PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO

NEXUS ULTIMA FRONTIERA Interventi di realizzazione della Rete Ecologica tra Parco Valle Lambro e Parco delle Groane

LOTTO 1 – DI

interventi di potenziamento della rete ecologica PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA

Triuggio, luglio 2018

I PROGETTISTI IL RUP Dott. Agr. Dante Spinelli Arch. Mirco Bellè Agr. Dott. Mariella Nicastro Ing. Elisabetta Cattaneo

Bando Fondazione Cariplo - Realizzare la connessione ecologica, 2016

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INDICE

1 PREMESSA 5

2 SCHEDA PROGETTO 6

3 INQUADRAMENTO NORMATIVO E URBANISTICO 7

3.1 PIANO TERRITORIALE REGIONALE 7

3.2 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI E

BRIANZA 13

3.2.1.1 Elementi di caratterizzazione ecologica del territorio 13

3.3 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI VAREDO 16

4 INQUADRAMENTO DELL’AREA E STATO DI FATTO 18

5 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 26

5.1 SIEPE FILTRO 27

5.2 SIEPE PAESAGGISTICA 31

5.3 SIEPE DI CONNESSIONE 33

5.4 SIEPE ARBORATA 36

5.5 Scheda tecnica - Schema fasi di intervento piantagioni: 38

5.6 Scheda tecnica – Specifiche piante forestali 38

5.7 SOTTOPASSO FAUNISTICO 40

6 PROPRIETA’ DELLE AREE 45

7 ACCESSO ALL’AREA DI CANTIERE E VIABILITÀ INTERNA 49

8 PIANO DI MANUTENZIONE DELLE OPERE 50

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9 PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO 51

10 VINCOLISTICA 52

11 CRITERI AMBIENTALI MINIMI 53

12 CRONOPROGRAMMA 56

ALLEGATI 57

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1 PREMESSA

Il presente progetto definitivo esecutivo nasce dal Progetto NEXUS – Ultima Frontiera, pre- sentato dal Capofila Comune di e dai Partner (Comune di Bovisio Masciago, Comune di , Comune di , Comune di Varedo, Parco Regionale della Valle del Lambro, Agenzia Innova 21, Legambiente Lombardia ONLUS, Politecnico di Milano-Dastu) a Fonda- zione Cariplo per il Bando “Connessione ecologica” 2016, e oggetto di cofinanziamento dalla stessa Fondazione nell’aprile 2017. Il progetto NEXUS prevede la realizzazione di una parte importante dello studio di fattibilità omonimo (2012-2016), consistente nelle azioni di mantenimento e deframmentazione dei varchi, potenziamento delle aree sorgenti e stepping stones e incremento degli elementi di collegamento territoriali. Il gruppo di lavoro, dopo aver collaborato alla redazione dello studio di fattibilità ha indivi- duato precisi interventi volti a realizzare il corridoio ecologico nella piana tra il Parco della Valle del Lambro e il Parco delle Groane: il progetto si sviluppa nell’ambito territoriale dei Comuni di Desio, Bovisio Masciago, Seregno, Sovico e Varedo e prevede il coinvolgimento di sole proprietà pubbliche dei partner di immediata disponibilità, significative a livello di corri- doio ecologico, dove attivare interventi di miglioramento e valorizzazione della biodiversità al fine di realizzare una connessione ecologica, in base alle indicazioni della RER.

Il progetto si articola in cinque azioni: AZIONE 1: MIGLIORAMENTO DELLA RETE ECOLOGICA DI SOVICO E SEREGNO AZIONE 2: DEFFRAMMENTAZIONE DEL VARCO DI SEREGNO E DESIO AZIONE 3: LA TANGENZIALE VERDE TRA DESIO, BOVISIO MASCIAGO E VAREDO AZIONE 4: FORMAZIONE, COMUNICAZIONE e monitoraggio AZIONE 5: COORDINAMENTO E SINERGIA ATTIVITA’

Il Lotto 1 realizzerà interventi dall’azione 3 sul Comune di Varedo, migliorando alcuni ambiti agricoli o seminaturali residui, deframmentando viale tramite un sottopasso fauni- stico e incrementando gli elementi lineari utili alla connessione ecologica.

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2 SCHEDA PROGETTO

Ambito territoriale interessato PLIS Grugnotorto-Villoresi, Comune di Varedo, Provincia di Monza e Brianza, Regione Lombardia. Opportunità Miglioramento della permeabilità ecologica del paesaggio fortemente urbanizzato della Brianza centrale Riconoscimento e valorizzazione dei varchi ancora esistenti Intervento Realizzazione di elementi lineari (corridoi) di connessione ecologica:  siepi paesaggistiche  siepi di connessione  siepi filtro  siepi arborate Deframmentazione di Viale Brianza:  Realizzazione sottopasso faunistico  Rimozione inerti e recinzioni Benefici attesi - Rafforzamento della connessione ecologica - Aumento dei siti di foraggiamento, rifugio e nidificazione delle specie animali - Aumento biodiversità in ambienti e specie a livello locale Studio di fattibilità di riferimento NEXUS La realizzazione della rete ecologica tra il Parco Valle Lambro e il Parco delle Groane (marzo 2016)

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3 INQUADRAMENTO NORMATIVO E URBANISTICO

Lo scopo degli interventi è la realizzazione di opere a verde per conservare e potenziare la Rete Ecologica Regionale nel territorio del Comune di Varedo. Di seguito si riporta l’analisi dei vari strumenti urbanistici a livello Regionale, Provinciale e Comunale.

3.1 PIANO TERRITORIALE REGIONALE

Il Piano Territoriale Regionale (PTR) in applicazione dell’art. 19 della L.R. 12/2005, ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione nazionale (Dlgs. n. 42/2004). Il PTR in tal senso recepisce, consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente in Lombardia dal 2001, integrandone e adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generale e finalità di tutela. Le misure di indirizzo e prescrittività paesaggistica si sviluppano in stretta e reciproca relazione con le priorità del PTR al fine di salvaguardare e valorizzare gli ambiti e i sistemi di maggiore rile- vanza regionale: laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di bonifica, montagna, centri e nuclei storici, geositi, siti UNESCO, percorsi e luoghi di valore panoramico e di fruizione del paesaggio.

