ITINERARIO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara

PROGETTO PRELIMINARE

RELAZIONE DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara

SOMMARIO 3.3.1 Il PTP (Piano Territoriale Provinciale) 36 3.4 LA PIANIFICAZIONE COMUNALE ...... 36 PREMESSA ...... 3 1. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’INTERVENTO ...... 4 3.5 IL COMPLESSO DEI VINCOLI ...... 39 2. IL PROGETTO NEL QUADRO DELLA SITUAZIONE ESISTENTE ...... 4 2.1 BACINO DI RIFERIMENTO, BACINO D’INTERESSE E SCENARIO

TERRITORIALE. DESCRIZIONE DELLO SCENARIO FISICO ...... 4 2.2 L’AREA METROPOLITANA DI PALERMO ...... 5 ELENCO DELLE FIGURE Figura 1. L’Area Metropolitana di Palermo (in grassetto i Comuni interessati 2.3 L’AREA INTERNA ...... 9 dall’intervento) ...... 5 2.4 OBIETTIVI E MOTIVAZIONI DEL PROGETTO ...... 12 Figura 2. Rapporto tra Area Metropolitana e territorio di Palermo ...... 16 Figura 3. Rete stradale di primo livello dello SNIT attuale ...... 23 2.5 IL SISTEMA INFRASTUTTURALE E TRASPORTISTICO NELL’AREA VASTA ...16 Figura 4. Flussogrammi del traffico privato passeggeri di media e lunga percorrenza 2.5.1 Premessa 16 24 Figura 5. Flussogrammi del traffico merci di media e lunga percorrenza ...... 25 2.5.2 La viabilità principale 18 Figura 6. Rappresentazione dei flussi sulla rete stradale (tratta dal PIANO 2.5.3 La viabilità di competenza provinciale 19 DIRETTORE Indirizzi strategici ed interventi prioritari del sistema di trasporto e della mobilità generale in Sicilia) ...... 27 2.5.4 I trasporti ferroviari 20 Figura 7. Articolazione degli ambiti ...... 31 2.5.5 La rete dei servizi di trasporto extraurbano su gomma 20 ELENCO DELLE TABELLE 3. ANALISI DEGLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE Tabella 1. Scheda sintetica del Patto Territoriale di ...... 7 CORRELABILI DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE AL PROGETTO...... 21 Tabella 2. Scheda sintetica del Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Alto Belice 3.1 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO NAZIONALE ...... 21 Corleonese...... 8 3.1.1 Il Programma di Sviluppo per il Mezzogiorno 21 Tabella 3. Area metropolitana di Palermo: dati territoriali ...... 16 Tabella 4. Estensioni dei territori appartenenti all’area metropolitana ...... 17 3.1.2 Il Piano Generale dei Trasporti 22 Tabella 5. Principali caratteristiche della rete autostradale della provincia ...... 18 3.1.3 Programmazione ANAS 25 Tabella 6. Le caratteristiche geometriche delle strade statali ...... 19 Tabella 7. Tratte ferroviarie ricadenti nell’Area metropolitana ...... 20 3.1.4 Legge Obiettivo, Primo Programma Infrastrutture strategiche, Delibera CIPE 121/2001 25 3.2 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO REGIONALE...... 26 3.2.1 Piano Regionale dei Trasporti (PRT) 26 3.2.2 Piano Regionale dei trasporti e della mobilità – Piani attuativi 27 3.2.3 Accordo di Programma Quadro 28 3.2.4 Sviluppo regionale (POR) 29 3.2.5 Salvaguardia e risanamento ambientale 29 3.2.6 Tutela del Paesaggio 29 3.2.7 Pianificazione Urbanistica e Paesistica 33 3.2.8 Piano Forestale Regionale 33 3.3 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE ...... 36

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riferimento nazionale rimanda, di fatto, alle strategie e agli obiettivi superiori e riferiti agli orientamenti comunitari contenuti nell’articolazione dei Fondi Comunitari (PON e VAS di PREMESSA programma). Il quadro di riferimento programmatico descrive e analizza gli obiettivi di progetto, verifica e A tale sistema, riferito all’attuazione, su scala nazionale, di una strategia europea delle descrive gli eventuali interventi correlati realizzati o in oggetto, analizza e valuta la coerenza comunicazioni e dei trasporti che tiene conto del più ampio sistema delle reti europee, compresa la dell’intervento in ordine ai contenuti e agli obiettivi degli atti di pianificazione e di programmazione rete ecologica, si aggancia di fatto il bacino di riferimento regionale. attuali e previsti, esaminati in ordine gerarchico e in riferimento al contesto nazionale, regionale e locale; effettua l’analisi dei vincoli paesaggistici/ambientali e le eventuali interferenze con aree Gli strumenti attivi sul territorio regionale, d’interesse per il contesto locale, si riferiscono: protette e tutelate. a) alla programmazione e alla pianificazione della rete dei trasporti (Piano Direttore del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità) varato nel Febbraio 2003; In riferimento alla programmazione e alla pianificazione, la verifica di coerenza si applica a due b) alla pianificazione Paesistica (PTP, Linee Guida e redazione dei Piani d’Ambito); tipologie di programmazione e pianificazione: gli strumenti programmatici generali e i riferimenti c) all’assetto idrogeologico (Piano Straordinario e Norme di Salvaguardia del 2001 e programmatici specifici, laddove ovviamente esistenti e/o attivi. redigendi P.A.I.); Per gli strumenti programmatici generali si è fatto riferimento a: d) al completamento della Rete Ecologica Regionale; 1) Pianificazione Territoriale: e) all’assetto territoriale regionale. - Pianificazione territoriale regionale; La discesa di scala di bacino, al livello provinciale, tiene conto delle competenze della Provincia - Pianificazione territoriale provinciale; regionale di Palermo (L.R. 9/86) e delle innovazioni apportate dalla Circolare D.R.U. dell’11 aprile - Pianificazione comunale (P.R.G.; P.d.F; P.C.; Varianti Generali vigenti). 2002, che amplia le competenze delle Province Regionali in ordine alla redazione dei Piani 2) Pianificazione settoriale di interesse generale: Urbanistici di area vasta e che coinvolge un vasto partenariato, anche non istituzionale, nella - Linee guida del Piano Paesistico regionale; costruzione del processo e nell’approvazione delle linee guida. Ulteriore innovazione e complessità - Piani di ambito viene introdotta dalla quasi contemporanea redazione del Sistema Informativo Territoriale L’indagine inerente i riferimenti programmatici specifici ha contemplato il livello nazionale e il livello Regionale (S.I.T.R.) e dei Sistemi Informativi a scala provinciale e locale. regionale analizzando i contenuti dei seguenti strumenti: L’analisi puntuale del contesto locale comporta l’analisi e la valutazione di strumenti ordinari e - Piano decennale grande viabilità; straordinari di pianificazione e programmazione. - Piano triennale ANAS; E’ da premettere che lo stato dell’arte della pianificazione urbanistica locale presenta elementi di - PON Trasporti; criticità riferiti all’iter burocratico dei Piani Regolatori e delle Varianti Generali. - Piano Direttore del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità; - POR Sicilia 2000-2006. Va aggiunto che l’innesto di strumenti di programmazione concertata e integrata (Patti e PIT) attivi L’approccio metodologico adottato nel S.I.A. ha definito l’insieme delle indagini e il corpus delle sul territorio dal 1995, hanno variato (anche in deroga) l’assetto del territorio definito nei Programmi relazioni e delle cartografie inerenti l’assetto e la programmazione territoriale e ha individuato bacini di Fabbricazione e nei Piani Regolatori Generali, utilizzando dispositivi normativi combinati, e e contesti di riferimento per la tipologia dell’intervento e commisurati alla complessità degli attori definiti dalle Disposizioni Programmatiche e Finanziarie della Regione Sicilia dal 2001 al 2003. istituzionali e di processo d’interesse per la definizione delle sostenibilità e fattibilità ambientali. Pertanto la documentazione riferita al contesto locale di riferimento tiene conto:

I bacini di riferimento individuati sono riferiti alla scala nazionale per quanto concerne gli indirizzi a) degli strumenti urbanistici vigenti (la maggior parte dei quali in revisione); del Piano dei Trasporti e la programmazione discendente dalla “legge obiettivo” 443/01. Il bacino di

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b) delle varianti e deroghe di destinazione urbanistica generate dagli strumenti Il lotto 1b, sempre a due carreggiate, rappresenta il tratto di collegamento fra il tracciato straordinari e reperite presso le Società di gestione dei Patti e gli Uffici Comuni dei ammodernato e l’attuale infrastruttura SS121, in corrispondenza dell’attuale svincolo di PIT); Sud. c) dalle previsioni di Piano in itinere. Successivamente il tracciato viene adeguato in sede per uno sviluppo di circa 24,8 km (lotto 2a) Ovviamente, l’analisi dello scenario della programmazione e della pianificazione territoriale, nonché con carreggiata singola, categoria C1, e per altri 8,5 km, a due carreggiate (lotto 2b). degli aspetti puntuali ed estesi di tutela e vincolo, ha comportato la ricognizione e l’elaborazione dei L’intervento di adeguamento in sede si basa principalmente sui seguenti criteri: miglioramento dati che si riferiscono anche a strumenti e processi discendenti dalla programmazione e geometrico-funzionale del tracciato, ammodernamento delle intersezioni stradali, adeguamento pianificazione concertata, complessa e integrata (Patti Territoriali Generalisti, Patti Territoriali delle opere d’arte esistenti e realizzazione delle nuove, eliminazione degli accessi diretti sulla tematici, Progetti Integrati Territoriali). strada principale e canalizzazione degli stessi verso viabilità alternativa esistente o di progetto, che Rientrano infine nel Quadro di Riferimento programmatico la descrizione e l’analisi delle condizioni garantisca il raggiungimento degli svincoli. di funzionalità dell’infrastruttura espresse dall’analisi del traffico, dei livelli di servizio ante e post- operam e dell’incidentalità, nonché gli aspetti sociali ed economici indagati attraverso l’Analisi Costi Il progetto di adeguamento si estende fino all’attuale svincolo “Bivio Manganaro”.

Benefici, gli scenari trasportistici e i benefici ambientali ottenibili in termini quali-quantitativi. Un tratto di raccordo fuori sede di circa 1.2 km (lotto 3a), consente di collegare il tronco adeguato in sede a quello ammodernato fuori sede (lotto 3b), dello sviluppo di circa 7.2 km. 1. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’INTERVENTO

L’intervento oggetto del presente studio riguarda l’ammodernamento dell’itinerario Palermo- 2. IL PROGETTO NEL QUADRO DELLA SITUAZIONE ESISTENTE Agrigento (S.S. 121 - Catanese) nel tratto costituito dal tronco Palermo- della strada 2.1 Bacino di riferimento, bacino d’interesse e scenario territoriale. Descrizione statale 121 (Catanese) e dal tronco Roccapalumba-Lercara della SS 189 il cui sviluppo dello scenario fisico complessivo è pari 56,1km. Il bacino di riferimento dell’intervento è l’intera regione. Come si evince dal Piano Direttore, L’intervento è sostanzialmente finalizzato alla riqualificazione della S.S.121 sia in termini di l’ammodernamento è intervento correlato e integrato rispetto alla pianificazione strategica sicurezza, per la riduzione dell’alta incidentalità dell’infrastruttura esistente, sia in termini di regionale: potenziamento della capacità della strada a sopportare l’aumento di traffico generato dallo sviluppo

dei due capoluoghi collegati (Palermo-Agrigento) 9.1.1.2. Interventi sulla rete stradale trasversale L’alternativa selezionata, denominata “Alternativa A”, è suddivisa in tre diversi lotti in relazione alle Gli interventi che potenziano e adeguano le strade trasversali di connessione dei caratteristiche geometriche ed ai volumi di traffico. principali centri tra loro e con l’entroterra ed in grado di mettere in comunicazione i versanti tirrenico e ionico riguardano: Il lotto 1, suddiviso a sua volta in “1a” e “1b”, prevede l’ammodernamento del tracciato fuori sede • l’itinerario nord-sud Santo Stefano di Camastra-Gela; con doppia carreggiata, sezione stradale categoria B. • l’itinerario Palermo-Agrigento; • l’itinerario Ragusa– Lentini – Catania; La suddivisione è necessaria in quanto il lotto 1a è stato già approvato dalla CSVIA in data 17-01- • il collegamento tra la SS189 e Vallelunga; 2006 nell’ambito del progetto di “Ammodernamento a quattro corsie della S.S. 121 e della S.S. 189 • la strada a scorrimento veloce (SSV) Licodia-Eubea; • – Tratto Palermo – Lercara”. l’itinerario Gela - Caltanissetta; • l’itinerario Agrigento – Caltanissetta; • l’itinerario Licata – Caltanissetta; • l’itinerario Gela - Agrigento – Castelvetrano – Mazara del Vallo Trapani; • l’itinerario Patti –Taormina.

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(…) Itinerario Palermo-Agrigento al territorio del comune di , coinvolgendo anche i comuni più interni delle prime pendici dei L’itinerario Palermo-Agrigento, costituito dal tronco Palermo-Roccapalumba della strada monti di Palermo. statale 121 e dal tronco Roccapalumba-Agrigento della SS 189 Catania-Palermo, Le attività principali sono segnate dall'esistenza di due aree industriali abbastanza consolidate, rappresenta la connessione dei due capoluoghi, dei relativi entroterra e dei due opposti versanti costieri. Per tale itinerario sono da considerarsi prioritari l’adeguamento della quasi agli estremi dei territori dell'AM, definite dal nucleo di e dall'area di sezione stradale alle caratteristiche del tipo 3° del CN R, l’intervento per il miglioramento delle condizioni di sicurezza di un tratto di 4 km della SS 189 nel comune di Castronovo Queste due localizzazioni inducono spostamenti per occasioni di lavoro, erogazione di servizi e ed i lavori in corso sulla SS 121.” localizzazione della residenza di carattere quotidiano, ormai di notevole entità.

Il patrimonio abitativo dell'area, oltre a contare sulla realtà delle grandi concentrazioni urbane, ha Il bacino d’interesse dell’intervento si estende all’intera area provinciale e contempla due definito una consistente presenza di abitazioni stagionali, utilizzate appieno per un periodo variabile comprensori socio-economici: l’area metropolitana e l’area interna (ex comunità montana, dai quattro ai cinque mesi dell'anno. Ciò accresce gli spostamenti ed i fenomeni di pendolarismo soppressa dalla L.R. 9/86, istitutiva delle Province regionali siciliane). interno nei periodi dell'anno con temperatura più elevata ed ha avviato abitudini stanziali diffuse che

tendono a radicarsi nel costume corrente ed a crescere.

2.2 L’area metropolitana di Palermo Il forte peso definito dalla realtà della città di Palermo quale polo erogatore dei principali servizi di attività commerciali e di occasioni di lavoro nelle attività terziarie, condiziona fortemente i flussi verso una direzione centripeta che tende a crescere nonostante l'incapacità di Palermo di definire una politica adeguata al centro capoluogo della Sicilia.

Il peso della città di Palermo è rappresentato da una popolazione di 698.556 residenti, mentre, i comuni gravitanti hanno una popolazione di 302.795 residenti. Complessivamente, i comuni gravitanti crescono del 13,53% nel decennio 1981/91 ed il capoluogo decresce di 3.226 unità nello stesso periodo, mentre si registra un modesto calo tra il 1991 e il 2001.

Alcuni comuni dell'area presentano un incremento percentuale che raggiunge il 35,32%, come Isola

delle Femmine, o, comunque, supera il 15%, come (20,70%), Bagheria (17,49%), Bolognetta (22,91%), determinando una realtà dove essenzialmente il capoluogo, Palermo, perde, 1 - 10 - 19 - Partinico seppure in modo limitato, popolazione a vantaggio dei comuni gravitanti. 2 - 11 - 20 - Questa mobilità interna della popolazione va riferita alla crescita dei rapporti tra capoluogo e 3 - Bagheria 12 - 21 - Termini Imerese 4 - 13 - Giardinello 22 - Terrasini comuni gravitanti e, inoltre, alla domanda di abitazioni a costo più accessibile, oltre che ad un 5 - 14 - 23 - modello di vita meno complesso e caotica di quello delle grandi concentrazioni urbane. 6 - Bolognetta 15 - 24 - 7 - 16 - 25 - L'ampiezza demografica delle città, pur se il peso di Palermo rimane preponderante, dimostra come 8 - 17 - 26 - si configuri un'articolazione di ben sei cittadine che, quasi con geometrica equidistanza, 9 - Carini 18 - Palermo 27 - determinano ciascuna una dimensione di abitanti superiore alle 15mila unità; di queste, quattro Figura 1. L’Area Metropolitana di Palermo (in grassetto i Comuni interessati dall’intervento) superano i ventimila residenti ed una (Bagheria) i quarantamila. La perimetrazione dell'area metropolitana di Palermo deriva dalla considerazione che gli scambi nel La rete delle infrastrutture dei trasporti, pur non essendo ottimale, attraverso alcuni recenti sistema palermitano interessano un'ampia area che va dal territorio del comune di Termini Imerese miglioramenti, essenzialmente nel nodo palermitano e in alcune iniziative ferroviarie, ha accresciuto l'offerta di possibilità di movimento e, quindi, aperto anche nuove occasioni di stanzialità.

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La rete delle infrastrutture dei trasporti, pur non essendo ottimale, attraverso alcuni recenti per quanto attiene i servizi di scale territoriale, l'insediamento umano di Ustica è fortemente miglioramenti, essenzialmente nel nodo palermitano e in alcune iniziative ferroviarie, ha accresciuto dipendente dall'area palermitana, essendo l'isola legata essenzialmente al porto di Palermo con l'offerta di possibilità di movimento e, quindi, aperto anche nuove occasioni di stanzialità. corse giornaliere di navi ed aliscafi. Il fascio delle linee di costa appare dominante, mentre i collegamenti con le aree più interne sono in La delimitazione individuata, oltre a costituire un sistema dove l'integrazione degli scambi quotidiani buona parte affidati alla vecchia struttura viaria. Si configura un sistema prevalentemente lineare raggiunge livelli interni oltremodo superiori a quelli che lo stesso sistema possiede con l'esterno, con qualche penetrazione ed apprendimento che accentua le potenzialità di crescita del sistema permette di individuare, nell'ambito del territorio provinciale, tre grandi ambiti spaziali dalla forte costiero a svantaggio di una effettiva salvaguardia delle valenze ancora presenti lungo la fascia identità per caratteri specifici e valenze di risorse ed opportunità legate all'insediamento umano. marina e di un riequilibrio delle funzioni e dei servizi. E' possibile, infatti, individuare, insieme al territorio dell'area metropolitana , il territorio madonita, Mentre lo sviluppo complessivo della rete stradale principale è di circa Km. 224, la distanza tra gli con terminale a mare, il centro di Cefalù, ed il territorio del corleonese, determinando nell'ambito estremi dell'area (Termini-Balestrate è di Km. 97, divisi in Km. 48 tra Termini e Palermo, Km. 11 di della provincia di Palermo un principio d'integrazione tra i grandi sistemi che la compongono. Essi, circonvallazione palermitana e di Km. 38 fra Palermo e Balestrate. Le distanze complessive per essere valorizzati, vanno compresi ed analizzati, esaltati nelle loro varietà e differenze, perché appaiono, comunque, misurate da tempi di percorrenza minimali che consentono una capacità di solo dalle differenze e dalla valorizzazione delle specifiche identità emergere un'adeguata relazioni tra servizi, residenza e lavoro adeguati ai livelli di vita contemporanei. complementarietà delle risorse. Oltre alle funzioni direzionali e dei principali servizi che Palermo offre, anche se complessivamente I Comuni interessati dall’intervento sono: carenti rispetto al peso della popolazione esistente e gravitante, l'area metropolitana contiene un BAGHERIA sistema delle attività industriali principalmente dislocate lungo la costa, dove trova posto in alternanza anche il sistema delle principali aree turistiche e/o a vocazione turistica. Al polo turistico Il comune conta 53.247 abitanti e ha una superficie di 2.968 ettari per una densità abitativa di 1.794 un poco spinto verso l'interno, costituito dalla realtà di Monreale, si aggiunge quello costiero tra abitanti per chilometro quadrato. Sorge in una zona litoranea collinare, posta a 76 metri sopra il Termini e che spinge l’asse delle economie verso il comprensorio delle livello del mare.

Madonne. Il municipio è sito in corso Umberto I, tel. 091-904664 fax. 091-902093.

L'agricoltura permane ancora come attività delle aree più interne, configurando un sistema Popoloso centro commerciale in dolce pendio fra verdi distese di agrumi, nespoli e ulivi, di fronte al economicamente molto debole, fortemente sollecitato a dipendere dalle attività dislocate nel mare e al monte Catalfano. sistema costiero e, quindi, con una tendenza all'incremento dei fenomeni di pendolarismo Il nome Bagheria deriva dalla parola araba Bacar che significa vaccheria. L'origine del centro si quotidiano. ebbe nella seconda metà del XVII secolo con l'edificazione della dimora del principe Giuseppe L'inclusione del territorio comunale dell'isola di Ustica nell'area metropolitana di Palermo è apparsa Branciforte e con la conseguente coltura dei terreni circostanti. Sorsero così altre ville accanto e nei azione opportuna, oltre che per istanza diretta del consiglio comunale (d.c. n° 8260 del 17/11/94) e dintorni e con il passare del tempo, l'insediamento aumentò progressivamente fino a determinare lo del consiglio della Provincia regionale di Palermo (d.c. n° 0138/3/C del 5/11/1994), anche perché la schema attuale della città sua collocazione, i caratteri della sua economia, le potenzialità d'uso esprimibili nel suo territorio Bagheria è rinomata per i suoi palazzi settecenteschi e per le sue sontuose ville nobiliari come (prevalentemente attività legate al turismo) e la dipendenza da attrezzature e servizi di carattere quella di Butera, di Valguarnera, di Ramacca, di Villarosa e soprattutto come Villa Palagonia, più intercomunale lo consentono. nota come Villa dei mostri a causa delle 62 bizzarre sculture mostruose, volute dal principe Infatti, mentre le sue principali economie erano una volta l'agricoltura e la pesca, con presenze Ferdinando Francesco Gravina di Palagonia nel 1715. anche di attività artigiane (fabbricazione di ceste e ceramica), oggi l'attività principale è il turismo BOLOGNETTA stagionale, ampiamente connesso con i servizi offerti nell'ambito dell'area metropolitana e, inoltre,

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Le origini della città risalgono ad un seicentesco "fondaco" - un luogo di sosta lungo una regia trazzera -. Nella stessa località si trova la Chiesa Madre cittadina, monumento principale della città.

FICARAZZI Comuni Popolazione Superficie Sottoscrittori Occupazione e La città abbraccia circa 8.000 anime ed e' posta a 23 metri sul livello del mare. protocolli

Essa si presenta come un nucleo abitativo composto da case dal caratteristico color mattone o Altavilla, 115.000 Kmq. 229 Provincia di numero nuovi Bagheria, Palermo - Comuni - addetti previsti bianco arroccate a ridosso della Torre e circondato da limoneti ed aranceti. , API - CISL - 1.256 Casteldaccia, CISNAL - CIA -CNA Dopo un primo insediamento di coloni cretesi ed uno successivo di coloni punici, la storia cittadina Ficarazzi, – CASA – CONF Data sottoscrizione si mescola con quella della vicina Misilmeri in quanto Ficarazzi rientrava nella sua baronia. Misilmeri, COMMERCIO – primo documento : S.Flavia, CONF 3 dicembre 1996 Successivamente, il feudo fu diviso tra la famiglia Ajutamicristo ed il viceré Pietro Speciale. A Ventimiglia, ARTIGIANATO - Villabate Lega Cooperative - Data sottoscrizione quest'ultimo si deve l'introduzione della coltivazione della canna da zucchero e la costruzione della protocollo d’intesa : Legambiente Sicilia. Torre già citata. Tale edificio fu la residenza del Viceré. La sua edificazione fu effettuata nel 1458; 13 maggio 1998 l'originaria struttura fu modificata nel 1700 dalla famiglia Giardina. Obiettivi

Ficarazzi vide successivi "padroni", a partire dai Padri Teatini ed il Marchese Luigi Giardina de Recupero e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali e potenziamento dei servizi turistici anche attraverso la riqualificazione costiera disinquinando il mare, recuperando le Guevara dal 1733, anno in cui sorse realmente la città. torri rivierasche, realizzando il porticciolo di Aspra, riqualificando i parchi,recuperando i centri storici - Riorganizzazione del comparto agro-alimentare valorizzando le colture La visita culturale della città deve obbligatoriamente iniziare dalla già citata Torre-Villa. Come si e' biologiche, abbattendo i costi di irrigazione , valorizzando i prodotti locali, riorganizzando detto, grazie alla famiglia Giardina la sua struttura originaria fu modificata con l'aggiunta di un'ala, di la produzione ittica di Aspra- Riorganizzazione della P.M.I. manifatturiera attraverso il potenziamento dell’artigianato locale e realizzando economie di agglomerazione un doppio scalone d'ingresso, con l'ampliamento dei saloni e l'introduzione di balconcini nella attraverso la realizzazione di apposite aree cortina muraria del prospetto. Dopo vari passaggi di propietà, attualmente l'edificio e' di proprietà Prop.Progetto : Turismo - Commercio - Ambiente - Agrumicoltura - Viticoltura- Pesca - delle suore Teatine che vi abitano e vi hanno introdotto una scuola materna. Lavorazione prodotti ittici - Lavorazione prodotti agricoli - Artigianato produttivo- Artigianato artistico - Imprese di servizi - Trasformazione agrumi - Produzioni locali Sempre d'origine quattrocentesca e' l'acquedotto finanziato da Pietro Campo per servire la Tabella 1. Scheda sintetica del Patto Territoriale di Bagheria piantagione di canna da zucchero. In questo caso, fortunatamente, l'originaria struttura si può

ammirare nella sua quasi totalità, con le sue campate che sormontano il fiume Eleuterio. Il Patto ha avviato un primo processo di sviluppo integrato del territorio, enfatizzando le vocazioni Da ricordare, infine, la settecentesca Chiesa Madre intitolata a S. Atanasio, dal prospetto lineare e produttive tradizionali del rapporto fascia costiera-area interna ed esaltando un mix di servizi per la dalla semplice struttura interna che prevede una sola navata ed alcune opere d'arte come un promozione e valorizzazione turistica del comprensorio. Infatti nell’area del Patto ricadono anche cinquecentesco Crocifisso ligneo. comuni che appartengono al secondo contesto, quello delle aree interne (cfr § succ.): Baucina, In riferimento al contesto analizzato e in ordine alle iniziative di sviluppo socio-economico, spicca Misilmeri e Villabate. sicuramente il Patto Territoriale di Bagheria, il Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Alto Belice Corleonese e della Valle del Torto e dei Feudi e il PIT Alto Belice Corleonese.

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La concezione del territorio come risorsa per lo sviluppo secondo un’impostazione strategica Comuni Popolazione Superficie Sottoscrittori Occupazione e finalizzata alla creazione di reti ha indotto il Partenariato all’individuazione delle " Idee Forza " protocolli intorno alle quali sono state analizzate le risorse locali e le iniziative progettuali spontaneamente Altofonte, Belmonte 122.106 Kmq. 1.475 Provincia di numero nuovi espresse dal territorio: Mezzagno Palermo - Comuni - addetti previsti E.A.S. - CGIL - 1.256 • Valorizzazione a fini turistici del patrimonio naturalistico- culturale ed archeologico al fine di Bolognetta,Campofior CISL -UIL - UGL - ito, , CNA - ILMA - Data trasformare la notevole dotazione del territorio in opportunità economica ed occupazionale. Cefala Diana, Chiusa Confcommercio - sottoscrizione Sclafani, , Confesercenti - primo documento • Potenziamento e sviluppo delle attività economiche e delle forze imprenditoriali endogene Giuliana, , LegaCooperative - : 3 dicembre 1996 , Monreale, Unione all’area del Patto (filiera agroalimentare, artigianato, mestieri d’arte, PMI ecc.),valorizzando , Cooperative - Data , , Assindustria - API - sottoscrizione le vocazioni locali tramite azioni tese a incentivare e stimolare l’associazionismo e le S.Cipirrello, S. CIA - Assolivo - protocollo d’intesa politiche di qualità. Giuseppe Jato, S. Coldiretti - : 13 maggio 1998 Cristina Gela, Un.Prov. Agricoltori • - Consorzio Leader Sviluppo del tessuto sociale nella sua più ampia eccezione, promuovendo l’offerta e la Valle del Sosio - domanda di servizi collettivi alla persona ed al territorio per migliorare la qualità della vita e Arcidonna riqualificazione dell’ambiente per aumentare l’intensità occupazionale dello sviluppo socio- Obiettivi economico. L’articolazione in misure del Piano di Azione rappresenta il risultato dell’incontro fra le idee forza che hanno guidato il Patto e la progettualità spontanea espressa dal territorio. I due livelli di Lo sviluppo naturale e il rafforzamento della progettualità espressa dal Patto sono confluite nel PIT orientamento alla progettazione (idee forza del Partenariato "dall’alto" e progettualità del territorio dal "basso")sono stati infatti calati nelle realtà concrete e specifiche dei vari settori. omonimo e nel PRUSST (Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Il risultato finale del processo seguito è rappresentato nella definizione di 5 obiettivi di sviluppo: Territorio). Poiché la maggior parte degli interventi pubblici o di interesse pubblico sono traslati dal 1) La filiera agroalimentare è uno degli obiettivi portanti della strategia del Piano di Azione in PRUSST al PIT, l’idea forza trainante è espressa dalle finalità e dagli obiettivi del PIT. quanto rappresenta il settore attualmente prevalente nell’economia locale e in quanto assume una funzione multivalente: oltre al rafforzamento dell’economia locale, le sottomisure dedicate L’idea forza del PIT riguarda la realizzazione di un sistema di offerta integrata – prodotti e sistema all’agricoltura rispondono infatti anche all’esigenza di tutela ambientale, riqualificazione paesaggistica e valorizzazione- anche a fini turistici- delle risorse locali. ospitale – per la fruizione compatibile del territorio, in un’ottica di integrazione amministrativa e di concertazione, favorendo le possibilità di crescita e di formazione di imprese di produzione legate 2) La valorizzazione a fini turistici delle risorse naturali e culturali intende trasformare in opportunità alle tipicità locali e di servizi turistici. Il Progetto Integrato Territoriale promuove la realizzazione di occupazionale ed economica il principale punto di forza del territorio, rappresentato dal notevole azioni ed interventi, secondo una logica di integrazione, per infrastrutture, funzioni e servizi destinati patrimonio ambientalistico, architettonico, archeologico, culturale. Se opportunamente a segmenti specifici della domanda di fruizione del territorio. Il Progetto interviene nel territorio per valorizzato, tale patrimonio, è caratterizzato da un ulteriore punto di forza individuabile nella valorizzare e mettere a sistema risorse e beni disponibili, costituiti dal ricco patrimonio di aree di vicinanza ad un bacino ampio di mercato turistico- escursionistico rappresentato dalla popolazione di Palermo. pregio naturalistico, dai siti archeologici e dalle emergenze monumentali, dall’articolato sistema delle produzioni locali. Il PIT, pertanto, opera per valorizzare le risorse fisiche e umane del territorio. 3) Lo sviluppo del sistema artigianale e delle PMI risponde all’esigenza di rafforzare le attività imprenditoriali endogene all’area per valorizzare le vocazioni produttive locali. L’esperienza del - Migliorare la qualità ambientale attraverso il completamento dei servizi a rete, mezzogiorno ha infatti insegnato che difficilmente si riesce ad innestare un processo di sviluppo l’adeguamento dei livelli di sicurezza fisica degli insediamenti residenziali, produttivi e autoalimentante se non si creano le basi per una crescita endogena. infrastrutturali, il recupero di qualità dei sistemi naturali 4) Il settore del no profit è stato inserito fra le linee prioritarie di intervento in quanto si presta in - Valorizzare il patrimonio naturale, recuperare i beni monumentali, migliorare la qualità maniera particolarmente efficace allo sviluppo di quell’offerta di servizi collettivi e al territorio, dell’offerta di beni e servizi ambientali e culturali, entro un’ottica di tutela e salvaguardia, capaci di favorire lo sviluppo del tessuto sociale e ad alta intensità di manodopera che fino al aumentando il livello di fruizione, di integrazione con le comunità locali, di promozione momento non ha trovato la sua modalità di affermazione nell’ambito dei modelli imprenditoriali tradizionali. delle attività connesse, anche realizzando un sistema di offerta turistica con servizi e attrezzature per lo sport e il tempo libero Tabella 2. Scheda sintetica del Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Alto Belice - Promuovere le pari opportunità per l’accesso al mercato del lavoro, favorire la Corleonese formazione continua, aiutare la qualificazione e il rafforzamento del capitale umano al

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fine di realizzare nel contesto locale una forza lavoro qualificata, competente e MISILMERI adattabile, disponibile all’innovazione Misilmeri è posta sulla ex statale n.121, dista da Palermo 15 Km ed è a 129 metri sul livello del - Favorire la crescita di nuove realtà produttive, migliorare la struttura di filiera dei sistemi agricoli e agro-industriali, sostenere le attività orientate alla valorizzazione innovativa di mare. Fu eretta a Comune nel 1812 a seguito della abolizione dei diritti feudali e prima si reggeva risorse e prodotti tradizionali entro un quadro di promozione della competitività locale e quale Ducato sotto i signori Bonanno, Principi di Cattolica. E' posta sui pendii di alcune collinette, di aumento di produzioni e consumi turistici tra cui spiccano la "Rocca di Ciavole" e quella detta "Villalonga, sulla cui ultima esistono i ruderi del - Promuovere il territorio attraverso azioni relative alla diffusione della società dell’informazione, al sostegno delle imprese locali rispetto a nuovi contesti e mercati, a castello arabo-normanno, detto dell'Emiro. Poco lungi dal caseggiato comincia la pianura della migliorare la fiducia sociale, a sviluppare la cultura della legalità ubertosa riviera dell'Eleuterio, fiume navigabile fin sotto Marineo certamente fino al 1540, di cui è

cenno in tempi lontanissimi, avendolo riportato nelle sue carte anche il celebre ed insigne geografo 2.3 L’area interna Tolomeo. La vallata dell'Eleuterio era molto nota nell'antichità perché racchiudeva in sé la celebre L’intervento interessa una porzione dell’area interna del comprensorio provinciale che interessa i fortezza dei Sa'd, in seguito comunemente detta "castello di Bassano", con la sua fonte araba territori comunali di: (Aymzel el Mugnunak), la Porcara con le sue vestigia elime o la celebre Cannita, dove, a cavallo tra - Misilmeri, il '600 ed il '700 vennero rinvenuti i due sarcofagi greco-punici, che ancora si ammirano al Museo - , archeologico di Palermo. - Cefalà Diana, - Villafrati, E' un paese prettamente agricolo, ricco d'acque, è abbastanza fertile e produttivo, dalla coltura - , - , varia ed intensiva e dalla lussureggiante vegetazione. Sede di importanti uffici, il suo territorio - Roccapalumba, raggruppava alcuni paesi vicini, quale paese capo-circondario e di distretto. Uno dei primi orti - , botanici d'Europa fu in Misilmeri, ideato da Duca Giuseppe Bosco, e realizzato dall'insigne botanico - . Padre Francesco Cupani nel 1962 a ridosso di un celebre giardino zoologico, detto Serraglio, con Il contesto è dominato da forti elementi di discontinuità paesaggistica e da un significativo divario accesso nell'odierno Chiasso Verde. La piazza principale del paese ebbe nel suo seno la sede del socio-economico con le altre aree interne della Sicilia, pur essendo presenti fattori ed elementi di Governo Provvisorio di Sicilia, instaurato nel maggio 1860 da Garibaldi. In questa piazza, sulla fine propulsione allo sviluppo quali il turismo sostenibile, la gastronomia e i circuiti monumentali e del '700 sorse e visse per un quarantennio uno dei primi Convitti riservati alla nobiltà siciliana: il naturalistici. La demarcazione territoriale maturatasi nell’ultimo decennio ad opera della formazione Real Convitto Ferdinando, retto dai Gesuiti. Forse il celebre Galeno, insigne medico di Pergamo, è spontanea di comprensori di sviluppo ha definito la dominanza di due unità amministrative - Vicari sepolto nel territorio di Misilmeri. e Piana degli Albanesi – che stanno però nuovamente confluendo in un unico comprensorio. Tra le opere d'arte che si possono ammirare in Misilmeri fanno spicco: la Fontana Monumentale Il contesto risente di assenza di strategia programmatoria e pianificatoria di scala vasta, nonostante sita in piazza Comitato, opera di Benedetto Civiletti e della sua scuola; la Crocifissione, bassorilievo i Patti, i PIT e il PRUSST e il territorio mostra punte di significativa bellezza e qualità ambientale in alabastro posto nella Chiesa delle Anime Sante, opera comunemente attribuita al Gagini ed alla miste al degrado discendente dall’occasionalità e dalla precarietà delle destinazioni d’uso. sua Scuola; l'Immacolata, dipinto su tela, posta sull'altare maggiore della Matrice, opera di Vito Il territorio attraversato dall’attuale SS 121 e interessato dall’Alternativa A mostra i segni di D'Anna; la Fontana Nuova, opera settecentesca posta ad ornamento della piazza Cosmo un’alterazione paesaggistica irreversibile anche nelle sue emergenze naturali (soprattutto il reticolo Guastella; il Campo di Gibilrossa, calco in gesso esposto nella ex sala consiliare del Comune, oggi idrografico) e un caos urbanistico e pianificatorio. stanza del Sindaco, opera di G.B. Portanova; gli stucchi della Matrice, eseguiti tutti da Ferrajolo e dalla scuola di Giacomo Serpotta. Pare che l'odierna Misilmeri fosse sorta nel sito dove una volta fu Il sistema delle unità amministrative (comuni interni interessati dall’infrastruttura) è descritto nel l'antica Cidonia, cittadella che profughi cretesi ebbero a costruire nel IV secolo d.C. dopo essere seguito. stati estromessi dalle loro città di provenienza: Eleutera e Cidonia, nell'Isola di Creta. L'origine del

paese, quale primo agglomerato, si deve però agli arabi, di cui oltre ai ruderi del castello ed alle

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notizie storiche pervenute, si tramandano ancora tanti nomi, ivi compreso quello della stessa Ciminna ha un discreto fascino naturalistico rappresentato dalla presenza, nelle campagne locali e denominazione di Misilmeri, antica Mùsuluméni. E' stata controversa da sempre la derivazione del precisamente nelle Serre di Ciminna, di curiosi gessi macrocristallini che si estendono da Pizzo nome in quanto alcuni lo fanno derivare da "Menzil el Amir" cioè villaggio dell'Emiro ed altri da Avvoltoio a Pizzo Serre e le cui creste sono abitate da uccelli rapaci. "Masel Amer" cioè fiorente luogo bagnato dall'acqua. Deve molto della sua importanza storica al La città conta una lunga tradizione agricola, oggi conservata non solo nei ricordi degli anziani, ma fatto che nel suo territorio ebbe luogo la celebre battaglia tra Ruggero Normanno e gli arabi, anche in un Museo Civico che conserva non solo la testimonianza delle antiche usanze, ma anche allorquando, questi ultimi furono sconfitti nel 1068 ed è legato al Risorgimento italiano per essere numerosi attrezzi agricoli e pastorali. stata sempre all'avanguardia nei moti rivoluzionari del 1848 e del 1860, dando anche il contributo di La Chiesa Madre cittadina e' intitolata a Santa Maria Maddalena. Essa fu edificata nel Medioevo, sangue con Francesco Ventimiglia, una delle 13 vittime dell'Aprile 1860, in Palermo, e del celebre ma nel 1500 conobbe una radicale riedificazione e ricostruzione. Anche successivamente la Chiesa campo di Gibilrossa che, auspice il Gen.le La Masa, spianò a Garibaldi la via di Palermo. Fu sede fu in parte rimodellata e gli esempi dell'originaria costruzione sono il rosone gotico presente nella baronale e ducale con concessioni e privilegi sin dal 1200 ed i suoi signori appartennero alle più facciata ed il cinquecentesco campanile. nobili famiglie siciliane, come i Caltagirone, gli Ajutamicristo, i Chiaramonte ed i Moncada, i Bosco ed i Bonanno. Qualcuno ritiene che tra i primi possessori del castello vi fosse addirittura Giorgio Il suo interno barocco e' suddiviso in tre navate ed arricchito dalla presenza di varie opere d'arte, a Antioscheno, Ammiraglio e Gran Visir di Ruggero. Il castello, sovrastante il paese fu costruito ab partire dalle seicentesche statue in stucco realizzate dai Li Volsi, il coro ligneo intagliato, la origine dai Normanni, che trasformarono il torrione arabo esistente, in fortezza. Nel 1520, Edrisi seicentesca statua raffigurante la Vergine e la settecentesca statua lignea raffigurante S. Andrea.

infatti, ce lo descrive quale fortilizio ragguardevole ma fu in seguito abbellito dai Chiaramonte e La Chiesa dedicata a San Francesco va ricordata perché conserva parte di un polittico marmoreo di restaurato da Guglielmo Ajutamicristo a mezzo del celebre maestro notinese Matteo Carnalivari. scuola gaginesca, una statua raffigurante la Madonna col Bambino ed un cinquecentesco Poche e scarse notizie abbiamo sul numero della popolazione nei tempi antichi. Il censimento Crocifisso realizzato sfruttando la cartapesta.

dell'imperatore Carlo V, nel 1548, ci porta che Misilmeri aveva 40 fochi, ossia 40 casati, il primo La seicentesca Chiesa dedicata a San Giovanni Battista per estensione e' seconda solo a quella numero di persone, però, ce lo offre Vito Amico, riferendolo al censimento del 1595 con 463 Madre. Essa si fa notare, inoltre, per le opere d'arte che raccoglie, a partire dal trittico abitanti. A metà del 1600 Misilmeri contava 1077 abitanti con 240 case e nel 1713 aveva già 2096 cinquecentesco con la Madonna dell'Udienza. abitanti con 531 case, per pervenire ai 7.460 abitanti con il 1861 ed ai ventiquattromila attuali. Tra le Chiese minori cittadine citiamo quella dedicata a Santa Lucia e quella intitolata a S. CIMINNA Domenico da ricordare perché custodisce due opere di Antonello Gagini, la cinquecentesca statua Ciminna si trova in provincia di Palermo e a circa 530 metri sul livello del mare. La città si erge nei dedicata alla Madonna ed un ciborio.

pressi di una conca a sud del Pizzo S. Anania. Essa conta più di 4.500 abitanti. CEFALÀ DIANA

Storicamente si può affermare, grazie a dei reperti ritrovati nella zona, che il sito fu abitato in epoca Il paesino, di recente fondazione (fu abitato a partire dal 1755, quando il Duca Diana ricevette lo jus punica e romana. In epoca normanna il borgo in questione conobbe una certa espansione urbana populandi), merita una visita soprattutto per i suoi bagni arabi, esempio unico di edificio termale nei pressi del castello del quale oggi si trovano solo poche tracce. Durante il Medioevo la città risalente al X sec. in Sicilia. In paese, invece, vale la pena effettuare una breve sosta al castello, conobbe la celebrità della cronaca visto che ospitò Matteo Scaflani, capo della fazione catalana e del XIII sec., di cui resta solo una robusta torre quadrangolare e ruderi delle mura di cinta. nemico di Manfredi Chiaramonte. Costituiva in origine un baluardo difensivo sull'asse di collegamento rappresentato dalla strada Nella prima metà del 1600 la città fu elevata al grado di ducato feudale posseduto da varie famiglie Palermo-Agrigento, per divenire nei secoli successivi deposito di granaglie e infine nel XVIII sec. nobili come i Ventimiglia ed i Griffeo dei Principi di Partanna. residenza nobiliare. Molto interessanti inoltre, nella piazza del paese, le espressive sculture in bronzo di Biagio Governali, artista corleonese contemporaneo: le formelle della Porta dei Miracoli

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(Chiesa di S. Francesco di Paola), il Monumento ai Caduti e il Monumento agli Emigranti, di intensa Tra gli altri monumenti della città occorre ricordare la cinquecentesca Chiesa intitolata a Santa drammaticità. Maria delle Grazie con annesso convento. Essa e' adibita al rito greco ed al suo interno si possono ammirare, tra l'altro, dei medaglioni raffiguranti i dottori della Chiesa greca ed il sarcofago di A. I bagni - Si trovano a poco più di 1 km a nord del paese, presso il torrente Cefalù, all'interno di un Reres, fondatore del seicentesco convento. suggestivo baglio restaurato, di cui non è possibile stabilire la datazione, ma che è sicuramente anteriore al 1570. Probabilmente questi edifici esterni ai bagni servivano ad ospitare gli ammalati ROCCAPALUMBA che ricorrevano a queste terme di acque sulfuree per la cura dei reumatismi. Roccapalumba si sviluppa a 538 metri sul livello del mare e rientra nella provincia di Palermo. La L'edificio a pianta rettangolare, in mattoni, è costituito da una grande sala coperta da una bella volta città raccoglie 3.300 abitanti. a botte, nel cui pavimento si trovano tre vasche, dove un tempo ce n'era una sola molto ampia. Il borgo cominciò a svilupparsi presso il feudo della Palumba a partire dal 1639. Signori della città Questa parte anteriore è separata dal fondo della sala, sopraelevato, da un elegante tribelon, furono gli Ansalone e successivamente i Principi di Larderia. triplice arcata ad arco rialzato del tipo arabo, da sottili colonnine in marmo, con capitelli in terracotta e pulvino. Dietro il tribelon si trova un'altra vasca più piccola, dove si raccoglievano le acque termali Dal punto di vista culturale ed artistico la città si ricorda soprattutto per la seicentesca Chiesa che sgorgavano naturalmente dal terreno e venivano poi convogliate alla vasca grande. La volta è Madre e per il Santuario della Madonna della Luce che preserva ancora ruderi dell'originaria punteggiata di fori per l'aerazione, mentre tutt'attorno alle pareti si trovano delle nicchie che Chiesetta seicentesca. Quest'ultimo edificio sacro si ricorda soprattutto per una miracolosa servivano probabilmente a custodire gli indumenti dei bagnanti. immagine della Vergine.

