StoriaGiornale di costituzionale n. 29 / I semestre 2015

Il pensiero di Edmund Burke. Costituzionalismo ereditato e costituzioni rivoluzionarie

The thought of Edmund Burke. Inherited constitutionalism and revolutionary constitutions

eum > edizioni università di macerata Giornale di Storia costituzionale / Journal of Constitutional History Direttore responsabile n. 29 / I semestre 2015 Issue n° 29 / 1st semester 2015 Angelo Ventrone Registrazione al Tribunale di Macerata n. 463 dell’11.07.2001

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giornale di storia costituzionale n. 29 / I semestre 2015 journal of constitutional history n. 29 / I semester 2015

Il pensiero di Edmund Burke. Ricerche Costituzionalismo ereditato e costituzioni rivoluzionarie / The thought of Edmund Burke. 49 Burke on Law, Revolution and Constitution / Inherited constitutionalism and revolutionary Burke su diritto, rivoluzione e costituzione constitutions martin loughlin

61 Edmund Burke: costituzione mista e tra- dizione storica nell’Appeal from the New to the Old Whigs / Edmund Burke: mixed consti- 5 Edmund Burke e i dilemmi del costituzio- tution and historical tradition in the Appeal nalismo atlantico / Edmund Burke and the from the New to the Old Whigs dilemmas of Atlantic Constitutionalism maurizio griffo luigi lacchè 71 Burke e la Rivoluzione in Francia, ovvero la sublimazione del panta rei / Burke and the Revolution in France, that is the sublima- Fondamenti tion of the panta rei marina calamo specchia 13 Edmund Burke nell’Inghilterra di Gior- gio III: politica, costituzione e forma di 89 “A business somewhat delicate”: Edmund governo / Edmund Burke and King George’s Burke e la questione americana dall’abroga- England: Politics, Constitution and the Form zione dello Stamp Act all’indipendenza / “A of government business somewhat delicate”. Edmund Burke alessandro torre and the American Revolution: From the Stamp Act’s Repeal to Independence ugo bruschi Sommario

115 Fiducia, interesse e consenso: riflessioni Commons, March 22, 1775 / Discorso di sulla rappresentanza in Edmund Burke / Edmund Burke sulla conciliazione con le Trust, interest and consensus: some remarks colonie americane, Camera dei Comuni, 22 on the political representation in Burke Marzo 1775 patricia chiantera-stutte

Camere con vista Itinerari 235 La pazzia di re Giorgio / The Madness of King 135 Edmund Burke e la cultura giuridica inglese George del tardo Settecento / Edmund Burke and the giovanni rizzoni English legal culture in the late 18th century paolo rondini

155 Edmund Burke e la cultura politica dell’il- Librido luminismo scozzese / Edmund Burke and the Political Culture of the Scottish Enlightenment 241 Trentacinque proposte di lettura / Thir- daniele francesconi ty-five reading proposals Scelta di testi di Edmund Burke, sulla sua 167 Edmund Burke e i Monarchiens: analisi di un epoca e sul suo pensiero dialogo a distanza tra storicismo di matrice britannica e mite razionalismo francese / Edmund Burke and Monarchiens: analysis of 277 Autori / Authors a long-distance dialogue between British his- toricism and mild French rationalism 279 Abstracts simone gianello

187 L’eredità di Edmund Burke nel pensie- ro liberale e conservatore del Novecen- to / The Edmund Burke’s Legacy in the Nine- teenth Liberal and Conservative Thought claudio martinelli

207 Perché è importante leggere oggi Burke / Why Is It so important to read Burke Today salvatore prisco

Testi & Pretesti

217 Edmund Burke’s speech on conciliation with the American Colonies, House of

4 Edmund Burke e i dilemmi del costituzionalismo atlantico / Edmund Burke and the dilemmas of Atlantic Constitutionalism

luigi lacchè

Il numero 29 del Giornale di storia costi- (si veda a tal proposito la rubrica Librido), tuzionale riapre il “cantiere” di ricerca sul ma manca un lavoro più organico in grado costituzionalismo britannico tra XVIII e di riunificare, grazie all’approccio offerto XIX secolo. Due precedenti numeri, il 13 dalla storia costituzionale, l’immagine di del 2007 dedicato a “Il pensiero costituzio- un personaggio complesso che merita di nale di Albert Venn Dicey” e il 20 del 2010 essere collocato appieno nel suo tempo. su “Idee e principi costituzionali dell’Il- Questo numero del Giornale cerca dunque luminismo scozzese”, hanno già offerto di offrire un contributo che possa ricostru- importanti approfondimenti monografici. ire la dimensione unitaria del costituziona- Ora è il turno de “Il pensiero di Edmund lismo burkeano. Burke. Costituzionalismo ereditato e co- Ciò che colpisce non è tanto la plurali- stituzioni rivoluzionarie”. E anche questa tà dei ruoli ricoperti, fatto abbastanza co- volta ideatore e curatore del volume è Ales- mune in quella temperie, quanto piuttosto sandro Torre a cui dobbiamo essere molto la dimensione “atlantica”, l’essere cioè grati. protagonista, dal lato britannico, delle più Il compito, come per i due precedenti importanti vicende politico-costituzionali volumi, non era semplice. La conoscenza che hanno segnato in maniera decisiva l’età di Edmund Burke, nonostante la messe di delle costituzioni rivoluzionarie. Burke as- studi che lo riguardano, rimane abbastan- siste in presa diretta alle due grandi espe- za stereotipata, legata per lo più ai singoli rienze rivoluzionarie di fine Settecento (ma “frammenti” che ne compongono la vita non bisogna neppure trascurare due altre e l’opera. Un’immagine, la sua, appun- questioni: quella irlandese e quella legata to “frammentaria” e a rischio di letture a alla compagnia delle Indie Orientali) e su forte orientamento ideologico. La lettera- entrambe rivela un punto di vista fonda- tura italiana non è certo priva di interesse mentale, in grado di orientare il dibattito e giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 5 Introduzione la stessa azione politica. Burke, in tal senso, tima istanza, da un insieme di tradizioni, appartiene alla schiatta dei pensatori e ora- costumi, abitudini che trovano le proprie tori “performativi”, che traducono il pen- radici negli antichi valori aristocratici e siero in azione politica creando un circolo nella gerarchia dell’onore e della religione. intellettuale virtuoso. Il tema del governo “parlamentare” Irlandese, protestante per parte pater- è al centro anche della vicenda america- na, avviato alla carriera di famiglia, l’avvo- na che Burke segue sin dalla prima breve catura, Burke denuncia ben presto la sua esperienza governativa del marchese di vocazione speculativa e soprattutto la sua Rockingham. Il Duties in American Colonies passione politica. Tale passione trova nel Act del 1765 (il cd. Stamp Act) fu uno degli ministro per l’Irlanda Hamilton e soprat- inneschi della vicenda prerivoluzionaria tutto nel marchese di Rockingham, uno americana. Le assemblee coloniali ne fece- dei leader del “partito” Whig, il punto di av- ro il bersaglio di petizioni e di proteste. Lo vio per giocare un ruolo da protagonista. È Stamp Act Congress di New York fu la prima dal 1765, eletto alla Camera dei Comuni in risposta unitaria delle colonie contro gli uno dei celebri “borghi putridi”, che Burke “abusi” della madrepatria e la violazione del contribuisce da par suo ad uno dei periodi diritto degli Englishmen a non essere tassa- di vero e proprio snodo della storia politica ti senza il loro consenso. Lo Stamp Act – in e costituzionale inglese: il lungo e singolare pratica inefficace – fu revocato nel marzo regno di Giorgio III Hannover che segnerà del 1766 ma il Parlamento di Londra emanò un sessantennio (con la reggenza finale del il Declaratory Act che ribadiva il suo potere principe di Galles) gravido di avvenimen- di legiferare in ogni materia riguardan- ti epocali. Nei Thoughts on the Cause of the te le colonie. L’Edmund Burke “paladino” Present Discontents (1770) Burke organizza delle libertà americane deve essere visto il discorso pubblico sui limiti della monar- all’interno di questa duplice prospettiva, chia costituzionale criticando gli “abusi” di riconferma del principio della sovranità del sovrano contro lo spirito della anti- parlamentare e di ricerca di una soluzione ca costituzione. Al favoritismo politico, al conciliatrice proprio grazie alla ragionevole patronage oligarchico, al primato dell’ese- autolimitazione parlamentare (On American cutivo monarchico Burke contrappone l’i- Taxation, 1774; On Moving His Resolutions for dea del bilanciamento dei poteri, la delega Conciliation with the Colonies, 1775; A Letter popolare del parlamento, il ruolo del parti- to… the Sheriffs of Bristol, on the Affairs of to politico visto come necessario link tra il America, 1777). Esattamente il contrario di re e le Camere. ciò che fece il governo North a partire dal Ma in Burke la vena del costituzionali- 1774. smo liberale si intreccia con il conservatori- smo sociale. L’enfasi posta sulla “storicità” A ben vedere il tema del ruolo avuto della natura umana serve a controbilanciare dal parlamento nella vicenda america- i pericoli derivanti dal razionalismo stacca- na – sovrano ma nel contesto del mixed to dai dati di realtà; la Commercial Society government – non è certo estraneo alle suc- non possiede una autonoma dimensione cessive vicende che sollecitarono Burke ad morale; la coesione sociale dipende, in ul- aprire il fronte “francese” con le celebri

6 Lacchè

Reflections on the Revolution in France, And ne subì le conseguenze dividendosi in due on the Proceedings in Certain Societies in Lon- “fazioni”. La critica aperta di James Charles don Relative to that Event. In a Letter Intend- Fox e di alcuni organi di stampa spinsero ed to Have Been Sent to a Gentleman in Paris Burke a pubblicare nell’agosto del 1791 An (1790). Questo bestseller fu, come è noto, tra Appeal from the New to the Old Whigs. Burke i primi scritti a contenere un’analisi critica, intendeva contrastare la possibile pene- un giudizio negativo ed una prognosi pes- trazione delle idee rivoluzionarie in Gran simistica sull’evoluzione e sugli esiti della Bretagna riprendendo, in chiave costitu- Rivoluzione francese. Burke critica le radici zionalistica, gli argomenti posti al centro filosofiche della Rivoluzione che sarebbero delle Reflections. Alcuni esponenti di spicco alla base dell’astrattismo pernicioso della del partito Whig ed estimatori di Burke ne teoria dei diritti dell’uomo. Al costrutti- apprezzarono (in privato) taluni aspetti, vismo rivoluzionario Burke contrappone pur non nascondendo il carattere divisivo la costituzione inglese “ereditata”; l’idea del pamphlet che attaccava gli Whigs “filo- del gradualismo riformatore – dettato dal francesi”. Nell’immediato Burke ottenne tempo – che ha consentito agli Englismen, l’appoggio del sovrano Giorgio III e una uomini concreti vissuti nella storia, di con- buona parte degli Whigs sostenne poi il go- quistarsi i propri diritti, dalla Magna Charta verno tory di William Pitt il Giovane che nel alla Declaration of Right; infine, la costitu- 1793 dichiarò guerra alla Francia giacobina. zione bilanciata che limita sia le pulsioni Nel 1794, dopo la morte del figlio, Burke “tiranniche” dei sovrani, sia le tensioni uscì dal Parlamento e si ritirò dalla vita po- parlamentari verso la sovranità assoluta. litica attiva. Lo morte lo colse presto, nel La Rivoluzione, intesa come rivolta contro 1797. Lasciava opere e discorsi di assoluto i “pregiudizi” e l’autorità legittima, non valore, destinati a diventare “classici”, e sarebbe riuscita, secondo Burke, a creare una cospicua eredità intellettuale che an- un sistema costituzionale rappresentativo, cora ci interroga e ci segnala i dilemmi del dando vita ad un esperimento incapace di costituzionalismo liberale, dei valori del- leggere in profondità le dinamiche stori- la tradizione e dell’incipiente democrazia che della società civile. È con questa opera rappresentativa. che il politico irlandese divenne il punto di riferimento per l’interpretazione liberal- conservatrice (per taluni tout court reazio- naria) della Rivoluzione d’oltremanica e *** suscitò risposte altrettanto celebri come A Vindication of the Rights of Man (1790) di Issue 29 of the Journal of Constitutional Mary Wollstonecraft e i Rights of Men (1791) History opens the “workshop” for research di Thomas Paine. Che tale polemica avesse activities on British constitutionalism be- una valenza ben più che contingente – giac- tween 18th and 19th century again. Two of the ché in realtà annunciava e fondava un con- previous issues, N° 13 2007 dedicated to fronto destinato a durare per almeno un se- “The constitutional thought of Albert Venn colo – lo dimostrano i contraccolpi prodotti Dicey”, and N° 20 2010 upon “Ideas and sulla scena politica inglese. Il partito Whig constitutional principles of Scottish En-

7 Introduzione lightenment”, already offered noteworthy point of view, able to orientate the debate monographic in-depth studies. Now it is and the same political action. Thus Burke the turn of “The thought of Edmund Burke. belongs to the nation of thinkers and “per- Inherited constitutionalism and revolu- formative” speakers, who translate thought tionary constitutions”. This time as well, into political action creating a virtuous in- the planner and editor of the issue is Ales- tellectual circle. sandro Torre to whom we should be really An Irishman, protestant on his father’s grateful. side, set on course for the family career (the The task, as for the two previous is- legal profession), Burke soon shows his sues, was not easy. Knowledge concern- speculative vocation and especially his po- ing Edmund Burke, notwithstanding the litical passion. Such passion finds its start- abundance of studies referring to him, ing point – in order to play a pivotal role – is still stereotypical, mainly linked to the in the Minister for Ireland, Lord Hamilton, single “fragments” which make up his life and especially in the Marquis of Rocking- and work. An image, his, which is indeed ham, a leader of the Whig party. It is from fragmented and at risk of readings with 1765, when he is elected to the House of a strong ideological orientation. Italian Commons by one of the most celebre “pu- literature certainly does not lack inter- trid hamlets”, that Burke contributes to a esting studies (see the section Librido to real turning point of the British political this purpose), but it does not have a sys- and constitutional history: the long and pe- tematic work able to unify – thanks to the culiar reign of George III Hannover which approach offered by constitutional histo- will mark a sixty-year period (with the final ry – the image of a complex character who regency occupied by the Prince of Wales) deserves to be fully placed in his own time. full of epochal events. In his Thoughts on the This issue of the Journal therefore tries to Cause of the Present Discontents (1770) Burke offer a contribution which may help to re- organises the political discourse around construct the whole dimension of Burkean the limitations of constitutional monarchy constitutionalism. criticising the “abuses” of the sovereign That which strikes is not just the mul- against the spirit of the ancient constitu- tiplicity of the roles he held, a quite com- tion. To political favouritism, to oligarchic mon occurrence in that period, rather his patronage, to the primacy of monarchic “Atlantic” dimension, that is the fact of be- executive power, Burke opposes the idea ing the main character, on the British side, of balance of powers, the popular mandate of the most important political-constitu- to Parliament, the role of the political party tional events which decisively marked the seen as a necessary link between the king epoch of revolutionary constitutions. Burke and the Houses. directly witnesses the two great revolution- However the vein of liberal constitu- ary experiences at the end of the 18th centu- tionalism is intertwined with social con- ry (however we should not ignore two other servationism in Burke’s thought. Emphasis questions either: the Irish question and placed on the “historical character” of hu- that linked to the East India Company) and man nature serves to balance the dangers on both questions he reveals a fundamental deriving from rationalism detached from

8 Lacchè real data; the Commercial Society does not ment – in the American events is certainly possess an autonomous moral dimension; not unrelated with the successive events social cohesion depends, at the end, on a which pushed Burke into beginning his whole of traditions, uses, habits which find “French” studies with the celebre Reflec- their roots in the ancient aristocratic values tions on the Revolution in France, And on the and in the hierarchy of honour and religion. Proceedings in Certain Societies in London Rel- ative to that Event. In a Letter Intended to Have The theme of “parliamentary” govern- Been Sent to a Gentleman in Paris (1790). ment is at the core also of the American This bestseller was, as is known, among events which Burke follows from the first the first writings to contain a critical anal- short government experience of the Mar- ysis, a negative judgment and a pessimistic quis of Rockingham. The Duties in American prognosis of the evolution and outcomes of Colonies Act of 1765 (the so called Stamp Act) the French Revolution. Burke criticises the triggered, together with other factors, the philosophical roots of the Revolution which American pre-revolutionary events. The would be at the basis of the pernicious colonial assemblies made it the target of pe- abstractism of the theory of human rights. titions and protests. The Stamp Act Congress To revolutionary constructivism Burke op- of New York was the first unitary answer poses the “inherited” English constitution; of the colonies against the “abuses” of the the idea of the reforming gradualism – laid motherland and the violation of the Eng- down by time – which allowed English- lishmen’s right of not being levied without men, practical men grounded in history, to their consent. The Stamp Act – practically conquer their own rights, from the Magna ineffective – was repealed in March 1766, Charta to the Declaration of Right; finally but the Parliament in London issued the the balanced constitution which limits both Declaratory Act which claimed its right to “tyrannical” impulses of the sovereigns and legislate in all matters concerning the col- parliamentary tensions towards absolute onies. Edmund Burke, “champion” of the sovereignty. The Revolution, intended as American freedoms should be seen within rebellion against “prejudices” and legiti- this double perspective: a reconfirm of the mate authority, would have not succeeded, principle of parliamentary sovereignty and according to Burke, in creating a represent- a search for a conciliating solution exact- ative constitutional system, giving birth to ly thanks to the reasonable parliamenta- an experiment unable to deeply understand ry self-limitation (On American Taxation, the historical dynamics of civil society. It 1774; On Moving His Resolutions for Concilia- is with this work that the Irish statesman tion with the Colonies, 1775; A Letter to… the became the reference point for the liber- Sheriffs of Bristol, on the Affairs of America, al-conservative (according to somebody 1777). Precisely the contrary of that which reactionary tout court) interpretation of the the government led by North did from 1774 Revolution on the other side of the Channel onwards. and provoked as many celebre answers like On closer inspection, the theme of the A Vindication of the Rights of Man (1790) by role played by the Parliament – that is sov- Mary Wollstonecraft and the Rights of Men ereign but in the context of mixed govern- (1791) by Thomas Paine. The fact that such

9 Introduzione a debate had more than a temporary value – since it actually announced and established a discussion destined to last for a century at least – is demonstrated by the repercussions produced upon the English political scene. The Whig party bore consequences of this dividing itself into two “factions”. The open criticism of James Charles Fox and of some newspapers forced Burke to publish An Ap- peal from the New to the Old Whigs in August 1791. Burke intended to oppose the possible penetration of revolutionary ideas in Great Britain recalling, in a constitutionalist key, the themes at the core of the Reflections. Some eminent members of the Whig party and admirers of Burke (privately) appreci- ated some of its aspects, though not hiding the divisive characteristics of the pamphlet which attacked the “pro-French” Whigs. Immediately, Burke obtained the support of the king George III and then a good part of the Whigs sustained the Tory government led by William Pitt Junior which in 1793 de- clared war to Jacobin France. In 1794, after his son’s death, Burke left the Parliament and retired from active po- litical life. He died shortly after in 1797. He left a legacy of works and discourses of ab- solute value, destined to become “classics”, and a remarkable intellectual inheritance which still questions us and indicates the dilemmas of the liberal constitutionalism, of the values of tradition and of the incip- ient representative democracy.

10 Fondamenti

Edmund Burke nell’Inghilterra di Giorgio III: politica, costituzione e forma di governo

alessandro torre

Nella moderna storia costituzionale del comunque una preziosa chiave di lettura ai Regno Unito le transizioni di più ampio fini dell’analisi dell’evolutività britannica respiro hanno preso forma concreta sotto nell’epoca contemporanea1. l’egida ormai indelebile di monarchi le cui Ancora sospeso resta il giudizio, se longeve presenze sul trono hanno profon- espresso in chiave puramente costituzio- damente marcato lo sviluppo della società, nale, sul regno oggi ancora in corso che si del costume e delle istituzioni politiche, e avvia a conseguire un primato e che, se non ciò non solamente per ragioni connesse al altro per la sua durevolezza, include una puro calcolo delle probabilità (è perfino multiforme fenomenologia evolutiva2. Se banale osservare che periodi di regno che infatti si tenta una sommaria ricapitola- siano superiori al mezzo secolo contenga- zione delle tappe fondamentali della mo- no in sé una cospicua quota di situazioni narchia della nostra contemporaneità, le evolutive e di trasformazioni in un quadro grandi trasformazioni della statualità post- di costituzione “non scritta”), ma anche – e liberale, caratterizzate nella seconda metà ciò in almeno due casi – per effetto dell’a- del Novecento dalle maggiori espressio- zione personale del sovrano regnante. In ni del welfare state e, quindi, dalla crisi di altri termini la monarchia britannica ha questa forma di Stato, dall’adesione del attraversato fasi di visibile trasformazione Regno Unito nell’Europa comunitaria, dal- quale suprema istituzione politica del re- lo sviluppo della democrazia referendaria e gno, gradualmente perdendo la sua valenza dal varo di quelle vaste riforme del governo egemonica nel contesto delle vicende isti- territoriale che si riassumono nella for- tuzionali. Nondimeno, sebbene in qualsia- mula della devolution, dalla “presidenzia- si manuale di dritto costituzionale sia posta lizzazione” della premiership e dall’ingres- ai margini dell’analisi giuspubblicistica, la so in quella che è stata definita un’epoca variabile geometria della monarchia resta post-parlamentare, trovano collocazione giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 13 Fondamenti nell’attuale regno di Elisabetta II, iniziato III Hannover, articolata stagione evolutiva nel 1953, tuttora in corso, e nel quale sem- che, ponendosi al culmine del grand siècle pre più consistenti si stanno rendendo le del Parlamento e portandone a soluzione ipotesi di scrittura di carte costituzionali le più evidenti antinomie, risultò forte- e di un nuovo Bill of Rights che sostituisca mente caratterizzata dall’avvicendarsi di l’omonimo documento tardo-seicentesco. alcuni importanti snodi dell’evoluzione Tuttavia, sebbene la sua capacità di rappre- politica ed istituzionale, sotto la cifra dap- sentare ad alto livello lo spirito nazionale e prima dell’influenza personale del Re sulla una certa influenza morale non si siano del conduzione degli affari di Stato3 ed infine tutto dissolte attraverso i mutamenti della del sopravvento del party government. Non nostra contemporaneità, di certo l’odierna meno suggestiva della definizione del vitto- monarchia elisabettiana è alquanto lontana rianesimo, anche se più lontana nella me- dal proporsi come attiva regolatrice dell’or- moria, è l’espressione che sintetizza questa dinamento istituzionale. affascinante stagione costituzionale: quan- Non meno imponenti evoluzioni do si parla dell’“Inghilterra di Re Giorgio”, dell’ordinamento costituzionale si inscri- è al regno del terzo Hannover che corre vono entro lunghi periodi di regno di altri immediatamente il pensiero. È nella parte due sovrani che hanno retto stabilmente mediana del periodo georgiano, fortemen- le sorti del Paese imprimendo alla Gran te caratterizzata dalle conseguenze sia delle Bretagna i propri peculiari marchi di fab- autoritarie azioni di condizionamento per- brica. Una grande stagione di passaggio si sonale dell’Esecutivo poste in essere all’e- è configurata nel regno della Regina Vitto- sordio del monarca, sia delle ripercussioni ria (1837-1901), allorché, una volta giun- provocate dalle svolte rivoluzionarie dap- ti a piena maturazione la tecnologia della prima nelle colonie americane e quindi in rivoluzione industriale e le conseguenti Francia (tutti eventi che nell’ultimo quarto trasformazioni sociali, si delineavano e for- del Settecento influenzarono il pensiero temente si consolidavano i caratteri dello politico e giunsero a un passo dalla desta- Stato liberale e dell’imperialismo, e in tal bilizzazione degli equilibri costituzionali modo si ponevano anche le premesse delle britannici), che si delineava la cornice della subitanee accelerazioni costituzionali che vicenda intellettuale e politica di Edmund all’inizio del Novecento, nel periodo che Burke (1729-1797), il quale fu tra gli asso- è convenzionalmente definito della “crisi luti protagonisti del dibattito parlamentare edoardiana”, sarebbero state nel contempo in un’epoca di premierships per lo più di ef- causa ed effetto del trapasso di molte cer- fimera durata e condizionate dalla volontà tezze. La vulgata ha definito questo lungo del sovrano e indebolite da accesi scontri regno “l’Età vittoriana”, con un’espres- fra i leaders politici del partito whig in una sione tuttora straordinariamente evocativa porzione di regno georgiano in cui le evo- per il cosiddetto immaginario collettivo. luzioni del parlamentarismo maturo e della Ma, andando ancor più indietro nel tempo, forma di governo hanno ben motivato l’in- una fase non meno complessa, consisten- teresse degli storici4. te in un pieno sessantennio (1760-1820), Nel regno di Giorgio III il confronto veniva a coincidere con il regno di Giorgio fra conservazione e radicalismo raggiun-

14 Torre se le massime espressioni, e solamente ribelle e pronta a recepire le suggestioni l’isolazionismo del periodo napoleonico rivoluzionarie più idonee a favorire la de- in qualche misura valse a ridimensionare stabilizzazione dell’odiata monarchia in- tale stato di cose. Ancora legato all’eredità glese, il pensiero di Burke si espresse molto della “Gloriosa Rivoluzione” del 1688-89 e chiaramente a favore della necessità costi- oscillante fra una condizione di progressivo tuzionale di limitare il monarchismo e di consolidamento del potere parlamentare e restituire dignità all’istituzione parlamen- la persistenza di residuali manifestazioni tare: elementi di riflessione, questi, di cui di monarchismo attivo (su tali contrastanti si possono rammentare una testimonianza posizioni, senza dire dell’influenza eser- diretta nel saggio Thoughts on the Cause of citata in direzione politicamente monar- the Present Discontents (1770)7 che era teso a chista dal court party e dai whigs governanti porre in risalto, oltre a taluni motivi del ri- che vi si riconoscevano5, si riassumeva la formismo radicale, i molti «distempers of storica contesa ideologica fra whigs e tories Monarchy» in merito ai quali recava forti i quali, un tempo primari motori politici critiche alla prassi dei favoritismi posti in della svolta rivoluzionaria, non mancaro- essere dal Re nella formazione dell’ambi- no di determinare le evoluzioni parlamen- guo «double Cabinet» rappresentato senza tari e governative dell’intero Settecento), mezzi termini come una perversione della il periodo georgiano forma il trait d’union politica. Un implicito segnale di dissenso fra l’evoluzione della monarchia limitata e sul modo con cui un Parlamento depoten- costituzionale pura, e l’instaurazione della ziato si rendeva utile strumento della pote- statualità pre-liberale. Sotto questo profi- stà monarchica emergerà qualche anno più lo, esso si presenta all’indagine del costi- tardi (1774) nella celeberrima apostrofe agli tuzionalista e dello storico delle istituzioni elettori nella constituency di Bristol (1774), non come un arco evolutivo uniforme, ma con cui Burke inaugurò un mandato parla- come scandito da fasi alterne nelle quali il mentare aperto a grandi prospettive. Fra le sovrapporsi di particolari e ben visibili di- molte, entrambe queste esternazioni bur- namismi della politica interna, principal- keane esprimevano un coerente e concreto mente dovuti all’azione personale del re, commitment che, più che fondarsi su mere e di non meno impegnative sollecitazioni nostalgie teoriche, aveva come piattafor- provenienti dall’esterno della scena nazio- ma la concreta apologia di quell’impianto nale, posero in seria discussione l’assetto costituzionale, parlamentare e garantistico dei rapporti sociali e dei poteri6 che era- che era ereditato dalla seconda rivoluzio- no alla base della trasformazione in sen- ne antiassolutistica, ma che era messo a so pienamente parlamentare del sistema serio repentaglio dalle velleità sovrane di britannico. In tale contesto, sebbene mai personal rule facenti leva sul supporto di un caratterizzato dalle pulsioni antimonarchi- corrivo court party formato dai sostenito- che, spesso virulente, che animavano inve- ri di Giorgio III, ma non per questo, sotto ce molti circoli riformisti attivi sia a Lon- il nefasto influsso della frammentazione dra, sia in altre città inglesi maggiormente del bipolarismo politico che in precedenza segnate dall’incalzare della rivoluzione aveva retto il Paese, in grado di assicurare produttiva e in un’Irlanda cronicamente stabilità all’Esecutivo del regno8.

15 Fondamenti

In sostanza, dando risalto a talune con- metà del secolo aveva prodotto il ruolo del traddizioni interne a un ordinamento che premier anch’esso destinato ad essere for- del resto era ancora in costruzione e che si temente condizionato dalla nuova strategia riassumevano in alterne condizioni di bi- di governo di Giorgio III e dalle fluttuazio- lanciamento fra un Esecutivo dominato dal ni del Legislativo di Westminster, e qui in premier e un Legislativo percorso da contese particolare della Camera dei Comuni luogo politiche spesso feroci, è evidente che gli d’elezione di rinnovati protagonismi po- accadimenti del regno di Giorgio III mi- litici retti in preminenza, come si dirà più sero a dura prova, anche se non sempre in avanti, dall’avvicendarsi degli orientamenti forma deliberata ed esplicita, alcune fra le di diverse generazioni di whigs. tradizionali categorie politiche sorte dalla Nel secondo quarto del Settecento rivoluzione parlamentare di fine Seicento, all’intensificazione della produzione par- le quali nella prima metà del secolo avevano lamentare di leggi di forte impatto costitu- stabilito i capisaldi strutturali del nuovo or- zionale si era pertanto sovrapposta una net- dine costituzionale. Sarebbe inappropriato ta trasformazione dell’organizzazione del escludere che la costituzione rivoluzionaria potere esecutivo destinata ad avere lungo nata dal patto fra i tories e i whigs, attin- corso nella storia delle istituzioni britan- gendo alla storia passata, fosse un sistema niche, e la stessa struttura del bipolarismo immobilista, una mera perpetuazione di politico ne aveva subito le conseguenze: istituzioni obsolete, dal momento che al- come si vedrà, la crescente frammentazio- cuni punti fermi di questo ordinato sistema ne ideologica intorno a diverse concezioni politico stabilito una volta per tutte secondo della responsabilità di governo renderanno ben precisi canoni9, nella consapevolezza il partito whig il terreno più fertile per nuo- dei rischi sempre in agguato, erano stati po- ve evoluzioni dell’ordine costituzionale. sti in sicurezza attraverso un’oculata azione Un primo fattore evolutivo, in questo legislativa con cui le istituzioni di Westmin- caso di carattere esogeno, fu configurato ster, e in ultima analisi la classe politica che dall’avvicendamento dinastico provocato ne aveva assunto la guida10, avevano affer- dalla chiamata al trono (1714) dell’Eletto- mato il loro potere dichiarando il carattere re di Hannover proveniente dallo scenario protestante della successione al trono (Act del Sacro Romano Impero. L’avvento di of Settlement, 1701); realizzando l’unità con un sovrano di origine aliena aveva prodot- la Scozia e con ciò dando coesione al nuo- to una significativa contrazione, dovuta a vo regno e rendendo egemone il modello ragioni contingenti, delle modalità di ge- parlamentare inglese (Act of Union, 1707); stione regia dell’Esecutivo giacché, a causa consolidando l’autorità della legislatura a di barriere linguistiche e culturali per la fronte delle svolte dinastiche (Septennial gran parte insuperabili e per via d’una cer- Act, 1716), e severamente penalizzando i ta qual forma di disinteresse per le vicende reati contro la proprietà (Black Act, 1723). E britanniche da parte di monarchi di ceppo d’altra parte, se si guarda allo sviluppo delle germanico, Giorgio I e Giorgio II, sovrani istituzioni amministrative, una non meno tedeschi trapiantati in una storia nazionale determinante metamorfosi era stata realiz- loro estranea, avevano dato evidente prove zata nella prassi di governo, che nella prima di disimpegno dalla conduzione attiva de-

16 Torre gli affari di Stato. Tale stato di cose aveva riamente in senso progressivo se si pensa motivato sia il dispiegarsi dell’attivismo alla spregiudicata influenza sugli Esecutivi parlamentare whig ben pronto a colmare che sarà esercitata personalmente dal re e con i propri statisti un vuoto lasciato dal dall’evanescenza di alcune figure di Pri- nuovo ordine hannoveriano (e a difender- mi ministri)) poté avere luogo non per via lo, anche con ricorso alla violenza armata, meramente inerziale, bensì sotto la pre- dalle pretese dalla casa reale stuartiana e valente influenza di atti di volontà di un dai Giacobiti suoi sostenitori), sia la genesi sovrano preparato, a differenza dei suoi della premiership. Questa fu la più evidente predecessori, a sfruttare a suo vantaggio le novità, più politica che istituzionale, del- opportunità offerte dalla particolare natu- la prima metà del secolo. La sua irruzione ra della politica parlamentare whig reduce sulla scena costituzionale si configurò con dall’interminabile periodo di governo di il lungo periodo in carica del whig Robert Walpole13. Walpole (1721-42), caratterizzato dall’e- Nonostante le distratte condotte dei mersione del ruolo del Primo ministro, o suoi predecessori, una certa libertà di azio- almeno dal delinearsi dei primi evidenti ne risultava infatti costituzionalmente ga- caratteri che in seguito, anche in presenza rantita al terzo Hannover, un monarca che di amministrazioni di breve corso e di Pri- la percezione corrente avrebbe descritto mi ministri invisi all’opinione prevalente come fin troppo deciso a fare propri lo spi- nella classe parlamentare, restarono propri rito e le modalità di azione del sovrano de- di un esponente di preminenza nel Gover- scritto dal Visconte Bolingbroke, autore nel no di Sua Maestà che, attraverso l’evoluzio- 1749 del pamphlet The Idea of a Patriot King14 ne di successivi ministeri, avrebbe meritato e, a seguito di ciò, tra i principali ispira- di assumere tale denominazione di per sé tori ideologici di un country party, nuova espressiva di una primazia sulla compagi- coalizione nascente dalla non disinteressa- ne governante11 (e una denominazione che, ta cooperazione creatasi fra esponenti tory e spesso con ostentata ironia, era sostituita whig15 e promotrice di politiche populiste da quella di premier, tuttora in uso nel les- che si ponevano in sintonia con un monar- sico corrente12). chico paternalismo. Su queste basi prese forma il quadro Questo quadro di partenza, sebbene costituzionale della prima fase del regno fortemente ideologizzato dagli orienta- di Giorgio III, ovvero un quadro le cui co- menti personali del sovrano, era tutt’altro ordinate essenziali, se si guarda ai caratteri che statico in quanto caratterizzato da punti generali della forma di governo di uno Stato di contraddizione che avrebbero conferito che di recente aveva realizzato un’unità ter- fluidità all’intero contesto costituzionale ritoriale corrispondente all’intera isola di dell’Inghilterra di Re Giorgio in cui si an- Gran Bretagna, saranno il netto progresso davano consolidando i primi miti fondatori dell’attività parlamentare e la formazio- della nuova nazione britannica. Una simi- ne della premiership, pietre angolari di un le condizione di contraddittorietà insita sistema di istituzioni politiche produttivo nella metamorfosi georgiana dominata da di una solida base su cui la trasformazione una concezione di personal rule rispolve- degli equilibri di governo (non necessa- rata dall’epoca pre-rivoluzionaria di Carlo

17 Fondamenti

I Stuart o anche dal restaurativo Giacomo le frammentazione del bipolarismo della II16 (entrambi rovesciati da ribellioni par- politica le cui radici andavano individuate lamentari) può essere sintetizzata osser- nel lascito ideologico, non privo di inter- vando che in seguito all’avvicendamento pretazioni politicamente revisioniste, che degli Hannover al trono, e sotto prevalen- era consegnato ai contemporanei del nuovo te egida whig, il revolution settlement aveva monarca dal regime dei whigs post-walpo- potuto proseguire la sua navigazione verso leani (tali l’Henry Pelham, che aveva tenuto i lidi sicuri della stabilità del potere par- il ministero nel 1743-1754, e i suoi fugaci lamentare ponendosi sotto la protezione successori, tutti grosso modo ascrivibili al di patti politici negoziati da schieramenti gruppo degli Old Corps whigs). Una simile politici visibilmente divisi in una conte- evoluzione venne inizialmente a realizzarsi sa ormai del tutto istituzionalizzata e non per intervento diretto di Giorgio III che as- più suscettibile di sfociare in impegnativi serì il suo potere confidando nell’appoggio conflitti armati17 e ben disposti, secondo di una figura ministeriale ideologicamente uno stile felicemente inaugurato già negli solidale con gli orientamenti autoritari del- eventi di fine Seicento, a concertare solu- la Corona, perfettamente configurata dallo zioni istituzionali di comune convenien- scozzese John Stuart, terzo Conte di Bute, za volti a reprimere con estrema severità che fu premier per un periodo in sé mol- condotte non solo penalmente perseguibili to breve (1762-1763) ma ben sufficiente a ma soprattutto politicamente sconvenienti che egli, non meno di Giorgio III convinto (come nel caso del celebre Black Act di di- aderente alla dottrina del Patriot King, fosse retta ispirazione whig, tipico esempio di individuato come un acritico tory assertore eterogenesi dei fini legislativi18). Tuttavia, della prerogativa regia. Questa posizione per altro verso, a un sovrano più che pronto valse a Bute, il cui unico merito a detta dei ad affermare la propria autorità dando for- suoi oppositori consisteva nell’essere un ma concreta all’istinto monarchista ispira- favorito del Re, una fama di statista forte- to all’iper-patriottismo tory di Bolingbroke mente intrusivo negli orientamenti politici (la cui dottrina fu uno dei primi banchi di del periodo nei quali, con il preciso intento prova del Burke abile polemista19), questo di guadagnare sostegno alla politica perso- sistema indubitabilmente poggiato su buo- nale del Re, riuscì a produrre alcuni episodi ne basi ma ancora in costruzione lasciava di destabilizzazione dell’egemonia parla- ampie possibilità d’azione per dare corso mentare prodottasi nella stagione dell’as- alle sue incursioni nella politica e nell’am- senteismo regio dalla conduzione attiva ministrazione del regno, finalizzate – nel- degli affari di Stato21 (inoltre l’origine scoz- le intenzioni a cui il sovrano avrebbe dato zese del premier molto contribuì a renderlo forma concreta nei primi vent’anni del suo decisamente inviso al Parlamento e all’opi- regno – alla realizzazione di un pieno recu- nione pubblica d’Inghilterra22). pero del controllo regio sull’esercizio della Questa volontà di Giorgio III di stabilire potestà di governo. una propria regola personale che deviasse Tale operazione georgiana si poneva alla l’ago della bilancia costituzionale in favore base di una fattuale oligarchizzazione del del potere monocratico del monarca a di- potere20 e non tardò a favorire una visibi- spetto delle posizioni di vantaggio acquisite

18 Torre dal Parlamento sotto i primi due monarchi zione avrà larga parte nelle sue proposte di Hannover, rivelatasi fin dall’esordio del suo conciliazione con gli Americani e nella sua regno con la scelta di Bute quale Primo Lord opposizione alle politiche governative. del Tesoro (tale la carica ufficiale ancora Con Grenville avevano preso forma an- oggi attribuita al Primo ministro), troverà che oltreoceano alcuni elementi delle con- un’opposizione convinta, ma di durata li- troversie che fortemente caratterizzarono mitata, nel ministero di George Grenville il regno di un Giorgio III particolarmente (1763-1765) già speaker dei Comuni e per propenso a servirsi in modo spregiudica- questo ben convinto che non al Re ma al to dei protagonisti della politica per dare Parlamento dovesse spettare il controllo sostegno alla sua regola personale purché dell’Esecutivo, e che di conseguenza il pre- assecondassero i suoi progetti27. Sulla base mier dovesse essere uomo del Legislativo e delle proteste americane e degli abusi fi- non un diretto fiduciario regio23. Promoto- scali posto in essere da vari Esecutivi fino re su una maggior regolarità delle riunioni a quello infine presieduto da Lord North del Gabinetto e da alcuni tacciato perfino (il premier al quale la propaganda whig e la di repubblicanesimo per via delle critiche diffusa percezione dell’opinione pubblica mosse al monarchismo georgiano, Grenvil- rimprovereranno la perdita delle colonie) le, entrato in aperto contrasto con il Re per una nuova arena del dibattito parlamentare aver spesso tentato di ristabilire l’autono- s’era venuta ad inaugurare ponendo le pre- mia dell’asse premier-Parlamento, fu infine messe di quegli interventi con cui a distanza allontanato dal ministero, ma non prima di circa un decennio, a fronte del precipi- di avere suscitato aspre reazioni in Ame- tare degli eventi, un Edmund Burke ormai rica quale promotore, una volta conclusa entrato nel pieno della propria carriera po- la Guerra dei Sette Anni che vide il Nor- litica e parlamentare avrebbe apertamente damerica quale teatro fortemente signifi- dimostrato la sua simpatia per le rivendica- cativo per gli interessi imperiali del Regno zioni del sudditi residenti in America (così Unito, del Sugar Act (1764) e dello Stamp Act nell’intervento On American Taxation tenu- (1765) che imponevano alle colonie pesanti to ai Comuni dell’aprile 177428), adoperan- monopoli britannici24. A suggello del breve dosi per la ricerca di onorevoli accomoda- mandato di Grenville, dalla cui esperien- menti idonei a scongiurarne l’insurrezione. za politica scaturirà la scrittura del pam- Sotto l’egida del terzo Esecutivo del re- phlet critico The Present State of the Nation gno di Giorgio III, retto nel 1765-1766 da (1768)25, si può osservare come la sua etica Charles Watson-Wentworth, Marchese di parlamentarista abbia contribuito a dare i Rockingham29, Edmund Burke, dubline- primi fondamenti alla percezione colonia- se di famiglia mista protestante-cattolica, le, solo in parte fondata, che le complica- era entrato attivamente nella politica non zioni dei rapporti con la madrepatria fosse- solo parlamentare ma anche governativa ro dovute ai calcoli egoistici di un tirannico ponendosi al seguito, quale suo segreta- Legislativo di Westminster piuttosto che rio, dell’aristocratico uomo politico che alla personale volontà di un Re paterno26: fu Primo ministro per due mandati invero un argomento, questo, che Burke avrebbe alquanto brevi (come del resto furono la considerato criticamente e la cui confuta- gran parte di quelli dell’epoca, retti in pre-

19 Fondamenti valenza dai whigs). È noto che i ministeri Se osservato sotto questo profilo interpre- Rockingham, il cui secondo mandato di go- tativo, il whiggismo di Rockingham, di cui verno seguirà nel 1782, essendo interrotto Burke sarebbe stato un fedele ed eloquen- dall’improvvisa scomparsa del premier30, te interprete innanzi all’opinione politica furono caratterizzati da relazioni tutt’altro dell’epoca – e ciò anche dopo la morte dello che idilliache con l’aggressivo sovrano, ma statista (1782) e, nel contesto del duro di- non per questo risultarono meno idonei ad battito in seguito suscitato dalla rivoluzione esercitare una profonda influenza sulla mi- francese, nelle aule di Westminster e nel litanza dei whigs nel movimento parlamen- più ampio scenario politico nazionale – si tarista e sulla dialettica sull’azione di gover- configurava come un punto intermedio fra no e sui rapporti con la monarchia che tra gli orientamenti degli Old Corps whigs, essi iniziava a trovare spazio. Nel contesto nucleo duro del partito che aveva tenuto transizionale del primo periodo del regno l’Esecutivo sotto la leadership di Thomas georgiano gli originari princìpi politici del Pelham, Duca di Newcastle (che fu pre- whiggismo31 avevano conosciuto una signi- mier sotto Giorgio II nel 1754-1756 e fino ficativa metamorfosi, il che aveva suscitato al primo biennio del regno di Giorgio III nel circolo del Marchese di Rockingham la nel 1757-1762) e dei molto duttili Portland netta percezione che stesse tramontando whigs associati al premier di opposta ten- la sostanziale unità di intenti che in prece- denza che succedette a Rockingham in un denza aveva retto l’autonomia delle ammi- breve ministero tory (1783) e che, una volta nistrazioni whig (e, con essa, la loro dura- completato un personale tragitto in dire- tura permanenza al potere). In realtà una zione ultraconservatrice, nel periodo delle nuova consonanza, tornati Rockingham e guerre napoleoniche (1807-1809) tornava Burke all’opposizione, si sarebbe più tardi al governo ma in questo caso sotto egida ripristinata sia in relazione alla crisi ameri- tory. Va tuttavia sottolineato che dapper- cana (per ricostruire il contributo di Burke tutto in queste fazioni del whiggismo, con su tale questione si rammentino i discorsi, le quali Burke comunque dialogava facendo nel 1774, On American Taxation, e, nel 1775, uso di una brillante eloquenza32, erano ben Conciliation with the Colonies) verso cui gli prevalenti quegli orientamenti ideologici orientamenti di marca conservatrice dello che più facilmente risultavano congeniali al schieramento whig erano favorevolmente pensiero burkeano soprattutto allorquan- compatti se non altro per manifestare la do si poneva in evidenza con quanta effi- loro avversione nei confronti del ministero cacia le aristocrazie whig, se ben condotte, di Lord North e, per il tramite di quest’ul- fossero in grado di esercitare una funzione timo, della strategia di controllo parlamen- ordinatrice nella politica e nelle istituzio- tare sviluppata da Giorgio III mediante il ni. Pertanto, solamente entro certi limiti le diffuso impiego di un patronage corruttivo. divergenze tra Burke e i menzionati circo- Nondimeno un motivo dominan- li whig possono essere connotate in senso te della propaganda politica del circolo di nettamente antagonistico: infatti tutti co- Rockingham si focalizzava sulla consapevo- munemente si inserivano nell’alveo della lezza della grave involuzione delle basilari conservazione costituzionale, e ciò anche premesse costituzionali del pensiero whig. allorché nel 1783 fu promossa la uneasy

20 Torre alliance – ma tutt’altro che illogica, date le erente, fu l’interesse dimostrato da Burke circostanze seguenti la perdita delle colonie per la causa di Wilkes, disprezzato per il americane e la caduta del breve ministero suo pestifero libertinaggio ma a suo giu- Shelburne – fra i whigs radicali di Fox e i to- dizio meritevole, se non di simpatia per le ries riuniti intorno a Lord North (un connu- idee professate, almeno di solidarietà per la bio di cui lo stesso Portland si fece garante, persecuzione di cui era stato il destinatario. e che fu fortemente avversato da Burke). Già delineata in tutti i suoi elementi sotto Ma prima della definitiva esplosione il ministero Bute in seguito alla pubblica- delle colonie del Nordamerica Burke aveva zione nell’aprile 1763 del North Briton n. 45 avuto ampia occasione di esprimere il pro- recante un pesante affondo satirico nei con- prio pensiero critico su altre questioni di fronti della condotta della monarchia che in grave momento costituzionale. Una parti- relazione a taluni accadimenti dell’epoca vi colare attenzione, e sempre tenendo d’oc- era esplicitamente presentata come fallace chio la deriva monarchista, fu dedicata ai e menzognera34, la vicenda s’era trascinata diritti fondamentali, da Burke considerati fino al 1765 per via dell’emissione per isti- nel loro valore di strutture dell’edificio co- gazione governativa di un general warrant, stituzionale di matrice inglese e di fattori di o mandato d’arresto anonimo, con accusa equilibrio tra poteri pubblici. A tale propo- di sedizione: un atto giudiziario che con- sito può essere utile che si rammenti la vi- dusse Wilkes innanzi alla magistratura del cenda dell’incriminazione di John Wilkes, Re. Si sollevava prepotentemente con tale il giornalista e uomo politico radicale che azione la questione dell’uso politico del fu autore, insieme al poeta satirico Char- general warrant e, per estensione, dei limiti les Churchill, dei primi quarantacinque entro cui nel Regno Unito era concretamen- pamphlets del North Briton, acri e irreverenti te garantita la libertà di stampa: la quale, scritti periodici il cui principale bersaglio sebbene garantita in linea di principio, re- era la politica governativa e, tramite essa, stava di fatto condizionata alla possibilità quella che molti consideravano la libertici- dell’intervento governativo nei riguardi da condotta del Re33. dell’autore o editore di un libel dichiarato Se con la questione coloniale la posta diffamatorio, con gravi e discrezionali san- politico-costituzionale messa in gioco era zioni che potevano giungere fino all’incar- la tassazione (in particolare si controverte- cerazione. In particolare nel caso di Wilkes, va sul diritto di tassare unilateralmente le una volta accertato che egli era l’autore del colonie americane, fondate e politicamente North Briton, la Camera dei Comuni ne de- governate da sudditi di Sua Maestà, senza cretò l’immediata espulsione (1764) ma, dare loro voce in seno al Legislativo britan- preso atto dell’emissione governativa di nico, sicché in sostanza il punto in discus- un general warrant, su tale provvedimento sione consisteva nell’applicazione o meno controverso – e per molti del tutto illegale e a questi sudditi dell’antico principio del no costituzionalmente letale – un ampio con- taxation without representation risalente con fronto. Entrambi i dibattiti parlamentari, Edoardo I alla monarchia plantageneta), il che insieme ai Radicali videro protagonisti caso Wilkes era di ben diversa natura. Non i Rockinghams di cui Burke era un eloquente del tutto insospettabile, ma comunque co- portavoce, furono molto coinvolgenti per-

21 Fondamenti ché direttamente speculari a quella conce- ste di retaggio walpoleano. Pur non essen- zione della statualità autoritaria verso cui la do mai posto in dubbio il riconoscimento regola individuale di Giorgio III intendeva dell’opportunità sociale che il libel diffama- dirigersi. Non il medesimo atteggiamento torio fosse severamente punito dalla legge, solidale Burke avrebbe tuttavia osservato la riflessione sui rapporti tra norme penali nei riguardi un altro protagonista del ra- ed esercizio del potere prendeva le mosse dicalismo estremo, il Thomas Paine che si dai princìpi della monarchia costituzio- distinse quale dissacratore della monarchia nale e limitata, e perciò del governo misto e dei fondamenti stessi del potere delle isti- sorto dalla Gloriosa Rivoluzione che anche tuzioni britanniche, autore dei celebri scrit- nel quadro della monarchia hannoveriana, ti Common Sense (1776), e The Rights of Man secondo l’interpretazione personale che (1791) che l’establishment britannico giudicò ne era data da Giorgio III, si confermava politicamente perniciosi e che procurarono autentico mito fondatore della statualità numerosi guai all’autore, infine costretto ad britannica. Pertanto il punto focale del di- espatriare in cerca di miglior fortuna35. battito, al momento, non fu in alcun modo Nel contesto del vivace confronto parla- la contestazione della necessità di una netta mentare e civile sul caso del North Briton n. stigmatizzazione del libel di natura diffa- 45 il focus della questione verteva, partendo matoria (soprattutto se declinato in chiave dalla libertà di stampa ex se, sull’effettività politica e suscettibile di arrecare turbati- dei diritti di espressione politica e sui con- ve all’equilibrio delle istituzioni), bensì la fini, spesso labili in quanto soggetti alla va- determinazione dell’istanza costituzional- lutazione del Segretario di Stato (e, in defi- mente legittimata ad esercitare il giudizio nitiva, del premier), fra opposizione critica e sul destinatario del warrant. La questione sedizione: la prima certamente lecita in un era di non poco conto poiché in merito alla ordinamento a base parlamentare e antias- decisione sull’accusa di sedizione le alter- solutista, la seconda altrettanto sicuramen- native posizioni individuavano il giudice te perseguibile secondo la legge del Paese. naturale nel Parlamento o (come sostene- Dal discorso sulle libertà a quello sull’eser- va Grenville) nelle Corti, il che poneva in cizio del potere il passo fu breve, e su tale rilievo due contrapposte interpretazioni traslazione di senso – senza dire dell’in- tendenti ad enfatizzare la natura politica del fluenza perturbatrice dei nostalgici della giudizio o quella giuridica di common law. vecchia contrapposizione fra court party e La prevalenza di quest’ultimo orientamento country party di derivazione walpoleana – si non valse ad eliminare la convinzione che la riaccese la contesa fra tories e whigs, i primi natura del general warrant (che consentiva favorevoli a una generalizzata penalizzazio- l’arresto, senza una loro previa individua- ne di ogni libel suscettibile di ledere l’onore zione, di presunti sediziosi a mezzo stampa del Re ed ovviamente del suo Esecutivo, e i e il sequestro di pubblicazioni, conferen- secondi (ma particolarmente i New Whigs e do un ampio potere agli agenti governativi i Radicali) più propensi a rinforzare le ga- esecutori del mandato) fosse antilibertaria, ranzie politiche della libera espressione del sicché nel 1766, proprio in occasione del pensiero, ma anche, in talune loro frange, caso Wilkes, il Parlamento proibiva tale tipo non del tutto immuni da tentazioni reali- di warrant. Due progetti di legge intesi ad

22 Torre attenuare i rigori processuali conseguenti all’incriminazione dell’autore accusato di libel furono promossi dallo stesso Burke, ma senza successo, nel 1791: con tale con- dotta egli, pur in netta antitesi ideologica con il radicalismo di Thomas Paine36 che nello stesso anno dava alla stampe Rights of Man, simpatizzava con il non meno icono- clasta Wilkes. Con il medesimo intento di porre la libertà di stampa e con essa anche la libertà personale sotto condizioni di mi- glior garanzia, fu un avversario politico di Burke, il whig radicale Fox, colui che otte- nendo l’approvazione del Libel Act del 1792 trasferiva la decisione sull’incriminazione del diffamatore dal giudice monocratico alla giuria, in tal modo “socializzando” il giudizio e aprendo un significativo spazio garantistico della libertà d’espressione. Una rimarchevole dose di immagina- “Cicero against Verres”, E. Burke nei panni di Ci- zione e, se si vuole, di creatività argomenta- cerone conduce l’accusa al processo contro Warren Hastings, stampa ad opera di John Boyne, 1787 tiva costituirà peraltro una componente es- senziale del discorso di Burke lungo l’intero arco di un’esperienza politica interamente dedicata alla difesa dell’ordine costituzio- fortemente controversi dando prova di un nale ereditato dai padri del revolution set- radicato ethos che ampiamente legittima- 37 tlement di fine Seicento e, come si vedrà, va, consentendogli di evitare gli scogli della tale capacità di dare forma a un conserva- contraddizione, sia la sua veemente, spesso torismo non retrivo gli avrebbe consentito indignata protesta nei confronti di quelle di affrontare senza rigidi pregiudizi que- che considerava le involuzioni del sistema stioni tra le più cruciali nel quadro della politico e di governo38, sia la difesa – e in grande transizione del primo periodo del taluni casi perfino l’apologia – della versio- regno di Giorgio III. Sotto questo profilo, ne aristocratica della costituzione vigente sebbene gli interpreti del pensiero burkea- (una matura prova di questo coinvolgimen- no tendano da dare maggiore risalto ai suoi to etico si vedrà nella vicenda del tentativo argomenti relativi alla crisi americana, alla di impeachment per corruzione a carico di Rivoluzione francese, alla polemica con i Warren Hastings, Governatore dell’India, “nuovi whigs”, la condotta di Burke in rela- in cui Burke, suo principale accusatore in zione al caso Wilkes, spesso posta in secon- Parlamento, fu tra il 1788 e il 1795 il prota- do piano, può essere senz’altro considerata gonista di uno dei più importanti processi fra le più eloquenti dimostrazioni della sua politici del Settecento39). capacità di contribuire alla lettura di temi

23 Fondamenti

Sia l’equa gestione della fiscalità sia il derarsi del tutto legittime in quanto essi rispetto dell’opinione politica dissenzien- in ultima analisi non facevano che riven- te, poiché inerenti all’effettività di godi- dicare antichi diritti partecipativi che non mento di alcuni tra i più sacri diritti fonda- erano negati a ogni suddito di Sua Maestà mentali degli Inglesi, erano comunemente Britannica nella sua posizione di contri- riconosciute elementi del tradizionale or- buente e di proprietario di terre, e il cui di- dine istituzionale, e tale fu uno argomento sconoscimento configurava un abuso la cui su cui Burke seppe soffermarsi con accenti responsabilità andava ripartita fra Corona molto convincenti, aprendo il proprio di- e Parlamento. Utilizzando con evidente scorso verso prospettive costituzionali più anacronismo un’espressione che all’esor- vaste. Basato sulla centralità dell’azione dio dell’Ottocento sarà coniata dalla grande parlamentare e sui suoi equilibrati rapporti giurisdizione statunitense, si potrà a questo con la società civile, questo ordine politico proposito dire che, secondo Burke, questi era stato declinato in chiave esplicitamente diritti si ponevano under the Constitution: costituzionale40 e come tale alla percezione argomento, questo, che aveva come obiet- dei parlamentaristi settecenteschi da John tivo il dimostrare come nessuna differenza Locke, autentico interprete dalla novità ri- esistesse tra le culture dei diritti radicate voluzionaria di cui aveva delineato i tratti in Inghilterra e in territorio nordameri- nel secondo dei Two Treatises of Government cano43. Per quanto concerne la radice del (1689), testo-base su cui sia i whigs sia i pensiero burkeano sulla questione colonia- tories (ma soprattutto i primi) avevano co- le, la medesima percezione di una profonda struito il loro efficace pragmatismo proiet- sintonia in termini di fedeltà costituziona- tato verso concezioni liberali41. le costituiva la premessa di una percezione Nel clima esacerbato in cui si svolse- solidale della quale si sarebbe rintracciata ro i dibattiti sulla tassazione delle colonie un’esplicita risonanza nel discorso parla- americane e sull’arbitrario warrant ema- mentare Conciliation with America (in altri: nato contro Wilkes42 entrò in piena evi- with the Colonies) pronunciato da Burke per denza quale fosse il pensiero di Burke in salvare il salvabile, poco dopo le sconfitte di tema di diritti. Nel primo caso, è ben noto Lexington e di Concorde, il 22 marzo 1775 (e come il convinto sostegno che egli espres- qui in particolare nel frammento in cui egli se a riguardo delle rivendicazioni ameri- sottolineava con forza che «It is the spirit cane, considerate del tutto legittime, non of the English constitution which, infused produsse alcun rinsavimento della politica through the mighty mass, pervades, feeds, fiscale e mercantilista dei governi, sfocian- unites, invigorates, vivifies every part of the do infine nel confronto armato e nell’in- empire, even down to the minutest mem- dipendenza statunitense: tale il primo dei ber»). grandi traumi internazionali che afflissero Al di là della sua applicazione ameri- il regno di Giorgio III. Non è dato soffer- cana, la difesa della Costituzione ereditata marsi in questa sede sulle note posizioni di dalle passate generazioni44, il cui tessuto Burke sulla questione americana se non per vivo era formato dalla garanzia dei diritti, sottolineare come nella percezione burke- resterà un motivo conduttore dell’intero ana le istanze dei coloni fossero da consi- pensiero di Burke, il cui strenuo conserva-

24 Torre torismo di marca whig45, connaturato alla nelle colonie americane (tra i quali ope- sua formazione intellettuale e non privo ravano molti sinceri whigs) e l’irriducibile dei residui di un’educazione cattolica, non ostilità verso le idee e gli esecrati eccessi dei per questo risulterà aprioristicamente osti- rivoluzionari francesi e per i simpatizzanti le a nuove prospettive di interpretazione inglesi del giacobinismo49, la sua difesa del dell’ordine costituzionale e dei suoi fonda- whiggismo classico a fronte delle deviazioni menti politici. del tempo presente, e – in ultima analisi – Le posizioni assunte nei riguardi della il suo sincero, radicato conservatorismo il questione americana dimostrano quanto cui impianto anti-ideologico ed aperto alle fortemente presente fosse in Burke la con- possibilità del progresso istituzionale fa sì sapevolezza dell’importanza della lettura che la sintonia con Burke sia rivendicata storica delle istituzioni inglesi, e conse- anche da molti liberali50. guentemente della loro difesa. Egli nutrì Nondimeno queste posizioni, proclama- venerazione per il metodo storico, che nella te in nome della medesima fedeltà alla storia sua percezione delle cose era la strada ma- costituzionale di un Paese che all’epoca di estra per la comprensione del presente, per Giorgio III, una volta dissolto lo spettro del l’ispirazione della prassi del governante, lealismo stuartiano, si accingeva a compiere del legislatore e del riformatore, e per la alcuni passi in avanti verso la definizione di preservazione di un patrimonio etico distil- nuovi caratteri nazionali, non resero Burke lato attraverso secoli di conquiste civili46. sic et simpliciter un reazionario come molti Di questa posizione è traccia in molti tratti ameranno definirlo nel pieno della contro- degli scritti e dei discorsi dell’Irlandese; sia versia sugli eventi di Francia. qui sufficiente rammentare quanto emerge Nel medesimo periodo in cui, nelle da un celebre passaggio della Conciliation, contese parlamentari di Westminster egli che dichiara «I put my foot in the tracks of commentava gli eventi americani verso our forefathers, where I can neither wander cui esprimeva un’apertura la cui marca era nor stumble»47: un frammento di pensie- tuttavia di carattere conservativo, alcuni ro, questo, molto eloquente poiché con- elementi di novità pur prendevano spunto tribuisce a porre in luce un’altra categoria nel suo pensiero, e ciò derivava proprio dal burkeana che rivela il profondo convinci- radicarsi da un tendenziale sospetto verso mento dell’esistenza di una netta distin- le deformazioni della politica nazionale. zione fra le idee “grandi” provenienti dalla Profonda fu la riflessione di Burke sulla magnanimità storica della morale costitu- struttura della politica, una riflessione di zionale e le idee “piccole” che informano impianto non meramente teorico (quasi la prassi utilitaristica, e spesso meschina, completamente abbandonate furono le sug- della politica. È sulla scorta di una fedele gestioni filosofiche della prima produzione adesione alla storia d’Inghilterra e delle re- letteraria) ma dettata da una esperienza i alizzazioni costituzionali che ne erano de- cui elementi erano maturati attraverso i rivate attraverso una lenta evoluzione delle passaggi concreti, se non a tratti empirici, strutture portanti del suo diritto e del suo della contesa elettorale sostenuta nelle con- governo48, che si comprendono la sponta- stituencies di Wendower e di Bristol, e dal nea simpatia riservata agli Inglesi residenti mandato parlamentare che lo vide fra i più

25 Fondamenti efficaci polemisti. Punto di congiunzione di quanto più posti in essere dai cultori del queste due dimensioni, come già osservato, riformismo radicale, tra i quali in alcuni fu la militanza in uno schieramento whig in- politici d’estrazione rockinghamiana de- comparabilmente più ricco di articolazioni stinata a distinguersi come i “nuovi whigs” interne di un partito tory che per sua natura guidati da Fox. Inizialmente concordi con era caratterizzato da poche, ma buone idee Burke nel sostenere le ragioni dei coloni politiche (le idee, in sostanza, di un mo- americani51 e pertanto aderenti a quell’in- narchismo: non assolutista, ma pur sempre terpretazione whig delle vicende coloniali monachismo aprioristicamente favorevole a cui Burke aveva dato un contributo molto all’attivismo del sovrano) e soprattutto, per significativo, le posizioni dei Rockinghams lo più annidato nel court party, meno uso ad e dei new whigs si divaricheranno gradual- occupare le sedi del potere ed a misurarsi, mente fino ad assumere toni di dura con- su posizioni di governo attivo, con le con- trapposizione negli anni della Rivoluzione traddizioni costituzionali del sistema par- francese. lamentare. Ma prima di soffermarsi sull’ultima Vivaci, ma senza arrivare agli eccessi di grande contesa in cui Burke impegnò tutto Wilkes e del North Briton (di cui si dirà tra se stesso, qualche annotazione va necessa- breve) furono i toni con cui Burke riprovò riamente dedicata a quello snodo del suo la prassi georgiana del double Cabinet, che in pensiero che, per via delle nuove prospet- posizione retrostante rispetto al Gabinetto tive di progresso costituzionalistico a cui costituzionale ne collocava uno occulto for- apriva il passo, avrebbe meritato alquanto mato da favoriti del Re, sostenuto dal court interesse anche da parte dei suoi più stre- party e dotato di maggiore influenza sulle nui avversari. scelte inerenti agli affari di Stato. Questa Il nome di Edmund Burke è ancora oggi prassi, al di là del formale ossequio alla strettamente associato al collegio di Bristol potestà del Parlamento, spostava altrove il del quale fu deputato a Westminster tra il fulcro della decisione politica, e da Burke fu 1774 e il 1780, anno in cui rinunciò a una duramente stigmatizzata in quanto con essa rielezione in questa città. Sebbene le cro- Giorgio III concedeva ai whigs parlamentari nache e i memoriali attestino che non ab- l’illusione di governi propri e nel contempo bia sempre assecondato le esigenze dei suoi consegnava una parte del potere ai tories e elettori52, il che lo fece segno di contesta- ad alcune frange del whiggismo stesso che zioni per via delle sue posizioni critiche non si dimostravano più disposte ad accettare esattamente coincidenti con i desideri dei compromessi politici confidando sull’as- gruppi di potere locali, a partire dal com- sunto che, dopo tutto, il Gabinetto era “del mercio con l’Irlanda per arrivare infine alla Re” e non “del Parlamento”. In larga misu- netta condanna dell’uso della gogna, Burke ra metabolizzata nel lungo ministero tory legò indelebilmente il suo nome alla ricca di Lord North, secondo la lettura che ne città inglese che fu tra le più attive sulle rot- fornì Burke questa evoluzione istituzionale te commerciali oceaniche e, di conseguen- avrebbe creato condizioni favorevoli a tra- za, anche un fiorente centro mercantile a dimenti opportunistici dei princìpi whig cui, per via dei suoi considerevoli investi- che risultavano tanto più contraddittori menti coloniali, la crisi americana procurò

26 Torre molti danni economici53. Conformemente del parlamentare quale membro di un’i- all’etica parlamentare che imponeva che stituzione e non semplice delegato dei suoi il deputato intrattenesse, per quanto pos- elettori («You choose a member, indeed; sibile, diretti rapporti con i suoi elettori e but when you have chosen him, he is not ne curasse gli interessi, Burke non mancò member of Bristol, but he is a member of di considerare Bristol, che di certo non era Parliament»)57. Di certo questa dichiara- un pocket borough del genere di Wendover o zione, che rivelava un ennesimo elemento di Malton (ove avrebbe tenuto il seggio par- dell’ethos burkeano, non fu del tutto gradita lamentare dopo il 1780), come un’arena in ai suoi elettori, ma produsse una conside- cui sondare efficacemente gli orientamenti revole risonanza: è evidente che il più ap- in merito a questioni politiche di partico- pariscente motivo per cui lo Speech meritò lare momento, come appunto la questione l’attenzione dei contemporanei – nonché americana o quella della liberalizzazione dei posteri nei secoli a venire – consisteva del mercato irlandese54 che fu fonte di un nell’aver definito, consegnandolo ai poste- rapido deterioramento di relazioni con i ri58, il concetto di rappresentanza politica, potenti gruppi di pressione locali che tut- ovvero di una rappresentanza il cui senso tavia, per i motivi che si vedranno tra breve, fosse interpretare e dare espressione non gli avrebbero dedicato un bel monumento a interessi individuali o di gruppi ristretti, nella centrale Colston Avenue. ma al bene collettivo corrispondente alla Come è universalmente noto, al periodo volontà comune, prezioso requisito per di Bristol è collegato il fondamentale con- formare un sistema di governo misto: un tributo che Burke diede alla riflessione sul «the whole» in cui non è difficile stabilire nuovo senso da attribuire alla rappresen- una connessione con quanto a suo tempo tanza politica55. La memorabile fonte di aveva dichiarato John Locke nel secondo questa elaborazione è lo Speech to the Elec- dei Treatises of Government, testo che entrò tors of Bristol, apostrofe che Burke rivolse in sintonia con l’orientamento antimonar- al collegio nel novembre 1774 in occasione chista della “Gloriosa Rivoluzione” e formò della dichiarazione ufficiale del buon esito la base del pensiero whig. Per realizzare della sua elezione56, e in cui egli, rifletten- l’essenziale politicità della rappresentanza do sulla necessità che il Parlamento non si in Parlamento al deputato Burke chiedeva configurasse come una mera conferenza di che egli non percepisse più se stesso come rissosi portavoce di interessi confliggenti un delegato ma, appunto, come un rappre- («a congress of ambassadors from differ- sentante, ciò implicando la sostituzione di ent and hostile interests») e vincolati dal- una configurazione privatistica del manda- le istruzioni dei propri elettori o di parte to parlamentare con una nuova visione che di essi, ma come un’assemblea chiamata a ne fondasse la dignità pubblica e, appunto, deliberare, soprattutto attraverso una le- “politica” eliminando la fattuale schiavitù gislazione di portata generale e libera da dell’opinione degli elettori che pure doveva clientele che avesse in vista l’interesse co- essere tenuta in buon conto ma senza farne mune («a deliberative assembly of one na- una regola assoluta d’azione. Da ciò deriva- tion, with one interest, that of the whole»), va inoltre l’affermazione di un sacro prin- connotava un nuovo elemento dello status cipio della rappresentanza che nelle costi-

27 Fondamenti tuzioni liberali si sarebbe sintetizzato nel sto cruciale snodo del discorso burkeano divieto di mandato imperativo e nel ricono- non si limitavano a dettare i caratteri del scimento al rappresentante di una volontà buon parlamentare attento al bene comu- propria posta al riparo dai condizionamenti ne, in tal modo formulando un monito in- del rappresentati (così nel frammento del- dirizzato sia ai tories sia ai whigs, molti dei lo Speech «Your representative owes you, quali erano da Burke considerati come ec- not his industry only, but his judgement; cessivamente sensibili alle clientele locali and he betrays, instead of serving you, if he ed a suo giudizio (ma ciò era tutt’altro che sacrifices it to your opinion»). Restava tut- lontano dalla realtà) affetti da dosi variabili tavia da definire la questione del condizio- di opportunismo, né l’enfatizzazione della namento del partito, che nei Thoughts on the libertà d’opinione del deputato si propone- Cause of The Present Discontent Burke aveva va solamente di dare un nome diverso e più definito, nel tentativo di arginare la fram- moderno a quel privilegio del parlamentare mentazione dell’opinione whig, «a body che consisteva, dopo le violazioni dell’epo- of men united by their joint endeavours ca stuartiana, nel riconoscimento della sua the national interest upon some particular libertà d’espressione e dell’insindacabilità principle in which they are all agreed»: il nel corso delle sue funzioni istituzionali. dilemma, come ben si sa, si trascina ancora Completando lo status del parlamenta- nella nostra attualità. re con l’esclusione del mandato imperativo Non mancavano certamente in questa lo Speech indicava prospettive di più ampio direttrice del pensiero burkeano compo- scenario costituzionale poiché spostava il nenti di carattere elitista che erano fun- senso del discorso dall’individuo politico zionali a una visione aristocratica dell’e- verso uno scenario costituzionale ben più sercizio della politica e, in ultima analisi, vasto. Infatti la definizione dei tratti di un dell’intero sistema di governo a base par- rappresentante “politico” (moralmente) lamentare. Quanto in sostanza emergeva autonomo implicava indicare la precisa da questa concezione era che solamente la via verso l’affermazione di una Camera dei “persona di qualità”, il cui discernimento e Comuni non più luogo di registrazione di libertà di azione dovuti all’essere immune gretti interessi di settore, ma istituzione da preoccupazioni economiche, fosse nel- parlamentare realmente indipendente e, la condizione di avere accesso alla politica in quanto tale, interprete del progresso ci- attiva e di esercitarla con indipendenza di vile di una Nazione unificata e chiamata a pensiero e con quell’assoluto disinteresse grandi destini. Tutta orientata secondo l’e- che le avrebbe consentito di servire il Paese. tica che in seguito sarà propria del moder- La figura di rappresentante politico no parliamentarian era la visuale indicata concepita da Burke ed applicata a se stesso nello Speech agli ingrati elettori di Bristol, non era certamente un democratico, ma che erano ancorati ai propri interessi com- l’unico che avesse titolo di far parte di un merciali e avrebbero di gran lunga prefe- country party trasversalmente riunito non rito poter contare in un Burke eloquente intorno alla persona di un monarca “pa- promotore dei loro interessi, e che per la triottico” bensì nel nome dell’interesse gran parte erano del tutto inconsapevoli di nazionale. Inoltre le implicazioni di que- essere dei constituents ovvero coloro ai quali

28 Torre era attribuito l’esercizio di un ruolo poli- pure, per altri versi, caratterizzavano la ticamente essenziale in quanto con il loro scena politica e istituzionale conferendole libero voto contribuivano a “costituire” il vivacità ma non senza introdurre nel di- Parlamento come corpo politico destinato, battito nazionale motivi costituzionalmente in un quadro di costituzione evolutiva e an- alieni, come per esempio, il repubblicane- timonarchista, ad avere il sopravvento sulla simo dei Commonwealthmen, componen- concezione autoritaria georgiana del potere te estrema dei new whigs61. Tornando alla (ma questo a visuale ottimistica non si sa- questione dei “nuovi whigs”, nell’ambito di rebbe sottratta all’ironia di Rousseau59). E una composita scacchiera che si presenta- difatti non è da trascurare il messaggio che, va sempre più influenzata dai personalismi orientando lo sguardo verso un Parlamento dei suoi leaders, è celebre l’acceso contra- il cui riferimento fosse la polis e non la mera sto che si manifestò fra il Burke portavoce sommatoria o sovrapposizione degli inte- dei rockinghamiani e i whigs capeggiati da ressi, con logica inesorabile lo Speech invia- Charles James Fox. va a Giorgio III e ai suoi favoriti la cui stra- Complessa è la storia dei rapporti tra tegia di controllo dell’azione parlamentare Burke e Fox62, che furono i più vivaci pro- non escludeva, ancora nell’ultimo quarto tagonisti di una annosa controversia e i cui del Settecento, forme di esplicito condizio- percorsi politici, dopo avere attraversato namento delle elezioni nei singoli collegi. una prima fase rockinghamiana e una se- L’orientamento apertamente parla- conda di reciproca critica ancora contenuta mentarista, di cui Burke stabiliva le pre- entro i limiti di un civile confronto fra dis- messe nello Speech del 1774 concentrando senzienti appartenenti al medesimo orien- l’attenzione sul deputato quale rappresen- tamento politico ma comunque ispirate alle tante politico, risuonerà nuovamente – ma medesime concezioni della forma di gover- stavolta a Westminster e contestualmente no separate da propensioni conservatrici e all’abbandono del collegio di Bristol, in un riformiste per via della crescente radicaliz- nuovo discorso del febbraio 1780, lo Speech zazione di entrambi i punti di vista giungerà Presenting to the House of Commons a Plan for a una clamorosa, totale rottura vertente su the Better Security of the Independence of Par- due principali punti di dissenso: la respon- liament, And the Economical Reformation of sabilità, che Burke attribuì direttamente a the Civil and Other Establishment, nel quale Fox, di una leadership radicale che fu cau- confluirono molte tematiche già affrontate sa del frazionamento del whiggismo63; e in precedenti interventi, e che non man- l’attestazione su antitetiche interpretazio- cò di suscitare i consensi della fazione dei ni degli accadimenti e delle implicazioni Rockinghams e la riprovazione dei fautori costituzionali della Rivoluzione francese, del potere monarchico. argomento fortemente divisivo all’interno Non fu d’altronde questa l’unica arena del partito whig64. polemica in cui il conservatorismo di pura Tuttavia fra i due non erano di certo marca whig professato da Burke60 ebbe a mancati in precedenza altri motivi di di- cimentarsi ponendosi a contrasto, di vol- visione. In proposito si può rammentare il ta in volta, sia con l’etica politica del suo dibattito sulla questione irlandese che era tempo, sia con le tensioni più radicali che stata posta sul tappeto, nel corso del primo

29 Fondamenti ministero del Marchese di Rockingham in do l’influenza tory sulla politica nazionale, cui Burke era direttamente coinvolto, ad e che Fox accettasse l’incarico di Foreign opera delle rivendicazioni istituzionali ed Secrertary nell’amministrazione Portland fu economiche degli Irish Patriots che ambi- causa di dissapori, invero appena attenua- vano all’autonomia legislativa dell’isola. ti dalla presenza nel medesimo Gabinetto Diverse e a tratti ambigue furono le inter- dello stesso Burke quale Paymaster General. pretazioni della questione irlandese tra i In realtà, volendo attenuare il giudizio whigs governanti, dai quali alcuni dissen- sulle spregiudicate condotte politiche del zienti iniziavano a differenziarsi quale co- whiggismo di fine Settecento, a cui sembra stola del circolo Rockingham, circa natura che lo stesso Burke non si sia occasional- e grado del riformismo da applicare al caso mente sottratto, va considerato che l’allean- di un’Irlanda ancora dotata di un’assem- za North-Fox e la stessa adesione di Burke al blea parlamentare propria ma in cui la po- ministero del 1783 (da cui la sarcastica de- polazione cattolica era ancora gravemente finizione, loro attribuita, di Portland whigs), discriminata nel suoi diritti politici. Que- dopo la caduta per no confidence di Lord sto momento polemico diede occasione a North la presa autoritaria della monarchia Burke, non senza aver dubbi circa la rilut- sul Parlamento si era sensibilmente atte- tanza dell’amministrazione Rockingham nuata, il che, sempre ferma restando la fon- ad affrontare i problemi d’Irlanda con damentale discriminante tra tories e whigs, soluzioni costruttive, di sottolineare co- alcuni esperimenti di intese politiche ini- stantemente quanto la politica dei Radicali ziarono ad entrare nel nuovo spirito costitu- sul caso irlandese si caratterizzasse per al- zionale. Tuttavia le vicende fin qui illustrate quanto opportunismo, il che questi di ri- dimostrano che la connaturata duttilità del mando rimproveravano un opportunismo partito whig era giunta al punto di far sì che, non minore agli aristocratici Rockingham in modo molto inusuale e del tutto affatto whigs i quali, tradizionalmente sfavorevoli compromissorio, il radicalismo si associas- a concessioni nei riguardi dei patrioti ir- se ai tories condividendone perfino le re- landesi, una volta passati all’opposizione sponsabilità di governo: un’evoluzione del avrebbero appoggiato soluzioni permissive, sistema politico, questa, che diede ampio più che per reale convinzione politica, al motivo a un Burke ormai orfano di Rocking- mero scopo di porre in crisi l’amministra- ham quale persona ma non certo come ispi- zione di Lord North65 (che tuttavia nel 1778 ratore politico, di sospettare che la precaria fu promotrice di un Catholic Relief Act). Il sintonia con i new whigs si stesse inesora- fatto che, in seguito, la cosiddetta Fox-North bilmente eclissando, il che non gli impedì, Coalition, proponendosi come sua infra- dopo avere aderito all’alleanza North-Fox struttura politica66, formasse l’asse por- e averne condiviso l’effimera esperienza di tante dell’Esecutivo tory guidato nel 1783 governo, di attestarsi su coerenti orienta- dal Duca di Portland, che l’accordo fra i menti di opposizione ai successivi Esecutivi whigs radicali guidati da Fox e i tories sotto la a conduzione sia whig sia tory. Se conside- leadership di Lord North avessero cospirato rato retrospettivamente sotto tale profilo, per provocare la caduta del ministero whig dall’esperienza di opposizione nei riguardi di Lord Shelburne (1782-1783) perpetuan- del ministero whig di Pitt il Vecchio (1766-

30 Torre

1768) fino alla scomparsa dello statista se in carica in posizione autonoma rispetto (1782), il “circolo Rockingham” si confi- agli orientamenti parlamentari), sia che la gurò, anche con l’apporto di Burke e delle premiership potesse attestarsi su posizioni sue idee sulla natura della rappresentanza, di autonomia rispetto alle pressioni del Re. come una fucina di “vecchi whigs”67 capa- Tuttavia, prima di arrivare al lungo dicaste- ci tuttavia di elaborare orientamenti critici ro tory di Lord North (1770-1782), tutti i Ga- che avrebbero contribuito ad aprire la stra- binetti così ispirati furono di breve durata. da, una volta tramontati gli effetti di medio Infatti gli equilibri di tale natura non avreb- termine del quietismo politico dell’epoca di bero mancato di rivelarsi oltremodo precari Walpole ed attuata una sorta di rifondazio- poiché la prima monarchia costituzionale ne del whiggismo68, al riallineamento delle sorta dalla concorde rivoluzione dei tories e formazioni parlamentari politiche su quelle dei whigs, e retta secondo i canoni puri del più esplicite posizioni di “governo-opposi- government by influence, aveva ceduto ter- zione” (e di un’opposizione non più inter- reno a una prassi di governo del regno in- pretabile come una condotta sconfinante formata a un nuovo dualismo che opponeva nella lesa maestà o nell’alto tradimento, ma direttamente il Re al Parlamento, prenden- come attiva cooperazione alla conduzione do il posto del dualismo di governo prece- degli affari di Stato) che di lì a qualche de- dentemente monopolizzato dal rapporto fra cennio, adeguatamente consolidate sotto la forte premiership walpoleana (1721-1742) l’egida di nuove forme di convenzionali- e un Parlamento ad essa legato, assente il smo costituzionale affermatesi nelle sale di Re dalla direzione della politica di Stato, Westminster, caratterizzeranno la politica da strategie clientelari. Il nuovo assetto si dell’età liberale69. presentava in forte mutamento politico71 L’aver concentrato l’attenzione su al- e caratterizzato da un confronto diretto, cune tematiche che monopolizzarono il di- orientato verso posizioni di fattuale parità battito parlamentare all’esordio del regno dettata dagli equilibri imposti di fatto dalle di Giorgio III, periodo che vide due brevi oligarchie politiche che già davano forma premierships tra loro ideologicamente in alla genesi di un bipartitismo nettamente contrasto sul riconoscimento da attribuire riconoscibile in alcuni suoi tratti essenziali, al ruolo della Corona, può essere sufficiente tra la Camera dei Comuni e la Corona. Con a dare conto del vivace clima politico in cui conseguente aumento della conflittualità. Il Edmund Burke iniziò la sua carriera pubbli- completamento di questo quadro era affida- ca. L’intesa “patriottica” fra Bute e il Re70, e to al premier, ma l’eredità walpoleana pote- le polemiche sorte fra quest’ultimo e il suo va considerarsi in buona parte dilapidata, successore Grenville avevano dimostrato tant’è vero che con Giorgio III si vedeva con sufficiente chiarezza sia che era ancora l’Esecutivo operare quale cedevole anello di possibile che un sovrano ben determinato congiunzione fra due interlocutori potenti e facesse valere le proprie prerogative nel- ben determinati a salvaguardare le rispettive la scelta di un premier di sua fiducia e con posizioni costituzionali: un monarca predi- esso stabilisse un ministero attribuendogli sposto ad affermare la sua personal rule indi- una posizione di relativa sicurezza (e che a pendentemente dalle sue private preferenze determinate condizioni l’Esecutivo restas- per questo o quello schieramento politico

31 Fondamenti presente a Westminster (e pertanto spre- ignorata, non sono mancate interpretazioni giudicatamente attestato su quelle che sono della sua riflessione che vi hanno ravvisato state definite «non-party views so difficult alcuni influssi montesqueiani destinati a to deal with»72), e un Parlamento non meno produrre effetti più consistenti sullo svi- deciso a conservare lo status costituzionale luppo del suo pensiero politico più matu- privilegiato che proveniva dall’essere di- ro78 come si vedrà soprattutto al momento ventato, in forza del revolution settlement, il dell’apertura delle ostilità nei riguardi degli pieno legislatore del regno. Con non mino- eccessi rivoluzionari. Del resto è ben noto re spregiudicatezza Giorgio III e i suoi so- che Montesquieu fu popolare fra i whigs stenitori avrebbero reinterpretato in senso britannici, e ciò per via sia delle lodi da monarchista la storia d’Inghilterra, potendo lui tributate al sistema di governo inglese, contare come anche avvenne in epoca stuar- sia delle riflessioni su un’equilibrata se- tiana, su un collaborativo drappello di sto- parazione dei poteri che ben si poneva in riografi di corte, il che costituì un ulteriore sintonia con il costituzionalismo classico motivo di opposizione culturale da parte di già risalente a Locke e che in Francia, tra- Burke e della parte whig il cui conservatori- montata la soluzione istituzionale del 1791 smo affondava le sue radici nelle conquiste che ne recepiva i canoni essenziali, cedette costituzionali tardo-seicentesche. purtroppo il passo al radicale costituziona- Una rassegna delle molte biografie che lismo d’impianto giacobino. sull’Irlandese, a conferma dell’incessante Ma perché questo itinerario intellettua- interesse suscitato dal suo discorso politico le e politico prosegua verso la meta, occorre e dalle sue opinioni a proposito dei cruciali che si rammenti un’altra memorabile ester- eventi della seconda metà del Settecento, nazione del pensiero conservatore del Burke sono state scritte con continuità di pro- esponente di punta dei Rockingham whigs or- duzione dall’età liberale ai giorni a noi più mai acerrimamente contrapposto ai Radicali vicini73 (e non ne mancò almeno una che, di Fox nel nuovo scenario che era configurato a guisa di instant books, fu opera di un suo dagli eventi della Rivoluzione francese. estimatore contemporaneo74) pone in luce L’esternazione che qui interessa non è fino a qual punto lo sviluppo del suo pen- un semplice, ancorché incisivo, discorso siero abbia seguito un itinerario i cui passi parlamentare né una lettera inviata a dati iniziali si posero sotto l’egida di riflessioni interlocutori, bensì un nuovo genere di di carattere eminentemente filosofico fo- scritto politico79 di generale portata e, te- calizzate, in età ancora molto giovanile, in- nendo conto della gravità del momento e torno a questioni di estetica75 e, una volta in dell’impegno richiesto da una recisa confu- posizione più matura, di diritto naturale76, tazione dei valori da altri attribuiti alla me- entrate in armonia con il gusto del tempo e tamorfosi francese, costruito in modo che le rivelatrici di suggestioni derivanti dall’in- argomentazioni antirivoluzionarie in esso teresse dedicato al pensiero dell’Illumini- sviluppate trovassero il confronto, oltre che smo scozzese e dei philosophes francesi77. Se dell’opinione personale dell’autore, di una infatti, senza dire dei più complessivi rap- vasta letteratura80. Date alle stampe nel 1790 porti di Burke con l’Illuminismo francese, l’opera Reflections on the Revolution in France realtà di pensiero che non poteva essere (dalla cui formulazione per esteso81 tuttavia

32 Torre si evince come essenzialmente due fossero i nell’ambito del composito schieramento bersagli della netta riprovazione burkeana: parlamentare whig. Del resto lo stesso qua- la Rivoluzione e quelle associazioni di ra- dro costituzionale del momento non giovò dicali, già note come corresponding societies, alla ricomposizione delle controversie im- che intrattenevano rapporti epistolari e di minenti: lo scontro sulla Rivoluzione infatti anche più concreta solidarietà con circoli fu di poco preceduto dal sopravvento di un rivoluzionari parigini, e tra le quali alcune clima di incertezza politica provocato da avrebbero apertamente manifestato le pro- una fase di insania mentale di Giorgio III e prie simpatie per il giacobinismo82), si pone dalla “Crisi della Reggenza” che per un bre- al vertice del pensiero burkeano. ve lasso di tempo (novembre 1788 - marzo Le Reflections fecero seguito ad uno 1789) sembrò deviare in direzione eccen- scritto apparso, in lode degli eventi rivo- trica l’evoluzione del sistema di governo85. luzionari in America e in Francia, alla fine La crisi, in cui sembrò che le prospettive del 1789: tale il sermone Discourse on the del radicalismo di Fox stessero per pren- Love of Our Country (1789) di Richard Pri- dere il sopravvento, sfociò in un dibattito ce, ecclesiastico gallese che collegava i due parlamentare per cui, sotto l’egida del pri- eventi come analoghe espressioni di libertà mo ministero (1783-1801) di William Pitt e e di patriottismo, giungendo ad attribuire della contrapposta aspirazione al potere del loro un’ispirazione evangelica e apocalit- Principe di Galles, radicalismo e conser- tica83. Un’origine scientemente polemica vatorismo si fronteggiarono a Westminster era pertanto alla base dell’intervento anti- senza esclusione di colpi. rivoluzionario di Burke. Senza dire di altre In tale clima, lo scontro sull’interpreta- polemiche dominate da molta emotività zione degli eventi di Francia e su quanto di che furono suscitate dalle Reflections (come essi fosse utile per la riforma del sistema di quella che, sempre nel contesto della criti- governo britannico obbligò l’intera classe ca alla Rivoluzione, avrebbe opposto Bur- dirigente inglese ad affrontare un esplicito ke alla Mary Wollstonecraft, autrice di due confronto con idee nuove e con pressioni scritti, nel 1790 il Vindication of the Rights of riformiste potenzialmente destabilizzan- Men e nel 1792 il più radicale Vindication of ti86, e ovviamente l’epicentro del dibattito the Rights of Woman, che entrarono nel di- si collocò nell’ambito del partito whig. Sulla battito ponendo risalto le connessioni tra base delle sue riflessioni sul rapporto tra spirito rivoluzionario, diritti fondamen- evoluzione costituzionale, analisi storica e tali e condizione femminile84), il contesto pur ineluttabile confronto con la modernità della dura contesa ideologica che derivò dei fatti politici e della evoluzioni istituzio- dalla loro pubblicazione registrò nuova- nali87, Burke era ben consapevole che solo mente l’irriducibilità del contrasto fra il molto remotamente il regime monarchico conservatorismo di Burke e le radicali vi- francese era assimilabile all’ordinamento sioni progressiste di Fox e di un composito inglese del primo periodo stuartiano e della schieramento di simpatizzanti per lo spiri- Restaurazione ove almeno, come contro- to rivoluzionario. Questo contrasto fu mol- bilanciamento dei tentativi assolutisti, esi- to articolato e sarebbe stato causa di una stevano carte dei diritti e un Parlamento condizione di grave isolamento di Burke in grado di resistere agli arbitrii sovrani; e

33 Fondamenti pertanto egli era inizialmente ben disposto namento: così a proposito dei parlements, verso quelle essenziali riforme costituzio- che con il Parlamento inglese, autore delle nali che per la Francia considerò promet- rivoluzioni antiassolutistiche e della stabi- tenti nella misura in cui apparivano ispirate lizzazione della funzione di governo, condi- a un equilibrato desiderio di superamento videvano il nome ma non certamente i segni di un ancien régime retrogrado e negatore di modernità. Di contro, molto più efficaci delle libertà. Nondimeno l’osservazione furono gli argomenti che stigmatizzarono diretta degli eventi francesi suscitò in Bur- le tendenze ultracentraliste dei riformatori ke, al di là dell’iniziale favore, una decisa francesi, foriere di una nuova versione tota- esecrazione dei metodi rivoluzionari e del- litaria del potere; la critica dell’ethos rivolu- la gran parte delle premesse ideologiche e zionario come portatore di una nuova forma delle manifestazioni politiche, basate su di religione civile di ispirazione ateistica; la estremismi dottrinari e manifestazioni di fattuale, stridente contraddizione fra l’ide- fanatismo (suscettibili, tra l’altro, di scate- alismo della Déclaration del 1789 e le nega- nare violente reazioni antisistema anche in zione dei diritti e delle garanzie di libertà una Gran Bretagna ove la protesta popolare, che il precipitare degli eventi rivoluzionari sotto la spinta di una ben altra rivoluzione, comportò già all’immediato indomani della quella industriale, contestava le posizioni scrittura della Carta. Numerosi altri punti di potere delle oligarchie politiche basa- di discussione potrebbero essere enuclea- te esclusivamente sulla property intesa non ti dalla consultazione delle Reflections, ma come canone di definizione della dignità quelli fin qui evidenziati sono più che suf- dell’individuo ma come mera acquisizione ficienti per motivare le aspre reazioni da della terra e come suo sfruttamento88) che esse suscitate e l’ostilità di molti antagoni- animarono gli eventi di Francia. sti: della Wollstonecraft e dei suoi scritti già Le Reflections sono l’ultimo snodo del s’è detto; dure repliche agli argomenti delle discorso burkeano, e profondo è stato il Reflections furono il Rights of Man di Paine e loro impatto sulla scena politica britannica il Vindiciae Gallicae (1791) del whig scozze- dell’epoca e delle generazioni a venire. Non se Sir James Mackintosh90 che denunciò sono state immuni da accese controversie, lo spirito controrivoluzionario dell’opera, e intere biblioteche sono state scritte per sono fra i più notevoli. Più che prevedi- analizzarne le tesi, contestarle o lodarle89. bilmente, di una non minore vivacità che Giova qui sintetizzarne alcuni punti salienti. sconfinò nell’acredine fu l’opposizione di Il ricorso alla lezione della storia costi- Fox e dei whigs radicali, i quali non produs- tuzionale inglese indusse Burke a sviluppare sero scritti di livello tale da competere con le diverse analogie tra questa e quanto si stava Reflections, ma contestarono con veemenza realizzando in Francia. Non sempre questa le convinzioni che le avevano ispirate indi- tecnica produsse risultati affidabili, come viduandovi quello che da essi fu interpreta- per esempio la evidente sopravvalutazio- to un tradimento delle idee del modernismo ne delle potenzialità innovative di quelle whig più aperto alle trasformazioni costitu- istituzioni dell’ancien régime francese che zionali e, di conseguenza, un retrivo acco- avrebbero potuto porre le premesse di una stamento al conservatorismo tory. Di certo trasformazione modernizzatrice dell’ordi- le opposte posizioni si erano fortemente ra-

34 Torre dicalizzate: infatti a sua volta Burke, non te- Numerose furono le provocazioni reci- mendo di pagare tale posizione con il prezzo proche tra Burke e Fox che, in uno scenario di un considerevole isolamento politico, complessivamente influenzato dagli eventi rimproverava ai “nuovi whigs” un’arrischia- francesi, li videro fortemente contrapposti ta adesione alla moda di ideologie aliene e su alcune iniziative legislative in cui il con- astratte dettata, più che da una ponderata servatorismo del primo e il radicalismo del riflessione su quanto poteva legittimamente secondo entrarono a forte contrasto (così essere messo a punto nel sistema costitu- nel caso del dibattito parlamentare del 1791 zionale britannico alla luce della sua natura sul Canada Bill, che esasperò i termini di un evolutiva, dal solito opportunismo politico confronto le cui prime avvisaglie s’erano dei Radicali che in tempi non troppo lontani rese evidenti in occasione della Crisi del- aveva loro ispirato l’alleanza contratta con la Reggenza che aveva fortemente minato i tories di North. In particolare Burke, sulla ogni residuo di coesione del partito whig) ed questione francese passando dall’iniziale alcuni tentativi di riconciliazione tra Bur- scetticismo a un’aperta opposizione, con- ke e Fox fallirono fino alla dolorosa rottura dannava nei whigs di Fox le velleità di rove- della loro amicizia personale. Si inseriva sciamento dell’esistente da attuarsi attra- in questo clima notevolmente polemico il verso riforme radicali che in realtà miravano pamphlet dal titolo An Appeal from the New a promuovere il protagonismo politico della to the Old Whigs, che proseguiva con la po- fazione radicale, ma distruggevano l’ordine stilla in Consequence of Some Late Discussions costituito facendo perno su ipotesi esplici- in Parliament, Relative to the Reflections on tamente rivoluzionarie91. Nel migliore dei the French Revolution (pubblicato anonima- casi, ai giacobini inglesi Burke rimprove- mente nell’agosto 1791 e giunto alla terza rava di nutrire un’avventata fiducia in fuor- edizione già nel settembre) in cui, essendo viato anelito di libertà la cui soddisfazione stato dichiarato perdente in una disputa sul- era ingenuamente affidata al rovesciamento la correttezza dei suoi canoni interpretativi degli equilibri politici ed all’instaurazione del pensiero whig, un Burke isolato dal suo di dubbie forme di democrazia costituzio- stesso partito e pronto ad abbandonare la nale piuttosto che al consolidamento delle carriera parlamentare, in un estremo tenta- tradizionali garanzie dei diritti su cui negli tivo di riaffermare i tradizionali princìpi del anni passati pure tante battaglie parlamen- whiggismo protagonista della “Gloriosa Ri- tari (e dunque perfettamente costituzionali) voluzione” e di restituire consistenza alle sue erano state combattute dai whigs per argina- componenti aristocratiche e antigiacobine, re le strategia autoritaria di Giorgio III92. La enfatizzava la deriva insensatamente rivo- difesa della rivoluzione del 1688 che fu con- luzionaria della leadership di Fox che aveva fermativa delle antiche libertà degli Inglesi, occupato lo spazio politico che un tempo a fronte della svolta rivoluzionaria francese era proprio dello scomparso Rockingham e che di fatto, incoerentemente con l’altiso- che nel 1790 aveva fortemente condizionato nante Déclaration del 1789, stava violando i le elezioni93 promuovendo l’egemonia dei diritti della nazione precedentemente pro- radicali nel loro schieramento a Westmin- clamati, costituì uno degli argomenti fonda- ster e rinforzandone il ruolo di opposizione mentali delle Reflections. all’Esecutivo di Pitt.

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In ultima analisi, senza nulla togliere tempestiva reinterpretazione dell’assetto al considerevole impegno culturale al di- dei poteri pubblici che trasse vantaggio da battito sulla Rivoluzione di cui le Reflec- una strumentale inversione delle turbolen- tions furono un potente detonatore, il netto ze dell’elemento popolare. Infatti in nome contrasto sorto in proposito rappresentava della fedeltà alla monarchia, il mobile vulgus l’espressione culminante di un intero com- (o più familiarmente the mob, termine an- plesso di questioni che divisero un partito cora oggi usato in forma dispregiativa) che whig, un tempo protagonista pressoché in- per via delle precedenti ventate insurre- contrastato della politica britannica, posto zionali verificatesi qua e là in Inghilterra e di fronte alle sfide derivanti dal mutamento in Irlanda95 era considerato come un pre- della politica e di un sistema costituziona- occupante elemento di destabilizzazione le che nel regno di Giorgio III era in bilico sociale e politica di un sistema costituzio- tra affermazione del potere parlamentare e nale sostanzialmente aristocratico, sarà ac- revival monarchista, e che in seguito al veri- cortamente impiegato in chiave oclocratica ficarsi in Francia di estreme derive rivolu- come uno strumento governativo per azioni zionarie giunse a uno snodo fondamentale di severa repressione dei simpatizzanti per da cui sarebbero nate, con il governo di Pitt, la Rivoluzione e per politiche di fattuale ne- una svolta autoritaria dello Stato la promo- gazione di alcuni loro fondamentali diritti zione di un lungo periodo di isolamento. Se civili, che si avvalessero di intimidazioni, si osserva tale ampio contrasto attraverso la arresti arbitrari, devastazioni di sedi per lente della dialettica tardo-settecentesca di giungere infine ai rigori del Corresponding cui Burke fu uno strenuo animatore, non si Society Act 1799. A tale stato di cose, non può evitare di verificare che la contesa sul- potendosi ignorare l’indifendibilità sotto la Rivoluzione francese rivelava l’autentica il profilo sia intellettuale sia politico delle frontiera ambientale che separava le irri- sanguinose condotte del regime giacobino ducibili posizioni del whiggismo conserva- sistematicamente registrate ed amplifica- tore di stampo rockinghamiano e di quello te da un’allarmistica propaganda ufficiale progressista coordinato da Fox, ed oltre la concertata sotto la regìa di Pitt96, sarà spe- quale i margini di negoziazione politica di- culare l’imbarazzata revisione delle proprie ventarono minimi. posizioni attuata dai simpatizzanti britan- Dopo il 1792 il sopravvento dei Gia- nici i quali, pur non rinunciando alle pro- cobini e l’entrata della Francia nella fase prie convinzioni riformiste, prenderanno del Terrore contribuiva al consolidamento gradualmente le distanze dallo spirito del della regola autoritaria di matrice tory in- giacobinismo: anche per via della repres- staurata da Pitt94. Il ripristino del potere sione governativa l’attività di diverse corre- parlamentare, auspice l’entrata di Gior- sponding societies si affievolì notevolmente, gio III nella senilità e con essa in alterne e lo stesso Mackintosh si dedicherà alla condizioni di equilibrio mentale, fornì le scrittura di una monumentale History of the premesse non più per la proclamazione di Revolution in England of 1688, destinata a una una Reggenza, ma per un rapido consoli- pubblicazione postuma nel 1834, in cui con damento della premiership e della sua base evidente riallineamento alle posizioni di un monopartitica, il che rese possibile una whiggismo moderato, si tessevano le lodi di

36 Torre un settlement costituzionale che era rivolu- lamentare (1800-1801) – valse a ristabilire zionario, sì, ma di ben altro genere. quella netta egemonia della componente più Con la pubblicazione di altri interventi conservatrice della classe politica britanni- di condanna delle manifestazioni rivolu- ca che a suo tempo aveva generato il lungo zionarie entrambi divulgati nel 1791, ovvero e vituperato dicastero di Lord North. Questo la Letter to a Member of the National Assembly inequivocabile revival della conservazione, (che fu una diretta reazione alle contesta- basato su un’economia costituzionale di zioni rivolte alle Reflections, come testimo- guerra, determinava un recupero di certez- nia il suo sottotitolo che illustra la finalità ze istituzionali di marca tory che era basato dello scritto: in Answer to Some Objections sulla chiusura del sistema di governo e delle to His Book on French Affairs) e i Thoughts on sue categorie concettuali, e relativamente the French Affairs (in cui tra l’altro segnalava emarginati in nome della salvezza naziona- la sediziosa attività dei cd. «Anglo-Gallic le risultarono i whigs moderati di matrice Clubs» invocando a riguardo un intervento rockinghamiana che, secondo l’esempio di governativo), e le quattro Letters on a Regi- Burke, si appellavano al principio per cui il cide Peace (1795-1797) con cui si scagliava rispetto della costituzione aristocratica non contro il Direttorio e il progetto di Pitt di dovesse frenare il progresso dei corpi politi- stipulare con esso un trattato di cessazione ci. Di certo, in tale contesto, lo stabilimento delle ostilità97, Burke, all’epoca sedente a di alleanze militari e culturali con le monar- Westminster in rappresentanza di Malton, chie più retrive d’Europa fu un dato su cui minuscolo collegio rockinghamiano del- Burke, di solito critico nei riguardi della ra- lo Yorkshire, continuò ancora per alcuni gion di Stato100, avrebbe manifestato qual- anni ad influenzare in senso costantemen- che dissenso, e lo stesso si potrebbe dire, te antirivoluzionario l’opinione pubblica ormai regnante Giorgio IV, della chiamata britannica98 tant’è vero che alcuni suoi alla premiership del Duca di Wellington che scritti in forma memorialistica, ripesca- sull’onda del prestigio militare acquistato in ti fra le carte personali e prontamente dati Spagna e a Waterloo fu Primo ministro tory alle stampe99, produssero molta risonanza nello scarso triennio 1828-1830. anche dopo la sua scomparsa (1797) contri- Ma quale sarebbe stata la sua opinione buendo alla condanna delle simpatie giaco- a riguardo del Great Reform Act con cui nel bine del radicalismo whig. 1832 Lord Grey, il Primo ministro whig che Nell’ultimo tratto del regno di Giorgio in gioventù l’aveva efficacemente coadiuvato III il ferreo isolamento britannico che fu nel processo a Warren Hastings ed era stato praticato nel cruciale periodo delle guerre attivista di una aristocratica corresponding nel continente – un periodo in cui si av- society nota come Association of the Friends of vicendarono le premierships dei tories Wil- the People, estendeva il suffragio svincolan- liam Pitt (1783-1801; 1804-1806), Henry dolo dalla proprietà terriera, aboliva i “bor- Addington (1801-1804), Spencer Perceval ghi putridi”, riformava la rappresentanza (1809-1812), Lord Liverpool (1812-1827) e parlamentare e il Parlamento stesso, in tal del whig Lord Grenville (1806-1807) e l’Ir- modo aprendo la via verso un grande avan- landa fu forzosamente unita alla Gran Bre- zamento costituzionale e la trasformazione tagna perdendo la propria istituzione par- del Regno Unito in senso liberale?

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1 Fondamentale a tale proposito mentariste dell’evento rivoluzio- istituzionale da Walpole ai giorni resta la lettura dell’ampio saggio nario, si poteva leggere, all’epoca, nostri ci si limiti a far riferimento di V. Bogdanor, The Monarchy and nell’autorevole trattato di W.A. all’agile saggio di A. Blick, G.W. the Constitution, Oxford, Claren- Atwood (giurista e storico ingle- Jones, Premiership: The Develop- don Press, 1995. se migrato quale alto magistrato ment, Nature and Power of the Office 2 Per un’osservazione di sintesi si nella colonia del New York), The of the British Prime Minister¸ Lon- veda il contributo di R. Blackburn, fundamental constitution of the don, Imprinting Academic, 2010. Queen Elizabeth II and the Evolution English government proving King 13 Uno studio classico sui tratti of Monarchy, in M. Qvortrup (ed.), William and Queen Mary our law- complessivi di tale contesto è L. The British Constitution: Continu- ful and rightful king and queen: in Namier, The Structure of Politics at ity and Change, London, Hart, two parts: in the first is shewn the the Accession of George III, 2ª ed., 2013, pp. 165 ss. Molto critiche original contract with its legal con- London, Macmillan, 1957. I con- le osservazioni, con argomenti sequences allowed of in former ages: dizionamenti esercitati dal so- che ben si potrebbero adattare al in the second, all the pretences to a vrano sull’ordine delle istituzio- sessantennio di Giorgio III, in S. conquest of this nation by Will. I are ni britanniche sono sintetizzati Haseler, The Grand Delusion: Brit- fully examin’d and refuted: with a nell’articolo di Sir H. Butterfield, ain after Sixty Years of Elizabeth II, large account of the antiquity of the George III and the Constitution, London, I.B. Tauris, 2012. English laws, tenures, honours, and in «History», 1958, pp. 33 ss. e 3 Tra le biografie che meglio pos- courts for legislature and justice: nel classico studio di A. Merwyn sono chiarire i contorni delle and an explanation of material en- Davies, The Influence of George III concezioni politiche del terzo so- tries in Dooms-day-book, London, on the Development of the Consti- vrano Hannover v. J. Brooke, King Printed by J.D. for the author, tution, Oxford, Oxford Universi- George III, London, Constable, 1690. ty Press, 1921. Soprattutto negli 1972. 10 Sulla cui azione organizzatrice in scritti meno recenti, alquanto 4 Delle interpretazioni storiogra- una fase di parlamentarizzazione fluttuanti sono tuttavia i giudizi di fiche legate a diverse linee inter- della forma di governo si veda la valore sulla monarchia georgia- pretative si occupava a Cambridge rassegna di D. Donald, F. O’Gorman na, come attesta G.M. Ditchfield, Sir H. Butterfield in George III and (eds.), Ordering the World in the George III: An Essay in Monarchy, the Historians, London, Collins, Eighteenth Century, Basingstoke, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 1957, importante scritto su cui si Palgrave Macmillan, 2006. 2002. è in seguito soffermato I.R. Chris- 11 Un’emersione graduale del ruo- 14 Denominazione abbreviata delle tie, George III and the Historians. lo che è molto ben documentata Letters on the Spirit of Patriotism: Thirty Years On, in «History», in U. Bruschi, Rivoluzioni silen- on the Idea of a Patriot King; and on 1986, pp. 205 ss. ziose: l’evoluzione costituzionale the State of Parties, At the Accession 5 Su cui v. R. Browning, Political della Gran Bretagna tra la Glorious of King George I, London, A. Millar, and Constitutional Ideas of the Revolution e il Great Reform Act, 1749. Per un’ampia analisi del Court Whigs, Baton Rouge, Louisi- Santarcangelo di Romagna, Mag- pensiero di Bolingbroke nel pe- ana State University Press, 1982. gioli, 2014, al capitolo VII Essere o riodo che precedette l’avvento di 6 Su cui v., tra i molti, J. Black (ed.), non essere Primo Ministro, pp. 227 Giorgio III e della critica che Bur- British Politics and Society from ss. Si veda anche le dettagliata ke rivolse al suo pensiero monar- Walpole to Pitt, 1743-1789, London, analisi di J. Black, Robert Walpole chista, v. I. Crowe, Patriotism and Macmillan, 1990. and the Nature of Politics in Early Public Spirit. Edmund Burke and the 7 Appassionato pamphlet su cui, Eighteenth Century England (Brit- Role of the Critic in Mid-18th-Cen- nel bicentenario della morte di ish History in Perspective), Basing- tury Britain, Stanford, Stanford Burke, v. (con utili collegamen- stoke, Palgrave Macmillan, 1990; University Press, 2012. ti biografici) J. McCue, Edmund e il più recente D. Leonard, Eight- 15 Intorno alle opinioni realiste di Burke and Our Present Discontents, eenth-Century British Premiers. Bolingbroke si coagulò un’in- London, Claridge Press, 1997. Walpole to the Younger Pitt, Basing- fluente lobby politica, come si il- 8 Questa interpretazione dello stoke, Palgrave Macmillam, 2010. lustra in I. Kramnick, Bolingbroke scritto di Burke trova sviluppo Le radici finanziarie dell’avvento and His Circle, The Politics of No- nel saggio di J. Brewer, Party and del ministero walpoleano sono stalgia in the Age of Walpole, Cam- the Double Cabinet: Two Facets of ricostruite in P. Langford, The bridge, Harvard University Press, Burke’s ‘Thoughts’, in «The His- Excise Crisis. Society and Politics in 1968. Vasto lo studio, organizzato torical Journal», 1971, pp. 479 ss. the Age of Walpole, Oxford, Oxford i due volumi, di H.T. Dickinson, 9 Di cui una summa molto circo- University Press, 1975. Bolingbroke, London, Constable stanziata, che dava il massimo 12 Tra gli innumerevoli studi dedi- & Co., 1970. Più caratterizzato in risalto alle implicazioni parla- cati all’evoluzione di tale ruolo senso biografico è J. Hart, Vis-

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count Bolingbroke, Toronto, To- politica libertina dedicò un tri- ship, sia in P. Lawson, George ronto University Press, 1965. buto, sebbene criticamente inte- Grenville: A Political Life, Oxford, 16 Sui caratteri ideologici, concre- so a porne in risalto l’ambiguità, Oxford University Press, 1984. tizzazioni istituzionali e conce- nella prefazione di A Vindication 24 Sulle conseguenze di tale Atto, zioni del potere dei due monarchi of Natural Society, or a View of the che non si fecero attendere trop- sia sufficiente consultare l’impo- Miseries and Evils Arising to Man- po al di là dell’Atlantico, v. E.S. e nente studio di K. Sharpe, The Per- kind from Every Species of Artificial E.M. Morgan, The Stamp Act Crisis. sonal Rule of Charles I, New Haven, Society, della cui II edizione (1757) Prologue to Revolution, Chapel Hill, Yale University Press, 1996; e il è disponibile la traduzione a cura The University of North Carolina non meno articolato W.A. Speck, di I. Cappiello con il titolo Difesa Press, 1975. James II. Profiles in Power, London, della società naturale, Macerata, 25 Scritto attribuito a Grenville in Routledge, 2002. Liberilibri, 1993. L’intero scritto collaborazione con altri polemisti 17 Le ribellioni legittimiste giacobi- di Burke, apparso in prima edi- (o secondo altri in alternativa ad te del 1715, 1719 e infine 1745-6, zione nel 1756, era concepito in essi: W. Knox e T. Whately, il cui cui obiettivo era la restaurazione diretta opposizione alle Letters on titolo esteso è The Present State of della monarchia Stuart, furono the Study and Use of History (1752) the Nation: particolarly with respect una persistente minaccia politi- e ad altri saggi di Bolingbroke, e to its Trades, Finances, &tc. &tc. Ad- ca che destò preoccupazioni alla presentato al pubblico allo sco- dressed to the King and both Houses dinastia Hannover, ma rimasero po di porre a confronto diverse of Parliament, London, J. Almon, circoscritte alla Scozia e al nord concezioni dello Stato e della sua 1768). dell’Inghilterra. Produssero una interpretazione storica. Sulle 26 Un argomento tipicamente re- reazione militare limitata a tale applicazioni politiche delle due visionista, di cui è data ampia aree che ne ebbe ragione nel 1746 concezioni a contrasto v. H.C. evidenza nel recente studio di con lo scontro armato di Cullo- Mansfield, Statemanship and Par- E. Nelson, The Royalist Revolu- den, ultima battaglia campale mai ty Government: A Study on Boling- tion. Monarchy and the American combattuta in suolo britannico. broke and Burke, Chicago, Chicago Founding, Harvard, Harvard Uni- 18 Anche noto come Waltham Black University Press, 2013. versity Press, 2014. Act, questa legge del 1723 fu vo- 20 Un quadro ampiamente analiz- 27 È la tesi fondamentale dell’analisi tata con totale convergenza degli zato in L. Colley, In Defiance of sviluppata nel saggio di R. Pares, schieramenti parlamentari e, ini- Oligarchy, Cambridge, Cambridge King George III and the Politicians, zialmente concepita per punire i University Press, 1982. Oxford, Oxford University Press, reati contro la proprietà privata, 21 Come emerge dall’analisi svilup- 1970. estese i suoi rigori ai Giacobiti, pata in J. Brewer, Political Ideology 28 On American Taxation non è un lealisti dello Stuart: come ampia- and Popular Politics at the Accession saggio politico, ma un memora- mente documentano PR. Rogers, of George III, Cambridge, Cam- bile discorso di oltre sessanta pa- The Waltham Blacks and the Black bridge University Press, 1976. gine che Burke tenne alla Camera Act, in «Historical Journal», 22 Questo dato di fatto, che risentiva dei Comuni il 19 aprile 1774 con 1974, pp. 465 ss.; E.P. Thompson, del clima di sospetto che circon- l’intento di sollecitare al Legisla- Whigs and Hunters: The Origins of dava molti esponenti della classe tivo londinese l’abrogazione del the Black Act, New York, Panthe- politica scozzese in un periodo Townshend Revenue Act 1767 e di on, 1975; e E. Cruickshanks, H. in cui ancora recente era la me- sottoporre a un’articolata critica Erskine-Hill, The Waltham Black moria delle ribellioni giacobite, l’intera politica fiscale osservata Act and Jacobitism, in «Journal of è dettagliatamente analizzato nel Nordamerica, unanimemente British Studies», 1985, pp. 358 ss. in K. Schweitzer, Lord Bute and considerato un estremo tentativo Analogamente, ampio consenso the Anti-Scottish Feeling in Eight- di scongiurare la precipitazione in non partisan avrebbe riscosso il eenth-Century English Political senso insurrezionale della prote- Parliamentary Privilege Act 1737 che Propaganda, in «Scottish Col- sta delle colonie americane. Con emendava un Atto, alquanto limi- loquium Proceedings», n. 8/9, il rapido precipitare degli eventi, tativo del privilege parlamentare, 1974, pp. 23 ss. dopo un anno seguirà il discorso approvato nel regno di Guglielmo 23 Risulta che l’unica biografia rite- Conciliation with America. III. nuta affidabile per l’osservazio- 29 Una biografia accreditata sull’uo- 19 In realtà si può dire che, sebbe- ne delle concezioni politiche di mo politico whig è lo studio di ne in forte opposizione, Edmund Grenville e del contesto istitu- J.S.R. Hoffman, The Marquis: A Burke non fu del tutto immune zionale in cui egli operò alla guida Study of Lord Rockingham, 1730- dal fascino di Bolingbroke, del sia della Camera del Comuni sia 1782, New York, Fordham Univer- cui condivideva l’interesse per il dell’Esecutivo, e all’opposizione sity Press, 1973. Sulla parabola di metodo storico e alla cui filosofia una volta conclusa la sua premier- governo del primo ministero v.

