Zoagli: stabili, crediti e censi

delle famiglie aristocratiche ARCHITETTURA

Susanna Canepa

Quando nel 1889 Arturo Ferretto occupava la carica di Ufficiale del Regio Archivio di Stato di Genova pubblicò un repertorio cronologico di atti notarili medievali riguardanti i rapporti fra il papato, la chiesa genovese e la pieve di .

alle antiche carte affiora un protagonista della storia politica europea: il car- dinale Ottobuono Fieschi, in seguito divenuto pontefice con il titolo di Con questo contributo di Susanna Canepa si conclude D Adriano V e particolarmente noto per essere stato incluso da Dante Alighieri la prima campagna di stu- nel XIX canto del Purgatorio. dio – seguita, si auspica, da altre – relativa a un censi- Uno dei documenti citati riguarda l’affitto di “...una sua terra con torre, casa, cantina, tor- mento parziale dei beni architettonici e storici com- chi, tini e botti, il tutto posto in Rapallo, nel luogo detto Pastine...”; un altro contratto presi nel di , testimonia che: “...il 9 marzo 1268, Guglielmo, arciprete di , locava a Ugheto da commissionato nel 2000 dal sindaco Franco Rocca assie- Fontanabuona le terre, la casa con torre, forno e cipressa (frantoio) del cardinale, di cui me con l’assessore Luisa Chiappa Mauri e apparsa era procuratore, il tutto situato nella parrocchia di Sant’Ambrogio della Costa, nel luogo per la sezione iniziale a cura detto alla Chiappa...”1 di Silvia Vallini nel n 1/2, 2002 de “La Casana”,in cui è Se la casa fortificata a presidio del vigneto e del percorso su cui sorgeva è stata ricono- stata pubblicata – così come

2 nel caso presente – una sin- sciuta dalla critica storica in Torre del Menegotto , tuttavia non risultava individuato il tesi dei risultati di maggior frantoio con torre nei pressi della chiesa zoagliese. Prezioso si è rivelato il toponimo alla spicco emersi dall’indagine. L’importanza e l’utilità di Chiappa sorprendentemente ancora riportato, nella mappa catastale attuale, in una loca- simili realizzazioni per la conoscenza e la salvaguar- lità ai margini dell’intensa edificazione rapallese. Era insperabile trovare qualche traccia dia del patrimonio paesisti- del complesso: invece, oltrepassato il canyon di palazzi di via Pietrafraccia, dopo il confi- co e monumentale conse- gnato dal territorio in cui si ne con il comune di Zoagli, è apparso un mulino con una grande ruota metallica affian- vive non necessitano di commenti. Rimane nei pro- cato da un piccolo edificio, al centro di una verdeggiante valle. motori, negli autori e nei Il merito per la conservazione dei due storici monumenti va a Bartolomeo Raggio, che ha curatori, la speranza che tale iniziativa possa essere voluto anche mantenere funzionante la ruota collegata agli ingranaggi del frantoio insie- seguita da altre e analoghe,

3 volte anche a perfezionare me a un più recente sistema elettrico di macinazione di granaglie . Se occorre precisare questo approccio d’esordio che in assenza di ricognizioni archeologiche non è possibile individuare ciò che potrebbe con la collaborazione, sem- pre auspicata, degli Enti pre- restare di “cipressa” e torre del cardinale, è peraltro lecito non escludere la possibilità di posti alla tutela e, comun- que, di interlocutori attenti e più antiche preesistenze sullo stesso sedime degli attuali manufatti. impegnati verso i medesimi In un registro catastale (caratata) del 1640, Stefano Borzese per “...la terra a nome Chiappa obiettivi. delli cani con casa, arborata olivi, fichi e vigna...” pagava “...terratico alli signori Fieschi di Colette Dufour Bozzo San Salvatore di Lavagna...”4.

45 Si tratta di una conferma delle proprietà fliscane in que- sta zona: probabile eredità di Ottobuono che nel suo testamento aveva assegnato numerosi benefici alla “Basilica” di San Salvatore. Sempre dal censimento cata-

ARCHITETTURA stale risulta che Maddalena Fieschi e gli eredi di suo figlio, Innocenzo, possedevano beni nelle località zoa- gliesi di Forno e Noré. In conclusione, mi piacerebbe poter ravvisare nei fabbri- cati tuttora esistenti il frantoio fortificato dei Fieschi, ma, per ora, non mi è consentito andare oltre un’ipotesi che attende il supporto di una ricerca specifica.

