1077/1797: vita e storia della “Patria del ”*

Gianfranco Ellero e Giuseppe Bergamini

uando e perché il Friuli fu chia- Trevisani, limitavasi al territorio delle mato “Patria”? città e luoghi dipendenti, cioè ad una Q Erano queste le domande alle provincia, i Friulani consideravano lor quali siamo stati chiamati a rispondere Patria l’aggregato di varie piccole pro- per incarico della Provincia di , vincie, e deliberavano nel lor Parlamen- che si è avvalsa dell’architetto Leonardo to guerra, pace o tregua per tutta la Pa- Miani per allestire una mostra ad hoc nel- tria, o pubblicavano leggi pel buono sta- la Città capitale (chiesa di Sant’Antonio, to dell’intera Patria. Perciò questa deno- piazza del Patriarcato, dal 2 maggio al minazione indicava nel Friuli se non una 15 giugno 2008). tal quale nazionalità, certamente una A queste domande avevano già rispo- specie di confederazione, un’autonomia sto, in modo poco convincente, Girola- regionale. Forse una delle conseguenze mo da Porcia nella sua Descrizione della di questa forma di governo fu che nessun Patria del Friuli del 1567, ed Hercole comune della Patria venne tiranneggiato Partenopeo nella Descrittione della nob.ma da qualche suo potente cittadino». Patria del Friuli del 1604 (facevano deri- A conclusioni analoghe pervennero, vare il nome da “patria” nel senso di all’inizio del Novecento, Giovan Batti- “terra dei padri” o da “patriarcato” di sta Picotti, autore del saggio Il no- ); in modo più credibile Gian me“Patria” attribuito al Friuli in «Anto- Domenico Ciconi che, in Udine e sua Pro- logia Veneta», I (1900), n. 4, e Pier Sil- vincia del 1862, scrisse quanto segue: verio Leicht in Il Parlamento della Patria «Patria del Friuli era una divisione et- del Friuli. Sua origine, costituzione e legisla- nografica per non dir nazionale, e indica- zione. 1231-1420 («Rivista Storica Ita- va un popolo convivente sotto la stessa liana» 1901). legge in una data estesa regione. Così «Il dottor Piccotti [sic] – scrive il eravi la Patria di Vaud, la Patria di Sa- Leicht – è nel vero quando sostiene che voia, la Patria di Provenza. Mentre la Pa- il nome “Patria” deriva dalle denomina- tria de’ Veronesi, Vicentini, Padovani, zioni territoriali del più antico Medio

* Riassunto dello studio pubblicato in Il Friuli. Una Patria, catalogo della mostra “La Patria del Friuli 1077-1797”, Udine, 2 maggio – 15 giugno 2008, edito dalla Provincia di Udine nell’aprile 2008. Le fotografie sono tratte dal medesimo volume e gentilmente fornite dalle Arti Grafiche Friu- lane/IMOCO spa. Per le attribuzioni si rinvia alla fonte citata. La seconda parte del contributo apparirà nel prossimo numero di «Sot la Nape».

49 Viaro, ad esempio, nel 1599 scrive che l’abbandono dei paesi e delle campagne «non si trova nella parte della Patria po- sta sotto gli Arciducali» o austriaci: la frase sarebbe priva di senso se il termine “patria” avesse avuto un significato sol- tanto istituzionale, se fosse stata cioè ri- ferita soltanto al territorio friulano poli- ticamente veneziano. La Patria del Friuli era, dunque, il ter- ritorio dello stato feudale creato da Enri- co IV nel 1077, rappresentato da un par- lamento che si autodefiniva Colloquium Patriae Fori Iulii. Dopo la guerra del 1508-1516 i Ve- neziani seguitarono a chiamare “Patria del Friuli” il territorio friulano rimasto sotto il loro dominio, attribuendo al lo- ro rappresentante insediato nel castello di Udine il titolo di “Luogotenente ge- nerale della Patria del Friuli”: così fino al 1797, quando Napoleone decretò la fine Frontespizio della Descrittione di Hercole della Repubblica di Venezia e barattò il Partenopeo, conservata nella Biblioteca Comu- Friuli, con le altre terre venete fino al- nale di Udine l’Adige, per la pace di Campoformido.