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P. Langford, The First Rockingham nografico sull’opera satirica di burkeane Reflections on the Rev- Administration, 1765-66, Oxford, Wilkes resta tuttora G. Nobbe, olution in France, è stato defi- Oxford University Press, 1973. The North Briton. A Study in Po- nito «the great counterblast to 30 Questo brevissimo ministero si litical Propaganda, tesi di Ph.D. Burke’s book», in S. Ayling, Ed- protrasse per appena quattordici edita dalla Columbia University mund Burke. His Life and Opinions, settimane nel 1782: periodo ol- nel 1939 e presente in molte bi- London, J. Murray, 1988, p. 216. tremodo ristretto, ma sufficiente blioteche universitarie inglesi. 36 Se si aderisce alla lettura che ne per tranquillizzare l’insorgente Per un’indagine dei rapporti vien fatta nel recente studio di Y. protesta irlandese mediante l’a- fra le opinioni incriminate di Levin, The Great Debate: Edmund brogazione del Poyning Act (adot- Wilkes e l’Illuminismo scozzese, Burke, Thomas Paine, and the tato nel 1495 sotto Enrico VII al e in particolare con lo scettici- Birth of Right and Left, New York, fine di ridurre drasticamente i smo humiano, v. B. Dew, “Waving Basic Books, 2014, il dibattito margini di autodeterminazione a Mouchoir à la Wilkes”: Hume, fra Burke, fautore dell’ordine all’epoca ancora consentiti al Par- Radicalism and the North Briton, in costituzionale ereditario, e Pai- lamento irlandese e di infittire i «Modern Intellectual History», ne, espatriato dal Regno Unito e controlli inglesi sul fisco e sulla 2009, pp. 235 ss. successivamente considerato un produzione normativa locale) e 34 In particolare, i contenuti del oracolo delle rivoluzioni in Ame- dell’Irish Declaratory Act (adot- North Briton n. 45 colpivano du- rica e in Francia, può essere con- tato nel 1719 nel regno di Gior- ramente la politica del ministero siderato paradigmatico in quanto gio I, ultimo di una serie di atti Bute, riassunta nell’apostrofe di sviluppatosi fra due Padri fonda- per l’Irlanda con la medesima Giorgio III che, alla conclusio- tori dei pensieri conservatore e denominazione e tutti intesi ad ne della Guerra dei Sette Anni, progressista. Un’interpretazione accentuare progressivamente la lodava le clausole del Trattato di che può trovare alcune conferme stretta governativa della Corona Parigi. A cagione di ciò Wilkes fu in R.R. Fennessy, Burke, Paine, sull’isola). Non estraneo a tale incriminato come autore di un and the Rights of Man: A Difference processo il contributo burkeano, libel diffamatorio e imprigionato, of Political Opinion, The Hague, come si legge in T.H.E. Mahoney, ma il suo ricorso avverso la restri- M. Nijoff, 1963; R. Dishman Edmund Burke and Ireland, Cam- zione della sua libertà personale e (ed.), Burke and Paine on Revolu- bridge, Harvard University Press, il sequestro del North Briton ebbe tion and the Rights of Man, New 1960. Più aggiornata è l’analisi successo, segnando clamorosa- York, Charles Scribner’s Sons, della questione in L. Gibbons, mente punto a tutto favore della 1971; e, con accesso alle fonti, in Edmund Burke and Ireland: Aes- libertà di stampa ed erigendo R. Browne, The Burke-Paine Con- thetics, Politics and the Colonial Wilkes a campione parlamentare troversy. Texts and Criticism, New Sublime, Cambridge, Cambridge della libera espressione. Ma tale York, Harcourt, Brace and Co., University Press, 2003. vittoria non fu definitiva: una 1973; e la rassegna di M. Butler 31 Per una analisi di tale trasforma- nuova detenzione e successivo ri- (ed.), Burke, Paine, Godwin and zione si possono porre a confron- lascio attendevano Wilkes per via the Revolution Controversy, Cam- to gli studi di J.R. Jones, The First della riedizione dell’incriminato bridge, Cambridge University Whigs, New York, Oxford Univer- North Briton n. 45 e di un suo nuo- Press, 1984. sity Press, 1966, e di E.A. Smith, vo sequestro, ed anche il suo suc- 37 Questa particolare lente intellet- Whig Principles and Party Politics, cessore nell’edizione del settima- tuale, che è propria del discorso Manchester, Manchester Univer- nale, William Bingley, sostenne burkeano ogniqualvolta è stato sity Press, 1975. le medesime accuse di fronte al posto a confronto con le grandi 32 La ricostruzione di questa singo- King’s Bench a proposito dei con- questioni politico-costituzionali lare capacità argomentativa che tenuti dei numeri 50 e 51. Sul sorte nella prima metà del regno suscitava spesso l’ammirazione contributo intellettuale di Wilkes di Giorgio III (rivoluzione nel- anche degli antagonisti, e soprat- v. C.C. Trench, Portrait of a Patri- le colonie americane, crisi della tutto dell’ethos che ne costituiva lo ot. A Biography of John Wilkes, Ed- reggenza, diffusione del giaco- spirito vitale non solo nel dibatti- inburgh, Blackwood, 1962; G.F. binismo, riflessione sul nuo- to interno al partito whig ma an- Rude, Wilkes and Liberty, London, vo senso della rappresentanza che in presenza di altri snodi della Lawrence & Wishart, 1983, e A.H. parlamentare, destabilizzazione transizione georgiana, costituisce Cash, John Wilkes. The Scandalous dell’ideologia whig, attentati alla il leitmotiv del recente studio di Father of Civil Liberty, New Haven, libertà di stampa, personal rule del P. Bullard, Edmund Burke and the Yale University Press, 2006. re) è stata scandagliata in J. Con- Art of Rhetoric, Cambridge, Cam- 35 In particolare Rights of Man, per niff, The Useful Cobbler. Edmund bridge University Press, 2014. i suoi argomenti specularmente Burke and the Politics of Progress, 33 Un importante contributo mo- contrari alle osservazioni nelle New York, State University of New

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York Press, 1994. e in I. Crowe, An rò come condotta senza onore e 2013, e nel recente J. Norman, Imaginative Whig: Reassessing the senza rispetto di alcune regole Edmund Burke: The Visionary Who Life and Thought of Edmund Burke, di sana amministrazione, è ana- Invented Modern Politics, London, Columbia, University of Missouri lizzata in F.G. Whelan, Edmund Collins, 2014. Una meno recente Press, 2005. Una vasta intro- Burke and India: Political Morality fonte osserva il pensiero di Burke duzione alle categorie burkeane and Empire, Pittsburgh, Universi- come principio attivo del discorso è offerta dai contributi raccolti ty of Pennsylvania Press, 1997, ed conservativo nella cultura occi- da D. Dwan, C. Insole (eds.) nel ancora prima in P. Moon, Warren dentale: R. Kirk, The Conservative Cambridge Companion to Edmund Hastings and British India, Lon- Mind. From Burke to Eliot, Chicago, Burke (Cambridge, Cambridge don, Hodder & Stoughton, 1947. M. Regney, 1960. Per uno studio University Press, 2014) con sag- 40 Ben ricostruiti, con riferimento al classico v. A. Baumann, Burke: The gi, inclusi i curatori, di alcuni contesto immediatamente post- Founder of Conservatism, London, buoni conoscitori della biografia rivoluzionario, in W. Atwood, Eyre & Spottiswoode, 1929. culturale di Burke: F.P. Lock, R. The Fundamental Constitution 46 Su questo particolare aspetto Bourke, C. Reid, P. Bullard, S.P. of the English Government, 1690, dello storicismo burkeano v. J. Donlan, R. Whatmore, I. Harris, Wilmington, Scholarly Resources Baldaccino, The Value-Centred D.M. Craig, J. Pitts, H.T. Dickin- Press, 1973. Historicism of Edmund Burke, in son, F.G. Whelan, I. McBride, I. 41 Una convincente analisi classica «Modern Age», 1983. Per un’a- Hampsher-Monk e S. Deane. del nesso tra posizioni politiche nalisi che ampiamente prende 38 Un atteggiamento morale di for- whig e liberalismo è in J.W. Bur- spunto dalle riflessioni burkeane te coinvolgimento che è analiz- row, Whigs and Liberals, Oxford, cui diede sviluppo Leo Strauss in zato nell’importante studio di I. Clarendon Press, 1988. Natural Rights and History (1953), Kramnick, The Rage of Edmund 42 Un clima che avrebbe influito v. R. Holston, Burke’s Historical Burke. Portrait of an Ambivalent considerevolmente sulla natura Morality, in «Humanitas», 2007, Conservative, New York, Basic delle argomentazioni politiche pp. 37 ss. Books, 1977. Ma si veda anche C. del medio regno georgiano, come 47 Ben contestualizzato e commen- Parkin, The Moral Basis of Burke’s annotava J.T. Boulton in The Lan- tato in P.J. Stanlis, Edmund Burke Political Thought. An Essay, Cam- guage of Politics in the Age of Wilkes and the Natural Law, New Brun- bridge, Cambridge University and Burke, Toronto, University of swick, Transaction Publ., 2003, p. Press, 2011, che riprende uno Toronto Press, 1963. 165. scritto originariamente apparso 43 Su cui v. L. Ward, The Politics of 48 Sulla concezione burkeana della nel 1956. Liberty in England and the Revo- storia quale ineludibile punto di 39 Sulla controversa vicenda del Gov- lutionary America, Cambridge, accesso alla comprensione costi- ernor General per l’India, carica Cambridge University Press, tuzionale, destinata ad esercitare ricoperta da Hastings per incarico 2010. molta influenza sulle visuali dei di Lord North e la cui gestione fu 44 A proposito del nucleo valoria- legal historians del periodo libera- oggetto di complicazioni giudi- le dell’approccio di Burke alla le, si è creata una vasta bibliogra- ziarie innanzi al Parlamento, v. questione costituzionale, sono fia. Tra i molti v. J.C. Weston Jr., J. Bernstein, Downing the Raj. The illuminanti le riflessioni di J.G.A. Edmund Burke’s View of History, in Life and Trials of Warren Hastings, Pocock, Burke and the Ancient Con- «The Review of Politics», 1961, Chicago, Ivan R. Dee, 2010; più stitution, in «Historical Journal», pp. 203 ss. in particolare sul processo: G. 1960, pp. 125 ss. 49 Passati in rassegna nel ben do- Carnell (ed.), The Impeachment 45 Un accurata analisi della natura cumentato studio di C. Cone, The of Warren Hastings. Papers from a del conservatorismo burkeano è English Jacobins. Reformers in Late Bicentenary Commemoration, Ed- in J. Norman, Edmund Burke: The 18th Century Britain, Piscataway, inburgh, Edinburgh University First Conservative, London, Harper Transaction Publ., 2010, appar- Press, 1989. Uno studio classico, Collins, 2013. Non meno attente so in 1ª ed. nel 1968 (New York, in cui è messa molto in risalto la le interpretazioni statunitensi, Scribner). Ed anche v. H.T. Dick- parte che Burke ebbe quale pub- che nel pensiero di Burke indivi- inson, British Radicalism and the blico accusatore nel processo duano una delle ispirazioni pro- French Revolution, New York, Basil parlamentare è P.J. Marshall, The fonde del whiggismo conservatore Blackwell, 1985. Impeachment of Warren Hastings, che ebbe grande influenza in ter- 50 È orientata in questo senso una Oxford, Oxford University Press, ritorio americano, come si legge annotazione di I. Crowe nel ben 1965: la severa etica che mobi- in D. Maciag, Edmund Burke and argomentato, sebbene sintetico, litò la condotta di Burke circa America. The Contested Career of saggio Biography: Edmund Burke, la discutibile politica coloniale the Father of Modern Conservatism, in «Journal of Liberal History», di Hastings, che egli conside- Ithaca, Cornell University Press, Autumn 2003, pp. 30 ss., ove os-

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servava che «Nowadays, Burke’s conciliazione con i ribelli ame- the general reason of the whole. antiideological stand is particu- ricani: una posizione che era ben You choose a member, indeed; larly appealing to many conserv- conosciuta dai notabili del colle- but when you have chosen him, atives, but it should be equally gio elettorale, come si commenta he is not member of Bristol, but relevant to liberals» (p. 31). Una M.K. Kremer, Liberty and Revolu- he is a member of Parliament. If connessione tra il pensiero whig tion in Burke’s Letters to the Sheriffs the local constituent should have di Burke e lo sviluppo delle con- of Bristol, in Interpretation, Fall an interest or should form an cezioni liberali è in D. Murphay, 1998, ove si pone in risalto l’ef- hasty opinion evidently opposite Burkean Conservatism and Classi- fetto degli argomenti trattati nella to the real good of the rest of the cal Liberalism, Wichita, New Lib- Letter to the Sheriffs of Britsol, on the community, the member for that eral Library, 1979. Affairs of America (aprile 1777). place ought to be as far as any 51 I circoli politici e intellettuali che 54 Ma a tal proposito va detto che, other from any endeavor to give condivisero tale orientamento contraddicendo le attese del ceto it effect. I beg pardon for saying sono stati ben individuati da nu- mercantile locale a riguardo del so much on this subject; I have merosi storici statunitensi: tra i commercio con l’Irlanda, di cui i been unwillingly drawn into it; molti, v. G.H. Guttridge, English più influenti gruppi economici di but I shall ever use a respectful Whiggism and the American Rev- Bristol intendevano impedire la frankness of communication with olution, Los Angeles, University liberalizzazione e che invece Bur- you. Your faithful friend, your de- of California Press, 1966; J.A. ke deluse dichiarando, nelle sue voted servant, I shall be to the end Sainsbury, The Pro-Americans of due Letters to Gentlemen in Bristol of my life: a flatterer you do not London, 1769 to 1782, in «William on the Bills Relative to the Trade wish for. On this point of instruc- and Mary Quarterly», 1978, pp. of Ireland (1778), l’intenzione di tions, however, I think it scarcely 423 ss., J.R. Reich, British Friends eliminare talune restrizioni di ca- possible we ever can have any sort of the American Revolution, Ar- rattere monopolistico preceden- of difference. Perhaps I may give mank, M.E. Sharpe Inc., 1998; temente imposte dal governo bri- you too much, rather than too lit- e nel più complessivo scenario tannico e che avevano fortemente tle trouble». nella rassegna di H.Y. Dickinson avvantaggiato il commercio della 58 Un’eredità concettuale i cui ter- (ed.), Britain and the American città. mini sono efficacemente rico- Revolution, Oxford-New York, 55 Un utile contributo di sintesi su struiti nelle loro origini burkeane Routledge, 1998, ove in parti- tale fondamentale motivo bur- in H. Pitkin, The Concept of Rep- colare si veda il contributo di J. keano maturato nel contatto con resentation, Berkeley, Universty of Bradley, The British Public and la comunità di elezione, si ha California Press, 1967. the American Revolution: Ideology, in J. Conniff, Burke, Bristol, and 59 Il quale appena qualche anno Interest and Opinion, pp. 124 ss. the Concept of Representation, in addietro (1762) nel Contrat so- Molto utili anche le osservazioni «Western Political Quarterly», cial, pur avendo accennato qual- in B. Donoughue, British Politics 1977, pp. 329 ss. che interesse del sistema misto and the American Revolution. The 56 Tale infatti l’intitolazione com- «comme dans le gouvernement Path to War, London, Macmillan, pleta del discorso, la cui data è 3 d’Angleterre» ove «il y a par- 1964. novembre 1774: Speech to the Elec- tage égal, soit quand les parties 52 Si vedano per esempio le rico- tors of Bristol, On His Being Declared constitutives sont dans une dé- struzioni di P.T. Underdown, by the Sheriffs Duly Elected One of pendance mutuelle», in un altro Edmund Burke, The Commissary of the Representatives in Parliament passaggio della sua opera, vol- Hit Bristol Constituents, in «Eng- for That City. gendo lo sguardo verso la natura lish Historical Review», 1958, pp. 57 Non si può evitare di riportare del suffragio osservava che «Le 252 ss., e del medesimo il breve per esteso questo memorabile peuple Anglais pense être libre, scritto Bristol and Burke, Bristol, passaggio: «Parliament is not a il se trompe fort; il ne l’est que Bristol Historical Society, 1961. congress of ambassadors from durant l’élection des membres du Pregevole il saggio di E. Barker, different and hostile interests, parlement: sitôt qu’ils sont élus, Burke and His Bristol Constituency, which interests each must main- il est esclave, il n’est rien. Dans in Essays on Government, Oxford, tain, as an agent and advocate, les courts moments de sa liberté, Oxford University Press, 1956, against other agents and advo- l’usage qu’il en fait mérite bien pp. 154 ss. cates; but Parliament is a deliber- qu’il la perde». Del resto lo stesso 53 Non stupisce pertanto che una ative assembly of one nation, with Burke, alla luce degli eventi della buona quota della popolarità di one interest, that of the whole — rivoluzione in Francia, avrebbe Burke quale uomo politico fosse where not local purposes, not lo- sottoposto a un’attenta disamina guadagnata a Bristol nel periodo cal prejudices, ought to guide, but il Contrat social e l’intero pensiero in cui egli operò a favore della the general good, resulting from di Rousseau, come si illustra in M.

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Carnes, Rousseau, Burke, and the 66 Di cui molto diffusamente si trat- York, Routledge, 1998, p. 28. Revolution in France, New York, ta in J.A. Cannon, The Fox-North 73 Per quanto riguarda la produzione Person Longman, 2005. Coalition, Cambridge, Cambridge di età vittoriana, particolarmente 60 Un conservatorismo di rigida co- University Press, 1969. importante è lo studio di J. Mor- erenza con le premesse del whig- 67 Burke in testa, come dimostra ley, Edmund Burke: A Historical gismo tardo-seicentesco, come si L.C. Raeder nel breve saggio Ed- Study, London, Macmillan, 1867, legge nello studio canadese di F. mund Burke: Old Whig, in «Politi- dato alle stampe anche negli Stati Dreyer, Burke’s Politics: Orthodoxy, cal Science Reviewer», 2006, pp. Uniti (New York, Harper & Bro- Waterloo, Wilfrid Laurier Univer- 115 ss. thers, 1879). Nel Novecento gli sity Press, 1979. 68 Gli effetti modernizzatori pro- studi biografici su Burke sono 61 Sull’opposizione burkeana al ra- dotti dall’influenza di queste equamente distribuiti sulle due dicalismo politico e costituzionale concezioni sono dettagliatamente sponde dell’Atlantico. Limitan- v. M. Freeman, Edmund Burke and illustrati in due autorevoli studi di dosi agli studi apparsi nella se- the Critique of Political Radicalism, F. O’Gorman, The Rise of Party in conda metà del secolo una molto Chicago, University of Chica- England: The Rockingham Whigs, sommaria selezione di titoli tra go Press, 1980. Sul movimento 1760-82, London, Allen & Unwin, i più significativi annovera: A) repubblicano, v. C. Robbins, 1975; e The Emergence of the Brit- nel Regno Unito e in Irlanda The Eighteenth Century Common- ish Two-Party System, 1760-1832, C.B. Macpherson, Burke, Oxford, wealthmen, Cambridge, Harvard London, Holmes & Meier, 1982. Oxford University Press, 1980; University Press, 1961. In seguito v. anche W.M. Olofson, Ayling, Edmund Burke. His Life 62 Tra le numerose biografie del The Rockingham Connection and and Opinions, cit.; I. Crowe (ed.), whig che guidò la pattuglia dei the Second Founding of the Whig Edmund Burke: His Life and Legacy, Radicali v. E. Lascelles, The Life of Party, Montreal, McGill Universi- Dublin, Four Courts Press, 1997; Charles James Fox, Oxford, Oxford ty Press, 1996. C.C. O’Brien, The Great Melody: University Press, 1936; L. Reid, 69 Una panoramica di tale evolu- A Thematic Biography of Edmund Charles James Fox, Columbia, The zione si può utilmente trarre da Burke, London Sinclair-Steven- University of Missouri Press, B.W.Hill, British Parliamentary son, 1997, anche in London, 1969. Parties, 1742-1832. From the Fall Vintage Books, 2002; F.P. Lock, 63 Su tale quadro si sofferma l’atten- of Walpole to the First Reform Act, Edmund Burke, Oxford, Clarendon ta analisi di L.G. Mitchell, Charles London, Uniwin Hyman, 1985. Press, I vol. 2007 e II vol. 2009; James Fox and the Disintegration 70 Un’intesa molto diretta, che fu I. Hampsher-Monk (ed.), Ed- of the Whig Party, 1782-1794, Lon- nel contempo elemento di forza mund Burke, Farnham, Ashgate, don, Oxford University Press, e di fragilità del dicastero affi- 2009; J. Norman, Edmund Burke: 1971. Nell’insieme, v. J.W. Derry, dato all’aristocratico scozzese, Philosopher, Politician, Prophet, Politics in the Age of Fox, Pitt and come si documenta in due studi London, Collins, 2013; e B) negli Liverpool. Continuity and Transfor- che rispettivamente attingono a Stati Uniti, P.J. Stanlis (ed.), Ed- mation, Basingstoke, Macmillan, fonti di prima mano e sviluppano mund Burke, New York, P.J. Kene- 1990; e S. MacCoby (ed.), The un’analisi complessiva dello scar- dy, 1964; G. Chapman, Edmund English Radical Tradition, New so biennio di premiership e che Burke: The Practical Imagination, York, Kessinger, 2006. possono essere valorizzati come Cambridge, Harvard University 64 F. O’Gorman, The Whig Party and complementari: R. Sedgwick, Press, 1967; K. Russell, Edmund the French Revolution, New York, Letters from George III to Lord Bute, Burke: A Genius Reconsidered, New St. Martin Press, 1967. 1756-1766, London, Macmillan, Rochelle, Arlington House, 1967; 65 Le cui sorti sarebbero infine pre- 1939; e J.M. Kelvey, George III and I. Kramnick, Edmund Burke, Eng- cipitate, in seguito alla perdita Lord Bute: The Leicester House Years, lewood Cliffs, Prentice-Hall, delle colonie americane, a causa Durham, North Carolina Univer- 1974; E. Lambert, Edmund Burke di una inesorabile opposizione sity Press, 1973. of Beaconsfield, Newark, Univer- parlamentare: come si documenta 71 V.J.C.D. Clark, The Dynamics of sity of Delaware Press, 2003; R. nello studio di I. Christie, The End Change: The Crisis of the 1750s and Kirk, R. Scruton, Edmund Burke: A of North’s Ministry, 1780-1782, Lon- English Party System, New York, Genius Reconsidered, 2ª ed., Wilm- don, Macmillan, 1958, ove vedasi Cambridge University Press, ington, Intercollegiate Studies in particolare alle pp. 231 ss. Sui 1982. Institute, 2009; W.F. Byrne, Ed- legami tra Lord North e il sovra- 72 Così nella voce di J.Black, Thomas mund Burke for Our Time: Moral, no resta ancora attuale il saggio di Pelham-Holles, Duke of Newcastle, Imagination. Meaning, and Poli- Sir H. Butterfield, George III, Lord in R. Eccleshall, G. Walker (eds.), tics, Dekalb, Illinois University North and the People, 1779-1780, Biographical Dictionary of British Press, 2011; D. Bromwich, The London, Russell & Russell, 1968. Prime Ministers, London/New Intellectual Life of Edmund Burke.

43 Fondamenti

From the Sublime and Beautiful to 80 Sulle fonti e le modalità di com- craft as a Critic of Burke, in «Polit- American Independence, Harvard, posizione delle Reflections v., tra ical Theory», 1995, pp. 617 ss.; e Harvard University Press, 2014. i molti, J.T. Boulton, The Reflec- infine S. Blakemore, Intertextual Non si può infine fare a meno di tions: Burke’s Preliminary Draft and War: Edmund Burke and the French rammentare il saggio di H. Laski, Methods of Composition, in «Dur- Rrevolution in the Writings of Mary Edmund Burke, Dublin, Falconer, ham University Journal», 1953, Wollstonecraft, Thomas Paine, and 1947. pp. 114 ss.; F.A. Dreyer, The Gene- James Mackintosh, Madison, Fair- 74 Si rammenti la vasta opera di R. sis of Burke’s Reflections, in «Jour- leigh Dickinson University Press, Bisset, The Life of Edmund Burke. nal of Modern History», 1978, pp. 1997. Comprehending an Impartial Ac- 462 ss.; W. Palmer, Edmund Burke 85 Su questo convulso incidente count of His Literary and Political and the French Revolution: Notes politico e costituzionale gli studi Efforts and a Sketch of the Conduct on the Genesis of the Reflections, in sono alquanto rari. È conside- and Characters of His Most Em- «Colby Quarterly», 1984, pp. 181 rato un classico J.W. Derry, The inent Associates, Coaditors, and ss. Regency Crisis and the Whigs, 1788- Opponents, London, G. Cawthorn, 81 Ma il titolo esteso è Reflections on 9, Cambridge, Cambridge Uni- 1798. the Revolution in France and the versity Press, 1963. Ed anche J. 75 Così nel trattato del 1756 A Phil- Proceedings in Certain Societies in Richardson, The Regency, London, osophical Enquiry on the Origin of London Relative to that Event in a Collins, 1973. Our Ideas of the Sublime and Beau- Letter Intended to Have Been Sent to 86 Per orientarsi nelle complesse tiful, London, John C. Nimmo. a Gentleman in Paris. intersezioni culturali createsi in 76 Acutamente condotta fu l’analisi 82 Non certo la radical-moderata Gran Bretagna a proposito della di tale ambito del pensiero bur- London Corresponding Society, for- Rivoluzione si vedano i princi- keano nel saggio di L. Strauss, mata da artigiani inglesi e impe- pali contributi di una letteratura Natural Right and History, Chicago, gnata per la riforma parlamenta- di lungo corso: A. Cobban (ed.), University of Chicago Press, 1953, re. The Debate on the French Revolu- su cui riferiva S.J. Lenzner in 83 Ne ha scritto R. Duthille, nell’ar- tion, 1789-1800, London, Adam & Strauss’ Three Burkes: The Problem ticolo Richard Price on Patriotism Charles Black, 1950; C. Crossley, of Edmund Burke in Natural Right and Universal Benevolence, in I. Small (eds.), The French Revo- and History, in «Political Theo- «Enlightenment and Dissent», lution and British Culture, Oxford, ry», 1991, pp. 364 ss. 2012, pp. 24 ss. Oxford University Press, 1989; 77 In questa prospettiva si dirige 84 Lo scontro tra Burke e Woll- C. Evans, Debating the Revolu- l’analisi sviluppata in D. Camer- stonecraft fu espressione di un tion: Britain in the 1790s, London, on, The Social Thought of Rousseau processo polemico a catena che I.B. Tauris, 2006; G. Caleys, The and Burke. A Comparative Study, coinvolse Paine, molti esponenti French Revolution Debate in Britain, London, Weidenfeld & Nicolson, dell’Illuminismo francese e della Basingstoke, Palgrave Macmillan, 1973. Più in generale, v. P. Stanlis, Rivoluzione, i giacobini inglesi 2007. (ed.), Edmund Burke, the Enlight- (e che, prendendo le mosse del- 87 Per approfondire i termini di tali enment, and the Modern World, De- le basi filosofiche burkeane che connessioni sui cui si articolava- troit, University of Detroit Press, s’erano definite intorno all’e- no i canoni del pensiero burkeano 1967. stetica del sublime per precipi- e dell’interpretazione della storia 78 L’argomento è stato diffusamen- tare in chiave sociale e politica) costituzionale condivisa dal whig- te sviluppato in I.C.P. Courtney, assunse toni molto emotivi. Su gismo moderato, v. S. Kwhite, Montesquieu and Burke, Oxford, questo dibattito v. E. Huntbot- Edmund Burke: Modernity, Politics Blackwell, 1963, saggio su cui ting, Family Feuds: Wollstonecraft, and Ahestetics, Thousand Oaks, tuttavia si soffermava M. Fuchs, Burke, and Rousseau on the Trans- Sage, 1994. nella sezione Un disciple anglais de formation of Family, Albany, Suny 88 Per un parallelismo fra le rivolte Montesquieu?, in «Annales. Éco- Press, 2006; e D. O’Neill, The popolari nella Gran Bretagna di nomies, Sociétés, Civilisations», Burke-Wollstonecraft Debate; Slav- Giorgio III e gli eventi della Rivo- n. 5, 1965, pp. 1067 ss. ery, Civilization, and Democracy, luzione in Francia, v. G. Williams, 79 Sulla natura degli scritti di Burke e University Park, Pennsylvania Artisans and Sans-Culottes. Popular sulla loro evoluzione, che supera- State Press, 2007. Un articolo Movements in France and Britain no le tecniche dei free lance ai quali di sintesi è L. Kohl, Defining the During the French Revolution, New nel secolo erano affidata la gran Natural Rights of Man: An Analysis York, Norton, 1969; ed anche M. parte delle pubblicazioni politi- of Burke, Paine, and Wollstonecraft, Philp (ed.), The French Revolution che, v. C. Reid, Edmund Burke and in «Journal of Mixed Method and British Popular Politics, Cam- the Practice of Political Writing, New Research», 2007, pp. 68 ss.; ed bridge, Cambridge University York, St.Martin’s Press, 1985. anche v. D. Bromwich, Wollstone- Press, 1991.

44 Torre

89 Uno studio fra i più autorevoli, fra i whigs aderenti alla coalizione University of New Orleans, May in cui si ricostruiscono i motivi con i tories di Pitt e i whigs radicali 2010, reperibile in . il saggio F.P. Lock, Burke’s Reflec- in D.E. Ginther, Whig Organization 99 Così nei Three Memorials on French tions on the Revolution in France, in the General Election of 1790, Los Affairs: Written in the Years 1791, London, Allen & Unwin, 1985. Angeles, University of California 1792 and 1793. By the Late Right Hon. Sulle sue diverse interpretazio- Press, 1967. Edmund Burke, London, printed ni v. l’articolo di M. Mosher, The 94 K.R. Johnston, Unusual Suspects: for F. & C. Rivington, 1797. Skeptic’s Burke: Reflections on the Pitt’s Reign of Alarm and the Lost 100 Per tale motivo Burke è conside- Revolution in France, 1790-1990, in Generation of the 1790s, Oxford, rato anche uno dei padri critici «Political Theory», 1991, pp. 391 Oxford University Press, 2013. della moderna teoria dei rapporti ss. Molto articolata la ricostru- Più in generale sullo spirito internazionali, come osserva D. zione della lettura burkeana degli dell’attività antirivoluzionaria, Armitage nel capitolo Edmund evento rivoluzionari, nella rasse- sulle sue concretizzazioni e sulle Burke and Reason of State, in Foun- gna di S. Blakemore (ed.), Burke ripercussioni costituzionali che dations of Modern International and the French Revolution. Bicen- ne derivarono, v. R. Christie, Thought, Cambridge, Cambridge tennial Essays, Athens, University Stress and Stability in Late Eight- University Press, 2012, che ripro- of Georgia Press, 1992. eenth-Century Britain. Reflections pone un’analisi già sviluppata in 90 Lo dimostra l’intitolazione estesa on the British Avoidance of Revo- un articolo dal medesimo titolo in dell’opera: Vindiciæ Gallicæ: A De- lution, Oxford, Clarendon Press, «Journal of the History of Ideas», fence of the French Revolution and 1986. 2000, pp. 617 ss. its English Admirers Against the Ac- 95 Lo stesso Burke aveva paventato cusations of the Right Hon. Edmund che gli impulsi rivoluzionari nati Burke, Including Some Strictures in terra di Francia si propagasse- on the Late Production of Mons de ro anche nella turbolenta Irlan- Calonne. Per una biografia dell’e- da, come ha rilevato J. Conniff in minente giurista v. P. O’Leary, Sir Edmund Burke’s Reflections on the James Mackintosh: The Whig Cicero, Coming Revolution in Ireland, in Aberdeen, Aberdeen University «Journal of the History of Ideas», Press, 1989. 1986, pp. 37 ss. Del resto, ben 91 Minacce rivoluzionarie passate in documentati sono i collegamenti rassegna in M. Thomis, P. Holt, tra le organizzazioni indipenden- Threats of Revolution in Britain, tistiche dell’isola e i circoli giaco- 1789-1848, London, Macmillan, bini francesi: v. M. Elliot, Partners 1977, saggio che spazia dall’epoca in Revolution: The United Irishmen della Rivoluzione francese fino al and France, New Haven, Yale Uni- Cartismo e alla sintesi marxiana, versity Press, 1988. come anche in P. Levin, Political 96 Per un’osservazione generale Thought in the Age of Revolution, di tale politica governativa v. C. 1776-1848: Burke to Marx, Basing- Jones, Britain and Revolutionary stoke, Palgrave Macmillan, 2011. France: Conflict, Subversion, Prop- pp. 34 ss. aganda, London, University of 92 Una analisi delle diverse com- Exeter Press, 1983. ponenti ideali che confluirono 97 Questa infatti l’intitolazione este- in questa frangia del radicalismo sa: Letters Addressed to a Member of britannico che traeva ispirazione the Present Parliament, on the Pro- dal pensiero di Wilkes e Paine, posals for Peace with the Regicide che l’area dei whigs di Fox non Directory of France. esitò ad inglobare, si ha in A. 98 Una interessante tesi di laurea Goodwin, The Friends of Liberty. può essere consultata a tale The English Democratic Movement proposito: G.B. Gonzalez, Edmund in the Age of the French Revolution, Burke and His Impact on the British London, Hutchinson, 1979. Political, Social and Moral Response 93 Le tecniche elettorali poste in es- During the French Revolution sere in un quadro di divaricazione (1790-1797), New Orleans, Loyola

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Ricerche

Burke on Law, Revolution and Constitution

martin loughlin

Introduction of his singular grasp of the character of the practical engagement of politics. Edmund Burke occupies an ambiguous po- In this paper, I outline the main themes sition in legal, political and constitutional of his political writing. These themes are thought. A lawyer by training, he gained distilled from the position Burke takes on his reputation primarily as a man of letters the four great issues that most occupied his and skilled parliamentarian. Possessed of attention: the revolutions in North Ameri- great intellectual and literary talents, many ca and France and the status of, and treat- have nonetheless questioned whether he ment within the British Empire, of Ireland was able to elaborate a coherent political and India. A question immediately pre- philosophy. One difficulty is that although sents itself. Does he maintain a consistent Burke excelled at the essay form, these vary position over these controversies? He sup- considerably in tone and mood, revealing ports the claims of the American colonists ambiguities about his political convictions, for independence, advocates an extension his philosophical beliefs and his jurispru- of English legal and political privileges to dential thought. Depending on context, the Irish, and opposes the harsh govern- Burke is capable of appearing in the guise mental regime instituted by the East India of conservative, liberal, and radical. Is he, Company in India. His arguments on these we might ask, a realist, a historicist and a issues are decidedly liberal. And yet, when consequentialist thinker? Or is he an ide- it comes to the revolutionary overthrow of alist or even a Romantic? The sheer range the Ancien Régime in France, his denuncia- and variety of his political writings might tion is vehement. The work for which he is cause us to conclude that his genius is most famous, Reflections on the Revolution in founded not on his political philosophy but France, acquires a classic status in modern political thought as the epitome of conserv- giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 49 Ricerche ative thought. Can his positions on these is- My objective in this short paper, then, sues be reconciled? is to sketch the main themes that emerge Burke himself thought so, though not all in Burke’s works. I take these to be those of commentators are convinced. He evidently law, revolution and constitution. In com- changed his view on particular questions, as mon with many thinkers of his time, Burke is illustrated with respect to his treatment was strongly influenced by Montesquieu, of the Glorious Revolution. In Thoughts on with whom he shared a belief that the com- the Cause of the Present Discontents, written plex relationship between law and society in 1770, he recognized that that Revolution is formed by the cultural and historical life had brought about certain fundamental of a nation. His ideas were also shaped by changes to the English system of govern- the works of Bacon, Locke and Hume, from ment; he accepted, for example, that the whom he acquired a belief in the impor- Revolution had deprived the Crown and the tance of the experience. But alongside the government of many useful prerogatives1. practical, evolutionary mode of thought But in a late work, An Appeal from the New Burke retained a Christian belief in the to the Old Whigs (1791), he denies this to be workings of natural law. Burke therefore the case. Instead, we find him maintaining blends historical sensibility and moral that the Revolution was justified only on the principle in a manner opposed to the Car- basis that «the people, who have inherited tesians of his day4, projecting a compel- its freedom … are bound in duty to trans- ling account of the proper relation between mit the same constitution to their posteri- thought and action, theory and practice. ty»2. Such discrepancies might cause us to These underlying influences have a defin- think that perhaps there are, in reality, two ing impact on his views on law, revolution Burkes: the liberal youth and the conserva- and constitution. tive man. I suggest, however, that although his essays present differences of emphasis, there is a consistency of thought. This consistency has been clouded by 1. Constitution the subsequent reception and reworking of his ideas. Burke is best known to us today We should first consider Burke’s arguments as a conservative who stoutly defended the on how governments acquire authority. virtues of traditional hierarchical ordering. His basic stance is that government is to be This was not the case during the 19th cen- evaluated according to the degree to which it tury. Then, especially under the influence is able properly to attend to the needs of its of his biographer, John Morley, he was re- people. Authority flows not from the man- fashioned as a liberal and a positivist whose ner of its constitution, but from the ends it thought helped shape the ideas of John Stu- is able to realize. All governmental power is art Mill and his disciples3. To get to the core acquired by artifice. Since it is a derogation of Burke’s distinctive contribution, these from the principle of the natural equality of layers of accretion must be stripped away mankind, it can be justified only by demon- and his work examined in the context of his strating how it works to the benefit of its times. people5. This is Burke’s cardinal rule. It is

50 Loughlin clearly outlined in An Appeal from the New to its own arrangements of government. Any the Old Whigs, where he states that: claim based on natural rights is abandoned at the moment humans enter into civil so- The practical consequences of any political tenet go a great way in deciding upon its value. Polit- ciety and form governing arrangements. ical problems do not primarily concern truth or Thereafter, the justification of government falsehood. They relate to good or evil. What in rests only on the benefits it bestows. the result is likely to produce evil, is politically The existence of a long-standing consti- false: that which is productive of good, politically is true6. tution does not therefore end all discussion of its rightness or authority. Such a consti- This provides the bedrock of princi- tution has proven its value over many gen- ple running through all Burke’s works. On erations and, given the fickleness of human this foundation he argues for reforms to reason, the fact that this arrangement is the the government of Ireland, defends the consequence of the work of «many minds, claims of the American colonists, criticizes in many ages» makes it intrinsically wor- the East India Company’s regime in India, thy of respect8. Of the British constitution, and vehemently opposes the revolution in which is taken as the epitome of a prescrip- France. «I cannot think that what is done in tive constitution, he states: France», he declares in 1792, «is beneficial to the human race». But if that did prove to It is no simple, no superficial thing, nor to be es- timated by superficial understandings. An igno- be the case, then neither the British consti- rant man, who is not fool enough to meddle with tution nor any other should prevail against his clock, is however sufficiently confident to it7. think he can safely take to pieces, and put togeth- This suggests that Burke’s views about er at his pleasure, a moral machine of another constitutional ordering are not as conserv- guise, importance and complexity, composed of ative as some have imagined. He does not far other wheels, and springs, and balances, and counteracting and co-operating powers. Men lit- believe, as some imply, that the authority tle think how immorally they act in rashly med- of a constitution rests on its ancient line- dling with what they do not understand9. age. Rather, his argument is that the pre- scriptive constitution proves its worth not The criterion of a good constitution, by virtue of its longevity but from the good then, is the goodness of the results it pro- outcomes it produces. The existence of a duces. But Burke is also saying that ‘good long-established constitution does not results’ in the treacherous field of the po- therefore render irrelevant any discussion litical are not easily calibrated and it is for of a government’s legitimacy. His point is this reason that the inherited arrangements that it eliminates allegations that govern- of government should not lightly be tam- ment is illegitimate simply because it has pered with. This does not require blind not been authorized by its present gener- adherence to the existing constitution, al- ation of subjects. Burke’s argument about though it would appear to rule out radical the prescription of the constitution is di- change. Sensitive incremental reform of rected in particular against radical natural the constitution is fine: we should get rid of rights claims, specifically, the claim that the accretions that no longer deliver good each generation has the right to determine government. But we must never lose sight

51 Ricerche of the fundamentals: we must always work contend that the existing regime – in which with the grain. Catholics were barred from participation Consequently, the principle of pre- in political affairs and Irish Protestant rule scription in government – of adherence to was sustained by bargaining with the Eng- the inherited constitution – does not en- lish government – was in the best interests tail stasis. «A state without the means of of the Irish people. Reform was required not some change», he maintains, «is without because of a Romantic notion of self-gov- 10 the means of its conservation» . But does ernment, but because England needed the this suggest that the type of revolutionary support of the Irish to ensure their own se- change embodied by the French Revolution curity. Basic political reforms – including on the foundation on natural rights claims that of Catholic emancipation – were need- should be opposed? Burke answers in the ed to ensure that Ireland remained within affirmative, reasoning that a constitution the British Empire12. His position on Irish is not created by a political pact through affairs conformed to his general political which a people, at a particular moment in philosophy. In Thoughts on the Cause of the time, agree the fundamental principles of Present Discontents (1770), he noted that its government. The constitution is a pact «the people have no interest in disorder» that subsists through time: the constitution and that «where popular discontents have «is a partnership not only between those who are living, but between those who are been very prevalent, it may well be affirmed living, those who are dead, and those who and supported that there has been generally are to be born»11. Constitutions undoubt- something found amiss in the constitution, 13 edly change through time, but these chang- or in the conduct of government» . es must be gradual, evolutionary, and they Burke’s views with respect to the dis- must remain fixed on the objective of pro- putes that arose in the American colonies moting the public good. are similarly consistent with his general political convictions. He had initially been in favour of the Declaratory Act, which de- clared the right of Parliament to tax the 2. Rights, Reform and Revolution colonies – indeed, he may even have been responsible for its drafting14. But he soon That Burke’s view on the authority of the came to recognize that taxation of the col- constitution provides the basis for under- onists was not prudent politics. A nation standing many of the contentious political is not governed, he explained, «which is 15 issues of his times is most clearly illustrated perpetually to be conquered» . He there- with respect to his position on Ireland and fore argued that the situation demanded re- America. straint on the part of the British Parliament. He consistently promoted the cause of The question is «not whether you have a reform in Ireland. Seventeenth century right to render your people miserable, but upheavals in Ireland had entrenched Prot- whether it is not in your interest to make estant rule in an overwhelmingly Catholic them happy». Expanding the point, he adds country. Burke argued that no one could that it «is not what a lawyer tells me I may

52 Loughlin do, but what humanity, reason, and justice This stance on the American conflict tell me I ought to do»16. poses a more general question: in what cir- For Burke, such questions could not be cumstances might the overthrow of the es- resolved purely by legal formalities of right tablished government be justified? When and duty; they were determined accord- might the abuse of governmental authority ing to the political logic of prudence and lead to the establishment of a right of rebel- the maintenance of peace. Once it is es- lion? The explanation he provides is based tablished that prudence dictates restraint, on the doctrine of necessity. The clearest however, he is not slow to convert the mat- evidence that he accepts such a doctrine of ter into an issue of principle. The liber- necessity – that of reason of state – can be ty-loving settler colonists who carried their found in his account of the Revolution of common law rights with them were not pre- 168817. Burke believes that necessity could pared to submit to taxation by an institution be invoked only in the most extreme case, in which they had no representation. So far when action is clearly needed and would as Burke is concerned, the Americans were redound to the benefit to the entire socie- justified in claiming that by being sub- ty. On these grounds, he maintains that the jected to taxation without representation Glorious Revolution of 1688 was entirely they were reduced to the status of slavery justifiable. (though the ironic dimension of the claim Burke therefore accepts the revolution- being made by the colonists seems to have ary character of the events of 1688 but argues escaped them). that the overthrow of James II amounted This right of rebellion, Burke implies, is only to «a small and a temporary deviation established only when prudential require- from the strict order of a regular hereditary ments can be converted into a general po- succession»18. He accepts that the adop- litical principle. The starting point is the tion of William of Orange as king «was not right to liberty enshrined in the common properly a choice» but «was an act of neces- law and from which the constitutional laws sity, in the strictest moral sense in which of England derive. These rights are not necessity can be taken»19. The crown was bequeathed by statute law; rather they are therefore «carried somewhat out of the line rights on which the foundation of govern- in which it had before moved; but the new mental authority rests. Only if governments line was derived from the same stock» and ignore these conditions and subvert basic «it was still a line of hereditary descent»20. liberties without any evident utility, might Consequently, the «principles of the Revo- the people be justified in rebelling. Burke’s lution did not authorize them to elect kings argument has the doctrine of Parliamentary at their pleasure, and without attention to sovereignty – and especially a parliament the antient fundamental principles of our stuffed with the King’s placemen – directly government»21. And neither was the over- in his sights. Yet we must also acknowledge throw the result of mere misconduct. «No that his argument comes close to upholding government could stand a moment», he those natural rights that elsewhere he de- claims, «if it could be blown down with any cries as abstract metaphysical nonsense. thing so loose and indefinite as an opinion of misconduct»22. On the contrary, only a

53 Ricerche

«grave and overruling necessity obliged tion they are invariably right26. The tone in them to take the step they took»23. Reflections is decidedly different. Here he For Burke, such a revolutionary act will places the initial blame for the revolution always amount to «an extraordinary ques- on the king’s advisers, but thereafter on the tion of state» and be «wholly out of the cabal that expresses its revolutionary spirit. law». It is «a case of war and not of consti- Most striking is his characterization of the tution». And it is therefore a question «of role of ‘the people’, which deviates consid- dispositions, and of means, and of proba- erably from earlier formulations. ble consequences, rather than of positive Burke first rails against the perfidy of rights». But he was keen to emphasize the king’s advisers who informed him that that this type of remedy «was not made for by convening the Estates General «he had common abuses» and it therefore «is not nothing to fear but the prodigal excess of to be agitated by common minds»24. Gov- their zeal in providing for the support of ernments «must be abused and deranged» the throne»27. These counsellors are held before revolution can be contemplated: «a responsible for having seen «the medicine revolution will be the very last resource of of the state corrupted into its poison»28. the thinking and the good»25. Burke was Through their ineptitude in promoting the here at pains to emphasize the point that «perilous adventures of untried policy» revolutionary action is not generated from the French people have been motivated to general theories of government and consti- «rebel against a mild and lawful monarch, tution, nor from abstract concepts of right. with more fury, outrage, and insult than The legitimacy of such action must be as- ever any people has been known to rise sessed by reference to the specific political against the most illegal usurper, or the most circumstances. And the relevant criteria are sanguinary tyrant»29. whether it is driven by necessity and under- His immediate target with respect to taken with a minimal degree of disruption failures of statecraft may be right: it was in- to the established order. deed a failure of «rash and ignorant coun- sel»30. But one cannot help but feel that his views on the people are exaggerated. Was this really a mob of unprecedented fury 3. The Revolution in France and outrage? We must bear in mind the fact that his essay was written in 1790, a period Can Burke’s account of revolutionary ac- still in the early stages of revolution dur- tion driven by necessity be reconciled ing which the French king remained un- with his infamous views about the nature touched. And we should note the fact that and significance of the French revolution? although spending a significant portion His tone in Reflections undoubtedly differs of the Reflections explaining and justifying from that of earlier works. With respect to the achievements of the Glorious Revolu- earlier political conflicts, he had expressed tion, he entirely overlooks the precedent of understanding for popular insurrection on the English civil war of the 1640s, a bloody the grounds that the people are not easily conflict that led to the execution of a king. roused but that when motivated into ac- Ignoring that precedent, he complains

54 Loughlin only of the great destruction effected by the and the tyranny of the multitude. His pre- French mob and of learning «cast into the diction that such a destruction of consti- mire and trodden down under the hoofs of a tutional order could lead only to the estab- swinish multitude»31. lishment of a ruthless dictatorship has been But Burke’s most vehement outrage is widely admired. Whether it is attributable reserved for those who have misguided the to Burke’s practical insight and wisdom in people: the «literary cabal» that forged a the arts of government or to his thoroughly plan «for the destruction of the Christian jaundiced view of the revolution remains an religion»32, otherwise referred to as «a open question. cabal calling itself philosophic» which has generated the «true actuating spirit» of the people’s actions33. These are, at best, «only men of theory», who lack «any practical 4. Revolutions Contrasted experience in the state»34. A great pro- portion of the National Assembly may have The French Revolution, Burke contends, been lawyers, but they were not juriscon- arose from a combination of forces: the sults experienced in affairs of state. Rather, weakness of the forces of conservation and they were only «the inferior, unlearned, the strength of those of revolution. But if it mechanical, merely instrumental members was due to the ineptitude of counsellors to- 35 of the profession» . These «could not be gether with a conspiracy of the professional expected to bear with moderation … a pow- and intellectual elites, surely a similar ar- er which they themselves, more than any gument could be made with respect to the others, must be surprised to find in their American Revolution. Why did he take a hands»36. These were «men formed to be radically different position with respect to instruments, not controls»37. Once they these two events? had acquired the reins of power, their natu- Burke believed he pursued a consistent ral tendency was towards centralization and line on these revolutions. The explanation standardization, with the result that «every he offered in his Appeal from the New to the landmark of the country» was abolished Old Whigs is that he has «always firmly be- «in favour of a geometrical and arithmeti- lieved that they [the Americans] were pure- cal constitution»38. The power of the city of ly on the defensive… standing… in the Paris became «one great spring of all their same relation to England as England did to politics»; it became «the centre and focus King James the Second in 1688»41. In this of jobbing», through which «the leaders of essay, an attempt to persuade his fellow this faction direct, or rather command, the Whigs that they should not be sympathet- whole legislative and the whole executive ic to the ideals of the French Revolution, government»39. he maintains that the American colonists Burke maintains that this group – «the stood up against encroachments upon their politicians of metaphysics» – had «opened established rights. In France, by contrast, it schools for sophistry and made establish- is «not the people, but the monarch [who] ments for anarchy»40. The French nation was wholly on the defensive… to preserve had thereby been delivered over to anarchy some fragments of the royal authority

55 Ricerche

This point signals a further reason for his contrasting positions on these two rev- olutionary movements. It might well be the case that it was only by the time of the later revolution that Burke had come to realize the full significance of the American Revo- lution, that it was not simply a revolution to preserve the common law rights of the free- born Englishman. Only later did he realize that the American Revolution lit a beacon for the Enlightenment claim that legitimate government must be founded on the natu- ral and inalienable rights of man. Only by 1790 were these implications plain to see. Burke’s essay, it should be stressed, concerns ‘the revolution in France’ rather than ‘the French Revolution’. The revolu- tionary zeal exhibited by the French was not confined to any particular nation-state: the missionary creed of the Rights of Man was “The Knight of the woeful countenance going to ex- explicitly designed for export. As Thom- tirpate the National Assembly”: Burke come il Don Quixote della controrivoluzione, stampa ad opera as Paine proclaimed, America had taken a di Frederick Byron, 1790 stand not only for herself but on behalf of the modern world: the American Revolu- tion was the moment and the place «where the principles of universal reformation against a determined and desperate body could begin»43. The earlier revolution of conspirators, whose object it was… to marks the beginning of the end of regimes annihilate the whole of that authority»42. of monarchical government based on mil- In other words, Burke was arguing that the itary objectives44, and replacement by gov- American Revolution had been caused by ernment «founded on a moral theory, on a the British Crown’s attempt to subvert the system of universal peace, on the indefea- principles of the constitution, whereas the sible hereditary Rights of Man»45. Where- French Revolution was an attempt by the as monarchical government is founded on self-styled National Assembly to subvert hierarchy, the legitimating principle of the the principles of the French Constitution. newly emerging regimes is that of equality. There is something to this claim, but it Government legitimated by divine will or overlooks the important point that, if this sacred custom was now challenged by gov- is so clear, one might have expected that, ernment authorized by the consent of free while expressing sympathy for the Ameri- and equal citizens. can cause, Burke would have objected to the The three main principles underpin- natural rights terminology deployed in the ning this ‘universal reformation’ are that American Declaration of Independence.

56 Loughlin the individual possesses inherent natu- Peace, «France, on her new system, means ral rights, that the office of government is to form a universal empire, by producing instituted to ensure the maintenance and a universal revolution»49. Consequently, full enjoyment of these rights, and that the Britain was not at war «with an ordinary best method of safeguarding these rights community which is hostile or friendly as in the civil state is through the device of a passion or as interest may veer about; not written constitution specifying the funda- with a State that makes war through wanton- mental terms of the bargain between rulers ness, and abandons it through lassitude». and ruled. «Man did not enter into society Rather, we «are at war with a system, which to become worse than he was before, nor to by its essence is inimical to all other Gov- have fewer rights than he had before», ar- ernments». We are, in short, at war «with gues Paine, «but to have those rights better an armed doctrine»50. He claims, further, secured»46. The modern regime of govern- that if a war to prevent Louis XIV from im- ment Paine proclaims is firmly founded on posing his religion was just, similarly «a the ‘rights of man’. war to prevent the murderers of Louis XVI The explanation for Burke’s shrill as- from imposing their irreligion upon us sessment of the situation in France in 1790 is just; a war to prevent the operation of a is more clearly revealed by the full title to system… is a just war»51. His opposition his essay: Reflections on the Revolution in to the French Revolution is an opposition France, and on the proceedings in certain soci- to a fanatical sect spouting a revolutionary eties in London relative to that event. Burke’s doctrine. Only in later life did he come to oratory is directed primarily to the Brit- realize that, far from being simply a dis- ish. In part it is addressed to the governing pute over the common law inheritance, the class, as a warning on the consequences of American Revolution could also be count- an utter failure of statecraft. But primarily ed as the first wave of a new type of political it is aimed at the agitators at home. This is doctrine. most clearly signalled at the end of Reflec- tions. The improvements achieved by the French National Assembly, he claimed, «are superficial, their errors fundamen- 5. Law tal»47. Rather than taking models from them for the improvement of our own con- Government rests ultimately on the con- stitution, we should be recommending to sent of the people, and for Burke so too our neighbours the example of the British does law. The people are presumed to con- constitution. «Standing on the firm ground sent to the laws laid down by the legisla- of the British constitution, let us be satis- ture, but they cannot be assumed to consent fied to admire, rather than attempt to fol- to laws that do not operate for the overall low their desperate flights, the aeronauts of 48 good. This much Burke makes clear in his France» . views on Ireland. To contend otherwise is Burke later referred to the French Rev- to connive in oppression. His argument is olution as the world’s first «total revolu- underpinned by natural law doctrine. The tion». As he notes in his Letters on a Regicide laws enacted by legislatures are, in the final

57 Ricerche analysis, declaratory: they must ultimate- Can these beliefs be reconciled with his ly be seen to be devised with the object of views on the prescriptive authority of gov- promoting human flourishing. The office of ernment and of the primary importance of government exists to secure and conserve prudence in politics? A strict natural rights these human values. doctrine would maintain that any claim to Burke’s convictions about the founda- legal title must have some foundation in tion of lawful authority are most clearly re- right and a possession acquired through vealed in his speech on the impeachment force or fraud could never be valid. Yet of Warren Hastings over his conduct of Burke’s position is more ambiguous and government in India in his role as Gover- nuanced. He maintains that «Time» must nor-General of Bengal. Burke here argues be permitted to «draw his oblivious veil that the natural rights of a people are uni- over the unpleasant modes by which lord- versal and not subject to geography52. All ships and demesnes have been acquired law and all sovereignty is derived from God: in theirs, and in almost all other countries «if the laws of every nation, from the most upon earth»55. He accepts in effect that an simple and social of the most barbarous original evil is transformed into good by people, up to the wisest and most salutary virtue of a higher natural necessity – the laws of the most refined and enlightened need for order and the security of the state societies, from the Divine laws handed and its citizens. Burke considered it «pru- down to us in Holy Writ, down to the mean- dent to relativize at least part of what clas- est forms of earthly institution, were at- sical and Christian natural-law theory had tentively examined, they would be found to held to be absolute and immutable»56. breathe but one spirit, one principle, equal Prudence, we might recall, is «not only distributive justice between man and man, the first in rank of the virtues political and and the protection of one individual from moral, but… the director, the regulator, the encroachments of the rest»53. It is only and standard of them all»57. This sug- on the basis of this universal principle that gests that principle must remain subser- sovereignty itself is established. vient to prudence. But Burke recognizes The universal and natural foundation of that «without the guide and light of sound, law that he expounds in his arguments with well-understood principles, all reasonings respect to Irish and American affairs are in in politics, as in everything else, would be his speech on the Hastings impeachment only a confused jumble of particular facts explicitly tied to the authority of a divine and details, without the means of drawing creator. Burke here draws his speech to out any sort of theoretical or practical con- a close by pleading with the Lords to im- clusion»58. There is, then, a crucial ambi- peach Hastings «in the name and by vir- guity in his thought on law and authority. tue of those eternal laws of justice which he Burke refuses to make a purely convention- has violated». «I impeach him», he states, alist or historicist argument and inveighs «in the name of human nature itself, which principles in aid of his position, but he is, he has cruelly outraged, injured, and op- in the end, unable to offer anything other pressed, in both sexes, in every age, rank, than a rhetorical account of the basis of his situations, and condition of life»54. universal principles.

58 Loughlin

Conclusion the East India Company’s regime in India, where he defends the emerging liberal val- Burke distills his political jurisprudence ues of a disciplined, rational commercial- from a variety of sources. Most fundamen- ism against the vices of monopolistic abuse. tally, he regards society as an organic uni- These tensions in Burke’s writing re- ty, maintaining that this sense of unity has flect the tensions within modern liberal- through time shaped the distinctive char- ism itself. Burke was conflicted because he acter and situation of a people. He accepts could see that the movement of progressive the power of reason, but only when it works societies was not simply a movement from within this historical frame. And he rejects status to contract. Contractual relations altogether the type of metaphysical rea- could work well only when commercial son exhibited in natural rights doctrines. principles were set to work within a social «Nothing universal», he suggests, «can order founded on status and hierarchy. The be rationally affirmed on any moral, or any political pact invoked by liberal theorists political subject». The lines of morality in on a principle of equality for the purpose of the sphere of the political «admit of excep- creating an image of unity also establishes tions» and «demand modifications». For a system of government founded on hier- this reason, prudence is the highest vir- archy. Burke recognized that this pact is tue in political jurisprudence59. Prudence not created at some mythical constitutional – artifices officiorum – «requires a very moment: it is intergenerational. In doing solid and discriminating judgment, great so, he exposed a profound, if rather am- modesty and caution, and much sobriety of bivalent, principle: political equality would mind in the handling». It can be reckoned become acceptable to liberals only once it only in the context of a particular situation, is set to work within a status-derived social «else there is a danger that it may totally order. subvert those offices which it is its object only to methodize and reconcile»60. If there is consistency in Burke’s meth- od, there nonetheless remains a deep-seat- ed tension in his political orientation be- tween conservatism and liberalism. In one interpretation, he is the defender of the old order of nobility, of the ‘age of chival- ry’, and of necessity of retaining ‘the decent drapery of life’ that bolsters the hierarchi- cal ordering of society through the power of myth and superstition. Yet there is also considerable ambivalence in Burke’s view of the historical role of the bourgeoisie, and this reveals a liberalism that comes to the fore primarily in his writings on political economy. This is illustrated by his attack on

59 Ricerche

1 See E. Burke, Thoughts on the 13 Burke, Thoughts on the Present Dis- 40 Ivi, p. 348. Cause of the Present Discontents, in contents, cit., p. 255. 41 Burke, An Appeal from the New to P. Langford (ed.), The Writings and 14 See R.M. Hutchins, The Theory of the Old Whigs, cit., p. 39. Speeches of Edmund Burke, vol. II: the State: Edmund Burke, in «Re- 42 Ivi, pp. 41-42. Party, Parliament and the American view of Politics», n. 5, 1943, pp. 43 Th. Paine, Rights of Man (1791- Crisis, 1776-1774, Oxford, Claren- 139-155, at p. 142. 1792), in Mark Philp (ed.), Rights don Press, 1981, pp. 241-323, at 15 E. Burke, Speech on Conciliation of Man, Common Sense and other pp. 262-3, pp. 299-300. with America, 22 March 1775, in Political Writings, Oxford, Oxford 2 E. Burke, An Appeal from the New to W.M. Elofson, J.A. Woods (eds.), University Press, 1995, pp. 83- the Old Whigs, J.M. Robson ed., In- The Writings and Speeches of Ed- 331, at p. 210. dianapolis, Bobbs-Merrill, 1962, mund Burke, vol. III: Party, Parlia- 44 Of monarchical government, p. 59. ment, and the American War 1774- Paine noted: «War is their trade, 3 J. Morley, Edmund Burke: A His- 1780, Oxford, Clarendon Press, plunder and revenue their ob- torical Study, London, Macmillan, 1996, pp. 106-169, at p. 119. jects», ivi, p. 212. 1879. 16 Ivi, p. 135. 45 Ivi, p. 213. 4 See, eg, Burke, Speech on Ameri- 17 D. Armitage, Edmund Burke and 46 Ivi, p. 119. can Taxation, 19 April 1774, in The Reason of State, in «Journal of the 47 Burke, Reflections cit., p. 375. Writings and Speeches of Edmund History of Ideas», n. 61, 2000, 48 Ivi, p. 376. Burke, vol. II cit., pp. 406-501 at pp. 617-634; W.H. Greenleaf, 49 E. Burke, Third Letter on a Regicide p. 458: «I do not enter into these Burke and State Necessity: The Case Peace, in Selected Works of Edmund metaphysical distinctions; I hate of Warren Hastings, in R. Schnur Burke, vol. III: Letters on a Regicide the very sound of them». (hrsg.), Staatsräson: Studien zur Peace, Indianapolis, Liberty Fund, 5 See, eg, E. Burke, Speech on Fox’s Geschichte eines politischen Begriffs, 1999, pp. 191-306, at p. 248. India Bill, 1 December 1783, in P. Berlin, Duncker & Humblot, 50 Burke, First Letter on a Regicide Langford (ed.), The Writings and 1975, pp. 549-567. Peace, in Selected Works, cit., pp. Speeches of Edmund Burke, vol. V: 18 Burke, Reflections cit., p. 101. 59-152, at p. 76. India: Madras and Bengal 1774- 19 Ivi, pp. 101-102. 51 Ivi, p. 122. 1785, Oxford, Clarendon Press, 20 Ivi, p. 106. 52 E. Burke, Speech on the Opening of 1981, pp. 378-451 at p. 385: «all 21 Ivi, p. 110. Impeachment, 15-19 February, 1788, political power which is set over 22 Ivi, p. 112. in P.J. Marshall (ed.), The Writings men… being wholly artificial, and 23 Ivi, p. 113. and Speeches of Edmund Burke, for so much a derogation from 24 Ivi, p. 116. vol. VI: India, Oxford, Clarendon the natural equality of mankind 25 Ivi, pp. 116-117. Press, 1991, pp. 264-471, at p. at large, ought to be some way or 26 Burke, Speech on Conciliation with 353. other exercised ultimately for America, 22 March 1775, cit., p. 120; 53 Ivi, pp. 363-364. their benefit». Burke, Thoughts on the Present Dis- 54 Ivi, p. 459. 6 Burke, An Appeal from the New to contents, cit., at pp. 252-253. 55 Letter to Richard Burke, post 19 the Old Whigs, cit., p. 99. 27 Burke, Reflections cit., p. 125. February 1792’ in R.B. McDowell 7 E. Burke, Heads for Consideration 28 Ivi, p. 126. (ed.), The Writings and Speeches of on the Present State of Affairs, No- 29 Ivi, p. 125, p. 126. Edmund Burke, vol. IX: The Revo- vember 1792, in L.G. Mitchell (ed.), 30 Ivi, p. 127. lutionary War 1794-97 and Ireland, The Writings and Speeches of Ed- 31 Ivi, p. 173. Conor Cruise O’Brien, Oxford, Clarendon Press, 1991, mund Burke, vol. VIII: The French Burke’s editor, notes, howev- pp. 640-658 at p. 653. Revolution 1790-1794, Oxford, Ox- er, that Burke’s opponents were 56 R.W. Kilcup, Burke’s Historicism, ford University Press, 1998, pp. quick to quote him as referring to in «Journal of Modern History», 386-402, at p. 402. ‘the swinish multitude’. The in- n. 49, 1977, pp. 394-410, at p. 8 Burke, An Appeal from the New to definite article is important since 401. the Old Whigs, cit., p. 134. Burke may have been referring to 57 Burke, An Appeal from the New to 9 Ibidem. a specific event: ivi, p. 385, n. 66. the Old Whigs, cit., p. 20. 10 E. Burke, Reflections on the Revo- 32 Ivi, p. 211. 58 Cited in D. Herzog, Puzzling lution in France (1790), London, 33 Ivi, p. 185. through Burke, in «Political Theo- Penguin, 1968, p. 106. 34 Ivi, p. 128. ry», n. 19, 1991, pp. 336-363, at 11 Ivi, pp. 194-195. 35 Ivi, p. 130. p. 345. 12 See J. Conniff, Edmund Burke’s Re- 36 Ibidem. 59 Burke, An Appeal from the New to flections on the Coming Revolution in 37 Ivi, p. 132. the Old Whigs, cit., p. 20. Ireland, in «Journal of the History 38 Ivi, p. 144. 60 Ivi, p. 99. of Ideas», n. 47, 1986, pp. 37-59. 39 Ivi, p. 314.

60 Edmund Burke: costituzione mista e tradizione storica nell’Appeal from the New to the Old Whigs

maurizio griffo

Lo spessore concettuale di un politico pratico sistematica», al contrario «come politi- co pratico Burke scriveva per l’occasione; Se la storiografia su Edmund Burke ha pro- il problema contingente occupava sempre 1 posto spesso interpretazioni divergenti, il punto focale della sua attenzione» . In e talora contrastanti, del suo pensiero, un altri termini, «più che un filosofo, Bur- aspetto trova concordi gli esegeti: Burke ke è un uomo politico, il cui pensiero è non è un teorico politico in senso proprio. strettamente legato al contesto delle lotte Certo, tutti gli scrittori di politica risento- politiche del suo tempo». Pure, questa ca- no in modo decisivo della temperie in cui ratterizzazione costantemente partigiana e compongono le loro opere. Anche perso- militante della sua riflessione non produce un’attitudine volatile; al contrario, dall’in- nalità dotate di una caratura teorica in- sieme della sua opera, «che proclama sem- contestabile come, e citiamo ad esempio pre la superiorità della pratica sulla teoria, appunto due autori britannici, Hobbes e si ricava in fin dei conti una dottrina assai Locke risultano scarsamente compren- coerente»2. Grazie a questa coerenza di sibili senza porre mente al contesto della fondo gli scritti e gli interventi di Burke, tumultuosa vita politica inglese del XVII per quanto originati da vicende di attualità, secolo. Però, nel caso di Burke la cifra con- riescono a focalizzare temi e argomenti di cettuale risulta meno pronunciata, perché più ampia portata; individuando, a partire veicolata quasi atomisticamente, quale im- da un fenomeno contingente, quando non plicita premessa o inespressa conseguenza da una ristretta esigenza fazionale, solu- delle considerazioni legate alla polemica zioni e spunti che resteranno cruciali per i corrente. Come è stato opportunamente tempi a venire. osservato, il parlamentare anglo-irlandese Rappresentative di questa capacità di «non ha mai scritto una filosofia politica proiezione sono, ad esempio, la sua defi- giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 61 Ricerche nizione del partito politico e la netta presa In questo sforzo di concettualizzazione di posizione contro il mandato imperativo. della realtà politica a lui contemporanea un Nel primo caso, distinguendo, come non punto di crisi ma anche di accelerazione è era usuale a quell’epoca, tra il partito e la costituito proprio dalla rivoluzione france- fazione Burke non solo dà il suo contributo se. Com’è noto, nel novembre del 1790 Bur- al ristabilimento della distinzione tra Whigs ke pubblica le Reflections on the French Revo- e Tories, che l’influenza della corona e le lution, un’articolata e veemente condanna pressanti esigenze della lotta parlamentare di quanto sta accadendo in Francia. Certo, avevano logorato, ma fissa un discrimine il libro è anzitutto un mirabile esercizio di pratico e concettuale che diventerà deter- retorica, in cui l’elogio della misura, della minante negli sviluppi successivi. Se è certo prudenza e delle tradizioni nazionali, fa da anacronistico fare delle riflessioni burkea- pendant alla critica impietosa del raziona- ne l’antecedente teorico del Parteienstaat lismo astratto, foriero di danni irreparabili novecentesco, non v’è dubbio che il suo all’ordine politico e alla compagine sociale. richiamo alle “onorevoli connessioni”, Tuttavia, al di là della fioritura oratoria, le capaci di unire durevolmente dei deputati Reflections contengono un nucleo concet- portatori di una visione comune, individua tuale netto ed esplicito. A sua volta, però, uno snodo essenziale per il buon funziona- questa messa a punto generale non origina mento del regime parlamentare3. da un’intenzione teoretica, ma rimanda alla Non meno paradigmatica risulta la ri- congiuntura politica in cui il libro fu pen- vendicazione dell’autonomia del parla- sato e scritto. Se le Reflections trattano della mentare. Questo, per quanto debba essere situazione francese, infatti, il loro fine spe- attento alle ragioni del collegio, non deve cifico è quello di contrastare la diffusione schiacciarsi pedissequamente sulle richie- delle idee francesi in Inghilterra. ste della propria constituency, ma ha l’ob- Nel gennaio 1790 Burke legge il ser- bligo di contemperarle volta a volta con mone che il reverendo dissidente Richard l’interesse nazionale4. Un atteggiamento Price aveva tenuto il 4 novembre preceden- di buon senso pratico che sarà recepito e te presso la ‘London Revolution Society’, codificato nel moderno costituzionalismo. in occasione del centunesimo anniversario E, per una non insolita ironia della storia, della Gloriosa rivoluzione, in cui si stabiliva questo avverrà proprio a partire da quella un rapporto di filiazione ideale tra gli eventi rivoluzione francese di cui il parlamentare inglesi del secolo precedente e quelli della inglese sarà un deciso avversario. Francia contemporanea. In quello stes- Il fatto è che Burke opera in una situa- so torno di tempo alcuni autorevoli leader zione di avanguardia come quella dell’In- politici inglesi, come Fox e poi anche Pitt, ghilterra settecentesca, dove le procedure avevano manifestato la loro simpatia per del governo rappresentativo avevano il loro gli accadimenti francesi. Colpito negativa- principale laboratorio. Di quella esperien- mente da tali manifestazioni di opinione, za, di cui conosce intimamente i meccani- Burke interviene il 9 febbraio in parlamen- smi pratici e l’orizzonte assiologico, egli to criticando quanto accade oltremanica. riesce a farsi interprete cogliendone le pos- Convinto che sia necessario allontanare sibili linee evolutive. «il pericolo che l’infezione si trasmett[a]

62 Griffo dalla Francia all’Inghilterra»5, nei mesi successivi egli si dedica alla stesura delle Reflections. Un’opera di più ampio respiro che deve illuminare l’opinione pubblica britannica, scongiurando «l’ingresso del sanculottismo in Inghilterra»6. Il volume conosce un notevole successo editoriale, vendendo oltre trentamila copie, e dando avvio, nell’intera Gran Bretagna, a un am- pio dibattito sulla rivoluzione francese7. Com’è noto, la fama posteriore di Bur- ke è indissolubilmente legata a questo “The volcano of opposition”, l’attacco di Burke contro i capi scritto, che ha spesso messo in ombra la del new whig, stampa ad opera di Frederick Byron, 1791 sua precedente produzione intellettuale. A sua volta, il successo e la risonanza avu- te dalle Reflections hanno influenzato tanto, nell’immediato, la sua collocazione politica che il primo scritto di Burke, pubblicato nel quanto, in seguito, le interpretazioni sto- 1756, A Vindication of natural Society, è una riografiche relative alla sua figura8. Fino a pungente parodia della religione naturale quel momento Burke aveva fama di uomo propugnata da Bolingbroke12. Per un altro politico riformatore, aperto alle istanze di suo scritto, che risale all’anno successivo, rinnovamento. Ragionevolmente simpate- l’Abridgement of the History of England, si è tico nei confronti delle richieste dei coloni potuto giustamente osservare che consi- americani, avversario reciso degli eccessi derandolo «dal punto di vista del pensiero compiuti durante la conquista inglese in politico», la tesi che se ne ricava «è che lo India, egli sembrava incarnare, nella sua stato non si “costituisce” con le delibere di attitudine più ariosa, la tradizione whig un’Assemblea, né può essere ricostituito o britannica9. Con la pubblicazione del libro rifondato con le rivoluzioni, che possono sulle vicende francesi si trova, per così dire, correggere e innovare nei limiti in cui si in- arruolato nelle fila dei conservatori10. seriscono e continuano il processo storico Certo è possibile sostenere con assai da cui promana l’istituzione che si intende plausibili ragioni che, a partire da quel mo- riformare»13. mento, «vi sia stata una involuzione in sen- Semmai, per intendere quello che ac- so conservatore del suo pensiero»11. Tutta- cade a Burke dopo la pubblicazione delle via da un altro versante appare evidente che Reflections dobbiamo considerare di esse- il mutamento, più che riguardare l’evolu- re di fronte a un caso particolare di quella zione del pensiero burekeano, vada riferito condizione tipica degli uomini politici che al contesto in cui la sua riflessione si svol- troviamo fissata in una ben nota sentenza di ge. È facile, infatti, rilevare una sostanziale Machiavelli: «ma perché i tempi et le cose coerenza delle posizioni espresse nel libro et universalmente e particularmente si mu- con quelle da lui sostenute lungo tutto l’ar- tano spesso, et gli huomini non mutano le co della sua vita. Basti pensare, ad esempio, loro fantasie né i loro modi di procedere,

63 Ricerche accade che uno ha un tempo buona fortuna, mente, ma poi desiste per evitare divisioni et un tempo trista»14. Non casualmente la nel partito. Subito dopo incontra Fox priva- presa di posizione intellettuale a propo- tamente e gli espone le sue preoccupazioni sito della vicenda francese trova riscontro per la situazione francese e per l’appoggio nella collocazione parlamentare in senso che essa trova nell’opinione britannica. In proprio. In questa fase, infatti, Burke ha particolare per il sostegno che le società po- difficili rapporti con i leader del suo schie- polari danno al pamphlet di Thomas Paine ramento, trovandosi isolato. In parte una The Rights of Man dove si lodano gli eventi tale situazione non è che la deriva ultima francesi, presentandoli come un modello di una posizione che è stata costantemen- cui l’Inghilterra dovrebbe ispirarsi17. Dopo te eccentrica. Nella vita politica britannica quest’incontro c’è una momentanea ricon- di quel tempo Burke fu sempre un outsider, ciliazione, ma successivamente, nelle se- tanto per la sua origine irlandese, quanto dute del 6 e dell’11 maggio, quando, durante per la sua modesta estrazione sociale15. Un la ripresa della discussione sul Quebec Bill, outsider capace certo di ritagliarsi un ruo- Fox ribadisce la sua posizione filofrancese lo grazie alle proprie doti intellettuali, ma (non senza rivolgere alcune critiche a Bur- le cui fortune furono legate al rapporto di ke e al suo libro), si consuma una rottura stima e di collaborazione che, a partire dal definitiva tra i due18. Per chiarire la pro- 1765, instaurò con il duca di Rockingham16. pria posizione Burke scrive l’Appeal. Pen- Logico quindi che a seguito della scomparsa sato e steso di getto in poche settimane, tra del duca (sopravvenuta nel 1782), la posi- il maggio e il giugno, il pamphlet burkeano zione di Burke si faccia meno sicura. Sono sarà pubblicato all’inizio di agosto19. però gli eventi francesi e il loro effetto in L’Appeal nasce quindi dall’attualità ed Gran Bretagna a far precipitare la rottura è soprattutto una replica alla discussione con i suoi vecchi compagni di partito. che il saggio sulle vicende francesi aveva suscitato, in cui l’autore rivendica, punti- gliosamente, la propria coerenza politica e intellettuale. Un modo per reagire all’a- Le ragioni personali e politiche che sono marezza con cui aveva dovuto registrare 20 all’origine dell’Appeal from the New to the il suo isolamento politico ; ma al tempo Old Whigs stesso un utensile pratico per difendere gli equilibri politici inglesi che sentiva mi- Questa travagliata condizione è testimonia- nacciati. Un’intenzione che troviamo for- ta dall’Appeal from the New to the Old Whigs, mulata chiaramente in una lettera al figlio pubblicato nell’estate del 1791. Ancora più Richard del 18 agosto 1791. Qui, parlando che le Reflections, l’Appeal è scritto per ra- del successo che lo scritto sta incontrando gioni politiche attuali. Il 15 aprile 1791, (ne saranno stampate, infatti, tre edizioni), intervenendo ai Comuni, Fox aveva lodato rileva: «[…] tutti mi dicono che è pensato il comportamento del governo francese e molto meglio del precedente. Non ho nulla la costituzione che l’Assemblea nazionale da obiettare a questa idea, ma questa non è la mia opinione. Tuttavia può risultare più stava approvando. Alla fine dell’intervento 21 Burke si alza per rispondere immediata- utile» . Ovviamente, anche perché origina

64 Griffo dal medesimo contesto polemico, lo scritto una guerra civile in cui risiede la nostra sola presenta una piena continuità di vedute con speranza di salvezza»23. le Reflections. Pure, l’angolazione analitica A questa motivazione di ordine generale che lo percorre, più direttamente centrata si assortisce anche una ragione personale: il sulle vicende nazionali, consente all’au- legittimo desiderio di difendere la propria tore una maggiore unità espressiva. Pro- reputazione da addebiti di incoerenza o di prio per queste ragioni l’Appeal esprime un tradimento degli ideali sempre professati. maggiore quoziente concettuale, perché, in Con rammarico l’autore ricorda come dopo maniera più diretta che in precedenti occa- la pubblicazione delle Reflections sia «stato sioni, Burke vi espone non soltanto la sua accusato mille volte dai giornali di coltiva- concezione costituzionale, ma anche la sua re princìpi dispotici», ovvero di avere, con visione dei rapporti sociali. Sotto il primo quel libro, smentito «la sua intera vita». profilo, il parlamentare anglo-irlandese fa Critiche cui reagisce con orgoglio rivendi- largo ricorso alla storia patria, per mostrare cando che se si attribuisce un qualche me- come le sue posizioni attuali siano piena- rito «è proprio per la virtù della coerenza», mente conformi a quelle assunte dai whigs per cui «spogliandolo di questa virtù lo si all’epoca della gloriosa rivoluzione. A sua lascerebbe davvero nudo»24. Ribadisce poi volta, poi, il richiamo alle passate vicende di non aver «mai omesso una buona occa- nazionali fa emergere con maggior nitore lo sione, non importa con quanto rischio di stretto legame che esiste per Burke tra l’e- cattiva fama per sé come individuo […] di quilibrio politico e l’ordinato svolgimento asserire le medesime dottrine che appaio- della vita della società nel suo complesso. no nel libro»25. Se questo è il retroterra ideale dell’Ap- Le urgenze del presente si palesano an- peal, in primo piano però sta la preoccu- che nel télos polemico che percorre l’espo- pazione, tutta contingente, di evitare il sizione, rivolto anzitutto contro la propa- contagio delle idee rivoluzionarie francesi ganda filofrancese. Burke non nomina mai sul suolo britannico. Essa trapela in vari Thomas Paine, ma il suo pamphlet sui Diritti passaggi dello scritto. La cogliamo veicolata dell’uomo è il primo trasparente bersaglio in forma più neutra come un rilievo stori- di numerose osservazioni26. Una eviden- co-comparativo quando, parlando delle ri- te ma indiretta allusione la si trova quan- volte popolari francesi del medioevo, Burke do lo scrittore anglo-irlandese richiama la osserva che «questi umori non si sono mai necessità di esporre «le idee dei moderni manifestati in una delle due nazioni vicine Wighs», per consentire al lettore di giudi- senza avere avuto una qualche ripercus- care con cognizione di causa. Per questo, af- sione nell’altra»22. Oppure la troviamo ferma, non farà ricorso a libri che «parlano espressa in maniera urgente e drammatica, in modo volontariamente oscuro», ovvero allorquando rileva che reagire in maniera a scrittori «che si limitano a controbattere moderata e composta ai veementi attacchi le opinioni degli antichi Whigs senza avan- portati contro la costituzione inglese non è zarne di nuove». Al contrario si servirà di opportuno perché un simile atteggiamento «quelli che parlano chiaramente e proce- «tenderà ad allontanare totalmente dalle dono ad affermare qualcosa»27. Tale accen- menti del popolo proprio quel terrore di no, dove si sottolinea la chiarezza espositiva

65 Ricerche da Paine sempre rivendicata, è doppiato re ciascuno di questi membri al suo posto da numerose citazioni letterali e parafrasi e con la porzione di potere che gli è pro- con cui viene configurandosi un’esaurien- pria»31. Occorre perciò «non sacrificare te, anche se tendenziosa, crestomazia del- alcuna parte della Costituzione a un’altra», le argomentazioni painiane: assurdità del ma mantenerla «in tutte le sue parti e mu- principio ereditario; idea del governo come tue relazioni, intera e in tutta la sua for- un’associazione per amministrare gli affari za»32. In sostanza, «il fine supremo di una nazionali; costituzione come atto del popo- costituzione mista qual è la nostra è quello lo che crea il governo; costituzione come un di impedire che uno dei suoi princìpi rag- oggetto che si può mostrare in forma visi- giunga gli estremi a cui, preso in sé mede- bile; diritto del popolo a darsi liberamente simo, potrebbe teoricamente estendersi». una costituzione28. Occorre quindi evitare quelle che Burke Burke non ricusa in modo articolato le definisce ironicamente «le perfezioni de- tesi di quelli che ha definito i nuovi whigs, gli estremi», facendo sì che le varie parti anzi le liquida sprezzantemente come argo- che la compongono debbano «non poter menti che non sono «degni di altra confu- soltanto adempiere i propri fini diversi, ma tazione che quella della giustizia crimina- anche limitare e controllare le altre»33. le»29. Tuttavia, a conferma del fatto che la A sostegno di questa concezione egli discussione investe la definizione dei rap- porta l’esempio della rivoluzione del 1688, porti di potere, nel corso dell’Appeal l’autore sottolineando «l’egual cura posta dai Whigs torna in diversi luoghi a precisare che cosa di allora per impedire sia che il potere rea- intende quando parla di costituzione. A tal le fosse inghiottito sotto pretesto di salva- proposito vale la pena di specificare in pre- guardare i diritti popolari, sia che i diritti messa che Burke, quando fa riferimento alla popolari fossero distrutti col pretesto delle costituzione, discute anzitutto della costitu- prerogative reali»34. A tal proposito, anche zione inglese. Solo per un’induzione impli- quando analizza la scelta più dirompente cita, da quest’analisi ricava poi precetti o in- compiuta nel 1688, la modifica dell’ordine dicazioni che hanno un valore più generale. di successione della corona, Burke si preoc- cupa di delimitarne la portata circoscriven- done con precisione i limiti. A suo avviso si tratta di un diritto «residente nel legislati- Costituzione mista ed equilibri sociali vo, e non nel popolo», con la specificazio- ne poi che esso «deve essere esercitato dal La caratterizzazione della costituzione bri- legislativo medesimo con saggia discrezione; tannica è centrata sulla nozione di balance, cioè deve essere esercitato o meno, con- cioè di un sistema composito o misto che forme ai princìpi fondamentali di questo governo, alle norme di obbligo morale, alla vive di un equilibrio virtuoso. La costitu- 35 zione inglese, per Burke, è «un sistema di fede ai patti» . La “Gloriosa”, pertanto, governo fondamentalmente e inviolabil- non si presenta come una rottura netta col mente attuato in re, Pari e Comuni»30. Essa passato, bensì come un’accorta evoluzione che non ha portato «alcun cambiamento consiste di «tre membri, di natura molto 36 differente», ed è necessario «preserva- fondamentale nella Costituzione» .

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Se l’equilibrio fra le varie parti della quanto possibile e venerarla nei punti che costituzione va preservato contro ogni de- non siamo ancora capaci di comprendere». generazione, sia essa di tipo demagogico Più che un atto di fede, il suo è un monito o assolutistico, nel corso dell’esposizione di prudenza che non esclude l’innovazio- Burke tende a sottolineare con maggior ne. Continua, infatti, ammonendo: «[…] forza i pericoli di uno sbilanciamento in miglioriamola con zelo, ma con timore», senso democratico. Una sottolineatura che perché le modifiche vanno fatte, oggi come si atteggia variamente, oscillando dal ri- nel 1688, «guardando indietro oltreché chiamo attualizzante al precetto di carattere avanti»41. universale. Nel primo caso, ad esempio, e In sostanza l’Appeal contiene una sinte- sempre in polemica implicita ma traspa- si della nozione di costituzione, delineata a rente con Paine, quando ricorda che non partire dalla situazione inglese. Un’esposi- bisogna sacrificare nessuna parte della co- zione che si richiama alla concezione clas- stituzione «alle teorie visionarie dei diritti sica del governo misto, ma che si distingue dell’uomo»37. Nel secondo caso quando, per alcune specificazioni. In particolare: la con maggiore distanza dalla polemica cor- sottolineatura dei caratteri tradizionalistici rente, rileva che «nessun legislatore […] e storici dell’edificio costituzionale; l’elogio ha mai posto volentieri il potere attivo nelle della prescrizione come traduzione giuri- mani di una moltitudine; perché le moltitu- dica e normativa della prudenza. Tuttavia, dini ammettono controllo, regola, direzio- come si è accennato, dallo scritto si possono ne costante». In altri termini, «il popolo ricavare anche alcune indicazioni sulla con- costituisce il controllo naturale dell’auto- cezione che Burke ha dei rapporti sociali. rità: ma esercitare e controllare al tempo Le critiche che il parlamentare anglo- stesso è impossibile»38. irlandese rivolge all’operato dei costituenti Non è casuale che, nelle pagine finali, lo francesi si possono leggere, in prima bat- scritto contenga un riferimento a Monte- tuta, come un’applicazione della dottrina squieu. Il barone di La Brède era conside- dell’equilibrio. A parere di Burke la libertà rata la massima autorità in materia di regi- è incompatibile con la prevalenza del prin- mi politici e di costituzioni. Inoltre era uno cipio democratico ovvero con la «astratta e scrittore francese. Logico, perciò, che Bur- illimitata perfezione del potere nella parte ke non manchi di ricordare come l’autore popolare»42. Non è però solo un problema dello Spirito delle leggi ponesse «all’ammi- di equilibri politici, perché lo squilibrio razione del genere umano la Costituzione si ripercuoterà negativamente sull’intera inglese»39. La citazione di Montesquieu compagine sociale. è funzionale a ribadire, contro le lusinghe Per Burke un certo numero di individui del volontarismo costituente di derivazio- contati singolarmente non può essere con- ne francese, la piena fiducia nell’eccellenza siderato un popolo e la sua volontà non può del «modello evoluzionistico di ordina- presentarsi come legge. Per costituire un mento costituzionale»40. Burke, infatti, popolo, un aggregato umano deve trovarsi invita i suoi lettori ad apprezzare la costitu- «in quello stato di abituale disciplina so- zione inglese, frutto virtuoso della propria ciale in cui il più saggio, il più esperto e il storia, sforzandosi di «comprenderla per più ricco guidano, e guidando illuminano e

67 Ricerche proteggono i più deboli»43. Queste gerar- un’antropologia politica pessimistica. L’i- chie sociali, che il parlamentare anglo-ir- dea cioè che la pacifica convivenza umana landese considera naturali e ineliminabili, non sia un portato spontaneo, o il prodotto sono sovvertite nella situazione francese volontaristico di una scelta condivisa, ma dove è consentito «a una maggioranza del costituisca il frutto di un lungo processo popolo il diritto di alterare anche l’intera storico; un fragile tessuto di costumi, usi, struttura sociale, se così desidera». Con- abitudini, tradizioni che va maneggiato con cezione errata e pericolosa perché i voti di cautela46. In sostanza, Burke si serve della una maggioranza popolare «non possono strumentazione concettuale della riflessio- alterare la natura morale delle cose più di ne politica classica, centrata sulla nozione quella fisica»44. Burke rileva con preoc- di equilibrio, ma la caratterizza combinan- cupazione che per i rivoluzionari francesi dola con un sentimento acuto della preca- e, soprattutto, per i loro emuli britannici, rietà degli aggregati umani ove non si so- ogni individuo ha un diritto «a rompere stengano sul culto delle tradizioni storiche i legami e gli impegni che lo vincolano al e sulla eredità del passato. Sentimenti e paese in cui vive»; in questo modo, però, motivi che sono propri della tradizione cul- «l’arbitrio avvelena a poco a poco il cuore turale britannica. di ogni cittadino. Se l’iniziatore di una con- Forse, e torniamo qui al problema del- giura fallisce, egli ha la sfortuna di un ribel- la collocazione ideale di un autore diffi- le, ma non la colpevolezza». Con il domi- cilmente inquadrabile nelle categorie di nio di simili «dottrine si cancellano dalle liberale o di conservatore47, la migliore nostre menti tutte le nozioni di amore per definizione che se ne possa dare è proprio la patria, di pia venerazione e attaccamen- quella di Whig. Un termine al tempo stesso to alle sue leggi e ai suoi costumi». Idee da indeterminato nelle sue coordinate concet- cui non deriva solo un’intrinseca instabilità tuali, ma perfettamente riconoscibile per la politica, ma una impossibilità di preserva- tonalità affettiva che esprime. Un termine, re il complessivo ordine sociale. Per Burke, peraltro, inequivocabilmente connotato dal insomma, il potere costituente o la volontà punto di vista storico e geografico. Per rias- popolare conoscono limiti che sono limiti sumere il senso e il significato di tale defini- etici ancor prima che politici e costituzio- zione torna utile il giudizio riassuntivo sulle nali, perché legati alla condizione umana. idee di Burke dato da un politico e roman- Limiti che vanno rispettati perché confor- ziere scozzese come John Buchan. Secondo mi a quello che viene definito il «naturale Buchan, «[…] per temperamento Burke era ordine della vita»45. il vero Whig, da un lato detestava l’assoluti- Certo, si può legittimamente sostenere smo, dall’altro l’anarchia democratica […]. che Burke, anche qui in piena continuità Era un Whig per la sua avversione per ogni con le Reflections, accentui i toni della sua incrinatura del sistema classista. Per lui una perorazione per motivi propagandistici. monarchia discreta, una paria di proprietari Pure, al di là dell’enfasi, gli argomenti ado- terrieri animati da spirito pubblico, e una perati rispondono in pieno alle sue con- camera dei Comuni attentamente selezio- vinzioni più profonde. A fondamento della nata erano la precondizione di un governo implicita filosofia politica burkeana sta civile – almeno per gl’inglesi»48.

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1 I. Hampsher-Monk, Introduction Pickering, 1995. Allo stesso 16 Sul ruolo svolto da Burke nel a The Political Philosophy of Ed- Claeys si deve anche una ricostru- gruppo legato a Rockingham, al- mund Burke, London, Longman, zione d’insieme di quel dibattito: cune interessanti notazioni in 1987, p. 31. Tutte le citazioni da The French Revolution Debate in J.G.A. Pocock, Virtue, Commerce testi stranieri sono tradotte da chi Britain: the Origins of modern Pol- and History. Essays on Political scrive. itics, Basingstoke, Palgrave Mac- Thought and History, Chiefly in the 2 P. Raynaud, Introduction a E. Bur- millan, 2007. Eighteenth Century, Cambridge, ke, Réflexions sur la Révolution de 8 Una esauriente rassegna delle in- Cambridge University Press, France, Paris, Hachette, 1989, pp. terpretazioni del pensiero di Bur- 1985, p. 82. XI-CV, p. XIX. Per la proverbiale ke e un bilancio della sua fortuna 17 Per la precisione, si tratta della diffidenza di Burke nei confron- critica in M. Lenci, Individualismo prima parte del pamphlet, pubbli- ti delle teoria astratta cfr. anche democratico e liberalismo aristocra- cato nel febbraio del 1791; una se- M. Freeman, Edmund Burke and tico nel pensiero politico di Edmund conda parte dei Rights of Man sarà the Critique of Political Radicalism, Burke, Pisa-Roma, Istituti Edito- pubblicata esattamente a un anno Oxford, Basil Blackwell, 1980, p. riali e Poligrafici Internazionali, di distanza. 237. 1999, pp. 28-87. 18 Le circostanze della rottura sono 3 Sul punto cfr. L. Compagna, L’i- 9 Gli scritti e gli interventi su que- esposte da Burke in una lette- dea di partito da Hobbes a Burke, sti temi sono raccolti in E. Burke, ra a Lord Fitzwilliam del 5 giu- Napoli, Bibliopolis, 1987, pp. 121- Scritti sull’impero. America, India e gno 1791, The Correspondence of 135. Irlanda, a cura di G. Abbattista, D. Edmund Burke, vol. VI: July 1789 4 Queste tesi furono enunciate da Francesconi, Torino, Utet, 2008, - December 1791, edited by A. Cob- Burke in un discorso agli elettori pp. 5-428. ban and R.A. Smith, Cambridge, del collegio di Bristol nel novem- 10 Come è stato notato, «quello di Cambridge University Press, bre 1774. I passi salienti del di- Burke fu considerato un voltafac- 1967, pp. 271-276. scorso in Hampsher-Monk (ed.), cia, un vero e proprio tradimen- 19 Annunciato già a metà giugno The Political Philosophy of Edmund to», Lenci, Individualismo demo- come in uscita tra pochi gior- Burke, cit., pp. 109-111. Sull’idea cratico e liberalismo aristocratico ni, in realtà Burke ne corregge che il deputato debba rappresen- cit., p. 26. le bozze solo a luglio, e lo scritto tare l’interesse nazionale, cfr. G. 11 A. Giordano, Edmund Burke e il verrà pubblicato il 3 agosto. Cfr. Tamagnini, Un giusnaturalismo pensiero politico inglese del Sette- le lettere a William Thomas Swift ineguale. Studio su Edmund Burke, cento, in Id., Liberalismo plurale. del 13 e del 17 luglio 1791. Pochi Milano, Giuffrè, 1988, p. 11. Sul Dal Settecento al ventesimo secolo, giorni dopo, in una lettera del 22 rapporto tra mandato rappresen- Novi Ligure, Città del silenzio, luglio a William Cusac Smith, egli tativo e disciplina di partito cfr. 2010, pp. 47-68, in part. p. 60. fa riferimento all’Appeal come a L. Compagna, Gli opposti sentieri 12 Il saggio fu pubblicato anonimo «un componimento che è stato del costituzionalismo, Bologna, Il facendo sorgere anche dubbi appena stampato, ma non ancora Mulino, 1998, p. 103. sull’identità dell’autore. Cfr. Dife- pubblicato». La data di pubbli- 5 C.C. O’Brien, Introduction a E. sa della società naturale, a cura di I. cazione si evince da una lettera a Burke, Reflections on the Revolution Cappiello, Macerata, Liberilibri, Lord Fitzwilliam del 4 agosto. In in France, London, Penguin, 1986, 1993. una lettera del giorno successivo pp. 9-76, p. 17. 13 M. D’Addio, Natura e società nel a Swift, che lo aiutava nella cor- 6 E. Graziani, Ordine e libertà. L’au- pensiero di Edmund Burke, 2a ed., rezione e nella revisione dell’im- torità del tempo in Edmund Burke, Milano, Giuffrè, 2008, p. 205. paginato, Burke dice che per una Roma, Aracne, 2006, p. 124. Per 14 Il giudizio machiavelliano è seconda eventuale edizione ha già il contesto e le circostanze che espresso in una lettera a Piero So- pronte alcune correzioni. Per tutti spingono Burke a scrivere il li- derini databile al 1512. Citiamo da questi riferimenti e per la citazio- bro cfr. J.G.A. Pocock, Burke, in Lettere, a cura di F. Gaeta, Milano, ne, cfr. Correspondence cit., vol. B. Bongiovanni, L. Guerci (a cura Feltrinelli, 1981, pp. 230-231. VI, nell’ordine pp. 292, 298-299, di), L’albero della rivoluzione. Le 15 A proposito della sostanziale 303, 313 e 314-315. interpretazioni della rivoluzione marginalità di Burke, legata a fat- 20 Nella già citata lettera a Lord francese, Torino, Einaudi, 1989, tori biografici e sociali, cfr. C.B. Fitzwilliam del 5 giugno 1791, pp. 90-91. Macpherson, Burke (1980), ed. it. rievocando le circostanze del di- 7 I testi di quella discussione sono a cura di A. Giordano, Genova, il battito parlamentare in cui si era raccolti in G. Claeys (ed.), The melangolo, 1999, p. 20. Vedi an- registrata la sua rottura con Fox e political Writings of the 1790s: the che A. Martelloni, Introduzione a con il partito Whig, Burke rileva French Revolution debate in Brit- E. Burke, Scritti politici, Torino, con triste disappunto che «era ain, 8 voll., London, William Utet, 1963, pp. 13-14. uno spettacolo del tutto inedito

69 Ricerche

vedere un uomo che aveva seduto P.S. Foner, New York, The Citadel zione a preservare unita a un’abi- per ventisei anni in Parlamento, Press, 1945, vol. I, pp. 349-350. lità a migliorare», Id., Riflessioni non avere neanche un amico alla 30 Burke, Ricorso dai nuovi agli anti- sulla Rivoluzione in Francia, cit., Camera», Correspondence cit., chi Whigs cit., p. 498. rispettivamente pp. 57 e 177-178. vol. VI, p. 275. 31 Ivi, p. 474. 42 Id., Ricorso dai nuovi agli antichi 21 Ivi, p. 360. 32 Ivi, p. 516. Whigs cit., p. 573. 22 Burke, Ricorso dai nuovi agli anti- 33 Ivi, pp. 572-573. 43 Ivi, p. 543. chi Whigs, in conseguenza di alcune 34 Ivi, p. 517. 44 Ivi, p. 533. recenti discussioni in parlamento, 35 Ivi, p. 509. 45 Ivi, p. 545. relative alle Riflessioni sulla ri- 36 Ivi, p. 519. Opinioni del tutto con- 46 Su questi aspetti del pensie- voluzione francese, in Id., Scritti formi a quelle qui espresse erano ro di Burke vedi J. W. Burrow, politici, a cura di A. Martelloni, state formulate già nelle Reflec- Whigs and Liberals. Continuity and Torino, Utet, 1963, pp. 447-579, tions. Cfr. Burke, Riflessioni sulla Change in English Political Thought, p. 546. Rivoluzione in Francia, a cura di M. Oxford, Clarendon, 1988, pp. 35- 23 Ivi, p. 561. Respinti, Roma, Ideazione, 1998, 36 e 66. 24 Ivi, pp. 470 e 473. pp. 37-59. 47 Un classico giudizio sulla ambiva- 25 Ivi, p. 477. 37 Burke, Ricorso dai nuovi agli anti- lenza del pensiero burkeano in H. 26 Com’è noto, i due non solo si co- chi Whigs cit., p. 516. Laski, Political Thought in England noscevano ma si erano frequenta- 38 Ivi, p. 534. from Locke to Bentham, New York, ti con una certa assiduità a partire 39 Ivi, p. 576. Di derivazione mon- Holt & Co., 1920, p. 223. dal 1787, quando Paine era tornato tesqueiana è anche l’idea che 48 J. Buchan, Introduction, a E. Burke, in Inghilterra dall’America. D’al- la monarchia sia il regime più Selections from his Political Writings tronde Burke non nomina Paine adatto a stati di grande estensio- and Speeches, London, Nelson, neanche nelle Reflections anche se ne territoriale. Nell’Appeal Burke s.d., pp. I-VI, p. III. il libro si può considerare, alme- lo definisce «il miglior governo no in parte, come una refutazione possibile per un grande paese», delle idee di Paine in materia di p. 485. Una idea analoga era stata costituzione. Su questo aspetto, espressa anche nelle Reflections. cfr. le interessanti osservazioni In quell’occasione Burke aveva di R.R. Fennessy, Burke, Paine and rilevato che la democrazia pura the Rights of Man: A difference of non era una forma di governo ap- Public Opinion, La Haye, Martuus plicabile nel «caso della Francia Nijhoff, 1963, pp. 252-253. o di alcuna altra grande nazione. 27 Burke, Ricorso dai nuovi agli anti- Finora non si sono avuti esempi chi Whigs cit., p. 524. di democrazie considerevolmente 28 Per l’esposizione e la critica delle grandi», Burke, Riflessioni sulla tesi contenute in Rights of Man, Rivoluzione in Francia, cit., p. 146. cfr. ivi, in particolare pp. 524- 40 L. Scuccimarra, Burke, in R. Ghe- 532. Ma altri accenni e riferimen- rardi (a cura di), La politica e gli ti sono disseminati nell’insieme Stati. Problemi e figure del pensiero dello scritto. occidentale, Roma, Carocci, 2004, 29 Ivi, p. 532. Anche questa afferma- pp. 181-190, p. 188. Su questi zione è riferita anzitutto a Paine. aspetti, cfr. anche G. Gengem- Nella già citata lettera a William bre, Burke, in F. Furet, M. Ozouf, Cusac Smith del 22 luglio 1791, Dizionario critico della rivoluzione dopo aver criticato aspramente francese, ed. it. a cura di M. Boffa, le idee e la personalità di Paine, Milano, Bompiani, 1988, p. 860. Burke rileva che «a coloro i qua- 41 Burke, Ricorso dai nuovi agli an- li scrivono seriamente in base tichi Whigs cit., p. 577. Anche in a princìpi livellatori dovrebbe questo caso troviamo una piena rispondere il Magistrato e non consonanza con quanto detto il Teoreta», Correspondence cit., nell’opera precedente, dove Bur- vol. VI, p. 304. Cfr. anche la dura ke rileva che «non si rivolgerà replica di Paine nella prefazio- alla posterità chi mai si volge in- ne alla seconda parte dei Diritti dietro ai propri avi», e successi- dell’uomo, T. Paine, The Complete vamente nota che il suo «ideale Writings, collected and edited by di statista contempla una disposi-

70 Burke e la Rivoluzione in Francia, ovvero la sublimazione del panta rei

marina calamo specchia

1. Il contesto dell’opera modernità, risale all’estate del 1789, sebbe- ne nel 1790, quando l’opera inizia a pren- È nel distruggere che si manifesta la sapienza?1 dere forma, Burke sembra non nutrire più l’originaria passione, come si evince dalla La Francia verrà interamente governata da bande di 5 agitatori, da società cittadine composte da manipo- sua corrispondenza epistolare . latori di assegnati, da fiduciari per la vendita dei beni Indubbiamente pesano sul pensiero della Chiesa, da avvocati, da agenti, da speculatori, burkeiano le influenze dei filosofi illumi- da avventurieri: tutti comporranno un’ignobile oli- nisti inglesi e francesi: tuttavia, le teorie garchia, fondata sulla distruzione della corona, della contrattualiste, da Locke a Rousseau, e uti- Chiesa, della nobiltà e del popolo. Tutti gli inganne- litaristiche, da Hume a Smith, non affasci- voli sogni e tutte le visioni d’eguaglianza e di diritti umani conducono qui. Tutti saranno assorbiti, soffo- narono Burke tanto quanto il metodo stori- cati e perduti per sempre nella “palude Serbonide” di co, per certi versi embrionale, presente in questa oligarchia2. Montesquieu e de Lolme, del quale il par- lamentare irlandese fece uso convinto nel Le Reflections on the Revolution in France suo approccio agli eventi costituzionali6. rappresentano senza dubbio il più veemen- Va, altresì, evidenziato che in quel perio- te atto di accusa culturale mai pronunciato do si svilupparono movimenti riformatori, contro l’evento che è stato consacrato come che premevano per una riforma economica il point de départ del costituzionalismo eu- e delle istituzioni parlamentari attraverso la ropeo continentale3: all’epoca un vero e revisione della legge elettorale che ponesse proprio best seller del quale sono state ven- fine ai disequilibri della rappresentanza di dute migliaia di copie e prodotte già nel alcune circoscrizioni (Manchester e Bir- 1791 undici ristampe e numerose traduzio- mingham erano senza rappresentanti men- ni4. L’interesse di Burke per la Rivoluzione, tre Old Sarum, benché disabitata, ne aveva considerata il motore di accelerazione della due) e che trovarono concreta espressione giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 71 Ricerche nel Bill for Economic Reform presentato da dono spunto da un evento occasionale, un Burke alla Camera dei Comuni nel febbraio discorso intitolato A discourse on the Love 1780 e incentrato sul taglio delle pensioni of our Country pronunciato il 4 novembre dei parlamentari dispensate dalla Corona 1789 dal pastore Richard Price, esponente allo scopo di ridurne l’influenza. Il Bill fu di spicco della corrente radicale dei Whigs bocciato ma furono comunque attuate le e antagonista politico di Burke, in una riu- misure in esso previste7: il movimento più nione della Revolution Society, associazione radicale per la riforma parlamentare optò commemorativa della Gloriosa Rivoluzione per la costituzione della Society for Infor- del 1688, tenutasi nella Old Jewry di Lon- mation, della quale facevano parte Chris- dra; ma tale evento finì con il trasformarsi topher Wyvill, John Cartwright e Richard in un’apologia della Rivoluzione francese: Price, ma altre associazioni furono fondate Price, che aveva espresso apprezzamenti per celebrare il centenario della Gloriosa appassionati per le mozioni votate in quei Rivoluzione, che spesso si trasformarono giorni dall’Assemblea nazionale costituen- in un fertile terreno di propaganda alla Ri- te di Parigi, dopo aver sottolineato che la voluzione francese del 1789, tra le quali la legittimazione del monarca inglese era tale Revolution Society e la Society of the Friends perché proveniente dal suo popolo che, of the People. Tali associazioni filo-rivolu- in virtù dei principi della Rivoluzione del zionarie, però, rappresentavano una parte 1688, aveva il diritto di scegliere i gover- minoritaria della popolazione: i più erano nanti, di destituirli in caso di cattiva con- fortemente preoccupati dalla piega che pre- dotta e di scegliere la forma di governo (non sero gli eventi rivoluzionari d’Oltremanica è un caso che le prime pagine delle Reflec- a partire dagli anni 1792-1793 con la svolta tions9 fossero tese a confutare l’interpreta- giacobina e l’avvento del Terrore e, nell’in- zione di Price, a difendere il principio della terpretazione che si fece strada, l’evento ri- successione ereditaria e a sostenere che voluzionario fu associato al movimento gia- l’unica vera riforma necessaria era quella cobino e ritenuto sempre più distante dagli parlamentare), chiude il suo discorso con ideali di libertà che costituivano il fecondo l’esaltazione della caduta dell’assolutismo: humus della tradizione giuridica britannica. I have lived to see Thirty millions of people, in- Tale sentimento di sospetto fu certamente dignant and resolute, spurning at slavery, and favorito oltre che dal menzionato evolversi demanding liberty with an irresistibile voice; dei caratteri iniziali dell’evento rivoluzio- their King led in triumph, and an arbitrary mon- 10 nario anche dalla ripresa delle ostilità con arch surrending himself to his subjects . la Francia, alla quale il Re Giorgio III non Le Reflections sono raramente studiate aveva mai perdonato di aver sostenuto i ri- come un atto di reazione a una provocazio- belli americani contro la Corona inglese8. ne personale, essendo considerate più come Pubblicate a Londra il 1° novembre un commento spontaneo sui principi e nelle 1790, le Reflections, annunciate pubblica- pratiche della Rivoluzione: in realtà senza il mente in un discorso al Parlamento del discorso di Price, le “riflessioni” di Burke 9 febbraio 1790 (suscitando la preoccu- avrebbero probabilmente assunto un’enfasi pazione dei circoli radicali inglesi fautori diversa. Price fu un anticonformista di gran- delle idee rivoluzionarie francesi), pren- de versatilità che assurse a grande notorie-

72 Calamo Specchia tà dopo aver pubblicato un lungo pamphlet (la tanto auspicata riforma elettorale, per la in supporto dei coloni americani nel 1776, quale occorrerà attendere ancora qualche le Observations on the Nature of Civil Liberties: decennio), messo a dura prova dagli even- l’ostilità di Burke verso Price, con il quale ti politici ed economici dell’epoca, attra- tuttavia condivideva la simpatia per i coloni verso la rigenerazione dei partiti. La fine americani, era originata dal fatto che Price della guerra dei sette anni combattuta tra il era intimo amico di Lord Shelbourne, le cui 1756 e il 1763 contro la Francia per il con- relazioni con Lord Rochingham, cui Burke solidamento delle mire espansionistiche era legato politicamente, si erano progressi- coloniali, da un lato, stabilì la supremazia vamente deteriorate, sebbene entrambi ap- britannica nei territori nordamericani ma, partenessero al medesimo partito, i Whigs11. dall’altro, data l’ampiezza dell’impero co- Le Reflections non citano mai direttamente loniale britannico, indebolì ulteriormente Lord Shelbourne ma Burke in alcune sue l’economia britannica già provata dalle in- corrispondenze private non fa mistero di genti spese militari: di qui la decisione del- considerare la sua opera un attacco politico la Corona inglese di esercitare sulle colonie contro entrambi, Price compreso: americane una più forte pressione fiscale attraverso l’adozione di una serie di atti I intend no controversy with Dr. Price or Lord Shelbourne or any other of they set. I mean to (Sugar Act del 1764, Stamp Act del 1765) che, set in a full View the danger from their wick- violando sistematicamente il principio del ed principles and their black hearts; I intend to “no taxation without representation”, impo- stand the true principles of our constitution… nevano illegittimamente duri dazi ai coloni upon Grounds opposite to theirs… I mean to do che non avevano nel Parlamento britannico my best to expose them to hatred, ridicule, and contempt of the whole world12. adeguata rappresentanza. L’attacco di Bur- ke a Price nelle Reflections riapre un’antica Le Reflections risentono profondamente disputa risalente alla Rivoluzione ameri- del contesto politico in cui sono maturate, cana: entrambi avevano sostenuto la causa originando in uno dei momenti più diffi- dei coloni e si erano opposti al governo in cili della storia costituzionale inglese che carica di Lord Grenville che aveva adotta- viveva la dissoluzione del partito liberale to lo Stamp Act, ma erano in disaccordo sul dei Whigs, diviso tra Old Whigs e radicali, e contenuto del Declaratory Act, approvato dal il sistema di governo personale di Giorgio Parlamento il 18 marzo 1766 su iniziativa III cui Burke contrappone la sua visione del governo di Wentworth: tale atto stabiliva del sistema politico, essendo stato eletto che il Parlamento nel 1765 alla Camera dei Comuni: sin dal had hath, and of right ought to have, full power suo ingresso in Parlamento, era appar- and authority to make laws and statutes of suffi- sa chiara a Burke la necessità di ristabilire cient force and validity to bind the colonies and quell’equilibrio costituzionale che era stato people of America … in all cases and whatsoever gravemente compromesso, preservando lo spirito dell’Ancient British Constitution, un e fu fortemente voluto dalla corrente equilibrio organico e non meccanico, ossia Old Wigh di Lord Rockingham, in quanto fondato sulla partecipazione delle compo- abrogava lo Stamp Act, e appoggiato da Bur- nenti sociali al governo della cosa pubblica ke, ma osteggiato da Lord Shelbourne e dai suoi seguaci13. Price continua la sua batta-

73 Ricerche glia in difesa delle colonie nelle sue Obser- rigi, non deve indurre in inganno: in quelle vations on the nature of civil liberties dove of- pagine si oppongono due visioni del mondo fre una definizione di libertà in termini di giuridico, il common law inglese ancorato assenza di vincoli: alla tradizione, e l’illuminismo francese con la sua carica innovatrice e distruttiva In general, to be free is to be guided by one’s own will; and to be guided by the will of another is the del vecchio ordine. characteristic of Servitude. L’Inghilterra e la Francia, a quell’epo- ca, correvano dunque su due binari storici, La reazione di Burke non avrebbe tarda- politici e giuridici paralleli: un elemento di to a manifestarsi: nella Letter to the Sheriffs of diversificazione fondamentale era allora, Bristol, senza menzionare per nome Price, ed è tutt’oggi16, rappresentato dalla Unwrit- Burke nega che la libertà possa consistere ten Constitution britannica, fondata sull’i- in assenza di coercizione, considerato che dea di continuità della tradizione giuridica la perfetta libertà è una finzione: «Liberty che affonda le sue radici nel corporativismo 14 must be limited in order to be posseded» . medievale, e dal teorema rivoluzionario Proprio a seguito dell’intensificarsi de- francese della Costituzione scritta e rigida, gli scontri oltreoceano, Edmund Burke, da vale a dire di documenti contenenti i prin- convinto liberale moderato quale era, pre- cipi dell’organizzazione delle istituzioni e sentò al Parlamento il 22 marzo 1775 una dei poteri di uno Stato non modificabili da mozione sulla Conciliazione con i coloni una legge ordinaria del Parlamento. americani nella quale manifestò espres- Il principio di rigidità costituzionale17, samente il suo ripudio della guerra come così come declinato dai rivoluzionari fran- soluzione politica soprattutto in quanto ne- cesi, presupponeva una forza della Costi- gazione della libertà dei popoli, nel senso tuzione scritta superiore alla legge parla- coltivato dall’Inghilterra, non guardando a mentare e doveva garantire un’apprezzabile un principio astratto e razionale di libertà permanenza delle scelte politiche fonda- ma riconducendola alle antiche e concrete mentali consacrate nel testo costituzionale: libertà del corpus unitario della tradizione esso, tuttavia, ottenne sul piano della prassi 15 giuridica inglese : tutto del suo pensiero, politica un risultato opposto flettendo verso intimamente legato alla sua azione politica forme di marcata immodificabilità e deter- e parlamentare, lasciava intravedere quella minando la cristallizzazione dei testi costi- che sarebbe stata la sua concezione del fu- tuzionali che non sopravvissero che pochi turo evento rivoluzionario d’Oltremanica. anni generando frequenti crisi costituzio- nali e soprattutto vanificando le astratte formule della revisione, tant’è che sino alla III Repubblica del 1875 in Francia nessuna 2. La teoria del costituzionalismo rivoluzio- transizione da un regime costituzionale ad nario un altro si svolse in conformità alle regole stabilite dalla Costituzione. Il tono volutamente discorsivo e atecnico Ciò che contrapponeva irrimediabil- delle Reflections scritte in forma epistolare mente questa costruzione astratta alla vi- in risposta a un anonimo gentiluomo di Pa- sione del Constitutional Order di Burke era il

74 Calamo Specchia fondamento storico-evolutivo della Unwrit- inglese che ristabiliva gli antichi diritti de- ten Constitution, ossia il fatto che la stessa gli inglesi, vale a dire: «is not embodied, wholly or mainly, in any 1) l’illegittimità di promulgare o abrogare le leggi enactmenet of formally related series of en- senza il consenso del Parlamento; 2) l’illegalità di 18 actments» atte a comporre un insieme di imporre tasse senza il consenso del Parlamento; fonti tra loro collegate e superiori alla legge 3) la frequente convocazione del Parlamento me- desimo; 4) l’obbligo di convocare una giuria per ordinaria: l’ordine costituzionale, per Bur- 22 ke, riposava sulla continuità della tradizione ogni processo . radicata nella natura delle cose da cui sca- È chiaro che il significato dell’evento turiva un’indiscutibile superiorità rispetto rivoluzionario assume una diversa portata all’edificio astratto e razionalista costruito a seconda della prospettiva tradizionalista dai costituenti giacobini ai quali si ispira- o razionalista dalla quale viene condotta vano i numerosi circoli rivoluzionari che l’analisi. Secondo il pensiero razionalista, fiorivano copiosamente nell’Inghilterra del il potere che si sviluppa da una rivoluzione 19 periodo : come afferma lo stesso Burke non ha alcuna base legale perché non ha una lo spirito della costituzione inglese è fatto di sta- investitura legale, ma si afferma su un pre- bilità e di continuità e comprende anche quei supposto di fatto sul quale si intende fon- legittimi mutamenti che sono mezzo di conser- dare il nuovo ordine politico e costituziona- vazione, “variazioni su tema fisso” le: il processo che sfocia nell’edificazione di come esemplificazione massima l’au- una Costituzione, seguendo alla rottura del- tore richiama l’incoronazione di Re Gu- la continuità del passato ordine, si svolge glielmo a seguito della Rivoluzione del 1689 secondo due fasi consequenziali. La prima attraverso la quale la nazione, per il tramite fase è quella rivoluzionaria di natura fattua- del Parlamento, rigenerò le che sovverte il precedente ordine legale e, guardando al periodo della storia costi- la parte difettosa della vecchia costituzione ado- tuzionale francese coevo a Burke, si posso- perandone le parti integre, le quali vennero no considerare due date: il 17 giugno 1789, mantenute esattamente come erano in modo che la parte rigenerata potesse conformarvisi20. quando gli Stati generali, sotto l’azione del terzo stato e del basso clero, si trasformano Quale è, dunque, il significato delle ri- in assemblea nazionale, e il 10 agosto 1792, voluzioni? quando si costituisce la Convenzione, che Il fondamento delle rivoluzioni si basa Burke preconizzava quale svolta autoritaria sulla convinzione che esse scoppiano «di della democrazia rivoluzionaria nelle sue solito perché gli uomini sono insoddisfatti Reflections. In tali ipotesi il fatto rivoluzio- dello status quo e vogliono cambiarlo»21: nario costituisce esercizio di un potere co- Burke respinge l’idea che la Rivoluzione stituente finalizzato all’instaurazione di un fosse una rottura con l’antico e il presuppo- nuovo ordine costituzionale ma fondato sul sto per l’instaurazione di un nuovo ordine, buon esito del colpo di stato, confermato dal e trae tale convinzione dal fatto che il par- consenso del popolo – in cui, a seconda del- tito che aveva sostenuto la Gloriosa Rivolu- le epoche e dei regimi, si radica “in tutto” zione, il partito Whig, intendeva rifondare o “in parte” la sovranità – senza il quale il un nuovo ordine sulla base della tradizione nuovo regime sarà privo di effetti giuridici.