Le case-torri

È probabile che la torre del cardinale fosse nelle vicinan- ze del frantoio ma l’imprecisione della descrizione ripor- tata nel regesto apre altre ipotesi: la proprietà poteva essere molto vasta e salire alla sommità collinare dove, al civico n. 23 di salita Sant’Ambrogio, svetta una ben con- servata torre. L’indizio che può far supporre un’antica costruzione è la localizzazione con ampie visuali sul golfo, su due contrapposte valli e sui percorsi che, da Rapallo o da approdi più a levante, salivano alle princi-

Il frantoio-mulino pali vie di transito montane. in via Cornice Dalla spiaggia alla foce del torrente Carcara prendeva l’avvio uno di quei sentieri (via di Sant’Ambrogio 103. Punta Seglio) presidiato dal fortilizio denominato di Gio da Vigo, distrutto da una mareggiata nel 1821. Una casa-torre degli eredi di Gio Paolo Invrea, descritta nella caratata del 1640 insieme al palazzo che Paolo Spinola stava facendo costruire sulla sponda del rio, sorgeva nelle vici- nanze. Pare opportuno riportare qui la trascrizione del brano particolarmente significati- vo anche per la descrizione delle essenze arboree coltivate nella Riviera di Levante: “...esti- miamo la terra ortiva e villa con due case, una de’ quali vi ha la torre, delli heredi del quon- La Villa Canevaro dam Gio Paolo Invrea, in luogo detto la torre. La villa è arborata d’olivi, fichi, vigna, cetro- ha inglobato la cinquecentesca torre ni, limoni, pere, persichi, pomi, d’ogni altra sorte d’alberi et ortiva e seminata d’ortaggia. della Repubblica Confina di sopra, di sotto la strada, da un lato Michele Merello e dall’altro Croza delli di Genova. Ladri. Dicono esser franco. Stimato il tutto in lire otto millia...”5 Spinola e Invrea erano famiglie genovesi di antica aristo- crazia; meno illustri risultano i Merello, peraltro più volte citati nei catasti di Rapallo che, nel sec. XVII, comprende- vano anche il territorio di Zoagli. Appartenenti forse allo stesso ceppo familiare - perché accomunati dallo stemma con leone - Merello e Morello avrebbero potuto far parte di una consorteria di signori arroccati con le loro case-torri sulla Costa dei Merelli fra San Michele di Pagana e Rapallo e sull’omonima dorsale presso Zoagli6. Qui il reverendo padre Bartolomeo Merello possedeva una casa-torre facente parte di un complesso architettonico particolarmente pregevole. La sua tipologia doveva essere piuttosto inusuale in loco poiché gli estima-

46 ARCHITETTURA

tori catastali dichiararono di avere delle difficoltà per stabilire il reddito di “una villa alla Stemmi delle famiglie genovese”: “...Item terra del reverendo padre Bartolomeo Merello quondam Batta in quale Fieschi, Merello sono due case con torre, una da padroni, l’altra da manente, detta la Costa de’ Merelli,arbo- e Della Torre. rata, olivi, fichi, vigna, citroni, limoni e altro, circondata tutta da muraglie e confina da tutte le bande strada. Stimata lire sedicimillia, protestandosi detti estimatori che fanno secondo loro giudicio detto estimo poiché è villa fatta alla genovese con casa e torre de’ quali non si può far calcolo di rendita: loro non ne sono molto capaci, così protestano...”7. Del proprietario sappiamo solo che morì a Palermo nel 1642, dopo aver assegnato una notevole somma alla cappella gentilizia, dedicata alla Madonna del Rosario, nella chiesa zoagliese di San Martino8. Il suo nome compare anche nelle pagine terminali della caratata dove sono elencati i beni franchi. Il privilegio di non pagare tasse fondiarie spettava ai religiosi e ai cittadini di Genova ed è proprio da questa normativa di legge che si ricava l’indicazione che, in molti casi, i proprietari di castelli erano residenti nella Dominante e appartenenti a famiglie blasonate. Le fortificazioni di committenza privata avevano indubbiamente uno La casa con torre scopo di difesa dell’abitazione da corsari o briganti, tuttavia, il loro insistere su percor- dei Merello sorge renze trafficate, in località visualmente strategiche, fa supporre una valenza di presidio e in via Sant’Antonio 1. controllo del territorio forse favorita dal governo della Repubblica, che con speciali franchigie invitava il patri- ziato - i cui membri comunque si alternavano alle cariche istituzionali - a quelle finalità. Non è escluso che molte torri non fossero, in età moderna, di nuova fondazione ma che sorgessero in siti incastellati nel Medioevo da signorie territoriali che operavano -con o senza delega del Comune- per l’esazione di pedaggi e dazi doganali. In proposito ricordo che, nel 1167, i Consoli di Genova affi- darono la riscossione di un tributo di transito - da a di Zoagli - ai signori di , ai Della Torre, ai Moreschi di Lavagna9.

