Da Falerii Novi a Civita Castellana: Storia Altomedievale Di Un Recupero Insediativo
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Da Falerii Novi a Civita Castellana: storia altomedievale di un recupero insediativo AUGUSTO CIARROCCHI ono noti i fatti circa la sconfitta crisi generale che colpisce il sistema “un exursus cronologico che giunge Sdi Falerii nel 241 a.C.. In sei romano. È solo grazie all’imperatore fino alla piena età imperiale romana, giorni Roma chiuse definitivamente Gallieno, appellato redintegrator allorché la zona fu utilizzata come una questione che si trascinava ormai coloniae Faliscorum, che la città cava e come area di sepolture alla da secoli, da quando cioè il popolo sembra denotare una certa ripresa cappuccina”5. Oltre a molti reperti di falisco insieme alle altre città-stato socio-economica2. ceramica, di ferro e di vetro6, sono dell’Etruria aveva cercato di arginar- L’originario sito, nonostante la state rinvenute una testa di sileno in ne l’espansione1. Roma era già impe- distruzione e lo spostamento della pietra7 e una moneta d’epoca roma- gnata sullo scenario internazionale popolazione, continuava ad essere na8. contro Cartagine e la rottura della abitato. L’assegnazione di terre ai Nel IV secolo d.C. l’imperatore tregua con la vicina Falerii fu l’occa- veterani dell’esercito repubblicano, Costantino inserì nella donazione a sione per mostrare la fine che spetta- reduci della battaglia di Filippi, in favore della basilicam in palatio va a chi si metteva di traverso. una colonia Iunonia che è chiamata Sessoriano (la chiesa romana di S. Città distrutta, 15 mila nemici Faliscos3, e alcune testimonianze Croce in Gerusalemme) i ricavati morti, territori e beni confiscati, spo- materiali, come ad esempio le sepol- dalla possessio Nymphas e dalla pos- stamento della popolazione in un ture, provano la continuità di fre- sessio Herculi situate sub civitate centro di nuova costruzione situato a quentazione non solo dei templi delle Falisca9. Le due cospicue entità agra- pochi chilometri in luogo pianeg- antiche divinità, ma anche di parti rie sono state collocate nei pressi giante. Nel corso della repubblica e dell’abitato4. In uno scavo condotto della primitiva Falerii10. dell’impero la nuova città, Falerii nel 1992 dalla Soprintendenza L’ubicazione presso “Falerii Novi, prospera e si sviluppa, ma nel Archeologica per l’Etruria Meridio- Veteres, odierna Civita Castellana” III secolo d.C. anch’essa subisce la nale nell’area dello Scasato è emerso viene proposta, anche se in forma 1 I. Di Stefano Manzella, Lo stato giuri- Emblematico poi è il caso del mauso- arco che mette a S. Gregorio, e la bot- Gaius Lucius Caesar (15 a.C.–19 d.C.), dico di Falerii Novi dalla fondazione leo di Glizio Gallo (I secolo d.C.), tega Andreini”. L’autore non specifica padre dell’imperatore Caligola e fratel- al III secolo d.C., in La civiltà dei descritto nel ‘600 da Domenico il luogo dove era situato il sepolcro ma lo dell’imperatore Claudio (Tiberius Falisci, Atti del XV convegno di studi Mazzocchi (Veio Difeso. Discorso di dice: “quale sepolcro esisteva nel terri- Claudius Drusus Nero Germanicus), etruschi ed italici – Civita Castellana, Domenico Mazzocchi Dottore del- torio Falisco”. fatta coniare da quest’ultimo in onore Forte Sangallo, 28-31 maggio 1987, l’una, e l’altra Legge, Ove si mostra 5 M.A. De Lucia Brolli, Dalla tutela del fratello nel 19 d.C. Sul retro com- Firenze 1990, pp. 342–350. l’antico Veio essere hoggi Civita alla ricerca: recenti rinvenimenti dal- paiono al centro le lettere S C, che 2 I. Di Stefano Manzella, Lo stato giuri- Castellana. In Roma, Per Ludovico l’area urbana di Falerii, in stanno per Securitas e Concordia. dico cit., pp. 357-359. L’imperatore Grignani. MDCXLVI, ristampa anasta- Archeologia in Etruria meridionale (a Un’immagine della moneta si trova in Gallieno era originario di Falerii Novi tica, Bologna 1980, pagg. 32–33): “Il cura di M. Pandolfini Angeletti), Atti www.ancientcoins.ca/roman1.html, per linea materna. qual sepolcro, standosi prima dentro la delle giornate di studio in ricordo di numero stock # 22678, e riporta quella 3 I. Di Stefano Manzella, Lo stato giuri- Città quasi cadente in luogo incolto, e Mario Moretti, Civita Castellana, che doveva essere l’iscrizione comple- dico cit., p. 362. assai remoto dagli occhi de’ riguardan- 14–15 novembre 2003, p. 77, nota 30; ta del dritto: GERMANICVS CAE- 4 P. Moscati, Nuove ricerche su Falerii ti, fù al tempo di detto Borgia, 190 anni scavo condotto dalla d.ssa Patrizia SAR TI AVGVST F DIVI AVG N. Veteres, in La civiltà dei Falisci, cit., sono, fornito di dimolire, sì per toglier- Aureli, nell’area adiacente la chiesa di (l’inizio e la fine dell’iscrizione lungo pp. 169–170, “Se si eclude la continua- lo dall’oscurità, e porlo alla luce di S. Chiara, suore Clarisse Francescane, il bordo della moneta si