CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di SCHEDA ESCURSIONE

TITOLO DATA Gruppo Località escursione montuoso Luoghi principali lungo il percorso (con quote) Località e ora di ritrovo (anche Trasferimento più di una) Intersezionale con Auto propria Treno Ora partenza escursione Bus privato Bus di linea Prenotazione entro Contributo trasporto (bus o altro) Colazione a Sì No Acqua potabile lungo il percorso Sì No Contributo pranzo Altri contributi (visite, ingressi, …) Note organizzative

Direttori di escursione Nome Cognome Telefono note

Altri accompagnatori

PERCORSO Quota di partenza (m) Quota massima (m) Dislivello in salita (m) Dislivello in discesa (m) Tempo di percorrenza (ore) Difficoltà T T/E E E/EE EE EEA EAI Lunghezza complessiva (km) Tipologia itinerario circuito traversata andata e ritorno altro Sentieri CAI interessati (codici) Tipologia di terreno sentiero sterrata bosco rocce asfalto tratti esposti Presenza di segnaletica CAI Sì No Parziale Altra segnaletica Cartografia di riferimento Traccia GPS in allegato Sì No

I Soci CAI che si presentino alla partenza per l’escursione senza aver dato nessun preavviso, se ammessi a partecipare dal Direttore di escursione, devono essere muniti della “Tessera CAI “ per il controllo del rinnovo del bollino annuale. I Direttori di escursione devono verificare che i partecipanti non iscritti al CAI o Soci non in regola con il tesseramento dell’anno in corso, abbiano attivato, entro venerdì sera in Sezione, la copertura della Polizza assicurativa del CAI con relativo pagamento: il Presidente ed il Consiglio Direttivo declinano ogni responsabilità per l’inosservanza da parte dei Direttori d’escursione e/o degli escursionisti di quanto previsto dalla Polizza di Assicurazione del CAI Nazionale. I Soci ed i Direttori di escursione devono attenersi a quanto indicato nello Statuto ed nei regolamenti della sezione.

Da Calvanico all’Incoronata passando per S. Michele di Mezzo

L’escursione parte da Calvanico in prossimità della Chiesa del SS. Salvatore. Si procede per una mulattiera che attraversando castagneti e oliveti a mezza costa, al di sopra di Settefichi, Carpineto e Villa e al di sotto del Pizzo del Capello (o Cappello), in circa un’ora, ci condurrà all’Eremo di S. Michele di Mezzo. L’eremo è situato sul Monte Torello a 582 metri di altezza nel di . Le prime notizie risalgono al 1650 ma la “Grotta” intorno alla quale è costruito il santuario è molto più antica. Il culto stesso del santo guerriero S. Michele lo fa sicuramente risalire al periodo bizantino e poi longobardo. La chiesetta viene aperta nel periodo estivo per la celebrazione della messa e in occasioni particolari durante il resto dell’anno. Il parroco Don Antonio gentilmente ci ha assicurato l’apertura eccezionale per una visita all’oratorio rupestre originario che presenta notevole interesse non solo per l’architettura ma anche per la presenza di alcuni affreschi del XII secolo.

Terminata la visita, che prenderà all’incirca mezz’ora, riprenderemo il cammino lungo il sentiero CAI 126 cosiddetto “Sentiero del Monaco” proprio per il fatto che lungo questo percorso i monaci andavano e venivano da S. Michele al Convento dell’Incoronata ed oltre verso , Piazza Del Galdo, Torchiati, Piano di Montoro, Calvanico, Sava di , e Salerno dove erano presenti altre comunità monastiche. Questo tratto si snoda, leggermente in discesa, tra boschi cedui di recente tagliati sempre a mezza costa attraversando, sulla sinistra la Valle dell’Irno e poi la Valle della Solofrana con la piana del montorese, e sulla destra le Rupe dell’Incoronata e al di sopra il Monte Palazzola. Si passa per un luogo detto “Le Cisterne” per via di un edificio ipogeo costruito dai monaci per la raccolta dell’acqua, dal momento che in zona non si trovano sorgenti, al bivio tra il sentiero 136 e il sentiero 126 A che porta al Monte Palazzola e al sentiero CAI 136 verso Ripa Parùla, Pizzo del Capello, Serrapiana, fino al Pizzo S. Michele

Dopo circa un’ora e mezza si arriva al Convento dell’Incoronata. L’edificio è stato restaurato di recente e si presenta integro nella sua veste settecentesca. Al livello sottostante il santuario c’è un’antica chiesetta rupestre cosiddetta Cappella del Calvario. Non si sa quando l’antico l'edificio venne eretto. Probabilmente coevo dell’eremo di S. Michele, in un documento conservato presso gli Archivi Vaticani del 1309, veniva definita "S. Maria de Coronato”. In ogni caso la sua esistenza è certa già dalla metà dell'VIII secolo, al tempo del Principato Beneventano di Arechi II, il quale fondò l'Abbazia dei Santi Pietro in Salerno, di cui l'attuale Santuario dell'Incoronata fungeva da dipendenza. Ma anche qui troveremo uno studioso di storia locale che ci illustrerà più dettagliatamente la storia e gli aspetti artistici del sito.

All’interno dello spazio antistante il convento, nel giardino, ci sono tavoli e panche dove potremo consumare comodamente la colazione a sacco. C’è più di una fontana, la più antica sulla strada su cui si legge, seppure con difficoltà, la data 1742.

Dopo la colazione si riprenderà il cammino sulla via del ritorno che ci riporterà a Calvanico.

Walter Pecoraro