VILLAFRATI VICARI

Villafrati si sviluppa a 450 metri sul livello del mare ed ospita 3.400 abitanti. Vicari si sviluppa a 700 metri sul livello del mare presso una sella del Monte Sant'Angelo ed in una Il centro si sviluppò a partire dalla prima metà del XVIII secolo nel feudo dei Filangeri dei Conti di posizione dominante sulla vallata del San Leonardo.

San Marco. La città ospita quasi 3.400 abitanti.

CAMPOFELICE DI FITALIA Dal punto di vista storico, Vicari si ricorda perché in passato ospitò numerosi lombardi arrivati al Campofelice di Fitalia rientra nel comprensorio provinciale palermitano. Il piccolissimo borgo che seguito dei normanni e perché fu un feudo dei Chiaramonte e successivamente della famiglia comprende circa 700 abitanti va ricordato essenzialmente come borgo agricolo originariamente Bonanno dei Principi di Cattolica.

sorto come frazione di Mezzojuso e divenuto comune in epoca recente, cioè dal 1952. Dal punto di vista artistico Vicari offre la possibilità d'ammirare innanzitutto il Castello edificato dal MEZZOJUSO Conte Ruggero e successivamente modificato da Manfredi Chiaramonte nel XIV secolo. Dell'edificio attualmente resta ben poco come i resti dei bastioni e dei muri della Cappella di S. Mezzojuso rientra nella provincia di Palermo. Il centro si sviluppa a 534 metri sul livello del mare Maria di Boycos. Da ricordare, inoltre, la Chiesa Madre intitolata a San Giorgio, edificio sacro alle pendici del colle La Brigna. Esso raccoglie quasi 3.100 abitanti. d'origine normanna. Al suo interno si possono ammirare alcune interessanti opere d'arte, a partire La città divenne un centro albanese intorno al '400 e subì il dominio della famiglia Corvino dei Duchi dalla tela raffigurante Santa Rosalia realizzata da Pietro Novelli, dalla cinquecentesca statua di Villavaga. marmorea rappresentante la Madonna col Bambino e l'ancona marmorea rappresentante la Mezzojuso prevede la presenza di due Chiese Madri: la Chiesa d'origine normanna adibita al rito Crocifissione, la Risurrezione e Santi realizzata da Antonello Gagini. latino ed intitolata all'Annunziata e la cinquecentesca Chiesa intitolata a S. Nicolo' adibita al rito LERCARA greco. Lercara Friddi si sviluppa a 660 metri sul livello del mare presso le pendici del Pizzo Lanzone e nella zona collinare che separa i bacini del Fiume Torto e del Fiume Platani.

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La fondazione del paese fu attuata nel 1605 dal nobile spagnolo Baldassarre Gomez de Amescua presso il feudo Friddi. Successivi signori della città furono Benedetto de Mayada, i Villalba, i 2.4 Obiettivi e motivazioni del progetto Ventimiglia, gli Scamacca ed i Gravina. Agli inizi del XIX secolo la città conobbe una grossa A seguito della costruzione dell’autostrada A19 PA-CT, sia la SS 121 sia la SS 189, risultano espansione economica grazie alla fiorente estrazione dello zolfo ed alla presenza nella zona di sostanzialmente prive di flusso veicolare da e per Catania, assicurando, invece, funzioni di raccolta svariate miniere, fase che purtroppo termina alla fine della seconda guerra mondiale a causa della e di smaltimento dei traffici provenienti dai comprensori interni della Sicilia centro-occidentale verso forte concorrenza degli altri centri siciliani più competitivi e della scarsa struttura viaria della zona. l’area metropolitana di Palermo e di Agrigento. Dal punto di vista artistico Lercara si fa notare soprattutto per la settecentesca Chiesa Madre, per la Il tratto di strada in oggetto si colloca nella porzione occidentale della Sicilia collegando, con Chiesa intitolata a San Giuseppe con l'adiacente Collegio di Maria, per la settecentesca Chiesa di direttrice Nord-Sud i due capoluoghi Palermo ed Agrigento ed è a servizio di infrastrutture quali San Matteo o del Purgatorio e per svariati palazzi signorili edificati tra il XVIII ed il XIX secolo. l’aeroporto di Punta Raisi ed i porti di Palermo, Porto Empedocle e Licata, oltre che a servire come

infrastruttura di trasporto prioritaria per il collegamento degli Agglomerati Industriali di P. Per ciò che concerne il complesso delle azioni e dei processi di sviluppo in atto nel contesto Empedocle, Aragona, Favara e Casteltermini-Valle del Platani con gli Agglomerati Industriali di analizzato, si fa riferimento al PIT della Valle del Torto e dei Feudi. Lercara Freddi e Termini Imerese.

L’idea forza del PIT consiste nel definire una forte immagine territoriale unitaria, così da L’infrastruttura ha inoltre un effetto di dreno per i flussi di traffico da e per i territori interni della facilitare il processo di identificazione dei prodotti e dei servizi offerti nell’area. L’intento è quello di costituire un DISTRETTO RURALE di qualità coeso al suo interno e riconoscibile all’esterno, Sicilia centro-occidentale essendo l’unica arteria in grado di garantire oggi l’accessibilità (nel facendo di tale distretto lo strumento per perseguire uno sviluppo equilibrato e sostenibile sul duplice significato di più o meno facile raggiungibilità di una certa localizzazione, e di interesse territorio della Valle del Torto e dei Feudi: attrattivo che tale localizzazione suscita) a importanti centri urbani quali Marineo, Corleone, - ridurre la compromissione ambientale Baucina, Cimina Roccapalumba, Alia, oltre a quelli direttamente serviti dalla strada interessando - assicurare la fruibilità delle risorse naturali e culturali del comprensorio; pertanto una ampia porzione di territorio importante nell’economia isolana. - creare le condizioni economiche per lo sviluppo imprenditoriale in un contesto di distretto rurale, puntando su prodotti di qualità ed assicurando la sostenibilità ambientale I ruoli e gli obbiettivi assegnati a tale progetto sono sostanzialmente quattro: dello sviluppo produttivo; a tale fine, è individuato come strumento principale la politica di marchio dei prodotti e di certificazione di qualità ed ecocompatibilità delle imprese; 1. infrastrutturare in maniera più adeguata un’area economicamente importante e che può aspirare ad uno sviluppo economico forte; - aumentare la competitività sui mercati del sistema economico locale; 2. realizzazione di un vero e proprio asse di collegamento trasversale Nord-Sud ; - migliorare il livello di formazione delle risorse umane; valorizzare le risorse femminili; ridurre la marginalità sociale; 3. riduzione del tasso di incidentalità nel tratto di statale esistente ormai ridotto in molti tratti a strada intercomunale ad eccessivo traffico di mezzi pesanti o a lunga percorrenza; - migliorare le condizioni di contesto (sicurezza) per lo sviluppo territoriale; favorire i processi di recupero della fiducia sociale 4. Riduzione dell’ inquinamento acustico e atmosferico nei tratti a forte congestione prossimi ai principali centri abitati (Villabate, Misilmeri, Bolognetta, Villafrati e Lercara Friddi).

Il raggiungimento di tali obiettivi, nel lungo periodo, genererà effetti positivi nelle seguenti tre grandi Seppure il contesto analizzato mostri i segni di degrado e divario, talune attività presenti nel aree: contesto analizzato rappresentano la punta di eccellenza del sistema socio-economico dell’intera provincia palermitana, pur non configurando in maniera completa la condizione di distretto. • sistema dei trasporti nell’isola; Spiccano le attività industriali e manifatturiere, mentre il comparto dell’agricoltura e della zootecnia • attività economica ha solo di recente avviato processi di razionalizzazione nella produzione, nella distribuzione e nella • ambiente commercializzazione. Tutti i settori citati richiedono una rete di infrastrutture e di comunicazione In relazione al primo obiettivo risulta chiaro che lo sviluppo economico di una zona non può nuova, sicura ed efficiente. prescindere da un sistema di trasporti adeguato alle sfide di un mercato sempre più globalizzato e

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che permetta di collegare le attività agricole, commerciali ed imprenditoriali in maniera rapida ed In relazione al terzo obiettivo la realizzazione di questo progetto con una sezione stradale a economicamente conveniente con i mercati isolani, nazionali ed internazionali. quattro/due corsie e la previsione di svincoli tutti a livelli sfalsati risulta ormai indispensabile e urgente in quanto come detto in premessa l’attuale statale Palermo-Agrigento è diventata a pieno Questi concetti validi in generale e diffusamente trattati in tutte le pianificazioni dei trasporti, sono titolo una infrastruttura di massimo rischio considerato che gli indici di mortalità e di ferimento sono quanto mai attuali, urgenti ed indifferibili per un territorio che già si impone nel mercato in alcuni molto alti e in talune sezioni molto superiori alla media delle altre Strade Statali siciliane. Il costante settori trainanti per l’economia della Sicilia come il turismo, il vino ed il pesce. tributo di vite umane, infatti, non può attendere oltre la soluzione di un problema divenuto tra i più Per quanto riguarda il secondo obiettivo è evidente che la porzione della SS 121 e della SS 189 in assillanti per i trasporti in Sicilia. progetto fa da naturale collegamento tra l’asse autostradale Nord (Trapani-Palermo-Messina- Il sistema di rilevazione degli incidenti gestito dall’ ISTAT e i dati dell’ACI confermano tale Catania) ed il corridoio sud (Castelvetrano-Agrigento-Gela). assunzione. Il collegamento diretto tra i centri produttivi della provincia di Agrigento con quelli della provincia di Non è possibile un adeguamento ed ampliamento in sede nei lotti 1 e 3 dove necessariamente si Palermo potrà consentire l’integrazione dei servizi e delle attività industriali, nell’ottica di una realizzerà una nuova sede per allontanare il traffico veicolare pesante e di lunga percorrenza dai crescita globale del sistema produttivo per la possibile nascita anche di nuovi fattori incentivanti centri abitati, mentre risulta opportuno l’adeguamento in sede del lotto 2. delle attività indotte e per la conseguente promozione dell’imprenditoria locale. Come riportato nel rapporto “Traffico e Analisi costi-benefici”, la valutazione economica ha tenuto L’asse viario in progetto genererà inoltre effetti socio-economici di portata più generale nei confronti conto dei benefici che si avranno per effetto della riduzione degli incidenti. delle aree interne che insistono sulla direttrice Nord-Sud in conseguenza dell’accresciuta accessibilità del territorio e della riqualifica funzionale che l’ammodernato collegamento potrà La variazione di sicurezza è espressa in termini differenziali tra lo scenaro trasportistico “con esercitare, attraverso un’azione di riequilibrio, nei confronti della porzione di rete che ne subisce le progetto” e quello “di riferimento” come variazione dell’incidentalità;. influenze da cui potrà derivare un ampliamento delle possibilità di valorizzazione e Il numero di incidenti, di incidenti con feriti e di incidenti con morti, sono stati valutati nei due scenari commercializzazione dei prodotti in generale anche per l’accrescimento dei punti di contatto tra le per le principali infrastrutture ricadenti nella provincia di Palermo ed Agrigento in funzione dei dati economie interne e quelle esterne nonché più ampie possibilità di integrazione e scambio, di sul numero di incidenti, feriti e morti e delle percorrenze stimate da modello. sviluppo tecnologico e di aggregazione sociale e civile oltre che produttiva. I dati ACI 2003 sull’incidentalità stradale sono stati posizionati sugli archi del modello di offerta ed Sulla base di queste e anche di più ampie considerazioni la programmazione regionale in materia attraverso i valori dei flussi di traffico simulati nella configurazione di rete e di domanda attuale sono di infrastrutture stradali ha da tempo individuato come obiettivo prioritario la realizzazione stati utilizzati (arco per arco) per il calcolo dei tassi di incidentalità (incidenti/milioni di veicolixkm) dell’itinerario Palermo-Agrigento, associandolo alla realizzazione della chiusura dell’anello costiero associati agli archi. e al completamento degli altri assi trasversali (itinerario nord-sud Santo Stefano di Calastra-Gela, A valle di una analisi critica dei risultati ottenuti e della conseguente rimozione di alcuni casi itinerario Ragusa-Lentini-Catania, collegamento tra la SS 189 e Vallelunga, strada a scorrimento particolari difficilmente caratterizzabili con la modellistica implementata, tali tassi sono stati utilizzati veloce Licodia-Eubea, itinerario Gela-Caltanissetta, itinerario Licata-Caltanissetta, itinerario Gela- per la valutazione del numero di incidenti nelle differenti configurazioni di rete ai diversi anni di Agrigento-Castalvetrano-Mazara del Vallo-Trapani, itinerario Patti-Taormina). In questo contesto analisi. risulta chiaro il ruolo assegnato al tratto di strada in progetto. Sulle tratte in variante del tracciato di progetto (Bolognetta-Autostrada) di categoria B sono stati Il tratto terminale dell’itinerario Palermo-Agrigento (da Lercara ad Agrigento) sarà oggetto di un adottati i tassi di incidentalità medi calcolati sulla rete autostradale. futuro studio di fattibilità finalizzato alla valutazione della redditività dell’investimento nelle due ipotesi possibili di ammodernamento alla categoria B (doppia carreggiata) o alla categoria C1

(singola carreggiata). Il relativo costo economico è calcolato con i seguenti valori unitari:

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• 5.165 €/Incidente Per quanto riguarda infine il

quarto Inquinamento (€) Benefici non Attualizzati obiettivo, con la • 25.823 €/Incidente con feriti TOTALE nuova Anno infrastruttura, per (€) • 1.033.000 €/Incidente con morti effetto 2010 Urbano Extraurbano Non Attualizzati dell’evidente 2011 2.745.573 Nella tabella seguente, si riporta la variazione annuale in termini economici relativa all’incidentalità. 6.386.487 -3.640.914 2012 6.460.479 -3.705.665 2.754.814 2013 6.535.372 -3.771.569 2.763.802 2014 6.611.178 -3.838.648 2.772.530 2015 6.687.909 -3.906.921 2.780.987 EFFETTI SULLA SICUREZZA Benefici non 2016 6.836.063 -4.004.079 2.831.983 Benefici Parziali Attualizzati 2017 6.844.193 -4.047.140 2.797.053 Incidenti Incidenti con feriti Incidenti con morti Sistema Stradale 2018 6.923.769 -4.119.128 2.804.641 2019 7.004.319 -4.192.399 2.811.919 Anno € € € € 2020 7.085.854 -4.266.976 2.818.877 2012 190.175 2.320.197 134.290 2.644.662 2021 7.168.386 -4.342.882 2.825.504 2013 190.366 2.336.104 138.422 2.664.892 2022 7.281.291 -4.380.261 2.901.030 2014 190.558 2.352.010 142.554 2.685.122 2023 7.395.976 -4.417.961 2.978.015 2015 190.749 2.367.917 146.686 2.705.352 2024 7.512.471 -4.455.986 3.056.485 2016 190.940 2.383.824 150.818 2.725.582 2025 7.630.804 -4.494.339 3.136.464 2017 191.131 2.399.731 154.950 2.745.812 2026 7.751.003 -4.533.023 3.217.981 2018 191.322 2.415.638 159.082 2.766.042 2027 7.873.099 -4.572.039 3.301.060 2019 191.513 2.431.545 163.214 2.786.272 2028 7.997.122 -4.611.392 3.385.730 2020 191.704 2.447.452 167.346 2.806.502 2029 8.123.101 -4.651.084 3.472.017 2021 191.895 2.463.359 171.478 2.826.733 2030 8.251.068 -4.691.118 3.559.950 2022 192.086 2.479.266 175.610 2.846.963 2031 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2023 194.690 2.508.446 177.676 2.880.812 2032 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2024 197.293 2.537.626 179.742 2.914.661 2033 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2025 199.896 2.566.806 181.808 2.948.510 2034 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2026 202.499 2.595.986 183.874 2.982.359 2035 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2027 205.102 2.625.166 185.940 3.016.208 2036 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2028 207.705 2.654.346 188.006 3.050.057 2037 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2029 210.308 2.683.526 190.072 3.083.907 2038 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2030 212.912 2.712.706 192.138 3.117.756 2039 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2031 215.515 2.741.886 194.204 3.151.605 2040 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2032 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2033 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 decongestionamento delle diverse aree urbane oggi attraversate dal tracciato esistente, si 2034 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 osserva, come risulta dagli elaborati progettuali, che: l’incremento delle velocità medie di 2035 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2036 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 percorrenza determina complessivamente nell’intera giornata una variazione in aumento delle 2037 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 emissioni, seppur molto limitata. Di contro nell’ora di punta, a maggiore concentrazione 2038 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2039 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 veicolare, la maggiore capacità delle infrastrutture in progetto determina una riduzione delle 2040 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 emissioni. Diminuisce inoltre, per effetto delle varianti di progetto, il valore delle emissioni in 2041 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 ambito urbano. La variazione economica complessiva di tutte le emissioni ai vari anni è riportato 2042 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 nelle tabella seguente.

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Le variazioni di inquinamento atmosferico sono state valutate come variazioni delle emissioni sulla rete stradale di riferimento tra gli scenari “di Progetto” e “di Riferimento”. Il modello utilizzato è il CORINAIR. I flussi sugli archi di ciascuna rete sono stati disaggregati nelle classi veicolari esaminate dal modello, adottando una composizione percentuale media conforme ai dati ANFIA 1998.

La valutazione ha riguardato le emissioni di CO, CO2, VOC, NOX e PM10. di seguito sono riportati i valori economici attribuiti ad ogni singolo inquinante, diversificando il valore economico attribuibile alla collettivita’ tra ambito urbano ed extraurbano:

• 0.0004 €/grammo, per il CO in ambito extraurbano;

• 0,0001 €/grammo, per il CO2 in ambito urbano ed extraurbano;

• 0.0021 €/grammo, per il VOC in ambito extraurbano;

• 0,0046 €/grammo, per il NOX in ambito extraurbano;

• 0.0795 €/grammo, per il PM10 in ambito extraurbano:

• 0.0011 €/grammo, per il CO in ambito urbano;

• 0.0063 €/grammo, per il VOC in ambito urbano;

• 0,015 €/grammo, per il NOX in ambito urbano;

• 0.2443 €/grammo, per il PM10 in ambito urbano.

Assistenza alla progettazione 15 Relazione Quadro di Riferimento Programmatico ATI: ATKINS – SERING srl

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totale 1395,95 100,00 2.5 Il sistema infrastutturale e trasportistico nell’area vasta tabella . 2.5.1 Premessa Territorio Sup. Territoriale Pa / A.M. A.M. /Prov. All’interno del territorio provinciale il polo di Palermo è senza dubbio il principale generatore di (Kmq.) mobilità tanto che, per dimensione dell’area di influenza e per entità di flussi interessati, si parla Palermo 158,88 Area Metrop. 1395,95 11,38% 27,96% di Area Metropolitana piuttosto che di agglomerato urbano. Provincia 4992,25 La Legge Regionale n. 9 del 6 marzo 1986 istituisce la provincia regionale e, in modo Tabella 3. Area metropolitana di Palermo: dati territoriali particolare, regola i caratteri, l’individuazione, la delimitazione e le funzioni delle aree

metropolitane. La legge istitutiva prevede, tra l’altro, che l’Autorità preposta alla gestione

dell’Area svolga un’attività di pianificazione e di programmazione, anche nel campo dei servizi di trasporto, in certo senso autonoma rispetto a quella dell'Ente Provincia Regionale. E ciò per le specificità, non solo dimensionale e demografico, ma soprattutto socio-economico che caratterizzano l’Area Metropolitana.

Il dimensionamento territoriale dell’Area Metropolitana assume caratteri di particolare complessità in quanto corrisponde a soglie di valori minimi e massimi del raggio d'influenza del "centro principale" dell'area sull'"area di gravitazione", non disgiunti da analoghi valori relativi alla concentrazione demografica.

Nel caso specifico di Palermo la maggiore complessità è data dalla presenza a ridosso del suo hinterland di centri che, per le loro caratteristiche insediative, funzionali ed economiche, sono generatori ed attrattori di mobilita. A ciò si aggiunge che lo sviluppo dell'area palermitana è avvenuto a scapito di molti comuni limitrofi con la conseguenza di un fenomeno parallelo ma di Palermo Conurbazione urbana Altri Comuni segno opposto a quello di crescita urbana, costituito dallo spopolamento e dall'impoverimento Figura 2. Rapporto tra Area Metropolitana e territorio di Palermo delle aree interne. La trasformazione economica di Palermo ha portato ad una nuova e diversa mobilita; da quella tradizionale legata alle attività economiche di tipo industriale si è cosi passati alla mobilità legata alle attività terziarie con connotazioni di maggiore diffusione ed irregolarità.

La perimetrazione dell’Area fa riferimento al Decreto Presidenziale 10/8/95 della Regione

Siciliana, e comprende i comuni di Altavilla Milicia, Altofonte, Bagheria, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Borgetto, Capaci, Cinisi, Carini, Casteldaccia, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Misilmeri, Monreale, Montelepre, Palermo, Partinico, Santa Flavia, Termini Imerese, Terrasini, Torretta, Trabia, Trappeto, Ustica e Villabate.

L’estensione territoriale dell’Area emerge dai dati più significativi sintetizzati in tabella 3 e da quelli più dettagliati in

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I dati commentati sono indicativi di un fenomeno comune a molte realtà italiane e straniere. Alla

COMUNE kmq % massiccia migrazione dai piccoli comuni verso la città si è contrapposta una generale lenta inversione di tendenza, con un progressivo ritorno, specialmente nel settore delle residenze, ai Altavilla Milicia 23,79 1,70 comuni vicini al grande centro urbano che, grazie allo sviluppo della motorizzazione e dei Altofonte 35,27 2,53 trasporti in generale, hanno assunto caratteristiche di più facile accessibilità.. Bagheria 29,68 2,13 L'importanza che riveste il problema della mobilita nella formazione dell'Area Metropolitana fa Balestrate 3,87 0,28 assumere un significato primario all'analisi del sistema dei trasporti che garantisce I'accessibilità Belmonte Mezzano 29,20 2,09 al suo territorio e gli spostamenti interni di merci e persone. Un rilievo particolare va Bolognetta 27,58 1,98 riconosciuto al sistema di trasporto terrestre, cioè alle strade e alle ferrovie. L'analisi è mirata Borgetto 25,95 1,96 essenzialmente alla conoscenza della consistenza attuale delle due reti infrastrutturali, delle Capaci 6,12 0,44 loro caratteristiche geometriche e planoaltimetriche, dei principali nodi che consentono di Carini 76,86 5,50 accedere ad esse e che, comunque, possono influenzare il loro utilizzo. Casteldaccia 33,98 2,43 Il trasporto marittimo, poco significativo con riferimento alla mobilita all'interno dell'Area, Cinisi 33,16 2,37 assume, invece, un ruolo importante, pur nel quadro di una ripartizione modale squilibrata a Ficarazzi 3,56 0,25 favore del trasporto stradale, per 1'accesso dei traffici passeggeri e merci nell'Area Giardinello 12,49 0,89 Metropolitana, principalmente attraverso il porto di Palermo e di Termini Imerese. Per quanto Isola delle Femmine 3,54 0,25 attiene all'aspetto della accessibilità all'Area, specialmente nel settore passeggeri, va Misilmeri 69,21 4,96 sottolineato pure il ruolo del trasporto aereo che, attraverso l’aeroporto di Punta Raisi, garantisce la rilevante mobilita, in entrata e uscita, sulle lunghe distanze. Monreale 529,20 37,91 Montelepre 9,89 0,71 Uno studio più dettagliato dei diversi modi di trasporto, ed a una più ampia scala, è stato condotto in occasione dello Studio propedeutico alla redazione del Piano Provinciale dei Palermo 158,88 11,38 trasporti redatto da questo Istituto e già prodotto all’Amministrazione Provinciale e al quale si Partitico 110,32 7,90 farà riferimento soprattutto per il trasporto marittimo ed aereo. Santa Flavia 14,46 1,03 La rete viaria si è sviluppata adeguandosi alle esigenze manifestate dal trasporto su gomma, Termini Imprese 77,58 5,56 sia nel settore passeggeri che in quello merci, anche se a netto vantaggio della rete Terrasini 19,44 1,39 autostradale e della grande viabilità in generale, dovuto sostanzialmente alla spinta Torretta 25,41 1,82 dell’industria legata all’autotrasporto e all’evoluzione dei mezzi, determinando un sensibile Travia 20,46 1,46 divario rispetto alla viabilità minore, nata al servizio di singole realtà insediative e produttive Tappeto 4,13 0,30 locali con la funzione di supporto per la viabilità principale per la diffusione sul territorio ma che, Ustica 8,09 0,58 per lo stato di manutenzione e per le caratteristiche di tracciato, in molti casi non consente Villabate 3,83 0,27 accettabili livelli di servizio.

TOTALE 1395,95 100,00 La rete viaria è classificabile in due tipologie differenti:

Tabella 4. Estensioni dei territori appartenenti all’area metropolitana - la grande viabilità costituta da autostrade, strade statali e a scorrimento veloce;

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- la viabilità minore formata da strade di competenza provinciale e comunale. quello di Carini, è di circa 8 km. I comuni delle aree più interne del versante occidentale non sono serviti da autostrada o comunque la loro distanza dallo svincolo più vicino è tale da non I dati riguardanti le dimensioni geometriche relative alle strade statali ed alle autostrade sono renderne vantaggiosa l’utilizzazione, almeno per i collegamenti con il capoluogo. stati messi a disposizione dall’ANAS e dalle Società Concessionarie, mentre quelli relativi alla viabilità provinciale sono stati forniti dalla Provincia Regionale di Palermo. Lunghezza Carreggiat Numero Banchine Arteria Tronco tronco 2.5.2 La viabilità principale a (m) corsie (m) (Km) Palermo-svincolo Termini A19 15 4 2.5 100 Imerese Della rete di grande viabilità fanno parte le due autostrade A19 e A29, che fanno capo Palermo-svincolo A29 15 4 2.5 58,4 entrambe su Palermo, le strade a scorrimento veloce Palermo- Agrigento e Palermo-Sciacca. Balestrate Palermo-Aeroporto Punta A29 15 4 2.5 31 Raisi Autostrada A19 Palermo-Catania Tabella 5. Principali caratteristiche della rete autostradale della provincia Costituisce un collegamento diretto tra i capoluoghi di Palermo e Catania, ed inoltre, Per quanto riguarda le strade statali, l’Area Metropolitana di Palermo è interessata dai due rami attraversando l’Area da Ovest ad Est, rappresenta un asse viario principale su cui convergono della SS 113, lato est verso Messina e lato ovest verso Trapani, e dalle SS 121, SS 624 e 186 gran parte dei rimanenti rami della viabilità locale.

Si estende per circa 45 km nell’Area con svincoli in prossimità dei centri costieri (Villabate, Strada Statale 113 Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia, Trabia, Termini Imerese) dai quali è possibile La SS 113 lato est è una strada a due corsie, con una larghezza della carreggiata di 7,50 m e raggiungere i rispettivi centri abitati con percorrenze dell’ordine di un chilometro. con banchine di larghezza media di 1,25 m. I valori di livelletta sono piuttosto contenuti, tali da Gli altri comuni del versante orientale dell'Area non sono serviti da autostrada o comunque la considerare l’arteria ad andamento pianeggiante. Collegata da numerosi svincoli alla A19, cui loro distanza dallo svincolo più vicino e tale da non renderne vantaggiosa la utilizzazione, corre parallela nel tronco fino allo svincolo di Buonfornello, costituisce una arteria di almeno per i collegamenti con il capoluogo. Eccezione costituisce il comune di S. Flavia che, penetrazione nel capoluogo al servizio principalmente dei comuni limitrofi. sebbene non abbia un proprio svincolo, tuttavia dista solo 3 km dall’ ingresso più vicino della Le caratteristiche geometriche della sezione stradale dal ramo occidentale della SS 113 sono A19. molto simili a quelle del ramo orientale: Per le caratteristiche geometriche della sezione e per quelle plano-altimetriche si rimanda alla - larghezza della carreggiata 7,5 m, tabella - numero di corsie 2, Autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo-Punta Raisi - larghezza media della banchina m 1,5. Attraverso l’asse di circonvallazione di Palermo, costituisce il prolungamento naturale della A19. Il tracciato, nel suo complesso, è da considerarsi pianeggiante. Assicura il collegamento tra il capoluogo regionale ed il territorio della Sicilia occidentale, inoltre, Questa arteria costituisce per i comuni di Isola delle Femmine e Capaci una valida alternativa di costituisce l’unica via di accesso agevole all’aeroporto di Punta Raisi. accesso al capoluogo rispetto alla A29, in relazione però all’ubicazione dei luoghi di origine e Il tratto di interesse è lungo circa 52 km. Mediamente la distanza tra i centri abitati e i relativi destinazione dello spostamento, mentre per gli altri comuni costituisce asse di collegamento svincoli autostradali è maggiore di quella riscontrata lungo la A19, tuttavia è sempre dell’ordine con le aree limitrofe; attorno a tale asse, infatti, si sono sviluppati nel tempo importanti di pochi chilometri. L’unico comune della fascia occidentale della provincia non servito insediamenti abitativi e produttivi. direttamente da uno svincolo autostradale è Torretta, la cui distanza dallo svincolo più vicino,

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Strada Statale 121 (scorrimento veloce Palermo-Agrigento) curve strette e con un andamento altimetrico caratterizzato da pendenze anche notevoli. Altra arteria di comunicazione è la SS 121, che da Villabate costituisce, insieme alla SS 189, Complessivamente, per le caratteristiche del tracciato, valori delle livellette e raggi di curvatura, l’itinerario Palermo-Agrigento. Tale infrastruttura rappresenta il collegamento diretto tra Palermo il tronco in esame si può considerare ad andamento prevalentemente montagnoso (circa 85%) e la provincia di Agrigento e rappresenta l’unico accesso al capoluogo per i comuni di Misilmeri, e solo per piccoli tratti ondulato (15%). Belmonte Mezzagno. In particolare, sulla SS 121 confluiscono, in corrispondenza dello svincolo di Bolognetta, i volumi di traffico della SS 118 (Corleonese-Agrigentina) in direzione Palermo da 2.5.3 La viabilità di competenza provinciale Marineo e Corleone. Considerando il complesso della rete stradale dell'Area risulta evidente come le arterie che fanno parte della grande viabilità ne rappresentino solo una piccola parte. La maggior aliquota e Le principali caratteristiche geometriche sono riassunte nella tabella . Per un maggior dettaglio costituita dalla viabilità provinciale, che assieme alle strade comunali, di bonifica, le ex trazzere si rimanda alla sezione A dello Studio Propedeutico alla redazione del Piano Provinciale dei etc., assolve l’importante funzione socio-economica di penetrazione nelle aree interne e di Trasporti. collegamento alla rete di livello superiore. Buona parte della viabilità minore, nata quale Strada Carreggiata Banchine Lunghezza tronco elemento di supporto alle attività agricole delle zone interessate, e stata caratterizzata da un (m) (m) (Km) rapido invecchiamento legato alla sua nascita dalla rete delle vecchie trazzere, con tracciati SS 113 occidentale 7,5 1,5 69,9 SS 113 orientale 7,5 1,5 89 molto tortuosi, quasi sempre a mezza costa, con carenti opere d'arte sussidiarie e conseguenti SS 187 7 1 10 diffusi fenomeni di scivolamento e instabilità che non possono quindi garantire la costante SS 121 7,5 1 68,7 percorribilità e I'accesso alle zone servite. La possibilità di disporre di strutture viarie piu idonee SS 624 10,50 1 55 imporrebbe sicuramente un programma di assidua manutenzione sui tracciati esistenti quale SS 285 7 1.5 51,4 presupposto per una costante fruibilità da parte della comunità, con particolare cura per le SS 286 7 0,75 41,7 opere d’arte (viadotti e gallerie). Su tali strutture, infatti, sono manifesti i segni del degrado Tabella 6. Le caratteristiche geometriche delle strade statali dovuti all’invecchiamento naturale e gli effetti delle sollecitazioni da traffico, in considerazione dell’incremento quasi esponenziale del tasso di motorizzazione degli ultimi decenni. Strada Statale 624 Palermo-Sciacca Non a caso, quindi, la maggior parte degli interventi di manutenzione eseguiti o in corso di esecuzione, a parte l’ordinario rifacimento del manto stradale, riguardano opere d’arte di La SS 624 Palermo-Sciacca, in esercizio dal 1997, ha caratteristiche di scorrimento veloce di consolidamento e sistemazione del terreno, opere di bonifica da frane e la realizzazione di collegamento del capoluogo con l’area termale ed industriale di Sciacca. Inoltre è una rapida via opere a corredo, segnaletica e sistemazione delle intersezioni a raso, tutti interventi miranti a di collegamento tra i centri urbani dell’entroterra e le zone costiere, rappresentando un asse garantire una maggiore sicurezza alla circolazione. principale di collegamento per l’Area Metropolitana. L'obiettivo finale dovrebbe però essere quello della modernizzazione della rete, abbandonando A carreggiata unica con due corsie, la piattaforma ha una larghezza complessiva di 10,50 metri, totalmente, o quanto meno modificando, i tracciati attuali. Gli elementi fondamentali di cui corrispondenti ad una strada di tipo IV secondo la classificazione C.N.R. tenere conto si possono dividere in fattori interni, quali la situazione orografica e geologica delle

Strada Statale 186 zone attraversate, i flussi di traffico, e in fattori esterni, come le condizioni socio-economiche della fascia attraversata dalla via in esame e le relative possibilità di sviluppo. Il maggior peso dei collegamenti tra i diversi centri del vasto territorio di Monreale e Palermo è, In sintesi, la rete stradale dell’Area Metropolitana è costituita da 62 strade provinciali. tuttavia, affidato alla SS 186. Essa si presenta come strada a due corsie con caratteristiche

geometriche della piattaforma assimilabili al tipo IV C.N.R. fino all’esterno del centro abitato di

Monreale. Da qui la strada prosegue con una larghezza della carreggiata piuttosto ridotta, con

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2.5.5 La rete dei servizi di trasporto extraurbano su gomma 2.5.4 I trasporti ferroviari Il trasporto pubblico locale su strada, per la grande capillarità, accessibilità ed adattamento in Nell’ottica di un “elevato grado di integrazione in ordine ai servizi essenziali, al sistema dei tempi brevi alla mutevole struttura della domanda, costituisce un efficace strumento per il trasporti e allo sviluppo economico e sociale”, come stabilisce la L.R. 9/86 art.19 per la miglioramento dell’accessibilità alle aree metropolitane e per lo sviluppo delle attività produttive definizione di area metropolitana, il trasporto su ferro viene ad assumere un ruolo e turistiche insediate. fondamentale. Infatti, il trasporto su ferro , sia esso ferroviario o metropolitano, per la sua potenzialità, rappresenta la spina dorsale per tutti gli spostamenti che avvengono sia all’interno Le imprese pubbliche e private operanti nel settore del trasporto pubblico locale, nell’ambito dell’A.M. che dell’area urbana. Esso è in grado di sopportare grandi flussi viaggiatori lungo le dell’intera provincia di Palermo, alla data del 31.12.96 sono 29, di cui 2 pubbliche e 27 private, principali direttrici afferenti ai centri attrattori. di queste 18 operano all’interno dell’Area Metropolitana.