47 I frantoi in Età Moderna

Nel Settecento i paesani delle Riviere sapevano rendere fertili anche le montagne e Zoagli era “...tanto d’olii abbondevole che su’ scogli ancora ne fioriscono gli olivi...”10.La

ARCHITETTURA vasta diffusione dell’olivicoltura trova riscontro nelle innumerevoli “cipresse” e mulini elencati nella caratata del 1640. Il maggior numero erano di proprietà di Camilla, moglie del fu Marcantonio Torre, favorita dalle disposi- zioni di legge che rendevano franchi gli immobili dei cit- tadini genovesi. Da questa e da altre fonti scritte perve- nute emergono i nomi di eminenti personaggi apparte- nenti al patriziato di “nuova” nobiltà come i Durazzo - impegnati a investire ingenti capitali nei mercati finan- ziari internazionali- o discendenti da casati di antica ori- gine come Spinola, Fieschi, Della Torre dei Conti di Lavagna e Malaspina; tutti interessati ai redditi della pro- duzione agricola zoagliese. Ne consegue che per i proprietari dei fondi l’attività rurale doveva essere largamente remunerativa, né il fenomeno doveva discostarsi dalla situazione generale ligure se l’arco delle riviere appariva ai contemporanei come un continuo giardino11. Occorre inoltre considerare che l’abbondante produzione olearia presupponeva un’adeguata commercializzazione. Operazioni fondiarie ma anche creditizie affiorano dal testamento di Eugenio Durazzo che, nel 1705, unì all’e- redità del fratello Gio Luca: “...tutti gli altri acquisti de’ stabili, crediti, censi e nomi de’ debitori fatti dal suddet- to ill.mo signor testatore nelli luoghi di San Michele [di Pagana], Zoagli, Rapallo e suo capitaniato...”12 . A saldo dei debiti di Antonio e Giovanni Battista Morfini, l’aristocratico genovese acquisì alcune terre in Zoagli, ubi- cate nella parrocchia di in località Monteprato, unitamente a una casa da “manente” e a un “edificio da oleo”. Piccoli introiti -comunque perseguiti- che andavano ad aggiungersi a un cospicuo patrimonio, in un periodo di grandeur familiare suggellato dall’acquisto e La coltura più diffusa dal monumentale ampliamento di un palazzo dei Balbi in Genova - oggi Palazzo Reale - era quella d’ulivo, che condotto contemporaneamente all’edificazione di Villa Durazzo in Santa Margherita ancora oggi caratterizza Ligure. La costruzione dei due edifici testimonia gli enormi profitti che i tre fratelli Gio il paesaggio di Zoagli. Luca, Gio Agostino ed Eugenio Durazzo dovettero ricavare dalla riapertura dei rapporti commerciali tra Genova e l’Impero Ottomano. L’impresa fu portata a compimento attra- verso le negoziazioni diplomatiche condotte a Parigi e a Londra da Gio Luca e in Oriente da Gio Agostino -intraprese per conto della Repubblica- ma che parallelamente favoriro- no le loro speculazioni commerciali e finanziarie13. Nel patrimonio lasciato in eredità da Eugenio erano compresi dei censi - cioè prestiti a medio e lungo termine- molto diffusi nei contratti notarili a iniziare dal Cinquecento e, tuttavia, non specificati nel testamento. Generalmente il finanziatore metteva un capitale a disposizione del proprietario di un immobile ricevendo in cambio una somma annua -censo- che il debitore ricavava dal reddito del suo bene14 .