Evo: la continuità [del significato] è evi- Il territorio della Patria dente nei documenti, e corrono poco più Alla luce della documentazione rac- di duecent’anni dall’età dell’inno in ono- colta, e quindi non per una pregiudizia- re del duca Everardo princeps patriae alla le ideologica, possiamo, e anzi dobbia- fine del sec. XII, in cui già troviamo in mo, affermare che la Patria del Friuli era un’interessante investitura feudale la fra- il territorio dello stato feudale dei pa- se …investivit (sc. Patriarcha Peregrinus) triarchi di Aquileia (che ricalcava la re- dominam Hirmingardam et Wolfinum secun- gione aquileiese e il ducato longobardo), dum usum et consuetudinem patriae de feudo sul quale vigeva una sola legge delibera- illo quod… (Perg. capit. nel R. Arch. di ta dal Parlamento o Colloquium Patriae Cividale a. 1198, 13 aprile, t. II, p. 102, Fori Iulii. aut. orig.)». L’estensione territoriale della Patria, Il significato territoriale del termine dimostrata anche dall’esistenza e dalla “patria” è dimostrato, a suo parere, dai persistenza di un tessuto religioso, cul- duchi d’Austria che, in varie lettere del turale e linguistico, ha resistito alla divi- secolo XIV, usano la frase in patriis, duca- sione politica fra Venezia e Austria avve- tis, comitatis etc.. A nostro avviso è con- nuta sul principio del Cinquecento e du- fermato anche dall’uso che ne fanno i rata fino a Napoleone. Quella divisione Luogotenenti veneti di Udine. Stefano rese, tuttavia, ambiguo il concetto di Pa-

50 tria del Friuli, che i Veneziani usavano sia per indicare il loro dominio di Terra- ferma che per il territorio unitariamente considerato, come risulta dal fatto che il loro rappresentante in Udine continuò a portare il titolo di Luogotenente genera- le della Patria del Friuli anche dopo la guerra del 1508-1516.

Il patriarcato di Aquileia Chiunque voglia addentrarsi nello studio della storia friulana deve aver chiari alcuni concetti basilari, e in parti- colare il concetto espresso dalle parole “patriarcato di Aquileia”, che sorreggo- no, conformano e accompagnano la sto- ria friulana dai primi tempi del cristia- nesimo al 1751. Chiarito preliminarmente il fatto che in Occidente il titolo di patriarca spetta- Cattedra dei patriarchi di Aquileia nel Museo del Duomo di Cividale va soltanto al vescovo di Roma, e che i vescovi di Aquileia iniziarono ad attri- buirselo polemicamente e in funzione anche in campo dottrinale, davanti al- antiromana nel tempo dello scisma dei l’imperatore Giustiniano, e separata ri- “tre capitoli” (verso la metà del VI seco- mase fino al 699), diremo che la parola lo la Chiesa di Aquileia si staccò da “patriarcato” può assumere tre diversi quella di Roma, dimostratasi succube, significati. Può indicare, infatti, la dio- cesi, la metropoli e lo stato dei patriar- chi, tre enti non coincidenti in senso ter- ritoriale e molto diversi anche in senso istituzionale. La diocesi dei patriarchi Non sappiamo quando i primi cri- stiani si stanziarono in Aquileia, ma una data è certa: al Concilio di Arles, nell’anno 314 (un anno dopo l’editto di Milano sulla libertà religiosa nell’impe- ro romano), erano presenti Theodorus epi- scopus, Agaton diaconus, de Civitate aqui- leiensi, provincia Dalmatiae. Era un ve- scovo importante, Teodoro, e già capace di far erigere sontuose basiliche, decora- te con mosaici pavimentali che destano Lubiana: sigillo del patriarca Bertrando universale ammirazione, ed è evidente

51 La Metropoli d’Aquileia nel V secolo d.C. che se ad Aquileia esisteva un vescovo Quando Carlo Magno stabilì, nel l’811, di tale autorità già prima dell’editto che il corso della Drava doveva segnare il sulla libertà religiosa, da un tempo ab- confine fra la diocesi di Aquileia e quella bastanza lungo doveva esistere una dio- di Salisburgo, vediamo riconosciuta an- cesi, non sappiamo quanto estesa. Ri- che in diritto quella che fino alle soglie cordando tuttavia che le circoscrizioni dell’età moderna fu la più estesa diocesi ecclesiastiche venivano di solito dimen- d’Europa: «una spettacolare unità reli- sionate sui calchi di quelle civili, è pro- giosa – la definisce Gian Carlo Menis – babile che inizialmente la diocesi com- comprendente, oltre al Friuli, il , prendesse i territori dei municipi di la Carinzia meridionale e la , do- Aquileia e Cividale, e confinasse, con ve vivevano popolazioni parlanti lingue quelle di Iulia Concordia (istituita pe- latine, tedesche e slave», ma sempre stac- raltro più tardi, nel 389), di Iulium cata rimaneva la diocesi di Concordia, fra Carnicum (Zuglio), di Emona (Lubiana) Livenza, e Prealpi Carniche. e Tergeste (), rette da vescovi in- Il territorio così delineato si ridusse clusi nella metropoli di Aquileia. Poi le nel 1463, quando la pieve di San Nicolò diocesi di Zuglio e Lubiana non soprav- di Lubiana fu elevata al rango di diocesi, vissero al di là del VII secolo e i loro ter- e nel 1751 rimase diviso fra Udine e Go- ritori furono di fatto incorporati in rizia per la bolla Iniuncta nobis di Bene- quella di Aquileia. detto XIV.