La rete ferroviaria ricadente all’interno della provincia di Palermo è di 206,03 km, pari al 14,2% Il numero di autobus circolanti adibiti al servizio pubblico extraurbano, appartenenti alle Aziende di quella relativa all’intera Sicilia. operanti nell’Area, ammonta a 90 bus, la maggior parte dei quali rientra nella fascia di anzianità 0-10 anni. Di questi 206,03 km di linea ferrata, soltanto 102,81 km ricadono all’interno dell’Area metropolitana. Di essi 36,42 km, pari al 35,4%, sono a doppio binario e 46,42 km, che costituiscono il 45,1% del totale, elettrificati (3000 V c.c.).

La rete ferroviaria della provincia è costituita dalle seguenti linee:

• la linea Palermo-Fiumetorto-Messina, elettrificata ed a doppio binario nella tratta Palermo- Fiumetorto, facente parte della rete fondamentale; • la linea Palermo-Alcamo-Trapani, a semplice binario non elettrificato; • la linea Fiumetorto-Roccapalumba-Caltanissetta Xirbi/Agrigento, a semplice binario non elettrificato; • la linea Palermo Centrale-Palermo Marittima, a semplice binario non elettrificato che attraversa le stazioni di Pa Brancaccio, Pa Notarbartolo e Pa Sampolo.

Linea Tratta Estensione (km) Palermo - Messina Palermo - Catania Palermo – Termini Imerese 36,42 Palermo - Agrigento Palermo - Trapani Palermo - Balestrate 62,9 Palermo - Trapani Palermo C.le - Palermo Not.lo 6,51 Palermo Not.lo - Giachery Palermo Not.lo - Giachery 3,49 Tabella 7. Tratte ferroviarie ricadenti nell’Area metropolitana

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4. Intensità di accumulazione del capitale; 3. ANALISI DEGLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E 5. Capacità di attrazione di investimenti esteri; PIANIFICAZIONE CORRELABILI DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE AL PROGETTO 6. Partecipazione della popolazione al mercato del lavoro; 7. Capacità di offrire lavoro regolare; 3.1 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO NAZIONALE 8. Capacità dei sviluppo dei servizi sociali; 3.1.1 Il Programma di Sviluppo per il Mezzogiorno 9. Capacità di esportare prodotti ad elevata o crescente produttività; Il PSM , soprattutto sulle valutazioni che attengono il mercato del lavoro, conferma quanto già 10. Capacità di sviluppo dei servizi alle imprese; affermato nel documento sugli orientamenti: il Mezzogiorno come economia in bilico, con 11. Capacità di finanziamento; opportunità e rischi che vedono la programmazione del QCS 2000-2006 come riferimento 12. Condizioni di legalità e di coesione sociale. decisivo per attestare le regioni meridionali nel loro insieme nell'ambito europeo.

Economia in bilico, necessità di un salto attraverso politiche coerenti con le indicazioni Il PSM affronta successivamente l'analisi della struttura e dello stato di attuazione del QCS del dell'Unione Europea, variabili di rottura e cambiamento attraverso la capacità di creare le precedente periodo 1994/1999. condizioni ambientali per lo sviluppo: questi i riferimenti e le indicazioni di rotta del PSM per uno La valutazione dei differenti Programmi Operativi POM e POP mostra nel periodo del QCS sviluppo che crei opportunità di impiego. 1994/1999 i seguenti aspetti di rilievo:

Gli esempi ed i segnali di vitalità e di una maggiore capacità di valorizzazione delle risorse e → Costante accelerazione della capacità di spesa solo dal 1998; delle vocazioni del territorio meridionale costituiscono i riferimenti , le best practices su cui → Buona performance dell'Asse 1, che riguarda le telecomunicazioni; innestare l'azione di riforma. Un'azione che secondo il nostro Programma di sviluppo del → Andamento meno positivo per le misure dell'Asse 2 relative all'artigianato e allo sviluppo Mezzogiorno non può che reggersi su : locale; → Una azione pubblica di impulso , promozione e coordinamento; → Buon incremento degli impegni , ma insufficiente livello di erogazione per l'Asse 3 sul → Una forte discontinuità e rottura dei parametri del passato; sostegno al turismo; → La reale individuazione degli interventi che possono modificare il modello di crescita; → Basso livello di pagamenti anche per l'asse 4 che riguarda le risorse agricole e forti difficoltà → Una azione incisiva e concertata volta a creare le condizioni ambientali tali da mutare le per l'Asse 5 sulla Pesca; condizioni localizzative per gli investimenti. → Ritardi di approvazione dei relativi POM hanno ostacolato la piena efficacia dell'Asse 6 che Per la realizzazione di questi obiettivi il PSM individua , come linee di indirizzo della riguarda le infrastrutture di supporto per le attività produttive, fortemente richiesto e con una programmazione, un numero preciso di variabili di rottura, quali obiettivi intermedi ed elementi notevole performance nell'ultimo biennio; "indicatori dell'efficacia dell'intervento pubblico nel generare i meccanismi endogeni dello → Problemi finanziari e gestionali per l'Asse 7 che riguarda la valorizzazione delle risorse sviluppo". umane ed il mercato del lavoro. Rispetto alle indicazioni che derivano per la nuova fase 2000-2006 il PSM individua le aree in Le variabili di rottura sono quindi gli indicatori chiave per migliorare le condizioni ambientali, cui il Mezzogiorno presenta le maggiori opportunità di sviluppo, individuando gli ASSI sociali ed economiche del Mezzogiorno, la capacità di creare sviluppo ed occupazione, i punti STRATEGICI di intervento in questi settori cosi da sostenere più incisivi fattori di crescita: critici di cambiamento. 1. Risorse naturali; Il PSM individua le seguenti VARIABILI DI ROTTURA 2. Risorse culturali; 1. Capacità di esportare; 3. Risorse umane; 2. Grado di indipendenza economica; 4. I sistemi locali di sviluppo; 3. Capacità di attrazione di consumi turistici; 5. Le città;

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6. Le reti ed i nodi di servizio. Complessivamente va registrato il sensibile aumento delle imprese attive nelle aree meridionali, 3.1.2 Il Piano Generale dei Trasporti soprattutto nell’ultimo quinquennio. Nella situazione attuale, il numero delle imprese registrate, Le sinergie con il Programma di Sviluppo del Mezzogiorno: i punti di forza e i punti di debolezza al netto di quelle del settore agricolo, è pari a circa 1.300.000 (dato da considerare in difetto alla del Mezzogiorno e delle Isole luce del consistente fenomeno dell’imprenditoria sommersa). Secondo i dati dell’ultimo rapporto Unioncamere sulla natalità e sulla Il PGT affronta un complesso di criticità, soprattutto per il Mezzogiorno e le Isole (le macro-aree di cui al par.1.2.2.2), che connettono il tema trasporti allo sviluppo sostenibile e al divario socio- mortalità delle imprese, il Mezzogiorno da solo ha determinato il 33,4% del saldo complessivo, economico Nord-Sud. Dall’analisi condotta nella I Parte, emerge come l'economia del facendo registrare risultati positivi nella specifica sezione relativa alle attività manifatturiere (con Mezzogiorno sia interessata da un profondo processo di trasformazione dell’attuale modello un attivo di 464 unità rispetto alle 767 nazionali). economico, caratterizzato da una forte dipendenza dai trasferimenti pubblici e da una presenza Si segnala invece come registri un forte calo l’export relativo ai prodotti agricoli e all’industria di ancora troppo scarsa di imprese competitive in settori aperti alla concorrenza. base. Redatto a valle del Programma di Sviluppo del Mezzogiorno, il PGT assume come principali In collegamento con quanto è accaduto sul fronte delle esportazioni, va ricordato come possano elementi che possono concorrere a definire il quadro di sviluppo del Mezzogiorno per giocare un ruolo di particolare rilievo per lo sviluppo economico anche gli investimenti diretti l’immediato futuro : dall’estero. Da questo punto di vista, tuttavia, il Sud presenta un quadro ancora sostanzialmente → l’identificazione dell’attuale mappa dei sistemi produttivi attualmente presenti o in via di negativo: secondo i dati più recenti, infatti, solo poco più dell’11% delle presenze estere in Italia ulteriore formazione; si è localizzato nelle regioni meridionali. Gli attuali flussi di investimento diretto dall’estero → l’individuazione delle politiche di intervento previste nella politica economica del evidenziano un afflusso di capitali sicuramente inadeguato a sostenere il percorso di Governo e che riguardano in particolare i programmi di investimento e gli strumenti di consistente e, soprattutto, rapido allineamento del Sud alle aree di maggiore dinamicità presenti incentivo per i nuovi insediamenti industriali nelle cosiddette aree agevolate. nell’UE. Tuttavia, risulta positivo l’incremento degli investimenti esteri riferiti all’ultimo triennio, pari complessivamente al 38%, di cui 30% nell’industria e 8% nei servizi (commercio e Gli elementi che caratterizzano maggiormente le direttrici di sviluppo delle aree trasporti).

meridionali possono ricondursi a: Nel caso del turismo, poi, la quota del Sud sul totale delle presenze turistiche internazionali nel 1. lo sviluppo di sistemi produttivi locali, rivolti prevalentemente ai mercati regionali, ma anche a Sud Europa, ha registrato negli ultimi cinque anni un aumento dell’1%, con un incremento quelli extra-regionali e nazionali, specializzati principalmente nelle attività di trasformazione complessivo pari a circa il 6%. A conferma di ciò, si consideri la correlata espansione del agroalimentare e delle risorse del sottosuolo (chimica e petrolchimica) e nella produzione di numero delle aziende agrituristiche che nel 1998 hanno raggiunto nel Sud il 30% dell'offerta beni di consumo; complessiva italiana. Anche nell’ultimo Dpef si sottolineano le prospettive di consolidamento e 2. la crescita ed il rafforzamento dei sistemi turistici esistenti nel Mezzogiorno ed in generale del di crescita del comparto turistico, soprattutto per quanto riguarda Campania, Sicilia e Sardegna. settore dei servizi nel campo, ad esempio, della formazione e della ricerca applicata, della Per il prossimo triennio, le proiezioni disponibili confermano ulteriormente il trend positivo in sanità, ecc. e che fanno tendenzialmente capo alle grandi aree metropolitane ; atto. 3. la presenza di significative differenze di carattere regionale fra la dorsale tirrenica e quella All'interno, poi, delle singole realtà regionali, va rilevata la parallela presenza, soprattutto nelle adriatica e fra il continente e le isole. regioni più densamente popolate come la Campania, la Puglia e la Sicilia, di aree a forte 4. il tendenziale mutamento nella capacità di proposizione progettuale da parte delle autorità di sviluppo accanto ad altre che registrano fenomeni di grave stagnazione. Le differenze nelle governo locale e la loro traduzione in Patti Territoriali,cui si affiancano interventi specifici, in performances regionali riflettono le forti differenze nelle specializzazioni produttive e nelle particolare nelle aree depresse o in crisi, atti a creare requisiti e condizioni localizzative caratteristiche dei sistemi d’impresa presenti sul territorio. Per quanto riguarda la grande favorevoli all'insediamento di nuove imprese. impresa, l’attuale assetto riflette purtroppo il processo di riorganizzazione della grande industria

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara meridionale che ha comportato una contrazione del numero dei grandi stabilimenti localizzati nel Mezzogiorno: il numero di quelli con oltre 500 addetti chiusi negli anni '80 è stato pari a circa il 40% delle unità locali allora esistenti.

Le rete stradale SNIT L’estensione della rete SNIT è elevata nelle regioni del Sud, (49,6% del totale nazionale), ma con elevata presenza di strade ad una corsia per senso di marcia (57,6% del totale nazionale). Nelle regioni del Centro la rete è costituita prevalentemente da strade con caratteristiche più elevate (autostrade e strade a due corsie per senso di marcia). Nelle regioni del Nord si concentra il 51% della rete autostradale nazionale. Le dotazioni unitarie per abitante e superficie, distinte per macroregioni, risultano maggiori nel Sud; nelle tre macroregioni lo scarto rispetto alla media nazionale è tuttavia contenuto, specie in relazione alla superficie.

Confrontando i rapporti tra l’estensione delle reti viarie e la domanda annuale totale passeggeri e merci terrestre, per la rete equivalente un maggiore utilizzo potenziale si verifica ancora una volta nelle regioni del Nord; il Centro presenta valori prossimi alla media nazionale, il Sud presenta indici molto più alti. Gli indici riferiti alla sola rete autostradale presentano un andamento analogo; gli scarti tra le tre realtà sono tuttavia meno accentuati.

All’interno della rete stradale dello SNIT, il PGT ha individuato una sottorete, chiamata rete stradale SNIT di primo livello, formata dagli assi della rete portante del Paese. L’appartenenza alla rete di primo livello è stata stabilita esaminando la funzione che svolgono le diverse infrastrutture. Più in particolare, fanno parte di questa rete gli assi stradali e autostradali che collegano fra loro le varie regioni e queste con la rete viaria degli Stati limitrofi, e che sono quindi prevalentemente interessati da flussi di traffico a lunga percorrenza (> 300 km).

Figura 3. Rete stradale di primo livello dello SNIT attuale

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Le dotazioni riferite sia alla superficie che al numero di abitanti, risultano molto simili per le tre macroregioni; il Nord presenta una maggiore dotazione di rete autostradale, il Sud una maggior dotazione di strade a due corsie; le dotazioni del Centro sono le più vicine alla media nazionale. I rapporti tra estensioni delle reti viarie e domanda annuale di passeggeri e merci risultano ancora crescenti da Nord a Sud.

Per le infrastrutture della rete SNIT di primo livello il PGT ha individuato gli interventi che sono necessari essenzialmente a garantire un accettabile grado di sicurezza e a mantenere la congestione entro livelli ammissibili, tenendo conto di diverse previsioni di evoluzione della domanda di trasporto su gomma.

La rete SNIT di primo livello in Sicilia è formata dalla successione degli assi stradali e autostradali che corrono lungo il perimetro dell’isola, dalla autostrada A19 Palermo-Catania, dalla SS 640 che costituisce il ramo di connessione della A19 con Agrigento e dalle strade statali S. Stefano di Camastra-Gela e Catania-Gela.

Le principali caratteristiche funzionali della rete SNIT di primo livello che interessano il PGT sono il grado di sicurezza (dato dalle caratteristiche geometriche) e il livello di congestione. Come si è visto le caratteristiche geometriche delle strade a due corsie della rete SNIT di primo livello sono generalmente molto scadenti. Per le strade a carreggiate separate le condizioni sono generalmente buone, mentre quelle della sezione trasversale sono su diversi tronchi scadenti essenzialmente per la ridotta larghezza delle banchine.

Nella figura e nella figura sono rappresentati i gradi di saturazione, misurati dal rapporto flusso/capacità, per i vari archi della rete SNIT di primo livello, per quanto riguarda il traffico passeggeri e merci. Da ciò si deducono i punti critici della rete da eliminare con sostanziali modifiche della geometria delle infrastru tture.

Figura 4. Flussogrammi del traffico privato passeggeri di media e lunga percorrenza

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L’Allegato A del suddetto Contratto di Programma, denominato “PIANO DEGLI INVESTIMENTI - Elenco opere infrastrutturali di nuova realizzazione per l'anno 2007 con proiezione programmatica fino al 2011” è articolato nelle seguenti sezioni:

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione - Appaltabilità 2007 -2011, comprendente gli interventi finanziati dal Piano.

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione - Area di inseribilità, comprendente gli interventi non coperti da finanziamento ancorchè caratterizzati sotto il profilo tecnico dal requisito di appaltabilità nel periodo di riferimento.

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione. Legge Obiettivo- Appaltabilità 2007 -2011 comprendente gli interventi di Legge Obiettivo coperti da finanziamento e inseriti nel Piano.

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione - Contributi, comprendente gli interventi inseriti nel Piano la cui copertura finanziaria è assicurata a fronte di Convenzioni, Accordi, Protocolli con Enti diversi ( Regioni, Enti Locali, etc…)

- Piano degli interventi da realizzare mediante finanza di progetto

- Piano di integrazione e manutenzione di opere esistenti - Appaltabilità 2007 -2011.

Nell’ambito della Legge Obiettivo fra gli interventi ricadenti in Sicilia è inserito l’intervento in oggetto denominato “PALERMO AGRIGENTO - TRATTO PALERMO - LERCARA FRIDDI” Adeguamento a Cat. B tratto Palermo (A19) – Bolognetta, Adeguamento a Cat. C1 tratto Bolognetta - Lercara Freddi, Importo 820.000.000 euro.

3.1.4 Legge Obiettivo, Primo Programma Infrastrutture strategiche, Delibera CIPE 121/2001 La legge 443/2001, o “Legge obiettivo” attribuisce al Governo, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle regioni, l’individuazione delle infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo.

A tal fine vengono introdotte procedure anche in deroga alla normativa vigente e particolari forme di Figura 5. Flussogrammi del traffico merci di media e lunga percorrenza gestione delle infrastrutture.

3.1.3 Programmazione ANAS L’infrastruttura in oggetto è inserita come Asse Palermo – Agrigento, tra i Corridoi autostradali e Il Contratto di Programma 2007 è stato approvato dal Cipe con decreto interministeriale del 30 stradali, nelle previsioni programmatiche di realizzazione delle infrastrutture strategiche individuate luglio, ed è attualmente in attesa della registrazione della Corte dei Conti. dalla Legge obiettivo di cui alla delibera CIPE del 21.12.2001 n. 121 di approvazione del 1° Programma delle Infrastrutture strategiche, con una previsione di costo di M€ 781.

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È evidente che le scelte inserite nella Pianificazione tattica devono presentare 3.2 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO REGIONALE connotati di coerenza con gli indirizzi generali della pianificazione strategica. Seguendo le indicazioni del PGTL, la pianificazione regionale dei trasporti viene 3.2.1 Piano Regionale dei Trasporti (PRT) configurata come “Progetto di sistema”, nel quale si parte dall' individuazione dei Il Piano Regionale dei Trasporti della Sicilia – Piano Direttore, redatto nel Giugno 2002 ed bisogni di mobilità, passeggeri e merci, per arrivare alla definizione del “Piano dei servizi integrati di trasporto” in grado di soddisfare la domanda con un adeguato livello approvato dalla Giunta Regionale di Governo nel novembre 2002, recepisce gli indirizzi di politica di servizio ed, infine, alla individuazione delle nuove infrastrutture di trasporto dei trasporti delineati a livello nazionale e comunitario, e costituisce il documento predisposto dal necessarie alla attuazione del Piano dei servizi. DipartimentoTrasporti e Comunicazioni, che tiene conto, per la parte infrastrutturale, della Il Piano dei servizi ed il Piano delle infrastrutture vengono definiti tenendo conto dei vincoli di bilancio degli Enti Locali di competenza rispettivamente in conto esercizio ed programmazione già avviata in sede regionale. in conto capitale. “Il Piano Direttore costituisce lo strumento programmatorio regionale finalizzato ad Il Piano Direttore è dimensionato sulla base delle effettive risorse finanziarie pubbliche orientare e coordinare le politiche di intervento nel settore trasportistico, in coerenza attivabili sia per la realizzazione di infrastrutture che per la gestione della mobilità con gli indirizzi di pianificazione socio-economica e territoriale della Regione Siciliana, locale. ed a perseguire obiettivi di efficacia, efficienza, compatibilità ambientale e sicurezza del Il Piano, pertanto, non è visto come elencazione dettagliata, esaustiva e immutabile nel sistema dei trasporti. tempo degli interventi ritenuti necessari, ma quale insieme di regole, indirizzi ed Le linee e le proposte del Piano Direttore recepiscono gli indirizzi di politica dei obiettivi da seguire per individuare, a fronte di un quadro strategico complessivo, le trasporti già formulati dagli Organi di governo della Regione e sono correlate allo scelte da fare secondo un criterio di dinamicità connesso alle necessità che si vanno scenario nazionale così come delineato nel Piano Generale dei Trasporti e della presentando nel tempo sulla base della sostenibilità finanziaria anche con il logistica (PGTL) del gennaio 2001, approvato con delibera del Consiglio dei Ministri il 2 coinvolgimento dei capitali privati nel rispetto della compatibiilità con interventi già in marzo 2001 ed a quello Comunitario (Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006), atto e degli effetti sull’occupazione e la competitività delle imprese. nonchè allo Strumento Operativo per il Mezzogiorno, al Programma Operativo Il quadro degli indirizzi strategici sarà, quindi, dettagliato e arricchito seguendo una Nazionale 2000-2006 ed al Programma Operativo Regionale Sicilia 2000-2006. logica di “Piano processo”, che consenta di strutturare, progressivamente, il Piano In relazione alla estensione temporale del processo di pianificazione, è significativo attraverso una serie di documenti redatti con continuità nel tempo. Ciò consentirà di indicare le interrelazioni fra pianificazione strategica e pianificazione tattica, secondo tradurre in scelte operative le scelte strategiche, eventualmente da riformulare in le indicazioni di pianificazione a scala regionale indicate dal PGTL. relazione ai mutamenti nel sistema (individuati da opportuni indicatori quali monitoraggio) che possono manifestarsi in conseguenza dell’attuazione di interventi La pianificazione strategica si articola in un Piano Direttore, in Piani Attuativi e Studi di nei diversi ambiti di riferimento, portatori di interessi nel settore dei trasporti. Fattibilità dei sistemi di trasporto, caratterizzati da un sempre maggiore livello di L’integrazione e l’ aggiornamento del Piano Direttore consente di intervenire, se e dettaglio, riferendosi lo studio di fattibilità ad opere specifiche indicate nei Piani prima quando ritenuto necessario, sulle scelte individuate, in modo da adeguarle, enunciati. introducendo gli opportuni correttivi, anche con il contributo di altri soggetti che hanno Il Piano Direttore, individua le scelte “macro” individuate per il riassetto dei trasporti titolo per operare scelte nel settore dei trasporti (Enti Locali, Enti economici pubblici, regionali, di valenza istituzionale, gestionale e infrastrutturale, e prevede gli indirizzi Aziende di servizio, ecc.) conseguentemente all’evoluzione del sistema socio- generali per la pianificazione dei servizi di trasporto di competenza degli enti locali, al economico e territoriale di riferimento” fine di garantire il coordinamento con i livelli di pianificazione e programmazione infraregionale (Piani Provinciali e di Bacino, Piani Comunali, Piani Urbani di Mobilità, Il Piano indica l’opera tra quegli interventi che potenziano e adeguano le strade trasversali di ecc.) connessione dei principali centri tra loro e con l’entroterra ed in grado di mettere in comunicazione i I Piani Attuativi contengono le scelte di dettaglio, affrontando i temi specifici di ogni modalità di trasporto, nel rispetto delle scelte generali, integrabili secondo la logica di versanti tirrenico e ionico. In particolare l’itinerario Palermo-Agrigento, costituito dal tronco Palermo- “processo”, già formulata nel Piano Direttore. Roccapalumba della strada statale 121 e dal tronco Roccapalumba-Agrigento della SS 189 Lo Studio di Fattibilità, inteso come analisi specialistica, conclude il processo di Catania-Palermo rappresenta la connessione dei due Capoluoghi, dei relativi entroterra e dei due pianificazione strategica, con la valutazione molto dettagliata degli interventi, con la conseguente accettazione o esclusione dell’intervento stesso. Tuttavia, sulla base di opposti versanti costieri. La figura mostra la mappa della Sicilia con la individuazione del sistema esigenze evidenziate nelle due tipoogie di piano sopra indicate, lo Studio di Fattibilità infrastrutturale stradale della Sicilia (estratta dal Piano Direttore). anche riguardare interventi non indicati esplicitamente nel Piano Direttore e nei Piani Attuativi.

La Pianificazione tattica si riferisce alla programmazione degli interventi di breve periodo che hanno l’obiettivo di gestire ed ottimizzare l’uso dell’esistente (Piani Urbani del Traffico, Piani del Traffico Extraurbani Provinciali).

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- Perequazione dell’accessibilità al territorio regionale - In condizioni di assetto insediativi fortemente eterogeneo come quello siciliano è impensabile immaginare di poter offrire un’accessibilità indifferenziata. Occorre selezionare direttrici e poli rispetto ai quali massimizzare l’accessibilità a livello comprensoriale.

- Classifica funzionale della rete stradale - Il Piano proporrà un’ipotesi di classifica funzionale della rete stradale regionale con l’obiettivo di porre le basi per una gestione razionale della rete e della pianificazione degli interventi di messa in sicurezza, adeguamento e potenziamento.

- Contestualizzazione degli interventi - Il Piano, nell’ambito delle procedure attuative, segnalerà gli interventi per i quali è opportuna una progettazione fortemente integrata con il contesto territoriale sia per tutelare la qualità ambientale che per massimizzare l’integrazione con la realtà economico sociale.

- Sicurezza - Il Piano, in sintonia con il Piano nazionale della sicurezza stradale, assume come obiettivo prioritario quello della riduzione delle cause passive d’incidentalità (eliminazione dei punti

Figura 6. Rappresentazione dei flussi sulla rete stradale (tratta dal PIANO DIRETTORE neri). A questo proposito, in seno alle procedure attuative,verranno indicate le modalità di raccordo con i Piani della viabilità extraurbana. Indirizzi strategici ed interventi prioritari del sistema di trasporto e della mobilità generale in Sicilia) - Agibilità della rete in caso di calamità - Il Piano intende privilegiare l’adozione di tracciati e soluzioni costruttive e gestionali che tengano conto del rischio sismico. Si propone l’individuazione

di aree ad elevato rischio sismico e morfologicamente d’interesse, per una prima sperimentazione L’opera si presenta come parte di un vero e proprio progetto di sistema (stradale, ferroviario, in tal senso. portuale ed aeroportuale) oltre che integrata al massimo con il territorio. Per il raggiungimento degli obiettivi descritti, il piano definisce un quadro totale degli interventi L’arteria stradale in esame è infatti di grande importanza sia per il collegamento verso e da infrastrutturali sul sistema stradale nel lungo periodo, selezionando poi tra essi quelli ritenuti infrastrutture quali l’aerostazione di Punta Raisi (Falcone-Borsellino), il porto di P. Empedocle o di prioritari sulla base dei risultati emersi dall’ analisi compiuta per la redazione degli Accordi di Licata, che per la raccolta e lo smaltimento del traffico veicolare proveniente dai territori interni della Programma Quadro Stato-Regione. Sicilia centro-occidentale nonché di gran parte delle attività turistiche e produttive dell’agrigentino e del palermitano.

3.2.2 Piano Regionale dei trasporti e della mobilità – Piani attuativi Le indicazioni progettuali sono coerenti con le indicazioni del Piano attuativo della quattro modalità In attuazione con quanto previsto dal Piano Direttore sono stati redatti i seguenti Piani Attuativi: di trasporto: stradale, ferroviario, marittimo, aereo. Infatti Tale piano attuativo per l’itinerario Palermo – Agrigento (cfr. paragrafo 18.3.1 “Interventi sulla rete infrastrutturale”) recita: • Piano attuativo delle quattro modalità di trasporto: stradale, ferroviario, marittimo, aereo “La necessità di una messa in sicurezza dell’asse è fuori discussione. Il Piano propone – Approvato dalla Giunta regionale di governo il 11/11/2004 con delibera n. 367; l’adeguamento di tale itinerario al tipo C1 tra Agrigento e Bolognetta (e non al tipo B come previsto • Piano attuativo del trasporto delle merci e della logistica - Approvato dalla Giunta da APQ), predisposto per essere adeguato al tipo B quando l’evoluzione dei carichi sull’asse regionale di governo il 02/02/2004 con delibera n. 33; imporrà un successivo potenziamento. Tale scelta è stata determinata da due valutazioni: o nell’ottica del dichiarato approccio multimodale, la volontà progettuale è di non mettere in

Il piano attuativo ha fissato i seguenti obiettivi settoriali per la modalità di trasporto stradale: concorrenza diretta le diverse modalità trasporto, cosa che, nel caso della Palermo - Agrigento, è

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invece evidente, tenuto conto che i collegamenti ferroviari con Palermo verranno resi più rapidi di connessione dei più rilevanti centri a carattere turistico e produttivo con i principali nodi portuali ed circa 30’; aeroportuali; ad aumentare i livelli di sicurezza stradale, i livelli di servizio delle infrastrutture, il o l’adeguamento al tipo B della Agrigento - Caltanissetta -A19 metterà Agrigento in collegamento confort e ridurre i tempi di percorrenza. veloce con la rete primaria e renderà perciò disponibile un collegamento con Palermo con Gli interventi prioritari individuati riguardano i seguenti sistemi infrastrutturali: caratteristiche autostradali che comporta un allungamento di percorso di soli 55 Km sugli attuali A) completamento adeguamento e potenziamento della “grande viabilità” costiera; 130. Fa eccezione il tratto iniziale sulla SS121 da Palermo a Bolognetta, che il Piano prevede di B) realizzazione, potenziamento e adeguamento delle strade costituenti la rete viaria principale così adeguare da subito al tipo B, alla luce dei carichi gravitanti sul capoluogo. Tale scelta è in linea con come individuata dalla programmazione nazionale e regionale di settore; quanto previsto dalla programmazione ANAS per la S.S.118, strada di interesse regionale, che si C) adeguamento funzionale della viabilità secondaria. innesta sulla S.S.121 in corrispondenza di Bolognetta.” I principali interventi di cui alla lettera A) sono costituiti da:

• completamento dell’autostrada A20 Messina-Palermo; 3.2.3 Accordo di Programma Quadro L’opera rientra tra gli interventi concordati nell’ambito dell’”Accordo di Programma Quadro tra il • completamento dell’autostrada Siracusa-Catania; Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Regione • completamento dell’autostrada Siracusa-Gela; Siciliana e l’ANAS” firmato il 28 dicembre 2006. I principali interventi di cui alla lettera B) sono costituiti da: L’Accordo costituisce strumento attuativo dell’Intesa Istituzionale di Programma sottoscritta in data • Adeguamento dell’itinerario Agrigento-Palermo; 13 settembre 1999 dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Presidente della Regione Siciliana e sostituisce abrogandoli sia l’Accordo di Programma Quadro per il Trasporto stradale sottoscritto il • Realizzazione dell’itinerario Ragusa-Catania; 5/10/2001, che l’atto integrativo allo stesso Accordo sottoscritto il 29/07/2005. • Realizzazione dell’itinerario Agrigento - Caltanissetta; L’Accordo ha per oggetto programmi di intervento finalizzati al riequilibrio territoriale, anche con • Completamento dell’itinerario Caltanissetta-Gela; riferimento alle aree interne più svantaggiate, all’accrescimento della competitività del sistema • produttivo regionale, in coerenza con gli obiettivi indicati dal Piano Generale dei Trasporti e della Completamento dell’itinerario nord-sud Santo Stefano di Camastra-Gela; logistica, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001, con quelli del • Adeguamento dell’itinerario di connessione della A19 e la SS189; Programma Operativo Nazionale Trasporti 2000/2006 formalmente approvato dalla commissione • Completamento della SSV Licodia-Eubea. europea in data 14 settembre 2001 e dei Programmi triennali della viabilità nazionale per i periodi 1998/2000 e 2001/2003, approvati con i decreti del Ministro dei Lavori Pubblici emanati, rispettivamente, il 23 dicembre 2000 e il 25 maggio 2001, nonché con gli strumenti di L’itinerario Palermo – Agrigento pertanto rientra nell’elenco B) nell’ambito dell’ Accordo di programmazione in materia dei Trasporti della Regione Siciliana. Programma Quadro Testo Coordinato ed Integrato per il trasporto Stradale (APQ 2006) ,

Le finalità generali dell’Accordo sono quelle di migliorare l’infrastrutturazione di contesti territoriali firmato il 28 dicembre 2006; per tale intervento si indica che “Per il tratto, dalla A19 a Bolognetta, caratterizzati da rilevante deficit di collegamenti stradali, creando le condizioni necessarie per un dove si hanno flussi di traffico elevati il collegamento avverrà mediante doppia carreggiata e quattro possibile sviluppo, nonché di conseguire una sinergia tra le azioni promosse a livello nazionale e corsie. Per il tratto da Bolognetta (PA) ad Agrigento l’intervento consisterà nell’ammodernamento e regionale. potenziamento dell’itinerario esistente con la realizzazione di strade di servizio complanari, al fine di regolamentare le intersezioni che saranno a livelli sfalsati, ed una terza corsia destinata ai mezzi Per il conseguimento delle citate finalità, l’Accordo prevede: la realizzazione di una efficiente e pesanti in corrispondenza ai tratti a maggiore pendenza e rettifiche plano-altimetriche ove continua maglia viaria, costituita da una viabilità costiera connessa da itinerari “trasversali” in grado necessarie”. di assicurare un omogeneo livello di servizio nei confronti delle aree interne della regione; la

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3.2.4 Sviluppo regionale (POR) gestita dall’Azienda Foreste Demaniali. In riferimento al Quadro Comunitario di Sostegno, la Sicilia è regione Obiettivo 1 e pertanto è dotata del Programma Operativo Regionale (P.O.R.). L’alternativa prescelta non interferisce, come meglio dettagliato nel successivo Quadro di Nello specifico dell’infrastruttura, essa rientra nelle priorità del programma, come si evince nella Riferimento Ambientale con le suddette aree di salvaguardia ambientale. sottomisura 4.6.1 Misura 6.1.1 - Completamento, adeguamento e ammodernamento rete stradale , Per ciò che concerne i PAI (Piani di Assetto Idrogeologico), la Regione Sicilia ha pubblicato, con 4.6, Asse 6, Reti e nodi di servizio D.A. n. 298/41 del 4 luglio 2000 il “Piano Straordinario per l’assetto idrogeologico” e di recente

redatto le Linee Guida per la redazione dei piani provinciali. Con D.A. n. 543 del 25.07.2002, la “La misura verrà attuata in stretta conformità con i criteri e indirizzi di attuazione previsti al Regione ha approvato l’aggiornamento del Piano Straordinario di cui al D.A. n. 298/41 solo Capitolo III del POR. Senza pregiudicare la possibile revisione del POR, in seguito relativamente ai Comuni che fanno parte dell’Allegato “A” al Decreto, per i quali vengono all'adattamento dello strumento di programmazione regionale dei Trasporti, vengono individuate le aree soggette a rischio R4 (molto elevato); R3 (Elevato), R2 (medio) ed R1 ritenute prioritarie le tipologie di intervento di seguito elencate. (Moderato). – Completamento dei principali itinerari trasversali al fine di interconnettere le reti stradali di L’unico Comune dotato di Piano nel comprensorio in esame e che rientra nell’allegato A è il interesse locale con le vie di grande comunicazione:-integrazione dell’itinerario Nord-Sud Comune di Lercara Friddi, per il quale non si rilevano interferenze tra l’opera e le aree di rischio S. Stefano di Camastra-Gela con l’autostrada Messina-Palermo, Palermo - Catania e individuate e approvate. SS.115 Siracusa-Gela-Mazara del Vallo-Trapani; -SS. 626 Caltanissetta-Gela. 3.2.6 Tutela del Paesaggio – Adeguamento con caratteristiche di strada tipo 3° CNR d ei principali itinerari di La Regione Sicilia ha redatto, nel 1997, le Linee Guida per la redazione di Piani Paesistici. Alla collegamento tra nodi urbani:- SS. 121-189 Palermo-Agrigento ;- SS. 640 Agrigento- data attuale sono stati redatti 2 piani paesistici per le isole minori (al vaglio della Commissione Caltanissetta; -lotti SS.115 Trapani-Mazara;- SS.514-194 Ragusa-Catania. regionale ad hoc) e da circa un semestre si sono avviate le analisi e le strategie per la redazione – Ammodernamento delle dorsali longitudinali:-SS.120 Fiumefreddo-;- A19 Palermo- dei piani d’ambito. Catania. Nel territorio preso in considerazione sono dunque attive le norme di salvaguardia discendenti dalle – Realizzazione di sistemi di informazione telematica attraverso l’uso delle tecniche di Linee Guida. teletrasmissione per il controllo del traffico. Insieme alla diagnosi del PTP, le Linee Guida del Piano Paesistico Regionale, oltre che supporto e – Realizzazione di segnaletica anche telecomandata con messaggio variabile per la riferimento normativo, sono state il riferimento per la redazione della CARTA DELLE VALENZE sicurezza stradale. ARTISTICHE, ARCHITETTONICHE, ARCHEOLOGICHE E STORICHE e per aggiornare, con informazioni acquisite presso la Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo, l'elenco dei vincoli, confluiti – Interventi volti alla mitigazione degli impatti ambientali delle strade esistenti. e rappresentati nella CARTA DEI VINCOLI.

3.2.5 Salvaguardia e risanamento ambientale Il contesto d’interesse risulta fortemente antropizzato e le matrici ambientali, seppure di elevato

interesse, sono state minacciate dalle attività agricole e dal degrado derivato dall’abbandono delle In termini di salvaguardia e risanamento ambientale, il SIA ha analizzato la situazione di contesto attività tradizionali e dagli sparsi insediamenti produttivi. relativamente alla presenza di aree tutelate e protette, unici riferimenti normativi attivi sul territorio. In atto le uniche aree di tutela istituite ai sensi della L.R. 14/88 sono: La marca paesaggistica è complessa ed è individuata dai seguenti ambiti: - la Riserva Naturale Orientata Chiarastella e Bagni di Cefalà Diana;

- la Riserva Naturale Orientata Serre di Ciminna; gestite dalla Provincia Regionale di Palermo e - la Riserva Bosco di Ficuzza

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1. l’area del palermitano ambientale e paesaggistico e tende a depauperare i valori culturali ed ambientali specifici dei centri 2. l’area dei Monti Sicani urbani e dell’agro circostante. 3. l’area di Vicari e di Lercara Friddi Il fiume Eleuterio, lungo 30 km, con un bacino di 200 km2 nella Provincia di Palermo, è conosciuto

anche come Fiume Ficarazzi. Dal versante nord della Rocca Busambra, sfocia nel Tirreno presso L’area del palermitano. Percorrendo l’attuale strada, che da Palermo conduce ad Agrigento, ci si l’abitato di Ficarazzi, ad ovest del promontorio di Capo Zafferano. Molte derivazioni ne utilizzano le ritrova in un contesto paesaggistico essenzialmente cangiante e tendenzialmente antropizzato nelle acque a scopo irriguo, specie nel tratto che corre a valle del paese di Misilmeri, sicchè presso la zone più vicine ai capoluoghi e propenso alla rarefazione della componente antropica man mano foce il suo alveo, nella stagione estiva, appare quasi completamente asciutto. che ci si addentra nell’entroterra. Le colline costiere si configurano come elementi isolati o disposti a corona intorno alle pianure o I motivi che concorrono alla costituzione di tale configurazione del territorio, si individuano nel come contrafforti inclinati rispetto alla fascia costiera. graduale incremento dell’altitudine, e quindi al mutarsi delle colture, al quale è associato il La vegetazione di tipo naturale interessa ambienti particolari e limitati, in parte non alterati progressivo mutamento del carattere tipicamente costiero e urbanizzato, in favore di un aspetto dall’azione antropica (Lotto 1-a). territoriale sempre più vicino al tipo dell’entroterra. Il paesaggio aspro e contrastato dei rilievi interni è completamente diverso da quello costiero, Il L’ambito relativo all’area del palermitano (per quanto di interesse, sino a Villafrati), è paesaggio agrario, un tempo caratterizzato dal seminativo e dal latifondo è sostituito oggi da una prevalentemente collinare ed è caratterizzato da paesaggi fortemente differenziati: le aree costiere proprietà frammentaria e dal diffondersi delle colture arborate (vigneto ed uliveto). costituite da strette strisce di terra, racchiuse tra il mare e le ultime propaggini collinari; i rilievi calcarei, derivanti dalle deformazioni della piattaforma carbonatica panormide e che emergono L’insediamento è costituito da centri agricoli di piccola dimensione, di cui però si sono in parte alterati i caratteri tradizionali a causa dei forti processi di abbandono e di esodo della popolazione. dalle argille eoceniche e mioceniche; le strette e brevi valli dei corsi d’acqua a carattere (Lotto 1-b) prevalentemente torrentizio. L’area dei Monti Sicani. L’ambito relativo all’area dei rilievi dei Monti Sicani, ed in particolare Questi paesaggi hanno caratteri naturali ed agricoli diversificati: il paesaggio della pianura, è legato quella che include i paesi di Mezzojuso, Castronuovo di Sicilia, S. Giovanni Gemini, Cammarata, è all’immagine tradizionale e piuttosto stereotipata della “Conca d’oro”, ricca di acque, fertile e dal caratterizzato dalla valle del S. Leonardo e dalla dorsale dei Monti Sicani, con la cima emergente di clima mite, coltivata ad agrumi e vigneti, che nel dopoguerra ha rapidamente e profondamente Monte Cammarata (m1578). cambiato connotazione per effetto dell’espansione incontrollata e indiscriminata di Palermo e per il La compenetrazione dei due tipi di rilievo fortemente contrastanti caratterizza il paesaggio: una diffondersi della residenza stagionale; il paesaggio collinare ha invece caratteri più tormentati ed successione confusa di dolci colline argillose o marnose plioceniche; masse calcaree dolomitiche di aspri, che la coltura estensiva ha certamente accentuato. età mesozoica, distribuite in modo irregolare, isolate e lontane oppure aggregate, ma senza Nel secondo dopoguerra l’intenso processo di urbanizzazione, che da Palermo si è esteso nei formare sistema. Queste masse calcaree assumono l’aspetto di castelli imponenti (rocche) e territori circostanti, tende a formare un tessuto urbano ed edilizio uniforme e a cancellare le possono formare rilievi collinari (300-400 m) o montagne corpose e robuste (1000-1500 m), che specificità storico – ambientali. Tuttavia, essa non presenta ancora condizioni di densità tali da emergono dalle argille, distinguendosi per forma e colori e che si impongono da lontano con i loro costituire un unicum indifferenziato, ed i centri urbani si differenziano solo per i caratteri delle profili decisi ed aspri, come l’imponente Rocca Busambra (m1613). strutture insediative originali. La presenza pregnante del versante meridionale della Rocca Busambra caratterizza il paesaggio Il sistema urbano è dominato da Palermo, capitale regionale, per la sua importanza economico – dell’area nell’orbita del Corleonese e definisce un luogo di importante carattere ambientale. funzionale e per la qualità del patrimonio storico – culturale. L’ambito ha rilevanti qualità paesistiche che gli derivano dalla particolarità delle rocche, dalla La concentrazione di popolazione e di costruito, di attività e di funzioni all’interno della pianura morfologia ondulata delle colline argillose, dalla permanenza delle colture tradizionali dei campi costiera e delle medie e bassi valli fluviali (Eleuterio, Milicia, San Leonardo) è fonte di degrado aperti e dai pascoli di altura, dai boschi, dalla discreta diffusione di manufatti rurali e antiche masserie, dai numerosi siti archeologici.