48 Le “ville” dei Durazzo

Giuseppe Maria Durazzo, fratello minore di Giacomo Filippo II e cugino in secondo grado di Eugenio, abitava nella maestosa dimora genovese dei marchesi di Gabiano ARCHITETTURA che, in via Balbi 1, fronteggia ancora Palazzo Reale. Anch’egli aveva interessi a Zoagli come risulta dai suoi registri contabili dove nei bilanci degli anni dal 1722 al 1726 sono riportati i pagamenti di “avarie” (tasse) per i redditi di quella località15 . Un elenco esauriente delle coltivazioni dei fondi agricoli, delle case rurali e degli immobili nel borgo è pervenuto con Il libro de’ stabili in Sestri Levante e Zoagli delle ill.me sig.re eredi Durazzo. Queste sono le figlie di Giuseppe Maria ossia: Giulia Maria, Anna Maria, Maria Ignazia, tutte dame d’alto e facoltoso lignaggio, accresciuto da accorte unioni matrimoniali rispettivamente con Pier Francesco Grimaldi, Giovanni Battista Negrone, Gio Francesco Brignole Sale: tre aristocratici che si alternarono nella carica di doge nella seconda metà del sec. XVIII. Magniloquente espressione del rango sociale raggiunto sono i ritratti commissionati da Gio Francesco Brignole Sale a Hyacinthe Rigaud y Ros - Sonetto celebrativo pittore di corte dei re di Francia Luigi XIV e Luigi XV - e a Jacopo Antonio Boni, ancora per le nozze Negrone- conservati a Palazzo Rosso in Genova16. Due anni dopo la morte di Giuseppe Maria Durazzo. Sotto, la dimora di Durazzo, le proprietà di Zoagli risultano ancora indivise e le tre nobildonne usufruivano Giuseppe Maria Durazzo insieme di una residenza se nel Libro de’ stabili si legge che: “...Pietro Zolezzi, manente di in Genova, nel disegno terra ortiva, vignativa, seminativa con casa in essa, nella via romana... dovrà provvedere, in di Pietro Paolo Rubens, e la probabile Villa 17 tempo di villeggiatura, d’ortaglie e frutte per la tavola e tinello, e di fieno per i cavalli...” . Durazzo, poi Piaggio, Le dame e gli eminenti mariti frequentavano, quindi, Zoagli ma la casa per le vacanze non in piazza San Martino 12.

49 50 ARCHITETTURA Durazzo. Stemma dellafamiglia chiesa diSanMartino. segnalata aovestdella Negrone Durazzo diAnnaMaria la Villa nella qualesiosserva Mappa delXVIIIsecolo, iRplo continuando diZoagli...” apensare miavilla alla di Rapallo, dipannonero ossiauntaglio vestito per intiero, “...un abito, Anna Maria Neg Con iltestamento del 1787, altrettanti inquilini. inquattro suddiviso era app Un palazzo ditre piani “in Zoagli” oltre avign Le coltivazioni comprendevano diulivi, unmigliaio in a Chiusa”, della “via ai “Pian dei Preti”, “Piani d (Avenaggi), novementre con altri poderi altrettante abitazioni local erano terreniDue chiesa alla parr attigui con erano casedamezzadri reddito immediato. probabilmente perché essendo tenuta a nelregistro, è descritta eiez iMraInzaDrzo nutm nls,qid,non quindi, In analisi, ultima residenza diMaria Durazzo. Ignazia nei cantonali anche inedificigenovesi siriscontrano come Pala lebucature contornate dafint chevicinate siaprono sui saloni, let volume Il compatto, Ligure. diSantaMargherita di Molassana, architetture come orivierasche dei di quelle suburbane Durazzo sia presentatipologia unasostanzialeaffinità -siadistile, sua nella Villa Le Palme, occupatono oggi dell’ solounl però, L’immagine comprende, chiesadella diSanMartino. che indicaunterreno diproprietà di “Sua Eccellenza laSig.ra epalazzoagricola padronale attraverso possibile -èrisultata che non -dicitura permette diquestaLa localizzazione “villa” hotel Le Palme facies tul,sipuòcollocare isecoli fra XVIII eXIXmalasua attuale, icm iip IGiuseppe Maria Giacomo Filippo II Pier FrancescoPier Gio Giovanni Battista dal 1773al1775176917711 (1716-1797) (1718-1789)( Giulia Maria Anna Maria Maria Ignazia Maria Anna Maria Giulia Maria Grimaldi NegroneGrimaldi (1672-1764) (1685-1760) dalsuo parco edaantichi edificirurali. , doge doge sposa sposa At el oit iued traPti” .. XXI “Atti Ligure Società della diStoria Patria”, n.s., (da L’Archivio dei Durazzo marchesi diGabiano, icm iip Gerolamo Giacomo Filippo I acloI i uaGoAotn Eugenio Gio Agostino GioLuca Marcello I XV,Gnv,1981) Genova, (XCV), Genealogia Durazzo Genealogia Aurelia Adorno sposa di colore settecentesche -alle Agostino 18 un disegno contemporaneo undisegno al reverendo Luigi Argiroffo . aio,al i Ravino”, “Castellaro”. AntaNgoi aovest Annetta Negroni” disposizione nondisposizione dava un i conci abugnato ripetuti Absl,diPinoSottano Albisola, occhiale diSanMartino, e, orti eseminativi. orti e, di distinguere tenuta fra zzo Rosso, peraltro già peraltro zzo Rosso, re finestre centralirav- penso diessere penso lonta- artamenti, affittati ad affittati artamenti, embo del vasto terre- roni lasciò Durazzo izzati a izzati “Venagli” doge sposa sposa Brignole Sale Brignole 1727-1787) 746 al1748 Francesco na dal vero ipotizzando che nell’attuale Villa Le Palme si possa identificare la Villa dei Durazzo menzionata dalle fonti d’Archivio reperite.