Fa parte del PTR anche il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), che è stato approvato dal Consiglio Regionale della Regione Lombardia il 19 gennaio 2010 come sezione del Piano Ter- ritoriale Regionale, mantenendo comunque una propria identità e specificità. Il Piano Paesaggistico costituisce il quadro di riferimento e disciplina paesaggistica, ed indi- rizza la tutela e la valorizzazione paesaggistica dell’intero territorio lombardo, proponendosi i seguenti obiettivi: 1. conservazione dei caratteri che definiscono l'identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia 2. miglioramento della qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione del territorio

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3. diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici e loro fruizione da parte dei cittadini Il Piano Paesaggistico Regionale ha duplice natura: • di quadro di riferimento per la costruzione del Piano del Paesaggio Lombardo • di strumento di disciplina paesaggistica attiva del territorio. Il PPR ripartisce il territorio regionale in grandi ambiti geografici. Ogni ambito viene identifi- cato nei suoi caratteri generali con l’eventuale specificazione di sotto ambiti di riconosciuta identità. Quindi, all’interno di ciascun ambito vengono indicati gli elementi (luoghi, famiglie di beni, beni propri, ecc.) che compongono il carattere del paesaggio locale. Sono gli elemen- ti che danno il senso e l’identità dell’ambito stesso, la sua componente percettiva, il suo con- tenuto culturale. La loro cancellazione comporta la dissoluzione progressiva dell’immagine e dei valori di cui sono portatori. Al contrario, la loro elencazione ne suggerisce non solo l’importanza, come parti di un tutto, ma anche la necessità della loro considerazione ai fini della pianificazione paesistica. Spesso ad ogni voce sono stati accostati i relativi riferimenti topo-geografici che hanno solo valore esemplificativo, non costituiscono cioè un repertorio completo dei beni puntuali o areali passibili di tutela. Il loro completo repertorio è operazio- ne che viene demandata alla pianificazione di livello locale. L’area di intervento progettuale in esame appartiene all’ambito geografico della “Brianza”, così come si evince dall’estratto cartografico sottostante. mentre i caratteri tipologici del paesaggio fanno riferimento a Fascia alta pianura - Paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta.

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Figura 3.1. Stralcio della tavola A– Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio.

Dall’estratto della tavola B sugli elementi identificativi e percorsi d’interesse paesaggistico del PPR, si osserva come l’area oggetto dell’intervento non ricada all’interno dei luoghi d’identità regionale e di viabilità di rilevanza paesaggistica.

FIGURA 3.2. STRALCIO DELLA TAVOLA B– ELEMENTI IDENTIFICATIVI E PERCORSI DI INTERESSE PAESAGGISTICO.

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Dall’estratto della tavola C sulle istruzioni per la tutela della natura del PPR, si osserva come l’area d’interesse non comprenda alcun geosito di rilevanza regionale.

FIGURA 3.3. STRALCIO DELLA TAVOLA C– ISTITUZIONI PER LA TUTELA DELLA NATURA

Dall’estratto della tavola D sul quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale del PPR, si osserva come l’area non ricada in ambiti di criticità.

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FIGURA 3.4. STRALCIO DELLA TAVOLA D– QUADRO DI RIFERIMENTO DELLA DISCIPLINA PAESAGGISTICA REGIONALE

Dall’estratto della tavola “I_c” – quadro sinottico tutele paesaggistiche di legge articoli 136 e 142 del D. Lgs 42/04 (aggiornamento 2010), l’area oggetto degli interventi non ricade in am- biti di particolare interesse ambientale-paesistico.

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FIGURA 3.5. STRALCIO DELLA TAVOLA I_C– QUADRO SINOTTICO TUTELE PAESAGGISTICHE DI LEGGE ARTICOLI 136 E 142 DEL D. LGS 42/04 (AGGIORNAMENTO 2010)

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3.2 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI

MONZA E BRIANZA

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) è lo strumento con il quale la collet- tività provinciale, attraverso le istituzioni rappresentative che hanno partecipato alla sua formazione, si impegna a perseguire lo sviluppo del proprio territorio in forme ambiental- mente sostenibili. Nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza, responsabilità e cooperazione, defini- sce gli indirizzi strategici per le politiche e le scelte di pianificazione territoriale, paesaggisti- ca, ambientale e urbanistica di rilevanza sovracomunale. Gli interventi previsti dal progetto devono rispettare i vincoli del PTCP della provincia di Monza e della Brianza.

3.2.1.1 Elementi di caratterizzazione ecologica del territorio

Dall’estratto della tavola degli elementi di caratterizzazione ecologica del territorio, si osser- va come le aree interessate dall’intervento in comune di Varedo ricadano nel corridoio re- gionale primario a bassa o moderata antropizzazione, che collega il Parco Regionale della Valle del Lambro con il Parco Regionale delle Groane, indicato nella relazione sulla Rete Eco- logica di Regione Lombardia (D.G.R. 8/8515 del 26/11/2017).

Le aree, inoltre, ricadono all’interno del Parco Locale di Interesse Sovracomunale Grugnotor- to Villoresi.

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FIGURA 3.6. ESTRATTO PTCP – ELEMENTI DI CARATTERIZZAZIONE ECOLOGICA DEL TERRITORIO (VAREDO)

Le aree oggetto del presente lotto sono inserite dal PTCP della Provincia di Monza e Brianza all’interno del sistema della Rete Verde di Ricomposizione Paesaggistica. Nello specifico le aree sono comprese all’interno la Rete Verde di ricomposizione paesaggistica ed in parte re- siduale negli Ambiti di Interesse Provinciale, che in questa zona si presentano come di reli- quati marginali esito di una sovrapposizione di layer errati. Parte delle aree d’intervento sono comprese all’interno delle aree Agricole Strategiche.

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FIGURA 3.7. ELABORAZIONE CARTOGRAFICA DEL SISTEMA DELLA RETE VERDE DI RICOMPOSIZIONE PAESAGGISTICA E DEGLI AMBITI DI INTERESSE PROVINCIALE (AIP). PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA E PROVINCIA DI MILANO. IN VERDE CHIARO È INDIVIDUATA LA RETE VERDE, CON IL PERIMETRO VIOLA GLI AMBITI DI INTERESSE PROVINCIALE.

FIGURA 3.8. ELABORAZIONE CARTOGRAFICA DEL SISTEMA DELLA AREE AGRICOLE STRATEGICHE. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DELLA PRO- VINCIA DI MONZA E BRIANZA E PROVINCIA DI MILANO. IN GIALLO SONO INDIVIDUATE LA AREE AGRICOLE STRATEGICHE.

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3.3 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI VAREDO

Il PGT di Varedo individua una serie di vincoli sovralocali, in particolare relativi ai temi fore- stali: aree definite dal Piano Forestale della Provincia di Milano, aree vincolate ad uso bo- schivo con convenzione sottoscritta relativa alle compensazioni forestali di Expo, l’individuazione delle aree agricole strategiche da PTCP e della Rete Verde Regionale. La tavola DP 07 evidenzia come gli interventi AZ10-SP1 e AZ9-SC3 ricadano in aree destinate all’attività agricola strategica: la natura degli interventi (siepe paesaggistica e siepe di con- nessione) non danno luogo ad incongruenze in quanto rientranti in elementi del mosaico agricolo.