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I ritrovamenti archeologici tendono ad evidenziare la presenza di popolazioni sicane e sicule, respinte sempre più verso l’interno dalla progressiva ellenizzazione dell’Isola.

Quest’area geografica abbondante di acque, fertile e ricca di boschi è stata certamente abitata nei diversi periodi storici.

Tuttavia le tracce più consistenti di antropizzazione del territorio risalgono al periodo dell’occupazione musulmana. La ristrutturazione del territorio in seguito all’affermarsi del sistema feudale provoca profonde trasformazioni e lo spopolamento delle campagne. A partire dal sec. XV° il fenomeno delle nuove fondazioni, legato allo sviluppo dell’economia agricola, modifica l’aspetto del paesaggio urbano e rurale e contribuisce a definire l’attuale struttura insediativa, costituita da borghi rurali isolati, allineati sulla direttrice che mette in comunicazione l’alta valle del Belice con l’alta valle del Sosio.

Il paesaggio agricolo tradizionale, i beni culturali e l’ambiente naturale poco compromesso da processi di urbanizzazione, sono risorse da tutelare e salvaguardare (Lotto 2-a).

L’area di Vicari e di Lercara Friddi. L’area circostante ai comuni di Vicari e Lercara Friddi, è caratterizzata dalle valli del S. Leonardo, del Torto e dalla valle del Platani, del Gallo d’Oro e del

Salito. 1) Area dei rilievi del trapanese. 10) Area delle colline della Sicilia centro Il paesaggio è in prevalenza quello delle colline argillose mioceniche, arricchito dalla presenza di 2) Area della pianura costiera – meridionale. isolati affioramenti calcari (rocche) ed estese formazioni della serie gessoso – solfifera. occidentale. 11) Area delle colline di Mazzarino e Il paesaggio della fascia litoranea varia gradualmente e si modifica addentrandosi verso l’altopiano 3) Area delle colline del trapanese. Piazza Armerina. interno. Al paesaggio agrario ricco di agrumeti ed oliveti della zona costiera e delle valli, si 4) Area dei rilievi e delle pianure 12) Area delle colline dell’ennese. contrappone il seminativo asciutto delle colline interne, che richiama in certe zone il paesaggio costiere del palermitano. 13) Area del cono vulcanico etneo. desolato dei terreni gessosi. 5) Area dei rilievi dei monti 14) Area della pianura alluvionale Sicani. catanese. L’insediamento, costituito dai borghi rurali, risale alla fase di ripopolamento della Sicilia interna (fine 6) Area dei rilievi di Lercara, 15) Area delle pianure costiere di Licata del XV° sec. – metà del XVIII° sec.), con l’esclusione di Vicari, che ha origini medievali (Lotto 2-b, Cerda e . e Gela. 3-a, 3-b). 7) Area della catena settentrionale 16) Area delle colline di Caltagirone e

(Monti delle Madonie). Vittoria. 8) Area della catena settentrionale 17) Area dei rilievi e del tavolato ibleo. (Monti Nebrodi). 18) Area delle isole minori. 9) Area della catena settentrionale (Monti Peloritani).

Figura 7. Articolazione degli ambiti

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Vi sono dunque inclusi le colture agrarie miste, il seminativo, le colture orticole, il vigneto in L’elemento visivo prevalente è il paesaggio agrario che, dall’area costiera del palermitano, al associazione con il seminativo, e in generale tutti quegli aspetti cui il carattere dominante è complesso dei Sicani e di Vicari-Lercara ha la seguente successione. impartito dalla diversificazione delle colture e dalla presenza di appezzamenti di ridotta dimensione e di forma irregolare. Il paesaggio dell’agrumeto: Le zone agricole eterogenee sono particolarmente diffuse nell’agrigentino. Il paesaggio dell’agrumeto, caratteristico anche delle aree del palermitano interessate dal nuovo collegamento Palermo-Agrigento, è principalmente diffuso sulle superfici pianeggianti in prossimità Paesaggio delle colture erbacee: delle zone costiere, nelle condizioni ambientali più favorevoli per gli aspetti climatici, insediato sui Include i paesaggi dei seminativi, e in particolare della coltura dei cereali, in avvicendamento con fertili suoli alluvionali o sulle terre rosse mediterranee, nelle aree con maggiore disponibilità di foraggere, rappresentata quasi esclusivamente dal frumento duro; vi sono inclusi, inoltre, i terreni acqua irrigua. In tali territori è entrato decisamente nella composizione di quei paesaggi storici, che collinari, in cui la frequenza di legnose - in particolare ulivo, mandorlo e carrubo – è anche trovano soprattutto nella Conca d’Oro la loro espressione iconica più ricorrente, subendo una forte localmente alta, ma particolarmente frammentata, e le colture agricole in pien’aria. Sono inclusi competizione con l’ampliamento dei centri urbani e la realizzazione di infrastrutture proprio nei nella denominazione i pascoli permanenti, definiti come pascoli polifitici asciutti non falciabili. territori pianeggianti, molto appetibili dal punto di vista insediativo e industriale. Il grano duro, che all’interno della classe delle colture erbacee rappresenta la parte più cospicua L’agrumicoltura siciliana, dopo una lunghissima fase storica, che ha visto dapprima l’introduzione della produzione e conseguentemente della superficie impegnata, viene coltivato prevalentemente del limone e dell’arancio amaro, successivamente quella dell’arancio dolce e solo nel corso dell’800 nelle parti interne o svantaggiate. di una coltura importante e rapidamente affermatasi come quella del mandarino, ha conosciuto una Le colture ortofloricole sono, invece, localizzate in prevalenza negli ambiti climatici e pedologici più forte espansione fino agli anni ’70, sia in dipendenza dell’ampliamento di richiesta sul mercato favorevoli e caratterizzati da una maggiore disponibilità idrica. interno, che dell’assenza di concorrenza con le produzioni di altri paesi mediterranei, che della maggiore estensione delle superfici irrigate. Negli anni successivi si è registrato un decremento Caratteristica generale del paesaggio del seminativo semplice, in asciutto, è la sua uniformità: la delle superfici agrumetate, concentrate oggi nell’area del catanese e del siracusano. coltivazione granaria estensiva impronta in modo caratteristico le ampie aree collinari interne con Il paesaggio degli agrumeti tradizionali, che in qualche caso rappresenta la cornice delle aree di distese ondulate non interrotte da elementi e barriere fisiche o vegetali e conseguente bassa bio- espansione dei centri urbani, con frammenti ormai talvolta inclusi nel tessuto cittadino, limitato nel diversità e alta vulnerabilità complessiva, legata alla natura fortemente erodibile del substrato suo sviluppo economico da vari ed importanti fattori limitanti, o, come nel caso del palermitano, geopedologico. Gli elementi di biodiversità sono associati prevalentemente ai rilievi, alle rare zone contesto di ville e parchi storici, assume un ruolo importante dal punto di vista ecologico e umide e agli invasi, alle formazioni calanchive che ospitano talvolta specie rare e specializzate, alle urbanistico, oltre a mantenere un rilevante ruolo dal punto di vista testimoniale. Questo tipo di alberature. copertura rischia di perdere la sua identità, perché trasformato in impianti ornamentali, che raramente riescono a contemperare le esigenze della fruizione pubblica con quelle della Paesaggio delle colture arboree: conservazione dei contenuti del paesaggio agrario. La coltura dell’olivo caratterizza in modo rilevante l’economia rurale e il paesaggio agrario di tutta l’Isola, essendo particolarmente diffusa nelle aree interne e collinari, prevalentemente con le varietà Paesaggio dei mosaici colturali: da olio, e in quelle da pianura, con le varietà da mensa. Oltre ad avere un importante significato Sotto questa denominazione sono incluse varie classi di uso del suolo, accomunate dalla produttivo e una identità storica, caratteristica dal punto di vista paesaggistico, questa coltura caratteristica di presentarsi sotto forma di appezzamenti frammentati e irregolari, situati svolge una funzione molto importante nella difesa del suolo contro l’erosione, anche nelle aree più prevalentemente in prossimità dei centri abitati, dove la presenza di infrastrutture, e in generale di marginali e degradate. Limiti allo sviluppo economico della olivicoltura sono posti, oltre che dall’età accentuata pressione antropica, tende alla parcellizzazione delle proprietà e alla diversificazione degli esemplari, dalla difficoltà di meccanizzazione nei territori, caratteri che peraltro risultano delle colture. importanti per gli aspetti testimoniali ed ecologici della coltura.

Notevole interesse riveste inoltre la coltura della frutta secca: mandorlo, nocciolo, pistacchio.

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Il mandorlo caratterizza fortemente il paesaggio agrario, raggiungendo in alcuni territori (ad L’analisi dello scenario provinciale e regionale non offre elementi certi e definiti e gli unici esempio la Valle dei Templi di Agrigento) un elevatissimo potere di connotazione e di documenti di riferimento sono i Programmi Triennali della Provincia e il POR Sicilia. identificazione; grazie alla capacità di adattamento a diverse condizioni pedoclimatiche, svolge una Per ciò che concerne i primi - e dato l’ambito locale dell’intervento – si sono analizzati il complesso importante funzione di conservazione del suolo nelle zone collinari, dove è spesso presente in degli interventi d’interesse del territorio interessato dall’infrastruttura, data anche la competenza forma promiscua. Il mandorleto è fortemente presente nelle zone dell’agrigentino e nella provincia provinciale nel settore della viabilità. di Caltanissetta. L’unico elemento per la verifica di coerenza effettuata al livello della programmazione e per lo La coltura del nocciolo non è molto diffusa nel territorio oggetto dell’indagine, mentre è diffuso il scenario indagato è rappresentato dalla condizione che l’ammodernamento o la reinterpretazione pistacchio nelle province di Agrigento e Caltanissetta. dell’asse di comunicazione Palermo-Agrigento rientra tra le priorità provinciali, pur se attraverso Una parte marginale è occupata da altri fruttiferi, quali il pesco, il pero, il melo, il carrubo e il corridoi o soluzioni alternative indagati fino al livello di una prefattibilità. frassino da manna, diffusi in altre aree dell’Isola. 3.2.8 Piano Forestale Regionale Nel novembre 2003 il Dipartimento Regionale delle Foreste dell’Assessorato Regionale Agricoltura 3.2.7 Pianificazione Urbanistica e Paesistica e Foreste vara il documento Linee guida del Piano Forestale regionale . La Regione Sicilia non ha, a tutt’oggi, elaborato il Piano Urbanistico Regionale. Infatti, ai fini della Le Linee guida contengono la descrizione sommaria dell’ambiente biotico e abiotico in riferimento elaborazione dei contenuti, dell’attuazione di strategie e di definizione di obiettivi, la Regione Sicilia alle aree boschive regionali, l’elenco dei parchi e delle riserve, la zonizzazione dei vincoli riferiti ha definito un percorso, attraverso la Circolare D.R.U. (Direzione Regionale Urbanistica) dell’11 all’area vasta. Il documento è improntato all’obiettivo della gestione sostenibile e contiene indirizzi aprile 2002, orientato all’attuazione di un bottom-up istituzionale: saranno i Piani Urbanistici delle generali sui principi e i metodi dell’educazione ambientale. Province regionali, e le diagnosi e le strategie confluite nel S.I.T.R. (Sistema Informativo Territoriale Non vengono individuati ambiti o zonazioni per le quali possano essere forniti indirizzi di gestione Regionale) a definire – su un sistema di coerenze programmatiche con il POR Sicilia – i contenuti che invece sono generalmente riferiti alle tipologie dei boschi regionali compresi o meno all’interno della pianificazione di livello regionale. La piramide rovesciata dei livelli di programmazione e di aree protette e alle associazioni di pregio che rappresentano fattori significativi per il pianificazione di area vasta troverebbe conforto, come si evince peraltro dalla Circolare citata, nel popolamento a boschi. bottom-up generato dall’esperienza e dalla gestione di strumenti di programmazione partecipata, complessa e integrata ormai attiva da un decennio (Patti territoriali, PRUSST, PIT, LEADER, ecc.). Gli elementi dell’analisi ambientale come la cartografia dei vincoli regionali attingono alla bibliografia e alle analisi condotte dalla Regione Sicilia e che sono contenute e rappresentate nel Di fatto, dopo l’emanazione della suddetta circolare, soltanto tre Province su nove ha avviato le presente Progetto (vegetazione, temperatura, precipitazioni, parchi e riserve, desertificazione, procedure di redazione dei Piani Urbanistici Provinciali (normati, si ricorda, dalla L.R. 9/86 e rischio incendi, vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico). configurati, nelle modalità e nei contenuti, come Piani Territoriali di Coordinamento, sempre dalla Circolare citata, in analogia ai principi della L. 267/2000). La complessità del meccanismo posto in In questa sede, data la settorialità a cui vengono riferite le analisi e le prescrizioni generali di essere dalla Direzione Urbanistica Regionale ha determinato un ulteriore ritardo soprattutto in salvaguardia e gestione – il biotopo bosco e la macchia mediterranea – vanno fatte le seguenti ordine alla valorizzazione delle risorse destinate alle regioni Obiettivo 1 (PON e POR), in quanto, in osservazioni. assenza di strumenti di pianificazione di area vasta, è praticamente impossibile generare Le Linee guida rappresentano uno strumento di pianificazione transitorio per approdare al Piano Programmi di Sviluppo Economico e Sociale. Regionale e fanno scaturire un regime di salvaguardia comunque relativo al contesto di riferimento Seppure è innegabile il contributo offerto dalla Programmazione dello Sviluppo a scala e all’oggetto della salvaguardia. comprensoriale definita dai Patti Territoriali e dai PIT, non si non evidenziare la carenza di strategie Nel contesto di riferimento dell’infrastruttura e alla quota di riferimento le analisi già condotte fanno e di piani e programmi di livello regionale e provinciale anche ad integrazione di strumenti e principi rilevare, soprattutto in ordine ai fattori e agli elementi ambientali come in ordine ai vincoli di sviluppo sostenibile e di piani e programmi settoriali. (visualizzati e analizzati nelle carte tematiche relative al paesaggio, alla vegetazione, agli ecosistemi, ai vincoli idrogeologici e paesaggistici come nel tematismo “mosaico dei piani

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara regolatori”) l’assenza di interazione negativa o interferenza con il sistema boschivo e con gli Per quanto concerne i settori “rischio incendio” e “desertificazione” analizzati e rappresentati elementi di macchia. nell’ambito delle Linee Guida, l’area in esame presenta le classi più basse come si può osservare Il contesto di riferimento non viene coinvolto neanche nell’ambito delle aree di reperimento per dalle figure successive: l’attività vivaistica di ripopolamento forestale.

Infatti, a pag. 178 delle Linee Guida si legge: “Gli studi effettuati dal C.V.R. negli anni 1995-1999 hanno attestato l’utilità di attenzionare in prima istanza le seguenti nove specie: pino laricio dell’Etna ( Pinus nigra Arn. var. calabrica-aetnensis ), pino marittimo di Pantelleria ( Pinus pinaster Ait. var. cossyra ), pino d’Aleppo ( Pinus halepensis Mill. ), faggio ( Fagus sylvatica L .), cerro ( Quercus cerris L.), sughera ( Quercus suber L .), castagno

(Castanea sativa Mill .), roverella ( Quercus pubescens Wild.), leccio ( Quercus ilex L .).

Ad esse se ne potrebbero aggiungere altre già considerate anche nell’allegato A della 269/73 e, nell’art.2 della 404/66: pino domestico ( Pinus pinea L .), eucalitti ( Eucalyptus sp .), pioppi ( Populus sp. ). Partendo da questo dato si rende necessario operare per gradi, attraverso le seguenti fasi:

1) Perimetrazione di idonee aree di saggio da scegliersi con i dovuti accorgimenti nel cuore dei

boschi di seguito riportati:

2)

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contesto dell’infrastruttura

Carta del rischio di desertificazione. Le classi di rischio riferite al contesto vanno dal “basso” al “medio basso”

In conclusione non sono da riferirsi interazioni negative, interferenze o pregiudizi in ordine al modello, ai contenuti e alle finalità di gestione suggeriti dal documento regionale, né impatti con il regime transitorio di salvaguardia. Inoltre, il complesso delle opere di mitigazione previste dal progetto e basate sull’inserimento di specie boschive e di macchia, inserisce, nel corridoio in esame, un micropaesaggio vegetale con evoluzioni positive e coerenti con le Linee guida regionali.

Solo lo 0,39% delle Riserve Regionali è attraversato da strade principali, mentre il 96,73% di qust’ultime non presenta strade di alcun tipo. FONTE: “Rete Ecologica Nazionale il ruolo delle Aree Protette nella Conservazione dei Verterati” L.Boitani, A Falcucci et atri.

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3.3 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE (immettendo il governo del patrimonio storico nel più vasto circuito del governo culturale del territorio), con le politiche di sviluppo economico e sociale legate al turismo, ed infine con quelle di

controllo ambientale e di sostenibilità ecologica dello sviluppo. 3.3.1 Il PTP (Piano Territoriale Provinciale) In Sicilia le competenze della Provincia sono regolate dalla L.R. 9/1986, la quale, nell’ambito delle Il PTP della Provincia Regionale di Palermo è al suo start-up. E' stata completata la fase di diagnosi funzioni di programmazione, di indirizzo e di coordinamento spettanti alla Regione Siciliana, territoriale e di individuazione delle strategie. Il livello di rappresentazione del territorio provinciale assegna alla Provincia Regionale le seguenti materie: nelle sue componenti fisiche e infrastrutturali è soddisfacente. Pertanto lo Studio di Impatto • i servizi sociali e culturali, attraverso: utilizzerà le informazioni provenienti dalla diagnosi territoriale del Piano per aggiornare e a) la realizzazione di strutture e servizi assistenziali di interesse sovracomunale; confrontare i dati provenienti dagli strumenti vigenti e come elementi di sussidio per la redazione b) la distribuzione territoriale, la costruzione, la manutenzione, l’arredamento, la dotazione di della Relazione del Quadro di Riferimento Programmatico.

attrezzature, il funzionamento e la provvista del personale degli istituti di istruzione media di secondo grado; 3.4 LA PIANIFICAZIONE COMUNALE c) la promozione ed attuazione, nell’ambito provinciale, di iniziative ed attività di formazione Oggetto della verifica di coerenza e sostenibilità dell’infrastruttura sono le finalità e i contenuti professionale; discendenti dai Piani Regolatori Comunali, Piani Comprensoriali, Programmi di Fabbricazione d) iniziative e proposte agli organi competenti in ordine all’individuazione ed al censimento dei e Varianti urbanistiche approvate . E' stata redatta apposita cartografia alla scala 1:10.000 che beni culturali ricadenti nel territorio provinciale, nonché alla tutela, valorizzazione e fruizione contempla le indicazioni provenienti dagli strumenti vigenti. Lo Studio tiene comunque conto anche sociale degli stessi beni, anche con la collaborazione degli enti e delle istituzioni scolastiche degli strumenti (Piani e Varianti) che hanno un iter istituzionale e amministrativo avanzato per la e culturali; acquisto di edifici o di beni culturali. prefigurazione di uno scenario di almeno un decennio di esercizio dell'infrastruttura e per porsi nella Per l’esercizio delle funzioni suddette, la provincia si avvale degli organi periferici condizione più cautelativa per la scelta della soluzione progettuale. dell’Amministrazione regionale dei beni culturali e ambientali, cioè delle Soprintendenze ai BB.CC.AA; L’infrastruttura si inserisce nel contesto geografico e amministrativo di 12 Comuni: e) promozione e sostegno di manifestazioni e di iniziative artistiche, culturali, sportive e di - Ficarazzi, spettacolo, di interesse sovracomunale; - Bagheria, - • lo sviluppo economico, attraverso: Misilmeri, - Ciminna, a) la promozione dello sviluppo turistico e delle strutture ricettive, compresa la concessione di - Cefalà Diana, - incentivi e contributi; Villafrati, - Bolognetta, b) realizzazioni di opere, impianti e servizi complementari alle attività turistiche, di interesse - Mezzojuso, sovracomunale; - Campofelice di Fitalia, - Roccapalumba, • l’organizzazione del territorio e la tutela dell’ambiente, attraverso: - Vicari, a. la protezione del patrimonio naturale e la gestione di riserve naturali, anche mediante intese - Lercara Friddi.

e consorzi con i comuni interessati; Molte delle amministrazioni coinvolte dall’ammodernamento dell’infrastruttura hanno solo di recente b. la tutela dell’ambiente ed attività di prevenzione e di controllo dell’inquinamento. avviato le procedure per la revisione degli strumenti urbanistici. Data la vetustà degli strumenti e

l’attesa di vita dell’infrastruttura in esame si sono indagati, senza comunque considerarli vincolanti Il quadro delle competenze che emerge disegna la possibilità che la Provincia possa attuare una ai fini dello studio, ma comunque utilizzandoli come indicatori di crescita fisica e culturale dei pianificazione integrata dei settori di sua competenza , potendo correlare le politiche di tutela, territori, anche gli elementi e i fattori della pianificazione in itinere. Il riferimento alla pianificazione in conservazione e valorizzazione delle risorse territoriali con quelle di formazione ed istruzione itinere si è reso necessario anche per la significativa dinamica in atto di trasformazione degli assetti (attuando una diffusione della conoscenza sulle risorse), con le politiche di produzione culturale

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara programmatici e territoriali e per la pluralità di azioni programmatiche e progettuali avviate alla scala avviato le procedure di redazione dei Piani Territoriali Provinciali. Il Piano Territoriale Regionale è in provinciale da almeno un decennio. L’atteggiamento più cautelativo adottato nell’analisi di settore si fase di redazione. è rivelato l’approccio metodologico più corretto proprio per le ragioni esposte. Infatti il monitoraggio L'assenza di una corretta gerarchizzazione dei piani e dei programmi e l'avvio di azioni e processi continuo delle azioni di trasformazione dell’assetto territoriale ha consentito di prevedere eventuali "dal basso" (il bottom-up degli strumenti complessi, partecipati e integrati), anche per ciò che interferenze con gli strumenti e, altresì, di individuare quelle interferenze che possono tradursi in concerne la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle risorse, ha di fatto generato il ricorso a impatti. strumenti di normazione e gestione del territorio sostitutivi degli strumenti di piano (decreti, circolari, Di fatto solo alcuni Comuni hanno redatto dei Piani attenti alla sensitività ambientale, in primo luogo disposizioni transitorie e temporanee, ecc.). il Comune di Bagheria, che – dato il livello di occupazione del suolo e di aggressione antropica all’ultimo lembo della Conca d’Oro palermitana – ha individuato un’ampia porzione di recupero e di Strumenti ordinari, partecipati, complessi e integrati tutela ambientale nel bacino dell’Eleuterio e ha conformato il proprio strumento alle Linee-Guida del Nel corso dello studio è stata effettuata la ricognizione, presso gli Enti Locali e le Agenzie e Società Piano Paesistico. di Sviluppo, dei Patti territoriali, degli interventi finanziati dai Patti generalistici e tematici, dal POR Il Comune di Villafrati ha aggiornato il P.R.G. – al vaglio del C.R.U. (Comitato Regionale Sicilia 2006 e dal PIT (Progetti Integrati Territoriali) della Valle del Torto e dell'Alto Belice Urbanistica) e ancora non approvato (vigenti le norme di salvaguardia) - e ha orientato molte delle Corleonese. Nell'ambito dell'area di studio in atto non si rilevano interferenze né impatti negativi fra scelte nel processo di riqualificazione del territorio, seppure in ridotte porzioni dello stesso e ha i tracciati in analisi e le azioni e i processi generati dalla programmazione ordinaria strategica (POR adottato metodiche di intervento di riqualificazione sostenibili (vedi la proposta del parco fluviale). 2000-2006) e da quella straordinaria : Patto Territoriale, P.R.U.S.S.T., P.I.T. Peraltro proprio nel territorio di Villafrati insiste la Riserva di Chiarastella e Terme di Cefalà Diana. L’analisi condotta all’interno delle aree omogenee di programmazione straordinaria, “Alto Belice Infine è da segnalare l’attenzione al paesaggio per ciò che concerne il Comune di Lercara Friddi Corleonese” e “Valle del Torto e dei Feudi”, ha fatto emergere la coerenza dell’infrastruttura con i che tende a tutelare gli spetti percettivi della componente geologica. A sud ovest del Comune è in progetti di carattere infrastrutturale anche di respiro provinciale. corso l’iter per il costituendo Parco Integrato dei Sicani L’elenco degli interventi è il seguente: Come però evidenziato, la situazione locale e del bacino di riferimento regionale, in ordine alla gerarchia dei Piani è complessa sia per la particolare condizione amministrativa della Regione (a statuto speciale), espressa dalle potestà attribuite dalla normativa e dallo statuto, sia per l’intervento di strumenti e finanziamenti che hanno consentito alle unità amministrative minime – gli Enti Locali – di dotarsi di autonomia finanziaria e di indirizzo programmatico e progettuale (Cfr. Patti Territoriali, PRUSST, LEADER, PIT).

Inoltre, proprio le condizioni di autonomia e potestà in ordine all’assetto e alla pianificazione territoriali hanno generato, negli anni, una piramide rovesciata della gerarchia dei piani. Invece di procedere dal livello regionale, sub-regionale, provinciale e d'ambito, l'impianto delle azioni di programmazione e pianificazione ha proceduto dal livello inferiore, sganciandosi di fatto da una visione territoriale, paesistica e partendo da un approccio puntuale, localistico e comprensoriale.

L'approccio alla pianificazione di scala vasta è esperienza e dato recente. Solo del 1997 sono le Linee Guida del Piano Paesistico Regionale e solo nell'ultimo anno si è avviata la redazione dei Piani d'ambito paesistici. Su nove province regionali, solo tre - Palermo, Trapani e Ragusa hanno

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POR 2000-2006 LERCARA FRIDDI

PIT

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e ha anche tenuto conto delle aree archeologiche segnalate e in via d’istruttoria, nonché delle aree Ricadono nella fascia di studio i seguenti interventi: della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) in sede d’istruttoria e dei vincoli paesaggistici segnalati dai A) POR 2000 – 2006 - Lercara Friddi,Colle Madore: Campagna di scavi archeologici; PRG.

B) PIT L’alternativa prescelta non determina impatti sulla vincolistica. In taluni tratti comporta alcune - Villafrati e Cefala: Intervento per la valorizzazione “Bagni di Cefala Diana e Chiaristela”; interferenze con il vincolo paesaggistico risolte con interventi di ingegneria naturalistica e con

opportune opere di mitigazione e di riqualificazione del paesaggio attraverso l’architettura vegetale. Tali interventi non interferiscono con il progetto in esame e non risultano ulteriori indicazioni di tipo Anche in riferimento alle Riserve che insistono sul territorio di riferimento (Chiarastella e Bagni di infrastrutturali nell’ambito dell’intervento. Cefalà Diana; Serre di Ciminna) gestite dalla Provincia Regionale di Palermo, non sussistono elementi di interazione e conflitto.

L’indagine effettuata sugli strumenti urbanistici vigenti, pur in ambiti sensibili e suscettibili di tutela e L’infrastruttura in progetto non interferisce anche per il costituendo Parco Integrato dei Sicani, che conservazione, non ha rilevato interferenze con l’ambiente della programmazione e della ha il suo limite di perimetrazione molto a sud ovest del Comune di Lercara Friddi. pianificazione capaci di determinare variazioni nell’assetto territoriale e socio-economico. Attenzione particolare è stata rivolta alle indagini storiche e alla schedatura dei siti e dei manufatti Si può concludere che l’infrastruttura non presenta interferenze di rilievo con la pianificazione dell’acheologia. comunale per ciò che concerne il Quadro indagato. Anche nell’ambito di una prospettiva decennale L’orientamento e la percorribilità delle valli dei fiumi Eleuterio, Milicia e S.Leonardo hanno, senza – tale è il periodo medio di vita dei Piani - e nell’ipotesi di realizzazioni di interventi in deroga o in dubbio, da sempre rappresentato una realtà estremamente rilevante in relazione ai processi di variante agli strumenti vigenti in forza di strumenti non ordinari, si può affermare che persiste, antropizzazione di questa parte dell’isola. Tali processi appaiono oltremodo agevolati, tra l’altro, anche per le finalità di sviluppo socio-economico sostenibile, una coerenza e una sostenibilità dalle caratteristiche orografiche, morfologiche, ed idrogeologiche del bacino. istituzionale e amministrativa. La ricerca archeologica ha permesso, negli ultimi anni, di individuare alcune tra le più importanti

testimonianze archeologiche nell’area compresa nella media e alta valle dei fiumi Eleuterio e 3.5 IL COMPLESSO DEI VINCOLI Milicia. L’indagine si è dimostrata particolarmente generosa per le preziose scoperte d’insediamenti Il Quadro ha analizzato i seguenti vincoli: archeologici che permettono di comprendere le dinamiche insediamentali di questa porzione - aree tutelate per legge - vincolo fiumi torrenti, corsi d’acqua ecc., D.lgs N°42 del 22-01-04, dell’entroterra palermitano attraverso un lungo arco cronologico che dalla preistoria giunge sino lettera c, comma1, art.142 (ex art. 146 lett. c D.L. 490/99); all’età medievale. - beni culturali - interesse archeologico, artistico, storico ecc., D.lgs N°42 del 22-01-04, L’areale da noi preso in esame a vasto raggio ricade anche sotto la giurisdizione dei comuni di lettera a, comma 3, art.10 (ex L.1089/39, ex D.L. 490/99); Marineo, Villafrati, Cefalà Diana, Godrano e S. Cristina Gela, centri situati immediatamente a - beni culturali - ville parchi e giardini ecc, D.lgs N°42 del 22-01-04, lettera f, comma 4, ridosso della costa tirrenica a Sud-Est di Palermo, caratterizzati da una vocazione essenzialmente art.10 (ex L.1089/39, ex D.L. 490/99); agricola; all’interno dei paesi summenzionati, è circoscritto da un buon sistema viario, costituito da - immobili ed aree di notevole interesse pubblico, D.lgs N°42 del 22-01-04, lettera d, comma strade comunali e trazzere, il quale può facilmente essere raggiungibile dall’attuale S.S. 121 1, art.136 (ex L.1497/39, ex D.L. 490/99); oggetto delle prossime opere d’ammodernamento. Il tratto della S.S. 121, contiguo ad alcuni siti, - aree tutelate per legge - territori coperti da boschi ecc, D.lgs N°42 del 22-01-04, lettera g, rappresentò, per lungo tempo, una delle principali vie di grandi comunicazioni da Palermo verso comma 1, art.142 (ex L.431/85, ex D.L. 490/99); l’area agrigentina. L’esistenza di un’importante arteria tra le coste del Mediterraneo e quelle - riserve ai sensi della L.R. 14/88; tirreniche è inoltre documentata con certezza già in età romana, grazie al rinvenimento del noto miliarium , databile al III secolo a.C., nei pressi della cittadina di Corleone, fino ad ora l’unico che l’isola ci abbia restituito. Per quanto riguarda l’età medievale e post-medievale non possediamo

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara prove documentarie del suo tracciato, ma il fortuito rinvenimento di una carta delle “Regie Trazzere” d.C. L’analisi dei dati a nostra disposizione sembrerebbero ricondurci alle note vicende storiche che relativa al tratto stradale compreso tra i centri di Misilmeri e Villafrati che transitava da Bolognetta, nel corso del II secolo d.C. riguardarono l’intera isola. conferma ulteriormente che il sistema viario non ha mai cambiato sostanzialmente il suo percorso A partire da questo arco cronologico sembra accentuarsi la crisi dei centri urbani con un dal periodo romano all’età moderna. A sostegno di quest’asserzione, va citata una mappa di età conseguente disintegrarsi del latifondo schiavistico, introdotto all’indomani della conquista romana borbonica, prodotta da un anonimo “regio agrimensore”, in cui è visibile lo stradone di “Ogliastro” della Sicilia. La pax romana, insieme ai benefici effetti materiali, portò anche un pesante fardello di che nel documento viene anche denominato “stradone consolare”, a probabile reminiscenza tributi e di soprusi a danno della popolazione isolana, e stando alla testimonianza di Cicerone, in dell’antica via consolare di età romana. presenza stessa del latifondo come struttura portante dell’economia della Sicilia. Tuttavia il L’antica strada ha perlopiù sfruttato la morfologia collinare dei luoghi, utilizzando al meglio i valichi, miglioramento delle condizioni generali di vita, avrebbe senza dubbio contribuito ad una le portelle e soprattutto le vallate dei fiumi Milicia, Eleuterio e Bagni, veri e propri corridoi naturali. distribuzione geografica della popolazione, con una conseguente modifica dell’insediamento rurale La zona prossima ai siti archeologici nell’area oggetto d’indagine è caratterizzata anche dalla e della sua tipologia nel senso di una sua progressiva frantumazione dell’abitato nelle campagne. I presenza di pregevoli emergenze architettoniche di notevole interesse, quali i bagni d’età ritrovamenti archeologici nella zona fanno ipotizzare che le campagne fossero ben popolate e musulmana ed i ruderi del trecentesco castello di Cefalà Diana. Dal luogo forte di Cefalà, ricordato costellate da casolari, fattorie, villaggi. La presenza umana, così numerosa e significativa, soprattutto da alcune vicende di guerra legate al suo assedio nel 1349, ricorderemo il vicino Pizzo testimonia ad un tempo l’intenso sfruttamento della vallata. Chiarastella che si eleva per metri 668 s.l.m., custode di testimonianze di grande rilievo storico e I materiali che si rinvengono con maggiore frequenza negli insediamenti presenti nell’area si archeologico, la cui vita si protrasse ininterrottamente dal neolitico al periodo arabo normanno. riferiscono a vasellame in terra sigillata africana ed ad una vasta produzione di vasellame comune Esso è noto per la presenza di frequentazioni preistoriche delle grotte Buffa 1 e Buffa 2 e della da mensa dalle forme più svariate insieme ad anfore da trasporto di produzione nord-africana Grotta Porcospino che hanno restituito materiali attribuibili all’età eneolitica. Lungo i versanti del cronologicamente inquadrabili nei secoli II- V d.C. rilievo si rinvengono diversi frammenti di tegole e di ceramiche databili ad età classica e medievale. In conclusione è possibile affermare che nonostante l’area interessata dai prossimi lavori di Recentemente sulla sua sommità sono state rilevate tracce di un castrum trecentesco documentato ammodernamento della SS 121sia inserita all’interno di un territorio che presenta numerose nel 1349. Dai dati in nostro possesso possiamo affermare che buona parte delle testimonianze evidenze archeologiche, nessuna di queste, allo stato attuale delle ricerche, ricade direttamente archeologiche, che ricadono nell’areale preso in esame, sono riferibili a centri indigeni ellenizzati e all’interno del tracciato proposto. Tuttavia va precisato che l’attuazione di una grande opera, come il di età romana, soprattutto pertinenti alla fase tardo-romana e alto-medievale, anche se non suddetto ammodernamento, presenta frequentemente il rischio di interessare giacimenti di mancano significativi elementi di frequentazione greca di età ellenistica. Per quanto riguarda le interesse archeologico allo stato sconosciuti. Proprio in virtù di ciò sarebbe auspicabile un continuo problematiche legate all’articolarsi degli insediamenti indigeni è possibile riconoscere, almeno per il contatto tra la direzione dei lavori e l’archeologo. VI sec. a.C., alcuni siti, come quello della Montagnola di Marineo, di C/da Capezzana, di Pizzo Chiarastella, di Monte Porcara e di Pizzo Parrino, che possiamo definire veri e propri centri urbani In ordine infine al complesso delle valenze artistiche, architettoniche e archeologiche il tracciato in relazione alla superficie occupata e alla posizione preminente e naturalmente difendibile prescelto giace oltre i limiti delle aree di salvaguardia e di inedificabilità assoluta dai manufatti all’interno della vallata, attorno ai quali dovevano distribuirsi una serie di insediamenti minori, posti individuati dalle Linee Guida del Piano Paesistico Regionale. su rilievi collinari o addirittura nel fondovalle con evidente funzione di sfruttamento agricolo Coerenza dell’intervento con gli strumenti di programmazione e pianificazione intensivo del territorio. L’evidenza archeologica rappresentata dai suddetti siti s’inserisce Pertanto, alla luce delle superiori considerazioni e con riguardo ai livelli di programmazione e pienamente nella problematica legata ai processi di ellenizzazione che coinvolsero i centri indigeni pianificazione, l’intervento risulta coerente e integrato anche con le finalità e gli obiettivi discendenti all’indomani dell’arrivo dei Greci. Dal punto di vista archeologico questa fase è documentata dal dalla programmazione e dalla pianificazione straordinaria e complessa . ritrovamento di materiali ceramici riferibili alla produzione greca e dall’imitazione di forme vascolari In particolare l’intervento attiva la sua coerenza con: tipiche dell’orizzonte ellenico da parte di fabbriche indigene. Le testimonianze più numerose - il PON Trasporti 2000-2006; rinvenute all’interno del territorio in esame, attestano, come in altre zone della Sicilia, una - il Programma di Sviluppo del Mezzogiorno; frequentazione riferibile al periodo tardo-romano, e più precisamente ai secoli che vanno dal II al V - il Piano Generale dei Trasporti;

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- l’Intesa Istituzionale di Programma del 1999; - la programmazione ANAS; - l’Accordo di Programma Ministero per l’economia e le finanze, Ministero dei Trasporti, Regione Siciliana e Anas del 28/12/2006; - il POR Sicilia 2000-2006; - il Piano Regionale dei Trasporti Regione Siciliana (Piano Direttorio); - Piano attuativo delle quattro modalità di trasporto: stradale, ferroviario, marittimo, aereo - il Piano Territoriale Provincia regionale di Palermo (Linee guida); - la pianificazione comunale del territorio interessato; - la difesa del suolo (Piano Stralcio per il rischio Idrogeologico e redigendi PAI); - il complesso dei vincoli territoriali.