52 La metropoli aquileiese In Occidente le circoscrizioni metro- politiche si vanno formando, per conso- lidate tradizioni e spontanee convergen- ze, talvolta indotte dalla struttura am- ministrativa dell’impero romano, a par- tire dalla fine del III secolo: erano, in so- stanza, gruppi di diocesi che riconosce- vano e accettavano la guida di un vesco- vo eminente, di un vescovo metropolita. Nell’Italia settentrionale, in particola- re dopo la morte di Sant’Ambrogio (397), accanto a quella di Milano venne formandosi la metropoli di Aquileia, “culla dell’ortodossia” e centro missiona- rio. Già verso la fine del V secolo com- prendeva non soltanto i territori della Venetia et Histria, la regione amministra- tiva creata da Augusto, ma anche, oltre le Alpi, quelli della Raetia II, del Nori- cum, della Pannonia I e della Savia (se- condo le attuali denominazioni, Baviera, L’Aquila su tre monete patriarcali conservate nel Austria, Ungheria occidentale, Slovenia Museo Diocesano di Udine e Croazia a nord del fiume Sava). Un ter- ritorio immenso, che lentamente si re- strinse per varie cause, e nel secolo XII ri e, con la sua fedeltà all’impero germa- comprendeva le diocesi di Mantova, Co- nico, di garantire un’ordinata difesa a mo, Trento, Verona Vicenza, Padova, oriente. E quando, nel 1077, il patriarca , Concordia, Ceneda (Vittorio Ve- Sigeardo permise a Enrico IV di passare neto), Feltre, Belluno, Pola, Parenzo, Pe- per i suoi possedimenti per rientrare in dena, Trieste, Capodistria e Cittanova Germania, bastò un diploma imperiale d’. per riconoscere de iure una realtà già ma- In questa dimensione la metropoli si tura de facto. Così nacque lo stato feuda- mantenne fino al 1751, quando fu le dei patriarchi il 3 d’aprile 1077. smembrata la diocesi del patriarca d’A- Se su una carta tracciamo con diversi quileia. colori i confini dei tre “patriarcati”, ve- diamo che il territorio più piccolo è Lo stato feudale o patriarcale quello dello Stato feudale (nelle dimen- Per un complesso di circostanze stori- sioni del diploma del 3 d’aprile), e corri- che favorevoli (posizione geopolitica, ar- sponde a quello della Patria del Friuli; ricchimento patrimoniale, organizzazio- che la superficie della Diocesi è più va- ne territoriale) la Chiesa d’Aquileia si sta di quella dello Stato, perché com- trovò a essere, nel X secolo, l’unico ente prende territori oltralpini fino a Villaco capace di contribuire alla ricostruzione e Lubiana, ma non la Diocesi di Concor- del Friuli dopo le incursioni degli Unga- dia e alcuni territori che, come il feudo