raccordano zione del culto tributato sia nei santua- tutti, come anco per inalzare di quegli via dello Scasato n. 19. così: AVG [N.] GERMANICVS); nel ri extra-urbani sia sul pianoro della elegantissimi fregi un perpetuo trofeo 6 Ho potuto esaminare gli oggetti rinve- retro: TI CLAVDIVS CAESAR AVG città, dove il tempio dello Scasato sem- alla di lui memoria”. F. Tarquini, nuti nello scavo grazie alla GERMAN PM TR P IMP P P. E’ stato bra rimanere in vita fino alla prima Notizie istoriche e territoriali di Civita Soprintendenza Archeologica per trovato anche un dischetto di bronzo, metà del I sec. a.C., la contrazione del- Castellana già capitale dei falisci l’Etruria Meridionale, nella persona forse una moneta, del diametro di 23 l’abitato di Falerii Veteres appare con- ciscimini e delle tre Falerie l’una suc- della d.ssa M. Anna De Lucia Brolli, e mm. molto sottile e che non presenta fermata dal rinvenimento, avvenuto cessiva all’altra scritte da Francesco alla cortesia del dott. Piero Poleggi. iscrizioni e incisioni. agli inizi del secolo [anno 1903], di Tarquini nello scoprimento di un Tra i reperti ceramici segnalo resti di 9 L. Duchesne, Le Liber Pontificalis, alcune tombe a fossa coperte da tegole, Delubro Fonte Sagro Ninfeo dei primi- bucchero e di ceramica a vernice nera tomo I, Parigi 1981, p. 180. in cui comparvero materiali databili al tivi Falisci Argivi Pelasgi Ciscimini ed acroma, e di tegole e laterizi. Un 10 D. De Francesco, La proprietà fondia- III-II sec. a.C. Queste sepolture, trova- avvenuto nell’Anno 1873, Castelnuovo chiodo della lunghezza di 17 cm. e ria nel Lazio. secoli IV –VIII, storia e te nell’area del Forte del Sangallo, di Porto 1874, riedizione con appendi- alcuni frammenti di vetro finemente topografia, Roma, 2004, p. 50. sembrano indicare la riutilizzazione di ce documentaria e fotografica a cura di lavorato. L’autrice propone, sulla base della ren- almeno una parte dell’antica area abi- A. Turco, Castel Sant’Elia 2004, p. 53, 7 La testa in marmo bianco misura cm. dita in solidi e della produttività del tata come sede di una necropoli, costi- “Questo sepolcro era di ordine dorico 22x14. frumento, per la possessio Nymphas tuita per di più da tombe piuttosto (…) e di una estensione e circonferen- 8 Moneta di bronzo, diametro di circa 28 una estensione presunta di ettari povere”. Il tempio dedicato a Giunone za non piccola, come veggosi da altri mm., rinvenuta nella “trincea ovest - 43,125 e produttività annua di frumen- Curite, nel fondovalle tra Vignale e pezzi di questo sepolcro messi in opera settore sud (muro)”, che riproduce sul to pari a quintali 224,25, mentre per la Celle, viene regolarmente frequentato muraria visibili che fanno parte del dritto una testa rivolta a destra e possessio Herculi una estensione di in epoca imperiale, come apprendiamo campanile della chiesa del arco, sia del un’iscrizione, di cui è leggibile AVG ettari 52,5 e una produttività di q.li da Ovidio (Am. 3,13), che scrive nel- Carmine, altro grandissimo circolare […] GERMANICVS. La moneta, con 273. l’ultimo quarto del I secolo a.C.. nella piazza del comune fra il primo molta probabilità, ritrae Germanicus 9 Da Falerii Novi a Civita Castellana - Storia altomedievale di un recupero insediativo dubitativa, sulla scorta di una presun- sito della vecchia città falisca rientra- guerra civile tra la fazione dell’impe- ta associazione della possessio va nel territorio della città romana13. ratore Antemio e quella del patricius Nymphas con un sacello, chiamato Circa allo stesso periodo (III-IV Ricimero17. Nel 476 l’ultimo impera- Ninfeo Rosa, scoperto nel XIX seco- sec. d.C.) risale l’appellativo di tore romano, Romolo Augustolo, lo nelle vicinanze del tempio falisco Faleros, conferito a Falerii Novi venne deposto dal generale barbaro di Giunone Curite11. dalla Tabula Peutingeriana lungo Odoacre, che assunse il titolo di La derivazione non sembra essere l’itinerario della via Amerina14. patricius e che fu acclamato re pertinente, per il fatto che il microto- Nome che venne ribadito, nella d’Italia dal suo esercito. ponimo Ninfeo Rosa nasce nel 1873 variante Faleris, dalla Cosmographia Quando, qualche anno dopo, a seguito della scoperta di un’area dell’Anonimo Ravennate, quando l’imperatore d’oriente Zenone volle sacra posta lungo il fosso dei inserisce la località nell’itinerario da togliersi dai piedi un ingombrante Cappuccini e denominata, dagli Ravenna a Roma15. popolo stanziato nelle vicinanze di esperti che presero parte allo scavo, Costantinopoli, chiese a Teodorico, ‘Delubro Fonte Sagro Ninfeo Argivo L’Etruria meridionale alla fine capo degli Ostrogoti, di recarsi in Falisco’, per la presenza dell’acqua, dell’impero romano Italia. Nel 496 Teodorico sconfisse e ‘Rosa’ perché il terreno era di pro- La pax romana nel V secolo d.C. Odoacre e si proclamò re con il rico- prietà del conte Cesare Rosa12.