COPIA

CONSORZIO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI COMPRESI BEL BACINO IMBRIFERO MONTANO DEL FIUME BRENTA con sede in BORGO (Provincia di Trento)

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE N. 14

OGGETTO: LEGGE PROVINCIALE 23 MAGGIO 2007 , N. 11 ( GOVERNO DEL TERRITORIO FORESTALE E MONTANO, DEI CORSI D'ACQUA E DELLE AREE PROTETTE). APPROVAZIONE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA PER L'ATTIVAZIONE DELLA "RETE DI RISERVE FIUME BRENTA" NEL TERRITORIO DEI COMUNI DI , , , , , , , , , , , TENNA, E VIGNOLA-FALESINA.

L'anno DUEMILADICIOTTO, addì UNDICI del mese di SETTEMBRE , alle ore 17.50, presso la sede del Consorzio, a seguito di regolare convocazione effettuata a norma delle disposizioni vigenti, si è riunita l'Assemblea Generale.

Sono presenti i membri dell'Assemblea sotto indicati:

Scalet Sergio San Martino P Caumo Alessandro Ronchi Valsugana P Bonvecchio Michela Altopiano Della VigolanaAG Rinaldi Raimondo Samone P Zortea Cristian AI Battisti Stefano P Deanesi Emanuele Borgo Valsugana P Pecoraro Stefano P Egenter Nicola Calceranica Al Lago AI Trentin Vigilio AG Marchesoni Renzo Caldonazzo AI Pedrolli Enrico Tenna P Bertoldi Alessandro AI Campestrin Luigi Torcegno P Paterno Dino Castel Ivano P Carli Davide Vignola Falesina AI Boso Ivan P Rattin Albert AG Zortea Paolo Castelnuovo P Serafini Nicoletta Imer P Ceccato Ferdinando AI Zugliani Giampiero P Tezzele Marcello AI Sieff Susanna AI Morandelli Edi Grigno P Lenzi Enrico AI Andreatta Paolo Levico Terme P Nicolussi Golo Rudi AI Giongo Moreno Novaledo P Cavagna Alessandro Ospedaletto P Offer Demis Pergine Valsugana AG Nervo Lorenzo P Rozza Giovanni Roncegno AI

Assiste il Segretario Consorziale, dott.ssa MARIA COMITE.

Accertata la validità dell'adunanza, il Signor. SERGIO SCALET, nella sua qualità di Presidente, dichiara aperta la seduta. Il Presidente invita quindi a trattare l'argomento in Oggetto. Il Presidente relaziona:

La Legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11 e ss.mm.ii., recante norme inerenti il “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette”, sancisce, all’art 47, la facoltà che alcune specifiche aggregazioni di aree protette, qualora riconoscibili come sistemi territoriali locali di particolare valore naturale, scientifico, storico- culturale e paesaggistico, possano essere sottoposte a una gestione unitaria da parte dei comuni o delle comunità, con preminente riguardo a esigenze di valorizzazione e di riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali e delle loro risorse, nonché allo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione.

Tale facoltà, come specificato dall’art. 47, comma 2, della medesima legge, prende forma su iniziativa volontaria, attraverso uno specifico Accordo di programma fra i comuni interessati e la Provincia, finalizzato all’attivazione della Rete di riserve.

La valle del fiume Brenta copre un’area molto estesa e variegata, qualificata per la presenza di numerose aree protette, la cui peculiarità principale è la presenza di corsi d’acqua e contesti umidi di grande pregio naturalistico e paesaggistico.

All’interno del Progetto Europeo Life + T.E.N. ( Ecological Network) è stato proposto un percorso partecipato per la gestione integrata della Rete Natura 2000 in Trentino, conciliando le esigenze connesse alla tutela di specie e habitat con lo sviluppo socioeconomico della società e prevedendo una forte integrazione con il comparto agricolo e turistico.

Nell'ambito di questo progetto è stato condotto uno studio denominato “Inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività nell'Ambito Territoriale Omogeneo del fiume Brenta”, finalizzato alla ricognizione dei valori ambientali e naturalistici della valle e all'individuazione delle relative azioni di tutela attiva volte alla conservazione e valorizzazione di tale patrimonio.

I principali risultati ottenuti dall'azione C2 del progetto Life+T.E.N. denominato “Progetto Integrato per lo Sviluppo locale sostenibile, Turismo e agricoltura per la conservazione attiva della natura” per il territorio del Brenta sono contenuti nella "Carta dei Progetti" che riassume gli obiettivi e le azioni operative individuate.

Tali studi sono stati concertati attraverso un processo partecipativo con amministratori e portatori di interesse svoltosi nell'ATO del Brenta fra i mesi di settembre 2015 e marzo 2016. La fase di condivisione ha avuto un esito positivo riscontrabile nelle numerose proposte emerse e dall’elevato numero di cittadini e di associazioni coinvolte.

In particolare, tale studio ha messo in evidenza: • un inventario di possibili interventi di miglioramento dello stato dell’ambiente nell’ambito del fiume Brenta, anche legati allo sviluppo di un’economia locale basata sull'uso sostenibile delle risorse naturali e finalizzata a offrire servizi ecosistemici; • una diffusa sensibilità popolare e volontà di collaborazione allo sviluppo di iniziative di valorizzazione ambientale ai sensi delle più recenti politiche UE, attraverso un processo di consultazione e coinvolgimento di cittadini e associazioni di categoria; • un processo intensamente partecipato e condiviso che si intende ora integrare nel percorso di costituzione della Rete di Riserve del fiume Brenta, nella convinzione che la valorizzazione del contesto territoriale locale esteso ai comuni di tutta la Valsugana e del suo patrimonio naturale possa rappresentare una occasione di sviluppo e di lavoro per le nuove generazioni, considerato che la valorizzazione delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche e rurali, incluse le aree protette, può essere funzionale al miglioramento dell’attrattività del territorio, con particolare riferimento all’offerta turistica e nello specifico a un segmento di utenza sempre più attento allo sviluppo sostenibile: obiettivo coerente con la strategia TURNAT per lo sviluppo del turismo nelle aree protette del Trentino, recentemente definita dalla Provincia autonoma di Trento, la quale individua le eccellenze territoriali dove promuovere e adottare nuovi modelli di sviluppo turistico sostenibili e compatibili con l’ambiente.

Nel mese di giugno 2018 le comunità Alta Valsugana e Bersntol e Valsugana e Tesino, il BIM Brenta e i comuni di Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Castel Ivano, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Tenna e Vignola-Falesina hanno stipulato un protocollo d'intesa che, in coerenza con le finalità della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette” e in particolare l'art. 47 comma 4, indica gli obiettivi di carattere generale, gli impegni e i ruoli dei soggetti coinvolti, nonché l'ambito generale di riferimento e i tempi previsti per la sottoscrizione dell'accordo di programma e per l'adozione del piano di gestione.

A seguito della sottoscrizione del protocollo d’intesa anche i comuni di Ronchi Valsugana e Torcegno hanno manifestato la volontà di aderire alla istituenda rete di riserve nei termini previsti dal protocollo d’intesa stesso.

Con nota di data 13 luglio 2018 (prot. n. cvt_tn-13 lug. 2018-9636) la Comunità Valsugana e Tesino, individuata dagli enti aderenti al progetto quale ente capofila, ha espresso alla Provincia autonoma di Trento, Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette, la volontà di dare avvio a un percorso condiviso volto all'attivazione di una nuova Rete di riserve comprendente i relativi territori amministrativi volta alla gestione unitaria e coordinata delle aree protette presenti di seguito specificate: • ZPS/ZSC IT3120038 “Inghiaie”, di Levico Terme • ZPS/ZSC IT3120030 “Fontanazzo”, Comune di Grigno • ZSC IT3120091 “Alberè di Tenna”, Comune di Tenna • ZSC IT3120123 “Assizzi – Vignola”, comuni di Pergine Valsugana e Vignola Falesina • ZSC IT3120042 “Canneti di San Cristoforo”, Comune di Pergine Valsugana • ZSC IT3120039 “Canneto di Levico”, Comune di Levico Terme • ZSC IT3120134 “Grotta del Calgeron”, Comune di Grigno • ZSC IT3120139 “Grotta di Costalta”, Comune di Borgo Valsugana (fuori ATO ma entro i confini comunali) • ZSC IT3120085 “Il Laghetto”, Comune di Borgo Valsugana • ZSC IT3120041 “Lago Costa”, Comune di Pergine Valsugana • ZSC IT3120040 “Lago Pudro”, Comune di Pergine Valsugana • ZSC IT3120090 “Monte Calvo”, Comune di Pergine Valsugana • ZSC IT3120033 “Palude di Roncegno”, Comune di Roncegno Terme • ZSC IT3120043 “Pizè”, Comune di Tenna • ZSC IT3120029 “Sorgente Resenzuola”, Comune di Grigno • ZSC IT3120124 “Torcegno”, comuni di Torcegno, Ronchi Valsugana e Borgo Valsugana • ZSC IT3120125 “Zaccon”, Comuni di Roncegno Terme e Borgo Valsugana • Riserva locale “Barucchelli”, Comune di Levico Terme • Riserva locale “Busa della Torba”, Comune di Pergine Valsugana • Riserva locale “Cinque valli” A, B, C, Comune di Roncegno Terme (fuori ATO ma entro i confini comunali) • Riserva locale “Il Laghetto” A, B, Comune di Borgo Valsugana • Riserva locale “Laghetto di Restel”, Comune di Pergine Valsugana • Riserva locale “Lago Colo”, Comune di Ronchi Valsugana • Riserva locale “Mesole”, Comune di Castel Ivano • Riserva locale “Palù dei Perini”, Comune di Pergine Valsugana • Riserva locale “Palù Forte Verle”, Comune di Pergine Valsugana (fuori ATO ma entro i confini comunali) • Riserva locale “Palù Mas dei Roveri”, Comune di Tenna • Riserva locale “Paludei”, Comune di Altopiano della Vigolana (fuori ATO ma entro i confini comunali) • Riserva locale “Pozze”, Comune di Roncegno Terme (fuori ATO ma entro i confini comunali) • Riserva locale “Pozze” A, B, Comune di Levico Terme • Riserva locale “Saleri - Sette Sele”, Comune di Torcegno • Riserva locale “Saleti”, Comune di Castel Ivano • Riserva locale “Stazione di Roncogno”, Comune di Pergine Valsugana • Riserva locale “Varole”, comuni di Caldonazzo e Levico Terme.

Le finalità riconosciute a tale iniziativa si riconducono primariamente all’opportunità di poter attuare in forma diretta la tutela attiva del proprio territorio, perseguendo così la valorizzazione e la riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali, integrando questo obiettivo con lo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione.

In modo particolare, fra le varie proposizioni dello schema di accordo, appare significativo rilevare le seguenti: • la salvaguardia, il sostegno e la promozione delle tradizionali attività che fanno riferimento all’uso civico, alla selvicoltura, all’allevamento zootecnico, al pascolo, all’agricoltura di montagna, al taglio del fieno, alla raccolta del legnatico, alla caccia, alla pesca, alla raccolta dei funghi e dei frutti del bosco e all’apicoltura, nonché le attività ricreative, turistiche e sportive compatibili, come elementi costitutivi fondamentali per la presenza antropica nelle aree di montagna; • il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat dei siti Natura 2000 di cui alle direttive europee Uccelli (2009/147/CE) e Habitat (92/43/CEE), diffonderne la conoscenza e promuoverne il rispetto tra cittadini e ospiti con campagne di sensibilizzazione, attività didattiche mirate, e la costituzione di percorsi didattico-fruitivi, ove ciò non incida negativamente sull'esigenza primaria di conservazione; • la promozione della Rete in un'ottica di valorizzazione del turismo sostenibile inteso come “ qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette ” (Fonte: Carta Europea del Turismo Sostenibile); • la promozione della partecipazione di cittadini e portatori di interesse e la diffusione di tutte le informazioni e i dati relativi alla Rete in forma fruibile anche a non tecnici; • la qualificazione e la diversificazione dell'offerta turistica sostenibile riconoscendo il territorio come primo fattore di attrattiva.

Il soggetto responsabile della Rete di riserve “Fiume Brenta”, in qualità di Ente Capofila, ai sensi dell’articolo 47, comma 5 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11, è individuato nella Comunità Valsugana e Tesino. Esso è referente della Provincia autonoma di Trento e degli altri soggetti sottoscrittori dell’Accordo per quanto riguarda gli aspetti finanziari e per tutti gli adempimenti necessari al funzionamento della Rete.

Il piano di gestione verrà adottato entro un anno dalla data di sottoscrizione del presente Accordo, in una logica di gestione unitaria dei territori considerati e delle iniziative di sviluppo locale sostenibile connessa alla risorsa territoriale;

In fase di elaborazione del piano di gestione potrà essere valutata, con l'accordo unanime di tutte le parti, l'inclusione nella rete di riserve di ulteriori aree, a partire da quelle indicate nel progetto d'attuazione (documento tecnico) senza che questo modifichi la validità del presente accordo di programma.

Le ipotesi di spesa previste dall’Accordo di programma fanno riferimento a un primo triennio di vigenza dell’accordo. L’Accordo di Programma ha validità triennale dalla data di sottoscrizione, al termine della quale è possibile: • il rinnovo: l’Accordo viene rinnovato per periodi di tempo di tre anni – mantenendo invariato il territorio di riferimento e la governance della Rete di riserve – salvo recesso scritto da parte anche di uno solo dei sottoscrittori, da comunicarsi almeno sei mesi prima della data di scadenza. Ai fini del rinnovo, su proposta della Conferenza della Rete i soli soggetti finanziatori e la Giunta provinciale approvano e sottoscrivono entro quattro mesi successivi alla scadenza, un accordo accessorio all’accordo originario di modifica di alcuni articoli: premesse, durata, programma finanziario ed, eventualmente, altri articoli che necessitano di meri aggiornamenti. Tale accordo è corredato da un nuovo programma finanziario con relativo documento tecnico riguardante le azioni del nuovo triennio, compatibilmente con i relativi stanziamenti. • la proroga: la durata dell’Accordo viene prorogata per ulteriori periodi di tempo comunque inferiori ai tre anni, in presenza di giustificate motivazioni. Analogamente al punto precedente, ai fini della proroga, su proposta della Conferenza della Rete di riserve, i soli soggetti finanziatori che concorrono all’aggiornamento del programma finanziario e la Giunta provinciale, approvano e sottoscrivono un accordo accessorio all’accordo originario di modifica degli articoli relativi alla durata e al programma finanziario. Tale accordo può essere corredato da un nuovo programma finanziario che potrà prevedere risorse integrative riguardanti solamente le azioni necessarie (coordinamento ed educazione ambientale) e/o obbligatorie (monitoraggi e conservazione ai fini della gestione di Rete Natura 2000 nonché le azioni di sistema) e dovrà essere supportato da una Relazione tecnica illustrativa dello stato di attuazione delle azioni oggetto di proroga e da un documento tecnico delle azioni che necessitano di integrazione finanziaria. • approvare un nuovo accordo di programma, qualora aderiscano alla Rete di riserve nuovi soggetti firmatari o vengano modificati il territorio di riferimento o le modalità della governance.

Vista la nota del Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia autonoma di Trento n. prot. S175/2018/452836/17.11.2/RL/VF/57E2 del 03 agosto 2018, inviata alla Comunità Valsugana e Tesino in qualità di capofila dell’istituenda Rete di riserve “Fiume Brenta”, con la quale vengono comunicati i pareri positivi sugli atti relativi all’Accordo in oggetto da parte del Servizio Pianificazione e controllo strategico e del Dipartimento Affari finanziari della Provincia autonoma di Trento, rimanendo in attesa di ricevere da parte della Comunità Valsugana e Tesino la richiesta di approvazione dello schema di Accordo di Programma in Giunta provinciale, unitamente a copia delle deliberazioni di adozione di tutti i soggetti firmatari.

