______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI

1.0 DESCRIZIONE GEOGRAFICA, DEMOGRAFICA, ECONOMICO-SOCIALE DELLO STATO ATTUALE.

1.1 Inquadramento geografico e storico. Il territorio comunale, di 35,1 Kmq, confina con i Comuni di Ales (sud), (sud-est), (nord- est), (nord), (ovest). E’ compreso nella XVII Comunità Montana “Alta Marmilla”. Il territorio si e- stende, con rilievi dolci e collinari, da quote prossime ai 95 s.l.m. risalendo (da est a ovest) lungo la falda orientale del monte Arci fino a 496 m.1 Il territorio comprende due abitati: quello di Usellus2 è sito ad una quota media di circa 290 m s.l.m.; la frazione di Escovedu giace invece, poco più a sud e presso il confine col territorio di Albagiara, ad una quota media di circa 277 m s.l.m. L’insediamento umano a Usellus ha origini antiche. La ragione di ciò risiede certamente nella sua felice posi- zione geografica, lungo un percorso quasi obbligato tra l’Arci e la Giara ed in prossimità di un corso d’acqua di buona portata annua. E, come per tutti i paesi che lo circondano, il Monte Arci fornì a Usellus un’ulteriore forte ragione per co- stituire un insediamento importante: l’ossidiana, la materia più preziosa del Neolitico per le sue qualità che permetteva- no di produrre con facilità coltelli, punte di lance o frecce e simili strumenti. Così, già in epoca nuragica il suo territorio era riccamente abitato: vi si trovano numerosi nuraghi, monotorre o complessi, ed una sepoltura megalitica parente stretta delle tombe dei giganti, ma di tipologia originale, che ha un riscontro finora accertato solo in territorio di Arbus. L’”arciere orante”, statuetta in bronzo tra le più note dell’iconografia nuragica3, fu trovata proprio nel territorio usellese nel lontano 1887. Alcune recenti scoperte testimoniano che anche la civiltà punica si spinse fin verso questi territori, non foss’altro che per commerciare con quella nuragica, scambiando ossidiana con ornamenti ed oggetti metallici prove- niente dai mercati d’oriente.

1 “USELLUS (Usellis), villaggio della Sardegna nella provincia di , compreso nel mandamento di Ales, sotto la giurisdizione del tribunale di prima cognizione dell'anzidetta città, già capoluogo della curatoria di Uselli, pertinenza del regno di . La sua posizione geografica è nella latitudine 39" 48' 10" e nella longitudine occidentale dal meridiano di 0" 16' 10". Giace appiè del territorio più orientale di quella massa di altipiani, che formano la montagna detta volgarmente Monte Arci, nell'ultima falda dell'altipiano inferiore prossimamente al primo de' rivoli, che formano il fiume della valle o campidano usellense, che si denomina pure di Ales. In questa situazione è protetta dal ponente e dal libeccio; e perchè alla parte verso settentrione si levano alcune colline ed a quella ver- so levante-sirocco sorge la Giara, resta pure protetta più o meno dai venti che ne spirano. Nell’estate vi si soffre un gran calore, e talvolta si patisce dalla gragnuoia, che vien piu grossa che altrove; nelle altre stagioni la tempe- ratura è mite, non così nell'inverno se il vento venga dalle nevose cime de' monti della Barbagia. Cade pur della neve, ma per liquefarsi ben tosto. Le piogge sono più frequenti che ne' campidani, perché spesso le nuvole si raggruppano nel monte Arci e si sciolgono. Sentesi poco l'umidità, per- chè l'abitato è posto sopra la roccia, ed è rara la nebbia. L'aria è salubre ai forestieri anche ne' tempi pericolosi, perchè non vi sono quelle sorgenti de' miasmi che si aprono altrove e che continuano finché la fermentazione sia cessata nel seno de' fanghi delle paludette, e che la terra sia bene inzuppata d'acqua” – V. Angius, G. Casalis “Dizionario Geografico-Storico-Statistico-Commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna”, Torino 1833-56

2 “Il toponimo fu rubricato la prima volta intorno alla prima metà del II secolo d.C. nella Geographia di Tolomeo e attestato da Onofrio Panvinio, i quali situarono questa colonia romana sulla costa occidentale della Sardegna, corretti da Giovanni Francesco Fara, il quale la collocò, esattamente da buon conoscitore della coreografa dell'isola, nella parte interna, posizione, quest'ultima, suffragata da A. De La Marmora con un minuzioso sopralluogo personale. Il toponimo fu ascritto all'etimo fenicio Hescel da G. P. Nurra., una lettura accolta con formula dubitativa da Giovanni Spano, il quale tra- duce il termine piantagione, alberatura, sostenendo che nell'Arabia esisteva una città della stessa radice, appellata Uzal, Usal, e che il patronimico antico era Usellitanus ed Usellensis. La questione fu affrontata da Terracini che riportò il termine nella toponomastica mediterranea, e dal Bertoldi che parla di concordanze sardo -puniche. J. Miglior, di recente, lo interpreta all'alto sole, derivato dal greco, modellato sul conio di altri toponimi simili, diffusi nell'Egitto e nella Numidia. Ma poiché gli studi compiuti da G. Tore hanno individuato a Usellus un sito di probabile. fondazione punica, riteniamo che il problema sia ancora sub iudice, affidato alla perizia della filologia sarda.” Serafino Agus, in “Usellus”, Dolianova 2001 3 La statuina, già appartenuta alla collezione Dessì e da questi descritta graficamente in una pubblicazione del 1895, è oggi scomparsa.

