Comune di TRATALIAS Provincia di Carbonia - Iglesias

Piano di lottizzazione PIROSU RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE Verifica di assoggettabilità alla V.A.S. art. 12 D.lgs 152/2006 e s.m.i.

Pareri e/o nulla osta

Progettista: Collaboratori: Dott. Ing. Nicola Orrù. Dott. Geol. Fabio Sanna. Dott. Ing. Andrea Aramu

Autorità procedente Proponente Comune di Tratalias Dott.ssa Greca Maria Pirosu

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Premessa

Il presente rapporto preliminare è stato elaborato, ai sensi dell’articolo 6, commi 2, 3 e 3 bis, del D.Lgs152/2006, ai fini dell’attivazione della procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (di seguito indicata con l’acronimo VAS), in riferimento al PIANO DI LOTIZZAZIONE PIROSU in località “Monte Nigali”, nel comune di Tratalias, relativo ad un’area ricadente in zona C3 (espansione residenziale), prevista nello strumento urbanistico vigente, sul quale si intende realizzare un intervento residenziale con annessi servizi e relative opere di urbanizzazione.

La Direttiva 42/2001/CE (recepita dal D. Lgs 152/2006), ha esteso l’obbligo di valutazione ambientale preventiva ai processi di pianificazione e programmazione ed in particolare ai piani o programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale (D. Lgs152/2006, art.6, c1). Tale obbligo è definito in funzione della portata, dei contenuti e delle specifiche tecniche dei Piani stessi. La normativa ha previsto inoltre alcuni casi di esclusione dal provvedimento, previa opportuna verifica da parte dell’autorità competente.

Il presente Piano viene sottoposto a verifica di assoggettabilità alla VAS ai sensi dell’art.6 commi 2, 3 e 3 bis, del D. Lgs152/2006:

Comma 2 - “Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi: a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l’autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del presente decreto; b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni”. Comma 3 - “per i piani e i programmi di cui al comma 2 che determinano l'uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al comma 2, la valutazione ambientale è necessaria qualora l'autorità competente valuti che producano impatti significativi sull’ambiente, secondo le disposizioni di cui all'articolo 12” Comma 3 bis - “l'autorità competente valuta, secondo le disposizioni di cui all'articolo 12, se i piani ei programmi, diversi da quelli di cui al comma 2, che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti, producano impatti significativi sull'ambiente”.

Si sottolinea che per impatti sull’ambiente non vengono genericamente considerati solo le eventuali pressioni su flora e fauna, che costituiscono gli aspetti più macroscopici dell’ambiente naturale, ma nella disciplina della valutazione ambientale, “l’ambiente” è rappresentato da tutte le componenti che attengono anche ai rapporti reciproci che intercorrono tra l’uomo, la sua società, la sua storia, la sua cultura, il suo ambiente e la sua economia. La redazione di un rapporto preliminare ambientale si rende quindi necessaria al fine di consentire la valutazione, da parte dell’autorità competente, degli obiettivi, delle azioni e dei potenziali effetti che potrebbero derivare dall’attuazione del piano. Il rapporto preliminare è redatto facendo riferimento ai criteri di cui all’Allegato 1 del D.lgs. 152/2006, e s. m. i.

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1. Quadro normativo di riferimento

Il riferimento normativo per la stesura del presente elaborato è costituito dalla Direttiva 2001/42/CE, dal decreto D.lgs. 152/2006 e s.m.i. di recepimento a livello nazionale della direttiva succitata, dalla D.G.R. 34/33 del 07 agosto 2012 “Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione ambientale. Sostituzione della deliberazione n. 24/23 del 23 aprile 2008” la quale specifica alcuni passaggi della procedura prevista a livello regionale.

1.1. Direttiva Europea A livello europeo, la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stata introdotta dalla direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001, detta anche direttiva VAS, “concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”, entrata in vigore il 21 luglio 2011. La direttiva VAS è uno strumento di valutazione delle proposte e delle scelte di programmazione e pianificazione. La sua finalità è quella di garantire e assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all'integrazione delle considerazioni ambientali, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale, durante il procedimento di adozione e di approvazione di piani e programmi che possano avere effetti significativi sull'ambiente. Salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente, protezione della salute umana e utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali sono obiettivi da raggiungere mediante decisioni ed azioni ispirate al principio di precauzione, in una prospettiva di sviluppo durevole e sostenibile. L’emanazione della direttiva ha portato ad una serie di innovazioni in ambito urbanistico in quanto con essa si favorisce il superamento definitivo della divisione nella disciplina urbanistica tra analisi e progettazione e tende a migliorare il progetto urbanistico attraverso la preventiva valutazione degli effetti ambientali negativi. Dunque la Valutazione Ambientale Strategica ha la funzione di assicurare la rispondenza della pianificazione, dei suoi obiettivi, delle sue strategie e delle sue politiche/azioni, agli obiettivi dello sviluppo sostenibile, verificandone il complessivo impatto ambientale nonchè la diretta incidenza sulla qualità dell’ambiente. Con la direttiva VAS diventa centrale il passaggio dalla difesa del territorio alla tutela attiva e alla valorizzazione innovativa.

1.2. Normativa nazionale La Direttiva del Parlamento Europeo 2001/42/CE è stata recepita, a livello nazionale il 1° agosto 2007 con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”. I contenuti della Parte II del Decreto, riguardante le “Procedure per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per la Valutazione dell'Impatto Ambientale (VIA) e per l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)”, entrati in vigore il 31 luglio 2007, sono stati integrati e modificati dal successivo Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”. Nel D.lgs. n° 4/2008 si chiarisce che, nel caso di piani sottoposti a percorso di adozione e approvazione, la VAS deve accompagnare l’intero percorso, sia di adozione che di approvazione. Ai sensi dell’art 7, comma 1, i piani e programmi la cui approvazione sia di competenza regionale oppure di altri enti locali, sono sottoposti al percorso di valutazione ambientale, secondo le disposizioni stabilite a livello regionale. La normativa prevede che siano sottoposte a Verifica di Assoggettabilità, ai sensi dell’art 6, comma 2 del d.lgs. 152 del 2006, anche le modifiche minori ai piani/programmi, così come i piani ed i programmi che determinano l’uso di piccole aree nonché, in generale, i piani ed i programmi che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti e che, sulla base dei criteri sotto riportati, possono determinare effetti significativi sull’ambiente.

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Al fine di consentire tale valutazione da parte dell’autorità competente, deve essere redatto un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano e dei possibili effetti ambientali che potrebbero derivare dalla sua attuazione. Il rapporto preliminare deve essere redatto facendo riferimento ai criteri di cui all’Allegato 1 del D.lgs. 152/2006, s. m. i. come riportato alla fine del presente rapporto.