Visto il Programma finanziario per il triennio di validità dell’Accordo di programma, che prevede interventi per complessivi 946.500,00.- Euro, come di seguito finanziati: Provincia autonoma di Trento 270.400,00 Euro Comunità Valsugana e Tesino 75.000,02 Euro Comunità Alta Valsugana e Bersntol 75.000,00 Euro Consorzio BIM Brenta 90.000,00 Euro Comune di Altopiano della Vigolana 5.266,50 Euro Comune di Borgo Valsugana 9.135,21 Euro Comune di Calceranica al Lago 3.301,07 Euro Comune di Caldonazzo 5.432,45 Euro Comune di Castel Ivano 4.619,03 Euro Comune di Grigno 6.113,18 Euro Comune di Levico Terme 10.159,89 Euro Comune di Novaledo 3.594,75 Euro Comune di Pergine Valsugana 18.594,77 Euro Comune di Roncegno Terme 5.464,12 Euro Comune di Ronchi Valsugana 2.728,23 Euro Comune di Tenna 3.089,55 Euro Comune di Torcegno 2.818,23 Euro Comune di Vignola-Falesina 3.383,00 Euro PSR 352.400,00 Euro.

DATO ATTO che la Comunità Valsugana e Tesino, ente capofila, ha previsto nel bilancio pluriennale 2018/2020 apposito stanziamento pari a €. 946.500,00.= (annualità 2018) e che ogni ente aderente all'Accordo deve prevedere nelle proprie poste di bilancio di parte capitale la quota di compartecipazione al finanziamento negli importi come sopra specificati.

Evidenziato che la quota a carico del Consorzio BIM Brenta, a finanziamento degli interventi in conto capitale previsti nell’Accordo, pari a complessivi Euro 90.000,00, trova imputazione al capitolo 29688/583 del Bilancio di previsione 2018-2020 così come segue: - Euro 30.000,00 con riferimento all’esercizio 2018, - Euro 30.000,00 con riferimento all’esercizio 2019, - Euro 30.000,00 con riferimento all’esercizio 2020; dando atto che la spesa sarà esigibile entro il 31 dicembre di ciascuno degli anni sopra indicati;

Dato atto che sono consentite la correzione di errori materiali e le eventuali modifiche di carattere tecnico formale e non sostanziale che si rendessero necessarie in sede di sottoscrizione dello schema di accordo allegato.

Rilevato che, ai fini della sottoscrizione dell’Accordo di programma, risulta necessario autorizzare il Presidente pro tempore, o il suo sostituto in caso di impedimento, nel rispetto di quanto evidenziato nel precedente capoverso.

Ritenuto di dover dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 183, comma 4, del Codice degli Enti locali della Regione Autonoma Trentino Alto Adige approvato con L.R. 03 maggio n. 2 e ss.mm., al fine di dare immediato corso agli adempimenti conseguenti e consentire l’invio di tutta la documentazione al Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia autonoma di Trento, giusta nota prot. n. S175/2018/452836/17.11.2/RL/VF/57E2 del 03 agosto 2018.

Tutto ciò premesso e considerato,

L’ASSEMBLEA GENERALE

Udito il relatore; Visti gli atti in essa citati; Vista la Legge 959/1953 e successive modificazioni; Visto lo Statuto del Consorzio e il Regolamento per l’impiego e l’erogazione del sovracanone per quanto applicabile; Visto il Regolamento di Contabilità approvato con deliberazione dell’Assemblea Generale n. 15 del 26 settembre 2017; Visto il Piano degli Investimenti per il quinquennio 2016 – 2020, approvato con deliberazione dell’Assemblea Generale n. 6 di data 09 giugno 2016; Visto il Bilancio di Previsione 2018-2020 approvato con deliberazione dell'Assemblea Generale n. 22 del 18 dicembre 2017; Visto il Piano Esecutivo di Gestione dell’esercizio 2018-2020 approvato con deliberazione del Consiglio Direttivo n. 54 del 18 dicembre 2017; Vista la Legge Provinciale 23 maggio 2007, n. 11 e ss.mm., recante norme per il “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette”; Vista la Legge Provinciale 16.06.2006, n. 3 e ss.mm.ii. «Norme in materia dell’autonomia del Trentino»; Vista la legge provinciale 9 dicembre 2015 n. 18; Visto il D.Lgs. n. 118/2011 in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, modificato ed integrato dal D.Lgs. 126/2014; Visto il D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e ss.mm.; Visto il Codice degli enti locali della Regione autonoma Trentino – Alto Adige approvato con L.R. 03 maggio 2018 n. 2.; Visto il T.U. delle leggi regionali sull’ordinamento contabile e finanziario nei comuni della Regione autonoma Trentino – Alto Adige approvato con D.P.G.R. 28 maggio 1999, n. 4/L, modificato con D.P.Reg. 1 febbraio 2005, n. 4/L, e il relativo regolamento di attuazione emanato con D.P.G.R. 27 ottobre 1999, n. 8/L; Visti i pareri favorevoli espressi, ai sensi dell’art. 185 del C.E.L., sulla proposta di adozione della presente deliberazione: • dal Segretario, in ordine alla regolarità tecnica con attestazione della regolarità e correttezza dell'azione amministrativa; • dal Responsabile del Servizio Finanziario, in ordine alla regolarità contabile, con attestazione della copertura finanziaria di cui all'art. 153, comma 5, del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 (Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali); Con n. 17 voti favorevoli e n. 1 astensione (Boso) espressi per alzata di mano da n. 18 Consiglieri presenti e votanti;

D E L I B E R A

1) di approvare, per le motivazioni di cui sopra, lo schema di Accordo di Programma tra la Provincia autonoma di Trento, Comunità Valsugana e Tesino, Comunità Alta Valsugana e Bersntol, BIM Brenta e i Comuni di Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Castel Ivano, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Tenna, Torcegno e Vignola-Falesina per l’attivazione della Rete di riserve “Fiume Brenta”, secondo lo schema allegato “A” e i suoi documenti tecnici, allegati “B” e “C”, denominati rispettivamente “Programma finanziario” e “Documento tecnico”, che formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2) di consentire la correzione di errori materiali e le eventuali modifiche di carattere tecnico-formale e non sostanziale che si rendessero necessarie in sede di sottoscrizione dello schema di accordo di cui al precedente punto 1. del dispositivo; 3) di autorizzare il Presidente pro tempore, o il suo sostituto in caso di impedimento, alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma nel rispetto di quanto evidenziato nel precedente punto 2) del dispositivo della presente; 4) di impegnare a favore della Comunità Valsugana e Tesino, in qualità di ente capofila per la realizzazione degli interventi di parte capitale previsti dall’Accordo di Programma di cui al punto 1), la somma complessiva di € 90.000.00, così come previsto dal relativo Programma finanziario per il triennio di validità; 5) di imputare la spesa complessiva di € 90.000,00, derivante dall’adozione del presente provvedimento, al capitolo di spesa 29688/583 del Bilancio di Previsione 2018-2020, così come segue: - Euro 30.000,00 con riferimento all’esercizio 2018, - Euro 30.000,00 con riferimento all’esercizio 2019, - Euro 30.000,00 con riferimento all’esercizio 2020; dando atto che la spesa sarà esigibile entro il 31 dicembre di ciascuno degli anni sopra indicati; 6) di dichiarare, con n. 17 voti favorevoli e n. 1 astensione (Boso) espressi per alzata di mano da n. 18 Consiglieri presenti e votanti, la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 183, comma 4, del C.E.L. approvato con L.R. 3 maggio 2018 N. 2 , per le motivazioni in premessa esposte; 7) di dare evidenza che avverso la presente deliberazione sono ammessi: − opposizione all’Assemblea Generale, durante il periodo di pubblicazione, ai sensi dell’art. 183, comma 5, del C.E.L.; e alternativamente: a. ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199; b. ricorso giurisdizionale al T.R.G.A. di Trento entro 60 giorni, ai sensi dell’art. 29 del D.Lgs. 02.07.2010, n. 104.

Letto, approvato e sottoscritto.

IL PRESIDENTE F.to SERGIO SCALET

IL CONSIGLIERE DESIGNATO IL SEGRETARIO CONSORZIALE F.to PAOLO ANDREATTA F.to dott.ssa MARIA COMITE

Visto e registrato l’impegno di spesa:

Codice Esercizio Capitolo ArticoloAnno cap. Importo ______2018 29688 583 2018 30.000,00

______2019 29688 583 2019 30.000,00

______2020 29688 583 2020 30.000,00

Totale Impegni 90.000,00 IL RESPONSABILE SERVIZI FINANZIARI F.to dott. RUGGERO TRENTIN

Il presente verbale è stato pubblicato all'Albo del Consorzio il 12.09. 2018 per rimanervi per dieci giorni consecutivi.

IL SEGRETARIO CONSORZIALE F.to dott.ssa MARIA COMITE

La presente deliberazione è stata dichiarata immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 79 del T.U. delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.Reg. 01.02.2005 n. 3/L.

IL SEGRETARIO CONSORZIALE F.to dott.ssa MARIA COMITE Ai sensi dell’art. 79 del T.U. delle leggi regionali sull’ordinamento dei comuni, approvato con D.P.Reg. 01.02.2005, n. 3/L, la presente deliberazione è divenuta esecutiva il 11.09.2018, a seguito di pubblicazione all’albo comunale per dieci giorni consecutivi. Nel corso del periodo di pubblicazione non sono state presentate opposizioni.

Borgo Valsugana, IL SEGRETARIO CONSORZIALE F.to dott.ssa MARIA COMITE

Allegato A)

SCHEMA DI ACCORDO DI PROGRAMMA FINALIZZATO ALL’ATTIVAZIONE DELLA RETE DI RISERVE FIUME BRENTA (L.P. 23 maggio 2007, n. 11) SUI COMUNI DI ALTOPIANO DELLA VIGOLANA, BORGO VALSUGANA, CALCERANICA AL LAGO, CALDONAZZO, CASTEL IVANO, GRIGNO, LEVICO TERME, NOVALEDO, PERGINE VALSUGANA, RONCEGNO TERME, RONCHI VALSUGANA, TENNA, TORGEGNO, VIGNOLA-FALESINA

Premesso che:

- la valle del fiume Brenta copre un’area molto estesa e variegata, qualificata per la presenza di numerose aree protette, la cui peculiarità principale è la presenza di corsi d’acqua e contesti umidi di grande pregio naturalistico e paesaggistico; - nell'ambito del Progetto Europeo Life+ T.E.N. (Trentino Ecological Network) è stato proposto un percorso partecipato per la gestione integrata della Rete Natura 2000 in Trentino, conciliando le esigenze connesse alla tutela di specie e habitat con lo sviluppo socioeconomico della società e prevedendo una forte integrazione con il comparto agricolo e turistico; - nell'ambito di questo progetto è stato condotto uno studio denominato “Inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività nell'Ambito Territoriale Omogeneo del fiume Brenta”, finalizzato alla ricognizione dei valori ambientali e naturalistici della valle e all'individuazione delle relative azioni di tutela attiva volte alla conservazione e valorizzazione di tale patrimonio; - i principali risultati ottenuti dall'azione C2 del progetto Life+T.E.N. denominato “Progetto Integrato per lo Sviluppo locale sostenibile, Turismo e agricoltura per la conservazione attiva della natura” per il territorio del Brenta sono contenuti nella "Carta dei Progetti" che riassume gli obiettivi e le azioni operative individuate; - tali studi sono stati concertati attraverso un processo partecipativo con amministratori e portatori di interesse svoltosi nell'ATO del Brenta fra i mesi di settembre 2015 e marzo 2016. La fase di condivisione ha avuto un esito positivo riscontrabile nelle numerose proposte emerse e dall’elevato numero di cittadini e di associazioni coinvolte; - in particolare, tale studio ha messo in evidenza: a. un inventario di possibili interventi di miglioramento dello stato dell’ambiente nell’ambito del fiume Brenta, anche legati allo sviluppo di un’economia locale basata sull'uso sostenibile delle risorse naturali e finalizzata a offrire servizi ecosistemici;

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b. una diffusa sensibilità popolare e volontà di collaborazione allo sviluppo di iniziative di valorizzazione ambientale ai sensi delle più recenti politiche UE, attraverso un processo di consultazione e coinvolgimento di cittadini e associazioni di categoria; c. un processo intensamente partecipato e condiviso che si intende ora integrare nel percorso di costituzione della Rete di Riserve del fiume Brenta, nella convinzione che la valorizzazione del contesto territoriale locale esteso ai comuni di tutta la Valsugana e del suo patrimonio naturale possa rappresentare una occasione di sviluppo e di lavoro per le nuove generazioni, considerato che la valorizzazione delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche e rurali, incluse le aree protette, può essere funzionale al miglioramento dell’attrattività del territorio, con particolare riferimento all’offerta turistica e nello specifico a un segmento di utenza sempre più attento allo sviluppo sostenibile: obiettivo coerente con la strategia TURNAT per lo sviluppo del turismo nelle aree protette del Trentino, recentemente definita dalla Provincia autonoma di Trento, la quale individua le eccellenze territoriali dove promuovere e adottare nuovi modelli di sviluppo turistico sostenibili e compatibili con l’ambiente. - nel mese di giugno 2018 gli enti interessati hanno stipulato un protocollo d'intesa che, in coerenza con le finalità della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette” e in particolare l'art. 47 comma 4, indica gli obiettivi di carattere generale, gli impegni e i ruoli dei soggetti coinvolti, nonché l'ambito generale di riferimento e i tempi previsti per la sottoscrizione dell'accordo di programma e per l'adozione del piano di gestione.

Preso atto che:

a) La Legge Provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette” ed in particolare l’art. 47 contempla la possibilità di attivare, su base volontaria previa stipula di un apposito “Accordo di Programma” con la Provincia autonoma di Trento, una “Rete di Riserve” in virtù della quale i Comuni amministrativi territorialmente interessati divengono soggetti responsabili per la conservazione delle aree protette presenti sul proprio territorio e per la predisposizione del relativo Piano di Gestione. b) Sul territorio dei Comuni di Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Castel Ivano, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Tenna, Torcegno, Vignola-Falesina sono presenti le seguenti aree protette:

TIPO DENOMINAZIONE Z.S.C. Z.P.S. Riserva Inghiaie (Levico Terme) Fontanazzo (Grigno) Alberè di Tenna (Tenna) Assizzi - Vignola (Pergine Valsugana,

Vignola-Falesina) Canneti di San Cristoforo (Pergine Valsugana)

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Canneto di Levico (Levico Terme) Fontanazzo (Grigno) Grotta del Calgeron (Grigno) Grotta di Costalta* (Borgo Valsugana) Il Laghetto (Borgo Valsugana) Inghiaie (Levico Terme) Lago Costa (Pergine Valsugana) Lago Pudro (Pergine Valsugana) Monte Calvo (Pergine Valsugana) Palude di Roncegno (Roncegno Terme) Pizè (Pergine Valsugana) Sorgente Resenzuola (Grigno) Torcegno (Borgo Valsugana, Torcegno,

Ronchi Valsugana) Zaccon (Borgo Valsugana, Roncegno Terme) Barucchelli (Levico Terme) Busa della Torba (Pergine Valsugana) Cinque valli* A, B, C (Roncegno Terme) Il Laghetto A, B (Borgo Valsugana) Laghetto di Restel (Pergine Valsugana) Lago Colo (Ronchi Valsugana) Mesole (Castel Ivano) Pelù dei Perini (Pergine Valsugana) Palù Forte Verle* (Pergine Valsugana) Palù Mas dei Roveri (Tenna) Paludei* (Altopiano della Vigolana) Pozze* (Roncegno Terme) Pozze A, B (Levico Terme) Saleri - Sette Sele (Torcegno) Saleti (Castel Ivano) Stazione di Roncogno (Pergine Valsugana) Varole (Caldonazzo, Levico Terme) * Siti della Rete Natura 2000 o Riserve fuori ATO ma dentro i confini comunali