- 9 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

E’ in epoca romana che Usellus ricopre la sua massima importanza, divenendo luogo strategico per chi, pro- venendo dal Campidano (centrale, da Aquae Neapolitanae – odierna Sardara – e settentrionale, da Neapolis, presso Capo Frasca), si spostava verso Forum Trajani, l’attuale . Numerose tracce dell’antica strada romana si trovano ancora oggi in almeno quattro località del territorio comunale, oltre alla forte testimonianza del ponte sul Rio Forraxi. La presenza dei maggiori resti nei pressi della chiesa denominata “Santa Reparata”, fa supporre che il centro urbano si trovasse in una posizione leggermente più elevata rispetto all’attuale4; alcuni storici affermano addirittura che Usellus avesse in epoca augustea lo status di municipium. Altre fonti deducono da altri indizi che invece avesse il sem- plice status di oppidum; tuttavia un eccezionale documento del 158 d.C., la “Tabula Patronatus”, la iscrive come colonia “Iulia Augusta”, riconoscendo ai suoi cittadini lo status di cives romani e decretando quindi alcuni diritti giuridici privati- stici importanti quali la tutela ed il patronatus. Sono inoltre accertate altre tracce di insediamenti minori nel territorio, quali la stazione di Santa Lucia, anch’essa caratterizzata da una notevole stratificazione. La importanza del centro urbano di Usellus è testimoniata dalla sua permanenza nel tempo, che porta il paese ad essere sede vescovile in età Cristiana5, e successivamente curatoria in età Giudicale e feudo dei Carroz in epoca aragonese e poi spagnola, sempre col nome di “Parte Usellus”6. Ancora in epoca più recente, Usellus si distingue per essere il secondo centro urbano sardo, dopo la non lon- tana , ad istituire il “Monte Frumentario”, allora denominati positos7, nobile istituzione ideata per avversare la piaga dell’usura nelle popolazioni contadine, che portò spesso alla decimazione della popolazione. Nel settecento, infat- ti, la crescita demografica riprese decisamente. Con l'Editto Regio del 24 settembre 1771, si istituirono i nuovi consigli comunali delle città e del contado, ed anche Usellus ebbe il suo Consiglio di Comunità, che spesso poté agire in contrapposizione con le pretese dei feudata- ri. Lo status di Comune fu altresì riconosciuto a Usellus fin dall’istituzione dell’Unità d’Italia.

1.2 Cenni sulla tipologia edilizia e la morfologia urbana. La tipologia edilizia tipica del Campidano, con le sue case a corte, si ritrova a convivere a Usellus con le archi- tetture a “palattu” di derivazione barbaricina. Sebbene gli interventi fatti sugli edifici dal dopoguerra ai nostri giorni ne abbiano in taluni casi stravolto la tipologia originaria, in tutto il centro abitato si trovano numerose e significative abita-

4 “A un chilometro circa dall'abitato suddescritto in un ripiano della falda del notato pianoro era sin dall'epoca di Cesare Augusto una cit- tà, dove fu condotta una colonia romana, e fu qualificata Colonia Julia Augusta. Le sue rovine appajono ancora presso la suddetta chiesa di s. Re- parata, dove scavando trovano i paesani oltre le medaglie romane gran quantità e varietà di oggetti metallici, alcuni de' quali furono mandati al mu- seo, e tra essi la tavola che conteneva un decreto di patronato e di clientela, che fu illustrato dall'abbate Gazzera, e si può leggere nelle memorie della R. accademia delle scienze di Torino, 1831, tom. XXV, e nell'artic. Sardegna pag. 565; come parimente si fece de' migliori oggetti che si sco- prirono nella necropoli.” V. Angius, op. cit. 5 “La giurisdizione della diocesi usellense si esercitava su quelle ville che in seguito furono accorpate nelle regioni di Parte Usellus, di Marmilla, confinante, Parte Montis. Questo distretto ecclesiastico confinava a est con la diocesi di Suelli, a ovest con quella di , come indicò lo Spano in Sacra. Scartata, infine, l’ipotesi del Filia, «congettura di scarso fondamento», che la diocesi di Usellus succedesse a quella di Fordongianus allorché questa città decadde. Dalla seconda metà del secolo XII, la serie cronologica degli ordinari diocesani di Usellus appare documentata, non solo, ma entra a far parte di quei tributi pagati alla chiesa romana, in base alla rubricazione fattane da Cencio Camerarlo nel 1193 allorché anche il vescovo di Usellus paga due libbre d'argento” Serafino Agus, op. cit. 6 “La storia documentaria ha indicato sempre, in maniera chiara e inequivocabile, sia per le curatorie che per le encontrade, la Parte U- sellus, Encontrada de Usellus, e la Curatoria della Marmilla e l'Encontrada de Marmilla, come distretti nettamente distinti” Serafino Agus, op. cit. 7 “Un documento inedito… individua in Terralba e nel 1651 il luogo e la data di nascita del primo pósito sardo. Dai pósitos del Seicento, nascono, con rinnovato slancio, i Monti frumentari del Settecento. Il compito dei Monti è fondamentale: prestare ai contadini il grano e l'orzo per la semina a interesse molto basso o senza interesse, in modo da sottrarli agli usurai e incoraggiare l'agricoltura. Proprio in questo stesso periodo un professore dell'Università di Sassari, il padre gesuita Francesco Gemelli, sta scrivendo un libro dal titolo particolarmente significativo: Rifiorimento della Sardegna proposto nel miglioramento di sua agricoltura. Anche il libro, come la legge sui Monti, è stato suggerito dal ministro Giovanni Batti- sta Lorenzo Bogino, che da Torino segue minuto per minuto, si può dire, gli affari di Sardegna e che, in un paese ad economia quasi esclusivamen- te agricola e pastorale, ha individuato nello sviluppo e nella modernizzazione dell'agricoltura ogni possibile futuro dell'isola” Manlio Brigaglia, in: “La Terra, il lavoro, il grano”, Sassari 2001