1.3. Normativa regionale A livello regionale successivamente all'entrata in vigore del D.lgs. n. 4 del 16 gennaio 2008, la Giunta Regionale con Delibera del 23 aprile 2008, n. 24/23 ha approvato le "Direttive per lo svolgimento delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica." Questa deliberazione ha sostituito gli allegati della deliberazione n. 5/11 del 15 febbraio 2005 contenente "Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale - VIA" ed è stato introdotto un ulteriore allegato contenente "Disposizioni da adottare nell’ambito dei processi di pianificazione promossi a livello regionale”. L'entrata in vigore del Piano Paesaggistico Regionale con Deliberazione della Giunta Regionale n. 36/7 del 5 settembre 2006, ha previsto che i Comuni provvedano ad adeguare i loro strumenti urbanistici comunali alle disposizioni del P.P.R. coerentemente con i principi che stanno alla base del P.P.R. stesso. I nuovi strumenti urbanistici e quelli in adeguamento dovranno essere elaborati in conformità alle disposizioni del P.P.R. e del P.A.I. e pertanto dovranno essere sottoposti anche a VAS. Recentemente la Giunta Regionale con la Deliberazione 34/33 del 7 agosto 2012 “Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione ambientale. Sostituzione della D.G.R. n. 24/23 del23.4.2008” sottolinea come le ulteriori modifiche a livello nazionale (in particolare D. Lgs 128/2010) della disciplina in materia di VIA e VAS, rendano necessario adeguare le direttive regionali in materia di VIA e VAS mediante una riformulazione della deliberazione 24/23 del 23 aprile 2008, al fine di rendere più certa l’azione amministrativa nell’ambito delle valutazioni ambientali, introducendo, altresì, alcune semplificazioni. Allo stato attuale, la competenza regionale in materia di VAS è del Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (S.A.V.I.) dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente con funzioni di coordinamento per l’espletamento della Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi. Per la VAS di piani e i programmi di portata provinciale (tra i quali i P.U.C. e le Varianti ai Piani Urbanistici) il riferimento di indirizzo è costituito dalle linee guida emanate nel 2010 dalla RAS. Le ex province, inoltre, hanno la competenza sulla valutazione dei programmi di livello comunale (Piani di Lottizzazione), come previsto dalla L.R. n. 9 del 12 giugno 2006.

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2. Procedura di verifica

La procedura di verifica seguita per la valutazione delle interferenze reali e potenziali dell’intervento previsto nei confronti delle principali componenti ambientali, prende avvio da una descrizione del piano che contiene le informazioni e i dati necessari all’analisi degli impatti significativi sull’ambiente attesi dall’attuazione del piano. Si prosegue con un quadro conoscitivo che contiene l’analisi dei luoghi con una descrizione del contesto, l’inquadramento territoriale e l’ausilio di cartografie, foto satellitari e foto del sito. L’analisi prosegue con la descrizione delle componenti ambientali potenzialmente interessate dagli effetti del Piano, anche con l’ausilio dei dati estratti da rapporti specifici o strumenti di pianificazione a livello regionale. Si passa poi al progetto di piano mediante una descrizione sintetica dei dati quantitativi urbanistici e quindi alla descrizione delle attività previste e alle modalità di attuazione del piano. Segue una verifica delle coerenze esterne tra gli obiettivi del Piano e quelli dei più importanti atti di pianificazione regionale (P.P.R., P.A.I., P.S.F.F.). Si conclude infine con una serie di analisi e considerazioni sugli impatti e le misure di mitigazione applicabili sui vari tematismi verificati in base alla situazione del contesto, la pressione derivata dal Piano e la mitigazione prevista.

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3. Inquadramento territoriale

L’opera oggetto della relazione si colloca nel territorio comunale di Tratalias (CI) e riguarda una porzione di terreno della superficie di m² 14.561 posta in zona di espansione residenziale alla periferia dell’abitato, in località “Monte Nigali”, distinta in catasto, in maggior consistenza, al foglio 7 mappale 109, l’intero della superficie di oltre 5 ettari. Il comparto, limitatamente alla zona di intervento, si trova a ridosso del contesto urbano già definito; esso confina a sud con lo stradello di servizio delle case che si affacciano, col prospetto principale, sulla soprastante via Berlinguer; ad ovest con la via Sergio Atzeni e con la lottizzazione CARDIAS, recentemente attuata; a nord e ad est con l’aperta campagna. Il terreno è un seminativo di forma abbastanza regolare, inscrivibile in un rettangolo delle dimensioni di circa 150 metri per 100, completamente spoglio di vegetazione e con andamento in leggero declivio nel senso sud – nord; l’altimetria varia dai 43 metri s.l.m. in corrispondenza dello stradello a monte, ai circa 37 metri s.l.m. nel limite opposto dell’area di intervento. La zona al contorno è completamente urbanizzata per cui non esistono problemi di allaccio per nessuna delle infrastrutture primarie, essendo possibile collegare le reti idrica, elettrica, telefonica, illuminazione stradale e gas a quelle pubbliche di via Sergio Atzeni mentre, il collegamento delle condotte fognarie per le acque bianche e nere potrà avvenire a valle, in appositi scarichi previsti dall’Amministrazione comunale.

a) Nella figura seguente è riportato l’inquadramento su ortofoto.

Mappale

Superficie Lottizzazione

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b) Nella figura che segue si riporta l’ubicazione dell’intervento su CTR (Sezioni 566070, 566080, 566110, 566120)

Superficie Lottizzazione

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c) Dall’estratto del piano di fabbricazione si osserva che il comparto da lottizzare è classificato zona C3.

Zona C3

Zona relativa al piano

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d) L’inserimento sulla carta del PPR e del PAI mostra che la zona di intervento ricade all’interno di un’area confinante con il centro urbano e non sottoposta a vincoli.

STRALCIO P.P.R. (Ambito 5)

Zona di intervento

STRALCIO P.A.I. BACINO SUD OCCIDENTALE – Rischio Piene Non è presente nessun rischio

Zona di intervento

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STRALCIO P.A.I. BACINO SUD OCCIDENTALE. Perimetrazione delle aree a rischio idraulico e geomorfologico.

Rio Sairu

Zona di intervento

STRALCIO P.A.I. BACINO SUD OCCIDENTALE Aree inondabili nel caso di collasso strutturale della diga di Monte Pranu.