La chiesa di San Martino ARCHITETTURA

La ricostruzione della parrocchiale fu avviata nel 1726 su progetto di Gio Antonio Ricca junior. Architetto per tradi- zione familiare - nipote del celebre Antonio Ricca senior - è oggi considerato uno dei più interessanti interpreti del Barocco ligure avendo saputo connotare di spunti origi- nali la spazialità di edifici religiosi ad aula unica. L’impianto ottagonale della chiesa di San Martino si arti- cola in vani minori secondo un armonico rapporto geo- metrico basato sulla sezione aurea, indicativo di una per- sonalità particolarmente colta19. Una superba volta racchiude come uno scrigno il volume dell’edificio che doveva dominare le case del piccolo borgo. Tale grandiosità denota che in un periodo storico lontano dal Secolo d’Oro dei Genovesi, committenti e patroni potevano ancora attingere a copiose fonti di pro- sperità. Per questo motivo -nonostante le cronache sette- centesche di recessione dell’industria tessile20 - non sotto- valuterei la produzione di velluti di seta e damaschi in Zoagli né la possibilità di incentivi da parte dei Durazzo impegnati nel commercio di stof- La settecentesca chiesa fe pregiate. Un esempio si ricava da un documento del 1721 in cui Gian Agostino e Orazio di San Martino con Maria Sanpierdarena dichiararono di aver ricevuto da Giacomo Filippo e Giuseppe Maria il bel sagrato a ciottoli e la chiesa di Semorile, Durazzo: “ ...pezze di bella cosa di varij colori e tagli di broccato e d’oro con argento...” di della quale Giuseppe 21 cui, purtroppo, non è segnalata la provenienza . Allo stesso modo, un casato di tale pre- Maria Durazzo fu uno stigio non poteva essere estraneo a un episodio tanto rilevante nella vita della comunità dei maggiori benefattori. del borgo quanto lo era la ristrutturazione della chiesa di San Martino. Se è documentata la cessione di un terreno per ampliare il piazzale della chiesa da parte di Giuseppe Maria Durazzo22, non escluderei un suo diretto interessa- mento per l’incarico a Gio Antonio Ricca junior conside- rando i rapporti di vecchia data fra la famiglia degli archi- tetti e i marchesi di Gabiano. Già nel 1689 Gio Antonio Ricca senior compare in un elenco di debitori di Giacomo Filippo Durazzo per la cifra di lire 10.00023. Nel secondo decennio del sec. XVIII, il nipote sarà ingag- giato da Giuseppe Maria sia per la direzione dei lavori alla “cappella e cupola” della villa di Sestri Levante, sia per i disegni dei viali e dei giardini24. Giunti al termine di questa rassegna non mi resta che ribadire l’interesse emerso dall’inventariazione dei beni architettonici e storici ubicati nel comprensorio di Zoagli la cui schedatura restituisce un patrimonio di conoscenze e cultura non solo ai residenti ma all’intera comunità italiana.