- 10 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS zioni che conservano i canoni della casa usellese tipica. Esse conservano gli elementi caratteristici dell’architettura locale, come i portali e i portoni, le finestre con scu- rini dalla tipica tinteggiatura grigio – azzurra, le murature in pietra e le cornici in pietra lavorata o squadrata, le coperture lignee, le corti rustiche interne, spesso acciottolate e orlate da lolle archivoltate. Per quanto riguarda l’edilizia monumentale, essa si riduce alle emergenze religiose. La parrocchiale, dedicata a San Bartolomeo, costruita intorno al 1600 nella parte alta dell’attuale abitato. Rea- lizzata interamente in pietra marnoso-arenacea, presenta nell’ampio presbiterio una mensa arricchita da un paliotto di marmo con intarsi policromi. La chiesa di Santa Reparata, in passato sede vescovile, situata alle pendici del colle di Donigala, si segnala come edificio complesso ricco di reperti e rinvenimenti che testimoniano una stratificazione che affonda le radici alle o- rigini del Cristianesimo, quali la fonte battesimale ad immersione. Intorno, le cumbessias tipiche dei luoghi di culto sardi, destinate ad ospitare le folle convenenti nel luogo di culto in occasione della festa annuale. Interessante, anche per gli aspetti ambientali, la chiesa campestre di Santa Lucia, gemellata sull’orlo dell’altipiano, ad una ricca area archeologica nuragica e romana.

1.3 Analisi demografica. Dai poco più di cinquecento abitanti stimati nel secolo XVIII nel centro di Usellus (distribuiti in 118 fuochi fa- miliari), la popolazione comunale si è notevolmente accresciuta fino al 1981, per poi soffrire una nuova flessione fino ai nostri giorni, con un andamento documentato dalla seguente tabella: 17288 18469 198110 199111 200112 200413 200514 200615 200716 200817 200918 201019 515 854 1172 993 933 908 903 891 884 868 869 862

201120 201221 201322 201423 201524

8 Dati della Curia di Usellus, riferiti al solo centro abitato di Usellus. 9 “Popolazione. Notossi questa nel censimento del 1846 di anime 634, distribuite in famiglie e case 136. Distinguevasi poi questo totale in uno ed altro sesso secondo le varie età nelle seguenti parziali: sotto gli anni 5 maschi 40, femmine 32; sotto i 10 mas. 40, fem. 42; sotto i 20 mas. 61, fem. 61; sotto i 30 mas. 31, fem. 20; sotto i 40 mas. 46, fem. 43; sotto i 50 mas. 48, fem. 47; sotto i 60 mas. 33, fem. 35; sotto i 70 mas. 22, fem. 23; sotto gli 80 mas. 6, fem. 3; sotto i 90 fem. 1. Distinguevasi quindi secondo le condizioni domestiche il totale de' maschi 327 in scapoli 187, ammogliati 125, vedovi 15; il totale delle femmine 307 in zitelle 164, maritate 124, vedove 19. II movimento della popolazione dava le seguenti medie: nascite 22, morti 13, matrimoni 4.” – voce Usellus; “Le case sono circa 60, le famiglie forse altrettante: le anime 220” – voce Escovedu – V.Angius, op. cit. 10 Dato ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 1981 11 Dato ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 1991 12 Dato ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001 13 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1* gennaio 2004. 14 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2005. 15 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2006. 16 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2007. 17 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2008. 18 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2009. 19 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2010. 20 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2011. 21 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2012. 22 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2013. 23 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2014. 24 Dato fornito dall’ufficio anagrafe comunale – 1°gennaio 2015.