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PROGETTO PRELIMINARE

RELAZIONE DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

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SOMMARIO 3.3.1 Il PTP (Piano Territoriale Provinciale) 36 3.4 LA PIANIFICAZIONE COMUNALE ...... 36 PREMESSA ...... 3 1. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’INTERVENTO ...... 4 3.5 IL COMPLESSO DEI VINCOLI ...... 39 2. IL PROGETTO NEL QUADRO DELLA SITUAZIONE ESISTENTE ...... 4 2.1 BACINO DI RIFERIMENTO, BACINO D’INTERESSE E SCENARIO

TERRITORIALE. DESCRIZIONE DELLO SCENARIO FISICO ...... 4 2.2 L’AREA METROPOLITANA DI PALERMO ...... 5 ELENCO DELLE FIGURE Figura 1. L’Area Metropolitana di Palermo (in grassetto i Comuni interessati 2.3 L’AREA INTERNA ...... 9 dall’intervento) ...... 5 2.4 OBIETTIVI E MOTIVAZIONI DEL PROGETTO ...... 12 Figura 2. Rapporto tra Area Metropolitana e territorio di Palermo ...... 16 Figura 3. Rete stradale di primo livello dello SNIT attuale ...... 23 2.5 IL SISTEMA INFRASTUTTURALE E TRASPORTISTICO NELL’AREA VASTA ...16 Figura 4. Flussogrammi del traffico privato passeggeri di media e lunga percorrenza 2.5.1 Premessa 16 24 Figura 5. Flussogrammi del traffico merci di media e lunga percorrenza ...... 25 2.5.2 La viabilità principale 18 Figura 6. Rappresentazione dei flussi sulla rete stradale (tratta dal PIANO 2.5.3 La viabilità di competenza provinciale 19 DIRETTORE Indirizzi strategici ed interventi prioritari del sistema di trasporto e della mobilità generale in Sicilia) ...... 27 2.5.4 I trasporti ferroviari 20 Figura 7. Articolazione degli ambiti ...... 31 2.5.5 La rete dei servizi di trasporto extraurbano su gomma 20 ELENCO DELLE TABELLE 3. ANALISI DEGLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE Tabella 1. Scheda sintetica del Patto Territoriale di Bagheria ...... 7 CORRELABILI DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE AL PROGETTO...... 21 Tabella 2. Scheda sintetica del Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Alto Belice 3.1 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO NAZIONALE ...... 21 Corleonese ...... 8 3.1.1 Il Programma di Sviluppo per il Mezzogiorno 21 Tabella 3. Area metropolitana di Palermo: dati territoriali ...... 16 Tabella 4. Estensioni dei territori appartenenti all’area metropolitana ...... 17 3.1.2 Il Piano Generale dei Trasporti 22 Tabella 5. Principali caratteristiche della rete autostradale della provincia ...... 18 3.1.3 Programmazione ANAS 25 Tabella 6. Le caratteristiche geometriche delle strade statali ...... 19 Tabella 7. Tratte ferroviarie ricadenti nell’Area metropolitana ...... 20 3.1.4 Legge Obiettivo, Primo Programma Infrastrutture strategiche, Delibera CIPE 121/2001 25 3.2 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO REGIONALE...... 26 3.2.1 Piano Regionale dei Trasporti (PRT) 26 3.2.2 Piano Regionale dei trasporti e della mobilità – Piani attuativi 27 3.2.3 Accordo di Programma Quadro 28 3.2.4 Sviluppo regionale (POR) 29 3.2.5 Salvaguardia e risanamento ambientale 29 3.2.6 Tutela del Paesaggio 29 3.2.7 Pianificazione Urbanistica e Paesistica 33 3.2.8 Piano Forestale Regionale 33 3.3 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE ...... 36

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riferimento nazionale rimanda, di fatto, alle strategie e agli obiettivi superiori e riferiti agli orientamenti comunitari contenuti nell’articolazione dei Fondi Comunitari (PON e VAS di PREMESSA programma). Il quadro di riferimento programmatico descrive e analizza gli obiettivi di progetto, verifica e A tale sistema, riferito all’attuazione, su scala nazionale, di una strategia europea delle descrive gli eventuali interventi correlati realizzati o in oggetto, analizza e valuta la coerenza comunicazioni e dei trasporti che tiene conto del più ampio sistema delle reti europee, compresa la dell’intervento in ordine ai contenuti e agli obiettivi degli atti di pianificazione e di programmazione rete ecologica, si aggancia di fatto il bacino di riferimento regionale. attuali e previsti, esaminati in ordine gerarchico e in riferimento al contesto nazionale, regionale e locale; effettua l’analisi dei vincoli paesaggistici/ambientali e le eventuali interferenze con aree Gli strumenti attivi sul territorio regionale, d’interesse per il contesto locale, si riferiscono: protette e tutelate. a) alla programmazione e alla pianificazione della rete dei trasporti (Piano Direttore del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità) varato nel Febbraio 2003; In riferimento alla programmazione e alla pianificazione, la verifica di coerenza si applica a due b) alla pianificazione Paesistica (PTP, Linee Guida e redazione dei Piani d’Ambito); tipologie di programmazione e pianificazione: gli strumenti programmatici generali e i riferimenti c) all’assetto idrogeologico (Piano Straordinario e Norme di Salvaguardia del 2001 e programmatici specifici, laddove ovviamente esistenti e/o attivi. redigendi P.A.I.); Per gli strumenti programmatici generali si è fatto riferimento a: d) al completamento della Rete Ecologica Regionale; 1) Pianificazione Territoriale: e) all’assetto territoriale regionale. - Pianificazione territoriale regionale; La discesa di scala di bacino, al livello provinciale, tiene conto delle competenze della Provincia - Pianificazione territoriale provinciale; regionale di Palermo (L.R. 9/86) e delle innovazioni apportate dalla Circolare D.R.U. dell’11 aprile - Pianificazione comunale (P.R.G.; P.d.F; P.C.; Varianti Generali vigenti). 2002, che amplia le competenze delle Province Regionali in ordine alla redazione dei Piani 2) Pianificazione settoriale di interesse generale: Urbanistici di area vasta e che coinvolge un vasto partenariato, anche non istituzionale, nella - Linee guida del Piano Paesistico regionale; costruzione del processo e nell’approvazione delle linee guida. Ulteriore innovazione e complessità - Piani di ambito viene introdotta dalla quasi contemporanea redazione del Sistema Informativo Territoriale L’indagine inerente i riferimenti programmatici specifici ha contemplato il livello nazionale e il livello Regionale (S.I.T.R.) e dei Sistemi Informativi a scala provinciale e locale. regionale analizzando i contenuti dei seguenti strumenti: L’analisi puntuale del contesto locale comporta l’analisi e la valutazione di strumenti ordinari e - Piano decennale grande viabilità; straordinari di pianificazione e programmazione. - Piano triennale ANAS; E’ da premettere che lo stato dell’arte della pianificazione urbanistica locale presenta elementi di - PON Trasporti; criticità riferiti all’iter burocratico dei Piani Regolatori e delle Varianti Generali. - Piano Direttore del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità; - POR Sicilia 2000-2006. Va aggiunto che l’innesto di strumenti di programmazione concertata e integrata (Patti e PIT) attivi L’approccio metodologico adottato nel S.I.A. ha definito l’insieme delle indagini e il corpus delle sul territorio dal 1995, hanno variato (anche in deroga) l’assetto del territorio definito nei Programmi relazioni e delle cartografie inerenti l’assetto e la programmazione territoriale e ha individuato bacini di Fabbricazione e nei Piani Regolatori Generali, utilizzando dispositivi normativi combinati, e e contesti di riferimento per la tipologia dell’intervento e commisurati alla complessità degli attori definiti dalle Disposizioni Programmatiche e Finanziarie della Regione Sicilia dal 2001 al 2003. istituzionali e di processo d’interesse per la definizione delle sostenibilità e fattibilità ambientali. Pertanto la documentazione riferita al contesto locale di riferimento tiene conto:

I bacini di riferimento individuati sono riferiti alla scala nazionale per quanto concerne gli indirizzi a) degli strumenti urbanistici vigenti (la maggior parte dei quali in revisione); del Piano dei Trasporti e la programmazione discendente dalla “legge obiettivo” 443/01. Il bacino di

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b) delle varianti e deroghe di destinazione urbanistica generate dagli strumenti Il lotto 1b, sempre a due carreggiate, rappresenta il tratto di collegamento fra il tracciato straordinari e reperite presso le Società di gestione dei Patti e gli Uffici Comuni dei ammodernato e l’attuale infrastruttura SS121, in corrispondenza dell’attuale svincolo di Bolognetta PIT); Sud. c) dalle previsioni di Piano in itinere. Successivamente il tracciato viene adeguato in sede per uno sviluppo di circa 24,8 km (lotto 2a) Ovviamente, l’analisi dello scenario della programmazione e della pianificazione territoriale, nonché con carreggiata singola, categoria C1, e per altri 8,5 km, a due carreggiate (lotto 2b). degli aspetti puntuali ed estesi di tutela e vincolo, ha comportato la ricognizione e l’elaborazione dei L’intervento di adeguamento in sede si basa principalmente sui seguenti criteri: miglioramento dati che si riferiscono anche a strumenti e processi discendenti dalla programmazione e geometrico-funzionale del tracciato, ammodernamento delle intersezioni stradali, adeguamento pianificazione concertata, complessa e integrata (Patti Territoriali Generalisti, Patti Territoriali delle opere d’arte esistenti e realizzazione delle nuove, eliminazione degli accessi diretti sulla tematici, Progetti Integrati Territoriali). strada principale e canalizzazione degli stessi verso viabilità alternativa esistente o di progetto, che Rientrano infine nel Quadro di Riferimento programmatico la descrizione e l’analisi delle condizioni garantisca il raggiungimento degli svincoli. di funzionalità dell’infrastruttura espresse dall’analisi del traffico, dei livelli di servizio ante e post- operam e dell’incidentalità, nonché gli aspetti sociali ed economici indagati attraverso l’Analisi Costi Il progetto di adeguamento si estende fino all’attuale svincolo “Bivio Manganaro”.

Benefici, gli scenari trasportistici e i benefici ambientali ottenibili in termini quali-quantitativi. Un tratto di raccordo fuori sede di circa 1.2 km (lotto 3a), consente di collegare il tronco adeguato in sede a quello ammodernato fuori sede (lotto 3b), dello sviluppo di circa 7.2 km. 1. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’INTERVENTO

L’intervento oggetto del presente studio riguarda l’ammodernamento dell’itinerario Palermo- 2. IL PROGETTO NEL QUADRO DELLA SITUAZIONE ESISTENTE Agrigento (S.S. 121 - Catanese) nel tratto costituito dal tronco Palermo-Roccapalumba della strada 2.1 Bacino di riferimento, bacino d’interesse e scenario territoriale. Descrizione statale 121 (Catanese) e dal tronco Roccapalumba-Lercara della SS 189 il cui sviluppo dello scenario fisico complessivo è pari 56,1km. Il bacino di riferimento dell’intervento è l’intera regione. Come si evince dal Piano Direttore, L’intervento è sostanzialmente finalizzato alla riqualificazione della S.S.121 sia in termini di l’ammodernamento è intervento correlato e integrato rispetto alla pianificazione strategica sicurezza, per la riduzione dell’alta incidentalità dell’infrastruttura esistente, sia in termini di regionale: potenziamento della capacità della strada a sopportare l’aumento di traffico generato dallo sviluppo

dei due capoluoghi collegati (Palermo-Agrigento) 9.1.1.2. Interventi sulla rete stradale trasversale L’alternativa selezionata, denominata “Alternativa A”, è suddivisa in tre diversi lotti in relazione alle Gli interventi che potenziano e adeguano le strade trasversali di connessione dei caratteristiche geometriche ed ai volumi di traffico. principali centri tra loro e con l’entroterra ed in grado di mettere in comunicazione i versanti tirrenico e ionico riguardano: Il lotto 1, suddiviso a sua volta in “1a” e “1b”, prevede l’ammodernamento del tracciato fuori sede • l’itinerario nord-sud Santo Stefano di Camastra-Gela; con doppia carreggiata, sezione stradale categoria B. • l’itinerario Palermo-Agrigento; • l’itinerario Ragusa– Lentini – Catania; La suddivisione è necessaria in quanto il lotto 1a è stato già approvato dalla CSVIA in data 17-01- • il collegamento tra la SS189 e Vallelunga; 2006 nell’ambito del progetto di “Ammodernamento a quattro corsie della S.S. 121 e della S.S. 189 • la strada a scorrimento veloce (SSV) Licodia-Eubea; • – Tratto Palermo – Lercara”. l’itinerario Gela - Caltanissetta; • l’itinerario Agrigento – Caltanissetta; • l’itinerario Licata – Caltanissetta; • l’itinerario Gela - Agrigento – Castelvetrano – Mazara del Vallo Trapani; • l’itinerario Patti –Taormina.

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(…) Itinerario Palermo-Agrigento al territorio del comune di Partinico, coinvolgendo anche i comuni più interni delle prime pendici dei L’itinerario Palermo-Agrigento, costituito dal tronco Palermo-Roccapalumba della strada monti di Palermo. statale 121 e dal tronco Roccapalumba-Agrigento della SS 189 Catania-Palermo, Le attività principali sono segnate dall'esistenza di due aree industriali abbastanza consolidate, rappresenta la connessione dei due capoluoghi, dei relativi entroterra e dei due opposti versanti costieri. Per tale itinerario sono da considerarsi prioritari l’adeguamento della quasi agli estremi dei territori dell'AM, definite dal nucleo di Carini e dall'area di Termini Imerese sezione stradale alle caratteristiche del tipo 3° del CN R, l’intervento per il miglioramento delle condizioni di sicurezza di un tratto di 4 km della SS 189 nel comune di Castronovo Queste due localizzazioni inducono spostamenti per occasioni di lavoro, erogazione di servizi e ed i lavori in corso sulla SS 121.” localizzazione della residenza di carattere quotidiano, ormai di notevole entità.

Il patrimonio abitativo dell'area, oltre a contare sulla realtà delle grandi concentrazioni urbane, ha Il bacino d’interesse dell’intervento si estende all’intera area provinciale e contempla due definito una consistente presenza di abitazioni stagionali, utilizzate appieno per un periodo variabile comprensori socio-economici: l’area metropolitana e l’area interna (ex comunità montana, dai quattro ai cinque mesi dell'anno. Ciò accresce gli spostamenti ed i fenomeni di pendolarismo soppressa dalla L.R. 9/86, istitutiva delle Province regionali siciliane). interno nei periodi dell'anno con temperatura più elevata ed ha avviato abitudini stanziali diffuse che

tendono a radicarsi nel costume corrente ed a crescere.

2.2 L’area metropolitana di Palermo Il forte peso definito dalla realtà della città di Palermo quale polo erogatore dei principali servizi di attività commerciali e di occasioni di lavoro nelle attività terziarie, condiziona fortemente i flussi verso una direzione centripeta che tende a crescere nonostante l'incapacità di Palermo di definire una politica adeguata al centro capoluogo della Sicilia.

Il peso della città di Palermo è rappresentato da una popolazione di 698.556 residenti, mentre, i comuni gravitanti hanno una popolazione di 302.795 residenti. Complessivamente, i comuni gravitanti crescono del 13,53% nel decennio 1981/91 ed il capoluogo decresce di 3.226 unità nello stesso periodo, mentre si registra un modesto calo tra il 1991 e il 2001.

Alcuni comuni dell'area presentano un incremento percentuale che raggiunge il 35,32%, come Isola

delle Femmine, o, comunque, supera il 15%, come Terrasini (20,70%), Bagheria (17,49%), Bolognetta (22,91%), determinando una realtà dove essenzialmente il capoluogo, Palermo, perde, 1 - Altavilla Milicia 10 -Casteldaccia 19 - Partinico seppure in modo limitato, popolazione a vantaggio dei comuni gravitanti. 2 - Altofonte 11 - Cinisi 20 - Santa Flavia Questa mobilità interna della popolazione va riferita alla crescita dei rapporti tra capoluogo e 3 - Bagheria 12 - Ficarazzi 21 - Termini Imerese 4 - Balestrate 13 - Giardinello 22 - Terrasini comuni gravitanti e, inoltre, alla domanda di abitazioni a costo più accessibile, oltre che ad un 5 - Belmonte Mezzagno 14 - Isola delle Femmine 23 - Torretta modello di vita meno complesso e caotica di quello delle grandi concentrazioni urbane. 6 - Bolognetta 15 - Misilmeri 24 - Trabia 7 - Borgetto 16 - Monreale 25 - Trappeto L'ampiezza demografica delle città, pur se il peso di Palermo rimane preponderante, dimostra come 8 - Capaci 17 - Montelepre 26 - Ustica si configuri un'articolazione di ben sei cittadine che, quasi con geometrica equidistanza, 9 - Carini 18 - Palermo 27 - Villabate determinano ciascuna una dimensione di abitanti superiore alle 15mila unità; di queste, quattro Figura 1. L’Area Metropolitana di Palermo (in grassetto i Comuni interessati dall’intervento) superano i ventimila residenti ed una (Bagheria) i quarantamila. La perimetrazione dell'area metropolitana di Palermo deriva dalla considerazione che gli scambi nel La rete delle infrastrutture dei trasporti, pur non essendo ottimale, attraverso alcuni recenti sistema palermitano interessano un'ampia area che va dal territorio del comune di Termini Imerese miglioramenti, essenzialmente nel nodo palermitano e in alcune iniziative ferroviarie, ha accresciuto l'offerta di possibilità di movimento e, quindi, aperto anche nuove occasioni di stanzialità.

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La rete delle infrastrutture dei trasporti, pur non essendo ottimale, attraverso alcuni recenti per quanto attiene i servizi di scale territoriale, l'insediamento umano di Ustica è fortemente miglioramenti, essenzialmente nel nodo palermitano e in alcune iniziative ferroviarie, ha accresciuto dipendente dall'area palermitana, essendo l'isola legata essenzialmente al porto di Palermo con l'offerta di possibilità di movimento e, quindi, aperto anche nuove occasioni di stanzialità. corse giornaliere di navi ed aliscafi. Il fascio delle linee di costa appare dominante, mentre i collegamenti con le aree più interne sono in La delimitazione individuata, oltre a costituire un sistema dove l'integrazione degli scambi quotidiani buona parte affidati alla vecchia struttura viaria. Si configura un sistema prevalentemente lineare raggiunge livelli interni oltremodo superiori a quelli che lo stesso sistema possiede con l'esterno, con qualche penetrazione ed apprendimento che accentua le potenzialità di crescita del sistema permette di individuare, nell'ambito del territorio provinciale, tre grandi ambiti spaziali dalla forte costiero a svantaggio di una effettiva salvaguardia delle valenze ancora presenti lungo la fascia identità per caratteri specifici e valenze di risorse ed opportunità legate all'insediamento umano. marina e di un riequilibrio delle funzioni e dei servizi. E' possibile, infatti, individuare, insieme al territorio dell'area metropolitana , il territorio madonita, Mentre lo sviluppo complessivo della rete stradale principale è di circa Km. 224, la distanza tra gli con terminale a mare, il centro di Cefalù, ed il territorio del corleonese, determinando nell'ambito estremi dell'area (Termini-Balestrate è di Km. 97, divisi in Km. 48 tra Termini e Palermo, Km. 11 di della provincia di Palermo un principio d'integrazione tra i grandi sistemi che la compongono. Essi, circonvallazione palermitana e di Km. 38 fra Palermo e Balestrate. Le distanze complessive per essere valorizzati, vanno compresi ed analizzati, esaltati nelle loro varietà e differenze, perché appaiono, comunque, misurate da tempi di percorrenza minimali che consentono una capacità di solo dalle differenze e dalla valorizzazione delle specifiche identità emergere un'adeguata relazioni tra servizi, residenza e lavoro adeguati ai livelli di vita contemporanei. complementarietà delle risorse. Oltre alle funzioni direzionali e dei principali servizi che Palermo offre, anche se complessivamente I Comuni interessati dall’intervento sono: carenti rispetto al peso della popolazione esistente e gravitante, l'area metropolitana contiene un BAGHERIA sistema delle attività industriali principalmente dislocate lungo la costa, dove trova posto in alternanza anche il sistema delle principali aree turistiche e/o a vocazione turistica. Al polo turistico Il comune conta 53.247 abitanti e ha una superficie di 2.968 ettari per una densità abitativa di 1.794 un poco spinto verso l'interno, costituito dalla realtà di Monreale, si aggiunge quello costiero tra abitanti per chilometro quadrato. Sorge in una zona litoranea collinare, posta a 76 metri sopra il Termini e Campofelice di Roccella che spinge l’asse delle economie verso il comprensorio delle livello del mare.

Madonne. Il municipio è sito in corso Umberto I, tel. 091-904664 fax. 091-902093.

L'agricoltura permane ancora come attività delle aree più interne, configurando un sistema Popoloso centro commerciale in dolce pendio fra verdi distese di agrumi, nespoli e ulivi, di fronte al economicamente molto debole, fortemente sollecitato a dipendere dalle attività dislocate nel mare e al monte Catalfano. sistema costiero e, quindi, con una tendenza all'incremento dei fenomeni di pendolarismo Il nome Bagheria deriva dalla parola araba Bacar che significa vaccheria. L'origine del centro si quotidiano. ebbe nella seconda metà del XVII secolo con l'edificazione della dimora del principe Giuseppe L'inclusione del territorio comunale dell'isola di Ustica nell'area metropolitana di Palermo è apparsa Branciforte e con la conseguente coltura dei terreni circostanti. Sorsero così altre ville accanto e nei azione opportuna, oltre che per istanza diretta del consiglio comunale (d.c. n° 8260 del 17/11/94) e dintorni e con il passare del tempo, l'insediamento aumentò progressivamente fino a determinare lo del consiglio della Provincia regionale di Palermo (d.c. n° 0138/3/C del 5/11/1994), anche perché la schema attuale della città sua collocazione, i caratteri della sua economia, le potenzialità d'uso esprimibili nel suo territorio Bagheria è rinomata per i suoi palazzi settecenteschi e per le sue sontuose ville nobiliari come (prevalentemente attività legate al turismo) e la dipendenza da attrezzature e servizi di carattere quella di Butera, di Valguarnera, di Ramacca, di Villarosa e soprattutto come Villa Palagonia, più intercomunale lo consentono. nota come Villa dei mostri a causa delle 62 bizzarre sculture mostruose, volute dal principe Infatti, mentre le sue principali economie erano una volta l'agricoltura e la pesca, con presenze Ferdinando Francesco Gravina di Palagonia nel 1715. anche di attività artigiane (fabbricazione di ceste e ceramica), oggi l'attività principale è il turismo BOLOGNETTA stagionale, ampiamente connesso con i servizi offerti nell'ambito dell'area metropolitana e, inoltre,

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Le origini della città risalgono ad un seicentesco "fondaco" - un luogo di sosta lungo una regia trazzera -. Nella stessa località si trova la Chiesa Madre cittadina, monumento principale della città.

FICARAZZI Comuni Popolazione Superficie Sottoscrittori Occupazione e La città abbraccia circa 8.000 anime ed e' posta a 23 metri sul livello del mare. protocolli

Essa si presenta come un nucleo abitativo composto da case dal caratteristico color mattone o Altavilla, 115.000 Kmq. 229 Provincia di numero nuovi Bagheria, Palermo - Comuni - addetti previsti bianco arroccate a ridosso della Torre e circondato da limoneti ed aranceti. Baucina, API - CISL - 1.256 Casteldaccia, CISNAL - CIA -CNA Dopo un primo insediamento di coloni cretesi ed uno successivo di coloni punici, la storia cittadina Ficarazzi, – CASA – CONF Data sottoscrizione si mescola con quella della vicina Misilmeri in quanto Ficarazzi rientrava nella sua baronia. Misilmeri, COMMERCIO – primo documento : S.Flavia, CONF 3 dicembre 1996 Successivamente, il feudo fu diviso tra la famiglia Ajutamicristo ed il viceré Pietro Speciale. A Ventimiglia, ARTIGIANATO - Villabate Lega Cooperative - Data sottoscrizione quest'ultimo si deve l'introduzione della coltivazione della canna da zucchero e la costruzione della protocollo d’intesa : Legambiente Sicilia. Torre già citata. Tale edificio fu la residenza del Viceré. La sua edificazione fu effettuata nel 1458; 13 maggio 1998 l'originaria struttura fu modificata nel 1700 dalla famiglia Giardina. Obiettivi

Ficarazzi vide successivi "padroni", a partire dai Padri Teatini ed il Marchese Luigi Giardina de Recupero e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali e potenziamento dei servizi turistici anche attraverso la riqualificazione costiera disinquinando il mare, recuperando le Guevara dal 1733, anno in cui sorse realmente la città. torri rivierasche, realizzando il porticciolo di Aspra, riqualificando i parchi,recuperando i centri storici - Riorganizzazione del comparto agro-alimentare valorizzando le colture La visita culturale della città deve obbligatoriamente iniziare dalla già citata Torre-Villa. Come si e' biologiche, abbattendo i costi di irrigazione , valorizzando i prodotti locali, riorganizzando detto, grazie alla famiglia Giardina la sua struttura originaria fu modificata con l'aggiunta di un'ala, di la produzione ittica di Aspra- Riorganizzazione della P.M.I. manifatturiera attraverso il potenziamento dell’artigianato locale e realizzando economie di agglomerazione un doppio scalone d'ingresso, con l'ampliamento dei saloni e l'introduzione di balconcini nella attraverso la realizzazione di apposite aree cortina muraria del prospetto. Dopo vari passaggi di propietà, attualmente l'edificio e' di proprietà Prop.Progetto : Turismo - Commercio - Ambiente - Agrumicoltura - Viticoltura- Pesca - delle suore Teatine che vi abitano e vi hanno introdotto una scuola materna. Lavorazione prodotti ittici - Lavorazione prodotti agricoli - Artigianato produttivo- Artigianato artistico - Imprese di servizi - Trasformazione agrumi - Produzioni locali Sempre d'origine quattrocentesca e' l'acquedotto finanziato da Pietro Campo per servire la Tabella 1. Scheda sintetica del Patto Territoriale di Bagheria piantagione di canna da zucchero. In questo caso, fortunatamente, l'originaria struttura si può

ammirare nella sua quasi totalità, con le sue campate che sormontano il fiume Eleuterio. Il Patto ha avviato un primo processo di sviluppo integrato del territorio, enfatizzando le vocazioni Da ricordare, infine, la settecentesca Chiesa Madre intitolata a S. Atanasio, dal prospetto lineare e produttive tradizionali del rapporto fascia costiera-area interna ed esaltando un mix di servizi per la dalla semplice struttura interna che prevede una sola navata ed alcune opere d'arte come un promozione e valorizzazione turistica del comprensorio. Infatti nell’area del Patto ricadono anche cinquecentesco Crocifisso ligneo. comuni che appartengono al secondo contesto, quello delle aree interne (cfr § succ.): Baucina, In riferimento al contesto analizzato e in ordine alle iniziative di sviluppo socio-economico, spicca Misilmeri e Villabate. sicuramente il Patto Territoriale di Bagheria, il Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Alto Belice Corleonese e della Valle del Torto e dei Feudi e il PIT Alto Belice Corleonese.

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La concezione del territorio come risorsa per lo sviluppo secondo un’impostazione strategica Comuni Popolazione Superficie Sottoscrittori Occupazione e finalizzata alla creazione di reti ha indotto il Partenariato all’individuazione delle " Idee Forza " protocolli intorno alle quali sono state analizzate le risorse locali e le iniziative progettuali spontaneamente Altofonte, Belmonte 122.106 Kmq. 1.475 Provincia di numero nuovi espresse dal territorio: Mezzagno Palermo - Comuni - addetti previsti Bisacquino E.A.S. - CGIL - 1.256 • Valorizzazione a fini turistici del patrimonio naturalistico- culturale ed archeologico al fine di Bolognetta,Campofior CISL -UIL - UGL - ito, Camporeale, CNA - ILMA - Data trasformare la notevole dotazione del territorio in opportunità economica ed occupazionale. Cefala Diana, Chiusa Confcommercio - sottoscrizione Sclafani, Corleone, Confesercenti - primo documento • Potenziamento e sviluppo delle attività economiche e delle forze imprenditoriali endogene Giuliana, Godrano, LegaCooperative - : 3 dicembre 1996 Marineo, Monreale, Unione all’area del Patto (filiera agroalimentare, artigianato, mestieri d’arte, PMI ecc.),valorizzando Piana degli Albanesi, Cooperative - Data Prizzi, Roccamena, Assindustria - API - sottoscrizione le vocazioni locali tramite azioni tese a incentivare e stimolare l’associazionismo e le S.Cipirrello, S. CIA - Assolivo - protocollo d’intesa politiche di qualità. Giuseppe Jato, S. Coldiretti - : 13 maggio 1998 Cristina Gela, Un.Prov. Agricoltori • Villafrati - Consorzio Leader Sviluppo del tessuto sociale nella sua più ampia eccezione, promuovendo l’offerta e la Valle del Sosio - domanda di servizi collettivi alla persona ed al territorio per migliorare la qualità della vita e Arcidonna riqualificazione dell’ambiente per aumentare l’intensità occupazionale dello sviluppo socio- Obiettivi economico. L’articolazione in misure del Piano di Azione rappresenta il risultato dell’incontro fra le idee forza che hanno guidato il Patto e la progettualità spontanea espressa dal territorio. I due livelli di Lo sviluppo naturale e il rafforzamento della progettualità espressa dal Patto sono confluite nel PIT orientamento alla progettazione (idee forza del Partenariato "dall’alto" e progettualità del territorio dal "basso")sono stati infatti calati nelle realtà concrete e specifiche dei vari settori. omonimo e nel PRUSST (Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Il risultato finale del processo seguito è rappresentato nella definizione di 5 obiettivi di sviluppo: Territorio). Poiché la maggior parte degli interventi pubblici o di interesse pubblico sono traslati dal 1) La filiera agroalimentare è uno degli obiettivi portanti della strategia del Piano di Azione in PRUSST al PIT, l’idea forza trainante è espressa dalle finalità e dagli obiettivi del PIT. quanto rappresenta il settore attualmente prevalente nell’economia locale e in quanto assume una funzione multivalente: oltre al rafforzamento dell’economia locale, le sottomisure dedicate L’idea forza del PIT riguarda la realizzazione di un sistema di offerta integrata – prodotti e sistema all’agricoltura rispondono infatti anche all’esigenza di tutela ambientale, riqualificazione paesaggistica e valorizzazione- anche a fini turistici- delle risorse locali. ospitale – per la fruizione compatibile del territorio, in un’ottica di integrazione amministrativa e di concertazione, favorendo le possibilità di crescita e di formazione di imprese di produzione legate 2) La valorizzazione a fini turistici delle risorse naturali e culturali intende trasformare in opportunità alle tipicità locali e di servizi turistici. Il Progetto Integrato Territoriale promuove la realizzazione di occupazionale ed economica il principale punto di forza del territorio, rappresentato dal notevole azioni ed interventi, secondo una logica di integrazione, per infrastrutture, funzioni e servizi destinati patrimonio ambientalistico, architettonico, archeologico, culturale. Se opportunamente a segmenti specifici della domanda di fruizione del territorio. Il Progetto interviene nel territorio per valorizzato, tale patrimonio, è caratterizzato da un ulteriore punto di forza individuabile nella valorizzare e mettere a sistema risorse e beni disponibili, costituiti dal ricco patrimonio di aree di vicinanza ad un bacino ampio di mercato turistico- escursionistico rappresentato dalla popolazione di Palermo. pregio naturalistico, dai siti archeologici e dalle emergenze monumentali, dall’articolato sistema delle produzioni locali. Il PIT, pertanto, opera per valorizzare le risorse fisiche e umane del territorio. 3) Lo sviluppo del sistema artigianale e delle PMI risponde all’esigenza di rafforzare le attività imprenditoriali endogene all’area per valorizzare le vocazioni produttive locali. L’esperienza del - Migliorare la qualità ambientale attraverso il completamento dei servizi a rete, mezzogiorno ha infatti insegnato che difficilmente si riesce ad innestare un processo di sviluppo l’adeguamento dei livelli di sicurezza fisica degli insediamenti residenziali, produttivi e autoalimentante se non si creano le basi per una crescita endogena. infrastrutturali, il recupero di qualità dei sistemi naturali 4) Il settore del no profit è stato inserito fra le linee prioritarie di intervento in quanto si presta in - Valorizzare il patrimonio naturale, recuperare i beni monumentali, migliorare la qualità maniera particolarmente efficace allo sviluppo di quell’offerta di servizi collettivi e al territorio, dell’offerta di beni e servizi ambientali e culturali, entro un’ottica di tutela e salvaguardia, capaci di favorire lo sviluppo del tessuto sociale e ad alta intensità di manodopera che fino al aumentando il livello di fruizione, di integrazione con le comunità locali, di promozione momento non ha trovato la sua modalità di affermazione nell’ambito dei modelli imprenditoriali tradizionali. delle attività connesse, anche realizzando un sistema di offerta turistica con servizi e attrezzature per lo sport e il tempo libero Tabella 2. Scheda sintetica del Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Alto Belice - Promuovere le pari opportunità per l’accesso al mercato del lavoro, favorire la Corleonese formazione continua, aiutare la qualificazione e il rafforzamento del capitale umano al

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fine di realizzare nel contesto locale una forza lavoro qualificata, competente e MISILMERI adattabile, disponibile all’innovazione Misilmeri è posta sulla ex statale n.121, dista da Palermo 15 Km ed è a 129 metri sul livello del - Favorire la crescita di nuove realtà produttive, migliorare la struttura di filiera dei sistemi agricoli e agro-industriali, sostenere le attività orientate alla valorizzazione innovativa di mare. Fu eretta a Comune nel 1812 a seguito della abolizione dei diritti feudali e prima si reggeva risorse e prodotti tradizionali entro un quadro di promozione della competitività locale e quale Ducato sotto i signori Bonanno, Principi di Cattolica. E' posta sui pendii di alcune collinette, di aumento di produzioni e consumi turistici tra cui spiccano la "Rocca di Ciavole" e quella detta "Villalonga, sulla cui ultima esistono i ruderi del - Promuovere il territorio attraverso azioni relative alla diffusione della società dell’informazione, al sostegno delle imprese locali rispetto a nuovi contesti e mercati, a castello arabo-normanno, detto dell'Emiro. Poco lungi dal caseggiato comincia la pianura della migliorare la fiducia sociale, a sviluppare la cultura della legalità ubertosa riviera dell'Eleuterio, fiume navigabile fin sotto Marineo certamente fino al 1540, di cui è

cenno in tempi lontanissimi, avendolo riportato nelle sue carte anche il celebre ed insigne geografo 2.3 L’area interna Tolomeo. La vallata dell'Eleuterio era molto nota nell'antichità perché racchiudeva in sé la celebre L’intervento interessa una porzione dell’area interna del comprensorio provinciale che interessa i fortezza dei Sa'd, in seguito comunemente detta "castello di Bassano", con la sua fonte araba territori comunali di: (Aymzel el Mugnunak), la Porcara con le sue vestigia elime o la celebre Cannita, dove, a cavallo tra - Misilmeri, il '600 ed il '700 vennero rinvenuti i due sarcofagi greco-punici, che ancora si ammirano al Museo - Ciminna, archeologico di Palermo. - Cefalà Diana, - Villafrati, E' un paese prettamente agricolo, ricco d'acque, è abbastanza fertile e produttivo, dalla coltura - Mezzojuso, - Campofelice di Fitalia, varia ed intensiva e dalla lussureggiante vegetazione. Sede di importanti uffici, il suo territorio - Roccapalumba, raggruppava alcuni paesi vicini, quale paese capo-circondario e di distretto. Uno dei primi orti - Vicari, botanici d'Europa fu in Misilmeri, ideato da Duca Giuseppe Bosco, e realizzato dall'insigne botanico - Lercara Friddi. Padre Francesco Cupani nel 1962 a ridosso di un celebre giardino zoologico, detto Serraglio, con Il contesto è dominato da forti elementi di discontinuità paesaggistica e da un significativo divario accesso nell'odierno Chiasso Verde. La piazza principale del paese ebbe nel suo seno la sede del socio-economico con le altre aree interne della Sicilia, pur essendo presenti fattori ed elementi di Governo Provvisorio di Sicilia, instaurato nel maggio 1860 da Garibaldi. In questa piazza, sulla fine propulsione allo sviluppo quali il turismo sostenibile, la gastronomia e i circuiti monumentali e del '700 sorse e visse per un quarantennio uno dei primi Convitti riservati alla nobiltà siciliana: il naturalistici. La demarcazione territoriale maturatasi nell’ultimo decennio ad opera della formazione Real Convitto Ferdinando, retto dai Gesuiti. Forse il celebre Galeno, insigne medico di Pergamo, è spontanea di comprensori di sviluppo ha definito la dominanza di due unità amministrative - Vicari sepolto nel territorio di Misilmeri. e Piana degli Albanesi – che stanno però nuovamente confluendo in un unico comprensorio. Tra le opere d'arte che si possono ammirare in Misilmeri fanno spicco: la Fontana Monumentale Il contesto risente di assenza di strategia programmatoria e pianificatoria di scala vasta, nonostante sita in piazza Comitato, opera di Benedetto Civiletti e della sua scuola; la Crocifissione, bassorilievo i Patti, i PIT e il PRUSST e il territorio mostra punte di significativa bellezza e qualità ambientale in alabastro posto nella Chiesa delle Anime Sante, opera comunemente attribuita al Gagini ed alla miste al degrado discendente dall’occasionalità e dalla precarietà delle destinazioni d’uso. sua Scuola; l'Immacolata, dipinto su tela, posta sull'altare maggiore della Matrice, opera di Vito Il territorio attraversato dall’attuale SS 121 e interessato dall’Alternativa A mostra i segni di D'Anna; la Fontana Nuova, opera settecentesca posta ad ornamento della piazza Cosmo un’alterazione paesaggistica irreversibile anche nelle sue emergenze naturali (soprattutto il reticolo Guastella; il Campo di Gibilrossa, calco in gesso esposto nella ex sala consiliare del Comune, oggi idrografico) e un caos urbanistico e pianificatorio. stanza del Sindaco, opera di G.B. Portanova; gli stucchi della Matrice, eseguiti tutti da Ferrajolo e dalla scuola di Giacomo Serpotta. Pare che l'odierna Misilmeri fosse sorta nel sito dove una volta fu Il sistema delle unità amministrative (comuni interni interessati dall’infrastruttura) è descritto nel l'antica Cidonia, cittadella che profughi cretesi ebbero a costruire nel IV secolo d.C. dopo essere seguito. stati estromessi dalle loro città di provenienza: Eleutera e Cidonia, nell'Isola di Creta. L'origine del

paese, quale primo agglomerato, si deve però agli arabi, di cui oltre ai ruderi del castello ed alle

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notizie storiche pervenute, si tramandano ancora tanti nomi, ivi compreso quello della stessa Ciminna ha un discreto fascino naturalistico rappresentato dalla presenza, nelle campagne locali e denominazione di Misilmeri, antica Mùsuluméni. E' stata controversa da sempre la derivazione del precisamente nelle Serre di Ciminna, di curiosi gessi macrocristallini che si estendono da Pizzo nome in quanto alcuni lo fanno derivare da "Menzil el Amir" cioè villaggio dell'Emiro ed altri da Avvoltoio a Pizzo Serre e le cui creste sono abitate da uccelli rapaci. "Masel Amer" cioè fiorente luogo bagnato dall'acqua. Deve molto della sua importanza storica al La città conta una lunga tradizione agricola, oggi conservata non solo nei ricordi degli anziani, ma fatto che nel suo territorio ebbe luogo la celebre battaglia tra Ruggero Normanno e gli arabi, anche in un Museo Civico che conserva non solo la testimonianza delle antiche usanze, ma anche allorquando, questi ultimi furono sconfitti nel 1068 ed è legato al Risorgimento italiano per essere numerosi attrezzi agricoli e pastorali. stata sempre all'avanguardia nei moti rivoluzionari del 1848 e del 1860, dando anche il contributo di La Chiesa Madre cittadina e' intitolata a Santa Maria Maddalena. Essa fu edificata nel Medioevo, sangue con Francesco Ventimiglia, una delle 13 vittime dell'Aprile 1860, in Palermo, e del celebre ma nel 1500 conobbe una radicale riedificazione e ricostruzione. Anche successivamente la Chiesa campo di Gibilrossa che, auspice il Gen.le La Masa, spianò a Garibaldi la via di Palermo. Fu sede fu in parte rimodellata e gli esempi dell'originaria costruzione sono il rosone gotico presente nella baronale e ducale con concessioni e privilegi sin dal 1200 ed i suoi signori appartennero alle più facciata ed il cinquecentesco campanile. nobili famiglie siciliane, come i Caltagirone, gli Ajutamicristo, i Chiaramonte ed i Moncada, i Bosco ed i Bonanno. Qualcuno ritiene che tra i primi possessori del castello vi fosse addirittura Giorgio Il suo interno barocco e' suddiviso in tre navate ed arricchito dalla presenza di varie opere d'arte, a Antioscheno, Ammiraglio e Gran Visir di Ruggero. Il castello, sovrastante il paese fu costruito ab partire dalle seicentesche statue in stucco realizzate dai Li Volsi, il coro ligneo intagliato, la origine dai Normanni, che trasformarono il torrione arabo esistente, in fortezza. Nel 1520, Edrisi seicentesca statua raffigurante la Vergine e la settecentesca statua lignea raffigurante S. Andrea.

infatti, ce lo descrive quale fortilizio ragguardevole ma fu in seguito abbellito dai Chiaramonte e La Chiesa dedicata a San Francesco va ricordata perché conserva parte di un polittico marmoreo di restaurato da Guglielmo Ajutamicristo a mezzo del celebre maestro notinese Matteo Carnalivari. scuola gaginesca, una statua raffigurante la Madonna col Bambino ed un cinquecentesco Poche e scarse notizie abbiamo sul numero della popolazione nei tempi antichi. Il censimento Crocifisso realizzato sfruttando la cartapesta.

dell'imperatore Carlo V, nel 1548, ci porta che Misilmeri aveva 40 fochi, ossia 40 casati, il primo La seicentesca Chiesa dedicata a San Giovanni Battista per estensione e' seconda solo a quella numero di persone, però, ce lo offre Vito Amico, riferendolo al censimento del 1595 con 463 Madre. Essa si fa notare, inoltre, per le opere d'arte che raccoglie, a partire dal trittico abitanti. A metà del 1600 Misilmeri contava 1077 abitanti con 240 case e nel 1713 aveva già 2096 cinquecentesco con la Madonna dell'Udienza. abitanti con 531 case, per pervenire ai 7.460 abitanti con il 1861 ed ai ventiquattromila attuali. Tra le Chiese minori cittadine citiamo quella dedicata a Santa Lucia e quella intitolata a S. CIMINNA Domenico da ricordare perché custodisce due opere di Antonello Gagini, la cinquecentesca statua Ciminna si trova in provincia di Palermo e a circa 530 metri sul livello del mare. La città si erge nei dedicata alla Madonna ed un ciborio.

pressi di una conca a sud del Pizzo S. Anania. Essa conta più di 4.500 abitanti. CEFALÀ DIANA

Storicamente si può affermare, grazie a dei reperti ritrovati nella zona, che il sito fu abitato in epoca Il paesino, di recente fondazione (fu abitato a partire dal 1755, quando il Duca Diana ricevette lo jus punica e romana. In epoca normanna il borgo in questione conobbe una certa espansione urbana populandi), merita una visita soprattutto per i suoi bagni arabi, esempio unico di edificio termale nei pressi del castello del quale oggi si trovano solo poche tracce. Durante il Medioevo la città risalente al X sec. in Sicilia. In paese, invece, vale la pena effettuare una breve sosta al castello, conobbe la celebrità della cronaca visto che ospitò Matteo Scaflani, capo della fazione catalana e del XIII sec., di cui resta solo una robusta torre quadrangolare e ruderi delle mura di cinta. nemico di Manfredi Chiaramonte. Costituiva in origine un baluardo difensivo sull'asse di collegamento rappresentato dalla strada Nella prima metà del 1600 la città fu elevata al grado di ducato feudale posseduto da varie famiglie Palermo-Agrigento, per divenire nei secoli successivi deposito di granaglie e infine nel XVIII sec. nobili come i Ventimiglia ed i Griffeo dei Principi di Partanna. residenza nobiliare. Molto interessanti inoltre, nella piazza del paese, le espressive sculture in bronzo di Biagio Governali, artista corleonese contemporaneo: le formelle della Porta dei Miracoli

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(Chiesa di S. Francesco di Paola), il Monumento ai Caduti e il Monumento agli Emigranti, di intensa Tra gli altri monumenti della città occorre ricordare la cinquecentesca Chiesa intitolata a Santa drammaticità. Maria delle Grazie con annesso convento. Essa e' adibita al rito greco ed al suo interno si possono ammirare, tra l'altro, dei medaglioni raffiguranti i dottori della Chiesa greca ed il sarcofago di A. I bagni - Si trovano a poco più di 1 km a nord del paese, presso il torrente Cefalù, all'interno di un Reres, fondatore del seicentesco convento. suggestivo baglio restaurato, di cui non è possibile stabilire la datazione, ma che è sicuramente anteriore al 1570. Probabilmente questi edifici esterni ai bagni servivano ad ospitare gli ammalati ROCCAPALUMBA che ricorrevano a queste terme di acque sulfuree per la cura dei reumatismi. Roccapalumba si sviluppa a 538 metri sul livello del mare e rientra nella provincia di Palermo. La L'edificio a pianta rettangolare, in mattoni, è costituito da una grande sala coperta da una bella volta città raccoglie 3.300 abitanti. a botte, nel cui pavimento si trovano tre vasche, dove un tempo ce n'era una sola molto ampia. Il borgo cominciò a svilupparsi presso il feudo della Palumba a partire dal 1639. Signori della città Questa parte anteriore è separata dal fondo della sala, sopraelevato, da un elegante tribelon, furono gli Ansalone e successivamente i Principi di Larderia. triplice arcata ad arco rialzato del tipo arabo, da sottili colonnine in marmo, con capitelli in terracotta e pulvino. Dietro il tribelon si trova un'altra vasca più piccola, dove si raccoglievano le acque termali Dal punto di vista culturale ed artistico la città si ricorda soprattutto per la seicentesca Chiesa che sgorgavano naturalmente dal terreno e venivano poi convogliate alla vasca grande. La volta è Madre e per il Santuario della Madonna della Luce che preserva ancora ruderi dell'originaria punteggiata di fori per l'aerazione, mentre tutt'attorno alle pareti si trovano delle nicchie che Chiesetta seicentesca. Quest'ultimo edificio sacro si ricorda soprattutto per una miracolosa servivano probabilmente a custodire gli indumenti dei bagnanti. immagine della Vergine.