75 Ricerche

l’equilibrio tra diritto e legalità. Ciò sta a significare che le determinazioni del potere costituente non sono mai definitive, essen- do condizionate dal consenso delle mag- giori forze politiche presenti in quel dato momento storico23. La Rivoluzione inglese del 1688, la vera rivoluzione per Burke, ri- fondativa della tradizione costituzionale, va pertanto tenuta ben distinta sia dalla ri- voluzione di Oliver Cromwell che dalla ri- voluzione francese, e il suo fondamento va rinvenuto nel Bill of Rights che stabilisce la successione al trono in via ereditaria: per Burke è in questa endiadi indissolubile che si fonda il Constitutional Order, nel quale la garanzia degli antichi diritti degli inglesi, tramandati dagli avi come «eredità inalie- nabile», e la legge di successione sono in- dissolubilmente legate insieme24. In questa visione, la rivoluzione fran- Frontespizio di Reflections on the French Revolu- tion, Londra, 1790 cese – solo per alcuni aspetti quella ame- ricana, in quanto anch’essa espressione di eventi di drammatica rottura con il passato e analoga sotto il profilo della produzio- La seconda fase è data dalla verifica del ne di costituzioni formalizzate – si pone consenso all’elaborazione di una Costitu- in netta antitesi con il significato politico- zione per mezzo di procedure che vedono il costituzionale degli eventi del 1688, la cui corpo sovrano in una posizione di primazia portata sul piano delle English liberties non nella decisione finale: nel 1789 è l’Assem- è di carattere costitutivo ma meramente di- blea nazionale che, investita dalla nazione chiarativo di una English inheritance. Da ciò di un mandato costituente, scrive la Costi- la conseguenza per cui la distanza che se- tuzione del 1791; i decreti dell’11 e 12 agosto parava «the orderly procedure of England 1792 indicono le elezioni che produrranno in 1688 and the disorderly action of France la Convenzione. Secondo tale impostazione a century later» era enorme25. Con questo teorica, nonostante la rottura della con- non si vogliono negare le evidenti influenze tinuità legale rispetto al vecchio regime, dell’illuminismo francese sul costituziona- tra quest’ultimo e il nuovo ordine non v’è lismo americano evidenziate da alcuni stu- soluzione di continuità: se anche il potere diosi26, tra le quali spiccano i bilanciamenti costituente originario si esercita attraver- funzional-costituzionali di matrice monte- so un atto rivoluzionario, il governo che, squieviana e la portata universalistica della di fatto, s’impone attraverso l’instaurazio- Dichiarazione di indipendenza, il che spie- ne di una Costituzione formale ristabilisce gherebbe poco la difesa burkeana della ri-

76 Calamo Specchia voluzione d’Oltreoceano. Il diverso approc- una “class war”, la rivoluzione dei borghesi cio di Burke alle due rivoluzioni si spiega, al che usurpavano il potere politico all’antica contrario, con la forte ascendenza esercita- nobiltà, ma che, al contempo, rivolgevano ta dalle idee giacobine nei contesti politico- la furia rivoluzionaria anche nei confronti sociali europei tanto da ritenerle in grado degli strati più umili della società civile31, di contagiare la dinamica istituzionale bri- che invece l’egalitarismo rivoluzionario tannica e dunque da contrastare con ogni avrebbe dovuto contribuire ad elevare e mezzo27. La concezione della costituzione che, al contrario, l’esperienza costituzio- “diffusa” britannica improntata al gradua- nale britannica aveva dimostrato di saper lismo dell’evoluzione storica è fortemente inglobare nell’elitaria british constitution32. evolutiva, ossia soggetta costantemente «a Per Burke i principi della Costituzione ri- cambiamenti e ad adattamenti alle nuove voluzionaria francese con la loro astrazione esigenze ed alle nuove idee»28, non meno erano antitetici rispetto a quelli concreti di quanto le effimere costituzioni scritte del e reali della Costituzione “rivoluzionaria” periodo rivoluzionario francese abbiano britannica, nel suo precipitato post-1689, dato prova di sé: ciò che separa irrimedia- soprattutto per quel che concerne il difetto bilmente le due esperienze costituzionali è di legittimazione del Parlamento, in quanto l’incompatibilità delle costituzioni rivolu- egli ravvisava «scarsa connessione, se non zionarie “di rottura” con il diritto consue- addirittura nessuna, tra l’ultimo deputato e tudinario stratificato e con la sua capacità primo elettore»33: egli è il primo osserva- di «plasmare le norme, quale che sia la loro tore degli avvenimenti francesi ad aver per- origine, secondo i propri principi» e di fettamente inteso che il problema che di- «tenere in vita questi principi nonostante laniava la Francia rivoluzionaria, con il suo i formidabili tentativi di rovesciarli e di so- precipitato individualista e radicale in tema stituirli»29. di diritti, era la questione della rappresen- La rivoluzione francese, per Burke, tanza politica, considerato che il «1789 a comportava necessariamente due para- complètement séparé la politique du social, dossi: il primo che gli iniziatori furono l’État de la société civile»34. Burke seppe al tempo stesso le vittime economiche e cogliere con grande capacità di intuizione sociali di tale processo, poiché investiro- (per la verità non è dato sapere con quanta no e perdettero i propri beni; e il secondo consapevolezza, dato il repentino svolgersi che l’eccessivo desiderio di libertà attuato degli eventi) che la Rivoluzione francese attraverso l’edificazione di uno Stato co- non era solo «un sommovimento politico struito sulla dissoluzione rivoluzionaria o un mutamento istituzionale, ma l’avvento del vecchio ordine condusse alla tirannia di un’“alba nuova” che egli giudic[ò] stra- dispotica della convenzione e di Napoleo- ordinariamente negativa»35. La rivoluzio- ne Bonaparte, passando per l’atto cruento ne francese con la sua condanna del vecchio del regicidio30. Burke con grande lucidità sistema fondato sulla commistione tra au- dette voce ai timori che si facevano strada torità della storia e rispetto della religione in larghi strati della società intellettuale (difesa della Chiesa di Stato e delle istitu- europea e considerò la Rivoluzione non una zioni ecclesiastiche)36, fu interpretata da cospirazione culturale di intellettuali ma Burke come evento eversivo unitario che

77 Ricerche segnava un punto di non ritorno, uno spar- gio rivoluzionario che giunge dalla Francia tiacque rispetto alle altre epoche storiche «sotto forma di teste mozzate e di Droits de culminante nella negazione della filosofia l’homme»39. Ad entrambi, Burke contrap- umana fondata su quella che il pensiero pone la superiorità della tradizione giu- anglosassone, conservatore o liberale, cat- ridica britannica e del Constitutional order tolico, anglicano o protestante, avrebbe de- improntato al primato del gradualismo di finito come grande tradizione o civiltà oc- un Legal order a fondamento pratico e mai cidentale37. Burke evidenziava che anche i completamente codificato che in quell’e- francesi avrebbero ben potuto trarre esem- poca era già strutturato nel dualismo tra pio dal buon vecchio governo costituzionale Statute law e Common law40. britannico, considerato che La condanna burkeana della Rivoluzio- ne francese si comprende pertanto solo se i vostri privilegi, seppur sospesi, non erano scomparsi dalla memoria […]; possedevate par- si considera il peso che Burke attribuisce zialmente le mura e interamente le fondamenta al senso della storia, e alla gradualità della di un castello nobile e venerabile. Avreste potuto sua evoluzione, dalla quale neppure la po- riparare quelle mura e su quelle vecchie fonda- litica più riformatrice poteva prescindere e menta costruire. La vostra Costituzione fu sospe- nella quale si radicava lo spirito del diritto sa prima di essere stata perfezionata […] Nei vo- stri antichi stati possedevate una varietà di forme inglese: i cambiamenti del tessuto politico, corrispondente ai diversi elementi di cui si com- sociale, istituzionale, quand’anche neces- poneva felicemente la vostra comunità; avevate sari, andavano realizzati seguendo un gra- tutta quella combinazione e quella opposizione di dualismo lento e constante sì da controllare interessi, quell’azione e quell’antagonismo che, nel mondo naturale e in quello politico, traggono l’effetto di ciascun passo compiuto, buono o cat- l’armonia dell’universo dalla reciproca lotta fra tivo che sia, consentendo perciò di regolare il poteri discordanti38. secondo passo sul primo, e così via, evitando che le diverse parti del sistema politico si pongano in È evidente che l’anglicentrismo di contraddizione insanabile tra loro41. Burke trova la sua sintesi non tanto nel- la battaglia condotta contro i teorici della La visione pessimista e premonitrice rivoluzione quanto in quella combattuta degli eventi che di lì a poco avrebbero tra- all’interno, tra le fila del suo stesso partito: volto la Francia in un’orgia di terrore e san- Burke teme un’estensione del fenomeno gue, Burke la estende anche alla teoria ri- rivoluzionario in Inghilterra traghettato voluzionaria dei diritti fondamentali la cui dai fautori Whigs della Rivoluzione del 1789, astrattezza stride fortemente se paragonata tra i quali figurano Fox e i suoi seguaci, tale alla concretezza ancorata alle radici stori- che possa produrre un indebolimento delle che degli antichi diritti degli inglesi fondati istituzioni parlamentari. La sua veemen- sulla visione pluralista della British Consti- te reazione ha pertanto due obiettivi: uno tution. Il contesto in cui maturano le Re- interno, volto a spezzare l’unità del partito flections è legato alla prima fase della rivo- Whig mettendo in evidenza le debolezze di luzione, corrispondente alla decostruzione una classe politica venata di opportunismo del principio assolutistico della sovranità e sociale, e l’altro esterno, volto a combatte- all’esaltazione dell’individuo che da suddi- re gli estremismi e la violenza del messag- to diviene citoyen titolare di diritti “uguali per tutti” che vengono posti come argine

78 Calamo Specchia al potere: emblematico è a questo riguardo era la non uguaglianza degli uomini e il fatto il celebre articolo 16 della Dichiarazione che solo attraverso la considerazione delle dei diritti del 1789 che lega in un’endiadi disuguaglianze che riflettono la comples- indissolubile forma di stato e forma di go- sa e prismatica natura umana si potessero verno, garanzia dei diritti e principio della fondare la felicità e il benessere44, per cui separazione dei poteri, documento oggetto i diritti «astratti, quando si introducono di un’aspra critica da parte del giurista ir- nella vita quotidiana sono simili a questi landese, per il quale non esisteva un cata- raggi di luce che, penetrando in un mezzo logo di diritti naturali insiti nell’individuo denso, vengono, per legge di natura, riflessi in quanto tale, ma nell’esperienza storica è in modo deviato»45. Alla base della teoria presente dei diritti vi è, per Burke, la natura sociale dell’uomo che è tale da condizionare attra- una contiguità di ogni interesse particolare con quello generale, una continuità temporale degli verso l’esperienza la sfera giuridica indivi- accadimenti, una connessione fra sfera spiritua- duale. La sua è una concezione storica dei le e sfera pratica, fra sfera soprannaturale e sfera diritti, in base alla quale i diritti non appar- umana tengono all’uomo in quanto tale ma sono il frutto dell’esperienza e della prudenza: due donde risposte possono essere date alla domanda l’incapacità del particolare del soggettivo, del su quali sono i legittimi diritti dell’uomo, contingente [di] esaurire in se stessi la comples- da una parte che esistono sa struttura della dimensione storica e politica42. una serie di diritti incontestabili, che non hanno La negazione del fondamento giuridico bisogno di prove e di conferme, cui l’uomo ha di- dei diritti naturali va concettualmente di- ritto e di cui viene illegittimamente privato fino a stinta dall’accettazione burkeana del prin- quando non gli vengano concessi cipio della legge naturale, in un’accezione e dall’altra profondamente diversa da quella del con- trattualismo individualista e fondata sulla che considerando solo l’uomo sociale [si ritiene] tradizione storica come norma trascen- “siano da respingere certe pretese accampate come diritti, sino a quando con un approfondito dente che costituisce l’argine alle pretese esame della natura degli uomini e delle istitu- dispotiche degli interessi particolari di cui zioni del sistema sociale con quale essi hanno a diviene portavoce uno stato frammenta- che fare, si siano convinti che i loro compatrioti to43. Questo segna anche la differente in- hanno la capacità di godere di quei diritti e que- terpretazione del concetto di libertà che per sti sono compatibili con la struttura e gli scopi di quella società46. Burke doveva essere immune da astrazioni di carattere individualistico ed avere una Nell’agganciare saldamente il tessuto valenza anti-razionalistica, ancorata ad una dei diritti all’architrave della storia, Burke visione non egalitaria della società civile: affermando la superiorità della via britan- ciò che Burke rimproverava alla teoria dei nica al costituzionalismo, si pone in netta diritti umani innati era l’universalismo e il antitesi culturale con il movimento di idee meccanicismo di una realtà, quella dei di- che aderiva ai dettami rivoluzionari fran- ritti, che non poteva essere ricondotta ad cesi e che si opponeva al pensiero burkea- unità, in quanto un dato per lui acquisito no: si pensi a Thomas Paine47, per il quale

79 Ricerche il rinnovamento anche del corpus dei diritti contro la rivoluzione» della quale critica poteva avvenire solo con l’instaurazione di «la sua vocazione politica volontaristica, una forma repubblicana attraverso quella che inevitabilmente conduce a un illimitato che veniva identificata come una rivolu- potere del popolo, o dei suoi rappresentan- zione borghese e democratica contrapposta ti, di mutare la costituzione e le regole del alla rivoluzione borghese e conservatrice gioco»52. burkeana, ispirata alla prudenza e all’espe- rienza; e a Mary Wollstonecraft48, paladina dell’emancipazione della donna49 e soste- nitrice della teoria dei diritti dell’uomo 3. Il principio rappresentativo fra tradizione e come prodotto delle culture tanto da essere innovazione incline a collocare il principio di eguaglian- za tra uomo e donna alla base della teoria A Burke si ascrive un concetto di rappre- dei diritti umani. sentanza del tutto nuovo per il suo tempo Il senso della storia è, dunque, per Bur- e che egli espone in uno dei suoi memora- ke alla base della circostanza secondo cui bili discorsi, tra i quali spicca lo Speech to non vi sono state cesure tra l’epoca moder- the Electors of Bristol. Egli, nel suo celebre na inglese e il Medioevo, e conseguente- address agli elettori della Constituency di mente il Parlamento Bristol del 3 novembre 1774, richiamava si è sviluppato immediatamente dalla rappre- l’attenzione sulla coessenzialità al regime sentanza medievale delle corporazioni, mentre rappresentativo del divieto di mandato im- nel continente lo Stato corporativo fu liquidato perativo, ritenendo il Parlamento «not a dall’Assolutismo e solo successivamente suben- congress of ambassadors from different ad trò al suo posto lo Stato costituzionale50 hostile interests […] but […] a deliberative ed è lo stesso senso della storia ad ali- assembly of one nation, with one interest, mentare il sentimento burkeano verso la that of the whole, where not local purposes rivoluzione americana, intesa come misura or prejudice ought to guide but the general finale necessaria alle politiche coloniali del good resulting from the general reason of governo inglese, la cui difesa non si pone the whole». Questa affermazione è di capi- affatto in contraddizione con la condanna tale importanza per comprendere non solo della Rivoluzione francese: i principi della la connotazione dell’istituto rappresenta- Gloriosa rivoluzione giustificavano la rea- tivo e la distanza che lo separa dall’istituto zione coloniale ma non le pretese avanzate medievale informato ai canoni privatistici dai rivoluzionari del 1789, e tale posizione della delega e della correlazione dell’in- avrebbe rivelato le due anime burkeane, teresse individuale del parlamentare con quella liberale e quella conservatrice, che l’interesse di ristretti circoli dei notabili, avrebbero fatto del parlamentare irlandese ma anche il salto di qualità impresso al con- il primo liberal-conservatore51, smussan- cetto di rappresentanza dalla sua intrinse- done la carica reazionaria e antilluministica ca politicità declinata su scala collettiva, e facendo emergere lo spirito moderato di l’interesse nazionale, e che apre la via alla chi «punta a riproporre il classico binomio successiva evoluzione della forma di go- liberty and property e del governo limitato verno britannica a preminenza dell’esecu-

80 Calamo Specchia tivo favorita dall’esternazione formale del di tipo elitario; vincolato nel secondo, che rapporto fiduciario tra Parlamento e primo si ispirava all’idea rousseauviana e con- ministro, posto per la prima volta del 1782 stantiana della democrazia diretta come con la caduta del Gabinetto di Lord North momento deliberativo del popolo adunato a seguito della prima pronuncia di no con- in assemblee popolari, la cui naturale in- fidence sullo sfondo della crisi americana53. compatibilità con il principio rappresen- La nozione burkeana di rappresentanza tativo si estrinsecava nella riduzione delle politica, ancorata a sua volta alla nozione di funzioni dei deputati a quelle di meri com- plena potestas di matrice romana e canoni- mis du peuple. nistica implicante la piena legittimazione Apparentemente inconciliabili, le due del rappresentante ad assumere impegni a modalità di esercizio del potere democra- nome della collettività, così come illustrata tico trovano una singolare commistione nello Speech to the electors of Bristol, è antici- nell’art. 4 della Déclaration des Droits de pata sia in un passo degli Institutes of the law l’homme et du citoyen del 1789, articolo ri- of England pubblicati tra il 1628 e il 1644, cordato più per il suo incipit (divenuto, sul- nel quale il giurista e magistrato Sir Edward lo scorcio della Terza Repubblica, il titolo Coke rimarcava che una volta eletto in una di una celebre opera di Raymond Carré de particolare contea o mandamento, il rap- Malberg) che per il contenuto comples- presentante «svolge il suo ufficio per l’in- sivo: «La loi est l’expression de la volon- tera nazione», sia nel «London Journal» di té générale. Tous les citoyens ont droit d’y Robert Walpole del 15 dicembre 1733 dove si concourir personnellement ou par ses re- legge che «ciascun mandamento non costi- présentants». La Costituzione del 1791, di tuisce un corpo distinto, avente in sé stesso cui la Déclaration costituiva il preambolo, un potere sovrano, ma è membro di quel influenzata dalle idee di Sieyès, ometteva grande organismo che comprende l’intera qualunque riferimento all’esercizio diretto nazione», sia infine nella famosa Encyclo- e popolare della sovranità nazionale. Solo pédie che nella voce “Rappresentanza” evi- Condorcet, destinato più tardi se non pro- denzia la funzione del rappresentante che prio alla ghigliottina comunque alla lama «non può arrogarsi il diritto di far parlare epurativa della Rivoluzione, avrebbe ridato ai suoi elettori un linguaggio opposto ai loro slancio alla democrazia diretta e le sue idee interessi»54. sarebbero state riprese nella Costituzione Il principio rappresentativo così pensa- del 1793: il procedimento legislativo, infat- to sembrava potersi adottare anche Oltre- ti, prevedeva che le leggi votate dall’Assem- manica. Esso calzava tanto alla “nazione” blea unica divenissero definitive solo se nel (come previsto dalla Costituzione monar- termine di quaranta giorni i cittadini riuni- chica del 1791) quanto al “popolo” (come ti nelle assemblee primarie non le avessero statuito dalla Costituzione repubblicana censurate, realizzando un virtuoso esperi- dell’anno I): i differenti contesti richie- mento di democrazia diretta incrociato con devano, tuttavia, una diversa modulazione la democrazia rappresentativa, che sarebbe della natura del mandato, libero nel pri- rimasto però solo virtuale, giacché la Costi- mo caso, in quanto destinato ad operare tuzione dell’anno I non sarebbe mai stata nell’ambito di un principio rappresentativo applicata.

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L’esplicitazione della plena potestas del colmabile rispetto alla cultura giuridica ri- rappresentante riassunta nella formula del voluzionaria francese, l’essenza della rap- divieto del mandato imperativo radicava presentanza non andava tanto ricercata nel la distinzione tra sovranità nazionale, ine- rapporto tra rappresentante e rappresentato rente alla rappresentanza e sovranità po- quanto nella naturale configurazione del- polare, inerente al demos, e avrebbe trovato la rappresentanza come ipotesi particolare una sintesi occasionale solo nella costitu- della teoria del trusteeship56, nella quale il zione del 1793 con la quale «la sovranità rappresentante usava il proprio convinci- nazionale sembra rifluire nella sovranità mento per decidere ciò che era nell’interes- popolare» per separarsi nuovamente po- se dei rappresentati: la chiave della teoria nendo saldamente la sovranità nazionale a burkeana della rappresentanza era l’inte- fondamento del governo rappresentativo di resse oggettivo, impersonale57. L’elemento tradizione anglosassone55. Si riscontrava, nuovo e “alto” di questa nuova concezione pertanto, solo un apparente parallelismo della rappresentanza era la politicità, l’in- tra la rappresentanza “virtuosa” auspicata teresse oggettivo della società civile, ossia da Burke, che non a caso avrebbe difeso ad il ritenere superato definitivamente il ruo- oltranza “il vecchio e buon diritto degli in- lo meramente individuale del parlamenta- glesi”, e la finzione giuridica della rappre- re come mediatore tra gli interessi locali e sentanza nazionale dell’Abate Sieyès, della l’interesse comune di tradizione medievale quale il mandato elettorale “svincolato” che configurava una rappresentanza di tipo ne costituiva l’imprescindibile corollario: “virtuale” nella quale i distretti o gruppi di con la differenza che, se la prassi parla- persone non erano rappresentati in base mentare inglese seppe evolversi nell’alveo al principio elettivo ma in quanto «its in- monarchico, la formulazione del principio terests are protected by some member of rappresentativo ad opera di Sieyès ave- Parliament»58: conferma ulteriore di tale va per obiettivo la dissoluzione degli Stati evoluzione dell’istituto parlamentare è data generali, che agli albori della Rivoluzione, dall’affermarsi già alla fine del Settecento erano istituzionalmente e funzionalmente della posizione di fatto preminente della inadatti a veicolare la Francia dall’Ancien House of Commons, di derivazione elettiva, Régime al nuovo ordine, a differenza dei rispetto alla House of Lords, di nomina regia, rappresentanti delle contee e borghi inglesi che sanciva il definitivo declino del Crown che godevano di una plena potestas (circo- party. A questo si aggiunge l’aspra critica stanza che determinò l’antica scissione del che Burke riservò alla composizione mono- Parlamento nei due rami, uno iure proprio e camerale del Parlamento, individuando in l’altro elettivo) e di libertà di mandato che, questa scelta un ulteriore segnale di dispoti- al contrario, nella forma tipica dei cahiers de smo democratico, per il particolare ruolo di doléances (ossia delle istruzioni specifiche mediazione svolto dal Senato, considerato del mandante al mandatario) configurava uno degli elementi essenziali del repubbli- l’essenza del rapporto di rappresentanza canesimo. Si legge infatti in un passo delle medievale in Francia. Reflections: Tuttavia agli occhi di Burke, ed era ciò I re si valevano generalmente di tale organismo in che poneva una linea di demarcazione in- funzione consultiva. Una monarchia può esiste-

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re senza, ma esso appare pertinente all’essenza mentato, e proprio per questo sempre in stessa di un governo repubblicano. Un organismo evoluzione anche per opera del Parlamento, del genere occupa un posto intermedio tra il po- tere supremo, esercitato dal popolo o da esso im- e la nozione di costituzione della Francia ri- mediatamente delegato, e il potere esecutivo. La voluzionaria come “atto” formale creato da vostra Costituzione non ne ha traccia e in questa un potere dallo stesso distinto e superiore a omissione, così come in qualsiasi altra questione, ciò che crea, e precisamente organi costitu- i vostri Solone e i vostri Numa si sono rivelati so- zionali, poteri, competenze63. vranamente incompetenti a governare59. Che la nuova visione del principio La funzione dei rappresentanti del Par- rappresentativo proposta da Burke fos- lamento, per Burke, era di scoprire e at- se lontana culturalmente dal principio tuare ciò che obiettivamente era il meglio rappresentativo quale sarebbe diventa- per la nazione e, conseguentemente, go- to nell’evoluzione del parlamentarismo si vernare era una questione di ragionevolez- evince anche dalla contrapposizione con- za e saggezza non di volontà, e una politica cettuale che a lungo ha dominato il costi- corretta poteva emergere solo dal dibattito tuzionalismo francese soprattutto nella parlamentare. Liberato dai vincoli giuridi- sua evoluzione ottocentesca tra il concetto ci che caratterizzavano l’antico mandato, il di monarchia e quello di parlamentarismo, momento di formazione dell’interesse na- per il quale esisteva una “naturale” cor- zionale attraverso il dibattito parlamentare rispondenza tra l’istituto monarchico e il sarebbe stato intrinsecamente costituente principio rappresentativo, delle entità fe- nei limiti imposti dalla tradizione giuridica derate e confederate, degli interessi locali del Common Law60. e professionali: agli albori del Novecento, Così posta, la concezione della rappre- ripercorrendo le fila della tradizione giuri- sentanza non poteva che porsi in netta an- dica francese, Charles Maurrais affermava titesi con il pensiero illuminista francese e I nostri padri dicevano: “al re nei suoi consigli” il con la fondamentale distinzione che esiste- governo; “al popolo nei suoi stati”, la rappresen- va tra il pouvoir constituant originaire, la po- tanza64. testà di fondare un nuovo ordine di cui era titolare la nazione, e il pouvoir constituant Burke nelle sue Reflections combatteva dérivé, il potere di modificare una costitu- una visione cetuale e territoriale della rap- zione riconosciuto all’endiadi Parlamento/ presentanza che appariva enfatizzata dalla nazione con apposite regole procedurali teoria dell’endiadi rivoluzionaria volontà formalizzate nelle costituzioni, distinzione generale/nazione: l’astrattezza e la fallacia teorizzata da Sieyès (e che Thomas Paine dei costrutti geometrici (la suddivisione del avrebbe contribuito a diffondere Oltreoce- territorio nazionale in ottantatrè diparti- ano61). Nell’Exposition raisonnée des droits menti), demografici (la corrispondenza tra de l’homme et du citoyen Sieyès afferma che deputati e consistenza della popolazione) e ogni atto costituzionale presuppone «avant censitari (la corresponsione al fisco di tre tout un pouvoir constituant»62: tale affer- giornate di lavoro per votare nei cantoni, mazione segna la differenza fondamentale di dieci per votare nei comuni e così via tra la nozione di costituzione britannica fino alla corresponsione di un marco d’ar- come “dato” politico strutturato e sedi- gento per votare all’Assemblea nazionale)

83 Ricerche per la qualificazione del cittadino elettore agli elettori prima, affinché con le loro istruzioni rendevano fortemente iniquo l’esercizio autorevoli – e forse anche con qualche cosa di più di questo –, inducano i due successivi corpi elet- del diritto di voto, che non produceva una torali a scegliere secondo i suoi desideri66. rappresentanza diretta ma mediata dai vari gradi della selezione, e falsavano il princi- Dalle considerazioni che precedono pio d’eguaglianza della «nuova democrazia emerge, pertanto, che come si legge nell’e- rivoluzionaria» portando «alla formazione pilogo della sua opera, Burke fu sempre alla di un’aristocrazia di ricchi»65. La proprietà ricerca di un equilibrio tra Parlamento e non era pertanto presupposto della libertà, Corona, tra democrazia e tradizione, tra in- formando con la stessa l’endiadi lockeana, novazione e conservazione, intesa quest’ul- ma era funzionale a plasmare la rappre- tima non come un insieme immutabile di sentanza: la proprietà come diritto sacro e principi ma come la sintesi tra l’esperienza inviolabile, sancito dall’art. 17 della Dichia- storica e la prudenza di chi è chiamato ad razione dei Diritti del 1789, e presupposto osservare quei principi, e che quando per l’esercizio del diritto di voto, diviene l’equilibrio della nave su cui [si] salpa può esse- una delle premesse della disuguaglianza so- re messo in pericolo dal carico troppo spostato ciale, sancendo definitivamente la suddivi- da una sola parte [si] desidera portare il piccolo sione del popolo francese in cittadini attivi, peso delle proprie ragioni da quella parte che può cioè titolari del diritto di voto, e cittadini preservare l’equilibrio67. passivi, inabili al voto per motivi prevalen- Indubbiamente Burke con le sue Reflec- temente economici. tions, nelle quali avrebbe smontato i miti Il parlamentare irlandese, pertanto, della Rivoluzione francese, scuote dalle nascondeva dietro la vis polemica il proprio fondamenta la fede sconfinata che i circoli timore per un progressivo scivolamento radicali dell’epoca nutrivano nei confronti del governo di Oltremanica verso formule dell’Illuminismo e delle sue razionali cer- dispotiche. Svuotato dall’interno il diritto tezze: probabilmente Burke non riusciva ad di voto, si scardinava l’edificio dei diritti avere piena consapevolezza della situazione fondamentali venendo meno il principio francese, ma ciò è comprensibile per chi di eguaglianza: pur indulgendo in modo un aveva vissuto contestualmente eventi sto- po’ eccessivo verso il sistema elettorale bri- rici di così ampia portata il cui significato tannico, che non era com’è noto immune avrebbe potuto essere valutato appieno solo da critiche sotto il profilo della rappresen- a posteriori. Ma per la forza e la capacità del tatività (tanto che Burke, a tale proposito, pensiero espresso nelle Reflections, teso a non esitò a schierarsi a favore delle colonie consegnare alle future generazioni un’ana- americane, come più su evidenziato, e a fa- lisi delle conseguenze immediate e dirette vore della riforma elettorale che avrebbe della Rivoluzione francese e ad alimentare comportato la progressiva estensione del la genesi di idee ancorate al recupero dei suffragio), il giurista concludeva con l’affer- valori storici e tradizionali e ai principi etici mazione rassegnata per la quale in Francia della società, Burke merita indubbiamente Non c’è modo di stabilire un rapporto tra l’elet- un posto di primo piano nella scienza del tore e il deputato, se non attraverso quella via pensiero politico. tortuosa consistente nel rivolgersi il candidato

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1 E. Burke, Riflessioni sulla Rivolu- 4 L. Einaudi, Edmondo Burke e l’in- il Bill of Rights del 1689, per l’Act zione in Francia e sulle relative de- dirizzo storico nelle scienze politiche, of Settlement del 1701, per l’Act of liberazioni di alcune società di Lon- Torino, Istituto giuridico della Union del 1707, e molti altri anco- dra in una lettera indirizzata a un Regia Università, 1930, p. 58. ra andrebbero menzionati per la gentiluomo di Parigi dell’Onorevole 5 F. Dreyer, The genesis of Burke’s Re- loro capacità di porsi come tappe Edmund Burke (1790), tr. it. a cura flections, in «The Journal of Mod- fondamentali di fasi di accelera- di M. Respinti, Roma, Ideazione ern History», 1978, p. 462. zione costituzionale) i quali, letti Editrice, 1998, p. 187 (il titolo 6 Non va trascurata l’influenza insieme, costituiscono l’ordito originale dell’opera è Reflections dell’etica ciceroniana sul pen- che viene di continuo attraver- on the Revolution in France, and siero sociale e politico di Bur- sato dai fili delle Constitutional on the proceedings in certain socie- ke, R. Browning, The origins of Conventions che tessono l’Unwrit- ties in London relative to that event Burke’s Ideas Revisited, in «Eight- ten Constitution, la quale assume i in a letter intended to have been eenth-Century Studies», vol. 6, caratteri della diffusività, non es- sent to a gentleman in Paris by the n. 1, 1984, pp. 60 ss. sendo contenuta in un unico do- right honourable Edmund Burke). 7 Einaudi, Edmondo Burke e l’indi- cumento scritto, e della storicità, Sulle Reflections burkeane è stata rizzo storico cit., pp. 48-53. perché ancorata alla tradizione. prodotta una copiosa letteratura 8 C. Martinelli, Diritto e diritti oltre Incisivamente descrittiva della storiografica, filosofica e politi- la Manica. Perché gli inglesi amano peculiare natura della British Un- ca: un’interessante rassegna bi- tanto il loro sistema giuridico, Bolo- written Constitution è l’afferma- bliografica di dottrina britannica gna, Il Mulino, 2014, pp. 17-20. zione di uno studioso nell’incipit sulla rivoluzione francese vista da 9 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione di una sua recente opera sull’evo- Burke e da Paine è contenuta in Le in Francia cit., pp. 37 ss. luzione costituzionale britannica: débat britannique sur la Révolution 10 Dreyer, The genesis of Burke’s Re- «L’idea di una Costituzione che si française – Edmund Burke. Reflec- flections, cit., p. 463. manifesta nella concretezza della tions on the Revolution in France; 11 Sulla delicata vicenda del Go- Storia e non nelle affermazioni di Thomas Paine, The Rights of Man verno Rockingham (marzo 1782) principio, pur inebrianti, o nella – Bibliographie sélective et critique, e del successivo Governo Shel- predisposizione di regole del gio- in XVII-XVII. Bulletin de la société bourne (luglio 1782) e delle pre- co destinate ad essere modificate d’études anglo-américaine des XVIIe rogative esercitate da Giorgio III, solo con un procedimento più o et XVIIe siècles, n. 27, 1988, pp. 7 U. Bruschi, Rivoluzioni silenziose: meno rigido, di una costituzione ss, in part. pp. 13-17 (ora anche l’evoluzione costituzionale della che di tanto in tanto, nella sua in ). Interes- Gran Bretagna tra la Glorious Re- evoluzione secolare, pone dei sante è anche un filone di studi volution e il Great Reform Act, Ri- punti fermi, ma che li lascia alle sul linguaggio utilizzato da Burke mini, Maggioli, 2014, pp. 324 ss. spalle come fari nella nebbia (o nelle Reflections: S. Blakemore, 12 Ivi, p. 466. stazioni di cambio in un Uder- Burke and the Fall of Language: The 13 Dreyer, Edmund Burke: the Phi- ground di lunghissimo tragitto), French Revolution as a Linguistic losopher in Action, in «Studies di una costituzione che per lo più Event, in «Eighteenth-Century in Burke and his time», vol. 49, si muta flettendosi plasticamente Studies», vol. 17, n. 3, 1984, pp. 1973-1974, pp. 135 ss. secondo le necessità del momen- 284 ss.; P.H. Melvin, «Journal of 14 Id., The genesis of Burke’s Reflec- to, duttile e pragmatica» (Bru- the History of Ideas», vol. 36, n. tions, cit., p. 467. schi, Rivoluzioni silenziose cit., p. 3, 1975, pp. 447 ss. 15 Burke, Speech on Conciliation with 19). 2 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione America, London, 1773, tr. it. Di- 17 Per una teorizzazione del prin- in Francia cit., p. 214. scorso di Edmund Burke nel presen- cipio di rigidità occorrerà atten- 3 Due avvenimenti accaduti in tare la sua mozione di conciliazione dere gli inizi del XX secolo con Francia nel 1790 identificano le con le Colonie, in Scritti Politici, To- J. Bryce, Costituzioni flessibili e situazioni ritenute di cruciale rino, Utet, 1963, pp. 88 e 96 ss. rigide (1905), tr. e presentazione importanza per gli eventi succes- 16 Ciò sebbene alla Costituzione bri- a cura di A. Pace, Milano, Giuf- sivi e intorno alle quali ruotano tannica non manchi una dimen- frè, 1998 (per una lettura critica le Reflections on the Revolution in sione scritta e legale: esistono, della teoria di Bryce, A. Pace, La France: la nazionalizzazione dei infatti, una serie di fonti norma- causa della rigidità costituzionale, beni ecclesiastici e la Costituzione tive di carattere costituzionale, i Padova, Cedam 1995), e con V.A. civile del Clero del 12 luglio 1790, Constitutional Documents (primo Dicey, Introduzione allo studio del da una parte, e la marcia della ple- fra tutti la Magna Charta del 1215, diritto costituzionale (1915), tr. e be parigina a Versailles il 5-6 ot- ma anche atti costituzionali più introduzione a cura di A. Torre, tobre 1790 che si configura come recenti, come il Constitutional Bologna, Il Mulino, 2003. un attacco alla Corona, dall’altra. Reform Act del 2005, passando per 18 O. Hood Phillips, Constitutional

85 Ricerche

and Administrative Law, London, 30 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione 42 P. Pastori, Libertà contro radicali- Sweet&Maxwell, 1978, p. 22. in Francia cit., pp. 219, 234-237. smo rivoluzionario in Edmund Bur- 19 A. Torre, Interpretare la costituzio- 31 M. Freeman, Edmund Burke and ke, in «Rivista Internazionale di ne britannica. Itinerari culturali a Theory of Revolution, in «Political Filosofia del Diritto», n. 2, 1979, confronto, Torino, Giappichelli, Theory», n. 3, 1978, pp. 287 ss.; p. 230. 1997, pp. 641-643. per una rilettura della teoria bur- 43 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione 20 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione keana sulla rivoluzione di Free- in Francia cit., p. 201. in Francia cit., pp. 45-46. man, R. Gurr, Burke and the mod- 44 Panella, Le “Reflections on the Revo- 21 E. Brown, Una rivoluzione conser- ern theory of Revolution. A reply to lution in France” cit., pp. 207 ss. vatrice, in N. Matteucci, Le Rivo- Freeman, in «Political Theory», 45 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione luzione americana, Torino, Zani- n. 6, 1978, pp. 299 ss. in Francia cit., pp. 72-74, 85. chelli, 1982, p. 87. 32 E. Vincent Macleod, La question 46 Einaudi, Edmondo Burke cit., p. 22 E. Graziani, Ordine e libertà. L’au- du citoyen actif: les conservateurs 63. torità del tempo in Edmund Burke, britanniques face à la Révolution 47 Thomas Paine scriverà la prima Roma, Aracne, 2006, p. 58. française, in «Annales Histo- parte del famosissimo pamphlet 23 F. Moderne, La nascita delle Co- riques de la Révolution fran- The rights of men in risposta alle stituzioni europee dopo la seconda çaise», n. 342, 2005, pp. 47 ss. Reflections di Burke (Martinelli, guerra mondiale: il caso francese, in 33 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione Diritto e diritti oltre la Manica cit., «Quaderni costituzionali», 1997, in Francia cit., p. 207. p. 61). Per una disamina della pp. 67 ss. 34 F. Furet, L’Europe et la démocratie polemica Burke-Paine, A. Mor- 24 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione – 1789-1989, Conferenza pronuncia- van, Le visionnaire et le pubbliciste: in Francia cit., pp. 40-41; 56-57. ta in occasione dell’inaugurazione Burke, Paine et la Révolution fran- 25 A.J. Griewe, Introduction, in della nuova sede dell’Archivio sto- çaise, in Modèles dans le monde Burke, Reflections on the French rico della Camera, camera dei De- anglo-américain aux XVIIe et XVIIIe Revolution, London, J.M. Dent&- putati, Servizio di informazione siècles, Actes du colloque – Socié- Son Ltd., 1955, p. IX, cit. in Marti- parlamentare e relazioni esterne, té d’études anglo-américaines des nelli, Diritto e diritti oltre la manica Ufficio atti e pubblicazioni, Roma, 17e et 18e siècles, 1988, pp. 23 ss. cit. p. 39; per una ricostruzione 1992, pp. 3-37, in part. p. 8. (in ); M. Fuchs, recente dei caratteri della Rivolu- 35 M. Respinti, Prefazione a Burke, Philosophie politique et droits de zione inglese del 1689 rispetto al Riflessioni sulla rivoluzione in Fran- l’homme chez Burke et Paine, in principio della continuità giuri- cia cit., p. 11. «XVII-XVIII. Bulletin de la so- dica, Bruschi, Le rivoluzioni silen- 36 Burke, Riflessioni sulla rivoluzio- ciété d’études anglo-américaines ziose cit., passim. ne in Francia cit., pp. 114-115, des XVIIe et XVIIIe siècles», n. 27, 26 Sulle connessioni ideologiche 124-128. In particolare Burke si 1988, pp. 49 ss. tra la Rivoluzione americana e scaglia contro la Costituzione ci- 48 Mary Wollstonecraft, che ap- quella francese, G. Jellinek, La vile del Clero, affermando recisa- parteneva al circolo di Price del Dichiarazione dei diritti dell’uomo mente che tale atto ripugna anche cui pensiero filosofico fu fedele e del cittadino (1895), a cura di D. alla fede protestante (ivi, pp. 169- seguace, avrebbe scritto in op- Nocilla, Milano, Giuffrè, 2002; A. 171). posizione alle idee burkeane la Aquarone, Due Costituenti sette- 37 Respinti, Prefazione a Burke, Ri- Vindication of the rights of the man, centesche. Note sulla Convenzione di flessioni sulla rivoluzione in Francia che uscì appena un mese dopo la Filadelfia e sulla Assemblea nazio- cit., p. 11. pubblicazione delle Reflections e nale francese, Pisa, Nistri-Lischi, 38 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione che, pur non contenendo alcuna 1959; R. Kirk, Stati Uniti e Francia: in Francia cit., pp. 58-59. allusione al genere femminile, due rivoluzioni a confronto, a cura 39 G. Panella, Le “Reflections on the sarebbe stato un pamphlet che in- di M. Respinti, Seriate, Edizioni Revolution in France”: categorie dividuava nella discriminazione Kolbe, 1995. dell’agire politico e filosofia della di genere l’origine delle disugua- 27 J. Spinner, Constructing Commu- storia in Edmund Burke, in «Gior- glianze: interessante è notare che nities: Edmund Burke on Revolu- nale critico della filosofia italia- il concetto di rights of men era qui tion, in «Polity», n. 3, 1991, pp. na», n. 2, 1984, p. 208. inteso nel senso di rights of hu- 395 ss. 40 Torre, Interpretare la costituzione manity. Tale opera è meno nota 28 J.A. Iliffe, Lineamenti di diritto britannica cit., pp. 641-642. della successiva A Vindication of inglese, con presentazione di G. 41 D. Fisichella, Conservazione e ri- the Rights of the Woman with stric- Gorla, Padova, Cedam, 1966, p. 1. forma nelle Riflessioni di Edmund tures and Political and Moral Sub- 29 R. Pound, Lo spirito della “Common Burke, in Id., Autorità e libertà. jects, pubblicata nel 1792, sebbene law”, con presentazione di E. Pa- Momenti di storia delle idee, Roma, sia intrisa di ideali repubblicani resce, Milano, Giuffrè, 1970, p. 4. Carocci, 2012, pp. 26 ss. e metta in luce alcuni aspetti

86 Calamo Specchia

contraddittori della costituzione fortemente influenzato l’ideolo- sono fondate dalla volontà nazio- britannica, che Burke considera gia della destra americana viene nale prima di ogni costituzione, e un modello per le altre nazioni, in interpretato il pensiero burkeano ne formano il primo gradino. Le particolare il ruolo centrale della da R. Kirk, The conservative Mind. seconde devono essere stabilite proprietà come elemento fonda- From Burke to Eliot, Washington, da una volontà rappresentativa tivo dei diritti connesso a privile- Regenery Publishing, 1993. speciale. In questo modo tutti gli gi di natura cetuale (quali i diritti 53 Torre, Interpretare la Costituzione elementi del governo si corri- ereditari di primogenitura) che britannica cit., pp. 651 ss. spondono e dipendono in ultima la Wollstonecraft auspica divenga 54 D. Fisichella, La rappresentanza analisi dalla nazione», Sieyès, diffusa, ossia divisa più equa- politica, Milano, Giuffrè, 1983, Che cos’è il terzo stato, Editori Ri- mente tra i vari componenti della pp. 7-8. uniti, Roma, 1972, p. 95. Sul pen- famiglia (B. Casalini, Introduzio- 55 G. Sartori, La rappresentanza po- siero politico di Sieyès, P. Bastid, ne, in M. Wollstonecraft, I diritti litica, in «Studi politici», n. 4, Sieyès et sa pensée,Paris, Hachette, degli uomini. Risposta alle Rifles- 1957, pp. 533 ss. 1939 ( 2a ed. 1970); J.J. Chevallier, sioni sulla Rivoluzione francese di 56 «Da noi il deputato non può né Le grandi opere del pensiero politico, Edmund Burke, a cura di Casalini, agire né esistere se separato dalle Il Mulino, Bologna, 1998, pp. 211- Pisa, Edizioni Plus, 2003, pp. IV- altre parti. Il governo è il punto di 222, in particolare pp. 219-220. VI. Sulla querelle Burke-Wollsto- riferimento dei diversi membri e 64 C. Maurras, Enquête sur la mo- necraft, J. Conniff, Edmund Burke dei diversi distretti che compon- narchie, Paris, 1911, p. 3., cit. in and His Critics: The Case of Mary gono la nostra rappresentanza. Fisichella, La rappresentanza poli- Wollstonecraft, in «Journal of the Qui sta il centro della nostra uni- tica, cit., pp. 3-4. History of Ideas», vol. 60, n. 2, tà: questo governo di riferimento 65 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione 1999, pp. 299 ss. è un fiduciario per il tutto e non in Francia cit., pp. 192-200, in 49 Va ricordato anche il coevo im- per le parti», Burke, Riflessioni part. pp. 194-196. pegno politico di un’altra figura sulla rivoluzione in Francia cit., p. 66 Ivi, p. 207. femminile, Marie-Olympe de 206 67 Ivi, p. 263. Gouges, promotrice di numero- 57 H. Pitkin, The concept of rep- se riforme sociali e fautrice della resentation, Los Angeles, Univer- monarchia costituzionale, che sity of California Press, 1967, pp. avrebbe pubblicato la prima “Di- 169 ss. chiarazione dei diritti dalla donna 58 J. Conniff, Burke, Bristol and the e della cittadina” e che fu arresta- concept of representation, in «The ta e ghigliottinata nel 1793. Western Political Quarterly», vol. 50 G. Radbruch, Lo spirito del diritto 30, n. 3, 1977, p. 330. inglese, Milano, Giuffrè, 1962, p. 5. 59 Burke, Riflessioni sulla rivoluzione 51 C.B. Macpherson, Burke, Oxford, in Francia cit., p. 217. Oxford University press, 1980; 60 Martinelli, Diritto e diritti oltre la tr. it. Burke, Genova, il melangolo, manica cit., p. 51. 1999, p. 21. 61 T. Magrì, Thomas Paine e il pensiero 52 M. Fioravanti, Appunti di una politico della rivoluzione borghese, storia delle costituzioni moderne: in T. Paine, I diritti dell’uomo, a le libertà fondamentali, Torino, cura di T. Magrì, Roma, Editori Giappichelli, 1995, pp. 101. In Riuniti, 1978, pp. 39 ss. questo senso va interpretata la 62 Sieyès, Exposition raisonnée des riabilitazione del pensiero di droits de l’homme et du citoyen, cit. Edmund Burke individuato dalla in G. Burdeau, Traité de science storiografia politica italiana come politique, Paris, L.D.G.J., 3ème éd., l’ideologo della controrivoluzione 1983, tome IV, p. 172. ed esponente di un conservatori- 63 «In ogni sua parte, la costituzione smo politico fondato sulla teoria non è opera del potere costituito del diritto naturale (G. Abbatti- ma del potere costituente. Non sta, D. Francesconi, Introduzio- esiste nessun potere delegato ne a E. Burke, Scritti sull’Impero, che possa mutare le condizioni America, India, Irlanda, a cura di della propria delega. È in questo Abbattista, Francesconi, Torino, senso che le leggi costituziona- Utet, 2008, pp. X ss.). Come ico- li sono fondamentali. Le prime, na del conservatorismo che ha quelle costitutive del legislativo,

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“A business somewhat delicate”: Edmund Burke e la questione americana dall’abrogazione dello Stamp Act all’indipendenza*

ugo bruschi

1. Apprendistato di un paladino delle libertà storiografia Whig1) del politico irlandese americane e dei suoi compagni come paladini sen- za macchia della causa americana. Quanto L’immagine iconica, se non stereotipata, meno, occorre evitare una lettura monoli- 2 di Edmund Burke presenta contempora- tica degli interventi che, su questo tema, neamente facce non tra loro congruenti, Burke ebbe ad effettuare nell’arco di dodici tali da suscitare il sospetto di una mancan- anni, da poco dopo la sua elezione in Parla- za di coerenza nelle idee del personaggio. mento nel 1765, sino alla sua ultima presa Al censore destinato a diventare, in virtù di posizione di ampio respiro, la lettera agli della ferrea opposizione alla Rivoluzio- sceriffi di Bristol del 1777. L’immagine di Burke eternata nel bronzo delle sue effigi ne Francese, uno dei punti di riferimento presenti in America non deve tradursi in del pensiero “conservatore” (termine che una irremovibile costanza di visione delle difficilmente poteva avere significato nel problematiche coloniali, dettata da esigen- mondo di Burke) fa da contraltare, sempli- ze – in senso lato – liberali. Del resto, ciò ficazione per semplificazione, il campione ben poco si addirebbe ad un pensatore che, delle libertà americane al tempo di quella anche nei suoi interventi in materia, pre- che, a seconda della prospettiva, può essere dicò l’importanza di adeguare le misure di detta “Guerra di Indipendenza” o “Ameri- governo non già a regole astratte, ma alle can Revolution”. Non rileva qui soffermar- circostanze del momento. Circostanze che, si sulla possibilità di tentare una sintesi di nell’arco di tempo qui preso in considera- queste immagini, quanto scandagliare le zione, ebbero più volte a mutare. E con esse varie tappe del pensiero “americano” di mutò il pensiero di Burke. Burke evitando di indulgere nel mito (è sta- Prima che il suo ingresso in parlamen- to notato, uno dei lasciti più resistenti della to e l’ascesa al governo del partito del suo giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 89 Ricerche mentore, i Rockingham Whigs3, ponessero Resta discusso sino a che punto sia sta- Burke nel cuore della vita politica del Pae- ta la reazione del mondo commerciale a se, proprio quando la questione delle co- indurre il marchese Rockingham e i suoi lonie era la più scottante, l’America aveva a decidersi per l’abrogazione dello Stamp avuto goduto di una considerazione spora- Act, o quanto invece siano stati i secondi dica nella sua vita. Il Nuovo Continente è ad orchestrare, con un uso spregiudicato menzionato nel suo epistolario in termini di uno strumento delicato dal punto di vi- che fanno pensare che lo scrittore avesse sta costituzionale, l’azione dei mercanti per ipotizzato di trasferirvisi4; An Account of the avere un forte strumento di pressione sui 8 European Settlements in America, scritta nel parlamentari , soprattutto quel cospicuo 1756 in collaborazione con Will Burke, de- nocciolo duro di Indipendenti che nella dica una sezione importante agli insedia- Camera dei Comuni anteriore alla rifor- menti inglesi e constata come quelle pro- ma elettorale del 1832 era indispensabile vince gestissero di fatto in modo autonomo per la sopravvivenza di qualsiasi ammini- la propria vita5. Una prefigurazione delle strazione. In ogni caso, diverse petizioni idee che Burke avrebbe espresso in seguito vennero indirizzate al Parlamento. Tra gli sulla necessità di adeguare la legislazione animatori di questa azione ci fu Burke stes- so9; a questa attività egli dovette il proprio ai caratteri delle colonie è stata rilevata nel debutto parlamentare, perché fu proprio coevo Essay towards a History of the Laws of per presentare la petizione dei mercanti England6. di Manchester che il 17 gennaio 1766 prese Il tema doveva diventare cruciale quan- per la prima volta la parola ai Comuni. Su- do Burke entrò ai Comuni. Tra la fine del perata questa esperienza – sempre in qual- 1765 e l’inizio del 1766 la questione del che misura traumatica10 – colui che sareb- momento, la cui estrema delicatezza era be diventato ben presto uno dei più lodati ben avvertita, era l’opportunità o meno di oratori di Westminster intervenne più volte abrogare lo Stamp Act, le norme in mate- nelle settimane successive. La posizione del ria fiscale volute dal precedente governo partito sulla questione coloniale era in real- Grenville, che penalizzavano le colonie e vi tà bicefala: una testa guardava benigna alle avevano suscitato decise proteste, culmi- istanze dei coloni, e comunque alla scarsa nate in un’azione di boicottaggio dei pro- opportunità di intervenire con un’impo- dotti della madrepatria. La decisione dei sizione fiscale ingiustificata e tale da su- Rockingham di revocare queste misure non scitare le rimostranze americane quando fu facile da prendere: Burke, in una lettera invece era possibile ottenere risultati ana- del 31 dicembre all’amico Charles O’Hara, loghi con un’accorta legislazione in ambito dichiara che per quanto lo riguarda non ha commerciale11; l’altra, invece, con sguardo dubbi sull’opportunità della scelta, ma che corrucciato, proclamava a chiare lettere la all’interno del governo non c’è ancora una supremazia indiscussa del Parlamento an- volontà univoca7. È certo che sulla decisio- che sulle province ed enunciava senza porlo ne finale abbia pesato la posizione dei mer- in dubbio quel diritto di legiferare «in all canti inglesi, cui il boicottaggio arrecava cases whatsoever»12 sui sudditi di là dall’o- perdite considerevoli. ceano nel momento stesso in cui, paralle-

90 Bruschi lamente, si riconosceva l’impraticabilità tion of government, antico incubo della storia politica di esercitare senza limiti tale dirit- costituzionale britannica16. to. L’abrogazione dello Stamp Act era stata Se la scelta di una terza via tra le oppo- infatti accompagnata dall’approvazione del ste posizioni era una mossa per garantire Declaratory Act, in cui questi poteri erano maggiori probabilità di successo al gover- affermati senza ambiguità: anzi, il secondo no Rockingham il calcolo si rivelò sbaglia- atto aveva preceduto il primo. Burke poteva to: a luglio, infatti, Giorgio III congedava i esprimere questa sorta di endiadi attraver- suoi ministri e a Burke non rimase altro da so un argomento elegante: senza subordi- fare che prendere la penna per difendere nazione non ci può essere impero, ma senza il proprio leader e la sua amministrazione libertà, non ci sarebbe l’impero britanni- nell’instant-book A Short Account of a Late co13. La contemporanea presenza di questi Short Administration. È stato autorevolmen- te osservato17 come le poche parole con cui profili, però, doveva esporre i Rockingham era liquidata la politica americana del go- ad attacchi da entrambi i fronti ed è stata verno fossero sintomatiche del fatto che la talora letta come un’indispensabile solu- questione fosse stata percepita (almeno da zione di compromesso – sarebbe stato dif- Burke) dal solo punto di vista britannico, ficile ottenere l’abrogazione dello Stamp Act senza percezione per l’evoluzione frattan- senza offrire anche un provvedimento che to in atto nella società (e nella sensibilità mostrasse non trattarsi di un cedimento costituzionale) delle colonie. In effetti l’af- 14 davanti ai coloni – talaltra invece come fermazione secondo cui grazie all’opera del espressione di una convinzione profonda governo in America ormai non c’erano più del Primo Ministro e dei suoi uomini. Se turbamenti e si erano anzi gettate le basi pecca per eccesso l’idea che al centro della per una durevole armonia pecca, più che politica coloniale dei Rockingham Whigs di sommarietà, di quello che, a posteriori, ci fosse il Declaratory Act, mentre i prov- è facile classificare come wishful thinking. vedimenti più “liberali” erano dettati da Riconosciuto questo aspetto, sarebbe però esigenze tattiche15, va riconosciuto che al ingeneroso negare che, nella ricostruzio- primo essi rimasero tenacemente attacca- ne dell’esperienza di governo, si valoriz- ti nei lunghi anni dell’opposizione, anche zino i provvedimenti in ambito coloniale. quando la fedeltà a questo totem avrebbe L’incipit del libretto, infatti, nel mettere a frantumato la minoranza, pregiudicando la contrasto la brevità dell’incarico con i ri- possibilità del partito di tornare al governo. sultati ottenuti cita proprio come primi: Vi si rinunciò solo quando ormai la situa- The distractions of the British empire were com- zione era precipitata in modo irrimedia- posed, by the repeal of the American Stamp Act; But bile. In questa fase del pensiero di Burke, the constitutional superiority of Great Britain probabilmente, il Declaratory Act è un capo- was preserved, by the Act for securing the depend- ence of the colonies18. saldo: un corsivo a lui attribuito su The An- nual Register (il periodico di cui era respon- Si tratta di una vampata isolata. L’atteg- sabile) del 1766 afferma che la rinuncia del giamento dei Rockingham Whigs nei primi Parlamento alla sua autorità sulle colonie anni passati all’opposizione è difficilmente porterebbe nientedimeno che alla dissolu- leggibile come animato dal sacro fuoco per

91 Ricerche i diritti e le libertà dei coloni. Una carti- di aderire ad una petizione, stimolata dal na di tornasole è la condotta del partito di Massachusetts, per il ritiro dei dazi, e due fronte al pacchetto di misure introdotte mesi dopo, allorché il tema fu affrontato ai nel maggio 1767 dal cancelliere dello scac- Comuni, Edmund e William Burke prese- chiere Townshend, dazi su vari prodotti ro la parola, ma senza esprimersi chiara- che stimolarono una dura reazione ame- mente a favore o contro la cancellazione24: ricana e suscitarono nei coloni aspettative un agente americano ne concludeva che il per una controffensiva da parte dell’op- partito non volesse abrogare l’atto, quanto posizione, ovvero di coloro che avevano mantenerlo in vigore come fonte di imba- all’attivo l’abrogazione dello Stamp Act, una razzo per il governo in carica25. misura che agli occhi degli americani ave- Il 1768-69 vede comunque altre prese di va evidenti affinità con quelle introdotte da posizione di Burke su tematiche americane, Townshend19. L’esito fu deludente: il pro- stimolate dal dibattito in atto nel Paese. È getto di legge del cancelliere dello scacchie- soprattutto contro le posizioni espresse re passò quasi indisturbato, ed anche quan- da uomini vicini all’area politica di Gren- do successivamente diverse voci si levarono ville, William Knox e Thomas Pownall, per indurre Rockingham e i suoi ad agire, che lo scrittore irlandese si esprime, ele- non si riuscì a mobilitarli. È possibile che, a mento indicativo per due ragioni: da una far propendere per l’inerzia, fosse, più che parte, una vivace rivalità politica divideva una scelta di principio o uno scarso interes- i Rockingham dai sostenitori di Grenville; se per la questione americana, la consape- dall’altra, è nell’azione di quest’ultimo che volezza che in questo caso non sarebbe stato il problema americano acquisisce una cen- possibile mobilitare, a sostegno dell’abro- tralità che, in questi anni, si cercherebbe gazione dei nuovi dazi, il mondo commer- vanamente nel seguito di Rockingham26. ciale britannico che aveva giocato un ruolo Knox aveva preso posizione sulla diatri- rilevante in quella dello Stamp Act20. Anche ba con le province indicando come sola sulla posizione di Burke restano dubbi: af- soluzione definitiva quella di superare lo ferma di aver preso la parola ai Comuni an- iato tra la rappresentanza effettiva e quella nunciando che non si sarebbe mai visto un virtuale27 attraverso l’elezione di rappre- solo scellino dall’America, e che si sarebbe sentanti parlamentari delle colonie, chia- riusciti a riconciliare le colonie, solo con mati a sedere a Westminster: la risposta di un’azione lenta e graduale, non con uno Burke, ammirevole sul piano letterario, era strappo simile allo Stamp Act. La sua testi- assai discutibile su quello costituzionale28. monianza risale però a un dibattito ai Co- Le pagine in cui si descrivono le peripezie muni di un anno e mezzo più tardi21, ed i dei poveri MP coloniali29 – destinati ad un resoconti parlamentari (imperfetti, è vero) continuo andirivieni sull’Atlantico ogni non registrano nessun suo intervento pre- volta che le sessioni parlamentari si aprono cedente in merito: anche ad ammettere che e si chiudono, pregiudicati dai tempi di tra- sia stato effettuato in quei termini22, il suo smissione delle notizie (e dei writ di con- impatto dovette essere scarso23. Quel che è vocazione delle elezioni) così da essere pe- certo è che nel febbraio 1769 i Rockingham rennemente in ritardo rispetto agli eventi, Whigs preferirono declinare la proposta strappati da una posizione di prestigio nelle

92 Bruschi colonie per fare la fine di un backbencher bertà degli americani, non coglieva che esso qualsiasi a Westminster, destinati ad aggio- si fondava sempre più su un ragionamento garsi al carro del patronage della Corona o di stampo giuridico35. È un fattore che in- di qualche leader di partito, sacrificando la vece egli avrebbe riconosciuto ampiamente propria indipendenza, oppure a far la fame anni dopo36. – sono indubbiamente esempio di una sa- Fin qui il pensiero “pubblico” di Burke; tira pungente e godibile. Nondimeno, pur altrettanto rivelatrici sono le annotazioni riconoscendo che gli stessi americani si manoscritte che egli appone alla sua copia mostrarono scettici sull’eventualità di una della nuova edizione (aprile 1768) del vo- loro rappresentanza parlamentare classica, lume di Pownall, The Administration of the essi costituiscono una banalizzazione del Colonies37. Oltre alla consueta diffidenza problema30. In realtà, uomini come Knox, (ma è dire poco) per i ragionamenti astrat- Pownall e Francis Bernard (governatore ti, spiccano la netta distinzione tra l’ambito del Massachusetts31) cercavano di impo- dei diritti legalmente certi e quelli con- stare il problema americano nell’ottica di cretamente attuabili, nonché la questione una riforma costituzionale. Ciò forse spiega dell’ambito costituzionale delle libertà ri- perché gli strali di Burke siano incoccati su vendicate dalle colonie. Sotto il primo pro- due archi che avrebbero costituito le armi filo, Burke afferma, icasticamente preferite dell’autore, anche negli anni a ve- There is very little dispute about the legal gov- nire: la fedeltà al modello dell’ancient con- ernment of the Colonies. The great question is stitution, contro il rischio dell’innovazione concerning the wisest method of governing them dirompente (aprire a MP coloniali avrebbe upon which the author throws very little light38. facilmente indotto a riflettere in generale Il secondo aspetto, invece, merita una sulle criticità del sistema rappresentativo 39 settecentesco), e la diffidenza, sempre in lunga glossa al discorso di Pownall sul va- lui radicatissima, verso le astratte afferma- lore delle charters and commissions che ave- zioni di principio, cui contrappone la ne- vano articolato le istituzioni coloniali, e sul cessità di attenersi alla realtà contingente conseguente diritto di queste ultime, fon- dei fatti. Nello specifico, essa imporrebbe date sulla legge tanto positiva quanto na- di dimenticare pericolose fughe in avanti turale, di amministrare il proprio governo e di tornare alla savia politica del governo con caratteri del tutto simili a quello della Rockingham: basteranno le restrizioni in madrepatria, col solo limite – nell’azione di ambito commerciale, garantite da «a pow- tutti gli organi (amministrativi, esecutivi e erful authority […] in the principal state in legislativi) – di non violare le leggi inglesi. order to enforce them»32, a ottenere quan- La valenza costituzionale che l’autore rico- to serve. nosceva alle charters era contestata decisa- Come è stato detto, qui non troviamo mente da Burke: 33 Burke al massimo della preveggenza . Tra All this reasoning about ‘elective government’, l’altro, nel momento in cui respingeva il va- ‘democratic, executive’, ‘legislative’ merely aris- lore di contestazioni di carattere giuridico es from the Author’s construing these charters, al suo ragionamento34, Burke, che preten- by general principles of government, & not by the same principles as they are particularly modified deva di comprendere bene lo spirito di li- by the Law of England. These charters differed in

93 Ricerche

no respect from those then, & since given to all (grievances) delle colonie: per quanto det- 40 trading corporations» . tata da ragioni di apparente buon senso (è Lontane dall’essere documenti di alto una strada su cui non si sa dove si può an- dare a finire, perché lagnanza genera la- valore costituzionale, le charters sono per 41 Burke assimilabili ai privilegi di cui godo- gnanza ) la sua repulsione per la proposta no le trading corporations: se nel panorama denota poca sensibilità verso i coloni e, al istituzionale inglese della seconda metà del tempo stesso, dimentica che the redress of XVIII secolo queste realtà possono avere grievances era una delle funzioni del Par- un peso più forte, sul piano giuridico, di lamento nell’ancient constitution. Certo, quanto possa apparire a prima vista, il ri- Burke sta obiettando solo ad una modalità dimensionamento è comunque evidente. di esprimere queste rimostranze, non al A riprova, basta vedere come prosegue la diritto di presentarle, ma la diffidenza che nota: «They were forfeitable in Westmin- sembra emergere verso gli americani getta ster Hall, by process in Quo Warranto; might una piccola ombra sul loro godimento delle by the same process be carried into the tradizionali libertà inglesi. house of Lords in Error; were ever subject to Va riconosciuto che la lettura della di- the privy Council as a Tribunal». Come si mensione costituzionale delle istituzio- nota, siamo ben lungi dall’idea che le char- ni coloniali – e di riflesso, della natura ters possano essere in qualche modo invo- dell’impero – era problema assai arduo, cate a baluardo contro l’azione legislativa tanto più che mancavano anche gli stru- menti linguistici adeguati per analizzare la del Parlamento: anzi, esse sono sottoposte 42 non solo all’azione giudiziaria delle due ca- questione . Per gli inglesi, la parola em- mere (in fondo, in questo caso non c’è solu- pire connotava la sovranità del realm su se zione di continuità tra l’ambito legislativo e stesso, anche se la sovranità della Corona quello giudiziario, vista la polimorfa natura si era poi estesa su altre zone, per diritto della high court of Parliament), ma anche a di conquista in Irlanda, per insediamen- quella del Consiglio Privato. La conseguen- to nelle colonie. Poiché tutti i sudditi del za del ragionamento a fortiori è inevitabile: realm erano considerati rappresentati dal Parlamento, là dove la Corona esercitava il it seems extremely absurd, that the Colonies suo empire, si poteva concludere che tutti i should be subject to the Judicial, but free from the sudditi dell’empire stessero sotto quell’au- legislative authority of their mother country; since that very Judicial authority is bound to follow the torità che era espressione del realm. Del rules laid down by that Legislative. resto, la maggior parte degli abitanti euro- pei delle colonie erano inglesi (e per giunta La superiorità del Parlamento è quindi Whig) che ritenevano di godere, per diritto assoluta, né le norme che regolano la vita di nascita, della protezione dell’ordina- istituzionale delle colonie possono porre mento nel cui ambito il King-in-Parliament argine all’azione della madrepatria. Le pa- esercitava la sua sovranità. Il punto debole role di Burke suonano quasi stridenti, né di questa costruzione era la mancanza di migliora le cose la sua apprensione intorno rappresentanza parlamentare dei coloni. all’idea di una commissione che provveda, Per spiegare la loro posizione, fondamen- tra le altre cose, a raccogliere le lagnanze talmente ambigua, c’era chi ne paragonava

94 Bruschi la situazione ai territori (i palatinati) sotto il tro le torreggianti mostruosità del double controllo del conte di Chester o del vescovo cabinet e della secret influence – fossero essi di Durham43, ma è chiaro che queste figure giganti o mulini a vento – Burke dimenti- arcaiche avevano ben poco a che vedere con ca quanto seri e potenzialmente pericolosi dei governatori di nomina regia che agiva- possano essere gli scontenti nelle provin- no coordinandosi con assemblee legislative ce48. A dire il vero, è in buona compagnia, locali. Si poteva dire, in alternativa, che lo l’illusione che il problema coloniale sia status legale delle colonie non era mai stato ormai ridimensionato è abbastanza diffu- definito. Oppure, ancora, si poteva soste- sa. In questo periodo la questione, quando nere l’esistenza di un codice informale di compare negli interventi del politico irlan- usi che regolava i rapporti e il governo delle dese, è sostanzialmente un fondale (uno dei colonie, un «informal empire»44 fondato tanti possibili) per la sua pièce de résistance: a sua volta sull’antica costituzione. La rea- il governo in carica è inadeguato e deve la- zione allo Stamp Act mostra come i coloni si sciare il posto a uomini che sappiano am- percepissero alla stregua di società civili in ministrare il Paese con maggior equilibrio. grado di dar vita a propri organi di governo Sembra mancare – come già ampiamente e norme. Alcuni dei loro esponenti avevano rilevato – una percezione di quanto fosse fatto leva sull’idea di un’antica costituzione profondo lo scontento dei coloni per la vio- tacita, che lasciava libere le assemblee colo- lazione dei loro diritti costituzionali49. niali di entrare in relazione in via empirica I problemi americani dovevano trova- con la Corona, un accordo poi disturbato re un’incidenza più immediata nella vita dalle mire del Parlamento ad una maggiore di Burke nella primavera 1771, quando la sovranità. Il problema è che ciò postulava General Assembly di New York lo nominò l’esistenza di due antiche costituzioni, una suo agente coloniale: decisione singolare, per il realm che comportava la sovranità del in quanto di norma per questa posizione si King-in-Parliament, ed una per l’empire (la preferiva qualcuno legato al governo in ca- cui esistenza era per giunta ignota agli abi- rica50. Nella scelta pesò l’influenza di James tanti del realm) in cui tale sovranità manca- De Lancey, vicino a Rockingham ed espo- va45. nente di una famiglia importate sulla scena In ogni caso per il momento il problema politica nuovaiorchese, ma certo contò la americano esce dal centro degli interessi di fama che Burke si era già guadagnato oltre- Burke46, ed anche i suoi colleghi di schie- oceano – le riserve che gli storici possono ramento sembrano assorbiti da altre pri- nutrire sulla portata della sua dedizione alla orità. Il parallelo tra colonie e trading cor- causa delle libertà delle colonie non era- porations è rivelatore di come egli leggesse no condivise dai diretti interessati51. Egli ancora gli eventi americani nella prospet- accettò l’incarico (che permetteva di mi- tiva britannica di chi non prestava orecchio gliorare una situazione finanziaria delicata ai sommovimenti interni delle colonie47. specie dopo l’acquisto nel 1768 della presti- Una clamorosa riprova è data dall’assenza giosa proprietà di Beaconsfield) non senza della questione americana nei Thoughts on qualche titubanza: un vincolo di questo tipo the Cause of the Present Discontents (1770): poteva sollevare dubbi sull’indipendenza completamente assorbito nella lotta con- della sua azione parlamentare, né si poteva

95 Ricerche tralasciare un possibile contrasto tra la leal- interessi col suo ruolo a Westminster), ma tà dovuta ai suoi committenti e quella legata anche, semplicemente, per una potenziale alla sua posizione di parlamentare, anche se occasione di confronto sui problemi ame- non si immaginava la futura escalation della ricani55. Per quanto Burke svolgesse il suo crisi americana52. Occorre chiarire che l’a- incarico in modo coscienzioso, si può con- gente rappresentava la sola assemblea legi- cordare col giudizio di chi ritiene che, tutto slativa, non l’intera colonia – la cui costitu- considerato, esso rappresentasse per lui un zione era stata descritta dal governatore di aspetto marginale della propria attività56. New York, William Tryon, come un modello in scala ridotta di quella britannica53 – e che compiti principali di Burke erano te- nere aggiornati i suoi committenti ame- 2. «A minority is always absurd»57 ricani e portarne avanti le istanze (spesso assai concrete). Sino a che l’aggravarsi delle Nel 1770 il governo guidato da Lord North tensioni tra colonie e madrepatria non pose aveva cercato di aggiustare il proprio orien- fine al suo ufficio non pare, invero, che egli tamento, limitando il pacchetto dei dazi ricavasse da tale esperienza una diversa di- Townshend unicamente a quello sul the; mensione della lettura di tale conflitto sul però l’East India Tea Export Act del 1773, che piano costituzionale. È sintomatico che si in sostanza ne attribuiva alla Compagnia il esprima in tale ambito quando viene ven- monopolio, aveva esacerbato le colonie58: tilata la possibilità che gli agenti coloniali il Boston Tea Party ne era stata la spettaco- siano scelti sotto l’influenza dell’esecutivo lare dimostrazione. L’episodio aveva de- centrale, vale a dire dai governatori delle terminato un irrigidirsi del governo verso colonie, e non più dalle assemblee. Si tratta le istanze americane, e nell’opinione ge- di un problema evidentemente legato alla neralmente diffusa all’interno del Paese rappresentanza di tali organi, e pertanto e di Westminster ben più di un irrigidirsi. propizio ad una ridefinizione dei rapporti Vennero dapprima presi (primavera 1774) tra madrepatria ed America: Burke espri- provvedimenti esemplari contro Boston me dei rilievi in tal senso, ma almeno in e il Massachusetts59, anche nella speran- parte essi sono leggibili come una reazio- za di rompere il fronte delle colonie indi- ne a quello che vede come un predominio viduando una sola di esse come oggetto di dell’esecutivo sul legislativo – non sembra misure punitive: ipotesi che, come aveva azzardato leggervi la denuncia di un ulterio- previsto Burke60, si rivelò errata61. A fronte re canale di espressione dell’influenza della di tale dura reazione l’opposizione pote- Corona, vera bestia nera dei Rockingham 54 va superare gli imbarazzi che la notizia del Whigs . Per contro, egli non si sentì mai comportamento eversivo dei coloni le aveva un agente americano, ma soltanto dell’as- cagionato62 e respingere i richiami all’una- semblea che lo aveva scelto; né frequentò nimità del governo63: è in questo momento, gli altri agenti coloniali, scelta che dimostra proprio quando non mancano segnali inti- il suo scarso interesse non solo per un’a- midatori64, che emerge realmente la de- zione coordinata (che oltre a esorbitare dal dizione di Burke alla causa dei diritti delle suo mandato poteva porlo in conflitto di colonie65. In realtà, mentre venivano varati

96 Bruschi i provvedimenti punitivi, alcuni parlamen- in materia di commercio, come è sempre tari indipendenti ritennero che essi andas- stato fatto, e non dalle novità della tassa- sero affiancati da gesti più concilianti: si zione. Se invece si ricavano provvedimenti spiega così la mozione di Rose Fuller (non da perniciose teorie intorno alla sovrani- nuovo a prendere le parti delle colonie) che tà suprema, l’effetto sarà indurre i coloni il 19 aprile 1774 propose un comitato che a mettere in discussione quella sovranità, vagliasse l’eventualità di cancellare proprio con esiti deleteri: il dazio sul the. Fu l’occasione per il primo When you drive him hard, the boar will surely grande discorso “americano” di Burke, lo turn upon the hunters. If that sovereignty and 66 Speech on American Taxation . their freedom cannot be reconciled, which will In esso egli invoca piuttosto un diverso they take? They will cast your sovereignty in your 71 approccio, che dei provvedimenti, confron- face. No body will be argued into slavery . tando la visuale ristretta del problema da Burke, però, si muove anche sul piano parte del governo in carica, con quella più della teoria costituzionale e offre72 una ri- ampia, illuminata da storia ed esperienza flessione sulla doppia natura del Parlamen- (e per questo ripercorre accuratamente i to, come legislativo della Gran Bretagna e, precedenti in materia fiscale), che avevano nel suo imperial character, come superviso- avuto invece i Rockingham Whigs, che non re, senza annullarne alcuna, delle assem- avevano scelto una via di mezzo, ma difeso blee legislative inferiori: è questa superin- gli obiettivi fondamentali di entrambi gli tendance (sic) che richiede l’illimitatezza schieramenti, senza compierne gli errori. dei poteri proclamata nel Declaratory Act. Risuona l’idea di un approccio di tipo pra- Ne discende, per lo specifico profilo della tico, senza inseguire la natura astratta dei tassazione, che il Parlamento ha il potere di diritti in discussione: un profilo che corri- imporre tasse alle colonie, ma questo non sponde al sentire di Burke67, ma in questo è un potere ordinario, né da usare in pri- caso allontanare la discussione dai diritti in ma battuta, bensì da riservare a situazioni sé poteva servire anche a mettere meno in eccezionali, per supplire all’inerzia del- imbarazzo il partito, incerto in questa fase le colonie. L’esempio proposto è quello di sulla portata da dare alla loro definizione68. una guerra in cui alcune colonie non sono D’altro canto, la scelta dei ministri era cen- disposte a versare ciò che devono per finan- surata sul piano tanto dell’esperienza sto- ziarne i costi, convinte che tanto suppliran- rica, quanto della prudenza/opportunità no le altre: questa aberrazione giustifiche- politica, per aver dato vita ad una spirale pe- rebbe una azione del Parlamento. Conclude ricolosa inseguendo una speculazione ideo- Burke: logica intorno al diritto astratto di tassare le colonie69. Non era un’idea nuova, Burke già I consider the power of taxing in Parliament as an instrument of empire, and not as a means of nel maggio 1770 aveva attaccato come det- 73 tata da un puntiglio autolesionista la scelta supply . di mettere alla prova un diritto lasciato dor- Può sembrare (e lo è, retrospettivamen- miente e introdurre i dazi Townshend: «It te) una fragile offerta quella imperniata sul 70 became a point to try a right» . L’America ritorno all’accoppiata del 1766: affermazio- va tenuta legata alla madrepatria dalle leggi ne del principio per cui non ci sono limiti

97 Ricerche alla prerogativa di Westminster di imporre britannici freschi dalla vittoria nella guer- leggi, in qualsiasi campo, alle colonie e, di ra contro i francesi. Nondimeno, anche sul contro, astensione da parte della madrepa- Quebec Act potevano appuntarsi non solo gli tria di usare di questo diritto quando il suo strali di chi gridava al “papismo”, ma, con esercizio sarebbe politicamente irrespon- maggiore plausibilità, quelli di chi conte- sabile e potrebbe portare al disastro74. Il stava che quella legge aveva rivisto anche i mondo era cambiato e il ritorno ai Naviga- confini tra il Québec e le altre colonie (se- tion Acts (spesso violati dagli americani, che gnatamente quella di New York) a favore ora iniziavano a contestarne i contenuti75) del primo, decisione interpretata come era impossibile, né Burke offriva soluzioni una punizione per chi aveva cercato di far per finanziare la presenza militare inglese valere i propri diritti costituzionali. Burke nelle province. Il lungo discorso ebbe una – che durante il dibattito ai Comuni aveva buona accoglienza76, ma non poteva indur- protestato contro la caduta della clausola, re i Comuni a cambiare il proprio orienta- originariamente annunciata, che preve- mento: la replica di Lord North, imperniata deva un’assemblea legislativa per la nuova sull’idea che fare concessioni avrebbe por- provincia78 – ne scrisse ai suoi referen- tato ad ulteriori richieste, sino a far svanire ti deprecando le innovazioni apportate e tutta l’autorità imperiale, corrispondeva al non mancando (pur con qualche cautela) sentire dell’aula e della Nazione, convinte di ventilare l’ipotesi che l’amministrazione che in America solo una minoranza fosse avesse cercato di ampliare i confini laddove responsabile per gli attriti, e che una prova (il Canada, territorio conquistato) la prero- di forza sarebbe bastata a metterla a tace- gativa sovrana poteva estendersi più ampia- re. Nella peggiore delle ipotesi, una guerra mente, e di conseguenza poteva farlo anche si sarebbe conclusa presto, con una rapi- l’autorità ministeriale79. Ulteriori provve- da vittoria. La sconfitta della minoranza fu dimenti, frattanto, limitavano il commer- pesante: 182 a 49. Se l’esito immediato fu cio e la pesca nelle colonie, norme che su- sconfortante, è plausibile che Burke avesse scitarono l’indignazione di Burke. Nel suo in mente un pubblico più ampio, come fa intervento ai Comuni, il 6 marzo, la foga lo supporre la decisione di pubblicare il di- portò a censurare come «blackest traitors» scorso77. i parlamentari che avessero approvato il In una progressione inarrestabile, si progetto di legge, difendendo addirittura, mise mano ad un pacchetto di ulteriori atti, malgrado i richiami all’ordine dello Spea- bollati oltreoceano come Intolerable Acts: se ker, il proprio diritto ad esprimersi in ter- l’etichetta è accettabile per Administration mini così drastici80; scrivendo a Richard of Justice Act e Quartering Act, decisamen- Champion egli arriva vicino all’apostasia te fuori luogo appare per il Quebec Act, che dalla sua fede nel Declaratory Act: costituisce uno dei risultati più brillanti del I have been a strenuous advocate for the superi- lungo governo North, una soluzione equi- ority of this Country – but I confess I grow less librata per la situazione potenzialmente Zealous when I see the use which is made of it81. esplosiva di una colonia in cui una stra- grande maggioranza di cattolici francofoni Il 19 aprile 1755 Burke pronunciava il doveva coesistere con una minoranza di suo secondo grande discorso “americano”,

98 Bruschi lo Speech on Conciliation with America. Ri- spetto al discorso sulla tassazione il salto di qualità è evidente: quello era stato un’elo- quente razionalizzazione della politica del governo Rockingham e un attacco a quello in carica; questo era frutto di un’accurata ricerca nella storia e nella società colonia- le82 e forniva principi e proposte (incorpo- rate nelle risoluzioni in coda al discorso) su cui ricostruire un impero in armonia83. Conciliazione è la parola chiave, che prende il posto del problema della sovranità e ha l’effetto di portare a una difesa della cau- sa americana. Nel discorso, poi dato alle stampe, Burke perora il ritorno dell’anti- ca fiducia tra madrepatria e colonie, unica via di uscita dal tragico stallo cui si è giunti. Lasciando da parte ogni discussione su cosa fosse o meno giuridicamente possibile84, egli cerca (vanamente) di convincere i suoi interlocutori che non è possibile piegare i coloni con la forza85: non si poteva perse- guire penalmente una Nazione, e gli ame- ricani erano imbevuti di un ideale di libertà Proteste dei coloni americani contro lo Stamp act, vivo nelle radici etniche e rafforzato tanto stampa ad opera di Benjamin Andrews, 1912 dal carattere della loro religiosità quanto dagli studi giuridici86. È tenendo presen- te questi presupposti che va letta l’idea di impero elaborata da Burke, un aggregato più distinzioni («Will it not teach them that di molti stati sotto un’autorità comune87. the Government, against which a claim of All’interno ci saranno dei privilegi per le Liberty is tantamount to high-treason, is a singole realtà: la linea di demarcazione tra Government to which submission is equiv- privilegi e potere sovrano può essere fra- alent to slavery?») e inevitabilmente sce- gile, e dar vita a contenziosi su cui, inevi- glierebbero la libertà. Ma – e il colpo d’ala tabilmente, come autorità suprema, sarà il è sublime – proprio in virtù di questo amore Parlamento a doversi pronunciare. Sarebbe per la libertà l’impero può tenere avvinte a sé le province, perché di questo bene la però temerario che il potere sovrano rite- 88 nesse, ogni volta che si invoca contro di costituzione britannica ha il monopolio . esso uno dei privilegi, che è la sua autorità Assecondando le colonie si riconquisterà la ad essere contestata e di conseguenza di- loro fiducia e così l’impero britannico po- chiarasse le province come ribelli – in que- trà reggersi, come vero fattore unificante, sto modo anch’esse finirebbero per non far sullo spirito della costituzione e sui princi-

99 Ricerche pi di libertà: è a tali fini che il Parlamento ai Comuni la petizione (detta, però, Remon- deve esercitare la sua autorità. Sul piano dei strance) dell’assemblea legislativa di New provvedimenti concreti, poi, Burke propo- York, che, pur adottando un tono accomo- ne di cancellare i tributi imposti ai coloni, a dante e rappresentando una mano tesa, non partire da quello sul the, così come gli Intol- risparmiava critiche a quel provvedimento: erable Acts (ma non il Quebec Act), confidan- fu dichiarata inammissibile93. Rinunciare do che a quel punto le leggi sul commercio al Declaratory Act continuava a sembrar- riprenderanno a sortire i propri benefici gli impossibile, come emerge, in agosto, effetti. In materia tributaria la competenza dai commenti all’estrema offerta del Con- va affidata alle assemblee legislative delle gresso, attraverso la c.d. Olive Branch Peti- colonie, che acquistano così un rilievo ine- tion, dopo che il sangue aveva già iniziato dito: è l’unica strada, argomenta citando con a scorrere94: eppure in quel momento la dovizia precedenti storici (Irlanda, Galles, posizione dei Rockingham Whigs, secondo le contee palatine di Chester e Durham), cui il Declaratory Act non era un ostacolo a perché l’idea di una rappresentanza “virtua- ristabilire l’armonia con le colonie, non era le” non regge, mentre quella di inviare MP (più) difendibile. coloniali a Westminster non è percorribile. La nuova tappa del pensiero americano Burke è accurato nel fondare le sue propo- di Burke è il discorso del 16 novembre 1775, ste sui precedenti dello stesso Parlamento89 che aveva suscitato vivaci aspettative, ma e, dopo aver dichiarato che «it hath been restò inedito95; stavolta lo accompagnava found by experience» che la concessione di un’autentica proposta di legge. Egli è con- finanziamenti da parte delle colonie è molto sapevole che lo spazio per le possibilità di più efficiente di quella sancita a Londra, e una pace si riduce sempre più, scettico sulle poi raccolta oltre Atlantico, si chiede pro- possibilità di vincere la guerra, forse disil- vocatoriamente: meglio affidarsi ad un’e- luso. Dopo aver cercato di rimuovere dal sperienza favorevole, o a una perniciosa terreno una pregiudiziale pesante (le co- teoria?90 Nulla da fare: i Comuni bocciano lonie, afferma, non desiderano l’indipen- le proposte. Uniche consolazioni sarebbero denza), batte nuovamente sulla necessità di rimasti il plauso comunque giunto da tanti ripristinare la confidenza tra madrepatria fronti e l’aver risposto all’impellente appel- e colonie: ancora una volta l’origine del- lo della propria coscienza91. la crisi è individuata nella questione della Da notare che anche questo appello vi- tassazione96. Se la sovranità non è un’unità brante non vedeva il disconoscimento del astratta, ma un’idea complessa e in grado Declaratory Act, ancorché ormai si trattas- di infinite modificazioni, la tassazione è sì se di un fardello non più sopportabile per attributo del potere supremo, ma non ne ogni ipotesi di trattativa con le colonie e discende che debba risiedere in ciascuno malgrado già le proposte di Chatham nel dei poteri particolari di una società. Più che suo intervento del primo febbraio fossero il concetto, è l’esempio inglese ad essere andate molto oltre, tra l’altro riconoscendo illuminante: così come il potere della bor- la legittimità del Congresso di Filadelfia92. sa non è nelle mani del sovrano (senza che Inevitabilmente Burke si trovò in imbaraz- ciò ne svilisca i poteri costituzionalmente zo quando il 15 maggio dovette presentare garantiti), alla stessa stregua il Parlamento

100 Bruschi può trasferire altrove (scil. nelle assemblee indizi depongono in senso contrario), esse legislative delle province) questo potere non avrebbero avuto modo di essere portate per quanto riguarda le colonie. Non aveva alla loro attenzione. I Comuni respingono forse agito così Edoardo I, benché in difesa di nuovo l’iniziativa di Burke, anche se i 105 del diritto indefettibile del sovrano di tas- voti (contro 210) raccolti dalla minoranza sare il proprio popolo fossero stati avanzati ne rappresentano il miglior risultato sino a argomenti del tutto simili a quelli citati ora quel momento101. dal Parlamento contro le colonie?97 E al fine di rassicurare i coloni contro tassazioni surrettizie, la proposta di legge prevede che in caso il Parlamento adotti nuove dispo- 3. Intuizioni di prospettive nuove sizioni in materia di regolazione del com- mercio, i proventi dei relativi dazi saranno Il periodo successivo vede un certo scora- messi a disposizione delle assemblee colo- mento tra le fila dei Rockingham Whigs, né niali come se fossero stati raccolti in base 98 alto è il morale di Burke, che ne è – se non a norme approvate da queste ultime . La altro – la voce più squillante102. Vox claman- proposta contiene anche (oltre all’abroga- tis in deserto, però, ormai: per il partito sono zione delle consuete norme ostili alle pro- anni cupi, il marchese non sembra in grado vince) due novità significative. La prima, di imprimere una svolta, gli stessi nume- scelta obbligata, è l’amnistia per i reati già ri alla Camera dei Comuni minacciano di commessi nella “ribellione”. La seconda è condannare all’irrilevanza (le elezioni del l’accettazione di una rappresentanza unita- 1774 non avevano certo aiutato la minoran- ria per le colonie. Burke non approva né ri- za, e la vittoria di Burke in un collegio pre- conosce il Continental Congress che le colo- stigioso quanto Bristol rischiava di essere nie ribelli avevano creato per coordinare la uno splendido fiore all’occhiello su un abi- propria azione politica e militare; ammette to di società un po’ liso). La corrisponden- però la necessità delle province di agire con za svela lo sconforto di Burke: a O’Hara il 7 mutuo consenso, dando vita ad un’assem- gennaio 1776 scrive che, quale che sia l’esi- blea coloniale per cui è senz’altro previsto to della guerra, quel popolo è perduto; ad un il principio di maggioranza. Tale organo è altro amico personale, Richard Shackleton, comunque configurato come subalterno 99 l’11 agosto esprime a chiare lettere il vicolo al potere d’impulso della madrepatria , cieco in cui si trova il suo cuore: ma la sua sola presenza segna un nuovo li- vello di articolazione dell’impero (e, im- I do not know how to wish success to those whose plicitamente, della sovranità). Per contro, Victory is to separate from us a large and noble 100 part of our Empire. Still less do I wish success to Il Declaratory Act è ancora mantenuto, injustice, oppression and absurdity103. perché abrogarlo vorrebbe dire negare il potere legislativo del Parlamento con la Nel frattempo la Dichiarazione di In- stessa ampiezza con cui lo si era affermato. dipendenza ha allargato ulteriormente il Il tempo, in realtà, si stava ormai esauren- divario. A Londra, Rockingham e i suoi do: se anche le proposte fossero state po- vagliano una mossa decisa: la secessione. tenzialmente appetibili per i coloni (ma gli L’esecuzione di questo progetto, però, è

101 Ricerche frammentaria104, gli esiti politici incerti. quella della necessità di adattare lo spirito Per Burke, che cerca di attenervisi, la si- della costituzione alle circostanze concre- tuazione è ancor più delicata proprio per- te109, un elemento di novità, sviluppato ché egli rappresenta Bristol, un collegio dal soprattutto nell’Address to the Colonists, è cospicuo elettorato. Aver rinunciato ad una invece la considerazione ben più alta data circoscrizione controllabile dal suo patrono alle carte coloniali. Cessano di essere deru- per conquistarsi il proprio seggio in cam- bricate ad atti sindacabili in via giudiziaria, po aperto era stato un notevole successo, e vedono anzi riconosciuto il proprio valo- ma ora chiedeva uno scotto: in una città di re tanto da non essere modificabili se non tale importanza, gli elettori si aspettavano attraverso il consenso dei coloni stessi110. dal proprio MP in primo luogo un interes- Implicitamente, le charters trovano un ri- se concreto per le esigenze del territorio e conoscimento costituzionale che ne fa una l’assenza dai Comuni rischiava di fare una categoria a parte, intangibile dagli statutes cattiva impressione. È anche per questo parlamentari, e ad essi in qualche modo su- che Burke propone a Rockingham, nella periori, almeno nella misura in cui la loro sua lettera del 6 gennaio 1777, di manife- modifica richiede una procedura specia- stare le ragioni della propria secessione le. Benché Burke specificasse che solo re- dall’aula di Westminster105. La lettera pare stando sotto la bandiera britannica i coloni individuare uno spazio per i Rockingham avrebbero potuto godere simili libertà co- Whigs, in un momento in cui la situazione stituzionali111, questo passo significava dare sul campo sembra ancora equilibrata. Al l’addio a ogni altra forma di rappresentanza documento sono allegati due indirizzi, poi e compiere un passo deciso verso il supera- rimasti inutilizzati, uno rivolto al sovrano, mento del Declaratory Act. in cui si argomentano le ragioni della decisa Ma tutto ciò conta poco: se mai le idee di opposizione alle scelte di Lord North e dei Burke e dei Rockingham Whigs hanno avu- suoi ministri, l’altro, invece, ai coloni ame- to modo di incidere sul futuro dei rapporti ricani, in un’estrema proposta di media- tra Gran Bretagna e America, ormai è tardi. zione106. In parte, a dire il vero, resta una Giorgio III l’aveva detto già nel novembre dimensione britannocentrica: nell’Address 1774: ora che tuonano i cannoni, il confron- to the King l’idea di un perdurante controllo to non potrà che avere due esiti, la sottomis- militare sulle istituzioni coloniali sembra sione delle colonie o la loro indipendenza. Il aborrita soprattutto per la portata “dise- senso di isolamento dell’opposizione è for- ducativa” che essa avrebbe per le ingenti te. La questione costituzionale americana si forze armate necessarie per realizzarla con staglia però, imponente, un’ultima volta successo, forze che, una volta rientrate in sull’orizzonte di Edmund Burke nella lettera patria, diverrebbero facile strumento per agli sceriffi di Bristol, del 3 aprile 1777. È uno instaurare un governo autoritario107. Era scritto ispirato da motivi occasionali: difen- l’ossessione Country di vecchia data contro dersi dalle critiche che la secessione dei Ro- gli eserciti stabili («No standing armies!») ckingham aveva suscitato nel suo collegio112, che faceva una delle sue ultime comparse rispondere alla pubblicazione di Richard sulla sponda europea dell’Atlantico108. Se Price, Observations on the Nature of Civil Lib- torna una costante del pensiero di Burke, erty, in cui le scelte fatte dal partito nel 1766

102 Bruschi erano vivacemente attaccate. È un segno tuazioni estreme, come il negative voice del del destino: dodici anni dopo, sarà proprio sovrano119, ovvero il diniego dell’assenso una presa di posizione di Price ad innesca- ad un progetto di legge approvato dalle Ca- re la miccia di Reflections on the Revolution in mere, di cui ipotizza l’uso se necessario per France113. La visione di Burke, però, si al- salvare la costituzione. Questa prerogativa larga al di là di queste contingenze e si leva della Corona era quiescente dal 1708, ma in un accorato appello contro l’insensatezza tutt’altro che morta (e Giorgio III ne era del conflitto in atto, un conflitto che nean- ben convinto!): è illuminante circa il peso che la vittoria militare giustificherà: «You che Burke dava all’esercizio della sovranità will never see any revenue from America», assoluta del Parlamento sulle colonie il fatto anche perché le risorse dragate dalle co- che un politico come lui, per nulla incline ad lonie non sarebbero sufficienti neanche a indulgere nel favorire il ruolo del sovrano pagare le truppe necessarie a mantenerle nella realtà istituzionale del tempo (ed anzi in stato di soggezione114. La Dichiarazione attento, a volte in modo paranoico, ad evi- di Indipendenza è scusata con gli errori del denziarne i possibili abusi), le parificasse governo britannico, che ha spinto i coloni, uno degli strumenti più delicati della prero- respingendone gli appelli, a contare solo su gativa regia. se stessi: «Despairing of us, they trusted in Si può dire che il pensatore irlandese è themselves»115, dove il termine trust non è finalmente pronto ad abbattere il totem del certo scelto a caso. Quanto alla sovranità, in Declaratory Act? Esplicitamente no, in veri- primo luogo Burke rivendica la sua fede in tà, ma questa rinuncia non può non venire quella della madrepatria116, pur non aven- alla mente quando egli si dice pronto, per done mai voluto cercare i fondamenti in te- salvare un intero corpo, all’amputazione di orie astratte. Piuttosto, stante il fatto di non un arto: «Anything rather than a fruitless, avere trovato limiti all’autorità legislativa hopeless, unnatural civil war»120. Forse a del Parlamento né originari né introdotti spingerlo è l’acuirsi della sensazione che in successivamente, e il fatto di escludere che gioco ci siano in realtà le libertà inglesi: la si possa pensare di trovarne per arzigogo- loro sconfitta in America poteva determi- li metafisici, egli deduce che tale autorità narne la fine anche in patria. Nell’Address al possa essere preservata solo frenandosi essa re aveva scritto «you cannot have different stessa nel suo esercizio117. Burke proclama rights and a different security in different ormai che non solo la tassazione, ma nes- parts of your Dominions», ora enuncia il suna parte del potere legislativo può essere pericolo in termini ancora più netti: «Lib- esercitata senza tener conto della generale erty is in danger of being made unpopular opinione dei governati, che è «the vehicle, to Englishmen», anche perché l’indurirsi and organ of legislative omnipotence»118. dell’opinione pubblica in madrepatria su- Siamo evidentemente ad una soglia nuova scita sgomento121. del pensiero di Burke, e non attenua questo È il canto del cigno delle “lezioni ame- elemento il fatto che egli richiami (come ricane” di Burke122. La sconfitta di Saratoga già fatto in precedenza), altri «sleeping (la cui notizia giunse ai primi di dicembre rights», corrispondenti a poteri che non 1777) rese ancor più delicata la posizione vengono usati, ma che rimangono per si- dell’opposizione, perché l’entrata in guer-

103 Ricerche ra prima della Francia e poi della Spagna È difficile leggere con chiarezza la con- contro la Gran Bretagna trasformò la guer- cezione dei rapporti tra impero e periferia ra coloniale in un conflitto contro nemici sottesa ai tre discorsi di Burke del 1774-75: tradizionali, costringendo la minoranza da una parte si riscontra una viscosità del alla goffa posizione di opporsi alla guer- problema della tassazione, quando pure gli ra in America, ma non altrove123. Burke e eventi stanno portando il confronto tra ma- il partito si orienteranno presto verso la drepatria e colonie ad una drastica resa dei necessità di riconoscere l’indipendenza, conti sui rispettivi diritti costituzionali129; malgrado la resistenza accanita di Giorgio dall’altra, si possono rilevare indizi di un’e- III124. È una linea che Burke esprime già il voluzione verso un’idea più complessa, una 10 aprile 1778, nella discussione ai Comu- nozione di sovranità divisa ben più sofisti- ni sui poteri dei commissari inviati a trat- cata di quella espressa dal Declaratory Act, tare: egli invitava a prender atto dell’esito, pur difeso. Il linguaggio talora oscuro non ormai inevitabile, del conflitto e fare degli aiuta: da un canto, Burke appare disposto a americani, con la legge, vale a dire di quello riconoscere alle colonie ampio autogover- che essi si erano irreversibilmente già resi no e a suggerire al Parlamento di limitare da soli con la forza delle armi: un popo- la propria autorità sovrana; dall’altro, egli lo libero125. Con questo, ormai il punto di continua a vedere in esso quell’autorità non ritorno è stato toccato. Si potrebbero necessaria a promuovere gli interessi com- registrare altre prese di posizione di Burke merciali dell’impero britannico e a giudica- sulla questione americana, ma è fortissima re le controversie tra le sue componenti130. la sensazione che ormai il problema non Non va dimenticato, poi, che le soluzioni gli apparisse più degno di un’autentica ri- proposte da Burke appaiono ormai in ri- flessione. Nel 1780 Burke torna a Bristol, tardo rispetto all’evoluzione dello scena- dove non era praticamente mai ricomparso rio. Nella sua produzione successiva, come durante il suo mandato, per cercare la rie- ha osservato Stanlis131, l’idea di sovranità lezione. Prevedibilmente, fallisce: non ha sembra articolarsi in termini più plastici, risposto alle aspettative dei suoi elettori, pronta a tradursi in varie forme, a secon- mancando forse più nell’approccio e nel- da dell’indole di chi deve essere governato le pubbliche relazioni che nella dedizione così come delle circostanze; al contrario, la nel perseguire gli interessi cittadini. Tiene posizione del sovrano e dei ministri era sta- un buon discorso: è volto principalmente a ta molto rigida, espressione di una visione giustificare il suo operato, ma indirizzato ad della sovranità imperiale, senza spazio di un auditorio in gran parte amico non potrà compromesso, statica. Sicuramente il rilie- incidere sull’esito del voto126. Sorprende la vo è fondato, ma il dubbio che resta è sino sua presa di posizione sull’America: egli di- a che punto – nel forse indistricabile intri- chiara infatti di non sapere nulla al riguar- co tra prudenza politica e slancio istintivo do, e di non avere nemmeno conoscenze e generoso verso i coloni che vogliono far tra gli americani127. Se non si tratta di una valere i propri diritti di inglesi che hanno frase ad effetto128, è certamente indicativa nel proprio patrimonio genetico la libertà – di quanto poco, ormai, contasse il Nuovo questa idea di sovranità plastica avesse un Mondo nell’orizzonte mentale di Burke. nucleo stabile, al di là dell’idea di doversi

104 Bruschi adattare, nel suo esercizio, alle circostanze. piantate nell’ancient constitution, mentre Se l’ipotesi che Burke propugnasse un’anti- gli eventi d’oltre Manica corrispondevano cipazione del Commonwealth appare azzar- ad una pericolosa ragione astratta, non ad data (contro giocava la sua idiosincrasia nei una ragione storica. Quando, nel novembre confronti del patronage della Corona, che 1781, con la notizia della resa di Cornwallis, gli rendeva impossibile riconoscere che la sconfitta nella Guerra d’Indipenden- l’unione potesse avvenire solo per il trami- za apparve certa, Burke poté rimprovera- te del monarca costituzionale132), è difficile re amaro ai suoi colleghi della Camera dei negare che il concetto di sovranità ricostru- Comuni «We did all this because we had a ibile da queste ultime posizioni sulla que- right to do it: that was exactly the fact»136. stione americana sia caratterizzato da una Ed in fondo è coerente con la struttura del- maggiore elasticità. È tuttavia possibile che la costituzione britannica, che si evolve per mosse come la proposta, nel dibattito par- fatti concludenti, che la definizione dei lamentare del dicembre 1778, di invocare limiti della sovranità parlamentare all’in- una trattativa con le colonie su base fede- terno dell’impero abbia trovato soluzione rale133 rispondessero anche al desiderio di non in affermazioni di principio ma nel salvare una qualche forma di unità all’in- modo in cui, stavolta, non era stata trovata terno dell’impero. una compensazione all’interno degli equi- Il Burke vicino ai rivoluzionari ameri- libri costituzionali: il conflitto tra il diritto cani (anche se parlerà sempre – ed è indi- e il suo esercizio si era rivelato irrisolvibile. cativo134 – di American War, non di Ameri- L’esito, in ultima istanza, non fu però l’im- can Revolution) pochi anni dopo sarebbe plosione del sistema, che pure Burke aveva divenuto il fustigatore della Rivoluzione paventato. La secessione delle colonie fu Francese. Non è il caso di soffermarsi sul- certo un trauma, una lacerazione profonda, le accuse di incoerenza (se non peggio) che ma non mise a rischio gli equilibri costitu- non gli furono risparmiate in vita, ed anche zionali della Gran Bretagna. Né lo fecero la successivamente. Con eleganza e gusto del caduta del governo North, e la conseguente paradosso J.C.D. Clark ha sovrapposto gli frattura tra ministri e Corona che avrebbe snodi chiave di Reflections on the Revolution portato agli eventi drammatici della Coali- in France allo stato del conflitto tra ma- tion Crisis, e poi all’aprirsi del lungo gover- drepatria e colonie nel 1777: l’esito è plau- no di William Pitt the Younger. Nel giro di sibile in modo inquietante135. Ma ciò che pochi anni, gli equilibri sarebbero stati ri- più conta, ovviamente, non è un libro che trovati: pur avendo pagato il conto salato di Burke non scrisse mai, quanto il fatto che essere stato costretto ad espellere quel cor- egli abbia trovato giustificabile in America po estraneo che erano divenute le colonie ciò che non avrebbe accettato anni dopo in americane, l’organismo della costituzione Francia. Pur con dei distinguo, quello che britannica godeva ancora di formidabili ca- accadeva oltre Atlantico non solo si inseri- pacità di ripresa. Sia pure in modo drastico, va sostanzialmente nella tradizione inglese, quello che Burke nel 1768 aveva presentato ma rappresentava anche una tappa coerente come «a business somewhat delicate»137 con lo svelarsi nella Storia della costituzio- aveva trovato una soluzione. ne – aveva, almeno, le radici saldamente

105 Ricerche

* Sono state usate le seguenti ab- pria posizione e del suo sforzo per Politics, 2 voll., s.l. (ma Lexing- breviazioni: superarle, cfr. H.T. Dickinson, ton), The University of Kentucky Cavendish Debates = Sir Henry Caven- Burke and the American Crisis, in Press, 1957-1964, vol. I: The Age dish’s Debates of the House of Com- The Cambridge Companion to Ed- of the American Revolution, pp. 83- mons, during the Thirteenth Parlia- mund Burke, edited by D. Dwan, 85. ment of Great Britain, Commonly C.J. Insole, Cambridge, Cam- 9 Lock, Edmund Burke, cit., vol. I, Called The Unreported Parliament bridge University Press, 2012, pp. 215-217. […]. Drawn up from the original pp. 156-167. Valorizza in parti- 10 «All I hoped was to plunge in, and manuscripts, by J. Wright, I-II, colar modo gli ultimi interventi get off the first horrors» (Corre- London, Longman et al., 1841- di Burke su queste tematiche P.J. spondence, I, p. 233). 1842; Stanlis, Edmund Burke and British 11 L’idea che per la gestione del- Correspondence = The Correspondence of Views of the American Revolution: A le colonie l’alternativa fosse tra Edmund Burke. Editor: Thomas Conflict over Rights of Sovereignty, commercio e tasse, e che se si ri- W. Copeland. Associate Editor: in Edmund Burke: His Life and Leg- usciva ad ottenere abbastanza dal John A. Woods, I-X, Cambridge acy, editor I. Crowe, Dublin, Four primo era inutile insistere sulle / Chicago, Cambridge University Courts Press, 1997, pp. 24-38. seconde, era già stata lucidamen- Press / The University of Chicago 3 Sulla visione dei Rockingham te delineata da Sir Robert Walpole Press, 1958-1978; Whigs come partito, al di là dei (T. Draper, A Struggle for Power: PH = Cobbett’s Parliamentary Histo- distinguo che pure possono esse- the American Revolution, London, ry of England. From the Norman re fatti su come si configuravano Abacus, 1996, pp. 96-99). Conquest, in 1066, to the Year 1803. teorie e tecniche intorno ai partiti 12 Si ricorda (ivi, p. 238) come From which last-mentioned epoch it in questo momento storico, resta tali parole fossero evidenziate, is continued downwards in the work fondamentale F. O’Gorman, The nell’atto, anche dal punto di vista entitled, “Cobbett’s Parliamentary Rise of Party in England. The Rock- grafico. Debates”, I-XXXVI, London, Han- ingham Whigs 1760-82, London, 13 W&S, II, p. 50. sard et al., 1806-1820; Allen & Unwin, 1975. 14 Secondo Grafton senza Declarato- W&S = The Writings and Speeches of Ed- 4 Correspondence, I, p. 123, 10.VIII. ry Act non sarebbe stato possibile mund Burke. General Editor: Paul 1757, lettera a Richard Shackle- abrogare lo Stamp Act, punto di Langford. Associate Editor: P.J. ton. vista condiviso in una lettera di Marshall, Textual Editor: William 5 Sul ruolo di Edmund Burke nella ringraziamento di 28 mercanti B. Todd, I-IX, Oxford, Clarendon redazione del testo, cfr. F.P. Lock, al Primo Ministro (Cone, Burke Press, 1981-2000. Edmund Burke, 2 voll., Oxford, and the Nature cit., vol. I, p. 90). 1 «The notion that the opponents Clarendon Press, 1998-2006, Il dibattito aveva visto un duro of George III were also the propo- vol. I, pp. 127-130 e I. Crowe, Pat- scontro tra le posizioni di Pitt nents of American liberty is one riotism and Public Spirit: Edmund (che attaccava in toni vibranti una of the most enduring articles of Burke and the Role of the Critic in tassazione decisa in mancanza di faith promulgated by Whig histo- Mid-Eighteenth-century Britain, rappresentanza, mentre ricono- rians of the nineteenth century in Stanford, Stanford University sceva al Parlamento il diritto di their portrayal of the eighteenth. Press, 2012, p. 178. legiferare in tutte le altre materie) Though the surrounding mythol- 6 W&S, I, p. 325. Vi vede un prean- e Grenville (che rivendicava un ogy lies largely in ruins, this ele- nuncio delle tesi espresse nello supremo potere legislativo non ment remains to a considerable Speech on Conciliation with Amer- soggetto a limiti). Il governo, con extent intact» (P. Langford, The ica J.G.A. Pocock, Burke and the la sua scelta, rassicurava Grenvil- Rockingham Whigs and America, Ancient Constitution – A Problem in le (il Declaratory Act, infatti, affer- 1767-1773, in Statesmen, Scholars the History of Ideas, in «Historical mava l’autorità del Parlamento di and Merchants. Essays in Eight- Journal», n. 3, 1960, pp. 125-143, legiferare), ma evitava di richia- eenth-Century History Presented to p. 139 (ora in Id., Politics, Lan- mare espressamente la questione Dame Lucy Sutherland, edited by guage, and Time. Essays on Political della tassazione, cercando di non A. Whiteman, J.S. Bromley and Thought and History, Chicago and esacerbare Pitt, che comunque P.G.M. Dickson, Oxford, Claren- London, The University of Chi- incassava l’abrogazione dello don Press, 1973, p. 135). cago Press, 1989, pp. 202-232). Stamp Act. Sul punto, cfr. ivi, vol. 2 Per una lettura equilibrata dei La datazione dell’Essay oscilla tra I, pp. 88-93. diversi punti di vista storiografici 1757 e 1760. 15 Anche se, nota O’Gorman (The sulla posizione di Burke nei con- 7 Correspondence, I, p. 229. Cfr. Rise cit., pp. 136 ss.), erano arri- fronti della questione americana, anche O’Gorman, The Rise cit., vati alla convinzione che lo Stamp nonché della sua consapevolezza pp. 143-145. Act andasse cancellato più per la delle contraddizioni nella pro- 8 C.B. Cone, Burke and the Nature of pragmatica considerazione che si

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trattasse di norme impossibili da pp. 61-64, anche se l’editore ticularly with Respect to Its Trade, applicare, che per una simpatia Langford avanza riserve sul fatto Finances, &c. apparve anonimo il verso le posizioni dei coloni. che il discorso sia stato realmente 19 ottobre 1768 e mise in fila tre 16 Dickinson, Burke and the American pronunciato. edizioni nel giro di un mese. Per Crisis, cit., p. 159. 23 Cfr. Clark, Edmund Burke’s Re- quanto Rockingham non credesse 17 J.C.D. Clark, Edmund Burke’s Re- flections cit., pp. 79-81, R.J.S. alla propaganda a mezzo stampa, flections on the Revolution in Hoffman, Edmund Burke, New York fu convinto ad agire: una confu- America (1777). Or, How did the Agent with His Letters to the New tazione del pamphlet fu annun- American Revolution Relate to the York Assembly and Intimate Cor- ciata già il 31 ottobre, e il compito French, in An Imaginative Whig: respondence with Charles O’Hara affidato a Burke (Lock, Edmund Reassessing the Life and Thought of 1761-1776, Philadelphia, The Burke, cit., vol. I, pp. 260-264). Edmund Burke, edited with an In- American Philosophical Socie- L’uscita delle Observations on a troduction by I. Crowe, Columbia ty, 1956, pp. 51-52, che osserva Late Publication, Entitled ‘The Pres- and London, University of Mis- (ivi, nt. 73) che è significativo ent State of the Nation’ (W&S, II, souri Press, 2005, pp. 71-92. che l’Annual Register del 1767 non pp. 102-219) avvenne però solo 18 W&S, II, p. 54. tratti dei dazi. Molto scettico è l’8 febbraio. 19 Eppure c’erano state pressio- anche Langford, The Rockingham 29 Ivi, pp. 178-181. ni perché si assumesse la stes- Whigs cit., p. 138. Per una diver- 30 R. Koebner, Empire, Cambridge, sa posizione adottata contro lo sa prospettiva, cfr. O’Brien, The Cambridge University Press, Stamp Act: così il duca di New- Great Melody cit., pp. 120-125, 1961, p. 189. castle nel settembre 1768 scris- ove si rivendica a Burke un coin- 31 Nell’ottobre 1768 questi annun- se al marchese che sperava che volgimento decisamente più forte ciava in termini drastici a Lord tutti gli amici si attenessero agli nella questione americana anche Barrington la sua visione della stessi principi («It is the same in questo periodo, e in specifico situazione: «An incorporat- question»), in termini simili si sul problema dei dazi Townshend. ing union is the only provision espresse Richmond il 12 dicem- 24 Per Edmund Burke cfr. W&S, II, which can prevent a separation bre e ancora James De Lancey, il 4 pp. 231-232: Langford (ivi, p. 231) of the Colonies from Great Brit- febbraio scrisse «I flatter myself parla di «somewhat cryptic and ain. If it is not done soon, it will with hopes that the repealers of equivocal remarks»; fumoso sino be too late; and a separation will the Stamp Act will again befriend a risultare irritante è il discorso di take place at no great distance of the colonies» (Langford, The William in Cavendish Debates, I, p. time» (Koebner, Empire, cit., p. Rockingham Whigs cit., pp. 136- 397. 183). 137). 25 Langford, The Rockingham Whigs, 32 W&S, II, p. 194. 20 Le esportazioni britanniche eb- cit., pp. 138-139. 33 J.G.A. Pocock, Political Thought bero una flessione nel 1768, poi 26 Ivi, p. 140-142. in the English-speaking Atlantic, seguita però da una forte cresci- 27 Il concetto di rappresentanza vir- 1760-1790. Part 1: The Imperial Cri- ta che raggiunse il massimo nel tuale, elaborato per il consistente sis, in The Varieties of British Polit- 1771 (il doppio della media del quantitativo di non elettori in ical Thought, 1500-1800, edited by 1763-66): C.C. O’Brien, The Great Gran Bretagna, implicava che essi J.G.A. Pocock with the assistance Melody: A Thematic Biography and fossero comunque rappresentati of G.J. Schochet and L.G. Schwo- Commented Anthology of Edmund dai parlamentari, che agivano per erer, Cambridge, Cambridge Burke, London, Sinclair-Steven- far valere degli interessi gene- University Press, 1993, pp. 266- son, 1992, p. 126. rali, che inevitabilmente rispec- 267. 21 8 novembre 1768 (W&S, II, pp. chiavano anche quello dei non 34 «Whether all this can be rec- 96-97). elettori; questi ultimi avevano onciled in legal speculation is a 22 In tal senso milita la considera- comunque modo di esercitare la matter of no consequence. It is zione che un’affermazione simi- propria influenza, o far valere le reconciled in politics» (W&S, II, le, se clamorosamente lontana proprie esigenze, in via indiretta. p. 196). dalla realtà, costituiva un suicidio Fu la sua applicazione alle colonie 35 Koebner, Empire, cit., pp. 191- politico, perché l’incongruenza a suscitare sempre più critiche, a 192. sarebbe subito stata rilevata dai partire da quelle di Pitt: cfr. J.P. 36 Nello Speech on Conciliation (W&S, suoi avversari (reazione di cui Reid, The Concept of Representation III, pp. 123-124). non c’è traccia nei tanti interventi in the Age of the American Revolu- 37 T. Pownall, The Administration of successivi riportati in Cavendish tion, Chicago & London, The Uni- the Colonies. Wherein Their Rights Debates, I, pp. 40-46). Una pro- versity of Chicago Press, 1989, pp. and Constitution Are Discussed va a sostegno delle affermazioni 53-62. and Stated, London, printed for di Burke è la minuta in ivi, II, 28 The Present State of the Nation: Par- J. Walter, at Homer’s Head, Char-

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ing-Cross, 1768: la copia con le di disordini a Boston e in Virginia mente l’assenso alla proposta era note di Burke (alle pp. 28-75) è e il severo post scriptum «Ameri- già stato manifestato prima per- conservata alla British Library, ca is more wild and absurd than ché a New York la notizia era nota e ha segnatura C. 60. I. 9 (nella ever» in una lettera a Rocking- il 2 aprile, ed il 9 maggio era uscita trascrizione sono rese in italico le ham del 9 settembre 1769: Corre- sulla stampa cittadina (Hoffman, parole sottolineate nell’origina- spondence, vol. II, pp. 10-11 e 77). Edmund Burke cit., p. 100). le). 47 Questa miopia emerge dal con- 51 Burke era stato citato alcune vol- 38 Ivi, p. 45. fronto con le lucide parole del go- te nei giornali americani. La New 39 Ivi, pp. 52-54. vernatore Bernard, in una lettera York Gazette aveva pubblicato un 40 Ivi, p. 52 (Koebner, Empire, cit., del 23 novembre 1765: «In Brit- suo discorso del 9 gennaio 1770 p. 185, forse il primo a valorizza- ain the American governments in cui risultava affermare che gli re queste annotazioni di Burke, are considered as corporations americani stavano lottando per legge trading companies, ma è un empowered to make bye-laws, un diritto inalienabile, quello di refuso). existing only during the pleasure tassarsi da soli, che è insepara- 41 Ivi, pp. 32-33 (cfr. anche la po- of Parliament, who hath nev- bile dalla libertà di un Paese, e stilla a p. 42). er yet done anything to confirm che quando avevano attraversato 42 Per le considerazioni di questo their establishments, and hath at l’Atlantico non avevano rinuncia- paragrafo si veda Pocock, Political any time power to dissolve them. to ai propri diritti di inglesi. Nota Thought cit., pp. 259-261 e 276- In America they claim […] to be Hoffman (Edmund Burke cit., pp. 278. perfect states, no otherwise de- 101-102) che non esiste un reso- 43 Nel suo Speech on Conciliation lo pendent upon Great Britain than conto affidabile del discorso di farà anche Burke, anche se lì il ri- by having the same King, which, Burke quel giorno, e che le paro- chiamo sembra avere valore pre- having complete legislatures le sembrano poco in linea con la valentemente strumentale (W&S, within themselves, are no way sua posizione, ma che comunque III, pp. 140-145). subject to that of Great Britain, costituiscono un bel biglietto da 44 Pocock, Political Thought cit., p. which in such instances as it has visita per farne il campione delle 261. heretofore exercised a legislative libertà americane. 45 Cfr. anche J.P. Reid, In Defiance power over them, has usurped 52 Sulle vicende della nomina, cfr. of the Law. The Standing-Army it. In a difference so very wide, anche Lock, Edmund Burke, cit., Controversy, The Two Constitutions, who shall determine? The Par- I, pp. 309 ss. È degno di nota che and the Coming of the American liament of Great Britain? No, say il London Chronicle del 26-28 feb- Revolution, Chapel Hill, The Uni- the Americans […] that would braio avesse dato notizia della no- versity of North Carolina Press, be to make them judges in their mina, ma anche che Burke l’aveva 1981 (Studies in Legal History), own cause. Who then? The King? rifiutata, «out of an entire spirit pp. 32-49, 107-111 e 159-171, He is bound by charters, or con- of independence» (Correspond- dove il confronto tra la costitu- stitutions equal to charters, and ence, vol. II, p. 213): indiscrezione zione settecentesca incentrata cannot declare against his own su uno stallo nei contatti tra Burke sulla superiorità del Parlamento, grants. So […] there is no supe- e i rappresentanti della colonia, o cui si rifaceva la teoria imperiale rior tribunal to determine upon una velata forma di intimidazio- britannica, e quella dei coloni, the rights and principles of the ne? che si appellavano alla costitu- American colonies» (F. Bernard, 53 Il governatore rappresentava il zione inglese del XVII secolo, in Selected Letters on the Trade and sovrano; il Consiglio, i cui mem- particolare per i limiti consuetu- Government of America, London, bri erano nominati dal re e revo- dinari al potere arbitrario, è però 1774, pp. 31-32, cit. da Stanlis, cabili, somigliava tanto alla Ca- esaminato principalmente sotto il Edmund Burke cit., pp. 24-25). mera dei Lord come camera alta profilo dello standing army. 48 L’unico riferimento in tutto il legislativa, quanto al Consiglio 46 Assai rari sono i riferimenti alle pamphlet è il seguente: «our de- Privato per le sue funzioni di con- vicende americane nella sua cor- pendencies are slackened in their sulenza, mentre l’Assemblea po- rispondenza nel periodo che va affection, and loosened from teva essere paragonata ai Comuni dalla caduta del governo Rock- their obedience» (W&S, II, p. sia perché eletta dai freeholders, ingham alla nomina ad agente 253). sia perché convocata, prorogata coloniale di New York (le princi- 49 Cone, Burke and the Nature cit., I, e dissolta dall’autorità sovrana pali eccezioni sono il commento pp. 178-179. esercitata attraverso il governa- «This business of America seems 50 Hoffman, Edmund Burke cit., p. tore. Naturalmente c’erano anche to grow serious» nella lettera del 15. La lettera ufficiale di accetta- differenze significative, tra cui la 30 luglio 1768 a Portland, dopo zione è del 9 giugno (Correspond- più rilevante era l’uso frequente che erano arrivate da poco notizie ence, vol. II, p. 213), ma probabil- da parte dei governatori del veto

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sulle leggi approvate. Cfr. Hoff- conto del Public Advertiser del 22 point of Argument. ‘In the right; man, Edmund Burke cit., pp. 76- gennaio seguente (cit. ivi, p. 81) No! Dammé a minority never was 77. si sarebbe espresso in termini più in the right from the beginning of 54 Il segretario del Board of Trade, perentori: «As he knew of no le- the world to this day; a minority is John Pownal, aveva addotto tra gal Meeting called a congress, he always absurd» (Correspondence, le ragioni della proposta che, dal could not, in Justification to his I, p. 224, 24.XII.1765). Come una momento che il rappresentante Character be their Representa- nemesi, quel motto arguto diverrà era detto Agente della Provincia, tive». Il 22 agosto 1775, alla pro- anni dopo l’esergo dei vani tenta- non dell’assemblea, alla sua de- posta di un altro agente coloniale, tivi di Burke e dei suoi compagni signazione dovevano concorrere Arthur Lee, di accettare di essere per indurre l’amministrazione tutte le parti che componevano il tra i presentatori della petizione guidata da Lord North a impri- legislativo. Burke, invece, con- del Congresso appena portata da mere un nuovo corso alla politica siderava l’agente «Agent for the Richard Penn (la c.d. Olive Branch coloniale. House of Representative only; Petition) rispose – pur ricono- 58 A Londra non c’era stato nessun that is a person appointed by scendo le buone intenzioni dei presentimento: lo stesso Burke them to take care of the interest of latori e sperando che uno spirito non solo non prese parola per op- the people of the province as con- così pacifico ispirasse anche i mi- porsi, ma nemmeno ne fece men- tradistinguishd from it executive nistri – che in qualità di rappre- zione quando scrisse a New York il Government» – cambiare il sentante della General Assembly di resoconto della sessione. sistema di nomina significava New York, che non aveva voluto 59 Il Boston Port Act disponeva la porre in minoranza l’elemento inviare delegati a quel Congresso, chiusura del porto dal 1° giugno popolare, nonché rendere impos- se avesse accettato avrebbe agito sino a che il Massachusetts non sibile all’agente esercitare alcuni contro la volontà dei suoi com- avesse risarcito la distruzione del compiti (ad esempio, lamentarsi mittenti (ivi, pp. 188-189). Di the; in parallelo si decideva di del comportamento del governa- fronte alle insistenze di William sostituire i membri eletti del con- tore). Se un agente non dipende Barker, che rivendicava che l’ap- siglio del Massachusetts con altri del tutto dalla colonia, diverrà un pello non era indirizzato a Burke nominati dal governo, determi- funzionario della Corona. Inol- in quanto agente coloniale, ma al nando in realtà la paralisi perché tre: «The provinces ought […] difensore della libertà e al flagel- molti dei prescelti si rifiutarono to have a direct intercourse with lo dei ministri tirannici, replicò di prendere parte alle sedute. Ministry and Parliament here, by (ivi, pp. 196-198) che avrebbe 60 L’effetto sarà opposto, perché some person who might be truly agito volentieri se fosse stato in «[…] a combination of all the confidential with them who ap- proprio, ma che la petizione era colonies would ensue», come point him». Cfr. Correspondence, stata evidentemente indirizzata a riferisce Horace Walpole (The Last II, pp. 289-293, Lettere a De lui e agli agenti nel loro carattere Journals of H. Walpole during the Lancey e all’assemblea legislati- ufficiale (altrimenti sarebbero Reign of King George III from 1771- va, 4.XII.1771. Non fu necessario stati coinvolti altri parlamentari 1783, with notes by Dr. Doran, mettere in atto la sua risoluzio- vicini alle esigenze delle colonie) edited with an Introduction by ne di rinunciare all’incarico se e ciò gli impediva di prestarsi. A.F. Steuart […], I-II, New York queste innovazioni fossero state 56 Hoffman, Edmund Burke cit., p. and London, John Lane, 1910, I, realizzate: il governo accantonò il 189, Cone, Burke and the Nature p. 321, 25.III.1774). progetto. cit., p. 257. 61 In Virginia si decise di indire 55 Hoffman, Edmund Burke cit., p. 57 Approdato per la prima volta in una giornata di preghiera e di- 191. Alcuni episodi sono illumi- Parlamento, Burke aveva indiriz- giuno proprio per il 1° giugno, nanti. Nel dicembre 1774, Burke zato una lettera all’amico O’Hara mentre sottoscrizioni in diver- declinò la proposta di Franklin in cui aveva raccontato un episo- se colonie cercavano di coprire (Correspondence, III, pp. 80-81) di dio divertente su Richard Rigby: il danno economico sofferto da incontrarsi con gli altri agenti co- questi, vistosi respingere una Boston. Le colonie, poi, consi- loniali per concertare la presenta- mozione (proprio su questioni derando i provvedimenti contro zione di una petizione al sovrano connesse ai casi d’America) dai il Massachusetts un attacco ai elaborata dal primo Continental Comuni, aveva reagito in modo propri diritti, si riunirono (con Congress e relativa alle lamentele colorito a chi lo aveva consola- l’eccezione della Georgia) a Fi- delle colonie: pare che motivasse to riconoscendone le ragioni: ladelfia in settembre e redassero il rifiuto col fatto di non aver rice- «When somebody said to him, una Declaration of Colonial Rights vuto istruzioni in merito dall’as- Rigby you made but a poor figure in cui rivendicavano i diritti tra- semblea legislativa nuovaiorchese on the Division; but you had the dizionali inglesi, anche alla luce (ivi, p. 197), ma secondo il reso- advantage of being in the right del principio No taxation without