- 11 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

868 853 823 823 805 Innanzitutto, è da rilevare la flessione negli ultimi anni, che conduce a valori negativi la tendenza di crescita in semplice progressione lineare. La tendenza è però auspicabile pensarla in inversione allorquando alcuni fattori socio-economici si inverti- ranno, specie se potranno moltiplicarsi le occasioni di lavoro in ambito Comunale (insediamenti artigianali e commerciali nel nuovo P.I.P., insediamenti agrituristici, valorizzazione delle risorse culturali, recupero del Centro Storico, etc.), che freneranno l’emigrazione (innalzatasi preoccupantemente negli ultimi anni per fenomeni di recessione economica estesi all’intero ambito regionale e nazionale). L’indice di invecchiamento (dato dal rapporto tra le persone con più di 65 anni e quelle con meno di 15, passato dall’81 al 2011 da 0,68 a 3,74) è anche esso influenzato dall’emigrazione, che oltre alle persone in età professionale coinvolge le famiglie, e dunque i ragazzi con meno di 15 anni. I dati più preoccupanti che emergono dall’analisi dei dati ISTAT e dell’Ufficio anagrafe sono quelli relativi al calo delle nascite ed al tasso di occupazione. E’ sull’inversione di questi dati che si gioca la scommessa di un Piano Ur- banistico Comunale, se esso viene considerato come stru- mento di sviluppo e non come mero “contenitore edilizio”. Tuttavia il fenomeno dimensionalmente più impor- tante è certamente quello dell’elevazione del numero di nu- clei familiari, in controtendenza rispetto allo spopolamento. Ciò testimonia una permanenza delle famiglie nell’ambito dello stesso Comune, anche al nascere di nuovi nuclei, e nonostante il decremento demografico dovuto principalmen- te alla scarsa natalità. Oltre a ciò, si rileva che la media di componenti costituenti i nuclei familiari è in costante riduzio- ne, con tendenza di poco più di 2 componenti a nucleo. Questo dato, unitamente agli altri fattori economi- co-sociali di cui si dirà al prossimo paragrafo, è destinato a far crescere la domanda di abitazioni nel territorio urbano, con un ritorno in termini economici e sociali.

RAFFRONTI INDICI ISTAT 1981-1991-2001-2011

DATO 1981 1991 2001 2011 POPOLAZIONE RESIDENTE 993 933 868 INDICE DI INVECCHIAMENTO 0,68 1,25 2,38 3,78 INCIDENZA DI ADULTI CON DIPLOMA O LAUREA nd 10,90% 22,60% 31,01% POPOLAZIONE ATTIVA 386 359 593 514 MASCHI 280 266 nd FEMMINE 106 93 nd POPOLAZIONE ATTIVA OCCUPATA 300 251 469 359 MASCHI 222 203 302 226 FEMMINE 78 48 167 133 INDICE DI OCCUPAZIONE GENERALE 0,78 0,70 0,65 0,318 MASCHI 0,79 0,76 0,69 0,408 FEMMINE 0,74 0,70 0,57 0,222 PERCENTUALE E NUMERO ATTIVI 322 303 469 359

- 12 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

RAMO AGRICOLTURA 28% 89 25% 75 25,6% 120 22,8% 82 RAMO INDUSTRIA 25% 82 29% 88 24,5% 115 19,5% 70 RAMO COMMERCIO 14% 45 17% 52 15,4% 72 17,8% 64 RAMO TRASPORTI 4% 14 3% 9 0,0% 0 0,0% 0 RAMO SERVIZI 2% 7 2% 6 34,1% 160 40,4% 145 RAMO PUBBLICA AMMIN. 26% 85 24% 73 0,0% 0 0,0% 0

ABITAZIONI 368 401 449 449 OCCUPATE 93% 343 83% 333 80% 358 80% 358 NON OCCUPATE 7% 25 17% 68 20% 91 20% 91 NON OCCUPATE DISP. PER VACANZE 9 50 50 50 INDICE DI AFFOLLAMENTO ab/stanza 0,63 0,60 0,65 0,65 STANZE 1871 1913 2208 2208 OCCUPATE 94% 1753 86% 1648 82% 1804 82% 1804 NON OCCUPATE 6% 118 14% 265 18% 404 18% 404 STANZE PER ABITAZIONE 5,08 4,77 4,92 4,92 ANNO DI COSTRUZIONE AB. OCCUPATE 368 401 449 449 < 1919 17% 64 27% 108 30% 133 30% 133 1919-1945 17% 61 7% 28 14% 62 14% 62 1946-1960 20% 75 12% 50 18% 81 18% 81 1961-1971 18% 66 15% 61 8% 35 8% 35 1972-1981 21% 77 14% 55 14% 63 14% 63 1982-1991 0% - 8% 31 9% 39 9% 39 1992-2001 0% - 0% - 8% 36 8% 36 * Censimento popolazione 2001 - L'elaborazione di alcuni dati non è ancora disponibile