VILLAFRATI VICARI

Villafrati si sviluppa a 450 metri sul livello del mare ed ospita 3.400 abitanti. Vicari si sviluppa a 700 metri sul livello del mare presso una sella del Monte Sant'Angelo ed in una Il centro si sviluppò a partire dalla prima metà del XVIII secolo nel feudo dei Filangeri dei Conti di posizione dominante sulla vallata del San Leonardo.

San Marco. La città ospita quasi 3.400 abitanti.

CAMPOFELICE DI FITALIA Dal punto di vista storico, Vicari si ricorda perché in passato ospitò numerosi lombardi arrivati al Campofelice di Fitalia rientra nel comprensorio provinciale palermitano. Il piccolissimo borgo che seguito dei normanni e perché fu un feudo dei Chiaramonte e successivamente della famiglia comprende circa 700 abitanti va ricordato essenzialmente come borgo agricolo originariamente Bonanno dei Principi di Cattolica.

sorto come frazione di Mezzojuso e divenuto comune in epoca recente, cioè dal 1952. Dal punto di vista artistico Vicari offre la possibilità d'ammirare innanzitutto il Castello edificato dal MEZZOJUSO Conte Ruggero e successivamente modificato da Manfredi Chiaramonte nel XIV secolo. Dell'edificio attualmente resta ben poco come i resti dei bastioni e dei muri della Cappella di S. Mezzojuso rientra nella provincia di Palermo. Il centro si sviluppa a 534 metri sul livello del mare Maria di Boycos. Da ricordare, inoltre, la Chiesa Madre intitolata a San Giorgio, edificio sacro alle pendici del colle La Brigna. Esso raccoglie quasi 3.100 abitanti. d'origine normanna. Al suo interno si possono ammirare alcune interessanti opere d'arte, a partire La città divenne un centro albanese intorno al '400 e subì il dominio della famiglia Corvino dei Duchi dalla tela raffigurante Santa Rosalia realizzata da Pietro Novelli, dalla cinquecentesca statua di Villavaga. marmorea rappresentante la Madonna col Bambino e l'ancona marmorea rappresentante la Mezzojuso prevede la presenza di due Chiese Madri: la Chiesa d'origine normanna adibita al rito Crocifissione, la Risurrezione e Santi realizzata da Antonello Gagini. latino ed intitolata all'Annunziata e la cinquecentesca Chiesa intitolata a S. Nicolo' adibita al rito LERCARA greco. Lercara Friddi si sviluppa a 660 metri sul livello del mare presso le pendici del Pizzo Lanzone e nella zona collinare che separa i bacini del Fiume Torto e del Fiume Platani.

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La fondazione del paese fu attuata nel 1605 dal nobile spagnolo Baldassarre Gomez de Amescua presso il feudo Friddi. Successivi signori della città furono Benedetto de Mayada, i Villalba, i 2.4 Obiettivi e motivazioni del progetto Ventimiglia, gli Scamacca ed i Gravina. Agli inizi del XIX secolo la città conobbe una grossa A seguito della costruzione dell’autostrada A19 PA-CT, sia la SS 121 sia la SS 189, risultano espansione economica grazie alla fiorente estrazione dello zolfo ed alla presenza nella zona di sostanzialmente prive di flusso veicolare da e per Catania, assicurando, invece, funzioni di raccolta svariate miniere, fase che purtroppo termina alla fine della seconda guerra mondiale a causa della e di smaltimento dei traffici provenienti dai comprensori interni della Sicilia centro-occidentale verso forte concorrenza degli altri centri siciliani più competitivi e della scarsa struttura viaria della zona. l’area metropolitana di Palermo e di Agrigento. Dal punto di vista artistico Lercara si fa notare soprattutto per la settecentesca Chiesa Madre, per la Il tratto di strada in oggetto si colloca nella porzione occidentale della Sicilia collegando, con Chiesa intitolata a San Giuseppe con l'adiacente Collegio di Maria, per la settecentesca Chiesa di direttrice Nord-Sud i due capoluoghi Palermo ed Agrigento ed è a servizio di infrastrutture quali San Matteo o del Purgatorio e per svariati palazzi signorili edificati tra il XVIII ed il XIX secolo. l’aeroporto di Punta Raisi ed i porti di Palermo, Porto Empedocle e Licata, oltre che a servire come

infrastruttura di trasporto prioritaria per il collegamento degli Agglomerati Industriali di P. Per ciò che concerne il complesso delle azioni e dei processi di sviluppo in atto nel contesto Empedocle, Aragona, Favara e Casteltermini-Valle del Platani con gli Agglomerati Industriali di analizzato, si fa riferimento al PIT della Valle del Torto e dei Feudi. Lercara Freddi e Termini Imerese.

L’idea forza del PIT consiste nel definire una forte immagine territoriale unitaria, così da L’infrastruttura ha inoltre un effetto di dreno per i flussi di traffico da e per i territori interni della facilitare il processo di identificazione dei prodotti e dei servizi offerti nell’area. L’intento è quello di costituire un DISTRETTO RURALE di qualità coeso al suo interno e riconoscibile all’esterno, Sicilia centro-occidentale essendo l’unica arteria in grado di garantire oggi l’accessibilità (nel facendo di tale distretto lo strumento per perseguire uno sviluppo equilibrato e sostenibile sul duplice significato di più o meno facile raggiungibilità di una certa localizzazione, e di interesse territorio della Valle del Torto e dei Feudi: attrattivo che tale localizzazione suscita) a importanti centri urbani quali Marineo, Corleone, - ridurre la compromissione ambientale Baucina, Cimina Roccapalumba, Alia, oltre a quelli direttamente serviti dalla strada interessando - assicurare la fruibilità delle risorse naturali e culturali del comprensorio; pertanto una ampia porzione di territorio importante nell’economia isolana. - creare le condizioni economiche per lo sviluppo imprenditoriale in un contesto di distretto rurale, puntando su prodotti di qualità ed assicurando la sostenibilità ambientale I ruoli e gli obbiettivi assegnati a tale progetto sono sostanzialmente quattro: dello sviluppo produttivo; a tale fine, è individuato come strumento principale la politica di marchio dei prodotti e di certificazione di qualità ed ecocompatibilità delle imprese; 1. infrastrutturare in maniera più adeguata un’area economicamente importante e che può aspirare ad uno sviluppo economico forte; - aumentare la competitività sui mercati del sistema economico locale; 2. realizzazione di un vero e proprio asse di collegamento trasversale Nord-Sud ; - migliorare il livello di formazione delle risorse umane; valorizzare le risorse femminili; ridurre la marginalità sociale; 3. riduzione del tasso di incidentalità nel tratto di statale esistente ormai ridotto in molti tratti a strada intercomunale ad eccessivo traffico di mezzi pesanti o a lunga percorrenza; - migliorare le condizioni di contesto (sicurezza) per lo sviluppo territoriale; favorire i processi di recupero della fiducia sociale 4. Riduzione dell’ inquinamento acustico e atmosferico nei tratti a forte congestione prossimi ai principali centri abitati (Villabate, Misilmeri, Bolognetta, Villafrati e Lercara Friddi).

Il raggiungimento di tali obiettivi, nel lungo periodo, genererà effetti positivi nelle seguenti tre grandi Seppure il contesto analizzato mostri i segni di degrado e divario, talune attività presenti nel aree: contesto analizzato rappresentano la punta di eccellenza del sistema socio-economico dell’intera provincia palermitana, pur non configurando in maniera completa la condizione di distretto. • sistema dei trasporti nell’isola; Spiccano le attività industriali e manifatturiere, mentre il comparto dell’agricoltura e della zootecnia • attività economica ha solo di recente avviato processi di razionalizzazione nella produzione, nella distribuzione e nella • ambiente commercializzazione. Tutti i settori citati richiedono una rete di infrastrutture e di comunicazione In relazione al primo obiettivo risulta chiaro che lo sviluppo economico di una zona non può nuova, sicura ed efficiente. prescindere da un sistema di trasporti adeguato alle sfide di un mercato sempre più globalizzato e

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che permetta di collegare le attività agricole, commerciali ed imprenditoriali in maniera rapida ed In relazione al terzo obiettivo la realizzazione di questo progetto con una sezione stradale a economicamente conveniente con i mercati isolani, nazionali ed internazionali. quattro/due corsie e la previsione di svincoli tutti a livelli sfalsati risulta ormai indispensabile e urgente in quanto come detto in premessa l’attuale statale Palermo-Agrigento è diventata a pieno Questi concetti validi in generale e diffusamente trattati in tutte le pianificazioni dei trasporti, sono titolo una infrastruttura di massimo rischio considerato che gli indici di mortalità e di ferimento sono quanto mai attuali, urgenti ed indifferibili per un territorio che già si impone nel mercato in alcuni molto alti e in talune sezioni molto superiori alla media delle altre Strade Statali siciliane. Il costante settori trainanti per l’economia della Sicilia come il turismo, il vino ed il pesce. tributo di vite umane, infatti, non può attendere oltre la soluzione di un problema divenuto tra i più Per quanto riguarda il secondo obiettivo è evidente che la porzione della SS 121 e della SS 189 in assillanti per i trasporti in Sicilia. progetto fa da naturale collegamento tra l’asse autostradale Nord (Trapani-Palermo-Messina- Il sistema di rilevazione degli incidenti gestito dall’ ISTAT e i dati dell’ACI confermano tale Catania) ed il corridoio sud (Castelvetrano-Agrigento-Gela). assunzione. Il collegamento diretto tra i centri produttivi della provincia di Agrigento con quelli della provincia di Non è possibile un adeguamento ed ampliamento in sede nei lotti 1 e 3 dove necessariamente si Palermo potrà consentire l’integrazione dei servizi e delle attività industriali, nell’ottica di una realizzerà una nuova sede per allontanare il traffico veicolare pesante e di lunga percorrenza dai crescita globale del sistema produttivo per la possibile nascita anche di nuovi fattori incentivanti centri abitati, mentre risulta opportuno l’adeguamento in sede del lotto 2. delle attività indotte e per la conseguente promozione dell’imprenditoria locale. Come riportato nel rapporto “Traffico e Analisi costi-benefici”, la valutazione economica ha tenuto L’asse viario in progetto genererà inoltre effetti socio-economici di portata più generale nei confronti conto dei benefici che si avranno per effetto della riduzione degli incidenti. delle aree interne che insistono sulla direttrice Nord-Sud in conseguenza dell’accresciuta accessibilità del territorio e della riqualifica funzionale che l’ammodernato collegamento potrà La variazione di sicurezza è espressa in termini differenziali tra lo scenaro trasportistico “con esercitare, attraverso un’azione di riequilibrio, nei confronti della porzione di rete che ne subisce le progetto” e quello “di riferimento” come variazione dell’incidentalità;. influenze da cui potrà derivare un ampliamento delle possibilità di valorizzazione e Il numero di incidenti, di incidenti con feriti e di incidenti con morti, sono stati valutati nei due scenari commercializzazione dei prodotti in generale anche per l’accrescimento dei punti di contatto tra le per le principali infrastrutture ricadenti nella provincia di Palermo ed Agrigento in funzione dei dati economie interne e quelle esterne nonché più ampie possibilità di integrazione e scambio, di sul numero di incidenti, feriti e morti e delle percorrenze stimate da modello. sviluppo tecnologico e di aggregazione sociale e civile oltre che produttiva. I dati ACI 2003 sull’incidentalità stradale sono stati posizionati sugli archi del modello di offerta ed Sulla base di queste e anche di più ampie considerazioni la programmazione regionale in materia attraverso i valori dei flussi di traffico simulati nella configurazione di rete e di domanda attuale sono di infrastrutture stradali ha da tempo individuato come obiettivo prioritario la realizzazione stati utilizzati (arco per arco) per il calcolo dei tassi di incidentalità (incidenti/milioni di veicolixkm) dell’itinerario Palermo-Agrigento, associandolo alla realizzazione della chiusura dell’anello costiero associati agli archi. e al completamento degli altri assi trasversali (itinerario nord-sud Santo Stefano di Calastra-Gela, A valle di una analisi critica dei risultati ottenuti e della conseguente rimozione di alcuni casi itinerario Ragusa-Lentini-Catania, collegamento tra la SS 189 e Vallelunga, strada a scorrimento particolari difficilmente caratterizzabili con la modellistica implementata, tali tassi sono stati utilizzati veloce Licodia-Eubea, itinerario Gela-Caltanissetta, itinerario Licata-Caltanissetta, itinerario Gela- per la valutazione del numero di incidenti nelle differenti configurazioni di rete ai diversi anni di Agrigento-Castalvetrano-Mazara del Vallo-Trapani, itinerario Patti-Taormina). In questo contesto analisi. risulta chiaro il ruolo assegnato al tratto di strada in progetto. Sulle tratte in variante del tracciato di progetto (Bolognetta-Autostrada) di categoria B sono stati Il tratto terminale dell’itinerario Palermo-Agrigento (da Lercara ad Agrigento) sarà oggetto di un adottati i tassi di incidentalità medi calcolati sulla rete autostradale. futuro studio di fattibilità finalizzato alla valutazione della redditività dell’investimento nelle due ipotesi possibili di ammodernamento alla categoria B (doppia carreggiata) o alla categoria C1

(singola carreggiata). Il relativo costo economico è calcolato con i seguenti valori unitari:

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• 5.165 €/Incidente Per quanto riguarda infine il quarto obiettivo, con la nuova infrastruttura, per effetto dell’evidente decongestionamento delle diverse aree urbane oggi attraversate dal tracciato esistente, si • 25.823 €/Incidente con feriti osserva, come risulta dagli elaborati progettuali, che: l’incremento delle velocità medie di • 1.033.000 €/Incidente con morti percorrenza determina complessivamente nell’intera giornata una variazione in aumento delle Nella tabella seguente, si riporta la variazione annuale in termini economici relativa all’incidentalità. emissioni, seppur molto limitata. Di contro nell’ora di punta, a maggiore concentrazione veicolare, la maggiore capacità delle infrastrutture in progetto determina una riduzione delle

emissioni. Diminuisce inoltre, per effetto delle varianti di progetto, il valore delle emissioni in EFFETTI SULLA SICUREZZA Benefici non ambito urbano. La variazione economica complessiva di tutte le emissioni ai vari anni è riportato Benefici Parziali Attualizzati nelle tabella seguente. Incidenti Incidenti con feriti Incidenti con morti Sistema Stradale Le variazioni di inquinamento atmosferico sono state valutate come variazioni delle emissioni Anno € € € € sulla rete stradale di riferimento tra gli scenari “di Progetto” e “di Riferimento”. Il modello 2012 190.175 2.320.197 134.290 2.644.662 2013 190.366 2.336.104 138.422 2.664.892 utilizzato è il CORINAIR. I flussi sugli archi di ciascuna rete sono stati disaggregati nelle classi 2014 190.558 2.352.010 142.554 2.685.122 veicolari esaminate dal modello, adottando una composizione percentuale media conforme ai 2015 190.749 2.367.917 146.686 2.705.352 2016 190.940 2.383.824 150.818 2.725.582 dati ANFIA 1998. 2017 191.131 2.399.731 154.950 2.745.812 La valutazione ha riguardato le emissioni di CO, CO2, VOC, NOX e PM10. di seguito sono 2018 191.322 2.415.638 159.082 2.766.042 2019 191.513 2.431.545 163.214 2.786.272 riportati i valori economici attribuiti ad ogni singolo inquinante, diversificando il valore economico 191.704 2.447.452 167.346 2.806.502 2020 attribuibile alla collettivita’ tra ambito urbano ed extraurbano: 2021 191.895 2.463.359 171.478 2.826.733 2022 192.086 2.479.266 175.610 2.846.963 • 0.0004 €/grammo, per il CO in ambito extraurbano; 2023 194.690 2.508.446 177.676 2.880.812 2024 197.293 2.537.626 179.742 2.914.661 • 0,0001 €/grammo, per il CO2 in ambito urbano ed extraurbano; 2025 199.896 2.566.806 181.808 2.948.510 2026 202.499 2.595.986 183.874 2.982.359 • 0.0021 €/grammo, per il VOC in ambito extraurbano; 2027 205.102 2.625.166 185.940 3.016.208 2028 207.705 2.654.346 188.006 3.050.057 • 0,0046 €/grammo, per il NOX in ambito extraurbano; 2029 210.308 2.683.526 190.072 3.083.907 2030 212.912 2.712.706 192.138 3.117.756 • 0.0795 €/grammo, per il PM10 in ambito extraurbano: 2031 215.515 2.741.886 194.204 3.151.605 2032 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 • 0.0011 €/grammo, per il CO in ambito urbano; 2033 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2034 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 • 0.0063 €/grammo, per il VOC in ambito urbano; 2035 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2036 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 • 0,015 €/grammo, per il NOX in ambito urbano; 2037 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2038 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 • 0.2443 €/grammo, per il PM10 in ambito urbano. 2039 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2040 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2041 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454 2042 218.118 2.771.066 196.270 3.185.454

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Inquinamento (€) Benefici non Attualizzati TOTALE Anno (€) 2010 Urbano Extraurbano Non Attualizzati 2011 6.386.487 -3.640.914 2.745.573 2012 6.460.479 -3.705.665 2.754.814 2013 6.535.372 -3.771.569 2.763.802 2014 6.611.178 -3.838.648 2.772.530 2015 6.687.909 -3.906.921 2.780.987 2016 6.836.063 -4.004.079 2.831.983 2017 6.844.193 -4.047.140 2.797.053 2018 6.923.769 -4.119.128 2.804.641 2019 7.004.319 -4.192.399 2.811.919 2020 7.085.854 -4.266.976 2.818.877 2021 7.168.386 -4.342.882 2.825.504 2022 7.281.291 -4.380.261 2.901.030 2023 7.395.976 -4.417.961 2.978.015 2024 7.512.471 -4.455.986 3.056.485 2025 7.630.804 -4.494.339 3.136.464 2026 7.751.003 -4.533.023 3.217.981 2027 7.873.099 -4.572.039 3.301.060 2028 7.997.122 -4.611.392 3.385.730 2029 8.123.101 -4.651.084 3.472.017 2030 8.251.068 -4.691.118 3.559.950 2031 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2032 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2033 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2034 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2035 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2036 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2037 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2038 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2039 8.381.054 -4.731.497 3.649.557 2040 8.381.054 -4.731.497 3.649.557

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totale 1395,95 100,00 2.5 Il sistema infrastutturale e trasportistico nell’area vasta tabella . 2.5.1 Premessa Territorio Sup. Territoriale Pa / A.M. A.M. /Prov. All’interno del territorio provinciale il polo di Palermo è senza dubbio il principale generatore di (Kmq.) mobilità tanto che, per dimensione dell’area di influenza e per entità di flussi interessati, si parla Palermo 158,88 Area Metrop. 1395,95 11,38% 27,96% di Area Metropolitana piuttosto che di agglomerato urbano. Provincia 4992,25 La Legge Regionale n. 9 del 6 marzo 1986 istituisce la provincia regionale e, in modo Tabella 3. Area metropolitana di Palermo: dati territoriali particolare, regola i caratteri, l’individuazione, la delimitazione e le funzioni delle aree

metropolitane. La legge istitutiva prevede, tra l’altro, che l’Autorità preposta alla gestione

dell’Area svolga un’attività di pianificazione e di programmazione, anche nel campo dei servizi di trasporto, in certo senso autonoma rispetto a quella dell'Ente Provincia Regionale. E ciò per le specificità, non solo dimensionale e demografico, ma soprattutto socio-economico che caratterizzano l’Area Metropolitana.

Il dimensionamento territoriale dell’Area Metropolitana assume caratteri di particolare complessità in quanto corrisponde a soglie di valori minimi e massimi del raggio d'influenza del "centro principale" dell'area sull'"area di gravitazione", non disgiunti da analoghi valori relativi alla concentrazione demografica.

Nel caso specifico di Palermo la maggiore complessità è data dalla presenza a ridosso del suo hinterland di centri che, per le loro caratteristiche insediative, funzionali ed economiche, sono generatori ed attrattori di mobilita. A ciò si aggiunge che lo sviluppo dell'area palermitana è avvenuto a scapito di molti comuni limitrofi con la conseguenza di un fenomeno parallelo ma di Palermo Conurbazione urbana Altri Comuni segno opposto a quello di crescita urbana, costituito dallo spopolamento e dall'impoverimento Figura 2. Rapporto tra Area Metropolitana e territorio di Palermo delle aree interne. La trasformazione economica di Palermo ha portato ad una nuova e diversa mobilita; da quella tradizionale legata alle attività economiche di tipo industriale si è cosi passati alla mobilità legata alle attività terziarie con connotazioni di maggiore diffusione ed irregolarità.

La perimetrazione dell’Area fa riferimento al Decreto Presidenziale 10/8/95 della Regione

Siciliana, e comprende i comuni di Altavilla Milicia, Altofonte, Bagheria, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Borgetto, Capaci, Cinisi, Carini, Casteldaccia, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Misilmeri, Monreale, Montelepre, Palermo, Partinico, Santa Flavia, Termini Imerese, Terrasini, Torretta, Trabia, Trappeto, Ustica e Villabate.

L’estensione territoriale dell’Area emerge dai dati più significativi sintetizzati in tabella 3 e da quelli più dettagliati in

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I dati commentati sono indicativi di un fenomeno comune a molte realtà italiane e straniere. Alla

COMUNE kmq % massiccia migrazione dai piccoli comuni verso la città si è contrapposta una generale lenta inversione di tendenza, con un progressivo ritorno, specialmente nel settore delle residenze, ai Altavilla Milicia 23,79 1,70 comuni vicini al grande centro urbano che, grazie allo sviluppo della motorizzazione e dei Altofonte 35,27 2,53 trasporti in generale, hanno assunto caratteristiche di più facile accessibilità.. Bagheria 29,68 2,13 L'importanza che riveste il problema della mobilita nella formazione dell'Area Metropolitana fa Balestrate 3,87 0,28 assumere un significato primario all'analisi del sistema dei trasporti che garantisce I'accessibilità Belmonte Mezzano 29,20 2,09 al suo territorio e gli spostamenti interni di merci e persone. Un rilievo particolare va Bolognetta 27,58 1,98 riconosciuto al sistema di trasporto terrestre, cioè alle strade e alle ferrovie. L'analisi è mirata Borgetto 25,95 1,96 essenzialmente alla conoscenza della consistenza attuale delle due reti infrastrutturali, delle Capaci 6,12 0,44 loro caratteristiche geometriche e planoaltimetriche, dei principali nodi che consentono di Carini 76,86 5,50 accedere ad esse e che, comunque, possono influenzare il loro utilizzo. Casteldaccia 33,98 2,43 Il trasporto marittimo, poco significativo con riferimento alla mobilita all'interno dell'Area, Cinisi 33,16 2,37 assume, invece, un ruolo importante, pur nel quadro di una ripartizione modale squilibrata a Ficarazzi 3,56 0,25 favore del trasporto stradale, per 1'accesso dei traffici passeggeri e merci nell'Area Giardinello 12,49 0,89 Metropolitana, principalmente attraverso il porto di Palermo e di Termini Imerese. Per quanto Isola delle Femmine 3,54 0,25 attiene all'aspetto della accessibilità all'Area, specialmente nel settore passeggeri, va Misilmeri 69,21 4,96 sottolineato pure il ruolo del trasporto aereo che, attraverso l’aeroporto di Punta Raisi, garantisce la rilevante mobilita, in entrata e uscita, sulle lunghe distanze. Monreale 529,20 37,91 Montelepre 9,89 0,71 Uno studio più dettagliato dei diversi modi di trasporto, ed a una più ampia scala, è stato condotto in occasione dello Studio propedeutico alla redazione del Piano Provinciale dei Palermo 158,88 11,38 trasporti redatto da questo Istituto e già prodotto all’Amministrazione Provinciale e al quale si Partitico 110,32 7,90 farà riferimento soprattutto per il trasporto marittimo ed aereo. Santa Flavia 14,46 1,03 La rete viaria si è sviluppata adeguandosi alle esigenze manifestate dal trasporto su gomma, Termini Imprese 77,58 5,56 sia nel settore passeggeri che in quello merci, anche se a netto vantaggio della rete Terrasini 19,44 1,39 autostradale e della grande viabilità in generale, dovuto sostanzialmente alla spinta Torretta 25,41 1,82 dell’industria legata all’autotrasporto e all’evoluzione dei mezzi, determinando un sensibile Travia 20,46 1,46 divario rispetto alla viabilità minore, nata al servizio di singole realtà insediative e produttive Tappeto 4,13 0,30 locali con la funzione di supporto per la viabilità principale per la diffusione sul territorio ma che, Ustica 8,09 0,58 per lo stato di manutenzione e per le caratteristiche di tracciato, in molti casi non consente Villabate 3,83 0,27 accettabili livelli di servizio.

TOTALE 1395,95 100,00 La rete viaria è classificabile in due tipologie differenti:

Tabella 4. Estensioni dei territori appartenenti all’area metropolitana - la grande viabilità costituta da autostrade, strade statali e a scorrimento veloce;

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- la viabilità minore formata da strade di competenza provinciale e comunale. quello di Carini, è di circa 8 km. I comuni delle aree più interne del versante occidentale non sono serviti da autostrada o comunque la loro distanza dallo svincolo più vicino è tale da non I dati riguardanti le dimensioni geometriche relative alle strade statali ed alle autostrade sono renderne vantaggiosa l’utilizzazione, almeno per i collegamenti con il capoluogo. stati messi a disposizione dall’ANAS e dalle Società Concessionarie, mentre quelli relativi alla viabilità provinciale sono stati forniti dalla Provincia Regionale di Palermo. Lunghezza Carreggiat Numero Banchine Arteria Tronco tronco 2.5.2 La viabilità principale a (m) corsie (m) (Km) Palermo-svincolo Termini A19 15 4 2.5 100 Imerese Della rete di grande viabilità fanno parte le due autostrade A19 e A29, che fanno capo Palermo-svincolo A29 15 4 2.5 58,4 entrambe su Palermo, le strade a scorrimento veloce Palermo- Agrigento e Palermo-Sciacca. Balestrate Palermo-Aeroporto Punta A29 15 4 2.5 31 Raisi Autostrada A19 Palermo-Catania Tabella 5. Principali caratteristiche della rete autostradale della provincia Costituisce un collegamento diretto tra i capoluoghi di Palermo e Catania, ed inoltre, Per quanto riguarda le strade statali, l’Area Metropolitana di Palermo è interessata dai due rami attraversando l’Area da Ovest ad Est, rappresenta un asse viario principale su cui convergono della SS 113, lato est verso Messina e lato ovest verso Trapani, e dalle SS 121, SS 624 e 186 gran parte dei rimanenti rami della viabilità locale.

Si estende per circa 45 km nell’Area con svincoli in prossimità dei centri costieri (Villabate, Strada Statale 113 Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia, Trabia, Termini Imerese) dai quali è possibile La SS 113 lato est è una strada a due corsie, con una larghezza della carreggiata di 7,50 m e raggiungere i rispettivi centri abitati con percorrenze dell’ordine di un chilometro. con banchine di larghezza media di 1,25 m. I valori di livelletta sono piuttosto contenuti, tali da Gli altri comuni del versante orientale dell'Area non sono serviti da autostrada o comunque la considerare l’arteria ad andamento pianeggiante. Collegata da numerosi svincoli alla A19, cui loro distanza dallo svincolo più vicino e tale da non renderne vantaggiosa la utilizzazione, corre parallela nel tronco fino allo svincolo di Buonfornello, costituisce una arteria di almeno per i collegamenti con il capoluogo. Eccezione costituisce il comune di S. Flavia che, penetrazione nel capoluogo al servizio principalmente dei comuni limitrofi. sebbene non abbia un proprio svincolo, tuttavia dista solo 3 km dall’ ingresso più vicino della Le caratteristiche geometriche della sezione stradale dal ramo occidentale della SS 113 sono A19. molto simili a quelle del ramo orientale: Per le caratteristiche geometriche della sezione e per quelle plano-altimetriche si rimanda alla - larghezza della carreggiata 7,5 m, tabella - numero di corsie 2, Autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo-Punta Raisi - larghezza media della banchina m 1,5. Attraverso l’asse di circonvallazione di Palermo, costituisce il prolungamento naturale della A19. Il tracciato, nel suo complesso, è da considerarsi pianeggiante. Assicura il collegamento tra il capoluogo regionale ed il territorio della Sicilia occidentale, inoltre, Questa arteria costituisce per i comuni di Isola delle Femmine e Capaci una valida alternativa di costituisce l’unica via di accesso agevole all’aeroporto di Punta Raisi. accesso al capoluogo rispetto alla A29, in relazione però all’ubicazione dei luoghi di origine e Il tratto di interesse è lungo circa 52 km. Mediamente la distanza tra i centri abitati e i relativi destinazione dello spostamento, mentre per gli altri comuni costituisce asse di collegamento svincoli autostradali è maggiore di quella riscontrata lungo la A19, tuttavia è sempre dell’ordine con le aree limitrofe; attorno a tale asse, infatti, si sono sviluppati nel tempo importanti di pochi chilometri. L’unico comune della fascia occidentale della provincia non servito insediamenti abitativi e produttivi. direttamente da uno svincolo autostradale è Torretta, la cui distanza dallo svincolo più vicino,

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Strada Statale 121 (scorrimento veloce Palermo-Agrigento) curve strette e con un andamento altimetrico caratterizzato da pendenze anche notevoli. Altra arteria di comunicazione è la SS 121, che da Villabate costituisce, insieme alla SS 189, Complessivamente, per le caratteristiche del tracciato, valori delle livellette e raggi di curvatura, l’itinerario Palermo-Agrigento. Tale infrastruttura rappresenta il collegamento diretto tra Palermo il tronco in esame si può considerare ad andamento prevalentemente montagnoso (circa 85%) e la provincia di Agrigento e rappresenta l’unico accesso al capoluogo per i comuni di Misilmeri, e solo per piccoli tratti ondulato (15%). Belmonte Mezzagno. In particolare, sulla SS 121 confluiscono, in corrispondenza dello svincolo di Bolognetta, i volumi di traffico della SS 118 (Corleonese-Agrigentina) in direzione Palermo da 2.5.3 La viabilità di competenza provinciale Marineo e Corleone. Considerando il complesso della rete stradale dell'Area risulta evidente come le arterie che fanno parte della grande viabilità ne rappresentino solo una piccola parte. La maggior aliquota e Le principali caratteristiche geometriche sono riassunte nella tabella . Per un maggior dettaglio costituita dalla viabilità provinciale, che assieme alle strade comunali, di bonifica, le ex trazzere si rimanda alla sezione A dello Studio Propedeutico alla redazione del Piano Provinciale dei etc., assolve l’importante funzione socio-economica di penetrazione nelle aree interne e di Trasporti. collegamento alla rete di livello superiore. Buona parte della viabilità minore, nata quale Strada Carreggiata Banchine Lunghezza tronco elemento di supporto alle attività agricole delle zone interessate, e stata caratterizzata da un (m) (m) (Km) rapido invecchiamento legato alla sua nascita dalla rete delle vecchie trazzere, con tracciati SS 113 occidentale 7,5 1,5 69,9 SS 113 orientale 7,5 1,5 89 molto tortuosi, quasi sempre a mezza costa, con carenti opere d'arte sussidiarie e conseguenti SS 187 7 1 10 diffusi fenomeni di scivolamento e instabilità che non possono quindi garantire la costante SS 121 7,5 1 68,7 percorribilità e I'accesso alle zone servite. La possibilità di disporre di strutture viarie piu idonee SS 624 10,50 1 55 imporrebbe sicuramente un programma di assidua manutenzione sui tracciati esistenti quale SS 285 7 1.5 51,4 presupposto per una costante fruibilità da parte della comunità, con particolare cura per le SS 286 7 0,75 41,7 opere d’arte (viadotti e gallerie). Su tali strutture, infatti, sono manifesti i segni del degrado Tabella 6. Le caratteristiche geometriche delle strade statali dovuti all’invecchiamento naturale e gli effetti delle sollecitazioni da traffico, in considerazione dell’incremento quasi esponenziale del tasso di motorizzazione degli ultimi decenni. Strada Statale 624 Palermo-Sciacca Non a caso, quindi, la maggior parte degli interventi di manutenzione eseguiti o in corso di esecuzione, a parte l’ordinario rifacimento del manto stradale, riguardano opere d’arte di La SS 624 Palermo-Sciacca, in esercizio dal 1997, ha caratteristiche di scorrimento veloce di consolidamento e sistemazione del terreno, opere di bonifica da frane e la realizzazione di collegamento del capoluogo con l’area termale ed industriale di Sciacca. Inoltre è una rapida via opere a corredo, segnaletica e sistemazione delle intersezioni a raso, tutti interventi miranti a di collegamento tra i centri urbani dell’entroterra e le zone costiere, rappresentando un asse garantire una maggiore sicurezza alla circolazione. principale di collegamento per l’Area Metropolitana. L'obiettivo finale dovrebbe però essere quello della modernizzazione della rete, abbandonando A carreggiata unica con due corsie, la piattaforma ha una larghezza complessiva di 10,50 metri, totalmente, o quanto meno modificando, i tracciati attuali. Gli elementi fondamentali di cui corrispondenti ad una strada di tipo IV secondo la classificazione C.N.R. tenere conto si possono dividere in fattori interni, quali la situazione orografica e geologica delle

Strada Statale 186 zone attraversate, i flussi di traffico, e in fattori esterni, come le condizioni socio-economiche della fascia attraversata dalla via in esame e le relative possibilità di sviluppo. Il maggior peso dei collegamenti tra i diversi centri del vasto territorio di Monreale e Palermo è, In sintesi, la rete stradale dell’Area Metropolitana è costituita da 62 strade provinciali. tuttavia, affidato alla SS 186. Essa si presenta come strada a due corsie con caratteristiche

geometriche della piattaforma assimilabili al tipo IV C.N.R. fino all’esterno del centro abitato di

Monreale. Da qui la strada prosegue con una larghezza della carreggiata piuttosto ridotta, con

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2.5.5 La rete dei servizi di trasporto extraurbano su gomma 2.5.4 I trasporti ferroviari Il trasporto pubblico locale su strada, per la grande capillarità, accessibilità ed adattamento in Nell’ottica di un “elevato grado di integrazione in ordine ai servizi essenziali, al sistema dei tempi brevi alla mutevole struttura della domanda, costituisce un efficace strumento per il trasporti e allo sviluppo economico e sociale”, come stabilisce la L.R. 9/86 art.19 per la miglioramento dell’accessibilità alle aree metropolitane e per lo sviluppo delle attività produttive definizione di area metropolitana, il trasporto su ferro viene ad assumere un ruolo e turistiche insediate. fondamentale. Infatti, il trasporto su ferro , sia esso ferroviario o metropolitano, per la sua potenzialità, rappresenta la spina dorsale per tutti gli spostamenti che avvengono sia all’interno Le imprese pubbliche e private operanti nel settore del trasporto pubblico locale, nell’ambito dell’A.M. che dell’area urbana. Esso è in grado di sopportare grandi flussi viaggiatori lungo le dell’intera provincia di Palermo, alla data del 31.12.96 sono 29, di cui 2 pubbliche e 27 private, principali direttrici afferenti ai centri attrattori. di queste 18 operano all’interno dell’Area Metropolitana.