53 triarca, si sposta prudenzialmente a Gra- do per attendere al sicuro la nuova inva- sione, così come il metropolita di Mila- no si trasferisce a Genova. Tutti gli altri vescovi rimangono, pe- raltro, nelle loro sedi, e intrattengono buoni rapporti con i Longobardi, che so- no ariani (si convertiranno al cattolicesi- mo dopo il 650). E quando il patriarca Elia inaugura la basilica di Sant’Eufemia eretta per suo volere sull’isola, sono pre- senti tutti i vescovi della metropoli, che si riuniranno ancora per il sinodo a Ma- rano nel 590. Si creò così un equilibrio che durò una quarantina d’anni. Ma quando, nel 607, i Bizantini, padroni delle zone costiere, riuscirono a far eleggere a Grado un ve- scovo favorevole alla fine dello scisma, gran parte del clero aquileiese ritornò in terraferma, chiese l’appoggio del re Agi- lulfo ed elesse Giovanni alla cattedra d’Aquileia. Iniziò così la doppia serie dei patriarchi: quello di Grado ebbe giuri- sdizione sulla fascia costiera e sull’Istria soggetta ai Bizantini; quello d’Aquileia Epistola pubblicata in apertura della edizione a fu il metropolita del rimanente Friuli e stampa delle Constitutioni de la patria del delle regioni confinanti. friuoli con la quale il traduttore «Pre Piero La doppia serie poté continuare anche Cauretto de Pordenon saluda il suo maestro Ge- dopo la composizione dello scisma, e poi rardo libraro e impressore in vdene» il titolo patriarcale di Grado fu trasferi- to a Venezia, dove è ancora vivo. goriziano, non cadono sotto il potere dello Stato: a entrambi gli enti, e alla La Patria del Friuli grande Metropoli, sono altresì sottratti i in alcune fonti storiche territori costieri appartenenti al patriar- Nel paragrafo precedente abbiamo cato di Grado. tentato di rispondere alla domanda “per- ché”, qui elenchiamo una serie di fonti Il patriarcato di Grado, poi di Venezia che indicano il Friuli come “patria”. Il famoso “scisma dei tre capitoli” del 553, che precede di quindici anni la ve- Everardo, princeps patriae nuta dei Longobardi, è all’origine del pa- Everardo, duca del Friuli dall’846 al- triarcato di Grado. l’868, è chiamato princeps patriae in un Nel 568, infatti, il vescovo d’Aqui- inno aquileiese citato dal DuCange leia, che già si attribuiva il titolo di pa- (Glossarium Ad Scriptores Mediae et Infi-

54 Una lapide sul campanile di Tricesimo ricorda due calamità che colpirono la Patria del Friuli nel 1477: l’invasione delle cavallette in agosto e quella dei Turchi alla fine di ottobre

mae Latinitatis, vol. V, p. 140), al qua- 1231. Il Parlamento friulano, Collo- le si rifà il Picotti nel suo saggetto quium Patriae Fori Iulii. pubblicato a Feltre nel 1900. La Patria del Friuli è nominata molto spesso negli atti del Parlamento. Il 14 sec. XII. La Consuetudo Patriae Fo- febbraio 1382, ad esempio, fu delibe- riulii rato di chiedere aiuto al re d’Ungheria «Le prime memorie scritte di un di- e di inviare ambasciatori al duca ritto provinciale friulano rimontano d’Austria per il prolungamento delle già al XII secolo, e non si riferiscono tregue: naturalmente a vere leggi, bensì sol- «In Christi nomine amen. Anno nativita- tanto ad una consuetudo. Il primo docu- tis eiusdem MCCCLXXXII, indictione mento in cui, a mia conoscenza, si quinta, die vero XIV februarii, Civitate parli di una consuetudo Patriae Fo- Austriae, Aquilegensis diocesis, in patriar- riulii, è quello relativo alla conferma chali palatio, in tinello magno ipsius pala- dei feudi d’Ermengarda di Soffumber- tii celebratum fuit colloqium generale iux- go che si riferisce però ad una consue- ta huius patrie Foriiulii morem…». tudine feudale vigente nei confini del ducato friulano»: così Pier Silverio 1366. Le Constitutiones Patriae Fo- Leicht, Il Parlamento della Patria del riiulii raccolte dal patriarca Marquar- Friuli, Udine 1903. do di Randeck.