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le parti sottorappresentate: LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO IL COMUNE DI ALTOPIANO DELLA VIGOLANA IL COMUNE DI BORGO VALSUGANA IL COMUNE DI CALCERANICA AL LAGO IL COMUNE DI CALDONAZZO IL COMUNE DI CASTEL IVANO IL COMUNE DI GRIGNO IL COMUNE DI LEVICO TERME IL COMUNE DI NOVALEDO IL COMUNE DI PERGINE VALSUGANA IL COMUNE DI RONCEGNO TERME IL COMUNE DI RONCHI VALSUGANA IL COMUNE DI TENNA IL COMUNE DI TORCEGNO IL COMUNE DI VIGNOLA -FALESINA LA COMUNITÀ ALTA VALSUGANA E BERSNTOL LA COMUNITÀ VALSUGANA E TESINO IL CONSORZIO DEI COMUNI DEL B.I.M. BRENTA

convengono e sottoscrivono il Presente Accordo di Programma:

CAPO I – Obiettivi e Pianificazione

Art. 1. Obiettivi dell’Accordo di Programma

Il presente Accordo di Programma concerne la realizzazione di una gestione unitaria e coordinata delle aree protette presenti nei Comuni amministrativi di Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Castel Ivano, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Tenna, Torcegno, Vignola-Falesina, finalizzata alla conservazione attiva delle stesse, alla tutela e al miglioramento dello stato di conservazione delle emergenze ambientali che ne hanno giustificato l’istituzione e alla loro valorizzazione in chiave educativa e ricreativa. 1. In particolare, l’Accordo di programma è finalizzato all’ottenimento dei seguenti obiettivi generali: a. la salvaguardia, il sostegno e la promozione delle tradizionali attività che fanno riferimento all’uso civico, alla selvicoltura, all’allevamento zootecnico, al pascolo, all’agricoltura di montagna, al taglio del fieno, alla raccolta del legnatico, alla caccia, alla pesca, alla raccolta dei funghi e dei frutti del bosco e all’apicoltura, nonché le 4

attività ricreative, turistiche e sportive compatibili, come elementi costitutivi fondamentali per la presenza antropica nelle aree di montagna; b. il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat dei siti Natura 2000 di cui alle direttive europee Uccelli (2009/147/CE) e Habitat (92/43/CEE), diffonderne la conoscenza e promuoverne il rispetto tra cittadini e ospiti con campagne di sensibilizzazione, attività didattiche mirate, e la costituzione di percorsi didattico-fruitivi, ove ciò non incida negativamente sull'esigenza primaria di conservazione; c. la promozione della Rete in un'ottica di valorizzazione del turismo sostenibile inteso come “ qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette ” (Fonte: Carta Europea del Turismo Sostenibile); d. la promozione della partecipazione di cittadini e portatori di interesse e la diffusione di tutte le informazioni e i dati relativi alla Rete in forma fruibile anche a non tecnici; e. la qualificazione e la diversificazione dell'offerta turistica sostenibile riconoscendo il territorio come primo fattore di attrattiva. 2. Fatte salve eventuali decisioni assunte dalla Conferenza della Rete per sanare puntuali situazioni eccezionali, nel perseguire gli obiettivi di cui sopra non saranno introdotti ulteriori vincoli e divieti rispetto a quelli già stabiliti dalla normativa comunitaria, nazionale e provinciale per le specifiche tipologie di aree presenti nella Rete di Riserve, in materia di gestione del territorio e di svolgimento delle attività tradizionali. 3. Quanto sopra dettagliato sarà realizzato in accordo con quanto prescritto sia dalla legislazione provinciale e nazionale che dalle Direttive comunitarie.

Art. 2. Azioni per la durata di validità dell’Accordo

1. Sono state individuate le seguenti tipologie d’azioni da attuare nel periodo di validità dell’Accordo di programma della Rete di riserve, sulle quali è impostato il Programma finanziario e il relativo Documento tecnico: A Coordinamento e conduzione della Rete; B Studi, monitoraggi, piani; C Comunicazione, educazione, formazione; D Sviluppo locale sostenibile (azioni immateriali); E Azioni concrete per fruizione e valorizzazione; F Azioni concrete di conservazione e tutela attiva. 2. La Rete di riserve si impegna a partecipare attivamente ai progetti di sistema (inseriti nella voce A Coordinamento e conduzione della Rete) proposti dalla Provincia autonoma di Trento, al fine di promuovere uno sviluppo organico e coordinato del sistema delle Aree protette. In particolare, la Rete di riserve si impegna a dare attuazione agli indirizzi provinciali approvati dalla Provincia autonoma di Trento, condivisi nell’ambito del Coordinamento provinciale delle Aree protette e della Cabina di regia delle Aree protette in materia di: a) cartellonistica e manuale tipologico per la grafica coordinata;

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b) piani di monitoraggi di Natura 2000 elaborati in coerenza con le linee guida provinciali nell’ambito dell’azione A5 del progetto Life+TEN (approvate con determinazione del Dirigente del Servizio Sviluppo sostenibile e Aree protette n. 123 di data 20.12.2017); c) azioni di tutela e conservazione attiva di habitat e specie in coerenza con gli interventi individuati dall’inventario generale nell’ambito del progetto Life+TEN; d) Carta Europea del Turismo Sostenibile, condividendone i contenuti e le finalità. Tale processo dovrà in ogni caso svilupparsi in coerenza con la strategia provinciale di sviluppo del turismo sostenibile nelle aree protette - Turnat (da adeguare secondo la situazione della Rete); e) educazione ambientale, aderendo all’approccio metodologico e organizzativo che verrà definito nell’ambito del progetto “Biodiversità partecipata”; f) adesione al progetto per l'accesso ad una piattaforma online per la promozione e valorizzazione della rete sentieristica e dei connessi valori naturalistici per il sistema delle aree protette (Outdooractive). La Rete di riserve si impegna inoltre a valutare l’interesse per l’adesione ad altri progetti di sistema che dovessero emergere in sede di coordinamento provinciale delle Aree protette o di cabina di regia delle Aree protette, e a tal fine prevede risorse specifiche nel Programma finanziario. 3. Per l’elenco delle azioni, per la durata dell’Accordo e i relativi budget relativi si rimanda agli allegati che sono parte integrante e sostanziale del presente accordo: “Allegato B - Programma finanziario” e “Allegato C - Documento tecnico”.

Art. 3. Programma finanziario

1. Per la realizzazione delle azioni di cui all’Art. 2 e per il funzionamento ordinario della Rete, dettagliati nel Programma finanziario (Allegato B) e descritti nel Documento tecnico (Allegato C), è prevista l'attivazione di diversi canali di finanziamento. Le relative risorse sono gestite con gli strumenti di programmazione e di bilancio finanziario propri dell'Ente capofila e così ripartite a) risorse della Provincia autonoma di Trento ex art. 96 c. 4 e 4 bis della L.P. 23 maggio 2007, n. 11 pari ad euro 270.400,00, nel rispetto dei criteri stabiliti dalla deliberazione della Giunta provinciale prevista all’articolo 96 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11. Queste risorse verranno destinate per un minimo del 25% ad interventi concreti di conservazione attiva e con le quali verranno compartecipate per il 50% delle spese relative al coordinamento e conduzione. Le risorse residue dovranno essere destinate prevalentemente all’educazione ambientale/sensibilizzazione del pubblico in materia di biodiversità e alla ricerca scientifica/monitoraggi b) cofinanziamento da parte del Consorzio B.I.M. Brenta pari ad euro 90.000,00; c) cofinanziamento da parte della Comunità Valsugana e Tesino pari a euro 75.000,00; d) cofinanziamento da parte della Comunità Alta Valsugana e Berstol pari a euro 75.000,00 ; e) ricorso al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 per la realizzazione delle Operazioni 4.4.3, 7.1.1, 7.5.1, 7.6.1, 8.5.1 e 16.5.1 quantificabili, sotto il profilo finanziario, con una previsione pari ad euro 352.400,00; tali previsioni finanziarie sono del tutto indicative e saranno stanziate soltanto nel momento in cui sarà confermata la richiesta e conseguente concessione del contributo. Anche gli importi saranno definiti esattamente nell’ambito della progettazione degli interventi con il contributo dell’azione; f) fondi stanziati dai Comuni nei rispettivi bilanci per un importo totale di euro 83.700,00 come di seguito ripartiti: - Comune di Altopiano della Vigolana, euro 5.266,50; 6

- Comune di Borgo Valsugana, euro 9.135,21; - Comune di Calceranica al Lago, euro 3.301,07; - Comune di Caldonazzo, euro 5.432,45; - Comune di Castel Ivano, euro 4.619,03; - Comune di Grigno, euro 6.113,18; - Comune di Levico Terme, euro 10.159,89; - Comune di Novaledo, euro 3.594,75; - Comune di Pergine Valsugana, euro 18.594,77; - Comune di Roncegno Terme, euro 5.464,12; - Comune di Ronchi Valsugana, euro 2.728,23; - Comune di Tenna, euro 3.089,55; - Comune di Torcegno, euro 2.818,23; - Comune di Vignola-Falesina, euro 3.383,00; le quote di cui sopra, comprendono anche le quote di cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, ove queste siano necessarie per raggiungere il 100% della spesa; 2. Al presente Accordo viene allegato il “Documento tecnico” (sub allegato C), che ne costituisce parte integrante e sostanziale. Il Documento tecnico descrive la realtà del territorio della Rete di riserve, gli obiettivi e le azioni da intraprendere coerentemente con i documenti programmatici e le linee di indirizzo elaborate nell’ambito del Progetto LIFE TEN 2. 3. Per quanto riguarda le risorse ex art. 96 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11, in sede di elaborazione del programma d'azione le spese discrezionali verranno contenute nel limite massimo del 10% della spesa complessiva a carico del bilancio provinciale in coerenza con quanto stabilito dalla deliberazione della Giunta provinciale prevista all’articolo 96 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11. 4. Saranno ammesse sponsorizzazioni esterne di Aziende o Attività anche private con riferimento a finanziamento di specifici progetti, qualora tale contributo venga positivamente valutato dalla Conferenza della Rete, ad esclusione di azioni cofinanziate con i fondi europei.

Art. 4 Linee di indirizzo per il piano di gestione

1. Il piano di gestione della Rete di riserve assume come contenuti sostanziali le strategie attuative e le azioni contenute nel Documento tecnico di cui all'art. 3, allegato C del presente Accordo, per ampliarne e svilupparne i contenuti specifici, con particolare attenzione alle misure di conservazione dei siti Natura 2000 inclusi nella rete. 2. Il piano di gestione verrà adottato entro un anno dalla data di sottoscrizione del presente Accordo, in una logica di gestione unitaria dei territori considerati e delle iniziative di sviluppo locale sostenibile connesse alla risorsa territoriale. 3. In fase di elaborazione del piano di gestione potrà essere valutata, con l'accordo unanime di tutte le parti, l'inclusione nella rete di riserve di ulteriori aree, a partire da quelle indicate nel Documento tecnico senza che questo modifichi la validità del presente accordo di programma. 4. L'elaborazione del piano di gestione della rete di riserve prevederà forme di partecipazione da parte dei diversi attori locali dando concreta attuazione alle strutture organizzative previste al Capo II del presente accordo, nella prospettiva di stimolarne il ruolo attivo nella fase di attuazione delle diverse azioni e di perseguire una reale sostenibilità del piano.

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5. Il piano di gestione della rete di riserve verrà elaborato ai sensi del “Regolamento concernente le procedure per l’individuazione delle Zone speciali di conservazione e delle Zone di protezione speciale, per l’adozione e l’approvazione delle relative misure di conservazione e dei piani di gestione delle aree protette provinciali, nonché la composizione, le funzioni e il funzionamento della cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai e le disposizioni per la valutazione di incidenza (articoli 37, 38, 39, 45, 47 e 51 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11)” con D.P.P. 3 novembre 2008, n. 50-157/Leg. e sulla base delle linee guida elaborate nell’ambito del progetto LIFE TEN, azione A4. 6. Il dettaglio delle linee di indirizzo per il Piano di gestione è contenuto nel Documento tecnico allegato al presente documento. 7. Il piano di gestione incorpora, per aspetti di conservazione, il progetto “C2: inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività ecologica” prodotto da Life+ T.E.N. (Trentino Ecological Network), cofinanziato dall’Unione Europea ed approvato dalle Amministrazioni comunali.

CAPO II – Organizzazione e gestione della Rete

Art. 5 Ente Capofila - Ente responsabile della Rete e sue funzioni.

1. Il soggetto responsabile della “Rete di riserve Fiume Brenta”, in qualità di Ente Capofila, ai sensi dell’articolo 47, comma 5 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11, è individuato nella Comunità Valsugana e Tesino. 2. Esso è referente della Provincia autonoma di Trento e degli altri soggetti sottoscrittori del presente Accordo per quanto riguarda gli aspetti finanziari e per tutti gli adempimenti necessari al funzionamento della Rete, da assumere da parte degli organi competenti secondo il proprio ordinamento, ed in particolare cura: a) l’esecuzione degli indirizzi, delle disposizioni e delle decisioni impartite dalla Conferenza della Rete e dal suo Presidente in collaborazione con il Coordinatore; b) la gestione amministrativa con la predisposizione e l’assunzione di tutti i provvedimenti formali ed adempimenti necessari al funzionamento della Rete, c) gli aspetti finanziari e la gestione contabile ed in particolare colloca nel proprio bilancio gli stanziamenti necessari sulla base del Programma finanziario approvato dalla Conferenza della Rete e provvede ad imputare le spese ed a introitare le entrate, ad effettuare le variazioni di bilancio necessarie, a predisporre i rendiconti necessari per l’introito dei vari finanziamenti ed i riparti con gli Enti firmatari sulla base dei criteri stabiliti dalla Conferenza della Rete. 3. Per la gestione della Rete, l’Ente capofila potrà: a) avvalersi delle attrezzature, del personale e dei servizi messi a disposizione anche dagli altri Enti sottoscrittori dell’Accordo, previa decisione della Conferenza della Rete; b) affidare a uno o più Enti firmatari integralmente o parzialmente, anche mediante delega, l’esercizio della propria competenza in particolare in materia di interventi ricadenti nell’ambito dei rispettivi territori di cui sarà responsabile attuatore. L’atto di affidamento delle competenze, che deve essere accettato dall’Ente destinatario, ne determina le modalità

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di esercizio e i rapporti tra le amministrazioni. L’Ente capofila assicura all’Ente delegato la disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle competenze delegate; c) procedere alla sottoscrizione di apposite convenzioni con altri soggetti pubblici o privati, al fine di avvalersi del supporto delle loro strutture tecniche.

4. L'Ente capofila provvederà a richiedere il finanziamento agli Enti firmatari dell’Accordo come segue: a) alla Provincia autonoma di Trento secondo quanto previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale prevista all’articolo 96 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11; b) ai Comuni, alle Comunità di Valle e ai BIM secondo le modalità concordate nell’ambito della Conferenza della Rete.

5. Gli Enti sottoscrittori dell’Accordo di programma si impegnano a collaborare attivamente alla manutenzione e alla gestione degli interventi effettuati dalla Rete di riserve sui rispettivi territori di competenza. La Rete di riserve deve prevedere risorse specifiche per la manutenzione e la gestione nel Programma finanziario.

Art. 6 Strutture organizzative della Rete

1. La “Rete di riserve Fiume Brenta” è organizzata nelle seguenti strutture: a) la Conferenza della Rete; b) il Presidente della Rete; c) il Forum Territoriale;

2. Per il funzionamento e la gestione della propria struttura organizzativa la Rete di riserve si avvale di un Coordinatore o di uno staff di coordinamento.

Art. 7 La Conferenza della Rete

1. La Conferenza della Rete è composta da: a) il Sindaco di ciascun Comune aderente alla Rete di riserve o un suo delegato nella figura di un Assessore le cui deleghe siano pertinenti alla gestione dell’ambiente, dell’agricoltura e/o alla conservazione della natura; b) i Presidenti delle Comunità di valle o un loro delegato nella figura di un Assessore le cui deleghe siano pertinenti alla gestione dell’ambiente, dell’agricoltura e/o alla conservazione della natura delle rispettive Comunità; c) il Presidente del Consorzio B.I.M. Brenta o suo delegato; d) il Dirigente del Servizio Sviluppo sostenibile e Aree protette della Provincia autonoma di Trento o suo delegato, con il compito specifico di assicurare un coordinamento della Rete con il sistema delle aree protette provinciali e di verificare che le questioni della Rete sia coerente con le finalità di conservazione della natura con particolare riferimento alle zone di Rete Natura 2000.

