ACCADE ALL’ESTERO
Franco Broccoli
La storia di Diane e Tom, bridge in Iraq, premi IBPA
azzoletti alla mano. Arriva una più pallida idea di cosa fosse il bridge, e Carol Robertson, responsabile per l’A- bellissima storia. Triste per il fi- ma rimase impressionato dal mio com- CBL dei servizi per i club, si sono atti- nale, ma dolce, delicata, specia- portamento, dal piccolo inganno che vate immediatamente. L’ACBL ha spe- le. Ce la facciamo raccontare dal- avevo messo in atto per fare in modo di dito tutta la normale dotazione (board, la protagonista, l’americana Dia- uscire insieme. Cominciammo a fre- score ecc.) più una serie di mani prepa- Fne Greble. quentarci e lui m’insegnò a giocare. In rate, con analisi, tratte da uno degli seguito ci sposammo e disse: “Sei e sa- ultimi simultanei. Il Colonnello Hel- rai la mia unica compagna. Non vorrei man, un dentista che si è soprannomi- mai avere un altro partner”. Non sono nato “il dottore del deserto”, è il diret- mai stata una gran giocatrice, ma lui tore del club. Altri due militari sono ha sempre giocato solo con me. Il sogno membri dell’ACBL mentre i rimanenti della sua vita era quello di diventare Li- sono amatori. L’ACBL ha comunque ga- fe Master, ma con me come compagna rantito anche a questi ultimi l’iscrizio- e per lo scarso tempo a disposizione ne gratuita per tutto il periodo in cui sta- destinato ai tornei a causa di figli, ma- ranno in Iraq. Il torneo del “Club Abu lattie ecc., ci sarebbe voluto molto tem- Ghraib” è ogni domenica pomeriggio. po per conquistare questo traguardo. Helman riferisce che nei dintorni si Due anni fa Tom è stato in terapia in- combatte ancora e che la prigione, a tensiva per sei mesi in attesa di un tra- volte, è oggetto di qualche attacco. Nel- pianto di cuore. Durante quel periodo la lettera di accompagnamento al mate- mi disse: “Non posso morire, non ho riale bridgistico, Jay Baum, direttore ancora realizzato il mio sogno”. In giu- operativo dell’ACBL, nel ringraziare i gno di quest’anno siamo andati a Sa- soldati per il loro servizio, ha scritto cramento per un torneo regionale e che l’ACBL è onorata di poter essere Tom ha guadagnato quei pochi punti utile e che spera nel bridge come gradi- che gli servivano per diventare Life Ma- to diversivo dalla impegnativa routine ster. Alcuni giorni dopo Tom è morto. giornaliera del campo. Dopo aver av- Aveva 55 anni. Recentemente mi è arri- viato le attività agonistiche e didatti- vato nella cassetta della posta il suo che, il Col. Helman ha messo nero su certificato di Life Master. bianco le sue impressioni generali. Ec- Diane e Tom Greble Era il compagno della mia anima, il cole: «Chi avrebbe mai pensato che, in mio miglior amico, il mio compagno di uno degli angoli più pericolosi al mon- «Ho incontrato mio marito, Tom Gre- bridge. Mi mancherà per sempre». do, sarebbe nato un circolo dell’ACBL? ble, in un pub. Avevo 18 anni e lui 20. Il 7 agosto 2005 il “Club Abu Ghraib” Era un bel ragazzo, simpatico, sempre ha aperto le sue porte per il primo tor- circondato da amici. M’incuriosiva e neo. perciò mi sono fatta avanti per scam- b «Il bridge ha rappresentato e rappre- biare due chiacchiere. Abbiamo parla- senta una fresca tregua dall’attività gior- to a lungo e lui mi ha confessato che si «Chiamo dall’Iraq, vorremmo aprire naliera e dai 60° esterni. La sala da gio- stava lasciando con la sua attuale ra- un circolo di bridge. Potete aiutarci?». co è alternativamente in clinica odon- gazza perché a lei non interessava af- Lorrie Henderson, impiegata dell’A- toiatrica oppure nella sala conferenze fatto il bridge, che invece per lui era CBL, non ha nascosto la sua sorpresa dell’ospedale, due ambienti che hanno piuttosto importante. Nonostante non nel ricevere questa telefonata. All’altro l’indubbio vantaggio di essere riparati avessi mai giocato, mi uscì spontanea- capo del filo c’era il Colonnello medico dall’onnipresente sabbia del deserto, fi- mente un: “Io adoro il bridge”. “Fanta- Gary Helman, Silver Life Master da ne come polvere, che copre tutto di mar- stico – mi rispose –. Allora venerdì an- Syosset (NY), che telefonava dall’ospe- rone chiaro. Questa polvere si fa strada diamo a fare un torneo”. Venerdì, po- dale da campo di Abu Ghraib, la prigio- a forza, entra negli occhi, nel naso, nel- chi giorni dopo. Feci il massimo possi- ne militare a 20 miglia ad Ovest di le orecchie, nei letti e addirittura nel ci- bile per apprendere qualcosa, conside- Baghdad. In quell’ospedale, dove Hel- bo. La si respira senza quasi soluzione rando che non sapevo la differenza tra man ed altri 14 militari curano prigio- di continuità. A peggiorare le cose, nel cuori e picche, e andammo a disputare nieri e soldati, volevano svolgere un’at- primo mese della mia permanenza, la un torneo locale. Come prevedibile, fi- tività bridgistica ufficiale con almeno base è stata attaccata tre volte con mis- nimmo ultimi. Chiaramente lui non ci un torneo settimanale, risultati, classi- sili e mortai e ci sono stati due tentati- mise molto a capire che non avevo la fiche e relativi punti. Lorrie Henderson vi di fuga. 30 to il comandante dell’ospedale, Col. Wil- liam Martin, un amatore che non gio- cava da anni, particolarmente eccitato dal suo primo torneo. Ancora ride del fatto che, in una mano, dopo aver aper- to di 2 forzante, sul 2 negativo del compagno è arrivato velocemente a 5 scordandosi che era una licita conven- zionale. Poco male, comandante, un er- rore non è poi così grave per il vincito- re. Eccovi una mano licitata e giocata dal Maggior Richard Toye che, prima di questa esperienza del deserto, aveva gio- cato a bridge solo qualche volta, con i genitori, all’età di 12 anni.