La rete ferroviaria ricadente all’interno della provincia di Palermo è di 206,03 km, pari al 14,2% Il numero di autobus circolanti adibiti al servizio pubblico extraurbano, appartenenti alle Aziende di quella relativa all’intera Sicilia. operanti nell’Area, ammonta a 90 bus, la maggior parte dei quali rientra nella fascia di anzianità 0-10 anni. Di questi 206,03 km di linea ferrata, soltanto 102,81 km ricadono all’interno dell’Area metropolitana. Di essi 36,42 km, pari al 35,4%, sono a doppio binario e 46,42 km, che costituiscono il 45,1% del totale, elettrificati (3000 V c.c.).

La rete ferroviaria della provincia è costituita dalle seguenti linee:

• la linea Palermo-Fiumetorto-Messina, elettrificata ed a doppio binario nella tratta Palermo- Fiumetorto, facente parte della rete fondamentale; • la linea Palermo-Alcamo-Trapani, a semplice binario non elettrificato; • la linea Fiumetorto-Roccapalumba-Caltanissetta Xirbi/Agrigento, a semplice binario non elettrificato; • la linea Palermo Centrale-Palermo Marittima, a semplice binario non elettrificato che attraversa le stazioni di Pa Brancaccio, Pa Notarbartolo e Pa Sampolo.

Linea Tratta Estensione (km) Palermo - Messina Palermo - Catania Palermo – Termini Imerese 36,42 Palermo - Agrigento Palermo - Trapani Palermo - Balestrate 62,9 Palermo - Trapani Palermo C.le - Palermo Not.lo 6,51 Palermo Not.lo - Giachery Palermo Not.lo - Giachery 3,49 Tabella 7. Tratte ferroviarie ricadenti nell’Area metropolitana

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4. Intensità di accumulazione del capitale; 3. ANALISI DEGLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E 5. Capacità di attrazione di investimenti esteri; PIANIFICAZIONE CORRELABILI DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE AL PROGETTO 6. Partecipazione della popolazione al mercato del lavoro; 7. Capacità di offrire lavoro regolare; 3.1 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO NAZIONALE 8. Capacità dei sviluppo dei servizi sociali; 3.1.1 Il Programma di Sviluppo per il Mezzogiorno 9. Capacità di esportare prodotti ad elevata o crescente produttività; Il PSM , soprattutto sulle valutazioni che attengono il mercato del lavoro, conferma quanto già 10. Capacità di sviluppo dei servizi alle imprese; affermato nel documento sugli orientamenti: il Mezzogiorno come economia in bilico, con 11. Capacità di finanziamento; opportunità e rischi che vedono la programmazione del QCS 2000-2006 come riferimento 12. Condizioni di legalità e di coesione sociale. decisivo per attestare le regioni meridionali nel loro insieme nell'ambito europeo.

Economia in bilico, necessità di un salto attraverso politiche coerenti con le indicazioni Il PSM affronta successivamente l'analisi della struttura e dello stato di attuazione del QCS del dell'Unione Europea, variabili di rottura e cambiamento attraverso la capacità di creare le precedente periodo 1994/1999. condizioni ambientali per lo sviluppo: questi i riferimenti e le indicazioni di rotta del PSM per uno La valutazione dei differenti Programmi Operativi POM e POP mostra nel periodo del QCS sviluppo che crei opportunità di impiego. 1994/1999 i seguenti aspetti di rilievo:

Gli esempi ed i segnali di vitalità e di una maggiore capacità di valorizzazione delle risorse e → Costante accelerazione della capacità di spesa solo dal 1998; delle vocazioni del territorio meridionale costituiscono i riferimenti , le best practices su cui → Buona performance dell'Asse 1, che riguarda le telecomunicazioni; innestare l'azione di riforma. Un'azione che secondo il nostro Programma di sviluppo del → Andamento meno positivo per le misure dell'Asse 2 relative all'artigianato e allo sviluppo Mezzogiorno non può che reggersi su : locale; → Una azione pubblica di impulso , promozione e coordinamento; → Buon incremento degli impegni , ma insufficiente livello di erogazione per l'Asse 3 sul → Una forte discontinuità e rottura dei parametri del passato; sostegno al turismo; → La reale individuazione degli interventi che possono modificare il modello di crescita; → Basso livello di pagamenti anche per l'asse 4 che riguarda le risorse agricole e forti difficoltà → Una azione incisiva e concertata volta a creare le condizioni ambientali tali da mutare le per l'Asse 5 sulla Pesca; condizioni localizzative per gli investimenti. → Ritardi di approvazione dei relativi POM hanno ostacolato la piena efficacia dell'Asse 6 che Per la realizzazione di questi obiettivi il PSM individua , come linee di indirizzo della riguarda le infrastrutture di supporto per le attività produttive, fortemente richiesto e con una programmazione, un numero preciso di variabili di rottura, quali obiettivi intermedi ed elementi notevole performance nell'ultimo biennio; "indicatori dell'efficacia dell'intervento pubblico nel generare i meccanismi endogeni dello → Problemi finanziari e gestionali per l'Asse 7 che riguarda la valorizzazione delle risorse sviluppo". umane ed il mercato del lavoro. Rispetto alle indicazioni che derivano per la nuova fase 2000-2006 il PSM individua le aree in Le variabili di rottura sono quindi gli indicatori chiave per migliorare le condizioni ambientali, cui il Mezzogiorno presenta le maggiori opportunità di sviluppo, individuando gli ASSI sociali ed economiche del Mezzogiorno, la capacità di creare sviluppo ed occupazione, i punti STRATEGICI di intervento in questi settori cosi da sostenere più incisivi fattori di crescita: critici di cambiamento. 1. Risorse naturali; Il PSM individua le seguenti VARIABILI DI ROTTURA 2. Risorse culturali; 1. Capacità di esportare; 3. Risorse umane; 2. Grado di indipendenza economica; 4. I sistemi locali di sviluppo; 3. Capacità di attrazione di consumi turistici; 5. Le città;

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6. Le reti ed i nodi di servizio. Complessivamente va registrato il sensibile aumento delle imprese attive nelle aree meridionali, 3.1.2 Il Piano Generale dei Trasporti soprattutto nell’ultimo quinquennio. Nella situazione attuale, il numero delle imprese registrate, Le sinergie con il Programma di Sviluppo del Mezzogiorno: i punti di forza e i punti di debolezza al netto di quelle del settore agricolo, è pari a circa 1.300.000 (dato da considerare in difetto alla del Mezzogiorno e delle Isole luce del consistente fenomeno dell’imprenditoria sommersa). Secondo i dati dell’ultimo rapporto Unioncamere sulla natalità e sulla Il PGT affronta un complesso di criticità, soprattutto per il Mezzogiorno e le Isole (le macro-aree di cui al par.1.2.2.2), che connettono il tema trasporti allo sviluppo sostenibile e al divario socio- mortalità delle imprese, il Mezzogiorno da solo ha determinato il 33,4% del saldo complessivo, economico Nord-Sud. Dall’analisi condotta nella I Parte, emerge come l'economia del facendo registrare risultati positivi nella specifica sezione relativa alle attività manifatturiere (con Mezzogiorno sia interessata da un profondo processo di trasformazione dell’attuale modello un attivo di 464 unità rispetto alle 767 nazionali). economico, caratterizzato da una forte dipendenza dai trasferimenti pubblici e da una presenza Si segnala invece come registri un forte calo l’export relativo ai prodotti agricoli e all’industria di ancora troppo scarsa di imprese competitive in settori aperti alla concorrenza. base. Redatto a valle del Programma di Sviluppo del Mezzogiorno, il PGT assume come principali In collegamento con quanto è accaduto sul fronte delle esportazioni, va ricordato come possano elementi che possono concorrere a definire il quadro di sviluppo del Mezzogiorno per giocare un ruolo di particolare rilievo per lo sviluppo economico anche gli investimenti diretti l’immediato futuro : dall’estero. Da questo punto di vista, tuttavia, il Sud presenta un quadro ancora sostanzialmente → l’identificazione dell’attuale mappa dei sistemi produttivi attualmente presenti o in via di negativo: secondo i dati più recenti, infatti, solo poco più dell’11% delle presenze estere in Italia ulteriore formazione; si è localizzato nelle regioni meridionali. Gli attuali flussi di investimento diretto dall’estero → l’individuazione delle politiche di intervento previste nella politica economica del evidenziano un afflusso di capitali sicuramente inadeguato a sostenere il percorso di Governo e che riguardano in particolare i programmi di investimento e gli strumenti di consistente e, soprattutto, rapido allineamento del Sud alle aree di maggiore dinamicità presenti incentivo per i nuovi insediamenti industriali nelle cosiddette aree agevolate. nell’UE. Tuttavia, risulta positivo l’incremento degli investimenti esteri riferiti all’ultimo triennio, pari complessivamente al 38%, di cui 30% nell’industria e 8% nei servizi (commercio e Gli elementi che caratterizzano maggiormente le direttrici di sviluppo delle aree trasporti).

meridionali possono ricondursi a: Nel caso del turismo, poi, la quota del Sud sul totale delle presenze turistiche internazionali nel 1. lo sviluppo di sistemi produttivi locali, rivolti prevalentemente ai mercati regionali, ma anche a Sud Europa, ha registrato negli ultimi cinque anni un aumento dell’1%, con un incremento quelli extra-regionali e nazionali, specializzati principalmente nelle attività di trasformazione complessivo pari a circa il 6%. A conferma di ciò, si consideri la correlata espansione del agroalimentare e delle risorse del sottosuolo (chimica e petrolchimica) e nella produzione di numero delle aziende agrituristiche che nel 1998 hanno raggiunto nel Sud il 30% dell'offerta beni di consumo; complessiva italiana. Anche nell’ultimo Dpef si sottolineano le prospettive di consolidamento e 2. la crescita ed il rafforzamento dei sistemi turistici esistenti nel Mezzogiorno ed in generale del di crescita del comparto turistico, soprattutto per quanto riguarda Campania, Sicilia e Sardegna. settore dei servizi nel campo, ad esempio, della formazione e della ricerca applicata, della Per il prossimo triennio, le proiezioni disponibili confermano ulteriormente il trend positivo in sanità, ecc. e che fanno tendenzialmente capo alle grandi aree metropolitane ; atto. 3. la presenza di significative differenze di carattere regionale fra la dorsale tirrenica e quella All'interno, poi, delle singole realtà regionali, va rilevata la parallela presenza, soprattutto nelle adriatica e fra il continente e le isole. regioni più densamente popolate come la Campania, la Puglia e la Sicilia, di aree a forte 4. il tendenziale mutamento nella capacità di proposizione progettuale da parte delle autorità di sviluppo accanto ad altre che registrano fenomeni di grave stagnazione. Le differenze nelle governo locale e la loro traduzione in Patti Territoriali,cui si affiancano interventi specifici, in performances regionali riflettono le forti differenze nelle specializzazioni produttive e nelle particolare nelle aree depresse o in crisi, atti a creare requisiti e condizioni localizzative caratteristiche dei sistemi d’impresa presenti sul territorio. Per quanto riguarda la grande favorevoli all'insediamento di nuove imprese. impresa, l’attuale assetto riflette purtroppo il processo di riorganizzazione della grande industria

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara meridionale che ha comportato una contrazione del numero dei grandi stabilimenti localizzati nel Mezzogiorno: il numero di quelli con oltre 500 addetti chiusi negli anni '80 è stato pari a circa il 40% delle unità locali allora esistenti.

Le rete stradale SNIT L’estensione della rete SNIT è elevata nelle regioni del Sud, (49,6% del totale nazionale), ma con elevata presenza di strade ad una corsia per senso di marcia (57,6% del totale nazionale). Nelle regioni del Centro la rete è costituita prevalentemente da strade con caratteristiche più elevate (autostrade e strade a due corsie per senso di marcia). Nelle regioni del Nord si concentra il 51% della rete autostradale nazionale. Le dotazioni unitarie per abitante e superficie, distinte per macroregioni, risultano maggiori nel Sud; nelle tre macroregioni lo scarto rispetto alla media nazionale è tuttavia contenuto, specie in relazione alla superficie.

Confrontando i rapporti tra l’estensione delle reti viarie e la domanda annuale totale passeggeri e merci terrestre, per la rete equivalente un maggiore utilizzo potenziale si verifica ancora una volta nelle regioni del Nord; il Centro presenta valori prossimi alla media nazionale, il Sud presenta indici molto più alti. Gli indici riferiti alla sola rete autostradale presentano un andamento analogo; gli scarti tra le tre realtà sono tuttavia meno accentuati.

All’interno della rete stradale dello SNIT, il PGT ha individuato una sottorete, chiamata rete stradale SNIT di primo livello, formata dagli assi della rete portante del Paese. L’appartenenza alla rete di primo livello è stata stabilita esaminando la funzione che svolgono le diverse infrastrutture. Più in particolare, fanno parte di questa rete gli assi stradali e autostradali che collegano fra loro le varie regioni e queste con la rete viaria degli Stati limitrofi, e che sono quindi prevalentemente interessati da flussi di traffico a lunga percorrenza (> 300 km).

Figura 3. Rete stradale di primo livello dello SNIT attuale

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Le dotazioni riferite sia alla superficie che al numero di abitanti, risultano molto simili per le tre macroregioni; il Nord presenta una maggiore dotazione di rete autostradale, il Sud una maggior dotazione di strade a due corsie; le dotazioni del Centro sono le più vicine alla media nazionale. I rapporti tra estensioni delle reti viarie e domanda annuale di passeggeri e merci risultano ancora crescenti da Nord a Sud.

Per le infrastrutture della rete SNIT di primo livello il PGT ha individuato gli interventi che sono necessari essenzialmente a garantire un accettabile grado di sicurezza e a mantenere la congestione entro livelli ammissibili, tenendo conto di diverse previsioni di evoluzione della domanda di trasporto su gomma.

La rete SNIT di primo livello in Sicilia è formata dalla successione degli assi stradali e autostradali che corrono lungo il perimetro dell’isola, dalla autostrada A19 Palermo-Catania, dalla SS 640 che costituisce il ramo di connessione della A19 con Agrigento e dalle strade statali S. Stefano di Camastra-Gela e Catania-Gela.

Le principali caratteristiche funzionali della rete SNIT di primo livello che interessano il PGT sono il grado di sicurezza (dato dalle caratteristiche geometriche) e il livello di congestione. Come si è visto le caratteristiche geometriche delle strade a due corsie della rete SNIT di primo livello sono generalmente molto scadenti. Per le strade a carreggiate separate le condizioni sono generalmente buone, mentre quelle della sezione trasversale sono su diversi tronchi scadenti essenzialmente per la ridotta larghezza delle banchine.

Nella figura e nella figura sono rappresentati i gradi di saturazione, misurati dal rapporto flusso/capacità, per i vari archi della rete SNIT di primo livello, per quanto riguarda il traffico passeggeri e merci. Da ciò si deducono i punti critici della rete da eliminare con sostanziali modifiche della geometria delle infrastru tture.

Figura 4. Flussogrammi del traffico privato passeggeri di media e lunga percorrenza

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L’Allegato A del suddetto Contratto di Programma, denominato “PIANO DEGLI INVESTIMENTI - Elenco opere infrastrutturali di nuova realizzazione per l'anno 2007 con proiezione programmatica fino al 2011” è articolato nelle seguenti sezioni:

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione - Appaltabilità 2007 -2011, comprendente gli interventi finanziati dal Piano.

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione - Area di inseribilità, comprendente gli interventi non coperti da finanziamento ancorchè caratterizzati sotto il profilo tecnico dal requisito di appaltabilità nel periodo di riferimento.

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione. Legge Obiettivo- Appaltabilità 2007 -2011 comprendente gli interventi di Legge Obiettivo coperti da finanziamento e inseriti nel Piano.

- Opere infrastrutturali di nuova realizzazione - Contributi, comprendente gli interventi inseriti nel Piano la cui copertura finanziaria è assicurata a fronte di Convenzioni, Accordi, Protocolli con Enti diversi ( Regioni, Enti Locali, etc…)

- Piano degli interventi da realizzare mediante finanza di progetto

- Piano di integrazione e manutenzione di opere esistenti - Appaltabilità 2007 -2011.

Nell’ambito della Legge Obiettivo fra gli interventi ricadenti in Sicilia è inserito l’intervento in oggetto denominato “PALERMO AGRIGENTO - TRATTO PALERMO - LERCARA FRIDDI” Adeguamento a Cat. B tratto Palermo (A19) – Bolognetta, Adeguamento a Cat. C1 tratto Bolognetta - Lercara Freddi, Importo 820.000.000 euro.

3.1.4 Legge Obiettivo, Primo Programma Infrastrutture strategiche, Delibera CIPE 121/2001 La legge 443/2001, o “Legge obiettivo” attribuisce al Governo, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle regioni, l’individuazione delle infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo.

A tal fine vengono introdotte procedure anche in deroga alla normativa vigente e particolari forme di Figura 5. Flussogrammi del traffico merci di media e lunga percorrenza gestione delle infrastrutture.

3.1.3 Programmazione ANAS L’infrastruttura in oggetto è inserita come Asse Palermo – Agrigento, tra i Corridoi autostradali e Il Contratto di Programma 2007 è stato approvato dal Cipe con decreto interministeriale del 30 stradali, nelle previsioni programmatiche di realizzazione delle infrastrutture strategiche individuate luglio, ed è attualmente in attesa della registrazione della Corte dei Conti. dalla Legge obiettivo di cui alla delibera CIPE del 21.12.2001 n. 121 di approvazione del 1° Programma delle Infrastrutture strategiche, con una previsione di costo di M€ 781.

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È evidente che le scelte inserite nella Pianificazione tattica devono presentare 3.2 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO REGIONALE connotati di coerenza con gli indirizzi generali della pianificazione strategica. Seguendo le indicazioni del PGTL, la pianificazione regionale dei trasporti viene 3.2.1 Piano Regionale dei Trasporti (PRT) configurata come “Progetto di sistema”, nel quale si parte dall' individuazione dei Il Piano Regionale dei Trasporti della Sicilia – Piano Direttore, redatto nel Giugno 2002 ed bisogni di mobilità, passeggeri e merci, per arrivare alla definizione del “Piano dei servizi integrati di trasporto” in grado di soddisfare la domanda con un adeguato livello approvato dalla Giunta Regionale di Governo nel novembre 2002, recepisce gli indirizzi di politica di servizio ed, infine, alla individuazione delle nuove infrastrutture di trasporto dei trasporti delineati a livello nazionale e comunitario, e costituisce il documento predisposto dal necessarie alla attuazione del Piano dei servizi. DipartimentoTrasporti e Comunicazioni, che tiene conto, per la parte infrastrutturale, della Il Piano dei servizi ed il Piano delle infrastrutture vengono definiti tenendo conto dei vincoli di bilancio degli Enti Locali di competenza rispettivamente in conto esercizio ed programmazione già avviata in sede regionale. in conto capitale. “Il Piano Direttore costituisce lo strumento programmatorio regionale finalizzato ad Il Piano Direttore è dimensionato sulla base delle effettive risorse finanziarie pubbliche orientare e coordinare le politiche di intervento nel settore trasportistico, in coerenza attivabili sia per la realizzazione di infrastrutture che per la gestione della mobilità con gli indirizzi di pianificazione socio-economica e territoriale della Regione Siciliana, locale. ed a perseguire obiettivi di efficacia, efficienza, compatibilità ambientale e sicurezza del Il Piano, pertanto, non è visto come elencazione dettagliata, esaustiva e immutabile nel sistema dei trasporti. tempo degli interventi ritenuti necessari, ma quale insieme di regole, indirizzi ed Le linee e le proposte del Piano Direttore recepiscono gli indirizzi di politica dei obiettivi da seguire per individuare, a fronte di un quadro strategico complessivo, le trasporti già formulati dagli Organi di governo della Regione e sono correlate allo scelte da fare secondo un criterio di dinamicità connesso alle necessità che si vanno scenario nazionale così come delineato nel Piano Generale dei Trasporti e della presentando nel tempo sulla base della sostenibilità finanziaria anche con il logistica (PGTL) del gennaio 2001, approvato con delibera del Consiglio dei Ministri il 2 coinvolgimento dei capitali privati nel rispetto della compatibiilità con interventi già in marzo 2001 ed a quello Comunitario (Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006), atto e degli effetti sull’occupazione e la competitività delle imprese. nonchè allo Strumento Operativo per il Mezzogiorno, al Programma Operativo Il quadro degli indirizzi strategici sarà, quindi, dettagliato e arricchito seguendo una Nazionale 2000-2006 ed al Programma Operativo Regionale Sicilia 2000-2006. logica di “Piano processo”, che consenta di strutturare, progressivamente, il Piano In relazione alla estensione temporale del processo di pianificazione, è significativo attraverso una serie di documenti redatti con continuità nel tempo. Ciò consentirà di indicare le interrelazioni fra pianificazione strategica e pianificazione tattica, secondo tradurre in scelte operative le scelte strategiche, eventualmente da riformulare in le indicazioni di pianificazione a scala regionale indicate dal PGTL. relazione ai mutamenti nel sistema (individuati da opportuni indicatori quali monitoraggio) che possono manifestarsi in conseguenza dell’attuazione di interventi La pianificazione strategica si articola in un Piano Direttore, in Piani Attuativi e Studi di nei diversi ambiti di riferimento, portatori di interessi nel settore dei trasporti. Fattibilità dei sistemi di trasporto, caratterizzati da un sempre maggiore livello di L’integrazione e l’ aggiornamento del Piano Direttore consente di intervenire, se e dettaglio, riferendosi lo studio di fattibilità ad opere specifiche indicate nei Piani prima quando ritenuto necessario, sulle scelte individuate, in modo da adeguarle, enunciati. introducendo gli opportuni correttivi, anche con il contributo di altri soggetti che hanno Il Piano Direttore, individua le scelte “macro” individuate per il riassetto dei trasporti titolo per operare scelte nel settore dei trasporti (Enti Locali, Enti economici pubblici, regionali, di valenza istituzionale, gestionale e infrastrutturale, e prevede gli indirizzi Aziende di servizio, ecc.) conseguentemente all’evoluzione del sistema socio- generali per la pianificazione dei servizi di trasporto di competenza degli enti locali, al economico e territoriale di riferimento” fine di garantire il coordinamento con i livelli di pianificazione e programmazione infraregionale (Piani Provinciali e di Bacino, Piani Comunali, Piani Urbani di Mobilità, Il Piano indica l’opera tra quegli interventi che potenziano e adeguano le strade trasversali di ecc.) connessione dei principali centri tra loro e con l’entroterra ed in grado di mettere in comunicazione i I Piani Attuativi contengono le scelte di dettaglio, affrontando i temi specifici di ogni modalità di trasporto, nel rispetto delle scelte generali, integrabili secondo la logica di versanti tirrenico e ionico. In particolare l’itinerario Palermo-Agrigento, costituito dal tronco Palermo- “processo”, già formulata nel Piano Direttore. Roccapalumba della strada statale 121 e dal tronco Roccapalumba-Agrigento della SS 189 Lo Studio di Fattibilità, inteso come analisi specialistica, conclude il processo di Catania-Palermo rappresenta la connessione dei due Capoluoghi, dei relativi entroterra e dei due pianificazione strategica, con la valutazione molto dettagliata degli interventi, con la conseguente accettazione o esclusione dell’intervento stesso. Tuttavia, sulla base di opposti versanti costieri. La figura mostra la mappa della Sicilia con la individuazione del sistema esigenze evidenziate nelle due tipoogie di piano sopra indicate, lo Studio di Fattibilità infrastrutturale stradale della Sicilia (estratta dal Piano Direttore). anche riguardare interventi non indicati esplicitamente nel Piano Direttore e nei Piani Attuativi.

La Pianificazione tattica si riferisce alla programmazione degli interventi di breve periodo che hanno l’obiettivo di gestire ed ottimizzare l’uso dell’esistente (Piani Urbani del Traffico, Piani del Traffico Extraurbani Provinciali).

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- Perequazione dell’accessibilità al territorio regionale - In condizioni di assetto insediativi fortemente eterogeneo come quello siciliano è impensabile immaginare di poter offrire un’accessibilità indifferenziata. Occorre selezionare direttrici e poli rispetto ai quali massimizzare l’accessibilità a livello comprensoriale.

- Classifica funzionale della rete stradale - Il Piano proporrà un’ipotesi di classifica funzionale della rete stradale regionale con l’obiettivo di porre le basi per una gestione razionale della rete e della pianificazione degli interventi di messa in sicurezza, adeguamento e potenziamento.

- Contestualizzazione degli interventi - Il Piano, nell’ambito delle procedure attuative, segnalerà gli interventi per i quali è opportuna una progettazione fortemente integrata con il contesto territoriale sia per tutelare la qualità ambientale che per massimizzare l’integrazione con la realtà economico sociale.

- Sicurezza - Il Piano, in sintonia con il Piano nazionale della sicurezza stradale, assume come obiettivo prioritario quello della riduzione delle cause passive d’incidentalità (eliminazione dei punti

Figura 6. Rappresentazione dei flussi sulla rete stradale (tratta dal PIANO DIRETTORE neri). A questo proposito, in seno alle procedure attuative,verranno indicate le modalità di raccordo con i Piani della viabilità extraurbana. Indirizzi strategici ed interventi prioritari del sistema di trasporto e della mobilità generale in Sicilia) - Agibilità della rete in caso di calamità - Il Piano intende privilegiare l’adozione di tracciati e soluzioni costruttive e gestionali che tengano conto del rischio sismico. Si propone l’individuazione

di aree ad elevato rischio sismico e morfologicamente d’interesse, per una prima sperimentazione L’opera si presenta come parte di un vero e proprio progetto di sistema (stradale, ferroviario, in tal senso. portuale ed aeroportuale) oltre che integrata al massimo con il territorio. Per il raggiungimento degli obiettivi descritti, il piano definisce un quadro totale degli interventi L’arteria stradale in esame è infatti di grande importanza sia per il collegamento verso e da infrastrutturali sul sistema stradale nel lungo periodo, selezionando poi tra essi quelli ritenuti infrastrutture quali l’aerostazione di Punta Raisi (Falcone-Borsellino), il porto di P. Empedocle o di prioritari sulla base dei risultati emersi dall’ analisi compiuta per la redazione degli Accordi di Licata, che per la raccolta e lo smaltimento del traffico veicolare proveniente dai territori interni della Programma Quadro Stato-Regione. Sicilia centro-occidentale nonché di gran parte delle attività turistiche e produttive dell’agrigentino e del palermitano.

3.2.2 Piano Regionale dei trasporti e della mobilità – Piani attuativi Le indicazioni progettuali sono coerenti con le indicazioni del Piano attuativo della quattro modalità In attuazione con quanto previsto dal Piano Direttore sono stati redatti i seguenti Piani Attuativi: di trasporto: stradale, ferroviario, marittimo, aereo. Infatti Tale piano attuativo per l’itinerario Palermo – Agrigento (cfr. paragrafo 18.3.1 “Interventi sulla rete infrastrutturale”) recita: • Piano attuativo delle quattro modalità di trasporto: stradale, ferroviario, marittimo, aereo “La necessità di una messa in sicurezza dell’asse è fuori discussione. Il Piano propone – Approvato dalla Giunta regionale di governo il 11/11/2004 con delibera n. 367; l’adeguamento di tale itinerario al tipo C1 tra Agrigento e Bolognetta (e non al tipo B come previsto • Piano attuativo del trasporto delle merci e della logistica - Approvato dalla Giunta da APQ), predisposto per essere adeguato al tipo B quando l’evoluzione dei carichi sull’asse regionale di governo il 02/02/2004 con delibera n. 33; imporrà un successivo potenziamento. Tale scelta è stata determinata da due valutazioni: o nell’ottica del dichiarato approccio multimodale, la volontà progettuale è di non mettere in

Il piano attuativo ha fissato i seguenti obiettivi settoriali per la modalità di trasporto stradale: concorrenza diretta le diverse modalità trasporto, cosa che, nel caso della Palermo - Agrigento, è

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invece evidente, tenuto conto che i collegamenti ferroviari con Palermo verranno resi più rapidi di connessione dei più rilevanti centri a carattere turistico e produttivo con i principali nodi portuali ed circa 30’; aeroportuali; ad aumentare i livelli di sicurezza stradale, i livelli di servizio delle infrastrutture, il o l’adeguamento al tipo B della Agrigento - Caltanissetta -A19 metterà Agrigento in collegamento confort e ridurre i tempi di percorrenza. veloce con la rete primaria e renderà perciò disponibile un collegamento con Palermo con Gli interventi prioritari individuati riguardano i seguenti sistemi infrastrutturali: caratteristiche autostradali che comporta un allungamento di percorso di soli 55 Km sugli attuali A) completamento adeguamento e potenziamento della “grande viabilità” costiera; 130. Fa eccezione il tratto iniziale sulla SS121 da Palermo a Bolognetta, che il Piano prevede di B) realizzazione, potenziamento e adeguamento delle strade costituenti la rete viaria principale così adeguare da subito al tipo B, alla luce dei carichi gravitanti sul capoluogo. Tale scelta è in linea con come individuata dalla programmazione nazionale e regionale di settore; quanto previsto dalla programmazione ANAS per la S.S.118, strada di interesse regionale, che si C) adeguamento funzionale della viabilità secondaria. innesta sulla S.S.121 in corrispondenza di Bolognetta.” I principali interventi di cui alla lettera A) sono costituiti da:

• completamento dell’autostrada A20 Messina-Palermo; 3.2.3 Accordo di Programma Quadro L’opera rientra tra gli interventi concordati nell’ambito dell’”Accordo di Programma Quadro tra il • completamento dell’autostrada Siracusa-Catania; Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Regione • completamento dell’autostrada Siracusa-Gela; Siciliana e l’ANAS” firmato il 28 dicembre 2006. I principali interventi di cui alla lettera B) sono costituiti da: L’Accordo costituisce strumento attuativo dell’Intesa Istituzionale di Programma sottoscritta in data • Adeguamento dell’itinerario Agrigento-Palermo; 13 settembre 1999 dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Presidente della Regione Siciliana e sostituisce abrogandoli sia l’Accordo di Programma Quadro per il Trasporto stradale sottoscritto il • Realizzazione dell’itinerario Ragusa-Catania; 5/10/2001, che l’atto integrativo allo stesso Accordo sottoscritto il 29/07/2005. • Realizzazione dell’itinerario Agrigento - Caltanissetta; L’Accordo ha per oggetto programmi di intervento finalizzati al riequilibrio territoriale, anche con • Completamento dell’itinerario Caltanissetta-Gela; riferimento alle aree interne più svantaggiate, all’accrescimento della competitività del sistema • produttivo regionale, in coerenza con gli obiettivi indicati dal Piano Generale dei Trasporti e della Completamento dell’itinerario nord-sud Santo Stefano di Camastra-Gela; logistica, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001, con quelli del • Adeguamento dell’itinerario di connessione della A19 e la SS189; Programma Operativo Nazionale Trasporti 2000/2006 formalmente approvato dalla commissione • Completamento della SSV Licodia-Eubea. europea in data 14 settembre 2001 e dei Programmi triennali della viabilità nazionale per i periodi 1998/2000 e 2001/2003, approvati con i decreti del Ministro dei Lavori Pubblici emanati, rispettivamente, il 23 dicembre 2000 e il 25 maggio 2001, nonché con gli strumenti di L’itinerario Palermo – Agrigento pertanto rientra nell’elenco B) nell’ambito dell’ Accordo di programmazione in materia dei Trasporti della Regione Siciliana. Programma Quadro Testo Coordinato ed Integrato per il trasporto Stradale (APQ 2006) ,

Le finalità generali dell’Accordo sono quelle di migliorare l’infrastrutturazione di contesti territoriali firmato il 28 dicembre 2006; per tale intervento si indica che “Per il tratto, dalla A19 a Bolognetta, caratterizzati da rilevante deficit di collegamenti stradali, creando le condizioni necessarie per un dove si hanno flussi di traffico elevati il collegamento avverrà mediante doppia carreggiata e quattro possibile sviluppo, nonché di conseguire una sinergia tra le azioni promosse a livello nazionale e corsie. Per il tratto da Bolognetta (PA) ad Agrigento l’intervento consisterà nell’ammodernamento e regionale. potenziamento dell’itinerario esistente con la realizzazione di strade di servizio complanari, al fine di regolamentare le intersezioni che saranno a livelli sfalsati, ed una terza corsia destinata ai mezzi Per il conseguimento delle citate finalità, l’Accordo prevede: la realizzazione di una efficiente e pesanti in corrispondenza ai tratti a maggiore pendenza e rettifiche plano-altimetriche ove continua maglia viaria, costituita da una viabilità costiera connessa da itinerari “trasversali” in grado necessarie”. di assicurare un omogeneo livello di servizio nei confronti delle aree interne della regione; la

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3.2.4 Sviluppo regionale (POR) gestita dall’Azienda Foreste Demaniali. In riferimento al Quadro Comunitario di Sostegno, la Sicilia è regione Obiettivo 1 e pertanto è dotata del Programma Operativo Regionale (P.O.R.). L’alternativa prescelta non interferisce, come meglio dettagliato nel successivo Quadro di Nello specifico dell’infrastruttura, essa rientra nelle priorità del programma, come si evince nella Riferimento Ambientale con le suddette aree di salvaguardia ambientale. sottomisura 4.6.1 Misura 6.1.1 - Completamento, adeguamento e ammodernamento rete stradale , Per ciò che concerne i PAI (Piani di Assetto Idrogeologico), la Regione Sicilia ha pubblicato, con 4.6, Asse 6, Reti e nodi di servizio D.A. n. 298/41 del 4 luglio 2000 il “Piano Straordinario per l’assetto idrogeologico” e di recente

redatto le Linee Guida per la redazione dei piani provinciali. Con D.A. n. 543 del 25.07.2002, la “La misura verrà attuata in stretta conformità con i criteri e indirizzi di attuazione previsti al Regione ha approvato l’aggiornamento del Piano Straordinario di cui al D.A. n. 298/41 solo Capitolo III del POR. Senza pregiudicare la possibile revisione del POR, in seguito relativamente ai Comuni che fanno parte dell’Allegato “A” al Decreto, per i quali vengono all'adattamento dello strumento di programmazione regionale dei Trasporti, vengono individuate le aree soggette a rischio R4 (molto elevato); R3 (Elevato), R2 (medio) ed R1 ritenute prioritarie le tipologie di intervento di seguito elencate. (Moderato). – Completamento dei principali itinerari trasversali al fine di interconnettere le reti stradali di L’unico Comune dotato di Piano nel comprensorio in esame e che rientra nell’allegato A è il interesse locale con le vie di grande comunicazione:-integrazione dell’itinerario Nord-Sud Comune di Lercara Friddi, per il quale non si rilevano interferenze tra l’opera e le aree di rischio S. Stefano di Camastra-Gela con l’autostrada Messina-Palermo, Palermo - Catania e individuate e approvate. SS.115 Siracusa-Gela-Mazara del Vallo-Trapani; -SS. 626 Caltanissetta-Gela. 3.2.6 Tutela del Paesaggio – Adeguamento con caratteristiche di strada tipo 3° CNR d ei principali itinerari di La Regione Sicilia ha redatto, nel 1997, le Linee Guida per la redazione di Piani Paesistici. Alla collegamento tra nodi urbani:- SS. 121-189 Palermo-Agrigento ;- SS. 640 Agrigento- data attuale sono stati redatti 2 piani paesistici per le isole minori (al vaglio della Commissione Caltanissetta; -lotti SS.115 Trapani-Mazara;- SS.514-194 Ragusa-Catania. regionale ad hoc) e da circa un semestre si sono avviate le analisi e le strategie per la redazione – Ammodernamento delle dorsali longitudinali:-SS.120 Fiumefreddo-Cerda;- A19 Palermo- dei piani d’ambito. Catania. Nel territorio preso in considerazione sono dunque attive le norme di salvaguardia discendenti dalle – Realizzazione di sistemi di informazione telematica attraverso l’uso delle tecniche di Linee Guida. teletrasmissione per il controllo del traffico. Insieme alla diagnosi del PTP, le Linee Guida del Piano Paesistico Regionale, oltre che supporto e – Realizzazione di segnaletica anche telecomandata con messaggio variabile per la riferimento normativo, sono state il riferimento per la redazione della CARTA DELLE VALENZE sicurezza stradale. ARTISTICHE, ARCHITETTONICHE, ARCHEOLOGICHE E STORICHE e per aggiornare, con informazioni acquisite presso la Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo, l'elenco dei vincoli, confluiti – Interventi volti alla mitigazione degli impatti ambientali delle strade esistenti. e rappresentati nella CARTA DEI VINCOLI.

3.2.5 Salvaguardia e risanamento ambientale Il contesto d’interesse risulta fortemente antropizzato e le matrici ambientali, seppure di elevato

interesse, sono state minacciate dalle attività agricole e dal degrado derivato dall’abbandono delle In termini di salvaguardia e risanamento ambientale, il SIA ha analizzato la situazione di contesto attività tradizionali e dagli sparsi insediamenti produttivi. relativamente alla presenza di aree tutelate e protette, unici riferimenti normativi attivi sul territorio. In atto le uniche aree di tutela istituite ai sensi della L.R. 14/88 sono: La marca paesaggistica è complessa ed è individuata dai seguenti ambiti: - la Riserva Naturale Orientata Chiarastella e Bagni di Cefalà Diana;

- la Riserva Naturale Orientata Serre di Ciminna; gestite dalla Provincia Regionale di Palermo e - la Riserva Bosco di Ficuzza

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1. l’area del palermitano ambientale e paesaggistico e tende a depauperare i valori culturali ed ambientali specifici dei centri 2. l’area dei Monti Sicani urbani e dell’agro circostante. 3. l’area di Vicari e di Lercara Friddi Il fiume Eleuterio, lungo 30 km, con un bacino di 200 km2 nella Provincia di Palermo, è conosciuto

anche come Fiume Ficarazzi. Dal versante nord della Rocca Busambra, sfocia nel Tirreno presso L’area del palermitano. Percorrendo l’attuale strada, che da Palermo conduce ad Agrigento, ci si l’abitato di Ficarazzi, ad ovest del promontorio di Capo Zafferano. Molte derivazioni ne utilizzano le ritrova in un contesto paesaggistico essenzialmente cangiante e tendenzialmente antropizzato nelle acque a scopo irriguo, specie nel tratto che corre a valle del paese di Misilmeri, sicchè presso la zone più vicine ai capoluoghi e propenso alla rarefazione della componente antropica man mano foce il suo alveo, nella stagione estiva, appare quasi completamente asciutto. che ci si addentra nell’entroterra. Le colline costiere si configurano come elementi isolati o disposti a corona intorno alle pianure o I motivi che concorrono alla costituzione di tale configurazione del territorio, si individuano nel come contrafforti inclinati rispetto alla fascia costiera. graduale incremento dell’altitudine, e quindi al mutarsi delle colture, al quale è associato il La vegetazione di tipo naturale interessa ambienti particolari e limitati, in parte non alterati progressivo mutamento del carattere tipicamente costiero e urbanizzato, in favore di un aspetto dall’azione antropica (Lotto 1-a). territoriale sempre più vicino al tipo dell’entroterra. Il paesaggio aspro e contrastato dei rilievi interni è completamente diverso da quello costiero, Il L’ambito relativo all’area del palermitano (per quanto di interesse, sino a Villafrati), è paesaggio agrario, un tempo caratterizzato dal seminativo e dal latifondo è sostituito oggi da una prevalentemente collinare ed è caratterizzato da paesaggi fortemente differenziati: le aree costiere proprietà frammentaria e dal diffondersi delle colture arborate (vigneto ed uliveto). costituite da strette strisce di terra, racchiuse tra il mare e le ultime propaggini collinari; i rilievi calcarei, derivanti dalle deformazioni della piattaforma carbonatica panormide e che emergono L’insediamento è costituito da centri agricoli di piccola dimensione, di cui però si sono in parte alterati i caratteri tradizionali a causa dei forti processi di abbandono e di esodo della popolazione. dalle argille eoceniche e mioceniche; le strette e brevi valli dei corsi d’acqua a carattere (Lotto 1-b) prevalentemente torrentizio. L’area dei Monti Sicani. L’ambito relativo all’area dei rilievi dei Monti Sicani, ed in particolare Questi paesaggi hanno caratteri naturali ed agricoli diversificati: il paesaggio della pianura, è legato quella che include i paesi di Mezzojuso, Castronuovo di Sicilia, S. Giovanni Gemini, Cammarata, è all’immagine tradizionale e piuttosto stereotipata della “Conca d’oro”, ricca di acque, fertile e dal caratterizzato dalla valle del S. Leonardo e dalla dorsale dei Monti Sicani, con la cima emergente di clima mite, coltivata ad agrumi e vigneti, che nel dopoguerra ha rapidamente e profondamente Monte Cammarata (m1578). cambiato connotazione per effetto dell’espansione incontrollata e indiscriminata di Palermo e per il La compenetrazione dei due tipi di rilievo fortemente contrastanti caratterizza il paesaggio: una diffondersi della residenza stagionale; il paesaggio collinare ha invece caratteri più tormentati ed successione confusa di dolci colline argillose o marnose plioceniche; masse calcaree dolomitiche di aspri, che la coltura estensiva ha certamente accentuato. età mesozoica, distribuite in modo irregolare, isolate e lontane oppure aggregate, ma senza Nel secondo dopoguerra l’intenso processo di urbanizzazione, che da Palermo si è esteso nei formare sistema. Queste masse calcaree assumono l’aspetto di castelli imponenti (rocche) e territori circostanti, tende a formare un tessuto urbano ed edilizio uniforme e a cancellare le possono formare rilievi collinari (300-400 m) o montagne corpose e robuste (1000-1500 m), che specificità storico – ambientali. Tuttavia, essa non presenta ancora condizioni di densità tali da emergono dalle argille, distinguendosi per forma e colori e che si impongono da lontano con i loro costituire un unicum indifferenziato, ed i centri urbani si differenziano solo per i caratteri delle profili decisi ed aspri, come l’imponente Rocca Busambra (m1613). strutture insediative originali. La presenza pregnante del versante meridionale della Rocca Busambra caratterizza il paesaggio Il sistema urbano è dominato da Palermo, capitale regionale, per la sua importanza economico – dell’area nell’orbita del Corleonese e definisce un luogo di importante carattere ambientale. funzionale e per la qualità del patrimonio storico – culturale. L’ambito ha rilevanti qualità paesistiche che gli derivano dalla particolarità delle rocche, dalla La concentrazione di popolazione e di costruito, di attività e di funzioni all’interno della pianura morfologia ondulata delle colline argillose, dalla permanenza delle colture tradizionali dei campi costiera e delle medie e bassi valli fluviali (Eleuterio, Milicia, San Leonardo) è fonte di degrado aperti e dai pascoli di altura, dai boschi, dalla discreta diffusione di manufatti rurali e antiche masserie, dai numerosi siti archeologici.