Zona di intervento

Diga Monte Pranu

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FOTO 1 – VISTA AEREA ANTE INTERVENTO

TRATALIAS NUOVA

Lottizzazione Pirosu

Dalla vista aerea appare evidente come l’area oggetto dell’intervento si configuri come una parte di tessuto urbano non ancora edificato circondato da porzioni di tessuto in parte edificate.

FOTO 2 – VISTA AEREA POST INTERVENTO

TRATALIAS NUOVA

Lottizzazione Pirosu

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4. Il piano di lottizzazione

La lottizzazione riguarda una porzione di terreno della superficie di m² 14.561 posta in zona di espansione residenziale alla periferia dell’abitato, in località “Monte Nigali”, distinta in catasto, in maggior consistenza, al foglio 7 mappale 109, l’intero della superficie di oltre 5 ettari.

L’area interessata è classificata C3 nell’attuale Piano di Fabbricazione, per la quale la proprietaria dott.ssa GRECA MARIA PIROSU ha ottenuto il prescritto Nulla Osta per la predisposizione del presente Piano di Lottizzazione, che è stato elaborato nel rispetto degli standard urbanistici prescritti nello strumento urbanistico vigente. Il Nulla Osta anzidetto e lo stralcio delle Norme di Attuazione, che disciplinano il Piano in oggetto, vengono allegati in copia alla relazione tecnica. Il presente Piano di Lottizzazione è predisposto secondo le prescrizioni dell’articolo 13 delle Norme di attuazione e in conformità alle indicazioni della cartografia del Piano di Fabbricazione vigente. Nell’area di intervento è possibile insediare edifici sia isolati che accorpati a destinazione residenziale o prevalentemente residenziale, mono e bifamiliari, con servizi connessi alla residenza ed anche per attività commerciali di vicinato. L’intestazione catastale del terreno coincide con l’effettiva proprietà, come risulta dal prospetto che segue:

 Ditta intestata: PIROSU Greca Maria, nata a TRATALIAS il 01/08/1948, codice Fiscale PRSGCM48P41L337N, proprietà per 1000/1000;  Immobile: Foglio 7 mappale 109, seminativo di 2 classe, superficie ha 5.3165

4.1. Impostazione Planivolumetrica La superficie territoriale regolata dal presente Piano è assoggettata alle disposizioni dell’art. 13 delle Norme di

Attuazione del Piano di fabbricazione, che disciplina la sottozona C3:

Superficie territoriale (St) 14.561 m2

Densità di popolazione (Dp) 100 m3 /ab

Indice territoriale (It) 0,80 m3 /m2

Indice fondiario massimo (Ifmax) 1,20 m3 /m2

Volume insediabile (Vi) 11.648 m3 (St) * (It)

70% (Vi) 8153,6 m3 Residenze

20% (Vi) 2329,6 m3 Sevizi strettamente connessi

10%(Vi) 1164,8 m3 Servizi pubblici

Abitanti insediabili 116 ab (St) / (Dp)

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Nella tabella successiva è indicata la dotazione minima degli standard per ogni abitante da insediare, con esclusione delle sedi viarie, e la ripartizione definitiva delle superfici.

Standard Superficie

S1 Aree per Istruzione 4 m2 /ab 464 m2 Aree per le attrezzature di interesse S2 2 m2 /ab 232 m2 comune S3 Aree per il verde pubblico attrezzato 5 m2 /ab 580 m2

S4 Aree per i parcheggi 1 m2 /ab 116 m2

Totale Standard di Cessione 12 m2 /ab 1.392 m2

La superficie relativa agli standard di cessione viene collocata a ridosso della lottizzazione “CARDIAS” come da direttiva dall’ amministrazione comunale

L’edificazione nei singoli lotti è soggetta alle seguenti prescrizioni generali:

Lotto minimo 300 m2

Rapporto di copertura massimo 1/3 m2 /m2

Altezza massima edifici (linea di gronda) 7 m

Distanza dai confini 4 m

Distanza minima tra pareti finestrate 8 m

Area di parcheggio all’interno del lotto 1/10 m2 /m3

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4.2. Particelle e Lotti

Estratto di mappa catastale

Lottizzazione Lottizzazione PIROSU CARDIAS

Piano particellare

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Ripartizione delle superfici e dei volumi (Tav. 5: Zonizzazione e dimensionamento)

Superfici Volumi Tipologia Particella Superficie Copertura Copertura Volume Volume Pubblica/Privata Totale Massima Effettiva Massimo Effettivo 1 Lotto Privato 469 156 64 562 361 2 Lotto Privato 442 147 64 530 381 3 Lotto Privato 430 143 137 516 565 4 Lotto Privato 448 149 137 538 565 5 Lotto Privato 480 160 157 576 499 6 Lotto Privato 400 133 107 480 407 7 Lotto Privato 391 130 100 469 521 8 Lotto Privato 447 149 137 536 565 9 Lotto Privato 430 143 157 516 407 10 Lotto Privato 480 160 157 576 499 11 Lotto Privato 430 143 157 516 407 12 Lotto Privato 446 149 101 535 407 13 Lotto Privato 333 111 64 400 381 14 Lotto Privato 364 121 64 437 381 15 Lotto Privato 824 275 161 989 548 16 Lotto Privato 431 144 64 517 381 17 Lotto Privato 376 125 64 451 381 18 Lotto Privato 352 117 64 422 381 19 Lotto Privato 359 120 64 431 381 20 Lotto Privato 366 122 64 439 381 21 Lotto Privato 373 124 64 448 381 22 Lotto Privato 528 176 101 634 625 23 Lotto Privato 212 - - - - Totale aree Private 9811 3198 2153 11516 10039

24 Area Pubblica 1231 25 Area Pubblica 161 Strade Area Pubblica 3358 Totale aree Pubbliche 4750

Totale area intervento 14561

Il tessuto viario è stato studiato in modo da permettere un buon grado di connessione con la realtà al contorno, garantendo l’accesso, verso nord, alla porzione residua del mappale 109 e collegando, verso est, il territorio limitrofo con la via Sergio Atzeni. Esso, inoltre, soddisfa pienamente le esigenze di tutte le particelle derivate, sia per quanto riguarda gli ingressi che gli scarichi, non essendoci lotti sacrificati o penalizzati per qualsiasi motivo. Proprio per consentire la massima fruibilità di tutte le unità fondiarie, sono stati previsti due stradelli privati condominiali della larghezza di 5 metri, i quali, oltre a garantire l’accessibilità ai due lotti interni n° 3 e n° 7, agevolano lo scarico per caduta delle acque bianche e nere dei terreni a monte. La pendenza delle strade è variabile, ma abbastanza contenuta; essa segue per lo più l’andamento naturale del terreno e raggiunge il valore massimo del 7,49% nel tratto compreso tra le sezioni A1 e 7.