51 52 ARCHITETTURA Genova aZoagli MASSA, P. 1980-1981 XXXII-XXXIII, Ligustico», di architettura barocca genovese DENEGRI, E. genovese Settecento GIACCHERO, G. 1960 Genova, Repubblica della che diGenova LISCIANDRELLI, P. 1952 Genova, LXXIII, vol. Patria», XVIII PASTINE, O. 1925 Rapallo, suamorte della IVcentenario nel dichirurgia gne BCR, stessi anni degli genovese vita LEVATI, L.M. dal 1199al1320 eiRapallesi diRapallo lapieve riguardanti ficie FERRETTO, A. BCR, 1898 Genova, I, fasc. XXIX, vol. LigureSocietà diStoria Patria», diGio Viaggi Vincenzo Imperiale Opere astampa egeografiche riche NEGRONE, A. BCSML, NegroneGiambatta quondamSerenissimo Durazzo del Maria emoglie quondamMagnifico del Giuseppe figlia Maria, ADG, 1766 ill.mesig.re delle Durazzo Zoagli 1762. APGD, agosto 9 APGD, simi mede- da’ Sottoscritti aloroda esitarsi vantaggio. Durazzi Maria Filippo eGiuseppe Giacomo Sig.ri da’ robeSanpierdarena loro didiverse consegnate ADG, Agostino quondam Hieronymi eGerolamo quondamGio ADG, 1689 gennaio 18 Filippo Durazzoquondam Giacomo ADG, anno1640 APGD, ASG, Manoscritti Ligure Biblioteca Comunale diSantaMargherita BCSML, Biblioteca Comunale diRapallo BCR, Durazzo Grimaldi, Archivio Pallavicini, APGD, Giustiniani Archivio Durazzo, ADG, Archivio diStato diGenova ASG, Abbreviazioni BIBLIOGRAFIA .547 1719marzo 21 5/457, b. , in «Atti Ligure Società della diStoria , Onoranze aGiovanni da Vigo insi- maestro Magistrato delle ComunitàMagistrato delle Testamento quondamMagnifica della Anna Ricevuta diGian Ricevuta Agostino Orazio et Maria Nota de’ capitali e crediti dell’eredità del dell’eredità capitaliecrediti Nota de’ Compromesso fatto daMarcello Durazzo Libro mastro Libro giornale [...], b. 3/278, 1707 maggio 28 1707maggio 3/278, b. [...], La “fabbrica” dei velluti genovesi da genovesi velluti dei La “fabbrica” Genova el’Impero sec. Ottomano nel Libro de’ stabili in Sestri Levante e Levante inSestri stabili Libro de’ I dogi diGenova dal1699al1797e I dogi e nctlg e ic.Appunti Per Ricca. uncatalogo dei eoa 1981 Genova, , Genova,1899 , s 7 e.XVIII sec. 67, ms. , eoa 1973 Genova, , , test. n 158, 1787 giugno 14 1787giugno n158, test. , 100, , Trattati enegoziazioni politi- 0,an 7114,1731 anni1731-1740, 101, , Regesti delle relazioniRegesti delle ponti- Economia e società del esocietà Economia elIai.Notizie histo- Dell’Italia. passim eoa 1917 Genova, , 4,anni1742- 144, , in«Bollettino , in«Atti della , ozl,765, Borzoli, , .13,f 13, f. b.31/38, , (958-1797), , Fiesco”, CANEPA, S. 1995 Genova, II, fasc. (CIX), XXXV vol. n.s., LigureSocietà diStoria Patria», Gli Archivi Pallavicini diGenova 19 Rapallo 1995 Rapallo, ROTTA, novembre 1994, A. KAISER, diL. a cura aRapallo Medioevo lasalvezzacata per elasanitàaRapallo KAISER, L. .BRIGNOLE, M. 1999 Genova, I, fasc. XXXVIII (CXII), vol. n.s., Ligure Società della diStoria Patria», FELLONI, G. 1999 Martellago (Ve), DIFABIO, C. BOCCARDO, di P. di PalazzoArte nel ria eSplendori Dogi dei in VI.53, schede II.16, SANGUINETI, D. BOCCARDO, P. 1997 Milano, DUFOUR BOZZO, Una allagenovese villa Ligure. chiesetta diSanRocco) -non doveva essere lon- Madonna del Seggio”(antica intitolazione della Torre Invrea -che sitrovava nella “Cappella della La caratate non sono facilmente individuabili. ove Isiti immobili censiti nelle gli sorgevano 5. Borzoli Comunità, ASG, contostali per del governo: redatto cata- daestimatori datassazioni, esenti o soggetti