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FIGURA 3.9. ESTRATTI PGT COMUNE DI VAREDO, TAVOLA DP 07: DOCUMENTO DI PIANO CON INDICATI I VINCOLI DEL COMUNE DI VAREDO

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4 INQUADRAMENTO DELL’AREA E STATO DI FATTO

L'ambito territoriale interessato dal progetto è una zona della Brianza all’estremità setten- trionale della fascia urbanizzata dell’hinterland milanese, una vasta area di cerniera al limite tra la pianura urbanizzata e il territorio delle Brughiere compresa tra le aste del fiume Lam- bro e del fiume . La fragilità di questo territorio è determinata dalla differenza tra il forte grado di tutela dei due corsi d’acqua (Parco Regionale della Valle del Lambro e Parco Regionale delle Groane) e l’assenza per decenni di qualsiasi tutela territoriale negli ambiti posti a cavallo tra queste due aree. Il progetto proposto intende affrontare in maniera con- creta ed efficace il problema della frammentazione degli areali e della perdita di biodiversità nella porzione più antropizzata della Brianza Monzese. Nella Brianza centrale la Rete Ecologica Regionale individua alcuni elementi principali fon- danti la struttura della stessa rete, quali il fiume Lambro e il fiume Seveso, come corridoi ecologici primari sviluppati in un territorio ad alta antropizzazione, principali connessioni nel- le direttrici nord-sud che allacciano e legano la pianura ai primi contrafforti pedemontani. La valle del Lambro e la valle del Seveso (Groane) sono ritenute elementi di primo livello per gli importanti aspetti naturali presenti (confermato dal riconoscimento di aree importanti per la biodiversità). Nella porzione più meridionale è un corridoio secondario della RER che tocca vari ambiti (PLIS Brianza Centrale, PLIS Grugnotorto, Parco Nord Milano) laddove ri- mangono ancora gli ultimi lembi di spazi aperti nel tessuto urbano continuo della Brianza Monzese. Questo settore fortemente urbanizzato dell’alto milanese, quindi, presenta importanti aree sorgente in termini di rete ecologica quali le Groane, la Brughiera Briantea, i Boschi di Turate e un tratto di Valle del Lambro. Comprende inoltre altre aree di pregio quali il Parco regiona- le Bosco delle Querce, la Valle del Lura, il PLIS della Brianza centrale e parte del PLIS Grugno- torto – Villoresi. La forte urbanizzazione tende ad isolare questi ambiti relitti di biodiversità.

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FIGURA 4.1. INQUADRAMENTO AREA DI INTERVENTO SU IMMAGINE AEREA

Di seguito viene descritto lo stato di fatto delle singole aree interessate dagli interventi.

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AZ10 - SF1 e AZ10 – SF2 L’area, identificata catastalmente al foglio 3 mappali 43 e 46 del Comune di Varedo, ha una superficie pari a 3110 m2. Al momento il terreno è gestito a prato stabile da sfalcio e costi- tuisce un varco tra le aree agricole di Bovisio Masciago, Desio, Varedo e .

FIGURA 4.2. IMMAGINE DELL’AREA INTERESSATA DALL’INTERVENTO AZ10 – SF1 E AZ10 – SF2

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AZ10 – SP1 L’area, identificata catastalmente al foglio 11 mappali 63, 64 e 65 del Comune di Varedo, ha una superficie pari a 21464 m2. Al momento parte del mappale 63 è occupato da un impian- to forestale ai primi stadi di sviluppo, realizzato dal Comune di Varedo nel 2016. Il resto dell’area è gestita con coltivazioni cerealicole a rotazione.

FIGURA 4.3. IMMAGINE DELL’AREA INTERESSATA DALL’INTERVENTO AZ10 – SP1

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AZ10 – SO1 L’area è costituita da viale Brianza nel tratto che costeggia il centro sportivo di Varedo. La strada comunale, di larghezza pari a 8,80 m, è costeggiata da entrambi i lati da aiuola albera- ta, di larghezza 2,15/2,20 m, e da un marciapiede di larghezza che varia da 4,35 m a 4,52 m.

FIGURA 4.4. PLANIMETRIA DI VIALE BRIANZA

FIGURA 4.5. IMMAGINE DELL’AREA INTERESSATA DALL’INTERVENTO AZ10 – SO1

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AZ9 - SC3 L’area, identificata catastalmente al foglio 11 mappali 53, 55, 83, e foglio 20, mappale 27 del Comune di Varedo, ha una superficie pari a 26461 m2. L’area più a nord è occupata per la quasi totalità dal centro sportivo di Varedo, mentre sul lato est del centro è presente una fa- scia di larghezza variabile da 5,5 metri ai 7 metri al momento utilizzata in modo improprio come orti e deposito inerti. I mappali più a sud sono gestiti a prato stabile da sfalcio e colti- vazioni cerealicole a rotazione.

FIGURA 4.6. IMMAGINE DELL’AREA INTERESSATA DAGLI INTERVENTI AZ9 – RN1, AZ9 – RR1, AZ9 – RR2, AZ9 – BP1, AZ9 - SC3

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FIGURA 4.7. IMMAGINE DELL’AREA INTERESSATA DALL’ INTERVENTO AZ9 - SC3

FIGURA 4.8. IMMAGINE DELL’AREA INTERESSATA DALL’ INTERVENTO AZ9 - SC3

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AZ9-SA5 L’area interessata dall’intervento ricade nel mappale 27 del foglio 20, in Comune di Varedo, della superficie di 80.244 m2. L’area è attualmente gestita con coltivazioni cerealicole a rota- zione.

FIGURA 4.9. IMMAGINE DELL’AREA INTERESSATA DALL’ INTERVENTO AZ9 – SA5

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5 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

Il presente progetto verrà realizzato mediante le seguenti operazioni: tipologia di intervento totale misura intervento Siepe filtro (SF) 186 m

Siepe paesaggistica (SP) 49 m

Siepe di connessione (SC) 383 m

Siepe arborata (SA) 145 m

Sottopasso faunistico 1

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5.1 SIEPE FILTRO

La Siepe filtro (SF) è un elemento lineare con funzione di mascheramento, realizzando una soluzione di continuità tra l’abitato ed il varco della rete ecologica, con il valore aggiunto di reintroduzione di elementi del paesaggio ormai rarefatti; in ambito urbanizzato svolge una funzione paesaggistico-naturalistica, secondariamente anche con finalità di connessione eco- logica, definendo uno spazio isolato dal disturbo a vantaggio di animali e utenti umani. L’intervento prevede tutte le pratiche per la realizzazione dell’opera a verde ed il corretto attec- chimento delle piantine ed in particolare: la preparazione del terreno (sfalcio), l’apertura di bu- che, la fornitura, la posa ed il rincalzo delle piantine selezionate, l’utilizzo di supporti per facilita- re l’attecchimento e la crescita delle piante, la manutenzione dell’impianto (vedi capitolo 8, Pia- no di manutenzione delle opere), irrigazione di soccorso (vedi capitolo 8, Piano di manutenzione delle opere) e sostituzione delle fallanze (vedi capitolato speciale d’appalto). Sesto d’impianto in doppia fila con specie di arbusti disposti in ordine regolare, distanza d’impianto di 1 m sul- la fila e 0,5 m tra le file; larghezza della fascia di almeno 2 m. Al fine di preservare il patrimo- nio genetico e la biodiversità della flora locale, le essenze piantumate dovranno essere cor- redate di certificazione di provenienza, che garantisca la provenienza locale e l’appartenenza alla flora autoctona. Specie suggerite: Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Li- gustrus vulgare, Prunus spinosa, Rhamnus catharticus, Rosa arvensis, Rosa canina. La scelta delle specie è limitata a grandi arbustive a piante dal portamento ricoprente.

Nello specifico sono previsti 186 m di siepe filtro su due interventi.