1.4 Analisi socio-economica. L’analisi dell’occupazione e della distribuzione della stessa nei vari rami di attività ha denunciato, oltre al de- crescere del tasso di occupazione, uno spostamento di forze lavoro dai rami dell’Agricoltura, dei servizi e della Pubblica Amministrazione all’industria (ramo quasi del tutto incentrato sull’edilizia e attività artigianali affini) e al commercio. La previsione della nuova zona D e del relativo P.I.P. è destinato a soddisfare ed incentivare quest’ultimo dato tendenziale, mentre, d’altra parte, un’attenta gestione del territorio agricolo dovrà puntare ad un utilizzo sostenibile dello stesso im- portantissimo settore. 1.4.1 Fattori di sviluppo. Alcuni, infatti, sono i fattori di sviluppo che si intravedono all’orizzonte. Il Piano Urbanistico Comunale deve pertanto essere dimensionato in maniera tale da promuoverli efficacemente. I principali fattori sono: 1.4.1.1 – Piano degli insediamenti produttivi. Attualmente (fonti ISTAT 2011) risultano occupati nel settore dell’industria, commercio, servizi ed arti- gianato più di 109 unità. La previsione della zona destinata al P.I.P. sovracomunale della Comunità Montana XVII dell’Alta Marmilla (in agro di Escovedu), su una superficie territoriale di 25,8 ha, di cui 12,5 presso Escovedu e 13,3

- 13 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS presso Albagiara, sarà il primo strumento di incremento dell’occupazione in questi settori. Sui 9,3 ettari di lotti previsti nel progetto urbanistico del P.I.P., si può ipotizzare l’occupazione di circa 120 addetti. Se si considera inoltre l’indotto di tali operazioni produttive (ad esempio per quelle di trasformazione dei pro- dotti agricoli sull’agricoltura) e l’incremento negli anni che si può presumere (circa il 15%), si può stimare una ricaduta in termini di popolazione di circa 300 unità, assumendo a base il parametro di 2,2 componenti ciascun nucleo familiare. 1.3.1.2 – Turismo. Questo settore, che finora non ha potuto contare su alcuna struttura, è ultimamente stimolato dal feno- meno delle imprese agrituristiche. Il settore è in grande fermento, essendo un’occasione feconda di riconversione ed integrazione funzionale delle aziende agricole e del patrimonio edilizio urbano non occupato, per cui è già difficile stimare un dato tendenziale, che comunque non sarà inferiore al raddoppiamento già entro il 2020. L’incentivazione al turismo potrà essere data dalla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, ricercata più volte dalle scelte di questo Piano. Altro fenomeno largamente in sviluppo è quello delle case per vacanze in ambito urbano, che ammontavano nel 2014 a 50 unità, dato che già oggi si può stimare superato, anche per l’evolversi dell’emigrazione, che genera il conseguente fenomeno del ritorno per i periodi di ferie. 1.4.1.3 – Agricoltura. Su questo settore, tradizionalmente trainante, si gioca un’altra scommessa occupazionale, legata, da un lato, a quella del P.I.P. (trasformazione dei prodotti agricoli), dall’altro all’agriturismo ed al turismo rurale. Grazie alle norme sulle zone agricole, che consentono un’attenta gestione del fertile territorio agricolo, si potrà puntare dunque ad un ri- lancio del settore. 1.3.1.4 – Indotto. I precedenti settori di sviluppo hanno poi un indotto nel campo del terziario (servizi alle imprese, libere pro- fessioni, etc.) e dell’edilizia, altro settore tradizionalmente trainante, oggi in crisi.

1.5 Analisi del patrimonio edilizio esistente; attività edilizia. Il Comune di Usellus ha un patrimonio edilizio di discreta consistenza, con un’ampia zona di edilizia tradizio- nale (centro storico) ed una corona di insediamenti più recenti che si sono sviluppati nelle aree messe a disposizione dalle precedenti pianificazioni. La crescita delle abitazioni non occupate e la maggiore propensione ad adibire le stesse a case per le va- canze fotografa una tendenza che si concentra nel Centro Storico, sul cui recupero il paese punta molte delle opportuni- tà di sviluppo. Contemporaneamente la tendenza alla dotazione dei servizi essenziali in tutte le abitazioni, che ha avuto no- tevole progresso negli ultimi dieci anni, dimostra un’intenzione decisa alla permanenza nel paese degli abitanti piuttosto che una propensione all’abbandono. Dall’analisi sull’attività edilizia negli ultimi venti anni circa, si traggono infine cifre modeste, con un picco di ri- chieste e realizzazioni negli anni ‘70; la successiva crisi economico-demografica ha ridotto tale tendenza, ma le recenti pianificazioni attuative (piano particolareggiato del Centro Storico, piani di lottizzazione nelle zone C) potranno favorire la ripresa dell’attività edilizia per il futuro.

Abitazioni per tipo di occupazione e servizi - Censimento 2001.

Tipo di occupazione e servizi Abitazioni occupate solo da per- Abitazioni occupate da persone residenti Abitazioni vuote Totale sone non residenti

- 14 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

Di cui: con al- Di cui: solo con Di cui: solo con Di cui: solo con Totale meno un gabi- angolo cottura Totale angolo cottura Totale angolo cottura netto e/o cucinino e/o cucinino e/o cucinino

355 351 56 3 0 91 10 449

Abitazioni occupate da persone residenti per numero di stanze - Censimento 2001.

Numero di stanze 1 2 3 4 5 6 e più Totale 0 7 53 84 97 114 355

Superficie delle abitazioni occupate da persone Abitazioni occupate da persone residenti per titolo di godimen- residenti - Censimento 2001. to - Censimento 2001.