registro descrittivo dei immobili, beni cioèun da unacaratata Lacitazione ètratta 4. essere cancellati dall’avanzata del cemento. di poco prima ancora nel secondo dopoguerra, presentierano lungo ilcorso del torrente Carcara, edificianaloghi altri monianza del proprietario, Secondo la testi- spruzzi. mille moto tra laruota l’acqua scende mettendo in stante serbatoio, aprendo lachiusa diunsopra- quando, in visita scolaresche delle digioia dall’esplosione ripagato ampiamente sidichiara Raggio Bartolomeo 3. quota. Torre econduceva Baratta dimaggior alcrinale ciato ilpercorso dell’autostrada proseguiva per Prima diessere interrotto daltrac- Cappelletta. gotto denominata anche del La Torre Fieschi, 40. p. 1995, KAISER, L. 2. 20 p. 1889, FERRETTO, A. BCR, in: idocumenti sono segnalati Entrambi 1. NOTE 2002 gennaio/giugno Genova, di Zoagli torio Nuove sulterri- acquisizionimonumentali rurale. VALLINI, S. 2000 Acqui Terme, 1997, 26aprile Rapallo storiografico diuntema edestini Bilancio secolo. Convegnodel anniSessantaeSettanta negli in MANNONI, T. altomedievale del unastoria per ecostruiti scritti Materiali .GARBARINO, O. 2000 itoanlcmn iRplo insalita sitrova nelcomune diRapallo, , in El Siglo de los Genoveses e una lunga sto- eunalunga delosGenoveses El Siglo Tra unalineafortifi- epeste: pirateria Villa Durazzo inSantaMargherita otfczoi architettura e urbana Fortificazioni, La vicenda ediliziasullacollina La vicenda “in Scritti di Storia economica diStoria Scritti L’incastellamento X-XI inLiguria n«aCsn» LV n1/2, XLIV, in«LaCasana», , L’archeologia condotta castelli dei Zoagli dal ‘500 al ‘700 dal ‘500 Zoagli 6,c8 . anno1640. c.85r., 765, , Atti del Convegno diStudio , oai milites ecoloni. Monaci, eoa 2000 Genova, , , a cura diC. a cura , Magistrato delle «Atti della Zoagli, , inAtti , a cura , ,«Atti Mene- ,in , .L EAI 97 o.II p -8 87;vol. 68-72; 20-23). pp. 7-18, IV, pp. III, vol. 1917, LEVATI, L. M. (Cfr. Pier Francesco dal1773 al 1775. Grimaldi grone rivestì lostesso incarico dal1769al1771, Giovanni Ne- Battista Maria Durazzo; Ignazia ze, inseconde noz- successivamente, al 1748esposò GioFrancesco Salefudoge dal1746 Brignole 16. eoee sidicono l’appunto per genovese, indialetto con (quei frutti, difragole unramo che brandisce daiMerello unaspadasostituita presenta unleone rampante torredella rapallese, facciata sulla visibile Lo stemma dei Morello, 6. da Vigo Comunità (Cfr. proprietànelle limitrofe. denominazioni presenti dal “ponte del Seggio”: né strada nédalla “romana”(via Avenaggi), tana, 15. 663. p. 1999, FELLONI, G. 14. 46. p. cit., op. CANEPA, S. Reale edi Villa siveda: Durazzo Per lacontemporaneità diedificazione diPalazzo p.76 1952, PASTINE, O. nei mercati turchi -sono documentate da: tò coinvolto spaccio nello dimonete dibassalega diEugenioLe monetarie speculazioni -che risul- 49-54. pp. 1973, CHERO, GIAC- G. sonogostino Durazzo delineate da: Le relazioni diplomatiche diGioLuca eGio A- 28v. c. 28, 1707 maggio Gerolamo quondamGio Agostino fatto daMarcello Durazzo quondamHieronymi e ADG, in: sono segnalati in Zoagli immobili Ibeni acquisiti daEugenio Durazzo 13. 53. p. 1997, CANEPA, S. testamento Il èdocumentato in: 12. 78v. c. egeografiche Notizie historiche NEGRONE, A. assai fertili...”. BCSML, innon piccoli luoghi, rende anche lemontagne, paesani L’industria de’ un continuo giardino. sembrando inalcunluogo quasi edelitioso, tile sommamente fer- eilterreno, luogo spiaggia alla èaspro dove dimonti liguri] aragione hanno “...Il terreno Riviere [delle luoghi inmolti 11. 