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representation, ed invitarono ad un ham and His Contemporaries. With rights as any man». boicottaggio del commercio con Original Letters and Documents 75 Era stato facile profeta Rock- la Gran Bretagna sino a che non Now First Published, I-II, London, ingham scrivendo a Harrison fossero stati ripristinati i diritti Richard Bentley. 1852, II, pp. nell’ottobre 1768: «If the affairs del Massachusetts. 253-254, 13.IX.1774). in America go on with warmth, I 62 Esemplare di un animo diviso è 69 Cfr. anche le parole di Rocking- have no doubt but that the restric- la lettera di Rockingham a Burke ham: «Such a right was irrelevant tions of the Act of Navigation will del 30 gennaio (Correspondence, unless the Americans chose to ac- be considered as a virtual taxa- II, pp. 515-516): «The conduct knowledge it» (Stanlis, Edmund tion» (Langford, The Rockingham of the Americans can not be jus- Burke cit., p. 35, nt. 22). Whigs, cit., p. 148). tified, but the folly and impolicy 70 W&S, II, p. 327. 76 Naturalmente non mancarono le of the provocation deserves the 71 Ivi, p. 458. polemiche: la visione ecumenica fullest arraignments, and not- 72 Ivi, pp. 459-460. dei Rockingham Whigs in grado withstanding all that has passed, I 73 Ivi, p. 460. Secondo B. Frohnen di trascendere le posizioni con- can never give my assent to pro- (An Empire of Peoples: Burke, Gov- trapposte con una terza via suscitò ceeding to actual force against the ernment and National Character, in profonda irritazione anche tra Colonies». Edmund Burke: His Life and Legacy, esponenti della minoranza. John 63 Cfr. PH, XVII, coll. 1159-1163: l’u- cit., pp. 128-142) ne discende una Cartwright, ad esempio, contestò nanimità era stata evocata dal so- limitazione della duplice sovra- loro di aver difeso «the tyranni- licitor general, Alexander Wedder- nità del Parlamento da parte di cal and absurd declaratory act of burn («The voice of this House una costituzione, che nella ma- 1766» (Lock, Edmund Burke, cit., should be that of one man», col. drepatria è costituita dall’insie- I, p. 353). 1161). me di norme e tradizioni che nel 77 Il discorso fu stampato solo il 10 64 Riferisce Walpole (The Last tempo sono venute a circondarne gennaio 1775: se è vero che Burke, Journals cit., I, p. 338, 2.V.1774) l’azione, mentre nell’impero da non avendo un testo scritto del che qualcuno arriva a chiedere norme, tradizioni ed interesse dei suo intervento (il che fa sorgere che i nomi di coloro che si schie- popoli governati. qualche dubbio sulle sue inten- rano a favore dei coloni siano 74 Si badi che non era solo una scelta zioni originarie), dovette rico- pubblicati sui giornali, «that they dettata da ragioni di fedeltà dei struirlo servendosi anche delle might be exposed to the public Rockingham Whigs alla propria note di Henry Cavendish, l’uscita vengeance». linea politica, come conferma ritardata si spiega con la volon- 65 È il giudizio di Langford (W&S, II, quanto scrive poco prima a New tà di fare apparire questa acuta p. 28). York: «all the true friends to the confutazione delle decisioni del 66 Ivi, pp. 406-463. Colonies, the only true friends governo proprio nel momento in 67 Nel discorso convivono felice- they have had, or ever can have cui quest’ultimo stava per varare mente due livelli, quello morale in England, have laid and will lay ulteriori misure non certo gradite e quello della opportunità pratica: down the proper subordination alle colonie. Fu notevole il suc- M.S. Williams, Burkean “Descrip- of America, as a fundamental, cesso di pubblico: quattro edizio- tions” and Political Representation: incontrovertible Maxim, in the ni si susseguirono rapidamente A Reappraisal, in «Canadian Jour- Government of this Empire» a Londra, fu stampato anche a nal of Political Science / Revue ca- (Correspondence, II, pp. 528-529, Bristol e Dublino e fu il suo primo nadienne de science politique», 6.IV.1774). Nel rilevare come la lavoro a essere pubblicato anche n. 29, 1996, pp. 34-36. fedeltà ai principi del Declarato- in America (ivi, p. 358, nt. 22). 68 F. O’Gorman, Edmund Burke. His ry Act induca Burke a non far uso 78 Sulla posizione di Burke sul Que- Political Philosophy, London, Al- del classico argomento di diritto bec Act cfr. R. Bourke, Edmund len & Unwin, 1973, pp. 69-70. naturale (affermato da Locke e Burke and the Politics of Conquest, Del resto, lo stesso Rockingham usato dai polemisti americani) in «Modern Intellectual Histo- così scrive a George Dempster: secondo cui in assenza di rappre- ry», n. 4, 2007, pp. 403-432. «I confess I have never been able sentanza parlamentare delle co- 79 Correspondence, III, pp. 14-21. to draw the line in my mind, be- lonie costringerle a pagare tasse 80 W&S, III, pp. 97-100 (che però tween the right in this legislature era una violazione del loro diritto tace l’epiteto usato da Burke, ri- of binding the colonies by reg- di proprietà, F.A. Dreyer (Burke’s ferito da Walpole, in Last Journals ulations, &c., &c., and the right Politics. A Study in Whig Orthodoxy, cit., I, p. 443). of this legislature in binding the Waterloo, Wilfrid Laurier Univer- 81 Correspondence, III, p. 132, colonies in all other matters» sity Press, 1979, p. 19) commen- 9.III.1775. (G. Thomas, Earl of Albemarle, ta che Burke «was […] as much 82 Dickinson, Burke and the Amer- Memoirs of the Marquis of Rocking- wedded to the defence of abstract ican Crisis, cit., pp. 157-158. Più

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dubbioso Clark, Edmund Burke’s 92 Cfr. Cone, Burke and the Nature stenitori in toni più concilianti di Reflections cit., pp. 82-83, che cit., pp. 279 ss.; O’Gorman, The quelli che risultano in PH, XVIII, rileva «No colonial leader, no Rise cit., pp. 328 ss. Che la ritrosia coll. 644 e 646-647. colonial publication, was specif- a rinunciare al Declaratory Act non 94 Scrivendo a Rockingham (Cor- ically mentioned in his Speech on fosse dettata solo dall’imbarazzo respondence, III, pp. 189-195, American Taxation or Speech on di dover abbandonare uno dei pi- 22-23.VIII.1775) ha una buona Conciliation; the cast list in both lastri della politica dei Rocking- opinione di Richard Penn e della tracts was wholly British». ham Whigs nella loro breve espe- petizione, ma commenta così gli 83 W.M. Elofson, Introduction a W&S, rienza di governo, ma da sincere errori strategici dei coloni: «Lord III, p. 5. convinzioni è provato dal malce- Chatham is the Idol as usual. I 84 Scriverà a O’Hara «No bounds lato rancore che essi dimostrano find by Penn that in America, they ever were set to the Parliamentary verso le critiche di Chatham. Il have scarce an Idea of the state of power over the Colonies; for how partito si difendeva richiamando men and parties here; nor who are could that have been but by special l’attenzione sul fatto che i coloni their friends or foes. To this he at- Convention. No such convention non avevano contestato espressa- tributes much of their Nonsense ever has been; but the reason and mente quell’atto. Cfr. la lettera di about the declaratory Act». nature of things, and the growth of Rockingham a Burke o quella agli 95 Cfr. le diverse fonti in W&S, III, the Colonies ought to have taught elettori di Bristol, in Correspond- pp. 183-220. Il 10 novembre, data Parliament to have set bounds to ence, III, pp. 90-93, 7-8.I.1775 e in un primo tempo prevista per il the exercise of its own power. I 101-103, 20.I.1775. È probabil- suo discorso, la folla aveva riem- never ask what Government may mente un fuoco fatuo, ma qualche pito la galleria (Correspondence, II, do in Theory, except Theory be the interrogativo lo solleva, il reso- p. 236). Object; When one talks of Practice conto, isolato, del Lloyd’s Evening 96 W&S, III, pp. 193-194. they must act according to cir- Post, del dibattito sulla Land Tax 97 Il riferimento è al celebre Statu- cumstances» (Correspondence, III, del 20 dicembre 1774 da cui ap- tum de tallagio non concedendo (34 pp. 181-182, 26.VII.1775). pare che Burke fosse finalmente Edw. I, 1297). 85 Tra l’altro, il ricorso alla forza pronto a rinunciare al Declaratory 98 W&S, III, pp. 198-199. “bruciava” la possibilità di cerca- Act («Mr Burke retorted, that if 99 La proposta di legge autorizza il re una conciliazione, mentre que- the Declaratory Act was the ac- sovrano a incaricare i governa- sta seconda strada lasciava aperta, cursed thing that had caused all tori di chiedere alle assemblee in caso di fallimento, l’extrema ra- the mischief, they had nothing to provinciali di inviare propri ple- tio di una coercizione con la forza do but toss it overboard», W&S, nipotenziari ad un’assemblea co- (W&S, III, p. 119). III, p. 77). L’affermazione sem- mune che decida a maggioranza: 86 W&S, III, pp. 119-125. bra infondata alla luce del suc- l’assemblea sarà però a termine, 87 W&S, III, pp. 132-134. Commenta cessivo intervento del 6 febbraio a meno che non sia prorogata dal R. Bourke (Liberty, Authority and in cui egli affermava che i coloni Parlamento (W&S, III, p. 199). Trust in Burke’s Idea of Empire, in non contestavano la sovranità in 100 Esso era stato attaccato come «Journal of the History of Ideas», se stessa, ma un suo esercizio ti- «political Hydra if the Colonies» n. 61, 2000, p. 457) che pertanto rannico (ivi, p. 83). Cfr. le valu- (ivi, p. 195, nt. 1). l’impero britannico «is to be un- tazioni di Clark, Edmund Burke’s 101 Ivi, p. 185. derstood not as a uniform exer- Reflections cit., p. 82 e dell’editore 102 Sul rischio di sopravvalutare il cise of sovereign authority but as Elofson in W&S, III, p. 74. ruolo di Burke all’interno del a diversified structure of subordi- 93 Hoffman (Edmund Burke cit., pp. gruppo dei Rockingham Whigs, nation». 156-159) considera la petizione cfr. O’Gorman, Edmund Burke, 88 W&S, III, p. 165: «This is the di New York il canto del cigno dei pp. 23-26 («In a very real sense, commodity of price, of which you lealisti di tradizione Whig nelle Edmund Burke was his master’s have the monopoly». colonie: la stessa confutazione del voice»), Id., The Rise cit., pp. 259- 89 «My resolution therefore does Declaratory Act non arrivava all’e- 261, Lucy Sutherland e George nothing more than collect into stremo di contestarne la costitu- Guttridge nelle Introduzioni ai one proposition, what is scattered zionalità o il diritto di legiferare voll. II, pp. XI-XII e III, p. XVI through your Journals» (ivi, p. per le colonie, ma si concentrava della Corrispondenza. Più incline 151). sul profilo fiscale. Per l’imbarazzo a valorizzare l’apporto di Burke 90 Ivi, p. 152. di Burke, cfr. Correspondence, III, è O’Brien, The Great Melody cit., 91 «If I cannot give peace to my p. 164 e W&S, III, p. 173. Da notare pp. 99 ss. A dire il vero nel 1767 country, I give it to my con- che nel riferire, per l’ultima volta, fu proprio il leader dello schiera- science» (ivi, p. 162; cfr. anche a New York Burke presenta la re- mento ai Comuni, Dowdeswell, Correspondence, III, p. 140). azione del governo e dei suoi so- che riconobbe la centralità di

111 Ricerche

Burke nel determinarne la politi- III, p. 239). Un altro locus classico 114 W&S, III, pp. 304, 324. ca americana (Cone, Burke and the toccato nell’indirizzo al re era il 115 Ivi, p. 310. Con questa presa di Nature, cit., I, p. 87). parallelo tra attacchi alla libertà e posizione, tra l’altro, egli sposa- 103 Correspondence, III, pp. 243-247 e aggressioni del diritto di proprie- va le tesi presentate nel febbraio 286-287. tà (W&S, III, p. 261). 1776 dagli inviati del Continental 104 Fox e Savile preferirono presen- 109 «Wisdom dictated, that the spirit Congress: cfr. P. J. Stanlis, Intro- tarsi in Parlamento per opporsi of the Constitution should rather duction, in E. Burke, On Concili- ad un progetto di legge che so- be applied to their circumstanc- ation with the Colonies and Other spendeva parzialmente lo Habeas es, than its authority enforced Papers on the American Revolution, Corpus Act nelle colonie. with violence in those very parts, edited by P.J. Stanlis, illustrat- 105 Correspondence, III, pp. 308-315. where its reason became wholly ed with wood engravings by L. 106 W&S, III, rispettivamente pp. inapplicable» (ivi, p. 263). Ward, Lunenburg (Vermont), The 259-276 e pp. 277-286: quanto 110 «We also reason and feel as you Stinehour Press, 1975, pp. XVIII- al secondo documento non c’è do on the invasion of your char- XIX. certezza che sia legato alla lette- ters. Because the Charters com- 116 «I do assure you […] that if ever ra a Rockingham, ma è associato prehend the essential forms, by one man lived, more zealous than ad essa sin dalla prima edizione which you enjoy your liberties, another, for the supremacy of delle opere di Burke. Drastico il we regard them as the most sa- Parliament, and the rights of this giudizio di Walpole, The Last Jour- cred, and by no means to be taken imperial Crown, it was myself» nals, cit., II, pp. 3-7: bolla l’idea away or altered without process, (W&S, III, p. 313). dell’indirizzo al re come «a most without examination, and without 117 Era una posizione che poteva absurd way of dispensing with hearing, as they have lately been. contare su dei precedenti: cfr. le their own attendance in Parlia- We even think, that they ought by parole del colonnello Barré: «The ment», e quando l’opposizione no means be altered at all, but at supreme power is uncontrolla- si divide in occasione del dibat- the desire of the greater part of ble, but it should control itself» tito sulla sospensione dello Ha- people, who live under them» (J. Goldsworthy, The Sovereignty beas Corpus Act commenta «Lord (ivi, p. 281). Ancora nella prima- of Parliament. History and Philos- Rockingham, the Cavendishes, vera 1774 Burke non era stato tra ophy, Oxford, Oxford University and Burke adhered to their stu- quanti si erano battuti con vigore Press, 1999, p. 189). pid retreat, but Charles Fox would quando il governo aveva iniziato 118 W&S, III, p. 315. not; and even Sir George Saville, l’attacco alle carte coloniali (cfr. 119 Ivi, pp. 315-316: gli altri poteri in though more attached to Lord Walpole, The Last Journals, cit., sonno ad essere citati sono quelli Rockingham, was so honest as I, pp. 323-343). Anche quando, della Convocation of the Clergy, i cui to attend the House on the third alla fine, aveva preso la parola il compiti dal 1717 erano esclusi- reading, and spoke against the 2 maggio (W&S, II, pp. 463-465) vamente formali. Sono gli stessi bill». non aveva toccato questa questio- esempi che già figuravano nel suo 107 W&S, III, pp. 272-273. ne, ma era tornato sui temi della discorso sul Declaratory Act, del 3 108 Aveva avuto un peso notevole tassazione e della non percorribi- febbraio 1766 (W&S, II, p. 50). nel precipitare della crisi e na- lità di una sua imposizione con la 120 W&S, III, p. 323. Eppure questa turalmente la denuncia dell’ac- forza. rinuncia è una mutilazione do- quartieramento di truppe nelle 111 «None but England can commu- lorosa, come dimostrano le stes- colonie come violazione delle nicate to you the benefits of such se incertezze sul discorso del 6 tradizionali libertà costituzionali a Constitution. We apprehend aprile 1778, quando all’ordine del non era stata limitata ai polemisti you are not now, nor for ages are giorno c’era proprio l’abrogazio- americani, ma avanzata anche da likely to be, capable of that form ne del Declaratory Act. Secondo il membri dell’opposizione a West- of Constitution in an independent resoconto della stampa, Burke minster (cfr. Reid, In Defiance of State» (W&S, III, p. 283). avrebbe detto che, pur ritenen- the Law, cit., passim). Quello che 112 W&S, III, pp. 298-299. dola una misura a suo tempo fa Burke qui, però, è diverso: egli 113 Sul primo contrasto con Pri- saggia e opportuna, se ora rinun- riporta in Gran Bretagna il tema ce, cfr. F. Dreyer, The Genesis of ciarvi poteva servire a pacificare della pericolosità di un esercito Burke’s Reflections, in «Journal gli americani e riguadagnarne permanente per gli equilibri isti- of Modern History», n. 50, 1978, l’affetto, era pronto ad adeguarsi tuzionali del Paese (per qualche pp. 465-466 e J. Faulkner, Burke’s (ivi, pp. 373-374); la versione in precedente cfr. ivi, pp. 135-136; First Encounter with Richard Price. PH, XIX, col. 1012, però, sembra Burke aveva già affrontato il pro- The Chathamites and North Amer- respingere questa scelta, giudi- blema, ma con sguardo volto alle ica, in An Imaginative Whig, cit., candola inutile ora che il Parla- colonie: W&S, II, pp. 329-330 e pp. 93-126. mento aveva rinunciato al potere

112 Bruschi

di tassazione. La maggior parte p. 135), con lo spazio che invece, degli storici dà credito alla prima in quello come nei suoi successivi versione; dubbioso è Dickinson, interventi, questo tema continua Burke and the American Crisis, cit., a conquistarsi. p. 165; salomonico Elofson, W&S, 130 Dickinson, Burke and the Ameri- III, p. 374, nt. 3: «The Parl. Hist. can Crisis, cit., p. 164. Cfr. anche report might appear to be in con- O’Gorman, The Rise cit., pp. 332- flict – though it is probably mere- 333. ly incomplete». 131 Stanlis, Edmund Burke, cit., pp. 121 W&S, III, pp. 274, 299-303 e 328- 36-37. 329. 132 Ivi, p. 38. 122 Il suo Speech on the Use of Indians 133 Ivi, p. 37, W&S, III, pp. 344-346. (ivi, pp. 354-367) del febbraio 134 Stanlis, Edmund Burke, cit., p. 33. 1778 in cui denunciava, suscitan- Osserva Clark (Edmund Burke’s do lacrime e orrore tra gli astanti, Reflections cit., p. 89) che sino le atrocità commesse dalle truppe al 1789 Burke usa il concetto di ausiliarie indiane dell’esercito rivoluzione nella sua accezione britannico, tocca un punto che gli tradizionale, umanista, più pron- stava a cuore (cfr. anche la minu- to ad applicarlo all’India (o persi- ta – rimasta tale – di una petizione no al declino della Francia come in materia di tre anni prima, ivi, grande potenza) che agli eventi pp. 179-181), ma si pone su un americani: nel discorso sulla tas- piano ben diverso dagli interventi sazione, così, «the revolutions of precedenti. America» sono i mutamenti della 123 P- Langford, v. Edmund Burke, in politica coloniale britannica negli Oxford Dictionary of National Bi- ultimi anni. ography. From the Earliest Time to 135 Ivi, pp. 71-75. the Year 2000. In Association with 136 PH, XXII, coll. 721-722. The British Academy. Edited by 137 Il giudizio è in una delle note di H.C.G. Matthew and B. Harrison, Burke a Pownall, The Administra- vol. 8, Oxford University Press, tion of the Colonies, p. 31, laddove 2004, p. 827. l’autore prevede, tra i compiti 124 Cfr. O’Brien, The Great Melody, della commissione da inviare in cit., pp. 203 ss. America, un’indagine sull’esten- 125 W&S, III, p. 376. Già il 2 dicem- sione del potere legislativo. bre aveva affermato che di fatto l’America era indipendente (PH, XIX, col. 516). 126 S. Ayling, Edmund Burke. His Life and Opinions, London, John Mur- ray, 1988, pp. 98-99. 127 W&S, III, p. 648. 128 Infatti ciò è in palese contrad- dizione con quanto aveva scritto nella lettera agli sceriffi: «I think I know America. If I do not, my ignorance is incurable, for I have spared no pains to understand it» (ivi, p. 304). 129 È indicativo di come Burke fi- nisse intrappolato dal problema della tassazione il contrasto tra la sua affermazione nel pieno dello Speech on Conciliation with Ameri- ca, «I am resolved this day to have nothing at all to do with the ques- tion of the right of taxation» (ivi,

113

Fiducia, interesse e consenso: riflessioni sulla rappresentanza in Edmund Burke

patricia chiantera-stutte

a Lorella Old Whigs afferma che «non si può razio- nalmente affermare niente di universale su nessuna materia politica o morale»5, men- Edmund Burke, il famoso politico e giurista tre, poco tempo dopo, nella sua denuncia inglese che visse e commentò con grande contro i crimini di Warren Hastings, gover- sagacia gli avvenimenti politici che a metà natore generale dell’India, dichiara l’uni- del Settecento avrebbero condotto al crollo versalità dei diritti naturali contro la discri- degli equilibri internazionali e, in seguito, minazione del funzionario britannico, che dei sistemi ed equilibri di potere, sfugge fa dipendere la tutela della dignità umana ancora oggi a chiare e univoche definizioni da criteri di localizzazione ‘geografica’6. 1 accademiche . ‘Filosofo in azione’ secondo Lo scopo di questo contributo è dare la sua autorappresentazine, per alcuni pen- conto di queste apparenti aporie, consi- 2 satore non sistematico , per altri costrut- derando in particolare la sua idea di rap- 3 tore di un sistema filosofico metafisico , presentanza. Si proverà così a scioglierle, Burke è diventato un punto di riferimento esaminandole a partire dalla limitazione – o, viceversa, il bersaglio intellettuale – del della nostra proiezione storica e ‘geogra- pensiero reazionario e di quello progressi- fica’. Secondo la lettura proposta, le appa- sta, delle correnti antirivoluzionarie e di renti contraddizioni del pensiero di Burke quelle assertive dei diritti delle minoran- dipendono non dalla sua incapacità di si- ze. Del resto, a un primo sguardo, le sue stematizzare un pensiero politico in modo opere sembrano essere contraddistinte da coerente, ma sia dalle nostre aspettative posizioni contraddittorie o ambigue: nello sulle caratteristiche che rendono unitario stesso testo Burke difende la rivoluzione un certo pensiero politico sia dalla nostra 4 americana e condanna i principi del 1789 ; interpretazione di alcuni concetti, sfasata in un passaggio di Appeal from the New to the rispetto al contesto del Settecento inglese. giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 115 Ricerche

In altre parole, la prospettiva dello studio- Il parlamento inglese nella crisi della metà del so osservatore contemporaneo frammenta Settecento e rende incoerente il pensiero di Burke, poiché dà per scontato l’uso di parametri e Edmund Burke entra in politica nel 1765, concetti che sono propri del pensiero poli- alla vigilia di profondi cambiamenti: sia a tico moderno. livello istituzionale e interno al Parlamen- L’idea di rappresentanza costituisce un to inglese, sia nei rapporti internazionali, esempio a tal proposito: essa è in grado di il Regno Unito subirà delle grandi trasfor- rivelare tutta la complessità del pensiero mazioni. Il mondo coloniale del grande burkiano e la sua diversità dalla concezione impero marittimo inizia in quel periodo a politica contemporanea. Attraverso la rico- disgregarsi e a mostrare le sue crepe e la sua struzione della costellazione del concetto di fragilità, allorché le colonie americane ri- rappresentanza nella sua relazione con le vendicano con forza il rispetto dei principi idee di interesse, opinione, consenso e giu- costituzionali britannici e un’equa rappre- dizio, e attraverso la sua contestualizzazio- sentazione di interessi a fronte degli oneri ne, è possibile mostrare la coerenza interna fiscali e della restrizione dei commerci im- della concezione di Burke e, insieme, la sua posti dalla Madrepatria. La rivolta america- profonda diversità dalle interpretazioni at- na, gestita dal governo inglese in un modo tuali. In altre parole, le accezioni contem- arrogante e autolesionista secondo Burke, poranee delle idee di interesse, di opinione è solo uno dei segni dei profondi cambia- o di giudizio rendono opaco e contraddit- menti e dei fermenti che attraversano le torio il discorso di Burke, che, invece, deve colonie e l’Europa. Il vecchio continente essere ricostruito a partire da una realtà verrà scosso dalla rivoluzione francese, che istituzionale – storica e geografica – diver- introduce un nuovo modo di gestire la poli- sa, lontana dalle coordinate che orientano tica e la sovranità e che permette l’irruzione il nostro lessico politico. La lettura su cui di nuovi soggetti e nuovi diritti nel mondo si basa questo contributo ‘allontana’, forse, politico. La Francia, prima rivoluzionaria e Burke dal nostro mondo politico, perché poi napoleonica, diventa la potenza egemo- riconduce la sua concezione a un universo nica nel continente: in essa si situa il centro discorsivo e istituzionale molto diverso; propulsore di un nuovo linguaggio politico d’altro canto, essa permette di guardare alla e il nucleo dell’egemonia continentale fino profonda unità e coerenza di un autore che alla Restaurazione. vive a cavallo di una trasformazione radicale All’emergere di realtà e ideali politici del mondo e delle categorie politiche e che inediti corrispondono forti tensioni all’in- non ha ancora del tutto fatto il ‘salto’ che lo terno dell’isola britannica, dovute all’ini- porta alla modernità. ziale esplosione delle contraddizioni fra lo sviluppo di ceti economici emergenti e le antiche istituzioni di governo e, in politica estera, alla crescente difficoltà di ammini- strare l’impero. Burke è testimone di que- sta profonda crisi: interpreta il suo tempo, analizzando con chiarezza i termini in cui

116 Chiantera-Stutte si sviluppano le contraddizioni politiche, nali e permette al re di abdicare e di lasciare tentando di ricondurle nell’alveo dell’an- il posto a un nuovo sovrano. tica costituzione. Per non aprire gli argini Il governo del partito unico Whig, sup- alla piena della traumatica trasformazione portato dalla monarchia di Giorgio II, ce- politica che, nella sua concezione conser- lebra la sua legittimità come erede diretto vatrice, potrebbe travolgere l’equilibrio so- dalla rivoluzione gloriosa e protettore della ciale, egli tenta di inserire le nuove istanze Monarchia, contro il partito dei Tories, che politiche all’interno delle tradizioni e della grazie a Bolingbroke e al suo “re patriota”10 lettura politica inglese Whig, che ha come del 1738 costruisce un discorso politico op- riferimento la Rivoluzione Gloriosa. A par- positivo, contrario alla divisione partitica e tire da questo evento ‘mitizzato’ da tutta alla gestione combinata del potere politico l’arena politica inglese7, egli definirà i li- da parte del sovrano e del governo. Prima miti del discorso sui diritti e del ricorso al del 1760 l’opposizione al governo dei Tories dissenso politico. Attraverso il richiamo ad si mobilita, infatti, non tanto contro il par- un’idea specifica di costituzione – la ancient tito Whig, ma contro sia l’amministrazione constitution – verrà misurata la legittimità del governo e la complicità dei governatori della critica al potere costituito e della rivo- corrotti e del Re sia l’oligarchia dei funzio- luzione moderna. nari. Boligbroke elabora un’interpretazio- La Rivoluzione Gloriosa costituisce il ne della rivoluzione del 1688 che strumen- mito fondante del discorso politico set- talmente ridimensiona il peso simbolico tecentesco inglese: variamente i soggetti dell’azione politica dei partiti Whigs e Tories: politici – Whigs e Tories – si contendono il la rivolta non istituisce un nuovo corso po- ruolo di veri interpreti e protagonisti degli litico, ma ripristina le antiche libertà degli eventi del 1688, arrivando a darne letture Anglo-Sassoni, contro la corruzione e le divergenti e a indire dispute ideologiche e fazioni politiche11. I Tories, in questa pro- culturali di grande vivacità8. I Whigs, prota- spettiva, svolgono storicamente un ruolo di gonisti indiscussi del governo inglese fino denuncia della frammentazione partitica e al 1760, impongono una gestione monopo- della corruzione politica finalizzato alla ri- listica della politica, legittimando il proprio conquista delle antiche libertà e dell’unità potere indiscusso sull’eredità diretta della della nazione12. rivoluzione, considerato da Walpole – Pri- Con l’avvento di Giorgio III nel 1760 mo Ministro dal 1730 al 1742 – il momento la situazione politica si ribalta: il re ‘anti- in cui il popolo inglese si libera dalla schia- partito’ mira a sventare la forte influenza vitù9. La liberazione del popolo è comun- dei Whigs e a riconquistare delle prerogative que, in questa interpretazione, un motivo proprie alla monarchia13. Ha inizio, così, un che non rimanda ad alcuna apertura demo- periodo di forte instabilità politica, raffor- cratica: la rivoluzione non parte dal popolo, zato dagli eventi della ribellione nelle colo- ma è il prodotto di un sostanziale accordo nie americane e da una maggiore conflittua- fra tutte le forze politiche – Tories e Whigs – lità sociale nel Regno e in Irlanda. I Tories e impegnate ad effettuare una transizione in- i gruppi politici all’opposizione trovano più dolore, che ripristina le libertà costituzio- spazio in questa costellazione politica.

117 Ricerche

“Opposition-Coaches”, disegno satirico, 1788

Nel 1765 Rockingham, appartenente ai classi medie e alle loro rivendicazioni. Una Whigs, diventa Primo Ministro per un anno: maggiore aderenza alle rivendicazioni po- in quell’occasione Burke inizia a partecipa- polari è, infatti, in contrasto con il ruolo ‘di re attivamente alla politica con il partito di custodia’ delle istituzioni15, che Rocking- governo14. I Rockinghamites, a cui Burke ham e Burke attribuiscono al partito. In al- appartiene, sono tradizionalmente Whigs, tre parole, la funzione dell’aristocrazia po- e cioè fanno parte di un ceto politico do- litica di Rockingham sta nella custodia e nel minante, costretto ora a un ruolo di oppo- controllo del sistema delicato del balance sizione e di critica nei confronti del potere of power, e non nella rappresentazione de- sovrano. Per riconquistare il loro antico gli interessi delle classi emergenti. Questa ruolo egemonico, devono fare i conti con ambivalenza spiega le ragioni per le quali una realtà politica profondamente mutata e il partito dei Rockinghamites dopo l’espe- sfavorevole. Se, al livello istituzionale, non rienza di governo del 1765, pur cogliendo trovano più un appoggio esclusivo da parte la necessità di riannodare attraverso diver- del nuovo Sovrano Giorgio III, localmente si accordi un consenso vasto per sferrare devono conquistare il sostegno delle clas- l’opposizione contro Giorgio III e il gover- si mercantili e manifatturiere, che fino a no, rimane sempre legato alla sua connota- poco tempo prima si erano schierate contro zione di partito aristocratico, che raccoglie il governo Whig oligarchico. La natura ari- le élites naturali, in grado di governare sia stocratica della loro concezione politica e la per la loro esperienza, sia per la loro for- loro lunga tradizione di gestione del pote- mazione ed educazione, sia, infine, per la re rendono, tuttavia, impossibile una reale loro reputazione. Tale è il partito descritto apertura dei loro indirizzi politici alle nuove da Burke nelle sue opere principali16: non

118 Chiantera-Stutte una struttura di potere o una macchina per cui il potere politico dà conto al popolo del conseguire il governo o per canalizzare la suo operato. Burke propone, invece, un’in- protesta, bensì un gruppo formato da uo- terpretazione della Rivoluzione che faciliti mini culturalmente e socialmente elevati, il ‘ritorno’ all’antico predominio dei Whigs utile per il riconoscimento simbolico delle e che ponga il governo in chiave di conti- élites e per la discussione delle questioni di nuità col passato e con la riaffermazione interesse pubblico e locale17. rivoluzionaria e, insieme, costituzionale La posizione difficile dei Whigs di Rock- delle antiche libertà sedimentate nel tem- ingham è evidente nelle discussioni sulla po. Riprendendo la lettura di Pally19, egli riforma della rappresentanza politica, che è sferra un attacco ai radicali e a coloro che, al centro del dibattito fra il 1770 e il 178018. sulla base della difesa dei diritti naturali o In tale occasione, Burke e il suo gruppo tra- della salvaguardia del contratto lockiano fra scurano la questione della costituzione e il sovrano e il popolo, rischiano di frantu- della rappresentanza di interessi del popolo mare la pace sociale, rimettendo il potere e non trattano del legame fra questo e i suoi sovrano nelle mani del popolo. rappresentanti. Il loro intento è di riaffer- In tale prospettiva, la costituzione, come mare la centralità dell’indipendenza dei vede fra gli altri lo storico Pocock20, non è parlamentari dal re e dall’effetto corrom- in Burke un’attestazione finale dei diritti pente del potere governativo. In tale visione costituiti, che lega egualmente le parti – ‘custodiale’ della funzione del Parlamento, sovrano e popolo – e che va valutata astrat- il partito non veicola né il consenso, né la tamente alla luce del rispetto dei diritti protesta delle masse, ma regola e monitora naturali o va fatta valere contro il sovrano l’indipendenza dei Mps da ogni collisione che l’ha violata. Essa si costituisce grazie al con i poteri forti. Burke si schiera, in par- sedimentarsi di esperienze e di tentativi; dà ticolare, contro i radicali, i quali mirano a buona prova di sé nel tempo e traduce un sa- rinsaldare il controllo del popolo sui parla- pere pratico, contestuale e morale, limitato mentari. Non è attraverso il rafforzamento perché adatto a una certa storia, a determi- di questo legame, secondo il politico ir- nate tradizioni e a un popolo specifico. La landese, che si conseguirà il rinnovamen- Costituzione «è il risultato delle medita- to morale e politico, perché solo la garan- zioni di molti uomini per molte età»21. Se zia della doppia indipendenza dei membri è vero che essa tutela dei diritti fondamen- della House of Commons dal popolo e dal tali, li traduce praticamente nel linguaggio governo e la piena fiducia conferita all’ari- specifico di istituzioni e costumi propri di stocrazia naturale, che opera come custode una popolazione: intesse una trama di di- e specchio della nazione, possono restau- ritti e doveri, che a loro volta garantiscono rare l’ordine e allontanare lo spettro delle l’ordine e, così, il senso della vita collettiva rivoluzioni. Tale lettura del tema della rap- e individuale. La ancient Constitution, a cui presentanza si collega alla nuova interpre- si richiama la Rivoluzione Gloriosa, ricom- tazione della Rivoluzione Gloriosa: questa prende e stempera la rivendicazione radi- non simboleggia per i Rockinghamites – e cale dei diritti: áncora la rivendicazione di per Burke, che ne è l’interprete più famo- questi a una situazione storica specifica e so – il riscatto del popolo, né il momento in tempera il suo carattere astratto e disgre-

119 Ricerche gatore della pace e della stabilità. I diritti ca, concernente la questione della fiducia vengono così fatti funzionare in un sistema e della sede della sovranità; una più pra- di senso, in cui la loro fruizione viene sop- tica istituzionale, per delineare i rapporti pesata con il mantenimento della pace e il fra rappresentante parlamentare, popolo e rifiuto dei disordini. Tale posizione di Bur- governo. ke, come si nota, cerca la conciliazione con Per comprendere il significato fondan- il ‘nuovo’, e cioè con la sintassi dei diritti te dell’idea di rappresentanza in Burke, è proclamati dalla politica a lui contempora- necessario partire dalla sua relazione con nea, attraverso il loro inglobamento nella il concetto di fiducia. Trust è uno degli assi tradizione costituzionale inglese. portanti nell’opera di Burke e, in genere, Tuttavia i tempi cambiano in fretta e nel dibattito politico dei secoli XVII e XVIII, portano l’opinione pubblica inglese a una che ha fra i suoi protagonisti John Locke. recezione più sensibile riguardo al linguag- Burke pone il rapporto di fiducia al centro gio rivoluzionario: Burke perde sempre più della propria idea di politica: la fiducia non terreno nel suo partito. Benché Rocking- solo permette la convivenza sociale e l’or- ham ritorni al potere nel 1780 per due anni dine politico, ma caratterizza tutti i rapporti e Burke assuma un ruolo politicamente ri- di potere – non solo quelli del rappresen- levante a partire da allora, la sua interpre- tante con la sua constituency, bensì quelli tazione della politica e del ruolo dei Whigs delle istituzioni politiche con il popolo. diventa minoritaria, conducendolo più tar- Il governo, afferma Burke nei suoi scritti di all’uscita dall’omonimo partito. sulla East India Company e durante la sua requisitoria contro Warren Hastings, ha la funzione specifica di vigilare sul rapporto di fiducia con i cittadini e preservarlo, an- La rappresentanza: trust e luogo del potere che nel momento in cui delega localmente il proprio potere. Riferendosi all’uso arbi- La teoria della rappresentanza costituisce trario del mandato da parte della East India uno dei cardini della concezione di Burke, Company, egli sostiene che l’essenza di ogni che su di essa costruisce la sua idea di pote- trust è di essere reso responsabile cosicché, re e di legittimità22. Essa rispecchia i nodi se un organismo delegato dal governo a una funzione devia dai suoi fini, deve cessare i principali dell’impianto teorico burkiano, 23 e, insieme, permette l’individuazione dei suoi compiti . problemi istituzionali del suo tempo. Attra- La fiducia, in genere, orienta i compor- verso la considerazione dell’idea di rappre- tamenti politici e sociali e li rende prevedi- sentanza, è possibile, allora, sia individuare bili nelle situazioni concrete, in cui manca il modello politico a cui il grande pensato- la sicurezza del futuro: essa è consustanziale re irlandese fa riferimento sia analizzare all’idea di governo rappresentativo, ma an- le misure pratiche da questi suggerite per che al principio di accountability che regola le relazioni istituzionali e la formazione del far fronte alla crisi del parlamento inglese. 24 Per tale ragione, verranno esaminate due consenso . Fiducia, sovranità e responsa- accezioni dell’idea di rappresentanza nel bilità costituiscono per Burke i fondamenti pensiero del politico irlandese: una teori- di un modello politico, che si sviluppa in

120 Chiantera-Stutte modo profondamente differente da Locke e futuro, rompe la stabilità e l’ordine! dal contrattualismo. La fiducia è quello che Quando valutiamo quella rivoluzione, intendia- oggi chiameremmo un ‘collante sociale’: mo comprendere nel nostro calcolo sia il valore tiene insieme le componenti di una società della cosa abbandonata sia quello della cosa ri- e garantisce l’ordine sulla base del rispetto cevuta in cambio. Su coloro che lacerano a pezzi delle istituzioni e della conformità alle re- l’intera struttura del loro paese incombe l’obbli- gole. L’elemento caratterizzante della fidu- go di dimostrare che non potevano trovare altro modo di istituire un governo capace di conse- cia non è però il puntuale rispetto del patto, guire i propri fini razionali al di fuori di quello e cioè dei diritti e delle garanzie stipulate da loro scelto, contrario alla presente felicità di dal popolo e dal sovrano – come in Locke. milioni di persone e apportatore di rovina a pa- Il moral trust si costruisce nel tempo: la fi- recchie centinaia di migliaia. Nei loro arrangia- ducia si concretizza nella costituzione che, menti politici gli uomini non hanno il diritto di ignorare completamente il benessere della gene- a sua volta, si basa e ricrea costantemente razione presente27. il rapporto fiduciario fra il popolo e il go- verno. Il trust è parte integrante della costi- È nota la polemica di Burke contro la tuzione, intesa non come insieme di char- difesa astratta dei diritti e la teoria ‘metafi- tered rights esigibili dal popolo, ma come sica’ rivoluzionaria francese. I diritti di per sedimentazione di regole di convivenza e di sé, al di fuori del contesto in cui valgono e rispetto dei diritti, che si rafforzano o cam- sono fatti valere, non interessano: biano gradualmente nel tempo, dando pro- Non vale la pena di discutere accademicamente va di sé negli specifici contesti storici. Tale se non si debba talvolta tollerare un po’ di male fiducia all’interno di una situazione storica, per il vantaggio di qualche beneficio. Non si può a sua volta, è estesa per rinsaldare il patto razionalmente affermare niente di universale su intergenerazionale25. Invertendo la retori- nessuna materia politica o morale. La pura astra- ca rivoluzionaria e le rivendicazioni dei di- zione metafisica non si addice a questo argomen- to. Le linee della moralità non sono come le linee ritti naturali, Burke evidenzia la reale pro- ideali della matematica. Esse sono altrettanto cessualità storica della costituzione e il suo larghe e profonde che lunghe. Ammettono ec- radicamento nel consenso acquistato nel cezioni, richiedono modifiche. Queste eccezioni e queste modifiche non avvengono per processo tempo: la costituzione non ha un valore di 28 puro e semplice documento scritto, poiché logico, ma seguono le regole della prudenza . essa di per sé non fornisce la garanzia del La moralità e non la rivendicazione dei rispetto dei diritti e della fiducia, che origi- diritti è, allora, il tessuto nel quale l’agire na solo da un tessuto sociale stabile e da una individuale acquista il suo senso: la moralità situazione sociale ed economica favorevole è flessibile, adattabile nel tempo e nello spa- a tutti. La costituzione è, invece, consensum zio, al contrario dalla rivendicazione astratta gentium: un insieme integrato sia di regole di diritti universali. Burke contrappone alla del passato adeguate al contesto storico, sia retorica rivoluzionaria universalistica un’i- di regole morali generali, applicabili a casi dea modulare di moralità e di razionalità29: 26 specifici . In tal modo il trust diventa il ragione ed etica non scompaiono nel suo contesto della vita civile e del rispetto del- discorso, ma vengono considerate nel loro la costituzione: guai a chi in nome di diritti concreto sviluppo storico, nel contesto che astratti, i cui vantaggi saranno fruibili nel conferisce loro un senso e un valore di effet-

121 Ricerche tività. La prudenza diventa, allora, la misura nario. Il trust e la rappresentanza finiscono di tutte le virtù, perché le tempera e le rende insieme con l’instaurarsi dell’anarchia. adattabili al contesto sociale e politico in cui Burke, tuttavia, non si ferma a questo esse devono diventare efficaci: punto nella sua trattazione del rapporto fra la fiducia, la costituzione e la rappresentan- La prudenza non è soltanto la prima delle virtù po- litiche e morali, ma di esse costituisce la guida, la za, ma va oltre, introducendo comunque, norma, il modello. La metafisica non potrebbe esi- nella sua valutazione sulla legittimità della stere senza definizioni, ma la prudenza è cauta30. ribellione, un riferimento ulteriore, che gli permette di aprire la sua concezione all’‘ec- La definizione dei diritti naturali, ri- cezione’, e cioè di ammettere in alcuni casi la vendicati dai rivoluzionari francesi, pre- liceità della ribellione. Nel far questo, egli dà suppone la condivisione di un ordine di conto dell’aspetto ‘rivoluzionario’ che con- senso che, in uno stato di caos sociale, qua- nota la ricostruzione Whig della Glorious Revo- le quello della rivoluzione, è ormai crolla- lution: il patto fondativo, e cioè l’ancient con- to. Insomma, i diritti sono esigibili solo a stitution dello stato britannico è sì presente partire da regole comuni rispettate o da far prima della rivoluzione, ma viene ad essere valere: se quelle regole sono frantumate, rinnovato attraverso l’azione di ribellione il disordine sociale rende difficile sia una contro la corruzione dei governi. La rivolu- composizione di interessi, sia una statui- zione ‘fondativa’ del governo inglese è, allo- zione di diritti condivisi e fondamentali per ra, la stessa eccezione, e cioè la rivoluzione: tutti, sia, perfino, la stessa idea di soggetto «giustificata soltanto come assolutamente sovrano. Il popolo, infatti, esiste in quanto necessaria date le circostanze, in quanto era attore politico solo nel suo rapporto con le il solo mezzo a disposizione per ridar vigore a altre istituzioni: se crolla la cornice politica quella antica Costituzione formata per con- e istituzionale all’interno della quale acqui- tratto originale dello Stato britannico, come sta una sua funzione, esso perde la sua con- pure per la conservazione futura del mede- notazione corporativa e si frantuma in indi- 32 31 simo governo» . E tuttavia, proprio questa vidui diversi con interessi incompatibili . eccezione giustifica tutte le altre. La regola di maggioranza, invocata dai ri- L’articolazione fra le rivoluzioni ‘di- voluzionari per legittimare i nuovi governi, fensive’, che restaurano un ordine costitu- non risolve, allora, la questione dell’anar- zionale tradito e corrotto nei suoi principi chia: se la costituzione è sospesa, non vale fondamentali, e quelle attive, come la ri- nessuna norma che garantisca il consenso e voluzione francese che spazza via l’ordine l’ordine, che essa sia regola di maggioran- politico per sostituirne un altro, e il riferi- za o altro. La questione della sospensione mento alla Glorious Revolution come model- dell’ordine o del crollo delle regole costi- lo di rivoluzione restauratrice, sono i due tuzionali viene da Burke affrontata in tutte argomenti che Burke usa per legittimare il le sue implicazioni nichilistiche, senza ri- ricorso alla ribellione nel presente. Di con- ferimento ad alcun principio ipostatizzato: seguenza, la rivoluzione americana, conno- il ricorso ai diritti naturali o a procedure, tata da profonde analogie con la rivoluzione dichiarate surrettiziamente universali, non gloriosa, non viene condannata tout court, riesce a nascondere la mancanza di orien- ma viene giustificata: tamento e di fiducia nel mondo rivoluzio-

122 Chiantera-Stutte

[…] allo scopo di provare che gli Americani non ritti naturali, verrà poi estesa nel corso del hanno diritto alcuno alle loro libertà, ci sforzia- tempo. Infatti, successivamente, soprattut- mo ogni giorno di sovvertire le massime che pre- servano l’intero spirito della nostra stessa liber- to nei suoi discorsi per l’impeachment del tà. Per provare che gli Americani non dovrebbero governatore dell’India Warren Hastings e, essere liberi, siamo costretti a diminuire il valore prima, negli scritti sull’Est India Company della libertà stessa; e nel dibattito non guada- e nella lettera a Langrishe, Burke allargherà gniamo mai un meschino punto su di loro, senza la sua concezione dei diritti, individuando attaccare qualcuno di quei sentimenti per cui i nostri antenati versarono il loro sangue33. dei diritti sostanziali delle popolazioni che, al di là della loro statuizione nelle carte e Proprio la loro difesa degli ideali fon- nei documenti costituzionali, vanno rispet- dativi del patto originario britannico e la tati universalmente35. loro identità “inglese”, e cioè la comunanza Potrebbe sembrare, questa affermazio- di costumi e “sentimenti” con la madrepa- ne dei diritti, una posizione contraddittoria tria, rendono legittima la ribellione ame- di Burke rispetto alla sua affermazione cir- ricana: “[…] un Inglese è la persona meno ca l’inutilità di statuire diritti astratti e uni- adatta del mondo a cercar di indurre con versali36, soprattutto allorché Burke rico- argomenti un altro Inglese a sottostare alla nosce alle popolazioni indiane lo statuto di schiavitù”34. soggetti che godono di alcune garanzie uni- La schiavitù e il provocare o arrecare of- versali. I diritti naturali sembrano, insom- fesa costituiscono in questi scritti di Burke ma, riapparire alla superficie del discorso degli anni tra il 1765 e il 1791 i “mali” che di Burke. È necessario, tuttavia, leggere devono essere evitati: la garanzia costi- l’asserzione dei diritti attraverso la chiave tuzionale sembra doversi estendere ne- dell’idea di rappresentanza, in modo tale cessariamente a evitare queste situazioni da comprendere e ridurre l’aporia interna estreme. Entrambe le situazioni di pregiu- alla teoria burkiana. La schiavitù e, vicever- dizievole limitazione della libertà, schiavitù sa, l’oppressione, non costituiscono infatti e dolore, sono da considerare punti fermi nemmeno in questo caso dei diritti astrat- da salvaguardare. Esse costituiscono quei ti, ma costituiscono il risultato di situazio- valori esterni su cui si deve fondare il patto ni di mancanza di rappresentanza. Coloro originario e, pertanto, un nucleo di garan- cui non è permesso di essere rappresentati zie di diritti che è presupposto di qualsiasi nella scena politica, e cioè di avere accesso costituzione. Per tale motivo la loro garan- al patto di fiducia che regola i rapporti po- zia sta in stretta relazione con la questione litici e civili, assumono una posizione di della fiducia e della rappresentatività delle inferiorità e di schiavitù. L’esclusione da istituzioni: quando manca la fiducia sono tali primordiali diritti comporta, pertanto, in pericolo le garanzie basilari. Dalla crisi l’emarginazione dal patto fondativo, su cui delle istituzioni, incapaci di fornire sicu- si radica qualsiasi costituzione. Nella sua rezza agli individui riguardo a tali principali lettera a Langrishe del 1792, riguardo alla diritti, può scaturire una rivolta legittima e questione dell’esclusione dei cattolici ir- “difensiva”. landesi dalla rappresentanza, Burke rende Tale concezione di Burke, che apre uno chiara questa sua accezione del concetto spiraglio alla considerazione di alcuni di- di schiavitù, collegata all’idea di parteci-

123 Ricerche pazione politica. Contro Langrishe, che è assicurato: in una condizione di stabilità esclude i cattolici dallo stato – «catholics e di consenso, le istituzioni politiche mu- ought to enjoy all thing under the State, but teranno gradualmente, con il conforto e il they ought not to be the State» – il politi- contributo delle forze sociali. La forma di co irlandese obietta che non far parte dello governo o il modo in cui i poteri sono distri- stato, inteso come Commonwealth, è «uno buiti saranno definiti dal contesto e dalla stato di servitù civile» e, tuttavia, non far storia dei differenti paesi. In questo senso, parte del governo supremo non configura se vi è equilibrio fra le istituzioni ed è as- una situazione di servitù assoluta, ma uno sicurato il consenso, ogni forma di governo «status degradato e più basso di cittadi- è legittimata: nessuna forma di governo e nanza»37. Gli Irlandesi cattolici non go- nessun regime può essere in astratto prefe- dono di nessuna rappresentanza: né quella ribile agli altri, poiché ognuna deve essere attuale, e neanche quella virtuale, poiché adeguata al proprio contesto. Burke, mal- nessun parlamentare condivide con essi grado la dichiarazione della sostanziale pari «una tale comunione di interessi e simpa- dignità di tutte le forme politiche, definisce tia nei sentimenti»38 da poter difendere i tuttavia nei suoi scritti il modello politico loro interessi. Questa ‘schiavitù’ rende in- inglese come ideale: il bilanciamento dei stabile il patto sociale e fragile la costituzio- poteri e la coesistenza delle tre principali ne. Allorché, infatti, come è accaduto anche forze politiche – popolo, nobiltà e re – per per i coloni americani, coloro che si trova- la gestione dello Stato garantiscono l’equi- no nell’“infelice” condizione di non essere librio e la stabilità politica. Ad una possibi- rappresentati, e cioè gli irlandesi cattolici, le evoluzione democratica, Burke obietta la risentissero della loro esclusione dalla cosa pericolosità di uno sbilanciamento del po- pubblica, della separazione tra le popola- tere politico a favore del popolo. Questi ha zioni e del relativo stigma, potrebbero ri- una funzione di controllo in relazione all’e- bellarsi, provocando il caos anarchico39. secutivo; al contrario «[…] il popolo co- Una difettosa rappresentanza – e pertanto stituisce il controllo naturale dell’autorità: una condizione di “schiavitù civile” da par- ma esercitare e controllare al tempo stes- te della popolazione – conduce spesso alla so è impossibile»40. Lo stato democratico rivolta e, in alcuni casi, alla rivendicazione provoca le ambizioni smisurate del popolo e e alla restaurazione dei diritti fondamen- rischia di non rispettare i principi di equi- tali. Il rifiuto della schiavitù intesa in sen- librio e il sistema di controlli necessari per so politico e, in positivo, la rivendicazione instaurare qualsiasi sistema politico stabi- della libertà di essere rappresentati o, in le41. All’interno, allora, di un sistema po- genere, di partecipare al patto che instaura litico certo e che garantisce l’equilibrio fra la fiducia fra tutti i componenti di uno stato, i poteri, la funzione della rappresentanza costituisce allora l’origine di tutti i diritti politica e la fiducia al rappresentante par- civili e della stessa costituzione, poiché co- lamentare acquistano un ruolo importante stituisce la precondizione per il consenso e per creare il consenso e per consolidare il l’ordine politico e sociale. rapporto fra tutte le istituzioni e i cittadini. Diversa è, invece, la situazione in cui il patto fiduciario sussiste e l’ordine sociale

124 Chiantera-Stutte

Rappresentanza, interessi e consenso […] essere un bravo membro del Parlamento non è facile […]; specialmente in questo tem- po, quando vi è una forte propensione verso gli La funzione della rappresentanza è di cru- estremi dell’acquiescenza servile o della selvag- ciale importanza per Burke, che si inseri- gia popolarità. Unire la circospezione al vigore sce nella discussione sulla riforma di tale è assolutamente necessario, ma estremamente istituto promossa nel parlamento inglese difficile: siamo ora membri di una città commer- durante gli anni 1770-1780 dai vari gruppi ciale; questa città è comunque parte di una ricca nazione commerciale, i cui interessi sono vari, politici. Come vede bene Lorella Cedro- multiformi e intricati. Siamo membri di una gran- ni, sulla scia degli studi di S.H. Beer, H. de nazione, che a sua volta, è parte di un grande Pitkin e di J. Brewer, a Burke, al contrario impero, esteso per le nostre virtù e la fortuna, ai che ai radicali e ai Tories, non preme legare limiti estremi orientali e occidentali. Tutti questi interessi diffusi devono essere considerati, com- i rappresentanti ai mandanti per risolvere parati, riconciliati, se possibile. Siamo membri di la crisi politica: al contrario, la maggiore una nazione libera; e sappiamo tutti sicuramen- indipendenza da questi e, in parte, dal- te che la macchina di una costituzione non è una le pressioni dell’esecutivo, è la garanzia cosa semplice, ma intricata e delicata, così come del conseguimento di un sistema stabile essa è di grande valore […] Una costituzione 42 composta di poteri bilanciati deve essere sempre di governo . In linea con la politica Whig fondamentale45. tradizionale, Burke non situa l’origine del- la sovranità nel popolo; inoltre, il potere Né gli interessi corporativi, e nemmeno politico non è finalizzato a una concezione l’interesse generale risultante dalla compo- generica di realizzazione del bene comune sizione e discussione dei primi sono intesi o generale43. Al contrario, il popolo deve come composti omogenei46; al contrario, esercitare una funzione di controllo, intesa essi sono plurimi, insistono sugli stessi in senso largo, sul potere politico, attraver- soggetti e non sono conciliabili sotto un so il tramite indispensabile e ‘sostanziale’ unico comune denominatore. Non esiste il dei suoi rappresentanti. La rappresentanza, “bene comune” in sé, come punto astratto allora, ha due funzioni essenziali: essa serve cui tende la discussione parlamentare, ed per tradurre i sentimenti e le opinioni del esso non è realizzabile come tale al di fuori popolo in interessi politici, permettendo la della costante negoziazione e del bilancia- tutela degli interessi combinati e bilanciati, mento delle posizioni divergenti. Il bene la cui interazione permette l’equilibrio fra comune è invece l’anima della discussio- le forze politiche del paese e, al contempo, ne, lo spazio comune all’interno del quale essa permette di stabilizzare il consenso, è possibile bilanciare i diversi interessi. In rinforzando la conoscenza – acquaintance – questa chiave, a mio avviso, si può intende- e la gratitudine che lega i rappresentanti e i re il noto passaggio di Burke sulla necessità rappresentati44 e, insieme, accrescendo la di rendere indipendente il rappresentan- soddisfazione del popolo riguardo alla pro- te eletto in una certa circoscrizione dalle pria partecipazione politica. istruzioni e conseguentemente dalla stre- Il rappresentante parlamentare si situa, nua difesa degli interessi locali: allora, in un luogo cruciale per l’esercizio e […] il Parlamento non è un congresso di amba- il controllo del potere, come afferma Burke sciatori dagli interessi divergenti e ostili, che essi in uno dei discorsi di Bristol: devono preservare, così come fanno gli avvocati e

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gli agenti con altri avvocati e agenti; il parlamento moltitudini agiscono insieme sotto quella è un’assemblea deliberativa di una nazione; non disciplina di Natura, lì io riconosco un po- deve essere guidata da pregiudizi locali, ma dal 51 bene comune, che risulta dalla ragione generale polo» – afferma Burke . del tutto. Voi scegliete un rappresentante certa- Il popolo e la sua opinione devono allora mente; ma quando l’avete scelto, egli non è più essere ‘messe in forma’ grazie alla capacità membro di Bristol, ma membro del Parlamen- 47 di mediazione e di rappresentazione dell’a- to . ristocrazia naturale. Non sono tuttavia solo La delicatezza del compito di discutere queste le ragioni per le quali Burke rifiuta e di soppesare gli interessi, sempre nuo- il mandato imperativo: al richiamo alla ne- vamente in modo da realizzare un difficile goziazione nell’arena politica nazionale per equilibrio, esige che i rappresentanti ab- l’interesse generale, e alla rivendicazione biano una grande esperienza politica e ap- di una specifica competenza del rappresen- partengano all’aristocrazia naturale della tante, si aggiungono altri argomenti molto nazione. Il rappresentante, infatti, dispo- attuali nel dibattito politico contempora- ne di una capacità matura di giudizio, di neo. «Se il governo fosse una questione di un’«opinione senza pregiudizi» e di una volontà di una parte – dichiara Burke agli «coscienza aperta»48 in grado di permet- elettori di Bristol – la vostra volontà do- tergli di comprendere gli interessi dei suoi vrebbe esser superiore senza dubbio. Ma il mandatari e di difenderli nell’ambito del governo e la legislazione sono questioni di processo di contrattazione politica. La se- ragione e giudizio, e non di inclinazione; e parazione fra il popolo e l’aristocrazia na- quale ragione è quella secondo la quale la turale è dunque uno dei presupposti del di- decisione precede la discussione e in cui un scorso di Burke, che giustifica la divisione gruppo di uomini delibera, un altro decide fra i ceti in base a un principio funzionale e coloro che tirano le conclusioni sono forse e a uno descrittivo. L’aristocrazia è, infatti, a trecento miglia di distanza da coloro che naturalmente educata a un’apertura men- ascoltano la discussione?»52. Vi è dunque tale, a un’ampiezza e complessità di giudi- un’evidente illogicità nel proporre il man- zio. Questa sua descrizione le permette di dato imperativo: se la politica è l’arte del assolvere a una funzione sociale e politica, bilanciamento degli interessi, in cui non e cioè di comprendere gli interessi del po- esiste una volontà generale da scoprire o un polo e di identificarsi nello stato: «Una vera bene comune da svelare, ma una continua aristocrazia naturale non costituisce un in- negoziazione, la discussione e il confronto teresse separato nello Stato né separabile sono parti integranti del processo decisio- da esso. È una essenziale parte integrante nale. Se il popolo decide di limitare la sua di ogni grande organismo rettamente co- fiducia al rappresentante e non gli consente 49 stituito» . Inoltre l’aristocrazia è fun- di utilizzare il suo giudizio zionale all’articolazione degli interessi del popolo nell’arena politica, poiché questo […] degraderemo inevitabilmente la nostra rap- deve essere guidato da essa e condotto alla presentanza in un traffico confuso e logorante di 50 agenti locali. Se il rappresentante popolare è li- “ragionevolezza” – che è la profonda co- mitato nell’espressione delle sue idee e nelle sue stante della natura umana. Solo dove la ra- azioni, il servizio alla Corona sarà l’unico asilo gione viene coltivata, «[…] quando grandi dell’uomo di stato. […] dal lato del popolo non

126 Chiantera-Stutte

vi sarà altro che impotenza […] Attualmente il negoziabili nell’arena politica, in modo da progetto della corte è di rendere insignificanti i concorrere alla formazione di una costella- suoi funzionari. Se il popolo assumesse lo stesso atteggiamento e scegliesse i suoi rappresentanti zione di interessi generalizzati. sugli stessi principi dell’ossequio […] nessuna L’opinione del popolo, tuttavia, non è parte dello Stato sarà sicura53. per Burke una proiezione mutevole e inar- ticolata dei bisogni dei cittadini: essa, per Insomma, i rappresentanti, una volta quanto suscettibile di essere raffinata e tra- che venissero vincolati strettamente alle sformata dal rappresentante nel linguag- istruzioni e frustrati nell’esercizio delle gio degli interessi, è la base su cui da un loro facoltà di giudizio, opterebbero per lato si costituiscono appunto gli interessi, la comoda obbedienza ai poteri forti, non e dall’altro si assicura il consenso. “Forni- solo lasciando il popolo in una situazione di re un’opinione è diritto di tutti gli uomini impotenza e ignoranza, ma anche minando e quella dei mandatari è un’opinione rile- così le basi dello stato, che si fonda proprio vante e rispettabile […] che un rappresen- sull’equilibrio dei poteri e sull’indispen- tante deve sempre considerare seriamente” sabile funzione di controllo popolare. «È – afferma Burke nel 177456. vostro compito – afferma Burke agli elettori È da un sistema in cui la rappresentanza di Bristol nel 1780 – esaminare, ed è anche funziona che possono scaturire il consen- vostro interesse»54. so e la pace sociale, secondo Burke, che ne Il rappresentante, allora, traduce le opi- trae le dimostrazioni a partire dai due fal- nioni instabili e limitate del popolo, in in- limenti della politica britannica in America teressi; distilla da mutevoli considerazioni e in Irlanda. Riferendosi alla richiesta dei popolari delle linee che gli permettono di coloni americani di essere rappresentati orientarsi nel dibattito politico in modo nelle assemblee, facendo valere il princi- appropriato, tenendo conto dei reali biso- pio «no taxation without representation», gni. Interessi e opinioni formano i due poli Burke sottolinea l’incoerenza e la pericolo- fra cui si svolge l’attività ‘ermeneutica’ del sità di una linea politica che non accetti le rappresentante: ragioni degli Americani. Riferendosi alla Non ho obbedito alle vostre istruzioni – dichiara negazione della rappresentanza alle colo- Burke – no! Mi sono conformato alle istruzioni nie, «se questo nostro tentativo si fosse della verità e della natura e ho preservato il vostro realizzato, [Burke] riteneva [come i coloni interesse contro la vostra opinione, con una tale costanza in cui mi sono identificato. Un rappre- americani] che le loro Assemblee sarebbe- sentante degno di voi dovrebbe essere una per- ro diventate totalmente inutili, che consi- sona connotata da stabilità. Non devo guardare derando la linea di condotta adottata allora, certamente alle vostre opinioni, ma a quelle opi- gli Americani non avrebbero avuto alcuna nioni che io e voi dovrete avere da ora a cinque sorta di garanzia per le loro leggi e le loro anni55. libertà o per alcuna parte di esse, insomma, Il giudizio, frutto della competenza, che le circostanze stesse della nostra liber- dell’esperienza e della connotazione ari- tà avrebbero aumentato il peso della loro stocratica del rappresentante, gli permet- schiavitù»57. In base a tale fondamentale te allora di trasformare le labili opinioni mancanza di diritto a essere rappresentati, in stabili interessi, proiettati sul futuro e e alla ‘schiavitù’ che ne consegue, la ribel-

127 Ricerche lione americana è legittimata: è stato il go- ché è una rappresentazione avversa»61. An- verno inglese, infatti, a fallire nel creare il che in questo caso, l’incapacità del governo consenso della popolazione, poiché non ha a riparare una situazione pregiudizievole rispettato i principi di prudenza e di giusti- conduce a un difetto di consenso e, per di zia58. Con queste parole Burke ammonisce più, alla stigmatizzazione di una parte del- il governo inglese, colpevole di non porre la popolazione e a possibili disordini. La ascolto e di considerare le rivendicazioni separazione di cattolici e protestanti viene delle Colonie americane: così rafforzata dalle rappresentazioni e de- scrizioni che separano i due gruppi: […] ricordatevi, una volta completato il vostro sistema di impoverimento, che la Natura proce- […] le solite rappresentazioni popolari [delle derà ancora nel suo modo ordinario: vi sono cioè differenze fra i due gruppi] non sono mai state dei momenti critici nelle fortune di tutti gli Stati così separate come lo sono ora, come se essi non quando quelli che sono troppo deboli per contri- fossero solo nazioni separate, ma specie separa- buire alla vostra prosperità, sono forti abbastanza te. Lo stigma e il biasimo, la maschera nascosta per completare la vostra rovina, alle vittime del saranno eliminati e gli uomini si vedranno per 59 saccheggio rimangono le armi . quello che essi sono62.

Lo stesso vale per la miope e rischiosa La mancanza di consenso e di fiducia politica britannica in Irlanda: qui i cattolici porta verosimilmente al crollo sociale e po- vivono in una situazione di svantaggio, non litico dovuto al malcontento. avendo alcuna rappresentanza, né attuale Una giusta rappresentanza, allora, fa né virtuale. Nella sua lettera a Langrishe, l’interesse del potere politico, poiché ri- Burke definisce l’idea di rappresentanza salda il consenso e, insieme, è garanzia di virtuale, per dimostrare tuttavia come essa, giustizia. Dichiarando la propria adesione pur essendo in principio una buona istitu- ad ascoltare le rivendicazioni degli Ameri- zione, non solo non funzioni, ma non possa cani, Burke afferma «Per me, il problema valere per gli Irlandesi cattolici. La rappre- non sta nel decidere se abbiate il diritto sentanza virtuale, che fa a meno dell’elezio- a far l’infelicità del vostro popolo, ma di ne diretta del rappresentante da parte dei vedere piuttosto se non sia nel vostro in- mandanti, è comunque basata su una co- teresse renderlo felice. Non è affatto que- munanza di interessi e sentimenti fra que- stione di quel che un avvocato mi dice che sti due soggetti politici. Inoltre, essa «deve io posso fare, ma di quello che la ragione e 60 avere il suo presupposto» nella rappre- la giustizia mi dicono che io debbo fare»63. sentanza attuale, poiché solo attraverso Riaffiora, così, nel discorso di Burke, un questa è possibile conseguire e rinsaldare il principio fondamentale, che deve essere rapporti fra i mandanti e il rappresentan- legato in ogni luogo e sotto ogni condizione te e, così, consolidare l’“opinione”, e cioè alla pratica della rappresentanza: la giusti- il consenso. I Cattolici non sono, tuttavia, zia. Questa viene sempre intesa nell’ambito rappresentati: nel loro caso «non vi è né del rispetto della regola della prudenza: la rappresentanza attuale e, ancor meno, una giustizia è contestuale, legata a una società rappresentanza virtuale. È esattamente il e ai suoi costumi; tuttavia, nelle sue varie contrario. È potere illimitato, posto nelle articolazioni, essa trova il suo fondamento mani di una rappresentazione avversa, poi- nel trust e nella rappresentanza. Insomma,

128 Chiantera-Stutte la giustizia è ‘esterna’ alla rappresentanza, Burke: teoriche, per la difficoltà di inclu- perché ne è il fondamento: dere il caso nel suo sistema centrato sulla costituzione britannica; pratiche, per la voi [mandanti] che ci avete inviato a occupare un posto di autorità potete darci tutti gli ordini, necessità di non violare il principio di giu- a parte questo: quello di fare ingiustizia e oppri- stizia che è alla base del pensiero morale di mere, o anche quello di soffrire l’ingiustizia e Burke, pur non mettendo in pericolo l’or- l’oppressione […] l’edificio interconnesso e di- dine sociale e politico. versificato della giustizia universale […] dipende Burke tenterà di ovviare a tali aporie, da questo: non ho mai impiegato e non impie- gherò nessuno strumento di potere per fare a attraverso la formulazione di diritti natu- pezzi [questo principio]64. rali che devono orientare il comportamento del governo e della corte. Come vede bene La giustizia, intesa generalmente come Connif, egli in tal modo trasformerà la sua rifiuto dell’oppressione e della schiavitù, è concezione e l’aprirà proprio a quel ricono- quel valore morale alla base della rappre- scimento dei diritti naturali che sembrava sentanza e dell’agire politico. essere in contrasto con la sua idea di ordine In questo passaggio Burke indica, for- costituzionale66. se, una fuoriuscita dal suo sistema teorico: Questo è stato indicato come uno dei la necessità di una fondazione non defini- limiti principali dell’opera di Burke. In ef- ta e statuita da una carta costituzionale e il fetti, a livello sistematico e teorico, Burke riferimento a un antico principio che deve si vede costretto ad ampliare e ‘deformare’ orientare l’agire politico. Successivamente, la sua teoria, ma non, secondo la mia inter- nella difesa delle popolazioni indiane con- pretazione, a mutarne le basi. Dall’affer- tro l’arbitrario potere di Warren Hastings e mazione della necessità di poggiare l’isti- nella difficile statuizione di principi uni- tuto della rappresentanza sulla giustizia dei versali, validi per l’Europa e per l’India, discorsi di Bristol, al rifiuto di opprimere Burke dovrà allargare il suo sistema concet- ed essere oppressi, alla statuizione di diritti tuale per ricomprendere un caso limite, in riconosciuti a popolazioni extra-europee, cui non basta far riferimento alla situazione vi è un allargamento, non un’inversione nel della rappresentanza e alla costituzione bri- pensiero di Burke. Il suo sistema teorico tannica. Per difendere i diritti delle popo- presenta al suo interno fin dai primi scritti lazioni extra-europee Burke sarà costretto una tensione forte: quella fra principi uni- comunque a trovare un fondamento diverso versali e contesto locale, fra la rivendicazio- al suo discorso sulla giustizia: in tal caso il ne di garanzie esterne alle leggi e il rispetto riferimento all’antica costituzione britan- delle tradizioni e della costituzione. Questa nica come tradizione di diritti da restaurare tensione è forse riconducibile ad una con- non varrà per una cultura talmente diversa traddizione interna al pensiero liberale nel e che non ha storicamente riferimenti eu- momento dell’inizio della grande espan- ropei. Inoltre, l’inclusione dell’istituto del- sione economica: l’oscillazione fra la con- la rappresentanza non funziona nel caso di servazione dell’ordine e la rivendicazione 65 etnie lontane e culturalmente diverse . Il dei nuovi diritti borghesi67. riconoscimento di diritti al popolo indiano Forse è questo il segno della particolare presenta difficoltà teoriche e pratiche per natura del pensiero di Burke, che si situa in

129 Ricerche un momento storico a cavallo della moder- sistema di pensiero articolato, equilibrato e nità: egli guarda al passato, alla tradizione soprattutto aperto, non stereotipato. e alla ancient constitution e, insieme, cerca Per questo, forse, il pensiero di Burke si di risolvere i problemi del futuro, e cioè i situa più in là della modernità. diritti delle popolazioni extra-europee e la questione della rappresentanza. Burke non è, però, solo un autore a cavallo della grande rottura di senso che costituisce la moderni- tà: è un autore che riesce a conciliare i gran- di ed eterni temi del pensiero politico in un

1 Cfr. D. Dwan, C.J. Insole, The inson, Harry T., Walpole and the 15 Brewer, Rockingham cit. Cambridge Companion to Edmund Whig Supremacy, London, English 16 Burke, Pensieri sulle cause dell’at- Burke, Cambridge, Cambridge Universities Press, 1973. tuale malcontento (1770), Genova, University Press,, 2012, in par- 10 H.S.J. Bolingbroke, The idea of ECIG, 1987. ticolare l’Introduzione di Dwan e a patriot king, ed. by S.W. Jack- 17 Ibidem. Insole, pp. 1-14. man, Chicago Indianapolis, 18 Sulla rappresentanza politica in 2 F. O’Gorman, Edmund Burke: his Bobbs-Merrill, 1965. Su Bol- questo periodo storico, cfr. fra gli Political Philosophy, London, G. ingbroke, cfr. T.H. Dickinson, altri S.H. Beer, The representation Allen and Unwin, 1973. Bolingbroke, London, Constable, of Interests in British Government: 3 J.L. Pappin, The metaphysics of Ed- 1970. Sul rapporto fra Bolingbro- historical Background, in «The mund Burke, New York, Fordham ke e Burke, vedi fra gli altri: E. American Political Science Re- University Press, 1993. Garin, Introduzione alla dottrina view», 51, 3, 1957, pp. 613-650. 4 E. Burke, Riflessioni sulla rivolu- politica di Burke, Firenze, La Nuo- 19 Brewer, Rockingham cit. zione francese (1780), in Id., Scrit- va Italia, 1938; M. D’Addio, Natu- 20 Pocock, Burke and the Ancient cit. ti politici, 8a ed., Torino, UTET, ra e società nel pensiero di Edmund 21 Burke, Ricorso cit., p. 547. 1968. Burke, Milano, Giuffrè, 2008. 22 J. Conniff, Burke, Bristol and the 5 Id., Ricorso dai nuovi agli antichi 11 Vedi Dickinson, The Einghteenth Concept of Representation, in «The Whigs (1791), in Scritti politici, cit., Century cit.; Pocock, Burke and the Western Political Quarterly», 30, p. 463. Ancient cit. 3, 1977, pp. 329-341. 6 Id., Speeches on the Impeachment 12 L. Cedroni, Il problema della rap- 23 Burke, Speech on Mr. Fox’s East In- of Warren Hastings, in The Works of presentanza politica nel dibattito dia Bill (1783), in The Works cit., Edmund Burke in nine volumes, ed. inglese, francese e americano. Bur- vol. II, p. 296. Su Burke e l’In- by C.C. Little, J. Brown, Boston, ke, Sièyes e Madison a confron- dia, cfr. G. Carnall, C. Nicholson 1839, vol. VII. to, Tesi di dottorato presentata (eds.), The impeachment of Warren 7 H.T. Dickinson, The Eighteenth all’IUE, 1999. Hastings: Papers from a Bicentenary Century Debate on the Glorious Rev- 13 J. Brewer, Party Ideology and Commemoration, Edinburgh, Ed- olution, in «History», n. 61, 201, Popular Politics at the Accession of inburgh University Press, 1989; 1976, pp. 28-45. George III, Cambridge, Cambridge R. James, At home abroad: Edmund 8 Vedi anche J.G.A.Pocock, Burke University Press, 1976; Id., Rock- Burke in India, in «Bullettin of and the Ancient Constitution: A ingham, Burke and the Whig Polit- Research in the Humanities», problem in the History of Ideas, in ical Argument, in «The Historical n. 82, 1979, pp. 160-174; F.G. «Historical Journal», n. 3, 1960, Journal», XVIII, n. 1, 1975, pp. Whelan, Edmund Burke and In- pp. 125-43 e Id., Editor’s Introduc- 188-201. dia: Political Morality and Empire, tion, in Burke, Reflections on the 14 Su Rockingham, cfr. fra gli altri Pittsburg, University of Pittsburg Revolution in France, Cambridge, R.J. Hoffman, The Marquis. A study Press, 1996. Hackett, 1987, pp. VII-LVI. of Lord Rockingham, New York, 24 Connif, Burke cit. 9 Su Robert Walpole, cfr. H.T. Dick- Fordham University Press, 1973. 25 Burke, Ricorso cit. p. 463. Vedi

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anche: M. Loughlin, Burke on resentation, cit. Law, Revolution and Constitution, 47 Burke, Speech at Bristol 3 Novembre in questo numero del Giornale di 1774, cit., p. 13. Storia costituzionale; Pocock, Burke 48 Ivi, p. 12. and the Ancient cit.; G.J. Graham 49 Id., Ricorso cit. p. 544. Jr., Edmund Burke’s ‘Developmen- 50 Ivi, p. 545. tal Consensus’, in «Midwest Jour- 51 Ibidem. nal of Political Science», 16, 1, 52 Id., Speech at Bristol 3 Novembre 1972, pp. 29-45. 1774, cit., p. 12. 26 Vedi Graham Jr., Edmund Burke’s 53 Id., Speech at Bristol, 1780, in The ‘Developmental Consensus’, cit. works cit., vol. II, p. 239. 27 Burke, Ricorso cit., p. 463. 54 Ivi, p. 237. 28 Ibidem. 55 Ivi, p. 247. 29 H. Eulau, J.C. Wahlke, W. Bucha- 56 Id., Speech at Bristol 3 Novembre nan, L.C. Ferguson, The role of the 1774, cit., p. 13. Representative: some empirical ob- 57 Id., Ricorso cit., p. 481 (sottoline- servations on the Theory of Edmund atura di Burke). Burke, in «The American Political 58 Vedi anche Graham Jr., Edmund Science Review», 53, 3, 1959, pp. Burke’s ‘Developmental Consensus’, 742-756. cit. 30 Burke, Ricorso cit., pp. 463-464. 59 Burke, Mozione di conciliazione 31 Ivi, pp. 540 ss. cit., p. 100. 32 Ivi, p. 498 (sottolineature di Bur- 60 Burke, Letter to Langrishe, cit., p. ke). 521. 33 Burke, Mozione di conciliazione con 61 Ivi, p. 489. le colonie, in Id., Scritti politici, cit., 62 Ivi, p. 522. pp. 96-97. 63 Id., Mozione di conciliazione cit., p. 34 Ivi, p. 100. 107 (sottolineatura di Burke). 35 Burke, Speech on Fox’s East India 64 Id., Speech at Bristol 1780 cit., pp. Bill, cit. 267-267. 36 Conniff, Burke cit. 65 J. Conniff, Burke and India, The 37 E. Burke, Letter to Langrishe, in Id., failure of the Theory of Trusteeship, The Works cit., vol. III, p. 486. in «Political Research Quarter- 38 Ivi, p. 521. ly», 46, 2, 1993, pp. 291-309. Su 39 Ivi, p. 522. Su Burke e l’Irlanda, una prospettiva che riattualizza cfr. T.H.D.Mahoney, Edmund il concetto di rappresentan- Burke and Ireland, Cambridge, za in Burke, cfr. M.S. Williams, Harvard University Press, 1060; Burkean “descriptions” and polit- L. Gibbons, Edmund Burke and ical representation: a reappraisal, Ireland, Cambridge, Cambridge in «Canadian Journal of Political University Press, 2003. Science», 29, 1, 1996, pp. 26-45 40 Burke, Ricorso cit., p. 534. e J. Mansbridge, Rethinking Rep- 41 Ibidem. resentation, in «The American 42 Cedroni, Il problema della rap- Political Science Review», 97, 4, presentanza politica cit.; Brewer, 2003, pp. 515-528. Party ideology cit., H.F. Pitkin, The 66 Conniff, Burke and India cit. concept of representation, Berkeley, 67 Loughlin, Burke on Law, Revolution University of California Press, and Constitution, cit. 1972. 43 Vedi, contra, Pitkin, The concept of representation, cit. 44 Burke, Letter to Langrishe, cit., p. 521. 45 Id., Speech at Bristol 3 Novembre 1774, in Id., The works cit., vol. II, pp. 13-14. 46 Contra Pitkin, The concept of rep-

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Itinerari

Edmund Burke e la cultura giuridica inglese del tardo Settecento

paolo rondini

1. Un apologeta dei «pochi al potere»? duava lo scopo precipuo dell’azione politica nel raggiungimento della massima felicità Pochi anni dopo la morte di Burke un giu- del maggior numero possibile di persone dizio molto tagliente sulla sua figura fu for- anziché nella difesa degli interessi di élites mulato da Bentham, che lo definì un mae- ritenute più virtuose, sagge e prudenti di stro nel «travisare le cose e manipolare i una moltitudine di cives in massima parte giudizi agitando e infiammando le passio- poveri e ignoranti. ni» nonché un «rappresentante e portavo- Lo stesso Bentham ammetteva, d’altra ce dei pochi al potere»1. parte, di aver apprezzato gli scritti bur- Esponente di primo piano del whiggism keani antecedenti alla pubblicazione del- tardo-settecentesco, Burke fu – in effet- le Reflections on the Revolution in France, ti – per tutta la vita un paladino dell’ordi- ammirandone l’eloquenza, la dignità e la ne istituzionale e sociale inglese scaturito «loro superiorità rispetto ad altri», fino al dalla Glorious Revolution, vale a dire di quel punto di considerare il loro autore uno spi- sistema di governo misto e bilanciato che rito «magnanimo e d’animo nobile»3. E a faceva perno sull’equilibrio fra monarchia, partire dal 1793, quando iniziò ad avvertire aristocrazia, popolo, e dove il potere era una crescente delusione per la tragica piega gestito da una classe composta da membri che stavano assumendo gli eventi francesi della nobiltà, proprietari terrieri e facol- in conseguenza dell’avvento del Terrore, tosi borghesi2. Ebbene, proprio l’appas- anche Bentham finì per manifestare una sionata difesa dei principi su cui si basava profonda avversione per quelle che consi- un simile ordinamento cetuale e censitario derava ormai – al pari di Burke – le astratte, non poteva che essere il bersaglio preferito pericolose e sovversive affermazioni reto- delle critiche di chi, come Bentham, indivi- riche dei rivoluzionari4. giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 135 Itinerari

Il padre del moderno utilitarismo ri- di pensiero, dell’iniziativa economica pri- entrava, dunque, nel novero di quegli vata e della proprietà – Burke era stato an- esponenti dell’establishment culturale bri- noverato fra i giusnaturalisti eredi del tra- tannico che – sull’onda dell’euforia ini- dizionale individualismo inglese e fautori zialmente alimentata dagli avvenimenti di un costituzionalismo liberale e riformi- francesi – furono spiazzati dalla dura e sta5. intransigente posizione critica assunta da Il dibattito ideologico che conseguì Burke contro le notizie provenienti d’Ol- all’uscita nel 1790 delle sue Reflections tremanica. Il campione delle libertà e il ebbe, però, l’effetto di provocare una dolo- nemico del dispotismo, colui che negli anni rosa frattura fra Burke e i Whigs come Fox e del lungo regno di Giorgio III si era battuto Sheridan, sulle prime propensi a conside- strenuamente in favore dei diritti dei sud- rare gli eventi francesi alla stregua dei moti diti e delle prerogative costituzionali degli libertari scoppiati nell’Inghilterra seicen- elettori sia contro gli abusi commessi dalla tesca e nell’America di pochi anni prima. Corte e dal Governo sia contro le prevarica- Ma anche il milieu intellettuale si divise fra zioni perpetrate dal Parlamento, sembrava coloro che continuavano a stimare Burke e essersi trasformato all’improvviso in un chi riteneva che fosse ormai passato nel no- radicale conservatore e strenuo difensore vero dei conservatori e dei sostenitori più dell’ordine d’Antico Regime contro i peri- reazionari del partito dell’ordine costituito. coli insiti nelle idee libertarie ed egualitarie Le censure burkeane consideravano la Ré- propalate dai révolutionnaires. volution un mostro feroce, dedito a distrug- Nella prima parte della sua carriera po- gere tutto ciò che aveva reso grande la Fran- litica Burke non aveva lesinato critiche ai cia nei secoli (monarchia, nobiltà, clero, tentativi posti in essere dalla Corona e dai commercio, arti, scienze), e paventavano ministri di condizionare i lavori del Parla- altresì i rischi che avrebbero potuto correre mento servendosi di lusinghe, minacce e le secolari istituzioni e tradizioni europee a perfino della corruzione, così come aveva causa di fattori quali la cieca fiducia riposta contestato l’operato dell’Esecutivo nella nell’astrattezza ideologica e nell’onnipo- gestione dei rapporti con le colonie ame- tenza del popolo. Era, dunque, inevitabile ricane, i cattolici irlandesi e la Compagnia che le Reflections e gli scritti successivi del- delle Indie Orientali. Né era stata indenne lo stesso tenore fossero valutati – a secon- dai suoi strali la stessa House of Commons, di da dei casi – come la peggiore espressione cui egli faceva parte, allorché si era arroga- del pensiero contro-rivoluzionario o, al ta la potestà di giudicare gli addebiti mossi contrario, l’assennata difesa di un modello contro Wilkes (il parlamentare accusato di sociale basato su valori morali e precetti di diffamazione a mezzo stampa ai danni del origine divina inconciliabili con l’applica- Primo Ministro Lord Bute) e di annullarne zione meccanicistica di teorie metafisiche6. l’elezione a rappresentante del Middlesex. Prescindendo, peraltro, dal prendere in Per tali ragioni – oltre che per l’impegno esame le diverse posizioni in cui si articolò profuso in difesa del sistema della rule of dopo la morte di Burke il dibattito scienti- lawe di un diritto penale più umanitario, fico innescato a più livelli (politico, legale, della tolleranza religiosa e dell’autonomia sociale, economico) dalle idee esposte nei

136 Rondini suoi tanti pamphlets e discorsi parlamenta- condizione mentale tipica dei common law- ri, quale fu il ruolo di questo statista e dotto yers, vale a dire l’idea che il complesso delle erudito di storia, filosofia e diritto nel pa- regole giuridiche non fosse un qualcosa di norama della cultura inglese settecentesca? statico, bensì un’entità che si sviluppava nel tempo in modo lento e costante, per effetto dell’accumulo di soluzioni ai problemi con- tingenti degli uomini elaborate da una ri- 2. Le passioni del giovane Burke stretta cerchia di tecnici e pratici, chiamati a tener conto di circostanze sociali, politi- Nelle opere di Burke era frequente il ri- che, istituzionali, economiche e religiose in 8 corso a concetti e principi estrapolati dalle continuo mutamento . regole della common law, dal diritto roma- Le nozioni apprese in gioventù gli for- no e canonico, dal pensiero giusnaturalista nirono anche una discreta familiarità con e dalle opere dei grandi giuristi britannici le dinamiche evolutive e applicative del di- (Bracton, Coke, Hooker, Selden, Black- ritto inglese e di quello europeo. Egli ebbe stone, Wallace, Grey, Elly, Sullivan). Si trat- così modo di maturare un atteggiamento tava di rinvii che denotavano un’approfon- fortemente critico nei confronti dei me- dita conoscenza delle circostanze storiche todi di insegnamento – considerati troppo in cui si erano evoluti il diritto vigente in nozionistici, impersonali e gretti – in uso Inghilterra e la Ancient Constitution, nonché presso gli studi legali e le corti londine- 9 una salda conoscenza delle tradizioni giuri- si . La sua esperienza personale lo portava diche anglo-sassoni ed europee. I proble- a concordare con le osservazioni esposte mi relativi all’ordine politico-istituzionale, da Blackstone nel Discourse on the Study of al buon governo, all’ordinato e armonioso Law (1758) in merito ai guasti prodotti dalla funzionamento della società erano sempre prassi di ammettere al tirocinio professio- trattati invocando l’equità dei precetti nor- nale forense tanti giovani istruiti e dotati di mativi, la giustizia e il benessere generale, principi morali senza fornirli di un previo e l’adozione di un ordinamento costituzio- ampio «background of education» sul pia- nale contemplante un esercizio bilanciato no teorico, con il rischio così di trasforma- del potere, un godimento pieno ed effettivo re dei gentlemen in persone fredde e aride, delle libertà naturali a dispetto di ogni for- pronte a considerare «the law solely as a ma di arbitrio7. lucrative trade»10. Eppure, Burke non fu mai un giurista Burke condivideva, poi, con lo stesso a tutto tondo, perché non portò a termine Blackstone e con Coke la convinzione che il cursus studiorum presso gli Inns of Court, la common law dovesse la sua fortuna al né si dedicò mai alla pratica legale o all’in- fatto di riflettere la ragionevolezza e l’in- segnamento, limitandosi a sfruttare abil- fallibilità di un’esperienza secolare fatta di mente nella sua carriera di parlamentare e continui raffronti con le statuizioni del ius libellista le conoscenze assimilate nell’ap- naturale di matrice divina11. I pregi di un si- prendimento dei rudimenti della giuri- mile case law consistevano nel rispecchia- sprudenza. La frequentazione del Middle re i precetti della giustizia originale di Dio Temple gli consentì, però, di acquisire la e nel sostanziarsi in una serie di giudicati

137 Itinerari emessi allo scopo di interpretare, adattare giuridico dell’Inghilterra, contribuendo a e lasciare alle generazioni successive un pa- rimuovere un po’ di quell’oscurità e con- trimonio di usi e istituti risalenti a epoche fusione che avvolgevano il sistema delle immemorabili. Persino le norme emanate sue leggi. A tale proposito egli indicava tra dal Parlamento, le statute laws, erano depu- i difetti della common law il gergo spesso tate a svolgere un ruolo sussidiario, poiché incomprensibile e i rituali misteriosi (che potevano contemplare una disciplina ra- ne rendevano l’interpretazione una prero- dicalmente nuova solo in casi eccezionali gativa esclusiva di una ristretta cerchia di e per motivi di opportunità pubblica (ad pratici), gli espedienti e le finzioni adottate esempio, in relazione a questioni commer- per aggirare procedure ormai desuete o ri- ciali e mercantili)12. solvere questioni inedite, le forme proces- Inoltre, la judge-made law inglese non suali troppo complesse e macchinose (con si basava su teorie o astrazioni concettuali. conseguenti lungaggini e spese a danno dei La sua legittimazione e autorevolezza de- cittadini), gli abusi perpetrati nell’esercizio rivavano dalla circostanza di costituire un della giustizia penale15. diritto giurisprudenziale frutto dell’espe- Al di là di queste considerazioni, tutta- rienza di un’intera nazione e di esprimere via, dalla lettura delle opere di Burke non è una ragione collettiva cristallizzatasi in una agevole estrapolare una coerente teoria ge- serie di «pregiudizi», vale a dire di usanze, nerale del diritto nella forma di un’esposi- credenze e opinioni comuni concernenti zione sistematica di principi o di una tratta- i fatti della vita, il cui valore plurisecolare zione commentaristica di norme, poiché le era attestato dal loro essere costantemen- sue osservazioni sulla giurisprudenza sono te valorizzate e apprezzate dal popolo13. La frutto in massima parte della necessità di common law possedeva, però, al contempo dare un responso a specifici problemi della un’intrinseca capacità di evolvere, in vir- vita politica, sociale ed economica. È noto, tù del suo operare con metodo analogico e del resto, come Burke – in consonanza grazie alla possibilità di adattarsi continua- con il pensiero di Hume e degli illuministi mente ai nuovi casi e problemi posti dalla scozzesi – preferisse un uso empirico del- realtà. Sotto questo aspetto le sue regole in- la ragione a uno meramente teoretico. Egli carnavano, al pari di quelle costituzionali, diffidava di ogni forma di dogmatismo e si- lo spirito dei principi del diritto naturale, stematizzazione astratta che potesse impe- poiché possedevano il carattere di dispo- dire di valutare i concreti bisogni della so- sizioni di tipo equitativo rivolte a mitigare, cietà civile. I ragionamenti metafisici non per quanto possibile, le dure conseguenze erano di per sé deprecabili, ma potevano derivanti da un’applicazione meccanicisti- risultare erronei o infondati, se analizzati ca dei precetti giuridici14. alla luce di quella pietra di paragone di ogni Burke riteneva anche che la scienza le- ideologia che era l’esperienza della prassi gale inglese dovesse riconoscere a Coke, quotidiana16. Persino nell’utilizzare come Blackstone e ai giuristi whig impegnati fondamentale metro di giudizio i dogmi del nell’accertare il pedigree delle libertà bri- ius naturale divino si dovevano tenere in tanniche il merito di aver rilevato alcuni debito conto i diversi contesti e le peculiari degli aspetti più critici dell’ordinamento condizioni di vita di ogni popolo, ricono-

138 Rondini scendo quindi che non esistevano soluzioni universalmente valide per tutelare le libertà degli uomini17. Nel condurre la sua battaglia in favore non di astratti rights of Man ma di concre- ti diritti per tutti i membri di una ordinata società civile, Burke era indotto a esaltare in modo particolare il sistema costituziona- le inglese di fine Settecento e i privilegi da esso assicurati ai cittadini anglo-sassoni. La Ancient Constitution britannica non era il risultato di estemporanei esperimenti di ingegneria socio-politica ma un lascito intergenerazionale, vale a dire un patrimo- nio comune acquisito in via prescrittiva e riflettente un ordine istituzionale e gerar- chico diretto a salvaguardare le libertà sto- ricamente confermate da una plurisecolare tradizione giurisprudenziale e di governo18. Le leggi e le istituzioni britanniche non Burke on the sublime and beautiful”, stampa ad ope- dovevano, però, considerarsi eterne e im- ra di James Sayers, 1785 modificabili, poiché il carattere della loro continuità storica non implicava anche quello della staticità nel tempo. Burke con- cordava con la visione blackstoniana di uno non riconducibili alla volontà e alla ragio- status quo frutto di un lungo processo evo- ne di un singolo individuo ma allo spirito di lutivo, nel corso del quale élites di statisti adattamento dell’intera collettività20. rappresentanti gli interessi della comunità Questa concezione storicistica e gradua- si erano virtuosamente avvalsi di principi listica aveva la sua scaturigine negli studi guida come la prudenza, la saggezza e l’e- compiuti da Burke in gioventù, nonché nel- sperienza per adattare – laddove possibile – le analisi concernenti le origini del diritto l’ordine sociale, politico e normativo ere- inglese delineate in alcune delle sue prime ditato dal passato alle mutevoli circostanze opere – An Essay towards an Abridgment of in cui si era venuta a trovare la società19. Dai the English History (1757) e Fragment. An Es- tentativi di adeguare l’esistente, venendo say towards an History of the Laws of England incontro ai cangianti bisogni dei consociati (1757) – in cui egli rilevava lo stato poco di- e prendendo atto delle contaminazioni av- gnitoso in cui versavano le ricerche concer- venute a più livelli (istituzionale, giuridico, nenti la storia della common law e dell’or- sociale, economico) per effetto dei contatti dinamento politico-istituzionale del suo con il continente, erano così scaturite rile- paese. Pur non avendo mai dato una veste vanti novità nelle forme di organizzazione definitiva a entrambi questi lavori, rima- dello Stato e dei rapporti intersoggettivi sti probabilmente incompiuti a causa della

139 Itinerari sopraggiunta pubblicazione di due autore- po in senso sempre più liberale del sistema voli capolavori quali la History of England paese, grazie anche alla positiva interazione di Hume e i Commentaries di Blackstone, fra fattori esterni (ad esempio, l’arrivo dei Burke esprimeva in essi le sue convinzioni normanni o l’influenza delle legislazioni di concernenti il peculiare status dell’Inghil- altri paesi) e interni (la promulgazione del- terra settecentesca e chiariva fino a che la Magna Carta o del Bill of Rights)24. punto egli concordasse con le interpreta- Tale approccio evoluzionistico accomu- zioni proposte dagli storici e giuristi whig21. nava Burke alle interpretazioni elaborate da La sua opinione era che la vulgata whig- Brady, Selman e Hume, mentre lo induceva gish concernente la natura eccezionale e a soppesare con occhio critico le ricostru- insulare della Ancient Constitution e della zioni – da lui ritenute un po’ troppo fretto- common law fosse opinabile sotto il profilo lose e superficiali – prospettate da chi alla della prospettiva storica. Autori come Coke, stregua di Coke, Hale o Blackstone celebra- Hale o Blackstone tendevano, ad esempio, va incondizionatamente il carattere imme- a sopravvalutare il ruolo svolto dagli antichi moriale e prescrittivo degli ordinamenti legislatori dei regni anglo-sassoni e, per giuridici e politici inglesi, confidando così converso, a non tenere in sufficiente con- in una loro presunzione di validità fondata siderazione fattori come la conquest nor- solo sul fatto di aver superato gli innumere- manna e la conseguente introduzione degli voli test posti da un uso reiterato nel tempo istituti feudali, il diffondersi del cristiane- anziché su una razionalità intrinseca dedu- simo e delle norme canonistiche, l’influen- cibile dalle relative rationes primigenie25. za esercitata dal ius commune europeo per il Nel caso, ad esempio, della History of tramite dei rapporti economici e culturali the Common Law of England di Halei rilievi con gli Stati continentali22. Ne conseguiva burkeani erano diretti a rimarcare le ca- che risultava discutibile anche la convin- renze espositive nel delineare le fonti del zione radicata in molti common lawyers se- diritto, le antiche procedure giudiziali, i condo cui lo spirito delle loro leggi e istitu- cambiamenti epocali avvenuti nell’evolu- zioni potesse essere immemorial, vale a dire zione plurisecolare del quadro legislativo e che regole e soluzioni adottate nel corso dei costituzionale26. In particolare, Burke non secoli dai giudici e dal Parlamento in difesa condivideva l’assunto secondo cui non sa- delle antiche libertà avessero conservato un rebbe stato necessario attardarsi in accu- valore pressoché originale, venendo solo rate indagini relative alla genesi di norme occasionalmente ridefinite e perfezionate scaturite da decisioni assunte dai giudici, in risposta ai bisogni della società23. Lo stu- dal Parlamento e dal popolo in occasioni e dio della storia del diritto consentiva, in- per motivi di cui non era rimasta, di fatto, vece, di appurare che valori fondamentali, memoria alcuna. La fiducia riposta da Hale quali la giustizia, il buon governo e il bene nel valore di una giurisprudenza sviluppa- comune, si erano affermati in Inghilterra tasi in condizioni eccezionali e dalle origi- in concomitanza con il passaggio da epoche ni remote portava a includerlo nel novero dominate dalla superstizione e dalla violen- di quei giuristi che a dispetto di un’ottima za a periodi contrassegnati dal sopraggiun- preparazione scientifica, di un profondo gere di circostanze favorevoli a uno svilup- senso del giusto e di uno spirito liberale

140 Rondini avevano contribuito a legittimare l’uso di gruppo di legislatori, dovendo piuttosto una terminologia rozza e oscura, di una si- incarnare la sapienza e le conoscenze accu- stematica confusa, di un modo di ragionare mulate da più generazioni nel tentativo di che non deduceva lo spirito delle leggi in disciplinare le relazioni interpersonali e i relazione a criteri precisi ma sulla scorta di rapporti Stato-cittadini sulla base di rego- fattori incostanti e in buona parte metagiu- le e convenzioni ritenute particolarmente ridici27. vantaggiose per tutti28. Le decisioni concernenti la tutela di di- ritti originari e primari come l’esistenza, l’autodeterminazione o la proprietà non 3. Riformare per non rivoluzionare potevano essere assunte attenendosi solo ad astratte teorie o a presunte verità dal L’importanza attribuita da Burke a un’ap- valore scientifico assoluto. La valutazione profondita conoscenza dell’evoluzione sto- delle infinite e variabili circostanze della rica del diritto era dettata dalla convinzione vita richiedeva, infatti, che per conseguire che lo sviluppo armonico di una società ci- la felicità della collettività si dovesse tener vile, libera e ordinata dipendesse in mas- conto di principi razionali testati empiri- sima parte dall’esistenza di un organico e camente, come quelli della prudenza (ossia razionale sistema legale, concepito in modo l’accortezza nel discernere le azioni giuste da promuovere la pace e l’armonia fra i cit- e vantaggiose per la comunità sulla base tadini tutelando le loro fondamentali liber- dell’esperienza secolare di un intero po- tà e prerogative da ogni forma di violenza o polo) e della convenienza per il benessere abuso. In questo senso la scientia iuris si po- comune. Ne conseguiva che la tesi di chi ri- teva considerare alla stregua di uno fra i più teneva di poter plasmare la realtà esistente importanti prodotti dell’intelletto umano, in modo difforme dall’ordine divino delle in grado di esprimere la saggezza di secoli cose era del tutto irragionevole e pericolosa per la stabilità della società e la conserva- e di combinare fra loro i principi naturali 29 della giustizia eterna in risposta alle infini- zione delle libertà conquistate nel tempo . te necessità degli uomini. Nel soppesare con occhio critico i po- I valori e i legami su cui si basava una stulati del giusnaturalismo moderno, con- compagine sociale potevano, dunque, es- cernenti lo stato presociale e il pactum sere protetti efficacemente contro i pericoli societatis che avrebbe dato origine alla con- rappresentati da derive dispotiche del po- vivenza civile, Burke mostrava di concorda- tere, o da ideologie metafisiche inneggianti re con le opinioni espresse da chi – come alla possibilità di rimodellare ex novo le basi Hume e Blackstone – esprimeva dei dubbi dell’ordine esistente, solo allorché si fosse- sulle concezioni contrattualistiche formu- ro comprese le fondamentali lezioni della late da Hobbes e Locke. Era decisamente storia. E fra tali insegnamenti Burke anno- azzardato instillare in menti troppo esaltate verava l’acquisizione della consapevolezza o deboli sul piano intellettuale la certezza che gli ordinamenti politici e giuridici non che ognuno potesse stabilire autonoma- potessero essere espressione dei proposi- mente e con l’ausilio della sola volontà qua- ti di un singolo individuo o di un ristretto li fossero i suoi diritti assoluti e come dare

141 Itinerari loro attuazione, se non addirittura ricor- La costituzione e le leggi dell’Inghilter- rere a simili concetti astratti per valutare ra, in particolare, si potevano valutare alla l’operato dei governi e l’esercizio della so- stregua della loro effettiva capacità di assi- vranità30. Piuttosto, dal momento che il ius curare a tutti i cittadini britannici la possi- naturale doveva intendersi come una mani- bilità di continuare a godere in piena sicu- festazione della superiore ratio Dei impres- rezza dei benefici che spettavano ai membri sa nella mente umana, si poteva affermare della società, e in special modo di quelle che libertà e doveri individuali non deri- libertà il cui esercizio secolare era giusti- vassero dalla stipula di un qualche tipo di ficato ai sensi della prepossession toward patto ma dalle relazioni intercorrenti fra il antiquity celebrata da Coke e Blackstone, Signore e le sue creature, nonché dalla cir- secondo i quali tali prerogative – inizial- costanza che l’unica forma di aggregazione mente acquisite con il beneplacito divino in collettiva esistente da tempi immemorabili via ereditaria e prescrittiva – erano state in fosse proprio la società civile, i cui mem- seguito sancite da carte e accordi suggellati bri godevano automaticamente di privilegi dalla Corona e dal Parlamento34. Nell’or- e obblighi in quanto parte di tale consesso dinamento politico-istituzionale inglese, originario31. governato dalla rule of law e rispecchiante Al pari di Blackstone, poi, anche Burke l’articolazione del popolo in corpi inter- riteneva che nell’interesse del persegui- medi gerarchizzati, l’esercizio dei diritti mento del bene generale lo Stato dovesse dell’individuo non si sostanziava nell’im- garantire a tutti i consociati la sicurezza porre ai propri simili una volontà arbitra- di poter compartecipare in modo equo ed ria e capricciosa, bensì nel prendere atto eguale ai vantaggi derivanti dal vivere in di far parte di una partnership civile fondata comune, e ciò a dispetto delle inevitabili su uno spirito di mutua solidarietà e piena diseguaglianze (per intelligenza, carattere, condivisione di virtù e imperfezioni, sul educazione, ricchezza, etc.) esistenti fra di principio del neminem laedere, sul rispet- loro. I diritti fondamentali e innati degli to dei limiti all’agire umano imposti dallo esseri umani dovevano, quindi, essere di- Stato nel nome dell’interesse pubblico e chiarati, riconosciuti e tutelati in atti o do- dell’eguaglianza davanti alla legge35. cumenti ufficiali – di carattere normativo o Il riferimento all’esistenza di corporate giudiziario – in modo da renderli propria- bodies decisivi per l’ordinato funziona- mente ‘civili’, specificando cioè modalità, mento della compagine statale costitutiva, forme e limiti di un loro concreto godimen- peraltro, un altro importante elemento di to in relazione alle peculiari circostanze di dissonanza fra il pensiero di Burke e quello vita all’interno delle diverse comunità32. E dei giusnaturalisti come Locke, che indi- in questo processo di tipo declaratorio ogni viduavano l’origine e la legittimazione di regola e principio enunciato positivamen- ogni potere nell’unanime consenso da cui te da uomini saggi, guidati dalla prudenza e era scaturito il contratto sociale. Affascina- illuminati dall’esperienza della tradizione, to dalla lettura delle opere di Montesquieu avrebbe dovuto riflettere – per quanto pos- e Blackstone, Burke considerava il popolo sibile – sia la ragione e la giustizia eterne sia come un’entità strutturatasi nel corso dei le usanze e i temperamenti del popolo33. secoli in un insieme di ceti e corporazioni

142 Rondini interagenti fra loro sulla base di un sistema stante miglioramento della qualità di vita di relazioni gerarchiche simili a quelle esi- della popolazione non richiedeva un inter- stenti in natura36. Da tale constatazione egli vento attivo del governo, volto a stabilire derivava la certezza che l’esercizio concreto positivamente quali fossero le libertà degli del governo di un paese non potesse essere uomini e quali i principi cui attenersi o le affidato nel nome dei principi della sovra- condotte da porre in essere per poterne go- nità popolare e dell’uguaglianza dei cittadi- dere. Traendo spunto dalle argomentazioni ni a una moltitudine di uomini privi delle di Smith e Priestley volte a circoscrivere necessarie virtù morali, etiche e religiose. l’interferenza delle istituzioni pubbliche Al contrario, si doveva confidare nell’ari- nell’esistenza e nelle scelte delle persone, stocrazia formata dai migliori per onore e Burke riteneva che per realizzare l’inte- merito, educazione e istruzione, ricchezza resse generale fosse sufficiente eliminare ed esperienza degli affari politici ed econo- gli sprechi e il superfluo nella gestione del mici37. potere, ridurre le spese della pubblica am- Questa visione cetualistica e censitaria ministrazione e le tasse, abrogare le norme si fondava sull’assunto che non tutti pos- inutili. In questo modo sarebbe stato pos- sedessero le doti della cautela e prudenza sibile garantire l’effettivo godimento di dettate dalla «giusta ragione», indispensa- quei diritti naturali – come, per l’appunto, bili perché gli statisti potessero perseguire la proprietà – che in quanto espressione di il benessere collettivo e compiere le scelte una superiore legge morale e divina non più convenienti e opportune sia sul piano si potevano considerare creati o graziosa- morale della giustizia sia su quello pratico mente concessi da un potere sovrano40. dei vantaggi economici38. Ecco perché sin Ai sensi di una simile concezione sto- dai primi scritti e discorsi parlamentari de- ricistica, empirista e liberale del progresso dicati ai rapporti con le colonie americane umano il perseguimento del bene comune e con gli irlandesi Burke rivolse sempre ai – identificato nella cosiddetta convenienza politici il monito a non attardarsi in di- sociale – era legato in modo indissolubile scussioni dogmatiche concernenti i diritti al rispetto dell’esperienza del passato e alla dell’Uomo, foriere di gravi pericoli per la conservazione degli istituti politici e giu- sopravvivenza delle libertà inglesi nonché ridici che avevano contribuito a prevenire dell’ordine sociale e istituzionale del paese, l’insorgere di derive arbitrarie nell’eserci- spronandoli piuttosto a operare in modo da zio del potere. Solo in via eventuale, e come conseguire la felicità concreta non solo dei risorsa estrema, si poteva ipotizzare di pro- loro concittadini ma anche delle generazio- cedere all’attuazione di moderate riforme, ni future39. vale a dire di cambiamenti diretti a produr- Eppure, Burke non era un utilitarista re effetti benefici e durevoli nel tempo, in in senso moderno, perché a differenza di quanto realizzati per ragioni di prudenza e Bentham non attribuiva allo Stato il com- concepiti con la saggezza dettata dalla ra- pito di ottenere la greatest happiness of the gione41. Non a caso, sin dai tempi di Coke greatest number bensì quello di tutelare l’a- una lunga serie di statisti e giuristi inglesi spirazione di ogni individuo a possedere aveva manifestato la medesima mentali- pacificamente i propri beni. Il lento e co- tà conservativa e legalitaria nell’esaltare il

143 Itinerari valore delle statuizioni della common law, zione si poteva, così, considerare a tutti elaborate in via consuetudinaria e giuri- gli effetti come «non fatta ma impedita»: sprudenziale, confermate in statutes laws, in una situazione di eccezionale gravità il ed elevate al rango di disposizioni da non popolo non si era ribellato esercitando la sottoporre ad affrettate e mal concepite in- resistenza di matrice lockeana ma una più novazioni42. limitata disobbedienza, volta a produrre La convinzione che per conseguire la una «piccola e temporanea deviazione» felicità di un popolo fosse indispensabile dagli schemi della vecchia constitution of rispettarne le tradizioni trovava, poi, una government45. Paradossalmente, persino un conferma nella disamina della storia ingle- trauma come la successiva perdita delle co- se e, in particolare, delle modalità di instau- lonie americane poteva essere valutato alla razione della forma di governo mista e bi- stessa stregua, vale a dire come un evento lanciata, che presentava degli indiscutibili diretto non a distruggere ma a conservare vantaggi rispetto a quelle fondate sul mito l’esistente, visto che i sudditi d’oltre oceano di una illuminata ragione di Stato (l’Austria erano insorti contro un governo che ritene- di Giuseppe II e la Russia di Caterina II) o su vano dispotico, non più rappresentativo dei un astratto diritto all’auto-determinazione loro interessi, e accusato di volere ledere della nazione (la Francia rivoluzionaria). le prerogative di cui essi già godevano in In proposito Burke concordava con l’inter- quanto cittadini britannici46. pretazione lockeana e blackstoniana della In una società articolata in corpi inter- Glorious Revolution, secondo cui il trionfo di medi come quella inglese del tardo Seicento principi quali la suddivisione dei poteri, la si era, dunque, preso atto che lo Stato do- rule of law e il King in Parliament aveva con- veva necessariamente ottenere il consenso sentito di prevenire ogni tipologia di deriva delle varie forze e istituzioni espressione di dispotica nonché di conservare l’esercizio interessi potenzialmente confliggenti (la di antiche libertà (di tolleranza religiosa, Corona, il Parlamento, la Chiesa, le masse di pensiero) e diritti (alla vita, istruzione, popolari). La compartecipazione continua iniziativa economica, proprietà, attività la- e fattiva al conseguimento dell’utilità gene- vorativa, giustizia)43. rale da parte dei diversi gruppi sociali era, Nei difficili frangenti del 1688 l’Inghil- infatti, il presupposto imprescindibile per terra aveva saggiamente scelto di percorre- conservare un livello di stabilità e di ordine re la strada di un cambiamento ponderato sufficiente a tutelare le libertà individuali e e moderato, tale cioè da preservare l’ordine a prevenire un esercizio abusivo di poteri politico e sociale incentrato sull’equilibrio e funzioni pubbliche che – se non pronta- fra le tre forze monarchia-aristocrazia- mente contrastato – avrebbe potuto essere popolo, adattandolo ai nuovi bisogni della legittimato dal trascorrere del tempo47. A realtà e producendo solo un mutamen- tale proposito Burke condannava qualsiasi to dinastico, anziché spazzare via lo status vessazione o coercizione perpetrata addu- quo esistente sulla scorta di ragionamen- cendo la difesa dei precetti costituzionali, ti astratti e senza tenere in debito conto i indipendentemente dalla circostanza che concreti benefici o svantaggi arrecati agli fosse posta in essere da monarchi troppo uomini44. La ‘gloriosa e pacifica’ rivolu- ambiziosi e intraprendenti (quale il Patriot

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King invocato da Bolingbrocke per rimedia- ricca borghesia – non poteva certo essere re all’insipienza della classe politica), da un esclusa dall’esercizio del potere a pena di governo composto esclusivamente da King’s sovvertire gli equilibri politici e sociali friends (poco propensi a perseguire gli in- scaturiti dalla Glorious Revolution e tutelati teressi della collettività), da parlamentari dall’Ancient Constitution. Una tale posizione corrotti o decisi a esercitare poteri loro non di privilegio comportava, peraltro, dei do- spettanti (come nel caso dell’annullamento veri verso il paese e, in particolare, quello di dell’elezione di Wilkes). agire in favore dell’interesse pubblico, sen- I rapporti fra Re, Parlamento e popolo za quindi asservirsi alla volontà della Coro- si basavano, del resto, su accordi di natura na né favorire il tornaconto di corporazioni, fiduciaria che comportavano per i contra- ceti, gruppi partitici o di pressione51. Agli enti l’onere di agire per il bene comune eletti in Parlamento, infatti, più che crea- senza favorire singole fazioni o consorterie. re nuove leggi era richiesto di conservare Peraltro, Burke riteneva che non si potesse quelle acquisite in via prescrittiva, contri- pretendere da chi per ragioni dinastiche, buendo così a prevenire gli abusi del potere elettive o istituzionali fosse stato chiamato con il mantenere in vita quel consolidato a esercitare la difficile arte del ‘buon gover- sistema di checks and balances istituzionali no’ di sacrificare del tutto la propria indi- che nel corso del tempo aveva contribuito pendenza di pensiero e giudizio a causa dei a preservare gli antichi diritti britannici52. volubili umori dell’opinione pubblica48. Burke era convinto che sin dall’epoca di Il legame fra elettori e parlamentari – in Coke fosse ormai ben radicata nella tradi- particolare – non poteva considerarsi alla zione del pensiero giuridico inglese la di- stregua di un mandato di tipo imperativo stinzione fra rappresentanza elettiva e vir- e vincolante, poiché la ratio della rappre- tuale. Quest’ultima era da intendersi come sentanza politica contemplata dalla costitu- il presupposto di quella effettiva, perché zione e dalle leggi inglesi non era quella di basata su una naturale comunione di sen- obbligare i membri della House of Commons timenti, desideri, interessi fra il popolo a obbedire ciecamente alle istruzioni di chi e le élites formate dagli elementi migliori li aveva votati49. Come autorevolmente af- della società. E tali ottimati – in qualità di fermato da Cocke, Locke e Blackstone, gli membri della Camera dei Comuni – era- eletti nei vari distretti non potevano opera- no chiamati a rappresentare virtualmente re in qualità di meri ambasciatori o avvocati ogni suddito dell’Impero, compresi quelli dei differenti e opposti bisogni locali, poi- che non li avevano votati o che non aveva- ché essi formavano l’assemblea deliberati- no potuto farlo (in quanto esclusi dal corpo va dell’intera nazione e dovevano mettere elettorale per ragioni di censo o perché ir- al servizio di tutto il paese le loro superiori landesi cattolici, coloni americani, sudditi attitudini e conoscenze, virtù e capacità, ra- indiani)53. gionevolezza e discernimento50. Si trattava, in fondo, della stessa forma L’oligarchia costituita da uomini di na- di rapporto fiduciario da sempre esistente turale importanza, rango e dignità – pro- fra i cittadini e le altre istituzioni del pae- venienti in massima parte dalle fila dell’a- se (la Corona, i Lords, i giudici, le giurie), ristocrazia, dei proprietari terrieri e della le quali pur in assenza della legittimazione

145 Itinerari derivante da un titolo di natura elettiva do- Voltaire, Rousseau e Helvétius inneggianti vevano comunque agire nell’interesse ge- a un individualismo razionalista e astratto, nerale, cooperando e controbilanciandosi i sostenitori della necessità di un radicale le une con le altre54. La pratica del gover- cambiamento avevano finito per ripudiare nare richiedeva in tutti coloro che fossero la concezione della famiglia, delle associa- coinvolti nel suo esercizio il possesso di zioni, delle piccole comunità locali come virtù morali, intelligenza e conoscenze non luoghi in cui apprendere l’importanza di comuni, per poter assicurare uno svilup- valori fondamentali quali la tolleranza delle po armonico e pacifico della società civile opinioni e credenze altrui o la possibilità di nonché discernere i pericoli insisti nell’in- disporre liberamente dei propri beni e di dulgere in comportamenti demagogici fo- esercitare un’attività economica57. mentanti pericolose passioni popolari o Burke valutava, invece, il sorgere degli l’insorgere di derive autoritarie55. ordinamenti e delle istituti sociali in una Come si può facilmente intuire, Burke prospettiva gradualistica e progressiva, traeva da queste riflessioni molti argomenti considerandoli il prodotto di un lento pro- su cui fondare la sua recisa condanna della cesso di sperimentazione e accumulazione palingenesi rivoluzionaria francese. Al di là nel tempo. Di conseguenza, erano le teorie della Manica si era giunti al punto di infran- speculative a dover trarre ispirazione dalla gere le secolari convenzioni che legavano realtà e adattarsi alla pratica della vita quo- governati e governanti, sconvolgendo così tidiana anziché il contrario. Di qui la cri- i tradizionali assetti delle organizzazioni tica verso i cambiamenti troppo radicali, sociali, statali, economiche, religiose, anzi- frettolosi e imprudenti, accusati di altera- ché scegliere la strada più prudente e saggia re i percorsi degli abituali comportamenti di contestare gli abusi e le inefficienze del umani, di sconfessare consolidate convin- governo in quanto atti contrari ai rapporti zioni e abitudini, di contrastare fedi reli- di trust originariamente instauratosi fra gli giose o altre credenze largamente condivise uomini con il nascere delle prime forme di e di grande aiuto per i loro simpatizzanti, di aggregazione sociale56. rendere le persone preda di passioni irra- L’utopia democratica fondata sui dogmi zionali o fanatismi di vario genere (come astratti dell’uguaglianza e della sovrani- l’aspirazione all’esercizio di poteri incon- tà della nazione aveva indotto i francesi a trollati)58. spazzare via quei corpi intermedi che riflet- Anziché preservare o ripristinare anti- tevano le naturali differenze fra individui, e che libertà, un’Assemblée Nationale domina- che esercitavano un controllo sull’esercizio ta da membri della piccola borghesia mani- del potere diretto ad assicurare il mante- festamente inatti a valutare gli interessi del nimento della pace e dell’ordine pubblico. paese e a condurre gli affari di governo – in I rivoluzionari si erano illusi di poter pla- quanto assetati di potere e ricchezza non- smare una costituzione e una legislazione ché privi delle necessarie doti di «scienza, radicalmente nuove, che fossero espres- prudenza e integrità» – stava distruggendo sione della volontà generale e di una ragio- le tradizioni e l’autorità del passato per ri- ne non più obnubilata da false credenze ed creare lo Stato sulla base di principi astratti errori del passato. Fuorviati dalle teorie di e non consolidati dall’esperienza storica,

146 Rondini ignorando di spianare la strada a una possi- che si riconosceva nei principi e nei valori bile involuzione anarchica o dittatoriale59. del liberalismo britannico. Agli occhi di Burke le sommosse francesi L’addebito benthamiano di aver di- avevano assunto ben presto un tono sini- sprezzato la «logica, alias metafisica […] la stro e radicale, trasformandosi da una sol- scienza che rende chiare, corrette, comple- levazione popolare inizialmente votata alla te e coerenti le idee», e di aver sfruttato la proclamazione dei Droits de l’Homme in una retorica e l’oratoria per orientare i giudizi rivoluzione basata sul militarismo ideolo- dell’opinione pubblica facendo leva sulle gico e sul totalitarismo del concetto di Na- passioni e immaginazioni a tutto vantaggio tion. E a differenza di quanto avvenuto con di un’oligarchia di ricchi e potenti61, trovava i moti inglesi e americani era, allora, altis- infatti un parziale riscontro nei giudizi cri- simo il rischio che si finisse per legittimare tici esposti da alcuni esponenti della stessa l’impiego della forza e del terrore contro area whig cui apparteneva Burke. Fox, Mil- ogni nemico interno ed esterno, oltre che lar, MacIntosh o Brougham, ad esempio, giustificare – per assurdo – qualsiasi limi- gli rimproveravano di essere un allarmista tazione delle condotte individuali imposta e un fomentatore di panico, un paladino nel nome di un superiore interesse collet- della vecchia aristocrazia fondiaria, un an- tivo o statale60. timodernista ignaro delle trasformazioni socio-economiche avvenute in Francia e, quindi, delle vere cause e della reale natu- ra della rivoluzione francese. Quanto, poi, 4. Burke e Bentham: due maîtres à penser all’assunto secondo cui in ogni differente per la cultura inglese del XIX secolo paese la libertà dei cittadini e il diritto a un buon governo fossero da considerarsi come Le critiche formulate da Burke contro i un lascito inter-generazionale confermato propositi dei révolutionnaires di procede- solennemente in atti ufficiali o per il so- re a una completa rigenerazione morale praggiungere di una sorta di prescrizione dell’uomo e della società sovvertendo as- acquisitiva, a tale postulato si poteva obiet- setti sociali, convenzioni politiche, ordina- tare che si condannava a un ben triste de- menti istituzionali e giuridici, nonché ‘pre- stino tutti quei popoli che non avessero mai giudizi’ popolari (usanze, credenze morali goduto di simili privilegi e non avrebbero potuto, pertanto, trovarne le radici nelle e religiose) plurisecolari, rappresentano la 62 cifra distintiva dei suoi ultimi scritti. Nel loro tradizioni e usanze . riportare il caustico giudizio di Bentham In realtà, pur essendo Burke un paladino concernente la rilevanza del pensiero bur- del collaudato sistema di relazioni politiche keano, si è già rilevato come fu proprio l’in- e sociali dell’Inghilterra tardo-settecen- terpretazione negativa degli eventi francesi tesca, frutto di una lenta e costante evolu- a sorprendere molti di coloro che prima del zione avvenuta nel tempo a opera di sagge 1789 avevano apprezzato la figura di Burke. e prudenti riforme, si deve rilevare come il Si trattava, del resto, di una presa di posi- modello da lui decantato fosse già quello di zione destinata a produrre per molto tempo una moderna società liberale e capitalista, pareri contrastanti in seno all’intellighenzia fondata su un’economia di mercato e sulla