2. La Conferenza della Rete svolge le seguenti funzioni:

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a) elegge al proprio interno il Vicepresidente il quale, oltre a svolgere i compiti che gli vengono delegati dal Presidente, lo sostituisce in caso di assenza o impedimento; b) coordina l’organizzazione, il personale e la gestione finanziaria; c) approva la proposta del Piano di gestione da avviare all’iter di adozione, come previsto dal Regolamento disciplinato dall’art. 11 del D.P.P. 3 novembre 2008, n. 50-157/Leg. e ss.mm.; d) verifica lo stato di attuazione del Piano di gestione; e) approva la relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete e stabilisce il programma annuale delle azioni in coerenza con il Documento tecnico. f) approva la composizione del Gruppo di lavoro della Rete; g) assume indirizzi specifici in merito al coordinamento delle progettualità ricadenti sul territorio della Rete, sulla base del parere non vincolante, istruito dal Gruppo di lavoro della Rete; h) propone la nomina o la revoca del Coordinatore e/o staff di Coordinamento della Rete determinandone compiti e compensi e decide in ordine a deleghe di particolari funzioni al medesimo; i) interviene nel procedimento di rinnovo o proroga o modifica dell’Accordo di Programma e nel relativo procedimento di aggiornamento del Programma finanziario, nonché nelle variazioni al Programma finanziario; j) stabilisce la composizione, la durata e l’attività del Forum territoriale di cui al successivo Art. 9.

3. Le funzioni di Segretario della Conferenza della Rete sono svolte dal Coordinatore della Rete di cui al successivo Art. 11.

4. La Conferenza della Rete è convocata almeno due volte l'anno dal Presidente e ogni qualvolta questi lo ritenga opportuno o su richiesta della maggioranza dei componenti.

5. Per la validità delle sedute della Conferenza della Rete è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti. Alle sedute della Conferenza della Rete potrà partecipare senza diritto di voto, a discrezione del Presidente o della maggioranza dei membri, uno o più rappresentanti scientifici e/o esperti del Gruppo di lavoro, ovvero membri del Forum territoriale. Inoltre, è prevista la partecipazione facoltativa senza diritto di voto, di un rappresentante dell'Ente capofila cui fa capo l'adozione di atti e provvedimenti, indipendentemente dalla rilevanza finanziaria degli stessi, o di tecnici esterni incaricati, per l'attuazione delle decisioni della Conferenza della Rete. Alla Conferenza potranno partecipare anche altri Amministratori degli Enti aderenti alla Rete, senza diritto di voto.

6. La Conferenza decide a maggioranza dei presenti ad eccezione dei seguenti casi, nei quali decide a maggioranza degli aventi diritto: a) per l’approvazione di punti inerenti al Piano di gestione; b) per l’approvazione delle proposte di modifica, di rinnovo o di proroga del presente Accordo di Programma; c) per l’approvazione dei punti fuori ordine del giorno. L’assenso può essere espresso anche in forma scritta dal componente della Conferenza

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impossibilitato a partecipare alla seduta mediante scambio di corrispondenza. In caso di parità prevale il voto del Presidente.

7. Non sono previsti rimborsi ai membri della Conferenza della Rete.

8. Le decisioni assunte dalla Conferenza della Rete, sulla base di quanto disposto dal precedente comma 6, saranno attuate dall’Ente capofila.

Art. 8 Presidente della Rete

1. Il rappresentante dell’Ente Capofila ricopre l’incarico di Presidente della Rete e di Presidente della Conferenza della Rete di cui all’articolo 7 o un suo delegato nella figura di un Assessore le cui deleghe siano pertinenti alla gestione dell’ambiente, dell’agricoltura e/o alla conservazione della natura 2. Il Presidente rimane in carica per la durata dell’Accordo di Programma e può essere riconfermato alla scadenza del mandato. 3. Il Presidente svolge le seguenti funzioni: a) convoca e presiede la Conferenza della Rete, predisponendone l'ordine del giorno; b) convoca e presiede il Forum territoriale di cui all’Art. 9 e il Gruppo di lavoro di cui all’Art. 10, predisponendone l'ordine del giorno; c) è portavoce della Rete nelle sedi istituzionali e pubbliche e la promuove a tutti i livelli; d) sovrintende all'andamento generale della Rete; e) presenta alla Conferenza della Rete la relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete e sull’attività svolta, predisposta dal Gruppo di lavoro; f) demanda al Coordinatore il coordinamento e la direzione delle attività della Rete; g) fa parte del Coordinamento provinciale delle Aree protette; h) garantisce la trasparenza delle decisioni e delle informazioni tra le strutture organizzative e di gestione della Rete. i) presenta alla Conferenza le proposte elaborate dal Gruppo di lavoro della Rete e dal Forum territoriale qualora queste si discostino dagli indirizzi approvati; j) presenta al Gruppo di lavoro della Rete e al Forum territoriale, le proposte della Conferenza. k) non sono previsti rimborsi e/o compensi al Presidente della Conferenza della Rete.

Art. 9 Forum territoriale

1. Al fine di condividere nel modo più ampio il progetto della Rete e realizzarlo con la massima partecipazione possibile viene istituito il Forum territoriale con lo scopo di sensibilizzare e coinvolgere la popolazione e i vari portatori di interesse delle realtà economiche, sociali e ambientali. Il Forum territoriale collabora con la Conferenza della Rete per assicurare la più ampia partecipazione dei cittadini alla “Rete di riserve Fiume Brenta” e può essere consultato dalla medesima per esprimere parere su tutti gli aspetti che riguardano la Rete. 11

2. Il Forum non prevede una selezione dei partecipanti sulla base di criteri di rappresentatività, bensì promuove una partecipazione inclusiva volta alla valorizzazione delle idee e alla ricerca di soluzioni condivise anche tra i diversi interessi: la sintesi e la validazione finale delle proposte elaborate resta in capo alla Conferenza della Rete che si avvale del Gruppo di lavoro tecnico per le necessarie verifiche di fattibilità tecnica e amministrativa. La Conferenza della Rete si impegna a presentare al Forum le proprie decisioni. Al Forum territoriale partecipano, su invito della Conferenza della Rete, le associazioni territoriali portatrici di interessi nel campo della conservazione della natura, gestione delle risorse naturali, agricoltura, caccia, pesca, legno, acqua, usi civici, turismo ed altre di significativa attinenza ai fattori che caratterizzano la Rete.

3. Il Forum lavora con i tempi e le modalità più opportune nelle diverse fasi di approfondimento, di attuazione e gestione della Rete. Viene convocato dal Presidente della Rete, che lo presiede, almeno una volta all’anno.

4. Le funzioni di Segretario del Forum territoriale sono svolte dal Coordinatore della Rete. 5. Le riunioni del Forum territoriale sono pubbliche.

Art. 10 Gruppo di lavoro

1. La Rete di riserve si avvale anche della consulenza di un Gruppo di esperti che possono essere interpellati singolarmente o congiuntamente a seconda delle tematiche oggetto di approfondimento. Il Gruppo di lavoro della Rete è composto da tecnici ed esperti indicati da: - Servizi provinciali interessati per materia: agricoltura, foreste, conservazione della natura, bacini montani; - APT e/o Consorzi turistici; - Associazioni locali interessate per materia: agricoltura, zootecnia, caccia, pesca e tutela dell’ambiente.

2. Il Gruppo di lavoro affianca il coordinamento della Rete, e fornisce consulenza tecnica su richiesta della Rete. I tecnici ed esperti sono invitati a partecipare al Gruppo di lavoro in base ai temi trattati ed ogni qual volta la Rete lo ritenga necessario.

3. Gli esperti del Gruppo di lavoro sono interpellati per fornire consulenza in fase di: • elaborazione e all’attuazione del Piano di gestione e/o dell’Accordo di Programma in coerenza con gli indirizzi della Conferenza, con particolare attenzione alle aree protette e agli habitat sensibili alla vita di specie vulnerabili o rare. • collabora al fine di assicurare un corretto coordinamento degli studi e della divulgazione dei risultati raggiunti; • elaborare ed approfondire proposte e modalità operative per l’attuazione delle azioni in coerenza con gli indirizzi della Conferenza ed eventuali proposte di azioni non incluse nell’Accordo di programma da presentare alla Conferenza; • contribuisce al coordinamento delle progettualità ricadenti nel territorio della Rete;

4. Ai membri del Gruppo di Lavoro non spetta alcun compenso per l’attività svolta.

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Art. 11 Coordinamento della Rete

1. La gestione della Rete oggetto del presente Accordo di programma è assicurata dal Coordinamento della Rete, formato dal Coordinatore e da altre eventuali figure utili a completare il quadro delle competenze ritenute necessarie per un efficace funzionamento della Rete. In particolare, per la gestione amministrativa e contabile il Coordinamento della Rete potrà avvalersi, in accordo con la Conferenza della Rete, di altre professionalità, preferibilmente interne agli Enti aderenti all’accordo, rimanendo comunque nell'ambito del budget previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale prevista all’articolo 96 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11.

2. Il Coordinatore è il responsabile del funzionamento della Rete di fronte alla Conferenza della Rete ed a lui sono assegnati direttamente i seguenti compiti: a) svolge le funzioni di Segretario della Conferenza della Rete, del Forum territoriale e del Comitato tecnico; b) cura l'esecuzione delle disposizioni a lui impartite dal Presidente e le decisioni della Conferenza della Rete; c) sovrintende all'attività della Rete, ivi compresa quella demandata a terzi e ne riferisce al Presidente e alla Conferenza della Rete verso i quali ne è responsabile; d) svolge le funzioni di networker e animatore della Rete, e attiva le competenze di supporto specialistico necessarie; e) elabora la relazione annuale sullo stato di attuazione della Rete; f) partecipa ai lavori del Coordinamento provinciale delle aree protette del Trentino. g) esercita ogni altro compito inerente alla gestione della Rete che gli sia attribuito dalla Conferenza della Rete e che non sia riservato a un’altra struttura organizzativa.

3. Le nomine del Coordinatore e delle altre figure appartenenti allo staff sono proposte dalla Conferenza della Rete e sono individuate di preferenza all’interno delle pubbliche amministrazioni aderenti all’Accordo. Nell’impossibilità di percorrere detta prioritaria ipotesi, gli stessi potranno anche essere individuati come professionisti esterni alla Pubblica Amministrazione tramite la stipula di un contratto di tipo privatistico, entro i limiti del budget previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale prevista all’articolo 96 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11.

4. Attraverso la sottoscrizione di apposita convenzione la Rete può altresì avvalersi di altri Enti pubblici o privati, anche non sottoscrittori del presente Accordo, ma dotati delle adeguate professionalità per lo svolgimento delle funzioni di Coordinatore della Rete, rimanendo comunque nei limiti del budget previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale prevista all’articolo 96 della legge provinciale 23 maggio 2007, n. 11.

5. Le altre figure di coordinamento si occupano degli aspetti amministrativi e burocratici della comunicazione, della promozione dell’attività e del confronto territoriale.

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CAPO III – Norme finali

Art. 12 Durata, modalità di rinnovo e proroga dell’Accordo di Programma

1. Il presente Accordo di Programma ha durata triennale dalla data di sottoscrizione ed alla scadenza è possibile: a) il rinnovo: l’Accordo viene rinnovato per periodi di tempo di tre anni - mantenendo invariato il territorio di riferimento e la governance della Rete di riserve – salvo recesso scritto da parte anche di uno solo dei sottoscrittori, da comunicarsi almeno sei mesi prima della data di scadenza. Ai fini del rinnovo, su proposta della Conferenza della Rete i soli soggetti finanziatori e la Giunta provinciale approvano e sottoscrivono entro quattro mesi successivi alla scadenza, un accordo accessorio all’accordo originario di modifica di alcuni articoli: premesse, durata, programma finanziario ed, eventualmente, altri articoli che necessitano di meri aggiornamenti. Tale accordo è corredato da un nuovo programma finanziario con relativo documento tecnico riguardante le azioni del nuovo triennio, compatibilmente con i relativi stanziamenti. b) la proroga: la durata dell’Accordo viene prorogata per ulteriori periodi di tempo comunque inferiori ai tre anni, in presenza di giustificate motivazioni. Analogamente al punto a), ai fini della proroga, su proposta della Conferenza della Rete di riserve, i soli soggetti finanziatori che concorrono all’aggiornamento del programma finanziario e la Giunta provinciale, approvano e sottoscrivono un accordo accessorio all’accordo originario di modifica degli articoli relativi alla durata e al programma finanziario. Tale accordo può essere corredato da un nuovo programma finanziario che potrà prevedere risorse integrative riguardanti solamente le azioni necessarie (coordinamento ed educazione ambientale) e/o obbligatorie (monitoraggi e conservazione ai fini della gestione di Rete Natura 2000 nonché le azioni di sistema) e dovrà essere supportato da una Relazione tecnica illustrativa dello stato di attuazione delle azioni oggetto di proroga e da un documento tecnico delle azioni che necessitano di integrazione finanziaria. c) approvare un nuovo accordo di programma, qualora aderiscano alla Rete di riserve nuovi soggetti firmatari o vengano modificati il territorio di riferimento o le modalità della governance.

2. I soggetti firmatari si impegnano a fare parte della Rete di riserve nel periodo di durata dell’Accordo e a favorire l’entrata di nuovi Comuni limitrofi.

Art. 13 Modifica dell’Accordo di Programma e Variazioni al Programma finanziario

1. Durante la vita dell’accordo è possibile modificare il presente Accordo di Programma solo a seguito della comune ed esplicita volontà di tutti soggetti firmatari dello stesso.

2. Si intendono variazioni al Programma finanziario tutte le modifiche apportate alle tipologie e/o attività/opere approvate in sede di Accordo di Programma, tenuto conto che le stesse non

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potranno diminuire l’importo destinato alla tipologia F “Azioni concrete di conservazione e tutela attiva”, al netto degli importi relativi al PSR per i quali le previsioni di spesa sono del tutto indicative. Anche gli importi saranno definiti esattamente nell’ambito della progettazione degli interventi.

3. Fermo restando lo stanziamento complessivo (al netto della quota PSR 2014-2020), sono ammesse le seguenti variazioni: a) variazioni compensative tra le singole azioni della medesima tipologia fino al 20% dell’importo della tipologia interessata; b) variazioni compensative tra le azioni appartenenti a tipologie diverse complessivamente fino al 10% della somma degli importi delle tipologie interessate; c) le suddette variazioni non dovranno superare il 5% del Programma finanziario complessivo al netto del Programma di Sviluppo Rurale; d) le suddette percentuali di variazioni possono essere raggiunte cumulativamente nell’arco dell’intera durata dell’Accordo; e) le suddette variazioni sono comunicate dal Presidente della Rete a tutti gli enti finanziatori delle attività/opere interessate dalla modifica; f) qualora non siano rispettate le condizioni indicate alle precedenti lettere di cui al punto 3 le variazioni compensative o le variazioni che comportino l’introduzione di nuove azioni o modifiche delle stesse, sono approvate dalla Conferenza della Rete con il necessario assenso del Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette qualora la Pat risulti tra i finanziatori delle attività/opere modificate. Laddove le variazioni di cui sopra, interessino azioni cofinanziate con risorse provinciali, queste dovranno rispettare altresì i criteri della Deliberazione della Giunta provinciale n. 1603/2014.

4. In caso di risorse aggiuntive, siano esse destinate a nuove attività/opere o ad integrazioni di attività/opere già programmate, la modifica del Programma finanziario viene approvata dalla Conferenza, dall’Ente finanziatore e dall’Ente Capofila con proprio provvedimento. Qualora le risorse aggiuntive non siano finanziate dalla Provincia il Dirigente del Servizio Sviluppo sostenibile e Aree protette, con proprio provvedimento, prenderà atto del Programma finanziario aggiornato.