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Il comparto è organizzato in 17 lotti edificabili, di superficie variabile tra i 391 m²del lotto n° 6 e gli 824 m² del lotto n° 13; ad essi si aggiungono i due stradelli privati, contraddistinti coi numeri 18 e 21, la cui volumetria è assegnata all’intera superficie fondiaria privata secondo lo schema di ripartizione indicato nel planivolumetrico. Le aree pubbliche, secondo le indicazioni dell’amministrazione comunale, sono concentrate nei lotti n° 19 e n° 20. Nelle tavole ZONIZZAZIONE (n° 5) e PLANIVOLUMETRICO (n° 6) sono riportati i dati tecnici di progetto, che contengono, nel dettaglio, la ripartizione delle superfici e dei volumi, la tipologia adottata e i rapporti di copertura prescritti.

4.3. Infrastrutture e impianti Le strade del Piano occupano complessivamente una superficie di m² 3358; hanno la larghezza di 9,50 metri, di cui 7 metri per la carreggiata e 2,50 metri per i marciapiedi laterali (ciascuno della larghezza di 1,25 metri), che garantiscono e differenziano il transito pedonale. Le sezioni stradali sono di due tipi; il rettilineo a monte (tratto 1-A-A1) è caratterizzato da una sola pendenza trasversale verso i lotti, che asseconda l’andamento naturale del terreno e riduce i costi di costruzione, oltre che favorire il deflusso e la raccolta delle acque meteoriche nelle apposite caditoie ; il resto delle vie assume il classico profilo a schiena d’asino, col colmo al centro della carreggiata e pendenza delle corsie opposte del 2% spioventi verso le cordonate dei marciapiedi laterali. Nel tratto iniziale 1-A-A1 il rilevato è delimitato a valle da un muretto in cemento armato che è l’unica opera d’arte prevista e/o necessaria per il contenimento della struttura viaria. Il sottofondo del corpo stradale sarà costituito da uno strato di misto naturale opportunamente costipato; la pavimentazione della carreggiata sarà di tipo bituminoso sia per lo strato di collegamento (binder) che per il manto d’usura (tappeto); mentre quella dei marciapiedi sarà in pietrini di cemento di colore rosso posati su sottofondo in calcestruzzo.

Gli impianti idrico, elettrico, fognario per acque bianche e nere, pubblica illuminazione, telefonico e gas, saranno realizzati conformemente alle prescrizioni dei rispettivi Enti gestori (Enel, ABBANOA, Telecom e Comune di Tratalias) sulla base dei calcoli specifici di dimensionamento e verifica eseguiti per ciascuno di essi, come risulta dai relativi elaborati allegati, ai quali si rimanda per un puntuale riscontro dei dati di progetto. In questa sede si precisa soltanto che per l’impianto di pubblica illuminazione è stato adottato l’apparecchio illuminante modello KAOS 1 della ditta AEC srl, come espressamente richiesto dall’Amministrazione comunale. Per una corretta lettura delle tavole grafiche, si precisa che la numerazione riportata nelle planimetrie degli impianti sulle diverse particelle fondiarie si riferisce al numero degli allacci complessivamente previsti, che è maggiore del numero dei lotti urbanistici risultanti dalle tavole n° 5 (zonizzazione) e n° 6 (planivolumetrico). Ciò perché le utenze dei lotti urbanistici numero 1, 12, 14, 15 e16 sono doppie, essendo prevista in essi la realizzazione di edifici bifamiliari.

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5. Analisi di coerenza

L’analisi di coerenza esterna del Piano di Lottizzazione fa riferimento in particolare alla verifica di eventuali specifiche incongruenze del Piano con i principali strumenti di pianificazione attualmente vigenti a livello locale, provinciale o regionale.

Strumento Urbanistico Comunale Lo strumento urbanistico vigente a scala comunale, è il Programma di Fabbricazione che regola l’attività edificatoria dell’area di progetto è il vigente, che la classifica come zona di espansione residenziale (ZONA

C3).

Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R) Il Piano Paesaggistico Regionale, introdotto dall’articolo 1 della L.R. n. 8 del 25.11.2004 denominata “salva coste”, rappresenta il principale strumento di pianificazione territoriale regionale. Con la delibera della Giunta Regionale n. 36/7 del 5.9.2006 la Regione Sardegna ha approvato in via definitiva, ai sensi dell’articolo 11 comma 5 della L.R. n. 45 del 22 dicembre 1989, così come modificato dalla L.R. 8/2004, il Piano Paesaggistico Regionale – Primo Ambito Omogeneo, con il ruolo di quadro di riferimento e coordinamento di tutti gli atti di programmazione e pianificazione regionale, provinciale e locale, ai fini dello sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale coerentemente con la Convenzione Europea del Paesaggio e con lo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo.

L’area interessata dal Piano di Lottizzazione risulta localizzata all’interno dell’ambito costiero n°05 “Anfiteatro del ” e più precisamente in aree classificate come “colture erbacee specializzate; aree agroforestali; aree incolte”, mentre la classificazione in relazione all’uso del suolo è considerata come “aree prevalentemente occupate da colture agrarie”.

Il Piano di Lottizzazione in argomento risulta attuabile in quanto ricadente fra quelli compresi nella casistica indicata all'art 15 dalle NTA del PPR in combinato disposto con l'art. 13 della L.R. 4/2009".

Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) Il Piano stralcio di Assetto Idrogeologico è stato redatto ai sensi dell’articolo 17, comma 6, della Legge n. 183 del 18 maggio 1989 ed è stato approvato con delibera della Giunta Regionale n. 54/33del 30 dicembre 2004 e reso esecutivo con il decreto dell’Assessore regionale ai lavori pubblici n. 3del 21 febbraio 2005.

Le superfici del Piano di Lottizzazione non risultano interessate dal P.A.I. e non soggette a vincoli.

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Piano Stralcio Fasce Fluviali (P.S.F.F.) Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali è redatto ai sensi dell’art. 17, comma 6 della legge 19 maggio 1989 n. 183, quale Piano Stralcio del Piano di Bacino Regionale relativo ai settori funzionali individuati dall’art. 17, comma 3 della L. 18 maggio 1989, n. 183. Il P.S.F.F. ha valore di Piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico- operativo, mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso riguardanti le fasce fluviali.

Il P.S.F.F. costituisce un approfondimento ed una integrazione necessaria al Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) in quanto è lo strumento per la delimitazione delle regioni fluviali funzionale a consentire, attraverso la programmazione di azioni (opere, vincoli, direttive), il conseguimento di un assetto fisico del corso d’acqua compatibile con la sicurezza idraulica, l’uso della risorsa idrica, l’uso del suolo (ai fini insediativi, agricoli ed industriali) e la salvaguardia delle componenti naturali ed ambientali.