Sup. mq Titolo di godimento 39317 Proprietà Affitto Altro titolo Totale 321 13 21 355

1.6 Analisi degli insediamenti produttivi. Si ribadisce che, nonostante indicatori di regresso, l’economia produttiva di Usellus è prevalentemente legata all’agricoltura e ai suoi derivati. Attualmente (fonti ISTAT 2011) risultano occupati nel settore dell’industria, commercio, servizi ed artigianato quasi 104 unità. Non è ancora attiva una zona artigianale espressamente dedicata, e le piccole attività artigianali sono ubicate nei centri abitati o in aree limitrofe. Perciò è stata da tempo sentita la necessità di dotarsi di un centro artigianale per l’incentivazione di attività produttive locali e la captazione di quelle del territorio circostante. Questo nuovo insediamento (PIP sovracomunale), individuato dal presente piano, come dai precedenti, in agro di Escovedu, e già urbanisticamente definito da una recente pianificazione attuativa, sarà di strategica importanza per il rilancio dell’economia del paese e del territorio. Potrà ospitare strutture artigianali e per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, anche sfruttando l’ottima collocazione territoriale, nel crocevia tra le direttrici principali di comunicazione.

1.7 Sistema delle infrastrutture, impianti ed attrezzature pubbliche e di uso pubblico. Il territorio di Usellus è caratterizzato da una buona infrastrutturazione viaria, intestata su quella storica che collega il campidano settentrionale a quello centrale (Strada Provinciale della Marmilla, in direzione NS) e sulla SS 442, in direzione SW-NE. Oltre a queste direttrici viarie di carattere anche extraurbano, il tessuto urbano è dotato di sufficienti spazi pubblici e di uso pubblico, nel settore dell’istruzione, dei servizi, del verde pubblico e degli spazi per parcheggi, con una buona distribuzione nei vari settori dell’abitato, ulteriormente incrementata dalle previsioni del presente piano urbanisti- co. L’infrastrutturazione nelle reti di urbanizzazione primaria interne all’abitato è di buon livello, e si estende a tut- te le strade del centro abitato. La rete di approvvigionamento idrico è gestita da Abbanoa. Il suo funzionamento è sufficientemente regolare, avvalendosi del serbatoio in loc. S. Reparata, a sud-ovest dell’abitato. Esistono poi le reti di smaltimento fognario, con condotte di acque bianche e di acque nere. Queste ultime hanno il loro recapito nei depuratori distinti dei due centri abitati.

- 15 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

L’impianto di illuminazione pubblica è completo e funzionante in tutte le zone abitate.

1.6 Pianificazioni vigenti e vincoli Si riassumono di seguito le pianificazioni attualmente vigenti nel territorio di Usellus:

 PIANO URBANISTICO COMUNALE VIGENTE E’ in vigore dal 1999 un PUC redatto in variante di adeguamento ai Piani Territoriali Paesistici del precedente Programma di Fabbricazione, redatto conformemente al D. Ass. 2266/U del 20/12/1983 (Decreto Floris). La perimetrazione delle zone attualmente in vigore è riportata nelle tavv. 7a, 7b, 7c del presente piano.

 Zone “A” - PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO In data 17/01/1996 è stato definitivamente adottato il piano particolareggiato del centro storico (BURAS 11/03/1996). In sede di copianificazione con la Regione Autonoma della Sardegna, giusta Determinazione n°2415/DG del 17.10.2008, è stato individuato e perimetrato il centro matrice approvato con deliberazione Consiglio Comunale n°10 del 20.04.2007

 Zone “C” - ZONA DI ESPANSIONE L’edificazione in tale zona può avvenire solo con piano attuativo (lottizzazione convenzionata o piano particola- reggiato), con indice territoriale massimo It = 1,00 mc/mq. Sono stati adottati diversi piani, tutti di iniziativa pubblica: 1. P.E.E.P. di Usellus – Approvato definitivamente con delibera C.C. n° 102 del 21/12/1983; 2. P.E.E.P. di Escovedu - – Approvato definitivamente con delibera C.C. n° 82 del 14/09/1990; 3. Ampliamento P.E.E.P. – Approvato definitivamente con delibera C.C. n° 41 del 28/10/2004

 Zone “D” - ZONA ARTIGIANALE E’ stato predisposto il già citato Piano degli Insediamenti Produttivi Sovracomunale (a cura della Comunità Montana XVII dell’Alta Marmilla), pubblicato nel BURAS n° 33 del 20/10/2000.

 ALTRE NORMATIVE GENERALI. Il Piano Urbanistico Comunale è stato inoltre redatto in conformità alle norme generali della: Legge 17/08/42 n°1150 modificate ed integrate dalla Legge 06/08/67 n° 765, Decreto ASS.EE.LL.R.A.S. del 20/12/83 n° 2266/U, Legge Urbanistica Regionale n°45 del 22.12.1989 e succ. integrazioni e modificazioni; Legge n° 431 del 08/08/1985 (Galasso); alle disposizioni del Decreto Legislativo n° 285 del 30/04/1992 (Nuovo Codice della Strada); “Direttive per le zone agricole” (D.P.G.R. 3 agosto 1994, n. 228); D.Lvo 31/03/1998 n°114 e alla Deliberazione della Giunta Regionale 29 dicembre 2000 n° 55/108 e allegati “Indirizzi e Criteri di programmazione commerciale ed urbanistica” (Direttiva Frongia).