55 20 giugno 1420. Nomina del Luogo- toschana per esser troppo oscura a li tenente della Patria del Friuli populi furlani, né anchora la furlana: Il Senato veneziano decide di essere tra perché non è universale in tutto il rappresentato in Friuli da un luogote- Friule e tra perché mal si può scrivere nente qui repraesentet nostrum Dominium e pezo, lezendo, pononciare et special- in terra Utini et per totam Patriam Fo- mente da chi non è pratico ne li voca- ri Iulii. buli e accenti furlani, imaginai in tal Il primo fu Tommaso Morosini, l’ulti- translatione dovermi acostar più tosto mo, nel 1797, Alvise Mocenigo. alla lengua Trevisana che ad altra, per esser assai expedita e chiara et intelli- 1477. La Patria bruciata dai Turchi gibile da tutti». Rimane memoria dell’invasione turca del 1477 in una lapide murata sul 1510. Descrizione della Patria del campanile di Tricesimo. Ecco il testo: Friuli di Luigi Da Porto «M.CCCC. LXXVII Nota che de ago- È contenuta nella XXXI delle Lettere sto fono legoste in la Patria et a ulti- storiche di Luigi Da Porto vicentino, pri- mo otubrio li Turchi ronpe lo campo mo autore della celebre novella Giulietta e alosonzo lo dì sequente stracorse bru- Romeo, Venezia, Tipografia di Alviso- sando la Patria per tuto». In italiano poli, 1832. corrente: Nel 1477 d’agosto ci sono le locuste nella Patria [del Friuli] e l’ul- 1512. Lettera di Pellegrino da San timo giorno d’ottobre i Turchi. Han- Daniele al vescovo di Comacchio no rotto il campo sull’Isonzo il giorno Fonte: Giuseppe Campori, Pellegrino seguente, scorrazzando e bruciando la da S. Daniele, Atti e Memorie delle Patria per ogni dove”. RR. Deputazioni di Storia patria per le provincie modenesi e parmensi, vol. 1483. Descrizione della Patria del VIII, 1876. Friuli di Marin Sanudo Fonte: Itinerario di M. S. per la Terra- «Reverendissimo Monsignor patron mio ferma veneziana nell’anno 1483, pubbli- amantissimo. Chredo certo che la Si- cata a cura di Raudon Brain, Padova, gnoria vostra, chrede haverme perso Tipografia del Seminario 1847. per tanto haver tardatto el ritorno mio. La causa sie che subitto che fui zonto 1484. Le Constitutioni de la patria del in questa patria, io me amalai de fe- friuoli stampate da Gerardo di Fiandra bra mi e do mie putine per modo che Il primo libro stampato a Cividale da me statto forza al mio dispetto tardar Gerardo di Fiandra nel 1480 fu De ho- fino al presente e son rivatto qua in nesta voluptate et valetudine del Platina; una patria tutta squonquassatta et il primo libro da lui stampato a Udi- ruinatta da soldati e da morbo e o tro- ne nel 1484 si intitolò Constitutioni de vato la terra de Udine de una bona cit- la patria del friuoli, tradotte dal latino tà è diventata una trista villa per la po- in veneto trevigiano da Pietro Edo. ca zente che rimasta. La terra de Gie- Interessante la motivazione della scel- mona sotto Venzon ruinò meza per ta linguistica: «…non me parendo terremoto e morì de le persone cinque- conveniente la elegatia della [lengua] cento e adeso el morbo la ruinade fac-

56 Egnazio Danti, La raffigurazione del Friuli e di parte dell’Istria, Città del Vaticano, Galleria Maggiore o del Belvedere, 1581. (Lettura e commento del cartiglio sulla pagina seguente)

to e za fa un mese trasse la sagitta in tempo fra Venezia e Austria, ma la let- una montagna tra la dicta terra e Ven- tura dei principali luoghi abitati in zon che la arde sta pià dun mese la dic- elenco nel cartiglio non lascia dubbi: ta montagna e ancora al presente arde alla Patria appartengono Udine, Civi- qualche pocho. La partre di omicidij e dale, Portogruaro, Concordia, Porde- le ruine che soino statte qua tra questi none, , Motta, Brugnera, Polce- zintilomini sono statti asperi e crudeli nigo, Caneva, Cordovado, San Vito, da una parte e de laltra per modo che Valvasone, Spilimbergo, San Daniele, questa patria de qui a cento anni non Gemona, , , Belgra- tornerà in el flore che la era. … do, , , Gradisca, Datta Utini Die 18 Augusti 1512». Aquileia, Latisana.

1553. La vera descritione del friuli et 1563. La nova descrittione di tutta la Patria… di Giovanni Antonio Vavas- patria del Friuli di Pyrrho Ligorio. sori, detto Guadagnino. Il cartografo non disegna i confini po- 1567. Descrizione della Patria del litici della Patria, già divisa in quel Friuli di Girolamo da Porcia.