147 Itinerari possibilità di sfruttare i diritti tutelati dallo gli uomini rispecchiassero l’equità e l’uti- Stato in modo da trarne sia un profitto per- lità di quelle di matrice divina disciplinanti sonale sia un vantaggio per la collettività63. il funzionamento dell’universo. E se ‘eque’ Il fil rouge che legava le sue riflessioni potevano considerarsi solo le leggi basate su era, infatti, la condanna del monopolio as- una rigorosa eguaglianza e imparzialità di soluto del potere e di un suo uso improprio, trattamento, le stesse norme potevano al- senza distinzioni in merito a chi ne fosse il tresì considerarsi ‘utili’ solo allorché la loro detentore. Tali forme di arbitrii erano in- ratio fosse stata quella di perseguire non un conciliabili con un’idea di libertà – stretta- concetto indefinito come la massima feli- mente correlata ai concetti di pace e ordine cità del maggior numero di persone bensì pubblico, virtù e morale, religione e predo- un concreto interesse pubblico e generale minio della legge – che assumeva i conno- (come l’effettivo godimento dei diritti reali tati della possibilità di porre in essere solo o della libertà di impresa)67. quelle condotte che non fossero lesive delle Ebbene, da queste considerazioni prerogative altrui64. In questo senso Bur- emerge chiaramente quali potessero essere ke era a tutti gli effetti un esponente della le ragioni che inducevano Bentham a cri- borghesia fondiaria e mercantile inglese, le ticare la concezione burkeana del diritto e cui fila si stavano progressivamente ingros- delle forme di organizzazione e gestione del sando per effetto della rivoluzione indu- potere. Condividere la visione storicistica, striale fino a divenire un corpo intermedio gradualistica e prescrittiva di Burke signi- interessato a svolgere un ruolo sempre più ficava, infatti, considerare le istituzioni e le determinante in Parlamento e in seno al leggi di un dato paese come il risultato di un Governo (invocando, ad esempio, una ge- lungo processo evolutivo, volto a consegui- stione più efficiente ed economa degli affa- re un’imperfetta applicazione dei principi ri pubblici e delle risorse dello Stato, oppu- del ius naturale alle specifiche condizioni di re pretendendo che si lasciasse mano libera vita e ai peculiari ‘pregiudizi’ di un popolo. all’iniziativa privata e all’esercizio del dirit- Ma ciò non poteva che indurre a dubita- to di proprietà senza indulgere in politiche re della possibilità di rifondare il sistema volte a ridistribuire la ricchezza)65. giuridico e politico vigente, se non addirit- Per i detrattori di Burke, del resto, si tura di costruirne ex novo di più organici e poteva persino formulare a suo carico l’ad- funzionali, operando in una prospettiva di debito di non aver mai deflesso dal ravvisa- stampo utilitaristico e positivistico68. re in leggi «eque» e «utili» ispirate da Dio Per Bentham, invece, era doveroso il palladio dei fondamentali diritti naturali prendere in seria considerazione la neces- attribuiti all’individuo dallo stesso Creato- sità di riformare gli antichi organi gover- re e non da un qualche illuminato legisla- nativi e gli ormai datati precetti normativi tore66. Egli continuò, infatti, per tutta la inglesi, in quanto non più idonei ad asse- vita a ritenere che la difesa di valori come condare le aspirazioni e i bisogni dei cit- il benessere della comunità, l’armonia fra i tadini assicurando alla loro maggioranza il cittadini e la giustizia generale dipendesse più ampio livello possibile di prosperità e di in massima parte dalla circostanza che le benessere. Se poi egli diffidava – al pari di regole normative positivamente create da- Burke – delle teorie contrattualistiche del

148 Rondini giusnaturalismo, come pure delle enuncia- «felicità» che lo Stato avrebbe dovuto as- zioni astratte e dogmatiche dei rivoluziona- sicurare con il suo operato all’intero corpo ri inneggianti a diritti assoluti e inalienabi- sociale71. Nel contestare, in particolare, li, allo stesso tempo Bentham riteneva che l’indole evolutiva ed ereditaria della costi- fosse compito precipuo dello Stato rimuo- tuzione e delle leggi inglesi, esaltata non vere gli ostacoli che limitavano l’esercizio solo da Burke ma anche da Blackstone e dai delle libertà individuali e il conseguimento giuristi whig, Bentham dimostrava che era della felicità generale, fra cui – in primis – possibile assumere un forte atteggiamento proprio quelle istituzioni, leggi, pratiche e critico verso la supposta autorità del passa- convinzioni comuni che erano esaltate da to, per spingersi così sino al punto di rifor- Burke come un prezioso retaggio del passa- mare l’esistente procedendo alla creazione to da salvaguardare a ogni costo69. di qualcosa di radicalmente nuovo come un Le argomentazioni benthamiane erano, corpus codicistico di norme positivizzate in altresì, dirette a evidenziare gli svantaggi di conformità ai canoni di completezza, sem- un sistema di gestione del potere, ritenuto plicità, chiarezza, immediatezza e non in- poco rappresentativo di quella classe media terpretabilità del loro dettato72. che sembrava essere più in sintonia con gli Questa visione costruttivista e raziona- interessi del popolo di quanto non lo fosse- lista – favorevole a interventi dello Stato ro le élites aristocratiche, fondiarie e com- diretti a rinnovare la costituzione, il diritto, merciali. Persino le disposizioni della com- la politica, l’economia e ogni altro aspetto mon law e della statute law non erano esenti della vita dei cittadini nel nome della mas- da critiche, a causa degli inconvenienti sima felicità generale – non poteva, eviden- prodotti dal fatto di essere un diritto di temente, che indurre Bentham a divergere natura prevalentemente giurisprudenziale in modo radicale dalle opinioni di Burke73. e gestito da una ristretta cerchia di pratici, A dividerli, quindi, non era tanto il poco chiaro e semplice, non compendiato giudizio negativo formulato da Burke nei in strumenti di facile consultazione come i confronti dell’ideologia e degli effetti della codici, e carente sotto il profilo umanitario rivoluzione francese, visto che anche Ben- (specie in campo penale o in relazione alla tham criticava i postulati giusnaturalistici tutela dei lavoratori, dei malati, dei pove- su cui si fondavano le rivendicazioni dei ri- ri)70. voluzionari e il dogma secondo cui i diritti Era, dunque, auspicabile procedere a fondamentali dell’uomo fossero solo da di- una ricostruzione degli assetti della società chiararsi solennemente, senza possibilità civile da condurre in accordo con i principi alcuna per l’ingegno umano di ampliarne il della ragione e secondo un disegno ispira- novero o modificarne la portata per contin- to sia ai valori del tradizionale liberalismo genti ragioni di utilità74. Né essi dissenti- britannico sia a un più moderno concetto di vano nel ritenere che in alcune circostanze utilità, consistente – quest’ultima – non nei cruciali della vita politica inglese la Corona, benefici conseguibili grazie alla conformi- l’Esecutivo e il Parlamento si fossero mac- tà delle regole e delle forme organizzative chiati della colpa di aver alimentato – con adottate dagli uomini a quelle naturali di condotte arbitrarie, inadeguate, oppressi- origine divina ma più prosaicamente nella ve, frutto di corruzione o malversazione –

149 Itinerari il malcontento dei sudditi e l’indifferenza condotta da Bentham e dai suoi discepo- verso quelle istituzioni che avrebbero do- li nel nome della sicurezza e del benessere vuto esercitare benignamente la difficile generale della collettività poteva, infatti, arte del governare senza tiranneggiare il rivelarsi nefasta per quelle libertà e prero- popolo bensì operando in suo favore75. gative – vecchie e al contempo nuove – re- Piuttosto, i motivi per cui Bentham non putate da molti come i veri diritti fonda- poteva condividere la filosofia sottesa al mentali dell’uomo da preservare contro gli pensiero burkeano – gli stessi che avrebbe- arbitrii dello Stato77. ro indotto parte dei giuristi anglo-sassoni Per coloro che paventavano una simile del XIX secolo a dividersi in detrattori e so- evenienza, e in generale non condividevano stenitori di Burke – erano da ricercare nella molti degli aspetti più radicali del pensiero sfiducia professata da quest’ultimo verso il benthamiano, poteva allora essere conve- ricorso alla sola ragione analitica dell’uomo niente adottare come un prezioso punto di e alle innovazioni potenzialmente icono- riferimento le parole di chi, proprio come claste dell’esistente da essa ispirate. Secon- Burke, aveva sempre ritenuto che i delicati do molti dei suoi critici questa diffidenza lo meccanismi di funzionamento della socie- avrebbe indotto ad assumere un atteggia- tà civile nel suo complesso fossero com- mento di anacronistica e irrazionale rive- prensibili a un numero ristretto di eletti renza verso tutto ciò che poteva ricondursi e riformabili procedendo esclusivamente nel novero delle sagge tradizioni e dei van- con estrema cautela. Solo a poche menti, taggiosi ‘pregiudizi’ dei Britons (l’Ancient guidate dalle doti naturali della saggezza e Constitution, il governo degli ottimati, le della prudenza nonché dalle conoscenze e prerogative e i diritti acquisiti in via pre- dalle esperienze acquisite nel corso della scrittiva, una common law espressione di un vita, era chiaro come non si potessero al- superiore ordine naturale, l’utilità intesa terare in modo incisivo e profondo gli as- come l’opportunità di un atto in relazione setti esistenti senza il rischio di provocare ai fini di ispirazione divina da perseguire e un collasso dell’intero sistema della con- ai mezzi da impiegare in ossequio ai disegni vivenza umana78. Non sorprende, dunque, provvidenziali)76. che anche durante il XIX secolo molti poli- Nel corso dell’Ottocento, d’altra parte, tici, giuristi, filosofi e intellettuali abbiano sarebbe ben presto emerso in seno alla cul- continuato a subire il fascino discreto delle tura giuridica anglo-sassone il dubbio che idee burkeane e a manifestare un atteggia- un eccessivo entusiasmo nel condividere il mento di prudente deferenza verso quelle punto di vista critico di Bentham nei con- che erano pur sempre considerate le razio- fronti delle istituzioni britanniche potesse nali e funzionali tradizioni del popolo in- portare a trascurare i pericoli insiti nell’a- glese, formanti un prezioso lascito del pas- dottare il principio utilitaristico come cri- sato da trasmettere alle generazioni future terio esclusivo per valutare la convenienza limitandosi ad adattarle alle nuove esigenze morale degli atti politici e delle leggi, delle della comunità per mezzo di pochi inter- forme d’interazione e coabitazione fra ceti venti mirati e ben meditati sul piano degli e individui, dell’operato degli enti pubblici effetti conseguibili. e delle associazioni di persone. La battaglia

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1 J. Bentham, Defence of econo- 13 Burke, Reflections on the Revolution vol. V, pp. 421-426; Burke, Reflec- my Against the Right Honourable in France, cit., pp. 182-183. tions on the Revolution in France, Edmund Burke, in The Works of 14 E. Burke, Tracts relative to the Laws cit., pp. 363-364. Jeremy Bentham, published under against Popery in Ireland, in Burke, 20 J.G.A. Pocock, Burke and the An- the Superintendence of his Executor, The Works of Edmund Burke in nine cient Constitution, in Id., Politics, John Bowring, Edinburgh, Tait, volumes, cit., vol. V, pp. 237-287, Language and Time. Essays on Polit- 1843, vol. V, pp. 278-301, qui pp. pp. 255-256. ical Thought and History, New York, 283, 301, e X, p. 510. 15 E. Burke, A Vindication of Natural Atheneum, 1973, pp. 202-232, qui 2 E. Burke, Reflections on the Revolu- Society, in Burke, The Works of Ed- pp. 202-215; S.P. Donlan, Burke tion in France, in Select Works of Ed- mund Burke in nine volumes, cit., on Law and Legal Theory, in Dwan, mund Burke, 2 voll., Indianapolis, vol. I, pp. 1-53, pp. 41-46. Insole (eds.), Edmund Burke, cit., Liberty Fund, 1999, pp. 172-173. 16 E. Burke, Speech on a Motion made pp. 70-74; Hampsher-Monk, Re- 3 J. Bentham, Aphorisms Compre- in the House of Commons, the 7th of flections on the Revolution in France, hensive and Concise, in The Works May 1782, for a Committee to inquire cit., pp. 196-200. of Jeremy Bentham cit., vol. X, p. into the State of the Representation 21 S. Ayling, Edmund Burke. His life 564. of the Commons in Parliament, in and opinions, London, Murray, 4 C. Martinelli, Diritto e diritti oltre Burke, The Works of Edmund Burke 1988, p. 15; M. D’Addio, Storia e la Manica. Perché gli inglesi amano in nine volumes, cit., vol. V, pp. politica, in Id., Natura e società nel tanto il loro sistema giuridico, Bolo- 402-413, pp. 406-407. pensiero di Edmund Burke, Milano, gna, Il Mulino, 2014, pp. 68-70. 17 Macpherson, Burke, cit., pp. 14- Giuffrè, 2008, pp. 97-154, qui p. 5 M. Lenci, Individualismo demo- 15, 33-42; I. Hampsher-Monk, 97, p. 141. cratico e liberalismo aristocratico nel Reflections on the Revolution in 22 Burke, An Essay towards an pensiero politico di Edmund Burke, France, in Dwan, Insole (eds.), Abridgment of the English History, Pisa, Istituti editoriali e poligrafi- Edmund Burke, cit., pp. 195-208, in Burke, The Works of Edmund ci internazionali, 1999, pp. 21-23; qui pp. 199-201, pp. 212-213. Burke in nine volumes, cit., vol. V, C.B. Macpherson, Burke, Genova, 18 Macpherson, Burke, cit., pp. 17- pp. 563, 581, 587, 716-717. il melangolo, 1999, pp. 14-16, pp. 18, pp. 69-70; P. Costa, Civitas. 23 Craig, Burke and the Constitution, 43-58. Storia della cittadinanza in Europa, cit., pp. 104-105; Donlan, Burke 6 Lenci, Individualismo democrati- vol. II: L’età delle rivoluzioni, Ro- and the Constitution, cit.?, pp. 68- ma-Bari, Laterza, 2000, pp. 100- 69. co cit., pp. 23-30; Macpherson, 24 Burke, cit., pp. 14-15. 101; D. Craig, Burke and the Con- Burke, An Essay towards an Abridg- 7 P.J. Stanlis, Introduction in Ed- stitution, in Dwan, Insole (eds.), ment of the English History, in Edmund Burke, cit., pp. 108-110. Burke, The Works of Edmund Burke mund Burke. Selected Writings and 19 Speeches, New Brunswick, Trans- W. Blackstone, Commentaries on in nine volumes, cit., vol. 1839, V, action Publishers, 2009, pp. the Laws of England in Four Books, pp. 717-726; Burke, Reflections on 1-43, qui pp. 5-7. Philadelphia, Lippincott, 1893, p. the Revolution in France, cit., pp. 8 59; E. Burke, Speech on presenting 119-120. S.P. Donlan, Burke on Law and 25 Legal Theory, in D. Dwan, C. J. In- to the House of Commons, Feb. 11, Pocock, Burke and the Ancient sole (eds.), Edmund Burke, Cam- 1780, a Plan for the better Security Constitution, cit., pp. 208-209, bridge, Cambridge University of the Independence of Parliament, pp. 217-222; Craig, Burke and the Press, 2012, pp. 67-79, p. 68. and the Economical Reformation of Constitution, cit., pp. 104-106; 9 E. Burke, Speech on American the Civil and other Establishments, Donlan, Burke and the Constitu- in Burke, The Works of Edmund tion, cit., pp. 68-70. Taxation, in E. Burke, The Works 26 of Edmund Burke in nine volumes, Burke in nine volumes, cit., vol. Burke, Letter From Mr. Burke to a Boston, Brown, 1839, vol. I, pp. II, pp. 151-231; E. Burke, A Letter Member of the National Assembly 433-495, pp. 461-462. from the Right Hon. Edmund Burke, in Answer to some Objections to his 10 T.W. Copeland, Edmund Burke and to a noble Lord, on the Attacks made Book on French Affairs. 1791, in the Book Reviews in Dodsley’s Annu- upon his Pension, in The House of Burke, The Works of Edmund Burke al Register, in «Publications of the Lords, by the Duke of Bedford and in nine volumes, cit., vol. III, p. Modern Language Association of the Earl of Lauderdale, early in the 295, e ivi, Fragment. An Essay to- America (PMLA)», n. 57, 1942/ 2, present Sessions of Parliament, 1796, wards an History of the Laws of Eng- in ivi, vol. IV, pp. 281-328, qui pp. land, in vol. V, pp. 716-717. pp. 446-468, p. 456. 27 11 Burke, Reflections on the Revolution 292-295; Burke, Speech on a Mo- Pocock, Burke and the Ancient in France, cit., p. 119. tion made by the right Hon. Wm. Constitution, cit., pp. 223-224; 12 G. Tamagnini, Un giusnaturalismo Dowdeswell, for leave to bring in a I. Kramnick, The rage of Edmund ineguale. Studi su Edmund Burke, Bill for explaining the Powers of Ju- Burke. Portrait of an ambivalent Milano, Giuffrè, 1998, pp. 160-161. ries in Prosecutions for Libels, in ivi, conservative, New York, Basic

151 Itinerari

Books, 1977, p. 91. against Popery in Ireland, cit., pp. 196. 28 Burke, Speech on American Tax- 253-266; Burke, Reflections on the 42 A. Martelloni, Introduzione, in E. ation, cit., vol. I, pp. 461-462; Revolution in France, cit, pp. 150- Burke, Scritti politici, Torino, Utet, Burke, Reflections on the Revolution 151. 1963, pp. 9-23, p. 20. in France, cit, pp. 191-192. 36 Kramnick, The rage of Edmund 43 Laski, Political Thought in England, 29 Burke, An Appeal from the New to Burke, cit., pp. 25-26; Lenci, In- cit., pp. 175-177, pp. 236-243; the Old Whigs, cit., vol. III, pp. dividualismo democratico e liberali- Craig, Burke and the Constitution, 348-349, e ivi, Speech on a Motion smo aristocratico, cit., pp. 151-152, cit., pp. 104-105. made in the House of Commons, 180-181. 44 Pocock, Burke and the Ancient Con- the 7th of May 1782, for a Committee 37 Burke, A Vindication of Natural So- stitution, cit., pp. 206-211; Stan- to inquire into the State of the Rep- ciety, cit., pp. 47-49, e ivi, An Ap- lis, Introduction in Edmund Burke, resentation of the Commons in Par- peal from the New to the Old Whigs, cit., pp. 24-25; Craig, Burke and liament, cit., vol. V, pp. 406-407; cit., p. 424, e ivi, Speech on a Mo- the Constitution, cit., pp. 106-110. Burke, Reflections on the Revolution tion made in the House of Commons, 45 Burke, An Appeal from the New to in France, cit, pp. 151-155. the 7th of May 1782, for a Committee the Old Whigs, cit., p. 381; Burke, 30 J. Pappin, Edmund Burke’s Philos- to inquire into the State of the Rep- Reflections on the Revolution in ophy of Rights, in I. Crowe (ed.), resentation of the Commons in Par- France, cit, pp. 101-121; Black- Edmund Burke. His life and legacy, liament, cit., p. 403; ivi, Reflections stone, Commentaries on the Laws of Dublin, Four Courts Press, 1997, on the Revolution in France, cit, p. England, cit., vol. II, p. 59. pp. 115-127, qui pp. 115-119; 147, pp. 172-173. 46 Stanlis, Introduction in Edmund Stanlis, Introduction in Edmund 38 Burke, Speech on American Tax- Burke, cit., pp. 24-25; C. Marti- Burke, cit., pp. 28-29; Costa, Ci- ation, cit., pp. 489-490, e ivi, nelli, Diritto e diritti oltre la Mani- vitas cit., pp. 103-104; Insole, Speech on moving Resolutions for ca. Perché gli inglesi amano tanto il Burke and the Natural Law, cit., pp. Conciliation with the Colonies. loro sistema giuridico, Bologna, Il 118-119. March 22, 1775, cit., pp. 48-49, e Mulino, 2014, pp. 55-56. 31 Burke, A Vindication of Natural So- ivi, An Appeal from the New to the 47 M. Einaudi, Edmondo Burke e l’in- ciety, cit., pp. 8-9; Id., An Appeal Old Whigs, cit., pp. 348-349, e ivi, dirizzo storico nelle scienze politiche, from the New to the Old Whigs, cit., Tracts relative to the Laws against Torino, Istituto giuridico della pp. 380-381, pp. 416-426, e ivi, Popery in Ireland, cit., pp. 255- R. Università, 1930, pp. 10-14; Tracts relative to the Laws against 256, e ivi, Speech on a Motion made D’Addio, Natura e società in Burke, Popery in Ireland, cit., p. 255, e in the House of Commons, the 7th of cit., pp. 55-57; ivi, Storia e politica, ivi, Speech on a Motion made in the May 1782, for a Committee to inquire cit., p. 140. House of Commons, the 7th of May into the State of the Representation 48 Macpherson, Burke, cit., pp. 58- 1782, for a Committee to inquire into of the Commons in Parliament, cit., 61; Craig, Burke and the Constitu- the State of the Representation of the pp. 402-408; ivi, Reflections on the tion, cit., pp. 106-110; Donlan, Commons in Parliament, cit., p. Revolution in France, cit, pp. 152- Burke on Law and Legal Theory, cit., 405. 154. pp. 70-72. 32 Burke, Tracts relative to the Laws 39 Stanlis, Introduction in Edmund 49 L. Compagna, La genesi delle isti- against Popery in Ireland, cit., pp. Burke, cit., pp. 31-35; G. Tamag- tuzioni politiche in Burke, Roma, 254-257; Burke, Reflections on the nini, Un giusnaturalismo ineguale. LUISS, 1992, pp. 22-24; Tama- Revolution in France, cit, pp. 119- Studi su Edmund Burke, Milano, gnini, Un giusnaturalismo inegua- 123. Giuffrè, 1998, pp. 4-5; Insole, le, cit., pp. 8-9, 114. 33 Macpherson, Burke, cit., pp. 74- Burke and the Natural Law, cit., pp. 50 E. Coke, The Fourth Part of the In- 75; Donlan, Burke and the Consti- 120-128. stitutes of the Laws of England; Con- tution, cit.?, pp. 75-76. 40 H.J. Laski, Political Thought in cerning the Jurisdiction of Courts, 34 Blackstone, Commentaries on the England from Locke to Bentham, London, Clarke and Sons, 1817, Laws of England, cit., vol. I, pp. New York-London, Holt and p. 14; Burke, Speech to the Electors 126-128, e vol. II, p. 59; Burke, Company-Williams and Norgate, of Bristol, on his being declared by Speech on a Motion made in the 1920, pp. 191-194; Kramnick, The the Sheriffs, duly elected one of the House of Commons, the 7th of May rage of Edmund Burke, cit., p. 161; Representatives in Parliament for 1782, for a Committee to inquire into Macpherson, Burke, cit., pp. 90- that City, on Thursday the Third the State of the Representation of the 95. of November, 1774, cit., pp. 12-13, Commons in Parliament, cit., pp. 41 Costa, Civitas cit., pp. 106- e ivi, Speech on presenting to the 404-405; Burke, Reflections on the 107; Donlan, Burke on Law and House of Commons, Feb. 11, 1780, a Revolution in France, cit, pp. 119- Legal Theory, cit., pp. 70-74; Plan for the better Security of the In- 120. Hampsher-Monk, Reflections on dependence of Parliament, and the 35 Burke, Tracts relative to the Laws the Revolution in France, cit., p. Economical Reformation of the Civil

152 Rondini

and other Establishments, cit., vol. e liberalismo, cit., pp. 53-54, p. 60. 77 Hart, Demystification of the Law, II, pp. 225-226; Blackstone, Com- 63 Macpherson, Burke, cit., pp. 88- cit., pp. 36. mentaries on the Laws of England, 90; Martinelli, Diritto e diritti oltre 78 Burke, An Appeal from the New to cit., vol. I, p. 157. la Manica, cit., pp. 46-48. the Old Whigs, cit., pp. 455-456. 51 Burke, A Vindication of Natural So- 64 Lenci, Individualismo democratico ciety, cit., vol. I, pp. 47-49. e liberalismo, cit., pp. 70, 124-125. 52 Martelloni, Introduzione, cit., pp. 65 Kramnick, The rage of Edmund 15-19; Tamagnini, Un giusnatura- Burke, cit., p. 161; Macpherson, lismo ineguale, cit., pp. 8-9, 114. Burke, cit., pp. 25, 90-91. 53 Burke, A Letter to Sir H. Langrishe, 66 Burke, Tracts relative to the Laws Bart. M. P. on the Subject of the Ro- against Popery in Ireland, cit., V, man Catholics of Ireland, cit., vol. pp. 256-257. III, pp. 489-490, pp. 521-522. 67 Macpherson, Burke, cit., pp. 43, 54 Burke, Thoughts on the Cause of 88-89. the Present Discontents, cit., vol. I, 68 Donlan, Burke on Law and Legal pp. 378-379, pp. 395-396, e ivi, Theory, cit., p. 77. An Appeal from the New to the Old 69 J. Bentham, A Fragment on Gov- Whigs, cit., vol. III, pp. 452-453. ernment, in The Works of Jeremy 55 Compagna, La genesi delle istitu- Bentham, published under the Su- zioni politiche in Burke, cit., pp. perintendence of his Executor, John 23-25. Bowring, Edinburgh, Tait, 1838, 56 D. Tosini, Sociologia del costituzio- vol. I, pp. 261-272, 286-288; ivi, nalismo moderno, in A. Cevolini (a Constitutional Code, in The Works cura di), Potere e modernità. Sta- of Jeremy Bentham, published under to, Diritto, Costituzione, Milano, the Superintendence of his Executor, Franco Angeli, 2007, pp. 108- John Bowring, Edinburgh, Tait, 109; Insole, Burke and the Natural 1843, vol. IX, pp. 51-60. Law, cit., p. 128. 70 Bentham, A Fragment on Govern- 57 J.J. Chevallier, Le grandi opere ment, cit., pp. 153 e 277-283; Ben- del pensiero politico, Bologna, Il tham, Constitutional Code, cit., pp. Mulino, 1998, pp. 232-235; Len- 47, 59-60. ci, Individualismo democratico 71 Bentham, A Fragment on Govern- e liberalismo, cit., pp. 204-210; ment, cit., pp. 1-4, 34, 245-246, Hampsher-Monk, Reflections on 270-272. the Revolution in France, cit., p. 199. 72 H.L.A. Hart, Demystification of 58 Compagna, La genesi delle istitu- the Law, in Id., Essays on Ben- zioni politiche in Burke, cit., p. 4; tham. Jurisprudence and Political Hampsher-Monk, Reflections on Theory, Oxford, Clarendon Press, the Revolution in France, cit., pp. 1982, pp. 22-32; A. Davies, Jeremy 199-202, e pp. 212-213. Bentham (1748-1832): the utilitar- 59 Burke, Reflections on the Revolution ian foundations of collectivism, in in France, cit, p. 131. «Libertarian Heritage», n. 15, 60 S. Blakemore, Rereading the French 1995, pp. 1-11, qui pp. 4-8; Costa, Revolution: Burke and the Paradoxes Civitas, cit., pp. 202, 214-217; A. of History, in I. Crowe (ed.), Ed- Torre, Legal historians e dottrina mund Burke. His life and legacy, costituzionale inglese: un’egemonia Dublin, Four Courts Press, 1997, intellettuale, in «Giornale di Sto- pp. 48-61, pp. 57-58; Macpher- ria Costituzionale», n. 19, 2010, son, Burke, cit., pp. 102-104. pp. 111-124, qui pp. 112-113. 61 J. Bentham, Notes made by Ben- 73 Bentham, A Fragment on Govern- tham in his Memorandum-book, ment, cit., pp. 287-295. 1818-19, in The Works of Jeremy 74 Ivi, pp. 261-262, 286-288. Bentham, published under the su- 75 Bentham, Constitutional Code, cit., perintendence of his executor, John pp. 59-66, 73-76. Bowring, Edinburgh, Tait, 1843, X, 76 Stanlis, Introduction in Edmund p. 510. Burke, cit., pp. 29-32; Dwan, Burke 62 Lenci, Individualismo democratico and Utility, cit., pp. 132-133.

153

Edmund Burke e la cultura politica dell’illuminismo scozzese

daniele francesconi

«L’autore delle Riflessioni sulla Rivoluzione acutissime al suo interno, anzi da raggiun- in Francia ha udito molto parlare di que- gerne il punto di rottura. sti moderni lumi, ma non ha ancora avuto la buona fortuna di vederne molti»1: con queste parole sarcastiche e sprezzanti, nel pamphlet di autodifesa composto per riven- 1. Nella drammatica narrazione con cui dicare la propria piena appartenenza alla Burke racconta il trasferimento forzato dei tradizione del discorso politico whig e co- monarchi francesi da Versailles alle Tui- stituzionalistico, Edmund Burke liquidava leries, avvenuto il 6 ottobre 1789, emerge l’esperienza del movimento illuministico. l’idea che, con le giornate rivoluzionarie, si Non spetta allo storico valutare se tale sia consumata «la più importante di tutte giudizio sia stato ingeneroso. Suo compi- le rivoluzioni, che può ben datarsi da quel to è invece ricostruire come l’autore delle giorno, voglio dire la rivoluzione dei senti- Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia sia menti, dei costumi e di ogni principio etico pervenuto a queste conclusioni e tramite (moral opinions)»2. Burke era convinto che quali linguaggi politici. Ironia della storia, questo non fosse l’unico significato della si vedrà che la grammatica del pensiero po- rivoluzione, ma possiamo dire che lo re- litico burkiano è largamente costituita da putava il più essenziale, e sicuramente fu elementi attinti dalla cultura dell’illumini- quello che lo appassionò di più ed intorno smo scozzese. Culmine assoluto di tale iro- al quale rifletté con maggiore impegno. nia è che perfino il percorso ideologico che «Tra tutte le rivoluzioni che hanno avu- ha condotto Burke alla formulazione delle to luogo in Francia», scrisse, «non deve sue più cupe posizioni controrivoluzionarie esser stata meno considerevole una rivo- è stato nel segno di quel linguaggio politico luzione nelle loro idee di cortesia (polite- illuministico, al punto da aprire tensioni giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 155 Itinerari ness)»3. Il nuovo fenomeno politico che 2. In un passo delle Reflections Burke era sorto in Francia rappresentava dunque, scrisse che la civiltà europea era il risultato per gli autori anglofoni che avevano cre- dell’azione combinata dello spirito dei gen- ato un’ideologia dell’incivilimento come tiluomini e dello spirito di religione, ossia espressione dello sviluppo della società di costumi civilizzati e pietà religiosa7. Per moderna, un vero e proprio problema di comprendere questa affermazione è in- sopravvivenza4. dispensabile ricordare che la preminenza La forma in cui Burke espresse le sue dei valori morali e politici dei gentlemen era idee sulla fine dell’antica civiltà europea stata una tesi centrale del linguaggio poli- si imperniava sul tentativo di suscitare un tico whig almeno a partire da Shaftesbury. intenso effetto emotivo5. Le parti delle Re- In particolare, l’ideologia dei costumi inau- flections nelle quali venne introdotto questo gurata da Shaftesbury si era poi trasformata tema sono, com’è noto, le più retoriche, nel corso del Settecento in una discussione perché in esse Burke abbandonò quasi del dei rapporti tra quei valori e la nascente so- tutto l’intenzione interpretativa e scelse cietà commerciale, dunque tra cultura ari- invece l’esercizio della commemorazione. stocratica ed economia politica. Nel passo cruciale in cui erano presentati Il problema essenziale di questa tradi- questi concetti Burke fece uso di un lin- zione politica era stata pertanto la convi- guaggio al tempo stesso tragico, perché si venza di civilizzazione e società di mercato, riferiva alla morte di un’epoca, ed effusivo, e il destino del ceto aristocratico in questo perché doveva mostrare l’intimo rimpianto processo di mutamento. Tuttavia, la mag- per quel passato irrecuperabile: gior parte dei pensatori politici settecente- schi conclusero che il commercio fosse un Ma l’età della cavalleria è finita, spodestata da quella dei sofisti, degli economisti e dei conta- agente civilizzatore di per sé e che dunque la bili; e con essa estinta giace per sempre la Gloria posizione dei valori aristocratici dell’Anti- d’Europa. Mai più, mai più ci sarà dato contem- co Regime dovesse semplicemente confor- plare quella generosa lealtà verso le prerogative marsi alla nuova realtà. del rango e del sesso, quella sommissione non L’ideologia del doux commerce, come scevra d’orgoglio, quella dignitosa obbedienza, quella subordinazione del cuore, che manteneva l’ha definita Albert O. Hirschman, vide vivo, pur nella servitù, lo spirito di un’esaltata li- nell’avvento del mercato l’origine di una bertà. Sparite per sempre sono le grazie naturali nuova moralità, fondata sui valori della tol- della vita, quella lealtà al sovrano che era la mi- leranza, dell’interscambio socievole, del gliore e la più disinteressata difesa delle nazioni, rispetto degli obblighi, della cooperazione la nutrice di sentimenti virili e di eroiche impre- 8 se. Spariti per sempre sono i saggi princìpi, la ca- involontaria e pacifica . In questa prospet- stità del proprio onore che considerava ogni pic- tiva, la civilizzazione veniva considerata cola macchia su di esso come una grave ferita, che come un effetto collaterale, spesso come ispirava coraggio mitigando la ferocia, che nobi- una conseguenza imprevista, della creazio- litava quanto toccava, che rendeva il vizio stesso ne di istituzioni politiche ed economiche di meno perfido privandolo di ogni rozzezza6. tipo moderno e capitalistico. L’economia di mercato non venne perciò discussa da Hume o Smith come un fattore di disinte- grazione della società, bensì come un suo

156 Francesconi elemento stabilizzatore. Questa interpreta- per lui un necessario antecedente, e non zione borghese del processo storico fece del una conseguenza, dello sviluppo di relazio- mercato un concetto avente una sua legitti- ni commerciali tra i vari ranghi di una so- mità e non riconobbe il bisogno di appel- cietà, e tra i vari Paesi europei ed extraeu- larsi a precedenti valori politico-morali per ropei. L’idea che il commercio producesse sancirne la validità. di per sé significati morali gli era estranea. La posizione di Burke era decisamen- Ribaltando la tesi degli illuministi scoz- te differente. Come si è visto, l’economia zesi, Burke sostenne dunque che erano stati politica era per lui incapace di generare i costumi cavallereschi a rendere possibile integrazione sociale, a meno che non fosse l’origine pacifica della società commercia- conciliata con l’ordine aristocratico. Pro- le, e non viceversa. L’esistenza di civiltà e babilmente questa tesi non gli avrebbe cre- vincoli di stima sociale era un pre-requisito ato problemi se riferita al contesto politico dell’economia di mercato. Nelle sue parole: britannico, nel quale la conservazione di il commercio, gli affari, l’industria, tutte insom- strutture sociali gerarchiche ed aristocra- ma le deità dei nostri cultori di economia politica tiche, e la loro conciliazione con il merca- altro non sono che creature, effetti, che noi inve- to, era più evidente9. Spostata alla Francia ce veneriamo come cause prime […] Se il com- rivoluzionaria, la questione rivelava però mercio e le industrie vengono meno in un popolo in cui tuttavia permangano ben radicati lo spirito tutta la sua esplosività. La convinzione di di nobiltà e di religione, il sentimento può sosti- Burke era infatti che l’interesse commer- tuirli, e non sempre svantaggiosamente; ma se il ciale e monetario francese fosse sostanzial- commercio e l’industria sono distrutti nel corso mente speculativo e incapace di formulare di un tentativo teso a dimostrare che uno Stato opportune politiche nell’interesse pubbli- può reggersi bene anche senza l’ausilio dei prin- cìpi fondamentali di libertà e di religione, non co. Questo fatto si prestava ad introdurre avremo allora una nazione di barbari rozzi, stu- una teoria della storia della società civile pidi e feroci, e al tempo stesso miserabilmente radicalmente distinta da quelle dell’illu- poveri, senza religione, senza onore, senza virile minismo scozzese, ed anzi in competizione fierezza, privi di tutto nel presente e persino privi di speranza per il futuro?10 con esse. Secondo Burke le istituzioni sociali del Hirschman ha discusso quelle che egli commercio e dell’economia di mercato definisce «tesi dell’autodistruzione della non potevano creare un quadro normativo società di mercato». Esse sarebbero carat- autonomo che garantisse la sopravvivenza terizzate dall’idea che una società commer- della società. I valori fondanti di una so- ciale e capitalistica eroda le fondamenta cietà di mercato dovevano dunque prove- morali su cui dovrebbe fondarsi, e prepari nire dall’esterno. La moralità commerciale quindi la sua stessa distruzione11. Sebbene consistente nel rapporto di interessi privati non faccia diretto riferimento a Burke, mi ed obblighi reciproci non sarebbe basta- pare che le Reflections possano venire con- ta a conservare un ordine politico stabile e siderate un luogo testuale saliente nella duraturo, quale la Gran Bretagna secondo formazione di questo tipo di argomentazio- Burke aveva conosciuto durante tutto il se- ne politica. colo. Il raffinamento dei costumi discusso La prognosi di effetti perversi dei pro- dalla tradizione addisoniana e humiana era cessi di trasformazione sociopolitica è per

157 Itinerari altro verso un mezzo abituale per difendere tempi moderni. Nelle Reflections i genti- un ordine in crisi. Non è dunque un caso luomini cui è affidato il destino della civiltà che Burke abbia esasperato i caratteri del- sono molto di più gli antichi uomini di cor- la politica dell’Assemblea Nazionale in un te e vassalli del monarca che non i cittadini momento nel quale essa non pensava affat- giudiziosi e umanitari di cui parlavano gli to al terrore come strategia. Probabilmente illuministi scozzesi. La virtù civica essen- ha compreso che essa stava determinando ziale di costoro era per Burke l’onore o il la fine del vecchio regime, ed ha rappre- privilegio, non la prudenza, e tantomeno la sentato questa fine nel modo più traumati- cultura critica. L’appello di Burke è sempre co e tragico possibile. Solo una coincidenza ad un sistema di valori molto anteriore alla storica ha poi fatto sì che questa metafora comparsa del moderno sentimento di una divenisse parte della realtà. rinascita della cultura classica. Per Burke, infatti, il processo di inci- Privo di questo ammortizzatore concet- vilimento della società europea era molto tuale, che nel caso di Hume e Smith aveva precedente a quello dell’origine di istitu- permesso di inserire l’economia politica zioni capitalistiche e al diffondersi di una in un complesso sistema di progresso del- sociabilità commerciale verso la fine del la cultura, formazione di istituzioni politi- XVII secolo12. Mentre Hume o Smith rite- che costituzionali e creazione del mercato e nevano che la politeness avesse assunto un dell’abbondanza, Burke si trovò a contrap- significato politico solo nel quadro della so- porre in modo radicale l’età della cavalleria cietà britannica post-rivoluzionaria, Burke a quella dei calcolatori e degli economisti. sosteneva che questi fossero “old funda- Ciò è poi tanto più peculiare se consideria- mental principles”, affondanti le loro radici mo che egli espresse una concezione della in un passato quasi immemoriale. Ciò acca- vita economica di inequivocabile aspetto deva perché pensava che il contenuto delle individualistico, liberista, smithiano13. norme di civiltà fosse differente da quello L’origine della civilizzazione moderna dimostrato dagli scozzesi. Secondo Burke la viene ricondotta da Burke al passato caval- civiltà era rappresentata dalla pietà religio- leresco: sa e dall’etica dell’onore dei ceti nobiliari […] questo singolare miscuglio di idee e senti- risalenti all’età medioevale. Hume, Smith, menti ebbe origine nell’antica cavalleria, e que- Gibbon e Millar incarnavano invece i valori sto principio, seppure modificato esteriormente neoclassici di partecipazione alla vita pub- dai mutamenti inevitabili nello sviluppo delle blica, esprimendone la versione moderna cose umane, si tramandò per molte generazio- che faceva degli interessi privati, dell’etica ni, influenzandole tutte fino ai tempi presenti. Se tale principio dovesse mai venir meno, temo laica della responsabilità e della simpatia il che tutti noi avremmo a soffrire di troppo gran- motore del processo di civilizzazione. de perdita. L’Europa moderna deve a esso le ca- Da questo punto di vista, benché il di- ratteristiche che la differenziano positivamente scorso di Burke possa ricordare quello di […]. Fu questo principio a produrre, pur senza Shaftesbury, si allontana invece dalla tradi- confusione di rango, una nobile eguaglianza che permeò tutti i gradi della vita sociale. […] Riu- zione fondata con le Characteristicks, perché scì ad ammorbidire la virulenza dell’orgoglio e ne ripudia l’immagine essenziale della so- del potere, obbligando i sovrani a sottoporsi di cietà inglese settecentesca come Atene dei buon grado al lene giogo della stima sociale, in-

158 Francesconi

gentilendo la dura autorità con l’eleganza ed as- cultura era infatti rappresentato dall’ela- soggettando persino i vincitori di leggi alle buone 14 borazione di una teoria della società civile maniere . fondata sul ruolo costitutivo della sociabili- Siamo, come noto, al punto di fusio- tà commerciale: in questo senso, le relazio- ne della tradizione romantica: secondo ni tra soggetti al di fuori delle tradizionali l’espressione di Coleridge, Burke covò in istituzioni di rappresentanza costituzionale questo modo l’uovo della rivolta contro il e di rango divenivano elementi essenziali Settecento15. per la formazione e la legittimazione della Non basta però ricorrere all’immagi- nuova società civile e commerciale. Burke ne di Burke creatore del romanticismo e discuteva un processo storico analogo e lo giudicava all’origine del disfacimento della del sentimentalismo politico, ideologo del civiltà e di ogni legame sociale. “ritorno a Camelot”, per spiegare questo Per quanto si possa congetturare che i vago riferimento all’antica cavalleria come più autorevoli esponenti dell’illuminismo nucleo originario della civiltà europea mo- scozzese avrebbero condiviso le preoccu- derna16. Questo brano è cruciale perché in pazioni di Burke di fronte al radicalismo e esso viene implicitamente criticata la teoria all’estremismo dei rivoluzionari, rimane humiana che la civilizzazione abbia avu- aperta la questione che gli strumenti teorici to origine nelle repubbliche antiche, e che ed intellettuali elaborati da Hume, Smith e queste forme di governo siano più com- gli altri erano perfettamente congruenti con patibili con il progresso delle arti e delle i cambiamenti sociopolitici che scuotevano scienze. Il linguaggio politico dell’incivi- la Francia. In altre parole, la teoria della limento era costituito essenzialmente da storia e l’economia politica degli illumini- questo rapporto creativo tra raffinamento sti scozzesi si potevano facilmente prestare dei costumi e istituzioni politiche libere. a spiegare e legittimare la Rivoluzione fran- Lo stesso Hume, infatti, pur riconoscendo cese, come dimostrazione della validità del che la civiltà era progredita anche nelle mo- loro schema di progresso storico17. narchie assolute, come quella francese, so- Burke si trovò dunque in una posizione stenne che il fiorire della cultura in governi estremamente scomoda, che egli probabil- dispotici o semidispotici era sempre ad uno mente intese come quella di chi deve difen- stadio successivo rispetto a quello della sua dere e perpetuare una tradizione storica, ap- nascita in governi liberi. Burke, al contra- parentemente contro i suoi stessi ispiratori. rio, volle mostrare che la culla della civiltà Di conseguenza, fabbricò una rappresenta- moderna si trovava in un passato feudale e zione della «Rivoluzione in Francia» nella quasi mitico. quale essa cancellava ogni traccia della civiltà teorizzata nel linguaggio della politeness. Il ricorso a riti pubblici come quelli del- le giornate rivoluzionarie del 5 e 6 ottobre 3. Tuttavia, il problema di convivenza con dimostrava che si trattava di un evento da il discorso politico dell’illuminismo scozze- selvaggi: se si riproponeva in modo ancora più radi- […] si trattò (a meno che non siamo stati ingan- cale. Uno dei significati più densi di quella nati) di uno spettacolo assai più simile ad una

159 Itinerari

processione di selvaggi americani, nell’atto di derenza ai fatti, ma l’esclusione delle pre- rientrare da Onandoga dopo una di quelle loro sunte conseguenze. stragi chiamate vittorie e di trascinar dentro ca- Da questo punto di vista, possiamo ca- panne decorate di scalpi i prigionieri, sopraffat- ti dagli insulti e dai maltrattamenti di femmine pire il meccanismo concettuale che spinse altrettanto feroci dei loro uomini, che non alla Burke a vedere nella Rivoluzione in Francia pompa trionfale di una nazione civile e guerriera, una ricaduta nella barbarie. Egli pensava come se una nazione civile, o qualsiasi uomo non infatti che il rifiuto dei diritti prescritti- privo di un minimo senso di generosità, potesse 18 vi, dell’antica costituzione, delle libertà indulgere da un trionfo personale sul vinto . storiche e della giurisprudenza fossero la Si riconosce in questo brano una carat- negazione della società come prodotto del teristica del pensiero burkiano che sfugge tempo. La sostituzione di questi valori con a ogni generalizzazione, ossia la coesisten- quello che egli interpretava come un indi- za di tratti smaccatamente eurocentrici e vidualismo disgregatore gli sembrò appun- razzisti con la profonda dimostrazione di to equivalente alla fine della civiltà: senso umanitario e di ripulsa da ogni abu- […] la barbarie nella scienza e nelle lettere, so commesso sugli individui. Ad essa si l’inesperienza nelle arti e nelle industrie succe- aggiunge il sentimento, anch’esso tipi- derebbero immancabilmente alla mancanza di una solida educazione basata su princìpi costanti, camente burkiano, di pietà nei confronti causando nel corso di poche generazioni la rovina delle classi sociali un tempo dominanti e dello Stato medesimo, condannato a frantumarsi poi oltraggiate da trasformazioni politiche nella polvere e nel pietrisco dell’individualismo, 20 avverse: un caso analogo è costituito dal suo facile preda di tutti i venti . disgusto per le umiliazioni rese da Warren In questo presagio si rivelava tutta l’am- Hastings alle principesse della regione in- 19 bivalenza del rapporto di Burke con il pen- diana dell’Oude . Esiste peraltro una dif- siero politico dell’illuminismo anglo-scoz- ferenza oggettiva tra i due casi. Il problema zese. Esso infatti aveva aperto la strada alla non è solo che le angherie e le crudeltà del comprensione e alla legittimazione di quel- governatore Hastings erano ben documen- la società civile individualistica che Burke tate, mentre il trasloco forzato dei monar- pensava destinata alla polverizzazione. Per chi francesi non avvenne in un contesto di gli scozzesi l’uscita da una concezione me- violenza. Quel che conta più di tutto è che tafisica dei legami sociali e l’affermazione Burke non fu costretto, nel caso indiano, a di rapporti sociali fondati su convenzioni rivedere le sue affinità ideologiche, men- umane e su basi oggettive, come essi con- tre questo accadde con la Rivoluzione in sideravano gli interessi privati ben inte- Francia. Discutere la Rivoluzione come un si, era un segno qualificante di progresso fenomeno di inciviltà, nei termini della storico. L’economia politica e la religione teoria settecentesca della civilizzazione, razionale erano in questa prospettiva due significava per Burke cercare di proteggere metodi complementari per scongiurare la quel che riteneva fosse il nucleo originario rinascita di progetti politici fondati sui due del pensiero politico whig. Perciò ricorse ad errori opposti della superstizione e dell’en- una rappresentazione fortemente interpre- tusiasmo, con tutte le loro conseguenze di tativa, nella quale non era importante l’a- instabilità e livellamento.

160 Francesconi

La posizione politica e intellettuale di 4. Il pensiero politico di Burke fu segnato Burke consistette nel modificare la por- da questa profonda ambivalenza nel conce- tata di questo discorso, fino a mettere in pire il processo moderno di civilizzazione. discussione la stessa fiducia nelle capacità Il concetto stesso di una rivoluzione mo- stabilizzatrici della cultura politica di im- derna nei costumi emerse nel linguaggio postazione humiana. Dopo tutto, infatti, politico burkiano come intrinsecamente la teoria del Trattato della natura umana, duplice. secondo cui le società sono frutto di con- Da una parte, infatti, Burke sostenne venzioni rescindibili e prive di effettiva so- la «revolution in the manners» che David stanza ontologica, implicava la negazione di Hume aveva riconosciuto nella società bri- una forma in sé superiore di società. Hume tannica dopo il 1689. Questo significava riteneva di aver scoperto le motivazioni sottolineare il valore civilizzatore del raf- fondamentali dell’agire politico e pensava, finamento delle arti e dei costumi, il con- di conseguenza, che esse fossero preceden- tributo di una cultura critica moderna per la ti ad ogni istituzione. Burke poteva sicu- formazione di un’opinione pubblica capace ramente cogliere l’aspetto conservatore di di generare istituzioni comuni. questa ipotesi, consistente nel riconosci- Esistevano chiaramente delle differen- mento che l’opinione degli individui fosse ze notevoli tra il discorso di Burke e quello un criterio di legittimazione politica prefe- addisoniano. Per esempio, Burke si riface- ribile alle pretese morali implicite nel con- va come si è visto ai valori dell’età della ca- trattualismo, perché più controllabile. Non valleria, mentre Hume, pur sottolineando il poteva però nemmeno sfuggirgli che questa carattere moderno delle good manners, fa- teoria desacralizzava in modo radicale l’o- ceva risalire le sue idee alla cultura classica, rigine delle forme politiche, mettendo in in particolare ciceroniana. Burke conserva- crisi l’immagine che di esse egli aveva. Il va inoltre una fondamentale diffidenza nei progetto humiano di rendere trasparenti confronti della sociabilità dei clubs o delle i motivi e gli obiettivi dell’agire umano ri- accademie, che invece venivano conside- schiava di rivelarsi agli occhi di Burke come rati, nella cultura che si coagulò con Hume, una nuova e inattesa forma di entusiasmo. il contesto originario della nuova forma L’autore dei Saggi morali, politici e letterari politica. Infine, Burke non poteva appro- poteva perfino rivelarsi, a suo modo, come vare gli elementi di incredulità e di aper- un «professore di vanità»21. to scetticismo con i quali veniva trattata la Sulle due rive (decisamente rivali) della religione da Hume o Gibbon. Tuttavia, ha Manica un medesimo progetto minacciava pienamente ragione John Pocock quando l’esistenza della tradizione. Burke non ri- sottolinea che Burke, al pari loro, espresse i conobbe in modo completo la sua versione valori dell’ordine politico whig, fondato sul anglofona perché, paradossalmente, essa governo di un’oligarchia polite e sulla po- gli aveva dato le parole con cui attaccare tenza commerciale22. In questo senso, pur quella francese. La fine dell’età della ca- ricostruendola con una diversa cronologia, valleria rappresentava la vittoria di questo e con una valutazione critica di certi suoi ef- progetto e con esso la scomparsa dell’anti- fetti, Burke assumeva la rivoluzione nei co- ca, magica visione della politica. stumi diagnosticata da Hume come il fulcro

161 Itinerari della sua concezione politica. La dinamica sua fiducia nell’aver dimostrato che la virtù ideologica e intellettuale della politica bri- civile repubblicana non era indispensa- tannica dal 1689 in poi dimostrava per tutti bile per la creazione di libertà civile e che questi autori quali fossero i benefìci di una anche in governi monarchici si sarebbero monarchia costituzionale e della sconfitta potute creare le condizioni per uno spazio di ogni estremismo23. di libertà ed autonomia individuali, grazie Dall’altra parte, c’era invece la «revo- al progresso intrecciato di commercio e lution in sentiments, manners, and moral raffinamento delle arti. A Burke questa tesi opinions» in cui consisteva la Rivoluzione calzava a pennello, perché era coerente con in Francia. Si trattava del processo di sve- una difesa dell’ordine politico aristocratico lamento di tutte quelle illusioni del potere e monarchico, inteso come forma perfetta tradizionale, che Burke considerava bene- della civiltà. fiche. Le componenti ideologiche di questa La «Rivoluzione in Francia» avrebbe rivoluzione erano per lui l’individualismo mandato in frantumi questa ideologia. possessivo e speculativo degli operatori Tuttavia, i due processi storici ebbero della finanza, e il dispotismo razionalistico alcune analogie significative, che potreb- e rousseauiano della legge e della volon- bero essere riassunte dicendo che en- tà generale, sostenuto dai philosophes24. trambe furono rivoluzioni nell’opinione. Paradossalmente, Burke pensava che l’ef- La società britannica dopo il 1689 e quella fetto principale di questa nuova rivoluzio- francese durante tutto il secolo successivo ne nei costumi fosse la neutralizzazione conobbero lo sviluppo di un pubblico colto, delle mœurs, operata per introdurre una la formazione di una audience critica, di una definizione astratta dell’eguaglianza degli comunicazione fondata sui Lumi, che pose individui. Non era l’appartenenza ad una il problema di una genesi, o almeno di una comunità morale e storica che, secondo i legittimazione, del potere dall’opinione. rivoluzionari, determinava l’acquisizione di un’identità, ma il semplice fatto dell’e- sistenza individuale. Inoltre, sulla base di questo egualitarismo, i francesi furono 5. Torniamo ancora una volta al dilemma capaci secondo Burke di costruire il mito costitutivo del tardo pensiero politico bur- di una nazione di cittadini liberi ed eguali, kiano: quanto è profondo il divario ideolo- ripristinando così un’ideologia repubbli- gico tra l’illuminismo scozzese e la politica cana. I rivoluzionari elaborarono una no- dei rivoluzionari? zione di virtù civile il cui fondamento era La monarchia francese era stata, del re- rappresentato dall’eguaglianza naturale e sto, un problema fondamentale nella poli- dall’universale possesso di diritti politici, tica comparativa degli storici scozzesi della ridefinendo dunque il concetto classico e società. Lo stesso David Hume, fin dal 1741, romano. nel saggio Della libertà civile, scrisse che l’u- Burke sapeva che questo era un fatto nico fattore che ancora poteva trattenere la che avrebbe minato l’ideologia della polite- Francia dall’avere un governo libero, seb- ness25. Il significato principale del linguag- bene non repubblicano, era l’esistenza di gio politico dell’incivilimento era infatti la un sistema fiscale dispendioso, diseguale,

162 Francesconi arbitrario e fonte di abusi. Secondo Hume, di quella pubblica scomunica delle idee di questo regime fiscale, che apparentemente Burke c’era la convinzione che la Rivoluzio- favoriva la nobiltà, in realtà la indeboliva, ne in Francia, indipendentemente dai suoi perché opprimeva i fittavoli che della no- possibili eccessi, avesse provocato la genesi biltà erano clienti e sottomessi: gli unici di un regime costituzionale e di una socie- che potevano trarre guadagno da un simile tà moderna e commerciale, quali venivano meccanismo di prelievo erano i financiers, sostenuti dai whig. che lo usavano per i loro giochi speculativi. La creazione di istituzioni politiche Riformare questo sistema, e mettere fine ai legittimate dalla nazione, e non solo dal suoi abusi, sarebbe dunque stato un pas- monarca, nonché l’impegno di organizza- saggio indispensabile per eliminare le dif- re uno stato amministrativo più moderno ferenze tra il governo assoluto della Francia e funzionale, parvero ai leader del partito e il governo libero della Gran Bretagna26. whig un adeguamento delle condizioni della Per Hume, questo processo proba- monarchia francese a quelle dello Stato bri- bilmente avrebbe dovuto realizzarsi nel tannico. Evidentemente si trattava di una quadro di una politica riformatrice, quale frattura interna ed irrimediabile, che divise fu periodicamente tentata in Francia du- per sempre l’ideologia whig. La maggioran- rante la seconda metà del secolo. Tuttavia, za foxita poteva infatti accusare Burke di non si può sottovalutare che nell’opinione non volere la fine di un governo assoluto ed pubblica francese il problema della rifor- arbitrario, qualcosa contro cui i whig, e lo ma degli abusi fu l’elemento di continuità stesso Burke, si erano sempre pronuncia- che legò i progetti riformatori con l’analisi ti. Burke, d’altronde, poteva sostenere che, dello stato della nazione nei cahiers e, infi- insieme alla Corte francese, sarebbero ca- ne, con la politica costituzionale ed econo- duti anche tutti gli altri elementi dell’antica mica dell’Assemblea Nazionale. Nel testo società, tra i quali l’élite aristocratica che humiano che ho ricordato poc’anzi, fra l’al- poteva guardare alla Gran Bretagna come ad tro, Burke avrebbe potuto leggere la con- un modello. Questo ostinato anglocentri- vinzione che una trasformazione del genere smo burkiano nel giudicare gli eventi fran- non si potesse realizzare senza scosse, ma cesi, peraltro, poteva venire interpretato che occorresse invece «sufficiente energia come una riesumazione di quel whiggismo per battere in breccia le antiche consuetu- volgare e sciovinista contro cui si era rivol- dini»27. ta la cultura storica comparativa elaborata In quello scritto si potrebbe perfino ar- dall’illuminismo scozzese. Dal punto di vi- rivare a vedere il germe dell’interpretazio- sta di Burke, comunque, poteva sembrare ne della Rivoluzione in Francia che fu data che la vera semplificazione fosse proprio dalla maggioranza dei whig, in occasione quella dei whig che si proclamavano auten- della celebre controversia di Burke con tici, perché non erano capaci di riconoscere Fox. Il 12 Maggio 1791, infatti, il Morning i progressi politici di quella monarchia as- Chronicle, ossia l’organo dei whig, dichiarò soluta che essi gioivano al vedere abbattuta. che Fox aveva mantenuto puri ed inaltera- Possiamo dunque chiederci se per caso ti i principi di governo sostenuti dai whig, il linguaggio politico dell’illuminismo bri- mentre Burke non l’aveva fatto28. Alla base tannico, nella particolare variante che stia-

163 Itinerari mo esaminando, non sia stato incapace di Si potrebbe dire che in questa oscilla- discutere l’origine della politica democra- zione ideologica si sarebbe manifestata la tica. Quel che più stupisce, specie nell’uso duplice natura della cultura politica bri- burkiano di questo idioma, è il mancato tannica del Settecento, partecipe sia del riconoscimento che il discorso della po- valore progressivo e, in ultima analisi, ri- liteness e la teoria politica fondata sull’opi- voluzionario, della cultura internaziona- nione potessero servire, come avrebbe più le dei Lumi, che del ruolo conservatore, o tardi mostrato Tocqueville, a corroborare la comunque stabilizzatore, che i Lumi ven- legittimità del pubblico democratico. Non nero ad assumere nel contesto britannico. è un caso, peraltro, che Burke abbia nasco- La ridefinizione burkiana della storia della sto la modernità della nuova cultura sotto società civile degli Scozzesi è il tentativo più il velo dell’età della cavalleria, e che abbia estremo di eliminare da essa ogni elemento trascurato il ruolo formativo dell’opinione di discontinuità. negli Stati moderni, a vantaggio di un’im- magine sacrale e inviolabile dell’autorità politica. Con Burke, dunque, il linguaggio che dette significato politico al concetto di civi- lizzazione mise in risalto la sua ambivalen- za: da un lato esso fu, sul piano storico, un discorso di legittimazione di un ordine po- litico aristocratico riformato e moderniz- zato; dall’altro, esso preparò le condizioni intellettuali per un allargamento illimitato dei confini della politica, come si sarebbe visto con la democrazia rivoluzionaria.

1 E. Burke, Ricorso dai nuovi agli an- cese» che essa è divenuta nella and History, chiefly in the Eight- tichi Whigs, in Scritti politici, a cura traduzione italiana, che ne fa un eenth Century, Cambridge, Cam- di A. Martelloni, UTET, Torino, soggetto storico là dove per Burke bridge University Press, 1985, pp. 1963, p. 523. si trattava di un processo politico 48-50 (già in «Political Theory», 2 Id., Reflections on the Revolution in fluido e non reificato. IX, 1981, pp. 353-368); Cambridge France, C. Cruise O’Brien (ed.), 3 Id., Reflections cit., pp. 162-163 paradigms and Scotch philosophers: Penguin, Harmondsworth, 1968, (tr. it. cit., p. 236). a study of the relation between the p. 175; tr. it. Riflessioni sulla Rivo- 4 Sui linguaggi politici della polite- civic humanist and the civil juris- luzione francese, in Scritti politici, ness si vedano una serie di studi prudential interpretations of eight- cit., p. 249. Faccio uso della clas- ormai classici. Per la messa a eenth-century social thought, in sica traduzione di Anna Martel- punto del paradigma restano in- Wealth and Virtue. The Shaping of loni con almeno un’avvertenza, dispensabili i lavori di J.G.A. Po- Political Economy in the Scottish En- relativa al titolo dell’opera: la cock, Virtues, rights, and manners. lightenment, edited by I. Hont and «Revolution in France» burkiana A model for historians of political M. Ignatieff, Cambridge, Cam- è un concetto assai più contin- thought, in Virtue, Commerce, and bridge University Press, 1983, gente della «Rivoluzione fran- History. Essays on Political Thought pp. 240-245, 250; Clergy and com-

164 Francesconi merce: the conservative Enlighten- rieties of British Political Thought, commerciale, cfr J.G.A. Pocock, ment in England, in L’età dei Lumi. 1500-1800, edited by J.G.A. Po- The political economy of Burke’s Studi storici sul Settecento europeo cock, with the assistance of G.J. analysis of the French Revolution, in in onore di Franco Venturi, 2 voll., Schochet and L.G. Schwoerer, Virtue, Commerce and History cit., Jovene, Napoli, 1985, vol. I, pp. Cambridge, Cambridge Universi- pp. 196-199; A.O. Hirschman, Il 525-562. Per il primo Settecento ty Press, 1993, pp. 211-245. concetto di interesse: dall’eufemi- cfr. L.E. Klein: The Third Earl of 5 Per una ricostruzione della teo- smo alla tautologia, in L’economia Shaftesbury and the progress of po- ria, o meglio delle varie teorie, politica come scienza morale e so- liteness, in «Eighteenth-Century che Burke assunse sullo statuto ciale, Liguori, Napoli, pp. 61-63; Studies», XVIII, 1984/85, pp. delle emozioni, si veda D. Dwan, D. Winch, The Burke-Smith prob- 186-214; Liberty, manners and po- Edmund Burke and the emotions, lem and late eighteenth-century liteness in early eighteenth-century in «Journal of the History of Ide- political and economic thought, in England, in «Historical Journal», as», LXXII, 2011, pp. 571-593, che «Historical Journal», XXVIII, XXXII, 1989, pp. 583-605; Shaft- però non affronta la questione 1985, p. 232. esbury, politeness and the politics delle strategie retoriche adottate 11 Hirschman, Interpretazioni rivali of religion, in Political Discourse da Burke riguardo alle emozioni della società di mercato: civilizzatri- in Early Modern Britain, edited politiche. ce, distruttiva o debole?, in L’econo- by N. Phillipson and Q. Skinner, 6 Burke, Reflections cit., p. 170 (tr. mia politica come scienza morale e Cambridge, Cambridge Univer- it. cit., p. 244). La letteratura su sociale, cit., pp. 77-83. sity Press, 1993, pp. 283-301; The questa celebre definizione della 12 Per un’analisi delle varie perio- political significance of “politeness” fine dell’età cavalleresca è va- dizzazioni dell’origine dell’epoca in early eighteenth-century Britain, stissima. Si vedano, per esem- ‘moderna’ nel pensiero storico in Politics, Politeness, and Patriot- pio, i classici: I. Kramnick, The illuministico mi permetto di rin- ism, «Proceedings of the Folger Rage of Edmund Burke. Portrait of viare al mio L’età della storia. Lin- Institute Center for the History of an Ambivalent Conservative, New guaggi storiografici dell’illumini- British Political Thought», vol. 5, York, Basic Books, 1977, pp. 31, smo scozzese, Bologna, Il Mulino, edited by G.J. Schochet, P.E. Tat- 152-153; C. Reid, Edmund Burke 2003, in part. pp. 130-133. spaugh and C. Brobeck, Washing- and the Practice of Political Writing, 13 G. Himmerfalb, The Idea of Pover- ton, 1993, pp. 73-108; Shaftesbury Dublin, St. Martin’s Press, 1985, ty. England in the Early Industrial and the Culture of Politeness. Moral p. 42; F.P. Lock, Burke’s Reflections Age, New York, Knopf, 1984, pp. Discourse and Cultural Politics in on the Revolution in France, Lon- 66-73. Early Eighteenth-Century England, don, George Allen & Unwin, 1985, 14 Burke, Reflections cit., pp. 170-71 Cambridge, Cambridge Univer- pp. 58, 110-111; S. Blakemore, (tr. it. cit., pp. 244-245). sity Press, 1994. Per il discorso Burke and the Fall of Language, 15 D. Aers, Coleridge and the egg that della politeness nell’illuminismo Hanover and London, University Burke laid. Ideological collusion scozzese, cfr. N. Phillipson, The Press of New England, 1988, p. and opposition in the 1790s, in Scottish Enlightenment, in The En- 102. «Literature and History», IX, lightenment in National Context, 7 Burke, Reflections cit., p. 173 (tr. 1983, pp. 152-63. edited by R. Porter and M. Teich, it. cit., p. 247). 16 Non a caso, Remo Bodei ha par- Cambridge, Cambridge Univer- 8 A.O. Hirschman, Le passioni e gli lato, nel caso burkiano, di «rein- sity Press, 1981, pp. 19-40; Adam interessi. Argomenti politici in favore cantamento del mondo». Cfr. R. Smith as civic moralist, in Wealth del capitalismo prima del suo trion- Bodei, Geometria delle passioni. and Virtue cit., in part. pp. 198- fo, Milano, Feltrinelli, 1979. Paura, speranza, felicità: filosofia 202; Politics, politeness and the an- 9 Sulla riformulazione degli ideali e uso politico, Milano, Feltrinelli, glicization of early eighteenth-cen- aristocratici inglesi, e sulla loro 1991, p. 457. tury scottish culture, in Scotland conciliazione con la società mo- 17 B. Fontana, Rethinking the Politics and England, 1286-1815, edited derna nel segno della politeness, of Commercial Society. The Edin- by R.A. Mason, J. Donald, Edin- si veda da ultimo L.E. Klein, So- burgh Review, 1802-1832, Cam- burgh, 1987, pp. 226-246; Hume, ciability, politeness and aristocratic bridge, Cambridge University London, Weidenfeld & Nicolson, self-formation in the life and career Press, 1985, in part. pp. 11-45. 1989; Propriety, property and pru- of the Second Earl of Shelburne, in Per una diversa visione, A. Plas- dence: David Hume and the de- «Historical Journal», LV, 2012, sart, “Scientific Whigs”? Scottish fence of the Revolution, in Political pp. 653-77. historians on the French Revolution, Discourse in Early Modern Britain, 10 Id., Reflections cit., p. 174 (tr. it. in «Journal of the History of Ide- cit., pp. 302-320; Politeness and cit., p. 248). Sul rovesciamento as», LXXIV, 2013, pp. 93-114. Per politics in the reigns of Anne and burkiano del rapporto tra proces- un più ampio contesto, cfr. J.W. the early Hanoverians, in The Va- so di civilizzazione ed economia Burrow, Whigs and Liberals. Con-

165 Itinerari

tinuity and Change in English Po- e dal Septennial Bill del 1716. Cfr. O’Brien, The Great Melody. A The- litical Thought, Oxford, Clarendon A. Cobban, Edmund Burke and the matic Biography and Commented Press, 1988. Revolt against the Eighteenth Centu- Anthology of Edmund Burke, Chi- 18 Burke, Reflections cit., p. 159 (tr. ry, 2nd ed., London, George Allen cago, University of Chicago Press, it. cit., leggermente modifica- & Unwin, 1960, p. 70. Sarebbe 1992, p. 429. ta, pp. 232-233). Onandoga, di comunque errato schiacciare in cui parla il testo, era sede di una modo eccessivo il discorso della missione gesuitica a sud del Lago politeness sulla politica dei par- Ontario. titi: per prudenti osservazioni al 19 Kramnick, The Rage of Edmund riguardo, M. Peltonen, Politeness Burke cit., p. 137. Si veda il Di- and Whiggism, 1688-1732, in «His- scorso sull’«India Bill» di Fox, in torical Journal», XLVIII, 2005, Burke, Scritti sull’impero. America, pp. 391-414. India, Irlanda, a cura di G. Ab- 23 Sull’uso argomentativo del 1688- battista, D. Francesconi, Torino, 89 nelle Reflections si veda da ul- UTET, 2008, pp. 315-318. timo B. Taylor, Reflections on the 20 Id., Reflections cit., pp. 193-194 Revolution in England: Edmund (tr. it. cit., pp. 267-268). Per la Burke’s uses of 1688, in «History of definizione burkiana della bar- Political Thought», XXXV, 2014, barie che ho ricordato nel testo, pp. 91-120. si veda Lock, Burke’s Reflections 24 Il giudizio di Burke sull’entusia- on the Revolution in France, cit., smo dei rivoluzionari costituisce p. 97. Per una discussione dei un’inversione di tendenza rispet- concetti burkiani di antica costi- to alla sua precedente concezione, tuzione e diritti prescrittivi, cfr. shaftesburiana, del potenziale il classico Pocock, Burke and the estetico e morale dell’entusia- Ancient Constitution. A problem in smo: cfr. R. Carroll, Revisiting the history of ideas, in «Historical Burke’s critique of enthusiasm, in Journal», III, 1960, pp. 125-143. «History of Political Thought», Probabilmente Burke sottovalutò XXXV, 2014, pp. 317-344. il fatto che anche l’ideologia poli- 25 Su come Burke giunse ad argo- tica rivoluzionaria faceva appello mentare sulla necessità di un all’antica costituzione francese: intervento contro la Francia per l’esposizione più nota di questa tutelare il comune ordine socia- strategia è quella dell’abate Sieyès le e culturale europeo, si veda in Che cos’è il Terzo Stato?, nel qua- I. Hampsher-Monk, Edmund le le rivendicazioni costituzionali Burke’s changing justification for del Terzo vengono presentate intervention, in «Historical Jour- come ristabilimento dell’ordina- nal», XLVIII, 2005, pp. 65-100. mento gallo-francese anteceden- 26 D. Hume, Of civil liberty, in Essays te all’usurpazione normanna. Moral, Political, and Literary, ed- 21 Così Burke definì Rousseau, nella ited by E.F. Miller, Indianapolis, sua veste di principale ispiratore Liberty Press, 1987, p. 95 (tr. it. del radicalismo rivoluzionario. Della libertà civile, in D. Hume, Cfr. E. Burke, A Letter to a Member Saggi morali, politici e letterari, in of the National Assembly (1791), in Opere filosofiche, a cura di E. Lecal- The Writings and Speeches of Ed- dano, Roma-Bari, Laterza, 1987, mund Burke, vol. VIII, edited by vol. III, p. 102). L.G. Mitchell, Clarendon Press, 27 Ivi, anche se va precisato che Oxford, 1989, pp. 313 e 315. Hume immaginava in questo 22 Pocock, The political economy of saggio una sorta di “riformismo Burke’s analysis of the French Rev- illuminato”, promosso da un mi- olution, cit., pp. 194-195. Già nistro o da un principe dotati «di Alfred Cobban aveva sostenuto sufficiente discernimento» per che Burke fosse un ideologo della comprendere la consonanza tra il “oligarchia veneziana” originata loro interesse e quello pubblico. dalla rivoluzione del 1688-1689 28 Si veda, per esempio, C. Cruise

166 Edmund Burke e i Monarchiens: analisi di un dialogo a distanza tra storicismo di matrice britannica e mite razionalismo francese

simone gianello

1. I Monarchiens zionale riforma, sia semplificando le complesse procedure giurisdizionali ed amministrative, sia incidendo su tutti quei privilegi che, nel corso dei Con la convocazione degli Stati Generali av- secoli, si erano cristallizzati nel tessuto della so- venuta l’8 agosto 1788 ad opera di Luigi XVI, cietà francese. Dispotismo e libertà, uguaglianza veniva impressa ad una già instabile Mo- e privilegi: erano queste le opposte parole d’ordi- 1 narchia francese una decisiva accelerazione ne delle due France . al moto di riforma che da più parti stava mi- Nella campagna volta ad ottenere la nando le fondamenta di quell’Ancien régime Convocazione degli Stati Generali, un ruo- ormai giunto al suo capolinea. Per usare le lo decisivo era stato giocato da un giovane parole di Matteucci, il Sovrano, riportando quanto maturo giurista del Delfinato, Jean in vita le Assemblee rappresentative dei tre Joseph Mounier, segretario dell’Assemblea ordini, di Vizille e vera e propria guida ideologica 2 sembrava quasi confessare la sconfitta dell’asso- della prerivoluzione delfinese . A Greno- lutismo: poneva fine a un’antica contesa che ave- ble, il 14 giugno del 1788, durante una delle va visto, dopo la morte del Re Sole e sopra tutto sedute illegali in cui sedevano l’uno accanto nella seconda metà del Settecento, rigidamente all’altro i tre ordini, suo fu il merito di ri- contrapposte due France, una delle quali si ri- chiamava alle antiche libertà della aristocrazia, uscire nell’impresa di riunire nobili ed av- ai privilegi dei Parlamenti, agli ordini intermedi vocati contro il dispotismo ministeriale di per limitare il potere del dispotismo dell’ammi- Versailles. Questo avvenimento racchiude- nistrazione pubblica, mentre l’altra, consapevole va in sé il seme del definitivo cambio di re- del disordine economico finanziario e giuridi- gistro della prerivoluzione delfinese; da lì a co del paese o sotto lo stimolo delle impellenti necessità politiche di uno stato che non aveva pochi giorni vi sarebbe stata la Convocazio- dimenticato le antiche aspirazioni di egemonia, ne degli Stati del Delfinato con il raddoppio tentava di realizzare, dall’alto un’organica e ra- dei membri del Terzo Stato in violazione giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 167 Itinerari delle disposizioni reali. Per la prima volta i luministica e le esigenze insite nella tra- tre ordini si trovavano uniti nel rivendicare dizione monarchica del pensiero politico la restaurazione dei Parlamenti e, soprat- francese, equilibrio a lungo ricercato dalla tutto, la convocazione degli Stati Generali3. cultura del XVIII secolo e che la Rivoluzione Come ricordato da Martucci, «l’esempio avrebbe inevitabilmente spezzato»6. Lon- del Delfinato aveva galvanizzato la Francia tani dall’ideologia democratica di Sieyès, ormai mobilitata sulla parola d’ordine del di cui non condividevano il radicalismo voto per testa, preparando il Paese a nuove metafisico e razionale di matrice cartesia- prove di forza nella direzione dello svec- na, che considerava il compromesso tra le chiamento delle sue strutture istituziona- diverse istanze di rinnovamento e la mode- li»4. razione come un segno di debolezza, erano La battaglia di Mounier contro il dispo- al tempo stesso stigmatizzati dai giacobini tismo non era però destinata a rimanere come traditori e cospiratori pericolosi per confinata nella provincia del Dauphiné. Sarà la Nazione e confidavano in un riformismo invece nell’Assemblea Costituente e nel Co- mite che sapesse rinnovare le istituzioni mité de Constitution, apogeo della sua breve francesi non facendone tabula rasa, ma ri- carriera politica, che questi si metterà in cercando nella propria storia e tradizione luce come il teorico della Monarchia costi- quegli elementi che avrebbero permesso di tuzionale5. Membro del Parti Patriote e del correggere le aberrazioni dei secoli di asso- Club Breton sarà, nelle prime fasi della Ri- lutismo. La loro dottrina riformatrice era voluzione, uno dei leader più influenti ma imperniata sul mirabile esempio del mo- anche tra i primi a vedere crollare il proprio dello costituzionale inglese che avevano co- disegno riformatore in quelle giornate di nosciuto attraverso le letture di Blackstone, agosto in cui l’abbattimento dell’Ancien ré- Robertson e de Lolme la cui opera La consti- gime era ormai divenuto un fatto compiuto. tution Anglaise (1771) veniva recensita da du Attorno alla sua persona e alla sua dot- Pan «allo scopo di mostrarne l’attualità per trina, definita nelle Nouvelles Observations la Francia»7. sur les Etats Géneraux de France, si costituirà La seconda rivoluzione inglese era per il gruppo dei Monarchiens (denominazione loro un esempio da seguire poiché essa, in dispregiativa coniata successivamente alla nome dei valori della tradizione costituzio- loro formazione dai più strenui oppositori, nale, non aveva mai fatto propria l’ambizio- i Giacobini), a sua volta formato da perso- ne rigeneratrice di una palingenesi dell’in- nalità di spicco del panorama politico e in- tera umanità, ma piuttosto aveva inteso tellettuale francese del calibro di Bergasse, restaurare quell’ordine sociale che la dina- Lally-Tollendal, Clermont-Tonnerre, Ma- stia degli Stuart aveva corrotto. A Mounier, louet e Montlosier, nonché dal pensatore e la Costituzione inglese parve «un autentico giornalista ginevrino Mallet du Pan che dal- punto di arrivo della speculazione politica le pagine del Mercure de France ne perorava del suo tempo, perché essa era un organi- la causa. smo vivo, sperimentato e funzionante, una La loro era una battaglia difficile, com- pratica applicazione dei principi altrimenti battuta sull’instabile equilibrio «tra le imprecisi e insidiosi nella loro astrattezza, istanze di rinnovamento della cultura il- e soprattutto perché essa gli permetteva di

168 Gianello conciliare la cultura e le esigenze del secolo non credevano, diversamente da Sieyés, con tutto un patrimonio vivo nella sua co- che l’unica via per la libertà di un popolo scienza come in quella di tutta la noblesse de dovesse passare per la costruzione di una robe che affollava i Parlamenti e i pubblici democrazia la quale, se priva dei giusti con- uffici del vecchio assetto politico della Mo- trappesi, non avrebbe potuto fare altro che narchia francese»8. degenerare in dispotismo delle masse. Il Per Mounier, come per i suoi amici Mo- potere popolare, in antitesi alle teorie radi- narchiens, i valori della continuità storico- cali di Saint-Etienne sull’indivisibilità del istituzionale della Francia non acquisivano potere legislativo, non poteva essere asso- un significato refrattario ad ogni stimolo di luto se si voleva dotarlo dei necessari anti- riforma, tutt’altro; il senso della prudenza corpi che impedissero il sorgere dell’anar- e della moderazione che potevano essere chia. La soluzione, pertanto, doveva essere ritrovati solo nella condivisione dei valo- ricercata nello stato misto poiché solo con ri storici fondanti una Nazione dovevano la presenza di due camere e del veto reale si essere posti al servizio del mutamento ri- poteva realizzare il perfetto bilanciamento formatore. Questi erano stati i valori che lo dei poteri. avevano spinto a guidare la pre-rivoluzione Secondo il leader delfinese era neces- nella provincia del Delfinato e tali saranno i sario un nuovo patto tra Sovrano e Nazione valori che indicheranno la sua rotta in seno sancito all’interno di una Legge fondamen- all’Assemblea Costituente. tale adottata dagli Stati Generali che avreb- Riesce così comprensibile come l’antico mito be dovuto recepire il principio del bilancia- dell’Inghilterra, che da Voltaire a Montesquieu mento dei poteri. A decretare la fine precoce a Mably era stato presente nella cultura fran- dei Monarchiens sarà proprio la battaglia per cese solo come paragone e come sprone verso i l’introduzione del bicameralismo e del veto «bienfaits de liberté», come esempio di un go- reale, combattuta sulla scorta di un progetto verno «libre et antimonarchique» divenga inve- ce volontà operante proprio in quei pensatori che che dal punto di vista dei moderati francesi hanno […] cercato una soluzione di compromes- appariva realista ed evolutivo, poiché fina- so fra monarchia temperata e la polemica asso- lizzato a stabilire un nuovo assetto politico lutista contro gli ordini e i privilegi. Il tentativo istituzionale che non poneva le sue basi su di conciliazione appare anche più strettamente astrazioni metafisiche di stampo giusnatu- in sede culturale fra il diritto naturale e la tradi- zione, fra la ragione e la storia, dove la prima non ralista, quali i diritti dell’uomo, ma «sul- pretende di essere il solo ed universale modello, la base del retaggio storico-sociale della la seconda una fonte così originale ed esclusiva da Francia e inoltre perché l’assetto proposto essere irripetibile e immodificabile: dalle lezioni era già stato “sperimentato”, con succes- dell’esperienza è possibile dedurre alcuni prin- so, nella vicina Inghilterra» e allo stesso cipi generali, in essa verificare la loro utilità9. tempo «innestava il moderno principio del Ciò, per i Monarchiens, si traduceva nella sistema rappresentativo, con le connesse necessità di importare nel sistema france- libertà civili e politiche e il principio della se, adattandolo alla diversa realtà storico- rule of law, sul tronco della storia politica politica, il modello dello Stato misto ingle- francese, caratterizzata dall’esistenza plu- se. Sulle orme dell’opera di de Lolme e forti risecolare del governo monarchico e della degli insegnamenti di Montesquieu, essi nobiltà»10.

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Come si avrà modo di approfondire più poca Presidente dell’Assemblea Nazionale, accuratamente in seguito, i decreti emanati Lally-Tollendal e Bergasse termineranno dall’Assemblea Costituente dopo gli avve- qui. I primi due decideranno di emigrare nimenti del 4 agosto sancivano il supera- all’estero, mentre Bergasse preferirà riti- mento definitivo della Francia di Ancien rarsi a vita privata. régime che «scompare sia giuridicamente, che nella coscienza collettiva del Paese»11. Ugualmente, l’approvazione della Dichia- razione Universale dei Diritti dell’Uomo 2. Le ragioni di un dialogo complesso e del Cittadino del 26 agosto e il dibattito che la precedette avevano segnato una ce- Se ad una prima lettura è possibile trovare sura con il passato della quale, però, i Mo- alcuni punti di contatto tra il pensiero po- narchiens sembravano ancora non rendersi litico dei Monarchiens e quello di Edmund pienamente conto. Non era più possibile Burke, scavando più a fondo si percepisce introdurre nel sistema costituzionale che si invece una distanza tra lo storicismo bri- andava delineando un’idea di sovranità ri- tannico del pensatore Whig e il pensiero ri- partita tra due Camere e ancor di più com- formatore dei Monarchiens che difficilmen- partecipata tra Nazione e Sovrano: te può essere ricomposta. In primo luogo, […] alla prova dei fatti, la soluzione dei Mo- ciò traspare dalle diverse posizioni assunte narchiens si rivelò più irrealistica e discontinu- in relazione alle ragioni che avevano scate- ista, per la semplice ragione che la tradizione nato la rivoluzione nonché sul metodo con del King in Parliament, nella storia francese non il quale era stata condotta. La differenza più esisteva e perché né Luigi XVI, né tantomeno il partito della Corte, intendevano governare significativa tra Burke e i Monarchiens risie- all’inglese. La sovranità borbonica – ha osservato de nella loro opposta visione su cosa poteva Furet – era insieme indivisibile e priva di eredi: (e doveva) essere fatto per evitare la Rivolu- era più facile affidarla al popolo che inventare zione nel 1789. come co-sovrani un Re, una Camera dei Lord e Nella lettura del pensiero Burkeiano pro- una Camera dei Comuni, un trio il cui delicato equilibrio era ignoto al passato nazionale12. posta da Fisichella si percepisce come:

Le votazioni del 10 e dell’11 settembre di fronte alla rivoluzione come scelta politica e sociale, Burke non assume un atteggiamento di nelle quali rispettivamente verranno boc- chiusura aprioristica, di principio, fondata su ciate (con maggioranze schiaccianti) le basi etico-religiose o su una concezione della proposte Monarchiens di bicameralismo e storia incompatibile con un esito siffatto. Sen- di veto reale assoluto, decreteranno il canto za dubbio, il ricorso alla prassi rivoluzionaria è «l’estrema risorsa». Fare una rivoluzione, infat- del cigno del partito degli Anglofili (i quali ti, significa sovvertire l’antico ordine del proprio si dimetteranno dal Comité de Constitution) Paese, e non si può ricorrere a ragioni comuni sancendo il nuovo equilibrio politico-isti- per giustificare un così profondo sconvolgimento tuzionale fondato sull’inscindibile connu- e un così violento procedimento. La rivoluzione bio tra Sovranità e Nazione. I drammatici non è mai un passaggio al quale ci si possa affi- dare senza gravissimi motivi, quali una cruda, eventi delle giornate del 5 e 6 ottobre, con il prolungata tirannide priva di freni e di rispetto ritorno forzato del Re a Parigi, faranno il re- per gli uomini, il loro costume, i loro beni, le loro sto. Le carriere politiche di Mounier, all’e- credenze. Quando il caso si presenta con eviden-

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za, allora e solo allora, al fine di liberare il mondo quelle vecchie fondamenta costruire. La vostra da «tale vergogna», per un momento si possono Costituzione fu sospesa prima di essere stata coprire d’un velo le statue della giustizia e della perfezionata, ma avevate elementi per una Co- misericordia, i due grandi sentimenti che dalla stituzione buoni quanto li si possa desiderare. passione rivoluzionaria finiscono fatalmente per Nei vostri antichi stati possedevate una varietà ricevere offese e ferite, pur nella plausibilità del- 13 di forme corrispondenti ai diversi elementi di lo scopo che la rivoluzione persegue . cui si componeva felicemente la vostra comu- nità. […] Questi interessi opposti e conflittua- Posto di fronte alla domanda se la con- li, che voi avete considerato un difetto enorme dizione francese di fine Settecento fosse sia nella vostra antica che nella nostra pre- giunta ad un punto di non ritorno, ad un sente Costituzione, frenano in modo salutare disfacimento tale da giustificare l’estrema tutte le decisioni precipitose. […] Se le ultime ratio rivoluzionaria, la risposta che Burke generazioni del vostro Paese apparivano ai vo- indicava nelle sue Reflections è ferma e deci- stri occhi senza molto lustro, avreste potuto sa nel negare una tale ipotesi: «la linea che aggirarle e inferire le vostre rivendicazioni da una stirpe di avi più antica. Avvolte nella pia separa la fine dell’obbedienza e l’inizio del- devozione verso quegli avi, le vostre immagi- la resistenza è debole, oscura e non facile nazioni avrebbero trovato in essi un grado di da definire. Non sono un atto o un avveni- virtù e sapienza superiore alla volgare prassi mento a determinarla. Prima che vi si pos- del momento15. sa pensare, i governi dovranno aver subito abusi o sconvolgimenti, e le prospettive per La parola d’ordine era allora riforma e il futuro dovranno essere cattive quanto l’e- non rivoluzione, poiché solo la prima cono- sperienza del passato»14. Il senso di un tale sceva il senso della prudenza. Il pregiudizio diniego, pertanto, non affondava le radici e l’esperienza non erano elementi amman- in un rigido determinismo teologico-poli- tati di un’alea negativa, quanto piuttosto tico, al pari di un De Maistre o di un Bonald, rappresentavano le condizioni fondamen- bensì poggiava su fondamenta ben più pra- tali perché i cambiamenti apportati nel tiche. Secondo Burke, la Francia aveva an- tessuto istituzionale fossero effettivamente cora una Costituzione che, sebbene logorata in grado di offrire soluzioni e correggere i dai secoli del dispotismo assolutista, poteva precedenti errori. essere recuperata e riformata nelle parti in La posizione dei Monarchiens sul pun- cui il suo originario spirito era stato violato, to evidenziava tutta la distanza che li sepa- sull’esempio di quanto fatto un secolo pri- rava da Burke. Gli sforzi di ricercare nella ma in Inghilterra con la Glorious Revolution. propria storia una Costituzione che potesse essere fatta rivivere non conducevano alle Se lo aveste voluto, avreste potuto trarre pro- medesime conclusioni dell’esponente Whig. fitto dal nostro esempio per dare alla vostra La posizione dei Monarchiens coincideva con riguadagnata libertà una dignità che le corri- quella espressa da Mounier nelle Nouvelles spondesse. I vostri privilegi, seppur sospesi, non erano scomparsi dalla memoria. È vero, Observations così come nel Rapport du Comi- mentre non godevate, la vostra Costituzione té Chargé du Travail sur la Constitution pre- ha subito scempi e dilapidazioni; ma voi pos- sentato il 9 luglio del 1789. Nei suoi scritti sedevate parzialmente le mura e interamente egli enfatizzava l’esistenza di molti principi le fondamenta di un castello nobile e venera- fondamentali della Monarchia Francese bile. Avreste potuto riparare quelle mura e su ai quali lo stesso Sovrano era legato, quali

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[…] noi non abbiamo una Costituzione per- ché tutti i poteri sono confusi e perché nessun limite è stato posto su di essi. Noi non abbia- mo nemmeno separato il potere giudiziario da quello legislativo. L’autorità è confusa; le diverse parti sono sempre in contraddizione l’una con l’altra; e nel loro scontro perpetuo i diritti dei cittadini sono traditi. […] lasciateci mettere nel corpo della Costituzione tutti i veri principi e le leggi fondamentali, lasciateci ri- peterli ancora una volta per dar loro una forza rinnovata […] lasciateci distruggere ciò che è “The Contrast 1792”, stampa ad opera di Thomas ovviamente vizioso. Infine lasciateci scrivere Rowlandson la Costituzione di Francia17. Una posizione siffatta, ove non pun- tualmente contestualizzata, rischia di esse- l’indivisibilità del Trono, la regola di pri- re foriera di possibili fraintendimenti sul mogenitura, il consenso alla tassazione e reale pensiero di Mounier e, con lui, dei la legge Salica. Queste rappresentavano, Monarchiens. L’assenza di una Costituzione secondo Mounier, leggi fondamentali delle significava in lui la mancanza di una seppur quali, sebbene non potesse negarsene l’e- minima certezza nella definizione dei limiti sistenza, allo stesso tempo era necessario di ciascun potere; valeva come monito per riconoscere come avessero espresso «la stigmatizzare il dispotismo monarchico che volontà della nazione solo in modo im- aveva fagocitato in sé le funzioni della pro- 16 perfetto ed incostante» . Per Mounier la duzione legislativa in una proliferazione di mera sopravvivenza di tali principi era ini- editti ed ordinanze al pari del Potere giu- donea a garantire il consolidamento di una diziario, umiliato con la soppressione dei stabile e fissa, benché riformata, forma di Parlamenti. governo avente i caratteri della Monarchia Mounier non giungerà mai a sostenere Costituzionale sul modello del King in Par- che dall’assenza di un’effettiva Costitu- liament inglese. La Francia aveva bisogno di zione francese potesse derivare, come suo un nuovo insieme di regole scritte, in grado necessario corollario, anche la mancanza di definire in maniera compiuta le prero- di legittimità del Trono. Secondo il rappre- gative e le funzioni dei poteri orientando, sentante del Delfinato, il compito di una con una nuova chiave di lettura, le relazio- Costituzione non era quello di legittimare ni tra il Potere esecutivo e quello legislati- il potere quanto, invece, quello di regolarne vo. La Francia, inoltre, poteva contare solo il suo concreto funzionamento. L’autorità su propri usi e consuetudini che, per loro della Corona non necessitava di un tale ri- stessa natura, erano privi di quel necessario conoscimento giacché la sovranità, che in valore prescrittivo che sarebbe servito per essa risiedeva quale elemento ontologica- fondare su di loro una rinnovata forma di mente connaturatovi, era da considerarsi governo. Le parole di Mounier non lascia- come anteriore ad ogni altro principio e vano spazio a incomprensioni: operava come fonte della sua stessa legit-

172 Gianello timazione18. Per lui il termine Costituzio- mo disprezzo. Gli amici della vostra Assemblea ne aveva un significato ben preciso che si Nazionale giudicano esattamente nello stesso modo meschino quanto un tempo era ritenuto estrinsecava in «un corpo di regole fonda- la gloria del loro Paese […] Qualcosa debbono mentali sulle quali riposano tutte le risorse distruggere o parrà loro di non aver ragione di del governo, regole che permettono al cor- esistere20. po sociale di ottenere le leggi necessarie al mantenimento dell’ordine pubblico; delle La Rivoluzione era la loro stessa colpa. vere leggi, manifestazioni della volontà ge- Non vi era alcun legame tra gli eventi del nerale, che indichino al popolo l’oggetto 1688 inglese e quel sentimento di distru- della sua obbedienza»19. Il rinnovamento zione purificatrice che stava incendiando la del sistema politico non avrebbe dovuto Francia. Quanto accadde in Gran Bretagna passare per la creazione di un ordine politi- aveva il sapore della restaurazione di un or- co e sociale del tutto nuovo, bensì si sarebbe dine naturale, frutto di un lungo percorso dovuto realizzare attraverso un nuovo patto di sedimentazione storico-tradizionale che tra il popolo e il Sovrano. Le istituzioni del era stato violato. Come è stato giustamente vecchio regime non dovevano essere abbat- sostenuto, «la Rivoluzione che aveva por- tute ma solamente riformate. La sua è una tato al trono Guglielmo di Orange era in- dottrina volta alla conciliazione, che rigetta tesa nel senso della revolutio astronomica, ogni ipotesi di scontro frontale tra Corona assunta a metafora del ritorno circolare al e Nazione, così come una radicale recisione punto di partenza, per indicare eventi che di ogni legame con il passato. riportavano la storia al suo corso naturale, 21 Per Burke i Monarchiens, al pari di ogni ed era per questo celebrata» . Burke vede- altro rivoluzionario francese, erano porta- va in quella francese la volontà di recedere tori di una sorta di peccato originale, vale drasticamente dalla propria storia per edi- a dire l’aver partecipato alla deflagrazione ficare una nuova società fondata sulla mera degli eventi rivoluzionari. Benché, in al- speculazione razionale. cuni tratti delle Reflections, egli sembrasse Nei due periodi critici della Restaurazione e mostrare nei loro confronti un atteggia- della Rivoluzione, quando l’Inghilterra si è mento di apertura, riconoscendone il me- trovata senza Re, i principi di conservazione rito di aver guardato, almeno inizialmen- e di rettifica hanno operato in modo energico. te, all’esperienza inglese come un punto In entrambi quei periodi la Nazione ha perso il di arrivo, come un mirabile esempio sulla vincolo di coesione del proprio antico edificio senza che il tessuto venisse smembrato com- base del quale operare quella necessaria pletamente. Al contrario, in entrambi i casi si riforma delle istituzioni francesi, tuttavia rigenerò la parte difettosa della vecchia Costi- egli avrebbe presto sostituito a questa am- tuzione adoperandone le parti integre, le quali mirazione la delusione e lo sconforto. Ri- vennero mantenute esattamente come erano volgendosi al destinatario delle Reflections in modo che la parte rigenerata potesse con- affermava, infatti, senza mezzi termini: formarvisi. Si agì attraverso le vecchie strut- ture rappresentative mantenendone l’antica In Francia, i vostri capi hanno cominciato fin- forma organizzativa e non attraverso le mole- gendo di ammirare, quasi di adorare, la Costi- culae organiche di un popolo frammentato in tuzione britannica, ma, continuando il proprio individui. Forse mai il corpo legislativo sovra- cammino, hanno finito per guardarla con supre- no manifestò una considerazione più sincera

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verso quel principio fondamentale della poli- La tradizione era stata […] la grande forza che ave- tica costituzionale britannica che non all’epo- va tenuto in piedi, giustificandole, le istituzioni ca della Rivoluzione, quando esso deviò dalla politiche e religiose dell’umanità. Nel secolo XVIII, linea diretta della successione ereditaria22. in Francia non fu più così. Le parti s’invertirono: la tradizione diventò uno strumento nelle mani di chi Burke non aveva dubbi nell’afferma- voleva giustificare prepotenze e privilegi. La ragio- re che la seconda rivoluzione inglese, quel ne assurse a forza divina venuta ad illuminare gli uomini ed a mostrare loro la via magnifica della fu- male necessario che non rappresentava tura felicità. La storia, messa da parte come inutile un’eccezione alle regole di conservazio- ciarpame, servirà unicamente a dimostrare la lun- ne ma, in dette situazioni, era invece essa ga via di errori commessi dagli uomini resi ciechi stessa regola, era stata fatta al solo scopo dal pregiudizio e quei corpi sociali che per avidità di «conservare le nostre leggi e le nostre di dominio non lasciavano loro scorgere la virtù. […] La venerazione per il passato, quando non era libertà certe e antiche, e quell’antica strut- una colpa, pareva ridicola24. tura di governo che è la nostra sola garan- zia di diritto e di libertà»23. In Francia, per I Monarchiens non erano rimasti immuni il pensatore politico anglo-irlandese, le a tutto ciò. Lo spirito egalitario di Rousseau dottrine della sovranità di Rousseau e de- che, almeno in parte, viveva latente nel gli altri teorici dei diritti naturali avevano pensiero di Mounier, lo allontanava ine- pervaso anche lo spirito dei Monarchiens, vitabilmente dall’impostazione elitaria di obnubilando il loro iniziale spirito riforma- Burke. Quest’ultimo, in particolare, non tore. Troppo presto essi si erano affrancati perdonerà mai al segretario dell’Assem- da quell’appiglio salvifico che solo l’espe- blea di Vizille le modalità con cui guidò la rienza insita nell’insegnamento dei propri prerivoluzione delfinese, anticamera della antenati poteva offrire. Sebbene nella Letter convocazione degli Stati Generali. Secon- to a Member of the National Assembly (1791) do Burke la riunione dei tre ordini aveva riconoscesse in parte la bontà dello spirito rappresentato una cesura con la tradizione che aveva condotto i primi passi riformato- che non poteva essere giustificata in alcun ri dei Monarchiens, non risparmiò loro una modo. La distanza che li separava si faceva profonda critica di carattere metodologico sempre più palpabile. Per Mounier gli or- sul modo di operare e sulla smisurata fidu- dini sociali in cui la società era ripartita non cia nelle loro stesse potenzialità. La loro in- rappresentavano quella naturale suddivi- giustificata frenesia di abbattere il vecchio sione della società che in Burke costituiva regime, secondo Burke, li aveva condotti ad lo scheletro su cui l’intero ordine politico e agire imprudentemente e senza alcuna mo- istituzionale si reggeva. Per il pensatore del derazione, spinti dal fervore rivoluzionario Delfinato, gli ordini avevano una dimen- che aveva sopito in loro ogni forma di prag- sione puramente istituzionale e pertanto matismo riformatore. non vi era alcun ostacolo di matrice natu- Il mito illuminista della speculazione rale che potesse essere opposto alla loro razionale, a sua volta favorito dalla tradizio- riunione. Nella conservazione degli ordini ne cartesiana, aveva permesso che in Fran- e nei privilegi Mounier, diversamente da cia la ragione pura prendesse il sopravvento Burke, non ravvisava il punto di partenza sulla stella polare della tradizione. per redigere una nuova Costituzione quanto l’origine stessa del dispotismo25.

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La sua scarsa lungimiranza politica, mai avuto quella necessaria legittimità per però, non gli aveva permesso di capire per rigenerare il vecchio ordine e, dunque, le tempo la portata dirompente delle sue teo- norme che storicamente regolavano le ri- rie. Legato indissolubilmente all’esperien- unioni degli Stati Generali non potevano za delle vicende delfinesi che lo avevano essere riutilizzate, inalterate. visto protagonista, e convinto fermamente Burke nelle sue Reflections non esiterà che solo attraverso la collaborazione tra la un solo istante a sottolineare una tale im- Nobiltà, il Clero e il Terzo Stato si potesse prudenza: imboccare la retta via di una profonda ri- La prima cosa che mi ha colpito nella convoca- forma istituzionale, non si era accorto di zione degli Stati Generali di Francia è stata la co- seguire una chimera. Era convinto che ciò lossale deviazione dall’antica procedura. Ho no- potesse rappresentare la “versione fran- tato come la rappresentanza del Terzo Stato fosse cese” della Gloriosa Rivoluzione d’oltre composta […] di un numero uguale alla somma Manica epurata dei suoi aspetti più nega- degli altri due. Se gli Stati avessero deliberato separatamente, il numero, al di là della spesa, tivi: «[…] se gli ordini saranno uniti […] non avrebbe avuto molta importanza. Ma quando avremo un grande vantaggio sull’Inghilter- si è profilata la fusione dei tre stati in uno solo, ra. Quante lacrime, quanto sangue è costata i motivi e le conseguenze di una rappresentan- la loro costituzione? Parecchie generazioni za così numerosa sono divenuti evidenti. Anche si sono votate alla guerra civile per poterla una defezione minima da uno degli altri due Stati 26 avrebbe necessariamente riversato il potere di ottenere» . entrambi nelle mani del terzo27. Mentre scriveva le Nouvelles Observa- tions ancora non immaginava che dalla ri- L’evento decisivo si sarebbe verificato unificazione degli ordini, dal raddoppio dei il 10 giugno 1789 quando l’Assemblea del membri del Terzo Stato con il voto per testa Terzo Stato si proclamò Nazionale, sotto (da lui stesso patrocinati), a cui seguiranno «l’influenza esercitata dalle tesi dell’Abate l’annullamento dei mandati imperativi e la di Sieyes, che aveva teorizzato l’idea di Na- distruzione del regime signorile, sarebbe zione e la sovranità del popolo», in quanto derivata quella definitiva rottura dell’equi- solo «un’assemblea rappresentativa, non librio da lui tanto ricercato. Un equilibrio divisa per ceti, nel fissare la Costituzione che a sua volta era il riflesso di quell’am- era abilitata ad esercitare la piena sovrani- biguità inscritta nello stesso statuto dei tà, che spettava alla Nazione indipendente- Monarchiens e che traspariva chiaramente mente dal volere del Re e che al di sopra di dalle angosce di Mounier e Malouet. Questi, sé non doveva riconoscere se non il diritto infatti, non condividevano l’idea che il Ter- naturale»28. Le Assemblee rappresenta- zo Stato potesse ergersi ad unico rappre- tive degli altri due Ordini sarebbero state sentante della Nazione poiché ciò avrebbe riunite a quest’ultima con decreto del Re violato il mandato iscritto nei cahiers, getta- ed avrebbero formato un’unica Assemblea to un guanto di sfida nei confronti della No- Nazionale che di lì a poco si sarebbe definita biltà e del Clero e ridimensionato il ruolo “Costituente”, siccome abilitata a redigere della Corona. Allo stesso tempo, un’Assem- la nuova Costituzione di Francia. Ecco così blea che non avesse riunito in sé contem- distrutto l’Ancien régime e creato un nuovo poraneamente i tre Ordini, non avrebbe potere, indipendente dal Re.

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3. Il dibattito sulla Dichiarazione dei diritti Du Pan, dalle pagine del Mercure de France, dell’uomo metteva in guardia i costituenti dai pericoli di una Dichiarazione che proclamasse di- I cahiers avevano chiesto a grande maggio- ritti puramente astratti, disancorati da una ranza che i deputati eletti agli Stati Generali loro effettiva realizzazione sul piano della provvedessero a redigere una nuova Costi- concretezza positiva. Per lui, la Dichiara- tuzione che contenesse una Dichiarazio- zione dei diritti, se non si voleva procede- ne dei diritti dell’uomo. La mattina del 4 re con un’operazione velleitaria, e ancor agosto la Costituente si pronunciò in modo più pericolosa per gli stessi equilibri che si definitivo: la Costituzione sarebbe stata andavano ricercando, doveva essere una di- preceduta da una solenne Dichiarazione dei chiarazioni di stampo legislativo: diritti. Questa votazione, resa al culmine «dichiarare dei diritti o è dichiarare delle leggi, di un intenso dibattito protrattosi duran- oppure è far cosa inutile» […] Non che negasse il te l’intero mese di luglio, rappresentava valore dei principi impliciti nella Dichiarazione l’inizio dell’effettiva disfatta del disegno dei diritti; intendeva solo risolvere il diritto na- riformatore dei Monarchiens, rei di aver- turale nella morale, nell’etica […] fra la morale e la legislazione (l’ideologia e le norme, diremmo ne sottovalutato l’importanza non avendo noi) ci può essere un ricambio, non quella iden- compreso per tempo che con la Déclaration tità postulata dai democratici, quando vedono des droits sarebbe avvenuto il definitivo tra- nelle leggi una semplice conseguenza dei diritti sferimento della sovranità dal Re alla Na- naturali; «una dottrina non è una legge, a meno zione, sciogliendo così ogni legame con il che la legge non consacri la dottrina, che diventa allora uno statuto positivo». Emerge, così, anco- vecchio ordine. ra un altro elemento, già implicito nella distin- Per i Monarchiens vi erano alcuni punti zione tra diritto e morale: solo il primo è coerci- fissi che, almeno in origine, non avrebbe- bile, in quanto espressione della volontà generale ro potuto divenire oggetto di contrattazio- dello Stato; ma una pura e semplice enunciazione ne con gli altri gruppi politici presenti in di principi assoluti, evidenti alla ragione e in sé validi, o s’esaurisce in se stessa, o è un pericoloso Assemblea: la Dichiarazione doveva essere germe di anarchia nel suo entusiasmare il popo- preceduta dal testo della nuova Costituzione lo. La conclusione del ragionamento è di un rigo- che si andava fissando e non poteva essere re ineccepibile: «i diritti dell’uomo sono insepa- intrisa di elementi di pura astrazione me- rabili da quelli del cittadino […] la Costituzione è tafisica dovendosi, invece, ricercare i valori la chiave di volta di questo edificio di eguaglianza e di libertà basate su convenzioni: essa deve ser- da riaffermare nella saggezza del tempo e virgli da garanzia». In altre parole, Mallet cerca nell’esperienza del proprio passato. Il loro di tutelare i diritti dell’uomo entro e non contro credo era racchiuso nelle parole di Mounier lo Stato; mediante la Costituzione e non attraver- so la presenza attiva del popolo, custode e inter- secondo cui «i francesi non sono un popo- 29 lo emerso dalla selvaggia natura in modo prete delle sue libertà . da formare un’associazione, ma piuttosto Secondo Lally-Tollendal, una Dichiara- una grande società di ventiquattro milioni zione astratta dei diritti dell’uomo avrebbe di persone che vogliono rafforzare quel le- provato inutilmente un sistema sofisticato game che unisce tutte le parti della società di idee metafisiche ed astratte, maggior- e per i quali i principi della vera monar- mente idoneo a creare scompiglio e tu- chia saranno sempre sacri». Anche Mallet multo piuttosto che offrire alla società una

176 Gianello fondazione legale solida. Dichiarare i diritti la Dichiarazione dei diritti non dovrà es- prima di aver terminato la redazione della sere un documento distinto e separato dal- Costituzione avrebbe dato adito a sterili di- la Costituzione quanto invece il frutto di battiti racchiusi attorno a concetti astratti un’approvazione congiunta in modo che la e a teorie sempre soggette ad interpreta- prima rappresenti nulla più che una parte zioni controverse e conflittuali. Malouet della seconda. osservò che creare una disparità eccessiva In risposta al progetto di Dichiarazione tra diritti naturali solamente dichiarati e presentato da Sièyes e fortemente ispirato diritti positivi effettivamente realizzabili, alla dottrina di Rousseau, il 27 luglio del avrebbe alimentato una falsa illusione agli 1789, Mounier presentò il proprio progetto occhi del popolo; sarebbe stato come por- di Dichiarazione. Fedele alle proprie idee, tarlo sulla cima di un’alta montagna da dove la sua versione della Dichiarazione era un esso avrebbe visto una prospettiva illimita- documento breve (16 articoli a dispetto dei ta nascondendo alla propria vista i nume- 32 di Sièyes), formulato in modo da essere rosi ostacoli che avrebbe incontrato ad ogni facilmente comprensibile, dunque evitan- passo nella sua inevitabile discesa. do formule oscure che potessero lasciare Le preoccupazioni di Malouet erano pie- spazio ad interpretazioni difformi, un testo namente condivise da un altro componen- che fosse in grado di garantire la continui- te dei Monarchiens, Clermont-Tonnerre. tà delle antiche istituzioni monarchiche e, Questi, prendendo come pietra di paragone allo stesso tempo, le rinnovasse profonda- la Dichiarazione dello Stato della Virginia, mente. Il suo testo era incorporato all’in- metteva in guardia i propri concittadini ri- terno di un più ampio progetto di Costitu- cordando loro che gli americani non si era- zione, come una sorta di preambolo. Il vero no spinti tanto in là da creare sovrastrutture fiore all’occhiello della sua proposta era metafisiche sulle quali fondare il riconosci- infatti rappresentato dalla seconda parte, mento dei loro diritti innati, bensì si erano 35 articoli in cui venivano esplicitati i Prin- limitati a reclamare giustizia nei confronti cipes du Gouvernement François e descritto della Corona inglese ribadendo, una vol- «un ordinamento rappresentativo che, nel ta per tutte, quei valori non negoziabili che quadro di una divisione dei poteri morbi- da questa erano stati violati. La loro cultura, da, prevede un esecutivo forte con rilevanti d’altronde, era debitrice della Common Law prerogative riconosciute al Re che è anche britannica ove «i diritti individuali sono contitolare della funzione legislativa»31. concepiti come un’area protetta all’interno Benché più temperata rispetto alla ver- della quale lo Stato e, più in generale, tutti sione dell’Abate francese, l’opera di Mou- i poteri pubblici non possono entrare in- nier non rimarrà immune da critiche, ma debitamente. […] Le Carte che li afferma- verrà fatta bersaglio di talune invettive no sono […] una riaffermazione concreta provenienti da altri due Monarchiens qua- e tangibile degli storici diritti dei sudditi di li Malouet e Vireu. In particolare Malouet Sua Maestà, nei confronti del Sovrano, già contesterà a Mounier di aver redatto una presenti nella tradizionale Common Law»30. bozza di Dichiarazione eccessivamente Come dirà lo stesso Lally-Tollendal, in sbilanciata sui diritti naturali, a discapito linea con le posizioni assunte da Mounier, del diritto positivo e, soprattutto, di aver-

177 Itinerari lo fatto prima del completamento del testo società, o che lo potranno essere in futuro. costituzionale32. Nelle sue parole si cela il È una «sterile impresa quella di costruire timore di creare in capo al popolo una serie un codice di diritti in astratto, senza rife- di aspettative irrealistiche sui propri diritti rirsi non solo alle condizioni sociali gene- e libertà che avrebbero potuto divenire, di rali, ma neppure alle specifiche condizioni lì a breve, fonte di continue quanto irrealiz- di quella società che si vuole riformare […] zabili rivendicazioni nei confronti del ceto la perfezione astratta di un diritto è la sua politico. pratica condanna»34. Il fanatismo metafi- La Dichiarazione definitiva, che verrà sico dei rivoluzionari li aveva dunque spinti adottata il 26 agosto 1789, non lascerà sod- a creare diritti solamente sulla base della disfatti i Monarchiens che ne criticheran- speculazione astratta, senza far loro riflet- no l’eccessivo dogmatismo astratto insito tere sulla possibilità se la loro Costituzione nell’articolo 3, dove non si pone freno al potesse essere in grado, o meno, di regge- potere sovrano racchiuso nelle mani della re il confronto con l’umana esistenza e con Nazione e, soprattutto, manca qualsivoglia l’ordine sociale. I dogmi razionali teorizzati legame che unisca le astratte rivendicazioni dai filosofi illuministi, secondo Burke, non di libertà alle leggi positive. potevano essere in grado di tracciare la via Il dialogo tra i moderati francesi e Burke maestra della riforma; la ragione, se af- a questo punto sembra essere possibile e la francata dal sostegno del pregiudizio e della distanza che separa le rispettive posizioni tradizione, non avrebbe creato altro che il- sembrava ridursi. Leggendo alcuni passag- lusioni destinate a sgretolarsi alla prova dei gi delle Reflections sembra potersi scorge- fatti. Il pregiudizio, che i metafisici francesi re il medesimo approccio alla concezione volevano estirpare dall’animo umano, era astratta dei diritti fatta propria da Malouet. per Burke il punto di partenza, il minimo Per il pensatore anglo-irlandese i diritti comune denominatore sulla cui base rifor- astratti, se introdotti nella vita quotidiana, mare l’ordinamento all’interno del quale, erano come: e non contro il quale, garantire le libertà individuali; la sua filosofia poggiava su un quei raggi di luce che, penetrando in un mezzo denso, vengono, per legge di natura, riflessi in dogma pratico molto chiaro: non possono modo deviato. Così, a contatto di un mezzo den- esistere diritti se concretamente non pos- so come la massa grossolana e complicata delle sono essere realizzati. passioni e delle questioni umane, i diritti origi- Ma anche qui una lettura superficia- nari dell’uomo patiscono una così ampia varietà le rischia di nascondere la vera differenza di riflessioni e di rifrazioni da rendere assurdo il parlarne come se ancora mantenessero tutta la ideologica che separa il pensiero dei Mo- semplicità della loro direzione iniziale33. narchiens da quello del pensatore anglo- irlandese. La critica di Burke alla Dichiara- Quella di Burke è una concezione storica zione dei diritti era, infatti, più profonda di dei diritti dell’uomo frutto della tradizione quella dei moderati francesi e non si limi- e del pregiudizio che si conserva nella suc- tava all’astrattezza intesa come mancanza di cessione tra le generazioni. Per lui, inol- un legame con la tradizione o tra la riven- tre, i diritti sono solo quelli sociali, ovvero dicazione di un diritto e un’apposita dispo- quelli attualmente goduti dai membri della sizione che sul piano positivo fosse in gra-

178 Gianello do di renderlo effettivamente realizzabile. equivaleva «all’empio sovvertimento di un Burke andava oltre, criticando l’astrattezza, sapiente piano universale»36. in quanto chiave di volta per realizzare dal Il pensiero di Burke non coinciderà mai nulla e contro l’ordine naturale delle cose perfettamente con quello dei Monarchiens un principio che era invece ontologicamen- che, sebbene sulle idee di uguaglianza e di te connaturato al razionalismo francese e da libertà si discostino dalle posizioni più ra- cui i Monarchiens non si discostavano più di dicali dei democratici francesi, non aderi- tanto: il concetto di uguaglianza. In lui, il ri- ranno mai pienamente a quello storicismo fiuto per l’umana uguaglianza non derivava di matrice anglosassone che ha in Burke il solo dalla concreta impossibilità di realiz- suo principale ambasciatore. zarla ma dall’ulteriore presupposto secon- do cui la diseguaglianza è il valore fondante su cui poggiano la felicità ed il benessere della collettività. La libertà patrocinata dai 4. Il vano tentativo di edificare una Monar- rivoluzionari francesi tendeva a massificare chia bilanciata sulle rovine dell’Ancien Régi- e ad uniformare gli uomini e, così facendo, me finiva per soffocare e distruggere ogni loro singola libertà. A partire dal 28 agosto 1789, una volta che Ciò traspare chiaramente nelle Reflec- la Dichiarazione dei diritti era divenuta re- tions in cui Burke affermava che ogni ten- altà, tutte le attenzioni dell’Assemblea Co- tativo di livellare gli uomini si sarebbe ri- stituente venivano concentrate sul dibattito velato una vana utopia poiché non avrebbe attorno ai progetti della nuova Costituzione. mai potuto renderli effettivamente tutti Una manciata di giorni prima, Mounier eguali. In tutte le società composte di varie aveva pubblicato le sue Considérations sur categorie di cittadini, alcuni ordini devono les gouvernements, et principalement sur celui prevalere. Negare una simile verità o, an- qui à la France, un vero e proprio manife- cor peggio, cercare di mistificarla signifi- sto politico dei Monarchiens tra le cui pagine cherebbe pervertire l’ordine naturale delle il leader moderato non faceva segreto dei cose. La negazione del radicalismo france- propri timori relativi all’andamento del- se è netta: «[…] non ci siamo convertiti a la Rivoluzione ed esponeva la sua idea di Rousseau, non siamo discepoli di Voltaire riforma della Monarchia francese. Il suo e fra noi Helvetius non ha ottenuto alcun pensiero poteva essere così riassunto: successo […] non ci siamo lasciati sven- trare per poi riempirci artificialmente […] Se l’Ancien Regime è finito, il dispotismo, invece d’insulsi pezzi di carta che esaltano i diritti può sopravvivere: era stato quello di uno solo, e 35 ora eccolo rappresentato dalla moltitudine in un dell’uomo» . regno abbandonato all’anarchia. Per scongiurare Una rivoluzione che, come in Francia, i pericoli, bisogna salvaguardare l’autorità del Re era guidata dal principio egalitario, rappre- dalle usurpazioni del potere legislativo, e soprat- sentava per Burke un attacco ai pilastri che tutto, garantire le sue prerogative. Un monarca reggevano la civiltà e quell’ordine naturale privato della sua influenza non sarebbe null’altro che un magistrato ai suoi ordini o un semplice delle cose nel quale è inscritta a pieno titolo generale d’armata; il governo non sarebbe più la storia umana; rovesciare questi principi monarchico, ma repubblicano37.