Il Piano di Lottizzazione non è interessato alle aree classificate secondo il P.S.F.F., sia per quanto riguarda il Rio Sairu, sia per quanto riguarda un eventuale collasso strutturale della diga di Monte Pranu.

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6. Il contesto ambientale

La Direttiva Europea, implementata dalle norme nazionali e regionali, dispone di verificare possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori.

Gli ambiti oggetto del Piano di Lottizzazione insistono in una zona localizzata in ambito urbano, sul limite del perimetro urbano definito dal piano di fabbricazione vigente: a fronte di tale condizione è stata effettuata una analisi conoscitiva relativamente alle diverse componenti ambientali con particolare attenzione alle caratteristiche locali del contesto in cui si inserisce l’area oggetto di studio.

Di seguito viene sinteticamente riportata una breve descrizione delle componenti ambientali analizzate, oltre alle principali caratteristiche ed ai fenomeni presenti. Ove vengano riscontrate potenziali fenomeni di criticità questi saranno successivamente ripresi ed approfonditi nel capitolo dedicato alla valutazione degli effetti potenziali sul sistema ambientale.

6.1. Aria L’attuale ubicazione delle centraline per il monitoraggio dell’aria nella regione Sardegna è descritta dalla seguente tabella (Relazione annuale sulla qualità dell'aria in Sardegna per l'anno 2014):

Area Stazioni Agglomerato di CENCA1 – CENMO1 – CENQU1 Sassari (escluso Fiume Santo) CENS12 – CENS13 – CENS16 – CENS17 Olbia CENS10 – CEOLB1 Assemini CENAS6 – CENAS8 – CENAS9 Sarroch CENSA1 – CENSA2 – CENSA3 CENPS2 – CENPS4 – CENPS6 – CENPS7 CENPT1 – CENSS2 – CENSS3 – CENSS4 – CENSS5 – Porto Torres (compreso Fiume Santo) CENSS8 CENCB2 (Carbonia) – CENIG1 (Iglesias) – CENNF1 Sulcis Iglesiente () – CENST1 (S. Antioco) Campidano centrale CENNM1 – CENSG3 – CENVS1 Oristano CENOR1 – CENOR2 – CESGI1 Nuoro CENNU1 – CENNU2 Sardegna centro-settentrionale CEALG1 – CENMA1 – CENOT3 – CENSN1 – CENTO1 – Stazione di fondo regionale CENSE0

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Il territorio comunale di Tratalias non possiede centraline per il rilevamento della qualità dell’aria. La provincia del Sulcis possiede diverse centraline di monitoraggio causa la presenza del polo industriale di Portoscuso – Portovesme. L’area di riferimento è quella “Zona rurale, area del Sulcis-Iglesiente”. Le stazioni più vicine sono quelle di Carbonia (CENCB2) a circa 8 km e quella di S. Antioco (CENST1) a circa 11 km. La Relazione annuale sulla qualità dell'aria in Sardegna per l'anno 2014 indica che le stazioni hanno avuto una funzionalità con percentuali medie di dati validi pari al 94%.

Dalla relazione si evince che le stazioni hanno registrato diversi superamenti dei limiti (imputabili al polo industriale Portoscuso-Portovesme) senza però superare il numero previsto dalla normativa.

Inquinante Rilevamenti

I valori medi annui variano tra 0,5 μg/m3 (CENCB2) e 1,2 μg/m3 (CENIG1) Benzene (C6H6) lontani dal limite di legge di 5 μg/m3 Presenta medie annue che variano tra 3 μg/m3 (CENST1) e 8 μg/m3 (CENIG1) inferiori al limite di legge di 40 μg/m3. I valori massimi orari sono Biossido di Azoto (NO2) compresi tra 38 μg/m3 (CENNF1) e 59 μg/m3 (CENCB2) lontani dal limite di legge di 200 μg/m3 È misurato dalle CENIG1 e CENCB2. La massima media mobile di otto ore si attesta tra 112 μg/m3 (CENIG1) e 123 μg/m3 (CENCB2), 3 Ozono (O3) abbondantemente al di sotto della soglia di informazione (180 μg/m ) e della soglia di allarme (240 μg/m3). In relazione al valore obiettivo per la protezione della salute umana non si registra nessuna violazione Si evidenziano medie annue che variano da 11 μg/m3 (CENST1) a 18 μg/m3 (CENIG1) nel rispetto dei limiti di legge di 40 μg/m3, mentre le massime PM10 medie giornaliere da 96 μg/m3 (CENNF1)a 254 μg/m3 (CENIG1) con superamenti entro il limite consentito. Sotto le medie giornaliere che variano fra 1 μg/m3 (CENCB2) e 5 μg/m3 Biossido di Zolfo (SO2) (CENIG1), mentre i valori massimi orari da 5 μg/m3 (CENST1) a 25 μg/m3 (CENNF1)

La relazione conclude che la situazione registrata risulta entro la norma per tutti gli inquinanti. I dati del 2016 confermano questa tendenza.

6.2. Acqua Le reti idriche e fognarie sono gestite dalla società ABBANOA, dimensionate in base al numero degli abitanti previsti nella lottizzazione. La rete idrica è in tubi di ghisa sferoidale DN 100; la fognatura per acque nere è in gres ceramico DN 200; mentre la fognatura per le acque bianche è in tubi di cemento rotocompresso DN 300. Sono previste raccolte separate per le acque nere e per quelle bianche.

6.3. Suolo e sottosuolo Il territorio del Comune di Tratalias si presenta diviso in due settori dalle caratteristiche assai differenti. A Sud troviamo aree pianeggianti con rare cupole laviche che danno origine ad un paesaggio leggermente movimentato con rare valli poco accentuate; mentre nelle zone a Nord vi sono rilievi risultano più elevati di origine vulcanica e larghi spazi a ridosso del blocco paleozoico del Sulcis. Da una osservazione approfondita si notano delle differenze anche all'interno delle due zone messe ora in evidenza.