AZ10-SF1 Si prevede la realizzazione di una siepe filtro che delimiti il lato nord di un’area aperta lungo via Merano, Varedo: l’area è attualmente gestita a prato stabile da sfalcio ed è recintata su tutti i lati con una rete metallica rivestita in PVC a maglie <10 cm; sul lato ovest confina con un posteggio, sul lato est è in continuità con un bosco. L’opera a verde presenterà un limita- to numero di specie (vedi tipologico), evitando inoltre la piantumazione di specie sensibili

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all’attacco del colpo di fuoco batterico. La siepe filtro sarà parallela al lato nord dello spazio aperto e sarà tracciata su tutto il lato, dalla strada al bosco. Misura SF: 93 m Totale piante previste: 188 arbusti

Numero Arbusti piante Corylus avellana Nocciolo 50 Ligustrum vulgare Ligustro 50 Prunus spinosa Prugnolo 18 Rosa canina Rosa canina 20 Sambucus nigra Sambuco nero 50 Totale 188

AZ10-SF2 Si prevede la realizzazione di una siepe filtro che delimiti il lato sud di un’area aperta lungo via Merano, Varedo: l’area è attualmente gestita a prato stabile da sfalcio ed è recintata su tutti i lati con una rete metallica rivestita in PVC a maglie <10 cm; sul lato ovest confina con un posteggio, sul lato est è in continuità con un bosco. L’opera a verde presenterà un limita- to numero di specie (vedi tipologico), evitando inoltre la piantumazione di specie sensibili all’attacco del colpo di fuoco batterico. La siepe filtro sarà parallela al lato sud dello spazio aperto e sarà tracciata su tutto il lato, dalla strada al bosco. Misura SF: 93 m Totale piante previste: 188 arbusti

Numero Arbusti piante Corylus avellana Nocciolo 50 Ligustrum vulgare Ligustro 50 Prunus spinosa Prugnolo 18 Rosa canina Rosa canina 20 Sambucus nigra Sambuco nero 50 Totale 188

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INTERVENTI ACCESSORI Per realizzare le siepi filtro sarà necessario precedentemente sostituire le recinzioni che cir- condano l’area di intervento. Verranno rimosse completamente le recinzioni attualmente presenti sui lati est, nord ed ovest (in rete metallica rivestita e a maglie piccole) e verrà in- stallata una staccionata in plastica riciclata per delimitare gli spazi mantenendo una permea- bilità ecologica. Sul lato ovest la staccionata sarà interrotta da una sbarra a doppia piantana per permettere l’accesso ai fini della manutenzione.

Elenco delle fasi di rimozione recinzioni: - rimozione rete metallica - rimozione pali metallici - rimozione eventuali plinti in cemento - smaltimento in discarica - ripristino eventuali buche - tracciamento buche per nuova recinzione e sbarra - realizzazione buche - posa della nuova recinzione e della sbarra con relativi plinti in cemento.

Caratteristiche della nuova recinzione: Recinzione interamente realizzata in plastica riciclata al 100% costituita da pali verticali da traverse di sezione circolare. - Pali verticali da diametro 12 per 150 cm di lunghezza - Pali orizzontali da diametro 6/7 per 240 cm - Sistemi di fissaggio in acciaio zincato a caldo. - Misure plinto: 50x40x40 cm

Caratteristiche della sbarra: Barriere manuale ad apertura a bandiera dotata di blocco con perno lucchettabile su paletto indipendente. Asta in ferro tubolare zincata della lunghezza di 2,5 m. Rotazione dell’asta in apertura di 270°. Finitura mediante verniciatura a polveri con elementi catarifrangenti.

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FIGURA 5.1. SCHEMA E MISURAZIONI DI RIFERIMENTO PER LA NUOVA RECINZIONE.

FIGURA 5.2. SCHEMA INDICATIVO DI RIFERIMENTO PER LA SBARRA DI ACCESSO DA INSTALLARE.

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5.2 SIEPE PAESAGGISTICA

La Siepe paesaggistica (SP) è un elemento lineare con funzione educativa, decorativa, di con- fine, di contenimento dell’utenza sul sentiero o sulla strada e di mitigazione del ruscellamen- to delle acque superficiali, con il valore aggiunto di reintroduzione di elementi del paesaggio ormai rarefatti. L’intervento prevede tutte le pratiche per la realizzazione dell’opera a verde ed il corretto attecchimento delle piantine ed in particolare: la preparazione del terreno (sfalcio, tracciamento), l’apertura di buche, la fornitura, la posa ed il rincalzo delle piantine selezionate, l’utilizzo di supporti per facilitare l’attecchimento e la crescita delle piante, la manutenzione dell’impianto (vedi capitolo 8, Piano di manutenzione delle opere), irrigazione di soccorso (vedi capitolo 8, Piano di manutenzione delle opere) e sostituzione delle fallanze (vedi capitolato speciale d’appalto). A seconda delle necessità si prevede fila singola o doppia sfal- sata di specie arbustive a fogliame fitto e a portamento generalmente compatto, sesto d’impianto regolare e fitto, generalmente monofilare con poche specie di arbusti disposti in ordine regolare o casuale, distanza d’impianto sulla fila di 1.5 m, larghezza fascia di almeno 1 m. Al fine di preservare il patrimonio genetico e la biodiversità della flora locale, le essenze piantumate dovranno essere corredate di certificazione di provenienza, che garantisca la provenienza locale e l’appartenenza alla flora autoctona. Specie suggerite: Carpinus betulus, Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Cra- taegus monogyna, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Prunus spinosa, Rhamnus catharti- cus, Rosa arvensis, Rosa canina, Sambucus nigra, Viburnum lantana, Viburnum opulus.

Nello specifico sono previsti 60 m di siepe paesaggistica in un intervento.

AZ10-SP1 Si prevede la realizzazione di una siepe paesaggistica a nord di Viale Brianza, Varedo, all’interno di un campo gestito con coltivazioni cerealicole a rotazione. L’opera a verde pre- senterà la maggior varietà possibile di specie arboree ed arbustive, con l’eccezione delle specie sensibili all’attacco del colpo di fuoco batterico. La SP correrà parallelo al muro di con-

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tenimento della strada e fungerà da connessione tra l’impianto forestale di recente realizza- zione ad ovest e l’imbocco del sottopassaggio faunistico ad est (AZ10-SO1). L’impianto scelto per la siepe è a fila singola, con disposizione casuale delle specie lungo la fila. I rapporti spa- ziali tra l’impianto della siepe e la rampa di accesso al sottopassaggio verranno definiti dalla DL. Misura SP: 60 m Totale piante previste: 40 arbusti

Numero Arbusti piante Cornus mas Corniolo 7 Corylus avellana Nocciolo 2 Frangula alnus Frangola 10 Prunus padus Pado 7 Rosa canina Rosa canina 7 Salix caprea Salicone 2 Sambucus nigra Sambuco nero 5 Totale 40