57 1570. Fori Ivlii, Vvlgo Frivli Typus di invecit chel di Forum Iulii e di (re- Abraham Oertel. gjon) Aquileiese. Dante, tal De vulga- ri eloquentia (libri I, cjap. XI), al clame 1573. Fori Iulii accurata descriptio di “aquilegenses” ju abitants dal Friûl. Abraham Oertel È inclusa nel Theatrum Orbis Terrarum 1593. La fortezza di Palma nella Pa- stampato ad Anversa. tria del Friuli Dalla relazione di Marc’Antonio 1581. La Patria nella Galleria Vaticana Memmo, Provveditore di Palma, Lettura del cartiglio: scritta nel 1599: LIBURNIA. OLIM. POSTEA. FORUM. «Serenissimo Prencipe, Gravissimi e IVLII. A. IVLIO. CAESARE. VT Prestantissimi Senatori, PVTANT. MOX. AQUILIEN[SIS]. AB. Generoso e magnanimo pensiero fu AQUILEIA. V[RBE]. POSTREMO. PA- quello della Serenità Vostra quando si TRIA. DICTA.EST. MONTES. HABET. risolse ad impresa così grande e OMNI. GENERE. METALLORUM. straordinaria, di formare dal suo prin- ABUNDANTES. E. QUIBUS. ETIAM. cipio una fortezza, anzi una Città, ove MARMOR. EXCINDITVR. CANDI- prima non era vestigio alcuno né di DUM. ET. NIGRUM. IDQ[VE]. IN. genti, né di habitationi; ma fu altret- FLAMINIAM. ET. GALL[IAM]. CISAL- tanto necessaria et opportuna per in- PINAM. A. MERCATORIB[VS]. IM- finiti rispetti. Però piantata da lei la PORTATVR. HABET. ETIAM. CAM- fortezza di Palma nella Patria del POS. ET. LATISSIMOS. ET. FER- Friuli, è riuscita chiara e famosa per TLISS[IMOS]. VTITVRQ[VE]. CAELO. tutte le parti del mondo, onde da pae- IN. PRIMIS. SALVBRI. ET. TEMPERA- si lontanissimi si vedono ogni giorno TO. personaggi di molta qualità venire a considerarla, et ad ammirarla come Traduzion: propugnaculo appunto di tutta la Ita- La regjon che une volte si clamave Li- lia, e del Stato di questa Serenissima burnia e fo clamade Forum Iulii di Ju- Repubblica, posta e situata a custodia lius Caesar, come che si pense, e cumò di quella porta, per dove ne’ tempi Aquileiese de citât di Naquilee. In ul- antichi sono state tante volte entrate tin Patrie. fierissime Nationi a devastare, e de- E à montagnis plenis di ogni sorte di turpare questa, che è la più bella e de- metâi, dulà che si rigjave ancje mar- litiosa parte del mondo, et più volte a mul blanc e neri, impuartât dai mar- tempi nostri, che non è molto lontana cjadants in Flaminie e te Gallie cisal- la memoria, penetrati li Ottomani nel pine. Friuli per questo medesimo adito, E à ancje cjamps tant larcs e frutuôs hanno con rabbia turchesca inferiti tun clime net e temperât. molti mali al paese et a gli huomini di quella Patria». Note: Il non di “Liburnia” dât al Friûl, une 1598. Viaggio nella Patria del Friuli regjon antighe ocupade dai Liburni nel MDXCVIII di Leonardo Donato par di là da l’Istrie, al è sbaliât. Just uno dei cinque Provveditori per l’e-

58 A. Schmutzer, Görtz in Friaul, 1649-1650 ca., incisione: acquaforte e bulino, 18,3x19,3 cm, Go- rizia, Biblioteca Civica: la città era considerata in Friuli anche molto tempo dopo la divisione del- la Patria

rezione della fortezza di Palma e 1607. Difesa della Patria del Friuli l’accomodamento di Udine Dalla relazione di Andrea Gussoni, Edizione curata da Nicolò Barozzi, Provveditore di Palma, 30 gennaio Portogruaro 1864. 1607: «Era molto ben necessaria che la pru- 1598. La patria mia di Erasmo di Val- denza di Vostra Serenità s’applicasse vasone alla difesa et conservatione della Pa- Fonte: La caccia, canto 102. tria del Friul, Provincia altretanto ri- guardevole et considerabile per se stes- Siede la patria mia tra il monte ’l mare sa, come utile per tutto il Stato di Vo- Quasi theatro, ch’abbia fatto l’arte, stra Serenità et di tutta Italia ancora». Non la natura, a’ riguardanti appare, E ’l Tagliamento l’interseca et parte: 1620. La Patria del Friuli olim Forum S’apre un bel piano, ove si possa entrare, Iulii di Giovanni Antonio Magini. Tra ’l merigge, et l’occaso, e in questa parte 1633. Parti, Decreti, Ordini & Regola- Quanto aperto ne lassa il mar, e ’l monte zioni concernenti il beneficio & il Chiude Liquenza con perpetuo fonte. buon governo de la Contadinanza de la Patria del Friuli 1604. La nob.ma Patria del Friuli di Stampatore Nicolò Schiratti, Udine Hercole Partenopeo. 1633.

59 1635. Nomi delle città, terre, fortezze, castelli, et ville de la Patria del Friuli con gli Giusdicenti, raccolti da Pietro Marchettano cancellier d’essa Patria Stampatore Nicolò Schiratti, Udine 1635.