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Nella parte Nord i versanti si presentano alquanto scoscesi e in alcuni punti con piccole scarpate. I bordi di quest'ultime indicano la diversa resistenza all'erosione delle litologie. Il reticolo idrografico varia da subdendritico ad angolare nelle rocce vulcaniche, mentre nelle litologie quaternarie non è classificabile. Sono presenti depressioni (laghetti artificiali) scavate dall'uomo poi colmate da acqua piovana. In questa zona non si hanno corsi d’acqua ben definiti ma, invece, è presente un ruscellamento diffuso che in caso di precipitazioni eccezionali confluisce nelle valli che allo stesso tempo defluiscono sul Rio Palmas per sfociare nel bacino di Monte Pranu. Questo fenomeno è accentuato dalla permeabilità delle litologie oggetto di infiltrazione. Nelle vallate e nelle zone pianeggianti oltre che pascoli e seminativi estensivi, sono presenti oliveti, vigneti e frutteti soprattutto vicini ai corsi d’acqua dove sono state insediate anche alcune serre per migliorare il rendimento economico. Altre coltivazioni sono rappresentate da seminativi irrigui. Dai risultati ottenuti nel corso del rilevamento geologico-morfologico di dettaglio del bacino idrografico, sono state evidenziate: le caratteristiche litologiche terziarie di origine vulcanica e quaternarie di origine fluviale, la poco accentuata pendenza dei versanti che non supera il 23% nelle aree più acclivi; l’inesistenza di un reticolo idrografico complesso; la presenza lungo l’asta fluviale di pochi meandri che mostrano bassa erodibilità. Non sono state, inoltre, osservate aree a rischio di frana e aree a rischio di esondazione. Sulla base di questi dati il settore non è inserito nelle aree a rischio del PAI della Regione Sardegna per cui, sulla base di queste osservazioni, è possibile affermare che le opere in progetto non costituiscono in alcun modo ostacolo al deflusso delle acque del Rio Sairu. Infatti sia la distanza che le separano dalle sponde che la portata del corso d’acqua di modesta entità eliminano il problema di eventuali alluvionamenti.

6.4. Flora, vegetazione, fauna e biodiversità Il territorio comunale presenta terreni agricoli e terreni incolti per lo più con presenza di macchia mediterranea. La campagna circostante presenta una coltivazione lussureggiante fatta di erbe coltivate per l'alimentazione delle greggi. La particolare latitudine e le temperature elevate influiscono notevolmente sulla struttura e sulla composizione floristica di tutte le formazioni vegetali coprendole di cespugli arbustivi, di ginepri, di lillastri, olivastri, carrubi, mirti e corbezzoli, ginestre, pini d'Aleppo, Eucalipti. La fauna è contraddistinta dalla presenza di volatili di vario genere: dai gheppi ai colombacci e ancora beccacce, ghiandaie e tanti piccoli mammiferi che si muovono indisturbati, volpi, donnole, lepri, gatti selvatici.

6.5. Rifiuti Il Comune di Tratalias appartiene all’ex-ambito territoriale A2. Attualmente nel territorio comunale è attivo il servizio domiciliare di raccolta differenziata secco-umido, svolto da una società privata. Il comune è dotato di un ecocentro sito in via Canale. La discarica di riferimento per il settore A2 era la discarica "Sa Terredda" sita in Carbonia. Attualmente la frazione secca indifferenziata viene inviata all’impianto Tecnocasic in Capoterra mentre la frazione umida viene inviata alla società DeVizia a Carbonia per essere trattata. Nella pagina seguente è riportato, in tabella, un estratto del 16° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna - Anno 2014, relativo al comune di Tratalias

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16° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna - Anno 2014 (estratto)

Comune di Tratalias (CI) Popolazione: 1090 ab. (ISTAT al 31/12/2014)

Quadro analitico della raccolta differenziata dei rifiuti urbani per comune - anno 2014

Rifiuti Rifiuti Rifiuti Rifiuti Rifiuti da Produzione Rifiuti da Produzione Produzione Variaz. % % R.D. Impianto destinazione Indifferenziati Indifferenziati indifferenziati ingombranti spazzamento Totale Rifiuti Raccolta totale di Rifiuti Pro-capite sul totale di rifiuto indifferenziato da abitanti da abitanti totali allo stradale allo differenziata Urbani totale RU rispetto residenti fluttuanti CER 200301 smaltimento (t/anno) smaltimento (t/anno) (t/anno) (kg/ab/a) al 2013 CER 200301 CER 200301 (t/anno) (t/anno) (t/anno) (t/anno) (t/anno) 115,37 0,00 115,37 0,00 0,00 115,37 252,09 367,46 337 0,00 69 % Tecnocasic – Capoterra (CA)

Quadro analitico della produzione di rifiuti urbani per comune - anno 2014

EX ambito Scarto Scarto Vetro Carta Plastiche Imballaggi Legno e RAEE Pericolosi Altri materiali Totale R.D. Totale Totale RU %R.D. Gettito RD alimentare verde /Cartone di metallo imballaggi RUP al recupero (t/anno) indiffer. (Kg/ab/anno) (FORSU) di legno A2 141,04 13,44 37,50 28,84 18,48 3,26 0,00 5,85 0,00 318 252,09 115,37 367,46 69 % 231

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6.6. Rumore In riferimento alla componente “rumore”, sulla base del piano di classificazione acustica territoriale adottata dal comune di Tratalias, la zona considerata ricade in fascia 2, quindi interamente in “Aree prevalentemente residenziali ”, i cui limiti vengono riportati nelle seguenti tabelle:

6.7. Energia Nel territorio comunale non sono presenti grandi impianti di produzione di energia tradizionale o rinnovabile. L’alimentazione elettrica proviene dalla centrale di Portovesme a circa 20 chilometri dal comune.

6.8. Beni culturali, archeologici, architettonici e paesaggistici Per quel che riguarda i beni archeologici, il comune di Tratalias è situato in un punto geografico particolarmente importante nell'antichità. Infatti sul territorio si possono trovare numerosi siti nuragici come il Villaggio Nuragico di Sirimagus, più di cinque tombe dei giganti, più di 40 nuraghi. Inoltre, sono presenti anche siti punici e romani. Di particolare interesse è la chiesa di Santa Maria di Tratalias, un tempo cattedrale, che rappresenta uno degli edifici più intatti ed anche per questo importanti nel panorama romanico sardo. La sua storia si lega alle vicende della diocesi di Sulcis, di cui Tratalias fu sede nel 1218 dopo Sant'Antioco, a seguito dello spopolamento del sito costiero e prima del trasferimento ad Iglesias nel 1503. La chiesa sorge al centro di quel che rimane dell'antico villaggio che costituiva l'abitato di Tratalias, prima di essere abbandonato nella seconda metà del XX secolo in seguito alle infiltrazioni d'acqua ed ai cedimenti del terreno successivi alla formazione dell'invaso artificiale di Monte Pranu, e rifondato poco distante. Gli edifici del borgo vengono attualmente riqualificati a scopo turistico. Il paesaggio naturale è arricchito dal vicino parco del Monte Pranu 23

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7. Analisi e valutazione degli impatti

In questo capitolo verranno esaminati gli impatti sulle diverse componenti ambientali e le eventuali misure di mitigazione degli impatti stessi.