179 Itinerari

Le Considérations mostravano le nuove principi che sorreggevano l’ordinamento preoccupazioni che affliggevano Mounier costituzionale non doveva risultare dall’in- ed i Monarchiens. Se prima le loro paure tervento di un potere esterno, costituente, avevano il volto del dispotismo monarchi- che si ergesse come superiore rispetto a co, ora era l’anarchia della moltitudine ad quello istituito. Il nuovo sistema di poteri impaurirli38. doveva trovare in sé, nel rapporto tra i vari Qualunque potere, se lasciato libero di organi di cui si componeva, il giusto bilan- operare, in assenza di forze che tendano a ciamento. L’esempio a cui miravano era controbilanciarlo, cercherà di accrescere quello inglese, dove l’equilibrio della forma le proprie prerogative. Mounier scriverà di governo era il frutto dell’interazione en- che non solo il Monarca ma anche i rappre- dogena delle reciproche prerogative e fun- sentanti del popolo potrebbero diventare i zioni della Corona, dei Pari e dei Comuni. padroni assoluti del Regno se le loro risolu- Lo scopo finale «è fare in modo che i di- zioni non incontrassero alcun ostacolo. versi organi istituiti possano limitarsi l’un Con lo sguardo rivolto all’esperienza del l’altro» e dunque «non basta che la Costi- King in Parliament inglese, e forti delle teorie tuzione distribuisca loro delle funzioni (più di Montesquieu sul bilanciamento dei pote- esattamente parti di funzione), bisogna ri, che però non avrebbero mai compreso soprattutto che le distribuisca in modo da sino in fondo, i Monarchiens erano convinti rendere possibile ed efficace l’opposizione che l’unica alternativa ad un governo dispo- dei diversi organi e la loro autodifesa»39. tico dovesse passare attraverso una ripar- I Monarchiens avevano commesso un tizione del potere legislativo tra il Monarca errore concettuale che avrebbe avuto con- e le due Camere, così che la legge fosse il seguenze drammatiche per la sostenibilità frutto dall’incontro delle rispettive volon- del loro progetto costituzionale. Per loro, tà. Le parole d’ordine della loro battaglia in Inghilterra lo scontro tra la Corona, i politica erano diventate «potere di veto as- Pari ed i Comuni era limitato alla sfera me- soluto» e «bicameralismo». La prudenza e ramente politico-istituzionale; con il che la moderazione che li contraddistinguevano trascuravano, invece, che essa era molto più li avrebbero portati a rinnegare ogni sem- profonda e trovava le proprie radici nelle plificazione dell’architettura della forma di rispettive rivendicazioni di carattere stori- governo; come Burke erano convinti che, co-sociale. Il loro tentativo di riformare il dietro la semplicità legale ed istituzionale si vecchio regime si risolveva in un ossimo- nascondesse il dispotismo. L’idea di fondo ro del quale ignoravano il significato. Non che li accomunava a Montesquieu consiste- era possibile costituire, allo stesso tempo, va nel confidare che, in ultima istanza, solo un sistema bilanciato di poteri sul model- il potere potesse limitare un altro potere. Il lo di Montesquieu che, però, rinnegasse loro sforzo era incentrato nel tentativo di l’importanza inscritta nella diversità degli delineare un sistema nel quale ogni istitu- interessi cetuali e corporativi, così come la zione fosse in grado di difendersi dalle pos- necessità dei corpi intermedi che si frappo- sibili intrusioni illegittime delle altre. nessero tra il Re e la moltitudine popolare. In aperto contrasto con le teorizzazio- Questa distanza ideologica li avrebbe ni di Sièyes, per i Monarchiens la tutela dei portati, al pari di ogni altro rivoluzionario,

180 Gianello ad instaurare una dura polemica nei con- loro progetti di Costituzione. Il progetto più fronti di Montesquieu: il relativismo di completo formulato da un loro esponente quest’ultimo era antinomico all’individua- è certamente quello presentato il 31 agosto lismo egalitario che avrebbe caratterizzato 1789 da Lally-Tollendal a nome del Comité. la Rivoluzione. Il modello inglese apologe- È interessante sottolineare come, durante ticamente invocato dai moderati francesi la sua esposizione, egli fece diverse cita- aveva trovato al suo interno il rimedio al zioni di autori del calibro di Blackstone e di dispotismo perché aveva saputo sfruttare Livingstone, a dimostrazione dell’intenso al meglio le ambizioni individuali e gli in- legame ideale che li univa all’esperienza in- teressi corporativi. Non li aveva repressi glese. La prudenza che contraddistingueva o, ancor peggio, cancellati ma dal loro pe- il suo pensiero lo portava a ritenere che solo renne conflitto aveva saputo estrapolare un un sistema bicamerale potesse essere in equilibrio dinamico in grado di trovare, di grado di garantire le libertà così duramente volta in volta, un autonomo bilanciamento. conquistate. Un’assemblea formata da una La Costituzione inglese non doveva, per- sola Camera, secondo il moderato francese: tanto, essere considerata solamente come il […] correva sempre il pericolo di essere traspor- frutto della storia quanto invece il prodotto tata dall’eloquenza, di essere sedotta dai sofi- del lento sedimentarsi di un secolare con- smi, di essere portata fuori strada dagli intrighi, flitto tra la Corona, i Pari ed i Comuni. infiammata dalle passioni che un singolo vuole La Monarchia di Montesquieu, aveva condividere, portata via da movimenti improvvi- però vergato Mounier nelle sue Nouvelles si e fermata dal terrore che un singolo ispira su di essa come una sorta di pianto pubblico41. Observations, era «un governo detestabi- le», che certamente non coincideva con Il Senato era per lui un organo non rap- quello di cui i francesi avevano bisogno. Il presentativo ma di garanzia politica, avente richiamo alla tradizione del Barone di La un potere di veto sulle proposte dell’As- Brède veniva visto come una sorta di le- semblea e composto di Senatori nominati gittimazione postuma di un passato di cui i direttamente dal Sovrano sulla base di al- Monarchiens volevano liberarsi. Egli appa- cune liste predisposte a livello delle Assem- riva loro come un autore che mirava esclu- blee provinciali. Anche nel progetto redatto sivamente al passato giustificando ogni da Mounier il bicameralismo era indivi- cosa e non guardava al futuro e a cosa do- duato come elemento imprescindibile per vesse essere fatto40. Il giudizio di Mounier una forma di governo equilibrata. Secondo sull’opera di Montesquieu era inclemente. lui, differenziandosi in parte da Lally-Tol- Secondo lui, i privilegi ereditari e feuda- lendal, la Camera alta avrebbe avuto, come li riconosciuti alla nobiltà ne L’Esprit des missione principale, quella di tutelare i di- lois rendevano una enorme ingiustizia alle ritti della Corona e i valori della Costituzio- battaglie dei rivoluzionari per la ricerca di ne dai possibili attacchi degli altri poteri, in una nuova libertà; con la sua dottrina Mon- particolare dell’Assemblea. tesquieu aveva insegnato ai despoti i modi Il secondo punto cruciale dei proget- per aumentare il loro potere. ti Monarchiens riguardava il ruolo del Re. Alla fine di agosto, forti delle loro idee, Benché la partita venisse giocata sul potere i Monarchiens presentavano all’Assemblea i di veto, in realtà vi era in gioco molto di più

181 Itinerari ovvero il ruolo e la stessa sopravvivenza della gnificava, inevitabilmente, ammettere una Monarchia come soggetto politico effettivo seppur minima limitazione all’assolutezza nella nuova forma di governo che si andava del principio di uguaglianza. delineando. Secondo i Monarchiens soltanto Nelle sue Reflection, Burke in più occa- un veto assoluto, da intendersi come insu- sioni mette in guardia i costituenti fran- perabile da parte del legislativo, poteva con- cesi dall’innaturalità insita nel concetto di servare la compartecipazione del Re nell’e- uguaglianza astrattamente inteso: sercizio della Sovranità che in precedenza, I legislatori che istituirono le antiche repubbliche durante l’assolutismo, egli aveva imperso- sapevano come il proprio difficilissimo compito 42 nato interamente . Per Lally-Tollendal, la fosse troppo arduo per essere portato a termine mancata previsione di un potere di veto in mediante il solo apparato fornito dalla metafisica capo al Monarca avrebbe comportato una […] si sono dunque sentiti in obbligo di organiz- vera e propria confusione dei poteri, offren- zare i cittadini nei suddetti ceti e di conferire loro quelle posizioni nello Stato a cui li rendessero do al legislatore la possibilità di ergersi al di più adatti le loro particolari abitudini, riservando sopra di ogni altra istituzione. loro i privilegi con cui assicurarsi quanto potesse Benché il Senato, nel progetto mo- essere richiesto dalle loro condizioni specifiche e narchien, non fosse di estrazione aristocra- tali da fornire a ogni ceto la forza necessaria per tica, non sarebbe mai riuscito a scrollarsi proteggersi nei conflitti causati dalla diversità di interessi, che esistono e che emergono necessa- di dosso il sapore di Camera nobiliare. riamente in ogni società complessa43. Dopo la soppressione del regime signorile e l’approvazione della Déclaration, l’idea di Ma i Monarchiens, così come non capi- una sovranità che potesse essere esercitata vano fino in fondo Montesquieu, allo stesso in concorrenza tra più soggetti era oramai modo e forse ancor di più non comprende- un concetto sempre meno ricorrente tra i vano l’essenza stessa del costituzionalismo banchi della Costituente, come avrebbero di matrice anglosassone. Avevano tenta- dimostrato le votazioni di settembre. Ma to invano di traslare il modello inglese sul anche sotto questo punto di vista, così come continente, dove però le basi su cui erigerlo in relazione al dibattito sulla Dichiarazione erano del tutto differenti. La loro adesione dei diritti, ogni cosa ruotava attorno ad un ai valori rivoluzionari li aveva spinti a rin- concetto di straordinaria importanza ed in- negarne lo spirito fondante, che a sua volta novatività: l’uguaglianza. si poggiava sul riconoscimento costituzio- Diversamente da Burke, l’ideale egalita- nale della diversità sociale delle differenti rio francese si poneva come precondizione classi. di ogni aspetto della vita politica. Non era Per Burke non avrebbe avuto alcuna ra- più una mera astrazione poiché era ormai gione la previsione di due Camere se al loro divenuto il metro con il quale misurare la interno non fossero stati rappresentati due legittimità delle istituzioni ed il loro ope- differenti ordini sociali. Riconoscere al Re rato. La sconfitta dei Monarchiens nella il potere di veto assoluto e, al contempo, battaglia volta ad introdurre in Costitu- renderlo nulla più che un primus inter pares zione il bicameralismo ed il veto reale era era per Burke una contraddizione in termi- così spiegabile: separare tra più soggetti la ni. Solo il riconoscimento della diversità, titolarità dell’esercizio della sovranità si- della funzione alta dei corpi intermedi po-

182 Gianello teva fungere da limite al dispotismo della sizioni comuni, è, in definitiva, irriducibile collettività organizzata sulla base del falso ad un minimo comune denominatore. Seb- mito dell’egalitarismo giusnaturalista. bene entrambi professino un’ineliminabile Una volta annientata la nobiltà e azzera- fiducia nei valori tradizionali, penetrando to ogni privilegio feudale, non sarebbe stato più a fondo, le divergenze si fanno sensi- più possibile ricostituire un ordine attra- bili. La tradizione è per Burke l’unica via verso l’importazione degli istituti inglesi per la riforma dello Stato, l’unico metodo del King in Parliament. Se non vi fosse stato in grado di disvelare quei reali valori che più nulla a dividere il Re dal popolo, allora permettono il mantenimento di un ordine la Monarchia non avrebbe avuto più nessu- stabile e duraturo. Tra questi, il principale no in grado di difenderla. Non era possibile è certamente il naturale riconoscimento edificare un nuovo ordine statale in grado della diseguaglianza sociale come motore in di perdurare in equilibrio nel tempo se non grado di controbilanciare le diverse spinte facendolo poggiare sulle solide basi della usurpatrici dei contrapposti ordini e poteri. tradizione sociale. Questo era l’insegna- La prudenza politica e la saggezza degli avi lo mento più prezioso di Burke, che però i Mo- portano a diffidare da ogni semplificazione narchiens, anche a causa del diverso ruolo astratta che non possa trovare un concre- che storicamente aveva avuto l’aristocrazia to risvolto sul piano fattuale, in quanto ciò in Francia rispetto all’Inghilterra, non sep- significherebbe creare false aspettative in pero comprendere sino in fondo. capo alla collettività. Dall’altro lato vi sono i Monarchiens il cui ideale politico è destinato a galleggiare in- vano nella ricerca di un giusto equilibrio tra Conclusioni sistemi storici e sistemi astratti quale ine- vitabile conseguenza del comune forman- In definitiva, il tentativo di ricostruire un te di matrice metafisico-cartesiana di cui dialogo a distanza tra Burke ed i Monarchiens è intrisa la stessa tradizione del pensiero – concretamente vi è solo qualche breve continentale. È in questo limbo che si con- rapporto epistolare con Lally-Tollendal in- sumerà la loro breve esperienza riformatri- terrottosi prematuramente – rispecchia la ce, stretti tra la ricerca di un legame con il volontà di confrontare due diversi e, sotto passato e un costruttivismo che vede negli molti punti di vista, inconciliabili ideali di ideali egalitari di Rousseau la chiave di volta costituzionalismo. per il superamento dell’Ancien régime. Da un lato quello inglese, forte della pro- Ma, al di là di queste differenze cui si è pria storia e della prescrittività insita nella già dato ampio risalto nel corso di questo secolare tradizione estranea ad esperienze contributo, la distanza a prima vista irridu- assolutistiche e, dall’altro, quello francese cibile tra i due mondi è principalmente do- ammantato di un ineliminabile razionali- vuta ad un reciproco errore metodologico smo illuminista, così come di un’ontologica insito nelle rispettive dottrine. ricerca di egalitarismo sociale. Burke vede nell’esperienza della Com- Il dialogo tra Burke e i Monarchiens, se mon Law inglese un esempio che la Francia per taluni versi sembra convergere su po- avrebbe dovuto seguire, ripercorrendone

183 Itinerari i passi che le avrebbero evitato lo scivola- mondo spirituale, la meta verso cui tendono mento in una nuova forma di dispotismo è assai diversa: è la profonda ricchezza della governato dalle masse. Così facendo, di- storia che vogliono salvaguardare, la varietà versamente da Hume, tende a mitizzare la dei legami che stringono gli uomini nella Costituzione inglese, venendo meno alla società e li mantengono nella misteriosa significativa impostazione realista che ne vita della tradizione. I liberali, con minore ha sempre caratterizzato la dottrina poli- o maggiore consapevolezza, tendono verso tica. A loro volta i Monarchiens credono di un’uguaglianza e una libertà sancite e tute- poter estrapolare dall’ordine costituzionale late dalla Costituzione, sacra per l’esplicito anglosassone solo l’architettura istituzio- patto fra il Re e il popolo e non per quel pas- nale, adattandola agli ideali rivoluzionari sato in cui Burke, con la prescrizione, fini- e, ancor prima, alla tradizione francese. È va per dissolverla. A questo erano portati in questa errata impostazione che risiede dal loro illuminismo che, se era ostile alla l’origine dell’impossibilità di un dialogo mentalità matematica e all’entusiasmo di costruttivo tra Burke ed i Monarchiens, trin- un Condorcet, non negava però alla ragione cerati, ognuno dal canto proprio, dietro i il compito di stabilire, in base all’esperien- rispettivi assiomi. za, le condizioni migliori per la convivenza Ma, più di ogni altra cosa, ciò che dif- umana»44. ferenzia il pensiero politico dei moderati francesi da quello di Burke, è la diversa im- postazione relativa alla concezione empiri- ca dello Stato. Una irriducibilità che, come ha ricordato Matteucci, segnerà la vera differenza tra i moderati francesi e Burke, Savigny o Puctha: anche essi parleranno di idee astratte, metafisiche, «ma il loro

1 N. Matteucci, Jacques Mallet-Du stituzione», n. 1, 1993, pp. 61- britannico nel liberalismo france- Pan, Napoli, Istituto italiano per 106, in part. p. 71. se, in Annali 2007-2008, Napoli, gli studi storici, 1957, p. 149. 5 Id., L’ossessione costituente. Forme Università degli studi Suor Orsola 2 R. Moro, La dottrina politica di J.- di governo e Costituzione nella Rivo- Benincasa, 2008, pp. 107-123, pp. J. Mounier e l’ideologia monarchica luzione francese (1789-1799), Bolo- 107-108. alla vigilia della Rivoluzione, in gna, Il Mulino, 2001, p. 54. 11 Martucci, L’ossessione costituente «Rivista internazionale di filoso- 6 Moro, La dottrina politica di J.-J. cit., p. 19. fia del diritto», 1969, p. 440. Mounier cit., p. 441. 12 De Luca, Sovranità, libertà e costi- 3 R. Halévi, Monarchiens (voce), 7 Matteucci, Jacques Mallet-Du Pan, tuzione cit., p. 124. in F. Furet, M. Ozouf, Dizionario cit., p. 159. 13 D. Fisichella, Autorità e libertà. critico della Rivoluzione francese, 8 Moro, La dottrina politica di J.-J. Momenti di storia delle idee, Roma, Milano, Bompiani, 1994, p. 444. Mounier cit., p. 447. Carocci, 2012, pp. 25-26. 4 R. Martucci, 1789, la Repubblica dei 9 Matteucci, Jacques Mallet-Du Pan, 14 E. Burke, Riflessioni sulla Rivolu- Foglianti. Dal Re d’antico regime al cit., p. 165. zione in Francia, Roma, Ideazione, primo funzionario dello Stato, in 10 S. De Luca, Sovranità, libertà e 1998, p. 54. «Storia, Amministrazione, Co- costituzione: il ruolo del modello 15 Ivi, pp. 58-59.

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16 A. Craiutu, A Virtue for Courageous giuridica», XXXIX, n. 1, giugno Minds. Moderation in French Polit- 2009, pp. 85-96, p. 94. ical Thought, 1748-1830, New Jer- 37 Halévi, Monarchiens, cit., pp. sey, Princeton University Press, 448-449. 2012, pp. 83-84. 38 Matteucci, Jacques Mallet-Du Pan, 17 J.J. Mounier, Nouvelles obser- cit., p. 208. vations sur les états généraux de 39 B. Manin, Montesquieu (voce), France, s.l., 1789, in ivi, p. 84. in Furet, Ozouf, Dizionario critico 18 Moro, La dottrina politica di J.-J. della Rivoluzione francese, p. 894. Mounier cit., p. 459. 40 Ivi, p. 884. 19 Mounier, Nouvelles observations 41 Cfr. Craiutu, A Virtue for Coura- sur les états généraux cit., p. 242. geous Minds cit., p. 92. 20 Burke, Riflessioni sulla Rivoluzione 42 E. Rotelli, Forme di governo delle in Francia, cit., p. 80. democrazie nascenti. 1689-1799, 21 I. Capiello, Prefazione a E. Burke, Bologna, Il Mulino, 2005, p. 287. Difesa della società naturale, Ma- 43 Burke, Riflessioni sulla Rivoluzione cerata, Liberilibri, 1993, p. XXIII. in Francia, cit., p. 203. 22 Burke, Riflessioni sulla Rivoluzione 44 Matteucci, Organizzazione del po- in Francia, cit., p. 45. tere e libertà cit., p. 200. 23 Ivi, p. 54. 24 M. Einaudi, Edmondo Burke e l’in- dirizzo storico nelle scienze politiche, Torino, Istituto giuridico della R. Università, 1930, p. 54. 25 N. Matteucci, Organizzazione del potere e libertà. Storia del costitu- zionalismo moderno, Torino, Utet, 1988, p. 188. 26 Mounier, Nouvelles observations sur les états généraux cit., p. 265. 27 Burke, Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia, cit., pp. 64-65. 28 A. Padoa Schioppa, Storia del di- ritto in Europa. Dal medioevo all’eta contemporanea, Bologna, Il Muli- no, 2008, p. 431. 29 Matteucci, Organizzazione del po- tere e libertà cit., p. 199. 30 C. Martinelli, Le radici del costi- tuzionalismo. Idee, istituzioni e trasformazioni dal Medioevo alle rivoluzioni del XVIII secolo, Torino, Giappichelli, 2011, p. 211. 31 Martucci, L’ossessione costituente cit., p. 175. 32 Craiutu, A Virtue for Courageous Minds cit., p. 89. 33 Burke, Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia, cit., p. 85. 34 Einaudi, Edmondo Burke e l’indi- rizzo storico cit., pp. 62-63. 35 Burke, Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia, cit., p. 108. 36 T. Cristoni, Passioni sublimi. Poli- tica e immaginazione nelle «Reflec- tions» di Edmund Burke, in «Ma- teriali per una storia della cultura

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L’eredità di Edmund Burke nel pensiero liberale e conservatore del Novecento

claudio martinelli

1. Un curioso destino: dall’individualismo termine di una vita tanto intensa e piena da utilitarista al conservatorismo cristiano collocarlo tra i protagonisti più importan- ti della vita pubblica inglese della seconda L’eredità lasciata da un pensatore poli- metà del ’700. Curioso perché indecifrabi- tico non è soggetta ad alcuna formalità, a le, difficilmente catalogabile, contrastato: differenza di ciò che accade tra le persone il pensiero di Burke è stato continuamen- comuni nei loro rapporti privati. È un pa- te oggetto di simpatie e antipatie presso trimonio di idee, concetti, argomentazioni famiglie politiche che in alcuni momenti e, perché no, errori e travisamenti. Ed è un hanno desiderato intestarsene la memoria patrimonio a disposizione di tutti; benin- e in altri hanno preferito lasciarla cade- teso di tutti coloro che siano interessati re nel vuoto o nell’oblio. Curioso ma non a raccoglierlo, utilizzarlo e spenderlo. È sorprendente. Parliamo di un uomo che quindi inevitabile che sia un po’ alla mercé per lunghi tratti della propria esistenza del futuro, un tempo incognito in cui l’ar- fu a dir poco divisivo, coltivando opinioni tefice di quel patrimonio non è più in grado tanto solide quanto provocatorie, ai limiti di condizionare gli eredi. Una condizione della sfida gratuita. Basti pensare al fatto disagevole, di cui i posteri dovrebbero farsi che buona parte del dibattito intellettuale carico trattando con cura la memoria del de inglese successivo al 1790 fu stimolato, per cuius. adesione o per reazione, dalle sue Reflec- Ma con Edmund Burke le cose non tions on the Revolution in France, a loro volta sembrano essere andate proprio così. Dav- un libro polemico nei confronti di coloro, vero un curioso destino attendeva il lascito come Richard Price, che scorgevano forti intellettuale di questo uomo e pensatore analogie tra la Glorious Revolution del 1688- politico anglo-irlandese, morto nel 1797 al 1689 e gli accadimenti che si stavano svi- luppando oltremanica. giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 187 Itinerari

E proprio le Reflections possono essere volta anticaglie di modesto valore, in altri considerate croce e delizia al tempo stes- casi gemme preziose tuttora da tenere nel so della sua eredità intellettuale e morale. dovuto conto. Da una parte gli hanno garantito una po- Certo, come detto, si tratta di un pen- polarità planetaria, facendolo assurgere al satore più incline a suscitare antipatie che ruolo di capostipite dei controrivoluzio- simpatie, le cui prese di posizione si pre- nari, punta di lancia degli avversari non stano bene ad essere utilizzate a posteriori tanto delle degenerazioni terroristiche e per corroborare una polemica politica o una sanguinarie della Rivoluzione, che ovvia- disputa filosofica. Ed era probabilmente mente quando Burke scriveva erano ancora inevitabile che le sue opinioni continuas- ben al di là da venire, quanto dell’essenza sero a produrre lacerazioni perfino dopo la stessa dell’opzione rivoluzionaria, della sua morte. Anche perché di momenti dicoto- vis destruens rispetto all’ordine costituito, mici è spesso solcato il suo stesso discorso rifiuto di ogni trasformazione graduale e filosofico. A cominciare dal rapporto che non traumatica. Dall’altra, però, proprio il egli traccia tra individuo, società e Stato: successo di quell’opera ha finito inevitabil- portatore di una concezione dell’individuo mente per mettere in ombra il complesso molto vicina a quella espressa dallo Scottish della sua costruzione filosofica, politica e Enlightenment (torneremo a lungo su questo giuridica. Ecco, qui ci troviamo di fronte punto), ma anche di una visione organica e al primo bivio che Burke ci impone con il gerarchica della società, nel quadro giuri- suo pensiero: decidere che atteggiamento dico e politico di uno Stato forte e potente tenere nei confronti delle Reflections; ed è ma che mostra anche la capacità di adattarsi uno snodo con cui hanno dovuto fare i conti alle nuove circostanze, come egli chiedeva tutti coloro che hanno inteso confrontar- alle istituzioni britanniche nei rapporti con si con il suo lascito, vuoi per intestarselo, i coloni americani. vuoi per rinnegarlo. A questo proposito è Ebbene, se si tiene conto di tutto ciò si importante evitare due errori, speculari e capisce facilmente come fosse inevitabile fuorvianti, in cui molti commentatori sono che la sua eredità culturale divenisse og- caduti in più di duecento anni. Da una parte getto di strattoni e gomitate tra le varie fa- confinare quel libro nella pamphlettistica miglie liberali e conservatrici che lungo più politica, pura polemica contingente di un di due secoli si sono affacciate sulla scena uomo del passato timoroso dell’avvenire; della storia delle idee politiche. Meno pre- dall’altra farlo assurgere a summa integra- vedibile era l’alternarsi, dentro queste fa- le del pensiero di Burke, di fronte a cui di- miglie, di momenti tesi al reclutamento di venta trascurabile sia il prima che il dopo. Burke, apparentemente nella sua qualità Sarebbero entrambi atteggiamenti scor- di caposaldo di una certa impostazione di retti perché non in grado di restituirci un pensiero ma in realtà per utilizzarlo come pensatore composito e ostico, sfaccettato, strumento di battaglia politico-ideologica, apparentemente semplice nel linguaggio e e di momenti in cui tornare a dimenticar- nei concetti ma al fondo più problematico sene come si fa con un soprammobile pur di quanto normalmente si pensi. La Burke’s di valore ma pieno di polvere e abbruttito legacy è fatta di tanti e variegati lasciti, tal- dalla patina del tempo.

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Dopo la morte di Burke la prima corren- britannico di fine Settecento e dei primi te culturale che risente fortemente della sua decenni dell’Ottocento, in particolare nella influenza è il romanticismo tedesco, che punta di diamante di quel mondo, cioè Jer- assume il tratto storico-evoluzionistico del emy Bentham. Burke era visto, sulla scia di suo pensiero come paradigma interpretati- Blackstone, come l’ultima espressione di vo della realtà. Karl Popper sottolineerà il quel conservatorismo politico e giuridico rilievo di questo tributo che lo stesso Hegel che, esaltando la tradizione di common law deve a Burke: come «il migliore dei mondi possibili», si opponeva a qualunque anelito riforma- Sono pronto a riconoscere che questo è un punto tore della società e della politica britan- importante e che, se si ha voglia di cercarlo, se ne trovano in Hegel le tracce. Ma nego che questo sia nica, proprio nel momento storico in cui stato un personale apporto di Hegel, dato che si i radicali si apprestavano a lanciare la loro tratta di qualcosa che appartiene al patrimonio offensiva verso la democratizzazione delle comune dei romantici. Che tutte le entità sociali istituzioni. siano prodotti della storia, non invenzioni, pia- Ma superata la metà del secolo questo nificate dalla ragione, ma formazioni emergenti dai capricci degli eventi storici, dall’interazione processo è ormai non solo avviato ma ap- di idee e interessi, da sofferenze e passioni, tutto pare egemone e inarrestabile. I contrasti ciò è più vecchio di Hegel. Risale a Edmund Bur- con Bentham sembrano appartenere ad un ke, il cui apprezzamento dell’importanza della momento storico superato e Burke può co- tradizione per il funzionamento di tutte le istitu- minciare ad essere riletto e recuperato dalla zioni sociali ha avuto un’influenza incalcolabile storiografia whig come un anello della lunga sul pensiero politico del movimento romantico tedesco1. catena utilitarista. Saranno le opere di John Morley, visconte di Blackburn, a segnare Si noti bene che qui il Burke richiamato questo periodo degli studi burkiani, cioè da Popper è ancora un pensatore «relati- Edmund Burke: a Historical Study del 1867 e vista», legato ad una visione dinamica ed Burke del 1879. Una fase che giunge fino in evolutiva dei rapporti sociali. Potremmo pieno Novecento con le pagine che gli de- dire, visto che secondo questa tesi antici- dica Harold Lasky nel suo classico Political perebbe Hegel, un Burke dialettico e per Thought in England from Locke to Bentham nulla statico. del 1920. Ed in effetti la lettura «progressiva» In queste opere vengono messi in gran- del pensiero di Burke sarà sostanzialmen- de evidenza i legami di Burke con i detta- te dominante per tutto il XIX secolo, anche mi classici del costituzionalismo inglese e se in Patria verrà collocata nell’ambito del del liberalismo empirista scozzese, facen- liberalismo utilitarista. Bisognerà, però, do leva su parecchi aspetti indubbiamente aspettare la seconda parte del secolo per rinvenibili nel suo pensiero: assistere ad una sua riscoperta da parte di L’attenzione si concentra sul «primo» questo fondamentale filone di pensiero Burke, sui suoi primi scritti e discorsi par- per l’Inghilterra vittoriana. Un ritardo fa- lamentari: emerge così l’avversario rigoroso cilmente comprensibile se si tiene conto del partito della Corte e del governo auto- della fortissima avversione che le tesi di cratico; il critico delle tendenze imperialiste Burke avevano suscitato nel radicalismo nella gestione delle colonie; il sostenitore

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degli interessi commerciali e della tolleran- tenuto di interrogarsi sul pensiero di Bur- za religiosa; il difensore della «Gloriosa ri- ke, per verificare il loro grado di parentela voluzione» del 1688 e del contratto sociale; con lui. l’apologeta dell’economia di mercato auto- regolantesi. La polemica «antifrancese» viene relegata a una sorta di incidente seni- le, a una spiacevole e patetica parentesi. Più in particolare Morley sviluppava – ponen- 2. Il pensiero realista ed elitista dola in stretto collegamento con la dottrina lockeana – l’immagine «costituzionalista» Un quesito utile per affrontare l’opera in- di Burke, mentre Lasky sottolineava gli tellettuale di Burke è quello relativo al suo aspetti utilitaristi del liberalismo burkeano, essere un pensatore realista. Ovvero, in evidenziati nella nozione di «felicità del Burke sono rinvenibili tracce di realismo popolo» come criterio empirico del buon politico oppure quella è una tradizione che 2 governo . gli è del tutto estranea? A questo interro- gativo è indispensabile tentare di dare una Ecco che la sorte di questo pensatore risposta se si desidera valutare la concreta era già delineata: subire un complesso gio- portata del rapporto tra l’anglo-irlandese e co di luci e ombre per accreditare una sua il realismo moderno, novecentesco. appartenenza ideale. Un gioco a cui non si Una prima, sia pur parziale, risposta sottrarrà nel secondo dopoguerra il fronte deve costatare che non solo in Burke sono conservatore, soprattutto americano che, presenti evidenti tracce di realismo ma che, anzi, come vedremo, utilizzerà a piene mani sotto certi aspetti, buona parte della sua l’eredità di Burke ponendo in evidenza il costruzione filosofico-politica è fondata su suo spirito profondamente antifrancese, una forte dose di ancoraggio alla realtà. antirazionalista, antiegualitario, antira- Uno dei tratti essenziali del contributo dicale, favorevole al mantenimento delle di Burke alla storia del pensiero politico gerarchie sociali e di uno stato forte, nel è costituito dalla sua avversione per ogni quadro di un insistente richiamo alla tradi- forma di utopia razionalista. Egli, cioè, si 3 zione del diritto naturale . oppone risolutamente ad una visione della Insomma, un pendolo in continuo mo- storia dell’uomo, e in particolare dell’Oc- vimento, perennemente alimentato dalle cidente, come prodotto di un pensiero ra- alterne vicende della storiografia, troppo zionale, come frutto di un progetto. Una spesso osservato strumentalmente più che posizione presa proprio in nome della con- analizzato in modo approfondito e intellet- templazione della realtà, negando che que- tualmente onesto. sta possa essere plasmata a piacimento di Le considerazioni che seguono non vo- un ideale. È la realtà a determinare le idee gliono assolutamente essere una panora- e non viceversa. Ed è dalla costatazione del- mica esaustiva di come il pensiero politico la realtà che deve partire ogni osservatore novecentesco abbia, o non abbia, fatto i politico. In questi termini Burke dimostra conti con il lascito di Burke. Ci proponiamo di avere ben appreso e assimilato la lezio- solamente di offrire una minima selezione ne di Machiavelli: l’organizzazione sociale è di quelle correnti di pensiero che hanno ri- sempre un groviglio di interessi, passioni,

190 Martinelli pregiudizi, aspirazioni, che l’uomo politico storico non trova dunque insensibile Burke, che deve saper fronteggiare e governare, par- anzi lo considera del tutto compatibile e necessa- rio alla continuità dell’ordine umano4. tendo proprio dall’accettazione di queste caratteristiche e non operando come se In questo quadro nemmeno la libertà stesse lavorando su una tabula rasa. può essere apprezzabile se intesa come un Questo costante richiamo al realismo, concetto astratto slegato dalle sue condi- nell’analisi e nelle conseguenze, è una chia- zioni storiche. Al contrario, la libertà da di- ve di lettura determinante sia per capire la fendere deve essere un dato concreto, non sua opposizione alla Rivoluzione francese, certo un’entità metafisica. E nel suo Speech sia per comprendere il significato essen- on American Taxation del 1774 afferma: «I ziale del suo conservatorismo. do not enter into the metaphysical distinc- Ciò che egli imputa ai rivoluzionari è tions; I hate the very sound of them». Come innanzitutto l’utopia di voler creare quella ricorda Louis Gottschalk, egli contrappone tabula rasa ed edificare un diverso ordi- alla razionalità della metafisica un anco- ne sociale, politico e giuridico, fondato sul raggio più concreto: «Burke was convinced nulla, anziché prendere atto di una realtà, that tradition, a people’s ties with its past, determinata dalla storia e dalla tradizione, would provide a better answer to its politi- ed agire su questa per innovarla. Ecco per- cal problems that would abstract reason»5. ché accusa i protagonisti della Rivoluzione La spiegazione della sua esaltazione del- francese di astratto razionalismo illumi- la Glorious Revolution in contrapposizione nista. La loro volontà di rifondare lo Stato alla Rivoluzione d’oltremanica sta tutta qui. sulla base dei dettami della pura raziona- Come scrive nelle Reflections: «The rev- lità rischia di innalzare un edificio senza olution was made to preserve our ancient fondamenta: la fredda e astratta ragione, indisputable laws and liberties, and that sostituendosi ai legami tradizionali che ancient constitution of government which identificano un popolo, non può costituire is our only security for law and liberty». il collante di una nazione. Il cambiamento Ecco svelate le vere radici del suo conser- può derivare solo da una graduale evoluzio- vatorismo: la difesa delle antiche libertà ne della storia e delle tradizioni di un po- degli inglesi, del loro sistema di governo, polo, determinata eventualmente anche da improntato alla costante ricerca di equi- necessari e opportuni cambiamenti e per- libri e bilanciamenti, proprio per evitare fezionamenti costituzionali, ma non da un che qualunque soggetto della nazione pos- astratto progetto politico: sa prendere il sopravvento per imporre un proprio disegno, sia esso il Re (epiche Va ricordato qui come il filosofo irlandese si rendesse ben conto della pericolosità, oltre che le sue battaglie contro le tentazioni ege- dell’ingiustizia, di escludere qualsiasi possibilità moniche di Giorgio III), il Parlamento (la di perfezionamenti costituzionali, tanto più ne- rappresentanza è una funzione, non un fine cessari in quanto la sfera politica non è la depo- dello Stato) o il Popolo (la democrazia ap- sitaria di verità eterne, fissate una volta per tutte, piattisce e porta a far emergere i peggiori). bensì risulta dalla lenta e mai esaurita ricerca di applicazione politica e sociale delle leggi uni- Per Burke lo Stato non può essere una cieca versali, stabilite dalla provvidenza di un Artefice struttura burocratica che cinge con la sua ben superiore all’uomo. Il problema del divenire forza opprimente l’intera società, il «gelido

191 Itinerari mostro» di cui parlerà Nietzsche, ma una altà che, invece, in quei termini è soltanto sommatoria armonica di istituzioni attra- un non-luogo, mitico e mistico appunto, verso cui un popolo conferisce forma giuri- come impietosamente ma correttamente dica ai propri costumi culturali. farà notare in più di un’occasione Jeremy E qui si ritrovano anche le motivazioni Bentham. profonde, per nulla casuali e contingen- Questo suo essere totalmente immer- ti, della sua comprensione per la causa dei so nella realtà britannica e completamente coloni americani, in cui vede riproposte le permeato da essa finirà per farlo percepire eterne ragioni delle libertà inglesi, che in- presso diverse correnti di pensiero come fatti loro avevano appreso dalla Madrepa- un autore certamente importante ma non tria. interamente spendibile nel dibattito delle In questi aspetti fondamentali, dun- idee. Questa considerazione vale in primo que, si possono ritrovare i tratti del Burke luogo per gli elitisti classici, cioè gli appar- pensatore realista; ma, paradossalmente, tenenti ad uno dei filoni più importanti del anche i limiti che incontra il suo realismo realismo moderno. Ed è una costatazione e, di conseguenza, anche le ragioni che gli per nulla scontata perché se vi fu un po- impediscono di diventare un punto di ri- tenziale precursore dell’elitismo questi fu ferimento irrinunciabile per il realismo certamente Burke: per indole personale, moderno. Mi riferisco in particolare alla per convinzioni ideologiche, per antipatie visione che egli esprime del suo mondo di formaliste. Eppure nel Pantheon degli eli- riferimento, e cioè la società inglese e so- tisti Burke non occupa affatto un posto di prattutto il suo sistema giuridico. Seguen- rilievo. Da una parte, infatti, essi mostrano do la scia di Blackstone e il quadro che sicuramente di apprezzare la modernità re- quest’ultimo aveva tracciato della storia alistica espressa della sua concezione delle e del presente della common law, Burke dinamiche politiche, il richiamo fonda- completa l’opera di esaltazione del diritto mentale alla responsabilità delle élite come inglese, delle sue tradizioni, dei suoi riti, custodi della conservazione dello spirito di individuando nella British constitution una saggezza di una nazione, il ruolo costitu- specie di traguardo ideale cui tutti i popoli zionale che attribuisce alla rappresentanza dovrebbero guardare per risolvere i propri parlamentare, scevra da idealità ed edulco- problemi di organizzazione sociale. Come razioni. Anzi, limitatamente a quest’ulti- ebbe a scrivere Asa Briggs, cogliendo ap- mo punto, si può dire che le parole con cui pieno lo spirito della sua concezione dell’i- Burke si rivolgeva agli elettori di Bristol nel dea di costituzione: «Burke venerava la co- 1774 per spiegare loro le ragioni costituzio- stituzione non per la sua razionalità, ma per nali della rappresentanza nazionale e del la sua mystique»6. Ecco, proprio qui si trova libero mandato parlamentare, con quel- il limite invalicabile del suo essere pensa- la sottolineatura delle caratteristiche che tore realista: non rendersi conto che l’esal- doveva avere il rappresentante, fossero un tazione sostanzialmente acritica che riserva esempio chiarissimo di elitismo ante lit- al sistema giuridico e di governo britannico teram: «his unbiased opinion, his mature è talmente eccessiva da risultare utopica, judgement, his enlightened conscience nel senso che crede di descrivere una re- […] he does not derive from your pleasure,

192 Martinelli nor from the law and the Constitution. They A noi interessa occuparcene da un pun- are a trust from Providence […] he betrays, to di vista apparentemente molto angusto instead of serving you, if he sacrifices it to ed eccentrico: indagare sui contorni del your opinion […] government and legis- patrimonio ereditario lasciato da Burke agli lation are matters of reason and judgment austriaci e da essi raccolto e pienamente and not inclination». utilizzato. Un approccio laterale, ma solo a Dall’altra, però, causa le ragioni indicate prima vista; in realtà molto più centrale di sopra, per gli elitisti non diventerà mai un quanto possa sembrare. Infatti, alcuni trat- interlocutore imprescindibile, centrale ri- ti essenziali del pensiero di Burke costitui- spetto alla loro riflessione. Prova ne sia, a scono per molti di loro un imprescindibile mero titolo di esempio, il fatto che Gaetano precedente nella storia delle idee, un faro Mosca nei suoi Elementi di Scienza politica per fare piena luce sul rapporto tra l’indivi- nomina Edmund Burke una sola volta e per duo, la ragione e le costruzioni sociali. di più in una nota, peraltro come antesigna- Per capire quanto, e in che termini, l’in- no di un concetto cui l’autore italiano an- segnamento di Burke sia stato fondamen- netteva una grande importanza: «Fu detto tale per la scuola di pensiero di questo ce- già dal Burke, più di un secolo fa, che qua- nacolo viennese è necessario fissare alcuni lunque sistema politico, che presupponga capisaldi della specifica lettura del liberali- l’esistenza di virtù sovrumane ed eroiche, smo che i suoi aderenti propongono. ha per risultato il vizio e la corruzione»7. È doveroso partire da un concetto cardi- Qui Mosca anticipa uno dei temi centra- ne espresso in uno scritto del 1883 dal fon- li che faranno invece di Burke un caposal- datore della Scuola austriaca, Carl Menger do nelle riflessioni della Scuola austriaca e (1840-1921), con cui egli intendeva negare di Hayek in particolare: la demolizione del che i fenomeni sociali fossero la risultante costruttivismo sociale, sia nella versione di uno o più piani prestabiliti: autoritaria che in quella democratica. La collettività come tale non è un soggetto in gran- de, che ha bisogni, lavora, traffica e concorre; quello che si dice “economia sociale” non è quin- di l’attività economica di una società, nel senso 3. Hayek e la Scuola Austriaca di Economia proprio della parola […]. Nella sua forma feno- menica più puntuale essa è una molteplicità, tutta peculiare, di economie individuali […]. Il dirit- Affrontare i caratteri fondamentali della to, il linguaggio, lo Stato, la moneta, il mercato, Scuola Austriaca significa porsi di fronte tutti questi istituti sociali sono nelle varie forme al più importante centro di elaborazione fenomeniche e nelle loro incessanti mutazioni, in non piccola parte il prodotto spontaneo dell’e- culturale del pensiero neoliberale del XX voluzione sociale8. secolo. Alla sua esperienza sono legati, di- rettamente o indirettamente, alcuni tra i In embrione troviamo buona parte delle nomi più rilevanti del pensiero liberale e issues su cui lavoreranno i componenti della liberista contemporaneo, e praticamente Scuola: l’individualismo metodologico, la tutta la cultura economica e sociologica del dispersione delle informazioni e delle co- secolo scorso ha dovuto confrontarsi con le noscenze, l’opposizione al costruttivismo, loro intuizioni, opinioni, provocazioni. lo spontaneismo come motore dell’evolu-

193 Itinerari zione delle istituzioni giuridiche e sociali, il unico ordine sociale in grado di assicurare rifiuto di qualunque reificazione di concetti prosperità e progresso economico. collettivi. Ebbene, in questo quadro Hayek pre- Su questa linea si attesterà anche uno dei sta una grande attenzione alle battagliere massimi economisti e studiosi dell’azio- opinioni di Edmund Burke e gli attribui- ne umana, Ludwig von Mises (1881-1973), sce un ruolo fondamentale nella storia del che elaborerà una prasseologia fondata sul- pensiero politico. È importante rilevare le conseguenze inintenzionali delle azioni come Hayek cerchi di superare tutte le let- umane, cioè quei risultati sociali causati, ture che dell’autore anglo-irlandese erano in modo spontaneo e non specificatamen- state proposte. Quella utilitarista, perché te voluto, dall’interazione e cooperazione viziata, a suo parere, da una visione finali- di una miriade indefinita di singole azioni stica dell’organizzazione sociale cui Burke degli individui. Una società liberà non può era estraneo: il perseguimento del bene per che funzionare in questo modo e non, come il maggior numero possibile di persone. pensano invece i costruttivisti (democra- Quella organico-conservatrice, colpevole tici, marxisti o autoritari che siano), sulla di mettere in ombra l’individualismo me- base di un progetto determinato dall’alto. todologico che alimentava le posizioni filo- Come ha scritto Lorenzo Infantino: sofiche e le opinioni politiche di Burke. È proprio quest’ultimo il punto cen- Mises ci ha fornito un’incisiva spiegazione di come si formi l’ordine della Grande Società. Poi- trale per capire le ragioni della straordi- ché la vita si svolge attraverso la cooperazione, le naria importanza che Hayek riconosceva a azioni umane si intersecano continuamente. L’a- Burke. E da questo punto di vista il lavoro gire umano è sempre composto da due parti: da più significativo nella cospicua produzione quel che facciamo personalmente per conseguire scientifica del pensatore austriaco rimane i nostri scopi e da quel che facciamo per poter ot- tenere la cooperazione altrui. Non abbiamo però certamente una conferenza intitolata Indi- il controllo dei fini che intendiamo raggiungere vidualism: True and False, che Hayek tenne attraverso quello che le loro prestazioni mettono presso l’University College di Dublino nel 9 a nostra disposizione . dicembre del 1945 e che pubblicò poi nel 1948 in un volume dal titolo Individualism Ma è certamente con Friedrich A. von and Economic Order. In questo scritto rende Hayek (1899-1992) che la Scuola Austriaca esplicita una tesi, tanto interessante quan- e le sue tematiche si pongono al centro del to discutibile e che poi riproporrà pratica- dibattito sulle scienze umane del XX seco- mente in tutti i suoi lavori successivi (come, lo. Prima come economista (celeberrime le per esempio, The Constitution of Liberty del sue dispute con Keynes sul ruolo dello Stato 1960), secondo cui nella storia della filo- nel ciclo economico) e poi come filosofo del sofia politica moderna esisterebbero due diritto e della politica, Hayek propone con filoni che fanno entrambi riferimento al radicalità un rilancio dell’individualismo concetto di individualismo, ma con due ac- classico di matrice britannica, opponen- cezioni opposte. Da una parte egli colloca dosi strenuamente ad ogni interventismo un individualismo, che non esita a definire statalista che si prefigga di alterare le dina- pseudo-individualismo10 di matrice razio- miche spontanee del mercato, visto come nalista, astratto e deterministico, che pre-

194 Martinelli tenderebbe di piegare le dinamiche sociali che quella conferenza gli assegni il ruolo di ad un disegno teorico elaborato idealmente paradigma esplicativo della differenza tra i da una o più menti verticistiche, con l’in- due individualismi: tento di perfezionare la vita dell’Uomo. Tale Non posso spiegare in modo più chiaro la pre- concezione troverebbe la sua genesi nel valente confusione sul significato del termine pensiero di Cartesio: ‘individualismo’, se non con il fatto che l’uomo che ritengo uno dei più grandi rappresentanti del Una rapida ispezione di questo tipo mostrerebbe vero individualismo, Edmund Burke, è comune- come il razionalismo cartesiano sia continua- mente (e giustamente) considerato come uno dei mente stato un grave ostacolo alla comprensione maggiori avversari del cosiddetto «individuali- dei fenomeni storici e mostrerebbe come esso smo» di Rousseau, le cui teorie, Burke temeva, sia in larga misura responsabile della credenza in avrebbero rapidamente fatto dissolvere lo Stato leggi inevitabili dello sviluppo storico e del mo- «nella polvere dell’individualismo»12. derno fatalismo derivante da tale credenza11. Burke è dunque un fondamentale in- Al grande razionalista francese, Hayek terprete di questo filone di pensiero il cui accomuna, in un unico lungo filone di pen- tratto principale è la convinzione che non siero, Leibniz, gli Enciclopedisti, Rousseau esista altra strada per la comprensione e i Fisiocrati: tutti intellettuali d’oltralpe dei fenomeni sociali che quella che muo- alle cui impostazioni imputa di sfociare ve dall’analisi delle azioni dei singoli nella sempre e necessariamente in una minaccia loro interazione reciproca: azioni guida- per le libertà individuali. Il libero e pun- te non da una ragione fredda e astratta ma tiforme agire umano, infatti, non può che dal comportamento che ciascuno si aspetta confliggere con un disegno plasmato a ta- dagli altri. Quindi, non una concezione ato- volino da una mente razionale, mettendo in mistica della società, bensì cooperativistica pericolo la concretizzazione di tale disegno. e spontaneistica. Da qui la necessità di un controllo sociale, Da questa corretta impostazione di- politico, giuridico ed economico prove- scendono per Hayek molteplici fondamen- niente dall’alto, che comporta la fine delle tali conseguenze, sia sul piano della meto- libertà individuali. Questo individualismo dologia di studio delle scienze sociali, sia è dunque «falso» perché si risolve sempre sul piano della visione complessiva della nel suo contrario. politica e dell’economia. Tutt’altro discorso, invece, deve essere Dal primo punto di vista egli contrap- fatto per l’«individualismo vero» che fa pone l’individualismo metodologico al capo ad una tradizione britannica che vede costruttivismo sociale, riprendendo e am- in Locke il suo capostipite e poi si svilup- pliando i concetti già cari ai suoi maestri pa con Bernard de Mandeville e la sua Fa- Menger e Mises. Il punto di partenza delle vola delle api del 1714, e soprattutto con gli scienze sociali non può che essere l’indivi- Illuministi scozzesi, in particolare Hume, duo: sono gli individui che operano, coope- Smith e Ferguson, per concludersi nel XIX rano, ragionano, desiderano, producono, secolo con due figure eminenti come Alexis consumano, e lo fanno sulla base di azioni de Tocqueville e Lord Acton. In questa glo- di cui ciascuno può calcolare solo gli effetti riosa tradizione Hayek riserva a Burke un che lo riguardano e non tutte le conseguen- posto di primissimo piano. È significativo

195 Itinerari ze che esse comportano: «Il compito delle tunamente Infantino15, basta mettere in scienze sociali, in altri termini, è quello relazione i seguenti brani dei due grandi di spiegare gli effetti inintenzionali delle britannici per rendersi conto di come vi sia azioni umane intenzionali»13. uno stretto legame tra di loro, e tra loro e la Gli aggregati collettivi (società, isti- Scuola Austriaca. Scrive Adam Smith nella tuzioni, sistema economico, capitalismo, Ricchezza delle Nazioni, 1776: etc.) sono entità astratte, elaborate teori- Ognuno, nella sua condizione locale, può giudi- camente, che non debbono essere reificate care molto meglio di qualsiasi uomo di Stato o facendone oggetto di studio come se fosse- legislatore quale sia la specie di industria interna ro sostitutive dei fatti, riconducibili invece che il suo capitale può impiegare […] l’uomo di agli individui. Stato che dovesse tentare di indirizzare i privati Ma allora, se l’attore sociale è l’individuo, relativamente al modo in cui dovrebbero impie- gare i loro capitali non soltanto si addosserebbe va da sé che la conoscenza sia necessariamen- una cura non necessaria, ma assumerebbe un’au- te dispersa in capo alla moltitudine di essi e torità che non si può tranquillamente affidare non dominabile da un’autorità centrale. non solo a una singola persona, ma nemmeno ad Questa fondamentale considerazione alcun consiglio o senato, e che in nessun luogo porta Hayek, dal secondo punto di vista, ad potrebbe essere più pericolosa che nelle mani di un uomo tanto folle e presuntuoso da ritenersi indicare nel costruttivismo sociale il mor- capace di esercitarla. tale nemico della libertà: si può pensare di costruire una società sulla base di un’ideo- E Burke, che conosceva questo passo logia solo ribaltando il paradigma del rap- di Smith, gli fa eco nelle Reflections scri- porto tra fatti e astrazioni, cioè pensando in vendo: «non posso immaginare un uomo termini astratti e razionalistici che esistano tanto follemente presuntuoso da conside- veramente le entità collettive, che vivano rare il proprio paese come una specie di di una vita propria e che questa vita possa carta bianca su cui scribacchiare a proprio essere condizionata e determinata dall’idea piacimento». Pertanto è necessario che vi e dalla conseguente ingegneria sociale, i cui sia «alacre coscienza dell’ignoranza e della dettami dovranno essere implementati da fallibilità del genere umano». tutta la collettività. Qui, secondo Hayek, si Naturalmente il modo utilizzato da annida il germe dell’autoritarismo e della Hayek per impostare queste problematiche negazione della libertà. Ed è questo il mo- non va esente da critiche. La distinzione tra tivo per cui è sempre meglio rinunciare a un individualismo buono e uno cattivo può perseguire ideali di astratta giustizia sociale sembrare un po’ schematica e forse anche o di bene comune, perché siccome gli stru- superficiale. Soprattutto sembrano criti- menti per raggiungere quei fini non posso- cabili le liste che egli compone con gli ap- no che essere liberticidi anche il risultato partenenti all’una o all’altra scuola. A prima finale dell’operazione non può che vedere vista sembrerebbe applicare il criterio della realizzato il sacrificio della libertà14. nascita in Gran Bretagna o in Francia. Ma Non vi è dubbio che su tutta questa let- non è esattamente così perché inserisce tra tura delle dinamiche sociali che Hayek i «buoni» anche Tocqueville e tra i «catti- propone vi sia una notevole influenza di vi» menziona tre inglesi di non poco conto Smith e di Burke. Come sottolinea oppor- come Bacon, Hobbes e Bentham. In realtà

196 Martinelli

Hayek ne fa un problema di influenza cul- turale: i britannici che hanno subito il con- dizionamento francese si sono fatti tentare dalle sirene del razionalismo mentre i fran- cesi che hanno riconosciuto la supremazia concettuale britannica hanno goduto i be- nefici dell’empirismo. Tuttavia, anche posta in questi termini, la dicotomia traballa non poco. Allo speri- mentalista Bacon è tributaria tutta la tradi- zione dell’empirismo inglese (a cominciare da Newton); Locke non è certamente meno razionale nel suo metodo di indagine della realtà politica di quanto lo sia stato Hobbes: entrambi riflettono su un fantomatico «stato di natura» e infatti verranno aspra- mente criticati per questo da Hume; quanto Ritratto di Edmund Burke tratto da The Pictorial a Bentham valgano le parole di un pensato- Field-Book of the Revolution, New York: Harper & re, se possibile ancor più profondamente Brothers, 1852 liberista di quanto non lo fosse Hayek, come Bruno Leoni, secondo il quale: «esiste una stretta affinità, dovuta alla comune origine di concetti in grado di delineare un terre- filosofica, tra le dottrine smithiane e degli no comune a molteplici autori (tra i quali, economisti classici da un lato, e l’utilita- appunto, Burke) appartenenti a epoche rismo di tipo benthamiano e il cosiddetto storiche diverse: un terreno che tutti gli radicalismo filosofico, dall’altro lato»16. E esponenti della Scuola Austriaca mostrano anche il versante opposto sembra alquan- di ritenere molto fertile ancora in pieno to artificioso. Per avere qualche dubbio Novecento. sull’esistenza di un monolitico pensiero Nella lettura di Hayek, Edmund Bur- razionalista basterebbe rileggere il Candide ke occupa un settore importante di questo di Voltaire, o prendere sul serio le tremen- spazio. Il binomio individualismo e anti- de diatribe tra quest’ultimo e Rousseau su costruttivismo costituisce una chiave inter- temi di non poco conto come, tra gli altri, il pretativa molto interessante del pensiero di rapporto tra proprietà e uguaglianza. Burke, utile a spiegarne anche altri aspetti. Ne possiamo trarre la conclusione che Sotto questa ottica assume una forma spe- quelle liste non possono costituire un rigi- cifica anche il suo conservatorismo. Questa do spartiacque tra «bene» e «male» come categoria politica evoca inevitabilmente una pretendeva Hayek, ma solo una parziale, propensione alla staticità, o addirittura alla scivolosa e talvolta perfino contraddittoria, fissità. Compito del conservatore sarebbe proposta di classificazione. quello di fotografare i valori della tradizio- Detto questo, però, va riconosciuto ad ne, riconoscerne la supremazia eterna e Hayek il merito di avere enucleato una serie di conseguenza proteggerli da ogni attacco

197 Itinerari o minaccia. Una concezione della socie- pre-radical dei Fox e di tutti coloro che tà e delle sue strutture che non contempla guardavano con interesse ed ammirazione il cambiamento profondo; non solo quello al di là della Manica. traumatico, ma anche quello lento e gradua- Questo gioco di specchi, utile in quanto le. Ecco, se questo è il paradigma del con- esplicativo dell’essenza del pensiero di en- servatore, il Burke reinterpretato da Hayek trambi gli autori, perdura anche rispetto al non può certo essere definito un pensatore difficile rapporto tra ragione e tradizione. conservatore. Una società fondata sul rap- Su questo punto Hayek è molto esplicito: porto di scambio, o comunque in cui l’ele- The antirationalistic position here taken must mento catallattico assume un ruolo centrale not be confounded with irrationalism or any ap- nei rapporti socio-economici, e in cui non peal to mysticism. […] It must be admitted that vi può essere autorità in grado di guidare after the tradition discussed was handed on by dall’alto i rapporti intercorrenti tra gli indi- Burke to the French reactionaries and German vidui, non può che essere una società votata romanticists, it was turned from an antiration- alist position into an irrationalist faith and that al dinamismo, perennemente in disequili- much of it survived almost only in this form. But brio, e quindi sempre alla ricerca di nuovi this abuse, for which Burke is partly responsible, equilibri. Insomma una società in costante should not be allowed to discredit what is valu- evoluzione: «Non è un caso che in riferi- able in the tradition, nor should it cause us to mento a Montesquieu, Burke e Savigny, Sir forget “how thorough a Whig [Burke] was to the last”, as Frederic William Maitland (Collected Pa- Frederick Pollock abbia scritto che si tratta pers, vol. 1, p. 67) has rightly emphasized20. di “darwiniani prima di Darwin”»17. È evidente che su questi punti ci trovia- La condanna nei confronti dell’abuso mo di fronte anche ad un gioco di specchi della ragione non va quindi confuso con la tra Burke e Hayek, nel senso che quest’ulti- difesa di un pensiero irrazionale, ma anzi mo utilizza gli stessi schemi concettuali per appartiene ad una tradizione intesa come proclamarsi un liberale e respingere l’eti- sperimentazione nel tempo di forme di or- chetta di conservatore18. ganizzazione sociale e loro sedimentazione Tutta questa impostazione contribui- consuetudinaria, sulla falsariga di quanto sce anche ad armonizzare alcuni tratti della accade con uno dei fenomeni sociali identi- biografia di Burke apparentemente disto- ficativi della nazione britannica: il sistema nici, come la lunga militanza whig, la sim- giuridico di common law, appunto elevato patia verso i coloni americani e la radicale da Burke al rango di espressione apicale avversione alla Rivoluzione francese: «La della suprema saggezza britannica, da cui fine di questa prima fase del movimento gli altri popoli dovrebbero attingere per liberale inglese è contrassegnata dall’opera trovare la pace. di Edmund Burke. Questi, dopo aver bril- lantemente rielaborato (a sostegno dei co- loni americani) la dottrina whig, si è volto violentemente contro le idee della Rivolu- 4. Il conservatorismo britannico zione francese»19. Ed è palese che qui Ha- yek, quando pensa allo sceptical whiggism, Potrebbe apparire ovvio e scontato che in ha in mente gli Old Whig della tradizione un’analisi della Burke’s legacy nel Novecen-

198 Martinelli to si dedichi un giusto spazio alla ricezione di riaggiornarne l’insegnamento alla luce riservatagli dalla parte conservatrice del degli eventi del presente, e nemmeno di pensiero politico della sua nazione. Ma in arruolarlo come strumento di una battaglia realtà il tema è molto meno piano di quanto politico-ideologica contro gli autoritarismi potrebbe sembrare. Intanto, perché il con- e i totalitarismi del XX secolo, cosa che in- servatorismo di matrice britannica durante vece faranno copiosamente le dottrine con- il corso del Novecento ha recitato diverse servatrici d’oltre Atlantico. In sostanza, in parti in commedia, presentando spesso patria è rimasto il padre nobile di sempre, ampie oscillazioni sul pendolo delle ide- senza scossoni o riscoperte. ologie politiche. In funzione dei momenti Ma forse ad un esame più attento questa e delle circostanze è stato interventista e aporia risulta solo apparente, o per lo meno liberista, individualista e comunitarista, può essere agevolmente spiegata. Un’in- reazionario e progressista. Risulta quindi teressante chiave esplicativa ce la fornisce difficile comprendere in un unico discorso Roger Scruton, una delle menti più brillanti caratteri così diversi, dominanti o recessivi di quel filone di pensiero. Da una parte egli in relazione alle diverse fasi storiche. si proclama orgogliosamente discepolo di Tuttavia, pur nell’ambito di un quadro Burke, indicando addirittura un personale così sfuggente, non vi è dubbio che Burke parallelismo storico per mettere in eviden- abbia continuato a rappresentare un faro za questo rapporto di discendenza ideale: per il mondo conservatore che, infatti, no- come Burke fu l’avversario implacabile del- nostante quegli ondeggiamenti, non ha mai la Rivoluzione francese, Scruton, due secoli saputo rinunciare ai suoi classici richiami dopo, abbraccia il conservatorismo come alla centralità dell’eredità del passato per la reazione al maggio francese, nel fatidico costruzione del presente, al culto dei morti 1968. E lo fa scoprendo che le ragioni delle come linfa vitale per i vivi, al rapporto dei sue avversioni non sono affatto nuove ma contemporanei con i valori della tradizio- coincidono con quelle tracciate nelle Reflec- ne, al potere della politica come guida nel- tions. E lo stesso Scruton, con grande onestà le scelte della nazione. Insomma, quegli intellettuale, rileva in questa similitudine, aspetti del burkismo tanto cari da sempre verificatasi a così grande distanza di tempo, a tutti i conservatori europei, fieri avversari un limite intrinseco alla capacità di appro- di ogni utopia radicaleggiante, e che gli uti- fondimento argomentativo del conserva- litaristi prima e gli austriaci dopo avevano torismo britannico; un limite che enuncia, lasciato un po’ in ombra a vantaggio di altri con una buona dose di tipica ironia british, temi pur presenti nel pensiero di Burke. come un paradosso: Qui però ci si imbatte in una costata- C’è, dunque, una sorta di paradosso al centro zione problematica e singolare: la lettera- del conservatorismo di Burke, un paradosso che tura conservatrice inglese del Novecento, perdura a tutt’oggi. Nella tradizione britannica i che pure ha annoverato tra le proprie file conservatori sono gli eredi di una cultura isola- autori decisivi per capire i travagli politi- na, nella quale la consuetudine, quale definitiva ci del secolo, basti pensare a Michael Oa- corte d’appello, prevale sulla ragione. […] In- terpellati sull’equità o la razionalità di una qua- keshott o Maurice Cowling, non ha sentito lunque componente del loro retaggio – sia esso il bisogno di ripensare la figura di Burke, il diritto comune, la monarchia, la natura e i

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meccanismi del parlamento, la Chiesa Anglicana issues che più di altre contribuiscono a e le sue propaggini non conformiste – tendono rendere evidente questa political legacy: lo ad assumere uno di questi due atteggiamenti: o scrollano le spalle, affermando che le cose sono Human Rights Act 1998 e il rapporto con l’U- così oggi perché così erano nel passato, o si ri- nione europea. fugiano nell’ironia, si prendono in giro da soli, I conservatori non hanno mai realmen- e ammettono l’assurdità di un sistema il cui più te accettato l’incorporazione della Cedu grande merito sta nel fatto che nessuno sa perché nell’ordinamento nazionale voluta dai la- esista e, di conseguenza, nessuno sa bene perché non dovrebbe esistere. buristi e soprattutto hanno vissuto come […] Una linea di condotta che accetti come fon- un’offesa alle tradizioni giuridiche inglesi damento consuetudini tramandate e tradizioni che l’operazione fosse descritta come rights sembrava abbastanza razionale all’epoca di Bur- back home, come se improvvisamente il si- ke, quando la maggioranza dei cittadini non era stema giuridico si scoprisse insufficiente in grado di metterle in questione; [ma oggi] come si può convincere l’uomo democratico comune alla tutela delle libertà e avesse bisogno di dei meriti di quello che Burke definiva il prin- una Carta scritta e sovranazionale che pro- cipio ereditario. […] In questa luce non è certo clamasse diritti universali. sorprendente che i conservatori britannici, in Considerazioni non dissimili riguar- generale, abbiano preferito evitare di discutere le dano il più generale tema dell’Europa, un loro dottrine e continuato a mantenere lo status quo, pur pretendendo, come Margaret Thatcher, continente a cui buona parte della società di seguire un’agenda progressista e di “ammo- inglese (e non solo quella conservatrice, per dernamento”, che vede la libertà come meta e lo la verità) non ha mai sentito di appartenere 21 stato come nemico . pienamente e che da molti punti di vista av- verte come estraneo alla propria storia. Ed è Non ci potevano essere parole più ap- facile pensare che lo stesso Burke, custode propriate per mostrare la destrutturazione della superiorità della costituzione inglese ideologica del conservatorismo britannico e dell’alterità rispetto alla via francese alla e quindi per accettare che Burke sia certa- modernità, non solo sarebbe oggi d’accordo mente tenuto in gran conto dai conservatori con questa impostazione ma ne riconosce- inglesi ma senza che essi avvertano la ne- rebbe un’ideale paternità. cessità di rivisitarne criticamente il pensie- ro per renderlo maggiormente funzionale all’interpretazione dei problemi dell’attua- lità. Infatti, come spiega O’Sullivan: «The enduring relevance of his teaching is not to 5. Il conservatorismo americano be found by trying to update his responses to situations and issues which have long Se Hayek può essere considerato il mag- since disappeared, but is best brought out giore estimatore novecentesco del Burke by concentrating upon the general style of liberale, liberista e individualista, cui va politics to which he was committed»22. ascritto il merito di avere tenuto desta l’at- E che Burke eserciti ancora una, più o tenzione sul pensatore anglo-irlandese in meno consapevole, influenza sul general una fase storica in cui le dottrine politiche style delle opinioni e delle azioni politiche sembravano averlo un po’ dimenticato, e dei conservatori britannici è osservabi- se i conservatorismi britannici non hanno le sotto molteplici aspetti. Ma ci sono due ritenuto di produrre rilevanti opere incen-

200 Martinelli trate sulla sua figura, è invece doveroso ri- a differenza del filosofo ginevrino l’aveva conoscere come un vero e proprio rinasci- applicata all’esperienza passata. L’immagi- mento degli studi dedicati specificamente nazione umana poteva comprendere le virtù a Burke si debba in gran parte al pensiero e la saggezza degli antenati e diventare così conservatore americano23. Tra i tanti che una forza vitale per il presente. All’imma- negli Stati Uniti ne fecero una bandiera del ginazione «idilliaca» di Roussaeu, quindi, Babbitt opponeva quella «morale» di Bur- pensiero neo-conservatore del XX secolo, ke25. un filone peraltro estremamente variega- to e multiforme sia sul piano ideologico Con Babbitt, dunque, nella letteratura che delle posizioni politiche24, furono so- statunitense si comincia a spostare l’atten- prattutto quattro gli autori a cui si dovette zione sul Burke custode della «morale» questo rinnovato interesse: Babbitt, Kirk, tradizionale, fautore di una società ordina- Stanlis, e Nisbet. ta su criteri di rispetto dei costumi e delle In primis Irving Babbitt, un autentico gerarchie, tenace avversario degli appiat- precursore perché già nella prima metà del timenti egualitari intrinseci alla democra- Novecento, con Democracy and Leadership zia. Il terreno era ormai pronto per il suc- del 1924, torna a rilegge Burke in un’ottica cessivo salto di qualità negli studi burkiani già molto diversa rispetto a quella utilita- che si verificherà nel secondo dopoguerra e rista ottocentesca. Il principale bersaglio ruoterà attorno al recupero del Burke tra- polemico del suo libro è J.-J. Rousseau, dizionalista e alla sua elevazione a teori- colpevole di avere costruito una teoria poli- co eponimo del diritto naturale, ovvero di tica che essendo fondata su una concezione quella concezione pre-moderna del natural ingiustificatamente idilliaca della natura law contrapposta ai moderni natural rights, dell’Uomo e sul mito del buon selvaggio, come ebbe a spiegare molto lucidamente, aveva finito per esaltare i peggiori istinti pur pervenendo a conclusioni discutibili, umani, tra i quali Babbitt annoverava an- Leo Strauss26. che l’estremismo democratico. Per contro, La torsione si compie in modo definiti- Burke viene portato ad esempio del pen- vo quando Russell Kirk nel 1953 pubblica il satore virtuoso perché moderato e reali- celebre The Conservative Mind: from Burke to sta, sia pure sconfitto dal prevalere storico Santayana, considerato come il capostipite dell’impostazione roussoviana: della pubblicistica conservatrice durante gli anni della guerra fredda. In questo libro, Sul versante opposto, invece, vi era Edmund Burke viene indicato come il fondatore di Burke, che incarnava lo spirito della mode- razione e che, non a caso, era stato un fiero tutti i concetti, criteri e parametri che non oppositore di tutte quelle astrazioni come lo possono mai mancare nel bagaglio ideolo- stato di natura, le leggi naturali, il contratto gico del vero conservatore: la morale tradi- sociale, ecc. All’idea rousseauiana dei diritti zionale come guida per le scelte politiche; astratti assegnati dalla natura all’individuo, l’accettazione delle diseguaglianze come si contrapponeva dunque quella burkeana inevitabile carattere di una società sana; dei diritti «concreti», acquisiti storica- ordine, disciplina e gerarchia come fonda- mente. Burke, inoltre, non aveva sottova- mento dei rapporti sociali; stretto legame lutato l’importanza dell’immaginazione, ma tra proprietà e libertà.

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Pochi anni dopo esce Edmund Burke and Nisbet con il celebre saggio, apparso negli the Natural Law con cui Peter J. Stanlis, po- anni Ottanta, Conservatism: Dream and Re- nendo al centro della riflessione burkiana la ality. L’illustre autore considera Burke il legge morale naturale, indica nello statista capostipite ideologico di un conservatori- anglo-irlandese il perno attraverso il quale smo comunitarista e anti-individualista e la tradizione del diritto naturale, risalente le Reflections l’autentico manifesto politico al mondo antico e che aveva trovato nel cri- di questo filone, proponendo sulla base di stianesimo e nel pensiero tomistico la sua questa premessa una dicotomia tra, da una espressione più elevata, sarebbe riuscita a parte, Burke, de Maistre, de Bonald come i sopravvivere nell’età contemporanea, riu- suoi campioni e, dall’altra, Rousseau, Ben- scendo a salvare l’Occidente dalla minaccia tham e Smith, come paladini della moder- del comunismo, del radicalismo e del rela- nità. tivismo. Con questo libro la contestazione Anche questo esponente del pensie- di tutte le precedenti letture whig, utilita- ro conservatore americano, quindi, non riste, individualiste e liberiste del pensiero si sottrae alla tentazione di costruire l’e- di Burke è compiuta e non avrebbe potuto lenco dei «buoni» e dei «cattivi» come, essere più serrata: Burke è un pensatore sull’altro versante, aveva fatto Hayek. Però della cristianità, della morale religiosa, del la menzione del grande illuminista scozze- diritto naturale, della società organica, del- se complica di molto le cose. In generale, lo Stato forte, dell’autorità. si può sostenere che tutta la dottrina che Nella lettura di Stanlis non è importan- tende a far coincidere il pensiero di Burke te tanto l’appartenenza di Burke all’area con quello reazionario non può evitare di culturale britannica quanto la sua asserita cadere in patenti contraddizioni proprio adesione alla tradizione del giusnaturali- quando deve analizzare il rapporto tra Bur- smo classico che ne farebbe l’enunciatore ke e Smith. In particolare, questa contrad- di un “commonwealth cristiano d’Europa”, dizione appare evidente in Nisbet: nello allo stesso tempo baluardo contro i nemici stesso volume, infatti, parlando della Ric- dell’Occidente e proposta per una reden- chezza delle Nazioni, non può fare a meno di zione dell’intera umanità: «La legge mo- rilevare come tra Burke e Smith vi sia una rale naturale afferma che l’uomo è creato a visione comune sul ruolo da attribuire allo immagine spirituale di Dio e che come tale Stato in rapporto alla vita dei singoli e della è in grado di conoscere, attraverso la retta società, mettendo giustamente in evidenza ragione, la differenza tra bene e male. Per come per entrambi lo Sato non debba as- l’uomo radicalmente corrotto, però, la leg- solutamente preoccuparsi «dei problemi ge morale non ha più un significato norma- e delle necessità della sfera privata degli tivo: egli è in grado di riconoscerla, ma la individui. Da questa visione non si evince spregia»27. Secondo questa ricostruzione, la benché minima differenza tra Burke e il dunque, Burke sarebbe un pensatore «uni- suo amico Adam Smith. […] non c’è alcuna versale»: giusnaturalista, tradizionalista e sostanziale differenza tra i due pensatori in sostanzialmente reazionario. fatto di funzioni governative. Non a caso era Sulla stessa linea interpretativa si collo- immensa l’ammirazione di Burke sia per cherà qualche decennio dopo anche Robert l’opera di Smith appena menzionata che

202 Martinelli per un precedente lavoro dello stesso au- trascinarlo nel gioco delle appartenenze e tore, Teoria dei sentimenti morali, che Burke delle estraneità. Concetti ed espressioni aveva recensito con un elogio quasi strava- come il bello, il sublime, la società natura- gante nel suo Registro annuale»28. le, le radici medievali del diritto inglese, la costituzione fondata su meccanismi giuri- dici che garantiscano la moderazione (nel senso che veniva attribuito a questo termi- 6. L’ossimoro Burke: un pensatore anacroni- ne nel Settecento), non possono che suo- stico ma non superato nare come un’eco lontana di un mondo che non esiste più alle orecchie di chi, come noi Dunque, che bilancio trarre da questa ras- contemporanei, è chiamato a vivere in so- segna sull’eredità di Edmund Burke per cietà omologanti, massificate, quantitative talune dottrine del pensiero politico del XX e in cui gli istituti giuridici e costituzionali secolo? sono ormai permeati del principio demo- La prima conclusione è che si tratti di cratico. un pensatore difficile da catalogare dentro Una volta accettato questo cambio di schemi rigidi. In qualunque categoria lo prospettiva si potrebbe tornare a riflette- si voglia incasellare bisogna rassegnarsi a re serenamente su Burke per verificare se mettere in luce qualche concetto e a lasciar- e quanto questo pensatore, pur così ana- ne in ombra qualche altro. Un po’ come cronistico, abbia ancora qualcosa da dirci. quando si smonta e si rimonta un congegno E penso che il primo rischio da evitare sia meccanico e qualche pezzo rimane sempre proprio quello di perdere di vista il lega- in mano: cerchi il liberale e allora devi un me profondo che aveva con il contesto in po’ occultare il conservatore; se vuoi l’indi- cui pensava e operava. Se c’è un’apparte- vidualista devi omettere il tradizionalista; e nenza che egli non avrebbe mai rifiutato è viceversa. quella con la tradizione giuridica inglese, Ma acclarate queste difficoltà classifi- con i suoi istituti a difesa delle libertà fon- catorie, non sarebbe molto più sensato de- damentali, con le sue Carte costituzionali, sistere dal continuo tentativo di intestarsi dalla Magna Charta alla Petition of Right del quella eredità, cambiare approccio e volge- 1628 e al Bill of Rights del 1689, con i suoi re invece uno sguardo interrogativo proprio common lawyers, come Coke e Selden, e i sulle ragioni per cui ci appare così refratta- suoi interpreti, da Bracton a Blackstone. È rio alle moderne classificazioni? Forse la per esaltare quella tradizione e per proteg- vera chiave di lettura sta qui: Burke sfugge gerla dal rischio di essere travolta che Bur- alle categorie del pensiero politico contem- ke si scaglia contro la Rivoluzione francese, poraneo perché è un autore anacronistico, colpevole ai suoi occhi, a torto o a ragione, datato, appartenente non solo ad un’epoca di minacciare il corso naturale della sto- passata, ma addirittura ad una forma men- ria britannica, laddove per naturale non si tis che la civiltà contemporanea ha rifiutato deve intendere un’idea edulcorata e inge- ormai da lungo tempo. Il legame di Burke nua della realtà, ma in cui è anzi doveroso con una tradizione ed un mondo ormai tra- ricomprendere anche i risultati di conflitti passati dovrebbe sconsigliare chiunque dal epocali tra gli organi costituzionali, come

203 Itinerari era avvenuto nel glorioso Diciassettesimo andare oltre tutti i liberalismi, conservato- secolo e come stava avvenendo, sia pure con rismi e giusnaturalismi e ritornare ad una minore drammaticità, tra Giorgio III e al- lettura prospettica del pensiero di Burke. cuni notabili del Parlamento, tra i quali egli E in fondo questo atteggiamento do- stesso. vrebbe essere valido e corretto per tutti i A patto, dunque, che si tengano sem- classici: la loro appartenenza spesso ad un pre presenti i caratteri specifici di questo mondo totalmente superato, se non altro contesto culturale e politico, proprio il suo sul piano scientifico e tecnologico, dovreb- essere anacronistico ci consente di apprez- be indurci ad un maggiore rispetto nei loro zare alcuni aspetti del suo pensiero che confronti e ad un esercizio di prudenza ver- conservano validità. Vediamo alcuni possi- so un banale arruolamento nei ranghi delle bili esempi. fazioni che dominano l’attualità, oltre che La distinzione tra individuo atomizzato ad uno sforzo di fantasia per ripensare il e individuo inserito nel corpo sociale, come presente in modo pragmatico alla luce della ha saputo cogliere molto bene Isaiah Berlin: realtà contemporanea, come del resto essi fecero per il loro presente. Ciò che io sono è determinato in gran parte da ciò che sento e penso, che a sua volta è deter- minato dai sentimenti e dal pensiero prevalenti nella società alla quale appartengo, e della quale costituisco, nel senso di Burke, non un atomo isolabile ma un componente […] di una struttura sociale29.

Oppure, la rappresentanza parlamen- tare nazionale al servizio della comunità e non di interessi particolari, con le finalità di selezione della classe politica che Burke le attribuiva. E collegato ad essa il ruolo del partito politico e della dialettica politica nella realtà anglosassone: gruppi di uomini si riuniscono attorno a principi condivisi per agire di concerto in vista del persegui- mento del bene comune30. E ancora, i limiti al potere garantiti dai principi della rule of law, senza i quali la sete di potere che caratterizza gli uomini non troverebbe freno e getterebbe nel pericolo perenne la convivenza della società civile. Insomma, a me pare che ci troviamo di fronte ad un autore datato ma per nulla su- perato, nel senso che ancora attuali sono i richiami che ci propone e su cui ci induce a riflettere. Per questo sarebbe necessario

204 Martinelli

1 K.R. Popper, La società aperta e Soveria Mannelli, Rubbettino, nelli, 2010, p. 207. i suoi nemici. 2. Hegel e Marx falsi 1997, p. 12. 30 H. Arendt, Le origini del totalitari- profeti, Roma, Armando Editore, 14 F.A. von Hayek, The Road to Serf- smo, Torino, Edizioni di Comuni- 1974, p. 81. dom, London, The University of tà, 1999, pp. 354-355. 2 A. Sezzi, Introduzione a E. Burke, Chicago Press, 1944; tr. it. La via Pensieri sulla scarsità, Roma, ma- della schiavitù, Soveria Mannelli, nifestolibri, 1997, pp. 8-9. Rubbettino, 2011. 3 P.J. Stanlis, Edmund Burke and the 15 L. Infantino, Potere. La dimensione Natural Law, Ann Arbor, Univer- politica dell’azione umana, Soveria sity of Michigan Press, 1958; L. Mannelli, Rubbettino, 2013, pp. Strauss, Natural Right and History, 177-178. Chicago, The University of Chi- 16 B. Leoni, Il pensiero politico mo- cago, 1953; tr. it. Diritto naturale derno e contemporaneo, Macerata, e storia, Genova, il melangolo, liberilibri, 2008, p. 78. 1990. 17 L. Infantino, Prefazione a F.A. von 4 P. Pastori, Libertà contro radicali- Hayek, Liberalismo, Soveria Man- smo rivoluzionario in Edmund Bur- nelli, Rubbettino, 2012, p. 13. ke, in «Rivista internazionale di 18 F. A. von Hayek, Postscript: Why I Filosofia del Diritto», n. 2, 1979, Am Not a Conservative, in The Con- pp. 222-257, qui pp. 244-245. stitution of Liberty: The Definitive 5 L. Gottschalk, Reflections on Edition, London, The University Burke’s “Reflections on the French of Chicago Press, 2011, pp. 519- Revolution”, in «Proceedings of 533. the American Philosophical Soci- 19 F.A. von Hayek, Liberalismo, So- ety», n. 5, 1956, pp. 417-429, qui veria Mannelli, Rubbettino, 2012, p. 418. p. 31. 6 A. Briggs, L’età del progresso. L’In- 20 F.A. von Hayek, The Constitution ghilterra fra il 1783 e il 1867, Bolo- of Liberty, ora in The Constitution gna, Il Mulino 1993, p. 199. of Liberty: The Definitive Edition, 7 G. Mosca, Elementi di scienza poli- London, The University of Chica- tica (1939), ora in G. Sola (a cura go Press, 2011, p. 131 e nt. 51. di), Scritti politici di Gaetano Mo- 21 R. Scruton, Manifesto dei conser- sca, Torino, Utet, 1982, vol. II, p. vatori, Milano, Raffaello Cortina 181, nt. i. Editore, 2006, pp. 3-5. 8 C. Menger, Untersuchungen über 22 N.K. O’Sullivan, Conservatism, die Methode die Sozialwissenschaf- Oxford, Clarendon Press, 1976, p. ten, und der Politischen Ökonomie 5. insbesondere, Leipzig, Duncker & 23 Sezzi, Introduzione, cit., p. 9. Humblot, 1883; tr. it. Sul metodo 24 O’Sullivan, Conservatism, cit., pp. delle scienze sociali, Macerata, li- 148-150. berilibri, 1996, pp. 69 e 112. 25 G. Borgognone, La destra america- 9 L. Infantino, L. von Mises, Roma, na. Dall’isolazionismo ai neocons, Luiss University Press, 2007, p. Roma-Bari, Laterza, 2004, p. 52. 59. 26 L. Strauss, Natural Right and His- 10 F.A. von Hayek, Individualism: tory, Chicago, The University of True and False, in Individualism Chicago, 1953; tr. it. Diritto natu- and Economic Order, London, The rale e storia, Genova, il melangolo, University of Chicago Press, 1948 1990, pp. 317-347. pp. 1-32; tr. it. Individualismo: 27 Stanlis, Edmund Burke and the quello vero e quello falso, Soveria Natural Law, cit., p. 10. Mannelli, Rubbettino, 1997, pp. 28 R. Nisbet, Conservatism: Dream 51-52. and Reality, Minneapolis, Min- 11 Ivi, p. 51. nesota University Press, 1986; tr. 12 Ivi, p. 44. it. Conservatorismo: sogno e realtà, a 13 D. Antiseri, Prefazione all’edizione cura di S. Pupo, Soveria Mannelli, italiana di F.A. von Hayek, Indivi- Rubbettino, 2012, p. 48. dualismo: quello vero e quello falso, 29 I. Berlin, Libertà, Milano, Feltri-

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Perché è importante leggere oggi Burke

salvatore prisco

1. Una premessa di cautela che non resteranno in un’ideale, futura bi- bliografia di studî burkeani in Italia, altro Il curatore di questo numero della rivista che per essere state fortunosamente inclu- mi ha amichevolmente invitato a parteci- se in un numero del Giornale di Storia costi- pare all’impresa collettiva affidata al suo tuzionale che invece è molto importante, coordinamento. Alle mie rimostranze che per questo recupero tematico di attenzione sarebbe stato meglio coinvolgere specia- (purtroppo non frequentissimo da noi) e listi del tema e del personaggio evocato ed per gli studiosi chiamati a contribuirvi. avendogli chiarito che, come lettore “sem- Io lo so bene. Ora lo sa anche il lettore. plice”, non lo sono, ha tuttavia insistito, assicurandomi che gli esperti sono stati appunto cooptati e tuttavia avrebbe gradito egualmente un breve contributo che avesse 2. Leggere i classici del pensiero conservatore: il taglio di una riflessione teorico-genera- un antidoto all’eccesso di “entusiasmo” le sulle categorie analitiche impiegate da Edmund Burke, il tutto avendo cura di con- Il proposito di meditare sull’attualità di ta- dire ulteriormente la richiesta con parolet- luni temi del pensiero conservatore non è te adulatrici nei miei confronti. seriamente controvertibile. Forse può ap- Sono ahimé troppo maturo per esse- parire stravagante nel nostro Paese, perché re seducibile da pur gradite espressioni di pochi accettano di definirsi apertamente cortesia, ma mi riesce difficile resistere a tali e perfino la destra partitica organizza- pressioni amichevoli da parte di chi stimo. ta, in età repubblicana, ha semmai molto Il risultato è dunque nelle poche pagine valorizzato le radici “rivoluzionarie” mus- che seguono, delle quali sono consapevole soliniane, ad esempio col suo richiamarsi giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 207 Itinerari al futurismo, nei (non molti) intellettuali intenzioni – generosa e in realtà mostruosa “organici” che ne sono stati espressione, negli esiti rivoluzionarî. ma non desterebbe invece meraviglia nella Dirà del resto, a meno di un decennio cultura anglosassone, in cui il conservato- dalle sue Riflessioni sulla Rivoluzione francese rismo è fortemente radicato nella società, (che precedevano il Terrore, eppure lucida- nel sistema politico-partitico e nella cultu- mente lo presentivano), un lucido analista ra accademica e giornalistica. dello scacco della Rivoluzione Napoletana Venendo a Burke, non è chi non veda che del 1799 (ogni conservatore ragiona – anche l’interesse dell’uomo è innanzitutto nella se deducendone insegnamenti cui attribui- sua complessità e dunque nelle sfaccettatu- sce portata generale – innanzitutto della re che offre all’approccio indagatore, com’è ‘sua’ rivoluzione) come Vincenzo Cuoco: in effetti puntualmente accaduto. Le idee della rivoluzione di Napoli avrebbero po- Britannico, ma di nascita dublinee; an- tuto esser popolari ove si avesse voluto trarle dal glicano, ma di madre cattolica e con un’edu- fondo istesso della Nazione. Tolte da una costitu- cazione familiare che di questo aspetto ri- zione straniera, erano lontanissime dalla nostra; sentì; avviato a studî giuridici formalmente fondate sopra idee astratte erano lontanissime abbandonati in favore di quelli di estetica, da’ sensi, e quel ch’è più si aggiungevano ad esse come leggi tutti gli usi, tutt’i capricci e talora ma di cui restò comunque gran padroneg- tutt’i difetti di un altro popolo lontanissimi dai giatore e pietra miliare; oratore sommo, nostri difetti, da’ nostri capricci, dagli usi nostri. secondo chi lo ascoltò, prosatore elegante Le contrarietà ed i dispareri si moltiplicavano in ed apprezzato, polemista e parlamentare ragione del numero delle cose superflue, che non fedele alla Corona (e assieme ai Comuni, doveano entrar nel piano dell’operazione e che intanto vi entravano. in realtà al loro equilibrio di compromes- so), ma difensore moderato dei diritti delle Seguiamo sul punto Luigi Lacchè1: an- coloni americani; wigh, ma beninteso old: che Cuoco, «censurando il costituzionali- tutt’altro, dunque, che il semplice laudator smo rivoluzionario, pervaso dall’esprit géo- temporis acti che è stato talora, per amore metrique francese, respingeva l’idea che una di polemica, dipinto, come risulta dal noto Costituzione potesse essere calata dall’alto, giudizio sferzante di Marx in una nota al I imposta con la forza o adottata da “un’as- libro del Capitale, dov’egli è definito «un semblea di filosofi”»2. sicofante, che fece il romantico contro la «Le Repubbliche ‘sorelle’, nate in Ita- Rivoluzione francese al soldo dell’oligar- lia sul finire del Settecento» – prosegue lo chia inglese, come aveva fatto il liberale nei studioso, ancora citandolo – «avrebbero confronti dell’oligarchia inglese al soldo dovuto fare costituzioni… “per gli uomi- delle colonie americane agli inizi del movi- ni quali sono, e quali eternamente saran- mento americano», insomma sempre «un no, pieni di vizi, pieni di errori…”, sicché volgare borghese fino alle midolla». quando una costituzione non riesce – os- Certo è alle origini del pensiero con- servava Cuoco – io do il torto al legislatore, servatore moderno il suo caveat, per cui dai come appunto quando non calza bene una vincoli della storia, quale essa è in concreto, scarpa, do il torto al calzolaio»3. non ci si può liberare con un volontaristico Poco oltre, continuando sulla stessa pi- movimento di astrattezza, sia pure – nelle sta di ragionamento, i due modelli di base

208 Prisco impiegando i quali si può pensare la costi- senza essersene sentito partecipe di alcune tuzione sono identificati con chiarezza: istanze ed è questo il caso dello storico mo- lisano o perfino di Hegel, che pure riporta Questo numero del Giornale di Storia Costituzio- nale è attraversato da un sottile fil rouge che corre quella parigina all’interno del suo sistema e lungo l’asse di una tensione antica, tra quello che, semmai ne rifiuta il Terrore. per semplificare, potremmo chiamare un con- Lo è in questi termini precisamente an- cetto ‘costruttivista’ di costituzione considerata che Burke, che non l’innovazione in sé re- anzitutto come atto coincidente con un progetto spinge (sicché dunque non è tecnicamente di società da edificare e un’idea ‘realista’ di co- stituzione che privilegia il dato della tradizio- un “reazionario”) e nemmeno i diritti spe- ne, dell’eredità storica e in ultima istanza tende cifici e plurali che emergessero dal “vissu- a consolidare, ‘riformare’, sancire equilibrî e to” storico di una Nazione, ma solo l’idea strutture in gran parte preesistenti. Nel primo “assoluta” della politica, cui oppone la lo- caso la costituzione – rispetto alla quale sarà es- gica dei suoi limiti connaturali, quella dei senziale l’elemento della scrittura […] – tende a diventare più facilmente un modello ‘esportabi- legami sociali consegnatici dalla tradizione le’ e ‘imitabile’, nel secondo la costituzione sarà (che come tale è in sé anch’essa un “mito” piuttosto un ‘abito su misura’ che difficilmente continuamente manipolabile) e che alla ri- potrà essere indossato da altri, giacché appunto volta delle colonie britanniche di oltreoce- “le costituzioni sono come le vesti”, per tornare a ano aveva del resto risposto proponendo la Cuoco4. logica, certo moderata e integratrice (dun- È appunto qui – per chiudere l’ampia, que conservatrice, ma liberale), del Com- ma non oziosa, parentesi e reincontrare il monwealth. protagonista di questa nostra nota – il nodo Che poi egli sia più un liberale (sensi- di fondo del contrasto di visioni tra Burke bilità ai suoi tempi del resto albare) o più e ad esempio Tom Paine, coi suoi Rights of un pensatore che trova le sue radici nella Man, che proprio alle Reflections risponde- tradizione medievale del “diritto naturale”, vano per le rime5. che ripropone, è questione che chi scrive Certo, il tema dell’“astrattezza” rivo- (pur consapevole del dibattito, soprattut- luzionaria, come è stato persuasivamente to statunitense, in merito) non ha – come mostrato – ad esempio da Fiorinda Li Vigni, premesso – la lunga competenza di studio e che lo ha tematizzato in un libro di qualche confidenza col tema che occorrerebbe per anno fa6 – non è declinato dal pensiero dirimerla e fa quindi rinvio per questo alla conservatore sempre nel medesimo modo voce biografica sintetica di Mario Piccinini7 (anche qui – appunto – non con “astrattez- e all’esame problematico che ne fa Mauro za” egualizzatrice delle diverse sensibilità): Lenci8, il quale sintetizza la controversia sul se in Burke della tradizione fa parte la reli- «cosiddetto Burke’s problem» nell’interro- gione, il che non è per ogni conservatore, se gativo se a lui si debba una «difesa della so- de Maistre e de Bonald addirittura vedono cietà tradizionale» o piuttosto un «soste- la Storia legittima solo come opera di Dio o gno all’individualismo economico»9. i conservatori tedeschi sono nostalgici del- A detta di Frank N. Pagano, il prefato- le comunità organiche di vita, si possono re d’oltreoceano di un’edizione recente di trarre considerazioni critiche sugli esiti di A Vindication of a Natural Society, tradot- una rivoluzione anche da chi la osserva non ta in italiano e pubblicata a Macerata nel

209 Itinerari

1993, con un ulteriore saggio e la cura di Ida processuale e quindi sfuggente ad un’istan- Cappiello (alla cui memoria, essendo ella tanea che pretenda di fissarlo definitiva- scomparsa nei giorni in cui questo scritto mente; infine, una sensibilità e un metodo, veniva composto, sia concesso di dedicarlo più che un figurino statico11. da chi aveva avuto il piacere di conoscer- Questo però ci riporta al punto, richia- la personalmente), la risposta è in uno di mando stavolta uno scrittore non certo ca- questi percorsi alternativi: talogato come conservatore, quale fu il filo- sofo ginevrino – sicché la cautela dovrebbe 1) Egli modificò le sue opinioni al manifestarsi ammonirci ad evitare semplificazioni e a della violenta frattura rivoluzionaria nella sto- ria. La Rivoluzione francese lo rese conservatore scoprire sottili fili unificanti perfino laddo- contro i suoi antichi princìpi. 2) La Rivoluzione ve essi a prima vista non apparirebbero, ri- fu un evento del tutto nuovo. Coerentemente con cordando com’egli ammirasse la dimensio- i suoi antichi princìpi, egli si oppose a essa, men- ne circoscritta delle póleis greche – che qui si tre i suoi alleati di un tempo, coerenti o no con i cita proprio riprendendo Torre: «Nel Con- loro, la sostennero10. tract social Rousseau dedicava alla questione Qui basti considerare, senza prendere il capitolo Que toute forme de gouvernement posizione sull’impegnativo dilemma, che – n’est pas propre a tout pays, ove in particola- con riferimento all’ insegnamento che può re, riferendosi a un’opinione già espressa da accogliersene per una teoria costituzionale Montesquieu, si trova ben sottolineato che nella contemporaneità – può trarsene un’a- “la liberté n’étant pas un fruit de tous le climats pologia dell’equilibrio tipico della “costitu- n’est past à la portée de tous les peuples”»12. zione mista”, un rifiuto del giacobinismo come categoria del pensiero politico e del- la prassi, l’assunto insomma che la società cambi (perché essa mai può restare ferma, 3. Ricontestualizzare i classici del pensiero né è realistico che si muova in senso con- conservatore: un antidoto all’eccesso di trario, altro che per una momentanea e alla “pregiudizio”, tra nuove sfide e vincoli della lunga insostenibile reazione: si insiste sul scienza e della Storia, navigando a vista con punto, Burke non è de Maistre o Bonald) la bussola della “prudenza” tanto più proficuamente, quanto più il mutamento è condiviso, quindi scontando A chi scrive13 Burke sembra insomma inevitabili resistenze e lentezze, ma pro- utilmente recuperabile ancora oggi come vando comunque a trascinare nel nuovo or- un precursore e un archetipo di modi no- dine quanti più consociati sia possibile. vecenteschi di pensare – e di temere – la Questa caratteristica rappresenta peral- rivoluzione (ma in questo senso radicato tro il cuore e la gloria del common law, che anche in quell’antichità classica pervasa da ha ispirato la larga fortuna di un modello analoga angoscia e che lui, “Cicerone bri- costituzionale sicuramente formativo di un tannico”, aveva amato e studiato a fondo), humus comune, molto imitato in Europa anzi le due rivoluzioni che osservava, par- e fuori, ma assieme inesportabile in toto, lando dell’entusiasmo inglese per quella perché in realtà elastico, frutto di continui francese sua contemporanea in termini che adattamenti e compromessi, in sostanza intendevano difendere la sostanza dell’e-

210 Prisco redità della “Gloriosa”, rivolgendosi cioè a chi ne è alla testa: in questo senso, un pru- nuora (il giovane corrispondente francese dente allarme può diventare un dono avve- cui aveva inteso indirizzare le Reflexions) lenato, ma resta la saggezza dell’invito alla perché suocera (gli entusiasti connaziona- phrónesis, che un classicista come lui ritro- li suoi contemporanei dell’espropriazione vava in Aristotele. francese dei beni ecclesiastici e della presa Leggere i reazionarî e i conservatori, della Bastiglia) intendesse, il che nel titolo cioè, non solo si può, ma si deve – da quanti esteso dell’opera – e non in quello sinteti- vogliano dirsi democratici e progressisti – co con cui viene usualmente richiamata – è per provare ad esserlo a mente fredda, sen- addirittura esplicito. za illusioni, consapevoli che la ragione fi- Può dunque essere non abusivamente duciosa delle sue possibilità – ma anche indicato come capostipite dell’albero gene- conscia dei suoi limiti – aiuta a correggere alogico che nel nostro tempo giunge fino ad “il legno storto dell’umanità” ed è dunque Hannah Arendt e a Jakob Talmon: una pie- preziosa (la scienza medica – per dirne solo tra d’inciampo ineludibile per chi ancora una – non sarebbe mai progredita, arre- oggi intenda pensare il cambiamento so- standosi ai limiti “naturali” che incontrava ciale – magari con la maggiore velocità im- sul suo cammino per lo stato delle cogni- posta dai nostri tempi ipertecnologici (ma zioni e dell’esperienza ereditate), ma anche già in Burke c’è il motivo dell’espansione che la hybris e il sonno della “ragionevolez- dell’influenza del ceto dei philosophes grazie za” (che ne è l’applicazione pratica possibi- alla “capacità elettrica”, allora, della stam- le ai giuristi) generano mostri. pa) – in una logica d’ordine, che pure farà Anche l’appello allo spirito del Common- storcere il naso a molti impazienti. wealth europeo, costruito dal basso e non Questa impazienza ha beninteso la sua da astratti ragionatori – da un ceto tecno- parte di legittimità e del resto la logica del burocratico, diremmo noi oggi – del Burke nostro autore contiene in se stessa (e nono- che polemizzò con la tendenziale egemonia stante l’intento) la sua dose di antistorici- (molto iniziale: qui si ragiona, come si di- smo, giacché finisce col negare al possibi- ceva, di motivi in nuce), che già andava ma- le sviluppo degli eventi quella fantasia del nifestandosi ai suoi tempi, del più mobile futuro che è sempre inevitabilmente de- capitale commerciale e finanziario, rispetto stinata a travolgere le costruzioni intellet- agli statici diritti di proprietà da lui sempre tuali eccessivamente fiduciose del passato, difesi, può contribuire a fare giungere l’eco insomma ingessa troppo il cammino nei della voce del politico anglo-irlandese fino binarî dell’ieri e dell’altro ieri, con errore a noi e a rendercela ancora viva. dunque simmetrico rispetto alle ambizioni Mi si può cogliere qui in flagrante pecca- dei riformatori sociopolitici febbrili, ma la to di decontestualizzazione e mi rendo conto cui memoria non è lecito archiviare con una che un filologo e uno storico rigorosi bac- semplice alzata di spalle. chetterebbero la mia audacia e ai rispettivi La forza di resistenza del “pregiudizio”, esami mi inviterebbero a tornare alla ses- vantata da Burke, costringe in definitiva la sione successiva, ma – nel dibattito su come velocità della carovana al passo più lento di costruire un’Europa che nelle forme attuali chi arranca, piuttosto che alla speditezza di il nostro Autore mai nemmeno avrebbe po-

211 Itinerari tuto immaginare e nella tensione a pratiche sai dibattuta questione del “matrimonio” di resistenza cooperativa e sussidiaria alla fra omosessuali – sottolinea il valore del forza omologante dell’erratico capitale fi- “principio di precauzione”, ritenendo giu- nanziario dei nostri tempi di economia glo- stamente che in linea sistematica (cioè sul balizzata – non sarebbe affatto male ripen- piano della corretta divisione dei poteri) sare alle suggestioni che possono venirci queste attività siano compiti del legisla- anche dalle preoccupazioni burkeane. tore e non del giudice, toccando al primo Si vuole aggiungere un’ultima notazio- l’assunzione di una responsabilità politica, ne, stavolta suggerita dagli sviluppi della all’esito di un ampio dibattito pubblico che biopolitica e del biodiritto, che – al netto di tenga conto delle evidenze e delle emergen- indesiderabili discriminazioni – sono ormai ze scientifiche. sulla strada di sviluppi inquietanti, data la ri- Anche su tale piano l’appello alla tradi- definizione in atto dei modelli antropologici zione (per quanto non ricevuta e trasposta del nascere, del vivere assieme, del morire. dal passato al presente con miopia e aperta Molto di nuovo e di finora inusitato la dunque alla ridiscussione, insomma consa- tecnica è in grado, com’è noto, di proporre pevole dei vincoli biologici e di quelli del- oggi come attuabile in fatto, ma forse è an- la storia, che si possono superare, ma mai che venuto il momento di chiedersi se tutto pretermettere del tutto) segnala quindi – a quanto sia desiderabile e tecnologicamente parere di chi scrive – quanto i richiami del possibile sia perciò stesso anche eticamen- personaggio del quale si è fin qui parlato te accettabile: giurisprudenza e legislatori possano tornare opportuni. mediano tra istanze sempre più pressan- ti (con la non rilevante differenza che la prima regola il passato, sistema in qualche modo il caso già “dato”, i secondi guardano al futuro con pretese di generalità e astrat- tezza), ma l’affanno è palese, anche laddove le soluzioni siano più avanzate di quanto in media accada attualmente da noi. Si è parlato, al riguardo, di una sorta di «traffico trans-ordinamentale di ‘diritti insaziabili’»14. Quanto alla necessità di un bilancia- mento, tanto dei dati dell’ordine naturale, quanto delle istanze sociali che si fanno strada e dopo un’accurata selezione sot- to entrambi i profili, può del resto molto utilmente leggersi in materia anche il più recente e raffinato volume di Ilenia Massa Pinto15, che – studiando approfonditamen- te le tecniche argomentative comparate dei giudici costituzionali in ordine all’oggi as-

212 Prisco

1 Nell’Introduzione al n. 24, 2014 di 8 M. Lenci, Individualismo demo- fettuata è ora proposta con ampî questo Giornale. cratico e liberalismo aristocratico nel approfondimenti da C. Martinel- 2 Ibidem. pensiero politico di Edmund Burke, li, Diritto e diritti oltre la Manica. 3 Ibidem. Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Perché gli inglesi amano tanto il loro 4 Ibidem. Poligrafici Internazionali, 1999. sistema giuridico, Bologna, Il Mu- 5 Le argomentazioni contrapposte dei 9 Ivi, pp. 199 ss. lino, 2014, pp. 38 ss. due Autori sono oggi esposte e nuo- 10 F.N. Pagano, Prefazione, in E. Bur- 14 Si veda il volume dal titolo omo- vamente analizzate con chiarezza ed ke, Difesa della società naturale, Ma- nimo a cura di Luca Antonelli, efficacia da Th. Casadei, Tra ponti cerata, Liberilibri, 1993, p. XXXVII. Soveria Mannelli, Rubbettino, e rivoluzioni. Diritti, costituzioni, cit- 11 Si veda in proposito la ricostru- 2008. tadinanza in Thomas Paine, Torino, zione e l’equilibrata valutazione 15 La superbia del legislatore di fronte Giappichelli, 2012, pp. 123 ss. finale di Alessandro Torre, La cir- alla “natura delle cose”, Torino, 6 F. Li Vigni, Il concetto di astratto colazione del modello costituzionale Giappichelli, 2012.

nel giudizio sulla Rivoluzione fran- inglese, in Culture costituzionali a cese. Burke, Maistre, Cuoco, Hegel, confronto. Europa e Stati Uniti tra Marx, Napoli, Istituto Italiano per Otto e Novecento, Genova, 29-30 gli Studi Filosofici, 2006. aprile 2004, in , ad nomen auctoris. diretta da Carlo Galli e Roberto 12 Ivi, p. 24. Esposito, Roma-Bari, Laterza, 13 Ma una lettura complessivamen- 2000, pp. 94 s. te in sintonia con quella qui ef-

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Testi & Pretesti

Edmund Burke’s speech on conciliation with the American Colonies, House of Commons, March 22, 1775

We are called upon again to attend to Amer- being blown about by every wind of fash- ica; to attend to the whole of it together; and ionable doctrine. I really did not think it to review the subject with an unusual de- safe or manly to have fresh principles to gree of care and calmness. seek upon every fresh mail which should Surely it is an awful subject, or there is arrive from America. none so on this side of the grave. When I At that period I had the fortune to find first had the honor of a seat in this House, myself in perfect concurrence with a large the affairs of that continent pressed them- majority in this House. Bowing under that selves upon us as the most important and high authority, and penetrated with the most delicate object of parliamentary at- sharpness and strength of that early im- tention. My little share in this great de- pression, I have continued ever since in my liberation oppressed me. I found myself a original sentiments without the least devi- partaker in a very high trust; and having no ation. Whether this be owing to an obsti- sort of reason to rely on the strength of my nate perseverance in error, or to a religious natural abilities for the proper execution of adherence to what appears to me truth and that trust, I was obliged to take more than reason, it is in your equity to judge. common pains to instruct myself in ev- To restore order and repose to an Em- erything which relates to our Colonies. I pire so great and so distracted as ours, is was not less under the necessity of forming merely in the attempt an undertaking that some fixed ideas concerning the general would ennoble the flights of the highest policy of the British Empire. Something of genius, and obtain pardon for the efforts this sort seemed to be indispensable, in or- of the meanest understanding. Struggling der, amid so vast a fluctuation of passions a good while with these thoughts, by de- and opinions, to concenter my thoughts; grees I felt myself more firm. I derived, at to ballast my conduct; to preserve me from length, some confidence from what in oth- giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 217 Testi & Pretesti er circumstances usually produces timidity. surely detected at last, is (let me say) of no I grew less anxious, even from the idea of mean force in the government of mankind. my own insignificance. For, judging of what Genuine simplicity of heart is a healing you are by what you ought to be, I persuaded and cementing principle. My plan, there- myself that you would not reject a reason- fore, being formed upon the most simple able proposition because it had nothing but grounds imaginable, may disappoint some its reason to recommend it. On the other people when they hear it. It has nothing to hand, being totally destitute of all shadow recommend it to the pruriency of curious of influence, natural or adventitious, I was ears. There is nothing at all new and capti- very sure that if my proposition were futile vating in it. It has nothing of the splendor of or dangerous — if it were weakly conceived the project which has been lately laid upon or improperly timed, there was nothing ex- your table by the noble lord in the blue rib- terior to it of power to awe, dazzle, or delude bon. It does not propose to fill your lobby you. You will see it just as it is, and you will with squabbling colony agents, who will re- treat it just as it deserves. quire the interposition of your mace at ev- The proposition is peace. Not peace ery instant to keep the peace among them. It through the medium of war; not peace to does not institute a magnificent auction of be hunted through the labyrinth of intri- finance, where captivated provinces come cate and endless negotiations; not peace to general ransom by bidding against each to arise out of universal discord, fomented other, until you knock down the hammer, from principle, in all parts of the Empire; and determine a proportion of payments not peace to depend on the juridical deter- beyond all the powers of algebra to equalize mination of perplexing questions, or the and settle. precise marking the shadowy boundaries of The capital leading questions on which a complex government. It is simple peace, you must this day decide, are these two: sought in its natural course and its ordi- First, whether you ought to concede; and, sec- nary haunts. It is peace sought in the spirit ondly, what your concession ought to be. of peace, and laid in principles purely pa- On the first of these questions we have cific. I propose, by removing the ground of gained, as I have just taken the liberty of the difference, and by restoring the former observing to you, some ground. But I am unsuspecting confidence of the Colonies in the sensible that a good deal more is still to be mother country, to give permanent satisfac- done. Indeed, sir, to enable us to determine tion to your people; and, far from a scheme both on the one and the other of these great of ruling by discord, to reconcile them to questions with a firm and precise judg- each other in the same act, and by the bond ment, I think it may be necessary to con- of the very same interest, which reconciles sider distinctly the true nature and the pe- them to British government. culiar circumstances of the object which we My idea is nothing more. Refined pol- have before us; because, after all our strug- icy ever has been the parent of confusion, gle, whether we will or not, we must govern and ever will be so long as the world en- America according to that nature and to dures. Plain good intention, which is as those circumstances, and not according to easily discovered at the first view as fraud is our imaginations; not according to abstract

218 Burke ideas of right; by no means according to system will be at all suitable to such an ob- mere general theories of government, the ject. It will show you that it is not to be con- resort to which appears to me, in our pres- sidered as one of those minima which are ent situation, no better than arrant trifling. out of the eye and consideration of the law; I shall therefore endeavor, with your leave, not a paltry excrescence of the State; not a to lay before you some of the most material mean dependent, who may be neglected of these circumstances in as full and as clear with little damage, and provoked with lit- a manner as I am able to state them. tle danger. It will prove that some degree of The first thing that we have to consid- care and caution is required in the handling er with regard to the nature of the object, of such an object; it will show that you ought is the number of people in the Colonies. not, in reason, to trifle with so large a mass I have taken for some years a good deal of of the interests and feelings of the human pains on that point. I can by no calculation race. You could at no time do so without justify myself in placing the number be- guilt; and, be assured, you will not do it long low two millions of inhabitants of our own with impunity. European blood and color, besides at least I have in my hand two accounts: one five hundred thousand others, who form no a comparative state of the export trade of inconsiderable part of the strength and op- England to its Colonies as it stood in the ulence of the whole. This, sir, is, I believe, year 1704, and as it stood in the year 1772; about the true number. There is no occa- the other a state of the export trade of this sion to exaggerate, where plain truth is of so country to its Colonies alone, as it stood in much weight and importance. But whether 1772, compared with the whole trade of En- I put the present numbers too high or too gland to all parts of the world, the Colonies low, is a matter of little moment Such is the included, in the year 1704. They are from strength with which population shoots in good vouchers; the latter period from the that part of the world, that, state the num- accounts on your table, the earlier from an bers as high as we will, while the dispute original manuscript of Davenant, who first continues, the exaggeration ends. While we established the inspector-general’s office, are discussing any given magnitude, they which has been ever since his time so abun- are grown to it. While we spend our time in dant a source of parliamentary information. deliberating on the mode of governing two The trade to the Colonies, taken on the millions, we shall find we have two millions export side at the beginning of this century, more to manage. Your children do not grow that is, in the year 1704, stood thus: faster from infancy to manhood, than they Exports to North America spread from families to communities, and and the West Indies £ 483,265 from villages to nations. To Africa 86,665 I put this consideration of the present Total £ 569,930 and the growing numbers in the front of our deliberation; because, sir, this con- In the year 1772, which I take as a mid- sideration will make it evident to a blunt- dle year between the highest and lowest of er discernment than yours, that no partial, those lately laid on your table, the account narrow, contracted, pinched, occasional was as follows:

219 Testi & Pretesti

it ever extended, but with this material dif- To North America ference, that of the six millions in which in and the West Indies £ 4,791,734 the beginning of the century constituted the To Africa 866,398 whole mass of our export commerce, the To which, if you add the colony trade was but one-twelfth part; it is export trade from Scot- now (as a part of sixteen millions) consid- land, which had in 1704 no erably more than a third of the whole. This existence 364,000 is the relative proportion of the importance Total £ 6,022,132 of the Colonies of these two periods; and all From five hundred and odd thousand, it reasoning concerning our mode of treating has grown to six millions. It has increased them must have this proportion as its basis, no less than twelvefold. This is the state of or it is a reasoning weak, rotten, and so- the Colony trade, as compared with itself at phistical. these two periods, within this century; and Mr. Speaker, I can not prevail on myself this is matter for meditation. But this is not to hurry over this great consideration. It is all. Examine my second account. See how good for us to be here. We stand where we the export trade to the Colonies alone in have an immense view of what is, and what 1772 stood in the other point of view, that is, is past. Clouds, indeed, and darkness, rest as compared to the whole trade of England upon the future. Let us, however, before we in 1704. descend from this noble eminence, reflect that this growth of our national prosperity The whole export trade of England, including that to has happened within the short period of the Colonies, in 1704 £ 6,509,000 the life of man. It has happened within six- Exported to the Colonies ty-eight years. There are those alive whose alone, in 1772 6,024,000 memory might touch the two extremities. Difference £ 485,000 For instance, my Lord Bathurst might re- member all the stages of the progress. He The trade with America alone is now was in 1704 of an age at least to be made to within less than £500,000 of being equal comprehend such things. He was then old to what this great commercial nation, En- enough “acta parentum jam legere et quae sit gland, carried on at the beginning of this poterit cognoscere virtus”. Suppose, Sir, that century with the whole world! If I had tak- the angel of this auspicious youth, fore- en the largest year of those on your table, it seeing the many virtues which made him would rather have exceeded. one of the most amiable, as he is one of the But, it will be said, is not this Ameri- most fortunate men of his age, had opened can trade an unnatural protuberance, that to him in vision, that when, in the fourth has drawn the juices from the rest of the generation, the third prince of the House body? The reverse. It is the very food that of Brunswick had sat twelve years on the has nourished every other part into its throne of that nation, which, by the happy present magnitude. Our general trade has issue of moderate and healing councils, was been greatly augmented, and augmented to be made Great Britain, he should see his more or less in almost every part to which son, lord chancellor of England, turn back

220 Burke the current of hereditary dignity to its foun- demand in 1772? Why nearly fifty times as tain, and raise him to a higher rank of peer- much; for in that year the export to Penn- age, while he enriched the family with a new sylvania was £507,909, nearly equal to the one. If, amid these bright and happy scenes export to all the Colonies together in the of domestic honor and prosperity, that an- first period. gel should have drawn up the curtain, and I choose, sir, to enter into these minute unfolded the rising glories of his country, and particular details, because generalities, and while he was gazing with admiration on which, in all other cases are apt to heighten the then commercial grandeur of England, and raise the subject, have here a tendency the genius should point out to him a little to sink it. When we speak of the commerce speck, scarce visible in the mass of the na- with our Colonies, fiction lags after truth; tional interest, a small seminal principle invention is unfruitful, and imagination rather than a formed body, and should tell cold and barren. him: I pass to the Colonies in another point of view – their agriculture. This they have Young man, there is America — which at this day serves for little more than to amuse you with prosecuted with such a spirit, that, be- stories of savage men and uncouth manners; yet sides feeding plentifully their own grow- shall, before you taste death, show itself equal to ing multitude, their annual export of grain, the whole of that commerce which now attracts comprehending rice, has, some years ago, the envy of the world. Whatever England has been exceeded a million in value. Of their last growing to by a progressive increase of improve- ment, brought in by varieties of people, by suc- harvest I am persuaded they will export cession of civilizing conquest and civilizing set- much more. At the beginning of the centu- tlements in a series of seventeen hundred years ry, some of these Colonies imported corn you shall see as much added to her by America in from the mother country. For some time the course of a single life. past the old world has been fed from the If this state of his country had been fore- new. The scarcity which you have felt would told to him, would it not require all the san- have been a desolating famine, if this child guine credulity of youth, and all the fervid of your old age, with a true filial piety, with glow of enthusiasm, to make him believe it? a Roman charity, had not put the full breast Fortunate man, he has lived to see it! For- of its youthful exuberance to the mouth of tunate indeed, if he lived to see nothing to its exhausted parent. vary the prospect and cloud the setting of As to the wealth which the Colonies have his day! drawn from the sea by their fisheries, you Excuse me, sir, if turning from such had all that matter fully opened at your bar. thoughts, I resume this comparative view You surely thought those acquisitions of once more. You have seen it on a large scale; value, for they seemed even to excite your look at it on a small one. I will point out to envy; and yet, the spirit by which that en- your attention a particular instance of it in terprising employment has been exercised, the single province of Pennslyvania. In the ought rather, in my opinion, to have raised year 1704 that province called for £11,459 your esteem and admiration. And pray, sir, in value of your commodties, native and what in the world is equal to it? Pass by the foreign. This was the whole. What did it other parts, and look at the manner in which

221 Testi & Pretesti the people of New England have of late car- of power sink, and all presumption in the ried on the whale fishery. While we follow wisdom of human contrivances melt and them among the tumbling mountains of die away within me. My rigor relents. I par- ice, and behold them penetrating into the don something to the spirit of liberty. deepest frozen recesses of Hudson’s Bay I am sensible, sir, that all which I have and Davis’ Straits — while we are looking for asserted in my detail is admitted in the them beneath the arctic circle, we hear that gross; but that quite a different conclusion they have pierced into the opposite region is drawn from it. America, gentlemen say, of polar cold — that they are at the antipo- is a noble object. It is an object well worth des, and engaged under the frozen Serpent fighting for. Certainly it is, if fighting a peo- of the south. Falkland Island, which seemed ple be the best way of gaining them. too remote and romantic an object for the First, sir, permit me to observe, that the grasp of national ambition, is but a stage use of force alone is but temporary. It may and resting-place in the progress of their subdue for a moment, but it does not re- victorious industry. move the necessity of subduing again; and a Nor is the equinoctial heat more dis- nation is not governed which is perpetually couraging to them than the accumulated to be conquered. winter of both the poles. We know that while My next objection is its uncertainty. some of them draw the line, and strike the Terror is not always the effect of force; and harpoon on the coast of Africa, others run an armament is not a victory. If you do not the longitude, and pursue their gigantic succeed, you are without resource; for, con- game along the coast of Brazil. No sea but ciliation failing, force remains; but, force what is vexed by their fisheries. No climate failing, no further hope of reconciliation that is not witness to their toils. Neither the is left. Power and authority are sometimes perseverance of Holland, nor the activity of bought by kindness but they can never be France, nor the dexterous and firm sagacity begged as alms by an impoverished and de- of English enterprise, ever carried this most feated violence. perilous mode of hard industry to the extent A further objection to force is, that you to which it has been pushed by this recent impair the object by your very endeavors to people — a people who are still, as it were, preserve it. The thing you fought for is not but in the gristle, and not yet hardened into the thing which you recover; but depreci- the bone of manhood. When I contemplate ated, sunk, wasted, and consumed in the these things — when I know that the Colo- contest. Nothing less will content me than nies in general owe little or nothing to any whole America. I do not choose to consume care of ours, and that they are not squeezed its strength along with our own, because into this happy form by the constraints of in all parts it is the British strength that I watchful and suspicious government, but consume. I do not choose to be caught by that, through a wise and salutary neglect, a a foreign enemy at the end of this exhaust- generous nature has been suffered to take ing conflict, and still less in the midst of it. her own way to perfection — when I reflect I may escape; but I can make no insurance upon these effects — when I see how profit- against such an event. Let me add, that I do able they have been to us, I feel all the pride not choose wholly to break the American

222 Burke spirit, because it is the spirit that has made Liberty inheres in some sensible object; the country. and every nation has formed to itself some These, sir, are my reasons for not enter- favorite point which, by way of eminence, taining that high opinion of untried force, becomes the criterion of their happiness. by which many gentlemen, for whose sen- It happened, you know, sir, that the great timents in other particulars I have great re- contests for freedom in this country were, spect, seem to be so greatly captivated. from the earliest times chiefly upon the But there is still behind a third con- question of taxing. sideration concerning this object, which Religion, always a principle of ener- serves to determine my opinion on the sort gy, in this new people is no way worn out of policy which ought to be pursued in the or impaired; and their mode of professing management of America, even more than it is also one main cause of this free spir- its population and its commerce — I mean it. The people are Protestants; and of that its temper and character. In this charac- kind which is the most averse to all implicit ter of the Americans a love of freedom is the submission of mind and opinion. This is predominating feature, which marks and a persuasion not only favorable to liberty, distinguishes the whole; and, as an ardent but built upon it. I do not think, sir, that the is always a jealous affection, your Colonies reason of this averseness in the dissenting become suspicious, restive, and untracta- churches from all that looks like absolute ble, whenever they see the least attempt to government, is so much to be sought in wrest from them by force, or shuffle from their religious tenets, as in their history. them by chicane, what they think the only Everyone knows that the Roman Catholic advantage worth living for. This fierce spirit religion is at least coeval with most of the of liberty is stronger in the English Colo- governments where it prevails; that it has nies, probably, than in any other people of generally gone hand in hand with them; the earth, and this from a variety of pow- and received great favor and every kind of erful causes, which, to understand the true support from authority. The Church of En- temper of their minds, and the direction gland, too, was formed from her cradle un- which this spirit takes, it will not be amiss der the nursing care of regular government. to lay open somewhat more largely. But the dissenting interests have sprung First, the people of the Colonies are de- up in direct opposition to all the ordinary scendants of Englishmen. England, sir, is powers of the world, and could justify that a nation which still, I hope, respects, and opposition only on a strong claim to natural formerly adored her freedom. The Colo- liberty. Their very existence depended on nists emigrated from you when this part of the powerful and unremitted assertion of your character was most predominant; and that claim. All Protestantism, even the most they took this bias and direction the mo- cold and passive, is a kind of dissent. ment they parted from your hands. They But the religion most prevalent in our are, therefore, not only devoted to liberty, northern Colonies is a refinement on the but to liberty according to English ideas and principle of resistance; it is the dissidence on English principles. Abstract liberty, like of dissent and the Protestantism of the other mere abstractions, is not to be found. Protestant religion. This religion, under

223 Testi & Pretesti a variety of denominations, agreeing in masters of slaves, who are not slaves them- nothing but in the communion of the spir- selves. In such a people the haughtiness it of liberty, is predominant in most of the of domination combines with the spirit of northern Provinces, where the Church of freedom, fortifies it, and renders it invin- England, notwithstanding its legal rights, is cible. in reality no more than a sort of private sect, Permit me, sir, to add another circum- not composing, most probably, the tenth of stance in our Colonies, which contributes the people. no mean part toward the growth and effect Sir, I can perceive by their manner that of this untractable spirit — I mean their ed- some gentlemen object to the latitude of this ucation. In no country perhaps in the world description, because in the southern Colo- is the law so general a study. The profession nies the Church of England forms a large itself is numerous and powerful; and in body, and has a regular establishment. It is most provinces it takes the lead. The great- certainly true. There is, however, a circum- er number of the deputies sent to Congress stance attending these Colonies, which, were lawyers. But all who read, and most in my opinion, fully counterbalances this do read, endeavor to obtain some smatter- difference, and makes the spirit of liberty ing in that science. I have been told by an still more high and haughty than in those eminent bookseller, that in no branch of to the northward. It is that in Virginia and his business, after tracts of popular devo- the Carolinas they have a vast multitude of tion, were so many books as those on the slaves. Where this is the case in any part of law exported to the Plantations. The Colo- the world, those who are free are by far the nists have now fallen into the way of print- most proud and jealous of their freedom. ing them for their own use. I hear that they Freedom is to them not only an enjoyment, have sold nearly as many of Blackstone’s but a kind of rank and privilege. Not seeing Commentaries in America as in England. there that freedom, as in countries where General Gage marks out this disposition it is a common blessing, and as broad and very particularly in a letter on your table. general as the air, may be united with much He states that all the people in his govern- abject toil, with great misery, with all the ment are lawyers, or smatterers in law; and exterior of servitude, liberty looks, among that in Boston they have been enabled, by them, like something that is more noble successful chicane, wholly to evade many and liberal. I do not mean, sir, to command parts of one of your capital penal constitu- the superior morality of this sentiment, tions. The smartness of debate will say that which has at least as much pride as virtue in this knowledge ought to teach them more it; but I can not alter the nature of man. The clearly the rights of legislature, their obli- fact is so; and these people of the southern gations to obedience, and the penalties of Colonies are much more strongly, and with rebellion. All this is mighty well. But my a higher and more stubborn spirit, attached honorable and learned friend on the floor, to liberty than those to the northward. Such who condescends to mark what I say for an- were all the ancient commonwealths; such imadversion, will disdain that ground. He were our Gothic ancestors; such, in our has heard, as well as I, that when great hon- days, were the Poles, and such will be all ors and great emoluments do not win over