1638 o 1647. Patria del Friuli olim Forvm Ivlii di Giovanni Jansson.

1658. Leggi, decreti, provisioni che con- cernono il Beneficio Universale della Patria del Friuli, et in particolare della Contadinanza, raccolte e ri- stampate sotto il felicissimo reggi- mento dell’illustrissimo ed eccellen- tissimo Sig. Antonio Grimani Luo- gotenente Generale d’essa Patria Stampatore Nicolò Schiratti, Udine 1658.

1672. Descritione di tutta la nobilissi- ma Patria del Frivli di Giorgio Monsuro.

1673. Statuti della Patria del Friuli rinovati Stampatore Giovan Battista Natolini, Udine 1673.

1686. Leggi per la Patria, e Contadi- nanza del Friuli Stampatore Giovan Battista Natolini, Udine 1686.

1688. Parte della Patria del Friuli fatta da me Gio: Giacomo Spinelli, MDCLXXXVIII.

1733. Il disegno della Patria del Friu- li in due grandi carte manoscritte del Museo di Udine Due edizioni a stampa delle Leggi della Patria eseguito da Simone Vincenzutti agri- conservate nella Biblioteca Comunale di Udine mensore.

60 Edizione dell’Eneide tradotta in friulano dal- Frontespizio di un catechismo tradotto in friulano l’abate Bosizio e pubblicato a Gorizia nel 1773 per facilitare nella catechesi i sacerdoti dei villaggi di campagna

1738. La Patria del Friuli nella raffi- pador a cui che lei”, per fornire alcune gurazione di Faustino Bascuglia. notizie biografiche sull’autore della traduzione, l’abate Zuan Josef Busiz 1740. Lo stato presente di tutti i paesi (1660-1743), si legge che «finit il e popoli del mondo di Thomas Salmon cors teologic a Graz, si restituì alla pa- L’opera contiene la carta della Patria tria e al chiolè i Ordins sacris da So del Friuli annessa al volume curato da Eminenza Zuan Delfin XCIII. Pa- Francesco Beretta. triarchia d’Aquileja, e Gardenal»: le parole “si restituì alla patria” signifi- 1753. La Patria del Friuli di Francesco cano “rientrò a Gorizia”, dove visse fi- Beretta no alla morte ricoprendo la carica di Fu stampata dall’Albrizzi in Venezia cancelliere arcidiaconale. per il Comune di Udine. Si dimostra così che nel Settecento Gorizia era considerata, dai goriziani, 1775. L’Eneide in friulano stampata a luogo della Patria del Friuli, e che nel Gorizia loro lessico “patria” era sinonimo di Nell’introduzione, scritta da “Il stam- Friuli.

61 Formula di concessione di indulgenza da parte dei patriarchi veneti in lingua friulana: nel 1973 fu scoperta da Luigi De Biasio nella biblioteca patriarcale di Udine

1798. Carta topografica di tutto il ter- 1892. Della necessità di studi storici ritorio del Friuli goriziano ed udi- per l’illustrazione della Patria del nese di Giovanni Antonio Capellaris. Friuli Stampatore Ludovico Furlanetto in Michele Leicht, «Pagine Friulane» Venezia. (1892), 5, p.13.

1862. La Patria del Friuli secondo 1900. Il nome “Patria” attribuito al Gian Domenico Ciconi. Friuli di G. B. Picotti Fonte: Udine e sua Provincia,1862. Fonte: «Antologia Veneta», I (1900), 4.

1868. Carta geologica del Friuli di 1901. La Patria secondo Pier Silverio Torquato Taramelli. Leicht. Recensione di P.S. Leicht sulla «Rivista Storica Italiana» del 1901: Il 1877. «La Patria del Friuli» Parlamento della Patria del Friuli. Sua Quotidiano udinese fondato e diretto origine, costituzione e legislazione. 1231- da Domenico Del Bianco. 1420.

62 1903. Parlamento della Patria del Friuli ecc. di Pier Silverio Leicht Fonte: «Atti dell’Accademia di Udi- ne» serie III (1903), vol. XXI.

1913. Carta politico-amministrativa della Patria del Friuli al cadere del- la Repubblica Veneta di Gian Lodovico Bertolini e Umber- to Rinaldi.