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5.3 SIEPE DI CONNESSIONE

La realizzazione di una Siepe di connessione (SC) permette di chiudere le cesure nella com- ponente naturale del territorio e di ottenere degli effettivi corridoi ecologici che permettano il movimento della biodiversità in condizioni di relativa protezione dal disturbo. L’intervento prevede tutte le pratiche per la realizzazione dell’opera a verde ed il corretto attecchimento delle piantine ed in particolare: la preparazione del terreno (sfalcio, tracciamento), l’apertura di buche, la fornitura, la posa ed il rincalzo delle piantine selezionate, l’utilizzo di supporti per facilitare l’attecchimento e la crescita delle piante, la manutenzione dell’impianto (vedi capitolo 8, Piano di manutenzione delle opere), irrigazione di soccorso (vedi capitolo 8, Piano di manutenzione delle opere) e sostituzione delle fallanze (vedi capitolato speciale d’appalto). Sesto d’impianto in tripla fila sfalsata con il maggior numero di specie ar- bustive compatibilmente con le condizioni ecologiche del sito d’impianto, disposti in ordine casuale con una distanza d’impianto sulla fila e tra le file di circa 1 m, larghezza fascia di al- meno 4 m. Le file laterali sono costituite possibilmente da piccoli arbusti (dando ampio spa- zio alle specie baccifere), mentre quella centrale da grandi arbusti (nocciolo, biancospino, Sa- licone, sambuco). Al fine di preservare il patrimonio genetico e la biodiversità della flora lo- cale, le essenze piantumate dovranno essere corredate di certificazione di provenienza, che garantisca la provenienza locale e l’appartenenza alla flora autoctona. Specie suggerite: Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Ligustrum vulgare, Lonicera xylosteum, Prunus spino- sa, Rhamnus catharticus, Rosa arvensis, Rosa canina, Salix caprea, Salix cinerea, Sambucus nigra, Viburnum lantana, Viburnum opulus.

Nello specifico sono previsti 383 m di siepe di connessione in un intervento.

AZ9-SC3 Si prevede la realizzazione di una siepe di connessione che realizzi una forte continuità tra gli impianti a nord di Viale Brianza (Varedo) e gli spazi aperti a sud di Cascina Valera. L’area ri-

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sulta essere in parte una tara a lato strada, occupata da depositi ed orti, ed in parte viene gestita con coltivazioni cerealicole a rotazione. La siepe presenterà un primo tratto in dire- zione est-ovest all’imbocco del sottopassaggio faunistico di Viale Brianza (AZ10-SO1), poi correrà ad ovest della strada campestre in direzione nord-sud, quindi un ulteriore tratto est- ovest a sud della divisione tra i campi (foglio 11 particella 50 e foglio 20 particella 27). Nello spazio che occuperà la siepe son già presenti delle alberature che verranno incluse nell’impianto qualora risultino coerenti con la flora locale; sono presenti inoltre alcuni pali: al di sotto dei cavi la manutenzione manterrà gli arbusti di dimensioni contenute. Lungo il trat- to nord-sud la SC incrocerà il tracciato del filare paesaggistico in progetto in un altro lotto NEXUS, quindi la DL indicherà un’interruzione nel caso questa seconda opera sia ancora da realizzare; a sud la siepe incrocerà la strada campestre e dovrà quindi rispettare gli spazi di quest’ultima. In entrambi i casi le interruzioni non comprometteranno la funzionalità ecolo- gica della siepe. L’opera a verde presenterà la maggior varietà possibile di specie arbustive, con l’eccezione delle specie sensibili all’attacco del colpo di fuoco batterico. Misura SC: 383 m Totale piante previste: 1152 arbusti

Numero Arbusti Piante Cornus mas Corniolo 100 Cornus sanguinea Sanguinello 100 Corylus avellana Nocciolo 50 Euonymus europaeus Evonimo 100 Frangula alnus Frangola 100 Ligustrum vulgare Ligustro 100 Prunus padus Pado 102 Prunus spinosa Prugnolo 100 Rosa canina Rosa canina 100 Salix caprea Salicone 50 Sambucus nigra Sambuco nero 50 Viburnum lantana Lantana 100 Viburnum opulus Pallon di maggio 100 Totale 1152

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INTERVENTI ACCESSORI Per realizzare la siepe di connessione sarà necessario precedentemente rimuove gli inerti presenti sull’area interessata e la lavorazione del terreno interessati al momento dall’orto e dal deposito inerti. In particolare al momento sono presenti i seguenti inerti:  inerti generici;  sacchi di plastica;  pannelli in legno e metallo;  carro rimorchio in metallo.

Elenco delle fasi di rimozione inerti: - rimozione inerti - smaltimento in discarica

Elenco delle fasi di lavorazione del terreno: - aratura del terreno fino a 50 cm di profondità - fresatura del terreno - inerbimento tra e sulle file dell’impianto

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5.4 SIEPE ARBORATA

La Siepe arborata (SA) costituisce un elemento complesso della rete ecologica locale e del paesaggio e si adatta a necessità progettuali con ridotti spazi: combina più livelli (arbustivo, arboreo) e presenta una larghezza sufficiente a creare delle condizioni microclimatiche di- verse dall’ambiente aperto circostante; svolge una funzione paesaggistico-naturalistica, se- condariamente anche con finalità di connessione ecologica. L’intervento prevede tutte le pra- tiche per la realizzazione dell’opera a verde ed il corretto attecchimento delle piantine ed in par- ticolare: la preparazione del terreno (sfalcio, tracciamento), l’apertura di buche, la fornitura, la posa ed il rincalzo delle piantine selezionate, l’utilizzo di supporti per facilitare l’attecchimento e la crescita delle piante, la manutenzione dell’impianto (vedi capitolo 8, Piano di manutenzione delle opere), irrigazione di soccorso (vedi capitolo 8, Piano di manutenzione delle opere) e sosti- tuzione delle fallanze (vedi capitolato speciale d’appalto). Sesto d’impianto in doppia fila con specie di arbusti disposti in ordine casuale, distanza d’impianto di 1.5 m sulla fila e tra le file, quindi con filare monospecifico centrale di alberi distanti tra loro almeno 10 m; larghezza della fascia di almeno 4 m. Gli arbusti possono essere disposti anche attorno all’albero così da ottenere una maggior compattezza della siepe. Al fine di preservare il patrimonio geneti- co e la biodiversità della flora locale, le essenze piantumate dovranno essere corredate di certificazione di provenienza, che garantisca la provenienza locale e l’appartenenza alla flora autoctona. Specie suggerite: Arbusti/ Cornus mas, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Crataegus monogy- na, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Prunus spinosa, Rhamnus catharticus, Rosa arvensis, Rosa canina, Sambucus nigra, Viburnum lantana, Viburnum opulus. Alberi/ Acer campestre, Acer pseudoplatanus, Carpinus betulus, Celtis australis, Malus sylvestris, Morus alba, Populus nigra, Populus tremula, Prunus avium, Tilia cordata. Viene dato ampio spazio alle specie baccifere, mentre sono più sporadici i grandi arbusti (nocciolo, biancospino, salicone, sambuco)

Nello specifico sono previsti 145 m di siepe arborata su un intervento.