Art. 14 Composizione delle controversie

In caso di controversie sull’interpretazione del presente Accordo di Programma che non siano risolvibili in via bonaria le Amministrazioni Comunali e gli altri Enti che partecipano allo stesso unitamente all’Amministrazione provinciale nomineranno di comune accordo un collegio arbitrale; in mancanza di accordo il collegio arbitrale sarà nominato dal Presidente del Tribunale di Trento su istanza della parte più diligente. L’arbitrato è disciplinato dagli artt. 806 e seguenti del Codice di procedura civile.

Trento ______

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Provincia Autonoma di Trento Consorzio dei comuni del B.I.M. Brenta Il Presidente

Comunità Valsugana e Tesino Comunità Alta Valsugana e Bersntol Il Presidente Il Presidente

Comune di Altopiano della Vigolana Comune di Borgo Valsugana Il Sindaco Il Sindaco

Comune di Calceranica al Lago Comune di Caldonazzo Il Sindaco Il Sindaco

Comune di Castel Ivano Comune di Grigno Il Sindaco Il Sindaco

Comune di Levico Terme Comune di Novaledo Il Sindaco Il Sindaco

Comune di Pergine Valsugana Comune di Roncegno Terme Il Sindaco Il Sindaco

Comune di Ronchi Valsugana Comune di Tenna Il Sindaco Il Sindaco

Comune di Torcegno Comune di Vignola-Falesina Il Sindaco Il Sindaco

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ALLEGATO B) PROGRAMMA FINANZIARIO

COSTI E MODALITÀ DI FINANZIAMENTO CODICE TITOLO (azione di riferimento nel Piano d gestione) AZIONE TOTALE OPERAZIONE PSR E TOTALE AZIONE PROVINCIA DI TRENTO COMUNITÀ DI CONSORZIO BIM QUOTA PSR COMUNI COFINANZIAMENTO POTENZIALE % DI (Euro) VALLE BRENTA (Euro) TERRITORIO COFINANZIAMENTO Euro % A COORDINAMENTO E CONDUZIONE DELLA RETE A1 Spese di coordinamento e di conduzione della Rete 111.000,00 55.500,00 50% - 45.500,00 10.000,00 55.500,00 - A2 Partecipazione a progetti di sistema proposti dalla PAT 6.000,00 5.400,00 90% - 600,00 - 600,00 -

B STUDI, MONITORAGGI E PIANI B1 Elaborazione del Piano di gestione 30.000,00 - 0% - - - - 30.000,00 7.1.1 (100%) Valutazione dell’efficacia delle misure di conservazione B2 10.000,00 - 0% 1.000,00 - - 1.000,00 9.000,00 7.6.1 (90%) attiva B3 Altri studi naturalistici (13DA02) 5.000,00 5.000,00 100% - - - - - B4 Monitoraggio del gambero di fiume (13IT02) 10.000,00 10.000,00 100% - - - - - C COMUNICAZIONE, EDUCAZIONE E FORMAZIONE C1 Attività formativa per gruppi di operatori (13DA02) 20.000,00 10.000,00 50% 10.000,00 10.000,00 - C2 Attività didattiche per le scuole 40.000,00 20.000,00 50% 20.000,00 20.000,00 - C3 Comunicazione Natura 2000 15.000,00 12.000,00 80% 3.000,00 3.000,00 - C4 Realizzazione sito WEB Rete di riserve 4.000,00 - 0% 4.000,00 4.000,00 - D SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE D1 Adesione alla CETS 15.000,00 7.500,00 50% - 7.500,00 - 7.500,00 - E AZIONI CONCRETE PER LA FRUIZIONE E LA VALORIZZAZIONE E1 Realizzazione nuovi percorsi pedonali tematici - E1a di cui su Natura 2000 40.000,00 20.000,00 50% 20.000,00 - - 20.000,00 - E1b di cui su PSR 44.000,00 - 0% 3.000,00 1.400,00 - 4.400,00 39.600,00 7.5.1 (90%) E1c di cui altri percorsi 84.500,00 - 0% 60.000,00 - 24.500,00 84.500,00 - Mappatura e segnaletica delle risorse naturali, culturali e E2 100.000,00 15.000,00 15% 50.000,00 - 35.000,00 85.000,00 - storiche del Brenta F AZIONI CONCRETE DI CONSERVAZIONE E TUTELA ATTIVA Recupero e gestione dei prati ricchi di specie e dei prati F1 70.000,00 70.000,00 100% - - - - - umidi (13PF02-13ZU02) Riqualificazione ambientale dei corsi d'acqua e delle fasce F2 150.000,00 - 0% - - - - 150.000,00 4.4.3 (100%) riparie (13AA01-13VR02) F3 Interventi di reintroduzione del gambero di fiume (13IT02) 20.000,00 20.000,00 100% - - - - - F4 Miglioramento dei castagneti estensivi (13CA02) 50.000,00 - 0% - - - - 50.000,00 8.5.1 (100%) Rete ecologica: recupero e piantumazione di siepi F5 60.000,00 - 0% - - 6.000,00 6.000,00 54.000,00 16.5.1 (90%) (13EP01) F6 Ripristino/manutenzione muri a secco (13EP03) 40.000,00 20.000,00 50% 9.000,00 5.000,00 6.000,00 20.000,00 - F7 Gestione e controllo delle specie alloctone (13ES02) 22.000,00 - 0% - - 2.200,00 2.200,00 19.800,00 4.4.3 (90%) TOTALE RISORSE FINANZIARIE 946.500,00 270.400,00 0,29 150.000,00 90.000,00 83.700,00 323.700,00 352.400,00

NOTE AL PIANO FINANZIARIO Spese discrezionali nel limite del 10% Non risultano presenti

QUOTA COFINANZIAMENTO PSR DI ENTI

Azioni finanziate attraverso misure previste dal PSR 2014-2020

NB: Le azioni e il relativo budget che prevede un possibile finanziamento da parte di bandi PSR sono da considerarsi delle stime che saranno definite solo al momento della presentazione della domanda di finanziamento ed approvazione e concessione del finanziamento. Tenuto conto che alcune di queste misure non sono finanziate al 100% dal PSR, gli Enti locali si impegnano fin d’ora a coprire la quota a loro carico, come previsto nell'ADP all'art. 8, nella misura prevista, così come le eventuali spese ritenute non ammissibili, ma funzionali alla realizzazione del progetto (es. IVA), ai sensi dei bandi.

Finanziamento enti locali QUOTA ENTE FINANZIATORE IMPORTO (euro) 46,3% COMUNITA' DI VALLE 150.000,00 27,8% CONSORZIO BIM BRENTA 90.000,00 25,9% COMUNI 83.700,00 100,0% TOTALE 323.700,00 RIEPILOGO

TOTALE PER SINGOLA VOCE DI COSTI E MODALITÀ DI FINANZIAMENTO SPESA

VOCE DI SPESA COMUNI PROVINCIA DI TRENTO COMUNITÀ DI BIM BRENTA ADERENTI QUOTA PSR EURO % (Risorse ex-art.96) VALLE ALLA RETE

A. COORDINAMENTO E CONDUZIONE DELLA RETE 60.900,00 - 46.100,00 10.000,00 - 117.000,00 12,36%

B. STUDI, MONITORAGGI E PIANI 15.000,00 1.000,00 - - 39.000,00 55.000,00 5,81%

C. COMUNICAZIONE, EDUCAZIONE E FORMAZIONE 42.000,00 7.000,00 30.000,00 - - 79.000,00 8,35%

D. SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE 7.500,00 - 7.500,00 - - 15.000,00 1,58% E. AZIONI CONCRETE PER LA FRUIZIONE E LA 35.000,00 133.000,00 1.400,00 59.500,00 39.600,00 268.500,00 28,37% VALORIZZAZIONE F. AZIONI CONCRETE DI CONSERVAZIONE E TUTELA 110.000,00 9.000,00 5.000,00 14.200,00 273.800,00 412.000,00 43,53% ATTIVA TOTALE 270.400,00 150.000,00 90.000,00 83.700,00 352.400,00 946.500,00 100,00% % FINANZIAMENTO ACCORDO 28,57% 15,85% 9,51% 8,84% 37,23% 100,00% TOTALE RISORSE ACCORDO 946.500,00 Tabella 5. SUDDIVISIONE PER COMUNE

Popolazione Superficie Totale annuale per CV COMUNI ADERENTI Quota fissa Totale annuale Totale triennale Abitanti tot % su tot Quota x pop Sup ATO % sup Quota x ATO C. Alta V C. V e T. Altopiano della Vigolana € 750,00 4.961 8,55% € 803,65 5,29 2,52% € 201,85 € 1.755,50 € 5.266,50 € 1.755,50 Borgo Valsugana € 750,00 6.927 11,94% € 1.122,13 30,74 14,66% € 1.172,94 € 3.045,07 € 9.135,21 € 3.045,07 Calceranica al Lago € 750,00 1.369 2,36% € 221,77 3,37 1,61% € 128,59 € 1.100,36 € 3.301,07 € 1.100,36 Caldonazzo € 750,00 3.689 6,36% € 597,59 12,14 5,79% € 463,22 € 1.810,82 € 5.432,45 € 1.810,82 Castel Ivano € 750,00 3.306 5,70% € 535,55 6,66 3,18% € 254,12 € 1.539,68 € 4.619,03 € 1.539,68 Grigno € 750,00 2.209 3,81% € 357,84 24,37 11,62% € 929,88 € 2.037,73 € 6.113,18 € 2.037,73 Levico Terme € 750,00 7.919 13,65% € 1.282,83 35,48 16,92% € 1.353,80 € 3.386,63 € 10.159,89 € 3.386,63 Novaledo € 750,00 1.090 1,88% € 176,57 7,12 3,40% € 271,68 € 1.198,25 € 3.594,75 € 1.198,25 Pergine Valsugana € 750,00 21.363 36,82% € 3.460,67 52,09 24,84% € 1.987,59 € 6.198,26 € 18.594,77 € 6.198,26 Roncegno Terme € 750,00 2.885 4,97% € 467,35 15,83 7,55% € 604,02 € 1.821,37 € 5.464,12 € 1.821,37 Tenna € 750,00 995 1,71% € 161,18 3,11 1,48% € 118,67 € 1.029,85 € 3.089,55 € 1.029,85 Vignola-Falesina € 750,00 162 0,28% € 26,24 9,21 4,39% € 351,42 € 1.127,67 € 3.383,00 € 1.127,67 Ronchi Valsugana € 750,00 439 0,76% € 71,12 2,31 1,10% € 88,29 € 909,41 € 2.728,23 € 909,41 Torcegno € 750,00 713 1,23% € 115,50 1,94 0,92% € 73,91 € 939,41 € 2.818,23 € 939,41 Totale € 10.500,00 58.027 100% € 9.400,00 210 100% € 8.000,00 € 27.900,00 € 83.700,00 € 18.257,90 € 9.642,10 65,4% 34,6%

Altitudine Superficie Entro ATO Kmq ALTOPIANO DELLA VIGOLANA 725 44,97 5290548 5,29 BORGO VALSUGANA 380 52,26 30735175 30,74 CALCERANICA AL LAGO 465 3,38 3373327 3,37 CALDONAZZO 480 21,49 12140218 12,14 CASTEL IVANO 506 29,64 6663852 6,66 GRIGNO 263 46,62 24372689 24,37 LEVICO TERME 506 62,86 35484885 35,48 NOVALEDO 475 7,96 7115658 7,12 PERGINE VALSUGANA 482 54,26 52092831 52,09 RONCEGNO TERME 535 38,06 15826113 15,83 TENNA 569 3,11 3106967 3,11 VIGNOLA-FALESINA 984 11,93 9207139 9,21 TORCEGNO 769 15,19 193,7 1,94 RONCHI VALSUGANA 776 10,00 231,4 2,31

Allegato C

DOCUMENTO TECNICO PER L’ATTIVAZIONE DELLA RETE DI RISERVE FIUME BRENTA

PREMESSA La valle del fiume Brenta copre un’area molto estesa e variegata, qualificata per la presenza di numerose aree protette, la cui peculiarità principale è la presenza di corsi d’acqua e contesti umidi di grande pregio naturalistico e paesaggistico. Nell'ambito del Progetto Europeo Life+ T.E.N. (Trentino Ecological Network) è stato proposto un percorso partecipato per la gestione integrata della Rete Natura 2000 in Trentino, conciliando le esigenze connesse alla tutela di specie e habitat con lo sviluppo socioeconomico della società e prevedendo una forte integrazione con il comparto agricolo e turistico; il progetto ha altresì promosso uno studio denominato “Inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività nell'Ambito Territoriale Omogeneo del fiume Brenta”, finalizzato alla ricognizione dei valori ambientali e naturalistici della valle e all'individuazione delle relative azioni di tutela attiva volte alla conservazione e valorizzazione di tale patrimonio. I principali risultati ottenuti dall'azione C2 del progetto Life+T.E.N. denominato “Progetto Integrato per lo Sviluppo locale sostenibile, Turismo e agricoltura per la conservazione attiva della natura” per il territorio del Brenta sono contenuti nella "Carta dei Progetti", che riassume gli obiettivi e le azioni operative individuate. Tali studi sono stati concertati attraverso un processo partecipativo con amministratori e portatori di interesse svoltosi nell'ATO del Brenta fra i mesi di settembre 2015 e marzo 2016. La fase di condivisione ha avuto un esito positivo riscontrabile nelle numerose proposte emerse e dall’elevato numero di cittadini e di associazioni coinvolte. In particolare, tale studio ha messo in evidenza: a) un inventario di possibili interventi di miglioramento dello stato dell’ambiente nell’ambito del fiume Brenta, anche legati allo sviluppo di un’economia locale basata sull'uso sostenibile delle risorse naturali e finalizzata ad offrire servizi ecosistemici; b) una diffusa sensibilità popolare e volontà di collaborazione allo sviluppo di iniziative di valorizzazione ambientale ai sensi delle più recenti politiche UE, attraverso un processo di consultazione e coinvolgimento di cittadini e associazioni di categoria; c) un processo intensamente partecipato e condiviso che si intende ora integrare nel percorso di costituzione della Rete di Riserve del fiume Brenta, nella convinzione che la valorizzazione del contesto territoriale locale esteso ai comuni di tutta la Valsugana e del suo patrimonio naturale possa rappresentare una occasione di sviluppo e di lavoro per le nuove generazioni, considerato che la valorizzazione delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche e rurali, incluse le aree protette, può essere funzionale al miglioramento dell’attrattività del territorio, con particolare riferimento all’offerta turistica e nello specifico a un segmento di utenza sempre più attento allo sviluppo sostenibile: obiettivo coerente con la strategia TURNAT per lo sviluppo del turismo nelle aree protette del Trentino, recentemente definita dalla Provincia autonoma di Trento, la quale individua le eccellenze territoriali dove promuovere e adottare nuovi modelli di sviluppo turistico sostenibili e compatibili con l’ambiente.

Successivamente, nel mese di giugno 2018, gli enti interessati hanno stipulato un protocollo d'intesa che, in coerenza con le finalità della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11 “Governo del

1 territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette” e in particolare l'art. 47 comma 4, indica gli obiettivi di carattere generale, gli impegni e i ruoli dei soggetti coinvolti, nonché l'ambito generale di riferimento e i tempi previsti per la sottoscrizione dell'accordo di programma e per l'adozione del piano di gestione della Rete di Riserve del Fiume Brenta. Il presente Documento tecnico rappresenta, quindi, l’esito dell’articolato processo partecipativo precedentemente descritto e delinea gli interventi di conservazione attiva delle aree protette presenti nell’ATO Brenta, come pure le azioni per la loro valorizzazione, attraverso appunto lo strumento della Rete di Riserve.