1918. Deputazione di Storia Patria per il Friuli.

1919. Società Filologica Friulana A Gorizia, il 23 novembre, assemblea costitutiva della S.F.F.

1921. La Patrie ladine di Achille Tellini.

1923. La Patria del Friuli di Giuseppe Girardini. Fonte: «Giornale di Udine» del 23 febbraio 1923: La celebre dedica al Friuli di Gabriele D’An- nunzio sulla copertina de «La Panarie», 1938 «Da molto tempo vanno comparendo degli scritti e si fanno delle manife- stazioni nelle quali si dà per cosa in- rie, custodi della Piccola Patria nella tesa e fatta che il Friuli fa parte di Grande», autografo riprodotto su «La quella che si vuole chiamare Venezia Panarie», luglio-agosto 1928, e sulla Giulia, e che è una provincia dipen- copertina del secondo numero del dente dal nesso regionale che farebbe 1938. capo a Trieste (…) io non consento af- fatto a considerare il Friuli come una 1934. La Patrie su Il Nuovo Pirona provincia facente parte di una regio- «Pàtrie sf. = Patria. Il t. pop. ha il si- ne presieduta da Trieste (…). Ora il gnificato di Paese nativo, inteso con Friuli non è soltanto una provincia, una certa larghezza […] E’ ant. t. stor. fu uno stato ed è una regione (…). Patrie dal Friûl, o Pàtrie, per indicare Questo concetto della Patria del il Friuli patriarcale, che i veneziani Friuli io proposi e sostenni, nella vi- prima e dopo la conquista non chia- sione della vittoria ancor prima della marono altrimenti […]. Nel senso na- guerra…». zionale l’uso di Pàtrie è naturalmente recente…». 1928. La “Piccola Patria nella Gran- de” di Gabriele d’Annunzio 1945. La Patrie dal Friûl di Tiziano «Ai coraggiosi compagni de La Pana- Tessitori

63 Associazione per l’autonomia friulana 1973. La Patrie dal Friûl all’insegna del motto “Di bessôi”. Sfuei dai furlans de Svuissare fondato da Agnul M. Pittana. 1945. La Patria era sui monti di Chi- no Ermacora 1977. Patrie dal Friûl Organo della Clape culturâl “Ermes di 1946. La Patrie dal Friûl di Giuseppe Colorêt”. Marchetti 1979. La Patria del Friuli nelle rela- 1949. Dov’è la mia patria di Pier Pao- zioni dei Provveditori generali di lo Pasolini Palma(nova) “Dulà ch’a è la me patria”: “Si clama- a cura di Amelio Tagliaferri. ràia italia?/ Ciantaràni tal so grin/ mi- liòns di muàrs tal so grin,/ i ciatàiu tal 1984. Patrie dal Friûl di pre Antoni so grin?/ - italia, non lusint?/ No fan- Beline. tat!…Nissun a no ama i me mil àins di lavòur,/ la me patria a è ta la me sèit 1988. Theatrum Fori Iulii. La Patria di amòur. No fantat!” (Primi e ultimi del Friuli ed i territori finitimi… versi della composizione, in Walter di Luciano Lago e Claudio Rossit. Siti, pag. 1345). 1991. La formazione del concetto di 1966. Lo stemma della Patria del Patria del Friuli…di Cesare Scalon Friuli di Giovanni Maria Del Basso Fonte: «Atti dell’Accademia di Udi- Fonte: «Memorie Storiche Forogiulie- ne», (1992), vol. LXXXIV. si» XLVII (1966). Cesare Scalon afferma che «nel corso del XIV secolo, si va sempre più raf- 1969. La Patria del Friuli di Gino di forzando il concetto di patria nel du- Caporiacco plice aspetto di Universitas Forojulien- Fonte: «Friuli d’oggi», 31 luglio sis, comunità e totalità del Friuli supe- 1969. riore al principe e al parlamento e di «La nostra “Patria” preesisteva a ogni autonomia e sovranità del territorio. concetto di nazione, venuto fuori più Lo “status patriae”, il bene della patria, tardi e più tardi affermatosi tra gli ita- sentito come interesse superiore del liani. E quando alla “Patria del Friuli” paese ispira le delibere del parlamen- facciamo riferimento, come a qualcosa to», e conclude scrivendo che «l’abili- di sicuro, di antico, di nobile, non tà diplomatica e il potere politico ed sovvertiamo altri valori che in tempi economico della Serenissima svuotaro- successivi si sono formati». no le istituzioni friulane dei compiti precipui di uno stato sovrano, ma non 1973. Relazioni dei Rettori Veneti di misero in discussione l’unità della ‘Pa- Terraferma. I. La Patria del Friuli tria’ all’interno dei confini che già ave- a cura di Amelio Tagliaferri. vano delimitato lo stato patriarcale».

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