- 16 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

Legge regionale 25 novembre 2004, n. 8 Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione pae- saggistica e la tutela del territorio regionale. Decreto del Presidente della Regione 7 settembre 2006, n. 82 Approvazione del Piano Paesaggistico Regiona- le - Primo ambito omogeneo - Deliberazione della Giunta Regionale n° 36/7 del 5 settembre 2006 Legge regionale n°4 del 23 ottobre 2009 - Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo. Legge regionale n°8 del 23 aprile 2015 Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia ur- banistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio.

2.0 PROSPETTIVA DEL FABBISOGNO ABITATIVO E PRODUTTIVO. Nelle tabelle riepilogative allegate al PUC sono riportati i principali dati dimensionali delle attuali zone di Centro Storico e di Completamento. In esse, per ciò che riguarda la stima del volume edificato per abitante, si è assunto un va- lore di 340 mc/ab, ben lontano dal dato teorico stabilito dall’art. 4 del decreto Floris25, ma anche ben inferiore a quello proposto dal precedente PUC (490 mc/ab). Al fine di determinare i valori suddetti si è ricorsi alla seguente determinazione deduttiva, che parte dai dati dell’ultima rilevazione ISTAT 2001 sulla popolazione e le abitazioni.

Superficie (al netto di muri e pertinenze)26 delle abitazioni occupate da persone residenti - Censimento 2001.

SN= 39’317 m²

Superficie lorda stimata al 2001. Volume lordo abitazioni occupate da residenti, (+25% per stima superficie lorda) stimato al 2001. (+30% per pertinenze) (SL x h= 3m)

SL= 61’330 m² VL= 184’000 m³

Volume totale stimato al lordo dei volumi per servizi strettamente connessi alla residenza e servizi pubblici (art. 4 D.Floris) - al 2001. (incremento di 20+10 mc ogni 70mc di VL)

VT= 262’900 m³

Volume complessivo al lordo dell’incremento per percentuale di case per vacanza (12%) e per percentuale ritenuta fisiologicamente accettabile di abitazioni non occupate (10%) (incremento complessivo +22% di VT)

VC= 320’700 m³

25 La ragione di ciò, oltre che di natura sociale ed occupativa (nel lotto trovano spesso posto numerosi locali di deposito attrezzi, “su forru”, “su magazinu”, ricoveri per mezzi agricoli, etc.), è strettamente legata al modo “estensivo” di utilizzare gli ampi lotti a disposizione, tipico – con differenti modalità - di tutti i paesi della Marmilla, del Grighine e del Campidano. Inoltre, alcuni fattori economici incentivano tale uso estensivo dell’abitazione: da un lato l’incidenza relati- vamente ridotta del costo del terreno, dall’altro l’esecuzione delle opere, che spesso avviene in economia, con ampio uso di “riciclaggio di componenti edilizi” (che, per inciso, è un valore da promuovere). Un modo estensivo che si riflette anche nella tipologia abitativa: oltre alle stanze “comuni”, troviamo “sa sala”, la camera per il telaio, le dispense; le altezze medie dei piani sono generalmente superiori agli standards attuali (3,00 – 3,20 m di altezza libera media); le tipologie murarie di ampia occupazione (murature in pietra, con spessore di 40-50 cm), che incidono notevolmente sul parametro volumetrico a parità di ambienti interni. 26 Vedansi le istruzioni per la compilazione dei modelli CCP.1 e CP.2 dell’Istat, Censimento 2001.

- 17 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

Parametro insediativo definitivo - al 2001. (mc/abitante = VC / pop. Residente al 2001: 943 ab)

Pi= 340 m³/ab

Considerati i predetti indici, si arriva a stimare in circa 1800 gli abitanti teorici insediabili, dato che supera il doppio rispetto alla popolazione attuale. Considerato questo dato di partenza, si è pertanto orientata la pianificazione al miglioramento delle dotazioni di servizi, alla razionalizzazione degli stessi, addirittura al ridimensionamento della capacità insediativa attuale, come me- glio descritto nella relazione illustrativa di piano. Nelle tabelle riepilogative del PUC sono riportati i principali dati dimensionali delle attuali zone di Centro Storico e di Completamento, distinte per gli abitati di Usellus ed Escovedu, e le relative dotazioni di servizi, distinte per tipolo- gie. Si desume, dall’analisi delle stesse tabelle, che le dotazioni di servizio sono abbondantemente rispettate, an- che relativamente ad una popolazione teorica di 1900 abitanti. Il dato, considerato il fatto che tali dotazioni sono effetti- ve, e non mere previsioni cartografiche, definisce una realtà urbana con standard qualitativi di assoluta eccellenza.