7.1. Aria La realizzazione del Piano di Lottizzazione in oggetto non può in alcun modo condizionare le caratteristiche dell’area interessata, né a livello puntuale nè nelle aree di progetto. In fase di costruzione e di esercizio non potranno produrre inquinamento atmosferico di nessun tipo, fatta eccezione per un possibile aumento di polverosità nell’aria in caso di giornate particolarmente ventose. In fase di esercizio tra le poche emissioni in atmosfera aggiuntive vi saranno quelle derivanti dagli impianti termici e di condizionamento che possono ritenersi non significative e che saranno trattate secondo la normativa vigente in materia. Altre possibili lievi emissioni saranno quelle generate dall’incremento del traffico veicolare. Il traffico veicolare subirà un aumento poco significativo e le locali infrastrutture stradali sono certamente idonee a sostenere l’incremento del traffico. Le misure di mitigazione relativamente alla componente ambientale Aria riguarderanno nella fase di realizzazione degli interventi la possibilità di bagnatura delle superfici di progetto per ridurre il sollevamento di polveri. In fase di esercizio non sono necessarie misure di mitigazione.

7.2. Acqua Il deflusso superficiale delle acque meteoriche non sarà influenzato dagli interventi di urbanizzazione in quanto le movimentazioni del terreno saranno limitate e i gradienti topografici non verranno alterati. Inoltre si escludono interferenze con le falde acquifere superficiali. Durante l’esecuzione delle attività di cantiere verranno inoltre previste apposite aree per la sosta dei veicoli e per l’esecuzione delle manutenzioni (cambio olio, rifornimento) dove saranno predisposte le necessarie misure in grado di evitare sversamenti accidentali. L’utilizzo delle risorse idriche, in relazione alla costruzione della nuova lottizzazione, proverrà unicamente dalla rete comunale per cui non sono previsti emungimenti idrici. La rete idrica è in tubi di ghisa sferoidale DN 100, la fognatura per acque nere è in gres ceramico DN 200, mentre la fognatura per le acque bianche è in tubi di cemento rotocompresso DN 300 (vedi tavola 9a). È prevista la raccolta separata delle acque nere e delle acque bianche (vedi tavole 9b, 9c).

7.3. Suolo e sottosuolo In relazione all’intervento da effettuare è stato eseguito uno studio di compatibilità geologica, geotecnica e idraulica per verificare l’esistenza di eventuali problemi di carattere geologico, geotecnico e idrogeologico- idraulico dovuti alla presenza del Rio Sairu, un piccolo corso d’acqua a carattere temporaneo in brevi periodi dell’anno. Pertanto si è tenuto conto delle caratteristiche geomorfologiche, podologiche, nonché idrogeologiche e idrauliche del settore in oggetto. L’intervento comporterà una impermeabilizzazione di circa il 50% della superficie territoriale non compromettendo il processo di infiltrazione delle acque meteoriche. Così come argomentato per la componente acqua, la movimentazione del terreno, necessaria per rendere maggiormente omogenee le superfici edificabili non interesserà grandi volumi. Durante l’esecuzione delle attività di cantiere verranno inoltre previste apposite aree per la sosta dei veicoli e per l’esecuzione delle manutenzioni (cambio olio, rifornimento) dove saranno predisposte le necessarie misure in grado di evitare sversamenti accidentali. La zona di lottizzazione non rientra in aree classificate dal Piano di Assetto Idrogeologico come Aree a Rischio Piena. Inoltre, sono esclusi fenomeni di dissesto in atto o pregressi nonché fenomeni di erosione causati dal deflusso superficiale delle acque meteoriche né si evidenziano particolari aspetti o criticità morfologiche.

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Durante gli interventi di realizzazione del Piano verranno adottate misure di mitigazione che riguarderanno in particolare buone pratiche di gestione del suolo in relazione alla movimentazione del terreno.

7.4. Flora, vegetazione e fauna Il terreno è un seminativo completamente spoglio di vegetazione. A Sud ed a Est della lottizzazione è presente l’agglomerato urbano mentre a Nord, come ad Ovest, la zona è caratterizzata da spazi agricoli con scarsa presenza di vegetazione o totalmente privi di questa. La zona nel suo complesso si presenta caratterizzata da spazi agricoli in parte abbandonati e altri ancora utilizzati per coltivazioni varie. La diga del Monte Pranu dista circa 1,5 km. E’ presente una pineta a Sud- Ovest della zona interessata. La fauna è contraddistinta dalla presenza di volatili di vario genere: dai gheppi ai colombacci e ancora beccacce, ghiandaie e tanti piccoli mammiferi che si muovono indisturbati, volpi, donnole, lepri e gatti selvatici. L’area non è adiacente a zone SIC o ZPS e considerata quanto sopra esposto si esclude qualsiasi incidenza del piano nei confronti di habitat e specie di interesse comunitario.

7.5. Paesaggio Il Piano di Lottizzazione potrebbe generare impatti sul paesaggio soprattutto sull’interferenza creata dalla presenza di nuovi ingombri fisici e movimentazioni di terra. La lottizzazione non avrà influenza visiva sia perché è costituita da bassi volumi sia perché sarà perfettamente integrata nell’esistente agglomerato urbano di “Tratalias Nuova”. Il progetto nel complesso non avrà un’influenza visiva significativa essendo costituito da volumi bassi e ben distribuiti che non interferiscono con le visuali prospettiche dell’area né tantomeno rappresentano una barriera alla percezione visiva del paesaggio. Non sono necessarie misure di mitigazione

7.6. Assetto demografico e socio-economico Il comune di Tratalias, nel quale si colloca l’area di intervento, conta una popolazione di circa 1000 abitanti su una superficie di circa 31 km2. L’intervento potrà apportare alla popolazione un incremento di 116 abitanti. In fase di realizzazione, le attività progettuali previste dal Piano di Lottizzazione produrranno benefici, sul sistema produttivo locale, sul mercato lavorativo e su quello dei servizi. In fase di esercizio, l’intervento, a carattere residenziale-commerciale-servizi, potrà apportare ulteriori benefici a livello locale.