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AZ9-SA5 Si prevede la realizzazione di una siepe arborata a bordo della strada campestre che parte in direzione sud da viale Brianza verso il confine con Desio e Nova Milanese; l’area è attual- mente gestita con coltivazioni cerealicole a rotazione. L’opera a verde presenterà la maggior varietà possibile di specie arboree ed arbustive, con l’eccezione delle specie sensibili all’attacco del colpo di fuoco batterico. L’impianto correrà parallelo alla strada campestre ad una distanza tale da mantenere la percorribilità della stessa da parte dei mezzi agricoli. Misura SA: 145 m Totale piante previste: 16 alberi 196 arbusti

Numero Alberi piante Carpinus betulus Carpino bianco 5 Morus alba Gelso bianco 5 Prunus avium Ciliegio selvatico 6 Totale 16

Arbusti

Cornus mas Corniolo 20 Cornus sanguinea Sanguinello 20 Corylus avellana Nocciolo 5 Euonymus europaeus Evonimo 10 Frangula alnus Frangola 21 Ligustrum vulgare Ligustro 20 Prunus padus Pado 20 Prunus spinosa Prugnolo 10 Rosa canina Rosa canina 15 Salix caprea Salicone 10 Salix cinerea Salice grigio 5 Sambucus nigra Sambuco nero 5 Sarothamnus scoparius Ginestra dei carbonai 10 Viburnum lantana Lantana 10 Viburnum opulus Pallon di maggio 15 Totale 196

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5.5 SCHEDA TECNICA - SCHEMA FASI DI INTERVENTO PIANTAGIONI:

Elenco delle fasi della piantumazione: Decespugliamento della vegetazione infestante; - Tracciamento dell’impianto (ove richiesto); - Apertura buca; - Posa pianta; - Rincalzo del terreno; - Posa sostegno e shelter; - Eventuale sostituzione delle fallanze.

5.6 SCHEDA TECNICA – SPECIFICHE PIANTE FORESTALI

Età: 1 o 2 anni Altezza: 0,7 – 1 m Radicamento: già radicato Contenitore: fitocella o multiforo Buca Impianto: 0,2x0,2x0,2 m per gli arbusti. Accessori: Shelter e tutore in canna di bambù

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Certificati: Tutto il materiale vegetale utilizzato deve essere prodotto e commercializzato in con- formità al decreto legislativo 10 novembre 2003, n. 386 (Attuazione della direttiva 1999/105/CE re- lativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione) e al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214 (Attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti ve- getali), nonché corredato da: a) certificato principale di identità, ai sensi dell’articolo 6, del d.lgs. 386/2003; b) passaporto delle piante dell’Unione europea sullo stato fitosanitario del materiale di propa- gazione.

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5.7 SOTTOPASSO FAUNISTICO

I sottopassi sono strutture realizzate per favorire il passaggio della fauna tra due ambiti terri- toriali posti ai lati delle infrastrutture il cui attraversamento comporta il verificarsi di effetti ambientalmente indesiderati: alterazione dei flussi faunistici, aumento del rischio di collisio- ne tra autoveicoli e fauna selvatica e riduzione e interruzione di aree naturali. I sottopassi permettono il mantenimento della continuità ecosistemica attraverso il superamento dell’effetto barriera e di frammentazione ambientale svolte dalle opere infrastrutturali linea- ri. I sottopassi stradali possono essere realizzati con scavi a cielo aperto e posa di scatolari pre- fabbricati o con la tecnica dello spingitubo. A causa della presenza di numerosi sotto servizi lungo Viale Brianza (fognatura, acquedotto, linea elettrica, teleriscaldamento e linea TIM), si è scelto di realizzare un sottopasso a filo strada da posizionare tramite scavi a cielo aperto. Tale struttura è idonea alla movimenta- zione di piccoli mammiferi e anfibi, che corrispondono alle specie target di questo interven- to. L’unico sottoservizio che verrà intercettato dall’intervento è la linea TIM: sarà quindi effet- tuato un riposizionamento del tracciato da parte dell’Ente gestore prima dell’apertura del cantiere del presente progetto. Il ripristino del tratto interessato sarà parte integrante del progetto, come da computo. Il sistema si compone di vari elementi in calcestruzzo polimerico con superficie interna liscia, in grado di resistere ai cicli caldo-freddo, che rispetti i requisiti della UNI EN 1433 per la clas- se di carico D400 (compatibile, quindi, per l’uso i superfici stradali o per grandi arterie di scorrimento). In particolare gli elementi che compongono il sistema dovranno rispettare le seguenti caratteristiche:  n. 9 sezioni di tunnel di lunghezza 1 metro con superficie a fessure per la libera circo- lazione dell’aria e il mantenimento delle condizioni climatiche esterne. Specifiche: lunghezza 1 metro, larghezza esterna 0,6 metri, larghezza interna 0,5 metri, altezza esterna 0,52 metri;

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 n. 18 sezioni di tunnel di lunghezza 1 metro con superficie senza fessure. Specifiche: lunghezza 1 metro, larghezza esterna 0,6 metri, larghezza interna 0,5 metri, altezza esterna 0,52 metri;  n. 1 sezioni di tunnel di lunghezza 0,5 metri con superficie a fessure per la libera cir- colazione dell’aria e il mantenimento delle condizioni climatiche esterne. Specifiche: lunghezza 0,5 metri, larghezza esterna 0,6 metri, larghezza interna 0,5 metri, altezza esterna 0,52 metri;  n. 2 elementi di entrata. Specifiche: lunghezza 0,4 metri, larghezza 1 metro, altezza 0,515 metri;

Le fasi per eseguire l’intervento a regola d’arte prevedono le seguenti operazioni:  Rimozione di recinzione in rete metallica, inclusi pali e saette. 29 metri di recinzione metallica di altezza 1,5 m al momento è presente lungo l’area utilizzata come orti e 10 metri di recinzione metallica di altezza 2,5 m presente a delimitazione del centro sportivo;  Realizzazione di recinzione con rete elettrosaldata zincata e plasticata, a fili orizzonta- li ondulati, a maglia 50 x 50 mm circa, filo Ø 3,3 mm, pali e saette zincati e plasticati Ø 38 mm, collari di tensione, tenditori, legature, fili di tensione zincati e plasticati ad in- terasse di 50 cm circa. Per una lunghezza di 27 m e un’altezza di 2,5 m che servirà a delimitare nuovamente l’area del centro sportivo.  Taglio di pavimentazione bitumata eseguito con fresa a disco, fino a 5 cm di spessore, con disfacimento di manto in asfalto colato, in sede stradale, eseguito a macchina, per una superficie di 10 metri quadri (larghezza 1 m x 10 metri di lunghezza).  Disfacimento di manto in asfalto colato, in sede stradale, eseguito a macchina, com- preso movimentazione, carico e trasporto delle macerie a discarica e/o a stoccaggio per una superficie di 10 metri quadri (larghezza 1 m x 10 metri di lunghezza).  Rimozione cordonatura in pietra naturale, compresa la necessaria pavimentazione adiacente, lungo marciapiedi ed aiuole, compresi cernita e accatastamento nell'ambi- to del cantiere dei materiali da recuperare, movimentazione, carico e trasporto delle