2.1 DIMENSIONAMENTO DEL PIANO. Come detto, appare comunque eccessivo il dimensionamento del piano per 1800 abitanti teorici, insediabili nelle sole zone A e B. Essi scaturiscono da tutte le precedenti considerazioni, che portano al seguente calcolo appros- simativo di sviluppo della popolazione: Tendenza lineare al 2025 700 ab. Incremento per sviluppo del P.I.P. 300 ab. Incremento per sviluppo turistico 40 ab. Incremento per lo sviluppo dei servizi 50 ab. Incremento per sviluppo dell’agricoltura e del terziario 40 ab. Incremento per immigrazione indotta a breve raggio 20 ab. 1150 ab. Mentre si ricorda che, rispetto al precedente strumento urbanistico, non sono state previste ulteriori espansioni se non quella di 3000 mq di zona C, a completare un vuoto nel disegno urbanistico lineare di Escovedu, ma anzi si so- no operate scelte di ridimensionamento, come meglio descritto nella relazione illustrativa, si precisa che il dimensiona- mento è ancora “abbondante”, rispetto al calcolo sopra riportato, quando si considerino i 48.650 mc di zona C (486 ab, secondo i parametri “Floris”, ma appena 143 secondo il parametro insediativo del paese). Tale sovradimensionamento è tuttavia utile alla calmierazione del mercato immobiliare, senza la quale alcune prospettive di sviluppo non possono essere raggiunte. Solo tenendo sufficientemente alta la reperibilità di lotti, e di conseguenza basso e concorrenziale l’eventuale costo d’acquisto, rispetto ai paesi limitrofi, si può contare di realizzare quegli scenari futuri per cui il Piano è stato pensa- to.

3.0 PREVISIONI DI INFRASTRUTTURE, IMPIANTI, ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI USO PUBBLICO. Nel piano sono state analizzate e recepite le attuali infrastrutture, impianti ed attrezzature pubbliche e di uso pubblico; si prevedono pertanto diverse modifiche, ampliamenti ed integrazioni rispetto al piano precedente, per so- pravvenute nuove esigenze. Esse sono state analiticamente descritte nella relazione illustrativa di piano

4.0 PERIMETRAZIONE DELLE ZONE DI INTERESSE PAESISTICO, STORICO E ARTISTICO E SPECIFICHE PRESCRIZIONI D’USO.

- 18 - ______RELAZIONE TECNICA A CORREDO DEL P.U.C. DI USELLUS

Nella zonizzazione del territorio extraurbano ed urbano sono state perimetrate tutte quelle zone vincolate per interesse paesistico, storico-archeologico, artistico, (zone H in generale) secondo le seguenti sotto-zone:

1. Le zone H1, ovvero le zone su cui grava il vincolo "Non aedificandi" ai sensi del R.D. 27/07/1934 n° 1265, la Legge 17/10/1957 n° 983 e del “Nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria” DPR 10/09/1990 n° 285 (Zone di ri- spetto di aree cimiteriali);

2. analogamente le zone di salvaguardia H2 sono zone di rispetto a protezione degli impianti di depurazione, ai sensi della Delibera Min. LL.PP. 4 febbraio 1977 pubblicata nella G.U. n. 48 del 21 febbraio 1977;

3. le zone di salvaguardia H3, quelle destinate alla funzione prioritaria di tutela. Entro le zone di salvaguardia deve essere garantita la conservazione integrale dei singoli caratteri archeologici, storici, morfologici e dei rispettivi insiemi, non sono ammesse alterazioni allo stato attuale dei luoghi e sono consentiti, previa autorizzazione di cui all’art. 7 della L. 1497/39 i soli interventi volti alla conservazione, difesa, ripristino, restauro e fruizione della risorsa. 4. Le zone H di cui al Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) approvato con delibera asses- soriale LL.PP. R.A.S. n°53/33 del 30/12/2004.

5.0 INDIVIDUAZIONE DELLE UNITA’ TERRITORIALI MINIME DA ASSOGGETTARE A PIANIFICAZIONE ATTUATIVA. Nelle Norme di attuazione si sono definiti i comparti minimi da assoggettare a pianificazione attuativa, distin- guendo caso per caso tra le differenti zone omogenee. Sono previsti piani attuativi nelle seguenti zone: * Zona A. Piano Particolareggiato per il Centro di prima e antica formazione, di iniziativa pubblica, per l’intera superficie individuata. * Zona C. Piani di Lottizzazione Convenzionata di iniziativa privata, estesi ad una superficie minima di 10.000 mq, salvo casi di soluzione di continuità comprovata. * Zona D. Piano per gli Insediamenti Produttivi di iniziativa pubblica o privata, estesi ad una superficie mini- ma di 10.000 mq. * Zone G. Piani Particolareggiati di iniziativa privata o pubblica, estesi all’intero comparto.

6.0 INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ED URBANISTICO. Nell’ambito dei due centri abitati si è eseguita l’individuazione della zona A, costituita sia dalle parti di territorio già classificate dal vigente PUC come Centro Storico, e già assoggettate a pianificazione attuativa, sia dai nuovi ricono- scimenti d’ambito, in sede di copianificazione sopra ricordata, sottratti alle precedenti zone B, da assoggettare a nuovo Piano Particolareggiato.

Il professionista: tiziano simbula, ingegnere

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