224 Burke this knowledge to the service of the State, it grown with the growth of the people in your is a formidable adversary to government. If Colonies, and increased with the increase the spirit be not tamed and broken by these of their wealth; a spirit that, unhappily happy methods, it is stubborn and litigious. meeting with an exercise of power in En- Abeunt studia in mores. gland, which, however lawful, is not rec- This study renders men acute, inquisi- oncilable to any ideas of liberty, much less tive, dexterous, prompt in attack, ready in with theirs, has kindled this flame, that is defense, full of resources. In other coun- ready to consume us. tries, the people, more simple and of a less The question is not whether their spir- mercurial cast, judge of an ill principle in it deserves praise or blame. What, in the government only by an actual grievance. name of God, shall we do with it? You have Here they anticipate the evil, and judge of before you the object, such as it is, with all the pressure of the grievance by the badness its glories, with all its imperfections on its of the principle. They augur misgovern- head. You see the magnitude, the impor- ment at a distance, and snuff the approach tance, the temper, the habits, the disorders. of tyranny in every tainted breeze. By all these considerations we are strongly The last cause of this disobedient spirit urged to determine something concerning in the Colonies is hardly less powerful than it. We are called upon to fix some rule and the rest, as it is not merely moral, but laid line for our future conduct, which may give deep in the natural constitution of things. a little stability to our politics, and prevent Three thousand miles of ocean lie between the return of such unhappy deliberations as you and them. No contrivance can prevent the present. Every such return will bring the the effect of this distance in weakening matter before us in a still more untractable government. Seas roll and months pass form. For, what astonishing and incredi- between the order and the execution; and ble things have we not seen already? What the want of a speedy explanation of a sin- monsters have not been generated from gle point is enough to defeat the whole sys- this unnatural contention? tem. You have, indeed, “winged ministers” Sir, if I were capable of engaging you of vengeance, who carry your bolts in their to an equal attention, I would state that, as pouches to the remotest verge of the sea. far as I am capable of discerning, there are But there a power steps in that limits the but three ways of proceeding relative to this arrogance of raging passion and furious el- stubborn spirit which prevails in your Col- ements, and says: “So far shalt thou go, and onies and disturbs your government. These no farther.” Who are you, that should fret are: to change that spirit, as inconvenient, and rage, and bite the chains of nature? by removing the causes; to prosecute it as Then, sir, from these six capital sources criminal; or to comply with it as necessary. of descent, of form of government, of reli- I would not be guilty of an imperfect enu- gion in the northern Provinces, of manners meration. I can think of but these three. in the southern, of education, of the re- Another has, indeed, been stated — that of moteness of situation from the first mover giving up the Colonies; but it met so slight a of government — from all these causes a reception, that I do not think myself obliged fierce spirit of liberty has grown up. It has to dwell a great while upon it. It is nothing

225 Testi & Pretesti but a little sally of anger, like the forward- continues in its present bed, so long all the ness of peevish children, who, when they causes which weaken authority by distance can not get all they would have, are resolved will continue. to take nothing. Ye gods! annihilate but space and time, The temper and character which prevail And make two lovers happy! in our Colonies are, I am afraid, unalterable by any human art. We can not, I fear, falsify was a pious and passionate prayer, but the pedigree of this fierce people, and per- just as reasonable as many of these serious suade them that they are not sprung from wishes of very grave and solemn politicians. a nation in whose veins the blood of free- If, then, sir, it seems almost desperate to dom circulates. The language in which they think of any alternative course for changing would hear you tell them this tale would the moral causes (and not quite easy to re- detect the imposition. Your speech would move the natural) which produce the prej- betray you. An Englishman is the unfittest udices irreconcilable to the late exercise of person on earth to argue another English- our authority, but that the spirit infallibly man into slavery. will continue, and, continuing, will produce I think it is nearly as little in our pow- such effects as now embarrass us, the second er to change their republican religion as mode under consideration is to prosecute their free descent; or to substitute the Ro- that spirit in its overt acts as criminal. man Catholic as a penalty, or the Church of At this proposition I must pause a mo- England as an improvement. The mode of ment. The thing seems a great deal too big inquisition and dragooning is going out of for my ideas of jurisprudence. It should fashion in the Old World, and I should not seem, to my way of conceiving such matters, confide much to their efficacy in the new. that there is a very wide difference in reason The education of the Americans is also on and policy between the mode of proceed- the same unalterable bottom with their re- ing on the irregular conduct of scattered ligion. You can not persuade them to burn individuals, or even of bands of men, who their books of curious science; to banish disturb order within the State, and the civil their lawyers from their courts of law; or to dissensions which may, from time to time, quench the lights of their assemblies, by re- on great questions, agitate the several com- fusing to choose those persons who are best munities which compose a great empire. It read in their privileges. It would be no less looks to me to be narrow and pedantic to impracticable to think of wholly annihilat- apply the ordinary ideas of criminal justice ing the popular assemblies in which these to this great public contest. I do not know lawyers sit. The army, by which we must the method of drawing up an indictment govern in their place, would be far more against a whole people. I can not insult and chargeable to us; not quite so effectual; and ridicule the feelings of millions of my fel- perhaps, in the end, fully as difficult to be low creatures, as Sir Edward Coke insulted kept in obedience. one excellent individual at the bar. I am not But let us suppose all these moral dif- ripe to pass sentence on the gravest public ficulties got over. The ocean remains. You bodies, intrusted with magistracies of great can not pump this dry; and as long as it authority and dignity, and charged with the

226 Burke safety of their fellow citizens, upon the very son, is a government to which submission same title that I am. I really think that, for is equivalent to slavery? It may not always wise men, this is not judicious; for sober be quite convenient to impress dependent men, not decent; for minds tinctured with communities with such an idea. humanity, not mild and merciful. We are, indeed, in all disputes with the Perhaps, sir, I am mistaken in my idea Colonies, by the necessity of things, the of an empire, as distinguished from a single judge. It is true, sir; but I confess that the state or kingdom. But my idea of it is this: character of judge in my own cause is a thing that an empire is the aggregate of many that frightens me. Instead of filling me with states, under one common head, whether pride, I am exceedingly humbled by it. I can this head be a monarch or a presiding re- not proceed with a stern, assured, judicial public. It does, in such constitutions, fre- confidence, until I find myself in something quently happen (and nothing but the dis- more like a judicial character. I must have mal, cold, dead uniformity of servitude can these hesitations as long as I am compelled prevent its happening) that the subordinate to recollect that, in my little reading upon parts have many local privileges and im- such contests as these, the sense of man- munities. Between these privileges and the kind has at least as often decided against supreme common authority, the line may the superior as the subordinate power. Sir, be extremely nice. Of course, disputes — let me add, too, that the opinion of my hav- often, too, very bitter disputes, and much ing some abstract right in my favor would ill blood, will arise. But, tho every privilege not put me much at my ease in passing sen- is an exemption, in the case, from the or- tence, unless I could be sure that there were dinary exercise of the supreme authority, no rights which in their exercise under cer- it is no denial of it. The claim of a privilege tain circumstances, were not the most odi- seems rather, ex vi termini, to imply a supe- ous of all wrongs, and the most vexatious of rior power; for to talk of the privileges of a all injustice. Sir, these considerations have state or of a person who has no superior, is great weight with me, when I find things so hardly any better than speaking nonsense. circumstanced that I see the same party at Now, in such unfortunate quarrels once a civil litigant against me in point of among the component parts of a great po- right and a culprit before me: while I sit as litical union of communities, I can scarcely criminal judge on acts of his whose moral conceive anything more completely impru- quality is to be decided on upon the merits dent than for the head of the Empire to in- of that very litigation. Men are every now sist that, if any privilege is pleaded against and then put, by the complexity of human his will or his acts, that his whole authority affairs, into strange situations; but justice is denied; instantly to proclaim rebellion, is the same, let the judge be in what situa- to beat to arms, and to put the offending tion he will. Provinces under the ban. Will not this, sir, In this situation, let us seriously and very soon teach the Provinces to make no coolly ponder. What is it we have got by all distinctions on their part? Will it not teach our menaces, which have been many and them that the government against which a ferocious? What advantage have we derived claim of liberty is tantamount to high trea- from the penal laws we have passed, and

227 Testi & Pretesti which, for the time, have been severe and to make them happy. It is not what a law- numerous? What advances have we made yer tells me I may do, but what humanity, toward our object by the sending of a force reason, and justice tell me I ought to do. Is which, by land and sea, is no contemptible a politic act the worse for being a gener- strength? Has the disorder abated? Noth- ous one? Is no concession proper but that ing less. When I see things in this situation, which is made from your want of right to after such confident hopes, bold promises, keep what you grant? Or does it lessen the and active exertions, I can not, for my life, grace or dignity of relaxing in the exercise avoid a suspicion that the plan itself is not of an odious claim, because you have your correctly right. evidence-room full of titles, and your mag- If, then, the removal of the causes of this azines stuffed with arms to enforce them? spirit of American liberty be, for the greater Such is steadfastly my opinion of the part, or rather entirely, impracticable; if the absolute necessity of keeping up the con- ideas of criminal process be inapplicable, cord of this Empire by a unity of spirit, tho or, if applicable, are in the highest degree in a diversity of operations, that, if I were inexpedient, what way yet remains? No way sure the Colonists had, at their leaving this is open but the third and last — to comply country, sealed a regular compact of ser- with the American spirit as necessary, or, vitude; that they had solemnly abjured all if you please, to submit to it as a necessary the rights of citizens; that they had made a evil. vow to renounce all ideas of liberty for them and their posterity to all generations, yet I If we adopt this mode, if we mean to should hold myself obliged to conform to conciliate and concede, let us see, of what the temper I found universally prevalent in nature the concessions ought to be. To as- my own day, and to govern two millions of certain the nature of our concession, we men, impatient of servitude, on the prin- must look at their complaint. The Colonies ciples of freedom. I am not determining complain that they have not the character- a point of law. I am restoring tranquillity, istic mark and seal of British freedom. They and the general character and situation of a complain that they are taxed in Parliament people must determine what sort of govern- in which they are not represented. If you ment is fitted for them. That point nothing mean to satisfy them at all, you must satisfy else can or ought to determine. them with regard to this complaint. If you My idea, therefore, without consider- mean to please any people, you must give ing whether we yield as matter of right, or them the boon which they ask; not what grant as matter of favor, is to admit the peo- you may think better for them, but of a kind ple of our Colonies into an interest in the Con- totally different. Such an act may be a wise stitution, and, by recording that admission regulation, but is no concession, whereas in the journals of Parliament, to give them our present theme is the mode of giving as strong an assurance as the nature of the satisfaction. thing will admit, that we mean for ever to The question with me is, not whether adhere to that solemn declaration of sys- you have a right to render your people mis- tematic indulgence. erable, but whether it is not your interest

228 Burke

One fact is clear and indisputable. The have been more confident have not been public and avowed origin of this quarrel more successful. However, the arm of pub- was on taxation. This quarrel has, indeed, lic benevolence is not shortened, and there brought on new disputes on new questions, are often several means to the same end. but certainly the least bitter, and the fewest What nature has disjoined in one way wis- of all, on the trade laws. To judge which of dom may unite in another. When we can not the two be the real radical cause of quarrel, give the benefit as we would wish, let us not we have to see whether the commercial dis- refuse it altogether. If we can not give the pute did, in order of time, precede the dis- principal, let us find a substitute. But how? pute on taxation. There is not a shadow of Where? What substitute? evidence for it. Next, to enable us to judge Fortunately I am not obliged for the whether at this moment a dislike to the ways and means of this substitute to tax my trade laws be the real cause of quarrel, it is own unproductive invention. I am not even absolutely necessary to put the taxes out of obliged to go to the rich treasury of the fer- the question by a repeal. See how the Amer- tile framers of imaginary commonwealths; icans act in this position, and then you will not to the Republic of Plato, not to the be able to discern correctly what is the true Utopia of More, not to the Oceana of Har- object of the controversy, or whether any rington. It is before me. It is at my feet. controversy at all will remain. Unless you And the dull swain consent to remove this cause of difference, Treads daily on it with his clouted shoon. it is impossible, with decency, to assert that the dispute is not upon what it is avowed to I only wish you to recognize, for the the- be. And I would, sir, recommend to your ory, the ancient constitutional policy of this serious consideration, whether it be pru- kingdom with regard to representation, as dent to form a rule for punishing people, that policy has been declared in acts of Par- not on their own acts, but on your conjec- liament; and, as to the practise, to return to tures. Surely it is preposterous at the very that mode which a uniform experience has best. It is not justifying your anger by their marked out to you as best, and in which you misconduct, but it is converting your ill will walked with security, advantage, and honor, into their delinquency. until the year 1763. You will now, sir, perhaps imagine that My resolutions, therefore, mean to es- I am on the point of proposing to you a tablish the equity and justice of a taxation scheme for representation of the Colonies of America, by grant and not by imposition. in Parliament. Perhaps I might be inclined To mark the legal competency of the Colony to entertain some such thought, but a great assemblies for the support of their govern- flood stops me in my course. Opposuit na- ment in peace, and for public aids in time of tura. I can not remove the eternal barriers war. To acknowledge that this legal compe- of the creation. The thing in that mode I do tency has had a dutiful and beneficial exercise; not know to be possible. As I meddle with and that experience has shown the benefit of no theory, I do not absolutely assert the their grants, and the futility of parliamentary impracticability of such a representation; taxation as a method of supply. but I do not see my way to it; and those who

229 Testi & Pretesti

The conclusion is irresistible. You can unity means, nor has it ever been heard of, not say that you were driven by any necessi- that I know, in the constitutional policy of ty to an exercise of the utmost rights of leg- this country. The very idea of subordination islature. You can not assert that you took on of parts excludes this notion of simple and yourselves the task of imposing Colony tax- undivided unity. England is the head, but es, from the want of another legal body, that she is not the head and the members, too. is competent to the purpose of supplying Ireland has ever had from the beginning the exigencies of the State without wound- a separate, but not an independent legis- ing the prejudices of the people. Neither is lature, which, far from distracting, pro- it true that the body so qualified, and having moted the union of the whole. Everything that competence, had neglected the duty. was sweetly and harmoniously disposed The question now on all this accumu- through both islands for the conservation of lated matter, is — whether you will choose English dominion and the communication to abide by a profitable experience, or a of English liberties. I do not see that the mischievous theory; whether you choose to same principles might not be carried into build on imagination or fact; whether you twenty islands, and with the same good ef- prefer enjoyment or hope; satisfaction in fect. This is my model with regard to Amer- your subjects or discontent. ica, as far as the internal circumstances of The Americans will have no interest the two countries are the same. I know no contrary to the grandeur and glory of En- other unity of this Empire than I can draw gland, when they are not oppressed by the from its example during these periods, weight of it; and they will rather be inclined when it seemed to my poor understanding to respect the acts of a superintending leg- more united than it is now, or than it is like- islature, when they see them the acts of ly to be by the present methods. that power which is itself the security, not A revenue from America transmitted the rival, of their secondary importance. In hither — do not delude yourselves — you this assurance my mind most perfectly ac- never can receive it — no, not a shilling. We quiesces, and I confess I feel not the least have experienced that from remote coun- alarm from the discontents which are to tries it is not to be expected. If, when you arise from putting people at their ease; nor attempted to extract revenue from Bengal, do I apprehend the destruction of this Em- you were obliged to return in loan what you pire from giving, by an act of free grace and had taken in imposition, what can you ex- indulgence, to two millions of my fellow pect from North America? for certainly, if citizens, some share of those rights upon ever there was a country qualified to pro- which I have always been taught to value duce wealth, it is India; or an institution myself. fit for the transmission, it is the East India It is said, indeed, that this power of Company. America has none of these apti- granting, vested in American assemblies, tudes. If America gives you taxable objects would dissolve the unity of the Empire, on which you lay your duties here, and gives which was preserved entire, altho Wales, you, at the same time, a surplus by a foreign and Chester, and Durham were added to it. sale of her commodities to pay the duties on Truly, Mr. Speaker, I do not know what this these objects which you tax at home, she has

230 Burke performed her part to the British revenue. it from Prussia; but, until you become lost But with regard to her own internal estab- to all feeling of your true interest and your lishments, she may, I doubt not she will, natural dignity, freedom they can have contribute in moderation; I say in moder- from none but you. This is the commodity ation, for she ought not to be permitted to of price, of which you have the monopoly. exhaust herself. She ought to be reserved to This is the true Act of Navigation, which a war, the weight of which, with the enemies binds to you the commerce of the Colonies, that we are most likely to have, must be con- and through them secures to you the wealth siderable in her quarter of the globe. There of the world. Deny them this participation she may serve you, and serve you essential- of freedom, and you break that sole bond ly. which originally made, and must still pre- For that service, for all service, whether serve, the unity of the Empire. Do not en- of revenue, trade or empire, my trust is in tertain so weak an imagination as that your her interest in the British Constitution. My registers and your bonds, your affidavits hold of the Colonies is in the close affection and your sufferances, your cockets and your which grows from common names, from clearances, are what form the great securi- kindred blood, from similar privileges, and ties of your commerce. Do not dream that equal protection. These are ties which, tho your letters of office, and your instructions, light as air, are as strong as links of iron. Let and your suspending clauses, are the things the Colonies always keep the idea of their that hold together the great contexture of civil rights associated with your govern- this mysterious whole. These things do not ment; they will cling and grapple to you, and make your government. Dead instruments, no force under heaven will be of power to passive tools as they are, it is the spirit of tear them from their allegiance. But let it be the English communion that gives all their once understood that your government may life and efficacy to them. It is the spirit of be one thing, and their privileges another; the English Constitution, which, infused that these two things may exist without any through the mighty mass, pervades, feeds, mutual relation; the cement is gone; the co- unites, invigorates, vivifies every part of the hesion is loosened; and everything hastens empire, even down to the minutest mem- to decay and dissolution. ber. As long as you have the wisdom to keep All this, I know well enough, will sound the sovereign authority of this country as wild and chimerical to the profane herd of the sanctuary of liberty, the sacred temple those vulgar and mechanical politicians, consecrated to our common faith; wherever who have no place among us; a sort of peo- the chosen race and sons of England wor- ple who think that nothing exists but what ship Freedom, they will turn their faces to- is gross and material, and who, therefore, ward you. The more they multiply, the more far from being qualified to be directors of friends you will have. The more ardently the great movement of empire, are not fit they love liberty, the more perfect will be to turn a wheel in the machine. But to men their obedience. Slavery they can have any- truly initiated and rightly taught, these rul- where. It is a weed that grows in every soil. ing and master principles, which, in the They may have it from Spain; they may have opinion of such men as I have mentioned,

231 Testi & Pretesti have no substantial existence, are in truth everything and all in all. Magnanimity in politics is not seldom the truest wisdom; and a great empire and little minds go ill together. If we are conscious of our situ- ation, and glow with zeal to fill our place as becomes our station and ourselves, we ought to auspicate all our public proceed- ing on America with the old warning of the Church, sursum corda! We ought to elevate our minds to the greatness of that trust to which the order of Providence has called us. By adverting to the dignity of this high calling, our ancestors have turned a sav- age wilderness into a glorious empire, and have made the most extensive and the only honorable conquests not by destroying, but by promoting, the wealth, the number, the happiness of the human race. Let us get an American revenue as we have got an Amer- ican empire. English privileges have made it all that it is; English privileges alone will make it all that it can be.

232 Camere con vista

La pazzia di re Giorgio

giovanni rizzoni

La pazzia di re Giorgio è un film del 1995 Siamo nel 1788, un anno gravido di diretto da Nicholas Hytner e splendida- grandi avvenimenti per la Gran Bretagna: le mente interpretato da Nigel Hawthorne colonie d’oltreoceano sono ormai perdute e (nella parte del Re), Helen Mirren (la regi- si sono costituite in Stati Uniti d’America, na, palma d’oro a Cannes per questo ruolo), la Rivoluzione francese è dietro l’angolo. Il Rupert Everett (un perfido e perverso prin- Regno è governato da Giorgio III Hannover cipe del Galles). Il film ripercorre – sulla e dal suo governo guidato dall’algido ma base della libera rielaborazione svolta dal fedele primo ministro William Pitt il gio- racconto di Alan Bennet – le vicende real- vane. Il re comincia a dare in pubblico e in mente accadute in Inghilterra fra il 1788 e il privato segni sempre più evidenti di squili- 1789 quando il terzo monarca degli Hanno- brio. Quelle che sino a quel momento erano ver fu colpito da una grave forma di demen- sembrate solamente le bizzarrie di un ca- za che lo rese incapace di svolgere le sue rattere esuberante ed egocentrico divengo- funzioni. La pazzia del re diede luogo ad una no intemperanze sempre più inaccettabili: complicata crisi costituzionale, (la Regency Giorgio si lascia andare nel corso delle ceri- crisis) che si chiuse solo quando il monarca monie di corte ad eccessi che lo espongono riprese le proprie facoltà mentali. Raccon- sempre più al ridicolo, tanto che ormai si tandoci questa storia, la pellicola – pur non dubita della sua capacità di governare. Un avendo la profondità con cui il tema della dubbio che viene interessatamente ingi- rappresentanza politica è stato trattato da gantito dal primogenito del re, il principe opere come The Queen di Steven Frears o Il del Galles, pronto ad assumere la reggenza Sole di Aleksandr Sokurov – offre spunti di sostenuto dalla fazione parlamentare avver- riflessione interessanti su un periodo ricco sa a Pitt e capeggiata dal leader whig Charles di avvenimenti cruciali per la nascita degli James Fox. Le effettive condizioni di salute istituti rappresentativi moderni. del re divengono una questione politica di giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 235 Camere con vista

come fanno tutti gli altri cortigiani, cerca di farlo ragionare senza tanti complimenti. Il nuovo trattamento si basa su un sempli- ce ragionamento: se la pazzia induce mol- te persone comuni a deliri di onnipotenza che le portano a credersi dei re, come fare rinsavire un uomo… che è davvero il re, se non cercando di metterlo continuamente di fronte alla sua condizione di semplice per- sona umana? La follia del monarca sembra tuttavia resistere anche a questa cura, ren- dendo sempre più insostenibile la posizio- ne del primo ministro. Approda all’esame del Parlamento un bill che, in considera- zione della incapacità del Re, conferisce la reggenza al principe del Galles. Dopo un primo voto negativo e vari stratagemmi di- latori tentati da Pitt, i Comuni approvano infine la proposta. Ma quando ormai tutto sembra deciso, il re rinsavisce. Il merito Ritratto di Giorgio III del Regno Unito della guarigione sembra da ascrivere, più che all’arte medica… alla recita da parte del re di un passo del Re Lear: è il momento in massimo rilievo. I medici di corte si affa- cui il bacio di Cordelia risveglia dal sonno il ticano a cercare un rimedio in grado di far suo child-changedfather. La parole del Bardo tornare in sé il monarca. Ormai sottratto sono state capaci di quell’effetto catartico alla vista del pubblico e separato dalla com- che era mancato alle cure dei medici. Il mo- pagnia della sua amata regina, vediamo il narca torna trionfalmente a Westminster povero Giorgio sottoposto ad inutili quan- salutando la folla festante insieme a tutta to dolorosissime cure che hanno l’aspetto la famiglia reale, con il Principe del Galles di torture medievali più che di moderni costretto a tornare a recitare la parte del rimedi medici. Pitt, che comprende be- figlio devoto. Le apparenze sono ristabili- nissimo come la propria sorte politica sia te a beneficio del popolo. Ma le apparenze, indissolubilmente legata alla guarigione in questo caso, sono tutto. Come ricorda lo del sovrano, tenta un’ultima carta. Mentre stesso Giorgio, la monarchia è lì per riaf- in parlamento continua ad ostentare tran- fermare proprio questo principio. quillità e a dichiararsi fiducioso nel mi- Il film non ci racconta nel dettaglio il glioramento delle condizioni di salute del vivace dibattito politico e costituzionale re, il primo ministro chiama a consulto un che ebbe luogo nell’Inghilterra dell’epo- nuovo medico che applica una originale te- ca sulle conseguenze da trarre dalla pazzia rapia: affronta Giorgio di petto e, smetten- del Re. Com’è noto la vicenda offrì l’occa- do di compiacerlo nei suoi vaneggiamenti sione per un durissimo confronto politico

236 Rizzoni sull’opportunità di dare luogo alla reggenza preso il Royal assent sui bills approvati dalle e, soprattutto, sulla procedura da seguire camere. Curiosa la motivazione addotta dal per adottare la relativa decisione. Secon- de Lolme per sostenere la sua tesi: la con- do i principi di common law il “non muo- dizione di (forse provvisoria) incapacità del re mai” dovendosi ritenere che vi sia una re era da ritenersi assimilabile alla situa- assoluta continuità nella successione al zione in cui il re è impossibilitato a regnare trono. Ma che fare nel caso in cui il re non in quanto assente. Si citava a questo propo- sia ancora o non sia più capace di svolgere sito il precedente di re Riccardo I, naufra- le sue funzioni? Mancando una disciplina gato di ritorno dalla Terra Santa sulle coste di carattere generale in proposito, le opi- prospicenti Aquileia e quindi tenuto a lun- nioni dei sostenitori della necessità di una go segretamente prigioniero dal suo arci- legge parlamentare per regolare questa de- nemico il duca d’Austria e successivamente licata situazione si contrapposero alle tesi dall’imperatore Enrico VI. L’interessante di coloro che sostenevano il pieno diritto dibattito (e la sorda lotta di potere ad esso dell’erede al trono di autoproclamarsi reg- sottostante) si placò infine con la tempora- gente. Fra questi figurava lo stesso Fox, di nea guarigione di Giorgio. Quando questi solito strenuo difensore delle prerogative si ammalò nuovamente nel 1810 – questa del Parlamento. L’apparente voltafaccia del volta senza remissione – la reggenza venne grande rivale di Pitt si spiega, oltre che per affidata al Principe del Galles sulla base di ragioni di convenienza politica, dalla con- una legge parlamentare non troppo dissi- vinzione che la pazzia del re fosse ormai ir- mile a quella approvata dieci anni prima (il reversibile. Se le cose stavano così, il re era Regency Act del 1811). Si trattava comunque da considerarsi sostanzialmente defunto, pur sempre di un provvedimento ad hoc. Si dovendosi pertanto dare luogo alla succes- sarebbe dovuto attendere il 1937 per vedere sione del legittimo erede, senza ingerenze il varo di una disciplina generale sulla pro- parlamentari. A questa tesi aderiva anche cedura da seguire in questi casi. Burke, peraltro molto critico verso la li- Pur senza affrontare questi aspetti, il nea di Fox, giudicata troppo debole: in una film di Hytner riesce comunque a descrive- lettera a William Windham del 24 gennaio re efficacemente la pazzia di Giorgio come 1789 Burke proponeva una posizione as- un processo di decostruzione della rappre- sai più aggressiva ipotizzando una appello sentanza quale forma politica che si avvale diretto del Principe del Galles ai Lords in di un complesso – e a volte, come in questo modo da bloccare il bill sulla reggenza, ri- caso, precario – rapporto fra il corpo fisico tenuto eccessivamente limitativo delle pre- e il corpo politico del sovrano. La malattia rogative reali. Nel corso di questa accesa mentale costringe a sottrarre alla vista del polemica, non mancò neanche chi autore- pubblico il re, minando quindi alla radice volmente sostenne – come il de Lolme in un la funzione rappresentativa del monarca. pamphlet del 1789 – la non necessità di dare Insieme a lui viene egualmente minaccia- luogo alla reggenza, in quanto il Parlamento to il suo doppio politico, il primo ministro in carica doveva ritenersi investito di una Pitt legato al sovrano da uno strettissimo implicita delega da parte del re a svolgere legame fiduciario. La pazzia determina una tutte le funzioni a questi attribuite, com- divaricazione fra il corpo politico e il corpo

237 Camere con vista

fisico del re normalmente ricongiunti nella persona del sovrano. Il corpo fisico del re ci è mostrato in tutta la sua povertà “crea- turale”, in preda alla sofferenza e schiavo dei bisogni più elementari: una condizione che fa apparire Giorgio solo come un pover uomo umiliato dalla malattia. In questi mo- menti si direbbe tuttavia che Giorgio ritrovi la verità della sua condizione umana, tor- nando ad essere in un certo senso davvero se stesso. Ma si tratta di una parentesi: con il temporaneo rinsavimento il re rientra nel cerchio magico della finzione rappresen- tativa. Con la ripresa del sortilegio, viene allontanato da corte il medico che proprio all’umanità di Giorgio aveva fatto appello per cercare la guarigione del suo paziente. L’esercizio della rappresentanza politica – questa sembra la “morale” della pellicola – presuppone di per sé un permanente sdop- piamento della personalità, una forma di paranoia istituzionalizzata. Paradossal- mente la follia del re ha messo in opera un provvisorio, ma rivelatore, disincantamen- to di questa centrale “formula magica” della modernità politica.

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Trentacinque proposte di lettura Scelta di testi di Edmund Burke, sulla sua epoca e sul suo pensiero

a cura di giuseppe abbracciavento, marina calamo specchia, laura fabiano, daniele francesconi, simone gianello, claudio martinelli, pamela martino, maria daniela poli, paolo rondini, alessandro torre

un legame che gli suggeriva una Il volume ha il merito di af- lettura diversa della vicenda frontare il tema con un respiro A rivoluzionaria americana ri- ampio, sia sul piano tempo- spetto a quella che manifesterà rale, analizzando la situazione Guido ABBATTISTA nei confronti della Rivoluzione socio-economica del Norda- La rivoluzione americana francese: tanto quest’ultima si merica britannico nella secon- presenterà ai suoi occhi come da metà del XVIII secolo, sia su Roma-Bari, Laterza, 2012, pp. 168 ISBN 9788842056195, Euro 13 l’espressione di una violenza quello culturale, descrivendo cieca e distruttiva, tanto il pro- il complesso sistema di valori Uno dei tratti distintivi del cesso di distacco delle colonie che animava quella società fin ruolo assunto da Edmund americane dalla Madrepatria dall’epoca coloniale. In questo Burke come pensatore e come gli sembravano un atto di ma- modo l’autore riesce a spiegare uomo politico nella Gran Bre- turità di una popolazione in- le ragioni del fatto che quando tagna della seconda metà del trisa di tradizione giuridica di si parla di “rivoluzione ame- XVIII secolo fu costituito dal common law. ricana” non si intende indi- suo atteggiamento di apertura Ebbene, anche alla luce di care un atto istantaneo iden- nei confronti della Rivoluzione queste premesse, un libro co- tificabile con un dies a quo. Al americana e soprattutto delle me quello di Abbattista contri- contrario, si trattò di un lungo rivendicazioni che i coloni fa- buisce a spiegare molto bene percorso che certamente pog- cevano dei principi e dei diritti al lettore il quadro degli eventi giava su basi solide (gli aneliti mutuati proprio dalla tradizio- storici e il contesto culturale in di libertà che animavano le ne inglese: primo fra tutti il no cui maturarono le complesse popolazioni coloniali) ma che taxation without representation. vicende che portarono alla for- fu anche intriso di contraddi- Burke, non a torto, era uno dei mazione degli Stati Uniti d’A- zioni e di momenti di ripensa- pochi notabili del Parlamen- merica, un evento di straordi- mento o di freno. to di Westminster a scorgere naria importanza su entrambe Ma forse il pregio mag- questo legame di “parentela”; le sponde dell’Atlantico. giore del volume risiede nella giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 241 Librido sensibilità che l’autore mostra tico della nazione che, sia pure di una partita politica, econo- nell’intrecciare il racconto su basi ideologiche diverse e mica e militare che aveva visto storico puro, la scansione de- con dinamiche moderne, con- questi due Stati come assoluti gli eventi determinanti posti tinua ancora oggi a caratteriz- protagonisti sullo scacchiere in una classica continuità cro- zare il sistema politico degli planetario fin dalla conclusio- nologica, con gli aspetti di ca- Stati Uniti. ne della Seconda guerra mon- rattere politico-istituzionale, C.M. diale. Un esito epocale che centrali nel processo rivolu- fece perfino pensare a Francis zionario americano, favoriti Fukuyama che fossimo giunti sia da un pensiero filosofico ad una “fine della storia”. tutt’altro che trascurabile che B Ebbene, se tutto ciò è sta- caratterizzava una parte im- to possibile, se gli Stati Uniti portante del Padri fondatori, Luigi Marco BASSANI d’America, nel breve volge- sia da un desiderio genera- Dalla Rivoluzione alla guerra re di meno di un secolo sono lizzato da parte di quelle po- civile. Federalismo e Stato passati dall’essere una nazio- polazioni di trovare forme di moderno in America 1776-1865 ne sull’orlo della secessione, e organizzazione del potere al quindi della disgregazione, al Soveria Mannelli, Rubbettino, 2009, pp. 324 tempo stesso nuove e dura- ISBN 8849825226, Euro 20,40 Paese egemone del panorama ture, in grado di rispondere internazionale, allora le ra- alle esigenze peculiari di un Recentemente è stato celebra- gioni di questo exploit vanno territorio ancora selvaggio e to il venticinquesimo anniver- ricercate nelle radici del lungo da conquistare e di popoli che sario della caduta del Muro di e complesso processo di for- avevano molto in comune ma Berlino, uno di quegli avve- mazione di questo popolo e di che denunciavano anche no- nimenti storici che segnano questa nazione. Ed è proprio tevoli differenze, nella cultura, l’immaginario collettivo di quello che si propone questo nei costumi, nella varietà delle almeno una generazione. In volume con cui L.M. Bassani confessioni religiose, e così quei giorni di novembre del accende un potente rifletto- via. Ecco quindi che accanto 1989 molti commentatori sot- re soprattutto su un aspetto, al racconto degli eventi bellici tolineavano giustamente come invero fondamentale, per la della guerra contro la Madre- quell’evento rappresentasse comprensione dell’essenza patria inglese troviamo oppor- un simbolo sotto diversi punti istituzionale e “ideologica” tune considerazioni relative ai di vista: la vittoria del capita- sottesa al sistema politico principi politici, civili e reli- lismo sul comunismo; il pre- americano: la dimensione fe- giosi alla base della rivoluzio- valere dei sistemi di governo derale. ne; così come, accanto al rac- liberaldemocratici sullo Stato La Costituzione degli Stati conto delle discussioni in seno totalitario; l’affermazione dei Uniti fu il frutto di un doppio alla Convenzione di Filadelfia tradizionali valori del pensie- patto: tra cittadini e tra Sta- viene spiegato il difficile e per ro occidentale su un tentativo ti, ovviamente le ex-colonie. nulla scontato dibattito che ne mal riuscito di piegare l’Uomo Il federalismo è dunque una seguì all’interno dei singo- ad un disegno politico. Ma sul parte imprescindibile perché li Stati-membri, con il ruolo piano delle relazioni interna- attraversa tutti i livelli di go- centrale giocato dal Federalist, zionali non vi è dubbio che la verno e perché rappresenta un ma poi anche con la successiva lettura più immediata fosse la baluardo contro l’invadenza affermazione del partito anti- presa d’atto della vittoria del- del potere centrale nei con- federalista, in un’alternanza la superpotenza americana su fronti delle determinazioni alla guida dell’indirizzo poli- quella sovietica, a conclusione delle comunità locali, con un

242 Trentacinque proposte di lettura complesso gioco di limiti e (autore, tra l’altro, di A Disqui- ca coloniale pre-confederale controlimiti tra le istituzioni sition on Government del 1850, fino alle soglie del New Deal, che è parte integrante del si- tradotta in italiano da liberi- cioè appunto la Costituzione stema dei checks and balances, libri nel 2011) radicalmente liberale che precede quella principio cardine della Costi- avverso al big government del definibile come più stretta- tuzione. governo federale a scapito dei mente democratica (cui dedi- Ma inevitabilmente il singoli Stati. cherà poi un secondo volume). federalismo, soprattutto se Il libro è quindi un’ottima L’impianto del libro se- preso sul serio, rappresenta occasione per approfondire il gue una scansione temporale anche la ricerca di un equili- pensiero politico americano e classica. Dopo un’introduzio- verificare come spesso abbia brio difficile tra competenze ne particolarmente utile per percorso strade ed elabora- federali e statali, tra centro e chiarire il reale significato, to dicotomie completamente periferia, tra momenti in cui letterale e giuridico, da attri- diverse rispetto a quelle eu- prevale una tendenza all’ac- buire al termine «liberale» centramento delle decisioni e ropee. Forse un elemento non da trascurare quando si vuole (per nulla scontato, soprattut- una in cui prevale il trend op- to in ragione della controver- posto. Bassani ci mostra come indagare sulle ragioni del suc- cesso americano nel successi- sa traduzione dall’inglese del gli Stati Uniti siano stati (e, vocabolo «liberal»), l’autore aggiungiamo, per molti versi vo XX secolo. descrive i passaggi storici fon- lo siano ancora, basti pensare C.M. damentali della transizione al ruolo decisivo che ricopre dall’epoca coloniale alla for- la Corte Suprema nel deter- Giovanni BOGNETTI mazione dello Stato federale, minare queste tendenze) un Lo spirito del costituzionalismo americano. I. La Costituzione con una particolare atten- laboratorio interessantissi- liberale zione alla genesi della Carta mo di idee, dibattiti e anche del 1787. Segue una disamina scontri, attorno ai caratteri Torino, Giappichelli, 1998, pp. 366 dettagliata degli assetti costi- che avrebbe dovuto assumere ISBN 9788834805541, Euro 16,25 la struttura federale dello Sta- tuzionali previsti nel nucleo Pochi studiosi contemporanei originario dei sette articoli, to, sia a livello costituzionale, hanno la capacità di far inte- sia nell’ambito della storia del con la divisione orizzontale e ragire la dimensione storica verticale dei poteri nel quadro pensiero politico. Per mostra- delle istituzioni con l’analisi del principio dei checks and re tutto ciò l’autore sceglie di giuridica delle norme costi- balances, e dei diritti sanciti focalizzare l’attenzione su tre tuzionali. Uno di questi era nel Bill of Rights del 1791, con personaggi centrali nel dibat- certamente Giovanni Bognet- il riconoscimento giuridico tito politico americano del XIX ti che proprio al rapporto tra secolo tra Federalisti e Anti- costituzionalismo e diritto delle libertà individuali legate federalisti. Due sono molto costituzionale ha dedicato una all’esistenza di una sfera pri- conosciuti anche in Italia e parte cospicua della sua pro- vata che non può essere vio- in Europa: Thomas Jefferson duzione scientifica. Con que- lata dagli organi dello Stato. E e Abraham Lincoln. Molto sto libro tornava a riflettere inoltre si addentra in una pro- meno lo è invece John C. Cal- sull’esperienza costituzionale fonda riflessione sul ruolo del houn, membro del Congresso, che gli era maggiormente con- sistema giudiziario, e in primis Segretario alla guerra e vice geniale, quella degli Stati Uni- della Corte Suprema nel Judi- Presidente degli Stati Uniti, ti, esaminando in particolare cial review, dopo la sentenza ma anche pensatore politico il periodo che va dall’Ameri- Marbury vs. Madison del 1803.

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Definiti così i contorni porati in norme giuridiche po- evidenziare come l’evoluzione originari del costituziona- sitive». costituzionale britannica non lismo americano, Bognetti C.M. si sia compiuta in modo bru- propone al lettore di intra- sco e cruento ma in maniera prendere un viaggio lungo più Ugo BRUSCHI graduale. Ciò è avvenuto sia di un secolo alla scoperta delle Rivoluzioni silenziose: attraverso l’elaborazione di modalità con cui i tratti di fon- l’evoluzione costituzionale della fonti normative, i cui nomi al- do della Costituzione hanno Gran Bretagna tra la Glorious tisonanti sono ormai impressi trovato concreta attuazione, Revolution e il Great Reform Act nella storia del costituzionali- attraverso la storia di un gio- Santarcangelo di Romagna, Maggioli, smo (britannico e non solo), vane Stato fatta di conquiste 2014, pp. 504 sia soprattutto, nel silenzio territoriali, utilizzo della vio- ISBN 9788891602206, Euro 33,15 delle norme, attraverso con- lenza e perfino di una guerra Mancava nel panorama scien- venzioni costituzionali, prassi civile, ma anche di spirito di tifico italiano una riflessione e delicati rapporti “equilibri- libertà, autogoverno del popo- articolata e aggiornata sulla stici” tra Corona, Parlamento lo, affermazione e difesa di va- storia politico-costituzionale e Governo. lori profondi e risalenti ad una inglese della prima Età mo- L’indagine si apre con tradizione antica. Con queste derna. Il recente saggio di U. l’immagine di «una barca coi premesse la stella polare di Bruschi, ricercatore in Storia remi fasciati» che «si stacca, tutta l’opera non poteva che del Diritto medievale e mo- in una fredda notte di dicem- essere la libertà, vista nei suoi derno presso l’Alma Mater Stu- bre, dalle sponde del Tami- contorni ideali ma soprattut- diorum Università di Bologna, gi» con un re in fuga, il qua- to nella dimensione giuridica mira proprio – come si legge le, dopo aver bruciato i writs della sua tensione perenne nella sua introduzione – a col- per la convocazione del nuo- con la forza del potere, in uno mare tale lacuna. vo Parlamento, lascia cadere sviluppo talora contradditto- La ricerca, che è puntellata nelle scure acque del fiume rio ma sempre in movimento da descrizioni suggestive che il Gran Sigillo del regno. Con verso una maturità istituzio- arricchiscono piacevolmente questi gesti simbolici Giaco- nale che ha costituito uno dei la narrativa dei singoli capi- mo II d’Inghilterra realizza grandi modelli del costituzio- toli (una barca nel Tamigi, il la dissoluzione del governo, nalismo liberale. canale della Manica, gli anni sicché i germi del mutamento Il libro quindi si segnala complicati dell’arcivescovo di istituzionale che si attua con nel campo degli studi compa- Canterbury, la figura di Anna la Glorious Revolution posso- ratistici per una capacità fuori sfiancata dalle diciotto gravi- no già scorgersi nel suo breve dal comune di descrivere il danze, quella del cancelliere regno. La tappa successiva è dato giuridico all’interno di un Hardwicke, gli angusti banchi costituita dallo sbarco di Gu- quadro di valori e, appunto, di di St Stephen’s Chapel, il tem- glielmo d’Orange, che implica uno spirito, senza la cui com- po londinese e la coffee-house un cambiamento dinastico e prensione è difficile apprez- etc.), segue il filo conduttore l’avvio verso una nuova con- zare l’importanza storica del delle “rivoluzioni” (voluta- figurazione della monarchia. costituzionalismo americano. mente al plurale) “silenzio- L’analisi prosegue esaminan- Come scrive lo stesso Bognetti se”. Non si tratta, come spiega do i passaggi più significativi nell’Introduzione: «Oggetto l’Autore, semplicemente di un dello sviluppo costituzionale di quest’opera è dunque un titolo ad effetto quanto piut- prima inglese e poi britan- insieme di valori ideali incor- tosto di una metafora volta ad nico (la Declaration of Rights,

244 Trentacinque proposte di lettura il Bill of Rights, l’Act of Settl- cazione del principio no tax- politico-giuridico interno in ment, l’unione tra Inghilterra ation withouth representation a senso stretto. e Scozia) per poi soffermar- fronte delle misure impositive È con il liberalismo elita- si sull’emergere del Cabinet, deliberate a Westminster che rio e antiegualitario di Burke sull’affermarsi del ruolo del tanto avevano danneggiato che matura la moderna idea primo Ministro con Sir Robert peraltro i mercanti di Bristol, di rappresentanza politica: Walpole e sulla nascita del co- nonché dalla rivendicazione in netta antitesi rispetto agli siddetto modello Westminster. parlamentare di sovranità sui orientamenti più conserva- Il quadro si chiude con il Great possedimenti coloniali, per tori, inclini all’identificazio- Reform Act del 1832, che modi- vero controversa tra le file dei ne del rappresentante con fica radicalmente la distribu- Comuni, costituisce una pri- un soggetto inevitabilmente zione dell’elettorato e la stessa orità per Burke che confessa: ispirato da interessi settoriali configurazione della Camera «it is a matter on which I look e alla finalizzazione della sua dei Comuni, incrementando down as from a precipice». attività come volta alla loro il numero degli elettori ap- Sostenendo una «necessary realizzazione, nel pensiero partenenti alla classe media. constitutional superiority of burkeiano i componenti del Se all’epoca esso rappresentò Great-Britain […] for Amer- Parlamento sono svincolati dal un grande compromesso che ica, as well as for us» ma al mandato imperativo e liberi di impedì l’esplodere della ten- contempo considerando la agire secondo coscienza, ma sione, sul piano storico segna potestà impositiva parlamen- pur sempre nell’interesse del- – a dispetto delle visioni ridu- tare come rimedio ultimo di la collettività; convincimento zionistiche che pure sono state preservazione dell’integrità condensato nel noto passaggio dell’Impero, l’Autore muove avanzate – la fine di un’epoca e «Parliament is not a Congress dal convincimento che «this of Ambassadors from different l’inizio dell’era democratica. superiority is consistent with and hostile interests; which M.D.P. all the liberties a sober and interests each must main- spirited American ought to tain, as an agent and advocate, Edmund BURKE desire. I never mean to put against other Agents and Ad- Speeches at His Arrival at Bristol any colonist, or any human vocates; but Parliament is a and at the Conclusion of the Poll creature, in a situation, not deliberative Assembly of one London, J. Wilkie, 1774 becoming a free-man. To rec- Nation, with one Interest, that oncile British superiority with of the whole; where, not local Candidato per Bristol, giunto American liberty shall be my Purposes, not local Prejudices nella cittadina Burke enuncia great object». ought to guide, but the gen- il suo programma, ovvero «[t] Attestatosi su una posizio- eral Good, resulting from the o reconcile British superiority ne mediana tra conservatori general Reason of the whole. with American liberty shall be e radicali, volta a presidiare You choose a Member indeed; my great object», muovendo lo spirito e la tradizione della but when you have chosen dalla consapevolezza che la Costituzione inglese, il neo- him, he is not a Member of prosperità britannica derivi parlamentare, eletto il 3 no- Bristol, but he is a Member of principalmente dalla Costi- vembre 1774, pronuncia un Parliament». Tali riflessioni tuzione e dagli scambi com- discorso intitolato Speech at fungono da base argomenta- merciali. La composizione the conclusion of the poll che tiva a sostegno del concetto della tensione nei rapporti tra traduce il suo pensiero dalla burkeiano di rappresentanza madrepatria e colonie norda- dimensione esteriore dell’or- virtuale, più efficace di quella mericane, generata dall’invo- dinamento inglese al contesto elettiva, originata da affinità di

245 Librido interessi con la comunità rap- la guida di rappresentanti la il Congresso di Philadelphia presentata e impersonata dalla cui superiorità affonda le sue convocato per il settembre superiore aristocrazia natura- radici nella struttura sociale 1774 avrebbe iniziato il per- le: il momento elettorale, se- britannica che sin dal Cinque- corso che condusse alla Di- condo Burke, non costituisce cento registra il protagonismo chiarazione d’Indipendenza. necessariamente presupposto della gentry, naturalmente Nel suo discorso, uno dei garantista di una rappresen- munita di plena potestas e ga- suoi primi capolavori di reto- tanza effettiva, adducendo a rante della diffusa applicazio- rica parlamentare sulla crisi supporto di tale convincimen- ne delle norme. americana, Burke perorò tan- to la constatazione che i Lords, P.M. to la causa dell’opposizione, come i membri della Camera quanto quella delle colonie. bassa, possono considerarsi Edmund BURKE Utilizzando il metodo esposi- in egual modo rappresentativi Speech on American Taxation tivo della ricapitolazione, os- del popolo in quanto espres- in Paul LANGFORD (ed.), The sia una forma narrativa assai sione del comune sentire e Writings of Edmund Burke comune nel pensiero giuridico dotati di capacità di giudizio e Vol. II: Party, Parliament, and del diritto comune, Burke so- American Crisis, 1766-1774 di saggezza (wisdom), combi- stenne di fronte ai parlamen- nando efficacemente il per- Oxford, Oxford University Press, 1981, tari che il governo britannico seguimento del bene comune pp. 406-462 aveva perduto la retta via nei con la mancata persistenza, Quando il 19 aprile 1774 rapporti con le colonie, quel- dopo la tornata elettorale, di Edmund Burke prese la parola la indicata dall’allora governo un legame con la comunità dei nella Camera dei Comuni per Rockingham con l’abrogazio- rappresentati. pronunciare quel che sarebbe ne dello Stamp Act del 1765, In quanto garante del cor- divenuto noto come Discorso proseguita quindi con i suc- so del costituzionalismo in- sulla tassazione dell’America cessivi alleggerimenti legisla- glese che già nel XVII secolo l’impero britannico atlantico tivi del 1770. aveva sperimentato la tensio- viveva uno dei suoi momenti Nella conservazione uni- ne tra l’autoritarismo dei so- più drammatici. Da poche set- camente del dazio sul tè (una vrani Stuart e le pulsioni de- timane il governo North ave- misura voluta da Lord North mocratico-egualitarie, nel se- va varato una serie di misure e che secondo Burke era com- colo successivo riproposta nel repressive nei confronti delle mercialmente futile, ma sim- confronto tra tendenze accen- colonie, i cosiddetti Coercive bolicamente devastante), egli tratrici e istanze democratico- Acts, che limitavano ulterior- vedeva il segno di un’ostinata radicali, Burke offre una visio- mente l’autonomia delle co- mancanza di saggezza, cioè la ne “conservatrice” della poli- lonie nel settore giudiziario, virtù di governo maggiormen- tica e del diritto rievocando un minavano il commercio del te utile per reggere un sistema equilibrio ideale storicamente porto di Boston e consolida- tanto articolato quanto quello riconducibile all’assetto del- vano gli acquartieramenti per dell’impero britannico. la monarchia costituzionale le truppe reali sul suolo ame- Intervenendo per chie- di stampo whig: la sua conce- ricano. Pensati in risposta al dere l’abrogazione anche di zione elitaria della politica si Boston Tea Party del dicembre quest’ultimo dazio (secondo concilia con il convincimento 1773, segnavano un’escalation la proposta legislativa avan- che sia il Parlamento la sede nelle relazioni problematiche zata dalle opposizioni chatha- più adatta alla discussione dei tra colonie e madrepatria. Non mite e rockinghamite), Burke problemi della nazione sotto a caso, in capo a pochi mesi, colse l’occasione per sugge-

246 Trentacinque proposte di lettura rire, accanto a una disamina Edmund BURKE agricolo negli anni 1794-95; più concreta delle questioni Thoughts and Details on una situazione di disagio che sul tappeto, anche un nuovo Scarcity aveva già convinto diversi modo di concepire la relazio- London, F. and C. Rinvington and J. giudici di pace a stabilire un ne tra colonie e madrepatria, Hatchard, 1800 sistema di paghe integrative a ispirata al riconoscimento del favore dei lavoratori del set- diritto degli americani a diritti L’opera Pensieri sulla scarsità, tore, da finanziare attraverso e prassi conformi al loro status il cui titolo originale completo una tassa sul profitto dell’at- di sudditi dell’impero. recitava: Thoughts and Details tività agricola. Burke prende Riconoscendo l’indubbio on Scarcity, originally presented risolutamente posizione con- obbligo delle colonie di con- to the Right Hon. William Pitt, tro queste forme di intervento tribuire proporzionalmente in the month of November, 1795, pubblico nell’economia, fin alle spese generali dell’im- venne pubblicata solo a tre an- dall’incipit dell’opera: «L’in- pero, Burke sottolineava qui ni di distanza dalla morte del terferire indiscriminatamen- che la completa e autonoma suo autore e ben cinque dopo te nel commercio dei generi autotassazione delle colonie che Burke l’aveva scritta. Que- di sussistenza è quanto di più sarebbe stata una misura tan- ste precisazioni bio-biblio- pericoloso ci sia, e assume il to giusta, quanto opportuna. grafiche sono utili per inqua- suo aspetto peggiore quando Prefigurando la più estesa ela- drare la dimensione storica di gli uomini vi sono più propen- borazione dei suoi interventi questo scritto nel complesso si: ossia in tempi di scarsità. successivi sulla crisi america- della produzione intellettuale […] La funzione più impor- na, Burke mostrava come l’e- e dell’attività politica del pen- tante del governo è di agire da dificio dell’impero potesse ve- satore anglo-irlandese. Dopo i freno, e non esiste altro freno nire preservato solo attraverso fasti delle più note Reflections, da imporre agli altri, e anche un sapiente temperamento di Burke attenua la vis polemica a se stesso, che quello da im- autorità e libertà, subordina- portata con veemenza e ardore porsi alla violenza della critica zione alle finalità generali e per tornare a studi e toni che gli in una situazione di malcon- rispetto delle autonomie dei erano da sempre più consueti. tento». Ma appunto, qui il suo singoli membri, secondo una I Pensieri sono in assoluto il argomentare appare più ra- prospettiva a un tempo “ci- testo in cui Burke si cimenta zionale e consequenziale che ceroniana” e “antico-costitu- maggiormente con le dinami- nelle Reflections. Secondo Bur- zionale”, per cui le libertà fi- che dell’economia politica, del ke il livello della condizione scali e commerciali dei coloni capitalismo, del libero mer- sociale è un concetto relativo: andavano non tanto istituite, cato, dell’interventismo dello i lavoratori di fine ‘700 colpiti quanto ripristinate, contro la Stato, mostrando una presso- da scarsità del raccolto stanno politica repressiva del governo ché totale adesione ai principi comunque meglio di quelli di britannico allora in carica (che liberali enunciati nei decenni sessant’anni prima nelle sta- sarebbe forse anacronistico precedenti dagli Illuministi gioni di abbondanza. Il merito definire “imperialistica”, non scozzesi e, in particolare, da è della libera fluttuazione delle esistendo all’epoca questa ca- Adam Smith. L’occasione è variabili economiche gover- tegoria d’analisi, benché la offerta dalla ventilata inten- nate dalla legge «naturale» tentazione sia forte). zione del governo Pitt, dunque della domanda e dell’offerta; D.F. un gabinetto conservatore, di compreso il lavoro, che egli farsi carico direttamente dei definisce: «una merce come problemi economici e sociali qualsiasi altra e, come tale, un causati dallo scarso raccolto articolo di scambio».

247 Librido

Per salvaguardare questa sulle idee politiche del secolo to lucido e stringente contro il funzione regolativa e allocati- successivo. dirigismo dello Stato, per un’e- va delle risorse che il mercato C.M. conomia libera, fondata sull’i- garantisce è necessario che i niziativa privata, per un mer- poteri pubblici (giudiziario cato internazionale dei prodot- e amministrativo) si asten- ti industriali libero e aperto. gano dal prendere provve- C Un’impostazione di pensiero dimenti perturbativi degli che egli derivava non tanto da assetti spontanei determina- Anders CHYDENIUS speculazioni filosofiche astrat- ti dall’incontro delle libere Den Nationnale Winsten te ma dalle esperienze tratte volontà degli operatori eco- come componente della Dieta Stockholm, Salvius, 1765 nomici. Ciascuno di essi, in- svedese, nel cui ambito ebbe fatti, è in possesso di tutte le Vi sono momenti della Storia in diverse occasioni di occuparsi informazioni necessarie per cui le idee sembrano fluttuare di problematiche economiche e giuridiche. Insomma, un uo- perseguire il proprio interesse nell’aria, attraversare i confini mo politico capace di fondare e quindi per comporlo in ra- degli Stati, legare i popoli in un la sua attività sulle solide basi gione di quello altrui. Vicever- destino comune. Uno di questi di un pensatore a tutto tondo, sa, governi e giudici agiscono momenti fu certamente la se- per il quale, come scrive Fran- per affermare valori astratti conda metà del XVIII secolo. cesco Forte nell’introduzione che riguardano la collettività: Pur non disponendo dei mezzi ad una recente edizione italia- l’uguaglianza, la giustizia, il ri- di comunicazione di cui oggi na (La ricchezza della nazione, sarcimento nei confronti delle facciamo largo uso, gli intel- Macerata, Liberilibri, 2009) avversità, etc. I loro interventi lettuali illuministi dell’epoca «la libertà economica e gli altri determinano inevitabilmente avevano costituito un network diritti di libertà sono un tutt’u- un’alterazione dello stato del- in grado di far circolare le pub- no inscindibile. E la libertà, nel le cose, fornendo così infor- blicazioni e i concetti ivi conte- suo pensiero e nella sua attività mazioni erronee al mercato. nuti. Questo libro ne rappre- di battagliero parlamentare, La conseguenza è che questi senta un esempio paradossale. di predicatore, di scrittore è provvedimenti finiscono per Vi sono esposte, sinteticamen- strettamente connessa con il rincorrersi all’infinito: quello te ma molto chiaramente, le benessere degli individui, non successivo viene emesso per convinzioni anti-mercantiliste solo quello economico, ma an- riparare alle alterazioni deter- dell’autore, strenuo fautore che quello fisico e quello spiri- minate da quello precedente, delle concezioni liberoscam- tuale». e così via. E questi principi di biste che stavano cominciando Queste brevi conside- buona condotta valgono per ad affermarsi nella dottrina e razioni aiutano a collocare il settore agricolo come per nella prassi. Medico e natura- Chydenius nel contesto cul- qualsiasi altro della produzio- lista di formazione, Chydenius turale del suo tempo: le idee ne o del commercio. Insom- non ragiona di economia come “rivoluzionarie” che circola- ma, con questo libro di Burke una scienza esatta e chiusa in se vano sul piano del rapporto siamo di fronte ad un vero e stessa, ma riflette sui meccani- tra libertà civili, politiche ed proprio classico del pensiero smi economici per affermare economiche, erano come un economico liberale, che al pa- idee filosofiche di libertà in- vento che soffiava su gran par- ri dei lavori di Smith, Hume e dividuale, cooperazione tra gli te dell’Europa. I temi che que- altri pensatori settecenteschi, uomini, diffusione del benes- sto autore affronta nella sua avrà un’influenza decisiva sere. Argomenta in modo mol- opera, e le posizioni che pren-

248 Trentacinque proposte di lettura de per risolvere i problemi ad George CLAEYS chismo fino a Thelwall e il la- essi collegati, riecheggiano fe- The French Revolution Debate in burismo, a dimostrazione che delmente le issues trattate dai Britain: The Origins of Modern i momenti cruciali della mo- moralisti scozzesi, dai fisio- Politics dernità politica originano ine- crati francesi, dagli illuministi Basingstoke: Palgrave Macmillan, 2007, vitabilmente tutti dallo stesso, italiani, e così via. Anzi, ri- pp. 192 identico, fenomeno. Il pregio spetto ad un caso specifico po- ISBN 9780333626467, £ 67.60 del libro risiede, inoltre, nella tremmo ipotizzare di trovarci capacità di restituire al lettore L’Autore condensa in questo di fronte ad un vero e proprio un’immagine dettagliata del agile libro i suoi studi ven- precursore: mi riferisco ov- clima generale che si respirava tennali in merito al dibattito viamente ad Adam Smith e al nella società inglese all’indo- scaturito in Inghilterra in se- suo celeberrimo La Ricchezza mani dei fatti rivoluzionari. guito agli eventi rivoluzionari delle Nazioni, del 1776; pubbli- Poche società hanno avuto francesi, sostenendo, proprio cato, cioè, ben undici anni do- più di quella inglese la ferma per la ricchezza e densità di po il lavoro dello scandinavo. convinzione di poter control- quel dibattito, che esso si po- Eppure, e in ciò consiste la pa- lare da sé il proprio destino, in ne all’origine della modernità radossalità del caso, a Chyde- particolare la società sicura di politica non diversamente da nius non viene riservato alcun sé del tardo Settecento. quanto accade per la Rivolu- posto di rilievo nelle antologie Tuttavia, furono gli even- zione Francese stessa. Il libro del pensiero politico del XVIII ti determinatisi al di fuori costituisce, infatti, un’ampia secolo per la semplice ragione dell’Inghilterra, la rivoluzione e approfondita ricognizione che nessun protagonista della francese e il suo seguito napo- sulla genesi e sugli sviluppi vita intellettuale dell’epoca era leonico, a determinare gran di quel dibattito attraverso i a conoscenza di questo scrit- parte di quanto successe in discorsi e le riflessioni di co- to, come delle altre sue opere; Inghilterra nel lungo Ottocen- loro che ne furono i principali men che meno Adam Smith to, tanto da far dire ad un’en- protagonisti, ricostruendo le che quindi, pur condividendo tusiasta Coleridge, autore di caratteristiche e le modalità inconsapevolmente lo spirito versi appassionati per la cadu- di quella vera e propria “guer- e le idee del suo “antecedente” ta della Bastiglia, che l’Inghil- ra intertestuale” condotta da svedese, non possiamo ritene- terra entrò nel secolo XIX pas- figure quali Edmund Burke, re si ispiri a lui per titolare la sando attraverso le strade di Thomas Paine, Mary Wollsto- sua opera più famosa. Parigi. L’entusiasmo ottimi- necraft. Se, dunque, in quel Un caso singolare quello di stico contagiò sia gli ambienti dibattito vanno rintracciate Chydenius: sufficientemente parlamentari che i circoli ra- le origini del discorso poli- europeo per riuscire a dar cor- dicali: Giorgio III riconobbe tico moderno, la destrezza po a concetti e ideali di libertà la mano della Provvidenza nei dell’autore sta nel suddivide- che attraversavano il continen- limiti posti alle ingiustizie re l’opera in capitoli ciascuno te, ma troppo nordico e perife- verso il popolo, Pitt auspicò dei quali dedicato a uno dei rico per imporsi all’attenzione per i Francesi lo stesso livello protagonisti del dibattito e dei contemporanei come uno di libertà di cui godevano già alla corrente di pensiero che dei più influenti tra loro. gli Inglesi, in tutto il paese si ne scaturì. Burke e le origini C.M. assistette alla rinascita di vec- del conservatorismo; Paine e chi clubs o alla fondazione di il radicalismo; Wollstonecraft nuovi dedicati alla discussio- e il femminismo; Sheridan e il ne dei principi rivoluzionari. liberalismo; Godwin e l’anar- L’energia e la spinta emotiva

249 Librido che stavano dietro ai fermenti brato common sense britanni- inglese ed i diritti dell’uomo radicali del 1792 e dell’inizio co. francesi non abitano su piani del 1793 furono tanto forti e G.A. comunicanti». La differenza coinvolgenti da dare luogo, tra la Costituzione inglese e le come ci suggerisce il libro, alla Luigi COMPAGNA Costituzioni della Rivoluzione formazione di durevoli e con- La genesi delle istituzioni francese è che la prima sot- sistenti correnti di pensiero politiche in Burke tende «la maniera empirica inglese di non cambiare che che poi avrebbero continuato Roma, LUISS, 1992, pp. 26 il loro cammino negli anni a ISBN 2871320020, Euro 5 conservando, e di non conser- venire fino a condizionare le vare che cambiando», mentre categorie politiche odierne. «Non esiste per Burke “gene- le seconde sono il «risultato di Tuttavia, sarebbe stato neces- si” delle istituzioni politiche». una deplorevole superstizione sario da parte dell’Autore una L’incipit del saggio di Luigi di appiattimento e di ansia di ricostruzione più approfon- Compagna (pubblicato nella mutamento senza discerni- dita dei motivi e delle cause serie “Quaderni del Centro mento». Tuttavia, se – come per cui dopo il 1793 il dibat- di Metodologia delle Scienze rilevò Tocqueville – «l’attac- tito segno forti momenti di Sociali” della LUISS “Guido camento al giardino ingle- Carli”) – che, malgrado la sua arretramento fino a sfociare se», metafora suggestiva della brevità, è denso di contenu- nell’aperta repressione del fi- Costituzione inglese, non gli ti – costituisce un’apparente permisero di cogliere il carat- lo rivoluzionarismo e, a livello negazione del suo stesso titolo. tere generale e l’universalità politico, nell’entrata in guer- Burke viene ritratto come della rivoluzione francese, ra dell’Inghilterra contro la «un old whig nel solco della la sua lucidità gli consentì di Francia sotto il Governo Pitt. common law». La sua visione preconizzare con sei anni di Il libro si ferma, per così è «“anglocentrica”, ma non anticipo e con un’eccezionale dire, al lato positivo, ovvero per questo illiberale»; stori- precisione l’avvento al potere alle caratteristiche feconde di cistica, ma di uno storicismo di Napoleone. quel dibattito e a ciò che ne che «non è mera reazione di Burke viene, poi, ricorda- scaturì; ma uguale attenzione conservatorismo». Pur schie- to nella veste di teorizzatore avrebbe meritato una disani- randosi risolutivamente dalla dell’ineliminabile necessità ma sui motivi per cui alla fine parte dei coloni americani, costituzionale dei partiti, in la società intellettuale inglese non aderì minimamente all’e- quanto «cinghie di trasmis- preferì prendere le distanze, saltazione astratta dei diritti sione fra il popolo e il Parla- dopo il 1793, dalle derive rivo- naturali; la sua «scelta poli- mento, fra il Parlamento e il luzionarie francesi; in fondo, tica fu nitidamente a favore Governo e fra le loro recipro- anche questi motivi influiro- delle “vecchie istituzioni”». che sfere di responsabilità ed no, in negativo, sugli sviluppi Le libertà inglesi sono per influenza». L’idea di partito delle correnti di pensiero che lui «il prodotto di un lungo, si coniuga con quella della originarono dalla Rivoluzione complicato e sofferto sviluppo responsabilità politica: «è il Francese. Nel complesso, co- storico, abitudini create dalla partito che conferisce forza munque, il libro riesce a ren- storia, non necessariamente e significato alla rappresen- dere l’idea del clima di quegli secondo “natura” e secondo tanza politica, promuovendo anni, del fermento che agitò “ragione”, così come “natura” la “interposition of the body of allora la società inglese e del- e “ragione” venivano evoca- the people itself” nello svolgi- la vivace dialettica tra opposte te dagli illuministi». Nella mento dell’indirizzo politico, posizioni che arricchì il cele- sua ottica, «la common law congiungendo, senza interru-

250 Trentacinque proposte di lettura zioni, la responsabilità degli occhi appariva indissolubil- approfondito. In particolare, organi supremi ai “feelings of mente legata a quella del go- il suo maggiore contributo nation”». Il partito è contem- verno parlamentare. agli studi politologici consi- poraneamente «luogo della M.D.P. ste, secondo l’autore, in una vita spontanea della nazione» concezione della politica che e «congegno della organiz- James CONNIFF identifica nel cambiamento il zazione statale, “inseparabile The Useful Cobbler. Edmund suo elemento principale e de- form of government”». Alla Burke and the Politics of Progress finisce il governo rappresen- concezione bolingbrokeana, tativo come il mediatore di tale Albany, State University of New York egli oppone un tipo di governo Press, 1994, pp. 369 cambiamento. politicamente rappresentativo ISBN 0791418448 Queste tesi sono argo- ed istituzionalmente respon- mentate nel volume, che, in sabile, inseparabile dai partiti, Come dichiara James Con- particolare, esamina le idee di che sono alla base del cosid- niff nell’incipit del volume Burke sulle basi psicologiche detto «costituzionalismo della The Useful Cobbler, Edmund dell’azione umana, sul ruolo connessione». Burke ritiene, Burke rappresenta un classi- della storia per la compren- infatti, che «il partito per- co del pensiero politico occi- sione della società, sulla forma metta di ridurre gli evidenti dentale, sul quale si è a lungo di governo britannica, da una inconvenienti del patronage, confrontata la dottrina, che si parte, e sul ruolo del governo dell’influence, dei placemen, è divisa sull’ascrivibilità del nella società dall’altra, sulla mantenendo i vantaggi di suo pensiero alla corrente li- rappresentanza e i partiti po- questi istituti. In quanto es- berale o conservatrice. L’in- litici, sulle rivoluzioni ameri- so sostituisce ad un “system tento di Conniff è di andare cana e francese e, infine, sulla of favoritism” una “honorable oltre tali studi, affermando questione irlandese. Quanto connection”, ad una “interested che l’interesse per lo studio alle basi psicologiche dell’a- struggle for place and emolu- di Burke è giustificato dalla zione umana, l’autore esami- ment” una “generous contention sua appartenenza al partito dei na gli studi di Burke relativi for power”, mossa e guidata da Whig. In effetti, come si legge alla ricerca di uno standard di “leading general principles in nell’introduzione, è tale scelta giudizio oggettivo, ponendo in government”». politica che consente a Bur- evidenza le interconnessioni Per Compagna la moder- ke di riconciliare una visione esistenti con i lavori prece- nità di Burke rispetto a Hume conservatrice della realtà con denti di Locke, che sembrano e a Bolingbroke è proprio in la necessità del cambiamento costituire il fondamento di questa visione dei partiti in- attraverso le riforme. Da qui, quelli di Burke. tesi come strumenti atti «a la scelta dell’evocativo tito- Nel secondo capitolo del realizzare connessioni che lo del volume, che definisce volume, Conniff sottolinea non fossero soltanto delle me- Edmund Burke come un “utile che la comprensione della diazioni». L’Autore conclude ciabattino”, in grado di con- concezione della storia di Bur- con una breve considerazione servare e modificare l’esisten- ke è essenziale per compren- sul contesto liberaldemocra- te al tempo stesso. Per queste derne il percorso politico. In tico italiano, menzionando caratteristiche, J. Conniff non particolare, l’autore identifica l’apporto di Marco Minghetti. nasconde la sua profonda am- tre funzioni essenziali del- Secondo quest’ultimo Burke mirazione per Burke, che, per la storia nel suo pensiero: in fu probabilmente il primo a l’influenza esercitata sull’evo- primo luogo, la storia è utiliz- fondare «la teorica dei parti- luzione della politica contem- zata come giustificazione delle ti», una «teorica» che ai suoi poranea, merita uno studio scelte politiche; in secondo

251 Librido luogo, è considerata al tem- senso, Burke considera i rap- Henri-Benjamin CONSTANT po stesso una testimonianza presentanti parlamentari – De la force du giuvernement dell’esperienza umana e il tanto della House of Lords che actuel de la France et de la processo di sviluppo basato su della House of Commons – come nécessité de s’y rallier quell’esperienza e, per queste agenti del popolo. Si tratta di Parigi, aprile 1796, Le Moniteur ragioni, è idonea a fornire li- una teoria del tutto condivisi- nee guida per l’azione politica; bile e affascinante, sottolinea Si tratta di una delle tre ope- infine, ponendo il partito Whig Conniff, ma non esente da li- re di Benjamin Constant note al centro della storia contem- miti e contraddizioni: in par- come gli scritti del Direttorio poranea, Burke persegue nu- ticolare, il concetto di fiducia, (le altre due sono Des réac- merosi obiettivi politici. alla base della teoria della tions politiques e Des Effects de La centralità della storia rappresentanza, può essere la terreur, entrambe del 1797): nel pensiero politico di Bur- talmente attenuato da perdere essa risulta di particolare im- ke si riflette anche nelle sue ogni significato, come nel caso portanza per cogliere uno dei idee sulla forma di governo dell’India. momenti più controversi della britannica, che, secondo l’au- La concezione dei partiti storia politico-costituzionale tore, è il prodotto della stessa politici di Burke si fonda sul francese, un delicato periodo evoluzione storica. Tale con- suo pensiero sulla rappre- della Francia in transizione e cezione evolutiva delle istitu- sentanza: come si legge nel in bilico tra la recente tirannia zioni e della forma di governo, settimo capitolo del libro di della Convenzione giacobina e combinata con l’enfasi posta Conniff, in effetti, Burke ri- il profilarsi di una nuova fu- sull’importanza delle circo- tiene che un partito formato e tura tirannia. L’opera è stata stanze particolari nelle que- guidato correttamente possa scritta durante il Direttorio, stioni politiche, sottolinea servire come base per una co- uno dei periodo più incerti e Conniff, lo induce ad un certo alizione di uomini buoni, uniti oscuri della Francia rivoluzio- relativismo sulle questioni co- da politiche sane. Sulla base naria e in essa Constant si di- stituzionali. Questo gli con- di tali premesse teoriche, so- vide tra due opposte tendenze: sente di affermare che, sulla stiene Conniff, il contributo di la difesa del mondo sorto dalla base degli stessi presupposti, Burke alla soluzione della crisi Rivoluzione democratica, che due sistemi possono evolvere delle colonie americane alla rivendica l’autonomia della diversamente. Allo stesso mo- fine del ‘700 è stato un succes- società civile e dei suoi in- do, ciò che è appropriato per so, sebbene le sue posizioni gli teressi e la difesa del regime un governo può essere fatale abbiano imposto di rinnegare, post-termidoriano, moderato per un altro. Più in generale, sia pure in parte, le sue stesse e rivoluzionario al tempo stes- il pensiero di Edmund Burke tesi sulla rappresentanza. Al so. La brochure viene scritta sulla forma di governo rico- contrario, negativo è il giudi- l’anno successivo all’arrivo nosce un ruolo centrale alla zio dell’autore sul contributo a Parigi di Constant insieme teoria della rappresentanza. di Burke rispetto alla Rivolu- alla sua famosa compagna, Come sottolinea l’autore, nel zione francese e alla crisi ir- Madame de Staël, avvenuto il pensiero di Burke, l’obiettivo landese. 24 maggio 1794 subito dopo dell’attuazione del principio M.D.P. l’ultimo tentativo di colpo di di rappresentanza dovrebbe stato dei sanculotti. Benjamin unire gli aristocratici “di buo- Constant è stato subito sedotto na volontà”, i politici profes- dalle teorie moderate dei ter- sionisti e il pubblico in una midoriani: sostenitore di una “coalizione riformista”. In tal politica di mediazione, egli è

252 Trentacinque proposte di lettura ideologicamente lontano tan- da Constant (principio rap- to, Constant ha ben espresso i to dal giacobinismo radicale presentativo, libertà di suffra- tratti più profondi del periodo quanto dai monarchici. gio, rispetto della forma giuri- post-termidoriano, intrave- Indubbiamente etichettato dica). Questi sentimenti, che dendo ciò che avrebbe distinto come Constant “l’inconstant” Benjmin Constant sembrerà la politica repubblicana fran- per la sua tendenza al compro- trascurare negli anni a venire, cese da quella dei liberali in- messo, non va tuttavia trascu- si esprimono con particolare glesi: da un lato, il radicalismo rato che questa sua inclinazio- vigore ne De la force du gouver- sorto dalla rivoluzione avrebbe ne a modificare l’interpreta- nement actuel de la France et de impedito una stabile bipola- zione di eventi costituzionali è la nécessité de s’y rallier, edi- rizzazione del sistema politico; stata di certo accentuata dalla to nel 1796. Non si tratta solo dall’altro, rimasti fedeli alle grande confusione politica che della difesa della moderazione idee repubblicane, i moderati ha caratterizzato questo pe- politica ma dell’apologia del avrebbero dovuto, loro mal- riodo storico: dall’originaria governo repubblicano sorto grado, riappropriarsi del pa- posizione di condanna per i dalla convenzione termido- thos rivoluzionario. cd. decreti dei due-terzi (che riana: l’argomento centrale M.C.S. obbligano la nazione a eleggere della riflessione di Constant è nelle nuove assemblee legisla- di rovesciare i luoghi comuni Ian CROWE (ed.) tive i due terzi dei componenti del pensiero antirepubblica- Edmund Burke: His Life and della Convenzione), Constant no, dimostrando che se la Re- Legacy subito muta opinione, difen- pubblica post-termidoriana Dublin, Four Courts Press, 1997 dendo tali misure come neces- è sopravvissuta agli attacchi sarie per la sopravvivenza della dei suoi nemici (giacobini e Pubblicato in occasione del Repubblica perché in grado di monarchici) è perché il regi- bicentenario della morte di assicurare l’emersione a livel- me termidoriano mostra già Edmund Burke, il volume rac- lo politico di un centro forte un ordine sociale stabile e la coglie i saggi di diciotto autori distante tanto dalla destra mo- distruzione delle conquiste ri- che cercano di ricostruire sot- narchica quanto dalla sinistra voluzionarie avrebbe incarna- to i diversi profili della storia repubblicana estrema; il suo to una contro-rivoluzione che delle istituzioni, delle dottrine opportunismo politico emer- avrebbe innescato una nuova politiche, della filosofia, del gerà a più riprese e segnerà in rivoluzione: è nella pruden- diritto, degli studi economici e modo evidente la sua carriera za moderatrice che risiede la teologici quale sia stata l’entità politica approvando il colpo di forza del regime termidoria- del legato lasciato in eredità ai stato dell’18 fruttidoro 1797 (4 no, che si fonda su interessi posteri dal celebre parlamen- settembre 1797) in un discorso forti e maggioritari in grado tare anglo-irlandese vissuto pronunciato al Cercle Consti- di neutralizzare le forze politi- a cavallo fra il XVIII e del XIX tutionnel il 30 fruttidoro (16 che estreme e disgregatrici. Di secolo. Il fil rouge che lega fra settembre), redigendo l’Atto fatto, Constant inventa qui una loro l’Introduction di I. Crowe e addizionale alle Costituzio- formula che calza molto bene gli altri contributi (P. J. Stanlis, ni dell’Impero del 1815 (noto alla politica francese di quel P. J. Marshall, S. Blakemore, anche come la Benjamine) e periodo: la difesa della Re- L. M. Cullen, J. Sack, Y. Chi- appoggiando il regime borbo- pubblica da parte del governo ron, C. C. O’Brien, N. Barry, nico, posizioni queste inconci- di centro-sinistra, escluden- J. Pappin III, B. Frohnen, R. liabile con uno spirito liberale do dall’esercizio del potere i Rhodes James, M. Gove, M. come quello da sempre difeso due estremi. In questo scrit- Almond, J. McCue, Lord Plant

253 Librido of Highfield, J. Redwood, M. C. sioni di Burke e della difficoltà giovanili sul diritto naturale, Henrie) può essere individua- di ridurre a una chiara sintesi sulla formazione della società to nel tentativo di fare luce su le sue idee, il dato concorde- civile e sull’ordinamento isti- alcune specifiche problema- mente messo in evidenza negli tuzionale britannico sono stati tiche: il ruolo svolto da Burke studi pubblicati in questo vo- pubblicati due nuovi contri- nelle più importanti vicende lume è, proprio, la convinzio- buti con cui l’Autore cerca di politico-istituzionali inglesi ne burkeana che un razionale fornire un quadro più ampio del suo tempo (la rivoluzione pragmatismo e un moderato degli interessi filosofici, sto- americana e quella francese, idealismo potessero e doves- rici e giuridici che influenza- il governo dell’India, la que- sero convivere. La lettura dei rono l’operato del celebre whig stione irlandese); i principi su saggi attesta, d’altra parte, co- anglo-irlandese. Nel condurre cui si fondavano alcune delle me un simile fautore di una un’attenta disamina dei primi sue principali idee (in merito visione della storia umana e lavori del giovane Burke viene alla natura umana, alla società di una concezione della realtà messa in risalto l’importanza civile, al ruolo dello Stato, al istituzionale non influenzate da lui attribuita a un’appro- Governo e all’azione dei par- dal freddo cinismo o dal furo- fondita conoscenza della storia titi, alla saggezza insita nei re ideologico fosse destinato a delle istituzioni e delle leggi secolari prejudices del popolo); essere spesso incompreso sia inglesi, da acquisire utiliz- l’influenza esercitata dalle sue dai suoi contemporanei sia da zando come chiave di lettura riflessioni sulle generazioni chi, dopo la sua morte, ha cer- i rapporti fra diritto naturale, successive. cato di interpretare il suo pen- religione, filosofia e politi- Ne emerge il quadro di un siero alla luce di determinate ca. Nella visione burkeana lo uomo dalla vasta cultura e dagli categorie (etiche, filosofiche, studio della genesi e dell’evo- interessi eclettici, che si ado- politiche, giuridiche, religio- luzione secolare degli assetti però per tutta la vita a invocare se) o di ascrivere la sua figura sociali e delle forme di gover- gli antichi valori dell’onore, fra i difensori di un conserva- no dell’Inghilterra, finalizza- della lealtà, del dovere e del- torismo illuminato piuttosto to a conseguire una migliore la saggezza contro i moderni che fra i propugnatori di un comprensione dei problemi mali di un egoistico e sfrenato prudente liberalismo. della società britannica tardo- individualismo. Peraltro, pur P.R. settecentesca, doveva essere credendo nella necessità di condotto non solo facendo mantenere una salda fiducia affidamento nella ragione e nelle leggi naturali e morali di in astratte categorie logiche ispirazione divina, nonché in D ma tenendo altresì in debita tradizioni e consuetudini bri- considerazione le specifiche tanniche ritenute ormai imme- Mario D’ADDIO tradizioni ed esperienze loca- morial e baluardo di antiche li- Natura e società nel pensiero di li, le complesse dinamiche e i bertà, egli era solito affermare Edmund Burke mutevoli assetti del consorzio come nelle questioni di Stato umano nel suo divenire stori- Milano, Giuffrè, 2008, pp. 230 e in politica fosse sempre op- ISBN 9788814135330, Euro 20,40 co, lo spirito della legislazione portuno procedere con estre- e delle forme di un dato appa- ma cautela, tenendo in debito In questa recente edizione del- rato statuale. conto le diverse circostanze, la raccolta di saggi dedicati da Di qui la diffidenza pale- occasioni e opportunità del Mario D’Addio alle origini del sata da Burke nei confronti del caso. A dispetto delle ambi- pensiero politico di Edmund razionalismo empirista e dei guità insite in alcune rifles- Burke e alle sue riflessioni modelli storiografici utilizza-

254 Trentacinque proposte di lettura ti da quegli illuministi d’oltre times, vale a dire le modalità e Lord North, la caduta di Lord Manica (come Bolingbroke e con cui nell’esperienza seco- North, l’avvento dell’Esecutivo Hume) che concepivano il di- lare dell’umanità le diverse tory di Pitt e la ricomposizione ritto alla stregua di uno stru- esigenze e aspirazioni degli del quadro politico computa mento essenziale per la vita uomini fossero divenute realtà da Lord Liverpool sono le più della collettività “artificiale” nelle istituzioni, nelle leggi e eclatanti tappe di un percorso nata dal contratto sociale senza nelle relazioni sociali. sul cui sfondo operava il ten- però poi cogliere le contraddi- P.R. tativo di Giorgio III di imporre zioni e i limiti insiti nel siste- al Paese ed alle istituzioni di ma della Common Law, caratte- John W. DERRY Westminster una propria per- rizzato da una profonda diffe- Politics in the Age of Fox, Pitt sonal rule, che fu interrotto nel renza fra il pragmatismo delle and Liverpool. Continuity and 1788 dalla Regency Crisis provo- soluzioni offerte ai problemi Transformation cata dalle pessime condizioni della gente e l’arido tecnicismo mentali del Re e approfittan- London, Macmillan, 1990, pp. 139 di una ristretta cerchia di giu- ISBN 031204089X do della quale i circoli radicali risperiti impegnati a difendere animati dall’incessante opera il monopolio della conoscenza John W. Derry, storiografo di Fox e di Richard Sheridan e dell’interpretazione giuridi- nell’Università di Newcastle- tentarono di promovere verso ca. Allo stesso tempo, il me- upon-Tyne, ha dedicato molti il trono il Principe di Galles, todo empirico e della ragione studi alle idee politiche e agli futuro Giorgio IV. critica applicato alla disamina eventi che hanno trovato il loro Drammatiche coordinate della religione e della mora- punto di snodo nella Crisi della dell’insieme di tali accadimen- le, dei valori della tradizione Reggenza. Tra i suoi scritti si ti britanici sono ben due Rivo- e della saggezza dei prejudices rammentano Reaction and Re- luzioni: l’americana e la fran- popolari, delle passioni e dei form, 1962; The Regency Crisis cese. Il periodo in esame nel sentimenti umani, dell’orga- and the Whigs, 1963; Charles saggio di Derry è pertanto ricco nizzazione della società e del- James Fox, 1972; English Politics non solo di colpi di scena nella le dinamiche di gestione del and the American Revolution, politica e nella prassi istitu- potere politico avrebbe potuto 1976. In particolare Politics in zionale, ma anche di grandiosi portare a esiti paradossali e the Age of Fox, Pitt and Liver- snodi epocali che producono le contraddittori, fra cui quello di pool rappresenta una sintesi di prime costituzioni scritte dan- distruggere la trama del tessu- quella agitata stagione politica do un definitivo fondamento to sociale inglese e dell’ordine ed istituzionale che nell’ultimo al costituzionalismo della mo- politico dell’Ancient Constitu- quarto del Settecento fu carat- dernità. Fra i maggiori prota- tion garanzia delle libertà go- terizzata ad un rapido turbina- gonisti del dibattito dell’epoca dute dai cittadini britannici. re di occasionali alleanze poli- compaiono, nell’opera sto- In queste considerazio- tiche e di violente contrapposi- riografica di Derry, i diversi ni svolte dal giovane Burke zioni che furono il complesso, statisti e uomini politici degli si può individuare – secon- molti dinamico motore di una schieramenti whig e tory e con do D’Addio – l’origine della grande transizione del siste- essi i radicali di varia estrazio- convinzione che alla “ragione ma parlamentare britannico. ne e intonazione ideologica, e illuministica” si dovesse sem- La dura persecuzione politica tra essi un particolare risalto è pre contrapporre la “ragione del radicale John Wilkes, il se- dato al contirbuto di pensiero storica” come la sola in grado condo Gabinetto Rockingham, di Edmund Burke soprattutto di comprendere le concre- la strumentale alleanza tra in in relazione al secondo dei due te e cangianti necessities of the non meno radicale James Fox eventi rivoluzionari, dei quali

255 Librido l’Irlandese poneva in evidenza di destabilizzare le istituzioni accusato di spionaggio, e l’av- – come monito per i governan- di governo al sopravvento della vocato inglese Sidney Carton. ti e per i simpatizzanti del gia- “Crisi della Reggenza”, sono le Mentre sposerà il primo, il cobinismo, tra i quali il James aree di confronto a cui Burke, malinconico e insicuro Carton Fox suo diretto avversario par- sottolinea l’Autore, sacrificò le resterà sempre in vista, pronto lamentare – alcune pericolose sue più care amicizie. a cogliere, verso la fine del ro- tendenze: la propensione per A.T. manzo, la propria occasione di un centralismo repressivo, un altruismo. totalitarismo mascherato sotto Charles DICKENS Prima emigrato in In- vestimenti liberali, lo sconfi- A Tale of Two Cities ghilterra e quindi di nuovo su namento verso condizioni di suolo francese, dove si è re- London, Chapman & Hall, 1859 guerra civile, la prevalenza del cato per testimoniare a favore format militare nell’intento di Pubblicato a puntate sul perio- di un suo servitore, Charles assicurare l’ordine pubblico, la dico All the Year Round tra l’apri- Darnay deve affrontare una ferocia di eccessi antiliberta- le e il novembre 1859, A Tale of serie di processi, in cui svolge ri. All’impatto delle Reflections Two Cities è un romanzo storico infine il ruolo di capro espia- burkeane sono dedicate nel nel senso specifico del termine, torio di fronte alle accuse di volume alcune pagine molto secondo un criterio stabilizzato una coppia di rivoluzionari, i ben argomentate, e sebbene a probabilmente in modo defini- Defarge. In un susseguirsi di questo fondamentale contri- tivo da Walter Scott: trattando colpi di scena salverà infine il buto vada attribuito un ruolo di vicende avvenute circa tra collo dalla ghigliottina, prima centrale nell’edificazione del per l’intervento del suocero, e pensiero antirivoluzionario ottanta e sessant’anni prima quindi grazie a quello, decisi- britannico (in ciò trovando (1775-1792), si pone sul limite vo, dell’avvocato Carton. tuttavia validi avversari nel estremo della trasmissibilità Sullo sfondo, il fanatismo Thomas Paine autore di Rights orale tra generazioni e mima rivoluzionario del periodo del of Man e nel James Mackin- nella finzione romanzesca il te- tosh della Vindiciae Gallicae), ma del trapasso alle fonti scrit- Terrore, l’uso inquisitoriale Derry dimostra fino a qual te. È tuttavia anche qualcosa di dei procedimenti giudiziari e punto Burke abbia condizio- diverso da un romanzo storico la gestione manipolatoria delle nato molti altri sviluppi della in senso proprio, in quanto slit- folle e dell’opinione pubblica, politica del tempo. Le con- ta spesso su registri melodram- in una rappresentazione an- troversie sorte tra Burke e la matici, inconsueti per Dickens, cor più plumbea di quella data fazione dei Radicali capeggia- tanto che Harold Bloom è arri- da Dickens in Barnaby Rudge ta da Fox, le ripercussioni del vato a osservare che questo Di- (1841), dove veniva presentata suo appello rivolto ai “nuovi ckens sembra un Dumas. la Londra dell’epoca delle Gor- whigs” in favore di una rifon- La trama è ben nota e trop- don Riots del 1780. Qui emerge dazione della politica intesa po complessa per essere bre- un’epoca avvelenata, in cui alle sia ad esorcizzare le pulsioni vemente riassunta. Giova solo ingiustizie dell’Antico Regime rivoluzionarie, sia a consolida- ricordare come si intreccino si contrappone il risentimento re la difesa della costituzione fili privati e pubblici. Una gio- sanguinario dei giacobini, in- ereditata, sia infine a favorire vane donna francese, Lucie carnato nel romanzo dal per- il ritorno a una politica parla- Manette, di cui si innamorano sonaggio di Madame Defarge, mentare priva delle deviazioni due uomini che sono fisica- che non a caso conclude la sto- compromissorie che ne limi- mente dei sosia: il francese ria con un lungo soliloquio in- tavano gli effetti minacciando Charles Darnay, ingiustamente teriore, brandendo una lama.

256 Trentacinque proposte di lettura

Pur dichiarando fin dalla grafia è l’evoluzione della tesi In realtà è impresa ardua risa- premessa il proprio debito nei di laurea in Giurisprudenza lire alle origini di tale scelta, se confronti di The French Revolu- che Mario Einaudi discusse a è vero che in tanti casi di au- tion (1837) di Thomas Carlyle, Torino nel maggio 1927: frutto, tentica passione intellettuale è A Tale of Two Cities batte co- come l’Autore stesso racconta arduo illustrare razionalmente munque una strada diversa da nell’Avvertenza che precede il l’ispirazione iniziale da cui na- quella della narrazione sto- corpo del testo, di un soggior- sce un itinerario di riflessione; riografica, come salta agli oc- no di studio trascorso a Londra e purtuttavia non è difficile chi fin dal titolo. Argomento e finalizzato proprio all’ela- collegare Einaudi a Burke mo- dell’opera sono infatti un dua- borazione della dissertazione tivando a posteriori la correnza lismo e una comparazione. La finale con cui si concludeva un tra l’antifascismo del primo prima, celebre, pagina del ro- brillante percorso universita- e il costituzionalismo del se- manzo, ne condensa perfetta- rio. condo, e tenendo come tessuto mente il messaggio, impernia- Prezioso lavoro, quello connettivo lo spirito liberale to sul riconoscimento che l’e- compiuto da Einaudi in un pe- agente nel profondo delle per- poca rivoluzionaria era segnata riodo in cui discutere della di- cezioni politiche di entrambi. da una polarità tra saggezza e fesa di quello che egli definiva, Fra i molti, un passo da Edmon- follia, credenza e incredulità, a proposito dell’azione politica do Burke può essere conside- luce (Lumi?) e oscurità, spe- di Burke inaugurata nel 1765 rato come rivelatore, laddove ranza e disperazione, bene e con l’ingresso nella Camera l’Autore commenta quella fase male. Questa polarità è anche, dei Comuni, «il vero spirito intermedia del lungo regno appunto e soprattutto, quella della costituzione» poteva ri- di Giorgio III (1760-1820) in tra le due città del titolo, Pa- velarsi impopolare. Di certo cui l’originario equilibrio tra rigi e Londra, e meglio ancora tale orientamento cultural- poteri della monarchia costi- tra due civiltà profondamente mente programmatico era in tuzionale nato dalla “Gloriosa diverse agli occhi di Dickens, sintonia con quelle einaudiane Rivoluzione” parlamentare ossia tra l’entusiasmo del ra- scelte fondamentali che sotto (un eqilibrio di cui aveva trat- zionalismo rivoluzionario e il certi profili l’avrebbero acco- tato Montesquieu, ma prima senso comune riformista della munato all’eminente whig ir- di questo, non si dimentichi, il tradizione britannica. landese: a differenza della gran Locke dei Two Treatises) aveva D.F. parte degli accademici italiani ceduto il passo a una deforma- del suo tempo, appena un anno zione del governo misto in cui, dopo la pubblicazione del suo identificandosi nella figura del libro du Burke lasciava l’Italia Patriot King descritta da Bolin- E avendo rifiutato di prestare gbroke nel suo celebre scrit- giuramento di fedeltà al regi- to del 1738, Giorgio III aveva Mario EINAUDI sme fascista, e trascorreva pe- scelto la via dell’edificazione di Edmondo Burke e l’indirizzo riodi di intenso studio e lavoro un regime di personal rule che, storico nella scienze politiche dapprima nella London School con l’acquiescenza dei tories e of Economics e quindi ad Har- dei whigs meno attenti al bene Torino, Istituto Giuridico della R. Università, 1930 vard e nella Cornell University comune, rendeva il Gabinetto (per rientrare a Torino dopo la non più un «corpo solidal- Inclusa nelle Memorie dell’I- Liberazione). mente responsabile di fron- stituto Giuridico della Regia Come si spiega l’interesse te alla Camera», in un mero Università di Torino (serie II, del giovane Mario Einaudi per esecutore della volontà del Re Memoria VII), questa mono- il pensiero di Edmund Burke? e la Camera dei Comuni, vero

257 Librido presidio del governo misto, in Eric J. EVANS un’era, questa, di cruciali tra- «una pericolosa ologarchia». The Forging of the Modern State: sformazioni sociali, economi- Le velleità autocratiche di Early Industrial Britain 1783-1870 che e costituzionali che tuttavia Giorgio III saranno interrotte New York, Longman, 1983 non sono rappresentate come dalla caduta del ministero di l’effetto di una rivoluzione po- Lord North, e Burke – di cui Nella sua ambiziosa opera, che litica in atto. Il binomio tran- Einaudi sottolinea la sintonia costituisce solo uno dei cinque sizione/rivoluzione è il fil rouge di idee con il radicale Wilkes volumi integrativi della serie del libro che ripercorrendo autore del North Briton e più intitolata Foundations of Mod- la nascita dell’Impero, l’inci- volte processato le lesa mae- ern Britain, volta a ricostrui- denza del ruolo della Chiesa stà ed espulso dei Comuni – re una fondamentale fase di nell’evoluzione socio-politica esporrà le sue tesi costituzio- snodo della storia britannica dell’ordinamento, e approfon- nalistiche nei Thoughts on the in un manuale a uso degli stu- dendo il sistema di istruzione, Present Discontents (1770). Si denti ma non privo di preziosi finanziario e sanitario, e in- fondavano in tal modo le pre- spunti di riflessione critica, fine le condizioni di vita nelle messe per una svolta politica l’Autore, Professore di Storia città e nelle aree rurali, offre di carattere liberale, anche se all’Università di Lancaster i cui un’interpretazione generale infine l’isolamento del Regno interessi di ricerca spaziano ad ampio spettro delle prin- Unito negli anni della Rivolu- dall’analisi della storia politica cipali tappe della storia co- zione francese e delle guerre britannica a partire dal Sette- stituzionale britannica. Muo- napoleoniche ne rallenteran- cento, all’incidenza dei cam- vendo, infatti, dal 1783, anno no il corso. Proprio in riferi- biamenti sociali sui processi che segna la fine della guerra mento alle travagliate vicende politici nonché allo studio di indipendenza americana e personali di Wilkes, di Burke delle identità nazionali britan- la nomina a Primo Ministro è sottolineata da Einaudi la niche, presta particolare at- di Pitt il Giovane, particolare grande apertura mentale: «La tenzione all’evoluzione sociale attenzione è dedicata dall’Au- posizione di Burke, favorevole quale substrato dello sviluppo tore al Great Reform Act 1832 le a Wilkes, per quanto quest’ul- economico e culturale, en- cui implicazioni «dynamic as timo fosse ben lontano dal suo trambi elementi suscettibili di well conservative» guidano il modo di pensare, caratteriozza condizionare l’attività politica. suo esame prospettico giun- bene l’uomo che allora deside- L’opera, al pari degli altri gendo a constatare che «Its rava più di ogni altra cosa il ri- quattro volumi della suddetta whole, viewed in the context of torno all’equilibrio nella costi- serie, i cui Autori hanno inse- Britain’s development during tuzione», il che spiega molto gnato o tuttora insegnano in the next generation, was vastly delle convinzioni einaudiane, Università scozzesi e gallesi, more important than the sum maturate in un periodo in cui offre una prospettiva di anali- of its constituent parts». In l’autocrazia stava pericolosa- si del parallelismo tra processi tale accezione l’Autore contri- mente affacciandosi sulla sce- economico-sociali e politi- buisce a definire la valenza di na della politici italiana. ci affrancata da un approccio un “momento costituzionale” A.T. anglo-centrico. In particolare, centrale nell’evoluzione della nel volume in epigrafe l’Autore storia costituzionale britanni- non risparmia l’analisi di al- ca sicché «those who seek to cuna sfumatura di un periodo minimize it by drawing atten- storico nel quale il Regno Uni- tion to what it did not change to si è affermato come prima miss the point». potenza industriale mondiale: P.M.

258 Trentacinque proposte di lettura

tro segnando la strada verso che si giustifica nell’adesione un progresso che non significa ai valori secolari della Common G negazione del proprio passato Law. La libertà di cui parla Bur- e delle proprie origini quan- ke è quella per cui hanno lotta- Enrico GRAZIANI to valorizzazione di ciò che di to gli inglesi nel 1689 e i coloni Ordine e Libertà. L’autorità del buono esiste e che deve essere americani un secolo dopo e tempo in Edmund Burke mantenuto. non certo quella metafisica ed La prudenza e la saggezza intangibile decantata dai rivo- Roma, Aracne Editrice, 2006, pp. 180 ISBN 9788854806894, Euro 11 sono le virtù che devono guida- luzionari francesi. re l’uomo politico. Il progresso Graziani si concentra poi L’opera di Graziani si pone è un moto lento ed imper- sul concetto di libertà espresso come obiettivo quello di ri- cettibile che sa cogliere dalla nella dottrina Burkeana: non costruire in chiave sistemati- trasmissione delle memorie e può esistere la libertà ove non ca il pensiero e la dottrina di delle istituzioni quella razio- vi sia al contempo un ordine Edmund Burke inserendola nalità storica che nel principio in grado di garantirla e tale or- nel contesto socio politico e di continuità trova la chiave di dine altro non può essere che culturale della sua epoca: dalla volta che conduce al cambia- quello garantito da un governo militanza tra le fila degli espo- mento. In quest’ottica l’Autore equilibrato. La libertà di cui nenti Whigs, allo scontro con spiega l’impegno politico di parla è una libertà in senso Lo- Lord North e le sue politiche Burke in difesa delle ragioni ckiano volta a tutelare il singo- nei confronti delle colonie dei coloni ai quali la madrepa- lo dall’arbitrio e dal capriccio americane ritenute da Burke tria inglese aveva negato quegli della moltitudine. Una libertà in contrasto con il portato della storici diritti iscritti da secoli sì negativa ma che non può tradizione storico e giuridica nella Common law. Tutt’altro dirsi esistente solo in quanto della Common Law sino alle Re- approccio viene riconosciuto figlia di proclami metafisici flections sugli avvenimenti ri- a Burke nei confronti dei ri- necessitando invece di un si- voluzionari di Francia contro i voluzionari francesi che ai suoi stema di ordine e potere che ne quali si scaglierà con veemenza occhi appaiono guidati da un permetta l’effettiva fruizione e che lo porteranno alla pole- cieco razionalismo di matrice individuale. mica ed alla successiva rottura astratta che rinnega il proprio A Burke viene tributato un con l’amico e collega James passato per fondare un futuro grande esempio di conserva- Fox. su basi inconsistenti, figlie di torismo liberale che rifugge L’Autore definisce Burke una ragione che propone un la rivoluzione ma apre ai mo- un liberal conservatore nella cui concetto di uguaglianza so- ti riformatori ove ricerchino dottrina la storia e la tradizio- stanziale che non trova riscon- nella tradizione quel minimo ne si legano indissolubilmente tro nella realtà e nella tradizio- comune denominatore inne- in una duplice veste di conser- ne storica. gabile che deve legare passato vazione e rinnovamento. Per L’analisi prosegue consi- e futuro. La storia non ha una Burke conservare significa in- derando che per Burke l’unica funzione solamente descritti- novare e per poterlo fare è ne- libertà che può esistere è quella va ma al suo interno si trovano cessario affidarsi e al contem- inscindibilmente connessa al quegli elementi prescrittivi po perseguire quei valori che concetto di ordine; è una liber- che guidano il rinnovamento. la tradizione e il principio di tà iscritta in un antico ed im- In definitiva trova rispo- ereditarietà hanno lasciato. Il memorabile ordine di cose che sta il quesito attorno al quale vecchio ed il nuovo si servono trova il suo fondamento nei pi- si articolano i ragionamenti reciprocamente l’uno dell’al- lastri di un governo equilibrato dell’autore ovvero fino a che

259 Librido punto Burke possa essere re- originariamente come un li- fino a Tocqueville e Lord Acton clutato tra le fila dei conser- bro, bensì come una conferen- nel XIX. vatori e tra quelle dei liberali. za che Hayek tiene a Dublino In questo filone Burke ri- Burke viene dunque definito nel 1945 e pubblica una prima copre un posto centrale: la sua un conservatore nel cui pen- volta nel 1948 all’interno di In- avversione per il costruttivismo siero trova spazio tanto un dividualism and Economic Order razionalista, per l’edificazione innegabile amore per la tradi- (una raccolta di saggi e articoli di una società sulla base di idea- zione quanto la consapevolezza molto importanti per capire il li astratti, che lo porterà a scon- del dover guardare in avanti e pensiero dell’autore e in cui trarsi frontalmente con i prin- sapersi aprire al cambiamen- si trova anche il fondamentale cipi della Rivoluzione francese, to. Ma per fare ciò, citando lo studio del 1937 Economics and e viceversa il suo attaccamento stesso Graziani, nello spirito Knowledge), e successivamen- alle tradizioni nazionali, dalle più puro del conservatorismo te nell’edizione definitiva del libertà individuali alle risalenti liberale Burke, «pur imbar- 1949. Inoltre, non siamo di garanzie della common law, dai candosi verso l’ignoto sa di fronte ad un lavoro dedicato costumi alla struttura sociale, essere guidato dalla rosa dei specificamente a Burke ma ad dalla solidità delle istituzioni venti aperta con le sue punte al un saggio in cui Hayek ritorna alla loro spontanea evoluzione futuro senza conoscere ciò che sui fondamenti dell’individua- come adattamento al cambia- si cela nell’avvenire» ma che lismo metodologico, che già da mento dei tempi; sono tutti «si muove portando con sé un decenni caratterizzava la visio- aspetti chiaramente riscontra- patrimonio di saggezza antica ne delle scienze sociali nella bili nel pensiero di Burke che e di credenze»che lo guiderà dottrina della Scuola Austriaca inducono Hayek ad inserirlo nella fase del rinnovamento. di Economia, soprattutto gra- nell’elenco dei grandi del pas- S.G. zie alle opere di Karl Menger sato da contrapporre ai “falsi” e Ludwig von Mises, per offri- individualisti, figli dell’astrat- re la sua lettura del concetto to razionalismo francese che, di individualismo nella storia a suo parere, va da Cartesio a H delle dottrine politiche. Eppu- Rousseau, come si capisce da re, proprio questo aspetto de- queste sue eloquenti parole: Friedrich A. von HAYEK termina l’importanza del testo «Non posso spiegare in modo Individualism: True and False per una rivisitazione del ruolo più chiaro la prevalente confu- svolto da Burke nel pensiero sione sul significato del termi- London, Routledge & Kegan Paul, 1949, pp. 38 politico moderno. Nell’ottica ne ‘individualismo’, se non con di Hayek, Burke assume una il fatto che l’uomo che ritengo Nella cospicua bibliografia che funzione decisiva per elabo- uno dei più grandi rappresen- si occupa del pensiero e dell’e- rare i contorni di quell’indivi- tanti del vero individualismo, redità di Edmund Burke un dualismo che egli definisce true Edmund Burke, è comune- posto di rilievo occupa questo perché assegna solamente alla mente (e giustamente) consi- piccolo ma significativo libro libera e spontanea interazione derato come uno dei maggiori di Hayek, tradotto in italiano e cooperazione tra gli indivi- avversari del cosiddetto “indi- da Rubbettino nel 1997 con il dui, in tutti i campi dell’agire vidualismo” di Rousseau, le cui titolo Individualismo: quello vero umano, il compito di plasmare teorie, Burke temeva, avrebbe- e quello falso. Apparentemente un corpo sociale: una tradizio- ro rapidamente fatto dissolvere tutto lascerebbe intendere il ne di pensiero che risale agli lo Stato “nella polvere dell’in- contrario. Intanto, si tratta di Illuministi britannici del XVII dividualismo”». uno scritto che non è pensato e XVIII secolo e che arriverà C.M.