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macerie a discarica e/o a stoccaggio, opere di protezione e segnaletica; eseguito in orario normale, per un totale di 14 m.  Disfacimento di pavimenti in masselli autobloccanti e del relativo letto di posa, per una superficie di 16,5 m3.  Demolizione di massetti e sottofondi in conglomerato cementizio per pavimentazioni esterne e marciapiedi, eseguito con l'ausilio di mezzi meccanici, compresa movimen- tazione, carico e trasporto delle macerie a discarica e/o a stoccaggio, per un totale di 16,5 m3.  Rimozione cordoni in conglomerato cementizio e del relativo rinfianco in calcestruz- zo, compresi movimentazione carico e trasporto delle macerie a discarica e/o a stoc- caggio; opere di protezione e segnaletica; eseguito in orario normale.  Scavo di sbancamento ed in sezione ristretta in terreno di qualsiasi natura eseguito OP con mezzo meccanico, per un totale di 24,63 metri3;  Compattazione del piano di posa della fondazione stradale, nel tratti in trincea, com- presi gli eventuali inumidimenti o essicamenti necessari nei tratti in trincea.  Getto di calcestruzzo per sottofondo su cui verranno posati gli scatolari con funzione di sottopasso faunistico; il getto dovrà essere realizzato con una pendenza tale da ga- rantire una differenza di quota tra i due ingressi, posti ai limiti della carreggiata, di circa 3 cm, al fine di allontanare l’acqua eventualmente presente nel sottopasso, per un totale di 8,5 metri3.  Posa degli elementi costituenti il sottopasso secondo quanto previsto dalla tavola tecnica.  Getto di calcestruzzo di riempimento dello scavo intorno agli elementi costituenti il sottopasso fino al raggiungimento del piano stradale e del piano del marciapiede, per un totale di 7,54 metri3.  Fornitura di autobloccanti per i marciapiedi, da utilizzare per eventuali sostituzione degli elementi originali, per un totale di 16,5 m2.  Ripristino copertura con autobloccanti per i marciapiedi, compresi lo scarico e la mo- vimentazione nell'ambito del cantiere, il letto di sabbia dello spessore soffice di 8 cm,

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gli adattamenti, la posa a disegno, la costipazione con piastra vibrante; eseguiti in orario normale, per un totale di 16,5 m2.  Ripristino del marciapiede lungo scavo TIM con reinterro dello scavo e successiva po- sa di autobloccanti, per un totale di 26,5 m2.  Ripristino dei cordoli in granito nel tratto in corrispondenza dei marciapiedi, delle aiuole, per un totale di 5 m.  Ripristino dei cordoli in pietra naturale in corrispondenza del arciapiede, delle aiuole e lungo il sottopasso nel tratto in corrispondenza delle aiuole, per un totale di 4 m.  Scarificazione per la demolizione di manti stradali in conglomerato bituminoso con fresatura a freddo, compresa pulizia con macchina scopatrice, movimentazione, cari- co e trasporto delle macerie a discarica e/o a stoccaggio. Per spessore sino a 6 cm, per un totale di 810 m2.  Strato di usura in conglomerato bituminoso costituito da inerti graniglie e pietrischi, Dmax 10,00 mm, impastati a caldo con legante sintetico chiaro, dosaggio 5%-6% su miscela; con percentuale dei vuoti in opera compreso tra il 3% e 6%. Compresa la pu- lizia della sede, l'applicazione di emulsione bituminosa ottenuta con il legante sinteti- co chiaro, onde evitare risalite di bitume in ragione di 0,60-0,80 kg/m², la stesa me- diante finitrice meccanica e la costipazione a mezzo di rulli di idoneo peso. Per un to- tale di 810 m2.  Segnaletica orizzontale, eseguita con prodotti permanenti di qualsiasi tipo forniti dall'impresa, rifrangenti, antisdrucciolevoli, nei colori previsti dal Regolamento d'at- tuazione del Codice della Strada, compreso ogni onere per attrezzature, pulizia delle zone di impianto, con garanzia di perfetta efficienza per anni tre, per un totale di 43,65 m2.  Posa di segnaletica informativa della presenza del sottopasso per i fruitore del mar- ciapiede, compreso la fornitura del palo in acciaio zincato diametro 60 mm, scavo in terra, realizzazione basamento in cemento, posa del palo, ripristino, fornitura del car- tello e messa in opera dello stesso, pulizia, per un totale di 2 pali e 1,44 m2 di cartello.

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 Ripristino della superficie della terra e della vegetazione nell’aiuola a lavori conclusi, compresi la fornitura del materiale vegetale (2 piante di rosa canina), lo cavo della buca, la messa a dimora, eventuale shelter e bacchetta di sostegno.

Nei costi sono inclusi 7 anni di manutenzione dell’impianto: Disostruzione della tubazione di scarico dei pozzetti mediante l'impiego di macchina disotturatrice, mediante iniezioni di ac- qua ad alta pressione.

Elenco delle fasi di rimozione recinzioni: - rimozione rete metallica - rimozione pali metallici - rimozione eventuali plinti in cemento - smaltimento in discarica - ripristino eventuali buche

Elenco delle fasi di realizzazione nuova recinzione: - tracciamento pali per posizionamento rete - buca per posizionamento palo - posizionamento palo - getto plinto in cemento - posizionamento rete metallica e relativo ancoraggio

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6 PROPRIETA’ DELLE AREE

Per quanto riguarda il piano particellare di esproprio tale procedura, esproprio, non viene attivata, in quanto terreni su cui si andrà a intervenire ricadono totalmente su proprietà del Comune di Varedo. Di seguito si riportano i mappali contermini interessati dall’intervento.

Misura ID Tipo Comune Foglio Mappale Proprietà intervento AZ10-SF1 SF Varedo 93 m 3 43,46 Comune di Varedo AZ10-SF2 SF Varedo 93 m 3 43, 46 Comune di Varedo AZ10-SP1 SP Varedo 49 m 11 63, 64, 65 Comune di Varedo AZ9-SO1 SO Varedo 26 m strada Comune di Varedo AZ9-SC3 SC Varedo 383 m 11, 20 53, 55, 83, 27 Comune di Varedo AZ9-SA5 SA Varedo 145 m 20 27 Comune di Varedo

Di seguito si riportano gli estratti dal Geoportale della Regione Lombardia con l’inquadramento degli interventi sui mappali interessati.

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AZ10-SF1 e AZ10-SF2

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AZ10-SP1, AZ9-SO1, AZ9-SC3

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AZ9-SA5

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7 ACCESSO ALL’AREA DI CANTIERE E VIABILITÀ INTERNA

L’area è accessibile da viabilità ordinaria e da viabilità campestre.

In particolare: AZ10-SF1 e AZ10-SF2 – accesso da via Merano, Varedo. AZ10-SP1 – accesso da viale Brianza, Varedo. AZ9-SO1 – viale Brianza, Varedo. AZ9-SC3 – accesso da viale Brianza, Varedo, quindi tramite strada campestre. AZ9-SA5 – accesso da viale Brianza, Varedo, quindi tramite strada campestre.

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8 PIANO DI MANUTENZIONE DELLE OPERE

Tutti gli interventi prevedono 7 anni di manutenzione per garantire la buona riuscita dell’opera. La manutenzione prevede: 1° anno: 2 sfalci della vegetazione infestante e 2 irrigazioni di soccorso 2° anno: 2 sfalci della vegetazione infestante e 1 irrigazione di soccorso 3° anno: 1 sfalcio della vegetazione infestante 4° anno: 1 sfalcio della vegetazione infestante 5° anno: 1 sfalcio della vegetazione infestante 6° anno: 1 sfalcio della vegetazione infestante 7° anno: 1 sfalcio della vegetazione infestante

Per il Piano di Manutenzione delle opere dettagliato si rimanda al documento in allegato.