1. INQUADRAMENTO AMBIENTALE L’Ambito Territoriale Omogeneo (ATO) Brenta è costituito da un territorio tanto vasto, quanto eterogeneo, che comprende gran parte del fondovalle partendo da Pergine fino al confine provinciale con il Veneto, ma non solo. Infatti, l’ambito in questione sale per un tratto lungo i versanti del Monte Calvo (Pergine) e della Panarotta (Pergine e Vignola-Falesina), comprende poi anche tutta la Val di Sella. Nonostante la sua estensione copra aree di diversa tipologia, le peculiarità di questo ATO sono i contesti umidi ed i corsi d’acqua planiziali. L’area dell’ATO è una delle più ricche in specie vegetali di area umida del territorio provinciale, non solo nei pressi dei SIC (le aree dei Laghi di Caldonazzo e Levico e della sorgente Resenzuola), ma anche al di fuori delle stesse lungo l’asta del fiume Brenta. Gli hotspot floristici sono incentrati sulle acque, sulle zone umide, sui prati aridi e sui prati da sfalcio ricchi di specie. Gli ambienti acquatici più interessanti si trovano al Lago di Caldonazzo e al Lago di Levico. Le zone umide di maggior interesse floristico sono situate presso i Laghi di Madrano e Canzolino, La Paluda di Tenna ed i prati umidi residuali in loc. Piani di Vigo (=loc. Sorti). I prati aridi più estesi e interessanti insistono sulle pendici scoscese a monte di Tezze Valsugana. I prati da sfalcio ricchi di specie sono localizzati sostanzialmente in due settori: Val di Sella (avenuleti, arrenatereti, brometi, festuco-agrostideti, molinieti, torbiere basse) e Prati di Monte nel comune di Levico (avenuleti, festuco-agrostideti, torbiere basse, triseteti). Allo stesso modo, gli hotspot faunistici si trovano in prevalenza lungo i corpi idrici sia lentici che lotici e più in generale sul fondovalle, coincidendo spazialmente con aree agricole caratterizzate dalla presenza di policolture. Dal punto di vista scientifico, il tema centrale della gestione della Rete di Riserve del Fiume Brenta è sicuramente la connettività ecologica, ovvero l’individuazione di aree “di collegamento” (corridoi ecologici e aree di integrazione) tra i diversi siti di interesse naturalistico, sia all’interno che all’esterno del perimetro dell’ATO, che consentano alle specie animali e vegetali di ripopolare gli habitat abbandonati, riuscendo a superare gli ostacoli e le criticità di diverso tipo (la cosiddetta “frammentazione ecologica”) che caratterizzano l’ambito di analisi. Le principali problematiche riscontrate all’interno dell’ambito su questo tema consistono negli sbarramenti nei confronti della continuità ittica come le briglie, alle infrastrutture che ostacolano il transito della fauna come le strade, e l’abbandono delle pratiche di manutenzione dei canali irrigui che interrandosi e di conseguenza prosciugandosi perdono la funzione connettiva.

2. RICOGNIZIONE DELLE AREE PROTETTE ESISTENTI

2 Nella tabella 1 sono elencate le aree protette che compongono la Rete di Riserve del Fiume Brenta, specificando per ciascuna l’ambito amministrativo comunale di pertinenza: Tabella 1. Le aree protette che compongono la Rete di Riserve del Fiume Brenta TIPO DENOMINAZIONE Z.S.C. Z.P.S. Riserva Inghiaie (Levico Terme) Fontanazzo (Grigno) Alberè di Tenna (Tenna) Assizzi - Vignola (Pergine Valsugana, Vignola-Falesina) Canneti di San Cristoforo (Pergine Valsugana) Canneto di Levico (Levico Terme) Fontanazzo (Grigno) Grotta del Calgeron (Grigno) Grotta di Costalta* (Borgo Valsugana) Il Laghetto (Borgo Valsugana) Inghiaie (Levico Terme) Lago Costa (Pergine Valsugana) Lago Pudro (Pergine Valsugana) Monte Calvo (Pergine Valsugana) Palude di Roncegno (Roncegno Terme) Pizè (Pergine Valsugana) Sorgente Resenzuola (Grigno) Torcegno (Borgo Valsugana, Torcegno, Ronchi Valsugana) Zaccon (Borgo Valsugana, Roncegno Terme) Barucchelli (Levico Terme) Busa della Torba (Pergine Valsugana) Cinque valli* A, B, C (Roncegno Terme) Il Laghetto A, B (Borgo Valsugana) Laghetto di Restel (Pergine Valsugana) Lago Colo (Ronchi Valsugana) Mesole (Castel Ivano) Pelù dei Perini (Pergine Valsugana) Palù Forte Verle* (Pergine Valsugana) Palù Mas dei Roveri (Tenna) Paludei* (Altopiano della Vigolana) Pozze* (Roncegno Terme) Pozze A, B (Levico Terme) Saleri - Sette Sele (Torcegno) Saleti (Castel Ivano) Stazione di Roncogno (Pergine Valsugana)

3 Varole (Caldonazzo, Levico Terme)

* Siti della Rete Natura 2000 o Riserve fuori ATO ma dentro i confini comunali Sono di seguito descritte in sintesi le caratteristiche principali delle aree protette incluse nel territorio della Rete di Riserve del Fiume Brenta, considerando le seguenti tipologie di tutela: Rete Natura 2000, Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone di Protezione Speciale (ZPS), Zone Speciali di Conservazione (ZSC), Riserve provinciali e Riserve locali. Per l’elenco degli Habitat, le misure di conservazione e la cartografia è possibile fare riferimento al sito provinciale delle Aree Protette http://www.areeprotette.provincia.tn.it/ .

ZSC e ZPS

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Inghiaie IT3120038 30,1 Levico Terme ZSC/ZPS Area palustre relitta di fondovalle su substrato calcareo, con vegetazione rarissima e ormai quasi ovunque distrutta con le bonifiche. Le sorgenti perenni alimentate da acque sotterranee provenienti dalle montagne soprastanti, mantenendo il terreno continuamente intriso d'acqua, favoriscono lo sviluppo di una interessante vegetazione tipica delle aree paludose in cui si rit rovano numerose specie botaniche preziose, come la genziana di palude ( Genziana pneumonanthe ) e varie orchidee selvatiche tra cui la rarissima liparide (Liparis loeselii ). Lungo il confine settentrionale del biotopo, dove scorre il Rio Vena, crescono boschetti di ontano nero ( Alnus glutinosa ) ed ontano bianco ( Alnus incana ). Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi (come la rana verde e la rana alpina).e rettili. Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi: qui si riproducono, ad esempio, il germano reale ( Anas platyrhynchos ), la gallinella d'acqua ( Gallinula chloropus ), il porciglione ( Rallus aquaticus ) ed il martin pescatore ( Alcedo atthis ). Presenza di invertebrati dell'allegato II che indicano buona naturalità delle acque correnti.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Fontanazzo IT3120030 53,6 Grigno ZSC/ZPS Si tratta di un esempio di ontaneta di fondovalle, ambiente divenuto attualmente piuttosto raro. Il bosco umido a tratti suggestivo per la presenza di canali ormai abbandonati e completamente sommersi dalla vegetazione arborea. Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili. Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi. Sito storico di presenza di specie di lepidottero compresa nell'allegato II, legata a siti umidi e oggi in forte declino. Presenza di invertebrati dell'allegato II che indicano buona naturalità delle acque correnti.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Alberè di Tenna IT3120091 6,7 Tenna ZSC Piccola torbiera in leggero pendio situata sul colle di Tenna. Interessante dal punto di vista floristico-vegetazionale in quanto ospita specie a distribuzione discontinua e rara nel territorio provinciale. Si tratta inoltre di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili.

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DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Assizzi - Vignola IT3120123 91 Pergine Valsugana ZSC Sito localizzato nel versante sud occidentale del monte Orno, di grande interesse per la tipologia, occupato da boschi di caducifoglie mesofile del piano collinare, principalmente carpino bianco, olmo montano, tiglio e rovere, in via di regressione in tutta la fascia prealpina.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Canneti di San IT3120042 9,4 Pergine Valsugana ZSC Cristoforo Lembo di vegetazione lacustre, in particolare canneto, in un'ansa di lago eutrofico, a cui fa da cornice un'ontaneta, che però in parte è stata drenata. Le rive del Lago di Caldonazzo, il più grande specchio d'acqua naturale interamente trentino, sono state profondamente modificate nel tempo dalle attività umane. La tipica vegetazione del lago sopravvive solo lungo alcuni dei suoi tratti di costa, di cui i canneti di San Cristofo ro sono i due lembi più ampi. Il sito è caratterizzato da fittissime ed estese formazioni di cannuccia di palude (Phragmites australis ), e di lembi di bosco di ontano nero ( Alnus glutinosa ). Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, come ad esempio lo svasso maggiore ( Podiceps cristatus ), e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi. Presenza storica di invertebrati dell'allegato II indicatori di zone umide integre, in forte declino. Presenza di invertebrati dell'allegato II che indicano buona naturalità delle acque correnti.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Canneto di IT3120039 9,7 Levico Terme ZSC Levico Porzione di lago eutrofico con una zonazione della vegetazione completa di tutte le sue componenti, dalle acque del lago fino alle rive; di particolare interesse il "lamineto", cioè di quella tipologia di vegetazione data da piante acquaticheche come la ninfea ( Nymphaea alba ), e il lembo di bosco paludoso di ontani, ormai scomparso quasi ovunque a causa delle bonifiche e dei dissodamenti. Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi. Presenza di specie di invertebrati dell'allegato II che indicano l'esistenza di nuclei di latifoglie in buone condizioni di naturalità. Presenza di invertebrati dell'allegato II che indicano buona naturalità delle acque correnti.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Grotta del IT3120134 0,9 Grigno ZSC Calgeron Cavità costituita da una serie di ampie gallerie, con ingresso a 467 m. slm., nella formazione della Dolomia Principale, lungo un ripido versante con copertura vegetale discontinua di faggi, querce, pini silvestri. Morfologia ed idrologia complesse, con una serie di laghetti (oltre 30) e sifoni, sia stagionali che perenni, con presenza di sorgenti. Esistenza di concrezioni macrocristalline.

5 DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Grotta di Costalta IT3120139 0,5 Borgo Valsugana ZSC Cavità costituita da un'unica grande galleria, con apertura a 1710 m. slm., nella formazione della Dolomia Principale. Morfologia originale modificata o distrutta da crolli. La cavità è praticamente fossile e non si osservano stalagmiti e colate attive. Presenti due pozzi laterali in cui si sono rinvenuti resti ossei di stambecco. Vegetazione di larici, abeti rossi, carpino, che si dirada causa acclività.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Il Laghetto IT3120085 7,7 Borgo Valsugana ZSC Alcuni aspetti floristici (rare specie di salici) e vegetazionali (soprattutto alcuni cariceti poco diffusi) sono degni di nota e giustificano la segnalazione del sito. Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Lago Costa IT3120041 3,8 Pergine Valsugana ZSC L'interesse è dovuto al laghetto, con l'orlo di vegetazione elofitica e la vegetazione di idrofite natanti. Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili. Presenza di invertebrati dell'allegato II che indicano buona naturalità delle acque correnti. Ospita alcuni tipi di vegetazione acquatica e palustre assai poco comuni, come il millefoglio d'acqua ( Myriophyllum sp. ) e il ceratofillo ( Ceratophyllum demersum ).

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Lago Pudro IT3120040 12,9 Pergine Valsugana ZSC L'interesse è dovuto all'aggallato con la vegetazione delle torbiere di transizione: un vero e proprio tappeto di piante intrecciate che galleggia sull'acqua isolandone al di sotto una grande "bolla". Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Monte Calvo IT3120090 1,2 Pergine Valsugana ZSC L'interesse è dovuto ad alcuni ambienti umidi (torbiere e paludi) in radure in mezzo a boschi di latifoglie e conifere, con specie molto rare, come ad esempio il Giaggiolo siberiano ( Iris sibirica ). Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Palude di IT3120033 20,6 Roncegno Terme ZSC Roncegno Relitto di ambiente paludoso e ripariale di fondovalle, diventato rarissimo in tutto il territorio provinciale. Nonostante i numerosi interventi operati dall'uomo, quest’area conserva ancora oggi le caratteristiche degli antichi paesaggi boschivi presenti lungo le rive dei fiumi, con presenza in particolare di boschi di ontano nero ( Alnus glutinosa ), ontano bianco ( Alnus incana ), salice cenerino ( Salix cinerea ) e salice bianco ( Salix alba ). Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili. Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte 6 regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi. Presenza di invertebrati dell'allegato II che indicano buona naturalità delle acque correnti.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Pizè IT3120043 15,9 Pergine Valsugana/Tenna ZSC Ansa di lago eutrofico, con nuclei di vegetazione idrofitica natante e sommersa di notevole interesse, cintura di elofite e ontaneta ripariale. Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili, situato n el bacino idrografico del fiume Brenta, nel corridoio un tempo probabilmente occupato dal Torrente Fersina o da un suo ramo che scendeva verso il lago di Levico. È costituito prevalentemente da boschi di ontani (Alnus incana e Alnus glutinosa ), con pregevoli nuclei di Salice odoroso ( Salix pentandra ) nella sua parte centrale e una vasta area di canneto con rare varietà di felci. La presenza di invertebrati quali il gambero di fiume indicano buona naturalità delle acque correnti. Si segnala la presenza della salamandra pezzata ( Salamandra salamandra ), dello svasso maggiore ( Podiceps cristatus ) e della folaga ( Fulica atra ).

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Sorgente IT3120029 4,7 Grigno ZSC Resenzuola Esempio relitto di ontaneta di fondovalle. Si tratta di un biotopo di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili. Il sito è inoltre di rilevante importanza per la nidificazione, la sosta e/o lo svernamento di specie di uccelli protette o in forte regresso, e/o a distribuzione localizzata sulle Alpi. Presenza di invertebrati dell'allegato II che indicano buona naturalità delle acque correnti.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Borgo Valsugana/Ronchi Torcegno IT3120124 47,1 ZSC Valsugana/Torcegno Nucleo residuo, di grande interesse per la tipologia, di boschi di caducifoglie mesofile del piano collinare, in via di regressione in tutta la fascia prealpina. Il sito è di rilevante interesse nazionale e/o provinciale per la presenza e la riproduzione di specie animali in via di estinzione, importanti relitti glaciali, esclusive e/o tipiche delle Alpi, oltre che per la presenza di coleott eri, come la Cerambice maggiore ( Cerambyx cerdo ), il Cervo volante ( Lucanus Cervus ) o lo Scarabeo eremita ( Osmoderma eremita ). Presenza di specie di coleotteri legati a boschi maturi di latifoglie della fascia basale.

DENOMINAZIONE CODICE AREA COMUNE AMMINISTRATIVO SIC/ZPS Borgo Valsugana/Roncegno Zaccon IT3120125 370,6 ZSC Terme L'interesse del sito è dovuto ai boschi di acero e tiglio, poco diffusi in tutto il territorio provinciale e sempre in aree molto limitate.

RISERVE LOCALI

7 DENOMINAZIONE COMUNE SUPERFICIE (ha) DESCRIZIONE Bosco di ambienti umidi Barucchelli Levico Terme 2,7 (igrofilo) Torbiera con prevalenza Busa della Torba Pergine Valsugana 0,4 di carice (cariceto) Torbiera con prevalenza di carice (cariceto), vegetazione tipica di laghi Il Laghetto A, B Borgo Valsugana 3,8 e paludi costituita da cannuccia d’acqua (fragmiteto) Laghetto di Restel Pergine Valsugana 2,6 Stagno Lago Colo Ronchi Valsugana 3,1 Stagno Zona di riva (ripariale) ad ontano bianco con carpino Mesole Castel Ivano 11,7 bianco, frassino e acero campestre Torbiera con prevalenza Pelù dei Perini Pergine Valsugana 1,2 di carice (cariceto) Torbiera con prevalenza Palù Mas dei Roveri Tenna 6,8 di carice (cariceto) Vegetazione tipica di laghi e paludi costituita da Pozze A, B Levico Terme 2,5 cannuccia d’acqua (fragmiteto) Torbiera con prevalenza Saleri - Sette Sele Torcegno 2,7 di carice (cariceto) Vegetazione tipica di laghi e paludi costituita da Saleti Castel Ivano 4,9 cannuccia d’acqua (fragmiteto) Bosco di riva (ripariale) di Stazione di Roncogno Pergine Valsugana 17,5 ontano, salice e pioppo Foresta riparia golenale Caldonazzo/Levico Varole 34,5 (lungo il corso d’acqua) Terme con salici e ontani

3. ESTENSIONE TERRITORIALE DELLA RETE DI RISERVE Secondo il modello di zonizzazione adottato dalla Provincia Autonoma di Trento, la Rete di Riserve del Fiume Brenta sarà suddivisa territorialmente in: • Zona A: insieme delle aree protette (Siti Natura 2000, Riserve naturali provinciali, Riserve locali). • Zona B: ambiti per l'integrazione ecologica (AIE), la cui individuazione deve garantire la connettività con i territori limitrofi (altri ATO e territori extraprovinciali). Le AIE sono composte da: hotspot flora e fauna (siti di pregio naturalistico ma che non sono regolamentati come aree protette) e corridoi ecologici e zone di attraversamento animali.