260 Trentacinque proposte di lettura

Victor HUGO di cui le campagne francesi to educato dal suo precettore Quatrevingt-Treize erano teatro da secoli: l’opera Cimourdain, inviato del Co- si dipana dall’evento dell’ucci- mitato di Salute Pubblica, che Paris, Michel Lévy frères, 1874 sione di due guardie nazionali al contrario dei valori repub- Ultima espressione di uno dei ad opera di un gruppo di gio- blicani rappresenterà l’anima personaggi letterari più con- vani contadini vandeani, avve- inflessibile sino al tragico epi- troversi e geniali del XIX se- nuto il 13 marzo 1793 e illustra logo finale. colo, Victor Hugo, scritta tra il – attraverso tre storie che in- Tradotta in molte lingue dicembre 1872 e il giugno 1873 trecciano le vicende umane dei (in italiano ne esistono due e pubblicata nel 1874 (sebbene protagonisti (quelle del mar- versioni parziali, una del 1875 e l’idea risalga all’indomani del- chese Lantenac, che comanda l’altra del 1954, mentre la pri- la pubblicazione nel 1862 della la rivolta dei vandeani, di suo ma versione integrale è quella sua opera più famosa, I Mise- nipote Gauvain che difende del 1983 edita da Mondadori) rabili), Novantatré è un esem- la causa repubblicana e di Ci- e divenuta un best seller già due pio significativo del romanzo mourdain, un tempo precet- anni dopo la sua pubblicazione borghese, con i pregi e difetti tore di Gauvain, incaricato dal (200.000 esemplari stampati di tale forma letteraria, frutto Comitato di Salute pubblica di nel 1876), l’opera costituisce dell’intensa esperienza di Hu- controllare la fedeltà di Gau- un misto tra storia, realismo e go come letterato e uomo poli- vain alla causa repubblicana) – invenzione sullo sfondo di uno tico, che gli darà l’occasione di l’inizio della contro-rivoluzio- degli eventi, il 1789, che per esprimere le sue opinioni sulla ne cattolica vandeana insorta Hugo ha segnato la coscienza rivoluzione francese e sulla sua contro le misure rivoluziona- letteraria, sociale, morale e legittimità. rie messe in atto nei confronti politica del XIX secolo. Scrittore, poeta, dramma- della Chiesa Cattolica (culmi- M.C.S. turgo, storico e politico, Vic- nate con la Costituzione civile tor Hugo scrive Novantatrè due del Clero del 12 luglio 1790) anni dopo il rientro a Parigi cui si aggiunse la leva militare dall’esilio sull’isola Guerne- obbligatoria resa necessaria L sey, possedimento della co- dall’aggressiva politica inter- rona britannica nella Manica, nazionale della Convenzione: Harold J. LASKI dove egli visse per quindici si trattò di una guerra civile Political Thought in England anni, avendo abbracciato in cruenta, che fu repressa nel from Locke to Bentham tarda età le idee repubblicane, sangue dalle milizie repub- New York, Holt & Co./Williams & a seguito del colpo di stato di blicane e che si svolse in tre Norgate, 1920 Luigi Napoleone del dicembre ondate sino alla restaurazione 1852, il futuro Imperatore Na- della monarchia borbonica Scritto durante il suo ulti- poleone III, del quale appoggiò con Luigi XVIII nel 1814-15. I mo anno di insegnamento l’elezione alla presidenza ma due protagonisti del romanzo ad Harvard e poco prima del condannò la successiva svolta identificano due mondi, due suo ritorno in patria dopo la autoritaria. sistemi di valori: da un lato, il chiamata alla London School of Novantatré narra l’inizio marchese di Lantenac incarna Economic, la History of Political delle guerre di Vandea, pro- l’Ancien Régime tradizionalista Thought consente al politologo dotte da una lunga genesi che e clericale e, dall’altro, suo ni- di Manchester di proseguire affonda le sue radici ancor pri- pote Gauvain, incarna i valori nella esposizione della sua te- ma della Rivoluzione del 1789 e rivoluzionari della modernità e oria pluralista già espressa ne- andando ben oltre le jacqueries, dell’idealismo ai quali era sta- gli scritti su autorità, sovranità

261 Librido e libertà nello stato moderno analisi storica serve, da un la- tatrici anche nella dimensione pubblicati dal 1917 in poi. In to, a cogliere e a congiungere della Constitution evolutiva”. sei capitoli, partendo dai prin- in un continuum lineare quei È sulla base di questo pro- cipi della Rivoluzione del 1688 momenti della densa storia gramma epistemologico che fino alla fondazione ottocente- politica inglese in cui l’idea di Laski sferra il suo attacco alla sca del liberalismo economico, Stato è sfidata dall’irriducibi- dominante immagine ottocen- il bersaglio polemico di Laski è le pluralità dei gruppi e degli tesca della sovranità statuale. un’immagine dello Stato che si individui. Dall’altro, serve a E lo fa anche partendo dalla presenta ovunque, pur nell’af- smontare un’idea di sovranità tesi del carattere elitario e so- fermazione dell’originalità che, preconizzata da Bodin e cialmente condizionato dell’a- dello sviluppo giuridico-costi- poi da Hobbes, arriva poi fi- zione di governo. Nell’ultimo tuzionale inglese rispetto alle no a Bentham e Austin i quali capitolo, infatti, dedicato ad tradizioni continentali, come ne forniscono la sua conclusi- Adam Smith e alla fondazio- potere assoluto, dispotico, on- va teorizzazione: per i giuristi ne del liberalismo economi- nipresente, celebrato ad ogni austiniani, il sovrano è la forza co, Laski – pur sottolineando latitudine come perno dell’or- assolutamente prevalente, di come il primato della morale dine. Partendo, non a caso, da fronte alla quale ogni altra as- sull’economia sia un carattere Locke e arrivando a Bentham, sociazione o istituzione si pone fondamentale della tradizio- Laski prova a rintracciare ne- in condizione di subalternità. ne politica inglese anche nella gli snodi fondamentali della Laski prova a contrapporsi po- riflessione di tipo economico, storia del pensiero politico in- lemicamente alle teorie della tanto da arrivare fino al Nove- glese quegli ‘embrioni’ di plu- sovranità attaccandone, in- cento e alla tradizione radicale ralismo che segnano il distacco sieme, il versante ‘oggettivo’ e socialista innervata da pro- “inglese” dalla teoria conti- e ‘soggettivo’ per dimostrare fonde istanze morali – non esi- nentale dell’assoluta e unitaria l’impossibilità, anche e so- ta a tratteggiare, in nuce, da una sovranità statuale. prattutto da un punto di vista prospettiva più eminentemen- Nel pluralismo di Laski – storico, di ricondurre l’intero te ideologica, l’asservimento che tanto deve al pensiero di processo sociale al centro sta- degli apparati statuali agli in- Otto von Gierke – lo Stato è tuale. Cinque anni più tardi, teressi dei gruppi economi- solo uno dei tanti gruppi che dando alle stampe nel 1925 la camente e socialmente domi- compongono la realtà sociale celebre Grammar of Politics, nanti che danno un carattere e che mostrano di possede- Laski conferirà maggiore com- “money oriented”, e cioè par- re un’identità e una rilevanza piutezza al suo pensiero e par- ziale, all’azione statuale. autonoma che non abbisogna lerà di political pluralism: avva- G.A. di alcun riconoscimento su- lendosi di una ormai acquisita periore. Fedele a questa im- consapevolezza storicistica, Henry LATCHFORD postazione, e alla lezione di procederà ad una personale The Wit and Wisdom of Maitland e Figgis, Laski ap- rielaborazione dell’approccio Parliament prende a ‘storicizzare’ lo Stato: socio-politico alle questioni London, Cassell, Peter, Galpin & Co., è la congiura di numerose cir- costituzionali inglesi propo- 1881 costanze a dare origine a quel nendo ipotesi di ristruttura- processo di concentrazione del zione della dogmatica giuri- Ecco un divertente, non inge- potere in un centro sovrano dico-politica in grado di tener nuo e di certo molto istruttivo che l’Ottocento celebra come conto “dell’eterogeneità delle libretto, scritto da un oscuro il perno e l’essenza dell’ordine formazioni sociali e degli inte- autore, forse un funzionario politico. Ecco che allora la sua ressi di cui queste erano por- della Camera dei Comuni?,

262 Trentacinque proposte di lettura che di certo conosceva bene nico. Ma solo apparentemente, incidente di cui lo stesso Irlan- quanto avveniva nelle anti- è bene precisare, perché infatti dese fu involontario protago- che sale di Westminster. Non quel che abbiamo di fronte non nista. La nota biografica (si va- per questo Mr. Latchford ha è un’operina di colore parla- da ad vocem) ci racconta che il lasciato traccia di sé fra i par- mentare, né vi troviamo alcun Burke Edmondo, nato nel 1730 liamentarians dell’età vittoria- folcloristico luogo comune e deceduto nel 1797, «”Come na, ma a lui erano affezionati sulle stranezze degli Inglesi. oratore portò l’eloquenza in- i nostri eruditi di un tempo. In realtà Wit and Wisdom ha glese ad un punto cui non era Con il titolo Senno e brio del una sua peculiare utilità quale mai giunta”. Stette al Potere, e Parlamento inglese una sua tra- piccolo manuale, annedotico fu sempre il difensore di ogni duzione compariva in Italia già ma pur sempre manuale, che libertà. Fu caldo difensore dei nel 1886, a Milano per i tipi dei raccontando storie e rilevando diritti dell’America, ed aposto- Fratelli Dumoulard, Editori, dettagli sempre molto gustosi, lo della rivoluzione americana; con Proemio, Note e Appen- illustra in qual modo la prassi ma di ciò dimentico, ebbe poi dice dell’Avv. Gaetano Meale, parlamentare e governativa del a combattere la rivoluzione suo traduttore. Se poco sap- Regno Unito si sia sviluppata francese, tanto da rompere la piamo di Latchford, una cer- attraverso conflitti istituziona- grande amicizia che aveva con ta attenzione merita Gaetano li, dibattiti su grandi e piccole Fox. Si mostrò così in opposi- Meale, al quale dobbiamo la questioni di principio, epi- zione col suo passato». Invece prima diffusione italiana di Wit sodi sfuggiti al controllo degli l’episodio ebbe luogo nel 1770, and Wisdom: avellinese studio- onorevoli membri delle due allorché nel pieno di un tumul- so di diritto internazionale e Houses of Parliament, prese di to sorto nella Camera dei Pari anglista, inviato a Westminster posizione dello Speaker, baruf- su talune delicate questioni di da Crispi per approfondire lo fe, dispute, discorsi, motti di politica nazionale che oppone- studio della legislazione bri- spirito atti di riconciliazione, vano questo augusto consesso tannica e dell’ordinamento memorabili discorsi. Il perio- alla Camera dei Comuni, Lord costituzionale “non scritto” do coperto dalla ricognizione Gower propose una mozione (oltre la traduzione di Wit and di Latchford va dall’epoca della intesa ad allontanare dall’aula Wisdom, da questo periodo in- prima Rivoluzione parlamen- tutti gli estranei (un privile- glese deriverà il saggio Moder- tare, o della “Grande Ribel- gio, quello di estromettere il na Inghilterra: Educazione alla lione”, passando attraverso pubblico, che spetta ai Pari ma vita politica, F.lli Bocca, Torino, alcune fasi del settecentesco non ai Comuni). Riluttanti ad 1888). Grande Secolo del Parlamento, eseguire tale ordine senza ave- Ma non divaghiamo. Non per giungere a più recenti (per re depositato un bill già appro- è né di Meale, né di Latchford, Latchford e Meale, ovviamen- vato dalla loro Camera secondo caro sconosciuto, che gio- te) accadimenti del periodo l’incarico di cui erano stato va discorrere, ma di Wit and vittoriano. formalmente investiti, due de- Wisdom, libro che apparente- Cosa c’entra tutto questo putati al momento presenti fu- mente fa parte di quel fecondo con Edmund Burke? Anche lui rono trattati molto duramente filone di letteratura parlamen- è citato sia fra le note biografi- come intrusi, e cacciati davvero tarista che raccoglie aneddoti che con cui l’attento Meale, a in malo modo, perfino a spin- dei quali spesso ci si serve per corredo della sua traduzione, toni, da un drappello di ag- rivelare, a prevalente uso del ci presenta i maggiori prota- gressivi aristocratici. Ebbene, volgo, quanto piena di inci- gonisti dell’assennata e briosa uno di questi malcapitati era il denti e di humour possa essere vita di Westminster, mentre nostro Burke. E questo è tutto la vita del Parlamento britan- Latchford rievoca un curioso (ma in altri passaggi di Wit and

263 Librido

Wisdom Latchford riferisce sui francese, ma svizzero, e nella poteri e la garanzia dei diritti, molti discorsi del Burke gran- sua patria egli è anche politi- e il bilanciamento tra queste de oratore parlamentare, qua- camente importante nella sua due dimensioni – la pubblica si volendo fare ammenda per qualità di membro del Consi- e la privata – che nella storia (e aver rivelato ai posteri quella glio dei Duecento della Repub- in molte Monarchie europee) figuraccia dell’espulsione dalla blica di Ginevra, sua città na- sono sovente in aperto con- Camera alta). tale. Questa origine elvetica, e trasto, sono da lui considerati A.T. ginevrina per giunta, non deve le guide che indicano la via essere considerata ininfluen- maestra per la perfetta armo- Jean-Luis de LOLME te rispetto agli argomenti che nizzazione fra potere e società. Constitution de l’Angleterre hanno trovato ampio sviluppo Questo equilibrio, come M. de nella Constitution de l’Angle- Lolme sostiene con assoluta Amsterdam, chez E. van Harrevelt, 1771 terre: l’amore per la libertà, convinzione, trova realizzazio- A dimostrazione che i migliori per l’equilibrio nell’organiz- ne nel sistema di governo che interpreti settecenteschi della zazione dei poteri, per l’impe- si è formato nelle istituzioni forma di governo britannica gno civile e per l’intangibilità di Westminster e nella loro (o forse meglio non si direbbe dell’espressione del pensiero, capacità di entrare in simbio- “inglese”?) sono stati i suoi oltre che elementi informatori si con la Monarchia attraverso cultori di lingua e cultura fran- delle autonome concezioni po- quel corpo politico, noto come cese, la Constitution de l’Angle- litiche e costituzionali di M. de King-in-Parliament, che talu- terre, fortunata opera del gio- Lolme, sono sia gli ingredienti ni ipercritici considerano una vane, appena trentenne Jean- di questo ampio scritto dedica- fictio juris e che invece è un’au- Luis de Lolme, si propone da to alla Costituzione inglese, sia tentica istituzione governante, tempo all’attenzione del let- i princìpi che l’Autore ricono- aytentico luogo della sovranità tore. Riedita in forma riveduta sce come essenziali dell’espe- costituzionale. Nelle succes- e aggiornata nel 1790 a Parigi rienza del calvinismo gover- sive edizioni della Constitution chez Barde, Manget & Compa- nante a Ginevra, cugino della de l’Angleterre (si pensi alla gnie, e quivi riproponendosi stessa dissidenza religiosa che terza del 1781, e alla quarta con l’esplicativo sottotitolo ou in Inghilterra ha dato forma del 1784) non mancano tracce État du Gouvernement Anglais concreta alla prima Rivolu- del pensiero di Adam Smith, comparé avec la forme républi- zione parlamentare e ha posto autore nel 1776 della Inquiry caine & avec les autres monar- le premesse della Rivoluzione on the Wealth of the Nations: è chies de l’Europe, essa ha pie- Gloriosa. Quanto alla formula tale un contatto intellettuale namente meritato il plauso di di governo investigata, è evi- dell’Autore con l’unico vero Il- John Adams, uno dei grandi dente che le concezioni di M. luminismo possibile nelle Iso- protagonisti della Rivoluzione de Lolme sono in linea di di- le britanniche, ovvero quello americana; e di certo alcune retta continuità con il sommo delle Università di Glasgow e delle sue edizioni non manca- contributo costituzionalistico di Edimburgo, che dimostra no nella biblioteca personale del M. de Montesquieu auto- quanto la speculazione di M. di Edmund Burke che ben ne re, qualche decennio addietro, de Lolme non sia ripiegata su sa apprezzare i contenuti. Altre dell’Esprit des Lois. Del resto se stessa ma molto dinamica, numerose traduzioni e nuove lo stesso de Lolme non fa mi- aperta a nuove idee. edizioni l’hanno resa celebre stero del suo culto per il genio Insomma, M. de Lolme in tutta Europa. del Magistrato di Bordeaux: il è alquanto popolare presso i In realtà l’Autore non è principio di separazione dei cultori britannici dell’avita Co-

264 Trentacinque proposte di lettura stituzione inglese, e tra questi e il federalismo, la Rivoluzione luzionari al di là della Manica. certamente vanno annoverati americana, conservatrice nello Non mancano fra gli Illumini- il menzionato Burke e l’ormai spirito, non ha in realtà anche sti attivi oltre il Vallo di Adria- anziano William Blackstone, creato un sistema di governo no gli estimatori di quanto sta primo docente di common law a che, dando corpo a un forte accadendo tra Versailles e Pa- Oxford che di certo avrà gradito potere individuale del Capo rigi, e di certo l’autore ne dà le pagine che nella Constitution di stato titolare della funzione una convinta testimonianza de l’Angleterre sono dedicate al esecutiva, non sarebbe dispia- fin dai primi passaggi del suo trial by jury, che l’Autpore esal- ciuto a un Giorgio III sempre interessante scritto: per sem- ta come primario istituto di di- in cerca delle condizioni più pio ove, forse con eccessivo fesa dell’uomo libero sotto Sua propizie per realizzare la sua ottimismo, osserva che «It Maestà Britannica. Ma deve es- autoritaria personal rule? was amid this rapid diffusion sere considerato, questo M. de A.T. of light, and increasing fervor Lolme, un semplice, entusiasta of public sentiment, that the laudatore della Costituzione States General of France as- inglese, o nelle sue osserva- sembled at Versailles on the zioni si può anche rintracciare M 5th of May, 1789; a day which qualche spunto critico? Per will probably be accounted esempio, che dire delle vio- James MACKINTOSH by posterity one of the most lente polemiche suscitate dalle Vindiciae Gallicae: A Defence memorable in the annals of the sue note The Present National of the French Revolution human race». A quale “luce” fa Embarrassment Considered in and its English Admirers egli riferimento? Certo quel- against the Accusations of the cui esaminò i deteriori tratti Right Hon. Edmund Burke, la dell’Illuminismo, corrente politici della cd. “Crisi della Including Some Strictures on di pensiero che tanta fortuna Reggenza” aperta nel 1788-89 the Late Production of Mons trova nelle nobili Università di dall’insania mentale di Giorgio de Calonne Scozia, ma è tutto da verifica- III? Non si sarà spinto trop- re se tale luce davvero stia ri- po oltre, il nostro Ginevrino? London, GJ e J. Robinson, 1791 splendendo sugli eventi fran- L’orgoglio politico inglese poco In questa opera si condensa cesi di questi ultimi tempi. Del tollera le critiche degli stranie- la risposta di un illustre espo- resto in Vindiciae Gallicae non ri… E infine potremmo guar- nente dell’Illuminismo scoz- mancano alcune annotazioni dare in direzione degli accadi- zese all’anatema proferito da critiche, come per esempio menti della Rivoluzione ame- Edmund Burke nel suo best- quelle che trovano sviluppo ricana. È noto che M. de Lolme seller del 1790 Reflections on the nell’intero capitolo III ove si riscuote l’apprezzamento degli Revolution in France. Fra i tanti considerano gli eccessi po- intellettuali che si sono battuti scritti che circolano nel Regno polari che hanno punteggiato per l’indipendenza della Colo- Unito a commento dei contro- l’escalation rivoluzionaria dal nie, soprattutto a cagione della versi eventi della Rivoluzione 1789 in poi. Con molta elegan- sua analisi della separazione francese, Vindiciae Gallicae si za Mackintosh non cita espli- dei poteri vigente nelle istitu- distingue per la sua comples- citamente alcuno di tali eccessi zioni d’Inghilterra. Ma, in fin sità non meno che per la pas- (suo obiettivo non è presenta- dei conti, perché guardare a M. sione che anima gli argomenti re una cronaca di accadimenti de Lolme con sospetto? Tutto che Janes Mackintosh mobilita talvolta disgustosi, ma illustra- sommato, anche se ha inventa- a supporto del suo apprezza- re quale sia la loro funzionalità to il proprio repubblicanesimo mento per le imprese dei rivo- agli impulsi della Rivoluzione

265 Librido e alla loro gestione da parte l’imitazione anche nelle Isole Maistre ruota intorno alla fonte di una classe politica ben più britanmiche. di legittimazione dell’autorità; illuminata del mobile vulgus), Vindiciae Gallicae di cer- l’opera si apre con un’afferma- ma ben si sa di cosa egli parli, to ha reso Mr Mackintosh zione lapidaria, che anticipa il a partire dalla distruzione della molto popolare fra i circoli tono provocatorio e iconocla- Bastiglia che senza dubbio era whig di Londra, fra i radicali sta delle successive riflessioni, il principale simbolo dell’ar- di Westminster e tra le corre- “Le peuple est souverain, dit- bitrio monarchico, una lugu- sponding societies che intrat- on? – De lui-même apparem- bre prigione dalla quale ogni tengono rapporti sempre più ment”. Il popolo sovrano, ossia forma di habeas corpus era ban- amichevoli con i clubs rivolu- colui che comanda, non è tut- dita e sulla cui scomparsa cer- zionari francesi, e consistenti tavia per de Maistre il popolo tamente alcun leale suddito di saranno i vantaggi politici che che obbedisce: la democrazia Sua Maestà Britannica avrà mai ne deriveranno a favore d’una è una chimera in quanto essa da recriminare. Nondimeno causa improvvidamente difesa. per l’autore non esiste che in questi misfatti sono dall’Auto- Ma ancora più probabile è che, forma puramente astratta. Il re ammessi quale inevitabili, e una volta presa conoscenza dei concetto di democrazia è af- finanche giustificati quali meri futuri e ben più atroci eccessi flitto da un vizio originario e incidenti di percorso giacché che si stanno preparando in insanabile di contraddizione è sua convinzione «That no Francia con il prevalere della logica: è contraddittorio, in- great Revolutions can be ac- fazione giacobina e dei qua- fatti, affermare l’esistenza di complished without excesses li Mr. Burke ha lucidamente un popolo-re, ossia di un po- and miseries at which human- profetizzato l’avvento, egli non tere che è al tempo stesso atto- ity revolts, is a truth which tarderà a misurare attenta- re e destinatario del medesimo cannot be denied. This unfor- mente le distanze e ad offrire comando. Joseph de Maistre tunately is true, in a peculiar al pubblico britannico visioni torna sulle riflessioni degli il- manner, of those Revolutions, più equilibrate, interpretazio- luministi che trasferiscono la which, like that of France, are ni più consapevoli e, infine, sovranità dal re alla nazione strictly popular». In altri ca- opinioni più prudenti. per dimostrare che la sovra- pitoli si rende più evidente A.T. nità è estranea al popolo giac- che Mackintosh intende ri- ché la fonte di legittimazione spodere punto per punto alle Joseph de MAISTRE tanto del comando quanto dei argomentazioni di Burke e del Etude sur la souveraineté diritti è divina: in tale senso Ministro M. de Calonne, e, si pone quale strenuo difen- Manoscritto inedito del 1794-96 accantonate le violenze della Ière edition: Lyon (s.n.), 1884 sore di un’idea paternalistica piazza, dimostrare quali siano i e provvidenziale dell’autorità pregi dell’Assemblea Naziona- Per tutta la vita del suo autore, di governo (il comando) dal le e della Costituzione francese quest’opera di fondamenta- quale i diritti discendono in appena scritta, quali le salutari le importanza per il filone di virtù di una pura concessione ripercussioni che la Rivolu- pensiero controrivoluzionario del sovrano e, pertanto, i di- zione non mancherà di pro- e antimodernista che annovera ritti dell’uomo e del cittadino, durre in tutta Europa, e infine da Burke a Villey, a Bonald e a così come intesi dall’illumini- distendere una spessa cortina de Maistre per l’appunto, è ri- smo, non esistono in quanto protettiva su tutti coloro i quali masta inedita, e quindi solo nel storicamente non fondati. Per in Gran Bretagna e in Irlanda 1884 è stata pubblicata postu- de Maistre, gli uomini nascono simpatizzano per tale svolta ma da un anonimo editore di allo scopo di sottomettersi alla rivoluzionaria e ne auspicano Lione. Tutto il pensiero di de monarchia, il governo univer-

266 Trentacinque proposte di lettura sale più antico e più naturale, contenimento delle preroga- nella quale gli uomini si iden- tive reali; la diatriba sull’ec- tificano con la sovranità senza N cessivo potere detenuto dalla che se ne rendano conto. Compagnia delle Indie Orien- Pertanto de Maistre di- Jesse NORMAN tali; e, soprattutto, la rifles- fende un’idea assoluta della Edmund Burke: The Visionary sione sulle conseguenze della monarchia fondata su basi re- Who Invented Modern Politics Rivoluzione Francese. ligiose, e perciò stesso invio- London, HarperCollins, 2013, pp. 328 Norman, infatti, rintrac- labile, che trova i suoi limiti ISBN 9780007489640, £ 9.99 cia in questi tematiche i veri nell’autorità della Chiesa e ‘topoi’ della riflessione di Bur- nelle prerogative degli ordini Deputato del Partito Conser- ke e i germi di quel pensiero secondo un tipo di rappresen- vatore, Senior Fellow di uno individualista e liberale alla tanza lontanissima da quella dei più importanti think tank base del conservatorismo con- parlamentare. Questa conce- del conservatorismo inglese, temporaneo. Ma il tentativo zione della monarchia, guidata teorico influente del New Con- operato dall’autore di piegare da una mano divina rispetto servatism, oppositore intran- Burke a contingenze politiche alla quale gli uomini e le istitu- sigente della riforma della Ca- attuali è talmente evidente da zioni non sono che strumenti, mera dei Lords, Jesse Norman farci domandare se i pensieri discende inevitabilmente dalla completa la sua esplorazione variamente espressi nel corso posizione critica di de Maistre della figura di Edmund Burke del libro appartengono davve- nei confronti del pensiero con una nuova riflessione sul ro al pensatore irlandese o so- contrattualista di Rousseau: il politico irlandese dopo due no la forzatura, invece, dell’au- savoiardo rifiuta il costituzio- precedenti libri dal taglio più tore impegnato in un vero nalismo dei giacobini caratte- biografico (Edmund Burke: The corpo a corpo con le possibilità rizzato dalla pretesa raziona- First Conservative e Edmund di un pensiero conservatore lista di fondare l’uomo sociale Burke: Philosopher, Politician, in tempi di globalizzazione. In esclusivamente sui lumi della Prophet). Intrecciando i dati sostanza, c’è da chiedersi sin ragione. Testimone oculare biografici al contesto storico, dove arriva il pensiero di Bur- delle prime tre costituzioni e legando insieme brani dei ke e dove inizia quello dell’Au- della Francia rivoluzionaria, suoi discorsi d’occasione con tore. Nel libro, infatti, diviso dal loro epilogo sanguinoso de la densità delle riflessioni te- in due parti (la prima dedicata Maistre ne trae l’impossibili- oriche, Norman restituisce alla vita di Burke e la seconda tà di impiantare in Francia un qui un’immagine a tutto tondo all’attualità del suo pensiero), ordinamento repubblicano le- del pensatore, ben attento a la vita intellettuale di Burke, gittimo e duraturo, poiché alla mostrarci i momenti peculiari narrata nella prima parte con base vi sono i principi contrat- della sua carriera politica (non una godibile scrittura quasi a tualistici dell’eguaglianza poli- esattamente brillante, anzi mo’ di romanzo, diventa, nella tica che ai suoi occhi appaiono un vero e proprio fallimento, seconda parte, l’imprescin- viziati ab origine perché non stando all’Autore) imperniata dibile arsenale teorico a cui fondati sulla storia e su quelli intorno a cinque temi fonda- attingere per una ‘rifonda- che egli definisce i “pregiudizi mentali: la battaglia per il mi- zione’ su nuove basi del pen- utili”, ossia i dogmi individuali glioramento delle condizioni siero conservatore moderno. fondati sulla religione e sulla di vita dei cattolici in Irlanda; Mettendo a confronto Burke morale, bensì sull’astratto ra- la polemica contro l’oppres- con Hume, Hobbes, Rousseau, zionalismo. sione britannica nelle colonie Norman prova a far risaltare M.C.S. americane; la battaglia per un l’originalità del suo pensiero:

267 Librido antitotalitario senza essere li- rizza tale corrente filosofica la bertario, antidispotico senza quale propone una descrizione essere liberale, Burke è un O dell’evoluzione storica umana conservatore che nella difesa quale sviluppo progressivo di della tradizione e del common Daniel O’NEILL quattro fasi che vanno dallo sense britannico intravede la The Burke-Wollstonecraft stadio primitivo della caccia fi- sopravvivenza stessa dell’ethos Debate. Savagery, Civilization no al commercio passando per più profondo dell’uomo. Burke and Democracy l’allevamento e l’agricoltura; accusa chi non rispetta la tra- University Park, Pennsylvania State tale percorso è ulteriormen- dizione di “presunzione”, con- University Press, 2007, pp. 304 te associato ad un’evoluzione danna la ragione individualista ISBN 9780271032016, £ 59.95 culturale che dalla brutalità e razionalista per difendere giunge alla democrazia attra- Il volume di Daniel O’ Neill quella collettiva e religiosa, verso la civilizzazione (percor- incentrato sul dibattito ideolo- prova orrore per i diritti astrat- so che non a caso è richiamato gico fra Edmund Burke, figura ti e sottolinea che la “libertà nel sottotitolo del volume di di primo piano del pensiero ordinata” non va confusa con O’Neill). Due capitoli del vo- conservatore, e Mary Woll- l’anarchia: già immagina, for- lume sono dunque dedicati stonecraft, musa ispiratrice se, che la lanterna illuminista all’influenza dell’Illuminismo dell’ideologia femminista, sarà presto spenta dal sangue scozzese sul pensiero di Burke propone un’originale lettura della ghigliottina. E scrive: “Il e della Wollstonecraft, mentre dell’impatto degli eventi rivo- governo è un’invenzione della i successivi capitoli sono in- luzionari settecenteschi sullo saggezza umana, per provvede- centrati sulle profondamente sviluppo del pensiero filoso- re ai bisogni degli uomini. Tra diverse visioni di entrambi de- fico occidentale evidenziando tutti questi bisogni è bene che gli eventi rivoluzionari france- come dagli stessi, secondo le il più impellente sia quello che si. La prospettiva prescelta da diverse prospettive assunte, consiste nel contenere entro O’Neill offre una lettura ori- sia stato in effetti possibile limiti ragionevoli le passioni”. ginale del percorso di forma- trarre stimoli e conclusioni Ecco perché, conclude Nor- zione del pensiero di entrambe all’apparenza fra loro assoluta- man, la requisitoria di Burke le figure considerate la quale mente contrastanti. contro i pericoli di dispotismo consente all’Autore di giun- L’aspro dialogo intercorso insiti nei progetti che vogliono gere alla conclusione che ciò fra Burke e la Wollstonecraft, ricostruire l’uomo comincia che per Burke è la minacciosa rappresentato in primo luo- ad apparire quanto mai profe- perdita di controllo della bar- go dal pamphlet pubblicato da tica ed è possibile ritornare, a barie per Mary Wollstonecraft quest’ultima nel 1790, A Vindi- più di duecento anni dalla sua è la promessa di una possibile cation of the Rights of Men, come morte, al pensatore irlandese strada del riscatto femminile. risposta alle Riflessioni sulla come una cassetta degli attrez- In realtà, l’antitesi fra le due Rivoluzione francese di Edmund zi per affrontare le sfide della visioni rappresenta piena- Burke, viene in modo originale mente il senso del dilemma politica globalizzata. analizzato partendo dalla con- democratico che tradizional- G.A. siderazione per la quale il pen- mente in letteratura si è soliti siero ideologico di entrambi ricondurre al confronto fra sia stato influenzato più o me- Rousseau e Montesquieu e che no apertamente dall’illumini- in modo originale, nel volume smo scozzese e dall’imposta- di O’Neill, viene affrontato at- zione storiografica che caratte- traverso un confronto fra pro-

268 Trentacinque proposte di lettura spettiva maschile e femminile attivisti, insieme al Marchese zionalismo rivoluzionario che che aggiorna il dibattito a tem- de Lafayette, ad aver rivestito presero corpo nelle delibere pi più recenti. un ruolo significativo nei due dell’Assemblea nazionale co- L.F. eventi rivoluzionari del XVIII stituente nel periodo che cor- secolo, la rivoluzione ameri- reva tra la Dichiarazione del cana e quella francese: forse, diritti del 26 agosto 1789 e la anche a causa di ciò, fu l’uni- pubblicazione della prima par- P co anglo-americano ad essere te di Diritti dell’uomo il 16 mar- stato eletto all’Assemblea Na- zo 1791 (la costituzione civile Thomas PAINE zionale Costituente. del Clero, la nazionalizzazione Rights of Man. Answer to Mr. La caratteristica di Diritti delle terre della chiesa, l’abo- Burke’s Attack on the French dell’uomo è di essere struttu- lizione delle leggi e delle tasse Revolution rata in due sezioni: la prima feudali, l’istituzione del veto parte fu completata all’inizio sospensivo del monarca, l’or- London, J.S. Jordan, 1791 (I part), 1792 (II part) del 1791 e pubblicata nel marzo ganizzazione del territorio in dello stesso anno allo scopo di dipartimenti e l’approvazione Il pamphlet di Tomas Pai- confutare le idee manifestate di un progetto di parlamento ne, Diritti dell’Uomo. Risposta da Edmund Burke nelle sue unicamerale). La prima parte all’attacco del Sig. Burke sul- Reflections on the Revolution in di Diritti dell’uomo, pertanto, se la rivoluzione francese, è oggi France, pubblicate a Londra, da un lato prende avvio come una delle fondamentali opere quattro mesi prima, rispet- reazione alle Reflections di Bur- del pensiero politico moder- to alle quali la prima parte di ke, del quale passo dopo passo no. Scritta durante i giorni Diritti dell’uomo costituisce vengono confutate le teorie sul tempestosi della Rivoluzione un’ideale risposta. La Seconda fondamento della monarchia francese, l’opera ha raggiun- parte fu scritta nella secon- (la Rivoluzione per Paine non to un successo immediato in da metà del 1791 e pubblicata si scaglia contro uno specifico tutta Europa vendendo in soli nel Febbraio 1792 e avrebbe monarca, ma contro il dispo- due anni circa 200.000 copie rappresentato, per esplici- tismo della monarchia eredi- e rendendo Paine lo scritto- ta ammissione dello stesso taria) e sul valore storico della re rivoluzionario più famoso Paine che aveva enfatizzato la Costituzione, dall’altro rap- dell’epoca, fama che gli valse connessione tra le due parti presenta un elogio del trionfo una condanna in contumacia nella prefazione alla Seconda della teoria rivoluzionaria e del libro per sedizione contro parte, una prosecuzione del- della sua capacità di innovare la Corona britannica, trovan- la prima: un’attenta disamina il tessuto giuridico a partire dosi in quel periodo in Francia di Diritti dell’uomo dimostra dai diritti dell’uomo universali come membro dell’Assemblea però che tra la prima e la se- perché naturali e non derivanti Nazionale Costituente fran- conda parte a mutare non è da privilegi fondati sulla tradi- cese, sebbene di lì a poco la solo il tono retorico. La prima zione e sulla superstizione. sua carriera politica sarebbe parte, dedicata al Presiden- La seconda parte è dedi- terminata drasticamente nel- te del Stati Uniti George Wa- cata – nonostante la delusio- le carceri del Terrore per aver shington, sembra avere sullo ne per la disfatta politica del suggerito a Robespierre di sfondo la figura del Marchese Marchese – a Lafayette: se la non procedere alla condanna de Lafayette, che per Paine in- dedica generale dell’opera si a morte dei sovrani di Francia, carnò la Rivoluzione francese collega alla dedica del I capito- bensì di condannarli all’esilio. e fu promotore di gran parte lo (non senza un velo di ironia) Thomas Paine fu uno dei pochi delle riforme scaturite dal ra- all’Abate Sieyès, si comprende

269 Librido come la seconda parte di Diritti J.G.A. POCOCK di, «to identify the “language” dell’uomo non è mai stata tesa Politics, Language and Time. or “vocabulary” with and with- realmente a confutare le idee Essays on Political Thought and in which the author operated, di Burke sul governo rivoluzio- History and to show how it functioned nario, ma a rappresentare l’av- New York, Atheneum Publishers, 1971, paradigmatically to prescribe vicendamento nella leadership pp. 291 what he might say and how he politica tra Lafayette e Sieyès: ISBN 9780226671390 might say it». Nello specifi- in particolare, la parte seconda co, conoscere un linguaggio L’importanza del lessico poli- è diretta a scandagliare il prin- significa «to know the things tico è il tema centrale di questo cipio rappresentativo come which may be done with it, so volume di J.G.A. Pocock, che chiave di volta delle istituzioni that to study a thinker is to see si compone di otto saggi, di politiche repubblicane che per what he attempted to do with cui cinque strettamente sto- Paine sono le sole in grado di it», nella consapevolezza che rici e tre di impianto teorico, assicurare quel tipo di liber- «the paradigmatic functions secondo una distribuzione che tà che l’autore difende e che to be found in political speech – come egli stesso dichiara – si pone in netta antitesi con il are multiple» e che il discorso rispecchia i suoi interessi e il principio monarchico, libertà politico non è «self-located». bilanciamento metodologico che si alimenta dei diritti na- Per questo motivo il suo signi- dell’intera opera. turali concepiti da Paine come ficato cambia a seconda del In apertura l’Autore, stig- diritti civili scaturenti da un contesto in cui viene calato in- matizzando negativamente contratto siglato tra individui dipendentemente dalla volon- la confusione che per lungo non tra governi, il che colloca tà del suo autore: Il Principe di tempo ha prevalso, rivendica Paine al di fuori del pensie- Machiavelli assume, per esem- l’autonomia dello studio del ro tradizionale incarnato da pio, un livello di significato nel pensiero politico, che è so- John Locke. Non a caso, Paine 1513, quando è stato scritto, prattutto storia del linguaggio prenderà come esemplifica- un altro nel 1613. Pertanto, da politico, rispetto alla filosofia zione di governo democratico una parte «paradigm-struc- politica. Rammenta, quindi, rappresentativo gli Stati Uniti tures are historical realities, come il maggior impulso in d’America, atteso che la Fran- whose presence and character questo senso sia stato dato in- cia del 1792 non incarnava in can be detected by the methods direttamente da uno storico quel momento una Repubblica that historians use», dall’altra della scienza, Thomas S. Kuhn democratica. Di certo Dirit- «the fact that they are multiva- (The Structure of Scientific Rev- ti dell’uomo rivela il tentativo lent structures of speech, com- olution), il quale avrebbe sol- di conservare alla riflessione posed to a great extent of the lecitato i suoi lettori a pensare politica un certo margine di implicit and the covert, com- «the history of science as es- consistenza intellettuale in pels us to employ techniques of sentially a history of discourse un periodo di profondo mu- detection and discovery which and language», e che solo re- tamento politico, economico are of a sophisticated kind». centemente il linguaggio poli- e sociale indotto dal contesto Ne consegue che le struttu- tico e la sua storia «may attain rivoluzionario: solo così si può re linguistiche devono essere to the dignity of a subsystem». comprendere appieno la fles- studiate «theoretically as well In ciò riviene la trasformazio- sione ideologica che traspare as historically». ne dello studio del pensiero tra la prima e la seconda parte Dopo queste considera- politico a cui fa riferimento già dell’opera. zioni introduttive, l’indagine nel titolo dell’articolo. Il primo M.C.S. da astratta diventa concreta: il problema dello storico è, quin- linguaggio politico viene esa-

270 Trentacinque proposte di lettura minato nella realtà storica e e il concetto da lui sviluppato il pensiero di Sieyès plasmare nelle sue diverse fasi, dal XV di traditional society, e con una il futuro assetto istituzionale al XVIII secolo. I contesti di discussione critica sul caratte- della Francia: le tre lapida- riferimento sono assai diffe- re non rivoluzionario dei para- rie affermazioni (1. Che cos’è renti tra loro: l’Autore spazia digmi del pensiero politico. il Terzo Stato? Tutto; 2. Cos’è da quello fiorentino a quello M.D.P. stato sino ad oggi nell’ordina- inglese ed americano, riser- mento politico? Nulla; 3. Cosa vando un approfondimento a chiede? Di divenire qualco- parte alla società orientale, go- sa) alle quali risponderà il suo vernata da un codice di rituali. S pamphlet, indicano il fonda- In particolare, il secondo ca- mento ideologico della Rivolu- pitolo è dedicato all’apparente Emmanuel Joseph SIEYÈS zione francese, che di lì a pochi significato politico dell’antica Qu’est-ce que le Tiers-Etat? mesi avvamperà le strade e le filosofia politica cinese, tema piazze e i luoghi istituzionali Janvier 1789, Ière édition sul quale l’Autore si sofferma, Paris, Société de l’Histoire de la della Francia monarchica, or- ammettendo di non essere un Révolution Française, 1888 mai in dissoluzione politica ed “Oriental scholar” e di non economica. L’intento eviden- conoscere il cinese; il terzo Redatto alla fine del 1788 e te di Sieyès è di offrire le basi all’umanesimo civico e al suo pubblicato a gennaio del 1789, ideologiche per la fusione dei ruolo nel pensiero anglo ame- l’opuscolo di Sieyès, Qu’est-ce tre stati, fortemente voluta dal- ricano; il quarto a Machiavelli, que le Tiers-Etat?, che anticipa la noblesse de robe che alimenta Harrington e alle ideologie po- gli eventi politico-costituzio- le fila del Terzo Stato: Sieyès litiche inglesi nel XVIII secolo; nali della Rivoluzione france- muove dalla considerazione di il quinto al tempo, alla storia se, è un testo teorico parados- un problema concreto, quello e all’escatologia nel pensiero sale che ha esercitato sui suoi dello statuto degli ordini pri- di Thomas Hobbes; il sesto a lettori un profondo fascino: vilegiati della società francese, Burke e all’Ancient Constitu- il paradosso emerge già dalla in particolare della nobiltà e tion. Emerge in maniera pal- struttura dell’opera, formata del clero, che rappresentano pabile la rilevanza assegnata da una prima parte (capp. 1, una parte del corpo sociale, non solo alla dimensione spa- 2, 3, e 4) che inquadra il con- ma una parte ormai malata che ziale e culturale ma soprattutto testo storico del momento va neutralizzata, e attraver- a quella temporale, in quanto immediatamente precedente so l’impiego di un linguaggio «any such body of thought, lo scoppio della Rivoluzione e diagnostico che gli consente and every paradigmatic lan- che si proietta verso il futuro, di distinguere la parte sana da guage, contains a structure of e da una seconda parte (capp. quella malata, l’abate giunge a implications concerning time, 5 e 6) che illustra i principi identificare quella che defini- which can further be shown to fondamentali di uno stato na- sce la “nazione reale”, la quale embody a mode or modes of zionale considerato in astratto, una volta scartati gli elementi conceptualizing political soci- secondo un andamento a ritro- estranei che la snaturano sem- ety itself as existing in time». so come se, per dare chiarezza bra essere costituita esclusi- Il cerchio si chiude con all’avvenire, si risalisse dai vamente dal terzo stato. L’o- una riflessione sulla tradizione fatti del presente alla deter- biettivo di Sieyès è, dunque, di come caratteristica essenziale minazione dei fondamenti del ridare al terzo stato la legitti- della società, all’interno della diritto. mazione sua propria: per fare quale viene richiamato nuo- Già dall’incipit della sua questo si serve della nozione di vamente il pensiero di Burke opera traspare la forza che avrà indivisibilità della nazione, di

271 Librido chiara matrice rousseauviana, oggi, un problema irrisolto; ed fica con tiepido entusiasmo negando legittimità a qualun- è nei limiti che definiscono il in quanto inizialmente consi- que corpo che non si rapporti suo spazio teorico, politico e derato una lettura forzata del in modo assoluto alla nazione ideologico che va cercata la so- contributo di Edmund Burke e, radicalizzando il pensiero di luzione. all’interpretazione tanto del Rousseau, non esita ad affer- M.C.S. movimento filosofico illu- mare che una nazione divisa minista, quanto degli eventi cessa di essere una nazione. Peter J. STANLIS rivoluzionari del settecento. Tuttavia, rispetto alla teoria Edmund Burke, the Nondimeno, nel corso dei de- rousseauviana della demo- Enlightenment and the cenni successivi, la proposta crazia radicale, Sieyès difende Revolution interpretativa di Stanlis ha il principio rappresentativo visto registrare progressiva- London, Transaction Publ., 1967, pp. 259 come l’unico in grado di dare ISBN 0887383599 mente maggiori consensi in le necessarie istituzioni alla quanto condivisa da impor- nazione, il cui corpo politico A distanza di diversi anni dal- tanti studiosi quali lo stesso unitario comanda un organo la pubblicazione del suo pri- Russel Kirk e Francis Canavan. unitario, l’Assemblea, grazie mo lavoro dedicato a Edmund La principale accusa mossa al- alla rappresentanza espres- Burke (Edmund Burke and the la proposta interpretativa del sa dalla volontà nazionale. Natural Law, 1958) l’opera di professore del Rockford Col- Sviluppando ulteriormente Peter J. Stanlis, Edmund Burke, lege risiedeva nell’idea che egli queste idee e direttamente in- the Enlightenment and the Revo- avesse manipolato il pensiero fluenzato dalla speculazioni di lution si propone come lavoro di Burke trasponendolo nel Adam Smith, Sieyès è indotto di chiusura sul pensiero del contesto di dibattito avente ad a stabilire un nesso tra la po- Cicerone britannico da parte oggetto le tensioni della guerra litica e l’economia, nel senso di colui che indubbiamente fredda ove il fronte occidentale che solo i cittadini che contri- può essere considerato uno rappresentava l’ordine natu- buiscono all’economia nazio- fra i maggiori studiosi dell’e- rale e il mondo socialista “la nale hanno il diritto/dovere di voluzione filosofica britannica rivoluzione”. Avendo a mente partecipare alla vita politica, in generale e del pensiero del la proposta interpretativa di mente i cittadini improdutti- rappresentante di Bristol in Stanlis, Conor Cruise O’Brien vi sotto il profilo economico particolare. aveva affermato, ad esem- hanno la protezione delle leggi Il volume è introdotto da pio, introducendo un’edizio- ma non hanno il diritto di fare Russel Kirk il quale definisce ne del 1969 delle Reflections, le leggi, e tale idea costituirà il Stanlis colui che «meglio ha che «one cannot legitimately germe della disciplina antide- saputo comprendere la mente invoke Burke’s authority in mocratica della legge sul marc e il cuore di Edmund Burke» support of any specific policy d’argent, che non sorprende sia riuscendo a sfatare il mito del to be applied in circumstances stata scritta proprio dall’abate necessario legame fra il suo unknown to him». Nondime- Sieyès. contributo filosofico e l’utili- no a distanza di anni lo stesso La ragione che ci può in- tarismo e proponendo altresì O’Brian ha tuttavia mostrato durre a rileggere Qu’est-ce que una chiave di lettura della sua di mutare opinione fino ad le Tiers-Etat? è data dal fatto filosofia che affonda le radici approdare ad una piena condi- che per primo Sieyès ha aperto nel diritto naturale. visione dell’interpretazione di una prospettiva di analisi ge- Il primo lavoro, proposto Stanlis affermando, nella sua nerale sul concetto di demo- da Stanlis nel 1958, era stato opera Vindication of Edmund crazia che appare, allora come accolto dalla dottrina filoso- Burke (1990), che «Marx and

272 Trentacinque proposte di lettura

Lenin are clearly heirs of Jac- sione dell’indirizzo politico obins» e che il collasso comu- delle istituzioni parlamentari. nista non è in effetti altro che T Nel corso del XVIII secolo tut- «the vindication […] of the tavia, come sottolinea Thomas, principles laid down […] in P.D.G. THOMAS essa rappresenta solo il pre- Reflections on the Revolution The House of Commons in the supposto della legislazione, in France». Eighteenth Century che emerge, in questo periodo L’opera è costituita da una Oxford, Clarendon Press, 1971, pp. 392 storico, come la funzione ca- parziale raccolta di lavori scrit- ISBN 0198223404 ratteristica del Parlamento e in ti da Stanlis nel corso degli an- particolare della House of Lords. ni a partire dal volume del 1958 Nel contesto della progressiva Nel XVIII secolo, in effetti, la dedicati al rapporto fra Burke evoluzione del costituziona- funzione legislativa si precisa e il diritto naturale, la visione lismo britannico, la House of e definisce come il fulcro del- critica di Burke nei confron- Commons appare come un’i- le attività parlamentari, grazie ti del pensiero illuminista e stituzione duttile, che, per la alla definitiva affermazione l’opposizione di Burke alla fi- sua capacità di adattamento della distinzione tra affari pri- losofia romantica di Rousseau. e trasformazione, ha svolto vati e legislazione pubblica. Il libro è inoltre arricchito da un ruolo di costante limite al Dal regno di Elisabetta I alcuni contributi originali de- potere. Il XVIII secolo ha rap- fino alla Regina Vittoria, pre- dicati alla visione di Burke del- presentato uno dei momenti di cisa l’autore, il procedimento la rivoluzione nei quali Stanlis trasformazione costituzionale legislativo è cambiato poco: spiega come il filosofo britan- più ricchi della storia del di- da allora, il procedimento si nico considerava necessaria- ritto costituzionale britannico articola in tre letture, con una mente la rivoluzione del 1688 e, in particolare, delle istitu- fase in commissione per l’esa- il prisma dal quale guardare e zioni parlamentari. Il volume me dettagliato dopo la secon- interpretare gli eventi rivolu- di Peter D. G. Thomas, attra- da lettura. La novità del XVIII zionari americani e francesi. verso l’analisi della prassi e secolo consiste invece nella Il contributo di Stanlis, lungi delle procedure parlamentari, moltiplicazione delle occasio- dall’essere una visione parti- descrive l’evoluzione della Ca- ni di dibattito, di discussione e giana del pensiero di Edmund mera bassa, con riferimento opposizione in Aula. Alla metà Burke rappresenta invece una alle sue funzioni tipiche e gli del XVIII secolo, osserva l’au- lettura perspicace del contri- organi che ne fanno parte. tore, dibattiti e divisioni pos- buto dello stesso alla lettura Thomas descrive come sono condurre ad un massimo degli eventi rivoluzionari tanto la funzione di controllo sul- di 14 questioni durante l’ap- settecenteschi quanto soprat- le attività governative, che fa provazione di una legge nella tutto di fine seicento ove Burke della House of Commons – ed House of Commons e 12 durante nell’evoluzione di tutto il per- in particolare dell’opposizio- l’approvazione nella House of corso interpretativo di Stanlis, ne parlamentare – The Grand Lords. L’attività parlamentare di cui il presente libro è testi- Inquest of the Nation, si sia svi- del XVIII secolo, dunque, si monianza ed opera di chiusu- luppata attraverso l’esercizio connota per l’incremento della ra, è soprattutto considerato di petizioni, mozioni ed esame legislazione, sia sul piano qua- quale eccellente politico ca- di documenti e testimoni. Si litativo che su quello quantita- pace di conciliare ordine ed tratta di una funzione, cruciale tivo. In effetti, sotto il primo emancipazione in una società e delicata – che, nel definire i profilo, la legge prende a con- libera. rapporti tra Parlamento e go- notarsi come il prodotto effet- L.F. verno, rappresenta l’espres- tivo della composizione tra le

273 Librido opinioni divergenti, sia della mente nello studio di Thomas, litica attiva nel 1897, median- maggioranza che dell’opposi- che vi dedica i due lunghi ca- te opere storico-biografiche zione. Sotto il secondo, la legge pitoli conclusivi del volume, l’Autore ha raccontato con diventa il prodotto principa- intitolati, rispettivamente Mr. dovizia di particolari, ma con le dei dibattiti parlamentari. Speaker: Political Aspects e Mr. linguaggio semplice, i prota- Sempre nel XVIII secolo, come Speaker: Chairman of the House. gonisti della storia e della po- sottolinea l’autore, la Camera Infatti, lo Speaker, pur non litica in un passaggio cruciale dei Comuni espande i propri potendo partecipare ai dibat- dell’evoluzione del parlamen- poteri connessi alla finanza titi in Aula, conserva ad ogni tarismo inglese, combinando pubblica. Già nel secolo pre- modo il diritto di esprimere la celebrazione della potenza cedente, in effetti, la Camera la propria opinione su que- militare della madrepatria bri- bassa aveva ottenuto il potere stioni politiche, come l’autore tannica in territorio coloniale esclusivo di finanziare il So- dimostra descrivendo il ruolo nordamericano con la voce vrano. Questo potere si amplia svolto dagli Speaker che si so- degli interpreti del dibattito e perfeziona nel XVIII secolo, no succeduti nel XVIII seco- politico all’epoca della guerra fino a diventare, come si legge lo. Attraverso l’analisi critica di indipendenza. nel lavoro di Thomas, «one delle istituzioni parlamentari e In linea di continuità con i of the prime privileges of that della loro evoluzione, letta at- due precedenti volumi del me- House». Durante lo stesso pe- traverso il ruolo svolto, al loro desimo Autore, intitolati The riodo, inoltre, oltre all’espan- interno, dai protagonisti della American Revolution e The Early sione delle competenze della politica e del costituzionalismo History of Charles James Fox, la House of Commons, si assiste al- britannico, tra i quali spicca splendida opera dottrinale in la formalizzazione delle regole Edmund Burke, dunque, P. D. epigrafe documenta la Rivolu- sul suo funzionamento, che in- G. Thomas dimostra come, nel zione americana dalla visuale cludono sia lo svolgimento del- XVIII secolo la House of Com- prospettica di un sostenitore le sessioni parlamentari, sia le mons sia giunta all’apice della dell’imperialismo inglese a regole di comportamento dei sua maturità. fronte di diffuse letture degli deputati. Vengono precisate e M.D.P. eventi filtrate dai sostenitori formalizzate le modalità di de- delle rivendicazioni coloniali. cisione, che, sulla base di ampi George Otto TREVELYAN Il lavoro celebra gli ultimi anni dibattiti, si concludono con le George the Third and Charles della guerra e descrive con do- divisions, tuttora regolamen- Fox: The Concluding Part of the vizia di particolari le gesta mi- tate nella prassi parlamentare American Revolution litari inglesi in territorio colo- britannica. Fondamentale il niale connesse alle campagne London, Longmans, Green, and Co., ruolo delle commissioni, «an 1912 del sud che si sarebbero con- integral part of parliamentary cluse con la resa del generale life», alla cui descrizione Tho- Membro della Camera dei Cornwallis, prestando peraltro mas dedica particolare atten- Comuni dal 1868, nominato una particolare attenzione al zione. Segretario di Stato per la Sco- contesto socio-economico nel Ampio spazio, infine, è de- zia, incarico cui ha rinunciato quale gli eventi si inquadrano. dicato alla figura dello speaker, nel 1885 in ragione della sua Mediante un’efficace in- autentica “anima” della House ostilità alle rivendicazioni au- tersezione tra il dato biografico of Commons britannica. Il suo tonomistiche irlandesi e dun- dei protagonisti e le dinami- ruolo cruciale e complesso, al que alla home rule sostenuta che politiche, in un passag- crocevia tra funzioni politiche dal Primo Ministro Gladstone, gio dell’opera concernente e tecniche, emerge chiara- dopo aver abbandonato la po- Edmund Burke, nel quale l’Au-

274 Trentacinque proposte di lettura tore asserisce che «so full and gran parte del primo volume Mary Wollstonecraft è stata cultured a mind as Burke’s, del suo lavoro. una delle più convinte seguaci – so vivid an imagination, and Pur rappresentando la Ri- del reverendo Richard Price so intense and catholic an in- voluzione americana in una appartenente alla corrente dei terest in all human affairs, past indubitabile chiave di lettura New Whigs, sostenitore della and present, – have never been whig, l’opera è incentrata sull’a- Rivoluzione francese e an- placed at the service of the state nalisi ad ampio raggio delle tagonista politico di Burke e by anyone except Cicero», si problematiche politico-sociali della linea conservatrice degli apprezza pienamente il signi- ed economiche dell’Inghilter- Old Whigs. Una Rivendicazione ficato del titolo dell’opera che ra dell’epoca, offrendo un rac- dei diritti dell’uomo – che ebbe contrappone efficacemente conto chiaro e dettagliato, che un’immediata seconda edi- due figure politiche, l’una se- per la linearità con la quale si zione già il 18 dicembre 1790, condo Trevelyan ancorata al descrivono fatti e protagonisti questa volta firmata dall’au- passato, l’altra progressista: assolve naturalmente a funzio- trice, nella quale la Wollstone- rispettivamente, Giorgio III, ni pedagogiche, ma soprattutto craft mitigò l’attacco a Burke e insieme al conservatore Lord ha il merito di trasmettere al trasformò il testo dalla prima North, rappresentano il volto lettore sin dalle prime pagine la alla terza persona – è una de- oscuro di una fase cruciale del- sensazione di essere spettatore cisa risposta alla difesa del- la storia costituzionale inglese; diretto degli eventi. la monarchia costituzionale, di contro, protagonisti eroici P.M. della nobiltà e della Chiesa di degli eventi sono Charles Ja- Inghilterra contenuta nelle mes Fox, esponente whig so- Reflexions di Edmund Burke e stenitore della causa indipen- che alla loro uscita sconvolsero dentista, e Burke, parlamenta- W il mondo politico britannico: re whig dal 1765 incline, a fini l’autrice coglie l’occasione per di preservazione della solidità Mary WOLLSTONECRAFT contestare non solo i privilegi dell’Impero, alla composizio- A Vindication of the Rights of ereditari ma anche la retorica ne dei contrasti con le colonie Men, in a Letter to the Right utilizzata da Burke per difen- americane alimentati dal So- Honourable Edmund Burke; derli, per enfatizzare le finalità vrano. Seppur di seguito atte- Occasioned by His Reflections in della Rivoluzione, identifica- statisi su posizioni divergenti the Revolution in France te dall’autrice nella felicità e con riguardo agli eventi rivo- London, J. Johnson, 1790 prosperità dell’individuo, e luzionari francesi, negli anni per difendere la naturale ine- tra il 1775 e il 1782 Fox e Burke, L’opera, redatta in forma di renza dei diritti degli uomini in forza di una solida (anco- panphlet politico, è la prima ri- spettanti in virtù di un patto ra per poco) amicizia e di una sposta scritta alle Reflections on ragionevole e giusto e non in reciproca ammirazione testi- the Revolution in France di Bur- virtù della tradizione immuta- moniata da «that instant rev- ke: essa è stata pubblicata il 29 bile di una Costituzione volta erence, Dearer to true young novembre 1790 in forma ano- al passato. La Wollstonecraft hearts than their own praise» nima sulla rivista Analytical crede pienamente nelle virtù con la quale il primo descrive- Revie, poche settimane dopo la razionali e illuministiche del va Burke, condividevano e per- pubblicazione delle Reflections progresso e rifiuta l’idea che seguivano dunque il medesimo di Burke, da una delle princi- gli antichi principi non possa- obiettivo. Ragione, questa, per pali esponenti del movimento no evolversi. la quale Trevelyan dedica loro femminista britannico.

275 Librido

Il pamphlet si inserisce nell’acceso dibattito che in- fuocò l’Inghilterra all’indoma- ni dello scoppio della Rivolu- zione d’oltremanica: l’opera non mira tanto a proporre una visione alternativa alla teoria politica di Burke, quanto a di- mostrare la debolezza e le con- traddizioni proprie di questa e, pertanto, gran parte del testo è focalizzato a mettere in luce le incongruenze logiche del pensiero burkeiano, prima fra tutte l’incoerenza tra il sup- porto di Burke alla rivoluzione americana e al Regency Bill (che proponeva una limitazione dei poteri della Corona durante il periodo di impedimento di Giorgio III nel 1788) e il man- cato supporto alla Rivoluzione francese. Considerata fino agli anni settanta un esercizio letterario disorganizzato, illogico e inco- erente, Una Rivendicazione dei diritti dell’uomo è stata sovente additata come una “reazione” emotiva femminile alle affer- mazioni della “ragione” ma- schile: tuttavia, a partire dal 1970, la critica ha mutato opi- nione, considerando la Woll- stonecraft un’esponente dello stile letterario del XIX secolo per il ricorso alla digressione che enfatizza l’effetto retorico dello scritto e per il ricorso alla forma d’espressione riflessiva ed epistolare che, forse non proprio paradossalmente, ri- manda proprio allo stile delle Reflections. M.C.S.

276 Autori / Authors

Ugo Bruschi, Ricercatore in Storia del Diritto Medievale e Moderno, Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università di Bologna, via Zamboni 27/29, 40126 Bologna, [email protected] Marina Calamo Specchia, Professore ordinario in Diritto Pubblico Comparato, Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Bari “Aldo Moro”, Piazza Cesare Battisti 1, 70121 Bari, marina. [email protected] Patricia Chiantera-Stutte, Ricercatrice in Storia delle Dottrine Politiche, Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Bari “Aldo Moro”, via Suppa 9, 70121 Bari, [email protected] Daniele Francesconi, Assistente di direzione nel Consorzio per il Festival Filosofia, Palazzo dei Musei, Piazza S. Agostino 337, 41121 Modena, daniele.francesconi@festivalfilosofia.it Simone Gianello, Dottorando di ricerca in Istituzioni, Diritti e Religioni: profili di Diritto Costituzionale Italiano, Comparato ed Ecclesiastico, Università di Milano-Bicocca, Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, 20126 Milano, [email protected] Maurizio Griffo, Professore associato in Storia delle Dottrine Politiche, Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Napoli “Federico II”, via Nuova Marina 33, 80138 Napoli, [email protected] Martin Loughlin, Professor of Public Law, London School of Economics and Political Science, Law Department, Houghton Street, London WC2A 2AE, Regno Unito, [email protected] Claudio Martinelli, Professore associato in Diritto Pubblico Comparato, Dipartimento delle Scienze Giuridiche Nazionali e Internazionali, Università di Milano-Bicocca, Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, 20126 Milano, [email protected] Salvatore Prisco, Professore ordinario in Diritto Pubblico Comparato nel Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Napoli “Federico II”, via Nuova Marina 33, 80138 Napoli, [email protected] giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 277 Autori / Authors

Giovanni Rizzoni, Consigliere parlamentare, Camera dei Deputati, Piazza di Monte Citorio, 00186 Roma, [email protected] Paolo Rondini, Ricercatore in Storia del Diritto Medievale e Moderno, Dipartimento delle Scienze Giuridiche nazionali e Internazionali, Università di Milano-Bicocca, Piazza dell’Ateneo Nuovo 1, 20126 Milano, [email protected] Alessandro Torre, Professore ordinario in Diritto Costituzionale, Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Bari “Aldo Moro”, Piazza Cesare Battisti, 1, 70121 Bari, [email protected]

278 Abstracts

Alessandro Torre, Edmund Burke nell’Inghilterra di Giorgio III: politica, costituzione e forma di governo / Edmund Burke and King George’s England: Politics, Constitution and the Form of government

La storia costituzionale britannica si articola in fasi evolutive agevolmente riconducibili a lunghi periodi di reggenza di monarchi che hanno indirizzato lo sviluppo della società e le trasformazioni delle istituzioni politiche. Questo stato di cose può essere considerato il prodotto sia del verificarsi di significative trasformazioni costituzionali, inevitabili in archi temporali sì estesi, sia dell’influenza della personalità e dell’azione politica dei regnanti. La monarchia, benché allo stato odierno eserciti un ruolo marginale nella forma di governo britannica, ne è stata istituzione politica di snodo a tal punto da costituirne un’efficace chiave interpretativa. Procedendo, dunque, a ritroso e superando l’età vittoriana impressa nella memoria collettiva come un’epoca in cui si consolidava lo Stato libera- le e si definiva la struttura dell’imperialismo, è stato nel corso del sessantennio di regno (1760-1820) di Giorgio III Hannover che si stabilirono i presupposti dell’assetto costituzionale, la cui fisionomia venne scandita dapprima dall’azione di personal rule di un Sovrano che aveva posto il controllo del po- tere esecutivo al centro del suo programma politico, e quindi dall’affermazione del party government. È nel mezzo di questa stagione di grande snodo della forma di governo del Regno Unito, parallela alle rivendicazioni delle colonie americane ed agli eventi rivoluzionari francesi che fortemente influen- zarono il pensiero politico e incisero in senso conservativo sull’assetto costituzionale britannico, che si innestano, animando vivacemente il dibattito parlamentare, le riflessioni e l’attività politica di Edmund Burke. Della biografia intellettuale e politica dell’eminente Irlandese questo saggio si propone di ripercorrere i tratti salienti ponendo in rilievo una precisa linea interpretativa: in linea di continuità con l’evoluzione della monarchia limitata settecentesca nel suo passaggio verso una monarchia pienamente parlamentare, Burke si batté per arginare le pulsioni autoritarie della deriva monarchista facendo appello ai valori costituzionali ereditati dalla Gloriosa Rivoluzione e impegnan- dosi per una riabilitazione della dignità parlamentare, per il contenimento della frammentazione del dibattito politico, per la condanna del radicalismo rivoluzionario francese e per impedire la disper- sione del patrimonio politico del partito whig in cui egli militò appassionatamente. giornale di storia costituzionale / journal of constitutional history 29 / I 2015 279 Abstracts

British constitutional history can be easily divided into periods that are designed by the long reigns of enduring monarchs whose personality and political behaviour deeply affected the development of society and the transformation of political institutions. Though now being considered a marginal part of the politicl system, the British Monarchy has been the crucial institution of the form of government of the United Kingdom. It was indeed a key factor of political interpretation, even though its influence has gradually decreased in the contemporary age. Before the Victorian Age, when the liberal state was about to be consolidated and the British imperialism sharply established, along the sixty years (1760-1820) reign of George III Hannover the foundations were laid of the contemporary constitutional framework. Some relevant constitutional developments occurred along the Georgian monarchy: in its earlier stage the King tried to achieve a strict control of the Executive and settle a personal rule; later, the stabilization of party government came and deeply influenced the next evolution of the political system. “King George’s England” was the scenario where Edmund Burke carried out his studies and political activities, was a prominent leader of the parliamentary debate, and an influential voice in the debate between the Old and New Whigs. At the same time he wholeheartedly argued about the American and the French revolutions, fighting in defence of the English constitutional legacy and of a new kind of political representation. This essay argues that well in advance of the liberal consolidation of parliamentary democracy, Edmund Burke affirmed that it was necessary to preserve the basic constitutional values coming from the Glorious Revolution and, on this ground, to put constitutional limits on the monarchy and accordingly, to defend the dignity of Parliament and the responsibility of a solid Executive against the authoritarian rule of the King, the fragmentation of the parliamentary parties, the radicalism of French revolutionary ideas and the dispersal of the Whig political endowment. Parole chiave / Keywords: Giorgio III; eredità costituzionale; Vecchi e Nuovi Whigs; rappresen- tanza politica; forma di governo britannica / George III; constitutional heritage; Old and New Whigs; political representation; British form of government.

Martin Loughlin, Burke on Law, Revolution and Constitution / Burke su diritto, rivoluzione e costituzione

Because of the variable emphasis when revealing his political convictions and his philosophical beliefs, Edmund Burke is described as an ambiguous protagonist of political and constitutional thought. So confusing his estimation as a conservative, radical or liberal thinker, also because of the reworking of his ideas, this article aims to analyze the main themes of his political writing (law, revolution and constitution) suggesting that although his essays present differences in tone and mood, there is a consistency of thought. The Author of this article proves that if there is a consistency in Burke’s method, there remains a tension in his political orientation between conservatism and liberalism. This tension reflects the inconsistencies within the modern liberalism: the political pact based on the principle of equality aimed to create an image of unity is founded on a hierarchical system of government; it means that the liberal acceptation of political equality is linked to a social order founded on status and hierarchy. La posizione di Edmund Burke nel quadro del pensiero politico e costituzionale appare ambigua in ragione della differenziata enfasi posta nell’esposizione del suo pensiero politico e delle sue ri- flessioni filosofiche. Considerando le difficoltà emerse talvolta nella qualificazione di Burke quale pensatore conservatore, liberale o radicale, l’Autore si propone di esaminare le principali direttrici

280 Abstracts dei suoi scritti (sintetizzabili in: costituzione, rivoluzione e legge) suggerendo che nei suoi lavori, malgrado essi si connotino per un variabile stato emozionale, è possibile rilevare una linea di con- tinuità di pensiero. Al termine della sua analisi, tuttavia, l’Autore del saggio, pur constatando l’ado- zione da parte di Burke del medesimo metodo che risulta dunque trasversale alla sua produzione, constata nel suo orientamento politico una persistente tensione tra conservatorismo e liberalismo; tensione che peraltro riflette le contraddizioni del moderno liberalismo. Il patto politico ispirato al principio di uguaglianza, infatti, assistendo l’immagine di unità, è necessariamente fondato su un apparato di governo a struttura gerarchica; ovvero l’acquisizione liberale del principio egualitario è filtrata da un ordine sociale gerarchicamente strutturato. Keywords / Parole chiave: law; revolutions; political thought; reform; constitution / diritto; rivoluzioni; pensiero politico; riforma; costituzione.

Maurizio Griffo, Edmund Burke: costituzione mista e tradizione storica nell’Appeal from the New to the Old Whigs / Edmund Burke: mixed constitution and historical tradition in the Appeal from the New to the Old Whigs

Il pensiero politico di Edmund Burke va inteso sempre a partire dal contesto della vita politica inglese del XVIII secolo. Questo è vero anche per l’Appeal from the New to the Old Whigs. Scritto dopo la rottura definitiva con Fox, nel maggio 1791, il pamphlet, che è una sorta di ideale prosecuzione delle Reflections on the French Revolution, è volto anzitutto a contrastare il diffondersi delle idee rivoluzio- narie francesi in Inghilterra. La intenzione polemica non esaurisce, però, il senso dello scritto che è una esposizione del significato della costituzione britannica, intesa come una costituzione mista che vive di un equilibrio virtuoso tra le sue parti. Al fondo della implicita filosofia politica burkeana sta un’antropologia politica pessimistica. L’idea cioè che la pacifica convivenza umana non sia un porta- to spontaneo, ma costituisca il frutto di un lungo processo storico; un fragile tessuto di costumi, usi, abitudini, tradizioni che va maneggiato con cautela. The political thought of Edmund Burke has to be always understood in the context of the English political life of the XVIII century. That is true also for the Appeal from the New to the Old Whigs. The pamphlet, written after the final break with Fox in May 1791, can be considered a prosecution of the Reflections on the French Revolution, and has the aim to oppose the propagation of French revolutionary ideas in England. This polemical aim don’t exaust the meaning of the essay, which exposes in a clear-cut way the sense of the English constitution, understood as a mixed constitution that lives in the delicate balance of its parts. At the bottom of the inexpressed political philosophy of Burke we found a pessimistic political anthropology. The idea that the peaceful human co-existence is not a spontaneous achievement, but depends from a long historical process; a delicate fabric of uses, customs, traditions that has to be handled with care. Parole chiave / Keywords: Edmund Burke; Costitiuzione mista; tradizione whig; libertà inglesi; parlamentarismo britannico / Edmund Burke; mixed constitution; whig tradition; English liberties; British parliamentary system.

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Marina Calamo Specchia, Burke e la Rivoluzione in Francia, ovvero la sublimazione del panta rei / Burke and the Revolution in France, that is the sublimation of the panta rei

In questo saggio si analizza il percorso culturale e politico che ha condotto Edmund Burke a schierarsi fieramente e pubblicamente, anche attraverso una serie di discorsi parlamentari, contro l’evento rivoluzionario che nel bene o nel male ha influenzato l’evoluzione delle esperienze costi- tuzionali dell’Europa continentale. Traspare da tutto il suo pensiero l’esigenza di legare il bilancia- mento delle istituzioni politiche all’equilibrio tra rispetto della tradizione e avvento dell’innovazione giuridica e di alimentare la genesi di idee ancorate al recupero dei valori storici e ai principi etici della società. The basic commitment of this paper is to deliver an analysis of the cultural and political path that led Edmund Burke, also by some influential of parliamentary speeches, to stand proudly and publicly against the revolutionary event that, for better or worse, has occurred in France and influenced the evolution of constitutional experiences of continental Europe. Shines through all his thought the need to tie the balance of political institutions to the respect of legal tradition and to bind each other the genesis of ideas, historical values and ethical principles of society. Parole chiave / Keywords: Rivoluzione francese; radicalismo; whiggismo; libertà; costituzionalismo rivoluzionario / French Revolution; radicalism; whiggism; liberty; revolutionary constitutionalism.

Ugo Bruschi, “A business somewhat delicate”: Edmund Burke e la questione americana dall’abrogazione dello Stamp Act all’indipendenza / “A business somewhat delicate”. Edmund Burke and the American Revolution: From the Stamp Act’s Repeal to Independence

Analizzata alla luce delle fonti, la lettura tradizionale di certa vulgata Whig di un Edmund Burke paladino delle libertà americane cede il posto ad un’interpretazione più articolata, che ne vede mu- tare le posizioni a seconda del momento. Nel 1766 la breve esperienza di governo dei Rockingham Whigs aveva visto tanto l’abrogazione del contestato Stamp Act quanto l’approvazione di un Declaratory Act che ribadiva a chiare lettere il potere legislativo del Parlamento nei confronti delle colonie. È difficile stabilire a quale dei due binari della sua politica americana il partito fosse più legato, ma è certo che, una volta caduto il governo, i Rockingham Whigs resteranno fedeli a lungo al Declaratory Act, spezzando il fronte dell’opposizione. Né si nota una posizione diversa da parte di Burke (che pure dal 1771 era rappresentante della General Assembly di New York): ancora nel 1774, quando colonie e madrepatria erano ai ferri corti, proporrà, nel suo Speech on American Taxation, il ritorno al binomio del 1766. L’anno dopo, però, lo Speech on Conciliation with America vede un significativo cambiamento di rotta ed un appello a cercare la conciliazione con le colonie prima che sia troppo tardi. Le sue paro- le sono vane: il conflitto armato e la Dichiarazione d’Indipendenza fanno precipitare la situazione in modo irreversibile. Prima, però, di dare le colonie per perse e di disinteressarsi, in buona sostanza, alle vicende americane, Burke lancia un ultimo richiamo nella lettera agli sceriffi di Bristol del 1777: se la sovranità del Parlamento è illimitata, è il Parlamento stesso a doversi limitare nella sua azione. In caso contrario – ed è la lezione che si può trarre dalla questione americana – le stesse libertà in- glesi saranno in pericolo. Far from being the knight in shining armour of American liberty, sometimes portrayed in trivializations of Whig history, Edmund Burke’s position underwent a radical transformation over time. The brief experience of Rockingham’s government saw in 1766 both the repeal of the Stamp Act

282 Abstracts and the passing of a Declaratory Act which stated Parliament’s legislative power over the colonies, ‘in all cases whatsoever’: it is open to question which measure, if any, was dearer to the Rockingham Whigs, but it is undeniable that, while out of office, they stuck to the Declaratory Act at the cost of a serious breach in the Opposition. Although chosen in 1771 by New York’s General Assembly as its representative in Britain, Burke was no exception. Even his Speech on American Taxation (1774), when colonies and homeland were at loggerheads, was an appeal to go back to Rockingham’s policy. A year later, however, in his Speech on Conciliation with America, Burke had shifted ground. He wasn’t any longer a party man striving to defend his party’s former choices, but a worried statesman with an appeal to conciliation, in order to rebuild a relation of trust between Britain and America and prevent disaster. It was too late: blood had been shed, and the Declaration of Independence was soon to sound the death knell for any hope of reconciliation. Burke’s last stance on the American revolution, his Letter to the Sheriffs of Bristol (1777), was rather a warning on the necessity of Parliament self- limiting its own unlimited sovereignty; else, not only the colonies, but also the future of English liberties in Britain would be at stake. Parole chiave / Keywords: Rivoluzione americana; tassazione; rappresentanza; Impero; sovranità del Parlamento / American Revolution; taxation; representation; Empire; sovereignty of Parliament.

Patricia Chiantera-Stutte, Fiducia, interesse e consenso: riflessioni sulla rappresentanza in Edmund Burke / Trust, interest and consensus: some remarks on the political representation in Burke

L’articolo analizza il contesto in cui Edmund Burke elabora la sua idea di rappresentanza, ana- lizzando quest’ultima in concessione con le idee di fiducia, interesse e consenso nei suoi discorsi e nelle sue opere. Secondo la tesi dell’articolo l’idea di rappresentanza politica in Burke è in grado di rivelare tutta la complessità e la coerenza interna del pensiero burkeano e la sua diversità dalla concezione politica contemporanea. Attraverso l’analisi della rappresentanza si rivela lìoriginalità della figura di Burke, che si situa in un momento storico a cavallo della modernità: Burke guarda al passato, alla tradizione e alla ancient constitution e, insieme, cerca di risolvere i problemi del futuro, e cioè i diritti delle popolazioni extra-europee e la questione della rappresentanza. Burke non è, però, solo una autore a cavallo della grande rottura di senso che costituisce la modernità: è un autore che riesce a conciliare i grandi ed eterni temi del pensiero politico in un sistema di pensiero articolato, equilibrato e soprattutto aperto, non stereotipizzato. Per questo, forse, il pensiero di Burke si situa più in là della modernità. The article analyses the contexts of Burke’s reflections on the concept of representation. Moreover it analyses his idea of representation in his main works by studying some related concepts like trust, interest and consensus. Following this contribution, the idea of the political representation in Edmund Burke can disclose the complexity and also the internal coherence of his thought and his diversity from the contemporary interpretations of the political activity. The consideration of Burke idea of representation shows the originality of Burke, who writes at the beginning of the modern political era. Burke looks back at the past and tries to solve the problems of the future, i.e. then issue of the revolution and of the mass mobilisation. For that reason he cannot be defined only as a political author belongin to “modernity”: he can deal with the fundamental questions of political life, starting from the consideration of pre-modern political thinking and still – or even therefore – give us a original interpretation of politics even today.

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Parole chiave / Keywords: rappresentanza; fiducia; costituzione; tradizione; Burke / representa- tion; confidence; constitution; tradition; Burke.

Paolo Rondini, Edmund Burke e la cultura giuridica inglese del tardo Settecento / Edmund Burke and the English legal culture in the late 18thcentury

In questo saggio l’autore prende in considerazione il ruolo svolto dalla figura di Burke nel pa- norama della cultura giuridica inglese della seconda metà del Settecento. Sulla base di un approccio volto a rilevare l’esistenza di sintonie e dissonanze fra il pensiero di Burke e quello di altri autorevoli intellettuali inglesi (Blackstone, Bentham, Priestley, Paine, etc.) che ebbero modo di confrontarsi su questioni di vitale importanza per la vita della società britannica (come, ad esempio, la rivoluzione americana e quella francese, la questione irlandese, la Compagnia delle Indie Orientali), si analiz- zeranno i motivi per cui Burke fu per tutta la sua vita un paladino dell’ordine istituzionale e sociale scaturito dalla Glorious Revolution. Inoltre, si passeranno in rassegna le ragioni per cui un uomo poli- tico che si era sempre battuto in favore dei diritti dei cittadini inglesi, delle loro libertà e prerogative costituzionali, venendo quindi annoveratofra i fautori di un costituzionalismo liberale e riformista, assunse una posizione fortemente critica nei confronti della Rivoluzione francese, provocando così una frattura in seno al milieu intellettuale inglese fra coloro che continuavano a stimare Burke e chi lo accusava di essere passato nellefila dei conservatori e dei sostenitori più reazionari del partito dell’ordine costituito. In this essay the author investigates the relevance of Burke’s thoughtin relation tothe British le- gal culture of the 18th century. By adopting an approach geared towards highlighting both the concor- dance and discordance of opinions between Burke and other prominent British intellectuals (Black- stone, Bentham, Priestley, Paine, etc.) about issues of crucial importance for the British society (e.g., the American and the French revolutions, the Irish question, the East India Company), the paper will refer to the reasons Burke argued in favour of the political and social order which had arisen out of the Glorious Revolution. The analysis will also try to shed light on the ideas of this liberal and reformist pol- itician, who always fought for the rights, liberties and constitutional prerogatives of the British citizens. Finally, it will also focus on the reasons Burke ended up demonizing the French revolution, thereby splitting the British intellectual milieu between those who kepton admiring him and those who blamed him for becoming a conservative and reactionary supporter of the established public order. Parole chiave / Keywords: Cultura giuridica inglese; Common Law; costituzionalismo inglese; storia delle istituzioni politiche; Rivoluzione francese / English legal culture; Common law; English Constitutionalism; History of Political Institutions; French Revolution.

Daniele Francesconi, Edmund Burke e la cultura politica dell’Illuminismo scozzese / Edmund Burke and the Political Culture of the Scottish Enlightenment

Il presente saggio ricostruisce la presenza nel pensiero di Burke di linguaggi politici elaborati dagli illuministi scozzesi e ne misura la rielaborazione e il differente utilizzo. Mostra come, nella triangolazione tra commercio, sociabilità e libertà, Burke abbia operato una sovversione non solo delle sequenze storiche che per gli illuministi costituivano il progresso della società civile, ma anche

284 Abstracts del loro valore morale. In particolare ha negato che lo sviluppo della società commerciale potesse produrre autonomi princìpi morali (come nella visione di Hume e Smith), ma anzi ha sottolineato che, senza il collante dei valori aristocratici e gerarchici dell’onore e della religione, il commercio abbandonato a se stesso non poteva avere altro che esiti di disgregazione. La valutazione della Rivolu- zione francese si inserisce esattamente in questa “controstoria” della società civile, paradossalmente formulata attraverso gli strumenti teorici elaborati dall’illuminismo scozzese. This paper reconstructs the presence of the political languages of the Scottish Enlightenment in Burke’s thinking, and points out the ways in which they were refashioned and differently used. It shows how Burke subverted the triangle between commerce, sociability and liberty, non only as far as the historical sequences of the Enlightenment progress of civil society were concerned, but also for their moral value. In particular, he denied that the development of the commercial society could bring about its own moral principles (like in Hume’s and Smith’s conception). On the contrary he emphasized that, without the glue of the aristocratic and hierarchical values of honour and religion, commerce could result in nothing else than disgregation. The judgment on the French Revolution belongs just to this “counter-history” of civil society, paradoxically set forth with the theoretical tools provided by the Scottish Enlightenment. Parole chiave / Keywords: Illuminismo scozzese; Whiggismo; Civilizzazione; Costumi; economia politica / Scottish Enlightenment; Whiggism; Civilisation; Manners; political economy.

Simone Gianello, Edmund Burke e i Monarchiens: analisi di un dialogo a distanza tra storicismo di matrice britannica e mite razionalismo francese / Edmund Burke and Monarchiens: analysis of a long-distance dialogue between British historicism and mild French rationalism

Lo scopo di questo saggio è analizzare in chiave critica l’esistenza di un dialogo a distanza tra il pensiero politico-costituzionale di Edmund Burke e quello del gruppo dei Monarchiens che nella pri- ma fase della Rivoluzione francese lottarono per introdurre un riformismo mite che sapesse rinno- vare le istituzioni francesi sul mirabile esempio del modello costituzionale inglese. Una fiamma de- stinata a spegnersi velocemente sotto i colpi del radicalismo egalitario fortemente criticato da Burke e che in breve tempo aveva permeato le diverse componenti dell’Assemblea Costituente. Un egalita- rismo che secondo Burke non aveva lasciato indenni neppure il gruppo dei Monarchiens le cui batta- glie riformiste volte all’introduzione di una Monarchia costituzionale in Francia sul modello inglese erano viziate da un originario ed ineliminabile peccato consistente nell’aver fatto proprio, seppure in misura diversa rispetto ad un Sieyés, quel radicalismo illuminista che aveva avuto in Rousseau il suo ispiratore. Un dialogo, quello tra Burke ed i Monarchiens che se trovava un punto di convergenza nell’importanza dell’esperienza storica e nel valore della prudenza riformista sarebbe stato, altresì, destinato ad interrompersi anzitempo stante l’ineliminabile differenza nella concezione empirica dello Stato e della diseguaglianza sociale, rinnegata dai primi e che rappresentava per Burke il fonda- mento su cui riformare l’intero ordinamento. The purpose of this essay is to analyze critically the existence of a long-distance dialogue between the political and constitutional thought of Edmund Burke and that of the group of Monarchiens that in the first phase of the French Revolution fought to introduce a mild reformism renewing french institutions, following the British constitutional model. An enthusiasm destined to quickly fade, under the radical egalitarianism which was heavily criticized by Burke and which soon permeated the

285 Abstracts different components of the Constituent Assembly. Burke’s ideal of equality had not left unscathed the group of Monarchiens whose battles to introduce a Constitutional Monarchy in France on the English model were vitiated by an original and indelible sin consisting of having adopted, although less than Sieyés, Enlightenment radicalism inspired by Rousseau. A dialogue between Burke and Monarchiens, converging on one hand in the importance of historical experience and worth of reformist prudence, on the other side was also intended to stop ahead of time because of the unavoidable difference in the empirical conception of the State and social inequality, denied by the first and representing for Burke the basis upon which reform the entire constitutional system. Parole chiave / Keywords: monarchiens; storicismo; rivoluzione; razionalismo; riforma / monarchiens; historycism; revolution; rationalism; reform.

Claudio Martinelli, L’eredità di Edmund Burke nel pensiero liberale e conservatore del Novecento / The Edmund Burke’s Legacy in the Nineteenth Liberal and Conservative Thought

L’eredità di un pensatore politico è sempre soggetta al pericolo di appropriazioni abusive, frain- tendimenti, interpretazioni più o meno fedeli, soprattutto se misurata a secoli di distanza e collocata in contesti culturali molto diversi da quelli in cui l’autore si muoveva. Questa considerazione è par- ticolarmente vera nel caso di Edmund Burke, sia perché le sue opere e le sue concezioni filosofiche, politiche e giuridiche sono strettamente legate alla risalente tradizione inglese, sia perché egli univa alle virtù del pensatore l’acume e la passione dell’uomo politico, immerso nelle problematiche del- la propria epoca storica. Questo articolo si propone di verificare come alcune correnti del pensiero politico contemporaneo, segnatamente di stampo liberale e conservatore, abbiano inteso richiamar- si ai capisaldi di questo Maestro settecentesco, talvolta servendosene legittimamente come bussola per orientarsi, in altre circostanze travisando o forzando il suo pensiero per renderlo spendibile di fronte agli interrogativi che la realtà proponeva. La tesi che si vuole sostenere è che la Burke’s legacy sia composita e controversa, fatta di tanti e variegati lasciti, alcuni anticaglie di modesto valore, altri gemme preziose tuttora da tenere nel dovuto conto, ma che sempre meriti di essere trattata con il dovuto rispetto, evitando banali arruolamenti nei ranghi di questa o quella corrente del pensiero politico contemporaneo. The legacy of a political thinker is always subject to the danger of incorrect appropriations, misunderstandings, interpretations more or less faithful, especially if measured in centuries away and placed in cultural contexts very different from those in which the author moved. This is particularly true in the case of Edmund Burke, both because his works and his philosophical, legal and political ideas are closely linked to the ancient English tradition, both because he united the virtues of the thinker to the acumen and passion of man political, immersed in the problems of their own historical epoch. This article aims to examine how some currents of contemporary political thought, particularly liberal and conservative, have sought to rely on the cornerstones of this XVIII century Master, sometimes legitimately using it as a compass for orientation, in other circumstances misrepresenting or forcing his mind to make it expendable in the face of questions that present times proposed. The argument that this writing wants to support is that Burke’s legacy is composite and controversial, made up of many and varied legacies, some antiquities of modest value, other precious gems still to take due account, but that always deserves to be treated with due respect avoiding trivial enlistment in the ranks of this or that current of contemporary political thought.

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Parole chiave / Keywords: Liberale; Conservatore; costruttivismo; individualismo; Costituzione / Liberal; Conservative; constructivism; individualism; Constitution.

Salvatore Prisco, Perché è importante leggere oggi Burke / Why Is It so important to read Burke Today

Burke non respinge l’innovazione costituzionale in se stessa, dunque non è tecnicamente un “reazionario”, come Bonald e de Maistre, e nemmeno i diritti specifici e plurali che emergessero dal “vissuto” storico della Nazione, ma solo l’idea “assoluta” della politica, cui oppone la logica dei suoi limiti connaturali, quella dei legami sociali consegnatici dalla tradizione (che come tale è in sé anch’essa un “mito” continuamente manipolabile) e alla rivolta delle colonie britanniche di oltreo- ceano aveva del resto risposto proponendo la soluzione, certo moderata e integratrice (dunque con- servatrice, ma liberale), del Commonwealth. In questo senso, egli è un anticipatore delle riflessioni novecentesche di Hannah Arendt e Jakob Talmon sulla”democrazia totalitaria”. Leggerlo oggi vuole dunque dire anche vaccinarsi dall’“entusiasmo” rivoluzionario, che spesso – contro le intenzioni di partenza – può “generare mostri” e dalle insidie dell’europeismo solo tecnocratico. Burke does not reject constitutional innovation in itself, so he is not technically a “reactionary”, like Bonald and de Maistre, nor does he reject the specific and plural rights that can emerge from the historical “experience” of the nation, but only an “absolutist” idea of politics, to which he opposes the limits of its connatural logic, that of social ties handed down to us by tradition (which as such is in itself also a continually manipulable “myth”) and he responded to the revolt on the part of the British colonies overseas by proposing the moderate and integrative (therefore conservative, but liberal) solution that was the Commonwealth. In this sense, he is a forerunner of the thinking of Hannah Arendt and Jakob Talmon on “totalitarian democracy” in the twentieth century. To read him today thus means vaccinating oneself not only against revolutionary ‘”enthusiasm”, that can often – going against the original intentions – “produce monsters”, but also the pitfalls of purely technocratic Europeanism. Parole chiave / Keywords: pensiero conservatore; rivoluzione; analisi politica; diritti; storicismo / conservative mind; revolution; political analysis; rights; historycism.

Giovanni Rizzoni, La pazzia di Re Giorgio / The Madness of King George

L’articolo svolge un commento del film diretto nel 1995 da Nicholas Hynter. Il film ripercorre – sulla base della libera rielaborazione svolta dalla pièce di Alan Bennet – le vicende realmente accadute in Inghilterra fra il 1788 e il 1789 quando il terzo monarca degli Hannover fu colpito da una grave forma di demenza che lo rese incapace di svolgere le sue funzioni. La pazzia del re diede luogo ad una complicata crisi costituzionale (nota come la Regency crisis) che si chiuse solo quando il monarca riprese le proprie facoltà mentali. Raccontandoci questa storia, la pellicola offre spunti di riflessione interessanti su un periodo ricco di avvenimenti cruciali per la nascita degli istituti rappresentativi moderni. The paper offers a review of the film directed in 1995 by Nicholas Hytner. Based on he Alan Bennet’s play, the film depicts the events really happened in England between 1788 and 1789 when

287 Abstracts the third Hanoverian monarch was hit by a severe form of dementia that made him unable to carry out his functions. The madness of the King gave rise to a complicated constitutional crisis (the Regency Crisis) which ended only when the monarch recovered his mental faculties. Telling this story, the film offers interesting insights on a period full of crucial events for the birth of modern representative institutions. Parole chiave / Keywords: Giorgio III; pazzia; William Pitt il Giovane; Reggenza / George III; Madness; William Pitt the Younger; Regency.

288 Nei prossimi numeri / In the next issues n. 30 – II semestre / 2nd semester 2015 Constitutional Polymorphism. Constitutional shapes and historical paradigms / Polimorfismo costituzionale. Modelli costituzionali e paradigmi storici a cura di /edited by LUIGI LACCHÈ

Contributi di /articles by: Elisa Arcioni, Eliana Augusti, VALDIS BLUZMA, FRANCISCO CASTELO BRANCO, ERNESTO DE CRISTOFARO, JOSé DOMINGUES, MARCO FIORAVANTI, LáSZLó KOMáROMI, NOéMI NAGY, CRISTIANO PAIXÃO, MICHAEL STOLLEIS, MARTIN SUNNQVIST. n. 31 – I semestre / 1st semester 2016 Trasparenza e privacy. Conflitti e bilanciamenti tra teoria e storia / Transparency and privacy. Conflicts and balances between history and theory a cura di /edited by SIMONE CALZOLAIO

Contributi di /articles by: Licia Califano, Simone Calzolaio, Francesco De Leonardis, Giovanni Di Cosimo, Marco Fioravanti, Valentina Fiorillo, Luigi Lacchè, Massimo Rubechi, Paola Rudan, Giulio Salerno, Luca Scuccimarra, Claudia Storti, Matteo Timiani. n. 32 – II semestre / 2nd semester 2016 Ripensare il costituzionalismo nell’epoca globale / Rethinking constitutionalism in the global era a cura di /edited by LUIGI LACCHÈ, LUCA SCUCCIMARRA

Contributi di /articles by: GIUSEPPE ALLEGRI, GAETANO AZZARITI, GIUSEPPE BRONZINI, RONALD CAR, ALBERTO FEBBRAJO, LUIGI LACCHÈ, CESARE PINELLI, MAURIZIO RICCIARDI, PIERANGELO SCHIERA, LUCA SCUCCIMARRA, GUNTHER TEUBNER. Library of the Journal of Constitutional History / Biblioteca del Giornale di Storia costituzionale Series directed by / Collana diretta da: Luigi Lacchè, Roberto Martucci, Luca Scuccimarra

L’evidenza dei diritti. La déclaration des droits di Sieyès e la critica di Bentham, con testi originali a fronte, a cura di / edited by Giovanni Ruocco, 2009 Lucien Jaume, Che cos’è lo spirito europeo?, 2010 Maurizio Ricciardi, La società come ordine. Storia e teoria politica dei concetti sociali, 2010 Simona Gregori, L’enfance de la Science du Gouvernement. Filosofia, politica e istituzioni nel pensiero dell’abbé de Saint-Pierre, 2010 Ronald Car, "Un nuovo Vangelo per i tedeschi". Dittatura del Cancelliere e Stato popolare nel dibattito costituzionale tedesco del secondo Ottocento, 2011 Il ‘giureconsulto della politica’. Angelo Majorana e l’indirizzo sociologico del Diritto pubblico, a cura di / edited by Giacomo Pace Gravina, 2011 Michele Basso, Max Weber. Economia e politica fra tradizione e modernità, 2013 Luca Cobbe, Il governo dell’opinione. Politica e costituzione in David Hume, 2014 Andrea Marchili, Genealogia della comunità. Amor di sé e legame sociale in Rousseau, 2014 Paolo Colombo, Emmanuel Sieyes: le idee, le istituzioni, con in appendice l’opera di Antoine Boulay de la Meurthe, Théorie constitutionnelle de Sieyès. Constitution de l’an VIII, 1836, 2015

Forthcoming / In preparazione: Costituzione e governo. Scritti e interventi politici di P.-L. Roederer, con testi di L. Lacchè, R. Martucci, L. Scuccimarra Trasfigurazioni costituzionali nelle quattro lezioni di J.J. Park: The Dogmas of the Constitution (1832); traduzione ed edizione critica a cura di U. Bruschi e D. Rossi, con saggi introduttivi di M. Bertolissi e D. Rossi

Demands and informations / Per richieste ed informazioni: eum edizioni università di macerata Via Carducci, snc - 62100 Macerata T (39) 07332586081 - F (39) 07332586086 [email protected] - http://eum.unimc.it INDICAZIONI REDAZIONALI PER GLI AUTORI

1. La redazione accetta articoli nelle principali lingue di comunicazione scientifica. 2. Gli articoli vanno elaborati in formato digitale (file .doc o .rtf), contenendone la lunghezza entro le 60.000 bat- tute (spazi inclusi). Possono essere recapitati all’indirizzo di posta elettronica [email protected] oppure registrati su supporto elettronico (Cd-Rom) e inviati per posta ordinaria all’indirizzo della Redazione: Giornale di Storia costituzionale, Dipartimento di diritto pubblico e teoria del governo, Università degli Studi di Macerata, piazza Strambi, 1 – 62100 Macerata, Italia. 3. Ogni articolo deve essere corredato da: - titolo, eventuale sottotitolo, nome e cognome dell’autore, titolo accademico, denominazione e indirizzo dell’ente, recapito di posta elettronica; - un abstract (non più di 2.500 battute) e da 5 parole-chiave, redatti sia nella lingua del contributo che in lingua inglese. 4. L’eventuale materiale iconografico va consegnato in file separati, nominati in modo da indicarne la sequenza. Le immagini (formato .tiff o .jpeg) dovranno avere una risoluzione di almeno 300 dpi e una larghezza alla base di almeno 70mm; grafici e tabelle dovranno essere consegnati nel formato originale di elaborazione, con una larghezza non superiore ai 133mm. In un apposito file di testo vanno invece riportate le didascalie relative a ciascuna immagine, tabella o grafico.

NORME EDITORIALI

Titoli. Evitare l’uso del maiuscolo o del maiuscoletto. I titoli dei contributi e degli abstracts vanno riportati anche in inglese. I titoli di paragrafi e sottoparagrafi debbono essere numerati, con numerazione progressiva in cifre arabe. Il punto finale non va messo in nessun caso.

Redazione del testo. La formattazione del testo deve essere minima. Si richiede soltanto che siano riconoscibili gli elementi che compongono il contributo: il titolo, i titoli dei paragrafi e dei sottoparagrafi, il corpo del testo, le citazioni, le note e la collocazione degli eventuali materiali di corredo (immagini, grafici e tabelle). Vanno evitate tutte le istruzioni/impostazioni ’superflue’ ai fini della comprensione dei contenuti, che pure rendono meno agevole il trattamento del file. Da evitare la formattazione automatica, la giustificazione, l’uso degli elenchi numerati (o puntati) da programma, l’utilizzo del trattino e del tasto invio per la sillabazione. Evitare anche la sillabazione automatica; è sufficiente allineare il testo a sinistra. Usare il ritorno a capo (tasto invio) solo per chiudere il paragrafo. Rispettare la funzione e la gerarchia delle virgolette; limitare l’uso dei corsivi e, se possibile, evitare quello dei grassetti e dei sottolineati. Si scelga font comuni (arial, times, verdana) e si segnali – in una nota per la redazione – l’eventuale utilizzo di caratteri spe- ciali. Per ulteriori indicazioni si veda di seguito.

Citazioni. Le citazioni lunghe (superiori a 3-4 righe) vanno staccate dal testo (precedute e seguite da uno spazio), senza essere racchiuse da virgolette, composte in corpo minore e sempre in tondo. Le citazioni brevi vanno incorporate nel testo e poste fra virgolette basse (o caporali) « »; eventuali citazioni interne alla citazione vanno poste fra virgolette doppie alte “ ”, sempre in tondo.

Note. Le note al testo sono destinate essenzialmente a mero rinvio bibliografico e a fini esplicativi. Si raccomanda di conte- nere al massimo il numero delle note. In ogni caso, le battute relative alle note (spazi inclusi) non devono superare il terzo delle battute complessive del testo (nel caso di un testo standard di 60.000, spazi inclusi, le note non dovranno superare le 20.000 battute). Il rimando alle note, all’interno del testo, va elaborato automaticamente e va collocato prima della punteggiatura (salvo i casi dei punti esclamativo, interrogativo e di sospensione). Anche se si tratta di note di chiusura (e non a piè di pagina), i rife- rimenti nel testo non vanno in nessun caso creati assegnando l’apice a un numero posto manualmente, ma solo utilizzando l’apposita funzione del programma di video scrittura (che automaticamente genera il numero e colloca il testo di nota; in Word, dal menù Inserisci > riferimento). Il punto chiude sempre il testo delle note.

Indicazioni bibliografiche. I dati bibliografici di un’opera citata vanno in nota. Nella prima citazione debbono essere completi dei seguenti elementi, nell’ordine indicato. – se si tratta di un’opera compiuta: iniziale puntata del nome e cognome dell’autore (con solo le iniziali in maiuscolo e mai in maiuscoletto); titolo in corsivo; luogo; editore; anno (in apice, l’eventuale segnalazione del numero dell’edizione citata). Tutti questi elementi saranno separati l’uno dall’altro mediante virgole. Sempre mediante la virgola, vanno se- parati i nomi degli autori in un’opera a più mani. Nel caso in cui l’autore abbia un nome doppio, le iniziali vanno indica- te senza lo spazio separatore. L’a cura di va riportato (tra parentesi tonde) nella lingua di edizione del testo, subito dopo il nome del curatore e con la virgola solo dopo la parentesi di chiusura. Se viene indicata una parte della pubblicazione, va aggiunta la pagina (o le pagine) di riferimento. Qualora si tratti di un’opera in più volumi, l’indicazione del volume (preceduta da ’vol.’) va anteposta ai numeri di pagina. Esempi: F. Jahn, Deutsches Volksthum, Lübeck, Niemann & Co, 1810. L. Pegoraro, A. Rinella, Le fonti del diritto comparato, Torino, Giappichelli, 2000. R.D. Edwards, The Best of Bagehot, London, Hamish Hamilton, 1993, p. 150. A. King (edited by), The British Prime Minister, London, Macmillan, 19852, pp. 195-220. AA.VV., Scritti in onore di Gaspare Ambrosini, Milano, Giuffrè, vol. III, pp. 1599-1615.

– se si tratta di un’opera tradotta: iniziale puntata del nome e cognome dell’autore; titolo originale dell’opera in corsivo; anno di pubblicazione tra parentesi tonde, seguito dal ’punto e virgola’; l’abbreviazione che introduce il titolo della traduzione ’tr. it.’ (o ’tr. fr.’, ’tr. es.’ etc.); titolo della traduzione in corsivo; luogo; editore; anno. Esempi: W. Benjamin, Über den Begriff der Geschichte (1940); tr. it. Sul concetto di storia, Torino, Einaudi, 1997. J.S. Mill, Considerations on Representative Government (1861); tr. it. Considerazioni sul governo rappresentativo, Roma, Ed- itori Riuniti, 1999.

– se si tratta di un contributo che compare in un volume miscellaneo: iniziale puntata del nome e cognome dell’autore del contributo; titolo del contributo in corsivo; nome (puntato) e cognome del curatore/autore del volume, preceduto da ’in’ ed eventualmente seguito da (a cura di); titolo del volume in corsivo; luogo; editore; anno; paginazione del con- tributo. Esempi: G. Miglio, Mosca e la scienza politica, in E.A. Albertoni (a cura di), Governo e governabilità nel sistema politico e giuridico di Gaetano Mosca, Milano, Giuffrè, 1987, pp. 15-17. O. Hood Phillips, Conventions in the British Constitution, in AA.VV., Scritti in onore di Gaspare Ambrosini, Milano, Giuffrè, vol. III, pp. 1599 s.

– se si tratta di un contributo che compare in una pubblicazione periodica: nome dell’autore e titolo dell’articolo (ri- portati come in tutti gli altri casi); testata del periodico tra virgolette caporali preceduta da ’in’; (ove presenti) indi- cazione dell’annata (in numeri romani) e numero del fascicolo preceduto da ’n.’ (e non da n°, N., num. etc.); anno di pubblicazione; numero pagina/e. Nel caso di citazione da un quotidiano, dopo il titolo della testata si metta la data per esteso. Nel caso si faccia riferimento ad articoli pubblicati in riviste on line, si dovrà fornire l’indirizzo esatto del testo (o, in alternativa, della pagina principale del sito che lo rende disponibile) e la data di consultazione. Esempi: G. Bonacina, Storia e indirizzi del conservatorismo politico secondo la dottrina dei partiti di Stahl, in «Rivista storica italia- na», CXV, n. 2, 2003. A. Ferrara, M. Rosati, Repubblicanesimo e liberalismo a confronto. Introduzione, in «Filosofia e Questioni Pubbliche», n. 1, 2000, pp. 7 ss. S. Vassallo, Brown e le elezioni. Il dietrofront ci insegna qualcosa, in «Il Corriere della Sera», 9 ottobre 2007, p. 42. G. Doria, House of Lords: un nuovo passo sulla via della riforma incompiuta, in «www.federalismi.it», n. 4, 2007, , settembre 2010.

I dati bibliografici dovranno essere completi solo per il primo rimando; per i successivi si procederà indicando solo il cognome dell’autore/curatore; il titolo (o una parte) in corsivo e seguito dall’abbreviazione ’cit.’ o ’tr. cit.’ (nel caso di opere tradotte); l’indicativo delle pagine. Di seguito gli esempi per le diverse tipologie di: Jahn, Deutsches Volksthum cit., pp. 45, 36. Pegoraro, Rinella, Le fonti del diritto cit., p. 200. King, The British Prime Minister cit., p. 195. Benjamin, Über den Begriff tr. cit., pp. 15-20, 23. Bonacina, Storia e indirizzi del conservatorismo politico cit., p. 19. Ferrara, Rosati, Repubblicanesimo cit., pp. 11 ss. Doria, House of Lords cit. Nel caso si rimandi alla stessa opera e alla stessa pagina (o pagine) citate nella nota precedente si può usare ’Ibidem’ (in corsivo), senza ripetere nessuno degli altri dati; se invece si rimanda alla stessa opera citata nella nota precedente, ma a un diverso numero di pagina, si usi ‘Ivi’, seguito dal numero di pagina. ULTERIORI INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DEL TESTO

Rimandi interni al volume. Non debbono mai riferirsi a numeri di pagina; si può invece rimandare a sezioni di testo, interi contributi e paragrafi o immagini (opportunamente numerati).

Paginazione. Nei riferimenti bibliografici, il richiamo al numero o ai numeri di pagina deve essere sempre preceduto (ri- spettivamente) da p. o pp. e riportato per intero; quindi, ad es., pp. 125-129 e non pp. 125-9. Qualora non si tratti di pagine consecutive, i numeri vanno separati dalle virgole: per es. pp. 125, 128, 315. Per indicare anche la pagina seguente o le pagine seguenti si utilizzi rispettivamente s. o ss. (quindi senza ’e’ precedente) e non sgg., seg. o formule analoghe.

Date. Riportando le date, l’autore può adottare il criterio che ritiene più adeguato, purché rispetti rigorosamente l’unifor- mità interna all’articolo. Nel caso vengano utilizzate forme abbreviate, il segno per l’elisione è l’apostrofo e non la virgoletta alta di apertura (per es. ’48 e non ‘48).

Sigle e acronimi. Le sigle devono sempre comparire senza punti tra le lettere e, la prima volta in cui sono citate, vanno fatte seguite dalla dicitura per esteso e dall’eventuale traduzione tra parentesi. Non occorre l’esplicitazione delle sigle di uso co- mune (come USA, NATO, ONU, UE, etc.).

Punti di sospensione o elisione. Sono sempre 3, quindi non si rendono digitando tre volte il punto sulla tastiera ma inseren- do l’apposito simbolo. Quando indicano sospensione – come ogni segno di punteggiatura – vanno staccati dalla parola che segue e attaccati alla parola che li precede (ad esempio … non mi ricordo più…). Non richiedono il punto finale. Quando indicano elisione, quindi un taglio o una lacuna nel testo, il simbolo viene incluso tra parentesi quadre, in questo modo […].

Trattini. Il trattino medio viene usato, seguito e preceduto da spazio, per aprire e chiudere gli incisi. Quando il trattino di chiusura dell’inciso coincide con la chiusura della frase, si omette e si inserisce solo il punto fermo. Ad es. … testo – inciso che chiude anche la frase. Il trattino breve si usa solo per i termini compositi formati da parole intere (ad es. centro-sinistra) e per unire due quantità numeriche (ad es. pp. 125-148); sempre senza spazi prima e dopo.

Virgolette. Le virgolette basse « » (caporali) si usano per indicare il discorso diretto, le citazioni brevi e, nei riferimenti bibliografici, per i titoli delle pubblicazioni periodiche. Le virgolette alte “ ”, invece, per le parole di uso comune a cui si vuo- le dare particolare enfasi (o assunte prescindendo dal loro significato abituale). Inoltre, nelle citazioni di titoli di quotidiani, periodici, riviste oppure di capitoli e sezioni di paragrafi di un libro (ad es. … come indicato nel paragrafo “La Germania assassinata” della Storia dell’età moderna…). Infine, quando è necessario fare uso delle virgolette all’interno di un discorso già tra caporali. La gerarchia è la seguente: «… “… ’…’ …” …». I segni di punteggiatura (salvo il punto esclamativo o in- terrogativo quando fanno parte della citazione) vanno sempre posposti alla chiusura delle virgolette.

Rimandi al web. Quando si fa riferimento a contenuti on line, bisogna sempre indicare in maniera completa l’indirizzo (compreso il protocollo http:// o ftp:// etc.; possibilmente senza spezzarlo) e racchiuderlo tra i segni minore e maggiore; va indicata sempre anche la data di consultazione o di verifica (dell’indirizzo). Altro dato indispensabile è il titolo (o nome) del sito/pagina o una breve descrizione dei contenuti che si troveranno all’indirizzo riportato. Quindi, ad esempio, un ri- ferimento corretto può essere così formulato: Sezione novità delle Edizioni Università di Macerata, , giugno 2010. SERVIZI DI REVISIONE DI PAPERS SCRITTI IN LINGUA INGLESE OFFERTI DALLA ENAGO

La Enago offre servizi di revisione linguistica e stilistica di papers di ricerca scritti in inglese al fine della loro pubblicazione in periodici. La Enago ha revisori esperti nei settori disciplinari (qualificati con PhD e Master) aventi una media di 19 anni di esperienza nella revisione. Oltre che la revisione linguistica dell’inglese, la Enago offre supporto agli autori per tutti le fasi del processo di pubblicazione, inclusi: la revisione di papers respinti dalle redazioni per ragioni di editing; la selezione dei periodici nei quali pubblicare; l’inserimento di immagini; la riduzione del numero dei caratteri; la redazione di lettere di corredo. Enago è una società certificata ISO 9001:2008 ed è molto attenta alla qualità del lavoro consegnato agli autori. Siti web e servizi offerti localmente da Enago sono elencati sotto. Ciascun sito web ha opzioni di pagamento localizzate e possibilità di fatturare su richiesta.

Per ricercatori di tutto il mondo: Enago Global, . Per ricercatori giapponesi: Enago Japan, . Per ricercatori cinesi: Enago China, . Per ricercatori taiwanesi: Enago Taiwan, . Per ricercatori coreani: Enago Korea, . Per ricercatori tedeschi: Enago Germany, . Per ricercatori turchi: Enago Turkey, . Per ricercatori portoghesi: Enago Brazil, .

Allo scopo di supportare e facilitare il successo del processo di pubblicazione di saggi scientifici e accademici di ricerca, i ricercatori possono anche usufruire degli eccellenti servizi di traduzione offerti dal nostro marchio — Ulatus, .

294 CODICE ETICO

DOVERI DEI DIRETTORI E DEI REDATTORI

I principi etici su cui si basano i doveri dei Direttori e dei Redattori del Giornale di Storia costituzionale si ispirano a COPE (Committee on Publication Ethics), Best Practice Guidelines for Journal Editors: http://publicationethics.org/files/u2/Best_ Practice.pdf.

I Direttori e Redattori del Giornale decidono quali articoli pubblicare fra quelli sottoposti alla redazione. Nella scelta sono guidati dalle politiche stabilite dal Comitato Internazionale del Giornale e sono tenuti al rispetto delle norme vigenti. Essi tendono fattivamente al miglioramento della qualità scientifica del Giornale.

Direttori e Redattori valutano i manoscritti sulla base del loro contenuto intellettuale senza tener conto di razza, sesso, orientamento sessuale, fede religiosa, origine etnica, cittadinanza, o orientamento politico dell’autore.

I Direttori e i membri della redazione non devono rivelare alcuna informazione concernente un manoscritto sottoposto alla redazione a nessun’altra persona diversa dall’autore, dal referee, dal referee potenziale, dai consiglieri di redazione, dall’editore.

Il materiale non pubblicato contenuto in un manoscritto non deve essere usato nella ricerca di uno dei Direttori o Redattori senza l’espresso consenso scritto dell’autore.

DOVERI DEI REFEREES

I principi etici su cui si basano i doveri dei Referees del Giornale di Storia costituzionale si ispirano a http://www.njcmindia. org/home/about/22.

Il referaggio dei pari assiste i Direttori e i Redattori nel compiere le scelte redazionali e attraverso la comunicazione reda- zionale con gli autori può anche aiutare gli autori a migliorare l’articolo.

Ogni referee scelto che si senta inadeguato a esaminare la ricerca riportata in un manoscritto o che sappia che gli sarà impossibile esaminarlo prontamente deve comunicarlo ai Direttori del Giornale e esentare se stesso dal processo di esame.

Ogni manoscritto ricevuto e da sottoporre a valutazione deve essere trattato come documento confidenziale. Esso non deve essere mostrato o discusso con altri eccetto quelli autorizzati dai Direttori e Redattori.

L’esame del manoscritto deve essere condotto in maniera obiettiva. Critiche personali concernenti l’autore sono inappro- priate. I referees devono esprimere i loro pareri chiaramente con argomenti a loro supporto.

I referees devono individuare lavori rilevanti pubblicati che non sono stati menzionati dall’autore. Affermare che osserva- zioni, deduzioni, o tesi siano state precedentemente già sostenute deve essere accompagnato dalla citazione pertinente. I referees devono anche portare all’attenzione dei Direttori e Redattori ogni somiglianza sostanziale o sovrapponibilità tra il manoscritto sotto esame e ogni altro paper pubblicato di cui essi abbiano conoscenza personale.

Informazioni privilegiate o idee ottenute attraverso il referaggio devono essere considerate confidenziali e non usate a vantaggio personale. I referees non dovrebbero accettare di esaminare manoscritti che possano far nascere conflitti di in- teresse risultanti da relazioni o rapporti competitivi o collaborativi o di altra natura con gli autori, le società o le istituzioni connesse con il paper.

295 DOVERI DEGLI AUTORI

I principi etici su cui si basano i doveri degli Autori del Giornale di Storia costituzionale si ispirano a http://www.elsevier. com/framework_products/promis_misc/ethicalguidelinesforauthors.pdf.

Gli autori di manoscritti che riferiscono i risultati di ricerche originali devono dare un resoconto accurato del metodo seguito e dei risultati ottenuti e devono discuterne obiettivamente il significato e valore. I dati sottostanti la ricerca devo- no essere riferiti accuratamente nell’articolo. Questo deve contenere sufficienti riferimenti tali da permettere ad altri di ripercorrere la ricerca eseguita. Affermazioni fraudolente o scientemente inaccurate costituiscono comportamento non etico e sono inaccettabili.

Gli autori devono assicurare di aver scritto lavori interamente originali, e se gli autori hanno usato il lavoro e/o le parole di altri ciò deve essere citato in modo appropriato.

Di norma, gli autori non pubblicano manoscritti che presentano la stessa ricerca in più di un periodico o pubblicazione primaria.

Deve sempre essere dato riconoscimento appropriato del lavoro degli altri. Gli autori devono citare le pubblicazioni che hanno influito nel determinare la natura del lavoro da essi svolto.

La paternità di un manoscritto deve essere limitata a coloro che hanno dato un contributo significativo alla concezione, pianificazione, esecuzione o interpretazione dello studio riportato. Tutti coloro che hanno dato un contributo significativo dovrebbero essere elencati come co-autori. Nel caso in cui ci siano altri che hanno partecipato in alcuni aspetti sostanziali del progetto di ricerca, essi dovrebbero essere menzionati o elencati come contributori. L’autore con cui è in contatto il Giornale dovrebbe assicurarsi che tutti i co-autori siano inclusi nell’articolo, e che tutti i co-autori abbiano visto ed approvato la versione finale del contributo e siano d’accordo a sottoporlo al Giornale per la sua pubblicazione.

Quando un autore scopre un errore significativo o una inesattezza nel proprio articolo pubblicato, ha l’obbligo di notificarlo prontamente ai Direttori, Redattori o Editori del Giornale e di cooperare con i Direttori per ritrattare o correggere l’errore.

296 BOARD OF EDITORS OF THE GIORNALE DI STORIA COSTITUZIONALE / JOURNAL OF CONSTITUTIONAL HISTORY

STYLE SHEET FOR THE AUTHORS

1. The editorial staff accepts articles in the main European languages. 2. The articles must have an electronic format (a ’.doc’ file or a ’.rtf’ file) and should not exceed 60,000 characters (including spaces). They can be sent to the following email address [email protected] or copied onto a CD or a DVD and sent to the postal address of the Board of Editors: Giornale di Storia costituzionale / Journal of Constitutional History, Dipartimento di diritto pubblico e teoria del governo, Università degli Studi di Macerata, piazza Strambi, 1 – 62100 Macerata, Italy. 3. Every article must include: - title, eventual subtitle, name and surname of the author, her / his academic title, name and address of the institution to which she / he belongs, email address; - abstract (no longer than 2,500 characters) and 5 keywords, written both in the language of the article and in English. 4. The eventual iconographic material should be sent in separate files named in such a way as to indicate their sequence. Images (’.tiff’ or ’.jpeg’ format) should have a definition of, at least, 300 dpi and a width at their base of, at least, 70 mm; graphs and tables should be sent in their original format with a width no larger than 133 mm. The captions relating to every image, table or graph have to be inserted in a separate text file.

EDITORIAL RULES Titles. The use of capital letters or small capital letters is to be avoided. The titles of articles and abstracts are to be written in English as well. Subheadings and sub-subheadings must be numbered with progressive Arabic numerals. Please avoid to put a full stop at the end. Manuscript preparation. The manuscript must have basic stylistic features. The editors only require the recognisability of the elements of which the contribution is made up: the title, the subheadings and sub-subheadings, the body of the text, the quotations, the endnotes and the position of the eventual explicative material (images, graphs, tables). All the layout that is not necessary for the comprehension of the content must be avoided, in that it makes less easy file processing. Automatic text formatting, justifying lines, using numbered (or bullet) lists provided by a programme, using the hyphen or striking the enter key in order to divide words into syllables must be avoided. Automatic division into syllables must be avoided as well; it is sufficient to justify the left margin. Use the enter key only in order to end a section. Respect the function and the hierarchy of inverted commas (“ ”) and quotation marks (« »); limit the use of italics and, if possible, avoid the use of bold type or underlined parts. Choose common fonts (Arial, Times, Verdana) and indicate – in a note for the editorial board – the eventual use of special type. For further instructions see below. Quotations. Lengthy quotations (more than 3 or 4 lines) must be separated from the body of the text (preceded and followed by a blank line), should not be in inverted commas or quotation marks, should be written with types of a smaller size and never in italics. Short quotations should be incorporated in the text body and put in quotation marks « »; eventual quotations which are within a quotation must be put in inverted commas “ ”, and never in italics. Endnotes. Endnotes are essentially destined to mere bibliographical reference and to explicative purposes. We recommend limiting the number of endnotes. In any case, the number of characters (including spaces) of the endnotes should not exceed a third of the total number of characters of the text (therefore in a standard text of 60,000 characters, including spaces, endnotes should not exceed 20,000 characters, including spaces). Note numbers in the text should be automatically created, should precede a punctuation mark (except in the cases of exclamation and question marks and of suspension points) and be superscripted without parentheses. Even if it is a question of endnotes (and not footnotes), note numbers in the text should never be created superscripting numbers manually, but always using the specific automatic function of the writing programme (for example in Word for Windows 2003 in the menu Insert > Reference). A full stop always ends the text in the notes. Bibliographical references. Bibliographical information of a quoted work belongs in the notes. In the first quotation of the work, complete data must be indicated, that is the below-mentioned elements following the order here established. – if it is a monograph: initial of the name (in capital letters) followed by a full stop and surname of the author (with only the initial in capital letters and never in small capital letters); title in italic type; place of publication; publishers; year of publication (eventual indication of the quoted edition superscripted). All these elements must be separated from one another by a comma. A comma must also separate the name of the authors, if a work has been written by more than one person. In the case in which the author has a double name, the initials should not be separated by a space. ’Edited by’ must be written between parentheses in the language in which the quoted text is written, immediately after the name of the editor and the comma must be inserted only after the last parenthesis. If only a part of the work is quoted, the relative page (or pages) must be added. If it is a work of more than one volume, the indication of the number of the volume (preceded by ’vol.’) must be given and it should be placed before the numbers of the pages. Examples: F. Jahn, Deutsches Volksthum, Lübeck, Niemann & Co, 1810. L. Pegoraro, A. Rinella, Le fonti del diritto comparato, Torino, Giappichelli, 2000. R.D. Edwards, The Best of Bagehot, London, Hamish Hamilton, 1993, p. 150. A. King (edited by), The British Prime Minister, London, Macmillan, 19852, pp. 195-220. AA.VV., Scritti in onore di Gaspare Ambrosini, Milano, Giuffrè, vol. III, pp. 1599-1615. – if it is a translated work: initial of the name (in capital letter) followed by a full stop and surname of the author (with only the initial in capital letter and never in small capital letters); original title of the work in italic type; year of publication between parentheses, followed by a semicolon; the following abbreviations: It. tr. or Fr. tr. or Sp. tr. etc. (which precede and introduce the title of the translation); title of the translation in italic type; place of publication; publishers; year of publication. Examples: W. Benjamin, Über den Begriff der Geschichte (1940); It. tr. Sul concetto di storia, Torino, Einaudi, 1997. J.S. Mill, Considerations on Representative Government (1861); It. tr. Considerazioni sul governo rappresentativo, Roma, Editori Riuniti, 1999. – if it is an article published in a miscellaneous work: initial of the name (in capital letters) followed by a full stop and surname of the author of the article (with only the initial in capital letters and never in small capital letters); title of the article in italic type; initial of the name (in capital letters) followed by a full stop and surname of the editor / author of the volume (with only the initial in capital letters and never in small capital letters) preceded by ’in’ and eventually followed by (’edited by’); title of the volume in italic type; place of publication; publishers; year of publication; pages of the articles. Examples: G. Miglio, Mosca e la scienza politica, in E.A. Albertoni (a cura di), Governo e governabilità nel sistema politico e giuridico di Gaetano Mosca, Milano, Giuffrè, 1987, pp. 15-17. O. Hood Phillips, Conventions in the British Constitution, in AA.VV., Scritti in onore di Gaspare Ambrosini, Milano, Giuffrè, vol. III, pp. 1599 s. – if it is an article which appeared in a periodical: initial of the name (in capital letters) followed by a full stop and surname of the author of the article (with only the initial in capital letters and never in small capital letters); title of the article in italic type; name of the periodical in quotation marks (« ») preceded by ’in’; number of the volume of the periodical (if present) written in Roman numerals; number of the issue preceded by ’n.’ (not by n°., N., num. etc.); year of publication; page number(s). In the case of quotation from a newspaper, after the name of the newspaper indicate the complete date. In the case of reference to articles published in online periodicals, the exact ’http’ address of the text must be given, or alternatively, of the main page of the website which publishes it. Examples: G. Bonacina, Storia e indirizzi del conservatorismo politico secondo la dottrina dei partiti di Stahl, in «Rivista storica italiana», CXV, n. 2, 2003. A. Ferrara, M. Rosati, Repubblicanesimo e liberalismo a confronto. Introduzione, in «Filosofia e Questioni Pubbliche», n. 1, 2000, pp. 7 ss. S. Vassallo, Brown e le elezioni. Il dietrofront ci insegna qualcosa, in «Il Corriere della Sera», 9 ottobre 2007, p. 42. G. Doria, House of Lords: un nuovo passo sulla via della riforma incompiuta, in «www.federalismi.it», n. 4, 2007, , settembre 2010.

Bibliographical data must be complete only for the first quotation; the following quotations are shortened, indicating only the surname of the author / editor; the title (or part of it) in italic type followed by the abbreviation ’cit.’ or ’cit. tr.’ (in the case of translated works); the number of pages. Here we give some examples for the different typologies of works: Jahn, Deutsches Volksthum cit., pp. 45, 36. Pegoraro, Rinella, Le fonti del diritto cit., p. 200. King, The British Prime Minister cit., p. 195. Benjamin, Über den Begriff cit. tr., pp. 15-20, 23. Bonacina, Storia e indirizzi del conservatorismo politico cit., p. 19. Ferrara, Rosati, Repubblicanesimo cit., pp. 11 and following pages. Doria, House of Lords cit. In the case of reference to the same work and the same page (or pages) quoted in the preceding endnote ’Ibidem’ (in italic type) can be used, without repeating any of the other data; if instead reference is made to the same work quoted in the preceding endnote, but to a different page, ’Ivi’ can be used followed by the page number.

FURTHER INSTRUCTION FOR THE PREPARATION OF THE MANUSCRIPT

References within the issue. They should never refer to page numbers; instead sections of the text, full articles and paragraphs or images (opportunely numbered) can be referred to.

Pages. In bibliographical references, referring to the number or the numbers of the pages must always be preceded by (respectively) ’p.’ or ’pp.’ and reported entirely; therefore, for example, ’pp. 125-129’ and not ’pp. 125-9’. In the case in which it is a question of non consecutive pages, numbers must be separated by commas: for example: ’pp. 125, 128, 315.’ in order to indicate the following page or pages, as well please use ’f.’ or ’ff.’ respectively (hence without the preceding ’and’).

Dates. Reporting dates, the author can adopt the criterion which he believes to be the most adequate, as long as he rigorously respects the internal uniformity of the article. In the case where abbreviated forms are used, please use the preceding apostrophe and not the single inverted comma (for examples ’48 and not ‘48).

Abbreviations and acronyms. Abbreviations must always be without the dot between the letters and, the first time they are quoted, they must be followed by the full name and by the eventual translation in brackets. It is not necessary to explain common use abbreviations (like USA, NATO, ONU, UE, etc.).

Suspension points. Are always three in number, therefore they should not be inserted in the text writing three full stops, rather inserting its symbol. When they indicate suspension – as every punctuation mark – they should be separated by a space from the following word and attached to the word that precedes them (for example: … I do not remember any more…). They do not require the final full stop. When they indicate elision, therefore a cut or a gap in the text, the symbol must be included in square brackets, like this […].

Dashes and hyphens. The dash is used, followed or preceded by a space, in order to open and close an incidental sentence. When the dash that closes the incidental sentence coincides with the closing of the whole sentence, it is omitted and only a full stop is inserted. Eg.: …text – incidental sentence that closes also the whole sentence. The hyphen is used only for compound words formed by entire words (eg.: tree-house) and in order to unite two numerical quantities (eg.: pp. 125-148); always without spaces before and after.

Quotation marks and inverted commas. Quotation marks « » are used in order to indicate direct speech, short quotations, and, in bibliographical references, for the titles of the periodicals. The inverted commas “ ”, instead are used for words of common use to which the author would like to give a particular emphasis (or which are used regardless of their habitual meaning). Moreover, in the quotation of titles of newspapers, periodicals, magazines or chapters or sections of paragraphs of a book (eg.: … as indicated in the paragraph “La Germania assassinata” of the Storia dell’età moderna…). Finally, when it is necessary to use inverted commas within a sentence which is already in quotation marks. The hierarchy is the following: «… “… ’…’ …” …». Punctuation marks (except the exclamation or the question mark when they are part of the quotation) should always be placed after the closing quotation marks or inverted commas.

Web reference. When referring to online contents, the complete address (including the protocol ’http://’ or ’ftp://’ etc. possibly without breaking it) must be indicated and must be included between the signs < >; the date of consultation or verification of the address should always be indicated. Another essential element is the title (or name) of the website / page or a brief description of the contents that could be found at the quoted address. Therefore, for example, a correct reference can be formulated as follows: Sezione novità delle Edizioni Università di Macerata, , June 2010. ENAGO ENGLISH EDITING SERVICES

Enago offers English language polishing services for scientific research papers for journal publication. Enago has subject expert editors (PhDs and Masters) with an average 19 years of editing experience. Other than English editing, they offer all levels of publication support to authors, including revised rejected editing, journal selection, artwork editing, word count reduction and cover letter editing. An ISO 9001:2008 certified company, Enago is very careful about the quality delivered to authors. Exclusive regional websites and services of Enago are listed below. Each of the websites has localized payment options and invoices available on demand.

For Global researchers: Enago Global, . For Japanese researchers: Enago Japan, . For Chinese researchers: Enago China, . For Taiwanese researchers: Enago Taiwan, . For Korean researchers: Enago Korea, . For German researchers: Enago Germany, . For Turkish researchers: Enago Turkey, . For Portuguese researchers: Enago Brazil, .

To aid and facilitate the process of successful publications of scientific and academic research papers, you can also benefit from our distinguished translation services offered by our co-brand — Ulatus, .

300 PUBLICATION ETHICS AND PUBLICATION MALPRACTICE STATEMENT

DUTIES OF EDITORS

Our ethic statements concerning the duties of the editors of the Journal of Constitutional History are based on COPE (Committee on Publication Ethics), Best Practice Guidelines for Journal Editors: http://publicationethics.org/files/u2/Best_ Practice.pdf.

The editors of the Journal are responsible for deciding which of the articles submitted to the Journal should be published. They are guided by the policies of the Journal’s International Board and constrained by the laws in force. They actively work to improve the quality of their Journal.

The editors evaluate manuscripts for their intellectual content without regard to race, gender, sexual orientation, religious belief, ethnic origin, citizenship, or political orientation of the authors.

The editors and any editorial staff must not disclose any information about a submitted manuscript to anyone other than the corresponding author, reviewers, potential reviewers, other editorial advisers, and the publisher.

Unpublished materials disclosed in a submitted manuscript must not be used in an editor’s own research without the express written consent of the author.

DUTIES OF REVIEWERS

Our ethic statements concerning the duties of reviewers are based on http://www.njcmindia.org/home/about/22.

Peer review assists the editor in making editorial decisions and through the editorial communications with the author may also assist the author in improving the paper.

Any selected referee who feels unqualified to review the research reported in a manuscript or knows that its prompt review will be impossible should notify the editor and excuse himself from the review process.

Any manuscripts received for review must be treated as confidential documents. They must not be shown to or discussed with others except as authorized by the editor.

Reviews should be conducted objectively. Personal criticism of the author is inappropriate. Referees should express their views clearly with supporting arguments.

Reviewers should identify relevant published work that has not been cited by the authors. Any statement that an observation, derivation, or argument had been previously reported should be accompanied by the relevant citation. A reviewer should also call to the editor’s attention any substantial similarity or overlap between the manuscript under consideration and any other published paper of which they have personal knowledge.

Privileged information or ideas obtained through peer review must be kept confidential and not used for personal advantage. Reviewers should not consider manuscripts which can give birth to conflicts of interest resulting from competitive, collaborative, or other relationships or connections with any of the authors, companies, or institutions connected to the papers.

DUTIES OF AUTHORS

Our ethic statements concerning the duties of authors are based on http://www.elsevier.com/framework_products/ promis_misc/ethicalguidelinesforauthors.pdf.

Authors of reports of original research should present an accurate account of the work performed as well as an objective discussion of its significance. Underlying data should be represented accurately in the article. This should contain sufficient detail and references to permit others to replicate the work. Fraudulent or knowingly inaccurate statements constitute unethical behaviour and are unacceptable.

The authors should ensure that they have written entirely original works, and if the authors have used the work and/or words of others that this has been appropriately cited or quoted.

Usually, authors should not publish manuscripts presenting the same research in more than one journal or primary publication.

Proper acknowledgment of the work of others must always be given. Authors should cite publications that have been influential in determining the nature of the reported work.

Authorship should be limited to those who have made a significant contribution to the conception, design, execution, or interpretation of the reported study. All those who have made significant contributions should be listed as co-authors. Where there are others who have participated in certain substantive aspects of the research project, they should be acknowledged or listed as contributors. The corresponding author should ensure that all co-authors are included on the article, and that all co-authors have seen and approved the final version of the article and have agreed to its submission to the Journal for its publication.

When an author discovers a significant error or inaccuracy in his/her own published work, it is the author’s obligation to promptly notify the Journal editor or publisher and cooperate with the editor to retract or correct the paper. Emmanuel Sieyes: le idee, le istituzioni Con in appendice l'opera di Antoine Boulay de la Meurthe, Théorie constitutionnelle de Sieyès. Constitution de l’an VIII, 1836 Paolo Colombo

Emmanuel Sieyes è una figura gigantesca nell’avvio della storia costitu- zionale. Grande teorico dell’elaborazione istituzionale rivoluzionaria francese, è anche uomo politico fondamentale di tutto quel decisivo decennio (1789-1799). Eppure, per molto tempo è stato trascurato. In Paolo Colombo effetti, non ha lasciato tracce documentarie proporzionate alla sua centralità. Meno rilevante, Antoine Boulay gioca comunque un ruolo di rilievo nella fase finale della Révolution. E lascia un testo preziosissimo: dopo il Emmanuel Sieyes: colpo di Stato del 1799 si fa dettare da Sieyes le idee sulla nuova costitu- zione e aggiunge appunti sulle vicende che porteranno Bonaparte a concentrare, di fatto, tutto il potere su di sé. Il suo scritto è qui tradotto per la prima volta in Italia e rappresenta un documento storico di straor- le idee, le istituzioni dinaria importanza. Un ampio saggio di Paolo Colombo ripercorre snodi essenziali del Con in appendice l'opera di Antoine Boulay de la Meurthe, pensiero e dell’azione di Sieyes, vera e propria “chiave della rivoluzione”. Théorie constitutionnelle de Sieyès. Constitution de l’an VIII, 1836 eum edizioni università di macerata biblioteca Giornale di Storia costituzionale

Paolo Colombo è ordinario di Storia delle istituzioni politiche presso l’Università Cattolica di Milano, dove insegna anche Storia contempora- nea ed è Coordinatore della Scuola di dottorato in Politiche e Istituzioni. È membro del Comitato direttivo del “Laboratorio di storia costituzionale Antoine Barnave” dell’Università di Macerata. Emmanuel Sieyes: le idee, istituzioni Si è occupato in particolare dell’elaborazione costituzionale nel periodo rivoluzionario e della storia costituzionale della monarchia italiana. Da alcuni anni lavora sul rapporto tra Storia e narrazione. Collabora con RAIstoria.

In copertina: ISBN 978-88-6056-419-1 I tre ordini forgiano la Costituzione (Parigi, Bibliothèque Nationale)

9 788860 562395 eum edizioni università di macerata € 12,00