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I ritrovamenti archeologici tendono ad evidenziare la presenza di popolazioni sicane e sicule, respinte sempre più verso l’interno dalla progressiva ellenizzazione dell’Isola.

Quest’area geografica abbondante di acque, fertile e ricca di boschi è stata certamente abitata nei diversi periodi storici.

Tuttavia le tracce più consistenti di antropizzazione del territorio risalgono al periodo dell’occupazione musulmana. La ristrutturazione del territorio in seguito all’affermarsi del sistema feudale provoca profonde trasformazioni e lo spopolamento delle campagne. A partire dal sec. XV° il fenomeno delle nuove fondazioni, legato allo sviluppo dell’economia agricola, modifica l’aspetto del paesaggio urbano e rurale e contribuisce a definire l’attuale struttura insediativa, costituita da borghi rurali isolati, allineati sulla direttrice che mette in comunicazione l’alta valle del Belice con l’alta valle del Sosio.

Il paesaggio agricolo tradizionale, i beni culturali e l’ambiente naturale poco compromesso da processi di urbanizzazione, sono risorse da tutelare e salvaguardare (Lotto 2-a).

L’area di Vicari e di Lercara Friddi. L’area circostante ai comuni di Vicari e Lercara Friddi, è caratterizzata dalle valli del S. Leonardo, del Torto e dalla valle del Platani, del Gallo d’Oro e del

Salito. 1) Area dei rilievi del trapanese. 10) Area delle colline della Sicilia centro Il paesaggio è in prevalenza quello delle colline argillose mioceniche, arricchito dalla presenza di 2) Area della pianura costiera – meridionale. isolati affioramenti calcari (rocche) ed estese formazioni della serie gessoso – solfifera. occidentale. 11) Area delle colline di Mazzarino e Il paesaggio della fascia litoranea varia gradualmente e si modifica addentrandosi verso l’altopiano 3) Area delle colline del trapanese. Piazza Armerina. interno. Al paesaggio agrario ricco di agrumeti ed oliveti della zona costiera e delle valli, si 4) Area dei rilievi e delle pianure 12) Area delle colline dell’ennese. contrappone il seminativo asciutto delle colline interne, che richiama in certe zone il paesaggio costiere del palermitano. 13) Area del cono vulcanico etneo. desolato dei terreni gessosi. 5) Area dei rilievi dei monti 14) Area della pianura alluvionale Sicani. catanese. L’insediamento, costituito dai borghi rurali, risale alla fase di ripopolamento della Sicilia interna (fine 6) Area dei rilievi di Lercara, 15) Area delle pianure costiere di Licata del XV° sec. – metà del XVIII° sec.), con l’esclusione di Vicari, che ha origini medievali (Lotto 2-b, Cerda e Caltavuturo. e Gela. 3-a, 3-b). 7) Area della catena settentrionale 16) Area delle colline di Caltagirone e

(Monti delle Madonie). Vittoria. 8) Area della catena settentrionale 17) Area dei rilievi e del tavolato ibleo. (Monti Nebrodi). 18) Area delle isole minori. 9) Area della catena settentrionale (Monti Peloritani).

Figura 7. Articolazione degli ambiti

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Vi sono dunque inclusi le colture agrarie miste, il seminativo, le colture orticole, il vigneto in L’elemento visivo prevalente è il paesaggio agrario che, dall’area costiera del palermitano, al associazione con il seminativo, e in generale tutti quegli aspetti cui il carattere dominante è complesso dei Sicani e di Vicari-Lercara ha la seguente successione. impartito dalla diversificazione delle colture e dalla presenza di appezzamenti di ridotta dimensione e di forma irregolare. Il paesaggio dell’agrumeto: Le zone agricole eterogenee sono particolarmente diffuse nell’agrigentino. Il paesaggio dell’agrumeto, caratteristico anche delle aree del palermitano interessate dal nuovo collegamento Palermo-Agrigento, è principalmente diffuso sulle superfici pianeggianti in prossimità Paesaggio delle colture erbacee: delle zone costiere, nelle condizioni ambientali più favorevoli per gli aspetti climatici, insediato sui Include i paesaggi dei seminativi, e in particolare della coltura dei cereali, in avvicendamento con fertili suoli alluvionali o sulle terre rosse mediterranee, nelle aree con maggiore disponibilità di foraggere, rappresentata quasi esclusivamente dal frumento duro; vi sono inclusi, inoltre, i terreni acqua irrigua. In tali territori è entrato decisamente nella composizione di quei paesaggi storici, che collinari, in cui la frequenza di legnose - in particolare ulivo, mandorlo e carrubo – è anche trovano soprattutto nella Conca d’Oro la loro espressione iconica più ricorrente, subendo una forte localmente alta, ma particolarmente frammentata, e le colture agricole in pien’aria. Sono inclusi competizione con l’ampliamento dei centri urbani e la realizzazione di infrastrutture proprio nei nella denominazione i pascoli permanenti, definiti come pascoli polifitici asciutti non falciabili. territori pianeggianti, molto appetibili dal punto di vista insediativo e industriale. Il grano duro, che all’interno della classe delle colture erbacee rappresenta la parte più cospicua L’agrumicoltura siciliana, dopo una lunghissima fase storica, che ha visto dapprima l’introduzione della produzione e conseguentemente della superficie impegnata, viene coltivato prevalentemente del limone e dell’arancio amaro, successivamente quella dell’arancio dolce e solo nel corso dell’800 nelle parti interne o svantaggiate. di una coltura importante e rapidamente affermatasi come quella del mandarino, ha conosciuto una Le colture ortofloricole sono, invece, localizzate in prevalenza negli ambiti climatici e pedologici più forte espansione fino agli anni ’70, sia in dipendenza dell’ampliamento di richiesta sul mercato favorevoli e caratterizzati da una maggiore disponibilità idrica. interno, che dell’assenza di concorrenza con le produzioni di altri paesi mediterranei, che della maggiore estensione delle superfici irrigate. Negli anni successivi si è registrato un decremento Caratteristica generale del paesaggio del seminativo semplice, in asciutto, è la sua uniformità: la delle superfici agrumetate, concentrate oggi nell’area del catanese e del siracusano. coltivazione granaria estensiva impronta in modo caratteristico le ampie aree collinari interne con Il paesaggio degli agrumeti tradizionali, che in qualche caso rappresenta la cornice delle aree di distese ondulate non interrotte da elementi e barriere fisiche o vegetali e conseguente bassa bio- espansione dei centri urbani, con frammenti ormai talvolta inclusi nel tessuto cittadino, limitato nel diversità e alta vulnerabilità complessiva, legata alla natura fortemente erodibile del substrato suo sviluppo economico da vari ed importanti fattori limitanti, o, come nel caso del palermitano, geopedologico. Gli elementi di biodiversità sono associati prevalentemente ai rilievi, alle rare zone contesto di ville e parchi storici, assume un ruolo importante dal punto di vista ecologico e umide e agli invasi, alle formazioni calanchive che ospitano talvolta specie rare e specializzate, alle urbanistico, oltre a mantenere un rilevante ruolo dal punto di vista testimoniale. Questo tipo di alberature. copertura rischia di perdere la sua identità, perché trasformato in impianti ornamentali, che raramente riescono a contemperare le esigenze della fruizione pubblica con quelle della Paesaggio delle colture arboree: conservazione dei contenuti del paesaggio agrario. La coltura dell’olivo caratterizza in modo rilevante l’economia rurale e il paesaggio agrario di tutta l’Isola, essendo particolarmente diffusa nelle aree interne e collinari, prevalentemente con le varietà Paesaggio dei mosaici colturali: da olio, e in quelle da pianura, con le varietà da mensa. Oltre ad avere un importante significato Sotto questa denominazione sono incluse varie classi di uso del suolo, accomunate dalla produttivo e una identità storica, caratteristica dal punto di vista paesaggistico, questa coltura caratteristica di presentarsi sotto forma di appezzamenti frammentati e irregolari, situati svolge una funzione molto importante nella difesa del suolo contro l’erosione, anche nelle aree più prevalentemente in prossimità dei centri abitati, dove la presenza di infrastrutture, e in generale di marginali e degradate. Limiti allo sviluppo economico della olivicoltura sono posti, oltre che dall’età accentuata pressione antropica, tende alla parcellizzazione delle proprietà e alla diversificazione degli esemplari, dalla difficoltà di meccanizzazione nei territori, caratteri che peraltro risultano delle colture. importanti per gli aspetti testimoniali ed ecologici della coltura.

Notevole interesse riveste inoltre la coltura della frutta secca: mandorlo, nocciolo, pistacchio.

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Il mandorlo caratterizza fortemente il paesaggio agrario, raggiungendo in alcuni territori (ad L’analisi dello scenario provinciale e regionale non offre elementi certi e definiti e gli unici esempio la Valle dei Templi di Agrigento) un elevatissimo potere di connotazione e di documenti di riferimento sono i Programmi Triennali della Provincia e il POR Sicilia. identificazione; grazie alla capacità di adattamento a diverse condizioni pedoclimatiche, svolge una Per ciò che concerne i primi - e dato l’ambito locale dell’intervento – si sono analizzati il complesso importante funzione di conservazione del suolo nelle zone collinari, dove è spesso presente in degli interventi d’interesse del territorio interessato dall’infrastruttura, data anche la competenza forma promiscua. Il mandorleto è fortemente presente nelle zone dell’agrigentino e nella provincia provinciale nel settore della viabilità. di Caltanissetta. L’unico elemento per la verifica di coerenza effettuata al livello della programmazione e per lo La coltura del nocciolo non è molto diffusa nel territorio oggetto dell’indagine, mentre è diffuso il scenario indagato è rappresentato dalla condizione che l’ammodernamento o la reinterpretazione pistacchio nelle province di Agrigento e Caltanissetta. dell’asse di comunicazione Palermo-Agrigento rientra tra le priorità provinciali, pur se attraverso Una parte marginale è occupata da altri fruttiferi, quali il pesco, il pero, il melo, il carrubo e il corridoi o soluzioni alternative indagati fino al livello di una prefattibilità. frassino da manna, diffusi in altre aree dell’Isola. 3.2.8 Piano Forestale Regionale Nel novembre 2003 il Dipartimento Regionale delle Foreste dell’Assessorato Regionale Agricoltura 3.2.7 Pianificazione Urbanistica e Paesistica e Foreste vara il documento Linee guida del Piano Forestale regionale . La Regione Sicilia non ha, a tutt’oggi, elaborato il Piano Urbanistico Regionale. Infatti, ai fini della Le Linee guida contengono la descrizione sommaria dell’ambiente biotico e abiotico in riferimento elaborazione dei contenuti, dell’attuazione di strategie e di definizione di obiettivi, la Regione Sicilia alle aree boschive regionali, l’elenco dei parchi e delle riserve, la zonizzazione dei vincoli riferiti ha definito un percorso, attraverso la Circolare D.R.U. (Direzione Regionale Urbanistica) dell’11 all’area vasta. Il documento è improntato all’obiettivo della gestione sostenibile e contiene indirizzi aprile 2002, orientato all’attuazione di un bottom-up istituzionale: saranno i Piani Urbanistici delle generali sui principi e i metodi dell’educazione ambientale. Province regionali, e le diagnosi e le strategie confluite nel S.I.T.R. (Sistema Informativo Territoriale Non vengono individuati ambiti o zonazioni per le quali possano essere forniti indirizzi di gestione Regionale) a definire – su un sistema di coerenze programmatiche con il POR Sicilia – i contenuti che invece sono generalmente riferiti alle tipologie dei boschi regionali compresi o meno all’interno della pianificazione di livello regionale. La piramide rovesciata dei livelli di programmazione e di aree protette e alle associazioni di pregio che rappresentano fattori significativi per il pianificazione di area vasta troverebbe conforto, come si evince peraltro dalla Circolare citata, nel popolamento a boschi. bottom-up generato dall’esperienza e dalla gestione di strumenti di programmazione partecipata, complessa e integrata ormai attiva da un decennio (Patti territoriali, PRUSST, PIT, LEADER, ecc.). Gli elementi dell’analisi ambientale come la cartografia dei vincoli regionali attingono alla bibliografia e alle analisi condotte dalla Regione Sicilia e che sono contenute e rappresentate nel Di fatto, dopo l’emanazione della suddetta circolare, soltanto tre Province su nove ha avviato le presente Progetto (vegetazione, temperatura, precipitazioni, parchi e riserve, desertificazione, procedure di redazione dei Piani Urbanistici Provinciali (normati, si ricorda, dalla L.R. 9/86 e rischio incendi, vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico). configurati, nelle modalità e nei contenuti, come Piani Territoriali di Coordinamento, sempre dalla Circolare citata, in analogia ai principi della L. 267/2000). La complessità del meccanismo posto in In questa sede, data la settorialità a cui vengono riferite le analisi e le prescrizioni generali di essere dalla Direzione Urbanistica Regionale ha determinato un ulteriore ritardo soprattutto in salvaguardia e gestione – il biotopo bosco e la macchia mediterranea – vanno fatte le seguenti ordine alla valorizzazione delle risorse destinate alle regioni Obiettivo 1 (PON e POR), in quanto, in osservazioni. assenza di strumenti di pianificazione di area vasta, è praticamente impossibile generare Le Linee guida rappresentano uno strumento di pianificazione transitorio per approdare al Piano Programmi di Sviluppo Economico e Sociale. Regionale e fanno scaturire un regime di salvaguardia comunque relativo al contesto di riferimento Seppure è innegabile il contributo offerto dalla Programmazione dello Sviluppo a scala e all’oggetto della salvaguardia. comprensoriale definita dai Patti Territoriali e dai PIT, non si non evidenziare la carenza di strategie Nel contesto di riferimento dell’infrastruttura e alla quota di riferimento le analisi già condotte fanno e di piani e programmi di livello regionale e provinciale anche ad integrazione di strumenti e principi rilevare, soprattutto in ordine ai fattori e agli elementi ambientali come in ordine ai vincoli di sviluppo sostenibile e di piani e programmi settoriali. (visualizzati e analizzati nelle carte tematiche relative al paesaggio, alla vegetazione, agli ecosistemi, ai vincoli idrogeologici e paesaggistici come nel tematismo “mosaico dei piani

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara regolatori”) l’assenza di interazione negativa o interferenza con il sistema boschivo e con gli Per quanto concerne i settori “rischio incendio” e “desertificazione” analizzati e rappresentati elementi di macchia. nell’ambito delle Linee Guida, l’area in esame presenta le classi più basse come si può osservare Il contesto di riferimento non viene coinvolto neanche nell’ambito delle aree di reperimento per dalle figure successive: l’attività vivaistica di ripopolamento forestale.

Infatti, a pag. 178 delle Linee Guida si legge: “Gli studi effettuati dal C.V.R. negli anni 1995-1999 hanno attestato l’utilità di attenzionare in prima istanza le seguenti nove specie: pino laricio dell’Etna ( Pinus nigra Arn. var. calabrica-aetnensis ), pino marittimo di Pantelleria ( Pinus pinaster Ait. var. cossyra ), pino d’Aleppo ( Pinus halepensis Mill. ), faggio ( Fagus sylvatica L .), cerro ( Quercus cerris L.), sughera ( Quercus suber L .), castagno

(Castanea sativa Mill .), roverella ( Quercus pubescens Wild.), leccio ( Quercus ilex L .).

Ad esse se ne potrebbero aggiungere altre già considerate anche nell’allegato A della 269/73 e, nell’art.2 della 404/66: pino domestico ( Pinus pinea L .), eucalitti ( Eucalyptus sp .), pioppi ( Populus sp. ). Partendo da questo dato si rende necessario operare per gradi, attraverso le seguenti fasi:

1) Perimetrazione di idonee aree di saggio da scegliersi con i dovuti accorgimenti nel cuore dei

boschi di seguito riportati:

2)

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contesto dell’infrastruttura

Carta del rischio di desertificazione. Le classi di rischio riferite al contesto vanno dal “basso” al “medio basso”

In conclusione non sono da riferirsi interazioni negative, interferenze o pregiudizi in ordine al modello, ai contenuti e alle finalità di gestione suggeriti dal documento regionale, né impatti con il regime transitorio di salvaguardia. Inoltre, il complesso delle opere di mitigazione previste dal progetto e basate sull’inserimento di specie boschive e di macchia, inserisce, nel corridoio in esame, un micropaesaggio vegetale con evoluzioni positive e coerenti con le Linee guida regionali.

Solo lo 0,39% delle Riserve Regionali è attraversato da strade principali, mentre il 96,73% di qust’ultime non presenta strade di alcun tipo. FONTE: “Rete Ecologica Nazionale il ruolo delle Aree Protette nella Conservazione dei Verterati” L.Boitani, A Falcucci et atri.

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3.3 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE (immettendo il governo del patrimonio storico nel più vasto circuito del governo culturale del territorio), con le politiche di sviluppo economico e sociale legate al turismo, ed infine con quelle di

controllo ambientale e di sostenibilità ecologica dello sviluppo. 3.3.1 Il PTP (Piano Territoriale Provinciale) In Sicilia le competenze della Provincia sono regolate dalla L.R. 9/1986, la quale, nell’ambito delle Il PTP della Provincia Regionale di Palermo è al suo start-up. E' stata completata la fase di diagnosi funzioni di programmazione, di indirizzo e di coordinamento spettanti alla Regione Siciliana, territoriale e di individuazione delle strategie. Il livello di rappresentazione del territorio provinciale assegna alla Provincia Regionale le seguenti materie: nelle sue componenti fisiche e infrastrutturali è soddisfacente. Pertanto lo Studio di Impatto • i servizi sociali e culturali, attraverso: utilizzerà le informazioni provenienti dalla diagnosi territoriale del Piano per aggiornare e a) la realizzazione di strutture e servizi assistenziali di interesse sovracomunale; confrontare i dati provenienti dagli strumenti vigenti e come elementi di sussidio per la redazione b) la distribuzione territoriale, la costruzione, la manutenzione, l’arredamento, la dotazione di della Relazione del Quadro di Riferimento Programmatico.

attrezzature, il funzionamento e la provvista del personale degli istituti di istruzione media di secondo grado; 3.4 LA PIANIFICAZIONE COMUNALE c) la promozione ed attuazione, nell’ambito provinciale, di iniziative ed attività di formazione Oggetto della verifica di coerenza e sostenibilità dell’infrastruttura sono le finalità e i contenuti professionale; discendenti dai Piani Regolatori Comunali, Piani Comprensoriali, Programmi di Fabbricazione d) iniziative e proposte agli organi competenti in ordine all’individuazione ed al censimento dei e Varianti urbanistiche approvate . E' stata redatta apposita cartografia alla scala 1:10.000 che beni culturali ricadenti nel territorio provinciale, nonché alla tutela, valorizzazione e fruizione contempla le indicazioni provenienti dagli strumenti vigenti. Lo Studio tiene comunque conto anche sociale degli stessi beni, anche con la collaborazione degli enti e delle istituzioni scolastiche degli strumenti (Piani e Varianti) che hanno un iter istituzionale e amministrativo avanzato per la e culturali; acquisto di edifici o di beni culturali. prefigurazione di uno scenario di almeno un decennio di esercizio dell'infrastruttura e per porsi nella Per l’esercizio delle funzioni suddette, la provincia si avvale degli organi periferici condizione più cautelativa per la scelta della soluzione progettuale. dell’Amministrazione regionale dei beni culturali e ambientali, cioè delle Soprintendenze ai BB.CC.AA; L’infrastruttura si inserisce nel contesto geografico e amministrativo di 12 Comuni: e) promozione e sostegno di manifestazioni e di iniziative artistiche, culturali, sportive e di - Ficarazzi, spettacolo, di interesse sovracomunale; - Bagheria, - • lo sviluppo economico, attraverso: Misilmeri, - Ciminna, a) la promozione dello sviluppo turistico e delle strutture ricettive, compresa la concessione di - Cefalà Diana, - incentivi e contributi; Villafrati, - Bolognetta, b) realizzazioni di opere, impianti e servizi complementari alle attività turistiche, di interesse - Mezzojuso, sovracomunale; - Campofelice di Fitalia, - Roccapalumba, • l’organizzazione del territorio e la tutela dell’ambiente, attraverso: - Vicari, a. la protezione del patrimonio naturale e la gestione di riserve naturali, anche mediante intese - Lercara Friddi.

e consorzi con i comuni interessati; Molte delle amministrazioni coinvolte dall’ammodernamento dell’infrastruttura hanno solo di recente b. la tutela dell’ambiente ed attività di prevenzione e di controllo dell’inquinamento. avviato le procedure per la revisione degli strumenti urbanistici. Data la vetustà degli strumenti e

l’attesa di vita dell’infrastruttura in esame si sono indagati, senza comunque considerarli vincolanti Il quadro delle competenze che emerge disegna la possibilità che la Provincia possa attuare una ai fini dello studio, ma comunque utilizzandoli come indicatori di crescita fisica e culturale dei pianificazione integrata dei settori di sua competenza , potendo correlare le politiche di tutela, territori, anche gli elementi e i fattori della pianificazione in itinere. Il riferimento alla pianificazione in conservazione e valorizzazione delle risorse territoriali con quelle di formazione ed istruzione itinere si è reso necessario anche per la significativa dinamica in atto di trasformazione degli assetti (attuando una diffusione della conoscenza sulle risorse), con le politiche di produzione culturale

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara programmatici e territoriali e per la pluralità di azioni programmatiche e progettuali avviate alla scala avviato le procedure di redazione dei Piani Territoriali Provinciali. Il Piano Territoriale Regionale è in provinciale da almeno un decennio. L’atteggiamento più cautelativo adottato nell’analisi di settore si fase di redazione. è rivelato l’approccio metodologico più corretto proprio per le ragioni esposte. Infatti il monitoraggio L'assenza di una corretta gerarchizzazione dei piani e dei programmi e l'avvio di azioni e processi continuo delle azioni di trasformazione dell’assetto territoriale ha consentito di prevedere eventuali "dal basso" (il bottom-up degli strumenti complessi, partecipati e integrati), anche per ciò che interferenze con gli strumenti e, altresì, di individuare quelle interferenze che possono tradursi in concerne la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle risorse, ha di fatto generato il ricorso a impatti. strumenti di normazione e gestione del territorio sostitutivi degli strumenti di piano (decreti, circolari, Di fatto solo alcuni Comuni hanno redatto dei Piani attenti alla sensitività ambientale, in primo luogo disposizioni transitorie e temporanee, ecc.). il Comune di Bagheria, che – dato il livello di occupazione del suolo e di aggressione antropica all’ultimo lembo della Conca d’Oro palermitana – ha individuato un’ampia porzione di recupero e di Strumenti ordinari, partecipati, complessi e integrati tutela ambientale nel bacino dell’Eleuterio e ha conformato il proprio strumento alle Linee-Guida del Nel corso dello studio è stata effettuata la ricognizione, presso gli Enti Locali e le Agenzie e Società Piano Paesistico. di Sviluppo, dei Patti territoriali, degli interventi finanziati dai Patti generalistici e tematici, dal POR Il Comune di Villafrati ha aggiornato il P.R.G. – al vaglio del C.R.U. (Comitato Regionale Sicilia 2006 e dal PIT (Progetti Integrati Territoriali) della Valle del Torto e dell'Alto Belice Urbanistica) e ancora non approvato (vigenti le norme di salvaguardia) - e ha orientato molte delle Corleonese. Nell'ambito dell'area di studio in atto non si rilevano interferenze né impatti negativi fra scelte nel processo di riqualificazione del territorio, seppure in ridotte porzioni dello stesso e ha i tracciati in analisi e le azioni e i processi generati dalla programmazione ordinaria strategica (POR adottato metodiche di intervento di riqualificazione sostenibili (vedi la proposta del parco fluviale). 2000-2006) e da quella straordinaria : Patto Territoriale, P.R.U.S.S.T., P.I.T. Peraltro proprio nel territorio di Villafrati insiste la Riserva di Chiarastella e Terme di Cefalà Diana. L’analisi condotta all’interno delle aree omogenee di programmazione straordinaria, “Alto Belice Infine è da segnalare l’attenzione al paesaggio per ciò che concerne il Comune di Lercara Friddi Corleonese” e “Valle del Torto e dei Feudi”, ha fatto emergere la coerenza dell’infrastruttura con i che tende a tutelare gli spetti percettivi della componente geologica. A sud ovest del Comune è in progetti di carattere infrastrutturale anche di respiro provinciale. corso l’iter per il costituendo Parco Integrato dei Sicani L’elenco degli interventi è il seguente: Come però evidenziato, la situazione locale e del bacino di riferimento regionale, in ordine alla gerarchia dei Piani è complessa sia per la particolare condizione amministrativa della Regione (a statuto speciale), espressa dalle potestà attribuite dalla normativa e dallo statuto, sia per l’intervento di strumenti e finanziamenti che hanno consentito alle unità amministrative minime – gli Enti Locali – di dotarsi di autonomia finanziaria e di indirizzo programmatico e progettuale (Cfr. Patti Territoriali, PRUSST, LEADER, PIT).

Inoltre, proprio le condizioni di autonomia e potestà in ordine all’assetto e alla pianificazione territoriali hanno generato, negli anni, una piramide rovesciata della gerarchia dei piani. Invece di procedere dal livello regionale, sub-regionale, provinciale e d'ambito, l'impianto delle azioni di programmazione e pianificazione ha proceduto dal livello inferiore, sganciandosi di fatto da una visione territoriale, paesistica e partendo da un approccio puntuale, localistico e comprensoriale.

L'approccio alla pianificazione di scala vasta è esperienza e dato recente. Solo del 1997 sono le Linee Guida del Piano Paesistico Regionale e solo nell'ultimo anno si è avviata la redazione dei Piani d'ambito paesistici. Su nove province regionali, solo tre - Palermo, Trapani e Ragusa hanno

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POR 2000-2006 LERCARA FRIDDI

PIT

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e ha anche tenuto conto delle aree archeologiche segnalate e in via d’istruttoria, nonché delle aree Ricadono nella fascia di studio i seguenti interventi: della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) in sede d’istruttoria e dei vincoli paesaggistici segnalati dai A) POR 2000 – 2006 - Lercara Friddi,Colle Madore: Campagna di scavi archeologici; PRG.

B) PIT L’alternativa prescelta non determina impatti sulla vincolistica. In taluni tratti comporta alcune - Villafrati e Cefala: Intervento per la valorizzazione “Bagni di Cefala Diana e Chiaristela”; interferenze con il vincolo paesaggistico risolte con interventi di ingegneria naturalistica e con

opportune opere di mitigazione e di riqualificazione del paesaggio attraverso l’architettura vegetale. Tali interventi non interferiscono con il progetto in esame e non risultano ulteriori indicazioni di tipo Anche in riferimento alle Riserve che insistono sul territorio di riferimento (Chiarastella e Bagni di infrastrutturali nell’ambito dell’intervento. Cefalà Diana; Serre di Ciminna) gestite dalla Provincia Regionale di Palermo, non sussistono elementi di interazione e conflitto.

L’indagine effettuata sugli strumenti urbanistici vigenti, pur in ambiti sensibili e suscettibili di tutela e L’infrastruttura in progetto non interferisce anche per il costituendo Parco Integrato dei Sicani, che conservazione, non ha rilevato interferenze con l’ambiente della programmazione e della ha il suo limite di perimetrazione molto a sud ovest del Comune di Lercara Friddi. pianificazione capaci di determinare variazioni nell’assetto territoriale e socio-economico. Attenzione particolare è stata rivolta alle indagini storiche e alla schedatura dei siti e dei manufatti Si può concludere che l’infrastruttura non presenta interferenze di rilievo con la pianificazione dell’acheologia. comunale per ciò che concerne il Quadro indagato. Anche nell’ambito di una prospettiva decennale L’orientamento e la percorribilità delle valli dei fiumi Eleuterio, Milicia e S.Leonardo hanno, senza – tale è il periodo medio di vita dei Piani - e nell’ipotesi di realizzazioni di interventi in deroga o in dubbio, da sempre rappresentato una realtà estremamente rilevante in relazione ai processi di variante agli strumenti vigenti in forza di strumenti non ordinari, si può affermare che persiste, antropizzazione di questa parte dell’isola. Tali processi appaiono oltremodo agevolati, tra l’altro, anche per le finalità di sviluppo socio-economico sostenibile, una coerenza e una sostenibilità dalle caratteristiche orografiche, morfologiche, ed idrogeologiche del bacino. istituzionale e amministrativa. La ricerca archeologica ha permesso, negli ultimi anni, di individuare alcune tra le più importanti

testimonianze archeologiche nell’area compresa nella media e alta valle dei fiumi Eleuterio e 3.5 IL COMPLESSO DEI VINCOLI Milicia. L’indagine si è dimostrata particolarmente generosa per le preziose scoperte d’insediamenti Il Quadro ha analizzato i seguenti vincoli: archeologici che permettono di comprendere le dinamiche insediamentali di questa porzione - aree tutelate per legge - vincolo fiumi torrenti, corsi d’acqua ecc., D.lgs N°42 del 22-01-04, dell’entroterra palermitano attraverso un lungo arco cronologico che dalla preistoria giunge sino lettera c, comma1, art.142 (ex art. 146 lett. c D.L. 490/99); all’età medievale. - beni culturali - interesse archeologico, artistico, storico ecc., D.lgs N°42 del 22-01-04, L’areale da noi preso in esame a vasto raggio ricade anche sotto la giurisdizione dei comuni di lettera a, comma 3, art.10 (ex L.1089/39, ex D.L. 490/99); Marineo, Villafrati, Cefalà Diana, Godrano e S. Cristina Gela, centri situati immediatamente a - beni culturali - ville parchi e giardini ecc, D.lgs N°42 del 22-01-04, lettera f, comma 4, ridosso della costa tirrenica a Sud-Est di Palermo, caratterizzati da una vocazione essenzialmente art.10 (ex L.1089/39, ex D.L. 490/99); agricola; all’interno dei paesi summenzionati, è circoscritto da un buon sistema viario, costituito da - immobili ed aree di notevole interesse pubblico, D.lgs N°42 del 22-01-04, lettera d, comma strade comunali e trazzere, il quale può facilmente essere raggiungibile dall’attuale S.S. 121 1, art.136 (ex L.1497/39, ex D.L. 490/99); oggetto delle prossime opere d’ammodernamento. Il tratto della S.S. 121, contiguo ad alcuni siti, - aree tutelate per legge - territori coperti da boschi ecc, D.lgs N°42 del 22-01-04, lettera g, rappresentò, per lungo tempo, una delle principali vie di grandi comunicazioni da Palermo verso comma 1, art.142 (ex L.431/85, ex D.L. 490/99); l’area agrigentina. L’esistenza di un’importante arteria tra le coste del Mediterraneo e quelle - riserve ai sensi della L.R. 14/88; tirreniche è inoltre documentata con certezza già in età romana, grazie al rinvenimento del noto miliarium , databile al III secolo a.C., nei pressi della cittadina di Corleone, fino ad ora l’unico che l’isola ci abbia restituito. Per quanto riguarda l’età medievale e post-medievale non possediamo

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ANAS S.p.A . – Direzione Centrale Progettazione ITINERARIO PALERMO - AGRIGENTO (SS121-SS189) Ammodernamento del tratto Palermo – Lercara prove documentarie del suo tracciato, ma il fortuito rinvenimento di una carta delle “Regie Trazzere” d.C. L’analisi dei dati a nostra disposizione sembrerebbero ricondurci alle note vicende storiche che relativa al tratto stradale compreso tra i centri di Misilmeri e Villafrati che transitava da Bolognetta, nel corso del II secolo d.C. riguardarono l’intera isola. conferma ulteriormente che il sistema viario non ha mai cambiato sostanzialmente il suo percorso A partire da questo arco cronologico sembra accentuarsi la crisi dei centri urbani con un dal periodo romano all’età moderna. A sostegno di quest’asserzione, va citata una mappa di età conseguente disintegrarsi del latifondo schiavistico, introdotto all’indomani della conquista romana borbonica, prodotta da un anonimo “regio agrimensore”, in cui è visibile lo stradone di “Ogliastro” della Sicilia. La pax romana, insieme ai benefici effetti materiali, portò anche un pesante fardello di che nel documento viene anche denominato “stradone consolare”, a probabile reminiscenza tributi e di soprusi a danno della popolazione isolana, e stando alla testimonianza di Cicerone, in dell’antica via consolare di età romana. presenza stessa del latifondo come struttura portante dell’economia della Sicilia. Tuttavia il L’antica strada ha perlopiù sfruttato la morfologia collinare dei luoghi, utilizzando al meglio i valichi, miglioramento delle condizioni generali di vita, avrebbe senza dubbio contribuito ad una le portelle e soprattutto le vallate dei fiumi Milicia, Eleuterio e Bagni, veri e propri corridoi naturali. distribuzione geografica della popolazione, con una conseguente modifica dell’insediamento rurale La zona prossima ai siti archeologici nell’area oggetto d’indagine è caratterizzata anche dalla e della sua tipologia nel senso di una sua progressiva frantumazione dell’abitato nelle campagne. I presenza di pregevoli emergenze architettoniche di notevole interesse, quali i bagni d’età ritrovamenti archeologici nella zona fanno ipotizzare che le campagne fossero ben popolate e musulmana ed i ruderi del trecentesco castello di Cefalà Diana. Dal luogo forte di Cefalà, ricordato costellate da casolari, fattorie, villaggi. La presenza umana, così numerosa e significativa, soprattutto da alcune vicende di guerra legate al suo assedio nel 1349, ricorderemo il vicino Pizzo testimonia ad un tempo l’intenso sfruttamento della vallata. Chiarastella che si eleva per metri 668 s.l.m., custode di testimonianze di grande rilievo storico e I materiali che si rinvengono con maggiore frequenza negli insediamenti presenti nell’area si archeologico, la cui vita si protrasse ininterrottamente dal neolitico al periodo arabo normanno. riferiscono a vasellame in terra sigillata africana ed ad una vasta produzione di vasellame comune Esso è noto per la presenza di frequentazioni preistoriche delle grotte Buffa 1 e Buffa 2 e della da mensa dalle forme più svariate insieme ad anfore da trasporto di produzione nord-africana Grotta Porcospino che hanno restituito materiali attribuibili all’età eneolitica. Lungo i versanti del cronologicamente inquadrabili nei secoli II- V d.C. rilievo si rinvengono diversi frammenti di tegole e di ceramiche databili ad età classica e medievale. In conclusione è possibile affermare che nonostante l’area interessata dai prossimi lavori di Recentemente sulla sua sommità sono state rilevate tracce di un castrum trecentesco documentato ammodernamento della SS 121sia inserita all’interno di un territorio che presenta numerose nel 1349. Dai dati in nostro possesso possiamo affermare che buona parte delle testimonianze evidenze archeologiche, nessuna di queste, allo stato attuale delle ricerche, ricade direttamente archeologiche, che ricadono nell’areale preso in esame, sono riferibili a centri indigeni ellenizzati e all’interno del tracciato proposto. Tuttavia va precisato che l’attuazione di una grande opera, come il di età romana, soprattutto pertinenti alla fase tardo-romana e alto-medievale, anche se non suddetto ammodernamento, presenta frequentemente il rischio di interessare giacimenti di mancano significativi elementi di frequentazione greca di età ellenistica. Per quanto riguarda le interesse archeologico allo stato sconosciuti. Proprio in virtù di ciò sarebbe auspicabile un continuo problematiche legate all’articolarsi degli insediamenti indigeni è possibile riconoscere, almeno per il contatto tra la direzione dei lavori e l’archeologo. VI sec. a.C., alcuni siti, come quello della Montagnola di Marineo, di C/da Capezzana, di Pizzo Chiarastella, di Monte Porcara e di Pizzo Parrino, che possiamo definire veri e propri centri urbani In ordine infine al complesso delle valenze artistiche, architettoniche e archeologiche il tracciato in relazione alla superficie occupata e alla posizione preminente e naturalmente difendibile prescelto giace oltre i limiti delle aree di salvaguardia e di inedificabilità assoluta dai manufatti all’interno della vallata, attorno ai quali dovevano distribuirsi una serie di insediamenti minori, posti individuati dalle Linee Guida del Piano Paesistico Regionale. su rilievi collinari o addirittura nel fondovalle con evidente funzione di sfruttamento agricolo Coerenza dell’intervento con gli strumenti di programmazione e pianificazione intensivo del territorio. L’evidenza archeologica rappresentata dai suddetti siti s’inserisce Pertanto, alla luce delle superiori considerazioni e con riguardo ai livelli di programmazione e pienamente nella problematica legata ai processi di ellenizzazione che coinvolsero i centri indigeni pianificazione, l’intervento risulta coerente e integrato anche con le finalità e gli obiettivi discendenti all’indomani dell’arrivo dei Greci. Dal punto di vista archeologico questa fase è documentata dal dalla programmazione e dalla pianificazione straordinaria e complessa . ritrovamento di materiali ceramici riferibili alla produzione greca e dall’imitazione di forme vascolari In particolare l’intervento attiva la sua coerenza con: tipiche dell’orizzonte ellenico da parte di fabbriche indigene. Le testimonianze più numerose - il PON Trasporti 2000-2006; rinvenute all’interno del territorio in esame, attestano, come in altre zone della Sicilia, una - il Programma di Sviluppo del Mezzogiorno; frequentazione riferibile al periodo tardo-romano, e più precisamente ai secoli che vanno dal II al V - il Piano Generale dei Trasporti;

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- l’Intesa Istituzionale di Programma del 1999; - la programmazione ANAS; - l’Accordo di Programma Ministero per l’economia e le finanze, Ministero dei Trasporti, Regione Siciliana e Anas del 28/12/2006; - il POR Sicilia 2000-2006; - il Piano Regionale dei Trasporti Regione Siciliana (Piano Direttorio); - Piano attuativo delle quattro modalità di trasporto: stradale, ferroviario, marittimo, aereo - il Piano Territoriale Provincia regionale di Palermo (Linee guida); - la pianificazione comunale del territorio interessato; - la difesa del suolo (Piano Stralcio per il rischio Idrogeologico e redigendi PAI); - il complesso dei vincoli territoriali.

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