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9 PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO

Nelle zone d’accesso al cantiere andrà posta apposita segnaletica che indichi il divieto d’accesso ai non addetti ai lavori. Il personale utilizzato per i lavori in progetto dovrà essere dotato d’indumenti antinfortuni- stici necessari secondo la vigente legislazione del settore. I macchinari utilizzati per le opere e i lavori di cui al progetto dovranno essere conformi alle vigenti norme di Legge. Il personale sprovvisto d’indumenti antinfortunistici ed i macchinari non rispondenti alle di- sposti della vigente legislazione del settore della sicurezza, saranno allontanati dall'area di cantiere e denunciati alle competenti autorità.

Ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i il Piano di sicurezza e di coordinamento viene allegato al presente documento.

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10 VINCOLISTICA

Le aree interessate dagli interventi non sono soggette a vincolo paesaggistico. L’unico vincolo previsto dal PTCP della Provincia di Monza e Brianza è quello del sistema del- la Rete Verde di Ricomposizione paesaggistica ma gli interventi oggetto del presente proget- to sono compatibili con il vincolo in essere. Da PGT del Comune di Varedo invece si evince che alcuni interventi ricadono in aree destina- te all’attività agricola strategica: la natura degli interventi (siepe paesaggistica e siepe di connessione) non danno luogo ad incongruenze in quanto rientranti in elementi del mosaico agricolo. La tipologia degli interventi non richiedono approfondimenti di tipo archeologico, geologico, ed inoltre la medesima area non è soggetta a vincolo idrogeologico.

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11 CRITERI AMBIENTALI MINIMI

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del pro- cesso di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. In Italia l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 e, successi- vamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.lgs 56/2017), che ne hanno reso obbligato- ria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti. Si fa riferimento alla normativa in tema, in particolare al CAM in vigore “Affidamento del servizio di gestione del verde pubblico, acquisto di ammendanti, piante ornamentali, impian- ti di irrigazione” (approvato con DM 13 dicembre 2013, in G.U. n. 13 del 17 gennaio 2014). I CAM sono ripresi nel progetto NEXUS Ultima Frontiera nelle seguenti fasi: Indicazioni specifiche per la stazione appaltante – “La stazione appaltante [ha elaborato] una lista delle più comuni specie vegetali adatte alle condizioni climatiche della regione ove si trovano i siti di impianto”; “riguardo alle caratteristiche delle piante utilizzate, se la stazio- ne appaltante ha come obiettivo quello di […] creare habitat idonei alla vita della fauna re- gionale/locale nella città, può specificare che una percentuale di piante debba essere nativa del luogo (il che non vuol dire coltivata localmente).” (paragrafo 3.2) Specifiche tecniche – “Materiale vegetale da mettere a dimora. Alberi, arbusti, cespugli, er- bacee da mettere a dimora devono - Essere adatti alle condizioni ambientali e di coltivazione del sito di impianto, ove per condizioni ambientali e di coltivazione si intendono le caratteristiche climatiche dei terre- ni[…] - Presentare caratteristiche qualitative tali da garantirne l’attecchimento (dimensioni e caratteristiche della zolla e dell’apparato epigeo, resistenza allo stress da trapianto, stabilità, ecc.) - Non presentare fitopatogeni che potrebbero inficiarne la sopravvivenza o renderne più difficoltosa la gestione post-trapianto

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- Appartenere a specie che non siano state oggetto, negli anni precedenti, di patologie endemiche importanti nel territorio del sito di impianto.” (paragrafo 4.2.2) “Taglio dell’erba. L’offerente deve prevedere l’utilizzo di tecniche ti taglio dell’erba a basso impatto ambientale in base alla localizzazione […] non asporto del materiale di risulta.” (pa- ragrafo 4.2.5) “Gestione residui organici. I residui organici (foglie secche, residui di potature, erba, etc..) prodotti nelle aree verdi devono essere compostati in loco o cippati in situ ed utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno.” (paragrafo 4.3.2) “Piante ed animali infestanti. Qualsiasi pianta o animale sospetto di essere invasivo deve es- sere immediatamente segnalato all’amministrazione affinché siano presi opportuni provve- dimenti appositamente concordati.” (paragrafo 4.3.3) Criteri premianti – “che consentono di selezionare prodotti/servizi con prestazioni ambien- tali migliori di quelle garantite dal rispetto dei soli criteri di base.” (capitolo 2)

Per quanto riguarda il progetto Nexus Ultima Frontiera nella presentazione dei tipologici è stata riportata la lista delle specie idonee, ulteriormente raffinata nella presentazione dei singoli interventi in base alle caratteristiche dei siti. In un’area di Varedo, lontana dal lotto, è stato segnalato un focolaio di colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora); nonostante la di- stanza sia tale da non rientrare in una zona cuscinetto di attenzione a tale malattia è stato deciso, per un criterio di prudenza, di escludere le specie suscettibili. Viene specificato nella descrizione degli interventi, negli approfondimenti tecnici e nel piano di manutenzione che le piante utilizzate per le siepi dovranno riportare una certificazione di provenienza che ne attesti l’appartenenza a specie autoctone e a nessun cultivar ornamentale, produttivo o da giardino. Inoltre vengono riportate le caratteristiche minime che dovranno avere le piante nel momento di messa a dimora in quanto ad età e dimensione. Ulteriore attenzione è stata posta alla scelta dei materiali di supporto alla pianta, ovvero nell’utilizzo di bacchette in bambù come sostegno e di shelter fotodegradabili, che – secondo il piano di manutenzione – al temine del quinto anno dall’impianto verranno rimossi.

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Riguardo l’intervento del sottopasso faunistico (AZ10-SO1) la normativa non richiama CAM specifici, quindi non vengono indicate specifiche tecniche se non l’attenzione all’allestimento di un cantiere con il minore impatto ambientale possibile.

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12 CRONOPROGRAMMA

2018 2019 2020-2025 Attività ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

Appalto

Piantagioni Realizzazione ed interventi opere accessori a verde Manutenzioni

Sottopasso

Collaudo e chiusura contabi-

lità

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ALLEGATI

ELENCO PREZZI COMPUTO METRICO E QUADRO ECONOMICO STIMA INCIDENZA SICUREZZA STIMA INCIDENZA MANODOPERA SCHEMA DI CONTRATTO CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ELABORATI GRAFICI

 Tavola 1 Inquadramento su CTR  Tavola 2 inquadramento su foto aerea  Tavola 3 A intervento AZ10-SF1 / AZ10-SF2  Tavola 3 B intervento AZ10-SF1 / AZ10-SF2 – accessibilità area di cantiere  Tavola 4 A intervento AZ10-SP1  Tavola 4 B intervento AZ10-SP1 – accessibilità area di cantiere  Tavola 5 A intervento AZ9-SO1 – rilievo e tracciamento  Tavola 5 B intervento AZ9-SO1 – accessibilità area di cantiere  Tavola 5 C intervento AZ9-SO1 – scavo e demolizioni  Tavola 5 D intervento AZ9-SO1 – nuove opere  Tavola 5 E intervento AZ9-SO1 – nuove opere, sezioni e dettagli  Tavola 5 F intervento AZ9-SO1 – opere accessiorie  Tavola 6 A intervento AZ9-SC3  Tavola 6 B intervento AZ9-SC3 – accessibilità area di cantiere  Tavola 7 A intervento AZ9-SA5  Tavola 7 B intervento AZ9-SA5 – accessibilità area di cantiere

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