7.7. Rumore Il traffico veicolare rappresenta la principale fonte di rumore, soprattutto in fase di cantiere. Nella fase di costruzione degli edifici si verificherà un aumento del rumore a livello strettamente locale, generato soprattutto dalle macchine operatrici e da quelle destinate al movimento terra e trasporto dei materiali. Ogni lavorazione in ogni caso sarà limitata ai normali orari di cantiere. Non si effettueranno lavorazioni notturne o in giorni festivi, che si eviteranno la coincidenza temporale e di vicinanza delle fasi lavorative particolarmente rumorose, per cui l’impatto è da ritenersi poco significativo. Nella fase post-opera non si prevedono invece incrementi dei livelli di pressione sonora. Il rumore prodotto nella fase di cantiere risulta di carattere strettamente temporaneo in quanto legato alla realizzazione delle strutture. Si terranno inoltre specifici comportamenti al fine di non recare disturbo alle residenze presenti al contorno, quali normali orari di cantiere, nessuna lavorazione notturna o in giorni festivi, separazione delle fasi lavorative particolarmente rumorose, utilizzo di macchine a ridotta emissione di rumore, etc.

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7.8. Rifiuti Nell’ambito di questa fase (e nella dismissione) saranno prodotti, come in ogni altra tipologia di opera, rifiuti urbani assimilabili, di cui una parte recuperabile (carta, cartone, plastica, ecc). Altri rifiuti potranno derivare dall’utilizzo di materiali di consumo vari tra i quali vernici, prodotti per la pulizia ecc. I rifiuti di costruzione e demolizione sono rifiuti speciali inerti costituiti da:  materiali di costruzione;  terre e rocce di scavo;  inerti da demolizione. Gli altri rifiuti speciali sono relative agli eventuali materiali di consumo delle macchine operatrici (oli minerali esausti, pneumatici fuori uso, ecc.). In fase di utilizzo, invece si avrà un incremento della produzione di rifiuti divisi nelle varie tipologie (secco indifferenziato, umido, verde, vetro, lattine, carta e cartone, etc). Il ritiro e il conferimento degli stessi sarà svolto dal comune di Tratalias per tramite di società incaricate. Per mitigare l’impatto da produzione di rifiuti in fase di cantiere tutti i rifiuti prodotti verranno tempestivamente separati e conferiti tramite aziende specializzate secondo le disposizioni vigenti. Si adotteranno inoltre accorgimenti per evitare lo sversamento accidentale sul terreno di oli, combustibili, vernici, prodotti chimici in genere. La gestione dei rifiuti prodotti in fase di utilizzo delle strutture seguirà le procedure di ritiro e smaltimento previste a livello comunale, all’interno del servizio di raccolta differenziata.

7.9. Aumento della pressione antropica Il modesto numero del numero di abitanti previsti (116) non potrà generare un incremento di pressione antropica tale da recare disturbo alle specie animali e vegetali e perdita di habitat per le specie. I collegamenti alle infrastrutture comunali per la raccolta e lo smaltimento delle acque consentiranno un impatto limitato. In riferimento a questa componente ambientale non sono necessarie misure di mitigazione

7.10. Trasporti L’incremento del traffico sarà convogliato attraverso la viabilità di Piano all’interno della lottizzazione. L’intervento non richiede un potenziamento dei sistemi infrastrutturali da parte del comune.

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8. Valutazione dei possibili effetti significativi sull’ambiente con riferimento all’ALLEGATO I DEL D.L. 152/2006

1 - Caratteristiche del Piano tenendo conto in particolare dei seguenti elementi

In quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse.

•Il Piano di Lottizzazione è conforme al piano di fabbricazione vigente. È circoscritto a un’area residenziale e per servizi confinante con l’agglomerato urbano. Il Piano pertanto non modifica l’uso delle risorse o gli aspetti ambientali.

In quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati.

•Vista la limitata dimensione della superficie da lottizzare si può affermare tranquillamente che lo stesso non interferisce in alcun modo con altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati

La pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.

•Le modifiche apportate dalla lottizzazione, per la loro modesta entità, non sono relazionabili con temi generali di livello comunale in materia ambientale e di sviluppo sostenibile. L’opera in esame non ha rilevanza per l’attuazione delle principali normative comunitarie nel settore dell’ambiente (rifiuti, acque, ecc)

Problemi ambientali pertinenti al piano o al programma.

•Il Piano di Lottizzazione, per tipologia e dimensioni, non presenta problematiche ambientali tali da richiedere l’assoggettabilità a VAS..

La rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque).

•I contenuti del piano, per la loro natura e modesta entità non hanno rilevanza per l’attuazione delle principali normative comunitarie nel settore dell’ambiente.

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2 - Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi

Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti.

•In termini di probabilità, durata, carattere cumulativo, frequenza e reversibilità, i potenziali effetti derivanti dalla lottizzazione risultano non significativi .

Carattere cumulativo degli impatti.

•Non si prevedono impatti cumulativi con altri Piani o progetti similari in programma nell’area di studio o in quella circostante.

Natura transfronatliera degli impatti

•La lottizzazione da realizzare ha carattere esclusivamente locale per cui si escludono impatti transfrontalieri.

Rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti).

•Si escludono rischi per la salute umana e per l'ambiente.

Entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate).

•L’estensione e l’entità degli impatti previsti, riferiti in particolare alla fase di realizzazione delle opere, saranno limitate ed interesseranno unicamente i residenti nelle abitazioni prossime all’area.

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Valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: •delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale •del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo.

•La zona interessata dalla lottizzazione, collocandosi alla periferia di “Tratalias Nuova”, non presenta vulnerabilità naturalistiche o riferibili al patrimonio culturale. E’ escluso un uso intensivo del suolo.

Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

•Si escludono impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

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9. Conclusioni

Il proponente, in relazione alla verifica di assoggettabilità alla VAS, analizzate le possibili criticità correlate alla realizzazione del piano, propone di non sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica il “Piano di Lottizzazione Pirosu” nel Comune di Tratalias in quanto esso prevede interventi che non comportano la modificazione del territorio, se non per le modeste superfici occupate, favorendo un efficace inserimento ambientale delle opere e un miglioramento della condizione delle superfici al contorno.

I TECNICI

Dott. Ing. Nicola Orru

Dott. Geol. Fabio Sanna

Dott. Ing. Andrea Aramu

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Sommario

Premessa Pag. 1

1 Quadro normativo di riferimento Pag. 3

2 Procedura di verifica Pag. 5

3 Inquadramento territoriale Pag. 6

4 Il piano di lottizzazione Pag. 12

5 Analisi di coerenza Pag. 17

6 Il contesto ambientale Pag. 19

7 Analisi e valutazione degli impatti Pag. 24

Valutazione dei possibili effetti significativi sull’ambiente con 8 Pag. 27 riferimento all’ALLEGATO I DEL D.L. 152/2006

9 Conclusioni Pag. 31

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