazione . • Producibilità da apporti naturali (di un impianto idro- • Tonnellate equivalenti di petrolio (tep) . Unità di mi- elettrico in un determinato periodo) . Quantità massima sura dell’energia riferita alla quantità d’energia liberata che gli apporti naturali nel periodo considerato permet- dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo . 1 terebbero all’impianto di produrre o invasare, suppo- tep equivale a circa 42 miliardi di Joule . nendo l’utilizzazione completa di detti apporti e tutte le parti dell’impianto interamente di efficienza . La produ- • Trasmissione dell’energia elettrica . Trasporto dell’e- cibilità può essere lorda o netta in modo analogo alla nergia elettrica sulla rete interconnessa, in alta tensio- produzione . ne, al fine di ridurre le perdite di rete . • Usi finali di energia . Impieghi ai quali è destinata l’e- • Produzione lorda di energia elettrica . Somma delle nergia consegnata agli utilizzatori dopo le trasforma- quantità di energia elettrica prodotte, misurate ai mor- zioni operate dal settore energetico . La classificazione setti dei generatori elettrici . tradizionale delle utenze in base alla tipologia d’impiego • Produzione netta di energia elettrica . Somma delle è la seguente: usi civili, usi industriali, usi per trazio- quantità di energia elettrica prodotte, misurate in uscita ne . Nell’ambito di questa classificazione la domanda di dalle centrali di generazione elettrica, deducendo cioè la energia può essere distinta in relazione agli usi finali quantità di energia elettrica destinata ai servizi ausiliari (calore, illuminazione, movimento meccanico, elettro- della produzione (servizi ausiliari di centrale e perdite chimica, ecc ). o per forma energetica (energia meccani- nei trasformatori di centrale . ca, energia elettrica, energia termica) .

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