8 • Zona C: area di continuità della Rete (per scopi comunicativi, di immagine unitaria della Rete), passibile di ulteriori modifiche (ampliamenti o riduzioni) e che sarà definita in fase di redazione del Piano di Gestione della Rete.

Nella tabella 2 sono presentati i dati che riguardano le diverse superfici degli elementi dai quali è composta la Rete di Riserve del Fiume Brenta: Aree protette e Ambiti per l’Integrazione Ecologica.

Tabella 2. Le superfici delle aree protette ed AIE che compongono la Rete di Riserve del Fiume Brenta TIPOLOGIA SITO SUPERFICIE (ettari) Zone Speciali di Conservazione/Aree Natura 2000 686,4 Riserve locali 94,3 TOTALE AREE PROTETTE 780,7 Aree di Integrazione Ecologica (AIE) 4.558,2 TOTALE SUPERFICIE RETE DI RISERVE 5.338,9

La tabella 3 mostra invece la suddivisione della superficie complessiva dell’ATO Brenta tra i diversi comuni amministrativi.

Tabella 3. Suddivisione della superficie complessiva dell’ATO Brenta tra i diversi comuni aderenti COMUNE SUPERFICIE (ettari) % Altopiano della Vigolana 529 2,52% Borgo Valsugana 3.074 14,66% Calceranica al Lago 337 1,61% Caldonazzo 1.214 5,79% Castel Ivano 666 3,18% Grigno 2.437 11,62% Levico Terme 3.548 16,92% Novaledo 712 3,40% Pergine Valsugana 5.209 24,84% Roncegno Terme 1.583 7,55% Ronchi Valsugana 231 1,10% Tenna 311 1,48% Torcegno 194 0,92% Vignola-Falesina 921 4,39% TOTALE 20.966 100,00%

9 Figura 1. Mappa dei Siti Rete Natura 2000 nell’area della Rete di Riserve del Fiume Brenta

Fonte: Rielaborazione di Agenda 21 Srl su dati dell’inventario delle Azioni di Tutela Attiva per l’Ambito Omogeneo del Brenta (2018)

4. PIANO DI GESTIONE DELLA RETE DI RISERVE La Rete di Riserve del Brenta prevede di elaborare il Piano di Gestione nel suo primo anno di attività. Il Piano assumerà come contenuti sostanziali le strategie attuative e le azioni contenute nel Documento tecnico allegato all’Accordo di Programma, per ampliarne e svilupparne i contenuti specifici, con particolare attenzione alle misure di conservazione dei siti Natura 2000 inclusi nella rete. L'elaborazione del Piano di gestione della rete di riserve prevederà forme di partecipazione da parte dei diversi attori locali, nella prospettiva di stimolarne il ruolo attivo nella fase di attuazione delle diverse azioni e di perseguire una reale sostenibilità del Piano.

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5. DESCRIZIONE DELLE AZIONI PRIORITARIE DA REALIZZARE

A. Coordinamento e conduzione della Rete

Codice azione: A1

Denominazione SPESE DI COORDINAMENTO E DI CONDUZIONE DELLA RETE

Motivazioni/ Gestire attivamente l’attività della rete e implementare il Piano di Obiettivi gestione. L’azione prevede l’individuazione di un soggetto coordinatore con un rapporto di collaborazione triennale, al fine di coordinare e dirigere le Descrizione/ attività della Rete affidate, vigilando sull'osservanza di tutte le norme Modalità di esecuzione concernenti l'ordinamento e il funzionamento della Rete e adempiendo ai compiti indicati nell’Accordo di Programma. Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 111.000 euro. PAT Rete Riserve LP 11/07 (55.500 euro). Modalità di Cofinanziamento del Consorzio BIM Brenta (45.500 euro). finanziamento Cofinanziamento dei Comuni aderenti alla Rete (10.000 euro). Capofila e partner Rete di riserve.

Implementazione attività previste dal Progetto di attuazione e dal Risultati attesi Piano di Gestione.

Codice azione: A2

PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI SISTEMA PROPOSTI DALLA Denominazione PAT Partecipare attivamente ai progetti di sistema proposti dalla Motivazioni/ Provincia al fine di promuovere uno sviluppo organico e coordinato Obiettivi del sistema delle aree protette. La Rete si impegna a dare attuazione agli indirizzi provinciali Descrizione/ approvati dalla PAT, già condivisi o che potranno emergere Modalità di esecuzione nell’ambito del Coordinamento provinciale delle aree protette e della Cabina di regia delle aree protette. Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 6.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (5.400 euro). finanziamento Cofinanziamento del Consorzio BIM Brenta (600 euro).

Capofila e partner Rete di riserve.

Miglioramento dell’efficacia della promozione e delle attività della Risultati attesi rete provinciale delle Reti di riserve.

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B. Studi, monitoraggi e piani

Codice azione: B1

Denominazione ELABORAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE Definire il Piano di gestione, sulla base delle esperienze acquisite, Motivazioni/ delle indicazioni del processo partecipativo e delle disponibilità Obiettivi finanziarie. Il Piano di gestione della rete di riserve assume come contenuti sostanziali le strategie attuative e le azioni contenute nel Documento tecnico allegato all’Accordo di Programma, per ampliarne e svilupparne i contenuti specifici, con particolare attenzione alle misure di conservazione dei siti Natura 2000 inclusi nella rete. Descrizione/ L'elaborazione del Piano di gestione della rete di riserve prevede Modalità di esecuzione forme di partecipazione da parte dei diversi attori locali, nella prospettiva di stimolarne il ruolo attivo nella fase di attuazione delle diverse azioni e di perseguire una reale sostenibilità del Piano. Il Piano di gestione incorpora, per aspetti di conservazione, il progetto “C2: inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività ecologica” prodotto da Life+ T.E.N.. Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 30.000 euro.

Modalità di Operazione 7.1.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve.

Implementazione attività previste dal Progetto di attuazione e dal Risultati attesi Piano di Gestione.

Codice azione: B2

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DELLE MISURE DI Denominazione CONSERVAZIONE ATTIVA Verificare l’efficacia delle misure di conservazione di habitat e specie Motivazioni/ di interesse comunitario promosse nell’ATO Brenta e, più in Obiettivi generale, i risultati raggiunti dalla Rete. La valutazione sarà attuata tramite indagini mirate su specie indicatrici per i diversi contesti ambientali considerati e sugli habitat target di importanza comunitaria. L’analisi valutativa potrà essere Descrizione/ strutturata in diversi stati di avanzamento, autonomi dal punto di Modalità di esecuzione vista tecnico, in modo da essere maggiormente efficace per la verifica dello stato di conservazione degli habitat e delle specie legate agli ambienti agricoli e alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di conservazione del patrimonio rurale naturale. Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 10.000 euro.

12 Operazione 7.6.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Modalità di (9.000 euro) finanziamento Cofinanziamento delle Comunità di Valle (1.000 euro). Capofila e partner Rete di riserve.

Verificare la corretta ed efficace attuazione del Progetto di Risultati attesi attuazione e dal Piano di Gestione.

Codice azione: B3

Denominazione ALTRI STUDI NATURALISTICI

Migliorare la conoscenza di alcuni fenomeni all’interno dell’ATO, Motivazioni/ quali ad esempio la gestione dei fossi di drenaggio lungo la piana Obiettivi alluvionale del fiume Brenta.

L’azione prevede l’analisi dello stato di fatto lungo il fondovalle del Fiume Brenta dove molti fossi ormai sono scomparsi, l’individuazione delle aree meritevoli di recupero, il dimensionamento e le operazioni più adeguate da un punto di vista agronomico, nonché le operazioni per una corretta manutenzione, l’eventuale Descrizione/ piantumazione delle specie più idonee, tenendo sempre conto Modalità di esecuzione dell’incremento del tempo di corrivazione che questi interventi comportano. In tal senso sarà sempre compito dello studio non diminuirlo troppo (nell’ottica di mantenere una buona sicurezza idraulica) o in alternativa individuare delle misure per aumentarlo come delle aree inondabili prima dell’ingresso nel Brenta.

Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 5.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07. finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve.

Individuare soluzioni di una corretta gestione dei fossi di drenaggio Risultati attesi che riescano ad ottemperare alle esigenze di conservazione della biodiversità.

Codice azione: B4

Denominazione MONITORAGGIO DEL GAMBERO DI FIUME Il gambero di fiume è una specie in pericolo d’estinzione, inserita nella lista rossa della IUCN, nell’allegato III della Convenzione di Berna e negli allegati II e V della Direttiva Habitat. La sua quasi Motivazioni/ scomparsa dagli habitat europei è dovuta ad un insieme di fattori che Obiettivi coinvolgono la distruzione degli habitat, l’introduzione di specie alloctone e di un oomicete acquatico responsabile della “peste del gambero”, peraltro diffuse dalle specie alloctone che risultano

13 portatrici sane in molte occasioni.

Il monitoraggio dei popolamenti avviene attraverso protocolli standardizzati, cosicché le diverse analisi possano essere confrontate. Una volta raccolti i dati necessari sarà possibile Descrizione/ utilizzarli per elaborare indici più complessi. I metodi per la cattura Modalità di esecuzione dei gamberi durano circa cinque giorni, possono essere fatti a mano o con trappole ed all’interno del Progetto Life-Rarity della Regione FVG sono distinti i diversi protocolli operativi per una corretta campionatura. Localizzazione Grigno, Ischia, Levico Terme e Roncogno.

Costi di realizzazione 10.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07. finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

Un costante monitoraggio delle popolazioni provinciali può riuscire Risultati attesi ad individuare prontamente le minacce che ne minano l’esistenza.

C. Comunicazione, educazione e formazione

Codice azione: C1

Denominazione ATTIVITÀ FORMATIVA PER GRUPPI DI OPERATORI Fornire agli imprenditori agricoli della Valsugana, tramite la Motivazioni/ collaborazione de i consorzi di bonifica, dei sindacati agricoli e delle Obiettivi diverse associazioni di agricoltori/allevatori, le informazioni sulle tecniche di allevamento più appropriate per un’attività ecosostenibile. Le tipologie d’intervento per questa azione sono le seguenti: − incontri pubblici mirati sulla gestione aziendale (es. reflui, Descrizione/ utilizzo concimi/diserbanti, fossi, etc.); Modalità di esecuzione − tavoli di lavoro con esperti del settore e rappresentanti di categoria.

Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 20.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (10.000 euro). finanziamento Cofinanziamento del Consorzio BIM Brenta (10.000 euro).

Capofila e partner Rete di riserve.

14 Migliorare la consapevolezza degli operatori locali circa le Risultati attesi potenzialità delle attività della Rete nel futuro sviluppo del territorio e le possibili ricadute economiche dirette per il comparto agricolo.

Codice azione: C2

Denominazione ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LE SCUOLE

Favorire la conoscenza dei valori su cui è basata la Rete e la Motivazioni/ consapevolezza circa questi valori in termini di potenzialità per lo Obiettivi sviluppo locale. L’azione prevede lo svolgimento annuale della formazione indirizzata ai docenti e studenti di 4/5 scuole secondarie di I° grado della Rete, con lo scopo di fornire strumenti utili alla conoscenza e alla comprensione del territorio dell’ATO Brenta attraverso un approccio interdisciplinare. Le attività didattiche saranno integrabili con i curricola scolastici perché permetteranno di focalizzare a livello locale gli argomenti trattati nell’ambito delle diverse aree di Descrizione/ apprendimento, stimolare l’interconnessione tra di esse e Modalità di esecuzione l’apprendimento per competenze. Al termine del percorso i destinatari dell’attività formativa divulgano il progetto in più incontri pubblici: la scuola diventa così parte attiva e portavoce della Rete e se ne fa promotrice con le comunità sensibilizzandole e favorendo l'emersione di altre azioni da inserire nel Piano di Gestione. È previsto, inoltre, che le scuole adottano un sentiero, ossia si prendono cura di un tratto specifico di percorso di fondovalle per mettere in pratica quanto appreso.

Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 40.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (20.000 euro). finanziamento Cofinanziamento del Consorzio BIM Brenta (20.000 euro).

Capofila e partner Rete di riserve.

Avvicinare gli studenti ed insegnanti dell’area ai temi di intervento Risultati attesi della Rete, rendendoli parte attiva nel processo di sensibilizzazione delle comunità locali.

Codice azione: C3

Denominazione COMUNICAZIONE NATURA 2000

Supportare gli interventi di conservazione con una campagna di Motivazioni/ informazione e comunicazione sulla cultura ambientale, in modo da Obiettivi rendere più efficaci e durature le azioni di conservazione ritenute prioritarie dalla Rete.

15 Sviluppo di varie attività di sensibilizzazione rivolte a soggetti pubblici e privati proprietari di aree oggetto di intervento e legate ad interventi di conservazione (Azioni F1-F7). Descrizione/ Alcune regole di base inizialmente comunicate come “buone Modalità di esecuzione pratiche”, una volta testate, potrebbero gradualmente divenire vincolanti almeno per le attività svolte in aree di tutela o su terreni pubblici. Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 15.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (12.000 euro). finanziamento Cofinanziamento delle Comunità di Valle (3.000 euro).

Capofila e partner Rete di riserve.

Divulgazione, sensibilizzazione e valorizzazione in ambito Risultati attesi naturalistico e culturale attraverso iniziative e strutture esistenti.

Codice azione: C4

REALIZZAZIONE DEL SITO WEB DELLA RETE DI RISERVE DEL Denominazione BRENTA L’intervento risponde alle esigenze di promozione del territorio Motivazioni/ dell’ATO Brenta, al fine di incentivarne la fruizione in chiave di Obiettivi sviluppo sostenibile L’intervento consiste nella realizzazione del sito web e della pagina Facebook della Rete di Riserve del Brenta, realizzato secondo il modulo standard provinciale. Saranno creati degli opportuni Descrizione/ collegamenti tra il sito e gli analoghi strumenti delle APT e dei Modalità di esecuzione Consorzi di Promozione Turistica del territorio. La gestione del sito e dei social sarà affidata al soggetto capofila della Rete, che per il loro aggiornamento potrà affidarsi al coordinatore.

Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione € 4.000,00.

Modalità di Finanziamento delle Comunità di Valle. finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve

Promuovere l’area e le attività della Rete, attraverso uno strumento Risultati attesi informativo e di divulgazione aggiornato e dinamico, capace di coinvolgere e far interagire gli attori locali.

16 D. Sviluppo locale sostenibile

Codice azione: D1

ADESIONE ALLA CARTA EUROPEA DEL TURISMO Denominazione SOSTENIBILE (CETS) La tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo Motivazioni/ miglioramento della gestione del turismo nell'area protetta a favore Obiettivi dell'ambiente, della popolazione locale, delle imprese e dei visitatori

L’introduzione della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) nelle politiche dei comuni della Rete è prevista dal programma di attuazione. L’obiettivo di questa azione è il mantenimento e lo sviluppo delle politiche riferite alla CETS e la formalizzazione di Descrizione/ questo aspetto quale valore di certificazione nella promozione. Tale Modalità di esecuzione processo dovrà in ogni caso svilupparsi in coerenza con la strategia provinciale di sviluppo del turismo sostenibile nelle aree protette – Turnat. Sarà necessario che la Rete trovi un accordo di collaborazione con un certo numero di operatori privati che operano nel settore per definire i reciproci impegni.

Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 15.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (7.500 euro). finanziamento Cofinanziamento del Consorzio BIM Brenta (7.500 euro).

Capofila e partner Rete di riserve.

Migliorare la gestione delle aree protette presenti nella Rete per Risultati attesi favorire lo sviluppo del turismo sostenibile.

E. Azioni concrete per la fruizione e la valorizzazione

Codice azione: E1

Denominazione REALIZZAZIONE DI NUOVI PERCORSI PEDONALI TEMATICI

Migliorare l’attrattività del territorio della Rete, promuovendo la creazione di infrastrutture e servizi per la fruizione e la Motivazioni/ diversificazione dell’utilizzo turistico delle aree naturali, nonché Obiettivi mantenere e creare nuove opportunità occupazionali tramite il sostegno alle iniziative che consentano di preservare e favorire la produzione di servizi ecosistemici.

17 L’azione prevede la realizzazione o miglioramento di 3- 4 percorsi tematici che si innestano sulla ciclabile del Brenta di fondovalle, mettendo così in collegamento con l’asta del fiume siti e località di cui si intende promuovere la visita in chiave di turismo sostenibile. Saranno realizzati percorsi relativi alla fruizione delle aree protette direttamente connessa alle tematiche della biodiversità e di Natura Descrizione/ 2000, ma con tematismi diversificati: borghi, sapori e natura, Modalità di esecuzione ciascuno di 10/15 km, che consentano di lasciare la bicicletta (o l'auto) e scoprire un SIC, un borgo, un locale tipico, un'area attrezzata, un (eco)museo, un ricordo storico, un agriturismo, un B&B, etc. Sarà favorita l’intercomunalità degli itinerari da realizzare, prevedendo che ciascun coinvolga almeno due Comuni. Almeno due percorsi saranno attrezzati per una loro fruizione da parte di persone diversamente abili. Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 168.500 euro. Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (20.000 euro). Cofinanziamento del Consorzio BIM Brenta (1.400 euro). Modalità di Cofinanziamento delle Comunità di Valle (83.000 euro). finanziamento Cofinanziamento dei Comuni aderenti alla Rete (24.500 euro). Operazione 7.5.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (39.600 euro). Rete di riserve, Comunità di Valle, Comuni aderenti alla Rete Capofila e partner interessati dagli interventi.

Differenziare l'offerta turistica per destagionalizzare le presenze nel Risultati attesi territorio della Rete.

Codice azione: E2

MAPPATURA E SEGNALETICA DELLE RISORSE NATURALI, Denominazione CULTURALI, STORICHE ED ENOGASTRONOMICHE DEL BRENTA Favorire la sensibilizzazione del grande pubblico sui temi della conservazione della natura e della consapevolezza della biodiversità Motivazioni/ con specifico riferimento a Natura 2000, oltre a promuovere percorsi Obiettivi di visita del territorio originali rivolti a cicloturisti ed escursionisti e orientati ad un turismo slow ed esperienziale. L’intervento si articola in due azioni complementari: a) la realizzazione ex-novo ed il miglioramento della segnaletica didattica a supporto di sentieri adibiti alla fruizione di aree protette e/o per la divulgazione dei temi della biodiversità e della rete natura 2000, come pure per favorire la visita delle Descrizione/ emergenze culturali, storiche ed enogastronomiche dell’ATO; Modalità di esecuzione b) la produzione di documentazione e materiale divulgativo, compresa la stampa, relativi alle tematiche e ai percorsi delle aree protette e della rete Natura 2000 e, più in generale, all’offerta turistica slow dell’area della Rete. La segnaletica sarà realizzata secondo le indicazioni del manuale per l’immagine coordinata delle aree protette del Trentino.

18 Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 100.000 euro. Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (15.000 euro). Modalità di Cofinanziamento delle Comunità di Valle (50.000 euro). finanziamento Cofinanziamento dei Comuni aderenti alla Rete (35.000 euro). Rete di riserve, Comunità di Valle, Comuni aderenti alla Rete Capofila e partner interessati dagli interventi. Aumentare la consapevolezza del valore storico, culturale, e Risultati attesi paesaggistico del territorio della Rete, incrementandone anche l’attrattività e la fruibilità da un punto di vista turistico.

F. Azioni concrete di conservazione e tutela attiva

Codice azione: F1

RECUPERO E GESTIONE DEI PRATI RICCHI DI SPECIE E DEI Denominazione PRATI UMIDI I prati da fieno sono una risorsa non solo economica e paesaggistica, ma anche ecologica vista la loro rarità e la loro importanza in quanto serbatoio di biodiversità floristica e faunistica. La loro corretta gestione è quindi di primaria importanza per il loro mantenimento. Motivazioni/ Inoltre, si propone di tutelare gli habitat di pregio costituiti dai prati Obiettivi umidi e dalle torbiere minacciate dall’ingresso di specie arbustive ed arboree più o meno legate agli ambienti acquatici. L’ingresso di nuove specie avviene, infatti, per il graduale abbandono delle pratiche tradizionali legate allo sfalcio che porta ad un inesorabile degrado del cotico ed al naturale ingresso di specie mesofile o peggio ancora nitrofile. A seconda della tipologia definita nello studio eseguito dal Museo Civico di per l'ATO Brenta (prati ricchi di specie) saranno attuate le metodologie gestionali indicate nell’Inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività nell’Ambito Descrizione/ Territoriale Omogeneo del Brenta. Modalità di esecuzione Per quanto riguarda la gestione dei prati umidi, si attueranno: • lo sfalcio periodico (almeno 1 a triennio) della superficie erbacea; • il decespugliamento della componente arbustiva ed asportazione del materiale legnoso. Borgo Valsugana, Levico Terme, Roncegno Terme, Ronchi Localizzazione Valsugana, Torcegno, Vignola Falesina, Pergine Valsugana, Tenna. Costi di realizzazione 70.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07. finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

19 Migliorare la tutela degli habitat di pregio e conservazione delle Risultati attesi specie presenti nei prati da fieno.

Codice azione: F2

RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DEI CORSI D'ACQUA E Denominazione DELLE FASCE RIPARIE L’azione si propone di migliorare la qualità eco sistemica dei corsi d’acqua attraverso: 1) intervenire su reticolo del Brenta, che in alcuni tratti appare eccessivamente semplificato, attraverso la riqualificazione della morfologia fluviale, della vegetazione perifluviale e successiva manutenzione; Motivazioni/ 2) migliorare la qualità eco sistemica dei corsi d’acqua che Obiettivi scorrono in ambito agricolo (fossi di drenaggio). Inoltre, l’azione intende riqualificare le fasce di vegetazione riparia e si compone di più interventi di finalità affine ma con diversi target: a) il primo target di questa azione è posto alla confluenza del rio Chiavona con il Brenta Vecchio (la ZSC Paludi di Roncegno); b) il secondo target è rappresentato da alcune aree limitrofe al Brenta dove s’intendono realizzare aree umide.

Per la riqualificazione del fiume Brenta, laddove la sicurezza idraulica non venga compromessa si provvederà a sostituire gli argini con difese spondali consolidate con tecniche di ingegneria naturalistica così da ricreare una bordura riparia lungo le rive. Le tipologie d’intervento per la manutenzione dei fossi di drenaggio sono le seguenti: - riprofilatura della sezione del corso d’acqua con macchinari idonei con una pendenza di sponda adeguata a mantenere la stabilità della riva, e il successivo inerbimento con specie idonee ai luoghi; Descrizione/ - piantumazione di specie eliofile e idrofite all’interno dell’alveo Modalità di esecuzione utilizzando talee di specie compatibili con il fondovalle; - sfalcio annuale delle erbacee igrofite; - gestione delle bordure riparie in modo da favorire il mantenimento delle specie. Gli interventi per la riqualificazione della Palude di Roncegno sono pensati per favorire le specie ripariali a svantaggio della robinia e prevedono un aumento della superficie soggetta a ristagno idrico. La realizzazione delle aree umide limitrofe al Brenta prevederà, infine, la creazione di bacini di laminazione di diversa dimensione ed interventi di naturalizzazione attraverso la piantumazione di diverse tipologie di piante.

Aree indicate nell’Inventario delle azioni di tutela attiva e di Localizzazione ricostruzione della connettività nell’Ambito Territoriale Omogeneo del Brenta.

Costi di realizzazione 150.000 euro.

20 Modalità di Operazione 4.4.3 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

Favorire la connettività ecologica e migliorare la qualità eco Risultati attesi sistemica dei corsi d’acqua della Rete.

Codice azione: F3

Denominazione INTERVENTI DI REINTRODUZIONE DEL GAMBERO DI FIUME Il gambero di fiume è una specie in pericolo d’estinzione, inserita nella lista rossa della IUCN, nell’allegato III della Convenzione di Berna e negli allegati II e V della Direttiva Habitat. La sua quasi Motivazioni/ scomparsa dagli habitat europei è dovuta ad un insieme di fattori che Obiettivi coinvolgono la distruzione degli habitat, l’introduzione di specie alloctone e di un oomicete acquatico responsabile della “peste del gambero”, peraltro diffuse dalle specie alloctone che risultano portatrici sane in molte occasioni. Gli interventi per la sua reintroduzione prevedono: - l’eradicazione, se presente, degli individui di gamberi alloctoni, tramite il posizionamento di trappole; - l’elaborazione di un programma di ripopolamento a partire a soggetti locali; Descrizione/ - l’individuazione di tratti caratterizzati da acque pulite come Modalità di esecuzione quelle provenienti dalle risorgive; - la non immissione di trote nei rivoli destinati al ripopolamento del gambero di fiume; - il monitoraggio del programma di ripopolamento attraverso e nelle modalità previste da questa azione.

Localizzazione Grigno, Ischia, Levico Terme e Roncogno.

Costi di realizzazione 20.000 euro.

Modalità di Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

Garantire la biodiversità nei corsi d’acqua della Rete ed incentivare Risultati attesi l’esistenza del gambero di fiume.

21 Codice azione: F4

Denominazione MIGLIORAMENTO DEI CASTAGNETI ESTENSIVI Il castagno è una specie molto importante in Provincia di Trento, non solo per la sua scarsa diffusione, ma anche per l’elevata naturalità dei castagneti, dove molte specie animali vi trovato rifugio e nutrimento. La coltivazione di questa specie era molto diffusa in passato sia per ricavarne i frutti, sia per il legno, molto pregiato; ad oggi invece, sia per il generalizzato abbandono delle attività rurali tradizionali del secondo dopo guerra, sia per le patologie che ne hanno seriamente compromesso la coltivazione, la sua presenza è sempre più rara. Motivazioni/ Anche a causa della cessazione delle curelo stato fitosanitario delle Obiettivi piante di castagno nei castagneti abbandonati è in cattive condizioni e le formazioni risultano spesso invase da specie resinoseo, peggio, da specie esotiche invasive. L’azione è declinata in funzione della tipologia, sia esso un castagneto abbandonato recentemente o da lungo tempo, sia esso un castagneto con piante innestate oppure dove gli individui devono ancora essere innestati, sia di natura intensiva, sia estensiva. I castagneti intensivi utilizzati, seppure assimilabili a una coltivazione (frutteto), costituiscono un'agro-ecosistema meritevole di tutela per la biodiversità che essi possono ospitare, se correttamente gestiti. Le modalità di esecuzione dell’azione saranno diversificate in base alla natura dell’intervento (recupero castagneti estensivi, intensivi e Descrizione/ mantenimento castagneti esistenti), secondo quanto prescritto Modalità di esecuzione nell’Inventario delle azioni di tutela attiva e di ricostruzione della connettività nell’Ambito Territoriale Omogeneo del Brenta

Localizzazione Calceranica, Caldonazzo, Ronchi Valsugana, Torcegno.

Costi di realizzazione 50.000 euro.

Modalità di Operazione 8.5.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. finanziamento

Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

Risultati attesi Favorire il castagneto e gli habitat ad esso connessi.

Codice azione: F5

Denominazione RETE ECOLOGICA: RECUPERO E PIANTUMAZIONE DI SIEPI L’estesa bonifica realizzata in varie località dell’area ha provocato una eccessiva semplificazione dell’habitat che dovrebbe Motivazioni/ caratterizzare il fondovalle. Questa azione ha quindi come obiettivo Obiettivi la diversificazione dell’ambiente agricolo attraverso la piantumazione di siepi o fasce cespugliate.

22 Sono previste le seguenti modalità di esecuzione: - piantumazione di siepi con una larghezza non inferiore a 2 m; - piantumazione di macchie “puntiformi” di siepi con area non inferiore a 2m x 2m; - utilizzare specialmente anche rosa canina, biancospino e Descrizione/ ligustro, in quanto già largamente utilizzate per nidificare Modalità di esecuzione dalle specie ornitiche indicate, - nelle operazioni di sfalcio mantenere una distanza di 2 m dalle siepi (bordura non falciata). Questa operazione ha lo scopo di realizzare delle aree di rifugio per molte specie faunistiche; tale bordura potrà essere tagliata ogni anno dal 15 agosto al 15 febbraio.

Localizzazione Intero ambito della Rete.

Costi di realizzazione 60.000 euro.

Operazione 4.4.3 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Modalità di (54.000 euro). finanziamento Cofinanziamento dei Comuni della Rete (6.000 euro).

Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

Favorire o incrementare le specie avicole di interesse comunitario e Risultati attesi nel contempo di creare aree rifugio per diverse specie animali.

Codice azione: F6

Denominazione RIPRISTINO/MANUTENZIONE MURI A SECCO Per poter sfalciare e mantenere i prati ricchi di specie lungo i versanti di media montagna era consuetudine realizzare dei grandi terrazzamenti con la costruzione di muretti a secco. Con Motivazioni/ l’abbandono delle attività rurali tradizionali, anche i muretti a secco Obiettivi sono stati soggetti al degrado. Per il mantenimento di questi prati potenzialmente ricchi di biodiversità è importante la manutenzione dei terrazzamenti.

Descrizione/ Bonifica e recupero dei terrazzamenti. Modalità di esecuzione

Localizzazione Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Torcegno.

Costi di realizzazione 40.000 euro. Fondo PAT Rete Riserve LP 11/07 (20.000 euro). Modalità di Cofinanziamento del Consorzio BIM Brenta (5.000 euro). finanziamento Cofinanziamento delle Comunità di Valle (9.000 euro). Cofinanziamento dei Comuni aderenti alla Rete (6.000 euro). Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

23 Migliorare la tutela degli habitat di pregio e conservazione delle Risultati attesi specie presenti nei prati da fieno.

Codice azione: F7

Denominazione GESTIONE E CONTROLLO DELLE SPECIE ALLOCTONE

Motivazioni/ Questa azione vuole limitare la massiccia diffusione di robinia ed Obiettivi ailanto, favorendo il ritorno di specie autoctone.

L’esecuzione di questa azione è molto complicata per via della spiccata capacità riproduttiva e di adattamento di Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima. La lotta più efficace verso queste specie è senza dubbio la prevenzione, anche se il più delle volte la gestione non accurata ha permesso la diffusione di queste specie. Le principali misure di prevenzione consistono essenzialmente nel non effettuare tagli Descrizione/ estensivi dove l’abbondanza di luce le favorirebbe o ampi movimenti Modalità di esecuzione terra. Oltre a queste misure è anche importante effettuare una lotta meccanica su popolamenti già affermati durante un periodo di più anni. Durante ogni anno di intervento si provvederà allo sradicamento manuale delle giovani piantine nate da seme, da effettuare quando le condizioni del terreno permettano uno sradicamento totale della piantina e l’eliminazione delle infiorescenze per evitare la diffusione ulteriore della specie alloctona. Borgo Valsugana, Ischia, Madrano, Ronchi Valsugana, Roncogno, Localizzazione Torcegno. Costi di realizzazione 22.000 euro. Operazione 4.4.3 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Modalità di (19.800 euro). finanziamento Cofinanziamento dei Comuni della Rete (2.200 euro). Capofila e partner Rete di riserve, Comuni aderenti alla Rete interessati dagli interventi.

Evitare la proliferazione di specie alloctone o invasive e mantenere Risultati attesi le specie arboree autoctone.

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