10. 78. 73, 17, p. 2000, GARBARINO, O. a: dominicali sirimanda Per quanto concerne emagazzini case-forti 75. p. 2000, NONI, MAN- T. Sui esoste magazzini siveda: doganali 15. p. 1960, LISCIANDRELLI, P. 9. 49. p. 2000, BRIGNOLE, M. 8. Campodonico. Villa Merello, alpalazzo di poco rispetto fortificato piùavalle situato Sant’Antonio, 3divia retta alcivico n. presenzaconfortata dalla diunedificiocon tor- ipotesi dedurre lapresenza diun’altra casa-torre: dipoter misembra dei beni, descrizione Dalla 60. p. 2002, VALLINI, stato citato ègià daS. caratata della brano Il 7. 44. p. 1997, CANEPA, S. Cfr. Ruta che conduceva aGenova. corso dall’antico approdo del borgo alPasso di presidiaresembrano con ilper- due distinte torri iRoisecco, Ligure, aSantaMargherita stessi anni, Libro mastro diGio Viaggi Vincenzo Imperiale ..,12,p 63). p. 1925, [...], p i. .3 .eBCR, c.137r. cit., op. , 0,an 7113,passim. anni1721-1731, 100, , s 7 e.XVIII, sec. 67, ms. , Magistrato delle Onoranze aGio ..,b 3/278, b. [...], merelli Compromesso 88 .94. p. 1898, , Dell’Italia. .Negli ). familiari. cortesemente concesso l’accesso archivi agli Marcello Cattaneo eSandra Adorno che hanno L’autrice imarchesi sentitamente ringrazia Ringraziamenti SantaTeresa. raffigurante autore, mentata lapresenza diundipinto stesso dello èdocu- Levante, inSestri del Castellaro, cappella Nella custodia all’altare cappella...”. diquella rappresentante di portetta della lafede sul rame Lorenzo alsignor dati ti pittura per DeFerrari lire 61.10valuta dizecchini 5giglia- “... mento di: nelcitato 1730, che segnalare al30giugno inoltre, Desidero, 9. Libro giornale 1728settembre 10enel 1728gennaio 5-7; 1731, APGD, in: registrati I pagamenti aGio I pagamenti Antonio Ricca pressi del ponte diSanto Stefano. Levante nei sorgevano dei inSestri Durazzo villa complesso Il diedifici che componevano la 24. 1689gennaio 18. 13, Filippo Durazzoquondam Giacomo ADG, 23. Semorile. diSanPietrochiese diRovereto zoagliesi edi Giuseppe Maria fubenefattore Durazzo delle 51. p. 2000, BRIGNOLE, M. 22. medesimi da’ Sottoscritti Durazzi aloro daesitarsi vantaggio. Maria Filippo eGiuseppe Giacomo Sig.ri da’ gnate robe SanpierdarenaMaria loro didiverse conse- ADG, 21. 120. p. 1981, MASSA, P. 20. 35-36. pp. 1980, DENEGRI, E. 19. 14. giugno Negronerenissimo Giambatta quondamSe- del Durazzo Maria emoglie seppe quondamMagnifico del Giu- figlia Anna Maria, ADG, 18. 41. c. 1742-1766, ill.mesig.re delle Durazzo e Zoagli APGD,1762. 17. 175. 174- pp. 1995, Gli Archivi Pallavicini diGenova, sono delineate in: congiuntamente ilpatrimonio, che alcunianniamministrarono per trealle figlie Le vicende ereditarie daGiuseppe Maria Durazzo 100- 228). pp. 101, 1999, SANGUINETI, D. BOCCARDO, P. (Cfr. aParigi. durante ilsuoRigaud soggiorno aHyacinthe moglie prima della equello ritratto Gio Francesco Salecommissionò Brignole ilsuo Nota de’ capitali e crediti dell’eredità del dell’eredità capitaliecrediti Nota de’ Testamento quondamMagnifica della Ricevuta diGian Ricevuta Agostino Orazio et .547 .6,1719marzo 21. 67, c. 5/457, b. , 0,an 7114,1731agosto anni1731-1740, 101, , Libro Mastro Libro de’ stabili in Sestri Levante inSestri stabili Libro de’ Libro mastro è annotato ilpaga- et 5,1787 n158, test. , 0,anni1721- 100, , .3/8 f. 31/38, b. , junior 4,anni 144, , sono 53 ARCHITETTURA